Another story

di akachika
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Brake out ***
Capitolo 2: *** Bad day ***
Capitolo 3: *** Night ***
Capitolo 4: *** Problems ***
Capitolo 5: *** L's proposal ***
Capitolo 6: *** Confidence ***



Capitolo 1
*** Brake out ***


Heiii gente! :D Questa ff deriva da un’idea di una mia amica dalla mente moolto malata (parla lei ndCloe) (ma è vero! Ndme) dicevo… ah si … e per quanto assurdo mi piaceva! Quindi ho deciso di postarla!  ù.ù ok adesso non vi rompo più i cosiddetti e vi auguro buona lettura! ;)                                                      I hope you enjoy it! (siate clementi ^^")

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Brake out
Era dicembre, il 14 dicembre 2003.                                                                                              
A Los Angeles, nonostante il freddo pungente le strade erano molto affollate: gente che entrava e usciva da ogni sorta di negozio per le compere natalizie e bar pieni di persone in cerca di qualcosa di caldo da bere.                                                                                                                       
Naomi Misora, ex agente dell’FBI, era anche lei in giro per quelle strade affollate in cerca di un regalo per il suo fidanzato, nonché futuro marito ma anche quel giorno aveva fallito la sua missione, tuttavia non disperò; Raye era via per lavoro e sarebbe tornato solo il 23 dicembre quindi aveva ancora più di una settimana per trovargli un regalo. Si diresse verso il parcheggio del centro commerciale dove aveva svolto le sue ricerche, frugava nella borsa alla ricerca delle chiavi della macchina e appena le ebbe trovate salì in macchina e mise in moto. Le strade erano tutte congestionate per via della neve caduta nei giorni precedenti e in più erano le 6.00pm quindi il sole era tramontato da un pezzo.                                   
Alla radio passavano canzoni natalizie, le solite ogni anno ma a Naomi non dispiacevano tutto d’un tratto però la sua attenzione fu richiamata da delle sirene di auto della polizia. È vero, ormai non lavorava più per l’FBI però aveva ancora un po’ di poliziotta in lei… quindi cambiò canale radio per sentire se fosse effettivamente successo qualcosa…                                   
“oggi 14 dicembre un pericoloso criminale è evaso dal carcere di massima sicurezza di L.A …” … Naomi cambiò nuovamente canale radio, era in questi momenti che era felice di non lavorare più nella polizia e con questi pensieri tornò ad ascoltare le canzoni natalizie.                                             
Arrivata sotto il suo appartamento parcheggiò l’auto e chiamò l’ascensore 4°…3°…2°…1°… 0                                                                                              
“alleluja “ disse l’ex agente sottovoce, salì sull’ascensore e schiacciò il tasto del 2° piano, quando le porte si furono chiuse si appoggiò alla parete e aspettò che il suono metallico l’avvisasse dell’arrivo al suo piano.                         
-ding- le porte si aprirono e Misora uscì dall’ascensore, si incamminò a passo svelto verso la fine del corridoio dove c’era il suo appartamento sperando di non incrociare i vicine per evitare di perdere le ore a parlare con loro.                                                                                                                 Girò la chiave nella serratura e aprì la porta, fece per accendere la luce e solo allora si accorse che quest’ultima fosse già accesa…                              “salve Misora, è un piacere rivederla!” quelle parole giunsero all’orecchio della donna con una voce fin troppo familiare.                                       
“il piacere è tutto tuo … Rue Ryuzaki” rispose lei fredda                                    
“cosa diavolo ci fai qui?!?! Dovresti essere dietro le sbarre” continuò atona l’ex agente                                                                                                   
“come? Non hai saputo della mia evasione?... strano!” domandò lui mordicchiandosi il pollice destro                                                                             
“ho sentito qualcosa alla radio… aspetta un attimo perché sto perdendo tempo a parlarti?! Adesso chiamo la polizia penitenziaria e tu ritornerai dritto in cella…” disse Misora avviandosi verso il telefono.                               
Ryuzaki cominciò a ridere come un folle, quella risata non aveva nulla di umano e fece gelare il sangue nelle vene alla donna …                                        “e dimmi Misora, cosa ti fa credere che te lo lascerò fare?” disse lui con un sorriso sadico dipinto in volto.                                                                 “se avessi voluto uccidermi sarei già morta…”                                                               
“ottima deduzione tuttavia… stai peccando di presunzione, non darti tante arie! non ti ho uccisa perché non ne ho mai avuto motivo ma se la metti così…” la interruppe lui ridacchiando                                                                                   
“già può darsi ma in questo stato non saresti in grado nemmeno di atterrarmi” rispose lei soddisfatta accennando alla ferita nell’addome che il killer teneva coperta con il braccio sinistro.                                                                  
”È appunto per questo che sono venuto qui, cosa credevi? Che fossi venuto qua per una visita di cortesia pre-natalizia?!  No! Sono venuto qui per chiederti aiuto, la mia evasione ha avuto un piccolo intoppo e come vedi mi hanno sparato; andare in ospedale sarebbe come andare direttamente in prigione quindi ho optato per il suo appartamento…” spiegò l’assassino con fare noncurante, come se avesse detto la cosa più normale del mondo. Naomi lo guardò per qualche istante con la stessa espressione di chi vuole dire “ma ci sei o ci fai?!” poi parlò di nuovo:                                            
“e tu pensavi veramente che io ti avrei aiutato?!” “ si! Anzi non lo pensavo ne ero sicuro e lo sono tutt’ora… vede se lei adesso mi riconsegna alla giustizia io non tra molto evaderei di nuovo e tornerei ancora qui ma per ucciderla… mentre se mi aiuta io sarò in debito con lei … e poter chiedere un favore a un sirial killer vuol dire avere un bel vantaggio su chiunque…” concluse il ragazzo appoggiando la schiena al muro per poi accasciarsi a terra. Aveva perso molto sangue e ormai la vista si era fatta sfocata e i suoni intorno a lui ovattati… Misora guardò per un po’ il corpo privo di sensi del killer … aveva una domanda che le martellava in testa:                                
“e adesso cosa dovrei fare?!”
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Angolino felice di Kidda ^w^
Tadà … -.-“ ok basta ‘sta roba è proprio una Schifezza con la “s” maiuscola… “Cloe le tue idee sono da censura!” “zitta Kidda non sei tu che devi giudicare!” Giusto! Evidentemente la mia compare sa  dire anche qualcosa di sensato: il giudizio a voi! ;)  premettendo che questo è solo il prologo è un po'corto ^^"            Grazie alla prossima! :3
 

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Capitolo 2
*** Bad day ***


Holà … ok sono in ritardo ma la scuola rompe!!! ù.ù (menomale che è quasi finita! XD) … vabbè buona lettura!! ^_^
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Bad day
… aveva una domanda che le martellava in testa:                                      
“e adesso cosa dovrei fare?!”

Naomi Misora camminava nervosamente avanti e indietro per la sua stanza, teneva stretto in mano il telefono, indecisa sul da farsi.
“Ok adesso chiamo e risolvo tutto, faccio come se non fosse successo niente e torno alla mia vita di sempre …” pensava cercando di convincere se stessa che da li a poco avrebbe chiamato … Ma ormai era più di un’ora che si ripeteva quella frase, tuttavia, non aveva ancora chiamato.
Pensava a quello che le aveva detto prima il killer: - … vedi se adesso mi riconsegna alla giustizia io non tra molto evaderei di nuovo e tornerei ancora qui ma per ucciderti … - . L’idea di avere un serial killer che le teneva il fiato sul collo per il resto della vita non era proprio un gran che! 

Lanciò il telefono sul letto e tornò nel salotto, dove, accasciato al muro, stava il Killer; lo scrutò per qualche istante poi le venne un’illuminazione. Trascinò, non senza fatica, Ryuzaki fino al divano vicino al calorifero, lo lasciò cadere senza troppi complimenti poi prese dal cassetto dell’armadio un paio di manette e lo ammanettò al termosifone, “Così almeno non potrà nuocere a nessuno” pensò mentre andava a prendere delle bende e un disinfettante. “La pallottola è passata da parte a parte, nonostante ciò però, non ha danneggiato organi vitali, dovrebbe riprendersi in pochi giorni per fortuna o sfortuna …” si disse l’ex poliziotta mentre disinfettava e fasciava la ferita sull’addome del ragazzo ancora privo di sensi. Quando ebbe finito di improvvisarsi infermiera, pensò che gli avrebbe fatto bene prendere  una boccata d’aria, giusto per schiarirsi le idee; così prese le chiavi dell’auto e uscì dall’appartamento chiudendosi la porta alle spalle con due mandate di chiave.
Scese usando le scale, non voleva rischiare di incontrare qualcuno in ascensore, non sarebbe stata in grado di intraprendere un discorso in quel momento.
Arrivata al piano terra uscì dalla porta e corse fino alla sua macchina per non bagnarsi, aveva ripreso a nevicare, “Fantastico adesso chissà che casino in strada” pensò mettendo in moto. Girò a vuoto per un’ora e passa, ormai si era fatto tardi, era troppo immersa nei suoi pensieri e aveva perso la cognizione del tempo così decise di fare marcia indietro e tornare a casa, sperando di trovarla ancora integra.
Prima di rincasare si fermò da Gray's' papaya a prendere qualcosa da mangiare sia per lei che per il suo nuovo e altrettanto provvisorio coinquilino, non aveva affatto voglia di cucinare, tanto meno per due! Una volta uscita dal fastfood si diresse verso la sua destinazione finale: casa; arrivata sotto il condominio parcheggiò l’auto e corse verso l’entrata, che purtroppo non era molto vicina e il risultato fu che arrivò all’interno dell’edificio bagnata fradicia.
“Cazzo! Oggi non è proprio la mia giornata” esclamò per poi si guardò intorno sperando che non ci fosse nessuno, “Ci manca solo che qualcuno mi prenda per una pazza che parla da sola per concludere questa fantastica giornata” pensò tra se e se. Si diresse verso l’ascensore a grandi passi e lo “chiamò” … 5° … “Oh perfetto è all’ultimo piano!” pensò mentre si dirigeva verso le scale, non aveva nessuna voglia di aspettare.
Arrivata al 2° piano, dopo 4 rampe di scale, aprì la porta del suo appartamento con una buona dose di violenza; entrando in casa si aspettava tutto tranne quello che vide: BB era seduto sul divano con le ginocchia al petto intento a guardare un quiz televisivo.
“Ciao” si limitò a dire il killer senza distogliere lo sguardo dallo schermo, la donna non rispose al saluto, lanciò sul divano il sacchetto di  Gray's' papaya e si diresse in camera sua, dove entrò sbattendo violentemente la porta.
Ne uscì dopo una ventina di minuti con indosso dei vestiti asciutti e i capelli raccolti in una coda; si sedette sul divano il più lontano possibile da B, allungò il braccio per prendere il sacchetto dal quale tirò fuori un panino poi lo rilanciò al ragazzo accovacciato sul lato opposto del divano. Lui lo guardò per qualche secondo per poi prendere anche lui un panino …
“Non è che hai della marmellata di fragole?!” chiese B
“Per metterla sul panino?! Cos’è?! Vuoi tentare un’altra volta il suicidio per avvelenamento?! E comunque no, non ce l’ho!” rispose Naomi secca per poi tornare a concentrare le sue attenzioni sullo schermo. Passarono mezzora in religioso silenzio poi l’ex poliziotta si alzò per buttare gli avanzi di quella pseudo-cena, ripose tutto nel sacchetto e si diresse in cucina.
“Ehi Misora vieni qua, vieni a vedere” disse l’assassino, lei tornò in salotto ascoltando il richiamo del ragazzo “Che c’è Ryuzaki?!” disse con voce disinteressata
“Ascolta, stanno parlando di me” rispose con un filo di soddisfazione nella voce indicando il televisore.
“Oggi è evaso il serial killer di L.A. , Beyond Birthday, la polizia è sulle sue tracce ma per ora non si sa ancora niente di dove fosse diretto ne dove si trovi al momento … questo è tutto per il momento …”.
Naomi spense il televisore decisa a non ascoltare una parola di più e tornò in cucina. Quando rientrò in salotto BB non aveva ancora cambiato posizione, stava fissando un punto morto davanti a se.
“Non ti fa male la ferita a stare in quella posizione?!” chiese Naomi “non più di tanto, si sopporta” rispose lui con noncuranza
“Beh allora sopporta meno e riprenditi più in fretta che prima te ne vai e meglio è!” disse lei acida
“Okkei…” disse il killer, senza cambiare posizione però
“Io vado a letto”disse l’ex agente girandosi per andare in camera
“E le manette?!” chiese lui
“Le manette cosa?!” Ripetè lei fingendo di non capire
“Non me le togli?” aggiunse B
“No, mi pare ovvio! Non riuscirei a dormire con un pazzo omicida che gira libero per casa” gli rispose la donna
“Beh e come ci vado in bagno?!, sono pur sempre un essere umano …” chiese il ragazzo
“Cazzo! Non avevo pensato a questo!” pensò Naomi cercando una qualsiasi soluzione plausibile a quel fastidioso problema.
“allora io ti tolgo le manette ma al primo rumore che sento giuro che chiamo la polizia! Quindi non fare niente di straordinariamente stupido!” concluse lei
“Ok … ma lo sciacquone del water?” chiese il killer
“cosa c’è con lo sciacquone?!” rispose lei piuttosto alterata, quel dialogo si stava dilungando troppo per i suoi gusti e  stava prendendo una piega assurda
“Beh fa rumore …” disse lui
“…”
“Niente, stavo scherzando, lascia stare”.
Naomi sospirò pesantemente poi tolse le manette che legavano il killer al termosifone. Successe tutto in un attimo, Beyond inchiodò la donna al muro prendendola per il collo; Naomi lo guardò terrorizzata, non avrebbe mai pensato che avesse potuto reagire così, lo aveva sottovalutato! Poi però lui mollò la presa e tornò sul divano come se niente fosse.
“Si può sapere che ti è preso?!” urlò lei massaggiandosi il collo
“Niente, non avevo alcuna intenzione di farti del male, era solo per farle notare che ha commesso un errore stupido, che in altre circostanze avrebbe potuto costarti la vita: se io avessi voluto ucciderti adesso tu saresti morta! Io non avrei tolto le manette a un pericoloso assassino …” spiegò lui senza nemmeno guardarla
“Ma me lo hai chiesto tu di toglierle!” disse lei confusa
“Appunto! Quando mai hai tolto le manette a un criminale perché te lo ha chiesto?!” rispose lui mentre accendeva la tv
“Mi hai stufato con i tuoi stupidi giochetti, io me ne vado a letto” disse l’ex agente incamminandosi verso la stanza
“Buona notte …” disse B
“va al diavolo” rispose Naomi chiudendosi la porta alle spalle. …
“Che giornata di merda …” disse Naomi buttandosi sul letto.

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Angolino felice di Kidda ^v^
Ecco finito il 2° ciappy! Spero vi sia piaciuto e di non avervi annoiato troppo … Beh il giudizio a voi! ;) e un grazie speciale a che ha letto e recensito questa sottospecie di ff! Grazie mille!!! Troppo gentili! ^.^ Alla prossima! Kisses Kidda
 

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Capitolo 3
*** Night ***


Ehilà gente! Eccomi con un nuovo ciappy, ho fatto il più in fretta possibile ù.ù … spero di non deludere le vostre aspettative …. Buona lettura! ^^
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Night
“Buona notte …” disse B “va al diavolo” rispose Naomi chiudendosi la porta alle spalle. …
“Che giornata di merda …” disse Naomi buttandosi sul letto.

Naomi si svegliò di soprassalto, aveva la fronte imperlata di sudore, guardò la sveglia sul comodino; 3.08am … Si rimise sotto le coperte e provò a riaddormentarsi cercando di non pensare all’incubo che aveva fatto.
4.17am , l’ex agente si girò per l’ennesima volta a guardare l’ora, non aveva più chiuso occhio da quando si era svegliata; “basta mi arrendo” pensò alzandosi dal letto, uscì dalla stanza e, cercando di non far scricchiolare il parquet, si diresse verso la cucina.
Una volta in salotto vide che la tv era ancora accesa, si avvicinò in punta di piedi al divano e prese il telecomando dalla mano di B, sperando di non svegliarlo, e spense la tv; “beh almeno dorme sdraiato, pensavo che in quella strana posizione ci dormisse pure”  pensò andando in cucina, non accese la luce, ormai i suoi occhi si erano abituati al buio, appoggiò il telecomando sul tavolo, aprì il frigo e prese l’acqua che versò in un bicchiere … Quando si girò per poco non lasciò cadere a terra il bicchiere di vetro
“Ma sei impazzito?! Mi hai spaventata a morte!” disse Naomi con tono piuttosto alterato
“Scusa, ma mi hai svegliato, la prossima volta cerca di fare meno rumore e già che ci sei versa dell’acqua anche per me” disse B mangiucchiandosi l’unghia del pollice
“Versatela da solo” rispose lei infastidita per poi prendere il telecomando e tornare il salotto.
Naomi si sedette sul divano e riaccese la televisione cominciando a fare zapping in cerca di qualcosa di interessante, dopo poco B la raggiunse “sedendosi” accanto a lei; passarono più o meno mezzora in silenzio poi Naomi cominciò a sentire freddo e solo allora si rese conto di non aver lasciato nemmeno una coperta per il suo provvisorio coinquilino “
È
già buono che non sia morto congelato” pensò la donna ranicchiandosi
“Hai freddo” disse B atono
“Si e allora?” rispose lei stizzita
“beh non hai una coperta?” chiese il killer
“Si, nell’armadio, prima anta a destra” rispose Naomi
“Mi stai dicendo di andarla a prendere?” chiese lui fingendo di non aver capito
“Ma come sei perspicace!...” disse l’ex agente con tono di scherno.
L’assassino si alzò per prendere la coperta, aprì l’anta dell’armadio e…
“Non c’è” disse B
“Cerca meglio” rispose Naomi
“Non c’è”
“Ti dico che è li! Cerca meglio!”
“Non la trovo”, Naomi sbuffò pesantemente passandosi una mano tra i capelli
“Adesso vengo io, se la trovo, tu esci di qua seduta stante” disse lei con un sorrisetto avvicinandosi all’armadio
“Spostati” disse la donna tirando una gomitata nel fianco al killer, lui si strinse il fianco con il braccio per il dolore, Naomi lo guardò un po’ perplessa poi si ricordò della ferita
“Scusa! Non volevo, cioè mi sono dimenticata …” tentò di giustificarsi, poi vide una macchia rossa allargarsi sulla sua maglia
“Stai bene?” gli chiese
“Sono stato meglio …”rispose lui
“Scusa, aspetta un attimo adesso ti cambio le bende” disse lei correndo verso il bagno, ne uscì poco dopo con garze, cotone, bende e disinfettante, arrivata in salotto si avvicinò al divano ma qualcosa andò storto: inciampò nel tappeto e cadde rovinosamente sul divano, nonché addosso a B che, prima contrasse il viso in una smorfia di dolore, poi guardò Naomi che era a cavalcioni su di lui.
“È  la seconda volta che mi cadi addosso, devo pensare che …”
“No!, Scusa sono inciampata nel tappeto!” lo interruppe lei arrossendo
“e adesso tirati su e levati la maglia che ti cambio le bende …” continuò Naomi.
B la guardò per qualche attimo poi obbedì, si mise a sedere normalmente poi si tolse la maglia, Naomi lo fissò per un po’, giusto quanto bastava per rendere la situazione molto imbarazzante; lei cercò di far finta di niente e ignorare la tensione che si era creata, gli tolse le bende ormai impregnate di sangue, versò il disinfettante sulla ferita facendo contorcere B per il dolore “Non avrà colpito parti vitali ma questa non è una bella ferita” pensò Naomi guardando le smorfie che faceva B, si sentiva in colpa, non voleva fargli male.
Finito di disinfettare la ferita vi mise delle garze e in fine gli fasciò l’addome con le bende;
“Stai fermo li, adesso ti porto una maglia” disse lei andando verso l’armadio dal quale tirò fuori un maglione di pail e la fatidica coperta, lanciò il tutto sul divano, chiuse l’armadio e tornò a sedersi sul divano il più lontano possibile da B che nel frattempo si era messo il maglione.
“Visto? Ho trovato la coperta! Non ti mando via solo per quello che ti ho combinato ok?” disse lei cercando di buttarla sullo scherzo
“Okkei” rispose semplicemente lui; Naomi le porse un lato della coperta e lui ci si infilò sotto, alla fine erano seduti praticamente appiccicati. “Grazie” disse lui guardandola in faccia
“Di niente” le rispose lei cercando di non guardarlo negli occhi, i loro visi erano un po’ troppo vicini per i suoi gusti quindi si girò nuovamente verso la tv riprendendo lo zapping interrotto precedentemente.
“Tieni, guarda quello che vuoi, io cerco di dormire quindi tieni il volume basso per favore …” disse Naomi porgendo il telecomando a B
“Sono le 5.30am, sei sicura che valga la pena di mettersi a dormire adesso?” chiese B mentre cambiava canale
“E a te che t’importa? Tanto domani non devo alzarmi presto quindi adesso lasciami dormire in pace” disse lei sdraiandosi per poi coprirsi con la coperta, B fu costretto a spostarsi per permettere all’ex agente di distendersi, si ritrovò senza coperta ma cercò di non badare al freddo e di concentrarsi sulla tv.
“Ehi… ehi svegliati … svegliati”
“Cosa c’è?” farfugliò Naomi con la voce impastata dal sonno
“Niente ma sono le 10.40 e non mi circola più il sangue nelle gambe … potresti spostarti per favore?” disse B
“Eh? Perché? … Cosa?!” urlò lei tirandosi su di scatto appena si rese conto di essere sdraiata con la testa appoggiata sulle gambe di B
“Sono stata tutto il tempo così?” chiese Naomi più imbarazzata che mai
“Esatto” rispose lui stiracchiandosi le gambe “Beh, potevi svegliarmi prima!” aggiunse poi stizzita
“Non mi sembrava il caso, sembravi piuttosto stanca e poi non mi davi fastidio quindi …” disse B portandosi le ginocchia al petto
“Lascia stare va … vuoi qualcosa per colazione?” chiese Naomi per cambiare argomento
“uhm … si” rispose lui mangiucchiandosi l’unghia del pollice
“E che cosa?!”
“Un caffè”
“Okkei, però lo zucchero lo metto io” scherzò lei dirigendosi in cucina.

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Angolino felice di Kidda ^o^
Holà! Beh che dire?
Un grazie speciale a   
   
starhunter 
miry93 

KiaElle
LABESTIAPAZZA
    e
LoveLaw93  per aver commentato questa storia  
  

lady River Keehl   e
LoveLaw93 per averla messa tra le seguite e
lady River Keehl per averla messa tra le preferite
grazie mille! ^^
e grazie anche a coloro che leggono!
Ciau alla prossima! :D
kisses <3
Kidda

 

 

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Capitolo 4
*** Problems ***


Oh che bello la sQuola è finitaaaaaaaa :D vabbè eccomi con un nuovo ciappy…
I hope you enjoy it! ^^
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Problems
“Un caffè” “Okkei, però lo zucchero lo metto io” scherzò lei dirigendosi in cucina.


Il telefono squillò, Naomi chiedendosi che potesse chiamare a quell’ora guardò lo schermo: numero privato, un po’ titubante rispose:
“Pronto”
“Salve signorina Misora, sono L, scusi per il disturbo ma, come lei probabilmente già saprà, Beyond Birhtday è evaso ieri di prigione e quindi per garantire la sua sicurezza le affiderò una scorta” disse una voce metallica dall’altra parte della cornetta; lei a quelle parole si paralizzò
“E adesso cosa faccio?! Devo inventarmi qualcosa e alla svelta anche!” pensò mentre rifletteva per trovare una soluzione a quel enorme problema; “Non ce ne bisogno! Tra pochi giorni Raye tornerà quindi non serve” disse lei sperando che il detective non facesse storie.
Le sue speranze erano vane: “Insisto, è solo per la sua sicurezza” disse L
“Insisto pure io! Ho detto che non la voglio la scorta, so difendermi da sola” detto questo Naomi riagganciò chiudendo la telefonata.
Si girò per tornare in cucina ma si trovò davanti l’assassino,
“Hai sentito?” chiese lei indietreggiando
“Si, e così L è già sulle mie tracce” disse lui parlando più a se stesso che a lei 
“Bene, visto che hai sentito allora avrai anche capito che te ne devi andare di qui prima che L faccia di testa sua” disse Naomi sbrigativa;
il killer la ignorò tornando in cucina per finire la colazione.
L’ex agente rimase interdetta da quella reazione, non le piaceva essere ignorata però decise di non insistere troppo, di certo non voleva incorrere un una sfuriata omicida quindi pensò che era meglio non farlo arrabbiare così optò per una doccia e andò in bagno sbattendo la porta e chiudendola a chiave.
Intanto B era tornato in salotto e aveva riacceso la tv …
“Oggi in un piccolo appartamento nel centro di L.A., è stato trovato morto Nicolas Hughes, il giovane giornalista è stato brutalmente ucciso con 27 coltellate su tutto il corpo. Qua con noi c’è la madre del ragazzo ucciso, Signora Hughes ha qualcosa da dire?
-Si, per favore, chiunque tu sia, io imploro l’assassino di mio figlio di non ripetere il suo errore di non stroncare altre vite, di non portare altro dolore per favore … … -
Dopo questo doloroso appello chiediamo il parere del capo dell’ FBI: Lei ha qualche idea su chi possa essere l’autore di questo delitto?
-Non abbiamo prove certe, ma dato che questo delitto è avvenuto appena un giorno dopo l’evasione di Beyond Birthday i nostri sospetti ricadono su di lui, il killer di L.A., ma non c’è nulla di certo-
Grazie mille e con questo è tutto, ripassiamo la linea allo studio”.
DRIIIIIIIN il suono della campanella del bagno distolse l’attenzione di B dalle ingiuste accuse appena ricevute in diretta tv, si alzò dal divano e andò verso la porta del bagno
“Che c’è?”chiese lui accostandosi alla porta
“L’accappatoio, è appeso sullo stendino in camera mia” urlò lei per farsi sentire ma non ricevette alcuna risposta,
”Me lo porti per favore” aggiunse poi
“Uhm … okkei” rispose lui incamminandosi verso la stanza dove poi prese l’accappatoio bianco per poi portarlo fino alla porta del bagno
“È chiusa, apri se vuoi l’accappatoio” disse B con tono calmo
“Ok adesso apro” rispose lei facendo scattare la serratura, aprì la porta quanto bastava per mettere fuori il braccio e afferrare l’accappatoio dalle mani del killer per poi richiuderla con due mandate di chiave.
B andò alla finestra ad osservare la neve che scendeva copiosa da ormai più di un’ora poi sentì la serratura del bagno scattare di nuovo, Naomi ne uscì con addosso l’accappatoio e un asciugamano in testa, era piuttosto ridicola ma il killer era troppo immerso nei suoi pensieri per farci caso, lei approfittò di quella situazione per correre in camera cercando di non scivolare sul parquet, si vestì di fretta e furia per poi ripresentarsi in salotto.
Rimase per qualche istante a guardare il killer che fissava un punto morto fuori dalla finestra, era evidente che fosse sovra pensiero,
“Cosa c’è?” chiese Naomi avvicinandosi alla finestra e imprecando per i 20cm di neve che c’erano  sulle strade
“Niente” rispose lui allontanandosi
“Non è vero, si vede lungo un miglio che sei preoccupato” disse lei come se fosse la cosa più ovvia del mondo
“È stato ucciso un ragazzo, sta notte, e io sono il primo sospettato …” disse B accovacciandosi sul divano
“E allora?” chiese lei
“Beh è un problema, L è già sulle mie tracce e un’altra accusa di omicidio non mi aiuta di certo, e poi, vedi, a me non piace che mi vengano attribuiti meriti che non ho” concluse il killer
“Merito?! Un omicidio NON è un merito!” ringhiò lei con rabbia
“Dipende dai punti di vista, per te che sei o che eri poliziotta forse no ma per me che sono un assassino è, come dire un lavoro svolto e portato a termine con successo … La risoluzione di un caso per un poliziotto è un merito come un omicidio è un merito per un killer” spiegò lui calmo.
Lei sbuffò pesantemente indignata e se ne andò in cucina dove accese la tv, più piccola di quella del salotto, ma in quel momento non aveva proprio voglia di stare con lui.
“E adesso come ne esco? Se L o la polizia venisse a sapere che ho aiutato un assassino … sarei in guai grossi ma con questa storia del nuovo omicidio le cose si complicano maggiormente; io non posso di certo dire non è stato lui perché era a casa mia!” pensò lei mentre contava i problemi che avrebbe dovuto risolvere il più in fretta possibile.
“Oh che casino!” pensò

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Angolino di Kidda :D
Ecco qua! Ringrazio tutti coloro che seguono e recensiscono ‘sta fic!
Grazie mille! ^o^ alla prossima! Anche ‘sta volta il giudizio a voi! 
Un Baciozzo <3
Kidda

 

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Capitolo 5
*** L's proposal ***


Ciao … ehm vi prego non uccidetemi lo so sono in ritardo …
(no ritardo è al massimo qualche giorno no mesi e mesi razza di pelandrona NdCloe)
(okkei okkei non scaldarti tanto mi sto scusando! NdMe)
(ma non hai scuse sei solo pigra e in vacanza dovresti avere più tempo per scrivere invece no! lei sta li a poltrire NdCloe)
(ok adesso piantala a nessuno frega niente dei nostri battibecchi u.u Ndme)
mi scuso per l’interruzione anche da parte della mia compare -.- detto questo beh
buona lettura! ^^

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L’s proposal
“E adesso come ne esco?
Se L o la polizia venisse a sapere che ho aiutato un assassino … sarei in guai grossi ma con questa storia del nuovo omicidio le cose si complicano maggiormente; io non posso di certo dire non è stato lui perché era a casa mia!” pensò lei mentre contava i problemi che avrebbe dovuto risolvere il più in fretta possibile.
“Oh che casino!” pensò…

………

Come temeva, il telefono squillò di nuovo; lo prese e, un po’ titubante, rispose: “Pronto”
“Sono ancora io, L, signorina Misora” disse la voce metallica dall’altra parte della cornetta
“Scusami per la scortesia ma ti avevo detto che sono apposto! Non ho bisogno di niente!” rispose lei autoritaria poi fece per riattaccare ma: “Non l’ho chiamata per questo. L’ho contattata perché  volevo chiederle se accetterebbe di lavorare nuovamente per me, vorrei che indagasse sull’omicidio che è avvenuto ieri notte; ne avrà sentito parlare immagino?” aggiunse L attirando l’attenzione dell’ex poliziotta
“Ne ho sentito parlare …” rispose lei rimanendo sul vago
“Bene allora mi farebbe piacere sapere cosa ne pensa, ha già qualche idea?” chiese L
“Non ho ancora accettato” disse lei
“Ma io le ho chiesto se si è fatta già qualche idea. Sospetta anche lei di Beyond Birthday?”
“No!” rispose lei secca poi però si rese conto che, forse, aveva risposto con un po’ troppa foga e allora cercò subito di rimediare al suo errore “Voglio dire, non credo che sia stato lui, insomma che ragione avrebbe di uccidere adesso, subito dopo la sua evasione … lui non mi sembra ne avventato ne tanto meno stupido e poi la vittima, Nicolas Hughes, non ha niente a che fare con le precedenti vittime; nemmeno le iniziali…” aggiunse subito cercando di essere convincente
“Sembra piuttosto sicura di quello che dice signorina Misora; deve forse dirmi qualcosa che non so?” chiese la voce metallica
“Cazzo! Possibile che abbia capito?! No, non può essere! anche se sono sicura che abbia intuito qualcosa … non gli si può proprio nascondere nulla!” pensò Naomi “Le mie erano solo supposizioni; e comunque non avrei nessuno scopo a difendere quell’assassino” rispose marcando bene quell’ultima frase quasi con tono di disprezzo
“Ha ragione … allora mi faccia sapere entro sta sera se accetta o meno” detto questo il detective riagganciò.
Naomi rimase qualche minuto con il telefono in mano a riflettere, non sapendo che fare posò il telefono e fece per andarsene ma girandosi si ritrovò con il viso a pochi, pochissimi centimetri da quello del killer; lo fissò negli occhi perdendosi in quel rosso acceso, colore del fuoco o del sangue a seconda dei punti di vista, solo dopo qualche attimo si rese conto di quanto fosse imbarazzante quella situazione; arrossì e si girò nuovamente cercando di non farlo notare al suo “coinquilino”.
“L ti ha chiesto di nuovo di lavorare per lui eh?” chiese B come se non fosse successo nulla
“Hai sentito tutto?” chiese lei ignorando la sua domanda
“Già. E grazie per avermi difeso” rispose lui mordicchiandosi l’unghia del pollice; lei a quell’affermazione arrossì di nuovo
“Non ti ho difeso! Ho solo detto cosa pensavo ma NON ti ho difeso!” sbottò lei andando in cucina
“Okkei …” “grazie comunque” aggiunse poi; lei sbuffò e lo ignorò.
“Quindi sei pronta a riprendere le indagini” disse il killer, la sua sembrava più un’affermazione che una domanda
“Non ho ancora accettato!”
“Però lo farai …”
“Cosa te lo fa credere?!” chiese l’ex agente ormai più che irritata
“Se avessi voluto rifiutare l’avresti fatto subito e di certo non si sarebbe impegnata a fare tutte quelle supposizioni” ripose lui calmo e sicuro di ciò che aveva appena detto.
Naomi trovava tutto ciò estremamente irritante, ma ciò che la irritava di più era che il 90% delle volte lui avesse ragione.
“Si hai ragione! Contento adesso?!” chiese lei
“Abbastanza”.
Naomi tornò in salotto a guardare fuori dalla finestra; sbuffò notando che non aveva ancora smesso di nevicare.
“Vieni qua?” chiese il killer che nel frattempo si era seduto sul divano e aveva acceso la tv
“Perché dovrei?” rispose lei fredda
“Se vuoi stare li tutto il giorno fai pure!”
“Arrivo” disse Naomi ormai rassegnata
“Adesso ci conviene riposare; da domani iniziamo le indagini!” affermò B mentre cercava qualcosa di suo gusto in tv
“Iniziamo? Non c’è nessun noi! Io inizio le indagini! Io sono l’ex poliziotta! Tu non centri niente!” urlò Naomi sull’orlo di un esaurimento nervoso “Lo so bene … Io ti avrei aiutata nelle indagini solo per sdebitarmi dell’aiuto che mi stai offrendo … e poi l’ultima volta non abbaiamo lavorato male insieme, eravamo una bella coppia no?” disse il killer senza guardarla
“Cos … ah lascia stare! Mi fai saltare i nervi!” disse Naomi sedendosi accanto a B mantenendo però, quel poco di distanza che bastava a non stargli troppo vicino.                                                                                                                                                                       
                                                                                                                                                                                                                     Continua …

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Marty’s world
Ed eccomi qua con un nuovo ciappy … spero vi sia piaciuto anche se è un po' MOLTO corto ^^" ma come sempre il giudizio a voi! ;)
Grazie a tutti coloro che seguono, commentano o anche solo leggono la mia fic ^^
alla prossima
un baciozzo <3

Marty

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Capitolo 6
*** Confidence ***


Holà :D scusate ma il pc ha deciso di resettarsi e di conseguenza ha cancellato tutto il mio lavoro e non avevo la minima voglia di rifarlo …
si lo so sono un essere spregevole xD
vabbè buona lettura
I hope you enjoy it! ;)

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Confidence

“Cos … ah lascia stare! Mi fai saltare i nervi.”
Disse Naomi sedendosi accanto a B mantenendo però, quel poco di distanza che bastava a non stargli troppo vicino.



Passarono la mattina in completo silenzio, non uscì una parola dalla bocca di entrambi finche a Naomi non cominciò a brontolare lo stomaco per la fame. “Dovresti mangiare qualcosa” disse B senza però scollare gli occhi dalla tele
“Adesso mi fai pure da balia? Ti ricordo che questa è casa mia e faccio quello che voglio” rispose l’ex agente stizzita “comunque non riuscirei a mangiare, sono nervosa” aggiunse poi.
“Perché sei nervosa?” chiese il killer con nonchalance
“Perché … perché non so se voglio veramente riprendere ad indagare, voglio dire, mi è sempre piaciuto il mio lavoro e non mi è piaciuto doverlo lasciare ma, l’ho fatto perché volevo una vita tranquilla …”.
“Uhm …” fu la risposta del killer che continuava a non degnarla di uno sguardo
“Ah non ti sopporto! Mi chiedi qualcosa e poi nemmeno mi ascolti!” sbottò lei arrabbiata alzandosi dal divano e andando in cucina.
Naomi si appoggiò al tavolo prendendosi la testa tra le mani e passando le dita tra i capelli poi un pensiero la fulminò
“Perché diavolo mi stavo ‘confidando’ con lui?!?! E me la prendo pure perché non mi ascolta?? Ma che cazzo mi prende?! Non avrei nemmeno dovuto rispondergli!” quel pensiero la frustrò all’ennesima potenza.
Aprì il frigo per vedere se c’era qualcosa di commestibile all’interno, no non c’era nulla se non del bicarbonato e uno yogurt; aveva già abbastanza acidità allo stomaco anche senza dei latticini troppo invecchiati e per quanto riguarda il bicarbonato beh…
Chiuse il frigo rassegnata e girandosi si trovò nuovamente faccia a faccia con il suo coinquilino.
Pensò che le stava capitando un po’ troppo spesso di trovarsi così pericolosamente vicina al killer e ciò la fece arrossire; per fortuna B interruppe il suo flusso di pensieri: “Non avevi detto che non riuscivi a mangiare?” chiese alzando un sopracciglio
“Non ti avevo detto di farti i fatti tuoi?” ribatté lei
“Beh nemmeno io ho fame” disse il killer cambiando argomento
“Allora si può sapere perché sei venuto in cucina??”
“Sono 40 minuti che sei qua, cominciavo a preoccuparmi”
“40 minuti?? Oh bene! Okkei adesso sparisci che chiamo L”
“Alla fine allora accetti?” chiese lui
“Allora non mi hai ascoltato per niente eh? Te l’avevo già detto prima!” rispose lei andando verso il salotto per prendere il telefono
“Veramente mi hai detto che non eri sicura di voler riprendere le indagini perché avevi lasciato il tuo lavoro perché volevi una vita tranquilla …” disse B appoggiandosi allo stipite della porta della cucina.
Naomi rimase un attimo immobile prima di riuscire a rispondere
“Allora mi hai ascoltata …”
“Perché ti stupisci tanto? Se non avessi voluto ascoltarti non ti avrei chiesto niente, mi chiedo perché spesso non ragioni”
“Come ti permetti di dire che non ragiono?” rispose l’ex agente stizzita, pur se in realtà era sollevata del fatto che l’avesse ascoltata anche se non l’avrebbe mai ammesso.
“Era soltanto una costatazione, non un insulto e comunque grazie per esserti confidata con me” Naomi arrossì violentemente voltandosi di spalle per non darlo a vedere.
“Un ultima cosa” disse il killer con tono serio e terribilmente freddo “Non sei costretta ad accettare se non vuoi o non sei convita solo perché è L a chiedertelo, non farti usare solo per farti notare da lui, non hai bisogno di dimostrare a nessuno le tue doti, non otterresti nulla comunque” concluse tornando a sedersi sul divano.
Naomi rimase interdetta dalle parole dell’assassino ma, soprattutto dal modo in cui le aveva dette, non aveva mai usato un tono tanto minaccioso da quando era in casa sua, era sempre stato gentile … a modo suo.
“Quindi cosa dovrei fare?” Chiese Naomi colta da forte insicurezza.
“Questo lo devi decidere tu ma…”
“Zitto” lo interruppe lei “ Filosofo da 2 soldi, adesso non mi interrompere più che devo chiamare”
“E come intendi intendi chiamarlo? Dubito ti abbia dato il numero, credo che tu debba aspettare che sia lui a chiamarti”
“Ah hai ragione …”
“Lo so” …

Continua...

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Angolino d Marty ^^
Allora com’era?? Spero vi sia piaciuto almeno un po’ … scriverlo è stato peggio che partorire una renna [cit. la mia rospa] quindi abbiate pietà ^^”
Beh a presto
un bacione 
 ♥
Marty
 

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