Do you want to surrender?Or fight for Victory? di Philalexandros (/viewuser.php?uid=89276)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo primo. ***
Capitolo 3: *** Capitolo secondo. ***
Capitolo 4: *** Capitolo terzo. ***
Capitolo 5: *** Capitolo quarto. ***
Capitolo 6: *** Capitolo quinto. ***
Capitolo 7: *** Capitolo sesto. ***
Capitolo 8: *** Capitolo settimo. ***
Capitolo 9: *** Capitolo ottavo. ***
Capitolo 10: *** Capitolo nono. ***
Capitolo 11: *** Capitolo decimo. ***
Capitolo 12: *** Capitolo undicesimo. ***
Capitolo 1 *** Prologo. ***
Salve! Prima di postare il prologo, ci tengo a fare una piccola premessa.
Innanzitutto, questa ff non l'ho scritta da sola, ma insieme ad una delle persone più importanti della mia vita; più che una grande amica, più che una sorella, praticamente una parte di me.
Sia io che lei abbiamo una stima immensa nei confronti di Jared Leto e Colin Farrell, perciò abbiamo deciso di scrivere questa storia. E' una fan fiction ambientata nel 14esimo secolo, quindi se non amate molto la storia, non so, magari potrebbe un po' annoiarvi, oppure no, chissà, io comunque vi consiglio di leggerla ;)
Ovviamente, i personaggi non ci appartengono e non scriviamo a scopo di lucro, e blablabla ;DD
ENJOY YOURSELF!
Ah, commentate che ci farebbe piacere sapere se vi è piaciuta o meno (:
Prologo.
Nella piccola città di Dublino dell’isola Irlandese, si estendeva anticamente una vasta pianura che ricopriva gran parte dell’abitacolo.
Era il 1370, e l’Europa era appena uscita dalla nota crisi che l’aveva travolta come un uragano.
In Irlanda governava un monarca amato dalla popolazione, sia per il suo cuore gentile, sia per il suo spirito patriottico, che aveva più volte dimostrato nelle guerre contro le altre monarchie nazionali.
Il re Richard II Tudors, discendente della celeberrima famiglia con l’omonimo nome, aveva un figlio: Jared, l’erede al trono d’Irlanda.
Quest’ultimo, fin da bambino, era stato sulla bocca di tutti e la sua comparsa a corte aveva scatenato molti pettegolezzi sia tra la nobiltà che tra la povera gente; il giovane infatti non era il figlio legittimo del re, ma era stato adottato da Richard all’età di 10 anni; il monarca l’aveva tolto e salvato dalla condizione di assoluta povertà in cui viveva, dopo la morte di suo padre che era un contadino della corte imperiale.
Non possedendo alcuna prole, questa adozione aveva favorito anche il re, che finalmente aveva trovato qualcuno da porre sul trono, senza doversi più preoccupare delle lotte intestine che sarebbero potute scoppiare una volta che lui fosse morto.
Erano ormai passati ben 9 anni da quando Jared aveva cambiato completamente stile di vita, passando da figlio di un povero contadino ad erede al trono d’Irlanda, una delle potenze più fiorenti d’Europa.
Il re trattava il giovane come se fosse davvero suo figlio, e Jared ricambiava a pieno, amando Richard come un padre.
-Posso parlarti figlio mio?-
Il re entrò nella stanza del principe e vide che stava dipingendo.
-Certo padre, entra pure- rispose gentilmente Jared.
Il ragazzo, proprio come il suo padre adottivo, aveva un cuore d’oro, e amava stare ore ed ore a parlare con la povera gente, aiutandola come poteva, senza stancarsi mai.
Credeva che potesse esistere un mondo migliore, e per questo s’impegnava a dare il suo piccolo contributo per iniziare a cambiare qualcosa.
-Vedi Jared, io ora sono vecchio…-
-Ma padre, hai appena 60 anni- lo interruppe il giovane, senza nemmeno lasciar finire la frase a Richard.
-Fammi parlare figliolo. Intendevo che, non essendo più nel fiore dei miei anni, i malanni si iniziano a far sentire ed è ora che tu ti prepari per essere pronto un giorno a prendere il mio posto- finì il re con voce solenne.
-Oh padre, una volta che tu te ne sarai andato, cosa vuoi che me ne importi della corona, quando ho perso la persona più importante della mia vita?- disse Jared, sentendo le lacrime affluire agli occhi dopo che ebbe pensato alla morte del genitore.
-Jared, hai 19 anni. Io so che tu saresti un gran re, il più grande di tutti i tempi, al livello di Alessandro Magno. E quando morirò, sarò felice. E sai perché?-
Jared scosse la testa.
-Perché lascerò il mio regno, il regno per cui ho lavorato e lottato anni e anni, alla persona che più stimo e amo, e quella persona sei tu Jared-
Il sovrano concluse il discorso, si avvicinò a suo figlio e lo abbracciò affettuosamente.
-Sono commosso dalle tue parole padre. Ed ora, dimmi cosa vuoi che faccia per te, qualunque cosa pur di servire la nostra nazione-
-Devi prendere lezioni di difesa. Jar, sappiamo entrambi che non sei portato per le armi, ma un re deve saper combattere quando ce n’è bisogno. Quindi, ho fatto chiamare un giovane cavaliere esperto in materia che ti insegnerà quest’arte. Dicono che sia bravo a tal punto da far diventare dei guerrieri anche i più stupidi tra gli uomini-
Jared sorrise.
-Mi stai dando dello stupido, padre?-
-Ma no figliolo. Tu sei la persona più intelligente di questo mondo. Con la tua retorica riusciresti a conquistare chiunque. Ma…non basta per un re. Bisogna sapersi anche difendere Jared, e io ho paura che se attentassero alla tua vita, tu non saresti in grado di difenderti. Ed ora, devo andare, ho un’assemblea tra meno di un’ora-
Il principe si alzò in piedi, e accompagnò il re alla porta della stanza.
-Quando inizieranno queste lezioni?- chiese serio, capendo che se si fosse rifiutato di farle, avrebbe dato un grande dispiacere al padre.
-Domani arriverà a palazzo quel cavaliere di cui ti parlavo. Starà a lui decidere quando iniziare-
Beh, che ne pensate? Abbiamo i primi due capitoli pronti, quindi se vi è piaciuta, fatecelo sapere e li posteremo al più presto ^_^
Vanessa&Ilaria |
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Capitolo 2 *** Capitolo primo. ***
I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!
Capitolo primo.
Colin Farrell era un nome che,a Dublino,non si poteva non conoscere.
Il giovane uomo che lo portava era un cavaliere appena ventenne e straordinariamente capace; brillante,astuto e forte,era ritenuto la punta di diamante della cavalleria irlandese.
Ma questo gentiluomo non era noto solo per le sue abilità,oh,no… Colin era un ragazzo estremamente affascinante,piacevole,divertente e di bell’aspetto; vantava una schiera di cuori infranti alle sue spalle e decine di madamigelle che potevano affermare di aver goduto della sua compagnia. Il suo cuore però era libero,fedele solo al regno che serviva: corteggiare le donzelle era solo un mero passatempo…non che avesse bisogno di corteggiare poi molto,eh,di solito cadevano ai suoi piedi piuttosto facilmente,o le più disinibite gli si offrivano in modo diretto. Non gli mancava il divertimento,la sua era una vita di dedizione al suo regno,certo,ma anche di svago,agio e lussuria…non si poteva lamentare,insomma,proprio no.
Se lo aspettava che il re prima o poi avrebbe avuto bisogno di lui! Se lo sentiva,eppure,quando gli comunicarono la notizia che i suoi servigi erano richiesti da re Richard,non potè evitare di sentirsi lusingato. Colin era piuttosto egocentrico e sicuro di sé,perciò prevedeva un compito della massima importanza,che naturalmente lui avrebbe compiuto alla perfezione…
Ma quando Eamon,il suo nobile fratello maggiore,nonché sua unica persona di fiducia,gli comunicò che avrebbe dovuto istruire a combattere il figlio del re,rimase un po’ perplesso. Non aveva mai incontrato quel Jared di cui però aveva sentito la storia,dato che era spesso sulla bocca dei nobili di corte; certo,il suo passato avrebbe colpito chiunque,e Colin era consapevole che,se il re non fosse stato tanto amato,la sua decisione di designare il figlio acquisito come erede al trono sarebbe stata molto contestata,come amavano sussurrare i più maligni.
Ma Jared,stando a quanto aveva sentito Colin tra una missione e l’altra,era molto amato dalle persone che l’avevano conosciuto,in particolar modo dai contadini e plebei,segno che doveva essere una persona semplice,come le sue origini.
Beh,se fosse stato simpatico meglio,così il suo compito sarebbe stato più piacevole! Sì,perché Colin aveva accettato l’incarico,e,come già detto,l’avrebbe portato a compimento in modo esemplare: il principe Jared sarebbe diventato un ottimo combattente,sotto i suoi insegnamenti!
Dopo tutte queste considerazioni,è bene ritenere che il nostro cavaliere si recò a palazzo reale in uno stato d’animo relativamente tranquillo e fiducioso,con la sua solita andatura fiera e sicura; la sua curiosità cresceva a mano a mano che un servitore lo conduceva nella stanza in cui il re e il principe lo aspettavano,e quanto gli piaceva,quest’adrenalina mista ad aspettativa…stava per incontrare il re!
Il vecchio servitore che l’aveva accompagnato attraverso i lunghi corridoi del palazzo si fermò davanti ad una alta porta in legno massiccio,bussò dicendo – Il Cavalier Farrell- e,dall’interno,si udì una profonda voce maschile: -Fallo venire!-
Colin entrò così in un’ampia sala al cui centro c’era un lungo tavolo rettangolare; da un’estremità di esso si alzò un uomo sulla sessantina,di corporatura robusta e il viso cordiale e buono;l’abbigliamento sfarzoso e la massiccia corona posata sulla testa confermavano che era proprio lui,il re più amato della storia della monarchia irlandese,ultimo discendente dei Tudors.
Colin si inchinò davanti a Richard,pronunciando un –Salute a voi,maestà- pieno di rispetto;non potè fare a meno di sorprendersi quando sentì il tocco di dita carnose sulla sua spalla,e,rialzato il capo,si ritrovò vicino a sé il re che lo guardava con un sorriso,ridendo gioviale: -Ohohoh! E’ un onore per me conoscervi,mister Farrell!-
Il cavaliere lo guardò basito,stupito dalle sue parole quanto dalla sua informalità: -Oh,no,vi assicuro che il piacere è mio,sire…- replicò sorridendo,e anche il re non accennò a smettere: -Cosa dite,le vostre imprese sono un vanto,per il mio regno! Anzi,è un peccato che ci conosciamo solo ora!-
Colin,mentre cercava di fingere almeno una parvenza di modestia,ad un tratto sentì un paio di occhi fissi su di sé,che prima,troppo preso dal re,non aveva notato.
Lo sguardo in questione apparteneva al giovane che stava seduto accanto al posto da cui Richard si era levato per accoglierlo,e che lo osservava attentamente. Colin istintivamente provò una sensazione di disagio,e voglia di nascondersi: gli occhi blu del ragazzo erano bellissimi,e sembravano poter inghiottire tutto nella loro profondità,parevano essere in grado di percepire ogni cosa;il cavaliere si sentì quasi nudo,di fronte a quello sguardo. Spostò i propri occhi da quelli dell’altro e analizzò il suo viso: aveva dei tratti molto gentili e delicati,quasi femminili,labbra non troppo sottili e un delizioso nasino all’insù,il tutto contornato da capelli lunghi e scuri dall’aspetto morbido.
-Bene,direi che è ora di presentarvi mio figlio - sorrise Richard,facendo un cenno al ragazzo,che si alzò e fece il giro del tavolo per raggiungerli;i suoi modi erano eleganti e aggraziati,e il suo corpo era asciutto come il viso,e altrettanto bello.
Sì,Colin lo pensò subito.
Il principe Jared era davvero bellissimo.
-Cavalier Farrell,lieto di conoscervi. Io sono Jared.- pronunciò il giovane,con voce soffice e cristallina; tutto in lui gridava fragile,e Colin ne era affascinato.
-Il piacere è mio,Principe. Chiamatemi Colin,vi prego.- rispose il cavaliere,accompagnando la stretta di mano con un lieve inchino.
Certo,era un po’ strano che avesse avuto l’impulso di baciargliela,quella mano nivea,come se fosse stata quella di una dama…ma,come già detto,il principe aveva un’aria molto delicata,persino più graziosa di molte fanciulle,quindi Colin provò solo un leggero imbarazzo per quel gesto per fortuna frenato.
-Vi ringrazio per aver accettato l’incarico di istruirmi- disse Jared,senza tuttavia guardare il cavaliere negli occhi,il che fece pensare a Colin che il ringraziamento non fosse poi così sentito.
-Oh,non dovete,- rispose Farrell con fervore –è un onore per me essere stato chiamato da vostro padre,vi assicuro che prenderò il mio incarico molto seriamente.-
L’espressione di Jared mutò in una maniera che fece chiaramente capire a Colin che l’ultima frase era assolutamente ciò che non avrebbe voluto sentire; questo fece sgranare gli occhi al cavaliere,confuso,e il volto del principe tornò ad essere una maschera: -Spero che la nostra scelta di riporre fiducia in voi non sia sbagliata,dunque.-
Il re intervenne,ridendo e passando un braccio attorno alle spalle del figlio: -Ahhh,Jay,sei sempre così diffidente! Certo che ci si può fidare di mister Farrell,ho ricevuto ottime garanzie in ogni dove,come ti ho già spiegato!-
-La prudenza non è mai troppa,padre- rispose Jared tranquillamente,e il padre gli fece l’occhiolino: -Scorgi forse menzogna negli occhi del nostro ospite?-
Colin si sforzò di non arrossire mentre lo sguardo azzurro del principe vagava sul suo;certo,era abituato a lodi e lusinghe,ma in questo momento si trovava pur sempre di fronte ad un re e un principe…la voglia di fare bella figura lo stava letteralmente divorando dentro,per cui accennò un sorriso.
Jared non lo ricambiò,ma si voltò verso il padre con espressione leggera,e il volto leggermente più disteso: -Non ho garanzie,padre,ma mi atterrò alle sue istruzioni per ricevere una buona educazione,come desideri.-
Beh…ma che bel benvenuto!!!!
Colin era indeciso se sentirsi imbarazzato,indignato,oltraggiato…quel ragazzino nemmeno fingeva di provare simpatia per lui,anzi,mostrava apertamente la sua diffidenza!!
Ma…ma com’era possibile?!
Colin piaceva a tutti! Era sempre piaciuto a tutti e così avrebbe continuato ad essere! Piaceva persino al re!
Ma allora chi era quel ragazzino,quel ‘principe’ che osava trattarlo con questa freddezza?!
Non andava per niente bene,oh,no,questo Colin non poteva accettarlo.
Mentre ascoltava distrattamente il re parlare,il cavaliere decise che,oltre ad istruire e proteggere quel delicato fanciullo,lo avrebbe anche costretto ad abbassare le difese,e capire che lui,Colin,era una persona che non si poteva non amare e rispettare.
Era una questione di principio.
Tadan! Si sono incontrati...e che incontro eh! Jar già fa il prezioso XD E Col che era andato con le migliori intenzioni, poverino, dovrà guadagnarsi la fiducia del bel principe. Ed ora spazio alle recensioni ^_^ :
@Adamic: Ecco il continuo! Siamo molto veloci perchè abbiamo scritto fino al terzo capitolo, quindi posteremo molto in fretta (: Siamo contente che ti piaccia; beh, il titolo è un elogio a quella splendida canzone <3 Facci sapere se ti è piaciuto anche questo ^_^ Bacissimi <3
@Akura: Eccoti accontentata (: Jar è un principe di suo, anzi, una principessa XD Uh, ti piac l'ambientazione? Siamo felici, abbiamo voluto scrivere qualcosa di originale ;D Dicci che te ne pare anche di questo! Bacissimi <3
Vi auguriamo una buona befana e un buon rientro a scuola o al lavoro ^_^
Commentate, mi raccomando, che ci fa piacere *-*
A prestissimo.
Vanessa&Ilaria |
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Capitolo 3 *** Capitolo secondo. ***
I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!
Capitolo secondo.
-Ma padre, com’ è possibile?- sbottò indignato Jonathan, mentre camminava avanti e indietro per la sala da pranzo del suo palazzo.
-Non lo so Jonny, ma è così come ti ho detto: il re, tuo zio, ha deciso di far prendere a Jared lezioni di difesa, in modo che sia pronto, un giorno, a prendere il suo posto come sovrano d’Irlanda.-
Jonathan si girò verso il padre con un uno sguardo furioso.
-Quel trono doveva essere mio! Mio! E non di quella femminuccia! Padre, mi hai sempre preso in giro? Mi hai fatto solo credere di poter prendere il potere, una volta che tuo fratello fosse morto?-
-No Jonathan, non ti ho preso in giro! Come potevo sapere che Richard avrebbe preferito quel ragazzo, figlio di un contadino, a te, unico erede legittimo della dinastia Tudors?-
Il ragazzo si fermò per un momento e guardò suo padre negli occhi.
-Bisogna agire padre, adesso o mai più-
-Cosa diavolo vuoi fare Jonny? Uccidere tuo cugino?-
L’uomo era rimasto scosso dall’affermazione del figlio. Non aveva mai avuto un buon rapporto con suo fratello, né con suo nipote adottivo, ma arrivare all’omicidio sarebbe stato troppo anche per lui.
-No, anche se non nego di averlo pensato,perchè sarebbe alquanto rischioso. Però voglio andare al palazzo reale, per un po’ di tempo. Voglio che il re mi conosca bene, che capisca chi è il vero erede a questo trono, e voglio che…-
Si bloccò; aveva gli occhi che brillavano di desiderio.
-Che?- il padre lo incitò a continuare il discorso.
-Che Jared si fidi di me, in modo che, nel peggiore dei casi, anche se il re non si convincesse a lasciarmi l’eredità, il suo caro figlioletto me la concedesse senza troppe storie.-
******************************************
Il castello reale era illuminato solo da un piccola luce che proveniva dal sole appena sorto, dietro le verdi colline Irlandesi.
L’unico rumore che si poteva udire era quello degli uccellini che uscivano dal nido e si avviavano verso l'infinito.
Francisco entrò nella stanza del principe, e si avvicinò a lui, sfiorandolo appena.
-Signorino Jared, ehm Jar …- gli sussurrò il giovane servo, nonché amico del bel principe.
A Francisco dispiaceva svegliarlo a quell’ora indegna, ma l’ordine del re era stato ben chiaro:
“sveglia mio figlio a qualunque ora richieda il cavalier Farrell”
Beh ovviamente, lui, da bravo servitore, aveva portato a termine il suo compito, ma non si sarebbe mai aspettato che il cavaliere avrebbe voluto iniziare le lezioni all’alba!
Jared aprì prima un occhio, e riconoscendo che era Francisco, sbarrò anche l’altro e si alzò in piedi, sconvolto.
-Fran! Che è successo? Mio padre come sta? Tutto bene a corte? Tu hai qualcosa?-
Francisco sorrise, il principe non era cambiato per nulla rispetto a quando era un bambino, possedeva ancora lo stesso cuore d’oro.
-No principe, non vi preoccupate, stanno tutti bene a corte-
Jared sospirò sollevato; ma se non era per quello, allora perché Francisco l’aveva svegliato a quell’ora?
Come avendogli letto nella mente, il servo continuò a parlare:
-Il cavalier Farrell richiede di voi per iniziare le lezioni di combattimento-
-Cosa? Ma è appena…- si girò per guardare fuori dalla finestra –l’alba!- concluse sorpreso.
-Sì principe, è l’alba-
-E vuole iniziare le lezioni all’alba? Quello è completamente pazzo!- esclamò il principe infuriato.
-Io credo che…- cercò di dire Francisco, ma fu bloccato dalla voce arrabbiata di Jared.
-Dio, io quello lì lo mando in un campo a zappare la terra! Oh sì, poi vediamo se capisce cosa significa la fatica! Lui vuole darmi una lezione di vita, perché pensa che io sia un principe viziato. Ma non sa niente di me! E’ lui, qui, quello viziato! Ma lo hai visto quanto è narcisista? Come si porta i capelli dietro le orecchie, come impugna la spada, come cammina, come…-
Jared fissò Francisco che sorrideva.
-Perché sorridi Fran?-
-Principe… non so se ve ne siete reso conto ma… da come avete descritto il cavalier Farrell sembra che lo abbiate osservato per ore!-
Il principe arrossì violentemente, e scosse la testa.
-Lo sai Fran, io sono un ottimo osservatore-
La sua risposta soddisfò Francisco, ma non se stesso.
In effetti, aveva guardato il cavaliere più di quanto avesse voluto, ma non perché gli piacesse, anzi, lo disprezzava dal profondo del suo cuore.
-Comunque, cosa gli devo dire, che scenderete più tardi?- domandò Francisco.
-No, no. Sarebbe come dargliela vinta, e questo non deve assolutamente accadere. Scenderò, e sarò più in forma di quanto si aspetti. Digli che sto arrivando, grazie mille Fran- rispose il giovane, sorridendo al suo amico.
-Perfetto principe; riferirò tutto. Buona lezione-
Francisco uscì dalla camera, e sorrise tra sé, appena udì mormorare dal principe:
“la lezione oggi gliela darò io”.
******************************************
Jared dovette usare anche un po’ di trucco per non far notare le occhiaie che gli solcavano le palpebre.
La sera prima era rimasto sveglio fino a tardi per finire un quadro che avrebbe voluto regalare a suo padre.
Ma questo non lo fermò.
Ormai era una diventata una sfida, non si sarebbe fatto trattare come un principe viziato, oh no.
Era tutto ciò per cui aveva combattuto fin da quando suo padre lo aveva adottato; aveva lottato duramente anni ed anni per cancellare l’immagine del ragazzino ricco e pieno di sé, che la gente gli aveva affidato; e adesso di certo non si sarebbe fatto prendere in giro da un cavaliere che nella vita non aveva visto nient’altro che lusso e belle donne.
Scese le scale del palazzo in punta di piedi per non svegliare nessuno, e aprì piano il cancello che si affacciava sul giardino.
L’aria fredda delle prime ore di mattina lo colpì come un pugno. Ma non fu la sola cosa che lo fece rabbrividire: davanti a sé, in tutta la sua fierezza, c’era il cavalier Colin che se ne stava appoggiato ad un muretto e puliva la sua spada.
Era una visione quasi da dipingere, pensò Jared, provando subito dopo una sensazione di imbarazzo per averlo fatto.
Colin alzò gli occhi, e lo vide.
-Oh, principe, ben svegliato. Spero non sia troppo presto per voi. Sapete, io sono solito allenarmi a quest’ora del mattino; l’aria è fresca e riesco a concentrarmi di più con questo silenzio-
Sorrise, e Jared lo odiò profondamente.
-Non vi dovete preoccupare cavaliere, anzi, io ero già sveglio da molto tempo; in effetti, credevo che lei fosse un tipo che amasse dormire, visto che ieri quando ci siamo presentati, mi sembrava avesse un’aria alquanto stanca - lo derise Jared.
Colin socchiuse gli occhi e strinse i pugni; avrebbe voluto prendere a schiaffi quella faccetta d’angelo.
-Bene, visto che anche voi riuscite ad essere ben sveglio all’alba, direi di iniziare la lezione- disse il cavaliere.
-Perfetto. Ditemi da cosa iniziamo- rispose il principe freddo come il ghiaccio dei suoi occhi.
-Ecco, io pensavo di iniziare dall’autodifesa, visto che da come ha detto vostro padre, ne avete molto bisogno-
Colin lo guardò da capo a piedi e sorrise malizioso.
-Cosa c’è di tanto divertente?-
-Beh, pensavo che…anche se non me l’avesse detto vostro padre, me ne sarei accorto da solo che avete bisogno di mettere su un po’ di muscoli-
Jared ricambiò il sorriso con un altro ancora più perfido.
-Sì, beh, per fortuna sono solo i muscoli che mi mancano, perché, sapete, il cervello, per chi non lo ha, è un po’ difficile da mettere su -
Secondo capitolo! Allora,la storia inizia a farsi interessante, non trovate? xD Ow, piccola precisazione:Il Jonathan e il Francisco di cui parliamo nella nostra fan fiction sono Rhys Meyers e Bosch (rispettivamente Cassandro e Bagoas in Alexander il film), così potrete immaginarvi meglio i personaggi (: Ed ora ringraziamenti:
@Adamic: Ciao! Beh, aggiorniamo alla velocità della luce eh? Siamo brave bambine ù_ù XD A Jar piace fare il prezioso, sì, ma Col è anche peggio di lui, diciamo che se la batteranno tra tutti e due xDD Facci sapere se ti è piaciuto anche questo ^_^ Bacissimi <3
@Akura: ahahah, il demone celeste l'ho già sentito nominare, mi sembra in Nana vero? xD Comunque no, diciamo che siamo state ispirate da questa splendida coppia *-* Col ha già iniziato a fare da maestro, e che maestro! Jar anche in questo capitolo è abbastanza scontrosetto XD Ma tranquilla, cambierà ;D Dicci che te ne pare anche di questo capitolo! Bacissimi <3
E' ricominciata anche la scuola, ed oggi mi ha interrogata pure filosofia ç___ç già sono stressatissima, dio mio! Spero che la vostra giornata sia stata meglio della mia xD
A prestissimo <3
Vanessa&Ilaria |
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Capitolo 4 *** Capitolo terzo. ***
I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!
Capitolo terzo.
Al contrario di quanto si aspettava Colin,il primo allenamento non fu un disastro.
Certo,Jared era abbastanza deboluccio,ma aveva un’agilità non indifferente e una prontezza di riflessi piuttosto buona,anche se non eccezionale.
A volte poi,mentre il cavaliere stringeva le esili braccia dell’altro e lo attirava a sé per insegnargli a liberarsi,aveva come l’impressione che il principe fosse ancora più frettoloso nel volergli sfuggire…
Che il contatto lo ripugnasse? Naah,non era possibile! Di fronte a un bell’uomo come Colin,era impossibile provare disgusto,uomo o donna che fosse!
Ad ogni modo,non appena notava questa agitazione,il cavaliere,con uno scintillio diabolico nello sguardo,accentuava la morsa. Gli sarebbe piaciuto poter dire che era solo per infastidire maggiormente il principe,ma in realtà provava una sorta di piacere,stringendolo a sé.
E non era solo il fatto di avere tra le proprie mani,in sua balìa,un principe;certo,quello contribuiva ad accrescere maggiormente il suo ego,inutile dirlo. Ma… Jared aveva un buon odore. La sua pelle e i suoi capelli profumavano in modo gradevole e non invadente, e Colin spesso si prendeva un momento per respirare a fondo quella fragranza dolce e fresca,molto attento a non farsi scoprire,ovviamente.
Jared era intelligente; ci avrebbe messo poco a pensare che Colin era attratto da lui,dopo averlo sorpreso ad annusarlo.
Ma Colin NON era attratto da lui!!
…forse giusto un po’. Fisicamente. E allora? Aveva pensato subito che il principe avesse lineamenti graziosi e delicati,poteva sicuramente ricordare una fanciulla per questo! Nessuno avrebbe potuto biasimare Colin,no; e poi,era solo il lato esteriore che gli provocava questi impulsi,perché,nonostante la sua curiosità nello scoprire il carattere di Jared,questi finora gli aveva dimostrato soltanto freddezza e arroganza.
Il solito principino viziato,insomma,alla faccia di chi decantava la sua semplicità.
-Non ve la siete cavata poi così male,principe- commentò Colin alla fine,pulendo la sua amata e ottima spada. Aveva pagato un occhio della testa,per averla,ed ora la trattava come se fosse stata sua moglie;d’altronde,lui era il migliore e si meritava il meglio.
-Solo perché non le utilizzo,non vuol dire che io non abbia capacità.- rispose Jared in tono disinteressato,lisciandosi i vestiti sul corpo snello.
-Suvvia,un po’ di esercizio fisico lo farete per forza,sareste molto più goffo,altrimenti- replicò il cavaliere in tono spazientito,e il diciannovenne spalancò i suoi occhi blu e lo guardò,incerto se considerare quella risposta un sincero moto di fastidio o un semplice tentativo di fare conversazione.
-Vado spesso a cavallo- disse,e Colin fece un mezzo sorriso,strofinando un panno sulla lama: -Oh,ottima abitudine. Rafforza la muscolatura delle gambe,l’equilibrio e la prontezza di riflessi.-
-Non ci avevo mai pensato in questi termini,Sir Farrell- commentò Jared in tono ironico,e il cavaliere roteò gli occhi verso l’alto: -Possono non essere le prime cose che vi vengono in mente,ma giovano al vostro addestramento.-
-Dunque c’è una possibilità che si concluda prima di quanto vi aspettavaste?- chiese il giovane principe,lievemente acido,e l’altro non potè trattenersi: -Dio,se ciò per voi è una tortura,perché diavolo avete accettato?!-
Jared aprì la bocca per rispondere,ma,prima che potesse dire alcunché,un rumore di zoccoli fece voltare entrambi verso l’altro lato del giardino,dove un ragazzo stava arrivando a cavallo.
-Lo conoscete?- chiese Colin,e Jared ridusse gli occhi a due fessure,per poter osservare meglio il giovane uomo che sì,aveva qualcosa di familiare,ma non riusciva a ricordare di aver conosciuto.
-Non lo so- rispose quindi,aggrottando le sopracciglia;ad un tratto il ragazzo si voltò verso di loro,li vide e iniziò ad avvicinarsi,così Jared gli si fece incontro; Colin lo seguì senza riporre la spada e tenendola in mano,in modo da essere sempre pronto a difendere se stesso e anche il principe,dato che era diventato una sorta di sua guardia del corpo.
-Salve- disse Jared cortesemente,rivolto al giovane;questi,nell’osservare attentamente il principe,ebbe un sussulto ed il suo bel volto si illuminò: -Jared? Siete davvero voi?!-
Jared sgranò gli occhi e lanciò un breve sguardo a Colin,che lo guardò sconcertato;il giovane principe annuì,confuso,ma non fece in tempo a dire –sì,però non credo di ricordarmi di voi- che il ragazzo scese elegantemente da cavallo e gli si fece vicino.
Era proprio un bel tipo. Più alto di Jared,ma quasi ugualmente magro,aveva un viso enigmatico coronato da due glaciali occhi azzurri;questi,però,erano molto diversi da quelli del principe,a detta di Colin. Lo sguardo di Jared,infatti,era molto profondo,ma anche limpido e cristallino,ed ispirava un’assoluta dolcezza ed innocenza nonostante il cavaliere non avesse ancora potuto constatare questi tratti nel suo carattere. Gli occhi di questo giovane,invece,erano torbidi,e davano l’idea di celare qualsiasi sorta di segreto e delitto…inoltre il suo viso e la sua espressione erano talmente altezzosi che Colin riuscì a reprimere a stento un moto di fastidio,e scorse anche il principe aggrottare nuovamente le sopracciglia.
-Principe Jared- disse il giovane sommessamente,allargando le braccia –non vi ricordate di me?-
-Io…ne sono davvero desolato,signore,ma credo di no…mi siete familiare,ma…- il giovane scoppiò in una risata,interrompendo il principe: -Non chiamatemi signore,vi prego,ho la vostra età,così mi imbarazzate!-
Anche Jared sorrise lievemente,e questo fece riflettere Colin sul fatto che era la prima volta che gli vedeva un sorriso sul volto (non contava il sorrisino maligno di prima): certo,era appena accennato,ma rendeva il viso del principe ancora più dolce; il cavaliere si chiese come sarebbe stato vedergli sul volto un sorriso sentito e solare.
-Io sono Jonathan Rhys-Meyers,principe,figlio di Robert Rhys-Meyers di Tudors,fratello del vostro amato padre e mio stimato re e zio.- annunciò il giovane,con un sorriso,e Jared si portò una mano alla bocca,spalancando gli occhi: -Oh,sì,ora mi ricordo di voi! Abbiamo passato un pomeriggio insieme,durante i primi giorni della mia permanenza a palazzo.-
-Sono lieto che vi ricordiate di me- disse Jonathan,e Jared annuì: -Avevamo passato delle buone ore,insieme. Come mai non siete più tornato?-
-Io e mio padre ci trasferimmo in Inghilterra giusto qualche tempo dopo,e siamo tornati qui da pochi giorni. Come mi mancava l’Irlanda!- spiegò il cugino acquisito con un gran sorriso –Oggi son venuto qui per rivedere voi,e parlare con vostro padre.-
-Certo,vi accompagno volentieri da lui- si offrì Jared; solo in quel momento,Jonathan guardò Colin negli occhi,anche se il cavaliere aveva avuto l’impressione di essere sempre stato controllato dal suo sguardo. –Salve- disse,sorridendo sfacciatamente con un’insopportabile aria di superiorità.
-Oh,- esclamò Jared –Cugino,lui è il cavalier Farrell.-
I due si strinsero forte la mano,e Colin avrebbe già desiderato spezzargliela: -E come mai vi trovate in sua compagnia,Jared?-
Anche solo il fatto che si permettesse già di chiamarlo “Jared” infastidiva il cavaliere. D’accordo,erano cugini acquisiti,ma con quale arroganza poteva permettersi tanta confidenza con una persona che aveva visto una volta sola,nove anni prima? Un principe,per di più!
-Sir Farrell è stato incaricato da mio padre per darmi qualche lezione di combattimento ed autodifesa- rispose Jared in tono incolore,e Colin non potè evitare di aggiungere –E sono anche stato pregato di proteggerlo da qualsiasi pericolo.-
Jared si voltò verso di lui alzando un sopracciglio,e il cavaliere di rimando sorrise strafottente a Jonathan,che lo guardava in malo modo.
-Uh…gentile,da parte vostra.- fu l’unico commento del nobile;poche parole in cui però Colin lesse un disprezzo e un fastidio tali da fargli prudere le mani dal desiderio di prendere quel bel viso aristocratico a schiaffi.
Jared dovette leggere quella voglia nello sguardo scuro del principe,perché si affrettò ad intervenire: -Su,Jonathan,venite,vi accompagno da mio padre…Sir Farrell,voi potete andare,renderete noto a Francisco l’orario del prossimo allenamento…-
Peccato che Colin non ci stesse a venire congedato così. Quel Rhys-Meyers non gli ispirava affatto fiducia,e non se la sentiva di lasciare Jared da solo con lui,per cui si inventò una scusa: -A dire il vero,principe,anch’io devo parlare con vostro padre riguardo il mio compito. Credo che verrò con voi,e se il re lo riterrà opportuno attenderò fuori dalla porta.-
Jonathan lo guardò con astio e Jared con una sorpresa mista a diffidenza.
Dio,era stato proprio necessario accettare quel compito ingrato dal re?!
****************************************
Che mattinata incredibile.
Questo era ciò a cui pensava il principe Jared quel pomeriggio,cavalcando.
Stava andando in paese a trovare i suoi migliori amici,Shannon e Tomo,come di consueto; erano vere e proprie fughe dal palazzo,e Jared cercava sempre di dare nell’occhio il meno possibile. Non era per suo padre: Richard era a conoscenza del legame tra il principe e i due figli di contadini,e non avrebbe mai potuto proibire a Jared la gioia che gli provocava stare insieme a loro. Il problema era l’aristocrazia,sempre lei,che non avrebbe mai accettato che l’erede al trono trascorresse interi pomeriggi con due pezzenti… questo pensiero faceva sempre digrignare i denti a Jared,e faceva luccicare i suoi occhi di lacrime di rabbia.
Lui non lo voleva quel trono,maledizione!
Era costretto a prendere strade secondarie e attraversare il bosco pur di evitare gli sguardi e i sussurri maligni e poter stare con le persone a cui voleva veramente bene,e di ciò erano al corrente solo il re e Francisco…che ingiustizia!
Anche quando arrivava nelle campagne,doveva essere cauto: nonostante lì avesse sempre incontrato gente buona che non lo avrebbe tradito mai,si sa che le voci corrono,e,come già detto,Jared doveva tenere questi incontri sotto silenzio.
Arrivò a casa degli amici e subito gli corse incontro un ragazzo alto e con i capelli neri come la pece,Tomislav,chiamato affettuosamente da tutti Tomo.
Lui era il più vecchio amico di Jared,fin da quando erano bambini e Jared abitava ancora con il padre naturale; il principe voleva bene al suo amico in una maniera impossibile da spiegare a parole. Tomo e Francisco erano le creature più dolci sulla faccia della Terra e lui si sentiva onorato di essere loro amico.
-Jay! Come stai,amico mio?- esclamò Tomo accompagnandolo a portare il cavallo nella recinzione.
-Io sto bene,Tomo- sorrise il principe con gentilezza –tu? Shannon dov’è?-
-Anch’io sto bene…Shan ci attende in casa,andiamo!-
Entrarono così nella piccola abitazione,e,arrivati in cucina,trovarono Shannon seduto a tavola,con un bicchiere di vino tra le mani.
-Jared!- esclamò,ed i suoi occhi si illuminarono visibilmente.
Il principe lo conosceva solamente da pochi anni,in quanto il giovane contadino aveva vissuto per quasi tutta la vita nelle regioni del centro dell’Irlanda;arrivato a Dublino,aveva stretto una forte amicizia con Tomo,e i signori Milicevic,che conoscevano bene quelli di Shannon,lo avevano accolto nella propria casa,anche se il ventenne affermava spesso che non appena avesse avuto una certa stabilità economica avrebbe cessato di disturbarli.
Tomo aveva quindi presentato Jared al contadino,e i due avevano stretto immediatamente un rapporto talmente forte che spesso il principe si sentiva scombussolato,al pensiero. Sentiva di conoscere Shannon da tutta la vita,non avrebbe mai potuto fare a meno di lui. E gli occhi di Shannon,a volte,mentre lo guardava,erano così carichi di emozione e affetto,per cui Jared sapeva che l’amico provava le stesse cose.
-Shan,hai l’aria esausta- commentò il principe,preoccupato,sedendosi accanto a lui;l’amico rise e lo guardò affettuosamente: -Il lavoro del contadino non è una passeggiata,Jar,ormai mi sono anche stancato di dirtelo…-
Jared arrossì: -Io mi preoccupo per te! Non so cosa voglia dire lavorare la terra,ma so che non è semplice!-
Shannon sospirò: -Più che altro è incredibilmente noioso. Quindi,distraimi un po’ tu. Com’è andata la tua giornata?-
-Hai iniziato le lezioni?- chiese Tomo,curioso,e Jared arricciò il naso.
-All’alba!! Il cavalier Farrell ha ritenuto opportuno mettermi alla prova fin da subito,facendomi svegliare quando ancora il sole non era sorto del tutto!-
-Tu sei abituato troppo bene,bimbo- rise Shannon senza cattiveria,scompigliando i capelli dell’amico. –E a lezione com’è stato?-
-Uh,quella è filata piuttosto liscia…abbiamo iniziato con l’autodifesa.-
-Ha fatto bene a cominciare con quella,è ciò di cui tu hai più bisogno- considerò dolcemente Tomo,ma Jared ricordò le parole del cavaliere e reagì con stizza: -Già,si è premurato anche lui di farmelo notare!-
-Si è rivolto irrispettosamente a te?- domandò Shannon,ora incredibilmente serio,e Jared soppesò bene le parole: -Beh,diciamo che ci siamo scambiati qualche frecciatina… Io non sono stato da meno- ammise,incerto se sentirsi orgoglioso o vergognarsi.
-Non credi che dovresti mantenere con lui perlomeno un rapporto cortese,Jay?- domandò Tomo,preoccupato: -In fondo starete insieme a lungo,se il re lo ha anche incaricato di controllarti e proteggerti.-
-Beh,non starà con me ventiquattro ore su ventiquattro,questo è sicuro;ora non c’è,sono riuscito a convincere mio padre a farmi venire da solo. Non verrà mai qui anche lui!-
-Io sarei curioso di conoscerlo,invece- sorrise Tomo –per come ne hai parlato ieri,mi ha incuriosito.-
-Oh,no,non vi piacerebbe! E’ un uomo ridicolmente sicuro di sé e arrogante,il tipo che sicuramente nella vita è stato sempre circondato da donne e lusso,schifosamente bello e altezzoso,e…-
-Jar.- lo interruppe Shannon.
-Hai detto bello?-
Jared si bloccò,interdetto.
Sì,l’aveva proprio detto! –Beh,sì…per dire che è ancora più montato e vanitoso…- si giustificò,arrossendo,ma Tomo lo guardò come se la sapesse lunga,mentre Shannon mantenne quell’espressione seria.
-Jar,tu senti di poterti fidare di lui?- chiese il contadino,e il principe lo guardò,confuso,ancora sulla difensiva per la precedente risposta: -Fidare..?-
-Sì,Jared. Ok,ho capito che puoi non stimarlo o essere in disaccordo con certi suoi atteggiamenti,e sai che le persone come lui,se è davvero come lo descrivi,mi stanno sul cazzo. Ma io ho bisogno di sapere se senti di poterti fidare di lui. Ha il compito di proteggerti,e io non posso lasciarglielo fare se tu non senti che ne è in grado.-
Jared lo guardò a bocca aperta,colpito ancora una volta dalla serietà con cui l’amico si preoccupava per lui.
Si affrettò a tranquillizzarlo: Colin non gli piaceva,era vero,ma sapeva che,in caso di pericolo,lo avrebbe protetto. Non si spiegava nemmeno lui cosa lo rendesse così sicuro… forse c’entrava il fatto che,la mattina stessa,all’arrivo di Jonathan,Colin era rimasto sempre al suo fianco,con la spada pronta,preparato a qualsiasi evenienza. Jared si era sentito al sicuro,avendolo al suo fianco.
-Sì,Shan- rispose quindi altrettanto seriamente –so di potermi fidare di lui. Non devi preoccuparti di questo. Ma,ora,ascoltate…oggi è venuto al castello il mio cugino acquisito.-
-Tuo cugino acquisito? Non sapevo ne avessi uno!- esclamò Tomo,e Jared annuì: -Non me ne ricordavo nemmeno io: abbiamo passato solamente un pomeriggio insieme,nei primi giorni della mia permanenza a palazzo,poi lui e suo padre si sono trasferiti in Inghilterra,e sono tornati poco tempo fa.-
-E com’è? Come si chiama?-
-Jonathan Rhys-Meyers- annunciò Jared in tono solenne,e i due amici scoppiarono a ridere.
-Mmmh,ed è all’altezza del nome?- chiese Shannon,ancora sorridendo; Jared lo ricambiò: -Oh,sì- rispose –è il tipico nobile. Alto,magro,con una bellezza tipicamente aristocratica,e tipicamente altezzoso!-
-Che il cielo ci aiuti- scosse la testa Tomo,guardando verso l’alto.
-Ahahah! Sì,davvero,è stato piuttosto gentile e affabile,ma c’è un arroganza di fondo che è tipicamente nobile,penso che gliela insegnino fin da bambini… Per questo non è andato molto d’accordo con Sir Farrell!-
-Hanno litigato?- chiese Shannon,interessato,e Jared scosse la testa: -No,non apertamente,però dagli sguardi e dalle frecciatine che si lanciavano si capiva benissimo che non si potevano soffrire.-
-Beh,si sa che non ci possono stare due galli nello stesso pollaio- sorrise il contadino,facendo ridere Jared e Tomo.
-Oddio,e mio padre ha voluto invitarli entrambi a cenare con noi,stasera,insieme al padre di Jonathan…non potete nascondermi qui,ragazzi?- supplicò il principe con aria disperata.
Shannon inorridì: -Stai scherzando?! Il re sa dove ti trovi,non ci tengo proprio a finire al rogo per salvarti il culo,Jar!-
-Uff,begli amici- scherzò Jared –allora pregate per me,ragazzi!-
-Ok,questo si può fare- sorrise Tomo.
-Se però finisco al rogo io per non essere riuscito a trattenermi dall’uccidere uno di quei due,almeno spero di rimanervi sulla coscienza.-
Ed ecco che è apparso Shan! Ma siamo ancora all'inizio, si devono svelare mooolte cose *-* Comunque questo era l'ultimo capitolo già pronto, ora dovrete aspettare un po' per i prossimi aggiornamenti, ma non disperate, vi promettiamo che aggiorneremo spesso. =)
@Adamic: Sì in effetti, discutono come se fossero fidanzatini xD L'amore non è bello se non è litigarello no? Come ti è sembrato questo capitolo? ^_^ Bacissimi <3
@Akura:Beh, ora più che il principe dispettoso, c'è questo perfido Jonathan che farà di tutto per impossessarsi del trono; beh, ma non solo Fran, anche Shannon l'ha capito che Jar è abbastanza attratto, ma lui non lo vuole ammettere xD Piaciuto questo capitolo? *__* Bacissimi <3
Speriamo di aggiornare presto, faremo del nostro meglio, intanto godetevi questo capitolo che è abbastanza lunghetto xD
Vanessa&Ilaria
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Capitolo 5 *** Capitolo quarto. ***
I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!
Capitolo quarto.
-Dammi un bicchiere di vino, il migliore che hai!- ordinò Colin, passandosi una mano sui capelli con un gesto nervoso.
-Ti senti bene,Colin?- gli domandò la cameriera della bottega, che si era avvicinata a lui e aveva iniziato a massaggiargli le spalle.
-Ti sento così teso...- soffiò lei nel suo orecchio, facendo rabbrividire il cavaliere.
-Alicja, per favore, non stasera-
Colin si spostò, e si servì da solo il bicchiere di vino.
-Ma che hai fatto? Una volta ti sarebbe piaciuto. Cos'è, il re e il principe ti hanno fatto il lavaggio del cervello? Ti hanno promesso delle donne più belle di me?- chiese la cameriera acida.
-E dai Alicja, non mi va di litigare, stasera mi sono già abbastanza arrabbiato…-
-E' per questo che vuoi bere? Per dimenticare?-
Colin sbarrò gli occhi; colpito ed affondato. Fottuta cameriera.
La cena con la famiglia reale non era andata male, no, era stata un disastro. Colin si era sentito in imbarazzo, come mai in vita sua; il conte Jonathan non aveva perso tempo per denigrarlo e ricordargli quanto fosse inutile la vita di un cavaliere.
E, come se non bastasse questo, ci si era messo anche il padre, il fratello del re, il conte Robert a giudicarlo. Certo, tutto ciò in modo molto educato, ma aveva comunque colpito Colin come un coltello dritto nel cuore.
Fortunatamente, il re, smentendo quei pregiudizi, lo aveva difeso ed elogiato, sollevandolo almeno un po'.
Ma il fatto che più lo turbò fu che Jared non aveva parlato quella sera. Era rimasto tutto il tempo con lo sguardo sul suo piatto di verdure, e lo aveva alzato solo per regalare agli ospiti qualche sorriso gentile; non aveva appoggiato gli scherni del cugino nei confronti del giovane cavaliere, nè però aveva preso le sue difese, come aveva fatto il padre.
Questo per Colin era un passo avanti, in qualche modo aveva capito che Jared non lo odiava, non del tutto almeno.
La carezza della cameriera sul suo braccio, lo risvegliò dai pensieri che gli avevano occupato la mente; si girò verso di lei con un sopracciglio alzato.
-Io ho un altro modo per farti dimenticare questa brutta serata,Col...- disse la giovane, strusciandosi lascivamente contro di lui.
Il cavalier Farrell pensò che forse Alicja non aveva tutti i torti, e poi era da tanto che non si lasciava andare…
-Sì, hai ragione Alicja, casa mia o casa tua?-
-Che ne dici di farlo qui?- chiese lei maliziosamente.
Colin non fece in tempo a replicare che la cameriera prese un cartellino con scritto "closed" e lo appese sulla porta della bottega.
Tornò vicino al ragazzo, lo prese per mano e se lo portò dietro al bancone.
Il resto furono solo gemiti.
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-Uhm...-
Colin sbadigliò e aprì lentamente gli occhi.
Si sentiva tutto indolenzito, e , quando mise a fuoco la situazione, capì anche il perchè.
-Oh cazzo! Fottuto cazzo!- esclamò con un espressione di pura agitazione.
Alicja si svegliò di soprassalto e lo guardò confusa.
-Ma che...-
-Le lezioni al principe! Oh mio dio, il re mi licenzierà, me lo sento! Che ore sono?- chiese alla ragazza, mentre si rivestiva velocemente.
-Non è tardi Colin! Il sole sarà sorto da circa un'ora- rispose lei, sdraiandosi di nuovo.
-Sì ma le lezioni con il principe sono all'alba! Non voglio nemmeno immaginare la faccia soddisfatta che farà quando mi vedrà arrivare così di fretta e insonnolito-
-Ma che ti frega Col?! E' solo un fottuto principe!-
-E'...è una questione di principio! Ora vado, ci vediamo presto Alicja. Grazie della serata-
La cameriera lo salutò, facendogli l'occhiolino; il ragazzo, appena uscito fuori dalla bottega, iniziò a correre come meglio poteva, per raggiungere in fretta il castello reale.
********************************
-Che stronzo-
Un timido sole si affacciava dietro al castello, e nel giardino non c'era anima viva, tranne una figura esile che si stringeva nei suoi vestiti per il gelo mattutitino.
-E io che mi sono svegliato anche prima per non farlo aspettare! Ha voluto la sua rivincita per ieri sera- mormorò Jared a denti stretti.
Dopo qualche minuti udì il suono degli zoccoli di un cavallo e alzò lo sguardo per vedere se fosse colui che stava aspettando.
Jared prese un lungo sospiro, e cercò di mantenere la calma.
Odiava quando una persona si prendeva gioco di lui, soprattutto se quella persona era un cavaliere presuntuoso.
Qualcuno si fermò davanti a lui; il principe si accorse che non era Colin.
-Cugino, salute a te! Non mi aspettavo di trovarti a quest'ora fuori in giardino, però lo speravo-
Jared arrossì quando incontrò gli occhi azzurri di Jonathan.
-Oh, beh, la mattina presto riesco a...rilassarmi- rispose balbettando il giovane principe.
Non sapeva il perchè, ma quel Jonathan lo metteva in imbarazzo, si sentiva completamente vulnerabile davanti ai suoi occhi, e questo lo terrorizzava ma allo stesso tempo gli piaceva.
-Bene, meglio così, ti volevo chiedere se ti andava di fare una passeggiata per le verdi valli Irlandesi, è così tanto che non ci vado, magari tu potresti farmi da guida, che ne dici?-
-Io veramente...ora avrei la...Oh! Ma al diavolo! Nemmeno si è presentato! Va bene, cugino, passerò la mattinata con te, ti farò vedere le più belle valli che tu abbia mai visto-
Jared sorrise gentilmente, e Jonathan ricambiò.
-Perfetto, andiamo? Tanto i cavalli sono pronti- sentenziò Jonathan, mentre saliva in groppa al destriero.
In quell'istante, qualcuno entrò nel cancello del castello reale, correndo furiosamente; i due cugini si accorsero dello sconosciuto, e Jared fu il solo a riconoscerlo.
Il cavalier Farrell cercò di avvicinarsi al principe, che invece si stava dirigendo altrove.
-Principe?! Dove va? Principe?!- urlò Colin aumentando il passo, ma non riuscendoci a causa della folle corsa che aveva appena fatto.
-Cugino, credo di aver sentito qualcuno che...- disse Jonathan girandosi verso la voce.
Jared alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
-No, non è nessuno cugino, ed ora andiamo-
L'altro lo guardò, e annuì incerto.
*****************************
-Ti ringrazio per avermi accompagnato in questa passeggiata,Jared. – sorrise Jonathan,rientrando nel perimetro del palazzo reale.
Era stato veramente bene con il cugino acquisito,e non se lo sarebbe mai aspettato.
Immaginava che avrebbe dovuto odiare Jared con tutto se stesso,eppure…
Eppure,quel “principe” era così acuto e intelligente da aver colpito e stuzzicato la sua curiosità;e poi era di una dolcezza inaudita!
-Figurati,Jonathan,è stato un piacere- rispose il cugino,sorridendogli di rimando.
Sorriso che andò svanendo pian piano alla vista dell’uomo seduto sul muretto di pietra accanto alla stalla; un uomo che puntellava la sua spada a terra con sguardo truce.
-Uh,uh,guarda un po’ chi si vede- commentò Jonathan con un sorrisetto ironico; Colin li vide e,mentre Jared gli passava accanto facendo finta di nulla,balzò in piedi.
-Ehi!- esclamò,seguendo i due giovani all’interno della stanza.
-Principe,la volete smettere di ignorarmi?!- sbottò,mentre Jared e Jonathan scendevano elegantemente dai loro cavalli e consegnavano le redini in mano a dei servitori.
Il principe,tornando all’aperto,passò di fianco a Colin senza degnarlo di uno sguardo,altezzosamente,e il cavaliere,con un moto di rabbia,lo afferrò per un braccio: -Mi volete dire che diavolo vi prende?!-
Jared si voltò repentinamente verso di lui,e i suoi occhi glaciali si piantarono in quelli fiammeggianti di Colin: -Lasciatemi subito.- sillabò lentamente.
-Non finchè non mi direte perché diavolo vi comportate così.- ribattè il cavaliere con astio,e il conte si intromise: -Adesso lasciatelo,siete patetico. Lui è un principe,può comportarsi come più gli aggrada.-
-Voi- Colin puntò l’indice della mano destra contro Jonathan,senza staccare la sinistra dal braccio di Jared,e,soprattutto,senza interrompere neanche per un secondo lo scambio di sguardi tra lui e il principe –vedete di starne fuori.-
Il nobile aprì la bocca per parlare,ma anche Jared gli fece segno di tacere con un gesto della mano e allora ammutolì,infastidito.
-Ditemi- iniziò Jared lentamente –qualcosa vi dà fastidio,Lord Farrell?-
Colin spalancò a dismisura gli occhi. Quel ragazzino si stava prendendo gioco di lui,ancora una volta?!
-State scherzando?- ringhiò,la stretta che si faceva inconsciamente più forte. –Voi mi ignorate palesemente e mi chiedete cosa ci sia che non va?-
-Io ho passato un’ora ad aspettarvi,perché dovrei dimostrarvi più rispetto di quanto voi ne abbiate riservato a me?- ribattè tranquillamente Jared,e Colin suo malgrado arrossì: -Se solo mi aveste fatto parlare,quando sono arrivato…avrei potuto spiegarvi,scusarmi…-
Il principe scostò bruscamente la mano di Farrell e incrociò le braccia. –Benissimo,è il vostro momento.-
Colin rimase interdetto e non parlò per alcuni momenti; poi arrossì ancora di più.
-Non…non era mia intenzione ritardare principe,mi scuso con voi.-
Jared fece garbatamente un cenno con la testa,poi domandò: -E come mai siete arrivato in ritardo?-
Colin credette di morire. Seriamente,avrebbe preferito impiccarsi,piuttosto di dire la verità. Quel piccolo presuntuoso sarebbe di certo rimasto soddisfatto nel veder confermare le sue teorie,senza parlare di quel pallone gonfiato di Jonathan e del suo sguardo derisorio.
-Io…- boccheggiò,la mente completamente vuota mentre cercava disperatamente una scusa plausibile.
-Suvvia,Jared,non mettetelo in imbarazzo- s’intromise Jonathan con un sorriso tanto smagliante quanto falso. –E’ ovvio che non è piacevole parlare in pubblico delle proprie conquiste! Non vedete che aria assonnata e sciupata ha? Il nostro birbone deve aver folleggiato,dopo averci lasciati,ieri sera!-
Terminato il brillante discorso,il nobile fece un occhiolino a Jared,il quale fece un mezzo sorriso,incerto. A dire il vero,Farrell in quel momento sembrava molto più arrabbiato e in imbarazzo che stanco.
-No,Jonathan…il cavaliere mi aveva assicurato di essere un tipo sempre mattiniero,possibile che mi abbia mentito?- sussurrò con una punta di sadismo,nel vedere una vena che iniziava a pulsare pericolosamente sul collo di Colin.
Era…beh,a dire il vero era piuttosto sexy. Ma il vero motivo per cui il principe si beava di quella vista non era ovviamente quello,bensì la soddisfazione perché si stava prendendo la sua piccola rivincita,facendolo imbarazzare!
Solo quello,eh.
-Principe,toglietemi una curiosità…- iniziò Colin,ben sapendo di addentrarsi in un sentiero pericoloso. –Come mai la gente dice che siete una persona molto gentile e dolce? Avete forse chiesto loro di mentire? O sono io che,ahimè,ho dei concetti diversi dai loro?-
Il cavaliere se ne pentì un istante dopo,vedendo il lampo che passò negli occhi del principe. Dolore? Tristezza? Era difficile da definire,ma era comunque qualcosa di sbagliato,in un viso così delicato. Tuttavia,Jared riguadagnò presto la sua faccia tosta,prima che il cugino potesse intervenire: -Evidentemente voi non meritate la mia gentilezza.-
Colin roteò gli occhi e sbuffò. –Ma vi ho già chiesto scusa! Che posso fare,per assicurarvi che non accadrà più? Stabilirmi a palazzo reale?!-
-Mio padre aveva considerato l’ipotesi- rispose Jared freddamente –ma sono riuscito a sviarlo facendogli prendere in considerazione la vostra privacy…-
-…che però non vi interessa assolutamente. Voi non mi volete qui,e basta!-
-Perché,mi volete dire che voi vorreste vivere qui?!-
-Non ho detto questo!-
-Certo,è un palazzo reale,ovvio che vi farebbe comodo! Cibo,comodità,servitrici…-
Jonathan li osservava discutere con tanto d’occhi. I loro volti erano accesi e gli sguardi mandavano lampi; Jared stava dritto a braccia conserte e mento sollevato,mentre Colin,indignato,si sporgeva lievemente in avanti,con le braccia rigide lungo i fianchi e le mani strette a pugno.
Ghiaccio e fuoco.
Quei due dovevano odiarsi,pensava il giovane nobile; se si fossero odiati con tutto il cuore sarebbe stato perfetto. Eppure,tra di loro scorreva elettricità,e Jonathan era convinto che fosse un cattivo segno…bisognava sempre guardarsi dai sentimenti passionali,di qualunque natura essi fossero,perché portavano grossi guai.
-Oh,ma la volete smettere di pensare al mio interesse per le donne?!-
-Non fate l'ipocrita,non c’è nulla di male a ritardare ad un appuntamento per una bella donna…-
Jared non doveva dare troppa confidenza a quel Farrell. Il principe doveva stringere un rapporto intimo e di fiducia solo con lui!! Ne andava del suo futuro di re.
-Perdio,principe!!-
-Oh,Lord Farrell,non dovete preoccuparvi- s’intromise nuovamente Jonathan,mellifluo –Jared ha trascorso comunque una buona mattinata. Anzi,suppongo di dovervi ringraziare,non avrei potuto godere della sua incantevole compagnia,senza il vostro…impedimento- concluse scoppiando in una altezzosa risata,e Colin dovette sforzarsi di contare fino a dieci per non picchiarlo.
-Sì,davvero piacevole- commentò Jared,facendo finta di non notare i pugni di Farrell stringersi all’inverosimile. –Ciò non toglie che non credo mio padre sarebbe molto felice di venire a conoscenza dell’accaduto.-
-Principe,per favore. E’ stato…un contrattempo.-
-Potrò mai esserne a conoscenza?-
Jared lo guardò,e Colin notò che il suo sguardo non era più battagliero. I suoi incredibili occhi azzurri lo osservavano finalmente con tranquillità.
Eppure,il cavaliere si ritrovò nuovamente ad arrossire.
-M…mio…- balbettò,colpito improvvisamente da un’idea –…mio fratello si sentiva male,questa notte,così sono stato sveglio molto tempo con lui…e quando mi sono svegliato era tardi.-
Jared assunse un’espressione leggermente sorpresa: -Oh. Avete un fratello? E di cosa soffriva?-
-Uh…- sulla schiena del cavaliere scivolò una goccia di sudore freddo -…mal di stomaco. Sì. Temo che ieri sera abbia mangiato qualcosa di andato a male.-
-Mi dispiace- commentò Jared –come si chiama?-
-Eamon.-
-Beh,Eamon può servirsi del medico di corte,se ha bisogno di un controllo.-
Colin spalancò gli occhi: il principe gli aveva davvero offerto il suo aiuto?! Il suo medico?! A suo fratello?!
L’espressione del cavaliere doveva essere davvero scioccata,perché Jared arrossì e aggrottò le sopracciglia,sulla difensiva: -Che c’è? Se non gradite l’offerta potete dirlo.-
Colin scosse furiosamente la testa,ancora sorpreso: -No! Cioè,non credo che mio fratello ne abbia bisogno,ma…- guardò il principe negli occhi ed istintivamente sorrise: -…vi ringrazio davvero per la generosa offerta.-
Il sorriso di Farrell aumentò quando vide l’altro iniziare a ricambiare timidamente,anche se il rossore non abbandonava i suoi zigomi.
-Comunque sia,vostro fratello è il benvenuto qui,potete portarlo,se gli va,mi farebbe piacere conoscerlo.-
Chissà,forse… forse era vero,che il principe Jared era più di ciò che gli aveva dimostrato sino a quel momento.
Colin non è il solo a chiedere perdono, ma anche noi vi dobbiamo delle scuse, anzi solo io (Vanessa) perchè è stata colpa mia per questo ritardissimo, e mi dispiace, ma la scuola rompe ed anche la fantasia >___< Comunque, speriamo di esserci fatte perdonare con questo capitolo ^_^
Non vi ringrazio una ad una perchè devo aiutare mia madre ad apparecchiare, ma siamo felicissime che vi sia piaciuto lo scorso capitolo *_*
Vi amiamo immensamente <3:
Vanessa&Ilaria
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Capitolo 6 *** Capitolo quinto. ***
Quinto
capitolo.
-Col, non sono
capace di mentire! Lo sai!- esclamò Eamon.
Colin
sbuffò e si appoggiò ad un albero.
Eamon era suo
fratello maggiore, si portavano 4 anni di differenza, non
erano pochi, ma neanche così tanti da non riuscire a trovare
interessi in
comune.
Ma comunque,
prima di essere fratelli, loro erano amici.
Il fatto che li
aveva uniti di più era stato che Eamon all'età di
15
anni aveva scoperto di essere omosessuale.
Questa scoperta
aveva fatto nascere dei pregiudizi sulla famiglia
Farrell; Eamon tornava a casa ogni volta con un occhio nero o qualche
livido
sul corpo.
Colin,
nonostante fosse più piccolo, lo aiutava a curare le ferite
e,
quando poteva, lo difendeva coraggiosamente.
Fin da piccolo,
aveva un animo da cavaliere.
-Il fatto
è che non vuoi aiutarmi mai!-
-Ma Colin! Come
puoi accusarmi di questo? Sai bene che ho fatto i salti
mortali per farti entrare nel corpo armato Irlandese. Ma ora mi stai
chiedendo
di mentire davanti al re e suo figlio! Cioè...-
-Per favore
Eamon! Ti rendi conto che è in ballo il mio lavoro? Se tu
non verrai a palazzo e fingerai di avere un qualche malore... il re mi
licenzierà!-
Colin si
avvicinò al fratello cercando di assumere un espressione di
completo dolore.
-Potevi
pensarci, prima di scoparti quella...quella...-
-Sìsì,
ho capito il concetto. Il guaio ormai è fatto comunque. Ora,
o
mi aiuti o mi prendi a vivere a casa tua-
Eamon
alzò gli occhi al cielo, e sospirò rassegnato;
gli sembrava di
essere tornato a quando erano bambini, e lui non riusciva mai a negare
niente
al suo fratellino.
-E va bene
Colin, ma...-
-Grazie, grazie,
grazie! E poi...vedila così: vivrai nella reggia del
re per un po'! Non ti sembra una prospettiva allettante?-
Colin gli diede
una gomitata sorridendo complice.
-Non ho di certo
intenzione di approfittare della gentilezza di
quell'uomo e di suo figlio-
-Gentilezza di
suo figlio? Certo, quel ragazzo è gentile come una spada
nel...-
-Colin! Cerca di
usare un linguaggio appropriato al tuo rango. E
comunque sei l'unico in Irlanda a pensarla così; da quello
che ho sentito, il
principe è di una bellezza e di una dolcezza da lasciare
senza parole, quindi
se hai un problema con lui, è il caso che ti fai un
bell'esame di coscienza e
inizi a pensare che forse, e dico forse, sei tu quello scontroso e
cinico-
Il cavaliere
fece una puerile linguaccia al fratello e incrociò le
braccia al petto.
-Beh, vedremo.
Sono sicuro che dopo averlo conosciuto, cambierai idea.-
*********************
Eamon non
cambiò propriamente idea.
O meglio, la
cambiò, sì, ma in modo molto più
positivo.
Arrivarono a
palazzo verso il tardo pomeriggio; Colin sorreggeva per un
braccio il fratello, mentre quest'ultimo fingeva un malore allo stomaco.
Bussarono alla
porta e Francisco li accolse con uno sguardo
preoccupato.
-Cavalier
Farrell, cosa...-
Colin gli
sorrise rassicurante e gli diede una pacca affettuosa sulla
spalla.
Doveva dire la
verità, aveva un bel rapporto con lui e con tutto il
resto della servitù a palazzo, e a dirla tutta anche con lo
stesso re aveva una
bellissima amicizia.
L'unico che
proprio non riusciva a comprendere era il principe, quel bellissimo
principe, si trovò a pensare.
Suo fratello lo
tirò per la giacca e lo riscosse dai suoi pensieri.
-Oh, ehm,
sì, ora andiamo Eamon, tranquillo. Francisco, sai dove sono
il re e suo figlio?-
Il giovane ci
pensò un attimo e poi rispose:-Sì! Il re
è andato ad una
conferenza molto importante e mi ha detto che non tornerà
prima della tarda
notte, invece il principe Jared è in camera sua, cavaliere.
Penso stia
disegnando, vuole che glielo vada a chiamare?-
Colin sorrise.
-No Fran, non ti
scomodare, tanto il principe aspettava il mio arrivo,
quindi salirò da solo. Ah, comunque lui è mio
fratello e vivrà qui a palazzo
per un po'.-
Il servo
salutò affettuosamente con un inchino Eamon, e quest'ultimo
ricambiò.
-Col, posso
farle anche da solo le scale, ora non ci sta guardando
nessuno!-
Disse Eamon
mentre salivano le scale per arrivare alla stanza del
principe.
-Ok, ok, non
fare lo scorbutico però, sai che è per il bene di
tuo
fratello!-
-Quante volte
dovrai ricordarmela questa cosa, Colin?-
-Finchè
non ti deciderai a tacere e fare quello che ti dico.-
Eamon si
fermò improvvisamente e incrociò le braccia al
petto.
-Caro
fratellino, ti ricordo che sono io il più grande e quindi
sono io
che do ordini.-
-Sì,
ok. Ora siamo arrivati comunque, ti conviene rinviare la predica a
quando saremo fuori di qui, non credi?-
Arrivarono
davanti la camera di Jared, ma non bussarono.
-Ok, mi
raccomando, fingi bene, mi fido di te, Eamon.-
-Sìsì,
va bene Colin, vuoi bussare? Non ce la faccio più! Mi sta
venendo davvero l'ulcera!-
Colin
ridacchiò e bussò senza fare troppo rumore.
Lievi passi si
avvicinarono alla porta.
Nello stesso
momento in cui il principe aprì, Eamon rimase abbagliato
da due stupendi fari blu.
No, stupendi era
davvero riduttivo, pensò il fratello di Colin.
-Ow, Colin,
cioè, cavalier Farrell! Non...non vi aspettavo-
Si vedeva
lontano un miglio che Jared era sorpreso di vederlo lì.
-Beh, principe,
mi avevate detto che potevo portare mio fratello, no?
Eccolo qui. Lui è il malato Eamon- rise Colin.
Eamon gli diede
una gomitata e sorrise dolcemente all'essere perfetto
che aveva di fronte ai suoi occhi.
-Buonasera,
principe. Mi dispiace averla disturbata ma...- si girò a
guardare male suo fratello - mio fratello mi ha detto che potevo venire
a
curarmi qui a palazzo e...cioè, non sono un malato
terminale, ho solo un po' di
mal di stomaco che non mi lascia riposare in pace, purtroppo, e
quindi...-
Jared non lo
lasciò finire, lo prese per un braccio trascinandolo in
camera e lasciandolo spiazzato.
-Oh, Eamon,
giusto? Vieni, entra pure, e dammi del tu, ti prego.
Chiamerò subito il medico di corte e vedrai che stanotte
riuscirai a dormire
benissimo, sai, è un medico davvero bravo! Comunque,
resterai qui a palazzo
quanto vorrai, davvero, sentiti il benvenuto e fai come se fossi a casa
tua, ci
tengo.-
Colin rimase
più spiazzato del fratello.
Quello non
poteva essere davvero il principe Jared.
Il principe era
un essere cinico e senza cuore, che amava far
imbarazzare le persone.
Non poteva
essere quello che ora gli era davanti e si era inchinato per
aiutare Eamon a sdraiarsi sul suo letto.
Forse...forse
Eamon non aveva tutti i torti; era il momento che Colin
si facesse un bell'esame di coscienza.
*******
Colin si
rigirava ansiosamente nel letto ormai da due ore.
Non riusciva
proprio a dormire.
Il cavaliere
aveva sempre sofferto di insonnia, ma quella notte si
sentiva particolarmente agitato.
E il fatto che
il letto dove era sdraiato non fosse il suo, non aiutava
di certo.
Dopo l'ennesimo
sbuffo, decise che forse sarebbe stato meglio andarsi a
fare un giro a cavallo, magari l'avrebbe rilassato e fatto sentire
meglio.
Si
alzò dal letto sfarzoso; indossò il suo
inseparabile mantello blu ed
uscì dalla stanza.
Sorrise, non
appena chiuse la porta alla sue spalle.
Quella camera
era grande quanto casa sua e di Eamon messe insieme;
eppure, il re non era un uomo altezzoso che amava il lusso e la
ricchezza
eccesiva.
Che paradosso:
un uomo così buono ed umile era il re di un impero
così
vasto, uno dei più importanti d'Europa.
Ma si sa, la
vita è piena di contraddizioni.
A Colin,
però, in quel momento, ne venne in mente una sola:
perchè il
principe Jared si comportava così diversamente con lui
rispetto a come era
solito fare con gli altri?
Certo, magari
gli poteva essere antipatico a pelle. Ma Colin sentiva
che c'era di più in quel comportamento tanto sgarbato, che
non era solo un
antipatia tra giovani coetanei.
Sentiva che ogni
qualvolta che si guardavano negli occhi, tra loro
scorreva una scarica di elettricità superiore all'
intensità di un qualsiasi
fulmine.
E questo lo
spaventava a morte, perchè il cavaliere era abituato a
provare tali sensazioni contro coloro con cui combatteva, ma mai in
vita sua
aveva sentito tale adrenalina, solamente guardando un altro uomo negli
occhi.
Ed il fatto che
gli occhi di Jared erano i più belli che lui avesse mai
visto, influiva di sicuro.
Scese piano le
scale. Non voleva svegliare nessuno, specialmente il
principe. Se solo lo avesse disturbato, chissà che bel
siparietto avrebbe
inscenato!
Passando davanti
la camera dove alloggiava Eamon, si chiese se il
fratello gliel'avrebbe fatta pagare presto.
Era sicuro di
sì, ma adesso l'importante era tenersi stretto il lavoro.
E soprattutto
andare d'accordo con Jared. Quest'ultima gli sembrava la
cosa più importante e allo stesso tempo la più
complicata. Praticamente impossibile.
Ma a Colin
piacevano le cose impossibili, e sarebbe riuscito a
conquistare anche quel principe. Gli serviva solo un po' di tempo e
alla fine
Jared sarebbe caduto davanti ai suoi piedi, come tutti.
Arrivato
all'ultimo scalino, si accorse che la luce di una candela
illuminava lievemente tutta la sala da ricevimento.
Incuriosito, si
affacciò dietro il muro della sala e vide una figura
sottile concentrata a dipingere.
Pochi secondi
dopo, accorgendosi che quella figura apparteneva al
principe, restò lì ad osservare il profilo del
ragazzo, notando quanta passione
e quanto sentimento mettesse nel disegnare quel quadro.
Passarono
momenti interminabili, Jared illuminato solo dalla fioca luce
del candela e Colin nella penombra a guardarlo ammaliato.
La magia
finì, quando il principe si accorse che qualcuno lo stava
fissando, e quindi si girò. Colin arretrò subito
di qualche metro e arrossì
violentemente.
Sperò
con tutto se stesso che non l'avesse visto. Sarebbe voluto
ritornare dietro il muro, così da poterlo continuare a
vedere: era bellissimo
con quella luce che gli illuminava i capelli castani e gli rendeva la
pelle
ambrata.
Ma decise che si
era esposto anche abbastanza quella sera, e non
avrebbe mai accettato il fatto che, forse, quell'elettricità
che sentiva nei
confronti di Jared, non era solo adrenalina.
Scosse la testa
come per scacciare quel pensiero, che però, purtroppo,
rimase lì dov'era.
Ora la cavalcata
era diventata indispensabile.
Si
avviò velocemente alla porta principale e sparì
dietro di essa.
Non si
sentì nessun altro rumore, apparte dei passi leggeri che
rientrarono nella sala da ricevimento.
I
personaggi non ci appartengono e non scriviamo a scopo di lucro
ùù
Allora,devo
ammettere che questo capitolo mi piace un sacco,e posso dirvelo
tranquillamente perchè l'ha scritto interamente Vav XD
Sì,io
sono Ils,ci incontriamo ufficialmente per la prima volta! Che emozione
*-*
Scusate
per il ritardo di quest'aggiornamento ç__ç
impegni vari,la mia ispirazione che è andata a farsi un bel
giro lungo (ultimamente mi è servita solo per scrivere le
note della pagina Philalexandros qui su EFP XD),ringraziate il cielo
che esiste Vav,io lo faccio ogni giorno XD
Allora,dobbiamo
ringraziare assolutamente le 10 fantastiche persone che preferiscono
questa storia e le 8 che la seguono,e uno speciale benvenuto a Klah,la mia cugì ( RACCOMANDATAAAAAA! XD) ♥
Ma
quanto sarete fantastici?!
E
ringraziamenti a parte vanno poi a quelle santissime anime che
oltretutto recensiscono!
AKURA:
ahahah,non ti piace Jonathan? Strano XD Scherzo,abbiamo
delineato questo personaggio proprio con questa consapevolezza,anche se
non nascondo che io i personaggi come lui li amo XD Per risvolti tra i
nostri due amati...beh,qualcosina qui c'è,no? XD
Però non avere fretta,ogni cosa a suo tempo
ùù Grazie della recensione,un bacio!
redangel250492:
woah,il tuo nick mi ha fatto sudare sette camicie *il famoso
copia-incolla è un optional* sono contenta che ti sia
piaciuto il capitolo,e urla pure anche se è tardi,pazzia
rulez! *^* A presto ;)
mizzbimbadolse:
piacere,nuova lettrice! Lieta che sia approdata anche tu in questa
gabbia di matti! *okay,la più matta sono io* sono
felicissima che ti piaccia così tanto,e ti posso assicurare
che,anche se gli aggiornamenti magari tarderanno,questa fic NON
cadrà nel vuoto. Ci teniamo davvero troppo :) Grazie
<3
Ginny_Potter:
grazie per i complimenti,eccolo qui il seguito,piaciuto? ^__^
billie_the_prophet:
okay,piccolo commento personale,hai un nick davvero ganzo XD Grazie
anche a te per i complimenti,anche noi odiamo le abbreviazioni,potete
star sicuri tutti che da noi non ne avrete mai! XD
Viamiamoviamiamoviamiamo!
Ci amiamo anche e amiamo pure Colin e Jared e Eamon e Tomo e Shannon e
Jonny e Francisco,in realtà,ma AMIAMO VOI ♥
A
presto,si spera! ^__^
|
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Capitolo 7 *** Capitolo sesto. ***
I personaggi non ci appartengono e la storia non è scritta a scopo di lucro ù_ù
Enjoy!
Capitolo sesto.
-Principe Jared? Jared?-
Francisco cercava di svegliare il giovane con delicatezza, ma sembrava che quest'ultima non fosse molto efficace.
-Principe! Avanti, si svegli-
-Uhmm?- rispose Jared con un bisbiglio grottesco, non molto regale.
-Colin la sta aspettando giù di sotto per iniziare la lezione. Ha fatto tardi ieri notte principe?- chiese il servo.
-Oddio, è vero! La lezione! Cavolo, ma è già l'alba?-
-Veramente...è da un pezzo che il sole è tramontato. Il cavaliere oggi ha voluto iniziare le lezioni più tardi per farvi riposare- spiegò Francisco.
Jared rimase sorpreso da quest'ultima affermazione.
-Va bene, allora, io vado principe, se vi serve qualcosa...-
-Solo una cosa Fran: ieri notte, eri tu che stavi dietro il muro della sala da ricevimento?-
-No, non ero io. Qualcuno l'ha importunata principe?-
-Nono, Fran, non ti preoccupare. Mi era sembrato di sentire dei passi, ma sarà stata solo la mia immaginazione, vai pure-
Jared si alzò in piedi e andò davanti allo specchio.
L'immagine che vide fu il suo riflesso con un sorriso dolce stampato in viso.
*******
-State migliorando,principe.-
Colin era davvero soddisfatto del suo allievo; Jared era attento e recettivo,anche se il cavaliere aveva sempre l’impressione che si trattenesse,che potesse comunque fare di più.
-Grazie- rispose Jared,ansimando appena.
Colin si voltò verso di lui: il principe era piuttosto pallido e con i capelli leggermente arruffati,le labbra rosse inumidite appena da un veloce movimento della lingua.
Era bellissimo persino dopo aver lottato,anzi,forse anche di più.
Colin distolse lo sguardo per evitare di arrossire,in quanto ormai quei pensieri lo coglievano in qualsiasi momento e lui si sentiva estremamente imbarazzato.
Jared seguì quel movimento con attenzione,sorpreso da quel comportamento e quello sguardo sfuggente,ma non osò parlare: tra di loro non c’era certo una gran confidenza,e inoltre si sentiva ancora un po’ strano per quanto riguardava la faccenda di quella notte.
-E’ meglio se andate a sedervi e riposarvi,principe- disse Colin gentilmente –vi vedo piuttosto stanco.-
-Eh?- disse Jared cadendo dalle nuvole –No,no,vi ringrazio,mi avete anche lasciato riposare di più stamani…a proposito,vi sono debitore- aggiunse in tono scherzoso,e Colin non potè evitarsi di rispondere: -Tranquillo,l’ho fatto anche per me stesso,questa è stata una lunga notte.-
Detto questo gli fece un piccolo sorriso e Jared ricambiò,titubante: -Soffrite d’insonnia?-
-Un po’- ammise il cavaliere tranquillamente –spesso vado a cavallo,è meraviglioso di notte.-
-Oh,anch’io!- si lasciò sfuggire Jared con passione,per poi sgonfiarsi come un palloncino dall’imbarazzo per essersi fatto sfuggire quel particolare.
Non lo sapeva nessuno!
Colin sorrise,notando quella reazione: -Chissà,magari una notte ci incontreremo.-
Di nuovo,
fu il pensiero di entrambi.
Dei lievi passi sull’erba preannunciarono l’arrivo di Francisco,servo dolce ed elegante,che sorrise ad entrambi.
E la reazione di Colin e Jared fu contemporanea,anche i loro volti si distesero rapidamente a ricambiare.
A Francisco sarebbe piaciuto avere un mezzo con cui immortalare quel momento.
-Ciao Fran- lo salutò Jared dolcemente,e Colin gli fece un cenno con la testa; il servo fece un breve inchino e spiegò perché era giunto fin lì.
-Il signor Eamon si è svegliato,principe,sono venuto a riferirvelo come da voi richiesto- comunicò,e Jared si illuminò: -Oh,ottimo. Come sta?-
-Dice di stare discretamente bene,al momento sta facendo colazione- sorrise Francisco,e Colin roteò gli occhi,al pensiero del fratello che si strafogava con tutte le prelibatezze reali.
Rientrarono nel castello e Francisco li accompagnò nella sala da pranzo,dove effettivamente Eamon era circondato da un sacco di cibo.
Alla loro vista,deglutì un boccone di uova che,Colin ne era sicuro,doveva essere stato particolarmente grosso e fece un sorrisone in direzione di Jared,il quale ricambiò immediatamente.
A Colin continuava a dare un po’ fastidio tutta questa confidenza.
-Come ti senti?- chiese il principe,sedendosi accanto all’uomo dopo il suo invito.
-Oh,bene! Il vostro medico fa davvero miracoli- rispose Eamon,affabile,servendosi dell’altra spremuta d’arancia.
Jared sembrò sinceramente contento: -Sì,sembra proprio un mago a volte.Ritieniti comunque libero di soggiornare a palazzo per tutto il tempo che desideri,Eamon,sei mio ospite. E deciditi finalmente a darmi del ‘tu’- concluse con una risata.
Proprio mentre anche Eamon emetteva una risatina deliziata,Francisco tornò con un altro uomo,che si presentò come servitore del conte Jonathan.
Colin scattò sull’attenti all’udire quel nome che tanto lo infastidiva,mentre Jared esortò l’uomo a dire il motivo per il quale si trovava lì.
-Il conte richiede la vostra compagnia verso sera,principe- spiegò il servo –desidera mostrarvi la sua proprietà,dato che non ci siete mai stato.-
Jared emise un rantolo sorpreso: -Proprio nel tardo pomeriggio?-
-Sì,ha qualche impegno prima…ma se voi siete occupato…-
-No,no- lo interruppe Jared,con sommo dispiacere di Colin –andate pure a dire a Jonathan che non mancherò.-
In realtà,quella sera aveva in programma di far visita a Shannon e Tomo.
Beh,pazienza,avrebbe mandato Francisco ad avvertirli.
La verità era che…
In fondo,aveva voglia di vedere suo cugino.
Qualche ora dopo,quindi,mentre Colin si stava allenando ed Eamon lo guardava,Jared uscì a cavallo; non appena li notò,fece loro un cenno di saluto e partì.
Eamon sorrise e ricambiò,Colin puntellò la sua spada a terra con tanta forza che,se non se ne fosse accorto prima,avrebbe potuto farne sprofondare la punta nel terreno.
Il fratello maggiore lo notò e si premurò di domandargli a cosa fosse dovuta quella stizza.
-Quel Jonathan- brontolò Colin –non mi piace affatto.Non perde occasione di denigrarmi davanti a Jared,e poi è così altezzoso…-
Eamon aggrottò le sopracciglia. –Che hai fatto per meritarti un simile comportamento da parte sua?-
-Eamon!- il cavaliere si voltò a guardarlo scandalizzato –non ho fatto nulla,io ! anzi,è lui che è sbucato dal nulla mentre ci allenavamo e ha iniziato subito a squadrarmi!-
-Oh,allora probabile che sia geloso- commentò Eamon con una risatina,e Colin si accigliò,confuso.
-Geloso?-
-Mmmh,si,Col,ge-lo-so. E’ un sentimento che ti è mai capitato di provare?-
-A dire il vero,non ne ho mai avuto bisogno- ghignò Colin,e suo fratello sbuffò,divertito
-Intendevo,geloso perché?-
-Non saprei,forse perché Jared è una meraviglia della natura ed è pure un principe,chissà…- Eamon sorrise maggiormente di fronte all’espressione ancora spaesata di suo fratello.
-Oh,sei ancora così…ingenuo Col! E credimi,dirlo a un espertissimo cavaliere di vent’anni è strano,ma sei pur sempre il mio fratellino e ti conosco meglio di chiunque altro. Tu sai che io sono omosessuale,vero?-
Colin annuì,silenzioso.
-E sai che non sono certo l’unico al mondo,vero?-
Colin aprì la bocca in una ‘o’ muta.
-Sai anche che non è una caratteristica riservata alla plebe,e può interessare anche le persone di sangue blu?-
-Eamon!- si riscosse finalmente Colin. –Smettila,ho capito dove vuoi arrivare!-
Eamon sorrise dell'imbarazzo del fratello.
-Quindi, immagino che ora tu abbia capito il perchè il conte potrebbe essere geloso di te-
-Io... Eamon, cioè, non credo sia come dici. Jonathan non mi è sembrato che avesse quelle intenzioni con Jared, e poi...sono cugini!- esclamò Colin orripilato al solo pensiero che potesse succedere qualcosa tra quei due.
-Acquisiti,Colin! Non sono veramente cugini!-
-Ok, ma comunque non è come pensi tu! E anche se fosse, Jared non è interessato a lui, o almeno spero-
Dopo aver detto quest'ultima frase, Colin provò l'irrimediabile impulso di sotterrarsi o di scappare lontano, per non vedere l'espressione facciale che avrebbe assunto Eamon.
Ma purtroppo non potè fare nulla se non affrontare il fiume di domande che il fratello gli iniziò a porre.
-Colin,non è che per caso...-
-Per caso, cosa?-
-Per caso ti pia...-
-Non lo dire nemmeno Eamon!- lo interruppe Colin, sapendo già dove voleva andare a parare l'altro.
-E allora perchè ti scaldi tanto quando si tratta del principe, eh Colin? Dio, lo avrei dovuto immaginare, lo odiavi troppo, senza che ti avesse fatto alcun torto. Col, ora devi solo fare un po' di ordine nel tuo cuore, e vedrai che dopo saprai come affrontare questo nuovo sentimento.-
Eamon si era avvicinato al fratello e gli aveva preso le mani, guardandolo seriamente, come se stesse parlando di un qualche segreto di stato.
-Che...che cosa vai farneticando Eamon? A me non interessa niente di quel principe viziato, narcisista ed egocentrico! Io sono qui per lavoro, solo ed esclusivamente per lavoro. Sai cosa, Eamon? Dovresti scrivere romanzi rosa, forse faresti soldi, con la tua fantasia da ragazzina innamorata!-
Detto questo, il cavaliere prese la sua spada e si avviò all'interno del palazzo con passo svelto ed agitato.
Eamon lo guardò tristemente.
Sapeva cosa stava provando Colin, perchè era lo stesso che aveva provato anche a lui quando aveva scoperto di essere omosessuale.
Ora il difficile stava solo nell'accettarlo.
********
Jared scese da cavallo, guardandosi lentamente intorno.
Suo zio doveva essere davvero ricco!
Notò subito la differenza tra il suo palazzo e quello del cugino: il primo era accogliente e colorato, quello che ora si estendeva maestosamente davanti ai suoi occhi invece aveva un nonsochè di inquietante.
Ma non fece in tempo a capire bene cosa lo spaventasse di quel castello, che vide suo cugino corrergli incontro.
Era leggiadro anche quando non faceva qualcosa di regale.
-Cugino, benvenuto nel mio palazzo!-
Jonathan lo accolse con un lungo abbraccio che al principe provocò dei brividi di sorpresa: sentiva che sotto quel gesto che si erano appena scambiati c'era di più di un semplice "saluto tra cugini".
-Grazie, Jonathan, è davvero bella casa tua-
-Bah, io la trovo troppo piccola per la mia grandezza. Non lo credi anche tu?- gli chiese il conte facendo l'occhiolino all'altro giovane.
-Io...beh...-
Jared non sapeva bene cosa avrebbe potuto rispondere.
Non gli era mai capitato di conversare con qualcuno di così arrogante, oh beh, ovviamente tranne il cavalier Farrell, lui non lo batteva proprio nessuno!
Ed ecco che i suoi pensieri riconducevano sempre a Colin.
Come diavolo era arrivato a pensare al cavaliere, se pochi istanti prima stava riflettendo sulla risposta che avrebbe dovuto dare al cugino?
-Cugino, tutto bene? E' come se tu... se tu stessi vivendo una battaglia dentro di te. Lo vedo dai tuoi occhi.-
Perfetto. Suo cugino, oltre ad essere disinibito e spregiudicato, sapeva leggere anche nel pensiero.
-Sai, i tuoi occhi parlano da soli, caro Jared…-
Jonathan si era avvicinato al principe, guardando diretto nelle profonde pozze azzurre che Jared racchiudeva all'interno del suo meraviglioso viso da angelo.
-Oh, beh, lo prendo come un complimento, Jonny- rispose il giovane, non potendosi trattenere dall'arrossire.
-E fai bene, perchè lo è.-
Entrambi si sorrisero, ma in modo diverso: Jonathan lo fece, come sempre, in maniera ambigua; Jared, invece, com'era suo solito fare, in maniera semplice e naturale.
Due ragazzi completamente diversi.
Ma si sa, gli opposti si attraggono sempre, anche se questa volta sarebbe stato molto rischioso.
********
Jared quella sera non aveva voglia di tornare a casa.
Decise allora di girare a sinistra: verso la casa di Tomo e Shannon.
Era tardi, lo sapeva, ma voleva comunque provare a vedere se almeno uno dei due fosse sveglio.
Mentre stava scendendo da cavallo per avviarsi davanti la piccola casa, vide Shannon intento nel prendere l'acqua dal ruscello di fronte.
-Shan! Amico, aspetta, ti aiuto!-
Si avvicinò al ragazzo e gli diede una mano ad alzare il secchiello colmo d'acqua.
-Grazie Jar, ma forse non dovrei far portare ad un principe un così pesante oggetto, potrebbe spezzarsi il suo regale braccio-
Jared sorrise e gli diede una spinta amichevole.
-Piantala scemo!-
-Allora, perchè sua altezza è venuto a farci visita?-
Il principe si guardò intorno, quel luogo lo faceva sentire a casa, al sicuro da quel mondo che tanto lo reclamava.
-Non lo so, volevo parlare un po' con voi-
Shannon sorrise dolcemente.
-Mi dispiace Jar, ma Tomo sta dormendo ora.-
-A dire il vero, era con te che volevo parlare-
Il ragazzo più grande lo guardò incuriosito e annuì per farlo continuare.
-Ecco, tu riesci sempre a darmi la parola di conforto giusta, non che Tomo non lo faccia, anzi, però...-
Si sedettero su una panchina davanti al parco color smeraldo che si estendeva davanti ai loro occhi.
-Ho capito Jar, non c'è bisogno che ti giustifichi con me. Allora, di cosa volevi parlarmi?-
Il principe scosse la testa.
-No, aspetta. Non sono venuto qua per tormentarti con i miei stupidi problemi. Dimmi, piuttosto, tu come stai? Immagino che sarai stanchissimo: lavorare tutto il giorno la terra. Dio, io odio questa fottuta gerarchia in cui ci sono persone che sono obbligate ad obbedire agli ordini di altri solo per poter avere un pezzo di pane a fine giornata. Ti sembra giusto?-
-No, ma so che un giorno questo cambierà Jared. E poi, io sono fedele al nostro re, tuo padre, e lavoro la sua terra con piacere.-
Jared sbuffò in una muta manifestazione di disapprovazione.
-Non puoi provare piacere nel romperti la schiena ogni santo giorno, Shan!- esclamò risoluto Jared.
L'altro ragazzo abbassò la testa e strappò una fogliolina d'erba, giocandoci distrattamente.
-Mi dispiace, non volevo essere così antipatico. E' che...odio vedere gente povera, costretta a morire su quei campi, per il volere di mio padre. So che lui lo fa a fin di bene, e lo ringrazierò a vita per avermi salvato dalla miseria, ma... a volte, mi viene l'irrimediabile impulso di prendere un cavallo ed andare in capo al mondo per cercare mio fratello. Io amo la mia famiglia adottiva, sono tutti così gentili con me, però il fatto è che io non centro nulla con loro. Io sono diverso. E' per questo che non voglio quel trono, non sono adatto a fare il re. Vorrei... vorrei che mio padre lo capisse: se sento il bisogno di conoscere e rincontrare mio fratello, non è perchè voglio allontanarmi da lui, ma solo per vedere se sta bene e se è ancora vivo, e sapere se ancora mi vorrebbe nella sua vita.-
Shannon rimase senza parole.
Sentiva come un vuoto nel suo cuore, e l'unico che poteva riempirlo era quel ragazzo che ora sedeva accanto a lui.
-Sono sicuro che lui ti vorrebbe nella sua vita e che ha bisogno di te, adesso più che mai, Jared.-
-Sai, Shan, mi domando se sarei in grado di riconoscerlo, vedendolo per strada. Io...io sono sicuro di sì!-
Jared si girò a guardare l'amico negli occhi, e vide che erano lucidi.
-Ma comunque, non ho fretta di rincontrarlo, dopotutto ho voi, che per me siete come fratelli, ed anche se non dovessi mai rivederlo, posso sempre contare su di te e Tomo, giusto?-
Il ragazzo lo abbracciò d'istinto, e rimaserò in quella posizione per alcuni minuti.
-Non lo devi nemmeno chiedere Jared. Io per te ci sarò, fino alla fine.-
Beh dai, dovete ammetterlo, siamo state veloci ad aggiornare stavolta!
Ok, Eamon ha capito tutto XD è un genio quel ragazzo U.U
Col, beh lui sapete com'è, deve metabolizzare la cosa, capitelo XD
Jared invece non è dolcissimo in questo capitolo? ** è un esserino troppo tenero, ed anche Shan non scherza *.* owww.
Spero vi sia piaciuto anche questo di capitolo, sapete, per noi è importante il vostro giudizio, ed infatti siamo felicissime che allo scorso capitolo ci siano state 7 recensioni, non sappiamo come ringraziarvi ** siete speciali <3
Ed ora, ringrazimanenti:
@jessromance: Ciao! Grazie dei complimenti! Beh, sì, in effetti Jonny è tanto bello per quanto è stronzo >___< ed anche in questo capitolo si è fatta sentire la sua prensenza XD Spero ti sia piaciuto **
@redangel250492: Hai visto? Abbiamo aggiornato molto presto, rispetto ai nostri standard XD Sì, in effetti il tuo nick è un po' lunghetto, ma io non ho problemi, faccio copia e incolla, quindi tranquilla ^.^ E beh, dimmi chi è che non vorrebbe vedere Jar mezzo gnudo illuminato solo da una candela? XD Eamon, come sempre, capisce sempre prima di tutti U.U è un grande quell'uomo <3 Owww, quanto sei dolce, anche noi ti amiamo, sappilo U.U Spero ti sia piaciuto anche questo, dolcissima lettrice **
@Klah Iero: Vee ** ciao! Sono contenta ti piaccia la nostra ff, questo capitolo come ti sembra? ** facci sapere eh, ci teniamo al tuo giudizio (:
@AKURA: Ciao cara ** Beh, sì, a dire il vero Col è un po' lentuccio a capire, ma tranquilla, c'è il fratello che lo aiuterà a farlo XD Ti è piaciuto questo capitolo? Facci sapere **
@donapi: oww, grazie ** non sai quanto ci sentiamo onorate a sapere che piace a così tante persone *.* Facci sapere anche per questo capitolo ^_^
@billie_the_prophet: ahahahha, hai ragione, XD Col scoprirà a breve che la gaycità(???) si eredita XD . Ps. se il tuo nick è riferito a Billie Joe, sei una grande ** No, beh, sei una grande lo stesso, perchè segui la nostra ff *.* Facci sapere come ti sembra quest'ultimo capitolo (:
@mizzbimbadolse: owww ** checcarina che sei! Grazie mille =) devo dire che ci esalta parecchio il fatto che ti piaccia così tanto questa ff *.* dico davvero! Visto? Abbiamo aggiornato quasi subito! Contanta? *_* Facci sapere <3
Wow, quante eravate **
Che bello, siamo proprio felice che vi piaccia così tanto la nostra ff (: e questo ci fa venire anche idee nuove per il continuo della storia.
Beh, quindi continuate a commentare che a noi non può che far piacere (:
Vi amiamo ogni volta sempre di più.
Alla prossima, e vedrete che sarà presto =)
Vanessa&Ilaria. |
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Capitolo 8 *** Capitolo settimo. ***
Non scriviamo a scopo di lucro,i personaggi non ci appartengono, e
blablabla.
Però li amiamo *-*
Capitolo settimo.
Una
volta,Jonathan aveva paragonato Jared al ghiaccio e Colin al fuoco.
Ebbene,non aveva
ancora avuto modo di considerare se stesso in tutto
ciò,ma ebbe presto modo di rifarsi.
Jonathan era il
vento.
O,per
meglio,dire,un vero e proprio uragano.
Un turbine
violento e impetuoso,che avrebbe spento il fuoco,e avrebbe
forgiato il ghiaccio secondo i propri desideri.
E il bello era
che il conte nemmeno si considerava malvagio,per queste
volontà;
certo,c’erano dei momenti in cui la bontà di Jared
lo inteneriva.
C’erano
momenti in cui il sorriso del principe diventava timido,sotto
il suo sguardo,e allora Jonathan provava una sensazione strana,una
stretta
insolita allo stomaco,che non sapeva se classificare come piacevole o
spiacevole.
Forse avrebbe
dovuto ritenerla un pericolo,ma in fondo la compagnia del
principe era così gradevole,e il pensiero che Jared si
stesse affezionando a
lui lo faceva proseguire nella conoscenza,imperterrito.
L’affezionarsi
implicava il fidarsi,e questo era da sempre l’obiettivo
di Jonathan.
Jared si sarebbe
fidato cecamente di lui,e poi…
Già,e
poi?
Si sentiva lui
stesso un po’ confuso a riguardo.
Aveva capito
benissimo che il giovane non desiderava affatto il titolo
di re,e ciò lo rallegrava; restava da domandarsi che ne
avrebbe fatto di Jared
nel momento in cui gli avrebbe ceduto il trono.
Lo avrebbe
mandato a vivere tra la plebe?
Insieme a quel
Shannon,suo fratello?
Oh,si,Jonathan
sapeva.
Suo padre non
gli nascondeva niente; evidentemente,lo sguardo
indagatore del figlio era troppo inquietante anche per lui.
Quindi,era stato
facile per il giovane conte apprendere dell’esistenza
del fratello perduto dell’erede al trono.
Spesso
fantasticava di rispedire Jared dalla feccia da cui proveniva.
Altre
volte,invece,immaginava il suo viso felice nel momento in cui gli
avrebbe detto che aveva trovato suo fratello.
In altri
momenti,invece,guardando quegli occhioni blu,così diversi
dai
suoi,gli veniva l’impulso di tenerselo accanto,anche da re.
Come
una specie di,uhm,compagno.
Erano passati
diversi giorni.
Giorni in cui
Jared e Jonathan si vedevano costantemente,giorni in cui
Colin ingoiava la bile,giorni in cui Eamon se ne accorgeva.
Colin avrebbe
voluto urlare.
O,perlomeno,avrebbe
desiderato che Eamon avesse la decenza di andarsene
da palazzo,o che Jared lo cacciasse via.
Era frustrante
che Eamon capisse che aveva voglia di gridare.
Specialmente
perché lui attribuiva tutto ai -ai…ai sentimenti di
Colin.
Sentimenti un
cazzo.
Forse era
vero,non odiava Jared.
Ma non era
innamorato di lui,come non lo era mai stato di nessuna
donna. Colin probabilmente manco lo sapeva,cosa voleva dire amare,e gli
andava
totalmente bene così.
Quello che
sentiva verso Jared,in realtà –oltre a una debolissima attrazione fisica che non avrebbe comunque mai ammesso- era
un istinto di protezione senza precedenti.
Non se lo
spiegava nemmeno lui,ma sospettava che probabilmente non
l’avrebbe mai scoperto,se non fosse stato per la presenza di
Jonathan.
Jonathan era un
P E R I C O L O .
L’aveva
percepito sin da subito,e con il passare del tempo questa
sensazione era andata solidificandosi.
Vederlo con
Jared era una cosa che gli faceva rivoltare le viscere.
Il principe era
totalmente ammaliato da lui; Colin lo vedeva
arrossire,e fissare spesso il volto dell’altro come
ipnotizzato,mentre gli
diceva qualcosa.
Jonathan,d’altro
canto,guardava il principe come se fosse stato la sua
preda,con una leggera bramosia e un pizzico di maligna follia nello
sguardo che
terrorizzavano Colin,ma sembravano affascinare immensamente Jared.
Parlavano per
ore,e sembravano andare molto d’accordo.
Colin si
chiedeva come fosse possibile,dato che era chiaro che uno era
uno stronzo senza cuore quanto l’altro era una dolcezza che
ne aveva fin
troppo.
E,nel caso ve lo
stiate chiedendo,si,Jared era una
dolcezza,Colin riteneva,con tutti tranne che con
lui,ovviamente.
E,soprattutto,era
una dolcezza in confronto a quella serpe di suo
cugino.
Jonathan scese
dal suo cavallo con la sua solita grazia innata, e fu
accolto da Francisco, che lo condusse in una sala.
-Sedetevi pure-
disse il servo –il principe sta terminando il suo
allenamento quotidiano con Sir Colin, dopodiché
sarà subito da voi.-
Jonathan si
leccò impercettibilmente le labbra, mentre Francisco gli
versava del vino; era giunto il momento di agitare un po’ le
acque.
-Dimmi…-
iniziò lentamente –fanno progressi, quei due?-
Francisco si
raddrizzò, sorpreso.
Non si fidava di
quel giovane aristocratico: il suo spirito di
osservazione aveva notato come Jared sembrasse vulnerabile, insieme a
lui, e
come Colin non facesse nemmeno finta di sopportarlo.
-In che senso?-
domandò allora, guardingo.
Il conte
sembrò indovinare i suoi pensieri perché sorrise
indulgente, e
spiegò: -Non so quanto gli allenamenti di Jared potranno
dare i loro frutti
finchè quei due non andranno un po’ più
d’accordo.-
-Oh, non deve
preoccuparsi. Sono entrambi abbastanza professionali da
lasciare i loro screzi fuori dai loro obblighi.-
Francisco non
aveva ancora finito di parlare, che dal giardino si udì
un gran fracasso.
-Aaaaah!-
sentirono urlare
la voce di Colin –i
miei scudi, le mie armi!-
Sentirono
bofonchiare qualcosa in risposta, e poi di nuovo la voce del
cavaliere alzarsi di volume: -Non potete
esserci andato a sbattere per sbaglio,
non prendetemi in giro, principe!-
I due andarono
avanti un altro po’, e Jonathan sorrise trionfante a
Francisco, come a dire ‘dicevi?’
-Certo per Jared
dev’essere dura- commentò poi il conte, cogliendo
nuovamente il servo di sorpresa: -A cosa si riferisce?-
-Tutta questa
faccenda del diventare re, il doversi allenare… non
è
propriamente ciò che lui desidera, sai?-
Intanto Jared e
Colin avevano terminato l’esercitazione, che li aveva
lasciati entrambi di malumore: al pensiero, poi, che il principe si
stesse
dirigendo dal conte, il cavaliere lo aveva seguito, continuando a
battibeccare
per la faccenda delle sue armi.
-Vi siete
letteralmente lanciato su di loro, principe, siate onesto,
almeno!-
Quell’altro
faceva bellamente orecchie da mercante, e cercava intanto,
con un panno, di togliere le macchie di fango dal suo viso e dai suoi
capelli,
visto che quel rozzo cavaliere, mentre gli mostrava una mossa, aveva
avuto la
brillante idea di buttarlo a mangiare la terra.
Non poteva certo
rischiare che Jonathan lo vedesse in quelle
condizioni…
-Tutta
questa faccenda del diventare re, il doversi allenare… non
è propriamente ciò
che lui desidera, sai?-
Erano arrivati
abbastanza vicini alla stanza in cui erano Francisco e
Jonathan da udire queste parole.
Jared
arrossì, sotto lo sguardo di Colin.
-Povero
ragazzo- sentirono
continuare il conte –apparentemente
la
vita è stata generosa, con lui, eppure come posso
anch’io considerarla tale,
quando so che nemmeno suo fratello vuole rivelargli la sua
identità?-
A Jared si
ghiacciò letteralmente il sangue nelle vene.
Si
bloccò in mezzo al corridoio, e Colin fece lo stesso,
guardandolo
preoccupato.
All’interno
della stanza, Jonathan nascose un sorriso: aveva proprio
sentito dei passi bloccarsi improvvisamente?
-A cosa allude,
conte?- domandò Francisco, turbato.
-Suo fratello-
sillabò lentamente Jonathan –nessuno qui sa chi
è,
vero?-
Il servo scosse
lentamente la testa.
-Eppure
è un nome da voi conosciuto, temo…-
-…il
nome Shannon vi dice niente,
Francisco?-
Il cuore di
Jared smise di battere.
Il principe
sbarrò gli occhi e la bocca, e fu colto da un capogiro,
tanto che Colin lo afferrò per un braccio, per sostenerlo.
-Ma…il
signor Shannon è uno dei
migliori amici del principe…-
-Eh
già. Mi sono sempre chiesto perché continui a
recitare la parte del migliore
amico e non voglia dire a Jared la verità. Non sto mentendo,
Francisco. Se ci
pensi, torna tutto.-
Era vero, tutto
tornava.
Ma Jared non
poteva crederci… Shannon, gli aveva mentito per tutti
quegli anni?
Gli aveva omesso
una cosa del genere?
Aveva avuto il
coraggio di nascondergli una cosa simile anche poche
settimane prima, quando aveva espresso tutta la sua frustrazione?
Fu un attimo:
Jared si girò e si mise a correre, e Colin, colto di
sorpresa, istintivamente lo seguì.
Corsero fino
alle scuderie, e il cavaliere lo imitò nel sellare il suo
cavallo; Jared non diede veramente segno di essersi accorto di lui fino
a che
Colin non chiese, mentre già galoppavano nella radura: -Dove
stiamo andando?-
Jared
sobbalzò violentemente: -Andatevene! Non è affar
vostro!-
-Non fate il
bambino! Non vi lascio solo proprio ora, e niente che
possiate dire mi farà cambiare idea.-
Jared si
girò a guardarlo: osservò la determinazione negli
occhi scuri
di Colin e annuì impercettibilmente.
-Dove andiamo?-
domandò di nuovo il cavaliere, più gentilmente,
dopo
alcuni minuti.
Il principe
questa volta non si girò: -Dal mio presunto fratello.-
Francisco
tornò nella stanza, trafelato: -Mi hanno riferito che il
principe è uscito di fretta a cavallo, conte, mi dispiace.-
Ma Jonathan
sorrise, per nulla turbato; anzi, dovette trattenersi dallo
scoppiare in una grossa risata.
Allooooora!
Chiediamo perdono per il clamoroso ritardo, ovviamente è
colpa di Ils, cioè mia.
Sono stata anche al mare, scusate XD
AnyWay, siamo felicissime del calore con cui questa storia viene
seguita e recensita.
Quanto siete bbbelli *inchino*
Yuki_Frehley:
ma che bella recensione!
çVç Non so perchè Johnny sia sempre il
cattivo nelle fic, a me non risulta XD ad ogni modo, è un
personaggio -anzi, una persona- e un attore che amiamo molto, quindi
non lo vediamo realmente come cattivo, però qui ce ne
serviva uno e penso che lui renda benissimo l'idea! D'altronde,
è così megnetico e affascinante...*sbava* o forse
è l'aura negativa di Cassandro che influenza le scelte delle
fanwriter, chissà? XD
Ehm, si, Shan è il fratello XD Ma non mi dire che lui e Jay
starebbero bene insieme, ti prego! D: A parte che l'incesto non
è tra i nostri programmi, ma poi Jared è di
Colin, sisi *convinta*
VERO che Colin è adorabile? *___* è sempre
così coglione-insicuro, ma non si può non amarlo
♥ e sono contenta pure dell'apprezzamento a Eamon, che per
me è straordinario ^^
Mi dispiace di non aver soddisfatto la tua richiesta di aggiornamento
veloce ç__ç
Grazie della recensione, bacio!
redangel250492:
Eamon è ammmore,
non smetterò mai di ripeterlo, e Colin è un
confuso cronico, poveraccio XD Jonny rimane misterioso quanto basta,
però in questo capitolo si nota anche una certa confusione,
in lui. Merito del nostro Jay, che, come dici tu, è
dolcissimo, ma ha anche un bel caratterino, e l'incidente capitato alle
armi di Col per vendetta al tuffo nel fango in questo capitolo dovrebbe
dimostrarlo XD Il fratello di Jared non può essere altri che
Shan, tranquilla XD Vi abbiamo tenute un pò sulle spine, ma
sono due fratelli così perfetti che non si può
negargli la loro parentela u_u
Mmmm, scusa anche tu per questo aggiornamento decisamente non veloce
ç_ç Alla prossima! <3
sally_182: Benvenuta! Siamo molto
contente che ti piaccia questa storia *-*
Ed eri al concerto dei Mars *----* *le vengono i lacrimoni* magari eri
pure vicina a noi, chi lo sa?! Aaaah, che giornata indimenticabile
♥
Oh, tranquilla, non è mai troppo tardi per scoprire le ff
*^* l'importante è approdarci, prima o dopo XD
Facci sapere che te ne pare di questo capitolo! Baci ^^
JaredChan: Aahhah, si, Col è
geloso!
Ma figurati se lo ammette -.-"" quello è più
orgoglioso di Jay quando ci si mette, e ce ne vuole XD
Eh, ora l'ha capito che Shan è il suo fratellone,
finalmente, anche se ha dovuto mettersi in mezzo quella cornacchia di
Jonny XD
Grazie mille dei complimenti ♥
billie_the_prophet:
aahhaha, hai la nostra stima, Billie XD
Oh, Colin non è il tipo che subisce, lui accumula XD vedremo
se scoppierà XD
Certo che Jared era vegetariano! Quello è sempre lo stesso
in ogni secolo, non ci avrebbe mai perdonato se gli avessimo fatto
mangiare della carne, quel fissato >__>
Baci *-*
Mione14:
sapendo che sei pigra, il
nostro piacere per il fatto che tu abbia recensito è doppio
*w*
Ahaha, anche la fantasia per fortuna è doppia, in quanto
siamo due menti a pensare e scrivere, il che probabilmente facilita un
pò il compito XD
A me alcune idee per esempio vengono leggendo i pezzi che scrive Vav,
per cui diciamo che 'a secco' di idee non rimaniamo quasi mai XD
Ahahah, Jay con Johnny no? Proprio no? XD se non amassi profondamente
Colin a me non schiferebbero tanto XD
Ma don't worry ;)
Aspettiamo i vostri -numerosi,speriamo- pareri su questo capitolo!
Vi adoriamo tutti, chi recensisce, chi preferizza/segue/ricorda e chi
legge soltanto :3
Vanessa&Ilaria.
|
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Capitolo 9 *** Capitolo ottavo. ***
Non
scriviamo a scopo di lucro, anche perchè sennò
falliremmo, dato che non sappiamo rispettare le scadenze, e blablabla.
Capitolo ottavo.
Acqua
azzurra; azzurra come quegli occhi che si riflettevano in essa, e
che guardavano attentamente il tramonto che gli si mostrava davanti in
tutta la
sua luminosità.
-
Perchè non vi ha mai detto che era vostro fratello? -
Colin
ruppe il silenzio, forse con una domanda poco adeguata.
-Se
lo avessi saputo credete che sarei così turbato ora? -
Fu
la risposta cinica del principe.
-...scusate.-
Colin
alzò subito lo sguardo e lo fissò, certo di aver
capito male.
-Come?-
-Vi
ho appena chiesto scusa, che c'è di tanto difficile da
capire?-
-No,
niente è che...-
-Sentite,
lasciamo stare tutto, okay? Non ho voglia di parlare,
sinceramente; ora l'unica cosa che desidero è andare da
Shannon e farmi dire
tutta la verità. Potete lasciarmi da solo, ora?-
Jared
finalmente si alzò in piedi e guardò Colin dritto
negli occhi.
Era
da tanto che non lo faceva.
Il
cavaliere non era più abituato a quell'azzurro penetrante e
dovette
far ricorso su tutte le sue forze per non abbassare lo sguardo e
arrossire come
una ragazzina.
-Io...ok.
Ma mi promettete, principe, che non vi metterete a fare
pazzie?-
Jared
annuì, sorridendo.
-Promesso.-
*****
Le
sue mani erano sudate, come quando da bambino faceva qualcosa che
non andava e suo padre lo veniva a scoprire.
La
paura, però, era molto più grande rispetto a
quella del Jared
bambino.
Non
sapeva cosa avrebbe potuto dire a Shannon; non si era preparato
alcun discorso, ma questo era l'ultimo dei suoi problemi.
E
se il suo migliore amico, nonchè fratello, non l'avesse
accettato?
Se
gli avesse nascosto tutto questo, proprio perchè non lo
voleva nella
sua famiglia?
Decise
che la risposta a queste domande la possedeva solo una persona,
e quest'ultima era dietro la porta in cui adesso si trovava Jared.
Si
preparò per bussare ma proprio in quel momento la maniglia
si
abbassò ed uscì uno Shannon assonnato e pronto
per andare a lavoro.
-Ja...Jared,
amico, che ci fai qui a quest'ora? Pensavo passassi per la
sera, non ti aspettavamo, non c'è nemmeno Tomo, è
andato a fare la spesa -
Da
quanto conosceva Shannon? Quattro, cinque anni, eppure non
l'aveva mai visto così diverso come in quel momento.
Si
accorse di quanto gli somigliasse, di quanto i suoi lineamenti gli
fossero familiari, di come il suo sorriso fosse dolce come quello del
suo vero
padre.
-Amico,
sicuro di stare bene? -
-Perchè
mi chiami amico se sono tuo fratello?-
Ecco,
questa risposta così secca, Shannon proprio non se
l'aspettava.
-Jared,
che cosa stai...-
-So
tutto, Shan. Dimmi solo perchè non me lo hai detto prima,
non mi
vuoi come fratello, forse?-
Jared
aveva gli occhi lucidi; quando si trattava della sua famiglia
biologica, era molto sensibile.
Shannon
se lo tirò a sè e lo abbracciò.
-Non
dire mai più una cosa del genere Jar. E' una storia lunga,
sono
stato costretto a farlo, ma ora che hai scoperto tutto, non importa
più niente
del segreto, riusciremo a riparare questi anni in cui io ho perso tempo
a
fingere e tu a cercare tuo fratello in capo al mondo. -
Jared
si allontanò gentilmente da lui e gli sorrise.
-Ora
però l'ho trovato -
-E
io ho trovato te, fratello mio.-
*****
Colin
finì di mangiare la sua porzione di cibo e si
alzò dalla sedia.
Il
tavolo , lungo più di dieci metri, era completamente vuoto,
tranne
la figura affianco a lui che continuava a masticare silenziosamente.
-
Già te ne vai? Prima parlavamo di più, Colin -
Eamon
era dispiaciuto dal comportamento del fratello, possibile che ce
l'avesse ancora con lui da quando aveva ipotizzato che Colin si fosse
infatuato
di Jared?
-
Non ho niente da dire -
-Colin
, per quanto mi terrai il muso? Siamo fratelli, diamine,
spiegami! Spiegami cosa c'è che non va, cosa ti turba
così tanto! Da quando sei
qui ti sei chiuso in te stesso. Dio, questo castello deve essere
stregato -
Il
cavielere scosse la testa e sorrise amaremente.
-Non
è il castello Eamon, è colui che ci abita che
è stregato. -
E
una volta detto ciò, uscì dalla stanza, lasciando
il fratello solo.
Solo insieme al peso di quello che era appena uscito dalla sua bocca.
*******
Jared
tornò a casa quando ormai era notte fonda.
Un
silenzio quasi inquietante riempiva tutto il giardino del castello,
ed anche quest'ultimo era completamente oscurato: solo la flebile luce
della
luna piena, lo illuminava lievemente.
Un
brivido gli salì lungo tutta la spina dorsale.
Da
quanto tempo abitava lì?
Quasi
dieci anni ormai, ma quella sensazione di essere un estraneo tra
tutta quella ricchezza che possedeva suo padre, non l'aveva mai
abbandonato.
E
adesso, come mai prima d'ora, i soldi, l'oro, le terre, gli
sembrarono ancora più futili e vani di fronte al fatto che
aveva un fratello,
ora, dopo tanto tempo.
Il
Jared principe era ricco ormai da anni, ma il vero Jared lo era
diventato quella sera stessa.
*****
Colin
scostò le lenzuola e si alzò dal letto; prese un
lume di candela
e iniziò a scendere le scale.
Non
aveva sentito Jared rientrare, quella sera, ed erano passate
diverse ore dalla cena, ormai.
Si
era accorto che non riusciva a dormire proprio per quella ragione:
il non sapere dove fosse il principe non lo faceva riposare tranquillo.
Era
davvero un uomo che prendeva a cuore il suo lavoro.
Si
affacciò alla porta della sala e illuminò
fiocamente al suo interno,
incerto se fermarsi ad attenderlo lì ed accendere quindi
altre candele; non
appena notò il luogo nella penombra, però,
improvvisamente si bloccò.
Quasi
in un sogno, rivide Jared dipingere, come poche settimane prima;
le spalle leggermente incurvate, le braccia nivee macchiate di colore,
gli
occhi blu concentrati, ma felici: ecco ciò che amava davvero
fare.
Colin
sussultò violentemente sentendo la porta principale aprirsi;
la
candela oscillò pericolosamente, e, nella fretta di
raddrizzarla prima che
cadesse, non guardò la persona entrata nella stanza.
Rialzò
gli occhi, sollevato di non aver combinato un guaio, e
trasalì
nuovamente: Jared lo stava guardando con le labbra leggermente
socchiuse, gli
occhi brillanti e attenti. Sembrava un pò sorpreso di
trovarlo lì, ma non del
tutto: come se quasi se lo fosse aspettato.
-Jared...-
sussurrò Colin con un fil di voce, ma probabilmente il
principe non lo udì: meglio, dato che lo aveva appena
chiamato per nome.
-Sir
Farrell, ancora in piedi?- Jared richiuse la porta alle sue
spalle, e Colin cercò di non balbettare: -Sì, ve
l'ho detto che a volte ho
difficoltà nell'addormentarmi. Voi, piuttosto, siete stato
fuori casa fino a
quest'ora?-
Il
principe chiuse gli occhi, stanco, e sospirò, sedendosi
all'ampio
tavolo al centro della stanza: -Sì, dopo aver parlato con
Shannon non me la
sentivo di tornare subito, così ho cavalcato un
pò.
Prima
che Jared si accorgesse che l'altro si era spostato, sentì
due
mani calde massaggiargli dolcemente le spalle e sussultò,
spalancando gli
occhi.
Voltò
il viso all'indietro e scoprì che era proprio
così, Colin stava
cercando di farlo rilassare; non vedeva il suo viso, ma la sua voce era
soffice
e leggermente imbarazzata, quando parlò: -Avete voglia di
parlarne?-
E
Jared pensò che sì, voleva davvero parlarne con
lui. Voleva
raccontare quella storia incredibile, e voleva sentire cosa Colin gli
avrebbe risposto.
-Shannon
è davvero mio fratello- rivelò, e il cavaliere
continuò a
massaggiargli le spalle, dolcemente. -E' mio fratello, ed io per tutti
questi
anni non l'ho saputo.-
-Vi
ha raccontato cosa lo ha spinto a ciò?-
-La
vita- rispose Jared semplicemente, sorridendo e voltandosi
completamente a guardarlo negli occhi, facendo fermare quelle mani
callose che
gli stavano procurando tanto benessere.
Ma
gli occhi scuri di Colin, e quell'espressione attenta e
curiosa...erano ancora più piacevoli, si ritrovò
a pensare Jared, continuando a
sorridere tranquillamente, come, con lui, non aveva mai fatto.
-La
vita- ripetè il cavaliere, e il principe capì che
era un invito a
continuare, invito che colse al volo, permettendo la ripresa di quel
massaggio
rilassante: -Quando nostro padre morì, il re decise che
avrebbe adottato uno di
noi. Conosceva nostro padre, e aveva visto noi stessi più
volte nell'arco delle
nostre vite; Shannon alla morte di mio padre aveva quindici anni, e,
quando fu
sollevata la questione su quale fratello adottare, non volle sentire
ragioni e
decise che io sarei rimasto con il re, mentre lui sarebbe partito, in
direzione
di lontani zii con cui avrebbe potuto passare qualche anno. Capite?- si
voltò
di nuovo e Colin annuì lentamente: -Ha messo la vostra vita
prima della sua, ha
voluto garantirvi un'infanzia e una vita felice. Davvero ammirevole.-
Jared
sorrise solare, contento intimamente che il cavaliere avesse
capito, e la pensasse come lui: -Sì! Quando è
tornato a Dublino ha concordato
con Richard di non rivelare nulla, per proteggere sia me che lo stesso
re; le
malelingue ci sono sempre, e ci mancherebbe solo che pensassero che il
re ora
abbia un'altra bocca da sfamare, o un altro non-nobile da introdurre a
corte. A
Shannon l'aristocrazia non interessa.-
-Shannon
è un uomo intelligente- sentenziò Colin con voce
morbida, e
Jared si ritrovò a sorridere e chiudere nuovamente gli
occhi; si sentiva bene
come non mai, ora che il cavaliere lo trattava in questo modo ancora di
più.
Non
avrebbe retto ancora astio da parte sua, non stasera, non
più, si
ritrovò a pensare: non
voleva più battibeccare con lui, non voleva più
mirare a imbarazzarlo o
ferirlo.
Così
come lui non era il principe viziato che aveva immaginato Colin,
così il cavaliere non era probabilmente solo quell'uomo
arrogante ed
egocentrico.
C'era
di più, Jared lo vedeva, Jared lo sentiva, ora
più che mai.
-Ha
voluto proteggermi, come state facendo voi ora, solo in modo
diverso- si lasciò sfuggire.
Le
mani di Colin si fermarono e Jared si voltò a guardarlo; il
cavaliere aveva uno sguardo talmente intenso e profondo che Jared per
la prima
volta trovò difficoltà a sostenerlo, nonostante
ci stesse lentamente affogando
dentro.
-Io
voglio proteggervi in qualsiasi modo mi sia possibile-
mormorò
Colin, e il cuore del principe fece una capriola che si
riflettè appieno nel
modo in cui i suoi occhi brillarono; l'emozione -no, la stanchezza- gli
procurò un lieve capogiro che lo spinse a portarsi
una mano alla testa ed appoggiare l'altra al petto di Colin, il quale
lo
sostenne sospingendolo a sè, preoccupato.
-State
bene?- sussurrò il cavaliere, così che la sua
voce risuonasse
soffice all'interno dell'orecchio di Jared, facendo soltanto aumentare
il
battito cardiaco e il capogiro.
-Siete
stanco, appoggiatevi a me.-
Non
poteva crederci. Sir Farrell gli aveva cinto le spalle con un
braccio e la vita con un altro, lo stava praticamente abbracciando.
Sir
Farrell.
Jared
inspirò profondamente il suo profumo.
Il
cavalier Farrell.
-E'
stata una giornata molto importante, vi accompagno nella vostra
camera.-
-Un
attimo.-
Jared
si appoggiò ancora meglio contro il suo petto e gli
posò le mani
sulle spalle, lasciando che l'altro lo stringesse ancora più
stretto.
Colin.
NdAutrici
:D
Okay,
molto, molto probabilmente ci odiate XD scusate, sono passati millenni
ç___ç
Ma
finalmente ce l'abbiamo fatta! XD
Vogliamo
ringraziare come al solito quelle irriducibili anime che continuano a
recensire, ma quanto vi amiamo? *^*
jessromance: Eamon
è impossibile da non amare ♥ e hai ragione, Jonny
sarà anche stronzo ma è pure lì il
segreto del suo fascino XD okay, speriamo che ora tu riesca a trovarla
subito, e che non ti venga troppa voglia di maledirci per aver dovuto
aspettare così tanto *facepalm* Grazie ancora! *^*
yayachan18: spero
che, dopo questo, tu non abbia smesso di pensare che i capitoli valgono
l'attesa XD siamo tornate finalmente, ehssì
ù.ù ah, e EAMON FOR PRESIDENT!! bacio ♥
JaredChan: con
Shan infine è andata bene, in fondo Jared non aveva voglia
di litigare, il bene fraterno e la commozione e la gioia hanno
fortunatamente avuto il sopravvento! E poi, diciamocela, è
già abbastanza incasinato di suoi, con quei due galletti XD
facci sapere che ne pensi di questo, alla prossima! *-*
Yuki_Frehley: sottolineamo
volentieri la GRAN BELLA faccia da malvagio di Jonathan XD che noi
amiamo tantissimo, non c'è niente da fare. Aahahah e Col
è tonto sì, è SOLO dedito al lavoro,
lui! Ma per piaceeeere, non ci crede nessuno, lui in primis *^*
continua ad amarci, noi amiamo te! XD
Luna_chan: che
recensione lungherrima, che meraviglia! Tu hai capito proprio tutto,
ragazza XD a parte che si sono abbracciati in lacrime, alla fin fine XD
comunque al concerto di marzo eravamo nel parterre *^* mentre a Bologna
c'è andata solo Vav, io -Ils- sono rimasta a casa T^T
continua pure a straparlare se vuoi, noi amiamo queste cose XD
♥
kobito: siamo
molto contente che ti piaccia e ci dispiace di non aver aggiornato in
fretta D: non siamo davvero il massimo riguardo a puntualità
XD però speriamo che il capitolo ti sia piaciuto *^*
Ginny_Potter: grazie
mille dei complimenti, ci fanno gongolare e gonfiare come pavoni *-*
speriamo che continui a rimanere all'altezza delle aspettative :) baci.
Ci
teniamo ad aggiungere una piccola cosa che magari a voi non interessa,
ma che per noi ha un grande valore.
Il
26, il 27 e il 28 Ils è stata giù a Roma, da Vav,
e la fine del capitolo è stata scritta mentre stavano
-stavamo, Dio, perchè devo scrivere in modo così
complicato XD- insieme.
Quindi
è...speciale, per noi :3
Eee
niente, a presto, speriamo XD
Ils&Vav
|
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Capitolo 10 *** Capitolo nono. ***
Capitolo nono.
La
mattina
era fredda a Dublino, ma i colori vivaci che avvolgevano la splendida
isola di
smeraldo riuscivano a portare quel calore tanto atteso dalla gente.
Jared
solitamente, appena alzato, correva subito vicino al caminetto per
riscaldarsi
le mani, perennemente fredde.
Quella
mattina, però, stranamente erano calde.
Tutto
il suo
corpo emanava un calore quasi febbricitante, come se quella notte
avesse
dormito in una palla di fuoco.
Ma
poi si
ricordò che lui, la sera prima, nel fuoco ci era stato
davvero.
Quell'abbraccio
con Colin aveva scatenato in Jared delle fiamme all'interno del suo
cuore.
Impossibile negarlo.
Il
principe
si alzò a sedere e fece un lungo sospiro.
Odiava
sentirsi in quel modo: non riusciva a darsi una spiegazione per quelle
sensazioni che aveva provato e stava provando tuttora a causa di quel
momento
di intimità con il cavaliere.
O
meglio,
una vocina dentro di lui una spiegazione l'aveva trovata.
Ma
lui
l'aveva soppressa immediatamente;
preferiva
rinchiudere il suo cuore in un misero ripostiglio solitario, piuttosto
che
soffrire donandolo a qualcuno.
Di
nuovo.
****
C'erano
molte cose che Colin amava della sua città natale, ed una di
queste era proprio
l'alba.
Si era svegliato presto quella mattina per osservarla nei vasti prati
verdeggianti, o meglio, si era alzato presto dal letto,
poichè i suoi occhi non
avevano mai smesso di scrutare il soffitto, e il suo cervello di
pensare.
Pensare costantemente a cosa provava per quel principe tanto...tanto
cosa?
Il cavaliere si bloccò all'istante, stava per definirlo con
un aggettivo che
non si addiceva propriamente ad un uomo virile come lui.
Ma al cuore non importa quanto tu possa essere mascolinamente formato
esteriormente.
Ti inganna, ti fa credere di essere tu il più forte e di
poter controllare i
tuoi sentimenti, quando invece non sei altro che una sua macchina da
guerra.
E quando sei tu il prescelto, non puoi fare altro che seguire i suoi
ordini.
Ma Colin questo si rifiutava categoricamente di farlo.
Un po' per l' animo combattivo, conseguenza del suo lavoro.
Un po’ perché non avrebbe mai accettato che...
Non riusciva nemmeno ad ammetterlo nella sua testa, nelle pareti
più ristrette
di se stesso. Figuriamoci agli altri o peggio al principe stesso.
Perchè quando lo nominava la sua voce diveniva solo un dolce
sussurro?
- Ho paura di diffamare la sua bellezza
con la mia voce rude -
Bisbigliò tra sè e sè, mentre
continuava a fissare il sole ormai sorto del
tutto.
****
“
Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato.
”
Jared
lesse
lentamente questo carme Catulliano.
Si girò, e sorrise guardando la figura addormentata accanto
a lui sopra il
letto.
Le ciocche bionde ricadevano dolcemente sulle ginocchia del principe e
quest'ultimo non potè fare a meno di iniziare ad
accarezzarle con amore e
dedizione.
La ragazza assopita sul suo gremb, aprì lentamente le lunghe
ciglia color oro e
alzò la testa spaesata.
-Ben svegliata, ti stavo leggendo Catullo, e sei caduta in un coma
profondo.-
-Ahm...sì, beh, sai che Catullo mi annoia ,Jared-
Il sorriso del giovane si spense, così come
il fuoco che ardeva nel suo cuore.
Cameron aveva solo pronunciato il suo disprezzo per un autore latino,
eppure
quelle parole Jared
le sentiva fredde,
come la lama di un pugnale che lo aveva appena trafitto. Lì,
dritto su quella
parte del cuore che era stracolma di amore per lei.
-Io...scusami. E' solo che...quando vedo qualcuno che sta per
addormentarsi mi
viene spontaneo leggergli i carmi di Catullo; sai, lo faceva anche mio
padre
quando ero bambino, e anche con me funzionava. Vedi, Catullo
è una sorta di
poeta della buonanotte: ti culla, ti riempie di calore, quel calore che
solo
l'amore può...-
-Jared, amore, senti è interessante la tua storia, dico
davvero, ma ora devo
scappare, sai, mio padre mi aspetta e...beh, ci vediamo, uhm...domani?
Sì okay
perfetto. A domani allora-
Cameron diede un bacio veloce al ragazzo e corse fuori la porta della
camera.
Jared rimase immobile. Impietrito dal comportamento della ragazza
che...amava.
Non aveva voluto ascoltare una parte della vita che per lui era
l'ancora di
salvezza, l'unico ricordo che aveva di suo padre. E questo gli aveva
fatto
male, davvero male.
Si sdraiò sul letto. Chiuse gli occhi.
Amava troppo quella ragazza per essere arrabbiato con lei. Non aveva
fatto nulla
di male, alla fine. Era stanca, solo questo.
Cameron lo amava ancora, come quando gli aveva salvato la vita, due
anni prima.
Come quando gli aveva fatto riscoprire cosa significasse vivere. Vivere
sul
serio.
Come quando avevano fatto l'amore per la prima volta, e si erano
promessi di
sposarsi, non appena avessero potuto.
Jared riprese il libro delle poesie di Catullo, ricominciò a
leggere , e si
addormentò cullato dalla sua stessa voce.
****
Colin
rientrò nel castello e si maledì per non aver
dormito nemmeno un minuto
quella notte.
Ora
come avrebbe tenuto le lezioni col principe se non riusciva a tenere
nemmeno gli occhi aperti?
Aspettò
qualche minuto sull'atrio, mentre cercava di svegliarsi pulendo la
spada. Ma nemmeno la sua dolce amata riusciva a distrarlo da Morfeo che
incombeva su di lui.
Così
si abbandonò su una panca del salone del castello e
cercò di chiudere per
un attimo i suoi occhi stanchi.
Solo
qualche minuto, e poi si sarebbe ripreso.
Nel
frattempo il giovane principe scese le scale pensando a come scusarsi
col
cavaliere per questa lunga attesa, ma quando si accorse che Colin si
era
addormentato sulla panca, un'espressione di tenerezza gli si dipinse
sul bel
viso.
Si
avvicinò piano, senza farsi udire.
Prese
dall'immensa libreria del salone una raccolta di poesie. La sua
preferita: quella di Catullo.
Si
sedette accanto al giovane cavaliere che ormai dormiva profondamente.
Lo
fece sdraiare sulla panca, con la testa sulle sue ginocchia.
Ed
iniziò a intonare le poesie del poeta latino.
Poesie
molto belle, sì, ma perfette solo grazie alla splendida voce
di Jared.
****
Era strano come in piena
estate a Dublino era presente perennemente quella pioggia che rendeva
tutto
cupo, ma comunque meravigliosamente romantico; negli altri stati il
sole
brillava e le dame si scoprivano per mettere in mostra le loro doti.
Jared se lo domandava ogni anno, guardando fuori dalla finestra,
durante le
giornate di agosto.
E anche quell'anno si ritrovò a riflettere su questo fatto,
stavolta, però,
mentre era alle prese con un quadro.
Stava pensando a cosa potesse dipingere di nuovo, senza cadere nel
banale.
Una semplice goccia che rotolò sul vetro della sua camera
catturò i suoi occhi
azzurri e gli illuminò la mente.
Prese il cavalletto con tutti gli attrezzi e uscì fuori dal
castello.
L'idea era originale, ma fattibile: avrebbe dipinto la sua Cameron, con
lo
sfondo di un cielo grigio, cupo, ma romantico. Mentre lei leggeva il
libro di
poesie Catulliane. Era un modo per unirli. Per esserci anche lui, in
quel
quadro.
Cameron viveva in un palazzo non molto lontano dal suo.
Suo padre era un marchese della corte del re, quindi non era stato
difficile
accettarla da Richard come futura regina.
Stava correndo come un pazzo, voleva rivelarle subito la splendida idea
che gli
era balenata in testa. Era sicurissimo che le sarebbe piaciuta,
perchè quel
quadro avrebbe rappresentato il loro amore.
Ma la sua adrenalina e il suo entusiasmo morirono non appena
trovò davanti a sè
l'immagine di ciò che non avrebbe mai voluto vedere: lei,
Cameron, l'amore
della sua vita, abbracciata ad un altro uomo.
Si baciava con lui. Sorrideva spensierata.
Le mani di lei, sul corpo dello sconosciuto.
E più Jared vedeva quelle immagini, più in lui
cresceva la crepa nel cuore.
Una crepa destinata a rimanere lì, per sempre.
****
“
Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia.
Non lo so, ma sento che ciò accade, e ne sono tormentato.
”
Un dejavù lo fece distogliere immediatamente da
ciò che stava leggendo.
Una lacrima, involontariamente, gli era scesa dalla guancia, andando a
finire
sul viso del cavaliere.
Jared si alzò di scatto, svegliando l'altro che lo
guardò confuso.
-Principe, ma che...-
-Scusatemi sir Farrell, non mi sento molto bene, è meglio
che vada a riposarmi.
Non vi dispiace se posticipiamo le lezioni a domani, vero?-
Colin scosse la testa sbigottito, anche se ancora non aveva ben chiara
la
situazione.
Il più giovane stava per uscire dal salone, a passo svelto,
quasi correndo
verso le scale. Erano ricordi troppo dolorosi quelli che erano
riaffiorati nel
suo cuore…
Gli dispiaceva non poterne parlare con Colin, ma stavolta non si
trattava di
condividere con lui la felicità nell'aver ritrovato il
fratello.
No, stavolta, non poteva proprio.
Parlare di Cameron avrebbe significato aprire una parte troppo segreta
del suo
cuore, che era ormai chiusa da anni.
Neanche Tomo e Shannon conoscevano il motivo della rottura tra lui e la
ragazza.
Di certo non avrebbe potuto raccontarlo al cavaliere, che era entrato
nella sua
vita da poco più di due settimane.
Colin, risvegliatosi dal tepore del sonno, si riprese e lo
seguì sulle scale.
Non poteva lasciarlo sempre così, con l'amaro in bocca.
All'oscuro di tutto.
E se il principe non avesse semplicemente voluto parlare con lui,
questa volta
glielo avrebbe dovuto dire in faccia, guardandolo negli occhi.
-Principe, principe aspettate!-
Jared continuava a camminare imperterrito, ma Colin, fisicamente
più allenato,
lo raggiunse e lo prese per un polso.
-Jared, guardatemi! Vorrei...vorrei che voi mi raccontaste di...di cosa
vi
turba, altrimenti non saprei proprio come...difendervi!-
Si guardarono a lungo.
Istinto e ragione. Le due facce di una stessa medaglia.
La lotta interna tra le due fazioni era appena cominciata in loro.
E non sarebbe finita in parità.
---
NDils&vav -
Buongiorno a tutti, è il capitano Ils che parla!
Allora, AMO questo capitolo, e posso dirlo senza presunzione
perchè io non ho scritto una sillaba, ho solo betato xD
ringraziate Vav se avete dovuto aspettare solo due mesi
ù.ù
Poi questo capitolo è pieno di poesia, e non mi riferisco
solo a Catullo, non trovate? *^* Vav dice sempre che sono di parte, ma
è una fottuta poetessa, è palese, suvvia, piena
di frasi ad effetto :D
AnyWay, come al solito, i personaggi non ci appartengono, non scriviamo
a scopo di lucro ecc ecc.
Otto recensioni, ma quanto vi possiamo amare? ♥
yayachan18,
anche noi ti adoriamo <3 e la tua ammirazione per i fratelli dei
nostri due eroi ti fa guadagnare la nostra stima ancora di
più! XD e sono felice che la scena del massaggio ti abbia
ricordato quella di Alexander, hai un ottimo spirito di osservazione,
brava ;)
Ginny_Potter,
momento CLù? Ahahah bbbeeeeh, diciamo che io tendo a
rimandare sempre, se non arriva più prendetevela con me,
voglio allungare la cosa il più possibile XD ma no, no, come
hai giustamente notato le difese iniziano a indebolirsi
ù_ù vabbè che entrambi attorno a loro
hanno delle mura che manco, appunto, le città medievali
potrebbero eguagliare D: ma, piano piano, riuscirà a venir
fuori qualcosa di buono, dalla loro convivenza piùomenoforzata. Un
bacio, costante lettrice e bravissima autrice *^*
jessromance,
HAHAHA io ho sempre adorato le tue recensioni *coffcoff* okay, mi
ricompongo. Tranquilla, nel prossimo capitolo verrà dato un
pò più di spazio al nostro rozzo cavaliere e
vedrai che tornerà anche Eamon ♥ e se Col fa un
massaggio a qualcun altro un certo principe viziato *si
prepara a scappare* gli amputa le mani quindi direi che non
è proprio il caso *facepalm* alla prossima! ;D
Yuki_Frehley OWW
DAI AMACI AMACI AMACI AMACI DDD: se riprendi ad amarci ti regalo un
peluche a forma di Tomo, o in alternativa un sacco da boxe a forma di
Cameron, quello che vuoi D: sono solo due mesi, su :zezo: e continua ad
amare i due tonti che continuano ad annusarsi con discrezione cercando
di non farsi scoprire ♥
JaredChan,
ecco, siccome il finale non deve esistere, perchè
affrettarsi? Il bacio può benissimo aspettare altri dieci
capitoli MUAHAHAAH no penso ci uccidereste. E allora ci uccidereste di
nuovo perchè non continuiamo la fic °.°
com'è difficile la vita di uno scrittore di fanfiction.
Ahaha sto sclerando, un bacio *-*
Nulla Kaulitz,
il tuo nick mi intriga un botto, per cui sei la benvenuta XD grazie
mille per i complimenti, ma com'è che noi due autrici siamo
le uniche che amano Jonathan in qualsiasi caso, anche qui? XD Mistero
*appare Raz Degan* continua a seguirci, mi raccomando **
tosh, aww,
grazie mille per la recensione *-* per caso sei utente del forum di
Colin e Jared? XD i nomignoli con cui li hai chiamati rimandano a
quello ù.ù *profondo amore* non ci fermeremo,
tranquilla, teniamo a questa storia come se fosse nostro figlio
♥
E infine, _Simply A Word_
, ecco qui il seguito, are you happy now? *^* siate pazienti con noi,
andiamo con calma, ma speriamo i risultati siano apprezzati ugualmente
;)
AAAAARGH QUANTO SCRIVO sono logorroica DDD:
E' che c'erano otto recensioni, e l'opzione rispondi che hanno
gentilmente aggiunto non la prendo proprio in considerazione, dato che
è una storia a capitoli XD
Vi amiamo, sappiatelo. Vi amiamo e ci prostriamo a voi
ù_ù
Ils&Vav
|
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Capitolo 11 *** Capitolo decimo. ***
Non
scriviamo a scopo di lucro, i personaggi non ci appartengono, ecc :D
Capitolo
decimo.
-Cavalier
Farrell.-
Colin
non
esitò, continuò a guardarlo con determinazione.
-Ci
sono
cose della mia vita che non sono davvero di vostra competenza. Mi duole
ricordarvelo, ma è così. Il vostro compito
è istruirmi, prima di tutto, e mi pare
lo stiate facendo con impegno. Per quanto riguarda il proteggermi,
è una
richiesta secondaria, e- continuò Jared fermamente, alzando
un dito a
interrompere la protesta che stava nascendo in Colin –ripeto
che certi
argomenti non vi riguardano.-
-Vi
sbagliate.-
lo sguardo di Colin era fiammeggiante. –Ogni cosa che vi
riguarda, riguarda
anche me, ormai.-
Il
battito
del cuore di Jared prese a battere più velocemente, contro
la sua volontà.
Spalancò
gli
enormi occhi blu, -Prego?-
Colin
si
passò una mano tra i capelli, nervosamente, guardando
qualsiasi cosa che non
fosse Jared. –Mi… mi preoccupo per voi, va bene? E
non mi interessa se voi non
volete condividere certe cose con me, io voglio saperle lo stesso, e
voglio
sapere chi è la gente di cui vi circondate,
perché… Se vi accadesse qualcosa –
tornò a guardarlo, gli occhi di un leone, -la
responsabilità sarebbe mia, e io
non potrei mai perdonarmelo.-
Jared
non
aveva più un cuore all’interno del petto, ormai
era saltato fuori.
Calmati ,
si disse, ragiona, ragiona, ragiona.
-E’
un
piacere vedere quanto siete ligio al vostro dovere, Sir Farrell.-
rispose,
cercando di non sentirsi colpevole ad una tale ammissione di
insensibilità.
Colin
era
incredulo, infatti; mai, mai aveva incontrato una persona
più incomprensibile,
e… incoerente, diamine!
-Se
voi
pensate che il nostro rapporto si fondi soltanto sul dovere- disse
allora,
-come mai poco fa la mia testa stava sulle vostre ginocchia, principe?-
Il
cuore di
Jared fece una capriola e ritornò dentro al petto soltanto
per iniziare a
sprofondare negli abissi delle sue incertezze.
Il
principe
distolse lo sguardo e non rispose, mantenendo un’espressione
corrucciata; Colin
lo prese nuovamente per il polso, -Principe, io… Non
potremmo saltare ogni
volta le parti in cui fate… facciamo
gli
stronzi –
Jared
lo
guardò come a dire mi state forse
dando
dello stronzo?!
Odi
- e
arriviamo subito ai punti in cui, diciamo, ci sopportiamo molto bene, -
Et
-cioè…
andiamo d’accordo. Alla fin fine. O mi sbaglio?-
Amo
?
-…
era
Catullo.-
-Che
cosa?-
Colin era sorpreso.
-Vi
stavo
leggendo delle poesie di Catullo. Conciliano il sonno, e voi dormivate
beatamente.-
Colin
si
sciolse in un sorriso, e il cuore di Jared tornò a pompare
più velocemente.
Che diavolo mi state facendo?
-Immagino
sarei maleducato a chiedervi a che cosa è stato dovuto il
mio brusco risveglio,
dopo l’ammissione di un gesto tanto gentile.-
-Ma io
sono
abituato alle vostre parole scomode e ai vostri modi rudi, oramai, Sir
Farrell-
lo canzonò Jared, tornato quasi di buon umore.
-Riguardo
alle parole, vi state confondendo, principe- mormorò il
cavaliere –sono le
vostre, ad essere più taglienti della mia lama.-
-Ammettete
dunque che esiste qualcosa di superiore alla vostra spada? Mi stupite
sempre di
più!-
Colin
si
bloccò un attimo, ad osservare il sorrisetto di Jared; si complimentò
con se stesso pensando che era
un ulteriore passo avanti ed incrociò le braccia,
soddisfatto.
-Sì,
anch’io
mi stupisco!- fu la conclusione, che portò gli occhi di
Jared a guardare il
soffitto.
-Il
vostro
ego supera ogni mia capacità di comprensione.-
-Così
come
il vostro desiderio di essere misterioso, mio caro principe.-
Touchè.
Ecco,
si
ritornava al discorso precedente.
Jared
indietreggiò di un passo, quasi inconsapevolmente; non era
ancora pronto, no.
-Siete
mai
stato innamorato?-
Colin
sbarrò
gli occhi, colto alla sprovvista: -Io… beh…-
Non lo sei stato, dai, lo leggo nei tuoi
occhi. Prova a mentirmi su una cosa tanto importante e sarà
l’ultima volta che
avrai una conversazione con me.
-
immagino
di… no.-
Jared
annuì
piano, se l’era immaginato, lo sapeva, lo sentiva.
-
Allora, mi
dispiace, ma qualsiasi cosa potrei dirvi, voi non la capireste, Colin.-
Si
voltò e
terminò le scale, trovando rifugio nella sua stanza.
Lasciando
un
cavaliere che aveva appena scoperto quanto il proprio nome potesse
risultare
bello, se pronunciato da una voce diversa.
****
Colin, Colin, Colin.
Farrell
scese nuovamente le scale scuotendo piano la testa, incredulo;
trasalì quando
sentì nuovamente il suo nome.
-Colin?-
-Oh…Eamon.-
-Che
hai? –
chiese il fratello maggiore, -Sembra che tu abbia visto un fantasma.-
-No,
no, sto
bene. Tu?- sorrise –Completamente ristabilito?-
Eamon
gli
fece l’occhiolino, aveva un aspetto splendido, come suo
solito: -Questo posto
mi si addice, mio caro. Però, ho deciso di togliere
finalmente il disturbo-
-Cosa?
No!-
la risposta di Colin, così improvvisa e decisa, sorprese
Eamon: -Ma Col! Questa
non è casa mia, non posso continuare ad approfittare
dell’ospitalità senza
motivo reale…Lo sai.-
Colin
non
rispose; il maggiore dei Farrell gli appoggiò una mano sulla
spalla, -Ti
preoccupa rimanere qui senza di me?-
Il
cavaliere
lo guardò, mordendosi un labbro: -…Certo che no.-
-Aaaahh.-
Eamon lo abbracciò di slancio: -Stai tranquillo, Col,
andrà tutto bene. Io non
posso fare nulla per te; in qualsiasi momento mi trovi a casa, lo sai.
Ma
davvero, devo andare. Qui non posso nemmeno portare delle persone a
casa!-
-Sei…sei…!-
Colin si scostò –Un fottuto maniaco!-
-Senti
chi
parla- replicò immediatamente Eamon, -è come se
il principe ti tenesse in
castità, cucciolo.-
Touchè.
Dopo
quella
volta in cui si era quasi fatto scoprire, Colin non aveva
più osato.
E,
nelle sue
stanze, cercava di non toccarsi, la sera tardi;
aveva
come
l’impressione che nei suoi pensieri si sarebbe formata
l’immagine di due occhi
azzurri e di un corpo esile e agile, bianco e profumato.
E,
nonostante tutto, un gesto del genere avrebbe macchiato
l’immagine pura che
Colin, quasi in modo incontrollato, custodiva di Jared.
****
Colin.
Che
diavolo
gli era preso, a chiamarlo per nome?
Jared
si
lasciò cadere sul suo letto a baldacchino e si
coprì il viso con le mani,
ancora incredulo; quel cavaliere lo stava facendo impazzire.
Qualcuno
bussò piano alla porta e la voce di Francisco si fece
strada: -Principe, state
bene?-
-Fran,
entra
pure-
Il
servo
entrò, bello e leggiadro come sempre, trovandosi davanti un
principe
dall’espressione sconvolta.
-Jared!
Che
cos’è successo?-
-Io…
Niente.-
-Vi ho
sentito parlare con Sir Colin…-
-Colin
è… -
Ecco,
di
nuovo quel nome, tra le sue labbra.
Stava
iniziando ad abituarcisi!
Francisco
si
sedette lentamente di fianco a Jared; in quel momento era lì
non come servo, ma
come amico.
-Siete
confuso, Jared.-
-Lo
sono,
sì.-
-Riguarda
Colin, vero?-
Jared
annuì
guardando il pavimento.
-Ti
ricordi
Cameron?-
Francisco
trattenne il fiato: brutti ricordi erano tornati a tormentare Jared, i
peggiori.
-Mi
aveva
tradito.-
Francisco
esitò, incerto se toccare il principe, accarezzarlo,
abbracciarlo.
-Mi
aveva
tradito, non mi aveva mai amato davvero.-
Al
servo si
strinse il cuore vedendo i pugni di Jared stretti
all’inverosimile, le nocche
bianche per lo sforzo.
-Colin
non
lo farebbe- osò, sperando che il principe non si arrabbiasse.
-Non
lo
farebbe?!- Jared si alzò in piedi, agitato, -Lui non farebbe
passare nemmeno un
giorno prima di farlo, Francisco! Dico, ma lo vedi?! Così
affascinante,
ammaliante, pieno di sé,-
-Io…-
provò
di nuovo il servo –Quando è con voi lo vedo
soprattutto meravigliosamente
imbranato, e ben distante da ciò che dite voi.-
Jared
scosse
la testa, -No, no, io… Ma poi, perché diavolo ti
sto dicendo queste cose? Non è
niente, niente, non stavo pensando a quello, io…-
-Jared,
calmatevi, per favore.-
Il
principe
prese un respiro e tornò a sedersi.
-Siete
attratto da Colin.-
-…un
po’.-
-Jared,
non
vergognatevene. E’ un uomo intelligente e simpatico, e molto
bello, questo è
innegabile.-
-E’
insopportabile!- protestò debolmente Jared, ma entrambi
sapevano che non era la
verità.
-Principe,
anche voi sapete esserlo.- rispose Francisco, molto onestamente, e
Jared non
riuscì a trattenere un sorriso.
-Io
penso-
continuò il servo, -che voi due siete in grado di tirare
fuori il peggio
dell’altro. Ma sono convinto anche che siate gli unici a
poter rendere l’altro
nella condizione di mostrare il meglio di sé.-
Jared
lo
guardò, sbattendo le ciglia.
-E
Colin non
è come Cameron, Jared. Mi duole dirvelo, ma quella donna non
vi ha mai guardato
come vi guarda lui.-
****
-Guarda
guarda chi c’è qui… Sir Colin.-
-Jonathan!
Iniziavo quasi a sentire la vostra
mancanza.-
Jonathan
sorrise piano, nel notare le occhiaie presenti sotto gli occhi di Colin
e
l’espressione stravolta del cavaliere.
-Vi
trovo
bene- sussurrò, mellifluo, ma Colin non abbassò
lo sguardo, anzi sorrise: -Sono
contento di risultare affascinante ai vostri occhi, conte.-
-Uuuh,
mi
lusingate- replicò Jonathan; Colin si alzò dalla
panca in cui sedeva, la stessa
in cui le gambe di Jared avevano ospitato la sua testa, e si
avvicinò a
Jonathan, occhi caldi che cercavano occhi troppo gelidi.
Afferrò
il
braccio del conte e fece un sorriso: -Che ne dite, conte? Lasciamo in
pace il
principe oggi e divertiamoci noi due.-
Jonathan
spalancò gli occhi e la bocca, che diavolo stava dicendo
quell’idiota?!
Colin
si
fece più vicino; si stava quasi divertendo, voleva vedere
fino a che punto
poteva spingersi, con quel rettile.
Jonathan
si
irrigidì, guardando Colin ad occhi maligni e socchiusi,
cercando ancora di
capire dove diavolo volesse arrivare.
Un
rettile finocchio, come aveva
sempre sospettato.
Colin
iniziò
ad avvicinare il viso; il profumo di Jonathan era pungente ma non del
tutto
sgradevole, e gli occhi erano di un blu straordinario.
Ma non era comunque Jared…
Respirò
per
pochi secondi sulla bocca di Jonathan, poi afferrò
improvvisamente le sue
braccia e lo fece voltare a forza, la schiena del conte contro il suo
petto.
-Ma
che
diavolo..?!- esclamò Jonathan, e Colin ghignò:
-Mi dispiace, coroneremo il
vostro sogno erotico un’altra volta! Ora, ditemi. Che cosa
avete intenzione di
fare a Jared?-
Ecco,
dove
voleva arrivare.
-Non…non
sono affari che vi riguardano, e ora lasciatemi!-
-Jonathan,
Jonathan… Non ci siamo capiti. Io non vi lascerò
fino a che non aprirete la
vostra bella boccuccia per dirmi per quale cazzo di motivo non lo
lasciate in
pace.-
-E’
mio
cugino, posso fare quel diavolo che mi pare!-
-Non
è
vostro cugino! Non avete parentela, voi non avete legami di sangue, con
lui,
non dite simili eresie.-
-Fintantochè
sarà l’erede al trono d’Irlanda,
potrò ritenerlo mio parente eccome, dato che,
prima che arrivasse lui, l’erede al trono ero io!-
Si
accorse
immediatamente di aver parlato troppo.
La
stretta
di Colin divenne insopportabile.
-Voi
eravate
l’erede al trono… Conoscendovi, immagino quanto
questo debba darvi fastidio.-
-Vi
sbagliate.-
-Oh,
no, non
credo proprio... Qual è il vostro piano, eh? Immagino
abbiate un piano, per
riappropriarvi del vostro titolo!-
-E voi
avete
un piano, per finire tra le lenzuola di Jared?-
Colin
lo
strattonò brutalmente, fuori di sé: -Siete
proprio l’ultima persona che deve
parlare, a riguardo!- lo fece girare per guardarlo negli occhi,
continuando a
stringere i suoi polsi, -Chissà quali desideri celate dietro
quello sguardo
maligno!-
Jonathan
sorrise, un sorriso che fece venir voglia a Colin di prenderlo a
schiaffi: -Un menage a trois?-
Colin
avvicinò nuovamente il viso al suo, pieno di collera: -Fate
tanto lo spiritoso,
ma provate ad avvicinarvi nuovamente a Jared e non potrete fare un
singolo
passo, senza di me.-
-Siete
pure
geloso! Di me, o di lui, signor cavaliere?-
-Voi
non
dovete nemmeno provare a paragonarvi a Jared, dio, mi fate schifo.-
Jonathan
appoggiò le sue labbra su quelle di Colin, deciso e veloce,
per poi sputargli
in faccia: -Vi faccio talmente schifo che siete stato più
vicino a me in due
minuti che a Jared in due settimane.-
Il
pugno
arrivò, e Jonathan barcollò, senza cadere.
-Ve lo
ripeto un’ultima volta.-
La
voce di
Colin vibrava di rabbia.
-Cercate
di
fare del male a Jared, e siete morto.-
****
Jonathan
toccò con la mano il lato destro della sua bocca, e vi
trovò tracce scarlatte.
Quel
maledetto… quello stronzo del cazzo aveva osato colpirlo, un
sudicio e rozzo
cavaliere aveva osato toccare lui, il più nobile degli
Irlandesi!
E come l’aveva toccato! Jonathan
diede un
calcio alla panca, pieno di rabbia e frustrazione. C’era
stato un momento in
cui… No! Non c’era stato nessunissimo dannato
momento a parte quello in cui
Farrell gli aveva dato un pugno!
Inspirò
profondamente, arrabbiato. Dopo averlo minacciato, il cavaliere se
n’era andato
fuori di fretta, a fare chissà cosa.
Diavolo,
ma
possibile che nessuno in quel castello si fosse accorto di cosa stava
succedendo?!
Poco
male.
Colin
l’avrebbe pagata, questo era sicuro.
-Jared!-
gridò, avendo cura di non togliere tutto il sangue che gli
macchiava il bel
viso.
****
Jared
aveva
un’espressione molto simile a quella che aveva Colin quando
Jonathan l’aveva
incontrato.
-Cugino,
scusami, io…- iniziò
il principe, poi
guardò il conte in viso: -Jonathan, ma! Sei ferito!-
Jonathan
sembrò accorgersi in quel momento delle tracce scarlatte
sulle sue labbra –ottimo attore;
-Oh, questo… Non è
niente, Jared, solo un regalino del vostro…protettore.-
Il
principe
spalancò gli occhi, incredulo: -Colin vi ha fatto una cosa
simile?!-
Jonathan
notò subito il passaggio da Sir
Farrell, o,
molto spesso, quello là,
a Colin.
-Colin…- ripeté,
ridacchiando. –Sì, il
tuo caro amico era alquanto nervoso, è forse successo
qualcosa?-
-Non
è…-
Jared si bloccò, ritenendo inutile fare presente a Jonathan
che Farrell non era un suo amico.
Se il
cugino
gli avesse chiesto che cos’era Colin, allora, non gli avrebbe
saputo
rispondere.
-…no,
non è
successo nulla.-
-Allora
probabilmente ha solo bisogno di scaricare la sua frustrazione
sessuale- sbuffò
il conte, facendo impallidire Jared: -Che..che cosa?-
Jonathan
sorrise, lascivo, come una vittima comprensiva con il suo carnefice:
-Era
piuttosto…agitato, sai, e aggressivo, ma desideroso di contatto, mi capisci?-
Jared
annuì
piano, anche se in realtà no, non capiva. –Cosa ti
ha fatto?- domandò con un
filo di voce.
-Mi ha
afferrato e mi ha baciato- il conte fece spallucce, come se fosse cosa
di poco
conto, quando in realtà erano pesanti macigni nello stomaco
di Jared; -Poi sai
com’è fatto, è alquanto insopportabile,
abbiamo iniziato a discutere e mi ha
dato un pugno, per poi andarsene.-
-Colin ha fatto una cosa del genere?-
La
voce di
Jared sembrava quella di un morto.
Jonathan
gli
appoggiò una mano sulla spalla: -Io non ci baderei troppo,
probabilmente ora
starà finendo con qualche giovane di bella presenza. Ma
Jared, perché hai
quell’espressione?-
Jonathan
nascose un sorriso, eccitato dalla prospettiva di allontanarli sempre
di più.
-Non
sarà
forse che si è comportato in quel modo anche con te?-
Jared
finalmente si spazientì: -Basta così. Scusa
Jonathan, ho da fare.- e così
dicendo superò il cugino per andare verso le stalle, senza
dire una parola di
più.
Jonathan
rimase un attimo interdetto, poi non esitò a sorridere: di
sicuro, per quanto
Colin avesse cercato di giustificarsi, Jared sarebbe stato troppo
condizionato
per ascoltarlo.
****
-Forza,
forza!- Jared spronò il suo cavallo fino in paese, dove era
certo di trovare il
cavaliere. E, se non lo avesse trovato, avrebbe chiesto
dov’era la casa di
Eamon. Ohssì.
Il
principe
non stava propriamente ragionando: una volta tanto, il sangue gli
ribolliva
nelle vene e il cuore pulsava talmente forte che gli impediva di
pensare
coerentemente, gli mandava un solo messaggio, gli ordinava un solo
obiettivo: trovare quell’idiota.
Scese
da
cavallo e iniziò a guardarsi intorno: in realtà
non conosceva bene quel
territorio, salvo le visite a Shannon e Tomo, la cui casa si trovava
comunque a
qualche centinaia di metri da dove Jared si era fermato.
C’era
una
locanda e varie botteghe; da una di queste uscì proprio
Tomo, con in mano un
paio di scarpe.
-Jay?-
Il
principe
si voltò di scatto, e alla vista dell’amico i suoi
nervi si acquietarono un
poco.
Stupido, come se lui ti
chiamasse Jay! si
rimproverò.
-Tomo!
Oh,
Tomo, ciao, io—
-Che
succede, Jared? Non ti aspettavo da queste parti.-
-No,
beh,
io… Belle quelle scarpe!-
Tomo
si
accigliò: -Sono appena passato a prenderle dal calzolaio,
sono le scarpe da
lavoro di Shan, Jay, le usa per lavorare
i campi.-
Jared
arrossì: -Beh, ehm, sono sicuro che, nel loro genere, siano
molto…-
-Piantala-
esclamò Tomo, mentre i suoi occhi si spalancavano, -Mi dici
che ci fai qui?
Sembri sconvolto.-
Jared
sospirò. –Sto cercando il cavalier Colin.-
-Devi
forse
proteggerlo?- chiese l’amico in tono scherzoso, ma il
principe si rabbuiò: -No,
ho intenzione di perdere la mia dignità e picchiarlo fino a
che il respiro non
venga meno a entrambi.-
Tomo
si
stupì non poco di fronte a quelle parole: -Jay, stai
scherzando? Che diavolo ha
fatto?!-
Una
risata
di donna, seguita da una più lieve e maschile, che Jared
riconobbe
immediatamente: era lui, il bastardo! Proveniva da quella vecchia
locanda:
Jared abbandonò il cavallo legato ad un palo e
marciò dentro il locale di gran
carriera, seguito ansiosamente da Tomo.
Eccolo
lì,
l’idiota.
Sedeva
su
uno sgabello, mezzo accasciato sul bancone, con entrambe le mani
occupate da
due bicchieri belli colmi di liquido che, Jared era sicuro, non era
certo
acqua, ma di certo nemmeno vino; Colin sembrava accaldato e un
sorrisetto ebete
gli incurvava le labbra, mentre la donna dietro il bancone
–era stata lei a ridere
in modo tanto fastidioso-
gli accarezzava ora le braccia muscolose ora i capelli, sorridendo e
ridacchiando di tanto in tanto, quando lui bofonchiava qualcosa.
La
ragazza
alzò gli occhi sentendo la porta che sbatteva, e rimase
stupita di fronte a
quel ragazzo esile e leggiadro che non aveva mai visto prima.
Jared
udì
distintamente Colin mugugnare –Tesoro che succede- prima che
arrivasse lui a
prenderlo per i capelli a sorpresa, da dietro, così che
suonò molto più come
–Tesoro che succeduuouff.-
-Cavalier
Farrell.-
Colin
girò
la testa verso di lui e gli buttò in faccia occhi molto
acquosi e appannati:
-Ja-ja-Jared?
Il
principe
trattenne il respiro: l’aveva chiamato per nome, ed era
ubriaco.
Di
bene in
meglio.
-Voi!-
gli
sputò in faccia –Voi, cavaliere dei miei stivali,
siete così… Oh, Dio, non ho
parole.-
-Potete
togliere la vostra mano dalla mia testa, prima di continuare a
insultarmi?- si
lamentò Colin, e Jared, sovrappensiero, lo fece, per poi
pentirsene,
desiderando immediatamente rimettergli le mani addosso.
Colin
si
alzò in piedi, continuando a tenere una mano sul bancone,
come per sostenersi;
per fortuna la locanda era vuota, fatta eccezione per Alicja, pensava
Tomo.
-Che
accid…accidenti…vi
ho fatto?- biascicò Colin, che sembrava però
recuperare un po’ di lucidità.
-A
me?! Che
diavolo vi siete permesso di fare a Jonathan, vorrete dire!-
Colin
si
coprì gli occhi con una mano: -Ah, quello… Non
prendetela a male, principe, vi
giuro, io non…-
-Principe?-
Si
erano
tutti già dimenticati della barista.
-Oh…
Sì
Alicja, lui è il principe Jared, principe, Alicja-
presentò Colin con molta
leggerezza, mentre le buone maniere di Jared gli imponevano, nonostante
il suo
rango, di baciare la mano della donna e quella, a sua volta, si sentiva
combattuta tra il desiderio di compiacere un reale e il fastidio per
come Colin
era cambiato dopo averlo conosciuto.
-Ho
sentito
molto parlare di voi…- disse la ragazza con un sopracciglio
sollevato; Jared
non sorrise, ma rispose cortesemente: -Mi piacerebbe poter dire lo
stesso.-
Bam.
Una
simile
sfacciataggine era segno che il principe era veramente, veramente fuori
di sé.
Colin
avvertì una voce nella sua testa che gli intimava a gran
voce di scappare;
adocchiò la porta cercando di fermare la testa, che
continuava a girare contro
la sua volontà. Evidentemente cercò sul serio di
andarsene, ma Jared, fulmineo,
gli afferrò un polso e lo costrinse a fermarsi.
Però.
Era
vero che Colin non era nel pieno delle sue facoltà, ma la
stretta di Jared era
micidiale.
-Argh.
Sentite, principe, avrò anche sbagliato con Jonathan, ma lui
è assolutamente
maligno e voi mi dovete credere, dovete proprio, perché-
-Se
è così
maligno come dite, perché diavolo l’avete
baciato?!- urlò Jared, iniziando a
tempestare di pugni il petto di Colin, che, basito, inizialmente non
ebbe la
forza di reagire.
-Stronzo,
idiota! Lo sapevo che non c’era da fidarsi di voi!-
Il
cavaliere, che provava a parare i colpi come meglio poteva,
cercò di scansarsi:
-Ehi! Ehi! Che storia è mai quest – ouch!
Che storia è mai questa, principe?! Quando diavolo
–Cristo santo, ahi, smettetela! Quando
diavolo l’avrei baciato?-
-Avete
pure
il coraggio- ringhiò Jared –di chiedere una cosa
simile?- così dicendo, gli
pestò un piede.
-Ahia!- saltò su Colin
–Certo che ve lo
chiedo! Non l’ho mai baciat – per
Dio, è
stato lui!-
-Smettetela
di dire tali menzogne, vi auguro di andare all’Inferno!-
gridò il principe,
fuori di sé. –L’avete baciato e poi
picchiato, siete davvero abominevole!-
Tomo e
Alicja continuarono a guardarli, basiti, mentre Jared riprendeva la
raffica di
pugni e Colin cercava di difendersi come meglio poteva.
Tomislav
si
avvicinò all’amico, mettendogli una mano sulla
spalla, mentre l’altra ancora
reggeva le scarpe di Shannon: -Jay, Jay, ora basta, su!-
Jared
si
bloccò un attimo, prendendo fiato e rendendosi conto
nuovamente che c’erano
altre persone oltre a lui e a Colin; poi, di scatto, prese una scarpa
dalla
mano di Tomo e iniziò a colpire il cavaliere con quella, con
tutta la forza che
aveva.
-Aaaugh- guaì
Colin, decidendo che finalmente ne
aveva abbastanza: riuscì finalmente ad afferrare i polsi di
Jared –dovendo, tra
l’altro, schiaffeggiargli le braccia un paio di volte- e a
trattenerlo
saldamente, mentre quello si dimenava, rabbioso.
Mentre
entrambi riprendevano fiato, Colin sentiva svanire l’effetto
dell’alcool:
spinse lo stesso Jared più vicino a sé, per
poterlo mettere a fuoco meglio, e
piantò gli occhi nei suoi.
Per
una
volta, era il principe ad avere lo sguardo più impetuoso.
-Lasciatemi!-
strillò, dibattendosi, -Lasciatemi, non ho ancora finito,
con voi!-
-Oh,
invece
sì- sibilò Colin –Ora la smetterete di
usare le mani e mi spiegherete che
diavolo sta succedendo.-
Quasi
sorrise: -Che ciò che vi ho insegnato mi si può
rivoltare contro l’ho già
capito,grazie.-
NDIls&Vav
Ahaha, visto che
velocità questa volta? ù_ù
Infatti ci sono state solo quattro
recensioni è_è così mi
viene voglia di farvi aspettare sempre due mesi xD
No, scherzo. E’ una
ggggioia farvi contente in fretta ♥
sempre
che i capitoli vi piacciano e ne siate contente, ovvio.
Comunque,
a parte i ringraziamenti per coloro che
leggono/seguono/preferizzano ecc, come al solito due paroline alle
buone anime
che si prendono un attimo per recensire:
Yuki_Frehley: niente separazione,
muhahah, e niente alimenti, visto? Ci stiamo comportando da bravi
coniugi. E va
bene, il sacco Cameron è tutto tuo, te lo meriti,
decisamente! Buon
divertimento, picchia duro! *^*
yayachan18: il tuo commento
è
delirantemente adorabile XD adoro i deliri, quindi adoro te
ù_ù continua a
seguirci mi raccomando *---*
Nulla Kaulitz: l’immagine di Colin che
taglia la testa a Cameron è inquietantemente allettante
ò_ò ci farei un
pensierino, se non odiassi pensare a Col come un assassino
ù_ù tzè, ci sono ben
altri modi con cui la possono far pagare a quella! *pensa a cose molto,
ma
molto poco caste*
Jessromance: AHAHAHAAH *la
riempie di pupazzi di Tomo perché è troppo aww*
abbiamo fatto prestissimo, sei
contenta? ♥
Gnaw,
per una volta non sono logorroica, devo andare a letto XD
A
prestissimo, si spera! *^*
|
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Capitolo 12 *** Capitolo undicesimo. ***
Capitolo undicesimo.
-Posso
lasciarti qui, oppure domani dovrò sentirmi in colpa per
aver fatto ammazzare
un cavaliere e mettere in galera un principe?-
Jared
abbassò lo sguardo, imbarazzato: Tomo lo stava trattando
come un bambino.
Ma il
ragazzo non gli diede il tempo di formulare una risposta che
continuò, addolcendo
il tono di voce, stavolta:
-Jar,
amico, non so cosa ti sia preso, e sinceramente non ti ho mai visto
così
arrabbiato ma...sono sicuro che tu abbia avuto i tuoi buoni motivi per
comportarti in quel modo.-
Buoni motivi?
Ma se
non
riusciva nemmeno a elaborare qualcosa di razionale nella sua testa,
figuriamoci
a trovare dei buoni motivi.
E poi
ce li
aveva avuti davvero dei buoni motivi per picchiare Colin?
No.
Certo
che no.
O
almeno,
quelli che Jared cercava di propinare a se stesso non erano
assolutamente
buoni.
Ma
quelli
che invece provenivano dal cuore e silenziosamente si facevano strada
nel suo cervello
lo erano, eccome!
Scacciò
immediatamente quel pensiero.
Di
certo
non avrebbe mai ammesso che una parte di influenza in tutto
ciò, l'aveva avuta
anche la gelosia.
-Vuoi
che
chiami tuo fratello?-
-No!-
Si
sbrigò
subito a dire Jared.
-No
Tomo, e
per favore, non dirgli niente di tutto ciò. Io...io non
voglio che sappia che
suo fratello sia anche...questo.-
-Nessuno
è
perfetto, Jared, è normale non essere sempre controllati.-
-Lo
so, ma
un principe deve esserlo e...-
Cosa
avrebbe potuto dire? Sapeva che tutto ciò non aveva senso.
Lui
stesso
si stava comportando come un irresponsabile e un immaturo. Da quando
aveva
conosciuto Colin, la sua parte peggiore aveva avuto la meglio.
Francisco
aveva ragione.
Ma
sapeva
che non poteva rivelare la sua debolezza
a Shannon. Non ora che si erano ritrovati, almeno.
-Ti
prego Tomo, non dirgli niente. Ora...ora, parlerò con il
cavaliere
e sistemeremo tutto. Starò attento, non mi farò
più prendere dall'ira.
Promesso.-
Tomo
lo
guardò negli occhi.
Solo
quando
capì che era sincero, annuì.
-Okay
Jar.
Ma per qualunque cosa, io ci sono, okay?-
Il
principe
sorrise. Di un sorriso debole, ma bellissimo.
-Grazie
amico mio. Di tutto.-
****
Colin
era
ancora dentro alla locanda.
Si
passava
il ghiaccio sulla parte di labbro dove il principe lo aveva colpito in
pieno.
Almeno
una
cosa buona l'aveva fatta da quando lavorava a corte: il destro di Jared
era
stato impeccabile.
Ma
quest'ultimo non gli aveva recato alcun dolore in confronto alle parole
del
principe.
Quelle
sì,
che avevano fatto davvero male a Colin.
Jared credeva a Jonathan.
Tutto
il
loro impegno nel cercare di ottenere un rapporto decente era sfumato
appena il
conte aveva pronunciato quelle parole piene di veleno e ambizione.
Ma
solo lui
riusciva a vedere cosa si celava realmente sotto quel viso d'angelo del
conte?
Non
era
possibile. Doveva far aprire gli occhi al principe.
Ora.
Prima
che fosse troppo tardi.
Prima
che
Jared potesse cedere alle false lusinghe di quel viscido.
Prima
che
si potesse innamorare di lui.
Colin
fu
percorso contemporaneamente da due fitte: gelosia
e rabbia.
Erano
molto
diverse, ma facevano male nello stesso identico modo.
****
Si
avviò
verso l'entrata della locanda, sperando di non dover giustificare il
suo
comportamento anche alla fanciulla che aveva assistito alla discussione.
Bastava
già
dover chiedere scusa a Colin.
Fortunatamente
il cavaliere gli risparmiò l'entrata, poichè era
appena uscito e stava pulendo
la spada.
Possibile
che non abbandonasse quell'oggetto nemmeno quando c'era da pensare ad
altro?
Possibile che riuscisse ad essere così
attraente ogni volta che era concentrato a fare qualcosa?
Jared
cercò
di eliminare categoricamente il secondo pensiero.
-Immagino
che lei non ti abbia mai tradito-
Parlò
per
primo il principe. Non sapendo bene come iniziare il discorso.
Colin
alzò
gli occhi con aria dubbiosa.
Gli
aveva
dato del tu. Riuscì a
pensare solo a
questo.
-No,
intendo, la spada...deve essere importante per te. La guardi come se da
lei
dipendesse il tuo prossimo respiro. Sai, anche io ho un oggetto a cui
tengo
così tanto: i miei colori.-
Perchè
Jared gli stava dicendo quelle cose?
Voleva
farsi perdonare?
Tranquillo Jared, ti basterebbe
guardarmi negli occhi e ti perdonerei anche il più grave dei
mali.
-Io...sì,
la amo. Mi accompagna in tutto. Non riuscirei a combattere senza di
lei.-
Si
guardarono. A lungo.
Oceano
e
terra.
-Scusa.
Non...non avrei dovuto reagire in quel modo. E'...è che...-
Colin
capì
che Jared era in difficoltà, e lo interruppe.
-Scuse
accettate.-
-Come?
Ma...ma io vi ho...-
-Perchè
mi
stai dando del voi ora? Continua a
darmi del tu. Ti prego, Jared.-
L'altro
rimase in silenzio.
Il
cuore
gli prese a battere in un modo che lo spaventò a morte, ma
che gli ricordò allo
stesso tempo il sapore dolce dell'amore.
ODI ET AMO.
Quelle
parole gli piombarono nella mente e nel cuore.
E per
la
prima volta non stava combattendo con se stesso.
****
Tornarono
al castello in silenzio, galoppando uno dietro all’altro,
persi nei propri
pensieri; Colin si chiedeva cosa passasse per la mente del principe, a
cosa era
stata dovuta tutta quella rabbia, e quella gentilezza poi nel
chiedergli le sue
scuse; si rammaricava di non avergli detto di più, dopo
averlo supplicato di
non usare quel tono formale, ma era rimasto pietrificato nel vedere
l’emozione
pura e indifesa negli occhi di Jared. Questi aveva poi sorriso
timidamente e il
cervello di Colin era completamente andato in blackout. Praticamente
neanche
ricordava cosa si erano detti dopo; erano montati a cavallo, con gesti
talmente
abituali da risultare meccanici, ed ora erano immersi nella quiete. A
Colin
sarebbe piaciuto ridere, scherzare; preferiva il chiasso al silenzio,
ma
evidentemente non erano ancora pronti a una cosa del genere.
In
realtà,
si chiedeva se lo sarebbero stati mai.
Dall’altra
parte, Jared ancora non riusciva a calmare il suo cuore. Odiava
sentirsi come
una ragazzina, ma davvero, davvero, non lo faceva apposta! Era
frustrante
sentire quel maledetto organo rimbombare continuamente nella cassa
toracica,
era frustrante non sapere cosa fare, era frustrante non capire come
comportarsi
con quel cavaliere, era frustrante dover resistere
all’impulso di togliergli di
mano quella maledettissima spada e baciarlo, baciarlo fino a non aver
più
fiato, fino a quando il cuore non fosse finalmente esploso, mettendo
fine a
quell’agonia.
Temeva
che
prima o poi, sfinito, avrebbe ceduto a quell’impulso.
Si
azzardò
a guardare dietro di lui: Colin galoppava a pochi metri, per non
perderlo di
vista; guardava verso il bosco, ora, e vederlo sellare il cavallo
sobbalzando
ad ogni colpo di zoccoli, muovendo il bacino per accompagnare il gesto,
con
quell’espressione fiera, era…
…uhm,
un
tantino eccitante.
Jared
si
voltò di nuovo, spalancando gli occhi e portandosi una mano
alla bocca mentre
sentiva le guance diventare bollenti; ma magari fosse stata
l’unica cosa che
sentiva, dato che qualcosa si
stava
manifestando ai piani bassi!
Era
pur
sempre un uomo, eh, e dopo Cameron non c’era stato
più nessuno.
Ma
insomma,
era…Colin!!
-Tutto
bene, principe?-
Bjguhgfsth. Questa sarebbe stata la risposta di
Jared, se non si fosse fermato in tempo; riuscì a pigolare
un certo poco convinto, con voce
tremolante, mentre cercava disperatamente di non pensare alle cosce di
Farrell.
Farrell
che, insospettito, decise di avvicinarsi; il principe, sentendolo,
entrò
completamente in panico, e, preso alla sprovvista, gridò
improvvisamente: -CHE
NE DITE DI UNA CORSA, EH?!- , con tono quasi isterico, per poi spronare
il
cavallo ad accelerare e allontanarsi velocemente da lui.
Colin
rimase interdetto per un attimo; davvero, non sarebbe mai riuscito a
capire ciò
che passava per la testa di quel lunatico!
Ma
aveva la
sfida nel sangue, così non ci pensò due volte a
partire a tutta velocità,
cercando di raggiungere Jared.
L’aria
gli
sferzava il viso, assottigliò gli occhi per ripararli e si
godette il gusto
della rapidità; poche cose gli piacevano altrettanto, lo
faceva sentire
immensamente libero, e per Colin era fondamentale.
Viveva
al
servizio delle persone, della patria, dei signori, del re, ma non si
sentiva
incatenato a nulla, nulla sembrava avere radici stabili nel suo cuore,
a parte
Eamon.
Eppure,
era
come se la prima volta in cui i suoi occhi avevano incontrato quelli di
Jared
il principe avesse piantato un seme dentro di lui. E quel seme stava
lentamente
germogliando, stava iniziando a mettere le radici, in
prossimità della nascita
di qualcosa che ancora si celava, ancora non si lasciava capire.
Qualcosa
che, giorno dopo giorno, rendeva Colin desideroso di non andarsene, ma
di
rimanere a scoprire cosa fosse.
Forse
perché un’idea ce l’aveva già.
E, per
una
volta, nonostante tutto ciò sembrasse più grande
di lui non voleva scappare.
Jared
scese
da cavallo, sollevato dal fatto che la sua erezione si fosse un
attimino
calmata, ma ancora non poteva stare tranquillo.
-Ascolta…
Jared- lo chiamò Colin, ancora titubante
nell’usare quella confidenza; il
principe si voltò a guardarlo, cercando di nascondere alla
vista dell’altro le
proprie parti basse.
Il
cavaliere sembrava imbarazzato: -Sentite…no, senti. Hai
impegni per cena
stasera?-
-Io..no-
rispose Jared, sorpreso.
-Ti va
di
cenare con me?- chiese allora Farrell, con un sorriso gentile che
spinse il
principe a farne immediatamente uno più grande: -Certo!-
Si
lasciarono così, con la promessa di rivedersi più
tardi; Jared scappò in camera
sua e Colin rimase per un po’ come inebetito, pensando,
ancora una volta, che a
Jonathan avrebbe pensato dopo: prima, era più importante
consolidare il suo
rapporto con il principe.
****
-Mia
madre
è morta.-
-Oh..mi
dispiace tanto.-
-Anche
a me
dispiace per i tuoi genitori, non te l’ho mai detto.-
-Oh,
tranquillo, non me lo dice mai nessuno. Tutti pensano che mi sia andata
di
lusso, grazie alla loro morte...- commentò Jared con un
pizzico di amarezza;
Colin coprì una mano del principe con la sua e disse: -Io
no. Mi dispiace
davvero.-
Jared
sentì
una stretta allo stomaco e combattè ancora una volta con la
tentazione di
sporgersi e baciarlo. Avevano finito di cenare ma erano ancora seduti a
tavola,
l’uno accanto all’altro, crogiolandosi nel tepore
del caminetto acceso e dal
senso di rilassamento dovuto alla gran mangiata.
Parlando,
si sporgevano involontariamente l’uno verso
l’altro, e Jared pensava che il
viso di Colin, così vicino e illuminato dalle candele, fosse
straordinario.
-Per
quanto
riguarda tuo padre, invece?-
Farrell
fece spallucce. –Non lo so. Abbandonò me, mia
madre e le mie sorelle quando ero
ancora molto piccolo. Non ho idea di che fine abbia fatto.-
-Hai
delle
sorelle?-
Colin
sorrise. –Sì, due. Catherine ha trovato un marito
a Londra, Claudine invece
lavora a Parigi, disegna abiti. È molto brava e molto bella,
anzi, lo sono
entrambe.-
-È
genetico, per voi Farrell, evidentemente.-
Colin
sorrise, sornione: -Che intendi?-
Jared
lasciò la sua sfacciataggine uscire liberamente, una volta
tanto: -Eamon è
molto bello. E anche tu lo sei.-
Colin
ridacchiò: -Grazie. Però non credo di esser bello
nemmeno la metà di quanto lo
sei tu, Jared.-
Il
principe
arrossì lievemente, ed entrambi pensarono che sì,
okay, era strano. Stavano
forse flirtando?
In
ogni
caso, non era tanto male.
-Anche
per
me sarà una questione genetica, allora, perché
anche Shannon lo è.- commentò
Jared, orgoglioso.
-Mi
piacerebbe che tu lo conoscessi.- si lasciò sfuggire poi
improvvisamente.
Colin
lo
guardò intensamente. –Piacerebbe anche a me-
rispose, -quando vuoi.-
Un bacio, un bacio solo pensò Jared, quello
sì che mi piacerebbe ora.
Colin,
però, aveva una paura fottuta di rovinare tutto.
E se,
baciandolo, Jared si fosse ricordato della bugia di Jonathan?
Lo
sguardo
del cavaliere si oscurò, e Jared se ne preoccupò
immediatamente. Aveva forse
fatto qualcosa di sbagliato? Gli aveva guardato le labbra con troppa
insistenza? Oh, mio Dio, che vergogna.
-Che
ti
prende, Jared?- Colin lo stava guardando interrogativo, e Jared, colto
alla
sprovvista e consapevole del rossore sui suoi zigomi, rispose
–Fa caldo qui,
non ti pare?- prendendo a sventolarsi il viso con una mano.
Il
cavaliere inarcò un sopracciglio: -Siamo accanto al
caminetto, se è tuo
desiderio possiamo spostarci.-
La camera da letto?
Jared
arrossì ancora di più e si piazzò una
mano sulla fronte, sconvolto da quei
pensieri che non riusciva a controllare.
-O
forse
hai un po’ di febbre?-
La
mano di
Colin salì a spostare la sua per sentire la temperatura
della fronte di Jared,
il quale avvampò ancora di più, se possibile: si
chiedeva dove fosse andato a
finire il suo proverbiale autocontrollo, la sua innata
regalità. Non c’era più
nulla di regale in lui da quando il cavaliere era entrato nella sua
vita.
-Jared..-
perso in questi pensieri, non si era accorto di quanto lui
si fosse avvicinato. Troppo! Jared si bloccò ad
osservare il
piccolo neo che aveva sulla guancia sinistra, non ci aveva mai fatto
caso
prima. –Jared hai la febbre?- fu solo in quel momento
però, quando il principe
sentì il respiro del cavaliere sul suo viso, che perse veramente il controllo.
Successivamente
avrebbe pensato che la sfuriata alla locanda fosse stata una bazzecola,
in
confronto.
Guardò
Colin ad occhi spalancati, vide i suoi spalancarsi a loro volta ma
spostò lo
sguardo sulla sua bocca, su quelle belle labbra che,
all’improvviso, quasi
aggredì con le sue.
Jared
lo
baciò ad occhi serrati, irruento e frustrato, portando le
sue mani a stringere
il viso di Colin, che, lì per lì, non fece una
piega, troppo sorpreso anche
solo per pensare di ricambiare.
Jared
era
così.
Jared
era
una persona estremamente buona e umile, ma aveva dei limiti, come
tutti. E,
d’altra parte, come principe, era abituato ad avere tutto e
subito, anche se
spesso minimizzava la cosa. Ma Colin, Colin era una cosa diversa. Colin
era una
cosa che aveva voluto probabilmente sin dal primo giorno, anche se
aveva
nascosto il desiderio sotto coltri di diffidenza e dispetti. Ma esso
era
rimasto lì, pronto ad essere messo alla luce dalla prima
folata di vento, da
una qualsiasi mano amica che avesse tolto i veli sotto cui era stato
seppellito. Colin non era una cosa che poteva avere subito. Colin, pur
essendo
al suo servizio, era una creatura fiera e indomabile, proprio come lui.
E in un
rapporto costruito faticosamente anche il minimo errore può
costare molto caro,
e Jared temeva che il prezzo fosse troppo alto da pagare, persino per
lui.
Ma
Jared si
era stancato. Lo voleva, lo voleva troppo, ed essere stato divorato
dalla
gelosia poche ore prima per poi passare in sua compagnia la
più piacevole delle
serate lo aveva completamente destabilizzato.
Ed
ora,
vinto dai suoi istinti, finalmente baciava il cavalier Farrell.
Il
quale,
non è certo una novità, era in grado di
esercitare un autocontrollo assai
minore di quello del principe, ragion per cui cedette ben presto alle
labbra morbide
di Jared e non gli permise di staccarsi, afferrandolo per le spalle e
spingendosi contro di lui.
Jared
mugolò, non del tutto sorpreso, e accettò di buon
grado la lingua del cavaliere
che cercava la sua, mentre Colin appoggiava una mano sulla sua nuca per
approfondire meglio il contatto.
Fu un
bacio
inizialmente veloce e passionale, con il principe che cingeva il collo
del
cavaliere con le sue braccia, quasi finendogli completamente addosso;
dopo
qualche istante, in cui i pensieri tornavano a circolare liberamente
nelle loro
menti, divenne gradualmente più lento e profondo, cosa che
fece gemere
entrambi, suoni che si propagarono dall’interno delle loro
gole fino alla bocca
dell’altro.
Colin
non
voleva staccarsi.
Non
voleva,
aveva una paura irrazionale di cosa sarebbe successo.
Non
era
così ottimista da non prevedere altri guai.
NDIls&Vav:
Uh,
è già passato un mese? *si gratta la testa
sentendosi in colpa*
Come
al solito, spero che il capitolo valga l’attesa XD
Cioè,
è stato un parto, non immaginate quanto sia stato difficile
prendere la decisione di farli baciare, finalmente.
Cioè,
in realtà Vav lo voleva da secoli XD ma la perfida Ils
voleva
rimandare all’infinito; salvo poi farsi prendere da nonsocosa
due giorni fa e
buttare giù la scena incriminata.
Uhmm,
voi che ne pensate? :D
Grazie,
grazie a tutte le buone anime che leggono e a quelle che
recensiscono pure! Cioè, che persone adorabili :3
YaminonoAkuma,
Yuki_Frehley, yayachan18, katietta91, Nulla Kaulitz e jessromance (che ha
goduto come me nell’immaginare Jay che picchia Col con una
scarpa XD *highfive*
), grazie davvero per il supporto e i commenti che ci rendono davvero,
davvero
felici. Siete meravigliose fanciulle! Molto, molto più di
Alicja ♥
A
presto *^*
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