Storia di un tale.

di EffieSamadhi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01.04.1972 ***
Capitolo 2: *** 30.06.1976 ***
Capitolo 3: *** 21.03.1979 ***
Capitolo 4: *** 31.07.1980 ***
Capitolo 5: *** 01.11.1981 ***
Capitolo 6: *** 01.07.1993 ***
Capitolo 7: *** 23.12.1994 ***



Capitolo 1
*** 01.04.1972 ***


Seven Drabble Days

Autore – Pocahontas@Effie (forum) / EffieSamadhi (EFP)

Titolo – “Storia Di Un Tale”

Pacchetto e Abbinamenti Ricevuti – 1: Sirius Black, Tempo, “Vivi come se tu dovessi morire domani, pensa come se tu non dovessi morire mai” (Giorgio Almirante)

Altri personaggi (se presenti) – in scena: James Potter, Walburga Black; citati: Severus Piton, Regulus Black, Lily Evans, Harry Potter, Peter Minus, Fierobecco

Genere – Introspettivo, Sentimentale, Slice of life

Rating – Giallo

Avvertimenti – Drabble, Het, Raccolta

Trama – Sette date importanti per Sirius Black, sette giorni della sua vita che in qualche modo hanno cambiato il corso degli eventi e la sua visione delle cose:

01/04/1972: un momento del primo anno a Hogwarts di Sirius;

30/06/1976: Sirius abbandona la casa paterna all’età di circa sedici anni, durante l’estate;

21/03/1979: Sirius partecipa al matrimonio di James e Lily;

31/07/1980: Sirius tiene in braccio Harry per la prima volta;

01/11/1981: Sirius viene rinchiuso ad Azkaban;

01/07/1993: Sirius riesce ad evadere da Azkaban;

23/12/1994: Sirius rientra a casa Black dopo diciotto anni di assenza.

NdA – Non è stato facile scegliere quali giorni rappresentare. Non volevo scadere nel banale: non ci sono riuscita. Pazienza. Ogni drabble è intitolata in un modo un po’ particolare, ovvero con la data del giorno preso in considerazione (la maggior parte delle date è inventata. Con buonsenso e cognizione di causa, ma inventata) e una citazione tratta di volta in volta da canzoni, libri eccetera. Il titolo della raccolta, “Storia di un tale”, è tratto dall’omonima canzone di Sergio Cammariere, che in un certo senso ho trovato perfetta per una storia strutturata in questa maniera.

 

*

 

Storia Di Un Tale

 

[1] 01 aprile 1972

“Racconterò una storia vera che accade qui o in qualche città,

negli Anni Settanta… tanti anni fa”

(Sergio Cammariere, Storia di un tale)

 

In qualche modo, mi ha convinto. Questo ragazzino sa essere davvero petulante.

“Vedi, amico mio, è tutta una questione di tempismo” spiega, senza chiedersi se io lo stia seguendo davvero. “Per fare un perfetto Pesce d’Aprile, devi calcolare bene tutto.”

Mi consegna l’estremità di una sottilissima fune. “Stai fermo qui, e quando ti faccio segno tira con tutte le tue forze” mi intima, prendendo l’altra estremità e correndo a nascondersi dalla parte opposta del corridoio. Nonostante la perplessità, mi limito ad obbedire senza fare domande.

Un paio di minuti più tardi, quando Mocciosus inciampa nella fune tesa, scoppio a ridere: sento che l’alleanza con Potter potrebbe essere una buona cosa.

[110 parole]

 

 

1)      Storia di un tale, EffieSamadhi

VALUTAZIONE:

Grammatica e sintassi: 10/10
Stile e Lessico: 9,5/10
IC e caratterizzazione: 14,5/15
Uso citazione e prompt: 4,5/ 5
Gradimento Personale: 9/10

Totale: 47,5/50


Commento personale.

Un gran bel lavoro. Ottima grammatica e stile scorrevole, ogni periodo è la naturale conseguenza del precedente. Mi piace Sirius, determinato a vendicare l'amico che era stato per lui la persona più importante. Mi piacciono anche i momenti che hai scelto, è toccante quella del suo arrivo ad Azkaban.
Il tempo è una constante nelle drabble, quindi l'uso del prompt è azzeccato bene.
Ribadisco, bel lavoro.

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Capitolo 2
*** 30.06.1976 ***


Seven Drabble Days

 [2] 30 giugno 1976

“Vieni via con me,

che non avrai niente da rimpiangere”

(Raf, Via)

 

“Il tuo baule è ancora intatto, e non hai dato ordini a Kreacher. Intendi lasciarlo così fino a settembre?”

Detesto il tono di mia madre quando sottolinea l’ovvio.

“No. Intendo infilarci dentro anche il resto delle mie cose e andarmene.”

Parlo tenendo gli occhi fissi sul mio piatto, ma posso immaginare la ruga sottile che si forma all’angolo della sua bocca.

Sarebbe una bella donna, se almeno di tanto in tanto sorridesse.

“Immagino tu abbia organizzato tutto nei dettagli” commenta.

“Sì, infatti. Con permesso, ma ho un autobus da prendere” replico, alzandomi da tavola, mentre Regulus smette di mangiare.

Non è più tempo di indugiare.

[105 parole]

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Capitolo 3
*** 21.03.1979 ***


Seven Drabble Days

 [3] 21 marzo 1979

“Love me tender, love me sweet,

[…] love me deep, tell me you are mine”

(Norah Jones, Love me tender)

 

Guardo James ballare con Lily, ed è in questo momento che comprendo quanto si possa essere felici.

Non ho mai visto Ramoso sorridere tanto, nemmeno quando appese Mocciosus per le caviglie, al quinto anno.

Sorrido, vedendolo così felice. È il mio migliore amico, e non posso che gioire per la sua serenità.

So che con lei sarà completo, e che insieme faranno grandi cose.

“So che avevamo giurato di non sposarci mai, ma amo Lily più di ogni cosa” mi aveva detto, in preda all’euforia.

Mi sono arreso all’evidenza: forse il tempo dei Malandrini è finito, ma di certo i Malandrini non moriranno mai.

[104 parole]

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Capitolo 4
*** 31.07.1980 ***


Seven Drabble Days

 [4] 31 luglio 1980

“T’insegnerò che avrai coraggio

soltanto quando avrai paura”

(Povia, T’insegnerò)

 

Un gufo bussa con insistenza alla finestra. Riconoscerei la grafia di James tra mille. Il messaggio è chiaro: Corri, è importante.

In pochi minuti lo raggiungo. È semplicemente euforico. “E’ un maschio, come avevo detto io! L’abbiamo chiamato Harry!”

“Non potevi scrivermelo?” replico, acido. Quando mi svegliano così di soprassalto, tendo a diventare antipatico.

Mi trascina verso la camera da letto e mi mette in braccio un fagottino incredibilmente silenzioso. “Sì, ma volevo chiederti di persona di essere il suo padrino.”

Padrino? Come una specie di secondo padre? Non lo so, non ci ho mai pensato.

Ma in fondo, è arrivato il tempo di fare delle scelte.

[107 parole]

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Capitolo 5
*** 01.11.1981 ***


Seven Drabble Days

 [5] 01 novembre 1981

“E lo sai che cos’ha fatto dopo? Si è messo a ridere”

(J.K. Rowling, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban)

 

Primo giorno all’inferno.

Di qui non si esce vivi, dicono.

Non se ne esce nemmeno morti, per quanto ne so.

Sono arrivato qui ieri notte, poco dopo essere stato arrestato dagli Auror.

Non ho nemmeno avuto il tempo di essere processato.

Poco male, potrò iniziare subito a scontare la mia pena.

Colpevole di essermi fatto ingannare da un amico, di essermi fidato di Peter.

Avrò tempo, adesso.

Tempo, la sola cosa che ho sempre avuto in abbondanza e che ho sempre sprecato.

Ripenso ad una vecchia frase letta in un libro: “Vivi come se tu dovessi morire subito. Pensa come se tu non dovessi morire mai.”

Ecco ciò che farò: fingerò di avere tutto il tempo del mondo.

[103 parole + 15 parole (citazione)]

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Capitolo 6
*** 01.07.1993 ***


Seven Drabble Days

 [6] 01 luglio 1993

“Your agony is your triumph”

(Joan Baez, Here’s to you)

 

Il dolore alle braccia è insopportabile, una lenta agonia che mi consuma.

Ho appena scoperto che nuotare è più semplice in forma di cane, ma nonostante questo continuo a soffrire.

L’acqua è gelida, e a ogni bracciata sembra volermi sospingere indietro, verso quella che per anni è stata la mia prigione e la mia casa.

Ma continuo a lottare, come un vero Grifondoro, perché dopo tutti questi anni ho finalmente trovato una via d’uscita.

Dopo tutto questo tempo, ho trovato il modo per vendicarmi di colui che me lo ha portato via.

L’acqua è gelida, ma io non mi arrendo.

Sto venendo a prenderti, Peter.

[105 parole]

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Capitolo 7
*** 23.12.1994 ***


Seven Drabble Days

 [7] 23 dicembre 1994

“And I was home to stay”

(Josh Groban, Home to stay)

 

“Ci siamo, Becco” sussurro, entrando in quella che per sedici anni è stata casa mia.

Non mi ci sono mai sentito bene. Non era davvero una casa, per me.

Ma adesso tutto questo è mio, e posso disporne come meglio credo.

Non sono ancora libero di andarmene in giro, ma forse posso essere libero qui, in questo luogo dove non ho mai potuto essere me stesso.

Respiro a fondo, cercando di abituarmi all’odore di polvere e umido che impregna queste pareti.

“Vieni, Becco, credo di avere una stanza perfetta per te.”

Sono a casa, adesso.

È tempo di ricominciare.

[99 parole]

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