Into The Wild

di Anya_BlackAngel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Waiting For The Concert ***
Capitolo 3: *** Travelling ***
Capitolo 4: *** Closer To The Edge ***
Capitolo 5: *** Alibi ***
Capitolo 6: *** Should I Stay or Should I Go? ***
Capitolo 7: *** Damn Insomnia Called Jared! ***
Capitolo 8: *** Do You Want To Go Shopping With Me? ***
Capitolo 9: *** Don't Cry My Baby ***
Capitolo 10: *** Are You Jealus Jared? ***
Capitolo 11: *** Possessiveness Problem! ***
Capitolo 12: *** Madness ***
Capitolo 13: *** Mofo Had Recommended Unnecessary ***
Capitolo 14: *** Indifference ***
Capitolo 15: *** Three Idiots ***
Capitolo 16: *** Highway ***
Capitolo 17: *** Love ***
Capitolo 18: *** Hello Estonia! ***
Capitolo 19: *** Are You Nervous Jay? ***
Capitolo 20: *** One Last Date For Me ***
Capitolo 21: *** Don't Go Away ***
Capitolo 22: *** Don't Tell To Shannon! ***
Capitolo 23: *** Italy: The Returned! ***
Capitolo 24: *** Goodbye ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo


- Tu COSA? 

Le bacchette di legno volano in aria mentre Chiara quasi si strozza con il sushi.

- Che ho fatto?

La mia amica mi manda uno sguardo omicida e raccoglie le bacchette da terra.

- COSA HAI FATTO? Osi addirittura chiedere cosa hai fatto? Mi hai lasciata in albergo e te la sei

filata con quei tre! Ecco! Ma ti pare il modo?

- Io...non ti volevo disturbare

- Svegliarmi nel bel mezzo della notte per farmi conoscere quel gran figo di Tomo non è un 

disturbo! 

Chiara riesce a stento a trattenere la rabbia. 

- Stai reagendo in maniera esagerata - commento sorseggiando il mio sake.

La mia amica mi guarda esterrefatta, sia perchè invece di farle incontrare i 30 Seconds To Mars l'ho

lasciata in albergo, sia perchè le sto dando dell'esagerata. 

Stiamo pranzando, o almeno, lei sta mangiando mentre io cerco di afferrare il mio stramaledetto riso 

con le bacchette, fallendo miseramente.

Tra un boccone e l'altro le racconto la settimana più bella di tutta la mia vita.



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Capitolo 2
*** Waiting For The Concert ***


Spazio Autrice.

Per prima cosa devo fare un mega GRAZIE a chi ha recensito il prologo. Sono rimasta sorpresa!

Non immaginavo che potesse incuriosirvi così tanto XD quindi di nuovo GRAZIE!

Poi devo precisare che la settimana di cui parlerò è INVENTATA, è nata da un sogno che ho fatto

recentemente. Magari avessi realmente passato una settimana da sola con quei tre gnocconi!!!

Spero che vi piaccia lo stesso. Ah, inoltre questa storia anticipa il concerto del 17 a Milano. Prenderò

spunto dagli altri loro concerti per descrivere la serata del 17. Ora vi lascio alla storia >.<


_____________________________________________________________________________________

 

Dieci giorni prima...

 

                                       Waiting For The Concert

 

- OMIODDIO TI RENDI CONTO!!! Mancano solo DUE giorni! DUEEEE!

- LO SO! Ora la smetti di stressarmi?

- Non posso. Sono troppo emozionata!

Un momento. Stop! 

Facciamo il quadro della situazione. 

Mancano solo due giorni all'attesissimo concerto dei 30 Seconds To Mars a Milano e io non sto più

nella pelle. Chiara, la mia amica nonchè "Figlia" adorata, non ne può più di sentirmi ripetere da una settimana

quanto sono fighi i 30 Seconds To Mars, e soprattutto quanto è bello e appetitoso Jared.

In questo momento stiamo tornando casa da scuola con il bus.

- Allora frena l'emozione e sgancia l'ipod.

- MAI! 

- Mamma degenere cosa hai detto? 

Chiara mi porge la mano aperta in attesa che vi sia depositato il MIO adorato Ipod.

- Lo ascolto io, è mio. Quindi decido io - rispondo prendendo le cuffie dallo zaino.

- Mammina dai!

Mi volto verso di lei e incrocio i suoi occhi dolciosi che mi fissano. Ha uno sguardo così tenero che...

- No!

- Ti detesto mamma.

Dopo aver sfoggiato un sorrisetto comincio ad ascoltare un pò di musica.

La tengo abbastanza alta, così da permettere alla mia scellerata figlia di sentirla mentre legge uno dei

suoi manga.

Approposito, penso, mi deve ancora riportare i miei fascicoli manga. Disgraziata! Dopo glielo dico

Mentre Closer To The Edge risuona nelle mie orecchie penso al concerto e a Jared. Non vedo l'ora di essere a Milano,

di poter essere una di quei fortunati che durante Kings And Queens salgono sul palco con Lui. E ancora più bello 

sarebbe poterlo incontrare dopo il concerto, fare una foto con lui, magari chiedergli un autografo e scappare sul suo

pullman. Aaaah. Che bello sognare. 

Mia figlia mi accompagnerà a Milano. Abbiamo già deciso come spartirci il gruppo. Lei Shannon e Tomo, io Jared. 

Sarà l'esperienza più fantastica della nostra vita, me lo sento.

- Ciao mammina.

Chiara mi saluta e scende alla sua fermata. Io invece proseguo.

Devo farmi un tatuaggio! penso.

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Capitolo 3
*** Travelling ***


                   Travelling

 

Sono le due del pomeriggio. Io e Chiara siamo su un treno, dirette verso Milano.

Nel vagone c'è un silenzio disumano.

- Ho fame - mormoro.

- Hai mangiato un panino megaenorme appena un'ora fa!

- Lo so. Ma pensare al concerto e a Jared mi fa venire fame. 

Il silenzio cala di nuovo su di noi. Annoiata guardo fuori, poi Chiara poi di nuovo fuori.

- Hai visto il mio nuovo Blackberry?

- Si, per la sesta volta.

- Scusa. Lo sai che anche...

- Anche Jared Leto ha un Blackberry? Si so anche questo.

Chiara mi flumina con uno sguardo assasino e torna ad ascoltare la musica.

Nevrotica, penso guardandola. 

Da stamattina alle 7, ora in cui l'ho svegliata tirandola letteralmente giù dal letto, ce l'ha con me. 

E ancora non riesco a capire perchè. Apparte averle inavvertitamente rovesciato il latte bollente sulla

gamba, averle fregato un paio di manga dallo zaino per impossessarmene e averle fatto esaurire del 

tutto la pazienza, non credo di aver fatto niente per meritare tanto nervosismo. Mah.

Per non pensare alla mia bisbetica figliola guardo un pò fuori. La giornata è splendida.

Un fantastico sole che ci sta sciogliendo del tutto, preannuncia una bella giornata anche per il concerto.

Non potrebbe piovere sulla bella testolina di Jared, ma nel caso spuntasse qualche nuvoletta potrei salire

sul palco per tenergli l'ombrello mentre canta. 

Che pensiero idiota. 

Con studiatissima noncuranza trangugio rumorosamente la mia coca cola.

Chiara si volta verso di me con una strana luce negli occhi.

- Si? - le chiedo sadica.

- Fa caldo, eh mamma?

- Già.

- Da dove spunta quella lattina?

I suoi occhi sono famelici.

- Dal mio zaino.

- Ah. 

Bevo un altro sorso del nettare dissetante.

- Ne vuoi un goccio?

- SI!

- La smetti di fare la musona?

- Ok.

Soddisfatta le lascio scolare la lattina. 

Poverina, è così felice ma non sa che presto me la filerò con Jared facendola sclerare. 

Sono malefica.


Next Chapter -> Closer To The Edge

Finalmente arrivano quei tre gnocconi!!! U_U

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Capitolo 4
*** Closer To The Edge ***


        Closer To The Edge

 

- Tu! Forza vieni.

Jared cammina avanti e indietro sul palco guardando verso la folla e scegliendo i fortunati

che canteranno con lui. 

Io e Chiara, schiacciate da ragazzi euforici, ci sbracciamo per essere notate.

- Anche tu! Si piccola sto indicando te.

La mia amica si volta verso di me e comincia ad urlare ancora più forte. L'ha scelta. Jared

l'ha chiamata! Tutta contenta raggiunge il palco. Come vorrei essere lì con lei.

- Vedo un faccino triste. Dai vieni raggiungi la tua amica. 

Nessuno però sembra aver accolto la sua chiamata. Jared lancia alla folla uno sguardo divertito

poi raggiunge Chiara.

Chissà cos'ha in mente!

Le dice qualcosa nell'orecchio e le porge il microfono.

- Hey Reb, testona. Guarda che diceva proprio a te. Non fare il broncio e vieni qui!

Ridendo come una matta mia figlia restituisce il microfono al cantante che ricomincia a chiamare

ragazzi e a camminare avanti e indietro. Cavolo ma riuscirà a fermarsi un istante?!

Facendomi strada tra la folla riesco finalmente a raggiungere il palco. L'emozione è alle stelle, mi

viene da piangere. Chiara non fa che urlare e saltare.

- MAMMAAAAA!

- FIGLIAAAA!

- Come hai fatto a non accorgerti che ti chiamava?

- Non lo stavo guardando.

- Tse!

Entrambe scoppiamo a ridere. Finalmente Jared è pronto per cominciare a cantare. Posa il microfono

sull'asta e impugna la chitarra. 

- Siete pronti?

Le nostre voce gridano di si all'unisono. E allora le note di Kings And Queens risuonano nell'arena. 

Jared, tutto tranquillo, ci schitarra davanti sorridente. Tutti con le mani ci allunghiamo per provare a sfiorarlo

ma gli scimmioni della sicurezza ci fanno cenno di stare indietro.

Into The Night,

Desperate And Broken

The Sound Of A Fight,

Father Has Spoken...

Oooh, oooh, oooh

We Were The King And Queens of Promise

We Were The Phantoms Of Our Selves...

La serata più bella della mia vita, penso guardandomi intorno.

______________________________________________________________

Il concerto è finito.

Io e Chiara stiamo camminando per le strade di Milano, distrutte ma felici. Abbiamo bisogno di una bella

dormita di dodici ore!

- Non vedo l'ora di poter abbracciare il cuscino - borbotta Chiara - fingerò che sia Tomo e lo stritolerò.

- Ma dai!

Improvvisamente il mio telefono comincia a squillare. Chi cavolo sarà a quest'ora?

Affero il cellulare e prima di rispondere guardo il display. Dieci chiamate perse dei miei genitori.

- Pensi che lo sappiano? - domando alla mia amica.

- Credo di sì.

- Allora se non ti dispiace ti raggiungo dopo in albergo.

- Ok mammina. Pay attention. Notte.

Chiara svolta l'angolo e rimango sola, con il telefono in mano che ancora suona furioso.

Prendo fiato e rispondo.

- Pronto?

- Dove sei? 

La voce cupa di mio babbo sembra tesa, preoccupata.

- A casa della Chiara, no?

- No. Sei a Milano vero?

Non rispondo.

- Sei un incoscente! Milano non è una città tranquilla e serena. Ma ora non parliamo di questo. Non ti ho

chiamato per farti la predica.

- Ah no?

- No. Ti ho chiamato perchè...

La sua voce si interrompe. Lo sento schiarirsi la gola.

- Perchè? Che è successo?

- La mamma era preoccupata perchè non rispondevi al cellulare, ha chiamato la mamma della 

Chiara e gli ha detto che voi due eravate partite stamani per Milano. Così arrabbiata ma soprattutto angosciata

ha preso la macchina decisa di voler venire a prenderti e...ha avuto un incidente. Ora è in ospedale.

Il telefono quasi mi cade di mano. Le lacrime mi riempono gli occhi. 

Mamma è in ospedale. E la colpa è solo mia.


Next Chapter ---> Alibi 

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Capitolo 5
*** Alibi ***


                     Alibi

 

Senza dire nulla chiudo la chiamata e spengo il telefono.

Piangendo corro via, senza una meta.

Senza il caos del concerto la mia mente è in grado di ragionare così comincia ad annegarmi

con i sensi di colpa. 

Avevo mentito, avevo detto che sarei stata due giorni a casa della Chiara. Troppo concentrata

sul concerto non avevo pensato che mia mamma avrebbe potuto chiamare i genitori di mia figlia.

Troppo concentrata su Jared non avevo pensato che forse sarebbe stato meglio chiamare a casa una

volta a Milano per informare tutti sul luogo in cui mi trovavo realmente.

No, avevo troppa paura delle conseguenze. Niente estate, niente amici, niente musica.

Speravo di farla franca. Ma mi sbagliavo.

Mi fermo un momento per riprendere fiato. Mi guardo attorno.

La mia corsa mi ha condotta in un piccolo parcheggio, illuminato da pochi lampioni, con poche auto e 

un pullman in un angolo buio.

In preda alla tristezza mi siedo sul marciapiede e prendo il mio Ipod dalla borsa. Dopo essermi asciugata 

le lacrime per poter leggere i titoli delle canzoni, metto Alibi a tutto volume. 

Stupida, scema, idiota! 

Non trovo altre parole per descrivermi in questo istante.

Sconsolata come non mai, al ritornello non posso fare a meno di mettermi a cantare.

- I fell apart but got back up again and I fell apart but got back up again. Yeah.

- Wow!

Una voce alle mie spalle mi fa sobbalzare. Nell'ombra riconosco la figura di un uomo.

- Scusa non volevo spaventarti. Canti molto bene.

Grazie, vorrei rispondergli. Invece taccio.

Lui si avvicina per potermi vedere meglio. Due occhi azzurri inconfondibili bucano l'oscurità.

- Hey aspetta un attimo. Sei il visino triste di prima! Ma, sei ancora triste. 

Annuisco con la testa. Jared esce finalmente dall'ombra e si siede accanto a me, vicino ad un 

lampione. Mi cinge le spalle con un braccio.

- Che è successo?

- Non mi va di parlarne, scusa.

- Don't worry! Anzi, scusami tu. Jared impiccione - mi sorride goffamente facendomi ridere.

- Oooh! Guarda che bel sorriso. Non nascondiamolo con le lacrime, ti pare?

Annuisco nuovamente.

- Facciamo così, perchè non vieni con me sul pullman? Vedrai che Shannon  e Tomo saranno più

che felici di ospitarti. Bevi qualcosa, ti sciogli un pò e torni quella ragazza che si scatenava sul

palco. Poi se vuoi torni a casa. Ci stai?

- E me lo chiedi? Certo.

Jared sorride tutto contento. Com'è bello quando sorride.

Si alza poi mi porge la mano per aiutarmi a tirarmi su.

Con la testa mi fa cenno di seguirlo e mi conduce verso il pullman che avevo visto quando ero 

arrivata nel parcheggio.

E' così dolce e gentile.

Prima di entrare si volta verso di me.

- Tutto ok?

- Si, grazie.

- Bene. Non ti sentivo parlare e pensavo che te ne fossi andata. Bè, benvenuta nella mia dimora mobile!

 

 

*  *  *

Wow! Non pensavo di postare capitoli così velocemente! Spero vi piacciano XD 

Cosa succederà sul pullman? Scopritelo ^.^

Next Chapter ---> Should I Stay Or Should I Go?

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Capitolo 6
*** Should I Stay or Should I Go? ***


      Should I Stay Or Should I Go?

 

Jared mi fa cenno di passare.

Il pullman è enorme, dopotutto deve fare da casa ai 30 Seconds To Mars mentre sono in tour.

Non appena entro venga investita da un odore pungente di fumo. Disteso su un divanetto

infatti, Shannon fuma beatamente dandomi le spalle.

- Dov'eri sparito? - chiede a Jared senza voltarsi.

- Shan abbiamo ospiti.

Con ancora la sigaretta in bocca il batterista si volta verso di me, osservandomi con sguardo

interrogativo da dietro un cuscino.

- Non sei il faccino triste di prima?

Com'è che tutto il mondo mi conosce come il faccino triste del concerto? penso.

- Si è lei - mi precede Jared - però è ancora triste quindi stavo pensando che potremmo consolarla

noi. Che bella idea, eh?

- Magnifica. Come ti chiami piccola?

- Rebecca - rispondo timidamente.

Senza sapere perchè Jared mi prende per mano raggiante.

- Che bel nome. Ti va di fare un giro del pullman mentre Shan prende da bere?

- Certo.

Con un piccolo strattone mi trascina con sè sotto lo sguardo sbigottito del fratello.

Velocemente mi mostra il piano del pullman su cui ci troviamo; c'è un frigo enorme bianco con accanto 

un piccolo piano di marmo dove sparsi ci sono vari sacchetti di pop corn, sempre accanto al frigo ci sono

un mobiletto e un microonde. Davanti a questa piccola "zona cucina" ci sono tre sedili e dietro questi 

ultimi il divanetto dove Shannon fumava.

Proseguiamo di sopra. Jared mi fa entrare in una stanzetta quadrata in cui ci sono quattro sedili disposti

una coppia di fronte all'altra, con una televisione il alto e due finestrini che di giorno lasciano passare tanto

sole. Il cantante mi lancia un sorrisetto.

- Guarda - dice premendo un pulsante. Le luci improvvisamente diventano rosse, poi blu e infine gialle.

- Fico! 

- E ora l'ultima tappa. La nostra camera però ti avverto, non tutti sono ordinati come me.

- Modesto, eh? - gli dico seguendolo in un altra stanza.

Su una parte ci sono due letti a castello, di cui uno con le coperte tutte piegate e sistemate, un libro e uno zaino

vicino al cuscino, l'altro invece con le coperte sfatte, il cuscino fuori posto e con un pigiama che sbuca da sotto

un lenzuolo.

Sull'altra parete ci sono altri due letti, entrambi ordinati anche se uno con una chitarra sopra. Ciò mi fa supporre

che vi dorma Tomo, in quello tutto sistemato Jared e in quello sfatto Shannon. Uno Shanimal ribelle fino al 

midollo.

- Allora? Ti piace la nostra casa?

- Moltissimo.

- Bene. Vieni andiamo a vedere se Shan ha trovato qualcosa di decente da bere. 

Di sotto troviamo gli altri due componenti dellla band seduti per terra a bere birra e a fumare. Sono piuttosto

allegri.

- Ragazzi vi lascio soli un minuto e voi vi ubriacate? - li brontola Jared.

- Chi è la nostra ospite Jay? - domanda Tomo guardandomi - Anzi aspetta! Non dire niente. Lei è...l'ho già vista.

Non è faccino triste? Quella che è stata chiamata sul palco dalla sua amica.

- A quanto pare sono famosa.

Shannon mi fa cenno di sedermi con loro e mi porge la sua bottiglia di birra. Jared sparisce un secondo per tornare 

subito con una ciotola enorme di pop corn.

- Ti piace il nostro pullman? - mi chiede Tomo.

- Si molto.

- PERFETTO! - urla il batterista un pò alticcio abbracciandomi - sono contento che la nostra casa ti piaccia! Quanto 

tempo rimani?

A quella domanda quasi mi strozzo con la birra. Che cosa ha detto? Quanto tempo rimango? Con loro? O mio Dio! 

- Bè io...non lo so. Pensavo di tornare a casa.

- No no dai rimani! Rimani! Ti prego! 

Un Jared alticcio quanto il fratello mi sta letteralmente staccando il braccio a forza di strattonarlo. 

- Io...non...Jared non vale fare gli occhi dolci. E va bene resto con voi ma non so per quanto.

- Quanto ti pare - mormora Tomo guardando i due fratelli che, stesi sul pavimento, si scambiano numerose facce 

idiote.

Scuotendo la testa finisco di bere la birra e penso a quali avventure mi aspetteranno su questo pullman.

Dopotutto i Mars sono capaci di fare qualsiasi cosa.

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Capitolo 7
*** Damn Insomnia Called Jared! ***


                           Damn Insomnia Called Jared!

 

I minuti passano silenziosi e monotoni. Un paio di bottiglie di birra oscillano

in un angolo seguendo i movimenti del pullman. Distesa sul divanetto mi annoio

a morte. Tomo è a letto mentre Shannon e Jared continuano a fare facce idiote

e a ridere sdraiati sul pavimento. Non c'è modo di farli smettere.

Sbadigliando affondo la testa in un cuscino.

Voglio dormire.

Mi alzo dal divano e mi avvicino ai due fratelli.

- Hey Jared. Io sono stanca.

- Mmm.

Perchè non riesco a schiafferggiarlo per riuscire a farlo tornare in sè? Ah già. Perchè

è un figo assurdo.

- Dico sul serio. Voglio dormire. Perciò ho bisogno della mia roba.

Jared strizza gli occhi e mi guarda stranito.

- No problem. Basta dire a Jean in quale albergo alloggi e lui ci porta lì così possiamo

recuperare le tue valigie. Facile, no? - borbotta con un sorrisetto da ebete.

Dopo aver lanciato uno sguardo a uno Shannon ormai in coma, mi avvicino all'autista del 

pullman e gli dico dove deve portarci prima di partire verso Roma.

Una volta in albergo corro subito nella mia camera. 

Velocemente preparo il mio zaino. Ho solo quello con me. 

Prima di uscire dalla stanza mi guardo intorno per controllare di aver preso tutto e mi rendo

conto che la mia amica Chiara sta dormendo beatamente. Poverina era così stanca. Per non 

svegliarla cammino in punta di piedi e chiudo la porta piano piano. Se si svegliasse si arrabierebbe

a morte con me per averla disturbata.

Recuperate le mie cose il viaggio prosegue tranquillo. Shannon ha raggiunto Tomo nel mondo dei

sogni. Jared mi aspetta sul divano.

- Preso tutto?

Annuisco sbadigliando.

- Sei stanca. Vieni andiamo a dormire.

- Aspetta ma io dove dormo?

Jared si gratta il mento poi mi guarda.

- Con me ovviamente!

- Non stasera. Sono troppo stanca e tu sei ubriaco. Ora che ci penso ci sono quattro letti di sopra.Prenderò

quello libero. 

Il letto libero è sopra quello di Tomo. Anche Jared dorme in alto come me.

Avvolta nelle coperte lo osservo mentre toglie sbadatamente il suo libro e il suo zaino dal cuscino. 

- Buona notte Jay - mormoro.

- Buona notte piccola.



- Psss! Rebecca. Che fai dormi?

Una voce mi sveglia nel bel mezzo del mio sonno.

- Ora non più.

- Scusa. Non volevo svegliarti.

- Non importa. Notte Jared - biascico chiudendo gli occhi.

Il silenzio torna a regnare nella stanza.

- Ti sei già riaddormentata?

Non rispondo per fargli credere di si.

- Rebecca! 

Un cuscino mi piomba sulla testa ma io continuo ad ignorare Jared sperando che la smetta. Me ne lancia

un altro che non so da dove cavolo sia sbucato. Poi sulla mia pancia atterra il suo libro. Vuole uccidermi

me lo sento. Una maglietta mi finisce sulla faccia.

Jared sbuffa, la mia indifferenza lo urta. Due secondi dopo è in piedi vicino al mio letto. Mi toglie la

maglia dalla faccia. Sento il suo fiato sul collo.

- Hey - mormora - dormi? Dico a te.

Leggermente mi accarezza una guancia, poi comincia a strattonarmi. 

- Ma che fai?

- Non riesco a dormire.

Uno sguardo assassino si posa su di lui.

- E io che ci posso fare?

Jared alza le spalle. 

- Per favore torna a letto. Sono stanca.

- Posso dormire con te?

Sospirando gli faccio spazio. Sono troppo sfatta per rendermi conto che Jared Leto è nel mio letto.

Convinta che ormai sia soddisfatto chiudo gli occhi felice.

Passa un minuto, poi due, poi cinque. Finalmente quel ragazzo ha trovato pace!

Come non detto. Il materasso comincia a traballare. Jared non fa che girarsi per trovare una posizione 

comoda. All'improvviso si ferma e mi abbraccia. 

- Pss! Dormi?

- Secondo te?

- Bene. Dato che nemmeno te riesci a dormire potremmo fare due chiacchere. Che ne dici?

- Stai scherzando spero.

La sua testa fa cenno di no.

- Allora? Di che si parla?

Perchè? Che ho fatto di male?




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Capitolo 8
*** Do You Want To Go Shopping With Me? ***


             Do You Want To Go Shopping With Me?

 

- Buongiorno dormigliona!

Chi è che rompe?, è il mio primo pensiero.

Lentamente apro gli occhi. Sono stanca, troppo stanca per riuscire ad 

alzarmi. Accanto a me non sento più il corpo di Jared.

- Svegliati, è tardi! Siamo arrivati a Roma. 

Davanti a me distinguo il volto di Shannon. 

- Ti prego lasciami dormire - piagnucolo - tuo fratello non mi ha dato pace ieri

sera.

Shannon sorride e mi porge un vassoio con sopra una tazza fumante e dei biscotti

al cioccolato.

- Ho pensato che preferissi fare colazione a letto data la tua stanchezza. 

- Grazie mille. Sei molto gentile.

Il batterista alza le spalle un pò rosso in viso.

Com'è tenero!

Dopo aver ripreso il vassoio mi lascia sola in camera.

Nella testa mi rombombano ancora le parole di Jared "Hey, dormi?" Credo di non aver 

mai passato una notte così tormenta.

Con una lentezza pari a quella di un bradipo mi vesto e raggiungo gli altri di sotto.

Quando scendo però trovo solo Shannon ad aspettarmi.

- Dove sono Jared e Tomo? 

- Sono già a gironzolare per Roma.

Gli lancio un'occhiata confusa. E noi?

- Ti va di fare shopping con me? Ti farò da consulente se vuoi.

Quasi lancio un urlo di gioia a quella domanda.

- Stai scherzando? Certo!


Fuori il tempo è fantastico. Come nei due giorni precedenti splende un bel sole.

Shannon e io camminiamo a braccetto per le strade di Roma commentando le 

persone buffe che vediamo.

Sono le undici passate. Ancora non abbiamo incontrato Jared e Tomo e ormai li 

diamo per dispersi.

Ridendo ci intrufoliamo nel negozio di Zara. 

- Mio dio è enorme! 

- Già. Sei pronta per dello shopping folle?

- Ovvio mio caro.

Come dei pazzi ci gettiamo sui vestiti e ne afferriamo quanti più possiamo. Una 

volta strapieni di abiti da provare ci dirigiamo verso i camerini.

Shannon si siede su uno sgabello e mi fa cenno di entrare.

- Tu non provi nulla?

- Oggi sono il tuo consulente quindi la mia attenzione sarà solo per te. La prossima

volta mi farai tu da consulente.

- Ok capo. Allora comincio la "sfilata"!

Un capo dopo l'altro la mia sfilata prende vita e Shannon per farmi ridere commenta 

con il fare di una checca.

- Tesoro quest'abito ha un non so che di...sciatto direi! Non va bene per niente. 

- Ma stiamo scherzando? Non ci siamo, non ci siamo! Non veste bene, è del colore sbagliato

e la taglia è troppo piccola!

- E questo sarebbe un abito da sera? Un sacco di iuta andrebbe meglio!

- Questo ti sta da dio tesoro. E il colore è semplicemente fa-vo-lo-so! Riprende i tuoi occhi.

I suoi commenti sono spettacolari. La gente ci guarda male quando sente i nostri discorsi e 

soprattutto sono stupiti dal comportamento di Shannon. Le facce confuse delle persone sono

quasi più divertenti di lui.

- Cara è quasi ora di pranzo. Che ne diresti di andare a rifocillarci?

- Ottima idea mio caro!

Dopo aver pagato una cifra esorbitante per una montagna di vestiti io e Shan ci ributtiamo 

nelle vie di Roma alla ricerca di un cafè o di un ristorante.

Ne troviamo uno da cui proviene un profumo delizioso.

Ci fermiamo e prendiamo un tavolo. Entrambi ordiniamo una pizza che divoriamo avidamente.

Il batterista mi dice che è il suo piatto preferito, che ogni volta che comincia un tour non vede 

l'ora di arrivare in Italia per potersi abbufare di pizza. 

Sorrido a quella piccola confessione. 

Shannon è molto dolce. Non pensavo di trovare in lui un lato così sensibile. Ieri sera era così diverso,

agitato, superficiale, scostante. Freddo direi. Mi guardava e parlava a malapena. Stamani invece era

un'altra persona.

- Che hai? 

La sua voce mi fa tornare alla realtà.

- Nulla. Ero sovrappensiero.

- A cosa pensavi? 

- A te.

- Ne sono felice - mi dice lui porgendomi la mano - allora? Che ne dici di continuare il nostro giro?

Mano nella mano continuo la mia passeggiata con Shannon alquanto imbarazzata.

Ho sempre pensato che lui fosse un ragazzo buono solo ad ubriacarsi, ma ora...

Cosa mi sta succedendo? 

 

 

Per prima cosa uno speciale ringraziamento ad Arashi no megami che recensisce ogni capitolo ^.^

Poi...

Chiedo venia per il capitoletto tirato un pò via >.< 

In questi giorni ho talmente tante cose da fare che il tempo per scrivere è pochissimo.

Prometto di aggiornare presto (domani) con un capitolo DECENTE!!!

Un bacio Reb



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Capitolo 9
*** Don't Cry My Baby ***


                Don't Cry My Baby


Roma, mezzanotte passata. Concerto finito.

Pullman dei 30 Seconds To Mars.

In piedi davanti al divanetto sto chiamando a casa.

Grazie ai ragazzi la tristezza è scivolata via dal mio corpo facilmente

ma ha lasciato delle tracce cancellabili solo con la certezza che mia mamma

stia bene. Il telefono squilla a vuoto per una, due, tre volte...

- Pronto?

- Babbo? Sono io.

- Dove sei? Siamo tutti in pensiero.

- Io sto bene, non preoccuparti per me. Mamma?

- Anche lei sta bene però è ancora in ospedale. I dottori la vogliono tenere sotto

controllo per ancora un paio di giorni poi la lasceranno tornare a casa. Te quando

hai intenzione di farti viva?

Indugio un momento. Questa è un occasione davvero unica. Non mi ricapiterà mai 

di passare così tanto tempo con i 30 Seconds To Mars.

- Non lo so. 

Mio babbo sospira dall'altro capo del telefono.

- Stai attenta per favore.

- Come sempre. Sappi che sono in buone mani. Sono con la band.

- Con la band? Aspetta... questo vuol dire che ora sei a Roma! E la prossima tappa del

tour qual'è?

- Ehm...Tallin, in Estonia.

- COSA?! Non ci andrai. Torna immediatamente a casa! Ti vieto di proseguire il viaggio

con la band.

- Non credo proprio. Ciao pà, ci si vede quando torno.

Detto questo chiudo bruscamente la chiamata e spengo il telefono.

Non è giusto! Non voglio tornare a casa. Posso benissimo accompagnare i Mars ancora per 

qualche tappa. E poi finchè sto con loro non può accadermi nulla.

Sbuffando seccata dalla reazione di mio babbo prendo dal frigo un pò di thè fresco poi me 

ne vado a letto.

Di sopra i tre ragazzi dormono profondamente. In punta di piedi mi avvicino al mio letto e 

comincio a cercare il pigiama. Ma dove cavolo è finito?

Spazientita comincio a guardarmi intorno e alla fine lo trovo spiaccicato in fondo al letto di 

Shannon, incastrato sotto il materasso.

Cercando di fare piano lo tiro a me ottenendo solo il mirabolante risultato di una caduta per 

terra e il pigiama ancora impassibile al suo posto.

 - Mmm, che fai? 

- Scusa Shannon non volevo svegliarti. Il mio pigiama è rimasto sotto il tuo materasso.

Sbadigliando il batterista si alza e sposta il materasso facendommi recuperare il mio prezioso

indumento.

- Grazie. Scusa ancora.

Shan alza le spalle e si siede sul suo letto. 

- Non importa. Posso chiederti che ci fai ancora in piedi a quest'ora?

- Ho telefonato a mio babbo. Puoi girarti mentre mi cambio?

- Certo - mi risponde voltandosi di lato - e cosa gli hai detto?

- Che sono con voi e...basta. Che altro potrei dirgli? Sono pronta. Buona notte Shan.

Proprio quando sto per salire sul mio letto una mano mi afferra il braccio.

- Aspetta, siediti un attimo. Non credo che tu gli abbia detto che sei con noi e basta. C'è dell'altro

me lo sento. 

Annuisco silenziosamente.

- Ciò di cui avete parlato riguarda la tristezza dell'altra sera?

Di nuovo la mia testa fa cenno di si.

- Ti va di parlarne?

- Si.

Lentamente comincio a raccontargli del piano che io e Chiara avevamo elaborato; dire ai miei genitori

che io dormivo a casa della mia amica e dire a sua mamma che avevo il consenso dei miei per andare

al concerto. Gli racconto come la settimana prima del concerto era passata velocemente tra mare, manga

e Ipod. Gli racconto di come eravamo felici di essere a Milano nel giorno tanto atteso e di quante emozioni

avevamo provato quella sera sentendoli suonare. Poi tra una lacrima e l'altra arriva la parte dolorosa del mio

racconto, in cui gli parlo della preoccupazione di mia mamma, della sua decisione di venrimi a prendere a 

tutti i costi per riportarmi a casa e dell'incidente che l'ha fatta finire in ospedale. E concludo riferendogli della

chiamata con mio babbo. Shannon mi abbraccia.

- Non piangere piccola mia. 

- Grazie di tutto Shan.

- Ricordati - mi dice guardandomi negli occhi - che per qualsiasi cosa, io ci sono.

Con una mano mi asciuga le lacrime.

- Puoi dormire con me se vuoi.

In silenzio ci immergiamo nelle coperte e prima di addormentarmi sento ancora una volta le braccia forti di

Shannon cingermi le spalle.

- Notte Shan.

- Notte piccola mia - sussurra.




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Capitolo 10
*** Are You Jealus Jared? ***


              Are You Jealus Jared?

 

E' mattina. Sbadigliando mi stiracchio, apro gli occhi e...mi trovo davanti a due

magnifici pettorali. Shannon ancora dorme, tenendomi stretta a sè in un caldo 

abbraccio. Sorridendo cambio lato e per poco non tiro un urlo.

La testa di Jared sbuca dal letto di sopra. I suoi occhi mi scrutano sospettosi.

Impaurita dal suo sguardo tiro le coperte fino al naso e mi accoccolo ancora di più

a Shannon.

- Buongiorno Jared.

- Che ci fai lì?

- Niente.

Jared sparisce momentaneamente dalla mia vista. Improvvisamente salta giù dal suo

letto e si avvicina a me.

- Perchè hai dormito con Shan?

Sorrido beffarda guardandolo negli occhi.

- Sei geloso per caso?

- Mai.

Il nostro chiacchierare sveglia suo fratello.

Come me, anche Shannon si stiracchia e sussulta alla vista di Jared chino su di noi a mò

di avvoltoio. Mi da un leggero bacio su una guancia e se ne va a preparare la colazione.

Jay lo segue con uno sguardo a dir poco omicida.

- Perchè quella faccia? - gli domando io alzandomi.

- Che? Quale faccia?

- Non fare il nescio. Sai benissimo di quale faccia parlo. Questa!

- Io sono tranquillissimo. Non capisco di cosa parli.

Dopo essermi velocemente vestita sveglio Tomo che ancora dimora nel mondo dei sogni.

Anche il chitarrista una volta in piedi sembra notare lo strano luccichio negli occhi di Jared.

- Che hai Jay? Ti sei svegliato male?

- Malissimo. Ho trovato una sorpresa alquanto sgradita.

- Ma allora lo vedi che ho ragione?! - gli grido io dalle scale.

- Ooooooooooooooh fanculo a tutti!

Ridendo come una matta raggiungo Shannon di sotto, indaffarato a preparare due cioccolate.

Alla sua vista le mie guance avvampano senza controllo.

Non è normale. Lo sanno tutti che io sono irrimediabilmente e assolutamente innamorata di quel

gran figo del cantante e non del sensibile e bellissimo batterista.

Che ti succede Reb?

- Ecco qua.

Shan mi porge una tazza fumante di cioccolata.

- Va bene un pò amara? Non sono riuscito a farla dolce come me.

- Perfetta grazie.

Dalle scale arriva il suono di un applauso. 

- Ma bene, bravi! I due piccioncini!

- Non fare lo scassapalle Jay - gli dice Tomo sorpassandolo per immergersi nel frigo.

- Geloso, geloso - lo canzono io seduta sul divanetto.

- Non è VERO! Lo sapete benissimo.

Tutti scoppiamo a ridere. Povero Jared. Devo aiutarlo a risolvere il problema della possesività.

- Shan, dobbiamo parlare.

- Eccomi fratellino.

Un Jared alquanto infuriato trascina il fratello di sopra bruscamente.

Che voglia ucciderlo?



__________________


Chiedo di nuovo perdono per il capitolo tirato via ma sono tornata alle 21 passate a casa e ho fatto

il possibile per postare qualcosa.

Alla prossima!

Reb

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Capitolo 11
*** Possessiveness Problem! ***


           Possessiveness Problem!

 

- Che ha Jared? - domando un pò confusa a Tomo.

- Mmm, come te lo spiego. Allora, chi è che ti ha trovata nel parcheggio disperata?

- Lui.

- Chi ti ha invitata nel nostro pullman?

- Lui.

- Chi ti ha aspettata mentre eri in albergo a recuperare le tue cose?

- Lui.

- E chi ha dormito con te per primo?

- Sempre lui.

- Esatto. A questo punto dovresti capire che Jared, essendo molto possessivo, ormai ti

considera sua e non è disposto a condividerti con il fratello.

Il chitarrista mi guarda con fare saccente, come se avessi dovuto pensare subito a quella

risposta senza disturbarlo. Dopotutto sta bevendo il succo!

Mentre Tomo finisce di cibarsi una Jared alquanto scazzato scende, prende la sua giacca

e se ne va.

Ancora più confusa di prima decido di salire da Shannon.

In camera trovo il batterista seduto sul letto con lo sguardo fisso nel vuoto.

- Hey Shan tutto ok?

- Lo metti in dubbio? Io sono uno Shanimal! - ridacchia ma nei suoi occhi c'è un bagliore strano,

quasi triste - Quello permaloso e sensibile è Jay.

Non convinta della sua risposta mi siedo accanto a lui.

- Perchè è così arrabbiato?

Shannon alza gli occhi al cielo e sospira.

- Ma che ne so, è tutto scemo. Se n'è andato non appena gli ho detto che te hai dormito con

me perchè eri triste. E gli ho detto che mi avevi spiegato perchè eri triste.

- Forse ho capito. A lui non gliel'ho ancora detto. Ero troppo giù l'altra sera per spiegare. Probabilmente

si aspettava la precedenza su tutti.

Shan alza le spalle dubbioso e mi abbraccia sospirando. Poverino, vittima di un fratello geloso.

Dal piano di sotto provengono dei rumori strani. Botte, sbuffi, lamenti. Jared è tornato.

Dopo aver dato un bacio sulla guancia a Shannon scendo da Jay.

Lo trovo intento a riorganizzare la disposizione dei mobili. Due cuscini sono ai piedi delle scale, il divanetto 

ora impedisce di uscire dal pullman e una cassetta di birra nuova di zecca è posizionata davanti al frigo.

Tomo assiste a tutto ciò seduto a gambe incrociate per terra.

Non appena oltrepasso i cuscini Jared mi nota e si ferma di botto. 

Gesticolando con le mani mi viene incontro e appena in tempo mi rendo conto che vuole sparire di sopra.

Prontamente lo blocco.

- Dove credi di andare? Noi due dobbiamo parlare.

- Io non devo dirti niente - risponde stizzito.

Si comporta come un bambino capriccioso.

Prendendolo per un orecchio lo obbligo a scavalcare il divano e a seguirmi fuori.

In silenzio ci sediamo su una panchina e rimaniamo un istante a riflettere prima di parlare.

- Scusa - comincio io - avrei dovuto condividere prima con te i miei sfoghi e non con Shannon.

Jared sospira. Quanti sospiri oggi!

- Non importa.

- Non devi prendertela con tuo fratello. Non è colpa sua se nel momento in cui avevo bisogno di

qualcuno con cui confidarmi lui era sveglio.

Silenzio.

- Anzi non è colpa sua in generale. Come non lo è di Tomo e mia.

- E allora di chi sarebbe la colpa?

- Tua - rispondo sghignazzando - Sei estremamente, esageratamente possessivo! Quando pensi che 

una cosa, o persona in questo caso, sia tua non lasci che nessun'altro ci si avvicini. Shannon ci è rimasto

male della tua scenata di gelosia, gliel'ho letto negli occhi.

Il cantante non risponde alle mie accuse. Si morde il labbro, guarda per terra poi guarda me. 

- Mi dispiace ma credevo che Shannon ci provasse con te come fa con tutte. 

Il mio piccolo guardiano, penso.

- Devi scusarti con tuo fratello non con me, scemo! - gli dico ridendo.

Jared mi sorride e mi abbraccia.

- Io sono tuo e tu sei mia, non dimenticartelo - mormora alzandosi.

Tranquillo come non mai se ne torna sul pullman, lasciandomi seduta sulla panchina con le sue parole che 

ancora mi ronzano nelle orecchie.

Io sono tuo e tu sei mia.

Non lo dimenticherò di certo.


__________________

Olè! Un altro capitolo/schifo per voi! Mi odio perchè mi vengono così corti! Ripigliati Rebecca!

Ok, lo sfogo è passato. 

Sono in pieno lutto perchè invece di essere al concerto sono qui a casa. Chi condivide questo lutto me lo scriva

almeno soffriamo in gruppo U.U Detto questo vi lascio.

Alla prossima!

Reb


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Capitolo 12
*** Madness ***


    Madness

 

Mi annoio. Ma nessuno sembra farci caso.

Tomo suona la sua chitarra spaparanzato sul divanetto, Jared si è chiuso nella 

stanza con la televisione e ogni tanto arrivano urla e risate, Shannon sdraiato 

per terra tenta di dipingere su un foglio enorme.

Io, seduta su uno dei tre sedili, leggo un libro comprato da poco per ammazzare

il tempo anche se, a dir la verità, mi annoio a morte. 

Sbuffando chiudo il libro e me lo batto sulla fronte.

- Ti senti bene? - mi chiede Shannon.

- No.

- Mi aiuti a dipingere? Sto combinando un disastro.

Perchè no? penso raggiungendolo.

Mi sdraio accanto a lui e guardo il suo foglio.

- Cos'è?

- Sto cercando di fare un tramonto ma come puoi notare sto fallendo...

Ride indicando l'intruglio colorato.

Con una mano scanso quel pasticcio e prendo un foglio nuovo.

- Hai sbagliato il movimento del pennello. Guarda.

Titubante prendo la sua mano e comincio a dipingere insieme a lui.

- Vedi? Pennellate morbide e sinuose per le onde. Non devi picchiettare con il

pennello in tutte le direzioni.

Shannon guarda me invece del disegno. Arrossisco appena, imbarazzata di fronte al

suo sguardo dolce. Subito intuisce il mio disagio e abbassa gli occhi.

Tomo smette di suonare e si alza dal divano.

- Vado a pisolare. Fate i bravi.

- Don't worry Mofo! - lo rassicura Shannon.

Il batterista lo segue con lo sguardo mentre sale le scale. Non appena si volta verso di me

una pennellata si posa sul suo naso.

- Pazza! Così scatenerai lo Shanimal che è in me.

- Ah si? - mormoro io in tono di sfida - Devo temerlo? 

Un'altra pennellata colora di blu una guancia di Shannon.

- Assolutamente si - sussurra lui avvicinandosi.

- Non credo proprio.

Con un agile scatto rovescio il barattolino di vernice arancione sui capelli di Shannon poi mi 

alzo ridendo per fuggire.

Lui abilmente mi afferra la gamba facendomi cadere sul suo vecchio disegno. La mia faccia si 

dipinge di tre sfumature di azzurro.

Prima che possa vendicarmi un fiume di vernice rossa mi cola sui capelli.

- SHANNON! Ti uccido!

Ridendo anche lui si alza e scappa verso le scale ma il mio pennello lo raggiunge prima che possa

nascondersi di sopra. Sulla sua maglietta ora c'è un punto blu.

Con uno sguardo omicida si getta su di me letteralmente. Mi blocca a terra, con una mano mi ferma

le braccia che tentano di scansarlo. Poi con la mano libera avvicina a sè tutti i barattoli di vernice.

- Allora, cosa abbiamo qui? Una ragazza che vuole essere torturata - dice prendendo il colore verde.

- No no. Io sto bene così. Niente tortura grazie.

- Troppo tardi mia cara.

Leentamente inclina il barattolo verso di me. Il mio collo si tinge di verde.

Shannon si volta verso i barattoli e sceglie un altro colore. Il giallo, che rovescia sulle mie gambe.

Dopo averlo finito afferra il bianco con cui colora le mie braccia.

- Hai finito? 

- Si penso che possa bastare.

Ghignando mi lascia le braccia e si toglie da sopra di me.

Non appena mi alzo lo abbraccio colorandolo tutto.

Anche lui mi avvolge con le braccia ma solo per bloccarmi di nuovo. 

- Vuoi la guerra?

- Assolutamente.

- Bene.

Tra le risate afferriamo i pennelli e cominciamo a duellare schizzandoci con i colori.

Siamo proprio due pazzi!

Mentre infuria la battaglia tra noi, Jared si precipita di sotto attirato dalle risate.

- Cosa sta succedendo?

- Niente Jay, tranquillo - gli rispondo io.

- Ma voi siete matti!

- Ammettiamo - diciamo in coro io e Shan.

- Bah! Contenti voi.

Jared torna di sopra a guardare la televisione.

- Sarà meglio riordinare - propone Shannon.

- Già. Diamoci da fare.

Ridacchiando tra me e me riprendo il mio pennello da terra. Di sfuggita noto che Shannon mi

sta fissando sorridendo.

Alzo lo sguardo su di lui.

- Su Shan. Fai qualcosa - ironizzo io per rompere il silenzio.

Lui invece di mettersi a riordinare si avvicina a me e posa una mano sotto il mio mento.

I suoi occhi sono sempre più vicini.

Sento il cuore accellerare i battiti fino a scoppiare.

Tra i nostri due visi c'è solo un battito di ciglia.

 


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Capitolo 13
*** Mofo Had Recommended Unnecessary ***


Spazio Autrice U.U

Arashi No Megami_Ammetto, sono sadica. Penso che finirò altri capitoli in questo modo XD

                             Non è male lasciare un pò di suspance a volte u.u

Holeinafuckinheart_Non ci avevo pensato però hai ragionissima, fa tanto telefilm! Ci sono 

                               (e continueranno ad esserci) molti inciuci amorosi intrecciati XD 

                               Comunque non sei la prima che mi vuole ammazzare...devo preoccuparmi?

Jenny33_Grazie mille per i complimenti! Purtroppo per te non posso assicurarti se tra poco

               leggerai di una carneficina con riferimenti a Shannon puramente casuali xD

______________________________________________________________________

 

                Mofo Had Recommended Unnecessary

 

Shannon è vicinissimo a me. Troppo vicino.

- Shan...smettila - mormoro cercando di spingerlo via ma con una mano mi ferma.

Ed elimina quel piccolo vuoto che era rimasto tra noi.

Il tempo si ferma non appena le sue labbra si posano sulle mie.

Mi bacia dolcemente, facendo salire la sua mano dal mio mento alla mia guancia. A

quel contatto sussulto. 

Shannon mi tira a sè. Gioca con le mie labbra, le mordicchia, poi torna a baciarmi

avidamente.

Confusa mi sciolgo da quel bacio.

- Shan, è...sbagliato.

- Cosa? - sussurra passando le sue dita tra i miei capelli.

- Questo.

- Io non credo.

Lentamente scosta una ciocca dal mio collo e lascia un piccolo bacio sulla mia pelle.

- Tomo si era anche raccomandato - ironizzo io.

Shannon ridacchia.

- Cosa cavolo sta succedendo qui?

Jared se ne sta seduto sulle scale con le braccia incrociate. I suoi occhi sono fissi su 

di noi. Il suo sguardo è cupo, come ieri.

- Allora?

- Niente - risponde Shannon allontanandosi un pò da me.

Anche io mi allontano imbarazzata e comincio a raccolgiere fogli e pennelli.

- A me non sembra niente.

Dalla sua voce traspare rabbia. 

Io continuo a non parlare e a schivare le occhiatacce di Jared.

- Stavamo solo riordinando fratellino. E comunque non sono affari tuoi.

- Ne abbiamo già discusso ieri su quali sono i miei affari. 

- La smettete? - urlo esasperata - anche noi due abbiamo già discusso ieri riguardo i

tuoi capricci se non sbaglio. Jared questi non sono affari tuoi quindi non ti immischiare!

Lanciando i pennelli a terra me ne vado di sopra furiosa. Due bambini, ecco cosa sono! E

io sono il loro giocattolino nuovo. Che stupida! Mai più ci ricascherò.

In camera trovo Tomo che dorme.

Non urlo per non svegliarlo, anche se vorrei sfogarmi.

Mi arrampico sul mio letto e abbraccio il cuscino.

- Tutto ok?

Tomo mi guarda curioso seduto sul letto di Shannon.

- Non...non stavi dormendo tu?

- No stavo solo riflettendo. Che avete combinato di sotto?

- Shannon mi ha baciata - mormoro.

Il chitarrista scoppia a ridere - Meno male che mi ero raccomandato. Sarei dovuto rimenere

con voi.

- Già - ridacchio io - avresti evitato l'Apocalisse.

Lui si alza e si avvicina al mio letto. 

- Hey, non tirare fuori il faccino triste un'altra volta. Lascia perdere quei due idioti che litigano

di sotto. Sorridi un pò.

Con la testa appoggiata sul cuscino sorrido a Tomo.

- Ecco brava. Domani che ne dici di imparare un pò a suonare la chitarra con me? Almeno starai 

lontana da quei due.

- Grazie Mofo. 

- Non c'è di che.

Un'ultima occhiata e se ne va di sotto anche lui. L'unico con la mente sana su questo pullman.

Qualcuno bussa alla porta della camera. Sono i due fratellini. 

Lancio il cuscino contro la porta per fargli capire che non voglio parlargli.

Non sono un giocattolo da contendersi.

Per niente.

________________________________________________________________________________________________________________

Per oggi vi lascio con questo capitoletto iniziato bene ma finito male >.< 

Sono cattiva xD

Alla prossima!

Reb


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Capitolo 14
*** Indifference ***


                   Indifference

 

Un timido sole illumina il pullman. Fa caldo e in questo momento vorrei

tanto essere al mare.

Siamo in viaggio verso Tallinn da tre ore più o meno e considerando che

ci vuole più di un giorno per arrivare in Estonia mi deprimo.

Shannon e Jared si evitano e io evito loro. 

In questo momento uno è in camera a leggere, l'altro è a guardare la tv.

Tomo fuma e sistema nella custodia la chitarra. Da quando sono salita sul 

pullman non l'ho mai visto senza la sua adorata nel tempo libero. Quando  

ha un minuto per sè afferra subito la chitarra.

Ho appaena passato due ore davvero rilassanti e divertenti grazie a lui.

Mi ha insegnato le note base e qualche accordo tra quelli più importanti.

Nonostante la tensione che aleggia nell'aria Tomo fa di tutto per cercare di

far tornare tutti di buon umore. E ci riesce quando siamo con lui separatamente,

ma quando io, Shannon o Jared ci incrociamo tutto torna cupo e silenzioso.

Per quanto mi dispiaccia vedere la delusione sul volto di Tomo quando tutti i suoi

sforzi cadono nel vuoto non riesco a far pace con quei due.

Sospirando lo guardo andarsene di sopra a posare la chitarra.

Ormai solo riprendo la lettura del mio libro sdraiata sul divanetto.

Non mi accorgo che Shannon è sceso.

- Che fai? - mi domanda titubante.

Lo ignoro.

- Ti ho sentita suonare mentre leggevo. Te la cavi bene.

- Grazie.

Shannon apre la bocca per dire qualcosa ma si ferma. 

In silenzio si siede in un angolino sul divano.

- Mi dispiace per ieri. Hai tutte le ragioni per essere arrabbiata.

- Non importa. 

Intuendo che non ho intenzione di aggiungere altro nè di conversare con lui, 

Shannon si alza, mormora un "ciao" e torna in camera. 

Sbuffando chiudo il libro con un tonfo e chiudo gli occhi un attimo.

Quando li riapro trovo Jared intento a cercare qualcosa nel frigo.

- Fame? - mi chiede tranquillo.

Ignoro anche lui come suo fratello prima.

Deluso Jay chiude il frigo con un barattolo di gelato in mano. Forse affogherà 

la sua disperazione nel gelato alla fragola.

O forse sta guardando un film strappalacrime e ha bisogno di dolci mentre piange

a dirotto seduto davanti alla tv, con accanto una scatola di fazzoletti semivuota.

Sorrido pensando a quella scena.

- Perchè ridi? 

Senza proferire parola mi alzo dal divano e mi avvicino a lui.

Ignorandolo prendo la bottiglia d'acqua sul mobile dietro le sue spalle.

Jared abbassa lo sguardo incapace di parlare. Indifferente torno sul divano a leggere.

Lui si dirige verso le scale ma prima di salire lo sento fermarsi.

- Scusa per ieri. Non avrei dovuto impicciarmi, soprattutto dopo il discorso dell'altro

giorno.

Senza aspettare la mia risposta se ne va di sopra.

Perchè sembra che tutti oggi vogliano farmi sentire in colpa?

Sospirando rinuncio definitavemente alla lettura e raggiungo gli altri di sopra per porre

fine a questa situazione deprimente. 




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Capitolo 15
*** Three Idiots ***


          Three Idiots!

 

Non appena entro in camera Tomo mi saluta sorridente.

- Era ora che arrivassi! Qualcuno qui mi sta esasperando con i suoi lamenti

da depresso.

Ridacchiando mi avvicino a Shannon che sdraiato sul suo letto ha la faccia 

completamente affondata nel cuscino.

- Vieni. Io, te e Jared dobbiamo parlare.

Sconsolato si alza e mi segue. Prima di uscire dalla camera mi volto verso 

Tomo che alza i pollici soddisfatto della mia decisione.

Io e Shan raggiungiamo Jared nella stanza della tv. Lo troviamo addormentato

su due sedili con il barattolo di gelato avvolto tra le braccia. Tanto per precisare

ora il barattolo è vuoto.

Con uno strattone lo sveglio e lo obbligo a rimanere seduto.

Io e Shannon ci sediamo davanti a lui.

Nessuno sembra voler cominciare a parlare così prendo fiato ed inizio io.

- Siamo tre idioti. 

I due fratelli mi guardano confusi.

- Avete sentito bene. Io mi sono arrabbiata in maniera esagerata e voi due dovete 

smetterla di contendermi come un oggetto. Non sono un oggetto se non lo avete ancora

capito.

Entrambi abbassano lo sguardo e farfugliano qualcosa di incomprensibile.

Senza dire niente li abbraccio tutti e due.

- Mi fate proprio arrabbiare quando fate gli scemi possessivi. 

- Però riusciamo sempre a farci perdonare - ridacchia Shannon.

- Già. Perchè non riesco a resistere quando mi fate le facce tristi e depresse, con quei 

bellissimi occhi dolci che sfoderate ogni volta. Infami!

Tutti e tre scoppiamo a ridere.

Che bello tornare allegri.

Tomo entra proprio in quel momento nella stanza.

- State ridendo oppure ho le allucinazioni? 

- No Mofo, non hai le allucinazioni! - gli urla Jared.

- Oh! Era ora. Non ne potevo più di vedervi musoni. 

Tomo si siede con noi e tutti e quattro ci guardiamo un film, felici come se non fosse mai

successo nulla.


- Chiariamoci. Nessuno dormirà con me - annuncio dal mio letto.

- Nemmeno io? - mugugna Jared appoggiando la testa sul mio materasso.

- Ho detto nessuno.

- E se ti dicessi che non riesco a dormire?

- Io ti direi conta le pecore. 

- Mi fai piangere così.

- Aspetta che ti prendo un fazzoletto.

Ridendo gli stampo il bacio della buona notte sulla guancia. 

- Sicura?

- Buona notte Jared.

Stanca morta mi sistemo sotto le coperte pronta per un sonno lungo e prondo.

- E io? - sento mormorare dal basso.

Mi affaccio dal letto e vedo la faccia di Shannon.

- Niente bacio della buona notte?

- Mi scuso.

Dopo aver dato il bacio della buona notte anche a lui finalmente posso dormire.

Nell'oscurità della camera però noto qualcosa di piccolo e azzurro. 

Gli occhi di Jared che mi fissa dal suo letto.

- Che c'è? - sussurro.

- Mi sento solo.

- Se vuoi ti lancio il mio elefantino portafortuna.

Un cuscino mi piomba addosso.

Ridendo glielo tiro.

- Smettila! Sveglierai gli altri.

- Tsè! Shannon e Tomo hanno il sonno pesante.

- Smettila comunque.

- Noiosa.

Nella stanza cala nuovamente il silenzio. 

Devo sbrigarmi ad addormentarmi.

- Dai, ti prego!

- E va bene. Vieni.

Tutto contento Jared si arrampica sotto il mio letto, si sistema sotto le coperte

e mi abbraccia.

- Buona notte.

- Notte noioso - ridacchio.


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Spero che non vi dispiacciano tutti questi capitoli XD Ho molto tempo libero quindi ne scrivo

più che posso anche perchè mi sento ispirata in questi giorni U.U

Al prossimo capitolo!

Reb

 

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Capitolo 16
*** Highway ***


           Highway

 

Da quanto tempo non mi gusto un bel cappuccino? Tanto.

E ora finalmente mi sto bevendo una buona tazza di cappuccino con Tomo.

Ogni tanto lanciamo un'occhiata a Jared e Shannon preoccupati.

Siamo in un Autogrill per la pausa pranzo. 

Io e Tomo custodiamo i soldi perchè, come mi ha spiegato il chitarrista, i due

fratelli sarebbero capaci di comprare tutto ciò che vedono. 

L'ultima volta che gli ha lasciato i soldi, Jared ha comprato dieci tavolette di 

cioccolata, cinque sacchetti di caramelle e sette di patatine. Shannon invece si è

preso una dozzina di libri più cioccolatini vari. 

Dopo aver finito di bere il mio cappuccio mi immergo nella sezione libri in cerca di 

qualcosa di nuovo per passare il tempo sul pullman.

Tomo è già uscito dall'Autogrill. Lo intravedo dalle porte di vetro, seduto sul marciapiede a 

fumare circondato da alcune ragazze che lo hanno riconosciuto.

- Trovato niente di interessante?

- No purtroppo.

Shannon mi fissa con uno sguardo strano. 

- Vieni un momento?

- Tanto non vi compro niente.

Lui fa finta di niente e mi trascina da Jared, che seduto davanti ad uno scaffale, si è scelto una

marea di tavolette di cioccolato e le ha impilate intorno a sè.

- Allora? - domando io scettica.

- Fondente, alla nocciola, bianca, al latte, bianca con le nocciole o con il riso soffiato?

Cioccolata, penso. 

Affascinata da tanta varietà mi siedo sul pavimento accanto a Jared.

- Fondente la prendiamo sicuramente. Anche bianca alla nocciola.

Con la coda dell'occhi vedo Shannon e Jared sghignazzare compiaciuti.

- Maledetti! Avete scoperto il mio punto debole.

Jared scoppia a ridere e mi avvicina altre cioccolate. Anche Shannon si siede con noi e insieme 

cominciamo a impilare le tavolette da comprare in un angolo. 

Ormai complice dei due spendaccioni mi faccio trascinare per tutti gli scaffali.

Raccogliamo anche un sacchetto di M&M's, due di Pocket Coffe, cinque tipi di patatine e una scatola

ciascuno di chewin-gum.

Ci avviciniamo alla cassa tutti contenti immaginandoci già nella stanza della tv intenti a mangiare schifezze

e a guardare un film, quando Tomo ci intercetta e ci blocca.

- Ci penso io - si fa avanti Jared.

- Voi poserete subito tutta quella roba. Vi concedo una sola cosa a testa. Una SOLA!

- E dai Mofo! Alla prossima sosta neanche scendiamo. Te prendi i panini per tutti e si mangia sul pullman ma 

ti prego! Ti supplico.

Io lo guardo scioccata.

- E questo sarebbe il tuo modo di sistemare la situazione? 

Jared si volta verso di me lanciandomi uno sguardo assassino.

- Spiritosa. Te che intendi fare?

Senza rispondergli mi dirigo verso la cassa seguita da Shannon. Entrambi posiamo ciò che abbiamo in mano sul

bancone e prima che Tomo possa impedirmelo porgo alla cassiera i soldi che lui mi aveva affidato prima.

Jay lo tiene fermo ridendo come un matto.

Una volta pagato tutto mi avvicino ai due.

Tomo mi guarda infuriato.

- Giuda - mormora - traditrice! Mi avevi promesso che non gli avresti permesso di spendere i soldi. Sono ufficialmente

offeso.

Con fare sostenuto mi passa davanti e se ne va fuori.

Io guardo i due fratelli, incerta se credergli o meno.

- Vedrai che un pò di cioccolata diventerà dolce come un budino - ridacchia Jared uscendo.

Shannon alza gli occhi al cielo e mi apre la porta.

- Vieni, raggiungiamoli prima che Tomo faccia di Jared un budino!


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Capitolo 17
*** Love ***


  Love   

 

 L'orologio scandisce i secondi nel slilenzio. Il ticchettio delle lancette mi

accompagna mentre leggo, spaparanzata sul divano.

E' mezzanotte passata ma il sonno ancora non sopraggiunge.

Svogliatamente sfoglio il mio libro in attesa di riuscire a dormire.

- Che fai?

Una voce mi fa sussultare. Mi volto e vedo Jared seduto sugli scalini, che mi guarda.

- Secondo te?

Lui si gratta il mento fingendo di pensare alla risposta.

- Secondo me sei una masochista che non dorme di proposito.

Ridacchiando si alza.

- Si certo. Te che ci fai qui?

- Ho sete - risponde alzando le spalle con aria innocente - è forse vietato?

- Si, è vietato.

Ignorando il mio divieto si avvicina al ripiano accanto al frigo. Lo raggiungo per stuzzicarlo

e mentre beve riesco a versagli l'acqua addosso, inzuppandolo.

Compiaciuta torno sul divano ma lui prontamente mi afferra per i passanti dei jeans e mi tira

a sè, per poi bloccarmi i polsi.

- Dove credi di andare? Devi pagare per ciò che hai fatto.

- Mi dispiace, sono povera.

Jared avvicina il suo viso al mio. I nostri nasi quasi si sfiorano.

- Spiritosa.

Mi sorride, però in modo strano.

Lo guardo confusa cercando di capire quale vendetta stia meditando, quando improvvisamente

lui mi bacia. Non è avido come il fratello, ma timido e impacciato, quasi come se non sapesse

quello che fa. Con le mani percorre la mia schiena mentre io passo le mie sui suoi pettorali per

poi proseguire sul collo, sulle spalle, scendo sul suo braccio e intreccio le mie dita tra le sue.

Desiderosa di stargli il più vicino possibile lo afferro per la maglietta bagnata e lo tiro a me. Mi

avvinghio a al suo corpo e proprio in quel momento un piccolo dubbio attraversa la mia mente,

facendomi sciogliere quel bacio.

- Jared dai smettiamola.

- Di fare cosa? Forse preferisci che posi le mie labbra da un altra parte? Ad esempio qui.

Mormora appoggiando la bocca sulla mia spalla.

- O qui? - mi domanda spostandosi sul mio collo e iniziando a tempestarlo di piccoli baci.

- Così mi fai impazzire - sussurro mentre un brivido mi corre lungo la schiena.

Lentamente lui mi percorre il collo avvicinandosi di nuovo alla mia bocca, ma invece di baciarmi

mi guarda negli occhi. Poi guarda dietro di me.

Intuendo il suo pensiero senza esitare lo bacio, bramosa.

Quasi senza accorgecene ci avviciniamo al divano. Lui mi afferra per i fianchi e mi ci adagia

dolcemente, poi si sdraia su di me.

Le sue mani indugiano sui bottoni della mia camicia, che finalmente finisce sul pavimento. Quando

anche la sua maglietta raggiunge la mia camicia, non esitiamo più e lasciamo che il desiderio travolga

i nostri corpi.

 

___________________________

Spazio Autrice.

Finalmente ce l'ho fatta a postare questo capitolo. Tra computer fusi e poca ispirazione ci ho messo

davvero tanto!!!

Non capiterà più promesso.

Alla prossima!

Reb

 

 

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Capitolo 18
*** Hello Estonia! ***


     Hello Estonia!

 

Un raggio di sole fa capolino nel pullman, svegliandomi.

Mi stiracchio assonnata aggrovigliando la coperta intorno al mio corpo. Accanto

a me non sento più il corpo di Jared. Nell'aria aleggia una dolce aroma di caffè. Mi

guardo intorno e scorgo Jared avvolto in un asciugamano per metà che versa il caffè

in due tazze.

Dopo averle messe su un vassoio si volta verso di me e sorride.

Si avvicina con sguardo sornione.

- Ben svegliata.

Appoggia il vassoio a terra e mi guarda.

- Dormito bene?

Annuisco e gli sorrido.

- Bene. Siamo arrivati a Tallinn. Prima del concerto dobbiamo fare un giro.

- Certo - dico come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo e prendendo la mia

tazza di caffè.

Jared si siede sul bordo del divano e mi guarda.

In quel momento Tomo atterra sul pavimento dopo aver saltato due o tre scalini. Mi

sorprende la capacità di questi ragazzi di piombare nelle stanze nei momenti meno

opportuni.

Scioccato guarda Jared seduto sul divano avvolto nell'asciugamano, poi sposta lo sguardo

su di me aggrovigliata nella mia coperta e infine nota i vestiti a terra.

Con sguardo ancora più scioccato si copre gli occhi e ci passa accanto.

- Non ne so niente e non ne voglio sapere niente. Soprattutto non voglio esserci quando

quell'altro si sveglierà - ci dice velocemente per poi ficcare la testa nel frigo.

Ridacchiando guardo Jared che finisce di bere il suo caffè.

Tomo si volta verso di noi con una tazza di latte in mano.

- E tanto per essere chiari, io non voglio diventare complice di nessuno. Primo nome Tomislav,

secondo Svizzera. Buona giornata.

Con in bocca una ciambella, Tomo ci saluta e scende dal pullman per esplorare Tallinn.

- Sarà meglio vestirci, prima che arrivi mio fratello.

Annuisco e accenno ad alzarmi quando vedo Shannon in piedi sugli scalini.

E ti pareva.

Ci guarda e poi torna di sopra in silenzio.

- Ci penso io - dico a Jared.

Dopo essermi vestita salgo da Shannon.

Silenziosamente apro la porta della camera. Lui è seduto sul suo letto con un libro in mano.

- Hey - mormoro sedendomi accanto a lui.

- Credevo che quel bacio avesse significato qualcosa anche per te. Che saresti stata mia, non

di Jay. Ma come sempre mi sbagliavo.

Resto in silenzio, non sapendo cosa rispondergli.

- Shan...

- Non fa niente, davvero. Sto bene.

Lo abbraccio e appoggio la testa sulla sua spalla.

- Ti va di accompagnarmi a fare un giro per Tallinn?

- Non ci vai con Jared? - domanda freddo.

- Non penso che si arrabbierà se mi accompagni tu. E poi tocca a me farti da consulente per lo

shopping, ricordi?

Shannon sorride raggiante.

- Allora cosa stiamo aspettando?

 

Fuori l'aria è fresca e pungente. Splende un bel sole e non c'è traccia di nuvole.

- CIAO ESTONIA! - urla Shannon una volta scesi dal pullman.

- Ma che urli? Scemo! - esclamo io ridendo.

Jared ci guarda dal finestrino. Ha subito approvato la mia idea di portare il fratello a fare un giro

per evitargli una crisi prima del concerto.

Sorridendo prendo il batterista a braccetto e insieme ci avviamo per le strade di Tallinn.

La città è veramente stupenda e il medievale centro storico è affascinante. Il porto è enorme, il

più grande dell'Estonia e di tutti i porti del Mal Baltico; navi da crociera e yacht vi sono ormeggiati,

mentre navi commerciali non fanno che entrare e uscire.

Io e Shannon guardiamo stupefatti quello spettacolo.

Tallinn inoltre è immersa nel verde, cosa che la rende ancora più affascinante.

I cittadini sono tutti molto cordiali con noi e in Shannon non c'è più traccia del cattivo umore che lo

adombrava prima.

Dopo un pò incontriamo Tomo, attorniato da alcune ragazze del posto. Una biondina gli sta incollata al

braccio come una sanguisuga mentre una mora con una treccia di lato gli tiene le braccia intorno al collo.

Imbarazzato cerca di evitarci ma noi lo raggiungiamo subito.

- Ma bravo Tomislav - comincia Shannon - e la tua Vicky?

Tomo fa finta di niente.

- Forza ragazze - dice ignorandoci - non badiamo a questi due strani individui.

 - Mofo! Non vorrai davvero andartene via così.

Il chitarrista fa finta di niente e stringendo ancora di più le due ragazze, se ne va.

- Lo dico a Vicky! - gli urla Shannon.

- Non osare! - risponde Tomo voltandosi.

Il batterista sorride furbo - Oso oso.

Con una faccia alquanto incazzata Tomo alza il dito medio verso l'amico e poi prosegue il suo giro.

- Glielo dirai seriamente?

- Si però quando saranno presenti entrambi così che alle minacce di Vicky Tomo comincerà a balbettare "ma..cara..io non..

sono state quelle due a saltarmi addosso..."

Ridendo gli fa l'imitazione.

- Come sei crudele - ridacchio.

- Ammetto - mormora prendendomi per mano - Mmmm...Torniamo da Jared? Se arrivo in ritardo per le prove comincia a

urlare e a sbraitare come una donnicciola.

- Allora sbrighiamoci a tornare da quella prima donna. Se gli viene una crisi non lo reggo!

Riendo e continuando a fare commenti sull'atteggiamento da Diva di Jared, ce ne torniamo al pullman felici.

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Capitolo 19
*** Are You Nervous Jay? ***


             Are You Nervous Jay?

 

- Perchè ti sei vestito come un puffo? Spiegamelo perchè proprio non riesco a capire.

- Reb non vedi che è già nervoso. Vuoi che esploda?

Shannon ridacchia indicando con le bacchette il fratello che sta camminando su e giù

per il palco.

- Hey non è mica male come idea! Lo facciamo esplodere? - dico sfoderando un sorrisetto

maligno.

Jared mi fulmina con lo sguardo e mi raggiunge.

- Ti sembro un puffo?

Alzo le spalle.

- Hai i pantaloni bianchi e una triad enorme azzurra sulla maglia, anche questa bianca!

Più puffo di così...

Jared apre la bocca per ribattere ma non riesce a dire niente. Gesticolando con le mani e

borbottando tra sè, torna al centro del palco.

Dopo aver lanciato un'occhiata d'intesa a Shannon comincio a bere il mio frappè molto

ruomorosamente.

Tomo intuisce le mie intenzioni e trattiene a stento le risate. Un cantante alquanto arrabbiato

invece, si volta verso di me, che seduta sul bordo del palco lo saluto allegramente.

Nervosamente comincia ad indicarmi e a balbettare.

- Tu...vuoi...io...non...

- Ti senti bene? - domando cominciando a fare le bolle nel frappè con la cannuccia.

- Tu che dici?

- Mmm...mi sembri strano oggi. Mi sa che stai male.

- Stai attentando seriamente alla mia salute. Potresti finire male, ti avverto.

- Uuuh qualcuno è un pò nervosetto. Ti sei svegliato dalla parte sbagliata del divano

stamani? - gli sorrido.

Lui invece sfodera uno sguardo omicida.

- Non sei divertente.

Ignorandolo finisco il frappè, poi poso il bicchiere per terra.

- Soddisfatto?

Compiaciuto si allontana.

Annoiata prendo dalla borsa il mio cellulare. Mentre gioco svogliatamente sento Jared

sbraitare ordini a tutta manetta.

Poverino, dopo un ora e mezza ininterrotta di prove i suoi nervi hanno ceduto all'ennesimo

sbadiglio di Shannon.

Vuole, anzi pretende, che tutto sia perfetto anche se il concerto non è quello vero e

proprio ma di prova.

Sia io che Tomo e Shannon aspettiamo con ansia la fine delle prove.

Seccata comincio a sperimentare tutte le suonerie che ho sul telefono facendo rumore e

disturbando la "quiete".

- Tu vuoi morire.

- Oggi no, se non ti dispiace.

- Sei detestabile.

- Wow, mi sento offesa nel profondo - rispondo ironicamente.

Sorridente lo guardo poi torno a gingillarmi con il cellulare.

Jared rimane immobile accanto a me, fissandomi.

Aspetto un pò poi mi volto verso di lui.

- Lo so che sono bella ma non serve che tu rimanga qui a contemplarmi.

- Non ci sono dubbi piccola, sei bellissima. Però sei anche incredibilmente

fastidiosa.

- Non penso che ci sia rimedio a questo.

Jared sospira avvilito.

- Stasera dormirai sul pavimento se non la smetti.

- Non credo proprio.

- Vuoi scommettere?

 

- Che stai facendo? - chiedo confusa a Jared dall'alto del mio letto.

- Mi pare ovvio. Dormo con te.

- Non eri tu quello che voleva che dormissi sul pavimento?

Lui alza le spalle con aria innocente.

- Ero nervoso. Non lo pensavo seriamente.

- Immagino. Mi dispiace per te ma...arrangiati - gli dico sbattendogli il cuscino

sulla testa.

Jared mi guarda con i suoi occhioni azzurri e fa le labbrucce.

- Mi perdoni?

Mi avvicino a lui come per baciarlo.

- Mai - sussurro.

- Cattiva - mormora indignato.

- Ammetto.

Sorridendo malefica mi sistemo sotto le coperte e lo guardo mentre si arrampica sul suo letto.

- Buona notte Jay.

- Io con te non ci parlo.

- E cosa stai facendo ora?

Per tutta risposta un cuscino mi piomba addosso.

 

_______________________________________________________

Oddio che orrore. Scusatemi vi prego ma in questi giorni tra la scoperta della morte del

mio computer e la morte del mio cellulare sono troppo sconvolta per scrivere ç_ç

Il mondo elettronico si sta rivoltando contro di me. Per questo dobbiamo ringraziare mia sorella

che mi presta il suo pc permettendomi di continuare questa storia. Brava sorella U.U

Detto questo, vi lascio. Alla prossima!

Reb.

 

 

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Capitolo 20
*** One Last Date For Me ***


               One Last Date For Me

 

Il pullman procede tranquillo lungo la strada.

Siamo partiti un paio d'ore dopo il concerto per arrivare il prima possibile a 

Praga. Il viaggio durerà un pò meno di quello per raggiungere Tallinn, circa un

giorno. 

Avvolta in una coperta leggo il mio libro accoccolata tra le braccia di Jared che,

beatamente, dorme sfinito dal concerto.

Shannon e Tomo invece se stanno seduti per terra a gambe incrociate e giocano

a poker. Il batterista sta felicemente vincendo tutti i soldi dell'amico.

Sorridendo li guardo poi torno a pensare al mio libro, ma non riesco a concentrarmi.

Piano piano comincio a strattonare Jared.

Lentamente lui apre gli occhi e sbadiglia.

- Sembri un ippopotamo.

- Che fai? Prima mi svegli malamente e poi mi prendi in giro?

- Non sono simpatica?

- Da morire.

Dolcemente mi bacia intrecciando le sue dita tra i miei riccioli.

- Scusate piccioncini - ci interrompe Shannon - ma dato che siete qui, con NOI, evitate 

certe cose. Grazie!

Jared fulmina il fratello con lo sguardo.

Ridacchiando gli tiro la coperta scombinando tutte le fisches.

Shannon e Tomo rimangono immobili davanti a quello scempio. Pietrificati. 

Entrambi si voltano verso di me, scioccati, poi si guardano e dopo aver lanciato via le carte

con un gesto teatrale, si gettano contro di me e mi schiacciano.

Jared ridendo ci spinge per terra facendomi atterrare sul petto di Shannon.

Il batterista trattiene a stento un urlo di dolore e mi guarda implorante.

- Non sai quanto vorrei che non ti alzassi, davvero. Ma il tuo ginocchio mi sta uccidendo.

- Ops!

Mi alzo e mi siedo accanto al divano ridacchiando.

Il batterista si gira di lato mugugnando.

- Ahia. Le palle! Che dolore!

Jared scoppia a ridere come un matto alla vista del fratello sofferente.

Tomo invece sta recuperando i suoi soldi dal tavolo di gioco ormai distrutto, approfittando della

disattenzione di Shannon.

In quel momento una forte malinconia mi prende e mi stringe come una morsa.

In silenzio mi alzo e mi avvio di sopra. 

Mi fermo sulle scale e mi siedo su uno degli scalini, dove i Mars non possono vedermi.

Quasi subito Jared mi raggiunge preoccupato. 

Si siede accanto a me e mi circonda le spalle con il suo braccio.

- Che succede?

- Niente. Stavo solo pensando.

- A cosa?

Non rispondo, non subito.

- A questo viaggio. E' davvero stupendo e vi adoro ma...io...io credo che dopo il concerto a Praga 

tornerò a casa.

Jared rimane per un attimo con lo sguardo fisso nel vuoto, poi si volta verso di me e mi guarda con 

quei suoi bellissimi occhi di ghiaccio.

- Non puoi. Non puoi lasciarci. Sei stata con noi troppo poco. 

- Lo so ma non posso rimanere per sempre. E poi devo tornare da mia mamma, sapere come sta.

- La potrai chiamare tutti i giorni, parlarci quanto vorrai. Non andartene.

Una lacrima mi scende sulla guancia. Lui la asciuga lentamente e mi prende il viso con entrambe le

mani. 

- Non andartene - sussurra angosciato.

- Jared...mi dispiace. Devo.

Chiudendo gli occhi appoggia la sua fronte sulla mia. 

Io avvolgo le mie braccia intorno al suo collo.

Vorrei tanto piangere.

Shannon sbuca all'improvviso con un espressione ancora mezza sofferente stampata in faccia.

- Scusate ma io avrei bisogno di una bella dormita.

Ci separiamo per farlo passare.

- Tutti abbiamo bisogno di una bella dormita - commenta Tomo dietro di lui.

Ci oltrepassano sbadigliando e ci lasciano soli.

- Forse è meglio andare a dormire - dico io sospirando.

Jared mi afferra il braccio e mi blocca. 

- Ti lascierò tornare a casa ad una condizione.

- Quale? 

Lui sorride.

- Ti accompagneremo noi. 


_____________________________________________________________


Cari lettori...come penso abbiate capito, questa storia è quasi giunta al termine T.T

Ciò mi rattrista grandemente. Ormai mi ero abituata a impiegare un oretta ogni giorno

per scrivere.

Spero che il finale che presto arriverà non vi deluda.

Un bacio, Reb

 




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Capitolo 21
*** Don't Go Away ***


  Don't Go Away

 

- Come mai siete così silenziosi?

Shannon addenta vorace il suo panino.

- Cosa?

- Ieri eravate tutti bacetti, abbracci e sorrisi. 

Lo guardo male perchè ha perfettamente e dannatamente ragione.

- Lasciamo perdere - sospira alzando gli occhi al cielo - Tanto...

- Tanto cosa?

Lui fa le spallucce.

- Tanto è da stamani che mi ignorate. Solo Tomo mi considera - dice scompigliando i 

capelli all'amico.

- Ero solo sovrappensiero.

- Se... - commenta scettico Shannon.

Stizzita prendo il mio bicchiere e gli tiro l'acqua in faccia, inzuppandogli anche il panino.

Lui guarda primo lo scempio, poi me.

- Hai una vaga idea di quanto tempo ho impiegato per preparare questo panino? 

- Se... - rispondo imitandolo.

- Scorbutica. 

Offesa mi siedo sul divano e ricomincio a leggere. Riuscirò mai a finire questo libro?

Purtroppo per me Shannon ha ragione per la seconda volta. Con il nostro arrivo a Praga sono

diventata più suscettibile e nervosa, sempre più consapevole del mio rientro a casa.

Jared è l'unico a saperlo e ancora non riesco a trovare il coraggio di annunciarlo anche agli altri

due Mars. Forse perchè l'annuncio del mio ritorno a casa renederebbe l'evento ancora più concreto

e definitivo.

Abbandonare questi tre pazzi che mi hanno regalato una settimana davvero magnifica mi riempie di

dolore e ogni volta che Shannon fa una battuta rischio di scoppiare in lacrime, pensando che quella 

potrebbe essere l'ultima che sentirò.

La richiesta di Jared mi ha sorpresa un pò, anzi, molto. Ha già parlato con Jean della sua folle idea di

accompagnarmi fino a casa e, dopo un rapido calcolo, l'autista ha acconsentito.

Seduti per terra a bere birra e a mangiare lo stesso panino, Tomo e Shannon borbottano guardandomi

e distraendomi dai miei pensieri.

Cosa cavolo staranno dicendo?

Preoccupata piego l'angolo della pagina a cui sono arrivata e poso il libro in un angolo.

Lentamente mi alzo con i loro occhi puntati addosso.

Ignorandoli me ne vado di sopra, lontana dai loro sguardi.

Prima di chiudere la porta sento i due amici mormorare qualcosa di incomprensibile a Jared e ridere.

Fregandomene mi arrampico sul letto e accendo l'Ipod.

Dopo pochi minuti di pace qualcuno bussa. Senza neanche aspettare una mia risposta Tomo entra e si siede sul

letto di Jared, di fronte al mio.

- Allora?

Lo guardo confusa.

- Come mai così...acida oggi?

- Così.

Tomo mi lancia un'occhiata di disappunto.

 - Non mi convinci. Dai sputa il rospo.

- Questo è il mio ultimo concerto con voi - dico tutto d'un fiato.

Lui rimane un attimo in silenzio.

Poi esplode.

- Cosa? Ma sei matta?! Ma sei con noi da appena una settimana! E poi non ci siamo mai divertiti così tanto.

Apro la bocca per ribattere ma lui mi ferma.

- E poi Jared è così felice!

- Lo so ma...

- Come puoi dire ma! Come puoi andare via!

Meno male che lui è quello tranquillo, penso guardandolo.

- Mofo lo so, ma devo tornare a casa. Dai miei.

Tomo mi guarda disperato.

- Fallo per quei due che di sotto ridacchiano come degli scemi. Ti prego resta.



___________________

Conto alla rovescia iniziato!

Meno tre capitoli alla fine.


 

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Capitolo 22
*** Don't Tell To Shannon! ***


        Don't Tell To Shannon!

 

Tomo sfodera un paio di occhioni dolci da cucciolo indifeso.

- Mofo non fare così...

Lui continua a fissarmi con quello sguardo tenero.

- Funziona? - mormora felice.

- No.

Sospirando si lascia cadere sul letto.

- Tomo?

- Si?

- Ti prego, non dirlo a Shannon. Mi terrebbe il muso fino a casa. 

Un paio di pollici si alzano nella mia direzione.

- Grazie.

Decisa a passare una bella giornata scendo alla ricerca dei due fratelli.

Di sotto Shannon dorme sul divano abbracciato ad un cuscino mentre di Jared non c'è

traccia. Probabilmente è andato a fare un giro per Praga.

Da brava importunatrice comincio a scuotere il batterista per svegliarlo.

Lui lentamente apre gli ochhi, mi guarda, sorride e mi sbatte il cuscino sulla faccia.

- Che c'è? - biascica.

- Grazie della cuscinata.

- Te la sei meritata. Mi hai svegliato malamente! - borbotta massaggiandosi la spalla - Che

vuoi?

- Nulla. Mi annoio.

Uno sguardo omicida si posa su di me.

- Ho una gran voglia di strangolarti. 

Sedendomi sul divano faccio le spallucce con aria innocente.

- Tomo che fa?

- Non lo so. 

Shannon si gratta il mento pensieroso.

- Di fare un giro non se ne parla. Non ne ho voglia.

Annuisco in silenzio. Nemmeno io ne ho voglia.

- Di fare a pennellate non ne ho voglia.

- Idem.

- Anche se non sarebbe male dipingerti la faccia come quella di un pagliaccio - sogghigna.

- Provaci e ti amputo le mani.

Mi arriva un altra cuscinata.

- Ti detesto - mormoro.

Un altra cuscinata.

Abbastanza stizzita gli strappo di mano il cuscino e lo lancio lontano da lui.

Shannon mi guarda male.

Poi prende un altro cuscino da dietro la schiena e mi sbatte in faccia anche quello.

- Hai rotto le palle - dico disarmandolo nuovamente.

- Se mi prendi un altra volta qualcosa di mano ti lancio via te.

- Spiritoso.

Sospiro. Quando ho pensato di voler passare una bella giornata non intendevo certo di starmene

tutto il tempo seduta sul divano a chiacchierare e a lanciare oggetti.

- Che si fa?

- Io mi rimetto a dormire.

- Sei decisamente odioso.

Shannon sbuffa e guarda verso il frigo.

- Che ne dici di guardare un film?

- Meglio che guardare te dormire.

- Scherzi?! - urla indignito - Io sono uno spettacolo mentre dormo.

- Si, soprattutto quando sbavi.

- Esattamente.

Tutto convinto si alza e scalda un sacchetto di pop corn. Poi prende una ciotola e ce li mette.

- Questi sono tutti per me - dice abbracciando la ciotola.

- Tirchio.

Una volta di sopra sentiamo Tomo parlare da solo in camera.

Shannon mi porge la ciotola e apre piano piano la porta.

Il chitarrista, ancora seduto sul letto di Jared, sta parlando al telefono con la sua Vicky.

Al batterista subito si illumina lo sguardo e silenzioso si avvicina all'amico.

Arrivato alla giusta distanza gli stoglie il telefono di mano.

- Ciao Vicky! - urla raggiante - Tomo ti ha già parlato delle due ragazze di Tallinn? No? Pensavo di si.

Come? Te lo passo subito.

Felice come un bambino che ha appena ricevuto le caramelle, Shannon passa il telefono a un Tomo

preoccupato.

- Vicky non dare retta a...no...ma io...si tesoro...ok...si lo ringrazierò. Ciao, ti amo.

Tomo chiude la chiamata e fulmina Shannon con lo sguardo.

- Vicky ti ringrazia dell'informazione, bastardo.

- Ti avevo avvisato che glielo avrei detto.

- Lo porti via dalla mia vista prima che lo ammazzi? 

Ridendo io e Shannon ce ne andiamo a guardare il film. 

Dalla camera ci arriva un ultima frase di Tomo.

- Te la farò pagare.


_________________________________

Domani arrivano gli ultimi due capitoli!

Nell'ultimo.....Colpo di Scena!!! State in ansia e aspettatevi di tutto U.U

Alla prossima, Reb

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Capitolo 23
*** Italy: The Returned! ***


           Italy: The Returned!

 

Il pullman sfreccia veloce sulla strada.

Siamo in Italia da un paio d'ore e tra non molto saremo a casa mia.

Jared guarda fuori dal finestrino malinconico. Tomo e Shannon giocano a Monopoli

seduti per terra. Il battterista, che come per il poker è il vincitore del momento, è

ancora ignaro della nostra meta. 

Guardando i due amici giocare mi viene in mente una cosa.

Mi avvicino a Jared.

- Devi farmi un favore!


E così torniamo al nostro Prologo...

- E questo è tutto - dico posando le bacchette.

Chiara e Vittoria, una nostra amica con cui mia figlia stava pranzando prima del mio arrivo, 

mi guardano sconvolte.

- Non puoi concludere così il racconto - piagnucola Chiara - qual'è questo favore? 

- Sapessi... - le rispondo prendendo il mio telefono.

- Dai raccontaci - mi supplica Vittoria.

Sospiro e le guardo sorridendo.

- Sono stata cattiva. Mi sono goduta i Mars da sola. Perciò ho deciso di farmi perdonare.

Invio un SMS e aspetto.

Dopo un minuto nel ristorante entrano Jared, Shannon e Tomo.

I tre si siedono al nostro tavolo.

- Ecco a voi i 30 Seconds To Mars - dico alle mie amiche, che li guardano a bocca aperta.

Tempo due secondi ed esplodono in urla di gioia.

I camerieri ci guardano male.

Chiara fissa Tomo con uno sguardo da maniaca mentre Vittoria si è già spostata accanto a 

Shannon.

Subito cominciano a tempestarli di domande. I due Mars prendono un pennarello dal nulla e 

autografano le braccia delle mie amiche, che ormai sono sul punto di svenire.

Sorridendo finisco di bere il mio sake.

Jared gioca con le mie bacchette.

- Non mi considera nessuno - mormora vedendo che le mie amiche non hanno occhi che

per gli altri due componenti della band.

- Ci sono io per te.

Lui sorride e mi bacia.

- Sicura di voler rimanere qui?

Io annuisco e lui sospira.

- Perchè? Abbiamo fatto qualcosa noi? Te ne vai per colpa dei litigi con mio fratello?

- No. Jay te l'ho già spiegato. Voi non c'entrate. 

Jared mi prende la mano e la bacia risalendo anche il braccio.

- Resta con noi - mormora.

Prima di cedere a quella richiesta lancio uno sguardo alle mie amiche.

Entrambe chiacchierano felicemente con i loro nuovi amici.

Tomo mi sembra un pò timido mentre Shannon si fa delle foto con Vittoria con il suo nuovo Iphone.

All'improvviso Jean irrompe nel ristorante.

- Ragazzi dobbiamo andare.

I tre Mars guardano i loro autista con gli occhi dolci.

- Vi aspetto sul pullman. Avete cinque minuti.

Tomo subito si alza e saluta Chiara con un semplice "ciao" mentre Shannon stampa un bacio sulla guancia

di Vittoria.

Io non saluto i ragazzi.

- Rimani con noi qui al Jappo? - mi domanda mia figlia.

- No i ragazzi mi accompagnano a casa.

Dopo aver salutato le mie amiche seguo i tre sul pullman.

Tra non molto li saluterò per sempre.

 

 


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Capitolo 24
*** Goodbye ***


           Goodbye

 

Una brezza leggera mi scompiglia i capelli.

Lentamente inspiro l'aria salmastra che in questi giorni mi è mancata

come non mai.

Sospirando affondo i piedi nella sabbia calda e guardo il mare.

Jared, seduto accanto a me, mi afferra la mano.

Il mare è calmo, piatto come una tavola. Mi viene voglia di tuffarmici 

e di trascinare in acqua anche i Mars. 

Come mi mancheranno questi tre, e soprattutto come mi mancherà il

mio bel cantante quando se ne sarà andato.

Tomo se ne sta sdraiato sulla riva con i piedi immersi nell'acqua mentre 

Shannon vicino a lui fa un castello di sabbia.

In silenzio mi alzo e mi avvicino a lui.

- Shannon?

Il batterista mi ignora e continua il suo lavoro.

- Shannon?

- Perchè non me l'hai detto?

- Mi avresti tenuto il muso fino a casa invece di fare finta di niente. 

Lui distrugge una torre stizzito.

- Che ne sai?

Lo guardo senza rispondergli.

- E va bene, forse ti avrei tenuto il muso ma ne avrei avuto il diritto!

- Non volevo passare gli ultimi due giorni con voi vedendoti triste.

Ancora più scazzato di prima distrugge il castello con un pugno e mi guarda.

- Ora sono triste! E lo sarò ancora per un pò se te resti qui per davvero.

Prima che possa dirgli qualcosa Jared si avvicina.

- Noi dobbiamo andare.

Tomo si stiracchia e ci raggiunge.

- Stavo così bene sdraiato lì. Che palle.

Io e Shannon ci alziamo.

Nessuno riesce a dire niente ora che è il momento di separarsi.

Impacciata mi sistemo i capelli dietro l'orecchio e guardo per terra.

Con un piede disegno dei piccoli cerchi sulla sabbia.

Non riesco a guardare i ragazzi negli occhi.

- Allora...non vuoi proprio venire con noi? - mi domanda Shannon.

- Non posso, mi dispiace.

Tristemente abbraccio i tre ragazzi.

- Non fare il musone - dico sorridendo a Shannon.

- Ci proverò - mi dice porgendomi un foglio.

Lo apro curiosa. E' il disegno del tramonto che avevamo fatto insieme. Una

lacrima mi scende sulla guancia.

- Grazie Shan.

- Così ti ricorderai della nostra battaglia e di come ti ho battuta - ridacchia.

Tomo invece mi porge un suo plettro e mi abbraccia.

- Vi lasciamo un attimo soli - mormora il chitarrista guardando me e Jared.

I due amici se ne vanno borbottando tra loro.

Una volta soli Jared mi prende la mano e mi tira a sè.

Dolcemente mi abbraccia e mi bacia.

Un ultimo bacio prima di andare.

- Ti prometto una cosa - mi dice guardandomi negli occhi.

- Cosa?

- Ti prometto che tornerò a prenderti una volta finito il tour.

Sorrido perdendomi nell'azzurro dei suoi occhi.

- Davvero?

- Giuro. 

Un'onda s'infrange sulla sabbia dorata e ci sfiora rinfrescandoci.

- Mi mancherai.

- Anche tu - sussurro.

Jared mi bacia la mano.

- Aspettami, tornerò.

 

 

 

The End

 

Siamo arrivati alla fine di questa bella storia. Per prima cosa devo fare degli Special Thanks

a Viyanga che ha sempre recensito i miei capitoli in maniera davvero stupenda <3; a tutti i lettori

silenziosi e alle altre mie recensitrici XD Vi Adoro tutti!

Poi altri Special Thanks a YamiNoAkuma e Jst_Dreamer meglio conosciute come Chiara e Vittoria!

Ma...un momento! Che ha detto Jared? Che tornerà!

Questo significa che.....ladies and gentlemen da questa sera apparirà una nuova avventura di Rebecca

e dei Mars!

Spero di aver reso meno dolorosa la fine di questa storia.

Al prossimo capitolo!

Reb

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