Existence Note. Il quaderno della vita.

di LittleBo_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Juliet ***
Capitolo 3: *** La nuova arrivata ***
Capitolo 4: *** Una nuova conoscenza ***
Capitolo 5: *** Solo utile ***
Capitolo 6: *** Appuntamento a domani ***
Capitolo 7: *** L'inizio. Cena a lume di candela ***
Capitolo 8: *** Qualcosa non torna ***
Capitolo 9: *** Rivelazioni spropositate ***
Capitolo 10: *** Una giornata all'acquario ***
Capitolo 11: *** Il primo litigio ***
Capitolo 12: *** Convalescenza ***
Capitolo 13: *** Il quindicesimo giorno ***
Capitolo 14: *** L'Existence Note ***
Capitolo 15: *** Il principio della fine. Viaggio senza ritorno. ***
Capitolo 16: *** Al cospetto del re ***
Capitolo 17: *** La prima prova. Il dolore causato. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
 

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Non avrei mai pensato di innamorarmi.
Consideravo l'amore un sentimento inutile,
che solo i deboli 
possono provare...
Adesso anch'io posso amare ...
ho scelto di sacrificarmi per lei...
questa è stata la mia prima sconfitta...
l'amore mi ha vinto...

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Capitolo 2
*** Juliet ***


N.B. Questa storia sarà narrata in prima persona, ma per motivi di organizzazione della stessa siamo costrette a inserire parti che non riguardano il protagonista ma che sono fondamentali per la migliore comprensione della storia. Queste saranno narrate anch'esse in prima persona, ma sotto il punto di vista del secondo personaggio; per distinguerle saranno in corsivo.

Juliet

 

Mi chiamo Juliet, Juliet Higurashi. Mio padre proviene dal Giappone, come si capisce dal mio cognome, mentre mia madre è una perfetta signora inglese. Io sono nata e sempre vissuta a Londra, una città che amo molto a cui mi sento profondamente legata, ma ammetto che spesso sento dentro di me anche un forte legame con il Giappone. Ho 22 anni, sono alta 1,75 metri e mi considero piuttosto snella e slanciata. Ho dei lunghi e lisci capelli neri, sicuramente ereditati da mio padre, così come i miei occhi scuri, leggermente a mandorla, anche se così lievemente che è difficilissimo da notare. La mia famiglia si trova in condizioni economiche molto buone, e questo mi ha permesso di frequentare scuole di alto livello e adesso sono una studentessa di Oxford, per me una fonte di orgoglio notevole ma che mai faccio pesare a chi è stato più sfortunato di me. I miei risultati sono soddisfacenti, dicono i miei insegnanti e la mia vita è una delle più tranquille che si possano desiderare. Poi però alcuni giorni fa è successa una cosa che forse cambierà il mio futuro: per il mio buon intuito, così mi hanno detto, persone altolocate si sono interessate a me. Per meglio dire, hanno ricercato in tutti i college più famosi persone con risultati eccellenti e con buoni doti investigative. Sono venuti a parlare anche con me per farmi una proposta che cambierà la mia vita completamente: partire subito per il Giappone al fine di collaborare con la squadra che investiga sul caso Kira. Potrò continuare i miei studi più tardi e il mio lavoro mi procurerà molti crediti all'università, retribuzione eccellente e soprattutto enorme stima. Ho sentito parlare spesso di questo caso e più di una volta ho desiderato di poter offrire il mio aiuto ai detective. Adesso mi era stata data la possibilità di farlo. Accettai immediatamente, così adesso, dopo circa una settimana mi trovo a Tokyo, capitale di un Paese a cui mi sento fortemente legata, per collaborare con i detective migliori al mondo. Tutto questo mi eccita ma allo stesso tempo mi terrorizza; io sono una studentessa di soli 22 anni, che sà parlare in Giapponese solo perchè ha il padre nipponico. Come farò a superare questa prova? Di certo ce la metterò tutta, chissà forse scoprirò qualcosa di molto importante... non voglio pensare che forse non tornerò a Londra... no, non può succedermi nulla... almeno spero...

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Capitolo 3
*** La nuova arrivata ***


La nuova arrivata
 

Sono le sette di sera e già rientro a casa, la scuola è stata faticosa e ho bisogno di riposarmi. Il mio nuovo lavoro, se così si può definire, mi procura molto da fare e anche io ho bisogno di riposo. Mia madre mi viene incontro, come sempre, forse pensa ancora che sia un bambino, come quando avevo 10 anni e al mio rientro mi riempiva di domande sulla giornata, adesso fa uguale; non le ho mai detto nulla perchè non ce n'è bisogno, non cambierebbe nulla, non avrebbe senso nemmeno litigarci. Accendo il telegiornale, voglio sapere il nome di qualche criminale, per segnarlo sul Death Note. Ormai sono il solo che possa veramente ostacolare i delinquenti, questo è certo. Poi, invece, appare un servizio che mi coglie di sorpresa: sono arrivati alcuni giovani da varie parti del mondo per collaborare con i detective che indagano su Kira. Dapprima mi sento spaesato, poi mi rendo conto che sono tutti ragazzi di 20 anni, che cosa possono farmi? Nessuno può più fermarmi, chi ci prova viene tolto rapidamente di mezzo; anche se non sono criminali loro ostacolano il mio lavoro invece di essermi grati per la mia "pulizia", hanno anche loro colpa se ci sono sempre assassini in giro. Salgo in camera, giusto per annotare qualche nuovo nominativo e poi vado a cena, ormai la mia occupazione mi sembra normale, mi sono abituato, anche perché credo nella sua correttezza. Sento sbattere la porta, mio padre è arrivato; anche lui indaga su Kira, non sa di cenarci ogni sera. I soliti discorsi, a volte mi chiedo come si faccia a passare una vita facendo sempre le stesse cose, è una noia mortale. Poi mi viene l'idea di divertirmi un po', magari potrei conoscere qualche nuovo arrivato nel team di papà, forse c'è qualche bella ragazza.
Light: "Papà, domani non ci sono lezioni, che ne dici se mi fai conoscere i nuovi arrivati nel tuo team?"
Sorride, gli fa piacere, perfetto così potrò controllare ancora meglio la situazione.
Light: "Ho già capito la tua risposta, grazie. Verrò con te domani al lavoro."
E' mattina, non vedo l'ora dopo tutto, chissà che incontri potrei fare. Bastano 15 minuti ad arrivare così entriamo; questo posto mi è familiare, eppure dovrei averne paura, ma non ci riesco, come potrebbero sospettare del figlio di uno dei detective più stimati? Cominciano le presentazioni, che noia! Poi però ecco questa ragazza, sembra interessante. Si chiama Juliet, forse potrei divertirmi con lei...chissà sembra piuttosto sveglia, ma questo non mi crea nessun timore, ovvio, ma potrebbe comunque essermi utile...

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Capitolo 4
*** Una nuova conoscenza ***


Una nuova conoscenza
 

Il mio sguardo sta attraversando questa ragazza che mi sta davanti; però, mica male dopo tutto. Alta, snella e con caratteri piuttosto particolari, anche se poi nemmeno troppo. E poi ha uno sguardo abbastanza sveglio, misto comunque a timidezza. Si vede, è imbarazzata, che sciocca! 
Juliet: "Salve, mi chiamo Juliet, piacere di conoscerla!"
Light: "Piacere, Light."
Ho risposto freddamente, forse un po' troppo, in questo modo finirà per odiarmi subito. Ma tanto chi se ne frega, se vorrà starci avrò un passatempo altrimenti troverò qualcun altro.

Che antipatico! Mi sta trattando come se fossi un mollusco, ma guarda... e ora che gli dico?

A giudicare dalla sua espressione non ci ho fatto una gran figura...
Light: "Da dove viene? Anzi direttamente possiamo darci del tu? E' più semplice..."
Complimenti Light che figurone adesso! Boh, forse me ne frego troppo per questa qui...
Juliet: "Vivo a Londra con la mia famiglia, ma mio padre è giapponese. Per me va bene darci del tu..."
Ah, capito? Lui mi chiede di darci del tu perchè gli torna comodo... che persona odiosa...
Light: "Ah... e ti piace quindi il Giappone?"
Juliet: "Sì, mi sento legata a questa terra..."
Light: "Come mai hai accettato l'incarico di collaborare alle indagini?"
Ecco piuttosto arriviamo al punto importante...
Juliet: "Mi ha colpito il caso Kira e voglio contribuire a catturarlo."
Perchè gli interessa tanto? Questo non ha tutte le rotelle apposto...
Light: "Capisco... cosa ne pensi di Kira?"
La faccenda si fa interessante, però...
Juliet: "Penso che sia un criminale di quelli peggiori perchè crede anche di aver ragione"
Light: "Ho capito..."
Accidenti, questa qui è convinta... forse la devo tener d'occhio... o forse è una dei tanti che non creerà alcun problema, al massimo la uccido.
La saluto e me ne vado. Che persona particolare, però è molto determinata, ma comunque non può nulla contro di me. Mi limiterò ad avvicinarla, cadrà nella trappola e poi semmai la pianterò...

 

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Capitolo 5
*** Solo utile ***


Cammino lungo il viale che porta alla mia casa, di fianco intravedo mio padre. Ho passato tutta la giornata insieme al suo team, ma ho parlato, per meglio dire comunicato, con pochissime persone. Due di queste non erano molto intelligenti, mi chiedo in base a quale criterio logico le abbiano selezionate, l'altra è Juliet, e anche lei, seppure piuttosto sveglia, non brilla d'intelligenza... o forse semplicemente non riescono a raggiungermi, tutto qui. 
Soichiro: "Allora, hai passato una bella giornata?"
So che mio padre tiene molto a me e non voglio ferirlo. Nemmeno d'altronde posso fare aufemismi, perchè se si accorgesse che mento per fargli piacere rimarrebbe ancora più deluso. L'opzione migliore quindi è una via di mezzo, ma credo sia meglio farla tendere al positivo.
Light: "E' stato interessante conoscere il tuo team."
Senza affermazione potrò semmai difendermi dicendo che io non ho affermato pienamente di aver passato una buona giornata. Il mio interesse riguarda solamente la mia difesa, cioè assicurarmi che nessuno mi infastidisca, ma questo certo non posso dirglielo, dovrei anche rivelargli che sono Kira e non credo che gli farebbe piacere. 
Soichiro: "Hai conosciuto qualcuno in particolare?"
Dovrei dirgli che ho parlato con Juliet? Sicuramente gli farebbe piacere se conoscessi una ragazza, magari che ritiene in gamba, ma nemmeno vorrei che poi facesse affidamento troppo su quattro chiacchere con lei...
Light: "Sì forse... ho un po'parlato con Juliet."
Non sono stato molto convincente ma potrebbe comunque coltivare delle speranze senza stressarmi, spero di non essere stato deludente...
Soichiro: "Ah ho capito..."
Visto che sono entrato nel discorso ne voglio approfittare per chiedergli ciò che mi interessa un po' di più...
Light: "Per quanto rimarrà nel team?"
Soichiro: "Credo fino alla fine del caso, se non ci sono imprevisti naturalmente. E' una giovane molto sveglia."
Sarà anche sveglia ma è abbastanza odiosa; a quanto sembra però hanno molta fiducia in lei quindi se mi avvicino potrei anche avere notizie importanti, sarà in gamba nelle indagini ma non mi sembra tanto furba nelle relazioni, non dovrebbe crearmi problemi entrare nella sua fiducia, almeno quanto mi basta. L'unico lato positivo mi sembra l'utilità, forse al massimo potrei anche usarla come svago o passatempo, e poi la scarico perchè ho l'impressione che mi verrà a noia alla svelta, è troppo ingenua.
Arrivo a casa e salgo subito in camera, non ho fame. Scrivo qualche nome sul Death Note, anche se ne ho appresi ben pochi oggi. Mi ricordo improvvisamente che, come sempre, insieme a me c'è anche Ryuk. All'inizio mi infastidiva non so quanto che mi venisse dietro continuamente, ora mi sono rassegnato, tanto non posso liberarmene e gli altri comunque non lo vedono. E poi a volte fa qualche battuta, anche se non molto interessante...
Ryuk: "Allora a quanti nomi siamo arrivati oggi?"
Light: "Tanti, ho perso il conto..."
Ryuk: "Sembri affaticato stasera, ti interessa veramente quella ragazza?"
Light: "No assolutamete, mi sta anche antipatica. Ma può essermi molto utile in futuro quindi per ora credo che ci proverò con lei, magari potrei anche divertirmi un po'..."
Ryuk: "Sei senza cuore ma mi piace così. E' molto divertente... ci sono delle mele?"
Ecco ci risiamo con le mele, mia madre è indispettita molto visto che io non ho mai fatto sparire così tante mele, ma che posso dirgli? Che le mangia uno Shinigami? Non credo nemmeno che capirebbe, forse è meglio così...

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Capitolo 6
*** Appuntamento a domani ***


Appuntamento a domani
 

E' appena suonata la sveglia e sono arrivati da poco i primi raggi di luce attraverso i fori dell'avvolgibile. Sto pensando che oggi, visto che non ho niente di importante da fare, potrei andare con mio padre, nella sede della polizia, per cominciare ad avvicinarmi di più ai nuovi arrivati nel suo team e possibilmente farmeli amici, o comunque conquistare la loro fiducia, così da limitare le possibilità di essere un sospettato, anche se sono già minime. In particolare potrei cominciare ad avvicinarmi a Juliet, visto che sembra una tra i collaboratori più vicini o che si stanno avvicinando di più a mio padre e ai detective più importanti.
Compio le solite azioni con gesti meccanici, quasi incoscienti tanto sono quotidiane; poi finalmente esco di casa.
Soichiro: "Anche oggi vuoi venire con me al lavoro?"
Light: "Non ho niente da fare..."
Mi chiedo se gli faccia piacere che lo segua. Per il resto per ora meglio tenere ben protette da chiunque le mie intenzioni, e non voglio nemmeno che possa anche solo pensare a un mio interessamento per chicchessia nel team, tanto meno per Juliet, visto che mi sembra che abbia fiducia in lei e non vorrei ritrovarmi con le sue pressioni perchè ci esca. 
Ryuk mi segue con un sorriso ebete stampato in faccia, tanto lui non lo vede nessuno, aspetta solo che uccida qualcuno, mi sembra che per lui sia un gran divertimento. 
Arrivati, Juliet corre subito incontro a mio padre, forse per aggiornarlo...com'è appiccicosa questa ragazza, e sì ha 20 anni, non 10. Poi in un secondo momento si accorge che ci sono anch'io, menomale sennò era messa piuttosto male con la vista...

Ah c'è anche lui, con la solita aria da saputello... ma cosa viene a fare qui? Comunque voglio essere cortese...

Juliet: "Buongiorno Light !"
Light: "Salve."
Sorride che sembra completamente senza cervello...mio padre dice che ce ne ha molto, ma allora lo nasconde? Forse sbaglio a reputarla così sveglia da poter essermi utile...
Mio padre si allontana, è il momento giusto per passare a ciò che mi preme di più.
Light: "Come vanno le indagini?"
Juliet: "Monotone: niente di nuovo ma ancora altre vittime. Kira è troppo furbo per commetere sbagli che lo facciano incastrare..."
Modestamente me la cavo bene, sì...
Light: "Nonostante tutto non dobbiamo mollare, abbiamo molta fiducia in voi..."
Non sai quanta, specialmente in te...
Juliet: "E' per questo che mi impegno al massimo; sono sicura che prima o poi tralascerà un particolare, sufficiente per scoprirlo."
Sì certo contaci... e poi chiunque viene a sapere qualcosa di troppo fa una brutta fine, quindi il problema non si pone affatto. Sono troppo preciso perchè qualcuno possa scoprirmi... Comunque mi dimostro d'accordo così se ha qulacosa di interessante da dire me lo dirà di certo. Qualche complimento ed è fatta... cosa c'è di meglio se non elogi per le ragazze come Juliet per farle cadere in trappola?
Light: "Sei molto intelligente, lo dicono tutti e anche io lo penso, e certamente scoprirai qualcosa di importante. Siamo molto fortunati ad averti nel team delle indagini."
Dall' espressione si direbbe che ho fatto centro, colpita e affondata. Ora continuare il lavoro con lei sarà un gioco da ragazzi...

Ma che dice? Mi sta facendo i complimenti... quando è così sembra veramente la persona più gentile che si possa incontrare... Ma è meglio stare ancora cauta, non voglio rischiare...

Speriamo che sia abbastanza ingenua da lasciarsi subito andare sarà ancora più semplice... vediamo come risponde.
Juliet: "Grazie sei gentile, ma se le indagini progrediscono non è grazie a me; io sono appena arrivata qui, ci sono persone più esperte come Elle e tuo padre. Io comunque adesso devo andare. A dopo!"
Corre verso una sala e mi saluta con la mano. Sembra una bimba, ma forse non è poi così sciocca come sembra; il che comunque non vuol dire però che sia un genio. L'importante è che tutto sta andando benone, in quanto si sta sciogliendo.
Intanto arriva Elle, e mi viene incontro. Ci conosciamo già da tempo ormai, e siamo diventati amici... così crede lui.
Elle: "Buongiorno Light."
Light: "Buongiorno, c'è qualche novità?"
Forse gliel'ho chiesto troppo bruscamente: adesso lui sospetterà che mi interessi moltissimo e sospetterà che quindi io sia Kira, che cerca di tenersi informato per agire meglio, accidenti...
Elle: "Non, per ora no. Ma le vittime aumentano e quindi anche le possibilità di trovare qualche imprecisione nelle mosse di Kira..."
Questo è un avvertimento? Oppure non c'entra nulla... forse mi faccio troppi problemi, ma la sua acutezza mi spaventa... Per sicurezza però mi conviene sviare il discorso, voglio anche evitare che si interessi al motivo per cui sono qui.
Light: "Ho un momento di pausa adesso, perchè ci sono le riunioni. Andiamo a mangiare qualcosa, è ora di pranzo?"
Elle: "Sì, ho voglia di mangiare del gelato."
Menomale, lo sapevo che con Elle andare su questo campo salva sempre.

Dopo due ore di riunione finalmente esce dalla sala anche Juliet. E' il momento giusto per chiedergli se ci sono aggiornamenti.
Light: "E' stata stancante vero?"
Juliet: "Non sai quanto..."
E' stanca morta, si lascerà andare più facilmente.
Light: "Ma almeno è servito a qualcosa?"
Juliet: "No, assolutamete nulla di nuovo..."
Peccato... comunque adesso posso tornarmene  a casa, mio padre è pronto e non ho più nulla da fare qui. Ma visto che lei si sta aprendo mi conviene approfittarne ora.
Light: "Mi dispiace che ogni volta che ci vediamo ti chiedo sempre e solo del lavoro, che già deve assere molto stancante. Accetteresti un invito a cena per farmi perdonare?"

E adesso che gli dico, sembra sincero... o forse è solo ipocrita ma non voglio rischiare di ferirlo. Non mi sembrava il tipo da comportarsi così, ma è cortese con me. Forse devo solo lasciarmi andare e basta, sono troppo diffidente... chi l'ha detto che se mi da appuntamento lo faccia solo per altri fini, magari si sta solo interessando a me e avrei tanto bisogno di compagnia, specialmete qui che non conosco nessuno. Ma sì accetto che potrà mai farmi di male?

Juliet: "Sì, accetto..."
Light: "Bene, passo a prenderti io, domani appena esci da lavoro mi farò trovare qui davanti. Ti porto in un ristorante che ti piacerà, vedrai. A presto !"
Juliet: "A domani..."
Sto diventano proprio un bravo ragazzo, come sono dolce... è stato talmente semplice che quasi non mi diverte affatto la cosa, anzi c'è qualcosa di diverso dalle altre volte...

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Capitolo 7
*** L'inizio. Cena a lume di candela ***


L'inizio. Cena a lume di candela
 

Sono le cinque del pomeriggio, tra due ore devo farmi trovare davanti alla sede delle indagini su Kira, per portare Juliet a cena fuori come le ho promesso. Ho scelto il ristorante più romantico della città, nonostante fosse anche il più caro, con un panorama stupendo e un arredamento altrettanto particolare, così accelero i tempi per farla cadere ai miei piedi. Devo cominciare a prepararmi per bene all'occasione. Opto per uno smoking nero lucido con camicia bianca e cravatta bordeaux, forse sono un po' troppo elegante ma sono sicuro che rimarrà stupita e questo è l'importante. Quando ho finito di sistemarmi anche i capelli esco, sotto lo sguardo sorpreso di mia madre e mia sorella. Mio padre ha voluto portare anche la macchina a lavare, sono certo che ci farò un figurone, come sempre del resto. 

Il turno di lavoro finalmente è finito, così posso andare a cambiarmi alla toilette per stasera; tra mezz'ora arriva  Light... Mi chiedo come sarà lui stasera. Sembra davvero una persona perfetta, senza alcun difetto, se non che all'inizio è un po' scontroso, ma credo che questo sia normale, se non anche giusto. Ho scelto di mettermi un vestito color crema, lungo fino alle ginocchia, con ricamate delle farfalle nere e una fascia in vita. Ho raccolto i capelli in una coda alta e li ho fermati con una passata color crema, come il vestito. Ho aggiunto anche un paio di tacchi neri di 7 centimetri e un filo di trucco. Mi specchio e nemmeno mi riconosco, ma mi sento soddisfatta. Adesso posso uscire ad aspettarlo...

Tra cinque minuti sono arrivato. Chissà come si è conciata...
Eccomi, scorgo una figura slanciata di fronte all'entrata... Non ci credo... E' lei... Ma cosa diavolo ha inventato? Di solito si veste sempre con abiti da quattro soldi e invece stasera non sembra nemmeno la stessa persona, devo dire che si è vestita piuttosto bene... meglio, questo significa che ci tiene a stasera, perfetto...
Ryuk intanto mi guarda con un'espressione ebete dipinta in faccia.
Ryuk: "Certo, hai fatto colpo Light..."
Non gli rispondo perchè altrimenti mi scambierebbero per un matto, ma effettivamente ha ragione... sembrerebbe che abbia fatto davvero colpo, ho raggiunto il mio obiettivo, adesso manca solo un bel bacio e un fidanzamento, che ovviamente romperò io quando mi sarò stancato... ne ho tante che mi corrono dietro, forse dovrei accontentarle tutte...
Scendo e le sorrido...
Light: "Buonasera Juliet."
Juliet: "Ciao Light... sei puntualissimo, complimenti..."
Mi sorride, è chiaramente in imbarazzo, anche solo per la frase sciocca che ha appena detto...
Light: "Grazie, tu invece sei bellissima. Vieni che andiamo al ristorante. Ho scelto un posto che ti incanterà. L'ho visitato di persona."
Juliet: "Ne sono certa, non vedo l'ora..."
Le apro la portiera e lei entra, poi salgo vicino a lei, al posto del guidatore e parto verso  il ristorante.

Com'è dolce stasera, ed è veramente elegante. Forse significa che tiene a me, mi sembra un sogno, non ci credo... sì, ne sono certa, sono completamente innamorata...

Juliet: "Beh, vedo che anche tu sei elegantissimo..."
Light: "E' una serata speciale, no?"
Mi sto già scocciando a fare il cascamorto, ma ci sto prendendo gusto, lei casca in tutti i complimenti...
Juliet: "Posso fidarmi delle tue scelte?"
Light: "Certo che puoi, anzi devi. Ti prometto che non rimarrai delusa. Guarda si intravede in lontananza..."
Certo certo fidati...
Juliet: "Wow, ho sentito parlare di questo posto dai miei colleghi..."
E' cotta a puntino, sono un genio...
Light: "Siamo arrivati, aspettami qui che ti faccio scendere..."
Le apro la portiera e le porgo la mano per aiutarla a scendere; ha la pelle morbida e quasi trema. Accidenti Light, ci sai proprio fare con le donne...
Poi entriamo; io vado a chiedere il tavolo prenotato e Juliet rimane a fissare il locale imbambolata.

Che meraviglia questo posto! C'è un panorama bellissimo e poi com'è romantico...

Dopo che ho fatto mi avvicino e le sussuro all'orecchio "Ti avevo promesso che non ti avrei delusa". La guido fino a un tavolo appartato (ma guarda caso) e ci sediamo. Ci sono due candele e delle rose, è un ambiente molto romantico, per me mieloso e insopportabile, ma mi sforzo di fare il ragazzo innamorato, anche se già non ce la faccio più lei sembra al settimo cielo.
Light: "Allora ti piace?"
Juliet: "E'...è stupendo! Davvero hai un gusto molto raffinato, mi hai stupito..."
Light: "Grazie e questo non è nulla..."
Arriva il cameriere e cominciamo a cenare. La cena è sublime, vorrei anche vedere ci ho speso un patrimonio... Comunque sembra veramente estasiata, tutto è andato a meraviglia. La voglio portare un po' fuori...Ci alziamo, pago il (salatissimo) conto e ci avviamo verso il terrazzo che da sulla città intera, illuminata di notte. 
Juliet: "Che meraviglia il panorama. E' stata una serata bellissima... Grazie..."
Mi sta guardando intesamente, si vede che è cotta davvero. Magari ora la bacio...
Light: "Grazie a te di aver accettato il mio invito e di essere venuta."
Mi sto avvicinando pericolosamente, ci siamo quasi e lei non si muove. No, non sono pronto per baciarla. Voglio farla struggere un altro po' prima...
Lentamente mi sposto e la sfioro da dietro. Lei rabbrividisce.
Light: "Hai freddo? Tieni"
Mi tolgo la giacca e gliela avvolgo intorno alle spalle, poi gli poggio le mani sulle spalle e la stringo leggermente da dietro.
Light: "Così va meglio vero?"
Juliet: "S-sì grazie..."
Mi sono appena accorto che Ryuk sta ridendo come un matto, non capisce in che situazione mi trovo... mi sono scocciato di fare il mieloso io voglio solo divertirmi... ma devo tener duro ancora per un po'...
Light: "Vieni, ti riaccompagno a casa, domani devi lavorare e non voglio che tu sia stanca per colpa mia. Ti prometto che ci rivedremo ancora, anzi avviati alla macchina io prenoto un tavolo per la settimana prossima."
Lei esce e io mi rivolgo al proprietario, la prossima volta mi divertirò di più, di sicuro...

Ne sono certa sono pazza di lui... e credo che anche io gli piaccio. Non ci posso credere, forse esiste qualcuno che mi ama...
Mentre penso a queste cose cammino verso l'auto di Light, finchè non sento un rombo, e poi un altro... Sono due motori con due passeggeri ciascuno e... sono pazza io o stanno venendo verso di me? Non è possibile, mi blocco di scatto, ho paura... Scendono due uomini enormi e con espressioni veramente spaventose. Che cosa vogliono? 
... : "Ehi, che ci fa una ragazzina sola a quest'ora in un posto isolato come questo?"
Juliet: "Non sono sola. Cosa volete?"
... : "Niente, un po' di adrenalina. Che ne dici se stiamo un po' insieme?"
Si sta avvicinando. A parlare è un uomo tanto imponente da mettere i brividi a chiunque lo guardi. Light perchè non esci?
Juliet: "Lasciatemi stare. Vi ripeto che non sono sola..."
Mi trema la voce, voglio urlare ma non ci riesco... Light... ti prego esci...
... : "Aspetti il tuo fidanzatino? Dici che non gli va bene se per stasera stai un po' con noi?"
Gli altri mi guardano, sorridono e si avvicinano. Credo di aver capito cosa vogliono, mi sento mancare il respiro... voglio gridare ma non mi esce un filo di voce dalla bocca
... : "Ma no dai... però qui siamo troppo in vista ragazzina andiamo da un'altra parte. Venite ad aiutarmi voi"
Mi afferra per un braccio e comincia a trascinarmi via... no perfavore no aiuto...
Juliet: "No vi prego no... NOOOOOOO"
... : "Stai zitta, ma quante storie che fai..."
Mi fa male, comincia a strattonarmi bruscamente...
Juliet: "Light... aiuto... LIIIIIIIGHT... AIUTOOOOO...perfavore..."
Sento un colpo e poi non vedo più nulla... è la fine... Light dove sei...


Sto per uscire quando sento delle urla disperate, è Juliet... Esco e mi accorgo che quattro tipacci la stanno trascinando via, è svenuta... ma guarda in che situazione mi sono ficcato... 
Non ci penso e d'istinto mi lancio verso di lei. Ho con me un frammento del Death Note, bastano pochi secondi per ucciderli ma non posso farlo ora, rischierei troppo. Riesco a strapparla dalle loro grinfie, la porto in macchina e parto a tutta velocità. Quando ho fatto un chilometro o due scrivo i loro nomi. Decido di portare Juliet a casa mia, per ora è sempre priva di sensi, non posso certo riportarla a casa sua in questo stato... 
Ma che mi è preso? Ma sono impazzito? Rischiare così tanto per questa qui... però effettivamente avrei perso una postazione troppo preziosa nelle indagini e un divertimento niente male. I detective non possono risalire a me ero troppo lontano per averli uccisi del resto, loro mica lo sanno che sono Kira... sì è stata la mossa giusta, ci avrei rimesso solo io e invece ora a casa posso avvicinarmi ancora di più e lei mi dovrà la vita... sono un genio, sì devo aver agito così solo per questo.
Arrivo a casa, la prendo in braccio e entro. Mia madre mi guarda con un'espressione sbalordita...
Light: "L'hanno aggredita... avrei dovuto lasciarla lì? L'ospedale è troppo lento per queste cose, è solo svenuta..."
Mamma: "Oddio, sì hai fatto bene... poverina... portala nella stanza degli ospiti, per stanotte rimarrà qui."
Light: "Va bene, grazie mamma."
La stendo sul letto e poi cerco di farla rinvenire.
Juliet: "Dove sono? Oddio mi hanno rapita..."
Light: "Stai tranquilla Juliet, sei a casa mia e con te ci sono io... dormi, rimarrò qui vicino a te per tutta la notte, non aver paura..."
Mi chino e le stampo un bacio in fronte, poi le sistemo le coperte.
Mi sembra di fare la mammina, come sono mieloso, bleah...
Ma... Sento una sensazione che non ho mai provato prima, devo essere impazzito... 





Angolo autrici 

Salve a tutti lettori. Ci scusiamo se non abbiamo aggiornato da tempo ma gli esami di 3^ media ci stanno tenendo molto impegnate, come abbiamo già spiegato a qualcuno. 
Speriamo vivamente che questo capitolo vi sia piaciuto, ci abbiamo messo mooolto impegno...
Aspettiamo qualche recensione, sperando che sia super positiva XD

Biby 14 & Princess_Serenity


 

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Capitolo 8
*** Qualcosa non torna ***


 Qualcosa non torna

 

Scappo...qualcuno mi sta inseguendo...aiutatemi... mi sento inghiottire dall'oscurità... è la fine. Mi sveglio di soprassalto, respiro affannosamente e sono tutta sudata... è stato un sogno, un incubo nient'altro. Sto per scendere dal letto quando mi accorgo che non sono a casa mia, nel mio letto e vicino a me c'è qualcuno; mi si blocca il respiro, sento un tuffo al cuore, dove sono? Appena riesco a mettere a fuoco mi accorgo che è Light. Ricado pesantemente sul cuscino e improvvisamente mi ricordo di tutto quello che è successo ieri, di come mi ha salvata e che mi sono ritrovata inaspettatamente a casa sua, almeno credo. Non dorme, si muove lentamente, si è accorto che mi sono svegliata...
Light: "Buongiorno" 
Mi sorride dolcemente e io ricambio, o almeno ci provo, sono troppo sconvolta per tutto quanto accaduto e l'incubo appena fatto...
Light: "Come stai? Sembri sconvolta..."
Juliet: "Ho bisogno di un po' di tempo per attutire il colpo di ieri e poi ho passato una notte orribile."
Mi si incrina la voce, no... sto piangendo, che figura... 
Light: "Juliet non piangere, non aver paura ci sono io, nessuno ti farà del male."
Si sta avvicinando mentre io mi allontano, sto perdendo tutta la mia dignità. Chino il capo, cerco di nascondere le lacrime che non riesco più a trattenere. Light si avvicina ancora, fermo ti prego... mi prende il viso tra le mani e mi guarda negli occhi... passano dei secondi interminabili, il tempo non scorre... mi scosta una ciocca di capelli umidi e avvicina le sue labbra alle mie... voglio lasciarmi andare ma mi sposto lievemente... maledetta me, mi pento subito di quello che ho fatto, ma è troppo tardi. Si sposta bruscamente e si alza.
Light: "Se vuoi cambiarti ci sono dei vestiti nell'armadio e da quella parte c'è il bagno, se vuoi farti una doccia. Ti aspetto giù per la colazione."
L'ho ferito, adesso mi odierà...


Che sciocca questa ragazzina, è chiaramente innamorata e rifiuta un bacio così perfetto, il mio bacio. Pazienza adesso si sentirà rodere dal senso di colpa e si struggerà sempre di più finchè IO non la calmerò, avrà bisogno di me obbligatoriamente. Intanto per oggi la farò rimanere qui e starò nella sua stanza, la sua angoscia diventerà opprimente e cadrà a miei piedi senza un minimo di dignità. Dovrà implorarmi in ginocchio affinchè la perdoni e si abbandonerà a me del tutto. Sarà ancora più divertente usarla e poi lasciarla nella sua disperazione... Sento il rumore dell'acqua che scorre, chissà cosa starà pensando Juliet in questo momento...

Ho rovinato tutto, e non posso più porre rimedio. Mi avrebbe baciata, mi avrebbe dimostrato il suo amore in quel momento, sarei stata solo sua e nessuno avrebbe potuto farmi nulla perchè lui mi avrebbe protetta. E io invece l'ho rifiutato, l'ho respinto, così adesso penserà che non lo amo mentre invece non posso più vivere senza di lui. Devo dirglielo sì, devo dirgli quanto lo amo quanto sia essenziale la sua presenza per me...

Ecco finalmente che scende, con un'espressione del tutto assente. Ryuk mi guarda con un'espressione, ebete ovvio, che mi sta praticamente dicendo che sono un bastardo e che lo faccio divertire un sacco. Juliet esita per poi sedersi di fronte a me e cominciamo a mangiare.
Light: "Che cosa vuoi fare oggi?"
La mia espressione è completamente distaccata e fredda, mi stupisco di me stesso...
Juliet: "Non lo so, mi sento molto stanca..."
Light: "Fuori è una brutta giornata quindi se sei d'accordo rimarremo in casa. Per quanto riguarda il tuo lavoro le indagini sono sempre allo stesso punto e quindi puoi concederti alcuni giorni di riposo."
Juliet: "Va bene... potresti accompagnarmi a casa? Dista molto da qui..."
Light: "No, magari finchè non ti sei ripresa puoi stare a casa mia. Dormirai nella stanza dove sei stata stanotte."
Juliet: "Grazie..."
Accendo la TV per guardare il notiziario. La notizia del giorno è la morte dei quattro tipacci che ho fatto fuori ieri sera. Mi volto per caso verso Juliet e mi accorgo della sua espressione sconcertata, li avrà riconosciuti ma cosa la turba così tanto?

Non è possibile, sono quelli che mi hanno aggredito ieri... che sia una coincidenza? Sono morti poco dopo che sono svenuta, almeno credo, in più per arresto cardiaco. E' la stessa modalità di uccisione di Kira, che strano, che sia una coincidenza? In più non erano delinquenti famosi o ricercati. Solo io ho subito una quasi-violenza e l'unico ad esserne a conoscenza è... Light. Non è possibile, no... ma a pensarci è una persona perfetta, troppo, sempre intorno ai detective, sempre al corrente di tutto. Ma no che dico? E' un caso... ti prego fa che sia un caso... lui non può essere Kira... non può...


 

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Capitolo 9
*** Rivelazioni spropositate ***


Rivelazioni spropositate
 

Abbiamo passato il pomeriggio a non fare praticamente niente, una noia assurda. Sono ancora stranito per l'espressione di Juliet quando ha visto la notizia della morte di quei quattro che l'hanno aggredita ieri... cosa c'è che la turba? Non dovrebbe essere felice che sono morti dopo quello che le hanno fatto? E' rimasta con lo sguardo basso tutto il giorno, come se qualcosa la preoccupasse enormemente e non avesse il coraggio di guardarmi. Deve averla presa molto male la scena di stamani... così impara. 
Juliet: "Credo che andrò a dormire non mi reggo più in piedi."
Si avvia verso la sua stanza, è veramente distrutta. Adesso la seguo, struggerà ancora di più...

Apro la porta della mia stanza ed entro, sono veramente distrutta e ho bisogno di riposare, ammesso che riesca a dormire... 
Mi sono appena messa la camicia da notte e seduta sul letto quando sento cigolare di nuovo la porta ed entra Light.
Light: "Stanotte rimango qui vicino a te, non si sa mai. Non ti spaventare."


Ma che dico? Avevo deciso di essere duro con lei ma non ci riesco adesso... non sto bene, ho qualche problema. Meglio starle lontano ma mi sento attratto da lei, il mio istinto mi dice di starle accanto...
Juliet: "Non devi disturbarti per me Light, posso stare da sola stanotte."
Light: "Non preoccuparti, rimango con te volentieri."
Ok, sono impazzito del tutto. Cosa sto facendo? Non mi riconosco più... io che ho ucciso chissà quante persone che insisto per voler stare con una ragazzina... Appena mi sarò divertito la lascerò, così mi passerà tutto, almeno spero...
Juliet: "Grazie, sei gentile..."
Non ci vuol molto perchè si addormenti, proprio come una bambina. La guardo in viso: sembra quasi un angelo, non potrebbe fare del male a nessuno. Ma che mi prende? Ora inizio a sentirmi veramente male e non capisco perchè... Indietreggio e sbatto contro il muro con le spalle, questa ragazza ha una cattiva influenza su di me ma non riesco a capire quale sia la causa. Mi tengo la testa tra le mani come se potesse calmarmi in qualche modo, mi frullano per la testa un sacco di pensieri, al centro solo Juliet...
Proprio in quel momento la sua figura comincia a muoversi convulsamente e mormorare alcune frasi. Mi avvicino per capire cosa le sta succedendo...
Juliet: "Lasciatemi stare... aiutatemi... LIGHT....AIUTOOO"
Sta sognando sicuramente quello che è accaduto l'altra sera e ha cominciato a gridare. Senza pensarci mi chino su di lei e la sveglio. Si alza di scatto con le lacrime che le rigano il volto.
Light: "Shhhh Juliet è solo un sogno... sono qui vicino a te, non aver paura. Nessuno può toccarti, calmati ti prego..."
Juliet: "Oddio Light ho paura... ho rivissuto tutto, tutto..."
Piange e singhiozza disperatamente. La stringo forte a me e in questo momento sento un'emozione sconosciuta. Tenerezza??? Non è possibile...
Light: "Shhh calma non è nulla."
Le accarezzo i capelli scarruffati per tranquillizzarla... mi sento strano, questi sentimenti nuovi mi spaventano...
Juliet: "Ti prego non lasciarmi Light... Ho paura, aiutami... non mi abbandonare ti prego. Perdonami ti supplico, io ti amo non posso più vivere senza di te... Perdonami se ho dubitato di te..."
Light: "Juliet... che cosa hai dubitato?"
Juliet: "Perdonami Light... ho addirittura pensato che tu fossi Kira solo perchè eri l'unico presente alla mia aggressione... sono una stupida perdonami..."

KIRA...




KIRA...


Questa parola mi rimbomba nella testa... non è possibile... mi ha scoperto... lei ha scoperto tutto. Un momento... sono stato uno scemo a ucciderli così è vero, avrei dovuto prestare più attenzione. Ma non c'è problema, lei è l'unica a sapere tutto e impedirò che possa parlarne con altri. Sono salvo perchè è completamente innamorata di me... ma, nonostante tutto, non posso correre rischi del genere. Devo uccidere anche lei. 
Light: "Anche io ti amo Juliet. Ti prometto che non ti abbandonerò mai. Adesso dormi io veglierò su di te tutta la notte e per sempre."
Detto questo le stampo un bacio in fronte e lei si addormenta. Adesso è il momento di agire. 
Vado nella mia stanza e prendo il Death Note. Ryuk mi guarda addentando una mela.
Ryuk: "Ne sei sicuro Light?"
Light: "Non posso fare altrimenti, è un rischio troppo grande da correre. Peccato, mi sarei divertito..."
Apro il quaderno e decido come ucciderla. Voglio che non muoia immediatamente, così potrò divertirmi un altro po', ma la farò soffrire per tutti i problemi strani che mi ha causato. Vediamo... avvelenata? Troppo banale... Cancro? Ci vuole troppo tempo... AIDS? No, troppo lungo... Altre morti scontate sono escluse, non c'è gusto... Mi serve una morte lenta ma non troppo, circa in 15 giorni, e che sia veramente straziante... Trovato... EBOLA. Morte veramente crudele, che le distruggerà gli organi interni in 15 giorni, anche il suo cuore che mi ha offerto...
Annoto tutto: JULIET HIGURASHI  EBOLA  15 GIORNI 
Non male sì... osservo la scritta così minuscola ma che racchiude in se una persona che mi ha fatto provare emozioni a me sconosciute, peccato però... Metto apposto con cura il Death Note mentre Ryuk si diverte come un matto. Lo guardo severamente ma lui mi ignora. Torno da Juliet che dorme tranquilla, non immagina minimamente cosa l'aspetta...

 

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Capitolo 10
*** Una giornata all'acquario ***


Una giornata all'acquario

 

I primi raggi di sole spuntano dalla finestra, colpendomi in pieno viso; ieri ho dimenticato di chiuderla del tutto. Light è qui vicino a me, che dolce. Ho dormito abbastanza tranquillamente eppure mi sento affaticata. Mi sposto lentamente per non dargli fastidio. Voglio sistemarmi prima che lui si svegli, così potrò riordinare almeno un po' la mia stanza, ieri ha fatto tutto lui. Quindi mi alzo, mi lavo e finisco di prepararmi. Quando, però, arrivo ad aprire la porta sento una fitta al cuore che mi prende alla sprovvista. Barcollo tenendomi il petto e finisco per svegliarlo involontariamente. Dopo aver messo a fuoco la scena mi chiede subito che succede. Gli rispondo che è tutto a posto, del resto a volte succede no?

Non ho fatto a tempo a scrivere il suo nome sul Death Note che già la malattia ha colpito Juliet. Credo abbia avuto una fitta... Mi sistemo e scendo per la colazione e mi accorgo che ha già preparato tutto lei.
Light: "Vedo che hai preparato tutto tu, non dovevi... davvero..."
Le sorrido come uno scemo, visto che tanto tra 15 giorni morirà tanto vale farla innamorare del tutto, almeno da divertirmi un po'.
Juliet: "Ma no, che dici? Ieri hai fatto tutto tu e non voglio approfittarmi di voi mentre rimarrò qui. Anzi posso tornarmene a casa oggi, ormai sto bene"
No scordatelo cara, e io con chi mi diverto sennò?
Light: "No perfavore rimani ancora un po'. Io sono sempre solo e ho tanto tempo libero da poter passare con te. E poi questa casa è grande e tu vivi in un albergo..."
Juliet: "Non voglio essere d'intralcio..."
Light: "Non lo sei di certo Juliet. Dai rimani ancora un po' con me"
Mi avvicino in modo sensuale e malizioso e le cingo la vita. Posso sentire il suo respiro...

Che devo fare? Vorrei stare accanto a lui per tutta la vita. Sento il suo respiro tra i miei capelli, non posso resistergli più ormai.

Juliet: "Rimarrò qui quanto vorrai..."
Le soffio un "grazie" tra i capelli. Sto per baciarla quando improvvisamente si piega e si scosta di scatto.
Juliet: "Aah che male... oddio"
Light: "Che succede? Ti senti male?"
Juliet: "Una fitta allo stomaco. Niente di che, non preoccuparti..."
Un'altra fitta, se mi guardasse in faccia vedrebbe un sorrisino compiaciuto... e lei crede pure che io sia tanto dolce e amabile.
Light: "Che cosa vorresti fare oggi? E' una bellissima giornata."
Juliet: "Potremmo visitare l'acquario. Alcuni miei colleghi mi hanno detto che è davvero bello"
Light: "Sì è vero. Perfetto, preparati. Mangeremo fuori oggi."
L'acquario? Boh... mi ha scambiato per un bimbetto di 10 anni? Vabbè... oggi sarò compassionevole...
Dopo cinque minuti ritorna truccata e vestita per uscire. Devo dire che è proprio una bella ragazza...
 Ci vogliono 20 minuti per arrivare all'acquario. Per circa 10 minuti ha parlato entusiasta della nostra destinazione, poi si è solo massaggiata le tempie in silenzio, deve aver avuto un bel mal di testa. 
Scendiamo e pago il biglietto. Questa ragazza mi farà andare in banca rotta.
Entriamo e cominciamo a fare il giro delle vasche. Lei ogni tanto lancia gridolini divertiti, specialmente quando ci fermiamo davanti alla vasca dei delfini. Io non ce la faccio più, nonostante continui a guardarla dolcemente e questo mi fa sentire proprio un idiota patentato. 
E' l'ora di pranzo quindi usciamo e la porto in un ristorante lì vicino. Ordino e parliamo un po'...
Light: "Ti sei divertita oggi?"
Juliet: "E' stato bellissimo..."
Le brillano gli occhi dalla contentezza... è davvero bellissima... eh? Ma che dico? Light torna in te...
Ryuk se la ride di gusto... sembra sia l'unica cosa che riesce a fare... che scemo!
Finiamo di pranzare e le propongo di andare a fare una passeggiata al mare... ovviamente lei accetta subito.
Quando arriviamo si lancia subito verso la spiaggia... che bambina. 
Juliet: "Light, guarda che bello il mare. Vieni facciamo una passeggiata, così smaltiamo il pranzo."
Oh povero me... Perchè non l'ho uccisa in 5 minuti? Lei mi guarda con occhi innocenti e questo provoca dentro di me una sensazione ignota... come se la mia freddezza si sciogliesse. Non sono normale, l' Ebola deve venire e lei non a me...
Mi avvicino e la prendo per mano. Certo... Possibile che ancora non l'abbia nemmeno baciata? E io vorrei andare oltre... qui se non mi sbrigo non resta tempo...

Cammino sulla sabbia soffice, mano nella mano con Light. Mi sembra di essere in un sogno e mi sento svuotata da ogni sentimento negativo. Vorrei tanto che mi baciasse per dimostrarmi che anche lui mi ama. Il mare è veramente stupendo e brilla sotto il sole del primo pomeriggio. Sembra quasi irreale. 
Passeggiamo fino al tramonto, pare che il tempo non basti mai... Spuntano degli scogli a qualche decina di metri da noi. A un certo punto mi fermo.
Juliet: "Guarda Light, saliamo su uno scoglio per ammirare il tramonto?"
Light: "Certo, vieni!"
Mi chino e mi tolgo le scarpe. Poi mi tiro su i pantaloni e sto per entrare nell'acqua quando mi sento sollevare. Mi ritrovo tra le braccia di Light che mi sorride. Poi comincia a correre verso gli scogli... non sembra nemmeno lui.
Juliet: "Aaah Liiight mettimi giùùù"
Light: "Certo. Quando arriviamo agli scogli."
Ride che sembra un angelo. E' bellissimo...
Sale su uno scoglio e mi mette giù delicatamente come solo lui può fare. Mi giro verso il sol calante. Proprio in quel momento mi abbraccia da dietro. Mi sento protetta come non mai...
Il sole tramonta e noi decidiamo di tornare indietro.


 Sono appena arrivato al bagnasciuga e Juliet è rimasta indietro. Mi giro per vedere dov'è e mi accorgo che si è fermata.

La vista si annebbia e mi vengono le vertigini. Mi sento strana, come se mi mancasse l'aria...

Sta barcollando, forse un altro attacco. Questa volta però fa un passo e cade svenuta in acqua. Senza pensarci due volte mi tuffo per salvarla, svenuta in quel modo rischia di affogare. La prendo tra le braccia e la porto subito in macchina. Salgo e parto a tutta velocità verso casa. Ma che mi prende? Tanto tra due settimane muore comunque. Sì, però se muore prima non mi diverto affatto. Certo, sarà questo il motivo per cui l'ho salvata. Eppure non mi convince affatto...
Arrivo a casa fradicio, ma non mi interessa e la porto subito nella sua stanza dove cerco di farla rinvenire e sputare tutta l'acqua che avrà bevuto. Non ce la faccio, accidenti. I suoi abiti sono completamente inzuppi. Non ci penso troppo e le cambio i vestiti. Poi riprovo a svegliarla, questa volta con successo. La sollevo e la metto sotto le coperte. 
Light: "Dormi, domani parleremo di tutto."
Lei subito chiude gli occhi e si addormenta. Vado a cambiarmi e torno in camera sua. 
La osservo mentre dorme, come un pittore osserva il suo quadro, per scorgerne tutti i pregi e difetti. E' bellissima. Voglio averla...
Prima o poi sarà mia...
 

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Capitolo 11
*** Il primo litigio ***


Il primo litigio
 

E' pomeriggio inoltrato e Juliet ancora non si è svegliata. Ieri l'ho vista parecchio pallida, la malattia che gli ho procurato comincia a manifestarsi  sempre di più, del resto deve morire tra circa dieci giorni. 
Si gira su un fianco, poi sull'altro e infine schiude gli occhi, quasi faticosamente.
Le rivolgo un sorriso a 32 denti, come un idiota, e mi avvicino il mio volto al suo.
Light: "Buongiorno Juliet. Come ti senti oggi? Hai dormito quasi tutto il giorno... pensa saranno le 6."
Juliet: "Grazie... oh... mi scoppia la testa. Cavolo le 6..."
Light: "Vuoi che ti porti qualcosa?"
La guardo con un'espressione premurosa; sinceramente non mi era mai capitato di abbassarmi a tanto con una ragazza... non è che forse sto esagerando?
Juliet: "Non importa, grazie. Magari più tardi prenderò un'aspirina."
Mi sorride timidamente poi sfila le braccia da sotto il lenzuolo e fa una faccia strana.
Juliet:"Ehy, ma... ieri non avevo questa maglia o mi sbaglio?"
Light: "Ieri sera sei svenuta e sei caduta in mare. Ti ho tirato fuori e riportato a casa. Quando sono arrivato a metterti a letto eri fradicia e quindi ti ho cambiato i vestiti... devo dire che è stato interessante..."
Sorrido come un pervertito ma è troppo divertente quando sprofonda nell'imbarazzo... come mi sono ridotto...
Juliet: "Cioè no, un momento... mi hai... spogliato?!"
Light: "Certo... e poi rivestito."
Juliet: "Del... tutto?"
Light: "Ovvio, fino in fondo..."
Juliet: "COOOOSAAA? Maniaco pervertito che non sei altro!!"
In viso è rossa, sembra prenda fuoco...  comincia a prendermi a cuscinate scuotendo la testa. 
Light: "Beh vedo che ti sei ripresa bene..."
Si ferma bruscamente e prende a tossire sempre più violentemente. Si porta una mano alla bocca; quando finalmente si calma, manda indietro la testa e si lascia cadere in grembo la mano aperta, con il palmo rivolto al soffitto... è rosso sangue. Ha tossito sangue, peggiora seriamente, come mi diverto...
Light: "Juliet... hai tossito sangue."
Fingo un'espressione preoccupata, anche se in realtà non me ne potrebbe fregare di meno.
Juliet: "N-non è niente, vedrai..."
Light: "Non dire stupidaggini... non è vero e lo sai."
Juliet: "Smettila Light. Domani tornerò a lavoro, ho solo avuto un colpo di tosse più violento del solito, tutto qui."
Ma perchè continua a far finta di niente nonostante tutti i malori? Questa è tutta scema...
Light: "NO. Non se ne parla, non fare la bambina Juliet. Tu stai buona a letto e non ti muovi finché non te lo dico io."
Juliet. "Ehy, non credi di esagerare adesso? EH? Non sono la tua bambolina... ho più di 20 anni e posso decidere benissimo da sola."
Stupida ragazzina. Certo che sei la mia bambolina... e comunque mi sono rotto. La mia intenzione e di divertirmi un po' e con lei sto ottenendo il contrario. Di ragazze in giro ce ne sono tante e posso usare a mio piacimento chiunque voglia e in qualsiasi momento. Non vedo perchè devo continuare a perdere tempo dietro a questa stupida. Non le parlerò più, faccia come crede, tanto tra poco di lei non ci sarà più traccia sulla Terra.
Light: "Fai come ti pare, non mi interessa affatto."
Esco sbattendo la porta della stanza. Vado in salotto e mi butto a peso morto sul divano, poi accendo la televisione con un gesto meccanico, sotto lo sguardo indagatorio di Sayu. Mi metto ad ascoltare il telegiornale, negli ultimi tempi non ho usato granchè il Death Note.

Vorrei sprofondare per sempre nei meandri della Terra. Adesso sì che ce l'avrà con me. Certo ha un po' esagerato ma si stava soltanto preoccupando per me. E io l'ho respinto in malo modo, è tutto finito... Forse è meglio se me ne torno in albergo, non potrei sopportare di vivere sotto il suo stesso tetto, mentre lui nemmeno mi guarda. Finirei di certo per impazzire... Sento il viso bagnato di lacrime... perchè proprio adesso che forse qualcuno teneva a me ho rovinato tutto? Perchè deve sempre andare a finire male per me? Non è la prima volta che qualcuno mi lascia a causa mia... non è giusto... Comunque domani tornerò a lavoro, anche solo per pensare ad altro; del resto a cosa sarà servito sennò litigare con Light? 
Mi gira ancora un po' la testa, prendo un'aspirina e me ne torno sotto le coperte, almeno mentre dormo il tempo scorre velocemente...
Il giorno dopo mi alzo di buon ora per uscire e andare in commissariato. Mi sistemo e mi muovo lentamente e in silenzio, per non svegliare nessuno, specialmente Light. Mi sento un po' meglio, del resto ieri non ho fato altro che dormire... e litigare con Light. Mi sforzo di non pensarci ma già mi tornano le lacrime agli occhi.
Quando arrivo sono riuscita a evitare di piangere. Tutti mi salutano sorridenti e mi domandano perchè non mi sono più fatta vedere. Io invento qualche scusa, non voglio che si intromettano troppo in una situazione già critica di per sé. Incontro anche Elle e lo saluto sorridendo.
Elle: "Buongiorno Juliet. E' tanto che non ci si vede..."
Juliet: "Ciao, è vero è un po'. Come vanno le indagini? Vorrei rimettermi al passo con voi."
Elle: "Niente di nuovo da sapere, quindi non devi recuperare nulla. Non hai una bella cera, va tutto bene?"
Mi osserva con uno sguardo indagatorio... a volte mi sembra che lui possa leggere dentro a una persona soltanto osservandola e devo dire che questo mi spaventa abbastanza...
Juliet: "Diciamo che potrei stare meglio..."
Elle: "Non stai affatto bene. Ti consiglio di andare a casa, qui possiamo arrangiarci anche senza di te. Non preoccuparti."
Juliet: "No, stai tranquillo, è tutto ok. Posso riprendere il mio lavoro."
Gli sorrido e scappo con una scusa, non voglio che mi chieda altro. Vedo che c'è una riunione di aggiornamento, proprio quello che mi serve. Entro, saluto tutti e prendo posto, così si comincia. Mi sembra di tornare a quando tutto andava bene davvero... quanto vorrei potermi sfogare con i miei genitori... già, per la prima volta da quando sono qui mi coglie la nostalgia di casa.


Oggi quella scema di Juliet è veramente andata a lavorare. E' prorpio testarda quella ragazza, affari suoi. Sono già le 5 di sera, non ha nemmeno ridotto l'orario lavorativo del suo primo giorno. Mi avvio verso la cucina per preparare qualcosa da mangiare, visto che stasera sono solo, quando suona il telefono. Rispondo svogliatamente.
Elle: "Pronto? Light? Sono Elle."
Light: "Sì sono io. Mio padre stasera non c'è. Che vuoi?"
Elle: "Sì lo so, è per questo che chiamo te. In più mi sembri la persona più vicina a lei..."
Light: "Allora mi vuoi dire che c'è, ho da fare..."
Elle: "Se mi lasci finire. Durante una riunione Juliet è svenuta e non si sveglia..."
Light: "Tuu...tuu...tuu..."
Elle: "Light ma ci sei? Che fai butti giù? Light? Disgraziato..."
Non ho nemmeno riagganciato la cornetta del telefono che già sono in macchina diretto verso la sede dei detective. Stupida... lo sapevo accidenti. Un momento.... avevo deciso di non considerarla più, perchè adesso sto andando da lei così trafelato? Andiamo Light.... ammettilo a te stesso... lei un po' ti piace... NO... smetti di fare questi pensieri assurdi. Distolgo la mia mente da questi discorsi perchè sono arrivato. Scendo dall'auto e spalanco la porta dell'edificio. Mi dirigo deciso verso Elle.
Light: "Dov'è Juliet?"
Elle: "Light stai calmo, non credevo che la prendessi così. E' di là, sta arrivando l'ambulanza."
Light: "L'ambulanza? Perchè?"
Elle: "Non si sveglia e scotta."
Cavolo, cavolo... La raggiungo e la vedo distesa su una barella, pallida come un cadavere. In questo momento mi prende un tuffo al cuore, involontario. Juliet.... Farò dopo i conti con i miei problemi mentali adesso sono troppo di fuori, anche se non so perchè...
Salgo con lei sull'ambulanza. Arriviamo presto all'ospedale e lei scompare in qualche coridoio, seguita dai medici e infermieri. Io aspetto alcuni minuti, finché non resisto e mi rivolgo a un'infermiera che si trovava sull'ambulanza con noi.
Light: "Scusi... sono un amico della signorina Higurashi. E' grave?"
Infermiera: "Dipende. Se non si sveglia rischia di subire danni celebrali. E poi ha la febbre molto alta..."
Light: "Capisco... quando potrò vederla?"
Infermiera: "Non lo so, ma certamente non prima di domani. Mi dispiace."
Aspetterò qui fin quando non mi faranno vedere Juliet. Non me la sento di tornare a casa.
In questo momento sono perso nei miei pensieri, mi torna alla mente solo dopo che sono stato io a condannarla a questa sofferenza...
 

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Capitolo 12
*** Convalescenza ***


Convalescenza
 

Sono passati alcuni giorni e Juliet, non si è ancora svegliata. I farmaci che le hanno somministrato l'hanno indebolita ulteriormente, fino a che si è addormentata senza ancora essersi svegliata. I medici sono molto preoccupati e hanno deciso di fare analisi specifiche per scoprire cosa c'è veramente sotto. Non gli piaceranno i risultati. 
Io sono sempre rimasto seduto vicino al letto di Juliet, mi sento stupido. Avevo deciso di non considerarla più e invece ora sono qui. Ogni volta che ho deciso di andarmene non sono nemmeno riuscito a varcare la soglia dell'ospedale che già tornavo automaticamente indietro, come se la camera di Juliet mi attirasse come una calamita attira il ferro. Ho avuto tanto tempo per ripensare a tutte le cose che sono accadute da quando l'ho conosciuta e mi sono accorto che qualcosa dentro di me è cambiato, anche se io ho cercato di fermarlo a tutti i costi, non ci sono riuscito. Gli altri potrebbero dirmi che si tratta semplicemente di amore, ma io non voglio cederci. Kira che si innamora... è assurdo, stupido, impossibile. Eppure quel qualcosa che è entrato in me... è certamente qualcosa di positivo, almeno nell'immaginario comune. Per me è qualcosa di pericoloso, che mina la mia mente, il mio modo di pensare. Qualcosa che vorrei cancellare, anche se a volte mi fa star bene, ogni volta che le tengo la mano, o gli accarezzo il volto. Fino a ora ho creduto che la soluzione per eliminare questo sentimento anomalo fosse eliminare colei che l'ha portato con sé, Juliet. Ero certo che con la sua morte questi cambiamenti sarebbero svaniti nel nulla, ma adesso che la guardo dormire sofferente, mi rendo conto che ho sbagliato completamente. Quando Juliet morirà non cambierà nulla, anzi cominceranno i problemi. Fino ad ora ho scacciato questi pensieri dicendomi che ero scemo, ma credo che sia giunto il momento di affrontarli seriamente. Suppongo anche che sarebbe molto più intelligente ammettere e basta che mi sono innamorato come un ragazzetto. L'ho comunque condannata a morte... forse se non eliminerò del tutto questi cambiamenti potrò almeno superarli e fare come se non fosse mai accaduto nulla. Dimenticare... e con un bel po' di ipocrisia mi lascerò tutto questo casino alle spalle.
MI giro di scatto verso Juliet, che sembra essersi mossa. Forse finalmente si sveglia, dopo parecchi giorni di sonno, che sembrava quasi un coma vero e proprio. Appena apre gli occhi i medici la visitano. Ha la febbre molto alta, è pallida come un cadavere e a ogni minimo spostamento d'aria vomita. Sta veramente male. Appena sono di nuovo solo con lei mi avvicino silenziosamente.
Light: "Juliet..."
Non so nemmeno che dirle... sembra così fragile che involontariamente mi si stringe il cuore. Mi sento strano ma sono stanco di fuggire continuamente dai miei pensieri rivolti a lei. Il tempo che ho a disposizione per stare con lei si sta consumando velocemente e forse la cosa migliore sarebbe comportarsi dolcemente, tanto presto morirà. Ciò andrebbe contro la mia natura e quella di Kira, ma visto che sarà per poco e con una persona che presto scomparirà potrei farlo. Almeno mi libererei da questi pesi per un po'. 
Sono ancora assorto nei miei pensieri che lei alza lentamente un braccio, come se dovesse sollevare un peso enorme, e mi accarezza una guancia. Non me l'aspettavo e sento gli occhi pizzicare... sono veramente caduto in basso.
Per lunghi istanti stiamo così, in silenzio, perchè nessuno dei due sa cosa dire all'altro. A volte il silenzio vale più di qualsiasi parola.
Poi decido di prendere l'iniziativa io.
Light: "Juliet, io... sono così felice di vederti sveglia. Stavo per rassegnarmi al fatto che tu fossi entrata in coma."
Juliet: "Scusami... avrei dovuto ascoltarti...io..."
Prima che possa finire la frase l'abbraccio, ma dolcemente perchè ho paura che possa spezzarsi tra le mie braccia.
Light: "Shh... non dire niente. Ho esagerato anche io. Scusami anche tu."
Juliet: "Mi dispiace per tutto questo... Light ti sono grata per rimanermi vicino."
Light: "E' l'unica cosa che posso fare in questa situazione."
Juliet: "Light... che cosa mi succede?"
Light: "I dottori stanno esaminando le analisi che ti hanno fatto. A momenti avremo delle risposte."
Infatti appena finisco di parlare il dottore entra e mi fa cenno di uscire. Lo seguo con un nodo in gola. So cos'ha Juliet ma sentirselo dire in questo momento... non so che effetto potrebbe avere su di me. Ormai ho perso il controllo dei miei nervi del tutto... è meglio che mi rassegni. Il dottore mi guarda per qualche attimo e poi mi parla con tono grave.
Dottore: "Signor Yagami, lo dico a lei visto che non c'è la famiglia della signorina. La faccenda è molto grave. Si tratta di Ebola. Sa di cosa si tratta?"
Light: "Sì purtroppo. Non c'è nulla da fare?"
Dottore: "L'unica cosa che possiamo fare è sperare che si spenga al più presto, così smetterà di soffrire."
Quell'ultima frase mi fece cadere il mondo addosso. Lo sapevo eccome visto che gliel'avevo creata io quella situazione. Ma detto così... è troppo duro. Perchè l'ho fatto? Ce n'era veramente bisogno? Lei avrebbe cancellato i suoi dubbi per amore... forse non c'era bisogno di ucciderla... sono io, un pazzo sanquinario... 
Torno in camera da Juliet e lei mi guarda sorpresa ma allo stesso tempo scioccata. Una lacrima sta percorrendo il mio viso... sono un maledetto debole... vigliacco. Mi avvicino a lei e l'abbraccio.
Juliet: "Light... che succede? Che cos'ho Light?"
Light: "Juliet... dobbiamo continuare a sperare. Vedrai si risolverà tutto al più presto. Non preoccuparti, guarirai."
Juliet: "Light... ho capito che non guarirò. Dimmi che mi ami. Ti prego..."
Mi alzo lentamente e la guardo negli occhi. Sta soffrendo molto ed è tutta colpa mia. Non merito che qualcuno mi ami. Non merito niente. Io sono... Kira, un mostro.
Light: "Tu sei... la persona più preziosa che ho."
Juliet inizia a piangere... non me la sento di dirle che l'amo, perchè non lo so nemmeno io se l'amo. Perdonami Juliet ma non sono ancora pronto.
Piano piano si calma. Ha in volto un sguardo triste e rassegnato. Perchè sono capace soltanto di far soffrire gli altri?
Juliet: "Adesso credo di aver bisogno di riposare. Light rimani qui vicino a me... ti prego."
Mi afferra debolmente una manica. Io allora le prendo una mano stringendola delicatamente nella mano.
Light: "Rimarrò qui finchè lo vorrai..."
Mi chino e la bacio in fronte. Lei allora chiude gli occhi. Spero soltanto che questa volta li riapra, almeno una volta prima di morire. Non posso lasciarla in questo modo. Mi giro verso il calendario vicino al letto e guardo che giorno è oggi.
Mi prende un colpo... non può essere. Domani Juliet... MORIRA'...

 

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Capitolo 13
*** Il quindicesimo giorno ***


Il quindicesimo giorno
 


Questa notte non ho chiuso occhio, nemmeno per un istante. Forse speravo che in un qualche modo se avessi visto sorgere il nuovo giorno avrei potuto fermarlo. O forse aspettavo solo che Juliet aprisse di nuovo gli occhi, nel terrore che se lo avesse fatto per un'ultima volta di notte non avrei potuto vederla. Di solito l'alba porta con sé pace e armonia a coloro che la guardano in tutto il suo splendore, ma per me sarà sempre qualcosa di terribile, il segno della morte su Juliet. Sono qui vicino al suo letto, non mi sono mai spostato; non è successo proprio niente stanotte, lei continuava a dormire pacatamente, come se non avesse nemmeno la forza di muovere un braccio. Vederla così pallida e debole è angosciante; più volte avrei voluto stringerla a me per confortarla, ma non l'ho fatto, avevo troppa paura di sbriciolarla, tanto appariva fragile.
Sono le nove del mattino e Juliet non da segni di vita. So che non è ancora morta perchè vedo il suo petto alzarsi e abbassarsi debolmente. Ma temo talmente tanto di immaginarmelo e basta che ogni tanto mi avvicino al suo volto per sentire se respira davvero. Sto delirando totalmente come non mi sarei mai aspettato di fare... non è nella mia natura comportarmi così ma la mia coscenza mi dice di farlo per non avere rimorsi. Un po' egoistico direi... ma da quando non lo sono stato?
Sento aprirsi la porta alle mie spalle e due figure vicine entrano lentamente. Saranno sicuramente i genitori di Juliet venuti da Londra per stare vicino alla loro figlia in punto di morte. So che li hanno chiamati urgentemente ieri e si sono subito precipitati all'aeroporto quando hanno saputo cosa stava passando la loro amata figlia. Sono due signori sulla cinquantina, e assomigliano entrambi molto a Juliet. La madre ha il suo stesso sguardo, anche se adesso è disperata. Il padre la tiene stretta a sé, ma si capisce chiaramente che è addolorato quanto lei. Mi avvicino a loro e mi presento. Gli dico che ho seguito molto Juliet in questi giorni, che so cosa provano e che anche io sono distrutto da questa situazione. Ammetto che in parte è vero. Poi torno al mio posto mentre loro si avvicinano al letto avviliti.
Juliet finalmente schiude gli occhi, come se avesse percepito la presenza della sua famiglia. Appena riconosce i genitori le scendono due lunghe lacrime. Capisco che è giusto lasciarli da soli e mi congedo un momento con una scusa.

I miei adorati genitori sono qui. Mi addolora tantissimo farli soffrire in questo modo. Non avrei mai voluto che passassero un cosa simile ma a volte il destino è veramente crudele. Light è uscito un momento e gliene sono grata perchè in questo momento sento il bisogno di essere sola con loro.
Juliet: "Mamma, papà... mi dispiace così tanto che ci rivediamo per un motivo come questo..."
Mamma: "Che dici Juliet? Non è colpa tua... vedrai andrà tutto bene."
Juliet: "Mamma è giunta la mia ora. Sono felice che posso dirvi addio di persona ma non dovete disperarvi così per me. Siate felici perchè smetto di soffrire così..."
Papà: "Come possiamo essere felici se perdiamo l'unica cosa che conta veramente nella nostra vita?"
Juliet: "Io andrò a stare meglio da qualche parte. Non sentirete la mia mancanza, io sarò comunque vicino a voi. Promettetemi che non cadrete nel vuoto quando io non ci sarò più e che non farete pazzie."
Mamma: "S-sì te lo promettiamo. Anche se sarà difficile vivere senza di..."
La mamma scoppia in un pianto dirotto e mio padre cerca di calmarla. Quando dolore che sto causando. Quando torna Light, voglio parlare anche con lui...


Quando torno in camera trovo i genitori di Juliet che piangono in un angolo ai piadi del letto e lei che è ancora immobile come quando si è svegliata. Mi avvicino e l'aiuto ad alzarsi leggermente per stare più comoda. Non so proprio cosa dirle ma devo parlarle ora, che è l'ultima volta.
Light: "Credo sia inutile chiederti come stai..."
Juliet: "Non preoccuparti per me, tra poco starò benissimo."
Light: "Non dire così... tu devi guarire, guarirai."
Juliet. "Non fare il bambino Light. Sappiamo entrambi che tra poco morirò e che non ho speranze di sopravvivere."
Mentre finisce di pronunciare questa frase emette un gemito. La morte è ormai prossima, anche i macchinari lo dicono. Mi alzo per chiamare un dottore ma lei mi afferra una manica.
Juliet: "Rimani qui finchè non sarà tutto finito. Non voglio andarmene sotto i ferri di un dottore. Tanto non servirebbe comunque a nulla. Ti prego."
Mi siedo docilmente vicino a lei e le prendo una mano. 
Juliet: "Ti amo Light, ormai lo sai. Vorrei restare accanto a te per tutta la vita ma il destino ha voluto diversamente. Vorrei essere seppellita qui, perchè questo è l'ultimo posto in cui sono stata, il luogo in cui sono morta nonchè la terra di mio padre. A Londra rimarrà comunque il mio spirito e sarò vicina ai miei genitori. Qui vorrei rimanesse il mio corpo, così sarò per sempre in entrambi i posti."
Light: "Juliet..."
Mi avvicino a lei, i suoi genitori non possono sentirmi. Devo dirle tutto, ormai che sta per morire.
Light: "Juliet... devi sapere una cosa. Io... è colpa mia se adesso soffri così. Io non merito proprio niente. Avevi capito tutto inconsapevolmente e io ho deciso di ucciderti... Io... IO SONO KIRA...."
Juliet: "Già... l'ho sempre saputo sai. Mi ero resa anche conto che stavo morendo in un modo strano. Ma ho deciso di tenere tutto per me. Ti amavo e ti amo troppo, non m'importa se sei Kira."
Light: "Tu non puoi perdonarmi... io ti ho condannata a questa morte orribile. Ti ho distrutto la vita, ti ho solo usato... lo capisci?"
Juliet: "Io ti ho perdonato già da tanto tempo. E' così l'amore, non puoi farci niente. Continuerò sempre ad amarti, qualunque cosa tu decida di farmi io l'accetterò. Sempre."
Light: "Non avevo capito niente Juliet. Sono sempre stato un mostro insensibile. Ma tu mi ha fatto qualcosa che mi ha spaventato... e che continua a spaventarmi tuttora. Te lo posso dire adesso perchè lo sento. Ti amo Juliet. Ti amerò per sempre, te lo prometto e riuscirò a salvarti in qualche modo. Ti tirerò fuori da questa agonia in cui ti ho gettato."
Juliet: "Questo basta Light. Basterà per sempre."
Mi chino per baciarla ma mentre sto per sfiorarle le labbra la sua mano cade dalla mia. Alzo il viso terrorizzato e vedo che mi sorride mentre i suoi bellissimi occhi si chiudono per sempre. Se n'é andata per l' eternità ed io non ho avuto nemmeno il tempo di baciarla. 
Non riesco ancora a realizzare l'accaduto e in me c'è ancora la speranza che si sia solo addormentata nuovamente. Finchè il macchinario vicino al suo corpo non emette un suono lineare ed uniforme. Ormai non c'è più spazio nemmeno per le speranze. La madre affonda il volto tra le braccia del marito chiamando la figlia invano. Mi sembra di essere in un incubo. Il dottore arriva e dopo un'occhiata al corpo di Juliet si volta avvilito verso di noi. Lei è davvero morta. Continuo a ripetermelo. Non ce la faccio più a rimanere qui e corro sul tetto deserto dell'ospedale. Sento gli occhi umidi. Quando arrivo in cima mi lascio andare alla disperazione più totale. Mi lascio cadere in ginocchio a terra e batto i pugni contro il pavimento, fino a farmeli sanguinare. Continuo a rivederla mentre muore.
Light: "Juliet.... mi hai lasciato davvero.... perdonami Juliet.... JULIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEET.... non mi abbandonare così... non puoi farlo."
Mi ricordo che ho con me quel maledetto quaderno. Lo apro alla pagina del suo nome e comincio a scancellarlo disperatamente. Le mie lacrime si confondono con la pioggia che ha appena cominciato a battermi addosso. Strappo il foglio in preda all'ira. Mi si avvicina Ryuk con uno sguardo strano.
Ryuk: "Guarda che non puoi cancellare il suo nome. Una volta scritto il suo nome, la persona muore inesorabilmente anche se distruggi tutto il quaderno. Non c'è modo per evitarlo."
Light: "Non può essere... NOOOOOOOOOOOOOO... ci deve essere un modo... maledizione. Non posso fare niente... sono un miserabile."
La mia voce rimbomba sui palazzi vicini e mi ritorna come se volesse rimarcare ciò che dico, in modo spietato.
Ryuk: "Light... in realtà un modo ci sarebbe... ma saresti pronto..."
Light: "Dimmelo Ryuk, dimmi cosa devo fare per salvare Juliet."
Mi giro angosciato verso di lui. Devo avere un espressione stravolta a giudicare dal suo sguardo...
Ryuk: "Sei pronto a... scambiare la tua anima... con la sua?"

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Capitolo 14
*** L'Existence Note ***


L'Existence Note

 

Suonano le campane da circa un'ora ormai e il rumore mi sta facendo impazzire. Mi sto preparando per il funerale di Juliet, ma i miei movimenti sono meccanici, come se la mia mente e tutto il mio corpo si rifiutassero di crederci veramente. Esco lentamente e mi dirigo verso la chiesa. Per la via, man mano che mi avvicino, incontro conoscenti che mi salutano ma è come se non li sentissi, avanzo come in trance. Con me c'è tutta la mia famiglia che saluta al posto mio: quando arrivo di fronte all'entrata mi sforzo di fermarmi a salutare i genitori di Juliet e a porgere loro le mie condoglianze più sentite. Entro da solo, mentre i miei genitori sono fuori a salutare i presenti. Avanzo fino in fondo alla chiesa, impassibile come una statua, e mi fermo di fronte alla bara di Juliet. La guardo per lunghi istanti, pensando che lì dentro c'è chiuso il suo corpo, freddo e senza vita, e ripenso a come l'avevo sentito caldo e morbido quel giorno che la portai a casa mia in braccio, dopo averla salvata da un'aggressione. Mi manchi Juliet... mi manchi come il sole può mancare alla Terra. Mi sto consumando in silenzio davanti a quella semplice cassa di legno. I pugni chiusi e una lacrima che mi scende lungo il volto... non ho più nemmeno lacrime da piangere ormai. Ti salverò, Juliet... anche se non dovessi più avere la possibilità di vederti o starti vicino, riuscirò a riportarti indietro dalla morte. 
Mi sento poggiare dolcemente una mano sulla spalla da Sayu. 
Sayu: "Light... potrai guardarla per tutti i giorni della tua vita, ma lei non si sveglierà. Stare qui non ti aiuterà. Vieni a sederti, tra poco inizia la messa."
Mi prende per mano e mi fa sedere su una panca, tra le prime. Io obbedisco docilmente.
Durante la messa non riesco a seguire una sola parola del sacerdote. Si sentono le urla disperate della madre di Juliet che chiama la figlia invano, mentre si aggrappa alla bara. Il padre cerca di calmarla invano, mentre piange in silenzio. Vedere tutto questo è straziante ed ad un certo punto non resisto più ed esco senza che se ne accorga nessuno, tranne mia sorella che mi guarda uscire con un' espressione comprensiva. 
Mi siedo all'ombra di un albero sospirando e a quel punto mi rivolgo a Ryuk che mi ha seguito in disparte tutto il tempo. 
Light: "Adesso devi spiegarmi tutto quanto. Capisci cosa intendo?"
Ryuk: "Certo. Se vuoi riportare in vita Juliet c'è un solo modo per farlo... ti serve l'Existence Note."
Light: "L'Existence Note? Cos'è? Non ne ho mai sentito parlare."
Ryuk: "E' naturale, solo pochi shinigami sono a conoscenza della sua esistenza, anche perchè per ni è una minaccia."
Light: "In che senso?"
Ryuk: "Beh... l'Existence Note, per così dire un quaderno della vita, ti permette di resuscitare i morti quindi stravolge il nostro lavoro, ovvero quello di portare la morte. Hai capito ora?"
Light: "Sì ho capito. Spiegami come funziona esattamente."
Prima di rispondermi, Ryuk rimane ad osservarmi per qualche istante.
Ryuk: "Quando ti avrò spiegato tutto non sarai più tanto sicuro di volerlo trovare. Innanzitutto è un'impresa riuscire ad ottenerlo ma, nel caso tu te ne impossessassi, devi scrivere il nome della persona morta da richiamare in vita e, accanto, il nome di colui che deve sacrificarsi. Ti spiego meglio. Quando una persona muore va con lei anche la sua anima che viene imprigionata nel nostro mondo. Non può sparire mai nessuna anima perchè stravolgerebbe in modo irreparabile i meccanismi del ciclo vitale. Quindi... l'Existence Note ti permette solo di scambiare un'anima morta con una in vita, per compensare il vuoto. Inoltre non puoi utilizzare un'anima qualunque, bensì è necessaria l'anima dell'assassino o della persona più amata dalla vittima."
Light: "Allora per me non ci saranno problemi. Sono disposto a dare la mia anima..."
Ryuk mi guarda stupito.
Ryuk: "Ne sei sicuro? Una volta che avrai avviato questa folle impresa non potrai più tirarti indietro. In nessun caso."
Light: "Non mi interessa, voglio provarci e ce la farò. Ma prima vorrei sapere una cosa, anzi due. Una è dove si trova questo quaderno e l'altra è perchè tu hai deciso di aiutarmi visto che per te potrebbe significare parecchi guai."
Ryuk: "Non crederai che l'abbia fatto per pietà? Ahahahahahah. No, l'ho fatto perchè mi ero scocciato di vederti così, senza che tu facessi altri morti e quindi ho deciso di movimentare la faccenda. Per me sarà divertimento allo stato puro, nient'altro. Per quanto riguarda l'altra domanda si trova nel mondo degli shinigami ma per averlo dovrai superare una o più prove che variano a seconda dell'individuo che le affronta."
Light: "Mi ci porterai tu?"
Ryuk: "Sì. Ma il resto dovrai farlo da solo. Io ti darò qualche suggerimento ma niente di più. Dovrai andare di fronte al Re degli shinigami e chiedere il suo consenso. Lui ti dirà quali prove dovrai affrontare e tutto il resto."
Sono deciso a farlo. Mi alzo di scatto e faccio qualche passo. Poi mi giro di nuovo verso Ryuk.
Light: "Non potrò più tornare sulla Terra per rivederla vero?"
Ryuk: "Temo di no, anche se non posso dirtelo con certezza. Potrai farle sentire la tua presenza intorno ma non tornare a vivere come adesso. Nessuna anima può essere sacrificata per richiamare un anima che si è sacrificata a sua volta."
E' dura da accettare ma ciò che mi interessa è che Juliet torni a sorridere su questa Terra.
Light: "Ma quando morirà potrò rivederla?"
Ryuk: "Non credo proprio. Quando morirà, per quanto potesse aver fatto cose orribili, non ti raggiungerà comunque. Le anime sacrificatesi per qualcun altro vanno in tutt'altro mondo. In più tu ti sei macchiato di crimini orribili e dell'uso del Death Note. Anche se ti venisse perdonato uno di questi peccati rimarrebbe comunque l'altro."
Mi volto verso la chiesa e mi accorgo che la messa è finita e cominciano già ad uscire alcune persone. Seguo il corteo in silenzio fino alla cappella di fronte al cimitero dove ho chiesto di metterla, prima di chiuderla per sempre nella sua tomba. Rimarrà qui per vari giorni, durante i quali spero di riuscire a riportarla in vita. Ho chiesto di non sigillare ancora il coperchio per far sì che quando si svegli possa uscire subito. Inoltre per evitare che si rovini il suo corpo Ryuk le ha fatto una specie di incantesimo.
Quando si svuota la camera mi avvicino alla bara di Juliet e sollevo il coperchio. Solo io so che la bara non è sigillata. La vedo ancora in tutta la sua bellezza e le accarezzo il volto. Ritraggo velocemente la mano nel sentirlo così gelido. 
Light: "Juliet... adesso so cosa devo fare e non fallirò. Non questa volta, te lo prometto."

 

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Capitolo 15
*** Il principio della fine. Viaggio senza ritorno. ***


Il principio della fine. Viaggio senza ritorno.
 

Guardo attentamente il riflesso sullo specchio di fronte a me. Ciò che vedo è un ragazzo con gli occhi scavati di chi ha pianto troppo, e l'aspetto stanco. Mi sono ridotto veramente male; quando mai avrei creduto di piangere in questo modo per qualcuno? Non pensavo di innamorarmi mai, e invece eccomi qui, in questa situazione irreale e assurda. Una parte di me mi sta rimproverando per il mio comportamento sconsiderato e si sta prendendo gioco di me, abbassatomi a questo livello penoso. Ma l'altra parte del mio ego mi spinge a proseguire in questa impresa, consapevole che è la cosa giusta da fare. La paura di pentirmene è svanita all'istante, perchè anche se fallirò potrò dire almeno di averci provato. Non posso fare altro che questo. E poi sono stufo di stare qui a piangermi addosso come un moccioso. E' l'ora di fare qualcosa.
Di bagagli da preparare non ce ne sono e quindi ormai sono pronto. Ogni istante passato a pensare davanti a questo specchio prolunga questa sensazione di impotenza e quindi molto lentamente mi muovo. Mi sembra di essere un vecchio robot arrugginito, che nessuno usa più da tempo; mentre mi muovo mi sembra quasi di sentire il cigolio delle mia articolazioni. Esco quasi con fatica dalla mia stanza e butto al suo interno un'occhiata fugace, prima di chiudere la porta. Ryuk osserva il mio Death Note, sapendo che presto tornerà nelle sue mani;  non potrò più usarlo per far giustizia in questo pianeta pieno di farabutti che non meritano che la morte. Scendo le scale, un gradino alla volta. I miei movimenti sono instabili ma decisi. In salotto è riunita la mia famiglia, davanti allo schermo del televisore. Li osservo uno ad uno, per l'ultima volta. La consapevolezza di non poterli più vedere è molto meno dolorosa di quanto immaginassi. Li saluto muovendo la mano ed esco, chiudendomi per sempre alle spalle la porta di casa. 
Light: "Addio..."
La mia auto libera lo spazio del garage. Prima di intraprendere il mio viaggio verso il mondo degli shinigami devo fare una cosa. Accosto di fronte a un fioraio. Entro ed esco dieci minuti dopo, con in braccio una composizione di rose rosse e bianche. La mia prossima destinazione è la cappella dov'è custodito il corpo di Juliet. 
Quando arrivo non c'è nessuno oltre a me. Così sollevo il coperchio della bara e poggio i fiori ai piedi di essa. Osservo il volto marmoreo di Juliet, con gli occhi chiusi e la bocca semiaperta. Perfino adesso vorrei baciarla, ma non lo farò, perchè la bacerò soltanto se avrò la possibilità di farlo quando sarà nuovamente in vita. Se non potrò vorrà dire che non lo farò mai. Avvicino il mio viso al suo. Le sfioro la fronte con la mia; è così gelida che un freddo straziante mi attraversa tutto il corpo. Mi scosto quasi bruscamente... la sensazione di morte e solitudine che aleggia qui intorno è così potente che contagia anche me.
Light: "Juliet... presto potrai tornare com'eri prima che ti strappassi la vita dalle mani. Ti prometto che riuscirò a salvarti da questo incubo."
Ryuk: "Light, credo sia meglio andare. La sera inizia a calare."
La guardo per l'ultima volta e richiudo la bara a malincuore. E allo stesso modo mi chiudo alle spalle anche la porta della cappella. 
Una volta salito in macchina rivolgo la mia attenzione a Ryuk, seduto di fianco a me. 
Light: "Come facciamo ad entrare nel mondo degli shinigami?"
Ryuk: "Posso riuscire a creare un varco nel punto in cui il Death Note ha toccato per la prima volta la terra. Dove l'hai trovato?"
Light: "Nel cortile della mia scuola."
Ryuk: "Bene. Allora andiamo lì."
Circa venti minuti dopo mi trovo nel punto esatto in cui ho trovato il quaderno per la prima volta. 
Ryuk: "Sei pronto Light? Posso cominciare?"
Annuisco. Con un tonfo sordo una rampa di scale appare di fronte a me, diretta verso l'entroterra. Mi guardo intorno per l'ultima volta. Emetto un lungo sospiro e scendo il primo gradino. Ryuk mi segue. Ogni gradino che scendo mi allontana dal mondo che conosco e il varco si chiude sempre di più. Non saprei dire quant'è che scendo ma i gradini sembrano non finire mai. Intorno a me non c'è niente di niente. Solo la più profonda oscurità. 
Potrebbero essere passate ore o istanti da quando ho cominciato a scendere le scale, quando scorgo in lontananza un bagliore tenue. La luce si avvicina sempre di più, lasciandomi pensare che manca poco all'arrivo. Poi finalmente le scale finiscono. Scendo l'ultimo gradino e mi avvicino alla luce, che ha assunto un colore opaco e sporco. La attraverso come un varco e mi ritrovo in un altro mondo. Tutto intorno a me è grigio fumo. Non si distingue niente. Solo grigio. Ci sono solo strane figure in qua e là, che somigliano molto a Ryuk. Alcuni giocano a carte, a dadi... altri annotano nomi su quaderni simili al Death Note. Anzi certamente sono delle copie del mio quaderno. 
Ryuk: "Siamo arrivati. Adesso dobbiamo trovare il Re."
Il Re degli shinigami. Al solo pensiero mi corre un brivido lungo la schiena. Non lascio intravedere il mio turbamento a Ryuk, che intanto saluta alcuni shinigami. Che aspetto avrà il Re? E mi darà la possibilità di ottenere l'Existence Note? Deve darmela. 
Quali prove dovrò affrontare per salvare Juliet? Ma sopratutto...
CE LA FARO'?

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Capitolo 16
*** Al cospetto del re ***


Al cospetto del re

 

Sono ancora assorto nei miei pensieri poco felici e ottimisti quando Ryuk mi riporta alla realtà. 
Ryuk: "Light, dobbiamo recarci al cospetto del re degli shinigami. Sei pronto?"
Come se potessi dimenticarlo. Aspetto un po' prima di rispondergli, perchè non so se sono davvero pronto. Ma del resto che sto aspettando? Non posso più tirarmi indietro e non voglio affatto farlo, quindi meglio fare alla svelta. 
Light: "Sì, possiamo avviarci. Facciamo in fretta."
Ryuk: "Non credevo che fossi così impaziente di morire, Light."
Sghignazza mentre parla, ma lo ignoro del tutto, l'alternativa sarebbe piantarlo in asso, ma visto che ormai non posso...
Ryuk si ricompone, saluta alcuni amici, e mi fa cenno di seguirlo. Su di me si concentrano molti sguardi e commenti, posso capirlo e la cosa mi infastidisce abbastanza. 
Light: "Ma Ryuk, credevo che gli umani non potessero entrare in questo mondo, come mai io sono ancora vivo allora?"
Parlo con espressione impassibile, quasi annoiata.
Ryuk: "E' vero, ma il tuo è un caso eccezionale, devi aver attirato l'attenzione del Re, che ha deciso di tenerti in vita... per ora."
Continua a ridacchiare con la sua solita aria ebete che mi dà sui nervi.
Di fronte a noi si staglia improvviso e minaccioso, un sentiero oscuro, costeggiato da alberi fossili, che quasi galleggiano, e che sale fin sopra un'altura avvolta in una nebbia nera e densa. Non promette nulla di buono. 
Deglutisco, senza far alcun rumore, e muovo un primo passo incerto. Il terreno si muove sotto di me con un borbottio agghiacciante. Prendo coraggio e vado avanti. Il suolo pian piano si stabilizza e prendo a camminare più rilassato. La salita è sempre più ripida e io comincio ad essere stanco. Ma non rallento, non adesso. Dopo un tempo indeterminato, che non saprei proprio misurare, un senso di pesantezza mi avvolge. I piedi si fanno più difficili da muovere e il corpo si schiaccia sotto il peso della forza di gravità. Capisco che è l'effetto dell'ambiente che mi circonda. Allora mi sforzo di riprendere il passo regolare di prima. Un altro lasso di tempo incalcolabile e l'effetto svanisce. Tiro un sospiro di sollievo e riguadagno velocità. Ma il sollievo dura poco, perchè una nebbia di emozioni contrastanti e terribili si impossessa di me. Un'altro effetto della vicinanza al re. Cammino a fatica, indebolito dal turbine emotivo che mi ha attaccato. Questa volta l'effetto sembra non finire mai. La mia volontà vacilla e si fa strada nella mia mente il pensiero di lasciarmi andare a questa sensazione di angoscia. Ma proprio nel momento in cui sto per cedere sento il mio corpo respirare sotto il peso di questa magia e lentamente liberarsene. Sorrido sollevato, quasi un sorriso folle, e alzo il volto. La visione che mi si para davanti mi fa gelare di nuovo il sangue nelle vene. Un castello diroccato, dal quale crollano macigni, occupa un promontorio. Da ogni parte pendono scheletri e corpi martoriati. Un fossato circonda il palazzo e una nebbia densa e umida lo avvolge, insieme a un odor nauseabondo di carne putrefatta e di paura. Mi sento vacillare le gambe e il pulsare del cuore mi rimbomba nelle orecchie. Raccolgo tutto il coraggio rimasto di ci dispongo e guardo Ryuk, e solo adesso mi accorgo che mi osserva divertito. Mi sale un impeto di rabbia, che reprimo a fatica.
Ryuk: "Siamo arrivati. Sicuro di voler proseguire?"
Light: "Adesso quale altra scelta ho? Tanto morirò comunque, almeno ci avrò provato. Andiamo."
Mi avvio titubante ma cercando di sembrare deciso. Arranco sulla strada dalla salita ripidissima, finchè, seguito da Ryuk, riesco a trovarmi di fronte al portone fatiscente del palazzo. Proprio mentre sto per spingere lo stipite, uno shinigami ci viene incontro.
Shinigami: "Il Re vi aspetta, sono venuto a farvi strada."
Sono stupito, ma non lo do a vedere. Del resto c'era da aspettarselo.
Lo seguo in un labirinto di corridoi e stanze finchè ci ferma bruscamente dinnanzi a una porta, con la maniglia dorata e inciso un teschio.
Shinigami: "Dietro a questa porta vi aspetta Sua Maestà. Adesso vi annuncierò, poi potrete entrare. Portate rispetto e devozione."
Lo shinigami che ha appena parlato apre leggermente la porta e vi scivola all'interno. Si sente odore di bruciato, ma non riesco a capire la causa di tutto ciò. La porta si apre cigolando e mi mostra un visione terrificante. Al centro della sala si staglia una scalinata traballante e all'estremità più alta di essa si trova il trono del Re. Il resto è un lago di lava incandescente. Lo shinigami che siede sul trono vistoso e un mostro orribile, che non somiglia affatto a Ryuk, che in confronto è una visione celestiale. Uno scheletro gigante, circa il quadruplo di un normale shinigami (alto 4 metri o più), con ancora brandelli di carne putrefatta sulle ossa, mi osserva con un solo occhio, al centro del muso mostruoso, rosso scarlatto. Intorno a lui si muovono otto zampe da aracnide. Intorno a lui, si può sentire sin da qui, grava un odore orribile di morte. Salgo lentamente e umilmente gli scalini finchè mi ritrovo inchinato di fronte a lui, al mio fianco Ryuk.
Re: "Ti stavo aspettando Light. So tutto di te, e in parte diciamo che mi fai pena. Hai gettato il tuo potere per una cosa insignificante come l'amore. Ma non è questo il punto. Il tuo coraggio è ammirevole e quindi ti faccio la grazia di ascoltare ciò che hai da dire. Parla pure."
La sua voce e metallica e allo stesso tempo un ringhio agghiacciante. Mi fa cenno di alzarmi, e io eseguo gli ordini col cuore in gola. Mi sforzo di controllare il tremito della voce e apro la bocca per parlare. Mi rendo conto che sto tremando e la richiudo. In questo momento sembro un pesce lesso. Mi faccio forza e la riapro stavolta per parlare.
Light: "Sono venuto a chiedervi il permesso di intraprendere la ricerca dell' Existence Note."
Re: "L'Existence Note? BUAHAHAHAHAHAHAHA. Sei proprio stupido ragazzino, ma se vuoi morire va bene. Ti sottoporrò a tre prove. Non riuscirai a superarle, ma in caso contrario potrai cercare l'Existence Note. Ma credimi, nessuno ce l'ha mai fatta."
Light: "Ma io sono Kira. Grazie, non sprecherò questa possibilità."
Re: "Molto bene. Allora domani ti spiegherò tutto quanto, e inizierai con la prima prova. Adesso sparite."
Sbadiglia e ci fa cenno di andarcene. Scendo infuriato gli scalini. Ragazzino? A me? Gli farò vedere cosa so fare. E gli spengerò quel sorriso strafottente sulle labbra. Ci avviamo al seguito di uno shinigami, che ci porta in una stanza in cui passare la notte. Inutile dire che si tratta di una camera orribile. Domani la mia impresa inizierà, forse è davvero meglio riposarsi.

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Capitolo 17
*** La prima prova. Il dolore causato. ***


La prima prova. Il dolore causato.

 

Al mio risveglio mi sento le ossa frantumate: il letto, se così davvero si può definire, era scomodissimo, anzi diciamo che definirlo scomodo è un eufemismo. Mi sistemo un po', giusto per presentarmi in ordine al cospetto del re. Ryuk ancora non si sveglia, lui deve esserci abituato a dormire in quel modo. Mi siedo da una parte, aspettando che si alzi. Mezz'ora dopo siamo pronti entrambi.
Ryuk: "Sei pronto per la prima prova?"
Light: "Diciamo di sì. Piuttosto... sai di che cosa si tratta?"
Ryuk: "No, ogni volta cambia, a seconda di colui che l'affronta. Sarà il re a decidere."
Sospiro ancora più preoccupato ed esco. Mi ritrovo davanti lo stesso shinigami di ieri, che fa cenno di seguirlo. Se il re ogni volta cambia prova, significa che è in base al carattere, e quindi picchierà sul mio punto debole. Dove andrà a parare?
Mi ritrovo di nuovo dinnanzi alla sala da trono. Tutto si ripete come ieri: veniamo annunciati e saliamo fino al cospetto del mostro, per poi inchinarci, diciamo umilmente. Sinceramente per quanto sia contrariato mi limito a farlo anch'io, giusto per evitare di perdere la possibilità di salvare Juliet. Mi rialzo subito e guardo quell'essere orribile nell'unico occhio.
Light: "Potrei sapere quale prova dovrò affrontare oggi?"
Il re in tutta risposta scoppia in una risata agghiacciante. Quando si riprende mi guarda con aria superiore.
Re: "Se davvero hai così tanta fretta di morire, beh... ti accontento subito. La prima prova, cioè quella di oggi, consiste nell'affrontare le conseguenze di ciò che hai fatto. In poche parole devi affrontare il dolore che hai causato. Se riuscirai a non impazzire sarai ammesso alla seconda. Generalmente, Light, chi l' ha affrontata non ha resistito e si è ucciso. Quindi staremo a vedere come te la cavi. BUAHAHAHAH"
Light: "Iniziamo subito."
Rispondo senza tradire la mia preoccupazione, perchè questo bastardo comincia a darmi sui nervi. Gli dimostrerò che ha a che fare con il grande Kira. 
Il sovrano mi indica un'antro tetro e quando entro mi si chiude la porta alle spalle. Juliet... lo faccio per te. La mia decisione riuscirà a vincere questa scarica di emozioni. Sì ce la farò.
Mi guardo intorno e aspetto. Intorno a me c'è solo buio. Sto cominciando a innervosirmi quando una voce mi fa sobbalzare.
???: "Alla fine lo sapevo che eri tu, traditore. Ne ero certo al 99% che eri solo un bastardo. Kira..."
Questa voce. Non può essere proprio lui. Cosa ci fa lui qui?
Light: "L?? Non è possibile! Tu non sei morto."
L: "Alla fine il potere ti ha dato alla testa Light. Non hai guardato in faccia a nessuno, vero?"
Mi giro più volte ma non lo vedo. Solo tenebre. Ma la sua voce penetra nella mia testa come lame affilate. E' insopportabile.
Light: "Che cosa vuoi L?"
Sono solo illusioni... sono solo illusioni. Tieni duro Light...
L: "Sei un idiota Light. Che cosa hai ottenuto? Una morte certa. Te lo meriti dopo ciò che hai fatto. Sei solo un moccioso insignificante."
Tremo di rabbia. Sento le vene pulsare freneticamente. Io moccioso?
Light: "L bastardo vieni fuori. Io un moccioso? AHAHAH Ho fatto fuori più criminali io di te con la tua stupida giustizia. Sei un vigliacco L."
L: "Tu sei un criminale alla stregua di quelli che hai eliminato. Anzi sei una razza ben peggiore. E Juliet? Hai ucciso anche lei o mi sbaglio? Lei non se lo meritava giusto?"
Mi tremano le mani e sbarro gli occhi. Mi porto le mani alla testa scuotendola.
Light: "Stai zitto..."
L: "E siccome eri innamorato di lei? Non meriti nemmeno di stare qui a cercare di salvarla. Sta meglio qui che nelle tue mani. Lei non aveva fatto niente di male e tu l'hai comunque uccisa. Solo per un dubbio. E ti definisci un giustiziere?"
Light: "Stai zitto L..."
L: "E tutte le altre persone che hai ucciso solo per dubbi? Loro non erano pericolosi eppure tu li hai uccisi. Hai strappato mogli ai mariti e figli alle madri. Non ti senti un essere spregevole Light?"
Light: "STAI ZITTOOOOOO"
Bastardo... L sei solo un verme. 
Ma intorno a me sento altre voci lamentose e accusatorie. Sono sempre di più e mi perforano il cervello come spilli. Urla disperate, pianti e voci spezzate. La voce di L si mischia alle altre.
"E' lui, è Kira!"
"Bastardo hai ucciso la mia adorata figlia! Solo perchè aveva rubato. Tutti nella vita si può sbagliare e tu l'hai eliminata crudelmente. Era così giovane."
"VERME SCHIFOSO! HAI UCCISO MIO MARITO E SONO RIMASTA SOLA, SENZA PIU' NESSUNO!"
"Altro che giustizia, sei tu che devi essere giustiziato."
Light: "STATE ZITTI! BASTAAAAAAA! IO HO PULITO LA TERRA, DOVRESTE ESSERMI DEBITORI."
Di colpo le voci svaniscono e dinnanzi a me si materializza la figura di una bambina spaurita e con le lacrime agli occhi.
"Mamma, mamma... dove l'hai portata? Io ho solo la mia mamma!"
Light: "Tua madre era sicuramente una criminale da eliminare, crescerai meglio senza la sua influenza."
"ORA NON HO PIU' NEMMENO LEI! MALEDETTO! E ADESSO CHE COSA NE SARA' DI ME?"
Light: "BASTAAAAAAAA"
Non ne posso più, basta. Smettetela quello che ho fatto è giusto. Il mio errore è stato uccidere Juliet, solo quello. 
"JULIEEET!"
Sto impazzendo. Corro ma non c'è via di fuga. Sono in trappola. Improvvisamente vedo davanti a me un patibolo. E' tutto pronto per un esecuzione.
Le voci riappaiono puntuali.
"A MORTE! A MORTE!"
Avanzo in trance verso la corda. Le gambe non ascoltano più i miei comandi. Vorrei scappare ma qualcosa mi spinge alla morte. Queste emozioni sono troppo forti. Sono stanco voglio riposare. Ma sugli scalini mi balena negli occhi il volto di Juliet. Non posso arrendermi, io devo salvarla. Non mi lascerò sconfiggere così. Nelle orecchie riecheggia la risata del re. Non può vincere lui. No. 
Devo trovare un modo per placarli. Ci deve essere. E devo fare alla svelta, la corda si avvicina. Sì, ci sono. Ma infondo la mia arte non è quella dell'inganno? Posso anche abbassarmi a questo livello, pazienza. A me adesso importa solo il mio scopo, non contano i mezzi per raggiungerlo.
Con uno sforzo immane mi volto verso l'origine delle voci.
Light: "Scusate. Possiate perdonarmi."
Il frastuono si placa e le voci scompaiono, insieme al patibolo. Il vortice delle emozioni si arresta e mi ritrovo alla situazione di partenza. Una luce sollevante mi inonda. Chiudo gli occhi sperando che la prova sia terminata.
Quando li riapro, lo sguardo contrariato del re mi scruta attentamente.
Light: "Come avevo detto, ho vinto io."
Re: "Questo lo vedremo, hai ancora due prove da affrontare, e saranno ben peggiori. E adesso sparite."
Posso notare, con molto piacere, che è molto irritato. Il volto mi si contorce in un ghigno soddisfatto. Me ne vado con Ryuk al seguito, e ci riportano nella solita stanza.
Ryuk: "E così ce l'hai fatta Light. Ma adesso ti aspettano prove peggiori di questa. Ma come hai fatto?"
Light: "Mi è bastato fare qualche scusa e loro si sono calmati. Non pensavo bastasse una frottola così ridicola per cavarmela. Che stupidi..."
Ryuk allarga gli occhi e ghigna divertito. Mi butto sul letto sfinito scoppiando in una risata perversa.

 

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