After all this time? Always.

di opheliatanis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Neville. ***
Capitolo 2: *** Hagrid. ***
Capitolo 3: *** Piton. ***
Capitolo 4: *** Draco. ***



Capitolo 1
*** Neville. ***


 

Neville



Il vetro è rotto, ma non ho nessuna voglia di cambiarlo.


D'altronde nessuno ha cambiato il mio quando si è infranto in minuscoli pezzetti cambiandomi la vita.
Stringo la foto dentro la cornice così forte che le nocche sono diventate bianche, e le unghie formano dei piccoli taglietti sul palmo della mano, così il sangue rosso vivo corrompe il candore della cornice.
Il candore della foto in sè è già stato corrotto, fin troppo presto, ma loro non sono ancora cambiati, o almeno, non qui nella foto, nè tantomeno nella mia mente.

Mamma ha ancora quel sorriso timido ma bellissimo che spesso mi sogno la notte, e continua a tenermi in braccio cullandomi dolcemente, nei suoi occhi posso scorgere chiaramente l'orgoglio che prova.
Accanto a lei, con un braccio attorno alla sua vita e l'altro piegato a accarezzarmi la guancia morbida, papà sorride estasiato, lo sguardo passa velocemente da mamma a me.


La crepa nel vetro, come per uno scherzo crudele, passa esattamente a metà, per orizzontale, dividendo lo spazio occupato da mamma e papà da quello in cui sto io.
Spesso mi domando cosa sarebbe successo se Bellatrix non avesse fatto quel che ha fatto.

Egoisticamente immagino che Bellatrix abbia fatto una cosa del genere ai genitori di qualcun'altro, non ai miei.
Come sarebbe stata la mia vita allora?

Probabilmente avrei una famiglia come quella di Ron, numerosa, perchè mamma e papà adoravano i bambini, e a detta della nonna, ne volevano avere almeno quattro.

Probabilmente ogni primo di Settembre mi avrebbero accompagnato a King Cross, mamma mi avrebbe aiutato a fare i bagagli, rimproverandomi dolcemente per ogni dimenticanza, ma colmandola lei.

Papà sarebbe stato fuori in macchina, a suonare il clacson divertito, mentre dentro noi ci attardavamo per le ultime raccomandazioni, gli ultimi saluti.

Quando sarei salito sul treno loro sarebbero stati lì, insieme agli altri genitori, pronti a salutarmi cercando di nascondere la malinconia sotto un sorriso orgoglioso.

Passo delicatamente l'indice sulla superficie crepata prima di posare la foto al suo posto, sul comodino, e quando mi alzo per raccogliere i miei bagagli e partire mi accorgo della nonna poggiata alla porta.

Ha un sorriso malinconico e allo stesso tempo fiero, alza la bacchetta e, precedendomi, fa levitare il baule al piano di sotto, poi mi viene incontro e dalla sua espressione posso vedere chiaramente che sta cercando di dirmi qualcosa.

Nonna. Cara, dolce Nonna. 

In tutti questi anni mi ha cresciuto come un figlio, portando avanti il compito che la nuora e il figlio erano stati costretti a cedergli, nascondendo i sentimenti per il mio bene.

In fondo lei non aveva perso nulla di meno di me.

Il dolore di vedere un figlio sparire, cambiare totalmente, morire dentro.. Solo lei può sapere cosa ha passato.

Tutte le visite al San Mungo alle quali mi ha portato con lei, tutte le lacrime che mi ha asciugato ogni volta che uscivamo dalla stanza con una carta di caramella in mano, tutti i pezzetti di giornale che ha raccolto dal pavimento dopo che vedevo una foto di Bellatrix su di essi..

Con un ultimo lungo passo sono di fronte a lei, che mi guarda con gli occhi lucidi e con la consapevolezza che quello che sono diventato lo devo a lei, e la abbraccio, la abbraccio così stretta che se non avesse una salute di ferro potrei quasi romperla.

Stiamo così per qualche minuto, senza bisogno di dirsi nulla, solo con i nostri ricordi e le nostre emozioni a cullarci, come mamma faceva con me nella foto, come Nonna ha fatto con me e per me per diciassette anni.

Mi sono sbagliato prima, anche se non del tutto.

Qualcuno mi ha aiutato ad aggiustare il vetro, non a cambiarlo, dimostrandomi che dalle peggiori esperienze di vita si possono ricavare ottimi insegnamenti, e validi aiuti per migliorarsi.

 

Nevery

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Capitolo 2
*** Hagrid. ***


Hagrid
 

 

                                                             
 

Non so esattamente descrivere cosa ho provato in quel momento..
Eppure so per certo che è stato il momento più difficile di tutta la mia vita.

 

L'ho sempre ritenuto invincibile, immortale, intoccabile, e vederlo steso sull'erba che tante volte abbiamo calpestato nelle nostre lunghe passeggiate è stata una doccia fredda, un colpo al cuore, la perdita di un pezzo di me stesso.

Lui c'era quando nessun'altro c'era, mi ha aiutato quando nessun'altro l'ha fatto.

E' stato un professore, un fratello, un padre.
 

Avrei dovuto essere un pilastro per Harry in quel momento, così come il professor Silente lo era stato per me, ma per la prima volta in tanti anni mi sentii di nuovo quell'adolescente goffo che riceve la notizia della morte del padre e sente tutto il mondo crollargli addosso. Tutte le certezze, i cardini.. Tutto.
 

Avevo gli occhi appannati dalle lacrime mentre gli sistemavo gli occhiali sul naso adunco che molte volte mi ero trovato a scrutare, con un pizzico di divertimento.

Non mi ero asciugato le lacrime nemmeno quando l'avevo raccolto da terra, leggero come una piuma per me, fragile come non mai ma sempre composto, anche nella morte.

I ricordi di quei giorni sono vaghi, avrei voluto aiutare la McGranitt e gli altri professori con i preparativi per il funerale, maogni volta che ci provavo mi ritrovavo catapultato sotto la Torre di Astronomia e il fiato mancava.
 

Era una giornata così bella, quella del suo funerale.

Il sole splendeva spavaldo e rassicurante, i raggi colpivano solennemente il corpo di Silente, come ultimo omaggio al più grande mago di tutti i tempi.

Sentivo le parole del maghetto che celebrava, ma non le ascoltavo.

Il dolore che mi dilaniava dentro m'impediva di concentrarmi su qualsiasi altra cosa, continuavo a rivedere tutti i momenti passati insieme, come un film personalissimo proiettato nella mia testa.

Il primo incarico che mi aveva affidato, quello con il quale mi aveva comunicato di fidarsi davvero di me.

Portare Harry Potter alla sua nuova vita non era esattamente una cosa da poco, e il fatto che l'avesse chiesto a me mi donava un orgoglio tale che avrei fatto qualsiasi cosa per compiacerlo.
 

Ricordo perfettamente quando fui distolto dai miei pensieri, e fu quando, con una fiammata, il corpo sparì, rinchiuso per sempre nel freddo marmo bianco.

Da lontano sentii Fanny cantare, e con lei divenni finalmente consapevole che il ruolo che Silente aveva ricoperto su questa terra era ormai concluso, ma mi sentii stranamente sollevato.
 

Sollevato che non dovesse passare attraverso un'altra guerra, sollevato che non dovesse vedere Hogwarts in mano al Lato Oscuro, e perchè no? Sollevato di avere qualcuno che ci guardasse dall'alto, correggendo i nostri sbagli e sostenendoci.

Il giorno in cui persi Albus Silente fu paradossalmente il giorno in cui capii che sarebbe sempre stato accanto a me, accanto a noi, accanto a ogni persona che ne avesse avuto bisogno.
 

Nevery.

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Capitolo 3
*** Piton. ***


Piton

 

A volte mi ritrovo a pensare di aver fatto così tanti sbagli nella mia vita da essermi meritato quello che mi è successo.

Il giusto prezzo da pagare per una successione infinita di sbagli.


Solo una punizione la trovo ingiusta, solo una esagerata.
Una alla quale nessun uomo dovrebbe essere mai sottoposto.

Ricordo esattamente il sudore misto alle lacrime mentre attraversavo di corsa Godric's Hollow, ricordo ogni singolo particolare impresso a fuoco nella mente e nel cuore.
Le strade raziate, le urla ed i pianti, le case in fuoco, e poi il colpo finale.

Ciò che temevo, ciò che sapevo.
Una gran parte di abitanti era concentrato attorno a quella che ormai non sembrava nemmeno più essere una casa, distrutta per metà, come la vita di chi ci abitava ed era sopravvissuto.
Scansavo le persone senza vederle realmente, senza sentire gli insulti di coloro che mi avevano riconosciuto, li ignorai vedendo davanti a me un unico obiettivo, un unica ragione per la quale sopravvivere.
Dovevo trovarla, vederla sorridere, specchiarmi in quelle pozze verdi così sincere e grandi. 
Arrivato sulla soglia della camera del bambino morii.

Non appena vidi i capelli color fuoco sparsi a terra, le guance di solito tinte di rosea vita ormai spente, gli occhi che avevo tanto amato vitrei.. Morii.
Con un urlo disumano la presi tra le braccia e la strinsi a me, piangendo come mai in vita mia, e restai così per non so quanto tempo, bagnandola di lacrime colpevoli, cullandola di vergogna.

Io avevo ucciso Lily Evans. 

La gelosia mi aveva spinto a perderla quando frequentavamo Hogwarts, la gelosia mi aveva spinto a perderla del tutto.
Come avevo potuto pensare che lui mi avrebbe ascoltato e l'avrebbe risparmiata? Un illuso, ecco cosa ero stato.
Non avevo saputo proteggerla, lei, l'unica persona che sia mai andata più a fondo nel mio cuore, l'unica donna che abbia mai amato.

Nel dolore, nella rabbia, nella foga del momento non mi ero nemmeno accorto del bambino che ci osservava in silenzio dal lettino, una cicatrice sulla fronte e gli occhi colmi di lacrime..
Gli occhi. Quegli occhi..
Era come se tutta la vita che aveva abbandonato i tuoi, Lily, si fosse trasferita nei suoi, rendendoli a me così' tremendamente cari.
Restai immobile a guardare il piccolo Harry, continuando a stringere la mia dolce Lily, fino a quando non arrivarono a portarlo via.

E allora non potei fare altro che scappare, dal mondo e da me stesso, senza mai riuscirci veramente.
Tra tutte le punizioni del mondo, io mai infliggerei ad anima viva il dolore che è toccato a me, cento, mille volte avrei preferito aver preso il suo posto per non vederla morire, un vero egoista.
Ho tutto il tempo di rivivere quei momenti ora, la mia missione è giunta alla fine, ho dato tutta la vita per proteggere ciò che di Lily Evan era rimasto sulla terra, e non ho paura di donare per ella lamia vita stessa.

Affronto a viso aperto la morte, sentendomi veramente libero, felice come non mai, completo..
L'ultimo ricordo della mia vita terrena sono stati quegli occhi, così simili ai tuoi Lily, e ora spero che il mio primo ricordo della mia vita ultreterrena siano i tuoi occhi Lily, spero che il poco che mi è stato concesso di fare per tuo figlio abbia, anche solo in piccola parte, colmato la rovina in cui ho trascinato la tua famiglia.

Ti amo Lily, ti ho sempre amata e ti amerò sempre.


Nevery.

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Capitolo 4
*** Draco. ***


Draco


Sono sempre stato cresciuto con valori rigidi. Non giusti, non sbagliati, ma rigidi.

A casa Malfoy la si pensava così e basta, non vi era spazio per la libera opinione.

Mi hanno sempre detto che la nostra razza era pura, migliore, che l'unica cosa ad avere importanza era mantenere la stirpe incorrotta da coloro che erano indegni.

Sporchi mezzosangue, o peggio, luridi babbani.

Crescere sotto una campana di vetro ovattata di queste convinzioni rende pressochè impissibile avere una propria opinione.
 

Ricordo esattamente il mio arrivo ad Hogwarts. Sapevo di non avere scelta, su nessun fronte.

Serpeverde per diritto, con gli amici scelti dalla famiglia in base alla purezza del sangue, come animali di razza da accoppiare.

Eppure, mi affascinava così tanto l'altro lato, lo sconosciuto..

Eppure mi affascina così tanto lei.
 

Spesso mi ritrovo a pensare che, con la testa e il caratterino che si ritrova, potrebbe benissimo essere una di noi.

Cammina fiera, con alterigia, spallata da Potterino e Lenticchia che ogni volta mi trovo ad odiare di più.

Poterle stare accanto, sentirla vicino, perdersi nelle pozze scure dei suoi occhi, abbandonarsi al suo profumo..

Sono privilegi che ad un Purosangue come me non sono accordati.
 

E così ho nascosto l'apprezzamento dietro al disprezzo, il fascino dietro al disgusto, l'amore dietro all'odio.

Avevo Pansy nel mio letto, ma sognavo di accarezzare i capelli ribelli color cioccolato di Hermione.

Avevo Pansy che pendeva dalle mie labbra e faceva tutto ciò che volevo, ma desideravo con tutto me stesso misurarmi con Hermione, litigarci e poi fare la pace nel migliore dei modi, con l'unico compromesso che avremmo mai conosciuto.
 

Sono passati così tanti anni e sono cambiate così poche cose.. Ma qualcosa è cambiato.

E non parlo del mondo magico finalmente in pace, non della disfatta del Signore Oscuro, e nemmeno dei nuovi eroi..

O si, ma solo in parte. Il trio divenuto quartetto, a sua volta diviso in coppie.
 

Lei con lui, colui che di più sbagliato non poteva trovare.

E io sempre a guardare dall'esterno.

Non Pansy, non stavolta.
 

 «Vuoi tu, Draco Lucius Malfoy, sposare la qui presente Asteria Penelope Greengrass?»

Chiudo gli occhi mentre tutt'attorno sembra essersi immobilizzato, e per l'ultima volta mi permetto di sognare le mie braccia attorno a lei, le mie labbra sul suo corpo, i miei occhi nei suoi.
 

Il mio sogno proibito, la mia donna di sempre, l'amore eterno.
 

Nevery.

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