dura lex sed lex

di enchatedfire
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** le cariche elettriche di segno opposto si attraggono ***
Capitolo 2: *** la vernice è una rovina ***
Capitolo 3: *** complicazioni e complessi ***
Capitolo 4: *** divertirsi ***
Capitolo 5: *** il lupo perde il pelo ma non il vizio ***
Capitolo 6: *** la condizione dell'amicizia ***
Capitolo 7: *** il battito d'ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo ***
Capitolo 8: *** rosso come il sangue bianco come il latte ***
Capitolo 9: *** cioccolata del ritorno ***
Capitolo 10: *** Flashback to when ... (prima parte) ***
Capitolo 11: *** forever and always ***
Capitolo 12: *** pistacchio & coconut ***
Capitolo 13: *** baby it's cold outside ***
Capitolo 14: *** the tree house, the swing & the old oak. ***
Capitolo 15: *** breath again ***
Capitolo 16: *** feelings ***
Capitolo 17: *** devastation ***
Capitolo 18: *** Are you asking me for a date or what? ***
Capitolo 19: *** love is louder ***
Capitolo 20: *** it's pouring outside ***
Capitolo 21: *** with you ***
Capitolo 22: *** don't leave me ***
Capitolo 23: *** let it snow ***
Capitolo 24: *** does this darkness have a name? ***
Capitolo 25: *** we have no obligation to tell each other anything. ***
Capitolo 26: *** keep your mind wide open ***
Capitolo 27: *** INFO ?? ***



Capitolo 1
*** le cariche elettriche di segno opposto si attraggono ***


capitolo revisionato il 28/07/2011 

 capitolo 1  


si svegliò nel mezzo della notte, si alzò e si avvicinò alla finestra, la aprì e si sporse leggermente fuori per sentire la brezza invernale sulla sua faccia, a terra c'era ancora un po' di neve, era nel mezzo delle vacanze invernali, era restata nei dormitoi quest'anno e non aveva fatto ritorno a casa.


Sentiva l'esigenza di andare in bagno, il suo era fuoriuso quindi avrebbe dovuto sgattaiolare fuori e dirigersi a quello condiviso sperando che nessuno dei sorveglianti si accorgesse di lei.

I sorveglianti erano un gruppo di alunni scelti che si occupava di ispezionare i corridoi a turno durante la notte.

Cercò di resistere ma non ci riusciva proprio, si mise le pantofole e nella sua vestaglia da notte celestina uscì dalla camera alla volta del bagno.


Questo si trovava alla fine del corridoio sulla sinistra, se fosse riuscita ad arrivarci, se solo ce l'avesse fatta ...


Si incamminò per il corridoio, ogni passo sembrava per lei un peso, i suoi respiri riecheggiavano per i corridoi, tentò di aumentare il passò ma non ci riuscì, si girava dietro per controllare che non ci fosse nessuno.


Arrivata all'angolo si accostò alla parete, tirò un sospiro e sporse leggermente la testa, non c'era nessuno, un po' di metri ancora e ce l'avrebbe fatta, mosse un passo e poi un altro avanti, si guardò all'indietro e arrivò alla porta, poggiò la mano sulla maniglia e solo in quel momento si rese conto di avere i brividi.

Senti un brivido lungo la schiena, era decisamente impaurita.


Spinse la maniglia ed entrò in bagno, la luce blu giallastra illuminava le piastrelle del muro, fece un passo e si accorse che c'erano delle gambe, o meglio dei jeans chiari e leggermente rovinati, li avrebbe riconosciuti dappertutto erano proprio i suoi ... inconfondibili.


Si mise di lato alle cabine con dentro i water, e arrivata al quarto e ultimo si fermo e sporse la testa dietro, vide i capelli neri di lui, erano i capelli più belli che esistessero al mondo ma questo lei non glielo avrebbe mai detto, erano scuri come la notte, leggeri e si, lo si doveva ammettere... erano davvero, maledettamente sexy.

Ma cosa si metteva a pensare?


Era lì seduto a terra, nascosto dietro i gabinetti con la sua immancabile sigaretta in bocca, aprì gli occhi come se si fosse accorto solo in quel momento della presenza della ragazza e iniziò ad osservarla... Aaron Carter... l'essere più disgustoso presente sulla faccia della terra ..


- Trips -  disse portandosi la sigaretta verso le labbra
- Carter-  rispose lei tenedo lo sguardo fisso nei suoi occhi
- Giretto notturno? - chiese con un piccolo sorriso.

Allie abbassò lo sguardo fissando le sue pantofole
- dovrei andare in bagno-  disse.
- Non che io voglia fartelo notare -  disse lui facendo uscire un po' di fumo dalla bocca - ma sei già in bagno -

Allie alzò gli occhi al cielo e fece un paio di passi indietro entrando nella prima cabina, quella più lontana da Aaron.

- non mangio mica - disse il ragazzo ancora seduto a terra.

Allie non si sentiva a suo agio sapendo che li fuori c'era Aaron, tentò di sedersi sulla tazza ma sapeva che lui era la fuori e guardicchiava da dove era seduto.

Si mise in piedi sul water e tirò lo scarico si abbassò e cercò di farla coprendo il tutto con il rumore di questo, strana teoria ma la pratica riuscì abbastanza bene, lo fece un'altra volta e fu convinta che il piano avesse funzionato.

Uscì dalla cabina e si avvicinò ai rubinetti, prese un po' di sapone e aprì il rubinetto insaponandosi le mani.

- Credo che dovresti smetterla Carter - disse tenendo lo sguardo fisso sulle sue mani.

- Smetterla di fare cosa? - chiese lui non capendo a cosa la ragazza si riferisse.

- Di fumare- rispose lei con voce atona - oltre a essere contro le regole, danneggia pure la salute-  affermò.

- Da quando la mia salute ti sta tanto a cuore Trips? - chiese lui con fare ironico mentre un ghigno si disegnava sul suo volto.

- Oh, sbagli non mi sta affatto a cuore Carter, il fumo danneggia anche chi ti sta intorno, nel nostro caso io.- cotrobattè lei guardandolo con la coda dell'occhio, che presuntuoso...

- Si direbbe che hai intenzione di starmi molto vicino - sorrise lui

vedendo che non arrivava alcuna risposta continuò ad infierire

- insomma so di essere molto attraente, nessuna riesce a resistermi ma pensavo che tu ce la potessi fare a fingere che non sia così -  disse lui.

- Ma fammi il favore Carter - replicò lei - non sono certo una di quelle oche che ti scorazzano dietro - disse con tono di disprezzo.

-   Ma vorresti provarci, lo sappiamo entrambi -   disse lui, poi senza aspettare una risposta aggiunse  - comunque, penso che sarebbe più conveniente uscire insieme da qui -

Entrò nel bagno spense la sigaretta contro il muro facendo ricadere la cenere nel cestino e la buttò via con lo scarico, non era certo la prima volta che lo faceva, lo avrebbe capito qualsiasi persona.

Si avvicinò al lavabo, sciacquò le mani , piegò la faccia in avanti e si sciacquò la bocca un paio di volte, quando si rialzò non si notava niente, non scolava nemmeno un goccio d'acqua, si, era esperto.

- Perchè dovremmo uscire da qui insieme? - chiese lei maledicendosi di essere stata immobile a fissarlo come un'ebete.

- Ovvio -  disse lui - abbiamo più possibilità di vedere uno di quei lecchini che girano per i corridoi e, in secondo piano, uno di noi sicuramente può scappare, andrò avanti io se vuoi -  si propose.

A suo malgrado Allie accettò la proposta, si incamminarono per i corridoi lui davanti e lei dietro.

Sembrava non esserci nessuno, ma Allie non poteva girare da dove era venuta perchè sapeva che era arrivato il turno di un ragazzo che era proprio alla porta accanto alla sua e usciva sempre alle due e mezza precise, non un secondo di ritardo, Allie guardò l'orologio, ce la poteva fare, poteva tornare in camera prima che quel secchione uscisse dalla sua camera e la vedesse.


Girarono da dove proveniva lui, l'altra ala del corriodio, le loro stanze non erano poi molto lontane, quella di lui si trovava in un piccolo corridoio laterale dopo aver girato due volte, vicino alla sua ce ne erano due a destra e due a sinistra.


Il passo di Aaron era talmente esperto e leggero che non producieva alcun rumore, al contrario del suo che sembrava quello di un elefante.

Carter si fermò improvvisamente nel bel mezzo del corridoio e Allie gli andò a sbattere sulla spalla,
 - cosa fai? -  disse lei soffocando le grida in modo che non si sentisse ma con tono molto infuriato, Aaron si girò le mise un dito sulle labbra e le fece segno di fare silenzio, sentì dei passi molto vicini a loro, venivano da più avanti,era un sorvegliante, girò l'angolo ma non li vide subito, erano nascosti nell'ombra.


Carter si guardò intorno dall'altra parte del corridoio c'era la porta di un piccolo sgabuzzino, fece segno ad Allie di seguirlo,lei aveva gli occhi vitrei,era seriamente morta,si vedeva.


Il sorvegliante si accorse di loro quando sentì la porta dello sgabuzzino aprirsi, era perso in chissà quali pensieri, i due entrarono nella piccola stanza, erano davvero stretti, era disordinato come posto e si ritrovarono a condividere circa mezzometro, i passi del sorvegliante si facevano più pesanti e più vicini.


Aaron spinto dal momento si avvicinò inpulsivamente a Allie, che non ebbe nemmeno il tempo di focallizzare la situazione, si ritrovò Carter addosso.

le loro labbra si toccarono, lui le passò un braccio attorno alla spalla e si spinse in avanti, iniziò a baciarla, le mordicchiò il labbro...

la porta si aprì lui le si avventò addosso iniziando a baciarla con passione, Allie non riusciva a capire cosa stesse succedendo, porto le mani sul petto di Carter cercando di spingerlo via ma lui si fece più avanti, Allie socchiuse l'occhio e vide il sorvegliante immobile sulla porta, non poteva mandare tutto all'aria non in quel momento...

con una mano strinse la maglietta di lui, l'altra la fece scendere più giù lungo la sua schiena e strinse il bordo estremo della sua maglia, doveva sembrare reale, lui portò una mano dietro alla sua testa e se la porto più vicino, sorrise tra le sue labbra e mordicchio il labbro di lei, riprendendo subito a baciarla, poi si scostò e si avvicinò al suo collo

prese a baciare anche quello, lei si nascose leggermente dietro alla sua spalla e cercò di respirare ma quel bacio le toglieva il fiato

la porta aveva iniziato a socchiudersi, lui tornò alle sue labbra e prese in mano la leggera vestaglia di lei, lei rimase immobile, si portò la sua gamba intorno al busto e si fece ancora in avanti, i loro bacini si toccarono e Allie diventò rossissima in volto


la fece poggiare sullo scaffale dietro di lei, le passò una mano sulla gamba liscia e carnosa e poi dinuovo e dinuovo ancora, lei prese la maglia di lui e gliela sfilò senza staccarsi mai dalle sue labbra, la porta di lato a loro si chiuse, Aaron non sembrava essersene accorto tant'è che continuò a toccarle la gamba lei passò una mano sui pettorali di lui e lo spinse leggermente indietro , aveva il fiato corto.

- se ne è andato - disse - ma penso sia ancora dietro la porta. -

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Capitolo 2
*** la vernice è una rovina ***


capitolo revisionato il 28/07/2011

vorrei scrivere qualcosina per iniziare perchè nel primo capitolo ero un po' timida uu fino ad adesso ho avuto otto visite e vorrei ringraziarvi davvero, zero recensioni çç perciò vi solleccito a lasciarmi un commentino *-* dopo di che vi chiedo scusa per come vengono presentati i capitoli a livello estetico, non sono brava nel mmh aggiustare (?) spero che il capitolo vi piaccia, enchatedfire.






capitolo 2



- se ne è andato,ma penso sia ancora dietro la porta. -  disse Allie ad Aaron spingendolo leggermente indietro e riprendendo fiato.


Carter sembrava confuso, sbattè un paio di volte le palpebre e sembrò riprendersi.

- oh ... si-  sussurrò.

Cadde il silenzio per un po' nella stanza ma venne interrotto quasi subito da Allie.

- Il tocco della gamba potevi anche risparmiartelo- disse sussurrando alla luce fioca.


- non mi sembrava ti stesse dispiacendo. - dissero un Carter e il suo sorrisetto furbastro sulle labbra.


- Penso che a te non stesse dispiacendo, Carter. - disse lei portandosi la mano vicino all'orlo della vestaglia celestina ed alzandosela leggermente con l'indice finchè non arrivo alla coscia in sè e per sè.


Lui sorrise e disse - nemmeno a te in ogni caso -.

Si portò una mano sui pettorali.

Lei lo guardò negli occhi, immobile nell'oscurità ma non disse niente, lui fece altrettanto.


Carter raccolse la sua maglia dal pavimento e se la rimise.



- Penso che dovremmo fare qualcosa - disse facendo oscillare il peso prima da una parte e poi dall'altra con le mani in tasca.


Trips era soprappensiero, non pensava a niente in realtà, era solo assorta, si, assorta nel vuoto.


- qualcosa? - il suo tono era quasi retorico ma era una domanda.


- qualcosa - ripetè lui, fissando la ragazza - ... sai tipo -  sembrò pensarci - per fare andare via il tipo là fuori - spiegò a bassa voce.


- Quando dici qualcosa cosa intendi, e s a t t a m e n t e ? -  la Trips scandì bene l'ultima parola.


- Non saprei - rispose lui vago.


La Trips si limitò a squadrarlo ma non disse niente.


Aaron si sedette a terra incrociando le gambe a mò di indiano, fece segno alla Trips di sedersi anche lei battendo leggermente a terra con la sua mano.


Lei sembrò pensarci ma dopo con un leggero cenno del capo si sedette anche lei,accanto a Carter... e pensare che era uscita solo per andare al bagno.


Appoggiò la testa alla mensola dietro di lei e chiuse gli occhi espirando leggermente.


Carter si spostò, si girò verso di lei e si alzò, lei socchiuse gli occhi e gli richiuse dopo aver visto che si era alzato, lui le si avvicinò lentamente, si mise quasi a gattoni sopra di lei e si piegò poggiandosi a terra, Allie sentì il suo respiro sul viso e aprì gli occhi ritrovandoselo lì davanti, cercò di drizzarsi mettendosi a sedere ma non poteva per colpa di Carter.


- Cosa stai facendo? -  chiese aggrottando le sopracciglia.

- stiamo sprecando tempo - disse lui.

- allontanati Aaron - intimò lei scrollando le spalle ma lui rimase lì dove era - sei forse sordo? - chiese la Trips.

- Ho sentito -  disse lui

- allora perchè non ti sposti ? - chiese lei sarcastica

- perchè voglio fare qualcosa - disse lui avvicinandosi, lei tentò di mollargli uno schiaffo ma Carter bloccò la sua mano -  siamo maneschi Trips?-  chiese lui sorridente, ancora sopra di lei

- siamo stufi Carter - disse lei ripetendo - l a s c i a m i a n d a r e - scandendo attentamente le parole.

- che male può farti? - disse lui tentando di avvicinarsi di nuovo, ma lei questa volta non si sarebbe fatta fregare, riuscì a spingerlo lontano e cercò di allontanarsi anche lei da lui.

Carter si alzò.

- non stai mai al gioco, Trips... sei davvero una noia - le disse, in Allie montò una rabbia omicida.

- io noiosa? la tua idea di divertimento, di "q u a l c o s a" implica necessariamente una presenza femminile e io, I O sarei noiosa? - affermò guardandolo con disprezzo.

Lui sembrò quasi pensarci e poi aggiunse - direi di si -.

La Trips gli diede un "calcio" sulla gamba, che fu la prima cosa a trovare davanti, e lui, non aspettandoselo, barcollò indietro e andò a sbattere contro lo scaffale alle sue spalle, qualcosa traballò, entrambi alzarono il viso verso l'alto e senza nemmeno il tempo di rendersene conto un barattolo colmo di vernice verde acceso si precipitò addosso alla Trips e la sporcò interamente dalla testa ai piedi, carter, per sua (s)fortuna rimase leggermente schizzato.


La Trips si alzò in piedi e intimando col dito verso lui disse - l'hai fatto apposta! -. 

le forme della Trips erano delineate dalla vernice che aveva bagnato la sua camicia da notte facendo si che si vedessero in modo più che lecito tutte le sue parti più intime



- Io non ho fatto niente, è successo, anche la mia maglietta si è rovinata! - disse indicando le macchioline.

la Trips incalzò.

- non penso che quelle macchioline siano proprio la stessa cosa di cui sto parlando io!-  disse.

- ORA - scandì lui - calmati, vai in camera tua e sciacquati, tanto oramai il sorvegliante se ne sarà andato sicuramente - propose.


- C'è solo un minuscolo problema -  disse lei - il mio bagno è rotto! -  affermò.


Lui la prese per il braccio e facendole segno di stare zitta aprì la porta, si guardò intorno e trascinò dietro sè la Trips per i corridoi fino ad arrivare ai bagni.


- Ecco - disse lui scocciato  - ora puoi lavarti in pace -.

detto questo fece per uscire ma la trips lo bloccò.

Era rossa in viso quando disse - le doccie sono aperte... -

-
quindi? - chiese lui come se non capisse il problema.

- QUINDI? -  abbassò il tono - quindi se arriva qualcuno e mi vede sotto la doccia? - sbottò.

lui sorrise - che dovrei fare? - chiese.

- Tu ti metti all'angolo e aspetti - disse lei imbarazzata - e non sbirci - aggiunse vedendolo perlustrare proprio allora il suo corpo avvolto nella vestaglia bagnata.


Lui fece cenno di si con il capo e lei si diresse dietro il muro.

si tolse i vestiti e la biancheria, si infilò sotto la doccia e cercò di togliersi la vernice che nel frattempo aveva iniziato a seccarsi, girandosi Allie vide due cose: prima cosa; il vetro si era appannato, seconda cosa; qualcuno sbirciava dallo specchio.

- ti vedo - disse.

Poi spense l'acqua tornò all'angolo nascosta dal muro e trovò un asciugamano nell'armadietto, era piccolo ma riuscì ad asciugarsi, si rimise la biancheria e gettò l'asciugamano fra quelli sporchi.

- sei ancora li? -  chiese facendo capolino e notando che il ragazzo c'era ancora,  tornò dietro dove prese il phon e mettendolo al massimo asciugò un po' i capelli.


Si riaffacciò verso Carter e disse - non ho niente da mettermi, la vestaglia è verde - affermò.

- Puoi mettere questa -  disse togliendosi la maglia e porgendogliela come se fosse una cosa normalissima.

lei un po' titubante la prese e sa la infilò, uscì da dietro il muro e a seguito del ragazzo percosse i corridoi, lui la lasciò poco distante dalla sua camera dicendo -  se vuoi entrare non c'è problema - molto probabilmente sottointendendo un qualche doppio senso ma lei sorrise e girandosi sulle punte si diresse finalmente alla sua camera. 

Carter si voltò a guardarla, era un po' più alto della Trips quindi la sua maglietta le arrivava poco oltre il sedere ma le lasciava scoperte tutte le gambe, alla fine la Trips non era così male pensò sorridendo entrando in camera sua.

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Capitolo 3
*** complicazioni e complessi ***


capitolo revisionato il 29/07/2011


ho deciso di postare ben tre capitoli oggi quindi il due, il tre e il quattro, ringrazio davvero Umbreon per aver recensito *__*

vi lascio al capitolo sperando che sia di vostro gradimento, enchatedfire.


capitolo 3



Allie entrò in mensa, il leggero sole attraversava i vetri delle finestre e lasciava pallida la pelle dei pochi presenti, la maggior parte degli studenti era già partita per le vacanze invernali ma da quanto ne sapeva lei la mensa sarebbe rimasta aperta per un altro paio di giorni, almeno.



Di solito si sedeva a un tavolo infondo alla stanza,sulla destra da dove si vedeva tutto il giardino e si aveva una buona visuale dell’intera mensa. Prese velocemente un pezzo di pizza e una coca cola dal bancone e si diresse a passo spedito al suo tavolo.


Il tavolo era vuoto, accanto al suo c’ne era un altro, e c’era seduta la ragazza più insopportabile che Allie avesse mai conosciuto Christal Ferbs.



ci aveva parlato solo un paio di volte ma le stava antipatica a pelle, era convinta che le piacesse Carter e questo per lei era già un ottimo motivo per odiarla, perché se si parla di Carter bisogna necessariamente parlare di oche, ma non era questo il momento di pensare a quell’ “essere”.



Allie si mise a girovagare per la mensa con gli occhi e lo vide lì seduto vicino a lui, tanto per la precisione l u i si chiamava Cameron ed era il ragazzo più bello che Allie avesse mai visto, aveva dei capelli nerissimi e occhi azzurri in cui ci si poteva specchiare, non gli aveva mai visti da vicino o cose simili, non aveva nemmeno mai parlato con quel magnifico ragazzo, sapeva solo il suo nome e che era amico di Carter, ma non sembrava affatto come lui.



Iniziò a mangiucchiare la sua pizza, procedeva sempre così

1. Staccava la “crosta” prendendo anche un po’ di pizza buona;

2. Ripiegava la pizza buona sulla crosta e poi piegava l’ottenuto in due;

3. Mangiava la crosta-pizza;

4. Mangiava da dove la pizza era più grande verso il triangolo, pensava fosse la parte migliore … ed effettivamente è vero.



Finì di bere la sua coca, guardò fuori dalla finestra e poi di nuovo verso Cameron, Carter la vide e alzò la mano salutando con un sorrisino sarcastico poi porto la mano sulla maglia e se la scosse un po’ come se avesse caldo.


ma avrebbe potuto capire solo la Trips a cosa si riferiva, o almeno era quello che pensava.


In risposta a Carter portò la mano sotto il tavolo e la fece scorrere dal suo ginocchio fino alla sua stessa anca, rialzò gli occhi e incrociò quelli di lui, per un momento si guardarono e basta poi lui sorrise abbassando la testa e si rimise a parlare con gli altri seduti al suo tavolo.


Allie prese il cellulare e controllò se ci fossero novità, fu in quel momento che sentì qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di sentire.


Poco lontano da lei la Ferbs parlava con altre due ragazze una castana e una mora, sorridevano fra loro e sembravano interessate.

la Ferbs si avvicino a loro e disse -  è proprio cosi, sapevate che stamattina avevo il turno di ronda dalle 4:00, vero? - le ragazze annuirono contemporaneamente come due robot
- bè - disse lei sorridendo -  sono andata in bagno e ho trovato una vestaglia azzurrina sporca di vernice verde e poi anche il bagno era sporco di questa vernice, quindi sono andata negli sgabuzzini per prendere uno spazzolone per pulire quel disastro e … - 

Allie raggelò mentre le ragazze erano elettrizzate, La Ferbs sorrise e riprese a parlare

- c’era della vernice verde sparsa per tutta la stanza eccetto in due punti -  le ragazze presero a ridacchiare fra loro e una delle due.

la castana disse - qualcuno si sarà divertito stanotte - sogghignando.

poi la mora disse - si - tutta sorridente - ma mi chiedo chi ... -

Allie guardò in direzione di Carter ma era troppo lontano per sentire ovviamente.


- Comunque il campo è piuttosto ristretto -  disse la Ferbs - a scuola sono rimasti pochi ragazzi e la maggior parte sono nerd -  affermò -  ma è anche vero che negli sgabuzzini c’è ancora qualche telecamera funzionante, la maggior parte sono fuori uso sia perché sono guaste sia perché alcuni genitori si sono lamentati di violazione della privacy, lo sapevate vero? - 

pausa

- A ogni modo quando ho mandato una novellina ha cercare i filmati di ieri notte, tanto non li controlla mai nessuno, me li darà a fine lezione, più tardi vi chiamo va bene? - disse infine abbassando un po’ la voce.


Allie era letteralmente caduta nella merda, giusto per essere fini, lasciò sul tavolo la coca, agguantò il cellulare e la borsa e si diresse a passo spedito verso il tavolo dove era seduto Carter rossa in viso.


lui parlava con un ragazzo alla sua sinistra quando si voltò e vide la Trips andare verso il suo tavolo, lei si avvicinò e disse -  puoi venire? -  cercando di tenere calmo il suo tono anche se dentro stava per esplodere.


lui sorrise e disse -  hai voglia di divertirti Trips? -  uno dei ragazzi al tavolo sogghignò ma lei non aveva il tempo per preoccuparsi di questo al momento.


Guardò Carter che si alzò e disse agli altri - come vedete ho da fare - poi loro ripresero a parlare e Allie fece segno ad Aaron di seguirla.


uscì nel giardino seguita da Carter a passo spedito, era freddo e non era proprio una bella giornata perciò fuori non c’era nessuno.


si sedettero sotto un gazebo posto nel mezzo del giardino e nascosto fra le querce, Allie prese fiato respirando e si sedette, lo stesso fece Carter con un’ espressione interrogativa sul volto.


- La Ferbs - disse -  lei, lei lo sa - disse guardando prima i suoi piedi e poi spostando lo sguardo sul viso di lui

- sa cosa?- chiese il ragazzo, quando poteva essere stupido? Si chiese Allie

- di ieri sera … quello che è successo intendo, lei lo sa -

Carter sembrava confuso

- come? Cosa è successo? -

Allie crucciò la fronte e si porto gli indici alle tempie, si sporse in avanti e disse

- io, te, sgabuzzino …  - poi lo guardò

- ma non è successo niente di ché ... -

- Niente di ché? Solo … vediamo … ah certo qualcuno che mi ha baciata, non si staccava più dalle mie labbra e si stava spingendo un tantino troppo oltre, o sbaglio? - 
Carter incarnò le sopracciglia, poi scosse le spalle e infine si mise a sedere meglio, sembrava non gliene fregasse niente.



- in ogni caso nello sgabuzzino c’era una telecamera e sai com’è non voglio che si sappia in giro dell’accaduto …  - disse lei

- alludi a qualcosa? O meglio a qualcuno? La Trips nutre dei sentimenti? Sono stupefatto! Chi sarebbe il destinatario? - Allie arrossì ma non rispose

- in ogni caso - disse lui un po’ deluso perché non aveva ottenuto una risposta - penso che dovremmo prenderlo direttamente dalla sua camera, ci vediamo alle quattro nello sgabuzzino vicino alla mia stanza - .

- perché li? -

ma Aaron si era già alzato e si era diretto verso l’edificio, maledetto ragazzo. Allie chiuse gli occhi e tra sé e sé disse ti prego fa in modo che vada tutto bene







bene bene spazio random per me uu spero che vi piaccia questo terzo capitolZ mi scuso perchè non ci sono scene arrapose (?) detto questo vado a nascondermi in un angolino buio punendomi per quanto ho appena affermato è_é

Ancora grazie a tutti voi che leggete, recensite orsù!

chi dice orsù al giorno d'oggi ?

Il quarto capitolo lo pubblico più tardi nel fine pomeriggio/sera.

con affetto, enchatedfire

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Capitolo 4
*** divertirsi ***


stavo guardicchiando un po' i numeri e ho notato che voi gente leggete ma non recensite ç_ç e questo mi rattrista.

Detto ciò vi prego di farlo ùù mi scuso perchè ieri sera alla fine non ho più postato ma devo dirvi di cuore che non vedo l'ora che la scuola finisca, maledetti il latino e il greco.

Oggi mi sento generosa perciò probabilmente posterò qualcosina in più, ho preso un bell'otto in inglese, con la mia prof. è difficilissimo perciò sono al settimo cielo :3

Mi scuso perchè dopo il primo capitolo vi ho lasciati senza scene molto mmh hot? Perciò prometto di rimediare uu

Detto questo vi lascio al capitolo <3 spero piaccia.


capitolo 4



Allie guardò l’orologio, erano le 3:45 del pomeriggio e si dirigeva ai dormitori , indossava una tuta nera davvero carina e aveva i capelli biondi legati in una coda alta da un fermaglio bianco piuttosto semplice.


Si trovava nel parco sul retro della scuola, la giornata era leggermente migliorata, guardandosi sulla destra vide due ragazzi, o meglio un ragazzo e una ragazza, lei era seduta su di lui ed erano faccia a faccia, si stavano baciando con passione, Allie distolse lo sguardo, non era normale guardare con insistenza i tizi che si baciano per strada …

e poi quei due non si stavano solo baciando ....

avrebbero potuto prendersi una stanza …


Continuò con passo spedito distogliendo lo sguardo, poi girovagò con gli occhi verso i campi dove si svolgevano le lezioni di ginnastica quando c’era bel tempo e vide un gruppetto di ragazzi giocare a pallone.


continuò a camminare dritta per la sua strada, ormai era quasi arrivata.


si guardò sulla sinistra e sotto una grande quercia vide Cameron, indossava dei jeans quasi neri e una felpa, nera anche questa, i suoi occhi erano puntati all’i- pod e scorreva velocemente, poggiò la testa al tronco, era steso per terra ed era semplicemente fantastico.


Allie si era fermata nel bel mezzo del parco e lo fissava incapace di respirare, sembrava stupida, lui aprì gli occhi e la vide, le sorrise e lei arrossando abbassò lo sguardo e sorrise a testa bassa senza guardarlo, poi si volto e continuò a camminare.


parte in prima persona : Cameron

Seduto sotto una grande quercia con il mio i-pod in mano nel bel mezzo del parco, tentavo di scegliere una bella canzone ma faceva tutto maledettamente schifo, ne scelsi una e mi posai al tronco della quercia, si stava bene la sotto, alzai gli occhi e vidi una ragazza ferma nel parco che mi fissava la guardai e le sorrisi con dolcezza, poi lei riprese a camminare, le piacevo si vedeva, me la sarei fatta nel giro di qualche giorno decisi. Sorrisi tra me e me fissandole il posteriore mentre camminava, non era messa male, mi sarei divertito.




Allie si rinchiuse nello sgabuzzino e si sedette a terra, continuava a fissare l’orologio, si stava spazientendo ma non poteva certamente uscire da lì e piombare nella camera di lui davanti a tutto il corridoio.


Si faceva un sacco di fottuttissimi problemi.


Fissando le lancette si mise a ripensare a poco prima quando aveva visto Cameron.


Quel ragazzo era maledettamente fantastico.



si mise a pensare anche a Carter reputandolo come un essere umano ma non le riusciva molto bene, certamente Aaron era bello e questo era innegabile, aveva un suo fascino ma era antipatico e privo di sentimenti viveva solo per farlo (si, quello).



Qualche volta si era ritrovata a pensare a lui ma era stata una questione di pochi giorni, poi la sera prima aveva esagerato, comprendeva il dover far scena ma ne aveva fatta anche un po’ troppa, quando le aveva dato la sua maglia per coprirsi aveva sentito il suo odore che non sapeva di squallido dopobarba o cose del genere, sapeva di lui, era un odore davvero particolare.



La indossava ancora sotto la tuta e l’aveva portata per tutto il giorno, ma in ogni caso era comunque Aaron e per quanto sarebbe potuto accadere lei sarebbe stata per sempre “la Trips” e lui sempre “Carter”.



Invece Cameron aveva quegli occhi e le aveva rivolto quel magnifico sorriso, come poteva essere un tipo così perfetto amico di Carter?


Allie si era persa nei suoi pensieri, si passò una mano fra i capelli e si rese conto che erano le 4:20, ma chi si credeva di essere quel Carter per farla aspettare in uno squallido sgabuzzino?


Socchiuse la porta, i corridoi erano deserti, uscì e si diresse alla camera di Aaron.


bussò e si guardò intorno ma da dentro non veniva alcun rumore.


bussò ancora un paio di volte sempre più forte poi incrociò le braccia sul petto sentendo dei rumori dall’interno.





Carter venne svegliato da qualcuno che bussava sulla porta, si alzò, e andò verso questa, aprì e si ritrovò davanti la Trips che lo fissava imperterrita.



Carter era a torso nudo e indossava solamente i boxer, si era addormentato dopo la doccia, quando vide la Trips si girò e vide l’orario sulla sveglia che si trovava sopra al comodino, si affacciò e guardò prima a destra e poi a sinistra, mise una mano dietro la schiena della Trips e la trascinò dentro il più velocemente possibile.



Si chiuse la porta alle spalle, la Trips si accorse solo in quel momento delle condizioni in cui era Carter, arrossì improvvisamente e distolse lo sguardo dai suoi pettorali.


Che stupida.


Era la prima volta che entrava nella stanza di Aaron, c’era un letto a una piazza e mezzo al centro, un armadio, un divanetto e il bagno e delle finestre, che però non erano apribili, era carina e i toni erano di un colore strano, ma era bella e confortevole.


Carter le passò davanti e si mise a cercare un paio di pantaloni, se li infilò e poi si sedette all’angolo del letto facendo segno alla Trips di sedersi, lei si mise su un divanetto posto in corrispondenza del letto.



- Mi ero addormentato - disse lui senza scusarsi effettivamente, oh no, lui non si scusava mai.


La Trips si tolse la felpa della tuta, perché aveva caldo, e rimase solo con la maglia di lui.


Carter iniziò a fissarla e la Trips disse un - oh, si , per stanotte , ehm … insomma la maglia … grazie - farfugliò


- te la ridarò - aggiunse poi.


Carter sorrise a testa bassa e disse - puoi ridarmela anche adesso -.


si avvicinò a lei velocemente e le si mise sopra, erano vicinissimi, lui avvicinò le loro fronti, poi i loro nasi e infine le loro bocche, le baciò il collo e con una mano si infilò sotto la maglia di lei, salì velocemente fino ad arrivare al ferretto del reggiseno e iniziò a slacciarlo, la Trips avrebbe voluto fermarlo ma poi guardò i pantaloni di lui e si rese conto che era troppo tardi … in ogni caso probabilmente non sarebbe riuscita a fermarsi …

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Capitolo 5
*** il lupo perde il pelo ma non il vizio ***


capitolo revisionato il 29/07/2011

voglio scusarmi per non aver postato per un po' perciò farò uno speciale pubblicando due capitoli :D
sinceramente non mi piace molto questo capitolo e mi pento un po' di averlo scritto ma siccome ormai l'ho fatto lo pubblico, non spreco niente
Spero vi piaccia :D


capitolo 5

Allie aprì lentamente gli occhi, fuori era già buio, ci mise tuttavia un po’ di tempo a realizzare dove si trovasse e perché.



Era distesa sopra Carter, le mani toccavano il petto di lui e lei era per metà sopra lui e per metà sul suo letto.



Molto lentamente alzò la testa dal suo petto distaccandola e notò che il ragazzo dormiva ancora, in quel momento realizzò di essere completamente nuda, fece molto piano e riuscì ad alzarsi dal letto di Carter.

Cazzo aveva combinato?

Stupida cogliona.

Visto che dormiva, pensò, avrebbe approfittato della situazione per una doccia.

Doveva schiarirsi le idee.

Decisione stupida è vero.

Si diresse al bagno, aprì l’acqua e aspettò che fosse abbastanza calda, quando entrò la trovò bollente, perciò mosse la manopola fino all’indicatore per il freddo e pian piano quella si raggelò sempre di più tanto da farle venire i brividi.


Accadeva sempre così, o troppo calda o troppo fredda, non riusciva mai a trovare la temperatura giusta.


Si portò i capelli in avanti e iniziò a bagnarseli, la sensazione dell’acqua sulla pelle le dava i brividi, la temperatura sembrava quasi perfetta in quel momento.


Chiuse il getto d’acqua e cercò tra i “prodotti” per l’igiene, alla fine trovò uno shampoo, ne mise un po’ sul palmo della mano, coi polpastrelli iniziò a lavorare sulla cute, portò la testa all’indietro e poi in avanti, aveva fatto tantissima schiuma e lei adorava la schiuma, finché non le finiva negli occhi, ovviamente, a quel punto nessun essere sano di mente potrebbe adorare la schiuma.



Prese un po’ di schiuma fra le mani e se le insaponò, poi riaprì il getto e ci si mise sotto, di solito restava un po’ immobile sotto l'acqua perché le piaceva il fatto che la schiuma scendesse piano attorno al suo corpo, poi prese a sciacquarsi per bene.



Carter aprì gli occhi e non vide più la Trips, guardò l’orologio erano le 20:30.


Sorrise tra sé, era contento perché si era dimostrato ancora una volta di avere un fascino irresistibile al quale nemmeno la Trips avrebbe mai potuto resistere.


Nel bagno scorreva l’acqua, si alzò e si diresse verso quella stanza, dalla doccia veniva la voce di Allie che canticchiava una melodia probabilmente inventata, era dolce sembrava quasi una ninna nanna ed era confortevole, lo rilassava.



Carter aprì il box della doccia e ci si infilò sotto, la Trips era arrossita come non mai in vita sua, era passata da odio a s e s s o in un solo giorno, cosa le stava succedendo?



Cercò di aprire la bocca per dire a Carter di uscire dalla doccia ma lui si fece un po’ avanti e la bloccò al “muro”.



La sua testa si trovava in quel momento fra le braccia di lui, era impossibile uscire.


Aaron si fece avanti.


- buonasera Trips - le si avvicinò ancora di più mentre sorrideva/sogghignava e avvicinò il suo viso a quello della Trips .

- non hai saputo resistere Allie
- disse lui.


Carter l’aveva chiamata “Allie” solo un paio di volte prima di quel momento, la sua vicinanza la stava mettendo in confusione, il suo cuore stava battendo senza motivo, ovviamente questo senza motivo valeva solo per lei.


profumava di felicità, il suo profumo era quello della felicità, le si era avvicinato in un modo troppo pericoloso, voleva tentarla, voleva metterla dalla parte del torto ma lei non si sarebbe fatta sottomettere in quel modo, non di nuovo, prima era stato uno sbaglio, tutto uno sbaglio ....


ma quando Carter le si era avvicinato qualche ora prima lei non aveva fatto niente, avrebbe potuto ma non aveva reagito …



perché?



Tutto quello che riusciva a chiedersi era : perché?


E ora Carter era di nuovo li, davanti a lei ed era nudo, come un verme, eppure continuava ad essere così maledettamente sexy e il suo sorriso così provocante la attirava, lui si avvicinò verso il suo orecchio, la distanza fra i loro corpi era talmente rarefatta che quasi non esisteva.


le mordicchiò il lobo dell’orecchio e poi tornò verso il suo viso e poggiò piano le sue labbra su quelle di lei, non la baciò ma mise le loro labbra vicino, poi aprì gli occhi e guardò la Trips impietrita



- lo so che lo vuoi - disse e dopo un po’ le mordicchio il labbro inferiore e si tirò un po’ indietro, successivamente di nuovo in avanti poggiando le sue labbra su quelle di lei.



la Trips senza motivo sorprendendosene iniziò a baciarlo e lui le sorrise, accadde tutto di nuovo partendo da quella doccia, fu la terza volta ...


 

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Capitolo 6
*** la condizione dell'amicizia ***


capitolo revisionato l'08/08/2011

edit: compaiono gli One Direction.


 

E per la serie simple but effective il sesto capitolo!

scusate se è così corto ma è piuttosto importante perchè compaiono tre nuovi personaggi.
Sinceramente non avevo neanche preso in considerazione l'idea di poter arrivare oltre il terzo capitolo però sono fiera del mio lavoro :3
Buona lettura, se avete due secondi lasciate una recensione *-* non mordo mica sapete?

capitolo 6


La Trips aprì gli occhi, era ancora in dormiveglia in realtà, si tirò su nel letto e si passò una mano fra i capelli, ci mise un po’ a capire dove si trovasse e perché, se ne ricordo appena si accorse di essere nuda.

tirò un lungo sospiro.


Si alzò e si legò i capelli in una coda alta, si rinfilò la biancheria e si accorse che sul comodino v’era un biglietto.


Non aveva ancora notato l’assoluta mancanza di lui, Carter.


Aprì il biglietto e lo lesse “sono andato io per il nastro” non diceva nient’altro.



Allie prese gli hot pants che indossava sotto i pantaloni della tuta e se li infilò, poi vide le sue scarpe vicino al divanetto si sedette e se le allacciò.


si rialzò in piedi e vide che dietro di lei c’era la T-shirt di Carter che aveva preso la sera prima, proprio in quel momento la porta si aprì ed entrò Cameron.


accadde tutto piuttosto velocemente, lei lo vide afferrò il cellulare e la T-shirt e scappò dalla porta il più velocemente possibile indossandola.


Iniziò a camminare a passo talmente spedito che quasi correva e andò a sbattere contro qualcuno, alzò lo sguardo e incontrò gli occhi di Harry.


gli occhi iniziarono ad appannarsi e lei riprese a correre lasciando Harry a guardarla andar via con un’espressione confusa sul volto.



Poco dopo Allie era distesa sul letto in camera sua a pensare e sentì bussare, era piuttosto tardi visto e considerato che era tornata in camera sua verso le dieci di sera


- chi è? - mormorò senza accennare ad alzarsi


ma da fuori non venne nessuna risposta


poco dopo Allie disse - la porta è aperta -  e così dicendo si drizzò leggermente sul letto.



Subito dopo dalla porta entrarono tre ragazzi muniti di pacchetti di Haribo , confezioni di Coca Cola, gelato e cioccolata.


Allie capì chi fossero quei ragazzi nell’esatto momento nel quale una testa riccia, una liscia e l’altra bionda-castana spuntarono dalla sua porta.


Rispettivamente Harry, Louis e Niall entrarono nella sua stanza.


Louis le si lanciò addosso e si sdraiò vicino a lei, Niall si sedette su un pouf a terra e Harry si appoggiò a un mobiletto vicino a Niall passandosi una mano fra i suoi riccioli ribelli.


Allie li adorava erano i migliori amici di sempre, solo poiché Harry l’aveva vista così sconvolta in corridoio ora erano tutti lì in camera sua pronti a confortarla.


Allie iniziò a raccontarli tutto ciò che era successo dalla sera prima, lo sgabuzzino, la Ferbs, la doccia.


Niall sembrava semplicemente confuso, Louis cercava di mantenersi serio e invece a Harry ogni tanto usciva qualche risatina (da pervertito quale era) mentre mangiucchiava il suo secondo pacchetto di Haribo.



Solo quando ebbe finito Allie si alzò e prese una vaschetta di gelato e un mega cucchiaio così da iniziare a ingozzarsi come in quei stupidi film d’amore dove la ragazza delusa si sfoga su del povero gelato.



Niall in quel momento si accorse che Allie indossava gli hot pants e disse - ragazza così mi fai morire -  e Harry e Louis scoppiarono in una risata.


Adorava il fatto di avere degli amici maschi.


In quel momento Harry mise un DVD e si infilarono tutti sotto le coperte mangiucchiando e raccontandosi stupide storie dell’orrore per poi urlare come stupidi anche se non era per niente necessario visto che facevano pena.



Cantarono a squarciagola per tutta la nottata e mangiarono anche tante carote per la gioia di Louis.


Allie si sentiva felice come non lo era da tempo, si addormentò verso le quattro di mattina scompigliando i ricci capelli di Harry, il modo migliore in cui qualcuno possa mai addormentarsi, sentiva una sensazione di calore addosso, quello era il calore dell’amicizia.



l'ho detto che era piuttosto corto ma non odiatemi è______é il prossimo sarà un bel capitolo ve lo prometto :3
In questo capitolo vi ho rivelato un mio desiderio che gli altri non sanno, non l'ho mai detto a nessuno ma la cosa che più vorrei al mondo è avere come amico un ragazzo.
Penso che i ragazzi abbiano un rapporto migliore con l'amicizia rispetto alle ragazze soprattutto quando si è ancora giovani.
E' solo la mia opinione però.

Vorrei fare tanti auguri a tutti di fine scuola ero davvero stanca in quest'ultimo periodo, ammetto che ieri pomeriggio e tutta oggi non ho fatto un emerito niente, ho letto un po' ( un po' molto in realtà) e guardato tantissima TV, mangiato patatine e altre porcherie uu faccio schifo è_é buone vacanze <3

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Capitolo 7
*** il battito d'ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo ***


non voglio lasciare commenti ritenenti questo capitolo voglio sapere le vostre di opinioni :3


capitolo 7


Allie si svegliò che erano le sette e mezza, aveva dormito davvero poco, si stropicciò gli occhi e si accorse che al suo fianco sotto le coperte c’era Harry mentre Louis e Niall erano distesi per terra in dei sacchi a pelo che tenevano sempre nell’armadio per ogni evenienza.



Allie si avvicinò ad Harry che dormiva mezzo scoperto (non indossava la maglietta) e gli tirò lentamente un piccolo morso sulla spalla.


Harry sobbalzò e lei si avvicinò dicendogli all’orecchio - dimmi che sei vestito sotto! -  lui iniziò a sorridere e pian piano si fecero strada sul suo volto le sue magnifiche fossette



- non dormirei mai con te senza avere il pezzo di sotto - disse


Allie sorrise - tu e le tue pessime abitudini - affermò con voce da rimprovero.



Lasciò cadere ancora di più la coperta e gli lasciò scoperta la sua pancetta, si avvicinò e diede un morso anche a quella.



- Ahi! - disse Harry sorridendo e Allie disse guardando la pancetta e giocandoci - quanto sei sexy Hazza - e poi sorrise dolcemente



Harry le rispose con un - ne ero a conoscenza -  e iniziarono a sorridere entrambi rimettendosi sdraiati mentre Allie abbracciava Harry



- sei un orsetto carino e coccoloso - disse la ragazza e Harry non rispose.



- Per la cronaca quanti pacchetti di Haribo hai mangiato ieri sera? -


Harry distolse lo sguardo - solo due o tre - Allie scoppiò in una piccola risata e questo fece in modo che Louis si svegliasse



- hei voi due cosa combinate? - disse buttandosi sul letto schiacciando Harry e Allie.



Allie si trascinò fuori dal letto -  voi due mi farete morire un giorno - disse.



Louis guardò Harry e gli disse -  noi dobbiamo andare ricordi? - l’espressione di Harry si fece seria e annuì.



Allie era confusa perché non riusciva a comprendere di cosa stessero parlando ma non fece domande, i due ragazzi si alzarono, si vestirono e dopo essersi allacciate le scarpe la salutarono chiedendole se non fosse un problema che Niall rimanesse li finché non si fosse svegliato, lei rispose che non aveva nessun tipo di problema e loro se ne andarono lasciandola lì.




Allie si stese sul letto e si avvicinò di più a Niall che nel frattempo dormiva come un bambino, gli passo una mano sui capelli e poi gli diede un bacio sulla guancia, era così carino mentre dormiva.



Si mise a ripulire la stanza da tutte le cartacce della sera precedente e in quel momento vide la chiave della stanza dei ragazzi, pensò così di approfittare per lavarsi un po’ visto che il suo bagno era ancora fuori uso*, sbuffò e si diresse in bagno dove prese il suo spazzolino, un elastico e un pettine.



Scrisse un biglietto e lo lasciò sul cuscino del letto vicino a Niall “Non ci siamo xx” poi prese in mano le chiavi e si avviò alla stanza dei ragazzi facendo attenzione a lasciare socchiusa la porta nel caso fossero arrivati non avendo trovato la chiave.



Sì infilò nel bagno e raccolse i capelli in una coda alta, si lavò il viso e se lo asciugò poi prese lo spazzolino e si mise alla ricerca di un dentifricio quando lo ebbe trovato iniziò a lavarsi i denti.



Quando finì decise di fare una doccia visto che c’era e aprì l’acqua, cercò un asciugamano e un accappatoio, si spogliò e si infilò sotto il getto dell’acqua.



Iniziò a lavarsi e a insaponare bene la cute, quei tre avevano ogni tipo di shampoo erano peggio delle ragazze pensò Allie quasi ridendo per poi aprire di nuovo l’acqua e sciacquare via la schiuma dello shampoo, quando finì chiuse l’acqua e si apprestò all’ultimo shampoo.



La schiuma stava ricoprendo tutto il suo corpo, s’era versata addosso davvero troppo shampoo, che pena.



In quel momento la porta del bagno si aprì ed entrò Niall coperto solo da un asciugamano che quando vide Allie arrossì improvvisamente e si girò dandole le spalle balbettando uno - sc.. scu.. scusa. Hem … credevo non ci fosse nessuno -



Allie si portò la tenda della doccia attorno al corpo per coprirsi e Niall uscì velocemente dalla stanza, si rimise i pantaloni e poi bussò alla porta dove Allie, che nel frattempo si era lavata, si era rinascosta con la tenda gli disse che poteva entrare.



- Mi servirebbe un asciugamano - disse Allie in imbarazzo e Niall che aveva in spalla quello che indossava poco prima glielo pose e si girò mentre aspettava che Allie uscisse dalla doccia.



lei rimise i piedi sul pavimento del bagno e preso un accappatoio fra quelli appesi uscì dalla stanza dicendo a Niall - ora il bagno e tutto tuo - e chiudendosi la porta alle spalle.



Ormai era quasi mezzogiorno, Allie si avvolse nell’accappatoio e iniziò ad asciugarsi i capelli con un phon che si trovava sul comodino di Harry.



Quando ebbe finito si risedette sul letto e si rinfilò le calze che si era messa quella mattina prima di dirigersi in camera dei tre.



Intanto sentì che Niall aveva acceso un phon nel bagno e si stava asciugando anche lui, Allie iniziò a pensare alla scena del bagno accaduta una mezzoretta prima, era forse una sua dote causare queste situazioni imbarazzanti?



Sospirò.



In quel momento Niall e i suoi pantaloni stretti intorno alle caviglie uscirono dal bagno.


- Hai rubato il mio accappatoio - disse sedendosi sul letto accanto ad Allie


- cosa? - chiese lei


- quello - disse Niall indicando l’accappatoio - è mio - .



Allie si guardò, non aveva mai notato quanto Niall fosse bello prima, forse molte ragazze avrebbero voluto essere al suo posto in quel momento ma lei si sentiva tremendamente a disagio.



- E poi non posso perdonarti di aver sostituito i miei amati hot pants con un semplice accappatoio! - lei sorrise


- sai perché sono tuo amico? -  riprese lui - per poter sbavare dietro al culo di una ragazza che gli indossa senza essere scambiato per un qualche maniaco pervertito! E tu me li sostituisci così? Non si fa, non si fa. - disse scuotendo la testa in segno di disapprovazione



- solo per questo? -  disse lei cercando di fare la melodrammatica con scarsi risultati



Niall incurvò le sopracciglia come se ci stesse pensando per davvero allora Allie prese un cuscino e lo colpì, lui si rialzò e afferrando un altro cuscino ricambiò alla cuscinata precedente



- TUUU come hai osato? - disse Allie e così iniziarono a tirarsi cuscinate a vicenda mentre ridevano come pazzi.



Fu allora che Niall le tirò una cuscinata talmente forte da farle perdere l’equilibrio e arrivare a trovarsela sul letto ma lei mentre cadeva lo afferrò per la spalla e si ritrovarono entrambi distesi su se stessi, Allie sotto e Niall sopra.



intorno a quella marea di piume che erano uscite dai cuscini, per un istante calò il silenzio, i loro occhi erano vicinissimi e anche i loro nasi, nessuno si mosse continuarono solo a guardarsi rispettivamente restando immobili con i brividi lungo le spalle.



Niall fece per alzarsi leggermente ma la mano di Allie lo bloccò senza che lei se ne rendesse conto



- Penso che dovresti andartene - sussurrò Niall a voce quasi impercettibile poi si scostò di lato e si sedette dandole le spalle.



Allie si alzò prendendo le sue cose e uscì dalla camera dove si trovava diretta alla sua , ancora  avvolta nell'accappatoio senza dire una parola, era confusa. C O N F U S A.


 

recensite e fatemi sapere cari lettori :3

*lo so che lo sapete uu

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Capitolo 8
*** rosso come il sangue bianco come il latte ***


Di solito preferisco aspettare di avere una recensione prima di postare il nuovo capitolo però domani pomeriggio porterò il pc a formattare e quindi non ci sarò per un po'... che dire mi sembrava brutto lasciarvi senza niente da leggere perciò ho un nuovo capitolo brevissimo ma importantissimamente importante (?) spero che la FF finora vi stia piacendo, poichè non siete in molti a recensire non so le opinioni di tutti ma ho dato una sbirciatina a chi la segue e che dire mi avete resa molto felice, vi chiedo sempre di lasciare un commentino perchè mi fate davvero felice in quelle poche righe <3 detto questo vi lascio il capitolo. Ve lo devo descrivere un po' tuttavia... in questo capitolo entra uno dei personaggi più importanti della FF che le darà decisamente una nuova svolta, non so se gradirete ma spero vivamente di si. Buona lettura (:




capitolo 8


Si sdraiò sul letto con lo sguardo fisso sul soffitto e sospirò, si stava complicando la vita e ne era più che consapevole …



forse ,ultimamente ,stava solo fantasticando troppo, prima con Carter quando le piaceva Cameron e poi poco prima in camera con Niall …



che cosa era successo?



Non riusciva a capire.




Distese la mano sopra la sua testa, il braccio si allungò lentamente quasi a voler scandire ogni piccolo movimento, quando fu completamente disteso in parallelo rispetto al suo viso si fermò , chiuse gli occhi per un solo istante e poi li riaprì, rimase lì per qualche minuto a fissare immobile il soffitto.




La fioca luce del sole dall’esterno penetrava nella camera, sembrava bianca come la leggera nebbia nelle mattine d’inverno, quella che avvolge i campi dando a tutto un aria più mistica a metà fra classe e film dell’orrore.




Allie si sdraiò sul fianco sinistro, la finestra aveva le persiane chiuse e la luce sembrava entrare a righe dalle fessure, sentì un brivido lungo la schiena quando si accorse a cosa stava pensando ma non riuscì a distogliere i suoi pensieri da quella persona, si rimise a pancia insù e riallungò la mano verso l’altro, il palmo era diritto e tutti i muscoli di questa erano tesi.





- Em .. Emily -  balbettò fra le sue stesse labbra e subito il suo potere iniziò a mettersi in funzione




lei non era bravissima e lo sapeva ma era in grado di mantenerlo per circa un minuto, le sarebbe bastato ne era certa, voleva solamente vedere la sua faccia, vedere se stava bene e cercare di contattarla di nuovo .




L’ultima volta che ci aveva provato era stata brutalmente respinta era come se Emily fosse stata occultata e lei non potesse sapere più niente di lei, ma non voleva arrendersi, non con lei.




I suoi occhi si chiusero improvvisamente e si riaprirono di scatto, la pupilla si allargò velocemente fino a ricoprire quasi del tutto l’iride e il suo sguardo parve perso nel vuoto, poco a poco mentre lo sguardo non mutava le si schiarì un’immagine.




Un ragazzo e una ragazza, uno riccio e castano, l’altra rossa e liscia con una frangetta che le arrivava leggermente sugli occhi.




Gli sguardi erano immobili e fissi fra loro, l’immagine si allargò, il ragazzo sentiva le parole pronunciate dalla ragazza ma Allie non era in grado di sentire, tese i suoi muscoli in uno sforzo e l’immagine si allargò, i due erano seduti su una panchina, alle loro spalle Allie riusciva a intravedere solo mura.




La ragazza, Emily, si sporse in avanti avvicinandosi all’orecchio del ragazzo, allungò la mano per prenderlo ma il ragazzo contrappose la sua e la ragazza si ritirò soffiando leggermente sulla mano come se fosse stata bruciata.




Lei lo guardò con occhi profondi come a rispondergli di aver capito mentre lui incurvò leggermente le labbra sulla sinistra.




Si guardarono per l’ultima volta restando immobili mentre soffiava una leggera brezza, poi si alzarono e si diedero le spalle prendendo a camminare in due direzioni opposte, incontrarono due differenti arcate maestose e ci entrarono, si espanse un vasto giardino verde con degli alberi e studenti svogliati appoggiati agli alberi, fu allora che gli occhi di Allie si ritrassero e lei capì tutto.





Emily era di nuovo a scuola.








 

come avevo detto è piuttosto piccolo come capitolo ma spero che iniziate a capirci qualcosa e beh non so che dire
perciò ' adios bebi ', enchatedfire

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Capitolo 9
*** cioccolata del ritorno ***


rieccomi qui pronta ad infastidirvi con il nono capitolo (: ultimamente non sto ricevendo più nemmeno una recensione per capitolo perciò mmm recensite ? certo che oggi sono molto ispirata btw ecco qui il capitolo spero vi piaccia e fatemelo sapere ;)




capitolo 9


Il cuore le martellava nel petto, Emily, la sua Emily era di nuovo a scuola, non riusciva quasi a crederci.



Era sparita da tre mesi e non si era fatta sentire, non era riuscita a contattarla e ad avere sue notizie e quel giorno invece, quel giorno … tutto stava per cambiare.



Allie si precipitò fuori dalla porta correndo verso la prima finestra che vide e si mise a scrutare con gli occhi il cortile, doveva sembrare una pazza per come era schizzata fuori dalla porta e per la maniera in cui scrutava fuori dalla finestra ma quello non era importante al momento, tutto ciò che importava era che Emily era da lei ora e le cose sarebbero tornate come prima, come quando tre mesi prima …




le si fermò il cuore in gola al ricordo di come aveva lasciato Emily.



Dopo che era sparita Harry, Niall e Louis l’avevano aiutata a riprendersi ed erano diventati ancora più importanti per lei, dopo la partenza di Emily si erano trasformati nella sua casa, la sua famiglia e c’erano sempre qualsiasi fosse il suo problema.


Allie scorse con gli occhi la chioma rossa di Emily, l’unica e la sola.


Scese la scale talmente velocemente che rischiò di cadere per ben quattro volte ma poco le importava, doveva arrivare al più presto da Emily.


Si fiondò sulla porta che le avrebbe consentito l’uscita e non appena si aprì si ritrovò avvolta dal gelo, si portò istintivamente le mani alle braccia mentre correva per il cortile per rintracciare la rossa chioma ma non vide niente.



Gli occhi guardarono il terreno umido, l’aveva persa di nuovo?



-- Non dovresti andare in giro così conciata -  disse una voce alle sue spalle


gli occhi quasi le si riempirono di lacrime avrebbe riconosciuto quella voce fra mille, si girò lentamente aveva quasi paura che tutto quello che stava succedendo fosse un immaginazione ma quando vide il viso delineato della ragazza non ebbe più dubbi, Emily era proprio lì davanti a lei e quella era una certezza.




Aprì la bocca come a voler dire qualcosa ma non riuscì a dire niente, aveva il fiato corto e non si sentiva più in se, si avventò sulla ragazza e l’abbracciò forte, così forte che sarebbe riuscita a fare male a qualcuno di normale ma Emily rimase impassibile



continuò col dire  - ti ammalerai lo sai, vero? - dopo portò lentamente le mani alle spalle della ragazza che la stava abbracciando e la cinse leggermente.



Si staccò con delicatezza dalla presa di Allie e sbatté lentamente le palpebre, gli occhi verdi sembravano talmente scuri che avrebbero potuto accogliere qualsiasi mistero dentro di essi



Emily si tolse la giacchetta marrone da sulle spalle e la poggiò su quelle di Allie poi le fece cenno di seguirla e si avviò verso un piccolo caffè in un angolo, si sedette e fece cenno col capo alla biondina di sedersi anche lei



quella lo fece e subito una cameriera vestita di bianco e nero con la coda alta e perfettamente liscia si avvicinò chiedendo cosa gradissero, Emily guardò Allie e poi nuovamente la cameriera


- una cioccolata calda
- affermò per poi riguardare  Allie  - due-  esordì quella, la cameriera se ne andò lasciandole sole.



- Mi sei mancata - cominciò Allie dopo averci riflettuto per un po’.



il caffè era deserto e i tavolini quasi tutti vuoti a eccezione fatta per altri tre più lontani da loro.



-
dove sei stata tutto questo tempo Emily? -  disse infine con gli occhi leggermente lucidi, non voleva dar a vedere a quel modo le sue emozioni.



Emily rimase impassibile e continuò a guardarla poi portò il viso in avanti e tenne lo sguardo fermo nei suoi occhi.


- Ho capito
- disse Allie mentre la cameriera tornava con le cioccolate calde e le poneva davanti a loro, sorrise e se ne andò.


Allie in quel momento portandosi il cucchiaino alla bocca si ricordò di quando conobbe la ragazza che le aveva cambiato la vita …






 così ecco che entra in scena Emily, tante domande per questo capitolo secondo me perchè le cose iniziano a farsi sempre più complicate  ù_ù
x x enchatedfire

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Capitolo 10
*** Flashback to when ... (prima parte) ***


Vorrei festeggiare questo decimo capitolo perciò lo farò piuttosto lungo :3 sono contenta di essere arrivata fin qui, sinceramente pensavo mi sarei fermata ma sto continuando a scrivere comunque <3 
Devo ammettere che fino a ieri sera non avevo molto per questo capitolo, non ero ispirata.  Ma ieri sono uscita e c’era questo ragazzo che mi ha fatto morire dal ridere e mi ha dato l’ispirazion perciò ecco a voi il nuovo capitolo :3
 
capitolo 10 (prima parte)

Era arrivata da poco nella scuola e non sapeva ancora come funzionassero esattamente le cose lì  a quei tempi, le avevano detto si che era una scuola piuttosto particolare ma non le avevano descritto cosa fosse destinata a fare.


Ricevette una lettera anonima con delle istruzioni da seguire, si vestì secondo queste in total black e si coprì il viso con la maschera apposita che le era pervenuta qualche ora prima.

Ormai erano le undici di sera. 

Con i capelli biondi, ondulati e svolazzanti infilati sotto un berretto nero si diresse al luogo dell’incontro, era fuori dall’istituto in una piazza deserta, vennero messi su di una limousine.


 Allie si guardò intorno ma non osò proferire parola con nessuno di quelli omini neri attorno a lei, nessuno si parlava, nessuno si guardava, capì che non doveva assolutamente fiatare in presenza di quelle persone.


La limousine si fermò bruscamente e qualcuno degli altri aprì uno sportello, Allie scese, nella macchina rimasero solo altre tre persone.



Allie non guardò verso questa e si girò verso il gruppo di ragazzi (o almeno così aveva dedotto dalla statura di questi) che erano scesi con lei dall’auto.

Tutti si sedettero e aspettarono che la limousine fosse ripartita, ci volle un bel po’ di tempo.



Alcuni ragazzi si tolsero la tuta nera e rimasero in giacca e cravatta, uno che sembrava più grande diede ordine di sparpagliarsi formando delle coppie a caso e ognuno andò nella sua direzione.

Rimasta col compagno che le era stato affidato non riusciva a vedere nulla che le desse un indizio, almeno uno, su chi questo fosse, non riusciva nemmeno a capire se era una donna o un uomo.

Il ragazzo o la ragazza la prese per mano con una salda presa sul polso e la trascinò con sé in cima a una collina mentre gli altri ancora si intravedevano in lontananza .

Giunsero su una piccola collina.

Allie notò che v’era la luna piena e si perse un momento a pensare a come era bella, illuminava il bosco facendo intravedere le sagome e i contorni di ciò che la circondava.

Si sentì un fiato sul collo e una mano attorno alla vita che la cingeva di dietro.

Poi una voce quasi impercettibile, dopo aver inspirato a lungo le sussurrò all' orecchio

- Trips … giusto ? - ma il tono che usò non era propriamente quello di domanda.


Allie si sentì raggelare, la voce che aveva parlato era la cosa più affascinante che avesse mai udito.

Non aveva una sfumatura, il tono era pacato e distaccato ma nello stesso tempo armonioso e fluido, era il tono che un incantatore di serpenti usa su uno di questi, il tono di una mamma verso il suo bambino piccolo quando lo vede per la prima volta, il tono che Emily usò su di lei quando la conobbe.


L’altra mano del suo compagno le accarezzò la guancia e un piccolo biondo ciuffetto ribelle che faceva tre giri su se stesso lungo il viso della ragazza.

Allie era pietrificata, nella sua testa si accavallavano milioni di domande e milioni di pensieri a cui non riusciva a dare una risposta.

A un tratto le parve sentire dietro di se una risata debole e sommessa alleggiare nell’aria.

In quel momento si rese conto che il suo compagno aveva lasciato la presa su di lei, si girò molto lentamente senza capire bene cosa stesse succedendo mentre una dolce risata le penetrava le orecchia e la mente. Il suo compagno smise di ridere continuando però a tenere un piccolo sorriso sulle labbra che si spense poco dopo.

Questo le rivelò il suo volto.

Era una ragazza, davvero bellissima con dei capelli rossi magnifici e degli occhi stupendi da togliere il fiato

- Emily - disse la rossa guardando Allie alche anche lei si scoprì il volto e fece ricadere la sua cascata di morbidi capelli biondi che erano talmente ondulati quella sera da sembrare addirittura ricci.

Quello fu l’inizio dell’amicizia più bella che avesse mai avuto, l’amicizia che la fece divertire di più ma anche quella che la fece rattristare di più, quella che la fece sentire amata ma anche sola, quella fu una vera amicizia di quelle che si trovano solo nei film.


Per tutta la vita Allie aveva desiderato trovare un’amicizia così e finalmente quella sera sotto la luna piena e il vento che le scompigliava i capelli ci riuscì.


Passarono quasi due ore sedute su una panchina là su quella collina che le sarebbe rimasta per sempre nel cuore, fecero amicizia e si conobbero.

Emily risultò essere una ragazza divertente e molto pacata allo stesso tempo, era complessa ed enigmatica, difficile da decifrare come un’equazione con un grande punto interrogativo sopra.

A un certo punto della serata la Rossa guardò il suo orologio e invitò Allie a seguirla giù dalla collina, non rispose alle domande della bionda su dove stessero andando limitandosi a concederle un sorriso pieno di mistero che le diede un piccolo brivido di pericolo.

Camminarono nel bosco per almeno dieci minuti prima di arrivare in quel posto che ancora oggi ricorda essere magico.
Un grande piazzale circolare era situato in mezzo al bosco, era bianco e fatto interamente di pietra. Al centro v’era un grande focolare che si innalzava maestoso illuminando tutta l’improvvisata pista da ballo.

Gli alberi attorno sembravano crescere solo lì, Allie non ne aveva mai visti di così particolari, erano dei boccioli argentati che si mischiavano con un rosa chiarissimo e al centro c’era della forte luce bianca che li faceva brillare espandendone i colori sui corpi di chi passava vicino, sulla sua testa Allie vide galleggiare dei bicchieri da cocktail pieni di strani liquidi celesti, argento, verdino e rosa.


Una musica leggera riempiva l’aria ma lei non riuscì a capire da dove provenisse.

C’era qualche panchina bianca sotto alcuni alberi che sembrava essere messa lì per dare oltre a un rifugio in cui sedersi anche una certa privacy.

In fondo Allie vide un lungo porticato e una specie di cappella da giardino grande e bianca, circondata da fiori verdi e gialli che emanavano luce propria.

Si perse a rimirare ciò che aveva attorno risvegliandosi dai suoi pensieri solo quando Emily la prese per mano conducendola vicino a una delle panchine più vicine alla grande piazzola bianca.


Lì Allie conobbe tutte quelle persone che le furono vicine per il resto della sua vita.




Spazio tutto per me :3
volevo scusarmi per il ritardo perchè proprio avevo un blocco perciò scusatemi è_é
vi prego di recensire numerosi, mi rattrista molto vedere gente che segue e mette nei preferiti oppure le visualizzazzioni senza che mi scriviate due paroline sul mio lavor çç
inoltre vorrei dire una cosa sul prossimo capitolo, anche quello sarà di spiegazione e metterà in chiaro molte cose che in questo capitolo sono state lasciate in sospeso, se non ve ne foste ricordati questo era un flashback.
In ogni caso sempre nel prossimo capitoli ho già molto da raccontare sulle coppie quindi penso che non ci metterà molto ad arrivare.
Ora siccome sono al decimo capitolo volevo fare dei ringraziamenti come dio comanda uu

perciò ringrazio:

- per le recensioni a cui ho risposto volta per volta :  saketta , Kimiko Chan VigeeleBrune e Umbreon

- per aver inserito la storia tra le preferite : acido clorico , Francesca_90  e grow
- per aver inserito la storia tra le ricordate: Jessica e xitsbreakout

- per aver inserito la storia tra le seguite :
1-  debby 92
2 - Delenina
3 - Derekkina2
4 - Illyria86
5 - Kalimera2
6 - Kimiko Chan
7 - Lady Sparda
8 - LauraG86
9 - leonedifuoco
10 - saketta
11 - shalyssa
12 - So_Elena
13 - toto
14 - Umbreon
15 - Vale999
16 - you_and_me
17 - Yuuki_Shinsengumi
18 - _petrova_
grazie davvero a tutti di cuore *-* 
enchatedfire xx

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Capitolo 11
*** forever and always ***


enchatedfire:
okay, piccola introduzione, per farmi perdonare per l’attesa ho scritto un lungo capitolo ma non molto succulento in fin dei conti, perciò ehm … per andare avanti voglio quattro recensioni signori (??)
sono passata alle minacce, essi uu
anche se sono molto contenta perchè per l'ultimo ho ricevuto tante recensioni rispetto agli altri :3
poi per chi mi seguisse da prima avviso che ho abbassato il rating e ho trasferito da originali a one direction
(non ricordo se l'ho già detto)
buona lettura :D
 


Capitolo 10 (parte due)
Emily si sedette accanto a tre persone che parlavano fra loro, quando se ne accorsero i ragazzi si voltarono ma Emily non li guardò subito perché era occupata a fare segno alla biondina di sedersi accanto a lei, i ragazzi la guardarono e lei si sentì estremamente in imbarazzo perché tutti la fissavano.

Lei è Allie” esordì la rossa facendo cenno verso la ragazza.
Dopo aver fatto le presentazioni  il biondino, chiamato Niall si alzò e invitò Emily a ballare, raggiunsero in fretta la pista da ballo, dove la musica aveva iniziato a suonare da poco.

Era un ballo piuttosto particolare, Niall era nella posizione che ha di solito il maschio per ballare mentre Emily invece di essere nella posizione della dama aveva le sue spalle appoggiate al petto di Niall, le dita della destra del biondo e le sue erano intrecciate e chiuse in un pugno delicatissimo, la mano sinistra di Niall invece era poggiata su quella della rossa che la aveva sulla sua pancia.


Iniziarono a ballare questo ballo che Allie non aveva mai visto e restò quasi ipnotizzata a guardarli danzare, nonostante anche altre coppie si fossero unite a loro,c’era qualcosa nel modo in cui ballavano assieme che catturava la sua attenzione talmente tanto da farla rimanere come ipnotizzata.


Sembrava un misto tra un tango e un valzer ma ballato come quando era ancora considerato indecente.

A un certo punto si sentì toccare sulla spalla e si girò per trovarsi davanti due facce sorridenti rispettivamente Harry  e Louis che le dissero di seguirli, lei senza farselo ripetere a lungo si alzò e si incamminò dietro i due ragazzi.

Arrivarono dietro a uno strano albero non molto lontano dalla pista da ballo e Louis si accovacciò a terra scoprendo una buca sul tronco dell’albero, ci infilò la mano e Allie vide che stava estraendo dei bastoncini bianchi.

Li spezzo in frammenti più piccoli e guardando il riccio con uno sguardo di intesa si avviarono tutti vicino alla pista da dove erano venuti, accovacciati in un angolo.

Louis prese a lanciare un bastoncino al centro della pista, poi guardando i due decise che sarebbe andato lui prima.

Il ragazzo si lanciò nella pista saettando tra le coppie ballanti e arrivato vicino al punto in cui era caduto il bastoncino, si piegò e allungò la mano per raccoglierlo facendo quasi inciampare i due, poi più veloce della luce si precipitò dai due con un sorriso stampato in volto e si scambiarono un cinque.

In quel momento Harry prese due bastoncini e lì gettò in pista, poi prese per mano Allie e facendole un occhiolino che causò molte risate da parte della ragazza, la trascinò in pista dove facendola volteggiare andò a urtare molte persone, ma non smettevano di ridere.

A un tratto Harry le fece fare un caschè che non c’entrava molto col ballo che era in corso e Allie allungò la mano fino a prendere il bastoncino rimasto a terra finché Harry non la sollevò.

Rimasero a fare questo giochetto per un bel po’ aumentando sempre la ‘posta in gioco ’ e ottenendo degli sguardi di rimprovero da alcuni dei più grandi presenti, ma non li importava molto.

A un certo punto furono interrotti dal ritorno di Niall che spiegò come Emily gli era stata portata via da un  belloccio di turno facendo ridere gli altri e invitò Allie a ballare con lui.

Lei prima si rifiutò in quanto non era una gran ballerina e lo avrebbe fatto sfigurare ma dopo poco si convinse grazie alle incitazioni ricevute.

Niall prese Allie per mano e insieme camminarono quasi sotto il centro della pista, dove Allie essendosi messa in posizione per partire aveva già puntato lo sguardo a terra per controllare che i suoi piedi non facessero nulla di sbagliato.

Ma Niall sciolse la presa con la mano della ragazza e portò il suo indice e il suo pollice al mento della ragazza costringendola a guardare verso l’alto e per un momento Allie fu quasi catturata dallo sguardo ipnotico e dai bellissimi occhi del ragazzo.

Lui le sorrise e le disse di non pensare molto a ciò che facevano i suoi piedi ma di lasciarsi trasportare dalla musica, lei annuì e ricambiò il magnifico sorriso che il ragazzo le aveva riservato poco prima.

Allie non era il tipo di ragazza che balla, di solito quando andava alle feste preferiva starsene seduta in un angolo a sorseggiare il suo drink, era una ragazza piuttosto timida quando si trattava di mettersi in mostra davanti a tante persone e si creava molto spesso dei complessi assurdi ma con Niall quella sera si sentì libera di ballare perché lui sapeva metterla a suo agio e non le dava pressione,mentre ballavano chiacchierarono di molte cose ma a un certo punto vennero interrotti.
Qualcuno batté sulla spalla del biondino che si girò trovandosi davanti degli occhi scurissimi.

‘Ti spiace se mi rubo la tua dama, Horan?’ a quei tempi ancora Allie non lo conosceva ma entro una mezzora sarebbe stata una delle persone che più odiava .

Niall guardò Allie cercando di percepire un consenso o un no secco ma nessuno dei due venne dalla ragazza si limitò a scrollare le spalle.

Il biondino lasciò Allie con il ragazzo dai capelli e gli occhi neri che , Allie dové ammettere, era proprio un bel ragazzo.

‘Aaron. Aaron Carter’ disse lui mettendo le sue braccia attorno al corpo di Allie prendendo il posto del biondino.

‘Allie '  disse la ragazza ‘ Trips' aggiunse dopo una pausa.

Per tutta la durata del ballo il ragazzo le fece domande sul suo arrivo e sulla sua vita, domande che in certi casi le sembrarono addirittura troppo personali ma quando lei gli rivolgeva le stesse domande, lui semplicemente ci girava attorno ed evitava di rispondere.

Man mano che ballavano Allie sentiva la mano del ragazzo scendere sempre di più verso il suo fondoschiena.
All’inizio non ci fece caso perché magari era solo un caso che gli fosse scivolata, ma dopo un po’ ne fu alquanto sicura.

‘Perciò cosa ne pensi di me?’ esordì il ragazzo di punto in bianco con un accenno di malizia nella voce.
Allie si portò le mani dietro la schiena e trascinò la mano del ragazzo più sopra allontanandola dal suo fondoschiena.

‘Penso che dovresti tenere le mani a posto ’ disse leggermente seccata e con una punta di cinismo.
E proprio in quel momento la canzone finì.

‘E’ stato un piacere ballare con te' disse Allie con molto sarcasmo nella voce.

Il ragazzo storse le labbra in un sorriso amaro e si girò andando verso un gruppo di ragazzi che dovevano essere suoi amici.
Allie distolse lo sguardo e si precipitò da Harry e Louis che erano intenti a parlare molto vicini su una panchina, non vide né Niall né Emily e pensò fossero tornati entrambi a ballare.

‘ Hey, interrompo qualcosa?' disse una volta avvicinatasi a i due sorridendo.
‘ No’ disse Louis ‘no figurati’ affermò con più convinzione.
‘Okay, se lo dici tu’ disse Allie e fece per sedersi.

‘Ho un’idea!’ esclamò Harry
‘quale?’ chiese il ragazzo accanto a lui che evidentemente non aveva compreso ciò a cui si riferiva l’amico.

Il riccio si avvicinò all’orecchio dell’amico e gli bisbiglio ciò che gli passava per la mente.
Una volta allontanatosi fissò l’amico in attesa di una sua risposta, lui lo guardò inespressivo per un po’ ma dopo poco sul suo volto si dipinse un sorriso che equivaleva a un si e restarono a guardarsi per un po’ complici nei loro complotti.

Allie fece un colpo di tosse, di proposito.
‘che tenera’ disse Louis.
Il riccio si alzò con lui e presero uno per una mano e l’altro per l’altra Allie.

Entrambi la trascinarono per molto tempo attraverso il bosco senza dirle niente su dove stessero andando e ignorando le numerose domane della bionda.

‘Siamo quasi arrivati’ disse Harry in quel momento.
‘Evviva’ rispose sarcasticamente Allie con poca finta eccitazione.
‘ Ed dai! ’ (l’ha corretto word per me è eddai haha) la rimproverò Louis con un finto broncio sulle labbra.

Allie anche se li aveva conosciuti da poco si sentiva come se li conoscesse da sempre, come quando incontri una persona e sai o speri immediatamente che questa sia tua amica *

‘Arrivati!’ esordì Hazza.
‘Finalmente’ disse la ragazza sorridendo
L’avevano condotta in una specie di portico in mezzo alla foresta (tipo quello di cinderella story ) e c’erano dei violini che sembravano suonarsi da soli e tutto attorno era pieno di candele che emanavano un odore buonissimo.

‘E’ … E’ fantastico’ fu l’unica cosa che Allie ruscì a dire in quel momento mentre continuava a guardarsi attorno
‘Io e Louis ci portiamo le ragazze che vogliamo rimorchiare’ disse Harry convinto di ciò che affermava
‘ci facciamo da spalla a vicenda’ aggiunse Louis annuendo

Allie fece una pausa

‘Perciò questo significa che mi volete rimorchiare?’ disse lentamente scandendo ogni parola pronunciata in modo piuttosto imbarazzante

I tre si guardarono e scoppiarono a ridere

‘No no’ dissero insieme Louis ed Harry
‘Meglio, non sono mica una macchina io, pfft’ continuò Allie (battuta pessima)
 

‘Mi sembrava di averli visti venire da queste parti, sicuramente saranno qui’ sentirono una voce in lontanaza
Dopo poco tra gli alberi si videro spuntare due figure, Niall e Emily
‘Eccovi!’ disse Niall.
‘Abbiamo avuto dei problemi a trovarvi’ disse Emily con la sua voce quasi ipnotizzante e poi sorrise
Allie non l’aveva ancora vista sorridere e pensò che avesse un sorriso magnifico.

‘Wow!’  si lasciò sfuggire
‘Cosa?’ disse Niall
‘Meglio andarcene ’ annunciò Harry
‘Sennò qui non saremo noi a rimorchiare stasera' disse Louis


‘Simpatico’ questa era Allie e un leggero filo di sarcasmo, un mix perfetto.


‘Sapete penso che diventeremo degli ottimi amici’ disse Allie
‘anche io’ affermò Emily.
E poi si incamminarono per tornare alla festa.
Amicizia, eh?
Dicono sia difficilissima da trovare ma forse se si è fortunati una speranza c’è.


-----------------------
e dopo aver finito in maniera abbastanza suspance (ma niente affatto)
mi arrabbio con voi perchè i miei mi hanno ripresa perchè sono ancora sveglia.
ma che balls...
mamma: valentina (che poi sarebbe il mio nome, stile voce dell'oltretomba)
io: *pausa* ehm... si?
mamma: è mezzanotte!
io: veramente no...
mamma: mancano cinque minuti (voce seccata)
io: veramente sei
papà: spegni 'sti (parolaccia) computer ( a mamma, plur. perchè c'è mia sorella anche in piedi haha)

e io fo finta di niente u_u

*tipo un imprinting alla Jacob haha (non sono una fan uu)




bene, fine capitolo.
fatemi sapere.
Il flashback è finito perciò dal prossimo capitolo riprendo normalmente uu


bye :33

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Capitolo 12
*** pistacchio & coconut ***


enchatedfire:
ed eccomi qui con un capitolo pubblicato velocissimamente WOOO!
lo so che avevo chiesto quattro recensioni e me ne sono arrivate due ma lo avevo scritto e lo volevo pubblicare haha
alla fine trovate delle cose maGGIche *WWW*
buona lettura uu


Capitolo 11

Emily continuava a sorseggiare la sua cioccolata calda mentre Allie le raccontava degli avvenimenti del periodo nel quale non c’era sta ma soprattutto quelli degli ultimi giorni.

La ragazza dai capelli rossi se ne stava lì ad osservare l’amica parlare con il suo sguardo incantatore, non si capiva mai esattamente a cosa pensasse, Emily era una ragazza decisamente particolare, una di quelle persone che incontri solo una volta nella vita, era affascinante, si questa era la parola che meglio la poteva descrivere.

Allie sentì il telefono in tasca vibrarle e lo estrasse, un messaggio:
“ alle sette da me,A.”

Doveva aver preso il suo numero dall’elenco speciale, figurarsi se si fosse scomodato ad andare a cercarla, quello stupido ragazzo.

Allie passò il telefono all’amica facendole leggere il messaggio e scrollò leggermente le spalle.
Rimise il telefono in tasca dopo aver guardato l’orario,era quasi ora di pranzo.

“Io ho qualche faccenda da sbrigare” disse Emily.
“Io dovrei andare a cambiarmi” aggiunse Allie con un sorriso.
“che ne dici se passo da te tra un’oretta e andiamo a pranzo assieme, Allison ?”
“Era una vita che nessuno mi chiamava più così,ems. Ma va bene, mi cambio e ti aspetto in camera” disse alzandosi e lasciando scritto il numero della sua camera su un tovagliolo del bar in modo che le facessero pagare il conto alla prossima ordinazione in camera, era un servizio comodo che utilizzava la scuola per chi non aveva soldi con se.

Allie percosse tutti i corridoi con un sorriso sulle labbra era davvero contenta che Emily fosse tornata, sarebbe tornato tutto come prima ora che lei c’era.

Arrivata in camera Allie si sdraiò sul letto, aveva perso tutte le sue energie non appena aveva varcato la porta.
Se ne stette lì per un bel pezzo a guardare il soffitto che in quel momento sembrava la cosa più interessante che potesse esistere.

Dopo circa un venti minuti si alzò e si spogliò rimanendo nella sua biancheria di pizzo rosa.
Si diresse in bagno e rilesse il post-it che si era lasciata, finalmente quel pomeriggio avrebbero riparato il suo bagno, se non si fossero creati nuovi problemi.

Le avevano chiesto di rimanere fuori dalla stanza per un’ora e mezza per avere totale libertà quindi quel pomeriggio avrebbe dovuto trovarsi qualche cosa da fare.

Uscì dal bagno dopo essersi spazzolata i capelli e aprì l’armadio cercando di trovare ciò che cercava (vestiti e accessori: http://i54.tinypic.com/2qd05f5.jpg scarpe: http://i51.tinypic.com/2hnnhp1.jpg NB: le scarpe sono nere e più nuove, indossa anche i calzini)

In quel momento bussarono alla porta, doveva essere Emily.

“Avanti!” disse restando dietro l’anta dell’armadio.
La porta si chiuse e si sentirono dei passi seguiti da una tosse imbarazzata.

Allie si voltò e alzò lo sguardo.

Niall.

“Ehm” disse diventando rossa mentre il biondino si girava verso il muro.
“scusa non pensavo fossi tu” disse Allie mentre si metteva i collant e si infilava la maglia.

“puoi girarti ora, sai?” disse Allie al biondo che era ancora girato verso il muro e non sembrava intenzionato a muoversi di un millimetro.
“posso?” ripeté con molta poca convinzione

“uh,uhm” mugolò Allie invece di un si mentre si sedeva sul letto e si infilava le calze.
Il biondo si sedette accanto a lei sul letto guardandola.

“non che questo mi dia fastidio ma sei venuto per fissarmi o cosa?” disse Allie girandosi verso di lui e sorridendogli.

Il ragazzo distolse lo sguardo velocemente e lo puntò sulla porta chiusa che era decisamente meno interessante di ciò che fissava prima.
“In verità sono venuto perché Harry e Louis mi hanno detto di aver visto…”

“Emily, si lo so” disse Allie sorridente

Il biondo si girò verso di lei e restò a fissarla mentre sorrideva, che sorriso magnifico aveva quella ragazza.

“Ehm, vi siete già viste allora?” chiese per rompere il silenzio
“Si, l’ho vista stamattina appena è arrivata, il mio potere ha ripreso a funzionare” disse mentre allacciava l’ultima scarpa.

“Prima ti ho fatto entrare perché pensavo fossi lei” aggiunse la ragazza
“ah.” Si fece sfuggire il ragazzo con tono un po’ amaro e dispiaciuto senza nemmeno pensarci.

“Però mi fa piacere che tu sia venuto qui per dirmelo” disse Allie rialzandosi dopo aver finito di fare il fiocco alle scarpe e avvicinandosi alla guancia del biondo lasciandoci un leggerissimo bacio.

Poi si tirò indietro di scatto senza aver effettivamente pensato a ciò che aveva appena fatto.
Per un po’ rimasero lì a guardarsi negli occhi, fu solo qualche secondo ma sembrò quasi un eternità.
Poi entrambi distolsero lo sguardo puntandolo a terra.

Fu Allie la prima a parlare.

“Io sto aspettando Emily per andare a pranzare, vieni con noi?” disse cercando di rompere quel silenzio che si era formato.
“ehm, no… non posso, devo raggiungere i ragazzi per una mini sessione di football”
“uhm” annuì Allie

“se vuoi poi potete venire a dare un occhiata, giochiamo sempre al solito posto, il campetto vicino all’altalena nascosta che abbiamo messo l’anno scorso.”
“okay” disse la ragazza accennando un sorriso.

Niall si alzò.
“Sarà meglio che io vada adesso” disse tenendo lo sguardo fisso a terra.

Lo alzò per un secondo e incontrò gli occhi di Allie, inutile dire che lo riportò subito a terra.
Ci fu un altro silenzio imbarazzante che in quei giorni continuava a ripetersi frequentemente.

“Uhm… riguardo a ieri”iniziò
“facciamo finta che non sia successo niente” disse Allie di scatto senza espressività nella voce parlando come se non fosse nemmeno lei e si stupì di averlo detto perché fu come se non ci avesse nemmeno pensato.

Niall alzò lo sguardo da terra e la guardò fisso negli occhi senza proferire parola.
Era come se non si aspettasse quella reazione che invece era la più ovvia.

Poi guardò nuovamente verso terra e si portò una mano dietro la nuca massaggiandosi il collo e facendo passare le dita fra i morbidi capelli.

Allie desiderò toccarli e accarezzarli, sentire l’odore dello shampoo di Niall e il suo odore che si mescolavano in quel profumo che lei amava e che sembrava farla impazzire negli ultimi giorni.

Niall lasciò cadere il braccio lungo il suo corpo e si ritrovò Allie davanti.
In un momento erano stretti in un abbraccio.

“Ti voglio bene, pistacchio” le sussurrò all’orecchio stringendola fra le sue braccia.
“Ti voglio bene, cocco” rispose la ragazza in un sussurro sentendosi talmente a suo agio in quell’abbraccio che avrebbe voluto non finisse mai.

Ma dopo qualche secondo si staccarono entrambi, si guardarono e sorrisero, guardandosi negli occhi.
Quegli occhi che Allie amava più di qualsiasi altra cosa e di cui era sempre stata gelosa.

Niall, osservò la perfezione del volto della ragazza sentendo un improvviso vuoto causato dalla loro distanza.

“ora è davvero necessario che io vada” disse a bassa voce storcendo le labbra in quella che era la pessima imitazione di un sorriso.
“okay” sussurrò Allie verso Niall che ormai aveva stava già uscendo dalla stanza.

Lui non si girò a guardarla, non sapeva nemmeno perché ma non poteva farlo.

Appena Allie fu sola si buttò sul letto e abbracciò il cuscino.
Non aveva parlato a nessuno della situazione con Niall, neanche a Emily quella mattina.
Spinse la faccia nel cuscino e le scese una lacrima calda che tentò di soffocare a tutti i costi.

Quel cuscino sembrava l’unica cosa chiara in quel momento.
Rimase così finché non sentì qualcuno bussare fievolmente alla porta.
Allora andò ad aprire.


----------------
l'inizio faceva solo un po' schifo vero?
non ditemelo, lo so uu
recensite uu
3 recensioni e vo avanti e questa volta sono seria uu
la scuola sta per riniziare e io sono a terra coi compiti.
domani mi alzerò alle sette e accenderò il pc a pranzo, poi lo spegnerò e studierò e nessuno mi potrà distrarre!
*so già che non è vero*
posto ora cosi enchanted va a ninna leggendo qualcosa <33 haha
che dovevo dire più? bhdsajkdiwbqonja
okay. fine.

sorpresa:
ecco a voi Aaron Carter http://i51.tinypic.com/nfi14h.png & http://i51.tinypic.com/4fu23t.png

ecco a voi Cameron Gray http://i52.tinypic.com/de48yf.png

ecco a voi Christal Ferbs http://i56.tinypic.com/qrxnix.png

ecco a voi Emily Fitch http://i54.tinypic.com/1127jvm.png

ed ecco a voi *rullo di tamburi* Allie Trips (che ci tengo a precisare non è la swift è rappresentata in questa foto (per i capelli) e nel video back to december www.youtube.com/watch?v=QUwxKWT6m7U&ob=av3e ) http://i51.tinypic.com/mto4yo.png

lasciatemi le opinioni uu

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Capitolo 13
*** baby it's cold outside ***


enchatedfire:
sto postando dinuovo *çç*
sto  diventando  una grande!
AHAHA *________________*
okay, fatemi sapere uu



Capitolo 12

Emily entrò dalla porta trovando l’amica in piedi che prendeva una mini porchette.
No Allie non voleva farsi vedere in quelle condizioni dalla rossa.

“Andiamo?” chiese
“Certo ho finito, ems” rispose Allie.
Emily uscì dalla porta seguita da Allie.

“Cos’è che avevi da fare?” chiese la biondina
“Sono dovuta passare in segreteria per le scartoffie. Mentre ci andavo ho incontrato Curly & Louis, non sono cambiati affatto quei due” disse con un sorriso sulle labbra che aveva un gran che di nostalgico.

“Si. Restano sempre gli stessi coglioni di sempre” disse Allie sorridendo.
“Non ho ancora visto Niall però” disse Emily riflettendoci.

“Oh” si lasciò sfuggire Allie.
“come oh?” la guardò interrogativa l’amica.

“E’ passato in camera dicendomi che Harry & Louis ti avevano vista per informarmi nel caso non lo avessi saputo” disse poco convinta

“ah, certo” rispose Emily con la sua voce assorta  guardando nel vuoto.

“sto morendo di fame”  se ne uscì Allie ansiosa di cambiare discorso.

“mai quanto me” ribatté la rossa con molto finto entusiasmo.

“stamattina ti ho vista con il mio potere, sai? Mentre non c’eri non riuscivo a focalizzarti ma stamattina ti ho vista fuori dalle mura della scuola parlare con quel ragazzo, chi era?” domanda inopportuna . Allie lo sapeva che Emily non poteva parlarne e inoltre non è che volesse farlo, era una che si teneva le cose per se.

Ma presa dalla tentazione l’aveva fatta lo stesso.
La rossa la guardò e basta.
Allie aveva avuto conferma dei suoi pensieri.

Non si riusciva mai a sapere niente da Emily.
Se non voleva dirglielo prima o poi l’avrebbe scoperto da sola.

“oggi pomeriggio devo vedere un paio di persone qua e là e tornare in segreteria, stanno organizzando anche l’incontro con Nove perciò sarò più o meno impegnata fino a stasera.” Disse la rossa.
“Oh e io che cercavo compagnia” sbuffò Allie.

“come mai?”
“bagno fuori uso,lavori. Sono indesiderata nella mia stessa stanza, wow.” 
Finto entusiasmo più più on!
“Dovrai fare a meno di me, sono desiderata ovunque a quanto sembra” disse Emily incarnando le sopracciglia e poi rilassandole immediatamente.

Proseguirono fino ad arrivare al portone che permetteva l’uscita dai dormitori.
Allie lo spinse ed uscì per prima.

“ Brrr … che freddo” si lamentò essendo stata colpita dal freddo.
“forse se avessi messo dei veri pantaloni invece di quelle calze pesanti non moriresti così tanto di freddo” le fece notare l’amica.

“forse se avessi messo dei veri pantaloni invece di quelle calze pesanti non moriresti così tanto di freddo” la scimmiottò l’amica “tanto la mensa è qui vicino e poi lo sai com’è il tempo qui vicino, capace che tra poco usciamo e si sta benissimo, magari non tira neanche più freddo”

“ovviamente” disse Emily “mi era mancata la scuola, sembra passato così tanto tempo da quando non c’ero”
“non è che sembra, è passato davvero ems”
fece notare Allie.

Emily alzò il volto verso il cielo
“secondo me tra poco pioverà”

Allie imitò l’amica.
“No, non direi, è solo qualche nuvola di passaggio secondo me non porta pioggia.”

“io non sbaglio mai sulle previsioni, allie” le disse la rossa.
“certo” rispose e dopo una pausa lo ripeté “certo”

“hanno reso di nuovo funzionante la mini mensa all’esterno?” chiese Emily.
  “no,non ancora, hanno ancora problemi.”

Continuarono a camminare parlando del più e del meno finché non arrivarono in mensa.

Era piuttosto presto quindi c’era davvero pochissima gente, se poi si aggiungeva che la maggior parte delle persone erano nelle loro case fuori dalla scuola si poteva dire che la mensa era praticamente vuota.

Perciò non ci volle molto e  prendere il cibo e mettersi sedute al loro abituale tavolino.

Quando finirono di mangiare Allie propose di andare a trovare i ragazzi ma Emily declinò l’offerta dicendo che aveva delle cose da fare nei dintorni e che sarebbe stato meglio per lei sbrigarsi prima della sera.

Così Allie uscì dalla mensa  diretta dove Niall le aveva detto avrebbero giocato a football.

Niall.

Si girò un momento verso  la mensa e si accorse che Emily era andata vicino alla Ferbs.
Da quando era tornata Emily era strana, non sembrava molto lei, c’era qualcosa di diverso, qualcosa era cambiato.

Perché era andata a parlare con quella lì?

Allie vide che la Ferbs si alzava dal tavolo e prendeva Emily per mano.
Che cosa diavolo stava accadendo?

Allie si voltò appena in tempo perché Emily o qualcuno la vedesse e iniziò a correre verso il campetto dove erano i ragazzi con un mare di idee che le frullavano per la testa.

Correndo si sentì più libera, l’aria sul suo viso e tra i suoi capelli la fecero sentire come se avesse potuto spiccare il volo e fregarsene di tutto e di tutti, andare in un posto dove non c’erano problemi e ogni cosa andava sempre per il verso giusto.

Arrivò al campetto con il respiro affannato dalla corsa, sembrava sul punto di buttare fuori l’anima, si portò una mano al cuore che batteva velocissimo ed espirò per poi ispirare velocemente molte volte.

Vide i ragazzi e andò a sedersi sulla quarta fila delle gradinate.
Si perse nel guardare come i ragazzi giocavano, sembravano così spensierati, come se niente potesse urtarli.

Mentre giocava col suo ciondolo sentì dei passi molto vicini a lei e alzò lo sguardo, era Niall.

“hey” disse senza usare propriamente un tono di voce.
“hey, sei venuta” disse Niall facendo trasparire una lieve nota di felicità dalla voce
“eggià” sorrise lei.

Il ragazzo aprì una bottiglietta che era poggiata lì accanto e se la portò alla bocca bevendo.
Allie rimase lì a guardare le sue labbra poggiate sull’imboccatura e il suo collo che vibrava sottolineando il pomo d’Adamo sporgente del ragazzo ogni volta che mandava giù un sorso d’acqua.

Quel biondino era di una bellezza incredibile e nemmeno se ne rendeva conto.
I suoi occhi erano chiusi in due fessure e i lineamenti erano molto rilassati.

Smise di bere e chiuse la bottiglia.

Allie penso che anche il suo braccio e la sua mano fossero bellissimi.
Poi si allungò e lasciò la bottiglia a terra da dove l’aveva presa.

Anche la sua spalla era bellissima.
Che pensieri si stava mettendo a fare?

Stupida ragazza.

“allora…” disse Niall ma venne interrotto da un tonfo.

Entrambi si girarono per vedere Louis sdraiato su Harry a terra.

“Mi hai fatto malissimo!” si lamentò Harry
“ma cosa dici pasticcino mio?” disse Louis avvicinandosi e prendendogli a pizzicotti le guancie
“ahia!” disse Harry divertito

“se vuoi ti do il bacino e ti passa la bua” disse Louis avvicinandosi alla guancia del ragazzo mentre era ancora steso su di lui e stampandoci un bel bacio per poi staccarsi subito.
“vedi la bua è sparita, la bua non c’è più” disse portando le mani sulla pancia del riccio e iniziando a fargli il solletico.

Harry scoppiò in una grandissima risata ma non si fece battere e si spostò in modo da essere lui sopra Louis e così da avere lui il sopravvento e quindi facendogli patire il solletico facendolo muovere tutto implorando di smetterla.

“Smettila! Smettila!” urlò Louis

Harry si avvicinò al suo orecchio mentre continuava a solleticarlo “e tu che mi dai?” gli sussurrò, doveva essere come una presa in giro ma lì sembrò come se gli avesse appena fatto una proposta alquanto sconcia.

Quando se ne rese  conto si allontanò e guardò negli occhi Louis, evidentemente entrambi avevano avuto lo stesso pensiero. Restarono lì a fissarsi un po’ in silenzio, poi Harry si alzò e tese la mano verso Louis.

Il ragazzo la afferrò e si alzò aiutato dal riccio.
Poi facendo entrambi finta di niente iniziarono a correre per tutto il campo.

“Certe volte mi chiedo come faccio ad essere loro amica” commentò Allie.
“sai, certe volte me lo chiedo anche io” disse Niall.

Poi si guardarono e sorrisero entrambi.

“verresti con me per un po’?” le chiese Niall.
Allie annui e insieme uscirono dal campo di calcio entrando in un piccolo vialetto di alberi messi a formare un portico nascosto…

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piccola parentesi ()
se avete notato degli errori grammaticali ditemelo perchè non ho riletto e perciò non so se ne ho commessi
mamma tra poco mi piccherà a sangue, stasera si che l'ho fatta innervosire .-.
okay, ehm. cinque recensioni per andare avanti ;D
ci tenevo a ringraziare per l'altro capitolo perchè ne avevo chieste tre e ne avete fatto quattro perciòòò VI AMOOO *______________*
okay, fatemi saper haha
notte a tutti belli e brutti (??)
 
 
 
 

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Capitolo 14
*** the tree house, the swing & the old oak. ***


Dio ho dormito malissimo! Ho fatto tre sogni assurdi òò
Il capitolo è scritto così come avrei postato ieri sera se il router avesse funzionato, sono troppo pigra per riscriverlo:
(mi scuso con martins e chi mi parlava su twitter ma è sta una causa di forza maggiore çç)

Non potete immaginare quanto io sia stanca, penso che sia stata una delle giornate più stancanti della mia vita. Abbiamo fatto io,mia sorella e la nonna materna 115 panzerotti: mi sento morire.
Poi giusto per non annoiarci siamo stati tutto il pomeriggio alla fiera del paese (paese della nonna [??]).
Sono figa perché uso le parentesi quadre, essi (??)

Sono uscita stamattina di casa che avevo i capelli pulitissimi e stasera ce li ho sporchi come se non li lavassi da tempo immemore.
Domani mattina doccia e poi studio intensissimo ( i compiti delle vacanze non hanno senso)
Ho pensato, e se abitassi in una grande città piena di smog, quanto spesso li dovrei lavare?

Suppongo tipo tre volte al giorno -.-
Poi mi sono leggermente incazzata alterata perché hanno cambiato gestione alla cartolibreria dove vendevano i diari della coca cola sempre in questo paese e perciò tipo il mio umore ha toccato il fondo -.-

Che cretini!
Detto ciò avrò mangiato pochissimo oggi perché non avevo fame, io non sono una che mangia molto normalmente ma se le cose mi piacciono davvero tanto (come i panzerotti ) sono capace di mangiarne in quantità assurda.

Cose belle della giornata: ho comprato sei bicchieri della coke *___________*
(se non si fosse capito io A M O la coca-cola. E ci tengo a precisare che non è per moda -.- lo fo da quando ero piccolissima e col tempo non è cambiato)

Poi mi son scolata un litro e mezzo di coke tutta da sola :33
(se dite che gonfia non vi parlerò probabilmente perché non ci credo -.-)
Ora vi sto raccontando la mia giornata invece di postarvi il capitolo haha

Mi scuso.
Solo un’ultima cosa (??)
Mia madre due secondi fa mi dice :”non rimanere delusa se non riuscissimo ad andare a Milano” (dove penso si terrà l’incontro con gli/i 1D” (scegliete voi come leggerlo)

E le ho fatto un monologo di mezz’ora su cosa accadrebbe nel caso in cui succedesse, penso non le convenga.
Tipo ho parlato dei One Direction con nonna e ha detto “ti brillano gli occhi mentre ne parli” mi ha molto colpito come l’ha detto perché boh forse è vero

E poi boh … oggi ne ho parlato con mia Zia che non credeva che su Twitter fossero loro (word non riconosce twitter come parola haha facebook lo stacca automaticamente attaccato non lo riconosce nemmeno, che cacchio sto scrivendo? Anche haha non riconosce e One .--. ) che novità -.-

Odio quando la gente pensa di sapere tutto mentre in realtà non sa le cose come vanno e non crede quando spieghi qualcosa che è certo -.-

Poi sono appena entrata (mentre scrivo) su EFP e ho visto le nove recensioni *____________________*
IO VI AMO , SERIAMENTE.
L’AVETE APPENA RESO IL GIORNO PIU’ BELLO DI TUTTI!
Risponderò a tutti personalmente dopo aver scritto il capitolo <33

Vi dico solo che leggendole mi sono commossa ho le lacrime agli occhi e io non sono una che si emoziona facilemente.
Grazie,grazie,grazie mille <3
 
Ora vi lascio al capitolo <33
 



Capitolo 13


Attraversando il portico formato dagli alberi Allie non sentiva più tanto freddo.

Si tenevano per mano.
Allie non sapeva chi esattamente avesse dato inizio a quel contatto fisico ma era successo, pensò fosse stata una cosa naturale che entrambi volevano fare.

Le loro dita intrecciate combaciavano alla perfezione.

Una volta Allie aveva letto su un quaderno dei tempi in cui sua madre si occupava di  cultura greca degli appunti su una certa teoria dell’anima gemella. Era piuttosto piccola all’epoca ma le parole le erano restate impresse nella mente e riusciva ancora ricordarsi quel pomeriggio nel quale l’aveva letta, era rimasta sola in casa, ancora relativamente piccola, sgattaiolò nello studio di sua madre e aprì tutto ciò che trovava.


Poi la sua attenzione si focalizzò su un quaderno dalla copertina rosa cenere, si mise sulla poltrona da lettura nell’angolo più silenzioso della casa e si portò il libro in grembo.

Era convinta che quel posto fosse magico perché quando stava seduta lì tutto sembrava diverso e più bello.
La piccola biondina aprì il quaderno e iniziò a sfogliare leggendo un po’ ovunque, finché la sua attenzione non venne catturata da una pagina scritta impeccabilmente.

Era talmente ordinata e perfetta, Allie pensò contenesse segreti che lei doveva scoprire.
“Teoria dell’anima gemella” era scritto in cima alla pagina.

La bambina poggiò il dito sul quaderno e indicò le parole mano a mano che le leggeva , facendo scorrere il dito con sé.

“Secondo un’antica credenza greca, prima che l’uomo nasca la sua anima viene scissa in due parti. Ognuna delle due parti raggiunge una persona diversa. L’uomo nasce e vive la sua vita normalmente, trascorre giornate intere persino anni senza necessariamente trovare l’altra metà della sua anima, cosiddetta anima gemella. Alcune persone riescono a trovarla in punto di morte o quando oramai sono già membri anziani della comunità, alcuni passano la loro vita senza incontrarla affatto. Sono pochi i fortunati che riescono a trovare l’altra metà della propria anima. L’uomo in sostanza, senza saperlo nella maggior parte dei casi, passa tutta la sua vita correndo alla ricerca della sua metà perfetta e quando la trova, se ci riesce, è come un congiungersi delle due metà di un vaso rotto che ritornano nella loro esatta posizione.” *

La piccola rimase incantata da quelle parole, restò lì a rileggerle a lungo finché non sentì che sua madre era ritornata. Allora scese velocemente dalla poltrona  e lasciò il quaderno rosa cenere dove l’aveva trovato.

Quando era sola in casa Allie tornava sempre a rileggere quelle parole che erano restate impresse nella mente.
Allie non disse mai a sua madre di averle lette, erano il suo tesoro segreto.

La ragazza pensò che se mai avesse dovuto  pensare a una persona come sua anima gemella quella sarebbe stata Niall, riusciva a farla sentire a suo agio come nessun altro poteva eppure allo stesso tempo le causava agitazione e negli ultimi giorni farfalle nello stomaco e mani sudate.

Allie guardava fisso a terra mentre pensava a tutto ciò. Non aveva il coraggio di guardare verso il biondino che le stava accanto, probabilmente si sarebbe incantata solamente a guardarlo.

Il portico doveva essere ormai quasi alla fine quando Allie alzò gli occhi e vide l’uscita che portava alla grande quercia su qui l’anno prima avevano appeso un’altalena.

Dopo qualche mese avevano nascosto anche una piccola casetta in legno lì affianco, doveva essere una casetta sull’albero ma non era molto sicuro metterla sulla quercia, non erano bambini forse avrebbero potuto danneggiarla e in più sarebbe potuto essere pericoloso, perciò avevano scelto di metterla lì.

Niall lasciò andare lentamente le loro mani e in un sussurro disse alla ragazza di aspettarla lì dov’era.

Allie non era proprio il tipo da obbedire agli ordini anche se dati in un modo così gentile, però quel giorno se ne stette ferma, si appoggiò all’altalena tirandosi giù la lunga maglia e poi sedendosi e iniziò a dondolare giusto un po’ per sentire il vento tra i capelli e sul suo volto.

Niall intanto era entrato nella casetta di legno, ne uscì poco dopo con un telo leggermente più spesso degli altri che ci avevano nascosto tempo prima, doveva essere una coperta.

Allie puntò i piedi a terra e alzando un po’ di fogliame fermò l’altalena.
Si diresse a passo normale verso il biondino e fece per prendere due lembi ed aiutarlo a stenderla a terra.
Nel fare ciò le loro mani si toccarono e Allie sentì un brivido lungo la spalla,  ritrasse la mano velocemente, non sapeva neanche lei perché, fino a poco prima si tenevano per mano e ora quel contatto non cercato le aveva quasi fatto perdere la testa.

Niall guardò Allie e lo stesso fece lei, poi abbassò la testa e sorrise tra sé e sé sentendosi mortalmente stupida.

“Tutto bene?” le chiese il ragazzo
Se pensava che poche ore prima era stata lei a dire “facciamo come se non fosse successo niente” Allie si sentiva davvero stupida.
“tutto bene” disse accennando un sorriso molto dolce in direzione del ragazzo che a sua volta sorrise.

Stesero il telo per terra e dopo di che entrambi si sdraiarono, a pancia in su.
Il cielo era molto nuvoloso ma era di un grigio chiarissimo.

Ad Allie era sempre piaciuta la pioggia, la trovava incompresa, la maggior parte della gente la evita e fugge via dalla pioggia ma non fa male a nessuno.
La gente va a mare a fare il bagno e si fa la doccia tantissime volte nella vita ma se non lo decidono loro allora non va bene.

Sdraiati a terra con le teste vicine, le loro spalle si toccavano, erano disposti come un tetris quasi.

Restarono in silenzio lì distesi per molto tempo, per un po’ con gli occhi aperti poi man mano li chiusero, non sentivano il bisogno di riaprirli o di parlare, stare lì loro due sotto il cielo e sentire il fruscio delle foglie era abbastanza.

Allie si sentì invadere da un’ondata di piacere puro, sentiva tutti i pensieri sfuggirle via dalla testa, non le sembrava di essere mai stata così leggera, poi cadde in un sonno profondo.

Non ci volle molto perché la stessa cosa succedesse anche al ragazzo accanto a lei.

Allie si sentì svegliare da qualche gocciolina veloce che iniziò a caderle lungo il viso.
Aprì gli occhi e si mise a sedere, si era addormentata sotto la vecchia quercia con Niall.

Nel tempo che ci mise a realizzarlo sembrò iniziare il diluvio universale.
Anche Niall si mise a sedere e guardò il cielo un attimo mentre tante piccole goccioline scendevano terminando la loro vita in quella forma spiaccicandosi contro il terreno.

“oh” disse quasi dispiaciuto, non sembrava arrabbiato ma deluso.
Si alzò e prese per mano Allie così da aiutarla ad alzarsi.
“io non sbaglio mai sulle previsioni, allie”

La ragazza di ricordò le parole dell’amica quella mattina.

Corsero dentro la piccola casetta all’angolo e vi entrarono.
“Emily non sbaglia mai le previsioni” sussurrò Allie.
“Cosa?” chiese Niall che era piegato cercando delle coperte asciutte, una torcia, del cibo e magari qualche vestito.

“ehm… niente” rispose Allie riscossasi da quel mini flashback.

Poi si alzò e si inginocchiò accanto al biondino aiutandolo a cercare dentro al grande baule qualcosa che potesse essere anche minimamente d’aiuto …


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Salve a tutti! (??)
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero anche che lascerete  una recensione (anche mini)
Mi sono accorta che forse dico troppo spesso mini!
E anche uhm ed ehm .-.
 Volevo dire sulla teoria dell’anima gemella che è una teoria vera e che non me la sono inventata io, mi sembra di averci fatto una versione. In ogni caso l’ho scritta a parole mie per come me la ricordavo perciò non so se sia esattamente come l’ho spiegata ma dovrebbe essere decisamente simile. L’ho inserita perché mi aveva colpito moltissimo quando l’avevo letta, perciò niente.
Avevo tantissime idee da inserire in questo capitolo ma quando mi metto a scrivere allungo il brodo (??) in una maniera incredibile, pensavo di far tornare Aaron in questo capitolo ma non riesco mai ad arrivare a quel punto della narrazione, spero di riuscire a farlo tornare nel prossimo capitolo.
In pratica ho parlato solo di Nallie (??) quando avevo tantissime altre idee che userò comunque nei prossimi capitoli uu
Posso dire che nessuno mi ha detto di questo obbrobrio ‘tre e ne avete fatto quattro’  ne avete fatto -.- fatto? Dio ma che cacchio scrivo!
Ps. Mi servirebbe un nome da ship per Aaron e Allie, chi mi aiuta? Haha anche con i cognomi magari çç con Niall e Allie Nallie è venuto quasi subito òò ma per loro non so proprio che fare.
Vi ringrazio ancora per le recensioni alle quali risponderò appena posterò.
Volevo sapere se le immagini che vi ho fatto vedere dei personaggi alla fine dell’undicesimo capitolo rispecchiano quelli che vi eravate immaginati (??)
Ed ehm … non so più che scrivere perché mentre scrivo ho tante idee mentre quando arrivo qui non ricordo mai più niente e appena posto mi vengono in mente tutte le cose che avrei potuto dovuto scrivere ee.
Mi sto impegnando per postare con regolarità al contrario di ciò che facevo con i primi capitoli ùù
Vorrei anche ringraziarvi per aver apprezzato la scena Larry nello scorso capitolo perché ero indecisa se postarla, penso che la svilupperò come ship visto che vi è piaciuta (:
questo capitolo fa schifo.

(aggiunta di oggi: ieri notte ho fatto leggere le vostre recensioni a mia sorella per quanto mi hanno resa felice *_________________*)
baci, enchatedfire xx

 
 

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Capitolo 15
*** breath again ***


Enchatedfire:
io amo voi e le vostre recensioni *________*
MASSIVE THANK YOUUUUU :DDD
 

capitolo 14



il baule conteneva una coperta pesante e due copertine leggere, una lampada a gas, che tuttavia non era prudente usare in una casetta di legno e che quindi rimase lì infondo al baule e una torcia, poi c’era qualche gomma da masticare, una bottiglia d’acqua e delle bustine per the con un fornello portatile, quattro tazze ,due padelline e dei  fazzoletti.

La casetta non era né piccola né grande.
Era costituita da un tavolo affiancato al muro sinistro, un divanetto sul lato destro e il baule di fronte all’entrata. L’interno della casetta era piuttosto buio.

Niall porse a Allie una delle due coperte e tirò fuori l’altra per lui.Poi prese la terza quella pesante e la mise sul divanetto. Porse la torcia ad Allie che l’accese e la mise sul tavolo diretta verso il divano così da creare un  po’ di luce.

“Ecciù” starnutì la ragazza.

Niall si girò e la guardò.

“Sara meglio che ti togli quei vestiti bagnati prima di prenderti una broncopolmonite” disse e ritornò a estrarre cose dal baule. Tolse la bottiglia d’acqua e la poggiò accanto a se, poi chiuse il baule e guardò verso Allie.

“uhm… d’accordo” si lamentò quella con poca convinzione.

Il ragazzo si voltò verso il divano ed aspettò che la ragazza si spogliasse. Allie si tolse la maglia e i collant neri rimanendo in biancheria e si avvolse attorno la coperta che poco prima le aveva passato Niall.

“puoi girarti” gli disse.

Niall guardò Allie, non poté non pensare a quanto fosse carina bagnata come un pulcino.

Il ragazzo si portò le mani all’estremità della maglietta e dopo aver afferrato i lembi  tirò verso l’alto in modo di togliersela.

Allie diventò rossa come un peperone e distolse lo sguardo anche se il ragazzo non le aveva detto niente, si concentrò sul pavimento mentre sentiva il rumore della zip dei pantaloni di Niall scendere e lui che se li sfilava.

“Fatto” disse il ragazzo.

Era rimasto in biancheria, non s’era avvolto nella coperta come la ragazza.
Allie si sentì mortalmente imbarazzata per essere lì a guardarlo.

“N-Non ti copri?” gli chiese*
“No, penso che tu abbia più bisogno di me della coperta” disse e gliela porse.
Allie sorrise, Niall sapeva benissimo di quanto reggesse male le temperature basse.

Niall prese il fornello che era rimasto nel baule e lo mise sul tavolino. Allie andò a sedersi.

Il biondino prese un pentolino e ci versò dell’acqua.

Accese il fornello e la fece bollire.

Allie intanto si sforzava di non guardarlo.

Solo per un momento alzò gli occhi e vide la perfezione della spalla del ragazzo.

Ad Allie avevano sempre dato fastidio i tipi muscolosi ma anche quelli troppo mingherlini ai quali addirittura si potevano vedere le ossa, Niall invece era perfetto, non era nessuna delle due cose, era l’esatto equilibrio.
Il ragazzo si girò a osservarla e lei per un attimo distolse lo sguardo.

Che situazione imbarazzante.

L’acqua prese a bollire e Niall la tolse fuoco e la mise in due tazze, immergendo poi l’infuso del the.
Niall prese altra acqua e la mise sulla fiamma.

Intanto si avvicinò ad Allie con una tazza in mano e gliela porse.
Allie la prese dalle sue mani e se la portò accanto al viso.
“Si gela qui” disse la ragazza in preda ai brividi di freddo.

Il calore del the sul viso le sembrò la cosa più calda che fosse mai esistita.
Il ragazzo si portò alle labbra la tazza nello stesso momento in cui lo fece Allie e bevvero.

“Il miglior the di tutta la mia vita” disse Allie.
Il ragazzo le sorrise e lasciata la tazza sul tavolo si chinò nel baule per prendere una scodella.

Quando si rigirò la fiamma del gas si era spenta.
“E’ finita la bomboletta” sbuffò.

Prese l’acqua e la versò nella pentola.
Poi con la mano libera prese il suo the e si avvicinò ad Allie.

Poggiò la scodella con l’acqua calda a terra, avrebbe dovuto riscaldare un po’ l’aria della casetta,anche solo leggermente. Allie si strinse ancora di più le coperte attorno al corpo.

“Sembri un ghiacciolo” disse lui alla ragazza tremante.

Poi entrambi si dedicarono al bere i loro the.
Allie si sentì decisamente più accaldata dopo averlo bevuto ma aveva ancora freddo.

Guardò verso il ragazzo accanto a lei che era rimasto in biancheria per darle le coperte, doveva star morendo di freddo. Allie senza sapere perché gli si avvicinò e lo abbracciò coprendolo con le coperte, era davvero freddissimo anche se cercava di non darlo a vedere.

“Grazie” gli sussurrò.
E poggiò la sua testa sul suo petto.

Niall le sorrise e prese la coperta pesante che Allie aveva attorno e la aggiustò nella maniera migliore possibile per far si che coprisse entrambi, poi fece passare le sue braccia attorno al corpo di Allie e la strinse a se.

La ragazza teneva gli occhi chiusi, quando senti le mani del ragazzo attorno a lei, li aprì e lo guardò sorridendo poi allungò il collo fino a dargli un bacio sulla guancia e infine tornò nella posizione originale standosene lì sdraiata sul petto di Niall.

Il ragazzo le passò una mano tra i capelli e ci depositò un bacio.
Lui sapeva farla sentire a suo agio come nessun’altro.
Aspettarono insieme abbracciati in quella casetta che la pioggia smettesse di scendere.
In un silenzio complice ricco di sentimenti e paure che entrambi temevano di svelare.
--------------------
*allie mica sei normale ee

Ta-dà ecco il mio capitolo di prima mattina, sto per andare a mare WOOO!
Nella merda coi compiti ma WOOOO!
Nessuno che si è accorto che avevo pensato al titolo del capitolo precedente il relazione a qualcos'altro çç
Chi ha sentito Na Na Na? Io non sapevo nemmeno che sarebbe uscita ieri  çç
Okay, la ho già sul telefono ed è stata la mia sveglia stamattina :DD
Buona giornata a tutti (:
sentitevi liberi di recensire (??) haha
vi amo *-*

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Capitolo 16
*** feelings ***


Ho la fifa che smettiate di recensire çç
Ma io scrivo vedendo HP *__________*
Okay, ecco il capitolZ haha

 
Capitolo 15

Allie aprì lentamente gli occhi mentre Niall era intento a passare le sue dita fra i capelli della ragazza, alzò gli occhi verso lui senza muovere il viso. Si era appisolata. Da subito lui non si accorse di averla svegliata e restò lì a passarle le dita tra i morbidi capelli ancora umidi poi  abbassò gli occhi e incontrò quelli della ragazza.

Si sorrisero. Allie avrebbe giurato che quello fosse il sorriso più bello esistente al mondo.

“scusa, non volevo svegliarti” disse il ragazzo.

Lei sorrise e si portò una mano alla bocca durante un lungo sbadiglio, poi si strofinò gli occhi con le dita e quando li riaprì Niall era ancora là a guardarla.

“La pioggia è diminuita molto, sta gocciolando un po’ adesso” disse il ragazzo.

Allie lo guardò e si rese conto di star fissando i movimenti delle sue labbra mentre parlava.

“uh,uhm” annuì non seguendo veramente il discorso, poi si fece scivolare sul divano accanto al ragazzo.
E’ davvero brutto svegliarsi dopo essere accaldati e sentirsi il freddo addosso.

“non penso smetterà di piovere, ci converrebbe andarcene finché siamo in tempo” disse il ragazzo.
Allie annuì.La ragazza si alzò e si mise i vestiti ancora bagnati, al contatto con la pelle si sentì gelare.

Anche Niall si alzò e si rimise i suoi vestiti, poi entrambi rimisero ciò che avevano usato nel baule, tranne le coperte che lasciarono aperte sul tavolo. Allie lasciò andare i lembi della coperta.

“andiamo ora” le disse il ragazzo sorridendo. La biondina annuì.

“andiamo” disse sorridendo.

Poi Niall aprì la porta e prendendola per mano si misero a correre sotto la leggera pioggiolina che scendeva dal cielo, rischiando di inciampare e ridendo, attraversando il perimetro della scuola che sembrava essere deserto e dirigendosi verso i dormitori.

Allie spinse con forza la grande maniglia per aprire la porta con la mano destra, quella sinistra era ancora ben stretta nella mano del ragazzo. Entrarono dentro sgocciolanti e continuarono a correre anche per i corridoi che sembravano deserti, poi Allie senti mancarle il fiato e si voltò verso Niall ridendo mentre cercava di respirare, gettò la testa all’indietro e cercò di ispirare tutta l’aria possibile.

Rise ancora e abbassò la testa, trovandosi Niall davanti anche lui stava ridendo. Si sentiva il cuore scoppiare, non sapeva se fosse per la corsa, per il troppo ridere o per altro ma era davvero felice.

Continuarono a camminare fianco a fianco per i corridoi finché non arrivarono davanti alla porta della stanza dei ragazzi.

  “Grazie ancora di tutto” disse Allie con il sorriso stampato sul volto avvicinandosi a Niall per dargli un bacio sulla guancia, avevano ancora le dita intrecciate in una solida stretta di mano.

Allie lasciò scivolare via le sue dita dalla presa e si voltò per andarsene ma il ragazzo la prese per il polso e la tirò verso di sé, Allie non capì cosa stesse succedendo ma si ritrovò stretta in un abbraccio con Niall, porto le mani attorno al suo collo e si strinse a lui, ispirò il suo odore e quello dell’acqua bagnata che si erano mescolati, riusciva a distinguerli entrambi.

Sorrise tra se ancora stretta nel saldo abbraccio.
Poi quando si staccarono si sorrisero per un po’ senza dire niente.
Allie si girò e prese a correre per i corridoi ridendo finché non svoltò due angoli.

Niall rientrò nella sua camera e vide Harry sul suo letto con la testa poggiata sulle gambe rannicchiate contro il corpo che guardava lo schermo del cellulare.

“tutto bene?” chiese il biondino verso il riccio.
Quello che non si era accorto che l’amico era entrato si affrettò a premere il pulsante rosso sul telefono.
“Si” sussurrò “Si tutto bene” ribadì con più certezza.
“Se lo dici tu” rispose il biondo che nel frattempo si era avvicinato al suo letto e che ci si gettò sopra.
“Tutto bene” sussurrò Harry buttando la testa nel cuscino.
 
Allie continuò a camminare, questa volta a passo normale, per i corridoi. Arrivò all’angolo che portava al corridoio di Carter. C’entrò.

L’appuntamento doveva essere tra circa un quarto d’ora ma qualcosa le disse di andare in quella direzione.
Appena svoltò l’angolo lo vide, poggiato contro il muro con un DVD fra le mani, se lo rigirava guardandolo.
Allie si avvicinò ma lui si accorse della presenza della ragazza poco prima che fosse vicino a lui.

Tenendo la testa abbassata sul DVD la guardò con la punta degli occhi.
“Sei venuta” disse per poi alzare la testa in direzione della ragazza. Quella annuì.
Voleva andarsene velocemente e niente le avrebbe fatto cambiare idea questa volta.

Si avvicinò al ragazzo e allungò la mano verso il DVD per prenderlo ma lui lo tirò indietro e lo mise a un’altezza fuori dalla portata di Allie.

Si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò “e tu che mi dai in cambio?”
Poi si allontanò e la guardò con uno sguardo malizioso.

Lei incurvò le labbra in un sorriso semi provocante e gli fece segno con l’indice di avvicinarsi.
Il ragazzo ancora con quel suo ghigno in faccia si avvicinò e la ragazza portò la sua bocca accanto al suo orecchio.

“Non avrai più niente da me Carter” sussurrò in maniera provocante come se gli stesse facendo un invito a concludere la faccenda a letto.

Nel momento in cui il ragazzo restò spiazzato, allungò la mano dietro le spalle di lui e prese il DVD dalle sue mani poi si voltò e senza dargli il tempo di dire niente corse via verso la sua stanza.

Era una strana,strana ragazza la Trips.
Carter sorrise e rientrò in camera, non si sarebbe arreso, lui poteva avere tutte le ragazze al mondo.

 
Allie entrò in camera sua e trovò una busta sotto la porta, la raccolse e la lesse. Bagno riparato, finalmente.
Sorrise e si tolse i vestiti, fece una doccia e si levò tutta quell’acqua di dosso.

Ripensò a ciò che era successo e all’assurdità di quel giorno.
Poi andò nella stanza vera e propria uscendo dal bagno e si infilò biancheria e vestaglia da notte.
Si stese sul letto e chiuse gli occhi.

Le squillò il telefono.
Messaggio da Emily.
“Pensavo di riuscire a fare un salto da te ma dopo oggi sono davvero stanchissima, ci sentiamo domani”
Allie rispose ‘Okay.'
 
Emily posò il telefono sulla cassapanca e si girò guardando verso Christal.
Le ragazze si scambiarono uno sguardo di intesa nella penombra della camera di Emily.
--------------
Ed ecco qui!
Non l’ho riletto perciò se ci sono errori perdonatemi ee
recensite? :33

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Capitolo 17
*** devastation ***


Enchatedfire:
Salve a tutti :D
Bene, mi scuso per il ritardo ma con la scuola è già tutto un problema D:
soprattutto se durante l’estate hai studiato molto come la sottoscritta haha
non dovrei riderci sopra forse ee
notizia flash: Niall portava dei boxer grigi con le rifiniture bianche uu (??)
in ogni caso ecco a voi il capitolo <3
buona lettura babes :D
e raccontatemi del vostro impatto con la scuola (??)
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Capitolo 16
 

La bionda chiuse gli occhi e senza nemmeno rendersene conto si addormentò in un sogno profondo.
 
“Tutto bene?” chiese Christal
La ragazza accanto a lei annuì
“Sarà meglio che me ne vada allora” disse quella riprendendo la borsetta.
E si incamminò verso la porta, ma Emily ,muovendosi velocemente, la prese per il braccio e la trascinò accanto a se.

“Non è necessario” le sussurrò e poi si buttò sul letto disfatto trascinando la ragazza accanto a se.
Rimasero a pancia in su a guardare il soffitto.

La rossa si girò verso la castana e la guardò, si sorrisero per un po’ ma vennero interrotte dal suono di un telefono.
Emily allungò la mano e lo prese, guardò il display.

“Louis” sussurrò.

 
Niall era disteso in camera e stava per coricarsi, guardò verso il ragazzo steso nel letto accanto al suo.
Chissà perché faceva finta di dormire, era sicuro che non stesse dormendo.
Doveva essere successo qualcosa.

E poi Louis non tornava, iniziò a preoccuparsi.
Di solito lui era il primo ad andare a letto tra i tre eppure quella sera non sembrava affatto che sarebbe tornato.

Niall si lavò e, dopo aver indossato un paio di boxer  scuri, si diresse verso il suo letto e si sdraiò sotto le coperte, chiuse gli occhi e gli sembrò di rivedere i momenti trascorsi con Allie, sapeva che era sbagliato e non sarebbe nemmeno dovuto passargli per la mente di pensare a quella ragazza come più di una amica.

Sapeva di quello che era successo con Carter, e anche se lo aveva molto infastidito aveva cercato di non farlo notale, lui e  Allie non erano niente, c’era stato un periodo nel quale aveva avuto una cotta per lei ma non glielo aveva mai detto e ora tutti quegli avvenimenti sembravano volerla risvegliare dal suo letargo.

Allie era una persona bellissima, con la pelle così candida e profumata e i suoi capelli morbidi e ondulati, quasi la ragazza più bella che Niall avesse mai visto, ma era bella anche dentro, quando la guardava Niall vedeva un essere talmente fragile e lui doveva aiutarla, perché altrimenti il mondo l’avrebbe ferita e lui non voleva che accadesse.

Perso nei suo pensieri non si accorse nemmeno che il riccio accanto a lui aveva appena tirato su con il naso.
Stavano succedendo strane cose pensò il biondino subito prima di addormentarsi sotto il suo piumino.

 
Emily aprì la chiamata.

“Louis?” chiese mentre Christal la guardava ancora stesa sul letto.
ehm, mi chiedevo …” iniziò il ragazzo cercando le parole giuste in un sussurro
“E’ tutto a posto, Lou?” sembrava strano
“ehm, una specie.” Disse e poi fece una pausa.

“Michiedevosemipuoiospitareperstanotte” disse tutto di un fiato senza respirare.
Emily sbatté più volta le ciglia confusa e poi incarnò le sopracciglia.

“Non è un problema ma è successo qualcosa?” chiese la rossa
Silenzio.
“Se non ne vuoi parlare va bene” disse la ragazza.

“grazie” sussurrò lui
“di niente” rispose la rossa.
“sono dietro alla porta, mi apri?” disse il ragazzo

Emily guardò Christal ancora stesa sul letto e la colpì sul braccio.
“Eh,Ehm solo un secondo che vengo” disse Emily chiudendo la telefonata.

“E’ dietro la porta” sussurrò a Christal, quella si alzò e alzando velocemente le sopracciglia per poi riabbassarle prese i suoi tronchetti neri e si avviò vicino alla finestra.

“Mi eri mancata” disse stampandole un baciò tra la guancia e la bocca, un bacio a stampo molto veloce, poi le sorrise e aprendo la finestra uscì fuori sul balcone per poi scendere dalla scala antincendio.

Emily sorrise e corse alla porta, aprendo a Louis,aveva gli occhi arrossati come se avesse pianto, non dissero niente, nessuno dei due.
Si stesero sul letto e si addormentarono abbracciati come ai vecchi tempi.

 
Harry non riusciva a dormire, guardò il suo cellulare, aveva una foto di lui e louis aperta.
Si fermò a guardarla.
Era assurdo.

“Merda” sussurrò per poi sprofondare la testa nel cuscino.
 
---------------------
Beh? Ecco il mio capitolo ee
Ditemi che ne pensate anche in una mini recensione donneh <3 (?)*
*non so se legge anche qualche ragazzo pardon haha (ma non penso)
Okay, vo a nanna che è molto tardi.
Notte, a sabato prossimo <33

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Capitolo 18
*** Are you asking me for a date or what? ***


 enchatedfire:
surprise , bitcheessss!
Questo capitolo non mi piace proprio .---.
Allora notizie sui paring : i principali sono cartirps (Carter & Allie) e Nallie (Niall&Allie).
Poi per gli altri… in pratica nella mia FF tutti si scopano tutti (??)
YAY!
Detto ciò ci tengo a dire che rebecca (mia compagna di classe che legge dura lex sed lex) ha detto che quando legge si fa il film mentale come se ne stesse guardando uno, succede anche a voi?
A me succede quando scrivo di solito ee
Ma ma ma oggi sono molto molto molto arrabbiata çç
Beh buona lettura <33
 


Capitolo 17
 

Niall si svegliò nel letto, doveva essere relativamente presto perché dalla finestra entrava solo qualche raggio di sole grigio invernale.
Era a pancia in giù,  la testa girata verso la finestra accanto al suo letto, si girò sotto le coperte mettendosi di lato e dopo, trovandosi scomodo, si mise a pancia in su.
 
Aprì lentamente gli occhi, li strizzò per abituarsi a tenerli aperti e quando lì aprì nuovamente, allungò a tentoni la mano sul comodino per trovare il suo telefono. Lo prese in mano e controllò l’orario, erano le sei e mezza del mattino e lui doveva andare in bagno.

Lo assalì quella sensazione di pigrizia che viene quando si è sdraiati e non si ha la forza e la volontà di fare un qualcosa, doveva andare in bagno ma il letto era così comodo e sotto da quelle coperte faceva freddo, sbuffò cercando di non pensarci e volendo prendere nuovamente sonno ma non ci riuscì, non volente si trascinò fuori dal letto e si diresse in bagno.

Solo quando ne uscì si accorse di una cosa che prima non aveva notato; il letto di Louis era vuoto.
Era da tempo che il ragazzo non aveva una fidanzata e anche quando aveva delle storielle da una botta e via di solito tornava sempre in camera ma, con la mente assonnata, il biondino non si fermò molto a preoccuparsene e essendosi rimesso sotto le coperte, prese sonno molto velocemente.


 
 
Allie si svegliò di soprassalto, ansimava e il cuore le batteva forte, si portò una mano su di esso sentendolo spingere contro il palmo della sua mano, era tutta appiccicosa di sudore, spaventata, non ancora del tutto cosciente quello era decisamente l’incubo peggiore che avesse mai fatto.
 

Camminava in un lungo corridoio bianco e vuoto, stretto e non molto alto, indossava un vestito di un turchese azzurro che sembrava l’unica cosa colorata in quel bianco che la circondava.

Anche la sua pelle era bianca,del rosa più chiaro che si possa immaginare, e i suoi capelli sembravano biondo cenere-grigio.
Camminava senza sapere esattamente dove stesse andando, mise un passo e poi un altro finché all’ennesimo non si sentì risucchiare da una forza invisibile fuori da quel corridoio, eppure, ne era sicura, non c’era un’uscita da nessuna parte.
 
Camminava in una strada, una strada dove passavano delle macchine, una le si avvicinò e le passò vicinissima poi una le venne contro e lei urlò con tutte le sue forze ma quella la trapassò come se non esistesse, continuò a camminare scansando le macchine e a un certo punto queste smisero di passare.

Continuava a camminare per la strada deserta finché arrivò ad un tombino e senza accorgersene venne risucchiata dentro cadendo in questo grande tunnel sotterraneo che non terminava più. Si ritrovò a terra, era caduta sul fondoschiena.

Si alzò e si guardò attorno c’erano dei funghi alti fino al cielo di tanti colori ma principalmente viola, rossi e blu, poi c’erano delle ninfee e dei percorsi in aria di vari colori che si intrecciavano tra di loro.

La ragazza iniziò a camminare imbattendosi in delle strane piante e in strani colori, il cielo all’orizzonte diventava porpora e tutto si restringeva, non poteva andare da nessuna parte, mano a mano che camminava ciò che aveva dietro spariva.
Sentì un urlo sordo alle sue spalle e senza sapere il perché iniziò a correre a perdifiato, la strada si restringeva, svoltò sulla destra tra i funghi e le piante, sapeva che non avrebbe dovuto ma sapeva di non poter proseguire in avanti.

 un rumore nel cielo, tutto si scurì; Allie alzò gli occhi e della pioggia nera cominciò a scendere dal cielo, la ragazza urlò ma sapeva che nessuno avrebbe potuto sentirla, poi nel cielo si aprì un varco bianco dal quale uscì un’ombra nera che la acchiappò per la vita e, senza farle capire niente,  la trascinò fino al cielo, lasciandola bloccata nel nulla.

 
Fu così che la ragazza si svegliò.
Cosa significava quel sogno?

Non lo sapeva.

Si alzò e prese un bicchiere d’acqua poi si rimise sdraiata a letto fuori dalle coperte ma sapeva che non avrebbe preso sonno, infatti successe proprio questo. Restò sdraiata sul letto con la mente vuota a fissare il soffitto per delle ore senza rendersene conto finché non si alzò e guardò l’orologio, erano quasi le nove.

Si avviò in bagno e si chiuse la porta dietro, sapeva che in camera sua non c’era nessuno ma si sentiva molto a disagio quel giorno.
Si fece una doccia per riprendesi dall’incubo e della strana nottata, dopodiché si infilò un maglione e dei calzini pesanti e si fece una tisana alla verbena* .

La ragazza trascorse qualche ora in camera a sfogliare vecchi libri di fotografia che aveva portato via da casa.
Era stata sua madre a trasmetterle la passione per questa attività sin da quando era piccola, Allie pensava che quello fosse uno dei modi migliori per esprimersi.

A un certo punto prese anche un Album fotografico che aveva fatto i primi giorni che aveva passato nella scuola.
Guardò la foto sua e di Emily, conosciutesi all’epoca solo da pochi giorni, si ritrovò a sorridere senza accorgersene.
Poi trovò anche la prima foto che aveva fatto con Emily,Niall,Harry & Louis, sembravano passati secoli ma si ricordava ancora tutto perfettamente.
 
Chiuse l’album scuotendo la testa e rimise tutto in ordine poi si vestì pronta per andare da Emily.
 

 
Niall si risvegliò sentendo la porta della camera da letto chiudersi, era solo in camera, il letto di Harry sfatto, quello di Louis ancora intatto. Dovevano essere circa le undici, aveva continuato a dormire dopo essersi alzato presto.
Si tirò su a sedere e si passò una mano tra i capelli, andò in bagno e si fece una doccia velocemente poi si mise in tuta e preso l’ I-pod uscì dalla camera dirigendosi fuori dall’edificio.

 
Allie camminava per la scuola a passo tranquillo guardandosi attorno, sembrava che tutta la scuola fosse addormentata quella mattina, aveva visto davvero pochissime persone da quando era uscita dal dormitorio del lato A.  **

Aveva lo sguardo fisso a terra e guardava le sue scarpe mentre camminava, sembrava che il mondo non volesse svegliarsi quella mattina, alzò la testa e sbadigliò. Proprio in quel momento si accorse che c’era un ragazzo steso sulla panchina davanti a lei a pancia in su che fumava una sigaretta.***

Allie si fermò di colpo, era Carter.
Che doveva fare?

Passargli davanti facendo finta di non averlo visto?
O forse solo fargli un cenno con la testa a mo di saluto …
Eppure non c’era un motivo per il quale si stesse preoccupando.

Ma senza darle il tempo di prendere una decisione, Aaron si era tirato su a sedere e aveva visto a un bel po’ di metri di distanza la Trips ferma. La guardò e sul suo volto di dipinse un mezzo sorriso, non era né sarcastico né compiaciuto né vero, forse non era nemmeno un sorriso, non avrebbe saputo dirlo.

Allie distolse lo sguardo da quello del ragazzo per un secondo poi tornò a guardarlo dritto negli occhi.
Quello sorrise con una punta di amarezza sulle labbra e si portò la sigaretta alle labbra.
La ragazza riprese a camminare fino ad arrivargli quasi davanti.

Lui la guardò mentre faceva fuoriuscire il fumo dalle labbra che formavano una ‘O’ socchiusa e stretta, batté la mano destra sulla lastra della panchina bianca dove era seduto nella parte vuota invitando la ragazza a mettersi seduta vicino a lui.

No, Allie! No! Si disse la ragazza.
Non poteva accadere di nuovo, non doveva accadere di nuovo e non sarebbe accaduto di nuovo.
La ragazza scosse leggermente il capo per far segno di no al ragazzo.

Quello chiuse le labbra e la guardò, gli occhi sembravano ancora più scuri del solito, Allie ebbe i brividi, che strano effetto le era stato provocato da quello sguardo profondo che sembrava minacciarla. Si mosse lentamente sino alla panchina e si sedette il più possibile lontano dal ragazzo, non lo guardò ma fissò davanti a lei il muro dei corridoi del dormitori del lato B.

Il ragazzo fece passare la sua mano da dietro oltre la schiena di Allie, poggiandola sulla panchina affianco al corpo di Allie (ditemi che avete capito per favore) e spinse il busto in avanti  avvicinando il suo viso all’orecchio di Allie.

“Mi annoio” sussurrò vicino al suo orecchio con un tono di voce che lasciava intendere molto, moridicchiò il lobo dell’orecchio della ragazza per poi lasciare che le sue labbra si staccassero lentamente.

Allie si sentì avvampare, non avrebbe dovuto e lo sapeva.

trovati qualcosa da fare allora” disse la bionda con poca convinzione.
“oh… io un paio di idee ce le avrei”continuò lui sussurrandole con fare malizioso.
“però non hai nessuno che ci stia”disse Allie, questa volta più convinta.

Aaron si tirò indietro guardandola di traverso e storcendo le labbra in un espressione di delusione, buttò la sigaretta e la calpestò per spegnerla.

“Ora se vuoi scusarmi”disse Allie con finta gentilezza “Stavo andando a trovare Emily”
Io non ci andrei” sbuffò il ragazzo guardando a terra “sembra molto impegnata da ieri, mi ha rubato uno dei miei passatempi preferiti”

Allie si ritrovò a pensare a Cameron.
Aaron le stava forse dicendo che Emily se la intendeva con lui?
No, non avrebbe potuto saperlo Aaron, forse era involontario e poi Emily non sapeva niente di ciò che lei provava per l’amico di Carter perciò non avrebbe nemmeno potuto incolparla di niente, si sentì mancare qualcosa nello stomaco.
Allie si girò per non incontrate lo sguardo del ragazzo che si era girato a guardarla.

Stava camminando in direzione del bar un ragazzo, Allie lo riconobbe.
Era il ragazzo che aveva visto parlare con Emily mentre usava il suo potere, quello di cui Emily non aveva voluto parlarle.

Pensò in fretta.
Voleva seguirlo e capire chi fosse, doveva scoprire ciò che non sapeva e completare il puzzle con i pezzi che le mancavano.

Il ragazzo si stava avvicinando a un gruppetto seduto a un tavolino, Allie lo intuì perché quelli lo salutarono da lontano con la mano e lui rispose a sua volta.

“Ti prego vieni con me al Bar.” Disse Allie senza pensarci.
“Mi stai chiedendo un appuntamento o cosa?”disse Carter guardandola compiaciuto.
Allie non aveva il tempo per discutere.

“Ti prego”disse la ragazza, non avrebbe mai pensato di poterlo dire a Carter.
“E tu che mi dai?”disse lui maligno.
“Ti darò quello che vuoi se verrai con me”disse Allie lentamente e non convinta , in un certo senso obbligata.

Aaron si alzò.
Aveva un’espressione trionfante in volto.
Allie gli porse la sua mano.
Lui la guardò.

“devi essere credibile o capirà che lo spiamo”disse lei spiegando.
Aaron scansò la sua mano e le passò un braccio dietro la schiena stingendola a se.

“Io preferisco così”disse il ragazzo sussurrando all’orecchio della bionda dopo essersi avvicinato a quest’ultimo.
Allie stava incasinando tutto nuovamente, perché lo stava facendo?
Non lo sapeva neanche lei.
_______________________
Detto ciòòò!
Capitolo molto cartrips perché come coppia e stata leggermente poco cagata da me ultimamente e dovevo farmi perdonare ee (??)
Alluerr, volevo scrivere molto altro qua, tipo di cosa è successo tra Louis ed Harry e accenni ad Emily e al ragazzo X ma mi spiace ancora niente per ora ee forse nel prossimo che DOVREBBE arrivare sabato prossimo ee
Ho raggiunto le 71 recensioni, io vi amo <3
Davvero vi ringrazio con tutto il cuore *-*
*ammetto di amarla alla follia, l’ho provata per tvd lo ammetto però a me piace da impazzire uu
**esistono due dormitori uno è sul lato A ed è quello dove stanno Allie con una singola, Aaron con una singola anche lui, Niall, Louis & Harry in una tripla molto grande; l’altro è sul lato B ed è quello dove stanno Emily con una singola, Christal sempre singola , le amiche sconosciute di Christal in una tripla grande, il ragazzo X in una singola e Cameron sempre in una singola.
*** sono contraria al fumo assolutamente!

Ora domanda flash: voi andate il tre a vederli?
Bene bene (??)
Ho sonno, non mi va di rileggere perciòòò notte haha xx
e un'altra cosa uu
penso che Allie ceda troppo facilemente alla fine ee
babbèèè nZao (??)

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Capitolo 19
*** love is louder ***


 enchatedfire:
Allora è proprio vero che chi non muore si rivede (?)
HERE I AM :D
Tanto non sono mancata a nessuno .-.
LEGGETE QUI BELLE http://www.twitlonger.com/show/dmsest
Btw ecco un nuovo capitolo **
Mi scuso perché non riesco mai a postare in tempo ma çç
IL TRE E’ STATO IL GIORNO PIU’ BELLO DELLA MIA VITA *________*
( se non siete potute andare non uccidetemi çç)
Ho realizzato che in 17 capitoli sono passati solo tre giorni òò sono davvero lenta a raccontare!
Okay, buona lettura x

 
Capitolo  18

Allie rigirò il cucchiaino nel caffè che aveva davanti a lei e rialzò lo sguardo verso il ragazzo seduto qualche tavolo più in là.

“Così capirà tutto” disse Aaron.
Allie lo guardò per un secondo, di certo lui non stava aiutando.
Aaron scosse le spalle indifferente per mostrarle che non era affatto interessato alla questione.

“E sentiamo secondo te cosa dovrei fare?” disse la bionda evidentemente spazientita. Il ragazzo ci pensò un po’.
“Va e parlagli,no?” disse come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
“Si certo vado lì e gli dico ‘hey, ti sto pedinando perché voglio sapere chi sei e perché parlavi con una mia amica l’altro giorno’disse sarcastica.

Aaron inclinò la testa sulla destra e la poggiò sul suo gomito.
“Davvero? E’ il meglio che il tuo sarcasmo riesce a produrre?” chiese per poi sbuffare.

Allie tornò a guardare dietro Carter per osservare il ragazzo seduto a un tavolino con una ragazza e un altro ragazzo che si tenevano per mano e ogni tanto si scambiavano delle effusioni,sembravano stupidi. Non riusciva a sentire di cosa parlassero, anche considerato il fatto che quel fastidioso ragazzo seduto accanto a lei non la smetteva di parlare.

“Se tentassi di abbordarlo sarebbe più facile” disse proprio quello bevendo il suo caffè.
Allie spostò il suo sguardo su di lui e sgranò gli occhi.
“C-Cosa hai detto?” disse non riuscendo a far venire fuori le parole.
Carter scrollò le spalle e bevve un altro po’ di caffè.

“Per che tipo di persona mi hai presa Aaron Carter?” disse a voce non troppo bassa per poi portarsi la mano alla bocca essendosene resa conto. Guardò immediatamente il tavolino del ragazzo e si accorse che non le avevano prestato attenzione. Espirò per calmarsi.

“Allora?! Per che tipo di persona mi hai presa Carter?” ripeté a voce bassa però restando molto arrabbiata. Aaron rise finendo il suo caffè.
“non credo esistano tipi di persone.” Disse semplicemente.

“Ora se vuoi scusarmi dovrei proprio andare, ti consiglio di seguire il mio consiglio” annunciò per poi alzarsi per andarsene e lasciare qualche moneta della scuola sul tavolo. Allie lo prese per il polso restando seduta.
“Ti prego” sussurrò

Lui si abbassò e le lasciò un piccolo bacio sulla guancia per poi tirarle un piccolo morso sempre lì poi si stacco e rise.

“Ci vediamo per la ricompensa e segui il mio consiglio” disse per poi andarsene velocemente.
Allie si toccò la guancia mentre guardava di nuovo verso il tavolo del ragazzo impegnato con i suoi amici.
I suoi amici si alzarono e lo salutarono, lui restò seduto a finire il suo drink.

Poi si alzò e incontrò lo sguardo della bionda che lo stava osservando.
Allie si sentì morire dalla vergogna. Quello incurvò le labbra in un sorriso  e Allie distolse lo sguardo velocemente. Il ragazzo le si avvicinò sorridendo.

Allie aveva pensato obbiettivamente che fosse un bel ragazzo ma da vicino era davvero tutto un altro effetto.
“Nicholas” disse il ragazzo guardandola continuando a mantenere un sorrisino sulla faccia.
“A-” disse lei ma venne interrotta dal ragazzo che le aveva posato l’indice sulle labbra.

Allie era immobile, incapace di muoversi non capiva cosa stesse succedendo.
Sembrava tanto una scena patetica di qualche film di seconda categoria.

“Allison Trips,lo so” disse lui togliendo l’indice dalle labbra delle ragazza per poi voltarsi e andarsene a passo svelto.
“Aspetta”mormorò Allie per poi prendere   le sue cose e andare nella sua stessa direzione ma quello era già uscito dal locale e una volta varcata la porta notò che non sembrava esserci anima viva.
Sbuffò spazientita, almeno sapeva il suo nome.

 
Emily si svegliò accanto a Louis e sorrise guardandolo dormire, sembrava un piccolo cucciolo addormentato.
Era preoccupata per il ragazzo, cosa poteva essere successo? Aveva litigato sicuramente con i ragazzi ma era molto difficile che succedesse, era sempre quello che cercava di tenere tutti uniti e di far sorridere tutti.

Una volta le aveva raccontato che voleva che tutti sorridessero perché da piccolo attorno a lui c’erano solo persone tristi e questo lo rendeva triste, voleva che tutti sorridessero e si divertissero, non voleva vedere nessuno soffrire o piangere, nessuno se lo meritava secondo lui.
 
Con gli auricolari nelle orecchie il biondino faceva una passeggiata non molto mattutina, vista la tarda ora, attorno alla scuola. Louis non era tornato in camera ed Harry singhiozzava di nascosto, c’era solo una spiegazione: quei due avevano litigato.

Si passò una mano sul viso mentre cambiava canzone sull’ iPod per poi continuare a camminare guardandosi attorno, non aveva una meta precisa, aveva solo voglia di camminare. Su una panchina vide seduto Harry che guardava nel vuoto con uno sguardo vitreo, doveva assolutamente fare qualcosa.

“Hey” il biondino si sedette vicino all’amico.
Quello si girò e cercò di sorridergli ma più che un sorriso sembrava una smorfia ed anche forzata.
“ne vuoi parlare?” gli chiese l’amico, non sopportava di vederlo così sconfortato
Harry spostò lo sguardo a terra “di cosa?” sussurrò sperando che non lo sentisse
Niall li posò una mano sulla spalla “di quello che è successo tra te e Louis”

Harry sentì un tuffo al cuore quando l’amico affianco a lui pronunciò quel nome
“mmh” mormorò pensandoci, si sentiva davvero triste.

Niall guardò l’amico e lo abbracciò “hey, hey, saremo per sempre insieme noi tre, lo sai vero?” gli sussurrò cercando di confortarlo, non sarebbe mai riuscito nemmeno a immaginare la sua vita senza quei due ragazzi, significavano tutto per lui, erano stati la sua famiglia, i suoi amici e i suoi confidenti più stretti, erano tutto per lui e non voleva vederli litigati.

“Vabbene ti racconterò” disse Harry mentre l’amico lo abbracciava, il riccio strinse le sue braccia attorno alle spalle del biondino  “grazie di esserci sempre” gli sussurrò.
“Ti voglio bene,Harry”  bisbigliò l’amico stringendolo ancora tra le braccia.
E poi Harry raccontò di ciò che era successo il pomeriggio precedente.
 
___________
Ebbene ecco la fine del capitolo, mi impegnerò per postare più spesso ve lo prometto ma tra i vari impegni non ce la faccio mai çç
Per il titolo alla demi lovato vorrei dire che non sono proprio una sua fan ma non ho niente contro di lei però mi piace molto la frase :O
Ed ecco Nicholas *OO*
Beh ora dovrei andare a dormire perché è un tantino tardi essì ee
È solo già domani da un po’ (?)
Notte belle :D

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Capitolo 20
*** it's pouring outside ***


Enchatedfire:
YO belle!
La live ce la siamo fatte in pochi ieri ma c’ è stata comunque.
Forse più avanti ce ne sarà un’altra :OO
E dunque sono cinque mesi e un giorno che posto dura lex sed lex
PAAARRRTTTYYY HAAARRDDD (?)
BUONA LETTURA <3


 
Capitolo 19

 
Harry calciò la palla verso l’amico e quello si mise a palleggiarla contando a ogni rimbalzo che le faceva fare.
Si vide un lampo di luce improvviso. Harry alzò il viso verso il cielo sentendo cadere sulla guancia destra una goccia d’acqua e subito dopo un’altra goccia sulla sinistra.

Dal cielo iniziarono a scendere veloci grosse gocce di pioggia senza nemmeno dare ai ragazzi il tempo di realizzare che stesse iniziando a piovere.

“Andiamo” gridò Harry iniziando a correre sotto la tettoria della palestra accanto al campetto seguito da Louis. Louis correva decisamente più veloce del riccio. Harry alzò il ritmo della corsa per cercare di stargli dietro ma cadde quasi subito nella terra che si era trasformata per lo più in una pozzanghera di fango.

“Che schifo” disse Harry poggiando i palmi delle mani a terra e facendo pressione spingendosi verso l’alto per poi alzarsi. Alzò lo sguardo e vide che Louis era tornato indietro e gli stava porgendo una mano per aiutarlo. Harry l’afferrò con la mano scivolosa e sporca di fango e si tirò su.

Poi ripresero a correre verso la palestra.
Louis si spinse contro al muro col respiro affannato in seguito alla corsa.
Harry lo imitò poco dopo.

“Sei tutto sporco, Harry” gli disse Louis camminando affianco al muro per avvicinarsi il più possibile alla porta della palestra “che schifo”.
Harry si guardò, aveva dei fili d’erba appiccicati addosso e del fango anche nei capelli.
Seguì l’amico restando sempre vicino al muro.

La tettoria era piuttosto piccola perciò si potevano bagnare facilmente e ogni tanto sentiva qualche gocciolina arrivare sul braccio.
Louis spinse la maniglia per entrare in palestra ma non riuscì ad aprire “Cazzo è chiusa” sbuffò Louis portandosi le mani ai capelli.

Harry corse velocemente a ritroso lungo il muro e si spinse fino alla fine di questo, s’inginocchio è spostò tre pietre del muretto, allungò le dita nell’incavo che si era formato e ne estrasse una chiave. Torno da Louis e infilò la chiave nella toppa per poi girare.

“Come lo sapevi?” gli chiese l’amico.
“Ecco che succede quando aiuti il nuovo prof a prendere le attrezzature il primo giorno di scuola” disse facendogli un’ occhiolino “ma è solo una chiave di riserva comunque” aggiunse spingendo la porta ed entrando nella palestra seguita da Louis.

La porta si richiuse alle loro spalle.
La fioca luce giallognola della palestra illuminava i due ragazzi.
“Penso che andrò a levarmi questo fango di dosso” disse Harry.

“uh-uhm” annui Louis andando verso il suo armadietto e aprendolo, aveva un cambio di vestiti per fortuna.
Harry anche aprì il suo armadietto che era un po’ distante da quello dell’amico.
almeno aveva un cambio fortunatamente, così si diresse alle docce.

Aprì l’acqua e si spogliò entrando poi nella doccia e lavandosi via quel fango e quei fili d’erba rimasti attaccati ai suoi capelli  e al suo corpo.
Louis si andò a sedere sulle panche al centro della palestra slacciandosi le scarpe e togliendosi  i vestiti per poi dirigersi anche lui alle docce.

Entrò nella prima doccia del lato destro, Harry si trovava nella quinta che era anche l’ultima.
Si lavò approfittando della situazione.

Gli fece strano pensare al fatto che lui ed Harry fossero lì da soli, nudi, nella stessa stanza, era già successo prima di vedersi nudi a vicenda o di essere in una stessa stanza in quella situazione, ma di solito era in camera loro, mentre quel giorno sembrava diverso, forse era per quello che era successo poco prima, quando si trovavano uno sopra l’altro e Harry gli aveva sussurrato quelle parole all’orecchio, per il modo in cui si erano guardati e per aver sentito qualcosa che non sarebbe dovuta esserci, non lo sapeva, non sapeva nemmeno perché stesse pensando a tutte quelle cose, eppure continuavano a passargli per la mente senza che potesse farci qualcosa.

Harry spense l’acqua e si avvolse attorno al bacino un asciugamano, si diresse verso gli armadietti.
Sentì Louis uscire dalla doccia e sapeva che anche lui stava prendendo un asciugamano.
Era strano pensandoci, aveva visto Louis già precedentemente nudo e non poche volte ma si sentiva come se non dovesse guardarlo per un qualche motivo, era strana quella situazione, non c’era un vero e proprio perché ma era strano.

Sentì Louis avvicinarsi al suo armadietto e si voltò, aveva l’asciugamano stretto attorno al bacino ma era ancora tutto bagnato, coi capelli scolanti e piccole goccioline d’acqua sopra tutta la sua pelle.

Harry si soffermò a guardarlo e notò quanti muscoli avesse e come il suo fisico fosse perfetto in ogni minimo dettaglio, risalì con lo sguardo fino al suo viso e notò che anche lui lo stava guardando, aveva lo sguardo perso, si guardarono con le bocche socchiuse, senza dire niente, uno sguardo che non comunicava niente eppure comunicava molto allo stesso tempo.

Poi Harry deglutì e si rigirò verso il suo armadietto.
Louis restò immobile per un po’, cosa stava succedendo?
Non ne stava capendo più niente.

Si avvicinò all’armadietto quasi inconsapevolmente e poi guardò con la coda dell’occhio il riccio accanto a lui. Si sentiva strano quel giorno davvero strano, ma lui e Harry erano solo amici,no?
Cosa avrebbero dovuto essere?
 
 
--------------------
Enchatedfire:
tòh che non ho finito di raccontare ma vi lascio col  fiato sospeso (?)
ma niente proprio, capitolo tutto larry ee che avrà un seguito nel successivo che in teoria dovrebbe essere il 20 ma in pratica è il 21 (?)
okay, ditemi che ne pensate e lasciate una piccola recensione BABES uu
devo andare che è tardi e ho compito di greco domani, auguratemi buona fortuna uu
bene ora scappo, yeah man (?)
non c’entrava niente ma boh volevo scriverlo
NOTTEE (e bevete più latte uu)

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Capitolo 21
*** with you ***


enchatedfire:
Siete delle buzzurre (?)
Okay … bugia vi amo uu
Dopo un periodo di confusione generale dovuto alle vostre differenti reazioni al capitolo precedente sono qui a fracassarvi di nuovo le ovaie …
Detto questo, ho sonno … ah buon fine Halloween O:
oggi finalmente ho potuto comprare il BIG * al settimo cielo *
domani sera farò le ‘ore piccole’ per guardare glee con damian
che periodo di vita cupo ee
beh, buona lettura *---*
 



capitolo 20


Louis chiuse l’armadietto avendo preso il paio di boxer che aveva nell’armadietto e il cambio di vestiti che erano lì dalla settimana precedente. E si avvicinò nuovamente alle panchine al centro della stanza mentre Harry frugava ancora nel caos del suo armadietto. Louis, dopo essersi asciugato, si infilò i boxer.

Harry si girò in quel momento e vide l’amico alle prese con l’elastico dei boxer, quello si incamminò verso il bagno dove c’erano i phon. Harry si infilo i boxer e si diresse anche lui nei bagni., prese il phon e si mise a testa in giù ad asciugarsi i capelli. Sentì che Louis aveva finito e lo vide uscire dalla porta. Il ragazzo si vestì.

 Harry spense il fono e si passò una mano tra i capelli per controllare che fossero asciutti poi tornò nell’altra stanza a vestirsi. Louis era seduto sulla panca col telefono in mano, quando lo sentì alzò lo sguardo verso l’amico per poi rimettersi il telefono in tasca “è scarico” sbuffo.

Harry, vestitosi, si sedette vicino all’amico.

“Come va il diluvio là fuori?” chiese il riccio per allungare le gambe sulla panca e poggiare la testa sulle ginocchia dell’amico. Louis iniziò a giocare con un suo ricciolo.
“Non sembra voler smettere per adesso”  disse guardando l’amico in faccia per poi spostare lo sguardo nuovamente sui suoi ricci. Harry sbuffò per poi chiudere gli occhi.

“Sono un po’ preoccupato per Niall” disse Louis continuando a giocare con i capelli di Harry.
“Come mai?” chiese Harry tenendo ancora gli occhi chiusi.

“non saprei, lo  ve- merda!” imprecò Louis, la luce si era spenta improvvisamente “ora da quella porta entreranno giocatori di football zombie che vorranno succhiare il nostro cervello con una cannuccia verde, ci uccideranno, ci uccideranno tutti!” iniziò a urlare come un vecchio pazzo con una voce acuta e squillante.

Harry scoppiò a ridere portandosi una mano sul torace per contenere le risate mentre Louis cercava di rimanere serio “ci uccideranno ti dico, ci uccideranno!” Harry non riusciva a trattenersi, sul suo volto si fecero largo delle ampie fossette che gli scavarono il viso e iniziò a ridere senza riuscire a controllarsi.

“oh, non è mai un buon segno, gli horror iniziano sempre così! Brutto tempo, un gruppo chiuso in una stanza, la luce scompare e poi inizia a sentirsi il vento e la tempesta fuori e poi improvvisamente una musichetta di suspense, un rumore alle tue spalle, un ombra! Ommiodio siamo spacciati!” continuò a urlare portandosi le mani al viso e iniziando a guardarsi attorno, sulla destra e sulla sinistra di scatto.

Sussultò.

“Harry! Harry, l’hai sentito? L’hai sentito – disse con un tono più acuto- quel rumore che veniva di là! L’hai sentito?” disse cercando di farsi prendere dal panico.
Harry continuava a ridere senza riuscire a controllarsi ancora sdraiato con la testa sulle sue gambe.

“Harry – disse Louis prendendo il suo volto con le mani e avvicinandosi a lui per sussurrargli, harry smise di ridere guardandolo negli occhi, i volti distavano poco tra loro e poteva sentire il respiro dell’amico sul suo volto - harry, se moriremo oggi, voglio che tu sappia che ti ho sempre amato!” concluse per poi iniziare a fingere un pianto isterico.

Harry sorrise scutendo leggermente la testa.
Poi Louis si lasciò cadere sulla panchina come se si fosse stancato a mettere in scena quella “cosa” precedentemente fatta.

Harry si tirò su fino a poggiare la sua testa nell’incavo della spalla dell’amico e stringendo le braccia attorno a lui sino ad abbracciarlo. Sentì un braccio di Louis passargli attorno per tenerlo vicino a se e chiuse gli occhi mentre sentiva le dita di Louis scorrergli tra i capelli dolcemente.

Pian piano il suo respiro si regolarizzò, sentiva il cuore di Louis che batteva regolarmente poggiato sul suo petto, schiuse le labbra inconsciamente per poi addormentarsi tra le braccia del ragazzo.
Louis sorrise nel notare che Harry aveva preso sonno.

Fuori la tempesta impestava.
Il ragazzo studiò il volto dell’amico.

Si soffermò a guardare come un occhio fosse leggermente più grande dell’altro, come le labbra fossero carnose e rosee, schiuse e magnifiche, le sopracciglia folte che formavano un arco sopra gli  occhi chiusi, la carnagione così candida, la sagoma del viso delineata e morbida, quei piccoli nei che spuntavano sulla sua guancia, il naso perfetto in ogni particolare, il lungo collo e le ossa che si intravedevano alla sua fine, che lo rendevano semplicemente magnifico, le ciglia degli occhi ordinate e lunghe e poi i suoi capelli che erano dei ricci naturali, ricci che tornavano sempre come prima ogni volta che li toccavi, morbidi, che ti facevano venire voglia di accarezzarli, di passarci le mani dentro e toccarli all’infinito, e poi il suo odore, era qualcosa di … non sapeva come descriverlo, era inebriante, non poteva quasi farne a meno.

Louis scosse la testa risvegliandosi da quei pensieri, ma cosa si metteva a pensare?
Posò la sua testa affianco a quella del riccio e prese quasi subito sonno anche lui in quel leggero tepore che si era formato nella palestra buia.

Harry stropicciò gli occhi, aveva la voce impastata dal sonno e gli occhi non volevano minimamente aprirsi.
Ci mise un secondino a ricordarsi dove si trovasse e perché, non appena aprì gli occhi si ritrovò davanti un Louis addormentato e sul suo volto si fece largo un piccolo sorriso.

Pensava che Louis fosse magnifico mentre dormiva.
“Louis” sussurrò per vedere se l’amico era in dormiveglia o dormiva veramente.
Avevano dormito abbracciati.

Harry era rimasto immobile per non svegliare l’amico, la testa di Louis era ancora leggermente poggiata su quella di Harry. Il ragazzo aprì leggermente gli occhi e notò di essere a pochi centimetri dal volto di Harry.

“hey” gli disse chiudendo gli occhi per poi riaprirli di nuovo.

Louis guardò Harry e Harry guardò Louis. Erano così vicini.
Harry si perse  negli occhi del ragazzo che sembravano un pozzo senza fondo.
Louis spostò gli occhi sulla bocca del ragazzo, avrebbe voluto baciarlo, vedere di cosa sapesse quella bocca.

Ma lui non era gay, no? Allora perché voleva farlo? Perché pensava quelle cose di Harry? Perché il fatto che stessero lì a guardarsi, così vicini gli dava tanto da pensare?
Louis non lo sapeva, non capì bene come né perché ma poggiò la sua fronte a quella di Harry e accostò i loro nasi. Le loro labbra erano vicinissime, sarebbe bastato pochissimo.

Louis sentì il labbro superiore di Harry contro il suo, un leggero contatto, sentì un brivido lungo la schiena, il respiro di Harry caldo sul suo viso, che stava facendo?

“Ha- Ha- Ha smesso di piovere” disse allontanandosi e distogliendo lo sguardo dall’amico.
Si alzò di scatto in piedi, voleva fuggire in quel momento, cosa voleva fare poco prima?
Non lo sapeva neanche lui.

Fece per andarsene quando sentì una stretta attorno al suo polso.
Si girò, la presa di Harry era salda.
Si guardarono negli occhi.

Non sapeva che sguardo fosse quello di Harry, sembrava avere paura che se ne andasse, sperò di non aver incasinato tutto. Harry allentò la presa sul suo polso e per un momento ancora i loro occhi rimasero catturati gli uni dagli altri.

“sc-scusa” disse velocemente Louis per poi uscire dalla porta correndo senza una destinazione.
Harry si passò le mani tra i capelli tenendo il viso tra le mani e sentì i suoi occhi diventare lucidi.
Non ci stava capendo più niente.
------------------------------
Enchatedfire:
okay, mi scuso se è una mezza ciofeca, non ho riletto mah … beh buon novembre e non voglio dire niente perché aspetto di sapere tramite le vostre recensioni ee 
ps. Lo scorso capitolo ho raggiunto le 100 recensioni, grazie a tutte <3

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Capitolo 22
*** don't leave me ***


enchatedfire:
Salve, ammesso che voi ancora leggiate visto che non ho postato per un mese e mezzo quasi ee
Prima di lasciarvi alla lettura del capitolo volevo dirvi una cosetta.
Ho davvero preso in considerazione in questo periodo l’idea di non scrivere più perché mi era stato comunicato che qualcuno rubava la mia FF, ora ho fatto cancellare alla suddetta persona i capitoli e mi son fatta fare delle scuse pubbliche ma essendoci rimasta male ho affrontato un po’ una mezza crisi.
Inoltre ero in un periodo di blocco poiché non avevo la minima  idea di come avrei potuto continuare la storia.  Tuttavia mi sono sentita in colpa ad abbandonarla e anche solo a pensare di lasciare voi così perciò ho preso la decisione di continuare nonostante ciò che è successo.
Poi un’altra informazione di servizio se così si può dir, ho creato un gruppo facebook dove sto riunendo tutte le lettrici, se mi scrivete i vostri nomi per messaggio privato provvederò ad aggiungervi come amiche e successivamente nel gruppo, credo sia una cosa carina.
Dopo aver detto questo vi lascio al vostro più che meritato capitolo, grazie perché mi seguite, significa moltissimo per me.



 
Capitolo 21
Louis aprì gli occhi lentamente infastidito dalla poca luce che penetrava attraverso le finestre. Emily era sdraiata accanto a lui, aveva il volto rivolto verso il soffitto e gli occhi chiusi. Osservò il suo profilo delineato dalla luce del sole, avrebbe potuto giurare che stesse dormendo se la ragazza non avesse aperto gli occhi.

“Ti sei svegliato finalmente”  mormorò con voce atona.

Louis richiuse gli occhi tuffando la faccia nel cuscino e portandosi le coperte sopra la testa, lo faceva sempre quando si svegliava, non perché avesse sonno o avesse dormito poco ,beh anche per quello,  ma soprattutto per pura pigrizia.Emily lo imitò avvicinandosi a lui sotto le coperte e gli sorrise, il ragazzo gettò le coperte lontano dai loro volti.

“sai- disse con tono serio- non sono mai riuscito a respirare sotto le coperte, è impossibile”
Emily si mise a gambe incrociate sul letto mentre Louis era semi-sdraiato e reggeva  il suo busto sugli avambracci poggiati sul materasso mentre il suo corpo era diretto verso la rossa seduta accanto a lui.

“vuoi parlarne?” chiese l’amica fissandolo negli occhi.
Il ragazzo si coprì il viso con le mani.

“Non lo so” sussurrò facendo scivolare via le mani dal volto.
“andiamo a fare colazione per ora, poi ci penseremo” disse lei.
Louis le sorrise ed Emily dopo aver preso dei vestiti dall’armadio andò a vestirsi, quando uscì Louis era già in piedi accanto alla  porta. Louis uscì per primo seguito da Emily che si chiuse la porta alle spalle.



Nicholas aprì gli occhi, era sdraiato su un ramo della grande quercia sul retro dei dormitori, si rimise a sedere osservando la scuola quasi deserta e passandosi più volte le mani sulle braccia per riscaldarsi, faceva alquanto freddo ma d’altronde era dicembre, cosa avrebbe dovuto aspettarsi?

Era bizzarro che proprio lui dicesse di avere freddo.
Espirò e dalla sua bocca uscì una nuvoletta di alito caldo che al contatto col freddo raggelò all’istante.
Si strinse la sciarpa attorno al collo e sfregò le mani un paio di volte, poi le portò sul ramo, piegò la gambe e le distese nuovamente una volta toccata terra.

Sorrise, gli dava sempre una bella sensazione compiere quel salto, molti non ci sarebbero nemmeno riusciti, era come librarsi per poco in cielo e avere la sensazione di volare ma in fin dei conti gli uomini non erano fatti per volare.

Prese a camminare verso la scuola non lentamente ma neanche con passo affrettato.
Alzò gli occhi al cielo sentendo qualcosa scendergli lungo la guancia, era neve.
 
Aaron Carter procedeva a passi spediti, i corridoi erano illuminati da una luce giallastra alquanto vecchia, sapeva che l’avrebbe trovata in fondo a quel corridoio, andava sempre lì quando doveva pensare. Si girò indietro a controllare che nessuno lo stesse seguendo poi svoltò sulla sinistra e aprì una di quelle porte grigie, quelle di emergenza, fece ancora qualche passo e trovò una porta simile a quella precedentemente aperta.

La stanza buia e la ragazza sviluppava foto che avrebbe buttato quasi subito dopo,sempre la stessa storia. Lei si girò di soprassalto.

“Avevi detto che non ci saresti più ricascata” disse lui.
“non ti aspettavo, mi hai quasi spaventata” disse rigirandosi e tornando a ciò che faceva prima lei.
“stai di nuovo ignorando la situazione, avevi detto che avresti smesso” disse avvicinandosi alla ragazza
Lei non rispose quasi come se non volesse sentire.

Lui la prese per le spalle e la fece voltare, la scosse guardandola dritta negli occhi
“sì, lo so, lo so quello che ho detto” disse lei fissando per terra sentendo gli occhi del ragazzo fissi sul suo volto, era uno sguardo duro persino per lui.
“lo avevi promesso” disse lui perdendo un po’ della durezza che aveva nello sguardo

“era lì, capisci? Era di nuovo qui, pensavo non sarebbe ritornata, avevo perso la speranza e poi lei è tornata da un momento all’altro e io volevo solo che tutto tornasse come prima, volevo essere felice, anche se solo per poco” si giustificò la ragazza che tremava un po’
“ti ferirà, l’ha già fatto, lo fa sempre”

Lei si poggiò sul petto del ragazzo che la strinse facendole passare attorno le sue mani.
“lo fa sempre” sussurrò mentre iniziavano a scenderle delle lacrime sulle guancie.

Lui l’allontanò un po’ sentendo la maglietta bagnarsi, si abbassò per arrivare all’altezza del suo volto
“ hey - sussurrò dolcemente – hey, non piangere dai. – disse portando i suoi pollici sul volto della ragazza e asciugandole le lacrime- ci sono qui io, andrà tutto bene”

Il ragazzo la strinse di nuovo accanto a sé
“andrà tutto bene come al solito, siamo io e te e lo saremo sempre”.
La ragazza si staccò e cercò di calmarsi “grazie
sussurrò.
Lui le sorrise, ma era un sorriso amaro.

La ragazza arricciò gli occhi per un momento .
“Devo andare” disse
“che devi fare?” chiese lui interessato guardando le foto appena sviluppate
“devo vedere una persona” rispose la castana.
“okay, allora io vado Christal” disse sorridendole ancora per poi uscire diretto ai dormitori.

La ragazza afferrò il suo cappotto e uscì, doveva trovare Nicholas e parlargli.


Niall alzò lo sguardo sul riccio accanto a lui che aveva finito di raccontare la storia e sembrava sul punto di piangere. Non gli sembrava nemmeno lui.

 Harry era sempre quello che sorrideva e cercava di mostrasi forte,quello che aiutava gli altri, quello che aveva delle parole consolatorie per chiunque ne avesse bisogno. Eppure in quel momento era lì sul punto di piangere e sembrava la cosa più fragile di questo universo, come se da un momento all’altro avrebbe potuto rompersi per una sola parola, un solo tocco sbagliato.

Niall si sentì in colpa, lui non era abbastanza bravo per riuscire ad aiutarlo e non lo sarebbe mai stato, non aveva quella sua capacità caratterizzante di essere un’ancora ferma per tutti. Strinse il ragazzo con le sue braccia sentendolo piangere sommessamente quasi come volesse nascondersi dal resto del mondo attorno a lui.

 “Hey” disse accarezzandogli i capelli lentamente “hey, andrà tutto bene”  sussurrò ma poi non ne era tanto convinto nemmeno lui, non aveva ancora elaborato ciò che gli aveva appena detto l’amico, non sapeva se fosse una cosa giusta o sbagliata, non sapeva se avrebbe dovuto essere sorpreso o accettarlo dal principio.
Nella sua testa giravano milioni di domande che non avrebbero probabilmente mai avuto una risposta.

Niall prese una decisione avrebbe assolutamente fatto qualcosa.


enchatedfire:
alluer, ora sapete più o meno i motivi per i quali non ho postato sino ad adesso.
In questo capitolo non c’è affatto Allie, che poi è la protagonista, quindi la cosa  è un po’ una contraddizione lol
Beh voglio chiedervi un po’ le vostre opinioni, pareri, idee e ciò che vorreste nella FF.
Non prometto di accontentarvi ma farò assolutamente del mio meglio (:
poi poi poi cercherò di postare domenica per recuperare il periodo in cui non ho postato ma ripeto non prometto niente perché lo sapete che sono una ritardataria peggio dei ragazzi uu
in ogni caso su twitter sono @enchatedfire se volete menzionarmi vi listo (:
scusate ancora per il ritardo e spero vi sia piaciuto, nel frattempo buona immacolata xx
sono un po' sotto shock perchè sta cambiando tutto, twitter, youtube e ora anche EFP. lol

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Capitolo 23
*** let it snow ***


enchatedfire:
BUON NATALE!
Okay non è più natale, lo era fino a mezzanotte ee
io che posto? No, non è un miracolo pfft
è un miracolo di natale (?)
va be’ buon santo Stefano ee
alluer prima di lasciarvi il capitolo voglio dirvi un paio di cosette.
1)Vi ricordo del gruppo facebook, se volete aggiungervi mi scrivete il nome;
2)Molte mi hanno chiesto cosa significhi ‘dura lex sed lex’ significa ‘la legge è dura ma è legge’ , per voi potrebbe non significare nulla con la storia ma fidatevi, nella mia mente contorta, ha un senso;
3)A fine capitolo ci sono delle cose che dovreste guardare uu
4)Se scrivi con word Christal lo corregge in corista lol
5)Per word cazzo è una parola, fanculo no trolol
Buona lettura mie lettrici che sono sempre con me nonostante tutto, grazie (:

 

capitolo 22
Aaron Carter camminava con passo strascicato, lo sguardo gli si posava pigramente su ciò che lo circondava ma nulla sembrava attirare la sua attenzione, vide cadere un fiocco di neve, seguito subito dopo da un altro e così via, nevicata di fine dicembre, chi se la sarebbe mai aspettata?

Entrò nel dormitorio e si diresse alla sua stanza. I corridoi erano deserti e tutto era silenzioso. Girò la maniglia ed entrò, richiudendosi la porta alle spalle. Si tolse il cappotto e lo appese nell’armadio, portò le mani ai lembi del pullover e se lo sfilò gettandolo sul letto.

Fu in quel momento che vide un cartoncino bianco poggiato sul piumino, al centro v’era un grande nove nero sdraiato orizzontalmente, si fermò di botto prendendolo in mano, gli occhi fissi sul nove orizzontale , “23:42, zona G” firmato N, non diceva altro ( http://i43.tinypic.com/avodi9.png ) gettò il cartoncino dov’era prima passandosi una mano nei capelli per poi abbandonarsi anche lui sul letto chiudendo gli occhi.

Un rumore sordo lo costrinse ad aprire gli occhi, era il rumore di dei piccoli sassolini contro il vetro della sua finestra.  Vedeva le gambe di lui fasciate perfettamente da quei pantaloni aderenti neri, aveva già capito di chi si trattasse. Si alzò andando ad aprire la finestra, il vento gelido che proveniva da fuori e la poca neve che aveva iniziato a scendere lo colpirono nel petto scoperto, si scansò.

Cameron allungò una gamba e poi l’altra, le mani erano fisse sullo stipite della finestra, sì diede uno slancio avanti lasciandole scivolare da esso ed arrivando leggermente piegato sulle gambe sul pavimento, si passò le mani sui pantaloni e si rialzò chiudendo la finestra. Aaron nel frattempo si era appoggiato al muro.

Cameron estrasse un pacchetto di sigarette dalla tasca dei pantaloni e un accendino, si sedette sul letto e uscì una sigaretta, lasciando il pacchetto accanto a se, la accese avvicinando le mani per fare un piccolo scudo in modo da accendere la fiamma e spense l’accendino rimettendoselo in tasca.

Allungò la mano prendendo il biglietto che aveva precedentemente lasciato cadere Aaron sul letto e girandosi verso l’amico gli sorrise ironicamente. Aaron alzò le sopracciglia e Cameron rigettò il bigliettino sul letto.
Carter si sedette prendendo una sigaretta dal pacchetto e si avvicino a quella di Cameron che stava espirando accendendosela, dopodiché entrambi si lasciarono cadere sul letto.

“Quindi anche tu?” gli chiese Aaron espirando il fumo.
Cameron voltò il viso verso di lui e gli sorrise per poi tornare con la faccia rivolta verso il soffitto e inspirare di nuovo, si alzò espirando e poi fece un ultimo tiro buttando la sigaretta fuori dalla finestra e trattenendo il fiato riavvicinandosi all’amico che aveva appena espirato, gli espirò vicino al viso e lui inspirò il fumo in uscita per poi espirarlo nuovamente.

Cameron si lasciò cadere di nuovo accanto all’amico.
“che puttanella” disse ridendo e alla sua risata di unì anche quella di Carter che subito dopo si alzò gettando anche lui la sua sigaretta all’esterno.

Aaron si sdraiò nuovamente accanto all’amico che continuava a ridere sommessamente tra sé e sé. Gli si mise sopra prendendolo per i polsi e portandogli parallelamente al suo viso mentre lui continuava ancora a ridere, si abbassò vicino al suo viso arrivando vicino all’orecchio e morendogli il lobo per poi ritrarsi ridendo e tornando a sdraiarsi accanto a lui.

“che coglione” disse ridendo assieme a Cameron.
Quest’ultimo si portò una mano sull’addome e una sul viso per poi fare scivolare anche essa sull’addome.
Si sent’ una mano arrivare a tappargli la bocca e gli tirò un morso facendo sì che l’amico la ritraesse subito.
Ci volle un po’ ma alla fine smise di ridere.

“Sai l’altro giorno ho visto una, non so, ci avevo fatto un pensierino” disse Cameron.
Aaron a pancia in giù emise un mormorio sommesso per far sì che continuasse a parlare.
“sai quella tipa … non so come si chiami” disse passandosi una mano tra i capelli.
Aaron si voltò tornando a pancia in su.

“la biondina … uhm, Annie, una cosa del genere
disse corrucciando la fronte
Aaron si voltò verso l’amico, il volto impassibile, non si sarebbe potuto dire cosa gli stesse passando per la testa.
“Allie” sussurrò sommessamente.
“giusto, Allie” disse Cameron cercando di memorizzarlo

“no” mormorò a fior di labbra
“cosa hai detto?” disse Cameron non avendolo capito
“no” ripeté a voce leggermente più bassa

“che cosa?” chiese l’amico sdraiato accanto a lui
“non voglio” disse Carter con voce atona
“ma non era una domanda” ribatté Cameron alzandosi e uscendo dalla porta senza dire più niente.

Aaron rimase a fissare la porta per un po’.
“Ah ma fanculo” mormorò tra sé e sé tornando a fissare il vuoto.
Che poi a lui cosa cazzo gliene fregava?

 
Emily camminava affianco a Louis diretta al caffè, la rossa davanti con le mani nelle tasche del suo cappottino blu e il ragazzo proprio dietro di lei a un passo di distanza che si guardava attorno senza che avesse da trovare qualcuno o qualcosa in particolare.

La rossa alzò gli occhi al cielo che sembrava ovattare tutto con quei colori grigi e pacati.
Erano quasi giunti vicino al caffè e la scuola sembrava alquanto deserta.

“Pensi pioverà?” chiese Emily quasi sovrappensiero e proprio in quel momento uscì dal locale, che era giusto dietro l’angolo, Allie avvolta in un cappottino di un marrone chiarissimo, attorno al collo una sciarpa di lana color panna e un cappellino di lana dello stesso colore sui biondi boccoli.

“Allie” la chiamò la ragazza riconoscendola e lei si girò verso la voce dell’amica che la chiamava.
“Oh, Emily” mormorò andandole incontro “che ci fai qui?”
“Io e Louis eravamo venuti a fare colazione, è un po’ tardino ma la faremo al posto del pranzo” rispose scrollando leggermente le spalle

“Tu  e Louis?” chiese la bionda “vi siete dati appuntamento dentro?”
“Cosa? No, uhm … è qui con me” rispose voltandosi per scoprire di non avere più il ragazzo alle sue spalle
“Ehm, se n’è andato a quanto pare” disse con una certa nota di preoccupazione.

“E’ successo qualcosa?” chiese la biondina
“Sai penso abbia litigato con Harry, non me ne ha voluto parlare e speravo si sarebbe aperto davanti a una cioccolata calda però a quanto pare è scappato, avresti dovuto vedere come sembrava giù di morale ieri notte, non che stamattina scherzasse” confermò tutto di un fiato

Allie si portò una mano alla guancia, aveva anche lei un’aria molto pensierosa
“Tu invece cosa ci fai qui?” domandò la rossa
“Uhm, ecco, io … io, sì ero venuta a cercarti” balbettò
“E come mai?” chiese l’amica curiosa
“oh … niente di particolare” rispose lei e in quel momento iniziò a scendere dal cielo qualche fiocco di neve, prima a poco a poco, aumentarono velocemente
“sarà meglio andarcene di qui” disse Emily prendendo l’amica per mano ed insieme camminarono fino alla mensa scolastica.

Louis si fermò dopo aver corso per un bel tratto, che poi perché era corso via non lo sapeva nemmeno lui, non si sentiva pronto forse, sapeva che gli avrebbe fatto domande sulla sera precedente, e la verità era che nemmeno lui sapeva esattamente cosa fosse successo perciò non avrebbe potuto spiegarglielo e di conseguenza era fuggito via, sì doveva essere proprio questo il motivo, si disse da solo cercando di auto convincersi.

Niall lo aveva convinto ad alzarsi da quella panchina e a fare due passi per liberarsi un po’ la mente, camminavano uno affianco all’altro ma non stavano parlando eppure la cosa non dava fastidio a nessuno dei due perché non era un silenzio imbarazzante ma un silenzio che diceva molto più di tutte le parole che avrebbero potuto usare.

Non si sentiva niente a parte il rumore del vento attorno a loro e il rumore che produceva quando si insediava tra le foglie dei sempreverdi. I passi quasi in simbiosi gli uni con gli altri che producevano quasi un unico suono, eppure il biondino si accorse che quel quasi unico suono si era trasformato davvero in un unico suono, girandosi infatti non vide più il riccio alle sue spalle, si era come dileguato.

Dal cielo iniziarono a scendere candidi fiocchi di neve, “poco male” si disse iniziando a correre per trovare riparo dentro scuola, non era in vena di bagnarsi tutto per la neve sciolta al contatto col suo calore corporeo.

Harry aveva rallentato il passo a poco a poco e aveva preso sempre più le distanze dal biondo per poi perderlo totalmente di vista, non l’aveva fatto volontariamente ma nemmeno involontariamente, l’aveva fatto e basta, anzi, diciamo che  e r a   s u c c e s s o  e basta.

Camminava silenziosamente con lo sguardo basso lungo la stradina di ciottoli, con passo regolare piuttosto lento quando sentì degli altri passi e senza pensarci alzò lo sguardo, anche l’altro ragazzo ebbe la stessa reazione. Davanti ad Harry c’era Louis e davanti a Louis c’era Harry.

Si sentì lo stomaco stringersi, aggrovigliarsi in uno di quei nodi complessissimi  da marinai e stringersi in una morsa fortissima, o forse più che un nodo era un buco, o forse il cuore gli era salito in gola, c’erano tanti modi di esprimere ciò che stava provando ma nessuno rendeva davvero il concetto.

Gli occhi di Harry erano fissi in quelli di Louis, incapaci di muoversi, la bocca si schiuse leggermente come se volesse o dovesse dire qualcosa, eppure gli era impossibile, decisamente impossibile.

Louis sentì le mani che tremavano e le strinse a pugno, Harry era lì davanti a lui.
Gli occhi del riccio scivolarono a terra incapaci di reggere quel contatto visivo con il ragazzo, fu un momento ma quando lì rialzò il ragazzo non era più davanti a lui ma correva verso sinistra a perdifiato.

Harry lo guardò sentendosi come morire dentro, senza un motivo a lui ben chiaro eppure si sentiva distrutto, devastato. Louis superò l’angolo ma il riccio rimase a guardare in quella direzione come se si aspettasse che da un momento all’altro uscisse fuori dicendogli che era tutto uno scherzo o magari un sogno, sì, uno stupido fottutissimo sogno.

Ma , nonostante continuasse a guardare, niente tornò da quella direzione.
Sentì gli occhi inumidirsi e senza che se ne rendesse conto sentì le lacrime copiose rigargli il viso, si rannicchiò su se stesso iniziando a reprimere i singhiozzi e asciugandosi le lacrime salate con i lembi delle maniche del suo pullover bianco, era tutto un incubo, un gigantesco incubo.

Attorno a lui iniziarono a scendere fiocchi di neve, anche il cielo piangeva ma era tutto troppo freddo, così freddo che le lacrime del cielo erano diventate candida neve bianca, però quella neve prima o poi si sarebbe sciolta.

Louis si appiattì contro la parete dei dormitori e si portò una mano al viso, perché era scappato?
Codardo, codardo, codardo. Ecco cos’era, un codardo.  Si coprì gli occhi con la mano lasciandosi scivolare fino a ritrovarsi seduto a terra, un emerito coglione... che cazzo aveva fatto?
Si sentiva così impotente e privo di significato, era tutta colpa sua. Non riusciva mai ad affrontare niente, era buono solamente a scappare.

Alzò gli occhi al cielo notando che cadeva neve e si rialzò riprendendo a correre senza una destinazione con gli occhi umidi, non doveva piangere, non doveva.
 
Enchatedfire:
tipo che questo è il capitolo più lungo che abbia mai scritto c:
sono fiera di me stessa.
Domandina: che avete avuto per natale? Lol
Io niente il mio albero era vuoto, sul serio e_e
Se non lo aveste capitolo in questo e nel precedente capitolo le azioni dei personaggi sono parallele le une alle altre, cioè avvengono allo stesso tempo uu
Buon santo Stefano e lasciate una recensione (se vi và lol)
Vi amo tutte <3
Nicholas:  http://i44.tinypic.com/4sb43m.jpg
capelli Emily: (tipo) http://i42.tinypic.com/8ycavt.jpg
Christal: http://i43.tinypic.com/az9f68.jpg
capelli  Allie: http://i42.tinypic.com/x6bq6s.jpg o anche http://i41.tinypic.com/2ufu3yh.jpg
ciao belle, scappo che i miei credono mi stia vestendo per uscire, non ho riletto perciò per eventuali errori scusatemi lol

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Capitolo 24
*** does this darkness have a name? ***


enchatedfire:
Il sei gennaio dell’anno scorso, a mezzanotte e quarantasei postai il primo capitolo di questa fan fiction sul mio portfolio. A un anno da ciò sono arrivata talmente lontano rispetto a ciò che credevo che mi è quasi impossibile realizzarlo, un grazie a tutte quante che avete letto, recensito, inserito tra seguite, ricordate e preferite, non sapete quanto questo significhi per me, davvero grazie.
E, come al solito, ovviamente, buona lettura (:


capitolo 23

Allie passò una tazza di cioccolata calda ad Emily seduta già sul davanzale della finestra a guardare la candida neve scendere lentamente. Si sedette accanto alla rossa rigirandosi fra le mani il bigliettino bianco che aveva trovato sul comodino quando erano entrate in camera, al centro c’era un nove nero orizzontale,  “23:42 Zona G” rilesse mentalmente per poi soffermare il suo sguardo sulla N che firmava il bigliettino.

“Ne hai avuto anche tu?” chiese all’amica distraendola dal paesaggio.
Quella si girò lasciando che le gambe pendessero dalla rientranza accanto alla finestra sulla quale erano sedute.
“Io credo che tu ti faccia sempre troppi problemi” sbuffò prendendole il bigliettino dalle mani per poi lasciarlo andare sul comodino. Allie alzò le sopracciglia chiudendo gli occhi e poi le rilassò nuovamente.

“come vuoi tu” borbottò con voce non molto convinta, si girò verso la finestra pensierosa, ne era passato di tempo, davvero tanto.
“Voglio andare fuori a giocare con la neve”  la voce della rossa che trasmetteva una vivacità non proprio da lei in quel momento.




Qualcuno bussava alla porta della loro stanza.
Niall che si era appena cambiato dopo aver corso sotto la neve per non portarsene dentro mezza, si rialzò dal letto e andò ad aprire per trovarsi davanti Allie ed Emily che lo invitavano ad andare con lui a giocare con la neve.
Per un momento sembravano tornate bambine, scosse le spalle ridendo e si arrese andando con loro all’esterno.
Si diressero nel campetto dietro la scuola dove facevano educazione fisica all’aperto per poi iniziare a fare ognuno dei piccoli muretti di neve per nascondersi e delle palle di neve.

“ 3, 2, 1… colpita!” urlò la biondina alla rossa nascondendosi subito dopo dietro alla sua barriera dando inizio ad una interminabile battaglia a palle di neve. Niall sentiva tutta la neve scendergli sotto i vestiti e bruciare al contatto con la pelle calda. Una palla lo colpì in pieno viso.

“Mi arrendo!” urlò gettandosi sulla neve e mimando di essere stato ferito.
In pochi  momenti sentì la risata della bionda più vicina, in una capriola si era portata dietro al suo scudo di neve affiancandosi a lui. Niall socchiuse gli occhi osservandola mentre rideva, era …

“Munizioni, soldato” disse con tono di comando mentre continuava ad alzarsi per poi sparire subito dopo dietro lo scudo di neve.Emily nel frattempo continuava a scagliare tantissime palle di neve senza una mira ben definita.
Allie afferrò due palle di neve e fece segno al ragazzo di stare in silenzio.

“Che succede?”chiese Emily sospettosa uscendo lievemente allo scoperto.
“Ora!” urlò Allie iniziando a buttarle tantissime palle di neve il più velocemente possibile per poi riabbassarsi e crollare vicino a Niall sorridendo.Si girò verso di lui ancora ridendo mentre Emily si scrollava di dosso tutta quella neve che si era accumulata sui suoi vestiti.

La risata di lei riecheggiava nelle orecchie di Niall e piano piano andava scemando.
Riaprì gli occhi ammutolendosi improvvisamente e trovando il biondo a fissarla, dopo un attimo le labbra le si incurvarono in un leggero sorriso e proprio in quel momento sentì una palla di neve congelarle il viso, Emily sopra i due stava per morire dal ridere.

“Dovremmo fare gli angeli di neve!” esultò stendendosi accanto ai due e iniziando a fare il suo per poi mostrarsi alquanto disgustata da quello che era il risultato. Niall rise portandosi una mano sulla fronte per poi esaltare il suo angelo di neve rispetto a quella della rossa.

Allie si rialzò “rientriamo che è meglio va'” rise per poi togliersi la neve di dosso e camminare con gli altri verso i dormitori. Emily si distanziò andando verso il suo dormitorio, sul lato opposto rispetto a quello dei due ed Allie e Niall rimasero soli a camminare sotto la neve.

“mi è arrivata una convocazione di Nove” sospirò camminando accanto a Niall.
“zona G?” chiese lui sovrappensiero
“anche tu?” la voce della bionda lasciava intendere una certa sorpresa
“a quanto pare” mormorò il ragazzo alla sua destra.

Stavano camminando in silenzio da un po’ quando la voce di Allie risvegliò Niall dal suo stato di quasi assenza mentale.

“Sembri pensieroso” sussurrò nel gelo la ragazza
“in verità lo sono” il biondo si passò una mano fra i capelli
“come mai?” chiese lei incarnando le sopracciglia

“Louis ed Harry sono strani nell’ultimo periodo” lo sguardo sulla via bianca come la neve che la ricopriva
“Hanno litigato?” la biondina si mostrò alquanto preoccupata
“non proprio, in realtà non ne so molto nemmeno io” mentì  non sapendo se e come riferire alla ragazza di ciò che lo stesso Harry gli aveva raccontato.

“sistemeranno tutto, loro sono fatti così, insomma, credo lo sapia anche tu, no?” cercò di essere positiva lei facendo inarcare la labbra in un leggero sorriso.
“Hai sicuramente ragione” sorrise anche lui provocando una strana reazione in Allie “mi sto solo facendo un po’ di film mentali”

Allie continuava a camminare sentendosi stranamente felice dentro, era davvero una magnifica sensazione quella felicità che provava anche solo essendo vicino al biondo. L’ennesima palla di neve la colpì in piena faccia.
Un veloce grido seguito da un rapido “come hai osato?” che si supponeva fosse con tono minaccioso ma era più un tentativo di trattenere una risata.

“che ho fatto di male?” chiese lui mettendosi le mani in tasca e scrollando le spalle come se non sapesse niente di ciò a cui la bionda al suo fianco si riferiva.
“Ah, non hai fatto niente eh?” chiese piegandosi e raccogliendo della neve
“Oh, non oseresti” si tirò lentamente indietro lui camminando al contrario per tenere d’occhio i movimenti della ragazza
“Oh, io credo che oserei, anzi ne sono certa” intimò avvicinandosi al biondo tenendo la palla di neve in mano.

Niall la prese per i polsi impedendole di lanciarla.
“No,no,no,no,no” rise vicinissimo a lei e la sua risata si insinuò nella testa di lei facendole perdere la cognizione di ciò che stava facendo.

La mano che a contatto con la neve bruciava per il freddo.
Lui posò la fronte sulla sua mentre la sua risata scemava.
Erano così vicini che riusciva a sentire il suo respiro sulla pelle, ad Allie sembrava un rallenty prolungato stile film americano, se fosse stato davvero un film probabilmente avrebbe iniziato a ridere prendendo in giro lo sceneggiatore e i produttori.

Sentì il naso di lui poggiarsi lentamente accanto al suo, era in preda a una totale confusione ma nel suo cervello sembrava esserci la confusione più totale e il niente allo stesso tempo. Sentì la mano del ragazzo avvicinarsi alla sua guancia e un brivido le percosse la schiena, era leggermente più fredda delle sue guancie che in quel momento sembravano stessero per arrossire tanto da fare invidia ad un peperone.

Improvvisamente Niall si ritrasse, della neve sul suo giubbotto, la mano della ragazza vuota che tremava.
Niall si girò dandole le spalle senza nemmeno scrollarsi la neve di dosso.

“sarà meglio che vada ora” sussurrò più a sé stesso che alla ragazza prendendo a correre verso i dormitori più velocemente possibile, sentiva il fiato che gli mancava, il naso rosso e le mani quasi arancioni ma continuava a correre stringendo gli occhi senza prendersi nemmeno il tempo di pensare.
Allie si guardò la mano confusa, l’aveva tirata lei inconsciamente allora.
Ma perché allora si sentiva così vuota adesso?





enchatedfire:
dovresti sapere che per questo capitolo potete solo ringraziare l’assenza di una mia professoressa che mi ha permesso di scriverlo in classe lol
Nel lungo periodo in cui non ho postato sono diventata una quindicenne, yo.
lo so che è una merda e che è disgustoso e tutto ma abbiata clemenza di me, davvero mi spiace.
Detto ciò in questo capitolo manca Carter e ora chi-so-io mi ucciderà lol
Mancano anche le scene larry ee
Manca tutto ecco …
Detto questo, prometto che cercherò di impegnarmi per postare più frequentemente anche perché ho notato di star perdendo lettori man mano che va avanti il tempo e le recensioni diminuiscono #shameonme çç io vi amo tutti voi che restate con me çç (?)
Era una frase orribile da sentire
Era un hashtag privo di senso visto che siamo su efp ma mi andava di metterlo.
Io vi consiglio di guardarvi un telefilm se siete il tipo da skins/misfits o gay storyline c:
si chiama shameless us e dal titolo potete già capire cosa aspettarvi (?)
quindi non mi incolpate o giudicate lol
è la mia nuova ossessione e ho notato che non sembra conoscerlo quasi nessuno ee
ma che ve ne frega infondo?
Boh io vi riempio con miei commenti più lunghi del capitolo in sé.
Mi piacerebbe tanto conoscere meglio voi che seguite c:
Mmh spero che il capitolo vi sia piaciuto ee
E vi informo che sto provando a scrivere due one shots.
Sinceramente io mal sopporto i one shots (per me è maschile poi se per voi è le non mi interessa affatto c: )
Avevo queste due grandiose idee ma poiché non riesco a mandare avanti una long non posso certamente pretendere di mandarne avanti di più çç
Perciò se e quando le pubblicherò vi posterò il link a fine capitolo uù
Ed ecco diciamo che non credo di aver più niente da dire a questo punto, ora mi ritiro nelle mie stanze virtuali (?) e vi lascio in pace ee
Almeno questo capitolo era lunghetto ee
Se hai letto fino in fondo sei ganzo (H)
Yo babes uù

peace&love.

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Capitolo 25
*** we have no obligation to tell each other anything. ***


Capitolo 24

Allie camminava per il corridoio buio illuminato dalle fioche e bluastre luci a intermittenza. Il corridoio era stretto e il soffitto era altissimo, era circondata dal buio e dal silenzio e procedeva con passo incerto ma rapido, per quanto le fosse possibile. Ogni tanto si fermava e ascoltava i rumori attorno a sè per assicurarsi che nessuno la stesse seguendo ma ciò che sentiva era solo il suo respiro, pesante e rapido in quello stretto corridoio.
Le ramificazioni sotterranee erano complesse ed era impossibile conoscerle tutte, anche in anni e anni.
Non c'era modo di chiedere aiuto se ci si perdeva in esse, alcuni erano persino morti.

Si procedeva sempre da soli e non esistevano mappe, solo alle entrate era rappresentata la divisione dalla A alla K del territorio, piuttosto approssimata, per consentire a chi entrava di orientarsi. G18, quella era la sua destinazione, secondo quanto riportato dal biglietto di nove. Non si potrebbe quantificare quanto tempo ci volle, poiché laggiù il tempo scorre ma sembra solo di essere imprigionati senza via d'uscita.
Una piccola G verde, leggermente fosforescente, era sul muro alla sua sinistra.

Il cuore di Allie prese un battito, era vicina alla sua meta. G1, era scritto in rosso sulla sinistra, una scritta grande e tuttavia quasi invisibile se non la si stava cercando e se gli occhi non s'erano abituati al buio. Era subito affiancata da G3, G5, G7, G9, G11, G13, G15, G17, G19. Sul muro corrispondente era scritto, alla stessa maniera, G2, G4, G6, G8, G10, G12, G14, G16, G18... G20...

G18! G18!

I capelli biondi erano leggermente appiccicati dal sudore freddo asciutto sulla sua fronte, non soffriva di claustrofobia ma andare in quei corridoi sotterranei le metteva addosso una strana agitazione. Le mani che tremavano leggermente andarono quasi subito a cercare a tentoni la falda in corrispondenza del G18, tastava ogni mattonella del muro, minuziosamente ma anche velocemente onde evitare inconvenienti.

Un veloce blab prolungatosi in una piccola eco, subito seguito da un rumore metallico, la mattonella diventa blu fosforescente, se ne illumina un'altra, questa è arancione fosforescente, Allie si affretta a poggiarci la mano mettendosi in punta di piedi e allungando le dita fino ad arrivarci, una terza verde fosforescente, toccata, quarta, rosa fosforescente, un'ultima, la quinta, bianca. Il muro si spegne. È tutto nero.  Il muro si sgretola velocemente davanti ai suoi occhi e la luce bianca quasi la acceca dopo il buio precedente.

Posa la mano sul vetro trasparente e subito il vetro, solo per un secondo, diventa verde e analizza le sue impronte. Sganciata. Preme sulla porta ed entra nel corridoio, sembrerebbe quasi quello di un ospedale. Alle sue spalle la vetrata trasparente si riaggancia e il muro si ricompone. Trenta passi a destra, dodici a sinistra, quindici avanti e sei sulla sinistra, spinge il grande portone grigio antipanico.

Le luci sono già spente e c'é già abbastanza gente dentro, Allie non guarda nessuno, li osserva di sfuggita con la punta dell'occhio. Si dirige nel primo posto vuoto che trova, il D14 e si siede. Fa correre velocemente lo sguardo per la stanza, più avanti, vestito di nero come imposto dalla regola, c'è Aaron, è ricurvo in avanti e la sua faccia è sostenuta dalla mano destra, sorride bisbigliando con quello che dovrebbe essere Cameron, ma Allie non ne è certa perchè non riesce a vedergli in volto, senza accorgersene si ritrova a fissargli la nuca, il nulla nella sua mente, quel ragazzo a cui pensava in continuazione e per cui credeva di essere innamorata, ora, ripensando ci, vedendolo lì accanto a Carter, le sembra un'idea quasi assurda, innamorarsi di qualcuno senza averci nemmeno mai parlato.

Il flusso dei suoi pensieri viene interrotto fa un braccio attorno alle spalle di Cameron, i suoi occhi osservano il braccio e lo seguono fino ad arrivare al suo proprietario, Aaron Carter che adesso è girato verso di lei e le sta rivolgendo uno di quei suoi strani sorrisi, Allie resta a fissarlo per un po', catturata dal bianco dei suoi denti a cui non aveva mai prestato attenzione prima, deglutisce e alza lentamente lo sguardo, non riesce a distinguere bene i suoi tratti ma sa che la sta ancora guardando, anche Cameron si gira e Allie improvvisamente sposta lo sguardo sui suoi piedi .

''Allison Trips? Davvero?'' Aaron scuote solo le spalle come se non gli importasse e inizia a fissare il muro.
Quando ritrova il coraggio di alzare lo sguardo Aaron e Cameron bisbigliano di nuovo, come se niente fosse accaduto. Allie si impone di non guardare più da quella parte. Il suo sguardo vaga di nuovo e questa volta finisce su Niall.

Niall.
Niall.
Niall.
 
Allie ritira velocemente il suo sguardo, improvvisamente presa dalle sue mani, continua a far combaciare l’unghia dell’indice con quella del pollice, come se dovesse togliere qualcosa che è rimasto incastrato là sotto ma, in realtà, non c’è niente ed è solo un modo per non guardare da nessuna parte, le mani le tremano e sente ancora l’atmosfera pesante attorno a lei.
 Finalmente la porta si apre, ora è calato il silenzio totale, anche se prima era già piuttosto silenzioso.
 
Nablech, uno dei vice di nove, è lui di solito a occuparsi delle comunicazioni interne.
 
Nablech è un ometto basso, sempre vestito di nero, ha dei folti baffi neri e una faccia anonima, è impossibile ricordarsela, indossa sempre una bombetta, nera anch’essa, la fa ricadere il più possibile verso il naso, in modo che i suoi occhi siano poco visibili. Nessuno tenta di guardarlo negli occhi, nessuno lo fa mai, nessuno lo farebbe tantomeno. Nablech è in mezzo alla stanza, è ora, adesso.
 
“L’accademia non è più un posto sicuro” sembra una prefazione da film di spie e, come da copione, questo avrebbe sconvolto tutto ciò che finora sembrava avere un minimo senso “riceverete ordini sul luogo in cui dovrete recarvi, lo smistamento è segreto e verrà comunicata la postazione solo al diretto interessato, sono tempi duri e potremmo avere nemici anche nelle nostre fila, il capo generale ha disposto così e noi eseguiremo, fin quando sarà necessario. Fuori dall’accademia potrete ritrovarvi in pericolo. Non siete autorizzati a parlare con nessuno di quanto sta per accadere. Non potete salutare i vostri conoscenti. Devono restarne fuori. Il protocollo è Z. Verrete suddivisi in base a capacità e missioni già svolte in comune, per fare in modo che conosciate già il modo di agire dei vostri compagni. Chi si rifiuta muore. Fate come diciamo e andrà tutto bene. Ognuno di voi è tenuto a presentarsi agli sportelli beta, sigma e omega, dove vi sarà comunicato l’orario di partenza e il luogo, non saprete alto fino al vostro arrivo”.
 

Nablech finisce di parlare ed esce tanto veloce quanto è entrato, l’aria che è calata è pesantissima, nessuno fiata, tutti si dirigono nel totale silenzio agli sportelli.
 
Sanno che non hanno voce in capitolo, come non l’hanno mai avuta.
Sanno di essere solo dei burattini e non conoscono nemmeno il loro burattinaio.
Alcuni direbbero Nove, ma anche loro sanno che Nove è solo un vicario dei piani alti.
 
Quando Allie riesce a uscire sono le due e mezza passate, l’aria è gelata.
Cammina lenta nella notte fino ad arrivare al dormitorio, non ha più visto nessuno dopo che hanno lasciato la sala del G18 per gli sportelli.
 
Il caldo la investe appena entra nei dormitori facendola sentire meglio per un momento, spera solo che i sorveglianti dei corridoi non sentano rumore,perché spesso loro non sanno dell’esistenza di quel gruppo di alunni “speciali”.
 
Cammina lentamente con il passo più leggero che riesce a tenere a causa della stanchezza.
 
La porta di Niall.
 
È lì a qualche passo da lei.
Chissà se lui è tornato.
Chissà se ci sono Harry e Louis.
Chissà se hanno fatto pace.
Chissà, chissà, chissà...

S’è fermata davanti alla porta senza nemmeno accorgersene e sta lì a fissare quella porta buia a cui potrebbe bussare, l’ha fatto tante di quelle volte, ma forse c’è qualcosa che la ferma questa volta e non saprebbe dire bene di che cosa si tratti.

Però alza la mano, alla fine e bussa, non le importa più dei sorveglianti, ha paura che Niall ci sia e la senta ma ha anche paura che non ci sia, oppure che ci sia e che non le apra.

Bussa.

Deglutisce.

Aspetta.
 


Aaron esce dalla sua stanza, nonostante ci sia arrivato da poco, sente il bisogno di andare da Cameron, ne ha bisogno, senza motivo.
Arrivato alla sua porta però Cameron non risponde.
E sa per certo che quella notte non dormirà né lui né il suo amico.
Poggia la fronte alla porta in legno e espira, sa dove trovarlo, lo sa perché è suo amico e solo lui può saperlo, perché loro sono loro.
 
Prende la scala interna, che si fottano i sorveglianti, al momento sono la cosa di cui si preoccupa di meno.
E inizia a salire, correndo, senza neanche preoccuparsi, senza saperne il perché.
Apre la porta in cima alle scale, una folata di vento lo fa raggelare, uscire con le maniche corte in pieno inverno non è una gran trovata, ma non ci ha nemmeno pensato.
Si guarda attorno e lo vede, lì seduto per terra, con le spalle verso la cupola rialzata, guarda il cielo notturno, gli alberi davanti a se e le poche stelle che fanno capolino nel cielo invernale.

Se ne sta lì seduto, a bere, a bere tanto, come se non avesse più un domani e sulla sua faccia ci sono lacrime, lacrime di un dolore che non saprebbe nemmeno esprimere a parole.

Aaron si avvina, si piega davanti a lui e lo abbraccia, il tessuto in corrispondenza della sua spalla è bagnato dalle lacrime di Cameron, il ragazzo che nessuno se non Aaron e quella persona hanno mai visto piangere.
Cameron cerca di dire qualcosa, ma quel qualcosa si spegne in un suono strozzato e altre lacrime.

“Lo so” dice solo Aaron e stanno lì, abbracciati, per tutta la notte ad aspettare il momento in cui il loro destino cambierà, non possono fare altro.
“Le faranno qualcosa?” sussurra Cameron “a K-Kendra dico” e la sua voce ha un leggero fremito .
“niente” gli promette Aaron.

E restano lì, loro soli, nel freddo di una notte d’inverno.
 


enchatedfire:
innanzitutto faccio schifo, perchè non posto mai e mi dispiace, per "rimediare" un po' vi ho scritto questo capitolo che sconvolge un po' tutto.
troppi po'.
sono una merda, scusate.
Prometto di postare sabato e questa volta dico sul serio perchè siete fin troppo pazienti con me e ve ne sono grata.
Solo che sono sempre occupata e tutto e non ho un minimo di tempo libero etc...
comunque buona Pasqua in ritardo...
e tipo, ho una nuova fan fiction e se potete dateci un'occhiata, ci tengo molto.
è un periodo un po' strano per me e niente, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo, il prossimo è un po' una continuazione di questo e poi ci sarà il cambiamento.
grazie per esserci.

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Capitolo 26
*** keep your mind wide open ***


capitolo 25





  Tooi Hi No Kizuato (piano version)





Niall le aprì,  quando stava ormai valutando di andarsene, quasi non si aspettava che la porta venisse aperta, a quel punto, eppure ritrovandosi il ragazzo davanti, sorpreso dalla sua presenza, sentì varie e differenti sensazioni dentro, così confuse, imprecise e mischiate tra loro che non riusciva a distinguerle.


"Allie" disse il ragazzo, dalla sua voce si poteva benissimo percepire la sua sorpresa nel trovarsela lì davanti.
"come mai sei qui?" le chiese con l’ombra di un sorriso in volto, che fece sentire la ragazza ancora più confusa.
"non lo so, ecco, io" cercò di dire "non so perché sono qui" concluse , portandosi una mano alla testa, in corrispondenza della tempia dove aveva da poco iniziato a sentire un leggero mal di testa.

Lui si scostò quanto bastava per farla passare e Allie subito scivolò nella stanza andando a sedersi sul letto del ragazzo mentre quest'ultimo chiudeva la porta e successivamente si accostava  a lei.
"uhm" si schiarì la gola "che ci fai qui, Allie?" Le chiese guardandola, portandole una mano sulla spalla, dolcemente, lentamente, sembrava quasi insicuro.

Allie non sapeva perché fosse lì.
Allie non sapeva perché si sentisse strana in quel momento.
Allie non sapeva perché.

"Allie?" osò ancora lui "va tutto bene?" le chiese, cercando di guardarla in faccia.
"n-no, non direi" mormorò lei in risposta, con la voce insicura e leggermente tremolante. Gli occhi erano persi in un punto non ben definito.
"oh" mormorò lui.

Un breve silenzio attorno a loro.
"è successo qualcosa?"

Allie non sapeva rispondere nemmeno a questo, si sentiva così irrimediabilmente stupida.
Forse era solo per quello che era stato detto nel G18, forse era solo stanca, forse aveva semplicemente bisogno di riposarsi, di spegnere il cervello e di passare le ultime ore in tranquillità, gli ultimi giorni erano stati così pieni di avvenimenti che non aveva nemmeno avuto il tempo di elaborarli, doveva essere per quello, sicuramente.

Ancora una volta si sentì stupida, non sapeva se avrebbe rivisto Niall, non sapeva dove sarebbe andato, non sapeva niente, il domani era talmente incerto che avrebbe preferito non risvegliarsi, semplicemente quello.
Magari stava sprecando la sua ultima possibilità, magari, magari, magari.

Era stanca, era notte fonda e un leggero mal di testa occupava i suoi pensieri, doveva essere certamente quello a impedirle di pensare, sì, ecco.
Si lasciò cadere sul letto, cercando di calmarsi e di tornare in sé, chiudendo gli occhi, anche lui si distese, ma al contrario di Allie che se ne stava lì distesa supina, lui si era voltato verso di lei e aveva portato una mano verso i capelli della ragazza, iniziando a giocarci lentamente, per un po' ci fu silenzio nella stanza ma non era un silenzio pesante o imbarazzante, era piacevole.
Niall si fermò e restò a fissare la ragazza che dava ormai per dormiente.

Guardò il suo viso, come se volesse imprimersi nella mente ogni minuscolo particolare di quel volto, di quella carnagione chiara, di quelle morbide ciglia, della forma del suo naso e della curva delle labbra, ogni particolare di Allie, semplicemente questo.
un "mi stai fissando" uscì velocemente da quella bocca, leggermente divertito, privo di preoccupazioni.

"No, non lo sto facendo" replicò lui, sorridendo.
"bene allora" gli rispose lei e quelle labbra si incurvarono per poco in un piccolo sorriso.
Come sarebbe stato senza Niall attorno? Cosa avrebbe fatto? Con chi si sarebbe trovata? L'idea di restare senza di lui la preoccupava, le faceva male, dentro, cos'erano lei e il ragazzo? Erano amici? E perché allora si sentiva così negli ultimi giorni? Non riusciva a capire e forse era anche spaventata dalla verità.

Niall era un suo amico? Giusto? E quel macigno nello stomaco? Quella gioia che provava standogli accanto, sempre accompagnata da un'altra stana sensazione? Cosa le stava accadendo?

"Allie?" la voce di Niall la risvegliò per l'ennesima volta dai suoi pensieri, doveva sembrargli una stupida e quel pensiero la faceva stare male.
Rialzò il busto, restando però seduta sul letto e anche il ragazzo fece lo stesso.
"non pensi mai di star sprecando le tue possibilità?" Si ritrovò a chiedergli, alzando un po' il viso verso di lui.

Niall guardava di fronte a sé, era stanco, molto, ma anche con tutta quella stanchezza addosso Allie non poté fare a meno di pensare che Niall fosse bello, bello con quei capelli leggermente scompigliati, bello con quei suoi occhi penetranti che sembravano perseguitarla, o forse accompagnarla, negli ultimi giorni, bello, molto bello.

"sì, lo penso" disse lui, con molta sincerità, come se improvvisamente stessero tenendo un discorso serissimo.
Allie lo guardò per un po' e dopo andò a cercare la sua mano, poggiando la propria su quella del ragazzo, meravigliandosi di come quel contatto la facesse sentire un po' confusa.
Sentì gli occhi di Niall su di lei.

"Allie" iniziò, poi sembrò ripensarci, ci fu una pausa in cui la mente di Allie smise di funzionare, qualche attimo, "Allie" riprese lui, per poi espirare lentamente e guardarla di nuovo "c'è una cosa, ecco, io, vorrei, sì, vorrei fare una cosa" tentò lui.
Allie lo guardò senza sapere cosa dire, senza sapere cosa volesse dire.

"ho paura che se non la farò adesso, non potrò più farla, non ne avrò più l'occasione, ecco" cercò di continuare lui.
"Allora... allora, be' , io credo che dovesti farla,  potresti rimpiangerlo magari, se ne hai la possibilità ecco."
"posso?" chiese lui.
Ma non era una domanda vera.

Allie deglutì lentamente sentendosi in soggezione.
Gli occhi di Niall sembravano scrutarle in viso, come se stessero cercando qualcosa, chissà cosa poi.
Le loro mani erano ancora unite.

Niall chiuse gli occhi e espirò, due volte, quando li riaprì Allie venne catturata dal suo sguardo, cercando di imprimere ogni piccolo dettaglio di quegli occhi nella sua mente, perché, magari, non li avrebbe più rivisti per tanto tempo, non si era nemmeno accorta che Niall si era leggermente avvicinato e che se ne stava lì a cercare ancora qualcosa di non ben preciso nel suo volto, solo quando sentì il respiro del ragazzo sul suo viso realizzò quanto in realtà fossero vicini, quando si sentì il cuore in gola e le labbra secche, le mani bagnate di sudore freddo, come quando era agitata o a disagio, come quando era insicura o nervosa.

Sentì la fronte di Niall poggiarsi sulla sua, come l'ultima volta quando stavano giocando dopo la nevicata, come quando s'era sentita così felice e aveva un immenso sorriso sul suo volto, come quando aveva le guance arrossate nonostante il freddo le avesse congelato tutto, anche la punta del suo naso, come quando aveva sentito il respiro di quello stesso ragazzo sulla sua pelle e senza rendersene conto lo aveva colpito con una palla di neve, aveva cercato di non pensare a quel momento, ci aveva davvero provato e ora tutti quei pensieri le stavano vorticando nella mente. Il naso di Niall era accanto al suo.

E gli occhi di Allie erano ormai chiusi, senza che nemmeno se ne fosse accorta, un ultimo sospiro sul suo viso prima che sentisse Niall staccarsi leggermente, anche se teneva ancora la fronte contro la sua, Allie schiuse gli occhi e vide che sulle labbra del ragazzo s'era disegnato un sorriso incerto, non sapeva che sorriso fosse, Niall ai avvicinò nuovamente e le lasciò un piccolo bacio, nell'angolo destro della bocca, non un bacio sulle labbra, nemmeno un bacio sulla guancia.

"resta qui" le disse, con gli occhi ancora chiusi e una voce dolce, una richiesta che aveva un amaro sapore di supplica, di addio forse, come se, se avesse lasciato andare la ragazza, sarebbe sparita, per sempre, come se temesse di non rivederla mai più, la mente di Allie era ancora in subbuglio e lei su ritrovò ad annuire, lentamente, stendendosi sul fianco sinistro.

Niall si sdraiò sul fianco destro, erano uno di fronte all'altro, con gli occhi chiusi, i piedi che si sfioravano appena, le mani vicine.
Restarono lì, in silenzio.
Quando Allie pensò che Niall stesse ormai dormendo intrecciò le dita delle sue mani con quelle del ragazzo e si fece un po' più vicina.

"era questo che volevi fare?" chiese, più a se stessa, Niall ormai s'era addormentato.
Si sentiva ancora confusa e il domani la spaventava, forse anche più di prima.
Si avvicinò leggermente al ragazzo e posò lentamente le sua labbra sulla guancia pallida, lasciandoci un piccolo e dolce bacio, per poi ritrarsi velocemente.

Non sapeva perché l'avesse fatto, non sapeva perché sentiva uno strano caldo dentro di lei, non sapeva più niente, ma, in quel momento, vicino a Niall, si sentiva bene.
E anche lui, non ancora del tutto addormentato, si sentì bene nell'intimità di quella stanza, nel sentire le soffici labbra di Allie sulla sua pelle, il suo peso leggero sul materasso e il suo profumo nell'aria.
Improvvisamente il domani appariva diverso, magari più luminoso.

 





  Bon Iver - Holocene

 

Cameron ruotò la testa fino a riuscire a intravedere Aaron, sdraiato lì al suo fianco, il suo migliore amico, l’unica persona su cui sapeva di poter fare sempre affidamento, l’unica che ci sarebbe sempre stata per lui, che sarebbe venuta a cercarlo, sempre.
Se ne stavano lì, sdraiati a guardare il cielo, come se nascondesse tutte le risposte di cui avevano bisogno, in un tacito tepore, senza preoccuparsi del tempo che scorreva, sapevano che non avrebbero potuto farci niente in ogni caso.
Cameron si sentiva un peso dentro, immenso e niente avrebbe potuto alleviarlo.

Era colpa sua, lo sapeva, infine.
Lasciò cadere la testa sulla spalla di Aaron.
Quello strano legame che avevano, così travagliato e complesso, era l’unica cosa di cui era certo in quel momento.
Pensare che il domani sarebbe potuto essere così diverso dal presente, sembrava decisamente  irrealistico allora.

Aaron gli fece voltare lentamente il viso, tenendo la mano su di esso, guardandolo negli occhi, prima di avvicinarsi e di poggiare le sue labbra su quelle dell’amico, labbra che sapevano di alcool, per poi baciarlo lentamente, perché era l’unica cosa sensata da fare, per trasmettergli tutto quello che a voce non riusciva a esprimere, suggendogli lentamente il labbro, facendo mischiare il sapore della sigaretta che aveva fumato poco prima con quello di alcool, in quella disastrosa combinazione, prima di staccarsi lentamente, riprendendo quel lento contatto, colmando i reciproci vuoti per qualche istante, momento, secondo, minuto.

“Grazie” mormorò Cameron, sentendosi stanco, fin troppo stanco.
 “Andiamo” gli disse Aaron, mettendosi in piedi e porgendogli la mano, come un salvagente in un mare nel quale stava annegando.
E accettandola, d’impulso, si alzò, dirigendosi giù per le scale con Aaron e la testa pesante, sentendo il lume della ragione scivolare via dalla sua mente.

Il rumore dei passi leggeri sui gradini era l’unica cosa udibile in quel silenzio, scesero senza fretta e allo stesso modo procedettero una volta nei corridoi, giunti davanti alla porta di Aaron furono tutti e due sorpresi di trovare accovacciata lì davanti Faye Jackson.
“Faye” la chiamò Aaron a cenno di saluto mentre lei si alzava dal pavimento.
“Aaron, finalmente” disse lei, fin troppo pimpante a differenza del ragazzo da cui trapelava una freddezza totale.
Infatti lui si girò verso l’amico, ignorando completamente la presenza della ragazza, anche se quella non ci fece molto caso.

I due si scambiarono uno sguardo, intrattenendo una conversazione privata tra di loro, senza bisogno di parlare, alla fine Cameron scrollò le spalle e si dileguò mormorando un “grazie ancora” mentre la sua mano toccava la spalla di Aaron a mo’ di pacca e si scostò alzando la mano, già di spalle, come saluto finale.

Gli occhi di Aaron continuarono a guardare in quella direzione per un po’ finché non riuscì più a vederlo e solo allora si spostarono sulla ragazza al suo fianco che lo guardava ancora, sulle labbra della ragazza si fece spazio un sorriso, imitato dalla leggera curva presente anche sulla bocca di Aaron, lei si alzò leggermente sulle punte prima di raggiungere il collo del ragazzo con la bocca e depositarci un caldo bacio e l’inizio di un succhiotto.

“Sarà meglio entrare” disse lui facendola poggiare alla porta e facendo aderire i loro corpi per poi poggiare le labbra su quelle della ragazza e dare inizio a un bacio, mordendole lentamente il labbro inferiore, finché lei non schiuse la bocca permettendo a  le loro lingue di incontrarsi in un gioco senza vincitori né vinti, il ragazzo si staccò guardandola con una scintilla negli occhi prima di aprire la porta e di trascinarla dentro, una scopata era proprio quello di cui aveva bisogno in quel momento e be’, Faye Jackson aveva una buona reputazione.






Harry si strinse nel giaccone mentre entrava nella palestra, illuminata solo dalla luce che proveniva dall’esterno, non voleva incontrare Louis e così non era andato in camera sua, aveva valutato di presentarsi da Emily ma sapeva che molto probabilmente ci sarebbe stato lui con lei, alla fine aveva optato per la camera di Allie, sentendosi anche un parassita, ma dopo aver bussato per l’ennesima volta si era rassegnato all’idea che la ragazza non fosse nella sua camera, alla fine, quindi, si era messo a camminare e senza pensarci troppo si era diretto nel posto dove tutti i suoi problemi avevano avuto inizio giorni prima, la palestra, più provava a non pensarci e più il suo subconscio cercava di riportare a galla quel ricordo, in lui c’era una tale confusione che sembrava non appartenergli nemmeno.

Solo dopo aver richiuso la porta alle sue spalle e dopo aver fatto qualche passo si accorse della presenza di qualcun altro nella stanza.
E proprio quel qualcun altro lo stava fissando in quel momento. Gli astri dovevano essersi allineati in modo da giocare a suo sfavore, il karma lo stava punendo, esigeva vendetta per qualcosa che aveva fatto, non sapeva nemmeno cosa pensare, Louis era lì davanti a lui che lo guardava, senza dire niente. Harry deglutì prima di provare a chiamare il ragazzo, seduto sulla stessa panca dove solo qualche giorno prima era successo tutto.

“Louis?” osò, la voce tremolava ma stranamente non era in grado di controllarla
“Ha-Harry” fece l’altro, parlando finalmente, era quasi un sussurro.
Il riccio fece qualche altro passo avanti prima di sedersi accanto a Louis, si sentiva teso e non sapeva che dire, nemmeno dalle labbra dell’altro uscì qualcosa, tuttavia.

Sa che dovrebbe dire qualcosa ma la verità è che nemmeno lui sa cosa dovrebbe dire, le sue mani iniziano ad essere leggermente sudate, prova ad asciugarle sui pantaloni ma non ottiene alcun risultato e così le poggia sulla panca.
Sente la mano dell’altro sfiorare leggermente la sua e la sua schiena, se possibile, si tende ancora di più, prima che riesca a controllarla, chiude gli occhi, ormai Louis gli sta stringendo la mano, c’è ancora silenzio.

“che stiamo facendo?” gli domanda Louis, è più un sussurro personale, una domanda a sé stesso ma arriva all’orecchio del riccio.
“Non ne ho idea” risponde di getto lui, riuscendo finalmente a guardarlo con la coda dell’occhio e vede che, al contrario di ciò che lui sta facendo, Louis lo sta fissando, perforandolo con quei suoi occhi in cui desidererebbe annegare e non sa perché ma l’unica cosa che gli sembra abbia un senso in quel momento è spingersi in avanti e abbracciare Louis, perché gli pare giusto e i loro corpi vicini, come un tempo, lo fanno sentire meglio, Harry ha qualcosa dentro che non riesce a comprendere, gli fa male ma anche bene e lo confonde, lo confonde molto, moltissimo, forse anche troppo.

Louis affonda finalmente la testa contro la spalla del riccio e quell’odore tanto familiare lo fa sentire meglio.
“Mi sei mancato” sussurra, perché è la verità, non ci ha nemmeno pensato.
Ed è così che dovrebbe essere, così che è sensato, solo quando sono insieme e non c’è più bisogno di parole perché i loro respiri sono calmi ora e tutto tornerà ad avere senso.



enchatedfire:
ah, questi presenti storici, non so scrivere, lo so.
Ho messo delle canzoni, wow.
Dunque dunque, ed eccomi tornata col capitolo più lungo che abbia mai scritto, mi sono accorta di non aver postato per niente nel periodo da gennaio a oggi e mi scuso davvero con tutti, non ho avuto nemmeno tempo dalla fine della scuola, ora cercherò di recuperare postando un capitolo ogni sera come facevo l’estate scorsa, spero di riuscirci e spero che continuiate a seguire questa fan fiction perché per me non è finita e spero che non lo sia nemmeno per voi.
Buone vacanze estive in ritardo? ...
Fatemi sapere se avete gradito il capitolo o meno in una recensione, anche piccola, mi fa molto piacere sapere cosa ne pensate  djnckedn
e vorrei che mi ricordaste qual è la vostra otp e quali coppie vorreste o vi piacciono in particolare perché da ora la storia deve prendere una piega differente e vorrei sapere cosa gradireste voi (:
Il prossimo capitolo sarà con Emily/Christal più una sorpresina, diciamo così e poi si lascerà l’accademia.
Niall ed Allie non si baceranno mai, ne sono convinta, intanto l'unico che si diverte è carter pfft
PS. ho riletto il capitolo 22 ed è un’oscenità, l’ho scritto davvero io? njdscds vabbè che fa tutto un po' schifo... fvdcnjfk
Credo che mi rileggerò tutta la storia per controllare le merdine che faccio…
Grazie di esserci bube c:

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Capitolo 27
*** INFO ?? ***


Salve a "tutti", se ci siete ancora.
Ho appena notato che il mio ultimo aggiornamento risale al 24/07/2012, non che non fossi consapevole del tempo passato dal mio ultimo aggiornamento ma pensavo risalisse al 2013, a dirvela tutta.
Mi stavo chiedendo se qualcuno fosse ancora interessato alla storia, visto che, comunque, avevo già in mente tutto ciò che dovrebbe succedere e anche la fine. E la storia in sé durerebbe ancora un bel po'. Rileggendola devo dire che onestamente mi vergogno abbastanza dei primi capitoli e potrei quasi riscriverli interamente, però, allo stesso tempo, ci tengo ai personaggi e alla mia fic, quindi mi piacerebbe darle almeno una conclusione. Se vi interessa anche minimamente fatevi sentire lasciando un commento in recensione o anche scrivendomi per messaggio e vedrò di completarla, grazie di aver letto e scusate per questo hiatus orribile ???

enchatedfire

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