Addio mondo

di LTlady
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cambiare ***
Capitolo 2: *** Jane Patterson, sei in pericolo ***
Capitolo 3: *** Nictofobia ***
Capitolo 4: *** Corri! ***
Capitolo 5: *** Pericolosi sospetti ***
Capitolo 6: *** Amici? ***
Capitolo 7: *** confesso ***
Capitolo 8: *** Buon giorno... ***
Capitolo 9: *** Fa quasi paura... ***
Capitolo 10: *** Bicchiere d'acqua ***
Capitolo 11: *** Arrivo Jane, addio mondo ***



Capitolo 1
*** Cambiare ***


 

20 aprile 2011 – New Jersey

Nick's POV:

Corro più veloce che posso, poi lo vedo, tiro fuori quella foto e la guardo per la centesima volta, ho studiato ogni suo singolo lineamento, devo essere sicuro, non posso sbagliare, so che quello che sto per fare è sbagliato e proprio per questo devo essere il più preciso possibile, quindi corro verso di lui

"Per favore! Per favore, mi aiuti! Mio fratello sta male, non riesce a respirare!" dico a quell'uomo alto e moro, sulla cinquantina

"Portami da lui, sono un medico"

"Grazie, grazie infinite" gli dico facendogli strada e portandolo in un vicolo cieco dove Joe, mio fratello è sdraiato a terra, finto agonizzante, appena il dottore fa per abbassarsi su di lui tiro fuori la pistola con il silenziatore e gli sparo un colpo dritto in testa, il corpo dell'uomo cade morto su quello di Joe

"Che schifo, Nick!" dice lui togliendosi di dosso quel corpo morto e cercando di pulirsi le gocce di sangue schizzate sulla sua faccia

"Questa volta mi hai mancato di poco!" mi dice indicandomi il foro nell'asfalto vicino a dove prima c'era la sua testa, io sorrido

"La prossima volta mirerò meglio" ridiamo entrambi, poi gli do una mano ad alzarsi

"Tutto bene, ragazzi?" ci chiede Kevin spuntando dal vicolo

"Sì, Kevin" gli dico rassicurandolo

"Non vi vedevo più tornare" dice avvicinandosi e facendo una smorfia di disgusto alla vista del cadavere

"E anche questo è andato" dice lui prendendo in spalla il corpo del dottore e caricandolo sul furgoncino bianco da lui parcheggiato lì vicino

"Comincio ad odiare questo lavoro... se così si può chiamare" dice Joe

"Già, è... sbagliato" dico cercando la parola giusta

"Sbagliato e disgustoso direi" si aggiunge Kevin. Il mio cellulare vibra nella mia tasca, lo prendo e sul display leggo quel nome che odio così tanto, quel nome che quando compare su quel display vuol dire mettere fine ad una vita, un'altra ancora

"Sì?" rispondo

"Avete completato il lavoro?" mi chiede

"Sì" dico freddo

"Bene, sapevo che potevo contare su di voi"

"Capo, noi... dovremmo parlare di una cosa importate, quando ci possiamo incontrare?" gli chiedo

"Vi verrò a trovare io" dice riattaccando

"Ma che fai?" mi chiede Joe

"Io voglio finirla qui, gli chiedo di smettere... e lo faccio per tutti e tre" dico sicuro, loro mi guardano come se fossi un pazzo

"Secondo te ci farà andare via così facilmente?" mi chiede Kevin

"Voglio almeno provare!" dico avviandomi al furgone seguito poi dagli altri due.

Qualche giorno dopo, come promesso, il capo ci viene a fare visita

"Allora, di che volevate parlarmi?" ci chiede sedendosi sul divano

"Noi vogliamo mollare questo giro!" dico sicuro, guardandolo negli occhi

"Sapete che non è così facile, vero?" ci dice sorridendo

"Lo avevamo intuito" dice Joe facendo un mezzo sorriso amaro, lui ci squadra uno per uno con aria indecisa

"Dato che voi siete stati i miei più bravi e fedeli scagnozzi vi voglio premiare, diciamo... voi fate l'ultimo lavoretto per me e io vi lascio liberi di andarvene" dice

"D'accordo" dice subito Kevin, quindi il capo tira fuori dalla sua ventiquattrore una busta e ce la porge

"Jane Patterson" dice Joe aprendo la busta e leggendo il nome

"Esatto, suo padre, Giorge Patterson non ha ancora saldato i suoi debiti e..." dice quella frase incompleta per farci capire quello che dobbiamo fare e cioè uccidere quella ragazza. Io guardo la foto della ragazza in questione, ha i capelli rossi e lunghissimi fino a poco sopra il sedere, perfettamente lisci, un fisico affusolato, ma con le curve nei punti giusti e la pelle rosea, insomma, è davvero una bella ragazza

"Bene, conto su di voi ragazzi, so che non mi deluderete" dice il capo alzandosi ed uscendo dalla porta

"Perfetto, l'ultima missione e poi saremo liberi" dice Joe dando il cinque a Kevin, ma io non riesco ad essere felice, io non posso uccidere quella ragazza, non solo perché dimostra poco più di sedici anni, ma anche perché è molto bella.



Angolo autrice:
Inizio a dire che questa nuova FF non sarà molto lunga xD... comunque spero vi piaccia <3... grazie in anticipo per chi leggere e recensirà ^^ (Mito... spero non ti dispiaccia se mi sono ispirata a una tua FF ^^ ti voglio bene)

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Capitolo 2
*** Jane Patterson, sei in pericolo ***


 

Jane's POV:

Jane Patterson, nata nel New Jersey il 4 settembre 1995 e residente nel New Jersey. Ebbene sì, sono proprio io, una semplice ragazzina di quasi sedici anni che va alla Lakewood High School, famiglia normale, amici normali, a parte la mia migliore amica, Nana Baker che è fatta a modo suo, come tutte le migliori amiche d'altronde, insomma niente di anormale nella mia vita. Nana è una ragazza molto socievole e amichevole, è una di quelle persone che non si fanno problemi a dirti le cose in faccia, se le stai antipatica si vede subito, non fa sicuramente finta di esserti amica. Ha i capelli neri, così neri che al sole si possono vedere i riflessi blu e sono lunghi più o meno fino a metà schiena la sua carnagione è particolare, sembra abbronzata tutto l'anno, i suoi occhi sono neri come i capelli e il suo viso tondo e simpatico ti mette allegria.

"Ehi Jane, vuoi un passaggio?" mi chiede Nana alla fine della scuola

"No grazie, vado a piedi, ho bisogno di camminare e prendere un po' d'aria" le dico

"Ok, stai attenta!"

"Sì, mamma" le dico facendola ridere, poi mi incammino per tornare a casa mia quando sento qualcuno afferrarmi e trascinarmi in un vicolo, voglio gridare, ma non ci riesco, una mano davanti alla bocca, ecco cosa me lo impedisce, quell'uomo mi appoggia al muro, ha un cappotto con il colletto rialzato a posta per non farsi vedere, degli occhiali da sole scuri e grandi e un cappello

"Sei in pericolo" mi dice preoccupato, io gli sposto la mano dalla mia bocca

"Chi sei?"

"Questo non te lo posso dire, l'unica cosa che posso dirti è di tenere gli occhi bene aperti" in quel momento sento gridare qualcuno, mi giro, sono solo dei ragazzi in macchina che fanno i deficienti, ma quando mi rigiro quell'uomo o ragazzo non c'è più.

Torno a casa e saluto i miei genitori, cerco di essere il più normale possibile anche se mi riesce davvero difficile, cosa avrà voluto dire con quel “sei in pericolo”? E poi chi era quel ragazzo? Stava dicendo la verità?. Tutte quelle domande mi stavano facendo scoppiare la testa, quindi andai in camera mia e mi spogliai del tutto andando poi nel bagno adiacente alla camera per farmi una bella doccia ristoratrice e mentre l'acqua scivola sul mio corpo, i miei pensieri scivolano via. Appena ho finito mi metto un asciugamano addosso ed esco dal bagno

"Ma io non l'avevo lasciata aperta" penso vedendo che la mia finestra è totalmente aperta, quindi mi affaccio un attimo, poi la chiudo senza pensarci e mentre cerco dei vestiti da mettermi mi accorgo di una busta bianca sul comodino che prima non c'era, quindi la apro e la leggo

 
Sei seriamente in pericolo, è meglio se non esci di casa e quando sei in casa chiudi qualsiasi accesso possibile!
Qualcuno ti vuole morta!
 

Ok, panico totale, appoggio la busta dove l'avevo trovata e torno in bagno per cambiarmi, quando torno in camera la finestra è ancora aperta e la busta è sparita, grido per la paura

"Cosa c'è?!" mi chiede mio padre entrando di colpo nella mia stanza, non posso dirgli niente, non mi crederebbe

"Niente, mi era sembrato di vedere un topo" gli dico trovando in fretta una scusa

"È impossibile, non ci sono topi qui"

"Infatti, è stata solo la mia immaginazione" gli dico sorridendo, lui ricambia il sorriso e se ne va, mi avvicino con cautela alla finestra e mi affaccio di nuovo questa volta guardo bene tutto in torno e vedo ancora quell'uomo lì sul marciapiede davanti a casa mia, alza lo sguardo e appena mi vede comincia a camminare per la sua strada, io chiudo immediatamente la finestra e abbasso la tapparella mettendomi poi sul letto e abbracciandomi le ginocchia terrorizzata.

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Capitolo 3
*** Nictofobia ***


 

Il giorno dopo andando a scuola ho la brutta sensazione di essere seguita, mi guardo in torno ma non vedo nessuno

"Che stupida! Mi sono solo fatta condizionare. Ma se quell'uomo avesse ragione? Perché qualcuno dovrebbero volermi morta?! Io non ho fatto niente! " scuoto la testa per scacciare quei pensieri, sono stufa di pensarci. Arrivata vicina a scuola vedo un ragazzo riccio che non ho mai visto appoggiato al muro vicino all'entrata, appena gli passo davanti mi fissa, ha uno sguardo che mette i brividi, quindi velocizzo il passo entrando a scuola

"Jane!" Nana mi chiama tutta felice e mi abbraccia

"Ehi, ma che hai?" mi chiede vedendo che non l'abbraccio proprio come faccio sempre

"No, niente, sarà che questa notte non ho dormito molto bene" le dico sorridendole, non voglio raccontarle niente, magari la potrei mette in pericolo, oppure anche lei potrebbe non credermi

"Dai andiamo" dice sentendo la campanella che avvisa l'inizio delle lezioni

 

Nick's POV:

"Finalmente ci degni della tua presenza!" mi dice Kevin appena rientro a casa

"Ma cosa fai sempre fuori? Devi aiutarci a trovare un modo per uccidere la ragazza facendolo sembrare un incidente" dice Joe, quelle parole mi colpiscono allo stomaco come un pugno

"Scusate, è che ho da fare" dico senza far traspirare nessuna emozione

"E che cos'è di così importante?" mi chiede Kevin

"Niente" dico e loro mi guardano confusi

"Allora? Vogliamo metterci al lavoro?!" dico cambiando discordo ed aiutandoli con il piano d'azione.

Dopo qualche ora di progettazione il piano finale è questo: mentre Jane va a scuola Joe con una qualsiasi macchina rubata la investirà. Ora devo io progettare qualcosa per salvarla.

 

Jane's POV:

I miei genitori devono partire per lavoro, quindi mi lasciano da sola a casa per circa una settimana. Brutta mossa! Di solito sarei stata felice di avere la casa tutta per me per una settimana, ma ora che ho ricevuto quelle minacce – o avvertimenti – non mi sento proprio sicura di rimanere a casa da sola per un periodo così lungo

"Ehi vuoi un passaggio?" mi chiede Nana alla fine delle lezioni

"Sì, Nana, grazie!"

"Oh, oggi non devi prendere aria?" mi chiede sarcastica dopo essere salita in macchina

"Spiritosa" le dico ridendo

"Ehi, che ne dici di uscire a prendere qualcosa? Un'uscita tra migliori amiche" mi dice e io accetto volentieri, non voglio tornare a casa. Passiamo tutto il pomeriggio fuori fino a che il tramonto comincia a scurire la città, quindi decidiamo di tornare a casa

"Ah, senti, Nana, potrei chiamarti in caso di bisogno?" le chiedo prima di scendere dalla macchina

"Certo! Sono domande da fare?!" io le sorrido e l'abbraccio

"Ci vediamo domani!" mi dice prima di ripartire e io la saluto con la mano, poi metto le mani nella borsa e cerco le chiavi, dopo averle trovate nel casino più totale apro la porta, ormai è buio e non si vede niente in quella casa, quindi alzo l'interruttore della luce, ma non succede niente

"Oh, no! Ti prego! Non puoi farmi questo! Tu non puoi fare questo ad una nictofobica!"...


Angolo autrice:
Ciao a tutti splendori!! *__* allooora... è troppo corto questo capitolo?! se sì scusate ^^ ... oh... per chi non lo sapesse la Nictofobia è la paura del buio XD... recensiteee!! mi farebbe molto piacere <3 xD

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Capitolo 4
*** Corri! ***


 

"Oh, no! Ti prego! Non puoi farmi questo! Tu non puoi fare questo ad una nictofobica!" dico a quel dannato interruttore che non ne vuole sapere di far accendere la luce, sbuffo sonoramente e cerco di calmarmi

"Ok, devo solo respirare profondamente" dico a me stessa riempiendo i polmoni d'aria per poi buttarla fuori, mi sento già un pochino meglio, quindi butto la borsa sul divano e tastando bene ciò che mi circonda per evitare di andare a sbattere contro qualcosa, vado in cucina dove c'è l'interruttore generale della casa, lo cerco e lo trovo, ma appena lo tocco sento un rumore dietro di me

"Chi c'è?!" chiedo girandomi di scatto totalmente presa dal panico e prendendo un coltello dal porta coltelli in legno che ho di fianco, poi un ragazzo si sposta davanti alla finestra lasciando intravedere i suoi contorni, il mio sangue ghiaccia come sotto vetro nelle mie vene e lascio cadere il coltello rimanendo paralizzata e tremante, non riesco a gridare, non riesco a muovermi, il mio cervello è andato completamente in tilt per colpa del terrore che sto provando, il ragazzo si avvicina lentamente

"N-no..." è inutile, non riesco a parlare

"Sta' tranquilla, non voglio farti del male" riconosco la sua voce, sì, l'ho già sentita

"T-ti prego... n-non..." balbetto, tremo ancora di più

"Ti ho già detto che non ti farò del male! Io voglio solo proteggerti" sento le sue mani appoggiarsi sui miei fianchi, mi viene da svenire, la paura è troppa. Sento il suo corpo aderire al mio, poi il suo fiato caldo sul mio collo e poi un bacio, non sono capace di fermarlo per due motivi, il primo è che non riesco a muovermi per la paura e il secondo è che quel bacio è il più bel bacio che qualcuno mi abbia mai dato. Appena si stacca avvicina la bocca al mio orecchio

"Non uscire di casa domani" mi sussurra, poi non sento più il suo tocco, non sento più la sua presenza e le luci si riattivano, non c'è più nessuno. Mi lascio scivolare contro il mobile della cucina a cui sono appoggiata e scoppio in lacrime per il troppo stress provato poco prima. Appena mi calmo mi alzo ancora un po' tremante e mi metto sul divano accendendo la TV, così almeno mi distraggo un po'. Dopo qualche minuto mi addormento.

La mattina mi sveglio per colpa della sveglia che ho impostato sul mio cellulare, mi alzo dal divano un po' dolorante e mi preparo per la scuola, appena metto piede fuori di casa mi tornano in mente le parole del ragazzo di ieri sera “non uscire di casa domani”, ma me ne infischio, non posso saltare scuola. In un pezzo di strada sono costretta ad attraversare, guardo a destra e a sinistra e non vedendo nessuno inizio ad attraversare, quando una macchina apparsa dal nulla punta verso di me, quindi mi metto a correre per sfuggirle, ma logicamente una macchina è più veloce di qualsiasi essere umano, ho quasi perso le speranze quando qualcuno mi tira in un vicolo stretto dove la macchina non può passare

"Corri!" mi ordina facendomi correre fino ad arrivare in salvo, si piega un attimo appoggiando le mani alle ginocchia per riprendere fiato, poi si gira verso di me e prendendomi per le spalle mi sbatte contro il muro

"Ti avevo detto di non uscire di casa!" mi grida sbattendo un pugno sul muro vicino alla mia faccia, io mi immobilizzo terrorizzata. Finalmente lo vedo bene in faccia

"Ora nasconditi" mi dice questa volta più calmo quel ragazzo riccio dai capelli e gli occhi castano-scuro e dalle labbra carnose che sembrano formare un cuore, io rimango a guardarlo un momento

"Muoviti!" mi ordina e io mi nascondo in un bidone della spazzatura, per fortuna c'è solo del cartone, poi sento dei passi affrettati arrivare

"Dov'è andata?!" chiede un ragazzo con il fiatone

"Non lo so, mi è sfuggita"

"Dannazione, Nick, come hai fatto a fartela scappare?!" allora è così che si chiama, Nick

"Ok, ci riproveremo un altro giorno" appena li sento andare via, esco allo scoperto, non me la sento di andare a scuola, quindi me ne torno a casa.


Angolo autrice:

ebbene sì... siamo arrivati al primo tentativo di ucciderla xD.... spero vi sia piaciuto questo capitolo... e ne approfitto per ringraziare __MariMalfoy che recensisce sempre <3 e anche gli altri che leggono basta... anche se mi sento molto una Forever Alone XD hahah bacioni!!

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Capitolo 5
*** Pericolosi sospetti ***


 

Nick's POV:

Torniamo in macchina e ci avviamo verso casa

"Nick, non hai visto nessun ragazzo scappare?" mi chiede Kevin

"Cosa?" gli chiedo perplesso

"Sì, insomma, qualcuno ha tirato quella ragazza nel vicolo, non ci è entrata di sua spontanea volontà"

"Non saprei, io non ho visto nessun ragazzo, si sarà nascosto insieme a lei" gli dico alzando le spalle, lui mi guarda in modo strano e io dentro di me sono agitatissimo, ho il terrore che scoprano che sono io a proteggerla. Torniamo a casa e ci mettiamo subito al lavoro per progettare qualche altro piano

"Allora, da quanto abbiamo capito c'è qualcuno che la protegge" dice Joe

"Ma come fa a sapere in anticipo le nostre mosse?" chiede Kevin

"Bella domanda... forse ci spia" ipotizza Joe, poi il telefono inizia a squillare

"Sì?" risponde Joe

"Allora, avete fatto quello che vi ho chiesto?" chiede il capo

"Ehm, diciamo che sono sorte complicazioni... ci è sfuggita" dice Joe stando attento alle parole che usa

"Come sfuggita?! Com'è possibile?! Non avete mai sbagliato un colpo!" lo rimprovera

"Sì, ma noi pensiamo che ci sia qualcuno a proteggerla e che sa le nostre mosse in anticipo" gli dice cercando una scusante per non ricevere il cazziatone

"Avete già ipotizzato chi potrebbe essere?"

"Sinceramente non ne abbiamo la minima idea, sappiamo solo che sa i nostri piani"

"Io guarderei nel gruppo, Nick guardava in modo strano la foto della ragazza quando ve l'ho consegnata..." detto questo riattacca, Joe mi guarda male

"Non vorrai mica credergli!" gli dico avendo sentito la telefonata

"Non lo so, Nick, ma c'è un margine di verità, tu la guardavi in modo strano quella foto..."

"Ragazzi, andiamo, secondo voi io rinuncerei alla mia libertà per una cosa stupida come una ragazza?! Siate seri" quelle parole mi fanno male, per prima cosa, perché io odio mentire e poi io non considero le ragazze come niente, anzi, tutto il contrario, ma devo dirle e devo essere il più credibile possibile

"Hai ragione, fratello, scusaci se abbiamo dubitato di te" mi dice Kevin, io gli sorrido

"Se mi cercate sono in camera mia" dico salendo le scale.

 

Joe's POV:

"Tu gli credi?" chiedo a Kevin

"Non saprei, è stato abbastanza convincente prima" in effetti ha ragione

"Facciamo così, noi due facciamo un piano tutto nostro e insieme a lui ne progettiamo uno fasullo, così si vedrà se è lui l'angelo custode" dico a Kevin guardando nella direzione in cui è andato Nick poco fa.




Angolo autrice:
è corto e fa schifo... sì, me ne rendo conto XD... ma spero che a voi piaccia lo stesso <3 vi adoro!

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Capitolo 6
*** Amici? ***


 

Nick's POV:

Mi chiudo in camera e vado alla finestra, sento uno strano bisogno di andare da lei, quindi mi calo giù utilizzando l'albero davanti alla mia finestra e corro in direzione di casa sua.

"Quando imparerà a darmi ascolto?! " penso vedendo che la sua finestra è aperta, quindi salgo sull'albero che anche lei ha davanti alla sua finestra ed entro, lei non è in camera, ma dal bagno esce un rumore di doccia che termina poco dopo, io mi metto a guardare un po' la sua camera fino a che non esce dal bagno.

 

Jane's POV:

Esco dal bagno e per poco non mi viene un colpo

"Mio Dio, Nick, mi hai fatto quasi venire un infarto!" gli dico stringendomi nel mio accappatoio

"E tu come sai il mio nome?!" mi chiede

"Be', l'ho sentito dire dal ragazzo che molto probabilmente voleva uccidermi" gli dico prendendo il mio pigiama e tornando in bagno

"Quando imparerai a fare quello che ti dico?!" lo sento gridare per farsi sentire da me che sono chiusa in bagno

"A fare cosa, scusa?" gli chiedo

"A chiuderti in casa come dico io!"

"Ascolta, non posso mica soffocare qui dentro!" esco dal bagno con dei pantaloncini molto più simili a delle mutande, a pois arancioni e una canottiera anche lei arancione, lui mi guarda per un attimo senza ben realizzare cosa ho addosso per poi rendersene davvero conto ed iniziarmi a fissare le gambe

"Nick!" lo chiamo scuotendo una mano davanti alla sua faccia e lui si riprende tornando a guardarmi in faccia, ma in quel momento suona il telefono

"Tu stai zitto! Più zitto di un pesce muto!" gli dico indicandolo con un dito, poi prendo il telefono e rispondo

"Tesoro! Stai bene?! Perché non sei venuta a scuola oggi?!" una Nana preoccupata iniziò a parlare a raffica al telefono

"Ehi, tesoro calmati..." vedo Nick stizzirsi alla parola “tesoro” e mi metto a ridere silenziosamente

"Non preoccuparti, è solo che non ho sentito la sveglia questa mattina e mi sono svegliata così tardi che era anche inutile prepararsi per scuola" le dico

"Grazie a Dio, stavo già pensando il peggio"

"Addirittura?! Sei molto pessimista mia cara!" le dico ridendo e questa volta vedo Nick rilassarsi alla parola “cara” essendo una parola femminile

"Ok, mi basta sapere che stai bene, a lunedì!" mi dice

"Ok, ciao, ti voglio bene!" dico chiudendo poi la chiamata

"Migliore amica?" mi chiede e io annuisco

"Posso chiederti una cosa?" gli chiedo e lui annuisce incuriosito

"Perché mi stai aiutando?"

"Be', perché sei solo una ragazzina... e io non uccido o permetto agli altri di uccidere ragazzine" mi dice e io lo guardo accigliata

"Io una ragazzina?! Senti chi parla!" dico guardandolo con sufficienza

"Tesoro, io ho tre anni in più di te! Quindi sono maggiorenne!"

"E con questo?!... E non chiamarmi tesoro!" gli dico voltandogli le spalle

"Bel fondo schiena... tesoro!" mi dice e io mi giro a guardarlo scandalizzata

"Non fare il pedofilo con me, sai!" lui si mette a ridere alzando le mani in segno di resa

"Perdono!" dice

"Uhm, non lo so se voglio perdonarti"

"Che strana la vita, eh?" mi dice improvvisamente

"In che senso?"

"Noi due non ci conosciamo nemmeno e già conversiamo come se fossimo amici da sempre"

"Senza togliere il fatto che tu sei il mio potenziale assassino barra angelo custode" dico ridendo

"No, i tuoi potenziali assassini sono i miei fratelli, io sono solo l'angelo custode"

"Oh, loro erano i tuoi fratelli, capisco... siete così in tutta la famiglia o..." dico sarcastica facendolo ridere

"No, mi dispiace, siamo solo noi così" c'è un attimo di silenzio che Nick interrompe quasi subito

"Ora mi sa che devo andare, se no chi li sente a quei due" dice iniziando ad uscire dalla finestra

"Ah, tieni gli occhi aperti, per favore!" mi dice prima di scendere del tutto e io alzo gli occhi al cielo

"Okay!" dico scocciata guardandolo poi correre via.





Angolo autrice:
spero vi sia piaciuto questo capitolo ^^
ringrazio di cuore _MaryMalfoy e ThededdysHeart che recensiscono sempre <3 (e che io adoro assolutamente xD) e ringrazio anche tutte le persone che leggono <3

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Capitolo 7
*** confesso ***


 

Nick's POV:

Torno a casa e per fortuna i miei fratelli non se ne sono accorti della mia assenza, ma per sicurezza vado a controllare, scendo in salotto e noto la porta della cucina chiusa e la luce accesa, cosa stanno facendo a quest'ora? Mi metto ad ascoltare quello che stanno dicendo

"... allora, hai capito tutto?" chiede Joe a Kevin

"Certo, ma adesso chi li tiene questi?" chiede facendo molto probabilmente riferimento ai soliti fogli che prepariamo per i piani

"Li tengo io, non possiamo correre il rischio che Nick li veda" ma di che stanno parlando? Vuoi vedere che...

"Ok, quindi domani faremo il finto piano con lui, giusto?" che bastardi! Vogliono scoprire se sono io il ragazzo che protegge Jane

"Giusto, ora andiamo a dormire!" dice Joe e sentendo che stanno per uscire corro in camera mia, per fortuna non sospettano che io li abbia sentiti.

La mattina dopo mi indicano il finto piano, guarda caso sono io quello che deve stare più in vista, il loro piano sarebbe quello di non farmi far niente, di farmi fare il palo in un certo senso. Dopo un po' vedo Jane, sta venendo dalla mia parte, la guardo con uno sguardo che lei capisce, poi le faccio un segno quasi invisibile e lei svolta alla prima vietta che trova e dopo essermi guardato in torno la seguo nel vicolo cieco

"Cosa sta succedendo?" mi chiede

"I miei fratelli..." mi basta dire queste parole e leggo il terrore nei suoi occhi

"Dimmi che mi proteggerai, ti scongiuro!"

"Farò il possibile"

 


Joe's POV:

Ecco Jane, sta andando dalla parte di Nick, tutto secondo i piani... ehi, un momento, perché sta svoltando in quel vicolo cieco

"Che diavolo sta facendo?!" mi chiede Kevin vedendo che Nick la segue

"Andiamo!" dico soltanto cominciando a seguire quei due
 

Nick's POV:

Oh no, i miei fratelli, ora come faccio?! Guardo Jane con uno sguardo di perdono

"Fidati di me" le dico, poi tiro fuori la pistola puntandogliela alla testa e lei inizia a tremare, a me dispiace molto, ma non posso darlo a vedere, non davanti a loro. Perché lei è così preoccupata? In fondo io l'ho protetta fino ad adesso. Però è anche vero che ho ucciso tante volte “cosa può fermalo in questo momento?” starà pensando

"Finalmente l'hai trovata" dice Joe squadrandola

"Fai quello che devi fare e saremo liberi" dice Kevin, guardo Jane negli occhi e vedo una lacrima scendere dai suoi occhi imploranti e spaventati

"Io... io non posso" dico abbassando la pistola

"Perché?!" mi chiedono stupiti

"Sapette quello che la proteggeva? Ero io... sono sempre stato io" confesso e nel frattempo Joe ha assunto un'espressione che non promette nulla di buono

"No... no, no, no! Nick, siamo ad un passo dalla libertà! T-tu non puoi..."

"Joe!" lo richiama Kevin capendo che sta per combinare qualcosa di stupido. Io lo guardo negli occhi, degli occhi che non riconosco, quelli sono gli occhi di un pazzo, non di mio fratello. Joe tira fuori una pistola e la punta verso di me

"Fratello, calmati" gli dico tranquillo

"No! Io non rinuncio alla mia libertà!" grida la penultima parola

"Non puoi uccidere Nick! È tuo fratello!" gli dice Kevin

"Infatti è lei che devo uccidere" dice puntando la pistola verso Jane

"Dovrai uccidere anche me allora" dico mettendomi in mezzo fra Joe e Jane, lui abbassa la pistola facendola cadere a terra rassegnato e con gli occhi lucidi

"Non usciremo mai da questo inferno!" grida sbattendo un pugno sul muro di fianco a lui e facendo sussultare Jane, poi si lascia scivolare con la schiena contro il muro sedendosi a terra, Kevin mi guarda facendomi capire di andare a parlarci, quindi vado a sedermi di fianco a Joe tentando di farlo ragionare.




Angolo autrice:
dite che è corto? se sì mi dispiace... ma dopo che ho saputo che Nick si è fidanzato con una 26enne (Delta Goodrem) con due figli... va be'... comunque spero vi sia piaciuto ^^

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Capitolo 8
*** Buon giorno... ***


 

Jane's POV:

Sono terrorizzata a morte e nella mia testa continuano a rimbombare le parole di Joe “è lei che devo uccidere”

"Ehi, sembri sconvolta, perché non vieni con noi? ti fai una doccia ristoratrice magari" mi chiede Kevin distogliendomi dai miei pensieri

"Guarda che non ti uccido mica" dice sorridendo

"Perché? Se tu mi uccidessi sareste liberi" dico seria e lui ride piano

"Se mio fratello non vuole io non lo farò... lui è intelligente troverà un'altra soluzione" mi dice con un tono pacato e gentile

"Allora, ti fidi o no? Tanto dovrai dormire a casa nostra comunque, non sei al sicuro qua fuori"

"E là dentro? Sono al sicuro?" chiedo guardando Joe che sta ancora parlando con Nick

"Ti do la mia parola" io lo guardo un po' incerta, ma poi gli sorrido e accetto. Dopo essere andata a casa l'oro vado a farmi una doccia come consigliato da Kevin e appena finisco esco dalla doccia e sul lavandino trovo una maglietta e un bigliettino sopra

"Ma questi prima non c'erano" penso prendendo il bigliettino “scusa, ma questo è tutto quello che posso offrirti per dormire” c'è scritto, io sorrido mettendomi la maglietta molto lunga che mi fa da camicia da notte. Esco dal bagno e incontro Joe che mi guarda con uno sguardo gelido che mi fa rabbrividire

"Nick" lo chiamo vedendo che sta per entrare in camera sua e lui si gira

"Con tutto il rispetto, ma io ho paura di Joe, ho paura che mi possa fare del male questa notte" gli dico spaventata, lui guarda la porta della camera del fratello e annuisce

"Non vorrei metterti ansia, ma anche io ho paura per te... per questa notte dormi con me!"

"Ma..." cerco di ribattere

"Non era una domanda, era un obbligo... non ammetto discussioni" quindi lo seguo rassegnata nella sua stanza

"Tu starai sotto le coperte e io sopra, così non ci sarà contatto fisico indesiderato" io annuisco infilandomi sotto le coperte, mentre Nick si sdraia a pancia in su guardando il soffitto

"Nick..." lo chiamo e lui si gira guardandomi

"Grazie" mi sorride

"E di cosa?"

"Di ogni cosa" gli dico chiudendo gli occhi per addormentarmi, forse lui non se ne rende conto, ma per me sta mettendo in pericolo molte cose e tra queste la sua vita, l'amore dei suoi fratelli, la sua libertà e so che un semplice grazie non basta, ma per adesso è tutto quello che gli posso dare. E mentre i miei pensieri frullano vorticosamente nella mia mente, piano piano cado tra le braccia di Morfeo addormentandomi.

La mattina mi sveglio aprendo piano piano gli occhi

"Buon giorno" mi dice Nick accennando un piccolo sorriso

"Buon giorno" gli rispondo sorridendo

"Nick..." lo chiamo

"Dimmi"

"Perché mi hai baciato?" gli chiedo e lui si inizia ad agitare un po' e si mette a guardare il soffitto

"Non  ero io quella sera"

"Non ho mai detto che era sera" lui si picchia la mano sulla fronte

"Perché ti trovo una bellissima ragazza" mi dice girandosi verso di me e sorridendomi, quasi mi sciolgo alle sue parole

"Davvero lo pensi?" lui torna a guardare il soffitto annuendo

"Ora alziamoci, dobbiamo fare colazione" mi dice prima che io potessi dire qualcos'altro, quindi ci alziamo scendendo le scale e arrivando in cucina

"I miei fratelli staranno ancora dormendo" dice lui non vedendoli

"Comunque anche io penso che tu sia molto... molto carino" dico timidamente e lui si gira a guardarmi incuriosito, o piuttosto direi interessato

"Come hai detto?" mi chiede avvicinandosi a me e io arretro fino a finire contro un mobile della cucina

"Sì, insomma, io penso che tu sia un bel ragazzo..." lui si avvicina sempre di più guardandomi con uno sguardo a dir poco sexy

"M-molto bello" dico appena fa aderire il suo corpo al mio, la sua mano scivola dal mio fianco alla mia coscia e comincia ad accarezzarla in un modo molto provocante, poi me la fa alzare permettendo così alla sua mano di accarezzarmi anche un pezzo di sedere

"Molto sexy anche" bisbiglio deglutendo rumorosamente, lui sorride maliziosamente ed avvicina la sua bellissima bocca carnosa alla mia, ma un momento prima di baciarmi si sposta cominciando a preparare la colazione

"Perché s'è spostato? " penso, ma poi dalla porta della cucina entrano anche Kevin e Joe

"Ora capisco, ma come ha fatto a sentirli?! " lo guardo un po' confusa

"Buon giorno" dice Kevin

"Giorno" rispondiamo io e Nick sorridendogli

"Buon giorno, fratello" dice Joe a Nick per poi fulminarmi, io abbasso lo sguardo mentre Nick lo fissa rimproverandolo con gli occhi.



Angolo autrice:
Spero che vi sia piaciuto questo capitolo!! *__* <3 vi adoro <3

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Capitolo 9
*** Fa quasi paura... ***


 

Finita la colazione fermo Nick che se ne sta per andare da qualche parte nella casa

"Io dovrei andare a scuola e..." non mi fa finire la frase

"No! Tu non esci da qui!"

"Scusa?" gli chiedo sorpresa

"Ti ho appena detto che non sei al sicuro, quindi non puoi uscire"

"
Ma io devo..."

"No! Non ammetto discussioni" sbuffo

"Va bene, d'accordo" torno in sala e vedo Joe che si siede sul divano da solo e mi decido ad avvicinarmi a lui anche se un po' intimorita e titubante

"Joe..." lui mi guarda male, ma io mi siedo lo stesso accanto a lui

"Cosa diavolo vuoi?!" mi chiede sgarbatamente

"Lo so che siamo partiti con il piede sbagliato, ma perché non possiamo ricominciare e diventare amici?" lui mi guarda con uno sguardo che mi mette agitazione e un po' di paura anche

"E me lo chiedi? Tu mi stai rovinando l'unica occasione di essere finalmente libero" mi sono stufata di sentirmi parlare in questo modo, quindi reagisco

"Sono stufa! Ora sta' zitto e ascoltami! Se davvero volevi essere libero non accettavi questo stupido lavoro! E ora scusami, ma devo andare! Non mi piace parlare con le persone egoiste e stronze come te!" escono spontaneamente quelle parole dalla mia bocca, poi mi alzo e faccio per andarmene

"Aspetta..." mi ferma Joe, io mi giro

"Hai ragione, scusami. Forse dovremmo provare ad essere amici"

"Quindi mi posso fidare di te?" gli chiedo

"Te lo giuro sui miei fratelli, la cosa più cara che ho al mondo" sul mio viso imbronciato si fa spazio un leggero sorriso che lui ricambia

"D'accordo" dico andando di sopra, ma appena arrivo al piano Nick mi ferma

"Ehi, cos'è successo? Ho sentito gridare prima"

"No, niente, è solo che io e Joe abbiamo chiarito, dice che ora posso fidarmi di lui".

 


Nick's POV:

"... dice che ora posso fidarmi di lui" mi dice sorridendo raggiante

"E tu gli credi?" le chiedo, mi sembra un po' strano

"Certo, me l'ha giurato su di voi che siete tutto ciò di più caro al mondo che ha" continuo a non riuscire a fidarmi di Joe, lui è un tipo troppo imprevedibile, ma non posso farle vedere la mia ansia, quindi le sorrido

"Sono molto felice che ora siete diventati amici" le dico poi e dopo avermi sorriso se ne va in camera sua.

Quando si fa sera, e dopo aver cenato, ognuno si prepara per andare a dormire dopo aver visto un po' di televisione. Il corridoio è vuoto, ma subito sento dei passi provenire dalle scale, è Joe e appena mi passa vicino lo sbatto contro il muro e lo blocco con forza

"Fratello, che ti prende?!" mi chiede sorpreso, ma con un mezzo sorrisino

"Falle del male e giuro su Dio che, anche se sei mio fratello, ti ammazzo! Hai capito?!" gli dico minaccioso

"Ehi, ehi! Calmati! Io non le farò del male, perché mai dovrei fargliene?" lo dice con un tono strano, un tono troppo calmo, come i toni calmi di un film horror, quei toni che non premettono assolutamente niente di buono, io allento la presa e lui mi scansa sorridendomi per poi andare in camera sua

"Non la devo lasciare sola! " dico a me stesso pensando a Jane

"Kevin" lo chiamo quando lo vedo passare

"Dimmi"

"Io sono preoccupato.... sono preoccupato per Joe, sembra quasi che abbia perso totalmente la ragione, fa quasi paura" lui mi guarda per poi guardare la porta chiusa della camera di Joe

"Cosa pensi di fare?" mi chiede poi

"Dobbiamo tenerlo d'occhio e il più lontano possibile da Jane" lui annuisce

"D'accordo... e per la notte?"

"A quello ci penso io, terrò d'occhio Jane ogni notte" Kevin annuisce di nuovo e poi se ne va, io mi giro verso la porta di Jane e mi ci avvicino

"Le busso o no? " mi chiedo con la mano chiusa in un pugno alzata, pronta per bussare. Dopo pochi secondi mi decido e busso

"Un attimo, mi sto cambiando" dice e dopo poco apre la porta, appena mi vede sorride

"Scusami se ti disturbo, ma dato che tu non sei ancora al sicuro devo accertarmi che tu viva, quindi, se non ti dispiace, devo stare con te stanotte"

"Oh, okay, va bene" dice sorridendomi.



Angolo autrice:
Joe sembra che combinerà qualcosa... bah... chissà XD... spero vi sia piaciuto ^^

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Capitolo 10
*** Bicchiere d'acqua ***


 

Jane's POV:

Lo faccio entrare e poi lo vedo sedersi sulla poltrona vicino al cassettone

"Oh, no! Ti prego, se vuoi puoi dormire qui di fianco a me, sotto le coperte" gli dico

"Ma..."

"No! Niente ma, non mi piace vederti lì, ti prego" lui accetta e si sdraia accanto a me mettendosi sotto le coperte come gli avevo detto e si gira su un fianco guardandomi, io sorrido e mi giro dall'altra parte avvicinandomi poi a Nick fino a far combaciare i nostri corpi, lui mi abbraccia con un solo braccio e io mi sistemo meglio contro di lui

"Nick, sbaglio o sei molto felice di avermi vicina?" gli chiedo ridendo e riferendomi al fatto che sentivo la presenza del suo “amico” per così definirlo, lui toglie il braccio da dove l'aveva messo

"Scusa" dice imbarazzato, io rido ancora per poi riportargli il braccio come l'aveva messo prima

"Sto scherzando!".

Verso notte fonda lo sento muoversi e sussurrare parole che non riesco a comprendere, mi giro verso di lui e noto che è totalmente sudato

"Sarà sicuramente un incubo" penso mentre tento di svegliarlo

"Nick, svegliati" appena dico queste parole si sveglia di soprassalto prendendo il coltellino a scatto nascosto sotto il cuscino, alzandolo per aria e puntandolo verso il nulla

"Nick, tranquillo, era solo un brutto sogno" lui mi guarda ancora spaesato e con il fiatone

"Jane" sussurra infine abbracciandomi

"Per un attimo ho creduto che tutti i miei sforzi per proteggerti fossero stati vani"

"Cosa stavi sognando?"

"Ho sognato che ti uccidevano davanti ai miei occhi e io non potevo fare nulla anche se ero vicinissimo a te" dice sciogliendo l'abbraccio

"Be', mi hai allungato la vita almeno" dico tentando di sdrammatizzare e riuscendoci, infatti lui si mette a ridere

"Vuoi che ti prenda un bicchiere d'acqua?" gli chiedo

"Ma no, posso anche prendermelo da solo"

"No! Davvero, mi fa piacere" lui sorride e annuisce

"Grazie" dice prima che io sia uscita dalla stanza. Entro in cucina e apro il frigo e sento qualcosa di appuntito premere sulla mia schiena. Qualcuno mi punta un coltello alla schiena e prima che io possa dire o fare qualcosa mi parla

"Non ti conviene urlare... vieni con me e non fare storie" mi sussurra in un orecchio, quindi mi faccio guidare da lui senza fiatare, usciamo di casa e mi fa salire in macchina salendo poi anche lui

"Perché lo stai facendo, Joe? Avevi detto che eravamo amici, che potevo fidarmi di te!" gli dico

"Oh, davvero? Mai fidarsi di un assassino" dice mettendo in moto la macchina

"Cosa hai intenzione di farmi?" gli chiedo mentre siamo ancora in viaggio con voce tremante per la paura e lui sorride

"Oh, lo scoprirai" dice ridacchiando malignamente.

 


Nick's POV:

Perché non torna? Doveva solo prendere un bicchiere d'acqua!, scendo in cucina, ma non la trovo

"Oh no, ti prego no! " penso sperando che non sia successo quello che credo, torno di sopra ed entro in camera di Joe

"Sparito... merda! No! " mi catapulto fuori dalla porta e prendo la macchina, so dove l'ha portata, dove porta tutte le sue vittime, in fondo a lui piace uccidere anche se non lo ammette, l'unico problema è che gli piace fin troppo e in un modo troppo sadico.


Angolo autrice:
ecco un altro capitolo... e con questo ci avviciniamo sempre di più alla fine.... comunque... spero vi sia piaciuto ^^ vi adoro <3

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Capitolo 11
*** Arrivo Jane, addio mondo ***


 

Jane's POV:

"Spogliati" mi dice, ma io rimango immobile a guardarlo terrorizzata

"Spogliati ho detto!" mi grida in faccia e io inizio a tremare facendo quello che mi ha ordinato

"Ti prego..." sussurro

"Sta' zitta!" continua a gridare e le lacrime non possono fare a meno di scendere, mentre sono costretta a togliermi quello che ho addosso sotto il suo sguardo da pazzo

"Cosa vuoi farmi?" gli chiedo di nuovo rimanendo in intimo, lui sorride avvicinandosi a me

"Sai, non c'è gusto uccidere una persona così, tutta d'un botto... è molto meglio farla soffrire, non credi?" mi chiede con una voce da maniaco assassino e io tremo ancora di più mentre sento la fredda lama tagliente sfiorarmi la pelle

"No, per favore..." lo guardo negli occhi implorandolo, ma lui non sente ragione e io grido appena la lama mi taglia superficialmente. Continua così per qualche minuto e proprio mentre sta per uccidermi sento una voce, una voce che ferma quella lama

"Jane!" grida, è Nick, mi ha trovata finalmente. Si avventa subito su Joe e tra i due inizia una violenta lotta, una lotta non ad armi pari dato che Joe ha un coltello mentre Nick ha solo i suoi pugni, ma nonostante tutto Nick riesce a cavarsela fino ad un certo punto, il punto in cui Joe sta per infilzare il coltello nella carne di Nick, non posso permetterglielo

"No! Nick!" corro più veloce che posso e abbraccio Nick beccandomi la lama del coltello al posto suo. Un dolore acuto, sbarro gli occhi e una piccola riga di sangue cola da un angolo della mia bocca, le mie gambe cedono e Nick è costretto ad inginocchiarsi per reggermi bene

"J-Jane..." lo guardo, anche se vedo solo ombre sfocate e sento i suoni ovattati, ma riesco comunque a capire

"Grazie di tutto... d-di nuovo" riesco a dire e poi un forte sonno mi colpisce all'improvviso, non riesco a tenere gli occhi aperti, mi si chiudono da soli

"No, Jane, non chiudere gli occhi! Non azzardarti!" sento la sua voce tremare per il magone ed infine le sue morbide labbra si posano per l'ultima volta sulle mie, sento un sapore salato, forse una sua lacrima e poi l'ultimo respiro.

 


Nick's POV:

La bacio per l'ultima volta, poi alzo lo sguardo verso Joe, dopo aver accoltellato Jane è come se il suo cervello si fosse riattivato, infatti ora non ha più lo sguardo da pazzo, ma è allucinato

"Oh mio Dio! Cosa ho fatto?" continua a ripetere. Il mio sguardo assassino lo penetra

"N-Nick... io... non so come sia potuto accadere" dice, ma io non lo ascolto, estraggo delicatamente il coltello dalla schiena di Jane e mi avvicino a lui dopo averla appoggiata sempre molto delicatamente a terra

"Fratello... fratello... n-non sei in te! Ragiona!" dice ancora, ma io continuo ancora a non ascoltarlo. Per terra c'è una lunga trave di ferro su cui Joe, nell'indietreggiare, inciampa cadendo, io ne approfitto per salirglici sopra per tenerlo fermo. Vedo i suoi occhi sputare paura

"Te l'avevo detto, Joe! Falle del male e io ti uccido..." dico

"Ti prego, non puoi uccidermi..."

"Perché? Tu potevi uccidere lei?" gli chiedo alzando il coltello con la punta rivolta verso la sua faccia, poi, con forza, lascio cadere la mano... sento solo il mio cuore battere ad un ritmo irregolare e il mio respiro, subito dopo tutto ritorna come prima. Il coltello è piantato sul pavimento a pochissimi centimetri dalla testa di Joe

"Non mi abbasserò al tuo livello" gli dico semplicemente, poi prendo il corpo di Jane e lo carico in macchina, devo consegnarlo alla polizia e devo confessare... ogni singola cosa.

Pochi giorni dopo tutto il gruppo di assassini che il nostro capo ha creato viene arrestato insieme a lui e pure noi veniamo arrestati e condannati a vent'anni di carcere, solo per il fatto che non eravamo noi a decidere di uccidere, ma eravamo costretti a farlo.

 

***

 

Grazie alla buona condotta ci fanno uscire prima a me e ai miei fratelli, o meglio a mio fratello e all'altro ormai sconosciuto per me. La prima cosa che faccio appena uscito è la più ovvia e logica. Chiamo un taxi e gli dico dove andare. Arrivato a destinazione entro in quel posto e mi metto a cercare fino a che non la trovo. Appoggio la mano su quel freddo pezzo di marmo bianco e l'accarezzo con le lacrime agli occhi

"Jane" sussurro solamente guardando la piccola foto dove quella bellissima ragazza sorride

"Sai, Jane, non so se è per i sensi di colpa che in questi ultimi anni mi hanno fatto impazzire o per altro... ma spero davvero che ci sia un paradiso o un altro mondo lassù dove possiamo rincontrarci... oppure io sono davvero un coglione" dico piangendo ormai, ma anche sorridendo, poi tiro fuori la pistola

"Sto arrivando" e dopo aver sussurrato queste ultime parole premo il grilletto... addio mondo.


Angolo autrice:
ebbene sì... siamo alla fine... avevo detto che era corta... be'... ringrazio di cuore ancora una volta tutte le persone che hanno recensito o semplicemente seguito questa FF vi adoro ^^ <3

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