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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1... *** Capitolo 2: *** Capitolo 2 *** Capitolo 3: *** Capitolo 3... *** Capitolo 4: *** Capitolo 4... mattina al parco ! *** Capitolo 5: *** Capitolo 5 ... -The Singer - *** Capitolo 6: *** Capitolo 6... Dediche Particolari! *** Capitolo 7: *** Capitolo 7...-Sorprese - *** Capitolo 8: *** Capitolo 8 ... -Lies and Truth- *** Capitolo 9: *** Capitolo 9 ...-Oh speak again, bright angel !- *** Capitolo 10: *** Capitolo 10 ... - Jealousy and tears - *** Capitolo 11: *** Capitolo 11 - the Sun...shining - *** Capitolo 12: *** Capitolo 12...-La festa di capodanno (I parte)- *** Capitolo 13: *** la festa di capodanno- II parte *** Capitolo 14: *** Capitolo 14 - la promessa- *** Capitolo 15: *** Capitolo 15 - un'e-mail e tanti dubbi - *** Capitolo 16: *** Capitolo 16 -Happy Birthday Orly!- ***
«
Qui bello!» il mio bel Labrador retriever alzò le orecchie in risposta al mio
richiamo.
«
Vieni qua, Charlie! » questa volta si decise a correre verso di me riportando
la palla rossa che gli avevo lanciato.
Adoravo
andare a fare jogging la mattina presto insieme al mio cane: St. James’s Park
era fantastico avvolto dalla sottile nebbia londinese.Intorno regnava il
silenzio che dava pace a quel parco sempre strapieno di gente, durante tutto
l’arco della giornata.
La
mattina era il mio unico momento di tranquillità, specialmente negli ultimi
giorni: per contratto dovevo consegnare il manoscritto del mio primo libro,
rivisto e corretto, entro la fine della settimana.
Non
riuscivo ancora a crederci…avrebbero pubblicato il mio lavoro, la mia
creazione!
L’idea
di realizzare il mio sogno, mi rendeva iperattiva nella mia occupazione e
ispirava la mia fantasia di scrittrice.
Il
lunedì seguente avrei incontrato il redattore per discutere del libro e della
campagna pubblicitaria…
Era
tutto così meraviglioso!
Nel
frattempo Charlie tentava di attirare la mia attenzione abbaiando: rompendo a
tratti il silenzio che incombeva tutto intorno.
Presi
la pallina rossa e gliela lanciai di nuovo, forse un po’ troppo lontano: tutto
felice corse a recuperarla cogliendo la sfida.
All’improvviso
vidi una macchia nera affiancarsi a quella crema di Charlie.
“Ma
cosa…” pensai.
Poi
quella cosa nera sfrecciò verso di me senza accennare a rallentare: fui
travolta e caddi a terra sulla fresca erba del prato.
La
cosa nera era un bellissimo cane nero, una femmina per la precisione,
che ora scodinzolava felice e mi fissava alzando le orecchie, chiedendomi di
continuare a giocare.
Mi
leccò in viso e io, ridendo, la allontanai cercando di rialzarmi.
Mi
accovacciai e l’accarezzai…un fischio in lontananza attirò la sua attenzione,
si voltò indietro verso un punto impreciso della nebbiolina, da cui, poco dopo,
comparve un ragazzo alto e snello con i capelli che si avvolgevano in morbidi
ricci castani.
Correva
verso di me: era vestito con una semplice felpa grigia da cui spuntava, dalla
vita, il bordo di una t-shirt gialla e un paio di jeans blue scuri che gli
cadevano perfettamente addosso…
« Ehi! Scusami… » mi disse cercando di riprendere fiato, « è scappata all’improvviso… »
« Non ti
preoccupare, non è successo niente! Voleva solo giocare! » risposi sorridendo.
« Ti ha fatto
male? »
« No, no…sono
atterrata sul morbido! » giustificai,
indicando l’erba soffice che aveva attutito il colpo.
« Mi dispiace… » si scusò nuovamente accucciandosi per
accarezzare il suo bel cane, « ti sembra
questo il modo di comportarti ! ?Si scappa così?? » la rimproverò con tono scherzoso.
La
cagnolina inclinò il capo guardando negli occhi il suo padrone, non capendo il
motivo del rimprovero.
« È davvero un
bel cane…come si chiama? » chiesi curiosa.
Intanto
anche Charlie si avvicinò al ragazzo reclamando qualche coccola, venendo subito
accontentato.
« Sidi…e il tuo
Labrador? »
« Davvero un bel
nome, particolare! Il mio ha un nome più comune…semplicemente Charlie! »
« Ehi Charlie…che
bel musetto che hai! »
Era
un ragazzo un po’ buffo, ma che doveva avere un grande amore per i cani…
Si
alzò, era alto circa un metro e ottanta…una decina di centimetri più di me.
« Come ti chiami?
» mi domandò porgendomi la mano per fare
conoscenza.
« Lily-rose
Armstrong …piacere… » strinsi la sua
mano.
« Orlando
Bloom…piacere mio »
« Eh… » strozzai un’esclamazione di sorpresa.
« Proprio quel
Bloom ! ? » non potevo
crederci.
« Sì proprio
quello…in persona! »
« Cavoli…non ti
avevo riconosciuto! Sembravi un normalissimo ragazzo… » ero sbalordita e in un imbarazzo pazzesco,
anche perché mi piaceva…e tanto…
Sorrise
semplicemente, abbassando la testa e riavviandosi i capelli ribelli…
“
Cavoli è veramente bello!”
« …posso darti del
tu, no? » azzardai.
« Certo, non sono
mica la regina! Soprattutto dopo che il mio cane ti ha assalito!! » scherzò.
Risi
all’idea di ciò era successo poco prima.
Il
suo cellulare iniziò a squillare improvvisamente, interrompendo la piacevole
conversazione.
« Non mi lasciano
in pace nemmeno la mattina presto! » mormorò,
prendendo il telefono della tasca della felpa.
« Pronto? Si…va
bene…a che ora? …ok, a dopo! Ciao! »
Chiuse
la chiamata.
« Scusa, ma devo
andare, ho un’intervista fra mezz’ora…e sai com’è il traffico a Londra:
impossibile! »
« Si, ne so
qualcosa! »
« Vieni spesso a
passeggiare qui di mattina? » domandò.
« Sempre… »
« Anch’io! Allora
ci si vede in giro!!! Mi ha fatto piacere conoscerti… » disse sorridendo, si abbassò e diede una bella
grattatina dietro all’orecchio destro di Charlie, che rispose riconoscente,
leccandogli la mano…
« Ciao!! » salutò con un gesto della mano.
« Ciao!! » replicai.
Si
voltò un’ultima volta verso di me e corse nella direzione da cui era venuto,
scomparendo nella nebbia…
Rimasi
a guardare nel punto dove era sparito, inghiottito dalla nebbia, che iniziava a
diradarsi con il tepore dei primi raggi di sole.
Charlie
mi tirò per una manica.
« Che incontro!
Summer non mi crederà quando glielo racconterò!! »
Ci
incamminammo verso casa: un appartamento poco distante dal parco, con due belle
camere luminose, una piccola cucina, un bagno e un soggiorno abbastanza grande.
Dopo
essermi fatta una doccia calda, accesi il mio computer portatile e scrissi un
e-mail a Summer, la mia migliore amica che era rimasta a vivere a Cardiff,
città dove ero cresciuta.
Ciao
Summy!
Tutto
bene? Come procedono i preparativi?
Io
sto ancora cercando di terminare la correzione della bozza per la consegna di
lunedì!
Ma
non è di questo che ti volevo parlare…ho fatto un incontro pazzesco stamattina,
mentre ero al parco con Charlie…
Non
ci crederai, ma sono stata travolta dal dolce cagnolino d’Orlando Bloom!!!
Si,
hai letto bene!!
All’inizio
non l’avevo proprio riconosciuto!!
Sarà
stata la nebbia, ma sembrava diverso da come lo si vede i televisione…non so
bene come spiegarti la sensazione che mi ha dato…era così normale! Un semplice
ragazzo di 28 anni che porta a spasso il cane!!Incredibilmente fantastico!!
Ed
anche tanto gentile!!! Spero di rincontrarlo…
Dimmi
cosa ne pensi! Io sono nel pallone!!
Rispondimi
presto!!!
Bacioni,
Lily.
Premetti
invio.
Non
vedevo l’ora che mi rispondesse!Mi
mancavano le lunghe chiacchierate di quando eravamo alle superiori. Ora lei si
stava per sposare e io avrei pubblicato il mio libro…come passava il tempo!
« Rimettiamo ci
al lavoro! Niente distrazioni oggi!! »
mi dissi, cercando di non ripensare a quella mattina.
*********
Ciao a Tutti!!
Questo è il primo capitolo della mia nuova ff ( questa volta a capitoli…)
, ovviamente sull’inimitabile e meraviglioso Orlando Bloom!!
Mi raccomando continuate a leggere i
prossimi capitoli!! Ne vedrete delle belle!!!
Avevo
indossato una semplice gonna nera che arrivava al ginocchio dove si increspava
con qualche volà; sopra una giacca dello stesso colore ed una camicia rosa che rendeva
il tutto più rilassato.Naturalmente avevo messo i miei orecchini portafortuna:
un paio di pendenti lunghi con incastonate pietruzze rosa.
Ero
nervosissima: avevo una paura pazzesca di essere in ritardo.
Perciò
lasciai Charlie alla mia vicina di casa, che possedeva un bel dalmata e di cui
potevo fidarmi.
***
« Prego
si accomodi »
Mi sedei di fronte al redattore, un uomo di
mezz’età vestito con un completo gessato che non nascondeva l’abbondante pancia
che fuoriusciva dalla giacca lasciata aperta.
Nonostante avesse un aspetto un po’
sciatto era una persona molto intelligente ed affabile.
« Miss
Armstrong, ho letto con piacere il suo romanzo… »
si accese una sigaretta, « e le devo fare
i miei complimenti! Storia affascinate, divertente ed allo stesso tempo piena
di buoni sentimenti… » disse facendo
uscire nuvolette di fumo dalla bocca.
« La
ringrazio Mr. Wright! » sorrisi, soddisfatta
del mio lavoro.
«
Pensavo di far uscire il suo libro per Natale… »
« Sono
d’accordo! »
«
… è il momento ideale: è il periodo in cui si è più inclini a far compere. » Fece cadere il residuo di tabacco bruciato nel
portacenere alla sua destra, « Dovremmo
metterci d’accordo per la campagna pubblicitaria con il suo agente… »
« Agente
? ? Non ne ho… » non sapevo ne
servisse uno,di solito sono gli attori o i cantanti ad averne!
«
Uh, beh…allora dovrà procurarsene uno,per sbrigare tutte le faccende burocratiche
mentre lei si occupa della scelta della copertina ,del riassunto etc…etc… »
«
Va bene… » rimasi
perplessa non sapevo proprio dove poter trovare un manager qualificato!
«
Eeeh, Mr Wright » continuai, « non è che potrebbe indicarmi qualche agenzia in
particolare...? »
Il viso del redattore si apri in un grande
sorriso comprensivo « Certo
Signorina… » prese un foglio
ed iniziò a scrivere un indirizzo.
«
Ecco,vada qui » mi porse il
foglietto « mi assicurerò
che le sia dato un buon manager! E dica tranquillamente che la mando io! »
«
La ringrazio moltissimo… » piegai in
quattro il pezzo di carta e lo riposi nella borsa.
«
Allora ci vediamo Venerdì per la scelta del disegno di copertina. »
Si alzò stringendomi la mano.
«
Grazie. Arrivederci! » Salutai.
« A presto Miss
Armstrong. »
Uscii dalla porta ed informai la
segretaria dell’appuntamento per il venerdì successivo.
Salita in macchina,presi dalla borsa il
foglio con l’indirizzo e lo lessi due volte:
Agenzia di managing
5,Notting
Hill- London –
Chieda
di Miss Josephine Bonnett
Sospirai,non
vedevo l’ora che il libro uscisse nelle librerie…ero fatta per stare dietro un
computer a scrivere, piuttosto che occuparmi di tutti questi problemi legati al
mondo del commercio…
Dopotutto
era il lavoro che avevo scelto e che adoravo più d’ogni altra cosa…e non potevo
permettermi di lamentarmi!!!
La
mattina successiva mi alzai di buon ora per fare la solita passeggiata al St.
James’s Park, ma di Orlando Bloom non c’era neanche l’ombra.
“
Illusa” pensai.
Anche
Summer aveva scritto di non montarmi la testa: era un attore in ascesa e il
lavoro lo teneva lontano da casa…era difficile che lo avrei incontrato di
nuovo.
Aveva
ragione.
“
Però mi farebbe piacere vederlo ancora” considerai mentre tornavo al mio appartamento.
Mi
preparai in fretta ed uscii: entrai in macchina,una Mini nera,sistemai bene lo
specchietto,girai la chiave e partii diretta a Notting Hill,il bellissimo
quartiere residenziale di Londra
***
L’agenzia di managing si trovava al quinto
piano di un grande palazzo bianco con inferriate alle finestre; presi
l’ascensore e mi ritrovai davanti ad una porta a vetri che recava una targhetta
argentata con inciso il nome dell’agenzia.
Entrai cercando di fare la
disinvolta,mentre dentro di me ero tesissima…chi sa a chi mi avrebbero
affidato!
«
Buongiorno » dissi alla
segretaria,una signora buffa con il naso adunco e piccoli occhi ,ingranditi
dalle spesse lenti degli occhiali.
«
Salve! Posso aiutarla? »
«
Si, grazie…mi manda Mr Wright ,della casa editrice ‘Bloomsbury’…ho bisogno di
un manager… » tirai fuori il
foglietto che l’editore mi aveva dato, «
mi ha consigliato di chiedere di Mrs. Josephine Bonnett… » .
La segretaria annuì, « si, ha chiamato proprio ieri…Miss Bonnett la
sta aspettando! » si alzò e mi
accompagnò davanti ad una porta di legno ,«
prego… »
Ed
entrai.
*********
Ciao a tutti!!
GRAZIEEE a Niniel82 , Linkin park,
Paddina e Moon che hanno recensito il primo capitolo! ! !
Un ringraziamento speciale alle mie
care amiche Loribi ,Lally e Little-fairy !
Questa volta ho deciso di postare 2
capitoli insieme visto che nel secondo non succede niente di particolare…
quindi vi consiglio di continuare a leggere il 3 Chap.. . .^__-
Il colloquio durò all’incirca un’oretta ; quando uscii ero felice perché
finalmente avevo trovato la mia manager…proprio miss
Il colloquio durò all’incirca un’oretta ;
quando uscii ero felice perché finalmente avevo trovato la mia manager…proprio
miss Bonnett.
Si era dimostrata veramente gentile e
comprensiva verso la mia poca esperienza nel campo dell’editoria, sciogliendo
tutti i miei dubbi.
Ci eravamo date appuntamento per venerdì
all’ufficio di Mr Wright , per esaminare il piano di promozione del mio libro.
Le
strinsi la mano ringraziandola per l’ennesima volta.
Chiamai l’ascensore e aspettai che le
porte si aprissero.
Proprio in quel momento il mio cellulare iniziò
a squillare, frugai in fretta nella borsa nel disperato tentativo di trovarlo.
Quando lo scovai mi accorsi che era solo
uno dei tanti messaggi di offerte che mandano i gestori di rete.
Intanto l’ascensore era arrivato e le
porte si erano aperte…
Cancellai il messaggio mentre entravo
dentro…
Quando alzai gli occhi dal cellulare,
rimasi per un attimo a fissare l’altra persona all’interno: non riuscivo a
crederci,Orlando Bloom era in piedi davanti a me.
Questa volta era vestito decisamente
meglio dal nostro primo incontro: jeans blu scuro,una giacca nera con sotto una
camicia bianca lasciata aperta sul collo.
«
Buongiorno » salutai con
tono distaccato, non mi aspettavo che si ricordasse di me, ne vedeva tanta di
gente che era praticamente impossibile!
«
Ciao! » rispose
accennando un saluto con la mano destra.
«
A che piano ? » mi domandò.
«
Al piano terra,grazie! » premette il
pulsante bianco su cui era stampata una “T” ,che si illuminò all’istante.
L’ascensore iniziò a scendere.
Quinto …quarto…terz…
Con un sussulto l’ascensore si fermò
all’improvviso,sobbalzando bruscamente… le luci si spensero e si accesero
quelle di emergenza…
Persi l’equilibrio e andai a sbattere
contro Orlando che si trovava alla mia destra.
“ Non è possibile…” pensai disperata “ non
può essersi fermato…” .
ma riuscii solo ad esclamare « Oddio! »,
mentre il panico iniziava a prendere il sopravvento sulla razionalità.
«
C***o!! » esclamò
Orlando, « tutto apposto? » chiese rivolto a me.
«
si…odio gli ascensori! » borbottai spazientita.
«
siamo bloccati tra il terzo e il secondo piano… »
osservò indicando la lancetta ferma tra i due numeri.
Orlando provò a premere qualche tasto
nella speranza che succedesse qualcosa…
Alla fine si risolse a premere il bottone
rosso d’emergenza per segnalare il guasto.
«
non ci resta che aspettare… » disse
rassegnato.
Risposi solo con un cenno del capo.
« sicura
che ti senti bene? » domandò ancora.
«
si..insomma… il fatto è che soffro di claustrofobia…soprattutto se si tratta di
ascensori! » confessai,chinando
il viso.
Il ragazzo sorrise comprensivo,« Non preoccuparti …ci tireranno fuori in un
baleno! »
« speriamo…
» dissi cercando di apparire calma,per
quanto mi era possibile.
Il silenzio cadde inesorabile,carico di
tensione per la strana situazione.
Presi dalla borsa il cellulare con la
speranza che almeno lì dentro avesse segnale…ma naturalmente no…neanche una
minuscola tacca!
Sbuffai guardandomi intorno.
Notai che Orlando mi stava fissando…
«
Scusa, ma tu… cioè… sei la ragazza di St. James’s Park? » chiese curioso.
Sorrisi … « si…il tuo cane
mi è praticamente saltato addosso! » “ si è
ricordato! Wow!!”
«
vero! E ti chiami…Lily…giusto? » azzardò ,« sono un po’ negato per i nomi! » spiegò.
«
Lily-rose! » precisai, « e te…Orlando… mentre il tuo cane si chiama Sidi…
»
«
Esatto ! » confermò lui.
« Che
dici ci mettiamo seduti? » propose,« tanto,non possiamo fare altro… » disse rassegnato.
« Ok!
»
Buttai la borsa a terra e cercai di
mettermi seduta più comodamente possibile, nonostante la stretta gonna nera che
indossavo quella mattina; alla fine riuscii a sedermi con le gambe piegate
verso sinistra.
Orlando,invece, si mise facilmente a gambe
incrociate. Prese dalla tasca posteriore dei Jeans il suo cellulare ultrapiatto
e iniziò a giocherellarci,dopo aver costatato che non aveva segnale.
«
Allora che ci fai qui a Notting Hill?Non
voglio essere indiscreto… » disse cercando
di iniziare un discorso.
«
nessun problema! Come hai visto sono salita al quinto piano…uscivo allora
dall’agenzia di managing… » risposi« ero in cerca di un agente … »
« Interessante! Sei attrice, cantante…? »
« scrittrice! Il mio editore mi ha
consigliato di procurarmi un’agente prima dell’uscita del libro! »
« Accidenti! Stai per pubblicare un
romanzo? E quando… »
« Fra due settimane circa… »
« Per Natale,in pratica! È
fantastico,complimenti! »
« Sì ,non riesco ancora a concretizzare
,mi sembra di vivere in un sogno! »
« Ti capisco…credo che tu stia provando la
stessa sensazione di quando Peter Jackson mi ha scritturato per il mio primo
film…una gioia indescrivibile!! » mi sembrò di intravedere uno strano brillio
nei suoi occhi.
Sorrisi alle sue parole…era confortante
sapere di non essere l’unica a sentirsi in quel modo!
« Sì
davvero fantastico!! » affermai,« e tu,invece che facevi qui,prima che si
fermasse questo catorcio di ascensore? »
«
Ah! Al sesto piano c’è uno studio fotografico… »
« un servizio? »
« diciamo di sì…servivano alcune foto per un’intervista…
»
« altro film in uscita? »
«
non ancora…stiamo girando e ritoccando le ultime scene… »
«e…il titolo?»incalzai,« non preoccuparti sarò muta come una
tomba…tanto scommetto che in internet siano mesi che gira! No dai,scherzo! »
«
Sì hai ragione!! No, comunque non c’è nessun segreto! S’intitola “
Elisabethtown”…una bella commedia romantica… »
« Allora
niente costumi stavolta! »
«
Niente! Vestiti del tutto normali! »
«
E la protagonista? » continuai,« si vede che non navigo da molto tempo…è quasi
un anno che penso solo al libro! »
Sorrise mostrando i suoi denti perfetti…«
è Kirsten Dunst!»
« Ah,ho capito…quella di Spiderman? »
« precisamente! » annuì con la testa.
« interessante…commedia hai detto ? Bene,
bene…andrò a vederlo! »
«
Va bene…così mi fai sapere se ti è piaciuto! »
«
sicuramente! »
«
ci vai ancora al St. James’s park ? » si
informò, cambiando discorso.
«
Si,ogni mattina! Altrimenti,il mio cane diventerebbe pazzo a stare sempre in
casa! »
« Charlie,no?
»
«
Giusto! »
«
è davvero un bellissimo Labrador… »
« Vero…
non so cosa farei senza di lui! È una compagnia indispensabile… » confessai.
«
So bene cosa intendi…mi sentirei troppo solo senza quella pasticciona di Sidi! »
«
Di che razza è? » era dalla prima
volta che avevo visto quella ‘macchia nera’ che me lo domandavo.
«
non lo so! Il nostro incontro è stato del tutto casuale! Stavo girando “Le
Crociate”…e me la sono ritrovata sul set! …
è una trovatella!! »
Orlando si buttò con la schiena
all’indietro,appoggiandosi alla parete dell’ascensore che non decideva ancora a
muoversi! Poi rivolse lo sguardo verso l’alto « mi
fa tanta compagnia…sai tutti i miei migliori amici sono rimasti a Canterbury,e
nonostante mi piaccia da morire vivere a Londra…a volte la solitudine si fa
sentire!» sospirò, poi
sorrise.
«
si…anche io ho lasciato tutta la mia famiglia e la mia migliore amica a
Cardiff… però a volte ci sentiamo per e-mail! »
« Ehm…si
può dire che a malapena riesco ad accendere il computer…figuriamoci a mandare una
mail!! » disse
scoppiando a ridere.
Fui contagiata dalla sua risata e
guardandolo mi resi conto di quanto fosse maledettamente bello quando
sorrideva…
« vabbè
dai! A quest- … » un improvviso rumore mi interruppe…sembrava
quasi che le corde dell’ascensore stessero per cedere…
Mi alzai di scatto sentendo la paura
riaffiorare di botto e il respiro farsi più affannoso… mi sembrava quasi che
tutto l’ossigeno all’interno di quel cubicolo stesse finendo all'istante.
Anche Orlando si alzò e si avvicinò a me « che succede… »
bisbigliò.
Rimanemmo in ascolto …poi una voce
proveniente dalla porta, in alto disse :
«
Tutto apposto là dentro? Quanti siete? »
«
Due! » rispose
Orlando.
«
Non vi preoccupate ora vi tiriamo fuori! »
«
Evviva!!Siamo salvi!! » esclamai esultante.
Senza rendermene minimamente conto
abbracciai Orlando dalla felicità.
“ Ma che sto facendo ?” pensai attonita
mentre scioglievo la presa e sentivo il braccio del ragazzo allentarsi intorno
alla mia vita.
« Ehm…
Scusa mi sono fatta prendere troppo… »
cercai di giustificarmi.
« nessun
problema… » mi
rassicurò,continuando a sorridermi.
Quando uscii respirai a fondo l’aria
fresca ,riuscendo finalmente a calmarmi.
I
tecnici si scusarono e ci spiegarono che cosa era successo,in breve c’era stato
un calo di tensione e gli ingranaggi non erano stati capaci di ripartire
automaticamente.
Davanti alla porta d’ingresso del palazzo
Orlando mi salutò con mia grande gioia
«
Spero di rivederti al St. James’s park! »
disse strizzandomi l’occhio.
Io mi limitai ad annuire e sorridere.
Ci salutammo ancora e lo vidi salire
dentro una macchina scura che partì a tutta velocità.
Ripresi la via di casa con la mia Mini
nera.
A casa scrissi ancora una volta una lunga
mail a Summer raccontandogli tutto quello che era successo.
Ero
stata incredibilmente fortunata ad incontrarlo due volte nel giro di pochi
giorni… chissà cos’altro mi avrebbe riservato il destino.
*********
Fatemi sapere se il capitolo vi è
piaciuto! ! !
Ringrazio anche tutti coloro che leggono
senza recensire! !
( Spero di poter aggiornare presto
visto che la ff l’ho già finita di
scrivere…)
Capitolo 4 *** Capitolo 4... mattina al parco ! ***
Mancava solo una settimana a Natale
Mancava solo una settimana a Natale.
L’aria che si respirava era fantastica: le
vetrine dei negozi erano addobbate da rametti di agrifoglio con piccole bacche
rosse; abeti stracolmi di fiocchi,fiocchetti e dolcetti appesi come decorazione;
il tutto ricoperto da una spruzzata di neve finta.
Fuori,Londra sembrava una città incantata.
La neve ,quella vera,aveva iniziato a
scendere da qualche giorno e non accennava a smettere…continuava a coprire
soffice e candida i tetti e le strade della metropoli inglese.
Nonostante il freddo si fosse fatto più
pungente con l’arrivo della perturbazione,io e Charlie non rinunciavamo alla
nostra quotidiana passeggiata mattutina…soprattutto perché Orlando aveva
mantenuto la “promessa” fatta l’ultima volta che ci eravamo incontrati, per
caso,nell’ascensore.
L’ “appuntamento” era sempre al St. James
,sempre alle 7 a.m. e sempre alla panchina verde sotto la
quercia,al centro del parco.
Mentre i nostri cani giocavano nel prato
rincorrendosi ed abbaiando felici,noi ci concedevamo un po’ di riposo dalle
nostre carriere (a maggior ragione lui…) e parlavamo di noi,delle nostre vite,di
ciò che ci piaceva e ciò che invece odiavamo,ma anche della nostra vita
sentimentale.
Non che io avessi molto da raccontare: non
avevo mai incontrato il grande amore della mia vita, solo infatuazioni
passeggere che erano durate al massimo uno o due mesi.
«
Il fatto è che è così difficile trovare una persona… che riesca veramente a leggerti
nel cuore e capire cosa desideri veramente in quel momento! » esclamai una mattina.
« Credo
che non solo sia difficile…ma che sia quasi impossibile! Ma da qualche parte
deve pur esserci la nostra anima gemella ,l’altra metà…che ci completi! » affermò Orlando guardando dritto davanti a sé
agitando la mano destra e tenendo l’altra sul braccio della panchina.Poi si
voltò verso di me.
« Ma
scusa… » iniziai « tu non hai una ragazza? Come si chiama …? » gli ricordai .
Lui fece una faccia strana, « Sì,ho Kate… »
«
Cosa provi per lei ? »
«
Io… la amo…credo… »
«
E questo che significa! »
«
Cioè… il fatto è che è così tanto tempo che non la vedo… è sempre in giro a
girare quel suo film “Superman”… la sua grande occasione » disse queste ultime parole scimmiottando la sua
ragazza e piegando l’indice ed il medio come per segnare con virgolette
immaginarie il termine “occasione”.
Mi aveva raccontato che il motivo per cui
aveva iniziato a fare l’attore era il suo desiderio di recitare la parte di
superman… e forse il fatto che proprio alla sua ragazza era stata data
l’opportunità di recitare la parte della fidanzata del suo super eroe
preferito, dava un po’ fastidio… come biasimarlo…
Gli diedi un’innocente schiaffo sul
braccio destro. « Dai! E quando
sei tu ad andartene in giro per il mondo per le riprese dei tuoi film,
lei cosa dovrebbe fare ? » cercai di
difenderla ,anche se con
mooolta fatica ( non era sicuramente tra le mie attrici preferite…) .
« Ah!
» sbottò lui,«
non si degna neanche di chiamarmi quando sono fuori…come se non sapesse il
numero! » da quanto mi
aveva detto, lei era un tipo molto possessivo e la maggior parte delle volte
che lo chiamava era arrabbiata … ma come si faceva a non essere gelosi con un
ragazzo bello e pieno di fascino in quel modo ?
« Da
quanto tempo è che non la vedi ? » chiesi.
«
Dal vero o in un film ? » scherzò.
Accennai una smorfia arrabbiata.
«
Va bene,va bene…sono… » contò
mentalmente,« è quasi un mese
e mezzo! E sinceramente non so neanche quando tornerà! »
«
Bel rapporto il vostro,eh ? » ironizzai.
«
Già! » sorrise.
Guardai l’orologio. Era già ora di andare:
l’editore e Josephine mi aspettavano alle 10:00.
Ci alzammo per recuperare i nostri cani.
Mentre tentavo di fermare Charlie,dentro di me ero in balia di un vortice di pensieri
contrastanti: avevo scovato al centro di Londra un locale di karaoke… Mi
sarebbe piaciuto andarci insieme a qualche amico,se solo fossero stati qui…
così avevo pensato di chiederlo a Orlando…ma lui cosa avrebbe risposto?
Alla fine mi risolsi a lanciare il sasso
per vedere cosa sarebbe successo.
“Al massimo… sarà un no!” pensai
rassegnata.
«
Ehm…Orlando,senti…l’altra sera ho scoperto in centro un locale dove fanno il
karaoke…così avevo pensato di andarci… »
cavoli come era difficile dirlo,«
e…se
volevi venire con me…insomma, mi farebbe piacere! » riuscii a sputare il rospo,finalmente.
Probabilmente rimase abbastanza
sorpreso…come si poteva notare dall’espressione che gli si era dipinta sul
viso…
«
Si…wow! È davvero una bella idea! Si, ci vengo volentieri sembra divertente! »
Aveva accettato!
« a
che ora ci vediamo? » domandò lui.
«
a- alle 9 va bene? »
«
perfetto! Ci vediamo…fammi pensare »
«
va bene anche davanti all’entrata del parco… »
proposi.
«
ok! Allora…a stasera! Ciao!! »
«
D’accordo! Ciao! » lo salutai
agitando la mano.
Mi voltai dall’altra parte,diretta a
casa…speravo solo che Orlando non avesse preso l’incontro di stasera…come un
appuntamento,dopotutto lui era fidanzato e non avevo la minima voglia di
scontrarmi con la gelosissima Kate!
*********
Ciao a tutti ! !
Ringrazio Niniel , Uriko e Lally per la recensione ! !
Spero che il cap ( anche se breve )
vi sia piaciuto, fatemi sapere ! !
Un GRAZIE a tutti coloro che leggono
la ff^__- ! ! !
Cercai di vestirmi più informalmente possibile: indossavo dei semplici
jeans con sopra una giacca verde acido e un top nero,e
Chapter 5...“ THE SINGER “
Cercai di
vestirmi più informalmente possibile: indossavo dei semplici jeans con sopra
una giacca verde acido e un top nero, e naturalmente scarpe a punta con sottile
tacco a spillo ,non molto alto, di camoscio nero.
Lasciai Charlie come
al solito alla mia vicina di casa, e alle nove in punto mi trovai di fronte ai
cancelli chiusi del parco.
Alle nove e un
minuto arrivò anche Orlando .Dalla semplicità con cui era vestito, non sembrava
affatto una Star: al solito jeans scuri, un maglione nero il cui collo alto
usciva dal piumino imbottito che indossava; ma la ciliegina sulla torta era il
cappello da base-ball, con una scritta gialla, che portava in testa e che gli
nascondeva quasi completamente il viso…probabilmente era stato già collaudato
per non farsi riconoscere in giro dalle fan!
«
ciao! »
«
ciao!È molto che
aspetti?» chiese
premuroso.
«
no, sono appena arrivata! » risposi,« allora …andiamo? »
«
si, certo!! »
«
ti va bene se prendiamo la mia macchina…visto che so all’incirca dov’è? »
«
ok! È inutile prenderne due… I parcheggi sono introvabili anche solo per una
vettura…figuriamoci per più!»
« Già!
» mi sentivo leggermente in
imbarazzo, « Allora…andiamo! » continuai.
Gli feci strada fino alla macchina, misi
in moto e partimmo verso il locale.
Durante il viaggio in auto gli chiesi come
fosse andata la giornata di lavoro e lui mi racconto in breve cosa aveva fatto:
era stato da una specie di sarta per prendere le prime misure per i costumi che
avrebbe indossato negli ultimi due capitoli dei Pirati dei Caraibi; mi raccontò
di come la sarta , sicuramente alle prime armi, lo avesse scambiato spesso per
un puntaspilli pungendolo più volte su braccia e gambe!
«
eccoci arrivati! » esclamai felice
di non essermi persa nel labirinto di strade di Londra.
Scendemmo dalla Mini nera.
Il locale da fuori prometteva abbastanza
bene : l’insegna luminosa lampeggiava intermittente mostrando ai clienti il
nome del locale, “ The singer” .
«
originale come nome ,eh? » dissi
scoppiando quasi a ridere.
«
si… sono curioso di vedere dentro…! »
ironizzò Orlando,facendomi ridere sul serio questa volta.
In
effetti, i locali del genere erano sempre alquanto buffi, come la maggior parte
della gente che si decideva a cantare ,seppur stonata, durante le serate, ma
era comunque un modo per ridere un po’!
« Guarda… c’è anche il buttafuori! » esclamò in un sussurro Orlando, non appena
arrivammo in prossimità dell’entrata.
Sorrisi cercando di rimanere il più al
lungo possibile seria mentre il ‘ gorilla’ controllava i documenti.
All’interno il “ The singer” era carino e
accogliente ma soprattutto sorprendentemente attrezzato di enormi schermi
ultrapiatti e uno stereo con maxi casse sparse ovunque nel locale.
Una trentina di tavoli di vetro rotondi
occupava tutto l’ambiente ed erano quasi tutti pieni o prenotati.
Si avvicinò una cameriera vestita con un
abito e un grembiule di paillettes scintillanti e un paio di pattini ai piedi.
«
Un tavolo per due, signori? » chiese la
ragazza, mentre masticava vistosamente un chewing gum.
«
Si, grazie. » rispose
Orlando.
La signorina pattinò fino ad uno dei
tavolini trasparenti liberi,abbastanza vicini al palco.
Ci sedemmo ed ordinammo due
coca-cola,giusto in tempo per l’inizio della serata di Karaoke: infatti un uomo
sulla cinquantina , probabilmente il proprietario, con buffi baffetti rivolti
all’insù salì sul palco e prese in mano un microfono.
«
Salve a tutti! » il saluto fu
seguito da uno scroscio di applausi.
«
ora per i nuovi clienti, ma anche per i vecchi, spiegherò come si svolgerà la serata
al ‘ the singer’…
Tutti coloro che molto coraggiosamente
decideranno di salire sul palco per deliziarci con la loro voce , sono
ben accetti. Qualora, però, non ci siano concorrenti saranno le luci del locale
a scegliere…accendendosi sul tavolo dei prescelti!!! » esclamò divertito il proprietario. Seguirono
ancora applausi.
«
Ok! Allora non mi resta che augurarvi buon divertimento al ‘ The singer’ !! » detto questo scese dal palco.
Orlando ed Io ci guardammo divertiti e
scoppiammo a ridere ancora una volta, la situazione era sempre più strana là
dentro!
«
Ma chi era quello! » dissi
divertita.
«
Non ne ho la più pallida idea, sembrava uscito da un fumetto! »
«
Vero! »
« Ti
va di cantare? » mi chiese a
bruciapelo.
«
A-adesso? Cioè … certo che mi va, ma magari possiamo aspettare che inizi
qualcun altro…e poi non credere che io abbia una voce favolosa tipo Whitney
Huston! Tutt’altro… » sentii le mie
guance imporporarsi leggermente…tanto prima o poi avrei dovuto cantare, l’avevo
invitato io e non potevo fare la figura della timidona proprio adesso…anche se
in realtà ero in quel modo!
Orlando si accorse della mia reazione, o
meglio del rossore delle mie guance e sorrise.
«
Va bene, non ti preoccupare… e poi guarda che neanche io sono un granché come
cantante! »
«
Ma scusa, non mi avevi detto che alla scuola di recitazione ti insegnavano
anche a cantare? »
«
Beh! Si, è vero… però è passato tanto tempo…ormai canto solo sotto la doccia!! » dichiarò.
Bevvi un sorso di coca- cola divertita
dall’affermazione di Orlando.
Intanto il primo cantante in erba stava
salendo la scaletta del palchetto.
Si schiarì la voce e attaccò la base
musicale dopo aver scelto la canzone.
«
No! » esclamai.
«
Non può essere! » continuò
Orlando.
«
Ti prego… »
«
…come può rovinarla! »
Eh si, era proprio lei la canzone che molto probabilmente
quell’uomo stava per rovinare… “ Your song” di Elton John… povero!
E con un’enorme brivido che correva
costantemente lungo la schiena…ascoltammo sbalorditi tutto il brano, che il
‘cantante’ aveva interpretato con sentimento, alternando una nota giusta con
tre steccate terrificanti.
Mi
voltai verso Orlando: era rimasto a fissare l’uomo sul palco.
Poi rivolto a me: « Dimmi che era un’allucinazione! » scherzò.
« No…
è la realtà… » dissi scuotendo
la testa.
Un boato di risate ed applausi si alzò tra
il pubblico al termine della musica.
Seguirono altri cantanti alcuni meglio
altri peggio…
Orlando ed io ci stavamo divertendo un
mondo a cantare insieme al resto del pubblico le canzoni scelte dal concorrente
al karaoke. Poi arrivò il momento che speravo non fosse mai venuto in quella
serata: la mancanza di volontari per il karaoke, e ciò significava che ci
sarebbe stato ‘ il gioco di luci’… e per quanto avevo potuto sperimentare, in
questo tipo di sorteggi io avevo sempre sfortuna!
I
faretti del locale, posti sopra ad ogni tavolo, iniziarono ad accendersi e a
spegnersi sempre più velocemente… fino a che non rimasero accesi su un unico
tavolo… il nostro.
«
Che fortuna, eh? » mormorai.
Orlando iniziò a ridere guardando
l’espressione più che sorpresa del mio viso…
«
Dai andiamo!! »
Visto che non accennavo a fare un passo,
Orlando mi prese per mano e mi portò con lui sul palco.
Sarà stato l’imbarazzo della situazione,
ma non potei nascondere che il contatto con la sua mano mi aveva fatto
arrossire…ma che diavolo mi stava succedendo!
«
Allora… cosa cantiamo ?» mi domandò .
« Non
so… scegli tu! » risposi,« un duetto ? » mi
stavo lentamente riprendendo dalla sorta di trance incui mi trovavo, e iniziai a sorridere … ero
andata lì per divertirmi, si o no?
Alla fine scegliemmo “ I don’t wanna miss a thing” degli
Aerosmith.
Orlando si calcò meglio il cappello in
testa in modo che la visiera nascondesse il più possibile il suo viso. Prese
due microfoni e ne diede uno a me.
« Tira
fuori l’usignolo che è in te! » mi sussurrò.
« Farò
del mio meglio! » dissi alzando il
pollice della mano sinistra.
La musica cominciò… e finalmente iniziammo
a cantare!
I could stay
awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping
While you're far away and dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you is a moment I treasure
Io riuscii a prendere le note molto meglio
di quanto pensassi e Orlando… fortuna che aveva detto che non era un granché
nel canto!!
Don't wanna close
my eyes
Don't wanna fall asleep
'Coz I'd miss you baby
And I don't wanna miss a thing
Accidenti aveva una voce magnifica…era
quasi un peccato che non potessi ascoltarla con più attenzione, visto che ero
intenta a fare del mio meglio.
Era splendido sentirlo articolare le
parole nella melodia… aveva davvero una voce incantevole , sembrava come un qualcosa
di vellutato… una piuma, sì una candida piuma che accarezzava
l’anima…semplicemente fantastico.
Laying close to
you
Feeling your heart beating
And I'm wondering what you're dreaming
Senza rendermene minimamente conto ero
rimasta a fissarlo, lui se ne accorse e mi strizzò l’occhio…arrossii
all’istante.Risposi al suo sorriso e poi distolsi lo sguardo…Non riuscivo a
capire cosa mi stesse succedendo tutto d’un tratto…
Continuavamo a cantare …e si vede anche
piuttosto bene, perché anche il pubblico ascoltava o cantava insieme a noi…
Then I kiss your eyes
And thank God we're together
I just want to stay with you in this moment forever
Forever and ever…
Orlando mi guardò ancora e anche io gli
restituii lo sguardo…
Improvvisamente l’atmosfera che si era
creata fu rotta dal rumore di bicchieri frantumati e dalle urla di alcune
signore sedute a dei tavoli infondo al locale: due uomini si stavano picchiando
di santa ragione e a quanto pare tutto era iniziato per decidere chi sarebbe
stato il prossimo a cantare…era una situazione al limite dell’impossibile!
Nel frattempo noi avevamo smesso di cantare per osservare meglio
la scena… un ometto basso cercava di dare un pugno all’altro, un signore
abbastanza alto con una sgargiante cravatta rosa e la camicia della stessa
gradazione…
Finalmente il proprietario del locale
intervenne a sedare la rissa minacciando di chiamare la polizia, ma i due
sembravano poco intenzionati a smettere.
All’ora il titolare salì sul palco, « Ci scusiamo tantissimo per l’accaduto , ringrazio
i clienti per essere venuti a farci visita e spero che vi siate divertiti e
vogliate tornare a trovarci… buonasera! »ci stava invitando gentilmente ad uscire.
L’annuncio fu seguito da un forte applauso e tutti si apprestarono
ad andar via , lanciando occhiate di disapprovazione ai due uomini.
Scesi dal palco e insieme ad Orlando
cercammo di recuperare i nostri cappotti al guardaroba.
Saliti in macchina ci guardammo e
scoppiammo a ridere per quella strana situazione.
« Pensavo
che fosse impossibile arrivare a picchiarsi per un motivo così sciocco! » esclamai tra le risate.
« Ora
hai la prova che tutto è possibile! » rispose
Orlando continuando a ridere.
« Ma
come mai hanno chiuso? » chiesi,« Non bastava che li buttassero fuori? »
«
Si, hai ragione… ma probabilmente dovevano mettere apposto… e soprattutto farsi
pagare i danni da quei due! »
«
ah! Giusto… ma che situazione assurda, però! »
« Ti
sei divertita a cantare, eh? » palesò,
cambiando discorso.
« Si
tantissimo! E tu? »
«
Moltissimo, è tanto che non mi divertivo a cantare così! » affermò,«
e poi…sei stata davvero brava a cantare!! »
«
Grazie del complimento!…A proposito…
fortuna che non eri tanto bravo nel canto, eh? »
«
ma è la verità!! Ci sono persone molto più brave di me! » disse in leggero imbarazzo, ravviandosi una
ciocca ribelle di capelli castani .
«
Non fare il modesto… A me sei piaciuto! »
sorrisi.
Parcheggiai proprio davanti al cancello
del parco.Slacciai la cintura di sicurezza e scesi dall’auto insieme a lui.
«
Ah! Senti… domani mattina non posso venire al parco… sai, domani è il grande
giorno, esce il libro e sono in giro a promuoverlo! »
«
Ehi! Allora ti faccio un enorme in-bocca-al-lupo!!! »
«
creeepi! »
«
Grazie per la serata… mi sono divertito molto! »
«
Anche io… »
Ci fu un attimo di indecisione su come
salutarsi… di solito come saluto si danno due baci sulla guancia…ma mi sembrava
un po’ azzardato… pensa se ci fosse stato un paparazzo proprio appostato dietro
il cespuglio…
“ Sei un po’ esagerata, Lily!” mi dissi.
«
Allora… ciao!! » accennai.
Oddio non sapevo che fare…
«
Ciao Lily… a presto! » sembrava
volersi avvicinare…
“Uffaaaaaaa!!! Che devo faree!!”
Il mio corpo prese a muoversi da solo… e
cosa poteva fare… gli porse la mano…
Orlando se ne accorse, sorrise e la
strinse.
«
Ciao! » salutò.
Ma che stavo facendo non era mica un
colloquio di lavoro, era un amico… no ? Ero vistosamente confusa…
«Ciao!
» lo salutai di nuovo.
Questa volta il mio corpo, staccato
completamente dalla ragione, si decise a fare qualcosa di sensato per togliermi
da quella situazione imbarazzante: entrare in macchina.
«
Aspetta! » Orlando
richiamò la mia attenzione,« senti… non è
che mi potresti dare il tuo numero di …ehm… cellulare? Ma se non vuoi non… »
« Ehm… ma scherzi! Certo...!!! » presi il telefonino
dalla borsa e ci scambiammo il numero...
“ Wow!!! Ho il suo numeroo!!” pensai
euforica.
Misi in moto la mia Mini, lo salutai
un’ultima volta con la mano, aspettai la risposta e partii.Guardai dallo
specchietto retrovisore Orlando che se n’andava dalla parte opposta,
probabilmente per prendere la macchina…
*********
Ciao!
Questo cap è decisamente lungo… spero
che vi sia piaciuto come primo appuntamento!
Sicuramente avrete notato un bel po’ di
apprezzamenti sulla voce del nostro caro Orlando… per questo devo ringraziare
Loribi che mi ha fatto ascoltare un file-audio in cui Orly canta…fantastico! ! eh eh eh!
Mi raccomando fatemi sapere se vi è
piaciuto o no … sono curiosa di leggere i vostri commenti ! !^__^
Ringrazio coloro che leggono la ff e Paddina, Fr@, Uriko e Niniel che recensiscono ! ! !
Quella sera non ero riuscita a dormire molto…di lì a poche ore il mio
libro, la fatica di tanti anni sarebbe uscito nelle libr
Chapter 6 – Dediche particolari –
Quella sera non
ero riuscita a dormire molto…di lì a poche ore il mio libro, la fatica di tanti
anni sarebbe uscito nelle librerie, fantastico!
Ma il pensiero
fisso che tornava più volte a farmi visita nella mente, era Orlando…nonostante
tutto avevamo passato una bella serata…almeno per quanto mi riguardava. E il
semplice fatto di avere il suo numero mi faceva sta bene…continuavo a scorrere
la rubrica del cellulare e a soffermarmi sul suo nome e il numero scritto
accanto. Sarebbe bastato premere un solo tasto e avrei potuto risentire la sua
voce…ma che idee mi venivano!! Eravamo solo amici. E…poi lui era fidanzato con
quella… “Bene” pensai “inizio anche a non sopportarla!” e non era per niente un
buon segno. L’unica cosa da fare era concentrarmi sul lavoro…
« Certo che è difficile
!! »
sbottai facendo sussultare Charlie steso ai piedi del letto.
Mi alzai di buon
ora e raggiunsi Josephine e Mr. Wright.
Sparse per la
redazione c’erano un centinaio di locandine che raffiguravano la copertina del
mio romanzo: un semplice e tranquillo paesaggio della campagna inglese, con
nuvole perfette , un cielo azzurro meraviglioso e una splendida fata alata
raffigurata sulla destra.
Presi un caffè
con l’editore e insieme alla mia manager iniziammo il giro di promozione per la
librerie di Londra. Era più facile a dirsi che a farsi!
Era stata fatta
talmente tanta pubblicità che si era creata una fila di assidui lettori del
genere che volevano la propria copia autografata…pazzesco!
Durante lo
spostamento verso la libreria di Bloomsbury, la mia stessa casa editrice,
sentii squillare il cellulare…era un messaggio… di Orlando ?! ?!
Orlando: Dove sei
scrittrice? Ciao!
Sorrisi leggendo
l’inaspettato sms. Risposi:
Lily: Sto andando alla
libreria della “Bloomsbury”!! perché me lo chiedi? Ciao Attore!!
« Che hai? »
mi chiese Josephine.
« Niente… »
risposi distrattamente, « perché? »
« Ma così…visto che hai
un sorriso a 32 denti stampato in faccia e, beh, sei diventata tutta rossa!! »
osservò.
« Niente, ti dico…ho
solo ricevuto un sms da un amico… »mi giustificai.
« Se lo dici tu… »
Non mi ero
affatto accorta della mia reazione!!
Orlando non
rispose al mio messaggio…doveva essere impegnato in qualche altro servizio
fotografico…oppure un’intervista.
L’ora successiva
non feci altro che pensare al motivo del messaggio che mi aveva inviato…firmavo
distrattamente le pagine bianche dei libri, chiedendo ad ogni persona il nome
cui fare la dedica.
« come ti chiami? »
dissi prendendo il volumetto che una ragazza di circa 18 anni mi porgeva.
« Samaire… »
scrissi il suo nome e sotto scarabocchiai la mia firma, le ridiedi il libro
ringraziandola e augurandole buona lettura.Nel restituirglielo, la penna
scivolò dal tavolo andandosi a cacciare sotto la mia sedia; mi chinai per
raccoglierla.
Quando mi
rialzai un’altra copia del mio romanzo era stata già appoggiata sul tavolo a
cui ero seduta, con naturalezza la aprii sulla prima pagina…e lì mi bloccai –
probabilmente rimasi anche a bocca aperta…-
Su quello che
doveva essere un semplice foglio bianco era scritto con un tratto corsivo:
Vuoi
uscire a cena con me scrittrice ?
Non poteva
essere…non poteva essere lui…
Sentii ancora
una volta le mie guance arrossire violentemente, la mano che teneva la
copertina iniziò impercettibilmente a tremare…
Alzai lo sguardo
e…
« O-Orlando!
M-ma
che ci fai qui?? »
dissi meravigliata.
Sarà stata la
sorpresa… ma sembrava ancora più affascinate del solito con quella T- shirt
gialla da cui usciva la collana piena ci ciondoli strani a cui era molto
affezionato…
« come che ci faccio! »
si chinò appena sul tavolo, « Non potevo perdermi l’uscita del tuo libro! »
« Grazie! »
mormorai lusingata, « non…cioè, mi hai colto alla sprovvista…e poi
questa frase! »
era la pura verità non sapevo cosa dire…ero più che contenta!
« Allora, che rispondi? »
incalzò lui.
« Certo che vengo,
accetto volentieri! » ebbi un attimo di esitazione, «
però prima devo finire qui… »
« Si, non preoccuparti! »
disse comprensivo, « senti, ci vediamo al solito posto alle 20, ok? »
« benissimo ! »
« tanto al ristorante ho
prenotato verso le nove… sai, è un po’ lontano! » spiegò, mantenendo un
tono misterioso.
« Ciao!! » risposi
al saluto,porgendogli
la copia del libro su cui aveva scritto.
Lo vidi girarsi
verso di me ancora una volta prima di uscire e lanciarmi uno sguardo tutto allegro.
Sospirai e
ripresi a firmare.
*********
Altro capitolo di transizione…non uccidetemi vi prego!!
Comunque spero che l’idea dell’appuntamento scritto sul libro vi
sia piaciuta…il problema è come sarà l’appuntamento?? Lo so che sono sadica…ma
posto presto non preoccupatevi! Eheheh ^__-
Ringrazio Niniel , Paddina e Uriko per le recensioni e anche
tutti voi che leggete senza recensire!!
Fatemi saper se la storia vi piace!! Grazie, Ciao ciaoo !!. ٍ .~٠؛٭ ^__^ ٭؛٠~.
ٍ .
Attenzione : all’inizio di questo capitolo c’è un cambiamento di
narratore! ( prima parla Orlando e poi Lily…) Buona lettura! ^__-
*********
Chapter 7 – Sorprese… –
Per tutto il viaggio
in macchina verso il mio appartamento non feci che pensare a lei.
“Sembrava
davvero sorpresa quando mi ha visto lì” riflettei, mentre svoltavo a sinistra.
Dopo la serata
al karaoke dovevo ricambiare in qualche modo l’invito di un’amica… eppure suonava
strana quella parola se rivolta a lei… c’eravamo conosciuti in modo così
strano…
“ se non fosse
stato per Sidi …non l’avrei mai incontrata!” mi ritrovai a pensare.
Parcheggiai
sotto un elegante palazzo vicino al St. James’s park, scesi dall’auto e presi
dalla tasca del cappotto le chiavi dell’appartamento.
Mentre aprivo la
porta principale del condominio, feci attenzione a non rovinare maldestramente
la rosa bianca che avevo comprato per regalarla a Lily quella sera, un omaggio
perfesteggiare l’uscita del libro.
Avevo prenotato
in un grazioso ristorante appena fuori Londra…ero sicuro che le sarebbe
piaciuto.
Salii le scale
che portavano all’interno 4b: il mio appartamento.
“
Mi devo preparare in fretta”considerai
il tempo che avevo a disposizione guardando di sfuggita l’orologio, “ devo fare
ancora due o tre telefonate, prima di uscire” annotai mentalmente.
Arrivai
davanti alla porta di legno blindata dell’ appartamento… c’era qualcosa di
strano nell’aria… sembrava un profumo da donna. “ Probabilmente deve essere la
compagna di qualche inquilino!” conclusi in fretta, forse un po’ troppo in
fretta…
Nell’istante
in cui aprii la porta, –non feci neanche in tempo ad accendere la luce –
sentii qualcuno saltarmi addosso e abbracciarmi…
«
Amore mio… »
“
Oh mio dio… Kate!” pensai con una nota di panico misto a sorpresa “ Allora era
suo il profumo!!” … non mi sembrava affatto che nell’ultima telefonata mi
avesse detto che sarebbe tornata … o almeno così ricordavo!
«
C-
ciao… che ci fai qui? » cercai di nascondere l’impaccio in cui mi
trovavo.
«
Come non ti ricordi? » disse in tono dispiaciuto, «
ti ho detto che sarei tornata oggi, l’ultima volta che mi hai chiamata! »
Mi
era completamente passato di testa… « Come potrei dimenticarmi… »
mentii spudoratamente, voltandomi per cercare l’interruttore della luce.
«
Oooh! »esclamò
sorpresa.
«
Che … »
«
Come sei carino…mi hai portato una rosa…allora è vero che non ti eri
dimenticato! »
strepitò felice stampandomi un bacio appassionato sulle labbra per poi prendere
la rosa di…
“
c***o! Come faccio stasera con Lily, devo avvertirla!” pensai
in fretta.
«
grazie tesoruccio mio… » sussurrò abbracciandomi
«
Di niente Kate! »
dissi cercando di riprendermi dalla sorpresa e restituendogli l’abbraccio. Era
così tanto tempo che non la vedevo… eppure qualcosa era cambiato tra noi già da
diverso tempo: litigavamo più spesso,soprattutto per argomenti che riguardavano
il lavoro, e nei momenti di tranquillità come questi…beh, non lo sapevo neanche
io cosa provavo veramente per lei, sicuramente le volevo bene…forse era questo
il punto.
Kate si diresse
verso la cucina. Sentii l’acqua scorrere e riempire qualcosa, probabilmente un
vaso. Infatti la vidi tornare in soggiorno con in mano l’anfora di vetro che mi
aveva regalato mia sorella Sam per Natale.
Nel frattempo
avevo tolto la giacca e mi ero seduto sulla poltrona di velluto blu.
« Sono stanchissima… il
viaggio in aereo è stato allucinante! » mi raccontò sedendosi vicino a me, sul
bracciolo della poltrona,« vado a farmi una doccia e poi usciamo ok? Ho
prenotato io il ristorante… » disse tirandosi indietro i capelli biondi.
« Va bene! Finisco di
fare alcune telefonate e poi mi preparo. » le diedi un bacio sulla guancia.
Pochi minuti
dopo il rumore dell’acqua della doccia riempì il silenzio di casa.
Sidi trotterellò
verso di me cercando la mia attenzione. La accarezzai energicamente.
Presi il
cellulare e scrissi un messaggio carico di scuse per Lily, dicendogli che non
sarei potuto venire all’appuntamento quella sera. Lo inviai a malincuore
rimproverando me stesso…mi sarei dovuto ricordare del ritorno di Kate.
***
Ero felice. Il
primo giorno di vendita del romanzo aveva superato le aspettative e Mr Wright
era al settimo cielo.
A questo si era
aggiunta la bella sorpresa che mi aveva fatto Orlando… mi aveva lasciato senza
parole, specialmente il suo particolara invito a cena.
Dovevo solo
mettermi qualcosa di decente addosso,visto che aveva accennato ad un
ristorante, e poi lanciarmi di corsa al parco: ero in un ritardo pazzesco!
Tornai a casa
non appena riuscii a liberarmi dalle grinfie della mia manager, la qualesi eradilungata in un elenco senza fine degli appuntamenti che mi aveva minuziosamente
programmato per tutta la settimana seguente.
Feci una doccia
veloce e mentre gironzolavo nervosa per la camera davanti all’armadio aperto
pensando a cosa mettermi, squillò il telefonino: doveva essere Josephine con
qualche altro impegno da segnalarmi urgentemente.
Aprii l’sms , ma
con mia grande sorpresa lessi “ Orlando” sul display.
“ cos’è successo
?” pensai un po’ allarmata.
Scusami tanto Lily ma
dobbiamo rimandare la nostra cena, è sorto un problema improvviso in famiglia…
mi dispiace tantissimo, sai che ci tenevo! Perdonami. Ciao scrittrice!
Lo rilessi due
volte buone… cavoli come mi dispiaceva!
Scrissi il
messaggio di risposta cercando di apparire meno afflitta possibile, d’altronde
non era colpa sua!
Non c’è problema, sarà
per la prossima volta! Speroche non
sia niente di grave…
Ti ringrazio lo stesso
per il pensiero. Ciao attore!
Sospirai mentre
premevo il tasto d’invio.
“ Accidenti,
ormai ci avevo fatto l’idea…”dissi fra
me e me .
Rassegnata al fatto
che quella sera non sarei uscita, mi infilai il pigiama, accesi lo stereo e
iniziai a leggere “Sogno di una notte di mezz’estate” di Shakespeare, sdraiata
sul divano.
Era la lettura
che preferivo quando c’era qualcosa che mi metteva giù di morale… e quello era
il momento adatto.
Intanto Charlie
sonnecchiava disteso su di un morbido cuscino verde davanti al focolare, che
scoppiettava allegro mandando un tiepido calore.
Non riuscivo
neanche a concentrarmi su ciò che leggevo… continuavo a pensare a Orlando e una
strana morsa mi attanagliava lo stomaco. Pensavo a come avrebbe potuto essere
quella serata…al fatto che sarei stata in sua compagnia tutto il tempo…avremmo
parlato come al solito , scherzato, riso.
L’immagine del
suo sorriso tornava a farmi visita spesso da qualche giorno e dovevo ammettere
che riusciva a mettermi sempre di buon umore…accidenti dovevo smetterla di
pensare a lui sembrava quasi che me ne fossi innam…
« no, non può essere… lo
conosco da così poco tempo e poi … lui ha Kate e la ama. »
riflettei a voce alta.
No non potevo
aver perso la testa per lui… non dovevo!
*********
Ciao a tutti!!!
Sono proprio contenta che il cap 6 vi sia
piaciuto!! Ringrazio tutti coloro che leggono la ff e Niniel,Paddina,Carluz,
Fr@, Uriko , Ely 91,Amadrieclya, Orsettalavatrice,Assya,Lally e Desy che la recensisconoo!! ^__- ( mamma quanti siete!! Grazieee!!)
Allora … fatemi sapere come al solito cosa
ve ne pare del Chap. !! GRAZIEEE!!
Capitolo 8 *** Capitolo 8 ... -Lies and Truth- ***
Quella sera era stata difficilissima da poter sostenere
Chapter 8 – Lies and truth
–
Quella sera era stata difficilissima da
poter sostenere. Mi sentivo in colpa da morire per Lily …non avevo neppure
avuto il coraggio di rispondere al messaggio che mi aveva inviato lei… le avevo
mentito e questo non mi piaceva affatto.
L’unico pensiero che mi aveva fatto sostenere
la lunga conversazionecon Kate al
ristorante (in pratica aveva parlatosolo lei ininterrottamente per due ore), in cui mi raccontava quanto
fosse “ fantastico il set” , come “ erano tutti così gentili con lei” , e anche
che non potevo immaginarmi quanto fosse simpatico “ Brandon”, l’attore
interprete di Superman; ero riuscito ad arrivare alla fine solo meditando sul
fatto che la mattina seguente avrei potuto rivedere
Lily …
Alle 7 in punto mi alzai e, cercando di
fare meno rumore possibile, mi vestii.
Nel momento in cui scostai la porta della
camera per andare in soggiorno ed uscire con Sidi, Kate si svegliò.
«
Buongiorno! » disse con voce
assonnata.
«
Buongiorno! » risposi
sottovoce.
«
Dove stai andando ? »
«
Porto al parco Sidi…resta pure a dormire »
le consigliai amabilmente.
«
Ah! » si stiracchiò,« vengo anche io…ti faccio compagnia! »
«
Non ti preoccupare gli faccio solo fare un giretto…torniamo subito! »
«
No dai, vengo anche io ho bisogno di fare una passeggiatina … » si era alzata, poi molto lentamente mi
abbracciò,
«
…con te! » mi sussurrò
nell’orecchio.
«
Va bene però sbrigati che poi devo andare a lavoro! Ho un appuntamento… » mi ero condannato con le mie mani. Speravo solo
che Lily non ci vedesse…
“Ma , perché mai mi preoccupo se Lily mi vede con Kate…
lo sa che stiamo insieme …e poi Lily è una mia amica, giusto?” mi dissi
cercando di convincermi.
Tuttavia il pensiero della bugia ancora mi
affliggeva…
***
La sera prima mi ero appisolata sul divano
con il libro ancora aperto …verso le sette meno qualche minuto sentii il
musetto di Charlie bagnarmi la mano penzolante dal bordo del sofà: voleva
andare al parco come ogni mattina.
Mi vestii ed uscimmo.
L’aria gelida dell’inverno bruciava sul
mio viso, mentre intorno tutto taceva nel candido silenzio della neve che
iniziava lentamente a sciogliersi.
Il parco era come al solito vuoto…ma non
mi importava ,volevo solo che ci fosse una persona lì con me, e speravo tanto
che arrivasse.
Slacciai il guinzaglio di Charlie per
lasciarlo libero di correre.
Guardai impaziente l’orologio, sarebbe
dovuto arrivare da un momento all’altro.
Volevo ringraziarlo ancora della bella
sorpresa che mi aveva fatto in libreria e…anche sapere quale era stato il
problema che si era messo in mezzo e che aveva mandato in fumo la cenetta…
Proprio in quel momento sentii Charlie
abbaiare festoso e la risposta di un altro cane: Orlando era arrivato!
Le mie pulsazioni accelerarono
improvvisamente e cominciai a camminare più svelta per raggiungerlo…
Intravidi Charlie e Sidi giocherellare
sotto il grande albero dove ci incontravamo ogni mattina con Orlando.
Girai a destra del tronco , impaziente di
parlare con lui…ma appenasvoltai per
andare come al solito sulla panchina, ebbi come l’impressione che il battito
del mio cuore si fosse fermato di colpo: Orlando era seduto vicino ad una
ragazza bionda …doveva essere Kate la sua fidanzata.
Non so bene cosa mi fosse preso, il fatto
era che non riuscivo a spiccicare una sola parola… sopirai cercando di tornare
a respirare normalmente, ma la morsa attorno al mio stomaco prese a stringere
di nuovo , più forte questa volta .
Alla fine riuscii a muovere un piede in
avanti e probabilmente feci anche rumore visto che Orlando si voltò di scatto.
Non so descrivere l’espressione che aveva
dipinta in volto quando mi vide…si alzò di scatto guardando me , poi Kate, e
ancora me.
«
ciao! » accennò
imbarazzato.
Non risposi minimamente al saluto, mi
voltai e presi a camminare nella parte opposta alla sua.
Fischiai per richiamare Charlie, che corse
subito verso di me; lo legai di nuovo e mi incamminai verso l’uscita del parco.
Non sapevo per cosa stessi scappando: se
per il fatto che mi aveva mentito spudoratamente, dicendomi che aveva problemi
in famiglia, quando invece era tornata Kate,la sua ragazza…naturalmente voleva
stare con lei, ma perché non dirlo e basta!!
Oppure perché averli visti lì, insieme, mi
stava facendo impazzire dalla rabbia…non sapevo più cosa dire, cosa pensare,
volevo solo andarmene.
Orlando, probabilmente, doveva avere
rinunciato a seguirmi: d’altronde cos’altro poteva fare, non poteva mica
lasciare sola Kate.
Quella che pensavo essere rabbia
continuava a salire dentro di me, opprimendomi.
Tornai a casae dopo qualche ora andai a lavoro come al solito, anche se con
malinconia … continuavo a dirmi che non sarei dovuta scappare, ma solo chiedere
spiegazioni.
“
Devo smetterla di farne una tragedia…non sono la sua ragazza!!! ” cercai di
riscuotermi invano.
Quel pomeriggio,verso le una p.m., il
cellulare squillò e vidi sul display il nome di Orlando che lampeggiava con
intermittenza: mi stava chiamando.
Decisi di non rispondere, in quel momento
non avrei potuto sostenere una conversazione civile.
Durante la giornata Orlando seguitò con
insistenza a telefonarmi; mi inviò anche tre o quattro sms in cui mi chiedeva
di rispondere perché doveva parlarmi.
Cercai di non far caso a tutto ciò, fino a
che la sera,intorno alle sette, la sua perseveranza fu finalmente premiata.
«
Pronto? » dissi in tono
piatto.
«
Oh! Finalmente Lily mi hai risposto, è tutto oggi che cerco di mettermi in
contatto con te… » esclamò
sollevato.
«
ti ho risposto solo perché non ce la facevo più a sentir squillare questo
dannato telefono! » risposi
alquanto stizzita.
«
scusa! Ti prego ,devo parlarti…mi dispiace di averti mentito… »
«
non voglio sentire niente! Ora ho da fare, devo uscire! » non era vero, ma sapevo che se avesse
continuato con quel tono così calmo alla fine avrei ceduto.
«
No! Aspetta …almeno incontriamoci per chiarire, solo un attimo! »
«
No,no e no! Ora scusa ma come ti ho detto devo andare via, ciao! » chiusi la chiamata senza lasciargli la
possibilità di replicare.
« Scusa… » sussurrai. Volevo tagliare i ponti con lui: mi
stavo attaccando troppo, e la reazione che avevo avuto quella mattina ne era la
dimostrazione. Dovevo farla finita…
*********
Ciao a Tutti!!
Ringrazio come al solito tutti
voi che leggete la ff e Uriko , Orsettalavatrice , Niniel, Paddina e Ely91 che
recensiscono!! Grazie!!
Fatemi sapere se il chap vi è
piaciuto o se c’è qualcosa che non va…
Allora,tanto per fare il
punto della situazione…avevamo lasciato Lily che aveva chiuso arrabbiata il
telefono in faccia al povero Orlando… BUONA LETTURA!!! ^__-
******
Chapter 9 … - Oh speak again bright angel !-
Mi sembrava quasi che i muri del mio
appartamento si stessero restringendo intorno a me per schiacciarmi, così
decisi di uscire a fare una passeggiata da sola : una boccata d’aria fresca mi
avrebbe schiarito le idee.
Presi la strada che da St. James’s park va
fin sotto al Big ben.
Di notte Londra era ancora più bella del
solito e le vetrine colorate dei bar e dei negozi di dolciumi erano perfette
per riscaldare l’animo dei passanti, soprattutto di chi, come me, vagava solo e
senza una meta.
Passai di fronte a uno dei Café che
facevano angolo prima di arrivare alla grande torre del famoso orologio
londinese, mi parve quasi di scorgere attraverso i vetri appannati delle
vetrine, tra i clienti che sorseggiavano tazze fumanti ai tavoli, la sagoma di
Orlando e il mio cuore ebbe un sussulto.
“ bene ora ho anche le allucinazioni!”
stavo proprio delirando. Scossi la testa e proseguii per la mia strada.
« Lily… Lily- rose Armstrong!!!
»qualcuno cercava di attirare la mia attenzione…
mi voltai curiosa: Orlando correva verso di me, mentre provava ad infilarsi il
cappotto durante la corsa.
«
No! » ero incredula.
“ allora non era un’allucinazione”,così avevo la certezza di non essere
pazza,non del tutto almeno.
«
Non è possibile! » mi voltai e
ripresi a camminare per la mia strada.
«
Aspetta Lily, fermati!! » gridò
accelerando il passo.
Per quanto potessi camminare veloce, nel
giro di pochi secondi Orlando mi aveva raggiunta e bloccata.
«
grazie al cie…lo ti sei fermata…. »
disse
con il fiato corto,« dobbiamo
parlare! »
«
Non mi devi dire niente, ho capito, non c’è bisogno che mi sp… »
«
sì invece! » mi interruppe, « mi dispiace di averti mentito,scusa! »
«
Non me ne faccio niente delle scuse! »
Feci per ripartire - quando mi ci mettevo ero veramente testarda - mapoi
mi voltai, « Sai cosa mi ha
dato più fastidio? » chiesi
infervorata, « non il fatto
che mi hai mentito in sé e per sé, ma per la scusa che hai trovato! Che bisogno
c’era di nascondermi che era tornata Kate! Avrei capito, non sono stupida ,sai?
Bastava solo che mi dicessi la pura e semplice verità! »
Orlando cercò di dire qualcosa, ma si
fermò. Avevo colpito nel segno.
«
Mi dispiace Lily, non so proprio come scusarmi… è solo che… » iniziò con tono spiacente ,« non volevo deluderti annullando la
cena…capisci? »
«
si! Ma non dovevi dirmi questa stup … iiiiiih!!! »
Orlando mi fissò non sapendo cosa fare: un
camion passando su una pozzanghera di fango a pochi centimetri da me, mi aveva
schizzato, sporcandomi da capo a piedi.
«
C***o!! » oggi era
decisamente la mia giornata sfortunata.
Ci furono alcuni secondi di imbarazzante
silenzio.
«
Non ci credo! Sono completamente bagnata, accidenti! » ed ero anche senza auto.
«
Posso accompagnarti alla macchina se vuoi ? »
mi domando gentilmente Orlando.
«
No non ce n’è bisogno… » risposi. « cavolo, sono anche a piedi » borbottai sottovoce…forse non abbastanza visto
che lui mi aveva sentito.
«
Oh! Allora ti riaccompagno io! » aveva colto al
volo l’opportunità di parlare con me.
Mi guardai i vestiti pieni di fanghiglia…
dovevo rinunciare al mio stupido orgoglio per una volta
« allora
? accetti un passaggio? » insistette.
«
e va bene…ma solo perché non posso andare in giro così! »
Orlando sorrise vittorioso.
«
abiti vicino al St. James’s park,giusto ? »
si informò dopo esser uscito dal parcheggio proprio davanti al Café in cui l’avevo
visto poco prima.
Feci segno di sì con la testa. Ero più che turbata per quella
situazione.
«
mi dispiace… » accennai,« la mia reazione…è-
è stata esagerata… » dovevo
ammetterlo, ma non potevo dirgli che mi aveva dato fastidio da morire averlo
visto con quella .
«
Non c’è problema…mettiamoci una bella pietra sopra! » concluse sorridendomi di nuovo comprensivo.
Il silenzio scese ancora una volta tra
noi, ma questa volta senza alcuna tensione dovuta alla rabbia.
«
Oh! Che sbadata!! Guarda lì ti sto sporcando tutto il sedile… scusa! »
«
Niente , figurati! » disse
continuando a guardare davanti la strada.
«
Ma ti pare che quel rimbambito di un automobilista doveva proprio venire a
sporcare me… » esclamai
imbronciata,«
ha
preso quella precisa pozzanghera…eh?
»
Orlando scosse la testa incredulo,
scompigliando tutti i capelli che si avvolgevano,leggermente, in ricci di un
bel castano.
«
Però… » iniziò « devi ammettere…che è stata una scena divertente…
» commentò quasi timoroso.
Il mio viso contratto in un’espressione
piccata per ciò che aveva detto, si sciolse in una fragorosa risata « si! Hai ragione!! »
Finalmente Orlando poté scoppiare a
ridere, dopo aver cercato di trattenersi per tutto il tempo.
« Ecco…
ora parcheggia qui a destra…abito in quel palazzo! » indicai la costruzione in cui si trovava il mio
appartamento.
«
Ok! È carino qui, pensa che ci passo spesso al ritorno dal lavoro e non avevo
mai fatto caso alla tua macchina parcheggiata lì sotto!! »spense
la sua auto , una bella Mercedes nera.
«
Grazie per avermi accompagnata… »
«
Di niente, è stato un piacere, soprattutto perché ci siamo chiariti! » sorrise.
Iniziai a cercare le chiavi nella borsa,
tanto per trovare una scusa per distogliere lo sguardo da lui, imbarazzata.
«
Ciao! » esclamammo
insieme.
«
Aspetta … » dissi ,« non è che ti andrebbe qualcosa da bere…tipo, un
caffè » proposi,« visto che sei stato così gentile ? »
Ci pensò un attimo su poi rispose « Molto volentieri! »
***
Gli feci strada per le scale, mi sbrigai a
salire visto che stavo morendo dal freddo, inzuppata com’ero!
“Interno 2c” si poteva leggere sulla
targhetta dorata appesa vicino al campanello con il mio nome.
Ricuperai la chiave dalla borsa e aprii la
porta.
«
Prego… » invitai Orlando
ad entrare con un gesto teatrale.
«
Oh… grazie » ridacchiò.
« Mentre
aspetti che mi cambio e mi metto qualcosa di asciutto addosso, puoi
accomodarti! » appesi il suo
cappotto sull’appendipanni accanto all’entrata.
«
Fai pure come se fossi a casa tua! » aggiunsi.
«
Grazie! » si sedette sul
divano, davanti alla libreria di legno stracolma di libri di ogni genere. « Ti aspetto qui! »
Notai che era completamente a suo agio e
guardava con aria curiosa il soggiorno.
Scossi la testa e andai in camera da letto
per togliermi di dosso gli abiti sporchi di fango.
« Wow, Lily! »
« Che c’è ? »
«
Hai una libreria fantastica! » era impossibile
non notarlo, avevo praticamente svuotato la mia camera a casa dei miei
genitori,e quello ne era il risultato: che ci potevo fare se adoravo leggere!
«
Ehm…grazie! »
«
Che sei una appassionata di Shakespeare ? »
«
Che si nota molto ? »
«
Ehm…non saprei » osservò
ironico, « hai
praticamente ogni sua opera ! »
«
Si, praticamente… » risi, mentre mi
infilavo un maglione verde a collo alto.
«
Adoro Shakespeare, alla Guidhall school ce lo facevano recitare spesso… »
«
Beh, da bravo attore inglese quale sei…non potevi fare altrimenti! »
«
grazie…ed ero piuttosto bravo nella parte di Romeo, sai ? »
«
ora non ti montare la testa se ti faccio un complim… »
«Ella parla. Oh, parla
ancora, angelo di luce! »
« Ma
che stai facendo! » non mi
ascoltava minimamente, continuava a recitare…si, a recitare Romeo e Giulietta,
e se non ricordavo male era proprio la scena del balcone. Doveva aver scovato
il segnalibro che tenevo su quella parte per trovarla più facilmente, quando
avevo voglia di leggerla.
«…illumini questa notte d’un
tale splendore quale potrebbe riversarlo un alato messaggero del cielo negli
sguardi stupiti dei mortali… »
“ È impazzito!” stava veramente impersonando la parte di Romeo…
ed era veramente fantastico!
Tornai in salotto e li trovai Orlando che
leggeva e declamava, con movimenti da attore di teatro, la parte.
Quando mi vide, aveva terminato la
battuta, e ora mi guardava come se aspettasse qualcosa.
«
Che hai ? » chiesi
sorridendo.
«
Dai continua… » disse quasi
sottovoce, per non rovinare l’atmosfera.
«
Ma…»
Mi fece cenno con la mano di continuare.
Scossi la testa rassegnata, presi un bel
respiro e mi calai nella parte della bella Giulietta.
«O Romeo Romeo! Perché sei tu
Romeo ? rinnega il padre tuo e rifiuta il tuo nome…» Ora Orlando stava sorridendo e mi guardava
assorto. «…ed io non sarò più una Capuleti . »
Rispondeva alle mie battute ed io alle sue
, eravamo presi completamente dalle nostre parti… sembrava che il tempo stesse
rallentando….
«Che può mai significar la
parola “ Montecchi”? … »continuai.
Orlando si stava avvicinando lentamente a
me, come voleva la trama… «quel che noi chiamiamo col nome di rosa, anche
se lo chiamassimo d’un altro nome, non serberebbe pur sempre lo stesso dolce
profumo…»
Mi facevano sempre impazzire quelle
parole…pura e semplice poesia.
«Prendimi in parola: chiamami
soltanto amore, ed io sarò ribattezzato… » lui
era davanti a me: mentre pronunciava dolcemente queste parole mi prese le mani,
«D’ora in avanti non sarò più Romeo… »
I miei occhi si riflettevano in quelli
nocciola di lui, che mi fissava quasi ammaliato, ed io lo stesso… il nostro
contatto visivo si spezzo nell’attimo in cui le sue labbra si posarono
lievemente sulle mie…
Non so per quanto, se secondi, ore, giorni
… restammo così, il tempo sembrava essersi magicamente fermato, di colpo.
Sentivo che il mio cuore stava per scoppiare… non mi ero quasi accorta di
quello che stava succedendo, tanto eravamo presi dalla recita.
«
No… » mormorò Orlando
come se si fosse risvegliato da un sonno profondo. «n-non posso…» si allontanò all’improvviso.
Non riuscivo a pronunciare parola…la
sorpresa del bacio mi aveva tolto il respiro.
«
Mi dispiace… » mormorò,
scuotendo il capo e lasciando le mie mani, che ricaddero senza forza lungo i
fianchi. « non avrei
dovuto. » mi guardò
ancora un attimo, poi si voltò , afferrò il cappotto e uscì dalla stanza.
Fissai attonita la porta che si era appena
chiusa; mi resi conto solo allora che le mie guance bruciavano e il mio cuore
batteva velocemente.
Raccolsi il libro caduto per terra e mi
sedetti sul divano … Perché, perché era successo proprio adesso che ci eravamo
riavvicinati!
Quel bacio aveva rovinato tutto, ed ora,
avevo la certezza di essere attratta da lui.
Ma Orlando… che cosa significava per lui
tutto questo.
Sicuramente,
io non sarei più riuscita a guardarlo negli occhi e pensare a lui come un
amico.
*********
Ah Shakespeare… lo adoro!!! È
così romanticooo!!! *__*
Spero veramente che il capitolo
vi sia piaciuto e che in qualche modo sia riuscita ad emozionarvi…ci sono
davvero affezionata a questa parte…l’ho scritta con il cuore in mano!!
Fatemi sapere mi raccomando!! È
molto importante per me!! ^__-
Ringrazio tantissimo tutti voi
che seguite la fanfiction e per tutte le recensioni :
* Uriko ( lo so Lily ha un bel
caratterino!! Ma i bei occhioni dolci di Orly piegheranno anche lei…forse…non
posso mica svelarti la fine!! ^__-)
* Francy ( non ti preoccupare!!
Spero che tu ti stia bene ora!!! Sono contenta che ti piaccia!!)
* Neith ( graaazieee!!!)
* Ely 91 ,Assya e
Orsettalavatrice ( ragazze…come vi capisco! Ma chi la sopporta quella Kate!
Quando sembra essere sparita per sempre ecco che ritorna…ma che gli avrà fatto
al povero Orlando!! ^__^)
* Niniel ( graaaaaazieee per la
tua recensione!! Questa volta ho cercato di postare un chap più lungo…^__- un
bacio!!)
Uscii da casa di Lily frastornato,non riuscivo a capire come era potuto
succedere,ma soprattutto,non capivo cosa stesse accade
******
Attenzione
: il narratore in questo chapter è Orlando… Buona lettura !!!
******
Chapter 10 – Jealousy and Tears –
Uscii da casa di Lily frastornato,non
riuscivo a capire come era potuto succedere,ma soprattutto,non capivo cosa stesse
accadendo a me, ai miei sentimenti…
Entrai in macchina ed automaticamente
imboccai la strada che conduceva a casa mia.
Avevo la mente in sobbuio: continuavo a
rivivere il bacio dato poco fa, era stato così … imprevisto, forse era solo
dovuto al trasporto della recita, delle parole senza tempo di Shakespeare… ma
non poteva essere unicamente colpa di “Romeo&Giulietta”
“ Non so proprio cosa mi sia preso quando
l’ho sentita così vicina a me…” riflettei attonito, scostandomi i capelli dal
viso con un gesto nervoso: ero assolutamente confuso. Se solo non l’avessi
vista vagare per la città, tutto questo non sarebbe successo…
«
C***o! mi sono dimenticato di Kate! »
era lei che stavo aspettando al bar prima di vedere Lily!
Inchiodai e feci inversione di marcia,
provocando l’ira degli automobilisti che iniziarono a strombazzare il clacson,
ma il loro rumore era semplicemente un leggero sottofondo ai miei pensieri.
Parcheggiai davanti al Café; sbuffai,
tentando di apparire calmo e con un comportamento quanto più normale nei
confronti di Kate: era una situazione che odiavo, non mi piaceva affatto dire
menzogne alle persone, ma nell’ultimo periodo molte cose sembravano essere
cambiate…
Kate era seduta in un angolo del locale
non troppo nascosto al resto della sala: aveva già ordinato ed era vistosamente
scocciata .
Mi avvicinai al tavolo, beccandomi
un’occhiata fulminante.
Scostai la sedia « ciao! »
salutai, sedendomi.
«
ciao. » rispose secca.
Le diedi un bacio sulla guancia cercando
di migliorare la situazione, ma invano.
«
Hai già ordinato? » domandai in
modo retorico, visto che una tazza di thè, fumava davanti a lei, con uno
spicchio di limone che galleggiava sulla superficie. Chiamai il cameriere e
ordinai, per la seconda volta in quella sera, un caffè : ne avevo unbisogno disperato, per scuotere un po’ i
miei nervi che sembravano essere caduti in trance dopo l’episodio del bacio con
Lily.
Kate si ostinava a rimanere zitta.
Il cameriere mi portò la tazza calda piena
di liquido nero, ma nel voltarmi per ringraziare, il mio sguardo si soffermò
sullavetrina, dalla quale avevo scorto
Lily: mi era sembrata così triste ,e in quel momento non ero riuscito a
resistere dal seguirla, volevo sapere se stava male per colpa mia…non l’avrei
sopportato…
Adesso ,invece, chissà cosa stava facendo…
«
Si può sapere dove c***o sei stato? È più di un’ora che sto qui, come
un’imbecille, ad aspettarti e a convincermi che non mi stavi dando buca… » Kate si era decisa a parlare, anche se con un
tono di voce un tantino alto.
«
Abbassa la voce… » la invitai
pacatamente, non mi sembrava il caso di mettersi ad urlare là dentro.
«
Ma neanche per sogno! »
«
c’è altra gente, per favore Kate! »
«
eh che senta!» esclamò,
facendo voltare i clienti dei tavolini vicino. «
Mi sono letteralmente stufata delle str*****e che mi racconti! » continuò abbandonando la calma « voglio sapere dove c***o sei stato! » insisté.
«
smettila Kate! Dove accidenti vuoi che sia stato! »
«
Ah! Proprio non lo so, visto che il cameriere dice di averti visto uscire dal
locale di corsa…»
“ perché
quello non si fa gli affari suoi!” iniziavo a perdere la pazienza.
«
Un’emergenza… » mi giustificai.
«
Si! Un’emergenza correre dietro
ad una ragazza !» strepitò.
«
Ma… »
«
Beccato, eh ? »
«
Ma che c***o dici ? »
«
Per tua sfortuna ci vedo molto bene da lontano, caro il mio Orlando…stavo
arrivando al Café, e ti ho visto benissimo uscire, – ho chiesto anche conferma
al cameriere - e correre
dietro quella ragazza, che se non sbaglio, e non sbaglio , era la stessa del parco!! »
ora stava veramente urlando e le chiacchiere nel Café, iniziavano a smorzarsi,
per ascoltare meglio la lite.
«
Si, è vero ma… » perché mi
ostinavo a volermi giustificare!
«
Niente ma! » mi zittì, « sono mesi che sopporto il tuo comportamento
distante, ed ogni volta cerco di non farci caso, dicendomi che è solo un
momento passeggero, che forse sei stressato dal lavoro… » la sua voce sempre più acuta, si spezzò: stava
quasi per piangere.
«
Ora basta! » intervenni, « stammi a sentire ! Sarà anche colpa mia, lo
riconosco, è vero, ma l’hai voluto tu!»
continuai, « per te, esiste
unicamente il tuo lavoro…solo quello conta, ah! E naturalmente anche il tuo
Brandon! » dissi
sarcastico.
Kate non rispose.
«
Se nei mesi passati non avessi continuato a chiamarti io…te, neanche ti saresti
presa la briga di alzare quella dannatissima cornetta e telefonarmi!Non hai da lavorare solo tu, sai? »
Ci stavamo rinfacciando mesi e mesi di
silenzi e di falsità.
«
E l’altro giorno, quando sono tornata… »
iniziò Kate,« sembrava avessi
visto un fantasma! »
«
un incubo per la precisione… » mormorai
incrociando le braccia sul petto : mi era scappato e ormai quello che era detto
era detto.
«
Benissimo! Se è così che la pensi… » aveva dipinta
sul volto un’aria indignata, si alzò e prese a raccattare borsa e cappotto con
gesti nervosi, « tornate dalla
tua sgualdrinella! » prese la tazza
con il thè e lanciò il contenuto bollente su di me, che saltai dalla sedia, nel
vano tentativo di schivarlo.
«
ma sei impazzita! ? » la guardai
esterrefatto,« non ti
azzardare mai più ad insultare lei! Ritira immediatamente quello che hai detto!
» come aveva osato parlar male di Lily,
ragazza che neanche conosceva.
Fortunatamente intervenne uno dei
camerieri ad evitare altri voli di parole indesiderate e a far cessare un così
squallido spettacolo. « vi prego
gentilmente di uscire signori… questo non è il luogo adatto per finire… » disse in un sussurro.
«
Si, ha proprio ragione, sa ? » convenni, « è proprio il momento di farla finita Kate! È
finita! » ribadii, riuscendo
finalmente a dire ciò che da tanto covavo nella testa.
Gli occhi di Kate brillarono in modo
strano e cominciarono ad arrossirsi di lacrime, le ultime parole che le sentii
dire furono « Va al diavolo! » , poi scomparve dietro la grande porta a vetri del
locale che sbatté violentemente.
Pagai il conto e me ne andai.
Era
stata una scena misera, ma aveva messo fine ad una storia, che per quanto mi
riguardava, non poteva avere futuro: non l’amavo più. Le volevo bene solo come
ad una sorella.
*********
Ciao a tutti!!!
Sono proprio felice che il chap
precedente vi sia piaciuto, d’altronde come Shakespeare non c’è nessuno…è così
romantico…
Comunque…sparo che anche questo
capitolo sia stato di vostro gradimento,soprattutto per quello che succede tra
Orlando e Kate…
Fatemi sapere mi raccomando!!!
Prima dei ringraziamenti volevo
solo dirvi che il prossimo chap non so quando lo posterò…perché vado in Gita a
Barcellona ( gita del 5°….eh eh eh che belloooo!!! ^__-) quindi dovrete
aspettare qualche giorno prima di sapere cosa succederà a Lily…
Allora, grazie a tutti voi che
seguite la ff e alle recensioni di :
Capitolo 11 *** Capitolo 11 - the Sun...shining - ***
Mi svegliai la mattina seguente con un forte mal di testa:avevo pianto e
mi ero addormentata sul sofà con una semplice coperta
Chapter11 – The Sun
… shining –
Mi svegliai la mattina seguente con un
forte mal di testa:avevo pianto e mi ero addormentata sul sofà con una semplice
coperta sopra per riscaldarmi.
Avevo dormito pochissimo, ero rimasta
tutta la notte a pensare e ripensare a quel bacio… e la tristezza mi aveva
sopraffatto: ero consapevole del fatto di aver perso un amico e che Orlando,
nonostante tutto, continuava ad amare la sua Kate.
Avevo bisogno di sfogarmi con un’amica,
così verso le tre avevo scritto a Summer e le avevo raccontato tutto
l’accaduto…speravo solo che mi rispondesse prima possibile; ero completamente a
pezzi.
Lentamente mi alzai dai morbidi cuscini
che mi avevano coccolato tutta la notte, e il mal di testa aumentò. In cucina
mi preparai un bel caffè, poi chiesi alla mia vicina se poteva portare fuori
Charlie,visto che non mi sentivo affatto bene.
“ E soprattutto non voglio trovarmi faccia
a faccia con Orlando…non è il caso!” pensai affranta.
Non feci in tempo a rientrare in casa che
il telefono prese a squillare prepotentemente…
«
Pronto ? » domandai ,
speravo solo che non fosse lui…
«
Lily! » una voce
famigliare rispose dall’altra parte.
« Summy!
» ero felicissima di sentire una voce amica,
« che piacere sentirti… »
«
Oh Lily! Ho letto la mail che mi hai mandato… »
Rimasi in ascolto.
«
Tesoro, mi dispiace tanto per quello che è successo…non ti ci voleva! »
«
già » sentivo le
lacrime salirmi agli occhi.
«
però… » continuò,« non so quanto ti sia dispiaciuto baciarlo… » ironizzò. Faceva sempre così quando cercava di
tirarmi su il morale.
«
Summer! Dai è una cosa seria! » la rimproverai.
«
Scusa…come ti senti? »
«
Ho un gran mal di testa, e un vuoto nel cuore »
« Che
situazione,però! » esclamò
«
si…e se non ci fosse quella Kate, tutto sarebbe molto più semplice… »
«
capisco… certo che quando ci si mette Shakespeare di mezzo, è un bel casino! »
«
hai ragione! » sorrisi.
Calò un attimo di silenzio.
«
Ti ho chiamata anche per un’altra cosa… »
«
Dimmi, c’è qualche problema? »
«
No, anzi! Tu… insomma, non hai ancora visto il Sun di questa mattina , no? »
«
ma che c’entra ?» non riuscivo
proprio a capire,« comunque,
no…non sono proprio uscita. »
«
Mmm…io ti consiglierei di andare a fare una passeggiata, e andare in edicola! »
Era sempre più strana.
«
Ma è freddo, non me lo puoi dire tu? »
«
non ci penso neanche! » esclamò,« voglio che esci e lo compri subito! »
«
Agli ordini, signora! » scherzai, « ma proprio non posso sapere… »
«
Ma nemmeno per sogno!!Forza esci, e
poi chiamami o mandami un’ e-mail!! »
«
E va bene… »
«
ciao, a dopo! »
«
ciao!! » la salutai e
riagganciai il telefono.
Ero proprio curiosa di scoprire di cosa si
trattasse, così mi preparai in fretta ed uscii.
L’aria fresca della mattina riuscì, per
qualche istante, a farmi stare meglio; poi, mentre ripercorrevo la stessa
strada della sera prima, tutti i mieitormenti si fecero di nuovo sentire.
Arrivai di fronte all’edicola , una
piccola casupoletta di ferro stracolma di riviste di tutti i tipi.
«
Mi dica signorina… » mi chiese la
gentile vecchietta dei giornali.
«
Ehm…vorrei una copia del Sun, per favore. »
Prese una delle riviste ripiegate messe in
bella vista in alto, sulla destra.
«
ecco, sono 1 pound e 35 pence »
Frugai nelle tasche del cappotto, e feci scivolare
le monetine sul palmo della mano della signora.
«Arrivederci!
» salutò, ed io risposi con un cenno del
capo.
Chissà quale era la famosa notizia di cui
parlava Summer ?
Non aveva nemmeno accennato ad una pagina
in particolare , era quasi come cercare un ago in un pagliaio: che ne sapevo
quale era l’articolo che intendeva lei…
Spiegai il giornale e iniziai a
sfogliarlo, mentre camminavo diretta a casa.
Le pagine di cronaca sembravano non avere
niente che mi potesse interessare particolarmente, così come anche quelle di
politica…ero confusa, sicuri che era quella la rivista giusta ?Guardai la
copertina e proprio sotto la scritta rossa “ SUN” c’era un titoletto : “
Orlando Bloom…vedi pag. 40”
Se Summer mi stava prendendo in giro, non
mi piaceva affatto. Cosa me ne fregava di vedere ancora lui, sarebbe servito
solo a farmi star male…
Scossi la testa rassegnata e trassi un
profondo respiro, e aprii alla pagina 40…
Quello che lessi mi lasciò sbalordita:
“Orlando e Kate…la coppia, scoppia.”
Quella che dovevaessere una bella storia d’amore , è invece
finita pubblicamente ieri sera ,intorno alle 22, in un Café vicino al Big Ben,
dove Bloom e la Bosworth si erano dati appuntamento.
“ Sembrava tutto tranquillo” racconta uno
dei camerieri del locale, “ quando hanno iniziato a litigare…e che lite!”.
Stando alle dichiarazioni dei clienti che
hanno assistito alla scena, sono volate parole pesantitra i due:la rottura doveva essere iniziata già da qualche mese. Il motivo principale
non è il troppo lavoro e la lontananza, come si è pensato in un primo momento,
bensì una ragazza…che il giovane Orlando sia innamorato di un’altra? Lo
scopriremo presto…
Katie Paris
Non ci potevo credere…Orlando e Kate, si
erano lasciati…e se i miei calcoli erano giusti…dopo che ci eravamo baciati.
Ripresi a camminare molto lentamente, con
il giornale aperto sull’articolo, lanciando ogni tanto un’occhiata per rileggere
qualche passaggio…
All’improvviso il mal di testa era passato
e il vuoto che mi sentivo dentro , si stava riempiendo di calore…mi era stata
data un’altra possibilità con lui, ma non volevo farmi illusioni.
Passai il resto della giornata davanti al telefono
sperando che squillasse , ma l’unica volta che lo fece , dall’altra parte della
linea c’era Josephine, che mi comunicò di una riunione al giornale per
l’indomani.
Io non me la sentivo di chiamare, non
sapevo come avrebbe reagito… insomma, dopo due anni aveva lasciato la sua
ragazza e non credo che avrebbe voluto parlare con me, la causa di tutto, o
almeno di gran parte.
***
La riunione era stata veramente noiosa, avevo
rischiato tre o quattro volte di cadere addormentata sul grande tavolo di
legno, fortunatamente Josephine mi dava ogni tanto delle gomitate per
svegliarmi.
Al termine, però, ricevetti altri
complimenti per la buona riuscita del romanzo e addirittura , un signore dalla
voce molto rauca, che avevo intravisto durante il meeting, mi chiese quando
avevo intenzione di scrivere un secondo libro. Avevo riso alla proposta ,
sinceramente non ci avevo nemmeno pensato, ma risposi che era nei miei
progetti.
«
Ti va un caffè ? » propose
Josephine.
«
Molto volentieri, ne ho un bisogno disperato! »
«
Ho notato! Dai, andiamo! »
Il Café era al piano terra del palazzo in
cui si trovava la sede dell’ editoria.
Il motivo per cui mi aveva invitato era che
doveva sfogarsi con qualcuno:aveva litigato con suo marito – sembrava
un’epidemia – e voleva un parere, visto che ormai ci potevamo considerare
amiche.
Non sapevo proprio cosa dirle, dato che
non mi ero ancora sposata e di problemi sentimentali ne avevo già abbastanza di
mio. Alla fine le dissi di non preoccuparsi che tutto si sarebbe risolto
presto.
Dopo qualche minuto mi chiese se avevo un
fidanzato, e allora le raccontai tutta la vicenda, senza specificare il nome
del ragazzo.
«
Siamo messe proprio male, eh? » sbottò lei.
«
eh già! » sospirai
guardando il fondo nero della tazza.
«Ho
un’idea! » esclamò
all’improvviso.
«
Cosa ? »
«
Domani è l’ultimo dell’anno… hai da fare? »
«
decisamente no! Non torno neanche a casa dai miei… »
«
Meraviglioso, ehm, cioè … volevo proporti una cosa… »
«
dimmi , sono curiosa! »
«
Uno dei miei clienti, Jude Law, non so se hai presente… »
«
Eccome!!! E tu, conosci uno come lui e non me lo dici?? Wow! » che notizia, l’ invito mi interessava ancora di
più.
« Eh eh eh! Insomma,
dà una festa in una villa fuori Londra e mi ha invitato ...a me e mio marito...
»
«
capisco… »
«
e sai quello che è successo e allora, ci sarebbe un biglietto in più…e se tu
vuoi venire, mi farebbe piacere! »
«
Wow!! È un’idea fantastica!! Così ci facciamo compagnia a vicenda …e la festa
ci tirerà su il morale!! »
«
hai ragione!! »
«
grazie per l’invito!! »
«
di niente… »
«
e il vestito? Non credo d’avere niente d’adatto… »
quando mi ero trasferita a Londra, non avevo in programma una festa in stile
gran Galà.
«
Non c’è problema, conosco giusto un negozio che fa al caso nostro! »
«
Perfetto!! » ero in preda
all’euforia, e fare shopping non faceva che migliorare la situazione.
Mi lasciai consigliare da Josephine che dimostrò
un innato buon gusto nel vestire, cosa che sembrava non avere visti i soliti
tailleurs, troppo seri, che indossava.
La commessa del negozio fu molto paziente
con me, permettendomi di provare un’infinità di splendidi abiti da sera.
Finalmente dopo circa due orette buone,
scelsi un vestito che, stando a ciò che diceva la mia manager, mi stava a
pennello e con cui avrei steso, ai miei piedi, tutti i ragazzi presenti alla
festa: il tessuto, di un azzurro tenue, fasciava delicatamente la vita; due semplici
bretelline di stoffa si appoggiavano lievemente sulle spalle, mentre il tessuto
cangiante si drappeggiava attorno al petto e al fondo schiena, da cui partiva
un piccolo strascico molto elegante; invece, sulla schiena, si apriva una
scollatura non troppo profonda. Era meraviglioso.
Avevo sorriso al complimento: purtroppo
l’unico ragazzo su cui avrei voluto fare colpo non mi parlava e non mi avrebbe
mai visto con quell’abito.
*********
Ola
ragazzi!!!
(dopo
che ,naturalmente, il mio sito di ff preferito ha riaperto!!! Che bello! Come farei
senza!)
Eccomi
qui che vi ho postato il capitolo,visto che vi avevo lasciato con il fiato
sospeso…
Allora
che ve ne pare di questo chap ? fatemi sapere assolutamente… ^__-
Un’altra
cosa…MI RACCOMANDO non perdetevi il prossimo Chap … ne vedrete delle belle!!!
Ringrazio
come al solito tutti voi che leggete questa ff e Francy ,Ilenia91dorough ,Orsettalavatrice
, Ely91 , Uriko , Neith e Lally che recesiscono !!
Capitolo 12 *** Capitolo 12...-La festa di capodanno (I parte)- ***
Mi svegliai di buon umore, e il mio primo pensiero fu la festa di quella
sera, mentre Orlando arrivò per secondo, anche se s’i
Capitolo 12 – La festa di compleanno I parte –
Mi svegliai di
buon umore, e il mio primo pensiero fu la festa di quella sera, mentre Orlando
arrivò per secondo, anche se s’impose nella testa con più insistenza del primo.
Dal nostro
ultimo incontro non l’avevo più sentito, e non sapevo neanche se andasse ancora
al parco o no.
Charlie sembrava
triste: forse gli mancavano le lunghe passeggiate al St. James’s park e i
giochi con Sidi…
Anche io sentivo
la mancanza delle chiacchierate con Orlando, della sua vicinanza e dei suoi bei
occhi nocciola…
***
Josephine mi passò a prendere verso le 21.30, la festa
sarebbe iniziata solo mezzora dopo.
Mi specchiai
un’ultima volta allo specchio prima di uscire: mi aggiustai le pieghe del
vestito, che sembrava ancora più elegante con i capelli tirati su e avvolti in
un delicato chignon, che avevo fermato con un fermaglio a forma di farfalla.
Scesi le scale
cercando di non incespicare nella veste, e quando uscii vidi che la mia manager
si era data da fare perché quella serata fosse veramente indimenticabile: aveva
affittato una splendida limousine nera con tanto d’autista in divisa.
« wow!! Che spettacolo! »
dissi salutandola con un gesto della mano.
« ciao! Ti piace ?
l’aveva affittata mio marito…e non mi sembrava giusto che quest’occasione
andasse persa, quando aveva già pagato il noleggio!! »
sorrise. Capii che faceva tutto per ripicca di Jack, il marito.
Mi sedei sul
morbido sedile di pelle scura. « Che bel vestito! » notai l’abito verde
smeraldo che sembrava starle divinamente.
« Grazie! Sempre un
regalo della carta di credito di Jack! » anche se ironizzava sopra alla loro lite,
si vedeva che ne soffriva molto.
« Ehm…dov’è che si trova
precisamente la festa ? »chiesi
« Lo vedrai, lo vedrai… »
La macchina
partì con una leggera scossa che mi fece piegare all’indietro, contro il
sedile.
Durante il
viaggio non facemmo altro che chiacchierare della festa, di chi ci sarebbe
stato e di chi no…ma soprattutto di come la coppia Law – Miller avevano fatto
decorare la maxi villa.
Le mie aspettative
non furono affatto deluse, e sicuramente le due celebrità non avevano badato a
spese.La villa, in stile Liberty, era immersa nel verde della campagna inglese
e da quanto avevo potuto osservare, mentre percorrevamo la strada che
costeggiava la recinzione, doveva esserci anche un laghetto artificiale di
notevoli dimensioni e se la mia vista non mi aveva ingannato, mi era sembrato
di scorgere qualche barca flottare sulla superficie dell’acqua.
Una moltitudine
d’auto lussuose erano disposte in fila davanti al cancello di ferro aperto,
aspettando di entrare: noi riuscimmo solo un quarto d’ora più tardi a
percorrere il grande viale alberato che conduceva all’ingresso.
La nostra
limousine si fermò perfettamente davanti all’entrata: uno splendido tappeto rosso
accoglieva gli invitati conducendoli dentro all’edificio.
Non avrei mai
pensato, in vita mia, di calcare un red carpet …ma d’altronde ero a Londra e
per di più nella magica notte di capodanno, tutto era possibile.
Mostrammo
l’invito al “gorilla” che spuntò il nostro nome sulla lista.
« Oddio! Non mi sembra
vero di essere qui! » esclamai esaltata.
« È fantastico questo
posto! »
poi notando la mia espressione preoccupata, « sta tranquilla, andrà tutto bene,
divertiti più che puoi!! » mi strizzò l’occhio per incoraggiarmi.
Seguivo
Josephine come in un sogno, sembrava quasi di essere in una discoteca enorme,
solo con più vestiti eleganti in giro. La musica, rigorosamente dal vivo,
suonava allegra nell’aria e in mezzo alla pista c’era già chi, reso brioso dall’alcool,
si scatenava come non mai.
« vieni! Ti faccio
conoscere una persona… » mi urlò Josephine nell’orecchio, nel tentativo
di farsi sentire.Annuii in sua risposta.
Diede una pacca
sulla spalla di un uomo vestito con un completo nero che dava risalto ai suoi
capelli biondi… “ un momento…capelli biondi! ? Mi sta per far conoscere Jude
Law! ?! ?” i miei pensieri furono confermati quando quell’uomo si voltò:
inconfondibili occhi azzurri e un fascino speciale, era decisamente lui!
« Lei è Lily-
rose Armstrong. »
mi presentò Josephine.
« Molto felice di
conoscerti! »
mi strinse la mano e sorrise.
« Piacere mio »
ero in preda al panico.
« Josy mi ha detto che
sei una scrittrice di successo… » domandò
« Si, così dicono… »
« Suuu, non fare la
modesta! »
si voltò verso Jude con fare disinvolto, « è balzata in cima alle classifiche già
dalla prima settimana! »
« Complimenti! Di cosa
parla il tuo libro ? » chiese curioso.
« È del genere fantasy:
elfi, folletti, streghe… »
« Interessante, vado
pazzo per queste cose, e sic- … » era improvvisamente spuntata alle sue
spalle una giovane donna dai capelli biondi che si avvicinò e gli disse «Darling…ti cercano, è un regista »
« ho capito Sienna,
arrivo subito. »
poi rivolto a noi due,« scusatemi ma non posso sottrarmi al lavoro
neanche l’ultimo giorno dell’anno! Se vi va, possiamo continuare la nostra
conversazione più tardi… »
salutò entrambe
con un grande saluto, poi si voltò e scomparve tra la folla.
Ringraziai la
mia adoratamanager per avermelo fatto conoscere e di avermi portata ad
una festa così bella.
Mancava ancora
mezzora al conto alla rovescia.
Josephine ed io
ballammo per un po’ divertendoci da matti, poi ci ritrovammo sedute al bar a
bere un drink: un cocktail all’ananas ,io, e della wodka alla fragola, lei.
All’improvviso Josy, quasi si strozzò dopo aver dato un’occhiata alla folla
festante, rimanendo a bocca aperta.
Mi voltai anche
io e vidi un signore che, dalla faccia che aveva fatto la manager, doveva
essere Jack, suo marito.
«Che ci fai qui! »
lo aggredì lei.
« Ti prego ascoltami »
la implorò ,lui.
« Non voglio sentirti
dire niente! »
« Oh Josy, non ce la
faccio più con questa situazione, mi manchi tanto, e mi dispiace per qualunque
dispiacere io ti abbia dato! »
« Andiamo di là, non capisco
niente con questa musica! » strepitò spazientita. In effetti il volume era
davvero molto alto. « Lily,torno subito! »
Risposi con un
cenno del capo, poi entrambi uscirono dalla stanza.
Rimasi sola;
iniziai a guardarmi intorno: tra la gente scorsi attori famosi, registi,
cantanti…sembrava che tutte le celebrità di Hollywood si fossero date
appuntamento lì.
Al termine dei brani di genere house, venne
annunciata Hilary Duff, in carne ed ossa, che iniziò a cantare “ Wake up”.
Dentro alla sala
da ballo si scoppiava dal caldo,probabilmente merito anche della bevanda
leggermente alcolica che avevo bevuto, perciò decisi di uscire sul balcone per
perdere un po’ d’aria fresca.
Mi affacciai
alla terrazza, appoggiando le braccia sulla ringhiera di marmo bianco. Ora
stavo decisamente meglio; cercai conforto, ai miei pensieri, nel cielo stellato
dove miliardi e miliardi d’astri luccicavano intermittenti.
Fra pochi minuti
avrei chiuso un capitolo della mia vista per iniziare a scriverne un altro.
Quell’anno era
stato decisamente pieno d’emozioni e di sorprese : il matrimonio di Summer , il
mio trasferimento a Londra, l’uscita del romanzo…e l’incontro di Orlando,
soprattutto lui.
Nonostante
facessi di tutto pur di eliminarlo dalla testa, più il suo sorriso tornava
imperterrito a farmi visita.
L’anno era
finito, volevo lasciarmi quell’ultimo periodo alle spalle e ricominciare da capo.
Sospirai.
“ Chissà cosa starà facendo ora ? ” non
volevo per nulla credere che fosse tornato con Kate dopo quella litigata, ma
allora perché non mi aveva più chiamato ?
*********
Ciao
a tutti!
Lo
so che vorreste uccidermi per il capitolo a metà ma non ho avuto tempo di
riguardare il seguito…gli esami si avvicinano ed il tempo da dedicare alla ff
diminuisce!! Uffa!!
Comunque
un GRAZIE enorme a chi continua a leggere questa storia e a chi le recensisce!
Capitolo 13 *** la festa di capodanno- II parte ***
-La festa di capodanno II parte-
-La festa
di capodanno II parte-
Abbassai lo sguardo sul parco
sottostante e vidi alcune persone avviarsi verso il laghetto: coppie che
fuggivano alla ricerca di un luogo romantico, e cosa c’era di meglio di una
“gita” in barca.
La musica arrivava soffusa
dall’interno, senza rovinare, però, il silenzio di quella splendida notte.
Sentii dei passi dirigersi lentamente
sulla terrazza, la stessa in cui mi trovavo.
Sussultai, ma decisi di non voltarmi e
fare finta di niente.
La persona si avvicinava sempre più
con passo sicuro. Poi si avvicinò alla ringhiera appoggiando le mani su di essa,il ragazzo sembrava non essersi accorto – con la coda
dell’occhio avevo notato uno smoking nero – minimamente di me.
Lo sentii sospirare, a quel punto mi
voltai per vedere chi fosse, stando attenta a non
farmi scoprire ad osservarlo…
Guardai l’uomo che era al balcone e
trasalii riconoscendo la sua inconfondibile fisionomia.
« Oddio… » i miei muscoli si erano
bloccati.
Il giovane si rese
conto, finalmente, di non essere solo, si voltò e…
« Lily! » esclamò esterrefatto.
« Orlando! »
Eravamo entrambi a bocca aperta.
« Che ci fai
qui ? » si riscosse lui.
« Io…ehm, mi ha invitato un’amica »
ero in preda al panico, « la mia manager… » spiegai.
« Ah! Non pensavo di… »era in imbarazzo.
« e tu che ci fai qui ? » che domanda stupida, era un attore famoso, c’era tutto il mondo
de cinema, perché non doveva esserci lui.
« Mi ha invitato Sienna …siamo molto
amici » ricordai ,infatti, di aver letto da qualche
parte che fossero stati fidanzati molto tempo fa…
Il silenzio calò ancora una volta
inesorabile, rendendo la situazione veramente insostenibile, e per di più il
mio cuore aveva ripreso a battere con un ritmo
esagerato.
Guardai l’orologio: 23:55
« Ehm…forse è meglio che me ne vada, raggiungo Josephine per il conto alla rovescia… » accennai.
Mi girai decisa ad andarmene, ma
Orlando mi rincorse e mi fermò per un braccio costringendomi a voltarmi… non
riuscii a sostenere il suo sguardo,così abbassai gli
occhi a terra.
« Non andartene…ti prego…. » disse
remissivo.
« Va bene… » sospirai.
« Ho provato così tante volte a
chiamarti in questi giorni… » si fermò un attimo, « ma
ogni volta che componevo il numero mi fermavo…non sapevo cosa dirti, come
spiegarmi… »
Ascoltavo le sue parole in silenzio.
« Il fatto è, che dopo che sono stato
a casa tua…dopo il bacio,ero così confuso. »
« anche io… »
« e poi ci si
è messa anche Kate » scosse la testa.
« Ho letto cosa è successo, sul
giornale… » spiegai, « mi dispiace… »
« Il giornale…giusto, era tanto tempo
che la volevo lasciare, forse in quel modo è stato
eccessivo, ma ha iniziato lei a discutere … » si scostò i capelli che
ricadevano sulla fronte con un riccio ribelle.
« come stai ora ? » nonostante tutto
mi dispiaceva che fosse triste.
« Male… »
Alzai lo sguardo a quella risposta e venni catturata dai suoi occhi.
« ma, » continuò, « non per Kate, non mi importa di lei…piuttosto per te… »
« cosa… »
« Mi dispiace così
tanto…sono scappato senza spiegazioni dopo il nostro bacio »
« non c’è problema, è stata colpa di
Shakespeare… » cercai di concludere ironicamente, ma
fu un tentativo disperato.
« No,sono
stato io a volerlo… » quell’affermazione parve colpire anche se stesso,« in
fondo lo desideravo…e Shakespeare è solo stato d’aiuto… »
«sei sicuro ? » ero confusa.
« Più che mai,in questi giorni non ho smesso mai di pensarti, ma avevo
paura di aver rovinato il nostro rapporto …»
« e io che pensavo che ce l’avessi con me! Credevo di essere la causa del tuo
litigio con…»
« non pensarlo nemmeno… » si avvicinò
a me e appoggiò la mano rimasta libera sull’altro mio braccio. «sei la cosa più
bella che mi si successa in questo periodo… » la sua mano risalì fino alla
spalla per fermarsi sul mio collo.
Sorrisi alla sua confessione. Senza
rendermene conto mi mossi verso di lui, « e tu la mia… »
Intanto dall’interno proveniva il
mormorio del conto alla rovescia …5….4…3…
« Se
bellissima stasera… »
« così mi fai arrossire… » sorrisi, e
lui rispose sorridendo.
Eravamo pericolosamente vicini,
soprattutto i nostri volti rischiarati nella notte di capodanno.
« ti dona la luce della luna, sai? »
gli tirai indietro la solita ciocca indomabile.
Sentivo il suo respiro sul mio viso…ci
stavamo per baciare, ma questa volta consapevoli delle
nostre emozioni.
Grida di gioia si levarono augurandosi
buon anno.
Il nostro momento perfetto fu
interrotto dallo scoppio dei fuochi d’artificio che brillarono nel cielo
sbocciando come fiori in primavera nel prato infinito e scuro del cielo
notturno.
Ci abbracciammo.
« Buon anno! » sussurrò al mio
orecchio.
« Buon anno! » poi continuai, « ora
possiamo iniziare un nuovo capitolo della nostra vita… »
« si, la nostra. »
Rimanemmo a guardare lo spettacolo
pirotecnico fino alla fine , abbracciati e rapiti
l’uno dal cuore dell’altro.
Avevo scorto Josephine e suo marito
sulla terrazza , lei mi aveva fatto l’occhiolino e poi
non la vidi più.
Alla fine della serata Orlando mi
riaccompagno a casa.
« sono veramente felice di esserci
chiariti… »
« anche io, avevo bisogno di farlo
prima di… » si fermò di colpo.
« Cosa c’è ?»
chiesi preoccupata.
« Lily, » mi prese la mano e la
strinse tra le sue, « domani mattina devo partire…devo finire di girare alcune
scene del nuovo film… »
« Perché non l’hai
detto prima
? »
« Sei arrabbiata
? »
« No, come potrei esserlo con
te…stasera! » dissi dolcemente.
Lo baciai sulla guancia. Orlando mi prese il viso tra le mani « mi aspetterai ? » mi guardava
fisso negli occhi.
« Dovesse
passare una vita! » risposi ,« ma mi raccomando non
farmi ingelosire! »
« Ooh sei già gelosa! ? »
Gli feci la linguaccia e lui in tutta
risposta mi baciò lasciandomi attonita.
********
Ciao a tutti!!!
Eccomi di nuovo qui, dopo essermi ripresa dagli esami!
Allora mi scuso per il ritardo e per il
capitolo corto…prometto che il prossimo sarà più lungo….^__-
Spero di non avervi perso come lettori
dopo tutto questo tempo…mi raccomando continuate a leggere e soprattutto ditemi
se vi piace la storia… Lily e Orly devono ancora affrontare
un “ piccolo” ostacolo…se ci riescono! Eh eh eh…vedrete!!!
I giorni successivi furono davvero faticosi da sostenere moralmente : non
avevamo fatto in tempo a far pace e a metterci insieme che eravamo già
separati.
Summer , che era stata felicissima di sapere cosa era successo il 31, mi
aveva detto che dovevo abituarmici e soprattutto di non preoccuparmi perché,
dopo tutto quello che mi aveva confessato di provare per me, era improbabile che
pensasse a qualcun’altra. Dovevo,tuttavia, ammettere che alla gelosia non ci
pensavo affatto, era più che altro la nostalgia a insidiarmi.
Anche in questo, però, Orlando era stato molto dolce e comprensivo: appena
poteva correva a chiamarmi e stavamo al telefono ore, a parlare ed a
scherzare.
Qualche sera più tardi verso le una o le due della notte,il telefono squillò
e mi svegliai di soprassalto: mi ero addormentata mentre aspettavo la sua
chiamata.
« Pronto…» risposi assonnata.
« Ehi!! Che fai dormi ? » dall’altro capo del telefono mi arrivò la voce di
Orlando più sveglia che mai.
« Secondo te? Sono quasi le due…! »
Lui scoppiò a ridere.
« Ma dove eri finito ? »
« Stavo finendo di girare una scena notturna e poi sono uscito … »
« Con chi ? » chiesi incerta, « con la Dunst ? » azzardai.
« No, anche se volessi non potrei visto che appena finisce sul set torna dal
fidanzato! Ora che stanno di nuovo insieme stanno sempre appiccicati… » sorrise
divertito, « e comunque non preoccuparti visto che sto con un amico! »
« Amico ? chi è ? »
« Dominic Monhagan, hai presente ? »
« intendi quello che faceva l’hobbit Merry ? » doveva essere lui , se non
ricordavo male…
« Sì proprio io!!! » un’altra voce arrivò dalla cornetta, probabilmente stava
origliando.
« è lei la tua ragazza ? » sussurrò , ma non abbastanza piano da non
farsi sentire da me.
« si,dai fammi finire di parlare… » rispose Orlando.
Trattenni una risata , sembrava un buffo teatrino.
« A questo punto inizio a preoccuparmi…sicuri che voi due non combinerete
qualche disastro insieme?? »
« noooooo!!! Non stare in pensiero!! » non mi sentivo molto tranquilla, ma
che potevo fare, correre dall’altro capo del mondo per farli stare buoni ?
« va bene!! Cercherò di fidarmi… » mi fermai un attimo cercando di tornare
seria,« mi manchi… »
« Mi manchi anche tu da morire… » ci fu un secondo di silenzio,« a-allora
ciao! »
« ciao!! Buonanotte… »
« ‘Notte! » mi salutò.
Riagganciai il telefono: avevo come l’impressione che dovesse dirmi
qualcosa…
***
Chiusi il telefono con il tasto rosso. Era sempre una tortura sentirsi in
quel modo…Quella mattina avevo anche dovuto ripetere undici volte la stessa
semplice scena, mettendo a dura prova la grande pazienza di Cameron, perché non
riuscivo a concentrarmi : dovevo solamente parlare al telefono disteso sul
letto, mentre Kirsten, fuori campo, leggeva le sue battute…
Lily tornava dolcemente nei miei pensieri facendomi perdere la coscienza di
ciò che stavo facendo…ero pazzo di lei, e Dom non perdeva un minuto per
rinfacciarmelo ironicamente!
Presi il cappotto appoggiato sul letto e stavo uscendo dalla porta quando il
telefono suonò di nuovo.
Forse era Lily…
« Pronto ? »
Dall’altra parte non arrivava nessun suono.
« Lily ? sei tu ? »
Questa volta sentii chiaramente un singhiozzo di pianto.
« Chi è ? » mi stavo preoccupando, non poteva essere Lily, l’avevo appena
sentita ed era di buon umore…
« AH! ALLORA è QUESTO IL SUO NOMEE!! »
allontanai la cornetta dall’orecchio, quel grido mi aveva quasi
assordito.
« Kate ? »
« Neanche mi riconosci, ora? »
« cosa vuoi ? »
« Voglio tornare con te…mi manchi, mi dispiace per tutto quello che ti ho
detto l’ultima volta…perdonami! » mi supplicò piangendo.
La sua chiamata mi aveva colto alla sprovvista.
Dom non vedendomi arrivare all’ascensore, era tornato indietro per vedere
cosa mi aveva trattenuto.
« chi è? » mi domandò cercando di parlare piano.
« Kate… » gesticolai.
Dom sgranò gli occhi e soffocò una risata.
« che vuole ? »
« rimettersi con me… » dissi tappando con la mano il microfono del
telefono.
Intanto Kate continuava a parlare e a dire che era cambiata e che era
disposta a fare di tutto pur di riconquistarmi… « Orlando…io ti amo ancora lo
sai… »
« Kate ti prego smettila… non siamo più fidanzati,» sospirai spazientito,« io
ora sto con Lily e stiamo bene insieme…le voglio bene… »
Dall’altro capo sentii solo un ultimo gemito rabbioso e poi più niente…aveva
chiuso la chiamata.
Fissai attonito la cornetta… e poi guardai stupito Dom che per tutto il tempo
si era morso un unghia per non ridere.
« è incredibile… » accennai scotendo la testa attonito.
« Tutte ti vogliono! Ma che gli farai tu alle donne! » scoppiò a ridere.
« Povero me! » mi coprii gli occhi con una mano.
Dentro di me speravo solo che Kate non stesse cercando di mettere in mezzo
anche Lily.
***
Erano ormai otto giorni che Orlando era partito e non sapevo precisamente
quando sarebbe tornato, speravo però che potessimo passare almeno il giorno del
suo compleanno insieme: mancavano solo cinque giorni.
La mia fissazione di trovargli un regalo aveva talmente ossessionato Summer
che alla fine fu costretta a raggiungermi per paura che potessi andare in
crisi.
Sinceramente la presenza della mia migliore amica mi dava una certa sicurezza
e tranquillità.
Summer arrivò il 9 gennaio esattamente quattro giorni prima del compleanno di
Orly, e io non avevo ancora trovato un regalo… ci mettemmo subito al lavoro
sfogliando riviste su riviste e cercando qualcosa anche su internet…ero più
indecisa che mai!
« Allora che te ne pare di questo ? » disse mostrandomi un maglione a
strisce.
Storsi il naso…non era veramente il massimo.
Sbuffai. Erano all’incirca sei ore che andava avanti così.
« senti io vado a preparare un caffè altrimenti divento pazza! » ironizzai,«
ne vuoi una tazza ?»
« Molto volentieri! Ma lo sai che è meno faticoso scegliere un vestito da
sposa che farti decidere ? » mi fece la linguaccia. Come risposta le feci una
boccaccia, sembravamo tornate ai vecchi tempi.
Andai in cucina e riempii la macchinetta del caffè con l’acqua e i chicchi
macinati .
DRIIIN! DRIIIIIN!!
Il campanello echeggiò nell’appartamento. Mi voltai di scatto, non avevo
proprio idea di chi fosse, non aspettavo nessuno.
« vado io!!! » gridò Summy dal soggiorno.
Intanto versai il caffè in due tazze verdi, le presi e tornai in salotto per
vedere chi fosse.
Mi bloccai proprio sulla porta della cucina …non credevo ai miei occhi …
" Non è possibile !"
Appoggiai piano le due tazze su un tavolino lì vicino per non rischiare di
farle cadere per lo stupore.
Una donna bionda sedeva sul divano con grandi occhiali da sole appoggiati sul
naso, aveva un viso sbattuto : doveva aver pianto.Appena mi vide si alzò.
« Lily… Lily James ? » chiese.
" come fa a sapere il mio nome ?"
« sì, e lei … »
« dammi del tu ,ti prego…abbiamo la stessa età… »
« Kate Bosworth ? »
« in persona »
Mi avvicinai per stringerle la mano, ma lei si sedette immediatamente.
« Come hai fatto a trovarmi ? » la domanda era più che lecita visto che mi
aveva solo vista una volta e per di più di sfuggita.
« Ognuno ha le sue fonti,e… con i soldi si ottiene tutto. » la frase suonò
alquanto squallida : voleva solo mettermi a disagio , ma il tentativo fu
pressoché inutile visto che non me ne importava affatto del suo denaro.
« Sai bene perché sono qui… » affermò sicura di sé.
« Orlando, suppongo ? »
All’udire quel nome, la sua mano ebbe un tremito : era lui la causa del
pianto.
« Certo! »
« Allora … » la incitai a parlare.
« ALLORA!» sbottò. Poi trasse un respiro tentando di calmarsi. « sono qui per
chiarire il rapporto che…c-c’è tra voi due» le ultime parole vennero pronunciate
con particolare disprezzo.
« Cos’ hai da ridere ? » stava iniziando a scocciarmi il suo comportamento
altezzoso e non riuscivo a capire dove volesse andare a parare.
« Tutta questa situazione assurda, e la tua ingenuità! »
Le lanciai uno sguardo torvo.
Riprese a parlare « Ma credi veramente che Orlando possa dimenticare due
interi ed intensi anni passati con me? »
« penso proprio di si, visto che tra le due quella che ha lasciato sei tu! »
risposi acidamente : quella donna era capace di tirare fuori il peggio di me…ed
erano solo cinque minuti che ci conoscevamo.
Si alzò di scatto, « Sporca sgualdrin… » iniziava a dare in escandescenze ed
io ero visibilmente irritata .
« E poi, » proseguii imperterrita, « Sono io la sua ragazza, adesso…tu sei
solo acqua passata, e non riuscirai a rompere l’equilibrio che c’è tra noi DUE!!
» le urlai in faccia.
« Zitta! » le sue gote erano di un colore violaceo.
« Continuo quanto mi pare e piace!! » stava oltrepassando il limite del
sopportabile.,« Ora ti prego , esci immediatamente da casa mia! »
« Figurati! Non ci tengo a rimanere neanche un attimo di più in questo buco!
»
Andai verso la porta e la spalancai « Esci! »
A passo svelto si avvicinò all’uscio, ma quando mi passò davanti si fermò «
Ricordati… » disse piano , mal celando rabbia e rancore,« lo riconquisterò e
allora sarà mio, prima di quanto pensi…fosse l’ultima cosa che faccio! » Afferrò
la maniglia del portone e lo sbatté alle sue spalle.
Summer aveva assistito meravigliata alla scena, ed io ero senza parole.
Scossi la testa: era assurdo che si fosse presentata così ,improvvisamente,
al mio appartamento... permettendosi di insultarmi, ma soprattutto di mettere in
discussione il rapporto meraviglioso che io ed Orlando stavamo cercando di
creare insieme.
Ma quell’ultima frase, forse lanciata in preda alla furia, aveva
irrimediabilmente incrinato le mie sicurezze e messo una fastidiosa pulce
nell’orecchio…non riuscivo a togliermi quelle dannate parole dalla
testa…
************
Ciaooo a tutti!!!
come al solito ringrazio chi mi recensisce Ilenia91dorough ( sono contenta
che la scena ti sia piaciuta!! grazieee!!) e Fr@ ( non avevo abbandonato e sono
felice di non averti persa come lettrice!! ^__-)
e ringrazio anche tutti coloro che leggono senza
recensire...continuate!!!
Capitolo 15 *** Capitolo 15 - un'e-mail e tanti dubbi - ***
capitolo 15
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ciao a tutti!!!
Mi scuso in anticipo per il capitolo troppo corto, ma la storia sta
arrivando agli sgoccioli e non volevo dividere il prossimo capitolo...
un ringraziamento a tutti voi che continuate a leggere questa mia
fatica e spero che continui a piacervi e GRAAAZIE per i commenti di Loribi
(Ehi socia!! a quando la prossima ff??...si sente la tua mancanza qui!!) , Lally
(sto lavorando alle recensioni delle tue storie!!! fra poco sarai bombardata!!
&_&) e Giuly n (grazie per tutti i complimenti...spero che
quello che hai detto si avveri!! *_*)
E mi raccomando..... commentate commentate e...commentate!!
bacioni a tutti
Ithil
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Capitolo XV - Un' e-mail e tanti dubbi
Dopo l’incontro con Kate, avevo provato spesso
a raccontare, senza successo, ad Orlando ciò che era accaduto. Ogni volta che
stavo per iniziare il discorso , non mi venivano le parole : ero rimasta
talmente turbata , che quasi avevo paura che dicendoglielo, fosse potuto
diventare realtà.
Mi ripetevo continuamente che era stupido, ma
proprio non potevo fare a meno di credere che, in fondo, una remota possibilità
c’era.
Tuttavia , stavo bene con Orlando e non passava
giorno che non pensassi a lui e sognassi di sentirlo suonare alla mia
porta…desideravo più di ogni altra cosa di poterlo vedere e abbracciare.
Mancavano solo due giorni al compleanno di
Orlando e dopo una corsa folle per tutti i negozi della capitale inglese, avevo
finalmente trovato il regalo : una medaglietta di argento su cui avevo fatto
incidere le parole “non v’è ostacolo che
possa arrestare il passo dell’amore” , frase tratta da Romeo e Giulietta che
rappresentava, in un certo senso, l’inizio di tutto.
Mi erano tornate in mente pensando a ciò che
aveva detto la Bosworth… se ciò che provavamo io ed Orlando l’uno per l’altro
era qualcosa di profondo e vero, non c’era motivo di cui preoccuparsi… le
parole di Shakespeare avevano ragione.
Ero di nuovo rimasta sola : Summer era dovuta
tornare a casa per un problema con il pranzo di matrimonio. L’avevo
accompagnata all’aeroporto con tristezza, il suo supporto morale mi era
fondamentale .
« Ciao… » l’abbracciai forte.
« ciao Lily…mi raccomando continua a scrivere e
a telefonare! » mi ricordò.
« Certamente, sennò chi ti assilla giorno e
notte! » sorrisi,« appena sei a casa dimmi com’è la situazione e salutami il
tuo futuro maritino! »
« sicuro! E tu aggiornami su Orlando… » prese
la maniglia del trolley : avevano chiamato il suo volo.
« ok! » la aiutai a caricare il resto dei
bagagli sul carrello.
« lo sai che mi dispiace di non averlo visto ? »
« chi ? »
« Orlando! Dalle foto sui giornali sembra un
bel pezzo di ragazzo… »
« Summer! » le diedi uno schiaffetto sul
braccio, « …ti assicuro che di persona è mille volte meglio… »
Summer rise di gusto « hai capito la ragazza!
Non te lo sei scelto per niente male, eh?»
« dai ,vai che sennò l’aereo parte senza di te!
»
Mi rivolse un grande sorriso d’incoraggiamento
e si avviò verso la fila del check-in . Ci salutammo un’ultima volta con la
mano da lontano.
Passai l’intera giornata con Josephine e Mr.
Wright per prendere accordi per il secondo libro che per contratto dovevo
scrivere in un anno, a partire dall’uscita del primo romanzo.
Tornai a casa esausta.
Mi feci una doccia veloce e accesi il computer
per vedere se Summer mi aveva inviato una e-mail come promesso : nessun
messaggio nella posta. Sbuffai , ci speravo.
Tornai in cucina per riempire la tazza di thè
verde , bevanda che aiutava a rilassarmi nei momenti di stress.
Plin plon
Se il silenzio del mio appartamento non mi
aveva ingannato, mi era sembrato di sentire il suono che annunciava l’arrivo di
un messaggio.
Mi sedei di fronte al computer, ed in effetti
notai l’icona delle mail in arrivo. Cliccai due volte sopra e attesi che
venisse aperta la pagina.
Bevvi un sorso di thè caldo, ma ci mancò poco
che mi strozzassi.
Mi avvicinai meglio allo schermo e
tossicchiando lessi che la mail era di Orlando, il che davvero era molto strano
visto che non sapevo avesse un indirizzo di posta elettronica… e veramente non
mi ero mai posta il problema visto che conoscevo bene le sue difficoltà con gli
“aggeggi elettronici”, come li chiamava lui.
Cliccai sopra il suo nome.
Lessi il contenuto della mail in un fiato solo.
Ciao dolce Lily!
Sorpretssa eh? Prima di tutto ti preggo di
scusarmi per come scrivo,come sai tra me ed il computer c’è una battaglia
aperta,ma grazie all’aiuto di Dom, sono riuscito ad inviarla. ( almeno spero!)
Comunque ho una nojtizia da darti: Il 13 torno
a casa per il mio compleanno così potermo finalmente rivederci…e poi devi
assolutamentez venire alla festa che Dom mi ha organlizzato per regalo!
SEI UFFICIALMENTE INVITATA!!!
Il party iniziiia alle 22:00 del 13 gennaio ,
al “Garden Palace” il ristorante fantaszztico in cui avrei voluto portarti la
sejjra dell’uscita del tuo libro…ti puoi rifare adesso, no! ?
Comunque spero che tu possa venire … perché ho
bisogno di parlarti , è importante.
A presto.
Inutile dire che la mail mi aveva lasciato per
l’ennesima volta attonita,soprattutto la parte in cui diceva di volermi
parlare: innanzi tutto contrastava nettamente con la prima ,molto più …come
dire, propria di un ragazzo innamorato…mentre la seconda parte sembrava quasi
distaccata.
Forse l’aveva scritta in momenti diversi,o era
stata scritta da mani diverse.
Ma era ,appunto, l’ultimo pezzo a lasciarmi più
che perplessa: cosa voleva dirmi di così importante ? Probabilmente aveva
parlato con Kate…le mie paure non sembravano più così lontane…che quell’arpia
lo avesse convinto a rifidanzarsi con lei ?
Bevvi nervosamente un sorso della bevanda alle
erbe,ormai fredda, cercando di ricacciare indietro quel fastidioso groppo alla
gola che non andava né su e né giù …avevo una gran voglia di piangere…
Decisi comunque di andare alla festa, dovevo ad
ogni modo parlare con Orlando e sentire cosa aveva da dirmi.
Lo so, lo so…è passato quasi un anno dall’ultimo capitolo…
ma come si dice in questi casi…MEGLIO TARDI CHE MAI! ;o)
Spero che lo leggiate e soprattutto che vi piaccia!
Ringrazio con
netto ritardo coloro che avevano recensito e ringrazio
in anticipo coloro che rensiranno( spero siate in taaaanti!)
Un bacione a
tutti e … a presto!
ITHIL
Buona
Lettura!
**************************************
"Happy Birthday Orly! - The Return-"
La sera del 13 salii sulla mia Mini
minor nera e presi la via principale che portava al ristorante, secondo le
indicazioni di Josephine. Da quanto la mia manager mi aveva accennato più che
un ristorante era una vecchia residenza di campagna ristrutturata ad arte e
utilizzata per feste importanti,o meglio per
personaggi importanti visti i prezzi di affitto e del catering : Dom aveva
fatto davvero un bel regalo!.
Per l’occasione avevo
indossato un semplice
vestito nero senza spalline che scendeva lento fino al ginocchio dove si
arricciava leggermente; in fondo alla parte della gonna era stato applicato un
nastrino di raso argento, chiuso in un fiocchetto sul lato destro; mentre sul
petto, a destra,era
ricamata in fili argentati una piccola farfalla; i capelli, invece, li avevo
lasciati sciolti, raccolti sulla sinistra da una molletta decorata di strass.
Arrivai davanti all’entrata
e scesi, uno degli uomini addetti all’accoglienza
degli ospiti prese la mia auto e la parcheggiò. Entrai e all’interno
già imperversava la festa : la sala era stata addobbata con festoni colorati tra cui
spiccava la scritta “ Happy birthday Orlando!!” ; faretti
colorati da discoteca lampeggiavano con intermittenza per la stanza in penombra, mentre qua e là
erano state sparse candele profumate, le cui fiammelle ondeggiavano ogni qual
volta qualcuno gli passava vicino ballando a tempo di musica.
Cercai di farmi
strada tra gli invitati che chiacchieravano cercando di sovrastare il volume
delle canzoni che il Dj alternava sul maxi stereo.
Dopo qualche istante mi sembrò di
scorgere Dominic Monahgan che intratteneva allegro un gruppetto di ragazze, le
quali ridevano divertite ad ogni sua battuta.
Lo raggiunsi.
« Oooh! Vedo che qualcun altro si è
aggiunto al mio piccolo pubblico! » si rivolse a me battendo le mani e quasi
automaticamente le altre ridacchiarono. « qual è il tuo nome mia cara? »
chiese.
« Lily » risposi, « Sai dirmi dove si trova
Orlando ? »
Dominic sgranò gli
occhi stupefatto, « tu sei quella Lily ? La sua …ehm…ragazza
!? » mi squadrò da capo a piedi, compiaciuto.
« sì »
« vieni , ti
accompagno da lui ! » poi rivolto alle sue ascoltatrici, « ragazze torno subito…accompagno
lei dal mio amico…
» .
Si alzò un coretto di « Noooo » seguito
da un semplice « ok ! ». Le aveva completamente ammaliate, era incredibile
!!
Mi prese per
mano conducendomi attraverso la pista da ballo, fino a quello che sembrava una
parte : era chiusa con una catenella di velluto rosso. Al di
là della quale erano disposti ordinatamente tavolini e divani.
Entrammo e su di un salotto messo di
spalle notai tipica chioma di ricci castani, portati volutamente spettinati, di Orlando.
Dominic battésulla spalla dell’amico
per attirare la sua
attenzione; il ragazzo si voltò lentamente fissando in modo interrogativo l’amico,
poi vide me ed il suo viso assunse un’espressione indefinibile.
Si alzò e venne verso di
me accennando un sorriso. A quel punto Dom ,sentendosi
di troppo , se ne andò dando ancora una leggera pacca sulla schiena di Orlando.
« ciao… »
« ciao…e Auguri! »
risposi al saluto. I suoi
occhi iniziarono già a fare effetto sulle pulsazioni del mio cuore , che accelerarono.
« Grazie! E tu come
stai ? »
« Ora decisamente meglio! » confessai.
Sorrise « anche io! » mi abbracciò
forte.
« Mi sei mancata tantissimo »
« anche tu! »
dissi piano, sentirlo solo al telefono era diventato insostenibile…poter
guardare nei suoi occhi era tuttaun’altra
cosa.
Mi prese per
mano.
« Lasciati guardare …
sei meravigliosa e il
vestito ti sta divinamente! »
Sorrisi timidamente.
Anche lui era ,
in una sola parola, perfetto : indossava un completo elegante nero e sotto una
camicia bianca senza cravatta , due bottoni erano stati lasciati aperti sul
petto.
Come al solito
portava la collana piena di ciondoli bizzarri, a cui era particolarmente
affezionato… speravo proprio che
ce l’avesse quella sera : il ciondolo glielo avevo regalato apposta.
Mi diede un bacio sulla guancia e io
glielo restituii.
Improvvisamente,però,
sul suo viso si dipinse un’espressione sconcertata e notai in
lui una certa agitazione :non
capivo cosa gli stesse succedendo.
«Che hai ? »
domandai.
Sembrò quasi non ascoltarmi, era intento
a fissare un punto indefinito alle mie spalle.
« ehm…a-arrivo subito… » mormorò,«
aspettami, che ti devo parlare! » detto questo si affrettò ad uscire dalla zona
riservata e sparì tra la folla che ballava sulle note di “
Hung up” di
Madonna.
Mi lasciai cadere sul divano…che
mi doveva dire di così
importante da non potermelo dire lì, subito ?
Non capivo più niente,
non sapevo cosa pensare e soprattutto se accennargli di Kate.
Il comportamento di Orlando
mi era apparso talmente strano e distaccato…e poi cosa aveva
visto di così sconcertante per
lasciarmi lì, come una stupida…sospirai cercando di placare le mie riflessioni, che di positivo non
avevano proprio niente.
Non so quanto rimasi ad aspettarlo e iniziavo
veramente a spazientirmi…ero rimasta da sola ad una festa in
cui l’unica
persona che conoscevo se ne era andata.
« Ehi, Lily…
»
Sentendo il mio nome mi voltai e vidi il
viso di Dominic sorridermi in modo alquanto eccessivo :
doveva aver bevuto qualche bicchiere di troppo.
« ciao » lo salutai, almeno lui si era
ricordato della mia esistenza.
« Ti ho portato qualcosa da bere …
» mi porse un bicchiere di
vetro con una bibita a strati colorati e una fetta d’arancia
appoggiata sul bordo.
« Grazie… » bevvi un sorso,
aveva un buon sapore di ananas allungato con dello spumante.
« Fra poco si brinda! » spiegò allegro.
Sorrisi « Hai visto Orlando per caso ? »
« ehm … » sembrò incerto
su cosa dire, « no, no non
l’
ho visto…sarà in giro a salutare gli invitati! »
le luci vennero spente e anche la musica
cessò di colpo.
« Arriva la tortaaa!!! » esclamò sottovoce , ridacchiando tra sè e sé.
Infatti dopo qualche istante una maxi-torta
decorata con panna e frutta fresca entrò da una porta sulla sinistra che
inizialmente non avevo notato.
Gli invitati iniziarono a cantare in coro
“
Happy Birthday “, mentre il dolce sfilava lentamente in mezzo a loro, i cui visi
venivano rischiarati dalla luce delle 29 candeline.
“
Possibile che non mi sia neanche venuto
a cercare ?” incrociai le braccia sul petto …stavo veramente diventando paranoica.
La canzone terminò e un forte applauso
si levò dal gruppo di ospiti, intanto i camerieri
distribuivano lo champagne.
« Un bel brindisi al mio caro amico
Orlando!!! » gridò un sempre più alticcio Dom.
« Cheers!!! »
esclamarono all’unisono
tutte le persone della sala.
La musica riprese a suonare .
« Basta! » sbottai.
Dominic , che
nel frattempo si era appisolato in tempi record, si riscosse spaventatoper poi crollare nuovamente sul soffice
divano con un sorriso beato stampato in faccia.
Mi alzai decisa a trovare Orlando:
volevo fargli almeno gli auguri di persona, dopotutto
stavamo insieme ,o no?
Era come cercare un ago in un pagliaio: ovunque
persone scatenate ballavano al ritmo di “ Don’t cha” delle Pussy Cat Dolls, venendomi continuamente addosso.
Finalmente dopo qualche
minuto scorsi la sua figura snella seduta ad un tavolo, in un angolo
della sala .
Sorrisi guardandolo chiacchierare con… Kate! Di nuovo! Non poteva
assolutamente essere!
Il mio viso tornò inesorabilmente serio… mi sentivo completamente svuotata: era
come se qualcosa dentro di me si fosse spezzato vedendoli parlare così vicini.
Vidi Kate avvicinarsi al suo orecchio e sussurrargli
qualcosa … la morsa fredda della gelosia mi strinse lo stomaco…quasi non riuscivo
a respirare per tutta la rabbia
che avevo addosso.
Ormai abbandonata dalla ragione , mi diressi a passo svelto verso il loro tavolo.
Vedendomi arrivare Orlando si alzò
immediatamente in piedi : era visibilmente in
imbarazzo.
“Ci
credo!” pensai fra me e me , “ li ho colti sul fatto!” ero letteralmente indignata.
« Ecco perché non arrivavi! » esclamai
furiosa, « E io lì ad aspettarti come una povera stupida! »
« Aspetta… » Orlando cercò
di calmarmi.
« Ancora! Sono due ora che sto lì, da
sola ,seduta tra gente che non ho mai visto in vita
mia! » le parole mi uscivano dalla bocca senza controllo, « allora era lei che
hai visto passare alle mie spalle, eh? » la indicai con il dito, ma senza
degnarla di uno sguardo.
« sì , ma…»
« Non ho parole, veramente! » risi
amaramente,« allora era di lei che mi dovevi parlare!
Tutta quella stupida storiache dovevi dirmi una cosa importante…solo
str****** e ! » scossi
la testa,« bastava solo che me lo dicessi chiaro e tondo…non c’era bisogno di inventare ancora bugie!» mi si formò un fastidioso groppo alla gola.
Poi rivolta a Kate
dissi, « Complimenti! Hai mantenuto la promessa che mi avevi fatto qualche giorno fa…ora è tuo… » sapevo che se avessi guardato Orlando
negli occhi, anche solo di sfuggita avrei iniziato a piangere.
« Lily fammi spiegare ti prego non è come
credi… » Orlando cercò di chiarire, prendendomi il braccio per
trattenermi.
« Lasciami… » dissi e senza
quasi rendermene conto, lo
colpii con uno schiaffo sulla guancia.
« Scusami… » mormorai
guardando Orlando portarsi
la mano sul viso . Non potevo credere di averlo fatto.
Corsi via attraversando velocemente la pista da ballo cercando rifugio in
giardino; mentre richiudevo la porta finestra ero più
sicura di aver visto Kate con un sorriso trionfatore stampato in faccia.
Uno schiaffo. Ma come mi era saltato in mente ! Ero impazzita completamente…
Camminai lentamente, senza forze, verso
il bel ponticello di legno pieno di vasi fioriti che,nonostante il freddo, profumavano dolcemente
l’aria.
Mi affacciai e osservai la mia immagine
riflessa sulle acque gelide del fiumiciattolo che scorreva tranquillo sotto i
miei piedi.
“
Sono un’illusa…” pensai tristemente “ crederlo ,non dico innamorato, ma
almeno attratto da me…” gli occhi iniziarono a bruciarmi più forte e sentii calde lacrime
rigarmi il viso… piansi in
silenzio.
« Lily!!! »
“
No! Non adesso…non ora che sto piangendo!”
mi asciugai in fretta le lacrime e mi diressi risoluta verso l’entrata : volevo assolutamente
andarmene da lì.
« No fermati…non
puoi andartene prima che …
»
« Prima di cosa! ? » gridai
voltandomi di scatto.
“Accidenti!
Perché mi sono
fermata!”pensai, ma era troppo tardi…
« Prima che ti abbia spiegato la situazione…
»
« Mi sembra che la situazione sia fin
troppo evidente! »
Orlando non rispose.
« Mi hai mentito di nuovo, Orlando…
» scossi la testa, « …ti
auguro solo di essere felice e ora ti prego lasciami andare! »
« Guarda che ti stai sbagliando…e
di grosso! » esclamò lui
« Non credo! Eravate così vicini…
» non riuscivo a parlare:
non volevo piangere davanti a lui .
« Stavamo parlando…
» si giustificò.
« Sussurrando nell’orecchio
» precisai.
« Stai scherzando! ? c’era
un volume altissimo là
dentro…non riuscivo neanche a sentire cosa
stesse dicendo…ed era ad
un palmo da me! » stava perdendo la pazienza.
« è meglio che me vada…
»
« c***o sto cercando di parlarti e tu che
fai ? te ne vai …come sempre ! » disse allargando le
braccia rassegnato e
irritato.
« Tu non capisci! »
« no, infatti! Allora spiegami cosa ti è
preso, così, all’improvviso! Fino a qualche giorno fa eravamo così in sintonia…e ora… »
« Il fatto è che …
» era inutile
trattenermi: le lacrime iniziarono a scendere, piano, sul mio viso, « tre o quattro
giorni fa… Kate è venuta a casa mia per parlarmi… » vidi Orlando cambiare espressione
: era sorpreso. « voleva sapere come stessero
le cose tra noi due…io le ho detto che stavamo insieme e
allora lei mi ha dato della stupida
: ha replicato che nessuno poteva dividervi dopo tutto quello che c’era
stato tra voi…e
poi la situazione ha iniziato a degenerare
fino a che lei non se n’è andata gridando e promettendomi che ti avrebbe
riconquistato ad ogni costo… »
« è pazza… » mormorò.
« e così quando
vi ho visto…così vicini
ho immaginato che…che …»
« che avesse
vinto lei … » terminò la
mia frase.
« Dimmi tu cosa avrei
dovutopensare ? »
Orlando spostò il suo sguardo verso il bordo
del ponte… sospirò, ma non rispose.
Scossi ancora la testa dolorosamente.
Silenzio.
« Potevi almeno lasciarmi chiarire…
» disse ad un tratto
Orlando.
« Avevo paura … » iniziai « ho
paura… »
« Di cosa se ho lasciato lei per te ?! » sbottò , toccando i ciondoli
della collana in modo nervoso.
« Ho paura di cosa sta succedendo a me, al
mio cuore… mi basta anche un tuo solo sorriso per farmi star bene e
… ho paura, perché sei una
persona fantastica che mi fa sentire come non mi sono mai sentita prima…e
non riesco a pensare la mia vita senza di te,senza
averti accanto…
» le lacrime scendevano senza controllo .
Orlando mi abbracciò inaspettatamente.
Sentire il suo cuore battere veloce
contro il mio petto ,riuscì a calmare dolcemente il
disastro di emozioni che avevo in testa.
« Io ti giuro…
» disse guardandomi negli
occhi e asciugando teneramente con il pollice le
lacrime che scivolavano veloci sulle mie guance,« Io ti giuro per l’arco
più forte di Cupido, per la sua migliore freccia dalla punta d’oro,per il
candore delle colombe di Venere…per
tutto ciò che unisce le anime e aiuta gli amori…»
« Shakespeare… » sussurrai. Ero più che sicura
che fosse una battuta tratta da “ Sogno di una notte di mezz’estate”…
Orlando sorrise felice che me ne fossi ricordata, «Io ti giuro
che il mio amore per te è più che vero…» mi sembrò di vedere i suoi occhi brillare, mentre
pronunciava queste parole.
Sorrisi ascoltando, ammaliata dalla sua
voce, ciò che mi diceva.
«
Lily…devi credere al mio cuore, » mi prese la mano e la mise sul suo petto,
« perché io gli credo…
ti amo… »
Quelle ultime due parole rappresentavano
quella misteriosa essenza che lega gli amanti…
e dette da lui, in quel momento,
valevano più di ogni altra cosa : mi avevano completamente tolto il fiato dalla
felicità.
« Anche io ti
amo… » riuscii a
pronunciare a stento.
Mi strinse in un caldo abbraccio e ci
baciammo dolcemente mentre dai miei occhi, ora,
scendevano gocce di gioia pura.
Poco più tardi, Orlando mi avrebbe confessato
che, ciò di cui doveva parlarmi …dicosì
importante…erano proprio quellesemplici ,ma difficili parole…