A fleeting thought is more than enough...

di Nefastiaable
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Reactions ***
Capitolo 2: *** Awareness ***
Capitolo 3: *** Hand Smartass ***
Capitolo 4: *** Temptation ***
Capitolo 5: *** You overwhelm me ***
Capitolo 6: *** Do I attract you? ***
Capitolo 7: *** You Complete Me ***



Capitolo 1
*** Reactions ***


Da qualche sera, quando gli impegni di entrambi lo permettevano, Darren e Chris avevano cominciato a scriversi email, soprattutto quando Darren si trovava fuori città per gli impegni con gli StarKids. Nulla che non avrebbero potuto dirsi in pubblico, è chiaro. Chris era molto professionale nonostante avesse una cotta decisamente poco professionale per il collega. Era gay dichiarato, era al suo primo ruolo importante per un'emittente televisiva molto famosa in America e avrebbe recitato con Darren Criss. Lui adorava Darren ancora prima di incontrarlo, grazie ai video di AVPM visto su YouTube. Possiamo immaginare la sua reazione alla notizia che l'avevano preso per recitare la parte del 'ragazzo di Kurt'.

Ma torniamo a noi. Quando le email diventano troppo strette, troppo impersonali è ora di cambiare strategia; non appena avevano qualche minuto di tempo, i due, chattavano o messaggiavano senza tregua. Ogni scusa era buona per commentare avvenimenti accaduti a uno o al'altro. Era diventata una routine talmente naturale che nessuno dei due si faceva domande.

Una sera, davanti allo schermo acceso del pc di casa sua, Darren stava rileggendo l'ultima email ricevuta da Chris. Aveva spento tutte le luci e una brezza leggera soffiava attraverso le tende della porta-finestra aperta sul terrazzo. Era concentrato a leggere un preciso passaggio che citava testualmente: "Non pensavo che avrei amato così tanto l'evoluzione di Kurt. Ammetto che nella prima stagione era un po' troppo stereotipato, un personaggio secondario...ma ora? Cavolo! E' cresciuto molto. Il suo conflitto interiore a causa di Karofsky, la sua relazione con Blaine. E' incredibile quanto mi senta legato a questo personaggio. Certo è il mio primo ruolo ma credo di cavarmela abbastanza bene no? Che discorsi..ovvio, sono decisamente meraviglioso! Neanche a parlarne!"
Alle ultime parole non potè fare altro che scoppiare a ridere; anche senza nessuna 'faccina' a enfatizzare i toni era in grado di sentire la sua voce. Era impossibile, dopo diversi mesi passati a uscire, parlarsi e addirittura scriversi, non riuscire a interpretare le sue parole.
Senza nemmeno terminare la lettura fece scorrere la freccina sull'icona del programma di messaggistica e, una volta collegato, andò subito a cercare il nome di Chris che non era cambiato dall'ultima volta: On Air Chewbacca.

"Hai intenzione di modificare l'intestazione prima dell'apocalisse?" battè velocemente i tasti nello scrivere il messaggio iniziale, al quale un'altrettanto veloce risposta non si fece attendere.
"Nessuna apocalisse verrà senza il mio permesso!" Chris lo aspettava, dalla sua parte di schermo. Era in attesa da mezz'ora che il nome di Darren facesse capolino, notificando il suo arrivo.
Vicino alla tastiera di Chris, a pochi centrimetri dalla sua mano, c'era l'immancabile lattina di Diet Coke mezza vuota. Attorno a lui era tutto in perfetto ordine, la signora delle pulizie era appena uscita. Anche la finestra di Chris era aperta e la tenta sfiorava ritmicamente il suo braccio. Aveva interrotto la visione di 'Imagine me and you' non appena la finestra della Chat era apparsa e non sembrava intenzionato a riprenderla. Anche se faceva lo spavaldo e, a volte, il cinico davanti agli altri era pur sempre un romanticone...forse non così positivo come in passato.

"Ecco la diva in azione." Scherzò Darren, inviando la sua risposta. Continuava a sorridere nel fissare lo schermo luminoso, era questo l'effetto che gli faceva il collega. Rilassandosi contro lo schienale della poltrona, fece partire la musica dallo stereo alle sue spalle e socchiuse gli occhi lasciandosi trasportare per qualche attimo dalle note melodiche di Tallulah, dei Sonata Arctica. Nell'attimo in cui socchiuse gli occhi gli apparse l'immagine delle ultime riprese di Glee, dove lui e Chris giravano la scena del bacio e, inspiegabilmente, il suo corpo reagì in risposta. Riaprì di colpo gli occhi allibito e turbato dalla moltitudine di domande che gli stavano cavalcando la testa in quel momento. Impreparato a una reazione simile, anche se forse un po' troppo eccessiva per i suoi gusti, riprese padronanza di se stesso e, accantonando la cosa per un istante, tornò a fissare lo schermo lampeggiante di scritte.

"Ma quale diva! Devi cominciare ad abituarti che non si muove foglia....che Chris non voglia!"
"Ok. Non parlavo seriamente...ma ti do il permesso di rispondere."
"Darren?"
"Bene! Ora chi fa la diva?!"


Nel lasso di tempo in cui Darren era occupato a 'sconvolgersi l'esistenza', Chris dalla sua postazione aveva continuato a scrivere a distanza di qualche secondo, forse un po' troppo insistentemente, viste le mancate risposte del ragazzo. Certo non poteva sapere cosa era appena accaduto a Darren ma, riuscì ad ammettere a se stesso, leggermente controvoglia, che non gli piaceva essere snobbato. Perchè è questo che pensava Chris, di essere snobbato. Idea quanto mai sbagliata. Sbuffando decise di alzarsi per andare a prendere un'altra lattina fresca dal frigo della cucina, indirizzando i propri pensieri volutamente sul ragazzo dall'altra parte dello schermo. Cosa ne pensava? Era fisicamente attratto dal collega, non poteva non ammetterlo. Ne aveva parlato con qualche amico al di fuori del set, che l'aveva scherzosamente invitato a provarci pur sapendo che le preferenze sessuali di Darren non combaciavano con quelle di Chris. Era incredibile come ogni volta che pensava o parlava di quel ragazzo il suo corpo venisse attraversato da una scarica di brividi e sensazioni talmente piacevoli da fargli sentire la testa leggera.

Aveva avuto altre storie, nonostante i problemi avuti a scuola a causa del suo essere out and proud, ma non aveva mai concluso nulla...insomma non aveva mai fatto sesso. Non che fosse timido, anzi, era molto malizioso con chi sapeva di poterselo permettere - molti suoi amici etero accettavano le sue battute provocanti o i suoi complimenti, senza pensare subito a un secondo fine. Lo conoscevano e lo accettavano così com'era. - eppure, pur avendo imparato a conoscere Darren come una persona aperta, non era in grado di essere altrettanto malizioso con lui. Perchè gli piaceva? O forse perchè aveva paura di oltrepassare il limite creatosi tra persona/personaggio?

"Oh al diavolo! Quante cazzo di paranoie ti fai!" sbottò Chris tornando al tavolo dov'era situato il suo portatile. La cosa meravigliosa dell'avere uno schermo davanti era proprio quella di poter essere se stessi senza avere paura dei giudizi altrui.
Tirando la linguetta della lattina notò che Darren gli aveva finalmente risposto.

"Assolutamente questa nomina spetta a te. Ma ti sei letto? Se non era un parlare da diva questo."
"Perdonami Chris ma mi ero appisolato e ho sognato, credo."


Diciamo che questa versione della fulminea e improvvisa immagine del bacio era, per Darren, molto più accettabile della verità.
Dov'eravamo rimasti?
Dopo aver pigiato sui tasti l'ironica risposta all'amico Darren era tornato ad appoggiare la schiena allo schienale della poltrona, fissando il vuoto in attesa di qualche ispirazione mistica che spiegasse l'accaduto. Nulla. Era accaduto e basta. Andava bene così? Sollevando le spalle decise che poteva passarci sopra, accantonare definitivamente l'evento e continuare a bersi la birra, che aveva precedentemente aperto. Era tipo da Guinness.
Con la bottiglia ancora tra le labbra si fermò a fissare lo schermo e la risposta di Chris, non sapendo se ridere.

"Se hai sognato me posso perdonare il tuo ritardo"

Stava per replicare con uno "Scusa?" ma mentre lo scriveva si rese conto di quanto potesse suonare offensivo, quindi si limitò a un "Oh grazie!" buttato li. Era facile avere uno schermo davanti. A volte puoi dimenticarti chi si trova dall'altra parte.
Per fortuna Darren aveva la possibilità di vedere Chris anche oltre quel muro e forse questo rendeva molto più reale quello scambio di battute. Si sentiva a disagio per la strana piega presa ma forse anche stuzzicato. Avrebbe provato lo stesso se lo scambio fosse avvenuto faccia a faccia? Chi può dirlo.

"Beh, diva, stavo rileggendo la tua ultima email e una frase mi ha fatto ridere come un cretino. Hai ragione. Sei meraviglioso nell'interpretare Kurt, pur essendo totalmente diverso da lui. Ti ho già detto quanto ti stimo e sono convinto tu sia un ottimo attore?"
"E' abbastanza soddisfatto il tuo ego?"


La risata cristallina dell'interessato si fece sentire nella stanza buia del suo appartamento. Il suo ego era stato soddisfatto, non c'è che dire. Soprattutto perchè le stesse parole gli erano già state dette a voce, direttamente da Darren, nemmeno lui sapeva quante volte. Glielo ripeteva in continuazione quanto fosse bravo come attore. A quel punto come non crederci?
Prima di rispondere fece un sospiro, sgranchiendosi le dita e bevendo un sorso di Diet Coke, ormai agli sgoccioli.
Non era sicuro di come avrebbe reagito Darren a ciò che gli stava per scrivere ma, al diavolo, avrebbe sempre potuto dire che scherzava no?
Svuotò i polmoni.

"Lui sì"

Darren a quella risposta non potè far altro che aggrottare le sopracciglia. Era abbastanza arrogante per interpretare al volo il vero significato di quelle due parole. Aveva esperienza nonostante i suoi 24 anni.
Sulle sue splendide labbra si aprì un sorrisone divertito e prima che se ne rendesse conto le sue dita stavano battendo e inviando " E che soddisfazioni vorresti avere questa sera? " Un altro sorso di birra a seguito della citazione precedette un colpo di tosse. Cosa stava facendo? Perchè quella frase? Osservava la birra con un misto di disgusto e sfida, pronto a darle la colpa per ciò che stava scrivendo. Eppure gli veniva così naturale.
Prima che Chris avesse il tempo di rispondere battè altre parole sulla tastiera.

"Hai colto la citazione vero?"

Cos'era? Cos'era quella paura di venir frainteso. Non si era sempre ripetuto quanto fosse orgoglioso di essere così mentalmente aperto? In quante interviste non ha fatto che ripetere che tutti possono essere se stessi, fregandosene dei pregiudizi altrui? Appoggiando entrembi i gomiti sul tavolo si prese la testa tra le mani, chiudendo gli occhi, per raccogliere le idee. Nemmeno a farlo apposta allo stereo era appena partita Teenage Dream di Katy Perry. Si stava lasciando trasportare dai sentimenti del suo personaggio, ne era certo.

Chris invece da casa sua, alla prima risposta, rimase senza parole non potendo fare a meno di sorridere inconsapevole che da li a qualche secondo la reazione si sarebbe capovolta e infatti, non appena apparve l'altra frase, il sorriso gli morì sulle labbra.
Era abbastanza sveglio per capire il perchè di quella ulteriore specificazione e per capire quando era il caso di fermarsi.
Scuotendo il capo, mentre gli passava tutta la voglia di scherzare, battè velocemente la risposta e chiuse il programma, abbassando lo schermo del portatile.

"Perfettamente"

"Sei un'idiota" ripeteva più a se stesso, Chris, per essersi lasciato andare ma dopo qualche sbuffo stava già alzando le spalle, fingendo un'indifferenza tutt'altro che inesistente. Aveva ragione Darren, il suo ego era stato soddisfatto, quindi era meglio non pensare a nient'altro. Sfilandosi la maglia s'incamminò verso la propria stanza e come ogni sera, prima di coricarsi, collegò il suo iphone alla presa mettendolo in carica.

Darren a quella fredda risposta e al successivo e repentino scollegamento dell'amico reagì di nuovo inaspettatamente. Sentì come una stretta al petto. Gli aveva dato fastidio la sua risposta. C'era rimasto male e a lui dispiaceva. Rimase con le dita appoggiate alla tastiera senza però battere sui tasti, in attesa, ancora, di un'ispirazione mistica?
Non sapendo dare un nome a ciò che stava provando, infastidito da se stesso, strinse gli occhi scuotendo il capo e si alzò di colpo dalla poltrona dirigendosi nella propria camera.
Prendere il cellulare e fare il numero di Chris, con il cuore che gli martellava nel petto, era una di quelle cose che si fanno senza pensarci, quando ti fai troppe domande non riuscendo a dare a nessuna una risposta soddisfacente...a volte senza nemmeno riuscire a dare una risposta, e basta.
E allora ti alzi e fai la prima cosa che ti passa per la testa, istintivamente.

Chris rispose al terzo squillo. Anzi non rispose, attivò la chiamata ma non disse nulla. Non aveva parole, forse per la prima volta. Non appena il suo cellulare aveva cominciato a vibrare sopra il comodino, sapeva già chi sarebbe stato e pur non volendo rispondere toccò lievemente lo schermo che fece interrompere il suono.

"Hai chiuso" furono le uniche parole di Darren.
"Complimenti per la perspicacia" rispose Chris con una nota sarcastica nella voce.
"Ti stavo per rispondere" continuò Darren che cominciava a sentirsi uno stupido, non sapendo effettivamente cos'altro dire.
Girare per la stanza non serviva di certo. La serata aveva preso una piega inaspettata e la cosa lo confondeva. Era strano non saper cosa dire a Chris, sentirsi a disagio con lui era una sensazione nuova. Per cosa poi? Per un fugace pensiero o forse per la reazione a quel pensiero?
Chris all'altro capo del telefono sentì l'amico sospirare e sollevò gli occhi al cielo incredulo per quanto stava accadendo, quindi decise di prendere in mano la situazione.

"Darren Criss senza parole, questa è nuova! Aspetta che me lo segno sul calendario. " una breve pausa per sentire, dall'altra parte, una risata sommessa. "Sei proprio strano. Ora non si può più scherzare? Ma ti pare?" Fingendosi indignato per metterlo a suo agio continuava a borbottare frasi senza senso e più la reazione di Darren era positiva, più lui continuava. A fine discorso Darren scoppiò a ridere e tutto sembrò tornare come prima. Sospirando Darren rinserrò un po' di più la presa sul cellulare e mormorò, lentamente, scandendo le parole.

"Scusami davvero tanto per quello che ho scritto" Chris non poteva vedere l'espressione affranta sul volto di Darren, ma riusciva ad immaginarla. Era l'espressione che gli aveva visto fare molte volte mentre interpretava Blaine.
Sorrise e sospirò come per liberarsi da un peso "Ok"

Parlarono per un'ora del più e del meno, mentre Darren cercava di rilassarsi pur continuando ad ascoltare le proprie reazioni alla voce dell'amico, alle sue parole, anche se parlavano di sciocchezze. In una sera, a causa di un unico pensiero, tutto ciò che credeva di se stesso era stato stravolto. Non sapeva quanto sarebbe stato in grado di reggere quel conflitto perchè non era il tipo da passarci sopra, come avrebbe voluto. Non erano conversazioni superficiali le loro; la loro stessa relazione professionale e di amicizia era reale, palpabile. Una cosa da cui non poteva semplicemente scappare.
Da qualche minuto, preso dai suoi pensieri, non stava più ascoltando Chris parlare. Parlò senza rendersi conto che Chris non aveva ancora terminato.

"Ti dispiace se passo da te?"

Chris interrompendo ciò che stava dicendo, sopreso dalla domanda di Darren, rimase in silenzio per qualche istante sgranando gli occhioni azzurri "O-ora?" balbettò incerto.
La risposta positiva di Darren lo fece deglutire "Certo Darren. Passa. Ma è successo qualcosa? Hai una voce strana."
Darren si accorse di scuotere la testa ma sapendo che Chris non lo poteva vedere si decise a mormorare frettolosamente "Nulla. Ho la batteria scarica. Ho dimenticato il caricabatteria sul set. "

Sollevando le sopracciglia sorpreso, Chris, prima di rispondere si prese qualche secondo, limitandosi in un primo momento a stringere le labbra sottili nel tentativo di formulare una frase di senso compiuto. Quindi, chiudendo gli occhi, e riempiendo i polmoni d'aria..."Oh. Certo." Sospirò. "Vieni pure, forse è meglio." Aveva solo 20 anni ma non era stupido. L'ansia cominciò a montargli dentro.

Anche Darren rimase in silenzio per qualche istante incapace di pensare lucidamente. "Dammi mezz'ora" Salutò e chiuse la comunicazione osservando lo schermo del cellulare spegnersi.

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Capitolo 2
*** Awareness ***


N.d.A.
Questo secondo capitolo è stato peggio di un travaglio a causa di forze maggiori! L'ho letto e riletto. Spero di aver corretto tutti gli errori di grammatica. Come si sarà capito a me piace approfondire molto la psiche dei personaggi, i loro pensieri soprattutto. Proprio per questo motivo ho preferito dar loro un tocco personale. Spero vi piacciano ugualmente :)




Era quasi mezzanotte.
Darren si era dato mezz'ora di tempo ma Chris sapeva che ci avrebbe impiegato molto di più. Lo sapeva semplicemente perchè lo conosceva. Non ritardava mai ma questa, era sicuro, sarebbe stata la prima volta. Avrebbe anche potuto cambiare idea, l'avrebbe capito e accettato.
Nonostante inizialmente l'avesse travolto un'ondata di ansia, ora si sentiva vagamente rilassato...come quanto scema l'effetto dell'adrenalina.
Ripensandoci non gli era chiaro l'esatto motivo della reazione di Darren, era effettivamente esagerata per la sua semplice battuta sull'ego. Trovandosi ancora in camera, a petto nudo, e sentendo decisamente freddo visto che si stava avvicinando un temporale, s'incamminò verso l'armadio raccogliendo la prima cosa che si trovava davanti. S'infilò la camicia nera lasciando che la propria mente vagasse sulle dinamiche della serata; Darren stava venendo a casa sua per cosa? Tornando verso la sala s'infilò il cellulare nella tasca dei jeans che ancora indossava dal mattino; erano jeans molto sottili, adatti alla stagione, di un azzurro sbiadito dagli anni di utilizzo.

Chris era diventato un ragazzo sicuro di sè grazie alla recitazione e alle reazioni positive delle persone attorno a lui. Il suo corpo si era trasformato notevolmente nell'ultimo anno senza alcun aiuto da parte di palestre o diete particolari. L'aspetto paffuto da adolescente aveva lasciato spazio ad un fisico slanciato, a lineamenti più marcati, più mascolini che enfatizzavano la loro finezza invece di mascherarla. Non poteva affatto lamentarsi, soprattutto perchè questa sua nuova notorietà gli aveva fatto conoscere dei ragazzi decisamente appetibili.

Si guardò allo specchio, soddisfatto, prima di sollevare lo sguardo all'orologio che segnava le 00:20. Aveva ancora tempo. Da li a poco avrebbe capito cosa girava per la testa del collega, nel frattempo non aveva intenzione di scervellarsi più di tanto visto che lui si era limitato ad una semplice battuta. Preferiva convincersi di questo.

Darren, dopo qualche attimo di silenzio in cui non sollevò gli occhi dallo schermo del cellulare, si fece prendere dal panico. Letteralmente. Era deciso a dargli buca, si sarebbero visti il giorno successivo sul set dal momento che dovevano fare le prove per delle nuove scene. Rimase immobile per 5 minuti prima che il corpo si decidesse a reagire, muovendosi automaticamente, ridestandosi dal torpore. Era una persona sicura di sè fino a mezz'ora prima. Poteva un solo veloce pensiero disturbarlo tanto?
Come poco prima era successo anche questa volta decise di lasciarsi guidare dall'istinto. Prese le chiavi dell'auto, indossò una polo rossa, sopra la giacca di pelle e uscì dall'appartamento.

Durante il tragitto in auto, con musica a tutto volume che usciva dalle casse dell'autoradio ultimo modello, s'interrogò su cosa avrebbe fatto o detto una volta raggiunta la meta. La decisione era stata presa senza ragione e ora non sapeva come uscirne. Non poteva semplicemente cambiare tutto il loro rapporto a causa di una reazione fisiologica tutto sommato...normale vista la situazione. La puntata ancora non era andata in onda ma le riprese erano state molte, si ricordava l'agitazione avuta sul set a causa di quel bacio. Le aspettative di Ryan erano alte e per lui era, fondamentalmente, il primo bacio gay sulla scena. Riprovare ora quelle sensazioni non dovrebbe essere giusto. Non dovrebbe essere coerente.
Strinse le mani sul volante a quel pensiero pigiando sull'acceleratore ed abbassò, rabbioso, lo sguardo al proprio bacino come ad intimargli di non fargli più scherzi di quel genere ed esso, come in risposta, non reagì in modo evidente ma...in qualche modo fece sentire la propria presenza.

"No, non è possibile! Dai che cazzo!" sbraitò demoralizzato sbattendo una mano sul volante ma non potè, infine, non scoppiare a ridere forse come reazione isterica, forse proprio perchè la cosa era incredibile anche per lui. Si accorse di essere arrivato e rallentò, parcheggiando qualche metro più avanti. Spegnendo il motore guardò l'ora: 00.35. Cinque minuti di ritardo non sono troppi.
La risata l'aveva aiutato a respingere l'ansia ma non i problemi che si accatastavano nella sua testa. Non era mai stato capace di dividerli in compartimenti stagni.
Sapeva di non riuscire a vedere l'appartamento di Chris dal parcheggio ma sollevò ugualmente lo sguardo verso di esso soffiando l'aria dalle labbra, lentamente. Era quasi pronto, doveva solo sbarazzarsi dell'imbarazzante situazione nei suoi pantaloni.

Uscito dall'auto s'incamminò verso il portone del palazzo e salutò il portiere andandogli incontro con la mano sollevata per ricevere 'il cinque' , saluto al quale ormai l'aveva abituato. Il gesto non si fece attendere ovviamente.
"Buonasera Mr Criss" salutò il portiere aprendogli la porta subito dopo. Darren notò con piacere che non sembrava essersi accorto di nulla, complice sicuramente l'oscurità, ma non si perse l'occhiata esitante e prima che potesse chiedergliene il motivo questo continuò "Mr Colfer lo aspetta?"
"Certo che mi aspetta Paul!"
confermò il ragazzo stupito dalla domanda e quindi eccessivamente euforico nel tono. Tono che non sfuggi al portiere, il quale risposte con il sorriso malcelatamente soddisfatto di chi la sa lunga. "Cos'è quella faccia Paul? Sa qualcosa che io non so?" lo interrogò Darren, ancora fuori dal palazzo, cercando di scherzare e mascherare la lieve eccitazione che proprio non aveva intenzione di calmarsi, nonostante la situazione lo esigesse.

Infilando le mani nelle tasche della giacca di pelle cercò con nonchalance di nasconderla, spacciando il gesto come un'improvviso bisogno di proteggersi dall'aria. Paul la sapeva davvero lunga, probabilmente Chris era solito confidarsi con lui, ma come poteva saperlo Darren?
"Nulla Mr Criss. Avvertirò Mr Colfer che sta salendo." Volendo Darren scappare da quella situazione e, rendendosi conto che il tempo si stava protraendo fin troppo, oltrepassò il portone che Paul ancora stava tenendo aperto per lui e si diresse verso gli ascensori. Salito premette l'ultimo pulsante, per il loft, e mentre le porte si chiudevano riuscì a sentire la risata del portiere seguita dalla conferma alla domanda proveniente dall'altro capo del telefono.
Nei cinque minuti della durata della salita si guardò allo specchio cercando di calmarsi e rendersi presentabile. Nella fretta non aveva notato i ricci spettinati che gli davano tanto l'aria arruffata, nè la barba incolta, invece abbassò lo sguardo al suo bacino per poi rialzarlo verso lo specchio e guardarsi, accennando un sorriso.
"Tu ti devi calmare. Non puoi presentarti così! Cazzo nemmeno fossi un adolescente arrapato. Ma guardati!" esclamò a se stesso indicandosi le parti basse. Si voltò di lato per osservare quanto potesse essere grave la situazione. Beh poteva benissimo passare per un pantalone troppo stretto come in effetti era, non era nulla di eccessivamente visibile, non gli dava nemmeno fastidio. Quanti problemi per essere un ragazzo.

Chris ricevette la chiamata quando ormai aveva perso le speranze. Sapeva che la chiamata proveniva dalla portineria perchè, prima di rispondere, aveva controllato il numero. Nell'alzare il telefono rispose con un semplice "Dimmi Paul"
"Mr Colfer, Mr Criss è arrivato e sta salendo" asciutto, professionale, mitigando la malizia. Aveva un buon rapporto con Chris, tutti avevano un buon rapporto con Chris, e gli era capitato spesso di sentire i suoi sfoghi come fosse una figura paterna per lui. Dopotutto un ragazzo così giovane, trovatosi ad abitare da solo, aveva bisogno di un appoggio e lui non aveva faticato a prestarsi per quel ruolo.
"Oh grazie Paul! Quasi non ci speravo più." mormorò ingenuamente lasciando così credere al portiere proprio quanto stava temendo, dal momento che non si era lasciato sfuggire il lieve rigonfiamento. "Posso essere franco con lei Mr Colfer?" alla risposta positiva di Chris, il portiere continuò non trattenendo alcunchè, anzi enfatizzando la frase con una risata ben udibile, che raggiunse Darren ma che non gli fece comprendere appieno lo scambio di battute "Devo avvertirla. Il suo ragazzo è davvero eccitato! Anche se potrebbe impegnarsi di più."
Non so cos'abbia scioccato maggiormente Chris, se la parola 'ragazzo' rivolta a Darren o il commento sulla sua eccitazione. Nonostante la confusione era riuscito ad arrossire e balbettare una serie di titubanti parole a raffica "Ragazzo? Paul lo sai bene che Darren è un collega! E..aspetta...cosa?! Era eccitato?! Hai detto che sta salendo?" alzò involontariamente la voce ma alla conferma del portiere ringraziò e riagganciò il telefono, disorientato. Nel silenzio del palazzo sentì il rumore dell'azionarsi dell'ascensore e si diresse verso la porta, deciso a capire cosa diamine fosse successo.

Le porte dell'ascensore si aprirono quando ancora Darren era concentrato a guardarsi voltato sul fianco, con le braccia sollevate, leggermente incurvato in avanti. Vide il riflesso di Chris in un secondo momento e si voltò, abbassando le braccia, inconsapevole della conversazione appena avvenuta. Non era preparato a trovarselo davanti subito, così, ma quando vide l'amico in evidente imbarazzo farsi avanti per controllare qualcosa e che, quel qualcosa, si trovava pericolosamente nella zona incriminata, non solo arrossì anch'esso ma si portò subito entrambe le mani a nasconderla.
Il gesto non fece altro che confermare a Chris le parole di Paul. Spostò velocemente lo sguardo al volto di un Darren palesemente atterrito, portandosi una mano davanti la bocca. In un primo momento sarà potuto sembrare un gesto teatrale ma dopo pochi secondi servì a nascondere un imminente ondata di risa. Non riuscì a smettere. L'imbarazzo scemò non appena vide il rigonfiamento nei pantaloni di Darren; le risate sicuramente aiutarono uno sconcertato Darren a calmare i bollenti spiriti - finalmente! - e fare qualche passo in direzione del ragazzo. Dal momento che le risate non intendevano terminare Darren ne risentì, non disse nulla, ma oltrepassò Chris per dirigersi a grandi passi oltre la porta d'ingresso.

"Aspetta Darren!" cercò di sedare l'ilarità, seguendo Darren all'interno del proprio appartamento. "Scusa Darren, dai, fermati!" chiudendo la porta dietro di se vi si appoggiò contro facendo scattere la serratura. Osservò il collega da quell'angolazione e quando si voltò non potè fare a meno di abbassare nuovamente lo sguardo in quella direzione, stringendo le labbra per trattenersi. Non vedeva l'ora di assistere a quel genere di reazione ma sperava di esserne, nel caso, la causa. Non poteva sapere che era effettivamente così.

Darren visibilmente imbarazzato e anche confuso per l'andamento della serata, si voltò verso Chris ancora appoggiato alla porta e vederlo riportare lo sguardo alle sue parti intime lo fece, in un certo senso, eccitare ancora di più. "Chris smettila! Non è divertente!" Ancora una volta si voltò repentinamente lasciando Chris esterefatto e chiaramente senza parole. Passò qualche secondo prima che riprendesse la parola, senza staccarsi dalla porta. Non posso dire che la reazione di Chris fu istantanea ma certamente non rimase indifferente, il che gli fece drasticamente interrompere il momento d'ilarità.
Si schiarì la gola ma rimase a distanza di sicurezza; si era finalmente accorto anche dell'abbigliamento del collega. I jeans stretti e quella polo rossa, che tante volte aveva omaggiato di complimenti poichè faceva risaltare la sua carnagione, salendo fino alla nuca circondata da ricci morbidi attraverso i quali desiderava infilare le dita. Neanche durante le prove della scena del bacio era riuscito a farlo.

"Hai finito?" la domanda irritata di Darren lo fece tornare al presente e mise a fuoco la situazione al completo, cercando di mettere insieme una frase di senso compiuto.
"Darren, dimmi, ti sei forse fatto aiutare da qualche farmaco...particolare?" l'espressione eloquente di Chris lasciò interdetto Darren, letteralmente. Non poteva essere più fuori strada di così. Era esasperato ormai.
Prima di rispondere fece qualche passo verso la ches-long dell'arredamento molto minimal del loft, si tolse la giacca e l'appoggiò sopra rimanendo in maniche corte. Fece tutto con la massima tranquillità, quindi si sdraiò per lungo, incrociando le gambe e portando le mani sotto la nuca in posizione di perfetto rilassamento.
"Non puoi essere più fuori strada di così Chris" mormorò dando modo al più giovane di osservarlo, avvicinandosi. Il momento goliardico aveva ridato, in un certo senso, sicurezza a Darren che, nonostante il problema, riusciva a sentirsi ugualmente a suo agio. Chiudere gli occhi e rilassarsi gli dava modo, soprattutto, di non guardare Chris anche se chiudere gli occhi avrebbe potuto riportare a galla immagini di cui preferiva dimenticarsi.

Chris, avvicinandosi, osservò il collega. Quella era la sua postazione preferita, si sdraiava li ogni volta che veniva a trovarlo, era l'acquisto più azzeccato che avesse fatto nella sua vita. La polo rossa, in quella posizione, lasciava scoperta una buona parte del ventre piatto di Darren, ombrato dalla peluria scura che scendeva oltre il bordo del jeans dove quel pericoloso rigonfiamento rischiava di farlo impazzire, ora che era concentrato a fissarlo. Deglutì riportando lo sguardo in alto, verso il suo volto, per accorgersi che Darren aveva gli occhi socchiusi ma che lo stava guardando. "Oh! Allora...cos'è successo?" sorpreso in flagrante si sentì come un bambino trovato con le mani nella marmellata. Si mosse velocemente verso la poltrona al fianco della ches-long e si sedette, entrando nel ruolo psicologo/paziente, cosciente del rossore che gli era salito alle guance. Il rossore non sfuggì a Darren, che lo seguì con lo sguardo, incurvando istintivamente le labbra in un sorriso di seducente consapevolezza. Si voltò sul fianco, nella sua direzione, e abbracciò il cuscino cilindrico per comodità.

Il silenzio della casa si fece all'improvviso opprimente dopo l'iniziale trambusto. Chris, accomodato in poltrona, accavallò le gambe e l'osservò con il viso mestamente appoggiato sul palmo della mano. Rischiava ogni volta di perdersi in quegli occhi nocciola se non distoglieva lo sguardo quanto prima. Aspettava la risposta del collega, mentre questo si voltava verso di lui e trovava la posizione più comoda. Era stato Darren ad autoinvitarsi, era quasi l'una di notte e cominciava a sentirsi stanco.
Mentre Chris attendeva con un certo nervosismo le parole del collega, questo era intento ad osservare il pavimento come se fosse la cosa più importante. Il viso di Darren si trovava a pochi centimetri dal braccio di Chris, quello appoggiato al bracciolo, e difatti quest'ultimo si sporse con il busto in direzione della ches-long nel tentativo di farlo parlare.
"Darren non abbiamo tutta la notte. Domani..anzi, oggi, abbiamo le riprese e lo sai che non sopporto avere le occhiaie. Odio tutto quel trucco in faccia!"
borbottò Chris in direzione di Darren facendogli, come risposta, solamente sollevare le spalle. A questo gesto così drammatico del collega cominciò a preoaccuparsi.
Mosse istintivamente il bracco verso il volto di Darren appoggiando le dita sotto il suo mento e, facendo una leggera pressione, glielo sollevò in modo da poterlo osservare e tentare di capire i suoi pensieri. "Se non hai voglia di parlare lo posso capire. Dimmi solo se è capitato qualcosa." gli disse queste parole con sincerità, osservandolo in modo molto serio. Incontrare il suo sguardo lo fece vacillare per un istante ma non tolse la mano e vedere che Darren non accennava a spostarsi, nè sembrava intenzionato a dire alcunchè, non gli fece distogliere lo sguardo ma, anzi, ci sprofondò dentro rischiando di lasciar trasparire i propri sentimenti. Come si dice gli occhi sono lo specchio dell'anima e i suoi, così chiari, a volte sembravano un libro aperto. Soprattutto per Darren.

In risposta Darren poggiò una mano sul braccio teso dell'amico, senza rispondere, e strinse pigramente in un muto ringraziamento. L'istinto gli diceva di aggrapparsi a quel braccio, tendersi in avanti e baciare il meraviglioso ragazzo che aveva di fronte. Riusciva quasi a vedersi mentre lo faceva. La ragione, per fortuna, o forse per sfortuna, invece, lo bloccò ma ugualmente non spostò la mano. La posizione, per entrambi, non era delle migliori se mantenuta per un tempo eccessivamente lungo e quindi, alla fine, si ritrassero quasi nello stesso momento lasciando però nell'aria la sensazione di qualcosa d'incompiuto. Entrambi riuscivano a sentirla ed entrambi fecero fatica, per i secondi successivi, a riacquistare la concentrazione.

Il primo a parlare fu Darren, questa volta. "Forse è il caso che torni a casa." Si stringe al cuscino dopo quelle parole lanciando la palla a Chris, che la raccolse con un geniale "Resta. Puoi stare nella zona dedicata agli ospiti. In ogni caso sei davvero strano!" Il tono era talmente serio che persino Darren colse una nota stonata.
Si tirò su, sedendosi e voltandosi in direzione dell'amico. Aggrottando la fronte lo fissò accigliato. Era tentato di parlargli del motivo della sua presenza nel suo appartamento, era andato li per quello no? Più incontrava il suo sguardo, però, più le parole gli si bloccavano in gola come se fossero qualcosa di totalmente fuori luogo. Insensate. Forzate. Quindi annuì all'invito di Chris e si alzò, aspettando che egli facesse lo stesso.

Nei minuti successivi, senza che nulla fosse risolto, Chris accompagnò Darren nella sua zona della casa - perchè essendo un loft non erano presenti muri, solo divisori ricavati da separè o costruzioni provvisorie, sempre in tema con l'arredamento  - . Prima di salutarlo e ritirarsi lo guardò perplesso, cercando di trattenere un sorriso che purtroppo non tardò a comparire. "Me lo vuoi dire se ti sei fatto aiutare dalla pillola blu? Dai! Prometto che non rido e non giudico. Prometto!" sollevò le mani in alto per accentuare il suo giuramento, tentando inutilmente di restare serio.
Darren dalla sua lo fissò sollevando le sopracciglia, socchiudendo le labbra come a voler replicare ma alla fine mormorò un caustico "Va bene, lo ammetto. Ho preso del viagra." Sembrava talmente imbarazzato dall'ammissione che Chris spalancò gli occhi e ammutolì all'improvviso, scioccato. "Io non stavo parlando sul serio. Ma...hai problemi...con il tuo...?" non sapeva cos'altro dire. Lui stava davvero scherzando, voleva sdrammatizzare. Boccheggiò come un pesce per il minuto successivo aspettando che il collega gli rispondesse ma non appena Darren sollevò lo sguardo capì che stava scherzando e si fece scappare un sospiro di sollievo. Era palesemente di sollievo.
Infatti Darren, piacevolmente meravigliato, si portò le mani sui fianchi e con il suo tono più provocatorio esclamò un "Sembri sollevato. Non ho capito se per lo scherzo o per l'assenza del problema!"

Chris ebbe la decenza di arrossire ma raccolse la provocazione in modo elegante, non abboccando, anche se il tono risultò leggemente isterico "Chi ti avrebbe sopportato se fossi risultato impotente! Avresti infranto i sogni di tutte le tue ammiratrici..." alla risata del collega riprese velocemente "Ora dormi! Domani abbiamo le riprese. La prossima volta che hai intenzione di farmi perdere delle ore di sonno almeno avvertimi prima"
Fingeva di essere indignato ma gli veniva ugualmente bene. Con il naso all'insù, in un'autentica imitazione di Kurt, si voltò e se ne andò verso la sua camera che distava da quella di Darren un separè e una libreria. Lo seguì la risata dell'amico e il suo urlo "Non ho nulla da mettermi!" a cui Chris rispose da lontato, dopo un secondo d'esitazione di troppo "Dormi nudo! Non m'importa" - seh -

[...]

Nella casa era sceso il silenzio. Si sentivano solo i ticchettii sincronizzati dei vari orologi che segnavano l'ora. Mancava poco all'alba e Darren ancora non era riuscito a prendere sonno. Non aveva concluso nulla. Non gli aveva detto nulla, ma almeno l'eccitazione era scomparsa. Si sentiva nervoso nonostante non fosse la prima volta che si fermava a dormire da lui...certo le altre volte era talmente ubriaco che non sarebbe riuscito a distinguere il pavimento dalla vasca da bagno!
Dopo essersi inutilmente girato e rigirato cercando la posizione adatta rinunciò e si alzò dirigendosi in cucina. Dal frigo prese una birra in lattina. Chris conosceva i suoi gusti. Ormai era talmente naturale questa cosa che quando ci pensava si sorprendeva di quanto fossero complici le loro vite. In poco tempo erano riusciti a conoscersi senza sforzarsi. Si erano semplicemente trovati, come dicevano gli altri membri del cast.
Non aiutava associare questi pensieri al 'problemino' della sera precedente. Improvvisamente si rese conto che non c'era motivo di preoccuparsi tanto. La reazione era la normale conseguenza a un gesto intimo. Nulla di più.

Con ancora questi pensieri per la testa andò da Chris, facendo attenzione a non fare alcun rumore. Non c'erano porte a chiudere la stanza, quindi si accertò che dormisse profondamente prima di avvicinarsi alla cassettiera ed appoggiarvisi con il sedere. Indossava solo boxer rigorosamente neri. Chris non gli aveva dato nulla da mettersi dopotutto. Incrociando le braccia in modo da essere comodo per bere passò l'ora successiva a fissarlo mentre dormiva. Era supino. L'unico indumento visibile era una canotta bianca poichè il lenzuolo copriva gran parte del bacino del ragazzo. Spuntava una gamba snella da un lato del lenzuolo, lasciata mollemente scivolare al di fuori del materasso. Il braccio destro era piegato sopra la testa, mentre l'altro era appoggiato sul ventre. Era completamente rilassato e ignaro di Darren che lo fissava. Se solo avesse aperto gli occhi, in quel momento, probabilmente non avrebbe risposto delle sue azioni.
Darren fissava il suo volto più che il resto, nonostante lasciasse vagare lo sguardo parecchie volte. Era a poco più di un metro di distanza da lui, mentre sorseggiava la sua birra. Non riusciva a darsi tregua nonostante poco prima avesse concluso che non c'era motivo di preoccuparsi tanto. Appoggiando la lattina vuota sulla cassettiera si avvicinò e s'inginocchio facendo attenzione a non toccare il materasso. Si muoveva misurando ogni millimetro e quasi trattenendo il fiato per non scoprirsi. Appoggiando una mano al muro si sporse in avanti avvicinandosi così al volto di Chris e lo fissò da vicino, ascoltando il proprio cuore azionarsi come una molla; era intenzionato a rivivere il momento, anche se intimamente, per capire. Muoversi in quel modo richiedeva un elevato sforzo fisico ma non sembrava avere problemi; si avvicinò lentamente al viso immobile di Chris, riusciva a sentire il suo respiro calmo attraverso le labbra socchiuse. Si soffermò su quelle labbra ma non si avvicinò e la reazione che quasi aspettava non tardò ad arrivare. Sapeva che avrebbe avuto la conferma solamente se l'avesse svegliato. Sapeva che a quel punto non sarebbe riuscito a resistere. Ne era talmente consapevole, così all'improvviso, che si limitò a spostare il proprio volto verso l'incavo dell collo inspirando il suo profumo e lasciandosi scappare un gemito sommesso.

Si eccitò immediatamente e in modo talmente evidente che dovette stringere un lembo del lenzuolo tra le dita dell'unica mano libera per non rischiare di toccare Chris. Sarebbe risultato fin troppo strano. Tutta la situazione era strana a vederla da fuori. Deglutendo visibilmente si ritirò, costringendosi ad allontanarsi alzandosi in piedi e lo fissò un'ultima volta, consapevole di essersi messo nella merda fino al collo. Scuotendo il capo mormorò un "Cazzo..." sogghignando tra sè. Il più delle volte non aveva idea di quello che stava facendo e questa era sicuramente, una di quelle volte.

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Capitolo 3
*** Hand Smartass ***




N.d.A.

Visto che mi sono fatta attendere troppo con il secondo capitolo, vi ho sfornato subito il terzo. L'ho scritto di getto e l'ho riletto solo una volta ma sapete che vi dico? Questa volta sono pienamente soddisfatta. Mi è venuta l'ispirazione questa mattina a lavoro e ho subito preso appunti. Quindi leggete e fatemi sapere se vi è piaciuta :)



Chris si svegliò accompagnato dal canto degli uccelli, aveva dormito talmente bene che si stiracchiò soddisfatto tra le lenzuola. La stanza era illuminata da un sole acciecante; a quanto pare l'aria di tempesta della sera precedente era stata passeggera. Automaticamente si girò ad osservare l'ora sulla radiosveglia che segnava le 8.20 am. Sospirò pensando che avrebbe potuto dormire ancora una buona mezz'ora, visto che non avrebbe dovuto girare fino alle 10, ma fu completamente destato dal profumo di caffè. Il primo pensiero, ancora obnubilato dal sonno, andò alla domestica domandandosi il motivo della sua presenza così precoce quando improvvisamente si ricordò della presenza di Darren. Si alzò a sedere in un lampo districandosi dal lenzuolo nel tentativo di alzarsi. Indossava solamente la canottiera e un paio di slip che lasciavano in mostra le gambe lunghe e snelle, ricoperte da una soffice peluria biondiccia quasi completamente invisibile a vista d'occhio.
Dovette attendere qualche istante prima di connettere e stabilire che i pantaloni della tuta che voleva indossare erano stesi sulla sedia alla sua destra. Era entrato in modalità panico in così poco tempo che gli girava la testa e quindi, prima di procedere, si risedette sul bordo del letto e guardò davanti a sè.

"Ok. Niente panico. Darren è qui. Perchè è venuto?" aggrottò la fronte cercando di ricordare il motivo quando flash della sera precedente gli passarono nella mente come fotogrammi. "Fantastico." commentò con sarcasmo, tra sè, non del tutto soddisfatto dei ricordi. A parte forse il momento esilarante riguardante l'eccitazione di Darren. Quello è stato il suo momento preferito e difatti si soffermò a pensarci più del dovuto, fissando il vuoto, e mettendo a fuoco il ricordo del rigonfiamento nei suoi jeans.
Scosse la testa freneticamente per scacciarlo, costringendosi ad alzarsi. Darren era di la, non poteva permettersi di presentarsi con il fiato corto e l'espressione soddisfatta. Qualche domanda se la sarebbe fatta.
Alchè si alzò, s'infilò il pantalone della tuta e andò verso la cassettiera dove si trovava lo specchio. L'occhio gli cadde subito sulla lattina di birra che Darren si era dimenticato dopo la visita notturna.
"Che ci fa qui la birra di Darren?" si domandò automaticamente pensando nell'attimo successivo che, no, Darren la sera prima non aveva bevuto una birra, quindi doveva averlo fatto mentre dormiva? E se era così perchè la lattina si trovava in camera sua?
Ragionò sull'enigma prendendo la lattina tra le mani, si guardò allo specchio e notando i capelli spettinati si passò una mano attraverso per lisciarseli all'indietro. Non facendo niente di più andò verso la cucina dove aveva sentito rumore di stoviglie. Incuriosito accelerò il passo "Darren hai idea di come questa lattina sia finita in ca-" si bloccò di colpo entrando in cucina nel vedere Darren, ancora in mutande, intento a preparare il caffè. La mano che stringeva la lattina era ferma a mezz'aria, in bella vista.
Chris boccheggiò per qualche istante impossibilitato a distogliere lo sguardo, farfugliando qualche verso senza senso, tremendamente sotto shock per la visione.
Sorrise involontariamente, riprendendo a respirare, sempre con la bocca lievemente più aperta di quanto la norma richiederebbe ed appoggiò con un tonfo sordo la lattina sul tavolo.

Darren, che si era voltato già da qualche secondo, non appena aveva sentito la voce sua voce, osservò con crescente soddisfazione l'evoluzione della mimica facciale di Chris e sorrise in risposta, completamente a proprio agio, fingendo che nella notte non gli fosse capitato nulla, che non avesse avuto rivelazioni particolari sulle proprie emozioni. Esplodendo in uno dei suoi contagiosi sorrisi a 32 denti mormorò un "Mi sento lusingato Chris ma...ora puoi chiudere la bocca e asciugarti la bava"
Era ritornato ad essere, per fortuna, il solito ed arrogante Darren consapevole della sua prestanza fisica e dell'effetto che solitamente provocava su chi gli stava attorno. Questa consapevolezza s'era accresciuta in modo esponenziale grazie ai messaggi, pericolosamente vicino all'essere definiti stalker, dell'orda di fan in piena tempesta ormonale. Ovviamente la sua ritrovata sicurezza era anche dovuta al disnodarsi dell'intrigato nodo di problemi esistenziali che si era creato da solo. Era attratto fisicamente da Chis Colfer, qual'era il problema?
Voltò nuovamente la schiena a Chris per versare il caffè nelle tazze della colazione, molto capienti. Sapeva quanto Chris adorasse la caffeina, ne era quasi totalmente dipendente. Forse era l'unica cosa che non avevano in comune o una delle poche.

Alla frecciatina di Darren, Chris, si riprese con uno scossone ed arrossì in modo indecente convinto di aver fatto una gaffe, di aver esagerato. Non era preparato a trovarselo in mutande, in cucina, mentre gli preparava il caffè e la sua reazione era stata istintiva, anche fin troppo placida per i suoi standard. Gli era capitato di palpare più di un suo amico quando lo trovava in mutande ma sempre perchè sapeva di poterlo fare. Con Darren non sapeva se poteva farlo e ripensando alla battuta della sera precedente, non voleva rischiare di nuovo di farlo indispettire.
"Scusa Darren, hai ragione...non era voluto...ho solo..." balbettava le sue scuse in modo sconnesso, cercando di dare una spiegazione ragionevole alle sue parole e Darren si voltò aggrottando le sopracciglia, perplesso "Ehi Chris ma stai calmo! Ma ti pare che mi offendo per così poco? Anch'io sarei rimasto imbambolato a fissarmi se mi fossi ritrovato davanti uno specchio, voglio dire...guardami... " continuava a scherzare facendo un passo indietro, una tazza fumante in mano, indicandosi in modo che Chris potesse osservarlo per intero, in tutto il suo splendore. In effetti c'era parecchio da guardare. Non era muscoloso ma molto ben proporzionato. Aveva muscoli naturali, non forzati dalle sedute in palestra. Erano sinuosi, quasi felini, nonostante fosse essenzialmente un ragazzo basso confronto agli standard.

Chris non potè far altro che calmarsi e andar dietro al discorso del ragazzo. Lo guardò ed annuì convendo con lui. "D'accordo. Hai ragione. Ma preferirei evitare di guardarti troppo.." fece qualche passo attorno al tavolo avanzando l'indice teso della mano sinistra come a intimargli di non fare passi falsi. "E per favore mettiti qualcosa addosso. Non ho ancora preso il caffè..." era praticamente inutile fare l'indignato quando ormai aveva svelato fin troppo i propri pensieri, ne era consapevole, ma farlo aiutava a riprendersi dallo shock ma, soprattutto, ad evitare il suo sguardo pienamente cosciente della cosa.
Gli volto le spalle mentre beveva il caffè, restando appoggiato con il fianco al bancone della cucina. Darren lo fissava da dietro come un predatore osserva la sua preda e incrociò le braccia al petto, così come le gambe restando anch'esso appoggiato al bancone. Passarono qualche secondo in silenzio prima che Darren esordisse con un "Vado a vestirmi. Sbrigati dobbiamo essere sul set tra poco. Ah.." aggiunse quasi subito "Non so come sia finita quella lattina in camera tua. Non è che soffri di sonnambulismo?" aspettò che Chris si voltasse prima di parlare indicando la lattina in questione, quindi si allontanò lasciandolo in adorazione del suo fondoschiena.

Si era dimenticato di quella stupida lattina ed era ancora piacevolmente scombussolato dal risveglio movimentato quando suono il cellulare. Non ebbe nemmeno il tempo di ricapitolare gli ultimi 10 minuti. L'unica cosa che era riuscito a cogliere fu che non era lo stesso Darren di qualche ora prima.
"Dimmi Le-" quella mattina lo interrompevano tutti. Lea dal capo opposto del cellulare urlò qualche frase sconnessa prima che Chris riuscisse ad interpretarne il significato "Calmati Lea. Cos'hai da urlare?! Parla con calma mi sono appena svegliato..."  Lea boforchiò qualcos'altro d'incomprensibile prima di fare uno dei suoi sospiri esasperati e ricapitolare a voce alta e lievemente, ma solo lievemente, isterica "E' successo un casino! Porta subito qui le tue chiappe Colfer! Darren non risponde al cellulare. Qui sono tutti nel panico più completo! Muoviti o giuro che ammazzo qualcuno stamattina!"
Chris non riusciva a credere alle proprie orecchie e fraintese le parole di Lea perchè mormorò con calma, sollevando gli occhi al cielo come faceva ogni volta che doveva sopportare Lea in crisi isterica pre-riprese - in quello doveva ammettere era molto simile al personaggio che interpretava - "Darren è qui. Non è stato bene ieri sera ed è passato. Problema risolto. Ora dammi il tempo di lavarmi e arriviamo." disse velocemente per sviare da qualsiasi altra domanda. A Lea ovviamente non bastava quella frettolosa spiegazione, potè quasi sentirla mentre sbatteva il piede a terra in modo talmente infantile da farlo ridere. "Da-" non riusciva a finire la parola da quanto era sbalordita dalla flemma del collega "E' li. Darren è da lui! Puoi anche ringraziare la Guardia Nazionale per la disponibilità!" dal tono di voce sdegnato e sarcastico si capiva che stava rivolgendo quella dichiarazione a qualcuno vicino a lei. Quel qualcuno era Ryan e Chris riuscì a sentirlo attraverso il telefono gracchiare qualcosa, che per fortuna non comprese. Insomma erano tutti impazziti?! "Lea ma cosa sta capitando li?" Era abituato alle scenate teatrali di Lea e Ryan ma ora cominciava a preoccuparsi. S'incamminò verso il bagno, cercando di capire qualcosa della conversazione che chiaramente stavano avendo quei due al telefono mentre lui attendeva una risposta, ma mentre aprì la porta - il bagno era l'unica stanza del loft circondato da muri, per la privacy - si ritrovò davanti un Darren con un asciugamano avvolto attorno ai fianchi, tutto bagnato, chiaramente appena uscito dalla doccia.

Due volte in nemmeno un ora era troppo per chiunque, anche per Chris. "Oh...cazzo!"  dopo aver dato una veloce occhiata d'insieme, con ancora il cellulare attaccato all'orecchio, richiuse la porta e vi si appoggiò contro scuotendo il capo e strizzando gli occhi, come per voler scacciare ciò che aveva appena visto. "Vestiti per la miseria! Lo fai apposta!" urlò in direzione della porta mantenendo gli occhi serrati anche nonostante il pericolo passato. Non si può più avere un po' di privacy nemmeno in casa propria!
Lea, che aveva un udito acuto, nonostante stesse discutendo amabilmente con Ryan senza calcolare Chris, non si fece scappare l'esclamazione e il suo cervellino ragionò velocissimo per poter esordire con uno spaventato "Chris? Che sta succedendo li? Cosa. State. Facendo lì?" Ma perchè tutti arrivavano alla stessa conclusione? Lea scandì con un tono severo la domanda con sempre crescente panico nella voce. Chris, già diretto verso la propria stanza per vestirsi ed allontanarsi da quella tentazione, non riuscì a partorire una bugia sensata e quindi borbottò un "Ho sorpreso Darren in bagno, mezzo nudo. Ora fammi vestire, così mi puoi raccontare cosa cavolo sta succedendo lì!" anche lui stava cominciando ad innervosirsi, ma non per lo stesso motivo di Lea. Lei infatti prima di chiudere la chiamata, e dargli il tempo di rispondere, ridacchiò e maliziosamente disse "UhUhUh finalmente ci sei riuscito eh! A dopo!"
Chris non potendo replicare sbuffò e buttò il cellulare sul letto. Si vestì velocemente maledicendo Darren e la sua pazzia mattutina. Non voleva tornare con il pensiero a quella visione ma non ci riuscì, era difficile farlo. Era ancora gocciolante, bagnato, e non sembrava nemmeno sorpreso o dispiaciuto per l'entrata. Ma cos'era cambiato da ieri? Aveva sentito bene la risata, oltre la porta, mentre gli urlava di rivestirsi. A che gioco stava giocando? Se non fosse stato per Lea e i suoi drammi avrebbe volentieri perso tempo a scoprirlo.

Nel tragitto dall'appartamento di Chris al set c'erano solo 40 minuti di strada. Ognuno prese la sua auto. Sorvoliamo sull'espressione di Paul, il portiere, quando li vide uscire insieme. Sorvoliamo anche sulla fatica che fece Chris nel costringere Darren a smetterla di comportarsi da imbecille, nonostante preferisse questa versione a quella noiosa della sera prima, perchè gli fece perdere tempo. Molto tempo e anche una buona dose di sanità mentale e fisica. Tra la performance della sera precedente e le visioni del mattino anche Chris aveva un limite. E lo stava per superare. Abbondantemente.

Raggiunto il set, parcheggiarono vicini e avanzarono verso gli studi dove solitamente si tenevano le riunioni, sorpassando le varie roulotte e altre persone tra membri della crew e visitatori esterni. Entrambi portavano gli occhiali da sole per abitudine più che per necessità. Entrambi Ray Ban. Chris dalla montatura nera e Darren l'inseparabile montatura rosa.
Chris teneva in mano un bicchiere di cartone di Starbucks contenente del caffè, il secondo nel giro di un'ora, mentre Darren portava una confezione di ciambelle per farsi perdonare di aver seminato il panico. Chris l'aveva aggiornato sulla telefonata e sul misterioso dramma in atto.

La curiosità di entrambi fu presto soddisfatta dall'arrivo di Lea, insieme a Ryan, Dianna e 'L'uomo-del-pianoforte-altrimenti-detto-tappezzeria' .
Lea, prima che Ryan - quella prima donna - potesse raggiungere Darren di cui, era certa, era pazzamente innamorato, gli corse in contro svolazzando leggera con Dianna al seguito e lo prese a braccetto "Io e te dobbiamo parlare!" Sembrava che la notizia di Chris che aveva visto Darren mezzo nudo fosse già di dominio pubblico. Come poteva Lea starsene zitta dopo un così succoso pettegolezzo. Darren infatti sorrise annuendo, probabilmente inconsapevole della ragione di tanta spensieratezza nella collega, ma comunque abituato alla sua esuberanza. Non fece in tempo a chiederne la ragione che Chris la fissò con tanto d'occhi, avendo colpo al volo "Non era appena successo un dramma che mi ha costretto a saltare la colazione appena un'ora fa Lea?"
Ryan gli rispose prima che potesse farlo lei, ma con una sola parola pronunciata con tono talmente drammatico da farlo quasi ridere "SPARITI!" Seguitò un momento di silenzio in cui Chris e Darren lo fissarono come se attendessero un seguito. Quando non arrivò si guardarono perplessi ma prima che potessero replicare qualsiasi cosa Ryan, con aria irritata continuò parlandogli come se avesse davanti dei cretini "I Video ragazzi! I video delle riprese. Spariti!"

Entrambi continuarono a fissarlo come se fosse una specie di alieno mentre Lea e Dianna annuivano in sincrono a seguito della giustificata preoccupazione di Ryan, ma visto che Chris e Darren non sembravano capire e Ryan sembrava ormai sull'orlo di una crisi di panico - ci mancava poco che si stringesse le mani attorno alla testa - Dianna s'insinuò nella conversazione esordendo con la sua voce elegante e calma, molto diplomatica "Ragazzi. Dovrete rigirare la scena del bacio."

Ecco. Ora la notizia era arrivata. E la reazione dei ragazzi fu la medesima. Spalancarono le bocche nello stesso istante, quindi si fissarono ma fu Chris a parlare per primo. "Cosa? Ma come? Ci abbiamo messo un'intero pomeriggio per girare quella scena. Era perfetta. Non si può rifare. Possibile che non ci siano delle copie in archivio?" Sparò a raffica, incredulo della notizia ma il suo tono non sembrava sortire nessun effetto. I presenti, escluso Darren, avevano avuto tempo per digerire la notizia e ormai non c'era nulla da fare. Ryan non rispose alle velate accuse di Chris e se ne andò ordinando, ormai di spalle "Muovetevi! Mettetevi i vestiti di scena e sbrigatevi. Niente storie. Si rigira!"
La notizia lasciò i ragazzi nello sconforto più totale. Non per la scena in sè, quanto per il tempo perso e che avrebbero ancora perso rischiando di ritardare la messa in onda.
Solo in un secondo momento Darren pensò alle conseguenze di questa notizia. Doveva rigirare la scena che gli aveva sconvolto le ultime 36 ore? Lanciò un'occhiata a Chris, ancora ammutolito, chiedendosi cosa stesse pensando ma Lea gli interruppe il filo dei pensieri fissandoli entrambi con fare superiore "Cosa sono quelle facce? Non sarà complicato. La prima volta è venuto così bene!" esclamò sognante congiungendo le mani quasi in adorazione dei suoi colleghi. Lei era chiaramente una fan del Klaine, le si leggeva in faccia. Peccato che in faccia le si leggesse anche qualcos'altro. "Chris ripensa a Darren sotto la doccia e vedrai che il secondo bacio vi verrà ancora meglio!" Sia lei che Dianna scoppiarono a ridere come due comari e scapparono lasciandoli da soli.

La reazione di Chris fu istantanea. Arrossì vistosamente e si voltò verso Darren che lo stava ancora fissando senza sorridere, sollevando le mani come a volersi parare da un colpo "E'..è...mi è scappato! Ero...sconvolto! Eri...bagnato!" Non stava facendo progressi. Chris agitato era qualcosa di sorprendentemente insicuro. "Oh per la miseria!" Sbottò alla fine. Meglio stare zitti prima di lasciarsi scappare altro. Si voltò di scatto e se ne andò verso il proprio camerino, per cambiarsi e calmarsi.
Darren restò insolitamente serio e in silenzio. Non reagì all'imbarazzo di Chris come avrebbe voluto. A ripensarci la sua reazione confermava i suoi dubbi. Chris era attratto da lui ma a quanto pare ne parlava. Non che non potesse farlo ma gli aveva dato fastidio. Era irritato al pensiero che qualche notizia distorta e sbagliata potesse uscire da li ed era irritato soprattutto perchè...era irritato. Fino ad un'ora prima era elettrizzato all'idea di stuzzicare Chris ed ora?
Sbuffando si diresse anche lui nella sua roulotte per cambiarsi e mettersi gli abiti di Blaine.

Si ritrovarono tutti sul set della Dalton mezz'ora dopo. Erano tutti pronti a girare. Ryan nella sua postazione. Chris e Darren anche. Chris aveva avuto poco tempo per calmarsi ma ripensandoci non era del tutto dispiaciuto dell'occasione. Era agitato ma compiaciuto. Seduto al tavolo della scena, con davanti l'occorrente per decorare la bara di Pavarotti, attendeva il via di Ryan. Darren dietro le quinte faceva lo stesso, attendeva il momento giusto per entrare in scena. Era ancora più agitato della volta precedente, ormai era passata e non voleva più pensarci. Si passò i palmi delle mani sui pantaloni della divisa per quanto erano umide. Facendo i soliti esercizi per entrare nel personaggio si accorse in un secondo momento della voce di Ryan che strillava ordini.
"Giriamo subito la scena del bacio. Al contorno ci pensiamo dopo. Voglio sbrigarmi. Dobbiamo andare avanti" Il nervosismo di Ryan era contagioso. Tutto il team sembrava essere sulle spine per l'accaduto. Sul set aleggiava una tensione quasi palpabile che innervosì e indispettì Chris.

Quando Darren entrò in scena e si sedette di fronte a Chris, per riprendere dall'ultima parte, quasi non lo guardò concentrato com'era ad entrare nel personaggio, ricordarsi le battute e non pensare con la propria testa ma con quella di Blaine. Chris dalla sua posizione gli lanciava delle occhiate veloci per tentare di capire quanto fosse arrabbiato. Stava andando così bene! Prima che Ryan urlasse di iniziare e fare silenzio ebbe il tempo per sussurrargli "Non volevo metterti in imbarazzo" allungò istintivamente una mano a sfiorare quella del collega, senza pensare, forse già entrato nella parte. Darren fu talmente sorpreso dal tono di voce di Chris che sollevò lo sguardo, corrugando la fronte come se non avesse capito, quando in realtà era solo concentrato a sentire la reazione dentro il suo stomaco alla voce di Chris. Forse era già entrato anche lui nel personaggio ma si poteva dire che si sentiva quasi...toccato?
In ogni caso non aveva tempo per pensare perchè Ryan urlò "AZIONE!"

Il silenzio calò sul set. Nemmeno le mosche osavano ronzare. C'era troppa tensione nell'aria, troppo nervosismo. Era quasi difficile concentrarsi ma Darren sospirò appoggiando la propria mano su quella di Chris con esitazione.
"Tu mi tocchi nel profondo Kurt" pronunciò la battuta di Blaine con talmente tanta enfasi che Chris rischiò di vacillare e sbagliare l'interpretazione. Lo fissò con la stessa intensità con cui Kurt avrebbe fissato Blaine, come richiedeva il copione. Spalancò appena gli occhi, incredulo, sentendo chiaramente la mano di Darren sopra la sua...o meglio sopra quella di Kurt. Ne sentiva il peso. Avevano già girato quella scena, una decina di volte almeno, ma anche questa volta era tremendamente agitato tanto da sentirsi lo stomaco in subbuglio.
Darren continuò nell'intepretazione avvicinandosi un po' con la sedia, come gli aveva detto di fare Ryan "E questo duetto è solo una scusa...per...passare del tempo con te" fece le pause nei momenti giusti per sottolineare ed enfatizzare l'insicurezza e l'emozione di Blaine.
Eccolo il momento. Lasciò andare la mano di Chris e l'appoggiò sullo schienale della sedia dov'era seduto il collega per avere maggiore stabilità. Chris interpretò la sorpresa e l'incredulità di Kurt con maestria, restando senza parole, perdendosi a fissare il volto di Darren che si avvicinava al suo ed accolse le sue labbra con delicatezza, in un primo momento, senza rispondere, com'era descritto nel copione. Doveva mostrare l'esitazione di Kurt quando quel semplice tocco gli aveva risvegliato il desiderio di divorarlo.

Darren ringraziò di essere piegato in avanti perchè non appena le sue labbra toccarono quelle di Chris la reazione fu istantanea. Come voleva il copione in un primo momento sfiorò appena le labbra di Kurt ma subito dopo vi si appoggiò, spingendo appena contro quelle del collega, per far in modo che le dischiudesse per accoglierlo con decisione. Istintivamente appoggiò la mano libera, che doveva restare appesa lungo il fianco, inutilizzata, sulla gamba di Chris e risalì lentamente accarezzandolo in modo quasi impercettibile. Erano coperti dal tavolo, l'angolazione era perfetta perchè il gesto passasse inosservato. Peccato che Chris, non appena se ne accorse, non pensò più come Kurt ma perse ogni inibizione scollegandosi completamente dal suo personaggio. Tese le dita della mano che ancora era appoggiata sul tavolino per poi arricciarle, mentre inspirò il respiro di Darren attraverso le due labbra e rispose con più ardore al bacio, non solo dischiudendo le labbra ma sfiorando quello inferiore con i denti, impercettibilmente, tendendosi verso di lui.
Darren, ormai completamente fuori gioco, piegò appena le ginocchia e mosse la mano sulla gamba di Chris in modo che le dita sfiorassero l'interno della coscia senza fermarsi nella salita e contemporaneamente rispose all'impeto del bacio con un gemito sommesso, che lo esaltò maggiormente, rendendo il bacio decisamente più vivace.
Finalmente Chris riuscì a fare quello che desiderava. Staccò la mano dal tavolino e la infilò tra i capelli di Darren tirando verso di sè per prolungare il bacio a cui si sommarono, visibilmente, le loro lingue. Quando Darren ebbe raggiunto la meta, con la mano, piegò le labbra in un sorriso che non sfuggì a Chris, essendogli incollato.

Non riuscivano a fermarsi. Nel silenzio mortale che era calato sul set si sentivano chiaramente i sospiri dei due ragazzi. Tutto il cast presente, lo staff e lo stesso Ryan erano senza parole, intenti a fissarli a bocca aperta. Lea e Dianna riuscirono a distogliere gli occhi dalla scena scambiandosi un'occhiata scioccata e allo stesso tempo divertita, di quelle che volevano iintendere solamente una cosa.
Tutta la scena, che non doveva durare più di 5 o 6 minuti, li lasciò con il fiato sospeso. A NESSUNO era sfuggito il gesto del braccio di Darren ma nessuno aveva il coraggio di fermarli, di intromettersi tanto erano impegnati a divorarsi.

Nessuno si aspettava una reazione del genere. Solo Ryan, dopo molti minuti, riuscì a riprendersi e mormorare a voce abbastanza udibile "Ehm...ragazzi? Credo sia abbastanza. "
Sentendo quella voce, in chissà quale modo, entrambi spalancarono gli occhi e si separarono come se si fossero scottati. Ritornarono alla realtà in modo talmente repentino che non ebbero modo di pensare. Si fissarono senza parole, entrambi senza fiato e con le labbra arrossate e gonfie.
Il silenzio appena rotto da Ryan esplose in un urlo, molto americano, di Lea nemmeno fosse al SuperBowls e di conseguenza tutto il set proruppe in urletti chi divertiti, chi esaltati, in complimenti e battere di mani.

Darren osservò il set attorno a sè senza nemmeno vederlo per poi tornare a fissare Chris ugualmente sconvolto. Non riusciva quasi a sentirlo il rumore tanto era ovattato il suo udito. Si fissò la mano che aveva accarezzato Chris e automaticamente abbassò lo sguardo ai suoi pantaloni che non nascondevano nulla. Chris non era in una situazione migliore ma almeno lui era seduto. Era successo tutto talmente veloce che non riusciva ancora a capacitarsi, quindi alzò lo sguardo a guardare Darren. La sua espressione rasentava il terrore per l'accaduto, per non parlare del desiderio per nulla assopito, anzi...probabilmente era notevolmente aumentato. Restò seduto appoggiando le mani sulle proprie gambe dove aveva ancora la sensazione del tocco della carezza di Darren. Entrambi erano in grado di respirare a malapena, più che altro sospiravano ancora in piena tempesta ormonale.

Attraverso gli urletti divertiti di tutti si sentì la voce divertita di Ryan dire "Non credo sia il caso di mandare in onda questa scena. Era un po' troppo...audace..."  non sapeva che parole usare. Era ovvio che si riferiva al genere del telefilm perchè non avrebbe avuto problemi a farli proseguire se si fosse trattato di Nip/Tuck. Ancora scosso dovette ammettere con un po' di rammarico "E' stata una prova stupefacente ed esaltante da molti punti di vista ragazzi ma...dobbiamo ripetere." guardò l'orologio per rendersi conto che era ora di pranzo e quasi sospirò di sollievo "Ora facciamo una pausa. Andate a mangiare e Darren..." attese che l'attore si voltasse verso di lui, ancora palesemente sconvolto, per proseguire "...tieni le mani in tasca alla prossima ripresa!" Scoppiarono tutti a ridere perchè oltre a non essergli sfuggito il gesto di Darren e l'ovvia reazione di Chris, non riuscivano a distogliere lo sguardo dai pantaloni di Darren. Lea e Dianna principalmente se la ridevano come matte mentre lasciavano il set. Quasi tutti si allontanarano ma i protagonisti del momento esilarante erano ancora nelle medesime posizioni.

Chris seduto che aspettava gli si calmassero i bollenti spiriti e Darren in piedi, a poco più di un metro, che si guardava intorno. Entrambi non seppero far altro che ridere alla notizia di dover ripetere la scena. Chris parlò per primo, ridendo "Almeno le aspettative non saranno alte..." e sollevò lo sguardo al volto del collega curioso di vederne finalmente le reazioni. Darren rise, apparentemente rilassato, quando incontrò il suo sguardo e si strinse nelle spalle, sollevandole in un gesto d'impotenza. "Chris io..." non sapeva cosa dire, come giustificare quello che era appena successo. Con movimenti non del tutto fluidi si avvicinò a Chris e gli si inginocchiò davanti. "Ehi! Fermo!" reagì subito Chris portando le mani avanti ad appoggiare sulle spalle di Darren. Voleva bloccarlo in modo che non potesse avvicinarsi di più. La differenza d'altezza tra i due era enfatizzata in quella posizione. "Davvero, fermo. Non sono sicuro di essere in grado di rispondere delle mie azioni" disse con sincerità e con una leggera nota di panico Chris. Era evidente, non poteva fingere il contrario. Però era evidente anche per Darren, era stato lui a innescare la bomba.
"Rifacciamo la scena in modo...normale, come vuole il copione, e poi ti voglio nel mio camerino. Dobbiamo parlare!" terminò la frase con un guizzo delle sopracciglia, malizioso, alzandosi ed incamminandosi fuori dal set. Lasciò un Chris in evidente difficoltà seduto sulla sedia ad occhi sbarrati ma, questa volta, non per la paura.

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Capitolo 4
*** Temptation ***


Chris aspettò una decina di minuti prima di alzarsi dalla sedia. Sentiva il proprio corpo attraversato da ondate di desiderio talmente intense da lasciarlo intontito. Era quantomeno inutile ripetersi come un mantra che aveva baciato Darren. Davanti a tutti. Durante le prove. Prove che gireranno nuovamente proprio a causa di quei dieci minuti in paradiso. Non seppe dire con esattezza cosa l'avesse fermato dall'alzarsi e sbatterlo contro il tavolino, buttando all'aria quelle insignificanti cianfrusaglie sceniche.
Se solo ripensava alla mano di Darren, al modo in cui l'aveva accarezzato, al modo in cui aveva sorriso quando aveva sentito la sua eccitazione. Se solo ripensava a quel dannato Ryan Murphy che l'aveva interrotto! Chissà se avesse continuato cosa avrebbe fatto...come l'avrebbe fatto. Aveva pensato a Darren in quel modo molte volte ma ora, ORA, sapeva anche cosa si provava. Non poteva farsi trovare ancora lì dopo la pausa. Nel giro di un'ora sarebbero ritornati tutti per riprendere a girare e lui avrebbe fatto una figura pessima.

Finalmente si alzò e, con passo un po' malfermo, si diresse verso la zona relax dov'erano disposti i tavoli e i piatti a buffet. Non aveva fame. Non riusciva a pensare al cibo al momento ma, quando oltrepassò la porta della sala, si bloccò nel vedere tutti allo stesso tavolo, incluso Darren, che parlavano e ridevano. Lui non appariva minimamente imbarazzato, sembrava un giorno qualunque. Si fermò a guardare i colleghi da lontano, sorridendo, convinto che fossero davvero un bel gruppo. Si soffermò soprattutto su Darren, sul suo volto appena esploso in una risata sicuramente dovuta a una battuta di Mark, e subito gli si contorse lo stomaco desiderando che quell'incontro in camerino avvenisse immediatamente.
Si sbottonò la giacca della divisa della Dalton che ancora indossava per sfilare dal taschino interno il cellulare. Strinse i denti in una palese dimostrazione di impazienza, scrisse "Nel tuo camerino. Ora." e lo inviò a Darren, quindi passando nelle vicinanze del tavolo per farsi notare, si diresse proprio verso il camerino. Il passo spedito attirò l'attenzione di Lea che, con il suo solito tono provocatoriamente malizioso, urlò nella sua direzione "Come mai tanta fretta Chris?". Tutta la tavolata fece silenzio per ascoltare lo scambio di battute. Erano tutti curiosi di scoprire l'evolversi della storia e glielo si leggeva chiaramente in faccia. Anche Darren alzò lo sguardo dal cellulare, dopo aver letto l'invito del collega; strinse le labbra in attesa del momento opportuno per esaudire il suo desiderio.

Chris, che non sperava assolutamente di riuscire a farla franca, rallentò il passo e con aria falsamente ingenua le rispose "Ahm...accetti un 'di là' come risposta?" e dall'eloquente espressione di Lea capì che la rdomanda era da considerarsi relativa. Sbuffò visibilmente insofferente ma le concedette una risposta esauriente, almeno per i suoi standard. "Ho una cosa da sbrigare. E non intendo dichiarare di più!" si affrettò ad aggiungere non appena la vide aprire bocca per controbattere. Lanciò una veloce occhiata a Darren, che abbassò lo sguardo per trattenere una risata, prima di continuare per la sua strada.
A tavola ripresero le chiacchiere con Lea che scambiava battute volgari con Dianna su quanto era successo sul set, indifferente della presenza di uno dei protagonisti. Il protagonista in questione, infatti, sembrava più interessato al suo cellulare che ad ascoltare loro. La vista acuta delle due comari non si lasciò sfuggire nulla. Darren inviò in risposta un breve "Accidenti...corro!" prima di sollevare lo sguardo e annunciare, come se si fosse improvvisamente ricordato di un affare urgente, "Credo che andrò a rivedere le battute" .Novellino. Si dovette subire gli sguardi biasimanti di Lea e Dianna, che risposero con uno scettico "Certo!" in coro. Le fissò per qualche istante, quasi fulminandole, prima di appoggiare i palmi delle mani sul tavolo e alzarsi per scavalcare la panca su cui era seduto, al fianco di Cory.
"Ci siamo. Ecco il secondo round. Partono le scommesse?" esclamò Lea non appena Darren si fu volatilizzato, guarda caso proprio nella stessa direzione che poco prima aveva preso Chris. Tra le risate generali Mark sbattè una banconota sul tavolo "Cinque dollari che se lo scopa!" Dianna arricciò il naso mentre appoggiò delicatamente altri 5 dollari sopra quelli di Mark "Quanto sei volgare! Darren è etero. Però sono così carini!" mormorò sognante voltandosi verso Lea per avere la sua conferma. "Etero? Gli potranno anche piacere le donne ma quello è stato...wow!" Appoggiò altri 5 dollari e di seguito fecero lo stesso Cory e Kevin. "Mi ricordo l'effetto che ebbe su Chris l'arrivo di Darren. Sapeva della sua esistenza tramite...delle rappresentazioni teatrali, credo, che fece su Harry Potter. Ah, a proposito, una gran figata A Very Potter Musical! " prese appena fiato prima di ricominciare "Ho dovuto sciropparmi ogni. minimo. commento su quanto fosse bello, bravo, adorabile e fisicamente attrente" scosse la testa come se fosse completamente esaurita quando invece si divertiva a raccontare quel tipo di aneddoti sul suo collega, difatti non riusciva a smettere di sorridere "Cavolo, ragazzi, Chris è completamente fuori per Darren. No dico ma avete visto quel bacio?!" esclamò stupefatta indicando verso il set, con un indice "Non ci avrei scommesso mezzo dollaro ma ora..beh..wow!" portò le mani in avanti come se volesse difendersi da un attacco e i loro discorsi ripresero senza sosta. Cosa pensava Chris prima? Che bel gruppo? Sì, che bel gruppo di pettegoli!

Chris aspettava da qualche minuto, fremendo, fuori dal camerino di Darren; era ridicolmente nervoso tanto che si continuava a torcere le dita camminando avanti e indietro completamente combattuto dal desiderio per il collega e dalla voglia di parlare dall'accaduto.
Darren sembrava essere posseduto dallo stesso sentimento del collega visto quanto aveva affrettato il passo, non appena fuori portata degli sguardi curiosi.
Quando lo vide, avvicinandosi, fece un sorriso titubante e una volta dietro di lui gli prese un braccio per fermarlo e farlo voltare verso di sè. Si fissarono per un interminabile istante, in cui lessero nei loro occhi soltando brama, prima che Darren lo spingesse contro il muro, facesse scivolare entrambe le mani ai lati del suo volto e si fiondasse sulle sue labbra con forza, quasi volesse divorarlo.
Chris ebbe il tempo di pensare solamente "Oh mio Dio!" prima di rispondere al bacio afferrando con una mano un lembo della camicia di Darren, tirandolo a sè, e infilare l'altra tra i suoi capelli stringendo qualche ricciolo tra le dita. Voleva con ogni fibra del suo essere appropriarsi di quel corpo e glielo dimostrò attirandolo maggiormente verso di sè, strattonando la camicia per sfilarla dai pantaloni e potersi intrufolare sotto, a contatto con la sua pelle.

Se Chris era così smanioso era solo colpa dei mesi di astinenza dovuti alla stramaledetta cotta per il collega che ora si stava letteralmente mangiando. Darren, dal canto suo, non era da meno ma non riusciva a dimostrare la sua voglia come sapeva di essere in grado di fare. Era come bloccato. Non sapeva esattamente dove mettere le mani; desiderava toccarlo, accarezzare ogni millimetro del suo corpo ma non sapeva come, mentre invece notava che Chris sapeva esattamente cosa voleva e come ottenerlo. Si limitò a far scivolare le mani sul collo di lui fino alle spalle, a cui si aggrappò, mentre gli si premeva addosso con il bacino desideroso di sentirlo contro di sè.

Il bacio sembrava voler durare un'eternità; su quello erano totalmente compatibili. Darren si accorse di desiderarlo in modo talmente impetuoso che per un attimo vacillò separandosi, approfittando di quella pausa per sogghignare e mormorare, tra il respiro affannoso di entrambi "Non se la sono bevuta" non aprì gli occhi per guardarlo, voleva assaporare appieno quelle sensazioni senza l'ausilio della vista. Tutto era enfatizzato quando si eliminava la vista; il suo odore, la consistenza delle labbra e della pelle di Chris, il suo sapore erano qualcosa di talmente invitante che non riuscì ad aspettare la sua risposta e gli si fiondò addosso. Chris non sarebbe stato in grado, in ogni caso, di rispondergli tanto era impegnato a reimparare a respirare. Fece scorrere entrambe le mani sui fianchi di Darren sfilandogli del tutto la camicia dai pantaloni, raggiungendo la schiena "Sei...così caldo..." mormorò tra le sue labbra, senza riuscire a staccarsi. Ogni carezza pareva di fuoco tanto era infiammato il suo bisogno di quel ragazzo.
Darren rabbrividì mordendogli d'istinto il labbro inferiore prima di accarezzarglielo, lentamente, con la lingua. Nessuno dei due sembrava intenzionato a smettere; nel momento in cui Chris fece scivolare una mano alla cintura dei suoi pantaloni, però, Darren lo bloccò tirandosi indietro e aprendo finalmente gli occhi "Aspetta..." sussurrò passandosi una mano sulla bocca decisamente umida e infilando l'altra nella tasca dei pantaloni per prendere le chiavi del camerino. Chris lanciò un'occhiata da una parte all'altra del corridoio per controllare che non ci fosse nessuno, ansioso di riprendere a baciare Darren e lui, con la stessa impazienza dell'amante, non riusciva a centrare la toppa con la chiave. Chris, ormai al limite della sopportazione fisica, gli rubò le chiavi di mano e aprì la porta tirandoselo dietro dalla cravatta.

Quell'impetuosità stupì Darren che lo guardò con tanto d'occhi mentre, non ancora del tutto dentro al camerino, gli si scagliò nuovamente addosso ricominciando a divorarlo. C'era quasi ossessione in quei baci e una fretta che preoccupò un po' Darren, perchè decisamente non conosceva quel lato del collega e ovviamente non se lo aspettava. Non poteva che esserne compiaciuto. Senza dividersi si tolserò le giacche della Dalton e, solo allora, Chris scalciò la porta per chiuderla. Fu forse il rumore del colpo o chissà cos'altro ma finalmente si staccò da Darren, fissandolo come solo un predatore può fare con la sua preda.
Si guardarono, entrambi senza fiato, per qualche istante prima che Darren si rendesse conto di quanto era appena successo ed esclamasse "Christopher tu. sei. incredibile!" completamente sorpreso ma anche divertito dall'irruenza che gli aveva appena dimostrato.
Soffiò l'aria in eccesso dalla bocca aspettando che il sangue nelle sue vene riprendesse a pompare in modo normale, sovraeccitato dall'ardore del suo collega, quindi appoggiò il sedere al tavolino dove di solito erano collocati profumi e altre cianfrusaglie sceniche, guardando finalmente ciò che restava della divisa.
"Ma come..ma come hai fatto in meno di cinque minuti a ridurmi così?" si voltò verso lo specchio e osservò senza parole anche lo sconvolgimento dei capelli.
"Ci ho messo anche troppo...credimi" replicò Chris non ancora del tutto ristabilito, con malizia. Alla risata di Darren rispose con la stessa moneta prima di abbassare lo sguardo sulle giacche delle divise a terra e infine sull'aspetto globale del collega.

Non poteva crederci ma non aveva tempo, nè voglia di porsi quesiti emblematici. Con l'espressione e la voce ancora carichi di desiderio gli si rivolse senza smettere di guardarlo "Non dovremmo parlarne con gli altri" sentenziò prima che Darren si voltasse a fissarlo, scettico "Sei davvero convinto che non si siano accorti di nulla?"
"Ovvio che se ne sono accorti...dopo quello che mi hai fatto sul set! Ma di...questo, non dovremmo parlarne." concluse, apparentemente convinto che la sua fosse una giusta decisione. Non ne era del tutto persuaso ma al momento la sua mente ancora in fibrillazione non riuscì a suggerirgli nulla di meglio.
Darren aspettò qualche secondo a rispondere un po' perplesso per le sue parole ma poi annuì, nonostante non avesse un'idea precisa; ci avrebbe pensato una volta solo, una volta lontano dalle tentazioni.
"Come vuoi Colfer. Te ne volevo parlare ma non mi aspettavo...questo!" sbattè di riflesso le palpebre, meravigliato, portandosi una mano tra i capelli per dargli una parvenza di ordine, inutilmente. "Ti desidero così tanto che non hai idea...di come mi sento. Questa cosa mi sta facendo diventare pazzo! Da quanto è cominciata? Due giorni? E non riesco che pens-" Chris lo interruppe aggrottando la fronte, nonostante fosse colpito da quella dichiarazione. "Come scusa...due giorni? Che significa?" Era sicuro di sapere cosa passasse per la sua testa. Era ovvia la sua confusione. Un etero che scopre di essere attratto da un altro ragazzo? Manderebbe in confusione anche lui scoprire di essere attratto dall'altro sesso; il solo pensiero, però, lo fece rabbrividire.
"Beh...è per questo che ieri sera sono venuto a trovarti, ecco..." alzò gli occhi al cielo con evidente sforzo, sentendosi in imbarazzo nell'ammettere che era lui la causa della sua eccitazione. Chris non colse subito ma non appena il neurone si mise in funzione spalancò la bocca, arrossendo appena, per poi esclamare con ironia "Era per questo che..eri così eccitato?" aspirò aria dalla bocca ancora spalancata trattenendosi dal ridere perchè più che divertito era terribilmente esaltato dall'idea.
"Quindi io ti eccito..." mormorò malizioso e provocatorio avvicinandosi a Darren che, stimolato dal suo tono di voce, strinse le mani sui bordi del tavolo mentre lo guardava con avidità; i suoi occhi nuovamente accesi dalla passione non riuscivano a staccarsi dalle movenze feline di Chris, ne era totalmente ipnotizzato e ciò gli fece istintivamente paura. Nemmeno una donna lo aveva stregato in quel modo. Scuotendo la testa si riprese giusto in tempo per borbottare "Sì, te lo stavo dicendo." il tono improvvisamente freddo fece bloccare Chris, a poco meno di un metro da lui.
Tutta la sua sicurezza scemò non appena sentì quella risposta e lo fissò timoroso di aver esagerato. Lui era così. Sembrava ingenuo, calmo, infantile ma era così, era passionale infondo e Darren aveva risvegliato proprio quella parte di lui.

Accortosi di averlo spaventato si affrettò ad abbassare lo sguardo, scuotendo il capo "Non volevo essere così freddo. Perdonami. Sono confuso." A quel punto Chris strinse le braccia al petto e lo fissò per qualche istante soppesando le parole "Non voglio complicazioni Darren. Questa cosa è successa troppo in fretta. Una cosa è chiara: io ti eccito. Mi desideri. Posso quasi sentirne l'odore." la voce roca era carica di desiderio, ma non poteva farne a meno. Non c'era ancora stato il tempo di raffreddare i bollenti spiriti e tutto, nel corpo e nella voce di Chris, urlava sesso. C'era un livello di tensione sessuale nell'aria che rendeva difficile respirare o muoversi. Darren si rendeva conto che finchè non consumavano la loro passione non avrebbero mai avuto una conversazione seria. "Quindi" riprese Chris moderando il tono "finchè non avremo capito cosa sta succedendo, ti prego, evitiamo di appendere i manifesti. Tu lo sai che puoi essere te stesso con me. Senza problemi." C'era un non so che di tenero nella sua voce mentre concludeva il discorso, allungando una mano al suo viso per accarezzarglielo delicatamente. Erano soprattutto amici.
"Quindi non vuoi parlarne." dedusse Darren non del tutto contento ma ugualmente sollevato. "Non ora." rispose Chris controllando l'ora. "Ora decidi. Mancano 20 minuti all'inizio delle riprese. Vuoi che me ne vada?" chiese riproponendo lo stesso tono provocatorio di poco prima. Darren sorrise invitante "Non ti muovere da li!"


***

Si presentarono sul set con un ritardo di 10 minuti e videro tutti raggruppati attorno a Ryan che, quando si accorse della loro presenza, ebbe la decenza di mostrarsi notevolmente imbarazzato e a disagio. Darren che non aveva notato le loro espressioni perchè impegnato a sistemarsi la camicia nei pantaloni, esordì visibilmente euforico "Allora si gira?" Chris al suo fianco, con le mani in tasca, sembrava essere appena uscito da un book fotografico visto quanto era perfetto. Entrambi portavano visibi segni del loro incontro clandestino ma, a parte un'occhiata di Mark al piccolo taglietto appena sotto il labbro inferiore di Chris e una di Lea che non sembrava del tutto contenta, nessuno osò commentare il loro arrivo insieme. Ryan si avvicinò con un cd in mano, più di uno a dire la verità, tutti nelle loro custodie ben protetti e sigillati.
Nessuno sembrava intenzionato a guardarli negli occhi, tranne Dianna che aspettava le loro reazioni a quanto gli stava per dire il regista.
"Cos'è successo? Cosa sono quei cd?" chiese Chris indicandoli con le mani. Ryan si affrettò a rispondere "Sono riapparsi." Silenzio. Sia Darren che Chris abbassarono lo sguardo sui CD che Ryan stringeva tra le mani, quasi fossero un tesoro.

Chris aggrottò la fronte portandosi un dito alle labbra pensieroso ed allo stesso tempo concentrato a non arrabbiarsi. La versione isterica di Chris non era un bell'evento a cui assistere. "Ti chiedo scusa Ryan. Fammi capire bene se ho compreso ciò che hai appena detto." ispirò lentamente, controllando la voce mentre sui volti di Kevin e Chord cominciava a manifestarsi una certa inquietudine. Mark invece si avvicinò di un passo chinandosi in avanti per guardare meglio il taglietto sul labbro di Chris. Lui, da gentiluomo, fece finta di non accorgersene "Quelli sono i fantomatici video delle riprese del bacio che solamente questa mattina ci hai detto erano scomparsi?"
Ryan deglutì e si sforzò di sorridere conoscendo bene che quelle domande retoriche di Chris preannunciavano solamente tempesta, quindi si limitò ad annuire serrando gli occhi. Darren notando le espressioni preoccupate di tutti, ad uno ad uno, ignorando volutamente Mark, sollevò lo sguardo su Chris che stava veramente sforzandosi di non scoppiare; gli occhi sbarrati e le vene del collo leggermente gonfie non presagivano nulla di buono. Istintivamente gli appoggiò una mano alla base della schiena intimandogli silenziosamente di calmarsi e il gesto, strano ma vero, sortì l'effetto desiderato.

Chris sbuffò fuori l'aria trattenuta nei polmoni pronti ad esplodere e socchiuse gli occhi. "Va bene." alchè li riaprì e fece un sorriso dei suoi, molto ampi, che sapevano illuminare la stanza. Se era possibile la sua reazione fece preoccupare maggiormente i presenti anche se a nessuno era sfuggito il gesto di Darren. Si lanciarono delle occhiate prima che Lea, leggermente irritata, sbottasse "No fammi capire. Criss ti tocca e dimentichi tutto? Niente esplosioni? Ci aspettavamo dei fuochi d'artificio, diamine, Chris!" sembrava davvero irritata dalla mancata reazione, forse amava i drammi più di quanto immaginasse. Chris roteò gli occhi per poi abbassarli sulla collega guardandola con sufficienza "Non capisco perchè ti lamenti. Sei la solita esagerata." Pur ignorando volutamente l'insinuazione non si allontanò da Darren e lui, di conseguenza, non tolse la mano dalla schiena ma anzi cominciò a muoverla in piccoli cerchi per allentargli la tensione. Peccato che quel semplice gesto sortì uno strano piacevole effetto secondario.
A quel punto non si poteva più evitare l'insistenza di Mark che sovrastava Chris continuando a fissargli le labbra "Dimmi Colfer, come ti sei procurato quel taglio?" dato il tono accusatorio gli mancava solo la lampadina puntata in faccia ed era perfetto. Chris, infastidito, fece un passo indietro costringendo Darren ad interrompere il contatto. "Cosa stai insinuando Salling?" replicò usando il cognome in modo sarcastico pur iniziando a sentirsi nervoso. Darren aveva ragione; era un'utopia sperare che il gruppo facesse finta di nulla, quindi doveva prendere una decisione e sicuramente non era quella di interrompere la sua...cosa...con Darren. "Ti sei forse tagliato con la linguetta della Diet Coke?" suggerì Dianna facendogli l'occhiolino.
Darren, che fino a quel momento non aveva osato aprir bocca, s'inserì nel dibattito esibendo uno dei suoi sorrisi radiosi "Ragazzi. Ragazzi. Andiamo. Tutto si è risolto. Perchè non continuiamo le riprese e ci dimentichiamo di questo piccolo incidente?" fin troppo diplomatico e calmo per i suoi standard, tanto che dovette sopportare gli sguardi increduli di tutti. "Voglio dire...ahm...Lea che capelli fantastici oggi!" messo alle strette ripiegò su un falsissimo complimento per deviare il discorso che aveva preso una piega indesiderata per entrambi. Quando Lea stava per esprimere la sua opinione, con tanto di pugnetti sui fianchi in stile Rachel, Chris alzò la voce "Ora Basta!" facendo calare il silenzio.

Era raro che alzasse la voce, quindi doveva essere proprio irritato. Li guardò tutti uno per uno rivolgendosi per primo a Mark "Sei un idiota. Il taglio l'avevo già da prima, dev'essersi solamente infiammato. Niente che un po' di crema disinfettante non possa curare! Tu invece..." continuò puntando un dito in direzione di Lea "...ma si può sapere cosa vuoi da me? Non fai altro che punzecchiarmi!" Si rese conto di esagerare quando ormai le parole furono uscite dalla sua bocca ma si sentiva davvero messo alle strette. Voleva assolutamente mantenere segreta qualsiasi cosa ci fosse con Darren, anche se si rendeva conto fosse inutile visto quanto era successo durante le prove. Sembra più un capriccio infantile, il suo. Un modo per non condividere qualcosa di assolutamente fantastico.
Attesero tutti con il fiato sospeso che fosse Lea, questa volta, a scoppiare, tanto che Dianna le si avvicinò infilando silenziosamente la sua mano in quella della collega, stringendola dolcemente. Nessuno sembrava volersi esprimere, persino Ryan aveva deciso di tagliare la corda.
La sola reazione che concedette la diva fu un'uscita ad effetto e Dianna la seguì lanciando un'occhiataccia carica di rimproveri a Chris, che lo fece sentire a disagio. Dianna era in grado di lanciare degli sguardi davvero terribili quando si metteva d'impegno.
"Vado a scusarmi" mormorò sconfortato Chris seguito dallo sguardo affranto di Darren, che si dovette sforzare per restare immobile. Rimasto solo con Mark, quando si voltò, si sorprese di avere i suoi occhi addosso "Ti sei innamorato di me Mark?" scherzò sarcastico per sdrammatizzare la situazione, già abbastanza strana senza il suo aiuto. Mark grugnì qualcosa e infine borbottò "Te lo stai scopando Criss?" molto diretto e serio, non c'è che dire. La domanda spiazzò palesemente l'interessato perchè rimase senza parole "Cosa?" gli chiese, cominciando a stufarsi del suo atteggiamento da bullo. "Tu mi piaci Criss. Sei uno a posto. Ma sei l'ultimo arrivato. Chris è qui dall'inizio. Vorrei evitare complicazioni inutili...se capisci cosa voglio dire." intimò Mark lasciando di stucco Darren. "Ti sei spiegato chiaramente. Non dovete preoccuparvi di nulla. Non intendo complicare la situazione." concluse, sentendosi intrappolato.

Quando Mark se ne andò rimase ad ascoltare il brusio di sottofondo andando a sedersi su una delle sedie del set della Dalton. Non sembrava per nulla contento dell'ultima mezz'ora. Sembrava arrivato il momento, prima di quanto si aspettasse, di fare quella chiacchierata ma soprattutto di farsi un'esame di coscienza su ciò che gli stava capitando. Continuare a ripetersi quanto fosse di mente aperta non serviva, lo sapeva di non avere limiti, eppure non sapeva trovare una spiegazione. Le donne gli piacevano ancora? Assolutamente sì. Si stava confondendo con il personaggio che interpretava? Se così fosse sarebbe stata una grave mancanza di professionalità. Non sembrava esserci, per il momento, nessuna spiegazione abbastanza logica e convincente che potesse accettare.

Fuori dagli studi, nella zona riservata alle roulette, Lea si stava amabilmente lamentando con Dianna di ciò che era appena successo, quando le raggiunse Chris visibilmente dispiaciuto. "Dianna, per favore, puoi lasciarci un attimo da soli?" lei gli sorrise ed annuì allontanandosi, senza prima aver scambiato un'occhiata con Lea che le aveva fatto capire che era tutto ok. poteva andare. Era seduta sugli scalini della sua roulotte, all'ombra, e si guardava le mani congiunte come in preghiera. Erano sempre stati molto amici, fin dall'inizio delle riprese della serie; pur sospettando la difficoltà della collega di mantenere segreti andò da lei a sfogarsi tutte le volte che gli capitava qualcosa. Insomma era il più giovane del gruppo, era ovvio venisse costantemente coccolato, soprattutto perchè era impossibile non adorare Chris e la sua tenerezza infinita. "Chris mi dispiace per essere stata così impicciona. Non pensavo ti potesse dare così fastidio. Intendevo solo scherzare ma poi...mi sono infastidita. Nessuno di noi vuole problemi." Sembravano aver discusso del caso Criss-Colfer in modo serio e questo commosse Chris che piegò le ginocchia e si sedette a terra, a gambe incrociate, di fronte a lei. "Di che problemi parli?" sapeva a cosa si riferisse ma aveva voglia di sentirglielo dire, voleva eviscerare il problema subito. Le prese le mani stringendole tra le sue e Lea sorrise per il gesto, aggrappandosi a quelle di Chris come se fossero un'ancora "Sai di cosa parlo Chris. Sia-" Chris la interruppe scuotendo il capo "No. Niente plurale. Parla per te solo. Voglio sapere cosa pensi TU" si fece improvvisamente serio mentre si sporgeva in avanti, con il busto, per garantirle la massima attenzione. "Va bene. Allora...so cosa sta capitando con Darren, o meglio, lo immagino. Sei stato tu a dirmi, qualche mese fa, quanto fossi attratto da lui ma Chris...lui è etero!" esclamò esterefatta e desolata, come se fosse in procinto di annunciare a un bambino che, no, la festa per il suo compleanno non ci sarebbe stata.

"Lo so. Credimi, lo so." ammise Chris abbassando lo sguardo avvilito. "L'hai visto anche tu Lea, hai visto che ha cominciato lui. Deve voler dire qualcosa no?" le domandò dimostrando tutti i suoi 20 anni. Era insicuro, speranzoso e preoccupato. Dopotutto, tranne qualche isolato caso, erano tutti molto giovani con altrettanti problemi da giovani. E una cotta, per un collega carino, era proprio uno di questi problemi. "Magari è solo curioso. Non sono la persona più adatta a darti questi consigli. Sai bene che ci sono passata..." mormorò riferendosi chiaramente alla convivenza con Dianna e alle conseguenze sentimentali e fisiche a cui ha portato. "Voi siete ragazze. E' più facile per voi esprimere i vostri sentimenti. Darren, per quanto fantastico sia, è comunque solo un ragazzo." Lea preferì non commentare la frase qualunquista del collega, sorvolandoci gentilmente, ma gli sorrise ed allungò una mano sotto al mento di lui per farglielo sollevare. "Chris TU sei meraviglioso. E non credo che un culetto invitante dovrebbe distoglierti dal ragionare" arrossì appena nel sentire le parole di Lea "Beh è davvero molto invitante però..." ghignò facendola ridere di gusto ed annuire, convenendone, e aggiunse "Quindi mi stai suggerendo di chiudere prima che sia troppo tardi?" sentì chiaramente la nota sgomenta nella propria voce e anche Lea la sentì "Lo è?" gli domandò con esitazione riferendosi non solo all'assaggio sul set ma quanto successo in camerino. Chris esitò prima di rispondere valutando cosa ammettere "No. No, non è troppo tardi." L'espressione sollevata della collega lo fece sorridere, anche se era evidentemente dispiaciuto del suo suggerimento.
Gli strinse le dita per fargli sollevare lo sguardo e si sporse in avanti con l'intento di abbracciarlo, gesto a cui Chris rispose naturalmente. "Non preoccuparti Chris, troverai il ragazzo giusto per te." gli sussurrò all'orecchio facendogli stringere lo stomaco. Si rendeva conto che i suoi consigli avevano un fondo di verità anche se desiderava con tutto se stesso quel ragazzo. Doveva convincersi che erano solo ormoni. Istinto animale, una fissazione e nient'altro. Perchè era così vero?

Tornarono sul set insieme e vi trovarono Mark, Darren e Dianna e parlare del più e del meno. Darren esprimeva palesemente gli stessi sentimenti di Chris, sembrava un cucciolo a cui era appena stata data una sberla sul naso. Nessuno commentò l'occhiata carica di tensione che si scambiarono e non commentarono nemmeno il loro allontanarsi dal set, essendo consapevoli che l'attacco su più fronti che avevano pianificato avrebbe dato i suoi frutti. Non erano certi dei sentimenti di Darren, ancora, ma sapevano quanto Chris, invece, fosse cotto e non volevano che rimanesse ferito. Aveva ragione. Erano un bel gruppo dopotutto!

Una volta appartati ci misero un po' prima di parlare. Non erano a disagio. Erano semplicemente pensierosi ed entrambi concentrati su cosa dire e come dirlo per non risultare maleducati o aggressivi. La tensione sessuale tra i due era ancora palpabile, sembrano quasi sprigionarla dai pori inconsapevolmente. Il primo a parlare fu Darren, avvicinandosi di qualche passo "Fammi vedere quel taglio..." ci aveva pensato molto da quando Mark l'aveva fatto notare e infatti era li, in evidenza sulla carnagione chiara del collega. Un taglietto netto alla base del labbro inferiore. Chris, sorpreso dalla richiesta, lo lasciò avvicinarsi in modo davvero rischioso. Il suo viso era a pochi centimetri dal proprio e riusciva a sentire l'odore della pelle di Darren. "Lascia stare. Non è nulla." Fece per coprirsi la bocca con la mano ma Darren la intercettò e gliela strinse, portandosela alle labbra. Quel gesto fece trasalire Chris che tentò di ritirarla, inutilmente. "Darren, lasciami andare." Non era esattamente quello che voleva dire ma ci andava vicino. In generale era esattamente quello che voleva dire. Darren chiuse gli occhi mentre appoggiava le sua labbra morbide sulle nocche della mano di Chris e inspirava il suo odore, come se volesse imprimerselo nella mente. Non era esattamente quello il modo di interrompere un 'rapporto', Chris ne era consapevole e anche Darren lo era, ma entrambi non sembravano intenzionati a fare la cosa giusta. Non era amore quel sentimento ma forse un bisogno smisurato di sentirsi in contatto. Forse era quello che provava Darren? Da quando si era reso conto di provare attrazione per il collega desiderava continuamente mettergli le mani addosso, e non solo nel senso malizioso del termine. Voleva il contatto più di quanto lo cercava in precedenza.
Chris sentì affievolirsi la tensione nervosa a quel gesto e si sporse in avanti per appoggiare la propria bocca sulla fronte di Darren. Non ci fu bisogno di parole.

***

Qualche giorno dopo, finite le riprese settimanali, Lea propose una vacanza per ristabilire l'ordine incrinatosi nei giorni precedenti. Tutti d'accordo scelsero la meta per il week end e andarono a prepararsi. Durante quei giorni non vi furono evidenti scambi di smancerie o altre cose imbarazzanti tra i due ragazzi. Furono totalmente professionali e ritornarono ad essere gli amiconi di sempre...apparentemente. Questo incoraggiò Lea ad andare da Darren, appena dopo aver annunciato la sua decisione, per portargli personalmente l'invito. Bussò al suo camerino attendendo di sentire il permesso e quindi entrò, guardandosi attorno istintivamente, non ancora del tutto convinta della fine dei giochi. Quel gesto non sfuggì a Darren ma le sorrise, incurante, poichè in quel momento non c'era nulla, o nessuno, da nascondere. "Ti disturbo?" alla risposta negativa del collega continuò "Ho pensato che sarebbe stato carino farci un week end al mare questo fine settimana. Partiamo subito. Il tempo di raccogliere le nostre cose. Chris ha subito accettato. Hai voglia di venire?"
La prima cosa a cui pensò Darren, mentre Lea parlava, fu in sequenza: mare, costume, Chris, stanza d'albergo e jacuzzi. Per fortuna Lea equivocò lo sguardo imbambolato del ragazzo, scambiandolo per sorpresa e sorrise radiosa. "Immagino sia un sì. Allora vatti a preparare. Ci troviamo tutti sotto casa mia alle 9 pm!"

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Capitolo 5
*** You overwhelm me ***


Premessa

Comincio con il dire che questo capitolo vaga tra il Rating Arancione e quello Rosso. Non è completamente Rosso per scelta. Quando ho cominciato a scrivere nella mia mente capitavano altre cose ma poi i personaggi hanno cominciato a prendere il sopravvento e ho dovuto modificare la storia, per questo ci ho messo tanto - oltre che per il lavoro. Spero vivamente vi continui a piacere :)
Dopo questo capitolo penso che mi prenderò una pausa, avrò troppo lavoro per riuscire a concentrarmi sulla FF purtroppo :( Cercherò di aggiornare il prossimo week-end.
Fatemi, come sempre, sapere se vi è piaciuta e andate giù pesante con le critiche, se serve! :D
Nell'ultima scena mi sono fatta aiutare da Back to Black cantata da Santana e da - orribile ma vero - Imprevedibile di Meneguzzi. =_= mi vergogno di me stessa ma mi ha aiutato a scrivere XD Baciii <3<3<3


Il pulmino hippie di un'amica di Lea era in viaggio da appena 2 ore e già qualcuno aveva rinunciato a essere di compagnia. Avendo tutti un'età media al di sotto dei 25 anni, escluso Cory, decisero che lui sarebbe stato il guidatore e loro presero a cantare e fare casino. Il viaggio non sarebbe durato più di 5 o 6 ore, a seconda della velocità, sempre costeggiando la costa ovest, un po' più a nord dove non sarebbero stati vittima del caldo afoso. Verso mezzanotte il silenzio nel pulmino regnava sovrano, a parte il continuo brusio di sottofondo provocato da Cory e Chord, davanti, costretti chi a guidare, chi a controllare la cartina. Sì, perchè a quanto pare erano diretti in un posto esclusivo conosciuto da Dianna, dove nessuno li avrebbe riconosciuti e dove il direttore dell'albergo era un amico di famiglia, e avrebbe mantenuto l'anonimato sulla loro presenza.
Nell'ultimo anno la loro notorietà era aumentata parecchio e queste misure drastiche erano, più volte, risultate ottimali.

Chris e Darren, che si trovavano negli ultimi sedili insieme a Kevin e Jenna, erano intenti a parlare dell'ultimo spettacolo visto da Chris; erano stati così bravi negli ultimi giorni a non dare evidenti segni della loro 'relazione' che ora, così vicini, non riuscivano a non sfiorarsi con evidenti sforzi a concedersi di più. Possiamo dare la colpa allo spazio limitato se vogliamo, dopotutto anche Kevin al fianco opposto di Darren gli stava pressato addosso. Anche Kevin aveva una relazione con lui? Direi proprio di no.
Dianna e Lea nel sedile davanti a loro, accucciate sotto una coperta testa a testa, stavano sussurrando quasi addormentate della giornata successiva, cosa avrebbero fatto, cosa avrebbero visto ma lo sbadiglio di Lea dichiarò conclusa la chiacchierata. Non erano molto in forma i ragazzi, ma diamo anche la colpa alla guida bradipesca di Cory e al continuo dondolio di un mezzo non proprio nuovissimo. Sembravano cullati.
Per quanto riguarda gli altri ragazzi c'era chi parlottava, chi scherzava, insomma nonostante ci fosse qualcuno addormentato un certo brusio di sottofondo non mancava, ma ben presto scemò anche quello.

A metà viaggio, ormai, anche Darren stava dando segni di cedimento e Chris, accorgendosene, si chino per prendere ai suoi piedi una coperta, passandogliela premurosamente. Darren istintivamente la afferrò ma non riuscì a non ridere per il gesto "Grazie mamma!" visto il suo tono Chris lo fissò senza dire nulla, inizialmente, ma poi guardò gli altri, il loro stato, e prese una decisione. "Cory! Quanto ci vuole ancora?" alzò appena la voce mantenendola un sussurro per non rischiare di svegliare chi aveva attorno. Da davanti gli arrivò un "Due ore!" e lui sorrise con l'espressione pensierosa di chi sta architettando qualcosa, perchè si annoia.
Voltandosi a osservare Darren, che nel frattempo si era accucciato sul sedile, sotto la coperta, tirando in avanti il sedere ed appoggiando la testa sullo schienale, decise che avrebbero passato diversamente le ultime due ore, o forse anche di meno se fosse stato bravo e quella era un'occasione troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire, ma soprattutto più ci pensava più ne aveva voglia.
Prima di distendersi accanto al collega lanciò un'occhiata ai due di fianco a loro ma entrambi si erano ricavati uno spazietto e stavano dando loro le spalle.

"Darren..." sussurrò a fior di labbra avvicinandosi al suo volto. Così rilassato era, se possibile, ancora più bello. Le lunghe sopracciglia scure che si appoggiavano sulle guance, fino alle labbra morbide e invitanti, appena socchiuse che mormorarono un sonnacchioso "Mmh?" Incoraggiato dalla risposta appoggiò la testa alla sua spalla avvicinandogli le labbra all'orecchio in modo che sentisse solo lui. "Hai intenzione di dormire?" Darren a quel contatto aprì gli occhi e voltò la faccia tentando di guardarlo, invano, perchè troppo vicino. Chris sollevò una mano, prendendogli il mento per farlo guardare avanti e poter continuare a sussurrargli deciso all'orecchio "Resta voltato." Eseguendo Darren guardò fisso davanti a sè, puntando lo sguardo sulle teste vicine delle comari "Cos'hai intenzione di fare?" sussurrò anche lui nel tono più basso che la sua gola potesse creare. Cominciava ad agitarsi per via del tono suadente di Chris, ma soprattutto perchè qualsiasi cosa avesse intenzione di fare era imprudente. Chris sorrise per quella domanda, intuendo il nervosismo di Darren per via dei suoi continui tentativi a voltarsi nonostante la sua mano fosse ancora ben ancorata al mento. Spostò le labbra al collo di Darren avvicinandosi maggiormente, abbastanza perchè la parte sinistra del suo corpo appoggiasse su quella destra del collega. "Ssshh rilassati..." Lentamente fece scivolare la mano dal mento al collo, accarezzandogli il petto, indugiando sul ventre al di sotto della coperta per poi trattenersi qualche istante al bordo dei pantaloni della tuta. "Chris!" sussurrò in una mezza risata avendo chiaramente capito cosa voleva fargli. "Chris, no, non è il caso!" si agitò appena indurendo gli addominali nell'atto di sollevare le gambe. La mano di Darren, da sotto la coperta, saettò a bloccare quella di Chris che aveva già infilato le dita oltre l'elastico. "Stai buono Chris!" non voleva alzare la voce per non attirare l'attenzione ma lanciò uno sguardo a Kevin e Jenna al suo fianco, ancora apparentemente ignari, e decise di smetterla di agitarsi e tentare di convincere Chris con le parole. Non spostò la mano del biondino, la trattenne nella stessa posizione, ma non potè nascondergli una certa eccitazione. "Stai buono tu Darren, vuoi che ci sentano?" mormorò lui divertito baciandogli appena il collo, solleticandoglielo con la punta della lingua. "Rilassati, non se ne accorgeranno. E poi sento che lo vuoi..." alternava le parole ai baci sul collo cercando di stuzzicarlo mentre con le dita della mano, ancora bloccata, gli solleticava il basso ventre. Darren non rispose e la tensione che emanava era un chiaro segnale di cedimento. Ci mise qualche istante a decidersi mentre il respiro gli si fece più pesante e poi pensò "Oh...fanculo!" e allentò la presa sulla mano di Chris, senza però lasciarla.

Il silenzio attorno a loro cominciava a farsi totale, anche il conducente aveva smesso di parlare, e questo stimolò maggiormente Chris, complice il fatto che Darren avesse rilassato gambe e ventre dandogli il via libera a fare ciò che entrambi desideravano; tutta la voglia era concentrata sulla mano e su quella che la stava trattenendo, ancora vagamente incerta. "Darren...dai..." fu soprattutto il tono quasi implorante di Chris a farlo cedere del tutto. Quel ragazzo, la sua voce, la sua continua voglia di soddisfarlo, tutto in Chris era una tentazione. Pertanto gli accarezzò il dorso della mano conducendolo laddove smaniava di arrivare; il sospiro trionfante di Chris e la passione con cui lo avvolse tra le dita fecero infiammare maggiormente Darren che incoraggiò i suoi movimenti agevolandolo con quelli del suo bacino. Non era solamente l'atmosfera clandestina ad eccitarli ma il modo in cui riuscivano a coinvolgersi fisicamente, per non dire mentalmente dal momento che ancora non ne erano così consapevoli. Per Darren era un'esperienza nuova, qualcosa che voleva vivere completamente, mentre Chris non desiderava altro che soddisfarlo e godere di quello che gli stava capitando. Non pensavano ad altro da quando era cominciata e se a Chris aveva sfiorato l'idea di un pensiero romantico sul collega, subito l'aveva scacciato per non complicarsi la vita.
Entrambi faticavano a non emettere suoni dato il crescente ritmo con cui Chris si muoveva, intensificato dal modo in cui gli si era sdraiato addosso e dal modo in cui gli leccava e mordeva collo e mascella, spostandosi da una all'altro come se eseguisse una coreografia. Darren prese all'improvviso il volto di Chris con entrambe le mani, spostandolo in modo da potergli mormorare nell'orecchio, con un respiro talmente greve e un sussurro roco che lo fece, se possibile, eccitare ancora di più "Rallenta...ti prego..." fece una pausa in cui Chris esaudì la sua richiesta, rallentando il movimento della mano ma intensificandone la presa. "Così però mi fai morire..." e la risatina sommessa di Chris lo fece sorridere soprattutto quando, spostandogli il volto in modo da potersi guardare, notò nel suo sguardo qualcosa di più di semplice brama. Ci leggeva un'insaziabile voglia di appagarlo totalmente. Le labbra socchiuse di entrambi, da cui uscivano muti sospiri, si legarono l'istante dopo che Darren chiuse gli occhi, non riuscendo a sopportare l'intensità dello sguardo di Chris; quest'ultimo sollevò il braccio libero facendo perno con il proprio corpo su quello di Darren e lo avvolse attorno alle sue spalle stringendo le dita attorno ai suoi ricci.  
Si baciarono dimenticandosi per un istante della presenza di altre 9 persone nel ristrettissimo spazio del pulmino, ma nemmeno quel poco rumore che emettevano fece svegliare i ragazzi. Oppure nessuno sembrava volersi muovere per interrompere quel 'silenzioso' amplesso. Stavano andando avanti da una decina di minuti in cui Chris alternava movimenti veloci e lenti per prolungare il momento e il piacere di Darren. Raggiunse il culmine quando si aggrappò alla maglia di Chris stringendola nel momento in cui esplose, riversandogli tra le dita il frutto del suo lavoro. Il sospiro soddisfatto di entrambi mise fine allo spettacolo. Si abbandonarono in quell'istante in cui non si può dire nulla, non si devono fare complimenti, nè coccole...si tratta solo di totale estasi e basta. Chris abbandonò la testa sulla spalla di Darren mentre entrambi riprendevano a respirare a fatica; Darren la abbandonò sullo schienale godendosi gli istanti successivi e portando una mano oltre le spalle di Chris, a posarla sulla sua testa muovendo appena le dita in carezze appena accennate.

Ora il silenzio si fece totale. Da sotto la coperta Lea e Dianna si fissavano a occhi e bocche spalancate e Lea, nel momento in cui capì che era quasi finita, si portò una mano alla bocca e strinse gli occhi come se questo bastasse a non sentire o immaginare quello che stava capitando dietro a loro. Naya e Chord avevano optato per delle cuffie con annessa musica abbastanza alta da sovrastare ciò che stava capitando, con gli occhi fissi davanti a loro. Jenna, Heather e Kevin se la dormivano della grossa. L'unico che aveva assistito alla scena basito era stato Cory, attraverso lo specchietto retrovisore. Cercava di mantenere la concentrazione sulla strada ma era impossibile che l'occhio non cadesse su ciò che si stava compiendo in fondo al pulmino. Mark, che aveva tentato inutilmente di confondersi con la stoffa del sedile, dopo aver tentato un approccio spinto con Naya che aveva categoricamente rifiutato, non appena si accorse che era finita se ne uscì con un forte ed esausto "Emmenomale cazzo!" che voleva dire tutto. A seguito dell'esclamazione si sentirono le risate sommesse e quasi isteriche di Lea e Dianna e due voci bisbiglianti dire "Hanno finito?" erano Naya e Chord che chiedevano la conferma a liberarsi delle cuffie.

I ragazzi non fecero quasi in tempo a riprendersi dal loro momento che furono bloccati dall'esclamazione di Mark. Probabilmente volevano morire. Non c'è nulla di più desolante che concludere un momento d'estasi con uno di terrore puro. Non poteva nemmeno definirsi imbarazzo, Darren e Chris erano decisamente mortificati. Chris non aveva ancora ritirato la mano poichè voleva godersi quegli ultimi istanti prima che l'effetto s'afflosciasse, ma non riuscì a muovere un muscolo; Darren aveva spalancato gli occhi terrorizzato ma superati i primi istanti di vergogna aveva deciso di prenderla sul ridere e così fece, tanto desiderava non rovinare quel momento d'intimità. L'esuberanza di Chris però non prese il sopravvento mentre faceva scivolare fuori dai pantaloni di Darren la propria mano "Potevate far finta di nulla però..." mormorò infine, appena riuscì a recuperare la voce e a far rallentare il battito del cuore. Sentire Darren ridere lo tranquillizzò e se la rise di gusto quando Lea uscì con un "E chi ce la fa a dormire ora!" al quale Dianna rispose "Per fortuna siamo quasi arrivati!" L'unico che non commentò fu Cory, ancora scioccato. Non che avesse problemi di quel genere ma vederlo in diretta l'aveva un po' turbato. Chord gli ripetè la domanda più volte prima che riuscisse a rispondere "Manca poco" in modo talmente asciutto da lasciar basito il vicino di sedile.
Continuarono il viaggio per ancora un'ora in cui scherzarano sull'accaduto in modo leggermente spinto e a tratti volgare facendo arrossire più volte Chris che, nonostante avesse dato mostra di non essere così timido come voleva far credere, non era del tutto a suo agio nel commentare qualsiasi sua esibizione intima. Questo, da un certo punto di vista, fece piacere a Darren che, seguendo il suo esempio, evitò di fare altri commenti sperando che se ne dimenticassero.

***

La nottata passò velocemente. Aprirono gli occhi troppo presto a causa degli schiamazzi di Dianna che correva da una parte all'altra della stanza per preparare le sue cose. Avevano preso stanze comunicanti, quattro per l'esattezza, nessuno era mai veramente libero di girare in mutande ma a quanto pare a qualcuno non interessava. Mark ovviamente non si vergognava minimamente di girare in slip attillatissimi, mostrando il proprio corpo palestrato con naturalezza e stile; Chris e Darren erano entarmbi sdraiati a terra, proni, e il braccio di Darren era pesantemente appoggiato sulla schiena di Chris. Indossavano gli stessi indumenti della sera prima, nessuno aveva avuto la forza di cambiarsi. Erano ormai le 8 del mattino e i raggi di un sole caldo si stavano insinuando tra le tende scure della stanza, invitandoli ad alzarsi; passò una buona mezz'ora prima che tutti fossero abbastanza svegli per scendere a fare colazione. Lea e Dianna erano le più eccitate per quella gita fuori porta, tutti insieme.

Arrivati nel loro angolo di spiaggia cominciarono a svestirsi velocemente buttando borse e asciugamani a casaccio sulla sabbia per correre in acqua, dove giocarono e si spruzzarono come dei ragazzini troppo felici per quella giornata di svago.
Quando ne uscirono le ragazze andarono a sdraiarsi sugli asciugamani a godersi il sole e la vista dei ragazzi che uscivano dall'acqua, restando a bocca aperta. Soprattutto per Chris che in costume aveva un aspetto fantastico, dato che nell'ultimo anno era cresciuto tantissimo. Niente muscoli evidenti ma i pettorali erano più ampi e marcati e il ventre aveva perso quel filo di pancetta giovanile, che lo rendeva paffuto e tenero. Aveva gambe snelle, molto femminili, ma che nel complesso gli davano un'aspetto virile che colse tutte di sorpresa, soprattutto quando si voltò mostrandogli il lato B. "Ma dove avevi nascosto tutta quella roba Chris?" urlò Heather senza staccargli gli occhi di dosso. Anche Lea continuava a squadrarlo, mentre Naya urlò "Passa al lato oscuro Colfer! Ti prego!" e scoppiarono tutte a ridere attirando l'attenzione degli altri ragazzi, che cominciarono a fissare Chris incuriositi mentre lui si metteva in posa, palesemente compiaciuto e divertito da quei complimenti. "Grazie ragazze ma non sarei in grado di soddisfarvi tutte!" mostrò loro un faccino malizioso prima di aggiungere, puntando un dito su Naya "Soprattutto te. Ho paura per i tuoi ragazzi!" scherzò mentre lei fingeva di sentirsi offesa controbattendo con un "Eppure, da quello che abbiamo sentito, qualcuno sei riuscito a soddisfarlo!" lo disse abbastanza forte perchè la sentissero solamente le ragazze e Chris, ma lui s'imbarazzò ugualmente intimandole di abbassare la voce "Ma smettila...potrebbe sentirti..." lanciò una breve occhiata dietro di sè per cercare Darren con lo sguardo ma Naya lo fece voltare non appena disse "E chi stava parlando di Darren..." Continuarono a battibeccare sotto al sole, rinfrescandosi con delle bibite ghiacciate. A Chris piaceva stare con le ragazze, le trovava meno seriose; con loro poteva essere se stesso senza che s'insinuassero malintesi. "Certo che Salling in costume..." commentò alla fine Chris, con aria sognante, mentre guardava il collega in lontananza. "Assolutamente.." gli fecero eco Naya e Heather scuotendo il capo con l'aria di chi la sa lunga. "Perchè Chord? E' valsa la pena venire solo per guardare i suoi addominali..." cinguettò Dianna aprendosi in un sorriso grazioso, che nascondeva a malapena un lieve rossore fintamente imbarazzato. Di conseguenza tutte si voltarono a guardare gli addominali di Chord, era inevitabile a quel punto, tranne Chris che invece si soffermò su quelli di Darren. In mezzo agli altri spiccava la sua bassezza ma era comunque qualcosa di talmente irresistibile che Lea dovette passargli la mano davanti al viso più volte perchè si riprendesse "Ommioddio Colfer asciugati la saliva. E' Darren che ti incanta in questo modo vero? " gli chiese, per stuzzicarlo, mentre si voltava verso di lei scuotendo le spalle e sospirando demoralizzato "Quel ragazzo è difficile..." commentò noncurante degli sguardi che si lanciarono le ragazze attorno a lui. "Quel ragazzo però è un figo!" commentò Heather che, purtroppo per lei, non aveva assistito alla performance in macchina e si era persa qualche passaggio della storia con Darren. "Sentite ragazze perchè non li chiamiamo e andiamo a farci un giro qua attorno?" continuò incurante dell'occhiata di Chris.

Un po' più in là i ragazzi stavano giocando in acqua a pallavolo; più che giocare si tiravano le pallonate e i più vigorosi erano sicuramente Mark e Chord. Cory ogni tanto lanciava strane occhiate infastidite a Darren, quando gli si avvicinava, come se si sentisse a disagio. Darren invece si lasciò scappare una palla quando vide Heather alzarsi dal gruppo e muoversi verso di loro. "Aspettate aspettate..." fece segno con la mano di fermarsi mentre restò imbambolato a guardare la bionda saltellare nell'acqua in loro direzione. Erano abituati a parlare di Heather quando facevano gruppo. La si notava con qualsiasi cosa portasse e ora, in costume, sembrava quasi un'apparizione. Bionda, fisico mozzafiato, occhi azzurri...e tutti i ragazzi erano inebetiti a guardarla. Tutti tranne Cory, che era intento a guardare Darren con in faccia la stessa espressione da pesce lesso e lo stesso sorrisino scemo degli altri ragazzi.  
"Hey ragazzi! Noi pensavamo di andare a farci un giro. Vi unite a noi?" non sembrava far caso alle facce imbambolate e quindi restò a fissarli, in attesa, rischiando di scoppiare a rider loro in faccia. "Ragazzi...? Il sole vi fa un brutto effetto!" commentò sorridendo e Darren subito si fece avanti "Per me va bene!" risplendendo con uno dei suoi sorrisi a 32 denti. "Benissimo! Andiamo...Cory cos'è quella faccia?" Se possibile appariva più che turbato per lo svolgersi degli eventi. Perchè sembrava non fosse successo nulla in macchina? Ora nemmeno si parlavano? Ma che rapporto era? In che casini si era cacciato Chris? E perchè all'improvviso si sentiva così protettivo nei confronti del giovane? Cory era il più vecchio del gruppo e a volte sentiva davvero questo divario. Come tutti, però, era convinto che Chris stesse facendo la mossa sbagliata anche se era impossibile evitare il peggio vista la sua ossessione per lo StarKid.
Si rese conto nel momento successivo che i ragazzi si erano allontanati e che Heather era saltata sulle spalle di Darren, che ne approfittò per palparla nei punti giusti con la patetica scusa di sostenerla...come avrebbe fatto qualsiasi ragazzo al posto suo.

"Ehi! Darren!" lo chiamò con un tono di voce talmente freddo e rabbioso che li fece voltare tutti. Darren, che sosteneva Heather in modo malfermo, lo fissò perplesso. "Cos'hai intenzione di fare?!" continuò Cory con lo stesso tono di voce. "Scusa? Che ti è preso Cory?" fece scendere Heather dalla propria schiena e si avvicinò a Cory abbastanza da far notare la differenza di stazza. Cory in costume aveva un effetto quasi inquietante. Alto, imponente ma per nulla muscoloso. Darren faceva tutt'altro effetto in costume; era decisamente più basso e minuto ma fisicamente faceva la sua porca figura. Non capendo il motivo del suo astio ma avendo, intimamente, paura del ragazzo che aveva davanti, provò a sorridere e aprire le braccia cercando di sdrammatizzare "Non dirmi che ti piace HeMo?" chiunque avrebbe frainteso le motivazioni di Cory e questo si fece avanti di un passo, seppur limitato dall'acqua. "Heather?! No! Ma..!" preso in contropiede si limitò a scuotere la testa per qualche secondo ma poi aggiunse "Darren che stai facendo?! Dopo quello che è..successo..." mormorò imbarazzato lasciando che Darren intuisse da solo a cosa si stava riferendo. Darren abbassò lo sguardo non riuscendo a credere alle proprie orecchie. "Ora ne ho abbastanza! Prima Salling ora tu! Non sono qui a farmi giudicare da voi! Gesù, è incredibile!" alzò la voce, veramente stufo, e si allontanò da Cory per non rischiare di sfogare la propria frustrazione. "Non ti sto giudicando Darren! Ma..dannazione...non va bene! Non puoi illudere Chris. Tutti sanno che ti viene dietro, TUTTI! Per lui non è solo una scopata!" anche Cory alzò la voce, indicando più volte in direzione del gruppo sulla spiaggia. Non erano molto distanti, riuscivano a sentire il tono di voce di entrambi, ma non capivano cosa dicessero. I ragazzi e Heather, che erano tornati sulla spiaggia, scossero le teste quando gli chiesero cosa fosse successo così all'improvviso. Anche le ragazze e Chris si alzarono, preoccupati, per guardare nella loro direzione.

"Ma cosa sta capitando? Perchè stanno discutendo?" chiese Chris facendo qualche passo sulla spiaggia fino alla riva, dove l'acqua gli avvolse le caviglie più volte, frusciando. Nessuno rispose. Nessuno ne ebbe il tempo visto che i loro pensieri vennero interrotti da un gruppo di ragazzi, degli sportivi a giudicare dal loro fisico e dai loro borsoni firmati, che stavano scendendo dalle rocce diretti proprio nel loro angolo di paradiso. Ancora una volta Chris e alle ragazze restarono a bocca aperta di fronte a tanta bellezza. Erano cinque ragazzi molto attraenti, con fisici scolpiti che fecero incupire persino Mark, abituato ad essere il gallo del pollaio. Quando i ragazzi si avvicinarono non poterono non notare il gruppetto e dopo una prima esitazione decisero di presentarsi, andando diretti dalle ragazze tranne uno, che invece si avvicinò a Chris "Hey, ciao! Sono Sebastian" gli porse la mano, rivolgendosi in ogni caso a tutto il gruppo, ma tornando subito a sorridergli. Chris rimase incantato ma ebbe la forza di stringergli la mano, se possiamo dirlo, con un po' d'incredulità. "Chris...topher. Mi chiamo Christopher ma mi chiamano tutti Chris. Voi ragazzi chi siete?" dopo un primo momento d'incertezza riuscì a staccare lo sguardo da Sebastian per rivolgere la domanda a tutto il gruppo. Di seguito si presentarono tutti "Facciamo parte della squadra locale di nuoto. Abbiamo saputo da Fred che quaggiù avremmo trovato da divertirci" quello che parlò usò un tono neutro ma carico di doppi sensi. La reazione delle ragazze si fece subito sentire, sorridendo e annuendo come delle adolescenti, mentre i ragazzi grugnirono qualcosa d'incomprensibile "Non volevate farvi un giro?" chiese Mark alle ragazze ma queste lo fulminarono con lo sguardo per poi rispondergli, rivolgendosi anche ai nuovi arrivati "Possiamo anche rimandarlo no? Possiamo." intervenne Lea suscitando il brusio compiaciuto dei nuotatori. Sebastian, che aveva portato le mani sui fianchi, tornò a guardare Chris. Probabilmente quel ragazzo aveva un gay radar ultimo modello per, con una sola occhiata, intuire quale del gruppo fosse alla sua portata. Aveva due splendidi occhi verdi, molto limpidi, e corti capelli neri leggermente ondulati. "Come te la cavi con la palla?" Chris ci mise un po' a rispondere. Ok forse la sua reazione era eccessiva ma non era abituato a venir puntato in questo modo. Del tutto fuori fase lesse della malizia in una semplicissima domanda e, probabilmente a causa dell'agitazione, rispose con un "Me la cavo meglio con due!" che fece scoppiare a ridere Sebastian, di gusto. Dannazione anche la sua risata era splendida e Chris reagì con un sorriso di totale beatitudine e adorazione. "Ci sai fare. Mi piace." commentò divertito il ragazzo per poi posargli una mano sulla spalla in una debole pacca amichevole. Ok, forse Chris sapeva essere volubile ogni tanto ma era impossibile negare che quel ragazzo fosse stupendo.

Mentre sulla spiaggia continuavano a fare conoscenza, la discussione in mare si stava facendo più accesa. "Non me lo sono scopato! Quante volte lo devo dire? Sono stanco e stufo della gente che mi spinge ad essere quello che non sono!" Darren era fuori di sè. Non sopportava quest'insistenza da parte del gruppo nel volerlo legare a Chris. Va bene, provava qualcosa. Ma non poteva certo definirlo...affetto. O forse sì, ma come quello che si prova per il tuo migliore amico. Lo desiderava, era chiarissimo. "Ok Darren, ora calmati. Forse sono stato inappropriato." Cory cercò di calmare l'esplosione del collega abbassando il tono di voce. "Lo sei stato." concluse Darren voltandosi per raggiungere la spiaggia. Era talmente nervoso che si accorse a malapena della nuova compagnia che si era aggiunta. Chris notando la sua espressione si affrettò ad alzare la voce in sua direzione "Darren, Ehi! Cos'è successo laggiù?" essendo proprio Chris la causa della discussione Darren decise di non rispondergli, in modo molto infantile, mentre si abbassava a prendere il proprio asciugamano. La giornata stava prendendo una brutta piega e Chris, per quella mancata risposta, si preoccupò ancora di più. Capì che non ne voleva parlare perchè era difficile che Darren non desse spiegazioni, non era da lui. "Ok non ne vuoi parlare. " continuò avvicinandosi e lasciando Sebastian, per il momento, senza compagnia. Abbassò la voce avvicinandosi  "Sono arrivati dei ragazzi della zona, sono nuotatori..." e sollevò le sopracciglia come a voler sott'intendere altro con la sua informazione. Darren aggrottò le sopracciglia e spostò lo sguardo da lui al gruppo di ragazzi con la tipica espressione da "dadovesonospuntatiquesti?", infine su Sebastian che continuava a guardare Chris sorridendo, e sollevò gli occhi al cielo "Fantastico. Davvero fantastico." esclamò quando sentì qualcosa rodergli nello stomaco. Non sapeva gestire la situazione. Non ne era in grado. Vedendo l'espressione apparentemente contrariata di Chris trattenne per un attimo il respiro, rendendosi conto di quanto fosse esagerato tutto. Era evidente che Chris la pensava come lui. C'era attrazione, erano amici. Si divertivano. Era tutto ok. Buttò fuori l'aria dalla bocca e si sforzò di sorridergli. "Perchè non me li presenti..."

***

Chris entrò nella sua camera, più tardi nel pomeriggio, sbattendo forte la porta. Era visibilmente arrabbiato, sembrava ferito e tratteneva a stento lacrime di frustrazione. Oltrepassata la soglia si diresse subito in bagno ma dopo qualche secondo la porta si aprì di nuovo e questa volta fu Darren ad entrare, a seguito di Chris, sbattendola dietro di sè, con la stessa forza del collega. Seguì il suo stesso percorso "Chris. Questa me la devi spiegare!" riuscì a mantenere un tono distaccato nonostante volesse urlargli in faccia. Anche i diplomatici avevano un limite e Darren lo stava superando. "Non ti devo spiegare nulla!" lo freddò Chris cercando di non incrociare il suo sguardo, mentre camminava avanti e indietro nello spazio ristretto del bagno, come un leone in gabbia. Stava cercando uno spiraglio che gli consentisse di scappare. Si era messo in trappola da solo. Darren lo guardò incredulo, sollevando un sopracciglio "Chris. Te ne sei andato senza dare una spiegazione. Sembrava ti stessi divertendo con quel Sebastian..." pronunciò l'ultima parte con un accenno di ironia che non sfuggì a Chris. "Quel Sebastian...Oh si avrei anche potuto divertirmi se non fosse stato un completo idiota." alzò le braccia spazientito "Tutto culo e niente cervello. Avrei potuto perdermi in quegli occhi e tra le sue braccia, riesco a immaginarmi tutto quello che avrebbe potuto farmi! E' troppo sperare di trovare una persona a posto..." continuò con aria sarcasticamente sognante. Quindi approfittò di un momento di distrazione del collega per spostarlo con un braccio, e tornare nella zona notte. La confusione di Darren era al massimo. Non voleva pensare al peggio ma Chris lo stava portando su quella strada. Oh, al diavolo, non era solo colpa di Chris. Lui stesso ci si stava portando. Era furioso con se stesso, con i suoi sentimenti e con le sue paure.

"Potevi divertirti..." commentò Darren per nulla convinto, seguendolo nella stanza. "E stai fermo per la miseria!" Chris si fermò vicino alla finestra mettendo il letto tra lui e Darren. Era incredibile che anche in quei momenti di rabbia riuscisse a pensare solo a Darren, al suo corpo, alle sue mani. Forse era proprio quella rabbia ad accrescergli le voglie. "Come tu stavi facendo con Heather..." replicò con lo stesso tono, pentendosi subito delle sue parole. "Aspetta...non volevo dire..." tentò di recuperare, inutilmente. Darren a quell'affermazione lo fissò pensieroso, come se un campanello gli fosse scattato nella testa. "Non è giusto. Non mi puoi far sentire in colpa..." scosse la testa, contrariato e questa volta fu lui a fare avanti e indietro , aprendo e chiudendo i pugni. Seguì qualche minuto di silenzio in cui nessuno dei due parlò. Era da una settimana ormai che ogni volta che si toccava l'argomento entrambi scattavano come molle, soprattutto Darren. La loro favolosa amicizia si stava rovinando e anche se avessero deciso di farla finita, non sarebbe migliorata. Tanto valeva essere sinceri. Chris dovette far leva su tutto il suo coraggio per alzare lo sguardo su Darren, ancora senza parole o espressioni decifrabili in volto. "Darren è indiscutibile che tu mi desideri, fisicamente. " fece una pausa per dargli modo di replicare, se ne avesse avuto voglia e invece Darren non sembrò nemmeno averlo sentito. Chris deglutì e continuò a uccidersi con le sue stesse mani. " Ti piace quello che ti faccio, cosa ti faccio provare. Non sei per nulla convincente quando tenti di rifiutare una mia avanche. " sorrise appena, incoraggiato da chissà quale sentimento. Darren non lo guardava nemmeno, fissava il pavimento, con le braccia abbandonate lungo i fianchi.
 
"Questo non fa di te un gay. Potresti solo essere curioso. Mi va bene, lo accetto...anche se non lo condivido. Sai come la penso." Darren si limitò a fare un cenno con la testa. Sapeva esattamente come la pensava Chris a tal proposito. "Però non puoi negare che desideri toccarmi. E' qualcosa che va oltre la ragione. Non sei uno che reprime Darren. Da quando ci siamo conosciuti ho invidiato questo tuo lato. Ti dai al 100% per tutto quello in cui credi." calcolava ogni parola per spiegarsi nel migliore dei modi, perchè nulla restasse al dubbio. "Accettalo. Ti prego. Accettati e accettami. Non puoi sperare di cambiare 10 teste. Devi aspettarti delle reazioni da loro, è normale. Anche a me non piace, anche se muoio dalla voglia di confidarmi con qualcuno. Ho trovato questo..splendido ragazzo che mi desidera. Pensi che non voglia urlarlo ai quattro venti? " cercava di non piangere, ma gli occhi arrossati dicevano il contrario. Stava dicendo più di quanto intendesse fare, ormai si era rotta la diga. Se ne sarebbe pentito in futuro, lo sapeva, perchè questa dichiarazione avrebbe portato alla rottura definitiva e a problemi all'interno dello show. Quanto era riuscito a farla durare? Una settimana? Complimenti Colfer! Darren continuava ad ascoltarlo tenendo lo sguardo fisso a terra, non aveva parole per replicare; tutto ciò che stava dicendo Chris lo l'aveva già pensato e si odiava per quello che gli stava facendo, non riusciva a sopportare di sentirgli quel tono di voce quasi supplichevole. Chris era il ragazzo più orgoglioso che conoscesse. "Sono abbastanza intelligente da capire che se lo facessi rovinerei i piani di molta gente e quindi preferisco viverla intimamente. Ma quando ti ho visto flirtare spudoratamente con Heather...cosa volevi dimostrare?" in quest'ultima frase ci mise una rabbia che non credeva di possedere. Non alzò la voce, bastò la passione con cui fece la domanda per far smuovere Darren. "Non volevo dimostrare nulla. Heather è una bella ragazza, mi piace. Ho visto uno spiraglio e ho voluto entrarci." spiegò fingendo disinvoltura, dando una spiegazione assai lacunosa di ciò che aveva fatto. In realtà stavano flirtando in modo talmente pesante che misero in imbarazzo il resto del cast, oltre che Chris. Davano per scontato che, anche se non c'era nulla di ufficiale, ormai Darren avesse preso la sua decisione con Chris, e invece vederlo comportarsi in quel modo li rese tutti nervosi. Sembrava quasi un tradimento in diretta. Cory se possibile andò su tutte le furie ma per non esplodere di fronte ad estranei decise di andarsene. Lea istintivamente prese la mano di Chris, molti lo fissarono mentre non riusciva a distogliere gli occhi da Darren incollato al collo di Heather. C'era qualcosa di estremamente sbagliato in tutto questo. Non parliamo poi della reazione di Sebastian a quello scambio di sguardi; un ragazzo zerbino più tonto di quello non si era mai visto. Ebbe la bella idea di imitare il ragazzo che tutti stavano osservando, avvicinandosi anch'esso al collo di Chris. Ma fu il suo sbaglio più grande che potesse fare.

"Tutto qui? Lei ci sta e tu le salti addosso? Cavolo! Sei un genio! Non potevi allargare i tuoi orizzonti in un'altra direzione?" Possibilmente lontano dai miei occhi! questa volta alzò la voce marcandola con un sarcasmo talmente aspro che si diete fastidio da solo. Fu questo a far scattare Darren che voltò verso di lui tutto il corpo, tendendosi come se volesse colpirlo. E il letto a dividerli fu un vero colpo di fortuna. "Non ti ho promesso nulla! Qualche bacio e qualche toccatina NON FA DI ME IL TUO RAGAZZO! Non..." si rese conto di aver detto abbastanza e s'interruppe nel vedere l'espressione ferita di Chris. Non gli piaceva ciò che vedeva: aveva gli occhi spalancati che rendevano così piccole le sue limpide iridi azzurre, la bocca serrata, l'espressione sconvolta denotavano un certo sforzo a non esplodere.
Chris non aveva intenzione di piangere, non gli avrebbe concesso questo vantaggio. Darren gli piaceva, nonostante i suoi buoni propositi di non illudersi ci era caduto lo stesso. Chi avrebbe potuto biasimarlo? Era successo troppo infretta, probabilmente qualcuno poteva giudicare infantile la sua cotta, ma a lui piaceva già da tempo e il tutto s'era aggravato a causa della loro amicizia. Avevano legato senza accorgersene, forse complici i loro ruoli nello show...chi può dirlo. Forse tra loro c'era più chimica di quanto immaginassero.
Sta di fatto che lo fissò per degli istanti interminabili senza cambiare espressione, finchè non si spostò di lato oltrepassando il letto per dirigersi verso la porta. Nel farlo passò vicino a Darren che, istintivamente, gli afferrò il braccio per non farlo andare via. " Lasciami Darren. Lasciami dannazione!" In risposta Darren strinse le dita attorno al braccio di Chris, senza riuscire a dire una parola, e cercò i suoi occhi per leggerci qualcosa che non fosse disprezzo. Prima strinse gli occhi e i pugni, poi voltò lentamente la faccia ad incrociare lo sguardo di Darren. Non c'era disprezzo, solo delusione ed un'immensa voglia di piangere.

Quello sguardo spezzò qualcosa nel cuore di Darren, non sapeva spiegarsi cosa ma qualcosa era successo. E l'aveva fatto capitare Chris. Lo tirò verso di sè e lo abbracciò, da dietro seguendo il movimento del braccio. Non fu un abbraccio particolarmente romantico, anzi fu goffo per via della differenza d'altezza tra i due; appoggiò le labbra sulla sua spalla destra sollevando lo sguardo verso il volto di Chris e continuò nel suo silenzio. Era abbastanza. Non voleva sentire più il dolore che aveva provato qualche minuto prima.
Dopo un'iniziale sorpresa che lo bloccò cercò di divincolarsi ma Darren rinserrò la presa "Ti prego smettila. Smettila di cambiare idea in questo modo." piagnucolò Chris angosciato lasciandosi scappare qualche lacrima. "Fa male! Non me lo merito." ingobbì le spalle scoppiando in muti singulti che scossero Darren. Non riusciva a dire una parola tanto era sconvolto dalla reazione di entrambi e ora sentirlo piangere non migliorava la situazione. Perchè continuare a mentire? Chris gli piaceva e basta. Aveva avuto la conferma con Heather che non era del tutto immune alle grazie femminili e tanto gli bastava. Si era sentito in colpa a flirtare con la collega di fronte a Chris? Non riusciva a ricordarlo.
"Smettila di piangere, per favore." lo supplicò Darren non appena ritrovò la voce. Scivolò davanti a lui stringendogli entrambe le spalle e scuotendolo appena, ma Chris era quasi piegato dal male e le lacrime bollenti gli scorrevano a fiumi sulle guance arrossate. Nemmeno lui era in grado di spiegarsi quel dolore. Era stato improvviso e inaspettato. "Basta Chris!" Lo stava praticamente sostenendo di peso per le spalle, quando si lasciò trasportare a terra in ginocchio. Il pianto di Chris si fece incontrollabile, abbastanza da spaventare Darren che, non sapendo cos'altro fare, lo abbracciò stringendolo quanto gli era umanamente possibile, come si fa con i bambini. Con il volto affondato nell'incavo tra spalla e collo di Chris, continuava a sussurrargli come un mantra "Scusami. Scusami. Scusami." Constatando che le sue scuse cominciavano a sortire un effetto positivo, visto che i singhiozzi di Chris andavano scemando, allentò la presa e iniziò a baciarlo sul collo, lentamente, salendo verso la mascella, poi sulla guancia umida. Gli terse le lacrime con i pollici sostenendogli il volto tra le mani ma non riuscì ad incontrare il suo sguardo. Guardò le ciglia chiare scurite dalle lacrime spingere con insistenza sulla pelle, convinto che non aprire gli occhi l'avrebbe esonerato dal provare qualsiasi cosa.
Gli baciò con delicatezza le palpebre, soffermandosi quel tanto che bastava perchè Chris smettesse di singhiozzare.

Chris si stava calmando. Non voleva pensare all'imbarazzo che provava per aver reagito come una ragazzina ma a ciò che gli stava facendo Darren. Si stava scusando e lo stava coprendo dei baci più dolci che gli avesse dato in quella settimana. Aveva paura di crederci e mentre Darren appoggiò le labbra sulle sue decise di non rispondere, si sforzò di non farlo. Socchiuse appena gli occhi, appesantiti dal pianto, e li richiuse subito non appena sentì il calore salirgli al volto. Rimase immobile, con le braccia stese lungo i fianchi e le spalle leggermente incurvate, lasciando che Darren continuasse a baciarlo dolcemente e in modo delicato.
Ce la stava mettendo veramente tutta per farsi perdonare. Non stava fingendo un sentimento che non provava. Era tutto vero anche se non ancora definibile. Sapeva solo che voleva curarlo, tranquillizzarlo, fargli dimenticare quell'ultima mezz'ora. Sapeva con certezza assoluta che ciò sarebbe stato difficile ma voleva almeno provarci. Lasciò le sue labbra lentamente, sperando fino all'ultimo che Chris chiudesse la distanza ma non fu così. Abbassò lo sguardo a guardare quelle labbra incantevoli e sospirò tremando, lasciando che Chris, impulsivamente, assaporasse il sapore del suo bacio umettendosi le labbra. Avevano un sapore diverso, continuava a pensare Chris mentre si passava la lingua sulle labbra, sempre ad occhi chiusi. "Smettila di leccarti le labbra in quel modo..." sussurrò Darren sorridendo, lasciandogli andare il volto per stringergli una mano. A quel punto Chris non potè far altro che aprire gli occhi, divenuti ancora più limpidi dopo il pianto, ad incontrare quelli di Darren, addolciti da un affetto che scoprì di provare solamente in quell'istante.

"Sai di buono..." sussurrò con voce incerta, tra i sospiri tremolanti di chi ancora non ha finito di piangere. Darren avrebbe voluto scherzare ma non riusciva a pensare ad altro che a un modo per farsi perdonare. "E' il tuo sapore che migliora il mio..." mormorò lasciando di stucco Chris, che non si aspettava certo una frase del genere. Tutto, sul suo volto, gridava stupore. E c'era una certa dose di tenerezza, ora, nel modo in cui Chris guardava Darren. Quest'ultimo lo riscaldò con un sorriso perfetto, pieno di significato, e lo tirò dietro di sè mentre si alzava. "Vieni. Hai bisogno di rinfrescarti." constatò dopo averlo osservato attentamente. Non era lo stesso Darren quello che lo stava portando in bagno e ciò confuse Chris non poco. Si lasciò trasportare come un bambino, fiacco, stanco e con la testa leggera. Si rendeva conto di quanto fosse sbagliato accantonare la delusione di quanto era successo ma proprio non riusciva a privarsi delle attenzioni di Darren. Vere o false che fossero.

Darren non pensava, agiva. Come aveva più volte ripetuto, erano più le volte che non sapeva cosa stesse facendo. Mentre accompagnava Chris davanti al lavandino, fece scorrere l'acqua aspettando che divenisse abbastanza fredda, quindi prese uno degli asciugamani in dotazione dell'albergo e ne accostò un lembo all'acqua lasciandolo inzuppare. "Non c'è bisogno che tu lo faccia, posso farlo da solo..." mormorò con un filo di voce Chris cercando di afferrare l'asciugamano che, intercettato il movimento, Darren allontanò frettolosamente. Si mise a ridere, lasciando che Chris appoggiasse entrambe le mani al lavandino, quindi, mettendosi di fianco a lui, iniziò a detergergli il viso gentilmente ed accuratamente, accarezzandone con la spugna morbida ogni centimetro. "Mi dispiace Chris. Ho detto un mare di cazzate." mormorò all'improvviso interrompendo l'atmosfera. Lui, dopo un sospiro, che servì a scacciare la tensione, si girò a guardarlo con uno sguardo talmente serio da lasciare il collega senza parole "Perchè?" Sul momento la domanda lo confuse e gli fece abbassare lo sguardo ma alla fine Darren si fece coraggio "Perchè sono un codardo." gli rispose tornando ad accarezzargli il mento e il collo con l'asciugamano umido. Quel contatto fece rabbrividire Chris, che si voltò a fronteggiarlo. "Parlo sul serio. Perchè?" ripetè con fermezza, bloccando la mano di Darren afferrandola per il polso. Alchè Darren non potè più evitare di rispondere e scosse il capo, stringendo e rilasciando le labbra come se cercasse di trattenere le parole "Perchè credo che tu abbia ragione Chris. E sono davvero un codardo, non stavo scazzando prima." Si tese verso di lui, piegando il capo in direzione del suo collo, inspirando il suo odore "Non riesco a resisterti. Non credevo di avere così paura delle etichette ma a quanto pare ho anch'io dei limiti, diversamente da come pensavo." La voce bassa, incerta, che gli alitava sul collo ebbe un effetto devastante sulla concentrazione di Chris. "Darren tu non sei gay. Fattene una ragione..." mormorò ironico posandogli una mano sulla spalla e spingendo per allontanarlo da sè. "Seriamente. Vuoi vivere questa..cosa? Fallo. Ma non deludermi mai più!" concluse con freddezza, prima di chinarsi a baciarlo con rinnovato ardore.

Darren rispose al bacio con la stessa passione, lasciando che Chris lo spingesse lentamente verso la parete di plastica opaca che nascondeva la doccia. In quel bacio e nei gesti, Chris, ci mise anche la rabbia che aveva provato mezz'ora prima, che non era riuscito a sfogare e che credeva di aver dimenticato. Darren non fu da meno. Quando scopri un nuovo gioco vuoi conoscerne tutti i segreti per battere l'avversario no? Era proprio ciò che voleva. Non aveva idea che la passione di Chris potesse superare la sua immaginazione. Lui però voleva stupirlo con la dolcezza. Non sembrava che Chris ne avesse assaggiata molta ultimamente. Passandogli le mani sul corpo, per distinguerne i lineamenti e farne conoscenza, accostò le dita ai suoi fianchi afferrandogli la maglia e sollevandola senza fretta. Chris per agevolarlo sollevò le braccia e quando se ne liberò rimase sorpreso nel notare l'espressione di Darren. Lui non era mai andato fino in fondo ma aveva già avuto delle storie, nonostante i suoi 20 anni, quindi poteva capire l'esitazione che vedeva nei suoi occhi. Sorrise, senza dire nulla, armandosi della finta disinvoltura di chi vuole gestire la situazione senza essere sicuro di esserne in grado. Desiderava Darren in modo così assoluto che dopo un iniziale schema mentale spense il cervello e fece partire il pilota automatico.

Darren, che non riusciva a fare lo stesso e si sentiva palesemente impacciato, lasciò a Chris il coltello dalla parte del manico continuando a sentirsi un po' stranito dallo scambio di ruoli. Non era abituato ad essere la parte 'debole' della coppia. "Non pensare" mormorò Chris tra le sue labbra sentendo chiaramente la tensione del compagno. Lo voleva presente. Darren ascoltò il consiglio e lasciò che il suo istinto prendesse il sopravvento. Si allontanò dalla sua bocca abbassandosi a baciargli la base del collo, facendo scorrere lentamente le labbra e la lingua sul petto fino a lambirgli i capezzoli, uno alla volta, e morderli appena, stringendoli tra i denti, facendo sospirare Chris di piacere.
Trasse maggiori soddisfazioni quando fece scorrere i polpastrelli dai fianchi al ventre, in un tocco appena accennato, che fece rabbrividire Chris in modo imbarazzante. "Mi fai il solletico così..." sussurrò scuotendo brevemente il ventre in una risata appena accennata e subito sostituita da altri sospiri sommessi, nel sentire le labbra e le mani di Darren scorrergli sul corpo, invitanti e seducenti.
Lo trascinò in alto affondandogli le dita tra i capelli per avventarsi sulla sua bocca e mormorargli con voce resa roca dal desiderio "Eri troppo vicino alla zona rossa. Smettila subito altrimenti DAVVERO non risponderò di me." Darren rise per quell'affermazione. "So benissimo cosa intendi..." gli rispose spostandogli il volto con il proprio in modo da raggiungere nuovamente il collo, una delle zone in cui Chris perdeva più facilmente la testa. "Darren forse è il caso di smetterla..." borbottò controvoglia sapendo che raggiunto un certo limine non si sarebbe fermato. "Non ne vedo il motivo" replicò Darren sfiorandogli ripetutamente il collo con i denti. Lasciò scivolare le mani sui suoi jeans, sbottonandoglieli e sfilandoglieli dai fianchi con un'abilità che sorprese Chris. Aveva raggiunto il limite. Prima che Darren provasse a fare qualsiasi cosa la sua mente aveva già deciso il seguito della serata e l'occhio cadde sulla doccia alle spalle del collega. Farsi trovare con le braghe calate dai loro colleghi non era proprio il massimo delle aspettative; non aveva idea di che ore fossero ma sapeva che era passato un po' da quando erano rientrati e l'idea di un'entrata a sorpresa lo terrorizzava. Non appena Darren sfiorò i suoi slip, trovando senza troppa difficoltà ciò che cercava, Chris indietreggiò il bacino lasciandolo interdetto "Aspetta!"

"Cos'ho fatto?" gli domando subito Darren tirando indietro la mano come se si fosse bruciato. Possibile che ora fosse proprio lui a tirarsi indietro? Chris gli fece capire subito le sue intenzioni sorridendogli lascivo "Andiamo sotto la doccia." Darren, che non comprese subito, si voltò a guardare la doccia alle sue spalle e poi scoppiò a ridere. "Ma Christopher...non pensavo avessi queste fantasie." esclamò fingendosi vergognosamente turbato ma Chris riuscì a spiazzarlo "Tu non hai idea di quello che ti farei se non avessi paura che gli altri potrebbero entrare da un momento all'altro." disse d'un fiato senza staccare gli occhi da Darren, che rabbrividì lasciandosi sfuggire un sospiro d'attesa "Dammene un assaggio allora!" e questa risposta fece ampliare, se possibile, ancora di più il meraviglioso sorriso di Chris.
Si sfilò i jeans dalle gambe dirigendosi verso la porta del bagno, che chiuse a chiave "E' strano che mi senta come la donzella in difficoltà delle fiabe in questo momento?" domandò divertitò Darren sfilandosi la maglia con una certa fretta. Chris a quella battuta si voltò, soffermandosi a guardarlo in totale adorazione, piegando la testa di lato continuando a sorridere compiaciuto sapendo che per quella notte, tutto quello, sarebbe stato suo. Anche la sua agitazione lo eccitava. Era così divertente vederlo in quello stato di totale ansia da prestazione, gli faceva tenerezza "Così mi fai sentitre il cattivo della situazione. Ma se così...bello!" pronunciò l'ultima parola con enfasi tale che riuscì a farlo arrossire. Vedere Darren arrossire era qualcosa di raro che meritava una menzione d'onore. "Sei arrossito! I ruoli si sono finalmente invertiti..." gli si avvicinò afferrandolo per l'elastico della tuta e tirandolo verso di sè. "Sei adorabile..." mormorò in completa balia di emozioni nuove e strane da condividere proprio con lui. Scostandosi per qualche istante fece scorrere l'anta della doccia e subito dopo l'acqua, aspettando che s'intiepidisse.

Prima di continuare si voltò verso Darren, che gli stava accarezzando la schiena, e con lo stesso tono serio di poco prima "Sei sicuro di voler entrare?" gli chiese lasciando che Darren replicasse con un sorriso presuntuoso "Che male può farmi una doccia?"
"Sai bene che se entrerai qui dentro, nudo e bagnato, non risponderò delle mie azioni." nonostante cercasse di sdrammatizzare fu molto serio. "Vorrei che tu...avessi ben chiaro..." cominciò a balbettare perdendo improvvisamente la sicurezza. Voleva fare sesso, non c'erano molti modi per dirlo e Darren lo sapeva. Non era un novellino, seppur si trovasse dalla parte opposta, ed era un maschio soprattutto quindi sapeva benissimo cosa passava per la testa di Chris. Cercò di tranquillizzarlo posandogli una mano sul volto, in una carezza gentile "Non ho intenzione di tirarmi indietro. Non domani e di sicuro non ora." si umettò le labbra, deglutendo, senza smettere di fissare gli occhi azzurri di Chris "Voglio entrare in quella doccia subito...e farti morire."
Chris rimase senza parole, avvampando e cercando di trattenere un sorriso che sfuggiva al suo controllo "Oh no no Darren. Non hai capito. Sarò io a far morire te."
Darren sbuffò e alla fine lo afferrò per l'elastico degli slip "Ora basta parlare!"

Non ci fu bisogno di dire altro mentre finivano di svestirsi a vicenda lasciando parlare il proprio istinto; Chris fece scorrere nuovamente l'anta della doccia, una volta che entrambi furono all'interno, e spinse Darren sotto il getto d'acqua godendosi per intero la visione del suo corpo grondante. Non sapeva spiegarsi come fosse ancora in grado di contenere i propri movimenti, di non essere brutale come in quello stesso istante gli suggeriva la mente. Forse il desiderio di guardarlo era più forte del desiderio di saltargli addosso? Assolutamente ogni fibra del suo corpo urlava il contrario. "Cos'è quella faccia?" gli domando Darren notando, stupito, la sua espressione trasognata. Chris si rese conto di avere un'espressione nel momento in cui Darren glielo fece notare, perchè fino a qualche attimo prima era nel suo mondo d'adorazione, totalmente assente. Ciò lo fece vacillare e sorridere mestamente tornando al presente. "Nulla. Ero incantato dal tuo aspetto..." sospirò passando sotto il getto d'acqua per avvicinarglisi. Darren non ne fu stupito e se possibile, dopo quell'ammissione, la sua espressione fu ancora più incantevole mentre lasciava correre lo sguardo sul corpo di Chris, così snello e virile allo stesso tempo. "Non sottovalutarti..." mormorò avvolgendogli un fianco con il braccio lasciando scivolare la mano sul suo sedere piccolo e morbido. Quel semplice tocco ebbe l'effetto straordinario di far scollegare, ancora una volta, il cervello di Chris; continuando così rischiava di bruciarsi i neuroni in un giorno solo. Fece scorrere le mani su ogni centimetro del corpo di Darren, accarezzandolo con delicato trasporto, mentre continuava ad insinuarsi nella sua bocca come se volesse anticiparci quanto aveva intenzione di fare. Quando entrambi raggiunsero il limite di sopportazione fisica che era umanamente possibile tollerare ci fu un attimo di smarrimento su a chi spettasse l'onore. Si guardarono per il successivo minuto scambiandosi eloquenti messaggi che spezzarono per un momento l'atmosfera caricandola di una dose di testosterone troppo elevata perchè quello spazio la potesse contenere. Qualcuno avrebbe dovuto cedere e a farlo fu Darren lanciandogli un'occhiata alla 'staiattentoaquellochefai!' che fece quasi ridere Chris; con il cuore che martellava minaccioso nel petto accarezzò la sua schiena con dolcezza infinita e voluta per allentare la tensione. Essendo effettivamente la prima volta per entrambi, per Darren il discorso valeva in quel senso, Chris ebbe improvvisamente paura di non essere all'altezza e il suo esitare fece voltare Darren di poco, per comprenderne la ragione.

Sollevando un sopracciglio osservò quel misto di lussuria e incertezza che ombreggiavano il volto di Chris e sorrise a labbra serrate in una tipica espressione 'Alla Blaine' "Andrà tutto bene..." si limitò a sussurrargli. Aveva ripetuto quella frase altre volte, trovandosi nell'atto di tranquillizzare la ragazza di turno e ora usarla per tranquillizzare la virilità di Chris dava un tocco di ironia al momento. "Oh lo so..." scherzò Chris sollevando le spalle con nonchalance. "Ho solo timore di non essere alla tua altezza" ammise facendolo voltare per baciargli le spalle, facendo scorrere le mani lungo la schiena per poi serrarle attorno ai suoi fianchi, avvicinadoli appena al suo bacino per fargli sentire quanto fosse...contento..della sua vicinanza.
Appoggiando gli avambracci alla parete della doccia, serrando i pugni, mormorò egoisticamente trovandosi al limite della sopportazione "Muoviti Chris, la stai facendo troppo lunga." non c'era rabbia nel suo tono ma solo esasperazione. Nonostante non fosse totalmente convinto dello scambio di ruoli, sapeva che aspettare non avrebbe giovato nè a lui nè a Chris.
Quell'esortazione fece accantonare qualsiasi insicurezza a Chris che, sinceramente, cominciava ad avere anche lui qualche dubbio sulla sua presa di posizione. Si era sempre immaginato la sua prima volta in un altro modo, da altre angolazioni, qualcosa di romantico e speciale ma tutto ciò che stava capitando con Darren, in un certo senso, sembrava ugualmente speciale visto sotto un'altra ottica. Alla fine si concentrò su quel momento per renderlo il più meraviglioso e delicato possibile, fondendosi con sorprendente naturalezza con il suo corpo, strusciando naso e bocca alla base della sua nuca preso dall'impeto di morderlo come farebbe un felino in fase d'accoppiamento. Perchè era quello che gli suggeriva l'istinto ogni volta che si trovava in sua presenza; era un istinto primitivo quello che si risvegliava in lui ogni volta che si trovava in intimità con Darren.
I sospiri e i gemiti di entrambi si mescolarono quando Chris aumentò l'intensità dei suoi movimenti acquistando sicurezza e agilità che non sapeva di possedere. Era tutto così naturalmente bello e perfetto che ogni dubbio sulla scelta delle posizioni sparì nel momento in cui Darren portò indietro un braccio per avvolgere in un possessivo abbraccio la testa di Chris.

Nel momento in cui Darren inarcò la schiena per agevolare i movimenti di Chris, spalmandosi sulla parete della doccia, furono entrambi consapevoli che non ci sarebbe stato nulla di romantico in quell'atto. Il sesso, se fatto bene, non era romantico ma brutale, possessivo, ferino e sporco. Non si muoveva velocemente, al contrario. Chris sprofondava in Darren con una tale forza e prudenza che pareva volesse fondersi completamente con il suo corpo, oltre che con la sua mente. Perchè a quel punto, in quel momento, non c'era finzione. Erano compatibili anche fisicamente e non c'era nulla che potesse mandare in estasi Christopher come quel pensiero.  
Mentre Darren appoggiava la testa sulla sua spalla, Chris gli accarezzava il viso cercandogli la bocca insistentemente rallentando maggiormente i movimenti fin quasi a fermarsi. Esplorandosi la bocca dolcemente, a vicenda, Chris gli passò la mano sul ventre scendendo ad accarezzarlo abilmente, sorprendendolo per questo doppio attacco che lo fece sogghignare tra un sospiro e l'altro di beatitudine totale.
Chris coordinò i movimenti con una maestria tale che fece letteralmente perdere la testa a Darren, che strinse la mano dietro la sua nuca con più forza incitandolo con la propria voce e il proprio corpo a fare di più. Fu all'apice del piacere che borbottò qualcosa di davvero indecente che Chris nemmeno riuscì a capire, ma che prese per un apprezzamento che lo fece ridacchiare quasi volesse ostentare il suo completo successo.
Non che per lui fosse stato diverso, anzi. Non aveva la forza di dire niente, nè di muoversi, quindi si limitò ad appoggiare una mano alla stessa parete dov'era spalmato Darren, per non gravargli del tutto addosso. Restarono in quella posizione per qualche minuto, riprendendo a respirare; in qualche modo si resero conto che l'acqua si stava raffreddando, l'avevano lasciata aperta per tutto il tempo per soffocare i rumori nel caso fossero rientrati i colleghi, ma non riuscirono a separarsi.

"Chris.." mormorò Darren tocchettandogli svogliatamente il braccio teso senza smettere di sorridere. Questa volta tocco a Chris replicare con un sonnacchioso "Mmm?" mentre gli stringeva un braccio attorno ai fianchi accarezzandogli il ventre. "Sicuro fosse la prima volta?" Era spiazzato, piacevolmente. Il complimento velato fece ridacchiare ancora Chris, che gli sfiorò il collo con le labbra prima di separarsi, un po' controvoglia, da lui. Avrebbe desiderato guardarlo in faccia, non avrebbe potuto resistere in quel momento se lo avesse guardato negli occhi. Chiuse l'acqua e fu silenzio per un attimo. "Non so se potrò fare a meno di te ora..." ammise abbassando lo sguardo, quando Darren si voltò a guardarlo come se lo vedesse per la prima volta...e forse era proprio così. "Non credo che te lo permetterò"

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Capitolo 6
*** Do I attract you? ***


L'atmosfera nella stanza si era fatta pesante. C'era imbarazzo nell'aria da quando erano usciti dalla doccia, si erano rivestiti in silenzio e avevano deciso di guardare un film dallo schermo della stanza d'albergo. Si sorpresero di non vedere i loro colleghi nonostante fossero già le 8 di sera. Dal loro litigio a quel momento non erano passate più di 3 ore; ne parlarono qualche minuto prima di cedere, nuovamente, al silenzio.
Darren prese l'iniziativa di scegliere il film mentre Chris si sedette su una poltrona con la testa impegnata da mille immagini e pensieri. Se ci fossero stati gli altri ne avrebbe approfittato per fuggire dalla stanza e mettersi a saltare in corridoio, perchè è questo che aveva voglia di fare al momento, e invece si concentrò sulle piastrelle del pavimento non riuscendo a smettere di sorridere in un modo delizioso e vagamente malizioso, mentre continuava a stuzzicarsi le labbra con i denti.
Darren dalla sua posizione, seduto sul materasso ai piedi del letto, aveva lo sguardo fisso sullo schermo e faceva scorrere i numerosi titoli di film a pagamento offerti dallo stabile, pigiando sul telecomando in modo automatico; non stava realmente guardando quanto appariva sullo schermo perchè era troppo impegnato a rimuginare su quanto era appena capitato. Aveva appena fatto sesso con un maschio. O meglio un maschio aveva appena fatto sesso con lui. Se Joey l'avesse saputo non avrebbe smesso di prenderlo per il culo. No, non in senso cattivo. Avrebbe solamente continuato a ripetere che se lo sarebbe aspettato. Perchè tutti ne erano così convinti? Darren non riusciva a immaginarsi così prevedibile, anzi, si era sempre creduto l'apoteosi dell'imprevedibilità. Eppure eccolo lì. Ripensandoci non aveva fatto sesso con un maschio a caso ma con Chris, il suo collega e amico. Questo sì che era davvero prevedibile.

Ripensò per un attimo a quando, insieme agli altri membri del cast, si erano fatti un giro su internet per curiosare le reazioni dei fans dello show ed era rimasto sconvolto nel leggere tutte le insinuazioni e le speranze che si erano create non sui personaggi, come si sarebbe aspettato, bensì su di loro. Soprattutto su lui e Chris e su Lea e Dianna. Conoscendole sapeva che loro ci avrebbero marciato e, anche lui, per i primi tempi aveva pensato bene di giocare sulle voci che si erano create tra lui e Chris, complice ovviamente il collega, limitandosi però a frasi giocose inserite abilmente nelle interviste. Era stato divertente all'inizio ma poi avevano perso il controllo della situazione e per fortuna Ryan l'aveva ristabilito decidendo che, per un po', non si sarebbero fatti vedere insieme al di fuori del set. Se volevano mettere a tacere le voci non c'era altro modo. Le dichiarazioni pubbliche avrebbero solamente fatto pessima pubblicità allo show e agli attori.

Ormai erano 10 minuti che non si sentiva una mosca volare. L'unico rumore nella stanza era il *plon plon* del selezionatore dello schermo che scorreva in continuazione.
Esausto, per molteplici motivi, Darren si lasciò scivolare all'indietro sul materasso portandosi entrambe le mani al volto emettendo un sommesso verso esasperato che attirò l'attenzione di Chris, distogliendolo dai suoi pensieri. "Troppo difficile?" scherzò Chris, accennando alla tv, scoprendosi piacevolmente sorpreso di riuscire a scherzare come una volta con Darren. Dal canto suo, Darren, a quella domanda sogghignò voltando verso di lui la testa, restando sdraiato sul letto "Argh non è imbarazzante?" ammise alla fine senza smettere di sorridere stringendosi nelle spalle, spiegando così il motivo della reazione esasperata. Mentre aspettava la risposta buttò fuori l'aria in eccesso e lasciò scorrere lo sguardo sul collega, notando solo in quel momento la scelta dell'abbigliamento.
Chris era elegantemente seduto sulla poltrona, con le gambe accavallate e le mani appoggiate sulle ginocchia. Indossava un nuovo paio di jeans, neri, molto attillati e una maglia grigio fumo, aderente, con le maniche lunghe e lo scollo a v, con sopra uno dei gilet neri che solitamente indossava per le uscite ufficiali del cast.
Prima che lui potesse rispondere, Darren si sollevò sui gomiti e gli lanciò un'occhiata più intensa "Quando ti sei cambiato?" sospettando di averci messo più tempo di quanto avesse immaginato per ricapitolare mentalmente la situazione.

Vederlo sorridere a labbra serrate come se volesse trattenere una risata, e vederlo di nuovo così sicuro di sè fece sentire Darren meglio, letteralmente. "I vestiti che avevo prima sono finiti sul pavimento del bagno...e si sono inzuppati. Quindi ho deciso di cambiarmi." il discorso non faceva una piega, pensò Darren, ma poi continuò indicandolo con un gesto della mano "E perchè questa eleganza?"
Chris si osservò prima di rispondere, quindi scavallando le gambe, si alzò e si diresse verso il letto, con la solita sinuosità che lo caratterizzava e che, a quanto pare, non era cosciente di possedere. Insomma lui camminava, mica stava attento a come lo faceva. "Non ho portato altro da L.A. . Allora il film? Ah..." si bloccò a mezzo metro dal letto, appoggiandosi una mano sul fianco e sollevando lo sguardo pensieroso "...per rispondere alla tua domanda. No, stranamente non lo trovo imbarazzante. Tu sì?" chiese infine abbassando il volto sorridente su Darren, che era tornato a sdraiarsi portando però le braccia ad incrociarsi sotto alla testa.

Darren ci mise qualche istante a rispondere e lo osservò a distanza ravvicinata soffermandosi costantemente sui pantaloni "Abbastanza" riuscì a dire, a stento, ma subito dopo aggrottò la fronte e facendo forza sugli addominali si sollevò a sedere borbottando "Dio! E' troppo attillata quella roba!" provocando la risata genuina di Chris, che ne era totalmente consapevole "Ma gli altri?" domandò infine tornando a voltarsi verso Chris, che si era seduto sul bordo del letto a distanza di sicurezza e lo stava osservando sornione.
"Mi ha mandato un messaggio Lea, mentre eravamo sotto la doccia, dicendomi che sarebbero usciti con quei ragazzi. Di raggiungerli se abbiamo voglia."
"Abbiamo voglia?" domandò Darren lasciando la domanda in sospeso finchè Chris, allargando il sorriso, scosse il capo silenziosamente. Era un sorriso talmente invitante che non si poteva far altro che sorridergli di rimando.
Si fissarono per istanti interminabili in cui Darren aveva l'espressione pensierosa di chi vorrebbe dire qualcosa ma non ci riesce, e Chris si tendeva in avanti attratto come una falena con il fuoco. Forse era davvero solo un ragazzino infatuato, o almeno si sentiva tale, ma la sensazione che provava Chris al momento era impagabile; un misto di compiacimento, senso di vittoria, appagamento fisico e quel sentimento incontrollabile che ti fa borbottare lo stomaco e ti fa sorridere ininterrottamente come uno sciocco.

Umettendosi le labbra abbassò lo sguardo non riuscendo proprio a trattenere quel sorriso, la voglia di saltare per la stanza e urlare era davvero troppa e tutto quel contenersi lo faceva fremere. "Cos'hai da sorridere in quel modo?" gli domandò Darren non potendo evitare di seguirlo con lo sguardo sorridendo anch'esso. Ruotando tutto il corpo si sedette sul letto a gambe incrociate ponendo tutta la propria attenzione sul ragazzo. Più lo osservava e meno riusciva a capacitarsi di quanto fosse stato un completo idiota egocentrico. Certo aveva ancora i suoi dubbi e le sue incertezze ma ora come ora non aveva voglia di pensarci, c'era tempo per farlo.
"Nulla...sono contento. Solo contento!" e non riusciva proprio a nasconderlo, avvampò quel tanto che bastava per renderlo di una tenerezza infinita. Darren a quella vista reagì sollevando le sopracciglia, spiazzato dalla capriola che aveva appena fatto il suo stomaco; gli era capitato di avere delle cotte, soprattutto per delle sue amiche tra gli Starkids, quindi sapeva riconoscerne una quando arrivava. E si ricordava anche lo stato in cui si riduceva quando si rendeva conto di provare qualcosa per qualcuno.
Era più forte di lui. Chris aveva ragione: il suo essere un totale life runer includeva anche la capacità di provare ogni sensazione al 100%.
Deglutì prima di dire qualsiasi cosa gli passasse per la testa, era rischioso in quel momento dare libero sfogo alle emozioni. Istintivamente alzò una mano a sfiorargli la guancia con i soli polpastrelli ma alla fine si concesse di accarezzargliela interamente, sentendo la propria pelle scottare contro quella già abbastanza calda di Chris.

Notandò la sua espressione ridacchiò e mormorò a voce bassa "Dov'è finita tutta l'audacia che hai dimostrato prima?!" e così scherzando si fece avanti con il busto inclinando il volto da una parte per poter raggiungere quello di Chris e poter, in quel modo, cogliere la sua reazione. Lo si poteva definire indecente il modo in cui si sentiva attratto da quel ragazzo; un attimo prima gli scorreva il fuoco nelle vene e l'attimo dopo sapeva essere incredibilmente adorabile. Scacciava in continuazione quell'insistente vocina nella sua testa che gli ripeteva 'Ma se fino a un momento fa gli urlavi contro e ti dava fastidio l'idea che ti definisse il suo ragazzo! E' bastata una scopata a farti cambiare idea? Sei proprio una femminuccia!'
"Oh credimi, c'è ancora. Sto solo cercando di contenerla?" gli rispose Chris sollevando gli occhi azzurri sul suo volto, ora non molto distante dal suo. Entrambi si tendevano uno verso l'altro senza però muoversi dal loro posto. Era pure e semplice attrazione alla quale è difficile resistere per troppo tempo.
In risposta Darren fece scivolare la mano dalla guancia di Chris fino al colletto del suo gilet, strattonandolo appena. "Con questa roba addosso non dovresti proprio." mormorò con voce appena accennata, molto calda ed invitante, che fece scorrere più velocemente il sangue nelle vene del giovane.

Entrambi avrebbero voluto il bis, anzi dallo sguardo di Darren si leggeva che questa voleva essere lui a dargli piacere e Chris per un attimo rimase senza parole nel vedere quell'espressione e, senza saperlo, pronunciò la domanda che continuava a frullare nella testa di Darren. Prima di farlo però deglutì, avendo consumato ogni goccia di saliva che aveva in bocca e, tentando un movimento disinvolto, si allontanò dal collega scivolando verso la testata del letto, mettendo così una certa distanza. Per enfatizzarla maggiormente allungò le gambe sul materasso lasciando di stucco Darren, con ancora la mano sollevata a mezz'aria.
"Perchè ora mi sembri così...interessato?" gli chiese in un soffio, chiaramente interessato, socchiudendo gli occhi e dandogli tutta la sua attenzione. Darren, spiazzato, non seppe cosa rispondere, ma non fu nemmeno in grado di distogliere lo sguardo. Dovette sorridere, imbarazzato, per poter prendere tempo ma anche quello sembrava avere i minuti contati, poichè Chris gli sorrise andando però a incrociare le braccia al petto. "Non fraintendere, non mi dispiace. Non pensavo di essere stato così bravo da farti cambiare completamente idea!" sdrammatizzò concludendo con una risata delle sue, cristallina e molto contagiosa.
E finalmente fu il turno di Darren, di arrossire, anche se non vistosamente come accadeva a Chris. "Dai Darren...scherzavo! Ora non dirmi che...Senti, capisco il tuo imbarazzo! Pensi che io non lo sia? Ma più di tutto sono curioso di capire come ti senti. Insomma, davvero...ti ho fatto male?" e strinse le labbra per non scoppiare a ridere. Non ce la faceva. Si sentiva troppo contento per prendere seriamente qualsiasi cosa, persino l'evidente imbarazzo di Darren, che a quella domanda corrugò la fronte come se ci stesse pensando seriamente, cosa che fece ridere ancora di più il giovane.

"Effettivamente...ora che ci penso...no, non mi fa male! Dovrebbe?" replicò Darren appoggiando le mani ai lati delle gambe di Chris, facendo perno sulle gambe così da mettersi a gattoni. "Seriamente." inspirò e buttò fuori l'aria in eccesso dai polmoni per poi stringersi nelle spalle. "Vederti piangere mi ha fatto capire che non ho più voglia di mentire a me stesso." Strinse appena una mano attorno alla caviglia di Chris, sollevandogliela per fargli separare le gambe. Lui lo lasciò fare osservandolo incuriosito, tentanto inutilmente di mantenere la concentrazione sulle parole e non sulle azioni. Purtroppo vedere Darren farsi spazio tra le sue gambe, senza nemmeno sfiorarlo o fare commenti a proposito, lo fece vacillare non poco. Infatti sciolse l'intreggio delle braccia per appoggiarle ai propri fianchi, sul materasso, stringendo le dita attorno al lenzuolo tipo ancora di salvataggio. Era normale sentirsi così? Non aveva termini di paragone ma gli sembrava incredibile non riuscire a fare un discorso serio con lui a causa degli ormoni in subbuglio. Quanto era appena successo sotto la doccia non gli bastava? A quanto pare no.
"Sarà difficile e non ti prometto nulla. Chris posso essere sincero?" gli chiese con nonchalance avvicinando le mani in zona rossa, per poi scavalcare i suoi fianchi e fermarsi a pochi millimetri dalle sue. La reazione istintiva di Chris fu di piegare le ginocchia andando quasi a serrare i fianchi di Darren, che ora gli stava addosso a distanza ravvicinata.
"Certo..." soffiò il giovane, senza fiato, appoggiando la nuca alla testiera del letto per poterlo guardare senza farsi venire male al collo. "Hai idea di quanto mi sia piaciuto quello che mi hai fatto? Forse sono così attratto dal tuo corpo perchè è così sinuoso, così...femminile." continuò cercando le parole adatte, per non offenderlo, e mentre le diceva fece scorrere una mano sulla sua coscia molto lentamente godendosi un sacco la sua espressione strabiliata . "Dio sei talmente esile che ho quasi paura di farti male a volte" scosse la testa, incredulo. "No, no..vai tranquillo. Continua." sussurrò Chris, improvvisamente, tra un sospiro e una risata fingendo una disinvoltura che al momento gli mancava. L'aria era talmente pesante che faceva fatica a respirare o pensare o a fare qualsiasi cosa, se è per questo. Darren rise, di gusto, compiaciuto per la reazione. Continuò a salire lentamente verso l'inguine e la sua mano era abbastanza grande da circondargli la parte superiore della coscia senza problemi. "Che jeans sono? Sembrano una seconda pelle da quanto sono stretti!" non gli diede il tempo di rispondere poichè sapeva che, se gliel'avesse lasciato, lui sarebbe stato in grado di dirgli marca, modello e anno di produzione "Mi fa paura tutto questo Chris, lo ammetto. Ora siamo qua, protetti da queste quattro mura ma una volta fuori? Ho paura di non essere in grado di darti quello che vuoi. Tu hai bisogno di qualcuno che ti veneri. " mormorò sincero passando la mano delicatamente sul rigonfiamento dei pantaloni, per poi farla scivolare su un suo fianco tirandolo giù, verso di sè.

Quello sfioramento fece sospirare Chris che ormai aveva la bocca secca e gli occhi socchiusi. Aveva sentito a malapena quanto gli aveva detto ma ebbe la forza di replicare "No..aspetta. Non ho capito. O mi tocchi o mi parli. Non riesco a seguirti se fai così..." provocando la risata di Darren, che gli si accucciò addosso, tra le sue gambe, ponendo il suo viso all'altezza dello stomaco di Chris e sostenendosi con i gomiti appoggiati al materasso, così da non gravare con il suo peso. Questi movimenti fecero scappare un sospiro di sollievo dalle labbra di Chris, che riaprì gli occhi ed abbassò lo sguardo su di lui che lo stava osservando con un sorriso appena accennato e con lo sguardo che dimostrava un barlume dell'adorazione di cui parlava prima.
"Cosa stai cercando di dirmi Darren?" chiese Chris non appena gli fu di nuovo facile respirare normalmente, anche se normalmente non è la parola adatta visto che stava ancora premendo il suo rigonfiamento sullo sterno di Darren, a causa della sua posizione ma soprattutto a causa dei jeans troppo stretti. Aveva persino paura a muoversi per non fargli pensare che gli si stesse strusciando contro, passando per un maniaco. Non che ci fosse qualcosa di sbagliato in ogni caso.

L'atmosfera sembrava l'ideale per una conversazione di quel tipo; i ragazzi non c'erano, erano soli in una stanza d'albergo, avevano appena fatto del fantastico sesso e il letto era davvero troppo comodo. Chris passò una mano tra i capelli ancora umidi di Darren accarezzandogli una guancia dolcemente, in modo molto intimo e Darren a quel contatto si appoggiò al palmo della mano socchiudendo gli occhi ed emettendo quelle che si potrebbero tranquillamente definire fusa.
"Sto cercando di dire che credo che tu mi piaccia, davvero, ma credo anche tu abbia bisogno di una relazione alla luce del sole." allo sbuffo di Chris sollevò gli occhi su di lui per farlo tacere e lo interruppe prima che potesse dire qualsiasi cosa "No, aspetta. Fammi finire. Mi hai detto che hai avuto altre esperienze ma niente di serio. Io anche ne ho avute e, anche se ho creduto con ognuna di loro che fosse qualcosa di serio, in realtà so che non era così. Ho paura..." continuò facendo un evidente sforzo per bilanciare le parole, cercando di distrarsi dalla solennità della sua voce stuzzicando con le dita la stoffa del gilet di Chris. Lui lo osservava in silenzio, attendendo il suo turno, mentre gli accarezzava le spalle pigramente e tratteneva quasi il respiro non sapendo dove volesse andare a parare. "...che con te potrebbe diventarlo. Non ora. " si affrettò ad aggiungere mentre teneva lo sguardo fisso sotto al mento di Chris. "Se questa cosa andasse avanti, credo che potrebbe accadere. Abbiamo molto in comune e saresti uno dei miei migliori amici se non fosse che sono attratto da te."
Dopo qualche secondo di silenzio, in cui Chris lasciò che il suo cervello elaborasse le informazioni, si lasciò scappare una risatina bassa "Alla fine è vera la storia che un uomo e una donna non posso essere amici, soprattutto se c'è dell'attrazione fisica. Sorvolando sul fatto che io non sono una donna..." marcò la parola e Darren colse subito il velato rimprovero. "...credo che questa regola valga anche per noi. " Smettendo di accarezzarlo, fece pressione sulle sue spalle per farlo sollevare e appena ne ebbe lo spazio, ne approfittò per chiudere le gambe e spostarle di lato. Tutto ciò confuse Darren che lo lasciò fare, tornando a sdraiarsi accanto a lui e circondandogli nuovamente la vita con le braccia. "Ti davo fastidio? Perchè puoi dirlo se ti da fastidio...di solito non sono così appiccicoso in effetti." E questa cosa incuriosì anche lui, che aggiunse altri dubbi alla lunga lista che aveva nella testa. Chris sorrise per quell'insicurezza e si affrettò a tranquillizzarlo, girandosi verso di lui in modo da trovarsi uno di fronte all'altro, con entrambe le teste sullo stesso cuscino. Gli sorrise giocando con i suoi capelli "Non mi dava fastidio. Anzi. Mi stava piacendo troppo per la conversazione che stiamo avendo. Non riuscivo a concentrarmi ora che la cosa si sta facendo interessante."

Chris non si era mai definito appiccicoso o espansivo sentimentalmente parlando; non aveva mai provato l'amore descritto nei romanzi rosa, quel sentimento travolgente che ti prende allo stomaco e ti scombina l'esistenza. Niente di tutto ciò, quindi si sentiva piuttosto confuso nel provare qualcosa di simile in quel momento. Esigeva quasi morbosamente il contatto fisico con Darren, entrambi erano consapevoli di sentirne il bisogno - quasi dovessero recuperare il tempo perso - ma il suo atteggiamento non si poteva definire appiccicoso, come invece stava pensando di quello di Darren. Ora gli teneva la mano sul fianco, e una gamba di Chris era leggermente piegata verso quelle di Darren. "Darren, sii serio. Suonano strane a me le tue parole, come possono sembrare normali a te? " cercò ancora il contatto, non potendone fare a meno, insinuando un ginocchio tra le gambe di Darren, che lo accolse tranquillamente tirando i fianchi di Chris verso i propri. Per quanto si sforzassero era impossibile stare lontani; erano i loro corpi a volersi, più di quanto le loro menti si rendessero conto. Quindi era completamente inutile per Chris tentare di allontanarlo per rendere più 'tranquilla' l'atmosfera.
"Venerarmi? Io..non so nemmeno io di cosa ho bisogno. So solo che mi piaci da quando ti ho visto, sei una persona fantastica e al momento voglio solo vivere questa cosa. Dio quanto sono ripetitivo!" roteò gli occhi esasperato da se stesso e questo fece sorridere Darren, anche se abbassò lo sguardo e avvicinò il viso a quello di Chris, facendo sì che i loro nasi si sfiorassero. Chiusero entrambi gli occhi inspirando uno l'odore dell'altro e lasciandosi trasportare per qualche istante da quelle sensazioni.
"Non so cosa dire." ammise, sconfortato perchè era la verità. Lo strinse più forte a sè passando l'altro braccio sotto le spalle di Chris, per avvolgerlo completamente in un abbraccio, infossando il viso nel suo collo, avviluppando le gambe attorno alle sue.
"Se fossi una ragazza saprei esattamente cosa dire. Ma è chiaro che non lo sei...anche se alcune tue curve potrebbero insinuare il dubbio anche nella più ottusa delle menti" mormorò sorridendogli sulla pelle del collo mentre gli accarezzava lentamente la gamba piegata e il sedere, soffermandosi su quest'ultimo per stringerlo maggiormente a sè. Chris non disse nulla ma si godette ogni carezza, lasciandolo continuare "Non voglio offenderti ma forse mi sento attratto da te anche per questo." lo sentì irrigidirsi, forse per quelle parole e attese che dicesse qualcosa prima di continuare "Forse è meglio se smetto di parlare o credo dirò qualche altra cazzata." scosse il capo tirandosi indietro per poterlo guardare in faccia. Non aveva un'espressione molto contenta ma non sembrava arrabbiato. Chris, senza dare spiegazioni, gli si avvicinò insinuando la lingua tra le sue labbra, inaspettatamente, inclinando il volto per poter approfondire il bacio che, al contrario di quanto sembrava inizialmente, fu molto dolce e romantico, molto profondo e carico di una passione diversa da quella che gli aveva dimostrato prima. Darren rispose con lo stesso trasporto stringendolo come se fosse l'unica cosa al mondo e tremò, scosso da un brivido piacevole, quando lo sentì sussurrare tra le sue labbra "Voglio fare l'amore con te"

Sentir Darren fremere tra le sue braccia fece scorrere più velocemente il sangue nelle vene di Chris, desiderava davvero fare l'amore con lui, non come prima...questa volta voleva sentirlo dentro di sè, desiderava perdere completamente la testa e non pensare a nient'altro che loro due "Kurt ora direbbe 'Quel che sarà sarà' quindi, Darren, per una volta seguiamo il suo consiglio. Non stiamo facendo niente di male!" gli sussurrò Chris nell'orecchio e rotolandosi sulla schiena accolse Darren sopra di lui.
"Non ora..." si sforzò di dire Darren dopo qualche secondo di silenzio, seppur volesse con tutte le sue forze dargli quello che desideravano entrambi. Chris a quel puntò lo fissò disorientato, sentendosi rifiutato, ma Darren si affrettò ad aggiungere, non volendo vedere quello sguardo "Non hai idea di quanto ti voglia ma i ragazzi potrebbero arrivare da un momento all'altro e rovinare tutto" spiegò sentendolo rilassare sotto di lui. Affondando la bocca nel collo di Chris si spinse contro di lui per fargli sentire quanto ardentemente lo desiderasse e Chris sollevò le gambe, per stringerle contro ai fianchi di Darren, possessivamente. "Mi ero dimenticato di loro..." si lagnò Chris con la voce resa improvvisamente soffocata dal tormento che gli stava provocando quella consapevolezza. Lasciò la schiena di Darren per stendere le braccia ai suoi fianchi, disarmato, sollevando gli occhi al cielo in un modo che fece ridere Darren "Oh, ti prego, uccidimi!" esclamò esasperato lasciandosi stampare qualche bacio delicato sulle labbra, sul mento e sul collo. "Scusa per averti dato questa notizia ma è quasi mezzanotte. Potrebbero tornare da un momento all'altro." mormorò distrattamente Darren, senza però smettere di stringerlo o accennare a spostarsi da quella comoda posizione. Si separò da lui solo per poterlo accarezzare comodamente dal petto, lungo un fianco a scendere fino al ginocchio, superando strati di stoffa sottile e terribilmente inutile, a suo giudizio. "Ok basta!" concluse sollevandosi e lasciandosi cadere sul materasso, di fianco a lui. Entrambi attesero, in silenzio, che i loro cuori smettessero di battere all'impazzata così come le loro voglie si quietassero.

Era incredibile quanto si fossero evolute le cose nel giro di una settimana. Per Chris era un sogno ad occhi aperti ma soprattutto era contento non fosse la versione romantica di quello che si era immaginato. Così era tutto più naturale e reale. L'avrebbe fatto capitolare completamente, ne era sicuro. Si ritrovò a sorridere come uno sciocco osservando il soffitto, così come probabilmente stava facendo anche Darren. Per lui era stata una rivelazione più pesante da digerire, ne era convinto ma era anche contento, oltre che spaventato. Girò il volto verso Chris e vedendolo sorridere in quel modo, ora a occhi chiusi, gli fece capire che stava cadendo nella sua 'trappola' in modo irreparabile. Quando Chris, dopo qualche altro minuto di silenzio, si portò le mani ai pantaloni cominciando a slacciarseli Darren esclamò "Che hai intenzione di fare?" puntellandosi sui gomiti, senza distogliere lo sguardo dai suoi movimenti.
"Stai calmo tesoro non ho intenzione di saltarti addosso!" boforchiò con ironia sfilandosi i jeans lentamente, con evidente sforzo che fece assottigliare lo sguardo di Darren, il quale tentava inutilmente di trattenere una risata "Sei sicuro di riuscirci da solo? Mi chiedo come tu abbia fatto a infilarli!" commentò sedendosi sul letto per osservare la scena. "Slip bianchi eh? Stonano un po'. Ti ci avrei visto meglio con degli slip blu scuro o neri." dovette per forza far commenti stupidi e incrociare le braccia al petto per non toccarlo, soprattutto per via dell'eccitazione non ancora del tutto assopita di Chris. Dal canto suo, Chris, facendo dondolare i fianchi riuscì a sfilarsi i pantaloni per poi buttarli sul pavimento. "Hai intenzione di stare li a guardarmi?" gli chiese perfettamente a suo agio, ora, confronto a come si sentiva sotto la doccia. Ora sapeva che il suo corpo piaceva a Darren - nonostante l'avesse confrontato a quello di una donna - quindi l'idea di farsi guardare mentre si spogliava lo faceva sorridere non poco. Le gambe di Chris erano lunghe, ben toniche ma sottili proprio come gli avevano anticipato i pantaloni; erano ricoperte tra uno strato di peluria chiara, non molto evidente e davvero non aveva nulla da invidiare a quelle di una donna. Ero semplicemente perfette, constatò Darren, continuando a guardarlo. Si stava letteralmente godendo lo spettacolo e si stava anche pentendo di aver rifiutato la sua richiesta. Era evidente persino a lui che ora Chris lo voleva torturare e ci stava riuscendo alla grande.

Lo osservava assorto mentre si toglieva gilet e maglia velocemente, ma quando, rimasto in mutande, cominciò a sfilare la coperta con l'intento di infilarcisi sotto, Darren non resistette all'impulso di avvolgergli le mani attorno i fianchi, forzandolo a girarsi verso di sè. Si abbassò a baciargli il ventre e poi salì, sia con le mani sia con la lingua, verso i suoi pettorali fino alla clavicola, che morse appena, strusciandogli il naso alla base del collo. "Così non ce la posso fare...fanculo gli altri!" pensò Chris spostando le coperte con la mano libera, frettolosamente, e distendendosi portandosi dietro Darren, che questa volta non oppose resistenza avendo mentalmente mandato a cagare i problemi nell'istante in cui Chris era rimasto in mutande.
Separandosi per un secondo dalle sua labbra, Darren si tolse la felpa e, con l'aiuto di Chris, i pantaloni spingendoli con i piedi oltre la coperta, con cui si coprì un secondo dopo replicando al cipiglio di Chris con un "Nel caso entrassero" che gli confermò il desiderio di Darren di non fermarsi qualsiasi cosa sarebbe successa.

Stare sotto le coperte con Darren, con i loro corpi stretti, era così intimo che per un istante fece desistere Chris ma l'occhiata penetrante di Darren gli fece immediatamente cambiare idea. Il tepore meraviglioso che li circondava era confortante e intensificava l'atmosfera che in pochi secondi si era ristabilita grazie a Darren. Fu quest'ultimo, alla fine, ad allungare un braccio oltre la testa di Chris per andare a pigiare l'interruttore a muro che avrebbe abbassato le luci della stanza, senza spegnerle del tutto.
Quel gesto fece sorridere Chris in modo adorante. "E' di questo che parlavo..." mormorò Darren guardando i suoi occhi e ciò che gli stavano trasmettendo. Gli passò l'indice sulle labbra senza smettere di guardarlo e infine lo sostitui con le proprie labbra, posandogli un bacio leggero e sussurrandogli "...è di questo che hai bisogno. Vorrei vedere quello sguardo nei tuoi occhi sempre..." e si accorse di quanta verità ci fosse in quelle parole solo nell'attimo in cui uscirono dalla sua bocca. Ciò lo destabilizzò la frazione di un secondo, prima di tornare a guardare Chris negli occhi che lo fissavano meravigliato e colpito e senza fiato per lo stupore. Avrebbe voluto rispondere qualcosa ma il cuore nel petto gli stava scoppiando e mai come in quel momento capì di voler stare insieme a una persona nel modo più totale. "Darren..." pronunciare il suo nome gli fece scaldare la pelle, più di quanto stessero già facendo i movimenti appena accennati che continuavano a fare entrambi, con le loro mani, con il bacino, con le gambe...non riuscivano a stare fermi. "Stai con me..." non lo implorò ma c'era così tanto sentimento e passione in quelle tre parole che Darren per un momento strinse gli occhi e non potè fraintenderne il significato. Non stava parlando di quello che avrebbero fatto da li a poco, ma di ciò che avrebbero potuto essere dal giorno dopo.

Si guardarono intensamente e Chris sorrise in attesa di una qualche reazione da parte di Darren e quando anche lui sorrise non ci fu più nulla a trattenerlo. Lo strinse in un abrracciò così improvviso che sorprese Darren ma lo fece ridere, per quanto fosse tenera e quasi infantile quella reazione. "Sei così..." iniziò Darren ma fu Chris a interromperslo questa volta, soffiandogli sulle labbra un "..Sshh lo so." che si trasformò presto in un sospiro prima che ricominciassero a baciarsi con rinnovata passione e dolcezza. Non ci fu nulla nella successiva ora che si potrebbe definire 'selvaggio' o prepotente, come quanto successe sotto la doccia, ma entrambe le volte furono significative e rivelatrici per entrambi. Se in una c'era il desiderio di farsi perdonare, nell'altra la scoperta di un sentimento difficile da provare, un sentimento che Chris non si aspettava di provare così in fretta. Ma non era forse questa la bellezza dell'amore? Inaspettato, improvviso e travolgente amore?


***

Chris aprì gli occhi quando sentì la coperta frusciare e il letto muoversi nella sua direzione. Ci mise qualche istante a mettere a fuoco Lea e a rendersi conto che non stava guardando solo lui, ma anche il ragazzo che aveva alle spalle e che lo stava abbracciando mentre russava leggermente. Darren, quasi si sentisse preso in causa, strinse la presa attorno alla vita di Chris, cercandogli la mano nel sonno. Il gesto fece sospirare Chris che, non potendo far altro che ripensare alla notte appena passata, si spostò più vicino al ragazzo in modo da non perdere la sensazione che la sua pelle calda gli procurava. Stava quasi per appisolarsi, crogiolato in quella sensazione, quando Lea si schiarì la gola ricordandogli la sua presenza; stava sorridendo, con occhi colmi di adorazione, nel vedere la scena e si affrettò a sussurrare per non svegliare il collega "Volevo assicurarmi che fosse tutto sistemato...e lo è. Oh Chris..." strinse le labbra in quella semplice affermazione, riflettendo come uno specchio quelle di Chris. "E' tutto a posto, sì." le confermò lui spostando lo sguardo sull'orologio che segnava le 4 di mattina. "Siete arrivati ora?"  
Lea sorrise seguendo il suo sguardo e scosse il capo "Siamo tornati ore fa ma volevamo lasciarvi il tempo di spiegarvi. Quel Sebastian non ha fatto che chiedere di te. Te lo lascio il numero che mi ha pregato di darti?" gli chiese sghignazzando per poi portarsi una mano sulla bocca per evitare rumori eccessivi. Anche Chris ghignò facendole cenno di smetterla, con la mano, perchè avrebbero rischiato di svegliare Darren. Adorava quella ragazza, la poteva senza ombra di dubbio definire la sua migliore amica. "Heather è dispiaciuta. Continua a ripetere che non sapeva. Voleva venire a scusarsi ma gliel'ho impedito..." Chris sbuffò in silenzio, sollevando gli occhi al cielo "Le parlerò domani" concluse senza però nascondere un certo fastidio nella voce. "Ora Lea, non voglio cacciarti ma..." le indicò con un braccio la situazione e lei sgranò gli occhi trattenendosi ancora dal ridere "Ops. Giusto! Scusa." strisciò verso il lato del letto opposto per scendere ma si bloccò ancora "Chris..." richiamò la sua attenzione in un sussurro "...è quello giusto?" riportando, nella mente di Chris, a galla la conversazione che ebbero a inizio settimana in cui gli disse che sarebbe arrivato anche per lui. "Non lo so...ma potrebbe diventarlo." fu tutto ciò che Chris riuscì a dire e tanto bastò a Lea, che scivolo giù dal letto e fuori dalla porta con un tonfo leggero.

Chris consapevole di quanto aveva appena detto si raggomitolò sotto le coperte, stringendosi al braccio di Darren, e sospirò pronto a ricadere tra le braccia di Morfeo quando la voce bassa di Darren raggiunse il suo udito "E' così anche per me Chris." e fu il modo in cui pronunciò il suo nome a farlo arrossire di piacere. Non si voltò verso di lui ma gli si strinse addosso come se volesse fondersi alla sua pelle. "Ne sono felice." mormorò trasmettendo a Darren il sorriso che gli si era piazzato sulle labbra.
Avvicinandosi al suo collo, Darren, cominciò a strusciarsi sui suoi capelli inspirando il suo profumo, mordicchiandogli l'orecchio, soffermandosi sulla spalla di Chris o nello spazio appena vicino, facendolo fremere "Potrei continuare per ore..." Chris ghignò ma rispose "Nessuno te lo impedisce!" strusciandosi contro di lui provocatorio. In fondo è davvero come si dice, una volta che cominci è difficile smettere. Almeno per il momento, però, non sembravan intenzionati a fare di più che provocarsi e scambiarsi carezze o baci "Chris..." mormorò ancora una volta Darren, inducendo Chris a voltarsi un poco verso di lui "Aah non smettere di ripeterlo.." fu la sua richiesta, riguardo al nome, che fece sorridere il ragazzo "Chris...scusami."
Chris corrugò la fronte non capendo a cosa si riferisse ma la voce di Darren lo fece preoccupare, quindi si voltò del tutto verso di lui, avvolgendogli un braccio oltre il collo, così da andare ad intrecciare le dita tra i suoi capelli "Per cosa Darren?" anche a lui piaceva ripetere quel nome, lo appagava mentalmente pronunciarlo come a voler ricordare a se stesso che, sì, era proprio Darren quello che aveva davanti. Giusto per non dimenticarselo. "Per oggi. Per Heather." Chris rimase in silenzio perchè era chiaro quanto gli desse fastidio quella cosa e il fatto che Darren l'avesse riesumata non gli faceva cambiare idea, anche se forse la colpa era di Lea. "Mettiamola così. Se tu ci proverai un'altra volta...io userò il numero che Sebastian ha lasciato a Lea!" scherzò ma Darren sentì chiaramente un fondo di verità in quella minaccia. Lo baciò ancora per suggellare la promessa e questa volta fu abbastanza furbo da non rispondere, anche se si sentiva chiaramente che avrebbe voluto replicare, quindi Chris gli andò incontro "Non userò quel numero. Ho già quello che mi serve." mormorò posandogli le labbra, dolcemente, su una guancia, per poi lasciar scivolare il volto nell'incavo tra spalla e collo di Darren. "Ancora un giorno e poi si torna alla vita reale. Sei pronto?" gli chiese in un sussurro incerto, cercando la sicurezza in quello che aveva il timore di perdere. "A dire la verità..." replicò Darren, dopo essersi preso qualche attimo per pensare "...non vedo l'ora che inizi tutto!"

 

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Capitolo 7
*** You Complete Me ***


Quanto ci ho messo a scrivere questo capitolo? "Solo" 2 settimane? Mi dispiace molto, davvero, ma ho avuto delle serie difficoltà a scriverlo. Mi è improvvisamente mancata l'ispirazione e complice il lavoro e la totale assenza di connessione, ho fatto passare troppo tempo. Spero che questo capitolo vi piaccia ugualmente, io non ne sono totalmente soddisfatta. Sono due settimane che lo sto scrivendo, cancellando, riscrivendo, aggiustando...ho dovuto rileggerlo più volte per ricordarmi cosa volevo scrivere. Davvero, è stato un travaglio! O_O Diciamo che questo è un capitolo di passaggio e il prossimo potrebbe essere definitivamente l'ultimo. Avrei voluto arrivare almeno a 10 per fare cifra tonda ma...vediamo, non si sa mai quando l'ispirazione colpisce ;)


Al risveglio Chris si trovò una bella sorpresa: Darren non c'era accanto a lui. Ancora in quello stato di dormiveglia allungò una mano alla ricerca del suo compagno, semiconsapevole del fatto che non si fosse trattato solamente di un sogno. Quando, ancora ad occhi chiusi, fu sicuro di aver tastato tutto il materasso attorno a lui si alzò a sedere stropicciandosi gli occhi con le nocche, cominciando a sentir nascere nel suo stomaco e nella sua gola quella spiacevole sensazione di magone e tristezza che ti stuzzica la mente nei momenti di consapevolezza. Era tutto un sogno. No, non pensò 'Darren è scappato, che codardo' , pensò invece di essersi immaginato tutto. Non gli venne neppure in mente di guardarsi la pelle arrossata in punti strategici o concentrarsi sulle sensazioni del corpo, sull'istinto o ancora meglio guardarsi attorno nella stanza. No, restò a fissarsi le ginocchia per qualche istante, prima che Darren si decidesse a palesare la propria presenza con un "Buongiorno!" che fece scattare Chris in maniera imbarazzante e gli fece portare una mano al petto, prima di farlo voltare nella sua direzione.
"Ma che caz-!" sbottò inaspettatamente, sorpreso, scuotendo la testa "Credo di aver perso qualche anno di vita! Lo dico per il tuo bene...evita di farlo quando mi alleno con i sai" continuò portandosi una mano alla fronte "Cosa stavi facendo lì?" gli chiese, ancora un po' scosso per il risveglio.
"Ti stavo guardando e pensavo." replicò Darren semplicemente facendo qualche passo avanti. Indossava lo stesso paio di jeans e la felpa della sera prima, i capelli erano sconvolti in riccioli corti e morbidi. "Dormito bene?" non sembrava ci fosse dell'imbarazzo nei suoi atteggiamenti e nella sua voce, era a suo agio come non mai e Chris, questo, lo apprezzò molto quando lui si sedette sul letto al suo fianco. Chris non indossava nulla, dall'ombelico in giù era coperto dal lenzuolo ma anche lui, daltronde, non sembrava imbarazzato da ciò; dopo aver constatato che non era stato un sogno molte sensazioni negative avevano lasciato il posto a un solo, semplice, sorriso compiaciuto e felice. "Molto più che bene Darren. E' stato..." aspetta cosa è stato? All'improvviso non sapeva cosa dire. Lo fissò per qualche istante non sapendo se commentare e sembrare incredibilmente sdolcinato o uscirne con una battuta delle sue. Fu Darren a salvarlo "...è stato molto dolce." terminò la sua frase concedendogli un ampio sorriso dei suoi, a labbra serrate. "Oh sì, di brutto!" replicò Chris scherzosamente facendolo ridere.

*

Lea busso ed entrò nella loro stanza a mattina inoltrata. Erano le 9 am. Chris era ancora sotto le coperte, con la schiena appoggiata alla testiera del letto, i capelli scompigliati e il cellulare tra le mani - stava leggendo assorto qualcosa di particolarmente interessante. Darren era in bagno, al lavandino, si stava sbarbando. Nessuno avrebbe potuto insistere sul fatto che tra loro non ci fosse armonia; Lea infatti rimase a bocca aperta quando si rese conto dell'atmosfera familiare che si era creata nel giro di quanto...una manciata di giorni? Cercò di mascherare il sorriso che le si era andato a posare sul volto quando Chris, che non aveva alzato gli occhi dal cellulare ma l'aveva sentita entrare, mormorò un pigro "Grazie per aver almeno bussato..." in modo molto ironico, a cui lei rispose con una scrollata di spalle muovendosi verso il letto.
Passando di fronte la porta del bagno, aperta, salutò Darren che commentò la frase di Chris con una risata, e si sedette sul bordo del letto, tendendosi con il busto verso Chris "Stai leggendo qualcosa di interessante? Di là siamo tutti pronti per scendere a colazione...avete intenzione di..?" lasciò in sospeso la domanda rendendola automaticamente ambigua, tanto che Chris distogliendo la propria attenzione dello schermo del cellulare la fissò sollevando un sopracciglio. Non sembrava ci fosse traccia di un sorriso sul suo volto, ma tutti sapevano quanto gli piacesse fingersi arrabbiato, quindi Lea non lesse niente che potesse indurla a preoccuparsi...almeno fino a quando Chris non le porse il cellulare e lei, perplessa, lesse quando c'era scritto.

Si trattava di un messaggio dal Twitter di Chris, dov'era menzionato da diverse fan che gli chiedevano se davvero si trovassero tutti a Mendocino e se davvero c'era anche Darren con loro. Lea sgranò gli occhi sollevandoli immediatamente su Chris che fece spallucce e scosse la testa, sconvolto almeno quanto lei. La domanda sorse spontanea: come avevano fatto a scoprirlo? Qualcuno li aveva riconosciuti? In un paesino di poco meno di 900 abitanti CHI avrebbe potuto riconoscerli?
"Chris hai scritto qualcosa su Twitter ieri?" non che ci credesse realmente ma glielo domandò istintivamente, un po' allarmata e sorpresa allo stesso tempo. Chris le rivolse l'eloquente espressione di chi stentava a credere a un'insinuazione simile e difatti, Lea, scosse subitamente la testa cercando una soluzione.
"Darren!" lo chiamò Lea alzandosi dal letto con il cellulare di Chris in una mano e il suo nell'altra; automaticamente era andata a controllare anche il suo account per constatare quanto fosse ampio il problema. Chris anticipò le sue mosse commentando con nonchalance "L'hanno chiesto un po' a tutti Lea. Qualcuno ha spifferato!"
Nel frattempo Darren li raggiunse incuriosito dagli stralci di conversazione che aveva captato e li guardò alternando lo sguardo da uno all'altro e, quando vide Lea scoppiare a ridere, aggrottò la fronte cercando spiegazioni verso Chris, che si limitò a stringersi il lenzuolo attorno ai fianchi mentre scivolava sul bordo del letto per sedersi.

"Oh Darren sei nella merda! Sei davvero nella merda!" continuò Lea senza smettere di ridere, con lo sguardo fisso sul suo cellulare e il dito che scorreva sul monitor nell'accurata ricerca di menzioni sulla loro 'fuga'. A quel punto non potè fare a meno di ridere anche Chris e Darren, stufo dei loro atteggiamenti, prese il cellulare di Chris dalla mano di Lea per capire cosa li facesse ridere tanto. Bastarono pochi minuti perchè Darren capisse e spalancasse gli occhi. "Ma chi ha detto che siamo qui?? E tutte queste insinuazioni su me e Chris?" non sembrava particolarmente soddisfatto dell'accaduto, vista l'immediatezza della notizia.
Lea senza dire nulla uscì dalla stanza per andare ad informare gli altri e i due ragazzi rimasero da soli "Darren non agitarti. Cercheremo di capire quello che sta capitando ma non dare di matto! " Darren non diede di matto, nemmeno per la mancata risposta alla sua domanda.
Mentre Chris si chinava a raccogliere un paio di slip ai piedi del letto e se li infilava da sotto il lenzuolo, Darren continuò a scorrere il dito sul cellulare per leggere gli altri commenti dovendo effettivamente trattenersi dal ridere più volte.
"Non do di matto! Ma hai letto questo?" disse mostrandogli il cellulare nel momento stesso in cui Chris si alzò dal letto sistemandosi l'elastico degli slip. C'era una naturalezza estremamente rilassante nell'atteggiamento tranquillo del giovane, che contagiò Darren nonostante facesse scorrere lo sguardo sul suo fisico mentre lui leggeva il messaggio in questione. Come poteva sindacare sulle insinuazioni del fandom quando nella realtà era successo qualcosa di molto simile?

Chris, dopo aver letto, spalancò gli occhi e li sollevò sul volto di Darren abbozzandò un sorrisetto malizioso "Beh effettivamente ci sono andate vicino! Anche se trovo estremamente impersonale quella posizione..." accennando chiaramente al messaggio che includeva la foto di una posizione del kamasutra che suggeriva di provare ai due. Darren scosse il capo deliziato e stupido tornando a leggere le miriadi di commenti osceni che gli avevano lasciato. Doveva cominciare a leggere più spesso i commenti delle fan su Twitter, si sarebbe divertito. Alcuni addirittura parlavano di un menage a trois tra lui, Chris e Chord.
Improvvisamente scoppiò a ridere seguendo Chris in bagno, intento a lavarsi i denti con aria svogliata, con una mano appoggiata al lavandino e il peso del corpo spostato su una gamba, mostrandosi in una posa tutt'altro che virile che sorprese Darren non appena la vide.
"Chris forse dovrei farti una foto e pubblicarla" squadrandolo; quella posizione gli evidenziava le gambe, il ventre e il sedere in modo imbarazzante e restare a guardarlo non migliorava la situazione. "Provaci e io pubblico la foto che ti ho fatto stanotte mentre dormivi." replicò, con la bocca occupata da spazzolino e dentrifricio, zittendolo all'istante.
"Ok. Torniamo seri. Come la gestiamo?" si informò Darren concentrando la propria attenzione sul ragazzo intento a sciacquarsi la bocca e sputare i residui nel lavandino. Quando finalmente si asciugò le labbra, e sembrò pronto a parlare, si avvicinò a Darren circondandogli la vita con un braccio e gli posò un casto bacio sull'angolo delle labbra. E sempre in quella posizione gli mormorò pigramente che avrebbe preferito pensarci dopo la colazione, insieme agli altri magari, lasciandogli una piacevole sensazione di freschezza sulla pelle. Darren voltò il capo e catturò, letteralmente, le labbra di Chris tra le sue succhiandole dolcemente in un bacio strano, molto carnale, che lo spinse a stringerlo contro di sè trasformando quel semplice contatto in qualcosa di più sensuale, che trasportò entrambi finchè non sentirono la porta della stanza aprirsi e voci concitate farsi strada nella loro stanza.

Chris in quel momento era appoggiato al lavandino e Darren gli era praticamente spalmato addosso, con le mani ben salde ai fianchi di lui, quando Mark vedendoli scoppiò a ridere ed esclamò "E' questo che vogliono vedere le fans!" Nessuno commentò il non-abbigliamento di Chris tutti li guardarono con sguardi eloquenti e carichi di significato, finchè Dianna si fece avanti mormorando con la sua solita grazia "Abbiamo compagnia. Ho sentito Fred. Ha detto che ci sono due giornalisti in incognito giù nella hall e qualche fans locale venuta a verificare di persona se fosse tutto vero." Li guardò entrambi prima di continuare, tranquillamente "Cosa volete fare? Fred ci ha consigliato di uscire dal retro. I nostri bagagli sono pronti.." dalla stanza accanto si sentì la voce di Lea "..e sto sistemando i vostri!" a cui Dianna rispose con il solo cenno del capo, per poi riprendere "Quando sei pronto Chris possiamo andare!" concluse con un sorriso grazioso e compiaciuto di chi sapeva di aver risolto il problema.
Peccato che sia Darren che Chris non avevano programmato niente di tutto ciò, che volevano godersi l'ultima giornata di 'fuga' ma soprattutto non volevano sgattaiolare come ladri nonostante non fosse totalmente felici della situazione.
Fu Chris a rispondere per primo lanciando un sorrisone a Dianna e di conseguenza anche agli altri "Ragazzi, calma. Di che avete paura? Due giornalisti e qualche fan? Mica ci mangiano. Basta semplicemente ammettere che volevamo farci un week-end fuori porta." Scrollò le spalle di fronte a tanta semplicità ma Naya si intromise lanciando uno sguardo sia a lui che a Darren "Si ma, tesoro, sono venute qui per voi...oltre che per noi. Voglio dire noi siamo felici per voi ma le fan ci andranno a nozze! Verrete scannati vivi!" non alzò la voce ma il tono era eloquente. Entrambi scoppiarono a ridere scuotendo il capo e questa volta intervenne Darren, alzando una mano per calmare la situazione "Alt! Non abbiamo intenzione di appendere i manifesti.." mormorò cercando il sostegno di Chris, che annuì e accennò a spostarsi verso il letto, dove Lea gli aveva preparato i vestiti da mettersi: jeans neri, stretti, della sera prima, lo stesso gilet, ma al posto della maglia grigia una camicia bianca.

"...scendiamo a intrattenere i visitatori velocemente, facciamo qualche foto, rispondiamo a qualche domanda e fine. Se scendiamo tutti insieme non ci saranno problemi." mentre parlava si stava spostando anche lui verso la stanza, uscendo dal bagno, e venne seguito dal corteo di colleghi interessati a organizzare un piano d'azione. Non sembravano molto convinti della semplicità del piano di Darren ma non potevano permettersi di perdere ulteriore tempo. Videro Darren guardare assorto Chris che si vestiva e partirono i commenti di Cory "Non credo passerà inosservata la vostra storia se lo guardi così durante l'intervista" constatò ridacchiando, compiaciuto del fatto che Darren avesse preso la decisione giusta. A quello seguirono i commenti di Lea "Oh smettila, siamo attori, possiamo fingere!", di Mark "Si, sperando che nessuno abbia sentito la voce soave di Chris questa notte e che non lo stia già raccontando ai giornalisti" a cui tutti reagirono con delle risatine che fecero avvampare in maggior modo Chris, che si voltò verso Mark "Oh smettila o racconto dei versi che fai TU in quei momenti" che provocarono l'ilarità generale. Naya invece si voltò verso un imbarazzato, ma allo stesso tempo divertito, Darren "Sono quasi invidiosa se provochi quel genere di gemiti..." lo stuzzicò avvicinandoglisi in modo provocante, abbassando la voce, determinando l'immediata reazione di Darren che inizialmente la guardò sorpreso ma poi si sciolse in un sorrisone dei suoi. Fu prontamente riportato alla realtà dal verso che fece Chris per schiarirsi la gola. Quando si voltò verso di lui, Chris lo stava fissando con un sopracciglio sollevato ma lui gli rivolse uno sguardo di 'scuse', con tanto di occhioni, che provocò un 'ooohh' generale delle ragazze.

"Concentriamoci sulle cose importanti ragazzi!" sbottò Chris fingendosi più arrabbiato di quanto fosse realmente, ma forse era davvero un po' imbarazzato per la piega che stava prendendo il discorso. "Hai ragione! Darren, esattamente cosa gli hai fatto per provocare quei versi? No davvero non si riusciva a dormire!" intervenne Chord senza nemmeno provare a mascherare un ghigno divertito, ma quando Darren replicò con un "Tutto questo comincia a darmi fastidio..." molto serio, che fece sparire il sorriso dal volto di tutti, toccò a lui scoppiare a ridere quando concluse "...credevo di essere io l'usignolo del gruppo!" Anche Chris a quel punto scoppiò a ridere nel suo modo davvero troppo contagioso e sereno che gli mise addosso una positività che non credeva avrebbe provato tanto presto. Sentire Darren scherzare in quel modo gli fece credere che davvero avesse preso la sua decisione e ciò non fece che accrescere quella strana sensazione che continuava turbinargli nello stomaco.
Fu Lea questa volta a riportare l'ordine porgendo la valigia a Chris "E' ora di scendere. Come intendete procedere?" Dianna si intromise, tornando seria "Possiamo ancora passare dalla porta di servizio" in mezzo al mormorio concitato degli altri ragazzi, Chris e Darren si guardarono e in quello sguardo misero più di quello che avrebbero potuto dire, prendendo la loro decisione. "Teniamo alla nostra privacy ed è davvero troppo presto per darci in pasto ai media." iniziò Chris risoluto e molto, molto serio a proposito. Annuirono tutti ma poi a Darren venne un'idea "Chord ho letto il commento di una ragazza che proponeva un menage a trois tra me, te e Chris."
L'ambiguità della frase fece scattare mormorii d'approvazione ma Chord, leggermente imbarazzato cominciò a guardarsi attorno "No Darren davvero, apprezzo, ma non sei il mio tipo!"

"Ma no! Che hai capito?!" si riprese subito Darren "Dicevo di giocarci un po', anche voi altri ragazzi." si rivolse infine a tutti incuriosendo Chris, che gli si avvicinò dubbioso incrociando le braccia al petto. Vedere le espressioni confuse degli altri non migliorò sicuramente la situazione ma gli sembrava una buona idea, quindi continuò a esporla incurante delle occhiate che si scambiavano o rivolgevano a Chris. "Sono venuti qui per avere delle notizie. E diamogliele! Se le spariamo abbastanza grosse lasceranno perdere, perchè saranno talmente inverosimili che nessuno avrà la decenza di crederci"
In un certo senso non aveva tutti i torti ma non tutti sembravano molto convinti, avrebbero preferito tenere un profilo basso, soprattutto perchè Ryan gli aveva detto molte volte di non improvvisare ma di immedesimarsi nel fandom e prevedere che tipo di domande gli avrebbero fatto, per poi prepararsi delle risposte adeguate.
Seguirono alcuni secondi di silenzio in cui tutti sembravano pensare seriamente alla proposta di Darren e infine Chord prese parola "Quindi seguendo il tuo ragionamento dovremmo, che ne so, dire che abbiamo dormito tutti insieme o che ci sono stati degli scambi di coppia stanotte?" l'alzata di spalle di Darren diete la risposta che Chord cercava "Improvvisate!" lui era di certo un campione nel farlo. Nelle interviste tirava fuori il meglio di sè. "Sotto ci saranno due o al massimo tre giornalisti, cosa ci vuole?! Ragazzi siamo nella terra della Fletcher mica di Bond!"

Pur non essendo del tutto certi della cosa decisero di provare, al massimo avrebbero concluso le interviste dicendo che erano in ritardo per la partenza. Uscirono dalla stanza lasciando Chris e Darren da soli.
"Inizia bene l'avventura eh?" mormorò titubante Chris lanciando uno sguardo di traverso a Darren, che sembrava stesse preparandosi a un incontro di box, non a un'intervista. Si erano detti molte cose nelle ore precedenti, avevano trascorso una giornata intensa e ricca di emozioni e il karma non sembrava volerli lasciar in pace nemmeno per le ultime ore di svago prima delle riprese. "Cosa ne pensi?" continuò Chris notando l'espressione risoluta del ragazzo. Non riusciva a decifrarla, sinceramente, e ciò lo innervosiva ma quando lui si voltò a guardarlo non potè evitare di accendersi in un minuscolo sorriso.
"Chris. Non cambio idea." lo rassicurò avvolgendogli un braccio attorno alle spalle e tirandolo verso di sè, ignorando la porta ancora aperta della loro stanza, che dava in un corridoio apparentemente vuoto. "Facciamo quest'intervista, ce ne andiamo, e passiamo un'altra serata tranquilli prima dell'inizio delle riprese. Sinceramente non riesco  pensare ai prossimi giorni. Questi sono rischi del mestiere e io ho deciso di rischiare con te." il fatto che rendesse tutto così semplice fece preoccupare maggiormente Chris, che avrebbe voluto pensarla come lui. "Darren. Io sopporto interviste e commenti acidi sulla mia sessualità da anni e ormai ci sono abituato, ci scherzo addirittura. Tu hai appena scoperto che ti piacciono anche i ragazzi...mi sembri troppo tranquillo, non è normale!" a quell'affermazione Darren ridacchiò ponendo una leggera pressione sulle spalle di Chris affinchè si sedesse. Non si preoccupò del tempo, nè della porta aperta. Gli altri sicuramente stavano tenendo a bada i giornalisti e le fan...non si preoccupò nemmeno del fatto che un loro ritardo avrebbe aumentato le voci, probabilmente per una frazione di secondo aveva anche pensato di ammettere tutto.

"La fai troppo grossa Chris, davvero! A quanto ho capito tutte le fan vorrebbero che noi ci comportassimo come Blaine e Kurt. La puntata del bacio è andata in onda due giorni fa e sembra abbia avuto riscontri più che positivi. Non preoccuparti per me. Se mi dai la licenza di dire quello che voglio non farò cazzate, lo prometto!" cercò di tranquillizzare Chris sia con le parole che con dei leggeri massaggi che cominciò a fargli ai lati del collo, per rilassarlo. Chris dovette ammettere a se stesso che si stava preoccupando troppo per qualcosa che, effettivamente, non gli riguardava. Era la vita di Darren e, anche se avevano deciso di passare del tempo insieme, non avrebbe dovuto intromettersi. Senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi nocciola, molto tendenti al verde quella mattina, sospirò e annuì cercando di autoconvincersi che andava tutto bene. "Secondo te dobbiamo scendere insieme ora?" gli domandò allungando con naturalezza due dita ad arpionare il bordo dei jeans di Darren, tirandolo verso di sè.
Darren cercò di non mostrarsi sorpreso ma fu più forte di lui quando, sbilanciato, si avvicinò maggiormente a Chris che cominciò a insinuare le mani sotto la sua felpa, osservando i suoi movimenti con interesse. "Chis?" lo richiamò, rendendosi finalmente conto della porta aperta. "Mmh?" rispose il giovane sollevandogli la felpa lasciando scoperto il ventre, che andò a baciare dolcemente, facendogli scorrere le mani lungo i fianchi e la schiena.
Darren sorrise e si lasciò scappare un sospiro ma lanciò istintivamente un'occhiata alla porta, facendo scivolare una mano tra i capelli di Chris. Il ragazzo non sembrava intenzionato a fare nulla di più e, difatti, dopo qualche secondo si allontanò lasciando scivolare al loro posto i lembi della felpa.

"Suona strano...anzi forse lo è davvero, ma mi piace il tuo odore. Ho voluto imprimermelo nella testa prima di affrontare i segugi che ci aspettano!" disse Chris facendo un cenno con la testa in direzione della porta, e alla fine si alzò dirigendosi senza indugio proprio verso il corridoio che li avrebbe portati di sotto.

*

Era da più di mezz'ora ormai che tutti stavano rispondendo a domande, scattando foto, firmando autografi e intrattenendo le poche fan che, audacemente, si facevano avanti ponendo loro domande imbarazzanti e per nulla inerenti alla loro vita professionale.
Chris, insieme a Lea, Cory e Dianna, era occupato a parlare con tre ragazze che, più che altro, insistevano con il voler baciare Chris o farsi prendere in braccio da quel gigante di Cory; vederli in evidente imbarazzo e disagio, però, non sembrava fermarle.
"Ragazze, davvero, non esageriamo!" si ritrovò a dire Dianna, tentando di mantenere un tono di voce scherzoso, quando una delle ragazze avviluppò le braccia intorno alla vita di Chris, a cui lui rispose con un'espressione confusa sollevando le braccia sperando che qualcuno lo liberasse. "Sono lusingato ma non sono della tua squadra!" tentò di scherzare Chris appoggiandole le mani sulle spalle, così da scrollarsela di dosso nel modo più gentile possibile.
Peccato che la ragazza reagì a quella frase con un urletto isterico, che fece accapponare la pelle a Chris e Dianna "Aaaahh hai usato una frase di Blaine!!" e che attirò ovviamente l'attenzione di Darren, a poco più di due metri di distanza, che stava rispondendo alle domande di una giornalista in erba, che più probabilmente si fingeva tale per poter strappare qualche informazione all'attore.

"Mi scusi..." mormorò alla giornalista per poi avvicinarsi al gruppetto, cosa che fece strillare maggiormente le ragazze e che fece ridacchiare Lea e Dianna. Non appena Darren si avvicinò al gruppo, sostando tra Lea e Chris, una delle ragazze gli chiese, in preda a chissà quale forza mistica, alternando lo sguardo da lui a Chris "Ma allora state insieme??"
Sentita la domanda anche gli altri colleghi si voltarono in direzione del gruppetto, cercando di non dare troppo nell'occhio, mentre scambiavano sorrisi e chiacchiere con le altre persone; tutti contemporaneamente pensarono una sola cosa "poker face" e praticamente tutti, nello stesso istante, si applicarono la loro migliore faccia da poker per contrastare l'evidente panico che si era creato.
Sia Chris che Darren risero alla domanda, seguiti a ruota dagli altri tre. "Pensa velocemente!" si stava ripetendo nella testa Chris cercando qualcosa da dire, ma Darren lo anticipò posandogli un braccio intorno alle spalle e facendo ampliare il sorriso delle ragazze che avevano davanti. Il gesto fece scorrere un immediato brivido lungo la schiena di Chris, che si voltò a guardarlo perplesso, pur mantenendo intatta la sua poker face. Era decisamente curioso di sapere cosa avrebbe risposto.
"Vorremmo tanto esaudire i vostri desideri, ragazze, vero Chris?" gli chiese voltando lo sguardo verso di lui, che sollevò un sopracciglio con aria scettica "Ah sarebbe questa la genialata?!" stava cercando di dirgli con il pensiero, ma strinse le labbra per trattenere qualsiasi improperio che gli fosse venuto in mente. E invece annuì rivolgendosì poi verso le ragazze "Lo vorremmo tanto. Ci ho provato ragazze, credetemi, ma lui è davvero troppo etero per i miei gusti!" si lasciò trasportare Chris arricciando il naso con aria falsamente disgustata. Tanto per restare nella parte tolse anche la mano di Darren dalla sua spalla fingendosi offeso per tutta quella confidenza.

Dianna, Lea e Cory scossero il capo ma le ragazze non sembravano convinte, l'alchimia tra di loro era quasi palpabile e infatti la prima che aveva parlato li guardò con lo stesso caritatevole scetticismo di chi la sa lunga - o di chi spera di saperla lunga. "Volete davvero dirci che non c'è nulla? Nessuna scintilla?" continuò a chiedere lasciandoli per qualche istante senza parole, e questo sembrò bastare alla ragazza, che annuì convinta di avere chissà quale scoop tra le mani. Anche la pseudo giornalista si avvicinò al gruppetto allungando il registratore per non farsi scappare neppure un respiro. "Siamo davvero solo grandi amici. Si è istaurato un rapporto di complicità e stima davvero forte e di questo non posso che esserne fiero!"  cominciò Darren lanciando un occhiata al registratore che sembrava fissarlo minaccioso.
"A parte gli scherzi con cui ci divertiamo a stuzzicarvi, mi dispiace, ma non c'è molto di più da dire!" si strinse nelle spalle, augurandosi che le parole avessero colpito a fondo. E infatti la ragazza sospirò facendo spallucce come se fosse davvero intenzionata a credergli. Si voltò però verso Chris e chiese, ora lievemente più titubante di prima, "E' davvero così bello come sembra baciare Darren?" a cui lui rispose sollevando le sopracciglia e ridacchiando "...beh dopo la quarta o quinta volta che lo baci diventa persino fastidioso!" e per la felicità della ragazza, Chris si chinò verso di lei sussurrandole all'orecchio "Sto scherzando. E' semplicemente fantastico! Ma non dirglielo altrimenti si monta la testa..." . La ragazza avvampò e aprì la bocca sorpresa per quello che aveva appena sentito. Chris soddisfatto della reazione, ignorò gli sguardi curiosi dei colleghi, e la guardò portandosi un dito alle labbra intimandole il silenzio e lei subito annuì.
"Cosa ti ha detto?" le chiese Darren realmente curioso, spostando lo sguardo da lui a lei e la ragazza ridacchiò scuotendo il capo, infantilmente, gesto che provocò la risata genuina di Chris. "Non le ho detto nulla! Giuro! Ora perchè non facciamo una foto con loro?" propose Chris per tagliare corto, il suo stomaco stava brontolando per la fame.

Continuarono per un'altra mezz'ora facendo foto con le ragazze e rispondendo alle ultime domande; non ci furono altre eclatanti dichiarazioni ma si limitarono tutti alle risposte di rito, senza sbilanciarsi più di tanto.
Si ritrovarono finalmente seduti ai tavoli della colazione che erano le 10.30 e la cucina aveva appena chiuso; per fortuna Fred aveva tenuto loro da parte qualcosa da mangiare e quando glielo servì fu accolto con applausi e fischi d'approvazione, che lo fecero gongolare.
Assaporati i primi bocconi cominciarono le domande "Chris cos'hai detto a quella ragazza?" chiese Darren, troppo curioso per aspettare di essere da soli. Tutto sommato non pensava se la fossero cavata male. "Che baci bene!" ammise Chris, non curante delle 6 o 7 bocche spalancate che lo fissavano. Quando si accorse che l'unico rumore era quello prodotto dalle sue posate che sbattevano sul piatto si decise ad alzare lo sguardo e ciò che vide lo spiazzò "Ragazzi gliel'ho detto per scherzare, figuratevi se ci ha creduto..." mormorò ingenuamente mentre nella sua testa si fece largo piano piano il terrore per come, effettivamente, poteva aver suonato quell'affermazione per la ragazza. Istintivamente si portò una mano alla bocca e si voltò a guardare verso l'uscita, quasi sperando di vederla ancora lì, per ritrattare. "Non pensavo potessi essere più tonto del tuo ragazzo!" osservò Mark tornando a masticare la sua salsiccia. "Beh ormai è fatta..." commentarono Lea e Dianna facendo spallucce. Solo Darren non aveva ancora espresso la sua opinione; stava fissando Chris che si voltò a guardarlo con un'espressione strana. "Cavolo mi sembrava una buona idea, mica ho pensato alle conseguenze!" ammise con rammarico Chris scuotendo la testa ma, sorprendentemente, Darren sorrise e sollevò le spalle battendogli una mano sul braccio amichevolmente "Finalmente sei entrato nel mio mondo! Cominciavo a sentirmi solo..." scherzò, ridendo, tornando a masticare le uova.

La reazione stupì Chris, che cercò la sua attenzione portandogli via la forchetta, con un pezzo di pancetta incastrato tra i rebbi. "Stai scherzando? Gli ho praticamente detto tutto!" . Darren a quella frase sollevò un sopracciglio "Se gli hai detto che bacio bene hai solo risposto alla sua domanda, niente di più! Se gli avessi detto DAVVERO tutto a quest'ora non saremmo qui a mangiare...e a proposito, mi ridaresti la forchetta?" in tutta risposta Chris allontanò maggiormente la forchetta, rischiando in quel modo di colpire il povero Kevin, seduto alla sua sinistra. "Come fai a essere così tranquillo?" insistette provocando la curiosità di tutti gli altri, che ancora non conoscevano tutti i dettagli di quanto era successo la sera prima. "Lo sono e basta Chris." rispose pazientemente Darren allungandosi per prendere la forchetta, che Chris continuava a tenere fuori dalla sua portata. Ciò li fece avvicinare in modo pericoloso e quando Chris si ritrovò la faccia di Darren a pochi centrimetri dalla sua, gli sussurrò in un orecchio, in modo che gli altri non sentissero "Potrei anche abituarmici..." e quindi lasciò che Darren gli prendesse la forchetta dalla mano. Gli sorrise dolcemente, arrossendo appena, suscitando i sospiri delle ragazze. Darren non replicò ma gli sorrise di rimando, in modo buffo, nascondendogli il piatto alla vista...cosa che fece sollevare lo sguardo al cielo non solo a Chris.
Heather, che aveva mantenuto un profilo molto basso dal pomeriggio precedente, vedendo ciò che le stava capitando davanti si schiarì la gola attirando l'attenzione di tutti "Chris, ti devo chiedere scusa. Non sapevo ci fosse davvero qualcosa tra di voi, cioè, andiamo...Darren era etero fino a ieri!" esclamò a proprio favore, suscitando qualche risata e la reazione sorpresa di Chris, che sembrava essersi addirittura dimenticato di lei "Beh non è andata proprio così, ma non importa." sentenziò scrollando le spalle deciso a tornare al suo piatto di pancakes con le fragole, intrise di sciroppo e panna montata. La risposta acità non passò inosservata ma nessuno, a parte Cory, sembrava intenzionato a replicare "Chris non devi vergognarti. E nemmeno tu Darren. Sono cose che capitano quando si lavora a stretto contatto e poi siete così giovani" e lui poteva ben dirlo dal momento che aveva 30 anni sulle spalle e qualche annetto di esperienza in più.

La sua perla di saggezza lasciò senza parole i colleghi, che lo guardarono con tanto di occhi, incuriositi dal suo interesse per la coppia e difatti fu Lea la prima a replicare "Ora che mi ci fai pensare, Corybbello, perchè ti sei arrabbiato tanto in spiaggia? Sembrava volessi scannare Darren!" e lui, sentendosi preso in causa, cercò di insinuarsi nella conversazione "Lea non era colpa sua. Mi sono comportato come un cazzone!" lanciò un'occhiata a Cory, che annuì in sua direzione "Su certi argomenti sono abbastanza fissato. Non amo chi illude le persone..." e dicendo ciò lanciò un'occhiata di traverso a Chris, che lo guardava con la fronte aggrottata non riuscendo a comprendere tanto animo nei suoi confronti. "Se permettete preferirei evitare di parlarne ancora. Davvero ragazzi. E...Mark?" richiamò la sua attenzione allungando una mano ad afferrare il piatto di Mark, che se lo vide scivolare sotto il naso e lo seguì con lo sguardo da cane bastonato "Che ho fatto ora?" chiese con forchetta e coltello ben stretti in entrambe le mani. "Darren non è il mio ragazzo!" concluse aspettando qualche secondo prima di riconsegnargli il piatto. "Ma a chi la vuoi dare a bere?!" replicò lui, stringendo le dita attorno al piatto che aveva appena ricevuto.
Chris aveva ormai capito, da mesi, che il modo migliore per avere l'attenzione di certi individui del cast era privarli del cibo e ne approfittava in ogni momento. Preso a battibeccare con Mark, a cui si aggiunsero anche Chord e Naya, Chris non si accorse di Darren che gli stava fregando una fragola dal piatto e se la stava ponendo tra le labbra, lasciandone l'estremità più larga all'esterno.

Dianna, che assistette alla scena, cominciò a ridacchiare facendo cenno con la mano a Chris perchè si voltasse. Quando lo fece non seppe resistere alla vista di Darren con in bocca una sua fragola; prima di dire o fare qualsiasi cosa abbassò lo sguardo sul proprio piatto e quindi ai colleghi, che li stavano fissando in trepidante attesa di una sua mossa. Voltandosi si accorse che Darren gli si era maggiormente avvicinato e stava muovendo la fragola tra le labbra in un evidentissimo invito; dovette stringere una mano al bordo del tavolo per evitare di fare quello che gli stava scherzosamente chiedendo di fare. Fissandolo negli occhi notò il suo sguardo di sfida e decidette di cedergli anche a costo di dare spettacolo davanti ai colleghi, che stavano inscenando un basso incitamento a delinquere, ripetendo come una mantra a bassa voce "bacialo bacialo bacialo" .
Qualsiasi loro intenzione, per fortuna, fu interrotta da Fred che, mantenendo intatta la professionalità di cui era dotato, si schiarì la gola per richiamare la loro attenzione. "Mi dispiace interrompervi. Miss Agron c'è una chiamata per lei e..." abbassò lo sguardo su Chris e Darren, che aveva ancora la fragola in bocca "Mr Colfer, Mr Criss è richiesta la vostra presenza nella hall" e infine rivolse lo sguardo su tutti gli altri "...l'invito è stato allargato anche ai colleghi, se lo desiderano!" con un mezzo inchino si allontanò lasciando sbalorditi i ragazzi. Dianna senza commentare si alzò e andò a rispondere alla telefonata, mentre gli altri si lanciarono qualche occhiata prima di decidere il da farsi.

"Ancora i giornalisti?" chiese Mark guardando con sofferenza il proprio piatto di salsiccie e patate. Chord scosse le spalle ma disse "Beh ma visto che l'invito è stato solamente "allargato ai vostri colleghi".." muovendo le dita di entrambe le mani a mimare le virgolette " perchè non andate voi due a scoprirlo mentre noi finiamo di mangiare?" ed enfatizzò la frase con un gesto della mano che li scacciava dal tavolo.
Sia Chris che Darren si alzarono e si fecero trovare nella Hall dopo qualche minuto, guardandosi attorno incuriositi "Vedi quelle ragazze?" chiese Darren a Chris, che incrociò le braccia al petto mostrandosi vagamente infastidito "Non vedo nessuno" gli rispose, ed effettivamente nella Hall non c'era anima viva.
Dopo qualche minuto Chris ricevette un messaggio sul proprio cellulare, lo sentì vibrare nella tasca del jeans, e lo tirò fuori per leggerne il contenuto; Darren si sporse istintivamente per coglierne qualche stralcio "Non mi hai riconosciuto vero? E' davvero un peccato. Perchè tu e il tuo nuovo ragazzo non vi fate trovare questa sera in spiaggia? Portate anche i vostri amichetti se preferite." lesse Chris sollevando le sopracciglia e non potè non ammettere a se stesso, per un istante, che il cuore gli si fosse appena arrotolato nel petto. "Ma cosa vuol dire?" chiese più a se stesso che a Darren, su cui posò lo sguardo. Istintivamente si guardò attorno cercando con lo sguardo Fred e quando lo vide gli andò incontro, con in volto un'espressione non del tutto pacifica "Chi le ha chiesto di volerci incontrare?"
Il tono di voce duro, e leggermente preoccupato di Chris, sorprese Fred che mantenne il suo sangue freddo "Erano due ragazzi molto giovani, ben piazzati" aggiunse come se questo potesse far scattare nella testa di Chris chissà quale lampadina; l'unica lampadina che gli scattò fu 'commento omofobo altamente ben velato' " ...fanno parte della squadra di nuovo del liceo locale." Ecco ORA gli scatto la lampadina e ripercorse mentalmente l'ultimo giorno e mezzo cercando di rimettere a fuoco il volto di Sebastian e degli altri ragazzi incontrati solamente la mattina prima. Ciò però lo lasciò peplesso e lo dimostrò corrugando la fronte "Li abbiamo incontrati ieri in spiaggia...ok, grazie!" tirò corto Chris facendo cenno a Darren di seguirlo, lontano dal Direttore dell'albergo.

Non tornarono nella sala pranzo ma si sedettero sulle poltroncine della Hall cercando di metabolizzare l'accaduto. Fu Darren il primo a parlare "Correggimi se sbaglio. Parlava dei ragazzi di ieri? Li conosci? " Chris scosse le spalle e il capo contemporaneamente rileggendo per l'ennesima volta il messaggio, di cui il numero era sconosciuto, non l'aveva memorizzato ma era visibile "Si parlava di loro. A quanto pare dovrei conoscere il tipo che mi ha scritto ma non ho idea di chi sia. " pensò a Sebastian chiaramente ma non riusciva a mettere a fuoco il suo viso, non del tutto. Ricordava quanto fosse bello ma tutto il resto fu cancellato da ciò che accadde successivamente, e scusate se non aveva intenzione di sforzarsi a ricordare. Fissava assorto davanti a sè, in silenzio, e Darren lo fissava leggemente preoccupato. Quando gli appoggiò una mano sul ginocchio Chris si scosse e sorrise "Credo che richiamerò il numero" e senza aspettare il commento di Darren, pigiò sul cellulare e se lo portò all'orecchio attendendo. "Certo che la situazione è proprio strana. Dannazione non riesco nemmeno a ricordare come fossero fatti..." e Chris, a quell'affermazione, sollevò un sopracciglio arricciando le labbra; dato che il cellulare squillava a vuoto ne approfittò per replicare "Certo...ti stavi spolpando il collo di Heather! Niente, non risponde. Non ci resta che andare insieme agli altri questa sera. Dobbiamo avvertire Ryan che probabilmente ritarderemo."
Molto pragmatico, come al solito, buttò li la frase sperando che quel tontolone di Darren non la cogliesse, avendola sapientemente accavallata al resto delle parole. E invece Darren lo fissò mortificato stringendo la presa sul suo ginocchio e avvicinandoglisi maggiormente "Questa cosa la tirerai avanti per molto? E' successo prima che...facessimo l'amore" Chris notò lo sforzò con cui disse quelle parole ma ci passò sopra, fissandolo con rinnovato interesse in attesa che continuasse. Si, si stava divertendo. "Ti rinnovo tutto quello che ho detto questa notte. Non mi conosci Chris, non sai molto del mio passato, quindi non puoi giudicare solamente da quello che ti ho detto, che vedi o che hai letto sul mio conto. Quando prendo una decisione, quando dico qualcosa come quello che ti ho detto questa notte, è perchè la penso davvero e intendo onorarla."

Chris a quel punto si sentì mancare il fiato e mentre lo guardava, poteva sentire quel piacevole calore salirgli alle guance, ma non sapeva più cosa replicare. Era totalmente imbambolato a fissare Darren e non poteva credere a quanto gli stava dicendo. Una piccola parte di lui continuava a ripetergli quanto suonasse strana tutta la situazione. "Vuoi che te lo provi? In qualche modo possiamo richiamare quella giornal..anzi no, meglio ancora" tirò fuori il suo cellulare mandando ancora più in confusione Chris, che lo osservava senza saper cosa dire; aveva solamente un sorriso ebete stampato in faccia e non riusciva seriamente a levarselo "...lo scrivo su Twitter. Che tipo di dichiarazione preferisci? "Sono completamente impazzito per Chris Colfer" ? O meglio "Ormai non posso più nascondere quello che provo per Chris Colfer" ? O ancora..." ma a quel punto fu Chris a posare la propria mano sulla sua per fermarlo "Non fare cazzate di cui potresti pentirti domani." Ammise a malincuore, anche se una cosa del genere era forse una specie di sogno che si realizzava. Non per Darren nello specifico, ma la situazione in generale.
"Ho capito Darren. Ti ringrazio. Non ho il diritto di criticarti o ti farti pressioni." continuò Chris lasciando interdetto Darren, che rise "Non hai capito niente invece! Chris, ascolta, per mia fortuna mi adatto facilmente ad ogni genere di situazione. Sono cresciuto in modo da non vergognarmi di chi sono, di cosa penso o di chi mi circonda. Ognuno è libero di vivere la propria vita come vuole. Ovviamente non ti dico che sto vivendo questa cosa come se nulla fosse, ci mancherebbe, la cosa mi ha spiazzato però è capitata. Sono gay? Non ne ho assolutamente idea. Sono etero? Ma sai cosa me ne importa!" sollevò una mano ad accarezzare il volto di Chris, spontaneamente e si strinse ancora una volta nelle spalle scuotendo il capo quasi incredulo "Voglio solo stare con te, qualsiasi cosa voglia dire!"

Chris inspirò tentando di mantenere la lucidità mentale. Impresse nella sua mente quelle parole, il volto di Darren, la sua voce e le sensazioni che gli stavano provocando le sue parole e chiuse gli occhi, lasciandosi scivolare tra le sue braccia istintivamente. "Non sono bravo in queste cose Darren e non so come ricambiare, però sappi che sono davvero tanto contento!" Darren lo abbracciò sorridendo alle sue parole e quindi con un sospiro cambiò discorso "Ora vediamo di sistemare questa faccendo. Andiamo a dirlo agli altri."

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