For and Ever
Capitolo 1
Alison si gettò sul letto di camera sua, un largo sorriso stampato
in viso e l’aria di chi ha appena ricevuto una notizia
fantastica; chiuse gli occhi e sospirò
- Si, wow! Non vedo l’ ora che
comincino le vacanze! Sarà super-stra-mega-figo andare…- I suoi pensieri furono
interrotti dal telefono che squillava
- Pronto? –
- Ciao Ally, sono Emy!- la voce dolce della sua migliore
amica le rispose all’ altro capo
- Emy! Allora Kate te l’ ha
detto? Ci vieni?-
- Certo che ci vengo! Sarà super-stra-mega-figo!-
Ally sorrise alle sue parole.
- Ma i
tuoi? Sicura che ti lasciano?- domandò dubbiosa
- Sì, hanno già parlato con i
genitori di Kate, non ci sono problemi. I tuoi invece, sono ancora in viaggio?
– chiese Emy
- Sì ma comunque
non faranno storie, anzi saranno sollevati al pensiero che almeno non sono da
sola in casa!-
- Già – disse ridendo l’ amica – Allora ci vediamo domani a scuola, ne parliamo
con calma, se no i miei fanno storie per la bolletta a troppi zeri! Bye Ally! –
- Bye Emy a domani! –
Dopo aver attaccato, Alison
sorrise al pensiero dell’ amica, poi si alzò dal letto
e si mise davanti allo specchio: una ragazza piuttosto alta, magra, con lunghi
capelli neri e occhi verdissimi ricambiò lo sguardo, sorrise; poi volteggiò
facendo svolazzare i lembi del vestito rosa, quello che aveva comprato con
Barbara e Tanya pochi giorni prima, e guardò di nuovo la sua immagine dicendo
al riflesso:
- Sì, sono proprio felice!-
ma più
che esserne convinta sembrava voler convincersi di esserlo.
No, che stupidaggine, dopotutto
perché non avrebbe dovuto essere felice? Viveva in un bellissimo attico a Nord
di Londra, ad Hampstead, frequentava il liceo del
quartiere con risultati soddisfacenti e, soprattutto, aveva cinque amiche
fantastiche che le volevano bene. Aveva tutto ciò che le serviva!
O no?
***
Ling uscì dalla doccia
coprendosi con l’ asciugamano e canticchiando una
canzone di cui non conosceva neanche il titolo; si asciugò velocemente i lisci
capelli neri, andò nella sua camera per vestirsi e, sempre intonando quel
motivetto sconosciuto che non ne voleva sapere di uscire dalla sua testa,
cominciò a tirare fuori un po’ di vestiti per poi appoggiarli ordinatamente sul
letto. Fu allora che vide che sul cellulare, lasciato sul cuscino, c’ era un messaggio:
era di Kate.
Ciao bella!! Ho una notizia super: ho organizzato una vacanza molto carina, un
bel mesetto noi sei da sole in campeggio! Che ne dici,
non sarebbe favoloso? Chiedi subito ai tuoi genitori, per favore! Grazie, baci baci ^ ^
Ling sbarrò gli occhi.
“Kate, ma
quale vacanza molto carina…questa è
La Vacanza!”
Si precipitò al piano di sotto,
incurante dell’ asciugamano che stava per cadere e dei
piedi scalzi.
- Mamma, Papà…dovreste leggere
una cosina- disse euforica ai genitori, porgendo loro il
cellulare; loro lessero attentamente il messaggio e poi si guardarono.
- Allora?- chiese
impaziente la ragazza
- Bhè, non saprei tesoro, un
mese è lungo e…-
“Non volete lasciarmi? Bene,
sfodererò la mia Arma Letale…”
- Vi prego!-
“…gli Occhi Dolci! Non resistono
mai!”
- Ah, d’ accordo!-
disse suo padre guardandola dolcemente- Non so dire di no a quegli occhioni da
cerbiatta!-
- Grazie, papà!-
Lo baciò sulla
guancia, poi tornò in camera sua, ai suoi vestiti. Scelse quello tutto colorato, era proprio di ottimo umore.
***
In un’ altra
camera, l’ ottimo umore si esprimeva in un modo un po’ diverso, diciamo
più…ehm…movimentato. Barbara e Tanya stavano saltando sui loro letti a tempo
della musica a tutto volume.
- Si va in campeggio! Yeah!!!-
- Sìììì, che bello!!!-
La madre, intanto, dal salotto
cercava inutilmente di richiamare le figlie perché abbassassero il volume;
squillò il telefono, ma non fece neanche in tempo a realizzare
che quello stava suonando che già aveva smesso: certo, alla voce della mamma
sono completamente sorde, ma il telefono, oh quello lo sentirebbero anche a
chilometri di distanza e nel casino più totale!
- Ciao Ling!- disse Tanya
alzando la cornetta
- Come facevi a sapere che ero
io?-
- Semplice, sei l’ unica che non aveva ancora chiamato, mancavi solo tu all’
appello!-
- Quindi
hai già sentito Ally ed Emy! Loro vengono? Voi?-
- Veniamo tutte! Ce l’ hai fatta a convincere i tuoi?-
- A-ah…indovina come?-
- Vediamo…con la tua Arma
Letale?- chiese divertita
- Centro! E’ stato facilissimo!-
- Noi ci abbiamo
messo un bel po’, per un momento ho temuto il peggio…ma alla fine hanno
ceduto!-
- Non vedo l’ ora
di partire! Senti, ci vediamo a scuola, fra un po’ comincio a lavorare!
Salutami Barbara, ciao!-
- Ciao bellezza!-
Ling sentì un’
altra voce salutarla, poi attaccò e corse giù al ristorante, dove sua
madre la stava aspettando con dei piatti in mano.
***
Da un’ altra parte di Londra, appoggiato ad un
muro, c’ era un ragazzo. La prima cosa che saltava agli occhi
di lui era che fosse punk: portava i corti capelli neri sparati fissati con il
gel, aveva un piercing al naso e svariati buchi alle orecchie, indossava una
maglia senza maniche rossa della Vivienne Westwood e un paio di jeans larghi
strappati in diversi punti e pieni di catene, ai polsi grossi bracciali con le
borchie. La seconda cosa che si notava subito era sicuramente che era bello: bel viso, bel fisico…bello. I suoi occhi, poi, molto
intensi, profondi, penetranti, sembrava che quelle iridi color nocciola vedessero
oltre a te, guardassero qualcosa, qualcuno che non sei tu.
Questa era la sensazione che
stava provando in quel momento la ragazza che stava di fronte a lui: non si
poteva immaginare un contrasto più perfetto tra le due figure che si
fronteggiavano, lei era bionda, con gli occhi azzurri e portava una maglietta
bianca e una mini di jeans. Eppure lei si era innamorata del ragazzo cupo a cui
aveva appena confessato i suoi sentimenti; ora aspettava la sua risposta, ma quello sguardo non la rassicurava…lui stava
guardando lei, ma vedeva qualcun’ altra.
- Mi dispiace Geri, ma la mia
risposta è no- anche la sua voce era bella, nonostante
stesse pronunciando parole dure e dolorose.
- Ca-capisco- Geri deglutì a
fatica, ricacciando indietro le lacrime- Ma tu…ami già
qualcuna?- chiese, sperando in una risposta negativa e quindi in una sua futura
vittoria.
Lo sguardo così deciso del
ragazzo vacillò solo per un attimo, in uno scintillio di tristezza, ma tornò
subito a fissare i suoi occhi in quelli di Geri e rispose, sicuro
- Sì…-
- Oh…- le speranze della ragazza
si ruppero in mille pezzi- Allora, addio- disse mentre
una lacrima sfuggiva al suo controllo
- Addio- rispose freddamente
lui.
Geri scappò di
corsa, ogni tentativo di fermare le lacrime era fallito.
Il ragazzo la osservò
correre via, poi, sempre osservando la strada ormai vuota, disse:
- Guarda che ti ho visto, puoi anche venire fuori di lì, Julian…-
Un altro ragazzo punk sbucò dall’ angolo di una laterale, era un po’ più alto ed aveva
un’ appariscente cresta blu.
- Un’ altra
conquista…vedo che non perdi tempo, eh Adam?-
- Che ci vuoi fare, sono un
Playboy!- disse Adam strizzando l’ occhio.
- Ma non dire stronzate!- disse l’ altro avvicinandosi- Non te ne sei fatta nemmeno una!
Persino la Tyne ora, e tu la rifiuti! Probabilmente è la più bella ragazza del
nostro Liceo, mi vuoi dire cosa aveva che non andava?-
- Niente di particolare- alzò le spalle indifferente.
- E allora
perché non te la sei fatta?- chiese esasperato Julian. Adam gli lanciò un occhiata glaciale e, altrettanto glacialmente, gli
rispose:
- Lo sai benissimo perché.-
- Già,-
disse sarcastico- me ne stavo quasi dimenticando: Eve!-
Al suono di quel nome gli occhi di Adam tornarono tristi e insofferenti.
- Devi smetterla, Adam, di
sperare che lei torni! Se n’ è andata, stop, chiuso!
E’ scappata via e non tornerà! Dimenticala!!- disse
più irritato che mai.
- Non posso! Non posso
dimenticarla e nemmeno voglio farlo! Non mi importa se
è scappata, so che ritornerà!-
- Non lo farà Adam- Julian lo
fissò negli occhi deciso – Perché non riesci a
smettere di pensare a lei nemmeno per un secondo?-
Adam sostenne fermamente il suo
sguardo.
- Perché
la amo-
***
Alison stava ascoltando
distrattamente le ragazze che ripassavano vicino a lei la lezione di scienze;
aprì l’ armadietto e stette per un attimo immobile
davanti ad esso, il suo viso la guardò con occhi persi dallo specchietto appeso
all’ anta, poi prese un rossetto dalla scansia superiore, se lo passò sulle
labbra e, guardando la foto di loro sei sopra allo specchio, sorrise.
- Ma
sì! Ti dico che è questa quella giusta- la voce irritata ma
un po’ preoccupata di Ling la riportò alla dura realtà dove esistevano la
scuola e, soprattutto, i compiti in classe di scienze.
- No, Ling, questa volta sono
sicura che la formula esatta è questa! Ieri pomeriggio ho studiato e…- il serio
discorso di Tanya fu interrotto bruscamente dalla risata di Emy.
- Ah ah ah…Tu?
Studiare?? Questa sì che è buona!-
- Infatti
pare che i tuoi sforzi siano stati vani: Ling ha ragione- intervenne Barbara-
Guarda, è scritto qui sul libro!-
- Vuoi dire, Barbie, che ha
studiato sul serio ieri??-
- Già- rispose lei in tono
solenne- A quanto pare…anche lei ha un cervello!-
- Ehi!!-
Ally sospirò e prese dalla
scansia inferiore il libro di scienze, l’ astuccio e una penna
in più, perché era sicura che Kate, che era ancora una volta in ritardo,
come al solito l’ avrebbe dimenticata, con la testa che si ritrovava!
- Geri? Geri Tyne?? Ma dai, non è possibile! Quella
riccona viziata che si innamora di un punk??-
A quella parola l’ attenzione, già scarsa, di Ally fu completamente
focalizzata sul discorso del gruppetto di ragazze riunitosi lì di fronte.
- Sembra impossibile
ma è così! E pare che non sia l’ unica: si dice
che quel tipo abbia fatto girare la testa a metà studentesse del Saint Jason,
un vero donnaiolo!-
Le parole della ragazza le
stavano vorticando in testa, sentì di sfuggita un’ altra
chiedere il nome del tipo.
“Punk? Saint Jason High? Che sia…”
- Adam- rispose
la ragazza- si chiama Adam-
SBAM.
Emy, Ling, Barbara e Tanya
trasalirono, Ally aveva sbattuto con forza la porta
del suo armadietto e stava guardando un punto davanti a sé con aria molto arrabbiata.
- Ally?- la ammonì
interrogativamente Tanya- Anche tu la pensi come me, vero?- chiese speranzosa
-…- la ragazza imbronciata non
rispose
- Ally…è successo qualcosa?-
domandò esitante Emy
-N i e n t e- rispose finalmente
con voce tesa
- Ah, ho capito- disse con un
sorriso Barbara- Non ti preoccupare, concentrati e il compito andrà benissimo! Non c’ è bisogno di essere così nervosi…-
- TI SEMBRO NERVOSA??- stava quasi urlando
-…N-no, era solo un…impressione- rispose un po’ impaurita dall’ odio che
sembrava esserci negli occhi dell’ amica.
- S c u s a t e – disse sempre
in tono irritato- è meglio che vada in classe a ripassare…Lasciatemi
in pace, ok?-
Tutte annuirono, ammutolite.
Alison si allontanò diretta in
classe e un silenzio stupito calò sul gruppo.
- Voi avete
capito cos’ aveva?- domandò Tanya
Tutte scossero il capo,
ammutolite.
***
Una ragazza molto imbronciata entrò
di fretta nella classe ancora vuota, appoggiò la sua borsa a lato del suo banco e si lasciò cadere sulla sedia.
Di certo quella non si
prospettava una giornata facile per Alison For: fra pochi minuti la campanella
avrebbe decretato l’ inizio dell’ incubo, ma questo
non l’ avrebbe spaventata tanto, senonchè ora come ora aveva in testa tutto
meno che le formule che aveva studiato il giorno prima. Si appoggiò al banco e
solo allora notò che delle lacrime lo stavano bagnando, ma non se ne stupì più
di tanto.
“Idiota…so benissimo che non gli
interesso minimamente ma comunque, sapere che sta con
un’ altra fa male…sono solo una stupida!”
DRIIIIIIIIN. Caspiterina, di già??
Si asciugò in fretta il viso
bagnato, mentre i primi studenti entravano in classe; c’ erano tutti ormai, o
meglio, tutti tranne Kate, che però riuscì miracolosamente ad arrivare un secondo prima della prof, con grande sollievo di Emy che
non avrebbe dovuto inventarsi l’ ennesima scusa per l’ amica.
La prof consegnò i fogli e Ally,
appena ricevette il suo, si rese conto di essersi completamente dimenticata
tutto quello che aveva studiato, puf…testa vuota, zero
assoluto!
Non c’ è bisogno di dire che
quella verifica le andò malissimo.
***
- DAVVERO???-
- Sì, Adam, davvero- rispose la
donna seduta alla scrivania davanti a lui.
- Ma,
nonnina, sei sicura?- chiese di nuovo, incerto.
“Nonnina…”pensò con un
sorriso”Certo, tutti mi chiamano così scherzando, ma quando lo dice Adam sembra
sia davvero sincero; eppure dalle sue labbra è un complimento, d’ altronde può fare il duro quanto vuole ma resterà sempre
un ragazzo puro come un angelo!”
- Certo che
sono sicura. Tu e i ragazzi vi siete dati da fare sia con il lavoro che
con la vostra band e nonostante tutto i vostri voti a
scuola sono soddisfacenti. Non vedo ragione per continuare a tenervi chiusi
dentro l’ Orfanotrofio, una vacanza ve la meritate
proprio!- disse sorridente come al solito.
Adam era al settimo cielo e
stava per fiondarsi dagli altri per dare loro la splendida notizia; poi però si
fermò sulla porta
- Nonnina- il
suo tono non era più così euforico e la donna capì subito che domanda le stava
per porre
- Non mi puoi ancora dire dove è
andata Eve?-
- Mi dispiace Adam, ma le ho promesso che non te l’ avrei detto e tu sai che io mantengo
sempre le mie promesse.-
Il ragazzo abbassò lo sguardo
-…Già…-
Poi lo rialzò, sorridendo di
nuovo
- Non importa,
la troverò da solo!- e si girò per uscire. Poi si fermò un’ altra volta e, dando le spalle alla donna, le disse:
- Grazie-
Lei sorrise ancora e Adam finalmente
uscì.
Julian, Arty e Daniel erano spaparanzati sul letto della loro camera e non avevano
la minima idea di come ammazzare la noia; la porta sbatté e si voltarono tutti:
sulla soglia c’ era Adam, ansante per la corsa.
-Ragazzi- esordì
con un sorriso- ho una grande notizia-
- Ordini della “nonnina”?-
chiese sarcastico Daniel
- Oh no…molto meglio!- rispose
con uno strano sorrisetto
Ora tutti lo stavano guardando
curiosi.
- Si va in campeggio!!!-
Note dell’ autrice: Che dire? Questa
storia è un parto della mia mente ingenua di qualche anno fa, ho cominciato a
scriverla da più di un anno e solo ora mi sono decisa a battere i tasti della
mia tastiera (scusate il gioco di parole) e farla uscire dal suo quaderno. Rileggendo
questo primo capitolo quasi non riconoscevo il mio
stile, non credevo di essere cambiata tanto! Infatti
ho corretto un bel po’ di cosette che proprio non stavano né in cielo né in
terra… -__-‘’
Dedico questo capitolo a
Chii/Bellatrix, che per prima ha letto questa storia e ne conosce già la fine,
che mi spinge sempre a scrivere ancora e a migliorarmi^ ^
Ringrazio tutti i lettori e
spero davvero che lasciate un commentino, sia esso una
critica o qualsiasi altra cosa!
Bacioni
Acchi