Have a nice day

di Psplik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I hate you, Evans ***
Capitolo 2: *** Mushroom house ***
Capitolo 3: *** 150 cm ***
Capitolo 4: *** Criceto da campeggio ***
Capitolo 5: *** Non sempre un lieto fine è lieto alle quattro del mattino ***



Capitolo 1
*** I hate you, Evans ***


Have a nice day

Uno nasce, e poi muore. Il resto sono chiacchiere.
(Francesco Tullio Altan)



I hate you, Evans




-Ehi, ciao Kate.-
Uno sbuffo.
-Che palle, Evans. Sei ancora vivo?-
-A quanto pare. Perché, non dovrei?-
Domanda stupida.
-Ovvio che no.-
Silenzio.
-Sbaglio o sei più acida del solito, oggi, Pritchard?-
-Sbagli come sempre, Evans. Sei tu che sei più sensibile alla mia acidità standard.-
-E se io fossi più sensibile del solito e tu più acida, che ne diresti?-
-Direi che è un compromesso. E sai quanto odio i compromessi.-
-A dir la verità no. Non lo so.-
-Beh, li odio davvero tanto. Adesso lo sai.- sbottò infastidita.
-Kate?-
-Cosa vuoi?!-
-Uhm...hai presente il tuo iPod?-
-Ah-ah.- disse svogliatamente lei, aprendo il quaderno di scienze, pronta per la lezione.
-Ecco. Mi è caduto in una pozzanghera.-
-Evans?-
-Ehm...sì?-
-Io ti odio.-



Splik's corner

Uhm, che dire, quando la malattia mentale chiama, bisogna rispondere.
A pensarci bene potrei mettere anche una conversazione fra me e la mia schizofrenia.
Uh, forse non è una buona idea...
Comunque, perdonate le scempiaggini che scrivo in genere, non solo nel mio angolo.
Grazie per aver letto!

 

Splik

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Capitolo 2
*** Mushroom house ***


 

 

 

 

Have a nice day

Uno nasce, e poi muore. Il resto sono chiacchiere.
(Francesco Tullio Altan)


Mushroom house

 


-Dunque Evans, perché sei qui?- chiese Kate, sperando in una risposta intelligente

-Perché mi hai fatto entrare.- che ovviamente non arrivò.
-Hai capito cosa intendevo.-
-Uh-uh. Credo di sì.-
-Allora?-
-Allora cosa?-
-Diamine Evans sei proprio un idiota! Allora, perché sei qui?!-
-Non trovo più il telecomando.- rispose semplicemente Bill, stringendosi nelle spalle.
-E lo vieni a cercare a casa mia.-
-Ah-ah.-
-Il tuo telecomando. A casa mia.-
-Proprio così.-
-Credo che tu debba tornartene nella tua casetta fungo, Evans.-
-Non vuoi nemmeno sapere perché sono venuto a cercarlo
proprio qui?-
-Non voglio
soprattutto sapere perché sei venuto a cercarlo proprio qui.-
-Neanche se fosse una cosa estremamente dolce e simpatica?-
-Non può esserlo se me la dici tu.- sibilò, aprendo la porta per incoraggiarlo ad uscire.
Bill si inginocchiò ai suoi piedi.
-Kate, sono venuto a cercare il mio telecomando, che ho perso davvero, tra parentesi, perché tu sei il telecomando della mia vita. Con te la mia esistenza passa in continuazione da Teen-drama a film Horror e da film Horror a Splatter!-
-È un modo stupido per dirmi che con me non ti annoi mai?- chiese Kate con un sospiro.
-È un modo carino per dirti che dovresti essere un
tantino meno violenta. I film Horror non mi piacciono, lo sai. Ah, a proposito di film, hai per caso visto il mio telecomando?-
-Esci. Fuori. Di. Qui.-
-Ecco che torniamo al film Horror... Ehi, un momento Kate, io stavo scherzando, cosa intendi fare con quella motosega?!-
-Farti tornare nel regno dei puffi, ovviamente!-
-A pensarci bene, si è fatto tardi! Ci vediamo domani a scuola, Pritchard!-
Tempo di accendere la motosega ed il ragazzo era già sparito, chiudendosi la porta alle spalle.
Tsk, quel Bill era proprio un puffo codardo.

 

Splik's corner

 

Ieri sera stavo per addormentarmi, poi però ho pensato: “Sì, ma se poi guarisco dalla mia pazzia e non riesco più a scrivere conversazioni stupide per “Have a nice day”?”
(E l'ho pensato con tutte queste virgolette!)
Comunque, il succo della faccenda è che questa è ancora più stupida di quella precedente perché prima di scriverla ci ho
pensato (E mi sembra ancora una cosa assurda!)
Quindi, perdonatemi se vi sono sembrata più fuori di testa/stupida del solito.
Perché è vero, lo sono!
Adesso che ho finito di sproloquiare, vi saluto!
Alla prossima conversazione surreale (spero)!
Oh, e tutti i riferimenti di Kate alle casette fungo e al regno dei puffi sono perché Bill è basso.

Un puffo, praticamente.
Ah, e anche perché Kate è acida.
Povero Bill.
Ok, adesso ho finito davvero! (Era anche l'ora!)
Bye bye!


Splik

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Capitolo 3
*** 150 cm ***


Have a nice day

Uno nasce, e poi muore. Il resto sono chiacchiere
(Francesco Tullio Altan)

 

150 cm

 

-Katie, mi è venuta un'idea fantastica!-
-Mi chiamo Kate, Bill. Kate. K-a-t-e!-
-Sì, va bene, Katie
! Non vuoi sapere qual è la mia grandiosa idea?-
-No.-
-Ho sempre apprezzato il tuo entusiasmo! Dunque, stavo pensando, perché domani non ci accampiamo nel bosco, anziché andare a scuola?-
-Ed io stavo pensando: perché non ti ho ucciso prima, visto che ho avuto così tante occasioni per farlo?!-
-Perché mi ami alla follia, suppongo.-
Kate rise di gola.
-No, Evans. Non ti ho ancora accoppato perché sei estremamente comico.-
-Mi ricordi tanto lo yogurt scaduto che mi dà mia madre ogni mattina.-
La ragazza inarcò un sopracciglio.
Yogurt scaduto? Allora lui non era l'unico matto della famiglia.
Yogurt scaduto. Doveva creare enormi danni cerebrali.
-Mi ricordi tanto un idiota che conosco. Oh, già. Sei tu.-
-Stronza.-
-Puffo.-
-Bastarda.-
-Garganella versione puffo.-
-Acida.-
-Gelato al puffo.- Bill boccheggiò alla ricerca di un insulto all'altezza della situazione.
-Nana.- sputò, senza capire la stupidità delle sue parole.
Kate gli scoppiò a ridere in faccia.
-Parla quello che è alto una mela e un tappo!-

-Quasi trenta mele, senza il tappo, a dire il vero!-
-Sono mele di due centimetri, però! Mini-mele!-
-No, cara. Le mele sono alte ben cinque centimetri!- esclamò, orgoglioso.
-Dammi una calcolatrice!- sbottò lei.
Il ragazzo si affrettò a tirarne una fuori dalla tasca dei jeans.
-Ma chi diamine tiene una calcolatrice in tasca?!-
-Zitta e calcola, strega!-
-Questa strega ti stacca un orecchio a morsi, se non taci!- sbraitò, strappandogli l'oggetto di mano.
-Trenta mele per cinque centimetri, giusto?- Bill annuì serio.
Le dita sottili di Kate si mossero veloci sui piccoli tasti di quell'aggeggio diabolico.
Vedendo il risultato, scoppiò a ridere selvaggiamente.
-E tu saresti alto un metro e cinquanta?!- riuscì a dire fra le risate.
-Anche di più, se vuoi saperlo!-
Ma era tutto inutile, Katie non lo ascoltava più.
Eppure lui era davvero un metro e cinquanta.
Era il puffo più alto della scuola, diamine!

 

Splik's corner

 

Oggi mi sento più delirante del solito, cazpita!
Ed è esattamente per questo motivo che questa conversazione è più demenziale e inutile delle due precedenti. Effettivamente, a rileggerla, non ha il minimo senso!
E non mi piace nemmeno, accidenti a me!
Adesso che ho finito con le mie imprecazioni all'antica (??) e le mie solite scempiaggini, vi saluto.
Grazie per aver letto!
Have a nice... night?


Splik

P.S. Mi stavo dimenticando una cosa! Avete notato che Bill è più aggressivo del solito, oggi?
È in astinenza da tè verde al fruttosio, povero caro!

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Capitolo 4
*** Criceto da campeggio ***


Have a nice day

Uno nasce, e poi muore. Il resto sono chiacchiere.
(Francesco Tullio Altan)



Criceto da campeggio: chi ha detto che i titoli debbano avere un senso?
Io no di certo. Ma probabilmente questo lo sapete già.


-Je t'aime, Kate.-
-Cosa volevi dire?-
-Che ti odio. Perché cosa ho detto?-
-Hai detto che sei un deficiente che non sa una parola di francese.-
-Davvero?-
-Ovviamente no. Non sapresti pronunciare una frase del genere in un francese decente nemmeno fra cent'anni-
-Grazie per l'incoraggiamento, Pritchard!-
-Figurati, caro puffo pieno di insufficienze fino al collo. È sempre un piacere.-
Silenzio.
-Hai del tè verde al fruttosio?- chiese Bill, con la sua tipica faccia da dammi-del-fruttosio-o-sparo.
Kate inarcò un sopracciglio.
-Ho la faccia di una che tiene riserve di tè verde al fruttosio in casa per compiacere poveri idioti?-
-Sì.- rispose semplicemente lui, stringendosi nelle spalle e cominciando a frugare nel frigo di Kate come un procione iperattivo.
La ragazza sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
-Vieni, stupido criceto da campeggio*. Andiamo a comprarlo.- disse prendendo lo zainetto verde acido dalla sedia e le chiavi dal tavolo della cucina.
-Davvero?- domandò Bill, felice e speranzoso.
-Se me lo chiedi un'altra volta, no.- sbottò lei, trascinandolo fuori di casa.
-Sai una cosa Katie?-
-No, ma sono sicura che fra poco la saprò, vista la mia proverbiale sfiga. Che poi saresti tu.-
-Sei acida, antipatica, arpia e anche un po' bruttina. Ma in fondo non sei così male.-
-Anche tu sei un po' bruttino, Bill.-
-Non era quello il punto.-
-Oh, sì che lo era. Sai come si dice, altezza mezza bellezza.- ghignò Kate, malefica.
Bill le lanciò un'occhiataccia.
Era davvero la peggiore arpia del mondo.

 


Splik's corner

 

*?!

Oh, com'è cattiva Kate!
Sono sicura che Bill crescerà e diventerà più alto di lei!
Nella mia mente, ovviamente (che cosa esaltante quando le mie frasi sconnesse fanno rima!)
Comunque, questa non mi piace ed è più corta del solito perché mi mancano le scempiaggini da metterci dentro e lo so che sembra incredibile ma è così!
Al contrario del solito, non ho niente di particolarmente idiota da dire. O forse sì.
Ah, già, questa conversazione è tipo una sblocca-mente-bacata-dell'autrice perché sono totalmente priva di ispirazione quindi se questa fa schifo non preoccupatevi.
La prossima sarà peggio.
Bene bene, ho finito!
Have a nice qualsiasi cosa! (Sì, non ha senso. Ma ho sonno e Bruco mi russa nelle orecchie. Ma probabilmente è solo la mia immaginazione!)
Grazie per aver letto! Scusate per le scempiaggini!
Bruco si è svegliato e vi saluta, non è dolce?!
Ciao ciao!


Splik (e Bruco!)
 



Bruco loves you ;D

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Capitolo 5
*** Non sempre un lieto fine è lieto alle quattro del mattino ***


Have a nice day

Uno nasce, e poi muore. Il resto sono chiacchiere.
(Francesco Tullio Altan)

 

5. Non sempre un lieto fine è lieto alle quattro del mattino
 


-Kate.-
Silenzio.
-Kate.-
Silenzio.
-Kate!-
Un grugnito.
-Sei sveglia?-
-Io lo sono, adesso. Ma la vera domanda è: tu lo sarai ancora per molto?-
Una risata, soffocata subito da una cuscinata in pieno viso.
-Passano gli anni ma la tua acidità non passa mai, Pritchard.-
-Oh, davvero? Beh, forse dovresti smetterla di svegliarmi alle quattro del mattino perché vuoi fare conversazione, Evans!-
-Non essere cattiva, ci conosciamo da anni, tu mi ami, io ti amo, non dovrebbe essere tutto una meraviglia?-
-Lo è, Evans.- la voce si è addolcita. Sospetto.
-Davvero?-
-Lo è, nel mondo in cui non sono innamorata di un puffo idiota!-
-Sono alto uno e ottanta adesso!- voce offesa.
Gemito esasperato.
-Possibile che tu non colga mai il punto?!-
Bill inclina lievemente la testa.
-C'è un punto?-
-Certo che c'è tesoro, ed è lo stesso da più o meno quindici anni. Sei un'diota!-
-Oh, quel punto.-
Silenzio.
-Vuoi del caffè?-
-Mi sono già riaddormentata.-
-Ah, ok, allora forse non dovrei svegliarti. L'ultima volta che l'ho fatto, circa cinque minuti fa, mi hai dato dell'idiota.-
-Tu sei un'idiota.-
-Ti amo anch'io.-
Un grugnito. Luci spente. L'amore è fatto di compromessi tra idiozia e acidità.


Splik's corner

È stato un parto di un anno e passa. Ne è valsa la pena? No.
Ma dovevo finirla.
Have a nice day!
Grazie di aver letto,

Splik

 

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