AURORA

di nefertiry85
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** CAPITOLO 6 ***
Capitolo 7: *** CAPITOLO 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** CAPITOLO 10 ***
Capitolo 11: *** CAPITOLO 11 ***
Capitolo 12: *** CAPITOLO12 ***
Capitolo 13: *** capitolo13 ***
Capitolo 14: *** CAPITOLO 14 ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** CAPITOLO 17 ***
Capitolo 18: *** capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** RETTIFICA CAPITOLO 19 ***
Capitolo 20: *** cap 20 ***
Capitolo 21: *** CAPITOLO 21 ***
Capitolo 22: *** capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** CAPITOLO 23 ***
Capitolo 24: *** capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** CAPITOLO 25 ***
Capitolo 26: *** capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** CAPITOLO 34 ***
Capitolo 35: *** capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** CAPITOLO 38 ***
Capitolo 39: *** CAPITOLO 39 ***
Capitolo 40: *** capitolo 40 ***
Capitolo 41: *** capitolo 41 ***
Capitolo 42: *** capitolo 42 ***
Capitolo 43: *** capitolo 43 ***
Capitolo 44: *** CAPITOLO 44 ***
Capitolo 45: *** capitolo 45 ***
Capitolo 46: *** capitolo 46 ***
Capitolo 47: *** capitolo 47 ***
Capitolo 48: *** capitolo 48 ***
Capitolo 49: *** capitolo 49 ***
Capitolo 50: *** capitolo 50 ***
Capitolo 51: *** capitolo 51 ***
Capitolo 52: *** capitolo 52 ***
Capitolo 53: *** capitolo 54 ***
Capitolo 54: *** CAPITOLO 53 ***
Capitolo 55: *** capitolo 55 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


UN GIORNO MENTRE PENSAVO ALLA STORIA DI NEW MOON MI è VENUTA IN MENTE LA SCENA DELLA RADURA QUANDO BELLA INCONTRA LAURENT, IL PROBLEMA CHE NELLA MIA MENTE VEDEVO LAURENT MORDERE BELLA ED è STATO COSì CHE MI SONO CHIESTA:  E SE I LICANTROPI NON FOSSERO INTERVENUTI IN TEMPO, COSA SAREBBE SUCCESSO A BELLA??
QUESTA è LA MIA PRIMISSIMA FAN FICTION, MI PIACEREBBE AVERE DEI VOSTRI COMMENTI PER SAPERE COSA NE PENSATE...

BUONA LETTURA, PER CHI DECIDERA' DI LEGGERLA... (fate uno sforzo per superare il primo capitolo)

Addio fragile Bella

 

Mesi erano passati da quando Edward mi aveva lasciata, mesi in cui il mio mondo era andato perso e la mia vita era andata a pezzi insieme al mio cuore.

Per mesi mi sono trascinata e ho vissuto la vita di tutti i giorni come un automa, fino a quando non ho iniziato a sentire nella mia testa la voce di Edward; lui si faceva spazio dentro di me con la sua dolce voce ogniqualvolta mi trovavo in pericolo.

Lo avevo scoperto quella sera a Portangeles  insieme a Jessica, quando mi ero avvicinata troppo a quei sconosciuti e avevo confermato la mia teoria grazie a delle moto e al mio amico di avventura, Jacob.

Già proprio lui che mi aveva teso la mano per uscire da questa mia non vita di tenebre, lui il mio sole che ha lottato contro le nuvole che mi avvolgevano; con lui avevo vissuto le mie esperienze di pura adrenalina e le mie giornate più felici da quando Edward era andato via.

Jacob mi aveva confessato il suo amore, ma aveva anche accettato che io non lo avrei mai potuto ricambiare e nonostante ciò mi aveva promesso che non mi avrebbe fatto soffrire e che non mi avrebbe abbandonato.

Eppure ora non era al mio fianco.

Dopo la nostra ultima uscita e la sua promessa, era passata una settimana.

Era stato malato e Billy non voleva che andassi a trovarlo.

Ero stata attaccata al telefono per ore provando a chiamarlo e solo poche volte ero riuscita a parlare con lui o con suo padre.

E dopo giorni di attesa ed ansia vengo a sapere che lui era guarito ed era uscito con i suoi amici, senza neanche degnarsi di avvisarmi per dire che stava bene.

Ero furiosa e delusa contemporaneamente.

Così decisi che avrei fatto qualcosa di stupido da sola, avrei cercato da sola la radura in cui mi portò Edward per rivelarmi il suo aspetto alla luce del sole.

E incurante degli avvertimenti di mio padre di stare lontana dai boschi per il problema degli orsi e dei campeggiatori scomparsi di questi ultimi tempi, appena Charlie uscì mi precipitai al volante della mia auto.

M’inoltrai nel bosco e dopo un lungo tragitto e il silenzio del bosco rotto solo dai versi degli animali che lo popolavano, mi ritrovai a fissare la radura.

Era lo stesso luogo ne ero certa, uno spiazzale così simmetrico e circolare non lo avevo mai visto altrove, ma senza il sole che lo illuminava, senza i fiori selvatici e soprattutto, senza lui, tutto sembrava diverso, la magia che custodiva quel posto sembrava fosse svanita.

La delusione m’invase e mi lasciai cadere in ginocchio, lì dov’ero.

L’unico sollievo era che ero sola, almeno Jacob non avrebbe visto la mia faccia affranta dal dolore di quella visione.

Mi rialzai a fatica, guardandomi intorno, stavo per andarmene quando vidi qualcosa che mi sconcertò, tra gli alberi, al di là della radura sbucò una sagoma, mi sorpresi di trovare qualcun altro ero lontana dai sentieri.

Ma in un secondo, guardando meglio quella figura, un’ondata di emozioni mi travolse, mi accorsi di quanto fosse immobile e pallida e in me esplose una speranza improvvisa.

Ma quel viso non era quello che avrei voluto vedere.

 Quello che stavo osservando, era nascosto da capelli neri, non ramati, e subito un’ondata di terrore mi assalì.

Non era né un escursionista solitario e nemmeno lui.

Lo riconobbi, era Laurent.

L’emozione che provavo era irrazionale, come potevo essere contenta di rivedere uno dei vampiri del gruppo di James? E’ vero lui non mi aveva dato la caccia ma di certo non era un vegetariano.

 Poi mi ricordai vagamente che lui era andato a vivere con la famiglia di Denali, l’unico altro clan di vampiri che si rifiutava di bere sangue umano oltre a quella di cui non mi permettevo nemmeno di pensarne il nome.

Più lo guardavo e più vedevo che Laurent non era cambiato per niente era sempre uguale, ma infondo un vampiro con il passare degli anni non cambia, rimane sempre lo stesso.

Ma, forse, quello che il mio subconscio voleva farmi notare era altro, ma non riuscivo a capire cosa.

Anche lui era sorpreso di vedermi lì in quella radura.

Iniziò uno scambio di battute, molto semplici che non presagivano il pericolo che stavo correndo.

Mi chiese dei Cullen e del perché la loro casa era vuota; sentire quel nome faceva male ma risposi, lui attendeva una risposta.

Si sorprese sapendo che si erano trasferiti senza di me.

Più lo fissavo e più mi rendevo conto che in lui qualcosa non mi convinceva, fu quando vidi i suoi occhi rossi rubino che capii.

Quando Carlisle ci aveva detto che Laurent era andato a vivere in casa Denali, nelle rare occasioni in cui avevo pensato a lui, me l’ero immaginato con gli occhi ambrati dei vampiri buoni, come quelli dei Cullen.

Feci un passo indietro istintivamente, e i suoi occhi rossi rubino seguirono il mio movimento.

E proprio nel momento in cui mi resi conto del pericolo che sentii la sua voce bella e vellutata che riemergeva per difendermi dal pericolo.

Mi suggeriva di mentirgli, ma Laurent non era nato ieri e poi era deciso più che mai, era a caccia, ogni tanto gli piaceva tornare alle vecchie abitudini perché gli era difficile abituarsi alla dieta vegetariana.

Poi mi confessò che era a Forks in avanscoperta per fare un favore a Victoria e mi resi conto che o per mano sua o per mano di Victoria, io sarei morta comunque.

Nonostante ciò continuavo a seguire i consigli che Edward faceva rimbombare nella mia testa, ci provai fino all’ultimo a mentire, come provai anche ad imploralo e a minacciarlo, ma lui aveva capito tutto e disse una cosa che mi fece se è possibile ancor più male della morte a cui stavo andando incontro.

<< Verrà a sapere che sei stato tu, non la passerai liscia >> dissi riferendomi ad Edward.

<< E perché no? Il primo acquazzone laverà via l’odore. E nessuno troverà il tuo corpo, risulterai semplicemente dispersa come tanti altri esseri umani prima di te. Edward non avrà nessun indizio che riporti a me, sempre che gli interessi indagare… davvero Bella, niente di personale… ho solo sete >>.

Queste sue parole furono come un doloroso coltello girato e rigirato in una ferita aperta e sanguinante.

Prima di uccidermi Laurent si fermò e con un sorriso gentile disse ancora:

 << Vedila così Bella, ritieniti fortunata che ti abbia trovato prima io di Victoria. Farò in fretta, non sentirai niente, e a Victoria racconterò una bugia, per metterle il cuore in pace. Se sapessi cosa aveva in programma per te… Bella >>.

Tremavo con gli occhi spalancati in attesa del suo attacco.

Non sentivo più niente, il ruggito nella mia testa era diventato assordante, Edward o meglio l’allucinazione della sua voce, aveva abbattuto ogni muro che avevo creato nella mia testa per trattenerlo…

Vedevo Laurent avvicinarsi, porgendomi la mano e dicendo qualcosa, ma io non sentii niente.

Nella mia mente ripetevo il suo nome Edward, Edward, Edward…. Stavo per morire e poco m’importava che pensare a lui mi facesse così male, in quel momento, per l’ultima volta nella mia mente, gridai:

 EDWARD, TI AMO!

Poi vidi Laurent fiondarsi su di me, mi abbracciò teneramente, e il contatto con la sua pelle fredda e dura come il marmo mi fece sentire più vicina a Edward.

Chiusi gli occhi immaginando di essere fra le sue braccia, poi Laurent mi scostò i capelli dal collo con un lieve gesto sfiorandomi la pelle, e un brivido mi percorse la schiena.

Sentii che mi piegava la testa di lato, il suo respiro freddo pizzicarmi il collo e poi, nella mia testa in contemporanea a Laurent, senti Edward sussurrarmi:

 << Addio Bella >> e con un filo di voce risposi:

 << Addio Edward >>.

Mentre sentivo che le fredde labbra e i denti di Laurent si avvicinavano al mio collo, seguite dal dolore, i suoi denti mi lacerarono la pelle e la carne.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


QUESTO CAPITOLO è SCRITTO DAL PUNTO DI VISTA DI ALICE, COMUNQUE DURANTE TUTTA LA STORIA (SEMPRE SE LA SEGUIRETE) CI SARANNO I RACCONTI DA DIVERSI PUNTI DI VISTA..

BUONA LETTURA E DITEMI COSA NE PENSATE…

GRAZIE A SPIDER MONKEY CHE MI HA MESSO TRA I PREFERITI..

 LA VISIONE

POV. ALICE

 

C’eravamo trasferiti lontani da Forks, mio fratello Edward non viveva più con noi, non voleva condividere la sua sofferenza, e così iniziò a dare la caccia a Victoria pur di sfogare la sua rabbia e la sua agonia.

Ma quello che Edward non sapeva era che Bella mancava a tutti noi, come lui, provavamo una sofferenza enorme, anche se io forse stavo più male di tutti, perché avevo rinunciato ad una grande amica e io volevo molto bene a Bella.

Jasper mi era sempre vicino nonostante il mio stato d’animo ero sempre molte infelice, ma lui né cercava di migliorarlo né si allontanava da me, si sentiva in colpa per tutto quello che era successo il giorno del 18°compleanno di Bella; si sentiva colpevole  per la sofferenza di Edward e per la mia.

Più volte gli avevo spiegato che non era colpa sua, che era la nostra natura, ma non era servito a niente.

Ero a caccia con tutta la mia famiglia, avevo appena finito con la mia prima preda e stavo per catturarne un’altra quando all’improvviso il mio sguardo si fece vitreo, e fui catapultata in un’altra delle mie visioni... la più atroce.

Tutti intorno a me si accorsero che qualcosa non andava quando videro con quanta facilità il cervo da me puntato, si liberò dalla mia presa.

Jasper fu il primo ad avvicinarsi a me, sentivo la sua mano stringere la mia e chiedermi cosa vedevo.

No, no, non poteva essere.

 << Bella… noooo >> quello che usci dalle mie labbra fu un lamento disumano che riecheggiava in tutto il bosco circostante… vedevo Bella nella radura dove Edward l’aveva già portata una volta, c’era Laurent, i suoi occhi erano rossi rubino, non ambrati come mi aspettavo.

Bella era impaurita e diceva:

 << verrà a sapere che sei stato tu >> Laurent con un ghigno sul viso le rispondeva:

 << il primo acquazzone laverà via l’odore. E nessuno troverà il tuo corpo: risulterai scomparsa come tante altre persone prima di te. Edward non avrà nessun indizio che lo porti a me, ammesso che gli interessi indagare. Niente di personale Bella ho solo..sete >> poi parlò di cosa le avrebbe fatto Victoria se l’avesse trovata, voleva vendicarsi su di lei per l’uccisione del suo compagno James e che quindi le stava facendo un favore, vidi la paura sul volto di Bella e Laurent avvicinarsi, abbracciarla come vecchi conoscenti e poi sussurrarle:

 << Addio Bella >> e morderla mentre Bella disse:

 << Addio Edward >>… l’ultimo saluto era stato per quello stupido di mio fratello?

 Non ci potevo credere assistevo ad una scena che sarebbe avvenuta da lì a pochi minuti e io ero troppo lontana, tutti eravamo troppo lontani, poi la visione sparì di colpo proprio mentre le braccia di Bella perdevano la forza e cadevano inermi lungo i suoi fianchi… era tutto nero… cercai il futuro di Bella, ma non c’era più niente da cercare…  lei non c’era più… la mia amica, colei che avevo considerato già una sorella non c’era più… mi accasciai a terra coprendomi il viso con le mani e iniziai a singhiozzare, i miei familiari li sentivo ancora tutti intorno a me… tutti mi chiedevano cosa centrasse Bella e che cosa avessi visto, alzai lo sguardo verso di loro e dissi:

 << Bella è morta… è stata uccisa >> Esme s’inginocchiò di fronte a me e mi abbracciò forte iniziando a singhiozzare, dal petto di Emmett  fuoriuscì un forte ringhio … anche lui adorava Bella…

 << Chi è stato… farò a pezzi qualsiasi umano l’abbia uccisa >> ringhiò inferocito Emmett…

Ripensavo alle parole di Laurent “l’acquazzone laverà via le tracce... ed Edward non avrà nessun indizio che lo porti a me” che stupido vampiro… non aveva calcolato il mio potere… mi alzai e iniziai a correre , non volevo che quel viscido vampiro facesse sparire il corpo di Bella che la potesse sfigurare, sapevo che non sarei mai arrivata in tempo per salvarla, ma speravo che una volta arrivata a Forks, lui fosse ancora da quelle parti, cercai il futuro di Laurent, ma come mi era successo prima vedevo tutto nero… non capì ma non m’ importava, corsi più veloce che potevo, sapevo che mi ci sarebbero voluti quasi tre giorni per arrivare a Forks, ma speravo davvero con tutto il cuore di trovare il corpo di Bella, e poi sarei stata vicino a Charlie.

Sentivo la corsa dei miei familiari che mi seguivano, Carlisle mi chiese cosa avevessi visto, ma continuavo a non rispondere… fu Emmet che mi affiancò e bloccò, mi girò con forza verso di lui e chiese:

 << Alice dimmi chi ha potuto fare ciò alla nostra dolce Bella, chi ha osato ucciderla… >>, lo guardai negli occhi e dissi:

 << Emmet, è stato uno della nostra razza… >> tutti mi guardavano sbalorditi << è stato … Laurent… è ora vuole far sparire il corpo di Bella... per non lasciare tracce, sta ingannando la famiglia di Denali… e ora per favore lasciami e muoviamoci >>.

Mentre correvamo ebbi un’altra visione Rosalie aveva intenzione di chiamare Edward per comunicargli che Bella era morta, la visione continuava con Edward che per il senso di colpa scappava in Italia per chiedere di essere ucciso dai Volturi. No, non avrei perso un altro caro.

<< Rose togliti dalla testa quest’idea... porteresti alla morte Edward. Se gli comunichi che Bella è morta andrà in Italia per essere ucciso dai Volturi… >>

 << Deve sapere, non è giusto... >> mi rispose Rosalie.

<< Glielo diremo in un’altra maniera... per ora concentriamoci a non far scappare Laurent >> risposi.

Mentre correvo, cercavo di concentrarmi per vedere Laurent, ma niente sempre tutto nero, forse il mio potere stava subendo l’influenza delle mie emozioni non facendomi vedere niente.

Ormai correvamo da due giorni e mezzo, Forks era vicina ancora alcune ore e saremmo arrivati… pensai per parecchio tempo come avvisare Edward senza portarlo al suicidio, poi decisi di chiamarlo.

Il telefono fece parecchi squilli prima che lui si decidesse a rispondere, poi alla fine lo fece; cercai di calmarmi e di avere la voce serena mentre gli parlavo.

 << Edward dove sei? Torna a Forks… per favore >> dall’altro capo del telefono la sua voce acida e sofferente mi rispose:

 << Alice, non posso, sono sulle tracce di Victoria e poi … non posso tornare nella vita di Bella >> che stupido, non sapeva che ormai anche volendo non ci sarebbe più potuto tornare nella sua vita, lui che era andato via per salvarla e noi che avevamo rispettato la sua decisione, avevamo portato Bella alla morte, lui stesso diceva che Bella attirava disgrazie e nonostante ciò sperava che andando via, lei potesse dimenticarci e soprattutto potesse dimenticarlo, non sapeva quanto era ostinata quella ragazza? Persino il suo ultimo pensiero prima della morte era rivolto a lui... ma come avevamo potuto lasciarla senza protezione? Questi pensieri mi fecero perdere la calma e nella mia testa corsero veloci in pochi istanti, ora non ero più calma e risposi in tono stridulo a Edward che era ancora dall’altro capo del telefono.

 << Smetti di preoccuparti di Victoria e vieni a Forks … a noi mancano poche ore per arrivare… >> dalla mia voce Edward percepì qualcosa perché neanche mi fece finire di parlare che con voce tremante mi chiese << Alice, cosa è successo? Bella sta bene…. Vero? >> Non riuscivo a rispondergli stavo per rimettermi a singhiozzare pensando agli ultimi istanti di Bella.

 << Alice? Maledizione rispondimi! >>

Ormai con voce sofferente, dissi:

 << Edward per favore vieni >> non aggiunsi altro ne aspettai una sua risposta, chiusi il telefono e tutti in religioso silenzio continuammo la nostra corsa verso Forks, ormai all’arrivo mancavano poche ore.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


ED ECCO  IL MIO TERZO CAPITOLO…PER ORA AGGIORNERÓ LA MIA FAN FICTION TUTTI I GIORNI (IMPEGNI PERMETTENDO) MA TRA UN PO’ SARò PARECCHIO IMPEGNATA CON GLI ESAMI E NON CREDO DI RIUSCIRE A MANTENERE IL RITMO, MA NON VI PREOCCUPATE NON VI ABBANDONO, SEMPRE SE PRIMA NON MI ABBANDONIATE VOI :-D

un grazie a:

1 - alexiell [Contatta]
2 - bigia
[Contatta]
3 - deneb91
[Contatta]
4 - ilary
[Contatta]
5 - Spider Monkey
[Contatta]

Che mi hanno messo tra i preferiti..

E un grazie a:

1 - Crazyangel84 [Contatta]
2 - lady cat
[Contatta]
3 - luisina
[Contatta]
4 - Malia85
[Contatta]
5 - moerar
[Contatta]
6 - moka
[Contatta]
7 - m_aljen
[Contatta]

Che avete messo la mia storia tra le seguite..

Ora vi lascio…buona lettura

 

LA CHIAMATA DI ALICE

 

 

POV EDWARD

 

Avevo inseguito Victoria sino in Messico, poi si era buttata in acqua ed io l’avevo seguita, era riemersa sulla costa africana per poi proseguire nuovamente a nuoto verso l’India o almeno così sembrava, ma su tutta la costa non avevo ritrovato le sue tracce.

Mi trovavo a Delhi quando mi squillò il telefono, lo presi velocemente ma prima di rispondere sul display lessi il nome di chi mi chiamava… Alice.

Ero indeciso se risponderle o no, non volevo sentirmi l’ennesima ramanzina da parte sua per la decisione presa, sapevo che anche lei soffriva per aver lasciato Bella, ma non era stata lei a guardarla negli occhi mentre rispondevo alla sua domanda:

 tu… non ….m i….vuoi? ” E io soffrendo le risposi:

 “ no ”, per soffrire ancora di più quando le dissi:

 “ Tu non sei la persona giusta per me, Bella ”, bugia più orribile non potevo dirla, solo lei era giusta per me, solo e soltanto lei sarebbe stata la donna della mia vita… come vorrei  tornare ora indietro e chiederle di perdonarmi, ma non posso essere egoista, lei è al sicuro senza di me… e poi quel giorno mi aveva promesso che non avrebbe fatto stupidaggini.

Il telefono continuava a squillare tra le mie mani e decisi di risponderle solo per sapere come stavano.

Non dissi neanche pronto che Alice mi disse:

 << Edward dove sei? Torna a Forks…per favore >> ci risiamo vuole di nuovo farmi ritornare sui miei passi << Alice non posso, sono sulle tracce di Victoria… e poi non posso tornare nella vita di Bella >> sentì una piccola pausa e poi la voce inizialmente calma di mia sorella, si trasformò in un tono stridulo mai sentito da parte sua:

<< Smetti di preoccuparti di Victoria e vieni a Forks … a noi mancano poche ore per arrivare… >>.

Stava per continuare a parlare, ma la bloccai, il suo tono s’intonava come un ordine ben preciso, la sua voce era preoccupante e perché tutta la mia famiglia stava tornando a Forks? Con voce tremante chiesi << Alice, cosa è successo? Bella sta bene…. Vero? >> Che cosa poteva essere successo? Alice non mi rispondeva solo ora sentivo il suono della loro corsa e mi preoccupai ancora di più.

 << Alice? Maledizione rispondimi!i >>

Ormai con voce sofferente Alice mi rispose:

 << Edward per favore vieni >>  senza aggiungere altro e senza aspettare una mia risposta chiuse la conversazione.

Fissavo il telefono immobile, non capivo cosa stesse succedendo, un brutto presentimento s’impossessò di me, non respiravo più, mi sentivo mancare, anche se sapevo che mai sarei potuto svenire, nella mia testa la voce e il tono distrutto di mia sorella Alice continuavano a ronzarmi, martellandomi il cervello.

 Edward per favore vieni “ … “ Edward per favore vieni “…. Che cosa poteva essere successo? Mi guardai intorno non c’era gente intorno a me, scattai a una velocità disumana verso l’aeroporto, sperando di trovare un volo che mi avrebbe fatto atterrare direttamente a Seattle, mentre correvo verso l’aeroporto, chiamai a casa di Bella, ma non mi rispose nessuno.

Arrivai all’aeroporto mi avvicinai all’hostess del check-in e chiesi:

 << Il primo volo per gli Stati Uniti >>.

<< Mi dispiace signore, ma non ci sono posti disponibili fino a domani per qualsiasi meta degli Stati Uniti >>, il mio sguardo si fece di fuoco e l’hostess si allontanò impaurita da me, avevo spaventato una semplice umana senza volerlo e i miei occhi neri come la pece di certo non mi aiutavano. Mi allontanai da lei e mi guardai intorno, non potevo aspettare fino al giorno seguente, individuai un gruppo di ragazzi, sembravano una comitiva di amici di ritorno a casa dopo essere stati in vacanza, cercai di calmarmi e mi avvicinai a loro, sembravano cittadini brasiliani, e una volta avvicinatomi abbastanza, ebbi conferma dalla lingua che parlavano, e così con un brasiliano perfetto chiesi:

<< Ciao ragazzi, siete di ritorno a casa con il prossimo volo? >> Cercai di fare il mio sorriso migliore, non riuscendoci molto bene, i ragazzi si guardarono tra di loro, e non risposero subito, nei pensieri generali sentivo solo che da lì ad un ora si sarebbero imbarcati per far ritorno a Rio de Janeiro, niente male come destinazione, poi avrei potuto continuare a piedi fino a Forks ci avrei impiegato solo qualche ora, ma come fare ad acquistare uno dei loro biglietti? Poi nella mente di una coppia di fidanzati sentivo il dispiacere di ritornare a casa, proprio quello che mi serviva.

Mi avvicinai a loro e chiesi:

 << Vi piacerebbe passare un’altra settimana qui in India? >> La ragazza mi guardò sbigottita e dopo qualche pensiero del tipo “ ma chi è questo? Che cosa vuole? Però quanto è carino.. ”  

Rispose:

 << Sarebbe bello ma il nostro budget è terminato >>.

Avrei dovuto fare una proposta allettante e che non avrebbero potuto non accettare, con un sorriso mi avvicinai di più sia alla ragazza che al ragazzo e dissi:

 << Vi propongo uno scambio, uno dei vostri biglietti per una settimana tutta pagata da me qui in uno dei migliori hotel e ovviamente vi ricompro i  biglietti del ritorno >>  mentre la ragazza pensava solo “ ma ci sta prendendo in giro? Però sarebbe bello.. ” il ragazzo diede voce ai suoi pensieri:

 << Ma ci stai prendendo in giro? Non è divertente… perché dovresti fare tutto questo? >>.

A quella domanda mi rabbuiai, e i miei pensieri ritornarono alla telefonata di Alice e alle sue ultime parole “ Edward per favore vieni “, vidi i due ragazzi guardarmi negli occhi forse l’espressione del dolore si era impossessata di me, e i loro pensieri mi diedero la conferma “ ha cambiato espressione all’improvviso, forse ha un’urgenza di tornare nel suo paese ” pensò la ragazza che diede un pizzicotto al braccio del ragazzo e fece un cenno di consenso, il ragazzo subito pensò “ ha ragione, ha un’espressione triste, forse deve aver perso qualcuno ”, a quel pensiero la tristezza si tramutò in rabbia; no non poteva essere, Alice me lo avrebbe detto,  Bella non può essere mor…  ma il mio pensiero fu interrotto dalle parole del ragazzo.

 << Ok mi hai convinto, ti cedo il mio biglietto, noi possiamo partire anche domani, e puoi anche solo pagarci il cambio del biglietto, per questa notte rimaniamo a dormire qui in aeroporto >>.

Questi ragazzi erano di animo gentile e mi sarei sdebitato con loro, non avrei mai permesso che dormissero in aeroporto.

Ci avviammo verso il check-in e con uno sguardo più gentile mi avvicinai di nuovo alla stessa hostess di prima che si avvicinò a noi un po’ intimorita.

<< Mi scusi signorina per prima, comunque avrei risolto in altro modo; sarebbe così gentile di cambiare intestazione di uno dei loro biglietti? E poi di prenotare il ritorno dei due ragazzi fra una settimana? >>

Il ragazzo mi si avvicinò e disse:

 << Veramente non è necessario >>

<< Siete stati gentili, ed io ricambierò il favore >>.

Senza aggiungere altro chiesi all’hostess se poteva prenotare lei l’hotel migliore della città a nome dei due ragazzi per la prossima settimana e ovviamente avrei pagato tutto con la mia carta di credito in anticipo.

L’hostess  fu gentilissima e lasciai anche a lei una cospicua mancia.

Fece tutto quello che le avevo chiesto nel giro di mezz’ora.

Dopo aver salutato i due ragazzi che, venivano guardati con invidia dai loro amici per la fortuna che gli era capitata, andai verso l’imbarco.

 

GRAZIE A VOI CHE AVETE RECENSITO

luisina

Grazie luisina…sono davvero strafelice che la mia storia ti piaccia!

Comunque ci saranno altri capitoli dal punto di vista di Alice, come quelli di Edward, di Bella e di Jacob..

Non ti trovo affatto petulante, anzi sono contenta per le tue “annotazioni”… spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.

 

m_aljen

Sai sono davvero felice che la mia ff piaccia, ma mi rimane sempre il timore che i prossimi capitoli possano deludere… cmq grazie di cuore per il tuo incoraggiamento..

 

bigia

Grazie e spero ti sia piaciuto anche questo capitolo.

 

     Un grazie speciale a te..sei stato/a il/la primo/a a mettermi tra i preferiti…

 

 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


GRAZIE PER LE VOSTRE RECENSIONI LE APPREZZO TANTISSIMO…VI LASCIO SUBITO AL QUARTO CAPITOLO DELLA MIA FAN FICTION, SPERANDO CHE IN TANTI  LASCERETE UNA RECENSIONE..

 

DOMANDE E DUBBI

 

POV BELLA

 

I denti di Laurent lacerarono la mia pelle, ormai era fatta, tra pochi istanti sarei morta.

Mentre sentivo le mie forze mancare, il dolore aumentava.

 Tutte le vene che partivano dal mio collo per estendersi in tutto il corpo bruciavano, mi ricordava vagamente il dolore provato dopo il morso di James, ma era più lieve.

Ripensai alle parole di Laurent, anche lui mi aveva fatto una promessa, mi aveva detto:

  farò in fretta, non sentirai niente ”.

 Invece sembrava che il tempo si fosse fermato e il dolore lo sentivo eccome.

Chissà forse era abitudine di tutti i vampiri fare promesse che non avrebbero mantenuto.

Sentivo le mie braccia deboli e inermi cadere lungo i miei fianchi, la morte mi avrebbe raggiunto di lì a poco.

All’improvviso sentii le fredde labbra di Laurent staccarsi dalla mia gola per annusare l’aria… perché aveva smesso? Non ero morta, se riuscivo ancora a pensare, non potevo essere morta; sentivo il dolore aumentare… perché non continuava? Perché non mi uccideva? Perché non finiva il lavoro iniziato?

Mollò all’improvviso la presa salda che aveva sul mio corpo ed io caddi al suolo come una pietra, mi sentivo debole.

Udii dei ringhi, ma non provenivano dalla mia testa non erano allucinazioni, erano reali e soprattutto non appartenevano a dei vampiri; una folata di vento leggero e innaturale mi sfiorò il viso e mi fece capire che Laurent era scappato.

Ma come, cosa poteva spaventare tanto un vampiro da indurlo alla fuga? Se i ringhi che sentivo non appartenevano ad altri vampiri dovevano essere di animali, quindi di cosa si preoccupava?

Non esisteva puma, orso o giaguaro in grado di scalfire , la sua pelle dura come il marmo.

La mia debolezza stava svanendo, sopraffatta da un dolore che aumentava, stava diventando atroce.

Le vene di tutto il corpo sembravano scoppiare per il troppo calore, stavo andando a fuoco.

Questa volta il dolore era molto più forte rispetto a quella volta in cui James mi diede un semplice e veloce morso l’estate scorsa.

Non sapevo per quanto tempo Laurent fosse stato attaccato alla mia gola, e quindi quanto veleno avesse messo in circolo nel poco sangue rimasto nel mio corpo, ma percepivo il bruciore intenso estendersi molto più rapidamente.

 I ringhi si avvicinavano, avevo paura, se fossero stati animali feroci, mi avrebbero ucciso loro facendomi provare molto più dolore, ma poi una fitta mi colpì il cuore, il veleno doveva essere arrivato lì, fu come se un pugnale bollente mi fosse stato piantato in pieno petto.

Ora desideravo essere uccisa da chiunque, il dolore era insopportabile, in quel momento lanciai un urlo disumano, mentre la mia schiena s’inarcava pericolosamente, prima di accasciarmi a terra in preda a delle forti convulsioni.

Il fuoco dentro di me non accennava a diminuire, anzi aumentava sempre di più, qualche animale mi annusò e dopo qualche istante senti una voce chiamarmi.

 << Bella, Bella….Bella ti prego >> era Jacob… ma che ci faceva lì? Lo sentì urlare:

<< Che fate qui, inseguitelo e prendetelo! Fate soffrire quel parassita! >> Poi senti solo dei ringhi e lo scalpitare di molte zampe sul terreno umido.

<< Bella è colpa mia... ti ho abbandonato... perdonami >> lo sentii singhiozzare.

 Volevo confortarlo ma il dolore era allucinante, gli arti non rispondevano ai miei comandi, si muovevano come presi da una frenesia incontrollabile, e la mia gola non emetteva alcun suono, solo il mio ansimare per il troppo dolore.

Il fuoco continuava a bruciarmi dentro e sentivo Jacob vicino a me, sapevo cosa stavo diventando ma non ci volevo pensare.

Stavo cercando di mantenere il controllo, le fiamme dentro di me sembravano essere arrivate al loro culmine e quindi stabilite a quella temperatura, ripresi il controllo e cercai di rimanere il più ferma possibile anche per non far soffrire Jacob ulteriormente, lo sentivo singhiozzare come un bambino, al mio fianco ad ogni mia convulsione e le sue lacrime mi bagnavano il viso.

Ritornarono i rumori della corsa di parecchie zampe accompagnate da ringhi, che sparirono quasi subito per lasciare il posto a delle voci di ragazzi.

<< Jacob, mi dispiace… >> disse il primo.

<< Non possiamo fare niente? >> Disse un secondo ragazzo; poi sentii una voce familiare l’avevo già udita molti mesi fa.

 << Jacob, l’abbiamo ucciso e fatto a pezzi….ehm… l’ha morsa, si sta trasformando >>.

Nella mia testa queste parole mi avevano confusa, volevo sapere di chi era quella voce, provai ad aprire gli occhi ma le mie palpebre sembravano non voler rispondere al comando, e poi come potevano dei ragazzi che conoscevano Jacob aver fatto a pezzi un vampiro? Come facevano a sapere che mi stavo trasformando?

Il fuoco e questi pensieri mi avevano distratta dalle loro parole, quando poi sentì urlare Jacob:

 << Voi non la toccherete… dovrete passare prima sul mio cadavere >>.

Poi di nuovo quella voce familiare:

 << Ma Jacob si sta trasformando, vuoi mettere a repentaglio la vita di tutta la città e dei tuoi familiari giù a La Pu… >>.

Jacob non fece terminare la frase che lo senti imprecare contro l’amico o chiunque fosse.

 << Cazzo Sam… è Bella la mia Bella! Non posso… >> non terminò la frase << E poi è colpa tua… Tu mi hai detto di allontanarmi da lei, tu non hai voluto che gli dicessi la verità, l’ho abbandonata senza nessuna spiegazione ed ecco adesso è qui morente ai miei piedi! >> .

Sam, Sam ecco chi era, Sam Uley, il ragazzo che mi aveva trovato quella notte nel bosco lo stesso ragazzo che un tempo Jacob temeva… e ora che ci facevano insieme? Non capivo più niente, la mia testa andava in fiamme, cercavo di non muovermi tanto per non attirare la loro attenzione su di me.

Sam continuò a parlare:

 << Jacob non puoi dare la colpa a me, lei era la ragazza di uno dei succhiasangue, è una di loro e adesso si sta trasformando in una VAMPIRA! >>.

Non udii nessuna replica da parte di Jacob, l’unica cosa che sentii fu che qualcuno mi prese in braccio.

<< Jacob dove la porti, non puoi portarla alla Push te lo proibisco e nemmeno da suo padre! >>

Oh… Charlie, avevo completamente dimenticato mio padre…

<< Jacob ragiona passati i tre giorni della trasformazione sarà una parassita neonata e tu stesso sarai in pericolo! >>.

 Non capii bene il significato dell’ultima frase, sapevo che la trasformazione sarebbe durata circa tre giorni, e sapevo anche del fuoco e del dolore che avrei provato, ma Edward come nessun altro nella famiglia Cullen, mi aveva detto cosa mi attendeva al risveglio della trasformazione, perché lui era intenzionato a non trasformarmi, poi Jacob mi distrasse con la sua voce desolata:

 << Mi dispiace Sam, ma non posso… non posso uccidere Bella >>.

Sentii il vento in viso e tra i capelli, stavamo correndo, ma non sapevo, dove mi  avrebbe portata.

 

RINGRAZIO LE 11 PERSONE CHE MI HANNO MESSA TRA LE FF SEGUITE E LE 5 CHE MI HANNO MESSA TRA I PREFERITI, SPERANDO CHE IL NUMERO CRESCA…

 

SPOILER:

“ Continuando a parlarle pensai che avrei dovuto passare lì i prossimi due giorni, combattendo contro il mio istinto che avrebbe voluto uccidere il suo nemico naturale… ma in questo caso il mio nemico era lei stesa e inerme su un divano. ”

 

LUISINA 98:  sono contenta che la mia storia ti piaccia…

M_ALJEN: Edward doveva per forza riprendersi, quando si tratta di Bella sai come è protettivo..

CRAZYANGEL84: spero che la tua curiosità sia stata saziata con questo capitolo e che tu l’abbia apprezzato..

BIGIA:  eccoti accontentata..per ora credo che sarò puntuale a postare ogni giorno, e spero che tu mi seguirai sempre…

 

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


BUONGIORNO RAGA…SPERO CHE  LA MIA STORIA NON VI STIA ANNOIANDO…MI RACCOMANDO DITEMI SEMPRE QUELLO CHE PENSATE, SE AVETE DUBBI, DOMANDE, IO SONO QUI…

OVVIAMENTE RINGRAZIO ALLE 7 PERSONE CHE MI HANNO MESSO FRA I PREFERITI E LE 10 CHE MI HANNO MESSO TRA I SEGUITI..

 

BUONA LETTURA…  

 

SEGRETI SVELATI

 

 

POV. JACOB

 

Avevo Bella tra le mie braccia, volevo allontanarmi dal branco, prima che Sam desse l’ordine del capobranco di uccidere Bella, un ordine a cui noi del branco non potevamo sfuggire ed eravamo costretti ad eseguire.

 Ma dentro di me sapevo che non l’avrebbe mai fatto, ma per precauzione dopo questi pensieri accelerai il passo.

Dove avrei portato Bella? Sam aveva ragione non potevo portarla a La Push, ma nemmeno da Charlie, come gli avrei spiegato la sofferenza di Bella? E poi come l’avrei tenuto al sicuro dalla sete di Bella quando si sarebbe trasformata? M’inoltrai nel bosco guardando il viso di Bella, aveva un’espressione sofferente, le leggende dei Quiliute dicevano che la trasformazione era molto dolorosa, ma non sapevano con esattezza cosa si provasse, perché mai nessuno dei nostri antenati aveva parlato con un vampiro.

Tranne il mio antenato Ephriam Black, l’unica occasione in cui si era trovato a parlare con uno di loro era stato quando avevano stretto il patto con la famiglia dei Cullen.

Cullen, Cullen… giusto… la loro casa era vuota, erano andati via all’improvviso, per non so quale motivo, avrei potuto portare lì Bella, la casa era circondata dalla foresta ed era lontana dalla città.

Odorai l’aria intorno a me per assicurarmi che nessuno ci stesse seguendo, ma l’unica cosa che il mio naso fiutò fu l’odore di Bella che stava cambiando in quell’orribile puzza da vampiro che detestavo, per fortuna era ancora lieve, ma nei prossimi giorni sarebbe diventata insopportabile, ma era Bella la mia Bella non avrei mai potuto abbandonarla a questo suo destino crudele.

Poteva un licantropo abbandonare la sua tribù per assistere e proteggere la sua amata che si stava trasformando nel suo più odiato nemico? A quanto pare sì, perché io avevo voltato le spalle a tutti, per lei, la ragazza che da sempre avevo amato, fin dal primo giorno che la incontrai, ed ero qui nonostante sapessi che era innamorata di un altro.

Sapevo che stavo andando incontro a una grande sofferenza, che tutto questo non avrebbe mai portato nulla di buono, ma il mio cuore non voleva sentir ragioni, anche se la pelle della ragazza che avevo tra le braccia si stava facendo fredda e dura, anche se il suo profumo stava, cambiano, anche se si stava trasformando in un mostro, io le sarei stato vicino.

Lei non voleva diventare un mostro e mai le avrei fatto commettere azioni di cui si sarebbe pentita, l’avrei salvata dalla sua stessa natura.

Sapevo che i Cullen si nutrivano solo di animali, e se potevano loro, avrei cercato di far fare la stessa cosa a Bella.

Mi stavo dirigendo verso la loro casa e mi accorsi d’essere molto vicino quando senti una lieve traccia di vampiro che aleggiava ancora nei dintorni.

Percorsi gli ultimi metri della stradina sterrata fino a ritrovarmi davanti ad un’imponente casa bianca, stavo infrangendo il patto, ero nel loro territorio, ma di questo non m’importava, infondo loro e quelli della loro razza erano i responsabili, l’avevano trascinata in questa vita fatta di leggende “ vere ” e lei, la mia Bella, ne stava pagando le conseguenze diventando una di loro.

Con un calcio spalancai la porta, che quasi distrussi per la troppa potenza che misi nel colpo, davanti a me vidi un grande salone, tutti i mobili e i divani erano coperti da grandi lenzuoli bianchi, poi vidi la scalinata, sicuramente portava alle stanze da letto e così salì.

Aprii la prima porta che incrociai, mi si presentò una stanza con una parete completamente fatta di vetro, un grande mobile vuoto coperto sulla sinistra, e un divano abbastanza grande sempre coperto.

<< Stupidi succhiasangue, solo divani >>.

Non avevo intenzione di fare il giro delle stanze per vedere se esistevano letti in quella casa, quindi tolsi il lenzuolo e scoprì il divano di pelle nera lungo e largo abbastanza da far distendere Bella.

La adagiai con calma, non sentivo più un suo lamento da parecchio tempo, volevo sapere come stava.

Ma che domanda stupida, ovvio stava male… le toccai la fronte e le diedi un bacio, in quel momento si girò verso di me e aprì lievemente gli occhi.

Rimasi impietrito, erano passate solo poche ore, ma i suoi dolci occhi color cioccolata stavano svanendo, già si intravedeva uno sfondo rossiccio, poi piano mi sussurrò tremando:

 << Jac… ob, per fav… ore parla… mi >> poi proseguì una lunga pausa, e con molta fatica continuò a dirmi << voglio sentire la tua voce … non mi abbandonare … spiegami perché sarò peric … olosa e qual è il segreto che mi...nascondi >>.

Oh Bella, la sua voce era rauca e affaticata, m’inginocchiai sul pavimento vicino al divano, le presi la mano tra le mie grandi mani e iniziai a parlarle spiegandole cosa sarebbe diventata, anche se lo sapeva già, le spiegai anche perché sarebbe stata pericolosa… e poi le parlai del mio segreto.

Continuando a parlarle pensai che avrei dovuto passare lì i prossimi due giorni, combattendo contro il mio istinto che avrebbe voluto uccidere il suo nemico naturale… ma in questo caso il mio nemico era lei stesa e inerme su un divano.

 

LUISINA: sono contenta di riuscire a suscitare delle emozioni in te mentre leggi…con un po’ di pazienza la tua curiosità verrà saziata…baci :X

LUISA98: grazie per il delizioso…loro sono andati a forks per cercare il corpo di Bella per paura che Laurent l’abbia nascosto..il loro intento e cercarlo…

CRAZYANGEL84: Anche a me Sam mi è sempre stato un po’ sul …. Soprattutto in new moon…e ora gli ho dato il ben servito…ma non finisce qui…ahahahah..ne vedrai delle belle..

M_ALJEN: hai indovinato…come hai potuto vedere era un pov Jacob spero ti sia piaciuto…i Cullen arriveranno..

 

SPOILER:

“ Mi feci coraggio, presi un bel respiro e subito notai qualcosa di strano, spalancai gli occhi.. non riuscivo a credere a ciò che vedevo ”.

P.S. ora se volete cliccate su “ Inserisci una recensione ” con pochi secondi e poche parole mi renderete davvero tanto felice… ci vediamo al prox capitolo…

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Capitolo 6
*** CAPITOLO 6 ***


NON IMMAGINATE COME SONO CONTENTA, OGNI GIORNO VEDO AUMENTARE I NUMERI DI PERSONE CHE SEGUONO LA MIA STORIA E IL NUMERO DI PERSONE CHE LA METTONO TRA I PREFERITI… GRAZIE

LA MIA GIOIA AUMENTA QUANDO VEDO CHE ANCHE LE RECENSIONI AUMENTANO E SONO SEMPRE POSITIVE, MI INCITA A SCRIVERE… GRAZIE DAVVERO MILLE GRAZIE..

ORA PRIMA DI ANDARE AL MARE VI POSTO IL SESTO CAPITOLO… SPERO TANTO CHE LO APPREZZIATE… BACI  

 

TREMENDA SOFFERENZA

 

 

POV BELLA

 

La corsa di Jacob era finita, tante cose erano successe nella mia completa cecità, il fuoco continuava a bruciarmi dentro, ma gridare non serviva a nulla, solo a far soffrire Jacob che aveva litigato con “i suoi amici” per difendere me.

Molte domande durante la sua fuga, con me tra le sue braccia, mi erano sorte nella mia mente, non capivo molte cose: cosa era successo a Jacob? Perché aveva detto che era stato Sam a farlo allontanare da me? E che segreto non poteva svelarmi? Come avevano fatto a uccidere Laurent? E soprattutto che ne sapevano loro dei vampiri? Tutte queste domande punzecchiavano interrottamente la mia testa che già soffriva per le fiamme invisibili che divampavano al suo interno.

Mi accorsi di essere in un luogo chiuso quando Jacob mi distese su qualcosa di morbido, sentì la sua mano appoggiarsi sulla mia fronte seguita da un tenero bacio, avevo paura che si allontanasse da me, quindi mi feci forza, cercando di non gridare per il dolore, aprii gli occhi, guardando solo il suo viso con voce tremante dissi:

 << Jac…ob, per fav…ore parla..mi >>.

Feci una lunga pausa, e con molta fatica ripresi:

 << voglio sentire la tua voce …non mi abbandonare…spiegami perché sarò peric…olosa e qual è il segreto che mi… nascondi >>.

Mi prese la mano:

 << Bella…tu sai già cosa stai diventando… >> abbassò lo sguardo e poi riprese << tutte le volte che mio padre mi raccontava quelle vecchie leggende sui Quiliute e, i loro nemici, i “Freddi”, l’ho sempre deriso… >>.

Continuavo a fissarlo, nei suoi occhi vedevo il dolore, ricordavo vagamente quella storia, la parte che mi era rimasta più impressa era quella con cui Jacob, inconsapevolmente, mi aveva svelato il segreto dei Cullen.  << Bella, ti ho raccontato quella leggenda quando ancora non credevo alle parole di mio padre, sono stato io a svelarti il suo segreto? >>

Con un lieve cenno della testa gli risposi di sì, poi lui continuò:

 << hai saputo che erano dei mostri e sei rimasta lo stesso insieme a loro…come hai potuto... >> .

Per me non erano mostri e dovevo dirglielo, con molta debolezza sussurrai:

  << Jacob loro non sono mostri si nutrono solo di animali... >> alzò gli occhi al cielo << si, lo so, lo so.. loro sono buoni..ma resta il fatto che loro non dovrebbero esistere, sono dei parassiti, vorrei ucciderli tutti, li ODIO! >>

Si portò immediatamente una mano alla bocca, sapevo il motivo di quel gesto, io stavo diventando una di loro e lui aveva appena detto che li odiava.

<< Bella, mi dispiace >>.

<< Jake… >>.

Non riuscivo a muovermi o a parlare molto, ogni respiro mi faceva male ogni movimento mi faceva soffrire facendo aumentare le fiamme, ma per lui dovevo, per lui che non so per quale motivo ora credeva nei vampiri e nonostante li odiasse, era vicino a me.

 << Non ti preoccu...pa…re, ma ora voglio delle ...risposte…perchè adesso credi nei vampiri...come avete fatto ad uccidere Laurent…. >> presi un sospiro << ..e dimmi qual è il tuo segreto >>.

<< Bells, se odio tanto i vampiri, è per quello che sono diventato…ti ricordi la leggenda che ti ho raccontato? Ti rinfresco la memoria, la leggenda dice, anche se leggenda non è più il termine adatto, che noi Quiliute discendiamo dai lupi… e che i nostri nemici naturali, sono i vampiri >> .

Lo guardavo con occhi sorpresi, non capivo, dove voleva arrivare.

 << Mi spiego meglio, la leggenda dice che noi Quiliute ci trasformiamo in lupi quando ci sono i nostri nemici in zona, la trasformazione avviene per difendere il nostro popolo, e solo noi siamo in grado di uccidere i vampiri…quindi si Bella sono un Licantropo >>.

Non potevo crede alle mie orecchie, c’era leggenda qui a Forks che non fosse vera? Guardavo fisso gli occhi di Jacob, lo sguardo di un ragazzino cresciuto troppo in fretta e che ora soffriva mentre raccontava cos’era diventato.

Dopo una lunga pausa continuò la sua storia questa volta con tono leggermente più entusiasta.

<< Sono un licantropo, ma non di quelli che si trasformano con la luna piena, quella leggenda è falsa, noi possiamo trasformarci quando vogliamo di giorno e di notte, siamo velocissimi, e per farti capire meglio quanto siamo veloci, pensa solo che siamo riusciti a catturare quel vampiro, siamo forti e dalle ferite guariamo in fretta, molto in fretta >>.

Assurdo veloci quanto un vampiro, questo era il suo segreto, continuai ad ascoltare ma questa volta cambiò intonazione di voce:

 << il gene licantropo si mette in funzione quando ci sono dei vampiri nei dintorni e il mio gene come legittimo discendente di Ephriam Black si è attivato la sera in cui siamo andati al cinema, una semplice arrabbiatura lo fa scattare dando il via alla trasformazione, ma io quella sera ero felicissimo ma una volta tornato a casa una semplice parola di mio padre mi ha fatto perdere la pazienza e mi sono trasformato davanti ai suoi occhi…l’ho quasi ucciso >>.

Quindi non era malato.

Qualcosa non mi quadrava, i Cullen erano già andati via quando Jacob ha subito la trasformazione, cercai di esporre il mio dubbio.

 << Mah.. >> .

Lui m’interruppe e proseguì, << so cosa vuoi dire, la famiglia dei Cullen già si era trasferita.. non so bene il motivo ma quando certi meccanismi si mettono in moto, non si può più tornare indietro. In seguito sono comparsi quel lurido vampiro che ti ha fatto ciò e la sua compagna con i capelli rossi >> .

Come??? Victoria era qui a Forks?? Che destino crudele il mio…chiusi gli occhi e continuai ad ascoltare Jacob che parlava, la sua voce mi tranquillizzava e non mi faceva concentrare sulle fiamme che mi ardevano.

<< Bells? Non stai dormendo vero? >>.

Che domanda sciocca, come potevo addormentarmi con questo fuoco che mi bruciava nelle vene?

<< No Jake…brucia troppo >>.

 Lo sentì sospirare.

 << E’ questo quello che si prova? >>

Feci un cenno con la testa prima di aggiungere:

 << Ti prego Jake continua a parlare >>,

Lo sentì sussurrare “ mi dispiace Bells vorrei esserti stato vicino ” e poi continuò.

 << Prima mi hai chiesto perché sarai pericolosa… le nostre leggende raccontano che i vampiri dopo la trasformazione seguono solo il loro istinto, che è quello di bere sangue. Per questo  ti ho portata qui, non avrei mai potuto portarti in paese, troppi umani indifesi che avresti potuto uccidere >>.

Un attimo dove mi trovavo? Aprì gli occhi e mi guardai in torno, questa vetrata… questa stanza... questo divano... ero in camera di Edward.

Potevo sentire un dolore più forte delle fiamme che mi bruciavano dentro? Non pensavo, e invece si, stavo diventando una vampira, mi stavo affacciando ad una vita eterna, senza la persona che amavo, senza nessuno delle persone che consideravo la mia famiglia e che poteva aiutarmi a non diventare una assassina, avrei potuto andare io a cercarli a trasformazione conclusa, ma Edward non mi amava più me lo aveva detto chiaramente e poi Alice mi aveva lasciata senza salutarmi, possibile che non avesse avuto neanche una visione di quello che sarebbe accaduto e in che cosa mi stavo trasformando? Perché non era qui? Anche lei non mi voleva più bene? E poi quando mi sarei svegliata, mi sarei dovuta scontrare con Victoria che mi stava cercando, e umana o no voleva vendicarsi, non sapendo che a Edward non interessavo più, forse sarebbe meglio se mi lasciassi uccidere da lei.

 Le parole di Jacob in quel momento mi risuonavano nella testa, sarei stata un’assassina spietata solo alla ricerca di sangue di umani… cosa? Umani? Jake nonostante fosse un licantropo era un umano, lui era in pericolo, ecco perché Sam aveva detto che sarei stata pericolosa anche per lui.

Ero nel panico più totale, le fiamme mi divoravano ancora, il cuore aveva preso a pulsare più velocemente, da quando avevo capito dove mi trovavo.

Spalancai gli occhi e fissai Jacob spaventata, con tutto il fiato che avevo in corpo gli gridai:

 << Jake, tu sei umano, vai via di qui, potrei aggredirti…non voglio ucciderti, vai via! >>.

Jacob mi guardò incredulo, e poi sorrise, ma che c’era da ridere?

<< Bella, devi sapere che i vampiri per noi licantropi hanno un odore sgradevole, e noi per loro, quindi ho una teoria, non credo che il mio sangue  ti attirerà, e poi non ti abbandono, quando la trasformazione starà per terminare, mi trasformerò per tenerti a bada se sarà necessario. Non ti permetterò di fare niente di cui potresti pentirti >>.

 Sfoderò uno dei suoi sorrisi che mi rendevano calma e felice ma quella volta ebbe solo il risultato di calmarmi e non di rendermi felice, erano tante le cose che mi rendevano triste e mi era impossibile provare quell’emozione.

Jacob era un tesoro, mi stavo trasformando in uno dei suoi nemici e nonostante tutto, lui era qui accanto a me, non si era allontanato neanche un secondo.

Ma quanto tempo era passato? Non ne avevo la più pallida idea, sapevo solo che le fiamme non erano diminuite per niente, ed io non sopportavo più questo dolore.

  << Jake, quanto tempo manca ancora? >>

<< Non lo so di preciso, sono passati due giorni, quindi credo che ancora qualche ora e ti trasformerai… >> disse quell’ultima parola con una tristezza immensa.

Rimanemmo in silenzio per parecchie ore, i miei sensi si stavano sviluppando lo capivo perché percepivo benissimo i suoni al di fuori della casa, dal semplice uccellino che sbatteva le ali per volare, alle macchine che attraversavano la superstrada.

In quelle ore di silenzio avevo pensato a tante cose, come sarei diventata? Che cosa stava facendo mio padre? Non avrei mai voluto farlo soffrire, forse era meglio subire le chiacchiere malefiche di Jessica e stare lontana dai boschi come aveva detto lui, forse pensava che anch’io sia scomparsa per colpa degli orsi che altro non erano Jacob e gli amici trasformati in licantropi, e soprattutto non erano loro i colpevoli della scomparsa dei campeggiatori ma Laurent che era venuto nella nostra cittadina per imbrogliare le regole del clan dei Denali.

Ma ormai era fatta, non si poteva tornare indietro.

Se fossi riuscita a sfuggire a Victoria, anche se adesso, pure io stavo diventando una vampira e, non la temevo più come una volta perché avrei acquisito la sua stessa forza, con l’unica differenza che lei sapeva combattere ed io non lo avevo mai fatto prima, ma se fossi riuscita a sfuggirle avrei vagabondato come gli altri vampiri nomadi, non mi sarei stabilita da nessuna parte.

Sentivo Jacob russare, doveva essere molto stanco, era rimasto a parlare con me per due giorni consecutivi, ero concentrata sui suoi respiri, poi qualcosa all’improvviso cambiò, le fiamme avevano abbandonato gli estremi del mio corpo piedi e mani erano libere dal fuoco e le sentivo fresche, molto lentamente sentivo le fiamme ritirarsi.

Toccai Jacob sdraiato a terra, affianco a me, la sua pelle era bollente, al mio tocco gelido si svegliò di soprassalto e iniziò a tremare, lo guardai e lui capì che qualcosa stava cambiando, ci guardavamo senza parlare, nel frattempo sentì la corsa veloce di alcune persone dirigersi verso la casa, ma la loro andatura era troppo veloce non da esseri umani ma da vampiri.

Le fiamme si erano ritirate da tutto il mio corpo concentrandosi nel mio petto, il cuore iniziò a battermi all’impazzata, il dolore sentito fino ad ora non era niente a confronto, le fiamme che mi avevano bruciato viva in questi tre giorni erano state come acqua fresca rispetto al fuoco che sentivo scoppiarmi nel petto, non avevo più il controllo del mio corpo, iniziai a dimenarmi come una pazza, tutto di me sembrava aver preso vita propria, il dolore era assurdo, che cosa mi stava succedendo?

Poi all’improvviso il mio cuore cessò di battere, con un ultimo battito sordo,  il fuoco non c’era più, sentivo solo la gola molto secca, non respiravo, avevo paura di farlo, sapevo che affianco a me c’era Jacob, anche se sottoforma di licantropo, l’avevo sentito trasformarsi appena il mio cuore aveva iniziato ad impazzire, avevo gli occhi chiusi e non volevo aprirli… avevo paura una tremenda paura…

Mi feci coraggio, presi un bel respiro e subito notai qualcosa di strano, spalancai gli occhi… non riuscivo a credere a ciò che vedevo.

 

ANDRY91: Andry sono proprio contenta che tu segua la mia ff, specie perché io sono una gran fan delle tue…le odoro… spero di non deluderti con la mia…baci

BIGIA: grazie Bigia..il tuo intuito non fallisce..i Cullen arriveranno presto non temere, io adoro la loro famiglia..

SPIDER MONKEY:  grazie…non so nemmeno come mi sia uscita questa idea, da una sola immagine sono scaturiti i miei primi 15 capitoli, anche se ormai i prox li ho già tutti in testa..e poi non avrei mai immaginato che sarei arrivata a metterli per iscritto..chissà..

CHANELLINA94: grazie!! :D spero che questo capitolo ti sia piaciuto

CRAZYANGEL84: I Cullen arriveranno prima o poi..non temere..

LUISA98: grazie mille Luisa…davvero grazie per la stima, sarebbe un mio sogno diventare scrittice anche perché ho una mia storia in testa, ma la strada è difficile e lontana, per ora tento di far pratica, ma non credo di esserne capace.. cmq provare non nuoce giusto?? :-D

M_ALJEN: grazie per le tue correzioni, dove altro poteva portare Bella??? Buona vacanza aspetterò le tue recensioni…baci

 

Per lo spoiler non ho proprio tempo…devo scappare perché è tardissimo, ma tanto domani arriva presto e posterò il nuovo capitolo…grazie a tutti voi che leggete la mia ff anche quelli che sono nell’anonimato…RECENSITE!!!!!

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Capitolo 7
*** CAPITOLO 7 ***


CHE BELLO… IL NUMERO DI PERSONE CHE  SEGUONO LA MIA FF E CHE L’HANNO MESSA TRA I PREFERITI AUMENTA E DI QUESTO SONO FELICISSIMA…LE VISITE SONO TANTISSIME, MA POSSIBILE CHE LE RECENSIONI SI SIANO FERMATE AD 8??? NON AVETE NIENTE DA DIRE ALLA POVERA AUTRICE DI QUESTA FF ASSURDA CHE DESIDERA TANTO SAPERE UN VOSTRO COMMENTO??

 

ADDIO BELLA

 

POV JACOB

 

Ero rimasto sveglio per più di quarantotto ore, Bella mi aveva pregato di parlarle, cercava di concentrarsi sulla mia voce per non pensare al dolore che provava, aveva detto che bruciava, ma io non avevo avuto il coraggio di chiederle in che senso.

Le avevo raccontato il mio segreto e subito mi ero sentito meglio, ma poi la stanchezza ebbe il sopravvento su di me facendomi crollare sul pavimento affianco a lei.

Non sapevo per quanto tempo avessi dormito, sapevo solo che il tocco gelido di una mano sulla mia pelle perennemente bollente mi aveva risvegliato dal mio sonno, fu una sensazione bruttissima, conoscevo quella pelle era di un vampiro.

All’istante mi ritrovai in piedi, tremante e spaesato, in pochi istanti ricordai, dove fossi e il motivo per cui ero in quella stanza.

Il mio sguardo incontrò quello di Bella, qualcosa stava cambiando, poi all’improvviso comparve una smorfia di dolore sul suo viso e il suo corpo iniziò ad assumere posizioni contorte, era di nuovo in preda a delle convulsioni, ma questa volta più forti, sentivo il suo cuore battere all’impazzata, pensavo che sarebbe esploso.

Era finita la donna che amavo, stava morendo lasciando il posto a un mostro assassino.

Non sapevo con esattezza cosa stesse succedendo, ma capì che la trasformazione stava giungendo al termine, lasciai che la rabbia invadesse ogni singolo centimetro del mio corpo ed esplosi nella mia forma animale.

La sofferenza di Bella, mi faceva soffrire ogni arto si muoveva senza senso, il suo dolce profumo era quasi svanito nel nulla, al suo posto quell’orribile odore dolciastro e ghiacciato che mi bruciava le narici.

Il mio corpo si avvicinò al suo, il mio istinto premeva per uccidere il nemico che avevo di fronte a me, ma sapevo che non sarei mai riuscito a farle del male.

Ero vicinissimo a lei, volevo prevenire ogni suo scatto o movimento improvviso o pericoloso senza farle del male.

Troppo concentrato sui movimenti di Bella e sugli ultimi battiti del suo cuore, non mi accorsi dei rumori all’interno della casa.

Poi sentì la porta spalancarsi…. Vampiri…. erano in sei….

Accecato dalla rabbia, non prestai attenzione al loro viso e non li riconobbi.

Dalla mia gola uscì un forte ringhio, la mia testa era in balia di quell’unico movimento, guardavo Bella e poi mi giravo a ringhiare verso gli altri sei, l’avevo protetta fino ad ora e non volevo che nessuno le facesse del male.

Quando il mio sguardo si riposò di nuovo su Bella, tutto successe velocemente  due vampiri maschi si fiondarono su di me buttandomi a terra, cercavo di rialzarmi, ma ogni tentativo fu annullato dopo che anche una delle vampire mi bloccò.

Poi sentì uno dei vampiri dire:

 << Jazz, Emm, Rose non fategli del male >>.

Con questa frase capì chi fossero, erano i Cullen, e non sapevo se gioirne o rattristarmi, in quel momento un ultimo battito sordo del cuore di Bella annunciò che la trasformazione era completata.

Chiusi gli occhi ormai rassegnato al dolore della perdita della mia Bella.

Era scomparsa per sempre, la dolce ragazza che amavo non esisteva più…

 

Spoiler

“ Dall’odore sentivo che un licantropo era in casa, sul nostro territorio, ma dov’era Bella? Non sentivo bene il suo profumo, solo una lieve traccia, mista a un altro profumo sconosciuto e al tanfo di quel cane ”.

 

 

RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE MI HANNO RECENSITO :-D

CRAZYANGEL84: ho sempre ammirato l’amore di Jake nei confronti di Bella, e per me il vero amore affronta qualsiasi differenza…

SPIDER MONKEY: i cullen sono tornati, ma ci saranno tutti???

MARPY:  A quanto pare sei del team Jacob, beh devo dirti che io sono del team Edward, ma nonostante questo mi è sempre dispiaciuto un casino del povero Jake e della sua sofferenza..quando Edward arriverà cmq non avrà un caldo benvenuto..

LUISA98: Alice non “ vede ” niente, quando arriveranno a Forks altro li porterà a casa Cullen..

STELLALILLY: Jake si è trasformato per tenere a bada Bella.

ANDRY91:come sono felice che tu segua la mia ff…cmq presto la mia storia si farà più movimentata…baci

BIGIA: lo spoiler dice parecchio, mentre Edward arriverà..prima o poi…

 

 

NON ABBIATE PAURA…LASCIATE UN COMMENTINO NON VERRò MICA A CASA VOSTRA A MORDERVI ;-P

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


PERDONATE IL RITARDO…DI SOLITO AGGIORNO LA MIA STORIA LA MATTINA, MA OGGI NON C’è STATO VERSO, SINCERAMENTE STAVO PER SALTARE COMPLETAMENTE L’AGGIORNAMENTO DI OGGI, PERò POI MI SONO COSTRETTA AD APRIRE IL MIO PORTATILE E A POSTARE IL CAPITOLO 8, SPERO VI PIACCIA..

 

SORPRESA

 

POV ALICE

 

Condussi tutta la mia famiglia nella radura e mi fermai nel punto esatto, dove la tragedia si era consumata.

Niente, non c’era niente, solo l’odore di Laurent e Bella, le mie visioni non mi aiutavano, non vedevo niente, mi sentì sprofondare; Jasper sentì il mio dolore e mi abbracciò, poggiai la testa nell’incavo tra il suo collo e la sua spalla e iniziai a singhiozzare.

 Oh bella mi dispiace, perdonami, non avrei mai dovuto dar  retta a mio fratello ”.

Ma un attimo, cos’era questo orribile tanfo che si sentiva nell’aria?

<< Carlisle lo senti anche tu, lo sentite anche voi? >> guardai Carlisle intento ad annusare l’aria.

<< Si, conosco questo odore...l’ho sentito molti anni fa quando tu e Jasper non eravate ancora parte della famiglia, sono…Licantropi…o meglio i muta forma Quiliute >>disse.

<< I muta forma con cui hai stretto un patto più di mezzo secolo fa? >>.

<< Sì, Alice >>,

L’odore si divideva in due scie, seguimmo prima quella più forte, sembrava fossero in quattro e che avessero inseguito qualcosa o qualcuno nella foresta, annusando meglio, coperto da quel tanfo c’era l’odore di un vampiro, Laurent.

Seguimmo tutti la scia e ci trovammo davanti ad una chiazza di erba e tronchi bruciati, l’avevano ucciso, come c’erano riusciti?

In quell’istante sollievo misto a senso di frustrazione nacquero in me, forse erano riusciti a non far portare via il corpo di Bella, ma la frustrazione nasceva dal fatto che non avevo avuto la mia vendetta.

Senza parlare tornai indietro, per cercare il suo corpo o una traccia che avrebbe potuto riportarmi a lei.

Tornai nella radura e tutti mi seguirono, l’odore di Bella era mescolato con quello di un Licantropo, diverso da quelli che avevano ucciso Laurent, andavano in una direzione opposta nel bosco, erano solo loro due, gli altri non gli avevano seguiti.

Seguì quella scia fino a capire che, dopo vari cambiamenti di percorso, si erano diretti verso casa nostra.

Corsi in quella direzione.

Dall’odore sentivo che un licantropo era in casa, sul nostro territorio, ma dov’era Bella? Non sentivo bene il suo profumo, solo una lieve traccia, mista a un altro profumo sconosciuto e al tanfo di quel cane.

Salimmo velocemente tutti quanti le scale, fino a trovarci davanti alla porta della stanza di Edward, la spalancai con decisione e quello che vidi, non so se mi sconcertò o mi procurò sollievo.

C’era un lupo gigantesco chinato sul corpo della nostra Bella, ci ringhiava contro, e alternava il suo sguardo tra noi e Bella molto velocemente, era un licantropo nemico naturale dei vampiri, stava forse per aggredirla?

Ci guardò con aria minacciosa, e non capì se stesse proteggendo Bella da noi o se la sua intenzione fosse di aggredirla.

Quando il suo sguardo si posò nuovamente su Bella, Emmet e Jasper, gli saltarono addosso bloccandolo sul pavimento, si dimenava con tutte le sue forze ed era davvero molto forte, Rosalie andò in loro aiuto, e lo fermarono definitivamente, mentre Carlisle disse:

 << Jazz, Emm, Rose non fategli del male >>.

 Io ero rimasta impietrita ancora davanti alla porta, mentre guardavo, distesa sul divano, la mia dolce amica e sorella Bella, avere le ultime convulsioni che avrebbero completato la sua trasformazione, facendola diventare per sempre una di NOI.

 

SPOILER

“Non un movimento, non un gesto o un cenno per dirmi che mi sbagliavo, niente, forse avevo ragione, per ciò che ero diventata la nostra amicizia, si era rotta, ora eravamo nemici ” .

 

GRAZIE PER CHI HA RECENSITO… GRAZIE ANCHE DI CUORE ALLE PERSONE CHE MI AGGIUNGONO TRA I SEGUITI E I PREFERITI, PERò C’è UNA NOTA NEGATIVA IN TUTTO QUESTO, COME MAI LE PERSONE CHE MI SEGUONO AUMENTANO E I COMMENTI DIMINUISCONO??

ANCHE VOI CHE LEGGETE NELL’ANONIMATO RECENSITE…

 

LUISINA: non ti preoccupare ti perdono, sono felice invece che continui a seguire la mia fan fiction e che ti preoccupi sempre di commentare…grazie

STEZIETTA W: commento particolare il tuo… J spero sia un’apprezzamento…

ARANEL_FAIR: Edward??? Sarà una sorpresa, ma di certo non avrà vita facile…

LUIGIA: Gina tesoro grazieeeee, tu si che sei un’amica e grande fan, mi lasci commenti ovunque, su face book, twilight italia…grazie e sono contenta che ti piaccia.

MARPY: Povero Jake è sempre lui che si sacrifica per la felicità di Bella…infatti ne farà ancora tante per lei..

ANDRY91: Ebbene si, più avanti ci sarà da divertirsi…spero di riuscir a mettere bene le mie idee per iscritto.

 

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Capitolo 9
*** capitolo 9 ***


RAGAZZE BUONGIORNOOOO!!! ED ECCO A VOI UN ALTRO CAPITOLO DELLA MIA FF… LA BELLA UMANA E SCOMPARSA PER SEMPRE, LASCIANDO AL SUO POSTO UNA BELLISSIMA VAMPIRA, COSA FARà ORA IL NOSTRO JAKE???

RINGRAZIO TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO METTENDOMI TRA LE FF SEGUITE E PREFERITE, MA RINGRAZIO ANCHE TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO NELL’ANONIMATO…. COME SEMRE SE VOLETE FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE, PER ME SAREBBE DAVVERO BELLO SAPERE COSA NE PENSATE E MI DAREBBE LA CARICA GIUSTA PER CNTINUARE…

BUONA LETTURA…

 

AMICI O NEMICI??

 

POV BELLA

 

Davanti ai miei occhi, ferma e immobile come una statua c’era Alice, mi fissava come se avesse visto un fantasma, dietro di lei Carlisle ed Esme avevano lo stesso sguardo.

Più li guardavo e più mi rendevo conto di come i miei occhi umani mi avessero ingannato.

I loro volti erano sublimi, non esistevano parole nella mia testa per definire tanta bellezza e perfezione.

La mia vista era notevolmente migliorata, vedevo ogni minima particella di polvere che vorticava nell’aria come in una danza.

Continuavano a fissarmi con quell’aria sorpresa… ma perché? Alice sicuramente aveva avuto una visione su tutto ciò che mi era accaduto nei giorni scorsi, altrimenti non sarebbero tornati.

Un sottile lamento mi distrasse.

Mi girai nella direzione dalla quale provenì quel suono, e quello che vidi mi fece infuriare.

Un enorme lupo dal pelo rossiccio era schiacciato dal peso di Emmett,con  Jasper e Rose che lo bloccavano impedendogli ogni movimento.

Il suo sguardo sembrava triste e rassegnato e i suoi occhi mi ricordavano tremendamente Jacob.

Accorsi subito in suo aiuto.

 << Lasciatelo!! >>  dissi fiondandomi su di loro, cercai di spostare Emmett dalla sua posizione e, con mia grande sorpresa e senza il minimo sforzo, riuscii a  far volare Emmett letteralmente fuori dalla finestra.

Il suo volo terminò con un sonoro tonfo contro una parete di roccia, ma non prima d’aver spezzo tre grandi alberi.

In quel momento, sia Rosalie che Jasper scattarono in piedi, lasciando libero Jacob che si alzò lentamente guardando verso la finestra.

Io fissavo le mie mani incredula per ciò che avevo fatto e, con quanta facilità l’avevo fatto.

Rivolsi uno sguardo veloce verso la finestra e poi mi voltai per guardare Alice e gli altri in viso.

Mi accorsi che Jasper aveva assunto una posizione di difesa coprendo quasi del tutto la sua compagna.

<< Perdonatemi, non era mia intenzione >> dissi tutto a un fiato.

Portai una mano alla bocca ma cos’era successo alla mia voce? Era troppo squillante, anche se molto dolce, sembrava quasi che cantassi.

In quel momento Carlisle fece un passo in avanti verso di me e si affiancò a Jasper.

<< All’inizio ti sembrerà fastidiosa ma ci farai presto l’abitudine >> spiegò forse capendo il mio gesto.

In quell’istante arrivò Emmett con un’espressione quasi mortificata.

 << Sorellina non è giusto mi hai colto alla sprovvista… >> e poi, cambiando completamente espressione e con un sorriso sulle labbra continuò dicendo:

 << …pretendo la rivincita >> il solito burlone, il tempo non l’aveva cambiato  affatto, sempre pronto a dimostrare la sua forza.

Posai di nuovo il mio sguardo su Alice, non aveva ancora detto niente.

<< Alice? >> La chiamai, e si ridestò come da un sogno.

Senza fiatare scansò Jasper che le impediva il passaggio e mi buttò le braccia al collo, per stringermi in un forte abbraccio.

<< Oh Bella, non immagini come sia felice che tu non sia morta >> disse con un tono di sollievo.

<< Morta?? >> Non capivo cosa volesse dire, perché? Mi credeva morta?

Lei fraintendendo il tono della mia domanda disse.

<< Beh sì, in un certo senso tu sei morta, forse era meglio se avessi detto di essere felice che tu non sia scomparsa… per sempre >>.

<< Alice veramente, non capisco cosa intendi >> mi staccai da lei guardandola incuriosita.

<< Bella ho visto il tuo incontro con Laurent e dopo qualche istante tutto è diventato nero...  >> sul suo viso comparve un’espressione di dolore.

 << …E il tuo futuro è svanito >>.

<< Mi vuoi dire che siete venuti qua credendomi morta? Ma come è possibile? Non hai visto la mia trasformazione? >> Replicai.

<< No Bella…non ho visto niente. Perdonaci eravamo troppo lontani da Forks e non siamo riusciti a intervenire in tempo. Ma spiegami cosa è successo? >> Mi chiese incuriosita.

In quel momento intervenne Carlisle:

 << Alice, forse è meglio che prima Bella sazi la sua sete >>.

Solo in quel momento mi accorsi della mia gola secca e che bruciava, presi un bel respiro e un odore mi solleticò la gola, ma poi quello stesso odore mi fece arricciare il naso.

Mi girai verso Jacob.

 << Jake, avevi ragione, il tuo sangue non mi attira >> e lui scoprì i denti come se stesse ridendo, ma i suoi occhi erano ancora tristi.

In quel momento intervenne Rosalie.

 << Come potrebbe attirarti il suo sangue? Quel cane puzza >>.

La fissai in malo modo e Jacob le ringhiò contro, Emmett rispose al suo ringhio, ma io non volevo che nessuno si facesse male e con una mano rivolta verso Jacob e l’altra rivolta verso Emmett li ammonì.

<< Bella ma come fai? >> Questa volta fu Jasper a parlare.

<< A far cosa?? >> Non capivo la sua domanda

<< A essere così…diciamo calma. Quando Carlisle ha parlato della tua sete, ho sentito crescere in te il desiderio di placarla, ma poi hai scherzato con questo licantropo e ti sei calmata. Adesso dovresti solo avere il desiderio di…sangue, e invece niente, non capisco >>.

Ora che ricordavo Jacob durante la trasformazione mi aveva detto una cosa simile, ma io pur avendo la gola in fiamme per la sete che provavo, ora che me lo avevano nuovamente ricordato, non sentivo l’urgenza di placarla.

<< Sinceramente Jasper, non sento l’urgenza di placarla. >> E in quel momento altre parole di Jacob tornarono nella mia mente “ troppi umani indifesi che avresti potuto uccidere ” << ..e poi ho paura, non voglio uscire da questa casa per andare a caccia >>.

Questa volta fu il turno di Esme:

 << Mia cara, paura di cosa? >> La sua dolce voce era melodiosa, più di quanto ricordassi.

<< Paura di scorgere il profumo di qualche umano e di ucciderlo >> risposi secca.

<< Bella noi ti aiuteremo >> mi disse Carlisle con tono sincero.

<< Mi dispiace, per ora non cambio idea >> ero decisa e non mi avrebbero costretta.

<< Va bene Bella, risolveremo in un’altra maniera, non puoi non nutrirti >> rispose alla mia cocciutaggine, poi si girò verso Emmett:

  << Vai a caccia, e porta a Bella qualche preda >>.

<< Vedrai che prelibatezze ti porterò >> e dopo un occhiolino e un sorriso malizioso, Emmett scomparve trascinando con se Jasper.

Alice mi prese per mano cercando di trascinarmi fuori dalla stanza e disse:

 << Andiamo giù in salone ci devi raccontare tutto >>.

La bloccai e mi girai verso Jacob.

 << Per favore Jake potresti assumere di nuovo le sembianze umane? >>.

Con il suo testone da lupo fece cenno di no.

<< Perché? >> Di tutta risposta, guardò verso gli altri.

Capivo come si sentiva, era nella tana del nemico, circondato da esso. Ed io ero una di loro.

<< Per favore lasciatemi sola con Jacob >> Sentì che alle mie spalle tutti scomparvero chiudendosi la porta.

<< Ora per favore Jake potresti tornare umano? >>.

Ancora una volta con il suo gran testone fece cenno di no. Mi stava irritando, ma anch’io ero il suo nemico, non si fidava neanche di me? Questo pensiero mi rattristì.

Jacob che forse capì la smorfia di dolore comparsa sul mio viso, prese con i denti qualcosa e me la posò tra le mani.

Erano pantaloni?! Capì cosa voleva dirmi, non poteva trasformarsi davanti a me perché sarebbe stato nudo.

Posai i pantaloni sul pavimento e mi voltai.

 << Giuro che non guardo >> dissi con un sorriso.

Avevo il nemico alle spalle ma ero tranquillissima, mi fidavo di lui.

Sentì l’aria nella stanza muoversi impercettibilmente e poi la sua voce.

 << Puoi girarti ora Bella >>.

Era triste il suo tono me lo confermava, ecco perché avevo deciso di parlargli.

I suoi occhi erano bassi non mi guardava in viso.

<< Jake guardami, per favore >>, ma il suo sguardo continuava a fissare il pavimento, decisi di parlargli lo stesso.

<< Jacob Black, ti ringrazio per avermi salvata dalla morte. Hai litigato con il tuo branco, lottato contro la tua natura, il tutto per vegliare sulla mia trasformazione, su di me. Ti sei dimostrato ancora una volta un vero amico, ti sei nuovamente auto inflitto del dolore per me >>.

Feci una pausa, ma lui continuava a non guardarmi e a non parlare, quindi fui io a riprendere il discorso.

<< Jake ti voglio bene e sempre te ne vorrò, ma se tu ora ti sei pentito di quello che hai fatto e mi consideri un mostro e un tuo nemico ti capisco. Non ti costringerò a starmi vicino >>.

Non un movimento, non un gesto o un cenno per dirmi che mi sbagliavo, niente, forse avevo ragione, per ciò che ero diventata la nostra amicizia, si era rotta, ora eravamo nemici.

Mi girai e afferrai la maniglia per andarmene.

Una tristezza immensa s’impossesso di me, avevo perso un altro pezzo della mia vita, gli occhi mi pungevano, ma le lacrime nel mio nuovo stato di vampira non esistevano.

Sottovoce prima di aprire la porta dissi ancora:

 << Ti voglio tanto bene Jake >>.

Feci per andarmene ma lui parlò.

<< Bella non andare via. E’ vero tu ed io ora siamo nemici naturali, ma se io ti avessi considerata tale ora io e te non saremmo stati qui a parlare. Il lupo che è in me brama per ucciderti, ma io no, non ho potuto e voluto farlo nella radura e non voglio farlo ora. Non potevo ucciderti, perché altrimenti…altrimenti ti avrei persa per sempre. Il problema adesso e che non so cosa succederà, i tuoi simili sono tornati e chi meglio di loro può aiutarti? Non so se sono capace di tenere sotto controllo il tuo istinto e non vorrei farti del male per proteggere qualche umano. Quindi Bella non so che fare, come comportarmi e soprattutto se rimanere >>.

Aveva fatto tutto il suo discorso senza alzare lo sguardo, non voleva guardare il mostro in cui mi ero trasformata.

<< Jake, per me rimarrai sempre il mio migliore amico, tu fai quello che ti senti di fare, non voglio farti soffrire più di quanto io abbia già fatto. Qualunque sia la tua decisione io l’accetterò. Se ora mi dirai che preferisci starmi lontano, ok mi farò da parte, ma se un giorno cambierai idea io, sarò qui ad aspettarti, per te sarò sempre Bella la tua migliore amica, anche se un po’ più pallida, fredda e… resistente >>.

Lui m’interruppe, alzando la testa e fissandomi negli occhi mi rispose sorridendo:

<< hai dimenticato gli occhi da paura >>.

Non l’aveva detto per offendermi, era il suo modo per dirmi che mi accettava anche da vampira.

Ma la sua battuta mi aveva incuriosita, così  mi specchiai nell’enorme vetrata.

<< Oh mio Dio! I miei occhi! >>

<< Dai Bella altrimenti che protagonista da film horror saresti? >> Il solito Jacob.

La sua battuta mi fece sorridere nuovamente distraendomi dallo shock appena subito.

<< Bella, raggiungi il resto dei succhiasan…ops…volevo dire dei Cullen e racconta cos’ è successo, io starò fuori >>.

<< Jake puoi venire anche tu >> non gli avrebbero fatto del male.

<< Bella preferisco aspettare fuori, con te riesco a controllarmi, ma con loro non so...e poi quella bionda mi fa saltare i nervi per non parlare della puzza che c’è in questa casa. Ho bisogno di aria pulita per rinfrescarmi le narici. >>

E dopo aver detto questo con un salto, uscì dalla finestra. 

 

 

Spoiler

“ Davanti ai miei occhi comparve quel viso e quel corpo perfetto, tutti i ricordi da umana mi colpirono come uno schiaffo in pieno viso, occupando la mia mente più nitidi che mai, sentivo una voragine squarciarmi il petto, il suo sguardo era incredulo, i miei ricordi umani però non rendevano giustizia a quel viso perfetto,  lo fissai negli occhi per un lungo istante e poi scappai uscendo dalla cucina, senza neanche prestare attenzione a ciò che Alice mi stava dicendo ”.

 

E ADESSO LA RISPOSTA ALLE VOSTRE RECINSIONI CHE DIMINUISCONO OGNI GIORNO :’-(

STEZIETTA W: lo so…lo scorso capitolo era particolarmente corto…ma in compenso ogni giorno posto i nuovi capitoli, almeno fino a quando potrò… sono felice che tu apprezzi la mia storia…grazie per il commento.

LUIGIA:  gina, gina… se non lasciassi con il fiato sospeso non riuscirei a far impazzire chi legge la mia storia e far diventare impaziente di leggere il prox capitolo… alla fine del capitolo voglio che chi legge deve dirsi: E ora che succede? Non vedo l’ora che arrivi domani… ;-P

CRAZYANGEL84: Edward Edward…io sono una tipa vendicativa, quindi ho riversato la mia vendetta su di lui…

LUISA98: il tuo commento mi ha commosso…sapere che sono il tuo primo pensiero tra tutte le altre fan fiction che ci sono qui su efp, mi fa sperare che stia scrivendo bene la mia….grazie di cuore…

ANDRY91: Edward non è con la sua famiglia per come avrai capito da questo capitolo…al momento della visione di Alice, lui si trovava in India e ci impiega più tempo per arrivare. Grazie per il tuo appoggio morale…

BIGIA: mi avevi lasciato il tuo commento per il capitolo 8 nel primo capitolo, meno male che l’ho letto altrimenti non ti avrei risp. Cmq si sono arrivati e vedrai che quando il solitario tornerà altri andranno…

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Capitolo 10
*** CAPITOLO 10 ***


RAGAZZE COME SONO FELICE….LE PERSONE CHE LEGGONO LA MIA STORIA AUMENTANO OGNI GIORNO E PER IL CAPITOLO 9 HO AVUTO BEN NOVE RECENSIONI…GRAZIE DI CUORE PER TUTTE COLORO CHE MI HANNO INCORAGGIATO SIETE FANTASTICHE….

CAPITOLO 10… BUONA LETTURA…

 

 

NUOVO ARRIVO

 

POV BELLA

 

Scesi le scale molto velocemente, era sorprendente di come le mie capacità fossero incrementate.

In un istante mi ritrovai in salotto.

Tutto era al proprio posto, sembrava che non fossero mai partiti.

Esme era seduta sul divano bianco e Carlisle seduto affianco a lei le cingeva le spalle con un braccio, entrambi avevano uno sguardo sereno mentre mi guardavano.

Rosalie seduta sulla poltrona faceva zapping in Tv e non mi guardò con aria indifferente.

Alice vedendomi immobile ai piedi delle scale venne verso di me e mi portò vicino al divano facendomi sedere tra di loro.

Esme e Carlisle mi sorrisero e Alice attirando la mia attenzione disse con voce squillante:

<< Ora ci devi raccontare tutto dall’inizio >>.

Cercai di iniziare a raccontare dalla radura, ma facevo fatica a ricordare, sembrava che vedessi i miei ricordi da umana attraverso un vetro appannato.

Alice capì la mia difficoltà e mi spiegò che la memoria umana a volte poteva svanire com’era successo a lei o, se rimaneva qualche ricordo, era per lo più sfocato, ma se ci s’impegna a ricordare non tutto era perduto.

Mi aiutò lei, parlandomi della sua visione e così ricordai meglio l’accaduto.

Ovviamente dissi solo che mi ero data alle escursioni e non il vero motivo, cioè che cercavo di far scaturire nella mia mente le allucinazioni della voce di Edward, non volevo che mi prendessero per pazza.

Raccontai di Laurent, di Victoria e di come l’intervento dei licantropi mi avesse salvato da morte certa.

Dissi che i licantropi avevano ucciso Laurent e che Jacob aveva litigato con il branco per salvare me, portarmi lontana da loro, visto che volevano uccidermi prima che la trasformazione fosse completa.

In seguito parlai dei tre giorni di dolore, provocato dalle fiamme sconvolgenti che mi bruciavano dentro.

Fu Alice la prima ad intervenire.

<< Quindi, hai detto che i licantropi ti hanno salvata, che sono stati loro ad uccidere Laurent e che quel giovane licantropo ha vegliato su di te nei giorni della trasformazione >> non era una domanda, ma più che altro una conferma di quello che avevo appena detto.

<< Esatto >> risposi.

<< Ho capito, i miei buchi nelle visioni sono provocati da loro, quindi tutto ciò che riguarda i licantropi, non posso prevederlo, ecco perché ho pensato che fossi morta >> concluse Alice.

<< Potrebbe essere una loro difesa naturale, oppure… >> ma le congetture di Carlisle furono interrotte dalle imprecazioni di Jasper contro Emmet e da un ruggito di animale.

Jasper comparve in salotto con un cervo vivo in spalla, mentre Emmet aveva tra le braccia…cosa? Un Puma?

La mia sorpresa mi si dipinse in viso.

<< Gli avevo detto che era esagerato, ma lui ha detto “ gli ho promesso una prelibatezza ” >> concluse Jasper imitando la voce di Emmett.

Feci un bel respiro per sentire l’odore degli animali che mi avevano portato, decisamente quello del puma era il migliore, e mi infuocò la gola, solo ora mi rendevo conto di quanta sete avessi.

Jasper che percepì il mio cambio di emozioni, posò a terra il cervo e con un gesto fulmineo gli spezzò l’osso del collo portandolo subito a me.

Senza pensarci troppo affondai i miei denti all’altezza del collo della mia preda, era così semplice riuscire a tagliare lo strato della pelliccia e della carne del cervo, era come affondare i denti nel burro.

Bevvi senza pensare ad altro, mi sembrava un gesto così naturale quello che stavo facendo.

Avevo finito con la prima preda, ma non mi sentivo ancora sazia, alzai lo sguardo verso Emmett, e lui con un sorriso mi chiese:

 << Pronta sorellina? >>

Capì cosa intendeva solo quando lo vidi allentare la presa sul puma e lasciarlo libero per casa.

Ma cosa aveva in mente quel pazzo?

Il puma non sembrava impaurito e continuava a ringhiarmi contro, avevo bisogno di spegnere le fiamme nella mia gola e il profumo del puma era molto invitante, ma non sapevo cosa fare, ogni volta che mi avvicinavo cercava di colpirmi con i suoi artigli, sapevo che nel mio nuovo corpo ero più forte e che la mia pelle non doveva temere i suoi artigli, così gli saltai addosso e iniziammo a rotolare a terra sembrava quasi che ci stessimo abbracciando.

<< Sei il solito Emmet, dopo chi ripulirà il macello? >> Lo sgridò Rosalie, ma lui rispose solo con una fragorosa risata.

Intanto il puma capì di essere in pericolo e si liberò dalla mia presa per cercare una via di uscita dalla casa.

Iniziò a correre per tutta la casa, mi stavo divertendo troppo ci giocavo come fosse un cucciolo di cane, ogni volta che lui tentava di intraprendere una via di fuga io gli sbarravo la strada, la velocità in cui mi muovevo senza inciampare in niente era sbalorditiva, poi però mi stancai di quel giochetto, la sete reclamava di essere placata, saltai in groppa al puma e i miei denti affilati puntarono alla sua gola, cercò di liberarsi ma ormai la mia presa era salda e non mi staccai da lui fino a che il puma perse le sue forze e si accasciò a terra.

La mia sete era stata saziata, il sangue dei due animali lo sentivo circolare nelle vene facendomi sentire più forte e  un senso di calore mi pervase.

Mi alzai e mi guardai intorno, nella stanza sembrava fosse passato un tornado. Guardai Esme dispiaciuta, mi si avvicinò dicendo:

 << Non è colpa tua >> e guardò con sguardo di rimprovero Emmett che raccoglieva i corpi dei due animali ormai senza vita, senza smettere di ridere.

Carlisle mi spiegò che più mi nutrivo di animali, prima i miei occhi avrebbero perso il colore rosso cremisi spaventoso che avevano ora.

Il giorno seguente andò solo Jasper a caccia per me e ritorno con solo due grossi cervi, di certo il loro odore e il loro sapore non era come quello del puma ma andava bene lo stesso.

Nonostante mi fossi nutrita per due giorni di seguito, non mi sentivo del tutto sazia, però non volevo essere un peso per loro, e di certo loro non potevano essere a mia disposizione, così con timore chiesi ad Emmett e Jasper di accompagnarmi a caccia, loro erano abbastanza forti da potermi fermare in caso avessi incontrato la scia di qualche umano.

<< Emmett, Jasper, potrei chiedervi un favore? >>

<< Bella, cosa ti turba? Chiedi pure >> mi rispose Jasper che ovviamente aveva percepito il mio timore e aveva rimediato avvolgendomi con un’ondata di tranquillità.

<< E che avrei ancora sete, e vorrei provare a cacciare da sola, vorreste venire con  me? >>

<< Bella, ma sei senza fondo? Vuoi essere la prima vampira al mondo che ingrassa? >> ovviamente Emmett mi prese in giro, ma mi sarei vendicata.

<< Bella è normale che tu abbia ancora sete, sei una neonata non ti preoccupare, andiamo >> e Jasper si avviò verso la porta.

<< Alice, non è che vorresti venire anche tu? >>

<< No Bella, rimango qui per sistemare delle cose, ma non ti preoccupare ho già visto che andrà tutto bene >> sembrava che mi nascondesse qualcosa.

Ci inoltrammo nella foresta, dopo qualche miglia Jasper ed Emmett si fermarono e io feci altrettanto.

<< Bella, concentrati cosa senti? >> mi chiese Jasper.

Chiusi gli occhi e mi concentrai sull’udito, sentivo ogni piccolo spostamento vicino e lontano, sentivo un ruscello lontano e molti battiti di cuore, quel suono fece riardere la mia gola.

<< Sento un ruscello, e un branco credo di cervi o di alci >>, presi un bel respiro e sentì anche il loro odore, quel profumo mi fece sentire il sapore del veleno in bocca.

<< Adesso lasciati andare e segui l’istinto >>, seguì gli ordini di Jasper e divenni il temibile predatore, i miei muscoli erano tutti contratti e tesi pronti a scattare, e preso un altro bel respiro mi lanciai a tutta velocità sulla caccia.

Erano alci, e nessun membro del branco si accorse del nostro attacco, abbattei due grandi alci in pochi secondi e mi nutrì di loro con altrettanta velocità.

Ora il mio corpo si sentiva sazio, ed io ero soddisfatta di come era stato facile scovare il branco e di come mi era risultato semplice cacciare da sola.

<<  Grazie Jazz, Grazie Em >>,

<< Torniamo a casa >> a Jasper non piaceva stare lontano dalla sua Alice.

<< Ehi sorellina, a chi arriva prima? >> adoravo quando Emmett mi chiamava così, ma in realtà ora non mi sentivo parte della famiglia, mesi fa sognavo di unirmi a loro tramite il legame che avevo con Edward, ma ora..pensare a quel nome mi fece soffrire e non volevo che Jasper se ne accorgesse, quindi accettai la sfida di Emmett, ma senza neanche dare il via lui scattò nella sua corsa, in un istante mi aveva distanziato di molto, ma sentivo dentro di me scorrere tanta energia, così mi fiondai nella corsa e in pochi istanti fui al suo fianco; non voleva assolutamente essere battuto e iniziò a lanciarmi addosso tronchi di alberi che sradicava o spezzava, mentre scansavo l’ennesimo tronco che mi stava lanciando, decisi che gli avrei dato una lezione, così mi piegai leggermente sulle gambe e con uno slancio saltai fino ad atterrare a pochi metri da Jacob nel giardino dei Cullen.

<< Ehi hai barato >> si lamentò Emmett pochi secondi dopo quando mi raggiunse.

<< Io avrei barato? E allora tu che per poco non sradicavi mezza foresta per lanciarmela contro? >>

Alice ci raggiunse fuori in giardino e si affiancò a Jasper che arrivò in quel momento.

<< Come è andata la caccia? >> mi chiese in tono curioso, come se non lo sapesse.

<< Bene Alice, ho scoperto di riuscire a correre senza inciampare >> le risposi sorridendo.

<< E soprattutto senza sbattere contro qualche albero >> mi canzonò Emmett.

Sentì un latrato venire dalle mie spalle, mi girai e vidi Jacob sottoforma di enorme lupo rossiccio, che aveva scoperto i denti non in maniera minacciosa e la sua lingua era a penzoloni lateralmente, riconobbi il suo sorriso, però in versione lupesca.

<< Ridi di me? >> e senza pensarci gli saltai in groppa sotto lo sguardo sbalordito di tutta la famiglia che ormai era uscita in giardino.

Jacob si dimenava come un toro impazzito, ma io non mollavo la presa, fino a quando però non si rotolò a terra con me sopra e io fui costretta ad allentare la presa, rimasi a terra a ridere mentre Jacob mi leccò la faccia.

<< Ma che schifo Jake >> e lui in tutta risposta iniziò a leccare l’erba…

Jacob si rifiutava ancora di entrare e per tutto il tempo rimase fuori alla casa nella sua forma di lupo, aveva detto che lo faceva per rimanere in contatto con il branco, visto che quando erano trasformati si potevano leggere nel pensiero.

Era strano non aver il bisogno di dormire, ma sia di giorno che di notte non mi lasciavano mai da sola.

Quella notte eravamo tutti seduti in salotto tranne Emmett, non sapevo dove fosse,  volevo sapere se mi stavano ancora cercando.

Mi avevano spiegato che mio padre continuava a cercarmi anche di notte da solo nel bosco a volte, ma Emmett e Jasper lo sorvegliavano sempre soprattutto dopo che Jacob mi aveva detto che il suo branco aveva avvistato Victoria nei dintorni.

Soffrivo per Charlie, mi mancava e mi dispiaceva provocargli tutte queste sofferenze,  non meritava tutto questo; iniziarono a discutere  sulla possibilità di inscenare il mio funerale o di altre soluzioni, ma io non ero pronta per tutto questo, non ero pronta per questa vita, è vero l’avevo desiderata, ma non è così che l’immaginavo, avrei voluto avere la possibilità di dire addio alla mia famiglia, ai miei amici, e quell’addio non mi sarebbe pesato perché ciò che desideravo di più era passare l’eternità in compagnia di Edward, ma lui non era qui, io non volevo sapere dove fosse e con chi fosse e avevo cercavo di non pensare a lui, ma sapevo che prima o poi avrei fatto i conti con questa sofferenza, se una cosa non era cambiata durante la trasformazione era l’amore che provavo nei suoi confronti e soprattutto la sofferenza del suo abbandono.

<< Bella, cosa ti succede? >> nuovamente Jasper cercò di intervenire sul mio stato d’animo, ma non volevo tranquillizzarmi, avevo bisogno di sfogarmi.

<< Scusatemi, ho bisogno di uscire vado a caccia, viene Jacob con me >> non volevo nessuno di loro al mio fianco, non volevo che i ricordi di Edward si facessero più nitidi nella mia mente non volevo ritornare nell’oblio della sofferenza e corsi fuori.

Con un solo sguardo Jacob capì il mio stato d’animo e venne al mio fianco e iniziammo a correre nella foresta.

Mi lasciai subito in balia dei miei sensi, lanciandomi a capofitto nella caccia, ma l’odore che scovai non era quello di un branco di cervi , ma di un umano.

Corsi nella direzione da cui proveniva quel dolce profumo, la gola riarse e il veleno mi inondò la bocca, era una sensazione talmente forte che la sentivo come un dolore fisico e quell’odore era come se mi promettesse di rimediare a questa sofferenza.

Sentivo quel dolce nettare avvicinarsi sempre di più presto sarebbe stato mio, i miei occhi misero a fuoco l’uomo ancora lontano che emanava quel dolce profumo,  la notte non ostacolava la mia vista, faceva solo acquisire colori diversi a ciò che mi circondava, così quando vidi bene chi era la preda che avevo puntato mi bloccai di colpo, i miei muscoli si arrestarono e smisi di respirare.

Il lupo rossiccio mi si parò davanti ringhiando, voleva bloccarmi << Jacob è Charlie, stavo dando la caccia a  Charlie >> mi portai le mani al viso e corsi molto più velocemente verso la casa dei Cullen, trattenevo ancora il respiro per paura che l’odore di Charlie potesse raggiungermi.

Entrai in casa e mi gettai tra le braccia di Alice singhiozzando.

<< Bella cosa è successo? >> mi chiese Alice preoccupata, lei non aveva previsto perché Jacob era con me, ma io non riuscivo a parlare, l’unica cosa che mi passava nei miei pensieri era il viso sconvolto e stanco di Charlie che mi cercava nel bosco.

In quel momento in casa entrò Emmett << Voi non  crederete mai a cosa è successo >> era euforico, << stavo vegliando su Charlie che è ancora in giro nel bosco a cercare Bella, quando vedo e sento Bella venire verso Charlie, aveva fiutato il suo odore, e puntava su di lui. Non c’è stato bisogno di intervenire, perché quando è riuscita a mettere a fuoco chi era la persona a cui dava la caccia, si è bloccata e si è fatta sorpassare dal cane che le ringhiava contro, ha detto  Jacob è Charlie, stavo dando la caccia a Charlie ” ed è scappata via >>

Aveva raccontato tutto ad un fiato, e quasi ridendo, mi fece scattare i nervi e gli urlai contro << CHE COSA AVREI DOVUTO FARE, UCCIDERE CHARLIE? >>

Fu Carlisle ad intervenire << Bella calmati, quello che Emmett voleva dire e che hai fatto una cosa fuori dal comune per una vampira neonata >> non capivo << Bella tu non dovresti essere in grado di fermarti durante la caccia e di scappare via, il tuo istinto avrebbe dovuto prevalere, e tu non saresti riuscita a controllarti. Anche noi dopo decenni e secoli di esperienza cerchiamo di stare attenti a dove cacciamo e che non ci siano umani in giro, perché quando ci abbandoniamo ai sensi è difficile fermarsi, invece tu quando hai visto che l’umano a cui stavi dando la caccia era tuo padre, ti sei fermata >>.

<< Ho smesso di respirare >> dissi tranquillamente.

<< Lo dice come se fosse una cosa normale >> disse Emmett.

Mentre discutevamo di questo, sentì la corsa di qualcuno che si avvicinava alla casa.

Chi poteva essere? Nessuno sapeva che i Cullen erano tornati solo Jacob e il suo branco.

Poi riconobbi che il tipo di corsa; apparteneva ad un vampiro.

Il suo odore mi ricordava qualcosa, un profumo che avevo già sentito da umana, grazie al mio olfatto da vampira ora percepivo gli odori in maniera amplificata, distinguendo odori che prima non distinguevo.

Edward..

Sicuramente qualcuno l’aveva avvisato.

Non poteva essere, anche questo non l’avrei sopportato.

<< Bella, io l’ho chiamato giorni fa, quando pensavo che tu fossi morta >>mi disse Alice, sentendo anche lei la corsa del fratello.

<< Alice non posso >> e mentre dissi ciò la porta si spalancò.

Davanti ai miei occhi comparve quel viso e quel corpo perfetto, tutti i ricordi da umana mi colpirono come uno schiaffo in pieno viso, occupando la mia mente più nitidi che mai, sentivo una voragine squarciarmi il petto, il suo sguardo era incredulo, i miei ricordi umani però non rendevano giustizia a quel viso perfetto,  lo fissai negli occhi per un lungo istante e poi scappai uscendo dalla cucina, senza neanche prestare attenzione a ciò che Alice mi stava dicendo.

Mi ritrovai all’aria aperta senza preoccuparmi più delle mie paure, di ciò che era successo poco prima.

Adesso volevo solo scappare da quella situazione.

Jacob mi vide e scattò in piedi per seguirmi.

E insieme ci inoltrammo nella foresta.

 

MI RACCOMANDO RECENSITE…

 

 

RAGAZZE VI DEVO CHIEDERE  UN FAVORE, DUE GIORNI FA MI è VENUTA IN MENTE UN’ALTRA FF, HO SCRITTO SOLO IL PRIMO CAPITOLO è VORREI UNA VOSTRA OPINIONE, SE VI VA LEGGETE IL PRIMO CAPITOLO E DITEMI SE VALE LA PENA CHE IO CONTINUI A SCRIVERE GLI ALTRI CAPITOLI O MENO...NEL SENSO SE L’IDEA DI QUESTA STORIA VI PIACE O NO…

LA STORIA IN QUESTIONE SI CHIAMA :

LA TROVATELLA

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=400361&i=1

 

 

SPOILER

“ << Edward, mi dispiace non vedo niente, forse quel giovane licantropo è con lei >>, mi rispose Alice.

E senza aspettare altro, corsi fuori per seguire le tracce del suo dolce profumo… ”

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

LUIGIA: grazie tesoro…si Edward quando ha lasciato Bella mi ha fatto proprio incazzare, quindi questo è il mio modo di vendicarmi…

DINDY80: grazie mille per la tua stima fino a definirti una mia Fan, sono orgogliosa che i miei capitoli ti piacciano tanto, spero ti sia piaciuto anche questo… un favore però mantieni il segreto, non dire che la mia storia si trova anche qui, altrimenti poi tutti leggono qui e su FB non ho più commenti J

MARPY:  si Jake è il martire di tutta questa storia, ma ne subirà ancora tante…i tuoi dubbi sono più che fondati, Bella non è molto sconvolta di ritrovarsi vampira, perché lei conosceva l’esistenza dei vampiri e quando Laurent la morde sa cosa sta diventando, quando si risveglia come vampira cerca di non pensare ad Edward per non soffrire, invece per quanto riguarda Charlie, lui appartiene alla sua vita da umana di cui i ricordi sono molto sfocati, ma già in questo capitolo Charlie compare nella storia e lei ne rimane sconvolta…e poi più in là succederà altro…atendere per sapere…grazie per il tuo commento..per qualsiasi dubbio chiedi sempre..

STEZIETTA W: Edward è tornato si, ma Bella non l’ha fatto proprio a fette come hai potuto leggere..

PINKYADE: Si purtroppo renesmee non ci sarà…però ci saranno molte sorprese…grazie  per  la tua recensione..

ANDRY91: Visto?? Edward è tornato ma non ha avuto un caldo benvenuto..

RAKY CULLEN: grazie per esserti  fermata qualche secondo in più per lasciarmi un tuo commento…ti ringrazio per avermi incoraggiata con il tuo sostegno…spero di non deluderti…

LUISA98: è vero Nessi non ci sarà, quindi Jake non potrà avere il suo imprinting…come hai potuto vedere Edward è tornato e Bella non ha avuto una bella reazione..

BIGIA: figurati non ti preoccupare… la risp alla tua domanda è arrivata con questo capitolo…edward è tornato Bella è andata via…il branco??? Lo scoprirai presto…

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Capitolo 11
*** CAPITOLO 11 ***


RAGA MI DISPIACE MA OGGI NON RIESCO PROPRIO A RISPONDERE ALLE VOSTRE RECENSIONI è TARDI E DEVO STUDIARE…CMQ GRAZIE DI TUTTO CUORE A VOI TUTTI CHE MI SOSTENETE, SIETE DEI GRANDI… SONO FELICE DI VEDERE CHE OGNI GIORNO LE PERSONE CHE MI SEGUONO O MI METTONO NEI PREFERITI AUMENTANO SEMPRE DI Più, E SONO FELICE ANCHE DELLE SEMPLICI VISITE CHE AUMENTANO…GRAZIE DAVVERO MILLE GRAZIE…A PROPOSITO CONTINUATE A LEGGERE L’ALTRA MIA FF “ LA TROVATELLA”…

ORA VI LASCIO AL CAPITOLO… BUONA LETTURA..

 

DOVE SEI BELLA?

 

POV EDWARD

 

Ero in aereo già da nove ore e per arrivare a destinazione ce ne volevano circa altre dieci.

Ero nervoso non riuscivo a stare fermo.

Non sapevo cosa fosse successo, Alice non mi rispondeva più al telefono, diverse, volte dal telefono dell’aereo, avevo provato a chiamare a casa di Bella, ma continuavo a non ricevere risposta.

L’hostess aveva scambiato la mia agitazione per paura di volare e si avvicinò.

<< Signore abbiamo delle compresse di tranquillante per i passeggeri che hanno paura di volare >>.

Questa sua offerta fece nascere sul mio viso un sorriso nervoso; se solo avesse saputo che, in caso d’incidente aero io sarei stato l’unico sopravvissuto, forse il tranquillante l’avrebbe preso lei.

La guardai negli occhi e rifiutai gentilmente la sua offerta.

Non capisco perché certa gente si ostina a non voler ammettere le proprie paure ” pensò, allontanandosi da me.

Finalmente il pilota cominciò a eseguire le manovre d’atterraggio.

Fui il primo a scendere dall’aereo, e appena toccai terra, partii verso Forks.

Ci avrei impiegato due giorni pieni, nonostante la mia elevata velocità.

Per tutto il tragitto non pensai ad altro che a lei, e a cosa mi aspettasse.

Arrivai a Forks in piena notte e decisi di dirigermi direttamente a casa sua.

Senza pensarci troppo con un balzo felino saltai per entrare dalla sua finestra, un gesto che avevo fatto tantissime volte, ma non vidi ciò che mi aspettavo.

Il suo letto era intatto e nulla nella casa mostrava la sua presenza.

Per un attimo sperai che fosse tornata dalla madre ma ogni mia speranza fu annullata dalla presenza dei suoi vestiti e soprattutto dal fatto che anche Charlie non c’era.

Perché la casa era vuota?

Nelle stanze il suo profumo era lieve.

La maggior parte era presente sui suoi vestiti, usati e lasciati sulla sedia a dondolo su cui, più volte, mi ero seduto durante le mie visite notturne.

Mi sembrava d’impazzire, non capivo più niente, sembrava che mancasse da giorni, cinque o forse sei.

Uscii dalla finestra da cui ero entrato, andai in strada per cercare qualche sua traccia, ma aveva piovuto tanto in questi giorni e il suo profumo all’aperto era quasi inesistente.

Aveva preso il suo pick-up per dirigersi non so dove, non sapevo neanche da dove cominciare a cercarla.

Poi un volantino attaccato al palo della luce attirò la mia attenzione.

Sopra c’era una foto di Bella e sotto di essa una scritta:

ISABELLA MARIE SWAN

RAGAZZA DI 18 ANNI SCOMPARSA

LA SUA MACCHINA E’ STATA TROVATA NEI PRESSI DEL BOSCO

Una freccia indicava un pallino rosso su una cartina disegnata sopra il volantino.

Io conoscevo quel punto, da lì io e Bella eravamo partiti per andare alla radura, il giorno che le svelai il mio vero aspetto alla luce del sole.

Come un fulmine mi diressi nel  punto indicato, la sua macchina non c’era più, forse il capo Swan l’aveva fatta portare via.

M’inoltrai nel bosco e mi diressi direttamente alla radura.

La pioggia aveva lavato via tutti gli odori, ma io riuscivo a percepire quella minuscola traccia che il profumo di Bella aveva lasciato, ero troppo sensibile al suo odore.

Il problema era che non capivo dove portava, cosa fosse successo e perché lei fosse venuta qua.

Non sapendo che altro fare, decisi di recarmi dalla mia famiglia, Alice mi doveva delle spiegazioni.

In pochi minuti mi trovai davanti a casa mia, dal suo interno udivo provenire le voci della mia famiglia, ma non erano soli…una voce femminile sconosciuta ma allo stesso tempo familiare disse << Alice, non posso >>.

Aprii velocemente la porta, giusto il tempo di vedere con i miei occhi l’inimmaginabile.

Tra loro, Bella, come l’avevo vista tantissime volte, solo nelle visioni di Alice.

Era pallida, i suoi occhi erano rossi, lei, lei…

Lei era una vampira!

Per un lunghissimo istante ci fissammo negli occhi, ma poi abbassò lo sguardo e scappò via come un fulmine.

<< Bella no, non and.. >>, Alice fece per seguirla, ma Carlisle la bloccò.

Non riuscii neanche ad aprir bocca che lei, era già fuggita passando dalla cucina.

Non respiravo più, nessun muscolo del mio corpo si muoveva, fissavo lo spazio vuoto che aveva lasciato dileguandosi dalla mia vista, oltre la porta.

Cosa le poteva essere successo? Chi l’aveva privata dalla sua anima? E perché era scappata così?

Avevo il vuoto nella mente e nel cuore, mi sembrava di sprofondare in un abisso.

Ero andato via da lei solo per farle vivere una vita normale, da umana, e adesso invece la ritrovavo trasformata in una di noi.

Si era trasformata, aveva sofferto, bruciata da quelle orribili fiamme che l’avevano portata a essere un abominio come me, anche se non potevo immaginare mai Bella come un mostro.

Io non le ero stato affianco in quei tre giorni di sofferenza.

Mi destai dal mio stato di shock e fissai la mia famiglia negli occhi, che a loro volta mi restituirono lo sguardo.

<< Chi è stato? >>, chiesi quasi ringhiando, come se i colpevoli fossero loro. Dalla mia voce si sentiva la rabbia furiosa che albergava in me.

Chiunque fosse stato il colpevole, l’avrei fatto a pezzi.

Arrivi tardi, fratello, non avrai la tua vendetta ” fu il pensiero di Emmet, e il mio sguardo infuocato si posò su di lui.

Poi Carlisle si avvicinò a me e, posandomi una mano sulla spalla, mi disse:

 << Calmati Edward >>

<< COME FACCIO A CALMARMI! >>, gli gridai contro, ma subito me ne pentii, non potevo prendermela con mio padre, lui che era stato sempre gentile e altruista con me e con tutti.

Intervenne Alice:

 << Edward ti racconterò tutto io >> .

Seguii tutto il racconto di Alice, mi parlò della sua visione.

 Quando vidi le immagini che ritraevano Bella tra le braccia di quel viscido vampiro, un ringhio acuto uscì dalle mie labbra.

Come osava pensare che non avrei indagato sulla morte di Bella? Quello che mi rattristii fu la smorfia di dolore di Bella quando le aveva detto:

Edward non avrà nessun indizio che riporti a me, sempre che gli interessi indagare… ”, lei mi aveva creduto quando quel pomeriggio nel bosco le avevo detto che non la amavo più, è questa ne fu la conferma.      

E poi il suo:

 Addio Edward ” mi aveva detto addio.

Successivamente, la visione di Alice si fece nera e mi spiegò che la colpa era dei licantropi, lei non poteva vedere niente che li riguardasse. Rimasi stupito della loro presenza, io e Carlisle eravamo ritornati a Forks qualche anno fa, perché pensavamo ormai estinto quel difetto genetico che i giovani Quiliute portavano con sé.

Mi spiegò ciò che Bella aveva appreso da Jacob e della lite che c’era stata nel suo branco per la decisione di prendersi cura di lei durante la sua trasformazione.

 Di questo gliene sarei stato grato per l’eternità.

Alice mi raccontò della sua prima caccia, della nostalgia che aveva per il padre e ciò che era successo pochi minuti prima del mio arrivo.

<< Grazie a tutti voi per esserle stati vicino >>,  dissi una volta finito il racconto di Alice.

<< Edward credo che tu debba andare a cercare Bella, per parlarle >>, mi disse Esme con voce piena d’amore.

<< Se è scappata da me, significa che non vuole vedermi, mi odierà >>.

<< Stupido di un fratello che non sei altro. Ti odierò io se non alzi immediatamente le chiappe da quel divano e non vai subito a cercare la mia sorellina! >>, mi minacciò mio fratello Emmett che, non vedendo nessun mio movimento continuò                   << …o preferisci che ti spedisca nella foresta con un sonoro calcio sul tuo fondoschiena? >>.

Aveva ragione non potevo lasciare Bella fuori nella foresta da sola, sapevo che alle prime luci dell’alba troppi umani ci si sarebbero addentrati, per cercare la figlia dispersa del capo della polizia.

<< Alice dov’è? >>, chiesi girandomi verso di lei, la vidi concentrarsi ma subito dopo portarsi le mani sulle tempie come se le fosse scoppiato un terribile mal di testa.

<< Edward, mi dispiace non vedo niente, forse quel giovane licantropo è con lei >>, mi rispose Alice.

E senza aspettare altro, corsi fuori per seguire le tracce del suo dolce profumo…

 

LA TROVATELLA

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=400361&i=1

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Capitolo 12
*** CAPITOLO12 ***


PRIMA DI TUTTO SCUSATE PER IL RITARDO, MA COME VI HO Già DETTO SONO IMPEGNATA CONLO STUDIO… SONO IN UNA CRISI INCREDIBILE, perché VORREI SCRIVERE I NUOVI CAPITOLI, MA SONO BLOCCATA PER LA MANCANZA DI TEMPO.. MENO MALE CHE HO Già TUTTO SCRITTO FINO AL CAPITOLO 15… MA ORA BANDO ALLE CIANCE…

WOW SONO CONTENTA DEL CONTINUO INCREMENTARE DEI MIEI FAN… MA SONO TRISTE perché I COMMENTI INVECE DI AUMENTARE COME I FAN DIMINUISCONO … MA INSOMMA SOLO 4 COMMENTI PER IL CAPITOLO PRECEDENTE??? DAI NON SIATE TIMIDE…

BUONA LETTURA…

 

PRESA DI POSIZIONE

 

POV JACOB

 

Era stata una serata pericolosa, Bella era triste e aveva deciso di sfogarsi con la caccia.

Avevamo corso un rischio enorme, io di attaccare Bella, e lei di uccidere suo padre.

Non potevo ancora crederci che lei fosse riuscita a fermarsi così, e a scappare quando aveva visto che l’umano cui dava la caccia era suo padre, che di notte, continuava le sue ricerche.

Ascoltai i commenti del bestione e del dottor vampiro, che spiegavano a Bella che ciò che era successo era innaturale per una vampira neonata, e questo lo sapevo anche io.

Mentre si perdevano nelle loro congetture, mi accorsi che qualcuno a una velocità sovraumana si avvicinava.

Era un altro vampiro.

Anche dentro la casa si accorsero del visitatore, perché calò il silenzio.

Poi sentì parlare la nana << Bella, io l’ho chiamato giorni fa, quando pensavo che tu fossi morta >>, e capì subito a chi si riferiva, era quel lurido parassita che aveva fatto soffrire la mia Bella.

Ora il quadretto si era concluso, la famiglia era al completo, come in tutte le favole, anche se questo, mi sembrava un racconto horror.

Adesso poteva svolgersi il finale, “ tutti vissero felici e contenti ”, ma io non ero compreso, ora, ero solo il terzo incomodo.

Ma Bella mi stupì.

<< Alice non posso >>, nello stesso instante in cui udii quelle parole. la porta si spalancò, seguirono lunghi secondi di silenzio e poi vidi Bella uscire di corsa dall’uscita posteriore.

Scattai in piedi e corsi al suo fianco.

Ci inoltrammo nuovamente nel bosco.

Era una fuga bella e buona, vedevo chiaramente che Bella non sapeva dove andare, i suoi occhi erano trisiti e persi nel vuoto, quante volte avevo visto quello sguardo.

La sorpassai e, bloccai la sua corsa.

Con il capo le feci cenno di rimanere lì, andai dietro un albero e ripresi le sembianze umane, indossando  i pantaloni.

<< Bella perché stai scappando? >>.

<< Jake, è tornato, lui è tornato! >>, aveva la voce smorzata dal pianto, ma i suoi occhi non versavano una lacrima.

<< E allora? Non era quello che desideravi? >>, non ci capivo più niente.

<< Lui è tornato perché pensava che fossi morta, e non che fossi diventata una vampira… >>, fece una lunga pausa, e poi riprese << …capisci? Non voglio tornare nella sua vita solo per i suoi sensi di colpa, lui non mi ama >>.

Non sapevo come confortarla, la abbracciai, nonostante lei fosse il mio nemico, nonostante il suo odore mi bruciava nelle narici e nonostante la mia e, la sua pelle fossero come fuoco e ghiaccio.

<< Jake ti prego nascondimi, non voglio che mi trovino >>, mi supplicò.

 Come avrei fatto a nascondere una vampira a dei vampiri? Avrebbero seguito il suo odore ovunque.

Un’idea brillò nella mia mente, era molto pericolosa, ma volevo a tutti i costi proteggere Bella da altri dolori, perché quando la guardavo, non vedevo il mostro o la vampira, non vedevo la razza parassita che tanto detestavo, ma ancora la mia dolce e indifesa Bella.

Che pensiero stupido mai un licantropo potrebbe stare con una vampira.

<< Bella, l’unico posto dove ti posso nascondere e dove lui non può venirti a cercare, nel territorio dei Quiliute >>.

Era una scelta pericolosa, avrei messo a rischio gli abitanti della riserva e Bella, perché gli altri del branco non avrebbero mai accettato una tale violazione del patto e un tale pericolo.

Ma lei non era una Cullen e non so per quale motivo non aveva lo stesso istinto omicida dei neonati.

Bella si separò dal nostro abbraccio e mi guardò con occhi spaventati << Jake sei impazzito? Voi avete un patto da rispettare ed io sono una neonata, per non parlare del fatto che il resto del tuo branco mi voleva uccidere >>.

Non aveva tutti i torti, ma io avevo una carta che non avevo ancora giocato, perché fino ad ora non m’ineteressava.

La fissai negli occhi e dissi:

<< Bella primo, tu non sembri una vampira neonata, sei riuscita a fermarti con tuo padre no? E secondo, tu non sei una Cullen, quindi non c’è nessuna violazione del patto, e per quanto riguarda il resto del branco, non potranno toccarti, fidati >>.

Era ancora insicura, la afferrai per mano e con passo deciso ci avviammo verso il confine.

<< Bella per favore tu aspetta qui sulla linea del confine, io devo parlare con il resto del branco >>.

Lei si poggiò a un tronco e rimase immobile con lo sguardo vacuo.

Sembrava una statua, una splendida statua.

Mi trasformai e chiamai il resto del branco.

Erano aumentati con il ritorno dei Cullen, non eravamo più solo io ,Sam, Jered, Paul e il mio amico Embry, ora si era aggiunto anche l’altro mio migliore amico Quil, il giovane Seth e sua sorella Leah, ex fidanzata di Sam e prima donna a trasformarsi in licantropo  nella storia.

Come mi aspettavano erano tutti di pattuglia.

“ Sam per favore riunisce il branco al confine, devo parlarvi ”.

“ Che cosa succede Jacob? ”, mi chiese Sam.

 A quella domanda mi sfuggirono alcune immagini del discorso fatto con Bella.

 “ Jacob Black te lo puoi solo sognare! ”, rispose Paul ai miei pensieri.

 A volte era veramente fastidioso non avere un briciolo di privacy.

“ Paul, non sto chiedendo il permesso a NESSUNO! ”, sottolineai l’ultima parola

“ Ah no Jake?! Significa che hai già deciso? Ricordati che siamo un branco e le decisioni vanno prese di comune accordo come  fratelli e sorelle ” aggiunse infine per non offendere Leah con la quale aveva già un po’ di attrito.

Bene se siamo tutti fratelli e sorelle, vi chiedo di appoggiare la mia richiesta, ho bisogno di proteggere Bella nel nostro territorio ”.

“ La risposta è no ”, disse secco Sam.

“ E’ questo che intendevi con una decisione di branco? ”.

“ Jacob certe proposte non devono neanche essere prese in considerazione.                                                   Prima di tutto il patto lo vieta, poi è una neonata e tu ne parli come se fosse una fragile umana. Se ti fosse sfuggito, noi non offriamo protezione a quei succhiasangue, il nostro compito è dar loro la caccia. E  poi,  protezione da chi, e da cosa? ”, la risposta di Sam mi fece arrabbiare sul serio.

Non volevo rivelare da chi la proteggevo.

“ Consideriamo bene le cose Sam, il patto vieta ai Cullen di entrare nel nostro territorio e lei si chiama Isabella Marie Swan, e poi è vero che è una neonata, ma non lo sembra ”.

 Gli mostrai ciò che era successo e tutti rimasero senza parole.

 Sam lei sarebbe ancora umana, se fossimo intervenuti in tempo, quando io ti avevo detto di intervenire, ma tu hai detto no, dovevamo per forza vedere se quel lurido vampiro fosse amico o nemico ”.

Lo punsi nel vivo, non sapeva più come difendersi, Bella era una vampira per colpa sua e questo non gliel’avrei mai perdonato.

Percepiva la mia ostinazione e sapevo che la sua ultima carta era ordinare con il timbro di capobranco cui tutti erano costretti a obbedire.

 Jacob Black in nome del branco io ti ordino di non portare quella neonata nel nostro territorio ”, fu strano ma dal momento che avevo accettato la mia discendenza e la mia eredità, il suo ordine non fece nessun effetto su di me.

Si accorse di ciò e mi guardò stupito.

“ Mi dispiace Sam, non avrei mai voluto arrivare a questo ma tu mi hai costretto.”

La mia voce assunse il classico timbro da capobranco.

Come legittimo successore di Eprhiam Black, ultimo capobranco, io assumo il controllo su me stesso e su chiunque mi voglia seguire ”, le mie parole e il mio ordine fecero più effetto su Sam, più di quanto i suoi ordini avessero mai avuto su di me.

“ Jacob che cosa hai fatto? ”, chiese Sam ormai prono alle mie parole.

Non gli risposi e guardai negli occhi il resto del branco, Embry e Quil furono i primi ad affiancarmi, erano i miei migliori amici.

Poi fu la volta del piccolo Seth, per lui ero sempre stato un idolo, eravamo quattro per branco, ma, successe qualcosa che non mi sarei mai aspettato, Leah senza nemmeno guardare Sam, si affiancò a suo fratello.

Per la prima volta tutte le menti del branco erano prive di pensieri.

Io e Leah non eravamo mai stati grandi amici.

Tutti sapevamo che in cuor suo lei amava ancora Sam, nonostante lui si stesse per sposare con sua cugina Emily l’oggetto del suo imprinting.

Fu proprio lei ad interrompere quel silenzio mentale.

“ Perché mi guardate cosi? Nel branco si è posta una scelta, e io ho fatto la mia ”.

“ Ma Lily… ”, intervenne Sam.

 Leah lo interruppe con un sonoro ringhio quando udì il nomignolo con cui la chiamava Sam quando erano fidanzati.

NON CHIAMARMI COSI’! Sam sono stanca di rimanere nella tua ombra, stanca di soffrire ogni volta che ti vedo e, soprattutto, il mio cuore non sopporta più le atroci sofferenze che gli infliggi ogni volta che pensi alla tua Emily. Ho fatto di tutto per non odiarti, ho cercato di dimenticarti, ma non c’è stato verso, quindi se c’è la possibilità di starti lontano, io l’accetto di buongrado.  Dopo la perdita di mio padre ho responsabilità di vegliare su mio fratello e lui, ha scelto di stare con Jake e quegli stupidi succhiasangue. Se tutto questo mi aiuterà a trovare la libertà da te, sono disposta ad essere il cane da guardia di quella vampira ”.

 Con lacrime grosse quanto una pallina da golf corse nella direzione in cui si trovava Bella, per poi sparire dalle nostre menti, aveva ripreso le sembianze umane per non condividere con noi il suo dolore.

Per Sam il suo discorso fu distruttivo, sapeva che Leah soffriva ma non fino a questo punto.

Tutti avevamo percepito il suo dolore e il suo punto di vista.

Sam ne era consapevole, erano stati una coppia felice, ma poi queste maledette leggi da lupi avevano preso il sopravvento e avevano fatto avverare quello che noi pensavo fosse solo una leggenda, l’imprinting.

Sam non accennava a riprendersi, così intervenni:

“ Sam, mi dispiace per tutto questo, ma tu… ”, il suo sguardo mi fulminò, e lasciai perdere le scuse.

“ Jacob Black, è vero il ruolo di capobranco ti spetta di diritto, ma io sono un licantropo da più tempo di te, la mia mente non è offuscata dall’amore non corrisposto di una vampira. Il mio dovere è di proteggere la popolazione da quei mostri. Quindi tu ora puoi anche avere il branco più numeroso, ma noi non ci uniremo a te e alla tua assurda crociata. Puoi anche avercela con me per quello che è successo a Bella, ma questa tua vendetta mette a rischio la vita della tua gente ”, le sue accuse mi fecero perdere la pazienza.

“ So quello che faccio, e nessuno sarà in pericolo ”, detto ciò mi voltai per andarmene.

“ Lo spero per te, e comunque non perdere mai d’occhio la tua vampira ”, era una minaccia, ma io non me ne preoccupai e mi affrettai per raggiungere Bella.

 

   QUESTA VOLTA MI SONO RIPROMESSA CHE DEVO RISP ALLE VOSTRE RECENSIONI…

LUIGIA: COME NON HO SCRITTO NIENTE….SPERO CHE QUESTO CAPITOLO ALMENO TI ABBIA SODDISFATTA MIA CARA GINA…

BIGIA: SICURA DI SENTIRTI Più TRANQUILLA CON LA PRESENZA DI EDWARD???

ANDRY91: CREDO PROPRIO CHE PER UN LORO INCONTRO DOVRAI ASPETTARE..NE PASSERà DI ACQUA SOTTO I PONTI…DOVRANNO ACCADERE ANCORA MOLTE COSE..

STELLALILLY: AL PROX CAPITOLO AVRAI UNA RISPOSTA ALLA TUA DOMANDA…SPERO INTANTO CHE TI SIA PIACIUTO QUESTO CAPITOLO…

 

CAVOLI QUASI DIMENTICAVO LO SPOILER

<< BELLAAA, TI PREGO DEVO PARLARTI >> il suo grido ci arrivò forte e chiaro, provocando un sussulto in Bella.

Dovevo risolvere la questione, il parassita sembrava non arrendersi e io non volevo far scoppiare una guerra con l’infrazione del patto e non volevo rischiare che il succhiasangue  perdesse la pazienza ferendo qualcuno dei miei.

<< Bella vado a parlare con lui >> mi guardò con aria terrorizzata ”

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Capitolo 13
*** capitolo13 ***


BENE RAGAZZE ANCHE OGGI HO TROVATO 5 MINUTI DI NUMERO PER PUBBLICARE QUESTO CAPITOLO… SONO CONTENTA CHE CONTINUATE A SEGUIRE LA MIA FF, MI RIEMPIE DI GIOIA IL MODO IN CUI MI APPOGGIATE.. SPERO DI RENDERVI FELICI ANCHE CON QUESTO CAPITOLO…PERDONATEMI SE NON SONO Più ASSIDUA A RISP AI VOSTRI COMMENTI E NON SOO Più PUNTUALE  A POSTARE I CAPITOLI, MA QUESTO ESAME MI STA UCCIDENDO E DEVO ANCORA STUDIARE TANTISSIMO NEGLI 8 GIORNI CHE MI RIMANGONO…

BACI E BUONA LETTURA

 

TUTTO PER BELLA

 

POV BELLA

Jacob aveva ripreso le sue sembianze di lupo ed era andato a parlare con il resto del branco.

Ero contenta che nulla tra noi fosse cambiato, sempre pronto a difendermi e a farmi sorridere.

Il mio sguardo era perso nella foresta che mi circondava, nel silenzio più assoluto, sembrava che la foresta fosse addormentata.

Ora che ci facevo attenzione era bella la foresta che risplendeva alla debole luce della notte, ai miei occhi da vampira niente appariva nero, tutto aveva assunto solo una tonalità più scura, ma sempre del proprio colore.

Non ci potevo credere, che  proprio io Isabella Marie Swan fossi da sola nella foresta in piena notte senza alcun timore.

Come potevano essere cambiate così tante cose in poco più di un anno?

E come a volermi dare una risposta, tutti i ricordi da umana mi passarono nella mente come se stessi guardando un film; i suoi occhi neri che mi fissavano con odio durante l’ora di biologia, la sua assenza per svariati giorni, il suo ritorno a scuola e tutte le sue domande per conoscermi meglio, perché per lui la mia mente era immune al suo potere, chissà se ora che ero più simile a lui la mia mente gli sarebbe stata accessibile, ma preferivo di no, non volevo sentisse il mio dolore, e poi altre susseguirsi di immagini, dall’incidente, fino all’odioso giorno del mio diciottesimo compleanno e al suo abbandono, quante volte avrei voluto dirgli che la mia mente da umana non lo aveva dimenticato affatto, al contrario di ciò che lui sosteneva, ma sicuramente lui mi aveva dimenticata o si era distratto molto velocemente.

Aveva ragione quando diceva che i vampiri si distraevano con molta facilità, e questo l’avevo provato anche io, infatti mi sembrava di avere tanto spazio extra nella mia mente che cercava continue distrazioni per riempirsi.

I miei pensieri furono interrotti da una corsa e poco dopo vidi apparire tra gli alberi un lupo, la sua mole era leggermente più piccola rispetto al lupo rossiccio in cui si trasformava Jacob e poi la sua pelliccia era grigio chiaro.

Non sapevo chi fosse e perché fosse lì e arretrai leggermente, non avevo paura, ma timore che in caso mi attaccasse io potessi far male a quel lupo a me sconosciuto.

Ma il lupo rallentò la sua corsa e avanzò verso di me con sguardo non minaccioso.

A pochi metri da me arrestò la sua avanzata e riprese le sue sembianze umane.

Quello che vidi mi stupì, il lupo che fino a pochi istanti fa era davanti a me lasciò il posto ad una bellissima ragazza dalla pelle abbronzata, il suo corpo sembrava esile ma molto slanciato e muscoloso, i suoi capelli neri  erano corti come quelli di Jacob, ma non penalizzavano la sua bellezza e il suo viso aveva lineamenti decisi ma dolci e i suoi occhi erano di un verde cristallino.

Su quel viso che studiavo con attenzione, era impresso uno sguardo triste e i suoi occhi erano arrossati e lucidi.

Neanche per un istante incrociò il mio sguardo, i suoi occhi erano persi in chissà quali ricordi dolorosi; era davanti a me nuda e indifesa, come per Jacob non provavo attrazione per il suo sangue, ma il mio desiderio di avvicinarmi  a lei era dettato dalla voglia di consolarla.

Quel suo sguardo mi ricordava tanto il mio, mi avvicinai a lei con molta cautela, non volevo irritarla.

Nonostante mi portai al suo fianco, lei non reagì, solo un leggero tremolio la percorse, non poteva aver freddo perché sapevo che la sua temperatura si aggirava intorno ai 42-43° come quella di Jacob, sicuramente era stato provocato dalla mia vicinanza, mi tolsi la lunga giacca di cui non avevo assolutamente bisogno e la coprì, non volevo che Jacob al suo ritorno la vedesse nuda.

A quel mio gesto mi guardò un attimo disorientata, stava per dir qualcosa quando la corsa di quattro lupi la interruppe.

Un lupo color sabbia affiancò subito la ragazza, e con il suo enorme muso le accarezzò il fianco, e la ragazza le diede qualche pacca sulla testa, Jacob si portò alla mia destra e ad un metro di distanza si fermarono anche altri due grossi lupi, uno color cioccolata e l’altro grigio scuro con delle macchie sulla schiena.

Mi guardavano con aria incuriosita e io guardavo Jacob in attesa di una spiegazione.

Jacob che aveva capito lo sguardo interrogativo che gli rivolsi e si allontanò da me, andò dietro ad un albero e riprese le sembianze umane, per poi tornare da me.

<< Jake non capisco cosa succede? >>

<< Bella non ti preoccupare non ti faranno del male >> ma io non mi preoccupavo di quello.

<< No Jake voglio capire chi sono loro e perché sono qui >>

<< Beh loro due già li conosci >> e mi indicò in ordine il lupo color cioccolato e quello grigio scuro << Sono i miei amici Quill ed Embry, ricordi li hai conosciuti nel mio garage mentre sistemavo le moto >> e il suo volto si illuminò con un gran sorriso in ricordo di quelle giornate serene, di cui io avevo un ricordo sfocato.

Ricordare i miei giorni da umana era un gran fastidio era come scavare nel fango, ma ora che i ricordi dolorosi erano tornati a farmi del male, tanto valeva sforzarmi per non perdere nessun ricordo da umana, specie quelli felici.

<< Quill, Embry, è un piacere rivedervi, vi trovo come dire… cambiati >> e i loro leggero latrato mi indicò che apprezzarono la mia ironia.

Jacob poi passo a presentarmi il resto dei presenti.

<< Loro sono Leah e Seth Clearwater, il loro padre era un amico di Charlie, se ricordi >> lo guardai incuriosita, perché parlava al passato?

Ma dallo sguardo dei due fratelli e quello di Jacob capì che era meglio non fare domande al momento su questo argomento in loro presenza, glielo avrei chiesto a Jacob più tardi.

<< Piacere di conoscervi, io sono Bella >> il lupo di nome Seth mi guardò con sguardo curioso, ma sua sorella Leah non mi rispose.

Finite le presentazioni Jacob passò a spiegarmi cosa era successo con Sam, mi spiegò che lui come diretto discendente di Ephriam Black ultimo capobranco,  era il legittimo successore come capo di questo branco, ma non aveva rivendicato la sua eredità perché non gli interessava il comando e preferiva lasciarlo nelle mani di Sam, ma Sam aveva rifiutato la sua proposta e lui aveva deciso di accettare la sua eredità e aveva posto  alla fine della discussione una scelta all’interno del branco,  i lupi qui presenti avevano scelto liberamente di seguire Jacob e il risultato era che ora erano divisi in due branchi uno guidato da Sam e l’altro il più numeroso guidato da lui.    

 << Quindi ora tu sei il capo, l’Alfa di tutti loro >> gli chiesi come conferma

<< Alfa è un buon modo per definirmi, quindi diciamo che ora mi serve un Beta >> e portò la sua mano sotto al mento mentre guardava ad uno ad uno il resto del branco << Vabbè deciderò in seguito >>.

<< Jake, sei proprio sicuro di volermi nascondere nel vostro territorio? Non sarà pericoloso? >>

<< Bella, fidati di me, perché io mi fido di te >> detto questo Jacob mi fissò intensamente negli occhi.

<< Ok  Jake, accetto, ma per favore stammi sempre vicino >> con un semplice gesto della testa acconsentì alla mia richiesta e poi si rivolse ai suoi amici ancora trasformati.

<< Embry, Quill, Seth, ditemi, sentite ancora i pensieri del branco di Sam? >> tutti e tre contemporaneamente con il loro enorme testone fecero cenno di no.

<< E’ come temevo, ora che ci sono due branchi le nostre menti saranno separate dalle loro e questo può essere sia un bene per noi, infatti così non potranno sentire i nostri piani, ma è anche un male, visto che anche noi non saremo a conoscenza dei loro piani >> più che un discorso fatto verso i suoi compagni, sembrava che Jacob stesse tenendo un monologo con se stesso, perso nei suoi pensieri; ad interromperlo fu Leah.

<< Senti Jacob, anche se non sentiamo i suoi pensieri, conosco Sam, l’hai punto nell’orgoglio, gli hai spaccato in due quello che definiva il suo branco, quindi se proprio hai deciso che questa vampira deve stare nel nostro territorio è meglio che due di noi le stiano sempre affianco >>

Dicendo questo il suo viso abbandonò la maschera della tristezza e quando mi indicò come “questa vampira” e non con il mio nome sul suo viso apparve del disprezzo, di certo non le andavo molto a genio, ma chi poteva darle torto? Era costretta a sorvegliarmi e a proteggere il suo peggior nemico, tutti loro erano costretti.

<< Leah, questa vampira si chiama Bella, e vorrei che le portassi un po’ più di rispetto, detto questo, per il resto hai ragione, dobbiamo avere sempre Bella sotto controllo, nessuno del branco di Sam le si deve avvicinare e poi come vi ho già detto Bella è capace di controllarsi con gli umani, ma è pur sempre una neonata, quindi state attenti >> subito si voltò verso di me << Senza offesa Bella >>.

<< No Jake non mi offendo, però cosa ti salta in testa a dire che mi so controllare in presenza degli umani? Mi sono solo bloccata perché era Charlie >> ma cosa saltava in mente a questo stupido lupo.

Tutti udimmo qualcuno che si avvicinava, era molto lontano, non mi interessava sapere chi fosse, anche se immaginavo che fosse Edward o qualcuno della famiglia.

Jacob mi prese per mano e mi trascinò con lui all’interno della foresta.

<< Voi quattro fate la guardia lungo tutto il confine, nessun vampiro deve addentrarsi >> e dopo aver dato l’ordine mi strattonò per farsi seguire.

Mi voltai giusto il tempo di vedere Leah in preda agli spasmi e vedere pochi istanti dopo il suo esile corpo trasformarsi  nel lupo grigio chiaro che avevo già visto.

 

POV JACOB

Stavo decidendo il piano con il resto del branco, quando tutti udimmo una corsa sovraumana, qualcuno veniva nella nostra direzione.

Sul viso di Bella era apparsa l’espressione del panico, i suoi occhi erano spalancati e guardavano nella direzione da cui proveniva il suono della corsa, dovevo portarla via di lì, farle passare il confine del territorio dei Quiliute e sperare che gli altri vampiri onorassero il patto e non facessero niente di avventato.

<< Voi quattro fate la guardia lungo tutto il confine, nessun vampiro deve addentrarsi >> e dopo aver dato l’ordine presi Bella per mano e la tirai con forza oltre il confine, nel cuore del territorio Quiliute.

Eravamo parecchi distanti dal confine ma il nostro udito, sentiva chiaramente il parassita che si era fermato sul confine e cercava di passare oltre.

<< Fatemi passare devo parlare con Bella >> il succhiasangue aveva una voce implorante e dopo una lunga pausa parlò nuovamente << so che il vostro ordine è quello di far la guardia lungo il confine e di non far passare nessun vampiro, ma anche voi vi state chiedendo il perché state difendendo una vampira >>.

Come faceva a conoscere il mio ordine? Nessuno tra di loro aveva ripreso le sembianze umane per poter parlare con lui; mi voltai verso Bella che con aria triste fissava il terreno.

<< Bella? >>non mi rispose e non alzò lo sguardo << Bella, come fa a conoscere il mio ordine? >>

Continuando a fissare il suolo ai suoi piedi e con voce che sembrava rotta dal pianto rispose.

<< Lui sa leggere.. nel pensiero >>

Non mi meravigliai, ormai dopo che avevo scoperto che la succhiasangue nanetta era una veggente, e il suo ragazzo allampanato sapeva gestire le emozioni altrui, questo era solo un altro inconveniente, però al quanto fastidioso.

<< BELLAAA, TI PREGO DEVO PARLARTI >> il suo grido ci arrivò forte e chiaro, provocando un sussulto in Bella.

Dovevo risolvere la questione, il parassita sembrava non arrendersi e io non volevo far scoppiare una guerra con l’infrazione del patto e non volevo rischiare che il succhiasangue  perdesse la pazienza ferendo qualcuno dei miei.

<< Bella vado a parlare con lui >> mi guardò con aria terrorizzata

<< No ti prego non lasciarmi sola >> i suoi occhi erano imploranti.

<< Non ti preoccupare dirò agli altri di raggiungerti >> detto questo lasciai che il mio corpo lasciasse libere tutte le energie che avrebbero portato alla mia trasformazione.

Leah, Seth, venite subito qui ”

“ Siamo subito da te ” a  rispondermi fu Seth, che pochi istanti dopo vidi comparire seguito da sua sorella Leah.

Raggiunsi Quil ed Embry al confine e mi ritrovai il vampiro che tanto odiavo davanti ai miei occhi.

Embry, Quil, raggiungete gli altri, e poi tutti e quattro riprendete le sembianze umane e sorvegliatela ”

“ Ma Jacob non puoi rimanere da solo con un vampiro ” era Quil che era indeciso se lasciarmi solo o no.

Cambiai il timbro della mia voce e diedi l’ordine dell’ Alfa “ Raggiungete gli altri e trasformatevi ” sentivo il peso delle mie parole, il peso che i miei ordini  procuravano sul resto del branco, non mi piaceva usare quel tono, ma dovevo sistemare velocemente la situazione, in privato.

Tutti e quattro circondarono Bella e dopo qualche secondo svanirono dalla mia mente, ora l’unico in grado di leggere i miei pensieri era il vampiro che avevo davanti.

 

SPOILER

“ Jacob Black aveva deciso di venirmi a parlare, richiamò prima due lupi che sparirono dalla mia vista e quando lui mi raggiunse sottoforma di un grosso lupo rossiccio mandò via anche gli altri due lupi, i suoi ordini erano chiari, dovevano vegliare su Bella ma sottoforma di umani, a quanto pare le loro menti erano collegate e si potevano leggere nel pensiero e non voleva che gli altri membri del branco ascoltassero il nostro discorso. ”

 

RISPOSTA VELOCE ALLE VOSTRE RECENSIONI

MARPY: sono contenta di esser riuscita a trasmettere il dolore di Leah… grazie per apprezzare Jake, è un personaggio che per quanto in alcuni momenti non ho sopportato mi è sempre dispiaciuto per lui, e per lui ho versato lacrime amare… purtroppo per il beaty-case Edward pensa che preferirà comprarne un altro piuttosto di tornare in India, anzi sua sorella Alice ne ha già comprato uno più trendy… J

STEZIETTA W: rientra nella tua pelle che presto scoprirai se si picchieranno o se chiariranno solamente…cmq sarà dura…

LUIGIA: ciao gina, ormai ci sentiamo più spesso tramite i commenti che per telefono o di persona, eppure abitiamo nello stesso paese… ah si questa Bella è testarda cme me… J

BIGIA: Dai dai…. Presto o tardi i tasselli andranno al posto giusto… ma il problema è capire qual è il posto giusto…tutto dipende cosa partorirà la mia mente malata…

LUISA98: ma se si chiariscono presto la storia finisce già…e non può finire se prima non accadano molte altre cose…

ANDRY91: il prossimo sarà il capitolo che tanto aspetti.. l’incontro Edward-Jake…sperò ti piacerà…aspetto sempre con ansia i tuoi commenti… (come aspetto sempre con ansia i capitoli di tutte le tue ff stupende)

 

PER CHI STESSE SEGUENDO L’ALTRA MIA FF “LA TROVATELLA”, SAPPIATE CHE NON MI SONO BLOCCATA, IL CAPITOLO è NELLA MIA TESTA, MA NON HO IL TEMPO DI SCRIVERLO… NON VI PREOCCUPATE AGGIORNERò APPENA POSSIBILE…MI DISPIACE PER IL RITARDO…

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Capitolo 14
*** CAPITOLO 14 ***


GRAZIE A TUTTE COLORO CHE HANNO RECENSITO….SPECIE ALLE Più ACCANITE : LA MIA AMICA GINA, MARPY, LUISINA, ANDRY91, LUISA98 E CRAZYANGEL84….SIETE VOI CHE NON MI ABBANDONATE MAI… GRAZIE  VI VOGLIO BENE!!!

PERDONATEMI SE NON RISP ALLE VOSTRE RECENSIONI MA SAPETE CHE STO NUOTANDO IN UN MARE DI STUDIO… VI GIURO CHE APPENA MI RILASSO  VI RISPONDO…

UN AVVISO IO HO SCRITTO FINO AL CAPITOLO 15, POI GLI ALTRI LI DEVO ANCORA SCRIVERE, MA LO FARò NON VI PREOCCUPATE, DEVO SOLO TROVARE IL TEMPO…UN BACIO E ORA VI LASCIO ALLA LETTURA DELL’INCONTRO TRA Jake-Edward…

 

 

GELOSIA

 

 

POV EDWARD

Alice, mi aveva raccontato tutto quello che era successo.

Sentivo dentro di me tanta rabbia, ma non sapevo su chi sfogarla.

Il vampiro con cui volevo sfogarmi era morto, ucciso dai nostri nemici, i licantropi.

Ma, proprio uno di loro, aveva salvato la mia Bella.

Uscii di casa per seguire la scia del profumo di Bella.

Ovunque si fosse diretta, l’avrei seguita anche in capo al mondo, non esisteva posto sulla terra a me non accessibile.

Il suo profumo da vampira era così buono, ricordava tanto l’aroma del suo sangue ma molto più forte ed intenso.

 Questa volta, però, non provocava nessun bruciore alla mia gola, perché lei ormai era una di noi.

Quante discussioni avevo avuto con lei e con mia sorella sulla sua trasformazione.

Mi ero opposto con tutto me stesso, lei non doveva essere un mostro senza anima come me. Non le avrei sottratto la vita, non l’avrei mai fatta soffrire per la separazione da tutti i suoi cari.

Questa mia ostinazione, mi aveva portato a prendere una decisione difficile e dolorosa per me e per lei.

Anche se avevo proibito ad Alice di vedere il suo futuro, nulla toglieva alle visioni di presentarsi da sole. Alice e Bella erano molto legate, infatti, anche mia sorella soffriva tantissimo.

In ogni visione Bella era sofferente, spenta, aveva perso la scintilla nei suoi occhi, faceva tutte le azioni di routine come un automa.

Era per colpa di quelle visioni che mi ero allontanato dalla mia famiglia, concentrandomi sulla caccia di Victoria.

Non sopportavo più di vedere quelle immagini e non potevo impedire ad Alice di averle. Ogni visione distruggeva pezzi della mia decisione di allontanarmi da lei per farle vivere una vita da umana.

Per paura che ritornassi sui miei passi tornando da lei, decisi che era meglio che mi distraessi con la caccia.

Anche Victoria me l’avrebbe pagata, era per colpa sua se Laurent era tornato a Forks.

Nella mia mente ripercorrevano le immagini del giorno che la abbandonai nel bosco. Quante menzogne le avevo raccontato.

Non potevo credere che lei mi avesse creduto con così tanta facilità, colpa della sua scarsa autostima.

Ma forse proprio quelle mie parole e il dolore che ne aveva conseguito, aveva portato Bella ad odiarmi. Forse, proprio quell’odio l’aveva fatta scappare via da me quando mi aveva rivisto. Infondo come potevo compatirla?! Si era ritrovata sola, senza nessuno che la proteggesse, era sola mentre bruciava nelle dolorose fiamme della trasformazione.

Lei mi odiava ne ero certo, ma dovevo parlarle.

Perso nei miei pensieri, non mi accorsi che il suo profumo mi aveva portato verso il confine della riserva dei Quiliute.

Non era possibile, non poteva essersi rifugiata nel loro territorio, era contro il patto, ma ora che ci pensavo bene, Alice aveva detto che il licantropo che aveva protetto Bella si chiamava Jacob Black. Molto probabilmente era l’erede dell’ultimo capobranco, Ephriam Black, colui con cui stringemmo il patto. E, se lui era un discendente, aveva il potere di cambiare le condizioni o, comunque, decidere quello che voleva. E  poi lei era fuggita con lui.

Arrivai al confine e mi fermai, di guardia c’erano quattro licantropi.

I loro pensieri erano confusi, erano lì per eseguire un ordine di Jacob Black, ma non capivano il motivo per cui stavano proteggendo una neonata.

<< Fatemi passare devo parlare con Bella >>, i loro pensieri continuavano a contrastarmi.

<< So che il vostro ordine è quello di far la guardia lungo il confine e di non far passare nessun vampiro, ma anche voi vi state chiedendo il perché state difendendo una vampira >>.

Sentii la voce di un ragazzo provenire dal cuore della foresta, si chiedeva come facessi a conoscere gli ordini, poi, una voce dolce melodiosa e carica di sofferenza rispose:

 << Lui sa leggere… nel pensiero >>.

Era Bella, se io sentivo lei, lei poteva sentire me, << BELLAAA, TI PREGO DEVO PARLARTI! >> , il mio grido era una preghiera a cui non ci fu risposta.

Jacob aveva deciso di venirmi a parlare, richiamò prima due lupi che sparirono dalla mia vista e, quando lui mi raggiunse sottoforma di un grosso lupo rossiccio, mandò via anche gli altri due. I suoi ordini erano chiari, dovevano vegliare su Bella ma sottoforma di umani, a quanto pare le loro menti erano collegate e si potevano leggere nel pensiero. Non voleva che gli altri membri del branco ascoltassero il nostro discorso.

“ Bene succhiasangue, so che puoi leggermi nel pensiero, quindi spero che non te la prenderai se non mi trasformo per darti la mano ”, il suo tono era sarcastico e scortese, ma non l’avrei ricambiato, per quanto lo considerassi il mio nemico, gli ero grato per quanto aveva fatto per Bella.

<< No Jacob Black, se così ti senti più sicuro, rimani nella tua forma animale >>.

“ Non ho paura di te ”, il suo tono era ancora sprezzante, ma continuavo ad ignorarlo.

<< Io ho bisogno di parlare con Bella, ho bisogno di chiarirmi con lei >>.

“ Sognatelo parassita, lei non vuole parlare con te. Altrimenti non sarebbe scappata e non mi avrebbe chiesto di nasconderla da te ” le sue parole mi colpirono come un pugnale piantato in pieno petto, voleva nascondersi da me.

<< E tu, l’avresti nascosta nel tuo territorio? Perdonami ma questo non va contro il patto? >>.

“ No! Il patto dice chiaramente che nessuno di voi Cullen può oltrepassare il confine, e lei, non è una Cullen ” . Era riuscito a trovare un sotterfugio, ma io dovevo parlare con lei e non volevo arrendermi.

<< Jacob, ma lei è una neonata. Lo sai che rischi la vita del tuo popolo? So che con Charlie si è controllata, e mi stupisco anch’ io, ma per lei, la gente del tuo popolo, non è nulla, sono solo estranei >>, non volevo che Bella avesse sulla coscienza delle vite umane spezzate a causa della sua natura.

“ So quello che faccio, Bella e gli abitanti della riserva non sono in pericolo, mi fido di lei ”, le sue parole furono rabbiose.

<< Per favore, devo parlare con lei, devo spiegarle… >>, ma le mie parole furono interrotte dai suoi ringhi.

“ Come osi solo pensare di poter parlare di nuovo con lei? L’ultima volta che lo hai fatto l’hai ridotta ad uno zombi.  Viveva la giornata per abitudine, non hai idea di come l’abbiano trovata nel bosco dove tu l’hai abbandonata come un cane. Sono passati mesi prima che riprendesse un po’ di lucidità, suo padre stava impazzendo e quando lei ha deciso di reagire è venuta a trovarmi. Non hai idea di com’era ridotta, soffriva ad ogni battito di cuore, qualsiasi cosa vedeva o faceva veniva inghiottita da un buco nero. Ogni volta che ti pensava si manteneva il petto, come se avesse paura che il cuore le potesse cadere in mille pezzi, ma il suo cuore era già stato fatto a brandelli, da uno sporco parassita che l’ha trascinata in questo mondo e poi, abbandonata nel pericolo. Ero quasi riuscito a farla tornare a vivere, ma poi, questo maledetto mondo di vampiri e licantropi, mi ha trascinato dentro e per colpa della tua specie sono diventato questo, non potevo starle più accanto e lei si è sentita tradita nuovamente. Per questo si era avventurata nel bosco da sola.  Se non fossimo intervenuti in tempo di lei, non sarebbe rimasto neanche quel corpo freddo e duro come il marmo. Allora dimmi ora, come puoi pretendere di parlare con lei?! ”.

 Il suo pensiero era un grido nella mia mente, aveva urlato con tutta la rabbia che provava nei miei confronti, con tutto l’amore che provava per Bella e con tutto il disprezzo che provava nei confronti del mostro in cui si era trasformato.

Ogni sua parola era stata accompagnata da un’immagine. Le condizioni in cui Sam Uley l’aveva ritrovata nel bosco dopo che l’avevo lasciata. Non immaginavo d’averla ridotta così, quel giorno mi preoccupai solo di lasciare un bigliettino a Charlie per dirgli dove trovarla. Non volli tornare indietro per assicurarmi che stesse bene per paura che la sua sofferenza mi avrebbe fatto cambiare idea.

I ricordi di Jacob proseguirono con le telefonate disperate di Charlie, di come Bella, dopo mesi che non la vedeva era andata da lui con due moto da sistemare, l’aveva rivista, ma era cambiata e senza vita. Dopo lunghe settimane aveva visto ricomparire la scintilla di vita nei suoi occhi, ma rimaneva sempre diversa, nonostante Jacob la rendesse felice, per ultima, l’immagine di Laurent che mordeva Bella.

<< Jacob, te ne sarò eternamente grato per quello che hai fatto per Bella. Mi dispiace per tutte le difficoltà che io e la mia famiglia abbiamo creato, capisco se lei mi odia e non vuole vedermi o parlarmi e per ora non la forzerò, ma non posso rinunciare a lei così >>.

“ Non dispiacerti per me lurido succhiasangue, ora sparisci e lascia in pace Bella! Sappi che fino a quando lei me lo chiederà la proteggerò da te, a costo di ucciderti ”, le sue intenzioni erano serie, ma io avrei fatto di tutto pur di chiarirmi con lei.

<< Ok Jacob, ma prenditi cura di lei, se qualcuno di voi cani le farà del male, sappi che vi darò la caccia fino all’ultimo e guai a te se rischi che Bella faccia del male a qualche umano >>. Risposi alla minaccia con un'altra minaccia, ero grato a lui, ma non potevo permettere che mi considerasse un debole.

Avevo bisogno di pensare, e mi allontanai da lui per tornare dalla mia famiglia.

Ma prima, dovevo sfogare la mia rabbia, avevo lasciato Bella in mano o meglio, tra le zampe di cinque giovani e incapaci licantropi.

I licantropi giovani, erano pericolosi perché non riuscivano a controllarsi.

Ma quello che mi faceva più rabbia e che mi faceva molto male, era l’immagine di Bella che riacquistava la scintilla nei suoi occhi grazie a Jacob. L’avevo lasciata perché si rifacesse una vita normale e lei era riuscita a passare da un pericolo all’altro. L’immagine degli sguardi che rivolgeva a Jacob mi lacerava, ma io, come aveva detto quel cane, non potevo pretendere niente. L’avevo abbandonata e fatta soffrire e ora lei forse era innamorata di lui, infatti, era da Jacob che si era rifugiata.

Da dietro un albero sbucò Alice: << Edward com’è andata? >>, ovviamente lei non aveva “ visto ” niente.    << Si è rifugiata nella riserva, non sono riuscito a parlarle e quel cane la protegge >>, la sua espressione sorpresa, mi fece capire che anche lei, era sbalordita che, Jacob Black stesse nascondendo una vampira nella riserva.

<< Non ti preoccupare Edward tutto si risolverà >>.

<< Alice, vedi qualcosa? >>, chiesi speranzoso.

<>.

Come poteva esserne certa?

<< Alice, tu non hai visto ciò che ho visto io, i ricordi di Jacob sono stati dolorosi per me. L’ho lasciata in uno stato catatonico e solo grazie a quel cane ha ripreso a vivere. Io sono andato via perché lei si lasciasse questo mondo pericoloso alle spalle e tornasse a vivere una vita da umana, e invece, un licantropo è comparso nella sua esistenza, gli sguardi e la complicità che li legano..non posso pensarci, perché la gelosia mi logora dentro! >>.

Ero stato uno stupido a pensare che sarei riuscito ad accettare che Bella, s’innamorasse di qualcun altro.

<< Come posso poi lasciarla alla protezione di quel licantropo giovane?! Sai quanto possono essere pericolosi! >>.

Ma in quel momento delle immagini percorsero la mente di mia sorella. L’enorme lupo rossiccio con cui avevo parlato poco fa e Bella, giocavano come un bambino gioca con il suo cucciolo nel giardino di casa Cullen.

La gelosia si tramutò in rabbia e in quel momento, sradicai un grosso albero dal terreno e lo scagliai nell’oscurità della foresta.   

 

NON SO perché MA PER ME QUESTO CAPITOLO è MOLTO IMPORTANTE… IL DISCORSO DI JAKE FATTO AD EDWARD MENTRE LO SCRIVEVO MI FACEVA SOFFRIRE… SE VOLETE DITEMI SE A VOI HA PROCURATO QUALCHE EMOZIONE…

 

SPOILER

“ << Billy, voi non avete colpa, più volte mi avete avvisata, ma io non vi ho dato ascolto, e poi capisco cosa significa avere un segreto da non poter rivelare, quindi per favore non prendetevi colpe che non meritare, sono stufa di persone che si addossano colpe che non hanno >> ovviamente mi riferivo anche ad Edward, << e poi sono stata io la stupida che si è inoltrata da sola nei boschi >> ”.

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Capitolo 15
*** capitolo 15 ***


BENE RAGAZZE.. PUBBLICO OGGI STESSO UN ALTRO CAPITOLO (L’ULTIMO DI QUELLI CHE AVEVO Già SCRITTO)… è IL CAPITOLO Più LUNGO TRA QUELLI PUBBLICATI FIN ORA…

GRAZIE ANCORA PER TUTTI COLORO CHE HANNO RECENSITO IL CAPITOLO PRECEDENTE, E COME GIUSTO CHE SIA TRA TUTTE LE BELLE RECENSIONI POSITIVE CHE HO RICEVUTO FINO AD ORA, OGGI PER IL CAPITOLO 14 NE HO TROVATA UNA NEGATIVA… OVVIAMENTE NON MI SONO OFFESA, MA VORREI L’OPINIONE DI TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO.

LA RECENSIONE NEGATIVA è QUESTA: scusa, ma credo che oltre a recensioni positive sia giusto che ci siano anche quelle negative... secondo me stai coinvolgendo troppo i lupi... la stai facendo lunghissima... e comunque nessun vampiro può entrare nella riserva, non solo i cullen...scusa ma all'inizio era molto bella come ff ma si sta facendo noiosa…

ORA VOGLIO CHIEDERE A TUTTE VOI… SIETE D’ACCORDO??

IO STO SCRIVENDO UNA FF CHE NON è UN EDWARD&BELLA MA INVECE è UN TRIANGOLO EDWARD&BELLA&JACOB E CON JACOB DI MEZZO CREDO CHE SIA OVVIO CHE CI SIANO I LUPI. PER QUANTO RIGUARDA IL PATTO, CREDO CHE SOLO I CULLEN SIANO A CONOSCENZA DI QUESTO DIVIETO E NO TUTTI I VAMPIRI ESISTENTI E POI IL PATTO è STATO FATTO SOLO E UNICAMENTE CON I CULLEN, QUINDI MI SONO CONCESSA QUESTA PICCOLO STRAPPO ALLA REGOLA DEL PATTO, ANCHE perché JACOB Può VARIARLO COME GLI PARE. PER QUANTO RIGUARDA LA LUNGHEZZA NON SO CHE DIRE… PER ORA SONO SOLO 14 CAPITOLI (CON QUESTO 15) E SPESSO I CAPITOLI SONO CORTISSIMI…

ORA QUESTO è IL MIO PENSIERO, MA CI TERREI VERAMENTE A CONOSCERE IL PENSIERO DI TUTTI COLORO CHE MI SEGUONO, perché è VERO CHE LA FF LA STO SCRIVENDO IO, MA VOI LA STATE LEGGENDO E VOGLIO SAPERE SE C’è QUALCOSA CHE NON VA!!

GRAZIE E BACI…

BUONA LETTURA…

 

POV BELLA

Jacob si era trasformato e si era allontanato da me, svanendo nella fitta vegetazione, ma prima di andarsene aveva mandato il resto del suo branco a sorvegliarmi, ma ciò che non capivo era perché avevano ripreso le loro sembianze umane.

Mi avevano circondata creando una sorta di barriera con i loro corpi.

Nessuno parlava e tutti cercavano di evitare il mio sguardo; anche se non riuscivo a scorgere Jacob ed Edward tra gli alberi perché troppo lontani, sapevo che da quella distanza li potevo sentire quello che si sarebbero detti o per lo meno quello che Edward avrebbe risposto ai pensieri di Jacob e io non volevo, non potevo udire ciò che si sarebbero detti, avevo paura di ascoltare la sua voce, dovevo allontanarmi da quel posto.

<< Per favore, devo allontanarmi da qui, almeno di qualche chilometro >> feci la mia richiesta senza guardare nessuno in particolare.

I ragazzi si guardarono tra di loro non sapendo che decisione prendere, ma Leah incrociò il mio sguardo prima con aria ostile, ma poi i suoi occhi si addolcirono improvvisamente,  non so cosa vide nei miei occhi, forse sofferenza, strazio, lacrime invisibili, resta il fatto che fu l’unica a prendere una decisione.

<< Spostiamoci sempre compatti più all’interno del bosco >>  poi si voltò verso di me << e tu per favore non respirare, potrebbe esserci la scia di qualche umano >>.

Quill, Embry e Seth guardarono Leah con aria meravigliata, ma senza proferire parola eseguirono il suo ordine, come feci anche io.

Presi un ultima profonda boccata d’aria e smisi di respirare, ma il profumo che mi investì in quell’ultimo respiro mi trafisse il petto, miele, lillà e sole,  lo avrei riconosciuto tra mille, era il suo dolce profumo, mi solleticava le narici perché era fresco come una mattina d’estate.

Se mi fossi concentrata troppo su quel profumo sarei corsa da lui e io non potevo cedere.

Mi allontanai in fretta da quel posto prima che il suono della sua voce mi giungesse.

Ci allontanammo abbastanza, per essere sicuri che la loro conversazione non giungesse a noi, mi sedetti ai piedi di un albero secolare e portai le ginocchia al petto, nascondendo il mio viso tra esse, come avrei voluto che lacrime salate e bagnate solcassero il mio viso, sfogando tutto il dolore che avevo dentro, ma bloccata in questo corpo duro e freddo, piangere non mi era concesso.

Era assurdo come il mio corpo anche lontano chilometri da lui sentiva la sua presenza e spingesse per avvicinarsi a lui, ma non avrei permesso che ciò accadesse, per sentirmi dire che si sentiva in colpa per ciò che mi era successo.

Passarono diversi minuti quando sentimmo la corsa che preannunciava il ritorno di Jacob.

La sua corsa si arrestò uscendo  pochi secondi dopo da dietro dei cespugli nelle sembianze umane.

Appena i miei occhi incontrarono i suoi, tutto il dolore che avevo represso dentro mi scoppiò in petto e mi buttai singhiozzando tra le sue braccia, Jacob mi accolse fra le sue caldissime braccia senza dire niente e io non gli chiesi niente, perché non volevo sapere niente, nascosi il mio viso nel suo petto, mentre le sue mani mi accarezzavano i capelli per calmare i miei singhiozzi.  

Rimanemmo nel cuore della riserva per molte ore, nessuno parlava e io ero rimasta in piedi immobile a fissare il vuoto e a perdermi nei miei ricordi, nonostante non avessi mosso un minimo muscolo per tutto il tempo, non percepivo stanchezza o voglia di muovermi, fu Jacob che mi destò dalla mia impassibilità.

<< Bella..non possiamo rimanere per sempre in questo bosco, ti porto a casa mia >> il suo tono era deciso e sembrava un ordine, ma non potevo andare a casa sua li ci sarebbe stato Billy e non volevo fargli del male e poi anche se casa sua era in periferia  era pur sempre troppo vicino al resto del villaggio dei Quiliute.

<< Jake, ma come puoi dire sul serio? Non tieni alla vita di tuo padre o sei solo diventato pazzo? >> i suoi amici assistevano alla conversazione senza intromettersi.

<< So che ci sarà mio padre e non sono pazzo da metterlo in pericolo, ma preferisco tenerti al sicuro in casa dove il nostro odore da licantropo è perenne e molto forte e ti potrà distrarre dall’odore dei semplici umani e poi quanto pensi che potrai restare qui in mezzo a questi boschi prima che qualche umano si addentri in esso per cercare la figlia dell’ispettore Swam scomparsa? >>, aveva ragione, ma le mie preoccupazioni non mi abbandonavano,

<< E con Billy, come faccio? >> lui è umano e non potevo non tenerne conto,

<< Billy ha il nostro stesso odore, anche se è più lieve, anche lui ha il gene licantropo e poi Bella ho visto come ti sai controllare, mi fido di te >> questa sua fiducia non la capivo, era di suo padre che parlavamo, mi guardai intorno e incrociai lo sguardo di Leah e come se in quell’istante avessimo comunicato con gli occhi intervenne          << Jacob, ne sei sicuro? Insomma Bella è vampira da poco >>, il viso di Jacob si tramutò in pietra e i suoi occhi sembravano infuriati << Basta.. ho detto che la portiamo a casa mia >> Leah non parlò più, la sua voce era stata dura, però non potevo non obiettare.

<< Jacob, ma io non s… >> non mi diede modo di terminare la frase, che Jacob mi si avvicinò prese il mio freddo viso tra le sue enormi mani e mi fissò,

<< Bells, fidati di me >> i suoi occhi erano sinceri e mi fidai di lui.

Ci avviammo verso casa sua, Jacob mi teneva per mano mentre il resto del branco mi sovrastava con la loro enorme mole da lupi.

Eravamo vicino la casa, vedevo il piccolo portico, la rimessa dove io e Jacob avevamo passato tanti pomeriggi spensierati, tanti ricordi m’investirono, erano sfocati ed era un gran fastidio riportarli alla mente, ma avevo deciso che non avrei perso nessun ricordo della mia vita da umana, almeno per quanto riguardava il periodo trascorso qui a Forks.

Più ci avvicinavamo al villaggio e più la mia gola ardeva, il veleno riempiva la mia bocca e qualcosa dentro di me scalpitava per essere liberata, ad ogni respiro i miei muscoli diventavano tesi ed elettrizzati, pronti a scattare per la caccia, ma non potevo permetterlo; chi ero io da poter mettere fine ad una vita umana? Che mostro sarei stata a strappare un povero essere umano ai suoi cari, anche se magari per me erano sconosciuti? Quei pensieri mi aiutarono a rilassarmi e se riuscivo a resistere all’odore di persone a me sconosciute, forse sarei riuscita a resistere nell’aggredire Billy.

<< Siamo arrivati  >> la voce di Jacob mi risvegliò dai miei pensieri e proprio persa in quei pensieri non mi ero accorta di essere arrivata proprio di fronte alla porta della casa di Jacob,  i lupi intorno a me erano scomparsi, li cercavo con lo sguardo e Jacob mi spiegò la loro scomparsa.

<< Ci raggiungeranno fra foco in sembianze umane >> disse Jacob, ovvio grossi lupi non potevano farsi vedere in giro come nulla fosse, specie dopo tutti quegli avvistamenti nei boschi e dopo tutte quelle persone scomparse.

<< Forza entriamo >> e poco prima che Jacob aprisse la porta presi una lunga boccata d’aria, avevo intenzione di trattenere il respiro al più a lungo possibile.

Varcai la soglia come se stessi andando verso il patibolo, tra pochi istanti mi sarei ritrovata faccia a faccia con umano in un luogo chiuso.

<< Papà, sono a casa >> gridò Jacob, come se fosse necessario in quella piccola casa.

Billy dal piccolo soggiorno ci fissava, o meglio fissava me, i suoi occhi si velarono di lacrime e il suo sguardo era triste, colpevole, quando sospirò vidi che arricciò leggermente il naso, anche a lui sicuramente dava fastidio il mio odore.

Non sembrava sorpreso che dopo una lunga assenza da casa, suo figlio licantropo fosse ritornato portando in casa sua e sul loro territorio un vampiro, cioè me.

Senza dire niente spinse la sedia a rotelle verso di noi, il calore del suo corpo mi investì e anche senza respirare sentivo che mi attirava e il sapore del veleno riprese ad attanagliarmi la bocca.

Arretrai di qualche passo tendendo il mio braccio verso di lui con il palmo aperto per indicargli di fermarsi.

<< Bella, mi dispiace per ciò che ti è successo, è colpa nostra, mia.. >> la sua voce profonda e triste mi colpirono come le sue parole.

<< Perché dovrebbe essere colpa vostra o tua? È stato un vampiro a fare questo >> e indicai il mio corpo.

<< Bella noi dovevamo proteggerti, poi io ho sbagliato a rispondere in quel modo tutte le volte che chiamavi per sapere come stava Jacob >> ora capivo, si sentivano in colpa per non avermi detto prima il loro segreto e per non avermi protetto dai vampiri, compreso i Cullen.

<< Billy, voi non avete colpa, più volte mi avete avvisata, ma io non vi ho dato ascolto, e poi capisco cosa significa avere un segreto da non poter rivelare, quindi per favore non prendetevi colpe che non meritare, sono stufa di persone che si addossano colpe che non hanno >> ovviamente mi riferivo anche ad Edward, << e poi sono stata io la stupida che si è inoltrata da sola nei boschi >>.

Billy abbassò lo sguardo non sapendo cosa aggiungere, io intanto con quel lungo discorso avevo finito la scorta d’aria e ora dovevo respirare di nuovo, no che fosse necessario ma preferivo respirare con cautela e non prendere una boccata d’aria improvvisa quando avrei dovuto parlare nuovamente, rischiando di non resistere al profumo di Billy.

Respirando molto più con la bocca che con il naso feci un’altra scorta d’aria, e mi sorpresi quando percepì che Jacob aveva ragione, il profumo di Billy era molto simile alla sua puzza, quindi non mi attirava molto proprio come il suo sangue, ma era pur sempre umano e il suo sangue solleticava parecchio la mia gola.

Poco dopo entrarono in casa di Jacob, Seth, Leah, Quill ed Embry, occuparono tutti il piccolo soggiorno e in casa sembrava impossibile muoversi e per me era impossibile respirare quel tanfo orribile, ma mi sarei abituata.

Billy chiese al figlio spiegazioni di tutto ciò che era successo negli ultimi giorni, di cosa fosse successo con Sam e mentre loro si accomodarono sul piccolo divano del soggiorno, io non avevo la minima intenzione di ascoltare il racconto degli orribili giorni passati.

<< Jake, ti dispiace se io vado in garage? >> ero timorosa nell’allontanarmi da lui, ma avevo bisogno di rimanere sola e pensare.

Jacob era indeciso, << Andrò io con lei >> intervenne Leah, non so perché, ma lo fece.

Jacob diede il suo assenso con un leggero cenno della testa e io e Leah ci avviammo verso il garage.

Quando entrai, vidi subito le nostre due moto, quanti pomeriggi passati qui a guardare sistemarle da Jacob, non potevo dimenticare tutti i bei ricordi, non l’avrei permesso, la mia vita da quando mi ero trasferita qui a Forks era diventata speciale, avevo incontrato persone speciali, persone che mi avevano fatto vivere momenti speciali, non mi importava se loro fossero vampiri o licantropi e se ora ero diventata una vampira non incolpavo nessuno, non mi sono mai pentita di tutte le scelte che ho compiuto e se potessi tornare indietro le rifarei tutte.

<< Grazie Leah per essere qui >> le dissi voltandomi verso di lei, lei mi guardo con sguardo truce.

<< Non ringraziarmi, non pensare che voi parassiti mi siate simpatici, io odio questo mondo non reale, mi ha portato via tutte le persone che amavo, Sam, mio padre.. >> il tono della sua voce si intristì, non capivo cosa intendesse, lei mi guardò negli occhi e vidi una lacrima rigare il suo viso << ..se sono qui ora con te, è che non pensavo che voi parassiti aveste un cuore, ma mi è bastata guardare l’espressione del tuo viso e i tuoi occhi per riconoscere la mia stessa sofferenza, siamo tutte e due nella stessa barca, cerchiamo di sfuggire da un amore non ricambiato e di raccogliere i cocci del nostro cuore >> e dopo ciò rimanemmo in silenzio per parecchie ore senza guardarci o dirci niente, fu così che Jacob ci trovò quando venne a cercarci.

Le giornate nella riserva passavano lente, chiusa in camera di Jacob a contemplare il soffitto, spesso rimanevo da sola in casa con Billy, ormai lui per me non era una tentazione e Jacob si fidava sempre di più a lasciarmi da sola con lui, mentre lui era di ronda con il resto del branco per dare la caccia a Victoria e vegliare su mio padre e sul gruppo di uomini che ancora mi cercavano.

Ero in cucina e preparavo un’abbondante colazione per tutto il branco, i profumi delle frittelle e delle uova che stavo preparando era davvero nauseante, stentavo a crederci che da umana mi piacessero, assorta nei miei pensieri non sentì Jacob avvicinarsi fino a quando non mi stampò un bacio sulla guancia e scattai all’improvviso al suo contatto bollente

<< Bells ma che vampira sei?? Possibile che riesca sempre a sorprenderti? Sei sempre rimasta la solita Bella tra le nuvole >> il suo sorriso mi illuminava le giornate, ma non potevo negare di avere sempre la mente altrove, navigavo sempre tra i ricordi del passato per non dimenticarli ed era così faticoso che mi immergevo completamente nel passato annullando tutti gli altri sensi.

Jacob non era cambiato per niente, ormai vivevo sotto il suo tetto da quasi una settimana, rideva, giocava e scherzava con me, come se io fossi la solita Bella e tutto questo non mi dispiaceva affatto.

Billy ci raggiunse in cucina << Che buono odore..cosa hai cucinato? >> e proprio in quel momento tutto il branco di Jacob entrò in casa arraffando tutto ciò che avevo cucinato e toccato il meno possibile per via del mio odore.

Guardavo Leah seduta in un angolo in disparte, da quel giorno in garage io e lei non ci eravamo più parlate, la vedevo sempre triste e distante dal branco, fu Jacob a spiegarmi tutto di Sam e della morte di suo padre Harry; sospettavano che l’infarto fosse stato provocato dalla scoperta che tutti e due i suoi figli Seth e Leah si fossero trasformati in licantropi.

Harry era un gran amico di mio padre.. povero Charlie, oltre la sofferenza di avere una figlia scomparsa, ha dovuto affrontare da solo anche il dolore della perdita di un amico.

Quella notte andai a caccia nella riserva, non ci provavo nemmeno ad uscire da essa per paura di incontrare qualche membro della famiglia Cullen; mi accompagnarono solo il giovane Seth e sua sorella Leah; ero alla mia seconda preda quando udimmo i ringhi dietro di noi, in pochi istanti i due grandi lupi mi si affiancarono e io assunsi una posizione di difesa.

Da dietro i cespugli un enorme lupo avanzava scoprendo i denti e ringhiando in modo minaccioso, non avevo mai visto questo lupo dal manto argenteo scuro che risplendeva con i pochi raggi lunari che filtravano dalla chiome degli alberi, sicuramente era del branco di Sam, ma non sapevo chi fosse.

Leah mi si parò davanti, e il suo ringhio era fortissimo, non volevo che si attaccassero , nessuno si doveva far male per colpa mia.

<< Leah no.. >> ma neanche finì di parlare che il lupo ci attaccò, senza pensarci due volte saltai verso di lui, non potevo permettere che Seth e Leah si facessero male, lo colpì al fianco, facendolo finire contro un albero, rimase steso qualche secondo, ma appena si rialzò tornò all’attacco, questa volta però nessuno di noi tre intervenne, un grosso lupo dal manto rossiccio lo attaccò immobilizzandolo a terra, in pochi istanti quel piccolo spiazzo fu occupato da tutto il branco di Jacob e dal branco di Sam.

Il lupo dal manto nero ringhiò e Jacob lasciò andare il lupo che aveva bloccato, Seth e Leah rimasero al mio fianco, mentre Embry e Quil affiancarono Jacob; tutti e tre fissavano e ringhiavano contro l’altro branco.

Non ne potevo più, portavo distruzione ovunque, non so di preciso cosa successe, ma il lupo dal manto nero si voltò e andò via poco dopo seguito dagli altri due lupi. Tutti insieme mi riaccompagnarono a casa di Jacob e io mi chiusi in camera sua.

Ero distesa sul letto e fissavo un punto indefinito della stanza senza guardarlo però realmente, ero immersa nei miei pensieri già da qualche ora quando sentì bussare.

<< Jake entra >> non mi serviva chiedere chi fosse, il suo odore era inconfondibile.

La porta si aprì piano, Jacob sembrava quasi timoroso di entrare;

<< Jake non sto dormendo >> dissi con un sorriso amaro, e così lui entrò con un gran sorriso, ma appena mi guardò si fece subito serio.

<< Vorrei parlarti…. ti dispiace? >> disse indicandomi il letto dove ero stesa.

Gli feci un po’ di spazio affianco a me e subito lui si distese al mio fianco, il letto che sembrava così grande con solo me distesa sopra, ora sembrava essersi rimpicciolito all’improvviso, Jacob era veramente enorme.

<< Bells, mi dispiace per ciò che è successo poche ore fa, Sam non aveva dato l’ordine di attaccarti, è stata tutta colpa di quel cazzone di Paul, lui è molto irascibile e stupido, ti ha visto a caccia sul nostro territorio ed è andato in escandescenza, ma ti prometto che non accadrà mai più >> aveva fatto il suo discorso senza nessuna mia interruzione, aveva detto tutto ciò come se fossero delle scuse e non delle spiegazioni, ma in questo caso dovevo essere io a scusarmi e non lui.

<< Jake non sono arrabbiata per quello che è successo, caso mai mi sento in colpa, mi dispiace, ti sto incasinando la vita scusa >> non sapevo che altro dirgli.

Sentì il suo braccio passarmi sotto la testa e mi avvicinò a lui facendomi girare  su un fianco, con la mano chiusa iniziò a grattarmi con forza la testa con le sue nocche, non mi faceva male ma dava fastidio.

<< Smettila Jake, per favore >>  ma le mie risate lo facevano continuare, potevo benissimo liberarmi dalla sua presa con un semplice  gesto della mano, ma non sapevo dosare ancora la mia forza.

<< La smetto se tu la finisci di dire idiozie >> mi rispose.

<< Ok, ok, basta che mi lasci >> smise di sfregare le sue nocche sulla mia testa, ma non mollo la presa con l’altro braccio stringendomi ancor di più a se.

<< Bells..sei così bella >> disse facendosi serio all’improvviso e i suoi occhi sembravano volessero penetrare nei miei; quella situazione era sin troppo intima, ma non mi mossi di un solo millimetro e cercai di sdrammatizzare quell’intimità e serietà che si era creata.

<< Anche il licantropo Jake affascinato dai vampiri?! Chi lo avrebbe mai detto! >> e un sorriso nervoso uscì dalle mie labbra.

E ancor prima di poter realizzare cosa stesse accadendo, le sue labbra si posarono sulle mie.

Quello che stava accadendo era impensabile e contro natura; i miei occhi erano spalancati, ero sorpresa di quel gesto, ma pian piano le sue labbra iniziarono a muoversi sulle mie e cedetti all’impulso di ricambiare il suo caldo bacio, le mie labbra si schiusero come le sue, e le nostre lingue timidamente iniziarono ad accarezzarsi tra di loro, le sue mani presero possesso del mio corpo accarezzandomi tutta la schiena, il suo caldo respiro, prese a vorticare con il mio, al contrario gelido, questa situazione mi portava alla mente qualcosa, poi la sua mano infocata sfiorò un lembo della mia pelle gelida.. ecco, la sensazione di fuoco e ghiaccio che si toccavano e baciavano io l’avevo già vissuta, ma al contrario, in quella situazione ero io il fuoco e lui il ghiaccio, lui, Edward.

Cosa stavo facendo? Presa da un momento di debolezza era accaduto l’impossibile.

Mi scostai delicatamente da Jacob, e con uno scatto fulmineo mi addossai nell’angolo più buio della stanza.

<< Bells perché? >> il suo sguardo triste ed interrogativo mi fece male.

<< Perdonami >> speravo mi avesse sentito, perché non era uscito più che un filo di voce dalle mie labbra.

Scattò in piedi e mi raggiunse, con un dito sollevò il mio viso per farsi guardare negli occhi.

<< È colpa mia, non dovevo, il desiderio mi ha dominato, ma Bella tu mi sei sempre piaciuta e anche se ora sei una vampira e ti dovrei odiare, non ci riesco… mi dispiace ma io ti amo lo stesso >>.

Ma che mostro ero? Lui aveva spezzato il branco per me, aveva messo in pericolo la sua vita e quella del suo branco per difendermi, mi ha portato in casa sua per darmi un rifugio ed io ora non potevo far niente per ricambiarlo.

<< Mi dispiace Jake, vorrei tanto ricambiare il tuo sentimento, ma.. >>

<< ..Ma non puoi perché sei ancora innamorata di quel parassita, vero? >>

Abbassai il mio  sguardo, non c’era bisogno di una risposta, perché il mio silenzio e il mio gesto era una risposta gridata ne buio di quella stanza.

<< Sono stato uno stupido a pensare che.. >>

<< No Jake la stupida sono io che amo ancora qualcuno che non mi ricambia >> i suoi occhi si accesero di una scintilla.

<< Allora proviamoci Bells, io e te, il licantropo e la vampira >>

<< Jake no, non posso, ti farei solo del male e non te lo meriti >> e senza nemmeno guardarlo in viso fuggì da quella stanza e da quella casa, non potevo rimanere lì sapendo la sofferenza che gli avrei inflitto.

L’alba stava sostituendo il buio della notte, una notte che dovevo dimenticare come tutto il mio passato, niente di esso sarebbe tornato e quindi indugiare era inutile e doloroso; sarei andata via da La Push, via da Forks.

Ero fuori sul portico della casa di Jacob, mi guardavo in torno, tutta la popolazione della riserva dormiva ancora, ma la foresta che la circondava con i suoi abitanti prendeva pian piano vita, dovevo decidere dove andare, in quel momento vidi Leah venire verso la casa di Jacob, le andai incontro.

<< Leah, io sto andando via, via da Forks e  vorrei tanto che uno di voi mi seguisse, in questo modo non possono avere visioni di me e di dove mi trovo; e non ti nascondo che vorrei che sia tu a seguirmi >> il mio sguardo sicuro incrociava il suo.

<< E perché no Jacob? >> la sua domanda era legittima.

<< E anche per lui che vado via, non voglio più farlo soffrire e poi lui è l’Alfa e non può lasciare il branco >> le dissi sincera.

<< Dove andiamo? >>

<< Non lo so ancora >>

In quel momento ci sentimmo libere, libere dal nostro passato e iniziammo a correre lasciandoci tutto alle spalle.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI:

PINKYADE: mi dispiace se la mia storia per te stia prendendo una piega noiosa, ma è la mia prima ff… cmq sono contenta che tu mi abbia rivolto questa critica che io chiamo costruttiva… cmq la mia opinione l’ho scritta sopra… grazie ancora, e spero di non perderti come mia lettrice..

ANDRY91: GRAZIE, GRAZIE E MILLE VOLTE GRAZIE. Sono super felicissima di sapere che il capitolo 14 molto importante per me, ti sia piaciuto..

CRAZYANGEL84: il chiarimento ci sarà, non temere…

LUISA98: Sono davvero molto contenta…questo capitolo l’ho sentito molto io, perché non accettavo che nessuno dicesse ad Edward ti sei comportato come un vero mostro…grazie.

STELLALILLY: grazie, i tuoi sono anche i miei preferiti…spero che ne troverai altri tra i prox.

SPIDERMONKEY: è ovvio che la mia testolina matta ha partorito l’incontro Bella e Edward… ci sarà in uno dei prox capitoli…

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Capitolo 16
*** capitolo 16 ***


BENE RAGAZZE SONO RIUSCITA FINALMENTE A SCRIVERE UN ALTRO CAPITOLO…SPERO VI PIACCIA…DAL PROX CAPITOLO PARTIRà LA VERA E PROPRIA AVVENTURA E LA NUOVA VITA DI BELLA…GRAZIE A TUTTE PER LE VOSTRE BELLISSIME RECENSIONI…SONO FELICE CHE IN MOLTE CONDIVIDIATE I MIEI GUSTI SUI LUPACCHIOTTI…

P.S.= PER CONCLUDERE LA QUESTIONE DELLA PRESENZA DEI LUPI… IO NON HO MAI ODIATO JAKE E I LUPI DELLA MEYER MI HANNO SEMPRE AFFASCINATO UN CASINO E QUESTA STORIA NELLA MIA TESTA è NATA ANCHE PER DARE Più SPAZIO A LORO….

BUONA LETTURA…..

 

Cuore infranto

 

 

POV JACOB

Ero di ronda con Embry e Quill, mentre Seth e Leah avevano accompagnato Bella a caccia, la serata si svolgeva tranquilla ormai erano due giorni che la vampira dai capelli rossi non si faceva vedere, ma la prudenza non era mai troppa e quindi continuavamo con le nostre ronde.

“ Cazzo Paul ”  il pensiero di Seth mi squillò in mente accompagnato dall’immagine di ciò che vedeva, Paul era uscito da dietro un cespuglio e ringhiava minaccioso.

Seth stanne fuori ”  Leah era sempre stata protettiva nei confronti di suo fratello e detto questo prese la posizione d’attacco davanti a Bella.

Eravamo dall’altra parte della riserva e alla mia massima velocità ci avrei impiegato qualche secondo per raggiungerli.

“ Stiamo arrivando ” ma nel momento esatto che comunicai con loro, Paul era partito all’attacco, ma ancor prima che Seth o Leah potessero reagire, Bella si era scontrato con lui facendolo atterrare contro un albero; continuavo a correre velocemente per raggiungerli, Embry e Quil erano dietro di me, ancora pochi istanti e saremmo arrivati, proprio in quel momento Paul ripartì all’attacco, ma io che in quel momento li avevo raggiunti saltai su di lui bloccandolo con il peso del mio corpo.

Gli avrei voluto staccare la testa a morsi.

“ Jacob lascialo subito ” era la voce di Sam che sentivo nella mia mente, ma come era possibile?

Alla comparsa di Sam e Jerard, Seth e Leah  affiancarono Bella, mentre Embry e Quil affiancarono me.

“ Dovresti tenerlo al guinzaglio o forse non sei più il suo padrone? ” in qualità di Alfa di due branchi differenti, riuscivamo a sentire i pensieri diretti  che ci rivolgevamo.

Lei sta cacciando sulla nostra terra ” replicò Sam.

Per me non è un problema ”

“ Forse dimentichi che il patto lo vieta ” Sam pensava di intimorirmi, ma si sbagliava

Forse tu dimentichi che è stato il mio antenato a stipulare quel patto e io come suo discendente ho il potere di modificarlo o eliminarlo ” non poteva obiettare, sapeva che avevo ragione e senza rispondermi si voltò per andar via.

Ehi Sam ” lo richiamai, ma non si voltò, comunque sapevo che mi sentiva “ la prossima volta tieni a bada il tuo branco ”.

Tornammo compatti a casa,  Bella non parlò per tutto il tragitto, appena entrati in casa si rinchiuse nella mia camera, non sapevo cosa le stesse prendendo, forse era meglio lasciarla sola, domani mattina le avrei parlato; sprofondai sul divano e cercai di dormire, ma con scarsi risultati.

Continuavo a cambiare posizione cercando quella comoda e sperando che il sonno mi raggiungesse,la mia mente volò al pensiero di Bella nella’altra stanza distante da me solo pochi passi.

Era assurdo come tutto era cambiato e infondo era rimasto sempre uguale. Il suo corpo poteva essere cambiato come anche la sua dieta, ma all’interno era rimasta sempre la solita fragile Bella, non si era trasformata nella sadica vampira assetata di sangue.

Fino ad ora si era dimostrata tenace e non aggressiva.

I miei sentimenti nei suoi confronti non erano cambiati affatto, anche se la natura ci aveva messo contro.

Mi alzai dal divano e con due grandi falcate mi portai davanti alla porta della camera dove lei…beh insomma,  non sapevo cosa stesse facendo, infondo i vampiri non dormono mai.

Diedi due leggeri colpi alla porta per bussare.

<< Jake entra >> ovviamente sapeva che era io, i suoi sensi erano sviluppatissimi.

Aprì piano la porta, avevo timore che fosse arrabbiata con me, per quello che era successo; non ero riuscita a proteggerla.

<< Jake non sto dormendo >> entrai con un gran sorriso, ma quando la vidi in volto mi feci serio, aveva una smorfia che voleva far sembrare un sorriso?

<< Vorrei parlarti…. ti dispiace? >> dissi  indicando il letto dove era stesa.

Subito si scostò  per farmi spazio e mi stesi affianco a lei e dissi tutto ad un fiato il mio dicorso.

<< Bells, mi dispiace per ciò che è successo poche ore fa, Sam non aveva dato l’ordine di attaccarti, è stata tutta colpa di quel cazzone di Paul, lui è molto irascibile e stupido, ti ha visto a caccia sul nostro territorio ed è andato in escandescenza, ma ti prometto che non accadrà mai più >> le avevo fatto le mie scuse e le avevo dato le spiegazioni per ciò che era successo.

Passarono solo pochi secondi prima che lei prendesse la parola.

<< Jake non sono arrabbiata per quello che è successo, caso mai mi sento in colpa, mi dispiace, ti sto incasinando la vita, scusa >>

Ecco la solita Bella, sempre altruista, sempre a prendersi la colpa di tutto ciò che succede intorno a lei.

Passai il mio braccio sotto la sua testa e posai la mia mano sulla sua schiena per attirala più vicino a me e farla girare su un fianco per guardarla negli occhi e attuare la mia vendetta a quelle sue scuse assurde.

Strinsi la mano libera in un grande pugno e con le mie nocche iniziai a sfregarle la testa.

<< Smettila Jake, per favore >> mi stava supplicando di smetterla, ma la sua risata cristallina mi obbligava a continuare.

<< La smetto se tu la finisci di dire idiozie >> le dissi.

<< Ok, ok, basta che mi lasci >> smisi di sfregare le mie nocche sulla sua testa, ma non mollai la presa dal suo corpo, per paura che si allontanasse da me, iniziavo ad abituarmi a quel marmo gelido.

Fissavo i suoi occhi, e anche se erano ancora tinti del colore del sangue, avevano la stessa profondità dei suoi occhi da umana color cioccolato.

<< Bells..sei così bella >>

<< Anche il licantropo Jake affascinato dai vampiri?! Chi lo avrebbe mai detto! >> e le sue labbra si curvarono in un sorriso nervoso; alcune sue abitudini erano riconoscibili anche in questo corpo indistruttibile.  

Quelle sue labbra che tanto avevo desiderato baciare… poi senza pensarci ricoprì quella distanza tra i nostri visi, poggiando le mie labbra di fuoco, su quelle sue di ghiaccio.

Le sue labbra rimasero immobili, sembrava che stessi baciando una statua, poi pian piano iniziarono a muoversi anch’esse, accompagnando la danza del mio bacio, le nostre labbra si schiusero timide, facendo sfiorare le nostre lingue; ora in questa stanza, su questo letto non eravamo più Jacob il licantropo e Bella la vampira, eravamo un uomo e una donna avvolti dalla passione; le mie mani lentamente  accarezzavano la sua schiena, ma quando toccai un lembo della sua pelle gelida all’improvviso il suo corpo diventò di pietra e sfuggi dalla mia presa, in pochi istanti il posto accanto a me era vuoto, la cercai nella penombra della stanza e la vidi premuta nell’angolo più buio della stanza.

<< Bells perché? >> non capivo, sembrava ricambiasse.

<< Perdonami >> la sua voce era stata un sussurro che se non fosse stata per il mio udito sviluppato non avrei mai colto la sua parola.

Mi alzai dal letto velocemente per raggiungerla, dovevo guardarla in viso, capire cosa fosse successo, volevo delle spiegazioni e sapevo che tutto quello che volevo mi avrebbe fatto soffrire.

Guardava i suoi piedi o forse il  pavimento, non so cosa si preciso, con un dito sollevai il suo viso e la guardai negli occhi.

<< È colpa mia, non dovevo, il desiderio mi ha dominato;  ma Bella tu mi sei sempre piaciuta e anche se ora sei una vampira e ti dovrei odiare, non ci riesco… mi dispiace ma io ti amo lo stesso >>.

Mi guardava con aria affranta, non sapevo cosa le passasse per la testa.

Pochi secondi e mi rispose.

<< Mi dispiace Jake, vorrei tanto ricambiare il tuo sentimento, ma.. >>

<< ..Ma non puoi perché sei ancora innamorata di quel parassita, vero? >> finì io la sua frase, certo di quello che avrebbe detto.

Lei non odiava quel mostro per quello che gli aveva fatto passare, per come l’aveva ridotta e per cosa era diventata.

Lei era fuggita da lui no perché non l’amava, ma per paura di non essere ricambiata.

Se solo ora non fossimo il licantropo e la vampira, se tutto questo non fosse mai esistito, lei mi avrebbe amato, ne sono certo.

Abbassò lo sguardo e capì che avevo ragione.

<< Sono stato uno stupido a pensare che.. >>

<< No Jake la stupida sono io che amo ancora qualcuno che non mi ricambia >> bloccò la mia frase, e con la sua risposta pensai, m’illusi che si era accorta di sbagliare.

<< Allora proviamoci Bells, io e te, il licantropo e la vampira >>

<< Jake no, non posso, ti farei solo del male e non te lo meriti >> il mio cuore si frantumò un’altra volta.

Una leggera brezza mi sfiorò il viso, lei era fuggita dalla mia presa, dalla mia vicinanza; ero stato proprio uno stupido.

Davanti a me il vuoto, ora davanti a me cerano solo le assi di legno della ma parete, appoggia una mano su quel legno liscio e poi la testa, sentivo un dolore al petto, una fitta atroce.

L’amavo e lei non amava me, dovevo essere forte, di certo non le avrei voltato le spalle.

Mi voltai fissando il letto in cui pochi istanti prima io e Bella ci eravamo scambiati quel bacio passionale, quel letto, questa stanza erano le uniche cose testimoni dei pochi ma interminabili secondi più belli della mia esistenza.

Volevo essere forte ma pensando a quelle immagini i miei occhi iniziarono a pungere.

No! Non potevo e non volevo piangere, ma calde lacrime rigarono il mio viso.

 

RISPOSTA ALLE RECENSIONI

ANDRY91: ti adoro…i tuoi commenti mi danno sempre una gioia immensa….si questa storia è un triangolo, ma finirà con la coppia classica…ne accadranno di cose ora che Bella andrà via e non tutte saranno semplici da risolvere…spero di avere più tempo per scrivere le mille idee che ho per la testa…grazie ancora…il prox capitolo sarà più bello di questo…

PINKYADE: mi dispiace sul serio di averti delusa, sinceramente non ne capisco il reale motivo… sempra quasi che a te non piacciano i personaggi Quiliute…forse è su questo che ci differenziamo, perché a me piacciono un casino, e anche loro hanno le loro storie e meritano un bel coinvolgimento…sono contenta che continuerai a seguirmi, con la speranza di riconquistarti…

MARPY: grazie per il tuo sostegno…sono contenta che anche tu pensi come me che la presenza dei licantropi dia una scossa alla storia… cmq Leah con Edward non me la vedo proprio…ma qualcosa succederà anche a lei…baci e grazie…

MONI: WOW una nuova fan….sono super felice…grazie per i tuoi bei complimenti… la famiglia Cullen manca a me, quindi già dal prox comparirà…. E scoprirarai tutte reazioni sulla fuga di Bella… grazie…

LUIGIA: come promesso ieri al tel ho pubblicato un nuovo capitolo… gina Edward è solo un paranoico, presto o tardi reagirà…

STEZIETTA W: O.O devo essere sincera, il tuo commento non l’ho capito proprio, però ti ringrazio lo stesso…

LUISA98:  sono contenta che tu segua tutte e due le mie ff…grazie per il sostegno di tutta la storia e dell’amicizia tra la vampira e la lupa… J

NANEROTTOLA:  non capisco perché non dovrei scrivere sui licantropi, a molti piacciono e anche a me..io adoro il loro coinvolgimento e le loro questioni di branco, però so anche che a una piccola percentuale possano non piacere e mi dispiace, ma spero che nonostante questa differenza continuate a seguire la mia storia…grazie per avermi scritto il tuo pensiero…

 

 

 

PER CHI NON L’AVESSE ANCORA LETTA, QUESTA è LA MIA SECONDA FF

LA TROVATELLA

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=400361&i=1

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Capitolo 17
*** CAPITOLO 17 ***


RAGAZZE PERDONATEMIIII….LO SO, LO SO, è PASSATO TROPPO TEMPO DALL’ULTIMA PUBBLICAZIONE, MA LO STUDIO MI PORTA VIA TROPPO TEMPO, SONO RIUSCITA A SCRIVERE QUESTO CAPITOLO CON MOLTA FATICA E SPERO CHE VI PIACCIA, HO INCLUSO SIA IL POV BELLA CHE IL POV ALICE PER FARMI PERDONARE PER L’IMMENSO RITARDO.

VI PREGO NON NOTATE LA PRESENZA DI ERRORI, MA HO APPENA FINITO DI SCRIVERLO E SENZA RILEGGERLO E SENZA FARLO LEGGERE ALLA MIA BETA VE LO PUBBLICO.

BUONA LETTURA.

P.S.=PERDONATEMI SE NON RISPONDO HAI VOSTRI BELLISSIMI COMMENTI, MA è TARDI E IO DEVO METTERMI SUI LIBRI…ALLA PROX E RECENSITE IN TANTI.

 

 

 

BARROW e VISIONI

 

Pov Bella

Prima di andare via da Forks, io e Leah passammo da casa mia, aspettammo che Charlie uscisse di casa per entrare nella mia camera.

Quando lo vidi uscire, il fiato mi si bloccò in gola, ardeva e faceva male, ma la sofferenza maggiore era nel mio petto.

Sembrava invecchiato di dieci anni, le rughe erano marcate e delle profonde occhiaie gli circondavano gli occhi.

Sarei tanto voluta andare da lui e dirgli che stavo bene, in un certo senso, ma sarebbe stato pericoloso.

Aspettammo che l’auto della polizia sparisse dall’orizzonte per intrufolarci in casa.

La meta era la mia stanza, entrammo dalla finestra che era abbassata ma senza la sicura di chiusura.

Quando entrammo in casa non riuscì a resistere ad un ultimo giro nelle stanze di quella casa che tanto mi era mancata; una veloce perlustrazione e ci rendemmo conto che il caos regnava sovrano.

Le lattine di birra vuote erano dappertutto, persino in bagno, una montagna di piatti sporchi riempivano il lavandino, il frigo era quasi completamente vuoto e i vestiti di Charlie erano sparsi per tutta la casa, la mia stanza era intatta, così come io stessa l’avevo lasciata, era parecchio in disordine, ma confrontata con il resto della casa era uno splendore.

Più mi guardavo intorno e più desideravo rimettere tutto a posto, ma grazie a Leah riuscì a resistere a quella tentazione.

Se al suo ritorno Charlie avesse ritrovato tutto in ordine si sarebbe illuso di trovarmi in casa e avrebbe sofferto ancora di più quando invece non mi avrebbe trovata.

Ero tornata a casa solo per prendere i miei risparmi nascosti sotto il materasso e qualche ricambio, poi lasciammo Forks.

Avevamo corso e camminato parecchio, fino a quando non trovammo un grazioso paesino.

Da non crederci, ma questo paesino era ancor più piccolo di Forks, le case erano tutte piccole strutture in legno, sembrava quasi stare nel villaggio della Push.

Il nome de paese era Barrow, è un comune del nord Alaska, il tempo qui era come quello di Forks, anzi qui per 65 giorni l’anno il sole non sorgeva mai.

Con i risparmi che avevo preso a casa mia, affittammo un piccolo appartamento, avremmo potuto alloggiare in uno dei tre alberghi presenti in quella città, ma io e Leah cercammo di attirare il meno possibile l’attenzione, anche se eravamo diventate la novità; non volevamo essere viste come turiste ma come parte integrante della popolazione.

 

<< Ma non hanno mai visto una donna? >> Leah entrò gridando e sbattendo la porta.

Aveva trovato un lavoro come cameriera in una locanda del paese che fungeva da bar, pub e ristorante.

Era l’unica a poter lavorare, io da quando eravamo arrivate mi ero chiusa in casa senza uscire mai, non potevo rischiare di far del male a qualcuno.

Erano poco più ventiquattrore che avevamo preso casa in questo paesino sperduto d’America e già giravano pettegolezzi su di me e Leah, specie su di me.

<< Cosa è successo? >> chiesi quando vidi Leah infuriata.

<< Cosa è successo? E me lo chiedi pure, in quella topaia sono tutti degli arrapati! >> sbraitò.

<< Leah mi dispiace che tu debba lavorare anche per me >> non mi piaceva che lei dovesse fare tutti questi sacrifici per me.

<< Bella, tu non ti puoi avvicinare agli umani per evitare eventuali danni, ma ti giuro che oggi il vero pericolo sono stata io per quel cretino >> disse sedendosi su una sedia della piccola cucina.

<< Cosa ti avrà fatto mai? >>  chiesi curiosa.

<< Mi ha palpato il sedere! >> disse infuriata, << Gli avrei voluto staccare la mano a quel lurido, meno male che sono riuscita a controllarmi, altrimenti tutto il locale avrebbe visto un grande lupo strappare la faccia a morsi a quel maiale >>.

La guardai stupita e dalla mia bocca uscì un risolino isterico, sapevo benissimo che i licantropi giovani non bisognava farli irritare molto, se si tiene alla propria incolumità.

<< E cosa hai fatto invece? >> chiesi .

<< Beh diciamo solo che per sbaglio il caffè bollente che avevo sul vassoio si è rovesciato sul cavallo dei suoi pantaloni >> disse ridendo, ormai la furia si era calmata.

<< Leah non mi dire che hai perso il lavoro >> quel lavoro ci serviva, era una fortuna averlo trovato subito appena arrivate in questo piccolo paesino e i miei risparmi non sarebbero durati in eterno e fino a quando io non sarei riuscita a controllarmi in presenza degli umani, lei avrebbe dovuto lavorare per entrambe.

<< Certo che no! Il proprietario si è scusato con me e ha cacciato il cliente. Sai credo di aver fatto colpo su di lui >> disse soddisfatta.

Erano passati meno di due giorni da quando ci eravamo allontanate da Forks, ma entrambe ci sentivamo già più leggere e meno sofferenti; ovviamente se ci fermavamo a pensare a tutto ciò che ci aveva portato a fuggire dal nostro paese, la sofferenza veniva a bussare ai nostri petti, ma entrambe cercavamo di sopravvivere.

Tra me e Leah era nato un sorto di strano legame, non ci amavamo come sorelle, ma non ci odiavamo nemmeno, era un compromesso più che soddisfacente pensando alle nostre condizioni di nemici naturali.

Persino i nostri corrispettivi odori non provocavano più fastidio.

Anzi mi ero talmente abituata al fastidioso cattivo odore di Leah, che ora il pulsare del suo cuore e il suo calore iniziavano a stuzzicare la mia sete.

<< Leah, io dovrei andare a caccia >> dissi quasi vergognandomi.

<< Ok allora dovremmo organizzarci, qui la notte fa davvero freddo, a volte si toccano i meno quaranta gradi e credo che anche con la mia elevata temperatura corporea avrei freddo >> mi rispose Leah tranquilla.

<< Io non soffro il freddo, quindi potrei andare da sola,e poi qui non c’è vegetazione, se ti trasformassi in lupo per te sarebbe difficile nasconderti nell’eventualità che incontrassimo qualcuno e comunque qualcuno potrebbe notarti >> dissi pensando ad un piano alternativo.

<< Allora come dovremmo fare? >> anche lei cercava ad un’altra opzione, ma l’unica che mi veniva in mente era solo una, sarei dovuta andare da sola.

<< Credo che dovrò andare da sola >> dissi.

<< E se incontrassi qualche umano? >> era strano sentir parlare degli umani come una terza specie esistente.

<< Beh hai detto che persino tu avresti freddo alle alte temperature notturne di questo posto, quindi non credo che qualcuno andrà in giro di notte >> affermai sicura.

<< Credo che tu abbia ragione, ma per sicurezza ti accompagnerò fuori dal centro abitato e poi potrai andare a caccia >> parlava della mia caccia con una certa naturalezza, e questo mi sorprese.

<< Ok, quindi tra paio d’ore andiamo. Mi chiedevo che cosa dovrò cacciare da queste zone >> qui la vegetazione consisteva ad un po’ d’erba oche nasceva ogni tanto.

<< Beh, ho sentito alla locanda che in questo periodo stanno avendo problemi con gli orsi polari, il paese è pieno di cartelli che dicono “Pericolo: Orsi Polari”, quindi credo che tu possa puntare su di loro. Solo una raccomandazione, stai lontana dalla base militare è piena di telecamere >> mi disse Leah.

La sua preoccupazione per me sembrava reale.

<< Leah non dirmi che sei preoccupata per me e inizi a volermi bene >> le dissi scherzando.

<< Ma che dici, è solo che è una base militare che fa esperimenti, non voglio che mi prendano per degli assurdi esperimenti >> concluse facendomi l’occhiolino e sorridendomi.

Era davvero bella quando sorrideva e la vedevo decisamente migliorata dalla lontananza del resto del branco.

<< Io vado a farmi una doccia, puzzo di patatine fritte >> e si annusò i vestiti.

<< Ecco perché il tuo odore mi ha messo un certo appetito >> dissi scoprendo i denti affilati.

<< Non ci provare succhiasangue, lo sai che in un istante ti metterei alla brace >> disse con un ghigno maligno e sparì dietro la porta del bagno.

Sentivo che lontane dal nostro mondo, lontane dalle nostre sofferenze, ma unite soprattutto da esse, io e lei stavamo istaurando un rapporto che forse potevo chiamare d’amicizia e ne ero realmente felice.

Decisi di cucinarle qualcosa da mettere sotto i denti.

Quando uscì dal bagno si sedette subito a tavola e divorò tutto quello che avevo preparato, ero sicura che il suo appetito ci avrebbe mandato alla rovina.

<< Ehi vampira devo dire che non hai perso la mano in cucina >>

<< E io lupa devo dire che il tuo stomaco non si è ristretto con il freddo >>

Entrambe scoppiammo a ridere.

<< Beh forse è ora che anche io vada a mettere qualcosa sotto i denti >> dissi pacata, anche se la gola bruciava e la sete si faceva sentire con o senza stimoli.

<< Prendo qualcosa di pesante e ti accompagno >> disse Leah.

Ci avviammo al confine della città e come avevo previsto, per le strade del paese non girava nessuno e anche la maggior parte delle case avevano la luce spenta, segno che gli abitanti dormivano.

<< Bene ci lasciamo qui, buona caccia >> detto questo corse ad una velocità molto più che umana verso il nostro appartamento.

 

Chiusi gli occhi e alzai il naso al cielo, presi un bel respiro e mi concentrai sugli odori.

Il freddo li copriva, come il vento copriva il suono dei cuori che pulsavano.

Nonostante ciò io li percepivo tutti, soprattutto quelli umani che provenivano dal paese alle mie spalle.

Iniziai a correre per addentrarmi in quel deserto bianco, la neve e il ghiaccio ricoprivano tutto.

Mentre correvo un profumo mi attirava verso la costa.

Arrivai fulminea e vidi ciò che mi attirava, era una distesa di dolci e tenere foche.

Il battito dei loro cuori era come un orchestra che suonava per me.

Il veleno invase la mia bocca, facendomi sentire il sapore metallico che non amavo, ma più mi avvicinavo a quegli animali e più capivo che sarebbe stato come nutrirsi di un cagnolino.

Ma la sete reclamava e pulsava talmente forte che tutti i miei moralismi prima o poi sarebbero stati battuti da necessità più forti e fatto prevalere la legge della sopravvivenza del più forte.

I miei discorsi furono interrotti dall’agitazione che s’impadronì velocemente delle foche, tutte scappavano in ogni direzione, possibile che si fossero accorte di me e del pericolo?

La risposta alla mia domanda arrivò quando un profumo più dolce di quelle delle foche arrivò al mio naso, misi a fuoco la direzione da cui proveniva quel profumo e lo vidi, un gigantesco orso polare che aveva ucciso con un’unica zampata una grande foca.

Per un attimo fui intimorita dalla sua mole, ma la sete e la fame liberarono il mostro che era in me e mi lasciai guidare dal puro istinto.

In un attimo mi scagliai contro l’orso che cercava di liberarsi dalla mia presa, i suoi artigli affondarono nella mia giacca lasciando un segno evidente del loro passaggio, i suoi denti cercavano invano di mordere la mia spalla e proprio nel momento del suo ennesimo tentativo di morderla, io affondai con estrema facilità i miei denti nel suo collo ricoperto da una spessa pelliccia.

Quando bevvi fino all’ultima goccia del suo sangue lasciai cadere il corpo dell’orso e mi avventai sul corpo della foca che ormai giaceva a terra morta, infondo non l’avevo uccisa io e sarebbe stato uno spreco lasciarla lì, era una pietanza che insisteva nell’essere consumata e la mia sete non se lo fece ripetere due volte.

Il sapore dell’orso era dolcissimo, mentre quello della foca messo a paragone era agre.

<< Ecco come rovinare uno spuntino perfetto >> dissi a me stessa, ma almeno così avevo placato la mia sete, mi sentivo bene e sazia fino a scoppiare.

Esaminai i danni che avevo procurato con la caccia, ma oltre i miei vestiti e i due cadaveri, niente era fuori posto, dovevo sbarazzarmi comunque delle prove dei crimini, mi avvicinai ad una lastra di ghiaccio e con un pugno aprì un varco abbastanza grande per far passare il corpo della foca, la sua carne sarebbe stato cibo per qualche orca, avrei fatto la stessa cosa con l’orso, ma sapevo che la sua pelliccia era molto pregiata, quindi provocandogli qualche altra ferita da combattimento lo issai in spalla e mi incamminai verso il paese, prima di entrarci però lasciai l’orso nelle vicinanze di qualche abitazione in periferia, e guardandolo per un ultima volta mi congratulai con me stessa, sembrava davvero che fosse ferito come in un combattimento fra due orsi.

Era quasi l’alba e mi affrettai nel rientrare in casa, gli umani si sarebbero svegliati da lì a poco e non volevo rischiare.

<< Bella ma cosa hai combinato ai tuoi vestiti >> mi disse Leah appena entrai in casa.

<< Sei già sveglia vedo >> le dissi io sperando di cambiare discorso.

<< Si sono già sveglia, se gli ordini non sono cambiati da quando siamo andate via, a quest’ora Seth è di guardia e vorrei mettermi in contatto con lui. Ma non cambiare discorso, cosa ti è successo? >> ecco non ci ero riuscita.

<< Beh possiamo dire che ho avuta una discussione accesa con un orso polare >> dissi ridendo e guardai meglio la mia giacca che ormai era da buttare via.

<< Bene, quindi credo che ora tu debba andare a fare compere >>

<< Leah lo sai che non posso, per ora ho ricambi sufficienti >> le dissi

<< Ma non hai una giacca o comunque un giubbotto pesante e se ti vedesse la gente senza uno di questi indumenti potrebbe insospettirsi; non ti preoccupare andrò io a comprarteli >> mi disse Leah.

<< Ok, ma ora dimmi perché vuoi metterti in contatto con Seth? >> questa era un argomento più importante.

<< Sono andata via senza dire niente, vorrei sapere come vanno le cose e come sta mia madre e l’ultima volta che mi sono trasformata è stato durante il viaggio e l’unico con cui ho parlato giusto un po’ è stato…Jacob >> mi disse abbassando gli occhi.

Quindi lei sapeva cosa era successo. Questo dubbio mi attanagliava da quando eravamo partite e ora avevo una risposta.

<< Cosa vi siete detti? >> dissi un po’ titubante.

<< Quando ha capito che ci stavamo allontanando da Forks, mi ha chiesto di chiederti scusa e di convincerti a tornare, ma io gli ho spiegato che forse sarebbe stato meglio per  entrambe allontanarci per un po’ e lui ha capito e si è ritrasformato per non sapere dove ci saremmo dirette >> mi raccontò Leah.

<< Va bene, ma ora gli dirai dove siamo? >> avevo paura che sarebbe venuto a cercarmi.

<< No, sono brava a tenere a bada i miei pensieri e nascondere ciò che voglio, quindi dirò solo che stiamo bene >> disse sicura.

<< Va bene, ti lascio un po’ di privacy, io vado a farmi una doccia >> e detto questo mi avviai verso il bagno.

Appena chiusi la porta senti lo strappo sordo che annunciava la trasformazione, si era trasformata in casa, il luogo più sicuro in questo paesino sperduto.

 

POV ALICE

 

La versione ufficiale per la popolazione di Forks, era che la famiglia Cullen era ritornata perché la moglie del dottore Cullen non si trovava bene nella nuova città in cui si eravamo trasferiti.

Io ed Edward avevamo ripreso la scuola, mentre Jasper, Emmett e Rosalie per gli ingenui umani erano al college, e sarebbe stato così se la situazione non fosse stata così critica.

Da quando Bella si era rifugiata nel territorio dei Quiliute io e gli altri non sapevamo più niente di lei, nessun lupo si era fatto avvicinare di noi e tutti i lupi del branco di Jacob avevano l’obbligo di non pensare a lei e così anche il potere di Edward era inutile.

Edward era diventato intrattabile, si trascinava a lezione per salvare le apparenze, ma si escludeva da tutto e da tutti per non leggere i loro pensieri su Bella e su tutta la situazione.

Per un attimo ieri ho temuto per la vita del piccolo e insulso Mike Newton, che aveva mentalmente accusato Edward della scomparsa di Bella.

Edward gli si era avvicinato con sguardo minaccioso ma non fece altro che guardarlo in cagnesco ad un palmo dal suo naso.

Tutta la famiglia non sapeva che fare, ogni giorno avevamo paura di avere la notizia di qualche altro disperso, non sapendo se poi sarebbe stata colpa di Victoria o di Bella.

Edward si era dato anima e corpo alla caccia di Victoria e noi tutti lo aiutavamo, ma quella vampira aveva una certa dote di sfuggirci pochi secondi prima che noi l’avvicinassimo.

La situazione peggiorava giorno per giorno e non sopportavo più vedere il mio Jasper chinato alle sofferenze di Edward e alle preoccupazioni del resto della famiglia.

<< Basta Jazz, io vado da quei cani pulciosi, a costo di infrangere il patto mi devono delle risposte o mi devono far parlare con Bella >> esclamai all’improvviso.

<< Vengo con te, anche se credo che non caverai un ragno dal buco >> mi rispose Jasper.

Anche io ero insicura di questa missione che avevo deciso di intraprendere, senza le mie visioni mi sentivo inutile.

Arrivammo al confine e senza sprecare un solo istante gridai.

<< JACOB BLACK, VIENI SUBITO QUI O VERRò A PRENDERTI IO >>

In pochi secondi vedemmo avanzare quattro grandi lupi, poi uno di loro poco prima di arrivare si fermò dietro un cespuglio e ci raggiunse sotto forma umana affiancato dai tre lupi.

<< Cosa volete ancora? >> disse quasi ringhiando.

<< Devo parlare con Bella, subito! >> dissi con un velo di minaccia.

<< Anche volendo questo non sarà possibile >> mi disse lui con un ghigno stampato in volto.

<< Come sarebbe a dire? >> rispose il mio Jasper.

<< Non si trova a La Push >> disse sempre con il suo sorrisetto.

<< In che senso? Bella è a Forks? >> chiesi sorpresa.

<< No non è neanche a Forks >> rispose lui.

<< Razza di cane pulcioso dimmi dov’è… non dirmi che ve la siete fatta scappare e ora lei è in giro da sola >> dissi infuriata.

<< Non è qui e non è a Forks, ma non so dove sia e comunque anche se lo sapessi di certo non ve lo direi mai >> con questa risposta mi fece perdere la pazienza.

<< Razza di licantropo da quattro soldi, hai osato lasciar libera Bella, è una neonata! >>  e cercai di aggredirlo, ma prima che lo facessi Jasper mi bloccò e i lupi iniziarono a ringhiare.

<< Primo lei non era nostra prigioniera, secondo lei sarà anche una neonata ma se controllarsi e terzo lei non è sola altrimenti l’avresti vista andar via >> e il sorriso sul viso di Jacob si spense.

Il suo discorso non faceva una piega e da quello che aveva detto conosceva anche i miei poteri.

Il mio nervosismo veniva placato da Jasper che diffondeva serenità e calma.

<< Sappiamo calmarci da soli, quindi gira alla larga con i tuoi poteri >> disse Jacob indicando Jasper.

Questo lupo in quei pochi giorni che ci era stato vicino aveva appreso da noi parecchio.

Mi bloccai all’improvviso, i lupi davanti a me sparirono dalla mia vista, rimasi immobile per parecchio tempo in balia della mia visione, qualcosa di tremendo stava per succedere, Bella doveva tornare al più presto.

Quando mi ridestai dalla visione Jasper mi prese il viso tra le sue mani.

<< Alice, dimmi cosa hai visto? >>

<< Victoria >> dissi quasi tremando.

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Capitolo 18
*** capitolo 18 ***


RAGAZZE AVEVO QUESTO CAPITOLO INCOMPLETO E PER PRENDERMI UN POò DI SVAGO DAI LIBRI UNIVERSITARI HO PENSATO DI COMPLETARLO E PUBBLICARLO…PER ORA CREDO CHE QUESTO CAPITOLO SARà L’UNICO AD ESSERE PUBBLICATO… RIPRENDERò IL 12 DI OTTOBRE DOPO AVER FATTO GLI ESAMI.

SPERO VI PIACCIA.

BUONA LETTURA.

 

 

RITORNO

 

POV EDWARD

Erano quasi due settimane che non avevo notizie di Bella.

Lei non mi aveva cercato e io non avevo insistito, sapevo che se avesse voluto parlare con me mi avrebbe sicuramente contattato.

Più passava il tempo e più mi convincevo di aver fatto lo sbaglio più grande al mondo, di aver preso una decisione pessima e che mi meritavo tutta questa sofferenza.

Infondo l’avevo lasciata senza preavviso, procurandole un dolore enorme.

Per colpa mia aveva perso la sua anima, l’avevo lasciata senza protezione in un campo minato.

L’avevo persa per sempre.

Ero stato così stupido da lasciare l’unica persona al mondo che aveva risvegliato questo mio cuore morto e ora lei non sarebbe più tornata da me, non mi avrebbe più amato, forse lei ora amava Jacob Black.

In queste due settimane mi ero ridotto ad uno straccio e ora si che potevo essere il protagonista per un film horror; mi trascinavo a scuola per salvare le apparenze, mi nutrivo per necessità e rimanevo con la mia famiglia lo stretto necessario per non farli preoccupare molto, ma dai loro pensieri capivo che non l’ingannavo per niente, specie se tra la mia famiglia c’era Jasper che percepiva i miei stati d’animo.

L’unica cosa che facevo con passione in questi giorni era dare la caccia a Victoria.

Doveva pagare per ciò che aveva fatto alla mia Bella, era per colpa sua che Laurent era venuto qui a Forks.

I primi giorni dal nostro arrivo avevamo sentito spesso la sua scia, avevamo cercato di prenderla ma ci sfuggiva sempre.

Ma ora è da una settimana che non si fa viva da queste zone, secondo Jasper dopo aver sentito e visto la nostra presenza ha rinunciato al suo intento, ma non per questo continuerà a vivere e io a rinunciare a darle la caccia; Victoria doveva morire.

Non avendo neanche più la caccia come svago, passavo l’intera giornata a pensare a lei, unico motivo per cui sono ancora qui a Forks.

Mi mancava terribilmente, mi mancano i suoi occhi ormai non più castani, mi mancano le sue labbra, il suo viso a cuore, i suoi lunghi capelli castani e mi manca la sua vicinanza.

Le ultime notti le ho trascorse nella sua cameretta a casa di Charlie, lì il suo profumo era ancora presente anche se in forma molto lieve, ma per come mi era mancato io lo percepivo forte e ad ogni respiro era come ricevere una pugnalata al petto, per la consapevolezza che non avrei mai più sentito questo dolce profumo umano, non avrei mai più visto le sue guance diventare rosse per la timidezza, non avrei mai più udito il dolce suono del suo cuore che batteva frenetico ad ogni mia carezza, quel suono aveva la capacità di calmarmi e non avrei mai più sentito le sue calde carezze.

Ma avrei rinunciato a tutte queste sue qualità umane molto volentieri se solo lei fosse venuta da me a dirmi che mi perdonava e che mi amava ancora, almeno un po’ di quanto io amavo lei.

E se solo fosse tornata da me, mi sarei fatto perdonare tutto il dolore che gli avevo inflitto.

Avevo deciso, basta piangere sul latte versato, l’avrei cercata, supplicata, dichiarato nuovamente il mio amore.

Sicuro della mia decisione corsi in direzione del confine di La Push.

Durante il tragitto sentì la scia di mia sorella Alice e Jasper che andavano nella stessa direzione.

Le seguii e mentre mi avvicinavo iniziavo a sentire i loro pensieri, non erano soli, stavano parlando con i licantropi e ancor prima di capire di cosa stessero parlando una visione di Alice mi catturò dentro immagini di avvenimenti che ancora dovevano accadere.

Victoria stringeva la mano ad un ragazzo biondo e dietro di lei ci stavano due donne e sei uomini che la seguivano, eseguendo tutti i suoi ordini.

Erano in Alaska e stavano parlando con in clan dei Denali, coloro che consideravamo come cugini.

Con l’inganno ce li aveva messi contro, dicendo che Laurent era stato ucciso dai licantropi solo perché era andato a trovare una sua vecchia amica umana e lei voleva vendicare la morte del suo caro amico, ma non poteva perché noi Cullen eravamo tornati e preferivamo difendere i licantropi piuttosto che appoggiare la famiglia.

Faceva leva sul sentimento che Irina provava nei confronti di Laurent.

Insisteva col dire che l’uccisione di Laurent era ingiustificata e che Bella fosse ancora viva, ma noi la nascondevamo facendole credere che Laurent l’avesse uccisa.

Voleva uccidere tutti i licantropi e noi Cullen, se noi ci fossimo messi in mezzo.

La famiglia dei Denali aveva creduto alla sua menzogna e tra due giorni qui a Forks ci sarebbe stata una guerra.

<< Victoria >> esclamò mia sorella Alice.

In quel preciso istante la raggiunsi.

<< Alice l’ho visto anche io, ma sistemeremo tutto prima che succeda l’irreparabile >> le dissi cercando di tranquillizzarla, lei voleva bene alle nostre cugine e non osava neanche pensare di doversi battere con loro.

<< Alice, Edward, cosa succede? >> ci chiese Jasper che ancora non sapeva.

<< Victoria ha convinto Tanya, Irina, Kate, Carmen ed Eleazear che i licantropi abbiano ucciso Laurent solo perché era venuto a trovare una sua vecchia amica umana, Bella, e che noi la nascondiamo sana e salva per farle credere che invece lui l’abbia uccisa così da proteggere i licantropi; ha organizzato un piccolo esercito di neonati per attuare la sua vendetta su tutti noi >> spiegò Alice a Jasper.

<< Basterà che Bella si mostri a loro per risolvere questo malinteso >> disse calmo.

<< Questo non sarà possibile >> la voce di Jacob mi fece voltare verso di lui e il resto del branco a cui non avevo ancora degnato di uno sguardo.

<< Cosa vorresti dire che preferiresti far scoppiare una guerra invece di dire a Bella di uscire dal tuo territorio? >> dissi furioso e quasi ringhiando.

<< Edward, quello che vuole dire e che Bella è andata via da Forks >> mi disse Jasper mettendomi una mano sulla spalla per calmarmi.

Non credevo a ciò che avevo sentito, ma le immagine nella mente di Jacob parlavano chiare, Bella era andata via.

<< Perché? >> chiesi furioso rivolto a Jacob.

Mi bastarono i suoi pensieri come risposta, mi colpirono come pugni nello stomaco e arretrai impercettibilmente, come ad allontanarmi da quell’immagine dolorosa.

Il loro bacio mi bruciava dentro, faceva male.

Poi lei era fuggita dalla sua presa e gli chiedeva scusa perché non poteva farlo illudere, perché era ancora innamorata di me e credeva che io non l’amassi.

Dopo le fiamme della gelosia che mi bruciavano alla visione di quel bacio, quelle sue ultime parole erano come un piccolo ma fresco sollievo, che fecero accendere in me una piccola speranza.

<< Bisogna ritrovarla al più presto >> fu Alice a risvegliarmi dai miei pensieri e distogliermi da quelli di Jacob.

<< Se lei non è qui, significa che non vuole stare qui! Se è scappata, significa che vuole stare sola, lontana da tutti noi >> con molto dolore Jacob comprese anche se.

<< Se il problema sono degli stupidi vampiri che vogliono affrontare il mio branco si facciano pure avanti, non abbiamo paura di loro >> concluse Jacob.

<< Idiota, quattro cuccioli come voi non ce la faranno mai contro sei vampiri esperti e nove neonati fortissimi, sarete sterminati prima che possiate rizzare il pelo; noi vi aiuteremo ma la famiglia dei Denali non si tocca, voi non la toccherete perché sarà come infrangere il patto; quindi l’unica cosa da fare è trovare Bella e farla tornare a Forks entro due giorni al massimo >> disse Alice uscendo il suo lato malefico.

Il pensiero di uno dei lupi mi colpì.

Il lupo in questione si chiamava Seth, parlava con sua sorella a sere alterne da quando lei era fuggita con Bella, però non gli aveva mai detto dove si trovavano.

<< Jacob Black, capisco tutto l’odio che provi per la nostra razza, ma qui parliamo di una guerra inutile, dove ci potrebbero essere perdite da entrambi i fronti e non credo che tu voglia che qualcuno dei tuoi non torni più dalla sua famiglia. Quindi per una volta metti l’orgoglio da parte e fai tornare Bella a Forks >> cercai di parlargli il più calmo possibile.

<< Non posso obbligarla >> mi rispose Jacob ormai rassegnato.

<< Non ce né bisogno, le basterà che le spieghi la situazione e sarà lei a tornare >> fu Alice a rispondergli, la conosceva bene e sapeva che lei ci avrebbe aiutato.

<< Un’ultima cosa, credo che Victoria con o senza l’aiuto dei Denali combatterà lo stesso; vuole a tutti i costi la sua vendetta, altrimenti non avrebbe creato il suo piccolo esercito di neonati, quindi noi tra tre ore al massimo ci incontreremo per allenarci a battere i neonati, se volete potete assistere agli allenamenti che faremo  a sei chilometri a ovest di qui>> Jasper aveva già pensato a tutto, lui era stato un gran soldato e aveva gestito grandi eserciti di neonati prima di unirsi alla nostra famiglia.

Con un solo cenno della testa Jacob ci diede il suo assenso, mentre noi corremmo in direzione di casa nostra per mettere al corrente la nostra famiglia.

 

Arrivati a casa mettemmo al corrente tutta la famiglia dei piani di Victoria, tutti eravamo preoccupati per l’eventuale scontro con i Denali, l’unico felice in tutta questa situazione era Emmett, che non vedeva l’ora di potersi battere liberamente contro qualche vampiro.

 

Tre ore dopo eravamo in un grande spiazzale ad allenarci per il combattimento, i lupi ci guardavano da lontano senza però allenarsi con noi.

Erano presenti sia il branco di Jacob, che il branco di Sam, erano arrivati ad una tregua per il bene della popolazione.

Seth aveva avuto l’ordine di parlare con sua sorella appena si fosse trasformata per dare sue notizie, era l’unico con il quale Leah voleva parlare, quindi nessun altro sarebbe stato d’aiuto, neanche Jacob il suo Alfa.

Gli allenamenti terminarono e ci demmo appuntamento con i lupi per il giorno seguente.

 

 

Pov Bella

 

La vita qui a Barrow trascorreva tranquilla con la solita routine, la notte andavo a caccia, la mattina Leah andava a lavorare mentre io mi occupavo delle faccende domestiche, poi la sera cucinavo per lei e dopo cena un giorno si e un giorno no, Leah si trasformava per dare sue notizie a suo fratello.

Quella sera quando dopo cena Leah si trasformò la vidi molto agitata, cercavo di capire dai suoi ringhi e piccoli ululati cosa stesse succedendo, una brutta sensazione si impadronì di me.

Leah quella sera tornò molto velocemente umana, e quando lo fece il suo viso era una maschera di preoccupazione.

<< Bella dobbiamo tornare, subito! Abbiamo meno di ventiquattro ore per tornare a Forks >> disse prendendomi dalle spalle e scuotendomi.

<< Leah calmati e spiegami cosa è successo >> ora iniziavo ad essere agitata.

<< Victoria ha organizzato un esercito per vendicarsi di te e dei Cullen e ha coinvolto un’altra famiglia di vampiri che i Cullen conoscono, ingannandoli e dicendo che vuole vendicare il suo amico Laurent.. Bella dobbiamo tornare, devo proteggere mio fratello, mia madre, la mia tribù >> mi disse disperata.

<< Leah torneremo, ma non capisco perché la famiglia dei Denali si è alleata con lei >> era l’unica altra famiglia che sapevo esistere oltre quella di Carlisle.

<< Ha fatto credere che Laurent ti era venuto solo a trovare e che non ti ha ucciso e che loro ti nascondono per farti credere morta e giustificare l’uccisione di quel maledetto vampiro >> il tono di Leah toccava l’isterismo.

<< Svelta allora andiamo >>

Prendendo le nostre poche cose lasciammo quella casa e quel piccolo paese che ci aveva donato serenità e tranquillità per sole due settimane.

I guai mi perseguitavano ed ero stata un’illusa a pensare che potessi liberarmi del passato; prima o poi quel passato verrà sempre a cercarti.

Corremmo più veloci che potevamo, ma la strada era tanta, ci avevamo impiegato un giorno ad arrivare a Barrow, ma dovevamo impiegarci meno di un giorno per tornare a Forks.

Dovevamo farcela, tra poche ore ci sarebbe stata una guerra e non volevo che qualcuno morisse per colpa mia.

 

POV EDWARD

 

A quanto diceva Jacob Bella e Leah erano partite per far ritorno a Forks, ma non sarebbero mai riuscite ad arrivare prima di Victoria, quindi ci dovevamo preparare al peggio.

Nonostante l’eminente lotta che sarebbe avvenuta di lì a poche ore, sentivo dentro di me una strana gioia.

Tra poche ore l’avrei rivista e questo faceva passare in secondo piano la preoccupazione della lotta.

<< Edward tra meno di un’ora saranno qui, dobbiamo andare >> mi disse Alice entrando nella mia stanza.

Arrivammo allo spiazzale che ci era servito per gli allenamenti, volevamo attirare la loro attenzione lontano dalla città.

Lì ci attendevano già i lupi che appena ci videro scattarono in piedi.

“ Ehi succhiasangue, sarebbe meglio se noi memorizzassimo i vostri odori, così in caso di lotta eviteremo di confonderci e attaccare voi..anche se non mi dispiacerebbe per sbaglio staccarti la testa a morsi ” fu il pensiero di Jacob a cui non diedi molto peso alla seconda parte di pensiero.

<< Carlisle, i licantropi vorrebbero memorizzare i nostri odori per facilitare la lotta >> mi rivolsi a Carlisle, ma lo avevo detto a tutti.

<< Va bene, potete avvicinarvi >> disse Carlisle.

A fila indiana tutti i lupi a turno ci annusarono ad uno, ad uno, per poi aprirsi ad un semicerchio affianco a noi giusto pochi istanti prima della comparsa di Victoria e i suoi seguaci seguiti dalla famiglia dei Denali.

<< Eleazear, Carmen, Tanya, Kate…Irina, cari miei, mi fa piacere rivedervi, anche se a causa di un inganno >> disse  Carlisle calmo e pungente.

Udita la parola inganno Victoria parlò.

<< Di quale inganno parli, forse di quello con cui avete soggiogato la fiducia della vostra famiglia? >> disse con malignità indicando con la mano l’intera famiglia Denali.

<< Come osi parlare di famiglia tu che non sai nemmeno cosa significa >> dissi ringhiando.

<< Edward, vediamo con i nostri occhi da che parte state >> e con aria disgustata Eleazear guardò i lupi al nostro fianco.

<< Eleazear ti sbagli, noi siamo qui per evitare uno scontro inutile >> fu Carlisle a rispondere.

<< Come potete dire questo, come potete proteggere gli assassini del mio Laurent >> il grido di Irina era colmo di rabbia.

<< Laurent non era innocente! >> mi dispiaceva per il suo dolore, ma Laurent aveva meritato la morte.

Un ringhio acuto provenne da Irina.

<< Irina per favore ascoltami, Edward ha ragione, Laurent non era innocente, vi ingannava, nell’ultimo mese ha fatto strage di umani qui a Forks e ha quasi ucciso l’umana che faceva parte della nostra famiglia >> Alice cercava di spiegarle l’accaduto ma continuava a ringhiare e aveva assunto la posizione di attacco.

Per ora le sue sorelle Kate e Tanya la bloccavano tenendo le loro mani sulle sue spalle.

<< Non è possibile…da noi si è cibato sempre di animali >> disse Tanya con la voce velata di dubbio.

<< Che significa poi che ha quasi ucciso l’umana >> chiese Kate cercando una spiegazione più approfondita.

<< Laurent era venuto qui per fare un favore a Victoria, voleva che lui controllasse per lei se noi proteggessimo ancora l’umana, voleva vendicarsi su di lei per l’uccisione del suo James. Anche James l’anno scorso ha tentato di uccidere Bella, ma c’eravamo noi a proteggerla, poi noi siamo andati via e sapete anche il motivo e quando Laurent ha incontrato Bella nel bosco l’ha attaccata e se non fosse stato per  loro – dissi indicando i licantropi – Bella sarebbe morta >> spiegai loro nella maniera più convincente.

Ora anche Irina aveva smesso di ringhiare e nelle loro menti si insediava il dubbio di chi dicesse la verità.

Se Laurent li avesse realmente ingannati fingendosi vegetariano quando invece continuava a cibarsi di umani, neanche loro lo avrebbero perdonato e di certo non avrebbero combattuto con noi o con i lupi che avevano fatto la cosa giusta proteggendo un umano.

<< MENZOGNE!! Come potete credergli..Irina lui ti amava e non ti avrebbe mai ingannata, voleva bene a tutti voi! Se fosse come dicono loro, perché l’umana non è con loro? Perché non ci mostrano che è viva e che sta bene? Perché non c’è lei a raccontare la sua versione dei fatti? >> Victoria aveva capito che stava perdendo il controllo della situazione.

<< Cercavi forse me? >> al centro dello spiazzo atterrò dolcemente e con molta grazia il mio angelo.

<< Finalmente! >> un sorriso malefico comparve sul volto di Victoria, nello stesso momento in cui lessi le intenzioni di Victoria nella sua mente, Alice ebbe la visione del suo piano.

Aveva pensato a tutto, ma senza mai decidere niente, aveva raggirato il mio potere e quello di mia sorella da vera esperta.

Solo ora mi rendevo conto delle posizioni che avevano preso i neonati di Victoria; si erano posizionati ognuno dietro un membro della famiglia Denali.

<< Ora! >> e al suo ordine bloccarono Kate, Tanya, Irina, Eleazear e Carmen.

<< Attenz.. >> ma ancor prima che potessi terminare il mio avvertimento il neonato che bloccava Irina, l’aveva già fatta a pezzi e dato fuoco con un accendino a benzina.

<< NOOOoooo!! >> fu il grido straziante delle sue sorelle che si dimenavano per cercare di liberarsi dai loro esecutori.

Stavano per fare la stessa fine.

<< E ora se non volete perdere altri membri della vostra famiglia vi conviene collaborare e tu Kate tieni a bada il tuo potere >> disse Victoria guardandoci ad uno ad uno.

Poi si soffermò a guardare Bella che era al centro dello spiazzo, lontana sia da lei che da noi.

<< È una vera sorpresa non trovarti più umana, ora mi spiego perché non trovavo più tracce del tuo odore, pensavo ti avessero nascosta altrove e invece a quanto pare la tua amica veggente diceva la verità su quel che ha fatto Laurent e devo dire che ora sono contenta anche io che quei cani ti abbiano salvata e ucciso quel traditore >> dai licantropi provennero i loro ringhi minacciosi.

<< Calma bestiacce… >> disse Victoria.

Dopo aver sondato la mente di tutti i suoi alleati decisi di intervenire.

<< Raley – guardando il ragazzo biondo al fianco di Victoria – sai almeno perché tu e gli altri state facendo tutto ciò? Vi sta usando per vendicarsi della morte del suo unico amore James, tu non sei niente per lei >>

Il ragazzo la guardò per una conferma.

<< Ti avevo parlato dei loro giochetti mentali, non credere a ciò che dicono, io amo solo te >> e concluse accarezzandogli il viso nella dimostrazione d’amore più falsa che abbia mai visto.

In quel momento il mio sguardo incrociò quello di Bella che si era voltata a guardarmi.

Un lieve sorriso comparve sul suo viso.

Era come se il mio cuore avesse ripreso a battere.

“ Edward ha deciso di tornare da te ” il pensiero di mia sorella Alice mi rese felicissimo.

 << Dimmi cosa vuoi e facciamola finita >> disse Bella audace come non l’avevo mai vista.

<< Il mio piano ha funzionato a meraviglia, sapevo che i vostri stupidi legami avrebbero fatto accadere tutto questo. Pur di evitare uno scontro inutile ti avrebbero fatto uscire dal tuo nascondiglio e non mi sbagliavo… poi che domanda stupida, io voglio TE>> e i suoi occhi si infiammarono.

 Non sapevamo come comportarci, il clan dei Denali erano ancora bloccati e rischiavano di essere uccisi in pochi istanti.

Kate e Tanya guardavano tristi le fiamme in cui bruciavano i resti della sorella.

Si incolpavano per aver dubitato di noi.

<< Se è me che vuoi vieni a prendermi >> le parole di Bella mi terrorizzarono.

Ora era una vampira e per di più neonata, ma era inesperta di combattimento; rischiava di essere fatta a pezzi nonostante la sua forza e noi non potevamo muoverci.

<< Questo è un invito che accetto più che volentieri >> e Victoria si acquattò in posizione d’attacco e scattò verso Bella che assunse una posizione di difesa.

<< Ora Leah!! >> gridò Bella.

 

SONO DAVVERO MOLTO TRISTE… I COMMENTI DIMINUISCONO SEMPRE…CAPISCO CHE ORA CHE SONO RIPRESE LE LEZIONI SCOLASTICHE VOI ABBIATE MENO TEMPO..MA UN PICCOLO COMMENTO NON COSTA MOLTO TEMPO E POI SIETE DAVVERO IN TANTI A LEGGERE LA MIA FF.

VABBè OVVIAMENTE NON VOGLIO OBBLIGARVI.

UN BACIO E A PRESTO AL PROX CAPITOLO.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI.

LUISINA: grazie… tu non manchi mai…mi dai sempre sostegno ed incoraggiamento..sono contentissima che condividiamo la simpatia per Leah! Per me lei e Bella hanno molte cose in comune in questa storia e per questo che diventeranno complici…spero ti sia piaciuto il mio capitolo. Un bacio…

LUISA98: grazie…ebbene si Bella e Leah più che semplici amiche avranno una amicizia fatta di complicità.

ANDRY91: come sono felice di leggere il commento di una delle mie scrittici preferite tra le ff che sto seguendo…grazie.

MONI: vedrai che inizierà a piacerti anche Jake non temere… cmq è vero lo studia ci impegna tutte…. Goditi il tuo ultimo anno di liceo perché lo rimpiangerai per sempre..baci

QUASI DIMENTICAVO….LEGGETE LE STORIE DI cullenboy SONO STUPENDE…

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Capitolo 19
*** RETTIFICA CAPITOLO 19 ***


HO RIPOSTATO QUESTO CAPITOLO, CORRETTO DALLA MIA BETA (GRANDE AMALIA)…MOLTI DI VOI HANNO LETTO QUESTO CAPITOLO SENZA DIALOGO, QUINDI PREFERISCO RIPOSTARLO….

MA NON PREOCCUPATEVI, DA DOMANI MI METTERò ALL’OPERA PER SCRIVERE IL CAPITOLO 20, ORA CHE HO UNA TREGUA DAGLI ESAMI, CERCHERò DI FINIRLA IL PRIMA POSSIBILE, ANCHE PERCHè IL MIO CERVELLO RIBOLLE PER SFORNARE NUOVE FF.

GRAZIE DI TUTTO…

BUONA LETTURA!

P.S.= FORSE E DICO FORSE DOMANI STESSO TROVERETE UN NUOVO CAPITOLO….

 

LA LOTTA

 

POV BELLA

 

Stavamo correndo a più non posso da molte ore.

Io ero una vampira, Leah era un licantropo, ma era anche umana.

Nonostante la voglia di tornare il più in fretta possibile a Forks, Leah risentiva dei suoi limiti umani.

Aveva lavorato tutto il giorno, la notte precedente aveva dormito poco, e adesso, questa corsa la stava sfinendo.

Quando eravamo andate via da Forks, c’eravamo fermate per far si che lei riposasse, invece ora, non potevamo permettercelo.

<< Leah trasformati >>.

Mi guardò con i suoi occhioni da lupo, ma fece come io le dissi.

Appena prese le sembianze umane le lanciai alcuni vestiti che avevo messo nella sacca.

<< Bella, che cosa c’è? >>.

<< Leah, la nostra corsa si è rallentata. Prima di arrivare a Forks tu sarai sfinita, e se ci troveremo di fronte ad una battaglia, sarà pericoloso per te combattere nelle tue condizioni >>. Dissi decisa.

<< Bella, non possiamo fermarci a riposare >>, rispose sicura.

<< Io non ho bisogno di riposarmi, il mio corpo non può più sentire la stanchezza >>. Stavo per continuare, ma lei m’interruppe.

<< Vuoi dire, che io mi devo fermare a riposare, e tu proseguirai per Forks? Te lo puoi scordare! >>, disse lei arrabbiata.

<< Quello che voglio dire, e che se per te non è un problema, io ti potrei portare in spalla, così potrai riposare, e la corsa sarà più veloce >>. Sapevo che stavo dicendo un’assurdità, ma era l’unica soluzione.

<< Ah! >>. Fu la sua unica risposta.

<< Leah, allora? >>, chiesi impaziente.

<< Ok, questa sarà una gran bella barzelletta per il branco, ma è una soluzione accettabile per il bene di mio fratello e di tutti gli altri  >>. Disse con gli occhi rivolti verso il terreno, come se stesse parlando più con se stessa che con me.

<< Ok, ci sto >>. E, senza farle dire altro, la presi in spalla. Non sentivo per niente il suo peso, e così iniziai a correre il più velocemente possibile verso Forks.

Finalmente arrivammo. Leah era crollata sulla mia spalla, ma era ora di combattere.

<< Leah, svegliati >>. Dissi allentando la presa delle sue braccia intorno al mio collo.

Se fossi stata umana, la sua stretta mi avrebbe soffocato.

<< Leah ti ho detto di svegliarti, siamo arrivate! >>. Lentamente aprì gli occhi, per poi scattare in piedi.

Iniziò a spogliarsi per la trasformazione, ma la bloccai.

<< Leah ascolta, non ti trasformare, sento che stanno ancora parlando, nessun combattimento è ancora in atto. Quindi, prima di distruggere Victoria e il suo piccolo esercito, cercherò di convincere i Denali che Laurent, non era innocente, in modo da farli passare dalla nostra parte. Tu nasconditi nella boscaglia dietro di loro, guarda come sono messe le cose e quando ti darò il segnale attacca. Victoria non è una sprovveduta e avrà pensato a qualche piano di riserva. Quindi tieni gli occhi aperti. Ok? >>. Feci il mio discorso da perfetta combattente, peccato che non lo fossi realmente.

<< Va bene Bella >>. Mi fissò per un lungo istante, la vidi avvicinarsi e stringermi forte a se.

<< Però stai attenta >>, e senza guardarmi scappò nella foresta.

Erano a qualche centinaio di metri da me, li sentivo parlare, anzi ora sentivo la voce di Victoria, stava parlando di me, si chiedeva dove fossi.

Feci qualche passo indietro per poi prendere una piccola rincorsa, flettermi sulle ginocchia, e fare un salto che mi avrebbe portato proprio in mezzo ai due fronti.

Atterrai proprio dove avevo calcolato con una facilità inaudita.

<< Cercavi forse me? >>. Chiesi sicura di me, guardandola negli occhi.

Sul suo volto comparve un sorriso che non presagiva nulla di buono.

<< Finalmente! >>. Non capivo cosa volesse fare.

<< Ora! >>. Al suo ordine, i vampiri neonati bloccarono tutti i membri della famiglia Denali.

<< Attenz… >>. Non feci in tempo a sentire la voce del mio amore, che tanto mi era mancata, che subito delle urla strazianti, mi giunsero alle orecchie:

 << NOOO!! >>.

Uno dei neonati aveva fatto a pezzi il corpo della ragazza con i capelli biondi lisci e perfetti fino alle spalle. Non sapevo come si chiamava, perché di loro non sapevo nulla. Mi erano stati sempre indicati con il nome di clan dell’Alaska o famiglia Denali.

 << E ora se non volete perdere altri membri della vostra famiglia, vi conviene collaborare e tu Kate, tieni a bada il tuo potere >>. Disse Victoria, guardando a uno a uno le persone che erano presenti.

Quando i suoi occhi si posarono su di me, iniziarono a brillare con una strana scintilla.

<< È una vera sorpresa non trovarti più umana. Ora mi spiego perché non trovavo più tracce del tuo odore, pensavo ti avessero nascosto altrove e invece, a quanto pare la tua amica veggente diceva la verità su quel che ha fatto Laurent. E devo dire, che ora sono contenta anch’io che quei cani ti abbiano salvato e abbiano ucciso quel traditore >>. Dai licantropi provennero dei ringhi minacciosi. Sicuramente Jacob, e gli altri si stavano chiedendo, dove fosse Leah e perché non sentivano i suoi pensieri.

Avrei voluto girarmi e rassicurarli, ma, dai pochi film che mi ricordavo d’aver visto da umana, quando mia madre era appassionata dalla lotta, mi era rimasto impresso che non bisogna mai abbassare la guardia.

<< Calma bestiacce… >>. Disse Victoria.

Poi, la sua voce mi colpì, bella com’era, l’avrei distinta tra mille e non avevo bisogno di girarmi per capire che era lui a parlare.

<< Raley, sai almeno perché tu e gli altri state facendo tutto ciò? Vi sta usando per vendicarsi della morte del suo unico amore, James, tu non sei niente per lei >>.

Il ragazzo cui si riferiva Edward, guardò Victoria per una conferma.

<< Ti avevo parlato dei loro giochetti mentali, non credere a ciò che dicono, io amo solo te >>. Concluse portando la sua mano sul viso del ragazzo, per fargli una dolce carezza.

Non avevo mai visto una dimostrazione d’amore più falsa di quella, si leggeva negli occhi di Victoria che, in quel gesto, non c’era amore. Non capivo, come quel ragazzo biondo al suo fianco, non se ne accorgesse.

D’istinto mi girai verso Edward. Noi sapevamo cos’era l’amore, c’era stato un tempo, che per noi, quei gesti erano veri e autentici. Anche lui mi guardò, e sul suo volto, comparve un lieve sorriso.

Basta avevo deciso, sarei tornata da lui. Lo avrei supplicato di amarmi ancora, perché io lo amavo, e forse, ora che ero una vampira, sarei stata abbastanza per lui e per vivere al suo fianco per l’eternità.

Ma prima, dovevo concludere questa faccenda. Victoria aveva rubato fin troppo tempo alle nostre eternità.

<< Dimmi cosa vuoi e facciamola finita >>. Dissi, in maniera sfacciata rigirandomi verso di lei.

<< Il mio piano ha funzionato a meraviglia. Sapevo che i vostri stupidi legami avrebbero fatto accadere tutto questo. Pur di evitare uno scontro inutile ti avrebbero fatto uscire dal tuo nascondiglio, e non mi sbagliavo… Poi, che domanda stupida, io voglio TE >>. E i suoi occhi s’infiammarono.

Non avevo paura, anzi speravo che attaccasse, sentivo le forze da neonata che avevo rinchiuso scrupolosamente in un angolo, liberarsi e impossessarsi del mio corpo.

Adesso, in quello spiazzo, c’eravamo io e lei.

<< Se è me che vuoi vieni a prendermi >>. Dissi decisa.

<< Questo, è un invito che accetto più che volentieri >>. E, assunta la posizione di attacco, Victoria scattò verso di me. Ero pronta ad accoglierla tra le mie grinfie.

Ma prima:

<< Ora Leah!! >>. Il mio grido, bloccò Victoria che iniziò a guardarsi attorno.

Leah trasformata in licantropo sbucò dagli alberi a una velocità impressionante, e, con una forte spallata, colpì i quattro neonati che bloccavano il resto della famiglia Denali.

I neonati barcollarono, e allentarono leggermente la presa. Subito, approfittando del momento di debolezza, il clan dell’Alaska si liberò dalla loro morsa.

Victoria, che era rimasta ferma ad osservare l’accaduto, si girò verso di me più arrabbiata che mai, ringhiando più forte di un animale feroce.

Con un balzo venne verso di me, ma prima che ci scontrassimo, Edward l’atterrò.

La battaglia ebbe inizio.

Vidi due lupi del branco di Sam sparire nel bosco in direzione della Push. Sicuramente erano andati a sorvegliare la popolazione nel caso che qualche vampiro, ci fosse sfuggito.

Carlisle ed Esme stavano combattendo contro una neonata, piccola ed esile, ma molto forte.

Emmett faceva di tutto per far si che Rosalie non fosse attaccata da quel rude neonato contro cui stava combattendo, era muscoloso e grosso quasi quanto lui.

<< Rose, tu accendi il fuoco! >> A quell’ordine, la vidi sparire in direzione del bosco, per tornare un instante dopo, con le braccia cariche di legna.

Alice, era alle prese con un vampiro per niente facile, era agile e veloce, i suoi colpi quasi non si vedevano per quanto erano veloci.

Sicuramente, prevedeva in anticipo ogni sua mossa, per questo, si spostava sempre un secondo prima dell’attacco.

Jasper cercava di bloccare il vampiro, ma gli sfuggiva in continuazione.

Jacob e Quil, stavano attaccando una vampira, che, si vedeva, era impaurita dai grandi lupi che la circondavano.

E lo stesso stavano facendo Leah, Seth, Sam ed Embry con altri due vampiri.

Mentre la famiglia Denali si era divisa due vampiri, uno tra i quali, era stato l’esecutore della sorella.

Su di lui, si stavano divertendo a farlo soffrire. Vedevo che la vampira bellissima dai lunghi capelli biondi rossicci, lo bloccava e, quando la vampira dai capelli scuri lo toccava, si dimenava come preso da scosse atroci.

Appena mi girai vidi che Raley, il ragazzo soggiogato da Victoria, aveva immobilizzato Edward, e Victoria gli si avvicinava pericolosamente.

Fui presa da una scossa di puro terrore.

Mi gettai su Victoria, scaricandole addosso tutta la rabbia che avevo.

Mi avventai sulla sua giugulare, ma prima che potessi arrivarci, un calcio mi fece volare ad alcuni metri da lei.

Raley, l’aveva vista in pericolo e l’aveva soccorsa. Si stava avventando su di me, ma prima che io potessi reagire Edward lo bloccò.

Mi alzai subito, e con lo sguardo cercai Victoria, che sembrava scomparsa nel nulla.

Molti della mia famiglia stavano facendo a pezzi i loro nemici, dando una mano poi agli altri.

<< Bella… Victoria sta andando da tuo padre!! >>. Il grido di Alice mi giunse più chiaro che mai.

I miei occhi mandarono messaggi di puro terrore.

Guardai Edward impegnato con Raley, non sembrava in difficoltà.

Senza indugiare oltre, corsi in direzione di casa mia, non potevo permettere che mio padre finisse in mezzo a questo casino e non potevo permettere che lui morisse per colpa mia.

Dopo pochi metri, mi sentii inseguire e dall’odore nauseabondo, capii che era Leah.

 

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Capitolo 20
*** cap 20 ***


ED ECCOMI QUIIIII……PERDONATE LA LUNGA ATTESA MA LA MIA VITA è UN CASINO…CMQ COMUNICO PER CHI Può INTERESSARE CHE HO PASSATO IL MIO ESAME CON UN BEL 28.

ORA ANDIAMO AVANTI…SPERAVO DI PUBBLICARE QST CAPITOLO BETATO, MA LA MIA GRANDE BETA è UN PO’ IMPEGNATA (E LA CAPISCO), QUINDI DOVRETE LEGGERE IL CAPITOLO COSì COME L’HO SCRITTO QUALCHE GIORNO FA…SINCERAMENTE NON MI CONVINCE Più DI TANTO, MA NON POSSO FAR PASSARE ALTRO TEMPO.

CMQ PER FARMI PERDONARE DEL MIO ENORME RITARDO CERCHERò DI PUBBLICARE IL PROX CAPITOLO IL PRIMA POSSIBILE.

P.S.= PER IL CAPITOLO PRECEDENTE HO AVUTO POCHISSIME RECENSIONI…SONO TANTO TRISTE PER QUESTO…SIGNIFICA CHE LA MIA FF NON PIACE???

CMQ SICCOME HO DOVUTO MODIFICARE IL PRECEDENTE CAPITOLO PER DEI PROBLEMI TECNICI, LE POCHE RECENSIONI CHE MI AVETE FATTO SONO ANDATE PERDUTE, QUINDI VI PREGO DI PERDONARMI E VI PROMETTO CHE AL PROX CAPITOLO RISPONDERò ALLE VOSTRE EVENTUALI RECENSIONI..

ORA BANDO ALLE CIANCE, HO Già SCRITTO TROPPO VI LASCIO AL CAPITOLO CHE SPERO VI PIACERà.

 

BELLA CONTRO VICTORIA

 

POV BELLA

Dovevo a tutti i costi salvare mio padre, dovevo arrivare in tempo. Non mi sarei mai perdonata se Victoria l’avesse ucciso per delle colpe che appartenevano a me.

Leah correva al mio fianco e ne ero felice, si era rivelata una grande amica e complice. Ero sicura che, ora più che mai, avrei avuto bisogno del suo aiuto.

Ero più forte di Victoria, avendo dentro di me la forza da neonata che scorreva libera, ma in fatto di combattimento, ero un’incapace e, l’aiuto di Leah mi sarebbe servito.

Stavamo correndo ancora nella foresta, quando udii la voce di mio padre.

<< Signorina lei ha visto Bella!? >>. Dal suo tono, capii che era incredulo ed emozionato.

<< Sì, l’ho vista proprio poco fa. Ma non credo che la rivedrà >>, la voce aspra di Victoria nascondeva un sarcasmo maligno.

<< Non capisco >>, disse mio padre scosso.

<< Sua figlia è nella foresta, ma lei non la rivedrà. Pagherà i suoi errori, e il dolore che mi ha inflitto il suo odioso ragazzo, Edward >>.

Ora, oltre a sentire le loro voci, riuscivo a vedere chiaramente, oltre il confine degli alberi che circondavano un lato di casa mia.

Mio padre era in divisa, sicuramente stava andando a lavoro quando Victoria l’aveva bloccato. Era con le spalle premute contro la portiera del mio pick-up, e guardava Victoria intimorito. Come se il suo istinto le stesse indicando il pericolo.

<< Che cosa c’entra ora Edward?! Loro non stanno più insieme… Signorina si sta avvicinando troppo! >>. E, dicendo ciò, portò la mano al calcio della sua pistola.

Non avevo mai visto mio padre toccare l’arma posta nella custodia della sua cintura, specie se davanti a qualche persona, ma doveva aver percepito forte e chiaro il pericolo.

Victoria, con aria felina, si avvicinava sempre di più a mio padre.

<< Leah se facciamo qualcosa di avventato, in meno di un istante potrebbe uccidere mio padre! Devo distrarla, istigarla a battersi contro di me. Appena si sarà allontanata, anche di pochi centimetri, mettiti fra lei e mio padre >>. Bisbigliai ad un tono di voce bassissimo, tanto che non ero sicura che Leah mi avesse sentito.

Ma come per rassicurarmi, fece un cenno con il suo testone, e si separò da me per prendere posizione.

Ora toccava a me, sapevo che, sicuramente, Victoria mi aveva sentito arrivare. Quindi mi precipitai nel giardino di casa mia, incurante del forte odore di mio padre, che mi provocava un gran bruciore alla gola.

<< Bella… >>. Mio padre cercò di venirmi incontro. Ma, una mano di Victoria lo bloccò sbattendolo nuovamente contro il pick-up.

I suoi occhi erano stati velati dalle lacrime.

<< Papà per favore rimani fermo lì, qualsiasi cosa succeda >>. Non mi rispose era scioccato.

<< Finalmente Bella, ci hai messo tanto… Però ora potrai assistere alla morte di un tuo caro >>, disse ringhiando e girando solo la testa verso di me.

Dovevo agire d’astuzia, colpirla nell’orgoglio.

 << A quanto pare, sei una vigliacca, proprio come il tuo James >>, dissi gelida con una voce che non m’apparteneva.

La frase ebbe l’effetto desiderato, tolse la mano dal petto di mio padre e si girò completamente per guardarmi, senza però allontanarsi da lui.

Il suo sguardo era inviperito, e un ringhio uscì dalle sue labbra. Dovevo continuare.

<< Proprio come lui, preferisci scappare da un gruppo di tuoi simili, per attaccare un povero umano indifeso, con cui hai la certezza di vincere >>. Con aria molto teatrale, mi portai il dito indice al mento come se stessi pensando e continuai:

<< Però, pensandoci lui non ha vinto neanche contro un’ umana, altrimenti io non sarei qui ora >>. E, un ghigno soddisfatto si stampò sul mio volto.

Victoria avanzò di un passo, acquattandosi in posizione d’attacco. Sembrava ancora indecisa se attaccarmi o meno, quindi, era ora di assestarle il colpo di grazia.

<< E hai abbandonato il tuo piccolo esercito. Proprio come James ha abbandonato te e come lui, ti sei solo servita di loro per arrivare al tuo scopo, proprio come lui ha fatto con te. Gli sei servita solo per coprirsi le spalle, anche se poi, non è servito a granché visto che è morto lo stesso. Chissà come ti avrà odiato quando lo facevano a pezzi >>. Scoppiai in una risata cattiva.

<< BASTAAAA!!! >>. Ci ero riuscita, l’avevo fatta infuriare e, dopo il suo grido, si lanciò verso di me, atterrando tutte e due sull’erba, sembrava quasi giocassimo a rotolare abbracciate l’una all’altra.

<< Bella, attenta!! >>. Mio padre stava per correre in mio aiuto, quando vidi Leah, ancora trasformata in licantropo, andargli incontro per bloccarlo.

Speravo tanto che non gli venisse un attacco di cuore vedendola. Sbiancando si bloccò nuovamente contro la mia auto, non perdendo un solo attimo del mio scontro.

Io e Victoria, intanto, non rotolavamo più. Lei cercava di mordermi sulla giugulare, ma le mie braccia la tenevano distante, la mia forza aiutava parecchio.

Alzai una gamba, mettendo un piede sul suo ventre e, mettendoci tutta la forza che avevo, la scaraventai in aria, facendola finire contro un albero che si spezzò all’impatto.

Si rimise subito in piedi, scattando velocemente verso di me. Mi gettai in avanti, cercando di anticiparla, ma fu un grosso errore. Il mio era stato un impulso di difesa grezzo, senza nessuna istruzione in materia di lotta. Lei, come se avesse previsto quello che avrei fatto, si scansò all’ultimo, posizionandosi, troppo velocemente alle mie spalle.

Con un suo braccio, bloccò entrambe le mie braccia dietro la mia schiena e, con l’altro, mi avvolse il collo. Mi sentii indifesa ed ebbi un fremito di paura.

<< Ora non sei più sicura di te? Sei solo un’arrogante neonata! Preparati a morire così come avete ucciso il mio James, perché lui, era mio, lui mi amava >>. Mi sussurrò all’orecchio.

Il suo alito gelido, mi provocò una sensazione molto simile ad un brivido di freddo.

Sentii le sue labbra avvicinarsi pericolosamente al mio collo.

Non poteva finire tutto così, non potevo morire, dovevo battermi, per salvare mio padre e Leah, per poi tornare da Edward.

Portai in avanti la gamba destra e, con tutta la forza che avevo, la lanciai all’indietro, scontrando il mio tallone contro il suo ginocchio. Vacillò per un istante, ma non mollò la presa, in quell’istante, portai i miei denti sulla mano del braccio che avvolgeva il mio collo, e, con un forte strattone, gliela staccai.

Un urlo agghiacciante provenne da Victoria.

Sputai a terra la sua mano, e mi liberai subito dalla sua presa divenuta ormai debole.

Affondai un calcio molto forte al suo fianco e la feci volare nuovamente contro un altro albero.

Quando si rialzò non aveva più quell’aria sicura e spavalda, alternava il suo sguardo tra me, Leah e mio padre e il bosco dietro di se.

Lo si capiva benissimo che era indecisa se continuare a lottare contro di me, o se provare ad attaccare mio padre che, in quel caso, significava scontrarsi contro Leah che le ringhiava minacciosamente contro. Poteva pensare anche di scappare da una situazione difficile, ma io non l’avrei permesso. La sua esistenza, doveva finire qui, non avrebbe più messo in pericolo la vita di nessun altro, doveva pagare per quello che aveva fatto.

<< Dai, non dirmi che vuoi già andare via. Ora che ci stavamo divertendo. Per te non ero solo un’arrogante neonata? >>. La beffeggiai.

Da lei, provenivano solo ringhi.

<< Forse è proprio per la tua codardia che James voleva toglierti dai piedi. Sicuramente non gli piacevi più… Sai, penso proprio che gli piacessi di più io >>. Ecco, l’avevo di nuovo punta nel vivo.

Si scagliò contro di me come una belva feroce, ma questa volta, non mi feci ingannare. Aspettai che si avvicinasse a me e poi la scansai all’ultimo con molta agilità, bloccandola io questa volta da dietro. Con molta più astuzia, passai le mie braccia sotto le sue ascelle e portai le mie mani dietro la sua nuca, incrociandole tra di loro e premendo contro la testa di Victoria per tenerle il mento attaccato al petto.

In questa posizione, non poteva mordere e anche le braccia aveva difficoltà a muovere. Ogni volta che ci provava, stringevo sempre di più la presa.

Era ora di farla finita. Portai Victoria nel bosco, lontano dagli occhi di mio padre.

Non volevo che lui vedesse sua figlia fare a pezzi l’essere, che lui reputava un’umana.

Senza curarmi della mia velocità, corsi nel cuore della vegetazione. Victoria cercava di dimenarsi, ma non le davo tregua, la mia presa era forte e salda.

In quel momento, ero accecata dalla rabbia. Incolpavo lei per aver mandato Laurent a cercarmi. Era sua la colpa se ora io ero una vampira, non che non volessi diventarlo, ma avrei voluto trasformarmi per volontà della persona che amavo e il mio desiderio più grande, era che fosse Edward a mordermi.

 Per giunta, era lei la causa del mio improvviso allontanamento da Charlie. La sua cattiveria e sete di vendetta, l’avevano portata a trasformare tutti quegli esseri umani, oramai morti. E, ora che ci pensavo, non sapevo se il resto della mia famiglia stesse bene, se avevano vinto, o che nessuno fosse stato ferito. Ma, comunque fossero andate le cose, un componente della famiglia Denali era stato fatto a pezzi e bruciato.

Con tutta questa rabbia, affondai i miei denti in quella pelle granitica. Il contatto con essa provocò un forte rumore stridulo, come di acciaio tagliato con altro acciaio, sicuramente il suono rimbombò per diversi chilometri.

Una massa arancione, rotolò ai miei piedi, ma non mi sentì pienamente soddisfatta fino a quando ogni centimetro del suo corpo non fu dilaniato e fatto a pezzi.

In quel momento, una leggera brezza mi sfiorò il viso. Alzai lo sguardo e vidi due componenti di quella che avrei tanto voluto considerare la mia famiglia.

Tra loro però non c’era chi avrei voluto vedere, erano solo Esme e Carlisle. Non sapevo perché fossero venuti loro e come se avessero potuto leggere nei miei occhi la sorpresa e la delusione, chiarirono:

<< Sarebbe venuto Edward, ma serviva lì >>, mi disse deciso Carlisle, mentre cercava di ritrovare tutti i pezzi di Victoria.

<< Bella, stai bene? >>, mi chiese Esme avvicinandosi e accarezzandomi il viso.

<< Sì, io sto bene. Ma per favore Carlisle, devi andare a vedere come sta mio padre. Ho paura che sia rimasto scioccato dal mio ritorno, dal combattimento e dalla visione di Leah trasformata >>. Dissi quasi supplicando.

Non se lo fece ripetere due volte, e corse in direzione di casa mia.

<< Beh, credo che dovremmo fare un piccolo falò con i suoi resti >>. Osservò Esme.

Radunammo qualche legnetto secco e un po’ di foglie, con le quali coprimmo la piccola montagnetta fatta con i resti di Victoria, la prima vampira che io, avevo ucciso.

Esme tirò fuori dalla tasca un piccolo accendino, e diede vita alle fiamme, che segnarono la fine di un’eternità.

Da dietro gli alberi sbucò Leah, con in bocca quella che sembrava una pietra, ma, guardando meglio, mi accorsi che era la mano di Victoria. Avevo quasi dimenticato che era rimasta nel giardino di casa mia.

<< Grazie Leah >>, e la presi per buttarla nel fuoco.

Una colonna di fumo nero si alzò dinanzi a noi, rilasciando un forte odore d’incenso.

Leah scomparve per pochi istanti, per poi tornare vestita.

<< Bella, so che per te sarà difficile, Carlisle sta facendo di tutto ma tuo padre non accenna a riprendersi. Guarda nel vuoto, e ripete solo il tuo nome. Credo proprio che tu debba andare da lui >>. Mi disse Leah.

Ero insicura, era da parecchio che non cacciavo, o almeno per me, due giorni erano tanti, ero una neonata, e dovevo placare la mia sete molto più spesso di un vampiro normale.

Andando da lui, la mia gola si sarebbe infiammata, ora non c’era più la lotta a distrarmi, e non volevo mettere a repentaglio la vita di mio padre.

Ma, era solo per questo?

Forse, nella mia mente, erano solo scuse per coprire la realtà.

Dovevo essere sincera con me stessa, le mie paure non erano realmente quelle, o meglio, rappresentavano solo una piccola parte.

Se fossi andata da mio padre, lui mi avrebbe visto diversa, i miei occhi erano rosso cremisi, nonostante tutta la caccia vegetariana. Io ero diversa, ero più pallida del solido e la mia pelle era fredda e dura come il marmo. I miei lineamenti si erano modificati leggermente, altri non l’avrebbero notato, ma lui si, lui avrebbe visto la differenza, era mio padre, non poteva essere altrimenti, si sarebbe accorto del mio cambiamento.

E se avesse avuto paura anche di me, come ne aveva avuta di Victoria?

No, non l’avrei sopportato, non avrei sopportato che mio padre mi guardasse con occhi terrorizzati.

Non volevo che mi vedesse come un pericolo, ma io non potevo negarlo a lui o a me stessa, io ero il pericolo. Ora, proprio come mi disse tanto tempo fa Edward: “ io sono l’essere più pericoloso che esista al mondo ” e adesso anch’io lo ero.

<< Bella, Leah ha ragione >>. Esme mi ridestò dai miei pensieri. << Lui ha bisogno di te >>. Aggiunse.

Lui mi aveva accolto in casa sua, sofferto in silenzio con me, quando andavo in giro come uno zombie, e non mi aveva mai abbandonata. Ora, era lui ad aver bisogno di me, glielo dovevo e l’avrei fatto.

Feci un piccolo cenno con la testa, e tutte e tre corremmo verso casa di mio padre.

 

Arrivammo in giardino, ma non vidi né Carlisle né Charlie. Sicuramente l’aveva portato dentro.

Ci avvicinammo vicino alla casa. Rimasi dietro ad Esme e Leah, prima che loro aprissero la porta, presi tutto l’ossigeno che i miei polmoni potevano contenere.

L’aria intorno a noi, era satura dell’odore di Charlie e come avevo pensato, la gola s’infiammò subito, mentre il veleno iniziò a bagnare la mia lingua.

Non mi feci sovrastare dalla sete, pensai a mio padre e al suo bisogno di me.

Esme mi guardò senza dire niente e, dopo un dolce sorriso aprì la porta entrando in casa, seguita subito dopo da Leah. Io rimasi ferma sulla soglia, come se stessi decidendo cosa fare.

<< Ciao Charlie >>, Esme lo salutò, senza ottenere risposta.

<< Bella >>, fu solo il bisbiglio di mio padre.

Non mi aveva ancora visto, era come se stesse chiedendo a tutti loro dove fossi.

E fu proprio il suo richiamo, ad attirarmi in casa.

Con un passo deciso, oltre passai la porta, entrando in casa.

Charlie era seduto sul divano e fissava la televisione spenta davanti a se. Carlisle gli stava tastando il polso e con una lucina cercava la reazione delle sue pupille.

Quell’uomo, non sembrava mio padre, era uno zombie, era un uomo invecchiato almeno di dieci anni.

<< Ciao papà >>, dissi debolmente, ma sicura che mi avesse sentita.

I suoi occhi si sgranarono, voltò lo sguardo molto lentamente verso di me e appena mi vide scattò in piedi e con un gran sorriso, corse verso di me gridando:

<< Bella!! >>.

In pochi attimi, la distanza tra di noi sparì. Sentii le sue braccia avvolgere il mio corpo, e il suo calore riscaldare la mia pelle.

 

 

 

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Capitolo 21
*** CAPITOLO 21 ***


Chiedo umilmente perdono… sono giorni anzi direi settimane che non aggiorno. Non era mia intenzione assentarmi così a lungo, ma tra un impegno e l’altro  e mancanza di tempo, non sono riuscita a concentrarmi abbastanza per scrivere.

Per chi può interessare a gardaland mi sono divertita da matti, consiglio a tutte di andare nel periodo di Halloween perché è spettacolare.

Piena di zucche e tutti travestiti da personaggi di film Horror.

Cmq ora vi  lascio al capitolo e so già che alcune di voi quando leggeranno la conclusione del capitolo vorranno uccidermi…ma per favore lasciatemi spiegare.

Le cose devono andare per forza così perché Bella deve fare un’altra ESSENZIALE esperienza prima di vivere la sua eterna felicità.

Quindi pazientate ancora un po’ perché servono tutti i pezzi del puzzle per concludere la storia.

Ora vi auguro buona lettura.

P.S.= mi piacerebbe leggere qualche commentino in più, sono sempre così pochi? L

 

STUPIDA BELLA

Pov Bella

Ero diventata una statua, evitavo di respirare e le mie braccia erano tese lungo il mio corpo.

Charlie mi stringeva ancora a se, con una forza che, se fossi stata ancora umana, mi avrebbe soffocato di certo.

Dopo lunghissimi secondi, mio padre si allontanò un po’ da me, senza però perdere il contatto fisico.

Le sue mani erano ancora sulle mie spalle quando mi guardò. I suoi occhi percorsero tutto il mio corpo, come alla ricerca di una ferita.

<< Bella stai bene? >>. E, dicendo ciò, le sue mani lasciarono le spalle per stringere le mie braccia.

<< Bells… non ci posso credere, io… io… >>. La sua voce tremava e le lacrime iniziarono a rigargli il viso.

Volevo parlare, ma avevo una paura tremenda di respirare il suo odore e di farmi sopraffare dalla sete.

<< Bella, perché non parli, che cosa è successo? >>. Proprio in quel momento, mi prese il viso fra le sue calde mani e mi fissò dritto negli occhi.

<< Bella… sei fredda >>, disse con voce malferma. << E i tuoi occhi… Bella che cosa è successo ai tuoi occhi? >>. Per un attimo, nella sua voce, comparve la paura.

Abbassai subito il viso, e arretrai per sciogliere il nostro abbraccio.

Quando rialzai lo sguardo, cercai gli occhi di Carlisle ed Esme, che subito capirono che avevo bisogno del loro aiuto.

<< Charlie forse è meglio che tu… >>, disse Carlisle prendendolo per un braccio e cercando di allontanarlo da me.

Leah, mi si era avvicinata mettendosi tra me e mio padre. Lei sapeva che era da parecchio che non mi nutrivo.

<< Charlie dovresti… >>, disse Leah nello stesso istante di Carlisle, ma entrambi non terminarono le loro frasi.

<< CHE COSA SUCCEDE?! >>. L’urlo di mio padre mi scosse, e subito alzai il mio sguardo verso di lui.

In quel grido, era racchiuso tutto il dolore, la sorpresa, il dubbio, la paura, il timore e la preoccupazione. Tutti sentimenti che mio padre, aveva provato nelle ultime settimane.

Trovai il coraggio, e parlai guardandolo negli occhi.

<< Papà, per favore calmati! >>. Avevo messo così tanta enfasi in questa piccola frase, da non essermi accorta di aver esaurito quasi tutta l’aria che conservavo nei polmoni.

<< Bells, la tua voce… Io non capisco sei… sei così diversa! >>. Cercò di liberarsi dalla presa di Carlisle, ma il suo tentativo fu vano.

<< Papà è tutto a posto ora, sono qui! >>. Cercai di tranquillizzarlo, ma fu inutile e, la mia riserva d’ossigeno, era esaurita completamente.

Parlò di nuovo, ma questa volta la sua voce tremolante fu sostituita da una più decisa e arrabbiata.

<< Come puoi dire che è tutto a posto?! Sei scomparsa per settimane, tutto il paese ti ha cercato per i boschi, ti ho creduta morta! Poi, quella ragazza dai capelli rossi mi dice che eri nel bosco! >>. La rabbia lasciò di nuovo il posto ad un tono più basso e terrorizzato.

<< Quella ragazza… aveva un’aria minacciosa, e i suoi occhi… >>, un brivido di freddo le percorse. << Poi tu sei uscita dal bosco e avete lottato. Volevo aiutarti, ma quel lupo enorme me l’ha impedito, era grande quanto un cavallo… >>. Si afflosciò sul divano, nascondendo il viso fra le mani.

<< Papà… >>. Un grande sbaglio, il mio fu un enorme errore.

Senza pensarci, avevo parlato prendendo un bel respiro. Il veleno mi aveva inondato la bocca in un istante, facendomi assaporare quell’orribile gusto metallico. La gola andava in fiamme, e il fastidio aumentava per il veleno che passando, pizzicava le pareti asciutte. I miei occhi furono in un attimo neri come la pece, non avevo bisogno di specchi che me lo dimostrassero.

Il dolce odore che proveniva da mio padre, prometteva di placare tutti questi dolori e di rilassare tutti i miei muscoli tesi come corde di violino.

Ma prima che potessi muovere un solo passo, Leah mi aveva circondato da dietro con le sue lunghe braccia, Carlisle mi era davanti, mi teneva dalle spalle, mentre Esme si era posizionata davanti a mio padre.

Sentivo sorgere dentro di me un mostro che gridava: “ Prendilo è tuo! Quel sangue è tuo! Tu sei più forte, liberati! ”. Ma non permettevo a nessun muscolo del mio corpo di muoversi.

Seduto su quel divano, tormentato da mille pensieri, c’era mio padre, l’uomo che si era preso cura di me per tanto tempo, mi voleva bene ed io, ne volevo molto a lui. Ma soprattutto, non volevo che mi vedesse come un mostro.

Iniziai a respirare con la bocca, e ripresi il controllo piano piano. Carlisle e Leah, sapevano che non avevano fatto nessuno sforzo per bloccarmi e trattenermi, non ci avevano messo nessuna forza nel fermarmi. Io ero rimasta immobile, impegnata in una lotta interiore, impegnata a vincere la lotta contro il mio lato oscuro.

Carlisle mi guardò sorridendo. << Sono orgoglioso di te >>, disse, mentre la stretta di Leah mi abbandonava.

Mi avvicinai piano a Charlie ed Esme, subito si scansò con un gran sorriso, facendo un cenno d’assenso con la testa.

Mi piegai sulle ginocchia e arrivai all’altezza del viso di mio padre. Volevo spostare le sue mani dal suo volto, ma non volevo che la mia pelle fredda come il ghiaccio toccasse la sua. Inoltre, avevo anche paura di non saper dosare la mia forza.

Quindi, mi limitai a poggiare le mie mani sulle sue spalle.

<< Papà ascoltami. Mi dispiace per tutto quello che hai passato, non volevo farti soffrire. Alcune settimane fa, quando sono scomparsa, mi è successo qualcosa nei boschi… Diciamo che ho avuto un incidente… >>.

Non sapevo se sarebbe stato giusto rivelare la verità, e poi se avessi detto in cosa mi ero trasformata, avrei messo in pericolo anche il segreto dei Cullen.

Quando udii la parola incidente, finalmente mio padre alzò lo sguardo e io continuai.

<< Questo incidente mi ha cambiato e non potevo più tornare da te >>.

I nostri visi erano molto vicini, e notavo come mio padre stesse studiando tutti i cambiamenti del mio volto, concentrandosi in particolar modo sui miei occhi, che ora erano molto scuri per la sete che provavo e che riuscivo a controllare. Anche se con molta difficoltà.

<< Bella che cosa ti è successo? Prima ti ho visto combattere! Chi era quella donna? Che cosa voleva da te? E poi tutte quelle cose che hai detto, come ti muovevi… Non riuscivo quasi a vederti! >>. A mano a mano che lo shock passava, a mio padre riaffioravano i ricordi di ciò che era accaduto poco prima.

<< Papà sono sempre Bella ma diversa dalla vecchia e goffa Bella che ricordi. Quella donna si chiamava Victoria… >>.

<< Che vuoi dire con: “ Si chiamava ”? >>. M’interruppe mio padre.

<< Diciamo che non potrà più nuocere a nessuno >>. Intervenne Carlisle.

<< Comunque, Victoria voleva vendetta per quello che Edward aveva fatto al suo compagno l’estate scorsa. Mi aveva aggredito, ed Edward mi ha salvata >>. Dissi, terminando il mio discorso.

<< Edward… Quindi tutto questo è ancora colpa sua! >>. Disse furioso, alzando la voce.

<< E l’incidente della scorse estate era tutta un’invenzione, in realtà era stato qualcuno a ridurti così!? Ma perché non me lo hai detto?! >>. Mio padre era diventato rosso in viso, e si era alzato di scatto stringendo i pugni.

<< Papà Edward la scorsa estate mi ha salvato, e lui non centra niente con il mio cambiamento di adesso >>. Ma sapevo che questa, non era totalmente la verità.

Anche se io non lo incolpavo minimamente, lui era coinvolto in questa storia.

<< E quella specie di lupo gigante? >>. Speravo proprio di non dover dare spiegazioni su questo, ma la voce di Leah mi sorprese.

<< Ero io >>. Disse disinvolta.

<< Co…cosa? Non è possibile… >>. Disse Charlie, guardando Leah sconvolto. Il suo sguardo ero il riflesso del mio, non potevo crederci, Leah aveva svelato il suo segreto senza pensarci due volte.

Prese per mano mio padre, e lo portò fuori. Senza neanche darmi il tempo di parlare, con il suono di uno strappo sordo, un lupo enorme dalla pelliccia grigia comparve davanti ai nostri occhi, tra i brandelli del vestito, che ora ricadevano intorno a lei come coriandoli.

Con fare molto teatrale, come un cane ben addestrato, portò in avanti una delle sue enormi zampe e chinò il capo come se si stesse presentando o stesse salutando in maniera regale. Mi ricordava tanto quei cavalli del circo, cui era stato insegnato l’inchino.

<< Ma..ma..m… >>. La voce di Charlie era tremolante, e presa dalla scenetta di Leah non avevo prestato attenzione a lui.

Charlie fece qualche passo indietro scontrandosi con Carlisle, che era alle sue spalle, sul portico di casa.

<< Leah! Ma ti sembra questo il modo? Volevi per caso fargli venire un infarto?! >>. Sgridai la mia amica per la sua impulsività.

<< No, è un sogno, questo è tutto un brutto sogno… Non può essere vero! >>. Mi voltai verso mio padre, e notando l’espressione che aveva assunto, non potei resistere dal ridere.

Era troppo buffo, e Leah si aggiunse alla mia risata con quello strano ringhio per niente minaccioso.

<< Papà è grazie a lupi come Leah, che io non sono morta. Loro mi hanno salvato da una fine certa >>. Dissi ritornando seria.

<< Vuoi dire che ce ne sono altri?! >>. Mio padre era incredulo.

<< Beh, nella foresta erano cinque quel giorno, poi si sono aggiunti Leah e Seth… >>. Più che a mio padre, stavo facendo i conti per me, ma fui interrotta.

<< Anche suo fratello è… è un lupo? E Sue lo sa?! >>. Mio padre ora sembrava più sconvolto per la questione dei lupi, che dal mio ritorno al quanto cambiata. E poi, perché ora si preoccupava di Sue?

<< Papà mettiamola così, se vedi grossi lupi nel bosco, non sparare >>. Dissi sorridendo.

<< Anche tu ti trasformi in…? >>. Chiese Charlie, indicando il grosso lupo dinanzi a lui che ora scodinzolava.

<< No papà, io non mi trasformo in un lupo >>. E non sapevo se esserne triste o felice, se fossi stato solo un lupo sarei potuta tornare alla mia semplice vita senza troppi cambiamenti.

Sentii mio padre prendere un bel sospiro di sollievo, ma se avesse saputo cosa realmente ero forse sarebbe fuggito.

<< Bella senti… Non m’interessa se tu sei cambiata, se i tuoi occhi ora hanno un altro colore; non m’interessa se tu puoi trasformarti in lupo >>. E guardò Leah, ancora sconvolto, prima di riprendere a parlare. << O in qualche altro animale. Per me tu sei solamente mia figlia, e non smetterò di volerti bene, mai. Se dovrò accettare qualche segreto, per saperti di nuovo al sicuro lo farò senza problema. Ma per favore, non sparire più dalla mia vita! >>. Detto questo, mi strinse forte a se.

Il mio viso era nascosto nell’incavo del suo collo, e anche se il veleno mi pizzicava lingua e gola, riuscivo ad ignorarlo senza problemi. La sete era completamente sommersa dall’amore che provavo per mio padre.

Molto delicatamente, mi allontanai da lui, non sapevo quanto sarei riuscita a resistere alla sete. Avevo bisogno di cacciare.

<< Papà, io non ti abbandonerò più. Ma non posso dirti che tutto sarà come prima. Ho bisogno di un po’ di tempo per abituarmi ai miei cambiamenti, e questo dovrò farlo lontano da casa. Ma ti sarò vicina >>. Dissi guardandolo negli occhi.

<< Bella se il prezzo per averti vicina è lasciarti andare lo farò. Suona anche a me come un controsenso ma credo che tu mi abbia capito >>. Disse sbiascicando.

<< Si papà. Un’altra cosa, ovviamente dovrai tenere al sicuro il segreto di Leah e dei suoi amici. Ora devo andare a sistemare una cosa >>. Gli diedi un bacio sulla guancia e lo salutai. <<  Ciao papà >>.

Dopo un lungo sguardo a Carlisle e ad Esme, corsi nella foresta seguita ormai dalla mia inseparabile amica.

Pochi chilometri mi dividevano da Edward, pochi chilometri e sarei stata di nuovo fra le sue braccia, avrei baciato di nuovo le sue labbra e avrei accarezzato i lineamenti del suo viso.

Mi ero persa nelle mie fantasie, e solo l’odore dolciastro mi risvegliò dal mio sogno ad occhi aperti. Era lo stesso odore provocato dai resti di Victoria che bruciavano.

Ero lontana dallo spiazzo, dove si era svolta la lotta, ma vedevo perfettamente ogni membro di quella che sarebbe stata la mia famiglia.

Il piccolo tornado di Alice, il risoluto Jasper, il grande e grosso Emmett affianco alla bellissima Rosalie e poi per ultimo, anche se non lo consideravo tale, il mio adorato Edward.

<< Edward mi sei mancato… Mi dispiace per tutto questo equivoco >>. Una voce melodiosa, associata alla vampira stupenda dai lunghi boccoli biondo rossicci, aveva catturato la mia attenzione.

Era la vampira appartenente al clan dei Denali di cui ignoravo ancora il nome.

In un attimo si era avvinghiata al corpo di Edward, incrociando braccia e gambe dietro la sua schiena.

Quella scena mi trafisse il petto, frantumando ogni piccola speranza che covavo dentro di me.

Ero stata una stupida, come potevo solo aver pensato che lui mi stesse aspettando?

Come potevo solo sperare che lui provasse ancora qualcosa per me?

Quella vampira bellissima, ora appiccicata a lui, era la prova che io non sarei mai stata alla sua altezza.

I miei occhi pizzicavano, avrei tanto voluto trovare sfogo al mio dolore con il pianto, ma nessuna lacrima avrebbe bagnato il mio viso.

Un lupo rossiccio ci veniva incontro, era Jacob, ma in quel momento desideravo scappare, fuggire da tutto questo dolore.

<< Bella nooo! >>. La voce di Edward mi arrivò chiara alle orecchie. Ma l’unica risposta fu la mia fuga.

Fuggii verso La Push, e mi fermai solo quando arrivai sulla spiaggia di First Beach. Mi accovacciai a terra e scoppiai in un pianto isterico, seppur senza lacrime.

<< Bella… >>. La voce di Leah era addolorata, non avevo neanche prestato attenzione all’aria intorno a me. Non mi ero accorta che si era trasformata.

Alzai lo sguardo. Indossava un jeans e un top, notai che ai suoi piedi, cera lo zaino con tutti i nostri vestiti, lo doveva aver recuperato o qualcuno gliela aveva portato.

<< Bella mi dispiace >>. Disse nuovamente, poggiando una mano sulla mia spalla.

<< Oh Leah, che stupida sono stata… Come potevo solo pensare che in tutto questo tempo lui non si fosse trovato un’altra vampira? >>. Continuai ancora a singhiozzare abbracciandola.

<< Vedrai che tutto si sistemerà, un giorno saremo felici >>. Disse speranzosa.

<< Sinceramente, non ne sono molto sicura… Ma una cosa è certa, se rimarrò qui, sarò solo tormentata dal dolore >>. Dovevo scappare nuovamente da Forks ma questa volta sarei dovuta andare molto più lontano.

<< Leah, io me ne vado, e questa volta, andrò molto lontano. Non so quando e se tornerò, quindi non credo sia giusto chiederti se sarai ancora al mio fianco per questo viaggio. Tu qui hai una famiglia, il tuo branco e… >>. Fui interrotta.

<< E tanto dolore. Quindi, avanti Bella chiedimelo… Io ti seguirò >>. Disse decisa.

Ci guardammo intorno, un ultimo sguardo alla nostra terra prima di tuffarci in acqua. Solo facendo così, non potevamo essere seguite e rintracciate.

<< Una nuova vita ci attende >>. E, detto ciò, con Leah sulle spalle nuotai il più velocemente possibile.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 

Recensione di immaginaria [Contatta] del 07/11/2009 - 05:01PM sul capitolo 20: cap 20 - Firmata

GRAZIE…MI FA PIACERE SAPERE CHE LA MIA STORIA TI PIACCIA NONOSTANTE Jake e leah, MA PER ME LORO COME TUTTI I LICANTROPI SONO PERSONAGGI IMPORTANTI NELLA STORIA, A ME PIACCIONO MOLTO ANCHE SE SONO TEAM EDWARD…SPERO CONTINUERAI A SEGUIRE LA MIA STORIA E A RECENSIRE I MIEI CAPITOLI…BACI

Recensione di luigia [Contatta] del 16/10/2009 - 02:30PM sul capitolo 20: cap 20 - Firmata

CIAO GINA…VISTO FINALMENTE SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE, NON HA RACCONTATO NIENTE DI COMPROMETTETE, SOLO LEAH HA SVELATO IL SUO SEGRETO…SPERO QST CAPITOLO TI PIACCIA…BACI

Recensione di Luisa98 [Contatta] del 16/10/2009 - 02:06PM sul capitolo 20: cap 20 - Firmata

GRAZIE PER LA TUA RECENSIONE NONOSTANTE LA MANCANZA DI TEMPO…MI DISPIACE SE TI HO DELUSA CON QST CAPITOLO, TU SPERAVI CHE SI INCONTRASSERO E INVECE LEI è FUGGITA DI NUOVO, MA NON TEMERE…BACI

Recensione di adry91 [Contatta] del 15/10/2009 - 10:37PM sul capitolo 20: cap 20 - Firmata

BEH L’ATTESA SI PROLUNGA ANCORA UN PO’… MA QUESTA SUA FUGA PORTERà A QUALCOSA DI BUONO…VEDRAI! BACI

Recensione di Crazyangel84 [Contatta] del 15/10/2009 - 08:53PM sul capitolo 20: cap 20 - Firmata

GRAZIE….SPERO TI SIA PIACIUTO ANCHE QST CAPITOLO…DIMMI CHE NE PENSI..BACI

Recensione di nanerottola [Contatta] del 15/10/2009 - 08:00PM sul capitolo 20: cap 20 - Firmata

CIAO…PRESTO CERCHERò DI AGGIORNARE ANCHE LA TROVATELLA…SPERO TI SIA PIACIUTO QST CAPITOLO…BACI

 

 

 

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Capitolo 22
*** capitolo 22 ***


Vi devo chiedere scusa per la lunga assenza…non è mia abitudine lasciare le cose a metà o far passare tanto tempo; ma nelle ultime settimane sono successe tante cose ed alcune molto brutte e preoccupanti.

Grazie al cielo tre giorni fa ho avuto belle notizie e il problema si è quasi risolto, quindi ora spero di riuscire ad aggiornare più frequentemente la storia fino a concluderla…

Ancora una volta chiedo di perdonarmi…. Ora però vi lascio al capitolo, un po’ cortino ma il 23 arriverà presto ve lo prometto…mi racomando recensite….

BUONA LETTURA!!!

 

 

TROPPO TARDI

 

POV ALICE

 

La battaglia, finalmente, era giunta al termine. Gli ultimi neonati erano stati fatti a pezzi, ed ora, bisognava dare fuoco a tutti  i loro resti. Ma, cosa  ancora più importante, dovevamo chiarire con le nostre cugine dell’Alaska. Avevano perso una sorella per un inganno, ma tutto era partito dalla voglia di vendetta contro i lupi che avevano ucciso Laurent.

<< Vado da Bella >>, disse Edward.

Non mi ero dimenticata di lei, avevo seguito tutta la sua battaglia, grazie alle mie visioni, ero a conoscenza, con largo anticipo, della sua vittoria.

E come avevo previsto, tutto era andato per il meglio. Ciò che vedevo con poca chiarezza, era lo stato di salute, mentale e fisica, di Charlie. Aveva rivisto sua figlia, ed aveva assistito a parte della battaglia.

<< Edward, è meglio che siano Carlisle ed Esme ad andare da lei. Credo che Charlie abbia bisogno di un medico, e vorrà delle spiegazioni a tutto ciò che ha visto. E poi, noi dobbiamo sistemare la situazione con i Denali, e solo tu puoi aiutarci. Dovrai leggere i loro pensieri, e capire se ci crederanno. Non possiamo permettere che nella rabbia di aver perso una sorella, cerchino vendetta contro i lupi >>.

Speravo mi desse ascolto. Se Charlie avesse visto lui, avrebbe pensato che Bella, per tutto questo tempo, fosse fuggita da Forks con Edward.

<< Gli spiegheremo la situazione >>, rispose mio fratello, ai miei pensieri.

<< Edward. Alice ha ragione, qui c’è bisogno di te, e solo tu puoi fare da tramite per i lupi, indagare nel profondo dei loro pensieri >>. Anche Carlisle, capii che questa era la cosa migliore.

<< Non temere >>, disse Esme che, dopo aver posato un delicato bacio sulla guancia di Edward, scomparve fra gli alberi con Carlisle.

Un gran falò era acceso al centro esatto dello spiazzo. Da esso si alzava una densa colonna di fumo nero.

Ci avvicinammo cautamente alla famiglia di Denali, mentre Jasper tastava il loro umore, ed Edward leggeva i loro pensieri.

Fu più semplice del previsto convincerli che erano stati ingannati sin dall’inizio, sia da Laurent, che da Victoria. Il loro pensiero di vendetta contro i lupi o contro di noi, si era completamente esaurito.

Mentre confortavamo Tanya e Kate, per la perdita di Irina, una visione mi colpì all’improvviso.

 

 

POV EDWARD

Adesso che avevamo sistemato tutto con Tanya, Kate, Carmen ed Eleazar, mi sentivo più tranquillo. Ovviamente ero triste per la perdita di Irina, e cercavamo di confortarle come potevamo, ma il mio pensiero, se pur egoistico, era rivolto completamente al ritorno di Bella.

Ero talmente distratto, che non riuscii a vedere tutta la visione che, in quel momento, aveva immobilizzato mia sorella.

Riuscii a catturare solo le ultime immagini, che mostravano Bella fuggire nuovamente.

In quel momento fui investito da Tanya, che mi gettò le braccia al collo, chiudendo le sue gambe, attorno alla mia vita.

<< Edward mi sei mancato… Mi dispiace per tutto questo equivoco >>.

Non capivo più nulla, non mi spiegavo cosa stesse succedendo. La mia mente ed il mio corpo, erano rimasti paralizzati dalla consapevolezza che Bella, stesse per fuggire di nuovo, anche se non sapevo perché e quando.

“ Edward, fai qualcosa, Bella ha visto Tanya!! ”. In un attimo, Alice mi rimostrò la sua visione. Tanya che mi abbracciava e Bella, che vedendo quella scena, decideva di fuggire di nuovo.

<< Bella, nooo!! >>. Ma il mio grido, la mia preghiera, era giunta troppo tardi. Quando mi girai, vidi solo il grande lupo rossiccio, che si era inoltrato nella foresta, nel tentativo di inseguire Bella.

<< Scusami Tanya… >>. Dissi, e senza darle il tempo di parlare, mi liberai dalla sua presa e mi lanciai fra gli alberi.

Il suo profumo, mi portò nuovamente al confine con La Push. Mi fermai, prima di oltrepassarlo.

Sanguisuga dove pensi di andare! ”. Leah mi aveva sbarrato la strada.

<< Leah lasci che ti spieghi, io… >>.

Non m’interessano le tue spiegazioni!! ”.

Leah vai da Bella, parlo io con lui. Qui...  ci sono le tue cose ”. Jacob era uscito da dietro delle grandi felci, ed aveva posato vicino alle zampe di Leah uno zaino.

Leah prese la borsa tra le sue fauci, e corse lontano, senza neanche degnarmi di uno sguardo.

Cullen sei un imbranato! ”. Rimasi stupito dal tono di voce con cui mi riprese.

Non era cattivo, anzi, sembrava quasi che mi stesse rimproverando, come se fossi un suo amico, o un fratello.

Rimasi a fissarlo, e dai miei occhi si capiva benissimo che cercavo spiegazioni.

Come fai ad essere così idiota? L’hai fatta fuggire ancora. Era tornata per restare, aveva  fatto la sua scelta, e aveva scelto te! ”. Le sue ultime parole, erano intrise di tristezza.

La amo troppo per vederla soffrire, preferisco che almeno lei sia felice. Quindi, ora ti darò il permesso di passare il nostro confine, quest’unica volta, per convincerla che ciò che ha visto, è stato solo un equivoco.  Ma se la farai soffrire ancora, ti prometto che ti distruggerò io stesso, in pezzi talmente piccoli,  che la tua famiglia sarà costretta ad aspirarti con un aspirapolvere. Ci siamo intesi succhia sangue? ”.

Finito il suo discorso, mi voltò le spalle. Io, in tutto il suo monologo, non avevo aperto bocca.

Ora sapevo che potevo raggiungerla, senza infrangere nessun patto.

<< Grazie Jacob >>. E senza dire altro, scattai verso la spiaggia, seguendo la scia che Leah, aveva lasciato dietro di se.

In pochi minuti raggiunsi la mia meta, il suo dolce profumo, misto a quello del mare, mi riempiva i polmoni, ma di lei non c’era nessuna traccia.

Mi voltai a destra e sinistra, ma la spiaggia era deserta.

Il suo odore mi portò fino al bagnasciuga. Non volevo pensarci, speravo solo che mi stessi sbagliando.

<< Edward, è partita, è andata via! >>. La voce di Alice mi giunse alle spalle. Jacob doveva aver fatto passare anche lei.

<< Dove? >>, chiesi fissando il mare.

<< Non lo so. Nella mia ultima visione, ha deciso di andare via, ma quando Leah ha deciso di seguirla, è sparito tutto. So solo che non voleva essere seguita o trovata, ecco perché è andata via nuotando >>.

Caddi inginocchio, lì sul bagna asciuga, non mi interessava che le piccole onde mi bagnassero i pantaloni.

<< Alice, era tornata, aveva deciso di perdonarmi ed io l’ho lasciata fuggire. Le ho spezzato ancora una volta il cuore >>. Dissi, premendomi le mani sul viso.

Sentii Alice inginocchiarsi alle mie spalle, e le sue braccia mi circondarono il torace, lasciandomi sfogare tutta la mia tristezza.

 

 

CHIEDO SCUSA MA NON HO TEMPO DI RISPONDERE ALLE VOSTRE BELLISSIME RECENSIONI… RINGRAZIO TUTTE E SE LASCIATE DELLE RECENSIONI SU QST CAPITOLO VI PROMETTO CHE NEL PROX VI RISPPONDERò….GRAZIE ANCORA!!!

P.S.= la trovatella sarà aggiornata al più presto.

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Capitolo 23
*** CAPITOLO 23 ***


Perdonatemi ragazze…lo so sono mancata per tantissimo tempo, spero però che non mi abbiate dimenticata, come non abbiate dimenticato la mia storia.

Sono stata fuori paese impegnata in alcune faccende, ma per mia fortuna mi sono ricordata di portarmi insieme il mio computer, così sono riuscita a scrivere ben tre capitoli…si sta giungendo al termine di questa fan fiction.

Ma per ora ci sono ancora capitoli…spero abbiate ancora voglia di leggerli.

Questo capitolo non è Betato.

Beh, vi ho rotto abbastanza…buona lettura…

P.s.= questo è un capitolo di passaggio.

 

 

UNA NUOVA DESTINAZIONE

 

POV BELLA

<< Cavolo Bella, si è bagnato tutto lo zaino… ora tutti i vestiti e i soldi saranno fradici! Potevi uccidere quello squalo con un solo gesto, ed evitare di giocarci >>.

<< Scusami tanto se cercavo di evitare che ti staccasse una gamba, potresti almeno ringraziare >>.

Stavo ancora nuotando verso sud, indecise ancora sulla nostra destinazione.

Leah era a cavalcioni su di me, come se fosse su un semplice acquascooter, preferivo nuotare solo io per essere più veloci.

<< Non ti dirò grazie, perché sai benissimo che quello squalo non poteva farmi niente! >>.

<< Si ho capito, la gratitudine non è il tuo forte, e comunque preferivo non uccidere quello squalo, sono giorni che non mi nutro e se lo avessi ferito il suo sangue mi avrebbe fatto perdere la testa e non so che sapore abbia uno squalo, sai non amavo tanto il pesce da umana e ho la nausea per tutto quel pesce che portava Charlie a casa, quindi non credo mi nutrirò di pesci anche in questa vita >>.

<< Perché voi succhiasangue selezionate le prede anche in base al sapore? >>. Il nomignolo con cui ci aveva chiamato non l’aveva detto in modo offensivo, anzi tutta la frase era velata da una punta di sarcasmo.

<< È per questo che non mi nutro di voi cani, se il vostro sapore è pari alla vostra puzza, non ci tengo proprio ad assaggiarlo >>, risposi per i toni.

<< Se assaggiassi il mio sangue, ti leccheresti i baffi! >>, Leah scoppiò a ridere.

<< Sai Leah, non sono a me che spuntano i baffi, e poi se proprio devo assaggiare il tuo sangue è meglio che prima dia una bella lavata alla mia preda, per togliere il suo cattivo odore >>.

Leah smise di ridere e non dandole nemmeno il tempo di pensare mi girai su un fianco facendola finire sott’acqua.

Riemerse annaspando, aveva bevuto un po’ e quindi tossiva cercando di espellere quel po’ d’acqua che aveva ingerito.

<< Prima di un tuffo bisognerebbe chiudere la bocca per non bere! >>, dissi ridendo.

<< Traditrice!! Mi avevi promesso che non mi avresti fatta bagnare completamente >>.

<< Ma tu ti sei offerta come spuntino, e la mamma mi ha sempre detto di lavare prima tutto  ciò che mangio >>.

<< Bella se ti prendo sei una vampira morta! >>, gridò nuotando verso di me.

<< Leah, io sono già morta >>.

Mi prese per le spalle e mi spinse sott’acqua.

Rimasi giù diversi minuti, ovviamente non avevo bisogno di respirare.

Quando mi lasciò andare ritornai in superficie tossendo.

<< Ma sei pazza? Mi stavi affogando! >>, dissi iniziando a ridere come una pazza, e alla mia risata si unii Leah.

<< Beh credo che sia il momento di approdare in qualche porto, sono tutta bagnata e anche se non mi prenderò di certo un raffreddore, mi sono stancata di stare a mollo; il problema che ora tutti i nostri vestiti e tutti i nostri soldi sono completamente bagnati >>, disse Leah.

<< Sarà molto difficile trovare un albergo che accetti soldi e documenti bagnati, e poi non ho la minima idea di dove siamo >>.

Non avevo nuotato molto lontano dalla costa, ma non avevo prestato attenzione per quante miglia avessi nuotato.

<< Beh, io ho osservato la costa e se non sbaglio tra circa tre miglia avvisteremo la baia di New Port; credo sia un’ottima meta. A New Port ci abita una mia vecchia amica che si è trasferita lì con il marito, ci siamo tenute in contatto da quando è andata via dalla Push. Credo che ci ospiterà molto volentieri, sono mesi che mi invita ad andarla a trovare >>, disse Leah.

<< Io ho bisogno di nutrirmi, non posso rischiare di avvicinarmi agli umani affamata e comunque potrebbe essere lo stesso rischioso, l’unico umano a cui mi sono avvicinata è Charlie e non gli ho fatto del male perché era mio padre; non voglio rischiare Leah! >>, dissi timorosa.

<< Bella anche a Barrow non hai attaccato nessuno >>.

<< Leah, è diverso, mi nutrivo con regolarità, e durante il giorno ero sempre chiusa in casa >>.

<< Il problema è il loro odore… >>, vidi Leah pensarci un po’ su e poi esclamò << semplice non respiri, so benissimo che per parlare hai bisogno di aria, quindi diremo che sei una mia amica muta! >>.

<< Leah è una buona idea, ma non so se… >>.

<< Bella basta! Non essere sempre pessimista, è andata bene fino ad adesso e comunque io sarò sempre al tuo fianco e poi ti prego, ho bisogno di una doccia e di vestiti asciutti >>, disse le ultime parole piagnucolando e con le mani intrecciate  a preghiera.

<< Si, si, ok; mi hai convinta, ma se ti ritrovi senza un’amica sai chi dovrai incolpare, e di certo non me! >>.

Leah mi risalii sulla schiena e come aveva detto a circa tre miglia trovammo la baia.

<< Bella se nuoti ancora un po’ alla fine della baia un po’ più a sud, troverai una piccola foresta, sicuramente lì potrai fare uno spuntino >>.

Al sol pensiero di riuscire finalmente a placare la fame, la gola andò in fiamme, riardendola con un fuoco insopportabile, il veleno invase la mia bocca in abbondanza, e neanche  il suo fiotto fresco che percorreva le pareti della mia gola riuscì a calmare le fiamme.

Nuotai ancora più veloce, avevo bisogno di placare il dolore, e dopo pochi istanti intravidi una fitta vegetazione.

Mi assicurai che verso riva non ci fossero bagnati o imbarcazioni, per lanciarmi verso la spiaggia senza preoccupazioni.

<< Leah da qui alla riva saranno meno di cinquanta metri, posso lasciarti qui? Io ho urgenza di… >>.

<< Si vai pure >>, senza neanche farmi finire di parlare scese dalla mia schiena, lasciandomi libera di immergermi e raggiungere la riva senza dare nell’occhio, anche se la spiaggia era deserta.

In un istante avevo raggiunto la spiaggia e subito mi ero lanciata in una folle corsa verso la vegetazione, anche se ci fosse stato qualche umano spuntato dal nulla sulla spiaggia, non sarebbe neanche riuscito a vedere la mia sagoma o lo sfumatura di essa.

In pochi secondi raggiunsi la foresta e subito mi misi all’opera.

Annusai l’aria alla ricerca di qualsiasi profumo, qualsiasi animale anche il più piccolo sarebbe entrato a far parte della mie prede.

Una lepre fu graziata da un piccolo branco di cervi nelle vicinanze, con un balzo raggiunsi il piccolo spiazzo in cui si erano fermati a riposare.

Puntai subito il più grande, di certo il capobranco e  prima che lui se ne accorgesse e desse l’allarme al suo branco, mi avventai sulla sua gola e affondai i miei denti nella sua pelliccia andando in profondità per cercare la vena più grande che avrebbe saziato parte della mia fame.

Tutto il sangue presente in quel povero e innocente animale, fluì in me, bagnando le pareti della mia gola e placando il bruciore, senza estinguerlo del tutto.

Appena finì di nutrirmi di lui, attaccai il secondo maschio più grande, e prima che riuscissi a saziarmi del tutto, uccisi altri tre cervi.

<< Bella hai fatto una strage >>, la voce di Leah mi raggiunse nell’istante in cui stavo posando a terra la mia ultima preda.          

Mi guardai intorno e ammisi che Leah aveva proprio ragione.

<< Sono giustificata se dico che avevo molta fame visto che non mangiavo da giorni? >>, dissi portando una mano a grattare la mia nuca.

<< Beh si hai ragione, ma ora andiamo >>.

<< Leah? >>, la chiamai con voce innocente.

Quando si girò guardai verso il basso e dondolando come una bambina che aveva fatto qualche marachella le chiesi.

<< Sai sono un po’ difficili da nascondere cinque grossi cervi; potresti inscenare un attacco da un branco di grossi lupi? >>.

<< Ma come mai mi tocca insabbiare tutti i tuoi casini? >>.

Ma senza ribattere ancora, vidi il suo corpo vittima di forti spasmi e poi coriandoli di vestiti esplodere in aria.

<< Grazie >>, dissi sorridendo, << ma i vestiti potevi toglierli >>.

Un piccolo ringhio uscii fra i denti di Leah.

<< Ok, come non detto >>. Alzai le mani in segno di resa e mi scansai per darle il giusto spazio con le sue povere vittime, che altro non erano i resti delle mie vittime.

Dopo qualche graffio e qualche morso qua e là, Leah tornò umana e tirò fuori dallo zaino altri vestiti bagnati per indossarli.

<< Ora possiamo andare? >>, chiese Leah.

<< Si, si >>.   

Ci incamminammo verso il confine della foresta, ormai era pomeriggio inoltrato e il sole era sparito all’orizzonte.

<< Ora smetti di respirare, stiamo per entrare in paese >>, disse Leah.

<< Leah non abbiamo pensato ai miei occhi >>, dissi preoccupata.

Di certo la sua amica non aveva mai visto occhi così rossi.

<< Bella, non credo tu debba preoccuparti dei tuoi occhi, non sono più rossi come qualche giorno fa, anzi ora sono… arancioni, si, arancione scuro, c’è solo qualche sfumatura e linea rossa, ma non credo baderà molto ai tuoi occhi dopo che ci vedrà conciate in questo modo >>, disse indicandoci.

E in un certo senso era vero, sembravamo due ragazze sopravvissute ad un disastro navale.

I vestiti erano ancora bagnati, anche se quelli di Leah si stavano asciugando molto in fretta, visto che il suo corpo emanava un calore di ben quarantadue gradi; ma i suoi capelli erano completamente un disastro, ma stavano sempre meglio dei miei visto che lei con un passata di mano poteva sistemare la sua corta chioma, mentre da quello che vedevo riflesso sul finestrino di una macchina al mio fianco, i miei capelli non avevano una soluzione semplice.

<< Ti sei incantata? >>, Leah mi passò una mano davanti agli occhi.

<< Leah sono un disastro! >>, mi lamentai.

<< Non credo tu debba fare conquiste, quindi non preoccuparti >>.

Ci avviammo verso il centro del paese e Leah chiese indicazioni per arrivare nella via in cui si trovava la casa della sua amica.

<< Eccoci, dovrebbe essere quella casa con il portico >>.

Leah indicò una bella casa non troppo piccola, con un bel giardino e un’altalena sotto il grande porticato.

La cassetta della posta attaccata sullo steccato bianco che circondava la casa portava il nome di:  “ Thomas ed Evily Grey ”.

Leah aprii il cancelletto e ci avviammo verso la porta.

Dopo che Leah ebbe premuto il campanello, attendemmo che qualcuno venisse ad aprirci.

Dall’interno della casa provenivano odori che indicavano che qualcuno era intento a cucinare uno stufato molto ricco, e ciò veniva confermato dai rumori di pentole e mestoli.

<< Tom, per favore potresti vedere chi è alla porta? >>, una voce amorevole e femminile giunse dall’interno destro della casa.

Dalla sinistra si sentii chiaramente che qualcuno che stava sfogliando il giornale, lo ripiegò e si alzò da una poltrona per accingersi verso la porta.

<< Vado io Evely >>.

E poco dopo la porta si aprii.

Un uomo sulla trentina, con capelli e pizzetto nero ci guardava con aria curiosa.

Aveva occhi castano scuro, era una spanna più alto di Leah e aveva un fisico non troppo muscoloso.

<< Buonasera, posso esservi di aiuto? >>, chiese l’uomo in maniera molto cortese, nonostante il nostro aspetto.

<< Buonasera, sinceramente cercavo… >>, ma Leah si interruppe quando dal corridoio sulla destra apparve una bellissima donna dai lunghi capelli neri, carnagione scura, occhi a mandorla di colore verde e molto più bassa del marito,

<< Caro chi è alla… LEAH!? >>, urlò incredula la donna.

<< IVY >>, gridò Leah.

Mentre sia io che il marito le guardavamo prendersi per mano e saltellare girando in tondo come due bambine.

<< Leah che bello vederti. Dimmi come stai? Che ci fai qui? Come sta tua madre e tuo fratello? Che hai fatto ai capelli? E che hai combinato ai vestiti? >>, Evily la tempestava di domande.

<< Ivy se ti limiti ad una domanda alla volta, ti posso rispondere a tutto >>, rispose Leah allegra.

<< Io sto bene, come anche mia madre e mio fratello e i capelli come ti ho detto nell’ultima lettera li ho tagliati >>.

<< Ma  non mi avevi detto che erano così corti e poi dovevi inviarmi una foto, ma non mi hai più scritto nessuna lettera, mi hai fatto preoccupare >>, la sgridò l’amica.

<< Perdonami, ma sono stata molto indaffarata, poi sono partita per un viaggetto io e la mia amica >> disse indicandomi << e passando di qui ho pensato di passarti a trovare >>.

<< Ma sembra che abbiate fatto un bagno completamente vestite! >>, disse Evily.

<< In un certo senso è così >>, guardai Leah con occhi spalancati, non sapevo che scusa avrebbe inventato.

<< Stiamo facendo un viaggio lungo tutta la costa con delle piccole imbarcazioni, e quando siamo arrivati nella baia di New Port, abbiamo pensato di scendere per farti un salutino, ma la mia amica scendendo è scivolata sulla passerella ed è finita in acqua e non sapendo nuotare bene mi sono tuffata per aiutarla >>.

Non potevo crederci, mi aveva fato fare la figura dell’imbranata; ok queste erano cose tipiche della vecchia Bella, ma nella mia nuova vita e nel mio nuovo corpo, l’equilibro e le attività fisiche, erano innate.

Gliela avrei fatta pagare.

<< Comunque piacere io sono Evely e lui è mio marito Thomas >>, e mi allungò la mano per stringere la mia.

Con molto timore allungai anche la mia cercando di non stringere troppo la presa.

Subito Leah venne in mio aiuto.

<< Ivy lei è Bella, purtroppo soffre di un mutismo temporaneo >>.

Sul loro viso subito comparve un’espressione dispiaciuta.

<< Cosa le è successo? >>, chiese Thomas.

<< È stata operata alla tiroide, e i dottori le hanno danneggiato le corde vocali, ora non può sforzarle; ma come ho già detto è una cosa temporanea >>, concluse velocemente Leah.

<< Beh siamo molto dispiaciuti, ma per favore non rimanere sulla porta, hai i vestiti umidi e le tue mani sono gelide >>. Disse Evily invitandomi ad entrare con un gesto della mano.

<< Thomas, come avrai capito lei è la mia amica Leah di La Push >>, disse Evily al marito.

<< Piacere Thomas. Ivy mi ha tanto parlato di te, che mi sembra già di conoscerti >>, disse Leah sorridendo.

<< Vale la stessa cosa per me >>, disse Thomas.

<< Che buon profumino >>, disse Leah.

<< Evely stava preparando la cena, spero ci farete compagnia >>, ci invitò Thomas.

Speravo Leah rifiutasse, non sapevo proprio come avrei fatto a giustificare la mia mancanza di appetito.

<< Accettiamo molto volentieri grazie >>.

Lo sapevo, avrei voluto ucciderla.

Strattonai la maglia di Leah e indicai con la mano me e i miei vestiti e poi lei, per farle capire che forse non era il caso visto che eravamo impresentabili.

<< Se prima della cena volete lavarvi  non ci sono problemi sopra abbiamo una stanza per gli ospiti, se per voi due non è un problema dividere la stanza e il bagno potrete utilizzarla entrambe, saremo molto felici di ospitarvi; perché vi fermerete per qualche giorno, vero? >>, disse Evely velocemente.

<< Beh si, ma non vorremmo darvi fastidio, potremmo cercare qualche albergo nelle vicinanze >>, disse Leah.

<< Nessun fastidio, sarà un piacere ospitarvi >>, rispose Thomas.

<< Tom ha ragione, non ho nessuna intenzione di mandarvi in un albergo, sono due anni che ti imploro di venirmi a trovare e ora che sei qui non se ne parla che tu vada altrove a dormire >>. Minacciò severa Evily, puntando un dito contro il viso di Leah.

<< Ok, ok, allora se non ti dispiace vorrei togliermi questi stracci di dosso >>.

<< Venite, vi faccio vedere la camera, per quanto riguarda i vostri vestiti ve li laverò e domani li avrete puliti ed asciutti, ma per stasera a Bella procurerò qualcosa di mio, visto che ha più o meno la mia taglia, mentre tu ti dovrai accontentare di una tuta di Thomas >>, disse allegra Evily, << non credo avrai problemi visto che per quello che ricordo sei sempre voluta andare in giro vestita come un maschiaccio >> e poi scoppiò in una fragorosa risata, seguita da Leah.

Salimmo le scale che  portavano al piano superiore ed entrammo nella prima stanza sulla sinistra.

Era una stanza con una grande finestra e con delle tende verde scuro come la moquette, un grande letto, sulla destra c’era un bagno che ci mostrò, abbastanza grande da contenere una vasca e tutto l’occorrente per dare tutti i comfort agli ospiti.

<< Bene, ora vi lascio, così potrete sistemarvi. Fuori vi lascerò una cesta, mettete tutti i vestiti che vi dovrò lavare >>.

<< Grazie Ivy >>, disse Leah.

Io invece mi limitai a ringraziarla con un lieve cenno della testa.

<< Figuratevi. Se avete bisogno di qualsiasi cosa non esitate a chiamarmi >>.

E detto ciò, ci lasciò sole.

<< Visto? È andato tutto bene >>, disse Leah voltandosi verso di me.

<< Il loro calore mi fa pizzicare la gola >>.

Per parlare, avevo respirato e adesso la gola era tornata in fiamme.

Non mi era necessario respirare, ma non farlo, specie per un lungo tempo, era alquanto fastidioso.

<< Leah, io… >>, non cera bisogno che terminassi la frase, il suo sguardo si concentrò sui miei occhi ritornati neri.

Subito si avvicinò a me.

<< Bella concentrati, respira con la bocca, pensa a loro come amici, come ad essere umani con una famiglia e con degli amici a cui mancherebbero tremendamente se loro morissero >>.

Mi fu molto difficile concentrarmi specie con il profumo di Evily che riempiva la stanza e con il battito dei loro cuori che mi chiamavano dal piano inferiore.

Di nuovo un fiotto di veleno fresco mi bagnò la lingua.

<< Bella è una mia carissima amica, una sorella per me, proprio come lo sei diventata tu >>.

Le sue parole mi sorpresero e la mia attenzione fu catturata dal viso triste di Leah.

<< Perdonami >>, dissi.

<< Sei che tu che devi perdonarmi, non ho pensato che tu potessi soffrire a stare a contatto con degli umani >>.

Non avevo bisogno di uno specchio per sapere che il nero dei miei occhi stava lasciando il posto allo strano colore che avevano assunto, nutrendomi di animali.

<< Leah, il bruciore sta passando, forse mi serve solo un bagno caldo >>.

Avevo mentito, il bruciore non stava passando, ma mi stavo pian piano abituando, se volevo vivere a contatto con gli umani mi sarei dovuta abituare.

<< Il bagno è tutto tuo, io inizio a mettere tutta la roba nella cesta, e poi asciugherò i soldi e i nostri documenti >>.

Entrai in bagno ad iniziai a riempire la vasca con acqua bollente, per poter sentire un po’ di calore sulla mia pelle l’acqua doveva avere alte temperature.

Feci sciogliere nell’acqua dei sali profumati che trovai sul bordo della vasca e poi mi immersi in essa, provando una piacevole sensazione di tepore.

Sola con i miei pensieri iniziai a vagare con la mente e a ripensare a tutto ciò che era successo nelle ultime settimane.

Da quando ero diventata una vampira erano successe troppe cose e nessuna si poteva definire bella.

Avevo ferito ancora una volta i sentimenti di Jacob, avevo abbandonato Forks e mio padre a cui avevo promesso di tornare da lui e che non lo avrei lasciato solo; avevo lasciato senza neanche un saluto tutti i miei amici che mi credevano dispersa o addirittura morta, e senza nemmeno salutarli avevo anche lasciato tutta la famiglia Cullen compresa la mia dolce e migliore amica Alice.

E per ultimo avevo fatto il grande errore di pensare di poter tornare da Edward tranquillamente, quando lui invece mi aveva già rimpiazzato con una vampira che era mille volte meglio di me.

Ero un disastro, da quando ero rinata in questa mia nuova vita non avevo fatto nulla di buono, avevo anche messo in pericoloso tutti i Cullen e mio padre per colpa di Victoria e del suo esercito che mi erano venuti a cercare ed ero quasi stata uccisa da Victoria; se non fosse stata per la mia forza da neonata a quest’ora sarei morta per la mia incapacità di lottare, e cosa peggiore la mia forza non sarebbe durata in eterno, e se avessi incontrato qualche altro vampiro, sarei morta di sicuro.

Dovevo imparare a difendermi, non potevo contare sempre su Leah, lei ha un futuro che perderà se rimarrà con me.

Ecco questo sarà uno dei miei primi obiettivi, imparare a lottare e per far ciò dovevo trovare qualcuno che me lo insegni.

Di certo non potevo andare alla prima palestra ad iscrivermi, un semplice umano non poteva insegnare l’arte di difendersi ad un vampiro, mi sarebbe servito un vampiro disposto ad insegnarmi tutto.

Peccato che gli unici vampiri che io conoscessi, erano gli unici a cui io non sarei andata a chiedere aiuto.

Era questione di orgoglio, non sarei stata una di quelle ex rompiscatole che intralciano la vita del loro ex ragazzo rimanendo sempre fra i piedi, e poi non avrei mai sopportato la vista del loro amore.

Dovevo trovare una guida, un vampiro che mi dica come si vive l’immortalità, un mentore.

Ma l’unica persona che mi veniva in mente era Carlisle, lui aveva insegnato tutto alla sua famiglia che lui stesso aveva creato.

Però ora che ci pensavo bene, lui aveva imparato tutto da solo, aveva viaggiato in solitudine per molti paesi prima di crearsi una famiglia, ed aveva incontrato anche molti vampiri con cui era diventato amico, tra cui un grande clan in Italia, un clan che viene rispettato come una casa reale.

I Volturi.

Questo nome mi riportò alla mente molti ricordi della mia vita da umana, era il pomeriggio che ante cedeva alla mia disastrosa festa.

Edward, mi parlò dei Volturi come della colonna portante di tutta la specie dei vampiri e che loro si erano assunti il compito di far rispettare le poche leggi presenti tra i vampiri, e se io andassi da loro desiderosa di imparare non potranno rifiutarmi.

Il pomeriggio in cui Edward mi portò nello studio del padre per raccontarmi la storia di Carlisle, mi mostrò il quadro raffigurante un quel quartetto di uomini che rappresentavano Carlisle e i tre Volturi.

Ecco la nostra nuova destinazione sarebbe stata Volterra in Italia, ma prima di comprendere anche Leah avevo bisogno di comunicarle la notizia, io sarei andata, lei avrebbe deciso se seguirmi o vivere la sua vita.  

 

Dai recensite qst capitolo e fatemi sapere che ne pensate…mi dispiace molto ogni volta che vedo che le recensioni non superino mai il numero 7…non siate timide, anche un piccolo salutino mi farebbe davvero contenta.

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI.

 luigia [Contatta]

Segnala violazione

 15/12/09, ore 23:38 - Capitolo 22: capitolo 22

Beh per sapere cosa escogita Edward dovrai aspettare un po’ perché altri i prox due capitoli sono POv BELLA….

 RenesmeeBlack [Contatta]

Segnala violazione

 10/12/09, ore 22:53 - Capitolo 22: capitolo 22

Ciao tesoro…grazie per l’augurio…e devo dire che le cose che andavano storte e male sono migliorate e spero che rimangano così…spero che anche nella tua vita le cose vadano meglio…

Beh ti è piaciuto qst capitolo??

baci

 Crazyangel84 [Contatta]

Segnala violazione

 10/12/09, ore 20:12 - Capitolo 22: capitolo 22

Bella conosce benissimo i punti deboli del potere di Alice e farà di tutto per non farsi trovare. Per quanto riguarda Jake, quando ami veramente pensi solo alla felicità della persona amata; lui ha pensato a Bella.

Grazie per la tua recensione…

 nanerottola [Contatta]

Segnala violazione

 10/12/09, ore 16:15 - Capitolo 22: capitolo 22

Ciao bellissima….beh dopo tanto tempo ho postato un nuovo capitolo…contenta??? Per LA TROVATELLA, credo che metterò un piccolo avviso…Piaciuto il nuovo capitolo??

 Luisa98 [Contatta]

Segnala violazione

 10/12/09, ore 16:08 - Capitolo 22: capitolo 22

Ebbene si..se  Edward si colpevolizza sempre di tutto, Bella scappa sempre dal dolore…non vuole sentire Edward prendersi le colpe per il suo dolore…ma quando si fermerà capirà quanto sia stata stupida….

Sono contenta che tu continui a seguirmi…ci tengo davvero tanto…baci

 dindy80 [Contatta]

Segnala violazione

 10/12/09, ore 13:26 - Capitolo 22: capitolo 22

Beh la tua curiosità è stata esaudita…ora sai dove Bella ha deciso di andare…la domanda è..Leah la seguirà??

 LadySile [Contatta]

Segnala violazione

 10/12/09, ore 13:18 - Capitolo 22: capitolo 22

Edward era distratto…per quanto riguarda Tanya, si sa che ha una certa fissa per Edward e in quell’abbraccio cercava anche un po’ di consolazione per la perdita di Irina…beh spero ti sia piaciut qst capitolo, e prox che verranno

 

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Capitolo 24
*** capitolo 24 ***


RAGAZZEEEE, BUON ANNO NUOVOOOOO….

VI LASCIO SUBITO AL CAPITOLO!

SOTTO HO RISP ALLE VOSTRE RECENSIONI CHE SONO AUMENTATE SOLO DI UNA…SIGH! :’-(

p.s.= capitolo non betato

 

VOLTERRA

 

POV BELLA

 

<< Leah! >>.

Uscii dal bagno con una velocità che di umano non aveva niente.

<< Leah, ho deciso; so dove voglio andare per ricominciare tutto >>.

<< Bella, calmati un attimo e dimmi di cosa stai parlando >>, mi disse lei con voce curiosa.

<< Beh, insomma. Stavo rimuginando su tutto ciò che è successo da quando sono diventata una vampira, e ho capito che nelle ultime settimane la mia vita è stato un disastro, che ha rovinato la vita a molte persone. Sai tutto ciò che è successo, Laurent, Jake, i Cullen, mio padre, Victoria, i neonati… >>.

<< Si, si ho capito, vai avanti! >>, disse impaziente Leah.

<<  La vita scorre come granelli di sabbia in una clessidra... la grande differenza è che la clessidra puoi girarla e ricominciare da capo, con la vita non puoi tornare indietro, si puoi solo ripartire dal punto in cui si arrivati! >>.

Leah continuava a guardarmi perplessa ed impaziente.

<< Leah quello che voglio dire e che ormai questa è la mia vita, e non ho nessuno che mi spieghi come funzioni, cosa si fa e cosa non si fa, nella vita dei vampiri ci sono leggi e io non le conosco tutte e questo corpo sarà pur indistruttibile e fortissimo, ma ho bisogno di imparare a difendermi da altri vampiri >>.

<< Quindi? >>.

<< Per fare tutto ciò ho bisogno di una guida, di un altro vampiro che mi insegni tutto e ora come ora gli unici vampiri che conosco sono i Cullen, ma non ho intenzione di andare da loro; ma da dei vampiri che Carlisle ha conosciuto in passato, sono rispettati e sono la colonna portante della nostra specie; andrò da loro! >>, conclusi.

<< Fammi capire hai deciso di andare a cercare altri vampiri che ti insegnino come si vive per l’eternità, e suppongo che quando tu dica “ andrò ”, significa che io non sono conteggiata in questo viaggio. E per la precisione, dove si trovano questi vampiri? >>, chiese scettica e anche un po’ delusa.

<< Il punto è proprio questo. Leah, io non ti sto escludendo a priori. Il problema che il paese in cui si trovano questi vampiri non è proprio dietro l’angolo, e io ti sono grata per tutto quello che hai fatto per me fino ad ora, ti ringrazio di avermi seguita e sostenuta per tutto questo tempo; ma non vorrei che tu ti sentissi obbligata a seguirmi anche in questa pazzia. Loro non sono vegetariani e non so nemmeno come interpreteranno la mia intrusione nel loro territorio >>.

<< Insomma Bella, pensi di dirmelo dove sono o devo provare ad indovinare? E poi so badare a me stessa! >>, Leah iniziava a perdere la pazienza.

<< A Volterra, in Italia >>.

<< Ah! >>, esclamò sorpresa.

<< Leah sentiti libera di vivere come vuoi, insomma se vuoi prendere una strada diversa dalla mia sentiti libera di farlo >>, m’affrettai a dire.

<< Bella per favore stai un po’ zitta >>, e poi iniziò a muovere le dita come quando i bambini contano sulle dita delle mani.

<< Sai uno dei miei sogni è sempre stato vedere l’Italia, credo si possa fare. E credo che i nostri risparmi basteranno per due biglietti aeri e un piccolo appartamento, poi lì potrei sempre trovare un lavoro e poi non è detto che io debba per forza conoscere i tuoi futuri amici vampiri, mi basta una sola succhiasangue fra i piedi! >>, disse sorridendo.

La guardai incredula.

<< Mi stai dicendo che verrai con me? >>, esclamai quasi urlando.

E mi fece un cenno positivo con la testa.

<< Leah sono felicissima >>. E le gettai le braccia al collo.

<< Bella datti una calmata, ricordati che tu non dovresti parlare e spero che il tuo urlo non l’abbiano sentito giù >>.

Dopo che Leah si lavò, indossammo gli abiti che gentilmente Evily ci aveva fatto trovare in una cesta fuori dalla porta.

Per entrambe aveva scelto due comode tute con la sola differenza che la mia era femminile e rosa, un colore che decisamente odiavo, ma mi accontentai, mentre quella di Leah era maschile e nera.

Scendemmo per la cena e con la scusa che io avevo mangiato poco prima di scendere dalla nave riuscii ed evitare gran parte delle portate che invece Leah divorava in un sol boccone, in questo mi ricordava molto Jacob; arrivati al dessert fui costretta ad ingerire una gran fetta di torta al cioccolato ricoperta di panna.

È inutile dire che appena ingoiato l’ultimo pezzo, la mia prima meta fu il bagno.

Ancora non mi capacitavo del fatto che da umana una torta così mi avrebbe fatto letteralmente impazzire, mentre adesso il sapore di quel cibo era disgustoso per me.

Per tutta la serata ci intrattenemmo in salotto, per sentire raccontare le avventure di Evely e Leah quando entrambe vivevano a La push.

Si conoscevano da quando erano bambine, anche se Evely aveva qualche anno di differenza da Leah erano sempre state molto unite, specie in tutti gli scherzi che riservavano ai ragazzi di La Push, in alcuni erano compresi anche Jacob e Seth.

Thomas aveva ventott’anni e lavorava in banca, Evely invece ne aveva ventiquattro e anche lei lavorava in banca, è proprio lì che si sono conosciuti e dopo solo un anno di fidanzamento si erano sposati all’incirca un annetto fa.

Evely ci aveva confessato di essere incinta di quasi quattro mesi, ma io l’avevo capito già, visto che il mio udito molto sviluppato aveva percepito oltre il suo battito, un altro cuoricino che batteva frenetico.

Ci intrattenemmo ben cinque giorni da Evely, giusto il tempo di organizzare la partenza.

Io me la svignavo ogni volta che potevo per andare a caccia; la tecnica del non parlare per non respirare aveva funzionato, ma non con risultati ottimali, visto che anche il calore dei loro corpi, provocava la mia sete.

 

<< Leah, Bella, è stato un piacere per noi ospitarvi, tornate a trovarci quando potete e buon viaggio >>, ci disse Thomas sorridendoci e con una stretta di mano.

<< Bella, ti auguro di guarire presto e promettimi che terrai d’occhio questa combina guai >>, mi disse Evily abbracciandomi e poi indicando Leah.

<< Ehi, combina guai a chi? >>, replicò Leah.

<< Vieni qui fatti abbracciare >>, ed Evily abbraccio forte Leah, << mi raccomando, non far passare un’altra eternità per venirmi a trovare, per voi casa mia sarà sempre aperta e poi ci conto che veniate a conoscere il mio bambino >>, e si toccò la pancia.

<< Non ti preoccupare, verrò a trovare la piccola peste quando nascerà, perché vedrai sarà una bambina e sarà tremenda come quando la mamma era ragazzina >>, disse Leah ridendo.

Ci allontanammo per raggiungere il nostro imbarco, continuando a salutare con la mano.

Una volta sull’aereo mi sedetti rigida dalla parte del finestrino rigorosamente abbassato per non far filtrare la luce solare.

Anche qui avevo assunto la stessa precauzione, di non parlare per non respirare; è per far si che nessuno mi rivolgesse la parola feci finta di dormire per tutto il viaggio, mentre Leah dormì realmente.

 

<< Il capitano vi augura un buon soggiorno a Roma >>.

L’aereo era atterrato e io cercavo di svegliare Leah che sembrava collassata in un sonno profondo.

<< Leah ti vuoi svegliare?! >>, la chiamai bisbigliando.

Da lei ricevevo solo dei mugugni.

<< L’hai voluto tu >>, e posai le mie mani gelide sul suo collo bollente.

Un ringhio proveniente da Leah fece girare un hostess e sei passeggeri nelle vicinanze che guardarono Leah in maniera molto stramba.

Li capivo benissimo, Leah aveva iniziato a tremare, forse avevo esagerato un pochino.

<< Ma sei impazzita? >>, Leah mi guardò in cagnesco.

<< Non volevi svegliarti! >>, mi giustificai.

<< Leah per favore scendiamo, ho bisogno di nutrirmi, questo lungo viaggio e tutti questi profumi mi fanno bruciare la gola >>, i miei occhi neri come la pece la misero in allarme.

<< Ok, sbrighiamoci! >>, prese lo zaino, unico nostro bagaglio e si fece spazio tra la gente tenendomi per mano.

Appena uscite dall’aereo presi un bel respiro per poter rinfrescarmi le narici con aria pulita e anche se erano presenti molte scie di umani presenti lì, era per me lo stesso un sollievo.

<< Devo dire che stai migliorando parecchio con il controllo >>, mi disse Leah felice.

<< Questo solo grazie a qualcosa che mi ha detto una mia cara amica qualche giorno fa, e cioè di inquadrare tutte le persone come gente che ha una famiglia che soffrirebbe per la loro perdita >>, dissi sorridendo.

<< Sbrighiamoci altrimenti perderemo il treno >>, tagliò corto.

 

Avevamo fatto dei biglietti che portavano fino ad un paese chiamato Montepulciano, vedendo la cartina geografica dell’Italia, avevamo deciso che sarebbe stato più sicuro che Leah si fermasse lì, anche per cercare una sistemazione per la notte e un lavoro.

Da lì io sarei potuta facilmente arrivare alla costa in poco tempo, per poi tuffarmi in mare per arrivare a Volterra che era poco distante dalla costa. Tutto questo per non far seguire le mie tracce e per far si che nessuno mi seguisse fino a Montepulciano.

Non avrei passato le intere giornate dai Volturi, sempre se loro mi avessero accettata, avrei cercato di rifarmi una vita in compagnia di Leah e magari trovare anche un lavoro se il mio controllo fosse migliorato notevolmente.

Avevo tutte le intenzioni di riprendere una vita più normale possibile, proprio come i Cullen, una volta aver imparato a difendermi e a vivere tra gli umani, avrei vissuto come loro.

La mia vita ormai sarebbe stata questa, il pensiero mi faceva soffrire, passare l’eternità lontana dalla persona che amavo non erano i miei progetti; avrei tanto voluto condividere con lui la mia eternità, è solo per lui che agognavo questa vita, se non fosse stato per Edward avrei vissuto la mia breve vita da stupida e impacciata umana.

Ma ormai lui aveva la sua metà con cui condividere la sua eternità.

Questi pensieri mi stavano facendo sanguinare ferite ancora non chiuse e che sicuramente non si sarebbero mai chiuse.

<< Stai pensando a lui, vero? >>.

Leah interruppe i miei pensieri.

<< Si >>, fu la mia unica risposta.

<< Bella, quando lui ti ha visto fuggire ti ha seguita, ma l’ho fermato prima che potesse oltrepassare il confine. Non sapevo se tu volessi parlare con lui, pensavo che fosse una decisione che dovessi prendere tu, e se avessi voluto saresti tornata indietro per chiedere un chiarimento, invece hai deciso di andar via e di non affrontarlo. Sai mi sto chiedendo se abbia fatto la cosa giusta a fermarlo; mi sento in colpa, forse lui… >>, non sapeva come continuare.

Volevo arrabbiarmi con lei per non averlo lasciato passare, ma non potevo.

Sono sempre stata una codarda e affrontarlo mi avrebbe solo fatto soffrire ancora di più. Cosa poteva dirmi che già non mi aveva detto o che già non avevo visto?

Mi aveva detto chiaramente che non mi amava e che io non ero la persona giusta per lui e avevo visto chiaramente chi adesso lo era.

<< No Leah, non sentirti in colpa. Sicuramente voleva solo giustificarsi e chiarire le cose con me addossandosi le colpe come al suo solito. Non preoccuparti, anzi ti ringrazio >>.

<< Se lo dici tu, mi sento meglio ora >>.

Le sorrisi sforzatamente.

<< Stazione di Montepulciano >>.

L’auto parlante ci avvisò del nostro arrivo.

Senza parlare ci alzammo dai nostri posti e scendemmo dal treno.

Una volta uscite dalla stazione andammo verso il centro.

<< Bene, io proseguirò verso la costa, tu cerca qualche posto per la notte >>.

<< Bella forse è meglio se ti riporti un ricambio e una spazzola, non vorrai presentarti dai grandi re dei vampiri tutta bagnata e con i capelli scombinati >>.

<< Grazie è una buona idea, se metterò tutto in una busta eviterò di bagnarli >>, e così dicendo presi il mio ricambio.

<< Senti Leah, non scherzavo quando dicevo che non so come reagiranno alla mia presenza, se la vedessero come un’intrusione o una minaccia potrebbero uccidermi, se entro domani sera non torno, non venirmi a cercare e rifatti una vita, ok? >>, le sorrisi nervosamente.

<< Bella sei sicura di quello che stai per fare? Potremmo arrangiarci da sole e … >>, la interruppi.

<< No Leah, devo farlo! >>, l’abbracciai.

<< Grazie di tutto quello che hai fatto per me, ti voglio bene >>.

E senza neanche darle il tempo di replicare o di rispondermi, iniziai a correre verso la costa; dovevo sbrigarmi, dovevo essere a Volterra prima che il sole sorgesse.

 

Finalmente ero arrivata a Volterra, l’aria era satura di profumi diversi molto simile al mio, ma non potevo mettermi a seguire delle scie, potevano interpretare male il mio gesto. Non sapevo dove andare o dove fosse la loro dimora, così iniziai a percorrere diverse stradine fino ad arrivare in una grande piazza dove l’odore di vampiro era molto più forte.

Dovevo sbrigarmi tra un paio d’ore al massimo, le prime luci dell’alba avrebbero invaso la città e non potevo rischiare che gli umani mi vedessero risplendere.

Avevo la sensazione di essere osservata già da qualche minuto, ma ora ne ero sicura perché percepivo la loro presenza.

Non dovevo farmi vedere spaventata.

<< Mi dispiace bellezza, ma in questa città la caccia è vietata >>.

Una voce alle mie spalle mi sorprese, mi girai di scatto e mi fu inevitabile non spaventarmi arretrando di un piccolo passo impercettibile ad occhio umano.

Due ombre una più grossa dell’altra, uscirono da sotto un’arcata.

Feci un bel respiro e ritornai sicura di me stessa.

<< Cacciare non era tra le mie intenzioni >>.

<< Ah no!? Allora cosa stai cercando? >>, disse una voce che mi sembrava un po’ più dolce e che proveniva dall’ombra del vampiro più alto.

<< I Volturi! >>.

Esclamai decisa.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI…

  

 barbidoluzza [Contatta]

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 01/01/10, ore 15:29 - Capitolo 23: CAPITOLO 23

CHE BELLO AVERE UNA NUOVA LETTRICE DELLA MIA FAN FICTION…SONO DAVVERO STRAFELICE... LA TUA RECENSIONE MI HA RESO EUFORICA… SONO CONTENTA CHE TI PIACCIA! BEH E SONO ANCHE CONTENTA CHE TI PIACCIA IL MIO Jacob e il resto dei Quiliute come sono felice che ti piaccia la mia Leah.

Ma non credo che quando leggerai Eclipse o breaking dawn Leah ti piacerà molto…

Per il tuo dubbio sul nuovo personaggio, mi dispiace ma ci deve essere per arrivare alla conclusione, ma seguirò il tuo consiglio, lo eliminerò dalla presentazione.

BACI E AUGURI PER UN 2010 STREPITOSO…TI PREGO RECENSISCI ANCORA…

 fria [Contatta]

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 29/12/09, ore 20:53 - Capitolo 23: CAPITOLO 23

Bella deve andare dai volturi per dare la giusta piega alla sua eternità… ma non temere Edward è alle porte…baci e grazie per la tua recensione…..AUGURONI PER UN BUON NUOVO ANNO…

 RenesmeeBlack [Contatta]

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 29/12/09, ore 13:17 - Capitolo 23: CAPITOLO 23

CIAO STUPENDA…SONO COSì FELICE CHE TU RECENSISCA  SEMPRE I MIEI CAPITOLI… ANDARE DAI VOLTURI NON è PROPRIO UN ERRORE, MA BISOGNEREBBE STARE ATTENTI A NON PRENDERLI PER I FONDELLI, ALTRIMENTI… AUGURONI DI BUON ANNO…

 ale04_94 [Contatta]

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 29/12/09, ore 09:46 - Capitolo 23: CAPITOLO 23

Che bello…sono contenta che una lettrice anonima sia uscita allo scoperto…significa che qst’anno è cominciato proprio bene…

Cmq spero che ti continuerà a piacere la mia storia… e anche se potrà sembrare una fesseria far andare Bella dai Volturi è una necessità per l’evoluzione della storia… baci e auguroni di buon anno

 dindy80 [Contatta]

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 28/12/09, ore 21:03 - Capitolo 23: CAPITOLO 23

Credo che con qst capitolo tu abbia scoperto cosa ha deciso Leah, secondo me è stata la decisione miglire anche perché l’Italia le cambierà la vita…baci e auguroni

 Crazyangel84 [Contatta]

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 28/12/09, ore 20:32 - Capitolo 23: CAPITOLO 23

È invece è già qui…pronta per l’incontro con i Volturi….baci e buon anno

 nanerottola [Contatta]

Segnala violazione

 28/12/09, ore 20:12 - Capitolo 23: CAPITOLO 23

Non ti preoccupare non lascio mai qualcosa a metà, quindi LA TROVATELLA avrà un seguito…dammi solo il tempo di concludere questa…baci e auguroni

 Luisa98 [Contatta]

Segnala violazione

 28/12/09, ore 19:34 - Capitolo 23: CAPITOLO 23

No leah avrà quasi del tutto vita facile in italia, chi avrà gatte da pelare sarà Bella…bacioni e auguroni..

 

 

 

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Capitolo 25
*** CAPITOLO 25 ***


RAGAZZE ECCOMI QUI….COME UNA BUONA BEFANA HO PORTATO UN PENSIERINO…OVVIAMENTE UN NUOVO CAPITOLO CHE SPERO APPREZZERETE…

BUONA LETTURA

p.s.: Capitolo non betato.

 

I VOLTURI

 

 

POV BELLA

 

<< Stai già parlando con alcuni di loro >>, disse acido il ragazzo più basso.

I due vampiri avanzarono verso di me e adesso potevo chiaramente vedere che entrambi erano coperti da dei mantelli con cappuccio scuro.

<< A me interessa, presentarmi a qualcuno che ricopre un ruolo di maggiore importanza >>, dissi spavalda.

Ero sicura che questi due vampiri non erano i vampiri raffigurati nel quadro che si trovava nello studio di Carlisle.

Ne ero certa perché sapevo che i capi dei volturi erano tre e perché sicuramente loro non andavano in giro a fare la ronda per la città, erano compiti che avrebbero assegnato ad altri vampiri e sicuramente loro erano guardie.

<< Fammi capire, e chi ti dice che non siamo noi coloro con cui vuoi parlare? >>.

Fu sempre il vampiro più basso fra i due a parlare.

<< Beh, perché non credo che uno dei tre vostri capi vada in giro a fare la guardia per la città, e siccome mi avete tenuta d’occhio per un po’ voi siete parte della guardia >>.

<< Demetri la ragazza è intelligente e ti ha proprio battuta in astuzia >>, ora era stato il ragazzo alto a parlare, e grazie a lui ora sapevo il nome del mio interlocutore.

<< Dementri, posso chiamarti così visto che questo è il tuo nome, vero? Visto che abbiamo appurato che voi non siete coloro che cerco vi dispiacerebbe portarmi da loro? >>.

Cercavo di apparire sicura di me, e speravo che loro non cogliessero il velo di paura e di nervosismo nella mia voce.

Non ero così stupida, loro erano due ed io ero sola ed inesperta; per non parlare del fatto che il vampiro di cui non conoscevo ancora il nome oltre ad essere alto, era molto robusto e aveva spalle molto larghe, lo si notava anche se era coperto da quell’assurdo mantello.

<< Ragazzina sei troppo insolente per i miei gusti, forse hai bisogno di una bella lezione >>.

Dicendo ciò Demetri fece un passo verso di me.

<< Demetri non essere precipitoso, lo sai che ad Aro piace conoscere nuovi vampiri >>, disse l’altro vampiro che mi ricordava molto Emmett per via della stazza.

<< E tu, datti una calmata il mio amico è un tipo irascibile >>, disse poi voltandosi verso di me.

Quel vampiro aveva nominato il nome di Aro con molta veemenza e per la prima volta da quando aveva parlato, mi era sembrato duro quando si era rivolto a me.

<< Hai ragione Felix >>, Demetri mi aveva svelato il nome del suo amico.

<< Seguici >>, disse Felix.

 

Ci inoltrammo in una stradina stretta che costeggiava un antico palazzo da cui si ergeva una possente torre campanaria con al centro un orologio che segnava le cinque e tre minuti.

Il sole stava per sorgere, lo si capiva dal cielo che ormai all’orizzonte si stava schiarendo facendo sparire le prime stelle.

La fine del vicolo era segnato da un alto muro di mattoncini, non c’erano porte che indicavano entrate, non capivo qual’era l’entrata; per la prima volta ebbi davvero molta paura, paura che mi avessero portata in un posto più appartato per liberarsi di me.

Forse la piazza era un luogo troppo scoperto per uno scontro, che io comunque avrei perso in partenza.

Poi la mia paura svanì appena non vidi più Felix; persa nei miei pensieri non mi ero accorta che un tombino era stato scoperto e che Felix era scomparso al suo interno.

Guardai quel buco nero con molto timore, non sapevo quanto era profondo e cosa mi aspettava dall’altra parte.

<< Povera piccola, hai paura di farti male? Dove è finito tutto il tuo coraggio? >>, mi canzonò Demetri.

<< Non ho paura! Stavo solo cercando di capire dove potrebbe portare questo tombino >>, dissi con voce che non mostrava alcun timore.

<< La città è piena di tombini che hanno cunicoli che passano sotto tutta la città, li utilizziamo per muoverci di giorno, oltre che come passaggi segreti che portano al palazzo >>.

La voce provenne dal buco nero sotto di me; era stato Felix a parlare.

Mi lanciai in esso senza paura di farmi male, ma con molta attenzione per cercare di cadere in piedi e senza barcollamenti vari, non avrei sopportato di mostrarmi debole agli occhi di Demetri.

Atterrai con la punta di un solo piede con molta eleganza, come si mi avessero posata delicatamente. Certe acrobazie da umana potevo solo sognarle.

<< Wow, che eleganza >>, mi canzonò Demetri atterrato un istante dopo dietro di me; ma il suo mi sembrò un complimento mascherato da sarcasmo; questo fece nascere sul mio volto un sorriso compiaciuto.

<< Da questa parte >>, disse Felix iniziando a camminare.

Percorremmo a velocità sostenuta un lungo corridoio umido e poco illuminato.

Tutto il cunicolo era ricoperto da antichi mattoncini scuri.

Mi era inevitabile pensare che se avessi percorso questo corridoio da umana, sicuramente avrei avuto una paura tremenda.

Quando il tunnel terminò ci trovammo di fronte a delle porte di un ascensore che si aprirono.

Al suo interno suonava a volume molto basso una canzoncina tipica delle sale d’aspetto.

Mi trovavo esattamente al centro dei due vampiri sconosciuti e cercavo di mantenere la calma, ma il pensiero che da lì a poco avrei incontrato i tre capi dei Volturi mi incuteva un certo nervosismo; sarebbero stati loro a decidere della mia sorte.

Ma come mi era venuto in mente di prendere così una decisione così pericolosa?

Non dovevo avere tutte le rotelle al posto giusto; affrontare così un gran numero di vampiri sconosciuti non era da sani di mente.

Se avessi potuto sarei tornata indietro, ma come si vuol dire ormai la frittata era stata fatta.

Quando le porte dell’ascensore si aprirono ci trovammo in una piccola sala illuminata da dei neon.

Sulla destra affianco ad una porta era posizionata una scrivania e proprio in quel momento un’umana stava prendendo posizione dietro di essa.

Ma come un’umana?

<< Buongiorno Demetri >>, che rispose con un occhiolino sfacciato.

<< Felix >>, continuò con il suo saluto la donna dietro la scrivania, e chinò leggermente la testa.

<< Ciao Gianna >>, rispose Felix.

Appena ci allontanammo un po’ da lei, diedi sfogo alla mia curiosità.

<< È un’umana!? >>.

Più che una domanda mi uscì un’esclamazione; ma dovevo capire.

Delle poche regole che esistevano tra i vampiri, sapevo che una delle prime era che nessun umano, per nessun motivo doveva sapere della nostra esistenza.

<< Si è un’umana che spera di diventare una di noi, e potrebbe riuscirci, come potrebbe diventare solo un nostro pasto >>.

Demetri rispose alla mia curiosità finendo la frase con un cinismo disgustoso.

Ma infondo cosa potevo aspettarmi?

Per loro gli esseri umani erano solo fonte di sostentamento e non esseri viventi.

Arrivammo dinnanzi ad un grandissimo portone in legno scuro, intagliato molto dettagliatamente.

Prima di entrare i due vampiri si tolsero i cappucci, e per la prima volta mi soffermai a guardare la fisionomia dei loro volti.

Entrambi avevano una carnagione olivastra che creava uno strano connubio con il loro pallore.

Demetri aveva lunghi capelli neri che gli arrivavano alle spalle e i suoi occhi erano di un rosso intenso come quelli di Felix.

Felix dal suo canto aveva corti capelli neri e un viso più squadrato rispetto a quello di Demetri che ere più sottile ed esile come il resto del suo corpo.

Chissà perché in quel momento mi venne in mente di paragonarli ad alle armi; Demetri così spigoloso e sottile assomigliava alla lama di una spada e Felix così imponente e minaccioso poteva essere ben paragonato ad una mazza ferrata che distrugge tutto con la sua potenza.

 Proprio durante quelle mie fantasie assurde, le porte davanti a me vennero spalancate dai due vampiri nello stesso istante, come fossero sincronizzati da qualche orologio dalla precisione inverosimile.

<< Felix, Demetri, quale liete ospite avete portato alla nostra presenza >>.

Questo strano benvenuto ci era stato dato da un vampiro che sedeva su un trono in fondo alla stanza in cui eravamo entrati.

Era una grande stanza ovale, con un bellissimo pavimento e un alto soffitto.

La mia attenzione fu riportata a quello strano vampiro, dalla voce di Demetri che mi presentava.

<< Mio signore, abbiamo trovato questa vampira che vagava per la città >>.

Demetri fu interrotto da Felix.

<< Non era a caccia mio signore, cercava voi >>, puntualizzò.

Il viso del vampiro che chiamavano “ signore ” m’incuriosì.

La sua pelle era uguale alla nostra, ma in qualche modo diversa.

Era molto più pallido di qualsiasi vampiro e la sua pelle era traslucida, e sembrava fragile e sottile come il velo che ricopre una cipolla; la mia curiosità mi portava a chiedere che sensazione avrei provato a toccarla.

I suoi capelli erano lunghi e nero corvino e i suoi occhi tendevano sul nero, segno che era affamato o eccitato.

Dai suoi lineamenti riconobbi uno dei tre vampiri del quadro di Carlisle.

Alla puntualizzazione di Felix il viso del vampiro si fece curioso.

Poi fece un gesto strano.

Allungo il braccio, e a quel gesto Felix sparì dal mio fianco per ricomparire a pochi centimetri dalla mano tesa del vampiro.

Subito quest’ultimo prese la mano della sua guardia e i suoi occhi si fecero vacui; la sua espressione mi ricordava molto Alice quando era preda delle sue visioni.

<< Curioso; a quanto pare Demetri hai trovato pane per i tuoi denti >>, e una piccola risata acuta e strana provenne dal vampiro.

Non capivo cosa fosse successo, perché dopo aver tenuto per pochi secondi la mano di Felix era scoppiato a ridere e adesso mi guardava con aria ancor più curiosa?

<< Perdona la mia scortesia >>, disse guardandomi.

<< Il mio nome è Aro, ed io insieme ai miei due fratelli siamo i capi dei Volturi >>.

Mi guardai in giro alla ricerca dei due vampiri che lui chiamava fratelli, ma tra i vampiri presenti non riconobbi i loro visi.

<< Mia cara non sono qui presenti, li manderò subito a chiamare, cosicché potrai conoscerli >>.

Poi si rivolse a Demetri e dopo un solo sguardo, Demetri non era più al mio fianco.

<< In attesa che i miei fratelli ci raggiungano, ti dispiacerebbe dirmi il tuo nome? >>.

La sua voce e i suoi modi erano cordiali, ma mi sembrava tutta una recita.

<< Il mio nome è Isabella, ma preferisco essere chiamata Bella >>, dissi risoluta.

<< Il tuo carattere deciso mi piace >>. Affermò.

Dopo pochi istanti comparvero altri due vampiri.

 Entrambi indossavano tuniche con cappucci, come quelle di Aro e rispetto a quelle di Demetri e Felix, le loro erano molto più scure quasi nere.

Tutti i presenti nella sala, tranne me, indossavano delle tuniche con cappucci, ma i colori si differenziavano.

Ai bordi della sala i vampiri presenti indossavano tuniche di colore grigio chiaro.

A quanto capivo quello era il modo di distinguere la loro gerarchia, quindi i due vampiri che mi avevano condotto qui erano più potenti degli altri, visto che le loro tuniche erano di un grigio molto scuro quasi tendente al nero.

<< Marcus >>, disse Aro voltandosi alla sua destra, rivolto ad un vampiro che aveva la sua stessa pelle pallida e traslucida; i suoi capelli erano davvero lunghi e dello stesso nero corvino di Aro.

<< Caius >>, disse poi voltandosi a sinistra.

Anche Caius aveva una pelle che sembrava fragile, e il suo pallore era uguale ai sui fratelli, e i suoi lunghi capelli erano chiari, quasi bianchi.

Mentre si avvicinavano ai loro troni, fui attratta dalle loro movenze; sembrava quasi che fluttuassero.

<< Abbiamo l’onore di fare una nuova conoscenza; il suo nome è Isabelle ma preferisce essere chiamata Bella >>, disse indicandomi.

Piegai leggermente la testa non in segno di rispetto nei loro confronti, ma solo per saluto e lo feci intendere continuando a guardarli negli occhi.

Avevo notato chiaramente il saluto che Felix, Demetri e gli altri vampiri avevano riservato ai loro signori, si erano quasi inchinati.

Il mio gesto era un chiaro avvertimento che non ero venuta qui per sottomettermi a loro.

E il mio messaggio dovevano averlo ben recepito, visto che da Caius provenne un sibilo, mentre Aro continuava a sorridere della mio piccolo gioco di sfida.

Quello che mi sorprese e che invece Marcus guardava altrove, come se fosse disinteressato da tutto quello che stava succedendo.

<< La nostra Bella, premeva per conoscerci >>, continuava a spiegare allegro Aro.

Quel “ nostra ” mi dava al quanto fastidio, io non ero proprietà di nessuno.

Ma non lo feci notare, non volevo tirare troppo la corda, già non sapevo da dove stessi prendendo tutto questo coraggio che mi stava aiutando a mantenere questa maschera di sicurezza; forse era la paura a darmi la forza.

<< Per quale motivo dovremmo essere interessati a farci conoscere da te! >>, disse rabbioso Caius.

Prima che potessi rispondere Aro intervenne.

<< Calma Caius. Non si trattano così gli ospiti, lo sai che per me, è sempre un piacere conoscere altri vampiri >>.

Per come aveva sottolineato se stesso e per come aveva poi cambiato espressione Caius, avevo ben capito che chi realmente comandava e aveva più potere fra i tre, era Aro.

Lo si capiva anche dalla posizione che occupava.

Lui sedeva sul trono centrale e anche leggermente più grande.

<< Mia cara Bella, mi piacerebbe conoscere prima la tua storia, se per te non è troppo disturbo >>.

Avevo ben recepito il messaggio sottointeso

<< Nessun disturbo! >>.

Ed iniziai a raccontare tutta la mia storia, o la parte che volevo far conoscere, con qualche piccola modifica.

<< Sono una vampira da poco più di un mese… >>, dopo sole poche parole fui interrotta da Aro.

<< Sei una neonata! >>, esclamò, << Non si direbbe, la tua sicurezza, la tua calma ingannano persino il mio occhio esperto. Sembri una vampira da molto più tempo >>.

Sembrava un bambino felice.

<< E dimmi chi è il tuo creatore, perché non è qui con te? >>.

<< Il mio creatore si chiamava Laurent >>, dissi.

<< Da come ne parli con astio e al passato deduco che non cammina più su questa terra >>, disse Aro interrompendomi di nuovo.

<< No, è stato ucciso da… un suo nemico l’istante dopo che mi aveva morso >>.

<< Che nemico? >>, a chiederlo era stato Caius.

Queste continue interruzioni iniziavano a darmi sui nervi.

<< Non ho visto ciò che è accaduto! Se mi fate finire vi racconterò tutto >>.

<< Cara Bella non ti interromperemo più, riserveremo le domande alla fine del tuo racconto >>,disse sorridente Aro.

<< L’intenzione di Laurent non era di trasformarmi, ma di nutrirsi di me, ma mentre perdevo conoscenza ho sentito Laurent lasciarmi a terra e scappare via inseguito da qualcuno; quando mi sono svegliata ero stordita e mi sono ritrovata vampira. Ho vagato in solitudine per circa un mese e dopo essermi scontrata contro una vampira che ho ucciso, sono qui >>, non ero mai stata brava a mentire e speravo che basando il racconto su alcune verità, le mie parole fossero state credibili.

<< Come, mai hai avuto uno scontro con un’altra vampira? >>, chiese Aro curioso.

<< Victoria era amica di Laurent, mi riteneva in qualche modo colpevole della sua morte >>, un’altra volta avevo risposto con una mezza verità.

<< Come l’hai convinta? >>,chiese questa volta Marcus, che sorprendendomi si era interessato alla mia storia.

<< L’ho uccisa, prima che lei uccidesse me! >>, affermai.

<< Quanti anni aveva questa vampira? >>, fu la volta di Aro.

<< Non lo so di preciso, ma molti più di me >>.

<< Cioè tu una neonata inesperta delle tue abilità, hai ucciso una vampira con più esperienza!? >>, Caius era incredulo.

<< Fenomenale, fantastico! >>, Aro batteva le mani veramente sorpreso.

<< Se non ti dispiace vorrei conoscere i dettagli della tua storia >>.

E ancora una volta Aro tese il braccio, ma questa volta verso di me.

<< Non capisco >>, chiesi sospettosa.

<< Ho il potere di leggere tutti i pensieri che la mente abbia mai concepito, con un solo tocco >>, disse ora Aro abbandonando la maschera di felicità.

Sul suo volto comparve un sorrisino maligno, come se il gioco per lui fosse durato troppo e ora avrebbe svelato le carte e scoperto possibili mie bugie.

Ero fregata, avevo omesso volutamente la mia conoscenza con i Cullen, la mia amicizia con i licantropi, insomma tutto ciò che riguardava la mia vita privata.

Ero rimasta immobile come una statua di ghiaccio.

<< Avanti non essere timida >>, disse Aro.

Dovevo riprendermi, così facendo li avrei fatti insospettire, e fatto pensare che avevo mentito di proposito.

Quando toccandomi avrebbe scoperto il resto, gli avrei semplicemente detto che era una storia troppo lunga da raccontare su due piedi e che pensavo che certi dettagli non erano importanti.

E poi se era amico di Carlisle, non sarebbe stato cattivo con me, almeno speravo, e al massimo potevo dirgli che non volevo che lui accettasse la mia richiesta, influenzato dal mio rapporto con la famiglia Cullen.

Avanzai verso di lui sicura e posai la mia mano sulla sua.

Subito posò l’atra mano sulla mia e mi guardò con intensità.

Uno, due, tre, quattro,… stavo contando i secondi del nostro contatto.

Con Felix non ci aveva impiegato così tanto.

Poi una piccola ruga comparve fra le sue sopraciglia.

<< Come è possibile! >>, sembrava leggermente infastidito.

Ecco la mia ora era vicina.

<< Non riesco a leggere la tua mente >>, disse Aro ancora più infastidito e anche un po’ curioso.

Quello che non andava nella mia testa da umana, l’avevo portato anche in questa vita.

Non ero mai stata così felice nell’avere un difetto.

Aro non poteva leggermi la mente proprio come non ci riusciva Edward.

La mia gioia fu subito smorzata dal dolore che mi provocava pensare solo al suo nome.

<< Avrà qualche potere e si starà difendendo >>, urlò quasi Caius indicandomi con il dito.

<< Non so di cosa stiate parlando >>, mi difesi.

<< Bella che potere hai? >>, chiese dolcemente Aro.

<< Continuo a non capire >>, affermai.

Una strana idea iniziava a girarmi in testa.

E se quello che impediva di leggere la mia testa non fosse solo un mal funzionamento, ma un potere che mi proteggeva?

<< Non riesco ad entrare nella tua testa. Questa è una cosa mai successa prima d’ora >>, spiegò Aro.

Nella sua voce si sentiva chiaramente il fastidio che provava nel non ottenere ciò che voleva.

 << Mi dispiace ma io non ti sto tenendo fuori dalla mia mente. Anche Laurent diceva qualcosa a proposito che non riusciva ad usare il suo potere su di me prima che mi trasformasse >>. Una piccola bugia per far capire che questo succedeva anche quando ero umana.

<< Dici davvero? Questo è sensazionale! Se il tuo potere era così forte sin da umana, non voglio immaginare quanto sia forte ora, visto che non sei neanche consapevole che in questo momento il tuo scudo attivo >>.

Aro era ritornato allegro in un istante.

Ora accarezzava lievemente la mia mano che era rimasta per tutto il tempo fra le sue, come se io fossi la cosa più preziosa al mondo per lui.

<< Fratello come puoi definirla uno scudo >>, disse pacato Marcus.

<< Dovremmo fare un esperimento. Felix vai a chiamare Jane ed Alec >>, ordinò eccitato Aro.

Sullo sguardo di Felix vidi una smorfia di compassione e tristezza nei miei confronti.

Chi erano questi due vampiri che Aro aveva mandato a chiamare?

Iniziavo ad aver paura.

Dopo pochi istanti al centro della stanza ovale comparvero due ragazzini che dimostravano non più di quattordici anni.

Indossavano tuniche di un colore più scuro di quelle di Felix e Demetri e di qualche tonalità più chiara dei loro signori.

I loro cappucci erano abbassati e mostravano i loro visi angelici.

Sembravano la più bella raffigurazione dei puttini.

La giovane vampira che sicuramente doveva essere Jane era bassa, con dei favolosi capelli non molto corti e castano chiaro, le sue labbra erano piene e i suoi occhi erano di un rosso opaco.

Il vampiro al suo fianco, anch’egli molto giovane, sembrava essere suo fratello per via della straordinaria somiglianza. Le uniche differenze erano i suoi capelli, erano di un castano un po’ più scuro di quello di Jane e le sue labbra erano sottili.

<< Ci avete mandato a chiamare mio Signore? >>.

Era stata Jane a parlare, la sua voce era acuta e melodiosa.

Lo sguardo di Jane si posò sulla mia mano, che Aro teneva ancora saldamente.

Il suo sguardo si raggelò e mi fulminò con gli occhi.

Sembrava gelosa delle attenzioni che Aro mi stava rivolgendo.

<< Jane, Alec, miei cari. Ho bisogno dei vostri poteri per pochi istanti >>, disse Aro.

<< Come possiamo servirla? >>, fu Alec chiedere.

<< Vi presento Bella >>, e si girò a guardarmi.

<< Stiamo cercando di capire le capacità del suo potere, che lei non sa di possedere. Io non riesco a leggerle la mente e vorrei che voi provaste i vostri poteri su di lei >>.

<< Ehi! Aspettate un momento >>.

Sottrassi la mia mano da quella di Aro e alzai i palmi uno verso di lui e l’altro verso i due fratelli.

<< Mi avete presa per un topolino da laboratorio? Sperimentiamo questo, sperimentiamo quello >>.

Ora stavo davvero perdendo la pazienza.

<< Non era mia intenzione paragonarti ad un’animale da laboratorio. Perdonami se ti ho recato un’offesa >>, disse dispiaciuto Aro.

<< Ma è da secoli che vado alla ricerca di un vampiro che possegga uno scudo in grado di ostacolare i poteri degli altri vampiri >>, disse illuminandosi improvvisamente e guardandomi con occhi imploranti.

Chissà perché, mi sembrava che se io avessi posseduto il potere che lui tanto agoni ava; non ci sarebbe stato bisogno che io chiedessi loro di insegnarmi a lottare e di prendermi con loro il giusto tempo che serviva per avere il pieno controllo delle mie capacità, ma che Aro in persona mi avrebbe pregato di rimanere lì.

Tanto valeva sapere se avevo un potere, che male poteva farmi un piccolo e semplice esperimento?

Se quello che Aro chiamava scudo era abbastanza forte, avrei ottenuto senza problemi ciò che volevo ed anzi io potevo imporre delle regole; se invece non lo era sarei ritornata al mio piano originale, e cioè avrei avanzato io la richiesta di istruirmi.

<< Va bene. Farò questo tuo esperimento. Ma prima vorrei conoscere che poteri loro dovranno esercitare su di me >>.

<< Alec ti può privare di uno o di tutti e cinque i sensi, mentre Jane ti può infliggere tutti i dolori che vuole in diverse intensità >>, spiegò Aro.

Rimasi senza parole e i miei occhi dovevano essere un chiaro messaggio di terrore; chi mi preoccupava non era Alec e il suo potere, ma bensì il potere di Jane che ancora mi guardava con disprezzo.

<< Non temere, non esagereranno >>, cercò di tranquillizzarmi Aro.

Poi fece un cenno con la testa ad Alec ed io mi preparai a subire la perdita di uno o tutti i miei cinque sensi.

Niente, tutto era normale.

<< Bella mi senti? >>, disse Aro dopo qualche secondo.

<< Si, sento la tua voce e i profumi di questa stanza, vedo ancora tutto e so di possedere ancora il tatto e il gusto >>.

Aro si voltò verso Alec.

<< Signore ho provato prima a toglierle l’udito e ora sto cercando di privarla di tutti i sensi, ma non succede niente >>, spiegò Alec.

<< Eccellente >>, disse Aro divertito, voltandosi poi verso Jane.

Lo sguardo di Jane si posò su di me, mi preparai a sentire fitte di dolore.

Niente, mi fissava ed ancora una volta non sentivo niente.

Lo sguardo di Jane s’intensificò, sembrava quasi volesse oltrepassarmi, ma ancora niente.

Un ghigno di rabbia comparve sul suo viso.

<< Oh, non te la prendere mia cara Jane, ha strabiliato anche me! >>, disse confortante Aro.

Poi Aro rimase in silenzio per qualche istante, preso dai suoi pensieri.

<< Bella ho una proposta da farti! >>, disse Aro riprendendosi e prendendomi entrambe le mani e racchiudendole fra le sue.

<< Ti piacerebbe unirti alla nostra guardia? >>.

Ed ecco la domanda che avrebbe soddisfatto tutte le mie necessità senza essere io a chiedere niente.

Sapevo già quale sarebbe stata la mia risposta, ma avrei accettato solo se avessero accettato le mie condizioni.

<< Devo pensarci >>.

<< Aro mio signore Eliseo è qui >>, disse Demetri entrando nella sala.

<< Bene, fallo entrare >>, rispose Aro.

<< Bella tu pensa alla mia richiesta, Felix e Demetri ti faranno compagnia ed esaudiranno qualsiasi tua richiesta e risponderanno a qualsiasi tua curiosità sulla guardia o su di noi; ora vai >>, disse congedandomi con fare molto cortese.

Ma sembrava quasi che avesse fretta di farmi uscire dalla sala.

Mi affiancai a Felix e insieme a Demetri ci avviammo verso il portone da cui eravamo entrati.

In quel momento il portone si aprì e un vampiro con la stessa tunica di Felix e Demetri entrò.

I suoi capelli erano corti e castani, i suoi lineamenti erano delicati e i suoi occhi di un rosso lucente.

Era poco più alto di Demetri  e un po’ meno muscoloso di Felix.

Il suo collo e il suo viso erano ricoperti di cicatrici a mezza luna, proprio come quella che avevo io sul polso e proprio come ne era ricoperto Jasper.

Doveva essere molto forte e pericoloso e doveva aver vinto molte battaglie.

Il nostro sguardo si incrociò per pochi istanti e lui mi rivolse un dolce sorriso, che d’istinto ricambiai quando ne riconobbi la sincerità.

<< Eliseo, ben tornato >>, la voce di Aro attirò l’attenzione del vampiro.

Felix, io e Demetri, uscimmo dalla stanza ovale.

 

       Ahimè sono molto triste…le recensioni invece di aumentare diminuiscono…

 

 adry91 [Contatta]

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 04/01/10, ore 15:02 - Capitolo 24: capitolo 24

CIAO ANDRYYYYY…MI SEI MANCATA…PENSAVO NON SEGUISSI Più LA MIA FF…SONO CONTENTA CHE TU MI ABBIA RECENSITO ANCORA E SONO FELICE DI SAPERE CHE TI PIACE ANCORA LA MIA STORIA…

BACI E AUGURI COLLEGA… HIHIHI

 dindy80 [Contatta]

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 03/01/10, ore 02:56 - Capitolo 24: capitolo 24

BEH ERA ORA CE SI MOSTRASSE DECISA…MA INFONDO LO FA ANCORA PER AMORE perché NON VUOLE RENDERSI UN PESO PER EDWARD E TUTTA LA SUA FAMIGLIA…LEI CREDE CHE ORMAI EDWARD ABBIA TROVATO LA COMPAGNA ADATTA PER LUI…BACI

 RenesmeeBlack [Contatta]

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 03/01/10, ore 00:02 - Capitolo 24: capitolo 24

BEH NON C’è MOTIVO DI AVERE CATTIVI PRESAGI…PER QUELLO CHE HAI POTUTO LEGGERE HAI BEN CAPITO CHE ARO DESIDERA MOLTO BELLA NELLA GUARDIA…MA ORA BISOGNERà CAPIRE LE CONDIZIONI DI BELLA E COME LORO REAGIRANNO A SENTIRLE…BACI

 barbidoluzza [Contatta]

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 02/01/10, ore 21:15 - Capitolo 24: capitolo 24

ANCHE TU SCRIVI DELLE FF?? ALLORA ANDRò IL PRIMA POSSIBILE A LEGGERLE…PER QUANTO RIGUARDA LE VISIONI DI ALICE LO SCOPRIRAI NEI PROX CAPITOLI…NON è DETTA L’ULTIMA…BACI E GRAZIE PER LE BELLE PAROLE DEL TUO COMMENTO…BACIONI

 nanerottola [Contatta]

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 02/01/10, ore 18:01 - Capitolo 24: capitolo 24

PIACIUTO IL NUOVO CAPITOLO???SPERO TANTO DI SI…BACI

 Luisa98 [Contatta]

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 02/01/10, ore 16:02 - Capitolo 24: capitolo 24

VISTO?? BELLA è ANCORA SANA E SALVA PER IL MOMENTO…BACIONI…

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Capitolo 26
*** capitolo 26 ***


CHIEDETEMI SE SONO FELICE???

SAPETE COSA VI RISPONDERò????

CHE SONO STRAFELICE…E QUESTO GRAZIE A VOI MIE CARE LETTRICI…NON HO MAI AVUTO COSì TANTI COMMENTI AD UN CAPITOLO, BEN 12!

PER ME è UN RECORD!

SONO FELICISSIMA DI SAPERE CHE VI PIACCIA LA MIA STORIA, E SONO ANCHE FELICE CHE ANCHE LE PERSONE CHE HANNO  MESSO LA MIA STORIA TRA I PREFERITI E SEGUITI SONO AUMENTATE…

GRAZIE GRAZIE GRAZIE E GRAZIE..

VI RINGRAZIEREI ALL’INFINITO, MA è MEGLIO CHE VI LASCI AL CAPITOLO.

P.S.= MI FA PIACERE CHE IL PERSONAGGIO DI ELISEO VI ABBIA INCURIOSITE… VI DICO DA SUBITO CHE IN QST CAPITOLO LA VOSTRA CURIOSITà SI MOLTIPLICHERà…BACIIII

 

Capitolo non betato

 

VISIONI SFOCATE

 

POV BELLA

Demetri e Felix mi accompagnarono in una stanza spoglia.

Le pareti erano fatte di mattoncini beige, che facevano risaltare la piccola finestra ad arco, da cui entrava un raggio di sole che illuminava il centro esatto della stanza.

Felix si posizionò sotto la piccola finestra, mentre Demetri si addossò, una volta chiusa, alla massiccia porta in legno.

Sembrava quasi volessero impedirmi di fuggire.

<< Non temete, non fuggirò! >>, dissi guardando la parete nuda di fronte a me.

Felix si rilassò all’istante, accennando un piccolo sorriso, Demetri invece non si mosse di un millimetro.

<< Se hai qualche curiosità, puoi farci qualsiasi domanda >>, disse Felix.

Di domande ne avevo tante, ma non sapevo quale rivolgere per prima e se le loro risposte mi sarebbero bastate.

<< Cosa comporta entrare a far parte dei Volturi? >>.

Questa era una domanda di cui mi interessava parecchio la risposta, e forse nessuno meglio di loro poteva rispondermi.

<< Significa mettersi al servizio dei nostri Signori, ed affiancarli nelle loro battaglie per punire i trasgressori della legge >>, mi rispose Felix.

<< Devi essere grata ad Aro per averti fatto questa proposta. Noi tutti apparteniamo a quella che potrebbe definirsi una casata reale. I nostri Signori sono le fondamenta della nostra specie. E siamo rispettati e temuti da tutti gli altri vampiri >>, disse Demetri.

<< Non punto al potere!>>, risposi a Demeti con una punta di acidità.

<< E ora se non vi dispiace vorrei pensare un po’ per conto mio>>.

Sicuramente entrare a far parte dei volturi, aveva i suoi vantaggi.

Avrei avuto i migliori insegnamenti riguardanti alla lotta e sarei venuta a conoscenza facilmente di tutta la storia passata dei vampiri e delle leggi che vincolano la nostra esistenza immortale.

Ma come avevano detto Felix e Demetri, sarei dovuta stare al servizio di Aro, Caius e Marcus, ed affiancarli in battaglie che non mi interessavano.

E una volta entrata a far parte della guardia, la mia fedeltà doveva essere eterna o potevo decidere di andarmene in qualsiasi momento?

Avrei potuto vivere una vita normale e realizzare i progetti fatti con Leah?

Leah! Lei era fondamentale per me.

Lei era la chiave per vivere una vita tranquilla, grazie a lei potevo sfuggire tranquillamente alle visioni di Alice.

Dovevo includere Leah in ogni decisione, anche la più stupida.

Quindi se avessi deciso di rimanere qui, lo avrei fatto per lei!

<< La smetti per favore di andare avanti ed indietro per tutta la stanza? >>, sbottò Demetri.

La sua voce mi risvegliò dai miei pensieri.

Senza neanche accorgermene avevo iniziato a camminare per tutta la stanza ad una velocità vampiresca.

Mi ero fermata al centro esatto del fascio di luce che entrava dalla finestra.

L’intera stanza fu illuminata dai riflessi della mia pelle al contatto con la luce del sole.

Vidi Felix e Demetri  sgranare gli occhi.

Posai lo sguardo sulla mia mano, incantata dalle mille sfaccettature che brillavano come diamanti, con l’altra mano accarezzai la mia pelle per scoprirla liscia al contatto.

Subito mi persi nei ricordi.

Ero al centro esatto della radura, al mio fianco c’era Edward.

La sua pelle era illuminata da alcuni raggi di sole e brillava come se fosse ricoperto da migliaia di piccoli diamanti.

Ero rimasta abbagliata dalla sua bellezza.

Il dolore di quel ricordo mi travolse come un fiume in piena, facendomi cadere in un baratro di sofferenza.

Subito mi ritrassi dalla luce.

Nei primi giorni da vampira, mi ero sforzata così tanto per non perdere i miei ricordi umani, che quel pomeriggio passato con Edward, invase la mia mente con scene così nitide, che sembrava quasi esserci finita dentro quel ricordo.

<< Tutto bene? >>.

Felix fece un passo verso di me con un’espressione preoccupata.

<< Si, si, solo brutti ricordi >>.

In quel momento sentimmo bussare alla porta.

<< Possiamo andare >>, disse Demetri.

Aro voleva conoscere la mia decisione.

Ma io avrei deciso di rimanere con loro, solo se avessero  accettato le mie condizioni.

Non avrei rinunciato a condurre una vita il più normale possibile.

 

POV ALICE

 

Erano due settimane che non avevamo notizie di Bella e Leah.

Jacob e Seth, ci avevano detto che prima della scontro con Vittoria e i suoi neonati; avevano vissuto in un piccolo paese dell’Alaska.

Avevamo perlustrato ogni centimetro dell’Alaska, con la speranza che si fossero rifugiate nuovamente lì, ma di loro non trovammo nessuna traccia.

Ormai tutta la famiglia era coinvolta alla ricerca di Bella.

Ma nonostante ciò dovevamo pur sempre stare attenti a condurre una vita normale, per non far nascere sospetti.

Così io e Jasper continuavamo a frequentare le lezioni e spesso riuscivamo a trascinare con noi anche Edward.

Edward non si dava pace, aveva deciso che se fosse stato necessario avrebbe perlustrato tutti e cinque i continenti per ritrovarla.

Si sentiva colpevole di tutto ciò che le era successo.

<< Alice ancora niente? >>.

Eravamo seduti al tavolo della mensa, ed Edward mi rivolse quella che ormai era diventata una domanda di rito.

<< Edward fino a quando Leah sarà con lei, io non avrò visioni su di Bella >>.

<< Ti prego Alice sforzati! >>, insistette Edward.

<< Cosa pensi, che io non voglia ritrovare Bella!? >>.

Mi sentivo frustrata e troppo normale, per quanto lo potevo essere come vampira.

Senza il mio potere mi sentivo inutile.

<< Amore nessuno ti sta incol… >>.

Jasper mi stava consolando, dopo aver percepito il mio stato d’animo angosciato.

Ma non riuscì ad ascoltare tutto ciò che mi stava dicendo, perché improvvisamente davanti ai miei occhi non c’era più la mensa, ero all’interno di una delle mie visioni.

 

POV EDWARD

 

Nello stesso istante in cui vidi mia sorella irrigidirsi e i suoi occhi diventare vitrei, fui nella sua mente.

Bella vagava di notte per le strade di un paese a me sconosciuto, era alla ricerca di qualcosa o di qualcuno.

La visione non era chiara, era come guardare un televisore sintonizzato male.

Bella si sentiva inseguita, e poi improvvisamente due figure coperte da dei mantelli le vanno incontro.

Non riesco a distinguere i loro volti, ma si capisce bene che Bella stava cercando loro.

Poi la visione cambia e l’ultima immagine che vedo nella mente di mia sorella, è un vampiro ricoperto di cicatrici.

<< Alice! >>.

Non riesco a dire altro.

<< Edward anche io non ho capito nulla. Bella si deve essere allontanata da Leah. Ma sa benissimo come funzionano le mie visioni e sta giocando con esse. Sa che l’indecisione non mi farà avere visioni nitide e poi in tutte le decisioni comprende Leah; è per questo che le mie visioni sono piene di buchi >>, spiegò Alice.

<< E quel vampiro? Sarà una delle due figure con il mantello? >>.

<< Non credo, la corporatura era diversa >>.

<< Non capisco, come mai Bella dovrebbe essere alla ricerca di altri vampiri? E poi hai visto il corpo e il viso di quel vampiro? Erano ricoperte di cicatrici proprio come quelle di Jasper. E i suoi occhi erano rossi! >>, dissi allarmato.

<< State dicendo che Bella ha incontrato un vampiro non vegetariano e per di più pericoloso? >>, chiese Jasper.

<< Sentite, non so se quel vampiro è pericoloso; so solo che avrà un ruolo molto importante per  Bella. È stata l’unica immagine nitida della visione, e ciò significa che sarà lui a prendere una decisione che riguarderà Bella. Questa decisione però sarà presa per un evento che accadrà in futuro, fino ad allora non vedrò altro e non saprò dirvi altro >>.

Non capivo più niente.

Bella che cerca altri vampiri, un vampiro sconosciuto e molto probabilmente pericoloso, entrerà a far parte del futuro di Bella.

Avevo una brutta sensazione, avevo paura che Bella si stesse cacciando in qualche guaio, e tutto questo per colpa mia.

Ora più che mai, ero deciso a ritrovarla al più presto.

E quando l’avrò ritrovata le chiederò perdono per tutto.

Ma lei sarà in grado di perdonarmi tutto il male che le ho fatto?

 

Risposta alle vostre deliziose e gratificanti recensioni.

 

 _LaUra [Contatta]

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 10/01/10, ore 14:05 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Grazie, grazie mille laura…sono contenta che la mia storia ti piaccia.

Spero che questo capitolo non ti abbia delusa, perché non sono molto entusiasta per come l’ho scritto..baci e spero che recensirai ancora..

 barbidoluzza [Contatta]

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 07/01/10, ore 15:50 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Beh che storia sarebbe senza un po’ d’azione? E poi che Bella sarebbe se non si ficcasse nei guai? Goditi la sua decisione e i vari scombussolamenti che farà tra la guardia.

Grazie ancora per le tue recensioni sono sempre moolto gradite…baciii

 RenesmeeBlack [Contatta]

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 07/01/10, ore 15:15 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Visto?? Bella conosce bene Alice infondo è la sua migliore amica, quindi per lei è molto semplice poter raggirare le sue visioni….quindi per ora Alice vaga ancora nei suoi buchi, mentre Bella farà cercherà di non mettersi nei guai..baci

 Luisa98 [Contatta]

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 07/01/10, ore 15:15 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Spero di aver esaudito le tue curiosità su Edward, anche se il capitolo su di lui era corto.

Ma per ora la storia è incentrata su Bella.

Stai tranquilla nel cuore di Bella ci sarà sempre e solo Edward, anche se….

Bacioni.

 adry91 [Contatta]

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 07/01/10, ore 15:08 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Tesoro che bello poter rispondere alle tue recensioni.... beh alcune tue domande hanno trovato risposta con questo capitolo, ma la curiosità su Eliseo dovrà aspettare…

p.s.= sto leggendo la tua storia, ma ogni volta vado di fretta e non ho mai il tempo di recensire…quindi spendo due parole qui….IO ADORO UN PASSATO DA RICORDERE, E ATTENDO CON ANSIA IL CONFRONTO TRA NESSI ED EDWARD CHE è APPENA TORNATO DA FORKS…come reagiranno tutti???

 Crazyangel84 [Contatta]

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 06/01/10, ore 23:39 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Come ha detto Alice, Eliseo avrà un ruolo molto importante nella vita di Bella, anzi gli stravolgerà l’esistenza.

baci

 __cory__ [Contatta]

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 06/01/10, ore 18:42 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Eliseo? Un nuovo personaggio che ho inventato..spero ti piacerà…

baci

  moni [Contatta]

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 06/01/10, ore 18:06 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Beh per Eliseo dovrai aspettare…per Cosa sta facendo Leah dovrai aspettare il prox capitolo… il suo impriting?? Forse ti sorprenderà, ma forse ti deluderà perché non sarà un essere speciale come un vero lupo mannaro…baci

 Viktoria_86 [Contatta]

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 06/01/10, ore 16:33 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Grazie mille per tutti i complimenti…sono contenta che ti piaccia la mia storia e il mio lodo di scrivere, spero solo di non averti delusa con questo capitolo…sinceramente non convince neanche me, per come l’ho scritto..baci

 dindy80 [Contatta]

Segnala violazione

 06/01/10, ore 16:11 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Scoprirai presto chi è Eliseo, ed hai ragione ha un ruolo molto importante.  Almeno per Bella! Bacioni…

 nanerottola [Contatta]

Segnala violazione

 06/01/10, ore 16:09 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Mi dispiace Eliseo non si innamorerà di Bella e lei non tradirà il suo amore per Edward. Però Eliseo avrà un ruolo molto importante…Attendere per sapere…baci

 LadySile [Contatta]

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 06/01/10, ore 15:59 - Capitolo 25: CAPITOLO 25

Come hai visto Alice non ha visioni nitide per tutte le incertezze e per Leah. Per quanto riguarda Eliseo e il suo potere lo scoprirai presto…baci.

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Capitolo 27
*** capitolo 27 ***


AHIMè LE RECENSIONI SONO DIMINUITE RISPETTO IL PRECEDENTE CAPITOLO…FORSE XKè IL CAPITOLO PRECEDENTE NON è PIACIUTO??

ALLORA SIGNIFICA CHE A QST CAPITOLO NON AVRò NEANCHE UNA RECENSIONE… VABBè SIGNIFICA CHE MI METTERò DI IMPEGNO PER I PROX CAPITOLI…

UN BACIO E BUONA LETTURA

P.S.= capitolo non betato

 

BANCHETTO

 

POV BELLA

 

<< Allora cosa hai deciso? Ti unirai a noi? >>, mi chiese Aro quando fui riportata nella stanza ovale.

<< Ne sarei davvero felice >>.

Sul volto di Aro comparve un sorriso felice e di vittoria.

<< Ma… >>, continuai << … ho delle condizioni >>.

Il sorriso di Aro si affievolì, ma non scomparve del tutto.

<< Come osi, vampira impertinente >>, Caius ringhiò rabbioso.

<< Calma fratello, sentiamo prima di che cosa si tratta >>, disse Aro.

<< Voglio essere istruita sul passato dei vampiri e sulle nostre leggi. Voglio che mi insegnate a combattere e ad utilizzare il mio potere. Ma la cosa più importante e che voglio vivere una vita al di fuori di questo palazzo >>, conclusi.

<< Mia cara, l’istruzione ti spetta come membro della guardia >>, disse bonario Aro.

<< Ma la richiesta di vivere al di fuori del palazzo non la capisco >>.

<< Aro, sono stata strappata alla vita, contro la mia volontà. Sono diventata una vampira, senza che io lo volessi e per di più nel fior della mia gioventù. Non permetterò che la mia nuova natura, rovini tutta la mia esistenza. Voglio vivere come una persona normale tra la gente, per quanto, questo mi sia possibile >>, dissi decisa.

Vidi Aro pensarci su.

<< Questa è la mia condizione fondamentale. Se potrò far parte della guardia, vivendo però al di fuori del palazzo, io sarò lieta di mettere le mie capacità ai tuoi servigi >>, cercai di convincerlo.

<< Precisamente dove vorresti vivere? >>, chiese Aro.

<< Vorrei che la mia residenza restasse sconosciuta. Verrò qui tutti i giorni, ma al calar del sole andrò via >>.

<< E se durante la notte avessimo bisogno della tua presenza? >>, chiese Aro.

<< Mi munirò di un cerca persone, e voi potrete chiamarmi a qualsiasi ora >>.

Fissavo Aro negli occhi, sicura delle mie richieste.

Non avrei rinunciato a niente.

A loro serviva il mio potere e loro servivano a me.

Ma non avrei abbandonato Leah che mi era stata affianco nel momento del bisogno, e per la sua sicurezza i Volturi non dovevano sapere quale sarebbe stata la mia residenza.

<< Ah, ah, ahahah! >>.

La risata di Aro mi distolse dai miei pensieri.

<< Va bene mia cara. Mi piace la tua sicurezza e sai ciò che vuoi. Potrai vivere al di fuori del palazzo, ma sta attenta a non mettere al repentaglio il tuo segreto. Le leggi valgono anche per la guardia >>, le ultime parole sembravano un avvertimento.

<< Io non costringo nessuno >>, e allargò le braccia per indicare tutti i vampiri presenti << a stare qui. Loro sono liberi >>.

Anche io mi chiedevo perché tutti questi vampiri avevano scelto di servire Aro, Caius e Marcus, e perché erano tanto fedeli.

<< A questo proposito, mi chiedevo una cosa. Se un giorno desiderassi andarmene e lasciare la guardia e Volterra, potrò farlo? >>, avevo paura della risposta, paura che la mia fedeltà sarebbe stata eterna.

<< Bella, come ho già detto, chiunque qui è libero. Noi siamo solo uniti da un unico scopo, cioè vivere in un mondo dove la nostra natura rimanga segreta e far si che tutti i vampiri rispettino le leggi >>, rispose Aro.

Non capivo perché, ma il suo discorso non mi convinceva per niente.

Ma non ci feci caso.

<< Va bene allora. Comunque non credo che abbandonerò il corpo di guardia tanto presto, infondo non ho amici o parenti che mi aspettano, mi credono morta >>, dissi malinconica.

La mia vecchia vita, Forks, la mia famiglia, i miei amici, i Cullen e lui, ormai erano chiusi dietro una porta di cui avevo perso la chiave.

<< Bene, un altro membro è entrato a far parte del nostro clan. Bisogna festeggiare! Heidi sta arrivando con il nostro banchetto >>, disse gioioso Aro.

Tutti i vampiri nella stanza iniziarono ad essere irrequieti ed eccitati.

Poi ne capii il motivo.

Alle mie narici arrivò un dolce odore che infiammo la mia gola.

Degli umani, tanti umani si stavano avvicinando a noi.

Il veleno fresco iniziò a bagnarmi la lingua, riempiendo pian piano la mia bocca.

Sentii i miei occhi cambiare colore, per diventare neri come la pece.

Tutti i vampiri intorno a me, avevano lo stesso colore dei miei occhi.

Mi sentivo in trappola, pochi istanti e questa stanza sarebbe stata piena di umani, che cadevano in un tranello come tanti piccoli ed indifesi topini.

Arretrai di qualche passo fino a scontrarmi con il muro.

Ormai non ero più al centro dell’attenzione, ormai tutti i vampiri presenti si erano trasformati in cacciatori che preparavano un agguato alle loro prede.

Le porte si aprirono.

<< Questa è la stanza dei troni! E qui giunge al termine la vostra visita guidata >>.

Una bellissima vampira vestita con una corta minigonna in pelle nera e un top in pelle rossa, entrò nella stanza portando un gruppo numeroso di umani, con i loro deliziosi profumi.

Smisi all’istante di respirare, cercando una via di uscita.

Mi avviai verso la porta che Eliseo e Felix stavano chiudendo in quell’istante alle spalle dei turisti e senza indugi la oltrepassai, vedendo lo sguardo stupefatto dei due vampiri.

Richiusi la porta alle mie spalle, ma ciò non impedì di udire la voce di Aro che dava il benvenuto a quelle povere e ignare vittime.

<< Miei cari ospiti, benvenuti a Volterra. Spero che la nostra Heidi via abbia fatto divertire, perché ora… è il nostro turno >>, la voce di Aro diventò tenebrosa.

Poi si sentirono solo urli.

La bestia che era in me, lottava per arrivare in superficie e potersi nutrire come i suoi simili, ma non avrei mai partecipato ad uno scempio del genere.

Sentivo arrivare richieste da aiuto dalla porta alle mie spalle, ma sapevo per certo che se fossi entrata in quella stanza, la vista del sangue, mi avrebbe trasformata in un mostro, che di certo non avrebbe aiutato quelle persone.

Camminai verso l’atrio e mi ritrovai nella sala d’ aspetto dove Gianna occupava il suo posto dietro una scrivania.

Non capivo come poteva lavorare per dei vampiri e rimanere indifferente di fronte a certi massacri.

Ma ovviamente, lei doveva far bene il suo lavoro, per sperare di ottenere la sua ricompensa, e cioè la vita eterna.

Sarei tanto voluta uscire dal palazzo, ma fuori il sole splendeva ancora in cielo.

Quindi rimasi nella sala d’aspetto e mi sedetti su una poltroncina, chinando il busto verso le ginocchia e portando le mie mani dietro la nuca.

Continuavo a non respirare e cercavo di ritrovare la calma.

Sentii il calore del corpo di Gianna accompagnato dal melodioso ritmo del suo cuore avvicinarsi a me.

<< Serve qualcosa? >>, mi chiese in tono molto professionale.

Sentivo che stavo per perdere la calma, se si fosse avvicinata ancora, non ero sicura di riuscirmi a controllare.

Anche se fino ad ora non avevo mai ucciso nessuno, ero pur sempre una neonata.

Il veleno continuava a stuzzicare le pareti ardenti della mia gola.

<< Sta… lon… tana… da me! >>, facevo fatica a parlare.

<< Gianna forse dovresti darle retta >>, una voce maschile l’avvertii.

Presa com’ero ad isolarmi da ciò che mi stava accadendo intorno, non mi ero accorta che un vampiro mi si era affiancato.

<< Bella, giusto? >>, quella voce mi chiamò.

Non alzai lo sguardo per vedere a chi appartenesse, feci solo un piccolo cenno con la testa.

<< Aro vorrebbe parlarti >>, continuò il vampiro.

<< Mi dispiace ma non tornerò di là per ora, preferirei non assistere >>, dissi con fatica.

Parlando presi un lieve respiro, sicura che se fossi scattata contro Gianna, il vampiro al mio fianco mi avrebbe fermata.

Ma  a quanto pare Gianna era uscita da quella stanza, perché di lei sentivo solo un lieve odore.

<< Non temere, è stato ripulito già tutto >>, mi rispose il vampiro che sicuramente aveva capito cosa intendessi.

Alzai piano lo sguardo e mi ritrovai di fronte il vampiro ricoperto di cicatrici.

<< Eliseo!? >>, chiesi per aver  conferma.

<< Si. Piacere di conoscerti, Bella >>, e mi tese la mano.

<< Piacere mio >>, risposi stringendola.

<< Adesso andiamo, ci aspettano >>.

E lo seguii verso la stanza ovale.

Aveva ragione, dei cadaveri non c’era nessuna traccia, tutto era in ordine e pulito, come se lì dentro non fosse accaduto niente.

Mi guardai intorno stupefatta, per poi posare lo sguardo su Aro.

<< Non capisco!? Perché sei fuggita in quel modo? Era un banchetto delizioso >>, mi chiese Aro.

Sul suo volto con un cipiglio curioso mi scrutava.

<< Forse preferisci cacciarle tue prede? >>.

<< No! O meglio si. Io preferisco cacciare. Ma le mie prede non sono umane. Io mi nutro solo di animali >>, dissi fissandolo.

<< Non posso crederci! >>.

Una piccola risata di Aro echeggio nella sala e portò un palmo sulla sua fronte.

<< Non pensavo fosse possibile che altri vampiri potessero acquisire queste abitudini >>, la voce di Aro era incredula, ma allegra.

<< Bella come hai scoperto questa dieta a base animale? >>, mi chiese curioso Aro.

<< Non voglio uccidere esseri umani. E se posso vivere di sangue animale, perché non farlo? >>, risposi.

Cercai di rispondere in maniera più evasiva possibile.

Se un giorno Aro fosse venuto a conoscenza del mio rapporto con la famiglia Cullen, non volevo che lui pensasse che io gli avessi mentito.

<< Quindi tu, mi stai dicendo che non ti sei mai nutrita di sangue umano? Sei solo una neonata! Come hai fatto a resistere? E poi prima come hai fatto a scappare via e sfuggire al richiamo del sangue umano? >>, continuava a chiedermi Aro.

<< Mi è costata una certa fatica >>, ammisi.

<< Ora però, avrei bisogno di nutrirmi, la mia gola brucia ancora. Quindi visto che fuori è quasi il crepuscolo io andrei >>.

<< Va bene Bella. La Toscana è piena di vegetazione. Troverai facilmente le tue prede sui vari monti sparsi per la regione e sui nostri Appennini >>, mi comunicò Aro.

<< Grazie per l’informazione >>, risposi.

<< Domani mattina alle prime luci dell’alba sarò di nuovo qui >>, comunicai.

Uscì dalla stanza accompagnata da Felix, che tramite cunicoli sotterranei,mi fece uscire dal palazzo, direttamente fuori Volterra.

<< Domani ci rivediamo in piazza >>, disse Felix.

<< Va bene >>, mi limitai a rispondere.

E corsi via verso la costa.

Prestai molta attenzione al mio tragitto per non incrociare umani e mi assicurai che nessuno mi seguisse.

Arrivai alla costa ancor prima che il sole tramontasse del tutto e mi tuffai in mare senza indugi.

Decisi che avrei cercato del cibo tornando a Montepulciano, non vedevo l’ora di ritornare da Leah.

Mi sembrava quasi di non vederla da giorni e tornare da lei, mi dava la sensazione di tornare a casa.

Sulla via del ritorno trovai un monte chiamato Amiata, per mia fortuna trovai qualche camoscio con cui rifocillarmi.

Una volta estinta la mie sete, mi fu semplice sopportare le i profumi degli umani che incrociavo per le strade di Montepulciano.

Ero alla ricerca della scia lasciata da Leah.

Fu un gioco da ragazzi trovarla.

La seguì fino a ritrovarmi di fronte ad un albergo.

Era una bella struttura rustica color rosa antico, il tetto era ricoperto di tegole beige e marroncine, l’intera struttura era circondata da giardini con pini uliveti e vigneti.

Per arrivarci mi ero diretta verso la periferia di Montepulciano.

Infatti questa struttura non era nel cuore di Montepulciano, ma non era neanche distante dal paese,  con una brevissima passeggiata ci si poteva arrivare tranquillamente.

Leah aveva fatto un’ottima scelta di alloggio.

<< Allora il mio naso funziona ancora bene. Sentivo una certa puzza proveniente dal giardino >>, la voce di Leah mi giunse da una finestra del pian terreno.

<< Pensavi di liberarti di me? >>, dissi ridendo.

<< Devo dire che ci speravo >>, disse Leah seria.

<< Ehi così mi offendi! Se vuoi posso tornare dai Volturi, loro ne sarebbero felici >>, dissi mettendo il broncio.

<< Dai scherzavo. Vieni dentro che ti presento delle persone >>, mi disse invitandomi con la mano.

Mi avviai verso la porta e dopo pochi istanti Leah era dietro di essa che mi aspettava.

<< Ah proposito, abbiamo un lavoro! >>, enunciò Leah.

E mi portò verso la stanza della direzione.  

RISPOSTA ALLE RECENSIONI

Crazyangel84 [Contatta]

Segnala violazione

 25/01/10, ore 13:56 - Capitolo 26: capitolo 26

SPERO TI SIA PIACIUTO ANCHE QUESTO CAPITOLO….BACI

 dindy80 [Contatta]

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 24/01/10, ore 22:52 - Capitolo 26: capitolo 26

EBBENE SI. IL VAMPIRO NELLA VISIONE DI ALICE è ELISEO!!! PRESTO SI SCOPRIRà QUALE SARà L’EVENTO CHE CAMBIERà LA VITà DI BELLA…BACI

 barbidoluzza [Contatta]

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 24/01/10, ore 15:04 - Capitolo 26: capitolo 26

BELLA COME HAI DETTO TU è MOLTO FURBA…MA QST NON SIGNIFICA CHE QND ARRIVERà IL MOMENTO PER LEI SARà SEMPLICE ANDARE VIA…LO SCOPRIREMO PRESTO….BACI

 LadySile [Contatta]

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 22/01/10, ore 20:23 - Capitolo 26: capitolo 26

NON HANNO RICONOSCIUTO I VOLTURI perché ALICE ED EDWARD NON LI HANNO MAI VISTI E NON HANNO MAI VISTO VOLTERRA. SOLO CARLISLE LI CONOSCE…BACI

 __cory__ [Contatta]

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 22/01/10, ore 18:15 - Capitolo 26: capitolo 26

NESSUNO A FORKS SANNO DOVE SONO LE DUE FUGGIASCHE. CMQ BELLA è ENTRATA A FAR PARTE DEI VOLTURI, MA COME HAI POTUTO VEDERE NON VIVRà CON LORO E SA FARSI RISPETTARE…BACI

 adry91 [Contatta]

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 22/01/10, ore 17:18 - Capitolo 26: capitolo 26

GRAZIE TESORO…AVERE I TUOI COMPLIMENTI PER ME è SEMPRE UN GRAN PIACERE…SPERO DI LEGGERE PRESTO IL NUOVO CAPITOLO DELLA TUA FF…BACI

 nanerottola [Contatta]

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 22/01/10, ore 16:27 - Capitolo 26: capitolo 26

BEH SPERO DI NON AVERTI FATTO ATTENDERE MOLTO…ANCHE SE QST CAPITOLO NON è ENTUSIASMANTE…MA PRESTO CI SARà DI NUOVO AZIONE…BACI

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 28
*** capitolo 28 ***


ATTENZIONE: mi sento in obbligo di darvi qst notizia!

Ho scoperto tre storie su qst sito che vi assicuro sono degne di attenzioni.

Si trovano fra le originali genere fantasy, io le ho lette tutte ad un fiato e devo dire che la ragazza che le scrive LOVY91 ha prorprio talento nella scrittura (secondo me), quindi vi consiglio vivamente di andarle a leggere.

Vi metto i link:

IL COLLEGIO: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=370115&i=1

DUE GEMELLI E UN SEGRETO: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=398440

COME UN SOGNO ALTRUI Può DIVENTARE REALTà: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=438730&i=1

 

Ora passiamo al mio capitolo…grazie infinite a tutti voi che leggete la mia storia e a tutti coloro che la mettono fra le seuguite e preferite, è inutile dirvi come qst mi riempie di gioia.

E poi è davvero strabiliante per me vedere le recensioni che superano il numero 10…grazie davvero..

“ Questo capitolo è dedicato alla mia carissima Beta Amalia, che mi ha sempre dato utili consigli per la scrittura, avendo con me spesso molta pazienza… GRAZIE”

 

 

TEMPO CHE PASSA

 

POV BELLA

 

Erano passati due mesi da quando mi ero unita alla guardia dei Volturi.

Ogni mattina, puntualmente prima del sorgere del sole, mi presentavo al palazzo.

Ormai conoscevo tutti i passaggi segreti e tutte le entrate.

In questi ultimi due mesi avevo imparato molte cose.

La storia sulle guerre dei vampiri, le leggi e le restrizioni, erano tutte ben memorizzate nella mia testa.

La mia capacità di lottare, era migliorata di molto.

Felix, era il mio insegnate personale e nelle ultime settimane ero riuscita a batterlo la maggior parte delle volte, grazie soprattutto alla mia forza da vampira neonata.

A volte anche Demetri mi aveva dato qualche lezione e, con lui, mi divertivo molto ad applicare tutti gli insegnamenti di Felix, battendolo e facendolo arrabbiare sempre.

Avevo scoperto che ogni membro della guardia, aveva dei ruoli specifici.

Demetri era un ottimo segugio, lui riusciva a scovare qualsiasi vampiro o persona; gli bastava anche solo per una volta captare le vibrazioni della loro mente, per ritrovarli in qualsiasi angolo del pianeta.

Ovviamente, io ero la sua eccezione e questo gli dava parecchio fastidio.

Felix invece aveva una forza assurda, pari quasi alla mia da neonata.

Anche per questo mi ricordava Emmett.

Spesso mi chiedevo chi in uno scontro fra i due, né sarebbe uscito vincitore, ed immaginavo quanto né sarebbe stato felice Emmett di scontrarsi finalmente, con un degno rivale.

I miei allenamenti avvenivano sempre nella stanza ovale, sotto gli occhi attenti di Aro.

Quest’ultimo era strabiliato della mia capacità di apprendere e si complimentava con me ogni volta, facendo crescere a dismisura la gelosia di Jane.

Lei era l’unica con cui non avevo stretto nessun rapporto all’interno della guardia.

Mi evitava e mi guardava sempre con un odioso sguardo altezzoso.

Non sopportava tutte le attenzioni che Aro mi rivolgeva.

Ma se con Jane, non avevo stretto nessun tipo di rapporto, non potevo dire altrettanto di suo fratello Alec.

Lui si divertiva a sperimentare il suo potere su di me, e lo esilarava scoprire come io ne fossi immune.

Spesso, mi aiutava anche nell’allenamento del mio potere.

Quando iniziarono i miei allenamenti, per fortificare e scoprire il mio potere, rimpiansi amaramente i primi giorni d’esercizio con Felix, dove se fosse stato possibile, sarei stata piena di lividi.

Fortificare, come lo definiva Aro, il mio potere era piuttosto duro.

Per quanto un vampiro non dovesse sentire stanchezza, io tornavo a casa distrutta.

Era faticoso percepire il mio scudo e ampliarlo come voleva Aro.

Di grande aiuto, mi fu Renata, la sua guardia personale.

Anche lei era uno scudo, ma il suo potere era diverso dal mio, il suo, agiva a livello mentale sui nemici.

Riusciva a deviare il loro percorso senza che loro se ne rendessero conto, esercitando un campo di forza intorno a se.

In situazioni critiche non si separava mai da Aro, lui era il suo obiettivo principale da difendere, ma Renata riusciva ad espandere il suo scudo anche per diversi metri e ciò permetteva di proteggere anche Marcus e Caius in caso di necessità.

Ciò che Aro voleva da me, era di imparare ad ampliare il mio scudo, perché nonostante lui fosse ben protetto fisicamente, poteva essere colpito dai poteri extra dei vampiri.

I primi giorni Renata cercò di farmi percepire il mio scudo.

Una volta resami conto che esso, non era altro che una sottile pellicola che mi avvolgeva, arrivò la parte difficile.

Dovevo cercare di staccarlo da me ed espanderlo.

Mi sembrava quasi impossibile, tanto da auto convincermi, che forse il mio scudo serviva a proteggere solo me e, che non aveva la capacità di avvolgere altre persone.

<< Ti sbagli! Il tuo potere è ancora grezzo, ma più riuscirai a diventare consapevole di quanto sia potente, prima riuscirai a controllarlo >>.

Queste furono le parole di Renata, quando le rivelai le mie paure.

Ma era difficile, dannatamente difficile, separarlo da me.

Sembrava quasi attaccato irrimediabilmente.

Con grandi sforzi, pian piano riuscii a percepirlo, era come un elastico che dovevo allargare man mano.

All’inizio però, riuscivo ad allontanarlo da me non più di qualche centimetro.

Alec, in questi casi ci aiutava usando il suo potere sui vampiri che assistevano al mio allenamento.

Il mio compito era cercare di avvolgerli con il mio scudo, per annullare il suo potere.

Dopo settimane di allenamenti estenuanti, riuscii a governare lo scudo a mio piacimento.

Ormai ero una vampira forte abbastanza, da non dover temere più nulla, sembrava che i tasselli della mia vita stessero pian piano ritornando al suo posto, anche se alcuni erano andati dispersi.

Ma a questo cercavo di non pensarci molto.

<< Aro se per oggi abbiamo finito, io andrei >>.

Ero l’unica che non chiamava i tre capi dei Volturi “ signori ” o “ maestri ”.

<< Anche oggi hai deciso di andare a lavorare? >>, mi chiese Aro sorridente.

<< Devo pur vivere in qualche modo, anche se il cibo non devo comprarlo, ho bollette e affitto da pagare >>.

<< Lo sai che potresti avere tutto qui, senza dover pagare nulla agli umani. E poi sai anche che, i nostri fondi sono vastissimi e potremmo darti tutto il denaro di cui hai bisogno >>.

Ecco che ricominciava con la solita opera di convincimento.

Aro non si dava mai per vinto ed ogni giorno cercava di convincermi a rimanere lì.

<< Grazie Aro, ma come sempre, ti ripeto che preferisco avere nelle mie tasche denaro guadagnato e non rubato a delle povere vittime >>, risposi con una tonalità che la diceva lunga su quello che pensavo a tal proposito.

<< Ma mia cara, che male facciamo? Infondo a loro non servirà più se sono morti >>, disse.

Ecco, mi stavo andando di nuovo ad incastrare in una conversazione senza via d‘uscita.

Spesso, avevo cercato di spiegare perché io mi nutrivo di animali e trovavo sbagliato uccidere esseri viventi, ma come sempre loro erano della convinzione che gli umani erano esseri inferiori e che esistevano solo per dar loro nutrimento.

<< Aro, abbiamo già affrontato questa discussione tantissime volte e non abbiamo mai concluso nulla, quindi per favore basta parlarne >>, dissi esausta.

<< Il fatto è che mi piace molto discutere con te delle nostre diverse opinioni >>, ribatté ancora.

<< Mi fa piacere sapere che t’interessano le mie opinioni, ma se non parto subito farò tardi a lavoro >>, dissi cercando di porre fine al discorso.

<< Se ti soddisfa, vai a servire i tuoi tanto amati umani >>, concluse con un gesto della mano.

Con il servire Aro diceva proprio la verità.

Leah, mi aveva trovato lavoro come cameriera nel ristorante dell’albergo in cui avevamo alloggiato le prime due settimane.

Mentre lei era l’aiuto cuoca, o meglio, era la tutto fare.

Avrei preso molto volentieri il suo posto, ma con tutti i coltelli presenti in cucina, se qualcuno si fosse tagliato all’improvviso, non sapevo bene come avrei reagito.

Quindi preferivo prendere ordinazioni e servire le pietanze ai clienti.

Stare fra gli umani era diventato per me, molto semplice.

Il loro profumo stuzzicava la mia sete, ma riuscivo bene a controllarla.

I miei occhi ormai erano diventati di un oro splendente, segno della mia dieta vegetariana.

Mi nutrivo quasi tutte le notti.

<< Sei in ritardo! >>. Ecco la solita frase con cui mi accoglieva Leah.

Ma oggi aveva ragione.

Entrai nello spogliatoio delle signore del ristorante, dove indossavamo le nostre divise.

<< Ciao Emy! >>. Salutai la nostra nuova amica e collega che aveva appena finito di indossare la divisa.

<< Bella ciao! >>, mi salutò con un gran sorriso.

Amalia, era una ragazza dolcissima, aveva capelli neri e ondulati che gli arrivavano un po’ oltre le spalle e due occhi castani che ricordavano molto i miei.

Era la cuoca del ristorante. E dai complimenti dei clienti, dovevo dire che era un’ottima cuoca; il ristorante era sempre pieno grazie a lei.

<< Forse è meglio se ci muoviamo, altrimenti chi lo sente il capo >>, disse Amalia.

<< Io vado a preparare la sala, ci vediamo dopo >>, dissi dopo aver indossato il mio solito pantalone nero, camicia bianca ed il grembiule bordoux .

La serata passò tranquilla, verso mezzanotte il ristorante era ormai vuoto e prima di chiudere pulimmo tutto.

<< Sono davvero stanca >>, disse Amalia entrando nello spogliatoio.

<< Ehi, non ci freghi, avevamo programmato che saremmo andate a bere qualcosa in paese. Quindi ora fatti una bella doccia e vestiti >>, le rispose Leah puntandole il dito contro.

<< Ma dai Leah, se ha sonno lasciala andare a dormire >>, dissi per difendere Amalia.

Era normale che sia io, che Leah non accusavamo stanchezza, ma lei era umana!

<< Bella tu si che mi capisci. Non so come fai a sopportarla >>, disse Amalia sospirando.

<< Spesso vorrei farle il pelo >>, dissi sghignazzando e beccandomi un’occhiata truce di Leah.

<< Ragazze posso entrare? >>, la voce del direttore ci interruppe.

<< Si direttore >>, disse Leah andando ad aprire la porta.

<< Volevo solo avvisarvi che vi anticiperò le ferie estive. Dovrò chiudere il ristorante per due settimane, per dei lavori di ristrutturazione, per la metà di giugno. Quindi fra due settimane siete libere di andarvene in vacanza >>, disse concludendo.

<< Grazie direttore >>, disse Amalia sorridendo.

E con un cenno della mano uscì dallo spogliatoio.

<< Fantastico! Dove andiamo di bello? >>, chiese Leah raggiante.

<< Leah, lo sai che io ho l’altro lavoro, quindi non so se potrò assentarmi anche da lì >>, le dissi, cercando di farle capire a cosa mi stessi riferendo.

<< Bella, lo hai detto tu stessa che lì sei indipendente, quindi vedi di convincere i tuoi capi >>, disse supplichevole.

<< Domani ne parlerò >>, dissi per chiudere la faccenda.

<< Va bene ragazze, quindi se per Bella non ci saranno problemi dove andiamo? Al mare? >>, chiese Amalia.

Ops, avevamo dimenticato il problema sole.

<< Ehm? Veramente… >>, non finii di parlare che Leah m’interruppe.

<< Bella ha problemi alla tiroide e il dottore le ha vietato il mare >>.

<< Bella non lo sapevo, mi dispiace >>, disse comprensiva Amalia.

<< Beh, allora potremmo visitare qualche bella città >>, disse Amalia, pensandoci.

<< Perché non organizziamo una bella gita in montagna? Ho sentito che le Dolomiti sono bellissime >>, proposi.

Ma le mie intenzioni erano altre.

Mi ero stancata di camosci, cervi e caprioli, che trovavo sugli Appennini, e volevo spostarmi con la speranza di trovare qualche animale più succulento.

<< Va bene, per me non c’è nessun problema >>, rispose Amalia.

Adesso avevo un motivo in più per convincere Aro a lasciarmi andare in vacanza.

Leah aveva lasciato andare Amalia a riposarsi, solo dopo averle estorto la promessa che fra due giorni saremmo uscite, anche se il sabato sera finivamo di lavorare sempre dopo le due di notte.

Non vivevamo più in albergo. Grazie ai nostri primi stipendi, avevamo trovato una piccola casa in affitto.

Ci stavamo tornando, quando mi accorsi che la mia gola iniziava a bruciare.

Era strano, perché mi ero nutrita prima di andare a lavoro e poi, nelle vicinanze non sentivo altro che l’odore di Leah.

Ma fu proprio quando mi concentrai su di esso , che la mia gola prese a bruciare un po’ di più.

<< Leah, hai per caso cambiato profumo? Ora usi Canel n°5 o Giorgio Alani? >>, dissi sorridendo.

( Per chi non lo sapesse sono profumi che esistono realmente e sono profumi per cani )

<< Simpatica. Ma come ti vengono certe battute? Le sogni la notte? Ah! È vero, tu non dormi! >>, disse ringhiando.

<< A parte gli scherzi, il tuo odore è cambiato >>.

<< Non ti capisco, che vuoi dire? >>, mi chiese Leah un po’ preoccupata.

<< Nel senso che puzzi di meno e che stai solleticando la mia sete >>, le risposi incerta.

<< Dovrei iniziare a temere che tu possa saltarmi al collo mentre dormo? >>, chiese con finto terrore.

<< Ma certo che no! >>, dissi sdegnata.

<< Comunque secondo me, senti il mio odore diverso solo perché ormai viviamo insieme da circa tre mesi e quindi ti starai abituando, come io mi sto abituando al tuo >>, disse per rassicurarmi.

<< Sarà come dici tu >>, risposi arrendendomi.

E tornammo finalmente a casa.

 

 RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI…

 

 Crazyangel84 [Contatta]

Segnala violazione

 29/01/10, ore 18:08 - Capitolo 27: capitolo 27

Edward arriverà presto non temere…baci

 barbidoluzza [Contatta]

Segnala violazione

 28/01/10, ore 19:57 - Capitolo 27: capitolo 27

L’idea di Bella è proprio quella, non faarsi trovare da Alice, ecco perché è fndemetale Leah e poi dovendo affrontare la rinascita da vampira da sola, ha dovuto per forza rafforzare il suo carattere…baci

 adry91 [Contatta]

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 28/01/10, ore 16:39 - Capitolo 27: capitolo 27

Ciao Andry….beh ovviamente Leah ha presentato a Bella il suo nuovo datore di lavoro…Eliseo?? Beh lo scoprirai presto…baci…

 dindy80 [Contatta]

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 27/01/10, ore 19:09 - Capitolo 27: capitolo 27

Leah non ha presentato altro che il direttore dell’albergo che gli ha dato il lavoro al ristorante…ma presto alcune cose cambieranno…baci

 __cory__ [Contatta]

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 27/01/10, ore 18:14 - Capitolo 27: capitolo 27

ciao!
spero ti sia piaciuto anche qst capitolo..-.baci

 fairyelly83 [Contatta]

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 27/01/10, ore 18:11 - Capitolo 27: capitolo 27

Ciao, sono contenta di avere una nuova lettrice che lascia anche recensioni…grazie…non temere Edward tornerà presto…baci

 RenesmeeBlack [Contatta]

Segnala violazione

 27/01/10, ore 17:10 - Capitolo 27: capitolo 27

Ciao…son contenta che ti piaccia così tanto Eliseo da volerlo far mettere con Bella, ma mi dispiace deluderti perché Eliseo cambierà la vita di Bella in un altro modo….presto lo scoprirai…baci

 nanerottola [Contatta]

Segnala violazione

 27/01/10, ore 15:15 - Capitolo 27: capitolo 27

Anche questo capitolo è di passaggio e serve per far capire i comportamenti di alcuni personaggi… baci…

 Luisa98 [Contatta]

Segnala violazione

 27/01/10, ore 14:50 - Capitolo 27: capitolo 27

Ciao…Bella aveva chiarito subito co “ il – re – del – mondo ” che lei sarebbe stata libera di vivere, quindi Aro non poteva negarle niente…baci

 lady_black_94 [Contatta]

Segnala violazione

 27/01/10, ore 14:32 - Capitolo 27: capitolo 27

Grazie mille

 LadySile [Contatta]

Segnala violazione

 27/01/10, ore 09:30 - Capitolo 27: capitolo 27

Bella ha trovato un tranquillo  lavoro serale… ma per ora resterà con i Volturi…ma per molto…presto qualcosa cambierà e i Cullen si faranno vivi…baci..

 

 

 

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Capitolo 29
*** capitolo 29 ***


QUESTA VOLTA I COMMENTI SONO STATI DAVVERO POCHI… VABBè FA NIENTE.

CMQ QST è UN CAPITOLO DI PASSAGGIO CHE SERVIRà PER LA STORIA.

Buona lettura.

 

CONSIGLIO SEMPRE DI LEGGERE QST FAN FICTION DI UNA BRAVISSIMA RAGAZZA LOVY91.

IL COLLEGIO: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=370115&i=1

DUE GEMELLI E UN SEGRETO: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=398440

COME UN SOGNO ALTRUI Può DIVENTARE REALTà: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=438730&i=1

 

 

 

 

MISSIONE

 

POV BELLA

 

Il giorno dopo di buon ora ero già a Volterra.

<< Sei in anticipo oggi >>, mi disse Felix vedendomi in giro per i corridoi del palazzo.

<< Non avevo nulla da fare >>, risposi sorridendo.

Vidi nei suoi occhi un po’ d’ imbarazzo e subito distolse lo sguardo.

Ci incamminammo lungo il corridoio che portava alla stanza ovale.

<< Che cosa vuoi fare oggi? >>, mi chiese continuando a guardare innanzi a se.

<< Che ne dici di un po’ di allenamento nella lotta? Sono giorni che non mi dai lezioni… >>, chiesi con entusiasmo.

<< Bella, se continuiamo così, presto sarai tu a dover dare lezioni a me >>, disse Felix sorridente.

<< Ma dai, non è vero!? >>, dissi dandogli una gomitata al fianco.

<< Ok, ma allora oggi facciamo un allenamento particolare >>, disse con aria furba.

Quando arrivammo nella stanza dei troni, era ancora vuota.

<< Ma che cosa fate qui la notte? >>, chiesi curiosa.

<< C’è chi va in giro per Volterra, chi guarda film, chi gioca a vari sport e chi s’intrattiene con le proprie compagne o né va a cercare in giro qualcuna >>, m’informò Felix.

<< E tu? Non vai alla ricerca di una compagnia? >>, lo canzonai.

<< Beh… io…ehm… no >>, disse infine.

<< Dai non dirmi che con tutte le ragazze in giro per il mondo e con tutte le vampire che ci sono a palazzo, non c’è né una che t’interessa? >>, chiesi incredula.

<< Sinceramente una vampira che mi piace a palazzo c’è >>, disse guardandosi intorno.

Ma quando riaprì bocca per parlare, fu interrotto da una folata di vento che ci investì in pieno.

<< Ehi Isabella! >>, mi salutò Demetri.

Era l’unico che mi chiamava con il mio nome intero e lo faceva per farmi irritare.

<< Demetri >>, risposi con acidità.

<< Questa mattina sei di cattivo umore? >>, chiese innocente.

<< Sinceramente il mio umore era ottimo fino ad un istante fa >>, dissi alterata.

<< Felix cosa le avrai mai fatto? >>, disse con tono di finto rimprovero.

<< Demetri, ma la finisci una buona volta di essere così rompi scatole? Stavamo per allenarci e giacché sei qui, renditi utile >>, rispose Felix, rimproverando seriamente il suo amico.

<< Va bene, ho capito >>, disse alzando le mani in segno di resa.

<< Allora Bella >>, disse Felix attirando la mia attenzione. << Ora ti benderò e tu dovrai difenderti dai nostri attacchi basandoti solo sull’udito>>.

<< Dici seriamente? >>, chiesi un po’ preoccupata.

<< Non ti preoccupare, fin’ora sei riuscita a difenderti benissimo da attacchi multipli. Adesso devi affinare qualche senso. Concentrati su ogni spostamento d’aria e sui rumori che ti circondano >>, m’istruì Felix.

E poi mi mise una benda sugli occhi.

Rimasi immobile per qualche secondo, ma non mi aiutò per niente.

Anche loro dovevano essere fermi e senza respirare, perché non sentivo niente.

Poi Demetri si tradì.

Un solo piccolo passo, mi fece capire che proprio lui si era mosso verso di me cercando di attaccarmi alle spalle.

Felix nello stesso istante cercò di attaccarmi di fianco.

Era facile per me capire a chi appartenevano i passi.

Leggero quello di Demetri, un po’ più pesante quello di Felix.

Nel momento in cui li sentii avanzare verso di me, rimasi immobile fino all’ultimo istante, per poi spiccare un salto di un paio di metri e sentire lo scontro tra i loro due corpi marmorei.

<< Cavoli che botta >>, si lamentò Demetri.

<< Brava Bella >>, si complimentò Felix.

Ritornata con i piedi per terra, fui subito presa alle spalle dalle mani che riconobbi, essere quelle di Felix, ma mentre era intento a bloccarmi le braccia, mi ricordai subito che in questa sua presa lui tendeva sempre ad avere le gambe divaricate, così mi liberai subito dalla sua presa, scivolando lungo il suo corpo e passando fra esse.

Percepii i passi di Demetri, subito dietro di me e con una capriola all’indietro, mi ritrovai davanti a lui e gli assestai un bel calcio nel fianco.

Il mio errore fu subito colto al volo da Felix.

Non lo sentii avvicinarsi e siccome rimasi con la gamba a mezz’aria, la bloccò fra le sue mani per farmi volare dall’altra parte della stanza.

La lotta si concluse con la mia vittoria su Demetri e con la parità con Felix.

Mi tolsi la benda, per prendere in giro Demetri per la sua sconfitta, ma un applauso mi distolse dalle mie intenzioni.

Mi girai e vidi Aro seduto sul suo solito trono.

A quanto pareva aveva seguito gran parte dell’allenamento.

<< Bella i tuoi miglioramenti sono strabilianti, se continuerai così, diventerai la punta di diamante di questa guardia >>, mi lodò Aro.

<< Aro, ti ringrazio per le tue lodi ma credo che ci siano vampiri migliori di me nella tua guardia >>.

Non mi rispose e cambiò discorso.

<< Felix, sai quando tornerà Eliseo? >>, chiese Aro.

Eliseo non l’avevo più visto dal giorno del “ banchetto ” e non avevo avuto altre occasioni per parlargli.

<< Mio signore, non saprei è ancora in missione >>, disse Felix chinando il capo in segno di rispetto.

<< Capisco, questa è una vera disdetta >>, rispose Aro leggermente irritato.

<< Allora andrete senza di lui > >, disse all’improvviso. E poi voltandosi verso di me aggiunse:

 << Parteciperai alla tua prima missione >>.

Rimasi a bocca aperta, sapevo che non potevo rifiutare, quindi mi limitai ad un accenno con la testa.

<< A Roma, c’è un neonato che sta mettendo a rischio il nostro segreto. Un informatore mi ha detto che il suo creatore è con lui, ma a quanto pare non lo sta formando a dovere. Sapete cosa dovete fare >>, disse concludendo.

<< Sì signore >>, risposero all’unisono Demetri e Felix.

<< Alec verrà con voi, le mie fonti mi hanno detto che il neonato ha qualche potere >>, disse guardando intensamente Felix e Demetri.

<< Quando dovremo partire? >>, chiesi.

<< Subito >>, rispose Aro.

Sarebbe stato un vero problema per il mio lavoro, ma di certo non potevo dire ad Aro che mi rifiutavo di partire subito.

Uscimmo dalla stanza e trovammo Alec già pronto ad aspettarci.

<< Ciao Bella >>, mi salutò con un lieve sorriso.

<>, risposi alzando una mano.

<< Nervosa per la tua prima missione? Vedrai sarà un gioco da ragazzi >>, disse, ora ridendo.

<< Vedremo >>, mi limitai a rispondere.

 

C’eravamo messi in viaggio con un’Alfa Romeo 169 nera con vetri oscurati, io sedevo dietro con Alec.

Il tempo passò in fretta, tra chiacchiere e prese in giro su Demetri e sulle continue sconfitte che subiva da parte mia.

<< Prima o poi la tua forza da neonata sparirà e poi vedremo chi sarà più forte tra noi due >>, disse truce Demetri.

<< La mia forza può darsi che diminuirà, ma la tecnica rimarrà >>, dissi continuando a prenderlo in giro.

<< Ok ragazzi, ora smettetela, siamo arrivati. Cerchiamo indizi e appena farà buio li intercetteremo >>, disse Felix.

Era lui che guidava la spedizione.

<< Io faccio una telefonata, devo avvisare che stasera non andrò a lavoro >>, dissi agli altri, avviandomi verso una cabina telefonica.

<< Ehi Bella, aspetta > >, mi chiamò Alec.

<< Aro mi ha detto di farti indossare questo >>. E mi lanciò un pacchetto.

Quando lo aprii, ne tirai fuori un mantello con cappuccio e mi sorprese nel vedere che il colore era più scuro di quello di Felix e Demetri e identico a quello di Alec.

<< Demetri, a quanto pare Bella ti ha superato anche di grado >>, disse Alec ridendo a crepapelle e beccandosi uno sguardo assassino da parte di Demetri.

 

Dopo che avvisai Leah che non sarei tornata, ci mettemmo alla ricerca di tracce che potevano portarci ai due vampiri.

Articoli del giornale locale, riportavano tutti i morti trovati nel giro di poco più di una settimana.

Quei due vampiri stavano davvero esagerando.

Era poco più che l’imbrunire, quando sentimmo odore di sangue.

Il veleno si fece sentire puntualmente sulla mia lingua, con il suo sapore metallico.

Ci inoltrammo nel piccolo vicolo, per vedere un pover’uomo, ormai mezzo morto, fra le braccia di un vampiro dai capelli neri e occhi rossi brillanti.

Era magro quanto Demetri ma alto quanto Felix.

Appena si accorse di noi scappò velocissimo, mi stavo per dare all’inseguimento quando le mani di Demetri mi bloccarono.

<< Ferma. Ormai non può più sfuggirmi >>, e si tamburellò con un dito la tempia.

<< Quest’uomo è ancora vivo e sta per iniziare la trasformazione >>, disse Felix.

<< Qualcuno di voi ha sete? >>, disse Alec.

<< Isabella? >>, chiese Demetri.

Sapeva quanto soffrissi nel vedere il sangue umano e a sentirne l’odore, però m’istigava sempre.

<< Quanto sei stronzo >>, gli disse Felix in mia difesa.

<< Tieni Alec è tuo >>, disse Felix gettandogli l’uomo fra le braccia, come fosse di gomma piuma.

Dopo pochi istanti Alec si liberò del corpo.

<< Andiamo, si stanno spostando >>, ci informò Demetri.

A sera inoltrata, li trovammo alla periferia di Roma, mentre erano a caccia, avevano puntato una coppietta che passeggiava tranquillamente.

<< Mi dispiace ma la vostra caccia finisce qui >>, dissi io mettendomi davanti a loro.

La vampira mi ringhiò contro.

Il neonato mi fu subito addosso.

Essendo neonato da meno tempo di me, la sua forza era leggermente superiore alla mia e in più, lui era carico di sangue umano.

Mi strinse in una morsa, molto dolorosa e solo grazie all’arrivo di Demetri me ne liberai.

<< Credo che tu ora mi debba un favore >>, disse Demtri.

<< Attento! >>, e afferrandolo per un braccio, lo tirai di lato e assestai un calcio frontale nella pancia del vampiro che rotolò per qualche metro.

<< Dicevi? Credo che ora siamo pari > >, risposi con un sorriso maligno.

Intanto Felix era alle prese con la vampira.

Quando riuscì a bloccarla nella sua presa, il vampiro neonato si bloccò e guardò intensamente Felix.

<< Lasciala! >>, gli intimò.

E Felix con nostra grande sorpresa mollo la presa sulla vampira, che gli sgusciò via affiancandosi al neonato.

<< E ora uccidetevi fra voi >>, disse con voce autoritaria il vampiro.

In pochi istanti la situazione degenerò.

Alec stava annientando tutti i sensi di Felix e gli stava andando incontro con sguardo minaccioso, all’improvviso mi ritrovai scaraventata a terra da un pugno di Demetri.

I due vampiri ci guardarono divertiti e capii subito che questo doveva essere il potere di cui ci aveva parlato Aro.

Scansai un altro attacco di Demetri e gli bloccai le braccia da dietro.

<< Non riderei fossi in voi >>, dissi con un ghigno.

Dopo pochi istanti, avvolsi i miei compagni con il mio scudo e si ripreso all’istante.

Alec liberò Felix dal suo potere, mentre quest’ultimo scosse la testa come per riprendersi dallo schok.

<< Me lo potevi dire che non vedevi l’ora di abbracciarmi >>, mi disse Demetri sorridente e sarcastico.

Lo lasciai subito andare.

<< Ti piacerebbe >>, gli risposi.

<< Ma… ma, come avete fatto >>, chiese incredulo il vampiro.

<< Bella capacità la tua. Sei un manipolatore mentale > >, disse Felix.

<< Peccato, ti è andata male >>, continuò Demetri.

<< A me non piace essere manipolato >>, disse Alec minaccioso.

<< Che cosa succede, non vedo più niente >>, disse il vampiro, dopo esser stato raggiunto dal potere di Alec.

<< Ma chi siete? >>, chiese ora la vampira.

<< Facciamo parte della guardia dei Volturi >>, rispose Demetri.

<< Avete infranto le leggi. Avete messo a rischio il nostro segreto e avete ucciso senza ritegno. Le leggi parlano chiaro: chiunque le infrange sarà punito… con la morte! >>, disse Felix in tono severo.

<< Aspettate un attimo >>, lo interruppe il neonato. << Io non ero a conoscenza di nessuna legge >>.

Demetri guardò Felix e fece un sorrisino, poi entrambi guardarono Alec e lui restituì la vista al vampiro.

<< Bella, Alec, bloccate il neonato >>, ci ordinò Felix.

Demetrì in un attimo fu sulla vampira e in un battito di ciglia di lei, del suo corpo non restarono altro che un ammasso di pezzi.

Non una parola e non un urlo era uscito dalla sua bocca, ed ero sicura che questo fosse opera di Alec.

I resti della vampira, furono avvolti dalle fiamme.

<< Dicci come ti chiami >>, ringhiò rabbioso fra i denti Felix.

Non l’avevo mai visto così e mi fece un po’ paura.

<< Gianni >>, rispose tremante il neonato.

<< Ora Gianni, hai due possibilità >>, continuò Felix minaccioso.

<< O diventi un mucchio di cenere come la tua amica, oppure, chiedi perdono delle tue colpe ai nostri signori e se ti concederanno il perdono, ti unirai al corpo di guardia, mettendoti al loro servizio, così da poter espiare le tue colpe >>.

<< Le nostre leggi non danno seconde possibilità e non ammettono nessun tipo di trasgressione, ma tu sembri realmente pentito, quindi ti porteremo dinanzi ai nostri signori >>, aggiunse Felix passeggiandogli di fronte.

<< Va bene, accetto di chiedere perdono >>, disse impaurito il vampiro.

Non mi era piaciuto vedere come avevano fatto a pezzi quella vampira. E vedere come avevano risparmiato quel vampiro, mi aveva fatto gioire. Ma chissà perché, i loro modi e i loro sguardi mi fecero nascere il sospetto che ci fosse qualcosa sotto.

 

Ancor prima che sorgesse l’alba, eravamo alle porte di Volterra.

Il neonato fu presentato ad Aro, Marcus e Caius e dopo varie discussioni e un piccolo processo, Aro concesse il perdono al nuovo vampiro, cedendogli la grazia di far parte della guardia, per riscattarsi. Dono che il neonato accettò più che volentieri.

 

 

 

 

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 

 dindy80 [Contatta]

Segnala violazione

 06/02/10, ore 11:44 - Capitolo 28: capitolo 28

Ciò che sta accadendo a Leah cambierà gli eventi…baci

 barbidoluzza [Contatta]

Segnala violazione

 05/02/10, ore 23:10 - Capitolo 28: capitolo 28

Beh non posso dirti se le tue ipotesi sono giuste o sbagliate, ma presto lo scoprirai…baci

 Amalia89 [Contatta]

Segnala violazione

 04/02/10, ore 23:46 - Capitolo 28: capitolo 28

Grazie Amalia…sono io che cmq devo ringraziarti di cuore..baci

 adry91 [Contatta]

Segnala violazione

 04/02/10, ore 21:14 - Capitolo 28: capitolo 28

Quello che sta accadendo a Leah, presto darà una svolta agli avvenimenti…baci

 nanerottola [Contatta]

Segnala violazione

 04/02/10, ore 21:12 - Capitolo 28: capitolo 28

Beh presto scoprirai il perché Bella sente l’odore di Leah diverso e ti dico solo che grazie a questo evento ci sarà una bella svolta della storia…baci

 

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Capitolo 30
*** capitolo 30 ***


Buona sera ragazze…non sono l’autrice di qst fan fiction, ma una sua cara amica.

Purtroppo sta poco bene e ha chiesto a me di aggiornare con il nuovo capitolo.

Chiede perdono per il ritardo e si scusa per non aver potuto rispondere alle vostre recensioni, ma mi ha detto che lo farà appena possibile o nel prossimo capitolo che arriverà a breve perché è già stato scritto e vi confido un segreto, ci sarà una bella sorpresa, (spero che la mia amica non mi uccida per quel che ho detto), ma per ora lei non lo saprà.

Finisco con assolvere il mio compito raccomandandovi sempre le fan fiction di Lovy91 (le ho lette anche io e sono stupende).

Ora vi lascio alla lettura.

P.S.= capitolo non betato

 

VACANZA

 

POV BELLA

 

<< Mi passi per favore il pantalone nero? >>, mi chiese Leah.

<< Leah se continui a mettere vestiti in valigia, non si chiuderà dopo >>, l’ammonì.

<< Significa che ne farò due! >>, mi rispose.

<< Hai intenzione di portarti dietro tutto il guardaroba?  >>, le chiesi.

<< La macchina dei tuoi “ amichetti ” è vuota, tanto vale sfruttarla >>, disse accentuando la parola amichetti.

Ebbene si, quando avevo comunicato ad Aro le mie intenzioni di partire in vacanza soprattutto per variare la mia dieta, Felix si era subito proposto in maniera gentile di farmi compagnia, mentre Demetri si era autoinvitato con strafottenza.

Di certo non potevo oppormi, altrimenti avrebbero sospettato che stessi nascondendo una fuga o altro.

Il problema più grande, fu quando comunicai a Leah la notizia.

Dire che non fu affatto contenta era un eufemismo.

Mi dovetti subire un’intera notte di urla e prediche su come fossi stata un’incosciente ad accettare che due vampiri non vegetariani, passassero delle vacanze in compagnia di un’altra umana e di come rischiavamo che uccidessero nei dintorni del posto che avevamo stabilito come meta.

Mi sorprese che per tutta la durata della sua sfuriata, non notai neanche un piccolo tremore da parte sua; era riuscita a controllarsi.

Ma calmarla non fu affatto facile, dovetti scendere a vari compromessi.

Ecco perché si era deciso di viaggiare su due auto separate.

E dovetti farmi promettere da Felix e Demetri, che non avrebbero ucciso nessuno durante tutta la nostra vacanza.

<< Bella vai a rispondere al citofono, sicuramente sarà Amalia >>, mi disse Leah dopo aver sentito il campanello.

<< Chi è? >>, chiesi dalla cornetta del citofono.

<< Ragazze siete in ritardo! >>, disse Amalia sbuffando.

<< Devi prendertela con Leah che ha deciso di mettere l’intero appartamento in valigia >>, dissi sghignazzando.

<< Ho finito >>, urlò Leah dall’altra stanza.

Scendemmo  le valigie e le caricammo in macchina, per poi avviarci verso Volterra, luogo d’incontro con il resto della compagnia di viaggio.

<< Non capisco perché non viaggiamo in un’unica macchina >>, ci chiese Amalia.

<< Perché altrimenti Leah avrebbe dovuto fare un’unica valigia più piccola > >, affermai.

<< Di certo non rinunciavo ai miei vestiti per far posto ai tuoi amici succ…. >>, disse guardandomi di traverso senza però finire la frase.

<< Dai Leah non prendertela, vedrai che non saranno male, infondo sono amici di Bella >>, disse per placare la tensione in macchina.

<< Oh no, non saranno male, infatti ne rimarrai affascinata; vedrai! >>, disse Leah.

Quello che aveva detto era vero.

Demetri e Felix non erano affatto male, e la loro bellezza veniva accentuata dal fascino del vampiro.

Questo significava, che il mio compito principale era di non lasciare mai che Amalia si avvicinasse troppo a loro.

<< Bella siamo arrivate, dove ci dobbiamo incontrare di preciso? >>, mi chiese Amalia.

<< In piazza sotto la torre campanaria >>, l’informai.

Felix e Demetri ci stavano già aspettando nell’auto con i vetri oscurati, parcheggiati all’ombra della torre campanaria.

Avevo deciso che per non rischiare che un fascio di luce mi colpisse all’improvviso durante il viaggio, illuminando così l’intera autovettura, di viaggiare con loro.

<< Ragazze voi andate avanti, noi vi seguiamo >>, dissi prima di scendere dalla macchina di Amalia.

<< Ok Bella, ma se avete bisogno di fermarvi per andare al bagno o per mangiare qualcosa, chiamate e ci fermiamo al primo autogrill >>, disse premurosa come sempre Amalia, ignorando però il fatto che per noi certi bisogni non esistevano più, tranne però il nutrirsi.

<< Va bene >>, e salì definitivamente in macchina di Felix e Demetri.

<< Non ci presenti le tue amiche? >>, mi disse Demetri  seduto al posto del passeggero.

<< Le presentazioni sono rinviate all’arrivo >>, dissi atona.

<< Bella le tue valigie? >>, mi chiese Felix.

<< Sono nella macchina delle mie amiche >>.

Alla fine Leah aveva deciso che le sue valigie avrebbero viaggiato con lei, per evitare che si impregnassero dell’odore di noi vampiri.

Considerazione un po’ stupida, visto che viveva con me che sono una vampira e che quindi il mio odore la circondava.

Ma il suo orgoglio era più forte.

Dopo all’incirca cinque ore di viaggio eravamo arrivati a Cesiomaggiore.

Avevamo scelto un piccolo paesino vicino al parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.

 Appena Felix parcheggiò la macchina, mi catapultai fuori e mi guardai intorno.

Eravamo immersi nel verde, le montagne facevano da sfondo ad un panorama meraviglioso, l’aria fresca e i profumi di montagna mi riportarono alla mente la mia amata Forks.

Non pensavo che un paesino come Forks che avevo tanto odiato per tutto quel verde, ora mi sarebbe mancato così tanto.

Guardai Leah, che aveva uno sguardo sognante e capii subito, anche lei doveva soffrire della mia stessa nostalgia.

<< Piacere io sono Amalia >>. La voce della mia amica mi riportò alla realtà.

<< Bella non ci ha ancora presentati >>, disse porgendo la mano a Felix e poi a Demetri.

<< Piacere mio >>, disse Felix stringendo la mano di Amalia.

<< Altrettanto  >>, disse Demetri con uno sguardo penetrante.

<< Scusatemi ero concentrata sul panorama  >>, dissi avvicinandomi a loro e per finire le presentazioni.

<< Allora avete conosciuto Amalia e lei invece è la mia amica Leah >>, dissi indicandola.

<< Leah loro sono Felix e Demetri >>, dissi indicandoli ad uno ad uno ed evitando che si stringessero la mano.

Non volevo che sentissero il calore elevato della pelle di Leah, già era sufficiente che sentissero un odore diverso in Leah.

Demetri mi si avvicinò e abbassando il tono della voce mi chiese:

<< Come mai stai schermando le loro menti? >>.

<< Semplice! Perché loro vivono nel mio stesso paese e non voglio che tu possa rintracciarle >>, dissi secca.

<< Bene che ne dite di sistemarci in Albergo? >>, chiese Amalia.

<< Perfetto, prendiamo le valigie >>, disse Leah pur di allontanarsi dai vampiri.

<< Permettimi di aiutarti >>, disse Demetri con voce suadente all’orecchio di Amalia e facendola arrossire.

<< Gr… grazie >>, disse completamente in imbarazzo Amalia.

Forse era il caso di rinfrescare la memoria a Demetri.

Appena entrammo nella Hall dell’albergo, Leah, Amalia e Felix si avvicinarono al bancone per prendere le chiavi delle due camere prenotate e io ne approfittai per ammonire Demetri.

<< Sono stata chiara >>, dissi quasi ringhiando. << In questa vacanza gli umani non sono prede! >>.

<< Non vedo cosa ho fatto di male, credo solo di aver fatto una gentilezza. Quella valigia sembrava veramente pesante per le delicate forze della tua amica >>, disse sulla difensiva.

<< Stai alla larga da lei >>, dissi andandomene.

<< Ehi Isabella! Non sarai mica gelosa? >>, mi canzonò, però facendo sentire la sua battutina a tutti i miei compagni, compreso Felix che si girò con un’aria spaventata ed interrogativa.

<< Anche se tu fossi l’ultimo vam…, essere vivente sulla terra, non avresti speranze con me >>, dissi  con assumendo l’espressione di una tipica smorfiosa.

<< È dura ammettere la verità, vero!? >>, continuò lui.

<< Bravo auto convinciti da solo >>. E prendendo le chiavi della camera andai via seguita da Amalia e Leah.

 

Era quasi passata una settimane, e le cose andavano bene.

La mattina noi vampiri cercavamo di rimanere rintanati in camera il più possibile, mentre Leah cercava di distrarre Amalia con varie attività per non farle fare molte domande sul nostro comportamento.

Ma appena il sole spariva dietro le montagne, ci dedicavamo a molte attività.

La notte poi era il momento ideale per la mia caccia.

Stavo per prendere l’ascensore per andare poi a caccia, quando sentii Felix chiamarmi.

<< Bella scusami >>.

<< Dimmi Felix >>, gli risposi voltandomi.

Lo vidi irrequieto.

<< Volevo chiederti, se… insomma ho sete e vorrei provare la caccia vegetariana! >>, disse tutto ad un fiato.

<< Certo! >>, risposi, e poi abbassando la voce dissi: << Io sto andando a caccia proprio in questo momento, sai con Amalia in camera non tutte le notti posso saltare dalla finestra per andare a caccia e poi stasera andiamo in discoteca ricordi? >>.

<< Si ricordo, la tua amica è stata al quanto convincente >>, disse sorridendo Felix.

<< Leah è fatta così! >>, dissi ricordando la scenetta che si era svolta quella mattina nella sala relax dell’ albergo.

<< Dai muoviamoci, dobbiamo tornare per le dieci e questa sera sono intenzionata a trovare almeno un orso >>, dissi sghignazzando quando le porte dell’ascensore si aprirono.

Prima di iniziare a cacciare, ci allontanammo parecchio dalle zone abitate, inoltrandoci nella fitta vegetazione.

Percepii subito la scia lasciata da un capriolo, ma la lasciai perdere per concentrarmi su altri odori.

Dopo pochi minuti, la dolce scia di un carnivoro mi attirò nella sua direzione.

Corsi per raggiungerlo, inseguita da Felix.

Non ero abituata a cacciare con qualcun altro e dovetti trattenermi dal ringhiare contro Felix, per il fastidio che sentivo nell’essere inseguita durante la caccia.

Poco più avanti vidi un’animale con una coda molto corta, dal manto dorato e macchie nere e lunghi peli sulle orecchie. Aveva le sembianze di un gatto troppo cresciuto.

Doveva essere una lince.

Un istante prima di attaccarla, mi accorsi che svariati metri più in la, un’altra lince camminava raso terra e ne capii il motivo quando vidi un branco di caprioli  in una piccola radura.

<< Felix ce ne sono due, dividiamoceli >>, gli sussurrai anche se era almeno venti metri lontano da me, ma ero sicura che mi avesse sentito.

Con un piccolo cenno della testa scomparve dietro la vegetazione per comparire a pochi metri dalla lince.

Contemporaneamente saltammo sulle nostre prede e ci avventammo sul loro collo.

Era da tempo che non mi nutrivo di un nettare così buono, ma ahimè, la lince come animale era piccolo e quindi il suo sangue non era abbastanza per me, la caccia doveva continuare.

Ritornammo all’albergo solo dopo aver abbattuto quattro cervi e un orso.

Lasciai l’onore di divertirsi con l’orso a Felix, che sembrava aver scoperto un nuovo gioco.

<< Non mi ero mai battuto contro un orso, devo dire che è stato divertente e anche il suo sangue non era male, come quello della lince; ma giuro che non toccherò mai più un erbivoro >>, disse Felix schifato.

<< Dopo un po’ ci fai l’abitudine, credimi >>, dissi ridendo di gusto.

Rientrammo nell’ascensore e quasi rimasi folgorata.

Nello specchio era riflessa la mia immagine con al fianco un altro vampiro dagli occhi dorati.

Il sangue animale, aveva cambiato il colore degli occhi di Felix.

Lo fissai, per lunghi attimi senza aprir bocca.

Gli occhi di quel colore su un altro vampiro che non fossi io, mi erano mancati incredibilmente.

Il mio sguardo era fisso su quello di Felix, ma la mia mente era immersa fra le immagini del passato.

Non mi accorsi nemmeno di Felix che balbettava e che si avvicinava pericolosamente alle mie labbra.

<< Bella…io… io è da un po’ di tempo che volevo dirti… che mi… che mi piaci >>, disse Felix prima di poggiare delicatamente le sue labbra sulle mie.

Rimasi immobile come una statua.

Lo shock di rivivere le immagini del passato nella mia mente e la dichiarazione di Felix, furono un mix che mi fecero perdere le capacità cognitive.

Plin.

Il suono delle porte dell’ascensore che si aprirono portarono con se oltre che consapevolezza, odore di sangue umano.

<< Demetri >>, sussurrai.

E senza preoccuparmi che ci fosse gente nel corridoio corsi a velocità vampiresca verso la stanza da cui proveniva l’odore.

Era la mia.

Spalancai la porta e quasi mi venne un colpo, quando vidi  Demetri che succhiava il dito di Amalia, mentre lei con le guance completamente imporporate aveva il capo chino.

<< Demetri  >>, urlai questa volta precipitandomi su di lui e staccandolo da Amalia.

<< Bella >>, mi chiamò timidamente Amalia.

<< Io, … Lui >>, era in forte imbarazzo.

<< Mi è scivolato un bicchiere e mentre raccoglievo i pezzi mi sono tagliata e siccome usciva molto sangue Demetri che ti era venuto a cercare in camera, ha applicato un vecchio metodo di sua nonna e cioè di fermare il sangue succhiando la ferita > >, disse alzando lo sguardo.

<< Io non l’avrei mai fatto, perché non mi piace il sapore del sangue e lui si è offerto volontario per aiutarmi >>, disse Amalia concludendo.

<< Isabella tu sei troppo precipitosa >>, disse Demetri con la sua solita voce strafottente che questa volta non sopportavo.

<< Hai detto che mi cercavi, dimmi tutto, ora sono qui >>, dissi fulminandolo con gli occhi.

Ma prima mi girai verso Amalia e gli chiesi: << Emy per favore e da prima di pranzo che non vedo Leah, potresti cercarla? >>.

Amalia che era una ragazza intelligente, capii subito che quella era una scusa, ma si mise subito a disposizione uscendo dalla stanza.

Nella stanza eravamo rimasti solo io, Demetri e Felix che sentivo alle mie spalle.

<< Demetri, ma cosa ti dice il cervello? >>, lo sgridò Felix.

<< Il problema è capire se un cervello ce l’abbia veramente in quella testa bacata >>, risposi io acida.

<< Sentite avevo sete e quando ho sentito odore di sangue ho seguito solo l’istinto, e poi ho bevuto solo poche gocce non la uccidevo mica >>, disse tranquillo sedendosi sul mio letto.

<< E se del veleno le entrava in circolo? >>, dissi ancora furiosa.

<< Ehi bambina, non sono un vampiro da pochi mesi, so come non mettere il circolo il mio veleno >>, disse alzando la voce di qualche tono.

<< Sarò anche una neonata , ma almeno so controllarmi più di te e non sono io l’irresponsabile >>, dissi  ringhiando.

<< Ok basta così. La prossima volta che avrai sete, sei pregato di seguire la dieta di Bella, come ho fatto io oggi >>, disse calmo Felix per chiudere la questione.

<< Ora è meglio prepararci, o faremo tardi >>, dissi io.

E mentre Demetri si avviava verso la porta gli dissi: << Ricordati di portarti delle lenti a contatto di scorta, i tuoi occhi sono ancora più rossi > >.

La porta si aprii e si richiuse, ma sapevo benissimo che Felix non aveva seguito Demetri.

<< Felix >>, dissi voltandomi lentamente.

<< Perdonami, ma devo essere sincera, io non provo i tuoi stessi sentimenti e quel bacio non doveva esserci tra di noi, ma tu mi hai preso alla sprovvista e io… >>, ma mi bloccò.

<< Bella, sei tu che devi perdonarmi. Dovevo prima aspettare la tua risposta >>, disse mortificato.

<< Felix, mi piacerebbe ricambiare i tuoi sentimenti; sei bello, sei dolce, ma proprio non posso e non ci riesco, quindi facciamo finta che non sia successo nulla; ok? >>, chiesi.

<< Ok, non è successo nulla >>, disse, ma nei suoi occhi si leggeva chiaramente la sua delusione.

<< Dai sarà meglio prepararci, ci vediamo giù nella hall >>, dissi sorridendo.

E con un lieve cenno della testa e un sorriso sforzato uscii dalla stanza.

 

Arrivammo in discoteca che era quasi mezzanotte.

La fila era lunghissima, ma chissà come Demetri riuscì a farci entrare senza aspettare tutta la fila.

La serata andava piuttosto bene, ero seduta su un divanetto e guardavo ballare Leah e Amalia, come due matte, attirando a se una gran folla di ragazzi.

Ogni tanto il mio sguardo andava alla ricerca dei miei due amici vampiri.

Felix ballava tranquillamente con una ragazza, mentre Demetri aveva catturato fra le sue braccia una bellissima ragazza con lunghi capelli lisci color dell’oro e con occhi color ghiaccio.

La vista del loro ballo era da vietare ai minori di quattordici anni.

  << Sola? >>, la voce del ragazzo che si era seduto al mio fianco, mi era arrivata forte e chiara, anche se sovrastato dalla musica assordante della discoteca.

<< Sono in compagnia dei miei amici >>, dissi alzandomi per uscire fuori dalla discoteca per far riposare un po’ i miei timpani e soprattutto per allontanarmi dal ragazzo.

Appena uscii dalla porta, mi accorsi che il ragazzo mi aveva seguito.

<< Ehi non fare la difficile, voglio solo chiacchierare >>, mi disse con il suo alito che puzzava d’alcool.

<< Mi dispiace essere scortese, ma non mi va proprio di chiacchierare >>, dissi per liberarmi di lui.

La porta della discoteca si aprii e sperai che con qualche altro umano nei paraggi, questo ragazzo avrebbe smesso di darmi fastidio.

<< Marco hai fatto conquiste? >>, disse uno dei quattro ragazzi appena usciti dalla discoteca.

<< La ragazza non ci sta >>, disse Marco, il ragazzo che mi si era avvicinato per primo.

Io ero tranquillamente poggiata al muro quando uno dei ragazzi mi sfiorò il braccio.

<< Dai ci divertiamo solo un po’ >>, disse con voce fiera.

<< Fossi in te non ci riproverei >>, dissi con un mezzo sorriso.

Tutti e cinque si misero davanti a me, per bloccarmi le vie di uscita.

Quella scena, riporto a galla altri vecchi ricordi.

Ma sapevo benissimo che questa volta non avrei visto i fari di nessuna macchina e non avrei visto Edward venirmi in aiuto.

<< Povera, forse le facciamo paura >>, disse il ragazzo basso e tozzo, guardando la mia espressione triste.

Quando ero una fragile umana, avrei avuto bisogno di aiuto in una situazione del genere, ma ora sapevo chiaramente che chi era in netto vantaggio ero io e non loro.

<< Ragazzi che ne dite, se ora andate via prima che possiate farvi male? >>, dissi ritornando con un ghigno malefico in volto.

<< Uh che paura, una ragazza ci sta minacciando. Ragazzi forse dovremmo darle retta >>, disse uno di loro ridendo.

<< O forse no! >>, disse il ragazzo che mi aveva sfiorato il braccio, e questa volta posò direttamente la mano sulla mia spalla.

<< Ti avevo avvertito >>. E in pochi secondi, la sua mano non era più sulla mia spalla, ma dietro la sua schiena, completamente contorta.

<< Puttana, mi stai facendo male >>, urlò il ragazzo.

Uno di loro caricò nella mia direzione, ma con un calcio buttai a terra il suo amico, per prendere lui dalla gola e sbatterlo contro il muro.

<< Bella cosa succede? >>, mi chiese Felix uscendo dalla discoteca.

<< Oh, niente Felix, davo giusto una lezione sull’educazione a questi teppistelli >>, dissi guardandoli.

Il ragazzo che avevo buttato a terra si rialzò e mi guardò rabbioso.

Gli altri tre, invece guardavano la stazza di Felix con terrore.

<< Mi… stai… soffocando >>, disse il ragazzo che avevo fra le mani.

Lo lasciai immediatamente e lui con i suoi amici fuggirono senza neanche guardarsi le spalle.

In quel momento la porta della discoteca si riaprii ed uscirono Amalia e Demetri che portava in braccio Leah svenuta.

<< Cosa le è successo? >>, chiesi spaventata correndo verso loro.

<< Non lo so. Ha solo detto che aveva i brividi di freddo e poi è svenuta >>, m’informò Amalia.

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Capitolo 31
*** capitolo 31 ***


Ragazze buongiorno…sono stata poco bene…

Però avevo i capitoli pronti e ho fatto postare ad una mia amica il capitolo scorso…che devo dire si è fatta prendere la mano… cmq a fine capitolo troverete la sorpresa di cui vi parlava la mia cara amica…baci

 

P.S.= capitolo non betato

 

 

MALORI E SORPRESE

 

POV BELLA

 

Tornammo subito in albergo e portammo Leah in camera.

Per quanto ne sapevo io, i licantropi non si ammalano mai. Non sapevo cosa fare e di certo portarla in ospedale come diceva Amalia, non era fattibile, perché non si sarebbe potuto spiegare il fatto che la sua temperatura girasse intorno i quarantadue gradi.

<< Bella >>, mi chiamò preoccupata Amalia.

<< Leah ha la febbre a trentanove e due >>, mi disse preoccupata.

<< Come trentanove >>, dissi scioccata.

<< Lo so è altissima, forse è il caso di chiamare un medico >>, disse Amalia.

Ma il mio shock era dovuto al fatto che la sua temperatura si fosse abbassata.

E se ci fosse una malattia che riguarda solo i licantropi?

Non sapevo proprio che fare.

Se fosse stata fra il branco, sicuramente l’avrebbero aiutata.

Giusto il branco.

<< Amalia, vado a chiamare un medico, resta qui con Leah >>, dissi uscendo dalla stanza di corsa.

Arrivai alla cabina telefonica dell’albergo e composi dopo tantissimo tempo il numero del mio migliore amico.

<< Pronto? >>, la voce di Jacob, mi face quasi scoppiare a piangere.

<< Ja..Jake? >>, dissi emozionata con voce tremante.

<< Bella, Bella, Bella sei tu ? >>, chiese incredulo.

<< Si Jake sono io >>, dissi con voce più ferma.

<< Bella, che bello sentirti. Dimmi come stai? Che fine avete fatto tu e Leah? >>.

Per la gioia di sentire la voce di Jacob, avevo quasi dimenticato il motivo della mia chiamata; ma il nome di Leah mi portò a lasciare i convenevoli a dopo.

<< Jake, è per Leah che ti chiamo >>, dissi improvvisamente seria.

<< Cosa le è successo? >>, chiese preoccupato.

<< È svenuta e la sua temperatura è scesa a trentanove gradi e due >>, gli comunicai.

<< Bella è molto strano, noi licantropi non ci ammaliamo mai e per di più la nostra temperatura è costante. Devo chiedere agli anziani >>, disse Jacob.

<< Va bene. Ti richiamerò domani >>, dissi.

<< Bella sono contento che tu mi abbia chiamato >>, disse Jacob.

<< Jake? Un ultima cosa. Puoi dire a mio padre che gli voglio bene e che mi manca? E chiedigli di perdonarmi per essermene andata un’altra volta senza salutarlo >>, dissi  sentendo un forte pizzicore agli occhi.

<< Tranquilla Bella glielo dirò >>, disse prima di chiudere la conversazione.

Tornai in camera avvolta dalla desolazione.

Quando aprii la porta della stanza, Leah era sveglia ed era in piedi che beveva dell’acqua.

<< Oh Leah, mi hai fatto preoccupare >>, dissi gettandole le braccia al collo.

<< Bella è stato solo uno svenimento >>, mi disse per tranquillizzarmi.

<< Leah, potrai anche sentirti bene, ma hai la febbre a trentanove >>, disse allarmata Amalia.

Leah la guardò corrugando le sopracciglia.

<< Come trentanove!? >>, chiese incredula.

<< Amalia ha ragione >>, le dissi io.

<< Amalia per favore mi passeresti il termometro? >>, chiese Leah.

<< Certo >>, rispose.

Ma quando Amalia mise il termometro tra le mani di Leah, scivolò per frantumarsi in tante piccole schegge di vetro e spargendo per tutta la stanza piccole palline solidificate di mercurio.

<< Cavoli! >>, disse Leah.

<< Il termometro era dell’albergo >>, disse Amalia fissando le palline grigie sparse sul pavimento.

<< Mi è scivolato, non l’ho fatto apposta >>, disse dispiaciuta Leah.

<< Dai non ti preoccupare, capita. Ma forse è meglio se ne vado a comprare un altro. Sicuramente ci sarà una farmacia di turno questa notte >>, disse Amalia disponibile e comprensiva come sempre.

<< Grazie >>, le dissi mentre  usciva dalla stanza.

Ero consapevole che Leah aveva fatto cadere il termometro di proposito.

Infatti appena Amalia si chiuse la porta alle spalle, mi guardò con sguardo preoccupato.

<< Bella, sei sicura che Amalia non si sia sbagliata nel misurarmi la temperatura? >>, mi chiese a bassa voce.

<< Non si è sbagliata >>, le dissi sicura.

<< Ma non capisco come sia possibile. Stavo ballando e stavo bene, poi un secondo dopo ho avuto un brivido di freddo e mi sono mancate le forze e quando mi sono svegliata ero qui in albergo >>, disse confusa.

<< Ma come ti senti ora? Non potrebbe essere una qualche malattia o influenza che colpisce voi licantropi? >>, le chiesi con la speranza che lei sapesse qualcosa in proposito.

<< Non ho mai sentito parlare di malattie da licantropi >>, mi disse dopo aver pensato un po’.

<< Comunque quando domani richiamerò Jacob… >>, mi interruppe con il suo urlo.

<< COSAAAA? >>.

<< Leah, ho dovuto >>, dissi per giustificarmi.

<< Ti prego dimmi che non gli hai detto dove ci troviamo >>, mi chiese incredula.

<< No. Ma domani dovrò richiamarlo per sapere cosa hanno detto gli anziani >>, le dissi.

<< Bella, io sto bene ora. Quindi non trovo la necessità di contattare di nuovo il branco >>, mi disse decisa.

<< Leah, ma… >>, provai a contraddirla.

<< Niente ma! Bella, ho assecondato tutte le tue scelte, ora per favore tu asseconda le mie. Conosci le regole del branco. Un ordine Alfa potrebbe obbligarmi a tornare e io non voglio. Secondo te perché non mi sono più trasformata? Perché non volevo che mi trovassero, non volevo che entrassero di nuovo nella mia mente e non volevo rischiare che Jacob mi costringesse a tornare >>, disse agitata.

<<  Dopo tanto tempo, mi sento di nuovo libera e serena. Quindi per favore Bella, fallo per me e fallo per la nostra amicizia >>, mi disse Leah supplicandomi con occhi lucidi.

<< Va bene Leah. Ma sicuramente se non ci faremo sentire, Jacob si preoccuperebbe troppo, e sicuramente ormai tua madre e tuo fratello saranno già a conoscenza del fatto. Quindi domani chiamerò mio padre e dirò a lui di comunicare a Jacob che tutto si è sistemato e di non preoccuparsi  >>, dissi convinta dalle sue parole.

Non avevo mai pensato quanto ci tenesse Leah alla sua libertà dal branco e alla sua voglia di normalità.

<< Grazie >>, e mi stritolò in un suo abbraccio.

 

Il giorno dopo chiamai Charlie e dopo varie rassicurazioni sul fatto che stavo bene, che non doveva preoccuparsi per me e che mi dispiaceva di esser andata via così, gli chiesi di rassicurare tutti che Leah stava bene.

La vacanza si concluse senza altri avvenimenti strani.

Tutto andò a buon fine. Il rapporto con Felix non sembrava peggiorato, ma spesso lo scoprivo a fissarmi.

Demetri che aveva bisogno di nutrirsi, si adeguò alla mio tipo di caccia e gli andò piuttosto bene, visto che non si nutrii di erbivori, ma solo di orsi e linci, ma chiarii che non avrebbe più cacciato animali perché preferiva sempre il sapore del sangue umano.

Le vacanze con grande rammarico giunsero al termine e facemmo ritorno a casa.

Tornati all’albergo il lavoro al ristorante ci sommerse.

Ormai eravamo in piena estate e si lavorava tantissimo.

A Volterra le cose non cambiavano. Le missioni aumentavano di giorno in giorno.

Durante la giornata, mi dovevo occupare anche delle guardie lungo il perimetro di Volterra e durante le visite di altri vampiri al palazzo, il mio posto era di fianco ad Aro, per proteggerlo con il mio scudo.

Ormai ero parte integrante della guardia.

 

Quella sera tornai al mio appartamento a Montepulciano furiosa.

Entrai in casa sbattendo la porta e per poco non si distrusse.

<< Bella! Ma che succede? >>, mi chiese Leah entrando in salotto infilandosi una canotta.

Il giovedì era il giorno di chiusura del ristorante e quindi era il nostro giorno libero.

Leah si stava preparando per la nostra serata tra amiche.

<< Cosa succede? Succede che quell’idiota di Demetri mi si è incollato alle labbra come una ventosa disgustosa >>, sbottai nervosa.

Leah soffocò una risata senza successo e un mio ringhio risuonò per le mura di tutta la stanza.

<< Ok, ora la smetto di ridere promesso >>, ma questa volta la sua risata fu molto rumorosa facendomi perdere la pazienza.

<< Leah, non ci trovo niente di divertente >>, la rimproverai.

<< Hai ragione! Dai ti prego racconta >>, disse cercando di trattenere le risate.

<< Stavo andando via dal palazzo, quando mi ha raggiunto dicendomi che mi doveva parlare. Ha iniziato a blaterare di cose senza senso e senza valore; poi all’improvviso ha iniziato a guardarmi in modo strano e in un istante si avvinghiato a me. Ho fatto una fatica enorme a staccarmelo di dosso e più ci provavo e più lui pensava che io stessi partecipando al suo bacio. È stato orribile. Quando finalmente si è staccato da me, gli ho mollato uno schiaffo facendolo volare dall’altra parte della stanza. Mi ha chiesto spiegazioni del perché lo avessi fatto. E quando gli ho detto che non ho intenzioni di iniziare una storia e che lui non mi piace. Ha iniziato a gridare dicendo, che lui sapeva che io impazzivo per lui, che ogni volta che discutiamo sente il mio amore per lui e che quando vedrò un’altra vampira al suo fianco e mi accorgerò di averlo perso e andrò a pregarlo di perdonarmi, ma lui non mi vorrà più e mi caccerà >>, raccontai tutto l’accaduto andando su e giù per tutta la stanza.

Finito il racconto mi bloccai e guardai Leah fissarmi con un ghigno divertito.

<< Insomma Leah, hai capito? Io innamorata di lui. Ma cosa gli prende ai volturi? Prima Felix e adesso Demetri >>, dissi concludendo.

<< Bella, solo tu potevi non capire che Demetri ti stuzzicava così proprio perché attratto da te >>, mi confidò Leah.

<< Se chiamandomi con il mio nome intero e prendendomi sempre in giro pensava di conquistarmi si sbagliava di grosso >>, disse rifugiandomi nella mia stanza e andandomi a preparare per la serata al bowling.

 

<< Strike! >>, urlò vittoriosa Leah al suo quarto strike.

<< Sicure di non aver mai giocato? >>, ci chiese dubbiosa Amalia.

<< Sarà la fortuna da principiante >>, dissi io, che come Leah facevo sempre strike.

 <<  Fortuna di principiante o no, mi state stracciando >>, disse amareggiata Amalia.

<< Dai è solo un gioco >>, disse Leah.

<< Forse è il caso che ci tratteniamo un po’ >>, bisbigliai a Leah.

Finimmo la partita sbagliando parecchi tiri e diminuendo il distacco di punti con Amalia.

<< Che ne dite di una bella pizza? >>, ci chiese Amalia mentre ci dirigevamo alla cassa per pagare e restituire le scarpette da bowling.

< < Per me va bene, il mio stomaco brontola >>, disse entusiasta Leah.

<< Anche per me >>, dissi io, pronta all’ennesima sceneggiata di un bicchiere d’acqua e di qualche stuzzichino che sarebbe finito nella pianta più vicina o nella mia borsetta.

Ci mettemmo in macchina in direzione della pizzeria più vicina.

Quella sera il cielo era ricoperto da un bellissimo manto di stelle, fuori l’aria era calda e gli odori della campagna impregnavano prepotenti l’aria.

Ero distratta dallo scorrere del paesaggio fuori dal finestrino quando sentii Amalia che chiamava con voce leggermente isterica il nome di Leah.

<< Leah, LEAH! >>.

Subito accostò e scesi dalla macchina per raggiungere il posto del passeggero.

<< Leah che hai? >>, chiesi alzandole il viso.

<< Ragazze calmatevi, ho solo avuto una piccola fitta alla pancia, ma ora sto bene >>, ci disse massaggiandosi il ventre.

<< Leah forse avrai fatto indigestione con qualcosa che hai mangiato a pranzo. Forse è meglio che torni a casa per stenderti un po’ a letto >>, disse preventiva Amalia.

<< No sul serio sto ben… >>, cercò di convincerci prima di piegarsi di nuovo in due per un’altra fitta alla pancia.

<< Leah se continui a dire che stai bene, sarò costretta a chiamare tu sai chi >>, dissi minacciandola.

<< Ok, va bene >>, disse guardandomi male.

<< Per favore Amalia accompagnaci a casa >>, disse poi dolcemente rivolgendosi alla nostra amica.

Durante il tragitto altre piccole fitte dolorose colpirono Leah e appena arrivate a casa si precipitò a chiudersi in bagno.

Ero davvero preoccupata, ma dei lievi colpi alla porta mi distrassero e mi misero in allerta.

Chiunque ci fosse dietro quella porta era un vampiro.

Il suo odore non mi era sconosciuto, ma l’odore che lo accompagnava era strano.

 

POV ALICE

Negli ultimi mesi in casa Cullen si respirava aria troppo pesante. Edward era irascibile ed era alla continua ricerca di Bella. Le uniche nuove e buone notizie ci furono date da Jacob qualche settimana fa.

Bella lo aveva chiamato perché Leah non era stata bene e ce lo aveva subito riferito.

Ci aveva detto che il giorno dopo Bella l’ avrebbe richiamato, e Jacob aveva dato il permesso a me e ad Edward di andare a casa sua per provare a parlare con Bella, ma aspettammo  invano la sua telefonata per tutto il pomeriggio, fino a quando Charlie non si era presentato dicendo che Bella lo aveva chiamato dicendo che stava bene e di tranquillizzare tutti perché anche Leah ora era migliorata.

Mi ero sforzata inutilmente ad avere visioni su di lei, ormai tutto ciò che riguardava Bella era un buco nero.

 

Quel pomeriggio stavo aiutando Esme con la sistemazione dei fiori per tutta la casa, quando all’improvviso, non so come, vidi tutto chiaramente.

La prima ed unica cosa che feci, fu uscire di corsa e gridare: << EDWARDDDDDD! >>.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 

dindy80 [Contatta]

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 18/02/10, ore 22:39 - Capitolo 30: capitolo 30

Hai immaginato proprio bene…Alice ha visto finalmente Bella…baci

 kandy_angel [Contatta]

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 18/02/10, ore 19:25 - Capitolo 30: capitolo 30

Beh credo che da qst capitolo si sia capito cosa sta succedendo a Leah…ma nel prox ci sarà la certezza..baci

 Fortheternity [Contatta]

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 18/02/10, ore 19:08 - Capitolo 30: capitolo 30

Beh da qst capitolo hai potuto ben notare che non ho abbandonato completamente Edward…infatti parte del prox sarà suo….baci

 __cory__ [Contatta]

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 18/02/10, ore 18:38 - Capitolo 30: capitolo 30

LA POVERA LEAH STA AFFRONTANDO UN CAMBIAMENTO….

 Luisa98 [Contatta]

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 18/02/10, ore 18:27 - Capitolo 30: capitolo 30

LA POVERA LEAH DOVRà AFFRONTARE UN CAMBIAMENTO... NEL PROX CAPITOLO AVRAI LE CONFERME…

 

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Capitolo 32
*** capitolo 32 ***


Buongiorno a tutte… finalmente per la felicità di molte di voi un POV EDWARD…spero di non avervi fatto penare troppo…

In questo capitolo verrà svelato il significato del titolo di questa fan fiction.

Vi lascio subito al capitolo… il prossimo è già in lavorazione.

P.S: capitolo non betato!

 

SCOPERTE ED INGANNI

 

POV EDWARD

 

Ero a caccia nel bosco da solo.

La mia presenza in casa portava solo tristezza.

Sapevo che tutti soffrivano per il mio stato d’animo, ma io non riuscivo proprio a fingere di non essere preoccupato per Bella e non riuscivo neanche a mascherare il dolore che provavo a stare lontano da lei.

La mia famiglia mi voleva bene e voleva aiutarmi, ma ogni volta che cercavano di confortarmi io diventavo scontroso.

Non ce la facevo più a sentire i loro pensieri o parole di incoraggiamento: “ presto la troveremo ”, “ non ti preoccupare Bella sicuramente sta bene ”, “ tutto andrà per il meglio ”.

Tutti questi pensieri erano ridicoli.

Sapevo benissimo che anche loro erano preoccupati per la sorte di Bella.

Dall’ultima visione di Alice, di lei non avevamo saputo più niente.

Le sagome di quei due vampiri e il vampiro ricoperto di cicatrici erano diventati il mio pensiero fisso.

Avevo fatto un disegno di loro e l’avevo fatto girare fra tutti i vampiri presenti in America.

Ma di loro nessuna traccia, così come non avevo trovato nessuna traccia di Bella.

Stavo letteralmente impazzendo, avevo paura che quei vampiri le avessero fatto del male o peggio che adesso lei stesse al fianco di uno di loro.

<< EDWARDDDDDD!! >>.

Il grido di mia sorella mi mise in allarme.

Era impaurito ed isterico.

Corsi il più veloce possibile verso casa e vidi che non fui l’unico messo in allarme da Alice.

Tutta la mia famiglia stava raggiungendo Alice che correva verso di me.

Nella sua mente non leggevo altro che il mio nome.

Nell’istante che la raggiunsi, anche tutta la mia famiglia l’aveva affiancata.

Ora eravamo tutti riuniti nei boschi vicino casa nostra.

<< Alice cosa è successo >>, chiesi a mia sorella.

Sul suo volto era dipinta un’espressione sconvolta.

<< EDWARD. BELLA! >>, disse solo con tono spaventato.

<< Alice amore calmati per favore e dicci cosa succede >>, disse Jasper avvicinandosi e posandole una mano sul sua spalla cercando di calmarla con il suo potere.

Ma il sol pronunciare il nome di Bella in quel tono impaurito, mise in allerta me.

<< Alice parla. Cosa è successo a Bella >>, dissi con un filo di voce, anche se dentro me, stava montando una rabbia pazzesca.

Se Alice era così impaurita, significava che Bella era in pericolo, ed io non ero al suo fianco a proteggerla.

<< Bella. Eliseo. VOLTURI >>, disse con terrore l’ultima parola.

Non sapevo chi fosse questo Eliseo, ma il nome di Bella associato a quello dei Volturi, mi fece perdere un attimo di stabilità mentale.

Rimasi a fissare Alice immobile come una statua.

Se Bella aveva fatto scatenare i Volturi contro di se, era spacciata.

<< Alice, per favore si chiara. Cosa centrano i Volturi con Bella >>, chiese calmo mio padre.

<< Alice racconta tutto dall’inizio >>, disse amorevole Esme accarezzandole la schiena.

Dopo pochi istanti di silenzio, Alice iniziò a parlare così velocemente che quasi faticavo ad ascoltarla nonostante fossi un vampiro.

<< Stavo sistemando i fiori in casa, quando non so come ho visto tutto chiaramente >>, disse Alice.

<< Cosa hai visto? >>, disse agguerrito Emmett che già sentiva odore di battaglia.

<< Non so cosa sia successo, ma ora vedo chiaramente il futuro di Leah e di Bella… almeno fino a quando non svaniscono >>, disse avvilita mia sorella.

<< Cosa intendi per svanisce? >>, chiese Rosalie seriamente preoccupata.

<< Bella si trova in Italia, di questo ne sono certa! Condivide un appartamento con Leah e qualcuno ha bussato alla loro porta. Quando Bella aprirà si troverà davanti Eliseo >>, disse facendo una pausa.

<< Chi è questo Eliseo? >>, chiese Jasper per tutti noi.

<< Vi ricordate il vampiro ricoperto di cicatrici dell’ultima visione che ho avuto su Bella? >>, ci chiese mia sorella.

E dopo che tutti confermammo con un cenno della testa, Alice continuò: << È lui! Quello che non mi spiego è perché nell’ultima visione lo vedevo chiaramente, mentre ora il suo futuro è sfocato ed incerto. Comunque ciò che farà o dirà a Bella, porterà Bella a scontrarsi contro i Volturi e quando prenderà la sua decisione il futuro di Bella svanisce, insieme a quello di Leah e di Eliseo >>.

Senza sentire altro mi precipitai verso casa per prendere il passaporto e salire sul primo volo per l’Italia.

Stavo per uscire quando Carlisle mi fermò.

<< Edward fermati un attimo >>.

<< Carlisle ogni istante è prezioso >>, dissi con rabbia.

<< Edward si ragionevole. Non sai a cosa vai incontro o quali siano i motivi… >>, mi disse lui, ma io lo interruppi.

<< Cosa vuoi dire! Che dovrei lasciare che Bella affronti i Volturi da sola? Che dovrei lasciarla morire? >>, dissi ora furioso sputando le parole come veleno.

Come poteva solo pensare che sarei rimasto senza far niente dopo una notizia del genere, dopo che avevo cercato Bella per mesi.

<< Non essere stupido! Nessuno potrebbe solo lontanamente pensare di lasciare Bella in difficoltà >>, disse Emmett con una serietà mai sentita in lui.

<< Allora cosa!? >>, chiesi.

<< Edward dal momento in cui noi saremo al fianco di Bella, il nostro futuro svanisce con il suo >>, mi disse mesta mia sorella.

<< Il futuro può cambiare e noi lo cambieremo. Ma se così non fosse, io voglio morire difendendo la persona che amo >>, dissi deciso.

<< Rosalie, chiama l’aeroporto è prenota il primo volo disponibile. Se non ci sono affitta un Jet privato. Esme prendi tutti i passaporti. Io chiamo in ospedale >>, disse Carlisle impartendo tutte le istruzioni, per poi sparire nel suo studio.

Dopo nemmeno cinque minuti eravamo tutti nelle nostre macchine in direzione dell’aeroporto di Seattle.

 

 

POV BELLA

 

Non capivo cosa ci facesse lui qui. E chi o cosa aveva con se.

Mi avvicinai cautamente alla porta.

<< Bella sono Eliseo >>, disse dopo aver bussato nuovamente.

Avuta la conferma di chi fosse aprii con decisone la porta.

<< Elise… >>, rimasi stupefatta.

Mi stavo specchiando in due grandi occhi dorati. Come era possibile? L’ultima volta che lo avevo visto i suoi occhi erano di un rosso rubino.

<< Bella so che io non dovrei essere qui e non dovrei sapere dove abiti >>, si giustificò Eliseo.

Mi ero persa in così tante domande sui suoi occhi che non ci avevo proprio pensato che un volturo conoscesse la mia residenza.

<< Infatti >>, dissi stizzita da tale tradimento.

<< Bella ascoltami, nessuno oltre me sa dove vivi >>, mi rassicurò.

<< Entra >>, dissi facendomi da parte per farlo passare e andai verso il salotto.

<< Grazie >>, disse Eliseo entrando e richiudendo la porta alle sue spalle.

Lo strano odore di prima ora era più forte.

Mi voltai verso di lui, quando qualcosa che aveva fra le braccia si mosse attirando la mia attenzione.

<< Bella, quello che sto per dirti è surreale e faticherai a crederlo>>, mi avvertii Eliseo vedendo che il mio sguardo si era concentrato ad un fagotto che stringeva dolcemente fra le braccia, da cui proveniva quello strano profumo.

<< Lei è Aurora >>, e delicatamente tirò fuori dalle coperte che l’avvolgevano, una piccola e tenera bambina.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 

 

 luigia [Contatta]

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 26/02/10, ore 05:16 - Capitolo 31: capitolo 31

Ogni tanto ritorni in vita fra le mie recensioni…ma ti capisco… la piccola Serena non ti lascia dormire e occupa tutto il tuo tempo ora…Il mistero Leah verrà svelato al prox capitolo…baci…

 barbidoluzza [Contatta]

Segnala violazione

 23/02/10, ore 15:08 - Capitolo 31: capitolo 31

Demetri è insopportabile, ma anche io adoro la dolcezza di Felix e sinceramente avevo anche pensato in un breve flirt, ma sarebbe stato inconcepibile che Bella si lasciasse Edward alle spalle non credi??? Beh la tua curiosità su Eliseo invece è stata esaudità… Era lui a bussare alla porta di Bella…baci

 cullenpersempre [Contatta]

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 22/02/10, ore 20:16 - Capitolo 31: capitolo 31

Contentissima di avere una nuova lettrice che recensisce anche!!! Sono contenta che ti piaccia la mia storia e spero che ti piaccia anche qst capitolo…baci..

 Austen95 [Contatta]

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 22/02/10, ore 18:48 - Capitolo 31: capitolo 31

Che dici anche qst capitolo ti piace?? baci

 dindy80 [Contatta]

Segnala violazione

 21/02/10, ore 22:55 - Capitolo 31: capitolo 31

Il mistero Leah si svela del tutto nel prox capitolo..chi bussava alla porta di Bella invece era Eliseo con una piccola sorpresa…i Cullen??? Stanno arrivandooooo…baci

 00Stella00 [Contatta]

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 21/02/10, ore 00:06 - Capitolo 31: capitolo 31

New entry??? Io sono super felicissima di averti fra le mie lettrici… non ho aggiornato presto come volevi, ma spero di non averti fatto attendere molto..tu hai tralasciato i compiti per leggere io tralascio lo studio degli esami per scrivere…quindi siamo pari.. baci alla prox

 Luisa98 [Contatta]

Segnala violazione

 20/02/10, ore 16:43 - Capitolo 31: capitolo 31

Ebbene si…ma avrai la conferma nel prox capitolo…baci

 cloh [Contatta]

Segnala violazione

 20/02/10, ore 15:32 - Capitolo 31: capitolo 31

Sembrava quasi che mi stessi dicendo che non ti piaceva..e invece no era un complimento…grazie per l’avvertimento dei dialoghi di Leah…ora controllo e sistemo..baci e continua a recensire se vuoi..

 __cory__ [Contatta]

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 20/02/10, ore 13:31 - Capitolo 31: capitolo 31

Quante domande… ma i tuoi film ci hanno azzeccato…ma il motivo del cambiamento verrà svelato nei prox capitoli…baci

 LadySile [Contatta]

Segnala violazione

 20/02/10, ore 13:27 - Capitolo 31: capitolo 31

Il cambiamento di Leah sta avvenendo proprio grazie a Bella…ho detto troppo…si scoprirà nei prox capitoli..baci

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Capitolo 33
*** capitolo 33 ***


Buonasera ragazze… perdonatemi l’attesa ma questo capitolo era lunghetto e spero di averlo scritto bene…

Volevo avvisarvi che fino il 9 di marzo non aggiornerò con nuovi capitoli. Ho un esame in vista molto difficile che devo finire di preparare, con la speranza di riuscirci.

Forse a voi non ve ne frega niente, ma volevo solo avvisarvi.

P.S.= CAPITOLO NON BETATO

 

AURORA

 

POV BELLA

Due occhi color del cielo mi fissavano curiosi, i suoi capelli nero corvino rilucevano sotto la luce artificiale del lampadario; le sue guance erano rosee e le sue labbra piccole e piene avevano uno strano broncio.

La piccola bambina che avevo di fronte dimostrava appena tre mesi, ma quando mi sorrise notai come già avesse tutti i denti.

Il suo odore anche se diverso, assomigliava molto a quello di noi vampiri.

<< Eliseo! Non avrai creato una bambina immortale >>, chiesi impaurita.

Le leggi e le storie sui bambini immortali erano severissime.

<< Bella, ascolta attentamente… non senti il suo cuore che batte e il sangue scorrerle nelle vene >>, mi chiese Eliseo.

Ma adesso che me lo aveva fatto notare, sentivo chiaramente il suo cuoricino battere.

Ma il suo battito era accelerato, un po’ come lo è quello dei licantropi.

<< Ma allora… >>, chiesi curiosa senza neanche saper come finire la domanda.

<< Lei in verità è una mezzo sangue, metà vampira e metà umana >>, specificò.

<< Ma come può essere >>, chiesi ancor più curiosa e avvicinandomi per guardarla meglio.

<< Aurora è mia figlia! >>, mi disse soppesando bene le parole.

<< Cosa? >>, chiesi incredula.

<< Eliseo mi credi così stupida? Noi vampiri non possiamo procreare >>.

<< Credimi. Questa bambina è mia figlia >>, provò a ripetere per convincermi.

<< COSA? >>. Questa volta la domanda proveniva dalle mie spalle.

Leah era uscita dal bagno e aveva ascoltato solo quell’ultima frase di Eliseo, rimanendo incredula come me.

<< Leah, come stai? >>, chiesi distraendomi qualche istante da Eliseo.

<< Bella, tu non ci crederai mai. Ma il mio corpo ha ripreso a funzionare >>, disse esultante Leah.

<< Ok forse è meglio che mi siedo. Sarò anche una vampira, ma troppe scoperte in un giorno potrebbero farmi male >>, dissi sarcasticamente.

<< Mi vuoi dire che ti è tornato il ciclo? >>, chiesi a Leah.

<< Si >>, disse sorridendo e prendendomi per le spalle iniziò a saltarmi intorno come una bambina.

<< Bella chi è lei? E perché sa dei vampiri? >>, disse preoccupato Eliseo.

Ero in difficoltà, non sapevo come spiegarglielo e avevo paura che non avrebbe capito.

<< Piacere io sono Leah. Io so dell’esistenza dei vampiri, perché non sono del tutto umana, o meglio non ero del tutto umana >>, disse scoppiando in una risata felice.

Una leggere risata cristallina attirò la nostra attenzione verso la bambina che Eliseo aveva ancora fra le braccia.

<< È bellissima. Posso prenderla? >>, chiese Leah affascinata da quella piccola creatura.

<< Prego >>. Ed Eliseo un po’ titubante, la mise fra le braccia di Leah.

<< Chi o cosa sei realmente, Leah? >>, chiese ancora Eliseo.

<< Eliseo, Leah come noi fa parte del mondo dei miti e delle leggende, per ora ti basti sapere ciò. Ma torniamo ad argomenti più importanti >>, dissi rivolgendo lo sguardo verso la bambina che Leah aveva fra le braccia.

<< Non è una bambina immortale perché sento chiaramente il suo cuore. Ma se vuoi che io creda alla tua storia, ti prego di raccontarmi tutto >>, dissi seria.

<< Sono partito per una delle mie solite missioni per conto di Aro >>, iniziò a raccontare lui.

<< Che genere di missioni? >>, chiesi io.

<< Non dovrei dirtelo, ma ormai ho preso la mia decisione e non m’importa svelare le loro missioni segrete >>, disse Eliseo deciso, attirando così anche l’attenzione di Leah che giocava con la piccola.

< < Missioni segrete? >>, chiesi non capendo.

<< Io faccio parte di quei pochi componenti della guardia che conoscono i piani più meschini di Aro. Bella io ho un potere che Aro ha gran paura di perdere, io per lui sono importante >> , ci confidò Eliseo.

<< Che potere hai? >>, chiese Leah tra una smorfia e l’altra che rivolgeva ad Aurora.

<< Io posso privare un vampiro del proprio potere, per poi donarlo ad un altro >>.

Senza volerlo feci un piccolo balzo all’indietro allontanandomi da lui.

Il mio potere era l’unica cosa positiva di questa mia nuova vita. Non volevo che mi venisse sottratto, perché altrimenti i miei pensieri e segreti, non sarebbero stati più al sicuro.

<< Bella sta tranquilla, non ho nessuna intenzione di privarti del tuo potere. Non priverò più nessun vampiro del proprio potere >>, disse rammaricato.

Intanto mi rilassai un po’, ma non abbassai la guardia.

<< Racconta >>, lo incitai.

<< Come stavo dicendo, qualche mese fa sono partito per una delle mie missioni. Aro ha i suoi seguaci sparsi per tutta Italia, che lo tengono informato su quello che succede tra i vampiri o se qualche vampiro trasgredisce la legge. A volte vampiri nomadi e alcuni clan denunciano dei trasgressori, solo per entrare nelle grazie dei Volturi. Capita che Aro scopra che in giro ci sia un vampiro con un particolare potere, che a lui interessa, ed ecco che quel vampiro o il clan a cui appartiene abbia commesso qualche trasgressione della legge. A questo punto entro in gioco io >>, disse Eliseo fermandosi un attimo.

<< Fino a qui credo che non ci sia niente di strano. Anche io ho partecipato a missioni punitive verso vampiri trasgressori della legge. È per questo che esistono i volturi, giusto? >>, dissi io.

<< Si è per questo che esistono. Ma con gli anni Aro ha incrementato la sua sete di potere. Io faccio parte della guardia da quasi un secolo e mezzo e ho potuto constatare con i miei occhi l’avidità di Aro >>, disse Eliseo con disgusto.

<< Non ti seguo >>, dissi confusa.

<< Quando Aro scopre un vampiro con un potere da cui è attratto e questo vampiro non ha fatto niente, manda me. Ovviamente non ha nessuna scusa per piegarlo al suo volere e quindi il mio compito e sottrargli il potere a tutti i costi >>, concluse.

<< Cosa intendi a tutti i costi? >>, chiese Leah interessata all’argomento.

<< Vedete tutte le mie cicatrici? >>, disse esponendosi alla luce di un lume vicino al divano per farle vedere anche a Leah.

<< Si >>, dicemmo all’unisono io e Leah.

<< Sono frutto delle mie missioni. I vampiri a cui sottraggo i poteri, non sono mai consenzienti ovviamente, e quando Alec non è con me, diventa piuttosto difficile portare a termine il mio compito e spesso devo uccidere il vampiro in questione >>.

<< Ma questo è un abominio! Non ha senso. Perché uccidere dei vampiri se non hanno fatto niente? Solo per i loro poteri? >>, chiesi incredula.

Eliseo mi fece solo un cenno positivo con il capo.

<< Perché io non sapevo niente di tutto questo? Chi è a conoscenza di questo segreto? >>, chiesi infuriata per esser stata presa in giro da un clan che credevo difensore della legge.

<< Demetri, Felix, Alex e Jane >>, disse elencandomi quattro dei componenti più importanti della guardia, di cui almeno tre di loro erano quelli che più si avvicinavano al mio concetto di amici.

<< Ora mi spiego il perché di così tanta clemenza con i vampiri a cui davamo la caccia per aver trasgredito le leggi. Non ci avevo mai fatto caso al fatto che coloro che risparmiavamo la vita erano i vampiri che possedevano un potere extra >>, dissi  arrivando alle conclusioni e spiegandomi quei strani sguardi che spesso si scambiavano nelle missioni.

<< Hai capito bene Bella. La prassi è sempre la stessa; il vampiro con un potere viene data un chance, mentre il resto dei vampiri vengono giustiziati >>, confermò Eliseo

<<  Qual è il ruolo di Alec nelle tue missioni? >>, chiesi.

<< Quando devo dare la caccia ad un vampiro singolo, io non ho problemi. Sono abbastanza forte da potermi avvicinare a lui combatterlo e sottrargli il potere. Ma quando il vampiro in questione fa parte di un clan, compiere la mia missione per me è difficile, così Alec con il suo potere annulla tutti i sensi del clan al completo, io assorbo il potere del vampiro e quando tutti si riprendono non sospettano nulla, almeno fino a quando il vampiro non si accorge che non ha più il suo potere > >, mi spiegò.

<< Ma perché non fare così anche per i vampiri nomadi? Perché loro li uccidi, mentre i clan li lasciate in vita? >>, tutto questo per me non aveva senso.

<< Se spariscono dei vampiri nomadi, nessuno se ne accorgerà; ma se a sparire sono interi clan che risiedono i determinati luoghi… beh sarebbe un po’ inspiegabile, non credi? Aro non vuole che circoli la voce che i vampiri perdono il proprio potere, non vuole che si scopra che tali poteri ora siano in possesso dei Volturi, quindi preferisce che i vampiri  a cui viene sottratto il potere, non possano andare in giro a raccontare il tipo di potere che possedevano >>. Eliseo mi spiegò tutto come se fosse una cosa ovvia.

<< Quindi fammi capire; se in giro per il mondo c’è un vampiro con un potere appetitoso e costui non ha infranto nessuna legge, Aro manda i suoi scagnozzi per ucciderlo e prendersi il suo potere, oppure se invece lo si può incolpare di qualcosa, gli si fa credere che gli viene concesso il perdono solo se entra a fa parte dei Volturi >>, ricapitolai il tutto sempre più incredula.

<< Esatto! >>, disse Eliseo.

<< Non ci posso credere di essere stata presa in giro così e di aver preso parte a queste spedizioni >>, dissi alterata.

<< Bella calmati, spaventi Aurora >>, mi rimproverò Leah.

< < Scusami piccolina >>, dissi sfiorandole il grazioso nasino.

<< Cosa centra lei in tutto questo? >>, chiesi ritrovando un po’ di calma.

<< Aro mi ha dato l’ordine di dare la caccia ad un nuovo e potente potere, e così mi sono messo all’opera. Ovviamente l’ho trovato. Devi sapere che il mio potere è capace di percepire gli altri poteri sia per individuarli e sia per capire di che potere si tratta, o meglio capisco solo vari tratti del potere; è così che sono riuscito a trovarti. Comunque ho trovato il vampiro, ho preso il suo potere e l’ho ucciso >>.

Eliseo fece una piccola pausa e i suoi occhi si incupirono.

<< Che cos’ hai? >>, chiesi avvicinandomi a lui.

<< Bella devi sapere che sono un vampiro da più di duecento anni. Quando mi hanno trasformato ho perso la mia umanità. Ormai vedevo gli umani solo come prede, come esseri inferiori che vivevano solo per nutrire noi vampiri, esseri evoluti. Avevo rispetto per i miei simili e quando in un periodo della mia vita da immortale mi sono trovato in difficoltà durante una delle tante guerre tra i vampiri, Aro mi ha salvato e io di mia spontanea volontà ho deciso di servirlo. Decenni dopo ho scoperto il motivo perché tra tutti i vampiri Aro avesse scelto me. Tra la guardia c’era un certo Eleazar, lui riusciva ad identificare i poteri e dargli un nome; Aro grazie al suo potere, poteva scegliere chi salvare e chi giustiziare, e io fui salvato. Ma questo lo scoprii solo dopo quasi mezzo secolo, quando Eleazar decise di lasciare i Volturi con la sua compagna Carmen e mi raccontò tutto. Fui sorpreso, ma non deluso. Infondo a Volterra avevo trovato tutto. Compagnia, una dimora e sangue a sufficienza, quindi svolgevo i miei compiti senza troppi complessi, avevo preso il posto di Eleazar, visto che i nostri poteri erano simili. Da quel giorno è passato quasi un secolo e con gli anni mi sono reso conto di come Aro volesse ottenere sempre più poteri per essere il clan di vampiri più potente. Sinceramente le sue manie di grandezza non mi interessavano, avevo tutto e grazie al mio potere che Aro ritiene prezioso, non temevo niente; ma la mia ultima missione mi ha stravolto la vita >>, disse rivolgendo uno sguardo dolce verso la bambina che giocava spensierata con Leah.

<< Cosa vuoi dire? >>, chiesi.  

< < Il vampiro a cui davo la caccia era uno scudo >>, iniziò a raccontare ma io lo interruppi.

<< Come me? >>.

<< In un certo senso era molto più potente di te! >>, affermò.

Io strabuzzai gli occhi, uno scudo più potente del mio, non sapevo nemmeno cosa immaginare. Cosa poteva essere più potente del mio respingere ogni tipo di potere?

<< Lui era intaccabile fisicamente >>, continuò a spiegare.

<< Cioè non potevi avvicinarti a lui? >>, chiesi io.

<< Esatto! >>, confermò Eliseo.

<< Allora come… >>, ma non finii di chiedere che lui intuita la mia domanda già mi stava spiegando.

<< Come ho fatto? Ho dovuto conquistarmi la sua fiducia. Gli sono diventato amico >>, disse incupendosi.

<< E quando l’hai ucciso, ti sei reso conto che ti eri affezionato davvero a lui >>, conclusi io.

<< Si >>, disse solo con voce tremante.

<< E poi cosa è successo? >>, chiesi.

<< La sera che l’ho ucciso e ho visto i suoi resti bruciare, mi sono sentito un vero mostro, un assasino. E un dolore mi ha invaso il petto. Ho passato l’intera serata seduto su una panchina a tormentarmi per quello che avevo fatto quella sera e negli ultimi centocinquanta anni >>, disse prendendosi la testa fra le mani.

E senza che io facessi o dicessi niente, rialzò lentamente la testa, trasformando quell’espressione triste e amara, in un piccolo sorriso sereno.

Fissando la bambina che lui diceva essere sua figlia continuò il suo racconto:

<< Quando stavo per alzarmi da quella panchina per fare ritorno a Volterra, la luce in quella notte cupa si è seduta al mio fianco >>.

Il suo viso ora era sognante, ma i suoi occhi erano sempre tristi; segno che questa storia non avrebbe avuto il lieto fine.

<< Era una ragazza incantevole. I suoi capelli erano neri e i suoi occhi erano azzurri come il cielo di una giornata di sole. Il suo viso era un perfetto ovale che racchiudeva la perfezione. Il suo naso era piccolo e aggraziato, le sue labbra erano piccole ma piene e i suoi occhi avevano un taglio orientale perfetto >>, e guardando più intensamente sua figlia, disse: << Lei è identica a sua madre >>.

Non osavo parlare o interromperlo.

Dalla sola descrizione di quella ragazza, si capiva che se ne era innamorato perdutamente.

<< Con un sorriso si era avvicinata a me, cosa al quanto strana per un’umana; di solito il loro istinto dice loro di fuggir lontano da noi > >.

E io questo lo sapevo bene, avevo constatato sulla mia pelle l’attrazione che un vampiro può esercitare su un’umana.

<< Si è seduta al mio fianco e mi ha chiesto, cosa mi fosse successo per rendermi così triste. Il suo profumo era inebriante ed avevo parecchia sete, ma qualcosa dentro me, mi spingeva a risponderle, invece che a ucciderla. E così feci. Le dissi semplicemente che  avevo perso un amico a cui non sapevo di voler molto bene, e che il mio lavoro mi aveva reso un uomo cattivo… E sai cosa ha detto lei? >>, chiese a nessuno in particolare, e continuando a fissare Aurora che sicuramente le ricordava la donna di cui era innamorato, continuò:

<< Mi ha detto di sorridere, perché anche dopo la notte più buia sarebbe spuntato  il sole. Non so come abbia fatto, ma mi ha fatto vedere il mondo con occhi diversi. Abbiamo passato l’intera notte a parlare, seduti su quella panchina. E mi sono sentito diverso. E come se qualcosa di bello fosse nato in me. Una sensazione piacevole ritrovata. Mi sono sentito di nuovo umano >>, disse rivolgendosi a me.

<< E poi? >>, chiesi io consapevole che la storia non era finita.

<< Poco prima che all’orizzonte il sole rinascesse a nuova vita, sono andato via. Mi sono rimesso in viaggio per ritornare a Volterra, ma durante tutto il viaggio, non ho fatto altro che pensare a lei, il suo sorriso mi ritornava in mente e l’eco della sua voce rimbombava nelle mie orecchie. Di ritornare a Volterra non avevo nessuna voglia, mentre una forza invisibile mi spingeva a tornare indietro da lei. E così sono tornato e appena il sole ha lasciato il posto all’oscurità sono tornato a sedermi su quella panchina, con la speranza che lei venisse, spinta dalla stessa voglia di rivedermi. Dopo neanche mezz’ora si è presentata di nuovo al mio fianco più bella di come l’avevo lasciata e abbiamo parlato ancora per tutta la notte. È andata avanti così per più di tre settimane, fino a quando una di quelle sere, prima che io andassi via, mi ha chiesto di non lasciarla. Mi ha portato nel suo appartamento e lì ci si amati, di un amore fisico che credevo non potesse esistere tra un vampiro ed un’umana. Lei mi ha mostrato il mondo sotto un’altra luce e ho visto tutto sotto un’altra aspettativa. Ma mi sembrava tutto perduto, quando la sete ha iniziato ad ardere la mia gola. Come poteva un mostro come me, amare una donna meravigliosa come lei? Come poteva un assassino stare al suo fianco? Ma poi mi sei venuta in mente tu Bella. Una vampira neonata che ha lottato contro la sua stessa natura, per poter continuare a vivere tra gli esseri umani. E così prendendo il tuo esempio sono andata a caccia di animali. All’inizio non è stato semplice lo ammetto; il sapore del loro sangue è disgustoso paragonato al sangue umano. Ma ho combattuto per Nadia, si perché Nadia era il suo nome >>, la sua voce si incrinò.

<< Come era!? >>, chiese Leah che ora coccolava Aurora assopita fra le sue braccia.

Ma lui continuò il suo racconto come se non avesse ascoltato la domanda.

<< Abbiamo vissuto un intero mese insieme, condividendo tutto. Infatti dopo che lei mi portò a casa sua le dissi la verità sulla mia natura. Le dissi che ero un vampiro. Avevo paura che sarebbe scappata terrorizzata, o che semplicemente iniziasse ad avere paura di me. E invece disse che non le importava, che aveva capito che io ero diverso, ma ciò non cambiava le cose, per lei ero semplicemente Eliseo l’uomo che amava e che in me vedeva la bontà. Questo mi riempii di gioia e sentirle dire che mi amava riprese a far battere il mio cuore che da troppo tempo avevo perso. Tutto sembrava andare per il meglio. Non mi preoccupavo di Volterra, di Aro, di nessuno. La mia priorità era lei, proteggerla da qualunque cosa e da chiunque >>.

Fece una piccola pausa per poi riprendere velocemente.

<< Poi successe l’immaginabile. Nadia venne da me dicendo di aspettare un bambino. Non potevo crederci, ma la sua e la mia felicità sovrastò ogni incredibilità >>, disse sorridendo, per poi diventare improvvisamente cupo.

<< Ma presto la gioia fu sostituita dalla mia rabbia. Avevo impiantato in lei il seme della morte. Capii subito che la sua non era una semplice gravidanza. La sua pancia iniziò a crescere ad una velocità impressionante e più i giorni passavano e più lei faceva fatica a nutrirsi e a reggersi in piedi. Stava morendo sotto i miei occhi ed io non ero capace di salvarla da qualcosa che avevo provocato io. Quello che mi faceva più male era continuare a vedere Nadia sorridermi; per lei quello che stava accadendo era una cosa meravigliosa, mi ringraziava per averle fatto un regalo splendido. La sua teoria era che stava dando al mondo un essere speciale ed unico, nato dal nostro amore altrettanto unico. A sole tre settimane dal concepimento Nadia sembrava in procinto di partorire, ma le sue condizioni erano pessime. Il suo corpo rifiutava qualsiasi genere di cibo, e fu così che un’idea orribile mi balenò nella mente. Se la creatura che stava crescendo nel suo ventre era figlio mio, allora avrebbe avuto bisogno solo di un nutrimento e cioè di sangue. Così rubai delle sacche di sangue all’ospedale più vicino e le feci bere a Nadia. La sua reazione ancora una volta mi stupii, non si tirò indietro disgustata dalla mia proposta, ma fu ben felice dell’idea che avrebbe aiutato nostro figlio. Bevve subito la prima sacca e con mia enorme sorpresa le piacque il sapore del sangue, chiedendomene subito altro. Le cose sembravano sistemarsi; Nadia riprese colorito e un po’ di forza, e iniziò a mangiare nuovamente cibo umano. Facemmo mille progetti del nostro futuro insieme. Mi chiese di essere trasformata dopo la gravidanza per poter vivere tutti e tre insieme felicemente. Io acconsentii senza pensarci troppo; avrei avuto la mia personale famiglia e avrei vissuto un’eternità splendida. Ma pochi giorni dopo mentre ero in cucina a preparare la cena a Nadia tutto il mio futuro svanii. La sentii urlare e quando accorsi in camera da letto, lo spettacolo non fu dei migliori. Le candide lenzuola bianche, erano immerse in una pozza di sangue e dalla pancia di Nadia, la creatura che aveva cresciuto per un mese dentro di lei, si stava facendo strada a morsi per uscire dalla pancia di sua madre. Cercai di limitare i danni aiutando ad uscire, quella che scoprii poi essere una femminuccia. Appena la tirai fuori Nadia la volle subito stringere fra le sue braccia e gliela lasciai solo pochi istanti. Era stupenda, anche in quelle condizioni. Stringeva radiosa sua figlia tra le braccia. “ Il suo nome sarà Aurora, come la luce e l’inizio di un nuovo giorno. Perché lei è l’inizio di una nuova vita .”, disse guardando intensamente nostra figlia; e poi guardandomi mi disse solo un’ultima cosa: “ Proteggila a tutti i costi. Ti amo ”. I suoi occhi si chiusero e il suo cuore si stava spegnendo, così tentai in tutti i modi di riportarla in vita, la morsi in vari punti per far entrare più veleno possibile in circolo; ma il suo cuore e il suo corpo erano troppo deboli e lei è … >>, si fermò e iniziò a singhiozzare.

Se fossi stata umana a quest’ora il mio volto sarebbe stato rigato dagli stessi fiumi di lacrime che bagnavano il volto di Leah.     

Morta! Ecco il finale di questa storia.

Non sapevo cosa dire o fare; in queste situazioni ci si sente impotente ed inutile.

Il dolore di una perdita di una persona che si ama, non si può consolare.

Mi avvicinai a Eliseo e lo abbraccia, era l’unica cosa da poter fare in un momento del genere.

Quando sciolsi l’abbraccio, mi voltai per guardare la piccola Aurora dormire ancora in braccio a Leah.

Quasi mi venne un colpo quando vidi che la bambina era in braccio ad una donna che non era Leah.

<< Tu chi sei? >>, dissi mettendomi in guardia e non capendo da dove fosse entrata.

<< Bella ma ti è andato di volta al cervello? >>, disse quella donna.

La sua voce era uguale a quella di Leah, ma la fisionomia sembrava la copia perfetta, della descrizione che Eliseo ci aveva fatto di Nadia.

<< Bella sta tranquilla >>, mi disse Eliseo mettendomi una mano sulla spalla.

<< Quella che vedi è Leah, solo con le sembianze di Nadia >>, continuò fissando intensamente Leah.

<< Ma si può sapere che state dicendo? >>, ci chiese Leah infastidita, andando verso lo specchio.

<< Oh cavoli! Dove è andato a finire il mio corpo? E la mia faccia!?! >>, ci chiese tastandosi con una mano il viso.

<< Ho dimenticato di dirvi il potere di Aurora! >>, ci disse sorridendo lievemente Eliseo.

 

POV ALICE

Eravamo sull’aereo che ci avrebbe portato in Italia. Ancore poche ore e saremmo atterrati a Roma.

Mi stavo sforzando tantissimo per avere  altre visioni su Bella, Leah e il vampiro Eliseo; ma tutto il loro futuro era avvolto in una nebbia, e vederci attraverso mi stava provocando un dolore immenso alla testa. Non capivo cosa stesse succedendo, o cosa impedisse al mio potere di vedere chiaramente.

<< Alice, l’unica cosa da fare, è arrivare in tempo! >>, mi disse mio fratello Edward preoccupato.

Salvare Bella a qualsiasi costo, era il suo scopo.

Ma anche io, come tutto il resto della nostra famiglia, non avrebbe permesso a nessuno di far del male a Bella.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 

 Austen95 [Contatta]

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 27/02/10, ore 17:38 - Capitolo 32: capitolo 32

Grazie… perdonami se non ho postato presto…baci

 RenesmeeBlack [Contatta]

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 27/02/10, ore 16:41 - Capitolo 32: capitolo 32

Spero di aver raccontato al meglio la storia di Aurora e che ti sia piaciuta…anche se non sono tanto convinta di qst capitolo….se ti ho delusa perdonami…baci

 00Stella00 [Contatta]

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 27/02/10, ore 16:30 - Capitolo 32: capitolo 32

Beh la storia è piana di colpi di scena..e presto arriveranno i Cullen…baci

 kandy_angel [Contatta]

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 26/02/10, ore 21:55 - Capitolo 32: capitolo 32

Grazie…baci

 dindy80 [Contatta]

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 26/02/10, ore 19:53 - Capitolo 32: capitolo 32

Aurora è figlia di Eliseo e di un’umana…per quanto riguarda Leah la spiegazione del cambiamento è rimandata per i prox capitoli.. baci

 Luisa98 [Contatta]

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 26/02/10, ore 18:57 - Capitolo 32: capitolo 32

Brava…e si Aurora è una mezza vampira con un bel potere…baci

 nanerottola [Contatta]

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 26/02/10, ore 15:59 - Capitolo 32: capitolo 32

Lo scontro con i volturi accadrà per un motivo che non posso ancora svelare perché prima ci saranno molti colpi di scena…baci

 cullenpersempre [Contatta]

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 26/02/10, ore 15:33 - Capitolo 32: capitolo 32

beh la tua teoria su Eliseo che è il padre di Aurora è giusta per quanto hai potuto leggere in questo capitolo, ma che voglia crescere Aurora CON Bella non è giusto…lo scoprirai nei prox capitoli…baci

 puzzonaedbell [Contatta]

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 26/02/10, ore 15:28 - Capitolo 32: capitolo 32

Bella avrà un ruolo importante per Aurora…
Per quanto riguarda Leah si è tornata umana un po’ perché non si trasformava più e un po’ per un altro motivo…baci

 barbidoluzza [Contatta]

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 26/02/10, ore 14:29 - Capitolo 32: capitolo 32

Grazie per l’avviso dei dialoghi che non comparivano nel capitolo precedente…ho sistemato!!! E cmq come hai letto Leah non è incinta, specie di Eliseo..presto tutti i misteri verranno svelati…baci…

 LadySile [Contatta]

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 26/02/10, ore 14:24 - Capitolo 32: capitolo 32

Eh si ormaiBella non può più sfruttare Leah per nascondere il suo futuro ad Alice…quindi ora i Cullen stanno arrivando…baci

 

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Capitolo 34
*** CAPITOLO 34 ***


Chiedo umilmente perdono per il ritardo immenso… ma è stato un periodo incasinato al massimo…

Ho finito di scrivere questo capitolo proprio ora e dopo una rapida rilettura lo sto postando, quindi perdonate errori o altro.

Questo è un capitolo di passaggio, in cui ci sono altre spiegazioni, ma dal prossimo (già in fase di scrittura) ci sarà l’azione e soprattutto i Cullen atterreranno in Italia..

Perdonatemi se non rispondo alle vostre stupende recensioni, ma adesso vado di fretta, ma al prox capitolo risponderò…

Non siate timide e recensite (CAPITO MIA CARA GINA????), mentre io spero che il numero delle recensioni salga di quantità…

Ora vi lascio al capitolo..

P.S.= capitolo non Betato…

 

 

POTERI E PASSAGGI

 

POV BELLA

 

<< Ho dimenticato di dirvi il potere di Aurora! >>, ci disse sorridendo lievemente Eliseo.

<< Potere? >>, chiesi incredula dopo aver visto con i miei occhi le capacità di una mezza vampira così piccola.

<< In Aurora il talento di sua madre si è tramutato in un vero e proprio potere >>, disse Eliseo.

<< Spiegati meglio >>, disse preoccupata Leah per aver preso la fisionomia di un’altra donna.

<< Come ho già detto, Nadia aveva la capacità di farti vedere tutto in modo diverso e Aurora ha ereditato questa capacità, con l’unica differenza che lei può realmente farti vedere ciò che  vuole >>, concluse Eliseo.

<< Illusione >>, affermai io.

<< Potremmo chiamarla illusione, infatti se lei decidesse di tramutare la semplice acqua contenuta in una bottiglia in sangue, alla nostra vista sembrerà sangue a tutti gli effetti, ma se lo assaggiassimo scopriremmo che si tratta solo di acqua >>, ci spiegò Eliseo.

<< Capisco >>, dissi io.

<< Ma è un cambiamento permanente? >>, chiese intimorita Leah.

<< Non temere. Dura solo il tempo in cui Aurora ti sta immaginando sotto quello aspetto. Appena sveglia le basterà dire che vuoi tornare come prima e lei lo farà >>, la rassicurò Eliseo.

<< Parli come se lei capisse già tutto. Avrà poco più di due mesi >>, dissi io convinta che una bambina di quell’età non potesse capire, ma che si lasciasse guidare solo dagli istinti.

<< Bella, Aurora ha solo una settimana di vita! E Comunque si, capisce già tutto ciò che le si dice >>, concluse Eliseo con tono divertito.

<< Una settim… >>, le parole mi morirono in bocca per via dello stupore.

Ora che ci pensavo, dal racconto di Eliseo i tempi combaciavano. Aurora avrebbe dovuto avere solo sette giorni di vita, ma allora come mai…

<< So cosa state pensando >>, disse Eliseo guardando le nostre facce stupite.

<< Pensateci! Se per nascere ci ha impiegato solo un mese, significa che la sua crescita è accelerata. Vi basta guardarla attentamente anche ora, e noterete che tutto in lei è cresciuto in queste poche ore. Capelli, statura >>.

Era vero, se la si guardava attentamente, potevo notare benissimo come i suoi capelli si fossero allungati di qualche millimetro e come anche fra le braccia di Leah, ora fosse anche cresciuta.

Guardai allarmata Eliseo.

<< Ma se la sua crescita è così accelerata, significa che la sua vita sarà breve. Tra meno di trent’anni sarà morta >>, dissi facendo rapidi calcoli mentali.

<< Non lo so! >>, disse affranto. << Non so cosa pensare e forse non voglio nemmeno pensarci. In tutta la mia vita non ho mai sentito parlare di bambini come lei >>.

<< Faremo delle ricerche >>, dissi per confortarlo. << Sicuramente non sarai stato il primo vampiro che si è innamorato di un’umana >>, e io lo sapevo per certo.

<< Come fai ad esserne così sicura >>, mi chiese lui.

<< Perché io…io… >>, non riuscivo a continuare, non volevo ricordare lui.

<< Eliseo perché come tu sei cambiato per un’umana, altri vampiri possono aver vissuto la tua stessa esperienza>>, disse Leah venendomi in aiuto.

<< Hai ragione >>, disse Eliseo.

<< Leah forse è il caso che ti avvisi che non hai più le sembianze di Nadia, ma… >>, non terminai di parlare che subito si avviò allo specchio dicendo: << Era ora che tornassi ad essere me stes… Oh cavolo! No No NOO!, cambiare in un’altra donna posso anche accettarlo, ma diventare lui no! >>, disse indicando Eliseo.

<< A quanto pare sta sognando me e sua madre > >, disse Eliseo accennando un sorriso amaro.

Era triste, capivo benissimo la sua sofferenza. Aveva perso qualcuno che amava, ma ciò che non capivo era la luce triste che invadeva i suoi occhi ogni volta che guardava Aurora.

<< Eliseo, perché sei venuto da me? >>, chiesi.

Ed ecco che quel piccolo sorriso, scomparve per diventare una smorfia di dolore.

Allungò le sue braccia per prendere Aurora che era comodamente accoccolata fra le braccia di Leah.

Anche se ormai la piccola mezza vampira non era più fra le braccia di Leah, lei continuava ad avere le sembianze di Eliseo.

Posai di nuovo lo sguardo sulla figura del vero Eliseo, che adesso stava accarezzando teneramente il viso di sua figlia.

Come temevo qualcosa preoccupava molto Eliseo, e qualsiasi cosa fosse, riguardava la bambina che ora stringeva protettivo fra le sue braccia.

< < Eliseo >>, lo chiamai ancora.

Come se lo avessi richiamato da chissà quale bel sogno, riportò gli occhi disorientati su di noi.

<< Aro ama collezionare pezzi rari o unici. E i suoi preferiti sono quelli vivi! Quando ti hanno raccontato dei bambini immortali, ti hanno mai detto che per alcuni anni Aro ha tenuto con se alcuni di loro? Li voleva studiare e cercava di educarli, ma non ci è riuscito e si è dovuto sbarazzare di loro >>, disse Eliseo posando nuovamente il suo sguardo su Aurora.

Conoscevo quella parte della storia, mi era stata raccontata interamente e anche se non capivo come si potesse avere il coraggio di  uccidere bambini vampiri di appena due anni, ma capivo la necessità di farlo.

<< Temi che Aro possa uccidere Aurora? Lei non è una bambina immortale! >>, affermai.

<< No lei non è una bambina immortale, ma è un essere unico o comunque raro >>, disse triste.

<< Allora fuggi via con lei! >>, disse Leah che aveva capito le paure di Eliseo.

<< Non posso >>, disse con voce alterata. << Fuggire così dai Volturi è impossibile, mi darebbero la caccia e mi accuserebbero di tradimento e lei sarebbe in pericolo >>.

<< Allora di ad Aro che vuoi lasciare la guardia >>, suggerii io.

<< Bella, davvero hai creduto che Aro desse la possibilità a chiunque di lasciare la guardia? >>, disse con un sorriso isterico. << Per vampiri dai poteri forti come i nostri, lasciare la guardia è difficile se non impossibile >>.

<< Ma Eleazar è riuscito ad andar via con la sua compagna >>, dissi io.

<< Hai mai conosciuto Chelsea? >>, mi chiese.

Chelsea non partecipava mai alle missioni, o almeno io non l’avevo mai vista, ma era sempre presente alle riunioni dei Volturi e di tutta la guardia, poche volte mi ero soffermata a parlare con lei, e sembrava una vampira semplice e dai modi gentili, spesso mi ero chiesta quale fosse il suo ruolo nella guardia.

E ora non capivo come e cosa centrasse Chelsea nel discorso.

<< Si ho avuto modo di conoscerla >>, dissi con un cenno positivo.

<< Conosci il suo potere? >>, mi chiese sempre con curiosità.

<< Chelsea ha un potere? >>, chiesi incredula. Nessuno mi aveva detto niente, eppure mi erano stati elencati i poteri di tutti i vampiri presenti nella guardia.

<< È normale che tu non ne sia a conoscenza. Solo coloro che fanno parte della guardia per molto tempo e hanno la piena fiducia di Aro, conoscono il suo potere >>, mi spiegò Eliseo e poi continuò: << Il suo potere è molto importante sia all’interno della guardia, che in missioni di una certa consistenza. Lei ha il potere di influire sui legami affettivi delle persone. Può rafforzarli o può indebolirli. Può fare in modo che qualcuno si senta legato ad un’altra persona o semplicemente può spezzare il rapporto che li lega >>, precisò.

<<  In missioni importanti dove ci sono un gran numero di avversari, Chelsea spezza i rapporti tra i nostri nemici, in maniera di avere una vittoria più semplice, oltre che a risparmiare quelli che io indicavo come vampiri con un buon potenziale. Ma il suo compito era anche quello di separare dal clan i vampiri innocenti da quelli colpevoli. Aro deve mantenere ancora il ruolo di protettore della giustizia. E se non lo trova necessario non stermina i nostri simili. Questi suoi atti di magnanimità, mi convincevano che le mie azioni erano necessarie e giuste. Perché più il nostro clan era potente e più potevamo controllare i nostri simili e far regnare l’ordine >>, concluse.

 << Questo vuol dire che Chelsea potrebbe avere anche il compito di far si che tutta la guardia si senta legata ai Volturi, tanto da eseguire ogni loro ordine per compiacerli? >>, chiesi io per far chiarezza.

<< Si ho sempre sospettato che il suo compito fosse anche questo! Ma l’ho sempre visto come un fattore positivo, perché ci rendeva più uniti e ciò contribuiva ad aumentare la nostra efficienza. E poi rende la coesistenza più semplice >>, disse Eliseo.

<< Ma così Aro si assicura la vicinanza e la fedeltà della sua guardia con l’inganno >>, dissi in tono dispregiativo.

<< Quanto è forte il suo dono? >>, chiese curiosa Leah. << Tu sei riuscito a prendere la decisione di andartene e da ciò che hai detto, anche altri prima di te ci sono riusciti >>.

<< La mia assenza prolungata deve aver indebolito l’effetto del suo potere su di me, e poi Nadia ha stravolto la mia esistenza. Su di Bella sicuramente non ha effetto e chi è riuscito ad andarsene da Volterra è perché era motivato da una forte emozione che neanche Chelsea può gestire: l’amore! >>, mormorò fra se l’ultima parola.

Ero felice che nessuno potesse manipolare la mia mente in nessun modo, ero libera di prendere le mie decisioni senza che nessuno influisse su di esse.

Tutte queste rivelazione sui Volturi mi stavano convincendo sempre di più che non potevo collaborare con dei mostri falsi ed assassini. Io non ero così e non volevo contribuire a far trionfare l’ingiustizia.

Avevo partecipato a così tante missioni che ora mi sentivo le mani sporche di sangue innocente; neanche il pensiero che comunque uccidendo quei vampiri avevo salvato vite umane, mi rincuorava.

Ero grata ad Eliseo, per avermi rivelato in che realtà di menzogne stavo vivendo; ma ciò che ancora non capivo era perché lo stava facendo e perché era venuto da me.

Infondo ci eravamo conosciuti appena, a Volterra.

<< Perché sei qui >>, chiesi senza mezzi termini, volevo una risposta chiara. << Non fraintendermi, sono contenta che tu mi stia facendo luce su verità che mi sono state nascoste, ma ho bisogno di sapere perché sei venuto da me! >>.

Il suo sguardo catturò il mio, mi guardava con insistenza, come se stesse cercando di leggermi dentro, poi si avvicinò a me.

<< Voglio che tu cresca Aurora come fosse figlia tua! >>, disse porgendomi quel tenero fagotto.

Indietreggiai di qualche passo, non prendendo Aurora fra le mie braccia. << Stai scherzando vero? > >.

La faccia di Leah con ancora le sembianze di Eliseo, aveva lo stupore stampato a grandi lettere.

<< No, non sto scherzando. Non sono mai stato così serio in vita mia >>, disse deciso.

<< Eliseo, capisco che tu voglia che Aurora cresca con una figura femminile vicino, e sono lusingata che tu abbia pensato a me; se ti farà piacere sarò presente nella sua vita, ma non puoi chiedermi di crescerla con te. Insomma ci sono tanti padri single al mondo che tirano su figlie modello e tu non sarai da meno >>, dissi io con tono gentile e scherzoso per smorzare la tensione.

<< Bella non capisci, presto Aurora non avrà neanche un padre >>, disse con tono esasperato.

<< Ok facciamo un passo indietro. Cosa vuoi dire? >>, chiese Leah dubbiosa.

<< Se pensate che io possa andare da Aro e dirgli semplicemente “  Me ne vado ” per poter poi vivere un’eternità felice e serena con mia figlia, siete delle povere illuse >>, disse alterandosi. << Lui mi manderà a cercare e con Demetri sai benissimo quanto sia facile che mi trovi >>, disse rivolto a me, per poi continuare: << e cosa pensi succederà una volta che scoprirà l’esistenza di Aurora? >>, chiese retoricamente.

<< Ti aiuterò a lasciare la guardia illeso e la lascerò anche io. Poi andremo via dall’Italia e ti proteggerò con il mio scudo e Demetri non potrà trovarti >>, dissi rassicurandolo.

<< Bella l’unico modo di salvare Aurora è che io muoia >>, disse triste ma convinto.

<< Stai scherzando vero? >>, chiese allibita Leah.

Non potevo credere a ciò che stavo sentendo.

<< Come puoi solo pensare di abbandonare tua figlia? Come puoi volerla rendere orfana? Non basta che lei abbia già perso sua madre? >>, cercavo di non gridare per non svegliare Aurora.

<< Ma cosa pensi che io sia felice di lasciarla? Il solo pensiero di non vederla crescere, mi attanaglia il petto. Vorrei poter stare al suo fianco ogni giorno della sua vita e renderla felice, ma non posso! Aro non permetterà che io me ne vada e se lo facessi contro la sua volontà, mi darebbe la caccia per costringermi a tornare oppure mi ucciderà. Io sono il testimone vivente di tutti i suoi subdoli piani, non correrà il rischio che io vada in giro a raccontarlo ai quattro venti. E se sapesse di Aurora, la userebbe per ricattarmi e io non voglio che viva un’esistenza in cui lei debba guardarsi sempre le spalle >>, disse agitato.

Sedendosi affranto sul divano continuò con voce arrendevole.

<< Cosa faresti tu se la tua unica ragione di vita fosse in pericolo per colpa tua!? Cosa faresti se sapessi che solo tu puoi salvarla, ma a caro prezzo? >>, disse alternando lo sguardo da me a Leah.

Ero sicura che se avesse potuto, sarebbe scoppiato in lacrime per la disperazione.

<< Combatteremo! >>, dissi.

<< Sarebbe un suicidio >>, disse atono.

<< No se raccontiamo cosa fa Aro e avremo un esercito dalla nostra parte >>, dissi convinta.

<< I Volturi hanno combattuto guerre da cui sono usciti illesi e anche se vincessimo, le conseguenze sarebbero disastrose. Pensa ad un mondo senza i Volturi che rappresentano la legge; regnerebbe l’anarchia e i vampiri uscirebbero allo scoperto facendo vere e proprie stragi di innocenti. I Volturi servono proprio a mantenere l’ordine. Condanneresti davvero l’intera umanità solo per salvare me? E poi come potrei vivere io sapendo che Aurora crescere in un mondo in cui sarà padrone il caos! >>, disse Eliseo.

Non esistevano vie di uscita, ogni soluzione portava ad una strada piena di pericoli; che la morte di Eliseo fosse davvero l’unica soluzione? Ma con quale coraggio potevo permettere la morte di un mio simile; come avrei potuto accettare che una bambina potesse crescere senza un padre. Ma  a quanto pare la sopravvivenza della figlia, portava all’inevitabile sacrificio del padre.

<< Come pensi di fare!? >>, dissi ormai arresa.

<< Bella non dirai sul serio >>, gridò Leah.

Abbassai il viso, non avevo il coraggio di guardare in faccia la realtà.

La mano di Eliseo si poggiò sulla mia spalla.

<< Grazie >>, disse con voce commossa.

<< Io… io … io non credo alle mie orecchie! Come potete permettere che accada >>, ribatté  isterica la mia amica.

<< So che è difficile da accettare, ma è necessario >>, rispose tranquillo Eliseo.

Ma Leah, rimase comunque sconvolta.

<< Come sai che sarò capace di prendermi cura di tua figlia. Mi conosci a malapena >>, chiesi.

<< Forse non ti conoscerò da decenni o secoli, ma mi sono bastati pochi secondi per rendermi conto di quale persona speciale mi trovavo di fronte. Quando ti ho vista per la prima volta dai tuoi occhi tanto diversi dai miei di allora, ho letto gentilezza, bontà. Ho capito che eri speciale e diversa da tutti noi, quando all’invitante richiamo del sangue umano sei fuggita resistendo al mostro che è insediato in ognuno di noi. Tu una semplice vampira di soli pochi mesi avevi lottato contro la tua natura, perché non volevi essere un mostro, perché non volevi uccidere esseri umani. Sei la prima vampira che io conosco, che ha conservato intatta la propria umanità. Sei piena d’amore, nessuno meglio di te potrà crescere mia figlia e nessuno meglio di te potrà proteggerla >>, mi disse Eliseo guardandomi dritta negli occhi.

<< Io… non so se sarò all’altezza di proteggerla >>, dissi spaventata da questo ruolo.

Le parole di Eliseo mi avevano lusingata e confortata. Non lo diceva solo per convincermi, lui ci credeva realmente. Mi considerava ancora un’umana, con un cuore.

<< Hai avuto i migliori insegnamenti per la difesa fisica e il tuo potere è molto potente. Ma io ti renderò la vampira più forte e inattaccabile che esista >>, disse con un mezzo sorriso.

<< Cosa intendi >>, chiesi sconcertata.

<< Non ho ancora passato a nessuno il dono del vampiro a cui l’ho sottratto e tu hai tutte le carte in regola per poterlo riceverlo. Il dono che già possiedi è simile a questo, quindi non entreranno in contrasto, ma anzi, si fonderanno tra loro e tu sarai inattaccabile a livello mentale e fisico >>, disse Eliseo trasformando il mezzo sorriso in un vero e proprio sorriso.

<< Perché allora non lo utilizzi tu, questo scudo >>, chiese Leah.

<< Perché io non posso avere dentro di me il potere di un altro vampiro, oltre i tre mesi. Poi inizierei a star male, fino a quando il potere non evaporerà >>, spiegò Eliseo.

<< Quindi non ci sono alternative >>, disse Leah ormai convinta dall’ovvio.

<< No >>, ribadii Eliseo dispiaciuto.

Poi Eliseo tornò a guardarmi, ma questa volta il suo viso aveva una espressione colpevole.

<< Bella, so che ti ho già chiesto molto e mi sento in colpa ora per quello che ti chiederò di fare >>.

<< Cosa? >>.

<< Il procedimento per passarti il nuovo potere è parecchio doloroso >>, spiegò sempre più colpevole.

Cercai di sdrammatizzare la tensione. << Ho sopportato le fiamme che mi bruciavano per tre giorni durante la trasformazione, sopportare questo dolore per me sarà una passeggiata >>.

<< È questo il punto! Hai presente le fiamme che senti bruciare dentro di te, per tre lunghi giorni? >>, mi chiese conoscendo già la risposta, visto che quei tre giorni, sono il ricordo peggiore di ogni vampiro.

<< Ecco devi pensare al dolore di tre giorni concentrato in una sola ora >>.

<< Ah… >>, fu l’unica risposta che riuscii a dare.

Il mio viso doveva esprimere tutto il terrore che non riuscivo ad esternare con le parole, perché Eliseo si scusò.

<< Scusami, forse ti sto chiedendo troppo! Infondo questa è la mia battaglia e io sto coinvolgendo te. È vero, sei l’unica vampira a cui affiderei la vita di mia figlia, ma ti sto stravolgendo l’esistenza. Sono solo un egoista >>, disse mortificato.

<< Ti sbagli. È vero mi stai stravolgendo l’esistenza, ma questo perché mi hai fato aprire gli occhi sulla realtà. Se tu questa sera non avessi bussato alla mia porta, forse io avrei continuato a vivere nella menzogna, commettendo atti orribili e diventando un’assassina contro la mia volontà. Quindi io ti devo ringraziare per tutto questo e se per dimostrarti il mio riconoscimento, dovrò affrontare un’ora di dolore, va bene, l’affronterò. Se pensi che io sia terrorizzata, hai pienamente ragione. Anche tu hai dovuto affrontare tre lunghissimi giorni di fiamme, e quell’agonia e quel dolore non si dimentica facilmente; pensare che dovrò affrontare il tutto in una sola ora, mi spaventa, ma lo farò >>, dissi convinta.

<< Bene >>, disse con un cenno del capo. << Leah,  potresti tenere Aurora? >>, chiese poi alla mia amica.

Senza dir niente e con la preoccupazione dipinta in volto, Leah prese fra le sue braccia la bambina.

Non fece in tempo a portarsela al petto, che le sue sembianze cambiarono nuovamente. Ora era di nuovo il ritratto di Nadia.

Eliseo, la fissò a lungo, poi come illuminato da un’idea grandiosa mi chiese un favore. << Bella, saresti così gentile da scattarci una foto? Dentro la mia borsa ho una macchinetta digitale. Nadia ha voluto comprarla per immortalare ogni istante passato insieme e tutto il periodo della gravidanza >>, poi si rattristò. << Ma non c’è nessuna foto della famiglia al completo, mi piacerebbe che le rimanesse un ricordo >>, disse accarezzando il viso di sua figlia.

Quindi solo delle semplici foto, le sarebbero rimaste della sua vera famiglia, nient’altro.

Eliseo si avvicinò a Leah che aveva le sembianze della sua amata, cingendole il fianco, sul suo volto comparve una maschera di pura felicità. Anche i suoi occhi sorridevano, ero convinta che si fosse immerso in qualche bel ricordo. Leah dal canto suo, non voleva rovinare la foto e sorrise felice anche lei, dimostrando affetto materno per la bambina che stringeva addormentata al suo petto.

Quella foto era solo pura illusione, ma almeno Aurora avrebbe avuto il ricordo dei suoi genitori abbracciati felicemente, mentre la stringevano tra loro.

Il flash, illuminò i loro volti, e nell’istante in cui sulla memoria digitale fu impressa la loro immagine, Eliseo tornò più triste di prima e sembrava quasi che il sorriso di pochi istanti fa non fosse neanche esistito.

<< Dove lo facciamo >>, disse tornando al discorso di prima senza preamboli.

<< Andiamo nella mia stanza >>, dissi. << Leah tu rimani qui con la bambina >>, dissi rivolgendomi a lei.

Varcammo la soglia della mia stanza e ci chiudemmo la porta alle spalle.

Non era molto grande, e neanche molto arredata. C’era solo un piccolo armadio, e un letto addossato alla parete e su di essa un piccolo quadro che rappresentava le campagne toscane.

<< Di solito il passaggio di potere avviene con l’aiuto di Alec. Lui per l’intera durata del processo, anestetizza il vampiro, per così dire. Ma nel tuo caso, neanche Alec ti sarebbe d’aiuto. Il tuo scudo psichico, ti protegge anche dal suo potere >>, mi spiegò.

Feci solo un cenno della testa, per dire che avevo capito.

<< Per passarti il nuovo potere, dovrò morderti al di sotto della nuca. Il dolore sarà forte perché i miei denti dovranno penetrare in profondità, fino ad arrivare alla tua spina dorsale. Una volta arrivato, lascerò che il potere passi da me a te. E da quel momento in poi, perderai tutte le forze e il dolore in pochi secondi crescerà a dismisura >>.

Non diedi nessuna risposta. Gli rivolsi le spalle e alzai i miei capelli per mostrargli il collo. Il terrore aveva bloccato la mia voce. Una parte di me, si chiedeva perché non stavo neanche lontanamente pensando, alla probabilità che tutto questo fosse solo un tranello. Che fosse stato solo una messa in scena per portarmi via il potere, ma non feci in tempo a darmi una risposta.

<< Perdonami >>, sussurrò al mio orecchio.

E poi per la seconda volta in vita mia, senti dei denti affilati entrare nella mia carne e le forze abbandonarmi un secondo dopo l’altro.

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Capitolo 35
*** capitolo 35 ***


Chi è disposta a perdonare il mio enorme ritardo? Ok forse nessuno di voi ha alzato la mano…

Il problema sta nel fatto che cerco di far passare del tempo per vedere se qualche ritardatario scrive la sua recensione.

Mi dispiace vedere che nonostante ci siano più di trecentocinquanta lettori della mia storia solo 8 o 9 lasciano una recensione…

Vabbè  lasciamo perdere le mie lamentele e andiamo avanti con il capitolo..

Buona lettura…

P.S.= capitolo non betato…

 

LASCIO VOLTERRA

 

 

POV BELLA

 

In pochi istanti dentro di me si scatenò l’inferno.

Il dolore era terrificante, la testa mi scoppiava e andava a fuoco come il resto del mio corpo.

Era come se un’infinità di fiamme percorressero tutta la mia spina dorsale per poi impossessarsi di ogni angolo del mio corpo.

Ogni muscolo, non era più sotto il mio controllo.

Li sentivo contorcersi e io non potevo fare niente per governarli.

Tutto intorno a me era nero. Non capivo se l’oscurità mi avvolgeva perche fosse notte o perché i miei occhi erano chiusi.

Il dolore era insopportabile, dalle mie labbra non uscivano grida, ma solo versi di dolore soffocati.

In confronto a questa pena, avrei affrontato molto più volentieri le fiamme della trasformazione altre mille volte.

“ Perdonami ”,  “ Mi dispiace ”.

Continuavo a sentire queste parole. Non capivo però se fosse solo la mia immaginazione o se qualcuno al mio fianco le stesse pronunciando ripetutamente come un mantra.

Il mio tormento aumentava invece che diminuire, il dolore atroce mi stava annebbiando la mente, a tal punto di non ricordarmi più perché stessi subendo questa tortura.

Il tempo sembrava si fosse fermato e io non sapevo quanto ne fosse passato e per quanto altro avrei continuato a soffrire.

Poi all’improvviso il dolore aumentò a dismisura. Non pensavo fosse possibile provare un dolore più forte di quello che avevo subito negli ultimi minuti, ma dovetti ricredermi.

Il dolore invadeva ogni piccolo millimetro della mia pelle.

Era come se una quantità estrema di aghi incandescenti mi fossero penetrati nella pelle e un istante dopo sentii come se una seconda pelle molto più resistente e dura mi stesse avvolgendo.

E una volta che ricoprii tutto il mio corpo, spalancai gli occhi.

 

<< Era ora che ti svegliassi >>, mi disse Leah con le lacrime agli occhi. <<  Non ce la facevo più a vederti così sofferente >>, continuò con voce tremante.

Mi guardavo intorno disorientata. Non capivo se mi fossi svegliata da un incubo terribile o se quel dolore l’avevo provato realmente.

Poi  ricordai tutto.

<< Dov’è Eliseo? >>, chiesi con calma.

Nella stanza eravamo presenti solo io e Leah.

Poco prima che Eliseo mi mordesse, avevo temuto che fosse stato tutto un tranello per privarmi del mio potere.

Dopo che il dolore era cessato  e avevo aperto gli occhi, avevo subito intuito di sentirmi diversa. Ma non capivo se la mia diversità consisteva nell’aver perso il mio potere o nell’aver acquisito uno nuovo.

<< È di la con sua figlia. Gli ho dato il cambio mezz’ora fa. Mi sembrava giusto che trascorresse un po’ di tempo con sua figlia, prima di… >>, Leah non riusciva a continuare la frase, per lei era ingiusto quello che stava per accadere ad Eliseo e io ero d’accordo con lei.

Con un movimento quasi inesistente, mi avvicinai allo specchio posizionato al muro.

Stavo esaminando ogni centimetro del mio corpo, non trovando niente di anomalo. Eppure avevo sentito chiaramente che qualcosa stava ricoprendo il mio corpo.

<< Bella ma cosa succede? >>, chiese un po’ preoccupata Leah, vedendo il mio strano comportamento.

<< Niente >>, dissi continuando a fissarmi le mani e le mie braccia. << Andiamo di la >>, dissi avviandomi verso la porta.

Seduto sul divano con in braccio sua figlia, Eliseo stava facendo strane smorfie, provocando graziose risate nella piccola Aurora.

Quando mi sentii entrare nella stanza, si girò a guardarmi con un mezzo sorriso. << Mi dispiace immensamente per il dolore che hai provato >>, mi disse serio.

<< Non è stato semplice sopportarlo, ma ormai è passato >>, dissi sorridendo.

Una vibrazione nella tasca dei miei jeans mi fece quasi saltare.

Era il mio cerca persone.

Lo tirai fuori e vidi che i Volturi mi stavano cercando.

Non era mai capitato che i Volturi mi cercassero nelle ore notturne.

<< Aro mi sta chiamando a palazzo >>, dissi con voce perplessa.

<< Ma è ancora presto. Mancano quasi due ore prima del tuo turno >>, mi disse Leah.

<< Sarà successo qualcosa e hanno bisogno di me >>, dissi.

Prestare ancora le mie capacità per i loro piani, ormai mi disgustava, ma fino a quando la questione di Eliseo non si fosse conclusa non potevo fare altrimenti.

<< Ok. È arrivato il momento di sistemare tutto >>, disse Eliseo alzandosi in piedi con ancora Aurora fra le sue braccia che si divertiva a far cambiare colore di capelli a suo padre.

Conoscevo il significato di quelle sue parole. Aveva deciso di metter fine alla sua vita.

<< Perché oggi. Puoi aspettare, trascorrere ancora un po’ di tempo con lei >>, disse Leah disperata.

<< A cosa serve aspettare? Solo a metterla in pericolo >>, disse serio.

 << Aurora ascoltami attentamente >>, disse poi a sua figlia con voce tenera. << Sai che ti voglio bene e che sempre te ne vorrò. Ma purtroppo sono costretto a fare una cosa orribile. Dovrai crescere senza di me. Ma non sarai sola, Bella si prenderà cura di te. Io e la mamma veglieremo su di te, sempre. Perdonami piccola mia >>.

Grosse lacrime iniziarono a rigare il viso della piccola Aurora. Aveva capito tutto.

<< Lei si prenderà cura di te come fossi figlia sua >>, continuò asciugando le lacrime dal volto di sua figlia.

La abbracciò a lungo, riempiendo la sua testa e il suo viso di teneri baci, coccolandola fino a farla addormentare.

<< Addio piccola mia >>, e con la voce rotta dal pianto, adagiò sua figlia tra le braccia di Leah.

<< Nella borsa c‘è tutto l’occorrente >>, disse a Leah che piangeva silenziosamente.

<< Facciamola finita! >>, disse deciso.

E dopo aver dato un’ultima carezza a sua figlia oltrepassò la soglia del nostro appartamento senza guardarsi più indietro.

 

Il viaggio verso Volterra fu silenzioso. Non sapevo cosa dire e sinceramente non volevo intromettermi nel suo dolore.

Si stava sacrificando per amore di sua figlia.

Eliseo dopo secoli in cui si considerava solo un mostro senza cuore, aveva scoperto l’amore. Aveva scoperto di poter amare. Ma il destino era stato crudele con lui. Gli aveva fatto assaporare la felicità, per poi toglierla del tutto. Aveva perso prima la donna che amava e ora era costretto ad abbandonare il frutto del loro amore.

Tutta questa storia aveva riportato a galla tutti i dolori che avevo cercato di sopprimere.

Ero stata una sciocca a pensare che ignorando il mio dolore, lui sarebbe scomparso senza che io facessi niente.

Avevo vissuto questi ultimi mesi mentendo persino a me stessa.

Avevo creduto che una nuova vita, in un nuovo stato, avrebbe sistemato tutto.

Ma ero stata una povera illusa. Solo ora mi rendevo conto, che ero andata avanti senza vivere realmente. Avevo lasciato che il tempo passasse senza rendermi conto di cosa stessi facendo.

In tutto questo tempo, tutto ciò che mi circondava aveva perso valore e significato; il sole che aveva illuminato tutti i miei giorni, da quando lui mi aveva lasciata ad oggi era come se si fosse spento.

Dovevo ammetterlo, senza Edward mi ero smarrita.

Adesso che avevo ammesso, quanto Edward mi mancasse e di come io l’amassi ancora, tutta la sofferenza repressa mi stava travolgendo.

La mia mente era partita con mille supposizioni.

Se fossimo rimasti insieme, forse a quest’ora io e lui avremmo avuto una figlia, e saremmo stati una famiglia felice.

Mi era così semplice creare delle immagini nella mia mente, che il solo immaginarle mi faceva stare male.

<< Bella siamo quasi arrivati >>, disse Eliseo distogliendomi dai miei dolorosi pensieri.

Mi concentrai subito sulla situazione attuale. Tutto doveva andare alla perfezione. Aro non doveva sospettare nulla del nostro piano.

Per colpa dell’avviso del cerca persona, avevo dimenticato una cosa essenziale.

<< Sono una stupida! Come faremo a far si che Aro non ti legga nella mente >>, dissi preoccupata.

<< Dirò che non si dovrà avvicinare a me, perché altrimenti attiverò lo scudo rubato alla mia ultima vittima >>, disse lui semplicemente.

<< Ma ora ho io lo scudo e non ho la minima idea come governarlo >>, dissi terrorizzata.

<< Prova >>, disse Eliseo.

Facemmo svariati tentativi, ma con scarsi risultati.

Riuscivo ad allontanarlo da me creando come una bolla d’aria intorno a me in cui nessuno poteva accedere, ma non riuscivo ad includere nessuno dentro lo scudo.

<< Questo è un gran problema. Dovevamo esercitarci. Ora tutto fallirà per colpa mia >>, dissi affranta.

<< Non è detto. Cerca di tenere separati i due scudi. Prova ad espandere solo il tuo scudo mentale >>,  disse speranzoso.

Mi concentrai e visualizzai al mio interno i due scudi. Li distinsi tra loro, per poi utilizzare solo uno dei due.

<< Mi costa una certa fatica. Ma ci sto riuscendo >>, dissi vittoriosa.

<< Magnifico. Se sarà necessario mi proteggerai con quello >>, disse Eliseo. << Ora andiamo >>.

 

Arrivati nei pressi di Volterra, io ed Eliseo ci separammo. Se fossimo arrivati insieme, Aro avrebbe sospettato qualcosa.

Entrai a palazzo da uno dei corridoi segreti a cui si poteva accedere da fuori le mura di Volterra. Percorsi pochi metri, subito mi accorsi che qualcosa non andava. Di solito quei corridoi erano sorvegliati, mentre ora erano desolati. Incrocia le prime guardie solo man mano che mi avvicinavo all’entrata del palazzo, ma anche lì notai che il numero di guardie era inferiore.

Come sempre ero libera di entrare in ogni stanza del palazzo, nessuno mi fermava, tutti mi conoscevano e alcuni mi temevano perché sapevano che ero molto più forte di loro.

Non riuscii nemmeno ad appoggiare la mano sulla maniglia dorata della porta con cui si accedeva nella stanza dei troni, che essa fu aperta da una delle guardie.

<< Sei in ritardo >>, disse spazientito Caius.

Dei tre, Caius era il volturo che più detestavo. Era arrogante e presuntuoso. Era malvagio di natura e la sua espressione di eterno arrabbiato mi faceva saltare i nervi.

<< Ora sono qui >>, dissi con fare altezzoso. E poi non degnandolo nemmeno di uno sguardo e non dando nessun tipo di spiegazione, mi rivolsi ad Aro. << Cosa succede? Come mai mi hai fatto chiamare? >>.

Aro aveva un leggero sorriso disegnato sul volto, a lui piaceva come riuscivo a tenere testa a Caius.

<< Mia cara, abbiamo bisogno di tutte le guardie disponibili >>, disse Aro tranquillamente.

<< Allora come mai il palazzo è semideserto? >>, chiesi perplessa.

<< La maggior parte delle guardie sono impegnate in una spedizione di ricerca >>, disse Aro.

<< Che tipo di ricerca? >>, chiesi curiosa.

<< Stanno cercando un nostro membro, di cui non abbiamo notizie da diversi mesi. Credo che tu l’abbia conosciuto. Il suo nome è Eliseo >>, mi spiegò Aro.

Questa notizia mi allarmò non poco.

Grazie al cielo, avevo protetto per tutto il tempo sotto il mio scudo la mente di Eliseo, anche se una piccola falla si era creata per tutto il periodo del passaggio di potere e per tutto il viaggio fino a Volterra.

Se Demetri fosse stato nei paraggi, sicuramente si sarebbe fiondato di nuovo qui a Volterra.

Cercando di apparire il più tranquilla possibile chiesi più informazioni ad Aro. << Perché io non sono stata coinvolta nella ricerca? Dove sono Demetri e Felix? >>.

<< Demetri e Felix sono partiti ieri sera per il sud Italia. Eliseo doveva svolgere la sua missione lì. E tu non sei tra loro, perché le tue potenzialità sono più utili qui, per proteggerci da eventuali attacchi >>, Aro parlò come se stesse spiegando una cosa ovvia.

Quindi ora che più della metà della guardia non sorvegliava il palazzo e non garantiva la sicurezza dei tre Volturi, io ero considerata l’arma più efficace. Chissà come avrebbero reagito alla sorpresa che stavano per ricevere e come si sarebbero allarmati quando avrei comunicato loro che avrei lascito il palazzo e la guardia per sempre.

Nella stanza erano presenti pochi vampiri senza poteri, erano di guardia davanti le varie entrate della stanza, Renata, sempre dietro ad Aro e l’odiosa Jane che mi guardava con astio era vicino ai troni.

Senza chiedere nessun tipo di permesso, mi sedetti su una delle tante panche in marmo, presenti nella sala.

Passò poco più di un quarto d’ora, prima che Eliseo si facesse vivo.

La sua entrata fu al quanto teatrale.

Spalancò la porta, facendola quasi scardinare.

<< Aro sono tornato! >>, gridò Eliseo.

A quanto pare aveva deciso di far infuriare il capo dei volturi.

<< Lo vedo, mio incauto amico >>.

La risposta di Aro era un ammonizione ed un avvertimento a ritrovare la calma.

<< Amico? Amico! Ma quando mai siamo stati amici, io sono stato solo un tuo suddito >>, rispose con rabbia Eliseo.

Intanto la metà delle guardie presenti nella stanza si pararono davanti ai loro padroni e anche io dovetti fare la mia parte.

Mi posizionai vicino ad Eliseo pronta a scattare verso di lui, al primo segno di minaccia.

<< Spiegami; cosa ha provocato la tua rabbia? >>, chiese con finta calma Aro.

<< Non vuoi che io lo spieghi davvero davanti tutta questa gente!? >>, disse sarcastico e minaccioso Eliseo.

Conoscendo ora tutta la verità, riuscivo a ben decifrare l’espressione sconvolta che Aro tentava di nascondere.

<< Eliseo cosa vuoi >>, disse ora furioso Aro.

Far perdere le staffe ad Aro era molto difficile, e a quanto pare lui ci era riuscito con solo poche parole.

<< Morire! >>, fu la sua unica parola.

Ecco la faccia sorpresa che si era dipinta sul volto di tutti i vampiri presenti, sarebbe stato un bel ricordo da portarsi dietro per l’eternità.

<< Questa tua richiesta è al quanto sconcertante >>, disse Aro avanzando con la mano alzata verso di lui, ma con Renata attaccata al suo fianco.

Il suo gesto voleva dire solo una cosa. Voleva leggergli la mente.

Con grande sforzo, staccai il mio scudo psichico da me e lo avvolsi al sicuro.

Ma il contatto non avvenne, perché Eliseo si tirò indietro sotto lo sguardo sconcertato di tutti i presenti.

<< Aro, anche se tu ti mi toccassi, non riusciresti a leggere niente. Il potere che ho con me, mi avvolge come una sottile pellicola e anche se a te può sembrare di toccare la mia pelle, non sarà la realtà >>, spiegò Eliseo calmo.

Ma io sapevo benissimo che stava bleffando e quel suo gioco poteva costarci caro ad entrambi.

<< Jane >>, chiamò Aro.

Lo sguardo di Jane si posò su Eliseo e io sentii una pressione spingere contro lo scudo che avvolgeva Eliseo, nello stesso istante Eliseo si gettò a terra urlando per il dolore.

Non era possibile, il potere di Jane non l’aveva nemmeno sfiorato. Stava fingendo, la sua era tutta una recita.

Aro si piegò su di lui e poggiò la sua mano sul collo di Eliseo.

<< Niente! >>, disse al quanto infastidito e allontana dosi da lui.

Il potere di Jane era ancora attivo, lo sentivo premere sul mio scudo. Anche se con grande rimorso, lasciai che il potere di quella sadica vampira lo colpisse. Se lo avessi continuato a proteggere, Eliseo non avrebbe saputo quando smettere di lamentarsi.

Passò un lungo minuto prima che Jane terminasse la sua dolorosa tortura e quando liberò Eliseo dal suo potere, quest’ultimo si alzò tremolante.

Mi sentivo tremendamente in colpa, ma un suo fugace sguardo mi face capire di aver agito nella maniera giusta.

<< Consegnaci il potere e ti concederò la morte >>, disse irritato Aro.

<< Scordatelo! >>, rispose Eliseo. << Questo potere svanirà con me, e se non sarai tu ad uccidermi lo farà un altro vampiro. Ho deciso di morire e tu non mi farai cambiare idea. Quindi o mi concederai la morte per mano dei tuoi seguaci oppure provocherò la rabbia di un altro vampiro. Ma a quel punto dovrai chiederti se io ho spifferato qualcosa a qualcuno >>, disse con mezzo sorriso minaccioso.

<< Hai superato ogni limite >>, disse Aro spazientito. << Bella, Rodrigo, Lucas. Uccidetelo >>.

I due vampiri che Aro aveva nominato gli furono subito addosso, ma io non mi mossi di un centimetro. Non potevo e non volevo essere io l’artefice della sua morte.

I tipici rumori dell’uccisione di un vampiro riempirono la stanza e io non riuscivo a staccare lo sguardo da quello spettacolo osceno che si parava davanti ai miei occhi.

Mentre lo facevano a pezzi, Eliseo guardava verso di me con un sorriso compiaciuto, mimando con le labbra un “ grazie  ”.

Era orribile. Ciò che stava accadendo era crudele.

In quella stanza, in quel palazzo non volevo stare un istante di più.

Posai i miei occhi su Aro, che a sua volta mi stava guardando stupito per non aver eseguito un suo ordine.

Nell’aria odore di incenso si stava propagando per tutta la stanza.

<< Io me ne vado >>, dissi con voce tremolante.

Volevo piangere. Volevo allontanarmi da tutti quei vampiri malvagi e senza cuore.

<< Come scusa? >>, chiese incredulo Aro.

<< Abbandono Volterra e la guardia. Non voglio più vivere con voi >>, ribadii.

 << Non puoi! >>, disse Aro.

<< Scusa? Io sono libera di fare quello che voglio e di vivere con chi voglio. Voi non siete la mia famiglia!! >>, gridai.

<< Noi siamo la sua famiglia >>, disse una voce che conoscevo bene.

La porta principale della stanza ovale si spalancò e quella voce paterna portò con se sette profumi che conoscevo benissimo.

 

Risposta alle vostre recensioni

artline [Contatta]

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 08/04/10, ore 10:11 - Capitolo 34: CAPITOLO 34

Grazie…un bacio

 bellina97 [Contatta]

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 31/03/10, ore 19:18 - Capitolo 34: CAPITOLO 34

Wow che bella recensione la tua…quando l’ho letta un sorriso spontaneo mi si è stampato sul volto…ho sentito l’entusiasmo della tua recensione…sono contenta che ti piacciano le mie idee assurde…grazie un bacio

 luigia [Contatta]

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 29/03/10, ore 16:15 - Capitolo 34: CAPITOLO 34

Ehi antipatica come hai visto non hai aspettato un altro mese….anche se di tempo ne è passato…spero che ti sia piaciuto qst capitolo…sto già lavorando sul prox…baci e guarisci presto..

 Austen95 [Contatta]

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 28/03/10, ore 18:44 - Capitolo 34: CAPITOLO 34

Grazie mille…sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente e spero ti piaccia anche questo…un bacione

 adry91 [Contatta]

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 27/03/10, ore 14:13 – Capitolo 34: CAPITOLO 34

Non ti preoccupare…capisco i tuoi impegni, ma mi fa piacere che anche sporadicamente riesci a ritagliare un po’ di tempo per recensire…sono contenta che ti sia piaciuta l’idea di Aurora. Spero continuerà a piacere il resto della storia che verrà. baci

 dindy80 [Contatta]

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 27/03/10, ore 01:15 - Capitolo 34: CAPITOLO 34

Eh si una storia tristissima la loro e ancora più triste adesso che Aurora è rimasta orfana…baci

 fabiolina [Contatta]

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 26/03/10, ore 23:05 - Capitolo 34: CAPITOLO 34

Scusami se ti ho fatto aspettare tanto per questo capitolo...e spero che ti sia piaciuto il nuovo capitolo…baci

 Isotta [Contatta]

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 26/03/10, ore 18:57 - Capitolo 34: CAPITOLO 34

;-D anche io ho provato un brivido alla nuca quando ho pensato al morso di Eliseo..baci

 kandy_angel [Contatta]

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 26/03/10, ore 18:34 - Capitolo 34: CAPITOLO 34

;-) cosa assurdo?

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Capitolo 36
*** capitolo 36 ***


Mi sarebbe piaciuto concludere questo capitolo, ma non ci sono riuscita.

Ma avendo concluso almeno il Pov Edward, ho preferito pubblicarlo, come segno di ringraziamento a tutte le lettrici che hanno lasciato tutti quei commenti meravigliosi.

Sono davvero felice che siano aumentati.

Ma non odiatemi se per la fretta non riuscirò a rispondere alle vostre recensioni.

È tardissimo e io devo correre sotto la doccia….

Un bacio e commentate ovviamente.

P.S.= Capitolo non betato….

 

IN TEMPO

 

POV EDWARD

 

In viaggio ormai da ore, stavamo per atterrare nell’aeroporto di Roma.

Una volta scesi dall’aereo, andammo alla ricerca di due macchine sportive e veloci, che ovviamente, non avemmo il tempo di noleggiare e nemmeno di chiedere il permesso ai proprietari.

Sfrecciammo a tutta velocità sulle strade italiane, per arrivare il prima possibile a Volterra.

Le visioni sfocate di Alice, mi avevano reso ansioso.

<< Prendiamo la strada secondaria >>, consigliò Alice. << Sulla principale troveremo coda per un incidente e il futuro di Bella dipende dal nostro arrivo >>.

Con la nostra guida spericolata avevamo raggiunto Volterra in poco più di tre ore.

Lasciammo le macchine lontane dal palazzo dei Volturi e lo raggiungemmo a piedi.

<< Strano! >>, commentò Carlisle. << In giro non ci sono guardie e l’entrata non è sorvegliata >>.

Dai ricordi di Carlisle, potevo vedere come il palazzo e l’intera città fosse sempre sotto stretta sorveglianza, ma quella notte non era così. Anche se mi sembrava strano non potevamo fermarci a chiedere quale fosse la motivazione.

Il mio olfatto percepii l’odore di un vampiro dato alle fiamme.

No non poteva essere. Forse eravamo arrivati troppo tardi. Non me lo sarei mai perdonato.

Tutti quanti ad una velocità impressionante seguimmo quell’odore dolciastro, che ci guidò fino davanti ad una grande entrata chiusa da due porte.

Il suono di una voce che udii provenire da dietro quella porta mi risollevò.

Anche se tremolante per un misto di rabbia e sofferenza, era per me un gran sollievo poterla udire nuovamente.

<< Abbandono Volterra e la guardia. Non voglio più vivere con voi >>, la sentii dire decisa.

Questo voleva dire che Bella era entrata a far parte dei volturi?

 << Non puoi! >>, le rispose Aro dispotico e furioso.

<< Scusa? Io sono libera di fare quello che voglio e di vivere con chi voglio. Voi non siete la mia famiglia!! >>, la sua voce era incredula.

Sentii Jasper avvisarmi che dentro quella stanza la tensione stava crescendo a dismisura. E che erano presenti molti sentimenti pericolosi, tutti provati nei confronti di Bella.

Stavo per dirlo a Carlisle, ma lui aveva già aperto la porta.

Entrò nella stanza sicuro di se.

<< Noi siamo la sua famiglia >>, disse con voce autoritaria.

Bella si era immobilizzata, di lei potevo ammirare solo la sua figura di spalle.

Volevo specchiarmi di nuovo nei suoi occhi, volevo vedere di nuovo le sue labbra incurvarsi in un dolce sorriso.

Desideravo correre ad abbracciarla, ma i pensieri della mia famiglia mi distrassero.

Erano tutti intenti a guardare i vampiri di fronte a noi, specie i tre Volturi che avevano assunto facce minacciose.

Di fronte al vampiro che presumevo fosse Aro, bruciavano ancora i resti di un vampiro.

<< Carlisle!? >>, chiese titubante Aro.

<< Salve Aro >>, rispose mio padre.

<< Mio caro amico. Che sorpresa rivederti >>, disse Aro realmente sorpreso.

<< Spero sia una sorpresa gradita >>, rispose mio padre rimanendo sulle sue e cercando di mantenere un tono cortese.

<< Ma certo. Anche se credo di non aver compreso bene l’affermazione di poco fa >>, disse con finta ingenuità.

<< Ho solo dichiarato che Bella è parte della mia famiglia >>, ribadii Carlisle.

<< Famiglia!? Un termine davvero interessante per definire un clan di vampiri >>, disse strafottente quello che individuai come Caius.

Sul trono opposto invece era seduto Marcus, che ci guardava con aria meravigliata, e ne capii subito il motivo.

Lui percepiva le relazioni tra le persone, e in vita sua, non aveva mai percepito la forza dei nostri legami.

<< Caius, eppure dovresti ben ricordare la diversità di Carlisle. Lui è sempre riuscito a distinguersi tra tutti gli altri vampiri. E ci ha lasciati proprio perché voleva crearsi una sua famiglia, e a quanto pare ci è riuscito. Mi dispiace solo che abbia aspettato tanto tempo per farmela conoscere >>, disse Aro guardandoci con curiosità.

La sua curiosità nasceva dalla voglia di scoprire quali talenti Carlisle era riuscito ad includere in quel suo buffo clan.

<< Comunque famiglia o meno, Bella ha prestato giuramento di fedeltà ai Volturi e quindi non può lasciare la guardia >>, disse con un ghigno Caius.

<< Cosa? >>, sibilò Bella.

Era lontana da noi e anche se voltata di spalle ero consapevole che stava perdendo le staffe e che stava per aggredire Caius. Non me ne sarei meravigliato, infondo era ancora una neonata.

“ Incredibile! Sta mantenendo il controllo ”, pensò Jasper meravigliato.

<< Ho prestato il giuramento è vero! Ho mantenuto fede alla parola data, fino ad oggi. Ma era stabilito che io potessi andar via quando volevo. E adesso io voglio andar via! >>, disse furiosa Bella.

I pensieri di Aro erano un misto di preoccupazione e rabbia.

Non poteva permettersi di perdere Bella, aveva già perso una risorsa preziosa uccidendo il vampiro che ardeva ancora fra le fiamme di fronte a lui e per lui Bella era un’arma speciale e non poteva far niente per trattenerla. Aveva sempre seguito gli ordini e non aveva mai commesso errori; non poteva usare nulla contro di lei e Chelsea con il suo potere era inutile. E poi dai suoi pensieri, si capiva che la temeva.

Ma all’ultimo secondo pensò di giocarsi il tutto per tutto con l’unica carta che possedeva.

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Capitolo 37
*** capitolo 37 ***


Ragazze grazie per tutti i bellissimi commenti…. Mi danno la voglia di aggiornare velocemente, oltre che a darmi l’ispirazione per nuovi capitoli.

A fine capitolo troverete le risposte alle vostre recensioni…

 

P.s.= capitolo non betato

 

FINALMENTE LIBERA?

 

POV BELLA

 

Non avevo il coraggio di voltarmi e vedere con i miei occhi che l’intera famiglia Cullen era qui… per me!

Le parole di Carlisle, mi avevano sorpresa, sia perché non mi aspettavo il loro arrivo e sia perché nonostante tutto mi volevano con loro.

Aro con l’arrivo dei nuovi ospiti, aveva indossato nuovamente la maschera cordiale con cui cercava di abbindolare nuovi vampiri, dando l’immagine di vampiro giusto e cortese.

Non lo scalfiva il fatto che a pochi metri da lui ardevano ancora le fiamme in cui bruciavano i resti del vampiro che lo aveva affiancato per secoli.

Forse  non nascondeva il massacro appena compiuto, solo perché così lo scenario appariva più inquietante agli occhi dei nuovi arrivati, facendo temere la potenza dei Volturi.

<< Carlisle!? >>, chiese con voce titubante Aro, come se non fosse sicuro che il vampiro che si trovava dinnanzi a lui, fosse proprio Carlisle.

Cosa stupida ovviamente, visto la memoria che possediamo noi vampiri. Anche se fossero passati dieci secoli, Aro non poteva non riconoscere Carlisle, visto che nulla era cambiato in lui.

<< Salve Aro >>, rispose semplicemente Carlisle.

<< Mio caro amico. Che sorpresa rivederti! >>, disse Aro adesso con voce realmente sorpresa.

<< Spero sia una sorpresa gradita >>, rispose il capofamiglia Cullen con un tono quasi distaccato se pur cortese.

<< Ma certo. Anche se credo di non aver compreso bene l’affermazione di poco fa >>, disse con finta ingenuità Aro.

<< Ho solo dichiarato che Bella è parte della mia famiglia >>, ribadii Carlisle.

<< Famiglia!? Un termine davvero interessante per definire un clan di vampiri >>, disse acido e strafottente Caius.

Mentre guardavo con disgusto Caius, sentii due occhi puntati su di me.

Marcus dal suo trono mi stava guardando con occhi sgranati.

Il suo sguardo si alternava da me ad un punto che io non potevo vedere alle mie spalle, dove sentivo la presenza dei Cullen.

Vedere Marcus così impegnato a scrutare tutta la famiglia Cullen, lo fece apparire per un attimo vivo. Conoscendo il suo potere, doveva essere al quanto sorpreso, nel sentire la potenza dei legami che univa tutti noi.

 Poi Aro che non aveva notato lo sguardo di suo fratello Marcus, si rivolse a Caius, mantenendo sempre fisso lo sguardo indagatore su tutti i Cullen

<< Caius, eppure dovresti ben ricordare la diversità di Carlisle. Lui è sempre riuscito a distinguersi tra tutti gli altri vampiri. E ci ha lasciati proprio perché voleva crearsi una sua famiglia, e a quanto pare ci è riuscito. Mi dispiace solo che abbia aspettato tanto tempo per farmela conoscere >>.

Forse, non avevo vissuto con Aro per dei secoli, ma pochi mesi e le rivelazioni di Eliseo, mi avevano portato ad interpretare Aro con molta facilità.

Lo sguardo che stava rivolgendo ai Cullen, poteva significare solo una cosa.

Aro, voleva scoprire quali poteri nascondeva Carlisle nella sua famiglia.

<< Comunque famiglia o meno, Bella ha prestato giuramento di fedeltà ai Volturi e quindi non può lasciare la guardia >>, disse con un ghigno Caius.

<< Cosa? >>, quasi urlai.

I miei occhi lasciarono il volto di Aro, per puntarsi roventi sul viso di Caius.

Loro non potevano costringermi a rimanere. Sentivo la rabbia impossessarsi del mio corpo e annebbiarmi la mente. Le fiamme che si andavano spegnendo alla mia destra, mi schiarirono le idee, portandomi alla mente l’immagine di Eliseo che affidava a me, sua figlia. Non potevo perdere il controllo, perché ora Aurora aveva bisogno di me per crescere. Ora ero una madre, se pur adottiva. E non potevo attaccare uno dei tre Volturi, lasciando che poi mi accusassero. Dovevo mantenere la calma e tornare al più presto da lei.

<< Ho prestato giuramento, è vero! Ho mantenuto fede alla parola data, fino ad oggi. Ma era stabilito che io potessi andar via quando volevo. E adesso io voglio andar via! >>, dissi però con tono furente. Non potevo e non volevo mostrarmi debole.

Aro perse per pochi istanti la sua maschera di sicurezza. Aveva capito che mi stava perdendo e lui non poteva far niente per trattenermi lì con loro.

<< Hai ragione! Era stabilito che qual’ora tu avessi deciso di andar via, saresti stata libera di farlo >>, disse Aro tornando a sorridere beffardo. << Ma gli avvenimenti di quest’oggi, hanno portato a nuove scoperte. Tu non hai mantenuto fede al tuo giramento >>.

<< Spiegati >>, dissi minacciosa.

<< Oggi non hai eseguito gli ordini >>, disse indicando con indifferenza il mucchietto di cenere innanzi a se. << E hai mentito. Il giuramento implica la sincerità del vampiro che viene accolto nella guardia. E io posso affermare che tu non sia stata sincera quando hai raccontato la tua storia >>.

Aro sapeva benissimo di non poter far niente per obbligarmi a rimanere con lui. Neanche Chelsea sarebbe stata in grado di influenzarmi con il suo potere.

Il suo, era un tentativo disperato di trovare un appiglio su cui aggrapparsi, per tenermi sotto il suo controllo. Ma si stava arrampicando su specchi al quanto scivolosi.

<< Ah, ahah, ahahah >>, la mia risata nacque spontanea, attirando su di me gli sguardi increduli di ogni vampiro presente nella stanza.

<< Aro non credi tu stesso alle accuse che hai formulato >>, dissi guardandolo con ancora un sorriso sulle mie labbra.

<< Oggi non ho eseguito i tuoi ordini perché avevo già deciso di abbandonare la guardia. Quindi, da quando ho messo piede a palazzo, non mi consideravo più una guardia >>, dissi con tono deciso. << E poi, ti ho raccontato tutta la mia storia e ti ribadisco che ho raccontato solo la verità. Come puoi affermare il contrario? Non puoi avere prove accusatorie nei miei confronti, visto che non puoi entrarmi nella mente >>, dissi fiera di me.

Alle mie spalle, sentii dei mormorii scaturiti per la mia ultima affermazione.

<< Quando ti è stato chiesto perché eri “ vegetariana ” , non hai mai accennato di conoscere i Cullen. Quindi so per certo che hai mentito sulla tua provenienza >>, disse quasi sibilando.

Aro faticava sempre di più a mantenere la calma. Lo stavo affrontando nella sua città, davanti parte della sua guardia e alla presenza di alcuni vampiri, che per lui erano degli sconosciuti.

<< Mesi fa, la tua domanda è stata: “ Bella come hai scoperto questa dieta a base di sangue animale? ” >>, dissi rievocando le sue esatte parole . << E la mia risposta fu:  “ Non voglio uccidere esseri umani. E se posso vivere diversamente, perché non farlo? ”, queste furono le mie parole. Tu non mi hai mai chiesto da chi avessi appreso la mia dieta, quindi ho solo omesso un particolare >>.

Il mio ragionamento era inattaccabile e questo lo aveva capito anche Aro, che aveva un’espressione furente disegnata sul viso.

Una sottilissima risata provenne dalle mie spalle, e capii subito si trattasse di Emmett.

Purtroppo mi accorsi troppo tardi del gesto della mano di Aro.

Un urlo improvviso e soffocato provenne dalle mie spalle.

<< Edward!! >>, dissero sei voci preoccupate.

Mi voltai di scatto e ciò che vidi non mi piacque per niente. Edward era a terra, in preda a convulsioni dolorose. L’immagine del suo viso sofferente, non era quella che avevo desiderato rivedere dopo mesi di lontananza.

Mi bastò un attimo, per capire chi stesse causando ciò al ragazzo che amavo.

<< Jane >>, ringhiai fissando i suoi occhi concentrati su Edward.

Non mi fermai ad estendere il mio scudo per proteggerli. No, desideravo dare sfogo alla mia rabbia.

Scattai verso di lei e qualche istante dopo, il suo intero corpo era contro il muro. La mia mano avvolgeva la sua esile gola. Strinsi la presa intorno alla sua gola e la sollevai da terra.

Jane era più bassa di me di parecchi centimetri, quindi fu semplice alzarla di una decina di centimetri dal pavimento.

Il muro dietro di lei, si era crepato, e in alcuni punti i mattoni avevano ceduto, rientrando di pochi centimetri.

Il viso di Jane, mi appariva rosso, tutto intorno a me era avvolto da una nebbiolina rossa. Il veleno con il suo sapore metallico, invase la mia bocca.

Il volto di Jane aveva abbandonato completamente la sua espressione di superiorità, per lasciare il posto ad un’espressione di puro terrore. Era una goduria per me infliggerle questa umiliazione.

<< Non. Osare. Mai. Più. Posare. Il. Tuo. Insulso. Sguardo. Su. Un. Componente. Della. Mia. Famiglia. >>, dissi fiatandole a pochi centimetri dal suo viso e scandendo bene ogni parola, resa minacciosa dal mio tono furioso. 

E dopo averle ringhiato contro per alcuni secondi mostrandole i denti, con forza la scaraventai dall’altra parte della stanza.

Mi girai piano verso il resto dei Cullen per controllare se stessero bene e notai il loro sguardo sbalordito.

Esme teneva Edward stretto in un abbraccio, che mi impedii di guardarlo in viso.

<< Aro dopo decenni di amicizia, non mi aspettavo questo trattamento, nei riguardi della mia famiglia >>, disse con voce aspra Carlisle.

Io intanto mi ero concentrata su ogni mossa di tutti volturi presenti, per cogliere ogni minimo segnale di pericolo.

<< Carlisle, perdona la mia incauta Jane. Sono mortificato per il suo comportamento, deve aver mal interpretato il mio gesto. Ma devi pur capire, che la mia guardia è addestrata affinché assicuri la nostra sicurezza. Forse Jane ha mal interpretato la situazione e pensando di essere sotto minaccia ha agito d’impulso >>, il tono di Aro sembrava realmente dispiaciuto.

Jane che intanto si era alzata e si era avvicinata al suo signore, teneva la testa bassa.

Io dal mio canto, non potevo credere a ciò che avevo udito. Aro aveva scaricato tutta la colpa su Jane, quando avevo ben visto il gesto della sua mano e io sapevo cosa significasse.

Tutti i vampiri presenti nella stanza, erano allarmati e ne capivo chiaramente il motivo.

Aro, Marcus e Caius, avevano ben capito, che si trovavano in una situazione di forte svantaggio.

Avevano davanti a loro sette vampiri di cui non conoscevano le capacità e senza di me dalla loro parte erano certi che avrebbero perso.

<< Per farmi perdonare, ti concedo di portare con te la nostra preziosa Bella, con la speranza che tu possa chiamarmi ancora amico e che tu possa finalmente presentarmi la tua famiglia >>, disse supplichevole Aro, porgendo la sua mano a Carlisle, come se non ci fossero quasi cinque metri a separarli.

<< Non è per tua concessione che io andrò via, ma per mia volontà >>, dissi sputando fra i denti e mettendomi nella traiettoria visiva di Aro e Carlisle.

<< Bella calmati >>, disse dolce Carlisle, poggiando la sua mano, sulla mia spalla.

Mi calmai all’istante e non so, se fosse merito di Jasper e del suo potere, o fosse solo grazie a quel tocco tanto caldo familiare.

<< Accetto le tue scuse Aro. E sono lieto di presentarti la mia famiglia >>, disse Carlisle ignorando con gran maestria, la mano di Aro ancora a mezz’aria.

<< La donna al centro è mia moglie Esme. Alla sua destra ci sono mia figlia Alice e mio figlio Jasper. Mentre alla sinistra di mia moglie, ci sono i miei figli Edward, Rosalie e Emmett >>, disse presentandoli ad uno ad uno.

<< Una famiglia bellissima, complimenti! E noi che ridevamo dei tuoi progetti. A quanto pare gli stolti siamo noi. Ma dimmi quali capacità extra completano questo bel quadretto? >>, disse con un sorriso innocente.

La sua domanda però non era innocente. Il suo scopo primario era di conoscere i talenti che Carlisle aveva nella sua famiglia e con una domanda così diretta, non poteva rifiutarsi di svelare i poteri extra che appartenevano a tre dei suoi figli.

<< Jasper è empatico. Alice vede il futuro. Edward legge il pensiero >>, disse senza dare troppe spiegazioni e per nulla contento.

Ma quelle poche parole, eccitarono Aro.

<< Famiglia piena di talenti! Sarebbe bello avervi fra di noi >>, disse entusiasmato da tali scoperte.

<< Grazie per l’offerta, ma abbiamo stili di vita troppo differenti >>, disse cortese Carlisle.

<< Peccato >>, disse Aro.

<< Per noi è ora di andare. Spero di rivedervi presto per una situazione più piacevole >>, concluse Carlisle.

<< Come andate già via? Bella non vuoi aspettare per salutare i tuoi amici? >>, chiese Aro nella vana speranza che restassimo.

Ero certa che tutti i componenti della guardia fossero stati avvisati e che stessero rientrando. Rimanere era pericoloso.

<< No dobbiamo proprio andare. Il nostro volo è prenotato e poi dobbiamo andare ad una festa >>, disse Alice intromettendosi nel discorso.

La sua voce trillante, mi era mancata terribilmente. E chi se non lei poteva trovare come scusa l’invito ad una festa?

<< Se è così, non vi trattengo oltre. Arrivederci Cullen >>, disse Aro. Ma marcò profondamente il suo saluto, come a farci capire che prima o poi ci saremmo rivisti.

Io speravo, di no.

Un folletto mi assalì letteralmente, mentre l’orso prese fra le sue braccia entrambe.

I successivi saluti sarebbero stati rimandati a più tardi. Ora l’importante era uscire dal palazzo e allontanarci da Volterra il prima possibile.

Dovevo tornare a Montepulciano da Leah e Aurora, e chissà come avrebbero reagito tutti loro quando l’avrebbero conosciuta.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 fabiolina [Contatta]

Segnala violazione

 13/04/10, ore 19:31 - Capitolo 36: capitolo 36

Spero di non averti fatto attendere molto e che il capitolo ti sia piaciuto…spero di finire presto di scrivere il prox capitolo…baci

 luigia [Contatta]

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 11/04/10, ore 22:38 - Capitolo 36: capitolo 36

Si gina cara…finisce sul più bello perché bisogna lasciare un po’ di suspance…dai un bacione a sarena…

 dindy80 [Contatta]

Segnala violazione

 11/04/10, ore 21:41 - Capitolo 36: capitolo 36

Beh è vero i capitoli li interrompo sempre sul più bello ma per lasciare un po’ di suspance…come hai potuto leggere, la carta che si è giocata Aro non era poi un granchè…solo un futile tentativo di ricattare Bella. Ma non ci è riuscito…baci e al prox capitolo

 cloh [Contatta]

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 11/04/10, ore 16:00 - Capitolo 36: capitolo 36

Grazieeeee…che bel complimento che mi hai fatto…mi dispiace farti soffrire con la mia suspance, ma mi piace tenere i lettori sulle spine…sono un po’ sadica..vero??? baci

 Austen95 [Contatta]

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 11/04/10, ore 13:01 - Capitolo 36: capitolo 36

Grazie…un bacio

 artline [Contatta]

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 11/04/10, ore 00:56 - Capitolo 36: capitolo 36

Grazie…mi fa piacere che ti piaccia il pov Edward…spero sia lo stesso per il Pov Bella…baci

 vanderbit [Contatta]

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 10/04/10, ore 22:03 - Capitolo 36: capitolo 36

EH si..i Cullen finalmente sono arrivati..baci

 Isotta [Contatta]

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 10/04/10, ore 21:43 - Capitolo 36: capitolo 36

Mi dispiace, so di essere un po’ sadica…ma mi piace lasciare i lettori in suspance…baci

 naog94 [Contatta]

Segnala violazione

 10/04/10, ore 21:33 - Capitolo 36: capitolo 36

Spero ti sia passata l’ansia…Aro si è giocato una carta veramente debole…era un illuso se pensava di trattenere Bella…baci e a l prox capitolo

 bellina97 [Contatta]

Segnala violazione

 10/04/10, ore 21:31 - Capitolo 36: capitolo 36

Grazie…il Pov Edward ha fatto a tutte lo stesso effetto…e cioè vi ha messo l’ansia addosso…ihihihi…sono proprio cattiva..vero? beh spero mi perdonerai con qst pov Bella…baci e al prox capitolo

 

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Capitolo 38
*** CAPITOLO 38 ***


Buonasera raga… eccomi con un nuovo capitolo.

Vi dico sin da subito, che scrivere questo capitolo per me non è stato semplice. Avevo in testa ciò che doveva succedere,  ma non avevo l’ispirazione per scrivere.

Ma come potete  vedere il capitolo è qui, quindi significa che nonostante tutto io ho provato a scriverlo.

Il risultato non convince neanche me.

Buona lettura…

P.S.= capitolo non betato…

 

RITORNO A CASA

 

POV BELLA

 

Ci eravamo messi in viaggio da qualche minuto.

Io ero nella macchina guidata da Jasper. Al suo fianco, al posto passeggero, sedeva Alice. Mentre sul sedile posteriore con me, sedeva Emmett.

Edward era nella macchina con i suoi genitori e Rosalie.

Avrei tanto voluto chiedere ad Alice, perché Edward non era in macchina con noi, ma non lo feci. Forse la motivazione era che non volevano forzarmi alla sua presenza, visto che l’ultima volta ero fuggita. O motivazione ancor più semplice, ma dolorosissima per me; lui non mi voleva al suo fianco.

<< Bella sei stata una forza! >>, mi ridestò dai miei pensieri, Emmett  con il suo vocione.

Risposi, solo con un piccolo sorriso. Per quanto mi sentissi a casa fra di loro, dentro di me ero agitata.

Avevano rischiato davvero tanto per venirmi in aiuto.

<< Quella piccola vampira ha perso tutta la sua spavalderia, quando l’hai fatta diventare un tutt’uno con il muro >>, continuò allegro.

<< Jane mi è sempre stata antipatica >>, dissi con indifferenza.

<< Chi l’avrebbe mai detto. La nostra piccola e pasticciona Bella, è riuscita ad entrare nella guardia dei volturi. Chissà quante cose ti hanno insegnato. Una volta a casa voglio battermi con te >>, disse in tono di sfida.

<< Certo Emmett. Ti darò quest’umiliazione >>, dissi ridendo.

Pian piano, mi stavo di nuovo abituando alla loro vicinanza. Mi erano mancati davvero tanto.

Mentre Emmett sognava ad occhi aperti, la nostra futura sfida, Alice iniziò a raccontarmi tutto ciò che era successo a Forks, dopo che io ero andata via.

Come speravo non era riuscita a vedere granché sul mio futuro e questo aveva portato alla pazzia “ alcuni ” componenti della famiglia.

Aveva sottolineato la parola alcuni, come a farmi capire che era incerta sulla possibilità o meno di nominare suo fratello.

Da quello che mi raccontava, si capiva quanto  dolore e preoccupazione avevo inflitto, a tutta la famiglia Cullen  e a mio padre Charlie.

Senza neanche lasciarmi il tempo di parlare, continuò il suo racconto, arrivando a descrivermi la sorpresa, quando dal nulla, le era spuntata la visione riguardante Leah, che le aveva svelato dove mi trovassi.

Ma che qualcosa le impediva ancora di vedere chiaramente il mio futuro.

<< Ho provato a capire cosa impedisce al mio potere di avere una visione nitida. Ma da quando un certo Eliseo ha bussato alla tua porta, tutto è stato avvolto da una fitta nebbia >>, disse amareggiata Alice.

A quanto pare Alice non riusciva a vedere, ciò che riguardava Aurora. Quindi non sapevano della sua esistenza.

Questo fece nascere in me un grande dubbio.

Era giusto coinvolgerli nella mia battaglia personale? Cosa avrebbero pensato di Aurora? L’avrebbero accettata?

Non sapevo neanche, se raccontare loro di Aurora, ora o di aspettare che se la trovassero davanti.

Mi sentivo tremendamente in colpa.

Loro, mi avevano sempre aiutata, avevano rischiato di lottare contro i volturi per me e ora io gli stavo per incasinare la vita.

<< Bella, perché ti senti colpevole? Nessuno è arrabbiato con te >>, disse Jasper percependo le mie emozioni.

<< Io..io… >>, non sapevo cosa dire.

<< Bella sai che potrai sempre contare su di noi >>, disse Alice.

Dopo aver risposto con un cenno del capo, mi girai verso il finestrino, per ammirare un’ultima volta il paesaggio delle campagne toscane.

 

<< Fermati davanti a quel portone verde >>, dissi a Jasper, una volta arrivati nei pressi del mio appartamento a Montepulciano.

Scendemmo dalla macchina tutti molto velocemente e senza guardarli, volai su per le scale.

Aprii il mio appartamento e li feci accomodare ad un uno ad uno nella sala principale; dalla cucina provenivano rumori di padelle.

<< Leah sono tornata >>, gridai per sovrastare il fracasso che stava facendo.

<< Bella finalmente! Aurora si è svegliata affamata e non ne vuole sentire di mangiare. Mi ha fatto capire chiaramente di aver sete e io non so proprio dove trovare del san… >>, Leah che iniziò a parlare mentre usciva dalla cucina, si bloccò quando vide tutti i Cullen in salotto.

Avevano tutti la stessa espressione sbigottita.

Ci furono attimi interminabili di silenzio, in cui io non sapevo cosa dire o come cominciare a spiegare.

Fu Carlisle il primo a parlare. << Bella cosa hai fatto? >>, chiese sconvolto.

<< Lasciate che vi spieghi >>, dissi. Era chiaro che stessero fraintendendo tutto.

<< Bella tesoro, ci sono delle leggi >>, disse preoccupata Esme.

<< Si lo so! Non si possono creare bambini immortali >>, dissi con voce scontata.

<< E allora come hai potuto!? >>, disse Rosalie isterica, ma incantata da Aurora.

<< Forse se la lasciate parlare, potrà spiegarvi quanto siete lontani dalla verità >>, disse Leah, venendo in mio soccorso.

Tutti tacquero, ma mi guardavano perplessi e preoccupati. L’unico volto che non riuscii a guardare fu quello di Edward. Avevo paura di leggervi il disprezzo.

<< Lei è Aurora >>, dissi prendendo in braccio la bambina che si stava sbilanciando nella mia direzione.

<< Non è una bambina immortale, credo che il termine che meglio la possa descrivere è: mezza vampira >>.

In quel momento fui interrotta dal campanello.

Tutti si girarono verso la porta da cui proveniva l’inconfondibile profumo di sangue umano.

La riconobbi subito.

<< Perché Amalia è qui? >>, chiesi a Leah abbassando la voce.

<< Sta cercando di aiutarmi a dar da mangiare alla piccola peste. Ha rifiutato tutte le pappine che le ha preparato. Mi ha anche morso >>, disse mostrandomi il dito fasciato. << Ma a quanto pare il mio sangue non è di suo gradimento, visto che l’ha subito sputato >>, disse ridendo.

Il campanello suonò ancora ed Alice andò ad aprire.

<< Ha detto che andava a comprare qualcosa che sicuramente avrebbe mangiato >>, concluse velocemente Leah, mentre Amalia entrava timida in una casa piena di vampiri.

<< Ehm… Buongiorno >>, disse dopo aver chiuso la porta e alzando lo sguardo per esaminare le persone che aveva davanti.

<< Ciao Emy >>, dissi io avvicinandomi a lei.

<< Ciao Bella >>, disse riacquistando un po’ di fiducia trovandosi affianco ad una persona conosciuta.

<< Emy ti presento… >>, ero in difficoltà, non sapevo come presentarli.

<< Ciao io sono Alice >>, disse raggiante e porgendole la mano. Come sempre Alice veniva in mio aiuto.

<< Loro sono mio padre Carlisle e mia madre Esme. Mentre loro sono i miei fratelli Emmett, Edward e Jasper. Mentre lei è mia sorella Rosalie >>, disse indicandoli ad uno ad uno.

<< Piacere di conoscervi. Io sono Amalia, ma potete chiamarmi Emy >>, disse alzando la mano in segno di saluto.

<< Emy vieni in cucina così cerchiamo di farla mangiare >>, disse Leah prendendo di nuovo fra le sue braccia la piccola Aurora.

Aveva capito che io dovevo spiegare molte cose e che Amalia non poteva essere presente.

Appena si chiusero la porta della cucina alle spalle, fui assalita dalle domande di Carlisle.

<< In che senso mezza vampira? Vuoi dire che non è stata morsa? >>, chiese ansioso.

<< No. Lei è nata dall’amore di un vampiro e un’umana >>, dissi alzando appena il viso e incatenando per pochi attimi il mio sguardo in quello di Edward.

Nei suoi occhi vi lessi sorpresa.

Il mio racconto, continuò senza nessuna interruzione. Tutti i presenti, pendevano dalle mie labbra, concentrati su ogni particolare che raccontavo.

Iniziai a raccontare la triste storia di Eliseo e Nadia; della loro scoperta e di come in un solo mese, fosse nata Aurora, con la conseguente morte di sua madre.

Dissi loro tutto ciò che Eliseo mi aveva confidato, delle verità che mi aveva svelato su di Aro e del suo ruolo all’interno della guardia.

Raccontai loro del dolore che avevo provato durante il passaggio di potere e di come adesso possedessi un secondo potere che non sapevo come controllare.

Parlai della crescita accelerata di Aurora, della sua formidabile intelligenza e del suo potere.

Poi arrivai alla parte più triste e abbassai il tono della voce.

Ero sicura che Amalia non potesse sentirmi, ma Aurora era una mezza vampira e non volevo che rimanesse traumatizzata ascoltando il racconto degli ultimi istanti di vita di suo padre.

Parlai loro delle sue ultime volontà e del suo sacrificio, per proteggere sua figlia.

<< Povera piccola >>, disse singhiozzando Esme e portandosi una mano al petto.

<< Bella ti sei presa un’enorme responsabilità >>, disse Carlisle posando la sua mano sulla mia spalla.

<< Lo so >>, risposi.

<< Se Aro venisse a conoscenza… >>, Carlisle aveva colto nel segno, ma non lo feci terminare.

<< Aro non dovrà mai sapere di lei. Ma se mai lo scoprirà, sarò in grossi guai e non voglio trascinarvi dentro >>, dissi allontanandomi da loro.

<< Tu non ci stai trascinando in niente. Siamo noi che ti seguiamo. Non ti lasciamo da sola >>, disse serio il capofamiglia guardandomi negli occhi.

<< Ma… >>, cercai di replicare.

<< Niente ma. Noi ti sosterremo. Vero ragazzi? >>, disse rivolgendosi al resto della famiglia.

<< Ovvio >>. << Certamente >>. << Puoi contarci >>. Dissero tutti.

 

<< È il caso di muoverci. Parte della guardia sta tornando a Volterra e Aro potrebbe decidere di mandare qualcuno a cercarci >>, disse Alice.

Questa giornata sembrava non aver mai fine. Troppe cose erano successe in poche ore. Eliseo, Aurora, il ritorno dei Cullen.

<< Bella, bisogna far le valigie e andarsene >>, mi chiamò Alice.

<< Si, hai ragione >>, dissi cercando di organizzarmi mentalmente.

<< Alice, per favore raduna tutte le mie cose nella mia stanza. Metti in valigia, tutto ciò che potrebbe ricondurre a me o a Forks >>, le chiesi. << Io vado a chiamare Leah e ad occuparmi di Aurora >>.

<< Leah! >>, la chiamai entrando in cucina. Aveva in braccio Aurora, che beveva soddisfatta dal suo biberon un liquido denso e beige.

<< Amalia è un genio. Ha fatto un frappé con il latte e l’omogeneizzato alla frutta e Aurora sta gradendo >>, disse sorridente.

<< Grazie Emy. Sei un tesoro >>, dissi sorridendo. << Leah, prepara la valigia. Si fa ritorno a casa >>, dissi seria.

Leah mi guardò sorpresa, sicuramente voleva chiedermi delle spiegazioni, ma qualcosa della mia espressione la fece desistere. Mi dispiaceva costringerla ad un altro trasferimento. L’Italia le piaceva davvero e la considerava il suo punto di partenza. Ma ormai era diventato un territorio pericoloso per me e anche per lei.

<< Mi dispiace >>, le dissi sentendomi in colpa.

<< Non ti preoccupare. Ora sto bene. Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre e mio fratello >>, disse sincera. O almeno a me lo era sembrata veramente.

Mi lasciò Aurora fra le braccia e corse in camera sua a preparare la valigia.

<< Quindi andate via >>, disse triste Amalia.

Mi girai nella sua direzione e mi avvicinai a lei.

<< Purtroppo si. Sono successe un po’ di cose che ci costringono a tornare a casa >>, dissi rammaricata.

Era davvero brutto lasciare un’amica.

<< Capisco >>.

<< Emy se non è chiederti troppo; potresti dire tu al capo che noi siamo partite? >>, le chiesi gentilmente.

<< Non ci sono problemi. Quindi è arrivato il momento di salutarci. Ci rivedremo? >>, chiese speranzosa.

<< Spero di si >>. Non stavo mentendo. In Amalia, avevo trovato una buona amica e doverla salutare per sempre mi rattristava.

<< È stato davvero bello conoscervi >>, disse quando fummo raggiunte da Leah.

<< Anche per noi >>, rispose quest’ultima.

E dopo svariati abbracci, Amalia andò via, non prima di aver salutato tutti quanti.

 

<< Un Jet privato ci sta aspettando in aeroporto, pronto al decollo >>, disse Edward chiudendo il cellulare.

<< Va bene andiamo >>, disse Carlisle.

Uscirono tutti. Jasper ed Emmett portavano le nostre valigie, mentre io con in braccio Aurora addormentata e Leah, ci voltammo un’ultima volta a guardare il nostro appartamento, ormai svuotato dalle nostre cose.

Solo il nostro odore era rimasto ad impregnare le stanze, motivo per cui tutte le finestre erano state lasciate aperte.

Sul tavolo una busta con tutti i soldi per l’affitto e le bollette e una breve lettera in cui davamo false spiegazioni per la nostra partenza improvvisa alla padrona di casa.

Quel piccolo appartamento, ci aveva regalato una vita apparentemente normale.

Con lo sguardo basso, chiudemmo la porta alle nostre spalle, per ricongiungerci al nostro passato.

 

Il viaggio in aereo era stato tranquillo. Tutti a turno si conquistarono la fiducia di Aurora, anche se difficilmente si staccava da me o da Leah.

Il primo a farla sorridere fu Emmett, che mi tolse da una situazione difficile.

Aurora mi stava chiedendo dove fosse suo padre. Ovviamente non parlava, ma con il suo potere mi fece capire chiaramente chi cercava.

Emmett che aveva preso le sembianze di Eliseo, cercò di distrarre Aurora, chiedendole di trasformarlo in ogni membro della famiglia.

Tutti rimasero affascinati da questa meravigliosa creatura che avevo fra le braccia.

Carlisle analizzò nuove teorie, esaminando vecchie leggende. Esme la guardava con occhi sognanti. Rosalie era incantata da ogni sua movenza. Alice progettava già dello shopping  dedicato esclusivamente ad Aurora.

<< Alice ti ho detto di no >>, ribadii ancora una volta.

<< Bella in poche ore Aurora è cresciuta. Quindi è necessario fargli un guardaroba fornito. Appena atterriamo dobbiamo andare a fare shopping >>, continuava a ripetermi.

<< Alice non verrò con te a fare shopping >>.

<< Tu non capisci. Aurora ha bisogno di vestiti nuovi. Quelli che indossa sono piccoli >>, disse esasperata.

Alice aveva ragione. Il vestitino che Aurora indossava iniziava ad andargli stretto.

<< Ovvio che comprerò qualche altro vestito ad Aurora. Il punto è, che tu non verrai con me >>.

<< Non dici sul serio. Tu non puoi farmi questo >>, disse questa volta con espressione triste.

<< Alice davvero non ho intenzione di girarmi tutto il centro commerciale. Un solo negozio mi basterà per trovare ciò che mi serve. Se tu verrai con me, finiresti per svaligiare ogni negozio >>, dissi disperata.

<< Ti prego >>, disse supplicando e guardandomi con gli occhioni tristi. Sapeva che non potevo resistere alle sue suppliche.

<< Questo si chiama giocare sporco >>, le feci notare.

<< Grazie, grazie, grazie >>, disse esultante. << Aurora, zia Alice domani ti comprerà tanti vestiti all’ultima moda >>.

Quando sentii denominarsi “ zia ”, un brivido mi percorse lungo tutto la schiena.

Non mi ero ancora resa realmente conto che ora io ero una madre, era davvero strano per me considerarmi tale.

Ne sarei stata capace? E Aurora mi avrebbe accettata? Sarei stata capace di prendermi cura di lei?

Di certo non era una bambina normale. Aurora aveva le sue particolari esigenze.

Ero sicura che tutta la famiglia Cullen mi avrebbe aiutato in questa mia nuova avventura.

Ma Edward cosa ne avrebbe pensato?

Non eravamo riusciti scambiarci neanche una parola. Io avrei tanto desiderato abbracciarlo, ma non sapevo cosa lui provasse per me.

E se si era tenuto lontano da me, proprio per farmi capire che i suoi sentimenti erano sempre gli stessi dell’ultima volta che avevamo parlato?

Ciò significava che non mi voleva vicino e che nonostante io fossi entrata a far parte del suo mondo, io non ero la vampira adatta a lui.

Forse al suo ritorno ad attenderlo ci sarebbe stata quella vampira dai lunghi capelli ricci, che alla fine dello scontro con Victoria, si era gettata su di lui.

Non sarei andata da lui. Non avrei mai voluto che si sentisse colpevole e in dovere di fare qualcosa per me.

La manina di Aurora si posò sulla mia guancia.

Mi guardava intensamente e i suoi splendi occhi celesti erano pieni di interrogativi.

<< Mi prenderò cura di te. Te lo prometto >>, dissi stringendola forte a me.

 

Quando uscimmo dall’aeroporto, con mia grande sorpresa trovammo Jacob e Charlie ad aspettarci.

<< Bella! >>, gridarono insieme facendosi spazio fra la folla per raggiungerci.

Era talmente felice di rivederli, che corsi in loro direzione, muovendomi forse in maniera non troppo umana.

<< Bella! >>, disse nuovamente emozionato mio padre.

<< Papà >>, dissi io gettandomi fra le sue braccia e facendo attenzione a non schiacciare Aurora.

<< E lei chi è? >>, chiese curioso mio padre una volta staccatosi da me.

<< È una lunga storia, ne parliamo a casa >>, risposi. << Hey Jake non mi saluti? >>, dissi girandomi verso il mio amico e tirandogli un pizzicotto.

Ma lui non fece una piega e con lo sguardo imbambolato, continuava a guardare fisso davanti a lui.

Cercai di capire il centro del suo interesse e voltandomi, notai che un’altra persona aveva assunto la sua stessa espressione.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 Austen95 [Contatta]

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 17/04/10, ore 13:00 - Capitolo 37: capitolo 37

HO POSTATO PRIMA CHE POTEVO CERCANDO DI SCRIVERE IL CAPITOLO…SPERO TI PIACCIA…BACI

 dindy80 [Contatta]

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 16/04/10, ore 21:04 - Capitolo 37: capitolo 37

COME PENSAVI, TRANNE QUALCHE FRAINTENDIMENTO INIZIALE, AURORA HA STREGATO TUTTI E TUTTI L’HANNO ACCETTATA…COME TI è SEMBRATO QST CAPITOLO? BACI…

 fabiolina [Contatta]

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 16/04/10, ore 19:19 - Capitolo 37: capitolo 37

EH SI FINALMENTE A CASA…MA COME SARà LA LORO VITA??? BACI

 bellina97 [Contatta]

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 16/04/10, ore 18:54 - Capitolo 37: capitolo 37

SE IL POTERE FOSSE RIMASTO DENTRO ELISEO, DOPO QUALCHE MESE SAREBBE EVAPORATO, perché LUI ERA SOLO UN CONTENITORE. MA UNA VOLTA CHE ELISEO PASSA IL POTERE AD UN ALTRO VAMPIRO, QUEST’ULTIMO LO AVRà PER TUTTA LA SUA LUNGHISSIMA VITA…BACI

 Eva17 [Contatta]

Segnala violazione

 16/04/10, ore 16:32 - Capitolo 37: capitolo 37

SPERO TI SIA PIACIUTO ANCHE QST CAPITOLO…BACI

 bellina3000 [Contatta]

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 16/04/10, ore 15:44 - Capitolo 37: capitolo 37

CAVOLO QNT MI HAI LUSINGATA….SONO CONTENTA CHE TI PIACCIA IL MIO MODO DI SCRIVERE E LA MIA STORIA…SPERO SOLO DI NON AVERTI PERSA CON QUESTO CAPITOLO PENOSO…BACI

 vanderbit [Contatta]

Segnala violazione

 16/04/10, ore 14:29 - Capitolo 37: capitolo 37

I CULLEN HANNO REAGITO BENE…MA EDWARD COME HAI POTUTO VEDERE è UN PO’ DISTANTE…BACI

 Isotta [Contatta]

Segnala violazione

 16/04/10, ore 14:18 - Capitolo 37: capitolo 37

HO POSTATO PRIMA CHE POTEVO…SPERO CHE QST CAPITOLO TI ABBIA SODDISFATTO…BACI

 kandy_angel [Contatta]

Segnala violazione

 16/04/10, ore 14:16 - Capitolo 37: capitolo 37

GRAZIE…BACI

 

 

 

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Capitolo 39
*** CAPITOLO 39 ***


LE VOSTRE ADORABILI RECENSIONI MI HANNO DATO LA VOGLIA DI SCRIVERE IL CAPITOLO PRESTISSIMO… ERO COSì FELICE DI AVER AVUTO TANTE RECENSIONI SOLO DOPO UN GIORNO DALLA PUBBLICAZIONE DEL CAPITOLO, CHE MI SONO MESSA SUBITO ALL’OPERA.

IN QUESTO PRECISO ISTANTE HO FINITO DI SCRIVERE E RILEGGERE IL CAPITOLO, QUINDI SE VOGLIO PUBBLICARLO ENTRO QST SERA DOVRò RINUNCIARE A RISPONDERE AD UNA AD UNA ALLE VOSTRE DOMANDE.

MA SICCOME LA MAGGIOR PARTE DI VOI HANNO FATTO LA STESSA DOMANDA O SUPPOSIZIONE, RISPONDERò ALLA FINE DEL CAPITOLO  A TUTTE INSIEME…

BUONA LETTURA RAGA…SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA… è UN PO’ LUNGHETTO MA NON POTEVO DIVIDERLO, SPERO NON VI DISPIACCIA…

E UN GRAZIE PARTICOLARE A TUTTE COLORO CHE MI HANNO SOSTENUTA NEL CAPITOLO PRECEDENTE, NONOSTANTE QUEL CAPITOLO NON MI CONVICESSE PARTICOLARMENTE.

P.S.= capitolo non betato…

 

 

DI NUOVO A CASA

 

POV BELLA

 

Ero in macchina con mio padre, Aurora era sulle mie gambe che si divertiva a giocare con la radio della polizia.

Sui sedili posteriori dell’auto, dietro quella spessa retina che divideva i poliziotti dagli arrestati, sedevano Leah e Jacob.

In aeroporto avevo dovuto attirare l’attenzione del mio amico, sventolandogli una mano davanti agli occhi.

Solo così ero riuscita a malapena a farmi salutare, prima che si lanciasse verso Leah.

Ora si guardavano intensamente, mentre Leah raccontava a bassa voce tutte le nostre avventure a Jacob.

Stava per raccontare la storia di Aurora, quando la interruppi.

Charlie non avrebbe sicuramente sentito, visto il suo tono al quanto basso, ma non volevo che Aurora riportasse a galla dei ricordi freschi e dolorosi.

<< Leah! Credo che Jake abbia sentito abbastanza per oggi >>, intervenni.

Come se avessi scoppiato una bolla intorno a loro, sembrava che solo ora si erano resi conto di non essere soli.

<< Ehm scusa >>, disse Leah abbassando lo sguardo.

Le sue guance si imporporarono, facendo diventare più scura la tonalità della sua pelle.

Io non li capivo. L’ultima volta che li avevo visti insieme, Leah non era così “ cordiale ” nei confronti di Jacob, anzi nonostante fosse la sua beta, ricordo chiaramente che tra di loro non scorreva buon sangue.

Ma forse questo periodo lontano da Forks e dal branco, e l’aver ritrovato la sua natura umana, l’aveva fatta cambiare.

<< Charlie per favore, portaci a casa dei Cullen >>, chiesi a mio padre.

Aurora doveva nutrirsi in maniera adeguata e sicuramente Carlisle avrebbe trovato un metodo.

<< Ma bella è ora di pranzo. Io ho fame >>, disse mio padre.

<< E io sinceramente vorrei andare a casa >>, replicò Leah. << Tra il viaggio e il fuso orario, sono distrutta >>.

Leah aveva ragione. Il viaggio era stato lungo e anche se eravamo partiti nel primo pomeriggio dell’ora italiana, dopo sette lunghe ore di viaggio, qui nello stato di Washington era ora di pranzo.

<< Ok Leah >>, acconsentii. Infondo la sua presenza non era necessaria e aveva diritto di voler riabbracciare la sua famiglia il prima possibile. << Ma noi andiamo dai Cullen. Esme sarà felice di prepararti qualcosa >>, dissi rivolta a mio padre.

Charlie borbottò qualcosa di incomprensibile e fece come dissi.

Aurora prese a tirarmi i capelli, divertendosi quando vedeva le mie buffe espressioni di finto dolore.

<< È davvero bella >>, disse mio padre porgendole una carezza veloce.

<< Già >>, risposi.

Quando guardai fuori dal finestrino, riconobbi il paesaggio della riserva.

Ne avevo varcato il confine senza preoccupazioni, sicura che il permesso datomi da Jacob mesi prima, fosse ancora valido.

Mi voltai in cerca del suo sguardo e appena lo trovai, un suo cenno positivo, mi fece comprendere che la mia deduzione era esatta.

Jacob, era il vero capo branco e solo lui poteva variare le restrizioni del patto.

<< Grazie del passaggio Charlie >>, disse Leah mentre scendeva.

Nel frattempo Jacob stava scaricando le sue valigie dal cofano.

<< Figurati. Salutami tua madre, sarà felicissima di riaverti a casa >>, disse Charlie con un gran sorriso ed imbarazzato.

<< Ehi piccolina, noi ci rivediamo presto >>, promise ad Aurora abbassandosi sul mio finestrino aperto.

Aurora le sorrise e poi triste la guardò allontanarsi.

<< Domani verrà a trovarti. Non temere >>, la rassicurai.

 

Trovarmi nuovamente davanti alla maestosa casa Cullen, fu per me un’emozione stupenda.

Quanto mi era mancata quella casa. Tirai un profondo sospiro di sollievo e una miriade di odori raggiunsero le mie narici.

Erano odori familiari che tanto mi erano mancati, legno, terriccio umido, muschio e un odore che infiammava la mia gola già secca: sangue umano.

Affrontare il viaggio con Charlie non era stato semplice. L’auto era satura del suo profumo e la sola presenza  del cattivo odore di Jacob, non mi aveva aiutato a spegnere le fiamme nella mia gola.

Anche Leah oramai aveva un odore quasi invitante. Dico quasi invitante, perché se ci si concentrava, nel suo odore si poteva percepire un leggero alone del suo tanfo originale.

Nelle sue vene scorreva pur sangue di licantropo, e poi Aurora non aveva gradito il sapore del suo sangue.

Ma nonostante il continuo richiamo del sangue, riuscivo a tenere tranquillamente a bada, il mio istinto.

Avendo sicuramente sentito il nostro arrivo, Carlisle era venuto ad aprirci la porta, ancor prima che noi scendessimo dall’auto e ci aspettò sorridente sulla porta.

<< Benvenuto Charlie. Accomodati >>, disse Carlisle come un perfetto padrone di casa e lasciandoci passare.

La casa era rimasta identica a come me la ricordavo.

Sul divano bianco del salotto Emmett e Jasper stavano litigando per il possesso del telecomando.

Alice con una mossa fulminea della mano, lo strappò da in mano a suo fratello Emmett, per girare su un canale in cui stavano trasmettendo una sfilata di moda.

<< Charlie, che piacere averti qui >>, disse Esme scendendo dal piano superiore.

<< Grazie >>, disse imbarazzato mio padre.

Non era mai venuto a casa Cullen e ora ne stava approfittando per guardarsi intorno.

<< Esme mio padre dovrebbe pranzare. Potresti gentilmente preparargli qualcosa mentre parlo con Carlisle? >>, chiesi sicura che non avrebbe rifiutato.

<< Ma certo! Cosa preferisci? >>, chiese Esme a mio padre.

<< Sinceramente non vorrei disturbare. Appena Bella avrà finito torneremo a casa e pranzerò lì >>, disse mio padre rosso in viso.

<< Ma che disturbo. Adoro cucinare e per me sarà un vero piacere farlo per te >>, disse Esme entusiasta.

Era vero, lei adorava cucinare e ora che io non ero più umana, non sapeva  per chi farlo.

<< Un sandwich andrà più che bene >>, si arrese mio padre.

Ma sapevo che Esme non avrebbe mai servito un semplice sandwich.

<< Bella vieni nel mio studio >>, disse Carlisle avviandosi su per le scale.

<< Charlie ci sono problemi se ti lascio un attimo solo? >>, chiesi  a mio padre.

<< Bella non temere non lo mangiamo mica >>, disse Emmett ridendo.

Era il solito idiota, quando iniziava con le sue battutine a doppio senso avrei voluto staccargli la testa a morsi.

Ma fui preceduta da Rosalie che gli diede un gran scappellotto, ad una velocità che solo Charlie non poteva vedere.

<< Charlie sta per iniziare la partita vuoi vederla con noi? >>, disse Jasper mettendo a proprio agio, anche grazie al suo potere, mio padre.

<< Non dico mai di no ad una partita >>, disse avviandosi felice verso il divano.

Alice rinunciò alla sua sfilata di moda e diede il telecomando a Jasper.

<< Grazie >>, dissi mentre tranquilla seguivo Carlisle sulle scale.

Dagli odori della casa, si capiva chiaramente che Edward non era in casa.

Me lo immaginai tra le braccia di quella vampira e mi persi nel dolore, stringendo più forte Aurora al mio petto.

<< Bella? >>, mi chiamò Carlisle.

<< Scusami >>. Ed entrambi entrammo nel suo studio.

 

<< Da quando l’ho vista la prima volta, sono sicura che si sia allungata di un centimetro abbondante. I suoi capelli sono cresciuti anche di più e il suo viso si è allungato leggermente >>.

Stavo spiegando a Carlisle, tutti i cambiamenti che avevo constatato in Aurora da quando Eliseo me l’aveva portata.

Intanto Carlisle, indossando i panni di un medico scrupoloso, stava visitando Aurora, annotando il suo peso e varie misure del suo corpo.

<< Da oggi prenderemo le misure tutti i giorni, più volte al giorno >>, affermò Carlisle. << Dobbiamo stabilire il suo ritmo di crescita >>, disse mentre rivestivo Aurora.

<< Mi hai detto che ha poco più di una settimana di vita. Ma da quel che vedo, dimostra un mese. Però il suo peso, è al di sotto della norma, almeno se ci basiamo sul peso di un bambino umano di un mese>>, il suo discorso non era rivolto direttamente a me. Stava ragionando su delle sue ipotesi e parlava ad alta voce, per rendermi partecipe delle sue idee.

<< Con quale frequenza mangia? >>, mi chiese.

<< L’unica volta che l’ho vista mangiare è stato in Italia >>, lo informai.

<< Dico ad Esme di preparargli qualcosa >>, disse avviandosi verso la porta.

Ma le lamentele di Aurora l’avevano fermato.

Sul suo volto un’espressione di disgusto si era disegnata.

La sua espressione era buffa e ci fece sorridere.

<< Carlise? Credo che lei abbia sete, più che fame. In Italia non ha apprezzato le varie pappine per neonati e ha chiaramente dimostrato le sue preferenze mordendo Leah. Anche se a quanto pare non ha apprezzato il suo sapore >>, conclusi sorridendo.

<< Giusto! Leah l’aveva detto >>, disse pensieroso. Poi come se si fosse reso conto di un particolare di vitale importanza, scattò nella mia direzione fermandosi a pochi centimetri da me e Aurora.

<< Ha morso Leah?! >>, disse sbalordito.

<< Si >>, risposi semplicemente. Leah lo aveva detto davanti a lui e io l’avevo appena riconfermato, quindi non capivo questa agitazione.

Dovette capire la mia domanda silenziosa, perché iniziò a darmi spiegazioni. << Pensa Bella, se noi mordessimo un umano cosa succederebbe? >>.

<< Se noi mordessimo e non uccidessimo quell’umano, il nostro veleno innescherebbe il principio della trasf… >>, dissi automaticamente. Io lo sapevo bene, perché ricordavo il dolore e le seguenti fiamme che provai prima per colpa di James e poi per colpa di Laurent.

Capii quello che Carlisle cercava di dirmi e rimasi senza parole.

<< Brava! Ma Leah non ha avuto nessun sintomo e sappiamo chiaramente che è ancora umana. Quindi, o il sangue dei licantropi è immune al nostro veleno… >>, disse lui.

<< O Aurora non è velenosa! >>, conclusi io.

<< Devi chiedere a Leah di farsi visitare da me. Sono sempre stato curioso di studiare il loro DNA e il loro sangue >>, disse eccitato.

Sarebbe stato davvero difficile convincere Leah a farsi visitare da un medico vampiro.

Aurora iniziò ad agitarsi tra le mie braccia.

<< Carlisle credo che lei abbia sete. Ma è troppo piccola per cacciare >>, dissi preoccupata.

In quel momento bussarono alla porta.

Il profumo che sentivo, mi fece capire che si trattava di Alice.

<< Entra >>, disse Carlisle.

Il suo volto pensieroso, comunicava che la sua mente stava elaborando una gran quantità di pensieri.

<< So chi vi serve questo >>, disse trillando Alice entrando nella stanza. << Avevo mandato Edward a prenderlo >>.

Mise davanti al mio viso, una tazza di metallo chiusa con un coperchio a cui era stato fatto un buco, nel quale era stata inserita una cannuccia.

Mi bastò un millesimo di secondo per capire che, ciò che conteneva quella tazza, era sangue; sangue umano.

La mia gola s’infiammo, i miei occhi diventarono neri e i miei muscoli iniziarono a vibrare.

Avere un umano vicino era sopportabile, ma avere il suo sangue servito davanti a te, era qualcosa di veramente pericoloso.

Un flebile ringhio uscii dalle mie labbra, mentre Aurora si sporgeva felice verso la tazza.

<< Alice >>, ringhiò furioso Edward alle sue spalle.

Successe tutto in pochi attimi.

Carlisle mi tolse la bambina dalle braccia, Alice si allontanò da me, portandosi il più lontano possibile, la tazza con quel dolce nettare.

Edward mi catturò fra le sue braccia, premendo il mio viso contro il suo petto.

Pochi respiri e quel dolce profumo che tanto mi era mancato mi invase la mente e i polmoni, facendomi completamente dimenticare, il profumo che mi aveva trasformato in un mostro.

<< Bella perdonami >>, disse Alice strappandomi dalle braccia di Edward e saltandomi addosso. << Sono stata una sciocca >>.

<< Alice ma come hai potuto sventolargli del sangue umano sotto il naso senza pensarci >>, la rimproverò Edward rabbioso.

<< Non vi preoccupate ora sto bene. Mi ha solo presa alla sprovvista e poi sono giorni che non mi nutro >>, dissi cercando di tranquillizzare gli stati d’animo presenti nella stanza.

<< Edward l’importante che non sia successo niente. Bella con la sua naturalezza, spesso, ci fa dimenticare che è ancora una neonata >>, disse Carlisle avvicinandosi a suo figlio.

<< Forse è meglio se ti fermi qui da noi, così potrai andare a caccia senza problemi >>, disse Alice.

Risposi solo con un piccolo cenno della testa.

Ripresi Aurora fra le mie braccia e scendemmo tutti giù.

<< Esme per favore daresti tu da mangiare ad Aurora? >>, chiesi gentilmente.

<< Certo >>, disse compiaciuta, che io avessi riposto in lei tale fiducia.

<< Muovi quelle gambe!! >>, urlò con contegno Charlie dal salone contro qualche giocatore.

Mio padre sembrava suo agio fra i vampiri, ma lui non conosceva la loro natura ed ero sicura, che Jasper avesse messo il suo zampino per farlo stare tranquillo.

<< Carlisle, mio padre conosce la natura di Jacob, Leah e Seth, e non so di quali altri ragazzi della riserva. Prima della mia… partenza >>, cercai di non dar peso alla parola partenza, perché in realtà dovevo dire fuga, << Charlie ha visto parte della lotta con Victoria, ha notato in me dei cambiamenti e credo che abbia già notato che i miei occhi non sono più rossi, ma dorati come i vostri. Non ha ancora fatto domande su dove sono stata, di cosa mi sia successo. E non ha ancora insistito per sapere i particolari su Aurora. Ma credo che appena saremo soli, le sue domande saranno tantissime e sinceramente, io non so se sarò in grado di rispondere e soprattutto non voglio mentirgli.  Lui ha accettato già molte cose senza fare domande e non merita che gli vengano raccontate delle bugie >>, dissi con tono serio e tranquillo.

<< Vuoi raccontargli la verità? Conosci le leggi e sai che potrebbe essere in pericolo! >>, mi disse mesto.

<< Non intendo raccontargli la verità o almeno non tutta >>.

Ricordavo ancora chiaramente ciò che mio padre mi disse quando dopo lo scontro con Victoria, mi aveva vista dopo settimane di lontananza. Aveva notato tutti i miei cambiamenti e nonostante si leggesse chiaramente dai suoi occhi che mi temeva, mi aveva rassicurato con le sue parole.

Bella senti… Non m’interessa se tu sei cambiata, se i tuoi occhi ora hanno un altro colore; non m’interessa se tu puoi trasformarti in lupo  ”. E guardò Leah, ancora sconvolto, prima di riprendere a parlare. “ O in qualche altro animale. Per me tu sei solamente mia figlia, e non smetterò di volerti bene, mai. Se dovrò accettare qualche segreto, per saperti di nuovo al sicuro lo farò senza problema. Ma per favore, non sparire più dalla mia vita! ”.

  Le sue parole rimbombavano ancora nella mia mente.

Aveva dimostrato che un padre poteva superare ogni ostacolo, per amore di sua figlia.

A lui non importava chi fossi diventata. Per lui era importante avermi vicina, anche se poi l’avevo abbandonato per mesi interi, senza dargli mie notizie.

Ora meritava una ricompensa per il suo amore.

<< Sono d’accordo. Infondo Charlie, ha dimostrato di saper mantenere il segreto dei licantropi e ormai ha visto Aurora, e vedrà la sua crescita accelerata. Senza tener conto che ora Bella, è sua madre e lui diventerà nonno >>, disse Alice appoggiando la mia idea.

<< D’accordo. Bella sei libera di dirgli ciò che vuoi >>, disse Carlisle benevolo.

Esme mi sorrideva apprensiva e con il viso mi comunicò che anche lei era d’accordo. Edward, sembrava intento a leggere nella mente del padre qualcosa, ma non mi sembrava contrariato dalla mia idea.

Sicuramente il resto della famiglia aveva udito il nostro discorso e se ci fossero stati pareri contrari, sarebbero sicuramente venuti da noi ad esporre la propria opinione.

<< Non dirò ciò che siamo, ho paura che non l’accetterebbe >>. E con queste ultime parole mi avviai in salone seguita da Alice, Edward e Carlisle, mentre Esme continuava a dar da mangiare ad Aurora che sembrava insaziabile.

<< Papà dovrei parlarti >>, dissi una volta vicino a lui.

Si guardò  intorno cercando di capire se era una cosa privata o tutti potessero sentire.

<< Loro devono rimanere, perché è una cosa che ci riguarda tutti >>, dissi indicandoli con un gesto della mano.

Mio padre rimase tranquillo e prendendo il telecomando dal tavolino di fronte a lui spense il televisore.

<< Quindi è arrivato il momento di tirare le somme >>, disse mio padre, con un sospiro.

<< Spero non saranno salate >>, scherzò Emmett. Peccato che quello però non era il momento adatto.

E lo capii, quando tutti i presenti della stanza, lo guardarono truce e lui fece il gesto di tutti i bambini, quando vogliono far capire che non diranno più niente: chiuse la zip immaginaria delle sue labbra.

<< Papà, ti ricordi cosa mi dicesti dopo aver notato i miei cambiamenti e aver saputo di Leah? >>, io potevo anche avere una memoria indelebile, ma mio padre era umano e sapevo benissimo che spesso alcuni ricordi il cervello umano li rimuove.

Ma ebbi la conferma che si ricordava tutto, quando lo vidi rabbrividire un po’, per poi darmi conferma a parole.

<< Dissi che non mi importava cosa fossi diventata, l’importante e che tu mi fossi vicina >>.

<< Io ti dissi che prima di poterti essere vicina, dovevo allontanarmi per un po’. Ok, non contavo di allontanarmi così tanto e per così tanto tempo, ma ora posso riprendere una vita quasi normale >>, dissi.

<< Che vuol dire, quasi? >>, chiese perplesso mio padre.

<< I miei cambiamenti, hanno cambiato molte abitudini della mia vecchia vita. Ma niente di cui tu, ti debba preoccupare. Ma sappi che se mi vuoi ancora nella tua vita, dovrai accettare delle cose >>.

<< È una velata minaccia? O accetti o vado via? È quello che stai cercando di dirmi? >>, chiese mio padre preoccupato, ma anche un po’ irritato.

<< No papà, non è una minaccia. Quello che ti voglio dire e che ormai non posso più tornare indietro. Ora sono quel che sono e mi sono portata dietro parecchie cose e se vorrai includermi ancora nella tua vita, sarà inevitabile includere anche questi nuovi particolari >>, dissi un po’ agitata per via del fraintendimento.

<< E per la precisione cosa dovrei accettare? >>, chiese curioso.

<< Aurora >>, dissi solo.

<< Cosa centra quella adorabile bambina con te? >>, chiese Charlie.

<< Quell’adorabile bambina mi è stata affidata. Ora sono sua… madre >>, dissi quell’ultima parola con timore.

Un timore che non era preoccupazione per la reazione di Charlie, ma di non sapere se potevo riconoscermi in tale ruolo.

<< Sua madre? Bella hai solo diciotto anni! E i suoi genitori dove sono? >>, disse ora mio padre un po’ alterato.

Non capivo perché Jasper non lo stesse calmando.

<< Sua madre è morta durante il parto. E suo padre, me l’ha affidata poco prima di morire in un incidente >>, questa non poteva definirsi una bugia. Anche se Eliseo era stato assassinato e non era morto in un incidente.

<< Credo che qualcun altro, sarà in grado di prendersi cura di una piccola orfanella >>, disse guardando Carlisle.

Sicuramente stava pensando a lui.

<< Vuoi per caso dire che io non sarei una buona madre? >>, gli urlai irrigidendomi.

Sapevo che non era quello che voleva dire, ma le sue parole avevano fatto scattare in me la molla del dubbio. Era da quando Eliseo mi aveva chiesto di prendermi cura di lei, che avevo questo dubbio e ora le parole di Charlie, mi stavano togliendo quel po’ di sicurezza che avevo.

La rabbia aveva liberato il mostro aggressivo e la sua potenza. Avevo voglia di distruggere qualcosa.

In questo momento avrei tanto voluto avere Felix a disposizione, per una lotta senza esclusioni di colpi.

<< Jazz calmala >>, sentii dire da Alice con un tono troppo basso, per non farsi sentire da mio padre.

<< Capo Swan >>, intervenne Edward. La sua voce era dolce e tranquilla. << Conosce sua figlia meglio di tutti noi, sa quanto sia matura rispetto tante altre ragazze della sua età. E sa benissimo che saprebbe crescere quella bambina nei migliori dei modi >>.

Le sue parole ebbero un effetto calmante su di me, quando il potere di Jasper mi raggiunse, ero già calma.

Edward aveva fiducia in me e questo mi fece sentire bene, anche se non potevo illudermi che quella fiducia fosse nata da un sentimento più grande come l’amore.

<< Ma io non intendevo dire assolutamente questo >>, intervenne mio padre. << So benissimo che Bella ha sempre dimostrato una maturità al di fuori della norma. Ha sempre avuto la testa sulle spalle e sono orgoglioso di mia figlia >>, disse rivolto a tutti, per spiegare ciò che loro avevano frainteso.

<< Tesoro, quello che volevo dire e che potresti goderti un altro po’ la vita, prima di prenderti certe responsabilità. Ma se è quello che vuoi, io non mi opporrò >>, disse mettendo le mani avanti.

<< Si, è ciò che voglio. Suo padre ha avuto fiducia in me e io non posso tirarmi indietro. Ma non lo faccio solo perché ho delle responsabilità verso gli impegni presi con suo padre. Lo faccio anche perché Aurora ha conquistato il mio cuore >>, dissi quieta.

<< Va bene, allora da questo momento dovrò considerarmi vecchio; infondo ora sono nonno >>, disse ridendo.

<< Nonno di una bambina un po’ speciale >>, precisò Esme, raggiungendoci con in braccio Aurora nel mondo dei sogni.

Grazie al cielo tutti avevano ancora il loro aspetto.

<< In che senso speciale? >>, chiese mio padre titubante.

<< Papà hai presente Leah, Jacob, Seth e tutti noi? >>.

<< Non mi dire che una bambina così piccola si trasforma in uno di quei lupi >>, disse rabbrividendo.

<< No, certo che no! Papà noi non ci trasformiamo in lupi >>, dissi sbalordita dalle sue parole.

Pensavo avesse capito che io non mi trasformavo in niente.

<< Okay, basta così. Non mi interessa in cosa vi trasformate voi, o se non vi trasformate, cosa e chi siete. Mi basta sapere che quei tre e non so chi altro, si trasformano in grandi cani. Quindi d’ora in avanti voi siete semplicemente la famiglia Cullen, tu sei mia figlia Bella e lei…lei è mia nipote >>, disse indicando la bambina.

<< Meglio così. Ma dovrai accettare delle sue particolarità. Perché lei è più speciale di tutti noi messi insieme >>, lo avvertii.

A questa frase schiuse le labbra per dire qualcosa, ma poi scosse la testa, come per cacciare dalla mente le sue molteplici domande.   

Sicuramente Edward era a conoscenza di ogni suo singolo pensiero, ma io, non volevo conoscerli.

<< È tardi, la bambina dorme. È ora di tornare a casa >>, disse con finta calma mio padre alzandosi dal divano.

<< Ehm, Charlie!? A proposito di questo… volevo chiederti se per te è un problema se io rimango qui questa notte e le… >>, stavo per dire le prossime notti, ma non terminai la frase.

Vidi il viso di mio padre, prima sbiancare, poi riprendere colorito pian piano, fino a diventare di un rosso acceso.

Se in quel momento non avessi avuto paura di mio padre, anche essendo una vampira, sicuramente tutto quell’affluire di sangue sul suo viso, avrebbe stuzzicato la mia sete.

<< Come scusa? >>, disse piano e irrigidendosi. Ma non aspettava una risposta, lo sapevo. Infatti dopo poco istanti iniziò a sbraitare. << Se pensi che io ti lascia dormire in questa casa con lui presente >>, disse indicando Edward con il suo dito. << Ti sbagli di grosso signorina!! Ho accettato tutto, ma non ho ancora accettato tutto quello che lui ti ha fatto. Ti ha fatto solo del male e tutto ciò, è successo per colpa sua >>, disse continuando ad accusarlo.

<< Ma… >>, cercai di intervenire.

<< Niente ma! Sei mia figlia e fino a quando porterai il mio cognome tu vivrai sotto il mio tetto e secondo le mie regole, intesi? >>, ordinò.

<< Papà io… >>,  se avessi vissuto sotto il suo tetto, sarebbe stato pericoloso e soprattutto difficile per me.

<< Isabella Marie Swan fila in macchina, ADESSO! >>.

Con il suo ultimo grido, svegliò Aurora che iniziò a piangere.

<< Spero che tu ora sia contento >>, dissi prendendola fra le mie braccia facendola calmare.

E ad una velocità poco umana uscii dall’ingresso principale.

Nessuno aveva osato mettere una parola e di certo non ne facevo loro una colpa, però Jasper avrebbe potuto calmarlo.

Mio padre si stava scusando per la scenata e dopo averli salutati si avviò verso la macchina.

Alice più veloce di lui, si avvicinò al mio finestrino e con la scusa di dover dare un bacio alla piccola Aurora, mi comunicò che sarebbe passata in nottata per portare la poppata ad Aurora e alcune spiegazioni.

 

Dopo tanti mesi, non potevo dire di non essere emozionata nel momento in cui varcai nuovamente la porta di casa, ma il momento era stato rovinato dal mio umore tetro.

Il viaggio era stato silenzioso. Più volte avevo notato Charlie girarsi nella mia direzione pronto a parlare, ma la mia espressione lo faceva desistere.

Una volta entrati in casa, mi recai direttamente su per le scale, volevo mettere Aurora a dormire nel mio letto.

Durante il breve viaggio da casa Cullen, a casa Swan si era riaddormentata giocando con una ciocca di miei capelli.

Il fuso orario e le emozioni che aveva vissuto solo il giorno prima, dovevano averla distrutta.

Dopo averla messa a letto, uscii dalla stanza per recarmi in bagno, ma trovai poco distante dalla mia porta, Charlie che mi aspettava.

<< Bella, scusami per la mia reazione, ma… ma ti ho persa troppe volte e mi sei mancata davvero tanto. Io sento che sto per perderti inevitabilmente e questo mi fa paura. Quindi perdonami se ti ho costretta in qualche modo a passare altro tempo con me >>, disse in tono di scuse.

Corsi ad abbracciarlo.

Rimanemmo abbracciati per svariati minuti, fino a quando Charlie non rabbrividii per il mio contatto.

<< Se saprai accettarci per la nostra diversità, non mi perderai >>, dissi guardandolo negli occhi.

Con un gran sorriso, iniziò a scendere le scale mentre io entravo in bagno.

<< Bella? >>, disse a metà scalinata.

<< Si? >>, chiesi con la mano sulla maniglia.

<< Il colore di questi occhi mi piace molto di più di quelli rossi. Erano troppo paurosi >>, disse con un mezzo sorriso. << Anche se preferivo il tuo colore originale >>, disse un po’ rammaricato. << Ma per me sei sempre bella >>. E detto ciò scese di corsa gli ultimi gradini e si appollaiò sul divano accendendosi la televisione.

Dovevo ammetterlo. Charlie era un buon osservatore e se gli avessi dato solo qualche indizio in più, sicuramente avrebbe capito che si trovava di fronte ad un vampiro, proprio come io l’avevo quando avevo conosciuto Edward e la sua famiglia.

 

Dopo una lunga doccia rilassante, andai in salotto a svegliare Charlie che si era addormentato durante le cronache sportive, per farlo andare a letto. Potevo portarcelo io, ma se si fosse svegliato durante il percorso salotto-camera da letto in braccio a sua figlia, si sarebbe spaventato.

Dopo essersi trascinato come uno zombie in camera sua, io andai in camera mia a controllare che Aurora dormisse tranquilla e non si fosse scoperta.

Non vedevo l’ora che Alice arrivasse. La notte era lunga e non sapevo cosa fare, almeno le sue chiacchiere, mi avrebbero distratta anche dalla sete che non potevo placare al momento, visto che non potevo lasciare Aurora da sola.

Sentii passi felpati di un vampiro avvicinarsi a casa mia, pochi salti ed era sull’albero di fronte alla mia finestra, il profumo che mi aveva raggiunto ancor prima della sua presenza, mi aveva avvertito che, chi stava arrivando non fosse Alice.

Con un timido sorriso sghembo, mi guardò attraverso la finestra. Anche al buio non avevamo difficoltà a vederci.

<< Vorrei parlarti, posso entrare? >>, chiese quasi supplichevole.

Se avessi avuto un cuore ora sarebbe nel mio petto a battere all’impazzata.

Ero rimasta imbambolata a fissarlo, non riuscivo a muovermi.

Il suo sorriso scomparve, la sua espressione divenne interrogativa fino ad incupirsi, stava per saltare giù dall’albero, quando capii, che forse aveva frainteso la mia immobilità.

Con uno scatto quasi inesistente, mi avvicinai alla finestra e la aprii.

<< Entra pure Edward >>, dissi con voce tremante.

 

Come forse tutte avrete capito, Jacob non ha avuto l’impriting con Aurora, ma bensì con Leah…le spiegazioni ci saranno nel prox capitolo credo….

Solo poche di voi avevano indovinato…

Al prox capitolo e mi raccomando recensite, recensite, recensite…

 

P.S.= Avete visto il trailer di Eclipse??? È spettacolare… La lotta con i neonati la trovo splendida e adoro in particolar modo il salto che fa Alice per scansare il vampiro che viene attaccato dal lupo e quando Edward abbatte l’albero su cui si trova Vicoria… Credo che qst sarà il film più spettacolare della saga…David Slade è un grande…

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Capitolo 40
*** capitolo 40 ***


Non vi nascondo che scrivere questo capitolo per me è stato un po’ difficile…era una parte importante della storia e non sapevo se ero in grado di farcela.

Ho impiegato tutta la giornata di ieri per scriverlo ed era l’una di notte quando ho scritto l’ultima parola. Ma ero talmente stanca, che non riuscivo a rileggerlo per pubblicarlo, quindi ho aspettato qst mattina.

Spero vivamente che vi piaccia.

Vi avviso che alcune frasi, vi ricorderanno le frasi del libro ed in effetti sarà così.

Poi nel capitolo ci sarà un pezzo identico al libro e l’ho messo di proposito, perché per me è stata una parte meravigliosa che nel film ingiustamente non l’hanno messa…

Ma ora poche chiacchiere, vi lascio leggere…

 

 

DI NUOVO INSIEME

 

POV EDWARD

 

In sole ventiquattro ore, era successo di tutto.

Arrivati a Forks mia sorella Alice mi aveva ordinato di andare nel più vicino ospedale per comprare del sangue di donatori, sotto il nome di Carlisle.

La piccola, che Bella aveva adottato avrebbe avuto fame, ed Alice aveva previsto che la bambina non avrebbe accettato nessun tipo di cibo umano.

A malincuore mi allontanai da Bella, per assolvere al mio dovere.

Da quando l’avevamo ritrovata, non mi ero ancora avvicinato a lei e non le avevo ancora parlato.

Avevo il terrore che mi potesse rifiutare e non volevo forzarla , non volevo assolutamente imporgli la mia presenza.

Per me era una tortura atroce, essergli così vicino e non poterla toccare.

Era un dolore fisico, resistere all’attrazione che mi spingeva verso di lei.

Quando Alice poi, imprudentemente gli sventolò come nulla fosse del sangue umano sotto il naso, persi la mia capacità di ragionare e senza pensarci, quando vidi Bella perdere il controllo, mi fiondai su di lei, proteggendola in un abbraccio possessivo.

In quel momento mi sentivo completo ed in pace. Bella non si sottraeva dal mio contatto e la sentivo ispirare il mio odore, e pochi istanti dopo si calmò.

Fosse stato per me, sarei rimasto in quella posizione in eterno, ma quella nana di mia sorella, mise fine a quel contatto per scusarsi con la sua migliore amica.

Dovevo assolutamente scusarmi con lei, dovevo parlarle, dovevo implorare il suo perdono, ma lo dovevo fare in completa solitudine. Senza vampiri impiccioni in giro.

Ecco perché ringraziai mentalmente Charlie, per aver costretto Bella a tornare a casa sua.

 

Mi trovavo davanti alla stanza di mia sorella Alice pronto a chiedergli di appoggiare il mio piano.

Ancor prima di bussare, mia sorella mi aveva aperto la porta e aveva iniziato a parlare.

<< Finalmente ti sei deciso! >>, disse. << Ma sappi che non sarà semplice. Non riesco a vedere chiaramente la sua decisione per via di Aurora. Ma ti consiglio di scegliere bene le parole del tuo discorso >>. E detto ciò chiuse la sua mente.

<< Grazie Alice sei la sorella migliore del mondo >>, dissi abbracciandola.

<< Si, si lo so! Ma ora vai >>, disse spingendomi oltre la porta.

 

Pochi istanti dopo, ero appollaiato sul solito ramo, di fronte alla sua finestra.

Lei era davanti a me, a pochi metri dalla finestra chiusa. Il suo sguardo era sorpreso ed incredulo, aspettava mia sorella e invece mi ero presentato io.

Timidamente le rivolsi il sorriso che lei un tempo amava e gli chiesi di entrare.

La sua mente e i suoi pensieri, come sempre per me erano un mistero e non potevo capire se la mia presenza le desse fastidio.

Ci guardammo per parecchi minuti e la sua espressione non cambiò. Era rimasta immobile, lontana dalla finestra.  Sicuramente non voleva parlarmi, così triste decisi di andare via, ma poco prima che saltassi giù dall’albero, la finestra si aprii e sentii la sua dolce voce chiamare il mio nome ed invitarmi ad entrare.

<< Entra pure Edward >>, disse con voce tremante.

Con la gioia nel cuore saltai attraverso la finestra aperta e atterrai proprio di fronte a lei.

Era a pochi centimetri da me, ma nonostante ora fossi lì davanti a lei, non accennava a parlare.

Presi un bel respiro profondo e decisi che fosse arrivato il momento di chiarire molti punti in sospeso.

<< Bella, sono qui per chiederti scusa >>, dissi guardandola fissa negli occhi.

Ma ciò che vidi non mi piacque per niente.

Il suo viso abbandonò l’espressione sorpresa, per passare alla delusione e dopo pochi istanti, la rabbia si impossesso dei suoi dolci tratti.

 

POV BELLA

Ero davvero felice che lui fosse qui davanti a me. Eravamo di nuovo io e lui nella mia stanza, come un tempo.

Volevo dire mille cose, ma nessun suono usciva dalle mie labbra, ero come paralizzata dalla sorpresa. Forse per noi esisteva ancora una speranza, forse era qui per riprendere la nostra storia.

Ma mi disillusi subito. Ero stata una stupida e nient’altro. Appena sentii le sue parole, capii che lui era qui solo per colpevolizzarsi.

<< Allora puoi tornare da dove sei venuto >>,dissi dura. Non volevo ascoltare ancora una volta, come si rendeva colpevole di qualcosa che non dipendeva da lui.

<< Per favore fammi spiegare >>, chiese supplichevole.

<< Non c’è niente da spiegare. Edward non voglio che chiedi scusa per qualcosa che non hai fatto o che comunque non è dipeso da te >>, dissi appoggiandomi al muro alle mie spalle per allontanarmi da lui.

<< Bella ma io ti devo delle spiegazioni >>, continuò lui.

<< Edward lo scorso settembre sei stato chiarissimo. Essendo umana non ero alla tua altezza, ma adesso che sono una vampira, le cose non cambiano, perché hai detto di non amarmi e che non ero la persona giusta per te. E da quello che ho visto durante lo scontro con l’esercito di Victoria, a quanto pare hai trovato la vampira alla tua altezza e mi dispiace se quello che mi ha fatto Laurent vi abbia fatto litigare >>, dissi cercando di non mostrare tutto il dolore che avevo dentro.

Non volevo che capisse che l’amavo ancora, perché sicuramente se ne sarebbe fatto una colpa.

Edward aveva sempre avuto la sindrome dell’eroe, ma in questo momento io non volevo essere la povera ragazza che ha bisogno del suo eroe per non cadere nel baratro del dolore.

<< Quindi per favore vai. Sicuramente la tua bella vampira ti starà aspettando >>, dissi cercando di ingoiare il groppo che avevo in gola.

Mi staccai dal muro dandogli le spalle e iniziai ad avviarmi verso il letto dove dormiva beatamente Aurora.

Mi sentivo a pezzi, il mio cuore cadeva a pezzi.

Avevo temuto questo confronto da mesi e proprio per sfuggire ad esso che ero andata via da Forks.

Non volevo sapere la verità, non volevo che Edward si scusasse per avermi abbandonato, lasciando che Laurent mi trasformasse e soprattutto non avrei mai voluto sapere del suo nuovo amore.

Presi un bel respiro profondo e ingoiai quel po’ di veleno che si formò nella mia bocca, provocato dall’odore di Charlie presente nella casa.

Le fiamme erano niente in confronto a quello che sentivo dentro.

Era come se stessi ingoiando milioni e milioni di schegge di vetro, che mi scendevano giù per la gola e che all’altezza del cuore esplodevano provocandomi una fitta acuta.

<< Tanya. La vampira che hai visto abbracciata a me dopo lo scontro con i neonati, si chiama Tanya >>, disse lui pacato.

<< Credo mi perdonerai se non mi presenterò a lei di persona >>, dissi trattenendo a stento i singhiozzi.

Volevo che andasse via per poter scoppiare a piangere liberamente, o comunque singhiozzare liberamente, visto che noi vampiri eravamo stati privati delle lacrime.

<< Bella >>, il fiato di Edward era sul mio collo.

Concentrata a trattenere i singhiozzi, non mi ero resa conto che ora Edward era alle mie spalle.

Sentii la sua mano, sulla mia spalla e una scossa mi percorse la schiena.

<< Per favore ascoltami. Sono qui per chiederti scusa, non solo per ciò che ti è successo da quando ti ho lasciato. Ti chiedo scusa perché ti ho mentito e ti prego di perdonarmi >>, disse voltandomi lentamente  verso di lui.

Quel contatto improvviso e la sua voce cosi dolce, che mi sussurrava a pochi millimetri dal mio orecchio, mi fecero perdere lucidità.

Non capivo cosa volesse dire.

<< Io… non… capisco >>, dissi a testa bassa.

Non ce la facevo a guardarlo negli occhi. Non ora che i nostri visi erano pericolosamente vicini.

<< Lo scorso settembre io ti ho mentito >>, disse mettendo il suo indice sotto il mio mento e alzando il mio viso per incatenare i nostri sguardi. << Quando nella foresta ti ho detto addio, pensavo che non ti saresti arresa facilmente, quindi ho dovuto convincerti che non ti amavo più. Ma credimi sono state le parole più difficili da dire, perché è stata un’orribile bugia. Ma comunque non pensavo che tu mi credessi così facilmente! Ti ho ferita e ti chiedo scusa… scusa perché è stato un tentativo inutile di proteggerti. Volevo salvarti da me e da quelli della mia specie e invece ti ho spinta fra le loro braccia. Scusami >>, continuava a chiedermi scusa e io non riuscivo a dire una parola.

Ero sbalordita da ciò che stavo ascoltando, e le sue mani che avvolgevano il mio viso, non mi lasciavano via di fuga. Il suo sguardo stava monopolizzando il mio.

Con un sorriso amaro continuò il suo discorso, che non avevo il coraggio e la forza di spezzare con la mia voce.

<< Bella, ma come hai potuto credermi? Dopo che ti ho ripetuto migliaia di volte che ti amavo, com’è stato possibile che una semplice parola frantumasse la tua fiducia in me? Quel giorno lo vedevo dal tuo sguardo, sembravi davvero convinta che non ti volessi più. L’idea più assurda e ridicola… come se io potessi vivere senza di te! >>, sospirò.

Ero impietrita e senza fiato, ma volevo rispondere alle sue parole che per me sembravano impossibili.

<< Edward io ero un’umana. Come potevo solo pensare, che io fossi abbastanza per te. Non ero alla tua altezza e forse non lo sono nemmeno ora >>, dissi arrendevole.

<< Sei incredibile! >>, disse con una risata nervosa e irritata. << Se sono qui, è perché ti amo. Ti ho sempre amata e sempre ti amerò. Dirti che non ti volevo, è stata una terribile bestemmia >>.

Scossi la testa e mi liberai dalla sua presa, allontanandomi da lui di qualche passo.

<< No… no. Amarmi non a mai avuto senso per te. Guardami anche adesso come vampira, non potrò mai competere con altre vampire come Tanya. Perché dovresti amare me, invece che lei >>, risposi con voce spezzata da lacrime invisibili.

Serrò le mascelle e mi si avvicinò poggiando la sue mani sulle mie braccia lasciate inermi lungo il mio corpo.

<< Tanya per me è solo una cugina. Non ti nascondo che più di una volta mi ha fatto intendere di provare qualche attrazione nei miei confronti, ma il suo interesse per me, non è corrisposto >>, mi spiegò.

Poi divenne improvvisamente cupo. << Bella per favore si sincera. Per tutta la giornata sei stata incerta o comunque distaccata nei miei confronti. Ho bisogno di sapere il perché. Ti ho ferita irreparabilmente? O ti sei lasciata tutto alle spalle come desideravo? Dimmi solo se puoi amarmi ancora o no. Senza temere la mia reazione >>, sussurrò triste.

Se lui non capiva come avessi potuto credergli così facilmente quando mi aveva detto che non mi amava, io non potevo credere alla domanda stupida che mi aveva appena posto.

Prima che mal interpretasse il mio silenzio, parlai.

<< Edward, da quando mi hai lasciata, niente ha avuto più senso. Vivevo come un automa. Il vuoto che avevi lasciato dentro di me, mi inghiottiva nell’oblio sempre di più, giorno dopo giorno. Poi la tua voce è comparsa nella mia testa e tutto ha iniziato a prendere senso. Ogni volta che facevo qualcosa di pericoloso o stupido, tu eri qui >>, dissi tamburellando la mia tempia.

<< Ho guidato persino una moto, pur di sentirti >>, stava per dire qualcosa, ma gli posai un dito sulle labbra. << Poi ho cercato la nostra radura; volevo sentirti vicino e invece lì ho incontrato Laurent. Forse dovrei dire grazie a lui e ai licantropi, se sono diventata come te. Ma da quando mi sono svegliata nella mia nuova forma, ho capito che non era quello che volevo, o comunque l’immortalità non mi interessava se non avevo te al mio fianco. Però quando ti ho visto piombare di nuovo a Forks, non volevo affrontarti, non volevo che tu ti sentissi in dovere di prenderti cura di me, e soprattutto non volevo che ti sentissi colpevole per ciò che mi era successo. Così sono scappata per dimostrare a tutti e me stessa, che sarei stata in grado di vivere la mia nuova vita da sola, in maniera tale che tu non ti sentissi obbligato di cambiare la tua vita per me. Ma mi sbagliavo. Nonostante riuscissi a vivere da sola, la mia non la potevo considerare vita, ma solo sopravvivenza. Tu eri in ogni mio pensiero, vedevo il tuo viso in ogni ricordo. Così dopo aver combattuto contro Victoria, avevo deciso di tornare da te e chiederti un’altra possibilità, ma poi ho visto quella vampira saltarti addosso e ho pensato che tu ti rifossi fatto una vita e io non volevo interferire. Così sono scappata in Italia, alla ricerca dei Volturi. Quand’ero ancora umana, tu mi raccontasti di loro come difensori della nostra razza e protettori della legge. Decisi che avevo bisogno di qualcuno che mi insegnasse le regole di questa mia nuova vita e per questo andai da loro. Aro mi ha accolta a braccia aperte, soprattutto per il mio potere. Mi hanno insegnato a gestirlo e a combattere. Cercavo di non pensarti, impegnando le mie giornate con gli allenamenti, le missione e il lavoro. Ma ancora una volta mi ero solo illusa di poterti dimenticare. La tua presenza era forte nella mia mente e nel mio cuore. Quindi ora dimmi, come puoi solo pensare che io non possa più amarti? Senza di te, non avrebbe senso vivere questa immortalità >>, conclusi.

Edward che non aveva fiatato per tutto il mio sproloquio, ora mi guardava con uno sguardo sbigottito e con gli occhi sbarrati.

Poi in un battito di ciglia, si avventò sulle mie labbra.

Nell’istante in cui le nostre labbra si erano sfiorate, tutto ciò che mi rilegava su questa terra non aveva più importanza. Mi sembrava di essere al di fuori del tempo e dello spazio, eravamo solo io e lui, legati l’una l’altro da un bacio appassionato. Le nostre mani erano impegnata ad esplorare ogni angolo dei nostri corpi, che tanto ci erano mancati. Le mie dita penetrarono fra i suoi capelli, saldando la presa per avvicinarlo il più possibile a me e per non farlo fuggire. Il nostro bacio ardeva sempre più di passione. Era diverso dai tanti baci che ci eravamo scambiati quando io ero una fragile umana. Questo era poco prudente e molto più libero. Per la prima volta non sentivo nessuna differenza tra me e lui.

Edward mi stringeva forte contro di se e io non ero da meno. Le nostre lingue si cercavano per lasciarsi andare in una danza sfrenata, ma che lasciava il tempo di assaporare ogni attimo e ogni movimento.

I nostri respiri divennero corti  e affannati e la nostra pelle sembrava andasse a fuoco. Era bello non sentire la differenza di temperatura dei nostri corpi.

Edward portò le sue mani sul mio viso e lo racchiuse in una morsa d’acciaio.

Affievolì il nostro bacio, trasformandolo in tanti piccoli baci a fior di labbra, e tra un bacio e l’altro sussurrava il mio nome e diceva di amarmi.

Poi appoggiò la sua fronte, sulla mia e dalle sue labbra uscirono parole degne di un poeta.

<< Prima di te, Bella, la mia vita era una notte senza luna. Molto buia, ma con qualche stella: punti di luce e razionalità… Poi hai attraversato il cielo come una meteora. All’improvviso, tutto ha preso fuoco: c’era luce, c’era bellezza. Quando sei sparita, la meteora è scomparsa dietro l’orizzonte e il buio è tornato. Non era cambiato nulla, ma i miei occhi erano rimasti accecati. Non vedevo più le stelle. Niente aveva più senso >>, sussurrò a pochi centimetri dalle mie labbra e riprendendo di nuovo a lasciare piccoli baci su tutto il mio viso.

Ti amo tanto ”, dissi abbassando il mio scudo per fargli sentire per la prima volta i miei pensieri.

Si arrestò di colpo e mi guardò dritto negli occhi meravigliato.

<< È quello che penso? >>, chiese sorridendo felice.

<< Si >>, dissi guardando la sua espressione felice.

<< Ti prego fallo ancora >>, chiese supplichevole.

 Ti amo Edward Cullen e in questo momento, sono la donna più felice al mondo ”, pensai abbassando ancora una volta il mio scudo.

Si fiondò ancora una volta sulle mie labbra, facendomi perdere il contatto con il mio scudo, che ritornò al suo posto.

<< Ops >>, disse staccandosi da me.

<< Se mi distogli in questo modo, è difficile tenerlo abbassato >>, lo rimproverai sorridendo.

<< Amore che ne dici di andare a caccia? I tuoi occhi sono neri e le tue occhiaie sono molto marcate >>, disse Edward preoccupando dopo aver esaminato il mio viso.

Ora che me lo ricordava, la sete bussava prepotente fra i miei bisogni.

<< Mi piacerebbe, ma non possiamo lasciare Aurora da sola >>, dissi accarezzando il volto di Aurora.

<< Ma ci sono io >>, disse una voce proveniente dall’esterno.

Alice era appollaiata sul bordo della finestra, come se fosse lì in quella posizione da sempre.

<< Alice, non so se essere felice o arrabbiata di questa tua intrusione >>, dissi guardandola severa.

<< Ma dai sorellina, ho solo visto, che dopo la vostra riappacificazione, avreste avuto bisogno di una baby-sitter >>, disse allegra.

<< Tu hai spiato nel nostro futuro? >>, dissi questa volta irritata.

<< No, cioè si. O insomma lo sai che io vedo sempre tutto >>, si discolpò.

<< No sorellina. A quanto pare non sei più onnisciente >>, dissi indicando Aurora con un sorriso malvagio.

Avevamo scoperto che le visioni di Alice erano un totale fallimento quando c’ erano di mezzo licantropi e mezzi vampiri.

Questo ad Alice non andava giù.

<< Simpatica. Molto simpatica >>, disse con un sorriso falsissimo.

Mentre noi uscivamo velocemente dalla finestra.

Appena i nostri piedi toccarono l’erba tagliata, del prato che circondava casa mia, lanciai una sfida di velocità ad Edward e partimmo come schegge in direzione della foresta.

Con non poca difficoltà, ero riuscita a batterlo per un pelo, solo grazie ai miei potenti e lunghi salti, che mi erano concessi, dalla mia forza, da vampira neonata, che ancora non mi aveva abbandonata del tutto.

<< Avevamo parlato di corsa, non di salto in lungo >>, si lamentò Edward.

<< La sfida era a chi arrivava prima. Quindi non essere pignolo e accetta la sconfitta >>, lo canzonai.

<< Va bene, ma ora sono io che ti sfido a chi cattura la preda più grande >>, disse.

<< Ci sto! >>, e subito mi misi a sondare ogni piccolo rumore che ci circondava ed ogni piccolo profumo.

Dagli odori che provenivano da est, era chiaro che ci saremmo dovuti accontentare di un branco di cervi; quindi raggiungemmo insieme il branco, cercando di accaparrarci l’esemplare più grande.

Insieme individuammo, quello che doveva essere il capo branco. Era grande e possente e il suo palco di corna superava quello di ogni altro esemplare, presente nello spiazzo, dove stavano riposando.

Partimmo insieme, per aggiudicarci la vittoria, ma un istante prima che mi avventassi sull’animale, un nuovo odore mi colpii e lasciai che Edward proseguisse con il suo attacco, mentre io saltai su un albero lì vicino.

Pochi istanti dopo atterrai con un grandissimo esemplare di puma tra le braccia, che si dimenava come un pazzo, per cercare di liberarsi dalla mia presa.

Ovviamente la sua, era un’impresa vana, infatti pochi secondi dopo i miei denti affondarono nella sua gola, dissetandomi con quel dolce nettare.

 

<< Dai Edward non fare il bambino. Ti prometto che la prossima volta ti faccio vincere >>.

Erano dieci minuti buoni che si stava chiedendo come avessi fatto a batterlo.

<< Sei una vampira da meno di un anno. Come fai ad essere migliore di me a cacciare >>, disse incredulo.

<< Vorresti dire che dovrei essere una schiappa? >>, dissi fingendomi arrabbiata.

<< No! Volevo solo dire che io dovrei essere più bravo di te, visto che ho un secolo di vantaggio >>, disse abbracciandomi.

<< Se Emmett lo sapesse, mi prenderebbe in giro per l’eternità >>, si lamentò fra i miei capelli.

<< Potresti comprare il mio silenzio >>, dissi con voce maliziosa.

<< Signorina Swan, mi sta per caso provocando? >>, chiese con finta sorpresa.

<< Sto solo proponendo una via di uscita alla derisione eterna >>, dissi con indifferenza. << Ma se non ti interessa… >>, dissi sciogliendo il nostro abbraccio.

<< Non così di fretta >>, disse catturandomi di nuovo in quella prigione accogliente che formavano le sue braccia. << Dimmi qual è il prezzo e io ti pagherò il doppio >>.

<< Un bacio >>, dissi avvicinandomi alle sue labbra.

E così ci lasciammo andare di nuovo, in un bacio pieno di passione.

Senza neanche rendercene conto, eravamo finiti a terra. Edward era sopra di me e le sue mani, percorrevano ogni centimetro del mio corpo.

Le mie mani, si intrufolarono sotto la sua camicia e le mie dita, iniziarono a tracciare il contorno di ogni suo muscolo. Sentivo il mio corpo travolto da nuove sensazioni, che non riuscivo a frenare.

Le labbra di Edward si spostarono lungo il mio collo, lasciando dietro di se, scie infuocate.

Un suono fastidioso ed insistente, ci interruppe.

Edward con il fiato corto, estrasse il telefono dalla tasca ed emise un piccolo ringhio, quando sul display, vi lesse chi chiamava.

Poi si portò il telefono all’orecchio.

<< Alice spero che sia importante >>, disse infastidito.

Intanto mi misi seduta, pensando che se il telefono non avesse iniziato a squillare, non immaginavo dove quella passione ci avrebbe fatto arrivare.

<< Bella, tuo padre si sveglierà tra cinque minuti >>, disse Edward mettendo il telefono in tasca.

<< Allora è meglio andare >>, dissi alzandomi e sistemandomi i capelli.

<< Certo >>, disse Edward un po’ imbarazzato e cercando di sistemarsi la camicia completamente sgualcita da me.

Arrivati a casa mia, saltammo su nella mia stanza, ritrovandoci faccia a faccia, con tutti i restanti fratelli Cullen.

<< Alice se volevi organizzare una festa nella mia stanza, forse avresti dovuto chiedermelo >>, dissi scherzando.

<< Scusa l’intrusione, ma volevamo vedere Aurora >>, disse Rosalie con voce dolce, mentre guardava la piccola dormire ancora profondamente.

<< Non ti preoccupare nessun disturbo. Quando volete potete venire >>, dissi io.

<< Certo per fare i baby-sitter mentre giocate al dottore in mezzo alla foresta >>, ridacchiò Emmett.

<< O meglio ancora, quando Bella deciderà di battere di nuovo Edward >>, sghignazzò Jasper.

<< Alice >>, ringhiammo all’unisono io ed Edward.

Se fossi stata umana sarei diventata rossa come un peperone per la battuta di Emmett.

Avrei fatto pagare cara, l’intrusione di quella veggente da strapazzo nel mio futuro.

Ma un rumore proveniente dalla camera da letto di mio padre, mi distrasse dai miei pensieri di vendetta.

In pochi istanti la stanza si svuotò, lasciando soli me ed Edward.

<< Sta arrivando >>, disse nascondendosi dentro l’armadio, nell’istante in cui, mio padre mezzo addormentato aprii la porta della mia stanza.

Sembrava tanto uno di quei telefilm per ragazzi, dove il fidanzatino era entrato di nascosto nella camera della propria ragazza e per non farsi scoprire dai genitori di lei, si nascondeva nell’armadio.

Ma pensandoci, la situazione era proprio la stessa.

<< Bella già in piedi? >>, chiese mio padre con la voce impastata dal sonno.

<< Ehm, si. Sai devo ancora abituarmi al fuso orario >>, mentii.

<< Capisco. Io mi faccio una doccia e poi faccio colazione. Mi fai compagnia? >>, chiese.

<< Sinceramente non ho fame. Ma intanto che tu ti fai la doccia, io ti preparo la colazione >>, risposi.

<< D’accordo >>, disse chiudendosi la porta alle spalle.

E nello stesso istante Edward mi fu accanto.

<< Sembriamo dei ragazzini >>, dissi abbracciandolo.

<< Infondo agli occhi della gente siamo solo due adolescenti >>, disse con il suo sorriso sghembo.

<< Si, un adolescente vampiro che ha più di un secolo, e un’adolescente vampira che è già madre >>, dissi guardandolo negli occhi.

Gli posai un dolce bacio a fior di labbra e scesi giù a preparare la colazione a Charlie.

 

Alle sette Charlie si mise al volante della polizia per dare inizio ad una nuova giornata lavorativa.

Salii di corsa in camera e trovai Edward steso sul letto affianco ad Aurora che dormiva ancora.

<< Sei l’unico genitore che non ha bisogno di dormire e invece lei dorme tutta la notte >>, disse ridendo.

<< Sono una mamma fortunata >>, dissi stendendomi dalla parte opposta del letto.

Guardammo Aurora dormire ancora per pochi minuti, poi dopo vari movimenti iniziò a stiracchiarsi, protetta dai nostri corpi.

Quando aprii gli occhi si guardò intorno un po’ spaesata, ma appena i suoi splendidi occhi celesti si posarono sul mio viso, mi regalò un sorriso magnifico.

Sembrava a suo agio fra me ed Edward, e questo mi diede una speranza. Forse per lei non sarebbe stata dura vivere con noi.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 

 luigia [Contatta]

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 28/04/10, ore 01:23 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Non mi lamento se non hai recensito gli altri capitoli non ti preoccupare…sono contenta che cmq quando la piccola Serana ti lascia un po’ di tempo la prima cosa che fai è leggere la mia ff e mi lasci anche una recensione…ti sono piaciute le parole di Bella ed Edward? Fammi sapere un bacio a te e a tua figlia…

 bellina3000 [Contatta]

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 25/04/10, ore 11:34 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Non ti ho ancora trovata sotto casa mia con il forcone, quindi deduco che non sono stata molto ritardataria nell’aggiornare la storia…o almeno spero..ma è stato difficile mettermi al computer per scrivere qst capitolo…cmq spero ti piaccia…baci

 Vampire_Twilight [Contatta]

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 25/04/10, ore 09:04 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

In due giorni hai letto tutti i trentanove capitoli?? E non sei scappata a gambe levate??? Sono contentissima di questo…mi fa davvero piacere che la mia storia ti piaccia e che tu abbia lasciato persino una recensione….spero ti piaccia anche qst capitolo..baci

 Spider Monkey [Contatta]

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 24/04/10, ore 15:10 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Ti è piaciuta la loro riappacificazione??? Questa volta sono stata buona e non credo di aver interrotto sul più bello…baci

 Austen95 [Contatta]

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 24/04/10, ore 15:06 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Addirittura diecimila??? Sono contenta che ti piacciano così tanto i miei capitoli!! J

 Dubhe_is_magic [Contatta]

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 24/04/10, ore 14:16 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Sono contenta di non essere stata scontata con l’impriting Leah/Jacob...baci…

 Isotta [Contatta]

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 24/04/10, ore 10:57 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Ebbene si, avevi indovinato il giusto imprinting…ma le sorprese non finiscono qui… J

 fabiolina [Contatta]

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 24/04/10, ore 04:00 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Mentre pensavo a Charlie che ordinava ad una figlia vampira di entrare in macchina in quel modo, mi è venuto da ridere e mi sembrava carino scriverla la sua sfuriata…e vedo che hai colto a volo la frase “fino a quando porterai il mio cognome”…sei un’ottima osservatrice…ma prima della proposta credo che passerà un po’ di tempo…baci

 artline [Contatta]

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 23/04/10, ore 23:49 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Dopo tutto qst tempo separati una riappacificazione veloce era quello che ci voleva…non credi?? E così ho fatto…tante parole e tanta passione…baci

 dindy80 [Contatta]

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 23/04/10, ore 23:28 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Beh si anche io quando in breaking dawn Leah si inserisce nel branco di Jake ho sempre pensato che si sarebbero stati una bella coppia, poi c’è stato il colpo di scena con Nessi e tutto è cambiato.

Beh più o meno anche io ho immaginato Bella con la mascella che toccava terra quando vede Edward sul ramo…baci

 cullenpersempre [Contatta]

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 23/04/10, ore 22:19 - Capitolo 39: CAPITOLO 39

Sono contenta che ti piaccia la mia storia…qst capitolo è stato duro da scrivere ma spero ti piaccia…baci

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Capitolo 41
*** capitolo 41 ***


Buonasera ragazze e ragazzi…si perché dalle recensioni ho notato con estremo piacere che ci sono anche lettori maschili…

Per lo scorso capitolo ci sono state solo 9 recensioni…sigh!!! L

Io mi chiedo, se ogni volta il capitolo viene letto da oltre 300 persone, perché le recensioni sono così basse?

Voglio fare una prova, per provare a far uscire dal loro nascondiglio i lettori timidi…

Non pubblicherò il nuovo capitolo fino a quando non arriverò ad un minimo di 20 recensioni… ok detta così sembra una minaccia… ma vi assicuro che non lo è. Voglio solo vedere se riuscirò mai a superare le 20 recensioni… per me sarebbe un record…

Ora devo scappare, mi dispiace non poter risp alle vostre recensioni, se ci riesco lo farò domani… baci

 

P.s.= Capitolo non betato

 

 

IMPRITING

 

POV BELLA

 

Al suo risveglio, Aurora fece subito intendere che aveva fame ed io non sapevo come soddisfare il suo bisogno, visto che in casa non avevamo cibo per bambini e tantomeno del sangue.

<< Tranquilla Bella >>, mi disse Edward alzandosi dal letto e avviandosi verso il mio armadio. << Emmett e Jasper, questa notte, mentre noi eravamo a caccia, hanno istallato un piccolo frigo nel tuo armadio, con delle scorte di sangue >>, disse aprendo l’anta del mio armadio e rivelando una colonnina di finti tiretti che prima non c’era.

<< Fantastico! Ora se Charlie metterà il naso nel mio armadio, scoprirà un frigo pieno di sacche di sangue >>, dissi incredula.

<< Non potrà mai aprire quest’anta >>, disse indicando la colonnina. << È una cassaforte e per poterla aprire ci vuole un codice >>, disse sorridendo orgoglioso.

Mi mostrò velocemente come accedere al frigo dentro la cassaforte e poi volai giù per scaldare un po’ di sangue nel microonde.

Ovviamente durante tutto il procedimento e mentre davo la colazione ad Aurora, evitavo di respirare.

<< Sei una madre favolosa >>, disse Edward seduto sulla sedia a dondolo.

<< Grazie >>, sussurrai emozionata per il complimento.

<< Cosa facciamo oggi? >>, dissi cambiando argomento e lasciando che Aurora giocasse con qualche mio vecchio peluches.

<< Carlisle ci aspetta per prendere le misure di Aurora >>, disse Edward.

<< Giusto hai ragione. Badi tu ad Aurora il tempo che mi preparo? >>, chiesi sorridente.

<< Ovvio >>, disse alzandosi e raggiungendo Aurora sul letto.

Io recuperai, un Jeans ed una maglia rossa a maniche lunghe con lo scollo a V e mi chiusi in bagno per un doccia rilassante.

Sotto il getto dell’acqua calda, non potei fare a meno di pensare a tutto ciò che era successo nelle ultime ore.

E ora lontano da lui anche di soli pochi metri, mi sembrava tutto un sogno. Le belle parole che mi aveva detto e la rivelazione che non aveva mai smesso di amarmi, mi avevano fatto dimenticare tutto il dolore che avevo passato.

Era come se i pezzi del mio cuore, fossero ritornati al loro posto.

Ora, mi sentivo una stupida per come ero scappata. Se la paura non mi avesse fatta fuggire, gli ultimi mesi li avrei trascorsi fra le sue braccia e non a servire delle carogne come i Volturi.

Se pensavo a come quei mostri avevano mentito a me e a tutta la comunità dei vampiri, una rabbia cresceva in me. Il solo pensiero che avevo assolto le loro missioni mi faceva sentire sporca.

Per mia fortuna, in nessuna di essa, avevo mai ucciso un altro vampiro.

Ciò che mi consolava, era che andare in Italia e vivere quell’esperienza, mi aveva portato a conoscere la vera identità, di quelli che si definivano i nostri regnanti, ma cosa più importante, quest’esperienza, mi aveva regalato un dono prezioso come Aurora. Anche se ciò era avvenuto ad un prezzo troppo alto: la morte di Eliseo, suo padre.

Uscii dalla doccia e mi avvolsi nel morbido asciugamano, passai una mano sullo specchio per rimuovere il velo di umidità che si era formato.

L’immagine riflessa, era quella di una ragazza felice. Felice perché ora si sentiva completa. Non avevo mai immaginato che sarei stata felice di essere madre. Anche se Aurora non era realmente figlia mia, verso di lei sentivo un affetto profondo.

E ciò che rendeva completa la mia felicità, era l’amore di Edward.

Entrai nella mia stanza, sorridendo dello spettacolo che mi si presentò.

Edward era a quattro zampe, impegnato a gattonare per tutta la stanza con Aurora in spalla.

<< Sai Edward anche tu sembri… sembri molto a tuo agio con i bambini >>, dissi.

Ma ciò che stavo realmente per dire, era che anche lui sembra un buon padre, ma un pensiero mi balenò in testa.

E se lui non volesse ricoprire questo ruolo? Di certo io non potevo forzarlo.

 

Dopo aver vestito Aurora, con abiti decisamente striminziti, andammo a casa Cullen.

Appena arrivammo, trovammo tutta la famiglia riunita nel salone.

Alice era impegnata a scrivere qualcosa e mi rivolse solo un sorriso. Jasper stava imbustando le lettere che Alice, gli passava.

Rosalie stava leggendo un libro, che lasciò subito per venire a prendere Aurora fra le sue braccia.

Emmett era impegnato ad un’intensa partita alla playstation e per poco quasi non ci salutava.

Esme invece dopo aver sistemato l’ultimo vaso di fiori, venne a salutarci con una carezza e con un gran sorriso sulle labbra. Anche se non lo esprimeva a parole, sapevo che quello era il suo modo per dirci che era contenta che io ed Edward fossimo ritornati insieme.

Carlisle dopo aver dato una pacca sulla spalla di Edward e dopo aver sorriso a me, sparii nel suo studio, per tornare subito dopo, con una bilancia per bambini e un centimetro.

Dopo varie lamentele di Aurora, io e Rosalie, riuscimmo a convincerla, che doveva stare buona e ferma solo per pochi secondi e poi sarebbe tornata a giocare.

<< Rispetto a ieri sera, è cresciuta di 13 millimetri e il suo peso è aumentato di 400 grammi >>, disse Carlisle.

<< Ma a questa velocità… >>, disse Esme preoccupata, senza neanche terminare la frase.

<< Lo so! Dovremmo fare delle ricerche. Vedere se Aurora è l’unico caso esistente >>, disse Carlisle pensieroso.

<< Carlisle, ci sono quelle leggende che parlano dei succubi… >>, intervenne Edward.

A quella parola, mi ricordai, varie leggende sui vampiri, che lessi su internet, quando cercavo di capire qualcosa di più sul segreto di Edward, che ancora non conoscevo.

<< Si Edward, se quelle leggende fossero vere, ci sarebbero vampiri che riuscirebbero a sedurre donne umane senza ucciderle >>, spiegò Carlisle.

<< Ho imparato che una leggenda, è solo una parola per nascondere un fatto reale. Quindi sono sicura che esitano altri mezzi vampiri >>, dissi io certa.

<< Allora li troveremo >>, disse Edward cingendomi il fianco destro.

Dopo che Rosalie, portò Aurora a giocare, Carlisle, mi ricordò il favore che mi aveva chiesto.

<< Bella, hai chiesto a Leah di farsi visitare da me? >>, chiese speranzoso.

<< Perdonami Carlisle, mi è proprio passato di mente. La chiamo subito >>, dissi dirigendomi al telefono.

Quando chiamai a casa sua, Sue mi disse che la figlia aveva detto che andava a casa di Jacob. Ma quando telefonai a casa Black, Billy mi disse che Jacob era uscito insieme a Leah.

La questione non mi quadrava. Leah ormai, non era più un licantropo, o almeno non si trasformava più in un grosso lupo e per di più il suo corpo femminile aveva ripreso, le sue normali funzioni. Quindi non mi spiegavo cosa stesse facendo con Jacob. Era da quando eravamo tornati, che quei due si comportavano stranamente.

<< A cosa stai pensando? >>, mi chiese Edward avvolgendomi da dietro con le sue braccia.

<< Leah non è a casa sua e Billy ha detto che Jacob è insieme a Leah >>, lo informai.

<< E allora? >>, chiese perplesso.

<< Leah non è più un licantropo, quindi non ha motivo di uscire con Jacob e per di più, non si sono mai potuti sopportare a vicenda più di tanto >>, dissi esponendo i miei dubbi. << Comunque andrò alla riserva a cercarla >>.

<< Non ce ne bisogno. Suo fratello Seth sta arrivando qui >>, disse Edward voltandosi verso la porta.

Dopo poco sentimmo bussare alla porta. Esme andò ad aprire sorridente, con un vassoio di biscotti appena sfornati in mano.

<< Benvenuto Seth >>, disse porgendogli il vassoio.

<< Grazie Esme. Ma così mi vizi >>, disse sorridente, prendendo una manciata di biscotti.

Seth, mi ricordava molto Jacob ragazzino di un anno fa, prima del suo sviluppo esagerato.

<< Ehi amico! >>, disse rivolto ad Edward.

<< Seth… è un piacere rivederti >>, disse Edward con una pacca sulla spalla.

<< Bella, sei favolosa >>, disse poi squadrandomi dalla testa ai piedi.

<< Calma amico. Potrei esserne geloso >>, disse scherzando Edward.

<< Quindi significa che voi due… >>, disse indicandoci con un dito.

<<  Esatto >>, rispose orgoglioso Edward.

<< Sono contento >>, disse Seth felice.

<< Seth, ho chiamato a casa tua. Cercavo Leah >>, chiesi.

<< No ti prego non voglio più sentire nominare il nome di mia sorella >>, disse disperato mettendo le mani avanti.

Intanto Edward sghignazzò, per i pensieri che sicuramente stavano passando per la testa di Seth.

<< Come mai? >>, chiesi io ancora all’oscuro di tutto.

<< Ti capisco amico. Anche io non vorrei mai leggere dei pensieri del genere su mia sorella >>, disse Edward scoppiando a ridere.

<< Tu ridi? Questa notte l’ho persino sognata!! >>, disse isterico.

<< Volete far capire anche a noi o dobbiamo indovinare? >>, chiese Alice curiosa.

Aveva lasciato il tavolo per capire di cosa Edward e Seth stessero parlando.

Non conoscere gli eventi prima degli altri, le dava fastidio.

<< Jake e Leah, hanno avuto l’impriting! >>, sbottò Seth.

<< Cosa?? >>, chiesi io incredula.

<< Quando si sono rivisti all’aeroporto, tra di loro è scattato l’impriting. Il consiglio, dice che è qualcosa di sconvolgente. Perché non era mai successo prima d’ora, che scattasse un doppio imprinting >>, spiegò Seth.

<< Cioè vuoi dire che Leah ha avuto l’impriting con Jacob e viceversa? >>, chiesi io per chiarire.

<< Si. Gli anziani credono, che sia l’impriting più potente che ci sia stato in tutta la storia dei Quiliute >>, continuò a spiegare lui.

<< A quanto pare però, i vostri anziani non si spiegano come sia potuta accadere una cosa simile >>, constatò Edward, sicuramente dopo aver letto un pensiero di Seth.

<< Cosa non si spiegano? >>, chiesi io.

<< Solo i licantropi sono soggetti all’impriting. E Leah, non è più un licantropo visto che il suo corpo ha ripreso ad invecchiare, ma ciò che turba ancora di più gli anziani e che non si spiegano come abbia fatto Leah a ritornare umana così velocemente, specie vivendo a stretto contatto con una vampira >>, disse Seth.

<< Ci potrebbero essere molte spiegazioni, ma come ho detto a Bella, mi servirebbe che Leah si lasciasse visitare >>, disse Carlisle intervenendo nel discorso.

<< Ecco perché la cercavo >>, dissi io.

<< Sinceramente non la vedo da ieri sera… per fortuna >>, commentò sussurrando le ultime parole.

Ma al nostro udito anche quel sussurro era forte e chiaro.

<< Ma si può sapere cos’hai contro tua sorella? Insomma è arrivata solo ieri pomeriggio e voi bisticciate di già? >>, dissi io spazientita.

<< Magari avessi litigato >>, disse Seth.

<< E allora qual è il problema? >>, chiesi.

<< Da quando è rientrata a casa non ha fatto altro che parlare di Jacob. Jacob di qui, Jacob di lì… Quanto è gentile Jacob. Mia madre ha subito capito cosa le fosse successo, ed era al settimo cielo. Non ce la facevo più ad ascoltarle e così sono uscito di ronda. Ma appena mi sono trasformato ho intercettato i pensieri di Jacob… e bleh!! Credimi Bella, non vorresti mai sentire certi pensieri su tua sorella. Per tutta la notte Jacob non ha fatto altro che pensare e parlare di Leah; quando sono tornato a casa per dormire, ho avuto l’incubo più brutto della mia vita. Baciavo mia sorella! >>, disse esasperato coprendosi il viso.

Una risata soffocata, si trasformò pian piano in una risata generale, che coinvolse anche me.

Non immaginavo che l’impriting fosse così potente e mi dispiaceva per Seth e per i pensieri che era costretto a leggere, nella mente del suo capobranco.

<< Cosa c’è di tanto divertente? >>, disse una voce sulla soglia della porta di ingresso, lasciata aperta da Seth.

<< Jake! >>, dissi io felice di rivederlo.

<< Ciao Bella >>, disse abbracciandomi, una volta che lo raggiunsi.

<< Bella >>, disse tranquilla Leah, venendo avanti da dietro le spalle di Jacob.

<< Leah cercavo proprio te >>, dissi io facendola accomodare.

<< Ah si? Per quale motivo? >>, chiese lei curiosa.

<< Carllisle, avrebbe il desiderio di visitarti. Sai per dare una spiegazione al tuo cambiamento e a quello che ti è successo ieri >>, dissi io tranquilla.

<< E di preciso cosa sarebbe successo ieri? >>, disse con finta innocenza.

Ma fu tradita dalle sue guance che si imporporarono e dallo sguardo truce, che Jacob stava inviando a Seth.

<< Dai Seth ci ha raccontato tutto, quindi ora non fate gli innocentini >>, dissi sghignazzò Emmett.

Ero felice che ora il cuore di Leah, fosse pieno d’amore, di un amore ricambiato. Come ero anche felice, che finalmente Jacob aveva trovato la sua esatta metà.

<< Hai una lingua troppo lunga >>, disse Leah rivolto al fratello.

<< Dai prima o poi l’avrebbero scoperto >>, disse Seth indicando Edward.

Entrambi fecero un sospiro e dopo essersi guardati per pochi istanti, fu Jacob a parlare.

<< Visto che sapete già tutto, non c’è bisogno che noi ripetiamo quello che avete già ascoltato da Seth >>.

<< Io e Jacob stiamo insieme >>, disse Leah soddisfatta e stringendo la mano di Jacob.

<< Sono davvero felice per voi >>, dissi abbracciandoli entrambi.

<< Si, si, va bene >>, disse Leah staccandosi dall’abbraccio imbarazzata.  << Comunque sono venuta qui, per trovare Aurora e non per le ufficializzazioni o per visite mediche >>, disse guardandomi male e cercando di farmi capire che non era ben disposta a farsi visitare.

<< Ma Leah… >>, provai a replicare.

<< Niente ma. Oggi non voglio sottopormi a nessuna visita. Dov’è Aurora? >>, disse guardandosi intorno e per cambiare discorso.

Ora che lo notavo, Rosalie era sparita con Aurora.

<< È di sopra con Rosalie >>, disse Esme. << Le sta sistemando i capelli e le sta provando qualche vestitino nuovo >>.

Ma come se l’avessimo chiamata, Rosalie si materializzò sulle scale, con Aurora fra le braccia.

La piccola indossava un vestitino pieno di pizzi e tulle, con le spalline sottili e una gonna molto vaporosa. Il colore viola-blu del vestito, le esaltava la carnagione e i boccoli che le aveva fatto Rosalie.

<< Oh, oh >>, disse Jacob.

Mi girai per chiedergli cosa fosse successo e mi indico con lo sguardo Seth.

<< Ne abbiamo perso un altro >>, disse Jacob.

Lo sguardo di Seth era identico a quello ce avevo visto il giorno prima, sul viso di Jacob e Leah.

Era come se si fosse estraniato dal mondo. I suoi occhi brillavano di una luce particolare, era come se stesse ammirando la cosa più bella che avesse mai visto in vita sua. Come un cieco, che vede per la prima volta il sole.

<< No, no, no, no, no! Non guardare così la mia bambina >>, dissi mettendomi davanti a Rosalie e ad Aurora.

Ma Seth era come se non mi avesse visto o sentito.

<< Seth!? >>, lo chiamò Edward tirandolo per un braccio.

Seth che sembrò ridestarsi da un sogno fantastico, si sentii per un attimo disorientato.

<< Ehm…si? >>, chiese continuando a fissare Aurora.

<< Amico credo che tu sia nei guai >>, disse Jasper ridendo.

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Capitolo 42
*** capitolo 42 ***


CIAO RAGAZZE E RAGAZZI… AVEVO QST CAPITOLO PRONTO Già DA QUALCHE GIORNO, MA NON AVEVO IL TEMPO DI POSTARLO.

GRAZIE PER AVER RAGGIUNTO I 20 COMMENTI, ANCHE SE QUALCUNO HA PRESO LA MIA RICHIESTA COME UN VERO E PROPRIO RICATTO…MI DISPIACE IMMENSAMENTE, VOLEVO SOLO SENTIRE LA VOCE DI ALTRI LETTORI CHE DI SOLITO NON RECENSISCONO MAI.

MA  A QUANTO PARE HO SBAGLIATO!!!

CHIEDO PERDONO….

VI LASCIO AL CAPITOLO…

 

 

MAI METTERSI CONTRO ALICE

 

 

POV BELLA

Ero chiusa nella camera di Edward e stringevo Aurora tra le mie braccia.

Dopo aver ringhiato come un animale inferocito e aver quasi perso la pazienza nei confronti di Seth, avevo preferito allontanarmi da lui, prima che commettessi qualche sciocchezza.

<< Bella ragiona. Per Aurora non potevi sperare di meglio >>.

Jacob mi aveva raggiunto dopo pochi minuti, affiancato da Edward e cercava in tutti modi di farmi ragionare.

<< Non ho mai amato i matrimoni combinati >>, dissi stufa di quel discorso.

La rabbia del momento, non accennava a passare e di certo vedere Jacob, trasformarsi in Seth per opera del potere di Aurora, non aiutava affatto.

<< Aurora, per favore riporta Jacob alle sue sembianze naturali >>, chiesi con tutta la calma che riuscivo a recuperare.

A quanto pare, anche lei era rimasta affascinata da Seth e voleva tornare giù per conoscerlo meglio.

<< Non è un matrimonio combinato! >>, sbottò Jacob. << E a quanto pare Aurora ha reagito come ogni donna, quando un licantropo ha l’impriting con loro >>.

<< Ma Aurora non è una donna, è una BAMBINA >>, dissi alzando un po’ la voce.

Il mio grido spaventò Aurora, infatti dopo pochi secondi iniziò a singhiozzare.

<< No piccola perdonami. Non grido più te lo prometto >>.

Dopo un po’ di coccole si calmò.

<< Forse è meglio se la lasci con Alice o Rosalie >>, consigliò Edward.

L’istante dopo, neanche se le avessi chiamate le sorelle di Edward, entrarono nella stanza.

<< Rosalie la lascio a te. A quanto pare sei l’unica concorde alla mia opinione >>, dissi mettendole Aurora fra le braccia.

<< Non posso crederci che non ti fidi di me > >, disse offesa Alice.

<< Non ora >>, dissi chiudendo la porta in faccia al suo broncio.

La verità, era che in quel momento mi fidavo più di Rosalie, che di Alice; il motivo era semplice, nessuno tranne Rosalie e me, aveva reagito male all’impriting di Seth.

Mi girai lentamente conscia del mio viso contratto dalla rabbia. Ora che Aurora non era con me, ero libera di poter strangolare il mio migliore amico e chiunque si fosse alleato con lui.

<< Dai su Bella! Non ti ricordavo così melodrammatica. Forse il veleno da vampira ti ha fatto andare in pappa il cervello? >>, disse scherzando Jacob per tagliare l’atmosfera densa che si era creata nella stanza.

Edward era presente a quella discussione, solo per assicurarsi che io non commettessi nessuna sciocchezza, di cui mi sarei pentita dopo. Come uccidere il mio amico.

Ma il motivo più essenziale, era che entrambi non riuscivamo a stare distanti, uno dall’altro.

<< Oh no… il mio cervello funziona più che bene. È quello di voi licantropi che deve avere qualche problema >>, risposi alla sua provocazione.

<< Insomma basta con tutta questa messa in scena! Ascoltami un minuto senza dar aria a quella lingua velenosa >>, sbottò Jacob. <<  Al tuo fianco hai una persona che ti ama >>, disse indicando Edward. << Ti ha sempre difesa da ogni pericolo e che darebbe la vita per te. E di questo tu sei felice, vero? >>.

Era la prima volta, che sentivo Jacob parlare tranquillamente del rapporto mio e di Edward.

<< Si, ma è diverso >>, dissi capendo il suo discorso.

<< Ma in cosa è diverso. Seth l’amerà come fosse l’unica donna sulla terra. La rispetterà come fosse un angelo sceso in terra. La difenderà a costo della sua vita, ogni momento della sua vita. La renderebbe felice, perché il suo unico interesse, sarà vederla sorridere ogni istante della giornata. Asciugherà le sue lacrime, quando qualcuno o qualcosa la farà soffrire e sarà il suo complice per ogni assurdità che riuscirà ad inventare. Quindi Bella dimmi, in cosa è diverso? E non augureresti ciò alla tua bambina? >>, disse serio.

Mentre parlava gli si illuminavano gli occhi, ed ero sicura che stava descrivendo l’amore che lui provava per Leah. Ma a quanto pare, ogni impriting portava alle stesse emozioni.

<< Jake, l’hai detto tu stesso. Io augurerei ciò ad ogni ragazza su questo pianeta e ancor di più a mia figlia. Ma lei è una bambina >>, dissi dopo aver ritrovato la calma con le parole di Jacob.

<< Bella non essere assurda ora. Ma veramente pensi che Seth ora provi quel tipo di attrazione nei confronti di Aurora? Seth ora, sarà solo il miglior compagno di giochi per lei. Quando crescerà sarà suo fratello e amico, lui sarà sempre pronto a consigliarla. Una volta adulta sarà il fidanzato perfetto  > >, disse Jacob sorridendo.

Il suo discorso era giusto. Seth aveva tutto il tempo del mondo per aspettare la crescita di Aurora. Fino a quando fosse stato un licantropo, lui sarebbe stato immortale come noi vampiri. E anche se il discorso di Jacob mi aveva ammorbidita abbastanza per accettare l’impriting di Seth, qualcos’altro turbava i miei pensieri, qualcosa in tutto questo che non potevo accettare.

<< E se Aurora una volta adulta non corrispondesse ai suoi sentimenti? >>, chiesi curiosa.

<< Noi pensiamo che l’impriting sia una qualche magia che lega con un doppio filo. Nel senso che la ragazza in questione abbia un qualcosa che assomiglia ad un colpo di fulmine o che comunque una qualche attrazione la spinga verso colui che ha avuto l’impriting con lei. Ma se così non fosse, perché mai Aurora dovrebbe rifiutarlo? Lui sarà tutto per lei e nessuno potrà completarla, come lui completerà lei. Ma nel caso lei non corrispondesse i sentimenti, Seth la lascerà andare augurandole ogni bene, nonostante la sua sofferenza sarà terribile >>, disse spaventato.

Ero certa che aveva immaginato cosa significasse lasciare andare il soggetto del proprio impriting.

<< Non temere. Fortunatamente anche lei ha avuto l’impriting verso di te >>, disse sorridendo Edward, dando una pacca sulla spalla del mio amico.

Edward mi aveva confermato i pensieri di Jacob.

<< E si! Devi proprio ringraziare la fortuna. Perché se così non fosse stato, a quest’ora lei non sarebbe con te e ti avrebbe fatto passare le pene dell’inferno >>, dissi io sghignazzando.

<< Simpatici >>, disse Jacob alzandosi dal divano in pelle nera di Edward.

Quello scambio di battute tra Edward e Jacob, mi aveva reso felice. A quanto pare Jacob non odiava più i Cullen e soprattutto non odiava Edward.

L’amore aveva la capacità di rendere felice ogni situazione.

Scendemmo giù nel salone, dove tutti ci aspettavano riuniti.

Leah aveva un braccio sulle spalle di Seth. Quest’ultimo guardava con grande interesse il tappeto sotto i suoi piedi e quando ci sentii scendere non alzò lo sguardo triste.

Rosalie era in cucina a far mangiare Aurora, lo sentivo dal buon profumo di sangue umano appena riscaldato, che fece ardere una fiamma nella mia gola.

Mi distrassi subito e continuai ad esaminare la stanza.

Jasper si stava rilassando da una posizione tesa che aveva assunto, quasi sicuramente per colpa della mia sete e delle mie emozioni. Edward gli stava sorridendo, dandogli un pugno amichevole sulla spalla. << Sensazionale, vero? >>, disse.

Jacob tornò sorridente dalla sua Leah che lo accolse con bacio e intrecciarono le loro mani.

<< Tutto a posto >>, sussurrò Jacob all’orecchio di Seth, che subito mi guardò sorridente e corse in cucina da Aurora, seguito da Edward.

Carlisle  era ben posizionato sul divano, immerso nella lettura di un grande libro dall’aspetto antico.

Esme aveva preso il posto di Jasper, ad aiutare Alice con quelle decine e decine di lettere che aveva fra le mani. Emmett invece, era impegnato a metterle con ordine in una sacca.

<< Ma si può sapere cosa state facendo? >>, chiesi curiosa.

Ma Alice senza degnarmi di una risposta, mi passò davanti consegnando una lettera nelle mani di Jacob.

Ovviamente era ancora arrabbiata con me.

<< Questo è l’invito per la festa di diploma e bentornato, che faremo sabato prossimo >>, disse sorridendo ai miei amici.

Una festa di diploma con settimane di ritardo era strana, ma poteva anche andare, ma ciò che suonava strano in quella sua spiegazione era la parola “ bentornato ”.

Una festa di bentornato, si faceva sempre, in onore di qualcuno che era stato via e che dopo molto tempo era tornato.

In quel momento cercavo di capire per chi fosse quella festa, per poi arrivare all’ovvia conclusione che chi era andata via da Forks, per poi fare ritorno dopo un lungo periodo, ero io.

In un secondo arrivai al tavolo delle lettere e strappai di mano l’ultima lettera che Emmett stava riponendo nella sacca.

Con orrore lessi il suo contenuto.

Siamo felici di invitarti a casa Cullen,  per la festa di diploma. In occasione, si svolgerà anche la festa di bentornato, in onore di Isabella Swan.

Vieni a festeggiare!!!

Erano poche righe scritte a mano, che ebbero la capacità di terrorizzarmi.

Non amavo le feste, tantomeno se io ero al centro dell’attenzione.

<< EDWARDDD >>, gridai isterica e tutti gli sguardi furono puntati su di me.

<< Amore cosa è successo >>, disse affiancandomi in un istante.

<< Lei… >>, dissi indicando Alice. << TU… >>, dissi accusandolo. Lui sapeva tutto e non mi aveva detto niente. << Io… >>, dissi senza terminare nessuna frase per la voglia, che avevo di piangere per la rabbia.

<< Alice, ti avevo detto di chiederle il permesso >>, disse infuriato Edward.

Mentre notavo che Emmett se la svignava con il sacco pieno di lettere.

<< Io non verrò a nessuna festa >>, dissi impuntando i piedi.

<< Oh si che lo farai. È la tua festa e quindi ci sarai >>, disse Alice con tono di sfida.

<< Non è la mia festa. È la festa per i diplomi e io vorrei ricordarti che non mi sono diplomata >>, dissi con un sorriso vittorioso.

<< Al dire la verità Bella, oggi io e tuo padre siamo andati a parlare con i professori e con il preside. La settimana prossima sosterrai gli esami >>, disse Carlisle.

Ero felice di questa notizia. Anche io avrei avuto il mio diploma e studiare tutti gli arretrati in pochi giorni, per me, non sarebbe stato un problema.

<< Visto? >>, disse con un sorrisetto Alice.

Volevo chiedere a Carlisle, cosa avessero raccontato ai miei professori e al preside sulla mia scomparsa, ma ora ero impegnata in una lotta, da cui non potevo distrarmi. Avrei chiesto spiegazioni più tardi.

<< Non vedo la necessità di fare una festa del diploma a più di due settimane di distanza >>, chiesi.

<< Perché questa città è un mortorio ed una festa è quello che ci serve. E visto che nessuno ha festeggiato decentemente il proprio diploma, io organizzerò una festa che passerà alla storia >>, disse orgogliosa di se stessa.

Stavo perdendo questa battaglia, ma non potevo arrendermi così facilmente.

<< Sicuramente molti ragazzi saranno partiti per le vacanze >>, dissi io cercando di aggrapparmi sugli specchi.

<< Ti sbagli. Sono ancora tutti a Forks. Solo una certa Anna è partita >>, disse lei assaporando il gusto della vittoria.

<< Okay, hai vinto. Organizza la tua stupida festa, tanto io non ci sarò. Nessuno sa ancora che sono tornata a Forks, quindi nessuna festa di bentornato >>, dissi io sicura di aver scelto la carta vincente.

<< Ti sbagli. Tutti a Forks sanno del tuo ritorno. Charlie l’ha detto a tutto il distretto e uno dei professori, è cliente del negozio dei Newton, questo pomeriggio è andato da loro per comprare una nuova tenda e ha comunicato la bella notizia. È inutile dire che l’hanno subito riferito a tutti i loro clienti e al loro figlio Mike, che ha subito chiamato Jessica e gli altri >>, disse facendomi il reso conto di come il mio ritorno era stato reso pubblico.

La mia pazienza stava per esaurirsi, combattere contro Alice era estenuante ed inutile. Lei prevedeva ogni mia domanda e aveva già la sua risposta pronta.

Questa festa sembrava obbligatoria, ma forse esisteva una salvezza.

<< Per fare una festa di bentornato, hai bisogno del festeggiato. Ma ti comunico, che io quella sera non sarò presente. Ti conviene non spedire quegli inviti >>, dissi fiera.

<< Tu ci sarai. Perché gli inviti sono stati già spediti >>, disse lei saccente.

<< Cosaaa?? >>, chiesi incredula.

<< Proprio in quest’istante Emmett, ha consegnato l’ultima lettera >>, disse trionfante.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 

LAZIONELCUORE [Contatta]

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 12/05/10, ore 00:34 - Capitolo 41: capitolo 41

CIAO…LA SEGUIVI SUL GRUPPO DI AMALIA E BARBARA??? SONO CONTENTA CHE TI PIACCIA…BACI

 Vampire_Twilight [Contatta]

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 11/05/10, ore 10:43 - Capitolo 41: capitolo 41

QUI DIVERSAMENTE CHE IN BD, BELLA è STATA Più FLESSIBILE, ANCHE perché SI è LASCIATA CONVINCERE DALLE PAROLE DEL SUO MIGLIORE AMICO…SPERO DI NON AVERTI DELUSA PER LA SUA REAZIONE…BACI

 luigia [Contatta]

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 09/05/10, ore 22:54 - Capitolo 41: capitolo 41

DAI HO PUBBLICATO IL PRIMA POSSIBILE… TI è PIACIUTO IL NUOVO CAPITOLO??

 Eva17 [Contatta]

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 09/05/10, ore 11:06 - Capitolo 41: capitolo 41

SONO CONTENTA CHE TI PIACCIANO I MIEI IMPRITING, SAI QUANDO FORMI NUOVE COPPIE NON SAI MAI SE POSSA PIACERE A CHI LEGGE…BACI

 fabiolina [Contatta]

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 08/05/10, ore 19:09 - Capitolo 41: capitolo 41

GRAZIE…SONO CONTENTA CHE TI PIACCIA LA MIA IDEA DI IMPRITING TRA SETH E AURORA…PER ORA CI SARANNO ALCUNI CAPITOLI QUASI TRANQUILLI…MA IL BELLO ARRIVERà PRESTO…BACI

 Spider Monkey [Contatta]

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 08/05/10, ore 15:35 - Capitolo 41: capitolo 41

BEH SI LE 20 RECENSIONI LE HO RAGGIUNTE GRAZIE MILLE…SONO FELICISSIMA CHE LE MIE IDEE TI SIANO PIACIUTE…BACI

 bellina97 [Contatta]

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 08/05/10, ore 15:10 - Capitolo 41: capitolo 41

EH SI ORMAI LA FRITTATA è FATTA…E POI AD EDWARD STA SIMPATICO SETH….BACI

 Fortheternity [Contatta]

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 08/05/10, ore 15:09 - Capitolo 41: capitolo 41

DAI NON VOLEVA ESSERE UNA MINACCIA….CMQ LEAH NON è FREDDA NEI CONFRONTI DI BELLA, LE è SOLO STATO CHIESTO QUALCOSA CHE NON LE ANDAVA E LEI HA REAGITO CON IL SUO BEL CARATTERINO…BACI

 dindy80 [Contatta]

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 08/05/10, ore 14:29 - Capitolo 41: capitolo 41

NOOOO PER NESSI VA Più CHE BENE JACOB…PER AURORA VA BENE SETH…BACI

 Isotta [Contatta]

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 08/05/10, ore 14:01 - Capitolo 41: capitolo 41

NO NO…NON AVREI MAI ABBANDONATO LA STORIA SE NON ARRIVAVO ALLE 20 RECENSIONI…E HAI RAGIONE NON LO FARò Più PER RISPETTO DI VOI LETTORI CHE RECENSITE SEMPRE…CMQ SAI CHE HAI SOSTITUITO TUTTE LE r CON LE l??? FORSE HAI UN VIRUS CHE TI HA MODIFICATO LA LINGUA DELLA TASTIERA….BACI

 bellina3000 [Contatta]

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 08/05/10, ore 13:53 - Capitolo 41: capitolo 41

GRAZIE…BACI

 Austen95 [Contatta]

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 08/05/10, ore 12:08 - Capitolo 41: capitolo 41

DAI AL POVERO SETH GLI è ANDATA BENE…HA SOLO DOVUTO PENARE UN PO’…BACI

 vanderbit [Contatta]

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 08/05/10, ore 11:38 - Capitolo 41: capitolo 41

SONO FELICE CHE TI PIACCIA L’IDEA…PER QUANTO RIGUARDA EDWARD…NON SVELO NULLA…BACI

 kandy_angel [Contatta]

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 08/05/10, ore 09:30 - Capitolo 41: capitolo 41

GRAZIE---BACI

 googletta [Contatta]

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 08/05/10, ore 00:27 - Capitolo 41: capitolo 41

SONO CONTENTA CHE TI SIA PIACIUTO LO SCORSO CAPITOLO….BACI

 

artline [Contatta]

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 07/05/10, ore 23:55 - Capitolo 41: capitolo 41

HAI PERFETTAMENTE RAGIONE…BACI

 cloh [Contatta]

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 07/05/10, ore 23:50 - Capitolo 41: capitolo 41

GRAZIE PER I COMPLIMENTI…BACI

 elys [Contatta]

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 07/05/10, ore 23:33 - Capitolo 41: capitolo 41

E POI??? E BEH SI…CI SARà UN BEL POI…MA BISOGNA ASPETARE I PROX CAPITOLI PER SCOPRIRLO…BACI

 ornella [Contatta]

Segnala violazione

 07/05/10, ore 22:19 - Capitolo 41: capitolo 41

OK CHIEDO PERDONO SE LA MIA RICHIESTA, TI è SEMBRATO Più UNO SPORCO RICATTO…PERDONATA?? HAI RAGIONE MI DOVREBBERO GRATIFICARE LE QUASI QUATTROCENTO PERSONE CHE LEGGONO LA MIA STORIA E HAI RAGIONE ANCHE, CHE MAGARI 20 RECENSIONI CHE DICONO LA STESSA COSA NON SONO UTILI, MA ANCHE SE DICONO LA STESSA COSA, MI FANNO CAPIRE SE è PIACIUTA L’IDEA O SE HANNO QUALCHE TIPO DI ASPETTATIVA. SE ESISTESSE UN CONTATTO DIRETTO CON L’AUTRICE DI UN LIBRO CHE STO LEGGENDO, SAREBBE UNA COSA FANTASTICA. CMQ CHIEDO DI NUOVO SCUSA, SE TI HO COSTRETTA A RECENSIRE…BACI

 aurora julia [Contatta]

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 07/05/10, ore 21:59 - Capitolo 41: capitolo 41

UH CHE BELLO…UNA LETTRICE CON LO STESSO NOME DEL MIO PERSONAGGIO…CHE NE DICI, TI PIACE COME HO DESCRITTO LA MIA AURORA??? CMQ OVVIAMENTE AURORA SI RICORDERà DEI SUOI VERI GENITORI, MA VORRà ANCHE MOLTO BENE A QUELLI ADOTTIVI. BACI…

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Capitolo 43
*** capitolo 43 ***


Buonasera a tutti…. mi dispiace, ma sto per darvi una brutta notizia. Purtroppo per via dello studio, non potrò aggiornare per un po’ di tempo. Devo assolutamente mettermi a studiare seriamente, perché giugno e luglio sono due mesi di fuoco all’università per gli esami.

Non so quando avrò il tempo di scrivere un nuovo capitolo, ma vi prometto che appena trovo il tempo scrivo il prossimo.

Sinceramente ho preferito prendermi una pausa dopo questo capitolo, perché dal prossimo succederanno nuovi eventi nella storia e quindi preferivo lasciarvi con un capitolo tranquillo piuttosto che con uno movimentato…

Mi dispiace tantissimo…

 

 

FESTA

 

 

POV BELLA

 

Tornai a casa esausta. Ovviamente non letteralmente.

Tra l’impriting e la festa di Alice, la giornata non era stata semplice da superare.

Ciò che non valutai, fu la sfortuna dell’incontro casuale, che mi investii ad un centinaio di metri da casa mia.

Edward stava riaccompagnando me ed Aurora, con la sua volvo. Eravamo tutti e due troppo impegnati a parlare e divertirci delle facce buffe di Aurora, per accorgerci chi dalla parte opposta del semaforo, ci fissava con aria sbalordita e irritata.

<< Oh no Charlie >>, dissi io fissandolo.

Ormai abbassarmi per nascondermi sotto il cruscotto, come una dodicenne non sarebbe servito a niente.

La giornata non era finita, sicuramente una volta arrivata a casa, avrei dovuto subirmi la sfuriata di mio padre.

A lui non piaceva l’idea che io potessi ritornare con Edward. E non mi serviva di certo il potere di Edward per scoprirlo.

Seguivamo l’auto della polizia, che stava percorrendo il nostro stesso tragitto. Quando Charlie parcheggiò nel vialetto, scese dall’auto senza neanche guardarci e entrò a passo di carica dentro casa.

<< Edward forse è meglio se vada solo io. Mi sarà più facile calmarlo >>, dissi guardandolo negli occhi.

<< Sicura? >>, disse lui percependo i pensieri infuriati di mio padre.

Accennai la mia risposta con un cenno positivo della testa.

<< Ok >>, disse sfiorandomi velocemente le labbra per paura che mio padre ci stesse spiando dalla finestra.

Percorsi il vialetto ghiaioso, con passo lento, stringendo al petto Aurora sorridente.

La povera piccola non era cosciente della tempesta a cui avrebbe dovuto assistere.

Entrai in casa guardandomi in torno come fossi stata una ladra che entrava in una casa sconosciuta. Con enorme sorpresa, trovai mio padre seduto sul divano con una birra in mano, che guardava una partita in televisione.

<< Ciao papà >>. Dissi innocentemente.

<< Ciao >>, disse atono e guardando di sfuggita la piccola che lo guardava sorridente.

Il suo era un chiaro messaggio. Avremmo rimandato la discussione, quando Aurora si sarebbe addormentata.

<< Ehi piccolina, vuoi venire con il nonno a guardare un po’ di cartoni animati? >>, disse con un tono davvero felice.

La piccola si pretese verso di lui.

<< Aurora ricorda. Niente morsi e niente illusioni >>, dissi velocemente con una tonalità troppo bassa, per essere udita dal debole udito umano di Charlie.

Li lasciai soli in salotto, mentre mi avviai in cucina per preparare qualcosa da mangiare a mio padre.

Nel frigo trovai un po’ di pesce e decisi di fare uno dei suoi piatti preferiti per addolcirlo un po’.

Quando tornai in salotto per comunicare che la cena era pronta, trovai Charlie fissare incantato, il volto di Aurora entrata nel mondo dei sogni.

<< La cena è pronta >>, dissi in silenzio.

Si alzò piano dal divano per non svegliarla.

<< Vuoi darla a me? >>, dissi premurosa.

<< No la porto io di sopra >>, disse avviandosi verso le scale.

Lo seguii in silenzio e quando fu davanti alla porta aperta della mia camera, rimasi sbalordita da ciò che vidi.

Una bellissima culla in legno di ciliegio, con vari orsetti e farfalle intagliate nel legno, affiancava il mio letto.

Charlie mise delicatamente Aurora nella culla, coprendola con una stupenda coperta rosa, tutta ricamata.

La riconoscevo, era la culla di quando io ero bambina. Anche le coperte erano le stesse e nonostante avessero diciotto anni erano perfettamente in buono stato.

Ovviamente riconoscevo questi oggetti,  non perché avessi ricordi dei miei primi mesi di vita, ma solo perché sul caminetto erano disseminate le mie foto da bambina ovunque. Non ero mai riuscita a convincere mio padre ad eliminare dalla visuale di tutti, tutte quelle foto che mi raffiguravano da quando avevo soli pochi mesi, fino ad arrivare all’anno scorso. Ogni estate mio padre mi costringeva a posare davanti alla sua macchina fotografica e io dovevo fingere il mio miglior sorriso.

La mia culla era stata fatta interamente da Charlie, sotto l’occhio vigile di Billy. Infatti Billy era un vero talento nello trasformare grezzi pezzi di legno, in vere e proprie sculture.

Mia madre mi raccontava sempre, di come mio padre era orgoglioso di esser riuscito a costruire una culla, bella e solida da solo per la sua bambina.

Peccato però, che poi fu utile solo per pochi mesi, vista la decisione di mia madre di andare via da Forks e portarmi via con lei.

Nella penombra della stanza, vidi chiaramente il suo sorriso soddisfatto.

<< Finalmente una bambina ci crescerà dentro >>, bisbigliò Charlie, ignorando che io potessi udirlo.

Lentamente si girò e si allontanò dalla culla molto silenziosamente, uscendo dalla stanza.

<< Buonanotte Bella >>, disse un po’ freddamente.

<< Papà aspetta parliamone >>, dissi supplichevole.

Certo mio padre aveva deciso di non affrontare l’argomento e io sembravo una pazza masochista, che aveva deciso di affrontare la sua furia. Ma dovevo farlo per il mio bene e soprattutto il suo, non potevo sopportare la sua espressione delusa.

Si fermò di colpo e mi guardò sorpreso. << Di cosa dovremmo parlare? >>, disse retorico. Infatti senza aspettare nessuna mia risposta, continuò a farmi domande a cui non serviva risposta. << Di come lui ti abbia lasciato un anno fa? A come ti sei ridotta per colpa sua? O forse a ciò che ti è successo dopo. Ma come hai potuto riaccettare nella tua vita una persona che ti ha fatto così del male? >>.

Capivo la sua rabbia e le sue perplessità nei confronti di Edward. Lui non conosceva i veri motivi di tutto quel dolore.

<< Papà io capisco che per te sembra irrazionale tutto questo. Ma non è come tu pensi. La mia vita è cambiata quando io ho deciso di venire a Forks. Se non fosse per lui, io sarei morta nel parcheggio della scuola schiacciata dal furgoncino di Tayler e tu ora porteresti dei fiori sulla mia tomba. Quel giorno, avevo due opzioni da scegliere, o credevo di essere stata salvata da un miracolo, oppure scavare più a fondo per conoscere la verità. Ho scelto la seconda e la mia decisione mi ha fatto intraprendere una strada che mi ha portato a conoscere segreti e vivere esperienze che nessun essere umano, pensa mai di scoprire o di vivere. Hai ragione, Edward ha contribuito in tutto questo; ma sono io che ho deciso a tutti i costi di scoprire i suoi segreti. Sono io che quando li ho scoperti, li ho accettati, non lui. Lui ha solo cercato di allontanarmi, senza successo  e quando ha deciso di stare con me, si è sempre e solo preoccupato della mia salvezza, purtroppo una qualche sfiga cosmica mi ha scambiato per il suo bersaglio preferito, e quando Edward per la seconda volta, non è riuscito ad evitare la catastrofe, si è incolpato di tutto e ha pensato di lasciarmi per il mio bene. Tutto ciò che è venuto dopo, è avvenuto solo per colpa della mia testardaggine. Quindi papà, lui non è colpevole di niente. Edward mi ama e io amo lui con una forza, che va al di sopra di ogni sentimento. Io ora sono felice, completa. Ti prego papà sii felice anche tu per me >>, dissi avvicinandomi a lui.

Mi fissò negli occhi per qualche istante, cambiando molte espressioni. Sapevo che le mie parole avevano fatto sorgere nella sua testa tante domande, ma preferii non chiedere niente e si limitò ad abbracciarmi. << Si bambina mia >>, disse accarezzandomi la schiena. Poi allontanandosi da me percorse l’ultimo pezzo di corridoio che lo divideva dalla sua camera.

Con la mano sulla maniglia, per tenere la porta aperta, si girò e disse le ultime parole minaccioso. << Ma avvisalo. Se riprova a farti soffrire, lo inseguirò fino in capo al mondo, dimenticando di essere un uomo di legge >>. Detto questo entrò in camera richiudendosi la porta alle spalle.

Non potei far a meno che sorridere. Non avevo mai sentito mio padre minacciare qualcuno.

<< Dovrò stare attento >>, sussurrò la  sua voce suadente al mio orecchio, mentre le sue braccia mi circondarono la vita.

<< Lo hai sentito. Ti conviene stare molto attento. Sarai anche antiproiettile, ma mio padre troverebbe il modo di ucciderti >>, dissi minacciandolo con un velo di sarcasmo.

<< Allora dovrò trattarti con i guanti d’oro ed esaudire ogni tuo desiderio >>, disse iniziando a baciarmi il collo.

<< Potrei viziarmi >>, dissi appoggiando la mia testa sulla sua spalla, per esporre di più il collo.

<< Correrò il rischio >>, disse girandomi verso di lui , prima di abbandonarsi completamente alle mie labbra.

 

 

<< Alice non vengo a fare shopping >>. Era la decima volta che ripetevo a quella vampira pestifera seduta sul mio letto che non sarei andata a fare shopping con lei.

<< Bella, tra due giorni è la festa e tu non hai niente da metterti >>, disse guardando il mio armadio.

<< Tra due giorni ci sarà anche la festa, ma io domani ho l’esame >>.

Erano cinque giorni che memorizzavo tutto il programma, un’impresa umanamente impossibile. La particolarità era proprio questa, una mente umana, non sarebbe mai riuscita a memorizzare così tanto i poco tempo, ma la mente da vampira, mi permetteva di memorizzare tantissimi concetti con un’unica lettura. Quindi cinque giorni erano stati più che sufficienti per completare il programma di studio.

<< Se proprio devi inventati una scusa, inventatene una migliore. Ieri sera conoscevi già tutto il programma alla perfezione >>, disse lamentandosi.

<< Voglio ripetere per sicurezza. Mi è stata data questa chance, non voglio sprecarla >>.

Carlisle e Charlie, avevano davvero ricamato una buona storia. La versione che tutti a Forks conoscevano era ricca di particolari e prove documentate.

Il giorno in cui ero scomparsa, ero impegnata in un’escursione solitaria in mezzo la foresta. Ma quando nel pomeriggio ho deciso di ritornare, mi sono persa nel bosco e calata la notte, sono inciampata e ho sbattuto forte la testa, perdendo i sensi. Al mio risveglio, non ricordavo nulla. Non sapevo chi fossi o dove mi trovassi e così ho cominciato a camminare, senza sapere che nella direzione presa, mi stavo inoltrando sempre di più nella foresta, allontana domi da Forks. Ho camminato per tre giorni, fino a trovare un rifugio di cacciatori. Per mia fortuna al suo interno ho trovato un brav’ uomo che mi ha portato all’ospedale di Seattle. Dopo svariati giorni, ho solo ricordato che vivevo a Phoenix, e così sono andata lì, per cercare di ricordarmi qualcosa. E li ho vissuto fino a quando non mi è ritornata la memoria.  

Questa storiella, la ripetevo da giorni nella mia testa, perché ero sicura che avrei dovuto ripeterla tantissime volte all’esame e alla festa. Non potevo rischiare di cambiare versione ogni volta.

<< Va bene. Ma poi non ti lamentare se non saprai cosa metterti >>, sbuffò Alice.

<< Non temere, ho sempre i miei jeans e la mia camicia rossa> >, dissi sorridendo.

<< Aurora ti va di andare a fare shopping con la zia Alice? >>, disse rivolgendosi alla mia bambina dopo il mio rifiuto.

< < Non penserai di andare sa sola fino a Seattle con lei!? >>, chiesi intimorita.

<< No Bella, andremo a Port Angeles e con me verranno Rosalie, Emmett e Jasper >>, disse per rassicurarmi.

<< Ok, ma tornate prima di cena >>, dissi.

Quando Aurora non era nelle mie vicinanze entravo nel panico più totale. Diventavo ansiosa e volevo che fosse protetta il più possibile.

<< Alle otto in punto saremo di ritorno >>, disse mettendogli le scarpine color sabbia abbinate al vestitino.

Non capivo cosa serviva comprare così tanti vestiti, che Aurora avrebbe indossato al massimo per due giorni.

Avevano comprato un armadio enorme, che misero nella mia stanza e ogni angolo o tiretto era occupato da vestiti, scarpe e accessori vari.

E a quanto pare ad Aurora, piaceva da matti andare in giro con loro, perché si divertiva e tornava a casa esausta.

 

<< Dopo la festa ti accompagna Edward >>, chiese mio padre appoggiato allo stipite della mia porta.

Il giorno dell’esame era passato e io avevo ottenuto ottimi voti. Tutti i professori e il preside erano impietositi dalla mia  triste storia, ma dopo averla raccontata per ben due volte, i professori, passarono a farmi domande sull’esame.

<< Si, non ti preoccupare >>, dissi cercando di dare una forma ai miei capelli.

<< Sicura di non voler lasciare Aurora a me? >>.

<< La terranno Esme e Carlisle al piano di sopra, così nessuno la vedrà, ma se sarà necessario, io potrò andare da lei >>, gli spiegai.

<< Va bene >>, disse riportandosi in posizione eretta.

<< Papà se vuoi sei il benvenuto alla festa >>, lo invitai ancora una volta.

<< Non amo la musica alta e stare in mezzo a decine di ragazzi che dimenano il loro corpo in danze sfrenate. Preferisco rimanere a casa >>, disse.

<< A chi lo dici. Se solo potessi, rimarrei a farti compagnia >>, dissi guardandolo dallo specchio, mentre litigavo ancora con i miei capelli.

Sorridendo si avvio verso le scale, non prima di avermi detto : << Lasciali sciolti >>.

Seguii il suo consiglio e dopo essermi messa il mascara e un po’ di terra, per mascherare il pallore eccessivo, aprii con cautela, la scatola che Alice mi aveva consegnato nel primo pomeriggio.

Ciò che vidi, non fu quello che mi aspettavo. Per tutto il pomeriggio avevo fissato quella scatola, con la paura di scoprirne il contenuto e invece il vestito che mi aveva regalato era stupendo.

Elegante, ma senza esagerare e di un colore che Edward amava.  Era una canotta a spallina larga, con uno scollo a V non esagerato, al centro della canotta all’altezza del seno c’era una piccola apertura a goccia. Tutto il vestito era di velo e tessuti simili, con righe celesti. La gonna era di una lunghezza perfetta, ma era un po’ trasparente. Infatti sotto il vestito avevo trovato un bigliettino IN CASO TU SIA PIGNOLA COME AL SOLITO. Sotto la velina che ricopriva il vestito c’era una bellissima gonna in raso blu.

( dopo aver aperto il link, dovete cliccare sul quadratino blu per vedere il vestito scelto.http://www.yoox.com/item.asp?cod10=34149989&TP=17868&utm_source=criteo_it&utm_medium=shopping&utm_campaign=shopping_it  )

Le scarpe argentate, con sottili striscioline erano perfette. Il tacco era vertiginoso, ma ormai per me non era più un problema camminare con scarpe così alte. Uno dei tanti vantaggi dell’essere vampira, era proprio l’equilibrio.

Avevo appena finito di allacciare il cinturino delle scarpe, quando sentii in lontananza la macchina di Edward arrivare.

Dopo pochi secondi, parcheggiò davanti al vialetto e con velocità umana arrivò alla porta, per poi suonare al campanello.

<< Capo Swan >>, disse educatamente.

<< Edward >>, fu il solo saluto di mio padre.

Anche stando al piano superiore, potevo sentire chiaramente, la tensione che proveniva dal pian terreno, così mi affrettai a prendere la borsa per poter scendere a salvare la situazione.

Mentre scendevo i primi scalini, notai lo sguardo di apprezzamento del mio ragazzo e gli occhi sgranati di mio padre.

Mi sembrava di essere ritornata alla sera del ballo del primo anno che frequentavo la Forks High School.

<< Sei stupenda >>, si complimentò Edward.

<< Grazie >>, dissi abbassando lo sguardo. Se fossi stata umana, sicuramente sarei arrossita.

<< Aurora ha fatto un po’ i capricci e non ha finito la sua pappina. Forse dovresti dire ad Esme se più tardi le da mangiare >>, disse mio padre schiarendosi la voce, per richiamare la nostra attenzione.

<< Si certo >>, dissi imbarazzata. E prendendo Aurora tra le mie braccia.

Salutammo e salimmo in macchina per raggiungere casa Cullen.

 

Pochi minuti e i primi invitati sarebbero arrivati. Solo allora, mi resi conto che da li a poco, avrei incontrato dopo quasi un anno, tutti i miei amici di scuola. Da quando ero tornata a Forks, avevo evitato di farmi vedere in giro, non andavo nemmeno a far la spesa e mi approfittavo della disponibilità di Esme, per riempire il frigo per Charlie.

Durante tutta la festa, sarei stata al centro dell’attenzione, e molti mi avrebbero trovata diversa. Come avrei spiegato i miei cambiamenti?

<< Alice come… >>. Ma non terminai la mia domanda, che mise già una scatolina nelle mie mani.

<< Ho dimenticato di dirtelo. Indossa queste, ma ricordati che ogni paio d’ore il veleno le disintegra e dovrai andare in bagno a metterne delle nuove >>, disse avviandosi verso la console.

Non capii di cosa parlava, fino a quando non aprii la scatola nelle mie mani, per scoprire, che conteneva un paio di lenti a contatto colorate. Erano di un marrone simile al colore dei miei occhi umani.

Senza perdere altro tempo, corsi in bagno a metterle. Mi guardai allo specchio, e il mio viso sembrava avere un tocco più umano.

Scesi giù in cucina, per salutare Aurora, prima che Esme e Carlisle, la portassero di sopra per nasconderla agli occhi dei cittadini di Forks. Preferivamo, che nessuno fosse a conoscenza della sua esistenza, specie per la questione della sua crescita accelerata.

Trovai quasi tutti riuniti in cucina, che riempivano di coccole Aurora.

<< Così la vizierete >>, gli sgridi sorridente.

<< Ma non si può fare a meno di girarle attorno >>, disse Rosalie.

<< Esme, mio padre ha detto che non ha mangiato molto. La capisco, solo l’odore di quelle pappine, mi fanno venire la nausea, però vorrei che mangiasse anche cibo umano >>, dissi io preoccupata.

<< Non ti preoccupare, proverò a cucinare qualcosa di buono, magari mangerà più volentieri >>, disse Esme.

<< Ma se non mangia, solito biberon >>, risposi io.

Dopo neanche un quarto d’ora, il campanello suonò per la prima volta.

Diedi un bacio veloce ad Aurora e raggiunsi gli altri in salotto, che per l’occasione, aveva preso l’aspetto di una discoteca, con tanto di angolo bar.

Affiancai Edward al centro della sala e lui mi cinse un fianco, mentre Alice aprii la porta con un sorriso smagliante stampato in volto.

I primi cinque ragazzi, entrarono timidi accennando un flebile saluto mentre si guardavano attorno. Durante la loro perlustrazione dell’intero salone, i loro occhi si posarono su di me e contemporaneamente esclamarono il mio nome. << Bella!!! >>.

I primi cinque ad arrivare, furono proprio Angela, Ben, Mike, Jessica ed Eric.

Angela fu la prima a corrermi incontro e ad abbracciarmi felice. Jessica e gli altri la seguirono a ruota. Tutti mi esaminavano con occhio clinico, notando le mie differenze, ma nessuno accennò ad esse e limitarono le loro domande per chiedere cosa mi fosse successo.

Andarono aventi così per almeno venti minuti, almeno fino a quando dalla porta lasciata aperta da Alice, entrarono altri ragazzi della mia scuola. Arrivavano sempre in gruppi numerosi, come se fossero intimoriti da qualcosa.

Ma li capivo. Infondo stavano entrando nella casa dei misteriosi Cullen, che a scuola non avevano mai legato con nessuno in particolare, almeno fino al mio arrivo.

Quando arrivò l’intero branco di Jacob, la festa prese vita. Infatti loro furono i primi a gettarsi sul gran banchetto che Esme aveva preparato con amore, facendo arrivare cibo in abbondanza dai miglior ristoranti.

Embry e Quil, sembravano quelli più a disagio a stare in una casa di vampiri. Loro non avevano legato molto con i Cullen, perché non ne avevano mai avuto occasione.

Mi avvicinai a loro per salutarli, erano diventati miei amici nel periodo in cui andavo sempre a trovare Jacob, prima che diventassi una vampira.

<< Ciao ragazzi >>, dissi alzando leggermente il viso.

Come tutti i ragazzi licantropo, anche loro avevano raggiunto il massimo sviluppo, diventando così troppo cresciuti per la loro età.

<< Ciao Bella. Sono contento di rivederti >>, disse Embry con un sorriso sincero.

<< Anche io >>, disse Quil un po’ più timido.

Stavo per chiedere come stavano quando fui interrotto da Seth. << Bella posso andare da Aurora? >>, chiese impaziente.

Seth paragonato al resto del suo branco, sembrava ancora un bambino. Ovviamente anche lui aveva avuto lo sviluppo istantaneo, ma aveva conservato la sua aria innocente e il viso da ragazzino.

<< Si Seth, puoi andare. È di sopra nella camera di Edward>>, dissi indicandogli le scale. << Ma non tenerla sveglia fino a tardi >>, dissi mentre andava via.

Non feci in tempo a rigirarmi per continuare la conversazione con i due Quiliute, che fui afferrata da un braccio da Jessica.

<< Oh Bella, ancora non ci credo che tu sia viva. Ho pensato al peggio, ma dentro di me, sentivo che tu eri viva. Non volevo credere che la mia cara amica fosse sparita nel nulla. I giorni passavano e di te non si sapeva niente. Sono stata malissimo  >>, disse senza neanche fermarsi a respirare.

Se uno dei miei ultimi ricordi umani non mi ingannavano. Jessica non mi era stata molto vicina nel periodo in cui ero stata male. Anzi era stata la prima a voltarmi le spalle.

<< Jessica mi dispiace che tu sia stata male per me >>, dissi sarcastica. Ma ovviamente lei non recepì il mio tono. Continuò a parlare a raffica, non lasciandomi la possibilità di andare via. Quando poi iniziò ad indagare su me ed Edward, fu il mio limite.

<< Ho notato con grande piacere che tu ed Edward eravate abbracciati. A quanto pare la lontananza non vi ha separati >>, disse con un tono che mi diede molto fastidio. Perché nascondeva un’invidia mostruosa.

<< Sai come si dice. La distanza spegne i piccoli fuochi, ma fa ardere ancor di più i grandi fuochi >>, dissi con un sorriso entusiasta.

Edward ti prego salvami da questa vipera. Perché potrei ucciderla in un istante ”, dissi abbassando il mio scudo e indirizzando il mio pensiero, al mio ragazzo.

<< Amore, ti ho cercato ovunque. Vieni Alice ti cerca con urgenza >>, disse prendendomi per mano e trascinandomi via dopo pochi secondi.

<< Jessica devo andare. Ci vediamo dopo >>, dissi con finto dispiacere.

<< Grazie >>, dissi rivolta ad Edward.

Ci fermammo vicino al tavolo del cibo, dove trovammo Jacob rifocillarsi, con tutti i tipi di snack presenti sul tavolo.

<< Se continui così, gli altri ragazzi non troveranno niente da mangiare tra pochi minuti > >, lo presi in giro.

<< Alice mi ha detto che Esme ha ordinato tutto con doppie porzioni e io non ho pranzato >>, disse per giustificarsi.

<< Dov’è Leah? >>, chiesi per cambiare discorso.

<< È andata a salutare Aurora >>, disse guardando le scale.

<< Vado a vedere come sta Aurora >>, dissi dando un bacio sulla guancia ad Edward e mi allontanai dal tavolo sfilando tra la gente.

Mi era talmente facile camminare tra tutti quei corpi in movimento, senza neanche sfiorarli, che non mi resi conto neanche di camminare tra decine e decine di ragazzi.

Proprio davanti alle scale, trovai Mike. << Bella questa è una festa stupenda >>, disse fissandomi dalla testa ai piedi. << E tu questa sera sei splendida. Questo vestito ti sta d’incanto. Ti va di ballare con me? >>, disse avvicinandosi a me.

Solo allora, mi concentrai sul suo alito. Mike aveva bevuto, forse un po’ troppo.

<< Mike! >>, la voce di Edward ci raggiunse vicina e minacciosa. << Forse è meglio che tu non ti metta alla guida dopo >>, disse portando il suo braccio sulla mia spalla.

Cercava di far capire chiaramente, che io non ero disponibile e che ero la sua ragazza.

Come faceva ad essere così geloso di un umano? Davvero non capivo come solo potesse pensare di essere inferiore a lui.

<< Non ti preoccupare siamo venuti con la mia macchina >>, disse Ben avvicinandosi mano nella mano con Angela.

 La festa sembrò durare un’eternità. Tutti volevano parlare con me e tutti mi guardavano come se fossi appena resuscitata dal regno dei morti.

Più di una volta avevo sentito ringhiare Edward al mio fianco, mentre gli occhi di alcuni ragazzi indugiavano più del solito su di me.

Ma alla fine quella tortura chiamata festa finii e pian piano tutti i nuovi diplomati di  Forks, presero le loro auto per tornare a casa, con alla guida i pochi ragazzi sobri.

L’idea di Emmett di imbucare dell’alcol alla festa, non mi era piaciuta per niente, ma lui voleva vedere quei ragazzi divertirsi una buona volta. Anche se il mio sospetto era che l’aveva fatto per divertirsi a guardare i movimenti impacciati di tutti quei poveri ragazzi sotto l’effetto di qualche bevanda alcolica.

<< Finalmente è finita >>, dissi abbracciandomi ad Edward, che mi accolse volentieri fra le sue braccia.

Gli unici rimasti nella stanza eravamo noi Cullen e il branco di Jacob.

<< Jake, Seth dov’è? >>, chiesi curiosa.

<< Con Aurora >>, disse tranquillo.

<< Non mi dire che sta ancora giocando con lei. Gli avevo detto che doveva dormire >>, dissi leggermente arrabbiata.

<< Non ti preoccupare. Aurora dorme già da un paio d’ore. Seth è affianco al suo letto e la guarda dormire >>, disse Esme scendendo le scale, seguita da Carlisle.

<< Mi ricorda qualcuno >>, dissi con un sorriso malizioso ed incrociando lo sguardo con quello di Edward.

<< Visto che Aurora dorme, perché non la lasci qui? >>, disse Rosalie speranzosa.

<< D’accordo >>, dissi pensandoci su. Infondo prima del suo risveglio sarei stata di nuovo qui.

Salutammo tutti, ed io ed Edward ci avviammo alla macchina.

Già pregustavo la lunga notte sdraiata sul mio letto, fra le braccia del mio adorato amore.

 

Risposta alle vostre recensioni

 

dindy80 [Contatta]

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 16/05/10, ore 21:30 - Capitolo 42: capitolo 42

Alice è Alice…nessuno può mettersi contro di lei…baci

 Austen95 [Contatta]

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 16/05/10, ore 16:13 - Capitolo 42: capitolo 42

Grazie mille…baci

 Vampire_Twilight [Contatta]

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 16/05/10, ore 11:12 - Capitolo 42: capitolo 42

Sono contenta… dimmi cosa pensi di qesto capitolo…baci

 Fortheternity [Contatta]

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 16/05/10, ore 10:31 - Capitolo 42: capitolo 42

Sono contenta che tu non abbia pensato alla minaccia per quanto riguarda le recensioni, hai lo stesso mio pensiero…cmq la sfida è progettata per il prox capitolo, dovrai aspettare mi dispiace un casino…baci

 artline [Contatta]

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 16/05/10, ore 01:51 - Capitolo 42: capitolo 42

Tu non hai idea di come mi piaccia avere un lettore maschio che recensisce anche…..impazzisco di gioia!!! Sono contenta che ti piaccia Seth, perché anche io adoro quel lupacchiotto…baci

 kandy_angel [Contatta]

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 15/05/10, ore 21:17 - Capitolo 42: capitolo 42

Grazie…baci

 bellina97 [Contatta]

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 15/05/10, ore 19:53 - Capitolo 42: capitolo 42

Alice non da tregua a nessuno…baci

 bellina3000 [Contatta]

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 15/05/10, ore 19:02 - Capitolo 42: capitolo 42

Ti adoro…sei una lettrice stupenda e occhio attento ai particolari… hai fatto le domande migliori… però come risposta, posso solo dirti che dovrai aspettare i prossimi due capitoli, perché hai chiesto cose che nella mia mente erano progettate da un pezzo… brava davvero brava…baci

 naog94 [Contatta]

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 15/05/10, ore 18:47 - Capitolo 42: capitolo 42

ma no…non può uccidere Alice perché è cmq la sua migliore amica e la conosce bene e sa che lei è fatta così…baci

 vanderbit [Contatta]

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 15/05/10, ore 18:14 - Capitolo 42: capitolo 42

A chi lo dici…se Alice vuole qualcosa non si discute…ahahahah…baci

 LAZIONELCUORE [Contatta]

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 15/05/10, ore 17:53 - Capitolo 42: capitolo 42

Ho capito…sono contenta che tu poi l’abbia scoperta anche qui….baci

 fabiolina [Contatta]

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 15/05/10, ore 17:48 - Capitolo 42: capitolo 42

Hai indovinato!!! Edward per poco non staccava la testa a mike per i suoi pensieri….baci

 aurora julia [Contatta]

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 15/05/10, ore 17:43 - Capitolo 42: capitolo 42

Sono contenta allora che ti piaccia, non potevo mica deludere una ragazza con lo stesso nome…baci

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Capitolo 44
*** CAPITOLO 44 ***


CAPITOLO 44

Ciao a tutti!!! Si Si lo so, forse voi mi odiate. Avevo detto che avrei scritto il nuovo capitolo dopo l’esame di giugno, ma ci sono stati dei problemi, e non ho fatto l’esame a giugno, così mi sono messa a studiare subito per quello di luglio e dopo uno stress enorme, ci sono riuscita e ho fatto l’esame superandolo con un bel 28. Ma credetemi se vi dico che per riprendermi da quello stress sono passati tantissimi giorni. Comunque ora mi sono rimessa all’opera e tra un bagno al mare, una piccola vacanza e i libri da studiare per gli ultimi due esami di settembre, scriverò altri capitoli, sperando che qualcuno abbia ancora la voglia di leggere la mia storia.

Ora vi lascio alla lettura del capitolo…chiedo ancora perdono per l’immenso ritardo!!!

 

P.S.= Capitolo non betato….

 

PERICOLO

 

POV BELLA

 

Ogni volta che sfogliavo la mia copia di Cime Tempestose, la mia gola prendeva fuoco. Tra quelle pagine sfogliate così tante volte, potevo percepire il mio profumo da umana.

Quella dolce fragranza era una terribile tentazione, che scatenava la mia sete e ogni volta che la sentivo, pensavo a come fosse stato difficile per i vampiri presenti nella mia vita da umana, resistere al mio profumo e soprattutto a che pene aveva patito Edward nello starmi accanto durante tutti quei mesi, in cui ero ancora umana.

<< Mamma >>.

La voce di Aurora mi ridestò dai miei pensieri.

Eravamo a fine Luglio ed era passato poco più di un mese e mezzo, da quando Eliseo, aveva affidato sua figlia, alle mie cure, chiedendomi di prendermi cura di lei, come fosse figlia mia.

Da allora Aurora, era cresciuta a vista d’occhio, facendo progressi ogni giorno.

Due settimane fa mentre stavo cucinando la cena a Charlie, che guardava la Tv; Aurora stava giocando sul tappeto sotto la stretta sorveglianza di Charlie, e quando la sua pallina preferita era rotolata lontana da lei, senza l’aiuto di nessuno, si era messa in piedi e aveva mosso i suoi primi passi, sotto gli occhi sbalorditi di mio padre, che con un verso strozzato, aveva richiamato la mia attenzione.

Iniziammo subito ad applaudire felici, ma dai nostri sguardi, traspariva tutta la sorpresa di questo evento così prematuro.

Di certo non fu di aiuto il fatto che solo pochi giorni dopo, la sentii pronunciare la sua prima parola, a cui pochi secondi dopo, seguirono un fiume di parole e nomi. Quando Charlie si sentii chiamare nonno, fu la scena più commovente a cui avevo assistito in vita mia.

Charlie si mise a piangere come un bambino, facendo volteggiare Aurora in aria e riempiendola di baci e di abbracci.

La sua prima parola fu “ mamma ”, ed è inutile dire che se avessi avuto ancora lacrime da versare, avrei pianto ogni volta che la sua dolce vocina, pronunciava quella dolce parola. Mi aveva riconosciuto un ruolo molto importante nella sua vita.

Ma tutta questa felicità, veniva smorzata dalla preoccupazione, della crescita accelerata fisica e mentale di Aurora.

Nonostante avesse solo due mesi, ad un occhio esterno, poteva passare tranquillamente per una bambina di quasi otto mesi.

<< Mamma ho fame >>, disse mettendosi in piedi nel suo lettino.

Mi alzai velocemente e fui subito da lei.

<< Andiamo subito a preparare una buona colazione >>, dissi prendendola in braccio.

<< Ma io non voglio le cose che mangia nonno >>, disse guardando l’armadio, dove sapeva che si trovava, la scorta di sangue, che mi procurava Carlisle per la sua alimentazione.

<<  Lo avrai, solo se prima mangi qualche biscotto che ti ha preparato Esme >>.

Carlisle, voleva che Aurora si nutrisse equamente di entrambe le fonti di nutrizione, umana e vampiresca.

Con un sorriso sulle labbra, mi disse di si con la sua testolina, ricoperta di lunghi e soffici capelli neri.

Dopo aver preso una sacca di sangue, scendemmo velocemente giù e lasciai Aurora sul divano, con i suoi biscotti, mentre io riscaldavo il suo biberon nel forno microonde.

Ormai dar da mangiare ad Aurora non era più difficile per me. Mi bastava trattenere il respiro, fino a quando lei avesse finito di soddisfare la sua sete.

La mattinata trascorse velocemente, in casa eravamo solo io e lei che mi seguiva dappertutto, mentre sistemavo e ripulivo la casa.

Ogni tanto ci divertivamo a rincorrerci e a saltare sul letto, anche se io mi limitavo a guardare lei saltare, per paura di distruggere il letto.

<< Andiamo a preparare qualcosa per Charlie >>, dissi prendendola per mano e scendendo le scale.

Quando aprii il frigo, notai la scarsa quantità di mangiare che conteneva, con rammarico.

Dovevo andare a fare la spesa, ma non potevo portare Aurora con me.

Cercavamo di nasconderla agli abitanti di Forks, perché per quanto Charlie avesse accettato il suo essere speciale, con sole poche informazioni, il resto della cittadinanza, non poteva capire e sapere.  

In questi casi, la lasciavo sempre a casa Cullen, ma tutta la famiglia Cullen, all’infuori di Edward, erano partiti alla ricerca di informazione su vecchie leggende, che riguardano gli ibrido come Aurora.

Carlisle come tutti noi era preoccupato per la sua crescita accelerata, così aveva fatto delle ricerche, dove si parlava di vampiri che procreavano approfittando di povere umane.

Così erano partiti tutti quanti alla ricerca di più informazioni possibili.

Edward era rimasto con me, ma in quel momento era a caccia. Se lo avessi chiamato, sarebbe stato qui in un istante, ma preferivo non disturbarlo.

I Cullen erano partiti da una settimana, e da allora Edward non si era più nutrito.

Di solito sfruttavamo la notte per andare a caccia per via di Charlie. Uscivamo di nascosto dalla mia stanza, lasciando un Aurora addormentata, alle cure di Alice o Rosalie.

Ma non potendo lasciare la bambina con nessuno, Edward, preferiva mandare me a caccia tutte le notti, rimanendo lui con Aurora.

Avevo provato più di una volta ad insistere, per mandare lui, ma ogni volta diceva, che lui poteva resistere senza soddisfare la sua sete per parecchi giorni, mentre io essendo ancora una neonata, avevo bisogno di soddisfarla il più possibile.

Ma quando questa mattina tornata dalla mia caccia, avevo fissato i suoi occhi neri come la pece, lo avevo costretto  con la forza ad andare a caccia.

Mentre mi avviai verso il telefono attaccato alla parete per chiamarlo con la speranza che avesse concluso la sua caccia, bussarono alla porta.

Dal battito del suo cuore accelerato e dal suo odore, capii subito chi fosse.

<< Seth! >>, dissi sorridendo e aprendo la porta.

Neanche il tempo di scostarmi per farlo entrare, che un piccolo tornado gli era saltato fra le braccia.

<< Ciao piccolina >>, disse Seth scompigliandole tutti i capelli.

<< Ciao Seth >>, disse sorridendo felice Aurora.

Il rapporto che si era creato tra i quei due era incredibile. Seth era attento ad ogni necessità di Aurora e le stava dietro senza mai stancarsi, accompagnandola in ogni suo gioco o capriccio.

<< Capiti giusto in tempo >>, dissi facendolo entrare. << Ti devo chiedere un favore >>.

<< Chiedimi tutto >>, disse entrando.

<< Devo andare assolutamente andare a fare la spesa e non c’è nessuno che possa stare con Aurora. Volevo chiamare Edward, ma è a caccia e preferirei non chiamarlo >>.

<< Se mi stai chiedendo di prendermi cura di Aurora per le prossime ore, ti comunico che sono qui per questo >>, disse fiero di se.

<< Grazie Seth >>, dissi correndo di sopra a prepararmi.

Dopo essermi vestita e  aver indossato le mie lenti a contatto colorate, scesi giù per prendere le chiavi del mio pick up.

<< Io vado non fate danni >>, dissi baciando la testolina di Aurora.

<< Mamma posso andare con Seth nel bosco? >>, disse pregandomi con quegli occhioni celesti.

<< Bella volevo portarla a fare una passeggiata  >>, disse quasi colpevole Seth.

<< Va bene. Ma non vi allontanate troppo e stai attento che nessuno la veda >>, dissi tranquilla.

<< Grazie mille Bella >>, disse saltando con un bambino felice. << Aurora pronta a correre? >>.

E prima che potessi dir loro di non correre, erano sfrecciati fuori dalla porta.

 

Camminavo tranquilla tra i corridoi dell’unico supermarket presente in paese, cercando di comprare il necessario per un intero mese, per poter evitare così di venire di nuovo, rischiando di fare incontri poco piacevoli.

<< Ciao Bella >>.

La voce di una donna stridula attirò la mia attenzione.

<< Buongiorno signora Newton >>, dissi stampandomi in faccia un sorriso per l’occasione.

La mamma di Mike era la prima pettegola del paese.

<< Ogni volta faccio fatica a riconoscerti. Sei così cambiata! >>, disse squadrandomi per intera.

<< Forse è l’età dello sviluppo >>, dissi con un sorriso isterico.

Un paio di lenti a contatto colorate, non potevano nascondere tutti i cambiamenti del mio aspetto fisico. Il mio colorito era più pallido del solito, ma solo chi mi conosceva bene lo notava, grazie al fatto che la mia pelle era sempre stata molto chiara. I capelli erano più sani e setosi, e il colore era più acceso e luminoso. La mia pelle era più liscia e tonica. Ed infine ogni curva del mio corpo si era tonificata.

Erano cambiamenti che presi singolarmente erano quasi invisibili per un occhio attento, ma esaminata nel complesso, risultavo cambiata anche allo sguardo più disinteressato.

<< Forse hai ragione. Anche il mio Mike sembra cresciuto. Ormai siete diventati grandi, vi siete diplomati e ora vi aspetta il college. A proposito, ho saputo che sei stata ammessa al Dartmouth College. È davvero meraviglioso; ma mi chiedo come mai un’università così ligia alle regole, abbiano accettato una domanda d’iscrizione inviata con tanto ritardo >>, disse con una voce che voleva fare insinuazioni.

Quel suo tono accusatore mi fece alterare e la mia risposta uscii con un tono al quanto acido.

<< Forse perché le mie tesine sono piaciute così tanto, da rendermi degna di un’università di grande livello, senza dar alcun peso al ritardo della mia domanda d’iscrizione. E ora se può scusarmi devo continuare a fare la spesa. Buongiorno signora Newton >>.

E me ne andai con un vero e bel sorriso stampato in faccia, fiera della mia risposta e dell’espressione che aveva assunto quella vipera.

Quando ieri pomeriggio mio padre era tornato dal suo turno in ufficio, entrò in casa senza neanche salutare e guardandomi stralunato.

 

*********************

<< Papà cosa è successo? >>, chiesi un po’ preoccupata.

Di solito entrava sorridendo cercando subito Aurora.

<< Perché non mi hai detto niente? >>, disse accusatore, ma il suo tono era sbalordito e felice.

Non capivo di cosa stesse parlando, ma prima che potessi chiedere qualcosa, Edward bussò alla porta e andai subito ad aprire, senza però smettere di guardare mio padre che non mi staccava gli occhi di dosso.

<< Ciao! >>, dissi facendolo accomodare.

<< Ciao. Buongiorno Charlie! >>, disse guardandolo sorridendo.

Sicuramente Edward stava leggendo i pensieri di mio padre, trovandoli divertenti.

Mio padre che già di solito non era molto amichevole con Edward, quella volta fu molto più freddo, limitandosi ad un cenno del capo come saluto.

<< Ok papà mi dici cosa succede? >>, dissi guardandolo male, per la mancanza di rispetto verso Edward.

Senza dire nulla, estrasse dalla tasca interna del suo giubbotto della divisa da sceriffo, una grande busta rettangolare e spessa. Me la lanciò tra le mani ed io lessi il mio nome scritto con una calligrafia molto raffinata. Solo dopo averla esaminata completamente, notai il mittente.

“ Dartmouth College ”.

Spalancai gli occhi, cercando di capire, come e perché un’università così prestigiosa, mi avesse inviato una lettera.

Notai con mio grande disappunto che un lembo della busta era già aperta e guardai mio padre con uno sguardo accusatore.

<< Ero solo curioso >>, disse alzando le mani in segno di resa.

Estrassi dall’interno della busta molti fogli e dépliant e una lettera scritta su una carta dall’aria molto costosa.

< < È una lettera di ammissione!? >>, dissi incredula e sorpresa.

Sentii Edward al mio fianco sghignazzare.

< < Perché non mi hai detto che avevi fatto domanda per l’università? >>, disse mio padre in un turbinio di emozioni.

<< Ma io… >>, e prima che potessi dire qualcosa, Edward intervenne.

<< Perché voleva farle una sorpresa. Non era sicura che avrebbero accettato la sua domanda, perché le iscrizioni erano state chiuse, ma poi con mio padre, abbiamo pensato che allegando un certificato medico con spiegazioni di quello che è successo, forse avrebbero fatto un’eccezione. Ma prima di comunicartelo, preferiva avere una riposta positiva, per non creare false illusioni >>, spiegò Edward con molta naturalezza una storia di cui io non sapevo niente.

<< Oh Bella! Come sono felice. Mia figlia andrà in un’università prestigiosa. Sono così orgoglioso di te! >>, disse abbracciandomi.  

E appena mio padre smise di abbracciarmi, andò in cucina per chiamare Billy e non so chi altro, per comunicare la bella notizia, mentre io trascinai Edward nella mia camera, dove Aurora stava dormendo, per fami spiegare la storia di Dartmouth, di cui io non sapevo niente.

Appena chiusi la porta della mia camera, senza alzare la voce per non svegliare Aurora, diedi inizio alla mia sfuriata.

<< Hai falsificato una mia domanda. Hai spedito delle tesine non mie. E hai fatto tutto alle mie spalle. Sai quanto mi sarebbe piaciuto entrare in College così prestigioso, ma volevo farlo con le mie forze e non con una domanda falsificata  o con una donazione stratosferica >>.

<< Non ho falsificato nessuna tesina >>, disse Edward calmo.

<< Sai? Io non ricordo di aver mai fatto domanda >>, dissi fra i denti.

<< Un paio di settimane fa, Aurora ha fatto cadere una scatola piena di fogli e libri. Senza volere, mi sono capitati dei fogli in mezzo le mani e li ho letti, scoprendo che erano delle bozze di tesina per le domande di ammissione al college. Le ho solo ribattute al computer, senza modificare nulla e le ho spedite insieme ai tuoi dati. Di falsificato in quella domanda c’era solo la tua firma; ma anche quella è uguale alla tua >>, disse sorridendo e poggiando le sue mani sulle mie spalle.

Fu così che alcuni ricordi annebbiati della mia vita umana tornarono a galla. Fu poco prima dell’incidente con Laurent. In uno dei pomeriggi, in cui pensavo che Jacob fosse malato, avevo iniziato a scrivere le tesine per l’ammissione al college, per avere tempo di modificarle e migliorarle.

<< Quindi loro mi ritengono degna della loro Università >>, dissi emozionata e quasi singhiozzando.

<< Qualsiasi Università ti aprirebbe le sue porte, Bella! Mi sarebbe piaciuto inviare la tua domanda a molte altre Università per dimostrartelo, ma Alice aveva previsto che ti avrebbero accettato a Dartmouth, quindi farlo sarebbe stato inutile, anche perché quel College è perfetto per noi. È immerso nel verde e il New Hampshire ha un clima perfetto per noi >>, disse con il suo sorriso sghembo, che mi faceva sempre perdere la testa e il filo del discorso.

<< E poi così il mese prossimo potremmo trasferirci insieme ad Hanover >>, mormorò al mio orecchio.

<< Vuoi dire che anche tu… >>.

<< Si, si >>.

E dimenticandomi di tutto il resto, gettai le mie braccia intono il suo collo e lo baciai con passione.

***************

<< Ehi Bella! >>.

Questa volta la voce che chiamava la mia attenzione nel parcheggio del supermarket era molto gradita.

Ancor prima di girarmi per accertarmi che fosse lei, la salutai.

<< Ciao Angela >>, incontrare Angela, per me era sempre un piacere. Era una delle poche amiche della mia esistenza umana, che mi dispiaceva lasciare. << Ciao Ben >>, dissi salutando il suo ragazzo.

<< Ciao Bella >>, disse sorridendomi.

Erano una coppietta perfetta,sempre sorridenti, erano due persone sincere e altruiste.

<< Sai che non mi piacciono i pettegolezzi, ma ho saputo che sei stata ammessa a Dartmouth; quindi volevamo solo farti gli auguri >>, disse con un sorriso sincero.

<< Grazie ragazzi! L’ho saputo solo ieri pomeriggio, ma a quanto pare tutta Forks ne è a conoscenza >>, dissi con grande disappunto.

<< Bella a quanto pare non ti sei abituata a Forks. Quando succede qualcosa, le notizie volano >>, disse ridendo Ben.

<< La notizia non sarebbe volata così velocemente se Charlie non fosse stato peggio di una comare pettegola >>, dissi secca.

<< Edward a quale università è stato ammesso? >>, chiese Angela curiosa.

<< Anche lui a Dartmouth >>, risposi tranquilla. Con grande dispiacere di Charlie, aggiunsi mentalmente.

A Charlie, non era andata molto a genio la notizia, che anche Edward avrebbe frequentato il mio stesso College, come non aveva anche digerito, la mia ferma decisione di non far pagare a lui le rate del mio college.

Non avrei mai permesso che Charlie attingesse al suo fondo pensionistico e io avevo ancora da parte una buona somma di denaro, guadagnato lavorando in Italia e poi avrei cercato un lavoretto durante gli studi.

<< Sono felice per voi >>, disse Angela.

<< Anche noi frequenteremo insieme l’Università di Washington >>, disse guardando con occhi innamorati Angela.

<< Sarebbe stata dura dividersi >>, scherzai.

<< Già >>, disse Angela.

<< Beh ragazzi vi saluto, corro a casa a cucinare per mio padre. Spero di rivedervi prima di partire, poi sarà difficile incontrarci >>, dissi con rammarico.

<< Infatti saremo così lontane >>, disse triste Angela. << Promettimi che mi scriverai tante e-mail >>.

<< Certo che lo farò >>, le promisi e dopo esserci abbracciate, mi misi in macchina per tornare a casa.

Quando parcheggia nel vialetto, una strana sensazione mi invase. Sentii il telefono dentro casa, squillare e senza perdere nemmeno un istante presi le buste e corsi dentro casa.

Neanche il tempo di portarmi la cornetta vicino all’orecchio, che la voce preoccupata di Alice mi raggiunse.

<< Bella dannazione. Ti ho sempre detto che devi comprarti un cellulare. Ho chiamato Edward. Lui è già lì >>,disse tutto ad un fiato.

<< Alice cosa diavolo sta succedendo >>, dissi ansiosa.

<< Aurora è in pericolo. Felix e Demetri…. >>.

Ma appena sentii il nome di Aurora, collegata alla parola “ pericolo ” e i nomi di Felix e Demetri, lasciai la cornetta e corsi fuori dalla porta lasciata aperta, alla ricerca della scia di Aurora e Seth.

I volturi erano qui. Le persone che amavo erano in pericolo. E chiunque li avrebbe affrontati, ne sarebbe uscito distrutto. Neanche Edward poteva fare niente. Con una paura folle, corsi alla mia massima velocità per raggiungerli, sperando che non fosse troppo tardi.  

 

PERDONATEMI SE NON RISP ALLE VOSTRE RECENSIONI, MA VADO DI CORSA. VI PROMETTO CHE LO FARò NEL PROSSIMO CAPITOLO…SEMPRE SE QUALCUNO MI LASCERà QUALCHE RECENSIONE…. :-)

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Capitolo 45
*** capitolo 45 ***


Mi dispiace tantissimooo….non volevo farvi aspettare tanto per il nuovo capitolo e a dir la verità era già pronto da moltissimi giorni. Però non avevo il tempo di sistemarlo e correggerlo, per non parlare di accendere il Pc.

Cmq eccomi qui pronto per voi…ho notato che le letture sono diminuite, mi dispiace tanto, ma almeno le recensioni sono sempre le stesse… ovvio che la mia speranza sia che aumentino, però come dice il detto: “ chi si accontenta gode! ”

Buona lettura

P.S.= Capitolo non betato…

 

 

SEGRETI SVELATI

 

 

POV EDWARD

 

Davanti a Bella non volevo ammettere la mia sete, ma i miei occhi questa mattina mi avevano tradito.

Al suo ritorno Bella aveva portato con se, una leggera traccia di odore di sangue e le fiamme non avevano dato tregua alla mia povera gola secca.

Quando poi Bella mi aveva obbligato ad andare a caccia, non le era stato difficile convincermi.

Avevo cacciato per tutta la mattina e la mia sete era stata messa a tacere, ma preferivo riempirmi ancora un po’ per poter resistere qualche giorno in più. La mia famiglia era partita da una settimana e quando questa mattina avevo chiamato Alice, mi era sembrata molto frustrata.

“ Non è facile trovare, ciò che sfugge alle mie visioni ”, mi aveva detto con un tono al quanto infastidito.

Per lei era davvero dura non poter tenere tutto sotto controllo.

Prima aveva scoperto che non poteva vedere i licantropi e poi con l’arrivo di Aurora, aveva scoperto che anche gli ibrido come lei, formavano dei buchi neri nelle sue visioni.

A quanto pare le ricerche sarebbero andate per le lunghe, anche se da un paio di giorni insieme alla mia famiglia si erano unite le nostre amiche amazzoni per aiutarli nella ricerca.

Cacciai ancora due prede e poi iniziai a correre verso casa mia, per potermi cambiare e raggiungere casa di Bella con la mia macchina. Charlie ultimamente era più scontroso del solito e da quando aveva scoperto che io e sua figlia saremmo partiti insieme per lo stesso collage, i suoi sguardi e le sue minacce mentali erano aumentate.

Dopo una doccia veloce, mi vestii velocemente, recuperai le chiavi della mia adorata volvo e andai in garage.

Il telefono iniziò a vibrare nella mia tasca.

<< Alice? >>, dissi aprendo la conversazione.

Speravo che mi comunicasse notizie positive sulla ricerca, ma la sua voce allarmata mi fece capire che così non fosse.

<< Edward, non riesco a rintracciare Bella. Aurora è in pericolo e credo che sia con qualcuno del branco, perché riesco a vedere chiaramente Bella che sta facendo la spesa al supermarket in città >>, mi comunicò velocemente.

<< Alice dimmi cosa hai visto >>, chiesi correndo già nella foresta alla ricerca di una scia lasciata da Aurora o di chi fosse con lei.

<<  Due componenti dei Volturi, quei due vampiri che vidi nella mia prima visione di Bella a Volterra, erano sulle tracce di Bella, ma poi hanno incrociato le scie di Aurora e di un licantropo e non capendo di chi si trattasse, le hanno seguite. Da allora ho perso anche il loro futuro. Devono averli trovati >>, disse preoccupata.

<< Come è possibile che se quei due vampiri erano sulle tracce di Bella tu non li abbia visti prima? >>, chiesi infuriato.

<< Edward, non puoi prendertela con Alice >>, disse Carlisle che doveva aver preso il cellulare. << Il futuro di Bella è continuamente incrociato con quello di Aurora e per Alice è difficile vederlo con chiarezza, e poi ora tua sorella è concentrata su questa missione, è ovvio  che abbia visto solo all’ultimo minuto il pericolo che incombeva su di voi >>.

<< Hai ragione. Chiedi scusa ad Alice >>, dissi dispiaciuto del mio comportamento. In quel momento captai la scia di Aurora e Seth.

<< Ho trovato le loro scie >>, comunicai agli altri.

<< Edward sii prudente noi arriviamo il prima possibile >>, disse Carlisle prima di chiudere la conversazione.

Anche se avessero corso a tutta velocità, ci avrebbero impiegato un giorno e mezzo per raggiuncerci.

<< Questo licantropo, protegge una bambina immortale >>.

La voce furiosa di uno dei due vampiri, mi giunse da nord.

A quanto pare li avevano raggiunti e Seth si doveva essere trasformato per proteggere Aurora.

<< Demetri fermo. Arriva qualcuno >>, disse uno dei due, nel momento in cui mi sentii arrivare.

I ringhi di Seth erano minacciosi e si calmarono leggermente quando li raggiunsi nello spiazzo.

I due vampiri erano furiosi e la lotta era inevitabile. Dalla posizione protettiva che avevo assunto davanti al mio amico che proteggeva con il suo corpo Aurora, pensavano che io fossi il creatore di una bambina immortale.

Il loro pensiero era solo uno: Morte!

 

POV BELLA

Mentre correvo lungo la scia lasciata da Aurora e Seth, mi davo della stupida. Come avevo potuto lasciare sola Aurora? Avevo portato dietro di me il pericolo, lasciando che travolgesse le persone a me care.

Se fosse successo qualcosa ad Aurora o a Seth o ad Edward, non me lo sarei mai perdonato.

Suoni inconfondibili arrivarono dalla foresta. Due vampiri stavano combattendo.

Ormai a pochi metri di distanza da loro, vidi chiaramente Demetri in posizione di attacco davanti a Seth sotto le sue sembianze di licantropo, mentre Felix con la sua enorme mole, aveva bloccato Edward con una mano alla gola contro un grande masso.

Ancora qualche istante e gli avrebbe staccato la testa. Lo sapevo, perché molte volte avevo visto Felix fare a pezzi un vampiro prendendolo dalla gola.

Con un balzo, mi attaccai alla schiena di Felix, che sorpreso allentò la presa sulla gola di Edward e in quel momento ne approfittai, per staccare la sua mano dalla gola di Edward e con una capriola, lo scaraventai contro Demetri, che impreparato volò contro un albero insieme a Felix.

<< Non dire agli altri di venire >>, dissi  rivolta a Seth.

Non volevo che i due volturi sapessero dell’esistenza del branco.

Edward mi affiancò immediatamente, ringhiando contro i due vampiri che già erano ritornati in posa di attacco, con sguardo sorpreso.

<< Edward, metti Aurora in groppa a Seth >>, gli ordinai senza staccare gli occhi di dosso ai due vampiri che ora mi guardavano sbalorditi ed infuriati.

<< Ciao Isabella >>, disse Demetri con il suo solito tono strafottente, rimettendosi eretto, senza perdere la guardia.

<< Ciao Bella >>, mi salutò Felix con un tono triste.

<< Felix, Demetri sarebbe un piacere rivedervi se non aveste appena tentato di uccidere il mio ragazzo, il mio amico e mia figlia >>, dissi indicandoli ad uno ad uno.

<< Il tuo ragazzo? >>, disse Felix guardando con astio Edward.

<< Vuoi dire che hai per amico un licantropo e per figlia una bambina immortale? >>, disse Demetri ridendo con cattiveria.  << Cosa di tutte le leggi che ti abbiamo insegnato non ti è rimasto impresso? Quella che dice che è assolutamente vietato creare bambini immortali o che noi vampiri, abbiamo un solo nemico e guarda un po’, si tratta proprio dei licantropi?! >>, continuò con allusivo.

<< Le leggi sono chiare e io non le ho infrante >>, dissi decisa.

<< A me non sembra >>, mi rispose.

<< È forse stato lui a crearla? >>, disse Felix rabbioso e con un pizzico di speranza, indicando Edward.

<< No! Vi ripeto che le leggi non sono state infrante. Lei non è una bambina immortale e nessuna legge dice che io non posso essere amica di un licantropo socievole >>.

<< Siamo venuti fino a qui, per poterti rivedere, per poterti parlare. Sei andata via da Volterra senza salutarci e ora che ti abbiamo trovata, scopriamo che non solo hai infranto la legge, ci hai anche mentito >>, disse deluso Felix.

Non capivo cosa volesse dire.

<< In cosa vi ho mentito >>.

<< Si riferiscono a quando li hai respinti entrambi come possibili compagni >>, disse Edward con tono piatto.

Doveva aver letto qualche ricordo nella loro mente e quello che più odiavo e che doveva aver visto il ricordo del bacio di Felix.

Non mi guardava, ma lo vidi stringere i pugni, fino a farsi sbiancare ancora di più le nocche. Gli presi un pugno tra le mie mani e subito si rilassò.

<< Lei è mia >>, disse possessivo.

<< Ma come… >>, disse Demetri.

<< Leggo nei pensieri >>, rispose Edward ad una domanda silenziosa.

E senza che me ne rendessi conto, Felix si scagliò contro di noi. Ero girata di fianco e non feci in tempo a girarmi per affrontarlo, fu allora che sentii esplodere un potere che era rimasto assopito dentro di me.

La paura che Felix potesse solo sfiorare uno di loro presente nella radura, scatenò in me una tale energia, da creare intorno a me, una sorta di bolla che racchiudeva nel suo interno Seth, Aurora ed Edward.

Felix si schiantò contro quella barriera invisibile, ribalzando all’indietro per un centinaio di metri.

<< Il tuo scudo non è fisico. Questo era lo scudo che Eliseo non ha voluto consegnare ad Aro >>, disse Demetri shockato.

<< Hai infranto molte leggi Isabella >>, disse guardando alle mie spalle. << E ne pagherai amaramente le conseguenze >>.

E detto ciò raggiunse Felix che era rimasto a debita distanza e corsero via.

Lo scudo fisico ritornò intorno a me, ad una velocità tale che mi fece perdere per qualche istante l’equilibrio.

<< Mamma >>, mi chiamò con voce tremante Aurora.

Corsi da lei abbracciandola stretta. <<  È finito. Se ne sono andati >>, dissi cullandola.

Sentimmo lunghe falcate raggiungerci. Seth doveva aver comunicato che tutto era finito.

<< Cosa è successo >>, disse Jacob uscendo da dietro dei cespugli, dopo aver indossato i suoi pantaloncini. Seguito da Leah che doveva aver costretto Jacob a portarla in groppo. Qualche secondo dopo, Quil ed Embry ci raggiunsero ancora trasformati.

<< I Volturi hanno scoperto l’esistenza di Aurora e non solo >>, dissi guardando tutti loro.

<< Che ci facevano qui Felix e Demetri? >>, disse Leah riconoscendo le loro scie. Nonostante fosse ritornata umana, il suo olfatto era ancora molto sviluppato, come la sua forza fisica. Ma continuava ad ostinarsi a non farsi visitare da Carlisle.

<< Non lo so >>, dissi scuotendo la testa.

<< Cercavano Bella! >>, intervenne Edward. << Aro aveva concesso loro di cercarla per salutarla, visto che era andata via senza salutarli e da quanto ho letto nella loro mente, Aro non ha detto loro con precisione, il perché è andata via e con chi. Quando siamo stati in Italia, ho letto la mente di Aro e lui desidera i poteri che ci sono nella nostra famiglia e sicuramente ha mandato le sue due guardie qui, con la speranza di trovare qualcosa con cui accusarci per distruggerci. Sospettava che Bella avesse qualche segreto per volersene andare frettolosamente e ora li ha scoperti >>.

<< Ora cosa succederà? >>, chiese Jacob.

<< Verranno per distruggerci >>, dissi colpevole.  

 

Spero di scrivere presto il prossimo capitolo, così da poterlo postare prima di partire per la vacanza…anche se devo preparare tutte le cose da portarmi in campeggio…

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE FEDELI RECENSIONI

Austen95 [Contatta]

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 27/07/10, ore 00:22 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

Bello!!! Hai fatto le tue vacanze in trentino???? Come ti invidio a me piacerebbe tantissimo andare in Trentino…io invece parto venerdì per 10 giorni di campeggio….cmq grazie…baci…

 dindy80 [Contatta]

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 21/07/10, ore 18:59 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

I  baciolturi mettono sempre il loro zampino…per ora hanno vinto una battaglia…ma la guerra??

 nuvolettadizucccheroavelo [Contatta]

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 21/07/10, ore 16:18 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

Grazie nuvoletta…sono felicissima che ti piaccia la mia ff…baci e spero di ricevere ancora tue recensioni…baci

 cloh [Contatta]

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 20/07/10, ore 23:46 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

Perdono non ho postato presto, ma l’estate è così incasinata che dopo aver fatto l’esame ho dovuto sistemare tutte le cose che avevo rimandato…baci

 naog94 [Contatta]

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 20/07/10, ore 22:16 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

Spero che le spine non ti abbiano punto a lungo… J beh spero ti piaccia qst capitolo…baci

 kandy_angel [Contatta]

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 20/07/10, ore 21:50 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

Non l’hanno presa, ma ora tutti sono nei guai…baci

 bellina97 [Contatta]

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 20/07/10, ore 20:35 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

Infatti bella porta con se catastrofi ihihihihih….

 bellina3000 [Contatta]

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 20/07/10, ore 19:52 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

Ciaoooo…sono contenta che nonostante il ritardo tu mi segua ancora…cmq hanno saputo di Aurora per un caso fortuito…cmq anche se provano qualcosa per Bella, sono due vampiri feriti nell’orgoglio ora…baci

 Vampire_Twilight [Contatta]

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 20/07/10, ore 19:26 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

Ciaoooo…Beh Aro è un ingordo e vuole sempre di più e non si perdona di aver perso una potenza come Bella….

P.s.= grazie  per seguirmi con tanta costanza…baci

 vanderbit [Contatta]

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 20/07/10, ore 18:53 - Capitolo 44: CAPITOLO 44

Eh si prima o poi si trasferiranno per il college ma prima???? Cmq la ff è quasi al termine…mancano pochi capitoli, anche se non so quanti…baci

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Capitolo 46
*** capitolo 46 ***


Chiedo umilmente perdono per il ritardo….. avevo promesso il prossimo aggiornamento subito dopo le vacanze, ma da quando sono tornata non ho trovato un momento di pace. Problemi su problemi ed impegni, hanno occupato la mia giornata, poi un progetto importante ha occupato molti miei pomeriggi e la sera arrivava troppo presto… sono riuscita finalmente a terminare qst capitolo prima di ritornare con la testa sui libri….

Perdonatemi…

Buona lettura

 

 

HO FALLITO!!!

 

 

 

POV BELLA

 

<< Verranno per distruggerci >>.

Questa consapevolezza, mi fece cadere in un baratro terrore.

La verità delle mie stesse parole, mi travolse.

Stringevo Aurora forte tra le mie braccia, niente le avrebbe fatto del male. Sarei morta per proteggerla.

Ma in quel momento  mi resi conto che avevo fallito.

<< Bells dobbiamo prepararci all’attacco >>, disse Jacob seguito dai ringhi di assenso dei sui compagni.

<< Jake non è il momento >>, disse Leah affiancandomi e fulminando con lo sguardo il suo ragazzo. Jacob arretrò impercettibilmente, come sottomesso da un ordine Alfa. Nulla oltre il proprio imprinting poteva sottomettere un maschio Alfa.

Ringraziai Leah con lo sguardo. Io e lei contro ogni aspettativa e contro ogni leggenda, avevamo creato un legame solido negli ultimi mesi e in quel momento Leah capii che non ero in vena di parlare di strategie.

<< Devo tornare a casa >>, dissi con lo sguardo perso nel vuoto. E stringendo ancor di più Aurora al mio petto, mi girai e corsi in direzione di casa mia, con la consapevolezza che Edward mi avrebbe seguita, non lasciandomi sola in un momento come questo.

Ai confini della foresta che spalleggiava casa mia, rallentai e mi avviai a passo umano verso la porta sul retro.

<< Bells sei tu? >>, chiese mio padre dal salotto.

La voce del presentatore del quiz televisivo che mio padre stava guardando, stava annunciando tristemente che il concorrente aveva sbagliato la risposta.

<< Si siamo noi >>, risposi, annunciando anche la presenza di Edward.

Mio padre si precipitò in cucina, con le braccia già tese per accogliere Aurora, che felice si buttava tra le braccia del nonno.

Charlie non era veramente suo nonno, ma per lei era come se lo fosse, come mio padre considerava Aurora, come una vera nipote.

<< Ciao tesoro di nonno. Oggi mi sei mancata tantissimo >>, disse dandole un bacio sulla guancia.

Aurora dimostrò il suo affetto, tirando come al suo solito i baffi di Charlie.

<< Bells ascolta >>, disse Charlie diventando improvvisamente rosso e schiarendosi la voce. << Questa sera, avremmo ospiti a cena. Si tratta di… Sueeisuoifigli >>, disse tutto ad un fiato e velocemente.

Se fossi stata umana, sicuramente avrei avuto bisogno che ripetesse l’ultima parte della frase, ma il mio cervello, nonostante si trovasse con i pensieri altrove, aveva recepito bene il messaggio.

Mio padre aveva parlato con la testa bassa, forse per paura di non riuscire a dirmi ciò che mi aveva appena detto. Non ottenendo risposta, alzò il viso timoroso, rimanendo male per la mia espressione.

<< Bells, se non vuoi… se non ti va di cucinare o se non ti piace l’idea, posso annullare tutto >>, si affrettò a dirmi.

Non mi meravigliò la notizia, che Charlie si vedeva con Sue e il mio cervello elaborò subito, che essendo solo Sue e i suoi figli gli ospiti, si trattava di una cena di presentazioni ufficiali.

Ero molto felice che mio padre si stesse rifacendo una vita dopo così tanti anni, ma il mio viso non riusciva ad esprimere emozioni di gioia e mio padre doveva aver frainteso.

<< No no papà, non mi dispiace affatto. Ho fatto la spesa questa mattina, preparerò qualcosa di buono per questa sera >>, mi affrettai a rispondere disegnandomi sul viso, il sorriso più sincero che potessi.

Quello di quella sera, sarebbe stato un evento magnifico, se la mia vita non fosse precipitata in poche ore nel pericolo più assoluto.

<< Tesoro sei sicura? Ovviamente Edward sei invitato anche tu >>, disse mio padre, forse per addolcirmi un po’.

<< Grazie signore >>, rispose educato Edward, fingendo una finta tranquillità.

Poi Charlie tornò con lo sguardo su di me.

<< Tranquillo papà. Per me va benissimo. Però se non ti dispiace prima che mi metta all’opera ai fornelli, dovrei parlare con Edward. Ti dispiacerebbe tenere con te Aurora? >>, chiesi avviandomi di qualche passo verso le scale.

<< Nient’affatto. Andiamo di la a guardare qualche cartone animato, vero piccolina? >>. E senza dire altro ci lasciò liberi di andare nella mia stanza.

<< Amore quello che è successo… >>. Edward cercò di consolarmi, ma lo interruppi.

<< È tutta colpa mia >>, dissi terminando la sua frase e chiudendomi la porta alle spalle.

Anche se lui diceva il contrario, sapevo che si sbagliava.

<< Quello che è successo è tutta colpa mia >>, dissi ancora una volta. << Ho fallito! Suo padre si è sacrificato inutilmente. Lei non ha più un padre perché Eliseo pensava che con me sarebbe stata al sicuro. Ma si sbagliava! Morire non è servito a nulla. Dovevo tenerla nascosta da loro e invece l’ho servita su un piatto d’argento >>, caddi sulle ginocchia, coprendomi il viso con le mani. Gli occhi iniziarono a pizzicare, ma nulla bagnava le mie guance, solo i singhiozzi indicavano che stessi piangendo. Edward si inginocchiò di fronte a me e mi scostò le mani dal viso.

<< Bella, tesoro, tu non hai fallito >>.

<< Come puoi dire che non ho fallito! >>, dissi alzando la voce. << Ho portato il pericolo dietro di me e per colpa mia, ora non solo io sono in pericolo, ma anche tutti voi. Tutta la tua famiglia e il branco, rischiano di morire per colpa mia >>.

<< Tutti facciamo delle scelte sbagliate nella vita. Che siano umani, licantropi o vampiri, nessuno conosce le conseguenze delle proprie azioni. Andando a Volterra, tu non hai messo in pericolo noi, ma hai salvato la vita della piccola Aurora. Se Eliseo non ti avesse conosciuta, a quest’ora si darebbe alla macchia con sua figlia o forse sarebbe stato già ucciso e Aurora sarebbe in mano ad Aro. Nascondere ad Aro per l’eternità una creatura preziosa come lei, è pura utopia. Prima o poi l’avrebbero scoperta. È vero, noi ci auguravamo che ciò accadesse il più tardi possibile e invece le nostre paura si sono già avverate, ma eravamo già pronti a questa evenienza. Nessuno lascerà ce facciano del male ad Aurora >>. Disse con voce tranquilla, che ebbe un effetto calmante su di me. Ma il terrore aleggiava ancora dentro di me.

<< Ed è proprio questo che mi preoccupa. Nessuno lascerà che facciano del male ad Aurora, ma nessuno pensa al male che sarà fatto a loro >>.

<< Il branco non permetterà mai che dei vampiri uccidano la ragione di vita di un proprio membro. È una loro legge. E Jacob, non permetterà mai che facciano del male a te, la sua migliore amica e a sua figlia. Mentre la mia famiglia, non penserebbe mai di abbandonare nel momento del bisogno una figlia o una sorella. E per quanto riguarda me, nessuno dovrà mai osare farti del male >>, disse con una scintilla negli occhi. << Ho rischiato una volta di perderti e non sarò così stupido da rischiare ancora >>.

Iniziai di nuovo a singhiozzare, ma questa volta perché mi sentivo amata e al sicuro. Gettai le braccia al collo di Edward felice. Avevo un’intera famiglia di vampiri, pronta a proteggermi e un intero branco di amici licantropi che non ci avrebbe mai abbandonato.

Il resto del pomeriggio lo trascorsi in cucina, preparando molte pietanze, conoscendo la stomaco senza fondo degli invitati. Ovviamente mi riferivo a Seth, Leah e Jacob, che aveva chiamato poco prima, per avvisare di aggiungere un posto in più a tavola.

Ogni qual volta poteva, diventava l’ombra di Leah, ma sicuramente l’autoinvito, derivava anche dalla speranza di poter parlare di ciò che ci aspettava.

E proprio ciò che ci aspettava, che occupava la mia mente, nei momenti in cui Edward era impegnato a parlare al telefono con Carlisle e Jasper, mentre Charlie teneva impegnata Aurora tra giochi e Tv.

L’ora di cena arrivò in un battibaleno, prendendomi alla sprovvista. Tutto era pronto, ma io avevo bisogno di una doccia.

<< Edward è andato a casa sua a cambiarsi, per la cena tutto è pronto, ora io e Aurora ci andremo a preparare. Giusto signorina? >>, dissi allungando la mano per stringere la sua manina nella mia.

<< Si mamma. Noi ci andiamo a fare belle >>, disse sorridendo al nonno.

<< Spero che tu vada a metterti qualcosa di più carino >>, dissi guardando il suo abbigliamento.

<< Ehm… si. Si certo! >>, disse guardandosi nel riflesso della credenza alla sua destra.

<< Bene >>, affermai. L’influenza di Alice e i suoi insegnamenti, a quanto pare si erano impressi nella mente, impadronendosi di me, senza volerlo.

 

<< Dai mamma, per favore voglio mettere quello blu >>, disse piagnucolando la mia piccolina.

Erano cinque minuti che discutevamo su quale vestito indossare, e nonostante io mi fossi sbrigata velocemente, scegliendo un vestito color ghiaccio stretto in vita e una gonna che arrivava sopra al ginocchio, che ovviamente era un regalo di Alice; Aurora si era ostinata a non voler indossare il vestitino lilla che avevo scelto per lei, deviando la sua scelta, sul vestitino blu che Alice le aveva regalato prima di partire per le ricerca di qualche altro ibrido.

<< Anche io opto per quello blu >>, disse Edward sorridente seduto elegantemente sul bordo della mia finestra, come se fosse stato lì durante tutta la nostra discussione.

<< Visto? >>, disse Aurora facendomi una linguaccia e regalando un bel sorriso ad Edward.

<< Ciao. Grazie per avermi aiutato con la mia causa >>, dissi sfiorandogli le labbra. << E per quanto riguarda te signorinella, credo che tu debba passare meno tempo con Alice >>.

<< Io vado, per arrivare ufficialmente dalla porta principale >>, disse Edward regalandomi il suo splendido sorriso sghembo.

I rumori dal vialetto e gli odori che raggiunsero  le mie narici, mi avvisarono che gli ospiti erano ormai arrivati.

Quasi non feci in tempo ad agganciare il fermaglio tra i capelli di Aurora, che sfrecciò giù dalle scale a velocità poco umana per una bambina della sua età, appena sentii il campanello suonare.

<< Seth!! >>, esclamò attaccandosi alla sua gamba appena Charlie aprii la porta non accortosi della velocità di Aurora o semplicemente ignorando questa stranezza, come ignorava di proposito molte altre stranezze.

<< Ehi piccola furia sei stupenda >>, disse Seth facendole fare una giravolta.

<< Aurora è buona educazione salutare anche gli altri invitati >>, dissi con tono severo.

<< Scusami mamma >>, disse in tono dispiaciuto. << Buonasera a tutti >>, disse inchinando un po’ la testa.

<< Sei proprio una piccola principessa >>, disse Sue piegandosi sulle ginocchia e dandole un bacio sulla guancia.

Charlie si schiarì la voce iniziando con le presentazioni. << Sue forse la conosci già, ma comunque ti presento mia figlia Bella, mentre lui è il suo ragazzo Edward, il figlio del dottor Cullen >>.

Sue strinse le nostre mani con sicurezza, ma percepii chiaramente il brivido che la percorse, quando la sua pelle entrò in contatto con la nostra. Non era paura nei nostri confronti, ma un sistema di difesa delle sue origini.

<< È un piacere conoscervi >>, disse sorridendo.

<< Invece voi già vi conoscete >>, continuò Charlie indicando noi ragazzi.

<< Cause di forze maggiori, hanno fatto in modo che ciò avvenisse >>, disse sghignazzando Jacob. Meritandosi la gomitata nello stomaco da parte di Leah.

<< Ahi! Tesoro mi hai fatto male >>, disse Jacob massaggiandosi la parte lesa.

<< Così magari la prossima volta ti ricorderai di collegare la spina del tuo cervello, per provare a dire una frase seria e di senso compiuto >>, disse Leah.

Ridendo allegramente andammo in sala da pranzo per dare inizio alla cena.

 

<< Tutto squisito >>, si complimentò Sue.

<< Grazie >>, risposi.

<< Peccato che non ci fosse un bis per quel polpettone squisito >>, disse Jacob.

<< Jake forse volevi dire il tris >>, lo rimproverò Sue.

Come previsto Leah, Jacob e Seth avevano razzolato tutte le loro porzioni e le mie e di Edward, che molto velocemente spostavamo nei loro piatti, per dare l’impressione che stessimo mangiando.

<< Quando mangiamo quella favolosa torta alle fragole che ho visto in frigo? >>, chiese Jacob, con il sorriso di un bambino di due anni.

<< Jacob Black, hai per caso lasciato sul comodino la buona educazione?! >>, disse Sue.

<< No mamma. Sul comodino ha proprio lasciato il suo cervello >>, disse seria Leah.

E tra le risate generali, andai in cucina a prendere la torta.

Per qualche ora, avevo dimenticato il pericolo che incombeva su di noi e mi sarebbe piaciuto che nulla rovinasse questo clima di serenità e felicità, ma tutti noi, tranne Charlie, sapevamo benissimo che intorno a noi si era solo creata una finta bolla di quiete e normalità. Dentro di noi conoscevamo i pericoli che si nascondevano al di fuori di quella bolla.

<< Bella hai bisogno di una mano? >>, chiese Leah facendo capolino dalla porte della cucina.

<< Si certo. Prendi i piattini dalla credenza >>, dissi cercando di recuperare il più velocemente un’espressione serena.

<< Stavi pensando a questo pomeriggio, vero? >>.

Non ero riuscita a raggirarla.

<< Si >>, dissi semplicemente.

<< Saremo al tuo fianco. Abbiamo già parlato con il branco di Sam. Anche loro si batteranno con noi >>, disse sorridente.

Questa notizia invece per me non era affatto bella. Io li consideravo altri innocenti che di sarebbero fatti uccidere per i miei casini.

<< Entrambi i branchi si batteranno per proteggere Aurora. Lei è l’imprinting di Seth e tutti i suoi fratelli si sarebbero battuti ad ogni costo per non farle accadere nulla. Chi ha avuto l’imprinting, conosce il legame che li unisce alla propria metà e nessuno immaginerebbe una vita senza la propria anima gemella. Quindi si batteranno anche se tu rifiuterai il loro aiuto >>, affermò Leah.

<< Grazie Leah >>.

<< Bella!? >>, mi fermò poco prima che varcassi la soglia della sala da pranzo. << Hai pensato a come proteggere Charlie? >>.

Non ci avevo pensato affatto. Anzi poco prima che me lo dicesse lei, non pensavo neanche che Charlie fosse in pericolo, ma ora che ci pensavo, conoscendo i Volturi, potevano usarlo comeesca per farmi cedere ai loro ricatti, mi avrebbero accusata di mettere a rischio il nostro segreto vivendo a stretto contatto con un umano.

Dovevo trovare una via di uscita a qualsiasi scusa loro avrebbero trovato e soprattutto nei prossimi giorni, Charlie doveva essere al sicuro ventiquattro ore su ventiquattro e con me non lo sarebbe stato. Un piano iniziava a formarsi nella mia mente e ciò comportava lunghe assenze da casa.

Tornai in sala da pranzo un po’ più sicura delle mie decisioni. Aprii la mia mente ad Edward per svelargli i miei piani attuali e lui con un cenno del capo mi dimostrò il suo appoggio e con sicurezza, presi parola.

<< Papà, Sue. Credo di parlare a nome di tutti i presenti quando dico, che capisco il motivo di questa cena >>. Entrambi diventarono rossi come peperoni, mentre anche Leah e Seth, asserivano con il capo. << Siamo felici per voi. Congratulazioni >>. Dissi sorridendo e battendo le mani seguita dal resto della tavolata. Eravamo felici che i nostri genitori avessero trovato qualcuno con cui condividere la loro vita.

<< Grazie ragazzi. Ma per ora ci stiamo solo frequentando e volevamo rendervi partecipi. Non parliamo di matrimonio >>, disse imbarazzato Charlie.

<< Ovvio che non si parla di matrimonio. Come unico maschio della famiglia non ti concederò facilmente la mano di mia madre >>, disse Seth con finta serietà e trattenendo a stento le risate.

<< Ora però mi dispiace rovinare questo clima di festa, ma devo dirti una cosa importante papà >>, dissi attirando la sua attenzione su di me.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 

 bellina97 [Contatta]

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 24/08/10, ore 15:43 - Capitolo 45: capitolo 45

È vero il senso di colpa la distrugge, ma grazie al cielo Edward è sempre pronto per consolarla… J

 dindy80 [Contatta]

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 03/08/10, ore 23:29 - Capitolo 45: capitolo 45

I volturi sono dei guasta feste… :D

 cloh [Contatta]

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 03/08/10, ore 00:39 - Capitolo 45: capitolo 45

Anche qst volta mi perdoni il ritardo??? Spero di si…Demetri è uno stronzo egocentrico, lo penso anche io…

Cmq la suspance è qualcosa che ho ereditato dopo anni di visione di cartoni animati…ti lasciavano sempre con il fiato in sospeso… ihihihihih

 luigia [Contatta]

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 02/08/10, ore 23:36 - Capitolo 45: capitolo 45

Ciao GinA…. Siamo andati ben oltre il rientro delle vacanze per qst capitolo… ma finalmente è arrivato… I volturi pensano che le leggi sono state trasgredite ma Bella ha un suo piano…baci

 bellina97 [Contatta]

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 02/08/10, ore 23:03 - Capitolo 45: capitolo 45

Bella non permetterà mai che facciano del male ad aurora e poi ora lei è molto forte…baci

 Austen95 [Contatta]

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 02/08/10, ore 22:47 - Capitolo 45: capitolo 45

È BRUTTO SI, MA COME SEMPRE LE COSE SI SISTEMANO CON L’AIUTO DI CHI TI VUOLE BENE…BACI

 Vampire_Twilight [Contatta]

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 02/08/10, ore 22:01 - Capitolo 45: capitolo 45

EBBENE SI DEMETRI E FELIX OLTRE AD ESSERE VAMPIRI SONO UOMINI…E SI SA GLI UOMINI SONO ORGOGLIOSI E IL RIFIUTO DI BELLA RODE DENTRO SPECIE CHE ORA HANNO VISTO BELLA IN DOLCE COMPAGNIA….BACI

 bellina3000 [Contatta]

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 02/08/10, ore 21:28 - Capitolo 45: capitolo 45

CIAO….PERDONI IL MIO RITARDOOOOOO??? CMQ LA TROVATELLA LA CONTINUERò DOPO AVER TERMINATO QST E POI HO ALTRE 2 STORIE IN MENTE CHE SCRIVERò APPENA MI SARò LIBERATA DAGLI IMPEGNI UNIVRSITARI…CMQ I VOLTURI STANNO ARRIVANDO E TROVERANNO PANE PER I LORO DENTI…

 vanderbit [Contatta]

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 02/08/10, ore 20:48 - Capitolo 45: capitolo 45

SCUSA SE TI HO FATTO ATTENDERE MOLTO PER QST CAPITOLO…CMQ SI EDWARD è GELOSO DI FELIX E NON SOLO…EBBENE SI LA STORIA è AL TERMINE, MA PRIMA CI SARà UN COLPO DI SCENA…BACI

 Isotta [Contatta]

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 02/08/10, ore 17:27 - Capitolo 45: capitolo 45

COSA NON TI RICORDI DI DEMETRI??? CMQ I VOLTURI SONO SEMPRE TROPPO IMPULSIVI E NON LASCIANO PARLARE…

 

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Capitolo 47
*** capitolo 47 ***


Buongiorno!!!

Va bene l’ho capito, siete arrabbiate con me… sono scostante negli aggiornamenti e forse anche un po’ deludente, viste le scarse recensioni.

Su 300 lettori, solo 4 recensioni???

Me lo merito sono d’accordo con voi… spero che con questo aggiornamento lampo possa meritarmi il vostro perdono.

 

Buona lettura…

 

PROPOSTE

 

POV BELLA

<< Continuo a non capire perché dovrei trasferirmi alla riserva >>, insisteva Charlie.

<< Papà ho bisogno di saperti al sicuro in ogni momento della giornata. Nei prossimi giorni dovrò assentarmi molto da casa e non sarò tranquilla sapendoti qui solo e indifeso >>.

<< Vuoi dire che qualcuno minaccia te o me? >>, disse assumendo il tono da poliziotto.

<< Sinceramente.. >>, non sapevo cosa rispondere. Se gli avessi mentito dicendo di no, non avrebbe accettato di andare alla riserva; ma se in caso contrario gli avessi detto la verità, mi avrebbe tempestato di domande per sapere chi minacciava lui o la sua bambina, di cui ignorava il particolare che fosse una forte vampira ora.

<< Charlie credo che tu debba prendere una decisione! Vuoi o non vuoi conoscere i nostri segreti? Sai già che noi tre ci trasformiamo in grossi l… >>, disse schietto Jacob, ma Charlie lo bloccò.

<< Okay, messaggio recepito >>, disse rivolgendo il palmo della sua mano verso Jacob. << Tesoro se hai bisogno che io vada alla riserva, avrai le tue buone ragioni, mi fido di te e quindi farò come dici. Però tu verrai con me, perché non lascerò mia figlia e mia nipote da sole qui >>.

<< Papà non resteremo qui. Saremo ospitate dai Cullen >>, dissi tranquilla.

<< Ne abbiamo già parlato >>, disse diventando livido e alzandosi di scatto.

<< Basta! Per una buona volta, metti da parte l’orgoglio paterno. Qui non stiamo parlando di una fuga adolescenziale o di notti d’amore tra due fidanzati. Qui parliamo di una questione seria >>, dissi alzandomi a mia volta dalla sedia e fronteggiando lo sguardo di Charlie.

<< Charlie >>, lo chiamò Sue posando la sua mano, su quella di mio padre. Il cambiamento del viso di mio padre fu istantaneo; i tratti si ammorbidirono e l’espressione si addolcì, Sue doveva avere un forte ascendente su di lui. << Tua figlia ha ragione. Qui ci sono in ballo situazioni di rilevante importanza. Fidati di lei! >>.

Con un solo cenno positivo, mio padre si rimise a sedere, stringendo la mano di Sue a sua volta.

<< Ora che ne dite di mangiare questa favolosa torta? >>, disse Seth per spezzare la tensione.

Durante tutto il battibecco con mio padre, erano rimasti in silenzio senza intromettersi. Persino Aurora al fianco di Seth, rimase in silenzio.

<< Anche io voglio la torta >>, esclamò Aurora.

E così concludemmo la cena come se nulla fosse accaduto.

 

Seduta davanti al mio computer, scrivevo una e-mail a mia madre per raccontarle della cena. Sarebbe stata felice di sapere che Charlie finalmente dopo tanti anni, era riuscito ad andare avanti.

Proprio quando premetti il tasto invio, la melodia canticchiata da Edward per far addormentare Aurora, cessò e l’istante successivo mi ritrovai circondata dalle braccia di Edward.

<< Non vedevo l’ora di rimanere un po’ da solo con te. Oggi è stata una giornata alquanto movimentata >>, disse sorridendo ad un passo dalle mie labbra.

Detto così sembrava che nulla di male fosse accaduto, capivo che era il suo modo di alleggerire la mia tensione.

<< Avrei preferito la solita noiosa giornata >>, dissi baciandogli il mento.

<< Anche io avrei preferito non vedere alcune cose >>, disse un po’ infastidito.

Sapevo a cosa si stava riferendo e dalla tensione dei suoi muscoli, anche se non lo dava a vedere, capivo quanto fosse risentito da ciò che aveva scoperto.

<< Avrei dovuto dirtelo, ma volevo lasciare alle spalle quella parte della mia esistenza >>, dissi per giustificarmi.

Non sapevo neanche il perché non gli avessi raccontato di Demetri e Felix, infondo io non avevo ricambiato i loro sentimenti o i loro gesti, ma preferivo che Edward non sapesse niente.

<< Non sopporto che loro ti abbiano desiderata o sperato che tu ricambiassi i loro sentimenti e ancor di più detesto che lui ti abbia baciata >>, disse sibilando.

<< Le loro erano illusioni e io non ho mai corrisposto a niente. Mi dispiace non avertelo detto, ma non volevo che tu ti arrabbiassi con me per quello che è successo >>, dissi triste. Non volevo litigare con lui.

<< Bella, amore. Io non ti sto accusando di aver ricambiato i loro sentimenti o gesti. Perdona il mio tono, ma io sono arrabbiato con me stesso. Sono stato così stupido a lasciarti andare. Ho visto dalla loro mente, come ogni vampiro in quel palazzo parlava di te o ti desiderava. Sei così bella, sensuale e semplice, che ogni essere che ti incrocia sul suo cammino, ti desidera. Ma il destino è stato mio amico. Ti ha fatto tornare da me e io non sarò mai più così stupido da lasciarti andare. Io sono tuo, io ti appartengo, il mio cuore ti appartiene, ogni fibra del mio essere ti appartiene e vorrei tanto che anche tu mi appartenessi >>, poi frugò nella sua tasca e si inginocchiò davanti a me. << Isabella Marie Swan, vorresti diventare mia moglie? >>.

Davanti ai miei occhi comparve un anello con un ovale ricoperto di diamanti. Sembrava un anello antico, ma brillava anche al buio della notte. Ero diventata una statua, nessuna particella del mio corpo si muoveva e sul mio viso dovevo aver dipinto un’espressione da pesce lesso.

<< Da molto tempo ormai desideravo chiedertelo, avevo in mente un altro luogo e un altro tipo di giornata, ma oggi ho capito che voglio legarmi a te il prima possibile, sempre se anche tu lo vorrai >>.

Continuavo a rimanere lì impalata senza dir nulla, ma ora il mio sguardo si era spostato dall’anello al suo viso.

Edward iniziò ad alzarsi, cambiando notevolmente umore. Si stava incupendo e la delusione traspariva dai suoi occhi. << Bella, non voglio una risposta subito o se tu non vuoi non ti costringerò a far… >>.

<< Si >>, dissi incolore.

<< Va bene aspetterò >>, disse Edward fraintendendo la mia risposta.

<< Edward Cullen, si voglio sposarti >>, dissi buttandomi su di lui e cadendo fra le sue braccia sul morbido materasso alle nostre spalle.

Le mie labbra cercarono subito le sue e i nostri sapori esplosero in un mix di piacere nelle nostre bocche. La passione di quel momento ci distaccò dalla realtà; eravamo solo io e lui, non esisteva nessun pericolo, la minaccia dei Volturi era lontana e la preoccupazione di Charlie nell’altra stanza era svanita completamente. Anche se avesse fatto irruzione nella mia stanza in quel momento, non lo avrei sentito e non me ne sarei neanche preoccupata.

Ero presa dalla felicità della proposta di Edward e con essa dentro di me era scoppiata una passione mai sentita prima.

Da quando io ed Edward ci eravamo riuniti, nella nostra intimità era come se si fossero tracciati dei limiti, quegli odiosi limiti che tanto mi ricordavano i nostri baci quando ero ancora umana.

Nonostante non dovessimo più preoccuparci della mia fragilità, le nostre mani non superavano mai il confine del tessuto dei nostri vestiti e per me era una tale frustrazione lasciarmi andare in quelle lunghe e approfondite esplorazioni delle nostre bocche senza andare mai oltre a qualche carezza.

Solo una volta durante una caccia, i nostri vestiti erano finiti a brandelli, ma ancor prima di poter andare avanti, Edward aveva messo le distanze fra noi inventando qualche scusa per rientrare.

Non capivo come facesse a fermarsi nonostante l’eccitazione che ci travolgeva.

Ma in quel momento forse complice l’entusiasmo del momento e un po’ della sua gelosia, sembrava anche lui molto riluttante all’idea di fermare le mie mani e anche le sue.

Non mi ero trasformata in una ninfomane, ma la trasformazione aveva  portato con se un mondo completamente diverso di percepire i miei ormoni, che alla vicinanza di Edward impazzivano. Infondo ero pur sempre una vampira adolescente.

Prima che Edward si riprendesse dal suo stato di accondiscendenza, slacciai velocemente la sua camicia, baciandogli man mano ogni lembo di pelle che veniva allo scoperto. Potevo strappargliela, come per il resto dei vestiti, ma la mattina dopo avrebbe avuto bisogno di vestiti.

Appena la sua camicia fu totalmente aperta, seguii con i polpastrelli, ogni piccola linea del suo torace soffermandomi sui suoi capezzoli che pizzicavo e baciavo, provocandogli gemiti di piacere.

Non ero un’esperta in quel campo, anzi forse era meglio dire, che non sapevo proprio nulla, ma in quel momento tutto mi sembrò naturale.

Desideravo che lui mi togliesse quella vecchia canotta bucherellata che usavo ancora come pigiama e così aprii la mia mente per fargli vedere il mio desiderio.

Con un piccolo sussulto quando recepii i miei pensieri, accontentò subito la mia richiesta e con uno scatto repentino mi ritrovai sotto di lui solo con il mio semplice reggiseno panna.

Per pochi istanti rimase immobile a fissare il mio seno ricoperto da quell’indumento di materiale sintetico, bloccai il mio respiro affannato, convinta che il limite era stato già passato e che da lì a poco Edward si sarebbe fermato, con qualche scusa.

Chiusi gli occhi già arresa a ciò che sarebbe accaduto inevitabilmente, ma le sue labbra all’altezza del mio ombelico mi stupirono.

Le sue mani risalivano i miei fianchi, mentre le sue labbra morbide e calde per me, seguivano una linea immaginaria lungo il mio torace, fino ad arrivare al mio reggiseno che si divise in due quando i denti  di Edward lo sfiorarono.

Mai come in quel momento il mio seno era nudo davanti ai suoi occhi. Il suo sguardo sembrava perso fra le mie colline; la sua mano destra posata sul mio fianco, salii delicatamente sfiorando appena il lato del mio seno, lasciando brividi infuocati dietro di se, poi con un tocco lieve le sue dita esplorarono il mio seno  e le sue labbra si posarono sul mio capezzolo.

Un fuoco prorompente divampò nel mio basso ventre e involontariamente i miei muscoli fecero inarcare la mia schiena per far aderire meglio i nostri bacini.

Inutile dire che l’erezione di Edward oltre ad essere ben recepibile al tatto era anche ben visibile dai suoi jeans scuri.

La sua lingua continuava imperterrita a stuzzicare i miei capezzoli turgidi e i nostri bacini ancora fasciati dai nostri indumenti, si scontravano con regolarità in un movimento che alleviava di poco la nostra eccitazione.

Volevo di più, mai come quella sera mi sentivo pronta ad un passo così importante come il donare la mia verginità ad Edward, così tra il suono del nostro respiro corto e i nostri ansimi di piacere, portai lentamente le mie mani alla fibbia dei pantaloni di Edward, iniziando ad armeggiare con essa per aprirla senza distruggerla.

<< Bella… >>, fu la prima parola detta su quel letto. Avevo pronunciato il mio nome con voce che trasudava eccitazione.

Riuscii finalmente ad abbassare quella maledetta zip, ma la mano di Edward mi bloccò il passo successivo.

<< Bella no! Già così mi è difficile resistere, non minare ancora di più il mio controllo >>, disse con voce rotta dal piacere.

<< Allora lasciati andare >>, dissi accarezzando la sua protuberanza nei pantaloni.

Non sapevo neanche io dove avessi preso tutta questa audacia, ma forse quando nel proprio corpo erano in circolo gli ormoni, la timidezza svaniva.

<< Bella non possiamo >>.

Ed ecco il blocco che temevo.

<< Perché!? >>, la mia era quasi una supplica.

<< C’è Aurora qui e tuo padre e nella stanza affianco >>. Ecco le solite scuse.

<< Edward per una volta dimmi realmente qual è il problema >>, dissi quasi infastidita.

Sembrò pensarci su e poi si mise a sedere portandomi con se.

<< Bella lo sai io ho vissuto per più di un secolo, il mondo si è evoluto e io mi sono sempre evoluto con lui. Ma alcuni miei fondamenti, alcuni miei valori, risalgono ancora a quand’ero umano >>, disse fissandomi intensamente. << Amore tu non sai quanto ti desideri e ogni volta fermarmi diventa sempre più difficile, ma voglio che tutto accada a suo tempo. Prima di unire i nostri corpi, voglio che Dio suggelli il nostro amore >>.

<< Quindi tu hai sempre inventato qualche scusa, per non violare la mia virtù?! >>, dissi con un sorriso sulle labbra.

<< La tua anima è pura e tale dovrà rimanere >>, disse serio.

<< Allora dovrò dire ad Alice di organizzare il nostro matrimonio il prima possibile >>, dissi maliziosa riprendendo a baciargli il collo.

<< Bella così rendi l’attesa fino a quel giorno difficile da sopportare >>, disse tornando con il fiato corto.

<< Se è la virtù che dobbiamo preservare, nulla ci vieta di far allenamento sui preliminari >>, dissi spingendolo nuovamente disteso sul letto e tornando a cavalcioni su di lui.

Ero felice, nonostante la giornata fosse iniziata nei peggiori dei modi, molte cose positive erano accadute in poche ore. Mi sentivo protetta e amata dai miei simili e da coloro che un tempo dovevano essere i nostri nemici, la mia esistenza ora era più serena,Charlie avrebbe avuto una donna al suo fianco anche quando io sarò costretta ad allontanarmi da lui e la mia eternità sarebbe trascorsa affianco all’uomo che amavo che presto sarebbe diventato mio marito e padre di Aurora.

Ma tutto questo sarebbe accaduto solo se i Volturi non ci avessero distrutto.

 

Anche se le recensioni sono pochine non è detto che io non debba ringraziare le 4 lettrici che non mancano mai all’appello…

 Austen95 [Contatta]

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 01/09/10, ore 12:08 - Capitolo 46: capitolo 46

Aggiornamento rapido visto??? Sono molto contenta che ti piacciano i miei capitoli…che ne pensi di qst proposta???

 bellina3000 [Contatta]

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 01/09/10, ore 11:44 - Capitolo 46: capitolo 46

Ciao….qst volta ho aggiornato presto visto??? Cmq si ovvio che la trovatella la porto a termine e ho 2 storie che mi ronzano in testa da parecchio tempo ormai, ma non potrò iniarle a pubblicare fino a quando non sarò un po’ più libera dall’università…per quanto riguarda Aurora è al termine, ma non so quanti capitoli scriverò ancora, sto cercando di scriverli tutti insieme, vi farò sapere quando sarò certa…baci

 cloh [Contatta]

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 31/08/10, ore 23:32 - Capitolo 46: capitolo 46

Visto?? Non ho lasciato per molto tempo la suspance…poi a differenza dei creatori di holly e benji non lascio un calcio con rovesciata in sospeso per diverse puntate…

 vanderbit [Contatta]

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 31/08/10, ore 17:50 - Capitolo 46: capitolo 46

Ciaoooo!!! Allora Bella si sente in colpa, ma ormai ha capito che tutta la sua famiglia allargata non potrà mai lasciarla sola… Non so quanti capitoli mancano… siamo alla fine qst è certo ma non ho idea di quanti capitoli scriverò ancora…

 

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Capitolo 48
*** capitolo 48 ***


Bene ragazze nuovo capitolo!!!

Dai non abbiate quelle facce sconvolte, lo so che qst è un miracolo!!!

Ho adottato una nuova tecnica…non pubblico il nuovo capitolo se non ho già scritto il successivo…ciò vuol dire che il prossimo è pronto, ma non lo pubblicherò fino a quando non scriverò quello che segue… baci

P.s.= spero che per qst aggiornamenti lampo, merito qualche commentino in più…

Buona lettura!!!

 

PIANI

 

 

POV BELLA

 

<< Le valigie sono pronte. Ricorda dopo…  >>.

<< Dopo il lavoro devo andare subito alla riserva senza deviazioni >>, cantilenò mio padre, terminando la frase che gli avevo ripetuto interrottamente da quando si era svegliato.

<< Almeno posso salutare mia nipote? >>.

<< Sta ancora dormendo. Ma ti prometto che entro questa sera la porterò alla riserva >>, dissi rassicurandolo.

<< Lo sceriffo di Forks agli arresti domiciliari. È il colmo >>, borbottò prendendo le valigie e uscendo per andare a lavoro.

Sue aveva proposto a Charlie di stare da lei. L’avrebbe ospitato volentieri così si sarebbero fatti compagnia a vicenda, visto anche che Seth e Leah sarebbero stati parecchie ore fuori casa.

<< Non è scocciato come sembra per questa convivenza forzata >>, disse Edward comparendo al mio fianco.

<< Lo penso anche io >>, risposi baciandolo dolcemente.

<< Aurora si sta svegliando >>, disse Edward leggendo i suoi pensieri.

<< Andiamo a darle la bella notizia? >>, dissi guardando l’anello che mi aveva regalato.

<< Con enorme piacere >>.

E in un battito di ciglia eravamo in camera mia affianco al suo lettino, proprio mentre apriva i suoi occhietti celesti.

<< Buongiorno piccolina >>, dissi sorridendole.

<< Fame? >>, chiese Edward.

<< Si >>, biascicò con la voce impastata dal sonno.

Edward scese per preparargli una colazione sostanziosa a base di cibo umano e non solo.

Dopo averla lavata e vestita, scendemmo giù, per raggiungere il tavolo sommerso da ogni genere di cibo.

<< Non credi di aver esagerato un tantino? >>, chiesi al mio ragazzo e futuro marito.

Sembrava agitato e non riusciva a nasconderlo.

<< Grazie per la colazione Edward >>, disse educata la mia piccolina.

<< Aurora, dobbiamo dirti una cosa >>, dissi sorridendo.

Era piccola e sembrava assurdo farle un discorso di quella portata, ma noi sapevamo benissimo che il suo cervello era ben sviluppato.

<< Io e la tua mamma ci sposiamo >>, disse Edward di slancio e nervoso.

 I suoi occhietti ci lanciavano sguardi perplessi.

<< No piccolina. Non penserei mai di prendere il posto del tuo papà >>, rispose Edward abbassandosi sulle ginocchia per essere alla sua altezza. << Se vorrai, io mi prenderò cura di te, come avrebbe fatto il tuo papà, ma non voglio sostituirlo nel tuo cuoricino. Tutti e tre saremo una famiglia >>.

<< Devo chiamarti… papà? >>, chiese titubante.

<< Solo se lo vorrai >>, rispose sorridendo Edward.

<< Si >>, disse felice. << Da oggi tu sei papà Edward >>, e si gettò tra le braccia di Edward felice.

<< Però tesoro, non dire niente a nonno Charlie >>, dissi per paura che mio padre lo scoprisse prima che fossi io a comunicare la nostra decisione.

Ero orgogliosa, presto avrei regalato una vera famiglia ad Aurora.

<< È arrivato Seth!! >>, esultò Aurora correndo verso la porta dopo aver percepito la sua presenza.

Andai ad aprire per farlo accomodare.

<< Buongiorno a tutti. Buongiorno anche a te piccolina >>, disse prendendola in braccio.

<< Sai che la mamma e papà Edward si sposano? >>, disse entusiasta di essere stata la prima a dirglielo.

<< Aurora! Ti avevo detto che non dovevi dirlo. Dobbiamo essere noi a comunicarlo >>, dissi severa.

<< Scusa mamma. Ma tu avevi detto di non dirlo a nonno >>, disse mettendo il broncio.

<< Comunque auguri ragazzi. Sono felice per voi >>, disse sincero e scompigliando i capelli di Aurora che tornò presto a sorridere.

<< Durante la ronda abbiamo incrociato le tracce della tua famiglia e li abbiamo raggiunti. Sono arrivati una mezz’oretta fa e mi hanno mandato a chiamarvi o meglio mi sono proposto di venire qui io ad avvisarmi >>, ci comunicò.

<< E immaginiamo il perché tu ti sia proposto >>, disse ammiccando Edward.

<< Si… cioè no! L’ho fatto solo per essere gentile >>, disse imbarazzato.

<< Seth.. >>, lo riprese Edward picchiettando la sua tempia destra.

<< Va bene. Per essere gentile e per dare il buongiorno ad Aurora >>, ammise, per poi avviarci tutti insieme verso casa Cullen.

 

 

<< Che bello rivedervi sani e salvi >>, disse il capofamiglia Cullen appena varcammo la soglia.

Tutti e tre fummo travolti dal resto della famiglia, ma la maggior parte delle attenzioni furono rivolte ad Aurora, che passava felice tra gli abbracci di tutti.

Dopo esserci salutati per lunghi minuti, si passo subito agli argomenti più urgenti e scottanti.

Eravamo tutti riuniti nel salone. Jacob e il suo branco rimasero in piedi di fronte a noi, mentre Leah prese posto sulla poltrona davanti a Jacob. Tra di loro  era presente anche Paul come rappresentante del branco di Sam.

Raccontammo tutto l’accaduto del pomeriggio precedente e tutti seguirono il racconto con attenzione fino alla fine.

<< Aro non perderà questa occasione per venire a distruggerci. Ci ha sempre visti come una minaccia e in lui è nata una grande gelosia nei tuoi confronti Carlisle. Tu hai una famiglia numerosa e con grandi poteri >>, disse Edward.

<< Ma lui sa benissimo che non ho manie di conquiste. Mi conosce e sa benissimo che il potere non mi tenta >>, disse pacato Carlisle.

<< Lo so! Ma lui vede questa spedizione punitiva come un’occasione per conquistare dei nuovi potenti membri > >, m’intromisi io.

Lo conoscevo troppo bene e dopo le rivelazioni di Eliseo ogni tassello delle sue maniere di operare, aveva creato nella mia testa un quadro ben definito.

<< Allora perché non li abbiamo uccisi subito. Eravamo più di loro, non sarebbero scappati e non avrebbero comunicato le loro scoperte >>, disse deciso Jacob.

<< Se li avessimo uccisi, saremmo stati veramente colpevoli di reato. Per ora non abbiamo ancora commesso nessun crimine. Ma uccidendo due componenti del corpo di guardia, nessuno avrebbe fermato la furia dei Volturi >>, spiegai io.

<< Ma loro ci hanno già accusato. Tanto valeva iniziare a diminuire la loro potenza, eliminando due vampiri >>, sbraitò Jacob.

<< Le loro accuse non hanno fondamento, credetemi! Penserò io ad annullarle >>, dissi sicura di me stessa.

Sapevo come affrontare Aro e anche con quali armi sconfiggerlo.

<< Cosa hai in mente? >>, chiese Esme.

<< Io spero di non arrivare mai ad uno scontro, ma se sarà necessario saremo in grado di affrontarli >>, dissi certa.

<< Bella non vorrei contraddirti, ma i Volturi hanno alle spalle secoli di esperienza e tecniche di lotte raffinate e piani di attacco infallibili >>, disse Rosalie.

<< Rose ha ragione >> disse Carlisle. << Se fosse così semplice altri vampiri li avrebbero già spodestati >>.

<< Voi tutti  dimenticate una cosa >>, dissi guardando tutti i presenti con un sorriso beffardo. << Io ho fatto parte della guardia dei Volturi e in quei mesi ho avuto i migliori insegnamenti sulle tecniche di lotta. Conosco ogni vampiro e ogni suo punto debole >>.

Nella mia mente, avevo ben impresso tutti gli allenamenti con ogni vampiro presente in quel palazzo. Sapevo chi erano i migliori e chi non sapeva lottare granché perché a loro era affidato solo il compito di difesa con i propri poteri.

<< Quindi il tuo piano è insegnarci a combattere contro di loro >>, disse riassuntivo Jacob.

<< Decisamente >>, affermai.

<< Quando cominciamo? >>, chiese impaziente Emmett.

<< Anche subito >>, dissi io. << Leah tu saresti così gentile di occuparti di Aurora? >>.

<< Certo >>, disse prendendo Aurora dalle braccia di Rose che con riluttanza la consegnò a Leah.

Il telefono di Edward squillò e tutti ci voltammo verso di lui.

<< Alice dimmi >>, disse Edward portandosi il telefono all’orecchio.

Il nostro udito ci permise di sentire chiaramente la risposta di Alice all’altro capo del telefono.

<< Edward l’abbiamo trovato! Questa notte saremo a casa >>.

 

 

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

 

 dindy80 [Contatta]

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 07/09/10, ore 21:17 - Capitolo 47: capitolo 47

VISTO?? HAI Già TROVATO IL NUOVO AGGIORNAMENTO…SONO STATA VELOCE… NON TI PREOCCUPARE PER AVER SLTATO LA RECENSIONE DELLO SCORSO CAPITOLO…MI BASTA SAPERE CHE MI SEGUI E CHE QUANDO PUOI MI LASCI UN TUO COMMENTO CON IL TUO PARERE…BACI

 ManuCullen [Contatta]

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 04/09/10, ore 20:31 - Capitolo 47: capitolo 47

ULTIMAMENTE SONO UN PO’ Più VELOCE AD AGGIORNARE, MA LA VITA è PIENA DI IMPEGNI…CMQ SONO CONTENTA CHE TU ABBIA TROVATO LA MIA STORIA E CHE TI SIA PIACIUTA…SPERO DI NON PERDERTI COME LETTRICE E DI LEGGERE ANCORA LE TUE RECENSIONI CON QUELLO CHE PENSI DEI CAPITOLI… BACI

 cloh [Contatta]

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 04/09/10, ore 13:15 - Capitolo 47: capitolo 47

ANCHE QST VOLTA TI HO LASCIATO CON IL FIATO IN SOSPESO…VERO??? MA NON TI PREOCCUPARE IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO ARRIVA PRESTO…BACI

 bellina3000 [Contatta]

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 03/09/10, ore 20:26 - Capitolo 47: capitolo 47

I TUOI COMMENTI SONO SEMPRE QUELLI CHE MI FANNO SORRIDERE E MI DANNO LA FORZA DI PENSARE CHE QUELLO CHE SCRIVO NON DEVE ESSERE PROPRIO UNA SCHIFEZZA…ANCHE SE IO A VOLTE PENSO CHE ULTIMAMENTE SONO PIETOSI I MIEI CAPITOLI…

CHE NE PENSI DI QUESTI AGGIORNAMENTI FLASH???

BACI

 vanderbit [Contatta]

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 03/09/10, ore 16:03 - Capitolo 47: capitolo 47

SI PENSO ANCHE IO CHE EDWARD AVREBBE CONSERVATO LA VIRTù DI BELLA IN OGNI CASO…LUI VIENE DA UN'ALTRA EPOCA NON DIMENTICHIAMOLO…BACI

P.S.= CHE NE PENSI DI QST CAPITOLO??

 LazioNelCuore 1711 [Contatta]

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 03/09/10, ore 15:48 - Capitolo 47: capitolo 47

MA EDWARD HA VISTO IL BACIO TRA FELIX E BELLA…. DEMETRI NON HA MAI BACIATO BELLA, HA SOLO PROVATO A BACIARLA SENZA SUCCESSO… BACI

 Austen95 [Contatta]

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 03/09/10, ore 15:15 - Capitolo 47: capitolo 47

A QUANTO PARE ALICE STA ARRIVANDO… BACI

 Fortheternity [Contatta]

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 03/09/10, ore 15:13 - Capitolo 47: capitolo 47

GRAZIE PER I TUOI COMPLIMENTI…SONO FELICE DI SAPERE CHE NONOSTANTE PENSO CHE I MIEI ULTIMI CAPITOLI SIANO SCRITTI VERAMENTE MALE, TU NON RIMANI DELUSA…GRAZIE MILLE…

HAI RAGIONE CHARLIE è PROPRIO COTTO, ED ERA ORA CHE SI TOGLIESSE DI MENTE LA MAMMA DI BELLA, NON PENSI ANCHE TU??

 

 

 

 

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Capitolo 49
*** capitolo 49 ***


Buongiorno a tutte!!!!!

Un altro capitolo è aggiornato… qualcuno di voi  (Bellina 3000 ) sta gridando : MIRACOLOOOO!!

Vi avviso che ho già altri 2 capitoli pronti, posso pubblicarli nel più breve tempo possibile se volete o pubblicarne uno a settimana… cmq se li pubblicherò tutti insieme, sappiate che per i nuovi capitoli, dovrete aspettare dopo il 5 ottobre…

Devo preparare gli ultimi 2 esami decisamente difficili e spero vivamente di riuscire a darli entrambi…

Ora vi lascio…

Buona lettura….

 

P.s= sono molto triste… ho notato con mio grande rammarico che le recensioni sono diminuite… ho aspettato fino ad oggi, proprio perché speravo in qualche altro commento… mi piacerebbe davvero tanto leggere i pensieri dei miei lettori, le opinioni sul capitolo e sulla storia, spero che i lettori silenziosi, prima che qst storia giunga al termine, si facciano sentire con una loro opinione, positiva o negativa che sia… baci!!!                         

 

 

 

RITORNO

 

 

POV BELLA

 

Una macchina aveva appena imboccato lo svincolo che portava a casa Cullen, erano le dieci di sera e ancora nessuno di noi dopo la chiamata di Alice, aveva mosso un muscolo.

I pneumatici frenarono sulla ghiaia del vialetto e quattro sportelli quasi in sincrono, si aprirono per chiudersi subito dopo.

Carlisle andò ad aprire la porta.

<< Eleazar che piacere rivedervi tutti > >, disse il padre di Edward facendo accomodare il clan dei Denali.

Quella mattina, dopo che Edward aveva chiuso la telefonata con Alice, Carlisle aveva subito chiamato Eleazar per accennargli della battaglia che presto avremmo dovuto affrontare contro i Volturi e loro si erano subito resi disponibili a darci una mano, anche per farsi perdonare del disastro combinato con Victoria.

<< Ciao Carlisle >>, disse Eleazar entrando e stringendogli la mano.

Da quando avevo sentito la chiamata di Carlisle, ero diventata tremendamente nervosa. Non avevo parlato con nessuno, nemmeno con Edward che non si era allontanato per niente da me. Sapevo che l’arrivo della famiglia dell’Alaska, avrebbe portato con se brutti ricordi e lei.

Tanya la vampira che era la causa della mia partenza per Volterra. Edward mi aveva assicurato che tra di loro non cera mai  stato niente e che lui la considerava solo una cugina, ma aveva anche detto che lei provava qualcosa per lui e più volte lo aveva fatto capire.

E poi come potevo reggere il confronto con lei?

Lei era bellissima e io neanche ora, che ero una vampira, potevo reggere il confronto.

Quando tutti i componenti del clan Denali entrarono, vidi subito come gli occhi di Tanya andarono alla ricerca di Edward e vidi chiaramente il suo sorriso quando alla fine lo trovò, senza neanche notare che era al mio fianco.

Mi irrigidii subito e la mia mente iniziò a produrre pensieri poco amichevoli nei confronti di quell’odiosa vampira.

Il suo sguardo indugiava troppo sul mio ragazzo e per paura di commettere qualche omicidio quasi ingiustificato, preferii allontanarmi da lei.

<< Io vado a prendere Aurora >>, informai i presenti nella stanza.

Non avevo salutato nessuno e non mi ero neanche presentata. Sicuramente il mio comportamento era poco educato, ma preferivo allontanarmi da una situazione che portava a galla il vampiro che era in me.

Tutti i presenti si voltarono incuriositi verso di me e alcuni Cullen erano perplessi dal mio comportamento, tranne Rosalie che aveva un’espressione comprensiva ed Edward che mi guardava preoccupato.

Prima che qualcuno potesse ribattere o anche fermarmi, uscii di corsa dall’uscita posteriore della casa, lanciandomi in una folle corsa verso la riserva.

<< Bella!? >>.

Edward mi aveva seguito e non sapevo se esserne felice o infastidita. Volevo stare un po’ da sola per calmarmi, ma ero felice che lui non fosse rimasto in casa con lei.

Continuai a correre verso la riserva senza fermarmi.

<< Bella per amor del cielo fermati >>, disse afferrandomi il braccio e bloccando la mia corsa. << Parliamone >>.

<< Di cosa? >>, dissi tranquilla facendo finta di non capire.

<< Del perché sei andata via così >>.

<< L’ho detto devo andare a prendere Aurora >>.

<< Bella è tutto il giorno che sei nervosa e non hai detto nulla per tutta la giornata, tranne per dire a Leah e a Seth di portare Aurora da tuo padre. All’inizio pensavo che fossi nervosa per questo nuovo vampiro che Alice aveva trovato, ma pensandoci sopra ho capito che si trattava di Tanya >>, mi spiegò Edward.

< < Hai ragione >>, ammisi.

<< Non hai motivo di essere gelosa di lei. Ti ho già spiegato che io non provo niente nei suoi confronti >>, mi ribadii.

<< Lo so! Ma non sopporto come ti guarda, ti mangia con gli occhi e non si è neanche accorta che io ero al tuo fianco >>, sbottai furiosa. << Dovevo andarmene da li prima di commettere qualche stupidaggine >>, terminai ringhiando.

<< Sei così bella quando diventi gelosa >>, disse avvicinandosi con uno sguardo languido.

<< Io… >>, cercai di dire qualcosa, ma le sue labbra me lo impedirono.

<< Sei l’unica donna per me >>, disse scendendo con le sue labbra lungo il mio collo.

<< Ma lei è così bella >>, dissi con una voce smorzata dai brividi che mi stava procurando.

<< Ma tu lo sei molto di più e poi io preferisco le more >>, le sue labbra arrivarono bollenti lungo il mio decolté.

<< Ed..ward >>, lo chiamai.

<< Mmh >>, solo un piccolo gemito ma nessuna risposta. Se avesse continuato così non saremmo mai arrivati alla riserva.

<< Edward… devo veramente andare alla riserva a prendere Aurora >>.

Finalmente riuscii a convincerlo.

<< D’accordo >>, disse staccandosi da me.

 

<< Domani la riporti qui, vero? >>, chiese mio padre speranzoso.

<< Non lo so! Domani avremo molto da fare e non c’è nessuno che la possa accompagnare qui >>, spiegai a mio padre.

<< Sapevo che non sarei più riuscito a stare con lei >>, disse amareggiato.

<< Papà non fare così, appena posso la riporto >>.

<< Bella dobbiamo andare >>, disse Edward nervoso.

Fuori casa di Sue il branco di Sam era molto irritato dalla nostra presenza. A quanto pare anche se ci avrebbero affiancato durante la lotta con i volturi, non erano molto propensi ad avere dei vampiri che gironzolavano dentro la loro riserva, nonostante il lasciapassare di Jacob.

<< Non vi preoccupate di quel testone di Sam >>, disse Leah irritata. << Non capisce che non siete voi i vampiri da temere >>, disse sottovoce.

<< Ah no? Sai Leah ora che non ti trasformi più in un cane puzzolente, il tuo odore è più invitante >>, dissi mostrandole i denti giocosamente.

<< Ma credo che potresti subire un’intossicazione alimentare. Il suo sangue è molto acido >>, rise sotto i baffi Seth.

<< Il mio amore è più dolce dello zucchero e nelle sue vene scorre il miele >>, disse adorante Jacob.

<< Jake è un invito ad assaggiarla? >>, chiesi avvicinandomi al collo di Leah.

<< Bleah! Per favore Jake non dire più certe cose in mia presenza. È di mia sorella che stiamo parlando >>, disse disgustato Seth.

<< Ok basta. Bella prendi Aurora e andate. Noi vi raggiungiamo tra un po’ >>, disse Leah stufa dei loro continui battibecchi.

<< Papà devo andare >>, dissi chiamandolo dall’altra stanza.

<< Ciao piccolina, ricorda alla mamma che ti voglio rivedere presto >>, disse Charlie ad Aurora.

<< Si nonno >>, rispose prima di gettarsi con enfasi tra le mie braccia.

<< Jacob volevo avvisarvi che in casa abbiamo ospiti, quindi arrivate con cautela >>, lo informò Edward.

<< Non parlo solo di Alice e i suoi ospiti >>, disse Edward sicuramente leggendo nella mente di Jacob.

<< Chi altro c’è? >>, chiese Seth.

<< Sono arrivati i miei cugini dall’Alaska >>.

Ovviamente li aveva definiti così davanti a mio padre, ma Seth, Leah e Jacob, capirono chiaramente a chi si riferisse.

<< Ho capito! >>, disse serio Jacob.

Sapeva benissimo che il clan dei Denali non tanto apprezzava i licantropi perché avevano ucciso Laurent e per quel malinteso Irina era morta. Non sapevamo neanche noi se li avevano perdonati completamente.

<< Ci vediamo più tardi. Ciao papà. Ciao Sue e grazie di tutto >>, e uscimmo di casa sotto lo sguardo vigile di Sam e i suoi.

 

Durante il tragitto ci fermammo a cacciare un po’, più per Aurora che per noi. Con un po’ di difficoltà Aurora riuscii a cacciare senza il nostro aiuto, era piccola, ma era pur sempre una mezza vampira.

Senza troppa fretta ci avviammo poi verso la villa.

<< Cosa pensi? >>, mi chiese Edward affiancandomi e senza perdere di vista Aurora che guardava per la prima volta incuriosita la foresta di notte.

<< Il clan dei Denali, non sanno dell’esistenza degli ibrido come Aurora, potrebbero fraintendere come Demetri e Felix >>, dissi esternando le mie perplessità.

<< Hai ragione. Ma presto Alice arriverà con l’altro mezzo vampiro e dimostreremo che Aurora non è una bambina immortale. E poi Eleazar è un uomo intelligente capirà >>, disse sicuro.

Eleazar. Il suo nome mi portava in mente alcuni ricordi.

“ …Tra la guardia c’era un certo Eleazar, lui riusciva ad identificare i poteri e dargli un nome; Aro grazie al suo potere, poteva scegliere chi salvare e chi giustiziare, e io fui salvato. Ma questo lo scoprii solo dopo quasi mezzo secolo, quando Eleazar decise di lasciare i Volturi con la sua compagna Carmen e mi raccontò tutto… ”.

<< Edward devo chiederti una cosa >>, dissi bloccando il nostro cammino.

Non poteva essere una coincidenza.

<< Dimmi >>.

<< Eleazar e la sua compagna, facevano parte dei Volturi? >>.

<< Si. Lui e Carmen facevano parte della guardia e qualche decennio fa hanno deciso di lasciarla insieme. Ma tu scusa come fai a saperlo? >>, mi chiese incuriosito.

<< Eliseo mi ha parlato di lui e della sua compagna. È stato Eleazar a scoprire il potenziale di Eliseo >>.

All’improvviso ero curiosa di conoscere il clan dell’Alaska, sicura che Eleazar avrebbe accettato Aurora quando avrebbe scoperto che era figlia di Eliseo.

 

<< Zia Rosalie. Zio Emmett >>. Gridò Aurora appena entrò in casa, buttandosi fra le loro braccia.

Era la prima volta che li chiamava zii e le loro espressioni interrogative erano esilaranti.

Ma sinceramente non capivo neanche io il perché li avesse chiamati così.

Una risatina di Edward mi fece capire che lui ne sapeva qualcosa.

<< Allora? >>.

<< Jacob gli ha spiegato che ora i miei fratelli deve chiamarli zii visto che ci sposiamo >>, mi spiegò Edward sotto voce.

<< E lui cosa ne sa che ci sposiamo? >>, chiesi. Ma ci arrivai da sola, << Seth! >>.

<< Non è colpa sua. Sai che tra di loro si leggono nel pensiero >>.

Era giustificato, ma non volevo che fossero gli altri a spargere la notizia. Di questo passo mio padre lo avrebbe scoperto prima che fossi io a dirglielo.

<< Edward, Bella, ben tornati >>, ci accolse amorevole Esme.

<< Devo chiedere scusa per il mio comportamento >>, dissi ai presenti.

Ma nessuno mi rispose. Il Clan Denali al completo avevano uno sguardo inorridito e fissavano Aurora.

<< Non è come pensate >>, intervenne Edward.

<< Lasciate che vi spieghi >>, disse Carlisle.

Ma tutti pian piano stavano indietreggiando verso la porta.

<< Eleazar! Carmen! >>, li chiamai e loro si voltarono verso di me. << Vi ricordate di Eliseo? >>.

Nei loro occhi nacque un’espressione interrogativa. Se non avessi dato subito spiegazione sarebbero andati via credendoci dei creatori di bambini immortali.

Non mi risposero, ma dai loro occhi capivo che si ricordavano di lui e si chiedevano cosa centrava quel vampiro lasciato anni prima a Volterra.

<< Eliseo è il padre di questa bambina >>, specificai.

<< Chi ha creato questa bambina immortale non ci interessa e non giustifica il fatto che voi la stiate proteggendo! >>, disse Eleazar portando Carmen alle sue spalle.

<< Carlisle conosci il nostro passato, mi meraviglio che tu ci abbia chiamate per proteggere una bambina immortale. Conosci le leggi e sai che è per gli esseri come lei che nostra madre è stata uccisa >>, disse rabbiosa Kate.

<< Eliseo è il padre biologico di Aurora, non il suo creatore >>, sbottai per quella situazione che si stava rendendo fastidiosa.

Non mi piaceva per niente il modo in cui guardavano Aurora e come parlavano di lei.

<< Non ci in… COSA? >>.

Ecco finalmente Eleazar iniziava a ragionare.

<< Si avete capito bene. Se vi calmate vi racconto la sua storia >>, dissi sedendomi sulla poltrona.

<< Rosalie ti dispiacerebbe portare Aurora a fare una passeggiata? >>.

<< Certo >>. E con Emmett si allontanò dal raggio di udito della piccola Aurora.

Avevo ben notato come aveva reagito al nome di suo padre e avrebbe solo sofferto ascoltando la storia che stavo per raccontare, compreso i dettagli della sua morte.

Rosalie aveva ben capito il motivo per il quale volevo allontanare Aurora.

I primi ad avvicinarsi furono proprio Eleazar e la sua compagna e Kate e Tanya li seguirono a ruota.

Il mio racconto proseguii senza interruzioni e con la completa attenzione dei vampiri che avevo di fronte. Persino Edward e i suoi genitori ascoltarono con interesse di nuovo tutto il racconto.

Raccontai loro del mio viaggio a Volterra e di come ero entrata a far parte della guardia, delle mie missioni e di come quella sera Eliseo si era presentato alla mia porta con sua figlia, raccontandomi tutta la sua storia e di come si era sacrificato per Aurora, fidandosi cecamente di me.

<< Es horrible! >>, esclamò Carmen.

<< Ha capito troppo tardi di essere il pedone di un malsano gioco di Aro >>, concluse Eleazar mormorando tra se.

Non avevo detto niente riguardo i veri scopo che celavano le missioni di Aro, ma Eleazar doveva sapere abbastanza, più di quello che pensava Eliseo.

<< Quindi i maschi della nostra specie possono riprodursi con delle donne umane >>, constatò Kate. << Allora come mai non abbiamo mai sentito parlare di questa possibilità >>.

<< Pensa. Quanti vampiri hanno la capacità e l’intenzione di non uccidere un umano? Pochi! Quindi è immaginabile per quelli della nostra razza ad arrivare ad un’intimità tale, senza far del male all’umano >>, spiegò Carlisle.

<< Ma noi ci riusciamo >>, disse Tanya.

Facendomi subito immaginare come per loro doveva essere semplice poter conquistare un semplice umano.

<< Ma voi avete rinnegato il sangue umano. E prima di farlo avete tolto la vita a molti vostri amanti >>, precisò Carlisle.

<< Quello che vuole dire Carlisle, è che per un vampiro normale, è difficile risparmiare la sua vittima, specie se sono travolti da una forte eccitazione. Voi riuscite a non uccidere gli umani, perché la nostra dieta, ha fatto rinascere in noi sentimenti umani, come la compassione, la pietà e l’amore >>. Spiegò con più chiarezza Edward leggendo i dubbi nelle loro menti.

<< Perché non dite a Rosalie di tornare, così possiamo conoscere quella splendida creatura? >>, disse Carmen amorevole.

In poco tempo Rosalie fu di ritorno, subito seguita da Aurora ed Emmett che si rincorrevano felici.

Appena entrata in casa però, Aurora si irrigidì e corse da me, abbracciando la mia gamba. Aveva ben recepito il clima di tensione che si era creato prima e adesso aveva paura che i nuovi arrivati non l’accettassero.

Fu Carmen con un sorriso rassicurante ad avvicinarsi per prima spalleggiata da Eleazar.

<< Ciao Aurora. Io sono Carmen e lui è Eleazar >>, disse amichevole.

Aurora guardò prima timorosa me e poi i vampiri che le erano di fronte.

<< Vai >>, dissi rassicurandola.

<< Ciao >>, rispose timida.

<< Seis dulce >>, disse Carmen.

<< Sento chiaramente il suo cuore battere veloce, ma il suo profumo è molto più simile al nostro >>, disse Kate avvicinandosi curiosa.

<< È speciale >>, disse Esme.

<< Direi che non è solo il suo essere mezza vampira a renderla speciale. Ha anche un grande potere! >>, disse sbalordito Eleazar.

E senza perdere tempo, Aurora diede dimostrazione di se, cambiando totalmente l’aspetto di Emmett in un grande orso bruno.

Anche se meravigliati, tutti scoppiarono a ridere senza che Emmett capisse il perché.

<< Forse è il caso che tu ti guarda allo specchio, prima che a qualcuno di noi venga sete e ti salti addosso >>, disse Edward a suo fratello.

<< Piccola peste >>, gridò Emmett dopo aver visto la sua immagina riflessa sulla vetrata alle sue spalle. E imitando perfettamente le movenze di un orso,iniziò a rincorrere Aurora per tutta la stanza.

<< È un’illusionista >>, confermò Eleazar. << Carlisle hai decisamente una famiglia piena di talenti >>, disse poi guardando me con decisione.

Si concentrò su di me, fino a che mi guardò incredulo. << Non è possibile! Hai due poteri >>.

Tutti gli sguardi dei presenti puntarono su di me.

<< Avevo capito che eri uno scudo, ma non riuscivo a capire se avessi uno scudo fisico o mentale. Tu li hai entrambi >>, continuò completamente strabiliato di tale scoperta.

<< Regalo di Eliseo >>, dissi abbassando la voce per non farmi sentire da Aurora.

Il discorso sul mio doppio potere, durò qualche minuto, fino all’arrivo del branco di Jacob al completo. Discutemmo parecchio sulla loro presenza, ma dopo aver chiarito il loro ruolo e l’importanza di Seth nella vita di Aurora, tutti accettarono la loro presenza.

 

Cullavo Aurora tra le mie braccia, aspettando che si addormentasse, accompagnata dal dolce suono della canzone che Edward stava suonando per lei.

Tutti insieme, impegnati in faccende diverse, aspettavamo il ritorno di Alice che sarebbe arrivata di li a poco con il mezzo vampiro che avevano trovato, grazie anche all’aiuto delle tre vampire amazzoni.

<< Dorme, la porto di sopra >>, dissi piano ad Edward.

Andai di sopra evitando di proposito lo sguardo di Tanya, che non mi aveva mai mollato. Mi guardava come se io non fossi all’altezza di Edward, come se io non meritassi lui e tutto ciò che mi circondava.

Dopo aver adagiato Aurora sul letto messo apposta per lei nella stanza di Edward, scesi di sotto per attendere con gli altri il ritorno di Alice, ma ciò che vidi non mi piacque per niente.

Tanya era troppo vicino ad Edward e gli parlava sottovoce, la sua mano sfiorò il suo braccio e quel gesto mi fece perdere la testa.

Edward era chiaramente infastidito da quel contatto e cercava di scrollarsela di dosso e allontanarsi, ma lei non gli lasciava via di uscita.

La furia si impossessò di me e sentii tutta la potenza caricarsi nelle gambe e nelle braccia. Scattai verso di lei con l’intenzione di staccargli quella mano sudicia dal mio futuro marito, ma un istante prima di esserle addosso, un piccolo tornado mi travolse  buttandomi a terra.

<< Bella vi organizzerò il matrimonio più bello del secolo >>.

Alice era tornata.  

 

 

RISPOSTA  ALLE RECENSIONI

 

LazioNelCuore 1711 [Contatta]

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 10/09/10, ore 00:03 - Capitolo 48: capitolo 48

Grazie :-D

 bellina3000 [Contatta]

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 08/09/10, ore 20:18 - Capitolo 48: capitolo 48

Adoro le tue recensioni…mi danno la carica…se vuoi intanto potremmo conoscerci su facebook…  pensi che io sia la scrittice numero 1 su qst sito????? O_o sono felice per il tuo complimento, ma sono sicura che ci sono molte altre scrittici migliori di me… Cmq sul mantenere intatta l’indole dei personaggi mi trovi d’accordo, a volte leggo fan fiction dove sono stravolti completamente i poveri Cullen… spero che la mia storia non ti deluda mai, infondo tu sei la mia fan numero 1….baci mandami tramite mail privata il tuo nome e cognome e ti cerco su face book…bacioniiiiii

 vanderbit [Contatta]

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 08/09/10, ore 18:28 - Capitolo 48: capitolo 48

Beh Aurora ha ben impresso il ricordo di suo padre, ma non le dispiace affatto che ora Edward sia suo padre, perché vede come lui è innamorato di Bella la sua mamma adottiva…baci

 cloh [Contatta]

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 08/09/10, ore 18:15 - Capitolo 48: capitolo 48

Grazie…sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo… spero di riuscire ad aggiornare presto..baci

 ManuCullen [Contatta]

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 08/09/10, ore 15:07 - Capitolo 48: capitolo 48

Beh non c’è stato modo di parlare del suo scudo fisico con gli altri Cullen e poi non sa ancora come utilizzarlo, nello scontro con demetri e felix, lo scudo si è azionato senza capire come… ora dovrà imparare ad utilizzarlo…baci

 Austen95 [Contatta]

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 08/09/10, ore 14:22 - Capitolo 48: capitolo 48

Grazie…sono felice che ance con un commento piccolo piccolo, tu mi faccia sapere che il capitolo è stato di tuo gradimento…baci

 Fortheternity [Contatta]

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 08/09/10, ore 14:16 - Capitolo 48: capitolo 48

Charlie anche se fa il duro è ben contento di passare del tempo con Sue. Aurora cresce sempre più in fretta diventando sempre più intelligente… ma per lo scontro con Emmett negli allenamenti, dovrai aspettare il capitolo 50…baci

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Capitolo 50
*** capitolo 50 ***


Come promesso nuovo capitolo….vado di fretta quindi vi lascio direttamente alla lettura….

Senza però dimenticare di ringraziare tutti coloro che leggono la mia storia…

Baci

Buona lettura….

 

 

TRISTE STORIA

 

 

 

POV BELLA

 

Mi alzai velocemente e notai come per l’ennesima volta in quella giornata avevo tutte le attenzioni rivolte su di me.

<< Di che matrimonio stai parlando? >>, chiese Tanya ad Alice stizzita.

La notizia di Alice, ebbe il gran successo di far staccare Tanya da Edward prima che la facessi a pezzi.

< < Del nostro matrimonio >>, dissi fiera, portandomi al fianco di Edward per rimarcare il territorio. << Quindi sei pregata di non posare più le tue sudice manacce sul mio futuro marito, se ci tieni ad averle ancora attaccate, ovviamente >>. Risposi ancora alterata per la visione di poco prima.

Intanto Alice saltellava felice battendo le mani, non curante dello sguardo truce che gli stavo inviando.

<< Forse non era destino che annunciassimo noi questa bella notizia. Volevamo aspettare tempi più sereni, ma visto che Alice ha svelato la sorpresa… >>, dissi io arrendendomi all’evidenza.

<< Ho chiesto a Bella se voleva farmi l’onore di diventare mia moglie. E lei ha accettato >>, concluse Edward con un tono che sprigionava gioia e fierezza, guardandomi con dolcezza.

Tutti erano felici di questa notizia e la mia mente era abbastanza spaziosa per pensare anche questa scenetta avrebbe fatto corrodere dall’interno Tanya.

Arrivavano gli auguri da tutte le parti e venimmo abbracciati dalla nostra famiglia al completo e dai cugini dell’Alaska; persino il branco di Jacob ci abbracciarono con enfasi.

L’unica che rimase interdetta e in disparte fu proprio Tanya, che non si congratulò nemmeno con noi.

Appena la notizia passò in secondo piano mi accorsi che occhi estranei fissavano con curiosità l’accaduto.

<< Alice forse dovresti passare alle presentazioni. È poco educato lasciare gli ospiti sulla porta >>, la rimproverò Esme.

<< Scusatemi, ma è dalla scorsa notte che non vedevo l’ora di riabbracciare la mia futura cognata >>, trillò la nanerottola passando subito alle presentazioni.

<< Loro sono Zafrina, Senna e Kachiri >>, disse indicando le tre vampire amazzoni. Erano bellissime e i loro vestiti in pelle le rendevano selvagge e anche un po’ inquietanti, i loro lunghi capelli neri erano legati in trecce e code fermate con dei laccetti in cuoio, mentre quella indicata come Kachiri aveva una chioma indomabile. Erano altissime e i loro arti sembravano quasi stirati per quanto erano lunghi. Si muovevano come un unico corpo.

<< È un piacere rivedervi >>, le salutò Carlisle a cui risposero con una alzata di mano e un saluto breve.

<< Lui è Garrett. Lo abbiamo incontrato in un villaggio durante le nostre ricerche ed è stato lui a portarci da Nahuel e  sua zia Huilen >>, disse indicando gli ultimi tre vampiri presenti nella stanza.

Ogni vampiro presentato da Alice aveva gli occhi color del sangue, segno che decisamente non erano vampiri vegetariani e questo mi metteva una certa inquietudine.

<< Loro invece sono la nostra famiglia >>, disse Alice affiancata da Jasper. << Lei è Bella e il suo futuro marito Edward, mio fratello >>. Ci presentò sorridendo. << L’armadio è Emmett, con affianco la sua bellissima moglie Rosalie, anch’essi sono i miei fratelli, mentre lui è nostro padre Carlisle e nostra madre Esme >>, disse spostandosi a velocità vampiresca vicino ad ognuno di noi, mentre ci presentava.

Poi passò a presentare il clan Denali.

<< Loro sono la famiglia Denali, li consideriamo dei nostri cugini. Eleazar, Carmen, Tanya e Kate >>.

Ed infine presentò il branco di Jacob che si era messo in disparte il più lontano possibile da tutti quei nuovi vampiri.

<< Loro invece sono dei nostri amici. Jacob, Leah, suo fratello Seth, Quil ed Embry. Vi sarete accorti che non sono vampiri e che non hanno proprio un buon odore >>, disse Alice.

<< Ehi nana >>, disse rabbioso Jacob.

<< Alice >>, la rimproverò Esme.

<< Scusate era per spiegare ai nostri ospiti. Comunque loro sono licantropi >>, disse finalmente fermando quella sua parlantina che non ti lasciava spazio di replica.

<< Calmatevi >>, intervenne Jasper sentendo gli animi dei nostri ospiti agitarsi. Un onda di serenità ci avvolse tutti. << Non sono nostri nemici. Ci hanno aiutato in  più di un’occasione >>, spiegò subito Jasper.

<< Non capisco. I licantropi sono nostri nemici naturali, perché dovrebbero aiutarvi >>, chiese perplesso Garrett, che aveva parlato per la prima volta da quando era entrato in casa Cullen.

<< Più di mezzo secolo fa, abbiamo fatto un patto con loro. O meglio con i loro antenati. Non cacciamo nel loro territorio e loro da allora non ci danno problemi. Poi Jacob era molto amico della nostra Bella quando era ancora umana e la loro amicizia ha superato anche questa loro diversità. Poi la nostra alimentazione non ci porta in contrasto con la loro missione >>, disse Carlisle in tono pacato.

<< Che missione? >>, chiese Zafrina.

<< Proteggere gli umani dai vampiri >>, rispose Jacob in tono di sfida.

<< Noi ci nutriamo di umani >>, disse Huilen.

<< A tal proposito >>, intervenne Carlisle. << Vi pregherei di uscire dallo stato per cacciare, noi risediamo qui in pianta stabile e non vorremmo alimentare sospetti >>.

<< Nessun problema >>, rispose Zafrina tranquilla.  

Il branco soffocò un ringhio. Per loro non faceva differenza, ma sapevano che per il bene di tutti dovevano accettare dei compromessi.

<< Non vedo la bambina per cui abbiamo fatto tanta strada >>, disse Nahuel prendendo la parola.

La sua pelle era molto più scura di quella di sua zia. Era un bellissimo ragazzo alto e ben scolpito e sentivo chiaramente il suo cuore battere alla stessa velocità del cuore di mia figlia.

Nahuel era decisamente un ibrido come Aurora, e molte domande vorticavano nella mia testa. Domande che avevano bisogno di una risposta e che finalmente, presto l’avrebbero ottenuta.

<< Siamo lieti di ospitarvi in casa nostra, per qualsiasi necessità non esitate a chiedere e vi siamo grati per aver accettato questo gravoso compito >>, disse Carlisle, prendendo subito parola. << La bambina di cui parli, si chiama Aurora, in questo momento sta dormendo >>, continuò.

<< Mi farebbe piacere poter riposare anche io. Non dormo quasi da un giorno >>, ci informò Nahuel.

<< Certo! Ti mostro la stanza degli ospiti > >, si affrettò Esme.

<< Grazie. Zia se vuoi puoi raccontare tu la nostra storia >>, e detto questo Nahuel seguii Esme su per le scale.

  Il nostro sguardo si posò sulla vampira che Nahuel chiamava zia. Mi chiedevo se tra loro ci fosse veramente un rapporto di parentela, o la chiamava così per altri motivi.

Huilen era una vampira molto bella, ma non era molto alta e i suoi capelli erano tenuti stretti in una lunga treccia che ondeggiava sulla sua schiena mentre camminava.

<< Nahuel è veramente mio nipote! >>, disse tranquilla appoggiandosi al muro alle sue spalle, senza che noi avessimo chiesto qualcosa. << Un secolo e mezzo fa, vivevo in un piccolo villaggio insieme ai miei genitori e mia sorella Pire. Lei era bellissima. Una notte mi aveva confidato che un angelo le faceva visita tutte le notti e che in grembo portava il suo frutto. Capii subito che si trattava dell’essere che nelle nostre leggende chiamavamo Lobishomen e che nel suo grembo nasceva il frutto del male. Ma lei proteggeva e amava quel bambino nonostante le faceva male dall’interno procurandole tantissimi lividi. Quando la pancia velocemente iniziò a crescere l’aiutai a fuggire di casa perché sapevo che i nostri genitori avrebbero fatto uccidere il bambino e mia sorella. La portai nella foresta e lì iniziò a nutrirsi di animali e del loro sangue. Il bambino iniziò a spezzargli le ossa, ma nonostante tutto mia sorella continuava a volergli bene e lo chiamò Nahuel, che significa giaguaro. Poi dopo quasi un mese, il bambino uscii dal corpo della madre facendolo a pezzi. Prima di morire mia sorella mi fece promettere di prendermi cura di lui e così accettai le sue ultime volontà, ma quando raccolsi Nahuel dal corpo martoriato della madre, lui mi morse e così lo lasciai lì, rifugiandomi nella foresta per morire. Non feci molta strada, il dolore era troppo. Anche se con qualche difficoltà, il neonato si fece strada tra la vegetazione e mi raggiunse. Dopo tre giorni di fuoco, mi risvegliai trovandolo accoccolato al mio fianco mentre dormiva. Mi sono presa cura di lui, ho cacciato per lui, fino a quando non è stato in grado di farlo da solo. Da allora, abbiamo cacciato sempre nei villaggi circostanti, nascondendoci sempre nella foresta >>.

Chinò il capo con lo sguardo triste.

E capii benissimo, che rispolverare quei ricordi doveva essere doloroso per lei, anche se erano passati moltissimi anni.

Avevo delle domande da fare. Preoccupazioni che mi assillavano. E forse cambiare discorso, l’avrebbe distratta da quei ricordi.

<< Hai detto che il racconto risale a un secolo e mezzo fa >>, chiesi curiosa.

<< Decennio più, decennio meno. Non contiamo con precisione gli anni >>, chiarii Hulein.

<< Ma Nahuel mostra più o meno diciotto anni >>, mormorai.

<< Capisco cosa vuoi dire. Anche io ero preoccupata per la sua crescita accelerata. Ad un mese, sembrava già un bambino di quasi un anno, a due mesi sembrava ne avesse poco meno di due e così dicendo. All’inizio avevo paura che avrebbe avuto vita breve, ma poi vidi la sua crescita rallentare e dopo sette anni smise di crescere, restando con l’aspetto che ha ancora adesso >>, disse sorridendo.

Tirai un sospiro di sollievo. Ed ero sicura che tutta la mia famiglia era sollevata come me per la bella notizia.

<< Huilen, hai detto che la tua trasformazione è stata innescata dal morso di Nahuel >>, chiese pensieroso Carlisle. Aveva la solita espressione, che assumeva quando era concentrato a fare congetture e nuove scoperte.

<< Si >>, rispose tranquilla la vampira.

<< Ma la nostra Aurora non è velenosa >>.

Un piccolo solco era nato fra le sopracciglia del volto perfetto di Carlisle.

<< Solo i maschi mezzi vampiri sono velenosi >>, sospirò come se non volesse continuare.

Ma la curiosità di Carlisle era alta e non si sarebbe fermato.

<< Come fai ad esserne sicura? >>, chiese impaziente di avere nuove informazioni da studiare.

<< Nahuel ha delle sorelle. Tre per la precisione. Non so come si chiamano, ma abbiamo saputo di loro quando Joham, suo padre, qualche anno dopo la nascita di Nahuel si è ripresentato per cercare suo figlio >>, il tono con cui nominò il padre di suo nipote, eri ricoperto di odio. << È stato felice di ritrovarlo e di scoprire che era un maschio, ma non si aspettava di trovarlo in compagnia. Gli ha proposto di unirsi a lui e alle sue sorelle, ma Nahuel ha rifiutato. Ogni tanto torna a fargli visita, ma Nahuel non è mai felice di rivederlo >>, concluse.

<< E le sue sorelle non sono velenose? >>, chiese Edward questa volta.

<< No >>.

 

La notte passò tranquilla. Raccontammo la storia di Aurora e ciò che era successo il giorno prima ai nuovi arrivati.

Il branco era tornato alla riserva, all’infuori di Seth che desiderava dormire al fianco di Aurora. Edward mi aveva confidato che Seth era geloso del nuovo mezzo vampiro.

Garrett fu una vera scoperta quella notte. Era un nomade solitario e avventuriero, gli piacevano le sfide ed era incuriosito dalla nostra alimentazione. Lo definì pazzo quando chiese a Kate di provare il suo potere, ma Kate accettò volentieri quella proposta.

Garrett era un bel vampiro con un fisico asciutto e molto slanciato. I suoi lunghi capelli biondi erano legati in una coda ordinata, con un laccetto di cuoio.

Quando finii a terra tremolante e stordito per vari secondi per aver solo sfiorato il palmo di Kate, inorridii  vedendo un essere immortale come noi ridotto in quello stato. Era uno spettacolo sconvolgente e fui felice di essere immune al suo potere.

Dopo quell’episodio fu quasi impossibile staccare Kate e Garrett che iniziarono a raccontarsi le loro avventure e stili di vita.

 

Il sole stava sorgendo all’orizzonte, colorando con una sfumatura violacea le nuvole. Pian piano i colori della foresta iniziarono a prendere vita.

Dal piano di sopra, un cuoricino aveva iniziato ad accelerare il suo battito, indicando che tra pochi attimi la mia bambina si sarebbe svegliata.

Andai di sopra, restando immobile vicino alla porta godendomi lo spettacolo.

Seth era completamente stravaccato sul letto di Aurora, e avendo occupato tutto lo spazio, Aurora aveva trovato più comodo dormire sulla pancia di Seth, che a ritmo regolare si alzava e abbassava.

Era davvero una visione tenera, sembravano legati da un filo invisibile, come due pezzi dello stesso puzzle.

Aurora si svegliò guardandosi in giro. Era disorientata, capii subito di non trovarsi nella sua stanza, ma un sorriso illuminante apparve sul suo viso appena vide Seth addormentato. Mi guardò con un ghigno stampato in volto, un istante prima di iniziare a saltare sulla pancia di Seth che si svegliò di soprassalto.

<< Piccola peste. È questo il modo di svegliare la gente? >>, disse con voce roca. E velocemente catturò Aurora fra le sue grandi mani e iniziò a farle il solletico.

Le risate di Aurora riempirono la casa ed Edward fu subito al mio fianco.

Come me stava sorridendo della scena davanti ai nostri occhi.

<< AHI! I capelli no >>, gridò tra le risate Seth.

Aurora gli aveva tirato con forza i capelli per liberarsi dalla morsa di Seth.

<< Dai corriamo di sotto >>, disse Aurora posizionandosi sulle sue spalle.

E senza farselo ripetere due volte Seth corse giù per le scale, dicendo solo un lieve: << Buongiorno ragazzi >>, quando passò tra me ed Edward.

Nel momento in cui Seth scese le scale, Nahuel uscii dalla camera degli ospiti, fissando con interesse la scena, anche se il suo sguardo era concentrato più su Aurora.

La sua pelle vista alla luce del giorno era di un marrone molto scuro e i suoi occhi tek, ti ipnotizzavano. Seth in futuro avrebbe avuto un degno rivale.

Esme aveva preparato una colazione abbondante per Aurora, Seth e Nahuel. Seth si accomodò subito al tavolo, riempiendosi il piatto di ogni cibo presente, Aurora acconsentii di mangiare del cibo umano solo dopo che le avevo promesso che più tardi saremmo andati a caccia. Nahuel invece che non era abituato ad avere qualcuno che gli preparasse una colazione con il cibo umano, prese posto con titubanza.

<< Prego serviti pure con quello che vuoi >>, disse Esme con dolcezza porgendogli un piatto vuoto.

<< Grazie >>, disse imbarazzato da così tanta premura.

<< Esme questi muffin al cioccolato sono buonissimi >>, disse Seth ingurgitando il suo terzo muffin in un minuto.

<< Ehi lasciane qualcuno anche al tuo Alfa >>.

Jacob entrò direttamente in casa dalla porta di servizio in cucina. Casa Cullen per lui era diventata una seconda casa.

<< Jake hai appena finito di fare colazione >>, lo rimproverò Leah dall’ingresso.

<< Amore ma la strada dalla riserva a qui è lunga. Ho bisogno di rifornimento >>, si giustificò Jacob.

<< E poi ora che è diventato un lupo da trasporto, gli servono più energie >>, mormorò divertito Seth.

Un fermacarte ovale, volò in direzione di Seth, che con agilità prese al volo, prima che colpisse la sua testa.

<< Fai un’altra battuta e la prossima volta, stai pur certo che ti colpirò in pieno e con un oggetto molto più pesante >>, disse furiosa Leah.

Scoppiammo a ridere e tra le risate generali, vidi gli sguardi allegri dei nostri ospiti, che guardavano con curiosità l’armonia della nostra famiglia. Una famiglia che univa con semplicità e amore specie diverse tra loro.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI (un grazie speciale a voi 8 che non mancate mai con le vostre opinioni e complimenti)

 

dindy80 [Contatta]

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 16/09/10, ore 17:00 - Capitolo 49: capitolo 49

Ciao dindy….non ti preoccupare io sono già felicissima quando leggo che non è tua intenzione trascurare la recensione ma che per motivi di forza maggiore tu non puoi recensire… grazie mille per il sostegno…

P.s.= Alice è Alice…lei è onnipresente ogni volta che c’è bisogno di lei….

baci

 nAnA_Cullen [Contatta]

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 14/09/10, ore 15:14 - Capitolo 49: capitolo 49

Wow….sono felice che finalmente una lettrice silenziosa abbia recensito… cmq ho deciso di postare una volta a settimana per ora… Il tuo nick mi piace…specie il nome Nana…mi riporta in mente un anime e un manga che adoro….baci e spero non sia stata la tua unica recensione…

 bellina3000 [Contatta]

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 14/09/10, ore 14:17 - Capitolo 49: capitolo 49

Nuova settimana, nuovo capitolo!!! Ebbene si da non credere ma non ho saltato la pubblicazione!!! Felice??? È vero le tue recensioni mi danno una gran carica e una grande gioia…

Per quanto riguarda la mail che mi hai inviato, mi dispiace che tu non abbia fb, mi sarebbe piaciuto averti tra le mie amicizie…vabbè significa che mi accontenterò delle tue fantastiche recensioni!!! baci

 ManuCullen [Contatta]

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 14/09/10, ore 14:14 - Capitolo 49: capitolo 49

Tutte volete la morte di Tanya o qualche amputa mento di qualche parte del suo corpo!?!?!??! Eheheheheh… non temete la neonata Bella non lascerà correre a lungo…baci

 Austen95 [Contatta]

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 14/09/10, ore 13:56 - Capitolo 49: capitolo 49

E si per quanto Tanya meritasse il rogo è pur sempre una cugina e una forza in più per la battaglia… :-D baci

 vampire girl96 [Contatta]

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 14/09/10, ore 13:49 - Capitolo 49: capitolo 49

Tanya è rimasta male e ben li sta… per ora le è andata bene…ma Bella deve ancora sfogarsi…. Grazie mille per il complimento…baci…

 LazioNelCuore 1711 [Contatta]

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 14/09/10, ore 13:33 - Capitolo 49: capitolo 49

Beh Tanya raramente la rendono piacevole nelle fan fiction…in altre ff quando sembra docile poi si rivela una grande stronza!!! Cmq arriverà il momento propizio per lo sfogo di Bella nei suoi confronti…baci

 vanderbit [Contatta]

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 14/09/10, ore 13:12 - Capitolo 49: capitolo 49

Ovviamente Alice è sempre al posto giusto al momento giusto…e se si è fiondata così su Bella e proprio perché ha avuto una visione…poi alla fine ho deciso di postare un capitolo a settimana per ora…baci e grazie per il tuo commento…

 

 

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Capitolo 51
*** capitolo 51 ***


Ciao ragazze… qst è un capitolo pieno d’azione.. spero che vi piaccia…..

Buona lettura….

 

AMICHE?

 

 

POV BELLA

Ero molto nervosa quando avevo iniziato, adesso le parole e le spiegazioni fluivano dalla mia bocca lente e precise.

Jasper si era offerto volontario per le dimostrazioni pratiche.

<< Demetri tenta sempre di immobilizzare l’avversario bloccandolo da dietro o dal fianco >>. Jasper si posizionò dietro di me bloccandomi le braccia. << Liberarsi da questa presa sembra impossibile e lo è se non sarete veloci. Se vi blocca in questa posizione dopo qualche secondo sarete senza testa >>.

Avendo le braccia immobilizzate lungo il mio corpo, gli unici arti liberi di muoversi erano le gambe. Sollevai velocemente i piedi da terra e con le mie gambe avvolsi velocemente le gambe di Jasper. Feci leva con il mio bacino sul corpo di Jasper alle mie spalle e con tutte le forze, spinsi le sue gambe in avanti facendogli perdere l’equilibrio e cadere sotto di me.

Anche lui come Demetri perse per qualche istante la presa, quei pochi istanti che bastavano per liberarsi.

Mi mancava solo illustrare la tecnica di Felix, ma Jasper non sarebbe andato bene.

<< Emmett è il tuo turno >>, lo chiamai.

Si avvicinò sorridendo a tutti e già proclamandosi vincitore. << Togliti quel ghigno dalla faccia, è solo una dimostrazione >>, gli dissi.

<< Dimostrazione o no, non riuscirai mai a buttarmi a terra come hai fatto con Jasper >>, disse convinto.

Alzai gli occhi al cielo. << Mettiti in posizione d’attacco >>.

<< Allarga di mezzo metro le gambe. Perfetto. Fermo così >>. E mi voltai per le spiegazioni. << La posizione iniziale d’attacco di Felix è questa. Guardatela bene, perché ha un forte punto debole >>.

E con un cenno dissi ad Emmett di attaccarmi. Mezzo secondo dopo era a terra.

<< Di nuovo >>, ringhiò Emmett.

<< La rivincita a dopo >>, dissi con un ghigno divertito.

<< Come avete visto, Felix per la sua enorme mole, mantiene il suo baricentro allargando le gambe. Basta spostarglielo un po’ e vi sarà semplicissimo sovrastarlo >>.

Avevo istruito, i presenti su ogni tecnica di lotta e su ogni punto debole dei componenti della guardia. Gli unici su cui non potevo dar notizia, erano Jane perché non avevo mai lottato con lei, anche se credevo che non sapesse lottare un granché. Ero fin troppo sicura che l’orgoglio per il suo potere non l’aveva mai fatta preoccupare di prendere lezioni di lotta. Un altro vicolo cieco per me, erano Marcus ed Aro. Marcus, perché con lui mi ero sempre limitata a parlare e a prendere lezioni di storia sui vampiri, mentre Aro era sempre lo spettatore numero uno dei miei allenamenti, senza mai prenderne parte. Caius invece mi aveva sfidata, ma aveva perso. Anche se aveva una tecnica eccellente, i suoi movimenti, sembravano troppo lenti per me.

<< L’ultimo su cui non posso darvi notizie esaurienti è Gianni. È stato l’acquisto della mia prima missione. Ha un grande potere, è un manipolatore mentale. Ovviamente su di me non ha effetto. Gianni è un neonato e nei pochi giorni trascorsi con lui, ho subito capito che non l’avrebbero subito istruito come avevano fatto con me; lui era ancora troppo accecato dalla voglia di sangue per poter rendere in battaglia. Quello che è certo e che sa usare perfettamente il suo potere >>. Affermai.

<< Aro sta creando un’armata invincibile >>, mormorò tra se Eleazar.

<< Ora se volete passiamo agli allenamenti >>.

Tutti i vampiri e i lupi presenti nel giardino di casa Cullen asserirono.

 

Tutti a turno lottarono prima con me. Esme, Rosalie, Carlisle, e Kate furono i più semplici da battere. Erano bravi e anche molto veloci, ma la mia forza era maggiore della loro.

Quando arrivò il turno di Garrett mi divertii parecchio. Era agile e scivolava via dalle mie prese come fosse un’ anguilla, quando pensavo di aver perso contro di lui, riuscii a batterlo grazie un piccola trappola.

Ero sempre stata dell’idea che se non riesci a battere con la forza, si passa all’astuzia.

Jasper era molto bravo. Aveva una tecnica eccellente e il nostro combattimento durò più di mezz’ora. Nessuno dei due faceva errori. Ci studiavamo attentamente, ma ogni attacco andava a vuoto. Lo avevo sempre paragonato ad un leone e mai come in quel momento, il mio paragone era perfetto. I suoi movimenti erano felini e regali. La mia vittoria su di lui fu solo averlo immobilizzato.

Carmen e Eleazar furono un altro paio di maniche. Anche loro avevano una tecnica eccellente. Ma da loro me l’aspettavo visto che in passato erano parte della guardia dei Volturi.

Con Alice fu impossibile. Il nostro era diventato il gioco del gatto e il topo, e in quel caso io ero il gatto che non riusciva a prendere il topo troppo veloce. Prevedeva ogni mia mossa, rendendo impossibile batterla. Ciò che mi consolò e che nonostante tutto, almeno lei non aveva battuto me.

Tanya era una brava combattente, ma su di lei misi tutta la concentrazione per batterla. Trovavo quell’occasione perfetta per riversarle addosso, tutta l’ira che provavo peri lei. Fu la vendetta più deliziosa al mondo, bloccarla con la faccia rivolta al terreno e le braccia dietro la schiena, mentre i miei denti premevano contro la sua giugulare. Inutile dire che il suo astio nei miei confronti aumentò notevolmente.

<< Vediamo come te la cavi senza il tuo potere >>, canzonò Emmett, quando arrivò il turno di Edward.

La nostra più che una lotta sembrava una danza sensuale senza esclusione di colpi. Tra una carezza e l’altra, il combattimento si fece rovente tra i nostri colpi ben assestati. Il risultato fu che finii addosso a lui, bloccandolo completamente e fermando le mie labbra sotto il suo mento.

<< Non sperare di vincere ora >>, disse Emmett avvicinandosi minacciosamente.

Il mio sorriso, lo fece partire all’attacco.

Schivare i suoi colpi era un gioco da ragazzi. Vedevo l’ira e la frustrazione crescere sul suo volto e aumentare per ogni colpo andato a vuoto.

<< Ehi fratellone così mi deludi >>, lo schernii.

Per lunghi istanti continuavo a muovermi velocemente ancor prima che il suo colpo giungesse a destinazione.

<< Invece di sfuggirmi combatti! >>, disse continuando a battersi. << O hai paura che la mia forza possa travolgerti? >>. Il suo sorriso di sfida lo accettai appieno.

Smisi di scostarmi e in un attimo la sua gamba sollevata pronta a colpirmi di fianco, fu catturata immobilizzata dalle mie mani, per un brevissimo istante lo bloccai in modo che potesse guardarmi in faccia e dopo un sorriso malizioso, alzai il mio sopracciglio destro mentre il suo corpo si schiantò contro un masso enorme che andò in frantumi.

Rimase stordito per qualche istante.

<< Emmett non ce la farai >>, lo avvisò Edward.

Ma prima di finire la sua frase, Emmett mi fu di nuovo addosso.

Le sua mano si posò con forza sulla mia spalla e anche se lui ci stava mettendo tutte le sue forze, il mio fisico non ne risentiva. Sentivo chiaramente dentro di me fluire tutta la forza da vampira neonata.

Mi piaceva dar libero sfogo a tutta questa potenza.

Con un movimento veloce gli afferrai il polso e dalle mie spalle, il suo corpo si trovò disteso di schiena sul prato di fronte a me.

Prima che potesse rialzarsi, lo immobilizzai a terra e dichiarai vittoria.

<< Riprovaci fra qualche mese. Quando la mia forza sarà diminuita >>, lo schernì e con uno schiocco di lingua, raggiunsi la mia piccola Aurora, che batteva le mani felice.

<< Mamma, mamma, tu sei la più forte >>.

Un Emmett borbottante raggiunse l’interno della casa senza alzare la testa, tra i risolini dei suoi fratelli.

<< Rose credo che tu debba risollevare il morale ad Emmett. È molto abbattuto >>, le comunicò Jasper trattenendo a stento le risate.

Guardai Rosalie dispiaciuta. Non era mia intenzione ridurre Emmett in quello stato.

<< Bella non fare quella faccia. Emmett è un bambinone, vuole vincere sempre lui. Tra qualche minuto gli sarà passato tutto >>, mi rassicurò Rosalie.

 

Passammo il resto della giornata ad allenarci. Riuscii a battere anche le amazzoni e Hueil, ma mi rifiutai di battermi con Nahuel. Lui in parte era umano e anche se continuava a ripetermi che la sua pelle e il suo corpo erano abbastanza forti, continuavo a rifiutarmi di battermi con lui.

Ero ben consapevole che passato un anno dalla mia trasformazione, non sarebbe stato più così tanto facile concludere ogni combattimento con la mia vittoria. A un anno dalla mia trasformazione, la mia forza smisurata  mi avrebbe abbandonata e avrei avuto la forza di ogni altro vampiro, quando ciò sarebbe avvenuto, avrei dovuto contare solo sulla mia abilità e la mia tecnica.

<< Che ne dite di fare alcuni gruppi? Potremmo coinvolgere il branco, cosicché loro possano abituarsi a combattere contro gruppi di vampiri o comunque combattere uno contro uno >>. Jasper era un buon comandante e io ero felice di poter lasciare a lui il comando.

<< Bella aiutami a fare dei gruppi bilanciati >>, mi coinvolse Jasper.

<< Jacob >>, lo chiamai. << Tu combatterai contro Edward >>.

<< Seth >>, fece subito un passo avanti. << Tu combatterai contro Esme >>. Nonostante avessi visto con i miei occhi la bravura di Esme nel combattimento e come si trasformava da amorevole mamma in vampira aggressiva, per me era difficile non aver paura per lei.

<< Quil, Embry! Voi combatterete contro Jasper e Carlisle >>, dissi continuando con gli accoppiamenti.

<< Sam >>, passare a dare ordini al branco di Sam, faceva sorgere parecchia tensione. << Contro Eleazar >>.

<< Paul e Jerard, con Kate e Garrett >>.

Il branco di Sam terminava qui. Sapevo che nuovi ragazzi avevano subito la trasformazione, ma non sapendo ancora chi scegliere tra i due Alfa, non erano ancora entrati a far parte di nessun branco. E ne Sam e ne Jacob li spingevano a scegliere, perché li ritenevano troppo giovani e speravano che non dovessero mai scendere in campo di battaglia. Ma fu detto loro di seguire per i primi tempi, gli allenamenti tramite i pensieri del branco.

<< Alice contro Hueil >>, erano entrambe minute e ciò mi portava a pensare a qualche genere di parità. Anche se in realtà, non sarebbe stato uno scontro ad armi pari, visto il potere di Alice.

<< Nauhel, Emmett e Rosalie, combatteranno contro Zafrina, Senna e Kachiri >>.

Emmett a cui era tornato il sorriso, si mise subito di fronte alla sua avversaria.

<< Ed io? >>, chiese aspra Tanya.

<< Ovviamente tu ti batti con me >>, dissi io come se nulla fosse. Ma nella mia mente avevo già organizzato tutto.

Per un solo istante vidi negli occhi di Tanya un lampo di paura, che cacciò subito via per lasciare il posto ad un atteggiamento sicuro.

In pochi istanti lo spiazzo dietro casa Cullen, si trasformò in un vero e proprio campo di battaglia. Ringhi e suoni di scontri tra corpi di marmo, si ripercuotevano nell’aria come i tuoni di un temporale.

Sicuramente in paese avrebbero pensato che un temporale stesse raggiungendo il paese.

Tutti si battevano al massimo delle forze e io di certo non mi sarei fatta pregare, per fare altrettanto.

Tanya di fronte a me, cercava in tutti i modi di immobilizzarmi, ma non mi facevo mai neanche sfiorare. Però dovevo darle atto che aveva ben memorizzato la mia tecnica di combattimento.

E dopo i primi minuti, i suoi colpi iniziarono ad arrivare a destinazione.

Riuscii ad incassare bene un suo pugno, al mio fianco sinistro. Ma il calcio che arrivò dietro la mia schiena, mi fece crollare a terra.

<< Tu non sei migliore di me >>, mi ringhiò all’orecchio quando mi fu addosso mentre ero stesa per terra.

<< E tu non avrai mai quello che ho io >>. E una mia gomitata in pieno viso la face volare lontana da me.

Un suono gutturale nacque dal suo petto e senza aspettare il suo contrattacco, mi gettai su di lei.

Il nostro non sembrava un semplice allenamento. Visto da fuori ero pur certa, che sembrava un vero e proprio combattimento. Almeno io lo interpretavo come una regolazione dei conti.

Quando fummo in posizione di stallo, con sguardo accattivante Tanya mi sussurrò: << Se ti batto Edward sarà mio e se mi batti mi troverò un altro intrattieni >>.

Il veleno mi annebbiò completamente la vista. Davanti a me tutto aveva preso una sfumatura rossastra. Il solo immaginare le grinfie di Tanya sul mio ragazzo, mi fece perdere il controllo.

Con un lieve cenno del capo accettai quella perversa scommessa. Non avrei mai permesso a me stessa di perdere e non avrei mai permesso a lei di vincere. E quella battaglia tra me e lei poteva liberarmi finalmente dal fardello “ gelosia Tanya ”.

Il nostro scontro si fece più furioso e la mia attenzione era concentrata su ogni suo minimo movimento, ma per un attimo mi distrassi.

Il mio cervello, aveva registrato un lamento doloroso di Edward e la mia attenzione si rivolse subito dal punto da cui proveniva il suono.

Ovviamente non poteva essere successo nulla di grave, ma la mia apprensione mi portò a commettere un errore grave.

Tanya senza perdere tempo, ne approfittò e mi immobilizzò.

<< Hai perso! >>, disse sprezzante.

I suoi denti si stavano avvicinando alla mia giugulare. Quello che successe dopo, accadde in pochissimi attimi.

Il pensiero di aver perso l’amore della mia vita per una stupida scommessa e l’istinto di sopravvivenza, fece scaturire in me un mix di emozioni e violenza che mai avevo sentito prima.

Mi liberai ancor prima che i suoi denti potessero sfiorare la mia pelle. E il corpo di Tanya volò oltre lo spiazzo, finendo tra gli alberi, il suo urlo di dolore non mi scalfì, come non mi fermò nemmeno vedere tra le mie mani, la sua mano strappata dai miei denti. Aveva istigato il vampiro neonato senza controllo.

Tornai su di lei e dopo averla di nuovo atterrata posai i miei denti sulla sua gola.

<< Bella! >>, la voce preoccupata di Edward, mi raggiunse alle spalle.

<< Credo che  tu abbia perso >>, dissi ringhiando come un animale inferocito. E riacquistando tutto il controllo, mi alzai. Il suo sguardo rabbioso, per me fu una grande vittoria.

<< A proposito, questa e tua! >>, e le lanciai la sua mano.

Si alzò velocemente e iniziò a ridere.

Ora dubitavo della sua sanità mentale.

<< Hai perso! Cosa ci trovi da ridere >>, dissi infuriata.

Edward al mio fianco sorrise.

<< Hai vinto e sono felice, perché finalmente Edward ha trovato una compagna degna di lui >>, disse Tanya.

<< Non capisco >>. Ora ero frastornata.

<< Voglio molto bene ad Edward e non è un mistero che lui mi sia sempre piaciuto. Ma lui non ha mai assecondato le mia avance. Sono contenta che dopo così tanto tempo, lui abbia trovato qualcuna che lo renda felice e che lo ami. Ora sono certa che saresti disposta a tutto pur di difenderlo e averlo al tuo fianco >>, mi spiegò Tanya.

<< Vuoi dire che mi hai messo alla prova? >>, chiesi incredula.

<< Ci puoi giurare. Se dovevo rinunciare a lui, non l’avrei fatto per la prima che passa >>, disse facendomi l’occhiolino.

Scossi la testa incredula, ma felice.

<< Quindi ora siamo amiche? >>, dissi porgendole la mano.

<< Si. Ma rimandiamo la stretta di mano a quando Carlisle me l’avrà riattaccata >>, disse sventolando il suo arto amputato.

<< Perdonami, mi sono lasciata andare >>, dissi mortificata.

<< Almeno non è la mia testa. Quella si che sarebbe stata fastidiosa da riattaccare >>. E ridendo raggiungemmo gli altri nello spiazzo.

 

RISPOSTA ALLE VOSTRE RECENSIONI

bellina3000 [Contatta]

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 21/09/10, ore 20:57 - Capitolo 50: capitolo 50

Ciao…beh se hai pensato che avesse avuto una buona lezione nello scorso capitolo, voglio proprio vedere cosa pensi della lezione che Tanya ha avuto in qst capitolo….lottare per una ragazzo è favoloso…essere temute dalle rivali, ancora di più!!! (Esperienza personale :-D)… ma finalmente ora Bella non dovrà più guardarsi le spalle da Tanya…baci e grazie ancora per le tue stupende recensioni e i tuoi complimenti…

 Austen95 [Contatta]

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 21/09/10, ore 13:54 - Capitolo 50: capitolo 50

Morire in battaglia??? Ma no….già hanno sofferto per Irina se si aggiunge Tanya poi Kate rimane senza sorelle…baci

 luigia [Contatta]

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 20/09/10, ore 23:31 - Capitolo 50: capitolo 50

Ciao tesoro…ogni tanto la sento la mancanza dei tuoi commenti, ma capisco che Serena ti pori via tanto tempo…dovrebbe essere una mezza vampira anche lei, così crescerebbe in fretta…ma poi che gusto ci sarebbe??? Niente pianti notturni e nessun dolore per le colichette…meglio godersi questi momenti.. un bacio…

 dindy80 [Contatta]

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 20/09/10, ore 23:24 - Capitolo 50: capitolo 50

Contentissima che tu sia riuscita a commentare lo scorso capitolo… Beh ora che ne pensi di Tanya? Hai cambiato opinione su di lei??? baci

 LazioNelCuore 1711 [Contatta]

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 20/09/10, ore 18:16 - Capitolo 50: capitolo 50

Che ne pensi della lotta Bella/Tanya??? Prima sono state solo parole, ma ora sono passate ai fatti!!! :-D

 cloh [Contatta]

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 20/09/10, ore 15:13 - Capitolo 50: capitolo 50

La scuola è ricominciata e gli impegni ora sono tanti… ma ti dico che io preferirei tornare tra i banchi di scuola piuttosto che studiare per gli esami universitari…baci..

P.s.= che ne pensi del capitolo??

 vanderbit [Contatta]

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 20/09/10, ore 14:28 - Capitolo 50: capitolo 50

Tanya è stata molto odiosa…ma qst capitolo è stato rivelatore…si è messa in pericolo pur di assecondare una sua teoria… Beh ovviamente Seth vete Nhauel come rivale visto che è un ibrido come Aurora…baci

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Capitolo 52
*** capitolo 52 ***


Perdonatemi… rischiavo quasi di non aggiornare qst settimana, ma fino alla fine ci sono riuscita!

Purtroppo è stata una settimana davvero brutta per me e non vi sto a raccontare il perché, per non annoiarvi con le mie lamentele…

Dovete perdonarmi anche perché il capitolo di oggi è davvero breve, ma mi metto subito all’opera per scrivere il prossimo capitolo per poterlo postare al più presto!!

Chiedo scusa, ma non riesco a rispondere alle vostre recensioni, spero solo che qst non faccia diminuire ancor di più i vostri commenti, che sono già drasticamente diminuiti di numero…

Buona lettura…

 

 

 

RIVELAZIONI

 

 

POV BELLA

 

I giorni, diventarono settimane, gli allenamenti procedevano bene e i nuovi e giovani licantropi ebbero il permesso da entrambi gli Alfa, di poter allenarsi con noi.

 Dai Volturi non avevamo notizie e anche se nel profondo speravo che non ci avrebbero attaccato, sapevo che la mia era una speranza vana. Aro non si sarebbe mai persa questa occasione di riavermi con lui e con me, portarsi parte della mia futura famiglia. Ma io non gliela avrei mai permesso!

<< Ehi Bella! >>. Garrett richiamò la mia attenzione. << Ho sentito che riesci a tenere testa a più di un vampiro alla volta >>.

<< Me la cavo >>, risposi con falsa modestia. A Volterra, più di una volta Felix mi aveva coinvolto in allenamenti multipli.

<< Allora che ne dici di batterti contro me e Kate? >>, domandò speranzoso. Sembrava ardere dal desiderio di questa nuova sfida. Garrett era un vampiro affabile e da quando aveva conosciuto Kate non si erano separati un istante, lanciandosi sempre in nuove sfide. Dal provare la nostra alimentazione vegetariana, al desiderare combattere con Jacob che era il licantropo dalla mole più massiccia. Avevo subito capito, che nella sua indole cera qualcosa che lo spingeva a mettersi sempre alla prova.

<< Perché no >>. E accettai con piacere la sua sfida. Mi ero battuta più volte con loro durante gli ultimi giorni e avevo ben memorizzato le loro tecniche.

Occupammo il centro del giardino alle spalle di casa Cullen e tutti i presenti si misero ai bordi curiosi dello spettacolo a cui presto avrebbero assistito.

<< Che fa la mamma? >>, chiese Aurora, che in quel momento uscii mano nella mano con Edward da dentro casa. << Si diverte un po’ >>, rispose divertito Edward.

E prendendola in braccio, si poggio all’albero alle sue spalle.

<< Scommetto mille dollari che Bella questa volta verrà fatta a pezzetti >>, sghignazzò Emmett rivolto a Jasper. << Ci sto. Ovviamente per la scommessa contraria >>, disse Jasper accettando la scommessa del fratello.

Per loro scommettere per ogni minima piccolezza, era un’abitudine e puntare cifre così alte, era cosa di poco conto.

La maggior parte degli allenamenti multipli che avevo affrontato, li facevo ad occhi bendati, ma Kate e Garrett non mi vincolarono con quella clausola.

<< Iniziamo >>, annuciò Kate. Non terminò la frase che Garrett, già si lanciò contro di me.

Con un lieve balzo all’ultimo istante, fui alle sue spalle, si girò di scatto e nell’istante in cui il suo braccio era partito per un attacco, io mi abbassai leggermente per sferrargli una gomitata in pieno stomaco che lo fecero cadere supino a qualche metro di distanza. Nello stesso istante Kate cercò di afferrarmi da dietro, ma accovacciandomi, rotai di cento ottanta gradi con la mia gamba stesa che la colpì in pieno sullo stinco, facendola cadere su di un fianco. Garrett mi fu subito addosso e mi assestò un calcio in pieno petto. Inutile negare che provai dolore, ma riuscì a mantenere l’equilibrio.

Mi fiondai su di lui e scansando un suo pugno, approfittai del suo braccio teso, per afferrarlo e lanciarlo contro Kate, che cadde nuovamente a terra.

La lotta proseguii senza esclusione di colpi per svariati minuti. Ogni tanto qualcuno batteva le mani e spesso sentivo Emmett grugnire per paura di perdere la sua scommessa.

Nelle ultime settimane, i danni ambientali fatti al bosco circostante furono parecchi e quel giorno aumentarono gli alberi abbattuti.

Avevo lanciato Garrett contro un albero, che ovviamente si spezzò sotto il suo peso, e avevo bloccato Kate fra le mie braccia.

<< Credo proprio che abbiate perso >>, dissi trionfante.

Fu in quel momento che sentì nuovamente quella sensazione provata settimane prima, quel fatidico pomeriggio nella foresta.

Sentii come una vibrazione nella mia testa e qualcosa di invisibile, ma consistente esplose intorno a me. Solo all’ultimo istante, quasi in concomitanza al forte suono dell’urto, mi accorsi che Emmett era balzato dalla sua postazione, per prendermi alla sprovvista alle mie spalle. Mi girai appena in tempo per vedere il suo corpo scontrarsi contro una barriera invisibile a pochi centimetri da me, ed essere sbalzato molti metri più i la.

Tutti mi guardarono sbalorditi ed io ero più sbalordita di loro.

Non avevo avvertito il pericolo avvicinarsi, eppure qualcosa dentro di me era scattato in mia difesa. Solo in quell’istante mi accorsi che anche Kate era stata sbalzata lontana da me.

Da quel pomeriggio, più di una volta avevo cercato con l’aiuto di Eleazar, di usare il mio scudo fisico, ma i risultati erano scarsi. Si staccava da me con grande sforzo e ritornava al suo posto dopo solo pochi secondi. E nel suo interno, tranne quel pomeriggio in cui ero riuscita a proteggere Edward, Aurora e Seth, non riuscivo ad includerci nessuno.

<< Come hai fatto? >>, chiese Carlisle.

Scuotevo la testa ancora incredula e senza una spiegazione logica.

Era come se lo scudo avesse percepito il pericolo che la mia mente ancora non aveva avvertito e che mi avesse difesa dall’attacco imminente di Emmett.

Ma la cosa non aveva senso. Di certo non avrei mai classificato l’attacco di Emmett come pericoloso; sapevo benissimo che non mi avrebbe mai fatto del male e poi mai il mio scudo in questi giorni di allenamento non si era attivato, nemmeno quando ero in difficoltà durante il combattimento.

<< Io credo >>, con voce ancora incerta, esposi i miei pensieri. << Che lo scudo fisico, abbia percepito l’attacco di Emmett, ancor prima che la mia mente elaborasse ciò che stava accadendo e mi abbia difeso >>.

<< Ma come mai anche Kate è stata sbalzata lontano da te >>, chiese Edward. Sapevo cosa stesse cercando di chiedermi.

<< Non lo so. Quel pomeriggio quando ero distratta e Felix ci ha attaccato, il mio scudo si è attivato e ha incluso anche voi, perché in quel momento era mia intenzione proteggervi. Adesso è stato diverso. Ho sentito come una vibrazione nella mia testa e lo scudo ha difeso solo me, perché non ero pronta all’attacco e non pensavo che Kate fosse in pericolo. È talmente tutto strano che non ci capisco niente >>, conclusi.

Non sapevo neanche se la mia spiegazione avesse convinto me stessa.

Eleazar fece qualche passo verso di me, ma si bloccò a mezzo metro da me, palpando l’aria dinnanzi a lui.

<< È ancora attivo >>, mormorò.

Infatti mi sentivo come rinchiusa in una bolla, ma invece di sentirmi prigioniera, avevo la sensazione di trovarmi nel posto più sicuro della terra.

<< Aurora corri da tua madre >>, le disse Eleazar.

<< NOO >>, gridai. Se avesse corso verso di me, si sarebbe scontrata contro la mia barriera facendosi male.

Ma con un balzo, scese dalle braccia di Edward e ancor prima che potessi fermarla o ritirare il mio scudo, me la ritrovai al mio fianco.

<< Come sospettavo >>, mormorò nuovamente Eleazar. Lo interrogai con lo sguardo. << Il tuo scudo fisico, come quello mentale, segue le tue emozioni. Non volevi che Aurora si facesse del male e al suo passaggio si è come smaterializzato. Ma solo lei l’ha potuto attraversare. Io non ho mai perso il contatto con la barriera e quindi posso confermare che non si è indebolita neanche un po’ >>, disse deciso. << Ciò che non mi spiego e perché si sia attivato all’attacco di Emmett proprio oggi. Non è la prima volta che lo fa e tu sai che lui non rappresenta per te un vero pericolo. Quale sensazioni stavi provando? >>, chiese curioso di ricevere risposte ai suoi interrogativi.

Sotto questo punto di vista l’unico vampiro maschio del clan dell’Alaska, non aveva nulla da invidiare alla curiosità di Carlisle.

Iniziai a ripercorrere nella mia mente, tutte le immagini degli attacchi a sorpresa di Emmett dell’ultimo periodo. Cercai di ricordare ogni singola emozione provata in quegli istanti e ricordare non era certo un problema per la mia super mente da vampira.

Dopo aver analizzato ogni singolo episodio, riportai alla mente ciò che era successo nel bosco con Demetri e Felix e quello che era accaduto poco fa.

<< Ci sono! >>, esclamai felice di avere la risposta. << Quando Emmett nei giorni scorsi mi ha attaccato di sorpresa, per cercare di sopraffarmi, senza riuscirci >>, e mi girai per fargli una linguaccia. << Io ero tranquilla e serena. Invece nel bosco ero sulla difensiva, come proprio poco fa. Anche se sapevo che l’incontro tra me, Garrett e Kate fosse finito, ero in allerta, perché ufficialmente loro non avevano sventolato bandiera bianca, quindi io ero ancora sulla difensiva nella probabilità di un altro attacco da parte loro >>, spiegai ai presenti.

<< Ad Aro questo non piacerà >>, borbottò Eleazar. Parecchi di noi chiesero spiegazioni per la sua affermazione. << Vi rendete conto che Bella è indistruttibile sotto ogni aspetto? Credo che non esista vampiro più forte di lei. Per Aro sarà un gran problema, perché comprenderà molto bene che se lei non è dalla sua parte, la sua supremazia è in grave pericolo. Appena Bella saprà servirsi alla perfezione del suo potere, niente e nessuno potrà avvicinarsi e far del male a lei e ad ogni persona che deciderà di proteggere >>, spiegò con calma, ma con grande enfasi.

<< Questo vuol dire che dovrò impegnarmi con tutta me stessa ad imparare a gestire i miei poteri contemporaneamente al più presto >>, disse euforica.

Poi la mia ilarità si spense appena incrociai lo sguardo preoccupato di Edward, che fissava poco lontano da lui sua sorella.

Gli occhi vitrei di Alice, non erano un buon segno, specie se abbinati al suo sguardo terrorizzato e dalle braccia di Jasper che la circondavano per sorreggerla.

  Trattenni il respiro fino a quando non pronunciò le parole che noi tutti temevamo.

<< Dovrai imparare a gestire i tuoi poteri in sole due settimane, perché loro stanno arrivando in molti. Anzi in troppi! >>, esclamò quasi terrorizzata.   

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Capitolo 53
*** capitolo 54 ***


ADDIO PAPA’

 

*Toc toc* entro timida in Efp, con una tremenda paura che voi possiate linciarmi per la lunga assenza.

Non mi giustificherò con lunghe spiegazioni, inventando chissà quali tragiche storie, per motivare il mio lungo mutismo. Vi dirò semplicemente la verità!!

L’università mi ha tolto tanto tempo, il professore della mia tesi mi sta facendo diventare pazza visto che sono 2 mesi che non ho sue notizie, ma ciò che ha portato a non scrivere più, è stato un improvviso blocco. Lungo il periodo di pubblicazione di questa storia, ho avuto svariati blocchi, ma mai così lunghi e pesanti, vi confesso che ho anche pensato di non completare questa storia. Sul mio pc l’icona di questo capitolo mi guardava da più di un mese, ma quando l’aprivo, trovavo solo poche righe scritte, senza mai la voglia di continuarlo.

Perdonatemi se volete, ma capirò se molti di voi avrete dimenticato questa storia e se  peggio l’avrete cancellata dalla vostra lista.

 

Ora vi lascio alla lettura, sperando che ci sia ancora qualcuno che legga qst ff.

 

 

 

 

Ormai mancavano poche ore all'arrivo dei Volturi e già da quella notte ci saremmo radunati tutti nello spiazzo che Edward e la sua famiglia usava come campo da baseball.

Carlisle lo aveva proposto perché era abbastanza lontano dalla città e nell'eventuale lotta, gli abitanti di Forks avrebbero scambiato i suoni dei nostri scontri per un brutto temporale in alta quota.

<< Siamo arrivati >>.

Edward mi riscosse dai miei pensieri.

Per tutto il tragitto in auto, verso casa di Sue, la mia mente era altrove e non mi ero resa conto neanche di aver attraversato il confine; un confine che almeno per me e i Cullen non esisteva più, grazie al mio amico Jacob, discendente dell' ultimo alfa  e quindi a sua volta possessore per diritto di nascita di quel titolo. Ma il nostro sodalizio era stato ancora più fortificato da un amore magico; l'imprinting tra Aurora una mezza vampira, che mi era stata affidata da suo padre che si era sacrificato per la sua salvezza e Seth un licantropo del branco di Jacob.

<< MAMMA! >>

Gli occhi di Aurora si illuminarono di gioia, mentre mi guardava dalla soglia della porta della casa di Sue.

Avevo lasciato che Aurora passasse tutta la giornata con Charlie, visto che non sapevo cosa l'immediato futuro riservasse a tutti noi.

<< Coraggio andiamo >>, disse Edward stringendo la mia mano.

Mio padre alle spalle di Aurora ci guardava perplesso.

Dovevo prepararmi alla possibilità di dirgli addio.

Appena scendemmo dall' auto Aurora mi  piombò in braccio con un' agilità che aveva poco di umano per una  bambina della sua età.

<< Ciao piccola >>, dissi baciandole i capelli.

Charlie che sembrava non aver notato i movimenti della mia bambina continuava a scrutarmi ancora attentamente ed io non riuscivo a reggere il suo sguardo, sapendo molto bene che lui stava studiando la mia espressione da bravo poliziotto e in quel momento mi sentivo proprio come un delinquente che si stava recando in centrale a confessare un reato grave.

<< Buonasera Charlie. Spero che Aurora non ti abbia fatto stancare molto quest’oggi >>, chiese Edward a mio padre.

<< Sinceramente non so come facciate a starle dietro tutta la giornata! È una continua fonte di energia. Ma non sono ancora così tanto vecchio da farmi abbattere da una bambina >>, rispose mio padre sorridendo.

Edward era riuscito a salvarmi da quella situazione opprimente, lo aveva distratto e prima che tornasse ad indugiare su di me, Edward lo aveva impegnato in una discussione su non so quale sport!

Prima di dirgli addio, volevo passare una serena serata con lui!

Quando entrammo in casa, Sue ci raggiunse all’ingresso e ci diede il benvenuto con un sorriso forzato. No perché non fosse felice di averci in casa sua, ma perché lei era a conoscenza già da tempo di ciò che avremmo dovuto affrontare l’indomani e oltre a sostenere Charlie che non avrebbe mai saputo tutta la verità, era una donna, che avrebbe dovuto affrontare da sola la preoccupazione e il timore di perdere il proprio figlio, nella pericolosa battaglia in cui ci affiancava.

<< Mamma! Io, Sue e nonno oggi abbiamo fatto i biscotti >>, disse entusiasta Aurora.

<< Sue ti ha fatto avvicinare ai fornelli?! >>, chiesi incredula a mio padre.

<< Bella, ti voglio ricordare che ho vissuto da solo e che non sono mai morto di fame >>, borbottò Charlie.

<< Si, grazie alla tavola calda giù in città >>, precisai io.

E scoppiammo a ridere, mentre Charlie diventava color peperone.

Sue andò in cucina a prendere i famosi biscotti e tornò da noi con un vassoio pieno di biscotti dalla forme più bizzarre.

<< Aurora ha insistito per modellare  i biscotti >>, chiarì Sue.

<< E in tutto questo >>, dissi indicando il vassoio pieno di biscotti, << che ruolo avrebbe avuto mio padre? >>.

<< Lui passava gli ingredienti che io gli chiedevo >>, disse serafica.

 

Dopo aver chiacchierato del più e del meno per almeno mezz’ora, davanti ad una tazza di thè con i biscotti, che noi ovviamente non avevamo toccato, la nostra quiete, fu interrotta dall’ingresso di Seth che si precipitò da Aurora e da Leah e Jacob che stavano come al solito litigando.

<< Fatti visitare almeno da Carlisle! >>, sbraitò Jacob che entrando. Non si era ancora accorto di noi.

<< Jacob ti ho già detto che adesso sto bene, deve essere stato il sandwich di questa mattina. Sicuramente aveva qualcosa di avariato all’interno >>, si difese Leah.

Non avevo bisogno del potere di Edward per capire che Leah era stata preda di una nausea mattutina e che per sua sfortuna aveva avuto Jacob come spettatore.

<< Ti faccio presente, che io ne ho mangiati dieci, eppure non sono corso dietro un albero a rimettere l’anima >>.

<< Jake forse non consideri che io non sono più un lu… >>.

<< Ehm,ehm. Ragazzi >>, Edward intervenne, prima che Leah terminasse il suo discorso, che sicuramente avrebbe incluso informazioni che mio padre non avrebbe voluto ascoltare, anche se era a conoscenza del loro segreto.

<< Edward, Bella >>, ci salutò imbarazzato Jacob, grattandosi la nuca. << Preso dalla nostra chiacchierata, non mi ero accorto che eravate qui >>.

<< Lo avevamo notato >>, bofonchiò Charlie.

Rossi in viso la coppietta si accomodò sul divano al nostro fianco e senza complimenti si tuffarono sul vassoio pieno di biscotti e rubando le nostre tazze di thè ancora fumanti.

<< Questo l’ho fatto per te >>. Aurora si avvicinò timida a Seth, stringendo delicatamente un piccolo fagottino fatto con un tovagliolo. Seth lo prese in custodia, curioso aprii delicatamente il tovagliolo, che racchiudeva un biscotto a forma di cuore, o almeno quella era la forma che doveva aver cercato di dare al biscotto mia figlia. 

Sul viso di Seth, comparve una gioia immensa e con un sorriso accecante ringraziò Aurora scompigliandole i capelli. << Grazie piccola peste >>.

Rossa in viso Aurora imbronciò le sue labbra. << Io non sono una peste! E non guastarmi i capelli che mi ha fatto zia Rosalie >>, si lamentò.

<< Fratellino, fossi in te le darei ascolto; sai che la bionda potrebbe farti a pezzi per meno >>, scherzò Leah.

<< La psicopatica ne sarebbe capace >>, subito replicò Jacob che aveva fatto una scorta di biscotti in mano. << Senza offesa Edward >>, continuò Jacob.

<< Non posso negare che non ne sarebbe capace >>, rispose ridendo.

L’atmosfera in quel salotto, diventava sempre più leggera. Edward era bravo a nascondere paure e tensioni, mentre Jacob e Seth, paragonavano la battaglia ad un gioco da ragazzi. Io invece sentivo un gran peso sullo stomaco e come me, Sue e Leah condividevano la stessa sorte.

<< Ehi voi tre!! Abbiamo passato un intero pomeriggio in cucina per preparare quei biscotti e non per farli divorare a voi >>. Charlie riprese i tre Quiliute che continuavano ad ingurgitare biscotti, come fossero caramelle.

<< Ma noi abbiamo fame >>, cercò di discolparsi Jacob.

<< Voi avete sempre fame. E poi tu hai una casa. Billy non ti fa mangiare? >>, lo accusò Charlie.

<< Si, ma non cucina i biscotti >>, rispose ridendo, riempiendosi la bocca con un altro biscotto.

 Chiusa la questione biscotti, parlammo ancora un po’ di vari argomenti, per rimandare il più possibile la notizia che avrebbe rattristato mio padre, una notizia che non avevo il coraggio di comunicare.

Proprio mentre stavamo parlando dei nuovi acquisti che Leah aveva fatto con Alice, Leah mi invitò a seguirla nella sua stanza.

<< Il mio nuovo vestito è davvero spettacolare >>, disse Leah aprendo la porta.

Sapevo che era una scusa, Leah non era per certe frivolezze, se aveva comprato un nuovo vestito, te lo avrebbe fatto vedere una volta indossato, senza neanche chiederti se ti piacesse o se le stava bene.

Appena chiusi la porta, le porsi la lettera delle analisi accuratamente piegata, quel foglio era il vero motivo di quella farsa.

Senza dire una parola , Leah lo prese e iniziò a  leggere il suo contenuto. La sua faccia iniziò una serie di smorfie buffe, fino a quando non alzò il viso e incrociò il mio sguardo. Come immaginavo non aveva decifrato neanche un valore e la capivo benissimo. Anche per me tutti quei simboli, iniziali e numeri, erano un mistero!

<< Carlisle, dice che tutti i valori sono buoni e che il bambino sta bene >>, spiegai ripetendo le parole che mi aveva riferito Carlisle.

<< Ma… >>, si, esisteva un ma. << Ma? >>, mi incitò Leah a continuare.

<< A quanto pare, nel tuo sangue c’è ancora quel cromosoma in più che ti distingue dai semplici umani e che ti associa al resto del branco >>, feci una piccola pausa per far assimilare bene le mie parole. Non trovando in lei nessuna reazione, continuai.  << Carlisle pensa che il tuo corpo abbia ripreso a funzionare perché, quel cromosoma, è restato per molto tempo inattivo, per le tue mancate trasformazioni e stando sempre a contatto con un vampiro >>, mi indicai con la mano sul petto, << ha contribuito a renderlo un cromosoma dormiente >>.

<< Quindi sono sempre un licantropo >>, disse a voce talmente bassa, che sembrava stesse parlando solo con se stessa.

<< Si e no, il tuo fisico è tornato alla normalità. Adesso puoi invecchiare e cambiare, ma la tua temperatura è sempre elevata rispetto ad un semplice essere umano, ma è inferiore a quella del resto del branco. La tua natura non è cambiata completamente, si è solo assopita. Quindi dovrai tenere il tuo umore sotto controllo per non risvegliarla. Se avvenisse una trasformazione nelle tue condizioni, non sappiamo quali potrebbero essere le conseguenze >>.

<< Ho capito! Il mio lupo ha solo deciso di schiacciare un pisolino >>, disse con rammarico.

<< Leah, altri prima di te hanno addormentatola loro parte animale e hanno vissuto una vita tranquilla. Quindi non vedo perché tu non dovresti riuscirci >>, dissi avvicinandomi a lei e posandole una mano sulla sua spalla. Lei non rabbrividì e non si scostò da me, ormai era abituata al mio tocco e alla mia vicinanza.

<< Hai ragione! Sarò forte per lui >>, disse posando la sua mano sul suo ventre.  << ..O lei >>, concluse sorridente!

<< Dai forza ora andiamo di là prima che si insospettiscano >>, dissi dirigendomi verso la porta.

<< Forse Carlisle dovrebbe sapere che c’è un altro aspetto della mia vecchia natura che non è cambiata >>, disse con una mano sulla maniglia. << Spiegati >>, dissi curiosa. << Le ferite si rimarginano ancora in fretta, un po’ più lentamente di prima, ma sempre più velocemente del normale. Il buco del prelievo che mi ha fatto questa mattina, è svanito dopo poche ore >>, disse alzandosi la manica della maglietta che indossava.

Guardai attentamente e notai che nulla faceva capire che si era sottoposta ad un prelievo, solo poche ore prima.

Nessuna traccia, neanche un lieve puntino.

<< Meglio no? Così Jake non si accorgerà di nulla >>, disse con sollievo, ma sempre con punta di tristezza.

<< Sei ancora decisa a non dirgli niente? >>, chiesi.

<< Come ti ho già detto, nessuno oltre me, te, Edward e i suoi genitori deve sapere niente. Non voglio che Jacob domani sia distratto da questa notizia. Deve rimanere concentrato per rimanere in vita  e tornare da noi >>, disse accarezzandosi il ventre.

<< E di tua madre, che mi dici? >>, continuai.

<< In questo momento ha altri pensieri per la testa. Preferisco che sia tranquilla quando riceverà la notizia, così potrà godersi la felicità senza timori, dopo tante sofferenze >>.

<< Hai ragione >>.

Uscimmo dalla stanza e raggiungemmo gli altri.

 

<< Bella quasi dimenticavo. Questa mattina tua madre mi ha chiamato in centrale >>, esordii Charlie appena presi posto nuovamente vicino ad Edward. << Si è lamentata del fatto che non ti vede da troppo tempo e che, ora che si era decisa a fare un viaggetto qui a Forks, tu eri in gita con la famiglia Cullen al Dormounth college. Ho subito un suo monologo, di oltre dieci minuti e si è interrotta, solo per intimarmi ad obbligarti di andarla a trovare prima che tu parta per il college >>.

Non sapevo neanche se avrei avuto mai la possibilità di vedere un qualsiasi college.

<< Papà dovrei parlarti proprio di questo >>, dissi con tono triste.

<< Seth perché non porti Aurora a giocare fuori? >>, chiese Edward tranquillo al suo amico.

<< Certo >>, disse acconsentendo subito. << Ehi peste, facciamo una gara a chi trova la pietra più strana ? >>.

<< Si >>, ed entrambi corsero fuori diretti alla spiaggia vicina.

<< È arrivato il momento delle brutte notizie, vero? >>, disse mio padre sconfitto appena la porta si chiuse alle spalle di Seth ed Aurora.

Come aveva capito?

<< Bella sei mia figlia, ti conosco >>, disse rispondendo alla mia domanda silenziosa. << È da quando sei entrata che sei nervosa ed irrequieta >>.

Ero quasi sicura di aver finto bene e aver nascosto le mie paure, ma lui aveva letto ogni mio gesto.

<< Si papà quello che ho da dirti non sarà molto piacevole >>.

<< Parla, sono qui che ti ascolto >>, disse allargando le braccia e appoggiandosi allo schienale della poltrona su cui era seduto. Sue si sedette sul comodo bracciolo al suo fianco, mentre Leah e Jacob si sedettero  sul morbido tappeto.     

Chiusi gli occhi per un momento e presi un bel respiro per calmarmi e riordinare i pensieri.

La gola iniziò a bruciare e la sete si fece sentire, risvegliata dal buon odore si Sue e mio padre. Le fiamme nella mia gola però, non erano prepotenti, nei giorni precedenti mi ero nutrita più del solito per caricare tutte le mie energie ed essere pronta ad affrontare Aro e il suo esercito. E poi ogni buon odore e smorzato dall’essenza non proprio gradevole di Jacob.

Dovevo affrontare tutto il discorso con calma e dovevo descrivere un quadro chiaro, nei limiti del possibile.

<< Papà conosci i motivi della tua permanenza qui. Tutto è avvenuto dopo lo spiacevole evento di quel pomeriggio. Qui tu eri e sarai al sicuro, Jacob e i suoi amici erano gli unici che potevano proteggerti, mentre io ero dai Cullen >>, dissi posando la mia mano sul ginocchio di Edward.

Mio padre, mi guardava serio e aspettava che io continuassi. Lui non sapeva del pericolo che avevano affrontato Edward, Seth ed Aurora, ma sapeva perché poteva affidare la sua vita ad un gruppo di ragazzi.

<< Se mi sono trasferita dai Cullen, esiste una spiegazione. Sapevamo che dopo quel pomeriggio avremmo dovuto affrontare qualcosa e il mio tempo lì è servito per prepararci. Io vorrei poterti dire tutto, ma… ma non posso! No, se non voglio metterti ulteriormente in pericolo >>.

Abbassai lo sguardo, non riuscivo a reggere le domande silenziose e piene di paura di mio padre. Ero qui per spiegargli le linee generali della situazione, ma non riuscivo ad andare avanti.

<< Quello che Bella vuole dire >>, intervenne Edward, << è che domani saremo coinvolti in qualcosa di pericoloso, che potrebbe portare alla nostra dipartita >>.

Edward fu schietto, ma non con l’intento di essere duro. Non esisteva altro modo per addolcire la pillola.

Charlie che si aspettava qualche brutta notizia, non si aspettava però una notizia così atroce.  Non riusciva a parlare, le sue labbra si erano schiuse più volte, senza emettere nessun suono. Alternava lo sguardo da me ad Edward, per poi guardarsi intorno, per vedere se era li l’unico sorpreso da una notizia così brutale.

<< Capisco che vi trovate in una brutta situazione, da cui io stesso ho chiesto di restare all’oscuro, ma… ma >>, questa volta era Charlie a balbettare alla ricerca di parole. << Ma io sinceramente… NO! No, io non capisco cosa possa essere successo di così grave e cosa possa accadere domani da rischiare addirittura la morte >>, sbraitò alzandosi dal divano e camminando a passo svelto lungo il poco spazio che tra noi e il mobilio, era avanzato nella stanza.

<< Io non posso permettere che la mia bambina affronti un pericolo così grande da sola. Chiamerò tutta la mia squadra, l’FBI, l’esercito se servirà, ma non me ne starò con le mani in mano >>, continuava a blaterare.

<< Charlie calmati >>, lo chiamai e gli andai vicino, ma lui non mi ascoltava. << PAPA’, ti ho chiesto di calmarti >>, dissi parandomi davanti a lui bloccando la sua camminata. Mi guardò stralunato e con gli occhi lucidi.

<< Come è potuto succedere tutto questo? >>, disse abbracciandomi e nascondendo il suo viso nell’incavo del mio collo, prima che gli altri potessero vedere le due lacrime che erano sfuggite al suo controllo.

<< Papà ascoltami >>, dissi allontanandolo un po’ da me. << Qualsiasi cosa succeda domani, io sarò al sicuro. Nessuno potrà ferirmi o uccidermi >>, dissi con un sorriso forzato con l’intento di risollevarlo.

<< Ma Edward ha detto… >>, iniziò lui.

<< Edward ha detto che potrebbe costare la nostra dipartita, ma io non sono compresa >>, dissi ancora con il sorriso più falso che riuscivo ad ottenere. Io ero inattaccabile è vero, ma se Edward ed Aurora fossero morti, io avrei trovato il modo di far giungere alla fine la mia eternità.

<< Ma non è tutto. Anche se alcuni di noi riusciranno a salvarsi, saremo costretti a scappare, molto probabilmente, io non potrò più venire da te e tu non dovrai cercarmi. Per il mondo io dovrò essere dispersa o morta. Troverò il mondo per farti sapere che sono viva e che sto bene, ma ti prego papà non cercarmi e consola Renèe a cui non dovrai dire niente >>, gli spiegai.

<< Quindi, qualsiasi cosa accada, io non ti rivedrò più? >>, chiese con voce rauca.

<< Certo che no! Se tutto va per il meglio, dimenticheremo questa brutta esperienza ed andremo avanti >>, dissi ora con un sorriso sincero. La mia speranza era di riuscire a sconfiggere i Volturi e di essere abbastanza potente da proteggere tutti quanti coloro sarebbero stati al mio fianco in questa battaglia.

Un sorriso si dipinse anche sul suo viso, ma nei suoi occhi aleggiava ancora un velo di terrore.

Rimanemmo ancora un’ora in casa di Sue, parlando ancora un po’ di ciò che avremmo dovuto affrontare. Mio padre continuava a propormi ogni genere di forza militare ed era difficile farlo desistere, dicendogli solamente, che nessun esercito avrebbe potuto fare qualcosa. Dopo svariati abbracci e singhiozzi nascosti, salutai mio padre con un sofferto << Addio papà! >>.

Ci congedammo verso l’ora di cena, permettendo ad Aurora di cenare e dormire da suo nonno, per quella che poteva essere la sua ultima notte trascorsa con lui. Charlie non si capacitava ancora di come una bambina poteva essere resa partecipe a questo delirio.

<< Seth, alle sette dovrai essere nello spiazzo con Aurora >>, disse Edward al suo amico.

<< Va bene >>, rispose lui, rientrando in casa e lasciando me, Edward e Leah sulla porta.

<< Bella ti prego, riporta sani e salvi mio fratello e il padre del mio bambino >>, disse con voce tremante.

<< Oh Leah >>, dissi abbracciandola. << A costo di doverli prendere personalmente a calci in quelle chiappe pelose ma torneranno da te >>.

In quel momento Jacob uscii dalla bosco circostante alla casa e ci raggiunse.

<< Il branco è già nello spiazzo e i lupi più giovani saranno di guardia alla riserva >>, disse serio. << Quando volete possiamo andare, gli altri ci stanno aspettando >>, continuò.

<< Jake non c’è bisogno che venga anche tu questa notte. Dormi un po’ e resta al fianco di tuo padre e di Leah. Domani ci raggiungi con Seth >>, consigliai al mio amico.

<< Ma… >>, stava per replicare.

<< Jake >>, lo chiamò dolce Leah. Un richiamo che racchiudeva la supplica di starle accanto quela notte. Bastò uno sguardo e Jacob aveva già deciso.

<< Si hai ragione >>, disse sfiorando le labbra della sua compagna, << resto qui >>.

 

Tornammo a casa Cullen e posteggiammo la Volvo in garage. La casa era deserta, tutti erano già riuniti nello spiazzo.

Edward ed io ci lasciammo solo un altro istante solo per noi due, ci fissammo negli occhi e ci scambiammo un bacio intenso e pieno di significati.

Lasciammo l’enorme casa bianca alle nostre spalle e con pochi minuti di corsa raggiungemmo gli altri. Erano tutti indaffarati negli ultimi preparativi di strategia, mentre alcuni si stavano allenando in compagnia del branco.

Appena Alice ci vide, fece segno di raggiungerla.

<< Ben tornati >>, ci salutò Esme con un dolce sorriso.

La tensione era palpabile.

Alice, Jasper, Carlisle, Esme, Zafrina, Kate e Garrett, erano intorno ad un grande masso su cui era appoggiato un foglio. Jasper stava indicando con una penna delle posizioni. << Voi sarete qui, qui, qui e qui >>, disse Jasper continuando un discorso che aveva iniziato ed indicando due segni a destra e due a sinistra,  che affiancavano un grande punto al centro del disegno. Kate, Garrett, Esme e Carlisle, annuirono.

<< Alice, noi saremo qui, al fianco di Carlisle ed Esme >>, continuò Jasper, dando ordini come un vero soldato.

<< Alternati a noi vampiri, ci saranno i licantropi, quindi tra ogni vampiro ed un altro ci sarà uno spazio sufficiente per loro.  All’inizio il branco dovrà essere nascosto nel bosco alle nostre spalle e solo dopo l’ arrivo  dei Volturi faranno la loro comparsa. Così dovremmo rallentare le loro azioni e si soffermeranno a pensare, almeno spero; e se lo faranno, noi avremo tempo per studiare meglio la situazione >>, spiegò Jasper.

Se le supposizioni di Jasper erano esatte, io avrei potuto attuare il mio piano. Un piano che solo io conoscevo. Alice mi guardò , rimpicciolendo i suoi occhi. Sicuramente doveva aver avuto una visione poco chiara sul mio piano. Non mi meravigliava, visto che tutte le azioni del prossimo futuro avrebbero coinvolto il branco.

<< Edward, tu sei qui >>, disse Jasper indicando la X a destra più vicina al grande punto centrale. << Mentre Zafrina tu sei qui >>, disse indicando la X alla sinistra di quello che doveva essere il punto principale. << Bella tu invece sei qui >>, disse puntando la punta della penna al centro esatto del grande pallino nero.

 

Io ero il centro, io ero il nucleo di quella battaglia, io ero l’unica via di salvezza.

P.s.= la storia credo comprenderà altri due o tre capitoli al massimo, più l’epilogo. Questi capitoli sono nella mia mente in parte, ma devono essere ancora scritti. Li potrò scrivere dopo il 3 febbraio (data del mio esame), spero che voi possiate capirmi!

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Capitolo 54
*** CAPITOLO 53 ***


Raga perdonate la mia lunga assenza, ma face book e altri siti mi hanno messo Ko il computer riempiendolo di virus e ciò mi ha rallentato la scrittura di qst capitolo.

Ma hanno inciso anche altri fattori, come gli appuntamenti con il mio prof di tesi che ogni volta che devo andare da lui, devo arrivare in culonia per raggiungere il suo studio e quando ci vado, la sera torno troppo distrutta per mettermi al pc.

Cmq vi avviso che ieri mi sono messa di impegno per concludere il capitolo, visto che questo pomeriggio porterò il mio computer da un tecnico per sistemarlo, formattarlo e non so che altro, quindi suppongo che non potrò scrivere per un po’, o almeno fino a quando non riavrò indietro il mio adorato computer.

Già mi dispero al sol pensiero di come farò senza computer ed internet!!! Virus del cavolo…

Ma tornando alla storia. Visto che lo scorso capitolo è stato alquanto corto e che non ho aggiornato per 2 settimane e non aggiornerò di nuovo fino a quando nn avrò di nuovo il computer, mi faccio perdonare con un capitolo mooooolto lungo.

Spero non vi dispiaccia e non vi tedi!!!

Un bacione e buona lettura.

P.s.= Mi dispiace non potervi risp alle recensioni, ma sempre questi virus del cavolo non me le fanno vedere…

PERDONATE EVENTUALI ERRORI, MA HO DATO SOLO UNA RILETTURA VELOCE…

 

ULTIMI GIORNI

 

 

POV BELLA

 

<< Bella concentrati! >>, mi rimproverò Eleazar.

Da quando Alice ci aveva dato una scadenza, gli allenamenti aumentarono e per me invece non avevano quasi mai sosta.

<<  Ora prova ad includere tutti quanti, tranne me >>, continuò a  darmi istruzioni.

Tutta la mia famiglia, tra cui il clan dell’Alaska e le amazzoni  erano intorno a me, ma sparsi per tutti il giardino, lungo un largo raggio.

Con molta pazienza, allargai il mio scudo fisico e mentale  e con molta fatica, riuscii ad includere tutti loro, tranne Eleazar.

<< Bene >>, si complimentò, tastando quella barriera invisibile che lo separava da noi altri. << Edward ora prova ad attaccarmi >>, disse Eleazar.

Non avevamo mai fatto questo esercizio e non sapevo neanche io se Edward fosse riuscito a combattere da dietro allo scudo. Con mia grande sorpresa, invece, per lui fu semplice colpire Eleazar, mentre quest’ultimo, non riusciva ad assestare nessun colpo, trattenuto da una forza invisibile a pochi millimetri dal corpo di Edward.

Mentre l’allenamento proseguiva, mantenere lo scudo, mi era sempre più faticoso e quando Eleazar, vide ritornare Nahuel e sua zia dalla caccia per cui erano partiti il giorno precedente, li chiamò chiedendo loro di provare a combattere contro qualcuno presente sotto il mio scudo.

Mantenere lo scudo attivo  e farlo diventare come una pelle invisibile su Edward, mentre si muoveva e combatteva, era molto difficile e dovevo essere parecchio concentrata, quindi fare la stessa cosa con più di una persona, mi sembrava impossibile.

Non riuscii ad esporre il mio parere, perché tutto successe velocemente. Nahuel e sua zia, attaccarono Carmen ed Esme, che ovviamente non furono raggiunte mai da nessun colpo, mentre Eleazar continua imperterrito a combattere con Edward. Quando Esme e Carmen iniziarono anche loro a battersi, non riuscii a concentrarmi abbastanza e la stanchezza mentale prese il sopravvento. Lo scudo ritornò al suo posto con uno schiocco sonoro nella mia mente, proprio mentre Eleazar stava provando ad assestare un calcio dietro la schiena di Edward, che per sua sfortuna, lo raggiunse con una potenza inaudita, facendolo volare di molti metri , urlando dal dolore.

<< Edward >>, gemetti  correndo da lui disteso a terra.

Eleazar che ci aveva raggiunto, lo aiutò ad alzarsi. << Mi dispiace. Non volevo farti male, ma avevo caricato tutta la forza in quel calcio per provare la resistenza dello scudo, non pensavo si sarebbe disattivato >>.

<< È tutta colpa mia >>, dissi avvilita e abbassando gli occhi che mi pungevano per le lacrime che non sarei riuscita a versare. << Quando anche Esme e Carmen hanno iniziato a combattere, non sono riuscita a concentrarmi, per far aderire lo scudo al loro corpo e lo sforzo ha causato solo il rientro di esso >>, spiegai ancora più mortificata.

<< Amore nessuno se la prende con te. Hai già fatto ottimi progressi in così pochi giorni >>, disse abbracciandomi.

<< Si, ma non sono riuscita a proteggerti e tu ti sei stato colpito  e se questo accadesse in battaglia? Se non riuscissi a proteggere tutti voi? Se non riuscissi a proteggere te e Aurora? >>, dissi quasi singhiozzando, nascondendo il mio volto nell’incavo del suo collo. Ero consapevole di stare facendo una scenata quasi isterica davanti a tutti, ma in quel momento tutte le prospettive negative, mi investirono, travolgendo tutte le sicurezze che avevo. Se solo qualcuno di loro si fosse fatto del male, non sarei riuscita a perdonarmelo.

<< Bella sarai anche fortissima e con poteri straordinari, ma nessuno qui pensa che sei infallibile. Qui tutti siamo consapevoli che hai iniziato a prendere confidenza con il tuo nuovo potere solo da pochi giorni e nessuno si aspetta che tu faccia miracoli. Ovviamente sarà un arma in più su cui contare, ma se per qualche ragione tu non riuscirai a governare il tuo scudo fisico, avrai sempre quello mentale che sai usare molto bene e ognuno conterà solo sulle proprie forze e credimi non siamo degli sprovveduti >>, mi sorrise Eleazar.

Infatti aveva ragione. Il mio potere non era l’unico. Zafrina in caso di necessità, avrebbe utilizzato le sue illusioni; Kate poteva fulminare ogni vampiro si fosse avvicinato; Jasper poteva influenzare i loro umori; Alice avrebbe previsto ogni loro mossa ed Edward poteva leggere nel pensiero di chiunque. Io infondo ero solo un’altra vampira con due poteri e se uno dei due avesse fatto le bizze quel giorno, potevo sempre aiutare la mia famiglia e i miei compagni, neutralizzando tutti i poteri della guardia.

<< Hai ragione. Grazie >>,  dissi ringraziandolo e sentendomi un po’ risollevata da quel peso che sentivo incombere su di me.

 

Aurora stava giocando con varie bambole e vestiti, ovviamente regalo di Alice, per far nascere in lei l’amore per la moda sin da piccola; almeno era quello che sperava lei. Mancavano solo cinque giorni all’arrivo dei Volturi e nella mia testa mille pensieri e molti altre soluzioni prendevano forma rapidamente, come rapidamente le scartavo subito dopo.

<< Non permetterò che tu lo faccia >>.

Edward era entrato in salone scuro in volto. Mi bastarono pochi secondi per capire a cosa si riferiva. Alice doveva aver avuto un’altra visione su di me e lui doveva averla letta nella sua mente.

<< Stavo solo pensando a delle ipotesi >>, dissi tranquilla.

<< Alice non ha visioni sulle ipotesi, ma solo su decisioni prese >>, disse trattenendo a stento la sua rabbia. Si tratteneva per non spaventare Aurora e anche perché, non era sua intenzione essere arrabbiato con me.

<< Edward se la situazione si facesse critica, ritornare a far parte della guardia dei volturi, forse sarebbe l’unico modo per salvare tutti voi >>, dissi con voce carezzevole per addolcire la pillola. Questa soluzione non era nemmeno di mio gradimento, ma se Aro mi avesse promesso di lasciare in pace la mia famiglia, sarei stata disposta a sacrificarmi.

<< Non pensi agli altri? Chi si prenderebbe cura di Aurora? Ed io? Non pensi neanche a me? >>. La sua voce sembrava toccare l’isterismo. Capivo i suoi sentimenti e li condividevo appieno, neanche io potevo pensare di allontanarmi di nuovo da lui.

<< Se ho pensato a ciò e proprio per prendermi cura di tutti voi, ma neanche io voglio allontanarmi da voi, da te. Non temere, quella è solo l’ultima carta del mio mazzo, prima di essa ho molte altre carte vincenti da giocare >>, e sorridendo posai le mie labbra sulle sue.

 

 

<< Alice non posso credere che tu mi stia chiedendo di andare a fare shopping due giorni prima del loro arrivo >>, dissi quasi inorridita.

<< Tra poco più di una settimana partiremo per il collage e abbiamo bisogno di rinnovare il guardaroba. Non saremmo più liceali, dovremo dimostrare un’aria più matura >>, rispose seccata alle mie continue repliche.

<< Aurora, zia Alice va a fare compere, che dici di venire con me a Seattle? >>, si rivolse ad Aurora che frugava nell’armadio di Alice alla ricerca di non so cosa.

<< Siii >>, urlò felice da qualche angolo dell’armadio, la sua voce arrivò ovattata alle nostre orecchie, come se fosse sommersa da chissà quanti strati di vestiti.

Il mio sguardo preoccupato, mi fece conquistare un’occhiata truce da parte di Alice.

<< Dovrei ritenermi offesa. Hai paura di lasciare alle mie cure Aurora!? >>, suonava più come un’accusa, che come una domanda.

<< No, non è così >>, tentai di giustificarmi.

<< Ho capito! Non c’è bisogno di giustificarti. Hai paura che Aro possa aver mandato qualcuno in perlustrazione prima del loro arrivo e hai paura che io non possa averlo “ visto ” per colpa della cecità in cui mi induce Aurora >>, disse quasi scocciata con un tono che sembrava stesse dicendo una poesia.

<< A volte mi chiedo cosa serve parlare con una persona che conosce già le risposte >>, dissi sedendomi sul bordo del letto matrimoniale di Jasper ed Alice.

<< Comunque sta tranquilla, con me verranno anche Jasper, Rosalie… >>.

<< Ed io. Hanno incastrato anche me. >>, disse Emmett entrando nella stanza. << Ehi piccolina esci di lì, quell’armadio nasconde trappole che fanno paura anche a me e se ti perdi non verrò a cercarti >>, disse mettendosi davanti la porta dell’armadio e richiamando l’attenzione di Aurora, che con un sorriso uscii dalla giungla di vestiti e scarpe.

<< Quello che non capisco… >>, cercai ancora di farla ragionare, ma fui interrotta dal suo sguardo inceneritore.

<< Se tu non vuoi venire a fare shopping non ti obbligo, ma non puoi vietarlo anche a me >>, disse irritata. << Andiamo Aurora, siamo in ritardo >>, e prendendola fra le sue braccia uscii dalla stanza seguita da Emmett, non senza prima minacciarmi. << E comunque non temere conosco perfettamente le tue misure, non ho bisogno della tua presenza fisica per rinnovarti il guardaroba >>.

E scendendo dalle scale, sentii ancora le sue imprecazioni su come una persona possa essere totalmente priva di passione nei confronti della moda.

Era la prima volta che Alice si arrabbiava con me e sinceramente non sapevo cosa avevo detto di così sbagliato.

Incredula ed irritata scesi giù in garage, dove sapevo che avrei trovato Edward e Jacob che controllavano il motore della Aston Martin.

<< Bella, prima di andar via Alice mi ha detto di chiamare tua madre. A quanto pare sta pensando di fare un viaggetto per venirti a trovare e per sua sfortuna, si troverebbe qui proprio il giorno dell’arrivo dei Volturi >>, mi avvisò ancora con la testa bassa, mentre guardava assorto il motore.

<< Cavolo Bells! Come mai quella faccia? Ti è scappato il cervo da sotto i canini? >>, scherzò Jacob, che invece aveva alzato lo sguardo al mio ingresso in garage.

Incuriosito dal suo commento, Edward si girò a guardarmi, per valutare la situazione.

<< Amore perché mi sembri arrabbiata? >>, ovviamente non potendomi leggere nel pensiero, lui andava sempre a tentativi, anche se ormai mi conosceva talmente bene, che da ogni minimo movimento del mio viso o del mio corpo, capiva il mio stato d’animo.

<< Alice >>, dissi solo.

<< Ti ha turbato la vostra piccola lite? >>, chiese apprensivo. In quella casa non esisteva privacy ed era normale che avesse sentito tutta la nostra discussione.

<< È la prima volta che si agita così con me e sinceramente non capisco il perché di tanta rabbia. Trovo assurdo che volesse trascinarmi a fare shopping per un progetto futuro che non siamo neanche sicuri possa esserci >>, dissi nervosa.

Prese il canovaccio appoggiato sulla sua spalla e pulendosi le mani si avvicinò a me.

<< Tesoro, capisco quello che vuoi dire, ma devi vederla dal suo punto di vista >>, disse sfiorendomi la guancia con un dito, fino a posarlo sul mio broncio. Non capivo di quale punto di vista stesse parlando. Dovevo far passare la mania, anzi l’ossessione di Alice per lo shopping normale, anche a due giorni prima di uno scontro che ci avrebbe coinvolti tutti, con risultati al quanto incerti? Interpretando la mia espressione, Edward continuò. << Alice ha sempre avuto tutto sotto controllo grazie al suo potere, ma questa volta il coinvolgimento di Aurora e dei lupi la rende completamente cieca e il nostro futuro è talmente intrecciato con quello del branco e di nostra figlia, che anche sforzandosi, non riesce a vedere neanche un fotogramma del futuro di tutti noi. Questa giornata di distrazione e preparazione per il college, è il suo modo per sfogarsi e organizzare un futuro che spera ci sarà ancora dopo questo brutto episodio >>.

Ok, adesso il mostro ero io.

I sensi di colpa mi trafissero. Se mi fossi concentrata un po’ di più, tutto queste cose le avrei capite da sola e forse, e dico forse, mi sarei sottomessa alla sua pazzia dello shopping o comunque avrei rifiutato l’invito con più delicatezza.

<< Tutto questo mi ha portato lontano da tutti. Mi sono talmente concentrata sugli allenamenti, le tattiche; che ho trascurato tutti voi, senza capire che dovevo approfittare di questi giorni per poter passare del tempo con la mia famiglia >>, dissi avvilita, rendendomi conto di aver trascurato tutti, specialmente mio padre Charlie. Erano cinque giorni che non andavo a trovarlo. Aveva passato più tempo Aurora con lui, che io. Seth  la portava a casa sua e Seth la riportava a casa Cullen a fine serata.

<< Tesoro non devi sentirti in colpa. Il tuo comportamento, è la conseguenza di tutto quello che stai affrontando. Ti senti colpevole del pericolo che incombe su tutti noi, anche se nessuno ti incolpa di niente >>, disse Edward accarezzandomi la guancia con il pollice con movimenti circolari e rilassanti.

<< Credo chi sia meglio che vada a chiamare mia madre per evitare una sua visita e poi farò un salto da mio padre, per avvisarlo che ho dovuto mentire a Renee per non farla venire qui >>, dissi cercando di distogliere la mia mente dai pensieri negativi che la invadevano.

<< Dov’è la Volvo? >>, chiesi guardandomi in giro.

<< L’hanno presa i Eleazar e la sua famiglia >>, rispose Edward tornando con la testa sotto il cofano alzato della sua Aston. << E la gip di Emmett? >>, chiesi ancora.

<< La stanno usando le amazzoni con Nauhel e sua zia >>, disse tranquillo.

Non chiesi nemmeno dove fosse la Mercedes di Carlisle e la BMW di Rosalie, perché sapevo benissimo che le avevano prese Carlisle per andare a lavoro ed Esme per andare a consegnare un progetto di una casa da ristrutturare. Ma dove erano andati gli altri? Se fossero andati a caccia, di sicuro non avrebbero preso le auto.

<< Ma dove sono tutti? >>, chiesi incuriosita.

<< Diciamo che Alice è stata molto persuasiva con tutti >>, rispose Edward con un sorriso sghembo.

<< Ha persino convinto Leah ad andare con lei! >>, disse Jacob con un tono tra l’incredulo e triste.

<< E come mai non è riuscita a convincere anche voi? >>.

<< Io dovevo sistemare il motore della mia adorata >>, disse accarezzando delicatamente la carrozzeria dell’auto sotto di lui.

Cavolo a volte riusciva a farmi ingelosire anche di un auto.

E prima che potessi sfogarmi contro l’oggetto della mia gelosia insensata, mi rivolsi a Jacob che continuava a trafficare con le mani tra i pezzi del motore.

<< E come mai tu non stai scodinzolando dietro la tua ragazza? >>, chiesi ancora più curiosa. Era strano vederli separati da quando avevano avuto l’impriting.

<< Diciamo che ultimamente Leah è diventata più intrattabile del solito. I suoi continui sbalzi di umore mi stanno facendo impazzire. Quando penso di fare ciò che vuole, è sempre la cosa sbagliata e se faccio ciò che mi chiede esplicitamente, sbaglio sempre qualcosa >>, disse in tono rassegnato e ancor più triste.

<< Dai sarà solo il suo periodo del mese >>, dissi affiancandomi a lui e dandogli una pacca sulla spalla.

<< Certo. Certo >>, rispose atono.

 

 

Appena Jacob andò via Edward mi raggiunse in cucina, dove appoggiata al meraviglioso e tecnologico frigorifero, stavo ancora al cellulare con mia madre.

<< Si mamma, appena torno da Hannover ti chiamo e potrai venirmi a trovare quando vuoi >>, dissi sorridendo esausta di ripetere di nuovo quella balla colossale.

Ma cosa altro potevo dirle? Che non poteva venire perché aspettavamo la visita di un clan di vampiri italiani, con intenzioni tutt’ altro che amichevoli?

Ovviamente no, quindi l’avevo chiamata con la scusa di raccontarle di come ero entusiasta della visita a sorpresa che Edward  e la sua famiglia mi avevano regalato. E di come mi stessi divertendo a visitare il mio futuro college con quasi due settimane di anticipo, quando ancora era mezzo deserto.

<< Certo mamma! Ci saluteremo prima che io parta definitivamente per il college >>.

E dopo aver ascoltato ancora una volta, tutte le sue lamentele di come la sua sorpresa era sfumata, mi salutò con un “ Ti voglio bene ” e un “ saluta Billy ”.

<< Ti voglio bene anche io mamma. A presto >>.

E prima che iniziassi a singhiozzare e mandare a monte tutta quella telefonata falsa, chiusi la comunicazione.

Non vedevo mia madre da tantissimo tempo e anche se aveva accettato il cambiamento della mia voce, con qualche scusa medica, non sapevo quanto avrebbe accettato il cambiamento del mio corpo e la mia nuova vita. Della mia vita attuale, era all’oscuro di molte cose, come anche dell’esistenza di Aurora. Ma tutte queste cose passavano in secondo piano, quando pensavo che forse non ci sarebbe neanche stato modo di mostrarle la mia nuova vita. Che forse tra soli due giorni, tutto sarebbe cambiato e tutto sarebbe finito.

Tutti questi “ forse ” rimbombavano nella mia mente, come l’eco di una voce solitaria ed impaurita, in un bosco buio e spaventoso. Ecco cos’era il nostro futuro un’incognita buia e spaventosa.

Edward si avvicinò a me e mi abbracciò.

<< Andrà tutto bene >>, mi sussurrò per confortarmi.

Dopo aver avvisato mio padre di supportare la mia bugia, in eventuale chiamata di mia madre, decidemmo di andare un po’ a caccia.

Erano giorni che non mi nutrivo, gli allenamenti avevano occupato la maggior parte dei miei pensieri e quando non mi allenavo passavo ogni istante con Aurora ed Edward; ma a quanto pare avevo ignorato troppo a lungo il bisogno di nutrirmi, visto che Edward avevo un’espressione abbastanza preoccupata, quando con il suo indice mi accarezzava piano quei segni violacei che incorniciavano la base dei miei occhi.

<< Sai non dovresti ridurti così >>, disse Edward mentre correvamo nel bosco. <<  Dovresti nutrirti più spesso >>.

<< Non ne sentivo il bisogno >>, mi giustificai.

<< Sei ancora una neonata, non credo che la tua sete non si sia fatta sentire >>.

<< Non più di tanto >>, replicai.

<< I tuoi occhi e quelle occhiaie dicono il contrario >>, disse sorridendomi. << Sei sempre la solita. Minimizzi sempre tutto >>, disse scuotendo la testa.

<< Comunque  ora siamo a caccia, quindi concentrati o ti batterò di nuovo >>, tagliai corto e scomparvi fra gli alberi.

<< Non questa volta >>, disse ridendo Edward, superandomi con la sua velocità.

 

Rientrammo in casa completamente sporchi e con i vestiti strappati.

<< Quell’orso era mio >>. Stavamo ancora discutendo della caccia e di come mi aveva rubato la preda che avevo individuato.

<<  Neanche per sogno! Io ho fiutato per primo la sua scia >>, si impuntò.

<< Stai scherzando spero. Io ero già sulle sue tracce, quando tu sei sbucato dal nulla >>.

<< Ok, allora siamo pari. Ci siamo divisi la preda, quindi basta discutere >>, disse tranquillo avviandosi su per le scale.

Scattai in avanti e mi parai davanti a lui, un gradino più in alto. << No mio caro! Un puma e mezzo orso, non equivalgono ad un orso e mezzo. Quindi anche questa caccia l’ho vinta io >>, dissi premendo la punta del mio indice sul suo torace, nel punto in cui la stoffa era stata distrutta da un mio graffio che però non aveva ferito la sua pelle diafana.

Il dito scese piano lungo tutto lo strappo della sua camicia e si fermò sotto il suo petto scultoreo.

Sentii chiaramente un brivido percorrerlo e alzò il viso fissandomi con uno sguardo seducente.

<< Non scherzare. La tua prima preda era un giovane grizzly ed è equivalente al mio grosso puma >>, disse portandosi sul mio stesso gradino e incollando i nostri corpi, mentre il suo braccio avvolgeva il mio bacino e la sua mano scendeva delicatamente sul mio fondoschiena, facendomi aderire ancor di più a suo bacino.

<< Ed..ward >>, dissi iniziando e fremere dal desiderio. Le mie mani si insinuarono sotto i brandelli della sua camicia e iniziai ad accarezzare ogni angolo della sua schiena, mentre le mie labbra si scontrarono con le sue per un bacio dolce, che prestò si tramutò in un bacio che di casto aveva ben poco.

Ma perché dovevamo aspettare il matrimonio? E chi ci assicurava che ci fosse un matrimonio? Potevamo morire tutti e noi non avremmo mai fatto l’amore.

Stavo per esporgli il mio pensiero quando la porta di ingresso si aprii.

<< Ciao ragazzi >>, disse Esme sorridente. Noi ci staccammo subito e dopo aver salutato iniziammo ad incamminarci su per la nostra stanza.

<< I vostri vestiti sono distrutti >>, ci fece notare.

<< Ehm… ci siamo contesi una preda >>, dissi imbarazzata.

Il sorriso di Esme le morii sulle labbra. Che si fosse arrabbiata perché ci eravamo azzuffati? Ma poi seguii il suo sguardo e vidi anche io quello che vedeva Esme.

<< Oh, oh! > >, l’esclamazione di Edward mi mise in allarme. Prima di entrare in casa non ci eravamo tolti le scarpe piene di fango e il risultato era un ingresso, parte del salotto e più di mezza scalinata, sporca di fango e alcuni rametti e foglie che avevamo tra i nostri capelli e che si erano staccati da noi.

Il dolce e amorevole viso di Esme, diventò presto spaventoso.

<< Siamo nei guai vero? >>, bisbigliai ad Edward, ce si limitò a dirmi di si solo con il movimento della testa.

<< Vi do meno di trenta secondi per far ritornare questo posto pulito, come quando, l’ho lasciato io questa mattina. E se su questo parquet d’epoca, rimarrà anche solo un alone, sarà peggio per voi >>, disse in tono glaciale.

 Avevo sentito più volte da Emmett, Jasper ed Edward, di come la loro dolce madre, poteva trasformarsi in qualcosa di pericoloso e letale, ma non avevo mai creduto ai loro racconti e ogni volta che immaginavo Esme come ad un vampiro spaventoso, non ci riuscivo mai. Ma questa volta, mi dovetti ricredere e constatare di come lo sguardo e il tono della splendida signora Cullen, mi facesse accapponare la pelle.

Ci mettemmo subito all’opera e per nostra fortuna, il fango non aveva intaccato il legno di quel prezioso parquet.

Appena finimmo, - in meno di trenta secondi -, andammo subito a farci una doccia e a cambiarci i vestiti.

Da sotto il getto della doccia, sentii chiaramente la voce del resto della famiglia Cullen e dei nostri ospiti, rientrare dalla loro giornata di shopping.

Uscii dal bagno e velocemente mi vestii e andai in salone, dove trovai la maggior parte di loro.

<< Ah Bella cara. Ho appena infornato una torta per tuo padre, saresti così gentile da portargliela questa sera? >>, mi chiese dolce Esme.

In lei non cera più la minima traccia del tono e dello sguardo, avuto poco prima.

<< Certo >>, dissi sorridendo.

Quando constatai che Alice non era nel salone con gli altri, andai verso la sua stanza. Arrivata davanti alla porta, presi un bel respiro e mi preparai mentalmente il lungo discorso di scuse che le avrei fatto.

<< Entra! >>, disse tranquilla ancor prima che bussassi. Aprii la porta e la vidi intenta a far spazio ai nuovi acquisti, in uno dei suoi armadi.

<< Alice… io… >>, tentai di dire.

<< Si, si. Scuse accettate. Ma ora siediti e guarda >>, disse con un sorriso abbagliante. Mi convincevo sempre di più che in quella famiglia avevano la straordinaria capacità di cambiare umore ad una velocità straordinaria, o più semplicemente potevano soffrire di disturbi della personalità.

Alice  saltellò euforica verso  una montagna di buste colorate e ricoperte di scritte e firme prestigiose, piene di chissà quante cose.

Davanti ai miei occhi passo un’enorme quantità di vestiti, scarpe, borse e accessori tutti abbinati e di una moltitudine di colori. In me si fece strada un cattivo presentimento.

<< Hai svaligiato il negozio per rifarti tutto il guardaroba? >>, chiesi speranzosa, che tutto quello che mi aveva mostrato fosse suo.

<< Oh certo che si >>, disse felice come una bambina la mattina di natale, mentre io sospirai per il sollievo. << Ma tutti i miei acquisti li ho già sistemati nel mio armadio >>, disse con un sorriso da nana malefica. Questo era il momento della sua vendetta, me lo sentivo. << Tutto quello che hai visto >>, e non era una mia impressione che avesse accentuato quel “ tutto ”, << fa parte del tuo nuovo guardaroba da universitaria >>, e disse le tremende parole che uccisero le mie speranze.

Ciò che avvenne dopo, non potevo di certo evitarlo. Era la sua vendetta e la mia pena da subire per farmi perdonare di non essere andata con lei a fare shopping.

Tutte le vampire donne presenti nella casa, furono riunite  nella stanza di Alice. Rosalie entrò con imbraccio Aurora che corse da me sorridente.

<< Mamma mi sei mancata >>, disse saltando fra le mie braccia.

<< Anche tu piccolina >>, dissi posando le mie labbra sulla sua fronte. << Ti sei divertita? >>, le chiesi curiosa.

<< Si! Zia Alice mi ha comprato tantissimi vestiti. Poi zio Emmett e Nahuel mi hanno portato al parco giochi. E quando sua zia Hueil e Zafrina, Senna e Kachiri sono arrivate per avvisarci che dovevamo andare via, tutti i bambini sono andati da loro pensando che fossero le attrazioni di quel pomeriggio >>, disse ridendo al ricordo di quella giornata.

<< Beh è stato un po’ difficile convincere quei bambini che non eravamo le attrazioni del parco giochi, ma le madri per fortuna le hanno allontanati da noi perché intimoriti dal nostro aspetto >>, disse sorridendo Zafrina.

Non capii la gravità della mia pena da scontare, almeno fino a quando non mi accorsi di un piccolo paravento sistemato da Alice, in un angolo della stanza.

<< Bella è tutto pronto >>, disse chiamandomi. << Signore prendete posto, tra pochi istanti assisterete ad una sfilata privata >>, disse sghignazzando.

Le vampire presero posto un po’ a casaccio nella stanza, approfittando del letto, della scrivania o di qualche sedia per sedersi.

<< Tu non puoi farmi questo >>, dissi esasperata ad Alice. << Sai che non amo essere al centro dell’attenzione >>, ma continuò ad ignorarmi e a spingermi dietro il paravento. << Ti prego >>, piagnucolai.

Ma neanche le mie suppliche la fermarono e con un sorriso sempre stampato in volto mormorò: << Se fossi venuta con me, avresti provato direttamente in negozio quello che bisognava comprare, ma visto che ho dovuto prendere un po’ di tutto, ora devi provarli per vedere ciò che ti sta meglio >>, mi spiegò tranquilla.

E mentre le sue mani mi infilavano il primo vestito, esposi le mie lamentele. << Si, ma tutta questa messa in scena era necessaria? >>.

<< È un momento come un altro per  passare il tempo tra donne e poi più ne siamo, meglio sapremo consigliarti >>, e mi spinse fuori per mostrare il primo vestito.

<< Girati >>.

<< Cammina >>.

<< Gira su te stessa >>.

<< Bello >>.

<< Ti dona >>.

<< Colore meraviglioso >>.

E così dicendo ogni donna presente della stanza, commentò tutta la sfilata, con il risultato che ogni vestito e persino ogni braccialetto, era come se fosse stato creato per me.

Mentre rimettevo il semplice jeans scolorito e la mia magliettina verde, sentii Tanya chiedere bisbigliando ad Alice, quando avrebbe mostrato il contenuto dell’enorme sacca copri abito, con cui era tornata, dopo essere sparita un’oretta dalla loro vista, al centro commerciale.

Alice tagliò corto e rispose a Tanya con un <<  A tempo debito >>.

<< Sapevo che ti sarebbe stato tutto a pennello >>, disse serena.

Ma la sua affermazione, mi mandò in bestia. << Tu, TU! Mi hai fatto subire questa pagliacciata, sapendo che tutti i capi che hai comprato mi sarebbero stati bene? >>.

<< Dai ci siamo divertite >>, disse arretrando di qualche passo, mettendo le mani davanti al suo corpo e sforzandosi di sorridere.

<< Divertite? >>, sputai in un ringhio.

Ed ecco come quando meno te lo aspetti, la mia natura vampira da neonata si faceva sentire e a volte scattava per delle stupidaggini.

<< Alice, riconosco quello sguardo. Scappa fin quando sei in tempo. Non vorrai mica ritrovarti senza una mano come è successo a me >>, disse ridendo Tanya.

Ed Alice uscii correndo dalla sua stanza gridando. << Jaaasperrr! Ti prego fermala >>.

Sapevo a cosa si riferisse, perché un istante fa i suoi occhi erano diventati vacui, proprio nel momento in cui avevo deciso di distruggere tutti i suoi nuovi acquisti, e non parlavo di quelli fatti per me, ma di quelli che aveva fatto per se.

Mi avvicinai minacciosa al suo armadio e nessuno delle presenti si mise tra me e quell’enorme struttura.

<< Te la sei cercata tu questa volta >>, ridacchiò Edward, che doveva essere accorso alle urla della sorella.

<< No, il vestito di Versace noooo >>, l’urlo disperato di Alice coprii il suono del tessuto che veniva fatto a pezzi.

Le risate generali, erano mescolate ai mormorii dispiaciuti di vedere un vestito così bello distrutto. Stavo giusto afferrando un secondo vestito a casaccio, quando sentii i miei nervi rilassarsi tutti insieme e troppo velocemente, tanto da farmi quasi sentire priva di forza, ma tranquilla e senza traccia di rancore verso Alice.

<< Grazie Jasper >>, disse quasi singhiozzando Alice, saltando al collo del suo vampiro.

La prossima volta il folletto di casa Cullen ci avrebbe pensato due volte, prima di ripercuotere su di me le sue vendette.

 

 

<< Allora mia figlia non mi ha dimenticato!? >>, disse sarcastico Charlie, aprendo la porta.

<< Vengo in pace! E porto con me un dono >>, dissi sorridendo lievemente e mettendo la torta fra me e lui.

Si scansò e ci fece entrare.

Aurora si avvinghiò alla gamba del nonno, felice di vederlo, mentre Charlie stava stringendo la mano ad Edward.

Passammo una serata tranquilla e in tarda serata ci raggiunse Seth dal suo giro di ronda e Jacob e Leah poco dopo.

Era evidente che qualcosa non andava. Leah era strana e scontrosa un po’ con tutti e guardava nervosa Edward.

Doveva per forza essere successo qualcosa, da quando Jacob e Leah avevano avuto l’imprinting, tutti e due, ma specialmente lei, erano la felicità fatta a persona; mentre ora alternava momenti di dolcezza a momenti di rabbia immotivata.

Guardai interrogativa Edward, avevo bisogno di capire cosa passasse per la testa di Leah e lui era l’unico a poterlo sapere.

Quando la serata giunse al termine, salutammo tutti, con la promessa che sarei passata nella giornata successiva. Non me la sentivo di dare un saluto definitivo quella sera. Il giorno dopo con più calma avrei spiegato a mio padre che le cose sarebbero potute cambiare.

Appena entrammo in macchina Edward parlò: << Devi parlare con Leah, devi convincerla a farsi fare delle analisi da mio padre >>.

<< Perché non sta bene? Lo sai che non vuole farsi visitare. Cosa sta succedendo? >>.

<< Chiedi a lei. Sente il bisogno di sfogarsi con qualcuno che non sia Jacob >>, disse Edward.

<< Allora tu porta Aurora a casa, io rimango qui e cerco di parlare da sola con Leah >>, dissi scendendo dalla macchina.

Edward fece un cenno positivo con la testa e mi salutò con un bacio a fior di labbra.

Bussai di nuovo a casa di Sue, pensando ad una scusa per parlare da sola con Leah, senza Jacob nei paraggi, ma non ce ne fu bisogno, perché Leah mi aprii la porta e vidi chiaramente Jacob concentrato a vedere una partita di football con mio padre.

<< Dobbiamo parlare! >>, dissi sottovoce.

<< Lo sapevo che quel succhia pensieri del tuo ragazzo era entrato nella mia testa >>, disse sconfitta.

<< Non avevo bisogno di Edward per capire che c’è qualcosa che non va >>, dissi a monocorde.

Iniziammo a passeggiare lontane da casa sua e arrivammo presto sulla spiaggia di La push. Era davvero da tanto che non ci venivo. Ci sedemmo sul tronco, che riconobbi essere quello su cui un tenero Jacob mi aveva svelato le segrete leggende dei Quiliute e con esse, mi aveva svelato l’esistenza dei vampiri. Mi persi un po’ nei ricordi sfocati della mia vita umana, ricordando tutte le volte, che ero stata su quella spiaggia. Io e Leah ci incantammo a fissare il meraviglioso spettacolo del mare davanti a noi. Una timida luna si specchiava fra le onde che infrangendosi sul bagno asciuga a pochi metri da noi, creavano una leggera e candida schiuma che volava, sollevata dal leggero venticello che scuoteva anche i nostri capelli.

<< Credo che il mio corpo si sia bloccato di nuovo >>, disse improvvisamente calciando una pietra.

Sapevo cosa voleva dirmi, si stava ritrasformando in un lupo.

<< Ne sei sicura? >>, chiesi poggiandole una mano sulla sua. La sua pelle era calda, ma infondo anche quando era ritornata umana, la temperatura del suo corpo era diminuita, ma era sempre sopra la media.

<< Si. Questo mese non ho avuto il ciclo e credo che dipenda dalla presenza di troppi vampiri nel territorio >>, mi spiegò.

<< Magari è solo un ritardo per il troppo stress di tutta questa storia >>, dissi speranzosa.

<< No! Mi sento diversa e a stento riesco a trattenere la rabbia >>, poi si rabbuiò.

<< Quando tutto questo sarà finito, ritornerai ad essere tranquilla e vedrai che tutto riprenderà a funzionare >>, la confortai. Ma qualcosa nel suo sguardo mi disse che aveva qualcosa di più che la preoccupava. << Qual è il vero problema? >>, chiesi.

<< E se subissi di nuovo la trasformazione e l’imprinting tra me e Jacob si spezzasse? >>, chiese con le lacrime agli occhi.

Allora era questo il fulcro della sua preoccupazione.

<< Già è diverso. Non è più come prima, si sta allontanando >>, disse disperata.

L’abbracciai forte e dopo svariati minuti , l’allontanai posando le mani sulle sue spalle.

<< Jake ti ama! Se il vostro imprinting si spezzasse, le cose non cambierebbero. Voi non siete sotto un incantesimo, la vostra storia non è il gioco di chissà quale leggenda. Voi siete uniti dal vostro amore, l’imprinting è solo qualcosa in più che vi tiene uniti. E lui, non si sta allontanando. Jake non capisce cosa sta succedendo e non sa come comportarsi. È un ragazzo, ed è risaputo che il sesso maschile non è molto pratico con i nostri sbalzi d’umore >>, dissi sorridendo.

<< Forse hai ragione >>, disse tirando su con il naso.

<< Non esiste nessun forse. È così, punto >>.

<< Grazie Bella >>.

<< Non ringraziarmi perché ti sto per obbligare a fare qualcosa che non ti piacerà >>.

Mi guardò interrogativa.

<< Tu ora, anche se è tardi vieni con me da Carlisle e ti fai visitare una volta per tutte >>.

<< Sognatelo >>.

<< Ti ricordo che sei umana ora. E se è necessario ti porterò di peso alla villa >>, dissi avvicinandomi minacciosa.

<< Tu. Non. Oserai…  >>. Ma prima che finisse la sua intimazione, eravamo già verso la strada che portava a casa Cullen.

<< Tu vampira da strapazzo, se solo oserai di nuovo prendermi con la forza e correre come una pazza per la foresta, puoi dichiararti morta. Ma morta sul serio >>, disse seguendomi su per i gradini della veranda.

<< E non ignorarmi >>, continuava a gridarmi dietro anche una volta entrati.

<< Leah che sorpresa averti qui >>, la salutò Esme.

<< Buonasera Esme > >, rispose tutta smielata Leah.

Forse era proprio questa casa ad influire sulle doppie personalità delle persone. Un attimo prima Leah mi sbraitava contro e un attimo dopo rispondeva ad Esme con un tono così dolce?

<< Nessuno si avvicinerà al mio braccio con un ago. Hai capito? >>. Stava di nuovo urlando.

<< Leah tesoro, gradisci un po’ di torta al cioccolato? >>, s’intromise di nuovo Esme tra un urlo e l’altro.

<< Grazie. Muoio di fame >>, rispose di nuovo tranquilla. Ma se aveva svuotato il frigo di casa sua nemmeno mezz’ora fa.

<< E comunque chiamo Jacob e dico di venire qui a prendere a calci quel tuo sederino bianco e marmoreo >>, sbraitò ancora Leah, mentre io salivo su per le scale per andare a dare la buonanotte ad Aurora e a mettere al corrente Carlisle delle condizioni di Leah.

<< Qualcuno qui è parecchio infuriata >>, disse il vocione di Emmett, che stava rientrando da una caccia in quel momento.

<< Cerchi rogne? >>, gli ringhio Leah contro.

<< No, no >>. E con le mani alzate, Emmett corse di sopra.

 

Quando scesi giù con Carlisle, Leah era intenta a mangiare un gran pezzo di torta al cioccolato e chiacchierava tranquilla con Esme.

<< Leah, Bella mi ha detto che hai bisogno di essere visitata >>, disse pacato il dottore di casa.

<< Si è vero >>, rispose tranquilla.

Forse non avevo sentito bene. Leah aveva detto che era vero e aveva detto di si come se nulla fosse?

<< Dai Bella non guardarmi così. Prima avevo solo bisogno di sfogarmi e poi ho parlato con Esme, e lei crede… >>, ma non terminò la frase, perché sorrise e arrossì di colpo.

<< Leah mi ha raccontato i suoi sintomi, e credo che i suoi sbalzi d’umore, la sua fame >>, disse indicando la teglia della torta che era stata quasi del tutto svuotata, << e il suo ritardo… beh non siano da associare alla trasformazione in lupo >>, disse pacata e sorridente Esme, mentre accarezzava il braccio di una Leah ancora più sorridente.

Però io continuavo a non capire, mentre vidi chiaramente che Carlisle al mio fianco, aveva iniziato a sorridere anche lui.

<< Scusate, ma vorrei capire anche io >>, dissi stufa di tutti quei sorrisini.

Fu Carlisle a parlare.

<< Gli esami del sangue possono aspettare; Leah adesso ha bisogno solo di una ecografia. Se me lo permetterai >>, chiese Carlisle.

Ma come avevo fatto a non capirlo prima anche io?

Leah era incinta!!!!

 

SIETE GIUNTI AL TERMINE DEL CAPITOLO SENZA ADDORMENTARVI??? ASPETTO IL VOSTRO PARERE… NON LASCIATEMI A BOCCA ASCIUTTA!!! ;-)

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Capitolo 55
*** capitolo 55 ***


SCACCO MATTO AL RE

 

Ehm, ehm… si sono viva!! Lo so forse molte di voi avrebbero preferito il contrario, almeno sarebbe stata una scusa valida per questo ENORME ritardo.

Se vi raccontassi tutto quello che è successo negli ultimi due mesi vi mettereste le mani fra i capelli…io l’ho fatto e li ho anche strappati!! XD

Vi dico solo, che il maledetto esame di Filosofia non l’ho superato, non sono mai stata bocciata e per questo esame ho collezionato, ben 2 bocciature e una terza volta non ho avuto il coraggio di affrontarlo. Vi dico solo che la prof.ssa è da denuncia (la pensano come me anche i 200 ragazzi bocciati più volte), ma non vi annoio con le motivazioni!

Seconda e terza motivazione del ritardo, mia sorella ha partorito due splendide gemelline nonché prime nipotine e nel frattempo si è anche candidata come sindaco del mio paese, quindi fra zia baby-sitter e campagna elettorale il tempo per stare vicino al pc, era inesistente.

Quarta motivazione, l’altra mia sorella si è sposata!!

Tutto questo in 2 mesi….

Perdonatemi quindi questo ritardo…

 

Vi lascio alla lettura di questo capitolo, sperando che qualcuno segua ancora questa storia e soprattutto si ricordi ancora la trama…

 

 

 

Dopo aver pianificato la nostra strategia di difesa e attacco, passammo il resto della notte ognuno insieme ai propri compagni.

L'alba ci colse ancora abbracciati e in silenzio, nessuno aveva parlato, nessuno aveva pronunciato parole di addio o parole di incoraggiamento. I nostri occhi pronunciavano le parole non dette.

Alle sette in punto, Jacob, Seth e Aurora ancora addormentata tra le braccia di quest'ultimo, ci raggiunsero. Jasper spiegò loro i piani e indicò sul foglio le loro postazioni.

Presi Aurora fra le mie braccia e le accarezzai il viso posandole un bacio delicato sulla sua fronte, avrei dato fondo a tutti i miei poteri pur di salvarla.

Edward ci affiancò e strinse entrambe fra le sue braccia e dopo pochi istanti Aurora ci investii con la bellezza dei suoi occhi.

<< Buongiorno piccolina >>, la salutò Edward.

<< Buongiorno >>, gli feci eco. Il suo sorriso e il suo buongiorno sereno, alleggerì i nostri sguardi tesi.

<< Tra ventitre minuti saranno qui e non saranno soli >>, ci comunicò Alice agitata.

<< In che senso non saranno soli? >>,chiese Carlisle con la sua maschera di tranquillità, che questa volta nascondeva la sua agitazione.

<< Ha radunato molti vampiri nomadi e diversi clan di tutto il mondo. Ma non vedo con chiarezza se si sono uniti per battersi >>, disse nervosa per le sue visioni poco chiare.

<< Se lo conosco bene, li ha radunati solo come testimoni della sua opera di " giustizia " >>. Eleazar sputò l'ultima parola con rabbia e disgusto.

Questa ultima notizia mi aveva reso ancora più nervosa e agitata.

<< Bella >>, Alice mi si avvicinò richiamando la mia attenzione, lasciai Aurora tra le braccia di Edward e mi avvicinai a lei. Mi allontanò dal gruppo e una volta in disparte, abbassò la voce.

<< Purtroppo non so quale sarà il nostro destino >>, disse frustrata per la sua cecità. << Ma qualsiasi cosa accada, tu sarai l'unica... >>.

<< Alice no, ti prego non terminare nemmeno il tuo discorso >>, la interruppi. Io non volevo essere l'unica in niente.

<< Bella per una dannata volta ascoltami! >>, disse esasperata.

<< Qualsiasi cosa accada, apri questo zaino e troverai la tua salvezza >>, disse consegnandomi un piccolo zaino nero. Lo presi dalle sue mani senza neanche chiedermi cosa ci fosse dentro, annuendo semplicemente ad Alice e tornando alle nostre postazioni.

Presi di nuovo Aurora fra le mie braccia e misi lo zaino al sicuro sulle sue spalle, Edward lo notò, ma non fece domande.

<< Sono qui! >>, furono le ultime parole spaventate di Alice.

 

Fu facile distinguerli dal resto del panorama al nostro orizzonte, era come se una vasta macchia scura venisse nella nostra direzione, né troppo velocemente, né troppo lentamente. Personalmente la vedevo come se la sentenza della morte, ci stesse venendo incontro.

Nessuno distoglieva lo sguardo da loro, tutti pronti in posizione di difesa, immobili nelle postazioni assegnate loro da Jasper; un semicerchio, il cui centro ero io.

Nell’aria era presente una tensione quasi palpabile.

I Volturi si erano fermati a poche decine di metri da noi e l’intero corpo di guardia ci studiava attentamente ad uno ad uno.

Aro, dopo aver anch’egli  studiato ogni singolo volto e dopo essersi soffermato sui volti del nostro gruppo che non conosceva, mi fissò ardentemente.

Nei suoi occhi si leggevano molte emozioni; desiderio di riavermi con lui, rabbia e delusione, tutte ben mascherate da un sorriso artefatto.

Dopo avermi fissata per qualche secondo, posò il suo sguardo su Aurora, che strinsi maggiormente nella mie braccia, mentre lei attorniava il mio collo con le sue esili braccine.

Carlisle interruppe il silenzio. << Aro, amico mio è un piacere rivederti >>. Avevamo concordato che se ci fosse stata occasione di parlare e bloccare sul nascere quell’inutile lotta; Carlisle sarebbe  stato l’unico a poterlo fare, per la sua amicizia nei confronti di Aro e soprattutto per la sua diplomazia e pacatezza.

<< Amico? Una terminologia non più appropriata, visto ciò che tu e la tua congrega avete fatto e ora state proteggendo >>, disse indicando Aurora. << Vorrei dire lo stesso, ma non è mai un piacere dover far visita ad un vecchio amico, per punire la sua trasgressione di una delle più grandi e antiche leggi >>, disse con un tono che sembrava quasi realmente dispiaciuto. Poi come a voler attirare l’attenzione il suo tono di voce cambiò diventando più deciso. << Voi tutti conoscete la legge che vieta la creazione dei bambini immortali, eppure l’avete infranta senza troppi problemi >>. Tra i testimoni che i volturi avevano portato con se, si elevarono parecchi mormorii di assenso per le parole di Aro.

<< Aro, io e la mia  famiglia, non abbiamo commesso ciò per cui ci accusi >>, rispose Carlisle; marcando di proposito la parola famiglia, perché noi non eravamo un clan, ma una vera famiglia caratterizzata dall’amore che ci univa.

<< Sei sempre stato un uomo intelligente e curioso, che non si è mai soffermato alle apparenze >>.

Punto nel vivo, Aro spalancò gli occhi e raddrizzò le spalle curve, che fino a quel momento sembravano essere oberate dal peso del mondo. Le sue labbra si schiusero per rispondere, ma Caius fu più veloce di lui.

<< Quante parole inutili! Cosa mai si potrebbe nascondere dietro la creazione di quello che vediamo chiaramente  essere un abominio, protetto da Isabella >>.

Caius sputò con rabbia le sue parole, additando Aurora, come per scovarla dal suo nascondiglio; un nascondiglio ben visibile a tutti.

Quelle parole, la sua definizione, il suo tono e il suo comportamento, mi fecero infuriare, alterando la mia vista e sentendo il sapore metallico del veleno sulla mia lingua.

Caius apparve ai miei occhi avvolto da una patina rossastra. Sentivo la neonata che era in me, pian piano liberarsi e arrivare in superficie.

<< Calmati Bella >>; bisbigliò Edward, sicuramente allertato dai pensieri di Jasper che doveva aver captato il mio cambio di umore. << Ricordati che non vogliamo una battaglia  e Caius sta cercando di provocarti >>, concluse posando una mano sulla spalla, che ridusse lievemente il mio tasso di rabbia. Ma anche non potendo scaricare la mia rabbia con l’azione, non potevo farla passare liscia a quel disgustoso vampiro, che tanto avevo odiato.

Indossai il mio miglior sorriso e mi rivolsi a lui, con il tono che di solito si usa ai bambini piccoli.

<< Caius, non mi meraviglia che tu non capisca; la tua immaginazione e la tua astuzia, non vanno al di la di ciò che ti si presenta davanti >>.

Un sibilo di rabbia si sollevò dal corpo di guardia, eco del ringhiare furioso di Caius che mi fulmina con gli occhi, mentre i testimoni bisbigliavano sorpresi della mancanza di rispetto che avevo dimostrato a coloro che dovevo considerare i miei re.

<< Tu! Insolente neonata, come ti permetti! Se non ti ho mai fatto a pezzi in passato è solo perché eri un prezioso componente della guardia >>.

A sua insaputa, Caius aveva appena  posizionato il primo tassello del mio piano. E a giudicare i mormorii nati nei gruppi di testimoni, si capiva che loro non erano stati messi a conoscenza di questo particolare; Aro, aveva omesso a quei vampiri, che la loro spedizione punitiva, riguardava un gruppo di vampiri in cui era presente un vecchio componente della guardia.

Visto che la rabbia di Caius aveva portato i suoi frutti, osai ancora una volta.

<< Se sono ancora tutta intera, forse è solo perché non sei mai riuscito a battermi >>, dissi umiliandolo ancora di più.

Caius stava perdendo la pazienza, ma ancor prima che potesse agire o solo parlare, Aro alzò la mano e mise a tacere i vari ringhi nati nel suo corpo di guardia.

<< Calma! Calma fratello. Sai bene che Isabella risponde ancora ai suoi impulsi da neonata >>, disse sminuendo il mio attacco verbale. << Porta pazienza, se esistono delle spiegazioni o storie che non conosciamo, voglio ascoltarle, per valutare in profondità il da farsi >>.

Aro aveva portato con se i testimoni e tutta quella messa in scena di una profonda valutazione, sapevo bene essere solo una recita nei loro confronti; se nello spiazzo ci fossimo stati solo noi e il suo corpo di guardia, la lotta sarebbe scoppiata nello stesso istante del loro arrivo.

Portarsi dei testimoni però, si stava rivelando un’arma a doppio taglio per loro e se riuscivo a giocarmi bene le mie carte, presto avrei avuto io il coltello dalla parte del manico.

Aro posò con fare bonario il suo sguardo su di me. << Impudente Isabella, porta rispetto a coloro che ti hanno accolta ed istruita, anche in materia delle leggi che governano il nostro mondo >>. Il suo tono di rimprovero, sembrava quello di un padre che sgrida una bambina che ha avuto uno sfogo esagerato. << E ora se non ti dispiace, illuminaci con questa spiegazione di cui parlava Carlisle >>.

Non sopportavo il suo tono, non sopportavo i suoi modi falsi e in quel momento avrei preferito mille volte combattere contro di lui e tutti i suoi cani fedeli, piuttosto che parlare, ma non potevo mettere a repentaglio la vita di Aurora e di tutti coloro che mi erano vicini. La mia intera famiglia e gli amici rimasti al mio fianco per appoggiare la mia causa, mi guardavano perplessi e timorosi, che mi facessi sopraffare dal mio lato impulsivo, scatenando così la temuta lotta!

Mi raddrizzai lentamente e con un gran respiro, cercai di calmare la mia furia, cancellando ogni sfumatura rossastra dalla mia vista e poi parlai, senza però cedere al suo tentativo di sottomettermi alla sua supremazia.

<< Il mio rispetto è rivolto a coloro che lo meritano e che lo dimostrano a doppio senso e confermo quello che è stato detto da Carlisle poco prima. Conosco le leggi e qui nessuno, inclusa me, ha infranto la legge sulla creazione dei bambini immortali. Esamina bene i ricordi di Felix e Demetri e troverai tu stesso la risposta >>, dissi con fermezza

Con un piccolo cenno della mano, i due vampiri da me nominati, si avvicinarono ad Aro.

Solo allora, mi concessi uno sguardo generale approfondito, su tutta la guardia. Erano presenti tutti, persino le mogli. Aro, Marcus e Caius erano al centro, leggermente più avanti del resto della guardia, da dietro ad Aro, spuntava il mantello che sapevo appartenere a Renata. Le mogli erano protette al centro del resto della guardia, con ai loro fianchi Alec che mi guardava neutro e Jane, che mi guardava con puro odio. Demetri e Felix che ora si trovavano al fianco di Aro, mi fissavano.

Nello sguardo di Demetri potevo leggere astio nei miei confronti, mentre leggevo il dispiacere in quello di Felix.

<< Hai lasciato un segno tangibile in loro. Alcuni componenti della guardia, ti temono, altri ti odiano, ma molti sono davvero dispiaciuti di doverti annientare >>, mi bisbigliò Edward al mio fianco.

<< Tra di loro ci sono vampiri costretti a stare al loro fianco, con l’inganno del potere di Chelsea >>, risposi ad Edward, senza distogliere l’attenzione da ciò che stava avvenendo.

Aro separò le sue mani, da quelle dei due vampiri al suo fianco e ci guardò perplesso. << Ammetto di vedere delle differenze. Ma i ricordi a volte sono ingannevoli >>, giustificò Aro le incongruenze che sicuramente aveva visto.

<< Sai benissimo che la nostra mente non è più umana, basta un solo e fuggevole  sguardo per noi vampiri e memorizziamo ogni frase letta o ogni immagine vista, alla perfezione. I ricordi dei tuoi seguaci sono perfetti >>. Questa volta fu di nuovo Carlisle a parlare, distruggendo le scuse di Aro.

<< Se i ricordi che ho visto sono veri, come spieghi questa differenza? >>, questa volta dalle parole di Aro trasudava vera e propria curiosità. Lui amava le stranezze del nostro mondo e amava ancor di più collezionarle.

Lasciai a Carlisle, raccontare la vera natura di Aurora e durante tutto il racconto tutti erano in perfetto silenzio, completamente catturati dalla spiegazione di questa nuova scoperta. << Tutti loro sono testimoni, della veridicità delle mie parole. Loro possono confermare come hanno visto crescere Aurora sotto i loro occhi, di come lei abbia sviluppato un’intelligenza superiore ai bambini della sua età, di come apprende appieno tutto ciò che le si dice e soprattutto di come sappia frenare i suoi impulsi da vampira >>, concluse Carlisle, indicando la schiera di amici dalla nostra parte.

<< Ma il suo futuro è incerto. Se quello che dici è vero, questa bambina è unica e potrebbe essere una minaccia per il nostro segreto >>, disse Caius con il suo solito tono aggressivo, ancora ferito per l’umiliazione pubblica ricevuta poco prima.

<< Ancora una volta, ciò che dici non è esatto >>, precisai indicando Nahuel.

Nahuel si fece avanti eretto e fiero del suo essere. Parlò senza aspettare presentazioni.

<< Mi chiamo Nahuel e se presterete attenzione, sentirete un cuore che batte, proprio qui >>, disse posando una mano sul suo petto, << esattamente come la piccola Aurora. Io come lei sono un mezzo vampiro nato da un’umana e un vampiro >>.

Il suo racconto proseguii con varie interruzioni, Aro era ingordo di informazioni, voleva sapere dettagli sulla sua crescita, di cosa si nutriva e di chi si era preso cura di lui. Ogni domanda trovava risposte, ogni domanda che aveva l’aria di voler metterci in trappola, non riusciva nel suo intento.

<< Anche la madre della bambina fra le tua braccia è morta? >>, chiese Aro.

Risposi solo con un flebile <<  Si >>, leggendo negli occhi di Aurora, tutta la consapevolezza di aver capito di chi stessimo parlando.

<< Chi di voi è il suo padre biologico? >>, continuò Aro.

Una sola parola, un solo nome, ebbe la forza di scatenare l’incredulità e chiacchiericci rumorosi in tutta la guardia. << Eliseo >>.

Aro non fece altre domande, mi guardò solo con insistenza, come se volesse capire cosa e quanto sapessi. La mia risposta fu solo un sorriso a metà, pieno di significati.

Fu in quel momento che vidi nei suoi occhi la certezza che ci avrebbe eliminato ad ogni costo.

 

<< Anche se ciò che avete appena raccontato è vero, ci sono molte altre cose nei ricordi di Felix e Demetri, come ad esempio la certezza di aver seguito il tuo odore fino ad una casa abitata da un umano, una casa in cui abiti tutti i giorni e che condividi, con colui che era tuo padre nella tua vita umana; hai rivelato ad un umano il nostro segreto o anche se non lo hai ancora fatto, presto questo accadrà e poi ho ben visto nei loro ricordi, la tua amicizia con un licantropo, nostri nemici giurati fin dalla notte dei tempi>>. Disse Aro con un sorriso malefico.

Non avendo più la possibilità di incolparci come trasgressori della legge, cercava altri appigli su cui ancorare i suoi artigli. Non poteva continuare sulla stessa linea, visto che i suoi testimoni, avevano accettato la nostra storia e avevano verificato con i loro occhi e con i loro sensi, la veridicità della natura di Aurora e Nahuel.

<< Il nostro segreto non è a repentaglio. Mio padre non è a conoscenza della mia vera natura e mai la conoscerà. Tra qualche mese, lascerò la sua casa e lui non avrà più occasione di rivedermi. Per quanto riguarda il licantropo in questione, lascia che te lo presenti >>, e detto ciò vi voltai leggermente verso la fitta vegetazione alle mie spalle. << Seth, per favore fatti avanti >>.

Si udii chiaramente la corsa di un quadrupede, i licantropi si erano tenuti  a debita distanza da noi, in maniera tale che il loro cuore non fosse udibile e il loro odore fosse nascosto dalla natura circostante. Poco prima di arrivare al limite della vegetazione, la corsa di Seth si arrestò e proseguii il suo avanzare con passi lenti e calcolati.

La sua entrata in scena fu teatrale, ma invece degli applausi, si udirono chiaramente respiri bloccati e imprecazioni di timore.

I volturi con tutta la sua guardia si compattò verso il centro, in segno di difesa dei loro comandanti e i  testimoni giunti con i Volturi fecero tutti in contemporanea un passo indietro, come se non fossero già abbastanza distanti da noi e dall’animale che tanto temevano.

<< Colui che hai visto nei ricordi di Demetri e Felix è qui, come vedi il nemico che tanto temi, non è nostro nemico. Non esiste una legge che vieta di intrecciare rapporti di amicizia con altri esseri sovrannaturali, anche se di specie diversa. Nessuna legge impone a noi vampiri di essere nemici di coloro che tu, reputi nemici. Il nostro stile di vita, aiuta la nostra pacifica convivenza. Loro proteggono gli esseri umani dai vampiri, ma la mia famiglia non si nutre di persone come ben sai >>. I muscoli del mio viso non riuscivano a trattenere le mie labbra che erano curvate in un sorriso. Un sorriso che non andava a genio ad Aro.

<< Loro? >>, chiese dubbioso Caius. Per un attimo ero riuscita a leggere nel volto del vecchio vampiro un lampo di paura.

<< Si, loro. Seth non è l’unico nella sua specie in questa zona. Lui appartiene ad un branco >>. E al termine delle mie parole spuntò come se fosse stato sincronizzato, l’intero branco, occupando le postazioni prestabilite da Jasper.

Nessun vampiro appartenente alla mia schiera si mosse, tutti abituati alla loro presenza e al loro arrivo. Questo stupii non poco i vampiri dal lato opposto della radura.

I sibili minacciosi della guardia si elevarono all’unisono, tutti  pronti in schiera di difesa e attacco.

Aro guardò stupito il nostro gruppo assortito delle due specie e sembrava valutare le sue possibilità di vittoria.

<< I testimoni hanno paura che Aro possa chiedere il loro aiuto. Molti ci hanno catalogato come innocenti e iniziano a sospettare di Aro >>, bisbigliò Edward.

<< A quanto pare avete progettato tutto nei minimi dettagli per sopraffarci >>, ci accusò Aro ridestandosi dai sui pensieri.

Fu Edward ad intervenire questa volta. << Aro mi dispiace contraddirti, ma ti sbagli! Noi ci siamo solo organizzati per difenderci in caso non vi foste fermati per sentire le nostre spiegazioni. Ora tutto ciò che c’è da sapere, è tutto qui sotto la luce del giorno. L’esistenza di Aurora, i nostri rapporti con coloro che definisci tuoi nemici, sono stati dichiarati davanti ai tuoi e i nostri testimoni. Nulla è stato nascosto. Ma se mi permetti ci terrei a fare una precisione. I nemici di cui tu parli, sono i figli della luna, umani che hanno il potere di trasformarsi in bestie assassine senza nessun barlume di umanità,nelle notti di luna piena, ma noi ci troviamo in pieno giorno e i nostri amici nonostante le loro sembianze animali, hanno una mente ancora totalmente umana. Anche se loro si definiscono licantropi, non lo sono! Il giusto termine per loro, sarebbe mutaforma, è un caso che le loro sembianze siano quelle di un lupo. In antichità i loro antenati hanno scelto questa forma e questo animale che loro venerano, ma potevano essere benissimo un puma, un’aquila o anche un roditore >>. Dalla schiera del branco si elevò un certo guaire di dissenso, che mi strappò un sorriso sincero e di puro divertimento. Non avevo mai pensato a questo ed Edward non me ne aveva mai parlato, quindi questo suo discorso era nuovo anche per me.

<< Quindi non sono in grado di distruggerci? >>, la voce di Caius nascondeva speranza.

Questa volta fu Jasper ad intervenire. << Hanno le nostre stesse capacità, forza, velocità e abilità nella lotta. Sono nati per distruggerci! >>.

Il viso di Caius si oscurò.

<< Amici, siamo venuti fin qui per ristabilire giustizia, una giustizia che sembra non sia stata infranta >>, disse Aro comunicando con tutti i vampiri presenti. << Nuove conoscenze sono state aggiunte alla nostra storia e bisogna valutarle per non cadere in errore. Se non vi dispiace io con i miei fratelli dobbiamo discutere >>. E detto ciò il trio si chiuse in un piccolo cerchio, con le mani di Aro che stringevano le mani di Marcus e Caius.

<< Bella attenta! >>

Nell’istante in cui Edward mi allertò, qualcosa colpii il mio scudo.

Jane stava martellando tutta la sua superficie, per cercare una falla in esso, una falla che non avrebbe trovato.

Feci aderire lo scudo come una seconda pelle su ogni membro della mia famiglia e dei miei amici, cercando di tenerli al sicuro.

<< Jane sta provando a colpire alcuni di noi, ma non riesce a penetrare lo scudo di Bella>>, disse Edward.

Con strafottenza incrocia lo sguardo furente di Jane.

<< Ma stanno ancora discutendo >>, disse Esme.

<< E la loro tattica. Mentre loro discutono, Chelsea, Alec e Jane, mettono fuori gioco i componenti più forti del clan che vogliono distruggere o acquisire >>, rispose Eleazar.

<< Ma non c’è nulla da decidere, la nostra difesa è stata avvalorata. Siamo innocenti! >>, disse Rosalie.

<< Aro vuole distruggerci a tutti i costi. A quanto pare pensa che noi sappiamo segreti compromettenti e in più ci vede come una minaccia al loro potere, per via dei lupi >>, constatò Edward.

<< Quali segreti? >>, chiese Alice.

<< Bella perché il nome del padre di Aurora ha scatenato l’ira di Aro? >>, chiese indagatore Edward.

Un sorriso nacque spontaneo sulle mie labbra, un sorriso di soddisfazione. Ero riuscita ad ottenere il risultato voluto.

<< Da qui in poi, gioco da sola! >>, dissi sollevata.

<< Ottimo! >>. Alice esultò saltellando e battendo le mani, dopo la sua visione. << La regina da scacco matto al re! >>

 

Speravo di concludere con questo capitolo, ma ho preferito terminare qui e scrivere il resto nel prossimo capitolo che sarà sicuramente l’ultimo capitolo di questa storia, ovviamente non includendo l’epilogo che sarà un capitolo a parte…quindi aspettatevi altri due capitoli che cercherò di scrivere il prima possibile!!

Un bacione e un grazie a voi tutte che avete letto, sperando di meritare qualche recensione…  ;-D

P.s.= Perdonatemi, ma non ricordo a quali delle recensioni ho risposto al capitolo precedente..ma vi prometto che risponderò a tutte quelle che riceverò qui…

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