Cinque in famiglia

di Kalix_89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sick little games ***
Capitolo 2: *** Ricordi d'infanzia ***
Capitolo 3: *** Casalinghe disperate ***



Capitolo 1
*** Sick little games ***


Akira, Keisuke e Motomi rientrarono a casa dove aver passato due ore a fare la spesa.
 
Avevano le mani piene di sacchetti di plastica, e non si aspettavano certo di vedere lo spettacolo che li attendeva in salotto: Steso sul divano, c'era Rin. 

In piedi accanto a lui, c'era Shiki. Era chinato sul ragazzo, e lo stuzzicava in tutti i modi possibili. Stava posando piccoli baci sul viso di Rin: fronte, naso, guance, finendo per baciarlo sulla bocca. 

Rin grugnì quando la mano destra di Shiki scese dal mento fino al suo ombelico, intenzionata a proseguire oltre.

"Dio mio, Shiki, smetti di molestare tuo fratello" Sbuffò Akira, posando i suoi sacchetti sul tavolo con un tonfo.

Proprio in quel momento, un gemito uscì dalle labbra di Rin: la mano di Shiki si era infilata nei suoi pantaloni.

"Visto?gli piace?" si giustificò Shiki. Alzò le spalle, e tornò a dedicare la sua attenzione al ragazzino. 

"Motomi, digli qualcosa per favore!" Akira si rivolse all'uomo. 

Ma lui rise, accendendosi una sigaretta.

"Sono questioni tra fratelli, perchè intromettersi?" rispose. Si appoggiò al muro, e continuò a fumare guardando i due ragazzi sul divano come se stesse guardando un film al cinema. 

"Vecchio pervertito" borbottò Akira. "Keisuke, almeno tu fai qualcosa"

Ma Keisuke sentì a malapena la voce di Akira: era troppo intento a fissare la scena. Come ipnotizzato, guardava la mano di Shiki muoversi velocemente tra le cosce del ragazzo, mentre con l'altra si avventurava dentro di lui. 

Rin gemeva e sospirava, facendo sorridere Shiki con grande soddisfazione.

"Keisuke, ma mi senti?? Che diavolo stai guardando?? urlò Akira.

"Io..io devo correre in bagno" farfugliò Keisuke, correndo via.

Strani rumori simili a sospiri provennero dal bagno subito dopo. Rin continuava ad ansimare, e Motomi rideva beato.

Akira si portò le mani alle orecchie e sbottò esasperato.

"Questa casa non è un fottuto bordello!!!"

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Capitolo 2
*** Ricordi d'infanzia ***


"Vi ho mai parlato di qualche divertente episodio d'infanzia di me e Rin?"

Era sera, e Shiki, Akira, Rin, Keisuke e Motomi erano seduti al tavolo della cucina, ognuno con una birra in mano.

Per poco Rin non sputò quella che aveva bevuto quando sentì le parole di Shiki. "Shiki, chiudi quella boccaccia" disse, avvampando.

Shiki rise. "Ti sembra il tono di voce con cui rivolgerti a tuo fratello?" chiese, fingendo di rimproverarlo.

"La colpa è tua" intervenne Motomi "lo hai viziato troppo, per questo è così maleducato."

Motomi! tu non dovresti difendermi??" gridò Rin "e poi, non è vero, non mi ha mai viziato. Farmi vestire da donna era una tortura, più che un vizio."

Nella stanza calò il silenzio. Poi, fu il turno di Akira e Keisuke di sputare la birra che stavano bevendo, quasi strozzandosi.

"Vestirti da donna??Oh mio Dio" 

" Shiki ti prego, racconta" 

Rin mise il broncio. Si era fregato da solo. incrociò le braccia, e in silenzio ascoltò Shiki iniziare a raccontare quella "divertente" storiella.

"Lui aveva undici anni, io diciassette circa. "iniziò " gli facevo spesso indossare una corta minigonna nera, un bustino dello stesso colore aderentissimo, e delle calze a rete che gli arrivavano al ginocchio. Lo truccavo anche: matita nera e rossetto rosso. I suoi capelli sciolti gli arrivavano fino alle spalle...mio Dio, era adorabile...sembrava davvero una ragazza!"

Rin sbuffò. Akira rise.

"Dai, continua" Keisuke lo incitò "dopo che lo vestivi così, che facevate?"

Quattro persone nella stanza lo fissarono, come se avesse appena fatto la domanda più stupida e ovvia del mondo.

"Keisuke, seriamente...secondo te cosa facevano?" gli chiese Akira.

"Mmh..non saprei. Giocavano a mamma e figlia?" rispose Keisuke dopo averci pensato su qualche secondo.

Motomi scosse la testa. Rin battè la sua sul tavolo.

"Keisuke, andiamo in bagno và, che ti faccio vedere che facevano." disse Akira, prendendo l'amico per il braccio.

"In bagno? Perchè in bagno?? Akiraaa" gridò mentre lo trascinava dentro.
                                                          
                                                                        --------

Un'ora dopo, Keisuke uscì dal bagno con le idee più chiare. 

Quando voleva, Akira sapeva dare spiegazioni molto esaurienti. 

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Capitolo 3
*** Casalinghe disperate ***


 
Giocare a carte non era mai stato il talento di Rin e Keisuke. Ma quando avevano accettato di sfidare a carte Motomi, Akira e Shiki accettando qualsiasi penitenza in caso di perdita, non credevano certo che sarebbe stata quella la penitenza.

Mentre i tre guardavano la partita di calcio alla tv, loro erano rinchiusi in cucina a preparare la cena.

"Bè, non è poi così male cucinare" disse Keisuke, fischiettando e assaggiando il sugo.

Rin gli rivolse un'occhiataccia. "Ma questi grembiuli erano così necessari?" sbuffò.

Guardò i grembiuli rosa che erano stati costretti ad indossare. Ciò che più non capiva, era perchè sotto di essi, dovevano indossare solo le mutande.

Niente maglia, niente pantaloni: solo le mutande.

"Immagino che sia per calarci meglio nella parte" riflettè Keisuke.

"No, è solo perchè viviamo con tre pervertiti" disse Rin.

"Chi è che è pervertito?" Akira e Motomi entrarono all'improvviso in cucina.

"Rin stava scherzando" improvvisò subito Keisuke.

"A dire la verità ,non stavo scherzando affatto" disse Rin tranquillamente. 
"Vi avevamo detto di cucinare, non di spettegolare" fece notare loro Motomi. Si avvicinò a Keisuke, e lo voltò di schiena. "Questi due hanno bisogno di una bella lezione, vero Akira?"

Akira annuì, andando verso Rin. Il ragazzino lo guardò con aria di sfida. 

Motomi spalancò le gambe di Keisuke, tenendolo premuto contro la credenza contro il ginocchio: non poteva muoversi. Iniziò a mordergli la spalla nuda, metre le mani gli scivolarono davanti, sotto il grembiule.
"M-Motomi" balbettò lui "Ma tu non dovevi essere nostro padre qui dentro? Non ne ho mai avuto uno, ma immagino che i padri non fanno questo genere di cose..."

Le sue parole erano interrotte ogni tanto da alcuni gemiti. "Si-si chiama incesto...è illegale!"

"Allora io e Shiki saremmo fottuti" Rin lo interruppe. 

Nel frattempo, Akira lo aveva sollevato di peso e fatto sedere sul lavandino. 

"Questo sugo sembra buono, voglio assaggiarlo" Akira prese un pò di sugo che i due avevano preparato, cospargendolo sulle cosce nude di Rin.

"Akira, quel sugo è per gli spaghetti!" gridò Rin.

"Davvero? bè, io lo preferisco sulla carne." replicò, e inizio a leccare via il sugo dalla coscia, risalendo sempre più su fino ad arrivare all'inguine.

Alle sue orecchie arrivavano intanto gli ansimi che Keisuke cercava inutilmente di reprimere: non poteva vedere cosa il vecchio gli stava facendo, ma di sicuro doveva piacergli. 

Solo venti minuti dopo, Shiki entrò in cucina per reclamare la birra che Akira e Motomi avrebbero dovuto portargli.

Quando vide cosa stava accadendo lì dentro, scosse la testa.

Si appoggiò al tavolo, con le braccia incrociate. 

"Avreste anche potuto avvertirmi" li rimproverò" vedere questo è molto più interessante che guardare la partita di calcio."

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