Lost in Twilight

di chiaro di luna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Forks??? ***
Capitolo 3: *** conoscenze ***
Capitolo 4: *** A casa swan ***
Capitolo 5: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 6: *** Occhi di ghiaccio ***
Capitolo 7: *** L'incontro con Edward ***
Capitolo 8: *** Tu sia benedetto Edward Cullen ***
Capitolo 9: *** Incubo ***
Capitolo 10: *** Perchè mi eviti?? ***
Capitolo 11: *** dolci sonni ***
Capitolo 12: *** Bacio inaspettato ***
Capitolo 13: *** Fotografia ***
Capitolo 14: *** Pericolo mike e Gelosia ***
Capitolo 15: *** Angelo salvatore e la push ***
Capitolo 16: *** La cosa giusta ***
Capitolo 17: *** Profumo d'amore ***
Capitolo 18: *** Ghiacco e fuoco ***
Capitolo 19: *** Pioggia dispettosa ***
Capitolo 20: *** Panico da incontro suoceri ***
Capitolo 21: *** pericoli in vista ***
Capitolo 22: *** Verità svelate ***



Capitolo 1
*** L'inizio ***


Salve ragazze, come va??? gironzolando per i vari forum di twilight , mi sono imbattuta in una ff che subito mi ha colpita.
Lost in twilight, la storia  è molto avvincente e scritta veramente bene, quindi ho pensato che fosse un  vero peccato non farla leggere anche a voi. Cosi con il permesso dell'autrice Kate_Black  vi  trascrivo la storia.
Le recensioni sono gradite. Queste verranno inviate a Ketty che tempo permettendo vi risponderà.
 



1° capitolo: l'inizio


Il sole sorgeva e Vera era ancora sotto le sue morbide e calde coperte, quella mattina non aveva per niente voglia di svegliarsi e andare a scuola dove avrebbe incontrato i suoi compagni di classe, che la consideravano strana e diversa, solo perchè aveva aspirazioni e sogni diversi dai loro. Ma doveva alzarsi, quindi con fatica abbandonò le sue coperte, e si affacciò alla finestra.
"Wow, almeno c'è il sole!"
A Venezia quando c'era il sole tutto diventava più bello e pittoresco, sembrava di stare in un quadro, e a Vera metteva buon umore. Infatti andò al bagno canticchiando un motivetto allegro. Fu pronta dopo 20 minuti, quando era felice faceva molto prima a prepararsi. Andò in camera a prendere il suo libro preferito "Twilight". Ormai l'aveva letto una cinquantina di volte, lo sapeva a memoria, ma non riusciva a smettere di rileggerlo. Amava tutto di quel libro, la storia, l'ambientazione e gli intrecci. I personaggi erano ormai suoi amici, Bella la protagonista, la conosceva fin troppo bene e ormai era la sua migliore amica, come anche Angela e tutti gli altri.
Edward il protagonista maschile, bello e tenebroso come solo un vampiro sa essere, era il suo amore segreto, l'avrebbe amato per sempre, e la famiglia Cullen era ormai anche la famiglia di Vera. Avrebbe desiderato entrare nella storia, poter conoscere e parlare con ognuno di loro, sarebbero diventati suoi amici, e sarebbero andati a fare shopping insieme, a fare passeggiate, e gite a La Push.
"Vera, arriverai tardi a scuola!"
La voce di sua madre la fece tornare alla realtà, prese il libro e la sua macchinetta fotografica digitale, non se ne separava mai, ad ogni occasione era il momento giusto per scattare una foto. Con la sua borsa a tracolla andò in cucina. Sua madre stava bevendo il caffè, ed era pensierosa, lo capiva dal suo silenzio e dalle piccole rughe della fronte.
La madre di Vera è una donna di 42 anni, non molto alta ma con un fisico atletico, assomigliava molto a Vera, aveva gli stessi occhi neri e lo stesso colore di capelli, castano scuro quasi neri.
"Mamma, che succede?"
Lora, si risvegliò e le fece un gran sorriso e disse:
"Niente...solo sciocchi pensieri! Amore, devi fare presto o perderai il battello!"
"Si certo, stavo solo prendendo il libro e la digitale!"
"Ancora Twilight? Vera l'hai letto un sacco di volte, non ti annoia?"
"MAI!! Amo troppo questo libro e continuerò a rileggerlo! Devo andare mamy, ci vediamo più tardi! Ciao!"
Le diede un veloce bacio sulla guancia e scappò via.
"Buona giornata piccola mia! Fai la brava!"
L'aria quella mattina era fredda e pungente nonostante la presenza del sole, così Vera si infilò sciarpa, guanti e cappotto e con la sua borsa andò verso la fermata del battello. Ogni mattina per andare a scuola prendeva il n°3. Il viaggio durava mezz'ora e a Vera questo piaceva, perchè poteva starsene seduta a guardare il Canal Grande in pace, mentre ascoltava la musica con il suo cellulare. Tutto questo le metteva tranquillità e non le faceva pensare alla scuola, che non odiava, perchè aveva scelto il Liceo Linguistico perchè amava le lingue, il problema erano solo certi suoi compagni di classe.
Il battello arrivò presto, Vera salì in fretta e si andò a sedere al solito posto vicino al finestrino. Questa volta non avrebbe guardato l'acqua o ascoltato la musica. Prese il suo libro e cominciò a leggere senza interrompersi un attimo. Era arrivata al punto in cui Bella vedeva per la prima volta Edward. Si era immaginata mille volte quella scena nella sua testa e ogni volta le venivano i brividi pensare al loro primo sguardo.
Mezz'ora passo in fretta, così di malavoglia chiuse il libro e scese dal battello. Una figura la aspettava poco lontano da lei. Aveva in mano un sacchettino bianco e nell'altra teneva un bicchiere con dentro del caffè.
Subito vedendo il suo migliore amico Mattia sorrise e corse da lui.
"Buongiorno!"
"Buongiorno a te! Siamo di buon umore oggi!"
"Si...c'è il sole...non vedi?"
"Si che l'ho visto Vera! Ma penso che tu sia di buon umore anche per un'altra cosa...ma non so cosa!"
Mattia rimase li in piendi a guardarla cercando di capire cosa la rendesse di così buon umore, e lei intanto sorrideva stupidamente.
Mattia e Vera erano amici fin dall'infanzia e inseparabili da sempre, si volevano bene come due fratelli, e la cosa più strana era che lei si confidava di qualsiasi cosa con lui e per lui era lo stesso. Un ragazzo alto e magro, con capelli scuri ed occhi azzurri (Vera li ha sempre invidiati), faceva strage di cuori, tutte le ragazze gli facevano il filo, ma lui non ha mai ceduto il suo cuore a nessuna, perchè appartenava già ad una persona a lui cara...Vera.
Ma naturalmente lei non se n'è mai accorta, vede lui solo come un amico.
"Nooo!! Non dirmi che hai ricominciato a leggere Twilight??"
"Siiiiiii!!"
"Ma ancora?? Non è possibile Vera, vuoi capire che anche se lo leggi e rileggi non potrai mai entrare nel libro?"
Vera tramutò il suo sorriso in una smorfia.
"Uffa...Mattia, lasciami sognare un pò con il mio Edward Cullen!"
"Si certo...Edward, il vampiro irresistibile!" disse ironicamente.
"Solo invidia la tua..." prese a camminare da sola lasciando Mattia li.
Lui con uno scatto le fu affianco.
"Dai, stavo scherzando...lo sai che ti voglio bene Vera, farei di tutti per vederti felice...anche accettare quel tuo Edward Cullen!"
Vera si fermò e lo guardò storto.
"Dici il vero Mattia Guiri?"
Lui si mise la mano nel cuore e con un sorriso disse:
"Lo giuro, Vera Farisi!"
Così guardandosi si misero a ridere restando senza fiato. Poi Mattia porse a Vera il sacchettino bianco.
"Brioche alla crema, come piace a te!"
"Oh! Sei un tesoro! Grazie!"
Diede un bacio sulla guancia a Mattia, e poi scartò la brioche e ne addentò un pezzo, mentre lui sorseggiò il suo caffè.
Fecerò la strada ridendo e scherzando come al solito. Arrivarono alla prima tappa, Liceo Artistico, la scuola di Mattia.
"Dai Vera, devo entrare!"
"Dai, solo una, ti pregoooo!"
"Ma me ne fai una ogni mattina..."
Vera come al solito stava pregando Mattia per farsi fare una foto, una da solo e una insieme a lei. Era un rituale che doveva venire fatto ogni mattina.
"E va bene..."
"Evvai!"
Prese la sua digitale dalla borsa e fece mettere in posa Mattia per la foto. Fatta la prima preparò l'autoscatto e appoggiò la digitale sul muretto e poi velocissimamente andò ad abbracciare il suo migliore amico. Tutti e due sorrisero felici al clic dell'autoscatto. Vera si avvicinò alla macchinetta per vedere le due foto. Erano tutte e due bellissime e le mostrò a Mattia che sorrise contento.
"Bene, ora hai le tue foto, posso entrare?"
"Si ora si!"
Mattia si avvinò a lei e le diede un tenero bacio nella fronte come sempre e poi sorridendo le disse:
"Buona giornata Vera!"
"Buona giornata anche a te!"
Felice salutò e si incamminò verso scuola. Non si accorse che come sempre Mattia rimase fuori dal cancello a guardarla finchè non vedeva il suo profilo sparire.
Continuava a camminare guardando le sue foto, c'è n'erano tantissime, alcune di lei con Mattia, altre con delle sue amiche e compagne di classe, lei con le sue compagne di squadra di pallavolo, foto rubate, foto divertenti e miliardi di foto a una Volvo...una sola ed unica Volvo.
Sorrideva continuamente senza accorgersi di aver sbagliato strada, era totalmente presa dai suoi scatti fotografici. Finchè non fu strattonata da qualcosa, si girò e vide una figura nera che cercava di portale via la borsa, lei si dimenava e cercava di sfuggire a quella presa di ferro.
Tentò di urlare ma non aveva voce per farlo, e il fiato era interamente usato per sferrare colpi al suo aggressore. Ad un certo punto le arrivò un colpo fortissimo alla testa e Vera cadde a terra perdendo i sensi e tutto diventò improvvisamente buio.

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Capitolo 2
*** Forks??? ***


Vi posto subito il secondo capitolo sperando che possiate apprezzarlo come il primo.
Da parte di Ketty ringrazio chi ha recensito , chi legge e chi ha messo la storia tra i preferiti.

Spero che commenterete in molte anche perchè all'autrice farebbe piacere sapere coa ne pensate della sua storia.

baci la vostra scribana Ivy.

Capitolo 2




Il rumore del vento tra le foglie, il cinguettio degli uccelli e il gorgogliare di un ruscello, fecero aprire gli occhi a Vera. Una luce le dava fastidio gli occhi, feceva fatica a tenerli aperti.
Dopo pochi minuti si era già abituata alla luce, e cominciò a guardarsi intorno. Era distesa per terra su qualcosa di umido e freddo, aveva in mano la sua macchinetta fotografica e poco più lontano c'era la sua borsa, ma la cosa più strana era che si trovava in mezzo a tantissimi alberi alti e pieni di foglie.
Non capiva più niente, si alzò velocemente, ma subito le fece male la testa così chiuse gli occhi e poi li riaprì, il giramento era passato ma il dolore alla testa no.
Che cosa era successo? L'ultima cosa che ricordava era che stava andando a scuola e ad un certo punto una figura nera stava tentando di derubarla, poi il nulla. Che ci faceva li, in mezzo ad una....ad una....foresta??
Stava cominciando ad agitarsi ed ad pensare di essere stata rapita, ma non c'era ombra ne di rapitori ne di pistole. Guardò subito dentro la borsa e c'era tutto, i suoi libri di scuola, il portafoglio, cellulare e Twilight.
Era davvero strano, come aveva fatto ad arrivare qui per di più da sola?
Un bel mistero. Stava cominciando ad agitarsi, voleva tornare alla sua vita monotona, dove i suoi compagni di classe la prendevano in giro e dove c'erano Mattia e la mamma, dov'erano?
Prese la digitale e la mise in borsa, mettendola a tracolla e prese a camminare. Era un posto bellissimo non c'erano dubbi, ma faceva anche un pò paura a starci da soli.
I passi di Vera erano lenti e incerti, finchè non sentì un rumore strano in lontananza, sembrava un guaito...di lupo.
A quel punto la calma se ne andò e invece di camminare si mise a correre sempre più veloce, e sentiva che quello strano rumore la stava seguendo. Correva e correva, aveva tutto il corpo indolezzito e non sapeva dove stava andando e se era la direzione giusta, finchè in lontananza vide che la foresta finiva e che c'era una strada.
Così non perse tempo e corse ancora più veloce. Ora sentiva il fiato della creatura dietro di lei.
Fu una corsa all'ultimo respiro, sbucò fuori dalla foresta e si ritrovò in mezzo ad una stradina. Non sapeva più dove andare così prima guardò davanti a lei, ma non c'era niente e poi dietro, in quel momento si accorse che un Pick - Up rosso stava sfrecciando verso di lei, o si spostava subito oppure sarebbe stata investita.
La paura le aveva paralizzato le gambe, per riflesso alzò le braccia per coprirsi la testa in attesa del botto finale. Chiuse gli occhi e sentì solo il pick - up frenare all'impazzata, e fermarsi a 3 centimetri da lei.
Così spaventata a morte si scoprì il volto e aprì gli occhi. L'ultima cosa che vide prima di svenire fu il viso spaventato di una ragazza della sua età.

Questa volta a svegliare Vera era uno strano bip, come un rumore meccanico, le metteva ansia e nervosismo.
Aprì gli occhi piano piano, e si ritrovò in una stanza vuota, con dei macchinari vicino a lei, com' era finita all'ospedale?
Le faceva male ovunque e non riusciva ad alzarsi, decise di restare distesa e capire cose le era successo e ad un tratto le venne in mente tutto, la foresta, la creatura che la seguiva e infine il pick - up rosso che si avvicinava a lei. Poi tutto era diventato nero.
Dov'era finita? Di certo non era a Venezia, e come mai non c'erano Mattia e sua madre?
Voleva andarsene da quel posto, voleva solo tornarsene a casa. Così si alzò molto lentamente dal letto, ma subito un giramento di testa la fece cadere a terra.
La porta della sua stanza si aprì e subito un paio di mani gelate come il ghiaccio la aiutarono a tirarsi su e la rimise a letto.
"Signororina deve restare a letto fino a che non avrà recuperato le forze!"
La voce che le parlava era dolce e armoniosa ma c'era una cosa strana...era inglese. Guardò il suo salvatore e in modo strano e stupito, era un uomo biondissimo e davvero bello.
Sembrava un'angelo, aveva la pelle bianchissima come il camice da medico che portava. Le stava sorridendo ed a Vera sembrava impossibile non ricambiare.
All'improvviso entrarono nella stanza altre due persone, un uomo con capelli neri vestito da poliziotto e vicino a lui c'era una ragazza con un volto familiare.
Vera la riconobbe subito, era la ragazza del pick - up.
L'uomo si rivolse al dottore che nel frattempo stava guardando una cartella.
"Carlisle, come sta?"
"Direi che si sta riprendendo in fretta, ha una leggera commozione celebrale dovuta dalla botta che ha preso alla testa, ma per il resto direi che è solo molto spaventata!"
Tutti la guardarono e lei oltre ad essere confusa era sorpresa, aveva sentito l'uomo vestito da poliziotto chiamare il medico Carlisle.
"Scusatemi, sono un pò confusa...dove mi trovo? Chi siete? Io...non.."
Il dottore si avvicinò e con un sorriso comprensivo disse:
"Ti trovi nell'ospedale di Forsk, io sono il dottor Carlisle. Bella ti ha trovato verso la foresta, ha detto che sei sbucata fuori all'improvviso e che per poco non ti investiva."
Vera non credeva alle sue orecchie, Forks? Carlisle? Bella???? Ma come poteva essere?? Prima era a Venezia ed ora era a Forks?
"E' uno scherzo vero? Non posso essere a Forks, anzi dentro il libro!"
Tutti la guardarono confusi, l'uomo vestito da poliziotto disse:
"Stai tranquilla, hai preso una bella botta è normale che tu sia un pò confusa e spaventata! Io sono l'Ispettore Swan...ma chiamami Charlie Swan, e questa è mia figlia Isabella Swan, ma preferisce essere chiamata..."
"Bella..." aggiunse Vera senza pensarci.
"Si...vi conoscete?"
"No...o solo provato a immaginare..." disse sorridendo Vera.
A quel punto Bella che era rimasta zitta per tutto il tempo intervenne.
"Come ti chiami?"
"Io sono Vera, sono italiana vivo a Venezia!"
"Davvero? Bello..."
Carlisle si avvicinò a Vera e disse:
"Bella, Vera ha bisogno di riposare parlerete più tardi"
Tutti salutarono Vera e uscirono dalla sua stanza, e lei si lasciò andare sopra il cuscino. La finestra era aperta e fuori pioveva a più non posso, si accorse che quella non era Venezia, ma una cittadina ben diversa da essa.
Non sapeva più cosa pensare, per essere uno scherzo era decisamente troppo. Nel tavolino vicino al suo letto c'era un giornale, così decise di prenderlo per fare la prova del nove.
Nella pagina iniziale c'era scritto in grande "Forks Journal", ed era scritto tutto in inglese. Vera lo richiuse rimettendolo al suo posto.
Pensò che fosse un sogno, perchè l'unica alternativa possibile era quella. Così si diede un pizzicoto, ma invece di svegliarsi sentì il dolore.
*Come diavolo ho fatto a finire dentro il libro? E' impossibile...anzi no...direi incredibile!*
Ormai aveva compreso che tutto era estremamente reale e che non era uno scherzo, era veramente a Forks e aveva appena conosciuto alcuni dei protagonisti di Twilight, il suo libro preferito.
Si mise a ridere come una siocca, era pazza di gioia, finalmente il suo sogno si era avverato, avrebbe conosciuto tutti i protagonisti e sarebbe diventata loro amica. Un sogno che si avverava.
*In barba a Mattia!* pensò euforica.
Ora pensava solo che voleva uscire di li e andare alla ricerca di ogniuno di loro. Ma questo pensiero inaspettatamente la rabuiò.
Dove avrebbe vissuto? Cosa avrebbe raccontato? E avrebbe detto la verità?
No! Non avrebbe detto la verità per il momento, era complicato da spiegare e in più non voleva farsi prendere per matta. Doveva pensare ad un piano.
Una volta uscita dall'ospedale avrebbe cercato casa o almeno un riparo confortevole, giusto il tempo per trovare un pò di soldi e così comprarsi le cose necessarie per vivere. A Bella avrebbre raccontato che si era appena trasferita a Forks, per motivi di studio, che viveva da sola, e che si trovava in mezzo alla foresta perchè stava facendo una specie di scampagnata per conoscere meglio il posto.
Si! Tutto sarebbe filato liscio, ne era sicura.
Ora felice e contenta poteva permettersi un pò di riposo dopo una giornata così movimentata.

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Capitolo 3
*** conoscenze ***


Salve ragazze eccomi tornata a postare il nuovo capitolo offertoci da Ketty.
Prima di tutto vi ringrazia per i commenti e per continuare a leggere la storia e vi invita a continuare cosi.
Queste sono le risposte alle recensioni:


A Jadis96 e a Nanerottola:
Non è un sogno quello che sta vivendo Vera, è veramente entrata in twilight,
Ma per come ha fatto........beh dovrete aspettare ancora un po'!!!^^
Grazie per  aver letto i primi due capitoli e pere aver recensito.....grazie davvero.
Mi fa molto piacere.


Capitolo 3




Quando Vera riprese conoscenza si accorse di non essere sola, vicino a lei c'era la ragazza del pick - up, ossia, Bella.
"Ciao, come ti senti?"
"Ciao...beh...meglio, grazie! Tu stai bene?"
"Si si, bene..."
Ci fu qualche minuto di silenzio imbarazzante, ne Bella ne Vera sapevano che dirsi. Così Vera prese il coraggio e parlò.
"Volevo dirti grazie per avermi soccorso!"
"Figurati, nessun problema, anzi, mi sentivo parecchio in colpa, avevo paura di averti fatto del male!"
"No no, sono solo svenuta dalla paura!"
"Già, Carlisle me l'ha spiegato! Ma cosa ci facevi li tutta sola? E perchè avevi l'aria di chi aveva visto un fantasma?"
"Sono appena arrivata a Forks, ed ero curiosa di scoprire un pò di cose su questo posto, così sono andata in mezzo alla foresta per fare una passeggiata, ma all'improvviso un lupo mi stava inseguendo, così spaventata sono corsa fuori dalla foresta, e poi il resto lo sai!"
"Accidenti! Bello spavento! Sai, sono appena arrivata anch'io a Forks. Prima vivevo a Phoenix con mia madre e Phill il suo nuovo marito...i miei sono separati da tempo! Ed ho deciso di venire a vivere per un pò qui a Forks, anche se non mi piace per niente questa città!"
Vera sorrise, le sembrava incredibile parlare con Bella Swan in carne ed ossa, e sapere il suo destino.
"Mi dispiace per i tuoi genitori! Comunque sono sicura che imparerai ad amare questa città!"
"Tu dici? Non so, non mi sono mai piaciuti la pioggia ed il freddo!"
"E' solo questione di abitudine!"
E sorrisero entrambe.
“Sembra che a te Forks piacia!”
“Diciamo di si, da certi aspetti, per esempio la pioggia non mi piace, per non parlare del freddo!”
Bella sorrise divertita e aggiunse:
“Abbiamo qualcosa in comune allora!”
“Già!”
“Dove vivi? Hai già una casa?”
A questo punto non sapeva più che dire, perché non aveva pensato a cosa dire della sua casa, decise di dire la verità.
“Non ho ancora un posto dove vivere…”
“Scherzi?”
“No, non ho ancora avuto il tempo! La decisione di venire a Forks è stato molto affrettata!” disse pensando che non l’aveva neppure prevista.
Bella diventò pensierosa, ma dopo alcuni minuti si accese un debole sorriso.
“Ma certo!! Puoi venire a stare da me e da Charlie, finché non trovi una casa! Non accetto rifiuti!”
Vera non sapeva che dire, sapeva solo che era un’occasione d’oro e doveva accettare subito, ma sempre facendo qualche giochetto da persona che non vuole disturbare.
“Bella, non vorrei essere un peso per voi, già siete stati molto gentili, non vorrei approfittare troppo!”
“Non sarai affatto un peso. Dormirai nella mia stanza e andremo a scuola insieme! Così non sarò sola il primo giorno di scuola, e poi in casa c’è bisogno di un’altra presenza femminile!”
“Va bene, se la metti in questo piano allora ok! Ma voglio contribuire anch’io con le spese, la cucina e i lavori di casa, mi sembra il minimo!”
“Perfetto!”
Erano tutte e due felice, ed ora Vera non vedeva l’ora di uscire da li.
La porta si aprì ed entrò il Dottor Cullen, sorridente e bello come sempre.
“Eccovi qui! Ho una splendida notizia!”
“Cioè? Non ci tenga sulle spine Dottor Cullen” disse Bella.
“Vera, può uscire dall’ospedale!”
Vera e Bella si abbracciarono dalla gioia.
“I valori sono ok, e quindi ritengo che tu possa tornare a casa!”
“Grazie Dottor Cullen!”
Vera porse la mano a Carlisle e lui gliela strinse, e come si aspettava era gelida come il ghiaccio, e ciò la fece sorridere.
“Non c’è di che, arrivederci Vera…ciao Bella!”
Tutte e due salutarono e appena la porta si chiuse. Vera saltò giù dal letto e si avvicinò all’armadio e cominciò a cambiarsi. Fece in un lampo, prese la tracolla e poi disse:
“Allora andiamo?”
Bella come risposta si alzò e aprì la porta della camera, ed entrambe uscirono dall’ospedale.
Durante il tragitto dalla porta dell’ospedale al pick – up, Bella, come sempre, inciampò parecchie volte.
“Scusami, ma sono talmente goffa che non riesco a stare in piedi neppure per un metro!”
Vera le sorrise comprensiva. Arrivarono al pick – up rosso, e a Vera scappò una frase:
“E’ proprio come me l’ero immaginato…”
“Come?”
“No…niente…ah ah…dicevo che è davvero un bel pick – up!”
“Grazie! Me l’ha regalato Charlie come regalo di benvenuto, l’ha comprato dal suo amico Billy!”
Era incredibile sapere già il finale della storia e tutti i particolari, così pensò che doveva fermare quel momento. In fretta e furia tirò fuori la sua digitale e prima di cominciare a scattare domandò:
“Ti dispiace se faccio qualche foto?”
“No..no…nessun problema…” disse un po’ confusa.
Vera scattò un miliardo di foto a quel pick – up, che non aveva nessun valore, ma per lei significava l’avverarsi di un sogno. Ma gli scatti non finirono, continuò a fare foto a qualsiasi cosa durante il viaggio fino a casa di Bella.
Quando vide la casa esclamò solo un debole “Wow”.
“Questa è la casa di Charlie, non è un gran che, ma è confortevole! Abbiamo solo un bagno, quindi ti dovrai abituare!”
Vera era incantata a guardare la casa e non ascoltò molto quello che Bella le stava dicendo.
“Si beh…stavo dicendo del bagno…tu dormirai in camera mia e io dormirò nel divano…”
Alla parola divano, Vera si risvegliò.
Non poteva far dormire Bella nel divano, o che ne sarebbe stato delle notti di lei ed Edward abbracciati a parlare?
“No non se ne parla, dormirò io nel divano!”
“Che dici? Sei un ospite e quindi…”
“Bella, ti ringrazio, ma il divano andrà benissimo!”
“Ma ne sei sicura?”
“Più che sicura!” disse sorridendo.
“Ok, allora dormirai nel divano!”
“Perfetto!”
Entrarono in casa, e Vera era assorta a guardarsi intorno.
“Incredibile!”
“Beh…non è tutto questo gran che!”
Bella le fece visitare la casa, e poi la sua camera. Era piccolina ma davvero carina.
“Puoi mettere le tue cose qui!”
Vera appoggiò tutto nella sedia e poi guardò tutto con un sorriso da 2000 denti, stampato in faccia.
Bella non capiva perché di tutto questo stupore e ammirazione per la casa e la sua stanza, in fondo non avevano niente di particolare.
“Immagino che vorrai farti un bagno caldo. In bagno c’è tutto il necessario, nel frattempo se mi cerchi sono in cucina a preparare la cena!”
Bella sparì in cucina lasciando Vera nella stanza, incredula.
Era nella casa di Bella, ed ora avrebbe usato il suo bagno, come poteva essere?
Dopo aver fatto altre foto, andò in bagno e si fece coccolare dall’acqua calda della doccia.


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Capitolo 4
*** A casa swan ***


Ciao a tutte ragazze, allora vi posto un nuovo capitolo. Sperando che vi piaccia come quelli precedenti.
Pultroppo non ho potuto sentire Ketty quindi non può rispondere alle recensioni.
Comunque ringrazio io a nome suo chi la messa tra i preferiti:
1 - bella95 [Contatta]
2 - Honey Evans [Contatta]
3 - nene_cullen [Contatta]
4 - Sheba_94 [Contatta]
5 - _VampirE_CulleN_ [Contatta]

E chi tra i seguiti:
1 - coppolina93 [Contatta]

E naturalmente anche a Sheba_94 che a recensito.

Baci Ivy



Capitolo 4




Fragola! Ecco da cosa sapevano ora i capelli di Vera, da famoso shampoo alla fragola di Bella. Continuava ad annusarsi le ciocche ancora un po’ umide.
Era davanti allo specchio e guardava la sua immagine riflessa.
“Vera, tutto ok in bagno?”
La voce di Bella arrivava da dietro la parta del bagno.
“Si…si!” uscì dalla porta con lo asciugamano legato intorno al corpo.
“Scusa ma mi stavo preoccupando, sei li da due ore!”
Non aveva fatto caso all’ora mentre cantava continuamente le mattonelle del bagno.
“Si scusa, ma avevo proprio bisogno di rilassarmi!”
“Bene, hai qualcosa da metterti?”
“No…mi hanno perso la valigia in aeroporto!”
“Mi dispiace! Beh…vieni con me!”
Andarono in camera di Bella e subito aprirono l’armadio che si trovava tra il letto e la scrivania.
“Ecco, che ne dici di questi? Sembrano della tua taglia!”
Vera osservò i pantaloni neri e la magliettina maniche lunghe di colore blu, e sembrava non aver mai visto un vestito il vita sua. Li prese e tornò in bagno per cambiarsi.
I pantaloni erano perfetti mentre la maglietta le stringeva un po’ sui seni, infatti aveva qualche taglia in più di Bella.
“Beh dai…non male, ma mi sa tanto che dovremo andare a fare shopping…”
Vera si illuminò al solo pensiero di andare a fare compere con Bella, stava per aggiungere di invitare anche Alice, ma si fermò o avrebbe combinato un bel pasticcio.
Bella doveva ancora conoscere Alice Cullen, la sorella adottiva di Edward, dai capelli corti e la voce simile a mille campanellini.
Per colpa sua aveva già conosciuto, in anticipo, Carlisle.
Doveva stare molto attenta a non cambiare la storia, già il suo arrivo era un cambiamento non da poco, ora doveva aiutare la storia a fare il suo corso.
“Mi sa proprio che dovremmo andare…”
“Che ne dici di domani dopo scuola?”
“Perfetto!” disse Vera con un sorriso stupido sulle labbra.
“Mi verresti ad aiutare con la cena? Charlie sarà presto di ritorno!”
“Si, certo che si!”
Bella sorrise contenta ed insieme scesero le scale e andarono in cucina.
Vera pensò alla tavola mentre Bella stava attenta a non bruciare l’arrosto. La porta d’entrata si aprì facendo uno scricchiolio fastidioso.
“Bella? Sono arrivato…”
Charlie era sulla soglia, posò il suo cappotto ed entrò in cucina. Quando vide Vera rimase un po’ sorpreso, ma subito disse:
“Ciao Vera, vedo che ti hanno dimesso!”
“Buonasera Charlie, si ora sto molto meglio, grazie!”
Poi ci fu silenzio, ma uno di quelli imbarazzanti, perché non si sa che dire.
Per fortuna Bella parlò.
“Papà, Vera resterà con noi per un po’, non ha ancora un posto dove vivere, ed le hanno perso la valigia, per cui ho pensato…di invitarla da noi…”
Charlie rimase a guardare Bella, serio, ma poi gli spuntò un sorriso comprensivo.
“Ma certo, può restare quanto vuole è un piacere averla con noi!”
Vera rimase in silenzio e sorrise. La cena venne servita da Bella con l’aiuto di Vera, si sedettero tutti a tavola e cominciarono a mangiare sempre in silenzio, finchè Charlie non parlò.
“Allora Vera, come trovi Forks?”
“Non è male, a parte la pioggia e il freddo!”
“In questo sei uguale a Bella!” e guardò sua figlia ridendo.
“Come mai hai deciso di venire qui?”
Vera rimase a guardare il suo piatto poi alzò la testa e vide che padre e figlia la stavano fissando in attesa di una risposta.
Così sorrise stupidamente e disse:
“Beh, io vivo a Venezia in Italia, dove studio lingue, ed ho deciso di venire qui per apprendere meglio l’inglese, e poi perché amo viaggiare e visitare posti nuovi, infatti è la prima volta che vengo in America!”
Bella intervenne:
“Parli molto bene l’inglese!”
“Grazie, ma ho ancora molto da imparare!”
Era un po’ a disagio, non le piaceva raccontare bugie, ma in questo casa doveva farlo. Continuava a ridere nervosamente. Charlie notò il suo imbarazzo quindi riprese a parlare.
“Com’è Venezia? Sono sempre stato affascinato da questa città!”
“Venezia…è…è…una città molto…umida…”
*Che diavolo dici Vera!? Umida!*
“Volevo dire unica al mondo, magica e piena zeppa di turisti!”
“Sembra…bella…”
“Si lo è!”
La cena continuò con queste domande curiose e con le risposte di Vera altrettanto curiose e strane.
La serata passò tranquilla, Charlie era davanti la tv a guardare un programma sportivo, mentre Bella e Vera, stavano facendo gli ultimi preparativi per il giorno dopo, dato che sarebbe andate a scuola, anzi, per il primo giorno.
Bella pensava al domani preoccupata, mentre Vera non vedeva l’ora di entrare alla Forks High School, dove avrebbe assistito in diretta al primo incontro tra Bella e i Cullen.
“Sembri felice di andare nella nuova scuola!”
“Si moltissimo, non vedo l’ora! Tu invece sembri nervosa…”
“Si, penso sarà un vero disastro!”
Vera si avvicinò a Bella e l’abbracciò.
“Che dici? Vedrai andrà tutto bene…e poi ci sono io con te!”
Bella sorrise e prese un po’ più di coraggio.
“Si hai ragione!”
A Vera venne in mente un idea, per svagare un po’ la mente di Bella.
“Che ne dici se ci facciamo un po’ di foto?”
“Si, va bene…ma non pensare che sia sempre così semplice convincermi!”
Vera prese la digitale e cominciò a scattare foto, prima di Bella da sola e poi di lei con Bella. Si divertirono molto a fare ogni volta facce strane, finchè…
“Oh no!! Si è scaricata la batteria della digitale!”
Era davvero un bel problema, come avrebbe fatto a scattare foto ai Cullen?
Ma subito, le venne in mente che forse dentro la tracolla aveva tutto l’occorente.
Infatti per fortuna aveva portato il cavo, così felice e contenta, attaccò il cavo alla presa elettrica e poi anche alla digitale.
“Entro domani mattina, sarà come nuova!”
“Ci tieni molto a fare foto!”
“Si, me l’ha insegnato mio padre sin da piccola, lui era un fotografo. Ora è morto e l’unico ricordo che riesce a tenerlo in vita e vicino a me, sono le fotografie!”
“Mi dispiace tanto, non volevo farti stare male!”
“Nessun problema Bella…è ora che vada a dormire, domani sarà una lunga giornata, per tutte e due! Buona notte Bella!”
“Buona notte Vera!”
Uscì dalla camera e scese le scale fino ad arrivare al suo divano, dove si stese e con una coperta restò al caldo.
Si addormentò subito con il sorriso di suo padre stampato nella mente.




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Capitolo 5
*** Primo giorno di scuola ***


Ciao ragazze, ecco a voi il quinto capitolo.
 Ketty si scusa per non essere riuscita a rispondere alle recensioni cmq spera che continuate a leggere la storia.
Infine ringrazia chi ha messo la storia tra i preferiti e chi solo la segue.


1 - bella95 [Contatta]
2 - Honey Evans [Contatta]
3 - iLOVEtwilight [Contatta]
4 - nene_cullen [Contatta]
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Ora vi lascio alla storia. Baci Ivy




Capitolo 5




La mattina Vera fu svegliata da un traffico di pentole in cucina. Doveva essere prestissimo perché la luce che filtrava dalla finestra era debole.
Dopo vari sbadigli decise di alzarsi.
La prima cosa che notò era che aveva malissimo alla schiena ed al collo, colpa del divano sicuramente. La seconda cosa fu che, in cucina invece di Charlie trovò Bella, era davvero molto nervosa dal modo che aveva di muoversi.
“Buongiorno, siamo mattinieri oggi!”
“Ciao, scusa ti ho svegliato, non riuscivo più a dormire…”
“Nessun problema, tanto anch’io ero sveglia!” mentì.
“Hai dormito bene? Immagino che avrai la schiena ed il collo a pezzi!”
“No…ho dormito davvero bene!”
Mentì nuovamente, perché non voleva dare altri pensieri a Bella.
“Sono felice!”
Bella era già pronta, cos’ Vera decise di andare a prepararsi.
“Bella, io vado in bagno, torno subito!”
Come risposta ebbe solo un lamento strozzato.
Si cambiò e poi andò giù a fare colazione con Bella. Tutto si svolse molto velocemente.
“Vera, che dici andiamo? Non vorrei arrivare tardi!”
Vera guardò l’ora ed era decisamente presto, però decise di assecondarla.
Così presero le loro cose e salirono nel pick – up di Bella. Arrivarono alla <> in un baleno. Il parcheggio era vuoto e Bella non ebbe problemi.
Fermò la macchina, ma mentre Vera stava per uscire si accorse che Bella non aveva la minima intenzione di farlo.
“Bella, stai tranquilla, andrà tutto bene! Te lo prometto”
“Tu credi?”
“Ne sono assolutamente sicura!”
“Ok…allora…andiamo”
Fece un sospiro e scese dal pick – up, Vera la seguì guardandosi attorno. Vide il cartello all’entrata con scritto <>.
“Penso che dobbiamo andare li”
Bella fece si con la testa, Vera per supportarla la prese sottobraccio.
Entrarono, e Vera si accorse che l’ufficio era proprio come veniva descritto nel libro. Subito si avvicinarono alla famosa donna dai capelli rossi che alzò lo sguardo verso di loro.
“Posso esservi utile?”
“Sono Isabella Swan” la informò Bella.
Fu tutto come sapeva Vera. Diede a Bella un po’ di fogli dicendo che erano il suo orario e assieme c’era la pianta della scuola. Le spiegò tutto il necessario. Poi arrivò il turno di Vera, che fu presa in contropiede.
“E lei signorina, come si chiama?”
A quel punto il panico si impadronì di lei, cosa avrebbe fatto? Di sicuro il suo nome non c’era, o almeno credeva. Decise di dire il nome e nel caso non ci fosse stato, avrebbe detto che sicuramente era un equivoco.
“Sono Vera Oracolo!”
La donna prese a sfogliare, e intanto Vera si sentiva mancare l’aria.
Passarono alcuni minuti e del suo nome non c’era traccia, finchè la donna non esclamò:
“An si…eccoti qui! La ragazza Italiana”
Vera non credeva alle sue orecchie, non solo c’era il suo nome, ma la aspettavano.
“Si…sono io!” e sorrise scioccamente.
Anche a lei fu dato l’orario e la pianta, dopo le varie spiegazioni salutarono e uscirono.
Avevano tutte e due lo stesso orario.
Quando furono fuori notarono subito che il parcheggio si era riempito. Vera cercò subito con lo sguardo la macchina che aveva sognato mille volte la venisse a prendere sotto casa sua.
Ed eccola li, la Volvo dei sogni.
Bella e lucida come non mai.
“Vera ti senti bene?”
La voce di Bella la riportò alla realtà.
“Si…si…divinamente!” disse con un sospiro.
Trovarono subito la classe, presentarono i moduli al professor Mason e le fece acocomodare il ultima fila.
Consegnarono la lista delle letture, Vera riconobbe sono i nomi di Bronte e Shakespeare, guardò Bella, sapeva che lei li aveva già letti tutti.
Si sentiva gli sguardi di tutti addosso.
La campanella suonò e Vera si diresse verso Bella.
“Allora? Tutto ok?”
“Si…ho già letto tutti i libri della lista!”
“Bene, allora vuol dire che mi aiuterai!”
Sorrisero entrambe.
Si avvicinò a loro un ragazzo dai capelli neri. Vera lo riconobbe subito, era Eric.
“Isabella e Vera, vero?”
“Bella” lo corresse.
“Io sono Vera, piacere!” e allungò la mano ad Eric. Lui la strinse sorridendo.
“Mi chiamo Eric! Dove avete la prossima lezione?” parlò rivolto a Vera.
“Siamo ad Educazione Civica, edificio 6”
“Io devo andare al 4…se volete vi mostro la strada…”
“Beh, grazie..” disse Vera.
Lasciò che Bella ed Eric andassero avanti insieme. Lei intanto si guardava intorno per vedere se scorgeva qualche Cullen.
Ma subito Eric arrivò da lei e le chiese:
“La ragazza italiana! Dev’essere bella Venezia…”
“Si, non male…” Vera si avvicinò a Bella. Eric doveva parlare con Bella e non con lei.
“Sai Eric, la nostra Bella viene da Phoenix!”
“Davvero?”
Per fortuna Bella cominciò a parlare con lui. Vera restò in silenzio per tutto il tragitto.
Arrivarono in classe ed Eric le salutò.
“Ciao e buona fortuna! Magari ci vediamo a qualche altra lezione.”
Guardando speranzoso prima Bella e poi Vera.
La mattinata passò veloce, e Bella sembrava calmarsi un po’. Conobbero Jessica, a Vera non stava un gran che simpatica, ma cercò di farsela piacere.
Arrivò l’ora del pranzo, Vera non stava più nella pelle finalmente avrebbe visto loro, i Cullen.
Si sedettero con gli amici di Jessica, vide Eric che salutava sia lei che Bella con la mano.
Vera non fece caso a chi c’era nel suo tavolo, voleva solo vedere loro.
Si girò verso l’ultimo tavolo in fondo alla stanza, ed eccoli li tutti e 5.
I Cullen.



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Capitolo 6
*** Occhi di ghiaccio ***


Per Sheba_94: Vera crede nella storia e vuol far di tutto perchè questa non cambi...anche se non tutto filerà liscio.^^Sono veramente felice che ti piaccia la storia....... baci ketty

Per Jadis96 : Posterò una volta al giorno non preoccuparti. Sono contenta che la mia storia ti piaccia. Ketty

Per iLOVEtwilight: Grazie mille^^ mi fa piacere che ti piaccia la mia storia. Ketty  

Ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti:

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E naturalmente anche chi la segue:

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2 - coppolina93 [Contatta]
3 - Jadis96 [Contatta]
4 - remedios [Contatta]
5 - Speir [Contatta]

Infine ringrazio anche chi solo legge.

Capitolo 6




Avete presente quando passate davanti ad una vetrina piena di manichini con vestiti bellissimi, e voi ne avvistate uno perfetto, bello e incredibile? Beh…prendete quella sensazione e moltiplicatela per 1000, capirete quello che Vera prova ora.

Non riusciva a staccare gli occhi da loro, era impossibile, peggio di una calamita.
Erano ancora più belli di come li aveva immaginati. Girandosi verso Bella si accorse che per lei era uguale, era incantata a guardare ogni singolo particolare del loro viso. Come poteva non essere così di fronte ad Emmett, Rosalie, Jasper, Alice ed Edward.
Quando Vera pensò ai nomi, Edward con i suoi capelli color bronzo, si girò verso di lei e la guardò torvo con i suoi occhi scuri.
*Cavolo! E’ vero…legge nel pensiero, mi ha sentita!”
Vera non aveva calcolato questo piccolo inconveniente. Sentiva che lui si stava facendo spazio fra i suoi pensieri.
Non doveva scoprire chi era e perché sapeva tutto di loro. Così si sforzò di pensare ad altro, ma non riusciva.
Finchè non si mise a canticchiare la canzone di Katy Perry <>.
Pensava solo alle parole e alla melodia. Si mise persino a muovere la testa avanti e indietro.
Non si accorse che gli altri la stavano guardando un po’ preoccupati per la sua salute mentale, Bella le sussurrò all’orecchio:
“Vera, che stai facendo?”
Vera fermò la testa e vide che c’erano tutti gli occhi puntati su di lei, così per recuperare un po’ la situazione e non far credere di essere completamente pazza disse:
“ Fino a 5 minuti fa stavo ascoltando una canzone con il mio cellulare, e ora non riesco proprio a togliermela dalla testa…è più forte di me…”
E si mise a sorridere nervosamente.
Tutto tornò tranquillo, sentì che la canzone funzionava alla grande, infatti Edward abbandonò la sua testa, ma il suo sguardo non fece lo stesso con gli occhi di Vera.
Intanto Bella abbagliata, ovviamente, dai loro volti bellissimi chiese informazioni su di loro.
Edward girò il suo sguardo verso Bella, tentando di leggere la sua mente, ma come sapete non ci riuscì.
Dal tavolo dei Cullen, Alice si alzò e se ne andò, buttando nella spazzatura il cibo che non aveva neppure guardato.
“Chi è quello con i capelli rossicci?” chiese Bella, incrociando il suo sguardo con Edward per poi abbassarlo ed arrossire violentemente.
Vera a vedere tutto questo era felice come una pasqua, ma provava un po’ di gelosia.
“Si chiama Edward! E’ uno schianto, ovviamente, ma non sprecare il tuo tempo…”
Vera intervenne sovrappensiero dicendo:
“Di certo tu non lo devi perdere con lui…”
Si accorse di averlo detto ad alta voce, quando ormai aveva, ancora una volta, gli occhi di tutti puntati su di lei. Jessica la guardò storto e chiese:
“Scusa, cosa hai detto?”
Vera divenne rossa e non sapeva come salvarsi. Vide che Edward stava sorridendo, così prese un po’ di coraggio e disse:
“Volevo dire che…ci sono altri ragazzi con cui puoi passare meglio il tuo tempo…”
Jessica rimase alcuni secondi a riflettere al significato della frase.
“An…beh…hai ragione!”
Tutti ripresero a parlare come se niente fosse successo.
I Cullen si alzarono e con la grazia di cigni se ne andarono.
Vera guardò solo è esclusivamente la camminata di Edward, che comprendeva anche il fondoschiena ben fatto.
Dopo pochi minuti anche Vera e Bella si alzarono, per andare a biologia II, accompagnate da Angela, a cui stava simpatica ad entrambe.
Entrarono in classe, Vera si ricordò della famosa scena in cui Bella si sedette vicino ad Edward, che per poco non la divorava, per colpa del suo profumo irresistibile. Ed infatti Edward, era seduto in un tavolo vicino alla finestra, da solo.
“Bella, siediti tu li, io andrò dietro”
“No, Vera siediti tu! Ho l’impressione di non stare molto simpatica a quel ragazzo!”
Non poteva sedersi Vera vicino ad Edward, avrebbe rovinato tutto.
“No…vado dietro, sono sicura che non gli stai antipatica, non ti conosce neppure!”
“Ti prego Vera, siediti tu li!”
Un po’ triste acconsentì.
“E va bene…”
Vera si sedette vicino ad Edward, mentre Bella passò dietro, e in quel momento, Vera, si accorse che Edward guardò male Bella e si portò una mano al naso.
*Per fortuna questo non è cambiato* pensò Vera, pentendosene subito.
Si accorse che Edward la guardava curioso, e intanto le sondava i pensieri così subito si mise a cantare <>. Edward cedette nuovamente, e divenne nervoso.
Vera lo osservò di nascosto per tutta la lezione, e le sembrava un angelo, dagli occhi neri e capelli di bronzo, era davvero bellissimo, ma ahimè…poteva solo guardare, perché lui era per Bella e non per lei, peccato che i due interessati facessero di tutto per evitarsi.
La lezione passò veloce, senza che Vera ed Edward di parlassero. La campana suonò, invece di vedere Edward sparire, con grande sorpresa rimase li seduto a guardarla. Per fortuna arrivò Bella.
“Allora andiamo?”
“Si, certo”
In quel momento Edward divenne rigido e fuggì via veloce. Bella ci rimase male, ma una voce attirò la sua attenzione.
“Isabella Swan?”
Lei si girò e precisò:
“Bella”
“Io sono Mike!”
“Ciao Mike…”
Poi Bella si giro verso Vera e rivolgendosi a Mike disse:
“Lei è Vera…Vera…lui è Mike!”
Vera lo salutò con un sorriso costruito. I suoi pensieri erano solo per Edward Cullen.
Mike le accompagnò a lezione e parlò tutto il tempo con Bella.
*A quanto pare neppure questo è cambiato* pensò sconsolata Vera.
L’ora di ginnastica cominciò.
Bella rimase a guardare, mentre Vera giocò tutte e quattro le partite di pallavolo, divertendosi alla grande. Era davvero brava, infatti faceva parte di una squadra di pallavolo a Venezia, e adorava giocare.
A fine lezione il Professor Clamp le chiese di far parte della squadra della scuola, e lei con grande gioia accettò. Andò a cambiarsi e poi raggiunse Bella.
“Dobbiamo andare in segreteria a consegnare i moduli”
A Vera venne in mente la scena della segreteria descritta nel libro, dove Edward tentava di farsi cambiare orario, quando, entrò Bella e lui per la sete che aveva del suo sangue, è costretto ad andarsene di corsa prima di fare una strage.
Ora Vera doveva giocare d’astuzia.
“Potresti portare il mio modulo? Devo andare un attimo in biblioteca a prendere dei libri per inglese”
“Certo!”
“Ok, ci vediamo in parcheggio!” disse Vera felice e pensando che almeno si sarebbero incontrati per pochi secondi.
Vera camminò dalla parte opposta di Bella per raggiungere la biblioteca.
La trovò subito, senza problemi.
Era deserta, c’era solo il custode. Tirò fuori dalla tracolla la lista dei libri e cominciò a cercare tra gli altri scaffali polverosi, il primo libro.
Era talmente concentrata nella ricerca che non si accorse di essere seguita.
“Cercavi questo?”
Una voce, la fece sobbalzare. Per reazione si girò verso di essa.
Era lui, appoggiato allo scaffale con il libro che stava cercando Vera tra le dita lunghe e affusolate.
Era Edward Cullen.

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Capitolo 7
*** L'incontro con Edward ***


Salve ragazze, eccomi qui con un nuovo capitolo.Spero che vi piaccia come quelli precedenti.
Ora spazio ai ringraziamenti.


Un grazie a chi a messo la storia di Ketty tra i preferiti:
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Un grazie a chi segue la storia:

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Infine un grazie speciale a chi ha commentato:

fracullen:  Grazie mille mi fa piacere che la mia storia ti piaccia.^^ Pultroppo non ti posso dire di chi si innamora, eh ehe rovinerei il finale, spero cmq che qualunque sia la scelta tu non rimanga delusa. baci Ketti^^

Sheba_94: Che bello hai recensito anche questo capitolo, sono molto contenta.^^
Ti consiglio di tifare per entrambe, hanno le stesse possibilità per adesso. baci Ketty



Ora chiudo l'angolo destinato all'autrice e vi lascio alla storia.
Bacioni la scibana di corte Ivy.



Capitolo 7




Era impossibile descrivere le emozioni di Vera in quel momento, perché erano molte e diverse.
- Gioia; aveva Edward Cullen davanti a se in carne ed ossa, che le rivolgeva tutta la sua attenzione.
- Rabbia; lui in questo momento doveva essere con Bella e non con lei.
- Paura; ed ora casa voleva sapere e lei cosa gli avrebbe risposto?
- Curiosità; chissà cosa le avrebbe chiesto.
- Impazienza; voleva sentire ancora una volta la sua voce perfetta.

“Ti chiami Vera, giusto?”
Doveva rispondere, ma si accorse di avere la gola secca e quindi riuscì solo a fare si con la testa.
“La nuova arrivata…insieme ad Isabella Swan…” aggiunse lui, avvicinandosi a Vera.
In quel momento Vera si accorse che Edward era entrato nella sua mente e subito fu pronta a difendersi con la canzone di Katy Perry.
“Ok, ti lascio in pace, ma ti prego…non cantare quella canzone!”
Edward Cullen la stava pregando?
Per reazione smise subito.
“Ti ringrazio” disse lui con un sorriso.
Vera prese coraggio e disse:
“Se vuoi te ne canto una dei Fall Out Boy” ed entrambi si guardarono e si misero a ridere.
“Hai senso dell’umorismo, te lo concedo”
“Beh…grazie”
Ci furono pochi minuti di silenzio in cui e due si studiarono. Poi Edward riprese a parlare.
“Io sono Edward Cullen…come già sai…quello che mi chiedo è come tu faccia già a saperlo”
A quelle parole Vera, deglutì rumorosamente.
“Beh…a scuola parlano tutti di voi…”
“Nessuno parla di noi a scuola…tutti ne hanno timore ma allo stesso tempo ne sono abbagliati…tu invece ci adori e ci conosci molto bene…sembra che noi siamo tuoi amici e che ci conosca da tempo…”
A Vera sembrava di essere diventata piccola come una formica, ma le venne in mente un idea.
Perché non giocare la carta del fantastico, con una creatura che viene da quel mondo?
“Infatti è proprio così…ho un’abilità speciale…mi permette di vedere il futuro e di conoscere tutti i particolari di ogni persona…”
Edward rimase stupito.
“Non ho mai sentito un essere umano con queste abilità…e in più riesci a bloccare i tuoi pensieri”
“Già…” disse Vera, rendendosi conto di essere stupita anche lei della sua seconda abilità.
“La tua amica Bella…è come te?”
“No, lei…non è come me…ma non so per quale motivo tu non riesca a sentire i suoi pensieri…e del perché tu non riesca a resistere al suo profumo”
Edward era profondamente allibito e stupito da Vera.
Vera sperò che lui abboccasse, e sembrava funzionare.
“Ma tutto questo come succede?”
“Di notte…mentre dormo…vivo quello che succederà il giorno dopo…”
“Davvero strabiliante…”
Edward divenne serio.
“Non dirai niente…di noi…vero?”
“No, non lo farei mai..”
A queste parole Edward si intenerì.
“Bene, per noi, sarà uguale nei tuoi confronti.”
Vera lo guardò negli occhi, ma non riuscì a reggere i suoi occhi neri come la pece.
“Però…non mi spiego una cosa…come mai prima, vedendomi ti sei sorpresa?”
*Cavolo, è un osso duro!*
“Le cose ultimamente cambiano…non sono precise…”
“Capisco…” disse lui guardandola dubbioso.
Edward si avvicinò a lei, tanto che Vera poteva sentire il suo profumo.
Era davvero buonissimo, molto meglio della descrizione che aveva fatto Bella nel libro.
“Questo è tuo…a presto Vera…”
Edward le porse il libro e poi sparì nel nulla, con la sua velocità da vampiro.
Mise il libro dentro la tracolla ed uscì dalla biblioteca camminando velocemente.
Sicuramente lui non si era bevuto del tutto la storia di lei, infatti doveva stare molto attenta a cosa pensava, con lui nei paraggi.
Uscì dalla scuola e si diresse verso il parcheggio, dove trovò Bella vicino al suo pick – up.
“Hai trovato tutto?”
“Si…si..”
Salirono nel pick – up e in silenzio si diressero verso Port Angeles a fare shopping.

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Capitolo 8
*** Tu sia benedetto Edward Cullen ***


Salve ragazze pultroppo oggi vado di fretta, quindi non posso rispondere alle recensioni.
Comunque ringrazio chi continua a leggere con assiduità. Siete mitici^^



Capitolo 8




Durante il viaggio per andare a Port Angeles, Vera e Bella parlarono pochissimo.
Vera era assorta nei suoi pensieri, che riguardavano quello che era successo alla biblioteca. Aveva fatto bene a mentire? Non lo sapeva ancora…forse l’aveva fatto per proteggere la Storia, chissà cosa sarebbe successo se Edward avesse saputo la verità.
Non ci voleva pensare. Voleva solo godere di quel piccolo momento passato con lui.
Bella si accorse che Vera era pensierosa.
“Che succede Vera? Sei molto silenziosa…”
Vera si risvegliò dai suoi pensieri.
“No..niente stavo solo pensando…a mia madre ed al mio migliore amico…”
“Ti mancano?”
In verità non ci aveva pensato poi molto in quei giorni, ma in verità gli mancavano da morire.
Chissà se la stavano cercando? Se sua madre aveva già mobilitato tutta l’Italia per trovarla? E Mattia, cosa provava?
“Si…mi mancano molto…”
“Ti capsico, per me è la stessa cosa con mia madre!”
“Non dev’essere stata una decisione facile quella di lasciare tutto e venire qui…”
“No…per niente facile…mi chiedo ancora se ho fatto la scelta giusta”
Vera rimase in silenzio, sapeva bene che Bella si era trasferita a Forks per non essere un peso per Renèe e Phill.
Il viaggio continuò in silenzio, ma presto giunsero alle porte di Port Angeles.
Passarono un intero pomeriggio a provare abiti e stranamente Bella si divertì a fare shopping. Tutto merito di Vera, che con la sua solarità e simpatia faceva sembrare una cosa noiosa e dovuta, un vero divertimento.

Varcarono la soglia di casa quando ormai era buio, ridevano come delle matte ad ogni caduta di Bella, cosa che accadeva ogni 2 secondi.
Charlie era già a casa.
Quando entrarono in casa lui era seduto a mangiare una fetta di pizza.
“Ciao ragazze, sembra che la giornata sia andata bene” disse sorridendo a vederle ridere.
Dopo aver visto le numerose borse che avevano in mano aggiunse:
“Shopping sfrenato a quanto vedo…”
Vera a quel punto intervenne.
“Sono mie…purtroppo mi hanno perso la valigia all’aeroporto” e sorrise.
Charlie rispondendo a Vera disse:
“Non so se tu ci abbia perso o guadagnato”
Tutti e tre risero, poi Bella chiese a suo padre.
“Cosa c’è per cena?”
“Ho comprato la pizza…spero sia di vostro gradimento”
“E’ perfetto!!” dissero all’unisono Vera e Bella.
Appoggiarono le borse e andarono a mangiare.

Il resto della serata fu dedicato a sistemare le compere del pomeriggio e alle chiacchiere.
“Sai Bella, sono entrata a far parte della squadra di pallavolo della scuola…domani ho il primo allenamento!!”
Disse Vera entusiasta.
“Magnifico! Beh…sei davvero brava, te lo meriti!”
Vera cambiò discorso e si ricordò dei famosi moduli.
“Con i moduli, oggi, è andato tutto bene?”
“Sisi…sai chi ho incontrato in segreteria?” disse Bella sorridendo.
Vera sperò che Edward dopo l’incontro con lei fosse andato in segreteria. Ed infatti sembrava proprio che le cose fossero andate così.
*Tu sia Benedetto, Edward Cullen!*
“No, chi?” chiese facendo finta di non sprizzare gioia da tutti i pori.
“Mike Newton!!”
Dopo aver sentito quel nome, Vera perse tutto l’entusiasmo e cadde in depressione anche se faceva di tutto per non darlo a vedere.
“An…beh…bene”
“Si abbiamo parlato un po’…penso sia molto carino…anche se mi è sempre appiccicato…tu che ne pensi?”
Vera colse la palla al balzo, a Bella doveva piacere Edward e non Mike.
“Sinceramente…non lo trovo così adorabile…non è il tuo tipo! Ti meriti di molto meglio…un ragazzo come…come…Edward Cullen!”
L’espressione felice di Bella di tramutò in seria.
“Edward Cullen??”
“Si perché no?”
“Perché…lui è troppo bello per me e in più non gli sto antipatica…hai visto oggi come mi ha guardata?”
Vera avrebbe voluto dirle che purtroppo l’aveva guardata così perché aveva sete del suo sangue.
“Non gli stai antipatica…era solo il primo giorno che ti vedeva e in più non ti conosce…anche con me si è comportato così…sono sicura che domani sarà diverso!”
Anche se sapeva benissimo che Edward non ci sarebbe stato.
“Non ne sono sicura…vabbè domani mi siederò vicino a lui e tenterò ci capire perché mi odia!”
“Siiiiiiiii….” Disse Vera che stava alle stelle.
Bella la guardò con uno sguardo interrogativo, così Vera per recuperare disse:
“Intendevo…si..devi farlo…brava Bella si fa così!” e fece un sorriso imbarazzato.
“Ok…”
“Si…lascia perdere il giovane Newton…”
Andarono avanti a parlare per molto tempo, finchè Vera decise che era ora di andare a dormire.
Salutò Bella e con il suo libro preso in biblioteca, si mise sotto le coperte.
Lesse qualche capitolo, ma poi la stanchezza ebbe la meglio.
Ma quello di Vera non fu un sonno tranquillo…

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Capitolo 9
*** Incubo ***


Salve ragazze, scusate tantisssimissimo il ritardo ma sono stata male in questi giorni e con la scuola poi sono impegnata,quindi spero che perdoniate.

Ecco a voi il prossimo capitolo.
Naturalmente a nome dell'autrice Ketty ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti, chi tra le seguite e chi solo legge.
Un grazie speciale poi ha chi a commentato.



Capitolo 9



“ Era inverno, Vera ne era sicura o almeno credeva, il freddo le penetrava attraverso i vestiti bagnati e la faceva rabbrividire.
Era completamente bagnata, e non sapeva il perché. Ma ancora più strano era il posto dove si trovava, assomigliava alle segrete di un castello.
Era molto buio, la luce proveniva sa una sola torcia, ma era debole e non bastava per illuminare tutto.
Vera si alzò da terra stordita, ma si accorse che aveva i polsi bloccasi da grossi e pesanti catene. Cominciò ad agitarsi tentando di liberarsi a tutti i costi.
Urlava, si dimenava e tirava con tutte le sue forze, ma ogni tentativo era vano.
Dei passi fermarono il suo tentativo di liberarsi, erano sempre più vicini e veloci, finchè un’altra luce illuminò il volto di una persona che Vera conosceva bene…era Edward.
Felice e consolata a vederlo disse:
“Edward, aiuto non riesco a liberarmi!”
Ma Edward invece di aiutarla, la guardò e restò li in piedi con uno sguardo strano, come se stesse pensando se liberarla o no. Così Vera urlò:
“Edward!!!”
Ma non si mosse di un passo, anzi fece un gesto con la mano ed arrivarono delle guardia con un ragazzo incappucciato, senza maglietta e con delle ferite profonde nell’addome e nella schiena. Era in ginocchio e aveva il fiato corto.
Vera guardò Edward terrorizzata cercando do dare un senso a tutto quello che stava succedendo. Edward invece di avere compassione di quel ragazzo, lo stava guardando con odio.
A quel punto lui si avvicinò al ragazzo e con molta velocità gli scoprì il volto.
Quello che Vera vide la sconvolse, tanto da mettersi a piangere involontariamente, perché quel ragazzo pieno di lividi viola al volto lo conosceva bene e avrebbe dato la vita per lui..era Mattia, il suo migliore amico, una delle persone che amava di più al mondo.
Vera era disperata e accecata dalla rabbia, si alzò di scatto in piedi e tentò con tutte le sue forse di liberarsi. Urlava dal dolore e dalla rabbia per aver visto il suo amico in quelle condizioni. Esasperata si accasciò a terra, ma poi urlò verso Edward, con rabbia.
“Cosa gli avete fatto farabutti??!!”
Ma non ricevette alcuna risposta, vide solo Edward avvicinarsi a Mattia e prenderlo per i capelli in modo da mettere bene in evidenza il collo.
“Lascialo stare!!!”
Edward non le diede ascolto e sorridendo maligno si avvicinò al collo di Mattia e delicatamente ci infilò i denti, succhiando via la sua vita. Vera disperata si alzò nuovamente in piedi urlando e imprecando, sperando di far smettere Edward.
Ma non servì a niente, in pochi minuti finì tutto.
Mattia era disteso per terra senza vita e con gli occhi vuoti.
Edward, si asciugò le labbra piena di sangue con la manica della maglia e avvicina dosi a Vera le disse:
“Ora sei tutta per me!”
E poi ridendo se ne andò lasciando il corpo di Mattia li, e Vera urlante con le lacrime di dolore che le rigavano in viso.
“Assassino…non mi avrai mai!!!”
Urlò con tutto il fiato che le rimaneva.”



Vera si svegliò di colpo, era tutta sudata e terrorizzata. Bella era accanto a lei e la guardava preoccupata.
“Vera, stai tranquilla è stato solo un brutto sogno…”
Ma alle parole di Bella, Vera scattò in piedi e andò di sopra a prendere il cellulare. Lo trovò subito, e fece il numero di Mattia, ma appena premette il tasto “ok” invece di sentire i soliti squilli, una voce metallica le diceva che il numero era inesistente.
Era impossibile.
Così provò è riprovò tantissime volte, addirittura chiamò sua madre, ma niente.
Nel frattempo Bella l’aveva seguita di sopra e la osservava sempre più preoccupata.
Vera dopo l’ennesima risposta negativa della vece metallica, si accasciò a terra e prese a piangere disperata.
Bella le si avvicinò e le disse abbracciandola:
“Era solo un brutto sogno…”
La cullava come una bambina spaventata, e pian piano si calmò e asciugandosi le lacrime sia alzò in piedi e disse:
“Era troppo realistico…”
“Lo so…succede sempre anche a me…ma non sono reali…capisci?”
Vera con uno sguardo perso fece segno di si con la testa.
“Raccontami cosa hai sognato”
Vera si sedette e con tranquillità le raccontò il sogno, ma con delle modifiche…non poteva dirle che aveva sognato Edward mentre uccideva Mattia succhiandogli il sangue, e che faceva parte della sua natura.
Bella rimase in silenzio per tutto il tempo e quando Vera finì disse:
“Davvero un brutto sogno…”
“Già..”
Vera si alzò e prese la sua digitale la accese e mostrò a Bella le foto di lei e Mattia.
“E’ lui?”
“Si…”
“E’ davvero molto carino…”
Vera sorrise non solo per l’affermazione di Bella ma anche perché le era appena apparsa la foto di lei e Mattia mentre stavano facendo delle facce buffe. Anche Bella si mise a ridere divertita.
Passarono molti minuti a guardare le foto, poi Bella si alzò e disse:
“Forza, prepariamoci e andiamo a scuola!”
“Ok!”
E così tutte e due uscendo dalla stanza, iniziavano una nuova e intensa giornata.

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Capitolo 10
*** Perchè mi eviti?? ***


Salve ragazze, ecco il nuovo capitolo. Spero che vi piaccia come i precedenti.

Naturalmente come sempre da parte dell'autrice Ketty ringrazio chi ha commentato la storia, chi ha messo la storia tra i preferiti,chi tra i seguiti e chi solo la legge.




Arrivarono a scuola non molto presto, c’erano già molte macchine parcheggiate.
Vera non riusciva a togliersi dalla testa le immagini dell’incubo, più ci pensava e più le sembrava reale.
*E’ impossibile! Edward non farebbe mai una cosa simile, e in più è innamorato di Bella e quindi è una cosa impensabile.*
Scesero dal pick – up e Vera guardando le macchine posteggiate riconobbe la Volvo di Edward, e lui era proprio li vicino alla sua auto, e guardava sia Bella che Vera.
Vera era davvero sorpresa.
*Lui non dovrebbe essere a scuola oggi!* pensò.
In quel momento Edward sentì il suo pensiero e girò il suo sguardo verso di lei, guardandola intensamente e cercando di capire il perché di quel pensiero.
Vera per difendersi lo guardò male e lo minacciò mentalmente.
*Vuoi che ti canti una bella ninna nanna??*
Subito, per risposta si mise a sorridere ed abbandonò i pensieri di Vera, che decise di evitare Edward per tutta la giornata. Avrebbe lasciato spazio a Bella e guai a chi si sarebbe intromesso tra i due.
Entrarono in classe e seguirono le lezioni del giorno, anche se Vera aveva la testa completamente persa nei suoi pensieri, infatti ad una domanda del professore di trigonometria non rispose, restò in silenzio, senza sapere di cosa stava parlando.
Finalmente arrivò l’ora del pranzo.
Si sedettero al solito tavolo, con Jessica, Angela, Mike ed Eric.
Vera si girò in direzione del tavolo dei Cullen, c’erano tutti e cinque, quando invece dovevano essere in quattro.
Tutti e cinque la salutarono in modo diverso, come se si conoscessero da una vita.
Alice le fece un gran sorriso e agitò la mano in segno di saluto, Jasper alzò leggermente la testa, sempre con il suo solito sguardo in perenne agonia. Rosalie la guardò storto e non la salutò, mentre Emmett la salutò con un saluto militare, Edward sorrise e fece uno sgaurdo sensuale che lasciò Vera a bocca aperta.
Era troppo bello per evitarlo, ma ci doveva provare. Così si girò e rimase in silenzio per tutto il tempo, finchè Angela non le chiese:
“Vera, sei molto pensierosa o non ti senti bene?”
Diede un’occhiata al piatto di Vera che era ancora pieno.
“Non ho molto appetito oggi…” si alzò dal tavolo e buttò tutto nella spazzatura, poi rivolgendosi a Bella disse:
“Ti aspetto in classe…” e andandosene salutò gli altri.
I corridoi stavano cominciando a riempirsi.
Vera camminava in direzione dall’aula di biologia II, quando ad un tratto una voce la chiamò.
Era una voce diversa dalle altre, melodiosa come tanti campanellini. Si girò nella direzione di quella bellissima voce e si accorse di avere davanti a se Alice. Era davvero bella, ma una bellezza diversa da quella di Edward, sembrava un folletto con la sua pelle bianca e i capelli cortissimi e neri.
Si avvicinò a Vera sorridendo felice.
“Ciao Vera…io sono Alice Cullen…”
“Piacere di conoscerti…finalmente…”
Si accorse di aver parlato troppo, infatti si portò una mano alla bocca.
“Tranquilla…so tutto, Edward ci ha informati…”
“Oh…Beh…bene”
“Non diremo niente a nessuno”
Vera fece si con la testa.
“E’ bello conoscere qualcuno, con un’abilità simile alla mia…anche perché non dev’essere facile…”
Vera cercò di sembrare in più convincente possibile.
“Si…infatti…tutte quelle immagini…”
“Come ti capisco! Sai qual’ è la cosa più strana? Con te i miei poteri non funzionano!”
*Come? Alice non riesce a vedermi??*
“Non mi vedi nelle tue visioni?”
Scosse la testa frustrata e disse:
“Strano, quando non vedo le persone vuol dire o che non ci sono più…oppure che si tratta di un licantropo, ma nessuno di questi è il tuo caso!”
Vera non rispose, stava pensando a questa strana anomalia.
Forse Alice non la vedeva perché lei nella storia non c’era…o almeno non doveva esserci.
I suoi pensieri vennero interrotti nuovamente da una voce, che questa volta conosceva bene e che cercava di evitare.
“Ciao…che state facendo?”
Spuntò dietro Alice, e sorrideva come se avesse davanti a se una cosa bellissima.
Alice si girò verso di lui sorridendo disse:
“Io e Vera ci stavamo conoscendo..”
“Bene…” rimase con lo sguardo fisso su Vera.
Lei non riusciva a staccare il suo sguardo da lui. Notò che i suoi occhi erano tornati color ambra.
“Si…sono molto contenta di averti conosciuta Alice! Ora devo andare…ma ci veniamo…ciao a presto!”
Vera si girò e riprese a camminare, mentre Alice la salutava.
Sentì dei passi dietro di lei si girò a guardare con la coda dell’occhio, ed era Edward.
“Perché mi segui?” disse irritata.
“Non ti sto seguendo…sto solo andando a lezione di biologia!” disse tranquillo.
Vera divenne rossa come un pomodoro per la vergogna, che sciocca e affrettata era stata.
Edward camminava al suo stesso passo e sorrideva.
“Perché sorridi?”
“perché è bello vederti arrossire!”
Le gambe di Vera stavano per cedere a quel mezzo complimento. Ma poi si riprese e accelerò il passo. Tutto inutile.
“Perché mi eviti?”
“Non ti sto…evitando!” mentì.
“Invece si!”
“Invece no!” fece brusca Vera, ed Edward rise nuovamente.
Arrivarono in aula, Edward si sedette al solito posto, mentre Vera si sedette all’ultimo posto in fondo alla fila.
Dopo poco arrivò Bella, e l’unico posto libero era quello vicino a Edward così si dovette sedere li.
Vera per tutta la lezione fece i salti di gioia e li osservava. Non si rivolsero mai la parola, e questo fece innervosire Vera.
Appena suonò la campanella Edward si alzò e se ne andò via veloce. Bella mortificata di avvicinò a Vera e disse:
“Mi odia e non capisco il perché…”
“Non ti odia…”
La prese sottobraccio e andarono a fare ginnastica.
La giornata scolastica finì, Vera però doveva restare a scuola per il primo allenamento di pallavolo con la squadra della scuola. Salutò Bella e si mise la divisa da gioco.
Era davvero emozionata all’idea di far parte della squadra.
Le altre ragazze erano già tutte in campo e si stavano riscaldando, così dopo aver salutato il professore seguì il loro stesso riscaldamento.
Dopo poco sentì battersi sulla spalla, si girò e vide una delle ragazze che non sopportava, Jessica.
“Ciao Vera, anche tu qui?”
“Già…”
“Bene…una riserva in più fa sempre comodo” e se ne andò sorridendo.
Vera guardandola male riprese a scaldarsi, ma dopo poco fu interrotta nuovamente. Ma questa volta non era Jessica, ma una ragazza molto magra dai capelli biondissimi e lunghi, con grandi occhi scuri.
“Non ascoltarla…fa sempre così con le nuove arrivate”
“Si…ha solo paura di perdere il posto da super diva di Forks…” entrambe risero.
“Mi chiamo Jasmine…sono nel tuo stesso corso di inglese”
Vera cerco di mettere a fuoco il suo volto e di fare mente locale, ma non ricordava di averla già vista.
“Scusami…ma non ricordo”
“Non fa niente…” disse sorridendo.
“Beh…io sono Vera…la nuova arrivata”
“Si tutti parlano di te…” e sorrise gentilmente.
Lei e Jasmine fecero subito amicizia.
Vera scoprì che Jessica era il capitano della squadra, ma nonostante questo l’allenamento andò benissimo.
Quando sentì l’acqua calda della doccia scendere per il corpo ebbe una sensazione di benessere, giocare l’aveva stremata come sempre, perché lei metteva sempre molta grinta, cuore e cattiveria in campo.
Uscì dalla doccia e si preparò. Lei e Jasmine uscirono da scuola insieme, fecero un pezzo di strada insieme e poi Vera continuò da sola.
Il cielo minacciava di piovere da un momento all’altro, e infatti 2 secondi dopo, piaggia fredda e leggera scese dalle nuvole grigie. Vera si mise in cappuccio e prese a camminare veloce verso casa, quando sentì un rombo di macchina dietro di lei.
“Hai bisogno di un passaggio?”
*Ancora lui* pensò Vera, ancora Edward.
Da una parte era felice e sarebbe montata immediatamente, ma la ragione le fece fare il muso e continuare a camminare.
“No grazie…vado a piedi”
“Andiamo non fare la bambina, Vera!”
All’improvviso si fermò e guardando storto Edward disse:
“Io non sono una bambina!!”
“Si che lo sei…ti prenderei a sculacciate ora..” e rise divertito dalla situazione.
Vera prese a correre per non sentirlo più, ma lui la seguì imperterrito.
“Dai Vera, voglio solo essere gentile”
Lei si fermò nuovamente ma questa volta lo guardò e poi con un sospirò salì in macchina.
Si tolse il cappuccio e con il broncio incrociò le braccia al petto.
Edward sorrise.
“Com’è andato allenamento?”
“Bene..” rispose diretta Vera.
“Ti sei divertita?”
“Si…” replicò lei.
“Hai intenzione di rispondermi a monosillabi per sempre?”
“Se servirà…”
“Che cosa ho fatto? Si può sapere?”
“Fermati!!” disse Vera, ormai mancavano pochi metri per arrivare a casa, e non voleva farsi vedere da Bella in macchina con Edward.
Lui si fermò e la guardò e lei fece lo stesso.
“Sei tu!! Cambi ogni volta tutto…ed io divento pazza”
“Pazza?”
“Tu non dovresti parlarmi…non dovresti avere attenzioni per me”
“Perché no?”
“Perché no! E’ sbagliato…” dopo questa ultima frase smontò dalla macchina e con gli occhi lucidi, ma senza farsi vedere da lui disse:
“Grazie…”
Corse a casa, senza salutare Bella, andò in camera di lei e si distese nel letto a guardare le foto di lei e Mattia. Quanto le mancava, e ora aveva bisogno di lui.
Continuò a piangere fino a che gli occhi non divennero pensati e non si addormentò.

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Capitolo 11
*** dolci sonni ***



Salve ragazze, allora ecco che vi posto il prossimo capitolo.
Ketty ( l'autrice ) questa volta ha trovato il tempo di rispondere alle vostre recensioni, quindi ve le posto:

x jexolina: Grazie sono davvero contenta che ti piaccia, spero che continuerai a seguirmi!!^^
x Zio_Legend: Già è un pò diversa dal normale questa storia, e mi fa piacere che ti piaccia..
x Jadis96: Vera ha un caratterino particolare, ma quando si arrabbia e intestardisce reagisce così..ma con il tempo cambierà!!^^
x Sheba_94: Jessica non mi è mai stata simpatica..non so se si è notato..XDXD Kmq grazie mille per il commento!
x  cullen_girl96: Grazie x i complimenti, troppo gentile!^^ Kmq scoprirai tutto molto più avanti...volevo lasciare un pò di mistero...^^^^

E ora i ringraziamenti a chi a messo la storia tra i preferiti:
1 - 13ste [Contatta]
2 - AlessandraMalfoy [Contatta]
3 - babyvampire [Contatta]
4 - bella95 [Contatta]
5 - cullen_girl96 [Contatta]
6 - fallsofarc [Contatta]
7 - fracullen [Contatta]
8 - hitomi [Contatta]
9 - Honey Evans [Contatta]
10 - iLOVEtwilight [Contatta]
11 - kkiikkaa [Contatta]
12 - magnifica Malfoy [Contatta]
13 - masychan [Contatta]
14 - mylifeabeautifullie [Contatta]
15 - nene_cullen [Contatta]
16 - NessieBones [Contatta]
17 - Ramona37 [Contatta]
18 - Roxy_rock5 [Contatta]
19 - Sheba_94 [Contatta]
20 - valeriuccia [Contatta]
21 - writegirl [Contatta]
22 - zije600 [Contatta]
23 - Zio_Legend [Contatta]
24 - _Nessie_ [Contatta]
25 - _VampirE_CulleN_ [Contatta]


E chi ha messo la storia tra i seguiti:
1 - Bluking [Contatta]
2 - coppolina93 [Contatta]
3 - Jadis96 [Contatta]
4 - jexolina [Contatta]
5 - KiaMessina [Contatta]
6 - nerry [Contatta]
7 - Ramona37 [Contatta]
8 - remedios [Contatta]
9 - Speir [Contatta]
10 - Twilight_Blood_Lover [Contatta]
11 - Zio_Legend [Contatta]




Vera si svegliò nel cuore della notte, aveva gli occhi gonfi per il pianto ma almeno non aveva fatto brutti sogni.
Accese la luce e si accorse di essersi addormentata nel letto di Bella.
*Cavolo, devo tornare giù* ma subito ci ripensò, non voleva svegliare Bella così decise di restare li e tentare di dormire nuovamente.
Si rimise sotto le coperte e chiuse gli occhi, ma improvvisamente sentì un rumore. Spaventata riaprì gli occhi ma non vide nessuno così li richiuse subito. Dopo pochi secondi ci fu un secondo rumore a quel punto accese la luce.
Vide un volto a lei familiare, ed vicinissimo a lei. Per lo spavento e la sorpresa stava per urlare, ma la candida e gelida di lui, le bloccò l’urlo. Quando si fu calmata lo guardò storto e disse:
“Ma sei matto, Edward? Piombare così, nel cuore della notte nella mia stanza…anzi in quella di Bella?”
“Scusami non intendevo farti paura…”
Vera sospirò e si coprì.
“Ti voglio credere! Ma perché sei qui?”
“Ti volevo parlare…”
Notò che era molto irrequieto ed agitato.
“Che ti succede Edward?”
“No…niente…è colpa del profumo…del suo profumo che inonda tutta la stanza”
Vera lo guardò con compassione.
“Passerà…un giorno saprai conviverci perfettamente…” disse malinconica, ripensando alla storia d’amore tra lui ed Bella.
“Lo spero, ogni volta che le sto vicino rischia la vita…ma la cosa scioccante è che per me è come una droga, non riesco a starle lontano…infatti non è la prima volta che vengo qui”
Vera rimase stupita dalle sue parole. Sentirle di bocca sua era totalmente diverso che leggerle in un libro.
“Davvero?”
“Si, la guardo dormire…ma la cosa strana è che provo la stessa cosa per te, anche se in modo diverso e non così apprensivo.”
L’intero corpo di Vera restò paralizzato a quelle parole.
“Edward…non è possibile questa cosa fra noi…mi dispiace!”
“Perché no? E’ molto meno rischioso stare in tua compagnia che con Bella…e in più so che nel tuo profondo provi la stessa cosa per me!”
Spiazzata. Era la parola giusta per descrivere Vera in quel momento. Non credeva alle sue orecchie.
Lei lo aveva sempre desiderato ardentemente, con tutta se stessa, ed era ancora cos’, ma la storia non era sua…era di Bella, la sua amica e avrebbe fatto qualsiasi cosa per farla andare nel modo giusto.
“Mi dispiace Edward…ma non è così…”
Edward rimase in silenzio a guardarla.
“E’ meglio che tu te ne vada…”
“No!! Non posso stare lontano sia da questa stanza che da te!”
Vera era totalmente fuori fase, non capiva più niente, ma lo guardò seria e disse:
“Tu non capisci…è Bella quella che vuoi, io sono niente per te…”
“E’ vero, tengo a Bella più della mia stessa vita, anche se la cosa può sembrare strana dato che la conosco da 2 giorni! Ma la cosa più strana è che tu sei più simile a me e quindi ti sento più vicina”
Vera sbuffò, non poteva sentire queste parole.
“Ma non capisci che fai del male a Bella? Oggi era mortificata, voleva parlarti e chiarire ma tu sei scappato via…pensa che tu la odia!!”
Edward fu colpito da quelle parole.
“Forse la odiavo perché non capivo che invece la amavo”
“Allora dimostraglielo”
“Ma amo anche te…”
“Impossibile, io non dovrei neppure esistere”
“Come??”
“Lascia perdere…ora devo dormire…a differenza tua!”
Edward rimase immobile.
“Si esatto…non sei un vampiro…ti chiedo solo un favore..”
Vera rimase a guardarlo curiosa.
“Non evitarmi! Ti prometto che sarò diverso nei confronti di Bella…ma ti prego non far finta che non esista”
Vera ricordò le parole di Edward in <> quando lasciò Bella <>.
“Strano di solito sai dire bene il contrario…”
“Cosa?”
“Niente…niente…va bene non ti ignorerò ma ricorda quello che hai promesso!”
“Certo..”
Edward stava per andarsene quando Vera lo richiamò.
“Edward…posso chiederti un favore?”
“Tutto quello che vuoi!”
Sapeva bene che quello che stava per chiedere era egoista, ma almeno una cosa la voleva fare per se stessa.
“Puoi rimanere qui…questa notte?”
Edward sorridendo si avvicinò a lei.
“Speravo me lo chiedessi”.
Così si distese nel letto con Vera e l’abbracciò. Per una volta voleva provare quello che Bella aveva provato a sentire Edward così vicino.
“Vera, perché non mi racconti un po’ di te?”
Passarono quasi tutta la notte a parlare di loro, finchè Vera non si addormentò fra le braccia gelide di Edward.
Sorrideva nel sonno, finalmente i suoi sogni si erano avverati.

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Capitolo 12
*** Bacio inaspettato ***



Ciao ragazze e ecco che vi posto un nuovo capitolo. Scusate l'attesa ma in questo periodo sono piuttosto occupata.


Ecco le risposte alle recensioni di Ketty:


x Sheba_94: Vera rappresenta in qualche modo tutte le fan che si sono immaginate almeno una volta al posto di Bella. Ho voluto creare questo personaggio per far sognare ancora di più. Vera però ama la storia originale e vuole che resti come tale...anche se dentro di lei desidera ardentemente Edward Cullen.^^
 
x Cleo92: Sono contenta che ti piaccia le mia storia!!^^ Questo capitolol'ho voluto dedicare a tutte le fan che vorrebbero dormire abbracciate ad Edward, compresa me!!!^^ Kmq non ti posso dire niente sulla possibile scelta tra Bella e Vera...altrimenti rovinerei tutto!!^^
 
x: Zio_Legend: E' si...Vera voleva fare qualcosa anche x se stessa...e così si è tenuta x una notte Edward!!!^^


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Vera fu svegliata da un rumore di finestre che si aprivano e facevano entrare aria fredda e luce.
“Vera, svegliati…fuori c’è una splendida giornata di….”
Bella guardò fuori ma invece di vedere il sole vide le nuvole grigie e perenni di Forks.
“…pioggia! E’ tardi dobbiamo sbrigarci, ti aspetto nel pick – up”
Vera si svegliò di colpo, guardò la sveglia, era tardissimo, non avrebbe neppure fatto colazione. Si alzò e con una super velocità andò in bagno a prepararsi.
Solo allora si ricordò della notte passata a parlare con Edward. Sorrise felice al pensiero, ma si disse:
*La prima è ultima volta…*
In pochi minuti fu dentro al pick – up. Bella dovette andare un po’ più veloce del normale, anche se chiamare veloce 40 all’ora e uno scempio.
Arrivarono in classe correndo, Bella strisciando da quante volte era caduta.
Chiesero scusa al professore del ritardo e si sedettero ai loro posti.
Vera vide Jasmine seduta a pochi banchi da lei e la salutò con un sorriso.
“La conosci?” chiese curiosa Bella.
“Si…è una delle mie nuove compagne di squadra!”
“Mi devi raccontare com’è andato all’allenamento!”
“Alla grande!!! Anche se ho scoperto che il mio capitano è Jessica!”
“Oh…mi dispiace…”
Ci fu silenzio, si sentiva solo la voce del professore mentre spiegava.
“Tu invece cosa hai fatto Bella?”
“Ho trovato un lavoro!”
“Davvero?”
“Si…lavorerò al negozio di articoli portivi dei Newton!”
“Beh…bene…quando cominci?”
“Oggi dopo scuola…infatti…mi sa proprio che non potrò accompagnarti a casa!”
“Non preoccuparti, mi faccio una bella passeggiata…e poi devo andare a far sviluppare le foto…”
La storia stava cominciando a cambiare nuovamente, era troppo presto per lavorare dai Newton.
*Diamine, è tutta colpa mia* pensò Vera, ripensando alla notte scorsa.

I minuti da una lezione all’altra non passavano mai, infatti Vera non vedeva l’ora di vedere Edward, anche se sapeva che era sbagliato, non avrebbe dovuto pensare neppure a lui.
Il suono della campanella avvisò che era ora di pranzo.
Entrò in mensa seguita da Bella, e subito una voce la salutò.
“Ciao Vera!”
“Ciao Jasmine!”
“Ieri ti sei presa un po’ di pioggia…”
“Eh…già” e sorrise. Notò che Jasmine osservava Bella.
“Jasmine….ti presento Isabella Swan…anzi Bella”
“Piacere di conoscerti…tutti in città parlavano del tuo arrivo!”
Bella imbarazzata disse:
“Già ho sentito dire!”
Vera si rivolse a Jasmine.
“Ti siedi con noi?”
“No, ho il mio tavolo laggiù in fondo…ci vediamo a lezione!”
Si salutarono e andarono a sedersi al solito tavolo.
Sapeva che Edward la stava guardando, ma non si girò mai a guardarlo.
“Vera…c’è Edward Cullen che ti sta guardando!”
“No Bella, ti sbagli, guarda te!”
Senza neppure girarsi pensò:
*Ti ricordo la promessa!*
Vera si girò e notò che Edward aveva abbassato lo sguardo.
Il pranzo durò poco, ora c’era l’ora di biologia, e Vera si sedette al solito posto in fondo, mentre Bella era già posizionata al suo posto.
Edward non era ancora arrivato, e ciò era molto strano, di solito era sempre il primo.
Quando la lezione incominciò Vera si rese conto che Edward non sarebbe venuto.
*Edward!! So che mi senti…sei un vampiro presuntuoso e bugiardo!* pensò Vera arrabbiata.
Il professore arrivò in classe con alcune scatolette di cartoncino. A Vera venne subito in mente una scena del libro.
*No…non può essere…*
“Il primo cartoncino è di controllo, il secondo è un applicatore a quattro aghi e il terzo è una lancetta sterile…” spiegò il professore.
Ora Vera capiva tutto. Ecco perché Edward non era a lezione.
*Ma un momento…tutto questo dovrebbe accadere molto più avanti!*
La storia si stava modificando ancora, casa sarebbe successo ancora?
Tutti cominciarono a pungersi le dita, lo fece anche Vera, ma tenendo d’occhio Bella, sapeva che non sopportava ne la vista ne l’odore del sangue.
Il professore si avvicinò a Bella e le chiese se stava bene, ma lei rispose che si sentiva debole.
“Qualcuno può portare Bella in infermeria?”
“Io…ci vado io!” si propose Vera alzandosi e prendendo un pezzo di cotone per tamponarsi il dito.
Ma in quel momento si alzò anche Mike.
“No..lo faccio io…sono un uomo!”
Vera lo fulminò con lo sguardo.
“Vado io…non disturbarti”
Il professore intervenne un po’ irritato.
“Non è il momento di fare i bambini, portatela entrambi e che sia finita!”
Mike e Vera si guardarono in cagnesco, lei prese il braccio destro di Bella e lo mise dietro il suo collo e lui fece lo stesso con il braccio sinistro.
Vera camminò fini all’edificio 4 e poi si fermò.
“Ci fermiamo qui…Bella ha bisogno di un attimo di respiro!”
“Posso farcela Vera…”
Bella stava rendendo le cose ancora più complicate. C’era un motivo per cui Vera si era fermata li, sarebbe arrivato Edward.
“No, è meglio se ti riposi!” e la fece sedere.
“Mike, tu puoi andare…l’accompagno io!”
“Non se ne parla!”
“Testardo di uno Newton!” disse tra se Vera.
Per fortuna la storia non si era sconvolta del tutto, ed Edward arrivò.
“Che succede?”
Mike parlò per primo.
“Non lo so…non si è neppure punta il dito…”
Vera intervenne.
“Devi portare Bella in infermeria, sta male…non sopporta la vista e l’odore del sangue!”
Edward la guardò pensieroso e preoccupato.
“Non posso portarla io…deve farlo Mike!”
Anche se avrebbe voluto farlo lui.
*Non le farai del male…ma devi portarla tu…ti prego!*
Mike aveva già fatto alzare Bella per portarla lui stesso in infermeria.
Edward gliela strappò dalle mani e la prese in braccio. Mike arrabbiato disse:
“E’ compito mio!”
Vera guardò Edward e pensò:
*Vai, penso io a lui!*
Edward prese a camminare verso l’infermeria, senza guardarsi alla spalle.
Vera e Mike rimasero soli.
“Andiamo Mike, torniamo in classe!”
“No!! Io vado con Bella!”
Doveva fermarlo in qualche modo, non poteva rovinare tutto. Così Vera fece un gesto disperato. Prese Mike per il colletto della camicia e lo baciò.
Cercò di farlo con più trasporto possibile, ma il solo pensiero che erano le labbra di Mike Newton che stava baciando le venne il riflesso di allontanarsi.
Guardò Mike un po’ stralunata e disse:
“Scusami…” prese a camminare in direzione dell’aula di biologia.
Mike era confuso e spaesato ma appena si riprese corse dietro a Vera e la prese per il braccio fermandola, la tirò a se e la baciò. Vera non poteva far altro che baciarlo a sua volta.
Rimasero li alcuni minuti. Vera con le spalle al muro e Mike che la baciava con tenerezza.
Quando si staccarono entrambi si guardarono negli occhi.
“Se solo l’avessi saputo prima..non avrei insistito tanto per accompagnare Bella in infermeria” disse Mike.
Vera abbassò lo sguardo. Mike le mise un dito sotto il mento e le sollevò il volto.
“Non vergognarti Vera! E’ normale essere gelosi!”
Vera a quell’affermazione si svegliò.
“Io gelosa? Ti sbagli Mike…”
“Non negare…”
Che cosa aveva fatto? Aveva appena baciato Mike Newton, ed era la cosa più sbagliata che poteva fare. Ma poi ci ripensò, in fondo l’aveva fatto per il bene di Edward e Bella, si era comportata bene, anche se ora la sua vita era rovinata.
“Si…ero gelosa!”
“Non ti devi preoccupare…ora che ho capito tutto, nel mio cuore ci sei solo tu!”
Stava per darle un altro bacio, ma lei lo bloccò.
“Andiamo con calma…non voglio rovinare tutto!”
“Hai ragione! Beh…torniamo in classe!”
Vera tornò in classe pensando e ripensando tristemente a quello che aveva appena fatto.
Mike invece sprizzava gioia da tutti i pori e aveva un sorriso da 2000 denti.


 
 

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Capitolo 13
*** Fotografia ***


Salve ragazze, oggi faccio gli straordinari, quindi vi posto un altro capitolo per farmi perdonare una settimana senza postare nulla:
Però prima, eccovi le risposte aille vostre recensioni:

x cullen_girl96 : Vera si sta scoprendo un pò alla volta e fa sempre gesti molto altruisti e pensa poco a lei..ma presto arriverà anche per lei qualcosa di speciale.^^
 
x Sheba_94: Non hai idea di quanto mi fa piacere che anche la mia versione ti piaccia, pensavo che molti non avrebbero apprezzato questo "stravolgimento", ma a quanto pare mi sbagliavo!!^^
 
x Ramona37: Grazie, sono contenta che anche a te ti intrighi la mia storia!!^^
 
x Zio Legend: Non disperare, dovrai sopportare ancora un pò Mike, ma presto tutto si aggiusterà...o quasi!!^^
 
x Cleo92: Non temere la reazione di Edward ci sarà presto, quando saprà di loro due!!^^
 


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Per fortuna la lezione di biologia passò presto. Vera riuscì a sfuggire da Mike e andò in infermeria a trovare Bella.
Arrivò alla porta, ma si bloccò prima di entrare. Sentì due risate, una era di Bella e l’altra di Edward. Guardò oltre la porta senza farsi vedere.
Bella era seduta nel lettino, mentre Edward era in piedi di fronte a lei. Ridevano e parlavano.
Vera fu felice di vedere questa scena.
*Almeno loro sono felici!*
Si accorse che Edward l’aveva sentita così, veloce come un fulmine, fuggì a ginnastica.
Non voleva interrompere uno dei loro momenti.
Quell’ora fu la peggiore di Vera.
Era triste e depressa, sia per aver baciato Mike sia perché era gelosa di Bella.
Sfogò un po’ della sua frustrazione giocando a pallavolo.

Finalmente la campanella suonò. Vera stava per uscire dallo spogliatoio quando si accorse che fuori c’era Mike che la stava aspettando. Stava fischiettando un motivetto allegro e non stava fermo un secondo.
Fu presa dal panico, non voleva vederlo, così uscì dall’uscita secondaria.
Corse fino al pick – up di Bella, e per fortuna era ancora li.
“Ciao..stai meglio?”
“Decisamente…” rispose Bella facendo un sorrisone.
“Magnifico! Devi raccontarmi un po’ di cose!” e fece un sorriso malizioso.
“Ora devo scappare dai Newton…ricordi?”
Solo sentire quel nome, a Vera veniva la pelle d’oca.
“Giusto…beh…buon lavoro”
“Grazie…a più tardi!”
Bella accese il pick – up e partì lasciando Vera sola in mezzo al parcheggio.
Due mani le coprirono gli occhi.
“Chi sono?”
Vera prima di girarsi fece un piccolo sbuffo.
“Mike…” e si sforzò di sorridere.
“Ti ho cercato in palestra…”
“Si…sono uscita prima per andare a vedere come stava Bella!” mentì.
“Sta meglio?”
“Si si…sta andando al tuo negozio!”
“An…già, oggi è il primo giorno di lavoro”
Vera rimase in silenzio e si mise le mani in tasca, faceva davvero freddo.
“Beh, devo andare anch’io in negozio…sono passato per salutarti!”
A quel punto si avvicinò e le diede un tenero bacio nella guancia.
“Buona giornata, tesoro!”
A quella parola Vera ebbe un sussulto.
“Buona giornata…”
A Vera era appena passata la fame, aveva lo stomaco talmente attorcigliato che pensava non avrebbe più mangiato per i prossimi 2000 anni.

Forks tutto sommato era una cittadina tranquilla, a differenza di Venezia, sempre piena di turisti e caotica.
Però a Vera mancava tutto di Venezia. Pensava ogni singolo minuto a Mattia e a sua madre, chissà se la stavano cercando.
A quel punto prese il telefonino e cercò in rubrica il numero di Mattia, provò a chiamarlo, ma ancora una volta, la voce metallica diceva che il numero era inesistente, e la stessa cosa per il numero di sua madre.
Forse era davvero stata risucchiata dal libro. Questo avrebbe spiegato il perché non riusciva a chiamare a casa. In <> non esistevano Mattia e la mamma, e quindi era per questo che non riusciva a rintracciarli.
Come avrebbe fatto a tornare a casa? E così ad uscire dal libro?
Questa era una domanda importante peccato che non riuscisse a trovare una risposta.
Girava per le strade di Forks, nella speranza di trovare uno studio fotografico.
Dopo non pochi giri, riuscì a trovare quello che cercava.
Entrò e la porta fece un suono di tanti campanellini che sbatacchiavano tra loro.
E’ un posto piccolo ma ben arredato.
Un bancone enorme prendeva quasi tutto lo spazio, di fianco ad esso, nella parte destra c’era uno spazio dedicato all’esposizione di cornici per fotografie. C’è n’erano di tutti i tipi e per tutti i gusti.
La parte sinistra era occupata da macchinari per le stampe ma anche per l’esposizione di foto.
Erano davvero bellissime, con effetti molto particolari.
Una voce la fece tornare alla realtà.
“Salve, hai bisogno di aiuto?”
Era un ragazzo a parlare, sembrava avesse la stessa età di Vera. La sue pelle era olivastra e i capelli erano neri e lunghi raccolti in una coda di cavallo.
“Si…vorrei stampare delle foto”
Vera aprì la sua tracolla e tirò fuori la digitale per mostrarla al ragazzo.
“Ok, dovrai aspettare un po’…”
“Nessun problema!”
Il ragazzo sorrise. Era davvero un bellissimo sorriso, Vera rimase incantata a guardarlo, ma subito dopo sparì nel resto del bancone.

Erano attaccati diversi annunci ad una bacheca, Vera cominciò a leggerli.
Uno parlava di vendite immobiliari, altri di ripetizioni per studenti ed altri ancora per lavori. Ma a Vera saltò alla vista un annuncio con una scritta gialla che diceva:

“Cercasi aiutanti e aspiranti fotografi”



Cominciò a leggere interessata.

“Se siete degli abili fotografi o semplicemente il mondo della
Fotografia vi attira,
allora questo è il posto giusto per voi!!

Per informazioni chiedere all’addetto del bancone”



Sembrava troppo bello per essere vero, aveva finalmente trovato il so lavoro.
Così decise di chiedere informazioni al ragazzo appena avrebbe fatto ritorno.
Passarono alcuni minuti e tornò con le foto di Vera stampate.
“Ne hai fatte tantissime”
“Eh…già..mi piace fermare i momenti più belli” e imbarazzata iniziò a grattarsi la testa.
Il ragazzo stava mettendo le foto in un contenitore di plastica, e Vera ne approfittò.
“Ehm…volevo chiederti una cosa! E’ ancora valido quel posto da aiutante fotografo?”
Il ragazzo alzò gli occhi e con un sorriso da paura disse:
“Si! Ti interessa?”
“Eccome!!”
“Tom non crederà alle sue orecchie, finalmente ha trovato quello che cercava”
Andò nuovamente nel retrobottega sorridendo felice.
Ricomparve poco dopo insieme ad un signore molto anziano, aveva i capelli e la barba bianchi, e un gran bel pancione.
Il ragazzo tolse le foto di Vera dalla custodia e le fece vedere all’uomo.
“Che ne dici Tom, non sono male!”
L’uomo osservava serio le foto e dopo vari <> si decise a parlare.
“Sono davvero belle, le hai fatte tu?” chiese, rivolgendosi a Vera, che riuscì solo a fare si con la testa.
“Sei molto brava…ti ha insegnato qualcuno?”
“Mio padre…era un fotografo…”
Tom a quel <> si intenerì, ma senza farlo vedere.
“Il lavoro è tuo, ora dobbiamo decidere i turni!”
Vera si mise a fare i salti di gioia, finalmente avrebbe fatto qualcosa che le piaceva e che sapeva fare bene, e chissà quante cose avrebbe imparato ancora.

Sarebbe andata a lavoro i pomeriggi non occupato dagli allenamenti, e anche qualche fine settimana, nel caso di fossero state occasioni importanti.
Tom ritornò nello sgabuzzino salutando felice Vera, che rimase sola con il ragazzo.
Saltava dalla felicità, finchè non si rese conto di che ora fosse.
“Cavolo devo andare a casa…tieni ti lascio il mio numero di telefono nel caso Tom ne avesse bisogno”
“Perfetto, grazie!” e il ragazzo fece uno dei suoi soliti sorrisi che fece incantare Vera.
“Ok, beh…a presto!”
Lui alzò la mano e sorrise ancora.
Vera era talmente inebriata da quel sorriso che non si accorse di aver lasciato le sue foto sopra il bancone.
Se ne accorse solo a metà strada.
*Noooo! Le foto!!!*
Così tornò indietro correndo.
Quando arrivò aprì la porta di scatto e aveva il fiatone.
“Mi sono scordata le mie foto!” disse imbarazzata.
Il ragazzo rise e gliele porse.
“Eccole qui!”
“Grazie…” restarono per pochi secondi a guardarsi negli occhi, poi Vera ritornò alla realtà.
“Beh…grazie ancora e ciao…”
Stava per uscire, quando inciampò in uno scatolone e si ritrovò per terra.
Il ragazzo le fu subito vicino per aiutarla ad alzarsi.
“Ti sei fatta male?”
Vera era rossa paonazza per la vergogna e pensò:
*Maledetto scatolone!* poi imbarazzata rispose:
“Sisi…non mi sono fatta niente” ridendo nervosamente.
“Bene!” disse in ragazzo sorridendo cortesemente.
Vera non si accorse di essere mano nella mano con lui, ma quando se ne rese conto, ancora più imbarazzata la tolse subito.
“Beh…bene…ho le mie foto ed ora vado” stava gesticolando, lo faceva sempre quando era nervosa.
Uscì dalla porta ma fu fermata.
“Aspetta!!”
Lei si girò e riaprì la porta aspettando.
“Non ti ho chiesto come ti chiami!”
“Il mio nome è….il mio nome è….”
*No, non mi ricordo come mi chiamo!!!* pensò.
“….Vera…si mi chiamo così…”
“Che bel nome, è italiano?”
“Eh..già…”
Ci fu silenzio e solo sguardi.
“Devo andare…”
“Ovviamente…”
“Ben…allora…ciao”
“Ciao Vera…”
E invece di andarsene rimase li a guardarlo impalata come una scema.
Disse un altro ciao e se andò davvero, camminando per le strade di Forks e non riuscendo a togliersi dalla testa quel sorriso che la faceva andare in tilt.


 

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Capitolo 14
*** Pericolo mike e Gelosia ***


Ecco ragazze il prossimo capitolo:




x Ramona37: Presto scoprirai tutto, e penso sarà una sorpresona...^^

 
x Sheba_94: Mike potrebbe andare a fare sto giro...e penso che molto presto lo farà!!! Questo nuovo ragazzo farà penare la nostra Vera!!!^^
 
x Cleo92: Mi piace questa curiosità..^^ Prestissimo scoprirai tutto, ci sono un pò di colpi di scena, quindi tenetevi pronti!!!^^


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Tornata a casa decise di mettersi al lavoro. Studiò trigonometria e biologia, finchè il silenzio glielo permetteva.
Finì prima del previsto,quindi pensò a smaltire un po’ di lavoro a Bella.
Fece il bucato e preparò la cena. Si infilò il grembiule da chef e si acconciò i capelli, prese tutte le cose che le servivano e cucinò.
Si accorse che il cibo iniziava a scarseggiare, ma l’indomani sarebbe andata a fare la spesa.
Quando arrivarono a casa Bella e Charlie, tutto era pronto e mangiarono felici e affamati.
Dopo cena Bella sparì a studiare mentre Vera sistemava la cucina.
Il campanello di casa suonò, Vera si asciugò le mani e andò a vedere chi c’era alla porta. Guardò attraverso l’occhiello. Appena vide chi era le vennero i brividi e il cuore si bloccò, ma non per l’emozione.
Fuori dalla porta di casa Swan c’era Mike, che aspettava. Vera si appoggiò con la schiena alla porta impotente.
*Apro o non apro? Questo è il problema.”
Il campanello suonò di nuovo al quel punto Vera chiuse gli occhi per la disperazione.
“Vera vado io ad apr…” Charlie si bloccò quando vide Vera appoggiata alla porta con gli occhi fuori dalle orbite.
“Che succede Vera?”
“Fuori dalla porta c’è Mike Newton!”
“An davvero? Allora apro subito!”
Scansò Vera dalla porta e aprì.
“Buona sera capo Swan!”
“Buona sera Mike…che bello vederti”
“Si! Vera è in casa?” chiese arrivando subito al dunque e con voce piena di emozione.
Vera era nascosta dietro la porta e al momento in cui sentì la domanda di Mike si sbracciò per farsi vedere da Charlie e le fece segno di dire che non c’era.
Charlie la guardò stupito e con un sorriso gentile si rivolse a Mike.
“No…mi dispiace ma sta studiando e mi ha detto di non disturbarla!”
“Capisco…può dire che sono passato?” disse con voce frustrata.
“Certo…consideralo già fato” e si girò verso Vera.
I due si salutarono e poi Charlie chiuse la porta. Vera finalmente poteva fare un sospiro di sollievo, ma doveva spiegare tutta la situazione ad un Charlie confuso.
“Hai qualche problema con il giovane Newton?”
“No no…nessuno”
Charlie sospirò e disse:
“Va bene, se non vuoi dirmi niente non importa…ma per qualsiasi cosa io ci sono!”
“Grazie Charlie!” e fece un sorriso di gratitudine.
“Va bene…va bene!” disse facendo scivolare via tutto quello che era successo.
“Charlie?”
“Si?”
“Non dire niente a Bella!”
“Ok”
Charlie tornò a sedersi in salotto.
L’aveva scampata proprio bella. Non poteva continuare a comportarsi così, doveva dire a Mike come stavano le cose. Si! L’avrebbe fatto domani stesso.

Raggiunse Bella in camera, voleva sapere tutto su lei ed Edward.
“Disturbo?”
“Vera!! No no..anzi!”
Si sedette nel letto pronta ad ascoltare.
“Devi raccontarmi qualcosa?” disse maliziosamente.
Bella sorrise ed abbassando lo sguardo arrossì.
“Beh…si”
“Dimmi tutto!!” e si avvicinò ancora di più a Bella per ascoltare meglio.
Passarono tutto il tempo a parlare di Edward Cullen. Bella le disse che si erano conosciuti meglio ma che non gli aveva chiesto del perché della sua ostilità dei giorni precedenti.
“Vera, sono così contenta di avergli parlato!”
“Anch’io sono felice per te!”
Sorrisero tutte e due contente e complici.
“Com’è andata a lavoro?”
“Benissimo…anzi…cosa è successo tra te e Mike, quando Edward mi ha portato in infermeria?”
A Vera sembrava si sprofondare i nuovo. Ma perché quel nome la perseguitava?
“Beh…dunque…ehm…ci siamo…baciati…”
“Allora è vero? Oggi in negozio lo raccontava ad ogni cliente che entrava…”
Il viso di Vera divenne rosso dalla rabbia.
*Mike Newton…sei morto!!!*
“Non sai quanto sono felice per voi Vera!”
“Immagino…” disse bella piatta, cercando di calmarsi.
Andarono avanti a parlare, a Vera le raccontò anche del lavoro che aveva trovato, omettendo l’incontro e le figure imbarazzanti del “ragazzo sorriso”.
*Cavolo, non gli ho neppure questo il nome…sono proprio una frana!*

Vera esausta salutò Bella e andò a dormire nel suo divano scomodo.
Si addormentò con il sorriso del “ragazzo sorriso” stampato nella mente.



La mattina iniziò bene, sia per Vera che per Bella, erano di buon umore.
Si prospettava andare da bene in meglio, ma era ancora presto per dirlo.
Arrivarono nel parcheggio della scuola e scesero dal pick – up, Bella con un sorriso felice stampato in faccia, Vera con la sua macchinetta fotografica pronta a recuperare le foto non fatte in quei giorni. Cominciò a fotografare ogni parte del parcheggio, entrata della scuola, arrivò persino in segreteria dove si fece una foto con la segretaria dai capelli rossi.
Poi toccò ai corridoi della scuola, coglieva ogni occasione per fare fotografie, anzi miliardi di foto. Bella la guardava divertita ma anche un po’ imbarazzata da questo suo modo di fare.
Mentre stava per scattare una foto al suo armadietto sentì una voce da dietro che la chiamava.
“Buongiorno Vera!”
L’aveva riconosciuta era la voce irritante di Mike. Vera si girò sempre con la digitale davanti gli occhi in modo da nascondere in suo sguardo assassino.
“Ciao Mike!”
Lui si stava avvicinando a lei, così lei cominciò a scattare miliardi di foto a Mike, per farlo stare il più lontano possibile.
“Mike spostati un po’ più indietro…così ecco…no, non così…sorridi…”
Mike imbarazzato sorrise e cominciò a mettersi in posa, mentre Vera si allontanava sempre di più, fino ad arrivare davanti alla porta dell’aula d’inglese.
Finalmente la campanella suonò e Vera smise subito di fare foto, e con un sorriso grande dalla felicità disse:
“Mike, devo andare ci vediamo più tardi! Ciao ciao!” e scappò in classe lasciando il povero ragazzo fuori e senza parole.

Il tempo tra una lezione e l’altra volò come al solito, e l’ora di pranzo arrivò in un baleno.
Vera e Bella entrarono nella grande mensa ma prima di prendere posto, la voce di Mike perseguitò nuovamente Vera.
“Vera!!!”
Lei si girò lentamente, e vide che Mike stava correndo verso di lei, e quando le si parò davanti la strinse a se e le diede un bacio sulle labbra, lasciando tutta la stanza in silenzio e paralizzata da questa visione.
Vera era rossa sia per la rabbia che per la vergogna, in quel momento avrebbe preso a pugni Mike e poi lo avrebbe portato fuori dalla mensa per i capelli.
Per fortuna le voci intorno a loro ripresero a parlare, ma i loro sguardi erano tutti puntati su di loro.
Vera si girò a guardare il tavolo dei Cullen per cercare conforto, ma quello che vide fu un Edward che la guardava serio e arrabbiato.
Mike prese per mano Vera e la condusse al solito tavolo, Bella li seguì.
Da gentil’uomo, Mike, fece sedere Vera e poi lui si accomodò accanto a lei tenendole la mano.
Gli sguardi di quel tavolo erano tutti diversi, Angela era stupita, Eric non sapeva se ridere o piangere e Jessica era tra lo sconvolto e l’arrabbiato. Vera alla vista di ciò abbassò lo sguardo nel suo vassoio, non lo rialzò per tutto il pranzo.
Aveva in mente Edward, come l’aveva guardata. Per un momento aveva avuto paura e si era sentita malissimo.
Notò che Bella non faceva altro che fissare Edward Cullen e con la coda dell’occhio, vide che pure lui continuava a fissarla. Il suo animo per un momento si rasserenò alla vista dei due innamorati.

L’ora di pranzo fu un vero macigno da mandare giù, ora tutti quanti guardavano Vera e Mike, che mano nella mano stavano andando a lezione di biologia.
Si sedettero allo stesso posto, mentre Bella si accomodò vicino ad Edward, che ancora una volta lanciò uno sguardo minaccioso a Mike e poi serio a Vera.
Per tutta la lezione i pensieri di Vera si rivolgevano ad Edward, che parlava e analizzava le particelle al microscopio con Bella.
Lei e Mike non ebbero molta conversazione ma solo guardi e mani intrecciate per tutto il tempo.
Perché Edward si comportava così? Lui aveva Bella, e Vera aveva Mike, che c’era di sbagliato? Gelosia? Impossibile!
Vera era davvero confusa e ci rimase per tutto il resto della giornata.
A fine giornata accompagnò Bella e Mike al parcheggio, e salutò prima lei con un abbraccio e poi lui con un bacio, ma prima di andare via Mike le chiese:
“Vera, hai dai fare questo week end?”
“Beh, non so…Bella, abbiamo qualcosa in particolare?”
“No…niente…”
“Perfetto! Vi va di venire tutte e due domenica pomeriggio alla riserva di La Push?”
Le due ragazze si guardarono ma solo Bella rispose per entrambe.
“Certo ci saremo!”
“Fantastico! Vi vengo a prendere io! Non è niente di particolare ma solo un ritrovo tra amici per divertirsi tutti insieme!”
“Bene, ci saremo” disse Bella.
Mike si avvicinò a Vera e le prese le mani dicendo:
“Vedrai a La Push ci divertiremo! Ti chiamo questa sera”
“Ok…” disse Vera con espressione neutrale.
Sia Mike che Bella se ne andarono.

Quel pomeriggio in palestra fu un vero inferno per Vera.
Jessica era davvero arrabbiata con lei, per averle rubato Mike, e faceva di tutto per renderle le cose impossibili, ma per fortuna dalla sua parte, Vera, aveva Jasmine.
“E’ davvero molto arrabbiata Jessica…”
“Non le do torto…le ho rubato Mike..”
Jasmine, notò l’espressione triste di Vera e disse:
“Glielo hai rubato…ma non era quello che volevi…vero?”
“Già…è successo tutto per proteggere due persone…”
“Gesto davvero nobile da parte tua, ma devi dire a Mike la verità, sia per lui che per te stessa”
Vera ci pensò un po’ su, e arrivò alla conclusione che Jasmine aveva completamente ragione.
“Hai ragione…devo farlo…ma come?”
“Sono sicura che troverai il modo, sei una brava ragazza!”
Finito l’allenamento, Vera camminava per la strada da sola, Jasmine era dovuta scappare via con il suo ragazzo.

C’era molto silenzio, si sentiva solo il fruscio del vento fra le foglie degli alberi. Ad un tratto però Vera, sentì dei passi dietro di lei, si guardò alle spalle e vide una figura che conosceva bene, ma che non si sarebbe mai aspettata di vedere in quel momento.
“Che ci fai qui?”
“Ti devo parlare!” disse Edward serio.
“Di cosa?”
“Di te e Newton?”
Vera riprese a camminare, non voleva parlare di questo argomento, specialmente con Edward. La raggiunse in un batter d’occhio.
“Tu provi qualcosa per lui?”
“Ma che domande sono?”
“Rispondi Vera…tu provi qualcosa per lui o no?” questa volta la voce si era alzata ed era autoritaria.
Vera fece silenzio non voleva farsi umiliare ancora.
“Vera…RISPONDIMI!!”
A quel punto non aveva scelta.
“NO! Non provo assolutamente niente per Mike Newton!! Lo vuoi capire zuccone?”
A quel punto il viso di Edward si rilassò e scoppiò a ridere.
Vera esterrefatta da quella reazione disse:
“Che hai da ridere ora?”
“Niente…sono solo felice…”
Vera non potava queste parole, le facevano estremamente male, pensare che lei lo voleva ma non poteva averlo.
“Non dovresti esserlo…”
A quel punto Vera continuò a camminare sempre più veloce, ma tutto fu inutile. Edward la seguì fino a casa, restando in silenzio per tutto il tempo.
Arrivarono davanti a casa Swan e videro Bella fuori dalla porta che li guardava.
A quel punto felice di vederli stava per attraversare la strada per andare da loro, ma non si accorse che in quel momento stava arrivando un grosso camion.
Bella se ne accorse troppo tardi, e per la paura restò immobile in mezzo alla strada.
Tutto fu molto veloce, Vera chiuse gli occhi riuscì solo a sentire un rumore di freni e poi un grande botto.
Quando riaprì gli occhi il camion era fermo, e invece di vedere una scena agghiacciante, vide che Edward era accanto a Bella e aveva una mano appoggiata al camion.
Incredibile, l’aveva fermato!
Vera corse da Bella, era ancora cosciente ma sotto shock, sia per lo spavento sia per aver visto qualcos’altro, tutt’altro che normale.


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Capitolo 15
*** Angelo salvatore e la push ***


Salve ragazze e ragazzi^^ ecco a voi il nuovo capitolo. Vorrei chiedere una cosa a chi recensisce la storia
La nostra cara autrice Ketty al momento sta per avere gli esami di stato, magari potreste farle gli auguri....sono sricura che gli farebbero molto piacere.


Ecco le risposte alle recensioni:


x Sheba_94: E' si l'incidente doveva avvenire in qualche modo!!^^ Non ti preoccupare il "ragazzo sorriso" arriverà presto, e sarà una vera sorpresa!!!^^
 
x Ramona37: Sarei curiosa di sapere la tua teoria!!^^ Kmq scoprirai tutto molto presto...^^
 
x Cleo92
: Non posso dirti niente, posso solo dire di continuare a leggere la storia, ci saranno molti colpi di scena!!
 
x Zio_Legend: Wow..quanto entusiasmo!!!^^ Mi fa davvero piacere...Mike e Vera a quanto pare non sono una coppia molto convincente...vediamo che ha in mente il futuro per loro!!!^^
 






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Bella era seduta nel lettino dell’ospedale ancora un po’ scossa. Affianco a lei c’erano Edward e Vera, mentre Carlisle la stava visitando.
All’improvviso arrivò Charlie, preoccupato e subito andò subito ad abbracciare Bella.
“Tesoro come stai? Cos’ è successo?”
Carlisle intervenne per cercare di calmarlo.
“Charlie, Bella sta bene è solo sotto shock…per fortuna il camion ha frenato in tempo!”
Bella sentì questa frase e disse:
“E’ merito di Edward, se non ci fosse stato lui, sarei morta…” e posò lo sguardo su Edward, lui incrociò il suo, ma senza dire una parola.
“Direi che Bella può tornare a casa…” disse sorridendo Carlisle, che si avvicinò a Charlie mettendogli una mano nella spalla.
“Allora come va la stagione sportiva?”
Charlie si illuminò e cominciò a parlare a raffica di baseball, non si accorse neppure che Carlisle lo stava portando fuori dalla stanza, lasciando soli Edward, Bella e Vera.
Tutti e tre rimasero in silenzio a guardarsi, la prima a parlare dopo alcuni minuti, fu Vera.
“Come mai eri a casa a quell’ora?” domandò a Bella.
“I Newton, mi hanno lasciato andare a casa prima…” disse seria e guardando il vuoto.
Poi si girò verso Edward e chiese:
“Come hai fatto?”
Edward sapeva bene a cosa si riferiva ma fece finta di niente.
“A fare cosa?”
“Eri lontano da me, e in un batter d’occhio eri accanto a me….ed hai fermato il camion con una mano…”
“Ti sbagli, ero acconto a te…”
“Bugiardo…” poi agitata si rivolse a Vera.
“Vera, l’hai visto anche tu no?”
Lei rimase immobile, non sapeva cosa dire, ma poi per fortuna parlò.
“Eravamo vicino a te ed Edward ti ha aiutato…che c’è di così strano?”
“Ma non è possibile…lui prima era lontano metri da me e poi in un secondo..mi era accanto…io non capisco…”
“Non c’è niente da capire…” disse Edward che dopo aver detto ciò se ne andò dalla stanza senza salutare e molto serio.
“Vera non sono pazza…so cosa ho visto..”
“Non so che dire Bella…ma io non ho visto niente di insolito…”
Bella si mise le mani nei capelli, non sapeva più a cosa credere. Vera per confortarla voleva dirle la verità ma non era lei che doveva farlo.

Tornarono a casa con Charlie, non mangiarono neppure, tutti e tre avevano un gran bisogno solo di dormire e dimenticare il brutto incidente.
Il sabato fu un giorno tranquillo, Vera e Bella fecero le pulizie in casa e i compiti, senza parlare più di quello che era accaduto il giorno prima.
La domenica Vera fa svegliata da uno strano luccichio, si alzò dal suo divano e aprì la finestra e si accorse che c’era il sole.
Era felicissima di vederlo, finalmente era tornato, pensava non l’avrebbe mai più visto.
Charlie era già andato a La Push a passare il week end.
Bella e Vera si prepararono per la loro giornata a La Push. Vera era proprio curiosa di vedere la spiaggia e di passare una giornata fuori con gli amici.
Mike arrivò presto a prenderle. Era tutto un sorriso, chiese a Bella come stava per la storia dell’incidente, lei liquidò la domanda con un bene.
Il ritrovo per la partenza era il negozio dei Newton. C’erano già tutti, Vera notò anche Jessica che subito le scambiò uno sguardo terribile, ma Vera fece finta di niente, non voleva farsi rovinare la giornata da lei.
Organizzarono le macchine e partirono alla volta di La Push. Vera era contenta di quella gita, mentre Bella sembrava triste e malinconica.
“Bella, ti senti bene?”
“Si…stavo solo pensando ad Edward…”
“Capisco…” Vera prese la mano di Bella e la strinse per darle forza e coraggio.

First Beach era ancora più bella di come Vera l’aveva immaginata. Un posto di pace e tranquillità.
I ragazzi accesero subito un falò e le ragazze si sedettero su tronchi bianchi a parlare del più e del meno.
Si organizzò una piccola escursione per andare a vedere le famose pozze, a cui presero parte anche Bella e Vera, e l’ultima non perse tempo per scattare più foto possibili e restare lontana da Mike.
A tutti venne fame e quindi dopo mezz’ora tornarono alla spiaggia. Vera rimase indietro per fare foto a ogni cosa che vedeva.
Tornata al falò si accorse che il numero delle persone era aumentato.
*Perché non ci ho pensato prima?*
Ma certo! Nel libro Bella parlava di alcuni ragazzi del luogo che erano venuti al falò per fare amicizia.
Ma poi Vera si bloccò, e rimase ferma come una statua.
*Jacob! Oggi Bella e Jacob si incontreranno!*
Dovete sapere che a Vera, Jacob, non sta proprio simpatico, non ha mai sopportato la sua ossessione per Bella.
E ora sapere che lo avrebbe visto pure lei, le veniva male alla pancia.
Si sedette vicino a Bella, che stava parlando con Angela, ma subito Mike si avvicinò a lei.
“Hey…dove ti eri persa?”
“Foto…stavo scattando foto…” e sorrise.
Notò lo strano abbigliamento di Mike e disse:
“Dove vai vestito così?”
“Io e gli altri andiamo a fare un po’ di surf…ti va di venire alla riva e guardarmi?”
Questa volta Vera fu felice della proposta e accettò subito. Avrebbe fatto di tutto per non vedere Jacob.
Andò alla riva e guardò Mike e gli altri che tentavano di fare di stare in piedi nella tavola, ma erano proprio negati.
La voce di Bella le fece togliere lo sguardo da Mike.
“Vera!! Devo farti conoscere una persona…”
A Vera venne un infarto quando vide che era la persona in questione.
*Non è possibile! Non può essere vero!*
Era un ragazzo che aveva conosciuto pochi giorni fa.
Il ragazzo dello studio fotografico.

*Lui, il ragazzo dal sorriso d’oro non può essere…non può essere…Jacob…*
Vera non riusciva più a respirare, guardò il ragazzo e in quel momento stava sorridendo, l’aveva riconosciuta.
“Vera, lui è Jacob Black…un mio vecchio amico…” disse Bella sorridendo.
“Jacob, lei è una mia nuova amica, si chiama….” non fece in tempo a finire la frase che Jacob la completò prima di lei.
“…Vera! Ci conosciamo già!” disse sorridendo.
“Vi conoscete?” chiese Bella sorpresa.
Vera a quel punto intervenne:
“Si…ti ricordi il lavoro che ho trovato? Jacob lavora in quello stesso studio fotografico…” e guardò di sfuggita l’interessato.
“Che bello! Così lavorerete insieme…è fantastico!!”
Vera non riusciva a credere che il ragazzo sorridente, gentile e bello dello studio fosse Jacob Black, l’antipatico provolone di La Push.
Lui e Bella parlarono dei vecchi tempi passati insieme, ma ogni tanto lo sguardo di Jacob cadeva su Vera, che era in silenzio ed ascoltava.
“Vi va di fare una passeggiata?” propose Jacob.
“Si!! Perché no..Vera ci stai?” chiese entusiasta Bella.
Vera rimase in silenzio a pensare ancora una volta a tutto quello che era successo, tanto che Bella glielo chiese una seconda volta.
“Allora Vera?”
“Si, vengo ho bisogno di muovermi!” e cercò di sorridere.
Tutti e tre si allontanarono dal falò parlando del più e del meno.
Vera era sempre in silenzio, pensava che in fondo era solo una passeggiata e niente di più, avrebbe dovuto sopportare Jacob ancora
Il sole stava per essere coperto da dei grandi e brutti nuvoloni scuri.
Per la prima parte della passeggiata nella spiaggia, parlarono solo Bella e Jacob, mentre Vera ascoltava ma non degnava i due di uno sguardo, si girò in direzione del mare, anche se qualche volte sbirciava e si accorse che Jacob la stava guardando con interesse.
*Ma guarda te questo…non ha altro da fare che guardarmi?*
Sbuffò spazientita e prese dalla sabbia un piccolo ramoscello e cominciò a fare una scia lunghissima guardando i piccoli granelli che si spostavano al suo passaggio.
Ma fu presto interrotta dalla voce irritante di Jacob.
“Allora come vi trovate qui a Forks?”
Bella fu la prima a rispondere.
“Si sopravvive, ma per fortuna c’è Vera, che mi fa divertire e sentire a casa…”
Vera si girò e guardò Bella con un sorriso sincero e amico.
“Vale lo stesso per me Bella! Non è facile non pensare alla mia Venezia con malinconia…”
Questa volta Jacob si rivolse solo a Vera.
“Venezia?? Bello, ho sempre desiderato andarci….”
“La città più romantica del mondo….dopo Parigi…” disse Vera con malinconia, pensando alla sua città, ma poi si riprese subito e aggiunse con freddezza:
“ Solo che non è per tutti…” e si girò verso Jacob, che sorrise divertito dal comportamento di Vera.
“Immagino che sarete attorniate da ragazzi…è da un pezzo che non si vedono ragazze così carine da queste parti…”
Bella arrossì divertita, mentre Vera si innervosì ancora di più.
*Ed ecco che fa il Casanova…ma bravo…*
“Beh…Vera ha già fatto molte conquiste…” disse Bella guardando maliziosa Vera.
“Davvero? Chi è il fortunato? Se posso saperlo…”
Vera a quel puntò sbottò.
“Mike Newton….”
Jacob si mise a ridere divertito, e a Vera venne l’istinto di ucciderlo li all’istante.
“Si può sapere che c’è di così divertente?” chiese lei.
“Niente….adesso capisco perché prima quando mi sono avvicinato a te con Bella stava quasi per venire a riva…per battersi”
Vera si imbarazzo per il comportamento da bambino di Mike.
“Tu Bella? Nessuno? Non ci credo, una ragazza talmente bella…non può restare sola…”
“No…nessuno…per ora!” disse arrossendo.
“Non è vero! C’è qualcuno….” Disse Vera sorridendo.
“Chi sarebbe?” chiese Jacob curioso.
“Edward Cullen…” disse aspettando la reazione di lui.
Infatti Jacob diventò subito serio e Bella se ne accorse.
“Che succede?”
“Niente….non dovresti frequentare i Cullen….”
Bella era molto confusa, infatti guardò Vera per cercare spiegazioni, ma tutto ciò che ricevette come risposta fu un’alzata di spalle.
“Perché?”
“Non potrei dirti nulla…”
Bella giocò d’astuzia.
“Non lo dico a nessuno, sono solo curiosa! E Vera starà muta come una tomba.” e provò a sorridere in modo sensuale.
Vera era contenta finalmente era giunto il momento di sentire parte della verità riguardo i Cullen.
“Vi piacciono i racconti del terrore?” chiese cercando di spaventarle.
Tutte e due dissero all’unisono:
“Li adoro!”
“Conoscete le vecchie storie sulle origini dei Quileutes?” chiese Jacob.
E da li iniziò il racconto che vedeva come protagonisti da una parte i Freddi e dall’altra i Lupi. Nemici naturali da sempre, meglio conosciuti come Vampiri e Licantropi.
Bella ascoltò con molta attenzione la storia, mentre Vera la osservava cercando di capire i suoi pensieri in quel momento.
Alla fine del racconto ci fu un minuto di silenzio in cui Bella era chiaramente confusa.
“Ma con tutto questo cosa c’entrano i Cullen? Sono come i freddi che conosceva tuo bisnonno?”
“No…sono loro quei freddi” disse Jacob cercando di enfatizzare il tutto.
Bella era ancora più confusa.
“Ma cosa sono i freddi?”
“Sono bevitori di sangue…oggi vengono chiamati vampiri!”
Bera rimase sorpresa dalle sue parole, e si girò verso Vera per trovare complicità.
“Se tentavi di spaventarci non ci sei riuscito…” disse con superiorità Vera.
Jacob si fece serio e si rivolse a Vera.
“Volevo solo mettervi in guardia, secondo me c’è qualcosa di vero in quelle leggende…”
Guardò severo Vera, per cercare di farla ragionare sulla gravità della cosa.
Dal cielo iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia.
“Forse è meglio se torniamo…gli altri ci staranno cercando…” disse Bella un po’ spaventata. Prese a camminare in direzione del falò.
Vera e Jacob rimasero a guardarsi, immobili, non c’era risentimento tra i loro sguardi ma solo complicità. Vera era incantata a guardare il suo volto, non sapeva come mai.
“Vera…andiamo?” disse Bella.
Vera si girò verso di lei, staccando lo sguardo da lui.
“Si arrivo…”

In pochi minuti le piccole gocce si trasformarono in un vero acquazzone. Vera, Bella e Jacob erano completamente bagnati quando arrivarono al falò.
Gli altri avevano già rimesso tutto in ordine ed erano pronti per partire e tornare a Forks.
Bella salutò Jacob.
“Grazie per la passeggiata…”
“E stato un piacere mio…venite a trovarmi qualche volta qui a La Push!”
“Certo, lo faremo! Poi ora che tu e Vera vi vedrete ogni giorno, potremo organizzare un ritrovo qui in spiaggia…”
“Sarebbe magnifico…”
Si salutarono e poi Bella entrò in macchina, Vera e Jacob rimasero fuori a guardarsi senza mai staccare lo sguardo.
“Bene…beh…allora ciao Vera…a domani!”
“Già…a domani…” riuscì solo a dire lei, dopo di che saltò in macchina e partì per tornare a casa lasciando Jacob sotto alla pioggia.
La sera arrivò presto, e Bella e Vera erano già pronte per andare a dormire, tutte e due esauste ma contente della loro gita.
“Mi sono davvero divertita oggi…” disse Bella, anche se sembrava pensare a qualcos’altro.
“Bella, stai pensando a quello che ha detto Jacob oggi?”
“Si….secondo te potrebbe essere vero?”
Vera prese fiato prima di rispondere.
“Potrebbe…ma magari sono solo leggende…”
“Uhm…”
Vera si alzò dal letto di Bella e si avvicinò alla porta.
“Bene…vado a dormire, domani inizia un’altra settimana, buona notte Bella, e cerca di dormire, non pensare troppo a quello che ha detto Jacob…o farai incubi!”
“Hai ragione! Buona notte Vera!”
Vera raggiunse il divano e spense la luce. Ma quella notte non si addormentò subito.
C’era una totale confusione nel sul animo che non la lasciava dormire.
Pensava continuamente a Jacob, e la cosa non la rendeva affatto felice. Non riusciva a smettere di pensare al suo splendido sorriso e ai suoi sguardi che si posavano continuamente su di lei. Non voleva ammetterlo, ma tutto questo le faceva piacere, e la lusingava.
Ma non avrebbe mai ammesso tutto questo…mai e poi mai.

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Capitolo 16
*** La cosa giusta ***


Salve a tutti , ecco a voi il prossimo capitolo......


x Zio_Legend: Grazie mille per gli auguri, troppo gentile!!!^^
 
x Sheba_94: A quanto pare Jake non sta molto simpatico...beh..non è una novità!! Kmq posso solo dirti che a volte "chi disprezza compra".^^
 
x Cleo92: Jacob non è uno dei personaggi più amati, ma in questa storia gli ho voluto dare una chance!! Vediamo come se la giocherà..^^
 
x KiaMessina: Colpo di scena inaspettato da molti!!^^ Kmq Jacob come personaggio non mi è mai stato simpatico...ma da quando ho letto "Breaking Dawn" ho cambiato opinione su di lui...x questo ho deciso di dargli un'altra chance in questa storia! X quanto riguarda l'imprinting, beh...per ora questa storia parla di Twilight, ma ho già cominciato a scrivere "Lost in New Moon", e penso che scriverò anche "Lost in Eclipse" e "Lost in Breaking Dawn".^^




La mattinata non era baciata dal sole come la precedente, ciò rese Vera irrequieta, ma quando vide Bella, con delle occhiaie terribili e una cera ancora più bianca del solito si preoccupò molto.
“Bella, che ti succede?”
Bella faceva fatica a parlare, era davvero molto scossa.
“Ho fatto un incubo terribile…”
“Che hai sognato?”
Bella si sforzò di non tremare ancora al ricordo.
“Era in mezzo alla foresta, ad un tratto c’era anche Jacob, mi diceva di correre e non fermarmi. Poi spuntò anche Mike che mi diceva pure lui di correre….ma io non capivo perché erano così agitati, all’improvviso Jacob si accascia a terra e inizia a tremare….e diventa un lupo. Ma la cosa più strana è che Edward spunta da un cespuglio ha un aspetto terribile, e mi terrorizza….fa segno di andare verso di lui, ma Jacob inizia a ringhiare…e prima che io possa fare un altro passo verso Edward….fa un balzo e lo azzanna alla gola…”
A Vera venne un colpo, questo era il famoso sogno di Bella, ed era arrivato esattamente dopo il racconto di Jacob, ed ora cosa sarebbe successo?
La storia era sempre più diversa e complicata, non sapeva che fare per rimettere le cose apposto. Di due cose era certa:
1. Edward e Bella dovevano stare insieme.
2. Lei e Jacob sarebbero rimasti nemici a vita.
“E’ stato solo un brutto sogno Bella, non pensarci più…” le disse per cercare di tranquillizzarla.

A scuola Bella sembrava avesse riprese un po’ di lucidità, ma Vera sapeva che pensava solo a quell’incubo, e la cosa peggiore è che lei non poteva fare niente, per vedere la sua amica rincuorarsi, la storia doveva andare così.
A pranzo, Bella prese solo una mela, e mentre si stava per sedere al solito tavolo, Edward Cullen si avvicinò.
“Ciao, mi chiedevo se vi andava di farmi compagnia al mio tavolo….”
Bella si illuminò di felicità ma era anche molto imbarazzata.
“Beh…Vera che dici?”
Doveva fare qualcosa per lasciarli soli, così si guardò intorno e vide che stava per arrivare Mike. Il suo salvatore.
“Io passo, vado con Mike….ma tu Bella puoi benissimo andare…” e sorrise all’amica.
Nel frattempo Vera prese Mike sottobraccio e lo salutò sorridendo, felice per la prima volta di vederlo.
“Ci vediamo più tardi, divertitevi…” e fece l’occhiolino a Bella.
Mike e Vera si sedettero con gli altri, mentre Bella ed Edward erano in un tavolo isolato. Tutti li guardavano incuriositi, nessuno aveva mai pranzato con un Cullen da solo.
Vera diede uno sguardo al tavolo dei fratelli di Edward, l’unica che sorrideva era Alice, era felice di vedere Edward con Bella, mentre tutti gli altri era seri e guardavano con occhio cinico i due ragazzi.
Vera mangiò pochissimo, osservava solo Edward e Bella, mentre parlavano e ridevano.
Che bello era vederli insieme e felici, avrebbe voluto che quella scena durasse per sempre. Mike la distrasse solo una volta.
“Come mai Cullen ha invitato Bella a pranzare con lui?”
“Non lo so…ma so solo che sono davvero carino insieme…” disse Vera sorridendo.

A biologia e a ginnastica fu tutto come sempre, Vera e Bella non riuscirono a parlare molto di quello che era successo a pranzo.
Per Vera oggi era il primo giorno di lavoro, era felice perché finalmente si sarebbe occupata della fotografia, ma era anche irritata dal fatto che avrebbe rivisto Jacob.
Andò a piedi dalla scuola fino allo studio fotografico, quando entrò al bancone non c’era nessuno, e subito si preoccupò.
“C’è nessuno? Sono Vera…l’aiutante…” disse sperando che qualcuno la sentisse.
Infatti dopo pochi secondi, dal retrobottega spuntò il vecchio Tom.
“Ciao Vera! Sei pronta per cominciare?”
“Lo sono sempre per la fotografia…” e sorrise.
Tom le ricambiò in sorriso e la fece entrare nella famosa porta dietro il bancone. Vera si chiese il perché non aveva ancora visto Jacob.
*Meglio! Così quel non avrò cani rognosi intorno…*
Ma in realtà nel suo profondo c’era un po’ di tristezza e delusione per non aver visto Jacob.
“Ecco, mettiti questo, così sembri più professionale!” le disse Tom mostrandole un camice blu da mettersi sopra i suoi vestiti.
Ci mise due secondi a metterselo, non vedeva l’ora di cominciare.
“Pronta, cosa devo fare…”
“Oggi come primo giorno, dovrai mettere in ordine un po’ questo buco, e se ti resta un po’ di tempo potresti iniziare a progettare la scenografia per le foto in studio.”
Vera era un po’ scoraggiata, pensava di cominciare subito a fotografare, ma si sarebbe dovuta accontentare di ben altro.
*Mettiamoci al lavoro Vera!!*
“Va bene…”
“Se ti serve aiuto sono di la…”
“Certo…”
Sentì l’impulso irrefrenabile di chiedere a Tom di Jacob, ma per fortuna non lo fece.
Vera cominciò a guardarsi intorno, c’erano cose ovunque, doveva sbrigarsi se voleva incominciare la scenografia.
Si armò di volontà e pazienza, con molta cura sistemò tutto il retrobottega. Ci mise tutto il pomeriggio, ma per fortuna le rimase ancora mezz’ora di tempo per pensare alla scenografia.
Bisognava avere molta creatività e trovare il motivo giusto, era un lavoro estremamente difficile, ma a Vera piaceva farlo, con suo padre l’aveva fatto molte volte.
Si prese un foglio e cominciò a buttare giù qualche idea, ma niente di così eclatante.
Fu presa di sorpresa da una voce alle sue spalle.
“Ti stai impegnando molto”
Era contenta ma allo stesso tempo irritata da quella splendida voce. Si girò e vide Jacob appoggiato alla porta con le braccia incrociate. Era vestito con una maglietta attillata nera, metteva in risalto i suoi muscoli non ancora del tutto sviluppati.
Vera rimase in silenzio a guardarlo non sapeva che dire.
“Scusa non intendevo disturbarti…” disse lui dispiaciuto.
All’improvviso, Vera, si ricordò chi aveva davanti e subito divenne seria.
“Troppo tardi…l’hai già fatto..” disse in modo che fece ridere Jacob.
“Sei davvero buffa, quando tenti di essere cattiva….”
A quel <> vera si infuriò ancora di più si alzò in piedi e fu a 2 millimetri di distanza dal volto di Jacob.
“Fai anche il gradasso…bravo…”
“Perché c’è l’hai tanto come me! Da quando mi hai visto alla spiaggia…sembri sempre arrabbiata con me…”
“Io….io….” non sapeva più che dire.
“Vabbè lasciamo stare…”
Vera rimase in silenzio a guardare il pavimento ma poi si ricordò di una cosa.
“Come mai non sei venuto al lavoro oggi?” chiese indispettita.
“Sei preoccupata per me?” disse lui con un sorriso smagliante.
“Io???? NO! Decisamente no…” Vera arrossì dalla vergogna.
“Non sono venuto perché dovevo aiutare mio padre a casa! Purtroppo ha avuto un incidente e da quel giorno vive in sedia a rotelle…e quindi ha bisogno di aiuto…”
Vera si intenerì pensando al Jacob che aiutava Billy.
“Mi dispiace…non volevo…io…”
“Non ti preoccupare…non potevi sapere!”
Invece Vera conosceva tutto, ed era stata insensibile ed egoista, restò in silenzio dalla vergogna.
“Hey, non è successo niente Vera, non sentirti in colpa…”
“Ok…” riuscì solo a dire questo.
Jacob guardò il foglio di Vera, con i suoi schizzi.
“Hai avuto qualche idea, per la scenografia?”
“Ho fatto qualche schizzo…ma niente di che…devo avere più tempo per pensarci…” disse Vera guardando prima il foglio e poi Jacob.
“Sono sicuro che farai qualcosa di meraviglioso…” ed ecco il suo sorriso da batticuore splendere.
“Spero…”
“Ne sono sicuro!”
Ci furono dei minuti di silenzio assoluto, solo giochi si sguardi tra Vera e Jacob, nessuno dei due riusciva a staccare lo sguardo l’uno dall’altro. Come due calamite che si attraggono, impossibile staccarle.
Tom interruppe tutto.
“Vera…per oggi puoi anda…” non riuscì a finire la frase, vide che i due ragazzi che si guardavano intensamente, ma che appena sentirono la sua voce distolsero i loro sguardi.
“Si…dicevi Tom??” disse Vera confusa.
“Beh…hai finito qui, puoi andare per oggi…” disse sorridendo maliziosamente guardando i due giovani.
“Va bene…”
Vera si tolse il camice e lo posò sulla sedia.
“Ci vediamo…ciao Tom, ciao Jacob…”
Entrambi la salutarono, solo che Jacob a differenza di Tom, la seguì con lo sguardo finchè non uscì dalla porta dello studio.

Si era fatto buio e Vera camminava sola per le strade di Forks, senza sapere di essere seguita.
Sentiva solo i suoi passi rimbombare, era tutto completamente deserto e silenzioso. Il buio non le aveva mai fatto paura, ma quella sera sentiva qualcosa di strano, aveva la sensazione di essere seguita da qualcosa di innaturale. Le sue teorie si dimostrarono vere.
Davanti a lei apparve Edward, era molto serio e con le braccia incrociate davanti al petto.
Vera fu inebriata da quella visione, era ancora più bello quando era serio.
“Che ci fai qui Edward?” chiese curiosa.
“Volevo vederti…” disse sciogliendo la posa rigida.
Era felice Vera di tutte queste attenzioni, ma sapeva che era sbagliato.
“Vattene a casa Edward…” disse lei scostandolo e riprendendo a camminare.
“Non lo farò…” disse lui posandosi nuovamente davanti a lei bloccandole la strada.
Vera sbuffò esasperata dal suo comportamento.
“Edward…per favore…non rendere le cose ancora più complicate di quanto non lo siano già..”
“Cosa c’è di complicato?”
“Nel mio futuro, ci sei tu con Bella….e non io e te…”
Lui fece un espressione di dolore, a Vera vedendolo così in pena, le venne un colpo a cuore.
“Vera…Bella ci sarà…ma più le sto vicino più rischia la sua vita…lo capisci? Non posso permettere che lei non viva più….” E si fermò per prendere fiato, ma in realtà non ne aveva bisogno.
“Tengo a lei più che alla mia intera esistenza da immortale….ma….io tengo anche a te…sento i tuoi pensieri quando non tenti di sbloccarmi, e tu vuoi la stessa cosa che voglio io!”
Vera era una maschera di dolore, le parole di Edward erano vere, purtroppo.
“Edward, ti prego…” disse con gli occhi pieni di lacrime.
Edward si avvicinò a lei e l’abbracciò, tenendola stretta al suo petto.
Vera in quel momento lasciò andare le lacrime. Aveva dentro una confusione di sentimenti tutti completamente diversi, e non sapeva quale seguire, sapeva solo che era una sensazione bellissima abbracciare Edward.
Tornò in sé e si staccò da lui asciugandosi le lacrime.
“Io non posso Edward…e neppure tu…non è il nostro destino…”
“Perché?? Solo perché l’hai visto....non vuol dire che non possa cambiare..”
“Invece non cambierà…perché io non lo permetterò…”
Dire tutto quello faceva del male sia a lui che a lei stessa.
“Vuoi capire che se la nostra relazione dovesse nascere….faremmo del male a Bella….e anche a noi stessi?”
Edward rimase in silenzio e guardò tristemente Vera.
“Lo vuoi capire!!!” urlò Vera con le lacrime agli occhi.
Edward le accarezzò la guancia con tenerezza, asciugandole le lacrime che continuavano a scendere.
“Vera, oggi ho detto a Bella che non dovremmo essere amici perché sono pericoloso….ma non perché non lo voglia, ma perché ieri notte l’ho vista…l’ho vista mentre si agitava nel sonno e urlava il mio nome in preda al terrore…non voglio che il suo incubo diventi realtà…non voglio farla soffrire…” si coprì il volto con una mano.
“Sei uno sciocco!! Lei ha sognato te mentre venivi attaccato da un lupo….e non mentre le facevi del male…la farai soffrire se l’ignorerai…”
A quelle parole Edward guardò Vera sorpreso e confuso.
“Quindi non urlava perché le stavo facendo del male…”
“No Edward…” disse Vera seria.
Vide l’espressione di Edward cambiare, si rasserenò un po’.
“Ed ora vattene Edward Cullen, sai che cosa devi fare….” Vera dicendo ciò si allontanò da Edward, che questa volta non la seguì, ma rimase li a immobile a guardare il marciapiede.
Vera sapeva che aveva appena fatto la cosa giusta, ora tutto sarebbe tornato normale, doveva fare solo una cosa….parlare con Mike Newton.

Camminò fino al negozio sportivo dei Newton, sapeva che Bella doveva essere ancora li, così entrò.
Vide Bella intenta a mettere in ordine un paio di scarponi da trekking, era davvero buffo, e pensare che lei odiava il trekking.
“Ci diamo al trekking?” disse Vera ridendo.
“Vera!!! Che bello sei qui…” Bella sorrise felice di vedere la sua amica Vera.
Si abbracciarono teneramente come due sorelle, ormai si consideravano come tali.
“Come mai sei venuta qui?” chiese curiosa Bella.
“Dovrei…parlare un minuto con Mike!”
Bella sorrise maliziosa e disse:
“Sei venuta a trovarlo…”
“Si…beh…non proprio…devo parlare con lui…è ancora qui?”
“Certo! Te lo chiamo subito…” disse sorridendo Bella, e sparì tra le corsie del negozio.
Due secondi dopo apparve Mike, felice di vedere Vera e anche sorpreso.
“Ciao piccola! Che bella sorpresa….”
“Beh…devo parlarti…” disse seria Vera.
“Se aspetti 5 minuti sistemo tutto, usciamo a mangiare qualcosa insieme e parliamo quanto vuoi…” disse sorridendo come uno scemo.
“Mike…devo parlarti adesso…è importante…” e questa volta lo guardò dritto negli occhi con tutta la serietà possibile, nella speranza avesse capito.
“Ok…vieni di la…”
Vera seguì Mike davanti al bancone, per fortuna Bella era tornata tra le corsie, non voleva che sentisse quello che stava per dire a Mike.
“Di cosa devi parlarmi?” chiese Mike mentre stava sistemando il bancone.
“Di..noi…” e rimase in silenzio in attesa di una sua risposta.
Mike intuì che qualcosa non andava infatti il sorriso che aveva sulle labbra poco prima, sparì.
“Che succede Vera?”
Ora arrivava la parte più complicata, Vera doveva dire tutto in modo più neutrale possibile, ma senza ferirlo troppo, anche se sapeva che questo era impossibile.
“Mike…io…non provo per te…quello che tu provi per me…” lo disse tutto ad un fiato, senza staccare lo sguardo da lui.
Il volto di Mike diventò pallido all’improvviso.
“Vera…mi stai forse…lasciando?” chiese preoccupato.
Lei non ebbe il coraggio di dire si, restò solo in silenzio e guardò il bancone.
“Perché? Non sono un bravo fidanzato? Posso cambiare, essere più presente…io…posso…” aveva preso le mani di Vera e le teneva strette.
Era davvero molto agitato, non lo aveva mai visto così.
“No, la colpa è mia! Tu sei un bravo ragazzo, dolce e sensibile….ma non sei per me…mi dispiace Mike….”
Mike sembrava appena andato in catalessi, aveva il volto bianco e non spiaccicava parola.
“Mike…dì qualcosa…” disse preoccupata Vera.
Gli ci volle un bel po’ prima di riprendere il controllo e rispondere.
“Vera, sono pronto a fare qualsiasi cosa perché tutto questo non succeda….ti prego…”
“Mi dispiace Mike, ma…non voglio farti soffrire ancora di più, e non voglio prenderti in giro…ci sono molte altre ragazze che stravedono per te…ad esempio Jessica…”
Mike alzò lo sguardo confuso, e si rivolse a Vera.
“Jessica?? Dici sul serio?”
“Si! Non ti mentirei su questo…”
La reazione di Mike, fu tutt’altro che aspettata, si mise a sorridere e ad cercare qualcosa.
“Che stai facendo?”
“Chiamo Jessica!!” disse lui un po’ su di giri.
Incredibile! Vera fu davvero sollevata dalla sua reazione, per fortuna non si era messo a piangere come un bambino.
“Si bravo! Fallo subito…” disse sorridendo Vera.
“Sai, forse hai ragione…noi due non siamo fatti per stare insieme…”
“Si infatti…lo penso anch’io!” disse Vera con entusiasmo.
Mike trovò il telefono, e Vera decise di lasciargli un po’ di privacy.
“Io vado…buona fortuna!”
“Grazie….speriamo bene!” disse lui incrociando le dita.

Finalmente era libera, si sentiva una dea. Era davvero tutto troppo incredibile, finalmente le cose andavano nel modo giusto, e tutto il merito era suo.
*Sono davvero brava…bisogna dirlo* pensò ridendo.
Bella sbucò fuori in quel preciso istante e vedendo Vera ridere chiese:
“Uscite insieme?”
“No!! Ci siamo lasciati!” disse Vera sorridendo come una matta.
Bella rimase davvero stupita da questo suo comportamento, tanto che credeva di aver capito male.
“Come?”
“Hai sentito benissimo, non siamo più una coppia…” Vera si mise a saltare di gioia, mentre Bella diventò seria.
“Ma Vera…povero Mike! Devi avere un po’ di rispetto per i suoi sentimenti! Chissà come ci starà male…e tu invece ridi…non ho parole…mi deludi!”
Se ne andò arrabbiata, e cercò Mike, Vera la seguì.
Quando vide che Mike era felice quanto Vera e stava parlando al telefono, si girò verso di lei davvero confusa.
“Ma siete tutti e due impazziti? Da quando si ride perché ci si lascia?”
“Bella, stai tranquilla!! Io e Mike non ci siamo mai piaciuti….è per questo che siamo felici, ci siamo tolti un peso…ed ora lui sta chiamando Jessica ed uscirà con lui…”
Bella sembrava sconvolta, non riusciva proprio a capire quei due, le sembravano uno più matto dell’altro, ma dopo tutto sorrise pure lei.
“Siete davvero strani…”
“Già..” e tutte e due guardando Mike e risero.

Charlie tornò a casa alla solita ora, stanco ed affamato come sempre. Mangiò e poi si sistemò nel divano a guardare la tv.
Vera e Bella, salirono in camera a fare un po’ di compiti.
Per fortuna non avevano tanto da fare, così Vera dopo aver finito andò a farsi una bella doccia.
Bella nel frattempo non le venne in mente il famoso incubo della notte prima, l’aveva ossessionata per tutta la giornata.
E se quella leggenda che Jacob le aveva raccontato fosse vera?
Doveva saperne di più, così decise di fare qualche ricerca su internet, anche se la connessione era estremamente lenta.
Trovò un sacco di informazioni sui vampiri, ma nessuna connessione con la famosa leggenda, ma certe cose la colpirono:

velocità, forza, occhi che cambiano colore, bevitori di sangue, pallidi, sensibili alla luce del sole e bellissimi.

Rimase di stucco. Non credeva a quello che aveva letto.
Vera entrò nella stanza, si stava strofinando i capelli bagnati con l’asciugamano.
“Ci voleva proprio una bella doccia…”
Vide Bella davanti al computer completamente sconvolta.
“Bella, che cosa succede?”
Bella si girò meccanicamente verso Vera, e non riuscì a parlare, alzò solo un dito e indicò il monitor luminoso del computer.
Vera si avvicinò per guardare e lesse quello che c’era scritto. Era un articolo che parlava di vampiri e delle loro abilità. Capì al volo cosa voleva dire Bella, ma fece finta di non capire.
“Interessante…ma perché ti interessa tanto?”
“E’ per via dell’incubo…e di quello che Jacob ha detto sui Cullen…”
“Non capisco dove vuoi arrivare…” disse indifferente Vera.
“Edward ha molte cose in comune…non dirmi che non ti sei mai accorta che i suoi occhi cambiano colore!”
Vera alzò le spalle.
“No…”
“Beh…io invece l’ho notato…”
“Ma Bella, è impossibile…” disse Vera senza guardarla negli occhi.
“Vera…so cosa ho visto…non sono pazza…”
Vera alzò lo sguardo e disse:
“D’accordo…mettiamo che sia come dici tu…che hai intenzione di fare?”
Bella parve confusa, in effetti non aveva pensato a cosa fare.
“Non lo so…non ci ho ancora pensato…”
“Bella, non pensarci troppo...magari non è neppure vero…”
“Devo saperlo Vera, a tutti i costi….”
“Va bene…allora ci inventeremo qualcosa…ora è tardi vado a dormire, buona notte!”
“Buona notte…”
La notte passo veloce e silenziosa, ma ne Bella ne Vera dormirono sonni tranquilli.

 

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Capitolo 17
*** Profumo d'amore ***


Vi lascio subito alle risposte alle recensioni di Ketty:


x Ramona37:
Grazie mille ne sono davvero felice, a quanto pare avevi capito bene chi poteva essere il famoso "ragazzo sorriso".
 
x kiky_dolly: Mi fa mooolto piacere che tu l'abbia letta e che ti piaccia, non sai quanto! Grazie mille!!^^
 
x Sheba_94: Le cose tra Vera e Jacob stanno proprio cambiando, kissà se riuscirà a conquistarla!!^^ La reazione di Mike è stata più che positiva e finalemente le cose si sono rimesse quasi apposto.
 
x Zio Legend: E Mike è sparito..era ora vero??? Adesso le cose si faranno sempre più complicate...non dimenticare che devono ancora arrivare i cattivi!!!^^
 
x cullen_girl96: Si Vera non sa di avere questo fascino che attira tutti, lei è semplicemente se stessa! Kmq si ho già scritto alcuni capitoli di "Lost in New Moon" perà ora mi sono fermata, causa esami di maturità, ma quando avrò finito riprenderò a scrivere e scriverò anche gli altri due!!!^^
 
x Cleo92: ho voluto addolcire le cose tra Edward e Vera, ma il bello deve ancora arrivare!!!^^^^ Ke ne dite di un "quadrato amoroso"??





Il sole si fece vedere il mattino dopo, con grande sorpresa di Bella e Vera.
A scuola c’era un’aria frizzante, l’argomento della settimana sarebbe stato il famoso ballo, sia Vera che Bella non erano per niente entusiaste all’idea. Angela e Jessica si avvicinarono a loro.
“Con chi andrete al ballo?” chiese Jessica.
Bella fu la prima a rispondere.
“Io e Vera non balliamo…quel giorno saremo…saremo…da mia madre…” si era inventata una scusa al momento ma sembrava funzionare.
“Peccato…ci saremo divertite!”
Fu Vera questa volta a parlare.
“Voi con chi ci andrete?” sapeva già la risposta, ma voleva sembrare curiosa.
“Angela andrà con Eric….mentre io con Mike! Mi dispiace per come è andata a finire fra voi…” disse Jessica, con finto dispiacere.
“Sono cose che succedono…” rispose Vera con filosofia.
Per fortuna Angela intervenne.
“Beh..anche se non venite al ballo, vi va di fare le nostre consigliere per i vestiti?”
“Perché no!” disse Vera, guardando Bella, che annuì di malavoglia.
“Perfetto…andremo sabato pomeriggio a Port Ageles…li c’è una vasta scelta…” e sorrise felice.
“Bene, ci saremo!” disse Vera entusiasta.

All’ora di pranzo l’euforia per il ballo era ancora più forte, come la luce del sole che colpiva il tavolo vuoto dei Cullen.
“Non ci sono…” disse Bella, triste, rivolgendosi a Vera.
Jessica che aveva le orecchie come quelle di Junior di Dragonball, sentì l’affermazione di Bella.
“Ogni volta che c’è bel tempo…ne approfittano per fare delle escursioni!”
“Beati loro” aggiunse Angela.
Bella per tutto il pranzo non parlò, era troppo triste per farlo, anche se faceva di tutto per non darlo a vedere.

Vera passò il pomeriggio ad allenarsi, e venne a sapere che il mese successivo sarebbero iniziate le partite. Non vedeva l’ora di mettersi alla prova e giocare, il momento della partita era quello migliore, poteva avere la mente libera e faceva quello che le piaceva.
La serata fu tranquilla e di intenso studio sia per Bella che per Vera.
Per tutta la settimana ci fu il sole, Vera ne era felice, mentre Bella era sempre più depressa, i Cullen non si erano fatti vedere, e non sapeva il motivo, o meglio, lo sapeva, ma non lo riteneva possibile.

Vera a lavoro era passata a fare cose più interessanti, come, stampare le foto e farle in diversi formati, si divertiva troppo con la stampante.
Tra lei e Jacob c’erano ancora parecchi diverbi, oltre a sguardi pieni di desiderio.
“Vera, devi girarlo o verrà sbagliato!” disse lui.
“Nooo, ti dico che così è giusto!” insistette lei.
“Va bene…fai come vuoi, ti volevo solo aiutare…”
“Infatti lo farò, Mr so tutto io!!!” disse Vera irritata.
Due secondi dopo però si pentì di non aver ascoltato quello che Jacob le stava dicendo.
“Sei una testarda! Te l’avevo detto che dall’altro lato sarebbe stata perfetta…”
Vera invece di rispondere fece silenzio e continuò con il suo lavoro.
“Perché non ti fidi di me?” chiese Jacob.
“Perché sei Jacob Black…” ma subito si pentì di averlo detto.
“Come sarebbe?”
Vera voleva rimediare al grande errore che aveva fatto.
“Beh…perché…perché….” Non le veniva in mente niente ma poi la lampadina le si accese.
“Lo dice anche il proverbio….<>” e sorrise scappando più lontano possibile da Jacob. Non voleva morire così giovane.
Lui la guardò senza parole, ma poi all’improvviso rise fino ad avere le lacrime agli occhi.
“Vera, sei la persona più buffa, strana e matta che abbia mai conosciuto…”
Quando a Jacob passò il riso, si rivolse nuovamente a Vera, ma guardandola maliziosamente.
“E quindi secondo te fidarsi di un Black è pericoloso…”
“Si! Decisamente…” confermò lei alzando il mento in segno di sfida, ma in realtà rideva.
“An…beh…vediamo se sotto tortura cambi idea!”
Jacob fu più veloce di Vera, lei stava scappando per non farsi prendere, ma lui velocissimo la prese per i fianchi e la alzò da terra a quel punto la distese nel tavolo e li cominciò la vera tortura…il solletico.
Vera non smetteva di ridere, non sopportava il solletico era uno dei suoi punti deboli. Si dimenava cercando di sfuggire, ma tutto fu inutile.
“Ti prego Jacob…basta…ahahahahah per favore…ahahahaahahahah non c’è la faccio più…ahahahahahah” rideva a più non posso.
“Ti arrendi? Perché se è così allora dovrai pagare la penitenza…”
“Sii ahahahahahah mi arrendo…. ahhahahahahahahah”
Jacob smise di farle il solletico e mise le braccia intorno ai fianchi, lei si mise a sedere sul tavolo asciugandosi le lacrime provocate dalle fragorose risate.
“Sei davvero sleale Jacob Black…” disse lei, tentando di sembrare seria.
“Sono un giusto….ed ora non vuoi sapere la penitenza?”
“Te la puoi scordare…non farò nessuna penitenza!” disse lei con tono di sfida.
Jacob sorrise ed aggiunse:
“Sono pronto a ricominciare con il solletico…e questa volta non mi fermerò!” si stava nuovamente avvicinando a lei ma, Vera allargò le braccia.
“Ok ok….di che penitenza si tratta?”
“Molto bene…vedo che hai fatto la scelta giusta!”
“Si come no…” disse Vera incrociando le braccia al petto e sbuffando.
“Allora…come penitenza, dovrai….farti accompagnare a casa da me questa sera….e….domani dovrai uscire con me!” e sorrise malizioso.
Vera non credeva alle sue orecchie, il provolone di La Push si era messo all’opera, ora non solo ci provava spudoratamente ma voleva pure uscire con lei facendo il disonesto.
“Scordatelo!!” disse lei e si stava alzando per andarsene.
Lui la fermò per un braccio e disse:
“Allora vorrà dire che ricomincerò…” e la prese per i fianchi e cominciò nuovamente a farle il solletico, finchè lei non lo fermò.
“Ok…ahahahahahahah….mi farò accompagnare a casa da te…ahahahahahah…e uscirò con te…ahahahah ma ti prego basta…ahahahahahah!”
Jacob si fermò e con un gran sorriso disse:
“Benissimo! Sono davvero contento!” e dopo aver detto ciò tornò al bancone, lasciando Vera li, molto arrabbiata.
*Ma perché ho acconsentito!*
“Jacob Black…sei proprio un…un….brutto lupo dispettoso!”
Sentì la risata di Jacob fino al li, e la cosa le diede ancora più i nervi. Solo il pensiero di Jacob e lei insieme la faceva infuriare, ma nel profondo del suo cuore ne era felice.

Nello studio fotografico l’orologio a pendolo segnava già le 19.05, è ora di tornare a casa, sia per Vera che per Jacob.
“Ragazzi, potete andare, qui mi arrangio da solo…” puntualizzò Tom.
Vera sbucò fuori dal retrobottega e allarmata disse:
“Già ora?? Se vuoi posso rimanere qui di più!!” non voleva essere accompagnata a casa da Jacob.
“No Vera, grazie…non c’è nessun problema, vai pure…”
“Va bene…” disse arrendendosi.
Si tolse il camice da lavoro e uscì dal retrobottega salutando Tom e poi se ne andò fuori.
Quella sera faceva proprio freddo, e si vedevano benissimo le stelle e la luna piena. Vera era sempre rimasta affascinata da tutto ciò che riguardava il cielo, il cosmo e i pianeti.
“Allora Vera, andiamo?”
Jacob era dietro di lei e la stava guardando con il suo solito sguardo ammaliatore.
“Non sono più una bambina…non ho bisogno di un accompagnatore..” e cominciò a camminare verso casa, ma Jacob la raggiunse in un baleno.
“Volevo solo parlare un po’ con te…era una scusa quella di accompagnarti…”
“Va bene allora, parliamo!” disse Vera senza guardarlo.
Jacob riprese con il suo discorso.
“Se fossi meno ostile…forse parlerei più volentieri…”
Vera lo guardò negli occhi seria.
“Ostile? Jacob, sono così perché…non mi stai per niente simpatico…”
Lui rise di gusto a questa affermazione, non la prendeva sul serio neppure per un secondo.
“Dai…lo so che in fondo mi trovi estremamente sexy…” disse lui sorridendo maliziosamente.
Vera in quel momento gli avrebbe volentieri dato un pugno, ma rimase al suo posto, arrossendo e guardando a terra.
“Vera, perché mi odi? Dimmi il vero motivo…”
“Io…io…non ti odio….” Disse Vera sottovoce, ma Jacob la sentì benissimo e fu sorpreso.
“Davvero?”
“Si…ti odiavo forse…ma no…mi stavi solo antipatico…ora invece devo dire che sei simpatico…ma nulla di più..” mise subito le cose in chiaro.
“Sono davvero onorato e felice!” e fece uno dei suoi soliti sorrisi.
Per il resto della camminata parlarono della loro vita. Vera gli raccontò di Venezia, di sua madre, Mattia e di quanto la deprimeva la sua vecchia scuola, mentre Jacob le raccontò di suo padre e del fatto che La Push, secondo lui era una vera noia.
Arrivarono davanti casa Swan, a Vera dispiacque e per Jacob fu lo stesso.
Si misero uno davanti all’altro e si guardarono negli occhi in silenzio.
“Sembra che tu sia arrivata a casa…”
“Già…” disse Vera un po’ imbarazzata.
“Sono davvero contento di averti conosciuto un po’ meglio…”
“Anch’io…sei diverso…da come ti…immaginavo…”
“An si? E come mi immaginavi? Sono curioso…” chiese mettendosi in posa per apparire un grande uomo.
“Pensavo fossi uno dei soliti ragazzi…invece…sei divertente…” si limitò a questo.
“Sono felice che tu abbia cambiato opinione si di me…”
Entrambi sorrisero imbarazzati.
“Io…dovrei entrare…” disse Vera.
“Si…scusa…allora ci vediamo domani!”
A Vera venne in mente che domani sarebbe stato sabato e che aveva promesso ad Angela che lei e Bella sarebbero andate con loro a Port Angeles a scegliere i vestiti per il ballo.
“Cavolo…mi sono appena ricordata che domani non posso…devo andare a Port Angeles con Bella, Angela e Jessica per aiutarle a scegliere il vestito per il ballo…” disse dispiaciuta.
A Jacob venne in mente un’idea che a Vera non piaceva per niente.
“Che problema c’è!? Vengo con voi!”
Vera rimase a bocca aperta.
“Tu verresti con me e le altre a fare shopping? Ma è una giornata per ragazze…sono vietati i ragazzi!” disse lei alzando il mento.
“Ti prometto che starò buono e farò tutto quello che vuoi…ma voglio venire con voi!”
“Dimmi…cosa non ti è chiaro della frase <>?”
“Beh..io verrò lo stesso, con o senza consenso…”
“Tu non verrai…” disse Vera irritata.
“Invece si!”
“Invece no!!”
“Va bene…facciamo una scommessa…se perdo tu potrai fare di me il tuo schiavo…ma se vinco, dovrai uscire con me per altre tre volte!”
*O MIO DIO!*
La prospettiva di uscire per altre tre volte con Jacob, a Vera, non piaceva proprio, ma quella di farlo suo schiavo era davvero molto allettante.
“Accetto!!” disse lei facendo un sorriso diabolico, pensando già alla vittoria.
“Bene!” disse Jacob per puntualizzare la cosa.
“Bene!” disse Vera in senso di sfida.
“Non devi entrare?”
“Si infatti…” disse arrabbiata.
“Infatti!” disse lui divertito.
“Infatti….ciao ciao e ci vediamo lunedì…perché domani non ci sarai!”
“A domani Vera!” disse lui sorridendo.
Vera entrò in casa guardandolo storto e sbattendo la porta.
Jacob se ne andò con le mani in tasca e ridendo. Era totalmente ed incondizionatamente innamorato di Vera.

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Capitolo 18
*** Ghiacco e fuoco ***



Salve a tutti ragazze e ragazzi, scusate il ritardo ma in questo periodo sono impegnata quindi ho poco tempo. Per farmi perdonare posterò un capitolo più lungo.


Spazio dell'autrice:    ( Ketty)

x Ramona37:
Wow...speriamo sia così anche x tutti gli altri capitoli..grazie!!!!^^^^
 
x Zio_Legend: Presto ci sarà anche quel pezzo, sarà parecchio strano...^^
 
x Cleo92: A quanto pare pure tu sei un'Edward convinta!! E c'hai ragione!! ^^^^^ Ma in questa storia Jake è un pò diverso...anche se è sempre irritabile al massimo!!^^
 
x KiaMessina: Sono contenta che ti piaccia la coppia, ma ora vedremo che succederà!!^^^^

 x kiky_dolly: E' già Edward non si tocca, ma quando devi scegliere tra un vampiro super sexy e un licantropo davvero hot...beh..la scelta si fa dura!!!^^
 
x Sheba94: No Jacob anche se può sembrare uno di quelli che ci prova spudoratamente, non chiederebbe mai a un bacio, anche se sotto sotto lo vorrebbe!!!^^ A Vera invece piace l'idea di farlo suo schiavo perchè così si divertirebbe a vederlo sgobbare al suo posto...furba la nostra Vera no?? XD X quanto riguarda il futuro di Vera negli altri libri..beh..non posso svelare niente, ma ci saranno tante sorprese accattivanti!! Ho in mente di sconvolgere un pò la storia..ma sempre mantenendo un finale a lieto fine...spero che a voi piaccia!!!^^

Come sempre ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti, seguiti e chi solo legge.
Bene ora vi lascio alla storia.



Sabato era finalmente arrivato, ma invece che una bellissima giornata di sole, si prospettava un vero acquazzone. Le nuvole erano dense e nere, la settimana del bel tempo era finito e Forks tornava ad essere grigia e fredda.
Vera e Bella quando si svegliarono, decisero che la mattinata l’avrebbero impegnata nelle pulizie di casa, e il pomeriggio sarebbe stato tutto per Port Angeles.
Il pomeriggio arrivò in fretta, e le due ragazze si prepararono per andare a casa di Jessica, era li il ritrovo.
Stavano per salire nel pick – up rosso, quando un campanello suonò in lontananza e dietro di loro. Entrambe si girarono a guardare di cosa si trattasse.
A Vera venne quasi un colpo quando vide chi era, mentre Bella guardò lei molto confusa.
“Che ci fa Jacob qui? E in bicicletta per l’appunto?”
Vera si era dimenticata di spiegare a Bella cos’era successo tra lei e Jacob l’altra sera, così per rimediare disse solo:
“Viene con noi!!” sorridendo stupidamente.
Bella rimase a bocca aperta.
“Vera…hai invitato Jacob ad un uscita di sole ragazze???” chiese sconcertata.
“Beh…a dire il vero…si è autoinvitato…ma un parere maschile non fa mai male…no?” disse super imbarazzata.
“Va bene…speriamo che Jessica non si arrabbi!!”
Jacob in tutto il suo splendore scese dalla bici e sorrise prima a Bella e poi a Vera.
“Ciao ragazze! Che bello vedervi!”
“Ciao Jacob, sono felice che anche tu venga con noi!” disse Bella sorridendo.
Vera aveva appena perso la scommessa, e ora sarebbe dovuta uscire con Jacob per altre tre volte.
*Accidenti a te Jacob Black!*
Salirono tutti e tre nel pick – up e si diressero a casa di Jessica.
Appena arrivarono, videro che le due ragazze li stavano già aspettando fuori, pronte per partire.
Ma appena videro anche Jacob, fecero una strana espressione.
“E lui che ci fa qui?” chiese Jessica.
“Lui è con noi…serve anche un’opinione maschile…” disse Vera giustificandosi.
“Bella come idea…” disse Angela sorridendo.
Dopo l’imbarazzo iniziale, salirono tutti in macchina di Jessica e partirono per Port Angeles.
Il viaggio durò meno del previsto, e Vera gliene fu davvero grata a Jessica, perché Jacob era seduto affianco a lei e continuava a guardarla senza sosta, lei imbarazzata faceva finta guardare fuori. Ad un certo punto del viaggio lui si avvicinò a lei e le parlò sulle orecchie per non farsi sentire.
“Alla fine ho vinto io!” e sorrise felice.
Vera fece uno sguardo da assassino e sbuffò, continuando a guardare fuori dal finestrino.

Il grande magazzino era ben fornito e pieno zeppo di diversi reparti, per qualsiasi gusto ed evenienza. Jessica ed Angela si buttarono a pesce sul reparto dei vestiti da sera, mentre Bella, Vera e Jacob le seguirono. A Vera piacevano questo tipo di vestiti, secondo lei erano la femminilità in persona. Cominciò pure lei a guardare tra le corsie, ne vide uno rosso fuoco lungo fino ai piedi e senza spalline, una favola, se lo mise sopra per vedere se gli donava e subito arrivò Jacob.
“Staresti da favola!” e sorrise malizioso.
Dopo questo commento, Vera mise immediatamente a posto l’abito, andando avanti a cercare tra altri vestiti.
“Dai…non ti arrabbiare…è la verità! Sono proprio curioso di vedere cosa ti metterai per il ballo con Newton!”
“Io non andrò al ballo….tanto meno con Mike…” disse lei molto irritata.
“Avete litigato?”
“No….ci siamo lasciati…” disse lei con semplicità, tanto che Jacob rimase un po’ sorpreso.
“Wow…beh…ci tenevi molto vedo…”
Vera lo guardò con una strana smorfia e disse:
“Non provavamo niente l’una per l’altro…è stato meglio così! E per la cronaca…io non andrò comunque al ballo…”
“Perché no?”
“Perché….non so ballare…” disse sottovoce Vera.
“Non ci credo…”
“E invece dovresti!”
La conversazione finì li perché Bella la chiamò per commentare i primi abiti di Angela e Jessica.
Quello di Angela era bianco molto vaporoso e decisamente troppo per un ballo, mentre quello di Jessica era giallo e molto corto e decisamente inadatto.
“No…non mi convincono…” disse arricciando le labbra.
Jessica scontenta si rivolse a Jacob.
“Allora che ne pensi Jacob?” disse facendo un giro su se stessa.
“Carino…specialmente perché è corto…ma non va bene per un ballo!”
Jessica ed Angela ascoltarono i consigli. Ne provarono moltissimi altri prima di arrivare alla scelta decisiva. Per Angela un abito rosa pallido che le stava d’incanto mentre Jessica optò per un abito blu che le slanciava molto il fisico non proprio perfetto.
Passarono alle scarpe, ma la scelta fu breve e indolore. Jacob stava cominciando a sbadigliare, non aveva mai dato così tanti consigli un vita sua. Vera sorrise quando lo vide.
“Ti sei pentito di venire con noi?” chiese ridendo.
“Certo che voi ragazze siete davvero strane…ma togliendo questo…oggi non è stata proprio una brutta giornata…”

Passarono davanti al reparto dell’intimo, e Jessica subito disse:
“Che ne dite di entrare?”
Vera allarmata rispose subito.
“Beh…non è necessario no?”
Jessica divertita dal timore di Vera decise di entrare ugualmente. Per Vera era davvero imbarazzante tutto ciò, Jacob guardava ovunque interessato.
Jessica si rivolse nuovamente a Vera, prendendola per il braccio, come se le stesse confidando qualcosa.
“Guarda quel completo…non lo trovi adorabile?”
“Si…molto carino…” disse Vera rossa in viso.
“Perché non lo provi?” disse Jessica.
Vera aveva capito il suo gioco, voleva renderla ridicola davanti a Jacob, e perciò si agitò molto.
“No…non fa per me…” e sorrise terrorizzata.
“Dai su…non essere timida…”
Sfortunatamente Bella ed Angela erano andate a vedere il reparto dei calzini poco distante da li, ma non avrebbero potuto aiutare Vera, così fu costretta ad accettare.
Il completo era semplice ma aveva dei disegni davvero infantili, infatti Vera avrebbe odiato Jessica per l’intera esistenza.
Andò in un camerino e se lo mise. Non era poi tanto male, anzi le stava davvero bene, ma non si sarebbe mostrata a Jacob così.
“Mi sta davvero bene…” disse da dietro il camerino.
Non ebbe neanche il tempo di rendersi conto di quello che stava succedendo che la porta si aprì e si ritrovò davanti alla visuale Jacob seduto in una poltroncina che la stava ammirando.
Ci furono alcuni secondi di silenzio assoluto in cui Vera rimase immobile senza sapere che fare, dopo poco Jacob finalmente parlò.
“Mike è proprio uno stupido…” disse sorridendo e continuando ad osservarla.
Vera era davvero imbarazzata dopo questa affermazione, così richiuse la porta di scatto, si cambiò e poi si rivestì e uscì di nuovo, lasciando Jessica e Jacob discutere, ma subito Jacob le fu dietro e la fermò per un braccio.
“Vera…”
“Lasciami Jacob…” disse seria.
“Vera, non arrabbiarti…Jessica è stata perfida…ma non darle soddisfazione…”
Si fermò a riflettere, Jacob aveva ragione, non doveva dargliela vinta, così tornò lucida e serena.
“Hai ragione…”
“E poi stavi benissimo con quel completo, fossi Mike ti riprenderei in un attimo..” e sorrise gentile.
Vera prima gli diede un piccolo pugno nella spalla e poi sorridendo disse:
“Grazie…” e abbassò lo sguardo.

Finito lo shopping Vera e Bella decisero di andare a fare un giro per cercare qualche negozietto dove vendessero libri usati, Angela e Jessica andarono a fare un giretto per la parte opposta, mentre Jacob disse che doveva fare delle commissioni per suo padre e quindi lasciò Bella e Vera sole.
Arrivarono davanti ad una libreria, ma non soddisfò le loro aspettative, quindi uscirono subito e decisero di tornare dalle altre.
Per le strade era sempre più buio, ma le due ragazze non si scoraggiarono.
“Che succede tra te e Jacob?” chiese Bella ingenuamente.
“Niente…siamo solo amici…”
“Da come ti guarda non sembra proprio…” le fece notare.
Vera doveva dirle cosa era successo non poteva fare silenzio con la sua amica.
“Ieri sera mi ha accompagnata a casa…” disse con imbarazzo.
“Davvero???? Jacob è un bravo ragazzo…sono davvero felice per te…”
“Si beh…ma non c’è niente fra noi…” puntualizzò Vera.
“Le cose cambieranno…” disse Bella maliziosamente.
Si ritrovarono in una strada senza illuminazione si accorsero di essere seguite da un gruppo di ragazzi che non sembrava avere buone intenzioni.
Vera si rese conto che era stata proprio una stupida. Si era scordata della scena del libro in cui Bella a Port Angeles veniva aggredita da degli squilibrati.
*Stupida Vera!! E adesso?*
Si ricordò anche che però, fortunatamente Edward la salvò, ed era proprio li che Bella scoprì il segreto di Bella. Il suo animo si tranquillizzò per un attimo.
*Cavolo…e se la storia fosse cambiata ancora? Jacob per esempio non dovrebbe essere a Port Angeles….maledizione!!!*
Doveva fare qualcosa. Decise che avrebbe affrontato il branco, se loro avessero attaccato lei avrebbe reagito, per proteggere Bella e se stessa, finchè non sarebbe arrivato Edward, sempre se ciò fosse successo.
“Vera…ci stanno seguendo, che facciamo?” chiese Bella preoccupata.
“Continuiamo a camminare…non girarti per nessun motivo…” disse decisa.
Allungarono il passo, ma fu tutto inutile, davanti a loro c’era un altro gruppo di ragazzi che stavano venendo verso di loro, si bloccarono in mezzo alla strada senza sapere cosa fare.
“Vera…che facciamo ora??” chiese Bella terrorizzata.
“Dobbiamo difenderci…”
“Come sarebbe?”
“Hai lo spray al peperoncino?”
“Si…ma…”
“Allora, io farò in modo di fargli del male...tu userai lo spray e poi dovremmo correre…”
“Ma io inciamperò ogni due passi..” disse preoccupata.
Il gruppo si stava avvicinando sempre di più, riuscivano a sentire le risate di ogni singolo ragazzo.
“Ti terrò io…non ti lascerò indietro Bella, ci puoi giurare!” disse decisa ma allo stesso tempo preoccupata.
Ormai i ragazzi si fermarono davanti a loro, erano in cinque, ridevano e guardavano Bella e Vera con uno sguardo terribile.
“Hey bellezze, dove andate??” chiese uno ridendo.
“Non sono affari tuoi…” disse Vera con sguardo severo.
“Oh oh…senti che energia…” disse un altro che aveva in mano una bottiglia.
Vera si mise davanti a Bella per farle da scudo, in posizione di attaccò, in qualsiasi momento era pronta a scattare.
Uno dei ragazzi si avvicinò verso di lei e tentò di accarezzarle il viso, subito Vera fu pronta a scostarsi.
“Dai..non ti vogliamo fare nulla..” disse il ragazzo che aveva tentato di accarezzarla.
A quel punto lui si avvicinò e tentò di prenderla, ma lei si difese subito e scansandosi gli diede un bel pugno.
Come molle tutti gli altri scattarono e andarono verso Vera, subito tentò di difendersi con pugni e calci, ne colpì davvero molti.
Bella le diede man forte con lo spray al peperoncino, li colpì tutti, a quel punto Vera la prese per mano e si misero a correre.
Distanziarono di un po’ di gruppo, ma subito le inseguirono.
Vera stava andando in panico, Edward non era arrivato in loro soccorso, ma dove diavolo era?
Tutte e due caddero a terra, e il gruppo fu subito da loro, in un lampo, a quel punto non rimaneva altro da fare che chiudere gli occhi e urlare, ma furono prese in contropiede.
Il branco cominciò ad arretrare terrorizzato, Vera non riusciva a capire il perché finchè non si giro e incontrò lo sguardo arrabbiato e guerriero di….
Un guerriero era dai capelli color bronzo e aveva la pelle bianchissima, sembrava un dio, l’altro aveva i capelli lunghi e neri raccolti in una coda e aveva la pelle olivastra e bellissima.
Tutti e due avevano uno sguardo terribile, se avesse potuto uccidere l’avrebbe fatto.
“Andatevene via..o saremo costretti a farvi molto male…” disse il primo dai capelli bronzo, facendo un ringhio terribile.
Il gruppo pian piano si allontanò fino ad andarsene e scomparire. Appena Vera li vide sparire dalla sua vista fece un sospiro di sollievo e si lasciò andare sull’asfalto grigio.
Subito fu su di lei il ragazzo dai capelli neri e lunghi, Jacob.
“Vera, stai bene?” chiese preoccupato.
“Si si…tutto bene!” disse lei alzandosi.
Bella era assistita dall’altro, si trattava di Edward, Vera non credete subito ai suoi occhi. Bella quando si rimise in piedi era parecchio scossa, non credeva possibile che Edward era li vicino a lei.
“Ma che ci fai qui?” chiese lei a lui.
“Bella non è il momento…piuttosto andiamo via di qui prima che li segua e faccia una strage!”
Edward sostenne Bella, mentre Jacob tentò di fare lo stesso con Vera, ma gli disse che sapeva camminare benissimo da sola.
Salirono in macchina di Edward tutti e quattro, Bella nel sedile davanti, mentre Jacob e Vera in quello dietro. Vera era davvero esausta e un po’ sconvolta da tutta la faccenda, infatti non si rese conto di aver appoggiato la testa sulla spalla di Jacob.
Ci fu silenzio durante tutto il tragitto per arrivare al famoso ristorante italiano.
Quando arrivarono Angela e Jessica erano fuori dalla porta, avevano già cenato. Edward disse che avrebbe portato lui a casa tutti dopo aver cenato, così le due ragazze se ne tornarono a Forks.

“Avete bisogno di mangiare…” disse Edward rivolto a Vera e Bella.
“Non ho fame!” dissero le due all’unisono.
“Dovete mangiare qualcosa…per favore…” chiese Edward gentilmente.
“Edward ha ragione…” disse Jacob.
Tutte e due abbassarono lo sguardo, ma solo Vera rispose.
“Bella…entriamo a mangiare qualcosa…dai…”
Riuscì a convincerla, così tutti e quattro entrarono nel famoso ristorante italiano, presero un tavolo per quattro.
Le cameriere erano incantante a guardare sia Edward che Jacob, due bellezze completamente diverse, ma che sanno conquistare.
Tutti ordinarono, tranne Edward ovviamente.
“Perché eravate li da sole?” chiese Edward.
“Volevamo trovare una libreria…ma poi non abbiamo travato quello che cercavamo e stavamo tornando indietro…quanto abbiamo incontrato quei tipi…” disse Bella.
“Non si può andare per Port Angeles da sole…è troppo pericoloso…” aggiunse Edward.
“Dai Edward…non è il caso di rimproverarle…sono ancora molto scosse…e sono sicuro che hanno imparato la lezione” disse Jacob pragmatico.
Edward lo fulminò con lo sguardo, e Jacob restituì tutto a sua volta. Inutile, quei due non sarebbero mai andati d’accordo.
Entrambe le ragazze abbassarono la testa non sapendo che dire, solo dopo poco Bella la rialzò e chiese:
“E tu come mai sei qui? E come avete fatto a trovarci?” chiese rivolta verso Edward.
Edward non avrebbe mai voluto rispondere a questa domanda ma non poteva ignorarla.
“Passavo per qui…”
“Bugiardo…so cosa sei…” disse lei piano.
Lui la guardò con sguardo vacuo, Vera sapeva che non aveva parole.
“ Cosa sarei?” chiese lui curioso e con un sorriso.
“Un vampiro…” disse lei sottovoce.
Tutti restarono in silenzio, compreso Jacob che non capiva se era la realtà o stava sognando.
“Non è il momento più adatto per parlare Bella…” disse Edward.
Restarono in silenzio per tutta la cena.

Uscirono dal ristorante e tornarono a casa, in quel momento tutti i misteri furono svelati.
“Si…sono un vampiro…non dovresti starmi vicino Bella, nessuno di voi dovrebbe farlo, sono troppo pericoloso!”
Disse Edward sconsolato e serio.
“Non riuscirei mai a stare lontano da te…” disse Bella
“Dovresti farlo…” dissero all’unisono sia Edward che Jacob.
“So che non faresti mai del male a me o a Vera…ne sono certa”
“Chiedimi di cosa ci nutriamo…” disse lui “Avanti…fallo!” la intimò.
“Non mi farai del male…” disse lei decisa e guardandolo negli occhi.
Lui staccò gli occhi dalla strada e la guardò intensamente.
“Io e la mia famiglia siamo vegetariani, beviamo solo sangue di animali…non quello delle persone…”
Jacob intervenne:
“Ciò non toglie che sei pericoloso…” disse schietto.
“Hai ragione…” rispose in modo arrendevole.
Si andò avanti a parlare del segreto di Edward, tutti, tranne Vera. Restò in silenzio ad ascoltare ogni parola. Non si aspettava minimamente che la confessione di Edward potesse avvenire in quel modo.
Tutto stava cambiando, ed era tutta colpa sua.
*Perché sono entrata in Twilight?*
Cominciava a pensare che forse lei sarebbe dovuta andarsene così da lasciare la storia invariata e non creare così tanta confusione.

Arrivati davanti casa Swan, le due coppie si divisero. Bella ed Edward da una parte, Jacob e Vera dall’altra.
“Ci avresti mai creduto?” chiese Jacob a Vera.
“No…” disse lei incantata a guardare il pavimento.
“Vera, ci sei?”
“Si…si..scusa…stavo pensando a questa strana giornata…scusami Jacob…”
“Per cosa?”
“Sicuramente ti aspettavi qualcosa di diverso come primo appuntamento…”
“Si in effetti…ma ne abbiamo sempre altri tre!” disse lui sorridendo.
“Già…” affermò lei ricambiando il sorriso.
“Che ne dici di domani?”
“Domani?”
“Si…hai da fare?”
“No…”
“Bene…allora domani ti vengo a prendere e ti porto a fare un bel giro…”
“Dove…se è possibile saperlo?” chiese lei curiosa e sorridendo, avvicinandosi a lui.
“Sarà una sorpresa…” sorrise e prese entrambe le mani di Vera.
Restarono li, mani nelle mani a guardarsi, inutile dire che erano completamente persi l’uno negli occhi dell’altro. Vera si avvicinò ancora di più a lui e appoggiò la testa nel suo petto.
“Il mio eroe!” disse lei accarezzandolo.
“Oggi non te la stavi cavando niente male…” affermò lui ironicamente.
Entrambi si guardarono e risero felici, per poi ritornare abbracciati. Vera si sentiva bene come non mai, tra le braccia calde di Jacob che la proteggevano dal freddo. Aveva cambiato totalmente idea su di lui. Ora provava qualcosa di strano e indefinito, aveva lo stomaco attorcigliato e pieno di tante farfalle che svolazzavano, forse tutto questo era…amore…puro e semplice.
Staccandosi da Jacob disse:
“Devo andare…” disse Vera
“Ti prego resta ancora un po’…” disse Jacob abbracciandola forte.
Lei non se lo fece ripetere due volte, strinse forte Jacob, rimanendo così per dieci minuti buoni, poi Bella li interruppe.
“Vera…è ora di entrare…è tardi…”
“Si…arrivo subito.”
Bella andò da Edward e lo salutò, lui le accarezzò il profilo della guancia e le disse che sta notte sarebbe venuto a trovarla, dopo di che Bella entrò in casa ed Edward guardando Vera e Jacob abbracciati se ne andò.
“Jacob…ora devo andare sul serio…”
“Uff…vorrei tenerti stretta per sempre…”
Lei non rispose, si limitò a prendergli la mano e ad accarezzarla.
“Buona notte Jacob…a domani…sogni d’oro mio eroe!” e sorrise.
Vera si mise in punta dei piedi e gli diede un tenero bacio nella guancia.
“Buona notte Vera…sogni d’oro…”
Si lasciarono, ma i loro sguardi non lo fecero finchè Vera non chiuse la porta di casa Swan.
 

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Capitolo 19
*** Pioggia dispettosa ***


Ed ecco lo spazio all'aurice ketty:

x Sheba_94: E' una delle mie parti preferite quella del completo infatti..non so ancora come mi è venuta in mente quella volta!!!XDXD 
 
X KiaMessina: Edward non ha avuto scelta, non poteva far altrimenti putroppo, era con le spalle al muro.
 
x Zio_Lengend: Capitolo strano si, a partire dalla presenza di Jacob in un appuntamento x sole ragazze, XD poi la cosa si fa comica, ma Vera non si ricorda della quasi agressione a Bella e così ci finisce dentro pure lei sta volta. La rivelazione di Edward, ormai inevitabile, anche se avvenuta in modo un pò diverso. Speriamo di non aver deluso nessuno..^^
 
x nanerottola: Che bello un'altra fan...e quello che mi fa piacere è che la coppia Vera/Jake ti piaccia...grazieee!!^^
 
x Cleo92: No no Edward non l'ha presa così bene...infatti nei prossimi capitoli vedrai la sua reazione..forse un pò avventata!! Edward non verrà a sapere che Jacob è un licantropo in questa storia, penso di far succedere il tutto in "Lost in New Moon".^^
 

UN GRAZIE A CHI A MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI, CHI TRA I SEGUITI E  CHI SOLO LEGGE.
NATURALMENTE CONTINUATE COSI!!! ^^


E ora bando alle ciance e vi lascio al nuovo capitolo.




La domenica mattina sia Vera che Bella si alzarono di buonumore. Tutte e due andarono in cucina a fare colazione, e si sedettero davanti una tazza fumante di latte.
Entrambe si sostenevano la testa con il braccio e avevano uno sguardo sognante.
Bella mescolò lo zucchero dentro la scodella del latte e sospirò sorridendo e stiracchiandosi per bene.
Vera vedendola rise felice, finalmente vedeva Bella innamorata.
“Com’è andata?” disse Vera sorridendo.
“E’ stato bellissimo…abbiamo parlato per tutta la notte! Lui è molto curioso su di me è mi ha fatto un sacco di domande…e in più mi è rimasto sempre accanto, abbracciandomi…” disse sognante Bella.
“Questa mattina mi ha dato il buongiorno…” aggiunse.
Vera sorrise complice, finalmente le cose stavano andando nel verso giusto fra Edward e Bella.
“Sono davvero felice!” disse Vera.
“Anch’io…non sai quanto..” rispose Bella.
Ci furono dei minuti di silenzio in cui entrambe sospirarono felici delle loro situazioni sentimentali.
“E tu? Con Jacob?” chiese maliziosamente.
“Oggi usciamo insieme...” rispose sorridendo.
“Beh…dove andate?”
“Non lo so…ha detto che sarà una sorpresa..”
“Interessante…a Jacob piace essere misterioso…”
Entrambe si guardarono e risero. Erano davvero buffe, tutte e due avevano la testa che volava leggera, e si sentivano così bene da star male.
Vera passò la mattina a studiare, e Bella invece lesse per un po’ uno dei suoi libri.
Charlie sarebbe rimasto fuori per tutta la giornata quindi ci sarebbe stata tranquillità in casa.

Fuori pioveva a dirotto, e l’uscita con Jacob si prospettava al quanto bagnata, ma Vera non si perse d’animo, e preparandosi si mise sopra un impermeabile e preparò l’ombrello.
Alle 14.30 in punto il “raggio di sole” di Vera arrivò.
Contenta e con un sorriso a 2000 denti andò ad aprire la porta, ma quando la aprì si trovò davanti a lei un Jacob completamente bagnato e tremante.
“Jacob…entra subito…” disse lei preoccupata e facendolo sedere su una sedia.
“Cavolo fa davvero freddo!” disse lui battendo i denti.
“Devi toglierti i vestiti e farti una doccia calda….subito…o ti ammalerai!”
Jacob a questa proposta guardò Vera sorridendo malizioso.
“Lo faccio subito…” stava per levarsi la maglietta quando Vera lo bloccò.
“Non qui per favore…c’è il bagno…” disse lei severa.
Lo portò in bagno e gli diede tutto il necessario per farlo rilassare.
Bella uscì dalla sua stanza e confusa chiese:
“Perché Jacob sta usando il nostro bagno?”
“Purtroppo credo che oggi resteremo qui….Jacob è completamente bagnato e non voglio farlo ammalare!” disse lei con voce da crocerossina preoccupata.
Bella rise sotto i baffi.
“Sei proprio carina quando sei innamorata…” e rise senza farsi problemi.
Vera arrossì ma poi rispose a tono.
“Non sono innamorata…sono solo una buona amica che si preoccupa del suo amico…”
“Si come no…”
Bella tornò in camera e poi di nuovo da Vera ma questa volta con una tuta grigia e vecchia.
“Questa dovrebbe essere della sua taglia…” disse lei porgendogliela.
“Grazie…” rispose Vera con un sorriso.
“Vado a studiare in cucina vi lascio la stanza…” e fece l’occhiolino a Vera.
“Ma non c’è ne bisogno…”
“Credi a me…” disse Bella scendendo le scale.
Vera si mise ad aspettare distesa sopra il letto di Bella. Passarono molti minuti e Jacob venne fuori dal bagno, con solo un asciugamano intorno alla vita, lasciando scoperto il petto possente.
Vera si alzò di scatto e senza guardarlo gli diede la tuta grigia. Jacob vedendola si mise a ridere.
“Puoi guardarmi sai…” e sorrise malizioso.
“Preferirei di no…” disse lei arrossendo e girandosi.
“Andiamo Vera…non fare la timida…non sono mica nudo…”
Lei con sguardo cattivo e voce severa si girò verso di lui e disse a voce alta.
“Jacob Black…vai subito in bagno…”
“Subito maestra….” Disse lui ridendo, e sparì nuovamente in bagno.
Vera sbuffò e si buttò nuovamente nel letto questa volta chiudendo gli occhi, infatti non si accorse che Jacob era già vestito e cambiato e la stava osservando, così decise di farle uno scherzo.
Con estrema delicatezza ma con velocità le si posò sopra. Vera prese un colpo talmente forte che per poco non si mise ad urlare. Tutto questo fece ridere Jacob che era disteso sopra di lei.
“Che hai da ridere…scendi subito…” disse Vera facendo finta di essere arrabbiata.
“E se ti dicessi di no?” disse lui con tono di sfida.
“Sarò costretta ad usare la forza…” e sorrise.
“Uh…non vedo l’ora..” la prese in giro.
Così Vera tentò di sovrastarlo e di farlo alzare, era un osso duro ma ci riuscì, infatti lui si trovò sotto di lei che appena vinse rise a più non posso.
“Hai visto? Ho vinto io…” disse trionfate.
“Ne sei sicura?”
In quel momento Jacob si alzò sui gomiti e spostò Vera, facendola nuovamente stare a schiena a terra con lui sopra, che rideva.
“Chi è che ha vinto?” chiese con una smorfia adorabile.
Vera sbuffò e poi mise un finto broncio.
“Tu…”
“E brava la mia guerriera…” e le scompigliò i capelli spostandosi da lei.
Tutti e due erano a pancia in aria e si guardavano in silenzio, contemplando, l’uno i lineamenti dell’altra.
Jacob alzò la mano e sfiorò delicatamente il viso di Vera, lei per riflesso chiuse gli occhi.
“Sei….bellissima….” riuscì a dire.
Lei aprì gli occhi e sorrise coprendosi il volto con il cuscino di Bella.
“Jacob…mi imbarazzi…” disse lei da sotto il cuscino.
Lui glielo scontò dal volto e sorrise, come solo lui sapeva fare.
“E’ la verità…” disse con semplicità.
“Che strana che è la vita…e dire che non mi stavi per niente simpatico…”
Jacob sorrise maliziosamente e guardando Vera disse:
“So conquistare tutti…specialmente le belle ragazze…sono tutte ai miei piedi…dovresti stare attenta o mi prendi subito o c’è ne saranno altre…”
Vera rise e scagliò il cuscino in faccia a lui, rimase sorpreso e tramortito.
“E’ così che la metti?”
Jacob prese l’altro cuscino, e da li cominciò la più romantica battaglia con i cuscini, della storia.
Ridevano come pazzi,si buttavano per terra o sopra il letto, senza smettere di colpire, finchè Jacob non si fermò.
“Ahi!! Che male, mi hai colpito l’occhio!”
Vera si fermò e vide Jacob dolorante e disteso nel letto, con una mano sopra all’occhio sinistro. Preoccupata si avvicinò per controllare.
“Oh…scusa…scusami tanto Jacob…non volevo farti male…”
A quel punto Jacob scoppiò a ridere, ma prima che Vera potesse reagire in qualsiasi modo la stesse ancora una volta sul letto, senza smettere di ridere.
Vera arrabbiata per lo scherzo incrociò le mani al petto e lo guardò malissimo.
“Sei un imbroglione…”
Jacob continuava a ridere.
“Dai su Vera…non ti arrabbiare…era solo uno scherzo…”
Per reazione lei alzò il mento in segno di dissenso e superiorità.
Jacob allora mise un dito sotto il mento e glielo giro verso di lui.
“Hai ragione sono un’imbroglione, ma voglio farmi perdonare…” disse in modo sincero.
Vera si incantò a quelle parole e lo guardò.
“Come?”
“Così…”
Jacob si avvicinò al volto di Vera e appoggiò le sue labbra carnose su quelle di Vera, ed entrambi si persero nella tenera poesia di un bacio pieno di passione.
Sia Vera che Jacob erano avidi l’uno dell’altra.
Il bacio fu lungo e vero, perché vero era il sentimento che provavano entrambi.
Quando Jacob si alzò e staccò le sue labbra da quelle di Vera disse:
“Sono perdonato?”
Lei stordita e ancora persa in quel bacio, lo prese per il colletto e lo attirò a se, senza dire nulla.
La risposta era positiva, tanto che Jacob tra un bacio e l’altra sorrideva soddisfatto, tanto da far irritare Vera, che per dispetto gli morse il labbro inferiore.
“Ahi…mi hai fatto male..” disse lui ridendo.
“Ben ti sta…” e lo scansò girandosi dall’altra parte, ignorando le sue risate.
Jacob quando si calmò e tornò serio di avvicinò a lei e l’abbracciò per dietro.
“Scusa Vera…sono uno scemo..”
“Beh..almeno lo ammetti..” disse lei con trattenendo le risate.
“Mi perdoni?” chiese lui cominciando a darle bacetti nel collo.
Era il punto debole di Vera, il collo. Ogni volta che glielo toccavano diventava docile come un agnellino.
“Uhmm…beh…uhmm…” non ragionava più, il suo cervello era in panne.
“Allora..sono perdonato?” continuando con i suoi baci.
Vera chiuse gli occhi, si era completamente persa, aveva perso la forza di parlare, ragionare e capire, si girò verso di lui e dopo un ennesimo bacio sulle labbra, disse:
“Perdonato…ma non toccarmi più il collo…ti prego…” disse supplicante lei.
“Perché?” chiese curioso.
“Perché…riesco di non essere più me…ogni volta che me lo toccano perdo la cognizione di ogni cosa e divento uno zuccherino…”
“Uhm, allora dovrò farlo più spesso…” e sorrise.
Vera ricambiò e lo abbracciò appoggiandosi nel suo petto.
Il loro pomeriggio passò parlando, ridendo e guardando la pioggia cadere, fra le note di qualche bacio.
Quando Jacob se ne andò, con grande dispiacere di Vera, la pioggia non aveva smesso di cadere e il cielo era buio.
Bella chiamò Vera in cucina.
“Allora?? Ti serviva o no la camera?” sorrise complice.
“Si…beh…grazie…davvero!!” disse Vera con sguardo sognante, mentre pensava ancora al bellissimo pomeriggio che aveva appena passato.
Bella le disse che poteva tenere ancora la camera, lei avrebbe letto un po’ in salotto, così Vera salì nuovamente in camera.
Tentò di mettersi a studiare, ma inutilmente, era troppo felice e fuori di sé per farlo. Così prese il suo telefonino e attaccò le cuffie, per ascoltare un po’ di musica che piaceva a lei.
Dato che era allegra tra la sua lista, cercò quelle energiche. Attaccò “So what” di Pink. Ogni volta che la sentiva ballava come una matta, e il risultato fu proprio quello.
Si sciolse i capelli e con le cuffie iniziò a ballare, saltare e cantare per tutta la stanza. Se qualcuno l’avesse vista in quel momento di sicuro avrebbe pensato che era il caso di farla vedere da un bravo medico, ma a lei non importava niente, voleva sfogarsi e far esplodere l’euforia che c’era in lei, tanto nessuno la guardava, o almeno, lei credeva così.

In agguato sopra all’albero che confinata con la stanza da letto di Bella, qualcuno la stava osservando, con i suoi occhi dorati. Lui non era felice di quello che era successo tra Vera e Jacob, anzi ne era incredibilmente geloso, e voleva fare qualcosa per fermare tutto questo. Il suo cuore era diviso in due da una parte il desiderio irrefrenabile di avere Bella, e dall’altro quello di gelosia e pura malattia di essere sempre con Vera.
In anni e anni della sua esistenza non gli era mai successo, mai prima aveva provato lo stesso sentimento forte e pieno di passione per due persone contemporaneamente.
Tutto ciò lo rendeva estremamente vulnerabile e triste.
Ora osservava Vera cantare e ballare come una matta, vederla gli metteva gioia, ma sapere il motivo del perché lei faceva tutte quelle strane mosse lo rendeva cieco di gelosia.
Decise di intervenire, doveva far capire a Vera che era una parte essenziale per la sua esistenza, e che voleva sentirla estremamente vicina.
Fece un salto fino alla finestra e bussò con delicatezza per non rischiare di non rompere il vetro. Vera naturalmente era troppo presa dalla musica per sentir bussare, così lui riprovò imperterrito nuovamente, ma il risultato fu nullo.
Finchè lei non si mise a saltare sopra al letto e lasciò uno sguardo fuori dalla finestra. Appena lo vide inciampò su uno dei suoi piedi e invece si saltare sopra il letto, cadde rovinosamente a terra con il sedere. Restò a terra, cercando di capire cos’era successo, ma poi guardò nuovamente fuori dalla finestra e si rese conto che quello che aveva visto poco prima era proprio il volto di Edward.
“Edward, che ci fai qui?” chiese confusa e stordita dalla botta.
Aprì la finestra e lo fece entrare.
Era completamente bagnato e in più aveva uno sguardo serio, ma terribilmente sexy, tanto da far rimanere Vera senza fiato.
“Vera….sto male…” disse lui abbassando lo sguardo.
“Che succede Edward? Qualcosa di grave?”
Vera era parecchio preoccupata, stava pensando a tutte le malattie gravi che le passavano per la testa, ma poi si accorse che stava parlando con un vampiro e non con un essere umano.
“Non puoi essere malato, sei un vampiro!”
“Non è una malattia…anzi forse in questo caso si…”
“Edward, ti prego dimmi che c’è…mi stai facendo preoccupare….”
Lui si avvicinò a lei, sempre di più. Lei preoccupata e confusa non capiva, e indietreggiava.
Edward non si arrese e continuava ad avvicinarsi a lei, e Vera ad indietreggiare sempre più spaventata dal questo suo strano comportamento, finchè non si trovò con le spalle al muro.
Edward allora le bloccò la strada e appoggiò le mani nel muro, impedendole di fuggire.
I loro sguardi si incrociarono, ma quello di Edward era intenso e pieno di passione, mentre quello di Vera era confuso e spaventato.
“Vera…io….io….sono completamente innamorato di te…”
A Vera venne un colpo. Edward Cullen in persona le stava dicendo che era innamorato di lei. L’aveva sognato per tutta la vita, aveva sognato di stare abbracciata a lui ogni notte, di andare a scuola mano nella mano con lui, di andare a conoscere la sua famiglia e di vedere la famosa radura con lui.
Il cuore le scoppiava, non sapeva più se ciò che stava vivendo era un sogno o realtà. Aveva improvvisamente la gola secca e faceva fatica a restare in piedi.
Edward stava aspettando una risposta da lei, teneva lo sguardo fisso e non la mollava per niente al mondo.
“Edward…io…non so che dire…”
“Vera!! Ti sto dicendo che sono pazzamente innamorato di te, che farei qualsiasi cosa per restare con te e vederti sorridere…”
Il silenzio regnò di nuovo, Vera non capiva più niente, aveva desiderato talmente tanto quel momento che oramai non sapeva che fare, era completamente impreparata.
Edward si avvicinò a lei lentamente e l’abbracciò.
Il contatto con la pelle fredda di lui, fece trasalire Vera, ma di immenso piacere.
“Scusami…”
Lo sguardo di Vera, si posò su una fotografia che Bella aveva appeso sopra allo specchio. L’aveva fatta lei il giorno della giornata a La Push con gli amici.
C’erano lei e Bella abbracciate e ridevano, mentre affianco c’era Jacob che faceva una strana e buffa smorfia.
A quella vista, Vera si scostò immediatamente da Edward, lasciandolo perplesso.
“Scusami Vera…non avrei dovuto fartelo sapere così…scusami tanto…”
Vera non riusciva a staccare gli occhi dalla fotografia.
Si rese conto che quello che aveva sognato per anni ormai era diverso da quello che voleva in quel momento.
Edward le piaceva da sempre, avrebbe fatto follie per lui, ma ora c’era Jacob, che le aveva letteralmente rapito il cuore.
Si scansò da Edward e disse:
“Mi dispiace Edward, ma non posso…sono innamorata di un'altra persona…e anche tu lo sei!”
Gli occhi di lui divennero severi.
“Certo…c’è quel cane rognoso…” disse lui.
“Quel cane rognoso, come lo chiami tu, è la persona a cui tengo in modo speciale…mi dispiace Edward, magari in altre circostanze sarebbe stato possibile…ma non posso…” disse lei seria.
“In altre circostanze…” ripeté lui.
“Mi dispiace…”
A quel punto Edward si avvicinò nuovamente a lei e le diede un bacio nella testa, molto dolcemente, e poi sparì.
Vera era un po’ triste per la situazione che si era creata, ma non poteva farci niente, sapeva che lei ed Edward sarebbero rimasti per sempre amici, anche se lei ne era terribilmente attratta.

Il resto della serata fu piena di studio per Vera, tanto che non parlò neppure con Bella quella sera, che si era rifugiata sotto le coperte molto presto.
Si incantò davanti la finestra a guardare le gocce di pioggia cadere, quando ad un tratto vide la figura di Edward.
La guardava con molta malinconia, ma negli occhi si vedeva anche molta impazienza…impazienza di vedere e stare con Bella.
Vera sorrise tristemente e pensò:
*Hai fatto la scelta giusta…per tutti…*
Lui per risposta le sorrise e poi sparì.
Forse questa volta tutto sarebbe andato per il verso giusto.


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Capitolo 20
*** Panico da incontro suoceri ***


lost in twilight-capitolo 28..29..30


Ok ragazzi, ecco a voi il prossimo capitolo, ora non ne mancano poi molti, e da qui in poi inizieranno i vari colpi di scena.




x Sheba_94: X una volta è Edward che si mette in mezzo e Jacob invece sta li buono e buonino!!!XDXDXD Strano vero??^^
 
x Ramona37: Sono contentissima che ti sia piacciuto...questo è stato uno dei capitoli più difficili da scrivere!!!^^
 
x Zio_Legend: Wow...ti ho rasserenato la serata?? Ne sono davvero felice...^^^^^ Capitolo "bomba" insomma!!! XDXD
 
x micino: grazie mille anche a te!!!^^^^ Kmq per avere queste risposte dovrai continuare a leggere la storia, putroppo non posso dire niente, anche se muoio dalla voglia..^^^^
 
x Cleo92: E si..Jacob e Vera si sono baciati, ed Edward fa il geloso..ma come andrà a finire?? James arriverà molto presto e la cosa sarà ancora più confusa...^^^^^




Passavano davanti allo specchio e all’armadio a provare e riprovare vestiti, finchè Vera non si distese nel letto di Bella ed esasperata disse:
“Non ho niente da mettere…come faccio ora??”
Bella fece lo stesso e di distese affianco a Vera.
“Neppure io…avremmo bisogno di un aiuto dal cielo!”
Entrambe erano così agitate perché quel giorno avrebbero conosciuto la famiglia dei rispettivi fidanzati. Pensavano di non essere adatte e che non le avrebbero mai accettate.
Per fortuna arrivarono rinforzi a risollevare la situazione.
“Avete chiesto aiuto?” disse una voce bellissima e dolce.
Tutte e due si girarono verso la finestra spalancata, e davanti ai loro occhi, apparve la figura minuta ed esile di Alice, la sorella vampira di Edward.
Vera si alzò per prima e avvicinandosi a lei disse:
“Siamo salve…”
Alice rise divertita, mentre Bella confusa si alzò dal letto.
“Molto bene ragazze…sono qui per aiutarvi! Fatemi vedere cosa avete negli armadi!”
Vera e Bella tirarono fuori ogni cosa e lo misero sopra il letto, aspettando il giudizio del loro angelo salvatore.
“Questi non vanno bene!”
Le due ragazze si guardarono terrorizzate.
“Non abbiamo altro, cosa ci possiamo mettere???” dissero insieme.
“Niente paura! Restate qui…torno subito!” e sorrise sparendo dalla loro vista.
Apparve subito dopo con in mano due scatole, gliene porse una a Bella e l’altra a Vera, sempre sorridendo.
“Ho pensato che questi sono perfetti per un occasione così…sono miei…e ormai li ho già indossati una volta!”
Fu Bella ad aprire la scatola, e quando vide cosa c’era dentro, subito guardò Alice con gli occhi fuori dalle orbite.
“Ma…non posso mettermi questo!!!” disse con voce tremante.
“Ma certo che puoi, ti starà d’incanto!”
Alice le aveva dato un vestito molto carino, nero con maniche lunghe e la gonna che le arrivava al ginocchio.
“Avanti provalo!” disse Alice entusiasta e curiosa.
Fu il turno di Vera, a lei era toccato una bellissima maglia rosa, tutta particolare, con una minigonna verde troppo carina.
Sia Vera che Bella indossarono i loro abiti, la prima con un paio di stivali con un tacco vertiginoso, la seconda con un paio di ballerine.
“Siete stupende…mi sento davvero realizzata!” disse Alice sorridendo.
Le due si guardarono dubbiose.
“Alice, non sono un po’ troppo…esagerati? In fondo dobbiamo conoscere la famiglia di Edward e Jacob…non dobbiamo mica fare una sfilata di moda.” disse Vera guardandosi e cercando di restare in piedi.
“Appunto per questo…dovete conquistare con tutto…date retta a me, siete perfette!”
“Se lo dici tu..” disse Bella.
“Ora devo andare…ci vediamo più tardi Bella! Buona fortuna Vera!” fece l’occhiolino e se ne andò ancora una volta sparendo nel nulla.

Quando il campanello suonò la prima volta, ne Bella ne Vera erano pronte, toccò a Charlie fare accomodare Edward.
“Edward…entra pure!”
“Buongiorno Capo Swan..la ringrazio!” disse lui gentilmente.
Rimasero in piedi a guardarsi per alcuni minuti senza dire niente, poi Charlie si ricordò di essere in padrone di casa.
“Accomodati pure…penso che Bella ne avrà ancora per un po’…” e sorrise.
Edward ricambiò il sorriso e si sedette ne divano, mentre Charlie prese posto nella poltrona, quando il campanello suonò per la seconda volta.
“Vuoi scusarmi…” disse Charlie mentre si alzava nuovamente.
“Certamente..”
Charlie aprì la porta per la seconda volta ma questa volta al posto di Edward si ritrovò davanti Jacob.
“Ciao Charlie!” disse sorridendo.
“Ciao Jake…Billy è pronto per la grande partita!” chiese Charlie curioso.
“Ha già cucinato del pesce…” disse lui ridendo.
“Forza entra…c’è anche Edward!”
A quel nome Jacob divenne serio ed entrò guardando in direzione del divano, dove vide il vampiro seduto, e ricambiava lo sguardo avverso.
“Ciao…” disse stringendo i denti Jacob.
“Ciao…” rispose Edward freddamente.
Jacob si dovette sedere vicino ad Edward, mentre Charlie guardava perplesso i due che si stavano squadrando e non capiva il motivo.
“Volete qualcosa da bere?” chiese per gentilezza.
“Si grazie…” rispose Jacob.
“No grazie…” rispose ovviamente Edward.
“Ok…” riuscì a dire camminando verso la cucina.
Ritornò quasi subito con in mano un bicchiere di limonata per Jacob, notò che tra i due ragazzi non correva buon sangue, ed era parecchio in imbarazzo dalla situazione, sperava solo che le ragazze l’avrebbero salvato presto da quella situazione.
Per fortuna le sue preghiere furono ascoltate, infatti, sia Bella che Vera entrarono in salotto.
“Era ora…certo che voi donne adorate farvi aspettare…” disse Charlie ringraziando il cielo.
“Scusateci…ma eravamo un tantino in crisi…” disse Vera per giustificarsi.
Guardò i ragazzi e quello che vide fu due peschi lessi con la bocca spalancata.
“Siete bellissime…” disse Edward guardando prima Bella e poi Vera ma soffermandosi di più.
“Molto più che bellissime…” aggiunse Jacob che guardava solo Vera con gli occhi fuori dalle orbite.
Vera e Bella si misero a ridere vedendo le loro espressioni, ma smisero subito.
Vera si avvicinò a Jacob e Bella ad Edward.
“Ok…niente sbaciucchiamenti davanti a me…per favore…” disse Charlie alzando gli occhi al cielo.
Così le due coppie uscirono da casa Swan, ma prima di andare per le loro strade Vera si mise in contato telepatico con Edward.
*Devo parlare a tutta la tua famiglia, è importante, riguardano i vampiri che stanno facendo molti morti!*
Vide Edward sorpreso da quello che le aveva appena detto.
*Questa notte ti aspetterò sveglia, e tu mi porterai a casa Cullen…va bene?*
Edward fece si con la testa guardandola andare via con Jacob che non si accorse della loro conversazione silenziosa.
Bella salì nella famosa Volvo e sparì con un rombo fortissimo.
Jacob porse a Vera un casco.
“In moto??” disse entusiasta Vera.
“Si! Ti piacciono le moto?”
“Da morire!!” disse lei.
Appena vide la moto nera saltò dalla gioia, era felicissima di fare finalmente un giro in moto, l’aveva sempre desiderato.
Jacob salì e la fece partire, un ruggito potente sfuggì dal motore.
Vera si mise il casco e prima di salire chiese a Jacob:
“E se non piaccio a tuo padre?”
“Impossibile…poi vestita così è impensabile una cosa del genere, sei sexy…” e sorrise guardandole la minigonna.
“Jacob Black…la vuoi finire di guardarmi le gambe?” disse lei cercando di sembrare seria.
“Va bene…va bene…” disse lui alzando le mani.
Vera salì in sella con diversi problemi, non aveva tenuto conto che la minigonna era scomoda in moto.
Jacob fece rombare il motore e poi partì…direzione Casa Black.



Le settimane passavano ed Jacob e Vera, erano sempre più inseparabili. Vera aveva imparato che lui era un ragazza abbastanza apprensivo, voleva sapere ogni secondo dov’era e cosa stava facendo, e per di più era molto geloso.

“Chi è quello a cui dai un bacio nella guancia?” chiese lui in modo sorpreso e un po’ irritato, guardando le foto di Vera, un pomeriggio a casa Swan.
Vera tolse la foto dalle mani di Jacob e guardandola si mise a ridere.
“Non c’è niente da ridere…voglio sapere chi è!”
“Questo è il mio migliore amico Mattia…ti avevo parlato di lui…ricordi?” disse lei divertita dalla sua gelosia.
“Si…ora ricordo…” disse lui schietto.
Vera si avvicinò a lui e lo abbraccio forte, dandogli un bacio.
“Dai Jake, lo sai che tu sei l’unico per me…” e sorrise.
Jacob tolse il broncio e sorrise a sua volta.
“Lo sai…è bello sentirtelo ripetere 1000 volte…” e rise sempre tenendo stretta Vera.
“Approfittatore…” e rise a sua volta, dandogli un pizzicotto.

Si divertivano sempre insieme, anche se non mancavano i giorni in cui i litigi li faceva allontanare, ma poi sentivano la mancanza l’uno dell’altra e tutto ritornava normale.
Anche Edward sembrava essersi messo il cuore in pace, parlava con Vera da amica, e aveva occhi solo per la sua Bella.

“Ma Bella è necessario che mi vesta così? Devo solo uscire con Edward..non partire per una spedizione militare!” disse Bella guardandosi allo specchio. Indossava la famosa felpa color marrone chiaro, e un buffo cappellino da sole.
“Si…è necessario fidati…” disse Vera guardandola e pensando già alle loro facce quando si sarebbero accorti che erano vestiti uguali.
“Sicura che Edward non ti ha detto dove andiamo?” chiese lei guardandola in modo sospetto.
Vera sorrise stupidamente.
“No…non so nulla…fidati…”
“Non servirà il cappello, non c’è mai sole a Forks…” disse Bella togliendosi lo strano cappello.
Vera glielo tolse dalle mani e glielo rimise in testa.
“Ci sarà il sole!! Anzi…a tale proposito…” interruppe la frase a metà per cercare la sua macchinetta fotografica.
Vera porse a Bella sua digitale dicendo:
“Scatta qualche foto…ti prego…” disse supplicandola, pensando già al momento in cui Edward le avrebbe fatto vedere la sua pelle perfetta, brillare alla luce del sole.
“D’accordo….” Disse in modo arrendevole Bella.
Quando Edward arrivò, lui e Vera incrociarono gli sguardo, e lei fu subito pronta a pensare:
*Ti prego, fatti fare qualche foto…ti prego ti prego ti prego!!!*
Edward in tutta risposta sorrise divertito e portò Bella nella famosa radura.

Bella conosceva tutta la storia riguardo la famiglia Cullen, gliene parlava sempre a Vera, che ascoltava interessata i discorsi di Bella.

“Mi odiano…” disse Bella sconsolata.
“Non ti odiano….certo, Jasper è un po’ strano, ma molto dolce….volevo dire…è molto comprensivo….e per quanto riguarda Rosalie saprà apprezzarti con il tempo…come tutti gli altri!” disse Vera cercando di rimediare a quell’errore.
“Speriamo…sembra che tu li conosca già…” disse Bella.
“Un po’ ho capito il loro carattere…sono vampiri ed sono normali certe loro reazioni…” e sorrise grattandosi nervosamente la testa.

Ormai Vera si era ambientata benissimo a Forks, parlava e conosceva quasi ogni suo abitante, ma cosa ancora più bella, aveva instaurato un rapporto bellissimo con Charlie, era come un secondo padre.

“Dove stai andando?” chiese Charlie mentre leggeva il giornale.
“Esco con Jacob!” disse lei trionfante.
“Uhm…hai lo spray al peperoncino?” chiese guardando Vera in modo apprensivo.
“Charlie!! Sto uscendo con Jake e non con un serial killer…”
“Hai ragione…scusami!” disse lui arrossendo.
Vera era felice quando si preoccupava per lei in quel modo, così si avvicinò e gli diede un piccolo bacetto nella testa, e sorridendo uscì.
“Ciao papà..” disse dolcemente chiudendo la porta.

A scuola le cose erano decisamente migliorate, aveva molti amici e voti alti. Per non parlare della pallavolo. Le partite erano cominciate e le “Forks agles” era una delle squadre più forti dello stato di Washington. Era riuscita a diventare titolare e giocava tutte le partite, anzi era l’asso nella manica. La prima partita era stata un vero disastro, era agitata e in più aveva litigato con Jacob. Lui voleva vederla giocare, ma lei le aveva consigliato di non farlo perché si sarebbe agitata e avrebbe giocato male sapendo che lui la stava guardando, ma lui ovviamente non l’ascoltò.

“Ti sei divertito?? Bravo…ridi…ma certo…prendiamo Vera in giro…ti avevo detto di startene a casa!!” disse Vera arrabbiata.
“Ma dai…non è andata proprio male..” e rise.
“Ti avevo detto che mi sarei agitata se tu fossi venuto…e infatti…”
“Sei stata divertente però…quando ti sei schiantata addosso a Jessica e lei ti ha fulminato con lo sguardo…” rideva a crepapelle.
Vera arrabbiata si mise a camminare veloce nel tentativo di seminarlo, ma lui le prese il braccio e la bloccò.
“Lasciami o mi metto ad urlare…” disse lei sembrando quasi minacciosa.
Lui si avvicinò e cerco di farsi perdonare con un bacio, ma lei cercava di respingerlo in ogni modo, ma dopo molti tentativi si arrese e perdonò Jacob, facendosi portare la borsa fino a casa.

Ma tra tutta questa felicità, c’era in agguato un pericolo, che incombeva e che Vera conosceva bene, i Nomadi.
James, Victoria e Laurent avevano cominciato a mietere vittime, i giornali parlavano di questo come qualcosa di estremamente macabro e misterioso. Charlie aveva messo in guardia sia lei che Bella.
Vera avrebbe dovuto parlare della questione non solo con Edward ma anche con tutta la famiglia Cullen. Doveva far in modo di avvisarli e fornire più informazioni possibili, per poterli aiutare.

Quella mattina Bella e Vera erano davvero molto agitate, correvano su e giù per casa Swan, facendo girare la testa a Charlie che cercava di leggere il giornale in silenzio.

Arrivarono a casa Black in un lampo, per fortuna il tempo era buono, solo qualche nuvola nel cielo, ma non minacciava pioggia.
Jacob mise la moto in garage lasciando Vera mentre si guardava intorno stordita.
La casa era molto piccola, ma le sembrava davvero graziosa.
“Non è il massimo…ma ci si può vivere!” disse Jacob avvicinandosi a Vera.
“Invece è carina” disse lei sorridendo.
“Beh…entriamo?” chiese Jacob guardandola.
Vera prima di rispondere fece un bel sospiro e prese Jacob per mano, stringendogliela forte.
“Andiamo!”
Jacob aprì la porta e fece entrare Vera.
L’interno della casa era in stile antico, non molto ordinata, d’altronde ci vivevano due uomini.
“Papà…siamo arrivati!” avvisò.
Si sentì un cigolare di ruote, e poco dopo apparve un uomo molto simile a Jacob, ma decisamente con più anni e in sedia a rotelle.
I capelli erano lunghi e brizzolati e aveva il volto solcato da rughe profonde.
Billy appena apparve guardò Vera, sembrava aver avuto una visione, infatti lei non capiva perché di quell’espressione sul viso.
“Vera…ti presento mio padre…Billy! Papà lei è Vera….” Jacob bloccò la frase a metà, voleva dire qualcosa ma non sapeva se era appropriata, così la finì Vera.
“la sua ragazza….” Disse lei sorridendo cortese a Billy.
Entrambi si strinsero le mani, Billy si illuminò e fece vedere un sorriso che Vera conosceva bene, era lo stesso che l’aveva abbagliata, settimane prima, quello del figlio.
“Finalmente ti conosco…è un vero piacere!”
“Anche per me Signor Black…”
“Ti prego chiamami Billy…” e sorrise nuovamente.
“Ok…Billy!” disse sorridendo timidamente Vera.
“Jake…parla continuamente di te…” e guardò il figlio ridendo.
Jacob imbarazzato, arrossì.
“Papà...”
“E’ la verità…non fa altro che dirmi che sei bellissima e dolce…”
Vera guardò Jacob stupita e sorrise, ciò contribuì a far arrossire violentemente il volto di lui.
“Va bene…va bene….io e Vera andiamo in camera se hai bisogno chiama…” disse Jacob per tagliare corto, portando Vera in camera.
“Hey…figliolo?” disse sotto voce Billy
“Che c’è?? Ti sei già divertito abbastanza…” rispose Jacob bisbigliando.
“E’ davvero molto carina…hai buon gusto…hai preso da me…e si vede!” gli fece l’occhiolino.
Jacob gli rispose con un sorriso imbarazzato.
Vera nel frattempo stava osservando la camera di Jacob, era stranissima, piena di oggetti e molto disordinata.
“Scusa il disordine…” disse Jacob imbarazzato.
“Carina la tua stanza…”
“Grazie…”
Jacob la prese in braccio e la distese sopra il letto, distendendosi delicatamente sopra di lei.
“Te l’ho detto che sei terribilmente sexy…oggi?” disse lui sorridendo e cominciando a baciarle il collo.
Vera era già in trance completa, colpa del suo punto debole, il collo.
“Uhmm…si…me…l’hai…già…detto….” riuscì a dire solo quello.
Continuò a baciarle il collo per poi arrivare alle labbra, e entrambi si persero l’uno nell’altra, finchè…
“Jake…io vado a far….” Billy si bloccò sulla soglia della stanza di Jacob con la porta spalancata.
Jacob per riflesso si alzò in piedi di scatto mentre Vera si mise a sedere sul letto stirandosi con le mani la gonna.
“Si papà?” disse Jacob imbarazzato per quella scena.
“Io…vado a fare…un giro fuori…”disse Billy abbassando lo sguardo per l’imbarazzo.
“Certo…”
“Bene…beh…è stato un piacere conoscerti Vera…”
“Piacere mio…Billy…”
“Ciao a presto…” e se ne andò chiudendo la porta, ancora con le guancie in fiamme.
Jacob si girò verso Vera con una strana espressione in volto.
“Scusami…ma mio papà…non crede ancora che io abbia una ragazza…”
“Nessun problema!” disse Vera sorridendo.
Jacob ricambiò, ma poi si ricordò qualcosa.
“An…si…devo darti una cosa…” e si mise a cercare fra i suoi cassetti, finchè non trovò un piccolo pacchetto, glielo porse a Vera sorridendo.
“Spero ti piaccia…l’ho fatto per te…”
Vera prese il pacchetto con un espressione confusa e sorpresa. Cominciò a scartarlo.
Appena vide cos’era rimase a bocca aperta e con gli occhi fuori dalle orbite. Jacob le aveva appena regalato il famoso braccialetto di Bella. Era bellissimo, aveva un piccolo lupo di bronzo come pendente.
“Se non ti piace…non importa…” disse Jacob cercando di decifrare la sua espressione.
“Scherzi?? E’ bellissimo…”
“Sono contento che ti piaccia! Il lupo rappresenta me…e La Push…” disse lui, mentre glielo metteva al polso.
“Così mi avrai sempre con te…” e avvicinandosi a lei le diede un tenero bacio sulle labbra.
“Grazie…” disse lei sorridendo.
Prese Jacob per il colletto della maglia e lo attirò a se e alle sue labbra, sperando che quel momento potesse durare in eterno…ma non tutto dura in eterno…

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Capitolo 21
*** pericoli in vista ***


CHIEDO SCUSA PER ESSERE SCOMPARSA E NN AVER POTUTO POSTARE I  NUOVI CAPITOLI! MI INGINOCCHIO E MI FUSTIGO DA SOLA....SPERO CHE CHI SEGUIVA LA STORIA SIA INTERESSATO ANCORA! BEH SPERO DI RISENTIRVI!
BACI IVY <3





Jacob portò a casa Vera quando già era buio, Bella era a casa, e appena vide Vera le corse in contro sorridendo e cercando di non cadere, ma fu tutto inutile.
Vera l’aiutò ad alzarsi da terra.
“Vera!!!! Devo dirti un sacco di cose!” disse felice Bella.
“Anch’io!!!” disse Vera.
Come al solito si misero in camera a parlare di quello che era successo il pomeriggio. Bella raccontò a Vera che la famiglia di Edward era adorabile, e che tutti erano stati gentili con lei, anche se Rosalie c’è l’aveva con lei per il fatto che lei era una vampira e odiava quello che era diventata. Le parlò anche della splendida melodia che Edward aveva composto per lei, e anche della chiacchierata con Carlisle. Bella era davvero felice, avrebbe voluto rimanere a casa Cullen per sempre.
Vera era contenta di vedere la felicità dell’amica, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per non vederla soffrire.
Poi fu il turno di Vera, raccontò a Bella di Billy e della figuraccia, senza dimenticare di mostrarle il braccialetto che le aveva regalato Jacob. Bella rimase li ad ammirarlo per un po’, era sulle stelle, non riusciva a smettere di sorridere, e così come lei Vera finchè…
“Vera, i Cullen mi hanno invitato a vedere una partita di baseball domani sera….vieni con me? Ti prego…” disse Bella pregandola.
A Vera vennero i brividi, tutto si stava svolgendo come nel libro, Bella sarebbe andata alla partita di baseball e li sarebbe successo tutto. Questa volta non poteva permettere alla storia di fare il suo corso, avrebbe dovuto modificarla, per il bene di tutti.
“Che ne dici se invece c’è ne restiamo a casa domani sera?” disse Vera.
“A casa??? Ma scherzi??” chiese Bella sorpresa dal comportamento di Vera.
“Forse è meglio non forzare troppo le cose tra te e i Cullen…” disse seria.
Bella diventò seria.
“Se tu non hai voglia di venire allora ok…ma io ci andrò!”
“Bella…è meglio se rimani a casa…fidati di me per una volta!” disse esasperata Vera.
“No! Loro non sono pericolosi…io ci andrò, con o senza il tuo consenso.” Disse schietta e arrabbiata Bella.
“Ma non capisci?? Potrebbe essere pericoloso…” non poteva dirle di più, non a Bella.
“Vera, è tardi…ed io non ho più voglia di parlare…”
Vera uscì dalla stanza di Bella mortificata. Non poteva permettere a James di fare del male alla sua migliore amica. Non questa volta.

Il sonno la stava quasi per prendere, quando Edward arrivò.
“Vera…svegliati…”
Lei si svegliò di colpo, e quando vide il viso bellissimo di Edward pensava fosse un sogno.
“Edward…” ma poi si ricordò che doveva andare a casa Cullen, così con uno scatto si alzò in piedi.
“Sono pronta…andiamo!” disse lei decisa.
“Andiamo!”
Edward la prese in braccio e lei rimase sorpresa e stava già protestando, anche se in realtà era al settimo cielo.
“Così non faremo rumore…e dopo che saremo usciti di casa ti aggrapperai alla mia schiena…andremo a casa mia correndo…”
*Forte!* pensò Vera che le piaceva enormemente la cosa.
Uscirono da casa Swan senza far rumore e poi Vera si aggrappò saldamente ad Edward, che partì subito in quinta.
Era una sensazione bellissima essere sopra la schiena di Edward e vederlo correre più veloce della luce. Tutto sembrava surreale e lontano.
Il viaggio non durò tanto, infatti quando Vera scese si trovò davanti a casa Cullen.
In quel momento le sue emozioni erano diverse e tutte positive, non vedeva l’ora di entrare, finalmente avrebbe visto la casa dei suoi sogni.
“Stai bene?” chiese gentilmente Edward che aveva ancora le mani intorno al suo busto per sorreggerla.
“Divinamente..” disse lei camminando verso l’entrata.
Appena entrò nella grande casa riuscì solo a dire un “Wow” pieno di stupore. Aveva quasi le lacrime agli occhi, l’aveva pensata molte volte quella casa ed ora esserci dentro era strano e commovente.
“Sei sicura di stare bene?” le chiese preoccupato Edward vedendo una piccola lacrima scorrerle nella guancia.
“Si…si…scusami…” Vera si accorse che Edward la stava guardando, così si asciugò la lacrima e sorrise.
Ad un tratto apparve tutta la famiglia Cullen al completo.
Esme e Carlisle erano vicini e a pochi passi da Vera, poi c’erano Jasper e Alice vicino al piano forte ed Emmett e Rosalie sopra le scale.
“Ciao Vera, a quanto pare ci rivediamo..” disse Carlisle con un sorriso.
Vera ricambiò, anche perché era impossibile non farlo.
“Salve Carlisle, è un piacere…anche se la circostanza non è delle più rosee!” disse Vera.
Tutti i Cullen a quell’ affermazione divennero tesi e nervosi.
“Già…Edward mi ha detto che devi parlarci di qualcosa di importante…”
“Esatto…”
Questa volta fu Esme a parlare, con la sua voce dolce e il suo sorriso pieno di calore.
“Prima facciamo accomodare la nostra ospite in salotto…”
Tutti seguirono Esme e si sedettero nel divano, tranne Rosalie ed Emmett che rimasero in piedi vicino al camino.
Esme offrì a Vera un po’ di succo d’arancia, cosa che fece innervosire Rosalie che guardava Vera con occhi avversi.
“Bene, ora puoi parlare liberamente…” disse Carlisle, che si mise comodo e attento.
“Sapete che ultimamente in città c’è una banda di vampiri…non vegetariani, che sta facendo strage di umani…sono molto pericolosi…” iniziò a dire Vera.
“Si, lo sappiamo…Alice ha avuto delle visioni…” aggiunse Carlisle.
“Bene! Ma io conosco tutto su loro conto…grazie al mio potere…” disse Vera cercando di convincere anche se stessa.
“Dicci quello che sai!”
“Sono in tre, due maschi e una femmina…il capogruppo si chiama Laurent è diverso dagli altri due, che sono molto più pericolosi. Victoria, la femmina ha un’abilità speciale come Edward, Alice e Jasper…”
Tutti rimasero sorpresi dalle sue parole.
“lei… è molto abile nella fuga, nessuno la eguaglia….mentre James, suo compagno, è un segugio nato, lui vive per la caccia ed è la sua ossessione!”
Ci fu silenzio dopo che Vera ebbe finito di parlare. Tutti gli sguardi dei Cullen erano per Vera, che li guardò uno per uno.
“Ma noi siamo in sei…e molto più forti di loro…” disse Emmett
“Non sottovalutateli!”
“Beh…li terremmo d’occhio, nel caso si dovessero avvicinare troppo al nostro territorio!” disse Jasper.
Carlisle, era ancora in silenzio e cercava di trovare una soluzione, nel frattempo Edward che aveva sentito i pensieri di Vera chiese:
“Ma non è tutto…vero? Cos’altro sai?”
“Domani Bella non dovrà assistere alla partita di baseball!” disse schietta guardando i splendidi occhi di Edward.
“Se Bella dovesse esserci…James farà di tutto perché diventi il suo pasto…tutti i vostri sforzi di proteggerla da lui saranno vani…”
Edward divenne nervoso e si alzò in piedi e cominciò a camminare avanti e indietro.
Finalmente Carlisle parlò.
“D’accordo, domani Bella non verrà…spiegaci meglio quello che hai visto…così sapremo come agire!”
Vera fece finta di concentrarsi per ricordarsi bene la scena, ma la sapeva benissimo per filo e per segno.
“Domani sera durante la partita di baseball arriveranno i nomadi…saranno attirarti dai rumori dei colpi e delle mazze! Alice avrà una visione ma troppo tardi per riportare Bella a casa, senza farle correre rischi! I vampiri arriveranno e James sarà attratto dal profumo di Bella…”
A quelle parole Edward fece un piccolo ruggito, che mise i brividi a Vera.
“…Edward si infurierà e ciò darà inizio alla caccia…”
Vera rimase in silenzio in attesa di un commento da parte di Carlisle.
“Perché dovremmo fidarci delle tue visioni?” disse Rosalie squadrando Vera.
“Hai ragione Rosalie…le mie visioni non sono sempre precise, ma questa volta andrà così…”
Appena sentì pronunciare il suo nome da Vera, Rosalie si innervosì moltissimo, tanto che uscì dalla stanza, seguita da Emmett che si scusò.
“Penso che l’unica cosa da fare sia lasciare a casa Bella! Noi giocheremo e non appena si presenteranno da noi…faremo chiare le nostre intenzioni…” disse Carlisle deciso.
Vera annuì, convinta che fosse la decisione più adatta, come lei così tutti i Cullen.

Era passato parecchio tempo da quando Vera era arrivata a casa Cullen e la stanchezza cominciava a farsi sentire.
“Edward riporta a casa Vera…ha bisogno di riposare..” disse Carlisle.
“Ok!”
Vera salutò tutti quanti, e prima di andarsene Carlisle la ringraziò a nome di tutti.
Edward corse nuovamente in direzione di casa Swan, e riportò Vera nel suo scomodo divano.
Si era addormentata durante il viaggio, così la distese e la coprì, cercando di non svegliarla.
Rimase per un po’ a guardala dormire e le accarezzò dolcemente il viso, per poi tornare dalla sua Bella.

 

 

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Capitolo 22
*** Verità svelate ***


Ecco qui un nuovo capitolo!! urra!!! cmq ringrazio chi è passato a leggere la storia e un grazie speciale a Lady moonlight (cleo^^) che ha avuto la pazienza di recensire la storia. Cmq nn mncano olti caitoi alla fine!^^


La mattina successiva, Bella non parlò con Vera, si limitò a portarla a scuola e ad starle vicina, ma appena poteva se ne andava via con Jessica o con Edward lasciandola sola.
Finito l’orario delle lezioni Bella aspettò Vera in parcheggio, sembrava molto arrabbiata.
“Sei qui…” disse Bella secca.
“Si…perché non dovrei?” rispose Vera tranquilla.
“Tu sei una…una…hai detto ad Edward che è meglio che oggi non vada a vedere la partita…sei riuscita a convincerlo…” disse puntandole il dito contro.
“L’ho fatto per il tuo bene!”
“No!!! Sei solo gelosa…vuoi Edward tutto per te!! E’ questa la verità…”
“Ti sbagli…io voglio solo proteggerti…”
“Bugiarda!!!” urlò Bella, tanto che tutti si girarono verso di loro.
“Pensa come vuoi…io me ne vado a casa!” disse Vera voltandole le spalle, ferita dal suo comportamento.
Bella invece salì nel pick – up e partì per andare a casa, lasciando Vera a piedi.
Ferita e delusa dal comportamento di Bella, Vera, tornò a casa senza fiatare.

Tutta la giornata fu un vero inferno, Bella al lavoro era intrattabile e Vera invece era taciturna e triste.
“Che succede Vera?” chiese Jacob abbracciandola.
“Niente Jake…sono solo un po’ pensierosa…”
“Riguardo cosa?”
“Lascia stare…è una sciocchezza…” disse Vera cercando di sorridere, ma con scarso successo.
Jacob la guardò negli occhi.
“Quando ne vuoi parlare…io ci sono!”
Vera sorrise.
“Lo so!” e lo abbracciò forte.

Jacob accompagnò a casa Vera, e poi tornò a La Push, con la sua moto nera.
Bella non era ancora rientrata a casa, così Vera avrebbe avuto un po’ di tranquillità senza sentirsi continuamente in colpa.
Si sedette nel divano, abbandonandosi completamente. Iniziò a pensare a quanto le cose erano diverse e cambiate rispetto a il libro.
Il comportamento di Bella non se lo sarebbe mai aspettato, e anche Edward era davvero diverso, tanto da innamorarsi di due persone nello stesso momento. E poi c’era Jacob.
I fatti si erano modificati, come per esempio la faccenda dell’incidente di Bella.
Sconsolata prese dalla sua tracolla il libro.
Era uguale a sempre, con la stessa copertina dove venivano rappresentate un paio di mani mentre porgevano la mela della tentazione.
Aprì il libro dal primo capitolo, dove parlava della partenza di Bella da Phoenix per trasferirsi a Forks. Era tutto assolutamente perfetto, e Vera andò avanti a leggere contenta che in realtà la storia era diversa da come la stava vivendo lei.
Ma ad un tratto, si accorse di una cosa strana.

“Ma mentre Bella provava il suo pick –up appena regalato da Charlie, non si accorse che dalla foresta era spuntata una ragazza, spaventata. Bella appena la vide cercò di frenare ma pensava che ormai era la fine. Avrebbe fatto del male a quella ragazza e non se lo sarebbe mai perdonato. Come odiava Forks in quel momento…”

A Vera venne un colpo, possibile che leggendo e rileggendo quel libro non si fosse mai accorta di quella parte, a lei totalmente nuova?
Sfogliò velocemente il libro fino ad arrivare al punto giusto.

“ Ciao, sono Bella…” disse alla ragazza.
“Io mi chiamo Vera…” disse lei ancora un po’ scossa da quello che le era successo.

Appena lesse il suo nome, Vera si spaventò a morte. Non poteva essere…non poteva aver cambiato davvero la storia.
Ma c’era il suo nome, e le cose erano andate davvero così.
Continuò a sfogliarlo, leggendo tutti i passi più importanti. E si accorse che c’era scritto tutto quello che era successo da quando era arrivata lei. Il bacio con Mike, la gita a La Push, la scommessa con Jacob, e gli incontri con Edward.
*O mio dio!!*
Terrorizzata fece cadere il libro dalle sue mani incredula e sconvolta. Aveva combinato un bel guaio, aveva cambiato la storia che era stata scritta dalla mitica Stephenie Meyer. Si mise le mani davanti al volto, non sapendo più che fare.
Poi le venne in mente una cosa, così riprese il libro e lo sfogliò nuovamente con le mani che le tremavano. Arrivò al pezzo della partita di baseball. Raccontava della partita senza Bella, ma poi con grande sconcerto di Vera lesse una cosa che la fece prendere un colpo.

“Mentre Alice stava per lanciare l’ennesima palla, un rumore assordante si fece sentire, tutti si girarono ma Edward e Alice sapeva già di cosa si trattava.
Bella era arrivata con il suo pick – up.
Smontò dal suo veicolo e sorridendo si avvicinò ai suoi vampiri preferiti.
“Eccomi qui…non mi sarei persa la partita per niente al mondo!” disse avvicinandosi ad Edward.
“Tu non dovresti essere qui…” disse Edward con uno sguardo totalmente terrorizzato.
“Solo perché Vera dice una cosa stupida non vuol dire che la devo fare per forza…” disse lei irritata.
In quel momento Alice ebbe una visione.
“Stanno arrivando…saranno qui in meno di cinque minuti. Stanno correndo…vogliono giocare”.

Cosa aveva combinato Bella? Era andata lo stesso, senza ascoltare i consigli di Vera e di Edward. Questo non l’aveva neppure preso in considerazione Vera, ora doveva fare qualcosa, sperava solo che non fosse troppo tardi.
Prese subito il cellulare e chiamò Jacob.
“Pronto?”
“Jake, sono io, Vera…”
“Ciao…che succede?”
“Devi venire assolutamente qui…in moto…fai presto…ti prego!” disse lei con voce affannata.
“Vera…calmati e spiegami tutto…” disse lui preoccupato.
“Non c’è tempo…Bella è in pericolo…”
“Arrivo subito.” Disse Jacob attaccando il telefono.
Vera era disperata, camminava avanti e indietro, non sapeva più cosa fare. Cosa avrebbe fatto se fosse stato troppo tardi per salvare la situazione?

Jacob correva veloce come un fulmine in direzione di casa Cullen.
Vera sperava che non fosse già tutto finito, doveva trovare Bella e gli altri e dargli delle direttive, ormai James avrebbe incominciato la caccia, e bisognava agire di conseguenza.
Arrivarono a casa Cullen, Vera scesa dalla moto quasi al volo, si tolse il casco e lo appoggiò fuori in giardino, mentre correva per le scale.
Aprì la porta di scatto e si ritrovò davanti dei vampiri straziati dal dolore.
Esme le corse incontro e la abbracciò forte, singhiozzando anche se i vampiri non potevano piangere.
“Esme, che cosa è successo?”
“Bella…Bella…è venuta alla partita…ed è successo quello che avevi previsto tu!”
Jacob nel frattempo aveva sentito tutto e rimase perplesso da quello che aveva detto Esme.
“Cos’ è successo a Bella? E cosa hai fatto Vera?” chiese confuso.
In quel momento spuntò Edward, come non aveva mai visto prima. Era straziante guardare come soffriva.
“Dov’è Bella? Jasper e Alice?” chiese Vera.
“Sono andati a Phoenix, staranno li per un po’ di giorni…finchè non risolveremo la situazione con James..abbiamo disperso le tracce di Bella per la foresta…nella speranza che lui abbocchi!”
Vera stava per rispondere quando arrivò Rosalie.
“L’avevo detto che non ci si poteva fidare delle visioni di Vera…” disse irritata.
Vera si sentiva malissimo, non c’è la faceva più a mentire, così con le lacrime agli occhi decise di dire la verità.
“Non sono visioni…non ho visioni…e non le ho mai avute…”
Tutti rimasero storditi, Esme si avvicinò a Vera cercando di confortarla.
“Non è colpa tua…le visioni possono cambiare…”
“No…non avete capito…io non ho nessun dono, sono una persona normale…non ho mai sognato alla notte il futuro…”
Edward era ancora più confuso.
“Ma com’ è possibile, le cose che avevi detto sono successe…”
Vera a quel punto tirò fuori dalla tracolla il libro, Twilight.
“E’ questo la chiave di tutto…”
Glielo lanciò a Edward e lui prontamente lo prese al volo, senza capire cosa stava cercando di dirle.
“Leggi quello che c’è scritto…la vostra storia è stata scritta in un libro! Io sono capitata dentro la storia, che amavo alla follia…non so come sia successo…ma io non sono di questo mondo…voi siete la fantasia e io la realtà…”
Nessuno capì quello che lei voleva dire, ma Edward cominciò a leggere una parte del libro, appena ebbe finito di leggere guardò Vera esterrefatto.
“Ma com’è possibile?”
“Non lo so…so solo che io vi conosco già tutti e so come andrà a finire questa storia…ma da quando sono letteralmente entrata nel libro, le cose sono cambiate!”
Jacob era il più confuso di tutti e rimase li ad ascoltare con la fronte aggrottata cercando di capire.
“Per esempio…Jacob nella vera storia dovrebbe avere una simpatia per Bella, invece è il mio ragazzo…e tu Edward quando per la prima volta hai visto Bella, avresti dovuto startene via per una settimana…e non dovresti essere confuso se scegliere me o Bella…”
Questa rivelazione mise scompiglio nell’animo di tutti.
“Come sarebbe a dire che noi siamo la fantasia?” disse Rosalie.
Edward le lanciò il libro.
“Leggi…e capirai tutto…” disse lui serio.
“Si capirete tutto…mi dispiace di avervi mentito, ma non volevo rovinare la storia…volevo che tutto fosse naturale e semplice proprio come l’aveva scritta Stephenie Meyer…la vostra creatrice! Invece con il mio arrivo tutto è cambiato ed ho rovinato tutto…”
Disse Vera piangendo e sentendosi malissimo.
Rosalie, Esme e Jacob lessero pezzi del libro e tutti avevano la stessa espressione persa.
“Mi dispiace…non volevo crearvi tutti questi problemi…ma ora dobbiamo salvare Bella e so come farlo!”
Edward era davvero arrabbiato, si vedeva dalla sua espressione.
“Quindi hai preso in giro tutti…anche me e Jacob!”
“No…no…non ho mai mentito sui sentimenti che provo per Jacob…e voglio un modo di bene a tutti voi…su questo non potrei mai mentire.”
Jacob intervenne.
“E chi c’è lo assicura?” disse lui con voce severa e ferita.
“No Jake…non puoi pensarlo davvero..” Vera si avvicinò a lui disperata.
Jacob non rispose, si allontanò da Vera, restando in silenzio.
“Edward, tu puoi leggere la mia mente…digli che non ho mai mentito…ti prego!”
“Vera…sono confuso…non ho la mente lucida per poter dire o fare qualsiasi cosa…”
Vera non credeva alle sue orecchie, tutti le stavano voltando le spalle, Edward, Rosalie e persino il suo Jake.
Ora però bisognava pensare a Bella, era lei che rischiava la vita, ogni secondo di più.
“E a Bella non pensate?? Sta rischiando la vita e io so come fare per salvarla…io so come fare per mettere a posto le cose!!”
Edward ritornò lucido per un attimo.
“Va bene…hai ragione ora dobbiamo pensare a lei…cosa proponi di fare…”
“Io devo andare a Phoenix subito…dopo di che farò tutto da sola…”
“D’accordo, ti porterò io…” disse Edward prendendo già i suoi effetti.
“No! Lo farò io…” disse Jacob serio.
“Jacob…si tratta della mia Bella…” disse digrignando i denti
“No…Edward, Jacob ha ragione! Tu devi restare qui…tenere d’occhio il segugio…”
Vera sapeva che James non avrebbe abboccato alla trappola dei Cullen, ma questa volta avrebbe fatto a modo suo. Prima di pensarci chiuse nuovamente la sua mente ad Edward.
Avrebbe preso il posto di Bella, sarebbe andata lei alla scuola di ballo, e avrebbe rischiato lei la vita, per salvare quella di Bella.
“Questa volta ha ragione lei…” disse Rosalie.
“Va bene…allora faremo così…” disse Edward stringendo i pugni.
Vera corse fuori e prese il casco, sperando che Jacob la seguisse, infatti era subito dietro di lei e stava già accendendo la moto.
Saltarono in sella e partirono alla volta dell’aeroporto.

 

 

 

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