Horton Academy

di _dietcoke
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Visita notturna ***
Capitolo 2: *** Ciao, ci conosciamo? ***
Capitolo 3: *** Eccola ***
Capitolo 4: *** Il pregiudizio nasce dall'ignoranza ***



Capitolo 1
*** Visita notturna ***


Horton Academy

First Chapter: "Visita notturna"


“E se facessimo la performance … che ne so … con “Judas” di Gaga!?” disse con fare pensieroso Nicole per poi sbuffare rumorosamente.
Ero oramai da ore che le Blackcaps stavano cercando una canzone da cantare nell’unica casa di riposo di Lima e ancora non riuscivano a decidersi.
“Ma i vecchietti potrebbero spaventarsi! E “Judas” è parecchio complicata da cantare …”
Wandy fece cadere il martelletto creando un gran rumore sopra la grossa scrivania di legno.
“Bailey tu che ne pensi?” chiese poi la mora dietro la scrivania.
Bailey era la voce solista del gruppo, aveva lei tutte le responsabilità. Essere una leader comportava avere tutti gli incarichi più pesanti, ma molto spesso desiderava di essere “una delle tante”.
Non che non adorasse poter stare al centro dell’attenzione ad ogni performance,semplicemente delle volte preferiva far decidere alle altre ragazze invece che doversi ammazzare per trovare delle idee convincenti e che potessero piacere a tutte.
“Io direi di fare “Teenage Dream” è stupenda. Ho sempre avuto una fissa per Katy Perry …”
Bailey si diresse verso Wandy e le prese il martelletto, diede un colpo sopra il tavolo e se ne andò via senza dire nulla.
Le Blackcaps rimasero zitte davanti a quel suo strano comportamento.
“Okay, per oggi la riunione è finita. A domani.” con un filo di voce Danielle fece cenno alle ragazze di uscire dalla stanza.
Le tre Blackcapers dietro la grossa scrivania si guardarono con sguardi confusi senza fiatare.
Dopo una lunga pausa Wandy si decise a parlare: “Cos’è che da qualche giorno Bailey sta dando i numeri? Prima trovo minimo trecento fogli accartocciati nella spazzatura con scritte a dir poco sdolcinate. La trovo sempre chiusa in camera sua ad ascoltare canzoni romantiche e adesso se ne viene fuori con “Teenage Dream” e scappa via senza dire nulla!! Io, non so più che fare con lei.”
Il tono severo di Wandy fece capire che molto probabilmente avrebbe stritolato Bailey un giorno o l’altro.
Sospirò e continuò a parlare alle due ragazze che la seguivano con interesse: “E’ un’amica fantastica. So che alla sua vecchia scuola ha avuto dei seri problemi a proposito del bullismo. Ma adesso potrei anche picchiarla io … o perlomeno, una sediata in testa gliela darei volentieri.”
Una risatina provenne da Danielle e Tracie che si coprirono la bocca quando Wandy le fulminò con lo sguardo.
“Non sto scherzando …” disse infine per poi incrociare le braccia la petto.
Tracie la studiò per bene prima di dire la sua: “Io penso che si sia innamorata di qualche ragazza. L’ultima volte che l’abbiamo vista in queste condizioni critiche si era presa una cotta per la cuoca della mensa. Quella Joy, o come si chiama … in alcun caso dovremmo capirla.”
Fece l’occhiolino rivolto a Danielle, che con uno sguardo stranito le diede una pacca sulla spalla.
“Auuu! Mi hai fatto male!!” si passò lentamente la mano sulla spalla mentre Danielle rideva di gusto.
“Io vado in camera e voi non fate casini qui capito?”
Le due Blackcapers annuirono alle parole di Wandy e quest’ultima se ne andò chiudendo la porta alle sue spalle provocando un gran rumore.
Che fosse arrabbiata non c’erano dubbi.
*
Erano oramai le sette quando tutte le alunne si diressero in mensa per la cena.
Bailey non aveva fame, l’unica cosa che voleva era rivedere quella ragazza stupenda che aveva incontrato il giorno prima.
Le Blackcaps avevano improvvisato un’esibizione in aula magna sulle note di “Teenage Dream” (ovviamente era stata un idea di Bailey) e la ragazza era rimasta tutto il tempo a guardarle cantare.
Aveva notato che non indossava la divisa, quindi era certo che non fosse di quella scuola.
Non aveva avuto tempo per parlarle, perché tra tutto quel caos non si era potuta avvicinare, ma avrebbe fatto tutto il possibile per rivederla.
Si alzò dal letto per posarsi davanti allo specchio. Si raccolse i capelli in una coda a dir poco perfetta e si guardò riflessa per qualche istante.
“Non riuscirò mai a rivederla …” sussurrò con la testa china e le braccia conserte.
Più pensava a lei più la sua mente si rifiutava di pensare positivo.
Era bastato solo uno sguardo per capire che quella ragazza era speciale, un solo sguardo per farle battere il cuore a mille.
Appoggiò la schiena al muro scivolando lentamente fino a sbattere il sedere per terra. Fece una smorfia dovuta dal dolore, ma non si mosse. Era talmente stanca da non poter neanche fare caso alla botta che si era presa dritta sul coccige.
“Si può sapere che cosa stai facendo lì dentro?”
Nicole sembrava preoccupata; la ragazza di portò le mani alle orecchie quasi per soffocare il rumore odioso che veniva provocato dalla compagna che sbatteva forte le mani contro la porta.
“Bailey Anderson esci subito fuori!! O sarò costretta a chiamare la signorina Darlington … e tu sai com’è quando s’incazza.”
La mora si scaraventò alla porta aprendo con fare frettoloso e uscì cercando di tenere un sorriso abbastanza credibile.
“Duval smettila di rompere … sei pesante.” sbottò Anderson passandosi nervosamente la mano tra i capelli.
Nicole le prese una mano cercando di calmarla … “So bene che stai passando un periodo pesante e che essendo la leader hai molte responsabilità. Ti capisco … ma ti prego, cerca almeno di non sparire così alle prove. Tu sai quanto le Blackcaps contino su di te.”
Bailey annuì silenziosamente mordendosi il labbro.
“Ah, e se puoi non chiamarmi per cognome … non mi piace.” la ragazza dai capelli neri corvini se ne andò sculettando verso la sua camera.
Bailey aveva sempre pensato fosse una ragazza davvero carina, i capelli le cadevano dolcemente all’altezza delle spalle e le circondavano perfettamente il viso. Era magra, con dei lineamenti sinuosi e la pelle di colore molto chiaro le faceva risaltare la bocca rosea.
L’anno scorso ci aveva provato con lei qualche volta, ma aveva rinunciato dopo poco. Non era il suo tipo, proprio no.
*
Oramai alla Horton Academy era calato il silenzio; i controllori avevano avvertito che erano le undici e che le luci dovevano essere spente.
La compagna di stanza di Bailey, Tracie, era già tra le braccia di Morfeo da una buona mezzoretta, ma lei come sempre non riusciva a prendere sonno.
Prese la piccola torcia che aveva nel cassetto e si diresse silenziosamente fuori dalla porta. Non aveva mai infranto le regole prima d’ora, ma necessitava di parlare con qualcuno. E quel qualcuno portava il nome di Wandy Montgomery.
Camminò per tutto il corridoio in punta di piedi … peccato che quella scuola fosse talmente vecchia da scricchiolare anche solo per via di un respiro.
Presa la chiave della camera di Wandy e Danielle la infilò nella serratura e girò cercando si fare meno casino possibile.
Aprì; la panoramica della camera non era un gran che, il buio non permetteva alla ragazza di focalizzare i letti delle amiche.
Camminò lentamente fino a quando non inciampò su qualcosa e cadde a terra provocando un gran baccano.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA i ladri! Dov’è la mazza da baseball!? Wandy aiuto!!>> sbraitò Danielle in preda una crisi isterica bella e buona.
Wandy accese la lampada sbattendoci la mano sopra, era notte fonda e la sua “leggerezza” nel fare le cose proprio non si voleva far vedere.
“Calmatevi per la miseria! Sono solo io … e devo parlare con Wandy.”
La ragazza si avvicinò a Bailey e le guardò con uno sguardo che parlava da solo: “Cosa-ci-fai-a-quest’ora-della-notte-in-camera-mia-e-perché-non-mi-puoi-parlare-domani-porca-vacca!”
“Penso di essermi presa una cotta per una ragazza.”
Nella mente di Wandy oramai stava tornando in mente l’episodio di quel pomeriggio.
“Bene, questo era alquanto chiaro tutte le Blackcaps, ma una cosuccia me la devi spiegare … perché oggi te ne sei andata via di sana pianta senza una motivazione!?”
La ragazza portò la sua mano sulla spalla di Anderson per incitarla a parlare.
“Io … io non lo so. Sono nervosa in questo periodo e tutto lo stress che questo Glee Club mi suscita è qualcosa di troppo pesante.”
Bailey unì le sue mani per poi iniziare a torturarsele. I pensieri che le giravano per la mente la mandavano fuori di testa.
VOLEVA vedere quella ragazza dagli occhi azzurri che l’aveva colpita e aveva bisogno dell’aiuto di una persona affidabile. Wandy era affidabilissima e sperava accettasse e che non la prendesse per pazza.
“Tu sei pazza.” mormorò la ragazza per poi girarsi verso Danielle.
Si era completamente addormentata e stava russando anche non poco rumorosamente.
Wandy accennò un sorriso per poi riconcentrarsi su chi le stava di fronte.
“E’ tardi. Io sono stanca e Danielle dorme. Ti darò una mano con questa ragazza qui … a patto che ti ti concentri sul Glee Club e che non faccia più uscite del genere nel bel mezzo di una riunione.”
“Affare fatto.”
Bailey sorrise e abbracciò Wandy anche sapendo che l’avrebbe uccisa per aver interrotto il suo dolce sonno.
“Adesso sparisci … stavo sognando Justin Timberlake nudo. A domani Bailey.”
Concluse il discorso e se ne andrò verso il suo letto lasciando l’altra ragazza completamente da sola al buio.
“Dieci punti a Bailey Anderson.” puntò un dito verso il suo petto soddisfatta e si chiuse la porta alle spalle.
Si appoggiò contro il muro sorridente e serena pensando che grazie all’aiuto di una persona sveglia e furba come Wandy avrebbe visto molto presto, la sua tanto desiderata, ragazza misteriosa.




Angoletto dell'autrice.

Buon pomeriggio, buona sera e buona notte!
Vorrei subito ringraziare
KikiSinger89 per avermi suggerito il nome 'Blackcaps' che non mi sarebbe MAI venuto in mente senza di lei xD
Che dire ... l'idea di una versione femminile della 'Dalton Academy' mi piace assai *^*
Non voglio anticiparvi nulla sul prossimo capitolo perchè voglio tenervi sulle spine almeno per ora u.u ... spero tanto di riuscire ad aggiornare regolarmente e vorrei tanto leggere qualche recensione.
Sono ben accette! Soprattutto quelle negative, visto che ho bisogno di tutti i consigli possibili.
Volevo solo dire una cosuccia a proposito della mia FF 'Our life in New York City' che ho dovuto cancellare per colpa di un virus ... tutti i capitoli che avevo scritto si sono cancellati °-°
Mi rifarò con questa Long Fic ;) Mi dispiace per tutti quelli che la seguivano!

Alla prossima ragazzi ... lova ya :33
_diet
coke


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Capitolo 2
*** Ciao, ci conosciamo? ***


Horton Academy

Second Chapter: "Ciao ci conosciamo?"



Era una noiosa mattina di primavera; come tutte le altre del resto.

Le lezioni erano state sospese per motivi di sciopero e le alunne erano rimaste nei loro dormitori tutta la mattinata.

“Quindi il suo nome sarebbe Kate?” disse Tracie con un sorriso raggiante in volto.

Bailey stava setacciando tutto facebook in cerca della ragazza e a quanto pare l’aveva trovata.
 

“Kate Hummel.
Diciassette anni.
Frequenta la William McKinley High School.”

La mora controllò gli amici in chat per una buona mezzoretta prima di vederla apparire online.
 
Kate Hummel / h. 12.30
Ciao, ci conosciamo?

Bailey Anderson / h. 12.30
Penso di no. Cioè … forse?

Kate Hummel / h. 12.31
AHAHA bhe piacere (:

Bailey Anderson / h. 12.31
Penso di averti vista alla Horton Academy due giorni fa, sai?

Kate Hummel / h. 12.31
Non sono passata inosservata giusto!?

Bailey Anderson / h. 12.32
Giustissimo. Eri tipo “un pinguino all’equatore” xD … ma stai tranquilla che non ti hanno notata in molte.

Kate Hummel / h. 12.32
Bhe, sono una pessima spia.
Oh cacchio, ho appena detto di essere una spia o_o
Si possono cancellare i messaggi inviati in chat? T________T

Bailey Anderson / h. 12.33
AHAHAH non ti preoccupare … ci hai fatto quasi tenerezza.
Magari la prossima volta non ti scordare la giacca novellina!

Kate Hummel / h. 12.33
Prossima volta? Sono già stata pessima due giorni fa … e poi tu adesso sai che ero lì solo per spiarvi!
Anche se devo ammettere, che siete davvero brave. E che siamo davvero spacciati … eeee che la vostra scuola mi piace davvero tanto!!

Bailey Anderson / h. 12.33
Dai, torna. Che ti costa!? Devi socializzare con il “nemico” per poi capire i suoi punti deboli e distruggerlo no? AHAHA

Kate Hummel / h. 12.34
Verissimo v__v ti rendi conto che mi hai appena aiutato a distruggervi?

Bailey Anderson / h. 12.34
Forse u____u adesso devo andare, è l’ora  di pranzo e c’è la pizza! Yuppy!

Kate Hummel / h. 12.34
Io sono in bagno con il mio blackberry …
ORA DI CHIMICA -.-‘

Bailey Anderson / h. 12.35
Sto male per te T_T Nell’ultima lezione di chimica ho fatto saltare in aria una provetta. I miei capelli erano tutti spettinati per via del botto!

Kate Hummel / h. 12.36
Capelli? Oddio poveretta T______T io tengo sempre della lacca, pettini, codini e roba varia per risistemarmeli in casi critici.

Bailey Anderson / h. 12.36
Ossessionata dai capelli!?

Kate Hummel / 12.36
Ossessionata dai capelli.
E DALLA MODA.

Bailey Anderson / h. 12.37
Se oggi ti becco dobbiamo parlare v.v

Kate Hummel / 12.37
Non mi vorrai uccidere vero? D:

Bailey Anderson / h. 12.37
Ceeeeeerto e poi tengo una mazza da baseball proprio sotto il letto +_+
AHAHAH no, ho voglia di chiacchierare … tutto qui.

Kate Hummel / h. 12.37
Allora ci si vede oggi u.u

Kate Hummel è ora offline.
 
Bailey si girò verso Tracie con uno sguardo misto tra felicità e ansia.
“Stai chattando ininterrottamente da sette minuti esatti e quella faccia non mi piace.”
La mora ridacchiò dopo l’affermazione della sua compagna per poi iniziare a canticchiare “Teenage Dream”.
“Oggi verrà e sarà tutto perfetto! Devo chiamare Wandy!” disse poi Bailey prendendo il suo cellulare dalla tasca e digitando alla velocità della luce il numero dell’amica.
Il telefono squillò per poco, la voce di Wandy sembrava stanca: “Cazzo Anderson … stavo dormendo.”
“Ora non più Montgomery … ti rendi conto che è mezzogiorno e mezza e tu sei ancora a dormire? Cosa sei … un panda!? ALZA QUEL CULO E VIENI IN CAMERA MIA.”


 


Angoletto dell'autrice.

Eccomi qui^^ Ammetto che è un po' corto come capitolo ... ma diciamo che è solo uno "di passaggio".
Anche se ho una montagna di compiti e devo STUDIARE STUDIARE e STUDIARE cercherò di andare avanti oggi*-*
Ho in mente troppe idee e non devo farmele scappare!!
Grazie mille a tutti <3
P.S. ho voluto usare alcune battute di Kurt e Blaine ... potrei non scordarmele mai e poi erano perfette per quella conversazione in chat u.u

_dietcoke

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Capitolo 3
*** Eccola ***


Horton Academy

Third Chapter: Eccola.

 


Wandy era parecchio scocciata, Bailey la stava stressando con la storia della “ragazza misteriosa” già di mattina.
Si levò il pigiama sbuffando, buttandolo  malamente sopra il suo letto.
“Lo sai che se non lo pieghi dovrò farlo io …” affermò Danielle puntando il pigiama sul letto della ragazza.
“Okay okay … lo piego. Ma ti prego, Thompson non mi rompere. Oggi non è giornata.”
Danielle pensò a quanto fosse cambiata Wandy in così poco tempo, in come avesse cambiato radicalmente il suo modo di pensare.
Prima era carina con tutti e adesso digrignava i denti ad ogni buona occasione per incazzarsi e attaccava molte volte senza motivo.
“Non è mai giornata Wandy.”
Danielle guardò negli occhi Wandy per incoraggiarla a parlare. Non voleva forzarla, ma sperava si aprisse visto che dal primo giorno alla Horton erano state amiche.
“Conosco troppo bene quello sguardo … e quindi penso che scapperò.” Con questo fece una capriola all’indietro e sparì dietro la grossa porta della loro camera.
Danielle rimase di stucco, con un sorriso stampato in volto e con una strana sensazione che quella giornata sarebbe stata davvero lunga.
*
Wandy bussò più volte alla porta della camera Anderson-Harwood per poi avere risposta dopo circa cinque minuti.
“Mi sto cambiando! Smettila di bussare … prima dormivi, adesso sei un uragano … cazzo calmati!” sbraitò Bailey che era intenta ad infilarsi i lunghi calzini rossi e grigi.
Wandy fece che sedersi appoggiando la schiena alla porta.
“Se non esci fuori da quella porta entro due minuti giuro che faccio Alohomora.”*
Si sentì il rumore delle chiavi che giravano freneticamente nella porta e poi si aprì, lasciando senza parole Wandy che iniziò a boccheggiare fissandola con occhi sgranati.
“S-s-ei stupenda.” Riuscì a dire quasi sussurrando.
Bailey era stupenda … i lunghi capelli marrone scuro erano raccolti in due trecce perfettamente laccate. Il ciuffo di capelli ricci che le cadeva sul volto era completamente piastrato e le copriva l’occhio sinistro.
Al centro del petto scintillava una piccola collana con grifone rosso rubino come ciondolo.
“Stupenda? Davvero?” fece una piccola pausa e portò la mano sul ciondolo “ma la collana non mi convinte molto.”
“Sembri una Grifondoro! Ma non importa … forse questo tocco che fa tanto Hogwarts le piacerà.” Disse Wandy concludendo con un suo impeccabile sorriso.
Alle volte Bailey era spaventata da Wandy, non sapeva mai cosa avesse in mente e la paura che combinasse una delle solite cazzate la mandava in panico.
Scesero le lunghe e imponenti scale della Horton a braccetto, senza dire aprire bocca.
Erano entrambe troppo nervose per pensare e parlare allo stesso tempo, quindi stettero zitte.
Si ritrovarono davanti alla porta ad aspettare che Kate arrivasse … ma niente.
“Avrà deciso di non venire.” Puntualizzò Wandy portando la sua mano sulla spalla della ragazza di fronte a lei che non sembrava molto felice.
“Ma … me l’aveva promesso.”
Fece che portarsi le mani al viso come faceva da bambina, quando una delle sue Barbie preferite si rompeva e non poteva far altro che piangere in un angolino.
Era triste, perché ci teneva.
“Anderson … hai diciassette anni. Non piagnucolare e pensa che esistono altre decine e decine di ragazze in questa scuola. Prima o poi ce ne sarà una tanto disperata da venirti dietro, no?” cercò di sdrammatizzare Wandy.
Come risposta ebbe una faccia imbronciata di Bailey, che sì, stava per tirarle un pugno in faccia.
Quell’atmosfera troppo tesa venne interrotta da una voce fin troppo familiare che provenne dal fondo della stanza.
Oh no.
“Ragazze, ma che bella sorpresa!” disse la bionda salutando le due ragazze.
Felicity Wilson, dormitorio ovest dell’edificio, ex componente delle Blackcaps.
“Oh, Felicity … da quanto tempo.” Disse Wandy digrignando i denti e porgendo alla bionda un sorriso a dir poco FALSO.
Wilson si portò la mano dietro la testa e liberò i suoi capelli dalla coda in cui erano raccolti.
Bailey era stracotta di lei e si erano messe insieme per un po’, ma era andato tutto storto. Felicity l’aveva tradita con una del suo dormitorio e l’aveva mollata con un messaggino del tipo: “Tra noi due non può funzionare, mi dispiace. –F”
Aveva pianto per giorni, ma per fortuna Tracie l’aveva consolata regalandole un’intera dispensa di gelato e scaricandole tutte le canzoni di Gaga in mp3.
Non voleva più rivedere la sua faccia da schiaffi visto che l’odio nei suoi confronti non se ne era ancora andato via.
“Ti diverti eh!? SPARISCI E NON FARTI PIU’ VEDERE!!” urlò isterica la mora puntando la grossa porta di legno che le stava proprio di fronte.
Felicity si appoggiò allo stipite con la mano e prima di andarsene disse: “Non c’è bisogno di scalarsi Anderson … rilassati.”
Con questa frase l’aveva fatta infuriare ancora di più, ma grazie a Dio il suo i-phone squillò proprio in quel momento facendole tremare la gamba.

Ma tipo che mi sono persa? –K

Lesse almeno cento volte quel messaggio prima di risponderle:

Ma tipo che se mi dicessi dove sei io potrei darti delle indicazioni per venire qua? –B

Conosci una cittadina che si chiama ... Trander? –K

E’ la cittadina accanto a Wasterville. C’è un cartello che da l’indicazione per la nostra scuola alla rotonda che c’è in centro. –B

Ops. Ho visto il cartello AHAH grazie. –K

E di cosa? Ma adesso devi dirmi come hai fatto a perderti se qua c’eri già venuta … -B


Ma io che ne so … mi sono fermata a vedere una vetrina in una città e … oh cavolo. Mi sono distratta.–K

LOL a dopo. –B

A dopo (: –K

Continuava a rigirarsi il suo cellulare tra le mani e non la smetteva di muoversi come una pazza.
Bailey non era una ragazza del tipo: se-arriva-adesso-potrei-morire. Ma in quel caso … sì, lo era.
“Se fai ancora un solo passo giuro che chiamo il bidello.”
Wandy minacciò Bailey sapendo che era terrorizzata dal bidello Brad che l’anno scorso l’aveva seguita fino in bagno con una scopa in mano. E lei ne aveva il terrore.
“No, Brad no.”
“Sì, Brad dalla-scopa-minacciosa … proprio lui muahah”
Non ebbero il tempo di finire la loro “interessante” conversazione sul bidello che una ragazza dall’aspetto angelico oltrepassò la soglia dell’istituto.
Capelli castani, occhi azzurri-verdi, naso all’insù e testa alta.
Eccola.





Angoletto dell'autrice.

 
Miracoloooo! Eccomi qua u.u Tra scuola e tanto MAL DI TESTA sono riuscita a scrivere il capitolo ... non l'ho riletto per il semplice fatto che c'è il nuovo capitolo di 'Dalton' in italiano e me lo vado a leggere *-*
Ringrazio TUTTI per le meravigliose recensioni ... love ya.

_dietcoke

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Capitolo 4
*** Il pregiudizio nasce dall'ignoranza ***


Horton Academy

Fourth Chapter: "Il pregiudizio nasce dall'ignoranza"





Camminava con decisione, i capelli lunghi e castani erano dolcemente raccolti in una treccia che le cadeva sulla spalla.
“Woa” sussurrò Bailey a quella stupenda visione.
Se la ricordava proprio così, raggiante e stupenda.
“Bailey?” chiese poi con un grosso sorriso ad Anderson che parve neanche ricordarsi il suo nome.
“S-sì sono io, ciao Kate.”
Le strinse la mano cordialmente, ma un brivido le attraversò la schiena. Era stracotta dal primo momento e adesso che ce l’aveva lì davanti, non sapeva neanche cosa dire.
Vuoto totale.
“Davvero bella la vostra scuola … ho sempre sognato un posto così. E’ enorme! E poi bhe, quante ragazze …” dopo le ultime parole Kate si morse il labbro sperando che la ragazza davanti a lei non l’avesse sentita.
“Sei sorpresa? Cioè, che ci siano così tante ragazze!?”
“Si … assolutamente … alla McKinley bhe, di ragazze come voi non ce ne sono.”
Anderson si portò una mano alla bocca pensierosa.
“Se ti va … vorresti venire in camera mia? Così, magari chiacchieriamo noi due … sole?” arrossì lievemente indicando le scale sulla sua destra.
“Certamente …” disse annuendo Kate e seguendo Bailey che le aveva afferrato la mano.
Si incamminarono per i corridoi quasi deserti della Horton fino ad arrivare ai dormitori.
*
“Quelle due finiranno per sposarsi … io me lo sento!” sbottò Wandy quasi spaventando Nicole che fino a poco prima era abituata al silenzio che si era creato.
“Bhe, si conoscono da due ore, ce ne vorrà al matrimonio.” Puntualizzò la bionda.
Wandy prese a camminare nervosamente su e giù per la stanza, le mani sui fianchi ed in faccia un’espressione davvero strana, quasi indecifrabile.
“Ora mi spieghi tutta questa preoccupazione nei confronti di Bailey. E non voglio scuse …”
Nicole era seria. Come tutte le altre Blackcaps che conoscessero bene Wandy.
Era fin troppo nervosa per i loro gusti e se non l’avesse smessa di urlare e innervosirsi forse la mazza che Danielle teneva sotto il letto sarebbe tornata utile.
“Forse … sarei un po’ gel-“
“Gelosa Montgomery? Tu, gelosa,  di Bailey!?”
“Wowowo calmati biondina! Io ho detto FORSE … non, SONO gelosa.”
Wandy aveva un ragazzo, ma sopportarlo parlare del basket tutto il santissimo giorno stava diventando pesante.
E palla di qui e canestro di là. Ebbasta!
Avrebbe preferito infilargli la palla in bocca e il canestro nel suo carinissimo culetto bianco bianco.
“Adesso mi staresti a dire che ANCHE tu vai dietro a Bailey? Questa ragazza finirà per farci diventare tutte lesbiche … persino io la trovo bella!” rivelò Nicole diventando violacea.
“Ma , penso che se ostacolassimo il suo piano “Conquistare miss Hummel e baciarla” lei potrebbe anche ucciderci. E io ho solo diciassette anni … non voglio morire. Non ora … e non vorrei mai fare la fine di Shakira la nostra povera blackcap.”
La bionda annuì senza aprire bocca. Se tutte ci avessero provato con Anderson sarebbe finita con una guerra aperta tra tutte le alunne e la preside non ne sarebbe stata contenta.
“Quindi … non dirlo a nessuno capito Strerling? Se vengo a sapere ch-“
“Sisi … poi mi butti giù dalla finestra e mi fai mangiare dal cane del bidello Brad. Me lo devi sempre ripetere? Guarda che non mi fa più paura … è Bailey che ne è terrorizzata. Sia del padrone che del cane!”
Wandy aggrottò la fronte e se ne andò lasciando la bionda nel corridoio da sola.
Come sempre faceva le sue uscite drammatiche, ma prima o poi avrebbe dovuto smetterla. Stava diventando una Drama Queen, quasi come quel Ray Berry … che faceva parte delle New Directions. Odioso.
*
“Hai una fissa di Katy Perry da quello che deduco …” disse Kate accarezzando i dischi sul comodino di camera Anderson-Harwood.
“Più che fissa direi un amore incondizionato … ahah”
Hummel accennò un sorriso, aveva sempre preferito Gaga a Kary Perry, ma non l’avrebbe detto. Si sarebbe solo fatta una brutta figura e Bailey l’avrebbe buttata fuori dalla stanza.
“Mi chiedo come facciate a stare senza ragazzi. Le ragazze alla mia scuola non ci fossero dei maschi morirebbero!” disse quasi in un sospirò Kate.
“Sono lesbica …”
“Oh, scusa. Mmh, non lo sapevo … cioè, anche … anche io lo … sono” Hummel finì la frase quasi a fatica.
Lo scorso anno era andata dietro a Frennie Hudson, ragazza stupenda ed etero.
I loro genitori Carl Hudson e Bridget Hummel si erano innamorati e adesso erano felicemente sposati da due mesi.
Era stato difficile per Frannie accettare tutto: il trasferimento, il matrimonio, ma soprattutto l’accettare Kate.
L’aveva insultata e presa in giro insieme a quei suoi amici che poco tempo fa la prendevano in giro, mache adesso erano entrati nel Glee e le volevano bene.
Norah Puckerman era una di quelle bullette che la pigliavano per il culo spesso e volentieri quando ancora non si conoscevano.
Ma grazie a Miss Shue e a tutti i membri del Glee Club lei era riuscita a trovare degli amici.
Ma Puckerman era quasi irrilevante a confronto di quella bulla, che oramai la perseguitava da mesi.
Deborah Karofsky.
Alta, grossa, con indosso la divisa della squadra di volley del McKinley, camminava sempre spavalda per i corridoi e la sua preda preferita era Hummel.
La “furia” perseguitava Kate costantemente e non poteva far altro che subire il bullismo che le veniva inflitto, fin che Bridget non era intervenuta e aveva parlato alla madre di Deborah.
Karofsky era stata sospesa ma molto presto sarebbe tornata e la vita di Kate sarebbe tornata all’inferno che era prima.
“Posso chiederti una cosa?” chiese incerta Kate “qui … siete tutte lesbiche?”
Bailey ridacchiò per poi rispondere alla mora con un: “No, non tutte. Qui, di qualunque sesso tu sia verrai accettata. Non ci sono discriminazioni di alcun tipo … e sai Kate, io sono scappata, ho permesso hai bulli di spaventarmi e ho provato a chiedere aiuto al consiglio di istituto ma era così evidente che non gliene importasse nulla. Come se volessero dire “se sei lesbica abituati ad avere una vita deprimente”… poi sono venuta qui … niente più rogne.”
Gli occhi di Kate si inumidirono di lacrime, pensare ad un posto dove avrebbe potuto essere se stessa la faceva scoppiare dentro.
“Il pregiudizio nasce dall’ignoranza, Kate. E ti chiederei di venire qua, alla Horton ma la retta è davvero molto alta … ti direi di combattere quella bulla. Io sono scappata … ed è stato il rimpianto, più grande … più grande di tutti.”
Dopo che Anderson ebbe finito di parlare tirò fuori dal cassetto del suo comodino una penna.
Fece cenno a Kate di avvicinare la sua mano a lei e iniziò a scriverle qualcosa.
“Uh” mugugnò Kate “il tuo numero?” accennò poi un sorriso. Era felice che avesse conosciuto una ragazza così carina come Bailey. Le piaceva.
“Se mai avrai bisogno di aiuto puoi contare su di me capito? Questo è il numero del mio nuovo telefono ... oramai l'i-phone che ho è praticamente morto.”
“Certo capo!”
La Backcap sorrise e afferrò la mano di Kate. “Dai andiamo … ti offro il pranzo.”




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