You're My Sabrina, You Know?

di Minnow19
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Partenza ***
Capitolo 3: *** Au Revoir, Paris ***
Capitolo 4: *** Party ***
Capitolo 5: *** Confused ***
Capitolo 6: *** Secret ***
Capitolo 7: *** Old Friends ***
Capitolo 8: *** Troubles ***
Capitolo 9: *** That's my favourite movie ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


You're my Sabrina, you know?
Joe and Demi

Prologo

Mi siedo nella poltroncina dell’aereo con le lacrime agli occhi, ancora incredula di quanto era successo.
Stupida, sei una stupida, mi dico.
Maledico Los Angeles, maledico il sole che prepotente mi illumina il viso dal finestrino. E soprattutto maledico lui, che mi ha fatto partire.
Incredibile, penso.
Sono arrivata in questa città da Parigi, con il cuore spezzato a causa di un ragazzo, e me ne torno a Parigi, di nuovo con il cuore spezzato, ma da un altro ragazzo.
Bastardo. Penso.
E sì, lui lo è davvero.
Lui che diceva di amarmi come mai aveva amato nessuno, lui che mi aveva fatto tante promesse, lui che mi aveva fatto tornare il sorriso sulle labbra.
Con le mani che tremavano, comincio ad asciugarmi le lacrime.
Forse, sono destinata ad incontrare gente che mi farà solo del male.
Forse, la felicità ci viene concessa per qualche secondo, per poi esserci strappata dalle mani.
Forse ce la contendiamo così tanto, questa felicità, che la possiamo provare per pochissimo tempo.

Ma io ho sofferto a sufficienza, perché non posso vivere felice?
Perché mi sono innamorata di nuovo del ragazzo sbagliato?
E perché quella ragazzina ingenua e vulnerabile di cinque anni fa è tornata fuori all’improvviso?

Semplice, mi dico.
È lui che l’ha tirata fuori. È lui che mi ha fatto credere di potermi fidare. È lui che mi ha illusa come hanno fatto tutti.
Per lui avrei rinunciato a tutto.
Invece eccomi qui, con un volo di prima classe, ad annegare i miei pensieri in un bicchiere di Margarita, per dimenticare.
Per dimenticarlo.

Chi è questo lui?, vi starete chiedendo.
Il bastardo in questione all’anagrafe risulta ‘Joseph Adam Jonas’, ma per il mondo lui è semplicemente Joe Jonas, front man dei Jonas Brothers.
Come sono arrivata qui?
Il mio è stato un lungo viaggio, cominciato a Dallas tanti anni fa.
E se vi va, posso raccontarvelo..

 

 

 

Ok, lo so che è davvero corto, ma questo è solo il prologo.
Spero di riuscire più tardi, sennò faccio domani, a postare il primo capitolo, e spero davvero che vi piacerà, perché ci tengo molto a questa FF.
Vi spiego un attimo il titolo..
Sabrina è uno dei miei film preferiti, non so se l'avete visto.
Ci sono due versioni, una con Audrey Hepburn, e unn con Julia Ormont.
Personalmente io amo il secondo, sebbene adori Audrey. Ve lo consiglio, quello del '95.
Dunque, il film parla di una ragazza contesa tra due fratelli, molto diversi tra loro.
Quindi la frase 'Tu sei la mia Sabrina, sai?" non c'entra con i personaggi, ma è un richiamo al film, che comunque sarà presente nella FF:)
Beh, che dire..
Fatemi sapere!!
Bacii,
Julie

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Capitolo 2
*** Partenza ***


You're My Sabrina, You Know?
jemi 
scusate se ho messo ancora questa foto, ma a me piace taaaanto:):) Ci vediamo sotto! <3

Capitolo 1 - Partenza

Mi chiamo Demi Lovato e sono una semplice diciottenne Texana residente a Parigi da ormai cinque anni. Mi sono trasferita qui da sola, cinque anni fa; anzi, forse dovrei dire che mi ci hanno mandato contro la mia volontà. Perché? Per una cotta.
Una cotta presa quando avevo dieci anni, per il mio migliore amico. Nicholas. Eravamo migliori amici da sempre, e dopo la morte di mio padre mi ero buttata a capofitto in quell’amicizia per stare meno sola e provare meno dolore.
Nicholas era ciò di cui avevo bisogno, colmava alla perfezione il vuoto che aveva provocato la morte di mio padre.
A tredici anni era dolce, carino, premuroso, ma in tre anni non si era mai accorto di nulla. Io gli stavo ancora accanto, lo sognavo, e lui vedeva in me solo un’amica, forse anche un po’ bruttina.
Poi iniziai a crescere, a lasciare le forme di una bambina e a quindici anni avevo tanti altri bisogni, tra i quali un ragazzo che mi amasse, mi apprezzasse.
Lui aveva tutto quello che cercavo, ma non mi considerava neppure. Lo vedevo arrivare a casa ogni settimana con una ragazza diversa, e mentre il mio cuoricino si spaccava in milioni di pezzi, lui si divertiva.
Lui inoltre amava la musica. Aveva appena formato una band con i suoi fratelli, i Jonas Brothers e volevano tentare il successo. Erano davvero bravi, se lo meritavano.
A quanto capii però Nick era l’unico che non si era accorto della mia cotta.
Paul e la mia matrigna, Rebecca, se n’erano accorti eccome.
E secondo loro potevo essere una minaccia per la band, e proprio per quel motivo, mia “madre” mi spedì a Parigi.

Senza dirmi nulla prenotò i biglietti, una sistemazione presso una sua amica, la scuola, e una sera la trovai in camera che faceva i bagagli in camera mia.
“Dove andiamo Becky?” chiesi io preoccupata.
“Tu vai a Parigi Demetria.”
“Cosa? Non posso. Non puoi Becky!”
“Tu te ne vai seduta stante. Ne parliamo in macchina.”
Corsi giù dalle scale e mi fiondai in camera di Nicholas per salutarlo.
“Nicky?” chiesi.
“Dems. Che succede?” mi guardava grondante di lacrime, senza capire.
“Becky mi manda a Parigi.”
“Ma è una bella città. Perché piangi?”
“Perché io vado lì a vivere.”
“No, Dems, avrai capito male. Non ti puoi trasferire a Parigi.”
“Sul serio. Sono venuta a salutarti.”
“Non può essere..” mi rispose stringendomi a sé.
Restai lì ferma, beata tra le braccia di quell’amore proibito.
“Non voglio andarmene Nicky”
“Nemmeno io voglio che tu te ne vada.”
“Mi mancherai tanto. Sei il mio migliore amico.” E anche molto di più in realtà.
“Anche tu. Ma sai, tu sarai sempre qui, nel mio cuore..” disse lui indicandolo.
“Tra quanto tornerai?” proseguì.
“Non lo so.. Non so neanche se tornerò. Forse tra cinque anni.”
“Cinque anni? È un sacco di tempo.”
“Fammi un favore Nicky..”
“Tutto quello che vuoi..”
“Voglio avere tue notizie a Parigi. Voglio sentire i Parigini che cantano le vostre canzoni. Sfonda con il gruppo. Ce la potete fare. E non dimenticarti di me.”
“Tutto per te Dems.”
Mia “madre” entrò dalla porta della camera.
“Forza Demi andiamo.”
“Non voglio.”
“Andiamo”
“Perché mi fai questo?”
“Non può restare qui, Becky?” si intromise Nick, anche lui con le lacrime agli occhi.
“No.”
“Per favore.” Riprovò Nick.
“Mi dispiace Nicholas, ma no.”
“Addio Nicky” gli dissi triste.
La sua mano intrecciata nella mia non voleva lasciarmi andare. E nemmeno io volevo lasciarlo andare.
Mia “madre” mi tirò fuori di lì con la forza, mentre io non facevo altro che piangere e Nick batteva pugni sulla porta.
Quella fu l’ultima volta che lo vidi così da vicino.

Ma lui aveva mantenuto la sua promessa.

I Jonas Brothers oggi sono diventati una band di fama internazionale, sempre seguiti da paparazzi e fan fin troppo accanite.
Ed erano anche venuti a Parigi più di una volta, e io puntualmente andavo a vederli ai concerti.

Come sono oggi? Non sono più un’adolescente un po’ bruttina con gli occhiali da vista enormi e i capelli disordinati.
Sono cresciuta, ho abbandonato occhiali e apparecchio per i denti.
La vita a Parigi mi ha completamente trasformata.
Merito anche di Kelly, l’amica di Rebecca, che mi avevo cresciuto proprio come una figlia.
Kelly Fitz era un’importante giornalista di Vogue France, che teneva anche una rubrica per Cosmopolitan USA.
Molto richiesta per i suoi pezzi amatissimi da teenager e adulte di ogni età, aveva anche pubblicato un libro.
Insomma, un Carrie Bradshaw in carne ed ossa.
Aveva a che fare con la moda da sempre, e proprio per questo appena arrivai a casa sua cinque anni fa decise che avrebbe trasformato la sfigata che aveva davanti (ok, non aveva detto proprio così, ma l’idea era quella) in una principessa.
E aveva mantenuto la promessa!

Oggi lei mi descrive come la più bella americana di tutta Parigi.
Lavoro come sua assistente e ho partecipato a qualche servizio fotografico.
Se mi guardo allo specchio oggi non mi riconosco nemmeno se penso a com’ero un tempo.
I capelli lucenti e dorati lunghi fino ai gomiti spigolosi, mossi e volutamente spettinati mi incorniciavano il viso.
Un ciuffo corto e leggero lasciava scoperti due occhi profondi, grandi e marroni, curiosi di conoscere il mondo.
Fisicamente ero in forma, merito di tutta la palestra e il jogging fatti con Kelly, che mi seguiva sempre.
I risultati però si vedevano eccome, e potevo solo ringraziarla per come mi aveva cresciuta.
Braccia e gambe toniche ed elastiche, e un fisico asciutto e scultoreo, mi davano un’aria sportiva ma non di una persona fissata con lo sport o cose del genere.
Indossavo dei jeans aderenti e scuri, una t-shirt grande e bianca stampata, la solita hairband colorata e ai piedi decolleté di Louboutin nuove fiammanti.
Kelly mi viziava alla grande, ma non mi dispiaceva, perché lo faceva in modo dolce, come se fossi sua figlia.
In questo modo sapevo come vestirmi perfettamente, come seguire una dieta sana ed equilibrata, come comportarmi e come riconoscere una Chanel falsa a kilometri di distanza.

Quel giorno però mi dovevo preparare per bene perché stavo per tornare a casa.
Beh, non proprio a casa, perché la mia famiglia si era trasferita a Los Angeles, però avrei rivisto i miei cari.
Ero stata convocata per un evento speciale, il matrimonio del mio Nicky.
Sì, si sposava con un’altra.
Il mio cuore soffriva ancora per quella notizia, ma ero anche felicissima perché finalmente l’avrei rivisto.
Cinque anni senza mai vederci e contattarci.
Sarei partita con quella che ormai ritenevo a tutti gli effetti mia madre, che mi aveva ascoltata e capita in ogni momento della mia difficile crescita di adolescente innamorata.
Cominciai a riempire le valigie con la maggior parte del mio armadio, cercando di far stare tutto in due trolley di media grandezza.
Nella stanza accanto Kelly aveva il mio stesso obbiettivo.

“Mamma, ce la fai?” chiesi.
“No, Dems. Non ce la faccio! Troppo poco spazio!!”rispose ridendo.
“Nemmeno io!!”

Piegai l’ennesima t-shirt griffata e la infilai con cura nella pila di t-shirt nella valigia, affiancate a tutti i jeans Levi’s che mi piacevano tanto e da un po' di gonne colorate. Aggiunsi cinque paia di Louboutin altissime e tre sneakers, con tutte le mie fascette colorate e chiusi il primo bagaglio soddisfatta.
Mi diressi verso l’altra valigia, per riempirla di vestiti più o meno eleganti, gonne e bluse di Chanel.
Altre cinque paia di Louboutin e quattro Jimmy Choo più le mie Manolo fortunate.
Inserii tutto il necessaire per il trucco e parrucco che non avrei abbandonato per nulla al mondo e completini d’intimo di Victoria’s Secret con due sottovesti per dormire.
Chiusi fiera di me le valigie, pensando a cosa portare come bagaglio a mano.
Optai per una tracolla, ci misi dentro jeans e una canottiera in caso di smarrimento delle valigie e infilai anche l’iphone, l’ipod, il mio solito blocco per bozze, schizzi e chi più ne ha più ne metta, e una piccola bustina con l’occorrente basic per il trucco.

Andai verso camera di Kelly e la trovai a cercare di chiudere le valigie seduta sopra una di esse, mentre lottava con la cerniera.
Era una scena piuttosto comica.
Le diedi una mano, e chiuse le valigie scesi di sotto per salutare i miei amici mentre lei chiamava il taxi.
Uscii dall’appartamento e mi diressi di corsa al solito bar dove di solito facevo colazione con i miei amici più cari.
Entrai e vidi Michelle e Nicolàs (sì, è come Nicholas in francese, e la cosa mi dava parecchio fastidio all'inizio!), che mi aspettavano con in mano due cioccolate calde fumanti e due brioche.
Mi sedetti accanto a loro e mi limitai a fissarli.
Michelle era una bellissima ragazza dai lineamenti dolci e delicati. Occhi grandi, curiosi e azzurri, e capelli biondi naturali, qualche leggera lentiggine, labbra carnose e rosse le davano una bellezza pari a quella di una modella, tanto che aveva già preso parte a servizi fotografici per importanti giornali francesi.
Nicolàs non era da meno. Con capelli scuri e folti color grano e occhi azzurri come l’oceano, labbra perfette e levigate che racchiudevano denti bianchissimi, fisico scultoreo, poteva far invidia alla maggior parte dei modelli di Abercrombie.
Sorrisi loro come se fosse un giorno qualunque e con un gesto della mano chiamai il cameriere per ordinare il solito caffè americano e la brioche come i miei amici.

 

 

 

 

 

Ecco il primo capitolo:):)
Demi si sta preparando a tornare a casa, ed è a Parigi a salutare i suoi amici..
Cosa succederà adesso?? E quando incontrerà la famiglia Jonas, in particolare Nick e Joe??
Non temete.. Presto:):)
Spero vi piaccia, davvero. Fatemi sapere se non vi piace, perchè questa FF è davvero molto importante per me, e ci tengo a sapere dove se e dove sbaglio..
Lo so che è un po' noiosetto questo, parla solo di Demi e della sua vita, ma mi serviva per spiegare delle cose più avanti:):)
Accetterò tutto quello che avete da dirmi! :D
All'inizio comunque, la parte in corsivo è un flashback:)

Wow, vi volevo ringraziare tantissimo!!
5 recensioni per il prologo!!! G R A Z I E! Vi adoro!!
@___PleaseStay sono davvero contenta che ti sia piaciuta, e grazie mille per la recensione, mi ha fatto davvero molto piacere!! Anche io adoro Joe e Demi, sono in assoluto la mia coppia preferita, anche se in questa FF la coppia sboccerà tra un bel po', infatti come avrai capit, per ora Demi è innamorata di Nick :( spero non ti dispiaccia troppo!! :D grazir davvero!! Ecco come tutto è iniziato :):) alla prossima!! Fammi sapere se ti piace..
@NovaleeJ ma ciao!! Non sai che piacere nel leggere la tua recensione!! Sei una delle scrittrici che ammiro di più qui su EFP, quindi mi ha fatto davvero molto piacere leggerla!! Che tu ti sia messa a leggere questa FF per me è un onore, e il tuo parere è davvero molto importante per me:)  ecco la storia di Demi.. Hai ragione, è una storia un po' diversa dalle altre:) Spero continuerai a seguirla:):) Fammi sapere cosa ne pensi, se ti va ovviamente! A presto!! <3
@__MariMalfoy ma guarda un po' chi c'è qui a recensire, la mia piccola Mari!!! sono contenta che ti sia piaciuto il mini prologo, ma ti avviso, Nick lo dovrai aspettare ancora un po'.. Cioè, non tantissimo, ma per ora.. xD spero questo capitolo ti faccia capire un po' meglio.. lo so che tu adori Niley, ma per ora ti dico che questa coppia, Nemi, non è molto definitiva, anzi non lo è per niente.. E poi Nick si deve sposare, no? u.u vedremo :D
@JemiStay_ eccoti accontentata.. spero ti piaccia, davvero.. se non ricordo male, qualche tempo fa ti avevo accennato di questa FF, o sbaglio?? booooh :):):) spero continui a piacerti!! Al prossimo capitolo!!
@ppmery grazieee:):):) sia per la recensione che per i complimenti!! wow, grazie davvero!! Spero che continuerà a piacerti e che io non deluderò le tue aspettative:):)
@Joey24 grazie mille anche a te.. ecco il seguito.. la tua recensione però non si vede, perché ha meno di dieci parole, quindi va in un messaggio privato:) grazie lo stesso!!

GRAZIE DI CUORE sul serio!! il prologo ha già avuto circa 100 visite, e tutte queste recensioni mi hanno fatto davvero moltissimo piacere!! Spero continuiate a seguire questa FF:):):)
Cavoli, ho iniziato a scrivere con i colori!! Chi mi ferma più?? u.u
Un bacio a tutti..
Vi lascio con le foto dei nuovi personaggi:


Nicolàs
Hunter

Michelle
Blake

Kelly
 Cameron

 

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Capitolo 3
*** Au Revoir, Paris ***


You're my Sabrina, you know?
Joe, Demi, Nick

AU REVOIR, PARIS

Sorrisi loro come se fosse un giorno qualunque e con un gesto della mano chiamai il cameriere per ordinare il solito caffè americano e la brioche come i miei amici.
Appena se ne andò Nicolàs aprì bocca:
“Quanto pensi che continuerà questa farsa?”
“Non mi piacciono gli addii..”
“Andiamo Dems! Continuerai a fare finta di nulla ancora per tanto? Nemmeno a noi va tanto giù che tu te ne vada..” rispose prontamente Michelle.
“Ok, allora. Non so da dove cominciare. Siete i miei migliori amici. Ci siamo conosciuti appena sono arrivata a scuola e abbiamo fatto subito amicizia. Mi avete aiutato in ogni situazione, e vi sarò grata per sempre. Questo non è un addio, ma un arrivederci. La mia vita è qui. E anche se sto per andare al matrimonio del ragazzo di cui sono innamorata da dieci anni, non c’è pericolo che non torni a casa. Siete la mia vita voi due, come farei a non vedervi più? Mi sarebbe piaciuto se foste venuti anche voi.. Mi mancherete da morire.”
“Cavoli, ti faccio iniziare e non finisci più.” Commentò Michelle ridendo.
“Comunque, noi abbiamo un piccolo regalo per te, così che non ti dimentichi di noi” disse Nicolàs sorridendo.
Mi porse un pacchetto rettangolare, incartato con carta blu e chiuso con fiocco delicato e argentato. Lo aprii subito senza esitare e trovai tra le mie mani una foto incorniciata che raffigurava tre ragazzi bellissimi che sorridevano guardando l’obbiettivo, e alle loro spalle gli Champs Eliseé. La foto apparteneva ad un piccolo servizio fotografico che avevamo fatto qualche mese prima, per il sito web di Michelle, seguito da moltissimi francesi, che ovviamente trattava la moda. Il sito, chiamato Fashion in Paris, era il progetto più importante di Michelle, e sebbene molto giovane aveva già le idee chiare. Voleva fare la stilista, e il sito serviva proprio a dimostrare il suo talento nel campo. Per quel motivo, grazie a Kelly avevamo partecipato ad un servizio fotografico per promuovere gli abiti di Michelle, che erano piaciuti molto.
Rimirai la foto pensando a tutti i bei momenti passati con i miei amici, e sentii subito un nodo alla gola.
Li abbracciai forte mentre il cameriere mi portava quello che avevo ordinato. Cominciai a piluccare lentamente dal piatto anche se non avevo per niente fame. Una lacrima scivolò su una mia guancia e non passò inosservata. La asciugai velocemente e dissi: “Non vi dimenticherò di certo. Tornerò presto. Un mese forse. Non credo di più. E poi avrò tutta la vita davanti per stare con voi. Per fortuna comunque esiste Skype, con le video chat, ed è proprio a questo che serve il mio regalo per voi.” Tirai fuori dalla borsa due piccole webcam e le diedi a loro, che mi ringraziarono subito.
Bevvi di corsa il mio caffè e guardai l’ora.
“Devo andare. Tra poco devo prendere l’aereo. Ci sentiamo quando atterro, va bene? Vi voglio bene ragazzi.”
“Grazie.. Ci sentiamo, vai.” Rispose Michelle con gli occhi lucidi.
“E dopo tutta la fatica che abbiamo fatto, non riprendere l’accento americano, ti prego.”
Aggiunse Nicolàs abbracciandomi. Scoppiai a ridere pensando che era vero. Il mio accento francese era perfetto, lo parlavo a meraviglia, ma era stata una faticaccia abbandonare l’accento Texano che mi caratterizzava. E dopo esserci riuscita, dopo aver fatto spazientire i miei amici più di una volta, non potevo tornare indietro!
“Vi voglio bene. Ci vediamo.” Lasciai una banconota da 10 euro sul tavolo e corsi fuori per tornare a casa.
Girai l’angolo verso il vialetto giusto in tempo per vedere Kelly che metteva i miei bagagli nel taxi.
“Tesoro finalmente! Stavo per chiamarti. Dai sali!”
“Arrivo!”
Mi infilai nel caldo abitacolo del taxi e in pochi minuti arrivammo in aereoporto.
Dopo aver fatto il check in, mangiammo un piatto d’insalata al ristorante dell’aereoporto e ci dirigemmo verso le scale mobili che ci avrebbero portato allo sportello per scendere in pista e arrivare all’aereo.
Pochi minuti dopo eravamo già a bordo, pronte per il decollo. Appoggiai le cuffiette dell’ipod alle orecchie e cominciai ad ascoltare le canzoni di Nick e dei suoi fratelli. Stavo ascoltando “Sorry” quando mi addormentai, cullata da quelle dolcissime note.
Dodici ore dopo fui svegliata da Kelly che mi avvisava che stavamo per atterrare. Andai al bagno e mi diedi una sistemata, pettinando con cura i lunghi capelli, lavandomi i denti accuratamente e sistemando il trucco dal momento che era colata un po’ di matita. Uscii dal minuscolo bagno con il viso nuovo e mentalmente ringraziai per l’ennesima volta Kelly che mi aveva insegnato tutti i trucchetti per sistemarmi in pochi secondi.
Dieci minuti dopo, l’aereo cominciò a scendere, finché non sentii il fastidioso rumore delle ruote che si scontravano con il cemento della pista, e senza fretta cominciò a rallentare per poi fermarsi quasi davanti ad un pullmino che ci attendeva per portarci all’entrata dell’aereoporto di LAX, che era un po’ distante. Salii con tutti i passeggeri e finalmente entrammo nell’enorme edificio.

“Ehi, mamma! Siamo a Los Angeles”
“Tesoro! Andiamo a prendere i bagagli, forza!”
La seguii verso i lunghi corridoi dell'aereoporto, e dopo due rampe di scale mobili, riuscimmo ad entrare nella stanza riservata al ritiro dei bagagli. Era gigantesca. Mille e più bagagli giravano davanti ai miei occhi lentamente, e in alto, una decina di schermi indicavano le zone in cui i turisti dovevano recarsi per trovare le proprie valigie.
Poco dopo lessi: "Paris-Los Angeles, sportello 34".
"Dobbiamo andare al 34!" dissi a Kelly, che subito si mise a camminare velocemente verso la nostra destinazione.
Dopo circa un quarto d'ora cominciarono ad uscire i primi bagagli, e per attendere i nostri ci mettemmo un'eternità.
Come accadeva spesso, quello di Kelly arrivò per primo, mentre il mio si trovava tra gli ultimi.
Ero la solita sfortunata!
Un’ora più tardi avevamo recuperato tutti i nostri bagagli, più il regalo di nozze per Nick e Selena, ovvero un quadro di Monet davvero stupendo, ed eravamo pronte per andarcene.
Un taxi non ci sarebbe bastato, quindi ci dividemmo.
Feci salire Kelly con il quadro e tre valigie sul primo e io mi sedetti sulla mia mentre attendevo che ne arrivasse un altro.

Stavo proprio lì seduta, quando attirai l’attenzione di un giovane uomo, che mi sorrise educatamente.
Non un uomo qualsiasi.
Il mio uomo.
Nicholas.
Il mio Nicky.
Ed era bello, bello come il sole d’inverno.
Bello come non lo ricordavo.
I riccioli che mi piacevano tanto erano stati tagliati con cura, e il suo viso aveva cominciato a lasciare i lineamenti da bambino.
Era un uomo.
Un giovane uomo, tanto affascinante per giunta.
Quando quasi mi perforò con quello sguardo profondo e terribilmente familiare, sussultai.
Mi avvicinai, notando che non mi aveva riconosciuta, e decisi di fingere di dover chiedere un’indicazione.

“Scusi? Mi sa dire dove posso..”chiesi sfoderando il mio perfetto accento francese.
“Mi perdoni, non parlo francese..” rispose lui rattristandosi.
“Americano, eh? Anche io sono americana, ma vivo in Francia da un bel po’.. sono abituata al francese. Volevo chiedere.. sapete cosa devo fare per trovare un taxi?”
“Mi dispiace, questa è l’ora di punta. Se sono già stati presi tutti dovrà attendere un bel pezzo.”
“Cavolo! Mia madre è appena partita con un taxi, non posso arrivare in ritardo!”
“Se vuole, posso darle un passaggio.”
“Davvero, lo farebbe?”
“Certo. Dove deve andare?”
“Toluca Lake”
“Perfetto, io ci abito. A proposito, io sono Nick.”
“Piacere Nick.”
“Posso sapere il tuo nome?”
“Vedremo.”
Presi la mia valigia e mi diressi verso l’auto del mio migliore amico, e salii a bordo immediatamente.
Durante il viaggio in auto Nick cercava di strapparmi di bocca qualche informazione riguardo la mia identità, ma io continuavo a non dire nulla.
Arrivammo nel centro di Toluca Lake, quando mi chiese ovviamente la via.
“Toluca Lake Avenue” risposi sorridendo.
“Proprio vicino a casa mia insomma. Ci rivedremo. Ora che hai questa certezza, mi dici il tuo nome?”
“Vedremo.” Risposi enigmatica come sempre.
Arrivati alla via che avevo nominato, Nick parcheggiò davanti a casa sua, numero 10064 di Toluca Lake Avenue, e capii di essere arrivata a destinazione.
Scesi senza dire nulla con la mia valigia, e mentre lui prendeva tutte le sue cose dal bagagliaio, io mi diressi al cancello principale per suonare.
“Chi è?” chiese la voce metallica del campanello.
“Demi. Lovato.”
“Apro subito cara.”

Il cancello davanti a me si spalancò ed entrai in una casa enorme e bellissima.
Mi girai verso Nick ancora impegnato con i bagagli e lo salutai.
“Ciao Nick. Ci vediamo!” dissi ridendo.
Lui mi guardò sorpreso, e portò di fretta le borse dentro il cancello per mollarle ad un maggiordomo e cercò di raggiungermi correndo.
“Ehi!! Devi dirmi chi sei!”


Eccomi qui con il nuovo capitolo!
Scusate molto per il ritardo, ma ho avuto molto da fare con la scuola, avevo quattro materie sotto, e i prof per farmi recuperare si sono scelti gli ultimi giorni di scuola!!
Che antipatici!!
Beh, ho concluso l'anno scolastico con 2 debiti, latino e scienze, che recupererò sicuramente, perché non sono niente di grave, per fortuna!
Scusate tanto, anche perché mi avete lasciato delle bellissime recensioni..
Vi rendete conto??
10 recensioni per soli 2 capitoli!! Ma io vi adoro da morire ragazze!!!
Adesso vi rispondo, anche se non ho molto tempo!!
@__PleaseStay le tue recensioni mi riempiono di gioia, giuro!! Sei gentilissima, e i tuoi complimenti mi fanno gongolare!! Guarda, neanche io sono una vera patita di moda, ma la mia Vuitton è l'unica cosa sacra per me, e non vedo l'ora di potermi permettere un paio di Louboutin, penso che farò un altarino proprio per loro!! :) scherzi a parte, spero ti piaccia ancora questo capitolo.. Beh, in realtà anche a me piace un sacco la "quasi storia" di Demi e Nick, mi fanno un sacco diu tenerezza, cariii:):) Ed ecco l'incontro.. anche se in realtà Nick deve ancora capire che la ragazza misteriosa è Demi!! Vedremo.. Un bacio!! Al prossimo capitolo..
@JemiStay_ ecco qui il nuovo capitolo.. sisi ho presente il film con Hilary, carino, mi è piaciuto molto... comunque, mi piace molto scrivere una storia con Demi in versione ragazza normale, anche se la adoro davvero tanto.. Mi piace proprio, poi sono particolarmente affezionata alla Demi di questa FF.. Spero continui a piacerti la storia.. fammi sapere:)
@ppmery sono contenta che ti piaccia.. eccoti accontentata per metà, perché qui Dems incontra un solo Jonas, Nick. Fammi sapere:):)
@MariMalfoy__ ehm Marii.. io davvero non so come dirtelo ma.. Miley non c'è quii.. ahha no sul serio, io sono la prima fan di Niley, ma in questa FF Miley non credo apparirà mai.. xD io chiedo umilmente perdono.. Dai, per farmi perdonare scriverò una shot su Niley e poi la posto.. Sopporta un po' Nemi, che poi in teoria arriva Jemi.. se fai la brava però, eh? No dai.. ahah vedrai dai:):) Ti voglio bene, anche se oggi non siamo andate all'Heineken.
@Jonas1410 grazie mille per i complimenti!! giuro, mi fanno stra piacere!! Grazie davvero, e spero ti piaccia ancora!! Fammi sapere:)

 

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Capitolo 4
*** Party ***


 

you're my sabrina, you know?
Grazie mille a Marianna (rockandjonas2311 su EFP) per questo bellissimo banner<3

PARTY
L
ui mi guardò sorpreso, e portò di fretta le borse dentro il cancello per mollarle ad un maggiordomo e cercò di raggiungermi correndo.
“Ehi!! Devi dirmi chi sei!”

Mi aveva quasi raggiunto, quando Denise finì di scendere la scalinata e mi corse incontro.
“Demi, tesoro. Sei bellissima! Mi sei mancata tanto!”
“Anche tu Denise. È un piacere vederti. Sei più bella che mai!” risposi.
“Demi?” chiese Nick.
“Tesoro, hai visto chi è arrivato?” domandò Denise al figlio.
“Demi? Sei proprio tu?” ripeté Nick.
“Ciao Nicky!!” Ammisi io, arrossendo totalmente.
Il mio migliore amico si avventò su di me, e mi abbracciò forte.
“Cinque anni! Sono passati cinque anni!! Non ti avrei mai riconosciuta! Sei stupenda! Oddio, Dems, mi sei mancata da morire!!”
“Anche tu, scemo! Io ti avevo riconosciuto subito!”
“Ho mantenuto la promessa, hai visto? I Parigini cantano le nostre canzoni. Sono venuto un sacco di volte a Parigi in tour per trovarti, ma non ti ho mai vista. Speravo venissi ai meet and greet.”
“Sono venuta ai concerti! Sono stati sensazionali! Siete davvero bravi! Sono felice che tu abbia mantenuto la promessa..”
Lo abbracciai di nuovo.

L’avevo sognato milioni di volte quell’abbraccio, ma era decisamente meglio di come lo immaginavo.
Nick mi premette contro il suo petto roccioso, e inspirai lentamente il suo dolce profumo.
Mi era decisamente mancato.
Era come se un drogato dopo cinque anni di astinenza ricominciasse a drogarsi.
Il suo profumo era una droga per me.
Lui stesso era una droga.
E la stupida cotta della quindicenne tornò a farsi viva come se quei cinque anni non fossero mai passati, come se quel giorno in cui Demi e Nick avevano implorato la matrigna della ragazza a non farla partire, lei avesse esaudito il loro desiderio.
I miei pensieri ovviamente vennero interrotti dalla matrigna.
Pensi al diavolo e spuntano le corna, pensai girandomi verso la voce stridula di quella che una volta non riuscivo neanche a chiamare mamma.
“Becky!” esclamai vedendola.
“Demetria! Come stai?” chiese sorpresa vedendo quella specie di modella di fronte a lei.
“Bene grazie. La Francia mi ha fatto decisamente bene.”
“Vedo, vedo. Sei una favola.”
“Grazie.” 
“All’appello mancano solo i ragazzi, Paul e Kelly. È andata a sistemare le sue cose.” Aggiunse.
Finalmente Kelly uscì dalla porta principale e mi venne incontro.
“Demi, sei arrivata finalmente! Forza, andiamo a sistemare le ultime cose.”
“Ok, arrivo. Ah sì. Mamma, non lo avevi ancora conosciuto, lui è Nick.”
E mentre glielo presentavo, tutti i presenti mi fissavano.
Ci misi un po’ per capire il motivo.
Io chiamavo Kelly ‘mamma’ naturalmente, ma loro non erano abituati.
Non avevo mai chiamato così Rebecca, anche se lei era la compagna di mio padre.
Nick le strinse la mano cordialmente.
“Piacere.” Disse Kelly.
“La cosa è reciproca signora.”
“Ti prego, chiamami Kelly. Signora mi fa sentire vecchia!”
“D’accordo Kelly.”
Dopo quella breve presentazione sentivo gli occhi di Becky addosso a me e a Kelly, che veniva guardata con grande gelosia dalla mia matrigna.
“Forza Dems, andiamo” mi disse Kelly sorridendo.
Annuii e presa la mia valigia, mi diressi all’interno dell’enorme casa, seguendola verso il piano superiore, ammirando ogni singola stanza in cui entravo.
Quella casa sembrava una reggia.

Finalmente arrivammo alla nostra camera.
Era immensa, con un letto matrimoniale, bagno adiacente e un terrazzo gigantesco.
In un angolo due grandi armadi erano riempiti con i nostri vestiti.
Era tardo pomeriggio, così decisi di farmi una bella doccia.
Uscii tutta profumata e mi asciugai velocemente.
Raccolsi i capelli con l'asciugamano e mi diressi verso l'armadio per prendere i vestiti per la festa che ci sarebbe stata qualche ora dopo.
Optai per un vestito lungo di Yves Saint Lauren blu notte e sandali gioiello di Louboutin, argentati.
Pettinai i capelli con cura e li asciugai con il phon.
Quando furono completamente asciutti li raccolsi in uno chignon leggermente spettinato e mi truccai leggermente, senza strafare.
Aggiunsi due gocce di Daisy di Marc Jacobs e mi sedetti sul letto per aspettare Kelly.
Uscì dal bagno mezzora dopo indossando un tubino nero che le fasciava il corpo alla perfezione, decolleté nere di Jimmy Choo, e al collo uno splendido girocollo di diamanti.
I capelli erano lasciati lisci e morbidi sulle spalle.
Era evidente che non fossimo madre e figlia veramente, ma senza dubbio avreste detto che avevamo lo stesso personal shopper.

Scendemmo al piano inferiore, e gli invitati erano già arrivati.
Kelly si diresse subito a bere un aperitivo, mentre io rimasi un momento ad ammirare la bellissima festa dalla cima delle scale. Ero così presa che non mi accorsi che era arrivato qualcuno dietro di me.
Hello Beautiful” disse Nick, citando una delle mie canzoni preferite senza neanche rendersene conto.
“Nicky, non ti avevo nemmeno visto.”
“Scendi?” chiese porgendomi il braccio, che non esitai ad afferrare.

Ogni scalino era un battito accelerato del mio cuore, un balzo del mio stomaco, un neurone che andava in tilt nel mio cervello.
Arrivati alla fine, mi prese tra le braccia e cominciammo a ballare dolcemente.
Dopo non so quante canzoni, ero ancora ipnotizzata dal suo sguardo quando mi fece notare l’arrivo dei suoi fratelli.
“Ehi Demi, guarda, sono arrivati i due scemi del villaggio” disse sorridendomi ironico.
Mi prese per mano e ci avvicinammo ai due uomini vestiti in smoking, belli come il sole, che avrei riconosciuto anche ad un chilometro di distanza.
“Ehi ragazzi! Avete visto chi ci degna della sua presenza da Parigi?”
“Demi?” Joe strabuzzò gli occhi sorpreso “Sei davvero tu?”
“Adam, non mi riconosci nemmeno?” risposi ridendo.
“Sei stupenda” disse abbracciandomi forte.
“Junior, tu non mi saluti?” chiesi a Kevin, sorpreso quanto il fratello.
“È un piacere vederti, DEVONNE” rispose lui a tono, avvicinandosi e abbracciandomi alzandomi in aria e facendomi fare una giravolta.
“Ci sei mancata scemetta” aggiunse.
“Sei cambiata tantissimo! Non ti avrei mai riconosciuto! Sei stupenda!” disse Joe.
“Grazie” risposi diventando leggermente rossa.
“Dems, non lasciarti imbambolare da questi due scemi. Andiamo a ballare.”
Mi prese per mano e continuammo a ballare e ballare sotto gli occhi attenti di Paul, che continuava a fissarmi senza staccarmi gli occhi di dosso. Successivamente bevemmo un po’ di champagne e ballammo ancora.

Mi piaceva stare con lui. Mi teneva stretta tra le braccia, e io mi drogavo della sua presenza, senza pensare per niente al fatto che si sarebbe sposato di lì a trenta giorni.
“Vieni con me” disse.
“Dove?” chiesi curiosa.
“Ti voglio mostrare una cosa.”
Mi prese ancora per mano, la quale cosa mi rendeva estremamente felice, e mi portò di sopra.
Percorremmo quattro rampe di scale e arrivammo su una terrazza enorme, che dava sul giardino sul retro.
Era enorme, l’atmosfera era perfetta, si sentiva persino la musica dal piano inferiore.
“Eccoci” disse.
“È stupendo Nicky.”
“Anche tu sei stupenda Dems.”
“Smettila.”
“No, dico sul serio. Sei bellissima. Vorrei essermene accorto cinque anni fa.”
“Scemo.”
“Mi incanti Dems. Sei stupenda.” Ripeté, facendomi arrossire.

Eccomi qui!! Scusate il ritardo ma ho deciso di postare lo stesso oggi, perché tra poco parto e vado al mare..
Fino a domenica starò in una minuscola isoletta vicino a Chioggia, che si chiama Albarella, e che mi piace definire una piccola oasi felice :D
Starò lì con le mie migliori amiche, e ci sarà da divertirsi..
Ok, non so perché ve lo sto raccontando, boh..
Volevo postare ieri ma sono stata troppo presa dai risultati dell'M&G..
Uffa, ho perso.. Chi ha seguito il casino su Bookface ieri??
A proposito.. congratulazioni a _IntroducingMe_ e stophoping_ di Twatter, che hanno vinto e se lo meritano davvero :D
Ok, andiamo ai ringraziamenti..
Vi rendete conto?? 17 recensioni per 3 capitoli!!

Grazie anche a chi mi manda i messaggi privati.. Non vorrei sembrare pignola, ma per favore, lasciate una recensione con più di 10 parole, non mi piacciono i PM.. Anche perché se mi scrivete solo "Bello" o "Continua" non so davvero cosa dirvi.. Dai, mi fate anche più contenta, insomma :D

Love you all,
Julie  
VI AMO INFINITAMENTE!!!

@NovaleeJ ti ho già detto che adoro le tue recensioni? No, sul serio.. Ti stimo un sacco, sei una delle migliori scrittrici su questo sito, e sapere che leggi questa FF mi rende davvero felicissima.. Non ti preoccupare se non hai recensito lo scorso capitolo, non importa! Hai ragione, ce ne vuole a non capire che quella era Demi!! Ecco qui il riconoscimento! Spero continui a piacerti.. Un bacio <3
@JemiStay_ anche io sono per Jemi, giuro, anche se all'inizio non sembra.. spero continui a piacerti.. ahah fammi sapere <3 Bacii
@MariMalfoy_ a te devo un milione di grazie!! Grazie per recensire, per essere un'amica fantastica, per ascoltare i miei problemi di cuore, e per esserci ogni volta che ho bisogno.. Ti ho già risposto alla recensione su msn, quindi non mi fermo molto su quella.. Ma grazie Mari, grazie davvero. TI VOGLIO BENE. Sono davvero contenta di averti conosciuto... P.S. sto scrivendo la shot su Niley. Te la mando appena posso..
@ppmery grazie mille!! ecco qui che Nick scopre l'identità della ragazza misteriosa.. spero continui a piacerti.. un bacio.. alla prossima..
@JBmeansJonasBrothers ODDIO!! mi hai recensito tutti e tre i capitoli!! TANTO AMORE <3.. scusa, non ho molto tempo però grazie davvero anche a te per supportarmi sempre, ti adoro sei una grande!! Grazie di tutto, davvero!! Un baciooo

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Capitolo 5
*** Confused ***



CONFUSED

Dov'eravamo arrivati?
Ah già..

Percorremmo quattro rampe di scale e arrivammo su una terrazza enorme, che dava sul giardino sul retro. Era enorme, l’atmosfera era perfetta, si sentiva persino la musica dal piano inferiore.
“Eccoci” disse.
“È stupendo Nicky.”
“Anche tu sei stupenda Dems.”
“Smettila.”
“No, dico sul serio. Sei bellissima. Vorrei essermene accorto cinque anni fa.”
“Scemo.”
“Mi incanti Dems. Sei stupenda.” Ripeté, facendomi arrossire.

Mi prese per i fianchi e mi avvicinò a lui.
Chiusi gli occhi per godermi quel momento.
Sentivo le sue mani leggere sulla mia schiena, che tracciavano cerchi leggeri.
Aprii gli occhi e lo trovai a fissarmi.
Dopo qualche secondo di insicurezza annullò la distanza tra noi baciandomi timidamente.
“Nicholas. È sbagliato.”
“Non è vero.”
“Ti sposi tra meno di un mese.”
“Sono ancora in tempo per cambiare idea.”
“Sono sicura che non lo farai. Ami Selena, sennò non le avresti chiesto di sposarla. Non puoi mollare tutto per me.”
“Abbiamo questa notte.”
“Chissà quante ragazze ti sarai portato quassù.”
“Nessuna come te però.”
Mi ribaciò con più passione, e appena sentii le sue labbra sulle mie mi arresi e decisi di godermi quel momento tanto sognato.
Non sapevo dove mi avrebbe portato quella notte, ma l’avevo così tanto desiderata ed ora che il mio sogno si stava avverando non volevo rinunciarvi.
Mi avvinghiai a lui e quasi affamata d’amore lo tirai verso di me.
Lui cominciò a indietreggiare fino a sedersi su un divanetto e mi accolse sulle sue gambe, sopra di lui.
Non me ne sarei andata per nessun motivo al mondo.
Cominciai a sbottonargli la camicia mentre lui slacciava la zip al mio vestito.
Ero così occupata ad amarlo che feci parecchia fatica ad allontanarmi per chiedergli:
“Aspetta un secondo.. Hai un..?” lasciai la domanda in sospeso, anche se era ovvio cosa intendevo.
“Cazzo, no. Sono in camera mia.”
“Sbrigati tigre.”
Lo baciai alzandomi leggermente e mi sedetti completamente su di giri.
“Arrivo subito.”
Lo vidi allontanarsi letteralmente di corsa, verso la sua stanza.
Wow, pensai.
Stavo per fare sesso con il mio migliore amico, anzi, il ragazzo di cui sono innamorata da quando sono una bambina.
Dopo venti minuti, Nick tardava ad arrivare, e cominciai a sentirmi parecchio spazientita.
Che razza di scherzo era quello?
Pensando che mi avesse semplicemente illusa decisi di andarmene, mi girai verso il panorama pazzesco che si vedeva da lassù e mi accorsi di com’ero conciata.
I capelli era liberi sulle spalle tutti arruffati e il vestito mi lasciava scoperto il torace, lasciando intravedere il completo intimo blu scuro.
Feci per tirare su la zip quando sentii due mani calde che la tirarono su al mio posto e mi girai sperando di trovare Nick, ma mi trovai di fronte ad un incantevole Joe che sorrideva divertito.
“Tu che ci fai qui?” chiesi tra l’imbarazzo e l’inquietudine.
“Mi manda Nick.” Rispose sorridendo cordiale.
“Mi ha chiesto di portarti questi” disse porgendomi una rosa bianca e un bicchiere di champagne.
“Papà l’ha trattenuto per parlare di lavoro” spiegò.
“E poi mi ha detto anche di darti questo.”
Disse avvicinandomi a sé e posando un bacio sulle mie labbra.
Gli diedi uno schiaffo immediatamente.
“Ma che fai?”
“Mi aveva detto di darti un bacio.”
“Lo interpreti molto liberamente.”
“Eh già.”
“Me l’aspettavo.”
“Comunque, non dovresti giocare con il fuoco.”
“Cosa?”
“Intendo dire che non ti conviene ascoltare Nick. Alla fine sposerà comunque Selena.”
“E con questo?”
“Non perderci tempo. Ti farebbe solo stare male.”
“Grazie per il consiglio, ma non credo che una scopata possa ridurmi a brandelli.”
“Se per te non significasse nulla, sarebbe così.”
“E dimmi, come dovrei usare il mio tempo libero? Uscendo con te?”
“Anche. Divertiti. Fai escursioni. Sei a Los Angeles!”
“Senti, non sono davvero affari tuoi.”
“Io ho fatto quello che dovevo. Ora sta tutto a te. Buona notte Demi.”
“Notte Joe.”
Lo vidi andarsene, e dopo qualche minuto scesi anche io, dirigendomi subito verso la mia camera dove mi cambiai e andai velocemente a letto.
Quando Kelly tornò in camera feci finta di dormire, e dopo il suo bacio della buona notte che mi stampò sulla fronte, ritornai a pensare a tutto quello che era successo, del tutto confusa.
Joe? Nick?
Sì, ero decisamente confusa.

**

Nel frattempo nello studio di Kevin Paul Senior;
Nick POV

Entrai nello studio di mio padre seguito da lui stesso che non aveva detto ancora nulla, ma sembrava molto arrabbiato. Mi aveva trovato in camera mia mentre stavo per tornare da Demi.
Il preservativo nella mia tasca pesava come un mattone, sapendo che lui non approvava nulla di quello che facevo, e che se la sarebbe presa da morire se avesse saputo che stavo andando da Demi per fare l’amore con lei.
Quella ragazza mi attraeva in una maniera impressionante.
Era stupenda.
Mi fece sedere su una poltrona e interruppe immediatamente i miei pensieri, che si stavano rivolgendo verso un’onda per nulla casta.
“Mi spieghi che diavolo stai facendo?”
“Nulla.” Risposi annoiato.
“Ah, e lo chiami nulla flirtare tutta la sera con la tua amichetta sotto gli occhi di tutti gli invitati al matrimonio?”
“Non ho fatto nulla di male. Ci stavamo solo divertendo.”
“Non lo puoi chiamare divertimento se stai per sposare una ragazza incinta di tuo figlio!!”
“Non ho fatto nulla!”
“Non ancora ragazzo. Non ancora.”
Mi alzai verso l’angolo bar e presi un bicchiere di rum bevendolo tutto d’un sorso, mentre la gola cominciava ad ardere leggermente, provocandomi una sensazione di piacere e calore in tutto il corpo.
Bere per dimenticare. Mi ci ero dedicato abbastanza nell’ultimo periodo.
Di quello che i Jonas erano un tempo, in me non c’era più niente.
Scelte sbagliate.
Ecco a cosa mi ero dedicato.
Solo a scelte sbagliate.
“Smettila papà. Lo sai che alla fine sposerò Selena. Solo per il tuo stupido affare con i Gomez! Se lei non fosse stata incinta avresti trovato un modo per farmela sposare lo stesso. Non abbandonerò mio figlio. Non sono quel tipo di ragazzo.”
E giù altri due bicchieri di rum.
Per dimenticare quel figlio, un errore che mi sarebbe costato la mia amata libertà.
“Che ti succede? Prima che arrivasse Demetria eri contento del matrimonio.”
“Lo ero prima che arrivasse lei perché prima non la desideravo.”
Scoppiai a ridere vittima dell’alcol.
“Vai a dormire.”
Scoppiai a ridere e bevetti di nuovo.
“Come vuoi vecchio! Come vuoi.”
Risi e presi l’ennesimo bicchiere, che sommato a tutto quello bevuto prima mi aveva fatto andare fuori di testa.
Bevetti ancora, sentendo la gola andare a fuoco mentre quel dolce nettare scorreva lungo la mia gola fino ad arrivare a scaldare il mio stomaco.
Uscii dalla porta e salii le scale per entrare in camera mia.
Due secondi dopo uscii e andai verso le scale per raggiungere Demi.
Ero a metà scala quando inciampai sui miei stessi piedi.
Di quella sera non ricordo altro se non un dolore allucinante al ginocchio sinistro, e una fitta alla testa.
Poi il buio.


Eccomi qua con il nuovo capitolo!
Cosa sarà successo a Nick?
Si riprenderà?
E quel BACIO tra Joe e Demi?? u.u un piccolo scorcio di JEMI!!!
Ho davvero pochissimo tempo, non ho tempo di rispondere alle vostre bellissime recensioni..
Vi ringrazio davvero infinitamente, non mi sarei mai aspettata che questa FF vi piacesse così tanto, grazie mille per tutte le visite e per i commenti..
Non avete idea di quanto mi piaccia leggere le vostre recensioni, e mi piange il cuore non potervi rispondere. Lo farò domani con i messaggi privati.
Scusate il ritardo ma devo recuperare il debito di latino e ho gli esami a metà luglio ;)
Inoltre sono super mega contenta perché domenica 3 arriverà a casa mia una simpaticissima ragazza americana, che vivrà con la mia famiglia per un po' di giorni.

In più, è successa una cosa che vorrei urlare al mondo intero.
Lady Jonas si è innamorata:)
Giuro, non mi sono mai sentita così bene in vita mia, e allo stesso tempo così male perché il ragazzo in questione ha una ragazza. A proposito, voglio ringraziare la mia Mari (__MariMalfoy) che mi ha sopportato tantissimo mentre le spiegavo tutto e che mi ha saputo ascoltare meglio di chiunque altro. Ti voglio un sacco di bene, grazie davvero. sei una persona meravigliosa.

Spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile, ma ovviamente, più recensioni ci saranno più aggiornerò presto!!

VI AMO TUTTE QUANTEEE!!! :D
GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!
In particolare a:
Joey24
JemiStay_
__MariMalfoy (di nuovo!)
ppmery
__PleaseStay

con amore,

Julie

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Capitolo 6
*** Secret ***


You're My Sabrina, You Know?

SECRET

Joe POV

Baciare Demi? Ma come diavolo mi era venuto in mente?
Non feci a tempo a vedere la sua mano che mi colpiva in pieno viso, quando subito sentii un grande bruciore sulla mia guancia.
“Ma che fai?”
“Mi aveva detto di darti un bacio.”
“Lo interpreti molto liberamente.”
“Eh già.”
“Me l’aspettavo.”
“Comunque, non dovresti giocare con il fuoco.”
“Cosa?”
“Intendo dire che non ti conviene ascoltare Nick. Alla fine sposerà comunque Selena.”
“E con questo?”
“Non perderci tempo. Ti farebbe solo stare male.”
“Grazie per il consiglio, ma non credo che una scopata possa ridurmi a brandelli.”
“Se per te non significasse nulla, sarebbe così.”
“E dimmi, come dovrei usare il mio tempo libero? Uscendo con te?”
“Anche. Divertiti. Fai escursioni. Sei a Los Angeles!”
“Senti, non sono davvero affari tuoi.”
“Io ho fatto quello che dovevo. Ora sta tutto a te. Buona notte Demi.”
“Notte Joe.”

Dopo che mi augurò la buona notte me ne andai lasciandola lì, con il broncio.
Era così bella anche quando era arrabbiata! Non capivo ancora cosa mi avesse spinta a baciarla, anche se quello non era stato un vero e proprio bacio, ma decisi di non darci troppo preso.
È tornata molto cambiata Joe, naturale che ti sia sembrata diversa, domani la vedrai già come l’amica con cui ti divertivi a fare gli scherzi ai tuoi fratelli. Continuavo a ripetermi.
Corsi giù verso le scale, e subito andai in cerca di mio padre, che doveva essere in studio con Nicholas.
Non capivo ancora cosa stesse cercando di fare il vecchio, ma il fatto che avesse chiamato Nick, quella sera, per parlare da soli, non prometteva nulla di buono.
Sicuramente avrebbero litigato, parlato del matrimonio, e Nick avrebbe finito per sbronzarsi come al solito.
Come volevasi dimostrare, non feci a tempo a bussare alla porta dell’ufficio di Kevin Jonas Senior, che questa si spalancò, mostrandomi il mio fratellino completamente sbronzo che mi passò davanti senza nemmeno degnarmi di uno sguardo.
Non capirò mai perché fa così, mi dissi.
“Oh, Joseph, entra, stavo per venire a cercarti.”
“Eccomi, sono qui. Tutto bene?”
“Non proprio. Tuo fratello rischia di rovinare tutto!”
“Tutto cosa? L’affare con i Gomez? Il matrimonio?”
“Entrambe le cose. Sai bene che questo affare per la nostra famiglia è estremamente importante! Se riuscissimo a fondere le nostre case discografiche ci frutterebbe molto, e quel matrimonio è l’unica garanzia che abbiamo! Non possiamo mandare tutto all’aria! Solo che ora Nick, si è intestardito con Demetria, gli piace, e potrebbe saltare tutto! Se Nick tradirà la sua futura moglie sarà la fine di tutto! E immagina cosa diranno i giornali!! Non può succedere! Non posso permetterlo! Tutto ciò che abbiamo costruito fino ad ora andrebbe distrutto.”
Vedere mio padre accecato dalla sete di successo e di denaro non era un bello spettacolo, ma era anche vero che quell’affare era di estrema importanza per tutta la nostra famiglia.
“Cosa vuoi che faccia?” sospirai.
“Devi intrattenerla. Demetria intendo. Devi passare con lei più tempo possibile. Devi farle fare tutto ciò che vuole, portala in giro, a cena fuori, a fare shopping, tienila lontana da Nick insomma! Devi sedurla Joseph, devi farle dimenticare Nicholas una volta per tutte!”
“Papà, ma sarebbe come giocare con i suoi sentimenti!”
“Joe, qui si tratta del futuro dell’intera famiglia! Lei non lo verrà mai a sapere! E poi, il tempo rimargina le ferite, ti dimenticherà. So che sei un bravo attore, devi esserlo, per favore. Non so come fare altrimenti! Non posso rispedirla a casa! L’importante è che tu la tenga lontana da tuo fratello, d’accordo?”
“Va bene, lo farò! Ma che questa storia non venga fuori, d’accordo? Per quel che mi riguarda, io questa sera non sono mai entrato qui dentro!”
Girai i tacchi e mi diressi verso la mia camera.
Ci sarei anche arrivato, se non avessi sentito vari tonfi, e infine dei gemiti di dolore al piano superiore.
Andai a vedere cosa fosse successo, e trovai mio fratello disteso a terra, svenuto, con una gamba storta in una maniera spaventosamente innaturale.
“Nick!! Ehi Nick? Mi senti fratello?” sussurrai.
“Mmh.. Mmh.. Ahi, cazzo!!” mugugnò lui.
Lo presi appoggiandolo sulla mia spalla, e cercai di respirare il meno possibile con il naso, il suo alito sapeva da alcol fin troppo!
“Dai, Nick. Ti porto da mamma, lei chiamerà il medico.”
Lentamente, scendemmo due rampe di scale, e ci dirigemmo in cucina.
Aprii la porta sudato fradicio, con la fronte imperlata di sudore, e chiamai mia madre.
“Mamma! Mamma!! Cazzo, Nick è caduto, credo si sia rotto una gamba!”
Vidi mia madre correre subito verso di me, e prendere di Nick per darmi una mano.
Storse il naso appena annusò l’aria, e mi guardò storto.
“Non guardare me ma’. È lui!” dissi indicandolo.
“Santo cielo!! Quando la smetterà di ridursi così. Pensavo fosse solo una fase, ma questa fase sta durando fin troppo. Devo chiamare un’ambulanza. Per fortuna la maggior parte degli ospiti è andata via. Sono rimasti Angela, Coleen, Kathleen e Mickey. Puoi andare a spiegare loro la situazione? Io vado con Nick al pronto soccorso, appena arriva l’ambulanza, torneremo presto.”
“D’accordo! Ci vediamo domattina ma’, tienimi aggiornato, ho il cellulare sempre acceso.”
“Va bene Joseph. Un bacio.”
Uscii dalla cucina e mi recai in salotto, dove trovai gli ultimi ospiti, esattamente come aveva detto mamma.
“Zia Angie! Zia Cole! Non vi ho neanche salutate prima! Come state?”
“Ciao tesoro! Bene, grazie.” Rispose mia zia Angela.
“Io sono morta di sonno invece.” Disse zia Coleen.
Angela e Coleen Miller sono le sorelle di mia madre Denise.
Sebbene siano tutte sorelle, non si assomigliano per niente. Mia madre ha i capelli scuri, color carbone, ricci e morbidi, ed è la madre e moglie perfetta. È sempre stata furbetta e vivace, ma non ha mai esagerato, anzi, è sempre stata allo stesso tempo educata e gentile.
Angela Miller invece è un uragano. Ogni volta che i miei si arrabbiano dicono che sono del tutto uguale a lei. Zia Angie ha una cascata di lunghi capelli biondi, lisci come spaghetti, ed è sempre stata un tipo ribelle. Fin da bambina adorava mettersi nei guai, e ancora oggi è uguale. È un disastro tra le mura domestiche, non sa cucinare un piatto decente, e la sua unica salvezza è suo marito, che la sopporta tutti i giorni, e nessuno ha ancora capito come.
Infine Coleen è la sorella maggiore. Ha i capelli rossi, color mogano, che le arrivano fin sotto le spalle, mossi, ed è senz’altro la più tranquilla. Quella che tutti oggi definirebbero una ‘miss perfettina’. Ama l’ordine, le pulizie, e la sua migliore amica credo sia l’aspirapolvere. Non fraintendetemi, è molto affettuosa e gentile con tutti, ma non è particolarmente vivace. Assomiglia molto alla nonna in questo. Le voglio un gran bene anche se non siamo particolarmente simili.
Kathleen e Mickey invece sono la sorella minore e il fratello maggiore di Danielle.
Kathy ha più o meno l’età di Nick mi pare, ed è una normalissima ragazza. È fan dei Jonas Brothers ed ha una cotta pazzesca per Nick da circa cinque anni, ma ovviamente Nick le fan non se le fila nemmeno. Non per il fatto che siano fan, ma per il semplice fatto che lui è talmente cambiato negli ultimi anni che non gli piace particolarmente frequentare le ragazze ‘normali’.
Mickey invece è il fratello maggiore di Dani, nonché un mio carissimo amico. Usciamo assieme ogni volta che possiamo, è come un fratello per me. È un ragazzo davvero socievole, anche se talvolta con le ragazze è un timidone. È molto protettivo nei confronti delle sue sorelle, c’è voluto diverso tempo prima che diventassimo davvero amici, ma ora siamo inseparabili.
Accidenti, mi sto perdendo.. Dov’eravamo?
Ah già, erano in salotto.
“Scusate, ma devo avvisarvi che mamma non può venire a salutarvi, perché sta portando Nick in ospedale.”
Sui loro visi si manifestò subito una grande angoscia.
“Niente a che fare con il diabete, tranquilli! È caduto dalle scale, si è fatto male ad una gamba e ha sbattuto la testa. Tranquilli, lo riporta a casa subito dopo che gli faranno i controlli necessari.”
Dude, mi hai fatto davvero preoccupare!”
“Nicky!! Ma sei sicuro che stia bene?” cominciò a saltellare Kathleen di qua e di là, nel panico totale.
“Tranquilla. Vedrai che domani sarà già qui, e potrai venire a salutarlo!”
“Davvero?” le si illuminarono gli occhi.
“Certo! A meno che non gli diano gli antidolorifici. Facciamo così, ti mando un messaggio quando potrai venire.”
Le sorrisi, certo che non le avrei mai mandato nessun messaggio.
“Ok, grazie Joe.”
“Zie! Anche voi potete andare se volete, tanto domani tornerete per stare con mamma, e lei vi dirà tutto quello che volete sapere.”
“Va bene tesoro, a domani.” Disse zia Coleen andando verso la porta.
“Vengo anche io domani rockstar. Ci vediamo, eh? Ricordati che mi devi insegnare l’assolo di chitarra di Kevin.” Esclamò zia Angie.
“A domani!!” salutai.
Mickey e Kathy andarono a prendere le loro giacche e dopo avermi salutato tremila volte se ne andarono lasciandomi solo, ad esclusione dei camerieri del catering, che stavano sistemando tutte le cose in salotto e in cucina.
Senza esitare un momento tornai in camera mia.
Mi sfilai le scarpe, i calzini e il completo da sera.
Rimasto in mutande, mi buttai tranquillo sul letto, e Morfeo non tardò ad arrivare, per portarmi verso i sogni più inimmaginabili di sempre.
Mi addormentai con un sorriso sulla faccia, curioso di sapere cosa mi aspettava il giorno seguente. 

 

Ecco il nuovo capitolo..
Scusate se è dal punto di vista di Joe, ma ho pensato di aggiungere delle parti al racconto della nostra Demi, per farvi dare un'occhiata più generale alla vicenda. Come in una specie di film, voi sapete quello che accade anche alle spalle della protagonista.
E credo che questo non vi piacerà molto..
Joe, ma che cavolo combini?? Ahah sto odiando Paul Kevin Jonas Senior in questo momento, anche se la sua personalità l'ho ideata io!!
Ragazze belle che recensite, VI AMO ALLA FOLLIA:)
Siete fantastiche, giuro!!
Scusate ma anche stasera non posso ringraziarvi una ad una, lo farò con i messaggi privati domani, GIURO!!

Sappiate che l'autrice adora alla follia le vostre recensioni, e VI AMA MOLTO!!!
Devo scappare!!
GRAZIE A TUTTI, e spero vi sia piaciuto!!

Julie

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Capitolo 7
*** Old Friends ***


Joe & Demi Banner

Demi POV

Il giorno dopo mi svegliai profondamente amareggiata.
Mi diressi verso il bagno, lavai i denti e feci una doccia veloce senza capelli, e mi truccai come al solito.
Mi vestii indossando  un paio di shorts di jeans chiari e una camicia a quadretti stile boscaiola lasciata morbida.
Ai piedi le immancabili converse basse bianche con dietro la scritta “Hello Beautiful” fatta da me.
Lasciai i capelli liberi sulle spalle e scesi in cucina assieme a Kelly.
Sembravamo entrambe uscite da un catalogo di moda, e sono sicura che Becky lo notò immediatamente.
“Tesoro sei sempre più bella” mi disse Denise sorridendo.
Joe si voltò al suono di quelle parole e mi salutò con la mano, facendomi cenno di avvicinarmi.
Mi sedetti accanto a lui e cominciai a mangiare un cornetto mentre lui mi porgeva una tazza di caffè.
“Buon giorno” mi disse.
“Buon giorno anche a te” risposi gentile.
“Hai saputo la novità?”
“No. Che c’è?”
“Nick è caduto dalle scale stanotte. Era ubriaco, si è rotto una gamba e ha sbattuto la testa. È sotto anestetici.”
“Oddio!” dissi mentre il caffè mi andava di traverso.
Finii di fare colazione velocemente e chiesi a Joe: “Dov’è?”
“Vieni, ti accompagno.”

Entrai nella camera di Nick e lo vidi disteso sul letto privo si coscienza, con un mucchio di pastiglie colorate sul comodino.
La testa era fasciata e aveva un pesante gesso che copriva la gamba sinistra fino a sopra il ginocchio.
“Com’è caduto?”
“Aveva appena discusso con papà, e penso stesse venendo a cercarti in camera. Era ubriaco da far paura ma diceva che ti doveva vedere.”
“Sei uno scemo Nicky. Non potevi andartene a dormire vero? Ti metti a correre per le scale sbronzo. Cretino.” Iniziai.
Davvero non ti capisco. Ora parlo in francese perché tanto non capisci. Perché diamine non sei venuto, scemo che non sei altro? Mi sembrava di piacerti, invece non sei tornato. Ma chi ti capisce? Bah.”
“Ti dispiace parlare in una lingua comprensibile?” mi chiese Joe.
“Fammici pensare.. SI! Perché così non capisci quello che dico.”
Mi rivolsi a Nick e gli sfiorai una guancia.
“Mi sento in colpa” ammisi.
“Dai, non ci pensare. Adesso andiamo a fare un giro, così ti dimentichi di questa faccenda, d’accordo?”
“Io e te?”
“Certo! Se non sbaglio eravamo buoni amici una volta.”
“D’accordo. Voglio proprio vederla questa Los Angeles.”
“Scordati di andare per musei però. Sono la persona sbagliata.”
“Lo so. Infatti pensavo a qualcosa come Rodeo Drive!”
“Ok, ci sto.”
Scendemmo assieme, presi una borsa nella mia camera e ci dirigemmo verso il giardino dov’era parcheggiato un SUV scuro.
Joe mi aprì la portiera e salii immediatamente.
Salì anche lui e mise in moto, facendo partire la radio.
In pochi minuti arrivammo in centro e non fu difficile trovare un parcheggio libero, forse perché Joe Jonas era al volante.
“Com’è cambiata la tua vita da quando siete famosi?” chiesi curiosa.
“Beh, non ho più una vita privata, tranne quando sto a casa. Sono seguito ovunque.”
“Vuoi dire che ci seguiranno i paparazzi?”
“Forse.”
“La tua ragazza non sarà gelosa di vederti con me, anche se ovviamente siamo solo amici?”
“Quale ragazza? Sono libero come una rondine.”
“Ma credevo..”
“Ci siamo lasciati qualche settimana fa.”
“Come mai? Se posso chiederlo.”
“Non l’amavo davvero e non volevo illuderla.”
“Ah”
“E che mi dici di te?”
“No. Ho avuto qualche ragazzo a Parigi, ma è finita. Con l’ultimo, Jean Paul, sono stata assieme nove mesi, ma poi ci siamo lasciati. Ho scoperto che mi tradiva.” Dissi con un leggero nodo alla gola.
“Mi spiace.”
“Capita. Non mi dispiace più. Ho capito troppo tardi che razza di persona fosse.”
“Dai, cambiamo discorso. Ti piace Starbucks?”
“Scherzi? Amo Starbucks! Vivrei di Caramel Frappuccino!”
“Bene, allora direi che è la nostra prima tappa” rispose cordiale.
Entrammo nel piccolo locale e lui ordinò subito due frappuccini al caramello grandi.
Pagò e uscimmo con due bicchieroni enormi pieni di liquido color crema.
“Allora, che vuoi fare?”
“Non saprei.”
“Possiamo andare al parco se vuoi. È davvero stupendo, ho una coperta in macchina così potremmo sederci.”
“Va bene!”
Prendemmo la coperta e entrammo in un parco magnifico pieno di verde con un laghetto in mezzo.
Joe distese la coperta e ci distendemmo lì. Stavo proprio bene in sua compagnia: mi faceva divertire.
“Dai, raccontami un po’ di te. Sei così cambiata da quando abiti in Francia. Cosa fai?”
“Beh, mia madre fa la scrittrice per Vogue, e io tramite suoi contatti ho fatto qualche servizio fotografico per la rivista. Ma me la cavo con il canto e la recitazione, infatti ho partecipato ad alcuni Musical. Suono la chitarra e il piano, amo leggere, specialmente i libri di N. Sparks. Ho due migliori amici fantastici: Nicolàs e Michelle, entrambi modelli, ma Michelle è aspirante stilista e ha un blog tutto suo molto popolare in Francia. Adoro la musica, e sono venuta a tutti i vostri concerti a Parigi. Oltre a voi adoro i Muse, i Guns, Bryan Adams, i Fall Out Boy.. il mio colore preferito è il giallo, amo le torte al cioccolato e il caffè americano. Mi piace vestirmi bene e sono molto fotogenica..”
“Wow, wow calma. Troppe informazioni in poco tempo.”
Scoppiai a ridere.
“Non riesci proprio a starmi dietro, eh?”
“Capita”
“Dai, raccontami di te adesso. È passata una vita da quando ti conoscevo davvero.”
“D’accordo. Vediamo.. Da quando la band ha sfondato non ho più una vita privata, ma te l’avevo anticipato. Ogni volta che sono fuori con una ragazza, che sia un’amica, una parente o una fidanzata, la stampa la sbatte in prima pagina come l’ennesima ragazza a cui spezzerò il cuore. Sono diventato vanitoso e fissato con i miei capelli. Se non sono a posto, non esco. Il mio colore preferito è il blu, e al contrario di cosa pensi amo leggere, specialmente Dan Brown e Paulo Coelho. Colleziono scarpe, chitarre e occhiali da sole. Ne ho moltissimi. Suono anche il tamburello, il piano e anche la batteria anche se non sono in molti a saperlo. I miei migliori amici oltre ai miei fratelli sono Garbo e Will, che mi aiutano a tenere i piedi per terra. Sono un sognatore, e mi piacerebbe avere una famiglia, con la persona giusta. Sono romantico e anche stronzo. Dipende dalla giornata. Amo recitare, vorrei fare l’attore e amo le fan urlanti. Sembra assurdo ma è così. E vorrei viaggiare per il piacere di farlo, non per concerti. Londra, Parigi, Roma, Barcellona. Ci andrei volentieri. E..”
“E quando cominci a parlare non finisci più. Ho indovinato?” conclusi.
“Anche.”
“E dici a me che parlo troppo? Sei assurdo.”
“Me lo dicono spesso.” Disse guardando il cielo.
“Com’è?” chiesi.
“Com’è cosa?”
“Passare una giornata normale come tanti anni fa.”
“È.. diverso. Mi piace stare con te. Non mi guardi come se ti aspettassi un gesto  speciale da rockstar ogni cinque secondi. Mi sento solo Joseph. Come una volta. E al momento mi piace.” Disse sorridendo, sfiorandomi il naso con un dito.
“È bello questo parco. Mi piace. Si sta benissimo.”
“Concordo con te. Vengo spesso qui, con una chitarra in mano, mi siedo sotto un albero e compongo.”
“Mi dovrai far sentire qualcosa allora. Ci conto.”
“Vedremo.”
“Sono felice oggi.” Dissi anche se non c’entrava molto con quel discorso.
“Anche io. È bello ritrovare una vecchia amica” aggiunse.
“Oh, vieni qua orsetto Joe, abbracciami.” Dissi lanciandomi verso di lui, che mi accolse tra le sue braccia.
“Mi sei mancata Demi.”
“Anche tu Mr Jonas.”
“Sai cosa mi ricordo di cinque anni fa?”
“Sentiamo.. cosa?”
“Che soffrivi il solletico come una pazza!” disse avventandosi su di me e cominciando a farmi il solletico ovunque.
Crollai sotto le sue mani, mentre mi faceva il solletico sulla pancia.
“Basta, basta ti prego mi arrendo!!” urlai ridendo come una matta.
“D’accordo.” Si alzò in piedi.
“Dai, andiamo. È un po’ tardi.” Aggiunse porgendomi una mano, che afferrai prontamente. Mi tirai su e piegammo la coperta.
“È assurdo come sia passato veloce il tempo.” Esclamai.
“Eh già. Dai, muoviamoci.” Disse cercando di nuovo la mia mano, che trovò poco dopo. Intrecciai le mie dita fredde alle sue, calde e morbide.
Stavamo tornando al SUV quando, come mi aveva anticipato, venimmo fermati da alcuni paparazzi. La mia mano nella sua si fece estremamente pesante, ma lui sembrava non preoccuparsi di quei tipi.
“Ehi, Joe” disse “è la tua nuova ragazza?”
Non sapevo bene come comportarmi. Avevo spesso video dei Jonas con delle ragazze e avevo notato che non dicevano mai nulla, perciò mi limitai a stare zitta.
“Joe! Sarà la tua accompagnatrice al matrimonio? Come si chiama?”
“Stai tranquilla.” Mi sussurrò all’orecchio “Fai come se non ci fossero.”
Arrivati all’auto, mi aprì la portiera come aveva fatto quella mattina e mi fece salire. Dopo che salì anche lui mise in moto e ci lasciammo quei due uomini alle spalle.
“Elettrizzante eh?”
“Non scherzavi sul fatto di non avere una vita privata all’infuori di casa.”
“Eh già.”
“Sei fortunato che non sappiano il colore delle tue mutande!”
“Lo so. Però alla fine ci fai l’abitudine. All’inizio ti dà fastidio, ma poi capisci che è il piccolo prezzo da pagare per fare il lavoro che ami. C’è gente a cui migliora la giornata vedermi felice e spensierato e quindi li faccio contenti. ” disse, ma non mi convinse molto.
“Ah. Adesso che si fa?” cambiai discorso.
“Abbiamo perso il pranzo a casa Jonas quindi ti offro qualcosa.”
“Dove andiamo?”
“Ti spiace andare da Burger King?”
“Mi sa che te lo devo dire. Io amo mangiare schifezze!”
“Bene! Ma non mangiarne troppo, non voglio un’amica cicciona!” disse buttandola sul ridere.
“Va bene capo. Mi so fermare io, non mi chiamo mica Joe Jonas!”
Arrivati da Burger King prendemmo due panini e una porzione di patatine fritte, e andammo a sederci in un tavolo leggermente appartato, per non essere visti da eventuali fan.
Mangiammo allegramente, ridendo e scherzando su ogni cosa, come due bambini. Era incredibile notare come fosse passato il tempo e come il nostro rapporto fosse sempre lo stesso.

Bene eccoci qui con il nuovo capitolo!!!
Tutto Jemi praticamente.. contente??
E' stata una faticaccia scriverlo, ma spero vi sia piaciuto!
So che dovevo postare ieri, ma ero troppo contenta perchè dovevo andare a vedere HP7, quindi avevo 0 voglia di fare il banner..
A proposito, vi piace?? Ci ho messo un bel po':) Non sono ancora un granchè nel fare i banner, ma spero di migliorare xD
Chi ha visto il film???
Scusate mi dilungo un po' su quello, sono troppo elettrizzata!!
Ma quanto era bello!!????
NON LEGGETE LA PARTE AZZURRA SE NON AVETE VISTO IL FILM
Vi dico anche che sono andata al cine con una maglietta fatta da me con disegnato il simbolo dei doni della morte e con la cicatrice disegnata sulla fronte, AHAHAH :D
Ho pianto un sacco in sala..
All'inizio solo occhi lucidi, qualche lacrimuccia qua e là, sapete, l'emozione, il bacio di Ron ed Hermione (che io pronuncio all'inglese, quindi
/hə(ɹ).maɪ.ə.ni:/) la morte di Piton, i flashback..
Ma il momento in cui sono crollata di brutto è stato quando Harry stava andando nella foresta proibita ed Herm gli ha detto: "Vengo con te!" e poi l'ha abbracciato. Non so perchè, ma là ho iniziato a piangere come una scema..
Baaah


Adesso mi dilungo un momento a ringraziare quelle FANTASTICHE RAGAZZE CHE RECENSISCONO!!
WOOOOW io vi amo, lo sapete??? :D
Adesso rispondo alle vostre recensioni, e vi chiedo scusa se non ho risposto a quelle precedenti con il PM come avevo promesso.
Spero mi perdoniate!!

@__MariMalfoy piccola pazza che non sei altro, tu e la tua zanzibar!! ahah scherzooo:) beeeh, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo.
Nick è un cretino che beve e mette incinte le ragazze, Joe è un idiota perchè ascolta suo padre e Paul è stupido perchè pensa solo ai soldi.. Gli unici intelligenti sono Kev, Frank e Denise, AHAHAH :D ti voglio un mondo di bene saiii?? Spero che tu sia contenta per questa parte di Jemi.. Un bacio ;)

@LittleCatchMe grazie:) ahah guarda anche io ucciderei Joe, è un po' idiota ad accettare la proposta di suo padre.. Spero continuerai a seguire xD Fammi sapere cosa ne pensi, se ti va :D

@JemiStay_ Eeeeh già, anche io odio un sacco Paul.. è proprio cattivo.. E Joe che decide di giocare con i sentimenti della nostra Demi?? No no no.. Non va per niente bene.. PAUL JONAS è un essere senza cuore
@__PleaseStay ma ciao tesoro!! Lo sai che devo ancora postare la nuova storia?? non riesco a tirare fuori nulla di buono, dovrai aspettare ancora un pochiiino.. Quando torno magari! Beeeh, sì Paul è impazzito, vuole sempre più soldi e successo.. E Joe è un deficiente!! Ma non ti preoccupare, potrei sempre intervenire (?).. No, non dico nulla!!! MUAHAHAAH :D u.u beh, è davvero una specie di storia a tre, un triangolo, quindi anche se suona male è vero.. AHAH speriamo che Nick si rimetta presto, è ancora incosciente, AHAH;) baciii

@ppmery ecco qui il nuovo capitolo.. spero ti piaccia.. hai ragione, comincia ora il bello..

@lilly 67 ciao!! Guarda, Joe è un po' idiota, ma credo (?) che riuscirà a tornare in sè prima o poi.. spero ti sia piaciuto questo capitolo:) fammi sapere cosa ne pensi se ti va.

@JBmeansJonasBrothers oddio ma tu hai problemi!!! AHAHAH Paul è depravato hai ragione!! La tua recensione mi ha fatto morire dal ridere! Grazie per esserci sempre;) Ti adoro!!

ok, dopo queste risposte chilometriche voglio ringraziare:
1 - FreNick
2 -
JBmeansJonasBrothers
3 -
JemiStay_
4 -
joesminidanger
5 -
JustCryJ
6 -
littlecatchme
7 -
miry jonas
8 -
NovaleeJ
9 -
Shecanhaveyou
10 -
XxXMoNiCaXxX
che hanno messo la storia tra le preferite.

1 - UnderdogWtf
che l'ha messa tra le ricordate.

1 - daykiria
2 -
Jonas1410
3 -
Lils_
4 - __PleaseStay
che l'hanno messa tra le seguite.

 

NB:
Il prossimo aggiornamento sarà credo tra due settimane, perchè domenica parto per New York City con le mie migliori amiche!!
Tornerò il 2 Agosto, e penso che NY mi ispirerà qualcosa di bello!!
YAAAY speriamo di trovare un bello Yankee tutto per me, ahah:)
Spero di riuscire a postare da lì, ma non vi prometto nulla, d'accordo?
Perchè non so se la famiglia da cui andrò avrà un computer (se lo farò vi avviso che non potrò ringraziarvi ad una ad una e non ci sarà un banner purtroppo, perchè avrò pochissimo tempo).
VI VOGLIO BENE DONNE<3
Un bacio,
la vostra Julie

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Capitolo 8
*** Troubles ***


You're My Sabrina, You Know?
YMSYK

Mangiammo allegramente, ridendo e scherzando su ogni cosa, come due bambini.
Era incredibile notare come fosse passato il tempo e come il nostro rapporto fosse sempre lo stesso.


Finito di mangiare Joe andò a pagare il conto nonostante la mia grande insistenza e propose di andare a Santa Monica per andare in spiaggia.
Mezzora dopo eravamo a camminare sul bagnasciuga in costume da bagno, con le onde che bagnavano dolcemente i nostri piedi.
Stavo proprio ammirando quel bellissimo paesaggio, quando le braccia muscolose di Joe mi presero in braccio e lui cominciò a correre verso il mare.
“No, no! Lasciami! Mettimi giù!” urlavo divertita cercando di dimenarmi.
Joe correva ancora sull’acqua, e sentivo le minuscole gocce che mi bagnavano sempre di più, e quando arrivammo ad un’altezza decente mi sollevò e mi gettò in mare.
Subito riemersi e cominciai a schizzarlo a più non posso, e iniziammo a ridere come dei bambini, perché alla fine noi eravamo solo questo: due eterni bambini.
Lui non era la rock star famosa, rincorsa da milioni di fan.
Io non ero la quasi modella di Vogue che andava dietro a suo fratello.
Era come essere tornati indietro nel tempo, a quando eravamo piccoli e ci divertivamo in spiaggia con i nostri genitori.
Mi avvicinai a lui e lo afferrai per buttarlo sotto acqua, ma fu più veloce di me e mi trascinò giù con lui.
Mi strinse da dietro e cercava di non lasciarmi andare, mentre io provavo di nuovo a liberarmi dalla sua stretta d’acciaio.
Ci allontanammo ancora un po’ dalla riva, e quando cominciai a non toccare più il fondo, allacciai le gambe alla sua vita, mettendomi come una scimmietta sulla sua schiena.
Successivamente uscimmo, quando l’acqua cominciò a farsi più fredda, e io rimasi attaccata alla sua schiena ancora un po’, mentre lui usciva dall’acqua.
Mi sentivo proprio una bambinetta, ma ero felice.
Emisi dei piccoli gridolini di gioia, fino a quando la presenza di alcuni fan mi obbligò a scendere dal mio piccolo rifugio.
Mi misi in disparte e aspettai con pazienza che lui accontentasse tutte le ragazze lì presenti e poi ricominciammo a camminare nel litorale.
Poi andammo alle docce, dove ci sciacquammo togliendo un po’ di salsedine dai nostri corpi.
“Prima di andare a casa dei miei potremmo passare per casa mia, così possiamo lavarci per bene” mi propose Joe.
“D’accordo” acconsentii, e così partimmo alla volta della sua casa, un appartamento nel centro di Los Angeles, poco lontano da Rodeo Drive.
Entrammo in un edificio grande ed elegante, con le pareti decorate con mattoni a vista.
Conciata com’ero, mi sentivo per la prima volta fuori posto. Era completamente lussuoso, anche per una Parigina un po’ snob come me. Il portiere venne ad aprirci.
“Buona sera signor Jonas.” Disse.
“Sera Damien.” Rispose cordiale.
“Ben tornato. È la sua nuova conquista?” chiese sorridendo, indicandomi.
“Sono solo un’amica di famiglia. Mi chiamo Demi.” Mi intromisi io.
“è un piacere conoscerla, Demi.” Disse Damien accennando un inchino.
“Anche per me. Arrivederci.”
E così ci dirigemmo verso l’ascensore.
Rimasi abbastanza sorpresa quando Joe schiacciò il pulsante che portava all’ultimo piano, passando davanti ad esso una carta magnetica, che intuii essere la chiave.
Subito realizzai, appena in tempo, un secondo prima che si aprissero le porte. Altro che appartamentino in centro! Joe abitava in un attico!
Le porte infatti si aprirono e ci trovammo dentro una splendida casa, che occupava tutto l’ultimo piano del palazzo.
L’arredamento era semplice e moderno, ma aveva un tocco particolare che mi avrebbe fatto subito intuire che quella era casa di Joe.
Sarà stata la sua chitarra fortunata, Rose, posata con cura sul divano.
O forse il divano che si era portato da casa Jonas, dove guardavamo sempre i film quando eravamo piccoli.
O magari il quadro di Warhol appeso alla parete, sicuramente originale.
Oppure quella t-shirt appesa al muro incorniciata, quella del suo primo concerto, che mi aveva detto che avrebbe tenuto per sempre.
Le pareti erano tutte bianche, tranne una, completamente rossa, come il divano, sulla quale era appeso un televisore al plasma enorme, a fianco del quale vi erano un sacco di DVD.
Il pavimento era scuro, quasi nero, di legno levigato.
Una porta dava sulla cucina, anch’essa molto bella, moderna, con i mobili dello stesso colore del parquet.
Altre tre porte nascondevano qualcosa che mi era ancora ignoto.

Una parete del salotto era stata quasi totalmente sostituita da un vetrata che dava su una Los Angeles al crepuscolo.

“Wow, Joe. È stupendo!” dissi incredula.
“Grazie. Sono contenta che ti piaccia. Vieni, qui c’è il bagno.” Disse accompagnandomi al bagno, che era enorme.
Una vasca grande come un idromassaggio occupava un angolo del bagno, con degli scalini di marmo chiaro per salirvi. Dall’altra parte c’era una doccia fatta a cabina dall’aria molto accogliente.
Anche il bagno aveva un arredamento essenziale. Prevaleva il color crema, alle pareti e nelle piastrelle del pavimento. E uno specchio enorme occupava mezza parete.
Fissai per un momento il mio riflesso, e sorrisi tra me e me.
“Sei ancora un tipo vanitoso, non è vero?” chiesi.
“Sì, anche troppo forse. Non è mica colpa mia se madre natura mi ha fatto così bello.” Disse scoppiando poi a ridere. Mi piaceva la sua risata, era contagiosa.
Mi porse un asciugamano, e poi uscì dal bagno per permettermi di farmi la doccia.
Entrai senza indugio nella cabina, e aprii l’acqua, che cominciò a infrangersi sulla mia schiena, quasi bollente, come piaceva a me. Lavai i capelli con cura, cercando di sciogliere i nodi tipici della salsedine.
Poi lavai anche il corpo e infine afferrai l’asciugamano, cercando di non metterci troppo tempo. Strizzai i capelli con l’asciugamano, e poi lo misi attorno al mio corpo.
Rispetto a Parigi non avevo per niente freddo, e presi una spazzola poggiata vicino al lavandino, per togliere gli ultimi nodi. Quando finii l’operazione, uscii imbarazzatissima dal bagno, indossando solo quell’asciugamano, con i capelli bagnati sulle spalle.
“Joe?” chiesi un po’ timorosa.
“Sì?” disse dalla cucina.
“Io, ecco.. Non ho portato un cambio per vestirmi. Non è che avresti qualcosa da prestarmi?”
“Un secondo, arrivo.”
E dopo due secondi eccolo davanti a me, altrettanto imbarazzato: era pur sempre una ragazza carina!
“Ecco. Prendi quello che vuoi” mi disse mettendomi di fronte al suo armadio. “Io vado in doccia.” Aggiunse, lasciandomi sola.
Dopo aver frugato per bene nei cassetti per cercare le cose giuste, presi un paio di boxer, che mi stavano un po’ troppo grandi, e non avendo il reggiseno pulito afferrai di corsa una t-shirt per poi coprirla con una felpa che non lasciava trasparire nulla. Conclusi con un paio di shorts da basket, che probabilmente usava Joe per fare ginnastica e misi ai piedi le converse.
Non sentendo l’acqua scorrere, pensai che Joe fosse uscito, quindi entrai in bagno alla ricerca di un phon.
Non l’avessi mai fatto. Appena aprii la porta mi trovai davanti ad una divinità greca in persona.
Aveva addosso solo un asciugamano che lasciava poco o niente all’immaginazione, e aveva minuscole goccioline di acqua sulle spalle.
I capelli gli stavano giù sul viso, facendo cadere piccole gocce sul pavimento. Scrollò veloce la testa schizzandomi tutta.
“Ehi!!!” esclamai.
“Scusa! Non ti avevo vista.”
“Cercavo.. Cercavo il ph.. phon.” Risposi sbalordita davanti a quel fisico scultoreo e praticamente perfetto.
“Certo, è lì nel cassetto, vicino alla mia vecchia piastra.”
“Oh, è vero. La piastra dei tempi di Camp Rock. Ahah.”
“Te lo ricordi ancora? È stato tanto tempo fa.”
“Più o meno cinque anni.”
“Ci segui così tanto?”
“Eravate i miei migliori amici! Era l’unico modo per vivere la vostra vita.”
“Già. Ti siamo mancati?”
“Direi! Come reagiresti se ti mandassero da solo, contro la tua volontà, in un altro paese, di cui non sai nulla? Non è bello.”
“Lo so. Dev’essere stato difficile per te. Perché Becky ti ha mandato lì?”
“Lo sanno tutti Joe.”
“Dimmelo tu, no?”
“Dai, lo sai benissimo, mi ha mandato via perché mi piaceva tuo fratello, e lei e vostro padre pensavano fossi una minaccia per la band.”
“Ti piace ancora così tanto?”
“Non lo so. Non mi è indifferente direi, ma penso sia ovvio, è stato la mia prima cotta. Vabbè, è acqua passata comunque. Sta per sposarsi.”
“Già.”
Presi il phon e cominciai ad asciugarmi i capelli.
“Devi ammettere che i miei vestiti ti donano.” Esclamò ad un certo punto.
Mi guardai allo specchio e mi misi a ridere.
“Certo, a parte il fatto che sono un po’ grandi!”
“No, sono perfetti. Vabbè, vado a vestirmi. Sbrigati scimmietta.”
“D’accordo!”
Presi la spazzola e cominciai a tirarli lentamente, ciocca per ciocca, fino ad ottenere il risultato che speravo: i capelli lisci e setosi mi ricadevano sulle spalle in modo perfetto.
“Ci sei?” chiese Joe infilando la testa nel bagno.
“Certo, vieni pure.” Risposi.
Entrò vestito anche lui con dei pantaloni della tuta grigi, le solite Common Projects ai piedi e una t-shirt nera.
“Dems. Mi asciughi i capelli?”
“Cosa?”
“Aww. Dai!! Mi ricordo quando lo facevi da piccola, quando dicevi di voler fare la parrucchiera!! Era stupendo!”
“D’accordo, scemo.”
Riaccesi il phon e cominciai a muovere lentamente la mia mano sulla sua nuca, accarezzando dolcemente i suoi capelli color ebano.
Dopo qualche minuto erano completamente asciutti, così spensi il phon. Tornammo in salotto, e prendemmo i cappotti. Dopo aver inforcato degli occhiali da sole scuri, scendemmo nell’atrio. Ci dirigemmo verso l’uscita principale, ignari di quello che ci attendeva.
Venni investita da una pioggia di flash, e se non avessi avuto gli occhiali mi avrebbero accecata, feci per girarmi ma Joe mi prese per un fianco e cercò di coprirmi facendomi da scudo, e mi scortò fino alla macchina, dove salimmo sani e salvi. I flash continuavano all’impazzata.
“Come fai a sopportarlo?” chiesi imbarazzata.
“Vivo così da quando avevo quindici anni. Fidati, dopo un po’ ti senti strano se non li vedi. È per questo che di solito sono molto attento quando esco. Basta mostrare un po’ d’affetto verso una ragazza, e subito ho una nuova fidanzata. Preparati ai titoli di domani. Chissà da quanto ci seguono quelli!” cercava di ironizzare, ma sentivo un filo di nervosismo nella sua voce, che però decisi di ignorare.
“Scherzi??”
“No, stavolta no. Vedremo cosa diranno domani. Comunque, non ti preoccupare. Basterà smentire ogni cosa.”
“Ok. Torniamo a casa dei tuoi ora?”
“Mmh.. direi di sì, perché tu vivi lì ora.”
“Già.”
In poco tempo arrivammo a Toluca Lake. Joe aprì il cancello di casa con il telecomando ed entrammo nel vialetto.

Entrammo nella villa in silenzio, quando Denise ci venne incontro tutta agitata.
“Eccovi finalmente!! Vi aspettavamo ancora a pranzo, quando E News ha cominciato a mostrare foto di voi due in giro, parlando della nuova ragazza di Joseph. Potevate dircelo!”
“Ma non è successo nulla!” rispondemmo in coro.
“Mamma, non stiamo assieme. Siamo solo buoni amici, come un tempo.” spiegò lui.
“Beh, da quelle foto non sembrerebbe tesoro!”
“Fammi vedere quelle foto mamma!” esclamò Joe.
Denise ci passò un plico di foto fresche di stampa, con il noto simbolo di E! News.
Le presi un po’ titubante e vidi tutta la bella giornata trascorsa con Joe che scorreva proprio sotto i miei occhi.
Noi che parlavamo al parco, che ci sorridevamo, lui che mi faceva il solletico e io che ridevo.
Noi in macchina.
Noi in spiaggia.
Io sulle sue spalle.
Io che lo guardavo sorridente mentre accontentava qualche fan.
Noi che ce ne andavamo.
E poi quelle appena usciti da casa sua.
Io con i suoi vestiti.
Lui con il braccio attorno alle mie spalle.

“Mi dispiace Dems.” Mi disse.
“Ma va, figurati. Non è colpa tua.” Risposi ancora un po’ sconcertata.
“Si che è colpa mia invece! Non saremmo dovuti uscire così. Sono un incosciente. Non volevo crearti problemi.”
Detto questo girò i tacchi e mi lasciò con quelle foto in mano per correre in camera sua.

Saaalveee
*corre a nascondersi temendo di essere colpita da qualche proiettile*
Scusate un sacco per il ritardo.
Non so cosa dire, sono tornata da NY e non riuscivo più a scrivere.
Voi siete state così buon con me, e io vi ripago non postando più per un sacco di tempo.
Nel nostro fantastico gruppo-esercito (p.s. scusate se da un po' non mi faccio sentire) avevo scritto che avrei ripreso verso i primi di settembre, e anche se con un po' di ritardo sono qui.
Scusate davvero.
Vi chiedo anche scusa perchè ancora una volta non riesco a rispondere alle recensioni.S
Sappiate che vi ringrazio TUTTE QUANTE! Non sarei qui senza di voi.
Saluto i nuovi lettori, soprattutto mi scuso con Valentina, a cui avevo assicurato di postare presto. Scusa anche se non ti ho più scritto.
Insomma scusate DAVVERO. Ho avuto un mucchio di problemi, mio nonno si è ammalato, mi sono innamorata di un ragazzo che ha una morosa praticamente perfetta, e l'altro ragazzo che mi piace è americano e sebbene ci sentiamo non so neanche se lo rivedrò. L'unica cosa positiva di questo mese è che ho ricominciato a scrivere canzoni, in particolare una per il primo ragazzo sopra citato :)
Vi voglio davvero bene:) GRAZIE DI TUTTO <3
Spero vi ricordiate ancora di questa storia, e se vi va, recensitela, prometto che vi risponderò questa volta.

Scusa Mari, se sono sparita, te lo dirò in tutte le lingue del mondo. Ti voglio sempre bene.
Scusa Andreea, se dopo tutti i miei scleri che hai subito non mi sono più fatta sentire.
Scusa Lily se non ci siamo più sentite, dobbiamo recuperare.
Insomma, in conclusione mi sono scusata 3000000 volte. Perdonatemi sul serio.

Spero vi sia piaciuto.

Alla prossima.
Juls

P.S. tra poco arriveranno due storielle nuove di zecca!!
Una era quella di cui avevo accennato sul gruppo di FB, un'altra invece sempre in questo fandom su una ragazza che lavora per la C.I.A. e spero piaceranno. vi farò sapere al più presto quale posterò per prima.

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Capitolo 9
*** That's my favourite movie ***


 

Denise ci passò un plico di foto fresche di stampa, con il noto simbolo di E! News.
Le presi un po’ titubante e vidi tutta la bella giornata trascorsa con Joe che scorreva proprio sotto i miei occhi.
Noi che parlavamo al parco, che ci sorridevamo, lui che mi faceva il solletico e io che ridevo. Noi in macchina. In spiaggia. Io sulle sue spalle. Io che lo guardavo sorridente mentre accontentava qualche fan. Noi che ce ne andavamo. E poi quelle appena usciti da casa sua. Io con i suoi vestiti. Lui con il braccio attorno alle mie spalle.
“Mi dispiace Dems.” Mi disse.
“Ma va, figurati. Non è colpa tua.” Risposi ancora un po’ sconcertata.
“Si che è colpa mia invece! Non saremmo dovuti uscire così. Sono un incosciente. Non volevo crearti problemi.”
Detto questo girò i tacchi e mi lasciò con quelle foto in mano per correre in camera sua
.


Mi girai verso Denise senza parole, e la vidi guardarmi comprensiva.
“Cara, mi dispiace. Vedi, lui è abituato a queste cose, ma odia il fatto di coinvolgere le persone che ha attorno. È molto protettivo nei confronti di quelli di famiglia, e si ricorda bene come fossero i suoi primi rapporti con la stampa: odiava i paparazzi. E non vuole far provare la stessa sensazione a chi gli sta accanto.”
“Ma non importa Denise. Non mi arrabbio mica per una cosa del genere. Non nego che mi turbi un po’ la storia di tutte queste ambiguità, ma è la sua vita, non deve mica cambiarla per me.”
“Tesoro?” sentii una terza voce che veniva dalla cucina, precisamente quella di Kelly.
“Ciao mamma.” Risposi mentre mi veniva incontro.
“Oh santo cielo Demi! Ma.. come ti sei conciata?” esclamò lei ridendo, abbracciandomi.
“Beh.. siamo andati in spiaggia e non avevo vestiti per cambiarmi.” Confessai.
“Ma sì, tranquilla. Vai a cambiarti, su. Tra un’oretta sarà pronta la cena.”
“D’accordo.”
Mi allontanai verso il salotto, e feci per salire alla mia camera quando Denise mi chiamò.
“Demi? Potrei parlarti un momento?” mi chiese gentilmente.
“Sì, certo.” Risposi io. “Dimmi tutto.”
“Ecco.. lo so che non mi dovrei intromettere in queste cose, ma.. Ecco, io..”
“Dai Denise. Sei come una madre per me. Non farti problemi.”
“Ecco.. sono preoccupata. Intendo, del fatto che tu chiami tranquillamente Kelly ‘mamma’, quando con Rebecca non l’hai mai voluto fare. Non capisco perché ti comporti così. Fai soffrire Becky, lo sai?”
“Denise, sul serio.. Ci sono troppe cose di cui credo tu non sia a conoscenza e..”
“Prova a spiegarmele, sul serio. Lo sai che di me puoi fidarti tesoro.” Disse accarezzandomi il viso.
“D’accordo. Allora, da dove cominciare. Direi da mia madre, la mia vera madre. Margaret, la conoscevi no? Beh, devi sapere che lei e Kelly erano molto unite, fin dai tempi del liceo. Si erano conosciute da piccole, quando mia madre viveva ancora a Parigi, prima di trasferirsi. Prima di conoscere mio padre insomma. Erano inseparabili, e quando anche mio padre arrivò a Parigi, diventarono molto amici. I tre moschettieri, così si definivano. Mio padre però abitava in Texas, e così mia madre lo seguì qui. Si sposarono, lei ebbe la cittadinanza americana e da allora si sentirono solo per lettere, telefonate e ogni tanto durante le vacanze. Mi ricordo che una volta, quando mamma era malata, Kelly venne a Dallas a trovarla. È solo un vecchio ricordo sbiadito, ma mi ricordo un po’ il suo viso energico e armonioso, che contrastava fin troppo con quello ceruleo e sciupato di mamma. Beh, quando mamma morì, Kelly venne un anno a dare una mano a papà, che non riusciva a superare la cosa. Io ero piccola, avevo sui cinque anni, ma me lo ricordo. So che l’hai vista ogni tanto, me l’ha detto lei. Le sue visite cominciarono a ridursi a un mese ogni due, fino a diventare un mese ogni sei. Due anni dopo papà cominciò a frequentarsi con Rebecca. Lei non mi dispiaceva molto, ma io volevo che papà sposasse Kelly. Non l’avevo mai accettata più di tanto. Rebecca cercava di mostrarsi mia amica, voleva farmi da mamma, ma io non la riconoscevo come tale. Una sera lei e Kelly si conobbero e divennero subito amiche. Si trovarono subito. Credo che in lei Kelly trovasse qualcosa che le ricordasse mia madre, stessa cosa che sicuramente aveva conquistato mio padre, ma che io non potevo accettare, perché mi ricordava troppo mamma. Poi Kelly ha cominciato a non venire più per motivi di lavoro, e lei e Becca si sentivano comunque spesso. Quando papà è morto, ci avete accolto con piacere nella vostra famiglia, perché lui e Paul erano molto amici, e ci conoscevamo da sempre. Io e i ragazzi siamo cresciuti assieme, e lei mi è stata accanto, ma mai come una presenza materna. Io non vedevo mai in lei lo stesso affetto che vedevo tra te e i tuoi figli. Non mi ha mai guardato come tu guardi Nick, Joe, Frankie e Kevin. Mai. E quando mi ha mandato a Parigi per quello stupido motivo ho capito che forse non avevo torto del tutto. Mi mandò da Kelly, l’unica amica che aveva a Parigi, e con lei finalmente trovai quello che cercavo. Denise, non so se puoi capirmi. Lei mi guardava davvero come una figlia, mi stava accanto come se fossi sua figlia. Come se fossi il tesoro prezioso che mia madre le aveva lasciato da custodire. Mi viene naturale chiamarla ‘mamma’. Non lo faccio per ferire Rebecca. Non pensavo di farla stare male. Mi spiace.” Conclusi prendendo fiato dopo la mia parlantina veloce.
“Non ti preoccupare tesoro. Tu fa sempre quello che ti suggerisce il cuore, e vedrai che non sbaglierai mai.”
A proposito di ascoltare il mio cuore, pensai, mi stava suggerendo di cercare Joe.
“Denise, ora vado a cambiarmi. Ci vediamo a cena, d’accordo?”
“Certo tesoro. A dopo”
Corsi su per le scale e raggiunsi la mia camera. Entrai nella stanza che profumava di pulito e aprii le ante dell’armadio. Presi della biancheria decente che cambiai con quella di Joe e poi afferrai una mini gonna a vita nera con una camicetta aderente bianca. Completai il mio look con un blazer nero lungo e un paio di decolleté nere di Louboutin. Passai il pennello della terra sul viso velocemente e passai il rossetto rosso sulle mie labbra accuratamente, in modo che non sbavasse. Una pettinata ai capelli e poi via, mi catapultai fuori dalla mia camera.
Mi diressi verso la rampa di scale che portava al secondo piano mentre sentivo dietro di me il ticchettare veloce dei miei tacchi sul marmo levigato. Giunsi a un corridoio con sei porte, tre per parte. Le scorsi velocemente.
KJ2, Frank The Tank, Mr President, Guest, Music Room e infine DJ Danger. Bussai alla porta ma non ottenni alcuna risposta. Bussai di nuovo e ancora nulla. Dopo aver bussato la terza volta, un po’ titubante varcai la soglia e mi ritrovai dentro quella che doveva essere la vecchia stanza di Joe.
Rimasi sorpresa vedendo che l’arredamento era quasi del tutto uguale alla casa del Texas. Era davvero simile a quella camera del diciottenne di qualche anno prima. Mancava qualche poster, il letto a castello dove dormiva con Kevin e un armadio occupava tutta una parete ma a parte quello, sembrava la stanza del Joe che avevo conosciuto.
“Ehi” sussurrai notando la figura di Joe quasi al buio, che strimpellava qualche accordo con la sua chitarra.
“Ehi” rispose lui.
“Non devi arrabbiarti per quello che è successo prima, sai? Sei una rockstar piena di fan che vogliono sapere ogni singola cosa che fai, e i paparazzi fanno solo il loro lavoro.”
“Non volevo che colpissero anche te. Mi dispiace.”
“Non ti devi dispiacere di nulla, non è colpa tua scemo che non sei altro. E se anche fosse, chissene frega. Se questo è il piccolo prezzo per passare un po’ di tempo con te, sono disposta anche a pagarlo sai”
Non ricevendo alcuna replica aggiunsi “Dopo questa esclamazione credo di meritarmi un abbraccio, sai?”
In tutta risposta arrivò un abbraccio enorme che parve non finire mai. Un abbraccio caldo e dolce, come solo quelli di Joe potevano essere.
“Ti voglio bene Demi” confessò.
“Anche io Joey. Tanto.” Risposi.
“Però le prossime uscite le faremo fuori città, d’accordo? Moooolto lontano, dove nessuno ci può trovare.”
“Certo!”
“Bene. Ora andiamo giù. È quasi pronto.”
“Come fai a saperlo.”
“E dai, Dems. Lo sai che mamma è tremendamente puntuale!”
“Già. Infatti mi chiedo come tu faccia ad essere suo figlio. Sei esattamente il contrario. Pigro, ritardatario.. scemo..”
“Ok, ok. Ho anche i miei pregi sai?” disse prendendomi per mano, gesto che all’esterno avrebbe preso un significato molto diverso da quello che significava per noi due.
“Certo. Sei simpatico, divertente, carino.. forse un po’ egocentrico ma..”
“Mi spieghi come mai cadi sempre nei miei difetti?”
“Capita Joe, capita. Quando uno ne ha tanti bisogna dirli tutti.”
“E così io ne ho molti eh?”
“Sì” dissi allontanandomi da lui un poco.
“Vieni qui” disse cominciando a rincorrermi, mentre io cercavo di scappare correndo sui miei tacchi.
Mi raggiunse prima che raggiungessi la fine del corridoio e mi abbracciò da dietro, facendomi roteare come una bambina, facendomi ridere divertita.
“Sai una cosa?” disse “Adoro il fatto sai alternare il tuo look da normale teenager a quello classico. Ogni cosa che metti ha sempre uno scopo preciso, è tutto studiato, ma su di te è così naturale. Sei una donna dalle mille facce Lovato non c’è che dire. E sei tremendamente speciale.” Disse mentre mi teneva stretta con le mani sulla vita, mentre i nostri occhi si scontrarono violentemente, permettendo alle nostre anime di entrare in contatto. Arrossii leggermente mentre il suo sguardo penetrante mi faceva venire i brividi ma non riuscii a distogliere il mio sguardo dal suo.
“Ragazzi!! Scendete! È pronto!”
Urlò Denise per farsi sentire da noi, che abbandonammo quel magico momento tornando al presente. Imbarazzata, mi girai e cominciai a scendere le scale velocemente, e sentivo Joe che mi seguiva dietro di me.
Arrivammo in salotto, dove ci attendeva tutta la famiglia Jonas tranne Nick, che evidentemente stava ancora male. Mi sedetti vicino a Kevin, e di fronte a me arrivò Joe. La cena cominciò e finì piuttosto velocemente, aiutata dalle battutine di Kevin sulle foto uscite quel pomeriggio stesso.
Dopo la cena mi diressi verso la camera distrutta, e cominciai a cambiarmi quando Joe venne a bussare alla porta. Aprii e lo lasciai entrare, dopo essermi infilata in fretta la camicia da notte.
“Domani ti va di venire a fare una gita fuori città? Devo andare sulla costa.”
“Certo, mi piacerebbe molto.”
“D’accordo. A domani allora. Buona notte.” Disse avvicinandosi e stampandomi un bacio sulla guancia.

Il giorno dopo mi svegliai con una spiacevole sensazione. Sentii un tuono svegliarsi con me e la pioggia fitta che cadeva infangando il giardino. Capii subito che avremmo dovuto rimandare la gita del giorno, ma sapevo che Joe non amava svegliarsi presto, perciò andai ad avvisarlo, prima che si alzasse con la luna storta.
In punta dei piedi mi diressi verso il piano superiore, e dopo aver bussato alla porta, varcai la soglia e rientrai in quella stanza familiare. Lo vidi disteso a letto, con un raggio di luce che lo illuminava leggermente.
“Joe?” sussurrai.
“Buongiorno” rispose lui assonnato.
“Piove. Mi sa che dobbiamo rimandare la gita..”
“Stavo pensando alla stessa cosa. La facciamo domani mi sa..”
“Già.. Beh, dormi allora.. io torno in camera mia..”
Feci per girarmi quando la sua voce mi fermò.
“Demi?”
“Sì?”
“Resti a dormire qui? Ho il piano tutto per me, mi sento un po’ solo..”
“Certo..” risposi un po’ titubante, mentre lui alzava il lenzuolo e mi faceva spazio tra le sue braccia calde e forti.
In pochi secondi mi abbandonai a Morfeo senza opporre resistenza.

Qualche ora dopo mi svegliai con un tuono prepotente, che mi fece sobbalzare.
Guardai la sveglia sul comodino di Joe che segnava le dieci e mezza.
“Joe?” chiamai sottovoce.
“Ti sei svegliata finalmente.”
“Sei già sveglio?” Joe Jonas? Il mio amico Joe Jonas che dormiva sempre fino a mezzogiorno?
“Già.”
“Cosa fai sveglio a quest’ora?” domandai ridendo.
“Pensavo”
“A cosa?”
“A delle cose..”
“Va bene, dato che non vuoi dirmelo, penso che andrò a vestirmi in camera mia.”
“Ci vediamo dopo allora? Dobbiamo trovare un’alternativa alla gita.”
“A dopo Joey.”
“Ciao” mi diede un bacio sulla guancia prima che uscissi e poi chiuse la porta alle mie spalle.
Scesi per la lunga scalinata e tornai alla mia camera, e mi tranquillizzai nel sentire i dolci respiri di Kelly che dormiva ancora.
Mi feci una bella doccia calda senza lavare i capelli e mi vestii. Presi una gonna a vita alta color crema molto attillata che abbinai ad una camicetta senza maniche che metteva in evidenza il mio piccolo decolleté. Aggiunsi una camicia di jeans molto chiara e le ballerine color crema: niente tacchi per stare a casa. Poi cercai di svegliare mia madre che ronfava come un ghiro. Le faceva bene una vacanza.
Corsi in cucina dove trovai Denise intenta a preparare la colazione, e sentii un ottimo profumino di pancake.
“Ciao tesoro. Come stai?” mi chiese dolcemente lei.
“Bene grazie. Ho dormito molto bene.” Ovvio, con Joe, ma questo mi limitai a pensarlo.
“Sono contenta per te.”
“Come sta Nick?” chiesi impaziente.
“E’ ancora sotto antidolorifici. Vogliamo farlo riposare in modo che sia in forma perfetta per il matrimonio.”
Già, il matrimonio. Avevo dimenticato quel piccolo particolare. Sorrisi amaramente.
“Posso?” chiesi indicando un pancake caldo, mentre una mano più veloce della mia lo portava via da sotto il mio naso.
“Ma..” provai a ribattere.
“Chi va all’osto perde il posto!”
“Che cosa?”
“E’ un modo di dire.. significa che chi è troppo lento perde in questo caso.”
“Sei molto simpatico stamattina Joe.”
“Già, come sempre.”
“Il lupo perde il pelo ma non il vizio.”
“Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”
“A caval domato non si guarda in bocca”
“Il vino buono sta nella botte piccola”
“Rosso di sera bel tempo si spera”
“Una mela al giorno toglie il medico di torno.”
“Avete finito?” ci chiede Denise nel bel mezzo di quel battibecco.
“Ma Denise!! Mi ha rubato il pancake!”
“Tieni qui, ne ho appena fatti ancora e ti metto già lo sciroppo d’acero.”
Presi vittoriosa il piattino fumante e con una forchetta cominciai a mangiarlo lentamente davanti allo sguardo sconfitto di Joe, che guardava con avidità il contenuto del mio piatto, confrontandolo con il pancake che aveva in mano. Ci mise sopra un po’ di nutella e cominciò a mangiarlo seduto accanto a me, e cominciammo a chiacchierare del più e del meno.
“E ora che abbiamo finito, cosa facciamo al posto della gita?” chiesi alzandomi dalla sedia.
“Io avrei un’idea..”
“Ovvero?”
“Vieni con me..”
Disse e si alzò dopo aver dato un bacio sulla guancia a Denise, per farmi strada. Mi portò al terzo piano della villa, che come quelli sotto ai miei piedi dava spazio a due corridoi, uno a destra e uno a sinistra.
Joe andò a sinistra e ci trovammo di fronte ad una porta a due ante. La fece scorrere sotto le sue dite ed entrammo in una sala enorme con una quarantina di poltroncine di pelle dall’aria molto comoda, girate tutte verso una parete bianca e vuota.
“E’.. E’..”
“Un cinema?” disse tirandomi le parole fuori di bocca.
“Già..” risposi sbalordita.
“Avete un cinema in casa?” domandai sorpresa.
“Sì. Sai com’è, non possiamo andare molto spesso al cinema, ci assalgono sempre le fan, quindi Nick ha pensato di crearne un piccolino tutto per noi.”
“Wow. È una cosa pazzesca.” Esclamai a bocca aperta.
“Beh, cosa vuoi vedere?”
“Ah boh.. cosa c’è?”
“Tutto quello che vuoi..”
“Ah beh, in questo caso Sabrina.”
“Sabrina? Stai scherzando? Lo sai a memoria.”
Sorrisi pensando a tutte le volte che l’avevamo visto assieme, quando eravamo piccoli. Mi ricordavi gli sbuffi di Nick sul mio collo, quando si annoiava tremendamente, e le risate di Joe e Kevin vedendomi incantata davanti a quel film.
“Dai ti prego! È il mio film preferito!”
“D’accordo, d’accordo. Se ci tieni tanto va bene. Non l’abbiamo più visto da quando te ne sei andata. Ci mancavi troppo e sarebbe stato troppo triste vederlo senza di te.”
“Anche a me siete mancatati tanto. Mi dispiace che tra dopo il matrimonio dovrò tornare a Parigi.”
“Anche a me. Vabbè.. Vado a mettere il dvd. Tu intanto siediti dove vuoi.”
“Quello del ’95, mi raccomando.”
“Lo so, lo so. Tu odi i film in bianco e nero.”
Mi accomodo su una poltroncina nell’ultima fila al centro della sala e lentamente le luci si affievoliscono fino a spegnersi totalmente, lasciando lo schermo illuminato con i titoli che indicavano l’inizio del film.
Qualche secondo dopo Joe entrò e si sedette accanto a me e mi cinse le spalle con un braccio, in modo che potessi appoggiare la testa sul suo petto. Il film cominciò e subito si materializzò sullo schermo la bellissima Julia Ormont. Quella storia mi piaceva da morire, anche perché assomigliava moltissimo a quella che stavo vivendo. Anche io come Sabrina per amore ero stata spedita a Parigi, ma io avevo trovato una madre lì, lei nessuno.
Il film mi piaceva da morire, subito mi persi in esso. Sentivo Joe che sorrideva al buio, conosceva l’effetto che Sabrina mi faceva.
Dopo due ore il film finì e mi alzai stiracchiandomi per bene e Joe faceva lo stesso.
*


Buona seraaa:)
Lo so, non aggiorno da settembre.
Non so se vi ricordate di questa FF, spero di sì LOL.
CHIEDO UMILMENTE PERDONO, SPERO NON ME NE VOGLIATE.
Questo aggiornamento mi serve per verificare se qualcuno la seguirebbe ancora, se raggiungerò le 6-7 solite recensioni state sicure che riaggiornerò, magari non con regolarità, ma vi assicuro che ho quasi finito di scrivere questa FF, non voglio lasciarla incompleta. Se invece nessuno recensirà lascerò perdere e probabilmente la cancellerò. Volevo scusarmi se non ho più scritto in questo fandom, ho abbandonato una FF che aveva un sacco di recensioni e di preferiti/seguite/ricordate e mi dispiace se molti lettori se ne sono dimenticati, ma non avevo più l'ispirazione. Non riuscivo a continuare.
Ora ho sfornato questo capitolo, e spero davvero vi sia piaciuto, mi piacerebbe continuare, ma ripeto, dipende da voi.
Se qualcuno è ancora interessato, fatemi sapere.

Se vi va followatemi su twittah @TheHariboGirl
e se siete fan dei One Direction, sto scrivendo una FF in quel fandom, si intitola It Isn't Over. e spero passiate, mi farebbe piacere qualche recensione anche lì.
Alla prossima spero,
un bacio,

Juls

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