The last choice

di Infinite Sky Driver
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Life ***
Capitolo 2: *** Hit me Baby ***
Capitolo 3: *** your Love's Like Oxygen ***



Capitolo 1
*** Life ***


 Chissà per quale motivo, non riesco a stare senza scrivere JongKey per più di un *tot* giorni <.< Ed ecco qui una nuova storia (che sarà cortissimissima, da tre capitoli). Naturalmente JongKey, naturalmente nessuno dei personaggi mi appartiene(purtroppo xD)e.....naturalmente spero che vi piaccia. Per ora ho fatto solo questo capitolo, se mi dite che vi potrebbe piacere, la continuo....se mi dite che fa schifo..beh, mi deprimerò un po' e non la finisco ._.
Buona lettura! chu! <3

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Credo che la vita sia stata giusta con me fino ad oggi. Ma solo fino ad oggi.Vivo nel sogno che mi ero costruito sin da piccolo. Sono amato in tutto il mondo. Ho degli amici fantastici. La gente mi acclama. Ho una bella voce. Ho un bel corpo. Quando però vorrei mettere Te, in questo elenco, non ci riesco. Perchè se ti mettessi davvero, cancelleresti tutti i lati positivi di me prima elencati.
Tu sei così importante; il giorno più fortunato della mia vita, è stato quello in cui ti ho incontrato.
Ti vedo dalla mattina alla sera, ci salutiamo, tu sorridi, e io sono felice. Desidero così tanto che tu sia felice, non per forza al mio fianco.
Mi ricordo ancora una delle volte in cui mi sono sentito parte di te.
Al nostro primo concerto a Tokyo.
Piangevi.
Piangevi di commozione e felicità in un modo così dolce. Ho sentito una stretta al cuore, dovevo farti sentire la mia vicinanza, farti sentire il mio calore. Mi sono avvicinato, ti ho guardato dolcemente. Guardavo quegli occhi scuri, leggermente arrossati per le lacrime. Abbiamo finito la canzone, ed ho sentito il bisogno di darti la mano, tu però avevi il microfono nella tua.
“Lascia stare, ha il microfono, e non lo sposterà solo per darti la mano”, ho pensato.
Il mio braccio però si è mosso da solo. Le mie dita hanno afferrato il tuo polso, richiedendo quella stretta di cui avevo tanto bisogno.
Tu hai portato la mano sinistra verso quella destra, hai preso il microfono con quella, e così hai avuto in un attimo la mano libera.
Hai intrecciato le dita con le mie, e hai stretto la presa.
Ero così felice in quel momento, mi sembrava di avere la tachicardia, il mio cuore stava per scoppiare.
La vita mi ha riservato bei momenti con te, mio piccolo Kibummie. Anche quando ho trovato la forza di dichiararmi. Che scemo sono stato, eh? Nel bel mezzo di una trasmissione televisiva, ti hanno costretto a ballare con una ragazza, in un modo che non mi andava proprio giù; ti ho strappato dal palco con la forza e ti ho portato dietro le quinte, furioso.
“Ma che ti è preso!”, mi hai detto.
“Non puoi ballare in quel modo, con...lei!”
A quel punto non avevo ancora capito se l'espressione che mi rivolsi fosse per lo stupore, o per la curiosità di sapere la verità.
“Perchè! Sei geloso?!”
“SI! Lo sono! Tu sei mio”
Sei rimasto in silenzio per molto tempo, a fissarmi. Penso ti abbia rivelato tutti i miei sentimenti attraverso quello sguardo. Avrei tanto voluto sapere a cosa stavi pensando.
Dopo qualche secondo, o qualche minuto, non lo so, sei tornato sul palco, con un sorriso stampato, falso.
“Scusate, mi è stato riferito un impegno molto importante, scusate davvero...”
Quando guardai lo schermo da dietro le quinte persi tutte le speranze.
Tu però sei tornato da me, mi hai preso per mano e mi hai fatto correre fino a casa.
Ti riempivo di domande, ma tu non rispondevi a nessuna delle tante. Hai aperto la porta con mani tremanti, l'hai richiusa, mi hai tolto il giubbotto velocemente e ti sei tolto il tuo. Mi hai baciato con passione.
Che bella giornata quella. Il bacio più bello che potessi mai desiderare. Siamo quasi finiti a letto quella sera, se non fosse stato per gli altri, che sono rientrati in casa e hanno visto parte dei nostri vestiti a terra, in salotto.
Non potevamo negare l'evidenza, così gli abbiamo detto del nostro amore e di quello che era successo durante il programma. Loro però ci hanno capiti e sostenuti, per questo sono grato a ciascuno di loro.
Ti amo così tanto che darei qualsiasi cosa per averti sempre con me, per far si che io sia l'unico per te, per renderti sempre felice della scelta che hai fatto quel pomeriggio, per essere alla tua altezza.
È così crudele a volte il destino, stavamo così bene assieme noi due da soli, cosa abbiamo fatto di sbagliato?
Sono così stupido da restare in camera mia, o meglio, “nostra”, a pensare a tutto questo, invece di fermarti.
A quest'ora sarai già dentro al negozio a scegliere il tuo vestito. Mi hai chiesto di venire con te, ma vedere il vestito dello sposo prima del matrimonio non sarebbe giusto e porterebbe male.
Io ho già il mio. Quello che mi hai comprato tu lo scorso anno, per il matrimonio di Onew. Dovevamo essere i testimoni, così abbiamo comprato un bello smoking bianco da indossare per quell'occasione. Penso che metterò quello, così che tu potrai essere felice.
Dovrò anche cantare. Si, hai deciso che al tuo matrimonio qualcuno avrebbe cantato, e perchè non io? Dopotutto hai sempre amato la mia voce. Ho deciso anche cosa cantare. Life. Mi hai detto che è una canzone che ti piace molto, per questo voglio quella. Il testo sembra parlare di noi, ma spero che tu non lo capisca. Non dovrai avere rimpianti, o sarà la fine.
Onew canterà con me. Durante le prove ho pianto molto, e lui è stato come un fratello maggiore; mi ha confortato e mi ha lasciato sfogare. Tutto questo per te, lo capisci?
Pensandoci bene però, non è stata colpa tua. Il presidente è venuto da noi, un giorno, e ti ha detto della sua scelta, per il bene dell'azienda, per la tua immagine, per la Nostra immagine. Per questo hai accettato.
Domani sarà un giorno importante.
Ci sarà il tuo matrimonio, ed io lo passerò dietro ad un pianoforte, assistendo al tuo bacio con una ragazza che conosci a malapena; stando vicino a te durante le foto ma senza poterti toccare, perchè tu sarai vicino alla tua sposa.
Avrei solo voluto essere io al suo posto, un giorno. Con te al mio fianco.
Ora però devo dormire, domani devo essere in forma smagliante, non per il matrimonio, ma per te.

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Capitolo 2
*** Hit me Baby ***


Ecco qui il secondo capitolo °u°, spero vi piaccia *^* siamo a tre st/quarti storia, quindi....il finale è vicino >w<
Buona lettura ^^


-Chi era al telefono?-
-Era il capo, ha detto che arriva tra poco per parlarci di una cosa-
-Dici...che avrà scoperto? Di....di noi?-
-Non credo...quando siamo in pubblico manteniamo sempre le distanze-
-Già...hai ragione-


...... ....... ....... ....... .......

-Buon giorno ragazzi!-
-Buon giorno- dicemmo all'unisono.
-Key...devo parlare con te-
-Mi..dica-
-Ho visto che sei molto intimo con Krystal, dimmi se sbaglio...-
Era vero, Key la considerava una sua amica, ma dove voleva arrivare dicendo tutto questo?
-Ti hanno visto con lei in molti posti, anche in dei locali...-
-Erano delle semplici uscite in compagnia- Mi affrettai a dire io.
-Quasi tutti i giorni?- Mi guardò con aria di rimprovero.
Ma cosa voleva dire? Uno non è più libero di uscire con chi ha voglia?
-È da molti anni che vi conoscete voi due.....ed è una bella cosa...-
-Arrivi al punto- Tagliò corto Key.
L'uomo fece una piccola pausa.
-La SM ha organizzato un matrimonio; Farebbe bene alle vostre immagini, e a quelle del gruppo. I fans non vi seguono più come una volta, e una cosa come questa potrebbe far aumentare l'audience. Pensa al bene dei tuoi compagni, uno ad uno; per loro e per te sarà gloria certa-
Rimasi seduto al suo fianco immobile ad ascoltare le parole del direttore.
Strinsi le mani fino a che le nocche non mi diventarono bianche e pensai di starmi lacerando la pelle con le unghie.
Key era pallido, palesemente sul punto di piangere.
-Che bella cosa! Sono proprio felice!- Decisi di intervenire nella conversazione nel modo più ipocrita possibile con quella frase, che una volta pronunciata mi inflisse numerosi colpi diretti al cuore.
Key invece restava fermo, inerme, sembrava aver perso la parola. Lo sguardo fisso a terra lasciava intendere i suoi pensieri confusi, e mostravano la sua perplessità. Perchè stava succedendo questo proprio a noi?
Non meritiamo le felicità? Non merito di stare al suo fianco?
Per questo ha scelto me come testimone? A voluto me al suo fianco, a cantare per lui? Forse questo è il suo ultimo regalo per me.
Tuttavia, non sono felice nel riceverlo, perchè ciò comporta ad un addio definitivo.
Devo dire addio alla persona che amo, al suo sorriso, al suo modo di evitare gli sguardi troppo intensi per i quali arrossisce, al suo corpo, ai suoi baci, al suo calore.
Mi ricordo bene quel giorno, come se fosse ieri. Mi ricordo anche della sera però. Quella notte così bella e triste allo stesso tempo. Quella notte...abbiamo fatto l'amore.
Mi sono rifiutato però di entrare dentro di lui ,proprio per dimostrargli il mio amore.
Volevo solamente sentire il suo corpo nudo contro il mio, le nostre anime in sintonia.
Baciarlo, toccarlo, desiderare ardentemente tutto di lui; desideravo il suo amore.
Proprio mentre eravamo al culmine della passione, e stavo per infrangere la promessa di non fargli nulla, una lacrima è scesa sul suo volto. Mi ha guardato, ed ha iniziato a piangere, così l'ho stretto a me in un abbraccio.
-Piccolo...ci sono io...-
-Io..non voglio...-disse in preda ai singhiozzi.
-Shhh....- Gli carezzai i capelli e cantai una dolce canzone a fior di labbra, finché non si addormentò tra le mie braccia.

Tutto questo non è giusto. Scegliere tra la gloria e l'amore.
Non mi dispiace per i miei sentimenti, ma per Key. Non ha potuto nemmeno aver diritto ad una scelta. Il suo sogno, o il suo amore.
Vorrei tanto fare qualcosa, ma non posso fare nulla. Pensare di mettermi contro l'azienda, i fan, tutti i nostri amici....non potrei mai.
Il mio viso riflesso nella specchio mostra un ragazzo impotente, indeciso su quello che deve fare.
Il vestito che indosso l'avevo scelto per un giorno speciale che avrei passato con te, ma alla fine sono costretto ad usarlo per il tuo matrimonio.
A quest'ora sarai già in chiesa ad ultimare i preparativi. Le tv locali ti staranno intervistando, e tu sorriderai, come sempre, come hai detto che avresti fatto per superare questa situazione.
-Hyung! Dobbiamo andare, sono già le otto!- Mi chiama Minho dall'altra stanza.
-Arrivo-
Varco la porta e sono tutti li a guardarmi. Jinki mi si avvicina e posa una mano sulla mia spalla, così come Minho; Taemin invece abbassa lo sguardo, triste. Gli passo accanto e gli scompiglio i capelli, sorridendo.
-Sta tranquillo Tae, è giusto così....-
-No, non credo proprio- Mi guarda diritto negli occhi. Posso notare la sua preoccupazione per me, per i miei sentimenti e non posso dargli torto, ma non posso più fare niente ormai.
Andiamo in macchina, Minho mette in moto e partiamo. Per tutta la durata del viaggio guardo fuori dal finestrino il sole tramontare dietro le montagne a nord.
Perchè doveva tenersi proprio di sera il matrimonio?
Mi sono ricordato che proprio oggi ci sono le lanterne lasciate andare in cielo. Proprio quello che abbiamo visto al tuo lago, tanto tempo fa; il lago posto dietro alla chiesa che hai scelto per il matrimonio. Ora si riescono ad intravedere le acque, ma è coperto prevalentemente dalla collina sulla quale si erge la chiesa, ormai circondata da auto, persone, giornalisti e quant'altro.
Appena scendiamo dalla macchina ci attorniano una marea di persone intente a richiedere un'urgente intervista. Ciononostante Onew si trasforma velocemente in un leader autoritario e li allontana malamente, soprattutto da me.
Riusciamo così ad entrare in chiesa, tutto è pronto: i fiori su ogni banco, il pianoforte a coda accanto all'altare, gli invitati che parlano con...lo sposo.
Rimango imbambolato sull'ingresso a guardarlo: è bellissimo.
La giacca bianca risalta la sua postura composta e le spalle larghe da uomo; i pantaloni anch'essi chiari slanciano la sua figura e i capelli gli cadono sulla fronte con morbidi ricci color castano chiaro.
Porta delle scarpe scure e lucide, che lo fanno sembrare ancora più bello, e la cravatta nera completa quel quadro perfetto.
La parte più importante però sono i suoi occhi, così scuri che si creano le più varie sfumature di marrone grazie alla luce che vi riflette sulla superficie, le sue labbra che sembrano invitarmi, sono create per rendere gelosi tutti gli altri mortali, compreso me e infine le sue fisionomie così dolci, lo avvicinano di molto ad un angelo.
Grazie ai miei compagni, che mi fanno tornare alla realtà, riesco a riscuotermi da quella paralisi e mi dirigo al piano per provare la mia canzone. Ogni tanto noto il suo sguardo su di me, ma io non riesco proprio a guardarlo. Non voglio soffrire ulteriormente, né tanto meno farlo pentire della sua scelta.
Finalmente una musica di organo invade lo spazio della struttura e gli invitati prendono posto, così come i giornalisti con le relative telecamere.
Volgo lo sguardo all'ingresso, e noto sporgere un vestito bianco, la sposa sta per entrare.
Guardo il mio angelo.
Mi sta guardando anche lui.
Perchè mi guarda in quel modo? Pieno di rimorso e dolore? Non voglio che questo sia un brutto giorno per lui. Non resisto e abbasso lo sguardo, intimidito dal potere che quegli occhi hanno su di me.
Spero solo di non commettere una sciocchezza.


Ringrazio tanto tanto tanttttto tutti coloro che hanno recensito il primo capitolo dicendo che non era uno schifo, così che mi hanno spronato al continuo di questa storia, davvero grazie °u° Ma anche tutti quelli che la leggono soltanto, che mi fa moltissimo piacere, sisi u.u

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Capitolo 3
*** your Love's Like Oxygen ***


Ladies (and gentlemen ._. mm, no, non ci sono men <.< xD) Ecco l'ultimo capitolo °u°
Se volete...mi sono ispirata ascoltando Moonlight, di Yiruma...quindi se volete leggere con questa di sottofondo....non so, fate come più preferite xD (
http://www.youtube.com/watch?v=99GyFmnH59s)
Ok, buona lettura °u°



Tutti si voltano verso la navata principale: Krystal porta un vestito bianco, candido, con uno strascico sollevato leggermente da due damigelle; lungo i bordi della gonna ha una striscia di raso, come ornamento; tra le mani, dei fiori, colorati e primaverili.
Nonostante tutti questi elementi, che sembrano trasformarla in una fata, lei ha uno sguardo triste, non sembra per niente felice di quello che sta succedendo. Guarda nella direzione di Key, supplichevole, come se cercasse una soluzione per uscire da li.
Torno anch'io con lo sguardo su di lui, e ancora una volta lui guarda me.
Cerco di resistere al mio posto, fatico a non alzarmi, prenderlo e portarlo via, lontano da tutto e tutti, scappare, solo noi due.
Perchè?
Perchè non voglio mandare tutto a monte. Anche se forse sarà difficile.
Calma Jonghyun. Basta non guardare. Suoni, canti, ascolti, fai alcune foto, e te ne vai. Tutto questo finirà presto. E quando sarà finito, beh, sarà ancora peggio.
Lo guardo accennando un sorriso, ma lui non ricambia, anzi, si rattrista ulteriormente, e fa una cosa che non avrebbe mai dovuto.
Muove le labbra, come per parlarmi, e capisco perfettamente cosa sussurra. “Portami via”
Stringo un pungo.
Non ci riesco, non posso muovermi. Mi guardo attorno, la chiesa è colma di persone che lo stanno riprendendo.
“Non posso”, riesco a fargli capire muovendo piano le labbra.
La sposa arriva davanti a Key, lui la guarda e le sorride, ma solo per entrare nell'atmosfera. Davanti a quel sorriso mi ritrovo a pensare quanto tempo l'abbia desiderato ardentemente.
Se avessimo avuto più tempo, forse, tutti l'avrebbero saputo, e non ci saremmo trovati in questa situazione.
“Se qualcuno è contrario a questo matrimonio, parli ora, o taccia per sempre.”
I miei compagni si girano verso di me, ma cosa si aspettano, che mi alzi in piedi e urli “io sono contrario! Perchè amo Kibum” ? Sto semplicemente zitto, avvilito.
“Bene....Siamo qui, oggi, per unire quest'uomo e questa donna in matrimonio,....”
Iniziano a tremarmi le gambe. Arriva il segnale da parte del direttore d'orchestra per iniziare a cantare, così le mie dita si appoggiano sui tasti bianchi del pianoforte e inizio ad intonare la prima strofa.
Vicino a me, Jinki mi guarda, preoccupato. Minho si tortura le mani, guardando verso la direzione di Key. Taemin guarda prima me, poi lui, sperando in qualcosa di indefinito.
Posso farcela.
Posso... farcela.
Continuo a cantare. Quelle parole, che mi ricordano tanto il mio piccolo Kibum, quando l'ho visto per la prima volta. Lui ha raggiunto il mio freddo cuore, e la mia vita è iniziata.
“Vuoi tu,Kim Kibum, prendere in sposa Krystal Hee, in ricchezza e povertà, in salute e malattia, finchè morte non vi separi?”
Mi tappo le orecchie. Non posso sentire quelle due parole, che Key sarà costretto a pronunciare, e continuo a cantare.
Perchè ho scelto proprio questa canzone?
Vedo il parroco continuare a parlare, ma non sento nulla, se non l'eco della mia voce nella mia mente.
Anche quella inizia a tremare, non voglio piangere, sembrerei solo uno stupido.
Guardo i due sposi. Nessuno dei due sembra entusiasta. Entrambi lontani, pur essendo amici, non vogliono tutto questo. Ho l'istinto di andare a prendere Key e scappare, ma impongo a me stesso di stare fermo, almeno fino a quando non scoppierò.
Finalmente smettono di parlare, così posso togliere le mani dalle orecchie, per finire la canzone con l'ultima frase.
Appena finisco però, quello che sento è davvero la cosa più dolorosa che avessi potuto immaginare.
“Bene, ora...può baciare la sposa”
Key si gira verso di lei, e sospira.
I miei occhi sono incollati alle sue labbra, non posso credere che la bacerà. Non voglio che quella bocca sia toccata da altri.
Gelosia, rabbia, istinto, amore, avidità, egoismo. Tutto questo mi sta salendo pian piano fino al cervello, per poi mandarmi in confusione e non capire più nulla.
I loro visi si avvicinano, ma non so che fare.
La distanza è poca, e vado in delirio.
Stanno per sfiorarsi, sono indecisi, ma io lo sono ancora di più.

..................................................................


-FERMI!-
Non so come, mi sono ritrovato in piedi sul pianoforte a coda, con il fiato corto, ad urlare quella parola.
Tutti si girano verso di me, compresi Krystal e Kibum; ora la chiesa è in completo silenzio.
Ormai non posso tirarmi indietro, così scendo velocemente e raggiungo di corsa l'altare.
Afferro la mano di Key, che mi guarda con occhi sbarrati, e mi avvicino a Krystal.
-Scusami, ma devo farlo-
-Non devi scusarti, Jonghyun. Speravo sin dall'inizio che tu interrompessi questa messinscena. Ora vai, vai via con lui e siate felici- Dice lei sottovoce.
-Grazie...-Mi scende una lacrima in quel momento.
Porto velocemente Key dietro di me e mentre passo per la navata guardo i miei compagni, che esultano in silenzio facendomi cenno di andarmene velocemente, mentre si apprestano a tenere a bada i giornalisti.
Lo porto fuori di li, apro la porta di legno e faccio una curva per andare di lato alla chiesa. Ormai c'è poca luce e devo fare attenzione a dove metto i piedi, la barca che avevo visto tempo fa, abbandonata sul fiume che porta al lago, dovrebbe essere vicina.
-Jong....- la sua voce trema, ma non posso ancora guardarlo; voglio farlo quando il suo viso sarà illuminato da tante, piccole luci.
Finalmente trovo la barca, a tastoni la avvicino alla riva, bagnandomi il vestito, e faccio salire Key tenendolo per mano. Riesco a sedermi anche io, prendo velocemente i remi e inizio a remare verso il lago.
-Jong....cosa stai facendo...- ora il suo tono è più pacato, tranquillo, ma agitato.
Probabilmente non si ricorda che giorno è oggi.
In poco tempo arrivo al punto giusto, riesco a scorgere qualche dettaglio delle rive del lago, così posso orientarmi e faccio fermare la barca.
Poso i remi, e prendo fiato. Non mi sono nemmeno accorto di quello che ho fatto.
Porto le mani al volto e le passo su di esso, sospirando.
-Jong...ti prego- ora è leggermente triste, sembra avere un groppo in gola.
Mi prende le mani con le sue, con una presa dolce, e le sposta in giù in modo da potermi guardare in faccia.
-Speravo che lo facessi, sai?- ammette.
Alzai lo sguardo verso di lui.
Si avvicina e si mette in ginocchio davanti a me, prendendo il mio viso tra le mani.
Guardo quegli occhi così belli, che mi fanno impazzire in qualsiasi momento, e torno alla realtà; mi rendo conto di averlo rubato dall'altare, creando scompiglio in quella situazione tanto perfetta.
-Cos'ho...fatto-
-Shh-
Mi mette un dito sulle labbra sorridendo.
-Va bene così...-
In un secondo mi ritrovo abbracciato a lui. Sentire le sue braccia stringermi, sentire il suo profumo, appoggiare il naso sul suo collo e sentirne il profumo, sentire i suoi capelli sotto la mia mano, ascoltare il battito del suo cuore. Pensavo di non provare più queste sensazioni.
-Ti ricordi che giorno è, vero?- sussurro.
Si sposta leggermente per guardarmi negli occhi.
-Che giorno...-
Qualcosa lo blocca. Si porta una mano davanti alla bocca e gli vengono velocemente gli occhi lucidi.
Mi volto, e vedo le prime lanterne alzarsi in cielo dalla costa, dalle colline, tutt'intorno a noi, lentamente. Assieme a loro, parte anche una dolce canzone in lontananza, probabilmente per qualche festa di paese, dove in questo momento, le coppie lasciano una lanterna per simboleggiare il loro amore.
Lui si siede vicino a me, fissando quelle luci come se fosse la prima volta che vede quello spettacolo, nonostante ci piaccia ammirarle ogni anno.
Mi diverte guardarlo mentre non pensa ad altro, se non a ciò che sta osservando. L'apparire così infantile, lo rende delicato, fragile, innocente.
Voglio proteggerlo, voglio che con me si senta al sicuro.
Alcune lanterne vagano sopra di noi, prima poche, poi se ne aggiungono altre. Presto, vanno anche ai lati della barca, ovunque. La luce soffusa rischiara l'ambiente, e così anche quel volto che volevo ammirare.
Con una mano afferro la sua, intrecciandone le dita, e lui la stringe forte, mentre con l'altra gli prendo delicatamente il mento, e lo faccio voltare verso di me.
L'espressione stupita che ha stampata in volto muta in un sorriso, adornato da piccole lacrime che gli percorrono le gote.
-Jong, io....grazie....grazie...-
Non riesco a smettere di sorridere, o comunque di levarmi quell'espressione da stupido che ho in faccia.
Guardo il suo volto in ogni suo minimo particolare, ho voglia di quelle labbra così invitanti, ma non resisto al richiamo dei suoi occhi. Sembrano parlare da soli. Sarebbe una di quelle persone che possono farsi capire solamente con un'espressione.
Si avvicina a me, portando una mano sulla mia guancia, e mi bacia senza preavviso.
Ecco cosa ho provato la prima volta che l'ho baciato.
Esattamente questo. Mi sento così leggero...
È come se stessi afferrando la pioggia. La pioggia non si può afferrare, giustamente; ma quando piove, delle gocce cadono sulle tue mani. E le senti tue, per te sono importanti, perchè tra tutte quelle che cadono, proprio quelle hanno scelto di farsi prendere da te, per questo sono preziose, e resti ad ammirarle.
Per me, Kibum è come quelle gocce, tra tutti ha scelto di fermarsi proprio da me, per questo lo amo più della mia stessa vita.
Il suo bacio è così dolce, la sua lingua è così morbida, le sue labbra così calde e soffici. Vorrei restare qui per sempre con lui, tra queste lievi luci che vagano tutt'intorno a noi, creando il Nostro mondo.
Quando si stacca, mi sento completo, come se avesse lasciato una parte di lui in me.
-Sai una cosa Bummie?- Gli sorrido.
-Che cosa?-
-Ti amo-

Grazie a tutti per aver seguito questa storia >w< Grazie al mio yobò, che inconsapevolmente (XD) ha contribuito all'ispirazione per questa storia...e scusa, perchè ti ho rubato una citazione, quindi i diritti vanno tutti a te ç_ç

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