Lost in Twilight di chiaro di luna (/viewuser.php?uid=70223)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio ***
Capitolo 2: *** Forks??? ***
Capitolo 3: *** conoscenze ***
Capitolo 4: *** A casa swan ***
Capitolo 5: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 6: *** Occhi di ghiaccio ***
Capitolo 7: *** L'incontro con Edward ***
Capitolo 8: *** Tu sia benedetto Edward Cullen ***
Capitolo 9: *** Incubo ***
Capitolo 10: *** Perchè mi eviti?? ***
Capitolo 11: *** dolci sonni ***
Capitolo 12: *** Bacio inaspettato ***
Capitolo 13: *** Fotografia ***
Capitolo 14: *** Pericolo mike e Gelosia ***
Capitolo 15: *** Angelo salvatore e la push ***
Capitolo 16: *** La cosa giusta ***
Capitolo 17: *** Profumo d'amore ***
Capitolo 18: *** Ghiacco e fuoco ***
Capitolo 19: *** Pioggia dispettosa ***
Capitolo 20: *** Panico da incontro suoceri ***
Capitolo 21: *** pericoli in vista ***
Capitolo 22: *** Verità svelate ***
Capitolo 1 *** L'inizio ***
Salve
ragazze, come va??? gironzolando per i vari forum di twilight , mi sono
imbattuta in una ff che subito mi ha colpita.
Lost in
twilight, la storia è molto avvincente e scritta
veramente bene, quindi ho pensato che fosse un vero peccato
non farla leggere anche a voi. Cosi con il permesso dell'autrice
Kate_Black vi trascrivo la storia.
Le
recensioni sono gradite. Queste verranno inviate a Ketty che tempo
permettendo vi risponderà.
1° capitolo:
l'inizio
Il sole sorgeva e Vera era ancora sotto le sue
morbide e calde coperte, quella mattina non aveva per niente voglia di
svegliarsi e andare a scuola dove avrebbe incontrato i suoi compagni di
classe, che la consideravano strana e diversa, solo perchè
aveva aspirazioni e sogni diversi dai loro. Ma doveva alzarsi, quindi
con fatica abbandonò le sue coperte, e si
affacciò alla finestra.
"Wow, almeno c'è il sole!"
A Venezia quando c'era il sole tutto diventava più bello e
pittoresco, sembrava di stare in un quadro, e a Vera metteva buon
umore. Infatti andò al bagno canticchiando un motivetto
allegro. Fu pronta dopo 20 minuti, quando era felice faceva molto prima
a prepararsi. Andò in camera a prendere il suo libro
preferito "Twilight". Ormai l'aveva letto una cinquantina di volte, lo
sapeva a memoria, ma non riusciva a smettere di rileggerlo. Amava tutto
di quel libro, la storia, l'ambientazione e gli intrecci. I personaggi
erano ormai suoi amici, Bella la protagonista, la conosceva fin troppo
bene e ormai era la sua migliore amica, come anche Angela e tutti gli
altri.
Edward il protagonista maschile, bello e tenebroso come solo un vampiro
sa essere, era il suo amore segreto, l'avrebbe amato per sempre, e la
famiglia Cullen era ormai anche la famiglia di Vera. Avrebbe desiderato
entrare nella storia, poter conoscere e parlare con ognuno di loro,
sarebbero diventati suoi amici, e sarebbero andati a fare shopping
insieme, a fare passeggiate, e gite a La Push.
"Vera, arriverai tardi a scuola!"
La voce di sua madre la fece tornare alla realtà, prese il
libro e la sua macchinetta fotografica digitale, non se ne separava
mai, ad ogni occasione era il momento giusto per scattare una foto. Con
la sua borsa a tracolla andò in cucina. Sua madre stava
bevendo il caffè, ed era pensierosa, lo capiva dal suo
silenzio e dalle piccole rughe della fronte.
La madre di Vera è una donna di 42 anni, non molto alta ma
con un fisico atletico, assomigliava molto a Vera, aveva gli stessi
occhi neri e lo stesso colore di capelli, castano scuro quasi neri.
"Mamma, che succede?"
Lora, si risvegliò e le fece un gran sorriso e disse:
"Niente...solo sciocchi pensieri! Amore, devi fare presto o perderai il
battello!"
"Si certo, stavo solo prendendo il libro e la digitale!"
"Ancora Twilight? Vera l'hai letto un sacco di volte, non ti annoia?"
"MAI!! Amo troppo questo libro e continuerò a rileggerlo!
Devo andare mamy, ci vediamo più tardi! Ciao!"
Le diede un veloce bacio sulla guancia e scappò via.
"Buona giornata piccola mia! Fai la brava!"
L'aria quella mattina era fredda e pungente nonostante la presenza del
sole, così Vera si infilò sciarpa, guanti e
cappotto e con la sua borsa andò verso la fermata del
battello. Ogni mattina per andare a scuola prendeva il n°3. Il
viaggio durava mezz'ora e a Vera questo piaceva, perchè
poteva starsene seduta a guardare il Canal Grande in pace, mentre
ascoltava la musica con il suo cellulare. Tutto questo le metteva
tranquillità e non le faceva pensare alla scuola, che non
odiava, perchè aveva scelto il Liceo Linguistico
perchè amava le lingue, il problema erano solo certi suoi
compagni di classe.
Il battello arrivò presto, Vera salì in fretta e
si andò a sedere al solito posto vicino al finestrino.
Questa volta non avrebbe guardato l'acqua o ascoltato la musica. Prese
il suo libro e cominciò a leggere senza interrompersi un
attimo. Era arrivata al punto in cui Bella vedeva per la prima volta
Edward. Si era immaginata mille volte quella scena nella sua testa e
ogni volta le venivano i brividi pensare al loro primo sguardo.
Mezz'ora passo in fretta, così di malavoglia chiuse il libro
e scese dal battello. Una figura la aspettava poco lontano da lei.
Aveva in mano un sacchettino bianco e nell'altra teneva un bicchiere
con dentro del caffè.
Subito vedendo il suo migliore amico Mattia sorrise e corse da lui.
"Buongiorno!"
"Buongiorno a te! Siamo di buon umore oggi!"
"Si...c'è il sole...non vedi?"
"Si che l'ho visto Vera! Ma penso che tu sia di buon umore anche per
un'altra cosa...ma non so cosa!"
Mattia rimase li in piendi a guardarla cercando di capire cosa la
rendesse di così buon umore, e lei intanto sorrideva
stupidamente.
Mattia e Vera erano amici fin dall'infanzia e inseparabili da sempre,
si volevano bene come due fratelli, e la cosa più strana era
che lei si confidava di qualsiasi cosa con lui e per lui era lo stesso.
Un ragazzo alto e magro, con capelli scuri ed occhi azzurri (Vera li ha
sempre invidiati), faceva strage di cuori, tutte le ragazze gli
facevano il filo, ma lui non ha mai ceduto il suo cuore a nessuna,
perchè appartenava già ad una persona a lui
cara...Vera.
Ma naturalmente lei non se n'è mai accorta, vede lui solo
come un amico.
"Nooo!! Non dirmi che hai ricominciato a leggere Twilight??"
"Siiiiiii!!"
"Ma ancora?? Non è possibile Vera, vuoi capire che anche se
lo leggi e rileggi non potrai mai entrare nel libro?"
Vera tramutò il suo sorriso in una smorfia.
"Uffa...Mattia, lasciami sognare un pò con il mio Edward
Cullen!"
"Si certo...Edward, il vampiro irresistibile!" disse ironicamente.
"Solo invidia la tua..." prese a camminare da sola lasciando Mattia li.
Lui con uno scatto le fu affianco.
"Dai, stavo scherzando...lo sai che ti voglio bene Vera, farei di tutti
per vederti felice...anche accettare quel tuo Edward Cullen!"
Vera si fermò e lo guardò storto.
"Dici il vero Mattia Guiri?"
Lui si mise la mano nel cuore e con un sorriso disse:
"Lo giuro, Vera Farisi!"
Così guardandosi si misero a ridere restando senza fiato.
Poi Mattia porse a Vera il sacchettino bianco.
"Brioche alla crema, come piace a te!"
"Oh! Sei un tesoro! Grazie!"
Diede un bacio sulla guancia a Mattia, e poi scartò la
brioche e ne addentò un pezzo, mentre lui
sorseggiò il suo caffè.
Fecerò la strada ridendo e scherzando come al solito.
Arrivarono alla prima tappa, Liceo Artistico, la scuola di Mattia.
"Dai Vera, devo entrare!"
"Dai, solo una, ti pregoooo!"
"Ma me ne fai una ogni mattina..."
Vera come al solito stava pregando Mattia per farsi fare una foto, una
da solo e una insieme a lei. Era un rituale che doveva venire fatto
ogni mattina.
"E va bene..."
"Evvai!"
Prese la sua digitale dalla borsa e fece mettere in posa Mattia per la
foto. Fatta la prima preparò l'autoscatto e
appoggiò la digitale sul muretto e poi velocissimamente
andò ad abbracciare il suo migliore amico. Tutti e due
sorrisero felici al clic dell'autoscatto. Vera si avvicinò
alla macchinetta per vedere le due foto. Erano tutte e due bellissime e
le mostrò a Mattia che sorrise contento.
"Bene, ora hai le tue foto, posso entrare?"
"Si ora si!"
Mattia si avvinò a lei e le diede un tenero bacio nella
fronte come sempre e poi sorridendo le disse:
"Buona giornata Vera!"
"Buona giornata anche a te!"
Felice salutò e si incamminò verso scuola. Non si
accorse che come sempre Mattia rimase fuori dal cancello a guardarla
finchè non vedeva il suo profilo sparire.
Continuava a camminare guardando le sue foto, c'è n'erano
tantissime, alcune di lei con Mattia, altre con delle sue amiche e
compagne di classe, lei con le sue compagne di squadra di pallavolo,
foto rubate, foto divertenti e miliardi di foto a una Volvo...una sola
ed unica Volvo.
Sorrideva continuamente senza accorgersi di aver sbagliato strada, era
totalmente presa dai suoi scatti fotografici. Finchè non fu
strattonata da qualcosa, si girò e vide una figura nera che
cercava di portale via la borsa, lei si dimenava e cercava di sfuggire
a quella presa di ferro.
Tentò di urlare ma non aveva voce per farlo, e il fiato era
interamente usato per sferrare colpi al suo aggressore. Ad un certo
punto le arrivò un colpo fortissimo alla testa e Vera cadde
a terra perdendo i sensi e tutto diventò improvvisamente
buio.
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Capitolo 2 *** Forks??? ***
Vi posto subito il secondo capitolo
sperando che possiate apprezzarlo come il primo.
Da parte di Ketty ringrazio chi ha recensito , chi legge e chi ha messo
la storia tra i preferiti.
Spero che commenterete in molte anche
perchè all'autrice farebbe piacere sapere coa ne pensate
della sua storia.
baci la vostra scribana Ivy.
Capitolo 2
Il rumore del vento tra le foglie, il cinguettio degli uccelli e il
gorgogliare di un ruscello, fecero aprire gli occhi a Vera. Una luce le
dava fastidio gli occhi, feceva fatica a tenerli aperti.
Dopo pochi minuti si era già abituata alla luce, e
cominciò a guardarsi intorno. Era distesa per terra su
qualcosa di umido e freddo, aveva in mano la sua macchinetta
fotografica e poco più lontano c'era la sua borsa, ma la
cosa più strana era che si trovava in mezzo a tantissimi
alberi alti e pieni di foglie.
Non capiva più niente, si alzò velocemente, ma
subito le fece male la testa così chiuse gli occhi e poi li
riaprì, il giramento era passato ma il dolore alla testa no.
Che cosa era successo? L'ultima cosa che ricordava era che stava
andando a scuola e ad un certo punto una figura nera stava tentando di
derubarla, poi il nulla. Che ci faceva li, in mezzo ad una....ad
una....foresta??
Stava cominciando ad agitarsi ed ad pensare di essere stata rapita, ma
non c'era ombra ne di rapitori ne di pistole. Guardò subito
dentro la borsa e c'era tutto, i suoi libri di scuola, il portafoglio,
cellulare e Twilight.
Era davvero strano, come aveva fatto ad arrivare qui per di
più da sola?
Un bel mistero. Stava cominciando ad agitarsi, voleva tornare alla sua
vita monotona, dove i suoi compagni di classe la prendevano in giro e
dove c'erano Mattia e la mamma, dov'erano?
Prese la digitale e la mise in borsa, mettendola a tracolla e prese a
camminare. Era un posto bellissimo non c'erano dubbi, ma faceva anche
un pò paura a starci da soli.
I passi di Vera erano lenti e incerti, finchè non
sentì un rumore strano in lontananza, sembrava un
guaito...di lupo.
A quel punto la calma se ne andò e invece di camminare si
mise a correre sempre più veloce, e sentiva che quello
strano rumore la stava seguendo. Correva e correva, aveva tutto il
corpo indolezzito e non sapeva dove stava andando e se era la direzione
giusta, finchè in lontananza vide che la foresta finiva e
che c'era una strada.
Così non perse tempo e corse ancora più veloce.
Ora sentiva il fiato della creatura dietro di lei.
Fu una corsa all'ultimo respiro, sbucò fuori dalla foresta e
si ritrovò in mezzo ad una stradina. Non sapeva
più dove andare così prima guardò
davanti a lei, ma non c'era niente e poi dietro, in quel momento si
accorse che un Pick - Up rosso stava sfrecciando verso di lei, o si
spostava subito oppure sarebbe stata investita.
La paura le aveva paralizzato le gambe, per riflesso alzò le
braccia per coprirsi la testa in attesa del botto finale. Chiuse gli
occhi e sentì solo il pick - up frenare all'impazzata, e
fermarsi a 3 centimetri da lei.
Così spaventata a morte si scoprì il volto e
aprì gli occhi. L'ultima cosa che vide prima di svenire fu
il viso spaventato di una ragazza della sua età.
Questa volta a svegliare Vera era uno strano bip, come un rumore
meccanico, le metteva ansia e nervosismo.
Aprì gli occhi piano piano, e si ritrovò in una
stanza vuota, con dei macchinari vicino a lei, com' era finita
all'ospedale?
Le faceva male ovunque e non riusciva ad alzarsi, decise di restare
distesa e capire cose le era successo e ad un tratto le venne in mente
tutto, la foresta, la creatura che la seguiva e infine il pick - up
rosso che si avvicinava a lei. Poi tutto era diventato nero.
Dov'era finita? Di certo non era a Venezia, e come mai non c'erano
Mattia e sua madre?
Voleva andarsene da quel posto, voleva solo tornarsene a casa.
Così si alzò molto lentamente dal letto, ma
subito un giramento di testa la fece cadere a terra.
La porta della sua stanza si aprì e subito un paio di mani
gelate come il ghiaccio la aiutarono a tirarsi su e la rimise a letto.
"Signororina deve restare a letto fino a che non avrà
recuperato le forze!"
La voce che le parlava era dolce e armoniosa ma c'era una cosa
strana...era inglese. Guardò il suo salvatore e in modo
strano e stupito, era un uomo biondissimo e davvero bello.
Sembrava un'angelo, aveva la pelle bianchissima come il camice da
medico che portava. Le stava sorridendo ed a Vera sembrava impossibile
non ricambiare.
All'improvviso entrarono nella stanza altre due persone, un uomo con
capelli neri vestito da poliziotto e vicino a lui c'era una ragazza con
un volto familiare.
Vera la riconobbe subito, era la ragazza del pick - up.
L'uomo si rivolse al dottore che nel frattempo stava guardando una
cartella.
"Carlisle, come sta?"
"Direi che si sta riprendendo in fretta, ha una leggera commozione
celebrale dovuta dalla botta che ha preso alla testa, ma per il resto
direi che è solo molto spaventata!"
Tutti la guardarono e lei oltre ad essere confusa era sorpresa, aveva
sentito l'uomo vestito da poliziotto chiamare il medico Carlisle.
"Scusatemi, sono un pò confusa...dove mi trovo? Chi siete?
Io...non.."
Il dottore si avvicinò e con un sorriso comprensivo disse:
"Ti trovi nell'ospedale di Forsk, io sono il dottor Carlisle. Bella ti
ha trovato verso la foresta, ha detto che sei sbucata fuori
all'improvviso e che per poco non ti investiva."
Vera non credeva alle sue orecchie, Forks? Carlisle? Bella???? Ma come
poteva essere?? Prima era a Venezia ed ora era a Forks?
"E' uno scherzo vero? Non posso essere a Forks, anzi dentro il libro!"
Tutti la guardarono confusi, l'uomo vestito da poliziotto disse:
"Stai tranquilla, hai preso una bella botta è normale che tu
sia un pò confusa e spaventata! Io sono l'Ispettore
Swan...ma chiamami Charlie Swan, e questa è mia figlia
Isabella Swan, ma preferisce essere chiamata..."
"Bella..." aggiunse Vera senza pensarci.
"Si...vi conoscete?"
"No...o solo provato a immaginare..." disse sorridendo Vera.
A quel punto Bella che era rimasta zitta per tutto il tempo intervenne.
"Come ti chiami?"
"Io sono Vera, sono italiana vivo a Venezia!"
"Davvero? Bello..."
Carlisle si avvicinò a Vera e disse:
"Bella, Vera ha bisogno di riposare parlerete più tardi"
Tutti salutarono Vera e uscirono dalla sua stanza, e lei si
lasciò andare sopra il cuscino. La finestra era aperta e
fuori pioveva a più non posso, si accorse che quella non era
Venezia, ma una cittadina ben diversa da essa.
Non sapeva più cosa pensare, per essere uno scherzo era
decisamente troppo. Nel tavolino vicino al suo letto c'era un giornale,
così decise di prenderlo per fare la prova del nove.
Nella pagina iniziale c'era scritto in grande "Forks Journal", ed era
scritto tutto in inglese. Vera lo richiuse rimettendolo al suo posto.
Pensò che fosse un sogno, perchè l'unica
alternativa possibile era quella. Così si diede un
pizzicoto, ma invece di svegliarsi sentì il dolore.
*Come diavolo ho fatto a finire dentro il libro? E' impossibile...anzi
no...direi incredibile!*
Ormai aveva compreso che tutto era estremamente reale e che non era uno
scherzo, era veramente a Forks e aveva appena conosciuto alcuni dei
protagonisti di Twilight, il suo libro preferito.
Si mise a ridere come una siocca, era pazza di gioia, finalmente il suo
sogno si era avverato, avrebbe conosciuto tutti i protagonisti e
sarebbe diventata loro amica. Un sogno che si avverava.
*In barba a Mattia!* pensò euforica.
Ora pensava solo che voleva uscire di li e andare alla ricerca di
ogniuno di loro. Ma questo pensiero inaspettatamente la
rabuiò.
Dove avrebbe vissuto? Cosa avrebbe raccontato? E avrebbe detto la
verità?
No! Non avrebbe detto la verità per il momento, era
complicato da spiegare e in più non voleva farsi prendere
per matta. Doveva pensare ad un piano.
Una volta uscita dall'ospedale avrebbe cercato casa o almeno un riparo
confortevole, giusto il tempo per trovare un pò di soldi e
così comprarsi le cose necessarie per vivere. A Bella
avrebbre raccontato che si era appena trasferita a Forks, per motivi di
studio, che viveva da sola, e che si trovava in mezzo alla foresta
perchè stava facendo una specie di scampagnata per conoscere
meglio il posto.
Si! Tutto sarebbe filato liscio, ne era sicura.
Ora felice e contenta poteva permettersi un pò di riposo
dopo una giornata così movimentata.
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Capitolo 3 *** conoscenze ***
Salve ragazze eccomi
tornata a postare il nuovo capitolo offertoci da Ketty.
Prima di tutto vi ringrazia per i commenti e per continuare a leggere
la storia e vi invita a continuare cosi.
Queste sono le risposte alle recensioni:
A Jadis96 e a Nanerottola:
Non è un sogno quello che sta vivendo Vera, è
veramente entrata in twilight,
Ma per come ha fatto........beh dovrete aspettare ancora un po'!!!^^
Grazie per aver letto i primi due capitoli e pere aver
recensito.....grazie davvero.
Mi fa molto piacere.
Capitolo 3
Quando Vera riprese conoscenza si accorse di non essere sola, vicino a
lei c'era la ragazza del pick - up, ossia, Bella.
"Ciao, come ti senti?"
"Ciao...beh...meglio, grazie! Tu stai bene?"
"Si si, bene..."
Ci fu qualche minuto di silenzio imbarazzante, ne Bella ne Vera
sapevano che dirsi. Così Vera prese il coraggio e
parlò.
"Volevo dirti grazie per avermi soccorso!"
"Figurati, nessun problema, anzi, mi sentivo parecchio in colpa, avevo
paura di averti fatto del male!"
"No no, sono solo svenuta dalla paura!"
"Già, Carlisle me l'ha spiegato! Ma cosa ci facevi li tutta
sola? E perchè avevi l'aria di chi aveva visto un fantasma?"
"Sono appena arrivata a Forks, ed ero curiosa di scoprire un
pò di cose su questo posto, così sono andata in
mezzo alla foresta per fare una passeggiata, ma all'improvviso un lupo
mi stava inseguendo, così spaventata sono corsa fuori dalla
foresta, e poi il resto lo sai!"
"Accidenti! Bello spavento! Sai, sono appena arrivata anch'io a Forks.
Prima vivevo a Phoenix con mia madre e Phill il suo nuovo marito...i
miei sono separati da tempo! Ed ho deciso di venire a vivere per un
pò qui a Forks, anche se non mi piace per niente questa
città!"
Vera sorrise, le sembrava incredibile parlare con Bella Swan in carne
ed ossa, e sapere il suo destino.
"Mi dispiace per i tuoi genitori! Comunque sono sicura che imparerai ad
amare questa città!"
"Tu dici? Non so, non mi sono mai piaciuti la pioggia ed il freddo!"
"E' solo questione di abitudine!"
E sorrisero entrambe.
“Sembra che a te Forks piacia!”
“Diciamo di si, da certi aspetti, per esempio la pioggia non
mi piace, per non parlare del freddo!”
Bella sorrise divertita e aggiunse:
“Abbiamo qualcosa in comune allora!”
“Già!”
“Dove vivi? Hai già una casa?”
A questo punto non sapeva più che dire, perché
non aveva pensato a cosa dire della sua casa, decise di dire la
verità.
“Non ho ancora un posto dove vivere…”
“Scherzi?”
“No, non ho ancora avuto il tempo! La decisione di venire a
Forks è stato molto affrettata!” disse pensando
che non l’aveva neppure prevista.
Bella diventò pensierosa, ma dopo alcuni minuti si accese un
debole sorriso.
“Ma certo!! Puoi venire a stare da me e da Charlie,
finché non trovi una casa! Non accetto rifiuti!”
Vera non sapeva che dire, sapeva solo che era un’occasione
d’oro e doveva accettare subito, ma sempre facendo qualche
giochetto da persona che non vuole disturbare.
“Bella, non vorrei essere un peso per voi, già
siete stati molto gentili, non vorrei approfittare troppo!”
“Non sarai affatto un peso. Dormirai nella mia stanza e
andremo a scuola insieme! Così non sarò sola il
primo giorno di scuola, e poi in casa c’è bisogno
di un’altra presenza femminile!”
“Va bene, se la metti in questo piano allora ok! Ma voglio
contribuire anch’io con le spese, la cucina e i lavori di
casa, mi sembra il minimo!”
“Perfetto!”
Erano tutte e due felice, ed ora Vera non vedeva l’ora di
uscire da li.
La porta si aprì ed entrò il Dottor Cullen,
sorridente e bello come sempre.
“Eccovi qui! Ho una splendida notizia!”
“Cioè? Non ci tenga sulle spine Dottor
Cullen” disse Bella.
“Vera, può uscire
dall’ospedale!”
Vera e Bella si abbracciarono dalla gioia.
“I valori sono ok, e quindi ritengo che tu possa tornare a
casa!”
“Grazie Dottor Cullen!”
Vera porse la mano a Carlisle e lui gliela strinse, e come si aspettava
era gelida come il ghiaccio, e ciò la fece sorridere.
“Non c’è di che, arrivederci
Vera…ciao Bella!”
Tutte e due salutarono e appena la porta si chiuse. Vera
saltò giù dal letto e si avvicinò
all’armadio e cominciò a cambiarsi. Fece in un
lampo, prese la tracolla e poi disse:
“Allora andiamo?”
Bella come risposta si alzò e aprì la porta della
camera, ed entrambe uscirono dall’ospedale.
Durante il tragitto dalla porta dell’ospedale al pick
– up, Bella, come sempre, inciampò parecchie volte.
“Scusami, ma sono talmente goffa che non riesco a stare in
piedi neppure per un metro!”
Vera le sorrise comprensiva. Arrivarono al pick – up rosso, e
a Vera scappò una frase:
“E’ proprio come me l’ero
immaginato…”
“Come?”
“No…niente…ah ah…dicevo che
è davvero un bel pick – up!”
“Grazie! Me l’ha regalato Charlie come regalo di
benvenuto, l’ha comprato dal suo amico Billy!”
Era incredibile sapere già il finale della storia e tutti i
particolari, così pensò che doveva fermare quel
momento. In fretta e furia tirò fuori la sua digitale e
prima di cominciare a scattare domandò:
“Ti dispiace se faccio qualche foto?”
“No..no…nessun problema…”
disse un po’ confusa.
Vera scattò un miliardo di foto a quel pick – up,
che non aveva nessun valore, ma per lei significava
l’avverarsi di un sogno. Ma gli scatti non finirono,
continuò a fare foto a qualsiasi cosa durante il viaggio
fino a casa di Bella.
Quando vide la casa esclamò solo un debole
“Wow”.
“Questa è la casa di Charlie, non è un
gran che, ma è confortevole! Abbiamo solo un bagno, quindi
ti dovrai abituare!”
Vera era incantata a guardare la casa e non ascoltò molto
quello che Bella le stava dicendo.
“Si beh…stavo dicendo del bagno…tu
dormirai in camera mia e io dormirò nel
divano…”
Alla parola divano, Vera si risvegliò.
Non poteva far dormire Bella nel divano, o che ne sarebbe stato delle
notti di lei ed Edward abbracciati a parlare?
“No non se ne parla, dormirò io nel
divano!”
“Che dici? Sei un ospite e quindi…”
“Bella, ti ringrazio, ma il divano andrà
benissimo!”
“Ma ne sei sicura?”
“Più che sicura!” disse sorridendo.
“Ok, allora dormirai nel divano!”
“Perfetto!”
Entrarono in casa, e Vera era assorta a guardarsi intorno.
“Incredibile!”
“Beh…non è tutto questo gran
che!”
Bella le fece visitare la casa, e poi la sua camera. Era piccolina ma
davvero carina.
“Puoi mettere le tue cose qui!”
Vera appoggiò tutto nella sedia e poi guardò
tutto con un sorriso da 2000 denti, stampato in faccia.
Bella non capiva perché di tutto questo stupore e
ammirazione per la casa e la sua stanza, in fondo non avevano niente di
particolare.
“Immagino che vorrai farti un bagno caldo. In bagno
c’è tutto il necessario, nel frattempo se mi
cerchi sono in cucina a preparare la cena!”
Bella sparì in cucina lasciando Vera nella stanza, incredula.
Era nella casa di Bella, ed ora avrebbe usato il suo bagno, come poteva
essere?
Dopo aver fatto altre foto, andò in bagno e si fece
coccolare dall’acqua calda della doccia.
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Capitolo 4 *** A casa swan ***
Ciao a tutte ragazze, allora vi
posto un nuovo capitolo. Sperando che vi piaccia come quelli precedenti.
Pultroppo non ho potuto sentire Ketty quindi non può
rispondere alle recensioni.
Comunque ringrazio io a nome suo chi la messa tra i preferiti:
1 - bella95
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2 - Honey Evans
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3 - nene_cullen
[Contatta]
4 - Sheba_94 [Contatta]
5 - _VampirE_CulleN_
[Contatta]
E chi tra i
seguiti:
1 - coppolina93
[Contatta]
E
naturalmente anche a Sheba_94 che a recensito.
Baci Ivy
Capitolo 4
Fragola! Ecco da cosa sapevano ora i capelli di Vera, da famoso shampoo
alla fragola di Bella. Continuava ad annusarsi le ciocche ancora un
po’ umide.
Era davanti allo specchio e guardava la sua immagine riflessa.
“Vera, tutto ok in bagno?”
La voce di Bella arrivava da dietro la parta del bagno.
“Si…si!” uscì dalla porta con
lo asciugamano legato intorno al corpo.
“Scusa ma mi stavo preoccupando, sei li da due ore!”
Non aveva fatto caso all’ora mentre cantava continuamente le
mattonelle del bagno.
“Si scusa, ma avevo proprio bisogno di rilassarmi!”
“Bene, hai qualcosa da metterti?”
“No…mi hanno perso la valigia in
aeroporto!”
“Mi dispiace! Beh…vieni con me!”
Andarono in camera di Bella e subito aprirono l’armadio che
si trovava tra il letto e la scrivania.
“Ecco, che ne dici di questi? Sembrano della tua
taglia!”
Vera osservò i pantaloni neri e la magliettina maniche
lunghe di colore blu, e sembrava non aver mai visto un vestito il vita
sua. Li prese e tornò in bagno per cambiarsi.
I pantaloni erano perfetti mentre la maglietta le stringeva un
po’ sui seni, infatti aveva qualche taglia in più
di Bella.
“Beh dai…non male, ma mi sa tanto che dovremo
andare a fare shopping…”
Vera si illuminò al solo pensiero di andare a fare compere
con Bella, stava per aggiungere di invitare anche Alice, ma si
fermò o avrebbe combinato un bel pasticcio.
Bella doveva ancora conoscere Alice Cullen, la sorella adottiva di
Edward, dai capelli corti e la voce simile a mille campanellini.
Per colpa sua aveva già conosciuto, in anticipo, Carlisle.
Doveva stare molto attenta a non cambiare la storia, già il
suo arrivo era un cambiamento non da poco, ora doveva aiutare la storia
a fare il suo corso.
“Mi sa proprio che dovremmo andare…”
“Che ne dici di domani dopo scuola?”
“Perfetto!” disse Vera con un sorriso stupido sulle
labbra.
“Mi verresti ad aiutare con la cena? Charlie sarà
presto di ritorno!”
“Si, certo che si!”
Bella sorrise contenta ed insieme scesero le scale e andarono in cucina.
Vera pensò alla tavola mentre Bella stava attenta a non
bruciare l’arrosto. La porta d’entrata si
aprì facendo uno scricchiolio fastidioso.
“Bella? Sono arrivato…”
Charlie era sulla soglia, posò il suo cappotto ed
entrò in cucina. Quando vide Vera rimase un po’
sorpreso, ma subito disse:
“Ciao Vera, vedo che ti hanno dimesso!”
“Buonasera Charlie, si ora sto molto meglio,
grazie!”
Poi ci fu silenzio, ma uno di quelli imbarazzanti, perché
non si sa che dire.
Per fortuna Bella parlò.
“Papà, Vera resterà con noi per un
po’, non ha ancora un posto dove vivere, ed le hanno perso la
valigia, per cui ho pensato…di invitarla da
noi…”
Charlie rimase a guardare Bella, serio, ma poi gli spuntò un
sorriso comprensivo.
“Ma certo, può restare quanto vuole è
un piacere averla con noi!”
Vera rimase in silenzio e sorrise. La cena venne servita da Bella con
l’aiuto di Vera, si sedettero tutti a tavola e cominciarono a
mangiare sempre in silenzio, finchè Charlie non
parlò.
“Allora Vera, come trovi Forks?”
“Non è male, a parte la pioggia e il
freddo!”
“In questo sei uguale a Bella!” e guardò
sua figlia ridendo.
“Come mai hai deciso di venire qui?”
Vera rimase a guardare il suo piatto poi alzò la testa e
vide che padre e figlia la stavano fissando in attesa di una risposta.
Così sorrise stupidamente e disse:
“Beh, io vivo a Venezia in Italia, dove studio lingue, ed ho
deciso di venire qui per apprendere meglio l’inglese, e poi
perché amo viaggiare e visitare posti nuovi, infatti
è la prima volta che vengo in America!”
Bella intervenne:
“Parli molto bene l’inglese!”
“Grazie, ma ho ancora molto da imparare!”
Era un po’ a disagio, non le piaceva raccontare bugie, ma in
questo casa doveva farlo. Continuava a ridere nervosamente. Charlie
notò il suo imbarazzo quindi riprese a parlare.
“Com’è Venezia? Sono sempre stato
affascinato da questa città!”
“Venezia…è…è…una
città molto…umida…”
*Che diavolo dici Vera!? Umida!*
“Volevo dire unica al mondo, magica e piena zeppa di
turisti!”
“Sembra…bella…”
“Si lo è!”
La cena continuò con queste domande curiose e con le
risposte di Vera altrettanto curiose e strane.
La serata passò tranquilla, Charlie era davanti la tv a
guardare un programma sportivo, mentre Bella e Vera, stavano facendo
gli ultimi preparativi per il giorno dopo, dato che sarebbe andate a
scuola, anzi, per il primo giorno.
Bella pensava al domani preoccupata, mentre Vera non vedeva
l’ora di entrare alla Forks High School, dove avrebbe
assistito in diretta al primo incontro tra Bella e i Cullen.
“Sembri felice di andare nella nuova scuola!”
“Si moltissimo, non vedo l’ora! Tu invece sembri
nervosa…”
“Si, penso sarà un vero disastro!”
Vera si avvicinò a Bella e l’abbracciò.
“Che dici? Vedrai andrà tutto bene…e
poi ci sono io con te!”
Bella sorrise e prese un po’ più di coraggio.
“Si hai ragione!”
A Vera venne in mente un idea, per svagare un po’ la mente di
Bella.
“Che ne dici se ci facciamo un po’ di
foto?”
“Si, va bene…ma non pensare che sia sempre
così semplice convincermi!”
Vera prese la digitale e cominciò a scattare foto, prima di
Bella da sola e poi di lei con Bella. Si divertirono molto a fare ogni
volta facce strane, finchè…
“Oh no!! Si è scaricata la batteria della
digitale!”
Era davvero un bel problema, come avrebbe fatto a scattare foto ai
Cullen?
Ma subito, le venne in mente che forse dentro la tracolla aveva tutto
l’occorente.
Infatti per fortuna aveva portato il cavo, così felice e
contenta, attaccò il cavo alla presa elettrica e poi anche
alla digitale.
“Entro domani mattina, sarà come nuova!”
“Ci tieni molto a fare foto!”
“Si, me l’ha insegnato mio padre sin da piccola,
lui era un fotografo. Ora è morto e l’unico
ricordo che riesce a tenerlo in vita e vicino a me, sono le
fotografie!”
“Mi dispiace tanto, non volevo farti stare male!”
“Nessun problema Bella…è ora che vada a
dormire, domani sarà una lunga giornata, per tutte e due!
Buona notte Bella!”
“Buona notte Vera!”
Uscì dalla camera e scese le scale fino ad arrivare al suo
divano, dove si stese e con una coperta restò al caldo.
Si addormentò subito con il sorriso di suo padre stampato
nella mente.
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Capitolo 5 *** Primo giorno di scuola ***
Ciao ragazze, ecco a voi il
quinto capitolo.
Ketty si scusa per non essere riuscita a rispondere alle
recensioni cmq spera che continuate a leggere la storia.
Infine ringrazia chi ha messo la storia tra i preferiti e chi solo la
segue.
1 - bella95
[Contatta]
2 - Honey Evans
[Contatta]
3 - iLOVEtwilight
[Contatta]
4 - nene_cullen
[Contatta]
5 - Sheba_94 [Contatta]
6 - _VampirE_CulleN_
[Contatta]
1 - coppolina93
[Contatta]
Ora vi lascio alla storia. Baci
Ivy
Capitolo 5
La mattina Vera fu svegliata da un traffico di pentole in cucina.
Doveva essere prestissimo perché la luce che filtrava dalla
finestra era debole.
Dopo vari sbadigli decise di alzarsi.
La prima cosa che notò era che aveva malissimo alla schiena
ed al collo, colpa del divano sicuramente. La seconda cosa fu che, in
cucina invece di Charlie trovò Bella, era davvero molto
nervosa dal modo che aveva di muoversi.
“Buongiorno, siamo mattinieri oggi!”
“Ciao, scusa ti ho svegliato, non riuscivo più a
dormire…”
“Nessun problema, tanto anch’io ero
sveglia!” mentì.
“Hai dormito bene? Immagino che avrai la schiena ed il collo
a pezzi!”
“No…ho dormito davvero bene!”
Mentì nuovamente, perché non voleva dare altri
pensieri a Bella.
“Sono felice!”
Bella era già pronta, cos’ Vera decise di andare a
prepararsi.
“Bella, io vado in bagno, torno subito!”
Come risposta ebbe solo un lamento strozzato.
Si cambiò e poi andò giù a fare
colazione con Bella. Tutto si svolse molto velocemente.
“Vera, che dici andiamo? Non vorrei arrivare tardi!”
Vera guardò l’ora ed era decisamente presto,
però decise di assecondarla.
Così presero le loro cose e salirono nel pick – up
di Bella. Arrivarono alla <> in un baleno. Il parcheggio era vuoto e Bella
non ebbe problemi.
Fermò la macchina, ma mentre Vera stava per uscire si
accorse che Bella non aveva la minima intenzione di farlo.
“Bella, stai tranquilla, andrà tutto bene! Te lo
prometto”
“Tu credi?”
“Ne sono assolutamente sicura!”
“Ok…allora…andiamo”
Fece un sospiro e scese dal pick – up, Vera la
seguì guardandosi attorno. Vide il cartello
all’entrata con scritto
<>.
“Penso che dobbiamo andare li”
Bella fece si con la testa, Vera per supportarla la prese sottobraccio.
Entrarono, e Vera si accorse che l’ufficio era proprio come
veniva descritto nel libro. Subito si avvicinarono alla famosa donna
dai capelli rossi che alzò lo sguardo verso di loro.
“Posso esservi utile?”
“Sono Isabella Swan” la informò Bella.
Fu tutto come sapeva Vera. Diede a Bella un po’ di fogli
dicendo che erano il suo orario e assieme c’era la pianta
della scuola. Le spiegò tutto il necessario. Poi
arrivò il turno di Vera, che fu presa in contropiede.
“E lei signorina, come si chiama?”
A quel punto il panico si impadronì di lei, cosa avrebbe
fatto? Di sicuro il suo nome non c’era, o almeno credeva.
Decise di dire il nome e nel caso non ci fosse stato, avrebbe detto che
sicuramente era un equivoco.
“Sono Vera Oracolo!”
La donna prese a sfogliare, e intanto Vera si sentiva mancare
l’aria.
Passarono alcuni minuti e del suo nome non c’era traccia,
finchè la donna non esclamò:
“An si…eccoti qui! La ragazza Italiana”
Vera non credeva alle sue orecchie, non solo c’era il suo
nome, ma la aspettavano.
“Si…sono io!” e sorrise scioccamente.
Anche a lei fu dato l’orario e la pianta, dopo le varie
spiegazioni salutarono e uscirono.
Avevano tutte e due lo stesso orario.
Quando furono fuori notarono subito che il parcheggio si era riempito.
Vera cercò subito con lo sguardo la macchina che aveva
sognato mille volte la venisse a prendere sotto casa sua.
Ed eccola li, la Volvo dei sogni.
Bella e lucida come non mai.
“Vera ti senti bene?”
La voce di Bella la riportò alla realtà.
“Si…si…divinamente!” disse
con un sospiro.
Trovarono subito la classe, presentarono i moduli al professor Mason e
le fece acocomodare il ultima fila.
Consegnarono la lista delle letture, Vera riconobbe sono i nomi di
Bronte e Shakespeare, guardò Bella, sapeva che lei li aveva
già letti tutti.
Si sentiva gli sguardi di tutti addosso.
La campanella suonò e Vera si diresse verso Bella.
“Allora? Tutto ok?”
“Si…ho già letto tutti i libri della
lista!”
“Bene, allora vuol dire che mi aiuterai!”
Sorrisero entrambe.
Si avvicinò a loro un ragazzo dai capelli neri. Vera lo
riconobbe subito, era Eric.
“Isabella e Vera, vero?”
“Bella” lo corresse.
“Io sono Vera, piacere!” e allungò la
mano ad Eric. Lui la strinse sorridendo.
“Mi chiamo Eric! Dove avete la prossima lezione?”
parlò rivolto a Vera.
“Siamo ad Educazione Civica, edificio 6”
“Io devo andare al 4…se volete vi mostro la
strada…”
“Beh, grazie..” disse Vera.
Lasciò che Bella ed Eric andassero avanti insieme. Lei
intanto si guardava intorno per vedere se scorgeva qualche Cullen.
Ma subito Eric arrivò da lei e le chiese:
“La ragazza italiana! Dev’essere bella
Venezia…”
“Si, non male…” Vera si
avvicinò a Bella. Eric doveva parlare con Bella e non con
lei.
“Sai Eric, la nostra Bella viene da Phoenix!”
“Davvero?”
Per fortuna Bella cominciò a parlare con lui. Vera
restò in silenzio per tutto il tragitto.
Arrivarono in classe ed Eric le salutò.
“Ciao e buona fortuna! Magari ci vediamo a qualche altra
lezione.”
Guardando speranzoso prima Bella e poi Vera.
La mattinata passò veloce, e Bella sembrava calmarsi un
po’. Conobbero Jessica, a Vera non stava un gran che
simpatica, ma cercò di farsela piacere.
Arrivò l’ora del pranzo, Vera non stava
più nella pelle finalmente avrebbe visto loro, i Cullen.
Si sedettero con gli amici di Jessica, vide Eric che salutava sia lei
che Bella con la mano.
Vera non fece caso a chi c’era nel suo tavolo, voleva solo
vedere loro.
Si girò verso l’ultimo tavolo in fondo alla
stanza, ed eccoli li tutti e 5.
I Cullen.
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Capitolo 6 *** Occhi di ghiaccio ***
Per Sheba_94: Vera crede nella storia e
vuol far di tutto perchè questa non cambi...anche se non
tutto filerà liscio.^^Sono veramente felice che ti piaccia
la storia....... baci ketty
Per Jadis96 : Posterò una
volta al giorno non preoccuparti. Sono contenta che la mia storia ti
piaccia. Ketty
Per iLOVEtwilight: Grazie mille^^ mi fa
piacere che ti piaccia la mia storia. Ketty
Ringrazio chi ha messo la storia tra i
preferiti:
1 - babyvampire
[Contatta]
2 - bella95 [Contatta]
3 - hitomi [Contatta]
4 - Honey Evans
[Contatta]
5 - iLOVEtwilight
[Contatta]
6 - magnifica Malfoy
[Contatta]
7 - nene_cullen
[Contatta]
8 - Sheba_94 [Contatta]
9 - _VampirE_CulleN_
[Contatta]
E
naturalmente anche chi la segue:
1 - Bluking
[Contatta]
2 - coppolina93
[Contatta]
3 - Jadis96 [Contatta]
4 - remedios [Contatta]
5 - Speir [Contatta]
Infine
ringrazio anche chi solo legge.
Capitolo 6
Avete presente quando passate davanti ad una vetrina piena di manichini
con vestiti bellissimi, e voi ne avvistate uno perfetto, bello e
incredibile? Beh…prendete quella sensazione e moltiplicatela
per 1000, capirete quello che Vera prova ora.
Non riusciva a staccare gli occhi da loro, era impossibile, peggio di
una calamita.
Erano ancora più belli di come li aveva immaginati.
Girandosi verso Bella si accorse che per lei era uguale, era incantata
a guardare ogni singolo particolare del loro viso. Come poteva non
essere così di fronte ad Emmett, Rosalie, Jasper, Alice ed
Edward.
Quando Vera pensò ai nomi, Edward con i suoi capelli color
bronzo, si girò verso di lei e la guardò torvo
con i suoi occhi scuri.
*Cavolo! E’ vero…legge nel pensiero, mi ha
sentita!”
Vera non aveva calcolato questo piccolo inconveniente. Sentiva che lui
si stava facendo spazio fra i suoi pensieri.
Non doveva scoprire chi era e perché sapeva tutto di loro.
Così si sforzò di pensare ad altro, ma non
riusciva.
Finchè non si mise a canticchiare la canzone di Katy Perry
<>.
Pensava solo alle parole e alla melodia. Si mise persino a muovere la
testa avanti e indietro.
Non si accorse che gli altri la stavano guardando un po’
preoccupati per la sua salute mentale, Bella le sussurrò
all’orecchio:
“Vera, che stai facendo?”
Vera fermò la testa e vide che c’erano tutti gli
occhi puntati su di lei, così per recuperare un
po’ la situazione e non far credere di essere completamente
pazza disse:
“ Fino a 5 minuti fa stavo ascoltando una canzone con il mio
cellulare, e ora non riesco proprio a togliermela dalla
testa…è più forte di
me…”
E si mise a sorridere nervosamente.
Tutto tornò tranquillo, sentì che la canzone
funzionava alla grande, infatti Edward abbandonò la sua
testa, ma il suo sguardo non fece lo stesso con gli occhi di Vera.
Intanto Bella abbagliata, ovviamente, dai loro volti bellissimi chiese
informazioni su di loro.
Edward girò il suo sguardo verso Bella, tentando di leggere
la sua mente, ma come sapete non ci riuscì.
Dal tavolo dei Cullen, Alice si alzò e se ne
andò, buttando nella spazzatura il cibo che non aveva
neppure guardato.
“Chi è quello con i capelli rossicci?”
chiese Bella, incrociando il suo sguardo con Edward per poi abbassarlo
ed arrossire violentemente.
Vera a vedere tutto questo era felice come una pasqua, ma provava un
po’ di gelosia.
“Si chiama Edward! E’ uno schianto, ovviamente, ma
non sprecare il tuo tempo…”
Vera intervenne sovrappensiero dicendo:
“Di certo tu non lo devi perdere con
lui…”
Si accorse di averlo detto ad alta voce, quando ormai aveva, ancora una
volta, gli occhi di tutti puntati su di lei. Jessica la
guardò storto e chiese:
“Scusa, cosa hai detto?”
Vera divenne rossa e non sapeva come salvarsi. Vide che Edward stava
sorridendo, così prese un po’ di coraggio e disse:
“Volevo dire che…ci sono altri ragazzi con cui
puoi passare meglio il tuo tempo…”
Jessica rimase alcuni secondi a riflettere al significato della frase.
“An…beh…hai ragione!”
Tutti ripresero a parlare come se niente fosse successo.
I Cullen si alzarono e con la grazia di cigni se ne andarono.
Vera guardò solo è esclusivamente la camminata di
Edward, che comprendeva anche il fondoschiena ben fatto.
Dopo pochi minuti anche Vera e Bella si alzarono, per andare a biologia
II, accompagnate da Angela, a cui stava simpatica ad entrambe.
Entrarono in classe, Vera si ricordò della famosa scena in
cui Bella si sedette vicino ad Edward, che per poco non la divorava,
per colpa del suo profumo irresistibile. Ed infatti Edward, era seduto
in un tavolo vicino alla finestra, da solo.
“Bella, siediti tu li, io andrò dietro”
“No, Vera siediti tu! Ho l’impressione di non stare
molto simpatica a quel ragazzo!”
Non poteva sedersi Vera vicino ad Edward, avrebbe rovinato tutto.
“No…vado dietro, sono sicura che non gli stai
antipatica, non ti conosce neppure!”
“Ti prego Vera, siediti tu li!”
Un po’ triste acconsentì.
“E va bene…”
Vera si sedette vicino ad Edward, mentre Bella passò dietro,
e in quel momento, Vera, si accorse che Edward guardò male
Bella e si portò una mano al naso.
*Per fortuna questo non è cambiato* pensò Vera,
pentendosene subito.
Si accorse che Edward la guardava curioso, e intanto le sondava i
pensieri così subito si mise a cantare <>. Edward cedette nuovamente, e
divenne nervoso.
Vera lo osservò di nascosto per tutta la lezione, e le
sembrava un angelo, dagli occhi neri e capelli di bronzo, era davvero
bellissimo, ma ahimè…poteva solo guardare,
perché lui era per Bella e non per lei, peccato che i due
interessati facessero di tutto per evitarsi.
La lezione passò veloce, senza che Vera ed Edward di
parlassero. La campana suonò, invece di vedere Edward
sparire, con grande sorpresa rimase li seduto a guardarla. Per fortuna
arrivò Bella.
“Allora andiamo?”
“Si, certo”
In quel momento Edward divenne rigido e fuggì via veloce.
Bella ci rimase male, ma una voce attirò la sua attenzione.
“Isabella Swan?”
Lei si girò e precisò:
“Bella”
“Io sono Mike!”
“Ciao Mike…”
Poi Bella si giro verso Vera e rivolgendosi a Mike disse:
“Lei è Vera…Vera…lui
è Mike!”
Vera lo salutò con un sorriso costruito. I suoi pensieri
erano solo per Edward Cullen.
Mike le accompagnò a lezione e parlò tutto il
tempo con Bella.
*A quanto pare neppure questo è cambiato* pensò
sconsolata Vera.
L’ora di ginnastica cominciò.
Bella rimase a guardare, mentre Vera giocò tutte e quattro
le partite di pallavolo, divertendosi alla grande. Era davvero brava,
infatti faceva parte di una squadra di pallavolo a Venezia, e adorava
giocare.
A fine lezione il Professor Clamp le chiese di far parte della squadra
della scuola, e lei con grande gioia accettò.
Andò a cambiarsi e poi raggiunse Bella.
“Dobbiamo andare in segreteria a consegnare i
moduli”
A Vera venne in mente la scena della segreteria descritta nel libro,
dove Edward tentava di farsi cambiare orario, quando, entrò
Bella e lui per la sete che aveva del suo sangue, è
costretto ad andarsene di corsa prima di fare una strage.
Ora Vera doveva giocare d’astuzia.
“Potresti portare il mio modulo? Devo andare un attimo in
biblioteca a prendere dei libri per inglese”
“Certo!”
“Ok, ci vediamo in parcheggio!” disse Vera felice e
pensando che almeno si sarebbero incontrati per pochi secondi.
Vera camminò dalla parte opposta di Bella per raggiungere la
biblioteca.
La trovò subito, senza problemi.
Era deserta, c’era solo il custode. Tirò fuori
dalla tracolla la lista dei libri e cominciò a cercare tra
gli altri scaffali polverosi, il primo libro.
Era talmente concentrata nella ricerca che non si accorse di essere
seguita.
“Cercavi questo?”
Una voce, la fece sobbalzare. Per reazione si girò verso di
essa.
Era lui, appoggiato allo scaffale con il libro che stava cercando Vera
tra le dita lunghe e affusolate.
Era Edward Cullen.
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Capitolo 7 *** L'incontro con Edward ***
Salve ragazze, eccomi qui con un
nuovo capitolo.Spero che vi piaccia come quelli precedenti.
Ora spazio ai ringraziamenti.
Un grazie a chi a messo la storia di Ketty tra i preferiti:
1 - babyvampire [Contatta]
2 - bella95 [Contatta]
3 - fracullen [Contatta]
4 - hitomi [Contatta]
5 - Honey Evans
[Contatta]
6 - iLOVEtwilight
[Contatta]
7 - kkiikkaa [Contatta]
8 - magnifica Malfoy
[Contatta]
9 - mylifeabeautifullie
[Contatta]
10 - nene_cullen
[Contatta]
11 - Roxy_rock5
[Contatta]
12 - Sheba_94 [Contatta]
13 - _VampirE_CulleN_
[Contatta]
Un
grazie a chi segue la storia:
1 - Bluking
[Contatta]
2 - coppolina93
[Contatta]
3 - Jadis96 [Contatta]
4 - nerry [Contatta]
5 - remedios [Contatta]
6 - Speir [Contatta]
Infine
un grazie speciale a chi ha commentato:
fracullen: Grazie mille mi fa piacere che la mia storia ti
piaccia.^^ Pultroppo non ti posso dire di chi si innamora, eh ehe
rovinerei il finale, spero cmq che qualunque sia la scelta tu non
rimanga delusa. baci Ketti^^
Sheba_94: Che bello hai recensito anche questo capitolo, sono molto
contenta.^^
Ti consiglio di tifare per entrambe, hanno le stesse
possibilità per adesso. baci Ketty
Ora chiudo l'angolo destinato all'autrice e vi lascio alla storia.
Bacioni la scibana di corte Ivy.
Capitolo 7
Era impossibile descrivere le emozioni di Vera in quel momento,
perché erano molte e diverse.
- Gioia; aveva Edward Cullen davanti a se in carne ed ossa, che le
rivolgeva tutta la sua attenzione.
- Rabbia; lui in questo momento doveva essere con Bella e non con lei.
- Paura; ed ora casa voleva sapere e lei cosa gli avrebbe risposto?
- Curiosità; chissà cosa le avrebbe chiesto.
- Impazienza; voleva sentire ancora una volta la sua voce perfetta.
“Ti chiami Vera, giusto?”
Doveva rispondere, ma si accorse di avere la gola secca e quindi
riuscì solo a fare si con la testa.
“La nuova arrivata…insieme ad Isabella
Swan…” aggiunse lui, avvicinandosi a Vera.
In quel momento Vera si accorse che Edward era entrato nella sua mente
e subito fu pronta a difendersi con la canzone di Katy Perry.
“Ok, ti lascio in pace, ma ti prego…non cantare
quella canzone!”
Edward Cullen la stava pregando?
Per reazione smise subito.
“Ti ringrazio” disse lui con un sorriso.
Vera prese coraggio e disse:
“Se vuoi te ne canto una dei Fall Out Boy” ed
entrambi si guardarono e si misero a ridere.
“Hai senso dell’umorismo, te lo concedo”
“Beh…grazie”
Ci furono pochi minuti di silenzio in cui e due si studiarono. Poi
Edward riprese a parlare.
“Io sono Edward Cullen…come già
sai…quello che mi chiedo è come tu faccia
già a saperlo”
A quelle parole Vera, deglutì rumorosamente.
“Beh…a scuola parlano tutti di
voi…”
“Nessuno parla di noi a scuola…tutti ne hanno
timore ma allo stesso tempo ne sono abbagliati…tu invece ci
adori e ci conosci molto bene…sembra che noi siamo tuoi
amici e che ci conosca da tempo…”
A Vera sembrava di essere diventata piccola come una formica, ma le
venne in mente un idea.
Perché non giocare la carta del fantastico, con una creatura
che viene da quel mondo?
“Infatti è proprio così…ho
un’abilità speciale…mi permette di
vedere il futuro e di conoscere tutti i particolari di ogni
persona…”
Edward rimase stupito.
“Non ho mai sentito un essere umano con queste
abilità…e in più riesci a bloccare i
tuoi pensieri”
“Già…” disse Vera, rendendosi
conto di essere stupita anche lei della sua seconda abilità.
“La tua amica Bella…è come
te?”
“No, lei…non è come me…ma
non so per quale motivo tu non riesca a sentire i suoi
pensieri…e del perché tu non riesca a resistere
al suo profumo”
Edward era profondamente allibito e stupito da Vera.
Vera sperò che lui abboccasse, e sembrava funzionare.
“Ma tutto questo come succede?”
“Di notte…mentre dormo…vivo quello che
succederà il giorno dopo…”
“Davvero strabiliante…”
Edward divenne serio.
“Non dirai niente…di
noi…vero?”
“No, non lo farei mai..”
A queste parole Edward si intenerì.
“Bene, per noi, sarà uguale nei tuoi
confronti.”
Vera lo guardò negli occhi, ma non riuscì a
reggere i suoi occhi neri come la pece.
“Però…non mi spiego una
cosa…come mai prima, vedendomi ti sei sorpresa?”
*Cavolo, è un osso duro!*
“Le cose ultimamente cambiano…non sono
precise…”
“Capisco…” disse lui guardandola
dubbioso.
Edward si avvicinò a lei, tanto che Vera poteva sentire il
suo profumo.
Era davvero buonissimo, molto meglio della descrizione che aveva fatto
Bella nel libro.
“Questo è tuo…a presto
Vera…”
Edward le porse il libro e poi sparì nel nulla, con la sua
velocità da vampiro.
Mise il libro dentro la tracolla ed uscì dalla biblioteca
camminando velocemente.
Sicuramente lui non si era bevuto del tutto la storia di lei, infatti
doveva stare molto attenta a cosa pensava, con lui nei paraggi.
Uscì dalla scuola e si diresse verso il parcheggio, dove
trovò Bella vicino al suo pick – up.
“Hai trovato tutto?”
“Si…si..”
Salirono nel pick – up e in silenzio si diressero verso Port
Angeles a fare shopping.
|
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Capitolo 8 *** Tu sia benedetto Edward Cullen ***
Salve ragazze pultroppo oggi vado
di fretta, quindi non posso rispondere alle recensioni.
Comunque ringrazio chi continua a leggere con assiduità.
Siete mitici^^
Capitolo 8
Durante il viaggio per andare a Port Angeles,
Vera e Bella parlarono pochissimo.
Vera era assorta nei suoi pensieri, che riguardavano quello che era
successo alla biblioteca. Aveva fatto bene a mentire? Non lo sapeva
ancora…forse l’aveva fatto per proteggere la
Storia, chissà cosa sarebbe successo se Edward avesse saputo
la verità.
Non ci voleva pensare. Voleva solo godere di quel piccolo momento
passato con lui.
Bella si accorse che Vera era pensierosa.
“Che succede Vera? Sei molto silenziosa…”
Vera si risvegliò dai suoi pensieri.
“No..niente stavo solo pensando…a mia madre ed al
mio migliore amico…”
“Ti mancano?”
In verità non ci aveva pensato poi molto in quei giorni, ma
in verità gli mancavano da morire.
Chissà se la stavano cercando? Se sua madre aveva
già mobilitato tutta l’Italia per trovarla? E
Mattia, cosa provava?
“Si…mi mancano molto…”
“Ti capsico, per me è la stessa cosa con mia
madre!”
“Non dev’essere stata una decisione facile quella
di lasciare tutto e venire qui…”
“No…per niente facile…mi chiedo ancora
se ho fatto la scelta giusta”
Vera rimase in silenzio, sapeva bene che Bella si era trasferita a
Forks per non essere un peso per Renèe e Phill.
Il viaggio continuò in silenzio, ma presto giunsero alle
porte di Port Angeles.
Passarono un intero pomeriggio a provare abiti e stranamente Bella si
divertì a fare shopping. Tutto merito di Vera, che con la
sua solarità e simpatia faceva sembrare una cosa noiosa e
dovuta, un vero divertimento.
Varcarono la soglia di casa quando ormai era buio, ridevano come delle
matte ad ogni caduta di Bella, cosa che accadeva ogni 2 secondi.
Charlie era già a casa.
Quando entrarono in casa lui era seduto a mangiare una fetta di pizza.
“Ciao ragazze, sembra che la giornata sia andata
bene” disse sorridendo a vederle ridere.
Dopo aver visto le numerose borse che avevano in mano aggiunse:
“Shopping sfrenato a quanto vedo…”
Vera a quel punto intervenne.
“Sono mie…purtroppo mi hanno perso la valigia
all’aeroporto” e sorrise.
Charlie rispondendo a Vera disse:
“Non so se tu ci abbia perso o guadagnato”
Tutti e tre risero, poi Bella chiese a suo padre.
“Cosa c’è per cena?”
“Ho comprato la pizza…spero sia di vostro
gradimento”
“E’ perfetto!!” dissero
all’unisono Vera e Bella.
Appoggiarono le borse e andarono a mangiare.
Il resto della serata fu dedicato a sistemare le compere del pomeriggio
e alle chiacchiere.
“Sai Bella, sono entrata a far parte della squadra di
pallavolo della scuola…domani ho il primo
allenamento!!”
Disse Vera entusiasta.
“Magnifico! Beh…sei davvero brava, te lo
meriti!”
Vera cambiò discorso e si ricordò dei famosi
moduli.
“Con i moduli, oggi, è andato tutto
bene?”
“Sisi…sai chi ho incontrato in
segreteria?” disse Bella sorridendo.
Vera sperò che Edward dopo l’incontro con lei
fosse andato in segreteria. Ed infatti sembrava proprio che le cose
fossero andate così.
*Tu sia Benedetto, Edward Cullen!*
“No, chi?” chiese facendo finta di non sprizzare
gioia da tutti i pori.
“Mike Newton!!”
Dopo aver sentito quel nome, Vera perse tutto l’entusiasmo e
cadde in depressione anche se faceva di tutto per non darlo a vedere.
“An…beh…bene”
“Si abbiamo parlato un po’…penso sia
molto carino…anche se mi è sempre
appiccicato…tu che ne pensi?”
Vera colse la palla al balzo, a Bella doveva piacere Edward e non Mike.
“Sinceramente…non lo trovo così
adorabile…non è il tuo tipo! Ti meriti di molto
meglio…un ragazzo come…come…Edward
Cullen!”
L’espressione felice di Bella di tramutò in seria.
“Edward Cullen??”
“Si perché no?”
“Perché…lui è troppo bello
per me e in più non gli sto antipatica…hai visto
oggi come mi ha guardata?”
Vera avrebbe voluto dirle che purtroppo l’aveva guardata
così perché aveva sete del suo sangue.
“Non gli stai antipatica…era solo il primo giorno
che ti vedeva e in più non ti conosce…anche con
me si è comportato così…sono sicura
che domani sarà diverso!”
Anche se sapeva benissimo che Edward non ci sarebbe stato.
“Non ne sono sicura…vabbè domani mi
siederò vicino a lui e tenterò ci capire
perché mi odia!”
“Siiiiiiiii….” Disse Vera che stava alle
stelle.
Bella la guardò con uno sguardo interrogativo,
così Vera per recuperare disse:
“Intendevo…si..devi farlo…brava Bella
si fa così!” e fece un sorriso imbarazzato.
“Ok…”
“Si…lascia perdere il giovane
Newton…”
Andarono avanti a parlare per molto tempo, finchè Vera
decise che era ora di andare a dormire.
Salutò Bella e con il suo libro preso in biblioteca, si mise
sotto le coperte.
Lesse qualche capitolo, ma poi la stanchezza ebbe la meglio.
Ma quello di Vera non fu un sonno tranquillo…
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Capitolo 9 *** Incubo ***
Salve ragazze, scusate
tantisssimissimo il ritardo ma sono stata male in questi giorni e con
la scuola poi sono impegnata,quindi spero che perdoniate.
Ecco a voi il prossimo capitolo.
Naturalmente a nome dell'autrice Ketty ringrazio chi ha messo la storia
tra i preferiti, chi tra le seguite e chi solo legge.
Un grazie speciale poi ha chi a commentato.
Capitolo 9
“ Era inverno, Vera ne era sicura o almeno credeva,
il freddo le penetrava attraverso i vestiti bagnati e la faceva
rabbrividire.
Era completamente bagnata, e non sapeva il perché. Ma ancora
più strano era il posto dove si trovava, assomigliava alle
segrete di un castello.
Era molto buio, la luce proveniva sa una sola torcia, ma era debole e
non bastava per illuminare tutto.
Vera si alzò da terra stordita, ma si accorse che aveva i
polsi bloccasi da grossi e pesanti catene. Cominciò ad
agitarsi tentando di liberarsi a tutti i costi.
Urlava, si dimenava e tirava con tutte le sue forze, ma ogni tentativo
era vano.
Dei passi fermarono il suo tentativo di liberarsi, erano sempre
più vicini e veloci, finchè un’altra
luce illuminò il volto di una persona che Vera conosceva
bene…era Edward.
Felice e consolata a vederlo disse:
“Edward, aiuto non riesco a liberarmi!”
Ma Edward invece di aiutarla, la guardò e restò
li in piedi con uno sguardo strano, come se stesse pensando se
liberarla o no. Così Vera urlò:
“Edward!!!”
Ma non si mosse di un passo, anzi fece un gesto con la mano ed
arrivarono delle guardia con un ragazzo incappucciato, senza maglietta
e con delle ferite profonde nell’addome e nella schiena. Era
in ginocchio e aveva il fiato corto.
Vera guardò Edward terrorizzata cercando do dare un senso a
tutto quello che stava succedendo. Edward invece di avere compassione
di quel ragazzo, lo stava guardando con odio.
A quel punto lui si avvicinò al ragazzo e con molta
velocità gli scoprì il volto.
Quello che Vera vide la sconvolse, tanto da mettersi a piangere
involontariamente, perché quel ragazzo pieno di lividi viola
al volto lo conosceva bene e avrebbe dato la vita per lui..era Mattia,
il suo migliore amico, una delle persone che amava di più al
mondo.
Vera era disperata e accecata dalla rabbia, si alzò di
scatto in piedi e tentò con tutte le sue forse di liberarsi.
Urlava dal dolore e dalla rabbia per aver visto il suo amico in quelle
condizioni. Esasperata si accasciò a terra, ma poi
urlò verso Edward, con rabbia.
“Cosa gli avete fatto farabutti??!!”
Ma non ricevette alcuna risposta, vide solo Edward avvicinarsi a Mattia
e prenderlo per i capelli in modo da mettere bene in evidenza il collo.
“Lascialo stare!!!”
Edward non le diede ascolto e sorridendo maligno si avvicinò
al collo di Mattia e delicatamente ci infilò i denti,
succhiando via la sua vita. Vera disperata si alzò
nuovamente in piedi urlando e imprecando, sperando di far smettere
Edward.
Ma non servì a niente, in pochi minuti finì tutto.
Mattia era disteso per terra senza vita e con gli occhi vuoti.
Edward, si asciugò le labbra piena di sangue con la manica
della maglia e avvicina dosi a Vera le disse:
“Ora sei tutta per me!”
E poi ridendo se ne andò lasciando il corpo di Mattia li, e
Vera urlante con le lacrime di dolore che le rigavano in viso.
“Assassino…non mi avrai mai!!!”
Urlò con tutto il fiato che le rimaneva.”
Vera si svegliò di colpo, era tutta sudata e terrorizzata.
Bella era accanto a lei e la guardava preoccupata.
“Vera, stai tranquilla è stato solo un brutto
sogno…”
Ma alle parole di Bella, Vera scattò in piedi e
andò di sopra a prendere il cellulare. Lo trovò
subito, e fece il numero di Mattia, ma appena premette il tasto
“ok” invece di sentire i soliti squilli, una voce
metallica le diceva che il numero era inesistente.
Era impossibile.
Così provò è riprovò
tantissime volte, addirittura chiamò sua madre, ma niente.
Nel frattempo Bella l’aveva seguita di sopra e la osservava
sempre più preoccupata.
Vera dopo l’ennesima risposta negativa della vece metallica,
si accasciò a terra e prese a piangere disperata.
Bella le si avvicinò e le disse abbracciandola:
“Era solo un brutto sogno…”
La cullava come una bambina spaventata, e pian piano si
calmò e asciugandosi le lacrime sia alzò in piedi
e disse:
“Era troppo realistico…”
“Lo so…succede sempre anche a me…ma non
sono reali…capisci?”
Vera con uno sguardo perso fece segno di si con la testa.
“Raccontami cosa hai sognato”
Vera si sedette e con tranquillità le raccontò il
sogno, ma con delle modifiche…non poteva dirle che aveva
sognato Edward mentre uccideva Mattia succhiandogli il sangue, e che
faceva parte della sua natura.
Bella rimase in silenzio per tutto il tempo e quando Vera
finì disse:
“Davvero un brutto sogno…”
“Già..”
Vera si alzò e prese la sua digitale la accese e
mostrò a Bella le foto di lei e Mattia.
“E’ lui?”
“Si…”
“E’ davvero molto carino…”
Vera sorrise non solo per l’affermazione di Bella ma anche
perché le era appena apparsa la foto di lei e Mattia mentre
stavano facendo delle facce buffe. Anche Bella si mise a ridere
divertita.
Passarono molti minuti a guardare le foto, poi Bella si alzò
e disse:
“Forza, prepariamoci e andiamo a scuola!”
“Ok!”
E così tutte e due uscendo dalla stanza, iniziavano una
nuova e intensa giornata.
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Capitolo 10 *** Perchè mi eviti?? ***
Salve ragazze, ecco il nuovo
capitolo. Spero che vi piaccia come i precedenti.
Naturalmente come sempre da parte
dell'autrice Ketty ringrazio chi ha commentato la storia, chi ha messo
la storia tra i preferiti,chi tra i seguiti e chi solo la legge.
Arrivarono a scuola non molto presto, c’erano già
molte macchine parcheggiate.
Vera non riusciva a togliersi dalla testa le immagini
dell’incubo, più ci pensava e più le
sembrava reale.
*E’ impossibile! Edward non farebbe mai una cosa simile, e in
più è innamorato di Bella e quindi è
una cosa impensabile.*
Scesero dal pick – up e Vera guardando le macchine
posteggiate riconobbe la Volvo di Edward, e lui era proprio li vicino
alla sua auto, e guardava sia Bella che Vera.
Vera era davvero sorpresa.
*Lui non dovrebbe essere a scuola oggi!* pensò.
In quel momento Edward sentì il suo pensiero e
girò il suo sguardo verso di lei, guardandola intensamente e
cercando di capire il perché di quel pensiero.
Vera per difendersi lo guardò male e lo minacciò
mentalmente.
*Vuoi che ti canti una bella ninna nanna??*
Subito, per risposta si mise a sorridere ed abbandonò i
pensieri di Vera, che decise di evitare Edward per tutta la giornata.
Avrebbe lasciato spazio a Bella e guai a chi si sarebbe intromesso tra
i due.
Entrarono in classe e seguirono le lezioni del giorno, anche se Vera
aveva la testa completamente persa nei suoi pensieri, infatti ad una
domanda del professore di trigonometria non rispose, restò
in silenzio, senza sapere di cosa stava parlando.
Finalmente arrivò l’ora del pranzo.
Si sedettero al solito tavolo, con Jessica, Angela, Mike ed Eric.
Vera si girò in direzione del tavolo dei Cullen,
c’erano tutti e cinque, quando invece dovevano essere in
quattro.
Tutti e cinque la salutarono in modo diverso, come se si conoscessero
da una vita.
Alice le fece un gran sorriso e agitò la mano in segno di
saluto, Jasper alzò leggermente la testa, sempre con il suo
solito sguardo in perenne agonia. Rosalie la guardò storto e
non la salutò, mentre Emmett la salutò con un
saluto militare, Edward sorrise e fece uno sgaurdo sensuale che
lasciò Vera a bocca aperta.
Era troppo bello per evitarlo, ma ci doveva provare. Così si
girò e rimase in silenzio per tutto il tempo,
finchè Angela non le chiese:
“Vera, sei molto pensierosa o non ti senti bene?”
Diede un’occhiata al piatto di Vera che era ancora pieno.
“Non ho molto appetito oggi…” si
alzò dal tavolo e buttò tutto nella spazzatura,
poi rivolgendosi a Bella disse:
“Ti aspetto in classe…” e andandosene
salutò gli altri.
I corridoi stavano cominciando a riempirsi.
Vera camminava in direzione dall’aula di biologia II, quando
ad un tratto una voce la chiamò.
Era una voce diversa dalle altre, melodiosa come tanti campanellini. Si
girò nella direzione di quella bellissima voce e si accorse
di avere davanti a se Alice. Era davvero bella, ma una bellezza diversa
da quella di Edward, sembrava un folletto con la sua pelle bianca e i
capelli cortissimi e neri.
Si avvicinò a Vera sorridendo felice.
“Ciao Vera…io sono Alice
Cullen…”
“Piacere di
conoscerti…finalmente…”
Si accorse di aver parlato troppo, infatti si portò una mano
alla bocca.
“Tranquilla…so tutto, Edward ci ha
informati…”
“Oh…Beh…bene”
“Non diremo niente a nessuno”
Vera fece si con la testa.
“E’ bello conoscere qualcuno, con
un’abilità simile alla mia…anche
perché non dev’essere facile…”
Vera cercò di sembrare in più convincente
possibile.
“Si…infatti…tutte quelle
immagini…”
“Come ti capisco! Sai qual’ è la cosa
più strana? Con te i miei poteri non funzionano!”
*Come? Alice non riesce a vedermi??*
“Non mi vedi nelle tue visioni?”
Scosse la testa frustrata e disse:
“Strano, quando non vedo le persone vuol dire o che non ci
sono più…oppure che si tratta di un licantropo,
ma nessuno di questi è il tuo caso!”
Vera non rispose, stava pensando a questa strana anomalia.
Forse Alice non la vedeva perché lei nella storia non
c’era…o almeno non doveva esserci.
I suoi pensieri vennero interrotti nuovamente da una voce, che questa
volta conosceva bene e che cercava di evitare.
“Ciao…che state facendo?”
Spuntò dietro Alice, e sorrideva come se avesse davanti a se
una cosa bellissima.
Alice si girò verso di lui sorridendo disse:
“Io e Vera ci stavamo conoscendo..”
“Bene…” rimase con lo sguardo fisso su
Vera.
Lei non riusciva a staccare il suo sguardo da lui. Notò che
i suoi occhi erano tornati color ambra.
“Si…sono molto contenta di averti conosciuta
Alice! Ora devo andare…ma ci veniamo…ciao a
presto!”
Vera si girò e riprese a camminare, mentre Alice la salutava.
Sentì dei passi dietro di lei si girò a guardare
con la coda dell’occhio, ed era Edward.
“Perché mi segui?” disse irritata.
“Non ti sto seguendo…sto solo andando a lezione di
biologia!” disse tranquillo.
Vera divenne rossa come un pomodoro per la vergogna, che sciocca e
affrettata era stata.
Edward camminava al suo stesso passo e sorrideva.
“Perché sorridi?”
“perché è bello vederti
arrossire!”
Le gambe di Vera stavano per cedere a quel mezzo complimento. Ma poi si
riprese e accelerò il passo. Tutto inutile.
“Perché mi eviti?”
“Non ti sto…evitando!” mentì.
“Invece si!”
“Invece no!” fece brusca Vera, ed Edward rise
nuovamente.
Arrivarono in aula, Edward si sedette al solito posto, mentre Vera si
sedette all’ultimo posto in fondo alla fila.
Dopo poco arrivò Bella, e l’unico posto libero era
quello vicino a Edward così si dovette sedere li.
Vera per tutta la lezione fece i salti di gioia e li osservava. Non si
rivolsero mai la parola, e questo fece innervosire Vera.
Appena suonò la campanella Edward si alzò e se ne
andò via veloce. Bella mortificata di avvicinò a
Vera e disse:
“Mi odia e non capisco il
perché…”
“Non ti odia…”
La prese sottobraccio e andarono a fare ginnastica.
La giornata scolastica finì, Vera però doveva
restare a scuola per il primo allenamento di pallavolo con la squadra
della scuola. Salutò Bella e si mise la divisa da gioco.
Era davvero emozionata all’idea di far parte della squadra.
Le altre ragazze erano già tutte in campo e si stavano
riscaldando, così dopo aver salutato il professore
seguì il loro stesso riscaldamento.
Dopo poco sentì battersi sulla spalla, si girò e
vide una delle ragazze che non sopportava, Jessica.
“Ciao Vera, anche tu qui?”
“Già…”
“Bene…una riserva in più fa sempre
comodo” e se ne andò sorridendo.
Vera guardandola male riprese a scaldarsi, ma dopo poco fu interrotta
nuovamente. Ma questa volta non era Jessica, ma una ragazza molto magra
dai capelli biondissimi e lunghi, con grandi occhi scuri.
“Non ascoltarla…fa sempre così con le
nuove arrivate”
“Si…ha solo paura di perdere il posto da super
diva di Forks…” entrambe risero.
“Mi chiamo Jasmine…sono nel tuo stesso corso di
inglese”
Vera cerco di mettere a fuoco il suo volto e di fare mente locale, ma
non ricordava di averla già vista.
“Scusami…ma non ricordo”
“Non fa niente…” disse sorridendo.
“Beh…io sono Vera…la nuova
arrivata”
“Si tutti parlano di te…” e sorrise
gentilmente.
Lei e Jasmine fecero subito amicizia.
Vera scoprì che Jessica era il capitano della squadra, ma
nonostante questo l’allenamento andò benissimo.
Quando sentì l’acqua calda della doccia scendere
per il corpo ebbe una sensazione di benessere, giocare
l’aveva stremata come sempre, perché lei metteva
sempre molta grinta, cuore e cattiveria in campo.
Uscì dalla doccia e si preparò. Lei e Jasmine
uscirono da scuola insieme, fecero un pezzo di strada insieme e poi
Vera continuò da sola.
Il cielo minacciava di piovere da un momento all’altro, e
infatti 2 secondi dopo, piaggia fredda e leggera scese dalle nuvole
grigie. Vera si mise in cappuccio e prese a camminare veloce verso
casa, quando sentì un rombo di macchina dietro di lei.
“Hai bisogno di un passaggio?”
*Ancora lui* pensò Vera, ancora Edward.
Da una parte era felice e sarebbe montata immediatamente, ma la ragione
le fece fare il muso e continuare a camminare.
“No grazie…vado a piedi”
“Andiamo non fare la bambina, Vera!”
All’improvviso si fermò e guardando storto Edward
disse:
“Io non sono una bambina!!”
“Si che lo sei…ti prenderei a sculacciate
ora..” e rise divertito dalla situazione.
Vera prese a correre per non sentirlo più, ma lui la
seguì imperterrito.
“Dai Vera, voglio solo essere gentile”
Lei si fermò nuovamente ma questa volta lo guardò
e poi con un sospirò salì in macchina.
Si tolse il cappuccio e con il broncio incrociò le braccia
al petto.
Edward sorrise.
“Com’è andato allenamento?”
“Bene..” rispose diretta Vera.
“Ti sei divertita?”
“Si…” replicò lei.
“Hai intenzione di rispondermi a monosillabi per
sempre?”
“Se servirà…”
“Che cosa ho fatto? Si può sapere?”
“Fermati!!” disse Vera, ormai mancavano pochi metri
per arrivare a casa, e non voleva farsi vedere da Bella in macchina con
Edward.
Lui si fermò e la guardò e lei fece lo stesso.
“Sei tu!! Cambi ogni volta tutto…ed io divento
pazza”
“Pazza?”
“Tu non dovresti parlarmi…non dovresti avere
attenzioni per me”
“Perché no?”
“Perché no! E’
sbagliato…” dopo questa ultima frase
smontò dalla macchina e con gli occhi lucidi, ma senza farsi
vedere da lui disse:
“Grazie…”
Corse a casa, senza salutare Bella, andò in camera di lei e
si distese nel letto a guardare le foto di lei e Mattia. Quanto le
mancava, e ora aveva bisogno di lui.
Continuò a piangere fino a che gli occhi non divennero
pensati e non si addormentò.
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Capitolo 11 *** dolci sonni ***
Vera si svegliò nel cuore della notte, aveva gli occhi gonfi
per il pianto ma almeno non aveva fatto brutti sogni.
Accese la luce e si accorse di essersi addormentata nel letto di Bella.
*Cavolo, devo tornare giù* ma subito ci ripensò,
non voleva svegliare Bella così decise di restare li e
tentare di dormire nuovamente.
Si rimise sotto le coperte e chiuse gli occhi, ma improvvisamente
sentì un rumore. Spaventata riaprì gli occhi ma
non vide nessuno così li richiuse subito. Dopo pochi secondi
ci fu un secondo rumore a quel punto accese la luce.
Vide un volto a lei familiare, ed vicinissimo a lei. Per lo spavento e
la sorpresa stava per urlare, ma la candida e gelida di lui, le
bloccò l’urlo. Quando si fu calmata lo
guardò storto e disse:
“Ma sei matto, Edward? Piombare così, nel cuore
della notte nella mia stanza…anzi in quella di
Bella?”
“Scusami non intendevo farti paura…”
Vera sospirò e si coprì.
“Ti voglio credere! Ma perché sei qui?”
“Ti volevo parlare…”
Notò che era molto irrequieto ed agitato.
“Che ti succede Edward?”
“No…niente…è colpa del
profumo…del suo profumo che inonda tutta la stanza”
Vera lo guardò con compassione.
“Passerà…un giorno saprai conviverci
perfettamente…” disse malinconica, ripensando alla
storia d’amore tra lui ed Bella.
“Lo spero, ogni volta che le sto vicino rischia la
vita…ma la cosa scioccante è che per me
è come una droga, non riesco a starle
lontano…infatti non è la prima volta che vengo
qui”
Vera rimase stupita dalle sue parole. Sentirle di bocca sua era
totalmente diverso che leggerle in un libro.
“Davvero?”
“Si, la guardo dormire…ma la cosa strana
è che provo la stessa cosa per te, anche se in modo diverso
e non così apprensivo.”
L’intero corpo di Vera restò paralizzato a quelle
parole.
“Edward…non è possibile questa cosa fra
noi…mi dispiace!”
“Perché no? E’ molto meno rischioso
stare in tua compagnia che con Bella…e in più so
che nel tuo profondo provi la stessa cosa per me!”
Spiazzata. Era la parola giusta per descrivere Vera in quel momento.
Non credeva alle sue orecchie.
Lei lo aveva sempre desiderato ardentemente, con tutta se stessa, ed
era ancora cos’, ma la storia non era sua…era di
Bella, la sua amica e avrebbe fatto qualsiasi cosa per farla andare nel
modo giusto.
“Mi dispiace Edward…ma non è
così…”
Edward rimase in silenzio a guardarla.
“E’ meglio che tu te ne vada…”
“No!! Non posso stare lontano sia da questa stanza che da
te!”
Vera era totalmente fuori fase, non capiva più niente, ma lo
guardò seria e disse:
“Tu non capisci…è Bella quella che
vuoi, io sono niente per te…”
“E’ vero, tengo a Bella più della mia
stessa vita, anche se la cosa può sembrare strana dato che
la conosco da 2 giorni! Ma la cosa più strana è
che tu sei più simile a me e quindi ti sento più
vicina”
Vera sbuffò, non poteva sentire queste parole.
“Ma non capisci che fai del male a Bella? Oggi era
mortificata, voleva parlarti e chiarire ma tu sei scappato
via…pensa che tu la odia!!”
Edward fu colpito da quelle parole.
“Forse la odiavo perché non capivo che invece la
amavo”
“Allora dimostraglielo”
“Ma amo anche te…”
“Impossibile, io non dovrei neppure esistere”
“Come??”
“Lascia perdere…ora devo dormire…a
differenza tua!”
Edward rimase immobile.
“Si esatto…non sei un vampiro…ti chiedo
solo un favore..”
Vera rimase a guardarlo curiosa.
“Non evitarmi! Ti prometto che sarò diverso nei
confronti di Bella…ma ti prego non far finta che non
esista”
Vera ricordò le parole di Edward in <> quando lasciò Bella
<>.
“Strano di solito sai dire bene il
contrario…”
“Cosa?”
“Niente…niente…va bene non ti
ignorerò ma ricorda quello che hai promesso!”
“Certo..”
Edward stava per andarsene quando Vera lo richiamò.
“Edward…posso chiederti un favore?”
“Tutto quello che vuoi!”
Sapeva bene che quello che stava per chiedere era egoista, ma almeno
una cosa la voleva fare per se stessa.
“Puoi rimanere qui…questa notte?”
Edward sorridendo si avvicinò a lei.
“Speravo me lo chiedessi”.
Così si distese nel letto con Vera e
l’abbracciò. Per una volta voleva provare quello
che Bella aveva provato a sentire Edward così vicino.
“Vera, perché non mi racconti un po’ di
te?”
Passarono quasi tutta la notte a parlare di loro, finchè
Vera non si addormentò fra le braccia gelide di Edward.
Sorrideva nel sonno, finalmente i suoi sogni si erano avverati.
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Capitolo 12 *** Bacio inaspettato ***
Ciao ragazze e ecco che vi posto un nuovo capitolo. Scusate l'attesa ma
in questo periodo sono piuttosto occupata.
Ecco le risposte alle recensioni di Ketty:
x Sheba_94: Vera rappresenta in qualche modo tutte le fan che
si sono immaginate almeno una volta al posto di
Bella. Ho voluto creare questo personaggio per far sognare
ancora di più. Vera però ama la storia originale
e vuole che resti come tale...anche se dentro di lei desidera
ardentemente Edward Cullen.^^
x Cleo92: Sono contenta che ti piaccia le mia storia!!^^ Questo
capitolol'ho voluto dedicare a tutte le fan che vorrebbero
dormire abbracciate ad Edward, compresa me!!!^^ Kmq non ti posso dire
niente sulla possibile scelta tra Bella
e Vera...altrimenti rovinerei tutto!!^^
x: Zio_Legend: E' si...Vera voleva fare qualcosa anche x se
stessa...e così si è tenuta x una notte
Edward!!!^^
E ora i ringraziamenti a chi a
messo la storia tra i preferiti:
1 - 13ste
[Contatta]
2 - AlessandraMalfoy
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3 - babyvampire
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4 - bella95 [Contatta]
5 - cullen_girl96
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6 - fallsofarc
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7 - fracullen [Contatta]
8 - hitomi [Contatta]
9 - Honey Evans
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10 - iLOVEtwilight
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11 - kkiikkaa [Contatta]
12 - magnifica Malfoy
[Contatta]
13 - masychan [Contatta]
14 - mylifeabeautifullie
[Contatta]
15 - nene_cullen
[Contatta]
16 - NessieBones
[Contatta]
17 - Ramona37 [Contatta]
18 - Roxy_rock5
[Contatta]
19 - Sheba_94 [Contatta]
20 - valeriuccia
[Contatta]
21 - writegirl
[Contatta]
22 - zije600 [Contatta]
23 - Zio_Legend
[Contatta]
24 - _Nessie_ [Contatta]
25 - _VampirE_CulleN_
[Contatta]
E chi ha messo la storia tra i
seguiti:
1 - Bluking
[Contatta]
2 - coppolina93
[Contatta]
3 - Jadis96 [Contatta]
4 - jexolina [Contatta]
5 - KiaMessina
[Contatta]
6 - nerry [Contatta]
7 - Ramona37 [Contatta]
8 - remedios [Contatta]
9 - Speir [Contatta]
10 - Twilight_Blood_Lover
[Contatta]
11 - Zio_Legend
[Contatta]
Vera fu svegliata da un rumore di finestre che si
aprivano e facevano entrare aria fredda e luce.
“Vera, svegliati…fuori c’è
una splendida giornata di….”
Bella guardò fuori ma invece di vedere il sole vide le
nuvole grigie e perenni di Forks.
“…pioggia! E’ tardi dobbiamo sbrigarci,
ti aspetto nel pick – up”
Vera si svegliò di colpo, guardò la sveglia, era
tardissimo, non avrebbe neppure fatto colazione. Si alzò e
con una super velocità andò in bagno a prepararsi.
Solo allora si ricordò della notte passata a parlare con
Edward. Sorrise felice al pensiero, ma si disse:
*La prima è ultima volta…*
In pochi minuti fu dentro al pick – up. Bella dovette andare
un po’ più veloce del normale, anche se chiamare
veloce 40 all’ora e uno scempio.
Arrivarono in classe correndo, Bella strisciando da quante volte era
caduta.
Chiesero scusa al professore del ritardo e si sedettero ai loro posti.
Vera vide Jasmine seduta a pochi banchi da lei e la salutò
con un sorriso.
“La conosci?” chiese curiosa Bella.
“Si…è una delle mie nuove compagne di
squadra!”
“Mi devi raccontare com’è andato
all’allenamento!”
“Alla grande!!! Anche se ho scoperto che il mio capitano
è Jessica!”
“Oh…mi dispiace…”
Ci fu silenzio, si sentiva solo la voce del professore mentre spiegava.
“Tu invece cosa hai fatto Bella?”
“Ho trovato un lavoro!”
“Davvero?”
“Si…lavorerò al negozio di articoli
portivi dei Newton!”
“Beh…bene…quando cominci?”
“Oggi dopo scuola…infatti…mi sa proprio
che non potrò accompagnarti a casa!”
“Non preoccuparti, mi faccio una bella
passeggiata…e poi devo andare a far sviluppare le
foto…”
La storia stava cominciando a cambiare nuovamente, era troppo presto
per lavorare dai Newton.
*Diamine, è tutta colpa mia* pensò Vera,
ripensando alla notte scorsa.
I minuti da una lezione all’altra non passavano mai, infatti
Vera non vedeva l’ora di vedere Edward, anche se sapeva che
era sbagliato, non avrebbe dovuto pensare neppure a lui.
Il suono della campanella avvisò che era ora di pranzo.
Entrò in mensa seguita da Bella, e subito una voce la
salutò.
“Ciao Vera!”
“Ciao Jasmine!”
“Ieri ti sei presa un po’ di
pioggia…”
“Eh…già” e sorrise.
Notò che Jasmine osservava Bella.
“Jasmine….ti presento Isabella
Swan…anzi Bella”
“Piacere di conoscerti…tutti in città
parlavano del tuo arrivo!”
Bella imbarazzata disse:
“Già ho sentito dire!”
Vera si rivolse a Jasmine.
“Ti siedi con noi?”
“No, ho il mio tavolo laggiù in
fondo…ci vediamo a lezione!”
Si salutarono e andarono a sedersi al solito tavolo.
Sapeva che Edward la stava guardando, ma non si girò mai a
guardarlo.
“Vera…c’è Edward Cullen che
ti sta guardando!”
“No Bella, ti sbagli, guarda te!”
Senza neppure girarsi pensò:
*Ti ricordo la promessa!*
Vera si girò e notò che Edward aveva abbassato lo
sguardo.
Il pranzo durò poco, ora c’era l’ora di
biologia, e Vera si sedette al solito posto in fondo, mentre Bella era
già posizionata al suo posto.
Edward non era ancora arrivato, e ciò era molto strano, di
solito era sempre il primo.
Quando la lezione incominciò Vera si rese conto che Edward
non sarebbe venuto.
*Edward!! So che mi senti…sei un vampiro presuntuoso e
bugiardo!* pensò Vera arrabbiata.
Il professore arrivò in classe con alcune scatolette di
cartoncino. A Vera venne subito in mente una scena del libro.
*No…non può essere…*
“Il primo cartoncino è di controllo, il secondo
è un applicatore a quattro aghi e il terzo è una
lancetta sterile…” spiegò il professore.
Ora Vera capiva tutto. Ecco perché Edward non era a lezione.
*Ma un momento…tutto questo dovrebbe accadere molto
più avanti!*
La storia si stava modificando ancora, casa sarebbe successo ancora?
Tutti cominciarono a pungersi le dita, lo fece anche Vera, ma tenendo
d’occhio Bella, sapeva che non sopportava ne la vista ne
l’odore del sangue.
Il professore si avvicinò a Bella e le chiese se stava bene,
ma lei rispose che si sentiva debole.
“Qualcuno può portare Bella in
infermeria?”
“Io…ci vado io!” si propose Vera
alzandosi e prendendo un pezzo di cotone per tamponarsi il dito.
Ma in quel momento si alzò anche Mike.
“No..lo faccio io…sono un uomo!”
Vera lo fulminò con lo sguardo.
“Vado io…non disturbarti”
Il professore intervenne un po’ irritato.
“Non è il momento di fare i bambini, portatela
entrambi e che sia finita!”
Mike e Vera si guardarono in cagnesco, lei prese il braccio destro di
Bella e lo mise dietro il suo collo e lui fece lo stesso con il braccio
sinistro.
Vera camminò fini all’edificio 4 e poi si
fermò.
“Ci fermiamo qui…Bella ha bisogno di un attimo di
respiro!”
“Posso farcela Vera…”
Bella stava rendendo le cose ancora più complicate.
C’era un motivo per cui Vera si era fermata li, sarebbe
arrivato Edward.
“No, è meglio se ti riposi!” e la fece
sedere.
“Mike, tu puoi andare…l’accompagno
io!”
“Non se ne parla!”
“Testardo di uno Newton!” disse tra se Vera.
Per fortuna la storia non si era sconvolta del tutto, ed Edward
arrivò.
“Che succede?”
Mike parlò per primo.
“Non lo so…non si è neppure punta il
dito…”
Vera intervenne.
“Devi portare Bella in infermeria, sta male…non
sopporta la vista e l’odore del sangue!”
Edward la guardò pensieroso e preoccupato.
“Non posso portarla io…deve farlo Mike!”
Anche se avrebbe voluto farlo lui.
*Non le farai del male…ma devi portarla tu…ti
prego!*
Mike aveva già fatto alzare Bella per portarla lui stesso in
infermeria.
Edward gliela strappò dalle mani e la prese in braccio. Mike
arrabbiato disse:
“E’ compito mio!”
Vera guardò Edward e pensò:
*Vai, penso io a lui!*
Edward prese a camminare verso l’infermeria, senza guardarsi
alla spalle.
Vera e Mike rimasero soli.
“Andiamo Mike, torniamo in classe!”
“No!! Io vado con Bella!”
Doveva fermarlo in qualche modo, non poteva rovinare tutto.
Così Vera fece un gesto disperato. Prese Mike per il
colletto della camicia e lo baciò.
Cercò di farlo con più trasporto possibile, ma il
solo pensiero che erano le labbra di Mike Newton che stava baciando le
venne il riflesso di allontanarsi.
Guardò Mike un po’ stralunata e disse:
“Scusami…” prese a camminare in
direzione dell’aula di biologia.
Mike era confuso e spaesato ma appena si riprese corse dietro a Vera e
la prese per il braccio fermandola, la tirò a se e la
baciò. Vera non poteva far altro che baciarlo a sua volta.
Rimasero li alcuni minuti. Vera con le spalle al muro e Mike che la
baciava con tenerezza.
Quando si staccarono entrambi si guardarono negli occhi.
“Se solo l’avessi saputo prima..non avrei insistito
tanto per accompagnare Bella in infermeria” disse Mike.
Vera abbassò lo sguardo. Mike le mise un dito sotto il mento
e le sollevò il volto.
“Non vergognarti Vera! E’ normale essere
gelosi!”
Vera a quell’affermazione si svegliò.
“Io gelosa? Ti sbagli Mike…”
“Non negare…”
Che cosa aveva fatto? Aveva appena baciato Mike Newton, ed era la cosa
più sbagliata che poteva fare. Ma poi ci ripensò,
in fondo l’aveva fatto per il bene di Edward e Bella, si era
comportata bene, anche se ora la sua vita era rovinata.
“Si…ero gelosa!”
“Non ti devi preoccupare…ora che ho capito tutto,
nel mio cuore ci sei solo tu!”
Stava per darle un altro bacio, ma lei lo bloccò.
“Andiamo con calma…non voglio rovinare
tutto!”
“Hai ragione! Beh…torniamo in classe!”
Vera tornò in classe pensando e ripensando tristemente a
quello che aveva appena fatto.
Mike invece sprizzava gioia da tutti i pori e aveva un sorriso da 2000
denti.
|
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Capitolo 13 *** Fotografia ***
Salve ragazze, oggi faccio gli
straordinari, quindi vi posto un altro capitolo per farmi
perdonare una settimana senza postare nulla:
Però
prima, eccovi
le risposte aille vostre recensioni:
x
cullen_girl96 : Vera si sta scoprendo un pò alla volta e fa
sempre gesti molto altruisti e pensa poco a lei..ma presto
arriverà anche per lei qualcosa di speciale.^^
x Sheba_94: Non hai idea di quanto mi fa piacere che anche la mia
versione ti piaccia, pensavo che molti non avrebbero apprezzato questo
"stravolgimento", ma a quanto pare mi sbagliavo!!^^
x Ramona37: Grazie, sono contenta che anche a te ti
intrighi la mia storia!!^^
x Zio Legend: Non disperare, dovrai sopportare ancora
un pò Mike, ma presto tutto si
aggiusterà...o quasi!!^^
x Cleo92: Non temere la reazione di Edward ci sarà presto,
quando saprà di loro due!!^^
E ora i ringraziamenti a chi a
messo la storia tra i preferiti:
1 - 13ste
[Contatta]
2 - AlessandraMalfoy
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3 - babyvampire
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4 - bella95 [Contatta]
5 - cullen_girl96
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6 - fallsofarc
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7 - fracullen [Contatta]
8 - hitomi [Contatta]
9 - Honey Evans
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10 - iLOVEtwilight
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11 - kkiikkaa [Contatta]
12 - magnifica Malfoy
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13 - masychan [Contatta]
14 - mylifeabeautifullie
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15 - nene_cullen
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18 - Roxy_rock5
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19 - Sheba_94 [Contatta]
20 - valeriuccia
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21 - writegirl
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22 - zije600 [Contatta]
23 - Zio_Legend
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24 - _Nessie_ [Contatta]
25 - _VampirE_CulleN_
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E chi ha messo la storia tra i
seguiti:
1 - Bluking
[Contatta]
2 - BuffySummers87
[Contatta]
3 - Cleo92 [Contatta]
4 - coppolina93
[Contatta]
5 - Jadis96 [Contatta]
6 - jexolina [Contatta]
7 - KiaMessina
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8 - nerry [Contatta]
9 - Ramona37 [Contatta]
10 - remedios [Contatta]
11 - Speir [Contatta]
12 - Tatydanza
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13 - Twilight_Blood_Lover
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14 - Zio_Legend
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Per fortuna la lezione di biologia
passò presto. Vera riuscì a sfuggire da Mike e
andò in infermeria a trovare Bella.
Arrivò alla porta, ma si bloccò prima di entrare.
Sentì due risate, una era di Bella e l’altra di
Edward. Guardò oltre la porta senza farsi vedere.
Bella era seduta nel lettino, mentre Edward era in piedi di fronte a
lei. Ridevano e parlavano.
Vera fu felice di vedere questa scena.
*Almeno loro sono felici!*
Si accorse che Edward l’aveva sentita così, veloce
come un fulmine, fuggì a ginnastica.
Non voleva interrompere uno dei loro momenti.
Quell’ora fu la peggiore di Vera.
Era triste e depressa, sia per aver baciato Mike sia perché
era gelosa di Bella.
Sfogò un po’ della sua frustrazione giocando a
pallavolo.
Finalmente la campanella suonò. Vera stava per uscire dallo
spogliatoio quando si accorse che fuori c’era Mike che la
stava aspettando. Stava fischiettando un motivetto allegro e non stava
fermo un secondo.
Fu presa dal panico, non voleva vederlo, così
uscì dall’uscita secondaria.
Corse fino al pick – up di Bella, e per fortuna era ancora li.
“Ciao..stai meglio?”
“Decisamente…” rispose Bella facendo un
sorrisone.
“Magnifico! Devi raccontarmi un po’ di
cose!” e fece un sorriso malizioso.
“Ora devo scappare dai Newton…ricordi?”
Solo sentire quel nome, a Vera veniva la pelle d’oca.
“Giusto…beh…buon lavoro”
“Grazie…a più tardi!”
Bella accese il pick – up e partì lasciando Vera
sola in mezzo al parcheggio.
Due mani le coprirono gli occhi.
“Chi sono?”
Vera prima di girarsi fece un piccolo sbuffo.
“Mike…” e si sforzò di
sorridere.
“Ti ho cercato in palestra…”
“Si…sono uscita prima per andare a vedere come
stava Bella!” mentì.
“Sta meglio?”
“Si si…sta andando al tuo negozio!”
“An…già, oggi è il primo
giorno di lavoro”
Vera rimase in silenzio e si mise le mani in tasca, faceva davvero
freddo.
“Beh, devo andare anch’io in
negozio…sono passato per salutarti!”
A quel punto si avvicinò e le diede un tenero bacio nella
guancia.
“Buona giornata, tesoro!”
A quella parola Vera ebbe un sussulto.
“Buona giornata…”
A Vera era appena passata la fame, aveva lo stomaco talmente
attorcigliato che pensava non avrebbe più mangiato per i
prossimi 2000 anni.
Forks tutto sommato era una cittadina tranquilla, a differenza di
Venezia, sempre piena di turisti e caotica.
Però a Vera mancava tutto di Venezia. Pensava ogni singolo
minuto a Mattia e a sua madre, chissà se la stavano cercando.
A quel punto prese il telefonino e cercò in rubrica il
numero di Mattia, provò a chiamarlo, ma ancora una volta, la
voce metallica diceva che il numero era inesistente, e la stessa cosa
per il numero di sua madre.
Forse era davvero stata risucchiata dal libro. Questo avrebbe spiegato
il perché non riusciva a chiamare a casa. In
<> non esistevano Mattia e la
mamma, e quindi era per questo che non riusciva a rintracciarli.
Come avrebbe fatto a tornare a casa? E così ad uscire dal
libro?
Questa era una domanda importante peccato che non riuscisse a trovare
una risposta.
Girava per le strade di Forks, nella speranza di trovare uno studio
fotografico.
Dopo non pochi giri, riuscì a trovare quello che cercava.
Entrò e la porta fece un suono di tanti campanellini che
sbatacchiavano tra loro.
E’ un posto piccolo ma ben arredato.
Un bancone enorme prendeva quasi tutto lo spazio, di fianco ad esso,
nella parte destra c’era uno spazio dedicato
all’esposizione di cornici per fotografie.
C’è n’erano di tutti i tipi e per tutti
i gusti.
La parte sinistra era occupata da macchinari per le stampe ma anche per
l’esposizione di foto.
Erano davvero bellissime, con effetti molto particolari.
Una voce la fece tornare alla realtà.
“Salve, hai bisogno di aiuto?”
Era un ragazzo a parlare, sembrava avesse la stessa età di
Vera. La sue pelle era olivastra e i capelli erano neri e lunghi
raccolti in una coda di cavallo.
“Si…vorrei stampare delle foto”
Vera aprì la sua tracolla e tirò fuori la
digitale per mostrarla al ragazzo.
“Ok, dovrai aspettare un po’…”
“Nessun problema!”
Il ragazzo sorrise. Era davvero un bellissimo sorriso, Vera rimase
incantata a guardarlo, ma subito dopo sparì nel resto del
bancone.
Erano attaccati diversi annunci ad una bacheca, Vera
cominciò a leggerli.
Uno parlava di vendite immobiliari, altri di ripetizioni per studenti
ed altri ancora per lavori. Ma a Vera saltò alla vista un
annuncio con una scritta gialla che diceva:
“Cercasi
aiutanti e aspiranti fotografi”
Cominciò a leggere interessata.
“Se siete degli abili
fotografi o semplicemente il mondo della
Fotografia vi attira,
allora questo è il posto giusto per voi!!
Per informazioni chiedere all’addetto del bancone”
Sembrava troppo bello per essere vero, aveva finalmente trovato il so
lavoro.
Così decise di chiedere informazioni al ragazzo appena
avrebbe fatto ritorno.
Passarono alcuni minuti e tornò con le foto di Vera stampate.
“Ne hai fatte tantissime”
“Eh…già..mi piace fermare i momenti
più belli” e imbarazzata iniziò a
grattarsi la testa.
Il ragazzo stava mettendo le foto in un contenitore di plastica, e Vera
ne approfittò.
“Ehm…volevo chiederti una cosa! E’
ancora valido quel posto da aiutante fotografo?”
Il ragazzo alzò gli occhi e con un sorriso da paura disse:
“Si! Ti interessa?”
“Eccome!!”
“Tom non crederà alle sue orecchie, finalmente ha
trovato quello che cercava”
Andò nuovamente nel retrobottega sorridendo felice.
Ricomparve poco dopo insieme ad un signore molto anziano, aveva i
capelli e la barba bianchi, e un gran bel pancione.
Il ragazzo tolse le foto di Vera dalla custodia e le fece vedere
all’uomo.
“Che ne dici Tom, non sono male!”
L’uomo osservava serio le foto e dopo vari
<> si decise a parlare.
“Sono davvero belle, le hai fatte tu?” chiese,
rivolgendosi a Vera, che riuscì solo a fare si con la testa.
“Sei molto brava…ti ha insegnato
qualcuno?”
“Mio padre…era un fotografo…”
Tom a quel <> si intenerì,
ma senza farlo vedere.
“Il lavoro è tuo, ora dobbiamo decidere i
turni!”
Vera si mise a fare i salti di gioia, finalmente avrebbe fatto qualcosa
che le piaceva e che sapeva fare bene, e chissà quante cose
avrebbe imparato ancora.
Sarebbe andata a lavoro i pomeriggi non occupato dagli allenamenti, e
anche qualche fine settimana, nel caso di fossero state occasioni
importanti.
Tom ritornò nello sgabuzzino salutando felice Vera, che
rimase sola con il ragazzo.
Saltava dalla felicità, finchè non si rese conto
di che ora fosse.
“Cavolo devo andare a casa…tieni ti lascio il mio
numero di telefono nel caso Tom ne avesse bisogno”
“Perfetto, grazie!” e il ragazzo fece uno dei suoi
soliti sorrisi che fece incantare Vera.
“Ok, beh…a presto!”
Lui alzò la mano e sorrise ancora.
Vera era talmente inebriata da quel sorriso che non si accorse di aver
lasciato le sue foto sopra il bancone.
Se ne accorse solo a metà strada.
*Noooo! Le foto!!!*
Così tornò indietro correndo.
Quando arrivò aprì la porta di scatto e aveva il
fiatone.
“Mi sono scordata le mie foto!” disse imbarazzata.
Il ragazzo rise e gliele porse.
“Eccole qui!”
“Grazie…” restarono per pochi secondi a
guardarsi negli occhi, poi Vera ritornò alla
realtà.
“Beh…grazie ancora e ciao…”
Stava per uscire, quando inciampò in uno scatolone e si
ritrovò per terra.
Il ragazzo le fu subito vicino per aiutarla ad alzarsi.
“Ti sei fatta male?”
Vera era rossa paonazza per la vergogna e pensò:
*Maledetto scatolone!* poi imbarazzata rispose:
“Sisi…non mi sono fatta niente” ridendo
nervosamente.
“Bene!” disse in ragazzo sorridendo cortesemente.
Vera non si accorse di essere mano nella mano con lui, ma quando se ne
rese conto, ancora più imbarazzata la tolse subito.
“Beh…bene…ho le mie foto ed ora
vado” stava gesticolando, lo faceva sempre quando era nervosa.
Uscì dalla porta ma fu fermata.
“Aspetta!!”
Lei si girò e riaprì la porta aspettando.
“Non ti ho chiesto come ti chiami!”
“Il mio nome è….il mio nome
è….”
*No, non mi ricordo come mi chiamo!!!* pensò.
“….Vera…si mi chiamo
così…”
“Che bel nome, è italiano?”
“Eh..già…”
Ci fu silenzio e solo sguardi.
“Devo andare…”
“Ovviamente…”
“Ben…allora…ciao”
“Ciao Vera…”
E invece di andarsene rimase li a guardarlo impalata come una scema.
Disse un altro ciao e se andò davvero, camminando per le
strade di Forks e non riuscendo a togliersi dalla testa quel sorriso
che la faceva andare in tilt.
|
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Capitolo 14 *** Pericolo mike e Gelosia ***
Ecco
ragazze il prossimo capitolo:
x Ramona37: Presto scoprirai tutto, e penso sarà una
sorpresona...^^
x Sheba_94:
Mike potrebbe andare a fare sto giro...e penso che molto
presto lo farà!!! Questo nuovo ragazzo farà
penare la nostra Vera!!!^^
x Cleo92: Mi
piace questa curiosità..^^
Prestissimo scoprirai tutto, ci sono un pò di colpi
di scena, quindi tenetevi pronti!!!^^
E ora i ringraziamenti a chi a
messo la storia tra i preferiti:
1 - 13ste
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2 - AlessandraMalfoy
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3 - babyvampire
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4 - bella95 [Contatta]
5 - cullen_girl96
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6 - fallsofarc
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9 - Honey Evans
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10 - iLOVEtwilight
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11 - kkiikkaa [Contatta]
12 - magnifica Malfoy
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23 - Zio_Legend
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25 - _VampirE_CulleN_
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E chi ha messo la storia tra i
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5 - Jadis96 [Contatta]
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Tornata a casa decise di mettersi al lavoro. Studiò
trigonometria e biologia, finchè il silenzio glielo
permetteva.
Finì prima del previsto,quindi pensò a smaltire
un po’ di lavoro a Bella.
Fece il bucato e preparò la cena. Si infilò il
grembiule da chef e si acconciò i capelli, prese tutte le
cose che le servivano e cucinò.
Si accorse che il cibo iniziava a scarseggiare, ma l’indomani
sarebbe andata a fare la spesa.
Quando arrivarono a casa Bella e Charlie, tutto era pronto e mangiarono
felici e affamati.
Dopo cena Bella sparì a studiare mentre Vera sistemava la
cucina.
Il campanello di casa suonò, Vera si asciugò le
mani e andò a vedere chi c’era alla porta.
Guardò attraverso l’occhiello. Appena vide chi era
le vennero i brividi e il cuore si bloccò, ma non per
l’emozione.
Fuori dalla porta di casa Swan c’era Mike, che aspettava.
Vera si appoggiò con la schiena alla porta impotente.
*Apro o non apro? Questo è il problema.”
Il campanello suonò di nuovo al quel punto Vera chiuse gli
occhi per la disperazione.
“Vera vado io ad apr…” Charlie si
bloccò quando vide Vera appoggiata alla porta con gli occhi
fuori dalle orbite.
“Che succede Vera?”
“Fuori dalla porta c’è Mike
Newton!”
“An davvero? Allora apro subito!”
Scansò Vera dalla porta e aprì.
“Buona sera capo Swan!”
“Buona sera Mike…che bello vederti”
“Si! Vera è in casa?” chiese arrivando
subito al dunque e con voce piena di emozione.
Vera era nascosta dietro la porta e al momento in cui sentì
la domanda di Mike si sbracciò per farsi vedere da Charlie e
le fece segno di dire che non c’era.
Charlie la guardò stupito e con un sorriso gentile si
rivolse a Mike.
“No…mi dispiace ma sta studiando e mi ha detto di
non disturbarla!”
“Capisco…può dire che sono
passato?” disse con voce frustrata.
“Certo…consideralo già fato”
e si girò verso Vera.
I due si salutarono e poi Charlie chiuse la porta. Vera finalmente
poteva fare un sospiro di sollievo, ma doveva spiegare tutta la
situazione ad un Charlie confuso.
“Hai qualche problema con il giovane Newton?”
“No no…nessuno”
Charlie sospirò e disse:
“Va bene, se non vuoi dirmi niente non importa…ma
per qualsiasi cosa io ci sono!”
“Grazie Charlie!” e fece un sorriso di gratitudine.
“Va bene…va bene!” disse facendo
scivolare via tutto quello che era successo.
“Charlie?”
“Si?”
“Non dire niente a Bella!”
“Ok”
Charlie tornò a sedersi in salotto.
L’aveva scampata proprio bella. Non poteva continuare a
comportarsi così, doveva dire a Mike come stavano le cose.
Si! L’avrebbe fatto domani stesso.
Raggiunse Bella in camera, voleva sapere tutto su lei ed Edward.
“Disturbo?”
“Vera!! No no..anzi!”
Si sedette nel letto pronta ad ascoltare.
“Devi raccontarmi qualcosa?” disse maliziosamente.
Bella sorrise ed abbassando lo sguardo arrossì.
“Beh…si”
“Dimmi tutto!!” e si avvicinò ancora di
più a Bella per ascoltare meglio.
Passarono tutto il tempo a parlare di Edward Cullen. Bella le disse che
si erano conosciuti meglio ma che non gli aveva chiesto del
perché della sua ostilità dei giorni precedenti.
“Vera, sono così contenta di avergli
parlato!”
“Anch’io sono felice per te!”
Sorrisero tutte e due contente e complici.
“Com’è andata a lavoro?”
“Benissimo…anzi…cosa è
successo tra te e Mike, quando Edward mi ha portato in
infermeria?”
A Vera sembrava si sprofondare i nuovo. Ma perché quel nome
la perseguitava?
“Beh…dunque…ehm…ci
siamo…baciati…”
“Allora è vero? Oggi in negozio lo raccontava ad
ogni cliente che entrava…”
Il viso di Vera divenne rosso dalla rabbia.
*Mike Newton…sei morto!!!*
“Non sai quanto sono felice per voi Vera!”
“Immagino…” disse bella piatta, cercando
di calmarsi.
Andarono avanti a parlare, a Vera le raccontò anche del
lavoro che aveva trovato, omettendo l’incontro e le figure
imbarazzanti del “ragazzo sorriso”.
*Cavolo, non gli ho neppure questo il nome…sono proprio una
frana!*
Vera esausta salutò Bella e andò a dormire nel
suo divano scomodo.
Si addormentò con il sorriso del “ragazzo
sorriso” stampato nella mente.
La mattina iniziò bene,
sia per Vera che per Bella, erano di buon umore.
Si prospettava andare da bene in meglio, ma era ancora presto per dirlo.
Arrivarono nel parcheggio della scuola e scesero dal pick –
up, Bella con un sorriso felice stampato in faccia, Vera con la sua
macchinetta fotografica pronta a recuperare le foto non fatte in quei
giorni. Cominciò a fotografare ogni parte del parcheggio,
entrata della scuola, arrivò persino in segreteria dove si
fece una foto con la segretaria dai capelli rossi.
Poi toccò ai corridoi della scuola, coglieva ogni occasione
per fare fotografie, anzi miliardi di foto. Bella la guardava divertita
ma anche un po’ imbarazzata da questo suo modo di fare.
Mentre stava per scattare una foto al suo armadietto sentì
una voce da dietro che la chiamava.
“Buongiorno Vera!”
L’aveva riconosciuta era la voce irritante di Mike. Vera si
girò sempre con la digitale davanti gli occhi in modo da
nascondere in suo sguardo assassino.
“Ciao Mike!”
Lui si stava avvicinando a lei, così lei cominciò
a scattare miliardi di foto a Mike, per farlo stare il più
lontano possibile.
“Mike spostati un po’ più
indietro…così ecco…no, non
così…sorridi…”
Mike imbarazzato sorrise e cominciò a mettersi in posa,
mentre Vera si allontanava sempre di più, fino ad arrivare
davanti alla porta dell’aula d’inglese.
Finalmente la campanella suonò e Vera smise subito di fare
foto, e con un sorriso grande dalla felicità disse:
“Mike, devo andare ci vediamo più tardi! Ciao
ciao!” e scappò in classe lasciando il povero
ragazzo fuori e senza parole.
Il tempo tra una lezione e l’altra volò come al
solito, e l’ora di pranzo arrivò in un baleno.
Vera e Bella entrarono nella grande mensa ma prima di prendere posto,
la voce di Mike perseguitò nuovamente Vera.
“Vera!!!”
Lei si girò lentamente, e vide che Mike stava correndo verso
di lei, e quando le si parò davanti la strinse a se e le
diede un bacio sulle labbra, lasciando tutta la stanza in silenzio e
paralizzata da questa visione.
Vera era rossa sia per la rabbia che per la vergogna, in quel momento
avrebbe preso a pugni Mike e poi lo avrebbe portato fuori dalla mensa
per i capelli.
Per fortuna le voci intorno a loro ripresero a parlare, ma i loro
sguardi erano tutti puntati su di loro.
Vera si girò a guardare il tavolo dei Cullen per cercare
conforto, ma quello che vide fu un Edward che la guardava serio e
arrabbiato.
Mike prese per mano Vera e la condusse al solito tavolo, Bella li
seguì.
Da gentil’uomo, Mike, fece sedere Vera e poi lui si
accomodò accanto a lei tenendole la mano.
Gli sguardi di quel tavolo erano tutti diversi, Angela era stupita,
Eric non sapeva se ridere o piangere e Jessica era tra lo sconvolto e
l’arrabbiato. Vera alla vista di ciò
abbassò lo sguardo nel suo vassoio, non lo rialzò
per tutto il pranzo.
Aveva in mente Edward, come l’aveva guardata. Per un momento
aveva avuto paura e si era sentita malissimo.
Notò che Bella non faceva altro che fissare Edward Cullen e
con la coda dell’occhio, vide che pure lui continuava a
fissarla. Il suo animo per un momento si rasserenò alla
vista dei due innamorati.
L’ora di pranzo fu un vero macigno da mandare giù,
ora tutti quanti guardavano Vera e Mike, che mano nella mano stavano
andando a lezione di biologia.
Si sedettero allo stesso posto, mentre Bella si accomodò
vicino ad Edward, che ancora una volta lanciò uno sguardo
minaccioso a Mike e poi serio a Vera.
Per tutta la lezione i pensieri di Vera si rivolgevano ad Edward, che
parlava e analizzava le particelle al microscopio con Bella.
Lei e Mike non ebbero molta conversazione ma solo guardi e mani
intrecciate per tutto il tempo.
Perché Edward si comportava così? Lui aveva
Bella, e Vera aveva Mike, che c’era di sbagliato? Gelosia?
Impossibile!
Vera era davvero confusa e ci rimase per tutto il resto della giornata.
A fine giornata accompagnò Bella e Mike al parcheggio, e
salutò prima lei con un abbraccio e poi lui con un bacio, ma
prima di andare via Mike le chiese:
“Vera, hai dai fare questo week end?”
“Beh, non so…Bella, abbiamo qualcosa in
particolare?”
“No…niente…”
“Perfetto! Vi va di venire tutte e due domenica pomeriggio
alla riserva di La Push?”
Le due ragazze si guardarono ma solo Bella rispose per entrambe.
“Certo ci saremo!”
“Fantastico! Vi vengo a prendere io! Non è niente
di particolare ma solo un ritrovo tra amici per divertirsi tutti
insieme!”
“Bene, ci saremo” disse Bella.
Mike si avvicinò a Vera e le prese le mani dicendo:
“Vedrai a La Push ci divertiremo! Ti chiamo questa
sera”
“Ok…” disse Vera con espressione
neutrale.
Sia Mike che Bella se ne andarono.
Quel pomeriggio in palestra fu un vero inferno per Vera.
Jessica era davvero arrabbiata con lei, per averle rubato Mike, e
faceva di tutto per renderle le cose impossibili, ma per fortuna dalla
sua parte, Vera, aveva Jasmine.
“E’ davvero molto arrabbiata
Jessica…”
“Non le do torto…le ho rubato Mike..”
Jasmine, notò l’espressione triste di Vera e disse:
“Glielo hai rubato…ma non era quello che
volevi…vero?”
“Già…è successo tutto per
proteggere due persone…”
“Gesto davvero nobile da parte tua, ma devi dire a Mike la
verità, sia per lui che per te stessa”
Vera ci pensò un po’ su, e arrivò alla
conclusione che Jasmine aveva completamente ragione.
“Hai ragione…devo farlo…ma
come?”
“Sono sicura che troverai il modo, sei una brava
ragazza!”
Finito l’allenamento, Vera camminava per la strada da sola,
Jasmine era dovuta scappare via con il suo ragazzo.
C’era molto silenzio, si sentiva solo il fruscio del vento
fra le foglie degli alberi. Ad un tratto però Vera,
sentì dei passi dietro di lei, si guardò alle
spalle e vide una figura che conosceva bene, ma che non si sarebbe mai
aspettata di vedere in quel momento.
“Che ci fai qui?”
“Ti devo parlare!” disse Edward serio.
“Di cosa?”
“Di te e Newton?”
Vera riprese a camminare, non voleva parlare di questo argomento,
specialmente con Edward. La raggiunse in un batter d’occhio.
“Tu provi qualcosa per lui?”
“Ma che domande sono?”
“Rispondi Vera…tu provi qualcosa per lui o
no?” questa volta la voce si era alzata ed era autoritaria.
Vera fece silenzio non voleva farsi umiliare ancora.
“Vera…RISPONDIMI!!”
A quel punto non aveva scelta.
“NO! Non provo assolutamente niente per Mike Newton!! Lo vuoi
capire zuccone?”
A quel punto il viso di Edward si rilassò e
scoppiò a ridere.
Vera esterrefatta da quella reazione disse:
“Che hai da ridere ora?”
“Niente…sono solo felice…”
Vera non potava queste parole, le facevano estremamente male, pensare
che lei lo voleva ma non poteva averlo.
“Non dovresti esserlo…”
A quel punto Vera continuò a camminare sempre più
veloce, ma tutto fu inutile. Edward la seguì fino a casa,
restando in silenzio per tutto il tempo.
Arrivarono davanti a casa Swan e videro Bella fuori dalla porta che li
guardava.
A quel punto felice di vederli stava per attraversare la strada per
andare da loro, ma non si accorse che in quel momento stava arrivando
un grosso camion.
Bella se ne accorse troppo tardi, e per la paura restò
immobile in mezzo alla strada.
Tutto fu molto veloce, Vera chiuse gli occhi riuscì solo a
sentire un rumore di freni e poi un grande botto.
Quando riaprì gli occhi il camion era fermo, e invece di
vedere una scena agghiacciante, vide che Edward era accanto a Bella e
aveva una mano appoggiata al camion.
Incredibile, l’aveva fermato!
Vera corse da Bella, era ancora cosciente ma sotto shock, sia per lo
spavento sia per aver visto qualcos’altro,
tutt’altro che normale.
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Capitolo 15 *** Angelo salvatore e la push ***
Salve
ragazze e ragazzi^^ ecco a voi il nuovo capitolo. Vorrei chiedere una cosa a chi
recensisce la storia
La nostra cara autrice
Ketty al momento sta per avere gli esami di stato, magari potreste
farle gli auguri....sono sricura che gli farebbero molto piacere.
Ecco le risposte alle recensioni:
x Sheba_94:
E' si l'incidente doveva avvenire in qualche modo!!^^ Non ti
preoccupare il "ragazzo sorriso" arriverà presto, e
sarà una vera sorpresa!!!^^
x Ramona37:
Sarei curiosa di sapere la tua teoria!!^^ Kmq scoprirai tutto molto
presto...^^
x Cleo92: Non posso dirti
niente, posso solo dire di continuare a leggere la storia, ci saranno
molti colpi di scena!!
x Zio_Legend: Wow..quanto
entusiasmo!!!^^ Mi fa davvero piacere...Mike e Vera a quanto pare non
sono una coppia molto convincente...vediamo che ha in mente il futuro
per loro!!!^^
Un grazie a chi ha messo la storia tra i preferiti:
1 - 13ste
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2 - AlessandraMalfoy
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3 - babyvampire
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4 - bella95 [Contatta]
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23 - writegirl
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24 - zije600 [Contatta]
25 - Zio_Legend
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26 - _Nessie_ [Contatta]
27 - _VampirE_CulleN_
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E chi a messo la storia tra
le seguite:
1 - Bluking
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2 - BuffySummers87
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3 - Cleo92 [Contatta]
4 - coppolina93
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5 - Jadis96 [Contatta]
6 - jexolina [Contatta]
7 - KiaMessina
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8 - nerry [Contatta]
9 - Ramona37 [Contatta]
10 - remedios [Contatta]
11 - Speir [Contatta]
12 - Tatydanza
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13 - Twilight_Blood_Lover
[Contatta]
14 - Twilly [Contatta]
15 - Zio_Legend
[Contatta]
Bella era seduta nel lettino dell’ospedale ancora un
po’ scossa. Affianco a lei c’erano Edward e Vera,
mentre Carlisle la stava visitando.
All’improvviso arrivò Charlie, preoccupato e
subito andò subito ad abbracciare Bella.
“Tesoro come stai? Cos’ è
successo?”
Carlisle intervenne per cercare di calmarlo.
“Charlie, Bella sta bene è solo sotto
shock…per fortuna il camion ha frenato in tempo!”
Bella sentì questa frase e disse:
“E’ merito di Edward, se non ci fosse stato lui,
sarei morta…” e posò lo sguardo su
Edward, lui incrociò il suo, ma senza dire una parola.
“Direi che Bella può tornare a
casa…” disse sorridendo Carlisle, che si
avvicinò a Charlie mettendogli una mano nella spalla.
“Allora come va la stagione sportiva?”
Charlie si illuminò e cominciò a parlare a
raffica di baseball, non si accorse neppure che Carlisle lo stava
portando fuori dalla stanza, lasciando soli Edward, Bella e Vera.
Tutti e tre rimasero in silenzio a guardarsi, la prima a parlare dopo
alcuni minuti, fu Vera.
“Come mai eri a casa a quell’ora?”
domandò a Bella.
“I Newton, mi hanno lasciato andare a casa
prima…” disse seria e guardando il vuoto.
Poi si girò verso Edward e chiese:
“Come hai fatto?”
Edward sapeva bene a cosa si riferiva ma fece finta di niente.
“A fare cosa?”
“Eri lontano da me, e in un batter d’occhio eri
accanto a me….ed hai fermato il camion con una
mano…”
“Ti sbagli, ero acconto a te…”
“Bugiardo…” poi agitata si rivolse a
Vera.
“Vera, l’hai visto anche tu no?”
Lei rimase immobile, non sapeva cosa dire, ma poi per fortuna
parlò.
“Eravamo vicino a te ed Edward ti ha aiutato…che
c’è di così strano?”
“Ma non è possibile…lui prima era
lontano metri da me e poi in un secondo..mi era accanto…io
non capisco…”
“Non c’è niente da
capire…” disse Edward che dopo aver detto
ciò se ne andò dalla stanza senza salutare e
molto serio.
“Vera non sono pazza…so cosa ho visto..”
“Non so che dire Bella…ma io non ho visto niente
di insolito…”
Bella si mise le mani nei capelli, non sapeva più a cosa
credere. Vera per confortarla voleva dirle la verità ma non
era lei che doveva farlo.
Tornarono a casa con Charlie, non mangiarono neppure, tutti e tre
avevano un gran bisogno solo di dormire e dimenticare il brutto
incidente.
Il sabato fu un giorno tranquillo, Vera e Bella fecero le pulizie in
casa e i compiti, senza parlare più di quello che era
accaduto il giorno prima.
La domenica Vera fa svegliata da uno strano luccichio, si
alzò dal suo divano e aprì la finestra e si
accorse che c’era il sole.
Era felicissima di vederlo, finalmente era tornato, pensava non
l’avrebbe mai più visto.
Charlie era già andato a La Push a passare il week end.
Bella e Vera si prepararono per la loro giornata a La Push. Vera era
proprio curiosa di vedere la spiaggia e di passare una giornata fuori
con gli amici.
Mike arrivò presto a prenderle. Era tutto un sorriso, chiese
a Bella come stava per la storia dell’incidente, lei
liquidò la domanda con un bene.
Il ritrovo per la partenza era il negozio dei Newton. C’erano
già tutti, Vera notò anche Jessica che subito le
scambiò uno sguardo terribile, ma Vera fece finta di niente,
non voleva farsi rovinare la giornata da lei.
Organizzarono le macchine e partirono alla volta di La Push. Vera era
contenta di quella gita, mentre Bella sembrava triste e malinconica.
“Bella, ti senti bene?”
“Si…stavo solo pensando ad
Edward…”
“Capisco…” Vera prese la mano di Bella e
la strinse per darle forza e coraggio.
First Beach era ancora più bella di come Vera
l’aveva immaginata. Un posto di pace e
tranquillità.
I ragazzi accesero subito un falò e le ragazze si sedettero
su tronchi bianchi a parlare del più e del meno.
Si organizzò una piccola escursione per andare a vedere le
famose pozze, a cui presero parte anche Bella e Vera, e
l’ultima non perse tempo per scattare più foto
possibili e restare lontana da Mike.
A tutti venne fame e quindi dopo mezz’ora tornarono alla
spiaggia. Vera rimase indietro per fare foto a ogni cosa che vedeva.
Tornata al falò si accorse che il numero delle persone era
aumentato.
*Perché non ci ho pensato prima?*
Ma certo! Nel libro Bella parlava di alcuni ragazzi del luogo che erano
venuti al falò per fare amicizia.
Ma poi Vera si bloccò, e rimase ferma come una statua.
*Jacob! Oggi Bella e Jacob si incontreranno!*
Dovete sapere che a Vera, Jacob, non sta proprio simpatico, non ha mai
sopportato la sua ossessione per Bella.
E ora sapere che lo avrebbe visto pure lei, le veniva male alla pancia.
Si sedette vicino a Bella, che stava parlando con Angela, ma subito
Mike si avvicinò a lei.
“Hey…dove ti eri persa?”
“Foto…stavo scattando foto…”
e sorrise.
Notò lo strano abbigliamento di Mike e disse:
“Dove vai vestito così?”
“Io e gli altri andiamo a fare un po’ di
surf…ti va di venire alla riva e guardarmi?”
Questa volta Vera fu felice della proposta e accettò subito.
Avrebbe fatto di tutto per non vedere Jacob.
Andò alla riva e guardò Mike e gli altri che
tentavano di fare di stare in piedi nella tavola, ma erano proprio
negati.
La voce di Bella le fece togliere lo sguardo da Mike.
“Vera!! Devo farti conoscere una
persona…”
A Vera venne un infarto quando vide che era la persona in questione.
*Non è possibile! Non può essere vero!*
Era un ragazzo che aveva conosciuto pochi giorni fa.
Il ragazzo dello studio fotografico.
*Lui, il ragazzo dal sorriso d’oro non può
essere…non può
essere…Jacob…*
Vera non riusciva più a respirare, guardò il
ragazzo e in quel momento stava sorridendo, l’aveva
riconosciuta.
“Vera, lui è Jacob Black…un mio vecchio
amico…” disse Bella sorridendo.
“Jacob, lei è una mia nuova amica, si
chiama….” non fece in tempo a finire la frase che
Jacob la completò prima di lei.
“…Vera! Ci conosciamo già!”
disse sorridendo.
“Vi conoscete?” chiese Bella sorpresa.
Vera a quel punto intervenne:
“Si…ti ricordi il lavoro che ho trovato? Jacob
lavora in quello stesso studio fotografico…” e
guardò di sfuggita l’interessato.
“Che bello! Così lavorerete
insieme…è fantastico!!”
Vera non riusciva a credere che il ragazzo sorridente, gentile e bello
dello studio fosse Jacob Black, l’antipatico provolone di La
Push.
Lui e Bella parlarono dei vecchi tempi passati insieme, ma ogni tanto
lo sguardo di Jacob cadeva su Vera, che era in silenzio ed ascoltava.
“Vi va di fare una passeggiata?” propose Jacob.
“Si!! Perché no..Vera ci stai?” chiese
entusiasta Bella.
Vera rimase in silenzio a pensare ancora una volta a tutto quello che
era successo, tanto che Bella glielo chiese una seconda volta.
“Allora Vera?”
“Si, vengo ho bisogno di muovermi!” e
cercò di sorridere.
Tutti e tre si allontanarono dal falò parlando del
più e del meno.
Vera era sempre in silenzio, pensava che in fondo era solo una
passeggiata e niente di più, avrebbe dovuto sopportare Jacob
ancora
Il
sole stava per essere coperto da dei grandi e brutti nuvoloni scuri.
Per la prima parte della passeggiata nella spiaggia, parlarono solo
Bella e Jacob, mentre Vera ascoltava ma non degnava i due di uno
sguardo, si girò in direzione del mare, anche se qualche
volte sbirciava e si accorse che Jacob la stava guardando con interesse.
*Ma guarda te questo…non ha altro da fare che guardarmi?*
Sbuffò spazientita e prese dalla sabbia un piccolo
ramoscello e cominciò a fare una scia lunghissima guardando
i piccoli granelli che si spostavano al suo passaggio.
Ma fu presto interrotta dalla voce irritante di Jacob.
“Allora come vi trovate qui a Forks?”
Bella fu la prima a rispondere.
“Si sopravvive, ma per fortuna c’è Vera,
che mi fa divertire e sentire a casa…”
Vera si girò e guardò Bella con un sorriso
sincero e amico.
“Vale lo stesso per me Bella! Non è facile non
pensare alla mia Venezia con malinconia…”
Questa volta Jacob si rivolse solo a Vera.
“Venezia?? Bello, ho sempre desiderato
andarci….”
“La città più romantica del
mondo….dopo Parigi…” disse Vera con
malinconia, pensando alla sua città, ma poi si riprese
subito e aggiunse con freddezza:
“ Solo che non è per tutti…”
e si girò verso Jacob, che sorrise divertito dal
comportamento di Vera.
“Immagino che sarete attorniate da
ragazzi…è da un pezzo che non si vedono ragazze
così carine da queste parti…”
Bella arrossì divertita, mentre Vera si innervosì
ancora di più.
*Ed ecco che fa il Casanova…ma bravo…*
“Beh…Vera ha già fatto molte
conquiste…” disse Bella guardando maliziosa Vera.
“Davvero? Chi è il fortunato? Se posso
saperlo…”
Vera a quel puntò sbottò.
“Mike Newton….”
Jacob si mise a ridere divertito, e a Vera venne l’istinto di
ucciderlo li all’istante.
“Si può sapere che c’è di
così divertente?” chiese lei.
“Niente….adesso capisco perché prima
quando mi sono avvicinato a te con Bella stava quasi per venire a
riva…per battersi”
Vera si imbarazzo per il comportamento da bambino di Mike.
“Tu Bella? Nessuno? Non ci credo, una ragazza talmente
bella…non può restare sola…”
“No…nessuno…per ora!” disse
arrossendo.
“Non è vero! C’è
qualcuno….” Disse Vera sorridendo.
“Chi sarebbe?” chiese Jacob curioso.
“Edward Cullen…” disse aspettando la
reazione di lui.
Infatti Jacob diventò subito serio e Bella se ne accorse.
“Che succede?”
“Niente….non dovresti frequentare i
Cullen….”
Bella era molto confusa, infatti guardò Vera per cercare
spiegazioni, ma tutto ciò che ricevette come risposta fu
un’alzata di spalle.
“Perché?”
“Non potrei dirti nulla…”
Bella giocò d’astuzia.
“Non lo dico a nessuno, sono solo curiosa! E Vera
starà muta come una tomba.” e provò a
sorridere in modo sensuale.
Vera era contenta finalmente era giunto il momento di sentire parte
della verità riguardo i Cullen.
“Vi piacciono i racconti del terrore?” chiese
cercando di spaventarle.
Tutte e due dissero all’unisono:
“Li adoro!”
“Conoscete le vecchie storie sulle origini dei
Quileutes?” chiese Jacob.
E da li iniziò il racconto che vedeva come protagonisti da
una parte i Freddi e dall’altra i Lupi. Nemici naturali da
sempre, meglio conosciuti come Vampiri e Licantropi.
Bella ascoltò con molta attenzione la storia, mentre Vera la
osservava cercando di capire i suoi pensieri in quel momento.
Alla fine del racconto ci fu un minuto di silenzio in cui Bella era
chiaramente confusa.
“Ma con tutto questo cosa c’entrano i Cullen? Sono
come i freddi che conosceva tuo bisnonno?”
“No…sono loro quei freddi” disse Jacob
cercando di enfatizzare il tutto.
Bella era ancora più confusa.
“Ma cosa sono i freddi?”
“Sono bevitori di sangue…oggi vengono chiamati
vampiri!”
Bera rimase sorpresa dalle sue parole, e si girò verso Vera
per trovare complicità.
“Se tentavi di spaventarci non ci sei
riuscito…” disse con superiorità Vera.
Jacob si fece serio e si rivolse a Vera.
“Volevo solo mettervi in guardia, secondo me
c’è qualcosa di vero in quelle
leggende…”
Guardò severo Vera, per cercare di farla ragionare sulla
gravità della cosa.
Dal cielo iniziarono a cadere le prime gocce di pioggia.
“Forse è meglio se torniamo…gli altri
ci staranno cercando…” disse Bella un
po’ spaventata. Prese a camminare in direzione del
falò.
Vera e Jacob rimasero a guardarsi, immobili, non c’era
risentimento tra i loro sguardi ma solo complicità. Vera era
incantata a guardare il suo volto, non sapeva come mai.
“Vera…andiamo?” disse Bella.
Vera si girò verso di lei, staccando lo sguardo da lui.
“Si arrivo…”
In pochi minuti le piccole gocce si trasformarono in un vero
acquazzone. Vera, Bella e Jacob erano completamente bagnati quando
arrivarono al falò.
Gli altri avevano già rimesso tutto in ordine ed erano
pronti per partire e tornare a Forks.
Bella salutò Jacob.
“Grazie per la passeggiata…”
“E stato un piacere mio…venite a trovarmi qualche
volta qui a La Push!”
“Certo, lo faremo! Poi ora che tu e Vera vi vedrete ogni
giorno, potremo organizzare un ritrovo qui in
spiaggia…”
“Sarebbe magnifico…”
Si salutarono e poi Bella entrò in macchina, Vera e Jacob
rimasero fuori a guardarsi senza mai staccare lo sguardo.
“Bene…beh…allora ciao Vera…a
domani!”
“Già…a domani…”
riuscì solo a dire lei, dopo di che saltò in
macchina e partì per tornare a casa lasciando Jacob sotto
alla pioggia.
La sera arrivò presto, e Bella e Vera erano già
pronte per andare a dormire, tutte e due esauste ma contente della loro
gita.
“Mi sono davvero divertita oggi…” disse
Bella, anche se sembrava pensare a qualcos’altro.
“Bella, stai pensando a quello che ha detto Jacob
oggi?”
“Si….secondo te potrebbe essere vero?”
Vera prese fiato prima di rispondere.
“Potrebbe…ma magari sono solo
leggende…”
“Uhm…”
Vera si alzò dal letto di Bella e si avvicinò
alla porta.
“Bene…vado a dormire, domani inizia
un’altra settimana, buona notte Bella, e cerca di dormire,
non pensare troppo a quello che ha detto Jacob…o farai
incubi!”
“Hai ragione! Buona notte Vera!”
Vera raggiunse il divano e spense la luce. Ma quella notte non si
addormentò subito.
C’era una totale confusione nel sul animo che non la lasciava
dormire.
Pensava continuamente a Jacob, e la cosa non la rendeva affatto felice.
Non riusciva a smettere di pensare al suo splendido sorriso e ai suoi
sguardi che si posavano continuamente su di lei. Non voleva ammetterlo,
ma tutto questo le faceva piacere, e la lusingava.
Ma non avrebbe mai ammesso tutto questo…mai e poi mai.
|
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Capitolo 16 *** La cosa giusta ***
Salve a tutti , ecco a voi il prossimo
capitolo......
x Zio_Legend:
Grazie mille per gli auguri, troppo gentile!!!^^
x Sheba_94: A
quanto pare Jake non sta molto simpatico...beh..non è una
novità!! Kmq posso solo dirti che a volte "chi disprezza
compra".^^
x Cleo92:
Jacob non è uno dei personaggi più amati,
ma in questa storia gli ho voluto dare una chance!! Vediamo
come se la giocherà..^^
x KiaMessina: Colpo
di scena inaspettato da molti!!^^ Kmq Jacob come personaggio non mi
è mai stato simpatico...ma da quando ho letto "Breaking
Dawn" ho cambiato opinione su di lui...x questo ho deciso di dargli
un'altra chance in questa storia! X quanto riguarda l'imprinting,
beh...per ora questa storia parla di Twilight, ma ho
già cominciato a scrivere "Lost in New Moon", e penso che
scriverò anche "Lost in Eclipse" e "Lost in
Breaking Dawn".^^
La mattinata non era baciata dal sole come la precedente,
ciò rese Vera irrequieta, ma quando vide Bella, con delle
occhiaie terribili e una cera ancora più bianca del solito
si preoccupò molto.
“Bella, che ti succede?”
Bella faceva fatica a parlare, era davvero molto scossa.
“Ho fatto un incubo terribile…”
“Che hai sognato?”
Bella si sforzò di non tremare ancora al ricordo.
“Era in mezzo alla foresta, ad un tratto c’era
anche Jacob, mi diceva di correre e non fermarmi. Poi spuntò
anche Mike che mi diceva pure lui di correre….ma io non
capivo perché erano così agitati,
all’improvviso Jacob si accascia a terra e inizia a
tremare….e diventa un lupo. Ma la cosa più strana
è che Edward spunta da un cespuglio ha un aspetto terribile,
e mi terrorizza….fa segno di andare verso di lui, ma Jacob
inizia a ringhiare…e prima che io possa fare un altro passo
verso Edward….fa un balzo e lo azzanna alla
gola…”
A Vera venne un colpo, questo era il famoso sogno di Bella, ed era
arrivato esattamente dopo il racconto di Jacob, ed ora cosa sarebbe
successo?
La storia era sempre più diversa e complicata, non sapeva
che fare per rimettere le cose apposto. Di due cose era certa:
1. Edward e Bella dovevano stare insieme.
2. Lei e Jacob sarebbero rimasti nemici a vita.
“E’ stato solo un brutto sogno Bella, non pensarci
più…” le disse per cercare di
tranquillizzarla.
A scuola Bella sembrava avesse riprese un po’ di
lucidità, ma Vera sapeva che pensava solo a
quell’incubo, e la cosa peggiore è che lei non
poteva fare niente, per vedere la sua amica rincuorarsi, la storia
doveva andare così.
A pranzo, Bella prese solo una mela, e mentre si stava per sedere al
solito tavolo, Edward Cullen si avvicinò.
“Ciao, mi chiedevo se vi andava di farmi compagnia al mio
tavolo….”
Bella si illuminò di felicità ma era anche molto
imbarazzata.
“Beh…Vera che dici?”
Doveva fare qualcosa per lasciarli soli, così si
guardò intorno e vide che stava per arrivare Mike. Il suo
salvatore.
“Io passo, vado con Mike….ma tu Bella puoi
benissimo andare…” e sorrise all’amica.
Nel frattempo Vera prese Mike sottobraccio e lo salutò
sorridendo, felice per la prima volta di vederlo.
“Ci vediamo più tardi,
divertitevi…” e fece l’occhiolino a
Bella.
Mike e Vera si sedettero con gli altri, mentre Bella ed Edward erano in
un tavolo isolato. Tutti li guardavano incuriositi, nessuno aveva mai
pranzato con un Cullen da solo.
Vera diede uno sguardo al tavolo dei fratelli di Edward,
l’unica che sorrideva era Alice, era felice di vedere Edward
con Bella, mentre tutti gli altri era seri e guardavano con occhio
cinico i due ragazzi.
Vera mangiò pochissimo, osservava solo Edward e Bella,
mentre parlavano e ridevano.
Che bello era vederli insieme e felici, avrebbe voluto che quella scena
durasse per sempre. Mike la distrasse solo una volta.
“Come mai Cullen ha invitato Bella a pranzare con
lui?”
“Non lo so…ma so solo che sono davvero carino
insieme…” disse Vera sorridendo.
A biologia e a ginnastica fu tutto come sempre, Vera e Bella non
riuscirono a parlare molto di quello che era successo a pranzo.
Per Vera oggi era il primo giorno di lavoro, era felice
perché finalmente si sarebbe occupata della fotografia, ma
era anche irritata dal fatto che avrebbe rivisto Jacob.
Andò a piedi dalla scuola fino allo studio fotografico,
quando entrò al bancone non c’era nessuno, e
subito si preoccupò.
“C’è nessuno? Sono
Vera…l’aiutante…” disse
sperando che qualcuno la sentisse.
Infatti dopo pochi secondi, dal retrobottega spuntò il
vecchio Tom.
“Ciao Vera! Sei pronta per cominciare?”
“Lo sono sempre per la fotografia…” e
sorrise.
Tom le ricambiò in sorriso e la fece entrare nella famosa
porta dietro il bancone. Vera si chiese il perché non aveva
ancora visto Jacob.
*Meglio! Così quel non avrò cani rognosi
intorno…*
Ma in realtà nel suo profondo c’era un
po’ di tristezza e delusione per non aver visto Jacob.
“Ecco, mettiti questo, così sembri più
professionale!” le disse Tom mostrandole un camice blu da
mettersi sopra i suoi vestiti.
Ci mise due secondi a metterselo, non vedeva l’ora di
cominciare.
“Pronta, cosa devo fare…”
“Oggi come primo giorno, dovrai mettere in ordine un
po’ questo buco, e se ti resta un po’ di tempo
potresti iniziare a progettare la scenografia per le foto in
studio.”
Vera era un po’ scoraggiata, pensava di cominciare subito a
fotografare, ma si sarebbe dovuta accontentare di ben altro.
*Mettiamoci al lavoro Vera!!*
“Va bene…”
“Se ti serve aiuto sono di la…”
“Certo…”
Sentì l’impulso irrefrenabile di chiedere a Tom di
Jacob, ma per fortuna non lo fece.
Vera cominciò a guardarsi intorno, c’erano cose
ovunque, doveva sbrigarsi se voleva incominciare la scenografia.
Si armò di volontà e pazienza, con molta cura
sistemò tutto il retrobottega. Ci mise tutto il pomeriggio,
ma per fortuna le rimase ancora mezz’ora di tempo per pensare
alla scenografia.
Bisognava avere molta creatività e trovare il motivo giusto,
era un lavoro estremamente difficile, ma a Vera piaceva farlo, con suo
padre l’aveva fatto molte volte.
Si prese un foglio e cominciò a buttare giù
qualche idea, ma niente di così eclatante.
Fu presa di sorpresa da una voce alle sue spalle.
“Ti stai impegnando molto”
Era contenta ma allo stesso tempo irritata da quella splendida voce. Si
girò e vide Jacob appoggiato alla porta con le braccia
incrociate. Era vestito con una maglietta attillata nera, metteva in
risalto i suoi muscoli non ancora del tutto sviluppati.
Vera rimase in silenzio a guardarlo non sapeva che dire.
“Scusa non intendevo disturbarti…” disse
lui dispiaciuto.
All’improvviso, Vera, si ricordò chi aveva davanti
e subito divenne seria.
“Troppo tardi…l’hai già
fatto..” disse in modo che fece ridere Jacob.
“Sei davvero buffa, quando tenti di essere
cattiva….”
A quel <> vera si infuriò
ancora di più si alzò in piedi e fu a 2
millimetri di distanza dal volto di Jacob.
“Fai anche il gradasso…bravo…”
“Perché c’è l’hai
tanto come me! Da quando mi hai visto alla spiaggia…sembri
sempre arrabbiata con me…”
“Io….io….” non sapeva
più che dire.
“Vabbè lasciamo stare…”
Vera rimase in silenzio a guardare il pavimento ma poi si
ricordò di una cosa.
“Come mai non sei venuto al lavoro oggi?” chiese
indispettita.
“Sei preoccupata per me?” disse lui con un sorriso
smagliante.
“Io???? NO! Decisamente no…” Vera
arrossì dalla vergogna.
“Non sono venuto perché dovevo aiutare mio padre a
casa! Purtroppo ha avuto un incidente e da quel giorno vive in sedia a
rotelle…e quindi ha bisogno di aiuto…”
Vera si intenerì pensando al Jacob che aiutava Billy.
“Mi dispiace…non
volevo…io…”
“Non ti preoccupare…non potevi sapere!”
Invece Vera conosceva tutto, ed era stata insensibile ed egoista,
restò in silenzio dalla vergogna.
“Hey, non è successo niente Vera, non sentirti in
colpa…”
“Ok…” riuscì solo a dire
questo.
Jacob guardò il foglio di Vera, con i suoi schizzi.
“Hai avuto qualche idea, per la scenografia?”
“Ho fatto qualche schizzo…ma niente di
che…devo avere più tempo per
pensarci…” disse Vera guardando prima il foglio e
poi Jacob.
“Sono sicuro che farai qualcosa di
meraviglioso…” ed ecco il suo sorriso da
batticuore splendere.
“Spero…”
“Ne sono sicuro!”
Ci furono dei minuti di silenzio assoluto, solo giochi si sguardi tra
Vera e Jacob, nessuno dei due riusciva a staccare lo sguardo
l’uno dall’altro. Come due calamite che si
attraggono, impossibile staccarle.
Tom interruppe tutto.
“Vera…per oggi puoi anda…”
non riuscì a finire la frase, vide che i due ragazzi che si
guardavano intensamente, ma che appena sentirono la sua voce distolsero
i loro sguardi.
“Si…dicevi Tom??” disse Vera confusa.
“Beh…hai finito qui, puoi andare per
oggi…” disse sorridendo maliziosamente guardando i
due giovani.
“Va bene…”
Vera si tolse il camice e lo posò sulla sedia.
“Ci vediamo…ciao Tom, ciao
Jacob…”
Entrambi la salutarono, solo che Jacob a differenza di Tom, la
seguì con lo sguardo finchè non uscì
dalla porta dello studio.
Si era fatto buio e Vera camminava sola per le strade di Forks, senza
sapere di essere seguita.
Sentiva solo i suoi passi rimbombare, era tutto completamente deserto e
silenzioso. Il buio non le aveva mai fatto paura, ma quella sera
sentiva qualcosa di strano, aveva la sensazione di essere seguita da
qualcosa di innaturale. Le sue teorie si dimostrarono vere.
Davanti a lei apparve Edward, era molto serio e con le braccia
incrociate davanti al petto.
Vera fu inebriata da quella visione, era ancora più bello
quando era serio.
“Che ci fai qui Edward?” chiese curiosa.
“Volevo vederti…” disse sciogliendo la
posa rigida.
Era felice Vera di tutte queste attenzioni, ma sapeva che era sbagliato.
“Vattene a casa Edward…” disse lei
scostandolo e riprendendo a camminare.
“Non lo farò…” disse lui
posandosi nuovamente davanti a lei bloccandole la strada.
Vera sbuffò esasperata dal suo comportamento.
“Edward…per favore…non rendere le cose
ancora più complicate di quanto non lo siano
già..”
“Cosa c’è di complicato?”
“Nel mio futuro, ci sei tu con Bella….e non io e
te…”
Lui fece un espressione di dolore, a Vera vedendolo così in
pena, le venne un colpo a cuore.
“Vera…Bella ci sarà…ma
più le sto vicino più rischia la sua
vita…lo capisci? Non posso permettere che lei non viva
più….” E si fermò per
prendere fiato, ma in realtà non ne aveva bisogno.
“Tengo a lei più che alla mia intera esistenza da
immortale….ma….io tengo anche a
te…sento i tuoi pensieri quando non tenti di sbloccarmi, e
tu vuoi la stessa cosa che voglio io!”
Vera era una maschera di dolore, le parole di Edward erano vere,
purtroppo.
“Edward, ti prego…” disse con gli occhi
pieni di lacrime.
Edward si avvicinò a lei e l’abbracciò,
tenendola stretta al suo petto.
Vera in quel momento lasciò andare le lacrime. Aveva dentro
una confusione di sentimenti tutti completamente diversi, e non sapeva
quale seguire, sapeva solo che era una sensazione bellissima
abbracciare Edward.
Tornò in sé e si staccò da lui
asciugandosi le lacrime.
“Io non posso Edward…e neppure tu…non
è il nostro destino…”
“Perché?? Solo perché l’hai
visto....non vuol dire che non possa cambiare..”
“Invece non cambierà…perché
io non lo permetterò…”
Dire tutto quello faceva del male sia a lui che a lei stessa.
“Vuoi capire che se la nostra relazione dovesse
nascere….faremmo del male a Bella….e anche a noi
stessi?”
Edward rimase in silenzio e guardò tristemente Vera.
“Lo vuoi capire!!!” urlò Vera con le
lacrime agli occhi.
Edward le accarezzò la guancia con tenerezza, asciugandole
le lacrime che continuavano a scendere.
“Vera, oggi ho detto a Bella che non dovremmo essere amici
perché sono pericoloso….ma non perché
non lo voglia, ma perché ieri notte l’ho
vista…l’ho vista mentre si agitava nel sonno e
urlava il mio nome in preda al terrore…non voglio che il suo
incubo diventi realtà…non voglio farla
soffrire…” si coprì il volto con una
mano.
“Sei uno sciocco!! Lei ha sognato te mentre venivi attaccato
da un lupo….e non mentre le facevi del male…la
farai soffrire se l’ignorerai…”
A quelle parole Edward guardò Vera sorpreso e confuso.
“Quindi non urlava perché le stavo facendo del
male…”
“No Edward…” disse Vera seria.
Vide l’espressione di Edward cambiare, si
rasserenò un po’.
“Ed ora vattene Edward Cullen, sai che cosa devi
fare….” Vera dicendo ciò si
allontanò da Edward, che questa volta non la
seguì, ma rimase li a immobile a guardare il marciapiede.
Vera sapeva che aveva appena fatto la cosa giusta, ora tutto sarebbe
tornato normale, doveva fare solo una cosa….parlare con Mike
Newton.
Camminò fino al negozio sportivo dei Newton, sapeva che
Bella doveva essere ancora li, così entrò.
Vide Bella intenta a mettere in ordine un paio di scarponi da trekking,
era davvero buffo, e pensare che lei odiava il trekking.
“Ci diamo al trekking?” disse Vera ridendo.
“Vera!!! Che bello sei qui…” Bella
sorrise felice di vedere la sua amica Vera.
Si abbracciarono teneramente come due sorelle, ormai si consideravano
come tali.
“Come mai sei venuta qui?” chiese curiosa Bella.
“Dovrei…parlare un minuto con Mike!”
Bella sorrise maliziosa e disse:
“Sei venuta a trovarlo…”
“Si…beh…non proprio…devo
parlare con lui…è ancora qui?”
“Certo! Te lo chiamo subito…” disse
sorridendo Bella, e sparì tra le corsie del negozio.
Due secondi dopo apparve Mike, felice di vedere Vera e anche sorpreso.
“Ciao piccola! Che bella sorpresa….”
“Beh…devo parlarti…” disse
seria Vera.
“Se aspetti 5 minuti sistemo tutto, usciamo a mangiare
qualcosa insieme e parliamo quanto vuoi…” disse
sorridendo come uno scemo.
“Mike…devo parlarti adesso…è
importante…” e questa volta lo guardò
dritto negli occhi con tutta la serietà possibile, nella
speranza avesse capito.
“Ok…vieni di la…”
Vera seguì Mike davanti al bancone, per fortuna Bella era
tornata tra le corsie, non voleva che sentisse quello che stava per
dire a Mike.
“Di cosa devi parlarmi?” chiese Mike mentre stava
sistemando il bancone.
“Di..noi…” e rimase in silenzio in
attesa di una sua risposta.
Mike intuì che qualcosa non andava infatti il sorriso che
aveva sulle labbra poco prima, sparì.
“Che succede Vera?”
Ora arrivava la parte più complicata, Vera doveva dire tutto
in modo più neutrale possibile, ma senza ferirlo troppo,
anche se sapeva che questo era impossibile.
“Mike…io…non provo per
te…quello che tu provi per me…” lo
disse tutto ad un fiato, senza staccare lo sguardo da lui.
Il volto di Mike diventò pallido all’improvviso.
“Vera…mi stai
forse…lasciando?” chiese preoccupato.
Lei non ebbe il coraggio di dire si, restò solo in silenzio
e guardò il bancone.
“Perché? Non sono un bravo fidanzato? Posso
cambiare, essere più
presente…io…posso…” aveva
preso le mani di Vera e le teneva strette.
Era davvero molto agitato, non lo aveva mai visto così.
“No, la colpa è mia! Tu sei un bravo ragazzo,
dolce e sensibile….ma non sei per me…mi dispiace
Mike….”
Mike sembrava appena andato in catalessi, aveva il volto bianco e non
spiaccicava parola.
“Mike…dì
qualcosa…” disse preoccupata Vera.
Gli ci volle un bel po’ prima di riprendere il controllo e
rispondere.
“Vera, sono pronto a fare qualsiasi cosa perché
tutto questo non succeda….ti prego…”
“Mi dispiace Mike, ma…non voglio farti soffrire
ancora di più, e non voglio prenderti in giro…ci
sono molte altre ragazze che stravedono per te…ad esempio
Jessica…”
Mike alzò lo sguardo confuso, e si rivolse a Vera.
“Jessica?? Dici sul serio?”
“Si! Non ti mentirei su questo…”
La reazione di Mike, fu tutt’altro che aspettata, si mise a
sorridere e ad cercare qualcosa.
“Che stai facendo?”
“Chiamo Jessica!!” disse lui un po’ su di
giri.
Incredibile! Vera fu davvero sollevata dalla sua reazione, per fortuna
non si era messo a piangere come un bambino.
“Si bravo! Fallo subito…” disse
sorridendo Vera.
“Sai, forse hai ragione…noi due non siamo fatti
per stare insieme…”
“Si infatti…lo penso anch’io!”
disse Vera con entusiasmo.
Mike trovò il telefono, e Vera decise di lasciargli un
po’ di privacy.
“Io vado…buona fortuna!”
“Grazie….speriamo bene!” disse lui
incrociando le dita.
Finalmente era libera, si sentiva una dea. Era davvero tutto troppo
incredibile, finalmente le cose andavano nel modo giusto, e tutto il
merito era suo.
*Sono davvero brava…bisogna dirlo* pensò ridendo.
Bella sbucò fuori in quel preciso istante e vedendo Vera
ridere chiese:
“Uscite insieme?”
“No!! Ci siamo lasciati!” disse Vera sorridendo
come una matta.
Bella rimase davvero stupita da questo suo comportamento, tanto che
credeva di aver capito male.
“Come?”
“Hai sentito benissimo, non siamo più una
coppia…” Vera si mise a saltare di gioia, mentre
Bella diventò seria.
“Ma Vera…povero Mike! Devi avere un po’
di rispetto per i suoi sentimenti! Chissà come ci
starà male…e tu invece ridi…non ho
parole…mi deludi!”
Se ne andò arrabbiata, e cercò Mike, Vera la
seguì.
Quando vide che Mike era felice quanto Vera e stava parlando al
telefono, si girò verso di lei davvero confusa.
“Ma siete tutti e due impazziti? Da quando si ride
perché ci si lascia?”
“Bella, stai tranquilla!! Io e Mike non ci siamo mai
piaciuti….è per questo che siamo felici, ci siamo
tolti un peso…ed ora lui sta chiamando Jessica ed
uscirà con lui…”
Bella sembrava sconvolta, non riusciva proprio a capire quei due, le
sembravano uno più matto dell’altro, ma dopo tutto
sorrise pure lei.
“Siete davvero strani…”
“Già..” e tutte e due guardando Mike e
risero.
Charlie tornò a casa alla solita ora, stanco ed affamato
come sempre. Mangiò e poi si sistemò nel divano a
guardare la tv.
Vera e Bella, salirono in camera a fare un po’ di compiti.
Per fortuna non avevano tanto da fare, così Vera dopo aver
finito andò a farsi una bella doccia.
Bella nel frattempo non le venne in mente il famoso incubo della notte
prima, l’aveva ossessionata per tutta la giornata.
E se quella leggenda che Jacob le aveva raccontato fosse vera?
Doveva saperne di più, così decise di fare
qualche ricerca su internet, anche se la connessione era estremamente
lenta.
Trovò un sacco di informazioni sui vampiri, ma nessuna
connessione con la famosa leggenda, ma certe cose la colpirono:
velocità, forza, occhi che cambiano colore, bevitori di
sangue, pallidi, sensibili alla luce del sole e bellissimi.
Rimase di stucco. Non credeva a quello che aveva letto.
Vera entrò nella stanza, si stava strofinando i capelli
bagnati con l’asciugamano.
“Ci voleva proprio una bella doccia…”
Vide Bella davanti al computer completamente sconvolta.
“Bella, che cosa succede?”
Bella si girò meccanicamente verso Vera, e non
riuscì a parlare, alzò solo un dito e
indicò il monitor luminoso del computer.
Vera si avvicinò per guardare e lesse quello che
c’era scritto. Era un articolo che parlava di vampiri e delle
loro abilità. Capì al volo cosa voleva dire
Bella, ma fece finta di non capire.
“Interessante…ma perché ti interessa
tanto?”
“E’ per via dell’incubo…e di
quello che Jacob ha detto sui Cullen…”
“Non capisco dove vuoi arrivare…” disse
indifferente Vera.
“Edward ha molte cose in comune…non dirmi che non
ti sei mai accorta che i suoi occhi cambiano colore!”
Vera alzò le spalle.
“No…”
“Beh…io invece l’ho
notato…”
“Ma Bella, è impossibile…”
disse Vera senza guardarla negli occhi.
“Vera…so cosa ho visto…non sono
pazza…”
Vera alzò lo sguardo e disse:
“D’accordo…mettiamo che sia come dici
tu…che hai intenzione di fare?”
Bella parve confusa, in effetti non aveva pensato a cosa fare.
“Non lo so…non ci ho ancora
pensato…”
“Bella, non pensarci troppo...magari non è neppure
vero…”
“Devo saperlo Vera, a tutti i costi….”
“Va bene…allora ci inventeremo
qualcosa…ora è tardi vado a dormire, buona
notte!”
“Buona notte…”
La notte passo veloce e silenziosa, ma ne Bella ne Vera dormirono sonni
tranquilli.
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Capitolo 17 *** Profumo d'amore ***
Vi lascio subito alle risposte
alle recensioni di Ketty:
x Ramona37: Grazie mille ne sono davvero felice, a quanto
pare avevi capito bene chi poteva essere il famoso "ragazzo sorriso".
x kiky_dolly:
Mi fa mooolto piacere che tu l'abbia letta e che ti piaccia,
non sai quanto! Grazie mille!!^^
x Sheba_94:
Le cose tra Vera e Jacob stanno proprio cambiando, kissà se
riuscirà a conquistarla!!^^ La reazione di Mike
è stata più che positiva e finalemente le cose si
sono rimesse quasi apposto.
x Zio Legend:
E Mike è sparito..era ora vero??? Adesso le cose si faranno
sempre più complicate...non dimenticare che devono ancora
arrivare i cattivi!!!^^
x cullen_girl96:
Si Vera non sa di avere questo fascino che attira tutti,
lei è semplicemente se stessa! Kmq si ho
già scritto alcuni capitoli di "Lost in New Moon"
perà ora mi sono fermata, causa esami di
maturità, ma quando avrò finito
riprenderò a scrivere e scriverò anche gli altri
due!!!^^
x Cleo92: ho
voluto addolcire le cose tra Edward e Vera, ma il bello deve ancora
arrivare!!!^^^^ Ke ne dite di un "quadrato amoroso"??
Il sole si fece vedere il mattino dopo, con grande sorpresa di Bella e
Vera.
A scuola c’era un’aria frizzante,
l’argomento della settimana sarebbe stato il famoso ballo,
sia Vera che Bella non erano per niente entusiaste all’idea.
Angela e Jessica si avvicinarono a loro.
“Con chi andrete al ballo?” chiese Jessica.
Bella fu la prima a rispondere.
“Io e Vera non balliamo…quel giorno
saremo…saremo…da mia madre…”
si era inventata una scusa al momento ma sembrava funzionare.
“Peccato…ci saremo divertite!”
Fu Vera questa volta a parlare.
“Voi con chi ci andrete?” sapeva già la
risposta, ma voleva sembrare curiosa.
“Angela andrà con Eric….mentre io con
Mike! Mi dispiace per come è andata a finire fra
voi…” disse Jessica, con finto dispiacere.
“Sono cose che succedono…” rispose Vera
con filosofia.
Per fortuna Angela intervenne.
“Beh..anche se non venite al ballo, vi va di fare le nostre
consigliere per i vestiti?”
“Perché no!” disse Vera, guardando
Bella, che annuì di malavoglia.
“Perfetto…andremo sabato pomeriggio a Port
Ageles…li c’è una vasta
scelta…” e sorrise felice.
“Bene, ci saremo!” disse Vera entusiasta.
All’ora di pranzo l’euforia per il ballo era ancora
più forte, come la luce del sole che colpiva il tavolo vuoto
dei Cullen.
“Non ci sono…” disse Bella, triste,
rivolgendosi a Vera.
Jessica che aveva le orecchie come quelle di Junior di Dragonball,
sentì l’affermazione di Bella.
“Ogni volta che c’è bel
tempo…ne approfittano per fare delle escursioni!”
“Beati loro” aggiunse Angela.
Bella per tutto il pranzo non parlò, era troppo triste per
farlo, anche se faceva di tutto per non darlo a vedere.
Vera passò il pomeriggio ad allenarsi, e venne a sapere che
il mese successivo sarebbero iniziate le partite. Non vedeva
l’ora di mettersi alla prova e giocare, il momento della
partita era quello migliore, poteva avere la mente libera e faceva
quello che le piaceva.
La serata fu tranquilla e di intenso studio sia per Bella che per Vera.
Per tutta la settimana ci fu il sole, Vera ne era felice, mentre Bella
era sempre più depressa, i Cullen non si erano fatti vedere,
e non sapeva il motivo, o meglio, lo sapeva, ma non lo riteneva
possibile.
Vera a lavoro era passata a fare cose più interessanti,
come, stampare le foto e farle in diversi formati, si divertiva troppo
con la stampante.
Tra lei e Jacob c’erano ancora parecchi diverbi, oltre a
sguardi pieni di desiderio.
“Vera, devi girarlo o verrà sbagliato!”
disse lui.
“Nooo, ti dico che così è
giusto!” insistette lei.
“Va bene…fai come vuoi, ti volevo solo
aiutare…”
“Infatti lo farò, Mr so tutto io!!!”
disse Vera irritata.
Due secondi dopo però si pentì di non aver
ascoltato quello che Jacob le stava dicendo.
“Sei una testarda! Te l’avevo detto che
dall’altro lato sarebbe stata perfetta…”
Vera invece di rispondere fece silenzio e continuò con il
suo lavoro.
“Perché non ti fidi di me?” chiese Jacob.
“Perché sei Jacob Black…” ma
subito si pentì di averlo detto.
“Come sarebbe?”
Vera voleva rimediare al grande errore che aveva fatto.
“Beh…perché…perché….”
Non le veniva in mente niente ma poi la lampadina le si accese.
“Lo dice anche il
proverbio….<>” e sorrise
scappando più lontano possibile da Jacob. Non voleva morire
così giovane.
Lui la guardò senza parole, ma poi all’improvviso
rise fino ad avere le lacrime agli occhi.
“Vera, sei la persona più buffa, strana e matta
che abbia mai conosciuto…”
Quando a Jacob passò il riso, si rivolse nuovamente a Vera,
ma guardandola maliziosamente.
“E quindi secondo te fidarsi di un Black è
pericoloso…”
“Si! Decisamente…” confermò
lei alzando il mento in segno di sfida, ma in realtà rideva.
“An…beh…vediamo se sotto tortura cambi
idea!”
Jacob fu più veloce di Vera, lei stava scappando per non
farsi prendere, ma lui velocissimo la prese per i fianchi e la
alzò da terra a quel punto la distese nel tavolo e li
cominciò la vera tortura…il solletico.
Vera non smetteva di ridere, non sopportava il solletico era uno dei
suoi punti deboli. Si dimenava cercando di sfuggire, ma tutto fu
inutile.
“Ti prego Jacob…basta…ahahahahah per
favore…ahahahaahahahah non c’è la
faccio più…ahahahahahah” rideva a
più non posso.
“Ti arrendi? Perché se è
così allora dovrai pagare la penitenza…”
“Sii ahahahahahah mi arrendo….
ahhahahahahahahah”
Jacob smise di farle il solletico e mise le braccia intorno ai fianchi,
lei si mise a sedere sul tavolo asciugandosi le lacrime provocate dalle
fragorose risate.
“Sei davvero sleale Jacob Black…” disse
lei, tentando di sembrare seria.
“Sono un giusto….ed ora non vuoi sapere la
penitenza?”
“Te la puoi scordare…non farò nessuna
penitenza!” disse lei con tono di sfida.
Jacob sorrise ed aggiunse:
“Sono pronto a ricominciare con il solletico…e
questa volta non mi fermerò!” si stava nuovamente
avvicinando a lei ma, Vera allargò le braccia.
“Ok ok….di che penitenza si tratta?”
“Molto bene…vedo che hai fatto la scelta
giusta!”
“Si come no…” disse Vera incrociando le
braccia al petto e sbuffando.
“Allora…come penitenza, dovrai….farti
accompagnare a casa da me questa sera….e….domani
dovrai uscire con me!” e sorrise malizioso.
Vera non credeva alle sue orecchie, il provolone di La Push si era
messo all’opera, ora non solo ci provava spudoratamente ma
voleva pure uscire con lei facendo il disonesto.
“Scordatelo!!” disse lei e si stava alzando per
andarsene.
Lui la fermò per un braccio e disse:
“Allora vorrà dire che
ricomincerò…” e la prese per i fianchi
e cominciò nuovamente a farle il solletico,
finchè lei non lo fermò.
“Ok…ahahahahahahah….mi farò
accompagnare a casa da te…ahahahahahah…e
uscirò con te…ahahahah ma ti prego
basta…ahahahahahah!”
Jacob si fermò e con un gran sorriso disse:
“Benissimo! Sono davvero contento!” e dopo aver
detto ciò tornò al bancone, lasciando Vera li,
molto arrabbiata.
*Ma perché ho acconsentito!*
“Jacob Black…sei proprio
un…un….brutto lupo dispettoso!”
Sentì la risata di Jacob fino al li, e la cosa le diede
ancora più i nervi. Solo il pensiero di Jacob e lei insieme
la faceva infuriare, ma nel profondo del suo cuore ne era felice.
Nello
studio fotografico l’orologio a pendolo segnava
già le 19.05, è ora di tornare a casa, sia per
Vera che per Jacob.
“Ragazzi, potete andare, qui mi arrangio da
solo…” puntualizzò Tom.
Vera sbucò fuori dal retrobottega e allarmata disse:
“Già ora?? Se vuoi posso rimanere qui di
più!!” non voleva essere accompagnata a casa da
Jacob.
“No Vera, grazie…non c’è
nessun problema, vai pure…”
“Va bene…” disse arrendendosi.
Si tolse il camice da lavoro e uscì dal retrobottega
salutando Tom e poi se ne andò fuori.
Quella sera faceva proprio freddo, e si vedevano benissimo le stelle e
la luna piena. Vera era sempre rimasta affascinata da tutto
ciò che riguardava il cielo, il cosmo e i pianeti.
“Allora Vera, andiamo?”
Jacob era dietro di lei e la stava guardando con il suo solito sguardo
ammaliatore.
“Non sono più una bambina…non ho
bisogno di un accompagnatore..” e cominciò a
camminare verso casa, ma Jacob la raggiunse in un baleno.
“Volevo solo parlare un po’ con te…era
una scusa quella di accompagnarti…”
“Va bene allora, parliamo!” disse Vera senza
guardarlo.
Jacob riprese con il suo discorso.
“Se fossi meno ostile…forse parlerei
più volentieri…”
Vera lo guardò negli occhi seria.
“Ostile? Jacob, sono così
perché…non mi stai per niente
simpatico…”
Lui rise di gusto a questa affermazione, non la prendeva sul serio
neppure per un secondo.
“Dai…lo so che in fondo mi trovi estremamente
sexy…” disse lui sorridendo maliziosamente.
Vera in quel momento gli avrebbe volentieri dato un pugno, ma rimase al
suo posto, arrossendo e guardando a terra.
“Vera, perché mi odi? Dimmi il vero
motivo…”
“Io…io…non ti
odio….” Disse Vera sottovoce, ma Jacob la
sentì benissimo e fu sorpreso.
“Davvero?”
“Si…ti odiavo forse…ma no…mi
stavi solo antipatico…ora invece devo dire che sei
simpatico…ma nulla di più..” mise
subito le cose in chiaro.
“Sono davvero onorato e felice!” e fece uno dei
suoi soliti sorrisi.
Per il resto della camminata parlarono della loro vita. Vera gli
raccontò di Venezia, di sua madre, Mattia e di quanto la
deprimeva la sua vecchia scuola, mentre Jacob le raccontò di
suo padre e del fatto che La Push, secondo lui era una vera noia.
Arrivarono davanti casa Swan, a Vera dispiacque e per Jacob fu lo
stesso.
Si misero uno davanti all’altro e si guardarono negli occhi
in silenzio.
“Sembra che tu sia arrivata a casa…”
“Già…” disse Vera un
po’ imbarazzata.
“Sono davvero contento di averti conosciuto un po’
meglio…”
“Anch’io…sei diverso…da come
ti…immaginavo…”
“An si? E come mi immaginavi? Sono
curioso…” chiese mettendosi in posa per apparire
un grande uomo.
“Pensavo fossi uno dei soliti
ragazzi…invece…sei
divertente…” si limitò a questo.
“Sono felice che tu abbia cambiato opinione si di
me…”
Entrambi sorrisero imbarazzati.
“Io…dovrei entrare…” disse
Vera.
“Si…scusa…allora ci vediamo
domani!”
A Vera venne in mente che domani sarebbe stato sabato e che aveva
promesso ad Angela che lei e Bella sarebbero andate con loro a Port
Angeles a scegliere i vestiti per il ballo.
“Cavolo…mi sono appena ricordata che domani non
posso…devo andare a Port Angeles con Bella, Angela e Jessica
per aiutarle a scegliere il vestito per il ballo…”
disse dispiaciuta.
A Jacob venne in mente un’idea che a Vera non piaceva per
niente.
“Che problema c’è!? Vengo con
voi!”
Vera rimase a bocca aperta.
“Tu verresti con me e le altre a fare shopping? Ma
è una giornata per ragazze…sono vietati i
ragazzi!” disse lei alzando il mento.
“Ti prometto che starò buono e farò
tutto quello che vuoi…ma voglio venire con voi!”
“Dimmi…cosa non ti è chiaro della frase
<>?”
“Beh..io verrò lo stesso, con o senza
consenso…”
“Tu non verrai…” disse Vera irritata.
“Invece si!”
“Invece no!!”
“Va bene…facciamo una scommessa…se
perdo tu potrai fare di me il tuo schiavo…ma se vinco,
dovrai uscire con me per altre tre volte!”
*O MIO DIO!*
La prospettiva di uscire per altre tre volte con Jacob, a Vera, non
piaceva proprio, ma quella di farlo suo schiavo era davvero molto
allettante.
“Accetto!!” disse lei facendo un sorriso diabolico,
pensando già alla vittoria.
“Bene!” disse Jacob per puntualizzare la cosa.
“Bene!” disse Vera in senso di sfida.
“Non devi entrare?”
“Si infatti…” disse arrabbiata.
“Infatti!” disse lui divertito.
“Infatti….ciao ciao e ci vediamo
lunedì…perché domani non ci
sarai!”
“A domani Vera!” disse lui sorridendo.
Vera entrò in casa guardandolo storto e sbattendo la porta.
Jacob se ne andò con le mani in tasca e ridendo. Era
totalmente ed incondizionatamente innamorato di Vera.
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Capitolo 18 *** Ghiacco e fuoco ***
Salve a tutti ragazze e ragazzi, scusate il ritardo ma in questo
periodo sono impegnata quindi ho poco tempo. Per farmi perdonare
posterò un capitolo più lungo.
Spazio dell'autrice: ( Ketty)
x Ramona37: Wow...speriamo sia così anche x
tutti gli altri capitoli..grazie!!!!^^^^
x Zio_Legend:
Presto ci sarà anche quel pezzo, sarà parecchio
strano...^^
x Cleo92: A
quanto pare pure tu sei un'Edward convinta!! E c'hai ragione!! ^^^^^ Ma
in questa storia Jake è un pò diverso...anche se
è sempre irritabile al massimo!!^^
x KiaMessina: Sono
contenta che ti piaccia la coppia, ma ora vedremo che
succederà!!^^^^
x kiky_dolly:
E' già Edward non si tocca, ma quando devi
scegliere tra un vampiro super sexy e un licantropo davvero
hot...beh..la scelta si fa dura!!!^^
x Sheba94:
No Jacob anche se può sembrare uno di quelli che ci prova
spudoratamente, non chiederebbe mai a un bacio, anche
se sotto sotto lo vorrebbe!!!^^ A Vera invece piace l'idea di
farlo suo schiavo perchè così si
divertirebbe a vederlo sgobbare al suo posto...furba la nostra Vera
no?? XD X quanto riguarda il futuro di Vera negli altri libri..beh..non
posso svelare niente, ma ci saranno tante sorprese
accattivanti!! Ho in mente di sconvolgere un pò la
storia..ma sempre mantenendo un finale a lieto fine...spero che a voi
piaccia!!!^^
Come sempre ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti, seguiti e
chi solo legge.
Bene ora vi lascio alla storia.
Sabato
era finalmente arrivato, ma invece che una bellissima giornata di sole,
si prospettava un vero acquazzone. Le nuvole erano dense e nere, la
settimana del bel tempo era finito e Forks tornava ad essere grigia e
fredda.
Vera e Bella quando si svegliarono, decisero che la mattinata
l’avrebbero impegnata nelle pulizie di casa, e il pomeriggio
sarebbe stato tutto per Port Angeles.
Il pomeriggio arrivò in fretta, e le due ragazze si
prepararono per andare a casa di Jessica, era li il ritrovo.
Stavano per salire nel pick – up rosso, quando un campanello
suonò in lontananza e dietro di loro. Entrambe si girarono a
guardare di cosa si trattasse.
A Vera venne quasi un colpo quando vide chi era, mentre Bella
guardò lei molto confusa.
“Che ci fa Jacob qui? E in bicicletta per
l’appunto?”
Vera si era dimenticata di spiegare a Bella cos’era successo
tra lei e Jacob l’altra sera, così per rimediare
disse solo:
“Viene con noi!!” sorridendo stupidamente.
Bella rimase a bocca aperta.
“Vera…hai invitato Jacob ad un uscita di sole
ragazze???” chiese sconcertata.
“Beh…a dire il vero…si è
autoinvitato…ma un parere maschile non fa mai
male…no?” disse super imbarazzata.
“Va bene…speriamo che Jessica non si
arrabbi!!”
Jacob in tutto il suo splendore scese dalla bici e sorrise prima a
Bella e poi a Vera.
“Ciao ragazze! Che bello vedervi!”
“Ciao Jacob, sono felice che anche tu venga con
noi!” disse Bella sorridendo.
Vera aveva appena perso la scommessa, e ora sarebbe dovuta uscire con
Jacob per altre tre volte.
*Accidenti a te Jacob Black!*
Salirono tutti e tre nel pick – up e si diressero a casa di
Jessica.
Appena arrivarono, videro che le due ragazze li stavano già
aspettando fuori, pronte per partire.
Ma appena videro anche Jacob, fecero una strana espressione.
“E lui che ci fa qui?” chiese Jessica.
“Lui è con noi…serve anche
un’opinione maschile…” disse Vera
giustificandosi.
“Bella come idea…” disse Angela
sorridendo.
Dopo l’imbarazzo iniziale, salirono tutti in macchina di
Jessica e partirono per Port Angeles.
Il viaggio durò meno del previsto, e Vera gliene fu davvero
grata a Jessica, perché Jacob era seduto affianco a lei e
continuava a guardarla senza sosta, lei imbarazzata faceva finta
guardare fuori. Ad un certo punto del viaggio lui si
avvicinò a lei e le parlò sulle orecchie per non
farsi sentire.
“Alla fine ho vinto io!” e sorrise felice.
Vera fece uno sguardo da assassino e sbuffò, continuando a
guardare fuori dal finestrino.
Il grande magazzino era ben fornito e pieno zeppo di diversi reparti,
per qualsiasi gusto ed evenienza. Jessica ed Angela si buttarono a
pesce sul reparto dei vestiti da sera, mentre Bella, Vera e Jacob le
seguirono. A Vera piacevano questo tipo di vestiti, secondo lei erano
la femminilità in persona. Cominciò pure lei a
guardare tra le corsie, ne vide uno rosso fuoco lungo fino ai piedi e
senza spalline, una favola, se lo mise sopra per vedere se gli donava e
subito arrivò Jacob.
“Staresti da favola!” e sorrise malizioso.
Dopo questo commento, Vera mise immediatamente a posto
l’abito, andando avanti a cercare tra altri vestiti.
“Dai…non ti arrabbiare…è la
verità! Sono proprio curioso di vedere cosa ti metterai per
il ballo con Newton!”
“Io non andrò al ballo….tanto meno con
Mike…” disse lei molto irritata.
“Avete litigato?”
“No….ci siamo lasciati…”
disse lei con semplicità, tanto che Jacob rimase un
po’ sorpreso.
“Wow…beh…ci tenevi molto
vedo…”
Vera lo guardò con una strana smorfia e disse:
“Non provavamo niente l’una per
l’altro…è stato meglio così!
E per la cronaca…io non andrò comunque al
ballo…”
“Perché no?”
“Perché….non so
ballare…” disse sottovoce Vera.
“Non ci credo…”
“E invece dovresti!”
La conversazione finì li perché Bella la
chiamò per commentare i primi abiti di Angela e Jessica.
Quello di Angela era bianco molto vaporoso e decisamente troppo per un
ballo, mentre quello di Jessica era giallo e molto corto e decisamente
inadatto.
“No…non mi convincono…” disse
arricciando le labbra.
Jessica scontenta si rivolse a Jacob.
“Allora che ne pensi Jacob?” disse facendo un giro
su se stessa.
“Carino…specialmente perché
è corto…ma non va bene per un ballo!”
Jessica ed Angela ascoltarono i consigli. Ne provarono moltissimi altri
prima di arrivare alla scelta decisiva. Per Angela un abito rosa
pallido che le stava d’incanto mentre Jessica optò
per un abito blu che le slanciava molto il fisico non proprio perfetto.
Passarono alle scarpe, ma la scelta fu breve e indolore. Jacob stava
cominciando a sbadigliare, non aveva mai dato così tanti
consigli un vita sua. Vera sorrise quando lo vide.
“Ti sei pentito di venire con noi?” chiese ridendo.
“Certo che voi ragazze siete davvero strane…ma
togliendo questo…oggi non è stata proprio una
brutta giornata…”
Passarono davanti al reparto dell’intimo, e Jessica subito
disse:
“Che ne dite di entrare?”
Vera allarmata rispose subito.
“Beh…non è necessario no?”
Jessica divertita dal timore di Vera decise di entrare ugualmente. Per
Vera era davvero imbarazzante tutto ciò, Jacob guardava
ovunque interessato.
Jessica si rivolse nuovamente a Vera, prendendola per il braccio, come
se le stesse confidando qualcosa.
“Guarda quel completo…non lo trovi
adorabile?”
“Si…molto carino…” disse Vera
rossa in viso.
“Perché non lo provi?” disse Jessica.
Vera aveva capito il suo gioco, voleva renderla ridicola davanti a
Jacob, e perciò si agitò molto.
“No…non fa per me…” e sorrise
terrorizzata.
“Dai su…non essere timida…”
Sfortunatamente Bella ed Angela erano andate a vedere il reparto dei
calzini poco distante da li, ma non avrebbero potuto aiutare Vera,
così fu costretta ad accettare.
Il completo era semplice ma aveva dei disegni davvero infantili,
infatti Vera avrebbe odiato Jessica per l’intera esistenza.
Andò in un camerino e se lo mise. Non era poi tanto male,
anzi le stava davvero bene, ma non si sarebbe mostrata a Jacob
così.
“Mi sta davvero bene…” disse da dietro
il camerino.
Non ebbe neanche il tempo di rendersi conto di quello che stava
succedendo che la porta si aprì e si ritrovò
davanti alla visuale Jacob seduto in una poltroncina che la stava
ammirando.
Ci furono alcuni secondi di silenzio assoluto in cui Vera rimase
immobile senza sapere che fare, dopo poco Jacob finalmente
parlò.
“Mike è proprio uno stupido…”
disse sorridendo e continuando ad osservarla.
Vera era davvero imbarazzata dopo questa affermazione, così
richiuse la porta di scatto, si cambiò e poi si
rivestì e uscì di nuovo, lasciando Jessica e
Jacob discutere, ma subito Jacob le fu dietro e la fermò per
un braccio.
“Vera…”
“Lasciami Jacob…” disse seria.
“Vera, non arrabbiarti…Jessica è stata
perfida…ma non darle soddisfazione…”
Si fermò a riflettere, Jacob aveva ragione, non doveva
dargliela vinta, così tornò lucida e serena.
“Hai ragione…”
“E poi stavi benissimo con quel completo, fossi Mike ti
riprenderei in un attimo..” e sorrise gentile.
Vera prima gli diede un piccolo pugno nella spalla e poi sorridendo
disse:
“Grazie…” e abbassò lo
sguardo.
Finito lo shopping Vera e Bella decisero di andare a fare un giro per
cercare qualche negozietto dove vendessero libri usati, Angela e
Jessica andarono a fare un giretto per la parte opposta, mentre Jacob
disse che doveva fare delle commissioni per suo padre e quindi
lasciò Bella e Vera sole.
Arrivarono davanti ad una libreria, ma non soddisfò le loro
aspettative, quindi uscirono subito e decisero di tornare dalle altre.
Per le strade era sempre più buio, ma le due ragazze non si
scoraggiarono.
“Che succede tra te e Jacob?” chiese Bella
ingenuamente.
“Niente…siamo solo amici…”
“Da come ti guarda non sembra proprio…”
le fece notare.
Vera doveva dirle cosa era successo non poteva fare silenzio con la sua
amica.
“Ieri sera mi ha accompagnata a casa…”
disse con imbarazzo.
“Davvero???? Jacob è un bravo
ragazzo…sono davvero felice per te…”
“Si beh…ma non c’è niente fra
noi…” puntualizzò Vera.
“Le cose cambieranno…” disse Bella
maliziosamente.
Si ritrovarono in una strada senza illuminazione si accorsero di essere
seguite da un gruppo di ragazzi che non sembrava avere buone intenzioni.
Vera si rese conto che era stata proprio una stupida. Si era scordata
della scena del libro in cui Bella a Port Angeles veniva aggredita da
degli squilibrati.
*Stupida Vera!! E adesso?*
Si ricordò anche che però, fortunatamente Edward
la salvò, ed era proprio li che Bella scoprì il
segreto di Bella. Il suo animo si tranquillizzò per un
attimo.
*Cavolo…e se la storia fosse cambiata ancora? Jacob per
esempio non dovrebbe essere a Port Angeles….maledizione!!!*
Doveva fare qualcosa. Decise che avrebbe affrontato il branco, se loro
avessero attaccato lei avrebbe reagito, per proteggere Bella e se
stessa, finchè non sarebbe arrivato Edward, sempre se
ciò fosse successo.
“Vera…ci stanno seguendo, che facciamo?”
chiese Bella preoccupata.
“Continuiamo a camminare…non girarti per nessun
motivo…” disse decisa.
Allungarono il passo, ma fu tutto inutile, davanti a loro
c’era un altro gruppo di ragazzi che stavano venendo verso di
loro, si bloccarono in mezzo alla strada senza sapere cosa fare.
“Vera…che facciamo ora??” chiese Bella
terrorizzata.
“Dobbiamo difenderci…”
“Come sarebbe?”
“Hai lo spray al peperoncino?”
“Si…ma…”
“Allora, io farò in modo di fargli del male...tu
userai lo spray e poi dovremmo correre…”
“Ma io inciamperò ogni due passi..”
disse preoccupata.
Il gruppo si stava avvicinando sempre di più, riuscivano a
sentire le risate di ogni singolo ragazzo.
“Ti terrò io…non ti lascerò
indietro Bella, ci puoi giurare!” disse decisa ma allo stesso
tempo preoccupata.
Ormai i ragazzi si fermarono davanti a loro, erano in cinque, ridevano
e guardavano Bella e Vera con uno sguardo terribile.
“Hey bellezze, dove andate??” chiese uno ridendo.
“Non sono affari tuoi…” disse Vera con
sguardo severo.
“Oh oh…senti che energia…”
disse un altro che aveva in mano una bottiglia.
Vera si mise davanti a Bella per farle da scudo, in posizione di
attaccò, in qualsiasi momento era pronta a scattare.
Uno dei ragazzi si avvicinò verso di lei e tentò
di accarezzarle il viso, subito Vera fu pronta a scostarsi.
“Dai..non ti vogliamo fare nulla..” disse il
ragazzo che aveva tentato di accarezzarla.
A quel punto lui si avvicinò e tentò di
prenderla, ma lei si difese subito e scansandosi gli diede un bel pugno.
Come molle tutti gli altri scattarono e andarono verso Vera, subito
tentò di difendersi con pugni e calci, ne colpì
davvero molti.
Bella le diede man forte con lo spray al peperoncino, li
colpì tutti, a quel punto Vera la prese per mano e si misero
a correre.
Distanziarono di un po’ di gruppo, ma subito le inseguirono.
Vera stava andando in panico, Edward non era arrivato in loro soccorso,
ma dove diavolo era?
Tutte e due caddero a terra, e il gruppo fu subito da loro, in un
lampo, a quel punto non rimaneva altro da fare che chiudere gli occhi e
urlare, ma furono prese in contropiede.
Il branco cominciò ad arretrare terrorizzato, Vera non
riusciva a capire il perché finchè non si giro e
incontrò lo sguardo arrabbiato e guerriero di….
Un
guerriero era dai capelli color bronzo e aveva la pelle bianchissima,
sembrava un dio, l’altro aveva i capelli lunghi e neri
raccolti in una coda e aveva la pelle olivastra e bellissima.
Tutti e due avevano uno sguardo terribile, se avesse potuto uccidere
l’avrebbe fatto.
“Andatevene via..o saremo costretti a farvi molto
male…” disse il primo dai capelli bronzo, facendo
un ringhio terribile.
Il gruppo pian piano si allontanò fino ad andarsene e
scomparire. Appena Vera li vide sparire dalla sua vista fece un sospiro
di sollievo e si lasciò andare sull’asfalto grigio.
Subito fu su di lei il ragazzo dai capelli neri e lunghi, Jacob.
“Vera, stai bene?” chiese preoccupato.
“Si si…tutto bene!” disse lei alzandosi.
Bella era assistita dall’altro, si trattava di Edward, Vera
non credete subito ai suoi occhi. Bella quando si rimise in piedi era
parecchio scossa, non credeva possibile che Edward era li vicino a lei.
“Ma che ci fai qui?” chiese lei a lui.
“Bella non è il momento…piuttosto
andiamo via di qui prima che li segua e faccia una strage!”
Edward sostenne Bella, mentre Jacob tentò di fare lo stesso
con Vera, ma gli disse che sapeva camminare benissimo da sola.
Salirono in macchina di Edward tutti e quattro, Bella nel sedile
davanti, mentre Jacob e Vera in quello dietro. Vera era davvero esausta
e un po’ sconvolta da tutta la faccenda, infatti non si rese
conto di aver appoggiato la testa sulla spalla di Jacob.
Ci fu silenzio durante tutto il tragitto per arrivare al famoso
ristorante italiano.
Quando arrivarono Angela e Jessica erano fuori dalla porta, avevano
già cenato. Edward disse che avrebbe portato lui a casa
tutti dopo aver cenato, così le due ragazze se ne tornarono
a Forks.
“Avete bisogno di mangiare…” disse
Edward rivolto a Vera e Bella.
“Non ho fame!” dissero le due all’unisono.
“Dovete mangiare qualcosa…per
favore…” chiese Edward gentilmente.
“Edward ha ragione…” disse Jacob.
Tutte e due abbassarono lo sguardo, ma solo Vera rispose.
“Bella…entriamo a mangiare
qualcosa…dai…”
Riuscì a convincerla, così tutti e quattro
entrarono nel famoso ristorante italiano, presero un tavolo per quattro.
Le cameriere erano incantante a guardare sia Edward che Jacob, due
bellezze completamente diverse, ma che sanno conquistare.
Tutti ordinarono, tranne Edward ovviamente.
“Perché eravate li da sole?” chiese
Edward.
“Volevamo trovare una libreria…ma poi non abbiamo
travato quello che cercavamo e stavamo tornando
indietro…quanto abbiamo incontrato quei
tipi…” disse Bella.
“Non si può andare per Port Angeles da
sole…è troppo pericoloso…”
aggiunse Edward.
“Dai Edward…non è il caso di
rimproverarle…sono ancora molto scosse…e sono
sicuro che hanno imparato la lezione” disse Jacob pragmatico.
Edward lo fulminò con lo sguardo, e Jacob
restituì tutto a sua volta. Inutile, quei due non sarebbero
mai andati d’accordo.
Entrambe le ragazze abbassarono la testa non sapendo che dire, solo
dopo poco Bella la rialzò e chiese:
“E tu come mai sei qui? E come avete fatto a
trovarci?” chiese rivolta verso Edward.
Edward non avrebbe mai voluto rispondere a questa domanda ma non poteva
ignorarla.
“Passavo per qui…”
“Bugiardo…so cosa sei…” disse
lei piano.
Lui la guardò con sguardo vacuo, Vera sapeva che non aveva
parole.
“ Cosa sarei?” chiese lui curioso e con un sorriso.
“Un vampiro…” disse lei sottovoce.
Tutti restarono in silenzio, compreso Jacob che non capiva se era la
realtà o stava sognando.
“Non è il momento più adatto per
parlare Bella…” disse Edward.
Restarono in silenzio per tutta la cena.
Uscirono dal ristorante e tornarono a casa, in quel momento tutti i
misteri furono svelati.
“Si…sono un vampiro…non dovresti starmi
vicino Bella, nessuno di voi dovrebbe farlo, sono troppo
pericoloso!”
Disse Edward sconsolato e serio.
“Non riuscirei mai a stare lontano da
te…” disse Bella
“Dovresti farlo…” dissero
all’unisono sia Edward che Jacob.
“So che non faresti mai del male a me o a Vera…ne
sono certa”
“Chiedimi di cosa ci nutriamo…” disse
lui “Avanti…fallo!” la intimò.
“Non mi farai del male…” disse lei
decisa e guardandolo negli occhi.
Lui staccò gli occhi dalla strada e la guardò
intensamente.
“Io e la mia famiglia siamo vegetariani, beviamo solo sangue
di animali…non quello delle persone…”
Jacob intervenne:
“Ciò non toglie che sei
pericoloso…” disse schietto.
“Hai ragione…” rispose in modo
arrendevole.
Si andò avanti a parlare del segreto di Edward, tutti,
tranne Vera. Restò in silenzio ad ascoltare ogni parola. Non
si aspettava minimamente che la confessione di Edward potesse avvenire
in quel modo.
Tutto stava cambiando, ed era tutta colpa sua.
*Perché sono entrata in Twilight?*
Cominciava a pensare che forse lei sarebbe dovuta andarsene
così da lasciare la storia invariata e non creare
così tanta confusione.
Arrivati davanti casa Swan, le due coppie si divisero. Bella ed Edward
da una parte, Jacob e Vera dall’altra.
“Ci avresti mai creduto?” chiese Jacob a Vera.
“No…” disse lei incantata a guardare il
pavimento.
“Vera, ci sei?”
“Si…si..scusa…stavo pensando a questa
strana giornata…scusami Jacob…”
“Per cosa?”
“Sicuramente ti aspettavi qualcosa di diverso come primo
appuntamento…”
“Si in effetti…ma ne abbiamo sempre altri
tre!” disse lui sorridendo.
“Già…” affermò lei
ricambiando il sorriso.
“Che ne dici di domani?”
“Domani?”
“Si…hai da fare?”
“No…”
“Bene…allora domani ti vengo a prendere e ti porto
a fare un bel giro…”
“Dove…se è possibile
saperlo?” chiese lei curiosa e sorridendo, avvicinandosi a
lui.
“Sarà una sorpresa…” sorrise
e prese entrambe le mani di Vera.
Restarono li, mani nelle mani a guardarsi, inutile dire che erano
completamente persi l’uno negli occhi dell’altro.
Vera si avvicinò ancora di più a lui e
appoggiò la testa nel suo petto.
“Il mio eroe!” disse lei accarezzandolo.
“Oggi non te la stavi cavando niente
male…” affermò lui ironicamente.
Entrambi si guardarono e risero felici, per poi ritornare abbracciati.
Vera si sentiva bene come non mai, tra le braccia calde di Jacob che la
proteggevano dal freddo. Aveva cambiato totalmente idea su di lui. Ora
provava qualcosa di strano e indefinito, aveva lo stomaco attorcigliato
e pieno di tante farfalle che svolazzavano, forse tutto questo
era…amore…puro e semplice.
Staccandosi da Jacob disse:
“Devo andare…” disse Vera
“Ti prego resta ancora un
po’…” disse Jacob abbracciandola forte.
Lei non se lo fece ripetere due volte, strinse forte Jacob, rimanendo
così per dieci minuti buoni, poi Bella li interruppe.
“Vera…è ora di
entrare…è tardi…”
“Si…arrivo subito.”
Bella andò da Edward e lo salutò, lui le
accarezzò il profilo della guancia e le disse che sta notte
sarebbe venuto a trovarla, dopo di che Bella entrò in casa
ed Edward guardando Vera e Jacob abbracciati se ne andò.
“Jacob…ora devo andare sul
serio…”
“Uff…vorrei tenerti stretta per
sempre…”
Lei non rispose, si limitò a prendergli la mano e ad
accarezzarla.
“Buona notte Jacob…a domani…sogni
d’oro mio eroe!” e sorrise.
Vera si mise in punta dei piedi e gli diede un tenero bacio nella
guancia.
“Buona notte Vera…sogni
d’oro…”
Si lasciarono, ma i loro sguardi non lo fecero finchè Vera
non chiuse la porta di casa Swan.
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Capitolo 19 *** Pioggia dispettosa ***
Ed ecco lo spazio all'aurice ketty:
x Sheba_94:
E' una delle mie parti preferite quella del completo infatti..non so
ancora come mi è venuta in mente quella
volta!!!XDXD
X KiaMessina:
Edward non ha avuto scelta, non poteva far altrimenti putroppo, era con
le spalle al muro.
x Zio_Lengend:
Capitolo strano si, a partire dalla presenza di Jacob in un
appuntamento x sole ragazze, XD poi la cosa si fa comica, ma
Vera non si ricorda della quasi agressione a Bella e così ci
finisce dentro pure lei sta volta. La rivelazione di Edward,
ormai inevitabile, anche se avvenuta in modo un
pò diverso. Speriamo di non aver deluso nessuno..^^
x nanerottola:
Che bello un'altra fan...e quello che mi fa piacere è che la
coppia Vera/Jake ti piaccia...grazieee!!^^
x Cleo92: No
no Edward non l'ha presa così bene...infatti nei prossimi
capitoli vedrai la sua reazione..forse un pò
avventata!! Edward non verrà a sapere che Jacob è
un licantropo in questa storia, penso di far succedere il tutto in
"Lost in New Moon".^^
UN GRAZIE A CHI A MESSO LA STORIA TRA I PREFERITI, CHI TRA I SEGUITI E
CHI SOLO LEGGE.
NATURALMENTE CONTINUATE COSI!!! ^^
E ora bando alle ciance e vi lascio al nuovo capitolo.
La domenica mattina sia Vera che Bella si alzarono di buonumore. Tutte
e due andarono in cucina a fare colazione, e si sedettero davanti una
tazza fumante di latte.
Entrambe si sostenevano la testa con il braccio e avevano uno sguardo
sognante.
Bella mescolò lo zucchero dentro la scodella del latte e
sospirò sorridendo e stiracchiandosi per bene.
Vera vedendola rise felice, finalmente vedeva Bella innamorata.
“Com’è andata?” disse Vera
sorridendo.
“E’ stato bellissimo…abbiamo parlato per
tutta la notte! Lui è molto curioso su di me è mi
ha fatto un sacco di domande…e in più mi
è rimasto sempre accanto,
abbracciandomi…” disse sognante Bella.
“Questa mattina mi ha dato il
buongiorno…” aggiunse.
Vera sorrise complice, finalmente le cose stavano andando nel verso
giusto fra Edward e Bella.
“Sono davvero felice!” disse Vera.
“Anch’io…non sai quanto..”
rispose Bella.
Ci furono dei minuti di silenzio in cui entrambe sospirarono felici
delle loro situazioni sentimentali.
“E tu? Con Jacob?” chiese maliziosamente.
“Oggi usciamo insieme...” rispose sorridendo.
“Beh…dove andate?”
“Non lo so…ha detto che sarà una
sorpresa..”
“Interessante…a Jacob piace essere
misterioso…”
Entrambe si guardarono e risero. Erano davvero buffe, tutte e due
avevano la testa che volava leggera, e si sentivano così
bene da star male.
Vera passò la mattina a studiare, e Bella invece lesse per
un po’ uno dei suoi libri.
Charlie sarebbe rimasto fuori per tutta la giornata quindi ci sarebbe
stata tranquillità in casa.
Fuori pioveva a dirotto, e l’uscita con Jacob si prospettava
al quanto bagnata, ma Vera non si perse d’animo, e
preparandosi si mise sopra un impermeabile e preparò
l’ombrello.
Alle 14.30 in punto il “raggio di sole” di Vera
arrivò.
Contenta e con un sorriso a 2000 denti andò ad aprire la
porta, ma quando la aprì si trovò davanti a lei
un Jacob completamente bagnato e tremante.
“Jacob…entra subito…” disse
lei preoccupata e facendolo sedere su una sedia.
“Cavolo fa davvero freddo!” disse lui battendo i
denti.
“Devi toglierti i vestiti e farti una doccia
calda….subito…o ti ammalerai!”
Jacob a questa proposta guardò Vera sorridendo malizioso.
“Lo faccio subito…” stava per levarsi la
maglietta quando Vera lo bloccò.
“Non qui per favore…c’è il
bagno…” disse lei severa.
Lo portò in bagno e gli diede tutto il necessario per farlo
rilassare.
Bella uscì dalla sua stanza e confusa chiese:
“Perché Jacob sta usando il nostro
bagno?”
“Purtroppo credo che oggi resteremo qui….Jacob
è completamente bagnato e non voglio farlo
ammalare!” disse lei con voce da crocerossina preoccupata.
Bella rise sotto i baffi.
“Sei proprio carina quando sei
innamorata…” e rise senza farsi problemi.
Vera arrossì ma poi rispose a tono.
“Non sono innamorata…sono solo una buona amica che
si preoccupa del suo amico…”
“Si come no…”
Bella tornò in camera e poi di nuovo da Vera ma questa volta
con una tuta grigia e vecchia.
“Questa dovrebbe essere della sua
taglia…” disse lei porgendogliela.
“Grazie…” rispose Vera con un sorriso.
“Vado a studiare in cucina vi lascio la
stanza…” e fece l’occhiolino a Vera.
“Ma non c’è ne
bisogno…”
“Credi a me…” disse Bella scendendo le
scale.
Vera si mise ad aspettare distesa sopra il letto di Bella. Passarono
molti minuti e Jacob venne fuori dal bagno, con solo un asciugamano
intorno alla vita, lasciando scoperto il petto possente.
Vera si alzò di scatto e senza guardarlo gli diede la tuta
grigia. Jacob vedendola si mise a ridere.
“Puoi guardarmi sai…” e sorrise
malizioso.
“Preferirei di no…” disse lei arrossendo
e girandosi.
“Andiamo Vera…non fare la timida…non
sono mica nudo…”
Lei con sguardo cattivo e voce severa si girò verso di lui e
disse a voce alta.
“Jacob Black…vai subito in
bagno…”
“Subito maestra….” Disse lui ridendo, e
sparì nuovamente in bagno.
Vera sbuffò e si buttò nuovamente nel letto
questa volta chiudendo gli occhi, infatti non si accorse che Jacob era
già vestito e cambiato e la stava osservando,
così decise di farle uno scherzo.
Con estrema delicatezza ma con velocità le si
posò sopra. Vera prese un colpo talmente forte che per poco
non si mise ad urlare. Tutto questo fece ridere Jacob che era disteso
sopra di lei.
“Che hai da ridere…scendi
subito…” disse Vera facendo finta di essere
arrabbiata.
“E se ti dicessi di no?” disse lui con tono di
sfida.
“Sarò costretta ad usare la
forza…” e sorrise.
“Uh…non vedo l’ora..” la prese
in giro.
Così Vera tentò di sovrastarlo e di farlo alzare,
era un osso duro ma ci riuscì, infatti lui si
trovò sotto di lei che appena vinse rise a più
non posso.
“Hai visto? Ho vinto io…” disse
trionfate.
“Ne sei sicura?”
In quel momento Jacob si alzò sui gomiti e spostò
Vera, facendola nuovamente stare a schiena a terra con lui sopra, che
rideva.
“Chi è che ha vinto?” chiese con una
smorfia adorabile.
Vera sbuffò e poi mise un finto broncio.
“Tu…”
“E brava la mia guerriera…” e le
scompigliò i capelli spostandosi da lei.
Tutti e due erano a pancia in aria e si guardavano in silenzio,
contemplando, l’uno i lineamenti dell’altra.
Jacob alzò la mano e sfiorò delicatamente il viso
di Vera, lei per riflesso chiuse gli occhi.
“Sei….bellissima….”
riuscì a dire.
Lei aprì gli occhi e sorrise coprendosi il volto con il
cuscino di Bella.
“Jacob…mi imbarazzi…” disse
lei da sotto il cuscino.
Lui glielo scontò dal volto e sorrise, come solo lui sapeva
fare.
“E’ la verità…”
disse con semplicità.
“Che strana che è la vita…e dire che
non mi stavi per niente simpatico…”
Jacob sorrise maliziosamente e guardando Vera disse:
“So conquistare tutti…specialmente le belle
ragazze…sono tutte ai miei piedi…dovresti stare
attenta o mi prendi subito o c’è ne saranno
altre…”
Vera rise e scagliò il cuscino in faccia a lui, rimase
sorpreso e tramortito.
“E’ così che la metti?”
Jacob prese l’altro cuscino, e da li cominciò la
più romantica battaglia con i cuscini, della storia.
Ridevano come pazzi,si buttavano per terra o sopra il letto, senza
smettere di colpire, finchè Jacob non si fermò.
“Ahi!! Che male, mi hai colpito l’occhio!”
Vera si fermò e vide Jacob dolorante e disteso nel letto,
con una mano sopra all’occhio sinistro. Preoccupata si
avvicinò per controllare.
“Oh…scusa…scusami tanto
Jacob…non volevo farti male…”
A quel punto Jacob scoppiò a ridere, ma prima che Vera
potesse reagire in qualsiasi modo la stesse ancora una volta sul letto,
senza smettere di ridere.
Vera arrabbiata per lo scherzo incrociò le mani al petto e
lo guardò malissimo.
“Sei un imbroglione…”
Jacob continuava a ridere.
“Dai su Vera…non ti arrabbiare…era solo
uno scherzo…”
Per reazione lei alzò il mento in segno di dissenso e
superiorità.
Jacob allora mise un dito sotto il mento e glielo giro verso di lui.
“Hai ragione sono un’imbroglione, ma voglio farmi
perdonare…” disse in modo sincero.
Vera si incantò a quelle parole e lo guardò.
“Come?”
“Così…”
Jacob si avvicinò al volto di Vera e appoggiò le
sue labbra carnose su quelle di Vera, ed entrambi si persero nella
tenera poesia di un bacio pieno di passione.
Sia Vera che Jacob erano avidi l’uno dell’altra.
Il bacio fu lungo e vero, perché vero era il sentimento che
provavano entrambi.
Quando Jacob si alzò e staccò le sue labbra da
quelle di Vera disse:
“Sono perdonato?”
Lei stordita e ancora persa in quel bacio, lo prese per il colletto e
lo attirò a se, senza dire nulla.
La risposta era positiva, tanto che Jacob tra un bacio e
l’altra sorrideva soddisfatto, tanto da far irritare Vera,
che per dispetto gli morse il labbro inferiore.
“Ahi…mi hai fatto male..” disse lui
ridendo.
“Ben ti sta…” e lo scansò
girandosi dall’altra parte, ignorando le sue risate.
Jacob quando si calmò e tornò serio di
avvicinò a lei e l’abbracciò per dietro.
“Scusa Vera…sono uno scemo..”
“Beh..almeno lo ammetti..” disse lei con
trattenendo le risate.
“Mi perdoni?” chiese lui cominciando a darle
bacetti nel collo.
Era il punto debole di Vera, il collo. Ogni volta che glielo toccavano
diventava docile come un agnellino.
“Uhmm…beh…uhmm…”
non ragionava più, il suo cervello era in panne.
“Allora..sono perdonato?” continuando con i suoi
baci.
Vera chiuse gli occhi, si era completamente persa, aveva perso la forza
di parlare, ragionare e capire, si girò verso di lui e dopo
un ennesimo bacio sulle labbra, disse:
“Perdonato…ma non toccarmi più il
collo…ti prego…” disse supplicante lei.
“Perché?” chiese curioso.
“Perché…riesco di non essere
più me…ogni volta che me lo toccano perdo la
cognizione di ogni cosa e divento uno zuccherino…”
“Uhm, allora dovrò farlo più
spesso…” e sorrise.
Vera ricambiò e lo abbracciò appoggiandosi nel
suo petto.
Il loro pomeriggio passò parlando, ridendo e guardando la
pioggia cadere, fra le note di qualche bacio.
Quando
Jacob se ne andò, con grande dispiacere di Vera, la pioggia
non aveva smesso di cadere e il cielo era buio.
Bella chiamò Vera in cucina.
“Allora?? Ti serviva o no la camera?” sorrise
complice.
“Si…beh…grazie…davvero!!”
disse Vera con sguardo sognante, mentre pensava ancora al bellissimo
pomeriggio che aveva appena passato.
Bella le disse che poteva tenere ancora la camera, lei avrebbe letto un
po’ in salotto, così Vera salì
nuovamente in camera.
Tentò di mettersi a studiare, ma inutilmente, era troppo
felice e fuori di sé per farlo. Così prese il suo
telefonino e attaccò le cuffie, per ascoltare un
po’ di musica che piaceva a lei.
Dato che era allegra tra la sua lista, cercò quelle
energiche. Attaccò “So what” di Pink.
Ogni volta che la sentiva ballava come una matta, e il risultato fu
proprio quello.
Si sciolse i capelli e con le cuffie iniziò a ballare,
saltare e cantare per tutta la stanza. Se qualcuno l’avesse
vista in quel momento di sicuro avrebbe pensato che era il caso di
farla vedere da un bravo medico, ma a lei non importava niente, voleva
sfogarsi e far esplodere l’euforia che c’era in
lei, tanto nessuno la guardava, o almeno, lei credeva così.
In agguato sopra all’albero che confinata con la stanza da
letto di Bella, qualcuno la stava osservando, con i suoi occhi dorati.
Lui non era felice di quello che era successo tra Vera e Jacob, anzi ne
era incredibilmente geloso, e voleva fare qualcosa per fermare tutto
questo. Il suo cuore era diviso in due da una parte il desiderio
irrefrenabile di avere Bella, e dall’altro quello di gelosia
e pura malattia di essere sempre con Vera.
In anni e anni della sua esistenza non gli era mai successo, mai prima
aveva provato lo stesso sentimento forte e pieno di passione per due
persone contemporaneamente.
Tutto ciò lo rendeva estremamente vulnerabile e triste.
Ora osservava Vera cantare e ballare come una matta, vederla gli
metteva gioia, ma sapere il motivo del perché lei faceva
tutte quelle strane mosse lo rendeva cieco di gelosia.
Decise di intervenire, doveva far capire a Vera che era una parte
essenziale per la sua esistenza, e che voleva sentirla estremamente
vicina.
Fece un salto fino alla finestra e bussò con delicatezza per
non rischiare di non rompere il vetro. Vera naturalmente era troppo
presa dalla musica per sentir bussare, così lui
riprovò imperterrito nuovamente, ma il risultato fu nullo.
Finchè lei non si mise a saltare sopra al letto e
lasciò uno sguardo fuori dalla finestra. Appena lo vide
inciampò su uno dei suoi piedi e invece si saltare sopra il
letto, cadde rovinosamente a terra con il sedere. Restò a
terra, cercando di capire cos’era successo, ma poi
guardò nuovamente fuori dalla finestra e si rese conto che
quello che aveva visto poco prima era proprio il volto di Edward.
“Edward, che ci fai qui?” chiese confusa e stordita
dalla botta.
Aprì la finestra e lo fece entrare.
Era completamente bagnato e in più aveva uno sguardo serio,
ma terribilmente sexy, tanto da far rimanere Vera senza fiato.
“Vera….sto male…” disse lui
abbassando lo sguardo.
“Che succede Edward? Qualcosa di grave?”
Vera era parecchio preoccupata, stava pensando a tutte le malattie
gravi che le passavano per la testa, ma poi si accorse che stava
parlando con un vampiro e non con un essere umano.
“Non puoi essere malato, sei un vampiro!”
“Non è una malattia…anzi forse in
questo caso si…”
“Edward, ti prego dimmi che
c’è…mi stai facendo
preoccupare….”
Lui si avvicinò a lei, sempre di più. Lei
preoccupata e confusa non capiva, e indietreggiava.
Edward non si arrese e continuava ad avvicinarsi a lei, e Vera ad
indietreggiare sempre più spaventata dal questo suo strano
comportamento, finchè non si trovò con le spalle
al muro.
Edward allora le bloccò la strada e appoggiò le
mani nel muro, impedendole di fuggire.
I loro sguardi si incrociarono, ma quello di Edward era intenso e pieno
di passione, mentre quello di Vera era confuso e spaventato.
“Vera…io….io….sono
completamente innamorato di te…”
A Vera venne un colpo. Edward Cullen in persona le stava dicendo che
era innamorato di lei. L’aveva sognato per tutta la vita,
aveva sognato di stare abbracciata a lui ogni notte, di andare a scuola
mano nella mano con lui, di andare a conoscere la sua famiglia e di
vedere la famosa radura con lui.
Il cuore le scoppiava, non sapeva più se ciò che
stava vivendo era un sogno o realtà. Aveva improvvisamente
la gola secca e faceva fatica a restare in piedi.
Edward stava aspettando una risposta da lei, teneva lo sguardo fisso e
non la mollava per niente al mondo.
“Edward…io…non so che
dire…”
“Vera!! Ti sto dicendo che sono pazzamente innamorato di te,
che farei qualsiasi cosa per restare con te e vederti
sorridere…”
Il silenzio regnò di nuovo, Vera non capiva più
niente, aveva desiderato talmente tanto quel momento che oramai non
sapeva che fare, era completamente impreparata.
Edward si avvicinò a lei lentamente e
l’abbracciò.
Il contatto con la pelle fredda di lui, fece trasalire Vera, ma di
immenso piacere.
“Scusami…”
Lo sguardo di Vera, si posò su una fotografia che Bella
aveva appeso sopra allo specchio. L’aveva fatta lei il giorno
della giornata a La Push con gli amici.
C’erano lei e Bella abbracciate e ridevano, mentre affianco
c’era Jacob che faceva una strana e buffa smorfia.
A quella vista, Vera si scostò immediatamente da Edward,
lasciandolo perplesso.
“Scusami Vera…non avrei dovuto fartelo sapere
così…scusami tanto…”
Vera non riusciva a staccare gli occhi dalla fotografia.
Si rese conto che quello che aveva sognato per anni ormai era diverso
da quello che voleva in quel momento.
Edward le piaceva da sempre, avrebbe fatto follie per lui, ma ora
c’era Jacob, che le aveva letteralmente rapito il cuore.
Si scansò da Edward e disse:
“Mi dispiace Edward, ma non posso…sono innamorata
di un'altra persona…e anche tu lo sei!”
Gli occhi di lui divennero severi.
“Certo…c’è quel cane
rognoso…” disse lui.
“Quel cane rognoso, come lo chiami tu, è la
persona a cui tengo in modo speciale…mi dispiace Edward,
magari in altre circostanze sarebbe stato possibile…ma non
posso…” disse lei seria.
“In altre circostanze…”
ripeté lui.
“Mi dispiace…”
A quel punto Edward si avvicinò nuovamente a lei e le diede
un bacio nella testa, molto dolcemente, e poi sparì.
Vera era un po’ triste per la situazione che si era creata,
ma non poteva farci niente, sapeva che lei ed Edward sarebbero rimasti
per sempre amici, anche se lei ne era terribilmente attratta.
Il resto della serata fu piena di studio per Vera, tanto che non
parlò neppure con Bella quella sera, che si era rifugiata
sotto le coperte molto presto.
Si incantò davanti la finestra a guardare le gocce di
pioggia cadere, quando ad un tratto vide la figura di Edward.
La guardava con molta malinconia, ma negli occhi si vedeva anche molta
impazienza…impazienza di vedere e stare con Bella.
Vera sorrise tristemente e pensò:
*Hai fatto la scelta giusta…per tutti…*
Lui per risposta le sorrise e poi sparì.
Forse questa volta tutto sarebbe andato per il verso giusto.
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Capitolo 20 *** Panico da incontro suoceri ***
lost in twilight-capitolo 28..29..30
Ok ragazzi, ecco a voi il prossimo capitolo, ora non ne mancano poi
molti, e da qui in poi inizieranno i vari colpi di scena.
x Sheba_94:
X una volta è Edward che si mette in mezzo e Jacob invece
sta li buono e buonino!!!XDXDXD Strano vero??^^
x Ramona37:
Sono contentissima che ti sia piacciuto...questo
è stato uno dei capitoli più difficili
da scrivere!!!^^
x Zio_Legend:
Wow...ti ho rasserenato la serata?? Ne sono davvero felice...^^^^^
Capitolo "bomba" insomma!!! XDXD
x micino:
grazie mille anche a te!!!^^^^ Kmq per avere queste risposte dovrai
continuare a leggere la storia, putroppo non posso dire niente, anche
se muoio dalla voglia..^^^^
x Cleo92: E
si..Jacob e Vera si sono baciati, ed Edward fa il geloso..ma
come andrà a finire?? James arriverà
molto presto e la cosa sarà ancora più
confusa...^^^^^
Passavano davanti allo specchio e all’armadio a provare e
riprovare vestiti, finchè Vera non si distese nel letto di
Bella ed esasperata disse:
“Non ho niente da mettere…come faccio
ora??”
Bella fece lo stesso e di distese affianco a Vera.
“Neppure io…avremmo bisogno di un aiuto dal
cielo!”
Entrambe erano così agitate perché quel giorno
avrebbero conosciuto la famiglia dei rispettivi fidanzati. Pensavano di
non essere adatte e che non le avrebbero mai accettate.
Per fortuna arrivarono rinforzi a risollevare la situazione.
“Avete chiesto aiuto?” disse una voce bellissima e
dolce.
Tutte e due si girarono verso la finestra spalancata, e davanti ai loro
occhi, apparve la figura minuta ed esile di Alice, la sorella vampira
di Edward.
Vera si alzò per prima e avvicinandosi a lei disse:
“Siamo salve…”
Alice rise divertita, mentre Bella confusa si alzò dal letto.
“Molto bene ragazze…sono qui per aiutarvi! Fatemi
vedere cosa avete negli armadi!”
Vera e Bella tirarono fuori ogni cosa e lo misero sopra il letto,
aspettando il giudizio del loro angelo salvatore.
“Questi non vanno bene!”
Le due ragazze si guardarono terrorizzate.
“Non abbiamo altro, cosa ci possiamo mettere???”
dissero insieme.
“Niente paura! Restate qui…torno
subito!” e sorrise sparendo dalla loro vista.
Apparve subito dopo con in mano due scatole, gliene porse una a Bella e
l’altra a Vera, sempre sorridendo.
“Ho pensato che questi sono perfetti per un occasione
così…sono miei…e ormai li ho
già indossati una volta!”
Fu Bella ad aprire la scatola, e quando vide cosa c’era
dentro, subito guardò Alice con gli occhi fuori dalle orbite.
“Ma…non posso mettermi questo!!!” disse
con voce tremante.
“Ma certo che puoi, ti starà
d’incanto!”
Alice le aveva dato un vestito molto carino, nero con maniche lunghe e
la gonna che le arrivava al ginocchio.
“Avanti provalo!” disse Alice entusiasta e curiosa.
Fu il turno di Vera, a lei era toccato una bellissima maglia rosa,
tutta particolare, con una minigonna verde troppo carina.
Sia Vera che Bella indossarono i loro abiti, la prima con un paio di
stivali con un tacco vertiginoso, la seconda con un paio di ballerine.
“Siete stupende…mi sento davvero
realizzata!” disse Alice sorridendo.
Le due si guardarono dubbiose.
“Alice, non sono un po’
troppo…esagerati? In fondo dobbiamo conoscere la famiglia di
Edward e Jacob…non dobbiamo mica fare una sfilata di
moda.” disse Vera guardandosi e cercando di restare in piedi.
“Appunto per questo…dovete conquistare con
tutto…date retta a me, siete perfette!”
“Se lo dici tu..” disse Bella.
“Ora devo andare…ci vediamo più tardi
Bella! Buona fortuna Vera!” fece l’occhiolino e se
ne andò ancora una volta sparendo nel nulla.
Quando il campanello suonò la prima volta, ne Bella ne Vera
erano pronte, toccò a Charlie fare accomodare Edward.
“Edward…entra pure!”
“Buongiorno Capo Swan..la ringrazio!” disse lui
gentilmente.
Rimasero in piedi a guardarsi per alcuni minuti senza dire niente, poi
Charlie si ricordò di essere in padrone di casa.
“Accomodati pure…penso che Bella ne
avrà ancora per un po’…” e
sorrise.
Edward ricambiò il sorriso e si sedette ne divano, mentre
Charlie prese posto nella poltrona, quando il campanello
suonò per la seconda volta.
“Vuoi scusarmi…” disse Charlie mentre si
alzava nuovamente.
“Certamente..”
Charlie aprì la porta per la seconda volta ma questa volta
al posto di Edward si ritrovò davanti Jacob.
“Ciao Charlie!” disse sorridendo.
“Ciao Jake…Billy è pronto per la grande
partita!” chiese Charlie curioso.
“Ha già cucinato del pesce…”
disse lui ridendo.
“Forza entra…c’è anche
Edward!”
A quel nome Jacob divenne serio ed entrò guardando in
direzione del divano, dove vide il vampiro seduto, e ricambiava lo
sguardo avverso.
“Ciao…” disse stringendo i denti Jacob.
“Ciao…” rispose Edward freddamente.
Jacob si dovette sedere vicino ad Edward, mentre Charlie guardava
perplesso i due che si stavano squadrando e non capiva il motivo.
“Volete qualcosa da bere?” chiese per gentilezza.
“Si grazie…” rispose Jacob.
“No grazie…” rispose ovviamente Edward.
“Ok…” riuscì a dire
camminando verso la cucina.
Ritornò quasi subito con in mano un bicchiere di limonata
per Jacob, notò che tra i due ragazzi non correva buon
sangue, ed era parecchio in imbarazzo dalla situazione, sperava solo
che le ragazze l’avrebbero salvato presto da quella
situazione.
Per fortuna le sue preghiere furono ascoltate, infatti, sia Bella che
Vera entrarono in salotto.
“Era ora…certo che voi donne adorate farvi
aspettare…” disse Charlie ringraziando il cielo.
“Scusateci…ma eravamo un tantino in
crisi…” disse Vera per giustificarsi.
Guardò i ragazzi e quello che vide fu due peschi lessi con
la bocca spalancata.
“Siete bellissime…” disse Edward
guardando prima Bella e poi Vera ma soffermandosi di più.
“Molto più che bellissime…”
aggiunse Jacob che guardava solo Vera con gli occhi fuori dalle orbite.
Vera e Bella si misero a ridere vedendo le loro espressioni, ma smisero
subito.
Vera si avvicinò a Jacob e Bella ad Edward.
“Ok…niente sbaciucchiamenti davanti a
me…per favore…” disse Charlie alzando
gli occhi al cielo.
Così le due coppie uscirono da casa Swan, ma prima di andare
per le loro strade Vera si mise in contato telepatico con Edward.
*Devo parlare a tutta la tua famiglia, è importante,
riguardano i vampiri che stanno facendo molti morti!*
Vide Edward sorpreso da quello che le aveva appena detto.
*Questa notte ti aspetterò sveglia, e tu mi porterai a casa
Cullen…va bene?*
Edward fece si con la testa guardandola andare via con Jacob che non si
accorse della loro conversazione silenziosa.
Bella salì nella famosa Volvo e sparì con un
rombo fortissimo.
Jacob porse a Vera un casco.
“In moto??” disse entusiasta Vera.
“Si! Ti piacciono le moto?”
“Da morire!!” disse lei.
Appena vide la moto nera saltò dalla gioia, era felicissima
di fare finalmente un giro in moto, l’aveva sempre desiderato.
Jacob salì e la fece partire, un ruggito potente
sfuggì dal motore.
Vera si mise il casco e prima di salire chiese a Jacob:
“E se non piaccio a tuo padre?”
“Impossibile…poi vestita così
è impensabile una cosa del genere, sei
sexy…” e sorrise guardandole la minigonna.
“Jacob Black…la vuoi finire di guardarmi le
gambe?” disse lei cercando di sembrare seria.
“Va bene…va bene…” disse lui
alzando le mani.
Vera salì in sella con diversi problemi, non aveva tenuto
conto che la minigonna era scomoda in moto.
Jacob fece rombare il motore e poi
partì…direzione Casa Black.
Le settimane passavano ed Jacob e Vera, erano sempre più
inseparabili. Vera aveva imparato che lui era un ragazza abbastanza
apprensivo, voleva sapere ogni secondo dov’era e cosa stava
facendo, e per di più era molto geloso.
“Chi è quello a cui dai un bacio nella
guancia?” chiese lui in modo sorpreso e un po’
irritato, guardando le foto di Vera, un pomeriggio a casa Swan.
Vera tolse la foto dalle mani di Jacob e guardandola si mise a ridere.
“Non c’è niente da
ridere…voglio sapere chi è!”
“Questo è il mio migliore amico
Mattia…ti avevo parlato di
lui…ricordi?” disse lei divertita dalla sua
gelosia.
“Si…ora ricordo…” disse lui
schietto.
Vera si avvicinò a lui e lo abbraccio forte, dandogli un
bacio.
“Dai Jake, lo sai che tu sei l’unico per
me…” e sorrise.
Jacob tolse il broncio e sorrise a sua volta.
“Lo sai…è bello sentirtelo ripetere
1000 volte…” e rise sempre tenendo stretta Vera.
“Approfittatore…” e rise a sua volta,
dandogli un pizzicotto.
Si divertivano sempre insieme, anche se non mancavano i giorni in cui i
litigi li faceva allontanare, ma poi sentivano la mancanza
l’uno dell’altra e tutto ritornava normale.
Anche Edward sembrava essersi messo il cuore in pace, parlava con Vera
da amica, e aveva occhi solo per la sua Bella.
“Ma Bella è necessario che mi vesta
così? Devo solo uscire con Edward..non partire per una
spedizione militare!” disse Bella guardandosi allo specchio.
Indossava la famosa felpa color marrone chiaro, e un buffo cappellino
da sole.
“Si…è necessario
fidati…” disse Vera guardandola e pensando
già alle loro facce quando si sarebbero accorti che erano
vestiti uguali.
“Sicura che Edward non ti ha detto dove andiamo?”
chiese lei guardandola in modo sospetto.
Vera sorrise stupidamente.
“No…non so
nulla…fidati…”
“Non servirà il cappello, non
c’è mai sole a Forks…” disse
Bella togliendosi lo strano cappello.
Vera glielo tolse dalle mani e glielo rimise in testa.
“Ci sarà il sole!! Anzi…a tale
proposito…” interruppe la frase a metà
per cercare la sua macchinetta fotografica.
Vera porse a Bella sua digitale dicendo:
“Scatta qualche foto…ti
prego…” disse supplicandola, pensando
già al momento in cui Edward le avrebbe fatto vedere la sua
pelle perfetta, brillare alla luce del sole.
“D’accordo….” Disse in modo
arrendevole Bella.
Quando Edward arrivò, lui e Vera incrociarono gli sguardo, e
lei fu subito pronta a pensare:
*Ti prego, fatti fare qualche foto…ti prego ti prego ti
prego!!!*
Edward in tutta risposta sorrise divertito e portò Bella
nella famosa radura.
Bella conosceva tutta la storia riguardo la famiglia Cullen, gliene
parlava sempre a Vera, che ascoltava interessata i discorsi di Bella.
“Mi odiano…” disse Bella sconsolata.
“Non ti odiano….certo, Jasper è un
po’ strano, ma molto dolce….volevo
dire…è molto comprensivo….e per quanto
riguarda Rosalie saprà apprezzarti con il
tempo…come tutti gli altri!” disse Vera cercando
di rimediare a quell’errore.
“Speriamo…sembra che tu li conosca
già…” disse Bella.
“Un po’ ho capito il loro carattere…sono
vampiri ed sono normali certe loro reazioni…” e
sorrise grattandosi nervosamente la testa.
Ormai Vera si era ambientata benissimo a Forks, parlava e conosceva
quasi ogni suo abitante, ma cosa ancora più bella, aveva
instaurato un rapporto bellissimo con Charlie, era come un secondo
padre.
“Dove stai andando?” chiese Charlie mentre leggeva
il giornale.
“Esco con Jacob!” disse lei trionfante.
“Uhm…hai lo spray al peperoncino?”
chiese guardando Vera in modo apprensivo.
“Charlie!! Sto uscendo con Jake e non con un serial
killer…”
“Hai ragione…scusami!” disse lui
arrossendo.
Vera era felice quando si preoccupava per lei in quel modo,
così si avvicinò e gli diede un piccolo bacetto
nella testa, e sorridendo uscì.
“Ciao papà..” disse dolcemente chiudendo
la porta.
A scuola le cose erano decisamente migliorate, aveva molti amici e voti
alti. Per non parlare della pallavolo. Le partite erano cominciate e le
“Forks agles” era una delle squadre più
forti dello stato di Washington. Era riuscita a diventare titolare e
giocava tutte le partite, anzi era l’asso nella manica. La
prima partita era stata un vero disastro, era agitata e in
più aveva litigato con Jacob. Lui voleva vederla giocare, ma
lei le aveva consigliato di non farlo perché si sarebbe
agitata e avrebbe giocato male sapendo che lui la stava guardando, ma
lui ovviamente non l’ascoltò.
“Ti sei divertito?? Bravo…ridi…ma
certo…prendiamo Vera in giro…ti avevo detto di
startene a casa!!” disse Vera arrabbiata.
“Ma dai…non è andata proprio
male..” e rise.
“Ti avevo detto che mi sarei agitata se tu fossi
venuto…e infatti…”
“Sei stata divertente però…quando ti
sei schiantata addosso a Jessica e lei ti ha fulminato con lo
sguardo…” rideva a crepapelle.
Vera arrabbiata si mise a camminare veloce nel tentativo di seminarlo,
ma lui le prese il braccio e la bloccò.
“Lasciami o mi metto ad urlare…” disse
lei sembrando quasi minacciosa.
Lui si avvicinò e cerco di farsi perdonare con un bacio, ma
lei cercava di respingerlo in ogni modo, ma dopo molti tentativi si
arrese e perdonò Jacob, facendosi portare la borsa fino a
casa.
Ma tra tutta questa felicità, c’era in agguato un
pericolo, che incombeva e che Vera conosceva bene, i Nomadi.
James, Victoria e Laurent avevano cominciato a mietere vittime, i
giornali parlavano di questo come qualcosa di estremamente macabro e
misterioso. Charlie aveva messo in guardia sia lei che Bella.
Vera avrebbe dovuto parlare della questione non solo con Edward ma
anche con tutta la famiglia Cullen. Doveva far in modo di avvisarli e
fornire più informazioni possibili, per poterli aiutare.
Quella mattina Bella e Vera erano davvero molto agitate, correvano su e
giù per casa Swan, facendo girare la testa a Charlie che
cercava di leggere il giornale in silenzio.
Arrivarono a casa Black in un lampo, per fortuna il tempo era buono,
solo qualche nuvola nel cielo, ma non minacciava pioggia.
Jacob mise la moto in garage lasciando Vera mentre si guardava intorno
stordita.
La casa era molto piccola, ma le sembrava davvero graziosa.
“Non è il massimo…ma ci si
può vivere!” disse Jacob avvicinandosi a Vera.
“Invece è carina” disse lei sorridendo.
“Beh…entriamo?” chiese Jacob guardandola.
Vera prima di rispondere fece un bel sospiro e prese Jacob per mano,
stringendogliela forte.
“Andiamo!”
Jacob aprì la porta e fece entrare Vera.
L’interno della casa era in stile antico, non molto ordinata,
d’altronde ci vivevano due uomini.
“Papà…siamo arrivati!”
avvisò.
Si sentì un cigolare di ruote, e poco dopo apparve un uomo
molto simile a Jacob, ma decisamente con più anni e in sedia
a rotelle.
I capelli erano lunghi e brizzolati e aveva il volto solcato da rughe
profonde.
Billy appena apparve guardò Vera, sembrava aver avuto una
visione, infatti lei non capiva perché di
quell’espressione sul viso.
“Vera…ti presento mio padre…Billy!
Papà lei è Vera….” Jacob
bloccò la frase a metà, voleva dire qualcosa ma
non sapeva se era appropriata, così la finì Vera.
“la sua ragazza….” Disse lei sorridendo
cortese a Billy.
Entrambi si strinsero le mani, Billy si illuminò e fece
vedere un sorriso che Vera conosceva bene, era lo stesso che
l’aveva abbagliata, settimane prima, quello del figlio.
“Finalmente ti conosco…è un vero
piacere!”
“Anche per me Signor Black…”
“Ti prego chiamami Billy…” e sorrise
nuovamente.
“Ok…Billy!” disse sorridendo timidamente
Vera.
“Jake…parla continuamente di
te…” e guardò il figlio ridendo.
Jacob imbarazzato, arrossì.
“Papà...”
“E’ la verità…non fa altro
che dirmi che sei bellissima e dolce…”
Vera guardò Jacob stupita e sorrise, ciò
contribuì a far arrossire violentemente il volto di lui.
“Va bene…va bene….io e Vera andiamo in
camera se hai bisogno chiama…” disse Jacob per
tagliare corto, portando Vera in camera.
“Hey…figliolo?” disse sotto voce Billy
“Che c’è?? Ti sei già
divertito abbastanza…” rispose Jacob bisbigliando.
“E’ davvero molto carina…hai buon
gusto…hai preso da me…e si vede!” gli
fece l’occhiolino.
Jacob gli rispose con un sorriso imbarazzato.
Vera nel frattempo stava osservando la camera di Jacob, era
stranissima, piena di oggetti e molto disordinata.
“Scusa il disordine…” disse Jacob
imbarazzato.
“Carina la tua stanza…”
“Grazie…”
Jacob la prese in braccio e la distese sopra il letto, distendendosi
delicatamente sopra di lei.
“Te l’ho detto che sei terribilmente
sexy…oggi?” disse lui sorridendo e cominciando a
baciarle il collo.
Vera era già in trance completa, colpa del suo punto debole,
il collo.
“Uhmm…si…me…l’hai…già…detto….”
riuscì a dire solo quello.
Continuò a baciarle il collo per poi arrivare alle labbra, e
entrambi si persero l’uno nell’altra,
finchè…
“Jake…io vado a far….” Billy
si bloccò sulla soglia della stanza di Jacob con la porta
spalancata.
Jacob per riflesso si alzò in piedi di scatto mentre Vera si
mise a sedere sul letto stirandosi con le mani la gonna.
“Si papà?” disse Jacob imbarazzato per
quella scena.
“Io…vado a fare…un giro
fuori…”disse Billy abbassando lo sguardo per
l’imbarazzo.
“Certo…”
“Bene…beh…è stato un piacere
conoscerti Vera…”
“Piacere mio…Billy…”
“Ciao a presto…” e se ne andò
chiudendo la porta, ancora con le guancie in fiamme.
Jacob si girò verso Vera con una strana espressione in volto.
“Scusami…ma mio papà…non
crede ancora che io abbia una ragazza…”
“Nessun problema!” disse Vera sorridendo.
Jacob ricambiò, ma poi si ricordò qualcosa.
“An…si…devo darti una
cosa…” e si mise a cercare fra i suoi cassetti,
finchè non trovò un piccolo pacchetto, glielo
porse a Vera sorridendo.
“Spero ti piaccia…l’ho fatto per
te…”
Vera prese il pacchetto con un espressione confusa e sorpresa.
Cominciò a scartarlo.
Appena vide cos’era rimase a bocca aperta e con gli occhi
fuori dalle orbite. Jacob le aveva appena regalato il famoso
braccialetto di Bella. Era bellissimo, aveva un piccolo lupo di bronzo
come pendente.
“Se non ti piace…non
importa…” disse Jacob cercando di decifrare la sua
espressione.
“Scherzi?? E’ bellissimo…”
“Sono contento che ti piaccia! Il lupo rappresenta
me…e La Push…” disse lui, mentre glielo
metteva al polso.
“Così mi avrai sempre con
te…” e avvicinandosi a lei le diede un tenero
bacio sulle labbra.
“Grazie…” disse lei sorridendo.
Prese Jacob per il colletto della maglia e lo attirò a se e
alle sue labbra, sperando che quel momento potesse durare in
eterno…ma non tutto dura in eterno…
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Capitolo 21 *** pericoli in vista ***
CHIEDO SCUSA PER ESSERE SCOMPARSA E NN AVER POTUTO POSTARE I NUOVI CAPITOLI! MI INGINOCCHIO E MI FUSTIGO DA SOLA....SPERO CHE CHI SEGUIVA LA STORIA SIA INTERESSATO ANCORA! BEH SPERO DI RISENTIRVI!
BACI IVY <3
Jacob portò a casa Vera quando già era buio, Bella era a casa, e appena vide Vera le corse in contro sorridendo e cercando di non cadere, ma fu tutto inutile.
Vera l’aiutò ad alzarsi da terra.
“Vera!!!! Devo dirti un sacco di cose!” disse felice Bella.
“Anch’io!!!” disse Vera.
Come al solito si misero in camera a parlare di quello che era successo il pomeriggio. Bella raccontò a Vera che la famiglia di Edward era adorabile, e che tutti erano stati gentili con lei, anche se Rosalie c’è l’aveva con lei per il fatto che lei era una vampira e odiava quello che era diventata. Le parlò anche della splendida melodia che Edward aveva composto per lei, e anche della chiacchierata con Carlisle. Bella era davvero felice, avrebbe voluto rimanere a casa Cullen per sempre.
Vera era contenta di vedere la felicità dell’amica, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per non vederla soffrire.
Poi fu il turno di Vera, raccontò a Bella di Billy e della figuraccia, senza dimenticare di mostrarle il braccialetto che le aveva regalato Jacob. Bella rimase li ad ammirarlo per un po’, era sulle stelle, non riusciva a smettere di sorridere, e così come lei Vera finchè…
“Vera, i Cullen mi hanno invitato a vedere una partita di baseball domani sera….vieni con me? Ti prego…” disse Bella pregandola.
A Vera vennero i brividi, tutto si stava svolgendo come nel libro, Bella sarebbe andata alla partita di baseball e li sarebbe successo tutto. Questa volta non poteva permettere alla storia di fare il suo corso, avrebbe dovuto modificarla, per il bene di tutti.
“Che ne dici se invece c’è ne restiamo a casa domani sera?” disse Vera.
“A casa??? Ma scherzi??” chiese Bella sorpresa dal comportamento di Vera.
“Forse è meglio non forzare troppo le cose tra te e i Cullen…” disse seria.
Bella diventò seria.
“Se tu non hai voglia di venire allora ok…ma io ci andrò!”
“Bella…è meglio se rimani a casa…fidati di me per una volta!” disse esasperata Vera.
“No! Loro non sono pericolosi…io ci andrò, con o senza il tuo consenso.” Disse schietta e arrabbiata Bella.
“Ma non capisci?? Potrebbe essere pericoloso…” non poteva dirle di più, non a Bella.
“Vera, è tardi…ed io non ho più voglia di parlare…”
Vera uscì dalla stanza di Bella mortificata. Non poteva permettere a James di fare del male alla sua migliore amica. Non questa volta.
Il sonno la stava quasi per prendere, quando Edward arrivò.
“Vera…svegliati…”
Lei si svegliò di colpo, e quando vide il viso bellissimo di Edward pensava fosse un sogno.
“Edward…” ma poi si ricordò che doveva andare a casa Cullen, così con uno scatto si alzò in piedi.
“Sono pronta…andiamo!” disse lei decisa.
“Andiamo!”
Edward la prese in braccio e lei rimase sorpresa e stava già protestando, anche se in realtà era al settimo cielo.
“Così non faremo rumore…e dopo che saremo usciti di casa ti aggrapperai alla mia schiena…andremo a casa mia correndo…”
*Forte!* pensò Vera che le piaceva enormemente la cosa.
Uscirono da casa Swan senza far rumore e poi Vera si aggrappò saldamente ad Edward, che partì subito in quinta.
Era una sensazione bellissima essere sopra la schiena di Edward e vederlo correre più veloce della luce. Tutto sembrava surreale e lontano.
Il viaggio non durò tanto, infatti quando Vera scese si trovò davanti a casa Cullen.
In quel momento le sue emozioni erano diverse e tutte positive, non vedeva l’ora di entrare, finalmente avrebbe visto la casa dei suoi sogni.
“Stai bene?” chiese gentilmente Edward che aveva ancora le mani intorno al suo busto per sorreggerla.
“Divinamente..” disse lei camminando verso l’entrata.
Appena entrò nella grande casa riuscì solo a dire un “Wow” pieno di stupore. Aveva quasi le lacrime agli occhi, l’aveva pensata molte volte quella casa ed ora esserci dentro era strano e commovente.
“Sei sicura di stare bene?” le chiese preoccupato Edward vedendo una piccola lacrima scorrerle nella guancia.
“Si…si…scusami…” Vera si accorse che Edward la stava guardando, così si asciugò la lacrima e sorrise.
Ad un tratto apparve tutta la famiglia Cullen al completo.
Esme e Carlisle erano vicini e a pochi passi da Vera, poi c’erano Jasper e Alice vicino al piano forte ed Emmett e Rosalie sopra le scale.
“Ciao Vera, a quanto pare ci rivediamo..” disse Carlisle con un sorriso.
Vera ricambiò, anche perché era impossibile non farlo.
“Salve Carlisle, è un piacere…anche se la circostanza non è delle più rosee!” disse Vera.
Tutti i Cullen a quell’ affermazione divennero tesi e nervosi.
“Già…Edward mi ha detto che devi parlarci di qualcosa di importante…”
“Esatto…”
Questa volta fu Esme a parlare, con la sua voce dolce e il suo sorriso pieno di calore.
“Prima facciamo accomodare la nostra ospite in salotto…”
Tutti seguirono Esme e si sedettero nel divano, tranne Rosalie ed Emmett che rimasero in piedi vicino al camino.
Esme offrì a Vera un po’ di succo d’arancia, cosa che fece innervosire Rosalie che guardava Vera con occhi avversi.
“Bene, ora puoi parlare liberamente…” disse Carlisle, che si mise comodo e attento.
“Sapete che ultimamente in città c’è una banda di vampiri…non vegetariani, che sta facendo strage di umani…sono molto pericolosi…” iniziò a dire Vera.
“Si, lo sappiamo…Alice ha avuto delle visioni…” aggiunse Carlisle.
“Bene! Ma io conosco tutto su loro conto…grazie al mio potere…” disse Vera cercando di convincere anche se stessa.
“Dicci quello che sai!”
“Sono in tre, due maschi e una femmina…il capogruppo si chiama Laurent è diverso dagli altri due, che sono molto più pericolosi. Victoria, la femmina ha un’abilità speciale come Edward, Alice e Jasper…”
Tutti rimasero sorpresi dalle sue parole.
“lei… è molto abile nella fuga, nessuno la eguaglia….mentre James, suo compagno, è un segugio nato, lui vive per la caccia ed è la sua ossessione!”
Ci fu silenzio dopo che Vera ebbe finito di parlare. Tutti gli sguardi dei Cullen erano per Vera, che li guardò uno per uno.
“Ma noi siamo in sei…e molto più forti di loro…” disse Emmett
“Non sottovalutateli!”
“Beh…li terremmo d’occhio, nel caso si dovessero avvicinare troppo al nostro territorio!” disse Jasper.
Carlisle, era ancora in silenzio e cercava di trovare una soluzione, nel frattempo Edward che aveva sentito i pensieri di Vera chiese:
“Ma non è tutto…vero? Cos’altro sai?”
“Domani Bella non dovrà assistere alla partita di baseball!” disse schietta guardando i splendidi occhi di Edward.
“Se Bella dovesse esserci…James farà di tutto perché diventi il suo pasto…tutti i vostri sforzi di proteggerla da lui saranno vani…”
Edward divenne nervoso e si alzò in piedi e cominciò a camminare avanti e indietro.
Finalmente Carlisle parlò.
“D’accordo, domani Bella non verrà…spiegaci meglio quello che hai visto…così sapremo come agire!”
Vera fece finta di concentrarsi per ricordarsi bene la scena, ma la sapeva benissimo per filo e per segno.
“Domani sera durante la partita di baseball arriveranno i nomadi…saranno attirarti dai rumori dei colpi e delle mazze! Alice avrà una visione ma troppo tardi per riportare Bella a casa, senza farle correre rischi! I vampiri arriveranno e James sarà attratto dal profumo di Bella…”
A quelle parole Edward fece un piccolo ruggito, che mise i brividi a Vera.
“…Edward si infurierà e ciò darà inizio alla caccia…”
Vera rimase in silenzio in attesa di un commento da parte di Carlisle.
“Perché dovremmo fidarci delle tue visioni?” disse Rosalie squadrando Vera.
“Hai ragione Rosalie…le mie visioni non sono sempre precise, ma questa volta andrà così…”
Appena sentì pronunciare il suo nome da Vera, Rosalie si innervosì moltissimo, tanto che uscì dalla stanza, seguita da Emmett che si scusò.
“Penso che l’unica cosa da fare sia lasciare a casa Bella! Noi giocheremo e non appena si presenteranno da noi…faremo chiare le nostre intenzioni…” disse Carlisle deciso.
Vera annuì, convinta che fosse la decisione più adatta, come lei così tutti i Cullen.
Era passato parecchio tempo da quando Vera era arrivata a casa Cullen e la stanchezza cominciava a farsi sentire.
“Edward riporta a casa Vera…ha bisogno di riposare..” disse Carlisle.
“Ok!”
Vera salutò tutti quanti, e prima di andarsene Carlisle la ringraziò a nome di tutti.
Edward corse nuovamente in direzione di casa Swan, e riportò Vera nel suo scomodo divano.
Si era addormentata durante il viaggio, così la distese e la coprì, cercando di non svegliarla.
Rimase per un po’ a guardala dormire e le accarezzò dolcemente il viso, per poi tornare dalla sua Bella.
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Capitolo 22 *** Verità svelate ***
Ecco qui un nuovo capitolo!! urra!!! cmq ringrazio chi è passato a leggere la storia e un grazie speciale a Lady moonlight (cleo^^) che ha avuto la pazienza di recensire la storia. Cmq nn mncano olti caitoi alla fine!^^
La mattina successiva, Bella non parlò con Vera, si limitò a portarla a scuola e ad starle vicina, ma appena poteva se ne andava via con Jessica o con Edward lasciandola sola.
Finito l’orario delle lezioni Bella aspettò Vera in parcheggio, sembrava molto arrabbiata.
“Sei qui…” disse Bella secca.
“Si…perché non dovrei?” rispose Vera tranquilla.
“Tu sei una…una…hai detto ad Edward che è meglio che oggi non vada a vedere la partita…sei riuscita a convincerlo…” disse puntandole il dito contro.
“L’ho fatto per il tuo bene!”
“No!!! Sei solo gelosa…vuoi Edward tutto per te!! E’ questa la verità…”
“Ti sbagli…io voglio solo proteggerti…”
“Bugiarda!!!” urlò Bella, tanto che tutti si girarono verso di loro.
“Pensa come vuoi…io me ne vado a casa!” disse Vera voltandole le spalle, ferita dal suo comportamento.
Bella invece salì nel pick – up e partì per andare a casa, lasciando Vera a piedi.
Ferita e delusa dal comportamento di Bella, Vera, tornò a casa senza fiatare.
Tutta la giornata fu un vero inferno, Bella al lavoro era intrattabile e Vera invece era taciturna e triste.
“Che succede Vera?” chiese Jacob abbracciandola.
“Niente Jake…sono solo un po’ pensierosa…”
“Riguardo cosa?”
“Lascia stare…è una sciocchezza…” disse Vera cercando di sorridere, ma con scarso successo.
Jacob la guardò negli occhi.
“Quando ne vuoi parlare…io ci sono!”
Vera sorrise.
“Lo so!” e lo abbracciò forte.
Jacob accompagnò a casa Vera, e poi tornò a La Push, con la sua moto nera.
Bella non era ancora rientrata a casa, così Vera avrebbe avuto un po’ di tranquillità senza sentirsi continuamente in colpa.
Si sedette nel divano, abbandonandosi completamente. Iniziò a pensare a quanto le cose erano diverse e cambiate rispetto a il libro.
Il comportamento di Bella non se lo sarebbe mai aspettato, e anche Edward era davvero diverso, tanto da innamorarsi di due persone nello stesso momento. E poi c’era Jacob.
I fatti si erano modificati, come per esempio la faccenda dell’incidente di Bella.
Sconsolata prese dalla sua tracolla il libro.
Era uguale a sempre, con la stessa copertina dove venivano rappresentate un paio di mani mentre porgevano la mela della tentazione.
Aprì il libro dal primo capitolo, dove parlava della partenza di Bella da Phoenix per trasferirsi a Forks. Era tutto assolutamente perfetto, e Vera andò avanti a leggere contenta che in realtà la storia era diversa da come la stava vivendo lei.
Ma ad un tratto, si accorse di una cosa strana.
“Ma mentre Bella provava il suo pick –up appena regalato da Charlie, non si accorse che dalla foresta era spuntata una ragazza, spaventata. Bella appena la vide cercò di frenare ma pensava che ormai era la fine. Avrebbe fatto del male a quella ragazza e non se lo sarebbe mai perdonato. Come odiava Forks in quel momento…”
A Vera venne un colpo, possibile che leggendo e rileggendo quel libro non si fosse mai accorta di quella parte, a lei totalmente nuova?
Sfogliò velocemente il libro fino ad arrivare al punto giusto.
“ Ciao, sono Bella…” disse alla ragazza.
“Io mi chiamo Vera…” disse lei ancora un po’ scossa da quello che le era successo.
Appena lesse il suo nome, Vera si spaventò a morte. Non poteva essere…non poteva aver cambiato davvero la storia.
Ma c’era il suo nome, e le cose erano andate davvero così.
Continuò a sfogliarlo, leggendo tutti i passi più importanti. E si accorse che c’era scritto tutto quello che era successo da quando era arrivata lei. Il bacio con Mike, la gita a La Push, la scommessa con Jacob, e gli incontri con Edward.
*O mio dio!!*
Terrorizzata fece cadere il libro dalle sue mani incredula e sconvolta. Aveva combinato un bel guaio, aveva cambiato la storia che era stata scritta dalla mitica Stephenie Meyer. Si mise le mani davanti al volto, non sapendo più che fare.
Poi le venne in mente una cosa, così riprese il libro e lo sfogliò nuovamente con le mani che le tremavano. Arrivò al pezzo della partita di baseball. Raccontava della partita senza Bella, ma poi con grande sconcerto di Vera lesse una cosa che la fece prendere un colpo.
“Mentre Alice stava per lanciare l’ennesima palla, un rumore assordante si fece sentire, tutti si girarono ma Edward e Alice sapeva già di cosa si trattava.
Bella era arrivata con il suo pick – up.
Smontò dal suo veicolo e sorridendo si avvicinò ai suoi vampiri preferiti.
“Eccomi qui…non mi sarei persa la partita per niente al mondo!” disse avvicinandosi ad Edward.
“Tu non dovresti essere qui…” disse Edward con uno sguardo totalmente terrorizzato.
“Solo perché Vera dice una cosa stupida non vuol dire che la devo fare per forza…” disse lei irritata.
In quel momento Alice ebbe una visione.
“Stanno arrivando…saranno qui in meno di cinque minuti. Stanno correndo…vogliono giocare”.
Cosa aveva combinato Bella? Era andata lo stesso, senza ascoltare i consigli di Vera e di Edward. Questo non l’aveva neppure preso in considerazione Vera, ora doveva fare qualcosa, sperava solo che non fosse troppo tardi.
Prese subito il cellulare e chiamò Jacob.
“Pronto?”
“Jake, sono io, Vera…”
“Ciao…che succede?”
“Devi venire assolutamente qui…in moto…fai presto…ti prego!” disse lei con voce affannata.
“Vera…calmati e spiegami tutto…” disse lui preoccupato.
“Non c’è tempo…Bella è in pericolo…”
“Arrivo subito.” Disse Jacob attaccando il telefono.
Vera era disperata, camminava avanti e indietro, non sapeva più cosa fare. Cosa avrebbe fatto se fosse stato troppo tardi per salvare la situazione?
Jacob correva veloce come un fulmine in direzione di casa Cullen.
Vera sperava che non fosse già tutto finito, doveva trovare Bella e gli altri e dargli delle direttive, ormai James avrebbe incominciato la caccia, e bisognava agire di conseguenza.
Arrivarono a casa Cullen, Vera scesa dalla moto quasi al volo, si tolse il casco e lo appoggiò fuori in giardino, mentre correva per le scale.
Aprì la porta di scatto e si ritrovò davanti dei vampiri straziati dal dolore.
Esme le corse incontro e la abbracciò forte, singhiozzando anche se i vampiri non potevano piangere.
“Esme, che cosa è successo?”
“Bella…Bella…è venuta alla partita…ed è successo quello che avevi previsto tu!”
Jacob nel frattempo aveva sentito tutto e rimase perplesso da quello che aveva detto Esme.
“Cos’ è successo a Bella? E cosa hai fatto Vera?” chiese confuso.
In quel momento spuntò Edward, come non aveva mai visto prima. Era straziante guardare come soffriva.
“Dov’è Bella? Jasper e Alice?” chiese Vera.
“Sono andati a Phoenix, staranno li per un po’ di giorni…finchè non risolveremo la situazione con James..abbiamo disperso le tracce di Bella per la foresta…nella speranza che lui abbocchi!”
Vera stava per rispondere quando arrivò Rosalie.
“L’avevo detto che non ci si poteva fidare delle visioni di Vera…” disse irritata.
Vera si sentiva malissimo, non c’è la faceva più a mentire, così con le lacrime agli occhi decise di dire la verità.
“Non sono visioni…non ho visioni…e non le ho mai avute…”
Tutti rimasero storditi, Esme si avvicinò a Vera cercando di confortarla.
“Non è colpa tua…le visioni possono cambiare…”
“No…non avete capito…io non ho nessun dono, sono una persona normale…non ho mai sognato alla notte il futuro…”
Edward era ancora più confuso.
“Ma com’ è possibile, le cose che avevi detto sono successe…”
Vera a quel punto tirò fuori dalla tracolla il libro, Twilight.
“E’ questo la chiave di tutto…”
Glielo lanciò a Edward e lui prontamente lo prese al volo, senza capire cosa stava cercando di dirle.
“Leggi quello che c’è scritto…la vostra storia è stata scritta in un libro! Io sono capitata dentro la storia, che amavo alla follia…non so come sia successo…ma io non sono di questo mondo…voi siete la fantasia e io la realtà…”
Nessuno capì quello che lei voleva dire, ma Edward cominciò a leggere una parte del libro, appena ebbe finito di leggere guardò Vera esterrefatto.
“Ma com’è possibile?”
“Non lo so…so solo che io vi conosco già tutti e so come andrà a finire questa storia…ma da quando sono letteralmente entrata nel libro, le cose sono cambiate!”
Jacob era il più confuso di tutti e rimase li ad ascoltare con la fronte aggrottata cercando di capire.
“Per esempio…Jacob nella vera storia dovrebbe avere una simpatia per Bella, invece è il mio ragazzo…e tu Edward quando per la prima volta hai visto Bella, avresti dovuto startene via per una settimana…e non dovresti essere confuso se scegliere me o Bella…”
Questa rivelazione mise scompiglio nell’animo di tutti.
“Come sarebbe a dire che noi siamo la fantasia?” disse Rosalie.
Edward le lanciò il libro.
“Leggi…e capirai tutto…” disse lui serio.
“Si capirete tutto…mi dispiace di avervi mentito, ma non volevo rovinare la storia…volevo che tutto fosse naturale e semplice proprio come l’aveva scritta Stephenie Meyer…la vostra creatrice! Invece con il mio arrivo tutto è cambiato ed ho rovinato tutto…”
Disse Vera piangendo e sentendosi malissimo.
Rosalie, Esme e Jacob lessero pezzi del libro e tutti avevano la stessa espressione persa.
“Mi dispiace…non volevo crearvi tutti questi problemi…ma ora dobbiamo salvare Bella e so come farlo!”
Edward era davvero arrabbiato, si vedeva dalla sua espressione.
“Quindi hai preso in giro tutti…anche me e Jacob!”
“No…no…non ho mai mentito sui sentimenti che provo per Jacob…e voglio un modo di bene a tutti voi…su questo non potrei mai mentire.”
Jacob intervenne.
“E chi c’è lo assicura?” disse lui con voce severa e ferita.
“No Jake…non puoi pensarlo davvero..” Vera si avvicinò a lui disperata.
Jacob non rispose, si allontanò da Vera, restando in silenzio.
“Edward, tu puoi leggere la mia mente…digli che non ho mai mentito…ti prego!”
“Vera…sono confuso…non ho la mente lucida per poter dire o fare qualsiasi cosa…”
Vera non credeva alle sue orecchie, tutti le stavano voltando le spalle, Edward, Rosalie e persino il suo Jake.
Ora però bisognava pensare a Bella, era lei che rischiava la vita, ogni secondo di più.
“E a Bella non pensate?? Sta rischiando la vita e io so come fare per salvarla…io so come fare per mettere a posto le cose!!”
Edward ritornò lucido per un attimo.
“Va bene…hai ragione ora dobbiamo pensare a lei…cosa proponi di fare…”
“Io devo andare a Phoenix subito…dopo di che farò tutto da sola…”
“D’accordo, ti porterò io…” disse Edward prendendo già i suoi effetti.
“No! Lo farò io…” disse Jacob serio.
“Jacob…si tratta della mia Bella…” disse digrignando i denti
“No…Edward, Jacob ha ragione! Tu devi restare qui…tenere d’occhio il segugio…”
Vera sapeva che James non avrebbe abboccato alla trappola dei Cullen, ma questa volta avrebbe fatto a modo suo. Prima di pensarci chiuse nuovamente la sua mente ad Edward.
Avrebbe preso il posto di Bella, sarebbe andata lei alla scuola di ballo, e avrebbe rischiato lei la vita, per salvare quella di Bella.
“Questa volta ha ragione lei…” disse Rosalie.
“Va bene…allora faremo così…” disse Edward stringendo i pugni.
Vera corse fuori e prese il casco, sperando che Jacob la seguisse, infatti era subito dietro di lei e stava già accendendo la moto.
Saltarono in sella e partirono alla volta dell’aeroporto.
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