Maschere di falsità

di jotica90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ... Ha bisogno di te ***
Capitolo 2: *** ...perchè? ***
Capitolo 3: *** ...Non è come sembra ***
Capitolo 4: *** ... io ci sarò ***
Capitolo 5: *** ... Non ho bisogno di nessuno ***
Capitolo 6: *** ... Non me ne vado ***
Capitolo 7: *** ... ricomincio da qui ***
Capitolo 8: *** troppo tardi! Il giocattolo si è rotto ***
Capitolo 9: *** ... tutto comincia ***
Capitolo 10: *** ... dalla pioggia ***
Capitolo 11: *** ... la superficialità ... ***
Capitolo 12: *** ... Perdono... ***



Capitolo 1
*** ... Ha bisogno di te ***


Il tempo passava, io ero ormai al sesto anno, Herm, Ron, Harry e Draco erano ormai all’ultimo, già Draco il solito Draco, colui che provava un piacere mal sano nel vedere il dolore sulla faccia altrui, colui che aveva preso in giro per ben sei anni me e la mia famiglia, ma era veramente quello che faceva apparire, possibile che i suoi sentimenti si fermassero alla vendetta? Che il suo amore verso i suoi simili si fermasse alla soddisfazione nel vederli soffrire? Non potevo credere che il suo cuore fosse vuoto, e in fondo a me stessa sapevo che il suo comportamento freddo e ostile era dovuto al dolore che provava… aveva represso tutta la tristezza nel tentativo di lenire le ferite che gli aveva procurato suo padre con le sue scielte avventate che l'hanno fatto finire ad Azkaban,le ferite che gli aveva procurato sua madre con la sua voglia di morire perché affermava di non avere più niente per cui vivere… Sapevo che primo poi sarebbe scoppiato, che prima o poi tutto quel dolore sarebbe emerso da quel cuore che aveva isolato dal mondo grazie ad una lastra di ghiaccio, speravo solo che quando questo sarebbe successo ci fosse stato qualcuno pronto a sorreggerlo, amarlo e confortarlo… perché avrei dovuto pensare questo? Non lo so, ma sapevo che non lo odiavo, non l’avevo mai odiato, sapevo cosa voleva dire portare una maschera per la vita sapevo cosa voleva dire reprimere il dolore che ti opprimeva fino a non farti respirare, fino ad impedire alle tue lacrime di fuoriuscire perché non basterebbero a calmare quella rabbia che provi verso te stesso…

( Ginny nn sapeva ancora che quella ragazza che avrebbe accolto,le lacrime e le paure di quel ragazzo consumato da scelte più grandi di lui, sarebbe stata una persona a le molto vicina... più di quanto potesse immaginare...)

Sarei dovuto andare ad Hosgmade, ma la testa mi stava scoppiando... avevo freddo ed ero stanco... poi non avevo voglia di vedere la stupida felicità che Potter e company sprigionavano da quei loro occhi privi di dolore e fieri delle loro scelte... volevo fuggire da quel posto pieno di persone false, volrevo scappare dal mio corpo, privo di umanità... volevo trovare un posto nel quale nessuno mi conosceva, dove nessuno aveva pregiudizzi su di me o sul nome che rappresentavo, eh! sì perchè era questo che le persone vedevano in me!!! forse erano solo deliri procurati dalla febbre che mi faceva sentire uno schifo... i miei pensieri vennero interrotti dall'entrata di Blase, Che con la sua entrata silenziosa diede l'ultimo colpo alla mia testa che semprava un palloncino pronto a scoppiare.
-Draco, muoviti!!! Le carrozze ci stanno aspettando!!!- Blase credo che fosse l'unico vero amico che avessi, era l'egocentrismo in persona, ma nonostante questo era l'unica persona che riusciva a comprendermi fino in fondo... era diverso dagli altri serpeverde, non sapevo neanche perchè fosse capitato in questa casa, nonostante il suo apparente menefreghismo era sempre pronto ad aiutare chi ne aveva bisogno... -Non vengo!!!- Dissi con la mia calma apparrente cercando di alzarmi ma il dolore in tutto il corpo era ttroppo forte e mi costrinse a risdraiarmi con il seguito di alcune smorfie di dolore, Blase se ne accorse e si voltò laggermente preoccupato.-Stai bene, sembri appena uscito da una centrifuga!!!- -Grazie Blase gentile come al solito!!!Comunque non ti preoccupare stò bene o solo un gran mal di testa.- Menti spudoratamente avevo dolori d'appertutto, infatti Blase non credette alla mia risposta e così mi prese di forza e mi portò in infermeria...

(Già l'infermeria, quel luogo sarebbe stato testimone di molte rivelazioni segrete... Quando Blase portò il ragazzo biondo in infermeria non ci trovo Madama Chips ma solo una rossa Griffon d'oro, intenta nel mettere in ordine alfabetico le medicine...)
Ero intenta a mettere a posto le pozioni quando vidi Zambini che sorreggeva Malfoy sulla porta, il viso del biondo era notevolmente arrossato, i suoi occhi che di solito esprimevano freddezza ora erano solo stravolti dal sonno mancato e la sua fronte era corrucciata in una smorfia di dolore coperta da quella frangia color biondo platino che teneva priva di gel, ormai dal quarto anno. Aiutai Blase a stenderlo sul letto e lo seguii fuori dalla porta...

- Ciao Wesley, che ci fai qui?-
- Madama Chips ha preso una settimana di ferie... da quanto stà così?- - Credo da questa notte l'ho sentito rigirarsi tutta la notte nel letto, non dovrebbe essere niente di grave, ma te l'ho portato per sicurezza...- - Lo sapevi che c'ero io vero?!- Un sorriso beffardo si dipinse sopra il suo volto... - Diciamo che ci speravo- Detto questo la sua faccia prese un'espressione seria che non gli apparteneva e continuò...- ha bisogno di qualcuno, e non intendo solo per il suo stato fisico, nessuno può capirlo meglio di te, te lo affido dimostrami che i miei sospetti su di te sono fondati... ora vado se no mi salto la gita ciao...- Non feci tempo a ribattere che se ne era già andato, " i suoi sospetti?" l'avevo sempre considerato un tipo strano ma in fondo mi stava simpatico.
Rientrai e mi fermai per pochi secondi a guardare Malfoy, sembrava così fragile e indifeso...

( Ginny non aveva nemmeno idea di quanto quello che aveva detto fosse vero, e forse neanche lo stesso Malfoy lo sapeva, ma qualcosa in loro stava cambiando. Ginny si diresse verso il ragazzo, prese una becinella con dell'acqua fredda e incominciò a tamponare la fronte ardente del ragazzo, tentando, così di abbassargli la temperatura!!!)

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COMMENTATE!!!!!
BACI BACI J

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Capitolo 2
*** ...perchè? ***


... PERCHE' ?

Ormai era notte fonda, dovevo essermi addormentata accanto a Malfoy, il ragazzo più scontroso arrogante esuperbo, aggettivi che non gli appertenevano in quel momento... la sua pelle chiara, illuminata dalla luna assumeva un colore perlaceo, i suoi capelli biondi splendevano al contatto con quella luce... scacciai quei pensieri, perchè? Perchè la paura dei miei sentimenti era più forte della verità, perchè non ero pronta per prendermi la responsabilità di un altro essere umano, facevo l'infermiera e quindi come potevo non occuparmi degli altri? Era una responsabilità temporanea sarebbero uscuti di lì ed io sarei stata libera di andare per la mia strada... Mi voltai verso la finestra cercando di rifugiarmi nel mio mondo, dove niente poteva nuocermi, dove tutto girava intorno alle mie possibilità... sentii Draco muoversi nel letto, lo guardai la temperatura doveva essersi alzata, gli tamponai la fronte con la pezza bagnata, le parole, in preda ai deliri, prima bofonchiate e mugugnate ora erano diventata chiare quasi urlate...

- l'hai uccisa e con lei hai ucciso anche me!!!!... - Ripetè questa frase un paio di volte, le sue parole erano spezzate dal pianto, ma dai suoi occhi non uscì nessuna goccia cristallina, quando la temperatura si abbasso il suo tormento, se ne andò... e quel ragazzo riprese la sua freddezza

(Era mattina e i due ragazzi si erano addormentati... il freddo ormai aveva preso il controllo di tutto quello che lo circondava, una fitta neve stava cadendo dal cielo, tutto era ovattato e le nuvole che ricoprivano la distesa, un tempo azzurra, simboleggiando il dolore infinito e il senso di falsità che aveva sempre regnato sugli animi di due angeli che si stavano preparando a vivere per la prima volta...)

(I primi raggi di sole penetrarono dalla finestra socchiusa... il freddo entrava dagli spiragli, e fece rabbrividire il ragazzo che al tocco di quell'aria fredda aprì gli occhi color ghiaccio, le immagini prima sfuocate diventarono sempre più nitide...)

I ricordi prima offuscati si fecero chiari nella mia mente, mi portai una mano sulla fronte, la temperatura si era abbassata, notai la bacinella dell'acqua sul comodino a fianco al mio letto e la pezza di stoffa nella mano della ragazza dai capelli rossi che si era addormentata al mio capezzale... la sua dolce figura sembrava così fragile e indifesa, sembrava aspettare il suo primcipe azzurro, già quella ragazza non era più la piccola Ginny era diventata Ginevra la ragazza forte in attesa che un ragazzo alla sua altezza la venisse a prendere, colui che l'avrebbe protetta dal freddo e dalla intemperie del mondo, colui che l'avrebbe protetta da esseri ignobili e privi di sentimenti come il sottoscritto... ma se le persone avessero visto sotto la mia bastardaggine avrebbero capito la mia vera natura... codarda e vile. Restai a guardarla per molto tempo, era così bello poterla guardare mentre dormiva.
Lei rappresentava tutto ciò che era vero, tutto ciò che c'era di puro al mondo, con la sua risata cristallina illuminava la giornata delle persone, tutte quella gente che le voleva bene, io ero solo geloso di quelle persone, ero geloso di lei...perchè aveva tutto quello che avrei voluto io.. che idiozia, vero? come è possibile che il grande Draco Malfoy, circondato dal lusso, possa volere la vita di una pezzente? Questa è la realtà, non l'avrei mai ammesso ma mi sentivo terribilmente solo e spaventato, mia madre mi aveva lasciato e mio padre era finito dove meritava... come si può considerare padre l'uomo che ha causato tanto dolore? colui che ha ucciso mia madre? Anche se non fisicamente la stava uccidendo, presto sarebbe morta per il dolore che la stava consumando... Io ero solo un ragazzo pauroso e insignificante che non era neanche riuscito a salvare sua madre, perchè inadatto a farsi amare e, come se non bastasse ce l'avevo con loro, con me stesso e con tutto il resto dell'universo, come poteva vivere un essere come me? Come poteva sperare di essere amato e di amare?...

- Buon giorno!!! Come ti senti?...- come un sussurro la voce di quella ragazza arrivò alle mie orecchie e guardai i suoi grandi occhi verdi e lucenti che si spensero non appena le mie fredde parole uscirono dalla mia bocca...
- Wesley, come mi dovrei sentire con una pezzente sul mio letto?!-

(I due ragazzi si stavano guardando con disprezzo, ma quel disprezzo si sarebbe tramutato in un sentimento che va al di là dell'amicizia, che va al di là dell'amore, che va al di là della fraternità... qualcosa che nessun essere umano può descrivere...)

(Il silenzio regnava incontrastrato in tutta la scuola di magia, nell'infermeria era diventato assordante... nessuno parlava, nessuno ascoltava, per paura o per orgoglio si erano chiusi in se stessi come i ricci quando sentono il pericolo... il problema che il loro riccio era inesistente... Presto avrebbero imparato ad ascoltarsi e a soffrire insieme...)

Erano ormai tre giorni che ero rinchiuso in quell'infermeria e la presenza della Wesley incominciava a darmi sui nervi. Non avevo mai ricevuto tante occhiatacce in vita mia.. mi ero quasi ripreso completamente e con l'aiuto di Blaise ero riuscito a trattenermi dal fare battutine su Potter e compagnia che venivano regolarmente per assicurarsi che non avessi toccato più del necessario Ginevra...

I tre giorni più lunghi della mia vita, non ero mai stata insultata tanto in tutta la mia vita... ma almeno con lui ero riuscita a tirare fuori me stessa, la persona che aveva sostituito la piccola Ginny, Ginevra Wesley... la ragazza che non aveva bisogno che suo fratello corresse in suo soccorso ogni volta. La ragazza che voleva prendere in mano la sua vita, colei che voleva andarsene da casa per proseguire gli studi in medicina, colei che voleva prendersi la responsabilità delle sue azioni nel bene e nel male...

- Wesley vuoi per caso una foto?!- che stupida lo stavo fissando, i miei occhi erano sognanti e le mie guance avevano assunto un colorito che tendeva al rosso... stavo fissando i suoi capelli la sua faccia stravolta per aver dormito poco... ora come glielo spiegavo? Come mi sarei tirata fuori dai guai? Non potevo certo dirgli che per la prima volta mi sentivo coerente con il mio comportamento e questo era merito suo... ma non ci fu bisogno di inventare una stupida bugia Zambini entrò di corsa con una faccia che non preannunciava niente di buono, doveva essere successo qualcosa di brutto mi fece segno di seguirlo fuori dalla stanza...

Blaise entrò facendo rumore come al solito, ma questa volta aveva una faccia che portava solo guai, sembrava ignorarmi mi lanciò un'occhiata veloce e distolse lo sguardo non appena incontrò i miei occhi, come se non avesse il coraggio di dirmi qualcosa... questo mi preoccupò non poco, capii subito cosa mi voleva dire. si portò fuori Ginny forse per chiedergli se avrei potutro reggere alla notizia, ma neanche la diagnosi più favorevole del mondo avrebbe attutito l'ennesima punizione che la vita stava per infliggermi... a volte mi chiedevo che scopo avesse la mia esistenza...

- Allora come stà?-
- Non gli piacerà quello che gli dirai vero?-
- No, lo farà stare uno schifo nonostante la sua reazione sarà fredda e ostile.- Blaise scoppiò in una risata nervosa...
- Sono sicura che riuscirai a dirglielo nel modo migliore, ti prometto che ti aiuterò a confortarlo...-
- Allora sta bene.- Le parole gli morirono in gola, come fossero delle bastemmie troppo squallide per poter essere pronunciace anche da un serperverde... Entrambi sapevamo che era arrivato il momento che Draco Malfoy temeva, era arrivato il momento di affrontare il mondo da cui si era sempre nascosco, il mondo del dolore, non sapevo perchè ma sentivo che la mia strada si sarebbe scontrata con quella di Draco...

( Ormai la vita dei nostri angeli stava per incominciare, le emozioni stavano per salire in superficie e le nuvole si stavano accumolando nel cielo, lasciando i cuori dei nostri protagonisti liberi di respirare...)

RECENSITEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

RINGRAZIO:
tomokachan/ senseirika illyria93 piper1831
per avermi incoraggiato nel continuare a pubblicare....
ringrazio soprattutto la prima perchè senza di lei non pubblicherai proprio niente...
spero di riceve altri commenti...

BACI BACI J

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Capitolo 3
*** ...Non è come sembra ***


( Nell'infermeria si sentivano solo le gocce d'acqua, che si erano prodotte dallo sciogliersi della neve a contatto con i tiep

( Nell'infermeria si sentivano solo le gocce d'acqua, che si erano prodotte dallo sciogliersi della neve a contatto con i tiepidi raggi solari. Battevano sul vetro della finestra con un ritmo dolce e costante. I respiri delle persone persone all'interno della stanza erano diventati assordanti...)

Blaise era rientrato in quello che sarebbe stato il luogo della mia morte, ammesso che non fossi mai riuscito a vivere.Lo seguì la Wesley, nessuno parlava nessuno aveva il coraggio di cantarmi la dolce ninna nanna che mi avrebbe definitivamente distrutto, così parlai io, Ginny era paralizzata sembrava che i suoi occhi piangessero senza lacrime... che il suo cuore urlasse senza voce...

- E' morta vero? - Blaise tacque ma i suoi occhi dissero tutto, fece un debole gesto con il capo quasi avesse paura che ad un suo gesto sbagliato un cristallo si sarebbe rotto in mille pezzi, ma quella era un immagine troppo pura per il sottoscritto, per colui che provava piacere a vedere lagente soffrire, per colui che non dimostrava dolore nel sentire la notizia della marte di sua madre-Lei era morta tanto tempo fa, è morta nel momento in cui mio padre è stato rinchiuso, se non tempo prima, quando lui ha smesso di essere suo marito ed è diventato un burattino nelle mani di un essere inetto e pauroso -

Lo disse con freddezza, fece un respiro profondo come se dovesse catturare l'ultimo soffio d'aria.. poi continuò: - Come mai hanno mandato te? Silente era troppo impegnato per un Malfoy...- Le sue parole erano spietate, ironiche... ma non era niente in confronto alle parole che pronunciò Blaise, sembrava che ogni parola fosse una provocazione per farlo reagire, sembrava che si odiassero, ma non era così, il legame che c'era tra loro era più profondo di qualunque amicizia, più sincero del legame fraterno, ma neanche loro due se ne rendevano conto... - No! Ho chiesto io di darti la notizia, loro mi avevano detto che non sarebbe stato facile, ma si sbagliavano è stato facilissimo, perchè il Draco che conoscevo era una persona inesistente... Lo stronzo che ho davanti non è capace neanche di soffrire...- Aveva pronunciato quelle parole in un modo tale, che anche io ci avevo creduto, era arrabbiato e capivo anche il perchè, guardò Draco negli occhi per un' ultima volta e dopo se ne andò. Senza dire niente,senza urlare, senza versare lacrime. Perchè? Perchè non avevano bisogno di dirsi niente i loro occhi parlavano da soli...

Passarono tre giorni, non parlammo di niente... a dir la verità non ci rivolgemmo la parola... lei non mi chiese niente ed io... non gli dissi niente. Passavo le mie giornate sul davanzale della finestra a guardare fuori, sperando di svegliarmi da quel limbo in cui ero caduto... quello sarebbe stato l'ultimo giorno di permanenza in infermeria, il giorno seguente sarei dovuto andare a casa per sistemare le cose di mia madre e per organizzare le ultime cose per il funerale...
Sentii i suoi occhi addosso, sentii la sua preoccupazione... ti prego non guardarmi così, non ho bisogno di tristezza ne di compassione, lasciami solo... lasciami in pace...

Non mangiava, dormiva poco e male, i suoi occhi grigi erano spenti, vuoti, odiavo vederlo così e non poter fare niente, lo stavo guardando, per non dire fissando e lui se ne accorse anche se non si girò... Mi rivolse solo una semplice domanda , alla quale risposi, forse troppo direttamente...

- La pensi anche tu come lui?-
- No, non penso che tu non sappia soffrire, e sai meglio di me che neanche lui lo pensa. Però penso che tu debba reagire, se non vuoi farlo per te fallo per chi ti vuole bene...-

Furono le parole più sincere che avessi sentito in vita mia, aveva ragione su tutto tranne che su una cosa, io non ero circondato da persone che mi volevano bene ma solo da ostilità...

( Quel ragazzo non aveva neanche idea di quanto si stesse sbagliando, il giorno seguente si ritrovò a Villa Malfoy, precisamente nella camera di sua madre...)

Quella camera era così vuota e silenziosa, non che fosse mai stata rumorosa... ma era più silenziosa del solito, c'era il camino acceso, forse l'unica cosa che sprigionava calore in quella stanza, per non dire in tutta la casa... Le pareti ti pietra sembravano ancora più fredde, e la moquette sotto il letto a baldacchino, sembravano più anonime... non avevo visto il corpo di mia madre che giaceva nella stanza attigua, non ci riuscivo. Mi ritrovai davanti al focolare a fissare quella fiamma che ardeva...
- Scusami, non pensavo quello che ti ho detto...-
- Lo so... su una cosa avevi ragione, devo riuscire a soffrire...-
- Centra per caso una rossa, nel tuo cambiamento?-
- Può darsi, sai una parte di me è morta con lei...-
- Ce la farai a reagire, ed io ti aiuterò e stai pur certo che lei non ti abbandonerà...- Si avvicinò e mi mise una mano sulla spalla, quello fu il gesto più sentito e sincero che un serpeverde avesse mai fatto in vita sua...

( Non tutti riescono a comprendere il dolore, non tutti si fidano, ma soprattutti molti si fermano alle apparenze... )

- Avete sentito della madre di Malfoy?-
- Lui è sempre lo stesso è proprio un serpeverde...- Queste ultime parole pronunciate da Ron mi fecero esplodere...
- MA COME TI PERMETTI DI GIUDICARLO, NON LO CONOSCI, NON POSSIAMO NEANCHE IMMAGINARE COSA STIA PROVANDO!!! E NON TIRARE IN BALLO PAPA' OGNIUNO SOFFRE IN MODO DIVERSO, OGNIUNO REAGISCE IN MODO DIVERSO!!!-
-Adesso lo difendi?-
- NO RON, NON LO DIFENDO!!! Sai ci sono persone che per paura, per obbligo o per qualunque altro motivo non sono come sembrano... a volte più sono fredde, o come dici tu bastarde, più sono fragili o più semplicemente provano un dolore che io mi auguro di non provare mai...perchè pur soffrendo noi dobbiamo ritenerci solo fortunati  della nostra vita.-

( Degli occhi estranei alla scena avevano visto e sentito tutto, dalla bocca di quel ragazzo dai capelli biondi e dall'animo ferito uscirono solo due parole...)

"Grazie Wesley..."

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Capitolo 4
*** ... io ci sarò ***


( Erano passati i due giorni e i ragazzi sembravano non conoscersi, non c'erano stati scontri tra Potter e Malfoy, anche perch

( Erano passati i due giorni e i ragazzi sembravano non conoscersi, non c'erano stati scontri tra Potter e Malfoy, anche perchè era difficile vedere Draco nei corridoi,non usciva dal suo dormitorio se non era neccessario, ed erano giorni che non si vedeva neanche a lezione.)

Più volte Blaise aveva cercato di farmi uscire dalla mia stanza per andare a bere qualcosa, ma io avevo declinato l'invito dicendo che non avevo voglia di stare in mezzo alla gente, mi alzai a fatica dal letto, mi guardai allo specchio sembravo il fantasma di quello che ero, non mi erano arrivate lettere da mio padre ma d'altronde non potevo aspettarmi altro... mi facevo schifo non riuscivo a riconoscermi nella mia immagine e non riuscivo a risollevarmi dallo stato in cui ero, continuavo a creare solo preoccupazione in Blaise, Tiger e Goyle non si erano neanche accorti che mancavo da quattro giorni, troppo occupati ad ingozzarsi con i muffy...

- Sono giorni che non ti fai vedere... devi ricominciare a vivere Draco. Non puoi restare in questo stato.-
- Blaise sono quello di sempre stò solo covando una brutta influenza...-
- Si come no... la prossima volta che Pansy me lo chiederà la farò salire...-
- Blaise, questo è un colpo basso...-
- Degno di un serpeverde...-

Di mala voglia mi vestii e incominciai a camminare per i corridoi... la vidi era stupenda con i suoi capelli ramati la sua risata cristallina... rideva con le sue amiche poi le salutò e andò nel corridoio che conduceva alla biblioteca, senza accorgermene incominciai a seguirla...

Continuavo a pensare a Draco allo sguardo che aveva quando l'avevo visto l'ultima volta... mi diressi in biblioteca... e con la mia solita goffaggine inciampai finendo a terra, e come era prevcedibile i libri che tenevo in mano mi scivolarono... qualcuno mi aiutò a rialzarmi, riconobbi quelle mani pallide e affusolate.. potevano appartenere solo ad una persona Draco...

- Gr-grazie, come stai?-
- Uno schifo non ce la faccio più...- si appoggiò con la schiena al muro, i suoi occhi erano cambiati non erano più vuoti, erano semplicementi spenti e pieni di tristezza...
- Puoi sempre contare su Blaise, su di me e mi scoccia doverlo ammettere ma anche sui due scimmioni e Pansy... credo che a loro modo ti vogliano bene...-
- E tu ci azzecchi sempre con le persone vero?-
- Certo Malfoy io sono una Wesley-
- Infatti, non ti ci abbituare Wesley...-
- A cosa? Alla mia gentilezza...-
- D'accordo Malfoy... allora arrivederci!!!- E come si era seduta al mio fianco così scappò...

Già arrivederci, ma come mi è venuto in mente? stai proprio cambiando Draco, vecchio mio...

( La giornata passò normalmente, e arrivò il momento più duro per Draco, il momento di affrontare la gente, il mondo...)

Entrai in quella sala, così affollata, incominciò a girarmi la testa... la cercai al tavolo dei Griffond'oro non sapevo perchè ma avevo bisogno di vederla, sentivo che era necessario che il mio sguardo si posasse su di lei, sui suoi denti bianchi sulla sua divisa troppo larga, sulla sua fragile figura.

Mi sedetti al mio posto di fianco a Blaise... Pansy mi chiese qualcosa ma non l'ascoltai non ci riuscìì, incominciò a salirmi un senso di nausea, avevo un senso di vuoto tutto mi opprimeva mi sentivo come intrappolato dentro ad una minuscola gabbia...
- Draco ti senti bene? sei pallido.-
- Scusami ma non ce la faccio devo uscire di qui...-

Lo vidi entrare e sedersi di fianco a Blaise, ma qualcosa in lui non andava, barcollava ed ad un certo punto diventò pallido, il che era un evento raro visto la sua carnagione, disse qualcosa a Zabini e uscì correndo, guardai Blaise preoccupata, mi fece cenno di seguirlo così mi alzai nonostante le lamentele di mio fratello... aprii la porta della sala ed uscii insieme a Zabini...

Corsi fuori da quella cella, arrivai fino al lago stremato mi acasciai vicino ad un albero...

ricominciai a respirare, il senso di nausea svanì, e dell'acqua salata arrivò sulle mie labbra, quel senso di vuoto che avevo dentro divenne sempre più grande e più profondo... non riuscivo a fermare quelle lacrime che incominciarono silenziose e poi si trasformarono in urli e in singhiozzi che quasi mi soffocavano...

Lo vedemmo accasciato contro un albero, ci avvicinammo...

Calde lacrime gli abbagnavano il viso, e singhiozzi soffocati uscivano dalle sue labbra... mi avvicinai silenziosamente quasi avessi paura di svegliare un neonato...
- NON VOGLIO LA TUA PIETA' LASCIAMI SOLO!!!- Urlava mi avvicinai gli accarezzai dolcemente il capo, appoggiandolo sul mio petto mentre con l'altro braccio gli circondai le spalle, dopo un attimo di stupore rispose al mio gesto, e mi strinse sempre più forte quasi fino a soffocarmi...lo lasciai fare tremava, sembrava un cucciolo abbandonato, un bambino che ha paura dei tuoni, ma la sua paura era molto più grande di un semplice temporale... lui aveva paura di rimanere solo...
- NON DOVEVA MORIRE, DOVEVO MORIRE IO AL SUO POSTO, SONO UN VERME UN VISCIDO ESSERE UMANO CHE NON MERITA NIENTE...-
-Shh, tranquillo...ci sono io, calmati...- Mi feci cullare dalle sue braccia dalle sue parole dolci e sincere, non volevo che se ne andasse non volevo che qualcuno la portasse via da me... avrei voluto che le sue braccia mi protegessero dal mondo circostante...

( In quel momento capirono che anche ammettere la sofferenza significava vivere, che anche chiedere aiuto significava affrontare la vita... e che purtroppo la realtà supera la fantasia.)

 

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Capitolo 5
*** ... Non ho bisogno di nessuno ***


(Il ragazzo continuava a farsi cullare dalle dolci parole e dalle fini braccia della ragazza, versando lacrime amare, tutte qu

(Il ragazzo continuava a farsi cullare dalle dolci parole e dalle fini braccia della ragazza, versando lacrime amare, tutte quelle lacrime che non era riuscito a versare in 18 anni di vita...)

Non l'avevo mai visto così fragile e privo di difese, continuava a tremare fra i singhiozzi, non parlava versava solo lacrime lo strinsi più forte, ma non servì a molto. Le lacrime non si fermavano e il senso di impotenza che provavo non si attenuava... non riuscivo neanche a consolarlo come potevo pretendere di stargli vicino?...

Le sue braccia non mi avevano mai lasciato le sue dolci parole non mi avevano mai abbandonato, non volevo che la nostra vicinanza si interrompesse, non volevo che lei mi lasciasse andare, ma non volevo rovinarle la vita, perchè era questo che facevo alle persone le logoravo le consumavo fino a farle morire e così prima di ucciderle e prima che mi abbandonassero le lasciavo andare via rifugiandomi nel mio mondo, dove tutto era ovattato dalla neve, dove tutto assomigliava al ghiaccio, dove io per primo ero intorpidito da quella temperatura... dove riuscivo a non provare niente...

Lo sentii calmarsi, così prima che fosse tardi, riusci a prendere il coraggio per staccarmi da lui, per non farlo soffrire. Ma forse erano tutte scuse, avevo solo paura di non essere all'altezza... Cercai Blaise con gli occhi ma doveva essersene andato, credendo il suo amico in mani sicure, ma non lo era. Quando fui sicura che si fosse calmato mi alzai... ma non appena mi misi in piedi la sua mano mi afferrò il polso...
- Non mi lasciare solo, resta con me ancora un po'...-
- E dopo che quel tempo sarà passato? -
- tornerà tutto come prima... -

Mi sedetti di fianco a lui in silenzio, dopo pochi secondi mi mise un braccio intorno alle spalle e mi attirò più vicino a lui, io mi lasciai avvolgere dal suo calore...

...= avrei voluto che quel momento durasse per sempre =...

Ma entrambi sapevamo che non sarebbe stato possibile... almeno in quel momento... così lei si alzò mi diede un bacio a fior di labbra e sparì dietro gli alberi...

- Perchè l'hai lasciata andare, hai bisogno di lei e lo sai...-
- Perchè il mondo non è ancora pronto alla nostra unione...-
- e ... -
- Io? forse nemmeno io lo sono... sai Blaise sembri la mia coscienza, siediti e fammi dare un tiro...-

( Quel ragazzo seduto a fumare con il suo migliore amico appoggiato ad un albero, e una ragazza che rideva con le sue amiche... due anime gemelle divise, per ora... ma un giorno forse...)

 

(Il tempo di ricominciare, a lui serviva questo. Solo un po' di tempo... evidentemente il preside l'aveva capito, infatti concesse a Draco un periodo di riposo dagli studi, Blaise Zabini era andato con lui sarebbe rimasto in quel maniero solo per i due giorni successivi al funerale, questo sarebbe servito solo ad attutire la perdita di Draco e tutti lo sapevano... ma solo una persona poteva veramente stargli accanto, purtroppo però non se ne era ancora resa conto...)

L'avevo lasciata andare senza fare niente... e avevo perso mia madre, Mi sentivo terribilmente solo, ma lo ero sempre stato infondo, solo Blaise era riuscito a farmi sentire a casa, in effetti era lui la mia famiglia... Di certo quel grande maniero non era casa mia non lo era mai stato... tutto in quella casa era sempre stato freddo e crudele, tutto era anonimo e privo di vita, Dal suo funerale non ero ancora riuscito ad entrare nella sua stanza e forse non ci sarei riuscito per molto tempo... La notte non riuscivo a dormire così Zabini veniva ad intrattenermi, ma cosa sarebbe successo nel momento in cui se ne fosse andato? Come sarei riuscito a vivere? Il funerale le sarebbe piaciuto, anche se l'ipocresia dei suoi famigliari era alta, il loro dolore era inesistente e la loro capacità di fingere era nulla.

La funzione sarebbe stata di suo gradimento, anche se a quella cerimonia mancava la persona per lei più importante: mio padre.

Il grande Lucius Malfoy un'uomo freddo e ostile che aveva ucciso sua moglie con la sua smania di morire, perchè aveva messo da perte tutto per inseguire i suoi ideali per seguire il Signore Oscuro che alla fine era stato battutto dal bambino sopravvissuto... ma lei amava quell'uomo e con lui amava anche il suo modo di fare, il suo modo di vivere...

- Se vuoi posso stare ancora.- Ma perchè era così buono con me, come potevo meritarmi il suo affetto? Io ero un vile un bastardo che nn aveva il coraggio di lottare che non aveva nemmeno la forza di vivere, nonostante non ci fosse più nessuno a controllarlo.
- Sì, come no? e al vecchio che gli dici?-
-Che si fotta.- Certo che si fotta... i suoi occhi erano pieni di sentimenti, di emozioni e di coraggio, mi voltai e guardai nello specchio i miei erano vuoti non esprimevano le sensazioni che provavo erano uguali a quelli di mio padre.
- Non ti preoccupare Blaise, ricordi? Malfoy non ha bisogno di nessuno.- A quella frase Zabini cambio espressione, i suoi occhi divennero seri e le sue parole divennero più dure, ma la preoccupazione traspariva lo stesso dai suoi movimenti e dal suo sguardo...
- E' vero Un Malfoy non ha bisogno di nessuno, ma Draco?...-
- Draco è solo un ragazzo vuoto che non sa neanche reagire, che vuole essere lasciato in pace... che non si merita l'affetto di nessuno che non si è nemmeno meritato l'affetto dei suoi genitori, è colui che gli ha feriti delusi e logorati...- Un unica goccia rotolò sulla mia guancia finendo sulla Moquette della stanza, sentii le mani di Blaise sulle mie spalle e un'unica frase pronunciata dalle sue labbra prima di andarsene : " Non logori le persone, dai loro degli stimoli e soprattutto riesci a tirare fuori dalla gente la loro sincerità, Grazie per essere mio amico."

(Le parole più vere che Draco sentiva dopo tanto tempo, l'amore che quel ragazzo era riuscito a donargli in quei sette anni , era stata come ossigeno per i suoi polmoni, ma una parte di lui era incompleta... )

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Capitolo 6
*** ... Non me ne vado ***


(Ad Hogwarts, sembrava che il tempo fosse trascorso più veloce e Blaise sapeva che dopo aver lasciato l'amico in quello stato

(Ad Hogwarts, sembrava che il tempo fosse trascorso più veloce e Blaise sapeva che dopo aver lasciato l'amico in quello stato doveva fare qualcosa, e sapeva che poteva contare solo su una persona, e quella ragazza da cui voleva un aiuto aveva bisogno di un po' di coraggio)

- Sig. Zabini, come stà il sig. Malfoy?- ( Il preside con la sua solita voce pacata e piatta, rivolse quella domanda all'inusuale ospite nel suo studio...)
- Ha bisogno d'aiuto e come lei già saprà non lo accetta... vorrei chiederle una cosa...-
- D'accordo la signorina Wesley potrà uscire, ma solo per il fine-settimana... Ah! Prima di andarsene prenda gli appunti di questi giorni e li faccia recapitare al signor Malfoy attraverso Ginevra...-
- Posso farle una domanda, ma come fa a sapere sempre tutto?-
- Ogni cosa a suo tempo... ogni cosa a suo tempo...- (e con queste parole il preside smaterializzò Zabini nel cortile dove fu attorniato da un gruppo di serpeverde che volevano sapere notizie del loro leader...)

Era da due giorni che Draco era al Maniero, ed era da due giorni che la mia vita era tornata alla normalità, fose dire normalità è eccessivo, diciamo che le mie giornate non mancavano di monotonia... mi mancava, ma ero impotente sapevo che lui non mi pensava che non mi voleva, così cercavo di essere più naturale possibile, cercavo di tenermi occupata, ma questo rimedio non funzionava... ero sotto i portici quando vidi Blaise farmi cenno di avvicinarmi... mi avvicinai e non so come mi convinse a portare gli appunti a Malfoy, ma io ero del sesto anno che centravo?, ma capii cosa voleva fare Zabini troppo tardi... arrivai a quel grande maniero, era veramente enorme... suonai il campanello e mi aprì un elfo domestico di lui neanche l'ombra...

Ero sdraiato sul mio letto sentii il campanello ma non volevo vedere nessuno così ordinai all'elfo di predendere gli appunti inviatimi da Blaise e mandare via lo scocciatore... ma poco dopo qualcuno busso alla porta della mia camera...

- Avevo detto che non .... -
- ...- Ginny era lei, e bravo Blaise...
- volevo vedere nessuno...-

 

 

 

( I loro occhi si incontrarono, si parlarono, comunicarono tra di loro senza rendersene conto... Ginevra Weasley sulla porta guardava il ragazzo che le aveva rubato il cuore, era come spaesata in quella grande fortezza, ma soprattutto non capiva perchè si trovava in quella stanza. Perchè aveva salito quelle scale? Perchè sentiva di volerlo? Con questi pensieri finalmente Ginny si rese conto che non poteva vivere senza il bel principe delle serpi.)

Ginevra era davanti a me, aveva gli occhi spaesati, non sapevo perchè ma un moto di felicità mi invase, volevo solo correre verso di lei abracciarla e baciarla... Incominciò a dire parole sconnesse e confuse, o così sembrava a me...

- Io lo so che non mi vuoi vedere... che c'era un patto tra di noi... ma Blaise mi ha incastrato e io...- A quelle prole non riuscii a frenarmi, il mio istinto prevalse sulla mia razionalità...
- e tu cosa?...-
- e io... -
- Shh...ora basta...- Mi chiuse la bocca con un tenero bacio, mi sfiorò appena le labbra, poi mi guardo negli occhi, quegl'occhi grigi e freddi ora erano solo tristi sembravano cercare un segno di approvazione nei miei ... sentii una grande forza come se fossi un pezzo di ferro attratto da una calamita... le mie labbra si unirono alle sue, questa volta fu un bacio ricco di passione di sentimento, la sua lingua premeva sulla mie labbra per poter entrare... lo lasciai fare, mi lasciai trascinare dal turbinio di emozioni che mi invase...

... Lei rispose al mio bacio, cercai in quel segno d'affetto tutto il conforto, le sue braccia intorno al mio collo le sue mani nei miei capelli, i suoi fili ramati tra le mie dita... il suo corpo sinuoso che ballava una strana danza in perfetta sintonia con il mio, lei sotto di me io sopra di lei... tremavo per la paura di farle male...- Ti faccio male?- Lei mi fece cenno di no con la testa ed io continuai a baciarli il collo roseo,  sentii la sua pelle liscia sotto le mie mani. I suoi gemiti trattenuti e le sue dita che mi accarezzavano il volto non facendomi sentire solo... Il pendolo batte le sei del pomeriggio...il sole ormai era tramontato, lasciando posto alla pallida luna che regnava sovrana nella notte del freddo inverno arrivato da poco. Le sue braccia mi cullavano facendomi riprovare il sentimento di pochi giorni prima,il suo cuore batteva regolarmente, mentre il torace faceva su e giù seguendo il suo respiro.le sue mani mi accarezzavano i capelli mentre io guardavo l'infinito fuori dalla finestra contornaza dalle tende sfarzose...
- Come stai?...-
- Ora, che ci sei tu meglio.-
- Pensavo non mi volessi vedere.- A quelle parole Draco alzò il volto, ammonendomi con lo sguardo e dandomi un dolce bacio, scostandomi una ciocca dal volto... - Mi dispiace se ti ho fatto credere questo, è solo che non voglio crearti problemi...- abbassò lo sguardo...
- Non lo fare...-
- Cosa?-
- Non nasconderti, da oggi promettimi che mi farai partecipe delle tue paure delle tue delusione, delle tue gioie...-
- Quindi sei tornata per restare?-
- Io non me ne sono mai andata, mi sono solo allontanata per darci il tempo di capire...-
- Non posso, non ne ho il coraggio ne la forza per sfidare il mondo... io non sono pronto...-
- Non occorre dirlo subito... io ritorno ad Hogwarts domani sera... tu che fai?-
- Lasciami un po' di tempo...-
- Ok, ora però dormiamo...-
- Sembrerà infantile, ma solo per stanotte mi terresti la mano?- Non disse niente mi prese la mano in silenzio, mi baciò sulla fronte e mi strinse a se...

( Legati da una catena invisibile due ragazzi si erano uniti diventando una cosa sola... Draco e Ginny, l'inizio di una nuova vita...)

 

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Capitolo 7
*** ... ricomincio da qui ***


Dolci note per riposare,

Dolci note per riposare,
Dolci note per asciugare le sue lacrime,
Una dolce canzone per lenire le tue ferite...
Queste sono le parole che mia madre mi diceva per consolarmi quando ero bambina... ma tu non sei più piccolo, anzi sei cresciuto troppo in fretta... sei cresciuto talmente in fretta che la tua ingenuità non è mai esistita, in realtà quel tuo essere bambino non è mai sbocciato...
Ora in questo letto vestito di lenzuola di seta, faccio passara le mie dita sui tuoi lineamente fini e marcati, dolci e aspri... mantre con l'altra mano tengo le tue lunghe dita intrecciate nelle mie... Ti bacio le tue dolci labbra, testimoni del mio desiderio lussurioso, prima di alzarmi ed andare a sedermi sul davanzale della tua finestra a guardare quella pallida luna, che ha rapito i tuoi pensieri tante volte... L'unica luce sola ed isolata che illumina il tuo volto pallido, ma ora basta pensare ai miei desiseri, basta pensare alle mie paure... ora sottostiamo a questo grande astro che ci attrae tanto e che ci fa paura avvolta nel suo mistero...

Apro gli occhi salvandomi dai miei incubi, non riesco a capire dove mi trovo, poi mi viene in mente sono nella mia prigione privata, casa mia... Ti cerco ma la tua mano è sfoggita dalla mia, il tuo corpo non giace più al mio fianco, i tuoi capelli rossi non sono più sparsi sul mio cuscino... mi volto e sei lì sul davanzale della finestra con le gambe rannicchiate sul tuo esile torace che prima osservavo muoversi a ritmo dei tuoi respiri, ti osservo tu ti sei accorta che sono sveglio, che mi sono agitat nella notte, ma non mi guardi continui a rivolgere il tuo sguardo alla luna... mi alzo e mi avvicino al tuo corpo fine, poso le mie mani sui tuoi fianchi attirandoti tra le mie braccia per non lasciarti più ...
- A cosa pensi? ...-
- Baciami, e non smettere fino a quando non dovremo seperarci, abbracciami fino a quando non sarai stanco di farlo...- Ti guardai negli occhi e capii quello che mi stavi dicendo... stavi pensando a quando saremmo dovuti ritornare a scuola, ci stavo pensando anche io... ma non volevo che diventasse una realtà, ma lo è e non possiamo far niente per cambiarlo. Possiamo rimandare l'ora del nostro risveglio... ma non possiamo evitarla...
Ti bacio con tutto il desiderio che ancora ho di te, ti afferro, ti attiro a me in modo da non far passare neanche l'acqua della doccia tra i nostri corpi... Quel moto di passione ritorna rendendoci dinuovo schiavi del suo turbine, i tuoi capelli bagnati e appiccicati sul tuo volto, ti rendono ancora più bella, le tue mani scorrono sulla mia pelle insaponata.... un brivido mi percorre la schiera mentre le mie mani passano tra i tuoi capelli rendendoli bianchi, e come un onda che si infrange su uno scoglio anche l'ultima goccia d'acqua scivola sui nostri corpisegnando la fine di quella notte e preannunciando l'alba di un nuovo giorno...

Ti vedo perso nei tuoi pensieri mentre passi il rasoio, affilato come le armi che ti hanno procurato le ciccatrici sulla schiena, sulla tua pelle lliscia, scappo in camera vergognosa del mio corpo nuda mi vesto... La mia curiosità prende il sopravvento, facendomi vagare per quel grande maniero, facendomi aprire tutte le porte delle stanze... fino a che una in particolare attira la mia attenzione, è fredda come le altre, ha un letto matrimoniale foderato con un copriletto di lana e su uno dei comodini c'è una foto... è Draco con i suoi genitori e sorride, non il solito ghigno, ma un sorriso vero sentito doveva avere non più di sei anni. Mi avvicino e sfioro la cornice con due dita, sfiro il viso di quel bambino ormai scomparso, quando sento arrivare sulla porta il ragazzo che l'ha rimpiazzato...

- Perchè hai smesso di sorridere in questo modo...- Non mi sorridi abbassi lo sguardo, e quando me lo ripunti addosso è freddo e tagliente...
-Non ti hanno mai detto che devi avere il permesso del proprietario per girare in casa sua?- La sua voce era pungente quanto il suo sguardo, ma io sapevo che si stava chiudendo in se stesso, ma questa volta non gliel'avrei permesso, almeno non senza lottare...
- Non ti hanno mai detto che nascondersi dietro una maschera per far del male agli altri non vuol dire essere superiori???-

Ti odio Ginevra Weasley!!! Ti odio perchè sai leggermi dentro, ti odio perchè puoi farmi male più di chiunque altro.. ti odio perche mi sei entrata nell'anima e non vuoi più uscirne.
Ti odio perchè hai ragione!!!
Io sono un bastardo , ma sono così e non posso cambiare, perchè non ne sono capace...

- STAI ZITTA!!! NON SAI NIENTE DI ME, NON PUOI CAPIRE COSA HO PASSATO E COSA STO PASSANDO!!! NON PUOI CAPIRE PERCHE' LO FACCIO!!!- Almeno avevo avuto una reazione, ma allora perchè nonostante fossi riuscita nel mio intento le sue parole facevano così male?????

-GIA COSA POSSO CAPIRE IO, SONO UNA PEZZENTE, UNA STUPIDA! CHE NON SA COSA VUOL DIRE PORTARE UNA MASCHERA PER TUTTA LA VITA, PER LA STUPIDA PAURA DI NON ESSERE ALL'ALTEZZA!! COSA POSSO CAPIRE IO DEL DOLORE??? DELLA PAURA DI PERDERE QUALCUNO O DEL TERRORE CHE PROVI QUANDO IL CONTROLLO DEL TUO CORPO TI SFUGGE DI MENO E SEI CAUSA DI DOLORE, QUANDO HAI TALMENTE PAURA DI TE STESSO CHE TI FAI SCHIFO DA SOLO!!!
Cosa posso capire io???- Le lacrime mi pizzicarono agli occhi, ma le riccaciai indietro e quando Draco stette zitto un moto di rabbia e di dolore peggio di prima si impossessò del mio corpo...

Capii di avere fatto l'errore piùgrande della mia vita lei queldolore lo provava ogni anno quando rischiava di perdere i suoi amici e la sua famiglia... Lo schifo e il rimorso di se stessa l'avrebbe portato dentro di lei per sempre a causa di quello che era successo nella camera dei segreti...
-MA TI RENDI CONTO DI QUELLO CHE DICI???!!!! IO SARO' SEMPRE COLEI CHE E' STATA PRESCELTA DAL LORD OSCURO!!! IO HO TALMENTE TANTO ODIO, DOLORE E RISENTIMENTO DENTRO DI ME CHE A VOLTE HO PAURA DI ME STESSA!!! Draco io mi sono persa, ho perso mio padre nella lotta contro Voldemort, sto perdendo la mia famiglia e non sono neanche riuscita a starti vicina...

- Ginevra io,... - Venne verso di me, ma non mi guardò negli occhi il suo sguardo si perse oltre la mia spalla... guardando qualcosa che solo lei riusciva a vedere...

- Draco ora io vado, ma sappi che non permetterò che tu ti chiuda in te stesso, non ti permetterò di estromettermi dalla tua vita.... te l’ho già detto io non ti lascerò per quante volte tu urlerei, ti arrabbierai e mi offenderai io sarò lì…-
- Io… io non ci riesco…-
- Cerca di riuscirci perché io ho bisogno di te e Blaise del suo migliore amico…-
- Non so da dove cominciare…
- Comincia da questa stanza, comincia dalle tue paure…- Con queste parole se ne andò lasciando il suo profumo nella mia testa prima di andarsene e lasciarmi sulla soglia della stanza, in quella stanza dove avevo riso per la prima volta e dove avrei urlato e pianto per l’ultima…

 

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Capitolo 8
*** troppo tardi! Il giocattolo si è rotto ***


( Dei piccoli passi si erano diretti alla stazione e in quel tragitto dei grandi occhi da cerbiatta avevano più volte cercato

( Dei piccoli passi si erano diretti alla stazione e in quel tragitto dei grandi occhi da cerbiatta avevano più volte cercato di lacrimare, si sentiva frustrata, avvilita e non capita, sapeva che con lui ci sarebbe voluto tempo e tanta fiducia in lui, ma come poteva ancora aprire il suo cuore a qualcuno, dopo quello che aveva passato?
Lui serebbe riuscito ad affrontare le sue paure e a proteggerla? Sarebbe riuscito ad euguagliare il Grande Potter, forse era questa la sua paura più grande il confronto con il bambino sopravvissuto... Due ragazzi che si amavano più di qualunque cosa, ma che avevano paura...)

Gli serviva tempo ed io gliel'avevo dato! E allora perchè quardando quel treno mi veniva la nausea? Se avevo fatto la cosa giusta perchè mi sentivo così vuota? Osservavo quel treno, con la sua grande locomotiva a vapore, nero come la mia anima, freddo come il mio cuore, desolato come la mia vita... camminavo per quei corridoi vuoti in cerca di uno scompartimento vuoto, ripensai alla prima volta che salii su un treno ero piccola ed ero emozionatissima, avrò avuto a mala pena cinque anni, guardavo mia mamma con devozione e dicevo ai miei fratelli che da grande sarei diventata un capostazione, a quel punto mio padre mi aveva presa in braccio e stretta a lui dicendomi che potevo diventare chiunque io avessi voluto... ma quel sorriso sul dolce viso di mio padre era scomparso undici annio dopo tra le mie braccia, ricacciai indietro quel ricordo, non volevo pensare a niente non volevo piangere non volevo urlare...

(Delle raffinate dita si accostarono alla porta aprendola, Ginny ebbe un moto di felicità che se ne andò subito quando vide un signore dall'aria distinta... che se ne andò pochi minuti dopo cercando uno scompartimento libero...)

- Posso sedermi...- questa volta Ginny credette di morire era lui veramente, non riusciva a crederci l'aveva seguita e ora era lì davanti a lei, più bello che mai con i suoi capelli biondi, con i suoi vestiti elegandi e con i suoi occhi di ghiaccio che avevano ritrovato la luce...
- Dipende, il ragazzo che me lo sta chiedendo è il ragazzo bastardo e insensibile o quello che mi ha chiesto aiuto, colui che ha avuto paura della solitudine?...-
- Ti va di scoprirlo insieme?...- Detto questo si sedette, e non disse niente...

Quando entrai era seduta a guardare fuori dal finestrino, acconsenti a farmi sedere... mi sedetti davanti a lei la guardai fino a quando non fu lei ad alzarsi e venire difianco a me, nascose la testa nell'incavo del mio collo, le circondai le spalle e incominciai ad accarezzarle i capelli rossi.
Al contatto con le mie mani rabbrividì leggermente, inspirai profondamente l'odore dei suoi capelli baciandoglieli...
- Sei sicura di star bene? -
- Si, sono solo tanto stanca...- Come potevo far finta di niente? Sapevo che qualcosa la preoccupava, che c'era qualcosa che la faceva star male...ma capivo anche che non era il momento di fare domande.-
- Dormi Ginevra, dormi...-
- E quando mi sveglerò sarai ancora qui?-
- Te lo prometto...- Chiuse i suoi bellissimi occhi, cadendo tra le braccia di morfeo, un unica lacrima scese dai suoi occhi, gliela asciugai, gli diedi un bacio a fior di labbra prima di seguirla nell'unico mondo dove potevo essere un bambino spensierato e privo di problemi...

(Arrivarono a scuola, e un tacito bacio suggellò il loro patto d'amore. Nei giorni seguenti continuarono a vedersi nei meandri del grande castello, nella notte silenziosa... il mondo non era ancora pronto pèer vedere un Malfoy e una Weasley insieme, o forse erano loro a non essere pronti?)

Erano passati giorni dal nostro ritorno ad Hogwarts, il nostro rapporto,se così si poteva definire,si basava su incontri furtivi... baci rubati... e notti alla ricerca di qualcosa che tutti e due cercavamo, ma che nessuno di noi trovava... " la serenità".
Giravo in quei corridoi, ormai vuoti essendo la due, tutti gli studenti erano a riposarsi nei loro dormitori prima delle lezioni pomeridiane... ma forse non erano poi così vuoti... qualcuno nel bagno, dove era collocata la camera dei miei incubi,stava parlando, o meglio, si stava dando parecchio da fare da quello che sentivo... non dico che stessero facendo quello, ma suppongo che ci stessero andando vicino. A giudicare dal fiato corto della ragazza... dovevo passare davantia quella maledetta porta per andare in biblioteca, ma optai per aspettare la fine della pomiciata di quei ragazzi sconosciuti...

Pansy Parkinson, la mia croce, mi stava sempre appiccicata mi aveva trascinato nel bagno... continuava a parlarmi con quella vocetta odiosa e petulante che mi entrava nel cervello. Non la smetteva di dirmi quanto le ero mancato che era felice che fossi ritornato il serpeverde di un tempo... per non parlare dei piani, che i suoi genitori avevano progettato con gli altri mangiamorte, che mi aveva esposto nei minimi dettagli... Non la sopportavo più quella voce stridula... non sopportavo più di essere considerato come il degno successore di mio padre, io non ero come lui, non avrei mai voluto esserlo... non me ne fregava niente di questa nuova guerra che stavano attuando, io la mia guerra l'avevo già combattuta e l'avevo persa... ero stato battutto da me stesso che mi aveva annientato del tutto fino a quando non era arrivato il mio angelo rosso...
Ed ora avevo tradito anche lei, tra le braccia di Pansy nella sua bocca io non sentivo niente assomigliava al ghiaccio...
Cosa stavo facendo?!!! Come avrei potuto guardarmi ancora allo specchio?!!! Mi staccai, con grande sorpresa di Pansy...
-Cosa c'è? Non mi vuoi più Dracuccio? -

Mi sedetti per terra appoggiando la schiena al muro... rimasi lì per un po' fina a quando non sentii l'odiosa vocetta di Pansy, ma mi resi conto tardi che il ragazzo misterioso insieme a lei era un ragazzo che conoscevo molto bene, fin troppo bene, i suoi capelli dorati e i suoi occhi colpevoli, ero arrabbiata ma non volevo che mi vedesse in quello stato mi alzai, ma lui uscito dal bagno fu più veloce di me e mi afferrò il polso...
- Aspetta...-
- Cosa è? cosa Draco? La prossima ragazza che ti farai, non mi devi spiegazioni, e io non ti devo niente!!! Tu hai fatto le tue scelte...hai scelto lei... io ci sarò lo stesso non come avrei voluto, ma non si può avere tutto nella vita, giusto????-
- Cosa pensavi che sciegliesse te??? Non puoi competere con una purosangue Weasley!!! Tanto più che credevo che la mia famiglia t'avesse già dato una lezione uccidendo tuo padre!!!-

(A quell'ultima affermazione Ginny scattò come una molla, si avventò su Pansy incominciando a tirargli sberle e calci fino a farla finire a terra per riprendere a sferrargli calci in pieno stomaco... fino a quando Blaise e Draco non le sapararono sotto gli occhi allibiti di Harry Ron ed Hermione...)

Non l'avevo mai vista così sembrava una furia, Sembrava un mostro nel pieno della sua ira, scivolò via dalle braccia di Blaise e in cominciò a correre, cercai di seguirla ma Zabini mi afferrò il polso impedendomelo...
- Lasciala andare, ora ha bisogno di suo fratello e di nessun altro...-
- Sono stato io?...-
- No, è solo esploso tutto quello che si tratteneva dentro da troppo tempo... Lei era più sola di te...- Mi girai verso Pansy che se la stava ridendo avrei finito il lavoro della Weasley se solo Baise non mi avesse ammonito con lo sguardo...
- Pansy, sparisci dalla mia vista...-
- Ma..-
- Non sono stato abbastanza chiaro???-

(Ginny correva, più veloce che poteva e si rinchiuse nella prima aula vuota... )

- Ma dove è andata???-
- In quella stanza Ron...-
- Grazie Herm vado... -
( Quando Ron se ne fu andato Harry lo stava seguendo ma Hermione lo fermò...)
- Ora no Harry...-
(Il ragazzo capì e non obbiettò...)

(Ginny sembrava una furia buttava, scaraventava per terra tutto quello che le capitava sotto mano e urlava con tutto il fiato che aveva in corpo... )
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!-
- BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!! NON NE POSSO PIUUUUUUUUUU-
vidi Ron avvicinarsi, lo scostai bruscamente e mi allontanai. ma lui mi afferrò il polso e mi attirò a lui, tra le sue braccia e cominciò ad accarezzarmi i capelli e a cantarmi la canzone che nel mio letto da bambina avevo sentito mille volte, sentii le forze abbandonarmi, così mi accasciai a terra e le lacrime che ero riuscita a trattenere fino a quel momento sgorgarono dai miei occhi come un fiume in piena...
- Tranquilla, Gin calmati...- Incominciai a respirare profondamente stringendomi ancora di più a Ron i miei singhiozzi divennero più forti...
- Non ce la faccio...-

- Si, che ce la fai... eih! ce la fai...- Mi prese il mento trale dite e mi guardò negli occhi..

- Mi manca tanto, mi manca papà...-
- Anche a me, Ginny, ma lui non vorrebbe vederti piangere...-

Era passata ormai una settimana da quel giorno ed io e Malfoy evitavamo di guardarci o almeno io evitavo i suoi occhi, perchè sapevo che se li avessi incontrati sarei ricaduta in quel vortice senza fine... Salii le scale della torre di astronomia arrivai in cima e aprii la piccola porta di legno, luio era li a fumarsi una sigaretta sul davanzale... Incontrai i suoi occhi e per me fu la fine...

(Occhi negli occhi... due foglie nel tornado che ha colpito il loro albero, una furia senza controllo ne meta...)

 

 (She feel what he feel, she hear what he hear..)

Guardavo i suoi occhi grigi, freddi e impenetrabili e rivedevo quella scena lui che usciva dal bagno Pansy alle sue spalle e le sue parole... forse aveva ragione avevo perso già troppo, mio padre era morto per combattere una guerra, ora chi avrei perso combattendo la mia??? Combattendo contro la mia famiglia, ormai distrutta dal dolore, chi avrei tradito??? Ron??? Mia madre??? Avrei tradito tutti... la mia famiglia Harry Herm...

Ti guardo e non riesco a capire quello che pensi, quello che provi... poi sposto lo sguardo sul tuo corpo, stai tremando... tremando... ti ho fatto talmente tanto male che hai paura di me??? Ti ho delusa, ti ho tradita... non mi perdonerai mai,vero??? La nostra storia è durata pochi giorni ed è già finita. E' finita per la mia noia del mondo, per il mio non sapere chiedere aiuto, è finita perchè sono andato con l'unica persona che è riuscita a toglierti il sorriso... ti ho distrutto per paura, come ho distrutto la mia famiglia...

- Malfoy...-
- Weasley... Allora Silente non è così stupido come sembra... ho saputo che ha punito severamente un griffondoro che si sia reso conto che siete dei perdenti???- Perchè??? Perchè me la sto prendendo con te angelo??? Non lo so, so solo che sto male, che averti al mio fianco mi rende fragile, troppo fragile...
- Hai ragione io sono una perdente, ma almeno non sono un automa che pensa alla vita come uno strascicarsi...- E' vero che non lo sono? Draco, perchè non riesco ad odiarti?
Il vento mi scompiglia i capelli che vanno a nascondere il mio viso e l'ultima lacrima che verserò per te... la stessa folata di vento ti fa cadere la cenere di quella sigaretta che nella tua mano si sta sgretolando come la mie parole che si stanno spegnegnendo nella mia gola, regna il silenzio, ora, un silenzio pieno di dolore, di incomprensione pieno di terrore...qualcosa di terribile si stà avvicinando e lo senti anche tu...
- Perchè non parli??? Ti sei stancata di me???- Sul mio volto appare il mio sorriso beffardo... è con te le mie ferite che si sono riaperte, bruciaciano dal momento in cui ti ho abbracciato... dal momento in cui ti ho baciato... te l'avevo detto che ero un bastardo...
- No, ho perso la fiducia in te... e non sperare che mi metta a piangere o che mi metta ad urlare... non ti darò questa soddisfazione... non vuoi stare con me, bastava che me lo dicessi... ma non dovevi andare con Pansy, NON CON LEI!!! Sai una cosa? Per la prima volta nella storia di Hogwarts... una Griffondoro si rimangia la sua parola... non riesco a starti vicino, perchè la persona a cui avrei voluto dare la mia mano, che avrei voluto sorreggere e amare, non esiste...- Le tue parole mi arrivarono addosso come delle lame taglienti, come coltelli nel cuore, come schiaffi in faccia...
Non riuscivo più a stare lì con lei, non mi guardava era come se non esistessi e questo era paggio che vedere le sue lacrime... dovevo uscire di lì...
- Bene ora vado a divertirmi ... visto che con te il gioco si è rovinato, vado a cercarmi un altro giocattolo... a non rivederci Weasley...- Perchè dovevo innamorarmi proprio di te? Perchè proprio di un serpente?... chiusi gli occhi, ma un rumore alle mie spalle attirò la mia attenzione, mi girai e capii che uno spettatore si era intrattenuto al mio spettacolo... alla mia distruzione...
- Harry, puoi uscire dal mantello...- Una figura apparve al centro della stanza.... - Potrei farti pagare il biglietto, lo sai?..- Ritornai a guardare oltre le mura della scuola... il vento mi portava i capelli sul volto così li discostai mettendomeli dietro l'orecchio... insipirai profondamente quell'aria, era impregnata di malvagità...i miei pensieri vennero interrotti dal suono della parole del nuovo personaggio...
- Da quanto, è? Da quanto stavi con Malfoy?... Da quanto sei cambiata Ginny?...-
- Non credo che siano affari tuoi Harry, ne di mio fratello con chi decido di stare...quindi gradirei che non lo venisse a sapere... pensavi che ti avrei aspettato in eterno? Che la piccola Ginny rimanesse la bambina che aspettava il bambino sopravvissuto? Colei che aspettava che lui la venisse a riprendere dopo che l'aveva lasciata per andare a combattere il male?...-
-...-
- Harry non hai capito, che quella bambina non esiste più? Non hai capito che quella ragazza che avevi lasciato è morta?... Esatto Harry è morta! Morta nel momento in cui suo padre se ne andato tra le sue braccia, morta nel momento in cui sua madre a smesso di mangiare, di sorridere, morta nel momento in cui ha capito che la maschera che si era costruita era andata in pezzi... morta nel momento in cui ha capito che era sola...-

( Quest'ultima frase era poco più di un soffio, poco più di un sospiro... quella ragazza era veramente morta? Sarebbe rinata? O avrebbe aspettato che le tenebre la portassero via con loro?...
Qualcosa di terribile stava per accadere... e anche il bambino sopravvissuto l'aveva capito nel momento in cui vide le spalle e i capelli ramati della ragazza che aveva amato sparire per le scale... La ragazza che aveva amato non esisteva più, forse non era mai esistita...)

 

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Capitolo 9
*** ... tutto comincia ***


(Forse qualcosa si era rotto nei loro cuori, nei loro animi e nelle loro vite

(Forse qualcosa si era rotto nei loro cuori, nei loro animi e nelle loro vite... presto avrebbero dovuro affrontare difficoltà che neanche immaginavano... loro protagonisti inusuali di una guerra che non gli apparteneva, perchè simili e legati tra di loro, sarebbero diventati burattinai ed eroi...)

 

Ero chiusa in quella vecchia aula, con l'odore dell'umidità dovuto alle infiltrazioni piovane e quel freddo pungente che sembrava entrare nelle ossa... solo con la mia immagine riflessa in quella coppa che tenevo tra le mie mani, mi facevo ribrezzo con i miei capelli rossi, le mie lentigini e i miei occhi verdi che ormai avevano perso la loro lucentezza. Lanciai violentemente la coppa color rame contro il muro, non si ruppe fece solo un rumore sordo quando si scontrò contro il muro.

Sulla sua superficie lucente si formò una nube nera ,apparve una maschera bianca con una goccia sotto l'occhio, unica forma di umanità su quell'oggetto perchè per il resto era inespressivo...

Freddo tanto freddo... questo sentivo, crudeltà, la stessa che avevo provato guardando nelgli occhi dell'assassino della mia vita.

 

Mi guardavo alla specchio e ...

- Ti fai schifo...- Ma cazzo! Come faceva a sapere sempre quello che mi passava per la testa?

- Già... lo definita "giocattolo"...-

- E l'hai lasciata piangente...- Lo disse con una punta di sarcasmo che fece letteralmente esplodere il mio autocontrollo che lascio spazio ad una mia reazione alquanto inaspettata....

- No al contrario sembrava più fredda di me... non riesco neanche a far cadere una ragazzina hai miei piedi, sto perdendo colpi...- io Draco Malfoy, principe delle serpi mi stavo compiangendo? Ma dove ero finito? In un mondo alternativo? Doveva essere così perchè le parole che mi disse dopo Blaise non erano da serpeverde...

- Non è una ragazzina, è la cosa più importante che hai ... pensaci Draco stai facendo la cazzata più grande della tua vita.- Uscii dopo avermi impartito la sua perla di saggezza, lasciandomi solo con davanti la mia immagine riflessa, la mia paura più grande... Non l'avrei mai ammesso, ma blaise aveva ragione stavo facendo una cazzata enorme..

Ma non potei continuare a piangermi addosso qualcosa oscurò lo specchio facendo apparire una maschera dorata, ma con un espressione glaciale... sensazioni troppo conosciute e poco rassicuranti lo invasero... stava arrivando... e ormai non c'era più tempo, ne per pentirmi ne per fuggire.

 

(La notte era tornata a tormentare gli animi di quei ragazzi, ormai legati e divisi dal fatto...)

 

Zoccoli, nitriti, fiamme, casa distrotte, lampi di luce verde, donne, uomini, bambini... tutti morti...sangue, mantelli neri occhi di ghiaccio e fuoco... nuvole nere e fulmini d'oro...quest'ultimi illuminarono quel mantello candido come la neve e quella maschera dello stesso colore in contrasto con i capelli color rame sfuggiti al grande cappuccio, tutto divenne nero e la scena si ripetè, ma questa volta la figura di fuoco innevata venne sostituita, dal una col mantello color dell'oro uguale alla maschera, che portava lasciando intravvedere i capelli platinati.... quelle due figure diaboliche e angeliche si stagliavano nel cielo, come se fossero divine, come se fossero immortali...

Non avevano niente di umano, niente di normale, niente di puro..... la freddezza e la tristezza, i sentimenti celati da due maschere equivalenti e contrarie....

 

(In quel momento, in quello stesso istante due figure vennero strappate a Morfeo, due fronti iperlate dal sudore si diressero in bagno, si sciacquarono  la fronte come per trascinare via quel ricordo, ma quel sogno indelebile rimase, e sarebbe rimasto ancora per tanto tanto tempo...)

 

Non avevo dormito niente, il sole del mattino mi batteva sugli occhi, e le mie compagne di stanza non facevano altro che urlare aumentando, così, la mia emicrania... mi guardai allo specchio, avevo delle occhiaie da far invidiare una strega, i capelli erano disordinati, non che questa fosse una novità.

 

- GINNY MUOVITI A SCENDERE HARRY E RON CI ASPETTANO!!!-

- E lasciali aspettare...- Di mala voglia scesi le scale e arrivai davanti a mio fratello, ovviamente già attaccato ad Herm e Harry, dal giorno della litigata sembrava non essere cambiato niente, sembrava che Harry avesse dimenticato tutto... Li guardai per incitarli a muoversi e notai che mi stavano fissando...

-OH! Ma che avete da guardare così???!!! -

- Gin.... sembri uno spaventapasseri...- Scoppiarono i una fragorosa risata, non ce la facevo più ero a pezzi, la mia testa si stava distruggendo e loro ridevano...

- SAPETE UNA COSA? NON CE LA FACCIO PIU'..ANDATE TUTTI A QUEL PAESE... E NON ROMPETEMI...- Forse ero stata un po' brusca, uscii sbattendo la porta... e mi diressi a lezione.

Arrivai in ritardo alla lezione, prendendomi così un'occhiataccia dalla professoressa e come se non bastasse dovetti sedermi difianco a Malfoy essendo l'unico posto libero... Mi sedetti pesantemente al mio posto, e appoggiai la testa sul banco...

- Signorina Wesley, si sente bene? -

- Si professoressa, ho solo un forte mal di testa, mi scusi per non aver prestato attenzione...-

- Non si preoccupi può tenere la testa sul banco se vuole, dopo la lezione vada in infermeria...-

- Grazie.- Riappoggiai la testa sul banco... dopo un po' di tempo sentii un sussuro provenire dal mio fianco...

- Sei sicura che non sia successo niente? -

- Malfoy oggi il giocattolo è in ristrutturazione, dov'è Pansy hai rotto pure lei??-

 

In fondo me lo sarei dovuto aspettare una reazione di questo tipo, l'avevo trattata veramente come un giocattolo...

- Scusa...- era poco più di un sussurro... mi sarei dovuto scusare io non lei per cosa poi si scusava...

- Per cosa? -

- Per non aver mantenuto la promessa... -

- Lo stai facendo...- Alzò lo sguardo era triste, la presi tra le braccia e la cullai fino a che non la smise di tremare...

 

Finalmente la lezione finì e io mi staccai da quel tenero abbraccio, lo stesso che infondeva calore e freddeza, che ti faceva sentire a al sicuro e in pericolo...

- Ora è meglio che vai in infermeria... senti?-

- Draco non in questo momento, non ora...-

- Ricominceremo prima o poi? -

- Prima o poi...-

- Ciao Malfoy stammi bene...-

- Anche tu.... a presto Ginevra...-

Lo guardai andarsene con i suoi amici, ascoltando l'ultimo piano dei due scimmioni per mettere in ridicolo il famoso trio... Già forse primo o poi ci sarà un tempo adatto a noi...

... Adatto a Ginevra e Draco ...

Mi diressi nel bagno dei prefetti, mi appoggiai ad un lavandino e chiusi gli occhi sentii un passo proveniente dall'entrata mi distolse dai miei pensieri...

- Chi sei?...-

- Ginny sono io...-

- Herm, che succede?...-

- Dimmelo tu?...-

- Se è per stamattina, scusami ero nervosa.-

- No nn è per stamattina, che succede?...-

- Niente...-

- Non mentirmi Gin, non vieni mai qui... se non quando c'è qualcosa che non va...-

- Stà arrivando qualcosa di brutto è da quest'estate che lo sento e ieri...- Raccontai ad Hermione l'immagine sulla coppa e il sogno...

 

( Dall'altra parte del castello, un altro ragazzo stava facendo le sue confidenze al migliore amico...)

 

- Da quando fai questo sogno?-

- Ieri era la prima volta...- Il suo sguardo divenne preoccupato...

- ...-

- Blaise cosa sai?-

- Sai un vacchio saggio rompipalle mi ha detto: Ogni cosa a suo tempo...

 

( Il vecchio Silente aveva colpito ancora, era stato compreso... e ora il giovane discepolo era pronto per diventare maestro... sotto i freddi portici della scuola due allunni erano pronti a diventare maestri...)

 

- Ciao piccola...-

- Ciao bel tenebroso...-

- E' arivato il momento...-

- Lo so...è il nostro momento.-

 

( Zabini e Granger i nuovi maestri i nuovi insegnanti...

                                           ... la battaglia ha inizio...)

 

 

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Capitolo 10
*** ... dalla pioggia ***


(Aiuto tutti pensavano a questo, pensavano che Ginevra avesse bisogno di questo, forse avevano ragione, ma sicuramente non se

( La pioggia batteva ritmicamente sul vetro dello studio del vecchio professore, l'orologio appeso sopra la porta segnava le cinque del pomeriggio e cinque ragazzi stavano ascoltando Silente, che con la sua calma e il suo modo di fare tranquillo stava svelando il significato di quel sogno che aveva inquietato le notti dei nostri protagonisti... Ron e Harry erano allibiti dalle parole dell'anziano, Zabini ed Herm sembrava che sapessero già tutto, ma infondo ormai da settimane due occhi verde smeraldo avevano notato una certa complicità tra i due... Per quanto riguardava i due angeli sembravano vivere fuori dal mondo, dove vivevano in terza persona la loro vita...)

 

- Due maschere simbolo di cambiamento, sono il limbo tra bene e male, tutto dipende da loro, temevo che sarebbe accaduto prima o poi... il tempo è arrivato...-

- Il tempo per cosa? Chi sono i due individui con i mantelli? Perchè sono apparsi in sogno solo a Malfoy e Ginny?-

- Ogni cosa a suo tempo Ragazzo , molto probabilmente Il signor Malfoy e la signorina Weasley sono collegati ai prescelti, ma questa è un altra storia che al momento è inutile raccontare.-

Uscimmo tutti da quello studio, guardai Silente, Hermione e Zabini sapevano qualcosa che non ci volevano dire, non capivo il perchè, ma l'avrei scoperto qualcosa dentro di me stava cambiando e dovevo sapere cosa stava succedendo...

 

( Silente rimase a fissare la mappa incorniciata posizionata sul muro per molte ore dopo l'uscita dei ragazzi dal suo studio... che significasse qualcosa? Cosa sapevano Herm e Blaise più di Draco e Ginevra? Che legame avevano coi prescelti?...)

 

(Aiuto tutti pensavano a questo, pensavano che Ginevra avesse bisogno di questo, forse avevano ragione, ma sicuramente non se ne accorgeva... c'era qualcun'altro che però chiedeva quell'aiuto disperatamente, ma nessuno sembrava accorgersene...

Usciti dal grande studio di Silente, i ragazzi scesero la scala a chiocciola. I due serpeverde si diressero al loro dormitorio senza salutare nessuno, ma lo sguardo lanciato da Blaise ad Hermione non sfuggi all'attento controllo del bambino sopravvissuto.)

 

- Andiamo in sala comune...-

- Voi andate, io vi raggiungo tra un attimo.-

- Sei sicuro Ron?-

- Si, non preoccupatevi... voglio parlare con Ginny.-

- Ok ti aspettiamo in sala comune.-

 

( Ginevra, aveva lo sguardo perso fuori dalla finestra, guardava quelle gocce di pioggia arrivare con forza sul vialetto quasi volessero spezzarlo... immaginava di essere fuori sotto quella tempesta che infuriava, voleva che quell'acqua trascinasse via il suo dolore e il peso che le opprimeva il cuore.)

 

- Hey!...-

- ...-

- Come va? -

- Domanda idiota...-

- Lo so, ma da quando è morto papà non vieni più in camera mia a raccontarmi la giornata...-

- Ho incominciato solo due anni fa a venire da te alla sera, perchè mi mancava Bill, ho incominciato quando ho visto il tuo maturamento... quando non saltavi più addosso ai miei ragazzi.-

- E allora perchè non lo fai più? -

- Perchè non sono più una bambina, sono cresciuta...-

- No tu sei solo spaventata... -

- Non credere di capirmi solo perchè ti ho fatto qualche confidenza...- Mi dispiace Ron, ma questa cosa riguarda solo me, me e nesun'altro. E' ora che io viva la mia vita e tu la tua, io non sono degna di stare nella nostra famiglia, è ora che compia il mio destino senza avere rimpianti... per una volta so cosa devo fare.

 

( Ron era rimasto allibito, sconcertato, Ginny si stava dirigendo fuori, attraverso la grande porta d'entrata, aprì quel portone sotto gli occhi attoniti del fratello... ma questo la inseguì sotto la pioggia torrenziale urlandole di fermarsi.)

 

- Cosa vuoi da me Ron? COSA?!-

- STARTI VICINO!Aiutarti...-

- Ma non l'hai capito? IO NON VOGLIO L'AIUTO DI NESSUNO, NESSUNO HA VOLUTO ASCOLTARE QUANDO ERA IL MOMENTO DI FARLO, NESSUNO MI HA AIUTATO QUANDO MI E' CROLLATO IL MONDO ADDOSSO ERAVATE TROPPO OCCUPATI PER...-

- ORA BASTA! MI SONO STANCATO DI ASCOLTARE UNA RAGAZZINA CHE SI AUTOCOMMISERA...-

- ...- ( Ginny dischiuse le labbra per replicare all'accusa, ma il fratello fu più veloce... ormai erano fradici per la pioggia e arrabbiati con loro stessi...)

- NON PROVARE A RIBATTERE... TU CREDI DI ESSERE GRANDE? BEH! GRANDE NOVITA' SEI SOLO UNA MOCCIOSA EGOISTA... CHE NON SI ACCORGE CHE NON E' L'UNICA A SOFFRIRE, CHE USA LE PERSONE PER SENTIRSI BENE CON SE STESSA, MA NON TI E' MAI VENUTO IN MENTE CHE FORSE MALFOY TI HA TRADITO PERCHE' ERA STANCO DI SENTIRSI SOLO MENTRE FACEVATE L'AMORE? SAI COME FACCIO A SAPERLO? PERCHE' E' COSI’ C HE MI SENTO IO QUANDO PARLO CON TE, MI SENTO INUTILE, ABBANDONATO E SOLO...-

- FATTI I CAZZI TUOI!!! CHE NE SAI TU DI MALFOY? CHE NE SAI DI ME! DI COME MI SENTO? - ( Ma ormai Ron era un fiume in piena, i suoi argini si erano rotti e quell'acqua non risparmiava nessuno...)

- E MI SENTIVO UNO SCHIFO PERCHE' MI RENDEVO CONTO DI NON RIUSCIRE A PROTEGGERE LE PERSONE A CUI VOLEVO BENE... PERCHE' NON RIUSCIVO A RIPARARE AL DOLORE CHE PROVAVI... -

- io... - (Ginevra aveva finalmente capito che non era l’unica a soffrire, che forse qualcuno soffriva più di lei… ma era troppo orgogliosa per ammettere di aver sbagliato, ma molto presto…)

- Ti ricordi cosa hai detto alla mamma quando si è chiusa in camera e non voleva più uscire? Io si, le hai detto che stava facendo male alle persone che l’amavano… Tu stai facendo la stessa cosa, la tua vita si è fermata quel giorno quando papà è morto fra le tue braccia… tu vivi nei ricordi tu mi stai distruggendo piano piano lasciandomi fuori dalla tua tua vita… stai distruggendo tutte le persone intorno a te. –

 

( Con quelle ultime parole sussurrate Ron si avviò verso quel portone da cui era cominciato tutto… Lasciando una Ginny delusa e amareggiata da se stessa, bagnata fradicia e senza forze si accasciò a terra… Dietro un albero del giardino un ragazzo si avvicinò alla figura ormai fradicia sul terreno, le alzò il mento con l'indice in modo da poterla guardare negli occhi, non riusciva a capire se stesse piangendo perchè la pioggia scorreva copiosa sul viso della ragazza...)

 

Stava tremando dal freddo le circondai le spalle con un braccio cercando di trasmetterle tutto il mio calore, dopo tempo infinito si calmò, così la presi in braccio e mi diressi verso la grande entrata della scuola ...

 

( Ron rientrò nel dormitorio a tarda notte, dopo aver lasciato Ginny sotto la pioggia aveva girato tutta la scuola per cercare di calmarsi e di fermare il vuoto che cresceva dentro di lui, ma non era servito il senso di colpa l’aveva sopraffatto aveva deciso di rientrare e cercare di dormire, ma appena varcato il ritratto si accorse di due figure sedute sul divano che scattarono in piedi non appena sentirono i passi del loro compagno.)

 

-         Ron… ma dov…-

 

( A Harry morirono le parole in bocca vedendo gli occhi del suo amico trasmettevano rabbia stanchezza tristezza e solitudine, Hermione gli andò incotro abbracciandolo stretto quasi fino a fargli mancare il fiato, ma lui non si scostò ne si lamentò affondò il viso nell’incavo del suo collo e si lasciò cullare dalle sue braccia… )

 

-         Le ho fatto male di nuovo… io…-

-         Hei! Si sistemerà tutto vedrai…-

( Hermione sentì le lacrime del suo amico bagnarle il collo…a quelle goccie cristalline seguirono i singhiozzi sommessi di un ragazzo oppresso da un senso di colpa sbagliato e ingiustificato, il bambino sopravvissuto che fino a quel momento era rimasto impalato a guardare la scena si avvicino ai suoi migliori amici alla sua famiglia e li circondo in un tenero abbraccio che infondeva calore e dolcezza…)

 

-         Mi sento uno schifo… sono arrabbiato con lei. E' ingiusto dovrei starle vicino e invece provo solo rabbia, cos’ho di sbagliato? –

-         Non hai niente di sbagliato è normale che tu ti senta così…-

-         Mi ha lasciato solo, io ho bisogno di lei…-

-         Non pensarlo nemmeno tu non sei solo, ci siamo io Herm i tuoi fratelli la tua famiglia e un mucchio di altra gente…-

-         Vi voglio bene…-

-         Anche noi Ron…-

 

( Quell’abbraccio fraterno si sciolse, ma i cuori di quei ragazzi rimasero uniti…)

 

-         Ragazzi andiamo a dormire è tardi…-

-         Ron un’ultima cosa… sono fiera di te, sei maturato molto. Tre anni fa se ti avessi detto della storia di Malfoy con tua sorella gli avresti spaccato la faccia.-

-         Lo stavo per fare, ma una persona mi ha fatto notare lo sguardo che rivolgeva a mia sorella.-

-         Una persona? ...-

 

( Lo sguardo curioso degli amici fece soridere Ron... diede una risposta alquanto vaga che lasciò i due ragazzi con una domanda... Chi è?)

 

- Un angelo caduto all'inferno...-

 

( Due ore dopo il sole stava sorgendo ed un ragazzo della cicatrice insolita stava fumando una sigaretta appoggiato ad una colonna...)

 

- Non riuscivi a dormire?-

- Zabini chi si vede? Non sono affari tuoi...-

...

(Ha spezzare il tacito silenzio che si era venuto a creare ci pensò Harry Potter...)

 

- Da quanto?-

- Cosa? -

- Da quanto vi vedete tu ed Hermione... -

- Da un anno circa... -

- Avete una storia?-

- No -

- E Malfoy lo sa?...-

- Che ci vediamo? No e neanche tu dovresti saperlo... Non ti preoccupare non scopiamo se questo è quello che ti preoccupa... -

- E allora che fate, parlate??? Ma fammi il piacere... -

- Ti può sembrare strano ma è quello che facciamo.-

- E di cosa di grazia? Di com'è bello il tempo?-

- No, di come si sente impotente nei vostri riguardi... di come si sente uno schifo quando la escludete dalle vostre missioni...-

- Perchè non l'ha mai detto a noi?... Perchè dovrebbe dirlo a te?...-

- Perchè tu vai a sfogarti sulla tomba del tuo padrino?-

- Tu come fai a saperlo?...-

- Non sono tutti cechi Potter, alcuni vedono la sofferenza, il peso che portate tu Weasley ed Hermione e per questo che tu vai a farti confortare dal ricordo di Black, Lenticchia va dalla sorella e la Grenger viene da me... a volte dovete staccare la spina è umano, ma non lo volete capire, piangere è umano, urlare quando non ce la si fa più è umano saltare dalla gioia è umano... ma anche questa cosa tu e Draco non lo capirete mai e ignorerete le mie parole, non siete così diversi come credete... Ci si vede Potter...-

 

( Con quelle parole Blaise se ne andò, ma non si allontanò tanto da non sentire l'ultimo sussurro di Harry... e per poterlo ribattere...)

 

- La fine sta arrivando e io sono qui a parlare di cose senza senso...-

- No Potter ti sbagli... questo è solo un altro inizio...-

 

( E tra lacrime, incubi e sogni tutti aspettavano l'inizio di... Che cosa? Nessuno lo sa tantomeno io... )

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Capitolo 11
*** ... la superficialità ... ***


( Le prime luci dell'alba filtravano dalla finestra illuminando il letto a baldacchino dai colori argento e verde, sul quale g

( Le prime luci dell'alba filtravano dalla finestra illuminando il letto a baldacchino dai colori argento e verde, sul quale giacevano due ragazzi...)

Ormai erano le sette del mattino e finalmente ero riuscito a farla addormentare. Ginevra Wealey, la mia regina di inghilterra... avrei voluto cingerle la sua vita sottile per sempre, tenerla tra le mie braccia e baciarle la pelle fresca per l'eternità... proteggerla da qualunque pericolo, perchè era la mia unica ragione di vita, era la mia aria, la mia acqua e la mia anima.
Guardai l'orologio era ora di alzarsi, sfiorai con le labbra la sua spalla rosea e i suoi capelli di rame prima di sfilare lentamente il mio braccio da sotto il suo gracile corpo in modo da non svegliarla.
Mi diressi in bagno, quando stavo per varcare la porta arrivò Blaise, con i vestiti del giorno prima e la faccia di uno che aveva dormito si e no un'oretta...

- Come stà?...-
- Si è addormentata un paio d'ore fa, è stata sveglia tutta la notte senza dire una parola, non ha fatto neanche resistenza quando lo spogliata per farle indossare la mia felpa... ma che cazzo gli è preso a Weasley? Come gli è saltato in mente di dirgli quelle cose? Se lo vedo lo ammazzo non si doveva azzardare a toccarla! - Diedi un pugno alla parete e voltai lo sguardo verso quello che doveva essere il mio migliore amico, notai il suo sguardo di rimprovero...- E non guardarmi così, come...-
-Se non fossero affari tuoi? Non lo sono Draco. -
- Fa male vederla così...-
- L'unica cosa che puoi fare e starle vicino...-
- Il tuo ragionamento non fa una piega se non fosse che lei non mi può vedere…-
- Ne sei sicuro?…Ora andiamo a colazione,siamo in ritardo e abbiamo le prime due ore di pozioni ci manca solo la paternale di Piton…-
- Arrivo tu va avanti…-
- Ok, ma se ci metti più di dieci minuti me ne vado a lezione senza di te.-

Presi un foglio e una penna, scrissi circa dieci biglietti prima di considerane uno accattabile, lo lasciai sul comodino e scesi per le scale del dormitorio raggiungendo Blaise e sperando che l’angelo nel mio letto ci sarebbe stato anche al mio ritorno…

“ Ben svegliata Weasley, io sono andato a lezione… spero ti troverai bene nella mia umile dimora, puoi dormire quando vuoi ti farò giustificare per oggi, se al contrario fremi dalla voglia di rivedere i tuoi compagni sfigati, spocchiosi e irritanti, i tuoi stracci sono in bagno.
Draco
P.S.
Anche se te ne vai dobbiamo a parlare, quindi ti verrò a cercare.”

(Parole dure? Forse… Ma a volte dietro le parole ci sono emozioni, verità nascoste… che sono celate da freddezza, dolore e bisogno di affetto…)

Mi svegliai verso le undici, ero stanchissima… mi alzai dal letto per andare in bagno quando mi accorsi di non essere in camera mia… i colori dominanti erano il verde e l’argento, mi ricordai della sera prima… delle parole di mio fratello, delle forti braccia di Draco e di questa camera, poi il nulla… indossavo solo una grande felpa grigia, doveva essere di Draco… Mi guardai allo specchio ai piedi del baldacchino, sembravo una strega, i capelli erano in disordine e avevo due occhiaie da far invidia ad uno zombie, riflesso nello specchio notai un piccolo foglio bianco poggiato sul comodino, lo presi in mano e incominciai a leggerlo silenziosamente, ogni parola era un insulto velato, lo richiusi con violenza e lo lanciai sul letto.
Era chiaro che anche se me ne fossi andata mi sarebbe venuto a riprendere, quindi decisi di dirigermi verso la mia meta iniziale e farmi una doccia calda, aspettando il rientro del principe delle serpi, colui che mi aveva rubato il cuore e che ora si stava divertendo a giocarci.

(Nella quiete della silenziosa biblioteca si sentivano i respiri di due ragazzi, cresciuti troppo in fretta per la loro età con un peso eccessivo che gravava sulle loro spalle…
Hermione Granger fissava un libro con uno sguardo perso chi sa dove…
Blaise Zabini era assorto nella lettura di alcuni documenti, lì posò sul grande tavolo di ciliegio e guardò con aria stranita la compagna al suo fianco…)

- Piccola che succede?-
- Niente… sono solo un po’ stanca. - ( Quella scusa poteva andare bene per chi non la conosceva, ma non per lui, per lui che sapeva leggerle dentro come un libro aperto, non pensate male, non siate maliziosi… il loro rapporto era puro, casto e soprattutto basato sulla fiducia… tutti e due parlavano e si ascoltavano, non c’era nessuno che parlava sull’altro, nessuno che copriva le loro emozioni, preoccupazioni o paure, il loro legame era limpido come l’acqua e caldo come il fuoco.)
- Ne sei sicura?-
- Si non ti preoccupare.-
- Davvero? E allora perché stai leggendo il libro all’incontrario da più di mezz’ora?- ( Soddisfatto di aver detto la sua, riprese i suoi appunti e si rimise a leggerli… dopo pochi secondi sentì la sedia accanto alla sua sfregare sul terreno e i passi di Hermione allontanarsi verso uno degli scaffali dove erano posti vecchi tomi polverosi, quando non la vide più aspettò qualche minuto prima di alzarsi e andare a cercarla… La trovò in una delle ultime traverse appoggiata al muro con gli occhi chiusi e le braccia lungo il corpo…)
- Hermione…-
- Io non ci riesco…- ( Era un sospiro, una supplica, una richiesta di aiuto che solo lui poteva accogliere, il ragazzo si avvicinò silenziosamente alla ragazza, le prese le mani nelle sue e cominciò ad accarezzare il dorso di esse lentamente, come per darle il coraggio di trovare la forza dentro di se per aprirsi… Hermione fece un respiro profondo e cominciò a parlare. )
- Ron sta male, si è chiuso in se stesso… si sente abbandonato e non riesco a fargli capire che ci sono, che ci sarò sempre per lui… Ha litigato con Ginny e lei ieri notte non è ritornata a dormire non so dov’è, come sta, da quando il signor Weasley è morto ha creato un muro intorno a se…
Mi sento impotente, inutile, non so cosa fare… come comportarmi, ho paura Blaise aiutami…-
- Eih! Eih! Sta calma, primo non sei inutile…vedrai che tutto si sistemerà, lasciali un po’ di tempo…solo un po’ di tempo…
- Tempo? Tempo? Blaise non abbiamo più tempo… stanno arrivando, presto arriveranno, e dovremmo abbandonarli a loro stessi dovranno scegliere da che parte stare e non so se sono in grado di farlo…- ( Dicendo quelle parole aveva finalmente aperto gli occhi, per la prima volta in quel colloquio, ma le ultime parole le morirono in bocca, mille dubbi le venirono in mente, Avrebbero fatto la scelta giusta? Si sarebbero sentiti soli? Lei si sarebbe sentita sola?…
cercò di abbassare lo sguardo, ma Blaise non glielo permise, sciolse una mano da quelle della ragazza e la portò sotto il mento, incrociò lo sguardo con il suo e per un momento il blu petrolio si fuse con il cioccolato… una muta risposta arrivò alle orecchie di Hermione, dopo di che le diede un bacio sulla tempia e la lasciò ai suoi pensieri sparendo da dove era venuto…)

Quella camera era così grande, fredda e impersonale... proprio nello stile di Malfoy, dopo essermi fatta una doccia calda mi ero rinfilata i vestiti della sera prima, lavati e strirati alla perfezione da chissà quale anima pia... Forse era questo quello di cui mi sarei dovuta dedicare, una volta entrata nella vita di Draco, a fare la schiava, quanto ero stata stupida nel credere che lui avesse un cuore, che mi avrebbe aiutato e capito, che mi avrebbe amato e protetto... ma allora perchè il mio maledetto cuore accellerava i battiti ogni volta che lo vedevo, che gli sputavo addosso la mia rabbia.
( Quella ragazza arrabbiata con il mondo, con il ragazzo che amava ma soprattutto con se stessa, non si era neanche accorta che il ragazzo che aveva catturato i suoi pensieri era dietro le sue spalle)
Era così bella che sembrava un angelo, era sdraiata sul mio letto così immenso per la sua fragile figura, in posizione fetale sembrava ancora di più una bambina ... sapevo che odiava essere paragonata a questo, ma la sua ingenuita era infantile a volte oscurata dalla sua rabbia e dal suo dolore...
- Come va?-
- Dimmi quello che vuoi così posso andarmene.-
- Volevo parlare di ieri...-
- Non credo siano affari tuoi...-
- Davvero? Che ti piaccia o no io ieri ti ho consolato ti ho tenuto tra le mie breccia ti ho impedito di rifare quel maledetto sogno... ho il diritto di sapere...-
- Malfoy tu hai perso i diritti su di te nel momento in cui hai infilato la lingua nella gola di quella tria della Parkinson... Li vuoi riprendere, i tuoi fottuti diritti? Forza sono qui prendimi, picchiami uccidimi, muoviti cosa aspetti...- La sua voce era isterica frustata, piangeva e si avvicinava a me cercava di baciarmi, colpiva il mio torace con piccoli pugni, sembrava ana pazza... cercai di calmarla, ma era tutto inutile, continuava a piangere e a singhiozzare. La immobilizzai tra le mie braccia e incominciai a cullarla, posandogli dei piccoli baci sui capelli... - Calmati... calmati.-
- Perchè? Perchè mi hai abbandonato, perche mi hai tradito!!!-
- Mi dispiace, mi dispiace tanto, ora sono qui con te e non me ne vado...-
- Io non ce la faccio a perdonarti, io non posso, non posso permetterti di ferirmi ancora...-
- Ora non ci pensare, adesso tu esci di qui e vai nel tuo domitorio ti cambi e vai a prendere un po' d'aria. Ti farà bene... d'accordo?- Annuì con il capo sul mio torace, aveva ragione l'avevo fatta soffrire, ma io sapevo che ben presto ci sarebbe successo qualcosa e non volevo che il suo ultimo ricordo fosse il litigio con suo fraterllo... Si srtaccò da me e uscì dalla stanza in silenzio... Avevo sentito la Granger e Blaise parlare della profezia... Non c'era nessun legame eravamo noi i prescelti.

( La sala grande era in grande fermento, il caos era indescrivibile, tutti i tavoli erano pieni, ma c'era ancora qualche buco appartenente al ritardatarioi di turno... ma quel giorno una ragazza dai lunghi capelli corvini face particolare attenzione al commensale mancante al tavolo dei Grifondoro, all'improvviso silenzio un grande gufo dall'andatura regale si posò sul tavolo dei serpeverde, precisamente davanti a quella ragazza nominata prima. L'uccello porse la zampa a Pansy che sfilo la lettera attaccata con molta delicatezza. L'apri e in cominciò a leggere, intanto il caos era tornato a regnare tra le mura di quella grande stanza.Meraviglioso l'incubo era tornato, la ragazza si alzò e si diresse verso l'entrata, aperta questa uscì e cercò quella persona, importante nella sua vita l'unico che l'avrebbe consolata senza forzarla a parlare. In un angolo del corridoi c'erano Harry Potter ed Hermione Granger che stava no parlottando tra di loro. Il ragazzo dai capelli corvini e scompigliati stava ascoltando attentamente le preoccupazioni della ragazza che gli stava davanti.)
- Harry, ma dov'è Ron?-
- Ha detto che non aveva fatto i compiti e che quindi si voleva saltare le ore di lezione pomeridiane.-
- E' strano da un po' di giorni a questa parete, è irritabile e poi da ieri dopo il litigio con Ginny è sempre assorto nei suoi pensieri.-
- Lo so, ma vedrai che se avra bisogno di sfogarsi verrà da noi.-
( Harry non credeva in quello che diceva ma ci sperava ardentemente.)

( Pansy corse, corse a perdifiato, arrivò al terzo piano, si fermò davanti al freddo muro di pietra… e desiderò vedere quella porta con tutte le sue forze. Apparve pochi minuti dopo, la aprì lentamente, come se avesse paura che una volta aperta, quella le avrebbe fatto vedere qualcosa che non voleva vedere. Entrò nella stanza, era silenziosa arredata con semplicità. Un letto a baldacchino era posto in fondo alla camera e un divanetto era posizionato davanti ad un camino acceso… Un ciuffo di capelli rossi sbucava da sopra la spalliera del divano. Chiuse la porta rivelando la sua presenza al ragazzo…
Ronald Weasley ,il penultimo discendente della sua famiglia, alto con un fisico asciutto e le lentiggini, che caratterizzavano la sua stirpe, gli ornavano il viso, si alzò dal divanetto e si fermò ad osservare la ragazza che gli stava davanti, era bella, la più bella che lui avesse visto, con i suoi capelli corvini, sciolti, che le ricadevano dolcemente sulle spalle, il suo seno abbondante, il suo fisico longilineo e slanciato…Ron fece alcuni passi verso la ragazza e la strinse a se con forza come se fosse un ancora, il suo pezzo di Titanic, quella cosa che l’avrebbe salvato, che l’avrebbe fatto rimanere in vita… La ragazza rispose al suo gesto posandoli una scia di dolci baci sul collo e stringendolo a sua volta.)

- Ciao…-
- Ciao, Come mi hai trovato?- ( Erano parole sussurrate, un patto tra loro che nessuno doveva sapere che nessuno poteva rompere.)
- Ho sentito Potter e la Granger dire che avevi intenzione di saltare le lezioni del pomeriggio, così sono venuta nell’unico posto in cui avresti potuto nasconderti senza correre il rischio di essere scoperto…- ( Ron alzò il viso dalla spalla di Pansy posando la fronte su quella della ragazza, ma rimase lo stesso con gli occhi chiusi.)
- Stai bene? Ho saputo che hai litigato con tua sorella. -
- Ora si, le voci girano in fretta è?-
- Vuoi parlarne?-
- No voglio solo tenerti vicina a me.-
- Vieni...- ( Pansy gli prese la mano e lo condusse verso il letto.)
- No aspetta, ti dispiace se ci mettiamo sul divano? Fa più caldo.-
- ok.- ( Si sdraiarono su di esso, Pansy appoggiata con la schiena alla spalliera e Ron nella parte più esterna, guardava il fuoco e non parlava, si lasciava accarezzare dalla ragazza, che a intervalli ragolari gli posava dei baci sulla tempia, nell'incavo del collo e sulle forti spalle. La picola mano della ragazza passava nei capelli, scompigliandoli affettuosamente e poi sulle braccia, cercava di riscaldarlo, da cosa? Forse dal gelo che si era abbattutto in quel periodo sul castello o forse, per riscaldarsi a sua volta. Senza nemmeno accorgersene incominciò a piangere ripensando al gelo che aveva provato in quelle umide prigioni, al freddo odio che aveva provato guardando allo specchio i segni delle frustate inflittele da suo padre per aver provato a fermarlo, e al ribrezzo che provava per sua madre, piccola donna impotente, troppo spaventata per imporre la sua volontà. Ron sentì i singhiozzi della ragazza e si rigirò nel suo abbraccio fino ad arrivare a guardarla negli occhi, quegl'occhi scuri umidi di lacrime amare non le appartenevano, era stata sempre forte, ma qualcosa si era rotto nel suo animo. L'ombra di mistero e di terrore che si stava diffondendo sul castello si era ripercosso su tutti gli studenti e non solo... Incominciò ad asciugarle quelle goccie cristalline...)
- Scusami...-
- Shhh..va tutto bene ora ci sono io... Ti va di dirmi perchè sei venuta a cercarmi???- (Pansy annuì e Ron l'abbracciò posandogli un bacio sulla tempia...)
- Ho ricevuto un messaggio dai miei genitori, vogliono che ritorni a casa per la setimana di sospensione delle lezioni... Non voglio ritornare in quella casa, non voglio rivederli...-
- Non ti preoccupare ti porto via... non gli permetterò di farti ancora del male.-

( Ron ricordava bene il primo incontro con la ragazza, dopo che aveva consolato Ginny quando voleva pestare Malfoy a sangue... era uscito dalla scuola più furente che mai e l'ultima persona al mondo che avrebbe voluto vedere era lei. La causa che aveva scatenato tutto... Pansy Parkinson. Stava seduta sugli scalini di dura pietra, con la testa appoggiata alle ginocchia, Ron aveva tutta l'intenzione di oltrepasarla ingnorandola, in quel momento aveva bisogno di tutto furchè sentire quell'odiosa vocina stridula che ti spaccava il cervello. Questo, però non era successo appena sorpassata, la ragazza aveva alzato lo sguardo sul rosso che le era passato davanti e aveva incominciato a parlare.
- Weasley ti faccio così schifo che neanche mi saluti?...- Un ghigno si era dipinto sul volto di quella ragazza, ma era diverso dagli altri senza disprezzo verso di lui senza reale divertimento...
- In questo momento? Si sei la seconda persona che mi fa più schifo.-
- Davvero? Credo che sia inutile chiederti la prima, scommetto che è Malfoy... neanche in questo riesco ad avere la prima posizione...- Le ultime parole erano quasi un sussurro, appena udibile dalle orecchie dell'interlocutori... La sua voce era cambiata Ron sentiva tutta la tristezza e l'amarezza che la ragazza provava per se stessa e probabilmente per tutto il mondo circostante... ma ancora non poteva capire quanto odio le persone possono servare nei propri confronti, quanto le apparenze possano ingannare...
- Già neanche in quello... Parkinson sei la ragazza più meschina che io conosca ma nonostante questo non sei riuscita a farti odiare da me quanto Malfoy, tu sarai sempre responsabile della morte di mio padre ma il rancore di mia sorella verso di te è già una punizione sufficiente...-
- Scusami...-
- scusami?...SCUSAMI?- Nel cortile rieccheggiò la risata nervosa di Ron, quel suono isterico lasciò posto sulo alla sue urla e al fruscio delle foglie mosse dal volo delgli uccelli - PENSI CHE DELLE STUPIDE SCUSE POSSANO BASTARE?! CHE TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO DOVUTO AFFRONTARE SI POSSA CANCELLARE CON UNA STUPIDA PAROLA SENZA IMPORTANZA? SVEGLIATI PARKINSON, IL MIO MONDO NON E' TUTTO ROSA, FIORI SOLDI E BELLE CASE COME IL TUO... IO NON CHIEDO E TUTTO MI E' DATO...-
- Ma cosa ne sai tu della mia vita è?cosa? vuoi vedere la mia bella vita guarda! VUOI VEDERE COSA MI HANNO FATTO I MIEI AMOREVOLI GENITORI?- La ragazza si girò di schiena , si portò i lunghi capelli neri davanti e alzò la camicia,mostrando delle piccole ciccatrici e altri segni rossi ancora freschi sulla pelle color perla. Il rosso per la prima volta nella sua vita capì che forse prima di giudicare bisogna conoscere.- non dici niente? NON PARLI? QUESTA E' LA PUNIZIONE PER AVER TENTATO DI FERMARLI! SAI QUANTO MI E' COSTATO DIRE QUELLE FOTTUTISSIME SETTE LETTERE? Cosa mi è costato ammettere con me stessa che sono gelosa della vostra familia? Di come vi prendete l'uno cura dell'altro... Distruggere la felicità di tua sorella con Malfoy è stato un modo per farle provare un po' di tutto quel dolore che ho provato io da quanto sono nata, ma non è servito ad altro che a farmi sentire una serpe e a capire che Draco non mi ha mai amata...- Pansy aveva smesso di parlare e si era girata in lacrime guardandolo negli occhi, in quegl'occhi marroni, che stavano tentando di capire qualcosa. - Mia sorella e Malfoy? Avevo qualche sospetto, ma non chedevo che mia sorella fosse tanto stupida da cercare dolore.- - Weasley non capisci niente, se prima di parlare guardassi, ma guardassi veramente ti risparmieresti un sacco di arrabbiature... prima di menare Malfoy e tua sorella, prova a soffermarti sullo sguardo che Draco le riserva, poi agisci.- Con queste ultime parole si asciugò le lacrime che stavano scendendo copiose sul volto e se ne andò.

Ora erano lì su quel divano abbracciati e lei piangeva di nuovo per la seconda volta nella sua vita... Era il momento per Ronald Weasley di diventare uomo, di combattere per ciò in cui credeva, di proteggere quel fragile fiore nelle sue braccia e di annunciare al mondo che lui l'avrebbe amata per tutta la vita. Già Ronald si era innamorato della figlia dell'assassino di suo padre. Ed aveva finalmente capito che i figli non sono responsabili delle azioni dei genitori. )

( Un velo di tranquillità regnava sulla scuola di magia...il sovrano era il silenzio interrotto solo dai passi regolari di un ragazzo dagli occhi color speranza, questo aveva rappresentato Harry Potter per i maghi, la speranza di una vita migliore... Stava passeggiando nei corridoi prima di andare alle lezioni pomeridiane, quando passando davanti all'ufficio della professoressa Mcgranit, questa gli fece segno di entrare, il ragazzo ubbidì e si richiuse la porta alle spalle.
La donna sulla sesantina aveva un aria più seria del solito i capelli grigi erano lagati in una dolce treccia arrotolata su se stessa dietro la nuca, il sorriso di circostanza era svanito dal viso segnato dal tempo, aprì la bocca e incominciò a parlare con la solita calma...)
- Signor Potter il preside la vorrebbe nel suo ufficio insieme alle signorine Granger e Weasley, hai signori Malfoy Zabini e Weasley. Prima di andare dal preside vada a chiamare Ronald Weasley...-
(Il ragazzo rimase immobile davanti alla donna, aveva finalmente l'occasione di togliersi tutti i dubbi sulla situazione, bastava una piccola domanda:"Cosa stà succedendo? Chi sta arrivando? Cosa centrano Draco Malfoy e Ginny Weasley con i prescelti?" Ok forse un po' più di una domanda, ma la paura di sapere era più forza della voglia di conoscere... la donna alzo lo sguardo spento dal tempo e disse:)
- Deve dirmi qualcosa Potter?-
- No, mi scusi vado a cercare Ron...-
( Salì le scale del suo dormitorio e arrivato ai piedi del suo letto aprì il baule intarsiato, dal quale tirò fuori una pergamena logorata dal tempo, dove , dopo aver pronunciato una formula, apparve una pianta della scuola con segnatio li spostamenti di tutte lepersone al suo interno, vide Hermione e Zabini in Biblioteca, Malfoy in cam,era sua, Ginny in cortile e Ron... non ci poteva credere nopn poteva essere, doveva vederlo con i suoi occhi... Arrivò al corridoio del terzo piano, trafelato dalla corsa.Non poteva crederci era la verita, Ron era insieme a Pansy Parkinson... non solo era in compagnia della più subdola oca che ci fosse in quella scuola, ma la stava baciando, stava baciando una Serpeverde... Si sentiva svuotato, triste e tradito, ma forse il suo migliore amico non gliel'aveva detto perchè sapeva che avrebbe reagito così... Arrivò alle spalle dei due amanti e si schiarì la voce, così che i ragazzi si accorgessero della sua presenza. Non appena Ron vide il suo migliore amico alle spalle della ragazza si stacco dal muro e fece da scudo alla ragazza, forse aveva pauara che Harry avrebbe potuto avere una reazione violenta a quella situazione, ma il bambino sopravvissuto si limitò a stringere i pugni e a parlare..)
- Non me lo sarei mai aspettato da te, ma forse aveva ragione Ginny quando lo lasciata mi ha detto: " Non si conosce mai una persona fino in fondo"-
- Harry io...-
- Non darmi spiegazioni, tienile per tua sorella... perchè non lo accetterà e tu lo sai...-
-Hai ragione non ti devo nessuna spiegazione...-
- Già ho ragione... non la prenderà bene e lo sai, sai cosa pensserà?-
- Illuminami.-
- Che te la stai facendo con una grandissima puttana che ti farà soffrire, ma quello che è ancora più grave è che ti stai facendo l'assassina di tuo padre...-
- Pensavo che almeno tu mi avresti appoggiato, ma evidentemente mi sbagliavo... iop la amo e se dovesse essere necessario mi metterò contro tutti voi... lei non è una assassino, e tu prima di tutti dovresti sapere che figli non sono responsabili delle azioni dei figli...-
- Io non so proprio niente io mi limito a costatare la realtà dei fatti... Comunque Silente ti vuole nel suo ufficio per un' assemblea.- (Il ragazzo dai cxapelli corvini si girò e fece per andarsene quando la voce del rosso lo fermò.)
- Hai solo questo da dirmi?-
- Si...- ( La loro amicizia era veramente finita? Era vero che Harry si limitava alla costatazione dei fatti... forse per lui quelli erano i fatti, ma per altri obbiettivamente Ron non aveva tradito nessuno si era solo innamorato di una persona diversa rispetto a quella che tutti si immaginavano.)

(Un corvo nero si poso sul davanzale di quella piccola finestra dello studio di Silente, al suo fianco c'erano Minerva Mcgrannitt e Severus Piton. Due occhi attenti osservavano l'ucellino da sempre posrtatore di sventura...)

- Bene, come sapete la prossima settimana le lezioni verranno sospese a causa di un ispezione del ministero, per questo, siccome avete dovuto subire un forte stress in questi giorni in concomitanza coni direttori delle vostre case, abbiamo deciso di mandarvi in una località mondana per questi giorni.-( Per la prima volta lo sguardo vacuo di Harry fuori dalla finestra si spostò sugli interlocutori.)
- Insomma il ministero non deve sapere di questa cosa, non c'è bisogno di mandarci via, terremo la bocca chiusa...-
- Signor Potter ringrazi...-
- Severus calmati, ragazzi avete bisogno di staccare per questo vi mandiamo là e in oltre sarete più sicuri. Ora andate.-(Uscirono tutti compresi i direettori delle casate. Piton inviperito e una Mcgranitt perplessa dal comportamento del giovane Griffondoro... Tutti tranne uno...)
- Signor Weasley mi deve dire qualcosa?-
- Si, vorrei chiederle di portare la signorina Pansy Parkinson con me nella baita in montagna.-

(Tutti nella scuola sapevano la grande notizia… tutti erano allibiti per la strana coppia che si era venuta a formare, solo una persona non l’avrebbe mai accettata, almeno per ora non ci sarebbe riuscita… Ginevra Weasley.)

E’ solo un egoista con tutte le ragazze che ci sono lei, la responsabile di questo periodo di merda… colei che fa parte dei Mangiamorte…Neanche me l’ha detto di persona, lo sono venuta a sapere dalle voci che girano a scuola. Questo non doveva farlo. Mentre passo tutti mi guardano, ma che avete da guardare? Non vi preoccupate tra pochi minuti sarà tutto finito…

( Pensava questo Ginevra Weasley mentre camminava furiosamente per i corridoi del castello, i vestiti smessi che indossavano volteggiavano all’aria per la furia con cui camminava, i capelli rossi cadevano scomposti sulle spalle…
Definirla non era corretto, sembrava più un demone dell’inferno… Ginny svoltò l’angolo che portava nella Sala Grande e vide colei che occupava i suoi pensieri, i capelli tirati indietro da una mollettina a forma di fiore bianca, in coordinato con la camicetta della divisa, gli occhi di un cucciolo bastonato, sola! Allontanata da tutti i suoi compagni Serpeverde, d'altronde gli aveva disonorati, si era messa con un babbanofilo e ora ne pagava le conseguenze… La furia rossa si avvicinò alla ragazza. Le tocco la spalla non troppo delicatamente e incomincio la sua sfuriata senza ne capo ne coda.)

- Sei contenta ora? Te lo sei fatto… cosa vuoi da lui? Qualcun altro dei miei familiari… non ti è bastato uccidere mio padre?- ( Parlava con una calma innaturale, le parole erano sibili taglienti e le pupille erano piccole fessure nere… i ragazzi presenti si aspettavano che la Weasley sputasse fuoco dalla bocca da un momento all’altro…)
- Io non ho ucciso nessuno… io non sono responsabile della morte di nessuno… sia chiaro Weasley mi dispiace per la morte di tuo padre… ma tuo fratello mi piace sul serio quindi non lo lascerò.-
- Ma non vedi in che stato ti sei ridotta? Sola come un cane… Come ci si sente ad essere ignorata dai tuoi stessi amici? Come ci si sente ad essere presa in giro tutti i santissimi giorni per le proprie scelte?-
- Sei un essere spregevole… tutti declamano la bontà dei Grifoni! La loro capacità di perdonare… Sei sicura di non aver sbagliato casa?-
- Fai un favore a tutti… sparisci dalla vita di mio fratello e dalla mia …-
- Te lo già detto piccola non sparirò della vita di Ronald, è l’unico che ha avuto fiducia in me non ho nessuna intenzione di mollarlo, proprio adesso che ha bisogno di me, perché una stupida ragazzina non vuole cedere all’orgoglio e farsi aiutare!-
- Come osi? SARAI RIUSCITA AD INCANTARE MIO FRATELLO MA NON RIUSCIRAI A FREGARE ME!…-
( La ragazza protese il braccio verso l’alto come per dare uno schiaffo, ma una voce, silenziosa fino a quel momento parlo…)
- Non osare sfiorarla, neanche rivolgerle la parola… Stai dimostrando di essere una ragazza superficiale, che non è capace neanche di guardare oltre le apparenze, finchè non ritroverai la Ginny, quella che veniva a parlare con me la sera, quella che riusciva a sorridere quella che è riuscita a far innamorare un Malfoy di lei e che per lui si sarebbe messa contro tutti… Quando ritroverai quella ragazza fammi un fischio fino ad allora, pensa a queste mie parole.-
- Lei ha ucciso papà come puoi anche solo toccarla…-
- Tu dovresti essere la prima a capire i miei sentimenti, Pansy non ha fatto niente suo padre ha ucciso nostro padre come Draco non ha ucciso gabbani e magonò è stato Lucius, ma tu questo lo sai. Sei diventata la persona più irresponsabile e disprezzabile che io conosca.-
- Prima di giudicare gli altri, guarda te stesso Ron.-
- Ginevra io ti ho guardato sei tu che in questi ultimi tempi non ti sei vista.-
Forse ha ragione lui dovrei solo andarmi a nascondere dentro una stanza piena di specchi e guardare il mostro che sono diventata.

Arrivai nel giardino della scuola, mi sedetti sotto il ciliegio davanti al lago e incominciai a pensare alle parole di Ron: “Pansy non ha fatto niente suo padre ha ucciso nostro padre come Draco non ha ucciso gabbani e magonò è stato Lucius, ma tu questo lo sai. Sei diventata la persona più irresponsabile e disprezzabile che io conosca.” Forse mi ero veramente trasformata in un mostro senza pietà. Sentii dei passi alle mie spalle, mi voltai e incrociai una sguardo verde speranza.

- Harry…-
- Non lo sei…-
- Che cosa?-
- Un mostro… stavi pensando a questo giusto?-
- Si, ne sei sicuro? -
- Diciamo che hai perso la via… lo sai tu e lo so io che Ron è stato brusco solo perché ti vuole bene ed ora starà pensando a quello che ha fatto pentendosi.-
- No, non lo farà. Almeno non fino a quando qualcuno non gli andrà a parlare.-
- Anche questo è vero…-
- io non ci riesco ad accettarla, lei …lei è…-
- Lei è Pansy, lo so, ma tuo fratello è felice con lei. Sorride ed era da molto tempo che non lo faceva… quindi non ti chiedo di diventarle amica, ti chiedo di accettarla e di sostenerlo nelle sue azioni…-
- Lo sai che lo farò… io lo amo. Lui è come un secondo padre per me…-
- Ti voglio bene Harry…- ( Il ragazzo si avvicinò a Ginny e l’abbraccio fraternamente, l’antica passione tra i due era sparita, svanita senza lasciare nessuna traccia.)

( Il corridoio silenzioso lasciava spazio ai loro respiri e hai loro sussurri...)
- Ti ha fatto male...- (Il ragazzo parlava mentre teneva tra le mani il volto della ragazza che amava...aveva bisogno del suo calore di sentire la sua pelle di pesca sotto le sue dita.)
- No non mi ha neanche sfiorato... parlale è testarda e determinata come qualcuno che conosco...-
- Mi sento preso in causa...-
- Qualunque riferimento è puramente casuale… a parte gli scherzi… non accetterà mai la mia presenza nella sua vita.-
- Dovrà accettarlo se mi vuole bene…-
- Non farlo…-
- Cosa?-
- Non mettere la tua attrazione nei miei confronti prima dell’amore per tua sorella…-
- Non è attrazione quella che provo per te, io mi sono innamorato di te Pansy Parkinson.-
- Ripetilo…-
- Io ti A-M-O.- (Sillabò ogni lettera di quella dolce parola che dopo tanto tempo era riuscito a pronunciare e con quella lettere le loro bocce si unirono in un tenero e passionale bacio che suggellò la loro promessa.)

( Le lezioni del pomeriggio trascorsero tranquille tra una chiacchierata e l’altra, e al contrario dell’umore degli alunni della scuola il tempo peggiorava e i nuvolosi all’orizzonte si avvicinavano, creando, così, l’oscurità.
Nel dormitorio di serpaverde, un angelo biondo stava preparando le valige per il viaggio imminente.)

Aprii l’armadio e ne trassi dei Golfini pesanti, dei pantaloni di jeans con l’interni in lana lavorata e una tuta da sci. Quest’ultima mi cadde di mano facendo uscire dalla tasca dei pantaloni un piccolo tovagliolo di carta con un messaggio scritto in penna nera macchiato in alto dal del caffè… Le parole di quel biglietto?… Ti amo tanto. Me lo ricordavo quel giorno erano allo sciale di montagna Malfoy, una delle tante proprietà di suo padre. Erano seduti al tavolo del bar quando sua madre chiese una penna al cameriere e scrisse quelle poche parole su quel tovagliolino incastrato tra la tazzina di caffè e la superficie di cristallo. Quando ebbe finito di scrivere il messaggio me lo porse e io divenni di un bel color peperone, lei si mise a ridere e io feci finta di arrabbiarmi… ma quell’arrabbiatura non poteva essere che finta perché io amavo sentirla ridere e amavo vederla felice. Piegai la tuta da sci e la misi nella borsa. Rigirai quel fazzolettino tra le mie dita ancora per un po’, poi lo piegai e lo misi in una delle tasche interne.

( Un nuovo temporale si abbatteva sulla scuola di magia, il cielo nero era rischiarato solo dai fulmini… le nubi erano disturbate solo dai tuoni, la pioggia batteva sul vialetto di pietra, sulla fontana di marmo sulla soffice erba quasi fino a distruggerla come se la odiasse se la volesse uccidere, ferire, piegare alla sua potenza… lo scenario si ripeteva da molti giorni ormai ed Hermione Granger non se lo perdeva mai. Stava sotto i portici ad ammirare quella grande furia che intempestiva e sognava di avere solo metà della forza di quell’acqua per aiutare i suoi amici in quel periodo il giorno dopo ci sarebbe stata la partenza per la montagna, in occasione della sospensione delle lezioni. Ed Hermione sperava che il cambiamento dei suoi amici sarebbe avvenuto solo a vacanza finita…Però le sue speranze erano vane perché tutto sarebbe incominciato prima di quanto immaginasse…)

- Piccola ti prenderai una polmonite se stai qua fuori…-
- Sto bene Blaise voglio stare ancora un po’ qui… Lo senti?-
- Cosa?-
- L’odore della pioggia, dell’erba bagnata, del fradicio marmo delle pietre zuppe… la libertà…- ( Sembrava una bambina che giocava con il suo nuovo dono… respirava a fondo quell’aria appoggiata a quella colonna così possente in confronto alla sua fragile figura. E poi aprì quegli occhi color cioccolato, così intensi e sinceri…)
- Si lo sento…-
- Sai vorrei essere una di quelle gocce libere e sincere…-
- Chi la detto che sono libere? Vanno con il vento, con le nuvole… non decidono di cadere, sono obbligate a scendere e a morire su una fredda superficie… La pioggia è menzoniera è incostante, mente sulla sua freddezza, mente sul suo sapore, sulla sua fragilità.-
- Che fai?-
- Chiudi gli occhi e lasciati guidare…- ( Il ragazzo dagli occhi color petrolio prese la mano rosea della Grifoncina e la portò sotto la pioggia e in pochi minuti si inzupparono d’acqua non servivano parole…
solo la pioggia intonava una leggera poesia, mentre i due ragazzi sorridevano e incominciavano a girare su se stessi come per non perdere nemmeno una goccia caduta dal cielo…)

Le gocce vanno con il vento,
con le nuvole…
non decidono di cadere,
sono obbligate a scendere e a morire su una fredda superficie…
… La pioggia è menzoniera
è incostante,
… mente…
mente sulla sua freddezza,
mente sul suo sapore,
sulla sua fragilità.

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Capitolo 12
*** ... Perdono... ***


la divisione delle stanze era stata traumatica e la litigata tra Ron ed Hermione lo era stata ancora di più, ci stavamo dividendo e tutto per colpa della Parkinson

… Perdono…

 

Spero che questo capitolo chiarisca un po’ di cose… nel prossimo entrerà un nuovo personaggio

Scusate il ritardo e buona lettura…

 

La divisione delle stanze era stata traumatica e la litigata tra Ron ed Hermione lo era stata ancora di più, ci stavamo dividendo e tutto per colpa della Parkinson, quella gattamorta era riuscita ad ingannare tutti: Blaise, Harry, Ron e persino Draco credevano al suo cambiamento repentino, da subdola serpe a docile agnello, l'unica con un po di sale in zucca oltre a me era Hermione, la quale era ancora diffidente rispetto alla partecipazione della sgualdrina nella nostra missione. Così quando aveva scoperto che Ron le aveva detto tutto si era infuriata. Il punto è che alla fine le camere erano state disposte in questo modo: Ron era andato in stanza con Pansy, poichè a detta sua noi eravamo dei predatori in attesa di mangiarci la preda, e indovinate la preda chi era? Harry e Blaise erano andati a consolare Hermione trasferendosi così nella sua camera ed io mi ero rassegnata al fato: Stare in camera con Malfoy. La vacanza non poteva prendere una piega peggiore.

 

- Weasley il soffitto è così interessante? Questa casa è un buco.-Eccolo, sulla porta della stanza con un asciugamano in vita e capelli bagnati, l'arroganza in persona!

- Non tutti hanno il denaro che hai tu Malfoy! E per la precisione per essere un buco, una casa deve essere piccola e una baita con: tre camere, due bagni, una cucina abitabile e un salotto non lo è!-

E la piccola fiammiferaia ricascò nel suo errore, si perse negli occhi di ghiaccio del suo principe azzurro. Peccato che la mia non sia una favola, che io non sia una ingenua ragazzina da amare e che ha tanto affetto da donare. Lo so anche io di essere innamorata di lui, ma ammetterlo significherebbe concretizzarlo. Ammettere che non è una serpe, che soffre come gli esseri umani e che molto probabilmente è più fragile e sensibile di me è come urlare al mondo il mio amore per Draco Malfoy, e a quel punto il mio mondo crollerebbe come un castello di sabbia. E' inutile fare finta che la colpa della rottura del nostro rapporto sia solo mia, se lui non mi avesse tradito con Pansy, se io non mi fossi chiamata Weasley, se noi non fossimo stati chi siamo, forse, la nostra relazione avrebbe potuto funzionare. In più la ciliegina sulla torta! La profezia.Un indovinello spastico e ci metto le mani sul fuoco che è anche a metà.

- Che problema hai con me Weasley?-

- Per ora la tua lentezza nel fare la doccia!-

- Non mi sembra che quando ci scopavamo sotto avessi problemi al riguardo.-

- Sei riuscito a rovinare uno dei pochi bei ricordi di noi.-

 

E con questa ultima battuta l'oggetto dei sogni del principe sparì dalla vista della serpe camuffata malamente da nobile uomo. Non mi smentisco mai in fondo, Draco Malfoy non riuscirà mai a essere soltanto Draco. Mannaggia a te Ginevra! Potevi rimanere la piccola stracciona?No sei diventata una donna ed hai occupato la mia anima o quello che di essa rimane, pensa che per un breve periodo sei riuscita a cancellare Malfoy e a farmi rimanere solo Draco, ma poi tutto è finito. La profezia è arrivata, noi ne siamo stati travolti, tu non sai neanche quanto. Te lo dovrei dire, te lo dovrei rivelare, ma non ne ho il coraggio, infondo questa è una caratteristica che appartiene alla tua casa non alla mia.

 

(Nella stanza attigua due ragazzi stavano tentando di far ragionare una ragazza dai boccoli ribelli. Due modi diversi di prendere una persona, ma lo stesso affetto li collegava ad Hermione Granger.

Blaise Zabini ed Harry Potter, il confidente e l'eroe, questo erano tanto tempo fa. Ora solo due ragazzi dal destino incerto e la voglia di vivere in un mondo diverso.)

 

- Piccola avanti cerca di ragionare...-

- RAGIONARE!!! NON SONO IO QUELLA CHE DEVE RAGIONARE!...-

- Herm avanti, lui l'ha fatto in buona fede. Non puoi dire che non ci stia provando, Pansy ce la stà mettendo tutta per entrare nel gruppo e guadagnarsi la nostra fiducia.-

- MA NON ME NE FREGA NIENTE!Lo vedo pure io che Pansy sta cambiando, certo non mi fido ancora cecamente di lei, ma questo non è il punto! Io sono arrabbiata con Ron perchè ha preso questa decisione senza dirci nulla. Le ha detto tutto senza pensare che forse anche noi avremmo potuto avere diritto di voto. -

- Potter puoi lasciarci una attimo da soli?-

- Ma ...- (Harry guardo Hermione che con un solo sguardo gli fece capire che poteva andare, che con Blaise non doveva temere.

Il bambino sopravvissuto uscì dalla stanza richiudendosi la porta alle spalle.)

- A te rode che Weasley ami Pansy, perchè questo lo farà allontanare sempre di più dal tuo mondo. Formato da te, lui e Potter.-

- Non è vero.-

- Sì che lo è, e se davvero gli vuoi bene devi accettare la Parkinson nella tua vita, perchè ti assicuro che Pansy non ha mai dimostrato tanto affetto nei confronti di una persona.-

- Come fai a saperlo? Come puoi essere certo che non lo tradirà con il primo ragazzo ricco che passa per strada?-

- Piccola sei sveglia e intelligente, quindi sai come me che l'avrebbe già fatto, se queste erano le sue intenzioni.-

- Comunque su una cosa ti sei sbagliato.-

- Ah si? E su cosa mi sarei sbagliato?-

- Il mio mondo è formato da un'altra persona della quale non posso fare a meno!-

- E chi è questa persona senza la quale non puoi vivere?-

- Tu...-

(Quella fu la prima volta che Hermione vide arrossire il grande e fiero Blaise Zabini, che raggiunse la completa colorazione color pomodoro nel momento in cui la bella grifondoro scoppiò in una fragorosa risata cristallina per la sua reazione.

Ogniuno ha un suo mondo, formato da persone importanti, momenti tristi e felici.

Perchè tutti hanno bisogno di un universo dove rifugiarsi quando il mondo esterno fa troppa paura per essere vissuto.)

 

- Ho finito potresti gentilmente uscire dalla stanza così chei io possa cambiarmi, ovviamente se per sua signoria illustrissima non è troppa fatica...-

- Dolcezza il tuo tono è tutto furchè gentile e poi perchè me ne dovrei andare ti ho già visto senza veli o sbaglio?-

- Fa come vuoi Malfoy...- Da quando sei diventata così Ginevra? Da quando litighi con tuo fratello? Da quando sei talmente menefreghista da ignorare la tua purezza? Ti spogli senza fare una piega, prendi i vestiti dall'armadio e li indossi come se niente fosse. Il tuo atteggiamento è cambiato, ma il tuo aspetto non ha subito mutamenti, anche nelle cose più semplici i miei occhi ti vedono bellissima, indossi un maglione largo di lana, probabilmente te l'ha fatto tua madre visto come sta rigido sulla tua figura, segno dei punti a maglia troppo stretti. Nonostante tutto sei bella come il sole, con i tuoi capelli bagnati che ti ricadono sulle spalle e la tua epressione imbronciata che sembra quella di una bambina a cui hanno tolto il giocattolo.

- Malfoy che hai da guardare?-

- Sei cambiata Weasley, sei diventata come me.-

- Hai visto? In fondo non siamo così diversi, siamo fatti della stessa pasta.-

- No ti sbagli, tu sei migliore di me. Solo che ti diverti a fare la bambina viziata.-

- Hai finito con la paternale, con la parte del ragazzo maturo?Tanto di me non te ne frega nulla quindi...- Le parole che avevo temuto di sentire, erano arrivate. Come un secchio d'acqua gelata mi erano piovute addosso.

- Ti devo parlare, siediti sul letto e non fiatare.-

Carino, adesso mi da pure gli ordini, ma con chi cerde di avere a che fare con un elfo domestico, una serva o cosa?Adesso gliene dico quattro. Ma che sta facendo? Un pensatoio e una boccetta di pensieri?

- Di chi sono?-

- Cosa?

- I pensieri, Malfoy. Di chi sono?-

- Guarda e vedrai...-

- Malfoy...-

- Cosa c'è?- Un lampo passo nei suoi occhi, un sentimento di rabbia e frustrazione, ma il ghiaccio  lo coprì subito più forte di prima.

- Che succede?-

- Non chiedermi più niente guarda questi fottuti ricordi e non chiedermi il perchè...-

- Il perchè di che cosa?...- Il suo corpo chiedeva pietà e io gliel'avrei data, così con una muta preghiera il ragazzo biondo dagli occhi azzurri uscì dalla stanza della ragazza, lasciandola da sola ad affrontare le sue paure.

 

(Nella baita regnava il caos più completo, tra sci snowboard e slittini, tutti si preparavano ad uscire, Blaise Zabini scese le scale in legno fino ad arrivare al salotto.)

- Draco io e gli altri andiamo a sciare, vieni anche tu?-

- No, io sto qui con la Weasley, si è sentita male dopo la doccia, niente di grave solo un calo di pressione ma è meglio che non si strapazzi troppo, dillo tu agli altri.-

- Draco...-

- Blaise!- (Il tono non ammetteva reppliche e Blaise con gli altri, dopo un'estenuante discussione con Hermione e Ron che continuavano a battibeccare, riuscì ad uscire. Mentre lasciava i due ragazzi ad affrontarsi.

Passi familiari risuonarono dietro al ragazzo, non distolse lo sguardo dal libro che aveva in mano... continuo a fissare le pagine con sguardo vuoto, mentre le sue labbra si dischiusero cominciando ad emettere dei suoni timorosi simili a mugugni.)

- Gli altri sono andati a sciare.-

- Sei un bastardo. Da quanto lo sapevi?-

- Mi è venuto in mente nel momento in cui ho sentito la Granger parlare con Zabini, loro sapevano la verità e non ce l'hanno detta. Però in fondo loro non erano a conoscenza di tutto quello che so io o almeno sapevo fino a quando Silente non mi ha tolto quei ricordi...-

- Quando si parla ad una persona la si guarda in faccia Malfoy, non è quello che ripeti alla gente ogni volta che la vedi?-

- Cosa vuoi da me Ginevra? Pensavo di avere fatto la cosa giusta dicendotelo, ma evidentemente ho fatto l'ennesima stronzata della mia vita.-

- Cazzo! Draco dovevi dirmelo appena ti è venuto in mente!-

- Ti prego Ginevra non dirmi quello che so già! Hai idea di quanto sia difficile per me? Hai idea di come mi senta quando penso che tutto quello che ti stà succedendo è soltanto colpa mia?-

Draco guardami, non abbassare il capo, guardami e dimmelo, dimmi quello che ho sentintito nei tuoi ricordi...

- Dimmelo...-

-...-

- Dimmelo Draco.-

- Io non ci riesco.-

- Guardami e dimmelo.- Non mi costringere a farlo, se lo dicessi ad alta voce significherebbe che è vero. Tu ti avvicini posi le tue fresche mani sul mio volto e porti i miei occhi a specchiarsi nei tuoi, asciughi le mie lacrime come farebbe una madre, ma tu non lo sei, lei se ne è andata lasciandomi solo, ma tu sei qui con me, viva e pronta per essere amata. Io lo sto facendo, ma non so se sono in grado di darti quello che vuoi. Per una volta il grande Draco Malfoy non pensa di essere all'altezza del suo compito.

- Ginevra...-

- Hei! Ti amo...- Ed ecco la tua risposta alle mie mute parole.

- Cosa?- Ti prego ridillo e prendimi per mano conducendomi nella tua vita per non farmi più uscire. Fondi la tua anima con la mia, amami per tutti i giorni della mia esistenza,

Baciami sempre come fosse l'ultima volta e fai l'amore con me come se fosse sempre la prima.

- Ti amo Draco Malfoy.-

- Ti amo anch'io Ginevra Weasley.- Finalmente sento di nuovo le tue dita afusolate nei miei capelli, le tue morbide labbra sulle mie, sento la tua anima nel mio corpo, la tua lingua che danza con la mia. E il sole ricomincia a risplendere nel mio mondo. La piccola fiammiferaia riuscì a conquistare il cuore del nobile principe. Il sole tramontò sulla città incantata,il principe portò la damigella al suo castello e tutte le milizie si prepararono sul fronte per sferrare l'attacco finale.

 

(La Neve rifletteva il sole, il cielo era azzurro e i ragazzi ridevano divertendosi, mentre Harry e Hermione facevano acrobazie sullo snowboard, Pansy cercava di insegnare a Ron a stare in piedi sugli sci con scarsi risultati.)

- Perchè ti sei fermata?-

- Non vedo Blaise... sai dov'è?-

- Ha detto qualcosa riguardo a Silente ed a una seggiovia...-

- Grazie vado a cercarlo, voi state pure qui, noi ritorniamo per conto nostro.-

- Herm, ma...- (Le parole seguenti non furono ascoltate dalla ragazza che fuggi via dopo aver scoccato un dolce bacio sulla guancia dell'amico.

Nella piccola casa regnava il silenzio, non c'era nessuno se non un ragazzo dagli occhi color petrolio e molti libri polverosi riguardanti la storia dei tempi antichi.

Blaise Zabini era sdraiato sul divano con gli occhi chiusi,ma non tardò a riconoscere l'intruso che era entrato nella piccola casa, anche perchè era l'unica a sapere dell'esistenza di quel luogo.)

- Ciao piccola.-

- Ciao.-

- Come mai qui, oggi non dovevamo fare ricerche, avevamo stabilito che incominciavamo da domani.-

- Lo so, volevo stare un po' da solo, così sono venuto qui, ma non ho fatto i conti con la curiosità di una certa persona.-

- Non ti fa bene stare da solo, lo sai che il tuo cervellino potrebbe andare in fumo per aver pensato troppo?-

- Simpatica! Davvero molto simpatica...-

- Lo so, fammi spazio...-

 (E così il ragazzo fece spazio alla ragazza che si sdraiò al suo fianco, incominciò a coccolarlo come si fa con un gattino e lui come risposta stette fermo a godersi quelle tenere carezze e quei dolci baci, nascondendo il viso nel'incavo del collo della ragazza.

Intanto una ragazza dai capelli fiammanti stava avendo un sonno agitato tenuto sotto controllo da un ragazzo innamorato...)

 

- Ben svegliata...-

- Cosa?- Piano piano incominciai a ricordare quello che era successo poche ore prima: la dichiarazione, il bacio e il buio.

- Sei svenuta a causa della mancanza di sonno,mi hai fatto prendere un colpo.-

- Scusa, è che non riesco a dormire bene da quando...-

- Anche io, è normale...-

- Mi gira la testa...-

-  E' normale. Ora ti do una pozione per farti dormire.-

- Sono ritornati?-

- Si tutti tranne Blaise e la Granger...-

- Vacci piano con lui, non credo sia stato facile per lui tenerti nascosto tutto questo.-

- Va bene, ora prendi questa e stenditi dovrebbe fare effetto quasi subito.- sentii il bacio di Draco sulla fronte e poi più nulla...

 

Misi la pezza bagnata con acqua calda dentro la bacinella sul comodino e scesi in sala per rassicurare tutti...

- Come stà?

- Calmati Potter... sta bene deve solo riposare.-

- Che cosa le è successo?-

- La tensione accumolata e la mancanza di riposo l'hanno fatta collassare, Weasley. Comunque dovresti andarle a parlare...- Mi accessi una sigaretta e uscii dalla baita, mi fermai sull'ultimo gradino della scala di legno che conduceva all'ingresso principale della baita. L'aria mi pungeva la pelle come se fossero spilli, la sciarpa verde e nero sembrava ancora troppo leggera per quella temperatura. Le avevo detto ti amo, le avevo detto che ero innamorato di lei.

 

(Nel rifugio per le ricerche, dato da Silente ai ragazzi, regnava il silenzio più assoluto. Una ragazza stava lenendo le ferite del ragazzo sdraiato al suo fianco. Hermione Granger placava i tormenti di Blaise Zabini, suo amico, fratello e confidente.)

 

- Ha scoperto tutto... sa che lui è il prescelto che in questa storia la Weasley c'è entrata solo perchè la ama... io sono il suo migliore amico e lo ho tradito... sono solo uno stronzo.-

- Io lo sapevo...- (Blaise alzò il capo dal collo di Hermione... Le ragazza smise di accarezzare i neri capelli del compagno e si mise seduta sul divano.)

- Cosa?-

- Appena arrivati mi ha chiesto di dargli il pensatoio che Silente ci aveva fornito per le ricerche...-

- Perchè gliel'hai dato?-

- Perchè aveva tutto il diritto di prendere una qualsiasi iniziativa, lui sta vivendo l'angoscia della morte in prima persona. E' giusto che sia sua la scelta di usufruire dei ricordi che Silente gli ha preso nel momento in cui suo padre è finito dove è ora.-

- Quindi ha trovato la boccetta dei ricordi?-

- Era in suo possesso quando mi ha chiesto il pensatoio.-

- Come ha fatto ad averli?-

- Glieli deve aver dati Silente prima di partire.-

- Io non ci riesco ad affrontarlo.-

- Lui ha bisogno di te, ora più che mai. E' terrorizzato, ha paura di fare del male alle persone che ama e noi dobbiamo sostenerlo, dobbiamo essere forti anche per lui.- (Un unica lacrima scese da quegl'occhi blu, la ragazza raccolse quel sentimento d'angoscia e posò le sue labbra su quelle del ragazzo, dandogli un bacio casto che non aveva nulla di malizioso o ambiguo. Era solo un bacio che suggellava quel patto di amicizia eterna.

Draco Malfoy stava riflettendo seduto sulla scala di legno pulita malamente dalla neve, aveva freddo, ma continuava  a restare fuori, fumava inspirando profondamente sentendo i polmoni bruciarli, faceva un tiro e si perdeva a guardare gli alberi davanti a se e quando non ce la faceva più espirava il fumo come una liberazione, lo vide era là in fondo al viale sommerso dalla neve, al suo fianco c’era una ragazza dai boccoli ribelli, quando arrivarono davanti al biondo. Blaise abbasso lo sguardo, mentre Draco lo trapassò con mille aghi ghiacciati.)

- Granger vai dentro devo parlare con Blaise… anzi fammi un favore, vai su in camera della Weasley e controlla che dorma, se ha il sonno agitato passagli una pezza di acqua calda sulla fronte le darà sollievo.- (La Grifondoro schioccò un bacio sulla guancia del bel serpeverde ed entrò in casa come le era stato chiesto o meglio ordinato. Era il momento del perdono e Blaise se lo doveva sudare…)

- Mi disp…-

- Non ci provare neanche, non voglio sentire le tue patetiche scuse. Ora le domande le faccio io ed esigo una risposta.-

- Da quanto lo sapevi?…-

- Io ed Hermione ci stiamo lavorando da quasi un anno, ma sono solo due mesi che sappiamo che il prescelto sei tu…-

- Da quanto sapete di Ginevra?-

- Un mese forse meno…- (Lo sguardo di Blaise Zabini era rimasto a terra per tutta la durata del discorso, mentre quello di Draco si era spostato dalla figura dell’amico all’ infinito davanti hai suoi occhi, respirava lentamente come se dovesse mantenere la calma per non esplodere da un momento all’altro, intanto la sigaretta nelle sue dita si stava fumando da sola.

Il ragazzo biondo si girò improvvisamente verso Zabini che alzò lo sguardo per posarlo verso il suo interlocutore. Draco Malfoy non aveva il suo solito sguardo distaccato ora i suoi occhi ghiacciati strasmettevano solo odio e rabbia, ma la cosa che fece più male a Blaise fu vedere quella vena di delusione che vide passare per pochi attimi nello sguardo dell'amico.

Draco cercava sempre di non arrivare alle mani, ovviamente Harry Potter era un caso eccezionale, ma quello che Zabini vedeva davanti a se era solo l'ombra del suo migliore amico. Blaise sentì un forte dolore allo zigomo e la fredda neve sulla sua schiena, ci mise pochi secondi a realizzare ciò che stava avvenendo.)

- Me lo merito...-

- Non fare l'accondiscendente Blaise, sei solo un infame...-

- ...-

- Perchè non mi rispondi? Perchè ti fai prendere a pugni? Perchè non mi dici che mi capisci?-

-Perchè non ci crederesti...- (A queste parole il serpeverde si alzò dall'amico e si appoggiò al legno della baita scivolando nella fresca neve, mentre Blaise Zabini si toccava lo zigomo dolorante. Ricominciò a Parlare, ma questa volta più a se stesso che a Blaise, guardava davanti a se, ma non vedeva gli alberi, la neve e la montagne, Vedeva quel ricordo… Un bambino di otto anni seduto su un suntuoso tappeto che ascoltava rapito le parole del padre, che provava ammirazione per quell’uomo e che voleva essere come lui da grande, ma quel sentimento era svanito ora provava disprezzo e repulsione per quell’uomo senza scrupoli… ma non poteva fare a meno di ricordare la voce di Lucius Malfoy, lui gli aveva rivelato la verità era lui il padre seduto sulla poltrona di pelle nera che raccontava la storia prima di andare a letto…)

 

- Sai Draco 1000 anni fa c’era un mago molto cattivo, questo prima di morire lanciò una maledizione sulla nostra famiglia disse che ogni 20 generazioni il primo genito sarebbe stato evocato da un suo nobile servo, come giudice del destino del mondo… L’erede avrebbe segnato la morte della fanciulla che amava, perchè lei stessa avrebbe offerto il suo corpo per diventare un fantoccio nelle mani del servitore.

Quindi Draco non ti innamorare mai, l’amore è per i deboli nessun Malfoy si è mai innamorato davvero e nessuna stupida profezia si è mai avverata…

Questo è quello che mi ha detto il mio nobilissimo padre… e sai una cosa? Aveva ragione io sono un vile perché l’ho trascinata con me, sono un codardo perché ho amato mia madre con tutta la mia anima e ho creduto che non mi avrebbe mai lasciato solo. Invece sono qui con quello che credevo fosse la mia famiglia che si è rivelato solo un bastardo traditore.-

- Draco io…- (Solo a quelle parole gli occhi grigi del ragazzo si posarono sull’amico e questa volta vedevano e vedevano fin troppo bene.)

- Vattene Blaise, Vattene ora perché ti potrei uccidere… e non mi chiedere se ci sarà del perdono perché non lo so. Non so niente!-

 

( E così la situazione non migliorò il tempo stava lentamente finendo, lacrime erano state versate… cattiverie erano state urlate e ora? Ora si sentivano solo le note di una canzone babbana provenire dalla camera dal ragazzo con gli occhi blu petrolio… quella canzone era la sua preferita solo due persone sapevano che significava per lui. Una non era disposta ad ascoltare e l’altra sapeva che era un grido d’aiuto che lei stessa avrebbe accolto al momento opportuno.)

 

Spero vi sia piaciuto

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