Come la luce di un sole

di Wolfgirl93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza ***
Capitolo 2: *** Nuova casa ***
Capitolo 3: *** La spiaggia ***
Capitolo 4: *** Un nuovo amico ***
Capitolo 5: *** Incubo ***
Capitolo 6: *** La città ***
Capitolo 7: *** Una situazione strana ***
Capitolo 8: *** Confusione ***
Capitolo 9: *** Il secondo incontro ***
Capitolo 10: *** Nuove esperienze ***
Capitolo 11: *** Un dolce risveglio ***
Capitolo 12: *** Amici ***
Capitolo 13: *** Risultati ***
Capitolo 14: *** Radioterapia ***
Capitolo 15: *** Convivenza ***
Capitolo 16: *** Operazione ***
Capitolo 17: *** E' tutto finito ***
Capitolo 18: *** Per sempre ***



Capitolo 1
*** Partenza ***


 

 

From London, to Paris

from Berlin, to Rome

you're searching for something

a place to call home...

 

California, 25 luglio 2008. Così iniziava il giornale che presi in mano quel giorno assolato.

Thomas è ora di andare ti sto aspettando.” ecco la voce di mia zia che mi fa staccare gli occhi dal mio libro. Sbuffai ma scesi in cucina, non prima di aver segnato la pagina e aver messo il libro nella borsa da mare.

Era ora pensavo non venissi più!” mi disse la zia.

Sta tranquilla zia Cathy ora sono qui.” dissi io forzando un sorriso.

Prendemmo l'occorrente e andammo alla macchina, la vacanza ci aspettava. Il mio nome è Thomas Dumas, ho 19 anni e attualmente vivo con la mia eccentrica zia, i miei genitori non mi hanno voluto quando sono nato, dicono che sono stato il loro più grande errore e dalla mia nascita mia zia si prende cura di me. Stiamo partendo, andremo a Miami in Florida dove ci aspettano spiagge, sole e relax. La zia mise in moto e partimmo il viaggio sarebbe durato all'incirca due ore e per fortuna avevo il mio MP3 con me altrimenti sarei morto di noia. Mi appoggiai contro il finestrino e poi lasciai partire Love is noise dei Verve. Chiusi gli occhi cullato dalla musica che mi suonava nelle orecchie e dopo poco mi addormentai.

Hey bel addormentato? Hey? Thommy? Thomas!” la voce di zia Cathy era squillante e decisa.

Emisi un grugnito mentre aprivo gli occhi ancora impastati dal sonno.

Siamo arrivati, hai dormito per tutto il viaggio.” La zia sorrise e si spostò prendendo le sue valige.

Uscii dalla macchina e mi guardai intorno, wow questo non era sicuramente la California; presi le mie valige e guardai l'enorme casa davanti a noi. Una casa in legno con una veranda attrezzata di dondolo.

Adoro Miami” sussurrai tra me e me.

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Capitolo 2
*** Nuova casa ***


 

Another summer day

has come and gone away

in Paris and Rome

but i wanna go home...

 

Trascinai la mia valigia e salii i tre scalini che conducevano alla veranda e alla porta d'ingresso, zia Cathy stava armeggiando con la serratura cercando di trovare la chiave giusta, appena la trovò aprì la porta ed entrò tirando con se la sua enorme valigia gialla; mi affacciai dentro la casa illuminata dai raggi del sole, era davvero bella in stile rustico e con tutti i mobili in mogano. Entrai tirando la mia valigia e mi guardai intorno davvero bella non c'è che dire, la scala era a chiocciola anch'essa di legno; salii la scala e mi ritrovai al piano superiore dove c'era la mia camera, quella di zia Cathy e un enorme bagno provvisto di idromassaggio. Seguii il lungo corridoio fino ad arrivare ad un enorme camera aprii la porta e spalancai gli occhi, era la camera più bella che avessi mai visto; il letto era matrimoniale, i mobili erano di legno di un colore scuro, le pareti erano blu e la tv era a schermo piatto, c'era persino il computer sulla grande scrivania; wow veramente bellissima, appoggiai la valigia contro il muro e saltai sul letto, era morbido proprio come piaceva a me. Sentii i passi della zia che saliva le scale e andava verso la sua camera, poggiò la sua valigia a terra producendo un sonoro tonfo, andai verso la mia valigia e la aprii tirando fuori i vestiti e mettendoli sul letto aprii il grande armadio e inizia a sistemare gli indumenti; appena ebbi finito mi affaccia alla finestra, si riusciva a vedere il mare e tutte le persone che lo affollavano. Decisi di mettermi il costume e poi mi guardai allo specchio, la mia pelle color nocciola risaltava con quei pantaloncini azzurri mentre i miei capelli castani incorniciavano perfettamente i miei lineamenti delicati e gli occhi azzurri. Indossai una camicia e un paio di pantaloni poi scesi, zia Cathy stava sistemando le ultime cose.

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Capitolo 3
*** La spiaggia ***


 

...Onde più rotonde

di quell'onda che arriva e non torna mai,

onde sulle sponde...

 

Zia vado in spiaggia torno tra un paio d'ore, se ti serve qualcosa chiamami al cellulare.” dissi prima di sparire oltre la porta di casa.

Camminai fino alla spiaggia e poi appena arrivato mi spogliai lasciando i vestiti e il cellulare sull'asciugamano, i bagnini oltre a sorvegliare l'acqua sorvegliavano anche la spiaggia così nessun furfante avrebbe potuto rubare niente. Andai verso l'acqua e mi tuffai rabbrividendo appena, era fredda ma piacevole; nuotai fino al largo e poi mi misi a galla a fare il morto. Le onde mi cullavano mentre il sole mi scaldava era relax allo stato puro ma comunque mi sentivo a disagio, anche se i miei occhi erano chiusi sentivo qualcuno che mi guardava. Aprii gli occhi e mi guardai intorno; girai lo sguardo più volte finché non vidi un ragazzo che mi fissava “Ma che vuole quello!” pensai ricambiando il suo sguardo, lui sorrise e poi si allontanò. “La gente è proprio strana.” pensai scuotendo la testa, nuotai verso la riva e mi stesi sull'asciugamano lasciando che il sole asciugasse le gocce d'acqua che avevo sul corpo. Con I love the way you lie di Eminem ft Rihanna mi rilassai fino a che qualcuno non disturbò il mio relax.

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Capitolo 4
*** Un nuovo amico ***


 

Eccoti, ti stavo proprio aspettando

ero qui ti aspettavo da tanto tempo,

tanto che stavo per andarmene

e invece ho fatto bene...

 

Ciao” disse una voce maschile calda e melodiosa.

Aprii gli occhi e vidi il ragazzo che prima mi fissava mentre ero in acqua, alzai un sopracciglio guardandolo poi mi sforzai di essere gentile.

Ciao.” dissi io forzando un sorriso.

Il mio nome è Connor piacere.” disse porgendomi la mano.

Restai per un attimo a fissarlo poi scossi impercettibilmente la testa.

Piacere io sono Thomas.” strinsi la sua mano mentre Connor mi guardava dritto negli occhi.

Lasciai la sua mano incerto e misi l'MP3 nella borsa, mi misi seduto e scrutai il ragazzo.

Sei nuovo di qui? Non ti ho mai visto” mi chiese lui con un sorriso.

Sì sono arrivato proprio oggi con mia zia, siamo qui in vacanza per circa due mesi.”

Connor annuì lentamente “Capisco, be allora benvenuto a Miami.”

Sorrisi al ragazzo “Grazie.”

Parlammo per almeno un ora di cose varie, dai nostri luoghi di origine fino alla nostra famiglia e per la prima volta dissi a qualcuno dei miei genitori; appena gli dissi che fui affidato a zia Cathy perchè i miei non mi volevano Connor fece una smorfia.

Non posso credere che dei genitori possano fare così. Comunque non sei l'unico a essere diciamo orfano.”

Lo scrutai curioso “Che intendi? Anche i tuoi genitori ti hanno abbandonato?”

Connor scosse la testa “I miei sono morti cinque anni fa.”

Disse quella cosa come se fosse una cosa naturale, ma nei suoi occhi si leggeva il dolore.

Mi dispiace.” mi affrettai a dire distogliendo lo sguardo dai suoi occhi smeraldo.

Lui alzò le spalle ma non disse nulla, iniziò un momento di silenzio quasi imbarazzante, ma fu subito spezzato dal mio cellulare che suono. Controllai lo schermo, zia Cathy; risposi e la zia mi disse di tornare a casa dato che erano tre ore che ero fuori, cavolo era passato proprio tanto tempo. Chiusi la chiamata e guardai Connor “Adesso devo andare, ci becchiamo in giro.”

Il ragazzo annuì senza dire nulla, poi raccolsi la mia roba e tornai a casa.

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Capitolo 5
*** Incubo ***


 

...L'eroico coraggio di un feroce addio

ma sono lacrime,

mentre piove, piove...

 

Tornai a casa e mi feci una doccia veloce, scesi in cucina dove zia Cathy aveva già apparecchiato per la cena, Cotoletta e pomodori una bella cenetta. Mangiammo in silenzio mentre guardavamo la tv, non davo molto ascolto alle notizie del TG ma una in particolare mi incuriosì.

Vediamo le immagini di quello che è appena successo in California, due coniugi si sono tolti la vita nel loro appartamento. I nomi dei due sono Susan e Joshua Storm, la morte è dovuta a una serie di coltellate sull'addome, pensiamo che il marito abbia ucciso la moglie e poi si sia tolto la vita. Dalla bella città della California qui è tutto ti ridò la linea.” il giornalista si congedò mentre sullo schermo apparivano le foto dei due coniugi.

Mi si raggelò il sangue nelle vene erano i miei genitori, scoppiai a piangere e zia Cathy mi abbracciò stretto “Mi dispiace tesoro. Mi dispiace tanto.”

Mi sentivo inerme loro non mi avevano voluto ma io comunque gli volevo bene.

Non finii la cena ma corsi subito nella mia stanza mentre la zia rimetteva apposto la casa. Guardai la tv provando a distrarmi ma poi mi arresi al sonno che mi attanagliava, spensi la televisione e dopo poco mi addormentai.

Mentre stavo dormendo nella mia mente si formarono le immagini dei miei genitori, un urlo riecheggiò nelle mie orecchie e mi raggelò il sangue; sognai mio padre e lo vidi mentre con le lacrime agli occhi uccideva mia madre, ero davanti a lui e voleva uccidere anche me; d'un tratto iniziai a scappare lui mi inseguiva e io correvo come un forsennato urlando impaurito. Riuscì a raggiungermi e mi spinse a terra, in quel preciso istante mi svegliai di scatto, avevo il respiro affannato e la fronte madida di sudore; scossi la testa e cercando di calmarmi e mi riaddormentai.

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Capitolo 6
*** La città ***


 

...Guarda quante case,

sono tutte storia da aggiungere...

 

Mi svegliai sentendo il profumo di brioches calde, scesi in cucina sbadigliando e vidi zia Cathy che sistemava delle brioches in un piatto mentre canticchiava una canzoncina conosciuta.

Buongiorno” esordii io sorridendo.

Buongiorno tesoro, ben svegliato.” zia Cathy si voltò con un sorriso e mi fece segno di sedermi al tavolo.

Feci colazione poi tornai in camera per vestirmi, decisi che oggi sarei andato a vedere la nuova città.

Scesi in cucina e mi avvicinai alla zia “Zia vado in città, prendo la tua macchina ok?”

Zia Cathy annuì e poi tornò alle sue faccende, uscii di casa e presi la Mini della zia, uscii dal vialetto di casa e mi diressi verso la città; in pochi minuti ero già sul grande viale della città, parcheggiai nel parcheggio principale e scesi iniziando a camminare in giro per la città.

Ero assorto nei miei pensieri quando sentii una voce chiamarmi, mi voltai verso l'origine del suono e vidi Connor.

Hey Thomas, sei venuto a fare un giro in città?”

Ciao, sì sono appena arrivato.” dissi sorridendo

Ti faccio da guida tanto mi stavo annoiando.” mi disse facendomi strada

Lo seguii sorridendo “Grazie.”

Girammo per circa mezz'ora poi mi riaccompagnò alla macchina.

Grazie mille per il tour.” dissi ridacchiando

Figurati, approposito oggi ti va di venire in spiaggia?” mi chiese guardandomi come sempre negli occhi.

Certo volentieri.” annuii salendo in macchina “Ci vediamo oggi in spiaggia ciao.” accesi il motore e e partii tornando a casa.

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Capitolo 7
*** Una situazione strana ***


 

Fuoco nel fuoco,

sono gli occhi tuoi dentro ai miei

mi basta poco ed ho già capito chi sei...

 

Parcheggiai l'auto in garage poi rientrai in casa, zia Cathy non c'era ma un biglietto sul frigo attirò la mia attenzione:

Sono andata a fare una passeggiata, il pranzo è nel frigo. Ti voglio bene.

Cathy

Aprii il frigo e tirai fuori un piatto con lo sformato di verdure, lo misi nel microonde e aspettai che si scaldasse, appena fu pronto mi sedetti al tavolo e mangiai tutto con gusto. Finii il mio pranzo poi andai in camera per cambiarmi, misi il costume nero con le fiamme rosse sui fianchi, indossai la mia solita camicia assieme ai pantaloni; presi la borsa e lasciai un biglietto sul tavolo:

Sono in spiaggia con un amico a stasera

Thomas

Mi avviai verso la spiaggia e mi spogliai rimanendo in costume, la spiaggia sembrava deserta; da lontano mi accorsi di una figura che si avvicinava e guardandola attentamente mi accorsi che era Connor, mi alzai e mi avvicinai a lui “Hey ma oggi non c'è nessuno in spiaggia?”

Lui divenne nervoso e distolse lo sguardo da me “Già oggi non c'è proprio nessuno.”

Lo guardai confuso ma poi sorridendo corsi verso l'acqua, Connor mi seguì e io mi tuffai rabbrividendo per l'acqua fredda. Risalii in superficie e mi voltai verso Connor mi stava fissano e appena incontrai i suoi occhi lo vidi arrossire, arricciai le labbra e mi misi a galla guardando il cielo limpido.

Sentii ancora lo sguardo di Connor addosso ma non ci feci caso, lo sentii avvicinare, mi prese i polsi portandomeli sopra la testa e tenendoli insieme nella sua mano, lo guardai confuso “Che stai...” non potei finire di parlare perchè lui premette le sue labbra sulle mie. Spalancai gli occhi scioccato, stavo baciando un ragazzo! Cercai di muovermi ma il mio corpo non mi ascoltava, stavo baciando un ragazzo e mi piaceva questa cosa! Chiusi gli occhi e mossi piano le labbra sulle sue, dopo pochi minuti quel contatto finì e lui si staccò da me.

Ma sei coglione o cosa?” sbottai spingendolo”Che cazzo ti è venuto in mente!” Scossi la testa e mi affrettai verso la spiaggia.

Non mi pare che tu ti sia opposto.” disse Connor seguendomi.

Era vero non mi ero opposto eppure mi sembrava strano, sbagliato. Presi la mia roba e tornai a casa.

Scusa, non andartene, dai Thomas!” mi prese il polso fermandomi, gli lanciai un'occhiataccia e lo spinsi via.

Non mi toccare! Sta lontano da me!” lo spinsi bruscamente ma lui non allentò la stretta.

Vuoi smetterla di fare lo scemo? Era solo un bacio cazzo!”

Solo un bacio? Certo se fosse stato una ragazza avrei potuto anche sopportarlo ma un ragazzo, no era troppo strano.

Senti devo andare a casa.”dissi scivolando dalla sua presa.

Mi porse un biglietto con un numero “Questo è il mio numero di cellulare, sentiamoci non pensare male mi stai simpatico e vorrei essere tuo amico.”

Annuii piano “Ok ci sentiamo adesso devo andare, ciao.” dopo queste parole mi voltai tornando verso casa rigirando il bigliettino fra le mani.

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Capitolo 8
*** Confusione ***


 

Io di risposte non ne ho,

mai avute mai ne avrò

di domande ne ho quante ne vuoi...

 

Zia Cathy non era ancora rientrata e io ormai ero in crisi profonda i miei pensieri erano sempre uno contro l'altro, da una parte il bacio mi era piaciuta invece dall'altra o avevo trovato del tutto disgustoso. Era un ragazzo continuando a ripetermi, mi ha baciato e io ci sono stato; decisi di farmi una doccia bollente, mentre ero sotto il getto d'acqua pensai alla giornata di oggi, al bacio e al bigliettino. Uscii dalla doccia e mi avviai in camera mia, presi il biglietto tra le mani e lo composi sul cellulare, dopo tre squilli qualcuno rispose.

Pronto?”

Ehm...Pronto...Connor?”

Oh ciao Thomas, non credevo che mi chiamassi.”

Nemmeno io lo credevo” pensai tra me.

Tutto ok?” dissi io incerto.

Sì tu?”

Direi di sì.”

Perché ti ha dato fastidio il bacio?”

Ecco la domanda a cui non sapevo rispondere “Non lo so, mi è solo sembrato...Strano.”

L'altro capo del telefono si fece di colpo silenzioso “Connor ci sei ancora?” borbottai.

Sì ci sono ancora, be allora ti chiedo scusa per il bacio.”

Non preoccuparti.” risposi senza pensarci.

Ti va di vederci domani?”

Mi morsi il labbro inferiore “Ehm...Ok.”

Ok allora verso le 10:30 al parcheggio in città. Ok?”

Deglutii silenzioso “Ok. A domani allora.”

A domani, ciao.”riattaccò.

Ciao.” dissi io anche se non poteva più sentirmi.

Quella sera non cenai e subito dopo la chiamata mi addormentai.

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Capitolo 9
*** Il secondo incontro ***


 

I'll be your dream

I'll be your wish

I'll be your fantasy,

I'll be your hope

I'll be your love

be everything you need...

 

Thomas, tesoro svegliati sono le 10:00” la voce di zia Cathy era dolce.

Cavolo! Le dieci! Connor! Aprii bruscamente gli occhi e guardai la zia “Devo vestirmi tra mezz'ora devo andare in città!”

Mi alzai dal letto e corsi in bagno ficcandomi sotto la doccia.

Quanta fretta, chi è la ragazza?” chiese la zia ridendo.

In realtà è un ragazzo” pensai io lavandomi “E' un amico zia nessuna ragazza.”dissi mettendomi sotto il getto d'acqua.

Capisco, vado in cucina a prepararti la colazione.” sentii i suoi passi scendere le scale.

Finii di farmi la doccia e dopo essermi vestito scesi in cucina, mangiai i pancake della zia e poi uscii di casa salutandola con un bacio. Guidai verso la città controllando l'orologio parcheggiai e vidi Connor che aspettava accanto ad una Viper bianca, caspita che bella macchina!

Scesi dall'auto e sorrisi a Connor non mi era mai accorto di quanto fosse...Carino.

Ok Thomas stai diventando pazzo o cosa? Hai appena pensato che un ragazzo è carino!” scossi la testa per scacciare quei pensieri.

Connor mi si avvicinò e mi sorrise i capelli biondi erano portati in un taglio a spazzola che gli lasciava il volto scoperto, la pelle era leggermente scura e faceva contrasto con i suoi occhi verdi, le guance erano coperte da un piccolo strato di barba che lo facevano sembrare più maturo e le labbra erano piene e...invitanti. Scossi la testa sconvolto dei miei pensieri.

Ciao” mi decisi a dire a disagio.

Ciao” mi sorrise e mi indicò un centro commerciale “Ti va di andare a fare un giro lì?”

Annuii e lo seguii verso il centro commerciale, girammo tutti negozi e dopo due ore tornammo al parcheggio, sentii il cellulare vibrare nella tasca, un messaggio di zia Cathy:

Thomas il pranzo è pronto porta anche il tuo amico se vuole. Ciao.

Ehm..io devo andare ma mia zia mi ha chiesto se vuoi mangiare da noi...” dissi io guardandolo

Connor si morse il labbro inferiore e poi sorrise annuendo “Con piacere!”

Annuii e salii in macchini gli dissi di seguirmi e partii verso casa, arrivammo dopo poco, scendemmo ed entrammo in casa. La tavola era già pronta con tre piatti “Zia lui è Connor.”

La zia scrutò il nuovo arrivato poi sorrise dolcemente “Piacere io sono Cathy la zia di Thomas, prego siediti pure.”

Connor era leggermente imbarazzato, si sedette al tavolo e mangiò assieme a noi a fine pranzo zia Cathy iniziò con le domande.

Allora Connor, quanti anni hai?”

Ho 22 anni signora.”

Caspita era più grande di me, be si vedeva.

Studi o lavori?”

Lavoro d'inverno in un albergo, faccio il facchino.”

Wow un buon lavoro.” zia Cathy sorrise.

Io mi sentivo in disparte mentre loro parlavano, poi zia Cathy esordì dicendo che lei sistemava e che noi potevamo andare in camera mia, ecco panico camera mia io e lui...da soli! Adesso il mio cuore iniziava a battere all'impazzata.

Accompagnai Connor fino al secondo piano e gli indicai la mia camera, ero agitato e si notava dal tremore delle mie mani e dal fatto che non stavo fermo nemmeno un secondo.

Se ti metto così a disagio me ne vado.”

No, non sono a disagio...cioè solo un po' ma sta tranquillo.” dissi io cercando di calmarmi.

Forse facendo così ti calmi.” disse lui avvicinandosi e facendo un sorrisetto furbo.

Cosa?” chiesi io confuso.

Connor poggiò le labbra sulle sue e questa volta le mosse contro le mie, sentii la sua lingua spingersi contro le mie labbra quasi come se chiedesse il permesso di entrare nella mia bocca, dischiusi le labbra e sentii la sua lingua raggiungere la mia e accarezzarla. Fece danzare la sua lingua con la mia il bacio stava diventando sempre più focoso e io mi staccai da lui con il fiato corto.

Connor si leccò le labbra e mi guardò soddisfatto “Direi che questa volta ti è piaciuto.”

Arrossii violentemente e arricciai le labbra “Non mi è piaciuto.” dissi io ma non ero molto convinto e neppure Connor mi credette. “Senti forse è meglio che vai.” dissi abbassando lo sguardo.

Il biondo annuì e mi baciò a fior di labbra “Ciao Thomas.” sussurrò uscendo dalla mia camera.

Mi buttai sul letto portandomi le dita alle labbra, avevo baciato un ragazzo per più di 3 minuti e la cosa mi è piaciuta, eccome se mi è piaciuta! Ero scioccato non sapevo che mi stava succedendo, e certamente non potevo chiedere spiegazioni a zia Cathy.

 

 

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Capitolo 10
*** Nuove esperienze ***


 

 

Prima notte tra noi

con i piedi tra i tuoi vestiti

spersi qua e la,

e di un letto per due

che bastava a metà...

 

Passarono 20 lunghissimi minuti prima di mettersi a tavola, eravamo entrambi silenziosi nessuno dei due aveva il coraggio di dire una parola, mangiammo nel più completo silenzio e quando avemmo finito di mangiare lo aiutai a sparecchiare, appena finito tutto ci mettemmo sul divano a guardare la tv. Solo la televisione era l'unica fonte di suono nessuno dei due aveva più parlato e la situazione stava diventando imbarazzante.

Finalmente Connor si decise a parlare mi guardò negli occhi “Thomas vieni andiamo in camera la tv è più grande.”

Annuii e lo seguii fino in camera sua, era enorme anche più grande della mia, mi fece sedere sul letto e accese la tv; non c'era nulla di interessante ma lui lasciò su un quiz televisivo. Di tanto in tanto ci scambiavamo occhiate poi il biondo mi prese per le spalle e mi fece sdraiare stendendosi su di me, cercai di ribattere ma lui mi ammutolì con un lungo bacio, la mente mi si annebbiò. Sentivo la sua lingua che cercava golosa la mia mentre le sue mani mi sfilarono la maglia, arrossi e lui si abbasso iniziando a baciarmi il torace, gemetti quando sentii la sua lingua tracciare il profilo dei miei addominali. Ansimai mentre gli accarezzavo i capelli, sussultai quando sentii le sue labbra tirarmi il capezzolo, pensai di poter impazzire; gli alzai il viso e presi possesso delle sue labbra mentre con le mani gli slacciavo la camicia un bottone alla volta. Appena riuscii ad aprirgli la camicia gliela sfilai passando le mani sul suo torace, sentivo la mia eccitazione crescere nei jeans, ansimavo mentre lo baciavo e lo accarezzavo. Le mani del biondo si abbassarono fino a raggiungere la cintura dei miei jeans lentamente la aprì e mi sfilo quei fastidiosi pezzi di stoffa, dai boxer si vedeva nettamente la mia eccitazione, Connor si leccò le labbra guardandomi; feci lo stesso con lui lasciandolo con i boxer, anche lui era eccitato e si vedeva molto. Lentamente il ragazzo mi sfilò i boxer liberando la mia erezione pulsante, delicatamente la prese tra le mani e io ebbi un fremito; iniziò piano a muovere la mano lungo la mia asta turgida, mi lasciai sfuggire un gemito mentre lui continuava senza sosta a masturbarmi. Lanciai un gemito quando poggiò le labbra sulla punta del mio sesso, dischiuse le labbra facendolo entrare nella sua bocca calda, mi contorcevo dal piacere mentre lui lo prendeva tutto in bocca, continuò di nuovo a massaggiarmi finché non venni nella sua mano arrossendo, lui sorrise soddisfatto e si leccò le dita senza lasciare una sola goccia del mio nettare.

Connor mi guardava con gli occhi che bruciavano di desiderio, si sfilò i boxer e mi accarezzò il viso “Girati.” mormorò.

Co...Cosa?” chiesi io confuso.

Il biondo mi prese per i fianchi facendomi sdraiare a pancia in giù “Così.”

Deglutii leggermente confuso, voltai il viso per vederlo e lui mi baciò dolcemente.

Apri le gambe o sentirai dolore.” mi sussurrò con voce dolce mentre mi baciava la schiena.

Feci come mi aveva detto e aspettai una sua mossa, Connor si posizionò fra le mie gambe e con una mano strusciò il suo membro sulla mia apertura, mi morsi le labbra e trattenni il fiato quando lo sentii spingere lentamente dentro di me. Faceva male, faceva malissimo ma il biondo spingeva lentamente e delicatamente e con due lente spinte fu dentro di me, si fermò baciandomi le spalle per farmi abituare alla sua presenza dentro di me. Stringevo con forza le coperte del letto ma dopo poco mi abituai alla sua presenza, Connor vide le mie spalle rilassarsi e così iniziò piano a muoversi i suoi movimenti erano fluidi e delicati; mi fece girare il viso verso di lui e mi baciò con passione.

Gemetti di piacere mentre lui si muoveva dentro di me, stavo facendo l'amore. Stavo facendo l'amore con un ragazzo, anzi direi che era lui a fare l'amore con me, se zia Cathy l'avesse saputo le sarebbe venuto un infarto. Continuò senza sosta a muoversi dentro di me fino a che non raggiungemmo l'orgasmo, nella camera riecheggiavano i nostri gemiti; Connor si accasciò sopra di me ansimando eravamo entrambi madidi di sudore ma appagati. Lo sentii uscire da me e stendersi al mio fianco, lo guardai e lui mi baciò dolcemente stringendomi a se; mi rilassai contro il suo petto lasciandomi cullare dal battito del suo cuore e dopo poco mi addormentai.

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Capitolo 11
*** Un dolce risveglio ***


 

...Sei il primo mio pensiero che

al mattino mi sveglia

l'ultimo desiderio che la notte mi culla...

 

Sentii una mano accarezzarmi il viso, aprii gli occhi e vidi Connor che mi guardava dolcemente

Ben sveglio.” sorride il biondo baciandomi.

Ciao.” sbadigliai io ancora assonnato, cercai di alzarmi ma un dolore mi bloccò.

Fa piano, mi dispiace che ti faccia male.” mi fece sdraiare di nuovo accanto a se “Il dolore passerà dopo un po' ma ora è meglio se rimani sdraiato, se ti serve qualcosa chiedimela pure a me.”

Annuii stiracchiandomi “Vorrei un bicchiere d'acqua se non ti dispiace.”

Certo arriva subito.” Connor posò un bacio sulla mia fronte poi uscì dalla camera.

Ero ancora confuso, avevo fatto l'amore con un ragazzo e per quanto avesse fatto male mi era piaciuto.

Il biondo tornò da me con in mano un bicchiere “Tieni, ma bevi piano è fredda.”

Provai a mettermi seduto, strinsi gli occhi per il dolore ma rimasi in quella posizione, presi il bicchiere e bevvi un sorso d'acqua “Grazie.” mormorai io porgendogli il bicchiere vuoto

Figurati.” il ragazzo si sedette accanto a me stringendomi fra le braccia “Allora come è stata la tua prima volta?”

Arrossi non sapendo cosa rispondere “Be...E' stata bella anche se dolorosa.”

Connor sorrise “Il dolore è momentaneo non durerà più tanto, se ti farai una doccia calda dopo starai meglio.”

Annuii e lui mi aiutò ad alzarmi, mi accompagnò in bagno e aprì l'acqua nella doccia, non so perchè lo feci ma lo guardai e gli chiesi se volesse farsi la doccia con me, lui sorrise felice e accettò. Entrammo nella cabina doccia e mi misi sotto il getto d'acqua calda, sentii le sue mani iniziarmi ad insaponare e mi rilassai alternava dei massaggi con il bagno schiuma a dei baci sul collo, sussultai quando arrivò ad insaponarmi il ventre appena sentii le sue mani il mio corpo rispose d'impulso diventando duro all'istante.

Connor proruppe in una risata maliziosa “Adesso ti terrò nella doccia per un bel po' di tempo.”

Sorrisi, la cosa mi piaceva eccome; ma questa volta decisi che sarei stato io a farlo impazzire, passai le mani sul suo torace fino a farle arrivare al suo ventre, la sua eccitazione era già dura e calda e quando la presi fra le mani lo vidi chiudere gli occhi. Era bellissimo i suoi occhi verdi erano chiusi e le sue labbra erano semiaperte lasciando sfuggire dei piccoli ansimi, massaggiai la punta del suo sesso e poi passai le mani lungo la sua asta, lo sentivo gemere e questo mi esortò a continuare, presi saldamente la sua eccitazione fra le mani e lentamente inizia a masturbarlo. Lo vedevo mentre si muoveva contro la mia mano e d'impulso lo baciai con passione, lui mi strinse a se spingendomi contro la parete fredda della doccia, continuai a dargli piacere finché non lo sentii tremare mentre raggiungeva l'orgasmo e veniva sulla mia mano. Si appoggiò a me esausto e io lo accarezzai, in quel momento sentii il mio cuore battere all'impazzata lo strinsi forte a me e lo cullai dolcemente; finimmo la doccia e poi ci rivestimmo, quel giorno non me lo sarei mai dimenticato.

 

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Capitolo 12
*** Amici ***


 

...Forever young

I wanna be forever young,

do you really want to live forever?

 

Connor mi riaccompagnò a casa e prima che entrassi gli diedi un lungo bacio, entrai in casa e zia Cathy mi sorrise “Allora ti sei divertito?” mi chiese.

Io annuii trattenendo una risata, se avesse saputo cosa era successo chissà la sua reazione.

Andai nella veranda e mi sedetti sul dondolo, mentre stavo ripensando a quel pomeriggio ricevetti un sms da Connor:

Stasera ti va di andare ad una festa?

Mi morsi le labbra poi gli risposi:

Ok, mi vieni a prendere tu?

Dopo pochi minuti rispose:

Certo, passo a prenderti alle 20:30 fatti trovare pronto e non troppo sexy non voglio che altri ti guardino.

Risi al suo messaggio e tornai in casa “Zia stasera vado ad una festa.”

La zia Cathy si voltò distogliendo lo sguardo dalla tv e annuì.

Cenammo e poi corsi in camera per vestirmi, dato che era una festa decisi di mettermi qualcosa di non troppo elegante, optai per una maglia grigia e dei jeans scuri, scarpe nere e il gioco era fatto.

Scesi in cucina poco prima che qualcuno bussò alla porta, andai ad aprire e sorrisi vedendo Connor, salutai la zia e uscii con lui.

Appena richiusi la porta il biondo si avventò sulle mie labbra “Mi sei mancato.” mormorò sulle mie labbra.

Le sue parole mi provocarono un brivido era felice anche lui mi era mancato e sapere di poter stare con lui tutta la sera mi faceva sentire euforico.

Salimmo in macchina e lui guidò fino in città, la festa era in una discoteca e già da fuori si poteva sentire la musica; entrammo assieme e io lo seguii verso i suoi amici, mi sentivo un po' a disagio Connor mi presentò a tutti ma i ragazzi mi guardarono in un modo strano. Io e il biondo ballammo per molto tempo poi lui si allontanò per andare a prendere dei drink, mi ritrovai solo con i suoi amici che mi scrutavano.

Allora Thomas, sei anche tu una checca come Connor?” mi chiese il ragazzo che doveva chiamarsi Mark, gli altri risero fragorosamente.

Arrossi ma provai a ribattere “No e nemmeno lui lo è!”

Oh difendi il tuo fidanzato, ma dimmi tra voi due chi è la donna? Tu o lui?”

Tutti risero e io preso dalla collera diedi un pugno a Mark facendolo indietreggiare.

Brutto finocchio questa me la paghi!” il ragazzo si getto contro di me e mi sferrò un cazzotto in pieno viso, Connor arrivò con i drink e mi vide a terra con il sangue che mi colava dal naso. Lasciò cadere i bicchieri di carta e si precipitò da me “Che cazzo gli avete fatto?” chiese urlando.

Mark si tamponava il labbro rotto “Il tuo amichetto mi ha dato un pugno e gliel'ho fatta pagare. Non dovresti girare con persone così violente.”

Mi sentivo preso in giro e umiliato mi alzai di fretta e corsi fuori dalla discoteca mentre una frase mi colpì come un pugno allo stomaco “Che finocchio se ne va via piangendo.” Mark rise con tutti i suoi amici ma qualcosa lo fece smettere.

Ero vicino alla macchina di Connor quando lo vidi arrivare “Mi dispiace, sono dei coglioni non ascoltarli. E per tua informazione adesso anche Mark ha il naso che sanguina.” disse lui avvicinandosi a me.

Mi sentivo uno stupido ma d'impulso abbracciai Connor piangendo mi sentivo così fragile che in quel momento anche un soffio di vento avrebbe potuto spezzarmi. Il biondo mi fece entrare in macchina poi passò dal lato del guidatore e mise in moto, mi portò a casa sua; appena entrai Connor andò a cercare del cotone per tamponarmi il naso.

Riuscì a bloccare la fuoriuscita di sangue poi mi fece sedere sul divano “Quelli dovrebbero essere i miei amici ma...Ho sentito cosa ti hanno detto e mi dispiace tantissimo.”

Stai tranquillo, tu sei meglio di loro.”

Un piccolo sorriso si insinuò fra le labbra del biondo “Grazie anche tu sei meglio di loro, molto meglio.” avvicinò il viso al mio e mi baciò.

Stranamente stavo meglio sentendo le sue labbra sulle mie e ogni pensiero se ne era andato, lo bacia dolcemente stringendolo a me mentre mi sdraiai su di lui, lo sentii mentre mi cullava e piano piano ci addormentammo sul divano abbracciati.

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Capitolo 13
*** Risultati ***


 

...These wounds won't seem to hear

this pain is just too real

there's just too much that

time cannot erase...

 

Mi svegliai abbracciato a lui, era già sveglio “Buongiorno piccolo sole.” mi disse baciandomi lievemente

Buongiorno.” biascicai io con la bocca impastata dal sonno.

Facciamo colazione? Tra poco devo andare in ospedale.”

Ospedale? Perché?” odiavo gli ospedali e solo sentirne parlare mi dava i brividi.

Devo fare dei controlli niente di che.” Connor fece spalluce e si alzò facendo alzare anche me

Preparò i pancake poi si vestì io mandai un messaggio a zia Cathy per non farla preoccupare:

Zia stanotte ho dormito da Connor e tra poco lo accompagno in ospedale per una visita ci vediamo dopo.

Mi sistemai e poi uscii con lui diretto in ospedale, ci mettemmo nella sala d'attesa ad aspettare il nostro turno, dopo circa un'ora un'infermiera ci venne a chiamare. Entrammo nello studio del medico e io mi accomodai su una sedia mentre Connor si sdraiò su di un lettino bianco; il dottore accese l'ecografo e dopo aver messo il gel sul macchinario lo passò sull'addome di Connor. Lo guardai curioso si vedevano delle immagini in bianco e nero che non riuscivo a decifrare, il medico passò l'ecografo molte volte su un punto guardando ossessionatamene lo schermo, catturò l'immagine di una specie di palla poi ripulì Connor.

Allora signor Taylor dall'ecografia risulta che lei ha un tumore alla milza, è di piccole dimensioni ma è meglio curarlo subito che aspettare.” disse il dottore con calma.

Mi sentii il sangue raggelare le vene, se non fossi stato seduto di certo sarei svenuto. Guardai Connor aveva lo sguardo perso nel vuoto, gli occhi erano terrorizzati.

Direi che tra una settimana sarebbe opportuno che lei inizi una radioterapia per-operatoria, faremmo ridurre l'ampiezza del tumore e poi lo asporteremo con la chirurgia, stia tranquillo è piccolo e al primo stadio quindi non c'è nessun pericolo. Le faccio la richiesta per la radioterapia poi appena andrà alla reception le diranno il giorno in cui inizierà.”

Connor annuì perso nei suoi pensieri, il dottore si congedò lasciandoci soli nella stanza che ora era calata nel silenzio. Mi avvicinai al ragazzo e gli poggiai una mano sul viso, lui sussultò e mi guardò negli occhi era terrorizzato e quello spettacolo mi fece spezzare il cuore, vidi i suoi occhi pieni di lacrime e mi abbracciò singhiozzando. “Qualunque cosa dovrai fare la faremo insieme, non ti abbandonerò!” dissi io stringendolo a me, lo sentii piangere e lo cullai piano cercando di farlo calmare.

Ho paura Thomas.” sussurrò lui con voce tremante.

Lo guardai e lo baciai dolcemente stringendolo a me “Andiamo a casa.” mormorai facendolo scendere dal lettino e accompagnandolo alla reception, la segretaria disse che la radioterapia sarebbe iniziata il 18 giugno; appena prendemmo l'appuntamento lo portai a casa, guidai io e per tutto il tragitto non parlammo ma Connor stringeva le mani sulla sua maglia ricacciando indietro le lacrime che cercavano di uscire. Lo accompagnai in casa e lo feci stendere mandai un messaggio a zia Cathy per avvertirla:

Zia ti spiegherò poi a casa ma resterò qui da Connor per un po' a dopo.

Andai sul letto con lui e lo abbracciai lui mi si aggrappò come se da un momento all'altro fosse affondato, in quel momento era fragile lo strinsi a me cullandolo piano, sentii la mia maglia bagnarsi delle sue lacrime.

Gli alzai il viso e lo baciai sentendo le sue lacrime sulle mie labbra “Ci sono qui io, sta tranquillo.”

Lo vidi calmarsi un po' e lentamente smise di piangere, fra 5 giorni avrebbe iniziato la radioterapia e io gli sarei stato vicino.

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Capitolo 14
*** Radioterapia ***


 

Cerchi riparo, fraterno conforto

tendi le braccia allo specchio

ti muovi a stento e con sguardo severo

biascichi un malinconico Modugno...

 

Connor

 

Entrai in ospedale alle 9:30, mi portarono in una stanza bianca e mi fecero sedere nella stanza c'era uno strano macchinario una specie di enorme macchina fotografica posizionata sopra di un lettino, mi dissero di togliere ogni cosa metallica e poi mi fecero indossare un camice di stoffa, mi fecero sdraiare sul lettino mentre i medici andavano nella stanza adiacente. Li sentivo parlare da un interfono mi dissero che i raggi x stavano iniziando poi non li sentii più parlare, sentivo la pelle bruciarmi come se stesse prendendo fuoco, sentii le gambe deboli e gli occhi stanchi. Dovetti stare un'ora sotto quella macchina infernale, appena uscii mi accorsi di alcune macchie rosse comparse sulla mia pelle, i dottori dissero che ci sarebbero stati alcuni effetti collaterali come ad esempio le macchie sulla palle, la nausea e la stanchezza per ora avevano indovinato su due di quelle ma sapevo che anche la nausea sarebbe arrivata.

Andai a casa e appena varcai la soglia mi piegai in due dalle fitte allo stomaco, portai una mano sulla bocca e corsi in bagno, vomitai bile mentre sentivo lo stomaco rigirarsi quasi come se volesse auto vomitarsi.

Arrancai verso il letto e mi sdraiai, qualcuno bussò alla porta ero troppo stanco per aprire “E' aperto.” urlai e poi corsi di nuovo in bagno per l'ennesimo conato di vomito.

Connor? Connor come è andata la radioterapia?” mi chiese Thomas entrando in bagno

Mi vide piegato sul water e corse verso di me per tenermi il viso, non serviva che rispondessi alla sua domanda la risposta era sotto i suoi occhi.

Mi accompagnò verso il letto aiutandomi a stendermi, mi baciò sulla fronte e poi mi abbracciò, non riuscivo a capire come riuscisse a stare vicino ad un malato, cazzo avevo il cancro e lui da quando lo aveva saputo non mi lasciava mai solo. La notte dormiva con me e anche se oggi non era potuto venire alla prima seduta di radioterapia sapevo che era stato tutto il tempo in pensiero per me.

Lo strinsi con le poche forze che avevo e a poco a poco caddi tra le braccia di Morfeo “Mi sto innamorando di te.” mormorai nel dormiveglia.

 

Thomas

 

Vederlo così mi faceva stare male ma era l'unica soluzione perchè lui guarisse, si era finalmente addormentato ma nel sonno lo sentii sussurrare qualcosa “Mi sto innamorando di te.” mormorò sentii il cuore battermi a mille.

Anch'io mio sole.” sussurrai baciandolo sulle labbra.

Zia Cathy sapeva che Connor stava male così mi aveva permesso di stare da lui fino a quanto volevo, appena si fosse svegliato glielo avrei detto. Lo strinsi a me lasciandomi cullare dal suo respiro e dopo poco mi addormentai anch'io.

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Capitolo 15
*** Convivenza ***


 

...Come è bello il mondo insieme a te

mi sembra impossibile che tutto ciò che vedo c'è

da sempre solo che io non sapevo come fare

per guardare ciò che tu mi fai vedere...

 

Thomas

 

Mi svegliai dopo due ore e Connor dormiva ancora, mi alzai lentamente cercando di non svegliarlo e andai in cucina a bere un bicchiere d'acqua.

Thomas! Thomas!” sentii la voce spaventata di Connor e corsi in camera da lui era sveglio e mi stava cercando, appena mi vide si calmò “Pensavo te ne fossi andato.” mormorò stringendosi nelle spalle.

Non me ne vado, zia Cathy mi ha dato il permesso di stare qui fino a quando voglio così non rimarrai mai solo.” dissi avvicinandomi a lui.

Lo vidi sorridere e allungò le braccia verso di me, mi tuffai fra le sue braccia e lo strinsi a me baciandolo dolcemente “Anch'io mi sto innamorando di te.” ammisi sorridendo,

Connor sussultò “Pensavo di averlo pensato nel sogno, ma evidentemente l'ho detto ad alta voce.” Per la prima volta lo vidi arrossire e fu la cosa più bella del mondo.

Sorrisi restando fra le sue braccia, non avrei mai pensato che mi sarei innamorato di lui, se me lo avessero detto prima di partire in vacanza mi sarei messo a ridere; rabbrividii per i miei pensieri, io e zia Cathy eravamo lì solo in vacanza, no io sarei rimasto qui con Connor e niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea!

Sentii Connor tremare fra le braccia e portarsi la mano alla bocca “Non di nuovo...” imprecò correndo verso il bagno e io lo seguii, si chinò sul water e vomitò, gli tenni la fronte e gli passi un asciugamano umido per potersi tamponare il viso pallido.

I dottori non ti hanno detto quando questi trattamenti dovrebbero finire?” chiesi io aiutandolo ad alzarsi e accompagnandolo in camera.

Lui mi guardò sedendosi sul letto “Hanno detto che altre due sedute di radioterapia potranno bastare e poi dopo circa una settimana dall'ultima seduta avrebbero deciso il giorno dell'operazione.”

Lo strinsi a me facendolo stendere sul letto e accarezzandogli il viso “Riposati, quando poi ti sveglierai io sarò qui, dormi mio dolce sole.” sorrisi.

Connor annuì e chiuse gli occhi cercando di rilassarsi, dopo vari minuti sentii il suo respiro diventare più regolare, si era addormentato.

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Capitolo 16
*** Operazione ***


 

...Nei giardini che nessuno sa
si respira l'inutilità,
c'è rispetto e grande pulizia,
è quasi follia.
Non sai come è bello stringerti,
ritrovarsi qui a difenderti,
e vestirti e pettinarti sì,
e sussurrarti non arrenderti...

 

 

Thomas

 

Ormai era arrivato il giorno dell'operazione, Connor era teso e io lo stesso; avevamo passato la notte in ospedale e avevano già iniziato a somministrargli degli anestetici. Mentre era su quel lettino candido mi guardava, era sotto l'effetto delle medicine e riusciva a stendo a rimanere a occhi aperti, l'infermiera entrò in camera per dirgli che tra cinque minuti lo avrebbero portato in sala operatoria.

Connor mi accarezzò il viso e mi baciò lievemente “Ti amo mio sole.” sussurrò chiudendo gli occhi.

Sorrisi guardandolo portare via dai dottori “Anch'io.” mormorai tra me.

Mi sedetti in una sedia sgangherata ad aspettare che qualche dottore uscisse da quella camera dicendomi che tutto ero andato al meglio, ma erano passate ormai 2 ore e nessuno usciva da quella maledetta camera. Passeggiai agitato lungo il corridoio, un'altra ora passò e ancora nessuno era uscito; ad un certo punto vidi la grande porta aprirsi e un dottore uscì, mi precipitai da lui “Scusi come sta? È andata bene l'operazione?” il dottore annuì “L'intervento è andato a buon fine e il tumore è stato asportato, tra poco dovrebbero portare il paziente in terapia intensiva, la prego di aspettare qui.”

Mi sedetti di nuovo sulla sedia fino a che non vidi uscire il lettino di Connor uscire dalla stanza, seguii le infermiere fino in terapia intensiva, mi dissero che tra poco si sarebbe svegliato e che se volevo potevo riposare anch'io dato che non avevo dormito tutta la notte. Mi sedetti su una poltroncina accanto al letto e tenendo la mano di Connor mi addormentai stanco.

 

Connor

 

Mi avevano riempito di anestetico e tutto intorno a me sembrava girare, l'infermiera entrò per avvisarci che tra cinque minuti sarebbero venuti a prendere.

Ti amo.” sussurrai a Thomas, almeno se l'operazione fosse andata male lui avrebbe saputo cosa provo per lui.

Mi portarono in una stanza bianca che puzzava di alcol, c'erano molti dottori che mi guardavano “Salve.” esordì uno di loro con un sorriso, ricambiai il sorriso ma non riuscii a dire nulla ancora intontito. Spinsero il lettino fin sotto una grande luce e poi mi misero una mascherina, sentii le forze venirmi meno e dopo poco caddi in un sonno profondo.

Mi svegliai dopo molto tempo, provai a mettere a fuoco ciò che avevo intorno ma le immagini uscivano sfuocate, dopo diversi minuti riuscii a vedere ogni cosa distintamente.

Mi guardai attorno e sorrisi vedendo Thomas, se ne stava seduto su una poltroncina e dormiva beato; vidi i dottore entrare nella stanza “Allora signor Taylor come sta?” mi chiese il dottore facendomi un controllo veloce.

Bene anche se ancora un po' intontito.”

Il dottore sorrise “E' normale, ma la cosa migliore è che il tumore è stato asportato e adesso lei sta bene.”

Feci un respiro di sollievo a quelle parole e annuii “Grazie dottore, adesso vorrei riposare se non le dispiace.”

Il dottore annuì “Buon riposo.” disse uscendo dalla camera.

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Capitolo 17
*** E' tutto finito ***


 

Immagina che il mondo somigli a ciò che sento
un amore per amore siamo noi.
Immagina il tuo tempo che scorre nel mio tempo
un amore per amore io e te.

 

Thomas

 

Era passata una settimana da quando Connor era uscito dall'ospedale, sul suo torace si vedeva ancora la cicatrice dell'operazione ma apparte quello tutto era andato per il meglio. Era una domenica quando andai a casa sua e bussai, lui venne ad aprirmi e dopo avermi fatto entrare mi baciò, ormai tra noi era tutto così, non eravamo fidanzati ufficialmente ma per me lo eravamo.

Sai pensavo...che be vorrei dire a zia Cathy di noi due.” dissi io arrossendo.

Connor mi guardò sorridendo “Certo sarebbe bellissimo, andiamo ora.”

Ci decidemmo e partimmo verso casa mia appena arrivammo entrammo assieme, zia Cathy stava guardando la tv e quando ci vide sorrise voltandosi verso di noi.

Ciao zia.” esordii io “Ti dovrei...anzi dovremmo parlarti.”

Lei annuì spegnendo la tv e ci accompagnò in cucina dove ci fece sedere “Allora ragazzi cosa dovete dirmi.”

Io e Connor ci guardammo e io facendo un profondo respiro iniziai a parlare “Allora zia, be come dirlo...Ehm io e Connor stiamo insieme.” dissi tutto d'un fiato.

Zia Cathy spalancò gli occhi guardandoci “Co..Cosa? Voi due? Insieme?”

Noi due annuimmo “Sì zia, scusa se non te l'ho detto prima.”

Lei scosse la testa poi sorrise “Be mi sarei aspettato una bella ragazza ma non mi dispiace una ragazzo.” si mise a ridere “Sono felice per voi ragazzi e poi sono felice anche per la guarigione di Connor.” zia Cathy si alzò venendoci ad abbracciare. Ero felicissimo finalmente non dovevo più nasconderle nulla, sorrisi fra me e diedi un bacio sulle labbra a Connor, tutto era perfetto.

Thomas dobbiamo parlare della California.” disse zia Cathy guardandomi seria.

Annuii “Zia io voglio restare qui ormai ho scelto.”

Lei sorrise “Lo so, per questo ti stavo chiedendo se ti piace questa come nuova casa.”

Spalancai la bocca “Oh...Certo! Sì! Sarebbe magnifico!”

Zia Cathy sorrise “Va bene, questo posto mi piace di più della nostra vecchia casa.”

Adesso tutto era veramente perfetto.

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Capitolo 18
*** Per sempre ***


 

...Perché sei un essere speciale

ed io avrò cura di te
io sì, che avrò cura di te.

 

Connor

 

Ormai erano due anni che io e Thomas stavamo insieme, tutto era bellissimo, lui si era trasferito a vivere da me e sua zia aveva trovato un compagno. Eravamo appena usciti dal mare e tornammo a casa, Thomas era stato agitato tutto il giorno sembrava che camminasse sugli spilli.

Che succede amore?” chiesi io preoccupato del suo comportamento.

Ni...Niente!” rispose troppo velocemente e non gli credetti, ma decisi si lasciar correre.

Appena entrammo in casa lui si affrettò verso la camera e ci si rintanò per circa mezz'ora, era davvero strano!

Mentre stavo bevendo lo vidi uscire e venire da me, nascondeva le mani dietro la schiena e sudava come se avesse corso la maratona di New York.

Thomas mi vuoi dire cosa cavolo succede?” sbottai io con i nervi a fior di pelle.

Lo vidi inginocchiarsi davanti a me e schiarirsi la voce “Ehm...Connor Taylor mi faresti lo straordinario onore di diventare mio marito?” finite le sue parole portò le mani davanti a me e aprì una piccola scatolina blu “Non mi sembravano giusti gli anelli quindi ho pensato a questi.”

Vidi due bracciali d'acciaio ognuno con un mezzo sole.

Rappresentano noi, tu sei il mio sole e io il tuo.” disse arrossendo “Allora cosa rispondi alla mia domanda?”

Mi ci volle circa un minuto per far partire il cervello “Oh...Sì...Sì!” sorrisi e gli buttai le braccia al collo baciandolo.

Wow pensavo che dicessi di no.” disse lui ridendo e prese in mano un bracciale “Questo è il tuo.” me lo mise, ma non gli diedi il tempo di continuare che presi l'altro bracciale “E questo è il tuo invece.” dissi mettendoglielo.

Thomas fece incrociare i nostri bracciali e vidi che i due mezzi soli ne formavano uno solo se uniti “Vedi noi siamo dei mezzi soli, quando siamo lontani brilliamo di luce fioca, ma quando siamo insieme splendiamo come la luce di un sole.”

Sorrisi e lo baciai “Grazie mio sole.” sussurrai fra le sue labbra.

Prego mio dolce sole.” disse Thomas ridendo.

 

Thomas

 

Aveva accettato la mia richiesta ed ero felicissimo ci eravamo concessi un lungo bacio e ora stavo fra le sue braccia calde.

Lo baciai con amore e presi dalla passione ci ritrovammo nudi sul divano, eravamo ansimanti e pronti per amarci.

Voglio che questa volta sia tu a farmi tuo.” mi sussurrò all'orecchio.

Fremetti e lo guardai sorpreso non avevo mai preso l'iniziativa era sempre lui che comandava e a me andava più che bene, ma questa nuova esperienza di essere io quello che comanda mi dava una scarica di eccitazione.

Connor si stese a pancia in giù già pronto per accogliermi, mi mossi impacciato e presi in mano la mia eccitazione guidandola verso la sua apertura, spinsi piano i fianchi e lentamente lo penetrai; lo sentii gemere e irrigidirsi, gli bacia la schiena mentre con due leggere spinte fui dentro di lui.

Il suo calore mi mandava in estasi e quella sensazione era la migliore di tutte, Connor girò il viso verso di me e lo baciai, aspettai alcuni minuti prima di iniziare a muovermi. Appena capii che era pronto uscii completamente da lui e rientrai con una botta secca, lanciò un leggero grido e si morde il labbro inferiore, lo feci mettere su un fianco e mentre mi muovevo in lui accarezzai la sua eccitazione.

I nostri gemiti risuonavano per tutta la casa, muovevo la mano sulla sua asta turgida al ritmo delle mie spinte ero quasi a giunto al limite e anche lui da li a poco sarebbe venuto; diedi le ultime spinte e poi eiaculai in lui gridando il suo nome, lui mi seguì subito dopo venendo nella mia mano e sussurrando il mio nome. Uscii da lui e lo baciai, ero esausto ma soddisfatto ogni volta che facevamo l'amore era sempre perfetto.

Ti amo Connor.” dissi sorridendogli.

Ti amo anch'io Thomas.” mi rispose lui appoggiando il viso sul mio petto.

Con i nostri braccialetti intrecciati e i corpi sudati ed esausti ci addormentammo in quello che era il giorno più bello della mia vita.

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