Il Ritmo Nelle Vene

di Red_Spider_Girl
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Incontro Speciale ***
Capitolo 2: *** Una recita molto imbarazzante! ***
Capitolo 3: *** Memories ***
Capitolo 4: *** I sentimenti cambiano ***
Capitolo 5: *** Una festa disastrosa!!! ***
Capitolo 6: *** Grazie, nonna! ***
Capitolo 7: *** Nuova coppia in arrivo... ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** Un Incontro Speciale ***


 

-Un incontro speciale-

 

Ciao a tutti! Mi chiamo Judith e ho 17 anni (quasi 18).Mi considero una ragazza molto carina, ho gli occhi verdi e i capelli castano scuro tagliati molto corti perchè io odio i capelli lunghi.Non sono molto alta e sono abbastanza magra.Sono simpatica e ho molto senso dell'umorismo, ma non sono per niente diplomatica, infatti mia madre mi dice di stare sempre attenta a quello che dico.I miei colori preferiti sono il nero, il viola e il rosso.

Finalmente è arrivato il sabato! Questo è il mio giorno preferito perchè posso uscire con gli amici e stare sveglia fino a tardi, è il giorno perfetto

Sono seduta sul divano e sto facendo zapping  in TV, non c'è mai qualcosa di interessante da vedere!

-Judith, oggi non dovevi andare da Roger?- Mi chiede mia madre dalla cucina, io per poco non mi strozzo con un biscotto che sto mangiando

-Come, scusa?- Le chiedo tanto per essere sicura di non aver sentito male

-Ti ho chiesto se devi andare da Roger- Mi ripete lei, raggiungendomi in soggiorno. Io mi do una pacca sulla fronte.

-Oh cazzo... Come ho fatto a dimenticarmelo?- Mi dico mentre  mia madre scuote la testa rassegnata, butto un occhio sull'orologio che sta giusto appeso alla parete sopra alla TV: 15:45

-Merda!- Esclamo correndo in camera a cambiarmi -Ho già perso mezz'ora di lezione, dovevo essere là alle tre e un quarto!- Mi metto un paio di jeans grigi e una maglia rossa con le maniche corte, spalanco la porta dell'armadio e tiro fuori la borsa con tutto ciò che mi serve, controllo che ci siano il pentagramma e le bacchette...Ah, mi sono dimenticata di dire che suono la batteria, è la cosa che mi piace fare di più, ho il ritmo nelle vene!

Saluto velocemente mia mammma e corro verso la scuola di musica. "Sicuramente Roger sarà incazzatissimo!" penso, mi dispiace molto perdere minuti preziosi della mia lezione e non voglio neanche deluderlo perchè lui è il mio migliore amico e anche perchè è il mioglior batterista del mondo! Per chi non lo avesse ancora capito lui è Roger Meddows Taylor: il batterista dei Queen. Ci conosciamo da quando siamo piccoli, praticamente siamo cresciuti insieme. Lo scontro con una persona interrompe i miei pensieri:

-Oh mi scusi non volevo, è che sono...-

-In ritardo!!!- Alzo la testa e mi ritrovo davanti un ragazzo più alto di me, ha i capelli biondi abbastanza lunghi per essere un ragazzo e ha degli occhi di un azzurro stupendo

-Hai ragione Roger, mi dispiace! Me ne ero dimenticata!- Dico mentre lui mi guarda con aria di rimprovero mista a un'espressione divertita.

-La prossima volta vengo a prenderti io! Adesso sbrighiamoci che abbiamo già perso mezz'ora di lezione!- Siccome la scuola di musica è vicina a casa mia ci arriviamo in pochi minuti. Quando entriamo nella "stanza della batteria" mi blocco.

-Stai scherzando- Gli dico, osservando quasi spaventata l'imponente batteria al centro della stanza -Fammi capire, io dovrei suonare sulla tua batteria?-

-Ti fa tanto schifo?- Mi risponde lui ridendo 

-No, al contrario, sono onorata! É bellissima!- Così dicendo mi siedo sullo sgabellino -É fantastica- Ripeto -Come mai l'hai portata qui?-

-Perchè per un concerto qui vicino c'hanno fregato la batteria della scuola, ma anche perchè qui ci farò le prove con il resto del gruppo...- Mi risponde gentilmente sistemando i piatti dell'hi-hat

-Quindi i Queen proveranno qui?- Chiedo entusiasta

-Certo!Ma cambiamo discorso... hai provato "Somebody to love"?- Roger mi ha scritto una versione semplificata della canzone

-Ovvio, e tu hai portato la base?- Gli domando, notando che in giro non c'è lo stereo

-Aspetta, vado a vedere se ho lasciato di là lo stereo...- Lui si alza e va nell'altra stanza

-Vedi che non sono l'unica che si dimentica le cose!- Gli urlo dietro; intanto ne approfitto per sistemare il piede destro sul pedale della cassa e l'altro su quello del Charleston. Quando rialzo la testa vedo Roger rientrare sorridente con altri tre ragazzi. No, non è possibile che loro siano qui...

 

Ciao! Questa è la mia prima fanfic e spero che non sia una schifezza, anche se mi rendo conto che il capitolo è MOLTO corto!Spero di riuscire ad aggiornare regolarmene. Grazie per aver letto questo ammasso di lettere!

 

 

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Capitolo 2
*** Una recita molto imbarazzante! ***


 

Recita!

 

Quando alzo la testa vedo Roger rientrare sorridente con altri tre ragazzi (tutti con in capelli molto lunghi) ma solo due di loro hanno in mano lo strumento.

-Mi stavo giusto chiedendo quando mi avresti fatto conoscere il resto della band- Dico a Roger

-Bene, loro sono John, Brian e Freddie- Me li presenta indicandoli uno ad uno

-Io sono Judith, la migliore allieva della scuola di musica!- Esclamo soridendo, anche se sono un po' tesa mi imbarazza sempre stare con dei ragazzi

-La migliore dopo il sottoscritto, vorrai dire!- Ribatte Roger, c'è un attimo di silenzio poi noi due ci guardiamo e scoppiamo a ridere mentre gli altri ci osservano divertiti

-Che ne dite se cominciamo a suonare?- Chiede Jonh. "Che bello! Suonano qualcosa!" Penso io, ma poi mi alzo subito per lasciare il posto al vero batterista.

-Che fai? Resta resta pure lì!- Mi dice Roger, facendomi cenno di sedermi

-Vuoi dire che suono io? Che figata!- Esclamo al settimo cielo

-Roger ci ha detto che sei molto brava!- Commenta Brian

-Faccio sempre del mio meglio, sono innamorata di questo strumento!- Dico sorridendo mentre accarezzo la pelle del rullante

-Judith?- Mi chiama Roger

-Hm?-

-Non è che hai dimenticato altro a casa oltre al cervello, visto che ti eri anche dimenticata che dovevi venire qui?- Mi domanda lui pronto a rimproverarmi, se ci fossimo stati solo io e lui in quella stanza avrei sparato un sacco di parolacce, ma non voglio fare brutta figura con gli altri. Io guardo nella borsa e mi viene un colpo "Sono sempre la solita e adesso? Farò una figuraccia!"

-E se io ti dico che ho solo una bacchetta?- Chiedo timorosa

-Allora io ti dico vaffanculo!-

-Roger!- Lo richiama Freddie -Sei sempre il solito!-

-Stronzo- Dico sbuffando

-Cosa hai detto?-

-Mi hai sentito!- Lui mi guarda male, ma so che sta scherzando

-Che batterista stramba che sei!- Esclama Roger  per poi avvicinarsi e passarmi le sue bacchette -Vedi di non andare fuori tempo!- Mi sussurra in tono di sfida

-E tu vedi di stare zitto- Sibilo io, strappandogli le bacchette dalle mani.

All'inizio sono tesissima ma dopo il colpo di piatti iniziale vado in automatico e quasi non guardo più lo spartito che avevo sistemato sul leggìo. Quando finiamo la canzone alzo la testa e vedo Roger sorridermi soddisfatto, anche gli altri mi fanno i complimenti e io arrossisco subito. É stato bellissimo suonare con la band di Roger ma soprattutto sono contenta perchè riesco in ciò che mi piace più fare: seguire il ritmo.

Quando guardo l'orologio mi accorgo che sono già le 17, il tempo passa molto in fretta quando ci si diverte! Roger ha già parlato con Brian,Freddie e John, sicuramente ci incontreremo altre volte per suonare di nuovo, mi dispiace che debbano tornare a casa ma dopo tutto anche loro hanno avranno degli impegni!

Roger mi fa di nuovo i complimenti

-Sei stata davvero fantastica!-Esclama sorridendomi e appoggiandomi una mano sulla spalla

-Grazie- Io arrossisco e ricambio il sorriso per poi abbassare imbarazzata lo sguardo

-Sai che facciamo? Andiamo nella nuova caffetteria che hanno aperto qui vicino... Dicono che fanno una torta al cioccolato buonissima!- Propone Roger

-Io amo la cioccolata! Come potrei dire di no!-

Raccolgo le mie cose e ci dirigiamo verso la caffetteria. Quando arriviamo a destinazione rimango stupita: è stupenda, le porte sono in vetro e da fuori si riesce a vedere l'intero del locale. Roger si blocca e improvvisamente diventa pallido

-Roger, stai bene?- Gli chiedo, sembra che abbia visto un fantasma!

-É dappertutto!- Sbotta seccato lui

-Chi?-

-La vedi quella ragazza con la maglia azzurra e i capelli lunghi castani seduta al banco?- E mi indica la ragazza

-Si perchè? Chi è?- Non ne sono sicura ma  mi sembra di averla già vista da qualche parte...

-É la mia ex- Risponde lui, siccome continuo a non capire perchè abbia tanta paura di lei, mi racconta tutta la storia -Si chiama Samanta, ci siamo lasciati circa un anno fa e, nonostante sia passato tutto questo tempo lei è ancora appiccicosa come allora. L'ultima volta che l'ho incontrata mi ha supplicato di tornare con lei. Se entro là dentro mi si appiccicherà come una cozza su uno scolgio!-

-Povera ragazza..- É ancora innamorata di Roger nonostante lui l'abbia lasciata. "Dopo tutto Roger è un ragazzo molto carino... Ma che vado a pensare!" scuoto la testa per scacciare l'ultimo pensiero

-Missà che quello che ci rimette di più sono io...- Roger si ferma e mi osserva, ad un certo punto un sorriso gli illumina il viso "Oh mio Dio, dimmi che non gli è venuta un idea..." - Mi è venuta un'idea!- Esclama soddisfatto "Oh porca miseria..." -Farai finta di essere la mia ragazza! Così non si avvicinerà!-

-Cosa? Non se ne parla neanche!-

-Ma cosa ti costa? E dai, per favore!-

-Va bene!-

-Grazie!- Lui si avvicina a me e mi prende per mano e io lo guardo male -Dobbiamo essere credibili ,no?-

Entriamo nel locale e ci sediamo ad un tavolo, Samanta ci guarda attentamente e comincia a mescolare in modo nervoso la bevanda nella sua tazza

-Guarda fra un po' scoppia!- Dico sottovoce a Roger ,immaginandomi la sua testa che si gonfia sempre di più per poi esplodere, lui comincia a ridere però ,quando si accorge che la sua ex ci tiene d'occhio, mi cinge i fianchi con un braccio e mi attira verso di lui, sento dei brivid corrermi lungo la schiena e le guance bruciarmi

Ordiniamo la famosa torta al cioccolato ed è veramente favolosa! Anche se non possiamo gustarcela in pace, visto che c'è quell'avvoltoio di Samanta che studia ogni nostro minimo movimento. Quando finiamo il dolce la ragazza ci sta ancora osservando e nè io nè Roger riusciamo più a sopportare quella situazione

-Stai ferma...- Mi sussurra lui avvicinandosi. Prende il mio viso fra le sue mani e mi da un bacio vicino alle labbra.Mi rilasso subito anche se sono sicuramente ancora rossa in viso, per un attimo ho pensato che mi avrebbe veramente baciata sulle labbra ma, siccome lui da la schiena a Samanta lei non può capire che non è un vero bacio "Anche se non ti sarebbe dispiaciuto un bacio vero eh?" Mi dice una voce nella mia mente che provvedo subito a zittire. Roger si allontana dal mio viso con un sorrisetto divertito e subito vediamo la sua ex sbattere una banconota sul bancone per poi uscire dalla caffetteria tutta arrabbiata. Io e Roger ci guardiamo soddisfatti esclamiamo un "Yeah!" e ci diamo "il cinque" ignari di tutti i clienti che ci guardano straniti.

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Capitolo 3
*** Memories ***


 

Memories

 

Sono distesa sul letto ad osservare il soffitto. Non riesco a smettere di pensare alla "recita" che abbiamo fatto io e Roger ieri, siamo stati bravissimi, ma è stato assolutamente imbarazzante! Oh, mio Dio e la clientela della caffetteria che cosa avrà pensato di noi? Insomma! Questi non sono i pensieri che faccio di solito: dov'è finita la Judith a cui non importa cosa pensa la gente? Anche se a volte mi piacerebbe essere più sensibile e dolce magari anche un po' più femminile. Sono un maschiaccio ecco perchè non ho mai avuto successo con i ragazzi! "Però un ragazzo che ti è sempre stato vicino c'è!" Esclamò la vocina dentro di me con l'aria di chi la sa lunga "Rifletti Judith, hai molti ricordi di lui..."

-Stai zitta!- Mi dico da sola, fortuna che mia madre non è a casa altrimenti chissà cosa penserebbe.Aspetta, forse quella vocina ha ragione, mi viene in mente il mio primo bacio...

...FLASH BACK...

Nel giardino della scuola materna c'erano tantissimi bambini che correvano e si divertivano, mentre i genitori stavano seduti sulle panchine a chiacchierare tra di loro. Era finito un altro anno scolastico ed io e Roger l'anno dopo saremmo andati alle scuole elementari.Noi due eravamo sempre stati inseparabili fin da piccoli. Lui mi era sempre stato accanto. Ci stavamo rincorrendo quando in nostri genitori ci chiamarono.

-Su bambini, mettetevi in posa!- Disse mia madre,impugnando la macchina fotografica, mentre io stavo già scuotendo la testa

-Immortaliamo questo momento!-Agiunse sorridente la madre di Roger che era d'accordo con lui

-Non voglio!- Esclamai -Odio le foto!- Lui mi prese per mano e mi guardò con i suoi occhioni azzurri

-Dai! Per favore- Così mi trascinò su una panchina, dove ci mettemmo in posa insieme ai nostri amici. Scattata la foto gli altri bambini tornarono ai loro giochi mentre noi restammo seduti lì.Non so cosa passò per la testa di Roger, fatto sta che mi prese e mi  diede un bacio a stampo e mi madre riuscì a fare una foto. Io e il piccolo Roger cominiciammo a ridere seguiti dalle nostre madri

...FINE FLASH BACK...

-Che cazzata, avevo solo 6 anni... Non è detto che devo piacergli solo perchè alla scuola materna mi ha baciata!- Anche se questo dimostra che siamo sempre stati insieme. Mi tocco la guancia e per un attimo risento il calore delle labbra di Roger, arrossisco subito anche se non capisco il perchè. A proposito di ricordi, mi è venuto in mente un momento in cui mi sono davvero arrabbiata

con Roger...

...FLASH BACK...

-Fermati! Non ce la faccio più! Roggie!- Urlai al bambino davanti a me. Era da un sacco di tempo che lo rincorrevo nel malandato campo sportivo per prenderlo, ma lui andava molto più veloce, allora escogitai un sistema per farlo venire da me

-Che c'è? Ti sei già arresa?- Chiese lui spavaldo, girandosi verso di me -Che ti sei fatta?- Mi corse in contro, mentre io simulavo una smorfia di dolore, ma sotto sotto ghignavo malefica e,allo stesso tempo, mi riposavo.

-Ohi ohi, sono sempre la solita!- Quando fu abbastanza vicino gli diedi una pacca sul braccio -Ah! Adesso tocca a te prendermi!- Esclamai alzandomi di scatto, pronta a scappare. Lui rimase con gli occhi spalancati, ma poco dopo sul suo viso si fece strada un'espressione seria

-Scema! Mi ero preoccupato veramente!- Ridusse gli occhi a due fessure, ma poi mi sorrise -Adesso me la paghi!- Così cominciò ad inseguirmi, decisi che forse per depistarlo era meglio spostarsi su un terreno che conoscevo di più. I confini del campo sportivo erano formati da delle alte siepi ,noi bambini scoprimmo subito che potevamo attraversarle al di là di esse c'era un canaletto con l'acqua che scorreva sempre impetuosa, proprio per questo Roger non aveva mai voluto venirci, era terrorizzato dal caderci dentro. Riconobbi subito il varco che noi bambini ci eravamo aperti tra la siepe e mi ci infilai.

-Non mi prendi!- Lo stuzzicai ridacchiando

-Torniamo sul campo! Sai che non mi piace questo posto!- Strillò lui, ad un certo punto sentii la sua voce più vicina -Ferma!- Mi strattonò per la collana che avevo al collo, la quale cedette e si ruppe sparlagliando tutte le perle che la componevano sul prato non notai che molte di queste finirono nel canaletto, che le trasportò via. Mi bloccai immediatamente come se qualcuno mi avesse pugnalata al cuore, caddi sulle ginocchia con un sonoro tonfo. Misi le mani tra i ciuffi d'erba e raccattai tutte le perle che riuscii a trovare, mentre le acrime mi offuscavano la vista.

-Mi... Mi dispiace Judith! Non volevo!- Disse Roger rattristato. Era immobile con le mani sollevate a mezz'aria.Già, lui sapeva benissimo cosa significava quella collana, era l'unico ricordo di mio padre che avevo, lui era morto alcuni anni prima, al lavoro: un carico pesante che un suo collega stava trasportando gli è caduto addosso. -Ti... Ti aiuto a trovarle!- Si offrì di aiutarmi e cominciò ad osservare il prato per poi raccoglierle

-Alcune sono finite nel canaletto...- Osservò dispiaciuto, a quella frase venni scossa da un singhiozzo

-Dammele!- Gli ordinai con voce tremante, alzando il viso e rivelando le lacrime che mi scorrevano sulle guance

-Scusa non volevo farti piangere! Io... io...-

-Dammele!- Urlai tendendo la mano verso di lui, Roger me le riversò nella mano senza fiatare, anche se era molto sconvolto dal mio comportamento -Sei un cretino!- Lo rimproverai, sistemando le perle in una tasca dei miei pantaloncini rosa

-Ti ho già detto che non volevo!- Rispose alzando il tono della voce -E poi è stata colpa tua! Questo posto è pericoloso!- Mi rinfacciò

-Non dovevi afferrarmi per la collana... NON DOVEVI!- Il pensiero che feci in quel momento fu " Sarebbe stato meglio se mi avesse afferrata per la coda!" Ero piccola ( avevo sette anni circa ) ed i capelli mi arrivavano fino a metà schiena, di solito li tenevo legati in una coda. Fu un pensiero stupido, ma dimostrò quanto ero legata a quellla collana che simboleggiava il ricordo di mio padre.

-Ti ho già detto che mi dispiace!-

-Non ti voglio più vedere! Questo era un ricordo del mio papà! TI ODIO! NON TI PARLERÒ MAI PIÙ!- Urlai in preda alla rabbia. Lui sussultò e mi guardò triste, subito dopo abbassò lo sguardo. Cominciai a correre e ,in men che non si dica, ero tornata a casa, venni accolta da mia madre:

-Tesoro, sei tornata!- Mi salutò sorridendomi, poi mi chiese -Dov'è Roger?-

-Non voglio più sentire parlare di quello là! E non vogio neanche più vederlo!- Esclamai arrabbiata. Anche se , considerando il fatto che eravamo vicini di casa, i miei desideri non sarebbero stati facili da accontentare

-Ma stai piangendo! Cosa è successo? Ti sei fatta male?- Mi domandò preoccupata. Non dissi nulla, le mostrai semplicemente le perle -Sono le perle della collana di papà!- Osservò mia madre sorpresa.

-Roger...L'ha... Rotta!- Esclamai fra i singhiozzi -Stavamo giocando... Per fermarmi... Mi ha preso per la collana... Ma... Ma si è rotta!- E scoppiai a piangere

-Piccola mia, scommetto che non l'ha fatto volendo!- Lo difese lei, prendendo le perle e sistemandole in una scatolina, in modo da non perderle

-Non doveva!-

-Non ti preoccupare, domani andremo a cercarle insieme, ne mancano alcune, ma noi le troveremo tutte!- Mi disse ottimista, ci sedemmo sul divano  e io mi sistemai fra le braccia di mia madre. Lei mi coccolò così, quando smisi di piangere andai in camera mia a giocare, anche se il pensiero delle mie perle che si riversavano nel canaletto e finivano chissà dove non mi lasciò. Purtroppo prima di cena fui costretta ad interrompere i giochi. Mentre scendevo le scale sentii suonare il campanello, aprii la porta e mi trovai davanti l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento: Roger.

-C...Ciao!- Mi disse incerto. Lo osservai e notai che i suoi pantaloni erano tutti bagnati, lo erano anche il bordo e le maniche della maglia verde che indossava.

-Che vuoi?- Gli chiesi bruscamente, lui si rattristò ed abbassò i suoi occhioni azzurri

-Dovevo mostrarti una cosa- Così la sua espressione diventò soddisfatta e felice

-Non mi interessa!- Gli risposi, voltandomi dall'altra parte, lo vidi frugare nelle tasche per poi tirare fuori un sacchettino

-Le ho trovate! Spero siano tutte!- Esclamò raggiante

-Sono... Le mie perle!- Osservai contenta afferrandole -Sei entrato nel canaletto per riprenderle! Grazie!- Lo abbracciai immediatamente -Grazie,grazie,grazie! Come hai fatto?-

-Non importa, l'importante è che tu bbia le tue perle!- Lo strattonai dentro casa e corsi in cucina da mia madre:

-Mamma! Roger ha trovato le perle!- La informai

-Fantastico!- Esclamò lei, indaffarata ai fornelli -Che ne dici di invitare Roger a cena, per ringraziarlo?-

-Resta a cena dai!-

Mi ricordo che quella sera Roger rimase a cena da noi e subito dopo aver sparecchiato il tavolo ci mettemmo all'opera per ricomporre la mia collana.

...FINE FLASH BACK...

Sorrido e mi tocco il collo. La collana è ancora qui con me, insieme al ricordo di mio padre.

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Capitolo 4
*** I sentimenti cambiano ***


 

I sentimenti cambiano

Sento qualcosa di caldo sul viso, così apro gli occhi. Un raggio di sole è riuscito a passare tra le tende ed è venuto a svegliarmi. Mi giro e guardo l'orologio

-Sono appena le 9:00? Maledetto raggio di sole...- Mormoro con la voce assonnata -Dormo ancora un oretta... Alle 10:00 mi alzo, lo giuro...- Ma purtroppo non riesco a prendere sonno, che rabbia! " Chissà che cosa sta facendo Roger..." Penso ad un tratto " Eh? Ma che mi importa?!" La torta al cioccolato della caffetteria deve avermi fatto male! Non faccio altro che pensare a quello che è successo... Decido di alzarmi, anche perchè ho un certo languorino. Scendo le scale e, quando arrivo in cucina, noto che sul frigo c'è un biglietto:

"Ciao tesoro! Ben svegliata! Volevo dirti che la signora Witcher mi ha chiesto se potevi badare a suo figlio, visto che sia io che lei dobbiamo stare via per lavoro.La signora Witcher ti porterà Nick oggi pomeriggi alle 15:00. Buona fortuna!

Ti voglio bene, mamma."

-Argh! Ci mancava solo questa!- Commento infastidita -Odio i bambini!- Certo, anche io lo sono stata, ma non riesco proprio a sopportarli!  Mi dirigo verso "l'armadio dei dolci" (come l'ha sempre chiamato mia madre) e tiro fuori un sacchetto di biscotti al cioccolato, se continuo a mangiarne così tanto, penso che diventerò una balena! Quando finisco di mangiare non so cosa fare, ma poi mi viene un idea

-Andiamo a rompere le palle a Roger! Mi serve un po' di compagnia!- Salgo in camera mia e mi cambio, visto che fa caldo indosso un paio di pantaloncini neri che arrivano sopra il ginocchio, una T-Shirt viola e mi metto delle ballerine nere. Esco di casa, faccio qualche passo e sono già arrivata a casa di Roger, è comodo avere il tuo migliore amico così a portata di mano! Suono il campanello, sento dei passi e poi la porta viene aperta da Roger. Fin qui tutto normale a parte il fatto che è a petto nudo, e la cosa non mi aiuta, mi sento già le guance in fiamme

-Ma...- Per un attimo mi blocco ma poi riacquisto la mia solita sicurezza -Ma ti pare questo il modo di accogliere un ospite?- Esclamo, lui mi sorride forse perchè sono arrossita

-Dai, entra!- Mi dice. Non serve neanche che mi dica di accomodarmi intanto mi sono già buttata sul divano, lo sento ridacchiare -Vado a mettermi qualcosa, arrivo subito- Io annuisco imbarazzata, "Perchè ha questo effetto su di me?" Mi chiedo, ma subito quella stupida vocina nella mia mente mi risponde "Semplice! Lui ti piace!" Scuoto la testa "No!" La vocina ribatte "Oh, ma non c'è niente di male, dopo tutto è un gran bel ragazzo...Non puoi dire che non è vero!"  "É vero, è molto carino, ma lui è il mio migliore amico!"  Allora la vocina esclama "I sentimenti cambiano, Judith!"

-Judith? Ci sei?- Mi chiede Roger, è in piedi davanti al divano ed è piegato verso di me, alzo la testa e mi perdo nei suoi bellissimi occhi azzurri. Mi sento arrossire di nuovo

-Ehm, sì, ci sono- Lui si siede sul divano accanto a me "No, è troppo vicino e poi oggi ho notato che cambio colore facilmente: non mi starò mica trasformando in un camaleonte? Sì, un camaleonte a cui piace TANTO il rosso!" Con disinvoltura mi allontano un po' da lui

-Hai bisogno di qualcosa?- Mi domanda, distogliendo fortunatamente lo sguardo da me

-Ma, no. Non avevo un cazzo da fare ecosì mi sono detta: andiamo a tormentare Roger!- Gli spiegai

-Bene!.-Esclama ridendo -Che ne dici se- Lo interrompo: mi è venuto un lampo di genio

-Adesso che ci penso una cosa c'è: oggi la Witcher , quella tipa che abita davanti a me ,porta suo figlio a casa mia, perchè non ha trovato nessuno che si possa occupare di lui. Potresti aiutarmi?-  Lui mi guarda dubbioso -Ti prego, io ti ho aiutato a tenere lontano la tua ex!-

-Hai ragione. A che ora vengo a casa tua?-

-Allora accetti? Grazie!- Esclamo sorridendogli, lui ricambia il sorriso

-Però adesso andiamo a farci un bel giro al parco, è una giornata troppo bella per restare chiusi in casa!- Propone, io annuisco.
Roger ed io ci dirigiamo verso il parco e ,quando arriviamo a destinazione, occupiamo subito il nostro posto preferito all'ombra di un enorme albero: qui si che si sta freschi! Ci sediamo sull'erba e appoggiamo la schiena contro la ruvida corteccia. Alzo la testa e guardo il cielo limpido, chiudo gli occhi e mi goco questa atmosfera favolosa.
Ad un certo punto Roger mi circonda le spalle con un braccio e mi attira verso di lui, io arrossisco e abbasso lo sguardo, mentre il mio cuore comincia a battere velocissimo "Ma che sta facendo?" Mi chiedo mentalmente "Anche se non ti dispiace..." Commenta la solita vocina e, questa volta, devo dire che ha ragione, mi piace stargli così vicina, anche se ogni volta che mi sfiora cambio colore "Eh eh, lui ti piace!" Insinua la vocina "No, non è vero" Anche se non ne sono più così tanto convinta, prima lo vedevo come un ragazzo qualunque, invece adesso è come se fosse diventato più bello "Non è lui che è diventato più bello, sei tu che lo guradi con gli occhi dell'amore!" Commenta la vocina "Fatto sta, che se continuo così rovinerò sicuramente la nostra amicizia!" Mi rimprovero da sola, decido di scacciare quei pensieri e di rilassarmi così, senza accorgermene mi appoggio alla spalla di Roger e sento che lui mi stringe di più "Sembriamo proprio una coppietta" Penso e in automatico sorrido. Faccio l'errore di girarmi verso di lui, i nostri sguardi si incontrano io arrossisco ma non distolgo lo sguardo, lui mi sorride dolcemente. La situazione sta diventando troppo imbarazzante così gli propongo di fare due passi. Passeggiando per il parco vedo da lontano due ragazze che distribuiscono dei volantini, mi sembra di averle già viste da qualche parte, quando si avvicinano a noi capisco chi sono

-Judith tesoro!- Esclama la ragazza mora vestita come una put- ehm poco di buono, indossa una gonna cortissima nera e una canottiera che lascia assai poco all'immaginazione, senza dubbio lei è Emily, ha fatto i primi tre anni delle superiori con me e dopo non l'ho più vista perchè lei è stata bocciata ed io sono andata avanti. L'altra è bionda ed ha lo stesso stile di Emily, sicuramente lei è Mary la sua inseparabile amica, si sta mangiando Roger con gli occhi  e la cosa mi da non poco fastidio, ma non ci posso fare niente. Emily mi abbraccia e mi schiocca dei baci sulle guance e Mary fa lo stesso  poi passano a Roger e giuro che l'istinto di ucciderle è difficile da tenere a freno.

-Stiamo organizzando una festa a casa di Emily e cerchiamo delle persone che vorrebbero unirsi a noi. Sai, la casa di Emily è così grande che sarebbe triste organizzare una mediocre festicciola- Mi spiegò Mary elogiando l'abitazione della sua migliore amica -Quindi abbiamo deciso di distribuire dei volantini, per attirare più gente!-

-Puoi venirci con il tuo ragazzo, sempre se ne hai uno, è chiaro- Mi stuzzicò Emily, ed io mi sento piccola piccola

-Verremo sicuramente, vero piccola?- Mi dice dolcemene Roger, cingendomi i fianchi.

-Certo, amore! Non possiamo farci sfuggire un'occasione simile!- Esclamo io reggendolgi il gioco. Le due oche ci guardano stupefatte

-Allora a stasera!- Ci salutano in coro, per poi andarsene sculettando "Questa sera? Non ce la faremo mai!"

-Guardale, sembrano due troie- Commento quando sono abbastanza lontane. Roger ridacchia divertito -Mi sento sempre inferiore quando ci sono persone come loro- Mormoro abbassando lo sguardo

-Non dire cazzate!- Mi rimprovera Roger -Tu sei superiore, non devi sottovalutarti, dov'è finita la tua autostima?-

-Hai ragione, io sono cento volte meglio di quelle due!- Faccio una pausa e poi aggiungo -Come faremo ad andare alla festa? Dobbiamo badare a Nick!-

-Giusto! Il figlio della Witcher!- Esclamò lui, dandosi un colpetto sulla frote -Me ne ero dimenticato!-

-Oddio...speriamo che la Witcher torni a casa prima che cominci la festa!- Quella stronza di Emily mi aveva provocato e adesso io voglio andare a quella festa!

Torniamo tutti e due a casa e a me tocca pranzare da sola visto che mia mamma è via per lavoro tutto il giorno, alle 15:00 sento bussare la porta ed, quando la apro mi trovo davanti la Witcher con accanto Nick, suo figlio, che mi guarda timoroso nascosto dietro a sua madre.

-Mi dispiace per averti disturbata, cara- Si scusa la signora, sorridendomi

-Oh, non si preoccupi! Si accomodi!- Le rispondo gentilmente

-Purtroppo non posso fermarmi, devo scappare subito al lavoro!-

-A che ora torna?- Le chiedo speranzosa

-Alle 19:30! Spero che per te non sia un problema dover badare ad un bambino per così tanto tempo!- Perfetto, la festa comincia alle 21:30!

-No, no! É un piacere- Fortunatamente sono brava a mentire. La signora mi porge una borsa piena di giochi e un foglietto con il numero del suo ufficio, in caso di problemi -Arrivederci e buon lavoro!- La saluto

-Arrivederci e ancora grazie!- Chiudo la porta e sono preoccupata perchè Roger non si è ancpra fatto vedere, e meno male che siamo vicini di casa! Sento suonare il campanello e spalanco la porta

-Ciao!- Mi saluta Roger sorridendomi,lo faccio entrare

-Grazie di non avermi abbandonata!- Gli dico, in modo che il bambino non mi senta -Allora Nick, questo è Roger!-

-É il tuo ragazzo?- Mi chiede curioso, sto per rispondere ma lo fa Roger al posto mio

-No, siamo solo amici- Alzo il viso e lo guardo negli occhi ma lui distoglie lo sguardo.L'ha detto con un tono così freddo che è come se mi avesse fatto del male fisicamente

-Già... E io sono Judith!- Dico a Nick con un sorriso tirato.

Ci sediamo sul divano e Nick svuota subito il contenuto del borsone sul tappeto: draghi, peluches, soldatini,dinosauri, macchinine e quant'altro. Passiamo il pomeriggio giocando con Nick, andiamo anche al parco dove, due vecchietti, che secondo me devono andare a prenotare una visita dall'oculista, ci scambiano per i genitori del bambino (siamo troppo giovani!!!). Per merenda di rimpilziamo di biscotti al cioccolato e. La sera riportiamo Nick, che si era addormentato sul mio divano a casa di sua madre.

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Capitolo 5
*** Una festa disastrosa!!! ***


 

Una festa disastrosa!!!

 

Roger si siede sfinito sul divano ed io lo seguo e mi butto accanto a lui "Siamo solo amici!" La sua frase mi rimbomba in testa e ci sto male, ormai ho realizzato che lui mi piace "Finalmente! Meglio tardi che mai!" Mi dice la vocina. Non gli dirò mai quello che provo perchè lui è  il mio migliore amico e così facendo rovinerei la nostra amicizia.

-É stato faticoso ma ce l'abbiamo fatta!-  Commenta Roger sollevato

-Già- Mormoro atona

-Tutto bene?- Mi chiede, guardandomi negli occhi; per un attimo mi perdo ma poi riesco a rispondere.

-Certo, sono solo stanca-

Roger decide di tornare a casa, ci incontreremo direttamente alla festa. Indosserò un abito nero senza spalline lungo fino al ginocchio, con un fiocco rosa perla in vita e delle ballerine che riprendono il colore di quest'ultimo. Non mi trucco ma sostemo i capelli in modo che stiano dritti e sbarazzini. Posso prepararmi con calma, visto che Emily abita vicino a casa mia, conque minuti a piedi e sono da lei.
Alla festa c'è un sacco di gente Emily ha un giardino enorme ed ha addirittura una piscina! Vedo Roger da lontano e corro da lui

-Ciao!- Lo saluto raggiante

-Sei...Bellissima!- Mi dice sfoderando un sorrisone

-Grazie, anche tu!- Rispondo arrossendo. É davvero stupendo: indossa una camicia bianca a maniche corte (quanto gli sta bene quel colore!) , una giacca sportiva nera e dei classici Jeans blu. Mi guardo intorno, molti ragazzi sono vestit con Jeans e camicia, ma solo lui è così bello.

-Bevete qualcosa, cari invitati?- Ci chiede Emily. Vedo Roger alzare gli occhi al cielo , evidentemente anche lui non la sopporta. Mi soffermo sull'abbigliamento di Emily: indossa un abito azzurro molto aderente, ma soprattutto molto corto, le arriva sotto il sedere, ai piedi ha delle scarpe bianche con un tacco altissimo.

-Ehm, no grazie. Sono a posto- Declino l'offerta, qui c'è solo roba alcolica ed io non bevo. Forse sono troppo stampo "brava ragazza" ma che ci posso fare.

-Su tesoro, non fare complimenti!- Esclama Emily sorridendomi, purtroppo poi aggiunge -Scusa Roger, ma te la devo rubare per un paio di minuti-

-Va bene, basta che me la riposrti tutta intera!- Scherza lui. Emily mi prende per mano, mi trascina via e mi fa incontrare con altre due ragazze: una è Mary, invece l'altra non l'ho mai vista. Ci sediamo su dei divanetti, sotto il portico.  Per prima cosa mi presentano la terza ragazza

-Mi chiamo Jessica, tanto piacere- E cos' dicendo mi  bacia sulle guance. Cominciano a tempestarmi di domande e non capisco più chi parla

-Quando vi siete baciati per la prima volta?-  "Brutte pettegole!" Penso io, irritata.

-Due anni fa. Non ci eravamo ancora messi insieme.- Rispondo, preparando le prossime bugie

-Quando vi siete messi insieme?-

-Un anno e mezzo fa- "Ti piacerebbe!" Commenta la vocina "STAI ZITTA! La situazione è già complicata di suo-

-Quando hai fatto l'amore con Roger per la prima volta?- Mi blocco. Come faccio a mentire su un argomento simile?

-Io ho perso la verginità a 16 anni, e voi?- Chiede Mary

-Anche io!- Esclama Emily

-Già, pure io. Intanto prima o poi doveva succedere, no?- Aggiunge Jessica

Sono esterrefatta. Ho quasi 18 anni e non ho mai avuto uno straccio di ragazzo serio e loro? Si sono concesse al primo che passa!!!

-E tu Judith?- Sussulto. Non so cosa dire. Sicuramente mi prenderanno in giro se dirò che non l'ho mai fatto, ma se mentirò che vantaggi ne trarrò? "Tu sei superiore! Devi smetterla di sottovalutarti!" Mi viene in mente ciò che mi ha detto Roger l'altro giorno al parco. Ha ragione!

-Io sono vergine- Rispondo

-COSA?!- Esclamano loro in coro sconvolte

-Sei proprio una santarellina!!!- E così scoppiarono tutte a ridere.  Mi alzo e torno in giardino, cerco Roger con lo sguardo e intanto vedo le tre oche che parlano fra di loro. Jessica si scambia degli sguardi d'intesa con dei ragazzi molto alti e muscolosi, poi vedo i due avvicinarsi a me (con uno sguardo truce) seguiti da Mary.

-Che avete da guardare?- Chiedo bruscamente, anche se mi accorgo che la mia voce trema

-Che ne diresti di un tuffo in piscina, dolcezza?- Mi domanda uno dei due, spingendomi verso l'altro, appena adesso noto che sono molto vicina alla piscina. Piano piano mi accerchiano ed io comincio ad avere seriamente paura. I due tipi mi afferrano (uno per le gambe ed uno per le spalle) e mi fanno dondolare

-Uno!- Cominciano a contare "Dove sei Roger?"

-Due!- Fanno una breve pausa - E tre!!!-

-Non sei degna di stare nel nostro gruppo!- Sento Mery che urla questa frase e poi l'impatto con l'acqua. Apro gli occhi e  vedo le bollicine risalire in superficie; riesco a tornare su e, prima di tirare la testa fuori dall'acqua, sento una mano afferrare saldamente la mia per poi tirarmi su. Mi ritrovo sul bordo della piscina a tossicchiare, alzo la testa e vedo Roger accucciato accanto a me, la sua mano stringe ancora la mia.

-Stai bene- Mi chiede visibilmente preoccupato

-Si- Rispondo sorridendogli. Attorno a noi c'è un silenzio profondo, tutti gli occhi sono puntati su di noi. Roger si sfila la giacca nera e me la avvolge attorno, mi aiuta ad alzarmi

-Mi dispiace- Sussurra tra i denti - Andiamocene- Cominciamo a camminare ed il brusio degli invitati si riforma piano piano. Sono fradicia ed il vestito mi fa da seconda pelle. Come hanno potuto farlo? Sono proprio delle stupide! Ma soprattutto una domanda mi sorge spontanea: chi aveva detto che dovevo entrare nel loro gruppetto? Sono stata una sciocca, loro mi hanno sfidata a venire alla festa ed io ci sono cascata in pieno, questa è stata la loro occasione per umiliarmi in pubblico. Mi aggrappo al braccio di Roger, comincio ad avere freddo.

-Mi dispiace- Ripete lui -Ti ho trascinata alla festa-

-Non esagerare! Sono io che ci ho voluto andare a tutti i costi!- Rispondo infastidita: perchè non vuole capire che non ha nessuna colpa? Anzi, lui ha quasi sempre ragione!
Quando arriviamo a casa mia  abbandono le ballerine zuppe d'acqua all'ingresso, accompagno Roger in camera mia e cerco qualcosa da mettermi, una T-shirt  qualunque ed un paio di pantaloncini andranno benissimo. Vado in bagno e getto con violenza il vestito bagnato nella vasca , comincio già ad odiarlo. Mi cambio e torno in camera ed appendo la sua giacca all'attaccapanni dietro alla porta. Mi siedo sul letto accanto a lui ed appoggio la testa sulla sua spalla sospirando.

-Che cosa è successo? Spero che non ti abbiano buttata in piascina solo per divertirsi...-

-Sicuramente anche per quello, chissà quanto avranno goduto ad umiliarmi davanti a tutti!- Esclamo stringendo i pugni

-Di cosa avete parlato quando ti hanno trascinata?-

-Mi hanno presentato la nuova oca del gruppo e poi mi hanno sommersa di domande, tanto per avere argomenti su cui spettegolare-

-E tu che hai fatto?- Mi chiede lui incuriosito

-Semplice: ho sparato un sacco di balle! Non potevo certo dire: "Mi dispiace ma io e Roger non stiamo insieme! É tutta una messa in scena!"-

-E poi?- Mi domanda, facendomi cenno di continuare

-E poi è arrivata la domanda, la cui risposta mi ha procurato un bel bagno- Proseguo, anche se non voglio parlare di questo argomento con lui

-Che ti hanno chiesto di tanto sconvolgente?-

-Be'... Ecco...- Balbetto un attimo, sono molto imbarazzata -Mi hanno chiesto quando ho fatto l'amore con te per la prima volta- Dico tutto d'un fiato arrossendo immediatamente, e noto che anche Roger è imbarazzato

-Che...Che cosa hai risposto?- Mi domanda esitante

-Sai, all'inizio pensavo di mentire, ma ho capito che non ci avrei guadagnato nulla e così ho detto la verità... cioè che sono vergine, ma loro mi hanno raccontato di averlo fatto già a 16 anni e così sono rimaste sconvolte, il resto lo sai già.- Cala il silenzio. Sento Roger che mi cinge la vita con un braccio, un lieve brivido mi  percorre il corpo.

-Sono contento che tu abbia detto la verità, non c'è niente di male ad essere vergine- Fa una breve pausa ma poi continua - Anche io non ho mai fatto l'amore e penso che quelle abbiano sbagliato, sarebbe meglio aspettare.- Mi guarda negli occhi ed io mi perdo subito nei suoi

-Io pensavo che ti fossi già...Ehm... "Dato da fare" con qualcuna delle tue ragazze, ad esempio Samanta- Comincio io con lo sguardo incatenato al suo, lui scuote la testa

-No, lo sapresti se fosse così- Risponde semplicemente

-Me l'avresti detto?-

-Certo noi ci siamo sempre detti tutto, no?-

-Già, è vero- Poi mi viene in mente una domanda stupida, ma gliela faccio, voglio vedere come la pensa -Tu mi consideri una ragazza carina?- Lo vedo un po' spiazzato ma poi risponde

-Certo, perchè?-

-Perchè tu hai già avuto molte ragazze ed io non ho mai avuto un vero ragazzo, non capisco perchè. Comincio a pensare che ci sia qualcosa che non va in me...- Rispondo rattristandomi ed abbassando lo sguardo

-Non dire cazzate! Tu sei perfetta così come sei! Non devi  dubitare di te stessa!- Mi dice stringendomi di più a lui

-Mi sono dimenticata di ringraziarti per avermi tirata fuori dall'acqua!-

-Oh, non importa mi capitano tutti i giorni cose di questo tipo- E così scoppiamo a ridere tutti e due.

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Capitolo 6
*** Grazie, nonna! ***


 

Grazie, nonna!

 

Sento suonare il campanello ed alzo gli occhi al cielo. Non è possibile che sia già qui! Maledetta vecchiaccia! Di solito i nonni e le nonne sono sempre sinonimi di regali ed affetto, la mia non è nè generosa nè affettuosa. Mia madre mi indica la porta ed io le rivolgo uno sguardo supplichevole, con nessun risultato, sono costretta ad aprire. Ed eccola lì:  la nonna Stephanie, con i capelli bianchi raccolti in una lungha treccia, che le arriva fino al fondo schiena. Entra e mi stritola.

-Oh! Come sono contenta di vederti! La mia nipotina preferita!- Dio mio, è qui da due secondi e già non la sopporto. Non era contenta di vedermi (cosa alquanto reciproca) , ma soprattutto io non ero la sua nipotina preferita

-Ciao nonna, entra pure!- Le dico cercando di respirare

- Accomodati, mamma!- La accoglie mia madre. Ci sediamo in soggiorno, io mi butto sul divano e quasi mi metto a ridere quando la nonna Stephanie mi lancia uno sguardo quasi disgustato per il mio comportameno che lei avrebbe sicuramente definito "non elegante per una signorina"

-Quanto è cresciuta,Alexandra!- Urla lei (perchè deve sempre urlare quando parla?) rivolgendosi a mia madre -Ti ho portato dei regali!- Cosa? Devo aver sentito male... Solo ora mia accorgo che ha tante borse con lei. Ne apre una e tira fuori una gonna bianca a quadretti rosa, poi da un cofanetto estrae un fiocco rosa. Ho la brutta sensazione che siano per me.

-Ecco qua, Judith.- Mi dice porgendomi i regali -Avevo promesso a tua madre che ti avrei educata come una vera signorina- Io guardo mia madre con gli occhi sbarrati e lei scuote la testa come dire "Io non ne so niente!". La nonna fruga nelle borse, ci sbircio dentro e... sono piene di vestiti! Spero non sia tutta roba per me! Mi passa una camicia bianca

-Perchè non li provi?- Mi chiede ansiosa, mia madre mi fa cenno di obbedirle

-C-certo nonna- prendo la gonna, il fiocco e la camicia. Decido di portare con me anche le scarpe, mi è venuta un'idea. Salgo in camera e indosso la gonna e la camicia, lasciando di proposito il fiocco sul letto. Scendo e  mostro loro come sto.

-Sei bellissima, cara!- Mi fa i complimenti la nonna

-Oh, ho dimenticato il fiocco in camera mia, vado a prenderlo!- Torno in camera con il sorriso sulle labbra. Trovo che la gonna sia un po' troppo corta...

-É ora di mettere in pratica un vecchio trucco che mi ha insegnato Roger- Mi dico. Apro la finestra, esco e mi ritrovo a camminare sul tetto, per scendere mi aggrappo ad una colonna del portico. Scavalco la staccionata che divide la mia casa da quella del mio migliore amico, mi fermo e mi sistemo la gonna. Spalanco la porta sul restro ed entro.

-Roger!- Lo chiamo

-Judith?- Appare dal corridoio, ma quando mi vede si blocca, squadrandomi da capo a piedi e, come previsto, scoppia a ridere -Ma come ti sei vestita?!-

-Lo so faccio schifo, ma...-

-Oddio, a te sta bene tutto addosso, ma non sembri tu!- "Ha detto che mi sta bene tutto!" Penso entusiasta, intanto lui mi fissa, soffermandosi soprattutto sulle gambe scoperte dalla gonna

-Roger!- Lui sussulta un attimo -Mi devi aiutare! É arrivata quella pazza di mia nonna, ha detto che mi deve educare come una signorina e mi ha fatto provare questa roba. Io sono passata dal tetto e sono scappata. Ti spiego il piano: adesso io torno inditero e dopo tu suonerai alla porta e mi trascinerai fuori con una scusa, così dirò a mia nonna che ti serve il mio aiuto e me ne andrò-

-Per me va bene!- Mi dice, anche se ride ancora. Esco in giardino e lui mi segue, mi fermo e mi giro verso di lui. Roger alza lo sguardo

-Piantala di guardarmi il culo!- Lo rimprovero con tutta la mia raffinatezza

-Cosa? Io non volevo...cioè non lo stavo facendo!- Mi scappa un sorriso

-Si,si, certo.-  Risalgo sul tetto con il suo aiuto, torno in camera e, neanche scese le scale il campanello suona

-Vado io!- Esclamo, dirigendomi verso la porta, purtroppo non mi accorgo che la nonna mia sta seguendo, la apro.

-Oh! Questo deve essere il tuo fidanzato!- Esclama lei

-No, ehm nonna veramente...- Mi giro verso Roger, cercando il suo supporto, ma lui ride divertito dalla scena

-Oh, ma non ti devi vergognare, cara- Mi risponde lei esaminandolo -L'hai scelto proprio bene! Hai degli occhi azzurri bellissimi, lo sai?-  Aggiunge rivolgendosi a lui, Roger si presenta tendedo la mano verso la nonna Stephanie, ma lei la ignora e lo abbracia. Si, come un cobra abbraccia le sue prede...Quasi quasi, mi aspetto di sentire le ossa di Roger scricchiolare!
Torniamo in soggiorno e io guardo mia madre scuotendo la testa come per dirle "É tutta una commedia!" La nonna non ha nemmeno il tempo di cominciare a parlare, che mia madre ci salva.

-Senti, mamma: se Roger è venuto qui vuol dire che devono dirsi qualcosa; quindi perchè non li lasciamo andare su i  camera così possono parlare tranquillamente?- La nonna annuisce, Roger ed io scappiamo.

-Vai avanti tu, così eviti di distrarti- Gli sussurrò io salendo le scale, gli appoggio una mano dietro la schiena e lo spingo in avanti, così non avrebbe avuto  l'occasione di sbirciare sotto la gonna.

-Si, certo... Distrarmi...- Entriamo in camera e chiudo la porta. Mi posiziono davanti allo specchio, tocco la gonna per controllare che non si fosse alzata e mi sistemo la camicia. Resto un attimo lì immobile ad osservarmi, dal riflesso vedo Roger che si mette dietro di me e mi appoggia le mani sulle spalle

-Di solito sei molto diersa, ma adesso che mi sto abituando, devo dire che stai bene- Mi dice lui

-Grazie...-

-Mi ricordo che ad una tua festa di compleanno tua madre aveva deciso di farti vestire elegante, con una bella gonna rosa, avevi addirittura pianto per metterla-

-Come fai a ricordarti tutto?- Gli domandai curiosa

-Ho una fantastica memoria fotografica. Eri bellissima a quella festa e... lo sei anche adesso- Mi sento avvampare, improvvisamente mi dimentico della malefica nonna in soggiorno: in questo momento ci siamo solo noi due. Lentamente mi volto, è un'impressione o il mio Roger è diventato ancora più bello? Oh, fantastico. Da quando è il mio Roger?
Cerca la mia mano e la stringe, accarezandone il dorso. Alzo il viso e incontro il suo sguardo, i suoi occhi occhi sono a dir poco fantastici, azzurri come il cielo limpido. Lui si avvicina, percepisco il suo respiro sulle guance  "Voglio questo bacio" penso decisa, ma lui non si muove. Allora lo faccio io, azzero le distanze fra di noi e unisco le nostre labbra. Chiudo gli occhi, è un bacio dolce, lento. Quando rimaniamo senza fiato cistacchiamo.

- Mi piaci, mi piaci tantissimo, da morire- Mi confessa Roger.

-Io provo gli stessi sentimenti, speravo che tu lo dicessi- Lui sfodera uno dei suoi fantastici sorrisi, ed io mi butto fra le sue braccia più contenta che mai.

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Capitolo 7
*** Nuova coppia in arrivo... ***


 

Nuova coppia in arrivo...

-Credo che dovresti ringraziare tua nonna- Mi suggerisce Roger in tono ironico

-Lo farò. Però non la perdonerò mai per avermi fatto indossare questa roba- e indico gli adorabili vestiti donati dall'altrettanto adorabile nonnina. Roger, che non sembra poi tanto dispiaciuto dal mio abbigliamento, mi lancia uno sguardo malizioso. Io, da bravo esemplare di camaleonte specializzato nel rosso (una specie molto rara), divento bordeaux, afferro l'orlo della gonna e lo tiro come se potessi allungarla. Lui scoppia a ridere

-Sei così tenera quando arrossisci- Mi cinge i fianchi e mi attira verso di lui. Il mio cuore comincia a battere all'impazzata, spero che non esploda.

Roger,mi accarezza il viso, regalandomi un sorriso talmente dolce che mi si sciolglie il cuore come un ghiacciolo al sole. Ormai i nostri nasi si sfiorano ed i nostri respiri si mescolano, lui abbassa la testa ed io appoggio la mia fronte sulla sua, così ho l'occasione di perdermi  nei suoi fantastici occhi azzuri che, nella penombra della stanza, sono divenati di un blu meraviglioso.
Catturo le sue labbra in un bacio e lui risponde subito con foga, mi passa la lingua sulle labbra ed io le schiudo immediatamente, lasciando che le nostre lingue si incontrino. É solo un bacio, ma a me sembra di toccare il cielo con un dito, mi aggrappo alla sua camicia blu per cercare di stargli ancora più vicina, purtroppo ci manca l'aria e dobbiamo interrompere questo meraviglioso bacio.

-Credo che ti sarei saltata addosso come una pazza maniaca se non ci fossimo baciati oggi- Gli confesso, poi aggiungo arrossendo -Non sarei riuscita a resistere-

-Che ci vuoi fare sono così affascinante che le donne cadono ai miei piedi- Mi risponde gesticolando e ammirandosi nell'enorme specchio che ho in camera mia

-E sei altrettanto modesto!- Mi dirigo verso il letto e mi ci siedo, trascinando Roger con me.

-Sono un ragazzo d'oro- Io mi metto una mano davanti alla bocca per non ridergli in faccia, è proprio buffo con quell'espressione vanitosa stampata in faccia. Lui mi guarda: sembra offeso ma sotto sotto anche divertito. -Non sei d'accordo?- Io scoppio a ridere

-Scusa ma non ce la facevo più a trattenermi!- Roger mi guarda con gli occhi spalancati e mi fa un sorriso inquietante e, all'improvviso, mi salta addosso e mi fa il solletico. Rido a crepapelle e quasi non respiro -No! Ti prego, basta!- Esclamo io, sperando che mia madre e la nonna Stephanie non ci sentano, passo al contrattacco e comincioa dargli i pizzicotti sui fianchi, un'arma molto efficace considerando la lunghezza delle mie unghie.

-Ahia! Mi fai male!- Sil lamenta lui, ma nello stesso tempo ride. Riesco a togliermelo di dosso e mi siedo a cavalcioni sopra di lui, mentre lui osserva attentamente le gambe scoperte dalla gonna

-Preso!-

-Sicura?- Mi stuzzica lui, con aria furba, ribalta le posizioni e mi blocca i polsi -Presa!- Esclama soddisfatto e con un sorriso smagliante, mi da un bacio a stampo e ci tiriamo su a sedere.

-Io, Brian, Freddie e John pensavamo di andare a farci un giro, ti va di venire con noi?- Mi propone

-Certo!- Rispondo sorridendogli

-Perfetto. Loro dovrebbero arrivare tra un po', vuoi venire a casa mia intanto?-

-Ovviamente! Aspetta che mi cambio- Mi alzo e apro l'armadio

-Fai pure...- Dice lui tranquillo, continuando a stare seduto sul letto. Io incrocio le braccia e lo guardo con aria di rimprovero, così Roger si alza ed alza le mani -Okay, ho capito. Ti aspetto fuori-

-E comunque non sarebbe neanche la prima volta che mi vedi solo con l'intimo addosso-

-Ti riferisci a quella volta, in terza media, che sono entrato nel vostro spogliatoio?- Chiede conferma, ripescando il ricordo

-Te ne sei uscito con la scusa "Ma avevo gli occhi chiusi"   e dopo tutte ti abbiamo tirato addosso le scarpe! Ahahah è stato divertentissimo- Aggiungo io ridendo

-Divertentissimo? Mi avete fatto anche male!-

-E  non fare la lagna!- Gli dico tirando fuori dei Jeans blu e una T-shirt bianca

-Ti aspetto fuori- E così dicendo esce e chiude la porta dietro di sè, io esco subito dopo.  Scendiamo le scale per mano ma, quando arriviamo in salotto, c'è un'ospite in più. É Christine una mia cara amica che non vedo da un po' di tempo. É una ragazza molto bella: è altra, magra, ha dei bellissimi capelli biondi lisci e lunghi circa fino al fondo schiena ed ha gli occhi di un verde brillante. Le corro incontro e l'abbraccio e lei, imbarazzata, arrossisce, è una ragazza molto timida e riservata.

-Era da un po che non ci vedevamo, così ho pensato di venire a trovarti! Roger, ci sei anche tu!- Esclama salutandolo

-Noi stavamo uscendo che ne dici di venire con noi?- Propongo io

-Solo noi tre?-  Chiede lei

-No, ci saranno altri tre ragazzi..-

-Ma, veramente io...- Comincia lei, già imbarazzata dall'idea di uscire con dei ragazzi

-Oh andiamo! Sono tre tipi fantastici!- Non ascolto neanche la sua rosposta, le afferro il polso e mi dirigo verso la porta urlando "Noi usciamo!"  -Devi fare un po' di vità sociale!- Le dico

-Dove è andato a finire quel batterista del cazzo?- Sento qualcuno che brontola

-Batterista del cazzo a chi?-  Risponde Roger. Davanti a casa sua c'erano già Freddie, John e Brian, probabilmente sono arrivati in anticipo. Li raggiungiamo ed io prensento la mia amica

-Ragazzi, lei è Christine.- Uno ad uno si presentano e la nuova arrivata stringe le mani a tutti, tenendo lo sguardo basso

-Volevi farci marcire qui, eh?- Chiede Brian a Roger

-Scusate, ero a casa di Judith...-

-Ah! L'avevo detto io!- Esclamò Freddie -Guardate: si tengono per mano! Finalmente l'hai conquistata Roggie!- Mi sorride soddisfatto, Roger mi guarda dolcemente. Intanto noto che il silenzioso John non riesce a tolgiere gli occhi di dosso da Christine, i loro sguardi si incontrano ed arrossiscono entrambi per poi voltarsi dalla parte opposta. Qui nascerà sicuramente un'altra coppia e io non posso fare a meno di intromettermi!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Scusate ma la sto postando alle 2 e 35 e sinceramente non mi viene in mente nessun titolo. Buona lettura!

 

Decidiamo di farci una passeggiata e giriamo a vuoto finché non arriviamo in un parco dove Christine ed io giocavamo sempre da bambine, così decidiamo di fermarci qui. Ci sediamo sull'erba fresca, all'ombra di un albero, Roger appoggia la schiena contro la corteccia ed io mi siedo fra le sue gambe. Christine si sistema fra John e Brian, Freddie accanto a quest'ultimo.

-Visto che qui siamo tutti musicisti, volevo chiederti se suoni anche tu qualche strumento...- Comincia il bassista, facendosi coraggio

-Si, certo. Suono il violino da quando avevo sette anni. Tu invece?- Risponde la mia amica, spostando lo sguardo su John

-Interessante, il violino! Io invece suono il basso-

-Bello, un giorno mi suonerai qualcosa?-

-Certo!-

-Hey Deaky, oggi sei particolarmente loquace, eh?- Commenta Freddie, il diretto interessato abbassa lo sguardo borbottando qualcosa

-Io suono la chitarra- Dice Brian

-Ed io sto lì come un coglione...- Esclama Freddie, facendo ridere tutti noi -Io canto,tesoro- Aggiunge poi, rivolgendosi a Christine -Da quanto vi conoscete tu e Judith?-

-Da quando eravamo piccole, abbiamo frequentato le stesse scuole...- La mia amica continua la frase, ma perdo il filo del discorso perchè Roger mi abbraccia da dietro, stringendomi a se stesso, ed io alzo la testa per guardare i suoi fantastici occhi azzurri -...Ti ricordi quante volte abbiamo giocato n questo parco?- Mi chiede Christine, attirando la mia attenzione

-Eh? Ah,sì. Ci facevamo anche le feste di compleanno. Ti ricordi quella di Jade?-

-Non era quella dove di avevano tagliato i capelli?- Chiede conferma Roger, per poi aggiungere ridendo -Mi hai pianto addosso per un mese!-

-E tu come reagiresti se ti tagliassero questi bei capelli che ti ritrovi?- Gli domando, afferrando una ciocca bionda e tirandola

-Ahi!- Fa lui -OK, ci rimarrei male, ma alla fine ricrescono-

-Avevo otto anni. Ci tenevo ad avere i capelli lunghi come le altre bambine- E così racconto loro la storia

 

FLASHBACK

 

La giornata era soleggiata, il regalo era perfetto ed io mi ero vestita elegante. Nessuna delle mie amiche mi aveva mai invitata alle feste, perchè tutte mi evitavano e ciò mi rendeva ancora più felice.

La prima parte della festa si svolse appunto nel parco e dopo andammo tutte a casa di Jade per mangiare la torta e consegnarle i regali.

La casa sua era molto luminosa e grande. Appoggiammo i pacchetti sul grande tavolo della sala da pranzo ed aspettammo che sua madre Lea tagliasse la torta

-Eco a te, Judith- Disse lei sorridendomi dolcemente e passandomi la forchetta ed il piattino con sopra una belle fetta di torta, ne assaggiai un pezzo ed era buonissima. Quando finimmo tutte di mangiare decidemmo di acconciarci a vicenda i capelli

-Chiudi gli occhi, rimarrai sorpresa!- Mi disse Jade brandendo una spazzola rosa. Lo feci e mentre aspettavo sentivo dei movimenti dietro di me, delle mani toccarmi i capelli e subito dopo una voce che mi diceva di poter riaprire gli occhi. Rimasi scioccata, la bambina riflessa nello specchio non potevo essere io: aveva i capelli castani e spettinati, erano corti e con le ciocche di diversa lunghezza, le più lunghe arrivavano oltre la nuca.

Le altre bambine se ne stavano in piedi dietro di me, con un sorrisetto compiaciuto stampato in faccia. Spalancai gli occhi e mi passai una mano fra i capelli, quelli che mi erano rimasti.

Non dissi nulla, mi limitai a fulminarle con lo sguardo, per uscire di casa.

 

FINE FLASHBACK

 

-Che bastarde!- Commenta Freddie con la sua solita naturalezza

-Già, ero così contenta perchè finalmente erano diventati lunghi come quelli di Christine- L'attenzione viene attirata su di lei così lei arrossisce, abbassando lo sguardo. John le sorride teneramente, forse perchè si rende contro di quanto si assomiglino

-Infatti sono molto belli i tuoi capelli- Dice Brian, afferrando una ciocca di capelli della mia amica e facendola scorrere tra le dita

-G-grazie, anche i tuoi sono molto belli, mi piacciono tutti questi ricci- Risponde lei, non resistendo alla tentazione di tirargli un ricciolo, facendolo sorridere divertito

Il silenzioso bassista sembra infastidito dalla confidenza che Brian si prende con Christine ed io ho l'impressione che qui si creerà un triangolo amoroso.

-Vado a farmi un giro in altalena- Esclamo io entusiasta, per poi alzarmi

-Vengo anche io!- Dice la mia amica

Cominciamo a dondolare e sembra tutto così tranquillo, ma ad un certo punto sento qualcuno urlare terrorizzato

-Ah! RAGNO!!!- Ebbene sì, il nostro batterista ha una paura matta dei ragni. Scoppiamo tutti a ridere alla vista di Roger che corre per il prato con le mani nei capelli -Ragazzi non fate gli stronzi, toglietemelo di dosso!!!- Noi non ci muoviamo e continuiamo a ridere a crepapelle, così il malcapitato si butta nell'erba, rotolando e dimenandosi. Ad un certo punto si ferma, evidentemente sfinito, e noi ci avviciniamo

-Che bastardi, perchè non mi avete aiutato?- Mormora, guardandoci con gli occhi socchiusi

-Scusa, caro, ma era troppo bello vederti correre come un pazzo solo per un ragnetto- Risponde Freddie sorridendo

-Se ne è andato?- Domanda, guardandosi intorno con aria preoccupata

-Certo, calmati- Gli rispondo porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi, lui la afferra -Chissà che paura avrà preso quel povero ragno- Dico scherzando, ma Roger, dopo aver sentito quest'ultima frase, mi strattona facendomi finire a terra accanto a lui

-Ma sentila, che crudele!- Mi dice serio, ma subito dopo la sua espressione si addolcisce. É così tenero con i capelli tutti arruffati, mi si avvicina e mia da un bacio a stampo

-Allora, avete intenzione di rimanere lì a terra ancora per molto?- Ci domanda Brian

-Mh, sarebbe bello...- Risponde il batterista, rivolgendomi uno sguardo malizioso e cingendomi la vita con un braccio così io ne approfitto per stringermi più a lui. Gli altri, rassegnati, si distendono sull'erba accanto a noi e, questa volta, John riesce ad avvicinarsi a Christine

-Guarda che carini- Sussurro al mio Roger, indicando il bassista e la mia amica. Lui se ne sta disteso su un fianco, il viso appoggiato sul palmo della mano, la osserva attentamente dall'alto verso il basso rivolgendole un dolce e timido sorriso; lei è invece distesa supina, e sta ridendo. Freddie e Brian chiacchierano e quest'ultimo,ogni tanto, lancia qualche sguardo a Christine

-Già starebbero bene insieme. Ma che ne dici di lei e Brian?-

-Sì, ma secondo me Deaky è veramente perfetto, sai si dice che ci si assomiglia si piglia-

-É vero, per noi ha funzionato- Io annuisco, Roger non mi lascia il tempo di ribattere e cattura le mie labbra in un bacio tenero che poi viene approfondito. Afferrandomi per i fianchi mi porta spora di lui, così mi ritrovo seduta a cavalcioni, intanto lui affonda le dita nei miei capelli. Io, presa dalla foga, gli passo una mano sotto la camicia

-Hey Judith, non credo che sia il luogo adatto per certe cose, se vuoi continuiamo a casa mia...- Mi dice, dopo aver terminato il bacio con uno schiocco, sfoderando un sorriso divertito. Io mi blocco e, notando che tutti gli occhi sono puntati su di noi, avvampo e mi sposto subito da Roger

Rimaniamo ancora un po' al parco, ma alla fine dobbiamo tornare a casa, così decidiamo di vederci la sera dopo per andare tutti fuori a cena. Io non vedo l'ora e scommetto che per Christine è la stessa cosa.

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