Romeo perchè, sei tu Romeo?

di _francesca1997_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei è Giulietta! ***
Capitolo 2: *** La cena... ***
Capitolo 3: *** Mille volte buonanotte.... ***
Capitolo 4: *** Un nuovo amico.... ***
Capitolo 5: *** Rob... ***
Capitolo 6: *** Paride... ***
Capitolo 7: *** La verità... ***
Capitolo 8: *** Il confronto ***
Capitolo 9: *** Complicazioni... ***
Capitolo 10: *** Troppo tardi... ***
Capitolo 11: *** Risveglio... ***
Capitolo 12: *** Pensieri ***
Capitolo 13: *** RINCONTRARSI ***
Capitolo 14: *** Chiarimenti? ***
Capitolo 15: *** RIAVVICINAMENTO ***



Capitolo 1
*** Lei è Giulietta! ***


Romeo perché,  sei tu Romeo?

1.Lei è Giulietta! 

POV ROBERT:

Mi presento salve a tutti sono Robert Thomas Pattinson.
La mia carriera ha inizio oggi 13 maggio, è il mio compleanno e compio 15 anni.
Oggi prendo parte alle interpretazioni teatrali del Barnes Theatre Company di Londra, parteciperò  a delle rappresentazioni  di  William Shakespeare.
Io interpreterò il bel Romeo e oggi sono qui per scegliere colei che sarà la mia Giulietta.

POV KRISTEN:

Sono nervosa, stò per attraversare il confine che mi separa da quella porta, stò per superare non quel confine, il confine, finalmente saprò se sarò io ad essere Giulietta e incontrerò il mio Romeo.
Entro mi siedo, vedo che intorno a me c’è una vasta concorrenza tutte giovani donne e ragazze , alcune biondissime, alte magre e vedo  che mi notano, mi squadrano.
Sono imbarazzata, sono sicura che non riuscirò mai ad avere quel ruolo..sono persa nei miei pensieri:
-Signorina, è il suo turno.-
-Si-
Rispondo io con vemenza, velocemente, entro e mi dicono di andare in alto, nella torretta, un giovane viene verso di me, è lui Romeo.
E’ diverso dal solito Romeo, è alto, magro, capelli biondo-ramati, occhi azzurri.

Era diverso, ma bello, affascinante, misterioso, indescrivibile, ne ero stata rapita.
Iniziammo a recitare.
Prese parola lui:
-IL MIO CUORE AVEVA MAI AMATO? OCCHI RINNEGATELO PERCHE’ NON HA MAI CONOSCIUTO LA BELLEZZA FINO AD ORA.
SE IO PROFANO CON LA MIA MANO INDEGNA QUESTO SANTUARIO è UN PECCATO GENTILE, LE MIE LABBRA COME DUE PELLEGRINI CHIEDONO LA GRAZIA DI RIPARARE LA RUDE OFFESA CON UN DOLCE BACIO.-
Io incalzai e risposi con tre passi avanti:
-BACI COME UN DIO.
 
 
IL MIO UNICO AMORE SPUNTA DAL MIO UNICO ODIO ORA SO CHI SEI E NON POSSO TORNARE INDIETRO MOSTRUOSA è LA NASCITA DI QUESTO AMORE PROPRIO PER IL NEMICO PIU’ ODIATO.-
Lui continuò:

-PARLA PARLA  ANCORA ANGELO MIO.-
Io dissi l’ultima strofa:
-ROMEO O ROMEO PERCHE’ SEI TU ROMEO? RINNEGA TUO PADRE E  RIFIUTA IL TUO NOME O SE NON VUOI FARLO BASTA CHE GIURI DI AMARMI E NON SARO’ PIU’ UNA  CAPULETI .
è SOLTANTO IL TUO NOME CHE MI è NEMICO TU SEI TE STESSO NON UN MONTECCHI. CHE VUOL DIRE MONTECCHI? NON è UNA MANO NE UN PIEDE NE UN BRACCIO UNA FACCIA NON è LA PARTE DEL CORPO DI UN UOMO PRENDITI UN ALTRO NOME.
CHE COS'E’ UN NOME? QUELLA CHE CHIAMIAMO ROSA CON UN ALTRO NOME PROFUMEREBBE UGUALMENTE COSI’ ROMEO ANCHE SE NON LO CHIAMO ROMEO CONSERVA TUTTE QUELLE QUALITA’ PERFETTE CHE GLI SPETTANO DI DIRITTO.
ROMEO CAMBIA NOME E PER QUEL NOME CHE NON è PARTE DI TE TI DO IN CAMBIO ME STESSA.-
Lui rise impaziente e gridò:
-E’ lei Giulietta, è lei la ho trovata ,io voglio lei, sembra che ci conosciamo da sempre ,c’è feeling ,non so voglio che sia lei Giulietta-
Poi si girò e mi rivolse un sorriso da mozzare il fiato, mi venne vicino, mi baciò il palmo della mano e puntò i suoi occhi nei miei, mi sentii tutto d’un tratto avvampare, sciolsi il contatto.

-Bè allora sarò io la nuova Giulietta?-
-Si, si lo sarai-
-Senti, che ne dici se stasera usciamo per conoscerci meglio? Insomma Romeo e Giulietta si amano.. dovremmo almeno provare a fingere no?-
Io:
-Certo ne sarei grata! Accetto!-
Gli strinsi la mano e me ne andai dall’uscio appena, appena aperto, si intravedeva una luce flebile.
Mi sentivo i sensi offuscati, uscì di corsa dall’ aula di recitazione, e corsi verso casa.
Ero felice, finalmente avevo ottenuto ciò che volevo, sarei diventata Giulietta.

 

Bè spero ke il 1 capitolo vi abbia un pò incuriosito,sorpreso diciamo.Bè spero in abbondanti recensioni,e abbondanti lettori.Grazie a tt!!!Spero ke qst mio nuovo progetto vada a buon fine!
  

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Capitolo 2
*** La cena... ***


LA CENA:
POV KRISTEN:

Quella sera Romeo, lo chiamavo così.(non ne conoscevo il nome)saremmo andati a cena insieme.
Mi preparai.
Feci una bella doccia fredda, ero impaziente , ma ero anche in un certo senso schifata dal mio comportamento, dal mio pensare, da me stessa!
Non riuscivo a credere che un ragazzo che avevo visto una sola, misera volta potesse assillarmi, ossessionarmi tanto.
Uscii di casa.
Sentì la brezza, quella balaustra di vento leggero.
Mi fermai alzai il capo e iniziai a contemplare il cielo stellato, ad un tratto trasalìì.
Lì vicino a me c’era lui, mi guardava affascinato, quasi incuriosito dal mio modo di comportarmi, a mio parere per niente speciale.
Per non sembrare maleducata gli strinsi la mano, diffidente, e iniziammo a conversare.

POV ROBERT:

-Allora dimmi, come ti chiami?...Visto che non abbiamo neanche avuto l’occasione di presentarci.-
-Io mi chiamo Kristen Stewart, ma per te Kris o Krist o Kristen….bè insomma quella cosa là.-
Vidi che incespicava, arrossiva, mi attraeva.
-Bè non mi chiedi neanche il mio nome?-
Feci una pausa.
-Bè io mi chiamo Robert Thomas Pattinson, ma se vuoi per te Rob o Robert..-
Vidi che rise, le porsi il braccio, ci prendemmo a braccietto e la diressi sotto un padiglione color oro.
La tenni stretta a me, arrivammo sotto la cupola.
Ci guardammo.
Notai in lei una certa incertezza, cercava di sfuggire al mio sguardo, era imbarazzata.
Le presi la mano e la feci accomodare al suo posto.

POV KRISTEN:

 Mi sedetti, mi crogiolai un po’ nella seggiola, almeno sarei svenuta in modo sicuro.
Cercavo di evitare il suo sguardo, mi accecava tanta bellezza, tanta sicurezza di sé stessi.
Ma presi coraggio.
-Allora Rob! Io quindi sarò la tua Giulietta?-
Osai dire con tono provocatorio.
-Si mia amata e  io sarò il tuo Romeo.-
Presi la forchetta e inforcai un pezzetto di carne, cotta a puntino.
Lo guardai, vidi che si gettava  con foga sul suo piatto di carne, poi si accorse che lo guardavo e scoppiammo  a ridere insieme.
Tutta la serata fino a mezzanotte continuammo così.
Poi prima di salutarci ci guardammo, io mi sporsi verso di lui, ma lui senza darlo a vedere invece delle mie labbra baciò il palmo della mia mano.
-Un gentiluomo alla prima uscita, non fa questo lady Giulietta, mi dispiace, sarà per la prossima volta.-
Poi fece per andarsene ma iniziò a piovere a dirotto, uno di quegli acquazzoni primaverili, pensai fra me e me.
Io raggiunsi in fretta l’auto e mi riparai dalla pioggia.
Poi sentìì bussare al finestrino.
Lo abbassai.
-Senti mica c’è posto anche per me?-

-Entra.-
Lui entrò in auto inzuppato.
Si incominciò a spogliare e mi accorsi che stavo diventando rossa, mi guardai nello specchietto retrovisore.
-Scusa, è solo che non voglio bagnarti l’auto. Tutto qui!-
-No,no. Fai pure con comodo.-
Vidi che si accasciava sul sedile, si sdraiò e iniziò a parlare.
-Allora lady Giulietta che mi dice?-
-In che senso?-
Ero sicura che in quel preciso instante(uno dei tanti)sembravo una perfetta idiota.
-Parliamo un po’ dei tuoi, dei miei, interessi, sai ci deve essere una certa affinità fra gli attori, e magari anche fra i partner.-
Lo guardai e vidi che rideva fra sé e sé, io mi unìì alle sue risata.
La serata passò.
Parlammo dei nostri interessi, delle nostre band preferite ,degli spettacoli e delle opere, dei libri e dei varii romanzi.
Arrivò l’alba.
Mi ero dimenticata che fosse senza maglia, poi mi soffermai a guardare quella sua pancia, era molto magro, un piccolissimo, impercettibile filo di pancetta, addominali non scultorei ma appena, appena visibili.
Poi mi accorsi che lui mi stava  guardando.
Distolsi lo sguardo e lui fece lo stesso.
-Bè signor Romeo, è stato un vero piacere conoscerla, spero di rivederla in futuro.-
Lui rise.
-Bè credo che dovrà sopportarmi ancora per un po’!-
-Ne sarei grata di soffrire un altro po’.-
Aprii lo sportello, si infilò la maglia e se ne andò ridendo fra se  e se.
Mi rilassai nel sedile, felice.
Mi sentivo diversa.
Innamorata.

POV ROBERT:

Ero felice.
Ero innamorato.
L’avevo conquistata.
E pensai:
‘’Mio Giulietta, perché sei tu Giulietta?’’

POV KRISTEN:

‘’Mio Romeo, perché sei tu Romeo?’’ 
 

Scusatemi non ho avuto tempo di aggiornare, ma ora sono qui e lo ho appena fatto.
Credo che qst cap faccia skifo,poi decidete voi..hahaha
Cmq ringrazio tt quelli ke mi stanno seguendo anke solo leggendo la fic ma ringrazio principalmente sara_89,che mi ha seguito in tt le mie fic e anke in qst mia nuova,pazza impresa!
Grazie SARA!!!!!e grazie a tt gli altri!!!!!
p.s:spero in numerose recensioni!!!

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Capitolo 3
*** Mille volte buonanotte.... ***


Bè spero che qst nuovo capitolo vi piaccia anke se x me nn è un granchè.Ci vediamo di sotto!!!
Mille volte buonanotte…..:
POV ROBERT:

Era mattino, mi alzai ,feci una doccia, aprii l’armadio e optai per un bel maglione di lana, avrei indossato solo quello, e un pantalone beige.
Scesi frettolosamente le scale, che portavano al piano principale, salutai la portinaia e mi diressi verso l’uscita.
Mi soffermai ad ammirare il cielo e mi accorsi che era un mattino sereno.
Salii in auto, aspettai il rombo del motore, e partii a tutto razzo, impaziente di rincontrare la mia Giulietta.

POV KRISTEN:

Quella mattina mi ero svegliata presto, avevo indossato un semplice jeans e una camicetta color avorio.
Ora stavo leggendo il mio, il nostro, copione.
Narrava le avventure dei due giovani, del loro amore proibito, dei loro nomi ricordati sempre e per sempre insieme: Romeo e Giulietta.
Avevo deciso di arrivare prima, non volevo fare la figura della solita ritardataria.
Ora però mi trovavo lì in quel corridoio freddo e umido, mentre fuori il sole risplendeva.
Allora optai per una bella passeggiata.
Uscii, arrivai fino alla fine del corridoio, impugnai il pomello della porta e uscì.
Mi travolse una folata di vento, rabbrividii.
Misi una mano nella tasca posteriore del jeans, presi in mano il contenitore delle sigarette e l’accendino e incominciai a fumare.
Sentivo il fumo invadermi le narici, mi sentivo felice lì all’aria aperta.
Mentre fumavo, ecco che vedo parcheggiarsi davanti a me un’auto argentata, una volvo.
Mi avvicinai.
Scese.
Lo guardai, si sporse verso di me.
Mi scansò e respirò sul mio collo, mi sussurrò
-Salve, lady Giulietta..-
Rabbrividii al sol contatto, sentivo il suo respiro fresco, alla menta, sul mio collo.
Sarei restata lì come una mummia per l’eternità, ma non lo potevo fare.
-Salve, Ser Romeo.-
Rise.

Risi.
Ridemmo.
Mi prese per mano e mi trascinò sul palco, iniziammo a recitare, e mi presentò il nuovo attore: Paride.
-Piacere, Kristen Stewart, Giulietta.-
-Piacere è tutto mio, Taylor Lautner, Paride.-
Robert arricciò il naso.
Mi guardò, lo guardai.
-Bè iniziamo le prove, su.-
Dissi loro così .per far smettere quella tensione, che si era creata fra quei due in quel momento.
Mi imbarazzava.
Iniziai a conversare con il nuovo arrivato.
Robert se ne andò.
Lo rincorsi e lo seguii fino a casa.
-Ehi, ma che ti è preso?-
-Kris non mi và di parlarne.-
Mi avvicinai vidi che lui si sporse verso di me:
-Giulietta, spero saprai perdonarmi un giorno.-
Successe tutto così velocemente.
Mi agguantò, mi strinse a se e poi, poi posò le sue labbra sulle mie.
Sentivo caldo, ero felice, mi baciava appassionatamente, sembrava Romeo.
Ci staccammo.
Mi guardò.
-Certo che ti perdono mio Romeo.-
-Grazie mia Giulietta.-
-Per te morirei anche.-
Rise…
Mi rivolse un’ ultimo  sguardo:
-SULLA MIA ANIMA, 
MILLE VOLTE BUONANOTTE…-
Mi prese il dorso della mano e me lo baciò.
Se ne andò e io rimasi lì ad aspettare che se ne andasse. 

Allora vi ho sorpreso un pò???E che ne pensate del nuovo personaggio???Spero di avervi incurisito un pò.Ringrazio tt anke solo ki ha letto..
Grazie
p.s:recensite numerosi!!!

 

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Capitolo 4
*** Un nuovo amico.... ***


Bè scusatemi per il ritardo, la ho scritta di getto,un pò frettolosamente,spero vi piaccia lo stesso!Ci vediamo di sotto..

UN NUOVO AMICO…:

POV KRISTEN:

Ero sdraiata nel letto, inerme, non riuscivo ad alzarmi, avevo sonno, ero rimasta con Rob fino a notte fonda, poi lui mi aveva baciata e poi me ne ero andata.
Era stato tutto così bello, così irreale, ma era vero, era successo ed ero felice, strafelice.
Decisi di alzarmi, ero impaziente di ritornare sul set da lavoro, lo volevo rivedere.
Mi alzai, feci una doccia, mi asciugai, raccolsi i capelli in una coda, aprii l’armadio e scelsi un vestitino blu, il suo colore preferito, abbinato a delle ballerine.
Presi la borsa, scesi le scale, aprii la porta e fui fuori.

Il sole splendeva nonostante fosse ancora presto, faceva già caldo, gli alberi germogliavano, le piante crescevano, e dentro me, sentivo nascere l’amore, l’amore per Robert.
Raggiunsi la mia mini-couper, inserii la chiave e mi diressi verso il teatro.
Parcheggiai, scesi dall’auto e sentii squillare il cellulare, un messaggio:
‘’Kris sono io Rob,
oggi non verrò alle prove, mi dispiace.
Tuo Romeo.’’
Oh era sempre così romantico, ma anche misterioso e testardo.
Lo amavo, ormai ne ero consapevole.
Ma non mi convinceva.
Non dissi, né feci niente, volevo dargli fiducia.
Presi la via che conduceva al teatro, svolati l’angolo ed arrivai.
Ero un po’ triste, diciamo scoraggiata, non avrei rivisto Rob, ma dovevo continuare, di sicuro domani lo avrei rivisto.
Aprii il portone, mi salutarono una schiera di segretarie, ed il produttore.
-Salve Kristen, le consiglio di recarsi in sala, oggi conoscerà il nuovo attore.-
-Si!-

Risposi con veemenza.
Entrai in sala e trovai Taylor.
Mi avvicinai e gli strinsi la mano.
-Ciao ci siamo già conosciuti la volta scorsa, piacere di rincontrarti.-
-Piacere è tutto mio Kristen.-
-Kris va bene.-
-Ok.-
Vidi che ci fù un attimo di imbarazzo tra noi, allora ripresi il discorso.
Provavo una simpatia innata per quel ragazzo, non ne conoscevo l’origine.
Meglio così, tra colleghi più si và d’accordo meglio è.
Così mi aveva detto Rob.
Sospirai, lui si accorse probabilmente della mia espressione.
-Che hai?-mi chiese.
-Niente, pensavo….allora dimmi tu che interessi hai?-
-Niente, frequento tre volte a settimana una palestra…-

Notai sotto la maglietta i muscoli contrarsi al suo respiro, le sue braccia, i tendini visibili, i pettorali.
Era affascinane.
-Poi pratico altri sport, ho lavorato come modello, ho fatto svariati servizi fotografici e tanto altro, ora voglio provare a cimentarmi nella recitazione ,con il personaggio di Paride.-
-Bè credo ci riuscirai, senza ombra di dubbio.-
Parlammo a lungo, era nata sul set, nel giro di neanche un’ora una grande amicizia, lo sentivo.
Iniziammo a recitare.
Le recitazioni proseguirono solo e dico solo ,con Taylor, perché Rob non si fece vivo, neanche nella più, mia piccola speranza, che potesse comparire.
Finite le riprese, io e Taylor andammo a prendere un bel gelato.
Lui mi prese per mano, ma io sciolsi il contatto, lui mi guardò con aria interrogativa.
-Che c’è non posso prenderti per mano?-
-No, no certo che puoi è solo che….-
-Che ti piace quel Rob vero?-
Lo guardai, poi distolsi lo sguardo e annuii.
Ero sicura che lui avrebbe capito.
Ordinammo i gelati e ci sedemmo su una panchina, vicini, vicini.
Pensai che se qualcuno ci avrebbe visto, avrebbe pensato sicuramente che fossimo una coppia, allora mi allontanai un po’.
Lui rise fra sé e sé, sporcandosi con il gelato.
-Vieni qui!!!-

Risi.
Presi un fazzoletto e gli pulii la punta del naso, sporca di cioccolato.
Lui rise e mi guardò, arrossii.
Si alzò, mi prese per mano e mi baciò sulla guancia.
Se ne andò.
Ero felice di aver conosciuto Paride.
Ero un po’ confusa.
E pensai fra me e me:
‘’ E se Paride fosse stato qualcosa di più? Un amico? Il migliore amico di Giulietta? Se fosse stato l'unico a cui la giovane avesse svelato la devastante storia con Romeo? L'unica persona che la capisse davvero, che la facesse sentire quasi un essere umano? Se fosse stato paziente e gentile? Se si fosse preso cura di lei? Che ne sarebbe stato, se Giulietta avesse capito di non poter sopravvivere senza di lui? Se fosse stato davvero innamorato di lei, desideroso di farla felice? E.. se Giulietta si fosse innamorata di Paride? Non come di Romeo. Niente a che vedere, certo. Ma abbastanza per desiderare che anche lui fosse felice? Se Romeo se ne fosse andato per non tornare mai più, sarebbe importato qualcosa che Giulietta accettasse l'offerta di Paride?’’
Ma poi mi risvegliai da questi pensieri.
Che cavolo, Rob non era venuto solo per oggi, mi dovevo calmare.
E poi Taylor era solo un amico, un amico importante, forse troppo….. 

Allora ke ne pensate?Recensite così lo saprò...xD...Cosa sarà successo a Rob?xkè nn si è presentato?e Paride?sconvolgerà un pò la situazione?
p.s:ringrazio tt quelli ke leggono ma in particolare sara_89 ke mi consiglia e mi sostiene sempre!!!!!

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Capitolo 5
*** Rob... ***


Vi avviso il capitolo nn è molto lungo,a causa della mancanza di tempo e a mio parere nn è scritto tanto bene..spero vi piaccia lo stesso,ho aggiornato ora xkè poi nn sapevo qnd lo avrei potuto fare,e xkè far aspettare un lettore è una cosa crudele,almeno a mio parere.Quindi spero vi piaccia lo stesso,leggete e recensite...ah si un ultima cosa grazie:sara_89

Rob…
POV KRISTEN:

Me ne andai con quei pensieri che mi tartassavano la mente.
Andai verso casa ma mi squillò il cellulare.
Risposi.
Era Robert.
-Ciao bellissima!!!-
Sentii dall’altro capo tossire.
-Rob ma che fine hai fatto? Stai bene?-
-Kris non stò  affatto bene, se vuoi mi trovi in ospedale.-
Riattaccai velocemente, senza neanche salutarlo.
Rimisi in moto l’auto e partii a tutto razzo.
‘’Rob che ti è successo amore mio? Che ti hanno fatto?’’ ,pensai tra me e me.
Oh mio Dio, dovevo correre, avevo un brutto presentimento.

POV ROBERT:

Ero sdraiato in quel letto ruvido e duro.
Mi avvolgevano tiepide lenzuola ospedaliere, tutte bianche e sterili.
Suonai il campanello, era ora dell’altra flebo.
Vidi che si apriva l’uscio della porta, ma invece di venirne fuori la solita vecchietta infermiera, ne venne fuori Kris, la mia Kris.
-Rob???-
Mi venne vicino e incominciò a piangere.
Per calmarla, incominciai a parlarle.
-Ehi, piccola, non preoccuparti, ho solo avuto, un piccolo attacco cardiaco.-
Vidi che incominciava ad asciugarsi le lacrime.
-Ma ora stai bene Rob?-
-Si, si stò bene, non preoccuparti per me.-
Mi feci più vicino a lei, e posai le mie labbra, su una sua tempia.
Vidi che arrossiva.
-Allora Kris, ora basta parlare di me.-
Dissi con tono autoritario.
-Rob, un’ultima cosa, perché questo attacco cardiaco, così , all’improvviso?-
-Bè per via di tutte le sigarette che fumo, ma niente di speciale, ora basta parlare di me.-
-Dimmi, oggi sei stata con Taylor, o dovrei dire ‘’Paride’’, il mio peggior nemico?-

POV KRISTEN:

Dopo una serie di domande che mi fece Rob , uscii dalla camera.
Lo salutai.
Lui ricambiò, baciandomi il palmo della mano come sempre.
Ritornata a casa, mi sentivo strana, la mente era affollata di pensieri.
Mi sentivo confusa.
Quasi triste, forse.
Mi sentivo divisa in due, bè so che era troppo presto, ma era possibile essere innamorata di due persone? Contemporaneamente?
 
 
 
  

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Capitolo 6
*** Paride... ***


Scusate se ho tardato così tanto per postare,ma ho avuto alcuni contrattempi.Per me il capitolo fà skifo,anke se si scoprirà una cosa interessante.Se nn è così cm la penso io,recensite e fatemi sapè!!!
Un bacioooooooo

PARIDE…

POV ROBERT:

Quella mattina, mi dimessero, appena uscii dalla clinica scappai a casa di Kris.
Volevo vederla, ne avevo bisogno.
Salii in auto, aspettai il rombo e partii impaziente, di rivedere, la mia, Kris.

POV KRISTEN:

Erano le otto del mattino, ero sdraiata ancora nel letto, non avevo voglia di alzarmi.
Però dovevo rispettare i miei impegni…
Mi alzai, e scesi a prendere il giornale.
Quando aprii la porta mi ritrovai davanti Robert.
-Rob!-esclamai felice.
Lui mi venne in contro mi fece aderire alla parete, e iniziò a baciarmi con forza, appassionatamente.
Salimmo in camera mia.
Mi portò sul letto e si adagiò sul mio corpo.
Ci guardammo.
Riprese a baciarmi.
Fece per togliermi il pigiama, ma lo arrestai.
-Fermo…-
-Ma,Kris?-
-Scusa, ma non sono pronta Rob.-
-Ok, non fa niente tanto io ti aspetterò per sempre!-
-Si lo so.-
E lo presi a baciare delicatamente e poi posai il mio capo sul suo torace.
Aveva un buon profumo.
Era un angelo.
Tutto mio, che amavo.
Che stava lì per me.
-Ti amo.- gli sussurrai nell’orecchio.
Lui mi morse il lobo e sussurrandomi.
-Anche io.-

POV TAYLOR:

Ero in palestra.
Pensavo, tra me  e me.
Cercavo di ricordare e di ripetere nella mia mente il copione.
Non ci riuscivo.
Vedevo Kristen.
Era così bella, con quei suoi occhi verdi, sempre vispi, quelle labbra così carnose.
I suoi capelli setosi e quel suo rossore che ogni tanto si presentava sulle sue guance, rosee.
Era così minuta, così fantastica.
Mi sentivo diverso.
Era ora di cambiare.
Uscii dalla palestra e presi a correre.
Arrivai davanti a casa sua.
E bussai.

POV ROBERT:

Sentii bussare, guardai Kris.
-Ma chi può mai essere?-si domandò.
Dicendo così si alzò e si diresse verso la porta.
Io me ne stavo seduto sul divano, aspettando che tornasse.
Ma non lo fece si intrattenne più del dovuto, sulla soglia di casa sua.
Mi precipitai alla porta.
Quello che vidi mi disgustò.
Lì davanti a me.
Taylor.
-Prego, Tay, entra pure.-
Tay???Da quando lo chiamava così? E io ero geloso?
-Ah Rob, mio caro amico ci sei anche tu?-
-Si, per il tuo dispiacere.-
Kris ci guardò a lungo.
Poi pose una domanda a tutti e due.
-Vi conoscevate già?-
Io:-NO!-
Lui:-SI!-
Presi in mano la situazione.
-Si Kris, ci conosciamo già, fin dai tempi del liceo, mi dispiace di non avertelo detto.-
Lui mi guardò.
-E?-
-E cosa?-
-Bè Kris, io Taylor ti dico che Rob mi odia, perché al liceo gli fregai la ragazza.-
-Bè ora non sarà più così-
Risposi violentemente.
-Kris sarà mia!- 

 

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Capitolo 7
*** La verità... ***


LA VERITA’:
POV KRISTEN:            

-Scusatemi, potete chiarirmi tutto? Meglio?- sbottai furiosa.
Vidi Rob che tratteneva un sorriso.
-E tu che hai da ridere?- Chiesi spazientita al mio, Rob.
-Sei così buffa, quando ti arrabbi.- mi rispose.
Lanciai un’occhiata a Taylor, subito dopo a Rob.
-Parlate!- dissi con tono autoritario.
Iniziò Taylor.
-Kris, ti racconterò tutto dal principio, la verità.-
-E’ quello che voglio, che pretendo.- dissi quasi, sbottando.
-Devi sapere che anche se io sono di qualche anno più piccolo di Robert, ci conoscemmo al liceo in Inghilterra, mi trovavo lì per motivi lavorativi dovuti ai miei genitori, bè frequentando il liceo conobbi lui.-
E indicò Rob.
-Continua.- dissi.
-All’inizio diventammo buoni amici, poi ci distaccammo perché  piaceva a tutti e due la stessa ragazza. Vinsi io, la presi con me, la amavo e poi mi ero ripromesso di non farmela fregare da quel dannatissimo sfigato di Pattinson!- lo disse quasi urlando.
-Ehi, lui non è uno sfigato.- ribattei, abbassai il capo, arrossii, vidi Rob che rideva.
Taylor ne rimase un po’ sorpreso di quella mia affermazione, di quella mia posa, di quella mia risposta così difensiva.
Riprese a parlare.
-Bè questo è tutto.- concluse.
Vidi Rob incominciare a parlare.
-Taylor non è tutto questo, Kris.- si rivolse a me.
Lo guardai e lo incitai a continuare con lo sguardo.
-Eravamo migliori amici….poi una sera lo trovai nel nostro dormitorio, nel suo letto con la ragazza che a quel tempo amavo.-
Rimasi inerme, paralizzata, sorpresa.
-E’ così?- chiesi a Taylor.
-Si, bè è andata così.-
Fece una pausa.
-Bè scusatemi  ma io devo proprio andare.-
Vidi i pugni di Rob stringersi in due morse.
Gli andai vicino e posai la testa sul suo torace.
Cercai di calmarlo.
Taylor se ne andò.
-Ehi, Rob mi dispiace tanto, devi aver provato un forte dolore.-
Mi guardò, il suo sguardo era vuoto, sul suo viso comparve un luccichio, piangeva.
In silenzio.
Lo strinsi di più a me.
Mi abbracciò.
Lo abbracciai.
Mi sfiorò, mi accarezzò, mi cinse i fianchi.
Prese a baciarmi, iniziò a sfilarmi la tuta.
Io feci lo stesso con lui, e quella sera non dissi di no, mi abbandonai completamente a lui, felice.

POV ROBERT:

Vidi filtrare dalla finestra uno spiraglio di luce, le accarezzava le guance, quel raggio di sole.
Era stupenda.
Si strinse di più a me, infilò la testa nell’incavo del mio collo.
-Buongiorno, AMORE.- me lo sussurrò.
Come risposta le feci il solletico.
Era felice, sorrideva, lei era sempre felice quando c’era il sole.
Ma quella mattina, dovevamo andare a girare lo spettacolo.
Ci alzammo, ci vestimmo.
E ci incamminammo verso il teatro.

POV TAYLOR:

Quella mattina decisi di non andare a provare nessuna parte, scena, personaggio.
Ero distrutto, mi sentivo in colpa.
E quello sguardo furioso di Kristen mi aveva ferito.
Ma aveva ragione.
Si aveva ragione.
Ma di una cosa ero sicuro: Paride avrebbe trionfato!
 
  

Scusatemi x il ritardo,purtroppo il capitolo nn è molto lungo,ultimamente in qst giorni nn stò avendo tanto tempo,quindi ho deciso di postare lo stexo...anke se qst capitolo nn mi convince molto.
Baci a tt anke solo a ki legge!!!

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Capitolo 8
*** Il confronto ***


Scusate il mio ritardo madornale, spero di farmi perdonare cn qst capitolo.Buona lettura a tt,e ringrazio tanto,tanto sara_89  

IL CONFRONTO:

POV KRISTEN:

  Rob si alzò, venne vicino a me e mi sollevò dal letto, mi fece toccare terra dopo un volteggio in aria.
Toccai il pavimento, era freddo.
Quando ripresi il mio equilibro, vidi che si bassava e prese a baciarmi il palmo della mano. Si distaccò.
E ridendo iniziò a recitare.
-IL MIO CUORE AVEVA MAI AMATO? OCCHI RINNEGATELO PERCHE’ NON HA MAI CONOSCIUTO LA BELLEZZA FINO AD ORA.
SE IO PROFANO CON LA MIA MANO INDEGNA QUESTO SANTUARIO è UN PECCATO GENTILE, LE MIE LABBRA COME DUE PELLEGRINI CHIEDONO LA GRAZIA DI RIPARARE LA RUDE OFFESA CON UN DOLCE BACIO.-
Lo guardai divertita.
-BUON PELLEGRINO NON DISPREZZARE LA TUA MANO CHE HA DIMOSTRATO SOLO DEVOZIONE PERCHE’ I SANTI HANNO MANI CHE I PELLEGRINI TOCCANO CON LE MANI MA PALMA CONTRO PALMA QUESTO è IL BACIO DEI SANTI.-
Mi guardò in modo stralunato.
Incominciai a sghignazzare.
Saltammo qualche strofa.
Si sporse verso di me e mi baciò, soave, quasi fosse una carezza.
Risi mentre incominciava a farmi il solletico.
Lo guardai e gli confessai:
-BACI COME UN DIO.-
Rob rise.
Mi prese in braccio e mi fece volteggiare per tutta la stanza.
Ridevo spensierata.
Ero innamorata.
-Ti amo.- gli dissi tutto d’un tratto.
-Anche io, mia dea.-
Arrossì.
Vidi che Rob rise fra se e se.
Ci abbracciamo per l’ultima volta.
-Andiamo!!!Basta Rob! Faremo tardi.- dissi ridendo.
-Oh si, mia dama, corriamo.-
Risi.

POV ROBERT:

Dopo esserci lavati, vestiti, e dopo aver fatto fare una bella sostanziosa colazione a Kris, ci dirigemmo verso il teatro, pronti a recitare.
Appena scesi dall’auto ciò che vidi mi disgustò.
Taylor.
Sedeva su una panchina, con aria affranta.
Lo guardai.
Lo scrutai.
Mi puzzava, lo odiavo, era solo un cretino tutto muscoli e niente cervello.
Vidi che Kris lo osservava un po’ affranta, triste.
Era troppo buona, perdonava tanto, troppo facilmente.
Anche le persone sbagliate.
La vidi scendere dalla macchina e prima che potessi fermarla, si ritrovò a parlare con il ‘’coso’’.

POV KRISTEN:

Scesi dalla macchina, la mia vista venne catturata dalla prorompente statura di Taylor.
Appena scesi sollevò lo sguardo.
Era abbattuto, triste, vergognato, forse un po’ anche offeso.

Vidi lo sguardo di Rob, era disgustato.
In quel momento non mi andava di far felice ser Romeo, mi faceva male vedere una persona soffrire, soffrire per me.
Decisa affrettai il passo.
Mi ritrovai subito faccia a faccia con Taylor.
-Ciao.- accennai un saluto.
-Ciao.- rispose indifferente, freddo.
-Senti se è per l’altra sera io ti chiedo scusa, non volevo ferire nessuno.- sbottai con veemenza , andando dritta al punto.
-Senti Kris facciamola finita, è una questione fra me e Rob. E comunque non ti è dispiaciuto più di tanto… visto che poi quello sfigato di Pattinson è restato da te, o sbaglio?-
Rimasi sorpresa da quelle parole, in qualche modo mi ferirono.
-Non vuol dire niente, si è vero è rimasto da me, perché… ma poi scusa a te che importa, gli hai già fregato una volta la ragazza vorresti farlo di nuovo?-

Mi squadrò, il suo sguardo era indignato, offeso.
Mi ricorressi subito.
-Scusa Tay, è solo che non lo so.-
-Senti Kris facciamola finita, io non voglio avercela con te, quindi..-
Vidi che si passò una mano fra i capelli.
Dietro di me si presentò la forte presenza di Rob.
Taylor mi guardò per l’ultima volta, poi rivolse il suo sguardo verso Rob, vidi che lo scrutava, lo disprezzava, lo odiava.
Rabbrividii.
Se ne andò.
Lo lasciai andare.
Lo avevo affrontato.
Mi girai verso Rob.
Lo presi per mano e ci dirigemmo verso l’interno del teatro.
  

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Capitolo 9
*** Complicazioni... ***


Allora inizio col dire che ringrazio tt specilamente chi ha recensito, ma anke solo ki ha letto, bè devo dire ke qst capitolo x mè fà un pò skifetto,nn vedo l'ora di sapere le vostre opinioni.Anke xkè qst capitolo nn mi convince molto,anke da cm lo ho scritto.
p.s:qnd finite di leggere nn mi uccidete, poi sistemerò tt.

COMPLICAZIONI...:
POV ROBERT:

Ero disgustato da Taylor, ma sorpreso perché Kris finalmente lo aveva affrontato.
La guardai di sottecchi, vidi che rise.
La strinsi di più a me.
Entrammo e iniziammo a recitare.
Vedemmo subito il regista che ci venne incontro.
-Salve ragazzi, siete belli freschi, riscaldati? Su iniziamo!-
Lo guardai un po’ sconvolto da quel suo atteggiamento super frizzante.
Guardai Kris, mi tirò uno scappellotto, mi si avvicinò:
-Ti amo.-
Detto questo scappò, in cima alla torre, non feci in tempo a risponderle.
Rise.
Iniziammo a recitare:
-Il pericolo è più nei tuoi occhi che non in venti delle loro spade: se mi guardi con dolcezza, sarò forte contro il loro odio.- disse lei.
-Sulle ali leggere dell'Amore ho scavalcato questi muri. Amore non teme ostacoli di pietra. Amore, quando una cosa intende, è ardimentoso e pronto.- dissi io.
Lei si sporse un po’ di più.
-Amore non è amore se muta quando scopre
un mutamento o tende a svanire quando l'altro
s'allontana. Oh no!
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.- disse lei come se si sentisse veramente in quel modo, come se fossi io ad essere cambiato, forse si riferiva a Taylor, ma io non ero cambiato era lei.
Ad essere cambiata.
Per alleggerire l’atmosfera recitai le ultime strofe.
-Occhi, guardatela un'ultima volta, braccia, stringetela nell'ultimo abbraccio, o labbra, voi, porta del respiro, con un bacio puro suggellate un patto senza tempo con la morte che porta via ogni cosa.-
Detto ciò Kris mi guardò.
Il regista applaudì entusiasta per come avevamo recitato e il resto del cast applaudì.
Kris prese la sua giacca e corse via, salutando tutti frettolosamente.
La seguì.

POV KRISTEN:

Me ne scappai, salutando a malapena tutti.
Quella frase precedente che avevo recitato mi aveva fatto male, e ora sentivo quelle parole, la mia voce rimbombare nella mia testa:
‘’ Amore non è amore se muta quando scopre
un mutamento o tende a svanire quando l'altro
s'allontana. Oh no!
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio.’’
Quando la recitai pensai a Taylor, non so il perché ma mi venne naturale ricordare la scenata di pochi attimi fa.
Mi sentivo in colpa.
Non feci in tempo a risvegliarmi dai miei pensieri.
Che sentii urlare il mio nome.
-KRISSSSSSSS..NO!!!!!-
Mi sentii investita da un’ondata di dolore, vidi Rob avvicinarsi a me, sbiascicai un po’ il suo nome.
Poi.. ..il nero, il buio totale.

POV ROBERT:

Stavo uscendo dal teatro, quando vedo un’auto schiantarsi sul corpo di Kris.
La chiamo, grido.
Ma lei non mi sente.
E ad un tratto è distesa per terra, fredda, marmorea.
Non arrossisce.
Estraggo dalla tasca il cellulare e chiamo subito un’ambulanza.
La caricano ed io le stò a fianco, le stringo la mano, ma lei non ricambia.
Poi la sento muoversi, cerca di far uscire dalle sue labbra a forma di cuore, piccole e carnose, dipinte di sangue il mio nome.
Le bacio i capelli.
-Shhhhhhhh.- le sussurrò lentamente.
Arrivati davanti all’ospedale, la caricano su una barella e la portano in sala operatoria.
Io ora sono fuori nel corridoio, sono tre giorni che ripeto questa scena, che sento vividi tutti questi ricordi nella mia mente.
E’ notte fonda, ancora tre giorni, dico tre.
Niente notizie.
Sono isterico, rispondo male alle infermiere, ho fame, ho sonno, ma resto lì inerme, sperando che compaia qualche medico, capace di darmi notizie.
Piango in silenzio.
Ho il rimorso, mi sento in colpa.
E’ colpa mia se Kris ora si trova ancora in sala operatoria.
E’ mia la colpa, solo mia.
E’ stata colpa mia, le ho fatto capire che odio Taylor, che mi disgusta, mi ha visto freddo, un po’ indifferente, il mio amore è un po’ mutato.
Non la sento più mia, mia interamente, la sento anche un po’ parte di quell’essere.
E odio, lo odio.
Odio che la mia donna possa stare con un essere, che io disgusto.
Che non trovo capace di badare ad una donna.
Un’incapace, un fallito come Taylor.
Vengo risvegliato dal suono di un’ambulanza.
Vedo la porta da dove non esce Kris da tre giorni aprirsi, vengo sopraffatto dalla felicità, ma quello che vedo mi fa paura, mi sento morire dento, scoppio a piangere, come una femminuccia.
Vedo Kris, sulla barella, bianca, i suoi capelli sono lunghi, un po’ increspati, vede le sue labbra bianche, non rosse come pochi giorni fa, non la vedo sorridere, non la vedo arrossire.
Mi sento vuoto, perso.
La vedo inerme, vedo il suo petto alzarsi molto lentamente, riesce a malapena a respirare.
Mi rivolgo al medico disperato:
-Cosa le è successo? Come stà ? Si riprenderà?- urlo impaziente, sbottando.
-Senta, signor Pattinson, la sua amica è grave. Non so bene se ce la farà.-
 A quel punto mi accasciai sulla sedia, lì di fianco a me.
Mi rialzai, incapace di battermi, di ricavare più informazioni, e come un fantasma salì in quella autombulanza e partimmo, verso la speranza.
Tenni stretta la mia mano a quella di Kris, la intrecciai alla sua e piansi in silenzio.
Era fredda, era più pallida del solito, non riuscivo a vedere i suoi occhi color smeraldo, erano coperti da quelle soffici e delicate palpebre.
Il suo visino era contornato di una maschera, quella per l’ossigeno.
La guardavo e speravo, pregavo che si svegliasse ma non lo fece.
Mi sentivo morire dentro, mi sentivo vuoto.
Di una cosa ero certo: se lei sarebbe morta, si sarebbe portato via anche me, per sempre.
Mi avvicinai di più a lei, mi stesi vicino, le diedi un bacio a fior di labbra, mentre mi scendeva l’ultima lacrima, prima di sprofondare in un sonno senza sogni, perché se Kris non c’era, i sogni non esistevano, era lei il mio sogno, la mia aria, il mio sogno reale, che sognavo da sveglio.
 
 
 
 
  

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Capitolo 10
*** Troppo tardi... ***


Allora buon pomeriggio,questo capitolo come mi stà succedendo spesso non mi convince molto,sò che vorrete uccidermi alla fine del capitolo, ma prometto che risistemerò tt!!!Baci e grazie a tt,qst capitolo lo dedico a tt quelli che recensiscono ma anke solo ki legge.Grazie a tt!!!Baci

Troppo tardi:
POV ROBERT:

Venni svegliato dalla sirena dell’ambulanza.
Caddi dal lettino e subito ricordai tutto.
I brutti presentimenti e le paure mi investirono.
Osservai il volto di Kris vidi che la sua bocca rosa era semi-aperta, il petto si abbassava e si alzava molto lentamente.
Mentre ero disperso in quei suoi occhi, ormai chiusi da più di tre giorni, venni sorpreso dalla porta dell’ambulanza che si aprii.
Ne venne fuori un dottore insieme ad un’infermiera.
Presero la barella e la portarono in ospedale.
Mi pregarono di rimanere fuori.
Di aspettare.
Cavolo facile a dirsi, ma difficile a farsi.
Mi accasciai su una sedia e inizia a immaginare, a vagare con la mente.
La immaginai bella, con le palpebre schiuse che lasciavano irradiare quei suoi occhi verde-acqua, i suoi capelli castano rossicci setosi, e le sue lacrime disciolte dalle risate.
Era così bella, ma venni risvegliato dai miei pensieri.
Mi squillò il cellulare.
Risposi.
-Pronto Rob, son Taylor scusami ma mica Kris è li con te? Al suo cellulare non risponde.-
Presi un profondo respiro prima di rispondergli.
-Senti Taylor, razza di idiota, Kris è qui in ospedale, ormai da più di tre giorni, non ha mai riaperto gli occhi, e … e io non so , ho paura.-
Riuscii ad ammetterlo.
-Rob dove siete?-
-Siamo qui a Londra.-
Dall’altro capo del telefono, non sentii niente, silenzio.
Abbassai il telefono e vidi scritto sul display: Chiamata interrotta.
Stava venendo qui.
Ora solo quello ci mancava.
Ma dovevo essere sincero.
Lo ero stato.

POV TAYLOR:

O DIO!!!
Un incidente? Come è successo?
E poi quello sfigato di Pattinson non poteva proteggerla?
No ma che vado pensando, è solo colpa di quello che lo ha investito.
Non sua.
Presi il treno e arrivai quasi subito.
Appena vidi l’entrata mi ci fiondai dentro.
Vidi Robert.
Era in condizioni pessime, chissà da quanto non mangiava o non faceva una doccia, i suoi capelli da che ricordi erano stati sempre scompigliati ma mai così, i suoi occhi erano arrossati, per via del pianto, e i suoi vestiti erano logori, non reagiva, il suo sguardo era perso nel vuoto.
Mi avvicinai a lui.
Gli tesi la mano, la strinse.
E iniziò a raccontarmi.
Dopo avermi raccontato tutto d’un fiato, sospirò.
Mi guardò.
-Capisci Taylor? Se muore, oddio no, non voglio neanche pensarci!!!Non so come fare senza di lei, stò già morendo dentro ora, non mi sento vivo, una parte di me ora è con lei.-
Lo vidi distrutto.
La cosa migliore era andarmene, lasciarlo lì con il suo dolore e con la sua amata.
Senza proferire parola, mi alzai e me ne andai.

POV ROBERT:

Lo vidi alzarsi dalla sedia, non lo fermai, era meglio così.
Meglio che se ne andasse.
Vidi la sua figura svanire ad ogni passo.
Ripensai alle cose che gli avevo confessato, odiavo farmi vedere debole.
Ero stato uno stupido, avevo fatto vedere al mio nemico il mio punto debole, mi ero fatto vedere piangere.
Ma ripensandoci che me ne fregava?
Ora dovevo solo aspettare  e sperare.
Vidi la porta dove era tenuta Kris aprirsi.
Mi ci fiondai dentro, la vidi accasciata sul letto.
Aveva il capo posato delicatamente sul cuscino.
Le andai vicino e le stampai un bacio sulla fronte.
Non aveva più la macchinetta dell’ossigeno.
Una cosa in meno.
Ora invece però aveva, affianco al lettino, il monitor che monitorava la sua tachicardia.
Quell’aggeggio mi portò un po’ d’ansia in più.
Il dottore mi rassicurò.
L’orario delle visite era finito.
Prima di andarmene mi avvicinai e le accarezzai il dorso della mano.
Mi spiaceva andarmene, sarebbe rimasta lì da sola.
Ma dovevo rispettare le regole.
Sarei ritornato domani, nel frattempo mi sarei ridato una ripulita.
Afferrai il pomello della porta, spinsi in avanti e feci per andarmene…
Mi voltai e ciò che vidi mi paralizzò, il cuore di Kris si era fermato.
Il monitor aveva una linea rossa fissa, che non pulsava, che suonava.
Arrivarono immediatamente i dottori  e le infermiere.
Io rimasi lì impassibile, inerme, incapace di reagire.
Il dolore mi squarciò il petto e dal fondo non riemersi. 
 

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Capitolo 11
*** Risveglio... ***


Allora scusate il ritardo,vi anticipo ke qst capitolo nn è un granchè,x me è scritto male,è venuto corto,ed è anke senza senso,alla fine l'ultima frase un pò forse vi spiazzerà,xkè da qst capitolo in poi le cose cambieranno.Scusate x il capitolo ke leggerete ma nn sn dell'umore adatto,lo ho scritto solo xkè fra poco partirò e nn potrò aggiornare x + di 1 settimana.Grazie di cuore a tt,in particolare a ki mi ascolta e mi accompagna nelle mie pazze imprese,ovvero coloro ke recensiscono sempre.GRAZIE!!!E auguri di buona pasqua a tt!!

RISVEGLIO:
POV ROBERT:

Ero ancora lì inerme, incapace di reagire.
Appena quella macchinetta aveva smesso di monitorare la frequenza cardiaca di Kris, erano accorsi numerosi dottori e infermiere.
L’avevano portata subito per la terza volta in sala operatoria.
Ora io mi trovavo in un altro lurido corridoio ospedaliero, aspettando che Kris uscisse da quella sala operatoria.
Ne venne fuori poco dopo.
Mi trasferii nel suo stanzino, le strinsi la mano.
-Kris mi senti?-
Niente.
Solo un silenzio opprimente.
Posai la testa sul suo ventre e mentre le lacrime copiose bagnavano il mio viso, mi addormentai.

POV KRISTEN:

Mi sentivo stordita, aprii gli occhi.
Ciò che vidi appena mi svegliai, fù il soffitto, era bianco, ero sdraiata in un letto da ospedale.
Aspetta. Ospedale?
Mi ritrovai a stringere la mano di Robert, lo guardai.
‘’-Kris..NOOOOOO-‘’
Queste erano state le sue ultime parole, prima di essere schiacciata da un automobile.
Robert mi sorrise e si lanciò a capofitto con foga sulle mie labbra.
Vidi che aveva pianto.
Presi ad accarezzargli il suo bel viso, un po’ ispido per via della barba non rasata negli ultimi tempi.
-Rob?-
-Kris? Oh dio, finalmente hai aperto gli occhi, non ti svegli da tre settimane, ed io, io… stavo lasciando le mie ultime speranze, pensavo  fossi morta.-
Ammise con una punta di tristezza in quei suoi occhi, che in quel momento mi sembravano scuri.
SI prostrò verso di me, ma lo intimai di allontanarsi, qualcuno ci avrebbe potuto vedere, e a me non andava proprio.
Feci delle accurate analisi dopo quel giorno.
Ritornai a casa dopo un’esatta settimana.
Proseguimmo  le riprese di Romeo e Giulietta.
Il tempo passò velocemente, lo spettacolo venne promosso.
Ricevemmo molte offerte di lavoro, i paparazzi ci fotografavano di continuo.
Ci intervistano.
Queste condizioni ci misero alle strette, specialmente dopo aver iniziato da poco le riprese di twilight.
Ed è da lì che iniziarono i problemi.

 
  

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Capitolo 12
*** Pensieri ***


 PENSIERI:

POV KRISTEN:

Avevamo appena promosso lo spettacolo ‘’Romeo e Giulietta, ricordo ancora quel giorno, come un giorno di realizzazione, di pace interiore, di speranza, di successo, ma soprattutto di amore, amore verso il mio Romeo, per aver realizzato una piccola parte del nostro sogno insieme.

Rammento ancora che subito dopo aver finito definitivamente di promuovere lo spettacolo ci offrirono un nuovo progetto: Twilight.
‘’ Isabella Swan decide di trasferirsi dalla soleggiata Phoenix alla piovosa cittadina di Forks nello stato di Washington per vivere con il padre Charlie e lasciare libera la madre, Renée, di viaggiare con il nuovo marito Phil Dwyer, un giocatore di baseball di serie B.
 
Alla nuova scuola, Bella (come preferisce farsi chiamare) viene accettata in fretta dai compagni e molti ragazzi le dedicano attenzioni, ma Bella continua a pensare che Forks sia una città noiosa, finché non incontra lo sguardo di Edward Cullen in mensa durante la pausa pranzo. Osservandolo accuratamente, Bella capisce che Edward nasconde qualcosa, ma nessuna delle sue teorie la porta a pensare che c’è una spiegazione soprannaturale al comportamento del ragazzo.
 
Bella è convinta che Edward la odi dal primo momento in cui l’ha incontrata, ma questo suo comportamento cambia gradualmente, fino ad indurlo a salvarla da un furgoncino che sta per investirla. Anche dopo il salvataggio, Edward continua a sostenere di essere pericoloso ed esorta Bella di stargli alla larga. Successivamente, Jacob Black, un amico d’infanzia di Bella, appartenente alla tribù dei Quileute, le racconta una leggenda secondo la quale i Cullen sono banditi dalla riserva in quanto vampiri, nonostante si cibino solo di sangue animale e non umano. Sebbene la natura di Edward e della sua famiglia crei non pochi problemi, lui e Bella si innamorano. La loro preoccupazione principale nasce dal fatto che Edward è irresistibilmente attratto dall’odore del sangue della ragazza e deve trattenersi dal morderla.
 

La sera in cui Bella viene invitata ad assistere ad una partita di baseball giocata da Edward e famiglia, tre vampiri fanno la loro apparizione dal bosco e sentono l’odore di Bella. Il capo, James, inizia a darle la caccia e Bella, aiutata dai Cullen, è costretta a scappare a Phoenix. Con un inganno, James riesce ad attirare Bella nella sua vecchia scuola di ballo per ucciderla. Nel caos che segue l’incontro, Bella viene morsa dal vampiro, e solo l’intervento provvidenziale di Edward e Carlisle Cullen la salva dalla trasformazione... Il giorno del ballo di fine anno, Bella chiede nuovamente ad Edward di trasformarla in vampiro, ma lui si oppone.’’
Questa la trama di questo splendido film, avevo imparato già a memoria il copione, lo avevo studiato ieri insieme a Rob, nella nostra nuova camera d’hotel.
Ora sono qui a ripassare le sceneggiature nella mia mente, perché oggi è il primo giorno sul set di twilight, mi sento agitatissima, stò stritolando la povera mano del mio amore, la stringo convulsamente sperando che mi passi l’angoscia e la paura che ora si è impossessata di me.
Per calmarmi rievoco i varii ricordi.
‘’Era la mattina dopo la prima promozione dello spettacolo.
Vedo Rob lavarsi i denti in bagno, ogni volta mi sorprendeva questo suo essere sempre cosi ordinato, cosi puntuale e mi sembrava un sogno, uno scherzo averlo lì con me tutte le mattine.
Venni risvegliata dai mie pensieri e dalle mie fantasie dalla vibrazione del cellullare.
Il display si illumina mi sporgo, premo con l’unghia del pollice, lentamente sul tasto e rispondo.
Dall’altro lato del capo mi risponde una voce femminile, alquanto squillate, che ci dice di essere entusiasta di noi, che ci vuole per il suo nuovo progetto, che dobbiamo assolutamente incontrarla.

Dopo neanche una settimana ci mettiamo in contatto, firmiamo i varii contratti e patti, tratti, un mucchio di scartoffie e il gioco è fatto: siamo i due nuovi protagonisti.’’
Sento una mano stringermi, è la mano di Rob, sorrido distrattamente, mentre vedo arrivare Katrine Hardwick, la regista di questo film.
Si avvicina a noi, capisco da subito che è una persona solare, pronta a tirare sempre su di morale la gente, specialmente il suo cast, la sua trupe.
Ci sorride, ci ripete ogni volta che abbiamo alchimia, che tra noi due c’è quella cosa chiamata feeling.
Sorrido alle sue parole, mi sento rassicurata, tranne per un piccolo particolare che lessi ieri sera mentre studiavo il copione, nel film si prevedevano dei baci, quel pensiero mi mandava in tilt più di prima, avrei dovuto baciare Rob davanti  tutti, questo film poi sarebbe stato visto da molti altri milioni di persone, mi metteva a disagio, mi imbarazzava rendere quei nostri momenti intimi, privati, scoperti ,come una cosa di cui potessero essere a conoscenza tutti.
Naturalmente io e Rob, stiamo e terremo all’oscuro tutti della nostra storia di amore, almeno speriamo di farcela, anche se non ne sono sicura, in giro gira già voce del mito, ‘’ROB STEN’’.
               

Allora eccomiiiiiiiiii sono tornata dal viaggio,mi sono divertita un sacco(sò ke qst nn vi interexa)quindi bando alle ciance vi lascio al capitolo ke a me onestamente nn convince molto,spero di aver ft del mio meglio anke xkè nn sn nel pieno della forma, sono alquanto stanca.Fatemi sapere cosa ne pensate, grazie mille di cuore a tt,specialmente a ki recensisce.
Grazie e scusate se vi rompo sempre.XDXDXD

 

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Capitolo 13
*** RINCONTRARSI ***


 RINCONTRARSI:
POV KRISTEN:
 

Il primo giorno di lavoro era andato abbastanza bene, sembrava fosse filato tutto liscio.
‘’Sembrava…’’
Oggi dobbiamo ritornare sul set, per incontrare il resto del cast.
Quel pensiero mi metteva un po’ in ansia, pensavo: e se non gli fossi piaciuta? Se avrei fatto da subito qualche figuraccia davanti ai loro occhi?
Poi ci ripensavo su.
Basta Kris, dei smetterla di tormentarti, mi ripetevo.
Ultimamente ero sempre agitata, in preda all’ansia e pronta a litigare con Rob anche per una cosa che non esisteva, ma lui non se le era mai presa, capiva che ero sotto stress, e mi lasciava perdere.
Continuavo a blaterare e ad insultarmi da sola per ore, ero diventata un totale fallimento.
Una buona a nulla.
Ero ancora in preda ai miei pensieri quando mi sentii, sfilare  dalle mani il libro ‘’Twilight’’, era previsto leggere anche il libro, per capire meglio le identità e i pensieri dei personaggi che poi saremmo dovuti andare  ad interpretare.
Mi ritrovai in meno di mezzo secondo fra le braccia di Rob, mi feci cullare come una bimba appena nata.
Mi preparai ed uscimmo.
Arrivammo sul set, Rob parcheggiò ed io scesi dall’auto titubante.
Vidi volti nuovi, il restante della famiglia Cullen e…e TAYLOR?
-Ehi Taylor che ci fai tu qui?- gli chiesi andandogli incontro tutta felice, di vedere almeno un volto amico.
-Ehi piccola, tu saresti Bella? Bè io sono Jacob Black.-disse ridendo.
Vidi il suo volto illuminarsi.
Ero felice che nel film il mio migliore amico fosse stato Taylor, lo conoscevo già e poi non sarebbe stato difficile avere una sintonia maggiore con lui.
Vidi, cambiare colore la faccia di Rob convulsamente, prima gialla, verde, poi viola, rossa e di nuovo viola.
Era sul punto di sbottare.
Vidi Taylor avvicinarsi molto, mi cinse la vita e mi baciò, mi costrinse ad aprire la bocca e la sua lingua accese alle mie labbra, alla mia bocca.
-Kris dillo, dillo che mi ami, ami tutti e due.-
Disse in tono divertito Taylor.
Rossa di vergogna e arrabbiata per essermi fatta fregare un bacio da quel, quel… idiota!
Per fortuna Rob aveva visto solo il bacio, credo che quello che mi aveva detto quell’imbecille lo avesse solo scambiato per un sussurro.
C’era un sentiero che portava all’auto.
Mi incamminai lungo il sentiero senza aspettare nessuno, niente.
-Fermati!- fece Rob rincorrendomi.
Non mi girai, sentivo già le lacrime copiose bagnarmi il viso.
Cominciai a correre, lontana da Rob, da Taylor, lontana da tutto.
-Cos’è che ti spaventa di più, Kris?- mi gridò dietro Rob.
-Che lui abbia ragione o che si sbagli?-
Aveva sentito tutto, aveva sentito quello che le aveva detto Taylor, ora era ancora più distrutta, affranta e delusa che Rob potesse avere dei dubbi sull’amore che provavamo l’uno verso l’altro.

POV ESTERNO:

 Kristen corse a perdifiato fino al vialetto dove era parcheggiata l’auto di Rob, dove si fermò qualche minuto per riprendersi.
 

Vicino c’era una casa.
Le giornate erano sempre più corte e il sole stava tramontando.
Si lasciò cadere sui gradini davanti alla soglia di quella casa abbandonata stringendosi le ginocchia al petto, lasciando che le lacrime fuoriuscissero.
Quella era l’ora magica in cui le nuvole si tingevano di rosso e di arancione, e lei amava il tramonto.
Ma quella sera lo spettacolo non la attraeva.
In quel momento si sentiva di aver perso tutto.

 

 

Alloraa ciaooooooooooooooooo,scusatemi,scusa,scusa a tt xò la scuola mi stà uccidendo e stò studiando un sacco sn sicura ke qst cap.nn sia un grande capolavoro,che avrei potuto fare di meglio ma ho aggiornato oggi xkè ho avuto un pò di tempo libero.
Alloraaa..mhhh..secondo voi Rob perdonerà Kris e lei cosa farà,Taylor?Cosa ha ft quel brutto cane pulcioso?O.O
Bè spero nexuno mi lincerà x il mio ritardo e x quello ke è sucexo,bè se volete saperlo continuate a seguirmi.
Grazie a tt,un particolare grz a ki recensisce sempre e a ki mi sopporta in continuazione.
Dedico qst cap. a _Renesmee Cullen_
Grz ancora a tt,cmq vorrei dire ke all'ultimo capitolo ho avuto 45 visualizzazioni,solo 3 pers. hanno recensito mi farebbe piacere ke lo facexero anke gli altri x sapere cosa ne pensano della mia ff.Grz ancora a tt e scusatemi se rompo sempre.
Alla proxima

Chappy
 

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Capitolo 14
*** Chiarimenti? ***


Allora scusate il ritardo,(cm al solito)purtroppo ho gli esami vicini e stò studiando molto.ù.ù...spero di farmi perdonare cn qst cap. ke nn è nè molto lungo nè purtroppo tanto bello,xò è la strada x vedere ke succederà tra Rob e Kris,quindi leggete,spero di riuscire a nn ritardare di nuovo.
Grz a tt.
Chappy!!!

 CHIARIMENTI?:
POV KRISTEN:

Mi rigirai nel letto varie volte, ero in preda all’ansia, stavo sudando.
Mi tolsi le coperte e mi misi seduta.
Fissai la sveglia.
3:47
Era molto presto, troppo presto.
Anche se avessi messo tutta la lentezza, del mondo, ammesso che si possa immaginare, a fare colazione e a lavarmi mi sarebbe comunque rimasto molto altro tempo.
L’unica cosa a cui pensavo in quel momento era il viso affranto di Rob, prima che io scappassi e quella frase, quel dubbio:
‘’ -Cos’è che ti spaventa di più, Kris?- mi gridò dietro Rob.
-Che lui abbia ragione o che si sbagli?-‘’
Quelle parole continuavano a tormentarmi.
Ora ero nel dubbio, ero arrabbiata, ferita, ma la cosa che mi preoccupava di più e che Rob potesse pensare che io amavo anche Taylor.
Questa era una cosa impossibile, Rob per me era tutto, non c’erano eguali.
Si certo Taylor era carino, gentile, simpatico.
Ma non lo era.
Non era Rob.
E poi Taylor aveva preso questa cosa come un gioco, come una sfida contro Rob, voleva rifregargli una ragazza per la seconda volta.
Questa cosa mi infastidiva, mi faceva sentire come un giocattolino conteso tra due poppanti che non sanno distinguere il nero dal bianco.
Ecco Rob e Taylor erano così: bianco e nero, come la notte e il giorno.
Fissai di nuovo la sveglia.
4:00
Avevo deciso, lo avrei svegliato.
Non mi importava dovevo dire tutto quello che pensavo a Rob, ora, in questo preciso istante.
Mi misi le ciabatte, uscii di casa in pigiama, afferrai al volo le chiavi della macchina e uscii.

POV ROBERT:

Erano le 4 non riuscivo a dormire, ripensavo a quel bacio che quell’ essere aveva dato a Kris.
Mi ribolliva il sangue nelle vene.
Venni risvegliato dai miei pensieri quando sentii suonare bussare alla mia porta.
Possibile?
Andai ad aprire.
Kris.
Kris era venuta, eri li davanti a me con gli occhi gonfi, rossi, con il pigiama, le ciabatte e con le chiavi di casa in mano.
-Entra.- le dissi nel modo più gentile che potessi assumere.
-Grazie.- rispose lei con appena un filo di voce.
La feci accomodare.
Mi misi di fronte a lei.
Sarebbe stata la notte dei chiarimenti.
Dovevo sapere tutto e Kris avrebbe fatto quello che dicevo io quella notte.

POV KRISTEN:

Ero spaventata in quel momento.
Sapevo che Rob sarebbe andato fin in fono.
In quel momento però potevo pensare solo ad una cosa: perché usavo sempre quelle stupide pantofole con la faccia da porcellino, rosa?
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Capitolo 15
*** RIAVVICINAMENTO ***


Ragàààààààààààààààààà scusate ancora una volta il ritardo ma purtroppo la scuola mi stà uccidendo e fra un pò ho pure gli esami*me impaurita*!!!Cmq spero di riuscire ad aggiornare almeno altre 2 volte.Scusate ancora.ù.ù

Un grz particolare a ki recensisce sempre e a ki mi perdona continuamente nonostante tt i miei ritardi continuii.
 

Vi voglio beneeeeeeee!!!Grz mille di tt!!!
 

RIAVVICINAMENTO:
POV KRISTEN:

Mi ricomposi velocemente cercando di non pensare a quelle stupide ciabatte.
Guardai Rob, vidi che stava sorridendo.
-Rob, io…- iniziai ma lui sorprendendomi mi strinse a se con tutta la forza che aveva in corpo.
In quel momento mi sentivo completa, al sicuro, al caldo, mi sentivo in pace con me stessa.
-Ti amo…- gli sussurrai.
-Anche io..- rispose.
Mi scostai un po’, lo scrutai bene in viso e vidi che era felice, che sorrideva.
Mi squadrò un po’ e poi rise.
-Quanto amo quelle pantofole!!!- disse sghignazzando.
Iniziai a ridere insieme a lui.
Mi innalzai sulle punte  diedi un piccolo, dolce, breve bacio a quelle sue labbra da angelo.
Feci per andarmene ma lui mi prese per la mano e incominciò a baciarmi con foga, ansanti ci staccammo tutti e due, ma lui riprese e continuò, continuò.
Eravamo esausti tutti e due, erano ormai le sei e io respiravo a fatica poggiata sul petto di Robert.
Sentivo il suo cuore accellerare, e la mia pelle bruciare a ogni minimo contatto con la sua.
In tono scherzoso gli porsi il mio mignolo.
-Pace? Giurin ,giurello?- feci in tono scherzoso.
Lui prese tutta la mano e strinse il mio piccolo mignolo.
-Per sempre, mio angelo.-
Avevamo fatto pace, mi aveva perdonato, doveva andare cosi e cosi sarebbe stato per sempre.
-Rob un’ultima cosa. Non dubitare mai più di me.. sul fatto che io possa amare anche Taylor, io amo solo te.-
-Lo so.-
Disse solo questo. Mi prese per mano e mi portò in cima al tetto della sua casa, mi strinse a se e fino all’alba restammo lì vicini, vicini seduti in silenzio ad ammirare il cielo e a scambiarci solo qualche piccolo sguardo fugace.
Ogni volta che mi guardava arrossivo.
Sembravo una di quelle ragazzine alle prime armi, che hanno a che fare con le loro prime cotte.
Purtroppo o forse per fortuna io non ero più una bambina, e capivo solo ora che quel rossore, era il rossore dell’amore, il rossore che veniva sulle guance quando lo stringevo forte a me, il  rossore di quando pronunciavo quelle piccole due parole ‘’ti amo ’’.
E sapevo una cosa.
Quel rossore sarebbe stato lì per sempre, perché la presenza di Rob era assicurata per ora e per sempre.
Lo penso.
Lo spero…
 
 
 
 

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