Jack, c'è una novità

di corysvoice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Benvenute nella ciurma! ***
Capitolo 2: *** Distruggere il Capiran Jack Sparrow ***
Capitolo 3: *** Ragazzi, lei non è mia figlia... ***
Capitolo 4: *** Forse William aveva ragione ***
Capitolo 5: *** Grazie papà. Vuoi un po' di rhum? ***
Capitolo 6: *** e... ***
Capitolo 7: *** Ehi, ma tu sei innamorata? ***
Capitolo 8: *** Segui il tuo cuore ***
Capitolo 9: *** Io non sono un pirata, sono tuo padre ***
Capitolo 10: *** Io ti amerò per sempre ***
Capitolo 11: *** Terza Perla ***



Capitolo 1
*** Benvenute nella ciurma! ***


La donna si alzò inferocita, strappando la lettera con rabbia, prese un coltello e lo conficcò nel tavolo e urlò con il suo accento Spagnolo
-      Come può un uomo tale fare una cosa del genere?- 
Scosse la testa sperando che fosse un incubo. Una ragazza andò vicino a lei e cercò di calmarla e le disse
-      Mamma, è un pirata e poi non fa niente di male-
la donna ancora più inferocita guardò la figlia con sguardo omicida e le disse
-      Sangue del mio sangue, come puoi insinuare cose del genere?! Quel pirata ha la barca di tuo nonno in conseguenza di mio padre! Sai cosa vuole cercare ora? Il suo tesoro, tutte le cose che quel meschino pirata vuole e ha sono di mio padre!-
l’accento Spagnolo si fece sentire il doppio di prima, la ragazza si legò i capelli marroni scuro e guardò la donna in modo strano
-      È un pirata, può fare quello che vuole-
Angelica si arrabbiò doppiamente, uscì dalla piccola casa che riuscì a costruire dopo tre anni che era in quell’isola deserta
-      Paz, andremo da quel pirata, ti assicuro che non passerà dei giorni felici-
la ragazza si mise una mano sulla fronte disperata e seguì la madre infelicemente

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Arrivarono dopo tre giorni e lo trovarono lì, seduto vicino al timone con una bottiglia di rum e i suoi aiutanti, c’era persino Barbossa. La donna corse fino a lui velocemente prendendo per il braccio la figlia. Ma la superò un ragazzo dai corti capelli biondo-scuro e gli occhi marroni intensi, era perfetto, aveva la postura eretta, sembrava un principe, si avvicino al pirata e disse con voce ben postata
-      Lei  deve essere il Capitan Jack Sparrow?-    
Jack sorseggiò un po’ di rum felicemente e rispose mettendo le gambe sul tavolo
-      Si sono io, tu chi sei, non ti ho mai visto in giro-
il ragazzo sorrise e tirò fuori la sua spada d’argento e un po’ d’oro qua e la, rispose con garbo
-      Io sono William Turner -
il pirata fece una faccia strana aveva già sentito quel cognome, era strano, somigliava a qualcuno che aveva conosciuto anni fa, nelle sue grandi imprese
-      Turner? -
il ragazzo gli mise la spada al collo e rispose
-      Farò parte della tua ciurma?-
il pirata aveva paura, non voleva morire per mano di un adolescente. Ma aveva scoperto chi era, il figlio di Will e Elizabeth i suoi due, diciamo, amici.
-      Certamente, ma ora, sai non vorrei morire in questo preciso istante quindi mi puoi togliere la spada dal mio collo?-
William tolse la spada e se ne andò, aveva grandi idee in mente e voleva conoscere quel pirata del quale i suoi genitori gli avevano raccontato per anni.

Angelica guardò l’uomo piena di rabbia e si avvicino a lui. Jack Sparrow sorrise e le disse sorseggiando del rum
-      Angelica, tesoro, da quanto tempo che non ti vedo-
lei fece un sorrisetto
-      Da quando tu mi hai lasciato da sola sull’isola deserta ed ero pure incinta, Jack!-
finse di non capire le ultime parole, ma non resistette, lei un figlio, un erede?! No, impossibile!
-      Un erede? Ma di chi?-
Angelica si legò i capelli e mise un cappello che prese dalla mano di Paz che si nascondeva dietro di lei
-      Tuo Jack, è un ragazza, non ti ha mai conosciuto-
-      Bah, io no vedo nessuna ragazza qui che abbia almeno quindici anni-
la donna prese la mano della figlia e la tirò fuori
-      È lei-
il pirata bevve tre bottiglie di rum sperando che era un incubo, qualcosa di sgradevole, lui si era promesso che non avrebbe mai avuto un erede. Si alzò velocemente e andò ad esaminare la ragazza. Aveva i suoi stessi occhi e i lineamenti simili ai suoi, forse non era un incubo, ma la realtà, si schiaffeggiò tre volte e poi arrivò alla soluzione difficilmente
-      Quindi lei è mia figlia?!-
si mise una mano fra la sua barba divisa da due elastici uno rosso e uno verde
-      Si, è tua figlia, Jack, si chiama…-
la donna venne interrotta dalla ragazza che con gli occhi accesi e speranzosi di essere accettata da suo padre disse
-      Mi chiamo Paz e sono vostra figlia-
lui cercò di restare fermo al posto e disse
-      Bene e perché siete qui?-
la ragazza abbassò lo sguardo triste, Jack non le aveva nemmeno dato un abbraccio, non gli importava niente di lei, come se non esistesse, aveva ragione sua madre, è un pirata e fa quello che vuole, non esiste famiglia per lui, per questo non conoscerai mai tuo padre,  le ripeteva sempre questo quando lei le chiedeva di suo padre
-      Solo perché mi è giunta voce che tu con la barca di mio padre stai cercando il tesoro di mio padre-
 il pirata sorrise gioioso e si sedette di nuovo sulla sedia e mise bruscamente le gambe sul tavolo mostrando le suo scarpe tutte vecchie e sporche come quelle di un vero pirata che è in cerca solo di tesori e si cura poco ma resta pur sempre attraente
-      Bene, quindi tu e la ragazza volete fare parte della ciurma?-
la donna annuì e restò in silenzio e invece la ragazza si avvicinò Jack, il Capitan Jack Sparrow e disse
-      Noi non vogliamo essere della ciurma, vogliamo essere alle tue pari, infondo Barbanera era mio nonno e suo padre- indicò la madre – e in conseguenza noi abbaiamo la mappa, saremmo pure disposte a bruciarla se tu non ci dessi le cose che noi vogliamo-
Jack annui e disse
-      Allora benvenute nell’equipaggio!-

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Capitolo 2
*** Distruggere il Capiran Jack Sparrow ***


Sentii una mano passare tra i miei capelli mossi come il mare agitato. Mi svegliai di colpo, di fronte a me trovai un ragazzo, quello che avevo visto il giorno prima, quel William Turner del quale mio padre, se è così che si possa definire, era rimasto tanto sorpreso. Mi alzai con il busto e lui mi disse
-     Tu sei Paz Sparrow? La figlia del capitan Jack Sparrow, vero?-
i miei occhi scattarono di colpo e incontrarono i suoi, quel pirata per me non era mio padre, almeno da come mi aveva trattata. Il ragazzo si avvicinò a me e mi sorrise aspettando la mia fine risposta
-     Si, se è così che mi si può definire, la figlia del Capitan Jack Sparrow?! Sai, non voglio essere ricordata così, principino dai capelli dorati, voglio essere ricordata per quella che distrusse il Capitan Jack Sparrow -

lui mi guardò sconvolto, come se non avesse mai visto qualcuno che voleva far tacere quel pirata che il suo unico punto di riferimento era una bussola. Io feci un sorrisetto uguale a quello di mio padre e lui mi disse con voce ben postata che mi mise paura
-     Come mai vuoi distruggerlo?-
mi sistemai i capelli e mi sedetti sul letto con le coperte rosse leggere che lo ricoprivano, William restò in ginocchio di fronte a me e i suoi occhi grandi mi guardavano confuso e dissi facendo sentire il mio accento Spagnolo preso da mia madre
-     Sai, da lui ho ricevuto una ferita troppo grossa da poter curare o da poter cucire, la cicatrice sul mio cuore è troppo grande, lui non mi guardò per niente, non gli importa nemmeno di pezza di me, anche se io fossi l’unica bottiglia di rum  rimasta sulla faccia della terra lui la darebbe agli squali per non berla, lui non mi vuole riconoscere e questo mi ha ferito molto pensa se questo fosse successo a te, cosa avresti fatto?-
lui si sedette vicino a me e con delicatezza e garbo mi mise una mano sulla spalla opposta alla sua quasi avvolgendomi in una abbraccio, io lo tolsi con rifiuto e i suoi occhi diventarono lucidi e  dispiaciuti dal rifiuto e disse
-     Che uomo e padre farebbe una cosa del genere a sua figlia, persino Barbanera accettò di avere una figlia anche se poi non la trattò molto bene-
annuì velocemente e lui mi sorrise
-     William Turner, saresti disposto a distruggere mio Emmm… padre? Così potresti provare la brezza dell’avventura e del rischio, infondo tua madre non voleva fare la stessa cosa?-
il ragazzo sorrise in modo cavalleresco, la piccola donna aveva ragione, sua madre ha cercato di ucciderlo, anche lui voleva provare una brezza del rischio si era annoiato alla solita vita domestica, non fece niente altro che annuire. Paz sorrise contenta e tirò fuori la mappa dove c’era scritto dov’era il tesoro
-     Bene principino, spero che non piangerai se ti sporcherai, perché con me suderai molto, devo ammetterlo che non sarà facile distruggere quel pirata, anzi quel capitano-
Paz, sembrava molto crudele in quell’istante voleva solo vendetta di non essere stata accettata da suo padre, lo aveva sempre considerato un mito e non è bello che i propri miti dopo si possono trasformare in mostri da mille occhi e senza cuore.

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Capitolo 3
*** Ragazzi, lei non è mia figlia... ***


Jack era al timone con in mano la sua bellissima bussola, che segnava Nord. Angelica era accanto a lui, con le mani conserte e sbatteva furiosamente il suo piede sul pavimento, il suo capello da pirata era ben messo e un po’ invecchiato. Guardava Jack in modo estremamente arrabbiato mentre lui beveva rum e virava la magnifica Perla Nera a Nord.
-      Non credi di essere stato un po’ troppo crudele ieri con tua figlia? Nemmeno gli hai detto ciao, non l’hai neppure abbracciata- il pirata sentì un brivido fino al collo e la donna era intenta alla sua esclamazione e non si sarebbe nemmeno fatta fermare da un mostro marino se si trattava di sua figlia non avrebbe più chiuso bocca quella spagnola – e poi non le hai neppure detto, “ Ciao io sono Jack Sparrow, e sono felice di essere tuo padre!”, non sei stato troppo crudele- la donna gli buttò il rum a terra e lui fece come un bambino di tre anni che gli avevano tolto il cuccio, uguale. Poi si riprese, dondolò un po’ per il troppo alcol e rispose
-      Perché sono stato severo? Bah, io sono un pirata-
la Spagnola si infuriò il doppio gli puntò la spada addosso e disse
-      Jack, potresti morire in questo istante, sei un padre-
lui tirò indietro in collo pauroso, Angelica rimise la spada al suo posto e il pirata si sistemò la sua divisa piratesca
-      Siamo già a due, in due giorni che ho una nuova ciurma, due persone mi vogliono uccidere, prima il figlio di due che erano miei amici, Will e Elisabeth, che una volta, anzi sempre ha cercato di uccidermi e loro figlio vuole fare lo stesso, uguale alla madre e poi te, tesoruccio- barcolla – tu, non puoi uccidermi io ti ho donato giorni di vita, certo erano quelli di tuo padre, ma stavi per morire-
-      Jack, sei sempre il solito pirata-
-      Capitano! Angelica, ricordatelo-
il pirata vide passare sua figlia assieme a quel principino, quel William Turner, già lo odiava, erano praticamente mano nella mano, parlavano sempre, da ieri notte alle due a oggi, non hanno più smesso. Si sentì una rabbia dentro quando quel ragazzo sfiorò la mano a quella Paz, non riuscì a sopportarlo, egli scese i gradini barcollando e poi andò vicino a loro, si passo una mano tra la sua barba e disse
-      Ma voi, diciamo, vi corteggiate?- Paz lo guardò con sguardo oltre l’omicida e Jack abbassò gli occhi – Io non riesco a sopportare che questa tale ragazza, che non è mia figlia intendiamoci, possa amoreggiare con questo Turner i quali genitori volevano uccidermi varie volte- la figlia a sentire che lei non era sua figlia, scappò in lacrime, non riuscì a trattenerle. Entrò dentro la stanza dove risedeva suo nonno e si sedette sul letto e inizio a fare una piscina dove potevano nuotarci i pirati nei giorni di  caldo. Quando alzò lo sguardo si ritrovò avvolta nell’abbraccio della madre che la consolava, era molto arrabbiata con quel Capitan Jack Sparrow
-      Paz - le diede un bacio sulla fronte  -  non devi piangere perché tuo padre è un pirata, me lo ripetevi pure tu tutti i giorni quando eravamo su quell’isola deserta, poi se tu soffri lo farò anche io, tu sei la mia speranza, la mia pace. Ora gli darò una bella lezione – Angelica tirò fuori la spada con delicatezza e dalla sua borsa prese una bambolina voodoo di Jack Sparrow e le diventarono grandi gli occhi dallo stupore, non poteva immaginare che sua madre la aveva ancora
-      Prendila, ma non usarla per sciocchezze, aspetta il momento giusto-
la prese piena di gioia. Quando alzarono gli occhi videro William Turner che era appena entrato. La donna capì lo sguardo vago della figlia e quello ammiratore del ragazzo. Si alzò, prese la spada e disse
-      Vado da Jack, devo andare proprio -
quando la Spagnola uscì William si sedette vicino alla ragazza che ora era sorridente, aprì le braccia e abbracciò il ragazzo e restò fermo immobile, quando stava per darle un bacio, il primo che non si scorda mai, lei lo blocco e gli mise una mano sulla bocca
-      William, non ti azzardare più, non fare questo grosso errore, io non posso amare se non ne è capace neppure mio padre, poi noi due siamo solo amici, non c’è niente fra noi, solo due giorni che ci conosciamo- il ragazzo abbassò la testa triste, lui non voleva ascoltare la mente, ma il suo cuore che batteva più velocemente del vento e di un cavallo quando corre
-      Già, siamo solo amici, anzi, solo collaboratori in un piano-
lei sorrise in modo birichino e poi gli mostrò la bambola voodoo di Jack Sparrow era gioiosa, ma lui credeva che stava esagerando troppo,non si poteva fare tutto ciò, non pensava che lei lo volesse uccidere, tanta sete di vendetta non l’aveva mai vista stava esagerando. La guardò fingendo di essere felice e poi lei disse
-      Sei felice, ora abbiamo tutto in mano, evviva!-
Sorrise, era troppo, stavano esagerando troppo, quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, ma lui l’amava troppo e non poteva ferirla

Spazio di AlexRoseScorpius

Salve a tutti, spero che vi piaccia la mia storia. Devo ringraziare le due persone che mi hanno messo nelle seguite e l’unica persona che mi ha messo nei preferiti e poi i le presone che l’hanno almeno guardata e in fine ma non meno importanti le persone che me recensiscono anche se per ora sono state solo due, ma spero che mi farete presto sapere le vostre opinioni.

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Capitolo 4
*** Forse William aveva ragione ***


Era seduta al posto di suo padre, guardava quella mappa con molta attenzione con la bambola voodoo di Jack Sparrow in mano. Era troppo crudele il ragazzo si ripeteva nella sua testa, pensava che lei non volesse fare tutto ciò realmente. Arrivò Jack Sparrow con la sua bottiglia di rum, buttò dalla sedia la ragazza con ferocità e si tenne la mappa tra le sue mani, poi si guardò intorno sorseggiò un po’ di rhum in tranquillità, Paz prese la bambola voodoo e se ne andò. Jack era attento nella lettura della sua mappa e poi vide Angelica di fronte a lei, era passato un mese e lui continuava a ignorare l’esistenza di sua figlia
-      Jack, hai la minima idea che c’era seduta tua figlia lì?!-
lui si grattò la testa e si passo una mano tra la barba. Prese un altro po’ di rhum e non rispose alla domanda era troppo interessato al tesoro che della figlia non le poteva importare di meno
-      Angelica, sai dove è questa isola tanto speciale?-
lei sospirò distrutta e guardò la mappa, forse era meglio che la figlia non gli desse tanta importanza al comportamento di Jack, infondo anche lei ebbe un padre “pirata” e sa cosa si prova ad illudersi e scoprire la verità
-      Jack, ti devo annunciare che ci siamo sopra-
il pirata era sorpreso, pure troppo come fece a non accorgersene, guardò dalla nave e vide che erano sulla terra, si sentì imbarazzato
-      Peter, vieni qua, mio caro potresti far scendere l’equipaggio-
era un ragazzo dai corti capelli biondi e grandi e intensi occhi azzurri,una bellezza tale e tanto pericolosa, era il figlio di una sirena, un pericolo per il territorio.
intanto Paz era nella sua stanza, triste a piangere, a riguardare la sua bambolina voodoo, il ragazzo si sedette accanto a lei, era come indemoniata, la sete di vendetta le risalì fino al cervello e disse parole che fecero esplodere il dolce William
-      Sai, ho una vendetta per noi, staccheremo ad uno ad uno ogni parte della bambola voodoo uguale a mio padre e morirà!-
era al limite della sopportazione, per quanto l’amava, non poteva essere suo complice. Si alzò dal letto con molta rabbia e urlò prendendogli la bambola
-      TI RENDI CONTO CHE COSA STAI DICENDO?! STAI DIVENTANDO SANGUINOSA, FIN TROPPO ERA PARTITO TUTTO COME UN GIOCO MA NON PUOI FARE UNA COSA DEL GENRERE! TI RENDI CONTO, UCCIDERE?!-
era diventato tutto rosso in viso, anzi era dir pure poco rosso, la ragazza si alzò e cercò di calmarlo, ma lui tirò tutta la forza che aveva in lui e la gettò per terra, lei iniziò a preoccuparsi per lui, rimase a terra non sapeva di aver esagerato, la rabbia le scorreva da per tutto che non vedeva che lui non voleva avere a che fare con quelle cose come la morte.
-      E SAPPI CHE PER ME NON SEI SOLO UNA MIA AMICA, FORSE LO ERI, MA ORA HAI SPEZZATO IL CUORE A ME, WILLIAM TURNER, perché TU ERI COME UN FIORE PER ME! -
fu l’ultima parola che sentì da William, non pensava di essere così, non riusciva più a vedere gli altri. Arrivò quel pirata di fronte a lei quando il ragazzo se ne andò. Proprio quel Capitan Jack Sparrow si mise vicino a lei e le disse
-      Ragazza, o come ti chiami, siamo sulla terra, scendi dobbiamo trovare la prima perla nera e poi la seconda eccetera-
era l’unica volta che lo vide senza rhum che lo accompagnava, non sembrava ubriaco, era la prima volta che le rivolse la parola senza trattarla male. Era sorpresa, cominciava a non odiarlo più, almeno si accorse che esisteva
-      Grazie, ma non ho voglia di uscire, voglio stare qui, e comunque ho un nome, mi chiamo Paz -
si alzo, si mise la mano tra la barba e poi rispose
-      Lo so, so tutto di te, più di quanto tu immagini, ma sono un pirata e sono brusco, da domani sarai di nuovo solo una sconosciuta per me, io sono così-
la ragazza si sorprese, lui sapeva di sbagliare, forse il suo amico aveva fatto bene a fermarla, ma lei doveva scusarsi con lui. Era stata crudele, e per lui le batteva forte il cuore e aveva le farfalle nello stomaco, sensazione che non aveva mai provato

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Capitolo 5
*** Grazie papà. Vuoi un po' di rhum? ***


Angelica era seduta sulla sabbia accanto a Jack, sua figlia era molto felice il giorno scorzo e le aveva raccontato tutto. Lei si avvicinò al pirata e gli chiese con sicurezza
-      Perché ieri hai rivolto per la prima volta la parola a Paz? Sai, sei stato molto gentile, infondo hai un cuore-
lui la guardò con gli occhi brillanti, sembrava emozionato a parlarle così da vicino, come se non lo avesse mai fatto, non era il pirata di una volta, i figli gli portavano terrore perché aveva dei brutti ricordi di quando lui era piccolo. Suo padre era un pirata e fino a quando non compii venti anni lo trattò male. Non lo vedeva quasi mai, era troppo impegnato, lui lo odiava ma poi cominciò ad amarlo, perché capii che i pirati erano così e pure lui lo era, la copia del padre
-      Ero in debito con te e con lei, infondo lei è sangue del mio sangue, ma ho brutti ricordi di quando ero piccolo ed è per questo che la tratto così, non sono capace a fare il padre, non sono un tipo dolce e romantico, la mia vita è rhum, rubare, pirateria, trovare tesori e rhum, non sono un buon esempio-
la donna si sentì stupita, non aveva mai sentito parlare Jack così, lui si alzò e sfilò dalla sua giacchetta una bottiglia di rhum e barcollò un po’.  Angelica rimase ferma immobile, lui voleva bene a sua figlia.
Paz era in piedi a raccogliere noci di cocco per dissetarsi, sua madre le aveva vietato il rhum, anche se lei ne aveva una bottiglia nascosta nei pantaloni. Da un giorno che non parlava con William o di più, si ben tre giorni che le sembravano un eternità anche se conobbe un nuovo ragazzo, un biondino, figlio di una sirena, si chiamava Peter, era di una bellezza assoluta, se ne era subito innamorata, quando lo vedeva gli occhi le splendevano e aveva miliardi e miliardi di farfalle nello stomaco come un tornado. Quel giorno mentre stava raccogliendo le noci di cocco se lo trovò accanto, era così bello
-      Paz, ti devo dire una cosa-
lei arrossì, si era quasi dimenticata di William, era solo un bel ricordo
-      Dimmi Peter -
sembrava un principe, ma un po’ anzi pienamente le ricordava qualcuno. Egli si avvicinò alla ragazza in modo tremendo tre centimetri dalla sua bocca poi due e poi uno e infine zero, la baciò con molta passione. In quel momento immaginò William, ma non volle farci caso. Mentre si stavano baciando arrivò Turner con in mano una perla nera
-      Paz ho trovato … -  
si bloccò quando li vide, perché sentiva il cuore piangere? Era più di quanto poteva sopportare, le sue mani che accarezzavano il suo viso, le sua labbra sulle sue, i loro sorrisi. Cose via, salì sulla nave, non aveva mai pianto, era la prima volta nella sua vita. Suo padre gli aveva detto che le donne fanno piangere e soffrire, ma non sapeva che lo facessero così tanto. Mise la perla sul tavolo. Prese una barca di salvataggio e iniziò a remare molto lontano, non poteva restare lì, aveva ottenuto quello che voleva, aveva visto Jack Sparrow, ma la figlia se ne era completamente innamorato. Nello stesso istante Paz smise di baciare quel Peter
-      Non posso, mi dispiace-
lui la guardò triste, perché non poteva, nessuno lo aveva ma rifiutato anche perché era la prima volta che si era innamorato
-      Ti piace un altro? Quel William?! -
lei ci ripensò su, infondo a lei piaceva Peter, doveva dimenticare William, allora si rifiutò e non ascoltò il cuore ma la mente
-      No, tu mi piace, si stiamo insieme-
gli si accesero gli occhi era infinitamente felice, la prese in braccio e la portò fino alla barca, lei lì vide suo padre, il capitan Jack Sparrow, andò da lui
-      Grazie papà per ieri-
lui la trattenne e velocemente le disse
-      pregoPaznonc’èdicheinfondotivogliobene-
lei non capì, aveva parlato troppo velocemente, vide la perla nera sul tavola, la prima e mancava una barca di salvataggio, William non c’era, forse era scappato si sentì il cuore in lacrime e poi disse
-      che cosa hai detto Capitano?-
-      vuoi un po’ di rhum-
lei si fece cedere il bicchiere e sorseggiò un po’ di rhum con il padre

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Capitolo 6
*** e... ***


Il piccolo Turner si risvegliò. Era sulla terra ferma, aveva solo pochi ricordi, Paz che baciava Peter e la tempesta. Era triste, già s’immaginava loro due insieme, quel figlio di una sirena. Si sposeranno e avranno due figli e navigheranno in mare insieme e casomai lui l’avrebbe aiutata a distruggere suo padre. Non era ancora mattina, aveva dormito per tre giorni forse, stava per diventare buio. D’un tratto sentì uno splendido canto, la ninna nanna che cantava sua madre, si fece dondolare da quella voce. Dall’acqua uscì una sirena, era splendida, dei lunghi capelli rossi e mossi le ricadevano sulla schiena aveva degli occhi che incantavano molto verdi, come le alghe. Si sentiva strano, come se lui fosse un serpente e lei la sua incantatrice. si avvicinò per baciarlo e…

dieci ore dopo

- Terra!-
era la voce del capitan Jack Sparrow mezzo ubriaco, anzi, forse del tutto. Fece mettere l’ancora e scese assieme a metà della ciurma. Paz arrivò giù e inciampò su qualcosa, si ritrovò in mano un medaglione, quello che portava William, lo aprì, dentro c’era il ritratto di sua madre e suo padre assieme a lui. Le cadde una lacrima questo voleva dire che lui era…
-      Brrr… questo è il covo delle sirene. Quelli che vengono qui non hanno via di scampo muoiono tutti-
si girò verso il pirata senza un occhio, era orripilante. Un uomo con una barba bionda  e capelli stranamente color oro e quell’occhio azzurro splendente con un graffio, le fece venire un brivido al collo, che terrore. Però non si fece distrarre dal suo aspetto, il suo più caro amico e diciamo anche unico era morto, poteva diventare un grande pirata o avere una famiglia, perché proprio lui. Si trattenne le lacrime, non voleva farsi vedere piangere, troppo da femmina. Quel pirata le fece vedere l’occhio che non aveva più e le disse
-      Vedi questo, non ho più un occhio per colpa di una sirena, ne ero innamorato follemente, si chiamava Serena, o almeno le avevo dato io quel nome. Lei mi disse che mi avrebbe salvato e invece no, ho passato dieci mesi con lei. Ha avuto pure un figlio da me, ma poi mi ha distrutto, voleva uccidermi da tanto tempo. Ma io in compenso ho questa- tirò fuori un portafoglio pieno di boccette con le sue lacrime – eh si ragazza, lacrime di sirena-
lei lo guardò tristemente, lui l’amava, aveva pure un figlio con lei e una donna può fare una cosa del genere?! Non credo sia possibile, ma loro sono sirene, vivono nell’oceano e mangiano uomini a loro piacere. Forse anche Peter sa cosa si prova ad essere stati abbandonati e feriti da una sirena
-      Ma lei com’era?-
il signore la fece sedere su una roccia e iniziò a raccontare
-      Lei era magica, pensavo che fosse unica una di quelle sirene che non uccidono, ma hanno dei sentimenti, ma mi sbagliavo. Pensa se tuo padre e tua madre non ci fossero stati io non l’avrei mai conosciuta, la catturai io, ma non volevo, Dio non vuole che uccidiamo le persone. Lei era bellissima, era triste ma non piangeva, le diedi l’aria, la curai, mi comportai da cavaliere perché l’amavo, ma credo che a lei non importasse niente, mi ricordo la prima volta che mi chiamo per nome mi disse Philip, ti amo e se ti salverò. Ma poi fece il contrario-
la ragazza rimase scioccata dal suo racconto, quindi ora William era morto, e non lo avrebbe più visto! Quante cose doveva raccontargli e soprattutto quante cose doveva dirgli. Il pirata guardò il medaglione e le disse
-      Era del tuo amato? Quell’altro ragazzo che era a bordo? Ti manca, se vuoi posso aiutarti a ritrovarlo, potrebbe non essere morto-
lei lo guardò con aria speranzosa, se lo avesse ritrovato vivo lo avrebbe riempito di schiaffi e poi di baci
-      In realtà non era il mio amato, ma un mio amico-
Ah, capisco-
quando la marea si abbassò trovarono una perla, la seconda perla, solo che era metà nera e metà oro, erano vicino al tesoro.   

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Capitolo 7
*** Ehi, ma tu sei innamorata? ***


Erano sulla Perla nera, Paz guardava sempre il medaglione di William, forse era morto, anzi al 98% delle possibilità lo era, ma c’era sempre il 2% delle probabilità che fosse vivo. Peter le era accanto, era un bravo ragazzo, lei lo amava, sua madre lo adorava e lo accettava come fidanzato della sua figlia, ma lei aveva come un vuoto dentro. Era da una settimana che andava fa Philip a farsi raccontare del suo amore perduto. Era proprio in camera sua in quel momento
-      Ciao Paz, oggi dobbiamo proseguire vero?-
lei lo guardò, sembrava un brav’uomo uno da amare e non da perdere eppure quella sirena lo distrusse. Fece cenno di si
-      Bene- si sedette accanto a lei, la guardo fissa negli occhi e iniziò a raccontare
-      Quando lei mi portò giù, non puoi sapere cosa vidi, era un paradiso, ma andando più sotto vidi gli scheletri di uomini come me,mi venne un colpo al cuore ma lei mi guardava con tanto amore e mi disse che lei non voleva farmi del male. Passammo mesi bellissimi assieme. Poi arrivò quel giorno, proprio quello, venne da me e mi disse che era incinta, passai i nove mesi più belli della mia vita, ci amavamo, ero arrivato alla convinzione che le sirene non fossero crudeli e mangia uomini, lei mi proteggeva dalle altre sirene che volevano la mia carne era il mio grande tesoro. Quando partorì fu il momento più bello, era nato un bel maschietto, con quei suoi occhi azzurri come l’oceano, mi sorrise. Ci passai solo un mese e poi ecco cosa mi successe e il resto lo sai-
ogni giorno le raccontava la stessa cosa, come se non avesse più la memoria, ma ricordava solo quelle piccole parti di vita, di prima si ricordava molto, ma di quello  che è successo con la sirena, solo quello poteva raccontare. Aveva pure un dipinto con lei nella sua stanzetta, era una bella donna, magnifica, un po’ mi ricordava qualcuno che io conosco, ma non so chi. Presi la mia agendina dove scrivevo tutto quello che succedeva nella barca e quando mi stavo per rialzare il signore mi bloccò
-      Se un giorno la dovessi rincontrare, fermami, potrei ricadere ai suoi piedi, però non fermarmi se con lei c’è pure mio figlio. Sai a volte ho come l’impressione di conoscerlo e che sia qui vicino, ma lui sarà lì con sua madre-
lo guarda intensamente, riuscii a capire cosa dicevano i suoi occhi, riuscii a leggere la sua anima, diceva che l’amava ancora e che provava tanto dolore.
-      Lo fermerò conti su di me-
la ragazza uscii dalla stanza e si ritrovò la madre di fronte e accanto a lei il padre, la guardavano in modo strano
-      Paz, scusami, ma hai una cotta per un quarant’enne come me?-
le chiese il pirata con un bicchiere di rhum in mano e l’aria fin troppo ubriaca
-      No, non sono fidanzata con un quarant’enne è troppo vecchio!-
lui la guardò poi si toccò un po’ il viso
-      Dici, forse dovrei nascondermi, sono troppo vecchio? Che devo fare per rendermi più giovane, ma che resti tra noi tre-
Angelica lo guardò con disperazione e la figlia con felicità, non lo aveva mai visto così. La spagnola sposto di due centimetri Jack, si aggiustò il cappello e poi con accento Spagnolo le disse
-      E allo che ci facevi tu lì? Ci vai ogni giorno da lui, stai tradendo Peter?!-
la figlia la guardò con uno sguardo molto brutto, quasi disperato, i suoi occhi marroni diventarono rossi, odiava avere due genitori in questo momento, perché non facevano come al solito, ognuno si faceva la sua dose di cavoli loro!
-      Mamma,io vado da lui perché mi racconta dei suoi tempi passati, di quando stava con voi, lui era il povero Cristiano che avevate catturato!-
Jack si tocco la testa, prese un po’ di rhum, tirò fuori la sua bussola
-      Ah, è vero, quello che amava la sirena, poverino-
Angelica e Paz se lo guardarono un attimo e poi dissero insieme con l’accento spagnolo
-      E allora, se lo conosci sai il suo nome?-
-      Oh, certamente si chiama- si grattò la testa, non sapeva minimamente ci fosse sapeva il suo nome a malapena solo perché lo aveva scritto sulla sua mano
-      Si chiamava Jack Sparrow, no aspetta, quello è il mio nome. Ah, si chiama Ulisse, no aspetta, ci sono quasi, era Cristiano, un nome da Cristiano, Paolo? No, non può essere ah, si Philip!-
loro si guardarono
-      Fortuna, solo spacciata fortuna-
bevve il rhum, si intorno e aprì un libro. Alla pagina 23 c’era scritto Nel caso dovresti rincontrare Angelica con un figlio tuo,ucciditi e se prima di ucciderti loro dovessero farti quella domanda, quella di un nome come ad esempio come si chiamava quel Cristiano? Tu dovrai rispondere Philip e non così: Si chiamava Jack Sparrow, no aspetta, quello è il mio nome. Ah, si chiama Ulisse, no aspetta, ci sono quasi, era Cristiano, un nome da Cristiano, Paolo? No, non può essere ah, si Philip! Cosa che farai sicuramente!.
chiuse il libro e poi se ne andò. Aveva scritto tutto lì, non era di memoria facile e poi dai, chi mai potrebbe ricordarsi tutto! Lui no, beve più di tre bottiglie di rhum.

Spazio di AmyHermyRose
ciao a tutti i lettori! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, si è un capitolo di passaggio, oggi volevo fare vedere anche Angelica e Jack Sparrow insieme, come dei veri genitori e affrontare un discorso con loro figlia, anche se Jack non è tanto bravo.

Sono in cerca di attori per Paz, Peter e William, mi potete dare una mano?

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Capitolo 8
*** Segui il tuo cuore ***


Paz era in una stanza buia, non aveva mai visto quel posto della nave, era molto cupo. Sentì scricchiolare il pavimento, aveva paura per la prima volta. Un calore umano si avvicinò al suo corpo, rabbrividì. Non sapeva cosa stava succedendo, voleva scappare, ma ovunque andasse era sempre lì, incatenata a quel mostro che si moveva leggermente. Sentì qualcuno che le strinse la mano e poi la baciò, rabbrividì fino al collo. Quel uomo o quel che era accese la luce. E chiuse gli occhi alla povera Paz.
-      Indovina chi sono?-
era la voce di William, provò una certa rabbia, ma anche un emozione forte che non sapeva descrivere. Si girò velocemente verso di lui e si accorse che la teneva nella sua stretta presa, era diventata rossa come un pomodoro forse di più, quando lui stava avvicinando le sue labbra alle sue e lei stava per cedere gli diede uno schiaffo dritto alla guancia, che gli rimase persino il segno
-      Indovina chi sono?! Ti rendi conto che io ero preoccupatissima per te, credevo che fossi morto, ero triste perché non c’eri-
aveva il viso un po’ pallido dalla botta la ragazza ci sapeva fare, i suoi occhi marroni guardavano i suoi intensamente, erano preoccupati ma felici, e quelli di William diventarono furbetti e sorridendo disse
-      Triste, c’è qualcuno che ha una cotta per il qui presente!-
lei sorrise, ma poi diventò subito viola,era arrabbiatissima, infuriata, un sacco di aggettivi che la facevano uguale alla madre era Spagnola. Si avvicinò a lui
-      IO NON HO UNA COTTA PER TE! WILLIAM SEI UN CAPITOLO CHIUSO, SEI UN MIO AMICO E BASTA!-
-      Ah, è vero quasi dimenticavo, tu ami quel Peter
si avvicinò a lei in modo estremamente sensuale, le mise una mano sulla guancia e l’avvicinò a se. Paz era come incantata, i loro occhi s’incontrarono, anche William era incantato, restò lì, lei aveva uno sguardo così profondo e difficile da leggere
-      Sai Paz, io ti amo-
lei rimase incantata, era dispersa nei suoi occhi stava cercando di vedere la sua anima in un certo senso, ma quelle parole le sentì e ormai la sua mente non parlava più
-      Pure io- scosse la testa e si allontanò – no, no aspetta che posso sapere se tu la stessa cosa l’hai detta un’altra ragazza, una vera principessa, una sirena che hai incontrato lì e l’hai baciata che ne posso sapere –
-      Perché se lo avessi detto una sirena avrei una sua lacrima, ma non la ho, e poi l’ho detto a un angelo-
-      Ah, quindi tu vai in giro per mari e monti e dici a tutte le ragazze queste cose, l’hai detto persino ad una angelo!-
lui si avvicinò a lei molto velocemente e la strinse nelle sue braccia
-      L’angelo sei tu!-
-      Ma io non sono una angelo-
-      Per me lo sei-
-      Oh Emmm… -
si stavano per baciare, solo due centimetri ma…
-      Paz! Che ci fai a dormire sulla sedia del capitano che sarei io-
-       Oh, quindi era un sogno, scusa, vado subito-
se ne stava andando, ma Jack la prese e le disse
-      I sogni sono dei segnali, segui quel sogno, te lo dice un esperto, in realtà non l’ho mai fatto, cosa troppo da donna, ma tu devi farlo-
Grazie, lo farò-

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Capitolo 9
*** Io non sono un pirata, sono tuo padre ***


Era piena notte, c’era un vento fresco che mi accarezzava il mio corpo, una bella luna piena, era passato un mese da quel sogno e ogni sera lo rifacevo, sentivo dentro di me che lui c’era, ma io non lo amavo, almeno credevo, io stavo bene con il mio Peter. Sentii una mano sfiorare i miei capelli. Mi girai velocemente, molto bruscamente e dietro di me trovai il Capitano Jack Sparrow
-      Ehi ragazza, vieni a sederti qui-
mi fece sedere su una sedia che dondolava era a due posti, perfetta per parlare, mi poggiò sulle spalle una coperta color rosso, sembra molto padre così, i suoi occhi non erano sbronzi, erano accesi
-      Paz, ti manca?- 
mi prese un colpo, saltai quasi, come faceva a sapere quello che pensavo?! Forse mamma aveva ragione che nel fondo del cuore mi voleva bene
-      Si,tanto, non so ho un vuoto proprio qui nel cuore, ma tu sei un pirata, non mi puoi capire-
lui si mise sul cuore e prese la mia e la mise sul mio. Una scena che mi ricordai fino al punto della mia morte, avevo  gli occhi fissi su di lui che si erano illuminati, si muovevano velocemente
-      Io ti capisco, è la stessa cosa che provavo quando lasciai su quell’isola tua madre, quella dolce Spagnola coraggiosa e poi io non sono un pirata, sono tuo padre-
mi scese una lacrima, ero felice di quelle parole, mi veniva d’abbracciarlo, ma non lo feci, lui non mi aveva mai detto cose del genere, mi ignorava e basta, ma forse aveva paura, non sapevo che dire, non avevo parole
-      Ma tu la ami ancora la mamma?-
lui fece un sorrisetto, non lo vidi mai così serio, era strano, mi veniva da ridere a vederlo così paterno, ma mi trattesi, era bello così, senza la sua maschera da pirata, senza rhum, era solo e semplicemente mio padre
-      Con tutto il cuore, quanto tu in quel cuore ami il piccolo Turner, e non mentirti, perché tu sai cosa provi, non lasciar fare alla mente o potresti ritrovare così, come me, un brutto pirata senza cuore e che da anni va in cerca di tesori-
lo abbracciai in quel momento, mi venne proprio un getto così, ero commossa dalle sue parole, un padre era finalmente, e mia madre lo amava e capisco solo ora il perché
-      Sai papà, io non so, mi manca lui, sono stata troppo crudele con lui, lui ha rinunciato a tutto per me, è pure morto perché io mi sono baciata con Peter, non dovevo mai fare quegli errori, aveva occhi solo per me-
mi guardai il ciondolo trovato al covo delle sirene, il suo e Jack mi guardò con uno sguardo mai visto prima, come se capisse cosa stessi provando
-      È il suo ciondolo vero?-
sorrisi e poi feci cenno di si, non so, ma con lui era tutto più bello era un vero padre e mi sarebbe piaciuto avere una famiglia unita, tutti e tre insieme, ma non saprei, mia madre è così Spagnola che non perdona tanto facilmente
-      Sai papà, ti voglio bene-
-      Anche io-
mi rimase impressa quell’anche io, non me lo scordai mai, era come essere diventati ricchi, da poveri a ricchi o aver trovato un tesoro troppo gigantesco, una gioia infinita come il mare, come tutti gli oceani del mondo e come il cielo che non sai quando finisce infinito!

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Capitolo 10
*** Io ti amerò per sempre ***


Jack era seduto comodamente sulla sua sedia e aveva ben poste le sue gambe sul tavolino e beveva rhum, Angelica era disperata cercando di insegnare le buone maniere a quel capitano che di sé non sembrava che fosse lui il capitano su quella barca. La dolce spagnola prese un coltello e lo infilò nel tavolo sfiorando gli stivali di Jack, lui tolse le gambe velocemente e molto impaurito
-      Amo… Angelica che fai? Cioè, io stava sorseggiando il mio rhum dell’alba e tu tenti di uccidermi le mie povere gambe? Pensa a me, un sexy e attraente e bell’uomo che dimostra ancora vent’anni senza gambe, sarebbe una rovina, poi pensa alle mie fan che mi acclamano, rimarrebbero deluse, voi fare tutto questo?-
la donna sbuffò, era sempre la solita storia, il solito buffone, era Jack Sparrow, non c’era niente d’aggiungere
-      Jack, se vuoi saperlo…-
Si intromise e si alzò dalla sedia, mise a posto la bottiglietta di rhum nella sua cintura e disse
-      No, non lo voglio sapere-
la spagnola ritirò fuori il  coltello e lo infilò con violenza su un isola che c’era nella mappa
-      Io te lo dico lo stesso, ho trovato il posto dove c’è la terza perla, ma sarà la più difficile da trovare-
lui guardò la mappa e vide che il coltello era posizionato su un’isola che conosceva fin troppo bene, sorrise e prese ancora un po’ di rhum
-      Pensa, su quell’isola tu ci sei stata per quindici anni e io per un po’ di meno, com’era? Io l’ho trovata abbastanza piccola, la mia bellezza non può essere contenuta su un isola-
Angelica si mise una mano sulla fronte e disse con accento Spagnolo
-      Su quell’isola io ho avuto anche una figlia se vuoi sapere e devi ricordarti che è anche figlia tua!-
-      Io lo ricordo, so tutto di lei, so pure più di te, uno a zero per me mia cara-
La Spagnola tirò fuori la sua grinta, si avvicinò a Jack in modo sensuale e disse
-      Io non sono tua cara, e io l’ho partorita e la conosco meglio di te-
-      Tesoro, ricordati che noi ci ameremo per sempre, te l’ho detto, ti ricordi, quel giorno che ci stavamo per baciare-
indietreggiò e con tutto l’accento spagnolo disse
-      Recuerdo mucho quel giorno-
-      E allora se lo ricordi ti faccio ancora impazzire-
la spagnola lo guardò male, fin troppo male, lei sapeva di amarlo ancora, ma perchè dirlo, era così bella la passione tra loro due, ma doveva evitare di saltargli adosso e essere una delle sue tante, diciamo tante, conquiste, lui ci provava con tutte quelle che passavano, quindi lei era una delle tante.
-      No, non mi hai mai fatto impazzire!-
lui la guardò e si avvicinò a lei un po’ baraccollando e disse
-      So che tu mi ami come me, tu non sei una delle mie tante conquiste- le diede un lieve e desiderato bacio – ma oltre a questo ritorniamo alla perla,quando la troveremo ho deciso di dare il 50% del tesoro a Paz e un 10% a i miei aiutanti un 10% a te un 30% a me d’accordo?-
la Spagnola rimase immobile era anora rimasta al suo lieve e caldo e desiderato bacio, ma doveva mostrarsi indifferente, ritornò al tavolo e disse
-      E quando partiamo?-


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Capitolo 11
*** Terza Perla ***


Salve, sono tornata con un nuovissimo capitolo, eh , ci ho messo tanto a pubblicare questo nuovo capitolo. Un bacio, vi lascio alla storia
eravamo partiti da un mese , ancora niente, Paz era sempre all’angolo, e guardava il medaglione di William, non la sopportavo, era pure, diciamo, fidanzata con quel Peter, il figlio di una sirena, certo poteva ucciderla da un momento all’altro, ma era un bravo ragazzo, non come quel William, era il figlio di due traditori, una mi ha quasi ucciso, che crudeltà. E poi c’era anche quel quasi barbone con il quale ci parlava sempre, ero molto geloso, perché pensavo che potesse essere un padre migliore di me. Andai vicino a lei, la guardai molto intensamente, aveva le lacrime agli occhi

  • Paz, ritornerà, non ti preoccupare, secondo me è ancora vivo- presi la bottiglia di rhum e bevvi un po’ odiavo raccontarle bugie, non era vivo sicuramente, a volte non capisco che dono mi hanno dato, ho una figlia e persino riesco a farle del male, mi accorgo solo poche volte di come sono stato crudele, e se non dovessi trovare quel tesoro ne ho altri due davanti, anche se non voglio ammetterlo.

  • Grazie capitano, ma se fosse vivo sarebbe qui, sano e vegeto!-
    disse singhiozzando, mi faceva veramente pena, non potevo vedere la mia bimba, ho detto bimba, cioè dicevo vedere Paz così ridotta, era brutto. La lontananza si vedeva un isola, dista trenta minuti da noi, almeno così sembrava, ed era proprio l’isola della terza perla, la più difficile da trovare. Mi sedetti accanto a mia figlia e restai lì immobile a osservarla. E notavo che angelica era sorpresa, aveva gli occhi di un marrone intenso puntati su di me.
    Quando arrivammo sull’isola buttammo l’ancora e Paz si buttò sull’isola. Tutti i pirati iniziarono a cercare la perla. Angelica venne da me e mi guardò male, stavo solo bevendo del rhum, come al solito, ma mi disse

  • Chi è più importante il rhum o la tua famiglia?!-
    si era impazzita, ma non ci pensai un attimo e risposi mezzo ubriaco

  • La mia famiglia- e buttai il rhum, lei rimase così colpita che mi abbracciò, fu la prima volta che ricevetti un abbraccio da lei. D’un tratto sentimmo un urlo, uno femminile e acuto. Scendemmo sull’isola e vidi Paz che aveva tra stava tra le braccia di Peter, era tutta insanguinata e in mano aveva una perla rossa, pensavo che stesse per morire, mi precipitai su di lei e chiesi a Peter

  • Cosa le hai fatto?! Che è successo-
    lui era in lacrime e rispose

  • Io niente, lei ha preso la perla, la terza e poi lo ritrovata tra le mie mani tutta insanguinata, non so cosa sia successo! Lo giuro-
    lo presi per la maglia e urlai

  • Brutto figlio di una sirena, dimmi che le hai fatto, non si diventa insanguinati così senza che qualcuno faccia niente!-

  • Capitano io l’ho trovata così-
    rispose ancora più in lacrime. Angelica mi prese e disse

  • Guardate lì- indicò un albero – c’è scritto qualcosa-
    io lessi

  • La perla sarà solo di chi non ha mai amato nessuno, chi è un vero pirata-

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