Premier amour di Sanae78 (/viewuser.php?uid=19371)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il tempo scorre ***
Capitolo 2: *** Lettere ***
Capitolo 3: *** Il cuore altrove ***
Capitolo 4: *** Progetti ***
Capitolo 5: *** Viaggiare con il cuore ***
Capitolo 6: *** Yotaro è innamorato ***
Capitolo 7: *** Speranze e paure ***
Capitolo 8: *** In Giappone ***
Capitolo 9: *** La conferenza stampa ***
Capitolo 10: *** Rincontrarsi ***
Capitolo 11: *** Quasi un appuntamento ***
Capitolo 12: *** La terribile notizia ***
Capitolo 13: *** In ospedale ***
Capitolo 14: *** Vicina a Taro ***
Capitolo 15: *** Essere fratelli ***
Capitolo 16: *** Un' altra famiglia ***
Capitolo 17: *** Avere una mamma ***
Capitolo 18: *** A casa Yamaoka ***
Capitolo 19: *** Confidenze tra fratelli ***
Capitolo 20: *** Più che un' amica ***
Capitolo 21: *** Notizie da papà ***
Capitolo 22: *** Papà e Yotaro ***
Capitolo 23: *** La visita di papà ***
Capitolo 24: *** Gioia e rabbia ***
Capitolo 25: *** L' amico pallone ***
Capitolo 26: *** Richiesta d' aiuto ***
Capitolo 27: *** La fuga ***
Capitolo 28: *** La preoccupazione ***
Capitolo 29: *** La speranza ***
Capitolo 30: *** Fatica e dolore ***
Capitolo 31: *** La visita di un angelo ***
Capitolo 32: *** Da papà ***
Capitolo 33: *** Il giorno della finale ***
Capitolo 34: *** Il numero undici ***
Capitolo 35: *** Le due Anego ***
Capitolo 36: *** L' amore svelato ***
Capitolo 1 *** Il tempo scorre ***
Premier amour 01
Ringrazio tutte le persone che leggono le mie
storie … buona lettura!
Sanae78
Premier amour
di Sanae78
Capitolo 1
Il tempo scorre
Erano passati
quasi tre anni da quando Misaki e suo padre erano ritornati a Nankatsu e Taro
stava per terminare il liceo.
Di tempo ne
era passato, eppure Taro era sempre il ragazzo dolce di sempre, patito del
calcio e responsabile, era solo più maturo e si preparava finalmente ad
affrontare ciò che gli preparava la vita.
Alcuni suoi
amici avevano già iniziato a percorrere la strada che li avrebbe condotti al
raggiungimento dei loro sogni ed adesso era giunto il momento anche per Taro di
iniziare a camminare da solo.
I suoi
obiettivi più prossimi erano quelli di diplomarsi con degli ottimi voti e di
vincere la Coppa
del Mondo Giovanile insieme ai suoi amici della Nazionale.
Seduto alla
scrivania della sua stanza Taro iniziava a progettare quello che sarebbe stato
il suo futuro.
Non poteva
negare che ciò un pochino lo intimoriva sebbene sentiva di potercela fare con
la certezza che in realtà non sarebbe mai stato solo, l’ aveva promesso a suo
padre che credeva in lui e Taro non voleva deluderlo.
“Ecco è
finita! Che ne pensi da Yotaro?”
Lì con Taro c’
era anche il suo fidato amico a quattro zampe, Yotaro che era diventato un bel
gattone maturo di più di sei anni.
Il gatto che
era seduto anche lui sulla scrivania si era messo a fissare quello strano
foglio con delle scritte scure che il suo umano gli stava mostrando.
Yotaro aveva
annusato il foglio e poi con uno sguardo aveva fatto capire a Taro che per lui
andava bene.
“Ho capito,
per te va bene!” Taro aveva aperto il primo cassetto del suo scrittoio e ne
aveva tirato fuori una busta e una fotografia che li era custodita gelosamente.
“Adesso posso
intestare la busta, così domani possiamo spedire la lettera … siamo proprio una
bella squadra Yotaro!”
“Meuuuu!”
Taro parlava a
Yotaro e loro due continuavano ad intendersi alla meraviglia.
Scrivere
quelle lettere ed attenderne la risposta era diventata una piacevole
consuetudine per Taro.
Il suo amico
di penna o meglio la sua amica di penna era Azumi, l’ Anego francese, quell’
amica un po’ speciale con cui era riuscito a mantenere un legame, nonostante la
distanza, grazie al consiglio del sua amico Tsubasa.
“Guarda
Yotaro!” aveva tra le mani la foto e la stava mostrando a Yotaro “Ti ricordi di
Azumi, vero?”
“Mauuuu!”
“Eravamo amici
a Parigi e qualche volta è venuta anche a casa nostra … adesso è più grande,
vedi?”
Qualche mese
prima si erano inviati delle loro foto recenti per vedere quanto fossero
cresciuti e Taro si era emozionato tantissimo guardando quell’ immagine.
Era ancora più
bella di quanto la ricordasse e si capiva che era diventata più matura, una
giovane donna a cui sentiva di essere legato da un sentimento bello e sincero
che il tempo aveva solo accresciuto.
Era tornato in
Giappone senza far chiarezza su quelle sue emozioni, forse perché non era
ancora in grado di vivere una cosa del genere, ma adesso forse avrebbe potuto
farlo, se solo avesse potuto rivederla.
“E’ bella,
vero?”
“Meuuu!”
“Da ragazzina
era una specie di maschiaccio, un po’ come la nostra cara amica Sanae … chissà
forse lo faceva per sentirsi più forte e nascondere la sua grande dolcezza …”
Yotaro lo
ascoltava con attenzione non perdendosi nemmeno una parola.
“Ricordi cosa
ti avevo detto a Parigi prima che partissimo?”
“Mauuuuuuuu!”
Taro si era
messo ad accarezzare con dolcezza il soffice pelo setoso di Yotaro: “Yotaro,
non è cambiato niente da allora, sento ancora di amare Azumi e vorrei tanto
poterglielo dire …”
In tutta
risposta Yotaro si era tirato su strusciandosi contro il viso di Taro: “Ehi
mascanzoncello, non devi mica essere geloso … lo so che sono tuo!”
Una dolce
musica di fusa era iniziata e Taro guardando Yotaro dritto negli occhi aveva
detto: “Non aver paura, nel mio cuore c’ è posto per tutti … vorrei solo poter
amare, tutto qui! Mi piacerebbe avere una ragazza …”
Fuori era buio
e si stava facendo tardi.
“Grazie ancora
Yotaro per essermi così vicino! Finisco di scrivere l’ indirizzo e poi ce ne
andiamo a dormire che domani c’ è scuola.”
Continua …
Disclaimer
I personaggi presenti in questa
storia appartengono a Yoichi Takahashi.
Note
‘Premier amour’ è in Francese e significa ‘Primo amore’.
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Capitolo 2 *** Lettere ***
Premier amour 2
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Sanae78
Premier amour
di Sanae78
Capitolo 2
Lettere
“Ma cosa?”
Taro aveva
aperto il suo armadietto per metterci le scarpe facendo cadere una decina di
lettere inviategli da alcune sue ammiratrici.
In quel
momento c’ erano Ishizaki, Sanae e Yukari vicino a lui.
Ishizaki
incuriosito si era avvicinato per guardare, le aveva raccolte e passate a Taro.
“Sei proprio
fortunato Misaki! Ci sono un mucchio di ragazze in questo liceo che sarebbero
felicissime di uscire con te!”
Taro le aveva
prese e senza neanche guardarle e le aveva rimesse nell ‘armadietto
richiudendolo.
“Non le apri
nemmeno? Non sei curioso di sapere cosa ti hanno scritto?”
“Non m’
interessano queste cose Ishizaki! Tra poco ci saranno gli esami ed il
Campionato del Mondo Giovanile … dobbiamo concentrarci su questo!”
“Ok, Misaki!
Ma se fossi in te, proverei ad uscire con qualche ragazza … sei un ragazzo
molto ambito in questa scuola!”
Taro crescendo
era diventato ancora più bello ed a molte ragazze sarebbe piaciuto diventare la
sua ragazza, eppure lui fino ad ora aveva respinto tutte le proposte che aveva
ricevuto.
“Insomma
Ishizaki vuoi farti un po’ gli affari tuoi!” gli aveva urlato Yukari.
“Ma si può
sapere tu che ci fai sempre trai piedi?”
Yukari aveva
incrociato le braccia e con tono risoluto aveva ripreso Ryo dicendogli: “Sono
una delle manager della squadra di calcio e devo occuparmi di voi … ricordi
Ishizaki?”
“Uffi! E come
potrei dimenticarmelo …”
“Perché che
male c’ è?”
Misaki e Sanae
li guardavano divertiti, consapevoli che quei due si piacessero più di quanto
avessero il coraggio di ammettere.
“Yukari, non
pensi che sarebbe bello che Misaki avesse una ragazza?”
“Si, ma se a
lui non interessa in questo momento, perché non lo lasci in pace?”
“Yikari,
Misaki è un mio carissimo amico ed io vorrei tanto vederlo felice, che male
c’è? Tu che ne pensi Sanae?”
Sanae aveva
sorriso all’ amico: “Tutti noi ci preoccupiamo per Misaki, però spetta a lui
decidere.”
Erano così
cari quei suoi amici ed era stato bello per Taro ritornare in quel luogo dove
in tanti lo amavano.
In realtà
anche a Taro sarebbe piaciuto fidanzarsi, ma solo ed esclusivamente con una
ragazza in particolare, la ragazza che gli aveva rubato il cuore anni prima.
Tra sé aveva
pensato ‘M’ interessa un’ altra persona!’
e per un attimo aveva avuto la tentazione di confidarsi con i suoi amici, poi
però aveva taciuto.
Si era già sfogato
in passato con Tsubasa e non gli restava altro che fare in modo che quella cosa
accadesse, anche se non sapeva ancora come avrebbe potuto farla accadere.
Le uniche
lettere che gli interessava ricevere erano quelle che gli scriveva Azumi dalla
Francia, solo quelle.
“Va bene ho
capito, lo lascerò tranquillo!”
Ishizaki
rassegnato aveva aperto il suo armadietto ed all’ improvviso i suoi occhi si
erano fermati ad osservare una busta bianca che giaceva sopra le sue scarpe.
“E questa cos’
è?”
Con sua grande
sorpresa su quella lettera vi era
scritto il suo nome e c’ era un bel cuore rosso disegnato sopra.
“Mi ha scritto
un’ ammiratrice!” Ishizaki sprizzava gioia da tutti i pori.
“Che dici
Ishizaki! Fa vedere!”
Yukari gli si
era messa accanto per osservare meglio ed i due avevano iniziato a
punzecchiarsi.
“Ma che vuoi
Yukari! Fatti gli affari tuoi!”
“Sono sicura
che è uno scherzo … tu non puoi avere delle fans!”
“E perché?
Sono famoso anch’ io … sai …”
“Piantala di
fare lo stupido Ishizaki!”
Ishizaki si
gongolava stringendosi la lettere al petto: “Sono sicuro che questa ragazza è molto
carina … me lo sento … usciremo insieme e ci metteremo insieme …”
Si era
distratto per un attimo e Yukari gliel’ aveva sfilata scappando via di corsa:
“Questa la tengo io … shizaki tu non devi
distrarti!”
Yukari era
sparita tra i corridoi lasciando Misaki e Sanae a consolare il povero Ishizaki.
Continua …
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Capitolo 3 *** Il cuore altrove ***
Premier amour 3
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Sanae78
Premier amour
di Sanae78
Capitolo 3
Il cuore altrove
“Che bello ho
finito di studiare!”
Azumi si era
stiracchiata un po’ le braccia ed aveva aperto una bella scatola colorata che
si trovava sulla scrivania.
Quella scatola
non era una semplice scatola, ma conteneva tutti i tesori più cari alla
ragazza..
“Eccola!”
Da lì aveva
tirato fuori una foto, la foto più recente che possedeva di Taro.
L’ aveva messa
in piedi davanti a sé e si era messa ad osservarla.
Era passato
qualche anno e loro due erano entrambi cresciuti, eppure Azumi sentiva di amare
Taro ancora di più.
Gli esami si
avvicinavano e dopo il diploma i suoi le avevano dato il permesso di
frequentare l’ università in Giappone, appoggiandosi presso dei suoi parenti.
Non stava più
nella pelle all’ idea che presto avrebbe potuto rivedere il ragazzo che amava,
anche se aveva deciso di non dirgli nulla del suo arrivo.
Sapeva che a
Misaki la cosa avrebbe fatto piacere, tuttavia preferiva fargli una sorpresa
per vedere la sua reazione.
Taro era
ancora lontano e lei si divertiva a parlare con quell’ immagine.
“Ciao Misaki,
come stai?”
Si sentiva un
po’ stupida a conversare con una fotografia, ma così poteva sentirlo un po’ più
vicino a sé, immaginandosi quello che Misaki le avrebbe detto.
Tutti le
dicevano che era una ragazza molto carina ed erano sorpresi dal fatto che non
volesse mai uscire con nessuno, ma a lei non importava, perché il suo cuore era
distante, vicino a Misaki e nessuno era riuscito a farle cambiare idea.
Non sapeva se
Misaki ricambiasse questo suo sentimento, però le lettere che il ragazzo le
spediva regolarmente, le facevano pensare che qualcosa di bello fra di loro
potesse accadere.
“Oh Misaki …”
Aveva appoggiato
la testa sullo scrittoio domandandosi se non fosse assurdo inseguire un amore
come quello.
Se le altre
persone avessero saputo questo suo segreto, le avrebbero detto di guardare avanti
e di dimenticarlo, ma per lei era impossibile anche solo pensarlo.
Aveva
pazientato e presto l’ avrebbe rivisto. Doveva dare il massimo per diplomarsi
dei buoni voti ed iniziare a pensare che corso frequentare all’ università.
Anche Taro si
stava impegnando allo stesso modo e lei non poteva certo essere da meno, tra
poco anche lei avrebbe il suo ingresso nella vita adulta.
“Azumi scendi
che è pronto!”
La voce di sua
madre l’ aveva richiamata bruscamente la realtà ridestandola dai sogni che le
frullavano in testa.
Si era
affacciata alla porta rispondendo: “Va bene mamma! Scendo subito!”
Aveva ancora
tra le mani la foto di Taro.
“Tu stai qui …
ci vediamo dopo!”
La foto era
tornata nel suo nascondiglio sparendo dalla vista di occhi indiscreti, mentre
Azumi era scesa in sala da pranzo..
“Eccomi mamma!
Papà non c’è?”
“Non ancora
Azumi. Ha chiamato prima per dire che tarderà.”
“Che si mangia
di buono stasera?”
“Ramen e
tempura di pesce.”
Azumi si era
avvicinata alle pentole attratta dal delizioso odorino che emanavano.
“Sembra tutto
molto buono, brava mamma!”
“Grazie cara!”
“Penso che in
Giappone mi mancheranno molto i tuoi manicaretti.”
“Se vorrai,
potrai cucinarteli da sola … io ti ho insegnato come fare.”
“Lo so mamma,
ma quello che cucino io non è mai buono come quello che prepari tu.”
“Sembri
felice, non sei tesa per l’ esame?”
“Si, che lo
sono. Ma l’ idea di andare a studiare in Giappone mi entusiasma così tanto da
attenuare la tensione.”
“A me invece
mancherà la mia piccola peste.”
Azumi si era
avvicinata alla donna abbracciandola: “Mi mancherai anche tu mamma.”
Non era facile
allontanarsi dalla su famiglia, ma per Azumi era arrivato il momento di farlo,
il suo cuore le diceva di farlo e lei non aveva altra scelta.
Continua …
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Capitolo 4 *** Progetti ***
Premier amour 4
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Premier amour
di Sanae78
Capitolo 4
Progetti
Era una
splendida giornata di sole ed Ichiro si era posizionato nel luogo, dove poteva
avere la vista migliore del monte Fuji per poter lavorare al suo ultimo quadro.
Gli piaceva
molto stare a Nankatsu e, da quando si erano trasferiti lì, era riuscito a
dipingere diverse bei quadri, alcuni dei quali erano stati venduti a dei prezzi
piuttosto elevati.
Iniziava ad
essere un pittore abbastanza famoso in Giappone e molti collezionisti si
recavano alle sue mostre per ammirare le sue splendide tele paesaggistiche.
Era felice di
questo, ma più di tutto era contento perché sapeva che così poteva ripagare
Taro per tutti i sacrifici che aveva dovuto passare negli anni passati per
seguirlo nel suo continuo bisogno di viaggiare in cerca di nuovi spunti per i
suoi dipinti.
La tela era
posizionata su un cavalletto davanti a lui e lui la stava osservando tenendo
chiuso l’ occhio destro, mentre aveva allungato il suo braccio destro davanti a
sé impugnando tra le mani un pennello.
“Ciao papà!”
Era arrivato
Taro con ai piedi il suo amico pallone ed il cestino per il pranzo tra le mani.
“Ti ho portato
il pranzo papà!”
“Grazie Taro,
iniziavo ad avere un po’ fame!”
“Bene, allora
sediamoci che ti faccio compagnia.”
Si erano
seduti sul piano ed avevano consumato quel pasto all’ aperto.
“Era tutto
buonissimo, grazie figliolo!”
“Di nulla
papà!”
Erano seduti
su quel prato e fissavano il fiume che scorreva appena oltre la linea verde
dell’ erba.
Erano belli
per entrambi quei momenti che riuscivano a trascorrevano insieme e volevano
viverli appieno, consapevoli che presto avrebbero dovuto separarsi.
D’ un tratto
Taro si era alzato prendendo tra le mani il pallone e si era girato guardando
il padre.
“Ti va di fare
due tiri papà?
“Ok, Taro! Ma
vacci piano con me, perché non credo di riuscire a tenere i tuoi ritmi.”
“Tranquillo,
papà! Ho voglia solo di rilassarmi e di giocare un po’ a calcio con te.”
“Va bene Taro!”
Ichiro si era
alzato ed avevano iniziato a fare dei passaggi ed a chiacchierare un po’.
“Prendi questo
Taro!”
Ichiro aveva
tentato di tirare abbastanza forte per mettere in difficoltà Taro che però
aveva intercettato il suo passaggio senza problemi.
“Sto proprio
invecchiando, se nemmeno così riesco a metterti in difficoltà.”
“Non importa
papà … ti ricordi quando mi hai regalato il mio primo pallone?”
Taro gli aveva
ripassato la sfera ed avevano ripreso gli scambi.
“Si, quel
giorno i tuoi occhi si sono illuminati di gioia.”
“Ero così
felice e poi tu ti sei messo a giocare con me … sei stato la prima persona con
cui ho giocato a pallone … tu hai sempre trovato il tempo per giocare con me e
di questo ti sarò sempre grato …”
“Taro sono
felice di averti fatto quel regalo, perché ti ha permesso di incontrare tanti
amici e presto ti condurrà a realizzare i tuoi sogni.”
“I miei sogni
…”
“L’ hai
promesso Taro ed ora che ti sei hai finito il liceo puoi diventare un
calciatore professionista come Tsubasa e Wakabayashi.”
“Papà io
manterrò la mia promessa, ma tu che farai?”
“In che senso
Taro?”
“Forse verrò
ingaggiato da qualche squadra e dovrò trasferirmi … prima devo concentrarmi sul
Campionato Giovanile di calcio …”
“In questi
anni ho iniziato a sentire Nankatsu come casa mia e stavo pensando di rimanere
qui, visto che riesco ad avere delle ispirazioni continue per i miei lavori … e
poi anche Yotaro avrà bisogno di qualcuno che si occupi di lui e così tu saprai
dove venire a trovarci.”
“Dici davvero
papà?”
“Si.”
“Ma non
avresti voglia di riprendere a viaggiare?”
“Non mi è
passata la voglia di esplorare, però adesso sento il bisogno di fermarmi anch’ io,
anche se non escludo la possibilità di fare dei brevi viaggi in futuro.”
“Capisco
papà.”
“Dimenticavo …
sarò il tuo primo tifoso e ovunque sarai sappi che io tiferò per te Taro.”
“Grazie papà!”
“Mi sembra
ieri che sei nato ed ora guardati, sei un giovane uomo pronto a prendere in
mani il tuo futuro … io ci sarò sempre per te figliolo!”
“Ed io ci sarò
per te papà!”
“Sei dovuto
crescere senza una mamma e con un padre girovago, e, nonostante questo, sei
diventato una ragazzo meraviglioso, amato e rispettato da tutti.”
“Papà …”
Taro aveva
distolto la sua attenzione dalla palla che era rotolata poco distante da lui.
“Taro hai
perso la palla …”
Taro l’ aveva
agganciata con il piede e l’ aveva rinviata a suo padre: “Forza, riprendiamo
papà!”
Continua …
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Capitolo 5 *** Viaggiare con il cuore ***
Premier amour 05
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di Sanae78
Capitolo 5
Viaggiare con il cuore
Sanae non c’
era, la mattina aveva preso un aereo con destinazione San Paolo, così aveva
detto loro Yukari.
La ragazza non
era entrata nei dettagli e loro non avevano avuto bisogno di averne, perché
avevano capito subito quello che era accaduto.
A Sanae
mancava tanto Tsubasa e per questo aveva deciso di andarlo a trovare.
Tutti
speravano solo che i loro due amici innamorati potessero passare dei bei
momenti insieme dopo essere stati lontani per quasi tre anni.
Taro era
rimasto colpito particolarmente dalla notizia ed aveva iniziato a pensare a
Parigi, chissà forse aveva voglia di ritornarci.
Ma Tsubasa e
Sanae si amavano, mentre lui ed Azumi erano solo dei buoni amici nulla di più,
questa era la realtà con cui il ragazzo doveva confrontarsi, consapevole che
solo loro due avrebbero potuto cambiare le cose.
Disteso nel
suo letto Taro non riusciva a chiudere occhio e continuava a pensare alla
voglia di partire, ad Azumi ed ai suoi due amici.
Invece Yotaro
era già nel mondo dei sogni da un bel po’ e dormiva raggomitolato nella sua
morbida cuccetta accanto al letto del suo amico, probabilmente stava anche
facendo un bel sogno accompagnato da delle belle fusa sonore.
Taro si era
tirato su un attimo e gli si era avvicinato: “Beato te, amico mio, non sai
quanto vorrei riuscire ad essere tranquillo come te, ma in questo momento
proprio non ci riesco.” aveva accarezzato il suo morbido mantello
sussurrandogli “Chissà che splendidi sogni stai facendo …”
Yotaro quasi
avvertendo la sua presenza si era girato a pancia in sotto sorridendogli.
“Ok, cercherò
di dormire anch’ io!”
Taro si era
rimesso sotto le coperte, aveva chiuso gli occhi e poco dopo la stanchezza
aveva avuto il sopravvento su di lui e si era addormentato.
“Vediamo un
po’, eppure l’ indirizzo dovrebbe essere questo, ne sono sicuro.”
Taro conosceva
bene quell’ indirizzo perché era quello che utilizzava per scrivere le lettere
alle sue amiche Azumi ed ora era lì a Parigi davanti alla casa della sua amica.
Dopo qualche
minuti di esitazione aveva suonato il campanello e la mamma della ragazza gli
aveva chiesto: “Chi è?”
“Buongiorno
signora Hayakawa, sono Misaki un amico di Azumi, lei c’è ?”
“Mi spiace
Misaki ma è uscita poco fa e non so per quanto tempo starà fuori, ma se vuoi
puoi salire ad aspettarla.”
“La ringrazio,
ma preferisco tornare un’ altra volta.”
“Va bene le
dirò che sei passato.”
“Arrivederci!”
Dopo aver riagganciato
il citofono la signora Hayakawa si era resa conto che il ragazzo con cui aveva
appena parlato era Misaki che doveva essere in Giappone.
Taro era molto
deluso, aveva fatto così tanta strada per rivederla , non ci era riuscito ed il
tempo a sua disposizione stava finendo.
Era stato
tutto inutile, probabilmente lui ed Azumi non si sarebbero mai rivisti e tra
loro sarebbero rimaste solo delle lettere.
Era stato
strano per lui ritornare in quella città, anche se, si era reso conto, che lui
più che alla città era legato ad una persona che lì ci viveva.
Stava
camminando da un po’ e quasi senza accorgersene si era ritrovato nel luogo dove
anni prima lui ed Azumi si erano saluti e come allora lei gli era apparsa
davanti.
“Azumi …”
“Misaki … che
ci fai qui?”
“Ecco io …
sono venuto a trovarti …”
“Dici
davvero?”
“Si.”
“Ma tu lo sai
che questo è solo un sogno?”
“Lo so Azumi …
ma mi piacerebbe davvero riuscire a venire a trovarti …” aveva quasi balbettato
un po’ imbarazzato.
“Lo so Misaki,
perché vorrei farlo tanto anch’ io …” gli aveva detto sorridendogli.
“Azumi … ecco
io …”
La ragazza gli
aveva messo due dita sulle labbra per zittirlo: “Non adesso Misaki … non è
ancora il nostro momento …”
Taro le aveva
spostato le dita dolcemente: “E quando sarà il nostro momento?”
“Non lo so
Misaki, ma so che prima o poi ci rivedremo anche se non so come e non so quando
…”
In quello
stesso istante Azumi e Misaki erano distanti, ma erano riusciti a sentirsi
vicini e si erano detti quasi all’
unisono: “Si, noi ci rivedremo!”
Continua …
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Capitolo 6 *** Yotaro è innamorato ***
Premier amour 6
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Capitolo 6
Yotaro è innamorato
Yotaro si era
avvicinato alla porta d’ ingresso, si era allungato sulla porta e girandosi
verso Taro gli aveva fatto capire che aveva voglia di uscire.
Taro gli si
era avvicinato ed aveva messo la mano sulla maniglia.
“Ma come sei
appena rientrato … vuoi già uscire di nuovo?”
“Meuuuu!”
Taro l’ aveva
fissato dritto negli occhi: “Da domani sarò in ritiro con la nazionale e
speravo che volessi passare un po’ di tempo qui a casa con me.”
In tutta
risposta Yotaro si era rimesso a fissare la porta e Taro gliel’ aveva aperta:
“Va bene, vai! Ma non tardare, hai capito?”
“Mauuuuuuuuu!”
gli aveva risposto con voce squillante il gatto e poi a passo veloce e con la
coda bella dritta si era diretto verso la sua destinazione.
“Chissà dove
te ne vai di bello amico mio … sembri proprio contento in questi giorni … beato
te!”
Taro invece
era teso, perché Tsubasa non poteva ancora prendere parte alle partite di
qualificazione e toccava a lui guidare la squadra alla vittoria.
Da quando
Tsubasa era partito era diventato il capitano della Nankatsu, ma non era mai
riuscito ad avere la meglio su Hyuga e questa cosa gli faceva male.
Temeva di non
essere all’ altezza di quel ruolo, o meglio, temeva di non essere all’ altezza
di Tsubasa.
Tsubasa era da
sempre uno dei suoi più cari amici, eppure anche lui si sentiva in un certo
senso in competizione con lui, anche se non l’ avrebbe mai ammesso.
Per rilassarsi
un pochino si era seduto sul divano e si era messo a leggere il giornale.
Il giorno
seguente avrebbe raggiunto insieme agli altri la sede del ritiro e per un po’
non avrebbe più fatto ritorno a casa.
“Sono stufo di
stare qui … è meglio che vada a fare due passi.”
Aveva deciso
di uscire sperando che così sarebbe riuscito ad attenuare un po’ la tensione
che si sentiva dentro.
Aveva appena
svoltato l’ angolo ritrovandosi in un piccolo spazio verde che si trovava a
poca distanza da casa sua e aveva visto la scena.
Yotaro era lì
insieme ad un altro gatto ed i due si comportavano in modo strano, l’ altro
gatto era più piccolo e sembrava voler attirare l’ attenzione del suo amico.
Poi aveva
capito tutto: l’ altro gatto era una femmina e Yotaro era innamorato.
Questa non era
certo la prima volta che il suo amico si innamorava, ma era la prima volta che
lui lo vedeva in azione.
Un po’ lo
invidiava, perché gli animali sono capaci di amare in piena libertà, mentre gli
esseri umani si complicano la vita facendosi un sacco di problemi.
In quel
momento avrebbe voluto tanto poter essere spensierato come lui.
Si era
limitato a pensare tra sé ‘Bravo Yotaro!’ e se ne era andato lasciando i due
alle loro effusioni amorose.
Verso sera
Yotaro era ricomparso bussando alla porta e Taro l’ aveva fatto entrare.
“Bentornato
Yotaro!”
“Maeuuu!”
Il micio era
entrato facendogli le fusa e dirigendosi verso la ciotola dell’ acqua per bere,
mentre Taro si sedeva e accendeva la televisione per seguire le ultime notizie
sportive.
“Vediamo che
dicono …”
Come al solito
i giornalisti parlavano delle ultime prodezze dei suoi amici Tsubasa e
Wakabayashi che ormai erano degli affermati calciatori professionisti
nonostante la loro giovane età.
“E tu che
vuoi?” il gatto come suo solito gli era saltato in braccio girato verso la tele
per guardarla.
“Ti piace
vedere la tele amico?”
“Meuuu!”
“Sei tornato
presto, perché volevi stare un po’ con me?”
“Mauuuuu!”
“Li vedi quei
due ragazzi … presto anch’ io sarò come loro o almeno lo spero …”
Yotaro si era
voltato e gli aveva fatto comprendere che anche lui ce l’ avrebbe fatto: “Ok,
te lo prometto, ci riuscirò Yotaro!”
“Sai vorrei
tanto essere capace di amare come fai tu …” gli aveva detto accarezzandolo ed
aveva percepito che Yotaro credeva che lui potesse fare anche quello.
Nuove sfide,
non solo sportive, attendevano Taro e lui si sentiva carico per affrontarle.
Vedendo il suo
amico aveva capito che doveva semplicemente seguire il suo cuore, nulla di più.
Continua …
Disclaimer
I personaggi presenti in questa
storia appartengono a Yoichi Takahashi.
Note
‘Premier amour’ è in Francese e significa ‘Primo amore’.
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Capitolo 7 *** Speranze e paure ***
Premier amour 07
Ringrazio tutte le persone che leggono le mie
storie … buona lettura!
Sanae78
Premier amour
di Sanae78
Capitolo 7
Speranze e paure
Azumi era
riuscita a diplomarsi con degli ottimi voti, mantenendo la promessa fatta ai
suoi genitori che ora, come regalo, le concedevano la possibilità di
frequentare l’ università in Giappone.
In realtà la
sua scelta era guidata dal cuore, il suo cuore, che ancora batteva per una
persona che era tornata in quel paese anni primi.
Non credeva di
essere capace di compiere un gesto simile, ma ora sentiva di potercela fare,
anche se l’ idea di allontanarsi così tanto dai suoi cari un po’ la spaventava.
I suoi bagagli
erano quasi pronti: avrebbe portato con sé il minimo indispensabile ed i suoi
le avrebbero poi spedito il resto.
Inizialmente
avrebbe alloggiato presso i suoi zii e poi avrebbe cercato un posto presso un
dormitorio.
“Vediamo cosa
potrebbe servirmi …”
Si guardava
intorno un po’ dispiaciuta all’ idea di lasciare quella camera che era stata il
suo rifugio per tanti anni.
Prima di tutto
aveva ritirato la foto di Taro dentro il portafoglio ed aveva ritirato tutte le
sue lettere in una cartelletta che aveva infilato nel suo bagaglio a mano.
Ne era
arrivata una qualche giorno prima e lei aveva deciso di non rispondere, perché
preferiva incontrare Misaki.
Era ancora lì
la scrivania, lei si era seduta sul suo letto ed aveva iniziato a parlare come
se ci fosse stato Misaki lì con lei.
“Perdonami
Misaki, ma non risponderò alla tua ultima lettera. Non dovrai scrivermi più, perché
tra poco potremo finalmente incontrarci dopo tutto questo tempo che abbiamo
passato lontani … spero che sarai felice di vedermi, perché io non vedo l’ ora
di vederti!”
Si era zittita
per un attimo e poi aveva ripreso il suo dialogo immaginario.
“Non vengo in
Giappone per studiare, in realtà vengo per vederti! Forse ti sembrerò stupida,
ma è così ed io non ci posso proprio fare niente … spero di rivederti presto
Misaki!”
Non sapeva se
avrebbe mai avuto il coraggio di parlargli a quel modo, di sicuro voleva
stragli vicino, non desiderava altro.
Tuttavia
doveva anche pensare al proprio futuro ed intendeva impegnarsi al massimo negli
studi per se stessa e per i suoi che le avevano fatto quel bellissimo dono.
Suo padre non
era al corrente della vera motivazione che aveva condotto la figlia a prendere
quella decisione, ma sua madre lo sapeva o meglio lo intuiva.
La signora Hayakawa
era stata la prima a notare ciò che stava accadendo alla figlia ed ad
accorgersi dell’ effetto che avevano su di lei le lettere di Misaki.
Azumi aveva
deciso ed era determinata ad andare fino in fondo, mal che vada avrebbe rivisto
un caro amico.
Non sapeva
nemmeno lei in cosa sperare e voleva cercare di non illudersi troppo, perché
lei non aveva idea di cosa Misaki provasse per lei.
Quella sera voleva
dare una mano a sua madre e godersi quegli ultimi attimi che avrebbe trascorso
con la sua famiglia.
“Ciao mamma,
posso aiutarti?”
“Dici davvero
Azumi?”
“Si, certo!”
Si era
infilata il suo grembiule: “Dimmi che posso fare per te?”
“Per favore
inizia tagliare le verdure.”
“Ok, mamma!”
Azumi aveva
preso subito il tagliere ed aveva iniziato a sminuzzare.
“Stai attenta
a non tagliarti.”
“Ma mamma, non
sono più una bambina.” aveva protestato Azumi.
Sua madre l’
aveva guardata piena di orgoglio: “E’ vero, presto sarai una studentessa
universitaria …”
“Già proprio
così … guarda che bel lavoro che ho fatto.”
“Si, direi che
te la sei cavata, brava!”
“Azumi, senti
volevo dirti una cosa …”
“Che cosa c’ è
mamma?”
“Sei sicura di
ciò che fai?”
“Si, mamma!”
“Io so perché
hai deciso di ritornare in Giappone per continuare gli studi … si tratta di
Misaki, vero?”
“Si … insomma
così potrò rivederlo, ma non ho certo intenzione di trascurare lo studio … farò
di tutto per laurearmi il prima possibile, però che male c’è se ho voglia di
rivederlo?”
“Non c’è nulla
di male cara … ho solo paura che tu possa soffrire …”
“Non accadrà
mamma, perché per me incontrarlo sarà già una gioia … sono innamorata di lui,
ma ignoro cosa provi lui per me … voglio solo potergli stare vicino …”
La donna aveva
compreso parole della figlia e le aveva detto sorridendo.
“In bocca al
lupo tesoro!”
“Grazie
mamma!”
Continua …
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I personaggi presenti in questa
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Capitolo 8 *** In Giappone ***
Ringrazio tutte le persone che leggono le mie
storie … buona lettura!
Sanae78
Premier amour
di Sanae78
Capitolo 8
In Giappone
Azumi era
arrivata in Giappone, aveva desiderato così tanto andarci che ora essere lì non
sembrava quasi vero.
Aveva ritirato
il suo trolley e con lo zaino in spalla si era diretta all’ interno dell’
aeroporto per capire come fare a raggiungere il luogo dove vivevano i suoi
parenti.
I suoi zii si
erano offerti di andarla a prendere, ma lei si era rifiutata, perché voleva
dimostrare a se stessa di potersela cavare da sola.
Per lei non
era stato un ritorno in casa, ma piuttosto una viaggio in un paese che
conosceva appena.
Quando i suoi
si erano trasferiti in Francia lei non aveva neanche due anni ed era cresciuta
come una figlia di giapponesi in Francia.
Era bilingue,
potendo parlare indifferentemente sia il Francese che il Giapponese, ed in più
disponeva di un buon Inglese fluente, imparato a scuola.
“Bene, adesso
devo riuscire ad arrivare alla stazione … forza Azumi!”
C’ era tantissima
gente in giro, il via vai era continuo e tutti sembravano essere piuttosto
indaffarati.
I Francesi se
la prendevano molto più comoda e tutta sta frenesia un pochino la inquietava.
“Vediamo … là
c’è una freccia che indica un ‘Centro informazioni’ … forse potrei chiedere lì
…”
Si stava
dirigendo verso quell’ ufficio, quando aveva notato un campanello di persone
che stavano seguendo con attenzione qualcosa.
Incuriosita si
era avvicinata ed aveva scoperto che lì, dietro ad un vetro c’ era una televisione
accesa, ed in quel momento c’ era il tg delle notizie sportive.
Stavano
parlando della Nazionale Giovanile Giapponese di calcio che stava affrontando
la fase di qualificazione del girone asiatico con grandi difficoltà.
Si temeva
addirittura che per quei giovani samurai sarebbe stato difficile accedere alla
fase successiva del torneo.
“Stiamo
faticando parecchio!”
“Se non
fossero intervenuti Tsubasa e Wakabayashi ce la saremmo davvero brutta contro la Thailandia”
“Già è stato
davvero uno scontro durissimo e ne siamo usciti con diversi infortunati.”
“Chissà Misaki
e gli altri che fine avranno fatto …”
“Nessuno lo
sa, ma spero che si facciano vivi al più presto, perché la squadra ha proprio
bisogno di loro!”
“E’ vero che
nessuno sa dove siano?”
“Si … secondo
alcuni Misaki sarebbe partito …”
“Partito?”
“Si, ma non si
conosce la destinazione …”
Parlavano di
lui, di Misaki che in quel momento non trovava in Giappone.
“Misaki …”
Azumi aveva
dovuto rendersi conto che per ora non avrebbe potuto incontrare Misaki, ma
doveva attendere il suo ritorno.
“Misaki è
sparito ed io non potrò rivederlo … mi sembra che sia stato tutto inutile …”
Mestamente si
era diretta verso l’ uscita dall’ aeroporto ed aveva raggiunto l’ ufficio
informazioni, tuttavia non voleva disperare.
“Coraggio
Azumi … Misaki riapparirà … il Giappone ha bisogno di lui … fatti coraggio ed
inizia a darti da fare anche tu … devi solo avere pazienza!”
Si era
incoraggiata con quelle parole e si sentiva decisa a raggiungere tutti gli
obiettivi che si era prefissata.
Prima o poi
anche lei avrebbe avuto la possibilità di vedere Misaki, era solo una questione
di tempo.
Continua …
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