Attività...alternativa!

di tatabond93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Agitazione al distretto... ***
Capitolo 2: *** Si delinea una trama... ***
Capitolo 3: *** La sala! ***
Capitolo 4: *** Sorpresa! ***
Capitolo 5: *** E' l'occasione giusta... o forse no?? ***
Capitolo 6: *** Prove...imbarazzanti!! ***
Capitolo 7: *** Stanchezza... ***
Capitolo 8: *** Panico...ma fortuna che c'è Martha! ***
Capitolo 9: *** Uno strano risveglio! ***
Capitolo 10: *** Vestiti di scena! ***



Capitolo 1
*** Agitazione al distretto... ***






Quando Castle arrivò al distretto lo trovò in fermento, c’era gente che correva da una parte all’altra, alcuni gridavano ordini, altri portavano scatoloni e altri ancora discutevano animatamente tra di loro.
Lo scrittore, ancora perplesso, si diresse verso la scrivania di Beckett porgendole il suo caffè mattutino.
< Ehi…buongiorno! Cosa sta succedendo qui? Sembrate tutti così agitati. Non dirmi che finalmente c’è un caso e deve essere pure qualcosa di grosso. Sono sicuro che sono coinvolti gli alieni…oppure l’F.B.I. Anzi, sono coinvolti tutti e due!! >
< Piano piano…frena l’entusiasmo > Gli rispose lei < Non sta accadendo niente del genere >.
< E allora che succede?? > Le domandò curioso.
< Lanie si è messa in testa di organizzare uno spettacolo teatrale a cui dovranno partecipare tutti gli agenti del distretto >
Lui la guardò un momento sbalordito, pensando che lo stesse prendendo in giro, ma poi  comprese dalla sua faccia che non stava affatto scherzando.
< Cosa???? Ma non siamo mica all’asilo! >
< E’ la stessa cosa che ho pensato io quando me l’ha proposto. Ma a quanto pare al capitano Montgomery l’idea è piaciuta >.
< Non ci posso credere…ma quindi anche tu dovrai partecipare! Che bello, non aspetto altro che vederti in veste di attrice….sarà uno spasso! >
< Non ci sperare Castle…non ho nessunissima intenzione di far parte di questa buffonata >
Proprio in quel momento passò il capitano che per sfortuna della detective sentì tutto.
< Detective Beckett! Ti devo avvertire…prova a non partecipare e molto prima di subito ti ritroverai in strada a fare le multe e a dirigere il traffico > E le rivolse un sorriso a dir poco malefico.
Lei lo guardò sconvolta.
< Ma signore…io… >
< Non ammetto repliche! Ora raggiungi la dottoressa Parish e aiutala con i preparativi! >
< Ok signore > Rispose con aria sconsolata prima di alzarsi e dirigersi controvoglia verso l’ascensore.
Lo scrittore la seguì ubbidiente ma il capitano lo richiamò subito.
< Ah…Castle!  Se vuoi continuare a seguire la tua musa sarai obbligato a partecipare anche tu allo spettacolo >
< ok signore…sarà troppo divertente! >
Castle si girò e corse allegramente in direzione della detective.
< Hai sentito Beckett…ho ottenuto la mia prima parte. Diventerò un vero attore, già me lo immagino: e il vincitore dell’oscar come miglior interprete maschile è…………Richard Castle! >
Kate lo guardò perplessa.
< Smettila di esaltarti. Al massimo ti faremo fare la parte dell’albero. Saresti così carino, tutto lo spettacolo con le braccia alzate per fare i rami e con il corpo ricoperto da foglie. Ma la cosa più bella in assoluto e che dovresti stare tutto…dico proprio tutto il tempo zitto! AH…sarebbe davvero una goduria per le mie orecchie. Ora vado a proporlo a Lanie…sono sicura che sarà d’accordo con me! >
Si voltò ed entrò nell’ascensore.
< Ehi, ferma Beckett!!! Non puoi farmi questo! >
< E invece posso! >
Sorrise maliziosa e premette il pulsante per scendere all’obitorio.
L’ultima cosa che lo scrittore sentì prima che le porte si chiudessero fu Kate che diceva…
< Già me lo immagino: e il vincitore dell’oscar per il miglior albero è….Richard Castle! >
< Maledetta!! Questa me la paghi! >
Gridò mentre  si precipitava correndo giù per le scale.
  

L'angolo di Bond...Tatabond (ok, oggi sono un pò fuori!!! ) xD
Allora ecco la mia nuova FF...un'idea un pò pazza =)
Non sò nemmeno come mi sia venuta...la mia mente "geniale" a fatto tutto da sola.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Grazie a tutti!!!!!!!!


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Capitolo 2
*** Si delinea una trama... ***





 
Castle corse il più veloce possibile ma purtroppo quando giunse da Lanie trovò la detective già lì che discuteva con lei.
< Nooo, ti prego Lanie, non dare ascolto a Beckett!! Non voglio fare l’albero, ti scongiuro, diverrei lo zimbello di tutto il distretto >
La dottoressa lo guardò confusa.
< Ma cosa stai dicendo?? Fare l’albero? Su forza, quanto hai bevuto? >
A quel punto quello confuso era lo scrittore che rivolse i suoi occhi da cucciolo verso Beckett.
< Ma come, non avevi detto che avresti proposto …c’è insomma non volevi che… >
L’uomo era nel panico e balbettava senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto.
< Ahahahaha Castle stavo scherzando prima! Volevo solo vedere la tua reazione. E devo dire che è stata esilarante > Gli rispose lei facendogli la linguaccia e continuando a ridere.
< Detective non pensare di passarla liscia, questa me la paghi!!! >
Ma anche lui non riuscì a trattenersi e cominciò a ridere.
< Emmm…piccioncini! Se avete finito di tubare vorrei parlarvi di tutta l’organizzazione dell’evento >
Beckett fulminò l’amica con lo sguardo mentre Castle le rivolse un sorriso malizioso.
< Come stavo dicendo,  prima che il nostro scrittore mi interrompesse con i suoi deliri, avevo in mente una rappresentazione teatrale basata sua una trama del tutto originale >
Gli altri due la guardarono un po’ sorpresi. Infatti aveva pronunciato l’ultima frase con una punta di ironia.
Allora lo scrittore, ormai troppo curioso, intervenne.
< Su, dicci di cosa si tratta! >
Lanie sorrise e poi cominciò a parlare.
< La storia l’abbiamo inventata e scritta io, Esposito e Ryan. E’ ambientata nell’antica Grecia. Qui vive una giovane donna che dopo aver subito numerosi soprusi decide di schierarsi in difesa dei più deboli, un po’ come una paladina della giustizia >
Si interruppe un attimo e in quel momento intervenne Kate.
< Però, non sembra male, sapete forse voi tre potete prendere il posto di Castle come scrittore. Così magari riesco a levarmelo di torno >
E sorrise alzando il sopracciglio destro in direzione di Castle.
L’uomo nel frattempo aveva assunto di nuovo un’espressione da cucciolo maltrattato.
In quel momento era così dolce con quegli occhioni azzurro cielo che la sua musa per un attimo provò l’istinto irrefrenabile di abbracciarlo. Per fortuna ci pensò Lanie ad interrompere i suoi pensieri continuando a descrivere la trama dello spettacolo.
< Insomma questa donna continuerò per anni nelle sue imprese finché un giorno non si imbatterà in un uomo accusato di omicidio. Grazie alla paladina si scoprirà la sua innocenza. Lui per ringraziarla, essendo uno scrittore,  deciderà di dedicarle un poema ma per fare ciò inizierà a seguirla nelle sue avventure >
La dottoressa Parish si interruppe di nuovo e li guardò. Adesso arrivava la parte più dura. Chissà cosa avrebbero detto alla fine della sua presentazione.
< Più avanti la donna e lo scrittore si innamoreranno ma solo dopo molto tempo riusciranno finalmente a rivelare il loro reciproco amore. >
Nel frattempo la detective aveva finalmente intuito le intenzioni della sua amica.
< Lanie non ci provare!! Questa storia è troppo simile a quella tra me e Castle >
Lo scrittore la guardò malizioso allora la donna aggiunse.
< Naturalmente è tutto molto simile tranne la parte in cui ci innamoriamo >
Dalla faccia di Castle si capì che era rimasto deluso dalle ultime parole della sua musa.
All’improvviso intervenne Lanie.
< Proprio per questo abbiamo deciso che i ruoli principali verranno assegnati a te e al caro Rick! >
< Non ci pensare nemmeno! > Gridò Kate.
< Davvero?? Che bello!!!! > Esclamò invece Castle.
< Quando si inizia? > Aggiunse sorridente.
< Molto presto! Emm…proprio come il capitano non ammetto repliche. Quindi Kate ubbidisci agli ordini della tua migliore amica! > 


L'angolo di Bond...Tatabond
Ecco un nuovo capitolo di questa pazza idea.
Spero che vi piaccia...anche se mi dispiace che sia un pò cortino. Sto cercando di fare dei capitoli un pò più lunghi ma non
è che ci riesca molto...
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Devo dirvi in anticipo che molto probabilmente non riuscirò ad aggiornare fino a martedì prossimo...I'm sorry.
Tutta colpa della scuola =(

Non uccidetemi xDxD
Alla prossima.
Bacioni!!!!!!!!!!!!!!


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Capitolo 3
*** La sala! ***






Kate dopo la discussione con la sua amica era stata trascinata a forza in una sala che gli agenti avevano adibito a teatro.
La poverina aveva tentato in tutti i modi di convincere la Dottoressa a cambiare trama o almeno a scegliere altri attori per i ruoli principali…non c’era stato niente da fare, irremovibile come una pietra la patologa aveva resistito ad ogni assalto della detective che alla fine aveva dovuto cedere. La sua volontà ferrea non si era incrinata minimante di fronte a gli sguardi supplichevoli della sua amica.
Nel frattempo Castle aveva assistito a tutta la conversazione trotterellando intorno alle due donne…sembrava una cagnolino felice dopo aver ricevuto un biscotto. Lo scrittore fremeva all’idea di iniziare questa nuova avventura in compagnia della sua musa e non mancava di ripetere ad alta voce tutto il suo entusiasmo.
< Che bello…uno spettacolo, dai Beckett smettila di fare quella faccia arrabbiata lo so che anche tu non vedi l’ora di iniziare! >
Continuò così per tutto il tragitto verso il teatro fino a quando la donna, ormai stanca ed irritata, non lo prese per uno orecchio e lo trascinò dietro di lei mentre camminava.
< Mele...mele…mele!!!! >
< Come dici Castle…non ti sento >
< Ho detto MELE!!!! Ahio…mi stai staccando l’orecchio >
< Dici mele…va bene, io ti lascio se la smetti di parlare… >
< Va bene… > E le rivolse uno sguardo di supplica.
Lei lo lasciò sicura della riuscita della sua missione…ma proprio poco prima di entrare nella sala teatrale lo senti dire.
< Che bello che bello…non vedo l’ora di vederti con i costumi di scena…magari abbiamo pure il camerino in comune così ti posso dare una mano a provarli > E sorrise malizioso.
Lei arrossì per le sue parole.
< Castle…ti avevo detto di non parlare più… > E fece per avvicinarsi di nuovo a lui per afferrarli l’orecchio.
Ma l’uomo fu più veloce e sgattaiolò all’interno della sala.
Kate rimase per qualche secondo fuori cercando di calmare il rossore che si era impadronito di lei. Per fortuna che Lanie non aveva assistito a tutta quella scena avendoli preceduto durante il tragitto. Riprese fiato e poi con passo svelto seguì lo scrittore facendo tornare sul suo volto un espressione arrabbiata sapendo quello che l’aspettava di lì a poco.
Incredibile…fu questo il primo pensiero di Kate quando entro nel teatro. Era enorme…si chiedeva come mai non sapesse dell’esistenza di quella sala. Ma soprattutto perché il distretto possedeva un teatro??
Si guardo intorno e vide vicino al palco i suoi amici…li raggiunse continuando ad ammirare entusiasta intorno a lei.
< Lanie…ma come…perché noi? >
La donna le sorrise capendo la sua sorpresa.
< TI chiedi perché il distretto ha una sala del genere? >
Beckett annuì inebetita.
< E anche perché tu non l’abbia mai vista?? >
La donna annuì ancora.
< Semplice…prima, ti parlo di almeno 50 anni fa, questa parte dell’edificio non faceva parte del distretto ma era un vero e proprio teatro che poi è andato in malora. Adesso abbiamo deciso di renderlo decente e di utilizzarlo. Che ne dici…non è una bella idea!! >
E sorrise entusiasta per la sua trovata.
< Lanie, devo ammettere che questo posto è talmente bello che mi è venuta quasi voglia di recitare! >
< Evvai > Gridò Castle < Allora adesso iniziamo!!! >
< Come dicevo mi era QUASI venuta voglia…poi è arrivato Castle e mi è passata > E rivolse uno sguardo fulminante all’uomo.
Intervenne allora la dottoressa.
< Bambini non mi interessa dei vostri battibecchi, come ho già detto siete costretti a partecipare e a seguire i miei ordini. Quindi adesso zitti e mosca che tra poco Ryan ed Esposito ci portano i copioni così possiamo iniziare le prove. >
< Ma Lanie..io devo lavorare > Kate si irrigidì vedendo lo sguardo di fuoco della sua amica e deglutì leggermente intimorita
 < Va bene…ok! Non ci sono omicidi e per adesso posso assentarmi un po’ dall’ufficio >
Castle ne frattempo non riusciva a trattenere una risata.
Lanie era l’unica persona di cui Kate provava timore…o almeno in quel momento ne era terrorizzata. E non poteva biasimarla…gli occhi della donna facevano paura, sembrava che volesse usare il suo bisturi su di loro se non avessero acconsentito alle sue richieste.
Meglio essere accondiscendenti. 



L'angolo di Bondo...Tatabond!

Scusate davvero per avervi fatto aspettare così tanto per un nuovo capitolo ma la mia ispirazione era volata
via e ha deciso di tornare solo adesso. Reputo tutto questo colpa della scuola! =)

Spero che vi piaccia questo seguito della storia...l'ho scritto velocemente perchè non mi andava di farvi apsettare ancora e
poi avevo promesso che oggi avrei pubblicato.
Come sempre le recensioni sono gradite...se avete qualche opinione da espimere, se non vi piace qualcosa
vi prego ditemelo così cercherò di migliorare.
Adesso vado perchè sennò l'angolo viene più lungo del capitolo xD
Alla prossima...bacioni e grazie a tutti quello che mi seguono! =)

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Capitolo 4
*** Sorpresa! ***


Ultimamente non ho avuto molta ispirazione e si vede aggiungerei! =(
Questo capitolo non lo volevo ancora mettere perchè è molto corto e non ero sicura di come mi era venuto.
POi alla fine mi sono convita....anche perchè se non avessi pubblicato al più presto qualcuno mi avrebbe linciato...( NO, non mi sto riferendo a Amy xDxD )
Comunque spero che vi piaccia...alla prossima. =)
Bacioni!!








Quando la coppia di detective arrivò con i copioni si trovò davanti una scena davvero surreale…Kate era atterrita dallo sguardo minaccioso di Lanie. Javer fu percorso da un brivido pensando che quella era la sua donna…si appuntò mentalmente di non farla mai arrabbiare. Sfoderò il suo migliore sorriso per alleviare l’atmosfera e si avvicinò insieme al suo compare.
< Ragazzi, ecco i copioni! > Un allegro Ryan porse le copie ognuna al suo proprietario.
< Vi abbiamo sottolineato le parti…le tue, Beckett, sono quelle verdi e invece per il nostro scrittore abbiamo usato l’evidenziatore rosa… > Il mulatto ridacchio rivolgendo lo sguardo al suo partner.
< ROSA!! Ma è da donna…perché proprio il rosa…non potevate usare un colore più… più virile. Blu, rosso… >
I due si guardarono ancora e poi risposero in coro.
< Ma Castle, guarda che i colori sono giusti, quella che comanda e Beckett… quindi lei si merita il colore più “virile” >
Detto questo allungarono le mani e fecero un Feed the bird.
Al contrario lo scrittore non sembrava per niente felice… sul suo volto erano comparsi di nuovo gli occhi da cucciolo maltrattato.
Ma  subito scomparvero quando sentì ridere accanto a se la sua partner.
Si voltò e si trovò di fronte uno spettacolo a dir poco affascinante… la sua musa rideva a crepa pelle e per Castle era così bella che il cuore rischiava di scoppiarli nel petto.
Allora iniziò anche lui a ridere… il quartetto fu interrotto subito dalla voce di Lanie.
< Ragazzi a cuccia!! Abbiamo poco tempo… bisogna iniziare a fare le prove. Per adesso proveremo con il copione in mano, quindi si tratta di una fase di lettura. Da domani voglio che iniziate a studiarvi le battute… se non le imparate a memoria la mia ira si abbatterà su di voi! > Li fulminò con lo sguardo.
Gli uomini deglutirono spaventati mentre Kate continuava ancora a ridere guardando le loro facce.
< Mmm detective… adesso ti faccio passare la voglia di ridere > La dottoressa era particolarmente irritabile quel giorno. < Se proprio lo vuoi sapere questo teatro è abbastanza vecchio e pur essendo molto grande non ha un gran numero di camerini. Abbiamo quindi deciso che Kevin e Javer ne divideranno uno e l’altro sarà occupato da i protagonisti dell’opera. >
Il sorriso di Kate svanì allora da suo volto passando su quello di Castle.
< Io non lo divido con lui > Disse Beckett.
< Sarò felice di occuparlo con lei > Replicò invece Rick.
La donna lo guardò in cagnesco fulminandolo ma l’uomo non si fece intimorire e le sorrise malizioso.
< Allora detective, che ti avevo detto prima? Andiamo che ti aiuto con i costumi! >
< CASTLE!! >
E  incominciò a rincorrerlo per la sala.
< Se ti prendo…!!!! >
< Allora è vero che non riesci a staccare le mani da me! >
Le rispose scappando.
< Adesso sono cavoli >
Nel frattempo, mentre i due continuavano a rincorrersi come dei bambini, i restanti tre si stavano sbellicando dalle risate.
Anche Lanie si era finalmente sciolta guardando la scena.
Esposito allora le si accostò sussurrandole
< Bella mossa… muchacha…! > E le diede un tenero bacio a fior di labbra.
 
  

 

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Capitolo 5
*** E' l'occasione giusta... o forse no?? ***






Dopo un po’ che si inseguivano alla fine Castle si arrese e si fermo con il fiatone. La donna anche era abbastanza stanca e quindi si sedettero per terra stremati a riposare.
< Beck-Beckett… pace?? > E le sorrise.
Lei lo guardò, socchiuse gli occhi facendo finta di riflettere poi gli sorrise di rimando.
L’uomo vide arrivare lo scappellotto ma non riuscì ad evitarlo.
< Ahio… ma che fai?? >
Lei intanto rideva tenendosi le mani sulla pancia.
< Ahaha Castle… adesso sei perdonato… dovevo fartela pagare in qualche modo! >
Quando alzò lo sguardo asciugandosi le lacrime per il ridere trovò lo scrittore intento a fissarla. Sul viso un espressione serena e divertita. Dal canto suo Rick era sempre felice quando riusciva a strappare un sorriso vero alla sua musa… e di recente accadeva sempre più spesso.
< E’ bellissima > Pensò lui spostandole delicatamente una ciocca di capelli che le era scivolata sul volto.
< E’ dolcissimo > Pensò lei dopo quel gesto di un’infinita tenerezza.
E li si persero. Come se ormai non si trovassero più nel bel mezzo di un teatro… e partì la solita pubblicità dei profumi.
Occhi negli occhi… così vicini da sentire il calore emanato dal corpo dell’altro.
In quella posizione le loro gambe si sfioravano attraendosi. Le mani erano corse ad intrecciarsi. 40 cm… i volti si stavano comportando come due magneti di poli opposti… 30 cm… lo yin e lo yang che cercavano di ricongiungersi… 20 cm… due facce della stessa medaglia in attesa del loro incontro… 10 cm… pezzi dello stesso puzzle… ormai c’erano quasi. Il fiato caldo che si infrangeva sui loro volti… le guance arrossate, il respiro affannato. Solo 5 cm...
< Castle, Beckett… dove siete?? E  ora di iniziare! >
La voce squillante di Lanie li interruppe sul più bello.
La delusione negli occhi di entrambi. Poi Kate si scosto velocemente sciogliendo quel contatto. Rick rimase invece ancora un momento fermo… imbambolato, ripensando all’occasione appena persa. Si riscosse solo quando sentì la sua partner allontanarsi. Lentamente ancora un po’ intontito si sollevò in piedi. Percorse la distanza che lo separava dai suoi amici cercando di calmare i suo battiti accelerati. Quando arrivò sfoderò il suo sorriso migliore e chiuse a chiave quella parte del suo cuore che gli diceva prepotentemente di avvinghiarsi a kate e baciarla come non aveva mai fatto con nessuna dimenticandosi di tutto e di tutti.
NO… non era il caso. Pensò tristemente.
Avrebbe rimediato solo un pugno da parte della donna e molto probabilmente non gli avrebbe più parlato.
Doveva aspettare… che lei fosse pronta, che gli si presentasse l’occasione giusta, che niente si mettesse in mezzo tra loro due.
Doveva aspettare e lo avrebbe fatto… anche per sempre.
< Always… > Sussurrò.
 

  L'angolo di Bond... Tatabond.
Ciao !!
Eccomi con un nuovo capitolo.
Spero che vi sia piaciuto.
Volvevo solo ringraziare tutti quelli che mi seguono e che recensiscono le mie storie.
Grazie del vostro apprezzamento.Vi voglio bene!! =)
Alla prossima!

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Capitolo 6
*** Prove...imbarazzanti!! ***






Lanie non se lo sarebbe mai aspettata ma Castle e Beckett erano veramente dei grandi attori…li vedeva muoversi con disinvoltura sul palco come se fosse stato il loro territorio abituale.
E lei che voleva sfruttare quest’occasione per prenderli un po’ in giro…uffa… le sue aspettative erano state deluse…niente divertimento. Ma subito dovette ricredersi quando si rese conto a che scena erano arrivati i due attori in prova.
Capì subito che doveva essere quella… non c’erano dubbi…le facce di entrambi avevano assunto una tonalità rossastra.
La detective nascose il volto il più possibile sotto il suo ciuffo di capelli ormai lunghi e setosi…mentre lo scrittore dopo un primo momento di imbarazzo e perplessità sfoderò il suo solito sorriso malizioso.
E’ si… l’anatomopatologa non si era sbagliata…si era giunti alla fatidica scena del bacio. Dopo tutto aveva spiegato prima ai due che i protagonisti si sarebbero innamorati. Quale miglior modo per suggellare questo patto se non con un dolce bacio?
E soprattutto quale miglior modo per far capire ai due attori i loro sentimenti reciproci?
La dottoressa era veramente fiera della sua scelta di inserire questa scena nel copione. E doveva ringraziare anche i suo colleghi Ryan ed Esposito per averla appoggiata nella sua decisione…era giunto il momento che i loro amici si dessero una mossa e decidessero, come si è solito dire, di quagliare.
Lanie abbandonò le sue riflessioni e punto il suo sguardo attento sul palco. Voleva vedere le reazioni dei due piccioncini.
< Lanie!!!!!!!!!! Spero tu stia scherzando…che scena è mai questa… non ci penso proprio a recitarla…>
Se l’era aspettata questa reazione da Kate… come al solito non si lasciava andare la ragazza.
< Detective… non vuoi fare la scena perché sai benissimo che dopo il primo bacio non riusciresti più a staccarti da me >
Rispose Castle allusivo. La cosa che lo scrittore non sapeva è che le sue parole corrispondevano pienamente alla verità…la donna credeva di non riuscire a controllarsi in una situazione del genere.
< Castle!!!! Accuccia! E tu Beckett ricordati quello che ti ha detto Montgomery… o reciti e per recitare intendo che dovrai interpretare TUTTE le scene, oppure ti ritroverai a dirigere il traffico >
< Ma Lanie…>
Uff…com’era complicata la sua amica…forse era meglio andare per gradi.
< Ok…Kate… visto che queste sono solo le prime prove mi accontento che voi vi scambiate solo un bacio sulla guancia…però preparati psicologicamente perché dopo non te la caverai con coì poco… ci serve un bacio vero che infiammi il pubblico >
La detective a sentire le parole iniziali dell’amica provò un improvviso sollievo…per quanto riguarda la fine del suo discorso se ne sarebbe occupata in seguito. Per adesso era già tanto la concessione che aveva ottenuto.
< Allora Becks sei pronta per recitare >
La donna inspirò una boccata d’aria prima di rispondere
< Ok…su sbrighiamoci >
E riiniziarono a recitare da dove si erano interrotti.
Al momento del bacio Castle le si avvicinò e la strinse a se con dolcezza poggiandole una mano sulla schiena e una tra i capelli morbidi.
Anche se sapeva che era tutta una recita il cuore di Kate non poteva fare a meno di battere velocemente.
Poi lui le sollevo il viso e la fissò qualche secondo prima di cominciare ad avvicinarsi socchiudendo gli occhi.
Dopo pochi secondi la detective sentì le labbra dello scrittore posarsi sul suo viso… si rese conto che quel bacio non si poteva proprio definire sulla guancia a meno che l’uomo per guancia non intendesse qualche millimetro al lato della bocca.
Cerco di non agitarsi aspettando che lui si scostasse. Ciò non avvenne che molti secondi dopo quando il cuore di Kate stava per scoppiare.
Poi lui si alzo dal suo viso con un’espressione sorridente…mentre lei cercava di nascondere il suo imbarazzo e le sue guance inevitabilmente rosse.
Per fortuna che Lanie pensò bene di interrompere quel momento.
< Bene…così per adesso può andare. Meglio se tornate a casa  e mi raccomando… studiate!!! Dovete imparare tutto a memoria. >
La detective scese velocemente dal palco allontanandosi dalla fonte di tutti i suoi batticuore e dopo un saluto breve uscì dal teatro.
L’uomo ancora un po’ imbambolato per quello che era successo poco prima ci mise un attimo a riprendersi poi salutò Lanie e i ragazzi e si diresse verso l’uscita.
Ryan, Esposito e la sua dolce metà si guardarono per un  secondo con sguardo complice prima di scambiarsi il cinque soddisfatti della scena a cui avevano appena assistito.
Il loro piano stava procedendo dritto verso la meta.


L'angolo di Bond...Tatabond!
Allora ecco un nuovo capitolo...spero che vi piaccia.
Sfortunatamente per voi...se vi interessa la mia FF...nn potrò aggioranre fino al 6 settembre. E' si...finalente anche io vado in vacanza!
Al mio ritorno vorrei trovare tante recensioni xDxD Sempre se vi è piaciuto =)
Bacioni a tutte!!
 
  

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Capitolo 7
*** Stanchezza... ***





Quella notte la detective non riuscì a chiudere occhio. Tutte le volte che cercava di stendersi a dormire veniva sopraffatta dalle immagine di Castle che le dava quel dolce e casto bacio.
Si alzò presto...alle 5 e mezza già era in piedi...smaniosa di cancellare quei pensieri che la affollavano inevitabilmente. Decise di farsi una doccia rinfrescante ma la situazione non migliorò...sul suo volto era presente un perenne rossore e in più gli occhi erano cerchiati da due profonde occhiaie per la notte insonne. Cercò di mascherare il tutto con una dose di trucco ben più massiccia di quella da lei usata abitualmente.
Uscì di casa e si diresse al distretto sperando  che nessuno si accorgesse del suo cambiamento.
 
Dal canto suo Castle quella notte dormì come un bambino sognando il bacio con la sua musa...nella sua mente però le loro labbra si congiungevano definitivamente e non si sfioravano soltanto.
Al mattino era più fresco che mai e sul suo volto era disegnato un perenne sorriso di soddisfazione per la notte piacevole da lui passata. Non vedeva l'ora di arrivare al distretto e ricominciare le prove...aveva perfino incominciato a studiare le sue battute come un alunno diligente. E' si...quel giorno Richard Castle era veramente fiero di se stesso. Si sorrise un'ultima volta allo specchio e si diresse a “lavoro”.
 
Lanie li aspettava nella sala prove e una volta che entrambi furono arrivati li mise subito a lavoro. Ancora una volta rimase sorpresa da come i due si trovassero a loro agio sul palcoscenico ma soprattutto del fatto che avessero già imparato la maggior parte delle loro battute a memoria. Raramente le accadeva di intervenire per fare da suggeritrice. Da brava regista però gli fece ripetere ogni scena fino alla sfinimento...tanto che a fine giornata erano giunti solo a provare un quarto dell'intero spettacolo. Proprio quando stava per rispedirli a casa e concludere la loro giornata accadde un incidente.
La dottoressa si era accorta fin dalla mattina che in Kate qualcosa non andava ma pensava che fosse solo il fatto che alla detective non andava giù di dover recitare. Quindi Lanie non si preoccupò più di tanto nel vedere la faccia della sua amica un po' più irritata del solito così continuò tranquillamente le prove.
Ma quanto all'improvviso vide Kate incominciare a barcollare sul palco quasi le venne un colpo. Per fortuna che lo scrittore che le era vicino riuscì a prenderla al volo proprio nel momento  esatto in cui la detective cadde vittima di uno svenimento. Le poche ore di sonno e le prove prolungate avevano sfiancato la donna che testarda com'era non aveva detto all'amica che era stanca morta. Castle si ritrovò con la sua musa tra le braccia preoccupato  da morire che potesse esserle successo qualcosa di grave. Per fortuna che invece l'anatomopatologa rimase fredda e concentrata.
< Richard! Vieni seguimi...facciamola stendere. C'è un divano nel vostro camerino...portala lì...io vado a prendere un bicchiere di acqua e zucchero. Non ti preoccupare, forse l'ho solo fatta stancare troppo. Intanto che aspetti tienile le gambe sollevate e vedrai che in poco tempo si sarà ripresa. >
Rick tenne stretta la detective tra le braccia mentre la trasportava nel camerino. Nonostante le rassicurazioni di Lanie era molto preoccupato per la salute della donna. La distese dolcemente su divano e fece quanto gli era stato detto. Di li a poco la dottoressa fu di ritorno...con dolcezza bagno le labbra della sua amica con la bevanda zuccherina e in breve tempo la donna inizio a riprendersi.
< Kate!!! Tutto bene?? Come va? Ti serve qualcosa? >
< Castle smettila con tutte queste domande o vuoi farla svenire di nuovo?? >
< Ops...scusa > E fece la faccia da cucciolo.
La Parish capiva la sua preoccupazione e non poteva far a meno di trovare l'uomo troppo dolce per tutte le attenzione che stava riservando alla malata.
Intanto Kate si guardava intorno sorpresa...non si ricordava di quello che era successo poco prima e non capiva come fosse arrivata lì.
< Ragazzi...ma cosa mi è successo?? >
Prontamente Lanie rispose.
< Colpa mia...ti ho fatta stancare troppo. Ho esagerato...è tutto il giorno che provate e tu devi essere molto debole. Così all'improvviso sei svenuta. Per fortuna che Castle ti ha presa al volo. Ti abbiamo portata nel camerino per farti riprendere >
La detective ci mise qualche secondo ad elaborare le parole dell'amica. Quando si rese conto che Rick l'aveva portata in braccio avvampò immaginando i loro corpi a contatto.
Divenne così rossa che allo scrittore quasi venne un colpo pensando che la donna si stesse per sentire di nuovo male.
Le si accosto velocemente e la prese per le spalle sostenendola nel caso svenisse nuovamente. A  quel gesto le guance della detective si tinsero ancora di più di una tonalità rossastra e il respiro le si accelerò.
< Kate tutto bene...ti serve ancora un po' di acqua e zucchero. Vuoi stenderti??? >
Che carino...pensò la donna...è veramente preoccupato per me. Come è dolce.
Poi si riscosse dai  suoi pensieri. Scuotendo la testa.
< No Castle tutto bene…ero solamente un po' confusa. Adesso sto meglio. Lanie voi potete andare io rimango altri 5 minuti, il tempo di riprendermi e poi vado via. >
< Ma Kate!! > cercarono di protestare i due < Sei svenuta solo qualche minuto fa...non ti possiamo lasciare sola. >
< Ragazzi non vi preoccupate...adesso sto bene. Anzi avervi intorno mi mette in agitazione. Dai andate...ormai è tardi avrete delle cose da fare. Dai...ci vediamo domani.> E detto questo chiuse il discorso facendo un cenno con la mano indicando la porta. In realtà in motivo per cui li stava cacciando era che non voleva dimostrarsi così debole ai loro occhi e soprattutto non avrebbe resistito un minuto di più senza saltare addosso allo scrittore che la stava riempiendo di premure con infinita dolcezza.
I due si guardarono perplessi poi decisero di accontentare la donna e la salutarono.
< Mi raccomando … Kate riposati e domani devi essere più in forma che mai > Disse l'anatomopatologa.
< Beckett...riprenditi…mi hai fatto prendere un colpo. Oppure lo svenimento era tutto un trucco per stare tra le mie braccia...se era solo questo che volevi bastava chiedere > Disse lo scrittore sghignazzando. Ma per poco non si strozzò con la sua stessa saliva quando vide lo sguardo assassino della donna.
< E meglio che andiate oppure tra poco ci sarà uno scrittore di Best-seller in meno sulla terra. >
Castle e la Parish uscirono sorridenti ma invece di dirigersi immediatamente verso l'uscita si fermarono appena pochi metri dopo il camerino e cominciarono a confabulare.
Non si fidavano a lasciare da sola Kate...anche se adesso si sentiva meglio avevano notato le occhiaie pesanti che le solcavano il viso e il volto molto stanco. Uno di loro sarebbe rimasto li fuori ad aspettare l'uscita della detective.
Alla fine rimase proprio l'uomo visto che Lanie aveva un appuntamento galante con Esposito. Al contrario Rick quella sera sarebbe stato completamente solo visto che Alexis dormiva da un'amica e Martha era chissà dove.
I due si salutarono e Richard si appoggiò al muro aspettando l'uscita della sua musa.


L'angolo di Bond...Tatabond!
Uff...che faticaccia. Sono appena tornata. Il mio aereo è atterrato poche ore fa per di più con 40 minuti di ritardo.
Fino adesso sono stata trattenuta dai miei zii e ora sono qui che aggiorno. Non mi sono neanche cambiata e le valige sono da disfare.
Tutto questo per voi. Spero che vi piaccia il capitolo.
Bacioni!!! =)

  

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Capitolo 8
*** Panico...ma fortuna che c'è Martha! ***





Il tempo passava e di lei nessuna traccia...erano più di dieci minuti che Castle aspettava e stava diventando impaziente. Cosa poteva essere accaduto alla donna?? Decise di controllare. Si alzò e si stiracchiò gli arti ormai intorpiditi per la posizione decisamente scomoda nella quale si trovava.
Si avvicinò lentamente alla porta e poggiò l'orecchio per ascoltare i suoni provenienti dall'interno. Nulla. Il silenzio. La stanza pareva vuota. Possibile?? Eppure aveva spettato proprio davanti all'uscita...Kate non poteva essersene andata senza che lui se ne accorgesse. Decise di provare a chiamarla.
< Beckett!! Ehi Beckett!! Tutto bene?? Come va? Non ti arrabbiare se sono rimasto ma io e Lanie non  ci sentivamo sicuri a lasciarti da sola. >
Ancora nessuna risposta.
< Kate! KATE! CI sei?? >
Adesso si stava preoccupando sul serio.
Meglio controllare. Abbassò la maniglia e spalancò la porta. Gli ci volle un attimo per abituarsi alla luce soffusa al suo interno. Kate doveva aver spento le luci e acceso solo una piccola lampadina vicino al divano dove si era stesa.
Il cuore di Castle tornò a battere normalmente. Si era addormentata ecco perché non rispondeva. Si avvicinò e incominciò a chiamarla dolcemente per svegliarla.
< Kate…ehi. Dormigliona...svegliati è ora di andare a casa. >
Stranamente non ottenne ancora nessuna risposta. Accidenti...aveva il sonno veramente pesante...pensò l'uomo.
Piano piano si avvicinò ancora e una volta giunto molto vicino alla donna capì perché lei non gli rispondesse.
Altro che sonno...la donna era svenuta nuovamente. Le guance arrossate il respiro pesante e goccioline di sudore che le colavano dalla fronte. L'uomo rimase in un primo momento imbambolato. Poi si riprese. Prese a scuoterla per svegliarla. Ma niente. Cosa doveva fare?? Ormai  Lanie era andate e lui non voleva certo rovinarle il suo appuntamento richiamandola. Prese una decisione. Con estrema delicatezza avvolse le braccia intorno al corpicino accaldato della donna e la sollevò stringendola a se. Senza allentare la presa si diresse verso la sua macchina. Era suo dovere prendersi cura di lei e perciò l'avrebbe portata a casa sua. Pensò che con un po' di riposo e qualche dove di zuccheri si sarebbe ripresa.
 
Poco dopo agendo quasi da acrobata riuscì ad aprire la porta di casa tenendo ancora la donna tra le sue braccia.
Durante il tragitto in macchina il cuore dello scrittore era sobbalzato continuamente per ogni minimo gemito di dolore che la donna emetteva. Era così preoccupato che quando arrivò in salone non si rese neanche conto che su di esso vi erano sedute Martha e Alexis intente a parlare. Le due, appena lo scorsero, gli sorrisero calorosamente ma il sorriso si spense quando capirono cos’era quel fagotto che l’uomo teneva in braccio. Un gridolino uscì spontaneamente dalle loro bocche.
< Kate! >
< Richard ma cosa è successo?! >
Lo scrittore a quel punto si accorse della loro presenza e prese a spiegare la situazione ma l’agitazione era talmente tanta che le poverette riuscirono a capire solo poche parole di quello che lui stava raccontando.
Intanto si erano spostati nella camera di Castle e ora Kate si trovava sdraiata nel suo letto.
< Mamma cosa devo fare? Sta male, è svenuto due volte? >
< Richard piano…adesso ci pesiamo io e Alexis. Tu cerca di calmarti smaniando come un pazzo non risolverai niente >
L’uomo rimase in un primo momento spiazzato per le parole dure della madre…poi quando la vide accostarsi a Beckett e spostarle amorevolmente una ciocca di capelli capì che anche la donna era preoccupata per la detective.
Si sedette su una poltroncina accanto a letto per tenere d’occhio la sua musa ma non troppo vicino per non rischiare di intralciare le sue donna che la stavano accudendo.
Le guardò misurarle la febbre, metterle un panno bagnato in fronte, cercare di farle bere qualcosa e farle aspirare dei sali per farla rinvenire. Poi Martha dopo un po’ di tempo si rivolse a lui.
< Caro non ti preoccupare…le è venuta solo un po’ di febbre. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare. Adesso lasciamola riposare e sono sicura che domani sarà come nuova >
< io rimango qui…voi andate a riposare. Grazie per tutto quello che avete fatto… > E le rivolse un sorriso sbieco di gratitudine.
< Oh caro…va bene. Noi andiamo ma tu non stare tutta la notte sveglio a controllarla. Beckett non andrà da nessuna parte, almeno fino a domani mattina >
Poi si chinò e lasciò un affettuoso bacio sulla guancia del figlio.
< Notte madre >
< Notte Richard >
Detto ciò uscì dalla stanza.
Appena Rick rimase solo con Kate decise di avvicinare la poltrona al letto in modo da poter controllare meglio la donna.
Aveva promesso alla madre che avrebbe dormito ma non se la sentiva, era troppo preoccupato per Beckett.
Così le strinse la mano dolcemente accarezzandone con il pollice il dorso.
< Kate > sussurrò < Kate mi hai fatto prendere un altro colpo…vuoi proprio che mi venga un infarto. Domani devi essere in forma mi raccomando. >
Proprio come aveva fatto la madre con lui poco prima le posò un bacio sulla guancia. Indugiò più del dovuto con le sue labbra che appoggiavano dolcemente sulla pelle liscia della detective. Poi, rivoltale un’ ultima carezza si sistemò meglio sulla poltrona sempre tenendo stretta la mano della donna.
Nonostante il suo desiderio di rimanere sveglio la stanchezza era troppo e dopo poco fu travolto dal sonno. Quella notte sognò Kate ormai guarita che ringraziandolo di tutte le sue premure lo baciava dolcemente. Mai sogno fu più bello per il nostro scrittore.

 
 
 
 L'angolo di Bond...Tatabond!
Bè...oggi ho poco da dire se non che rivoglio le vacanze...maledetta scuola!!
Le recensione sono sempre ben accette...buona lettura!
Bacioni

  

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Capitolo 9
*** Uno strano risveglio! ***




Nella stanza regnava la tranquillità assoluta. Un raggio di luce faceva capolino dalla finestra e ,quasi intimidito di poter turbare quella quiete, illuminava quei due corpi sprofondati ancora nel sonno più assoluto. Mano nella mano dormivano placidamente beandosi del calore del primo sole del mattino. Una figura si affacciò circospetta alla porta cercando di spiare cosa stesse avvenendo all’interno del luogo. Una volta costatata la situazione quel fascio di capelli rossi scomparve lasciando i due al meritato riposo. Avevano veramente bisogno di riprendersi. Talmente tanta era la stanchezza che avevano accumulato in quei giorni e tale era la serenità che si tramettevano a vicenda rimanendo vicini che i due non avevano la minima intenzione di svegliarsi almeno per un altro paio di ore. Ma nessuno aveva messo in conto che una certa dottoressa, preoccupata per i fatti della sera prima e poiché nessuno dei due era ancora giunto a lavoro, decidesse di chiamarli per ricevere notizie. E così il loro sonno venne interrotto bruscamente dalla suoneria di un cellulare…o per lo meno la donna si svegliò di colpo mentre l’uomo continuava beatamente a dormire senza dar segno di aver avvertito il rumore insistente.
Istintivamente Kate afferrò con la mano libera il cellulare che però ormai aveva smesso di squillare. Quindi riabbassò il braccio continuando a stringere l’apparecchio tra le sue dita. Adesso la luce solare le si infrangeva proprio sugli occhi e per proteggersi, ancora stordita dal sonno, tentò di sollevare la mano restante. Solo in quel momento si accorse che essa era avvolta in una stretta forte e allo stesso tempo dolce. Aprì di scatto gli occhi e guardò la provenienza di tale stretta. Una mano le avvolgeva teneramente la sua…percorse con lo sguardo il braccio fino ad arrivare al volto del possessore e una volta compreso chi fosse l’uomo vicino a lei le scappò istintivamente un piccolo urletto sorpreso e tentò di divincolarsi da quella presa.
In quel momento anche lo scrittore, a causa del brusco movimento e del rumore, si stava incominciando a svegliare.
Una volta aperti gli occhi davanti a lui mise a fuoco la detective che lo osservava con uno sguardo sorpreso e confuso ma che ben presto si trasformò in irritato.
< CASTLE!!!!!!!!!!!!!!!! Cosa ci faccio qui? E perché tu stavi dormendo in camera con me? >
O cavolo – penso l’uomo – adesso mi sbrana.
< Kate…calma…io…vedi…non ti ricordi niente di ieri sera? >
Tentò di placarla ma a quanto pare la sua tecnica non sembrava funzionare al meglio.
< Mi ricordo di avervi cacciato dal camerino e di essermi stesa altri 5 minuti per riposare….non ho idea di come io possa essere arrivata qui. Giuro Castle che se hai architettato tutto questo per portarmi nel tuo letto ti farò rimpiangere la tua virilità!! >
Oh mio Dio…qua si mette male.
Lo scrittore si alzò parando le mani davanti a se cercando di difendersi dalla donna che con un balzo felino aveva afferrato un cuscino e si stava avvicinando minacciosamente a lui.
< Kate, ti giuro non ho fatto niente del genere. Ascolta…fammi parlare. Per favore! > E sfoderò il suo sguardo da cucciolo.
Lei lo scrutò in cagnesco poi abbasso il cuscino.
< Parla! > Gli disse secca.
< Ieri dopo che ce ne siamo andati ti ho aspettata fuori dal camerino perché ero preoccupato che potessi sentirti di nuovo male come infatti è accaduto. Ero in preda al panico e in quel momento l’unica idea che mi è venuta in mente è stata quella di portati da me. Per fortuna mia madre mi ha aiutato a farti scendere la febbre…a proposito, come ti senti? Tutto bene? >
Detto ciò si avvicinò e le prese il viso tra le mani.
La donna tentò di divincolarsi emettendo un flebile < Castle… > mentre le guance le si arrossavano per quel gesto.
< Ferma Kate, fammi sentire se la febbre è passata >
Abbassò il suo volto fino a sfiorare con le labbra la fronte della donna. Rimase in quella posizione per alcuni secondi, secondi in cui il cuore di Beckett prese a galoppare come in procinto di esplodere.
Poi si allontanò tenendo però ancora il viso della detective tra le mani.
< Sembra che tu stia bene… allora mia madre non è solo una “grande” attrice ma  ci sa fare anche come infermiera >
E sfoderò il suo sorriso sghembo che tanto piaceva a Kate.
I loro occhi si incontrarono e la donna si perse in quella pozza di uno splendido azzurro mentre l’uomo contemplava stupido la bellezza dei due smeraldi che lo fissavano.
Occhi negli occhi non si accorsero che la distanza tra di loro stava diminuendo sempre di più fino a quando un rumore improvviso non li riportò alla realtà.
Maledetto telefonino – pensarono entrambi – ti pare forse questo il momento di squillare??
< Scusa Castle…devo rispondere… > E la detective si divincolò da quella presa.
Parlò alcuni minuti e poi si voltò di nuovo verso l’uomo.
< Era Lanie…era preoccupata perché non ci vedeva arrivare. E’ meglio andare… ci sta aspettando in teatro per le prove. >
< Kate…te la senti o sei ancora debole >
Lei lo osservò prima di sfoderare il suo sorriso di sfida.
< Stai cercando di convincermi a non venire perché hai paura che io allo spettacolo possa essere più brava di te? >
Sorrise anche lui.
< Non credo proprio….vedremo chi sarò il migliore…andiamo, accetto la sfida >
Detto uscirono e si diressero verso il distretto.
Nelle loro menti era ancora nitido ciò che stava per avvenire in quella stanza poco prima e non sapevano che entrambi stavano pensando la stessa identica cosa.
Chissà come sarebbe andata se Lanie non li avesse interrotti.




L'angolo di Bond...Tatabond
E' si, non è un miraggio, ho veramente aggiornato.
Scusate ma sono sempre stra impegnata con la scuola...ho finito di scrivere questo capitolo solo pochi minuti fa.
Spero cmq che vi piaccia e se lasciare una recensione anche piccola mi fate felice ;)
Ciaos!!!!!!!!!!

  

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Capitolo 10
*** Vestiti di scena! ***






< Alla buon ora ragazzi!! > Lanie li accolse con un tono di rimproverò che però si trasformò subito in curiosità < Allora piccioncini, sta notte avete dormito insieme? Su Kate, dopotutto sono la tua migliore amica…raccontami i particolari. > E guardò la detective speranzosa.
< Lanie!!! Ma che dici > le guance avvamparono per l’imbarazzo < non è successo niente del genere… >
< Come sei noiosa ragazza…devi divertirti di più >
A questo punto intervenne lo scrittore che aveva assistito a tutta la scena senza proferir parola.
< Lanie…non ti preoccupare, se mai succedesse qualcosa te la racconterò io > E sollevò il sopracciglio maliziosamente.
L’anatomopatologo e lo scrittore si scambiarono uno sguardo di intesa prima di girarsi verso la detective. Sul suo volto videro con terrore un’espressione che avrebbe fatto invidia ai più spietati serial killer.
< Guys…ricordatevi che porto la pistola > e con la mano sfiorò l’arma che le pendeva sul fianco < e non ho paura di usarla >
I due deglutirono vistosamente impauriti.
< Va bene, abbiamo capito…uff…Kate,Kate,Kate…ma come devo fare con te?! Dai su, torniamo a lavoro. Andate nei camerini a prepararvi, oggi facciamo la prova con i costumi di scena >
La detective e lo scrittore guardarono la loro amica in maniera sospettosa…chissà cosa aveva preparato da fargli indossare, dall’espressione della dottoressa non si sarebbe detto nulla di buono. Ancora dubbiosi si avviarono quando a metà strada Beckett si ricordò di un piccolo particolare…
< Castle…mentre mi cambio tu non provare ad entrare nel camerino!!!! >
< Calma detective…capisco che l’idea di avere il camerino in comune ti spaventi perché sono troppo sexy per riuscire a resistermi ma dopotutto sono un galantuomo, rimarrò fuori finché non finirai >
I battiti della donna si calmarono e non rispose neanche alla provocazione su quanto si considerava sexy Castle.
Una volta arrivati davanti alla porta la donna si voltò verso il suo partner.
< Allora io entro, aspetta qua fuori e non guardare… >
< Neanche una piccola sbirciatina???… >
Lei non rispose e si limitò a passare la mano sul fianco fino a raggiungere la pistola.
< Ok ok…ho afferrato il concetto. Allora su vai e sbrigati, non vedo l’ora di guardarti con il tuo vestito > E sorrire sornione.
Kate entrò e chiuse la porta alle sue spalle.
Dopo una prima occhiata circospetta notò una sacca per i vestiti appoggiata sul divanetto al centro della stanza. Si avvicinò e lo aprì. Ne estrasse un vestito molto semplice. Una veste bianca fissata su una spalla da una spilla floreale. La indossò…e WoW…le stava veramente bene. Guardandosi alla specchio poté vedere come il vestito le fasciava candidamente il corpo. Si infilò anche dei sandali che si trovavano ai piedi del divano e infine decise che era il momento di uscire. Aprì la porta. Castle che non si aspettava che potesse cambiarsi così velocemente non fece in tempo a spostarsi dal buco della serratura sul quale si era inchinato per dare uno sguardo all’interno della stanza.
< Castle?!... >
< Beckett… > deglutì vistosamente < ti giuro che non ho visto niente…non uccidermi > e si coprì il volto con le mani.
Lei lo osservò indecisa se arrabbiarsi o scoppiare a ridere per la reazione poco virile dell’uomo. Opto per la seconda e dalla sua bocca partì una risata cristallina. Lo scrittore ancora un poco impaurito, resosi conto della reazione della detective, alzò lo gli occhi e la guardò. Era bellissima mentre rideva e poi quell’abito le stava d’incanto…sembrava una dea.
< Kate?! Non sei arrabbiata? >
< Scrittore dei miei stivali, prima che mi arrabbia approfittane e vatti a cambiare, io ti aspetto qui >
< O-ok…però non sbirciare neanche tu > E sorrise.
< Non corri alcun rischio…ora sbrigato su > E lo spintonò verso il camerino.
Anche l’uomo dopo un primo attimo di smarrimento trovò la sacca con il suo vestito…se  si poteva definire tale. Si trattava si un paio di pantaloni di tessuto beige che rassomigliavano quelli degli antichi greci. Li indossò e poi si sfilò la maglietta per mettersi quella di scena. Il problema arrivò quando dentro la sacca non trovò altro che una fascia di cuoi che serviva dia da cinta sia per appendere una piccola sacca con dentro l’occorrente per scrivere. Dopo tutto anche nella commedia impersonava uno scrittore. Insomma, lo scrittore si ritrovò a petto nudo…e che petto pensò una detective di nostra conoscenza che al contrario di quanto aveva detto stava sbirciando dal buco della serratura. Intanto l’uomo stava per uscire quando notò che c’era un indumento, meglio un accessorio, che Beckett si era scordata di indossare. Era una fascia di cuoi abbastanza spessa al quale era legata una faretra con frecce e arco…dopotutto il suo ruolo era quello di una combattente e non poteva recitare senza la sua arma.  
< Beckett…smettila di spiarmi, ti ho vista, entra che ti manca una cosa >
La donna arrossì imbarazzata per essere stata scoperta e aprì lentamente la porta mantenendo lo sguardo basso per non incontrare quei fari azzurri che spiccavano sul volto dell’uomo. Inevitabilmente rivolse lo sguardo sul petto nudo dell’uomo e sul suo abbigliamento. I pantaloni si fermavano poco al di sotto della vita lasciando poco all’immaginazione e mostrando i muscoli dello scrittore. WoW…di sicuro la donna non si aspettava un fisico del genere.
< Castle come ti viene in mente che io ti stessi spiando… e poi che vestito e mai questo, sei praticamente nudo!!>
< Va bene…faccio finta di credere che tu non mi stavi osservando. Per quanto riguarda il vestito e colpa di Lanie e poi mi sembra che non ti dispiaccia mangiarmi con gli occhi. Ora avvicinati che ti allaccio questa. > E sollevò la fascia.
Lei arrossì < Dammi faccio da sola > Rispose scontrosa levandola di mano.
Fece per metterla ma si accorse che era impossibile visto che andava allacciata con una cinghia sul retro.
< Castle…uff…ok dammi una mano. Lanie la uccido quando la vedo >
L’uomo ridacchio prima di accostarsi alla sua musa. Prese la fascia  e abbracciando praticamente la donna la fece passare davanti il suo seno per poi intrecciarla dietro. Nel fare il movimento i due si erano inevitabilmente avvicinati e la schiena di Beckett era appoggiata la busto nudo dell’uomo. Entrambi sentirono un afflusso di sangue verso le guance per il contatto tra i loro corpi. Poi Rick si scostò per allacciare la cinghia rimanendo però ancora abbastanza vicino per far avvertire il suo fiato caldo sul collo della detective. Si era infatti chinato per guardare come funzionava la cinghia di cuoio…o almeno nella sua testa quella era la scusa che aveva ideato per la vicinanza se mai la detective l’avesse chiesto. Ma la donna non si lamentò…anzi il fiato caldo sul suo collo le aveva fatto venire dei piccoli brividi di piacere che le risalivano la spina dorsale. Una volta finito il suo lavoro Castle sussurrò < Fatto o mia  musa > soffiando nuovamente sul collo della donna che rischiò di emettere un gemito quando avvertì le labbra dell’uomo posarsi per pochi secondi sul suo collo per lasciare un delicato bacio.
Lei rimase imbambolata ancora scossa da ciò che era accaduto e incapace di fare qualsiasi cosa. Poi Castle esclamò < E’ meglio andare o Lanie si arrabbierà > E detto ciò la precedette in direzione del teatro. Sul volto se qualcuno l’avesse incontrato avrebbe potuto notare un sorriso di piena soddisfazione per quello che aveva fatto e un leggere rossore sulle guance. Il volto della donna invece in quel momento era più tendente al bordeux. Dopo pochi secondi però anche sul suo volto comparve un leggero sorriso.


L'angolo di Bond...Tatabond!
Non so neanche quanto tempo sia passato dall'ultimo aggiornamento ma non ho mai tempo per scrivere tra scuola, fisioterapia e lezioni di musica. Ma alla fine eccomi qua...I'm back!!!
Spero vi piaccia...ringrazio tutti quelli che mi seguono.
Scusate per l'enorme ritardo...ciaos e se volete recensite =)


 

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