Speak Now ?

di justfearlessly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** aggiornamento OO.1# ***
Capitolo 2: *** aggiornamento OO.2 # ***



Capitolo 1
*** aggiornamento OO.1# ***



aggiornamento OO1 # || Dal blog di Taylor.

Era da un po' di tempo che non aggiornavo il mio blog, ma con la fine dello Speak Now World Tour - a proposito: grazie grazie ...grazie! E' stata un'esperienza fantastica! - e la stesura di alcuni dei nuovi brani del mio prossimo CD - sì, nuovi brani... ma non dirò altro! - , trovare il tempo per farlo era davvero impossibile. Mi dispiace, e vi chiedo scusa - tra l'altro un videolog è già in costruzione, per farmi perdonare! Ma adesso voglio proprio scrivervi di una cosa che, per quanto strana, mi è successa e mi sta succedendo in questo preciso istante. E' strano come a volte le cose possono cambiare così, d'improvviso, senza che tu te ne renda neanche pienamente conto. E in queste situazioni diventa inevitabile farsi un esame di coscienza e passare al setaccio tutti i momenti in cui ci siamo fatti scappare ciò che avevamo tra le dita, ciò che poteva essere nostro se solo avessimo aperto gli occhi in tempo. Non immaginavo che un giorno avrei davvero raccontato una storia del genere, ma voglio farlo. Voglio che voi sappiate, perchè è stato il vostro appoggio a farmi andare avanti anche quando stavo per cedere, e meritate di sapere come sono andate le cose.
Come iniziare? Direi di farlo con il verso di una canzone. Di una mia canzone.
You are NOT the kind of boy who should be marrying the wrong girl.
Immagino che qualcosa abbiate intuito, ma non voglio rovinarvi la sorpresa. Questo non è che il principio delle cose... 



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Capitolo 2
*** aggiornamento OO.2 # ***


Quando Grant era venuto in sala prova e ci aveva detto, con un enorme sorriso stampato sul volto - ancora più grande di quello che già di solito vi si trova! - "Credo di essermi innamorato!", in un primo momento avevo battuto le mani ed ero corsa ad abbracciarlo. La mia band è sempre stata come la mia famiglia, e tra me e Grant c'è un rapporto speciale che non so spiegare: sono quei rapporti che si creano dal nulla e basta, e poi diciamocela tutta, sotto molti aspetti siamo proprio uguali, e sotto altri ci completiamo. Insomma davvero, per me Grant è il migliore amico che si possa desiderare. Ed ero felice per lui in quel momento.
In quel momento.
"O mio Dio, o mio... complimenti!"
Avevo esclamato, voltandomi verso tutti gli altri e mettendomi letteralmente a saltare sul posto. Adoro le storie d'amore, ma questo voi lo sapete no?
"Bhè, in effetti toccava anche a te adesso!"
"E lei com'è? E' la ragazza conosciuta un paio di mesi fa, vero?"
"Certo che è lei, Liz, chi potrebbe essere?"
"In realtà è molto più di un paio di mesi!"
Il mio sorriso era diventato enorme, mentre ogni membro della mia band faceva mille supposizioni diverse ma divertenti. Grant era in piedi accanto a me, ogni tanto si passava una mano frai capelli ed abbassava lo sguardo, imbarazzato. Non era da lui essere così, ma potevo capirlo: insomma dire una cosa del genere alla band, è come dirla a tutta la tua famiglia, comprese vecchie zie e tua nonna che parte con una raffica di domande! Sì, insomma, mi sentii in dovere di intervenire...
"D'accordo, d'accordo... calma. Di questo passo non gli caveremo niente! Allora, le domande le faccio io, okay? Poche, prometto!"
Mi voltai verso di lui, anche se tutti quanti sapevano bene che quando io dicevo 'poco' o 'piccolo' intendevo tutto il contrario. Di conseguenza poche domande erano uguali ad un interrogatorio dell'FBI, più o meno.
"Domanda numero uno: come mai è scattata solo ieri la scintilla? E, se non è stato così ma è scattata prima, parte la domanda numero due: come mai hai osato dircelo solo adesso? Oh, ne ho un'altra: che avete fatto ieri sera, dove l'hai portata? Ah, un'ultima cosa: quando ce la fai conoscere per bene? "
L'avevo detto che le mie 'poche' domande si sarebbero rivelate una vera e propria tempesta, ma Grant sembrava contento di rispondere a tutto quello che gli avevo chiesto. Iniziò a raccontare, disse che non era più un ragazzino e che Paul - in qualche modo - lo aveva ispirato molto, e che trovava Emma la ragazza dei suoi sogni. Sì, ero felice per lui, dico davvero. Almeno fin quando il discorso non prese una piega diversa.
"Insomma, credo che le chiederò, ecco... di sposarmi."
La mia bocca si spalancò letteralmente, smisi di saltellare allegra e mi fermai ad osservarlo con uno sguardo perplesso e, forse, anche contento. 'Contento' magari non sembrava, ma ero soltanto tremendamente sorpresa, no? Quella era una notizia del tutto inaspettata. Del resto avevo reagito in quel modo anche quando era stato Paul a chiedere alla sua ragazza di sposarlo, in quel castello. In quel momento mi sentivo solo... un po' diversa.
"Taylor?"
Mi riscossi quando sentii la sua voce chiamare il mio nome. Doveva aver visto il modo in cui avevo reagito, ma tanto bastò a farmi riprendere del tutto. Gli saltai letteralmente addosso, complimentandomi per l'ennesima volta e ripetendo 'non ci posso credere', non ci posso credere!'.
Ecco, la storia inizia più o meno da qui.
 

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