The Promenade

di Portos
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Promenade ***
Capitolo 2: *** In cerca di risposte ***
Capitolo 3: *** Conferme e legami ***



Capitolo 1
*** The Promenade ***


 

The promenade

Capitolo 1 Riflessioni e dubbi

I piedi nudi sprofondavano nella sabbia umida. Teneva le scarpe in mano, mentre passeggiava lungo

il bagnasciuga.

Le onde seguivano dell'oceano seguivano un lento ma regolare ritmo, nella bassa marea.

Il sole stava sorgendo.

Spargendo i propri raggi, lungo le increspature dell'acqua, come tanti frammenti di luce, al seguito di una timida alba.

L'uomo incantato osservò lo spettacolo.

Respirò a fondo l'odore salmistro dell'aria e tese l'orecchio ad ascoltare lo stridio dei gabbiani.

Per la prima volta, si sentì bene in solitudine, ironia della sorte quella che poi era la più grande paura di Freddie Mercury.

Ma in quel frangente, aveva deciso di starsene un po' solo, poiché avvertiva il bisogno di riflettere

un po' su tutta la situazione. Solo fermarsi un attimo a volte, ne valeva la pena.

S'era alzato presto verso le sei e mezza, senza fare colazione, era sceso in spiaggia.

Una folata di vento gli scompigliò i capelli. Si stava proprio bene, pensò con un leggero sorriso.

L'uomo sprofondò nei suoi pensieri, proseguendo nella sua passeggiata.

 

Pigramente seduti alla terrazza, come due vecchietti Jim Hutton e Peter Freestone si godevano il fresco, anziché fare una passeggiata.

Ne avevano bisogno davvero di una pausa, per poter staccare la spina e lasciare scivolare la stanchezza di tutto il lavoro gli attriti, lo stesso valeva per gli altri compagni di avventura, tutto per una volta deciso in modo democratico.

Soprattutto per Freddie che in quel periodo appariva piuttosto taciturno e pensieroso.

Non si riusciva nemmeno a capire che diavolo gli passasse per la testa…

Jim si passò una mano nei capelli. Squadrò per un attimo Peter, che affascinato osservava l’oceano.

“Peter posso farti una domanda stupida?”

Jim a volte, provava un’invidia sottile verso Phoebe, poiché quei due riuscivano sempre ad intendersi a meraviglia. Peter girò la testa e sorrise.

“Secondo te… io piaccio a Freddie?”

L’assistente di Freddie rimase un po’ stupito a tale domanda. Jim attese la risposta in un leggero imbarazzo.

“Certo, perché? ”

“Non lo so, ho come l’impressione che si stia allontanando” sussurrò Jim, con un lungo sospiro.

“Da cosa lo deduci?”

“Mah, non lo so…è diventato piuttosto freddo nei miei confronti e ultimamente non facciamo altro che litigare” confessò Jim in tono sconsolato.

Negli ultimi tempi, la loro relazione non andava a gonfie vele, come prima.

Freddie era piuttosto nei suoi confronti ma altre volte il cantante nascondeva a fatica la tensione

che provava e quando non riusciva finiva per litigare con lui.

Jim era piuttosto abituato ai suoi repentini cambiamenti d’umore, ma a volte pareva un po’ troppo.

Peter si limitò ad annuire.

“Mmm perché non provi a chiederglielo?”

“Boh, ci proverò”

“Sì, però fallo, Jim…credo che però lui ci tenga a te, anche se non ama proprio darlo a vedere”

Peter non poté nascondere un sorriso.

“E allora perché non facciamo altro che bisticciare come due ragazzini?”

“Non lo so, Jim ma ho visto che lo fate anche per delle sciocchezze, a volte Freddie sa essere un po' tanto infantile” ripose Peter con un lungo sospiro.

“Toh, il tuo bambino è proprio là”

Jim allungò un braccio e indicò la figura lontana del cantante.

“Non l'ho mai visto così pensieroso”

“Secondo me, vuole solo godersi il panorama” replicò Peter, sorridendo una seconda volta.

Jim sbuffò.

“Noi sembriamo due vecchiacci in pensione, al mare”

“E il terzo cosa è?”

“Mmm…un vecchiaccio nevrotico”

Jim scoppiò a ridere.

“Però è stato gentile, ad offrirci la vacanza”

Peter non disse nulla, fingendo di non aver sentito e continuò a fissare l’oceano.

Jim tacque.

“Vorrei davvero chiedergli che diavolo gli passa in quella testa dura” riattaccò Jim subito dopo.

“E allora perché non ci vai?”

Jim gli scoccò un’occhiataccia.

“Mi stai cacciando, per caso?”

Phoebe alzò un sopracciglio.

“No, affatto ma non ci dovevi andare a parlare?”

“Mio Dio, Pete in meno di trenta secondi ti sei inacidito, per caso?” gli domandò Jim, nascondendo l’ombra di un sorriso.

“Altra risposta negativa ritenta”

“Va bene, mi arrendo”

Peter poggiò le mani sul davanzale. Si fece serio.

“Non voglio mettermi a fare il maestrino o stronzate del genere, piuttosto vai di sotto e non provi a parlargli, magari... con calma” gli consigliò Peter.

Jim valutò le parole dell'amico e fissò Peter con i suoi occhi scuri.

“Ehm...grazie...andrò a rompergli le balle” annunciò Jim alzandosi dalla sedia.

Peter alzò gli occhi al cielo e scosse la testa…ah certa gente!  

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Capitolo 2
*** In cerca di risposte ***


 

Capitolo 2

In cerca di risposte

 

Jim scese velocemente le scale.

Fortunatamente indossava scarpe da tennis e non le ciabatte, la sabbia cominciava a diventare un po' troppo calda, per i suoi gusti... constatò l'uomo.

Sollevò lo sguardo verso Freddie, mordendosi il labbro.

Ah, il solito grillo parlante il quale aveva sempre ragione. Avrebbe dovuto soprannominarlo in quel modo, ma povero Peter...quel perfidaccio di Fred lo chiamava Phoebe, quindi meglio lasciar perdere.

L'uomo si mise in marcia.

In fondo, voleva sapere anche lui delle risposte e sperava anche di sapere il motivo della sua freddezza, perché non si poteva buttare una relazione al vento, in quel modo.

Le sue mani tremarono un poco. Raggiunse il suo compagno.

“Ciao Freddie” disse Jim.

“Oh, ciao caro” disse Freddie sorridendo leggermente.

“Non hai ancora mangiato?”

“No, ho molta fame stamattina, credo che mangerò qualcosa dopo” osservò il cantante con una stretta di spalle.

Jim s'umettò le labbra.

Chiacchierarono un altro po' di argomenti leggeri, ma a dirla tutta la conversazione stentava a partire.

Fra loro cadde il silenzio. La loro passeggiata proseguì.

“Freddie, posso parlarti per una volta tanto?”

Il cantante annuì.

“Non so cosa stia succedendo tra noi due, ma si può sapere cosa cavolo ti succede?”

La domanda rimase sospesa in aria.

Freddie si fermò per un attimo e fissò il suo compagno.

“Tu...io...non facciamo altro che litigare e il nostro rapporto non va benissimo” continuò Jim.

Freddie rimase in silenzio ad ascoltare lo sfogo dell'uomo.

“E che cavolo io ci tengo a te, stupido, cosa c'è che non va? Dimmelo!”

Freddie si ritrovò a fissare gli occhi castani sinceri di Jim e rimase un po' stupito da tale dichiarazione.

“Io ho paura, Jim...mi sono...non lo so ho paura e mi sento un po' confuso, tutto sta prendendo una piega, troppo velocemente, capisci? Non voglio neanch'io che la nostra storia finisca e che ci sono già rimasto scottato” ammise Freddie, sospirando.

“Io ti amo” sussurrò all'improvviso il suo compagno, prendendolo per le spalle.

Il cuore di Freddie fece una capriola nel petto.

Non disse nulla, lasciandosi scivolare tra le braccia del suo compagno. Le scarpe caddero nell'acqua.

“Jim, Jim, Jim...” mormorò Freddie, chiudendo gli occhi. Lasciò per un attimo il mondo rimanesse fuori, in quel momento per lui c'erano solo loro due.

“Non aver paura, non aver paura solo questo” disse Jim, sorridendo.


 

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Capitolo 3
*** Conferme e legami ***


 

Capitolo 3

Conferme e legami

 

Peter lanciò un'occhiata all'orologio. Le lancette segnavano le sette e un quarto.

Cominciava ad annoiarsi, decise di dedicarsi un po' alla parole crociate.

Quindi tornò in camera.

Sedette sul letto, dove aveva lasciato la rivista e una matita.

Quando incominciò il cruciverba, s'accorse di non aver molta concentrazione. Mollò la rivista sul cuscino e scese di nuovo in terrazza ad osservare l'oceano.

Sperava che quei due si fossero finalmente chiariti...

Freddie non si accorto che finalmente aveva trovato la sua metà? Jim rappresentava la quiete dopo la tempesta…e pensò che non avrebbe permesso a nessun idiota gli rovinasse la sua relazione.

 

Erano ancora stretti l’uno nell’altro.

Il cuore di Jim batteva forte nel petto, come un tamburo.

Sentiva le braccia di Freddie allacciate intorno alla sua schiena, il profumo di mare che si portava addosso, la barba che gli pungeva la guancia ed il calore del suo corpo che amava tanto averlo vicino.

Jim gli posò la testa su una spalla.

“Va bene, ci proverò…non avrò paura” sussurrò Freddie.

Si sentì, come dire, sollevato e in quel momento la confusione parve scomparire poco a poco, Jim aveva ragione.

Quello che bastava per permettere al suo cuore per poter aprire uno spiraglio.

“Sì, però non diventare troppo sentimentale sennò qui diventiamo diabetici” scherzò Jim.

“Be’ anche te non scherzi, mio caro” ribatté l’altro, punto sul vivo e il suo compagno si mise a ridere.

“Jim Hutton anche io ti amo da morire”

Lo stomaco del cantante si mise a brontolare.

“Bella dichiarazione d’amore, proprio mentre uno ha fame!” esclamò Jim ridendo per l’ennesima volta. Si sciolsero dall’abbraccio.

Freddie incrociò le braccia al petto.

“Tu e le tue battute!”

“Amore mio, le tue scarpe stanno prendendo il largo” gli fece notare Jim indicandole mentre galleggiavano nell’acqua e s’allontanavano sempre più.

Il cantante lanciò uno strillo allarmato e veloce come un razzo, si precipitò a recuperare le sue scarpe.

Imprecò quando le scrollò dall’acqua..

“Dovrai farle asciugare per bere” ghignò il compagno.

“Allora torniamo indietro e levati quell’espressione dalla faccia”

“Non ho alcuna intenzione di levarmela di dosso” ribatté l’altro con un sorriso sornione.

Freddie cercò la mano di Jim e gliela strinse. Era calda e rassicurante.

“Manterrò la promessa” disse Jim, prima di sfiorargli le labbra con le proprie.

Freddie lo ricambiò.

Fu un bacio leggero e dolce ma leggermente salato come l’acqua di mare o come le lacrime.

Mano nella mano, ritornarono indietro.

 

Casa Kensitong

“Allora come è andata?”

Freddie sorbì lentamente il suo the. Phoebe sgranocchiava un pezzo di biscotto.

“Abbiamo riaggiustato e adesso Jim se vuole verrà vivere qui” rispose il cantante rilassato.

Jim dormicchiava in salone, con Romeo acciambellato sulle ginocchia.

“Mmm…sono contento per voi due, alla fine tutto si risolve e come si dice “l’amore trionfa su tutto”?” disse Phoebe.

Freddie posò la tazza.

“Per questo che mi definisco romantico come Rodolfo Valentino, no?”

Phoebe scosse la testa. Sempre il solito, per fortuna non sarebbe mai cambiato.

Meglio così d’altronde, no?

Fine.

 

 


 

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