Draco & Phobos

di Dark Sisters
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'espresso per Hogwarts ***
Capitolo 2: *** Il banchetto ***
Capitolo 3: *** La nuova infermiera ***
Capitolo 4: *** A lezione insieme ***
Capitolo 5: *** Il compleanno di Phobos ***
Capitolo 6: *** Hogsmeade ***
Capitolo 7: *** Halloween ***
Capitolo 8: *** Finnigan, confidente speciale ***
Capitolo 9: *** Nebbia intorno al lago ***
Capitolo 10: *** Grifondoro vs Serpeverde ***



Capitolo 1
*** L'espresso per Hogwarts ***


01/Settembre

L'Espresso per Hogwarts stava partendo dal binario 9¾; il Capostazione aveva dato l'ordine e ora le porte stavano per essere chiuse, mentre gli studenti si affrettavano a salutare i loro cari.

Immerso nel silenzio di uno scompartimento ancora vuoto, un ragazzo dai capelli scuri come la notte osservava con i suoi profondi occhi blu il via vai di maghi che affollava la banchina della stazione.

Il ragazzo trasse un profondo sospiro... questo per lui sarebbe stato il primo anno ad Hogwarts, la più famosa scuola di Magia e di Stregoneria del Regno Unito, ancora non conosceva nessuno e  l'idea di dover ricominciare tutto dall'inizio lo spaventava un po'.

Un rumore attrasse l'attenzione del ragazzo verso la porta dello scompartimento che in quel momento si aprì, lasciando entrare due ragazzi e una ragazza che già indossavano la divisa scolastica, con su lo stemma della Casa di Grifondoro.

"Ciao! Questi posti sono occupati?" disse la ragazza sorridendogli;

"Ehm… no…"rispose lui, ma non riuscì a terminare la frase che già la ragazza aveva ricominciato a parlare.

"…abbiamo trovato tutti gli scompartimenti occupati…ve lo avevo detto che era meglio partire prima, ma voi no! Siete sempre i soliti!" concluse sedendosi dalla parte del finestrino, di fronte al ragazzo…

"Ehi! Non ti ho mai visto prima…sei nuovo?" gli chiese uno dei due ragazzi (che stavano completamente ignorando la compagna che ancora borbottava tra se e se, come se ormai ci fossero abituati), sulla fronte aveva una strana cicatrice a forma di saetta che i folti capelli neri cercavano di nascondere.

"Hai l'uniforme di Grifondoro…hai già fatto lo smistamento?" lo guardò incuriosito l'altro ragazzo, che aveva dei lunghi capelli rossi.

"Ehm… si, mi sono trasferito qui quest'estate…prima frequentavo un'altra scuola di Magia…in Danimarca." Concluse la frase con un tono malinconico,ma venne nuovamente interrotto dalla ragazza, "suppongo che Silente ti abbia convocato qualche settimana fa, per lo smistamento intendo u.u"

"Ehm…si, proprio così…il preside mi ha fatto indossare uno strano cappello tutto logoro…"

"Il Cappello Parlante! Anche noi l'abbiamo indossato, appena arrivati ad Hogwarts…"

"Ma non ci siamo ancora presentati!" si intromise il ragazzo con i capelli rossi "mi chiamo Ron Weasley!" disse tendendogli la mano.

"Piacere…Phobos Irving" rispose lui.

"Questa ragazza MOLTO silenziosa è Hermione Granger, mentre lui è Harry Potter"

"S-si…l'avevo capito…sai, la cicatrice…" disse Phobos indicando con lo sguardo la fronte di Harry.

"Vedi Harry? Sei famoso anche in Dan…" ma Ron venne interrotto dalla porta dello scompartimento che si aprì bruscamente...

Un ragazzo dai lunghi capelli biondi, la carnagione chiara e gli occhi di ghiaccio {aaaaaarrrrfffff!!!!!*ç* NdGil&Miri} si fermoò sulla soglia...

"Uh Potter! Sei ancora vivo...mannaggia!" disse cpon voce strascicata.

"Potrei dire la stessa cosa di te...Malfoy." rispose Harry ringhiando.

Malfoy sogghignò soddisfatto, poi il suo sguardo si posò su Phobos...lo squadrò dalla testa ai piedi e, notando la divisa di Grifondoro, aggiunse fissando il suo sguardo gelido negli occhi blu del nuovo arrivato...

"Vedo che hai un nuovo membro del tuo fan club, Potter!".

Phobos, perso negli occhi dell'altro, rimase interdetto per qualche istante ma poi distolse lo sguardo, imbarazzato...

"Oh beh...ci vediamo a scuola..." sussurrò Malfoy con voce suadente, continuando a fissare Phobos.

La porta dello scompartimento si richiuse alle spalle di Malfoy che, seguito due ragazzi della'ria non molto sveglia, si incamminò lungo il corridoio del vagone.

"...e quello era Draco Malfoy" sospirò Ron abbandonandosi sul sedile "...uno di Serpeverde...è dal primo anno che sogno di mettergli le mani addosso è.é* {purenoipurenoiiii!!!!*ç*NdGil&Miri}" sussurrò tra se e se.

Un rumore proveniente dalla retina portabagagli attirò l'attenzione dei tre ragazzi; proprio in quel momento un gatto balzò giù e si andò ad accoccolare sulle ginocchia di Phobos.

"Oh...lei è Altea!" disse il ragazzo sorridendo alla vista delle facce ancora un po' allarmate dei suoi compagni (Ron aveva cacciato un gridolino appena Altea era saltata giù, e ora le sue orecchie erano diventate tutte rosse per l'imbarazzo) "visto che il viaggio sarebbe stato lungo, ho pensato di lasciarla libera..." concluse Phobos accarezzando dolcemente la testa del gatto che ora sonnecchiava beatamente facendo le fusa *prrrrrrrrrr ^.^ NdAltea*

Il viaggio proseguì tranquillo. Il treno strisciava lungo campi coltivati, foreste e laghi.

Harry, Ron e Hermione raccontarono a Phobos di Hogwarts e delle loro avventure, del Quidditch e di come Malfoy non sarebbe riuscito ad acchiappare il Boccino nemmeno se gli fosse volato davanti al naso {doh!!!!ma come ti permetti!!!!è.é NdLe-solite-due}.

Ma Phobos non li stava ascoltando...i suoi pensieri erano tornati al momento in cui i suoi occhi avevano incontrato quelli di ghiaccio di Draco Malfoy.

"Ehi Phobos, ma ci sei?" la voce di Hermione lo riportò con i piedi per terra

"Ehm...si, scusa mi sono distratto...cosa dicevi?"

"Perchè non ci parli un po' di te...perchè ti sei trasferito? La Danimarca è un bellissimo paese, davvero, qualche anno fa ci sono andata con i miei genitori, ho passato tutto il tempo a fare ricerche sulla storia e le antiche leggende di quel Paese, è stato molto interessante, davvero..."

Proprio in quel momento il treno rallentò fino a fermarsi nella piccola stazione di Hogsmeade; i quattro ragazzi scesero dal treno ancora un po' frastornati per il viaggio, e si incamminarono verso alcune carrozze che li avrebbero portati al castello di Hogwarts.

-fine primo capitolo-

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Capitolo 2
*** Il banchetto ***


01/Settembre, sera

Phobos era seduto al tavolo di Grifondoro e, come tutta la scuola, stava aspettando che lo smistamento degli studenti del primo anno avesse inizio; non aveva mai assistito ad una simile cerimonia, questo dovuto anche al fatto che nella sua vecchia scuola era tradizione smistare gli allievi in base ad una serie di prove che ne verificavano le qualità.

Mentre Hermione parlava di erbe magiche dai nomi impronunciabili con un ragazzo di Grifondoro che stringeva forte a se un rospo, quasi avesse paura che questo potesse guizzargli fuori delle mani da un momento all’altro, Harry guardava con occhi sgranati pieni di ammirazione Ron che era intento a descrivere le qualità, tecniche e non, di un giocatore di Quidditch di una squadra straniera…Viktor Krum era il suo nome.

Dall’altra parte della Sala Grande, seduto al tavolo dei successori di Salazar Serpeverde, Draco Malfoy stava parlando, sempre con il suo tono calmo e cadenzato, con il suo vicino, un ragazzo dai lunghi capelli corvini che gli carezzavano le spalle e che mettevano in risalto i suoi profondi occhi blu (*stump* x_x NdGil&Miri), cercando di ignorare la ragazza dai corti capelli neri seduta dinanzi a lui, che con voce stridula alternava domande tipo “…ti sono mancata Draco?” a complimenti sdolcinati come “…ma lo sai, Draco, che questo taglio di capelli ti dona molto?” o “Dracuccio caro, i tuoi occhi questa sera sono veramente bellissimi…*sospiro*” (rotfl!!! NdGil&Miri).

Draco si girò verso di lei per dirle di stare zitta, ma quando lo fece il suo sguardo invece di incontrare il viso schiacciato della ragazza si perse in due occhi blu che osservavano rapiti la Sala; continuò a guardare il nuovo arrivato al tavolo di Grifondoro anche quando questo, alzando lo sguardo incrociò il suo…

Il tempo parve fermarsi quando gli occhi blu di Phobos incontrarono quelli grigi di Draco, dall’altra parte della Sala.

Tutto, in confronto con quelle profondità marine, divenne superfluo…il brusio degli studenti, Pansy Parkinson che continuava a mitragliarlo di complimenti e la Professoressa di Trasfigurazione che aveva appena fatto il suo ingresso seguita dagli studenti del primo anno…niente aveva più importanza se non quelle gemme che racchiudevano in sé le sfumature di una notte estiva (si lo ammetto, ho fumato!NdGil)

Ad un certo punto vide Phobos sorridergli nervosamente per poi tornare a fissare con interesse il suo piatto ancora vuoto.

Il Grifondoro sentì le sue guance infiammarsi e non osò alzare lo sguardo dal suo *interessantissimo* piatto nemmeno quando sentì la voce austera della Professoressa McGrannitt chiamare uno ad uno gli studenti, affinché venissero smistati dal Cappello Parlante…lo sentiva, lo sapeva…lo sguardo di Malfoy era ancora fisso su di lui…perché…perché Draco Malfoy lo stava fissando? No…no…sicuramente si sbagliava…non poteva essere perché…

Fortunatamente i suoi pensieri furono interrotti dal Preside che, alzandosi in piedi, aveva iniziato il suo discorso.

“…a tutti i nostri studenti benvenuti, e a tutti gli altri bentornati ad un nuovo anno ad Hogwarts! Come sempre prima di dedicarci al nostro prelibato banchetto sono tenuto ad informarvi che l’ingresso nella Foresta Proibita è severamente vietato a tutti gli studenti, eccezion fatta per le lezioni di Cura delle Creature Magiche che saranno tenute dal nostro Rubeus Hagrid. Il custode Argus Gazza tiene ad informare tutti gli studenti che la lista degli *oggetti proibiti* è disponibile nel suo ufficio. Poi sono lieto di comunicarvi che quest’anno sono stati effettuati tre cambi all’interno del personale scolastico…infatti Madama Chips per questo trimestre non potrà esercitare la funzione di infermiera scolastica, ma non temete perché sarà sostituita da una nostra vecchia conoscenza…”

Passarono alcuni istanti prima che Silente riprendesse il suo discorso, istanti di nervosismo durante i quali la Sala Grande cadde nell’immobilità più totale, fatta eccezione per alcuni fantasmi che si libravano indisturbati sopra i tavoli delle quattro Case.

“…ehm…dicevo…il ruolo di infermiera verrà ricoperto da Mademoiselle Fleur Delacour!”

In quel momento una ragazza sui vent’anni uscì da una stanzetta a lato del tavolo dei professori, ed andò a prendere posto vicino al professore di Incantesimi, i lunghi capelli biondi le incorniciavano il volto entusiasta; rivolse un sorriso raggiante agli studenti poi, quando il suo sguardo, passando sul tavolo di Grifondoro, si posò sulle facce attonite di Harry e Ron il suo sorriso si allargò ancora di più lasciando intravedere i denti bianchissimi e li salutò con un frenetico cenno della mano.

I due ragazzi che, a differenza del restante pubblico maschile della Sala, non erano rimasti a bocca aperta, le rivolsero un sorriso preoccupato…per loro.

“Bene…adesso vorrei presentarvi una nuova professoressa…” continuò Silente.

In quel momento gli studenti notarono che di fianco all'arcigno professore di Pozioni, Severus Piton, era seduta una donna dagli scuri capelli ricci e gli occhi grigi.

"...la signorina Ingrid Louise Marion Prodigal, che occuperà la cattedra di..."

*ok, insegna Difesa u.u ndMione*

*ma la terza novità? ndDean*

*evvai hanno sostituito Rüf! ndSeam*

"...pozioni!"

"Pozioni?"

"Pozioni?"

"Pozioni!"

"Doh!>.<" esclamò Harry battendosi il palmo della mano sulla fronte -questa è la mia fine- pensò.

"E ciò mi porta ad introdurvi la terza novità...sono felice di comunicarvi che non solo il professor Piton rimarrà con noi, ma terrà il corso di Difesa Contro le Arti Oscure! *D.A.D.A ndA.".

Suk viso austero di Piton si formò un minuscolo sorriso di vittoria (D.A.D.A.umpa!!! ndSevyGil&Miri)...intanto Phobos si accorse che i suoi compagni di Grifondoro erano caduti in un silenzio di tomba, fatta eccezione per Harry che sbatteva disperato la testa sul tavolo *siii più forteee!!! ndGilMiri&Dra*, ma non potè dire lo stesso dei Serpeverde che sfoggiavano anche loro dei sorrisetti vittoriosi...tutti tranne uno...Draco Malfoy, che lo stava ancora fissando con occhi di ghiaccio...

Sentì il volto infiammarsi nuovamente sotto quello sguardo insistente e penetrante...ma le parole di Silente lo riportarono bruscamente con i piedi per terra.

"Ed infine, come avrete già notato, sono lieto di annunciarvi l'arrivo di un nuovo studente..."

Phobos sentì il cuore iniziare a battere velocemente e il sangue gelarglisi nelle vene...stava parlando di lui, lo stava per presentare a tutta la scuola, studenti, insegnanti e fantasmi al completo.

"no...no...no..." sussurrò Phobos tra sè *mentre Harry continuava la sua disperata tortura*, vide Silente guardare dalla sua parte e sorridergli annuendo lentamente; il ragazzo, con un impercettibile cenno della testa e uno sguardo determinato sussurrò nuovamente "no!" guardando gli occhi azzurri del Preside che gli stava facendo cenno di alzarsi con la mano destra.

"No..." sussurrò Phobos disperato, ma quando vide il Preside ghignare bonariamente abbandonò ogni speranza e si alzò in piedi.

"Phobos Irving!" concluse Silente indicando con la mano il ragazzo al tavolo di Gridondoro.

Phobos sentì gli sguardi di tutti posarsi su di lui *un gruppetto di ragazze al tavolo di Corvonero sospirò sonoramente per poi scoppiare in un concerto di risolini acuti*, ma solo una persona non aveva smesso mai di guardarlo dall'inizio della serata, il Principe delle Serpi Draco Malfoy.

Quando Silente gli fece cenno di accomodarsi, Phobos sprofondò nella sua sedia e le sue guance raggiunsero una tonalità di rosso molto simile ai capelli di Ron.

"E ora un'ultima parola" disse Silente "abbuffatevi!"

*evvai! ndNeville*

-fine secondo capitolo-

 

 

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Capitolo 3
*** La nuova infermiera ***


02/Settembre

Il giorno seguente Phobos si alzò di buon'ora, indossò la sua divisa e scese nella Sala Comune di Grifondoro per trovarla quasi deserta, fatta eccezione per due ragazzine che, a giudicare dai tratti somatici molto simili, dovevano essere fratelli...i fratelli Canon per la precisione; il più piccolo dei due era seduto ad un tavolo e sembrava così immerso nella lettura del suo libro sui *mostri e creature magiche della Gran Bretagna* tanto da non accorgersi dell'arrivo di Phobos, mentre l'altro era seduto su uno dei divanetti rossi della sala, ed era intento a cambiare il rullino della sua macchina fotografica.

Phobos decise di non disturbarli e di scendere in Sala Grande per fare colazione, ma quando vi entrò si accorse che anche questa era pressochè deserta.

Al tavolo di Grifondoro c'eraono alcuni studenti del primo anno, intenti a parlare animatamente, a quelli di Corvonero e Tassorosso, erano seduti una decina ragazzi al massimo; anche al tavolo di Serpeverde la situazione non era delle migliori...Phobos accarezzò con lo sguardo l'intera Sala alla ricerca di qualcuno che conoscesse, quando lo vide...Draco Malfoy era seduto all'estremità più lontana del tavolo e, come al solito, lo stava guardando.

-se ti becco che mi fissi un'altra volta giuro che non rispondo delle mie azioni- pensò il ragazzo mentre, cercando di non arrossire, prendeva posto tra i suoi compagni di Casa.

Poco dopo la Sala si riempì e un leggero brusio invase l'aria quando i direttori delle Case iniziarono a distribuire gli orari delle lezioni.

Nel frattempo Harry, Ron, Hermione e altri ragazzi del suo anno entrarono nella Sala e presero posto accanto a lui.

"Buongiorno Phobos!" lo salutò solare Hermione.

"Ehm buongiorno...Hermione! Ron, Harry..." concluse salutando col capo i due ragazzi.

Proprio in quel momento arrivò la professoressa McGrannitt che consegnò ad ognuno di loro una piccola pergamena dove, con un tocco di bacchetta, apparvero gli orari delle lezioni che ogni studenti avrebbe dovuto seguire... 

"Noooo!!! Abbiamo due ore di DADA alle ultime due del venerdi!" esclamarono in coro Ron e Harry

"Cosa vedo! Potty e Weasleiuccio che NON vogliono fare Difesa...credo di essermi perso qualcosa u.u" disse la calma voce di Malfoy alle loro spalle

"Taci Malfoy!è.é*" ringhiò Potter.

"Stando a contatto con certa gente" continuò Draco ghingnando e lanciando uno sguardo disgustato a Ron ed Hermione "Potty ha dimenticato le buone maniere, non ci siamo ancora presentati..." aggiunse rivolgendosi a Phobos e porgendogli la mano destra "io sono Draco Malfoy, e tu...?"

"P-Phobos Irving, piacere" disse il ragazzo stringendo la mano del biondo e rabbrividendo leggermente al contatto con quella pelle liscia.

Dopo aver rivolto un sorriso enigmatico a Phobos, Draco se ne andò seguito come al solito dai due ragazzi-armadio che lo avevano seguito anche il giorno precedente sull'Espresso.

Ron, che aveva seguito la scena con occhi sgranati, esclamò "...ma che gli scuccede a *quello*?"; Phobos ignorò la domanda del ragazzo, troppo occupato a seguire Malfoy che si era unito ad un gruppo di cinque Serpeverde e stavano uscendo dalla Sala per andare a lezione.

Phobos sospirò e, rivolgendosi ad Hermione, disse "Ehm...Hermione, scusa, potresti dirmi dov'è l'aula di Incantesimi?"

"Oh! Non ti preoccupare, Phobos, oggi abbiamo lo stesso orario, se vuoi possiamo andare tutti insieme!^.^" disse la ragazza sorridendo, mentre Harry e Ron annuivano in silenzio *u.u ndRon&Harry*

"o-ok...grazie >.<" concluse Phobos alzandosi in piedi, prendendo la sua cartella e seguendo i tre amici.

Le prime due ore di lezione passarono tranquille e, superata la timidezza e l'imbarazzo del *nuovo arrivato*, Phobos prese subito confidenza con alcuni suoi compagni di corso come Seamus Finnigan, Neville Paciock e Dean Thomas.

Stava tranquillamente parlando con loro quando, uscendo dell'aula di Trasfigurazione per poco non si scontrò con...

"Ops! Scusa non ti avevo vist...ooooooo @.@"  disse Phobos guardando negli occhi Draco Malfoy (ehm...ma non è che lo stai seguendo?ndGil&Miri).

"Ehm..." Malfoy sembrava aver perso la parola per la sorpresa, ma subito dopo recuperò il suo solito contegno e continuò "...di niente" per poi entrare nell'aula.

Dal momento che non seguiva il corso di Divinazione, Phobos decise di salire in dormitorio ed allontanarsi dal chiasso dei corridoi affollati, per rilassarsi un pò prima di pranzo, cercando di placare il *leggero* mal di testa che lo martellava dall'inizio della lezione, e che era tragicamente aumentato dopo l'incontro/scontro con Draco.

Quando scese in Sala Grande per il pranzo trovò la causa del suo mal di testa, Draco Malfoy, che fronteggiava con sguardo perfido Harry Potter...

"Ti aspetto dopo le lezioni, Potter, non pensare di passarla liscia!" concluse Draco allontanandosi.

"Vai a mangiare CACCA Malfoy!" gli urlò dietro Ron, ma Draco fece finta di non sentire ed uscì dalla Sala.

Phobos prese posto tra Neville e Seamus che lo stavano chiamando dal tavolo di Grifondoro.

"Ma cosa è successo?" chiese riferendosi alla scena di poco prima.

"Eh? Ah! Niente...sono solo Harry e Malfoy che cercano di uccidersi...fanno così dal primo anno, sai non vanno molto d'accordo...si odiano, ma il massimo che hanno ottenuto è stato qualche occhio nero a testa!" rispose Seamus continuando a mangiare il suo arrosto.

"Ehi Phobos se non sbaglio dopo hai anche tu Erbologia, vero?" gli chiese Neville dopo che ebbero finito di pranzare.

"Si, solo che non so dove si trova l'aula..."

"Oh no! Non c'è l'aula di Erbologia...la professoressa Sprite tiene i suoi corsi direttamente nelle serre *.*"
"Serre? E dove sono?"

"Non ti preoccupare ti faccio strada io!"

"Perfetto, allora andiamo ^_^"

Dopo Erbologia, Phobos e Neville, si diressero nuovamente al Castello per seguire l'ultima lezione della giornata, Storia della Magia.

Una volta in classe Phobos si accorse che gli studenti si erano abbandonati sui banchi e lottavano con tutte le loro forze per non cedere alle lusinghe del sonno.

La voce monotona del professor Rüf contribuì a far aumentare l'emicrania di Phobos che, non appena fu suonata la campana che segnava la fine della lezione, si precipitò in biblioteca con l'intento di fare i compiti per poi andare a rilassarsi ancora un po' prima di cena.

La biblioteca era semideserta e, grazie alla guardia montata dall'austera bibliotecaria Madama Pince, vi regnava un silenzio di tomba, interrotto solo dallo sfogliare delle pagine o dal grattare delle penne sulle pergamene.

Quando finì il tema sulle "Rivolte dei Folletti del 1549", si accorse che erano già le sei e mezza...non aveva tempo di andare in dormitorio, ma la sua testa e i suoi nervi imploravano pietà, così decise di passare in infermeria prima di scendere in Sala Grande...magari l'infermiera gli avrebbe dato una pozione per alleviare l'emicrania...con questa speranza raccolse le sue cose ed uscì dalla biblioteca.

Quando entrò in infermeria la voce acuta della giovane infermiera gli perforò i timpani.

"Oh non fare il defisionte, ora mettiti qui e stai tranquillo...pour questa soire tu rimarrai ici!"

Pochi istanti dopo Mademoiselle Delacour uscì da dietro un paravento e, accorgendosi di Phobos, gli andò in contro con un sorriso raggiante ad illuminarle il viso.

"Bonnesoire hai bisogno di aiuto? Ti sei fatto male?" gli chiese apprensiva.

"Ehm...veramente no, ho solo un pò di mal di testa, speravo che magari..."

"Oh! Tu as mal à la tete oui? Segui moi..." lo interruppe lei dirigendosi verso uno dei letti presenti nella sala, e facendo ondeggiare dietro di se i lunghi capelli d'orati.

"Sdraiati ici e prendi un sorso di cette potion...domani mattina potrai tornare alla tua Maison!"

"Ma veramente..."

"Su, su...non fare storie e stonditi!" disse lei porgendogli la pozione.

Il ragazzo fece come gli era stato detto, bevve la pozione e si distese sul letto; sentì subito il mal di testa sparire ma non osò contrariare nuovamente la ragazza che, nel frattempo, era sparita nuovamente dietro il paravento e ora stava parlando con il paziente nel letto di finaco al suo.

"Bien...Je pense que sia meglio togliere questo...ehm...coso..." e lentamente ripiegò il paravento su se stesso...

Phobos non potè credere ai suoi occhi...a pochi passi da lui c'era nientemeno che Malfoy che, appoggiato a due soffici cuscini, le braccia incrociate davanti al petto e un piccolo cerotto sulla guancia sinistra, stava guardando esasperato Mademoiselle Fleur.

Quando la ragazza si allontanò ed entrò nel suo ufficio Draco sussurrò

"Che incapace!"

"Gia" rispose Phobos guardandolo per poi tornare ad osservare il letto di fronte.

(ma daaaiiii povera Fleur!!!>.< ndGil&Mri)

-fine terzo capitolo-

 

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Capitolo 4
*** A lezione insieme ***


02-03/Settembre

"Che incapace!"

"Già"

"Tu come mai sei qui?" gli domandò Draco guardandolo.

"Mal di testa...ma credo che per lei sia una cosa grave..."

Draco annuì sbuffando.

"E tu, perchè sei qui?" domandò a sua volta Phobos.

"Ginny Weasley e la sua Fattura Orcovolante...quella piccola pezzente babbanofila non apprezza i miei tentativi di liberare l'umanità dalla piaga del suo ragazzo =_="

"Chi è il suo ragazzo?"

"Moccioso Potter -_-;"

"Ah...capisco..."

"Ehi! Non ti starai potterizzando anche tu, vero?" gli chiese Draco guardandolo con gli occhi ridotti a fessure.

"No...il fatto che siamo compagni di Casa non vuol dire che dobbiamo essere per forza amici u.u"

"Così si parla!"

I due ragazzi si sorrisero, poi si voltarono verso l'estremità della sala dove era comparsa l'infermiera che, con un altro sorriso esuberante, si stava dirigendo verso di loro.

Quando arrivò davanti ai loro letti disse "Bien ragassì è ora di aller a dormire, domani mattina tornerete dai vostri compagni ^.^" e si allontanò nuovamente in direzione del suo ufficio, quando arrivò a pochi passi dalla porta prese in mano la sua bacchetta magica e rivolgendosi alle lampade ad olio che illuminavano la stanza, sussurrò "Nox!"

"Ehm...buona notte Draco..."

" 'notte Phobos"

Il mattino seguente entrambi si svegliarono in seguito ad un fracasso assordante proveniente dall'ufficio di Fleur

"AAAAAAH! MON DIEU!!!" urlò la ragazza, probabilmente allietata da una visita di Pix, da dietro la porta chiusa.

Draco e Phobos si scambiarono un'occhiata tra l'allarmato e il divertito, prima di scuotere sconsolati la testa, rivestirsi e avviarsi verso l'uscita.

"Bene...allora ci vediamo in giro..." sussurrò Draco con voce profonda,

"A dopo..." disse Phobos avviandosi verso la torre di Grifondoro per prendere i libri per le lezioni del giorno.

Quando Draco arrivò in Sala Grande per fare colazione la trovò quasi deserta, infatti mancavano solo venti minuti all'inizio delle lezioni; prese posto al tavolo di Serpeverde e iniziò a mangiare...vide Phobos osservare una piccola pergamena, che capì essere l'orario delle lezioni, con sguardo leggermente confuso e con un'espressione non molto decisa alzarsi e incamminarsi verso la porta.

Draco finì di bere il suo caffè amaro e scattò in piedi raggiungendo il ragazzo.

"Tutto bene?" una voce alle sue spalle fece sussultare Phobos che, girandosi, si trovò nuovamente faccia a faccia con Draco; in mano stringeva ancora l'orario.

"Ehm...si...cioè no...dov'è l'aula di D.A.D.A.?é.è" gli chiese il ragazzo con uno sguardo smarrito, tanto che Draco non potè che provare una profonda tenerezza guardando quegli occhioni blu (aaaaaaah cucciolinoooo!!!*.* ndGil&Miri).

Prese l'orario dalle mani di Phobos e lo confrontò con il suo

"mmmmh..."

"*mmmmh* cosa?" chiese impaziente Phobos guardando il suo orologio...mancavano dieci minuti alle nove...

"le prime tre ore e l'ultima le abbiamo in comune...dai vieni, ti faccio da guida! u.u"

Phobos non disse niente, ma sorrise riconoscente all'amico (si vabbè, ora si chiama così -_-; ndGil&Miri) e lo seguì nei corridoi affollati di Hogwarts.

Quando arrivarono nell'aula di D.A.D.A. fortunatamente il professore non era ancora arrivato così presero posto nell'unico banco libero, situato in fondo all'aula, guadagnandosi alcune occhiate sconcertate da parte di Potter e di alcuni Serpeverde.

Poco dopo, con grande sollievo di Phobos che si sentiva un pò al centro dell'attenzione, il professor Severus Piton fece il suo ingresso nell'aula chiudendosi la porta alle spalle con un incantesimo.

Alcuni studenti presero il libro di D.A.D.A. dalla cartella ma la voce del professore si levò atona nell'aria

"Non mi pare di avervi detto di prendere i vostri libri, voglio fare delle comunicazioni ed esigo la più totale attenzione -_-*".

Nell'aula cadde un profondo silenzio e Phobos si guardò attorno un po' allarmato -ma dove sono capitato?>.<- pensò accorgendosi solo in quel momento dei raccapriccianti quadri appesi alle pareti...in uno era rappresentato un uomo dal volto straziato che si contorceva sotto lo sguardo gelido del suo carnefice.

"Avete avuto cinque insegnanti per questa materia; ovviamente ognuno di loro ha avuto il suo metodo e le sue priorità. In questa confusione ammetto di essere sorpreso che alcunoi di voi siano riusciti a strappare un G.U.F.O. in questa materia" continuò con voce glaciale aggirandosi tra i banchi come un grosso pipistrello nero "le Arti Oscure sono innumerevoli, differenti, in continua evoluzione ed eterne. Combatterle è come combattere un mostro con più teste...ogni volta che gliene viene tagliata una, ce ne sono sempre altre più forti di prima. Starà a voi doverle affrontare. La vostra Difesa" continuò avvicinandosi al banco di Phobos e Draco e fermandosi vicino al quadro dell'uomo torturato "dovrà essere flessibile e inventiva come le Arti che cercherete di combattere. Questo quadro vi mostra cosa succede a chi cade sotto il potere della Maledizione Cruciatus..."

Il discorso durò ancora qualche minuto poi, quando finì il suo *elogio alle Arti Oscure* Piton domandò agli studenti

"Credo che voi siate totalmente inesperti per quanto riguarda gli Incantesimi NonVerbali. Chi sa dirmi qual'è il vantaggio di questo tipo di incantesimi? Signorina Granger?" rivolgendosi ad Hermione, la cui mano sventolava frenetica in aria.

"L'avversario non è preparato sul tipo di incantesimo che si sta per lanciare, e questo concede qualche secondo di vantaggio u.u"

Phobos guardò la ragazza, anche lui sapeva la risposta ma non aveva tutta quella voglia di farsi notare...le occhiate che gli lanciavano i compagni gli bastavano.

"Bene, ora formerete delle coppie. Uno di voi cercherà di lanciare un incantesimo contro l'altro, e questo dovrà difendersi...sempre SENZA proferir parola. Cominciate."

Draco e Phobos si guardarono e poi si misero uno di fronte all'altro...

Continuarono a guardarsi per dei minuti interminabili, Phobos ripeteva nella sua mente -protego, protego, protego-, sapeva che Draco avrebbe attaccato da un momento all'altro ma non potè fare a meno di soffermarsi ad osservare il suo volto fiero, gli occhi di ghiaccio e lo sguardo concentrato.

Ad un tratto sentì come se delle mani invisibili gli avessero afferrato da dietro le braccia, portandogliele sopra la testa. Draco aveva lanciato l'Incantesimo della Pastoia sulle sue braccia.

Per la sorpresa il ragazzo perse l'equilibrio e rischiò di cadere all'indietro, ma Draco con uno scatto degno del più abile Cercatore (aaaaarff!!! ndGil&Miri) lo afferrò per la vita, sorreggendolo.

Rimasero così per alcuni istanti, i volti vicini, gli occhi dell'uno persi in quelli dell'altro, fino a quando non sentirono un pesante silenzio cadere nella stanza.

Draco si voltò leggermente per vedere gli sguardi stupiti dei compagni e del professore, che li stava guardando con un sopracciglio alzato...di certo non era una scena che si vedeva tutti i giorni: lui, il gelido Malfoy che stringeva tra le braccia un ragazzo di Grifondoro.

Dopo aver realizzato tutto ciò, sentì le sue guance diventare leggermente più calde (ma non troppo...dopo tutto lui era Draco Malfoy mica...blabla u.u) e sussurrò il contro incantesimo "finite incantem"

Phobos sentì subito le braccia rilassarsi e Draco lo aiutò a rimettersi in piedi.

Piton, intuendo l'imbarazzo dei due si avvicinò al banco di Ron ed Harry ed esclamò

"Patetico, Weasley" subito tutti gli studenti focalizzarono la loro attenzione sui due Grifondoro "lasciate che vi faccia vedere come si fa" continuò il professore impugnando la bacchetta e fronteggiando Potter, ma non fece in tempo a pensare l'incantesimo che Harry, sicuramente assalito dal timore che Piton potesse ucciderlo, urlò l'incantesimo di protezione "PROTEGO!" tanto che il professore venne sbalzato indietro ed andò a sbattere contro uno dei banchi.

"Mi sembrava di avervi detto di usare degli incantesimi NON verbali, Potter, ricorda?" esclamò Piton ricomponendosi.

"Si"

"Si signore"

"Non c'è bisogno di chiamarmi signore, professore!" esclamò Harry prima di rendersi realmente conto di quello che stava dicendo (muhahahaha! IDIOTA!!! ndGilMiri&Dra).

"Punizione. Sabato sera, nel mio ufficio" disse Piton "non sopporto che mi si parli in tono così sgarbato, nemmeno se a farlo è il Prescelto"

Draco ghignò e Phobos si girò a guardarlo con un'espressione indecifrabile in volto.

Poco dopo la campana suonò e il primo a lasciare l'aula fu Harry, seguito a ruota da Hermione e Ron; Phobos ripose le sue cose nella borsa e si girò verso la porta dove lo stava aspettando Draco

"Andiamo?" gli domandò gentilmente, Phobos annuì e lo seguì nuovamente nei corridoi.

Inizialmente nessuno dei due parlò poi Phobos sussurrò, rompendo il silenzio che era calato tra i due

"Grazie..."

"Per cosa?" rispose Draco girandosi per guardarlo negli occhi.

"Per prima...sarei sicuramente caduto se tu non mi avessi afferrato in tempo..."

"Figurati...volevo risparmiarti un altro mal di testa...Miss Delacour sarebbe sicuramente andata su di giri se ti avesse visto per la seconda volta in poco più di un giorno..."

"...non mi ci far ripensare..." disse Phobos scuotendo la testa come se volesse allontanare quel pensiero dalla sua mente.

"Ehi Dracucciooooooooooooooo! Dracuccio caro aspetta!" una ragazza dai corti capelli neri spuntò da un corridoio dietro di loro, prese sotto braccio Draco e iniziò a parlare senza sosta.

Phobos, cercando in tutti i modi di non scoppiare a ridere davanti alla faccia disperata del ragazzo, lo salutò con la mano muovento le labbra a pronunciare un silenzioso "buona fortuna ^^;" ed entrò in classe; lì prese posto vicino ad un ragazzo di Tassorosso, che non perse tempo e con tono solenne si presentò al nuovo arrivato

"Ciao, tu devi essere Phobos, il ragazzo nuovo...piacere io mi chiamo Ernie MacMillian u.u" Phobos strinse la mano che il ragazzo gli stava porgendo e subito dopo iniziarono a parlare del più e del meno.

La professoressa Prodigal fece il suo ingresso con un sorriso sereno ad incurvarle le labbra; i lunghi capelli scuri, che ondeggiavano ad ogni suo passo, le incorniciavano il viso giovane creando un leggero contrasto con la sua pelle chiara.

Dopo aver posato la sua borsa sulla scrivania, prese il registro tra le mani ed iniziò a fare l'appello...

"Finnigan, Seamus?" "...presente...*ç*"

"Glizard, Amanda?" "Presente!"

"Granger Hermione?" "Presente!"

"Irving, Phobos?" "Presente!"

"Lichen, Gregory?" "Eccomi!^.^"

"MacMillian, Ernie?" "Per servirla, signora professoressa!u.u"

"Malfoy, Draco?", Draco alzò stancamente la mano, ancora preda dell'attacco della moretta.
"Nott, Tehodor?" "Si..."

"Parkinson, Pansy?" "Dracuccio ma cos...ehm...presenteeeee!"

"Potter, Harry?" "Presente -e incazzato >.>-"

"Ribbon, Claire?" "Presente!"
"Thomas, Dean?", Dean alzò la mano estasiato.

"Weasley, Ronald?" "Qui!"

"Zabini, Blaise?" "Presente!^.^"

"Bene, bene, bene...vi chiedo scusa già da ora se impiegherò un intero trimestre per imparare i vostri nomi, ma voi siete tanti e io sono appena arrivata ^.^ Comunque, io sono la professoressa Ingrid Louise Marion Prodigal, ma voi potete chiamarmi semplicemente Signorina Prodigal, e sarò la vostra insegnante di pozioni...non so come eravate abituati con Severus...ehm volevo dire, con il professor Piton, ma vi assicuro che farò del mio meglio per far sì che arriviate ai vostri M.A.G.O. preparati...per questo non perdiamo altro tempo e mettiamoci subito al lavoro!

Oggi prepareremo la pozione Felix Felicis, una pozione molto utile che ti rende estremamente fortunato per 24 ore...ovviamente non bisogna abusarne, in quanto molti regolamenti di concorsi per maghi ne vietano l'uso, ora aprite il libro a pagina 37 e seguite attentamente le istruzioni per la preparazione...anche un solo ingrediente sbagliato ed ecco a voi la pozione Sfiganera...i cui effetti potete pure immaginarli..." concluse la professoressa guardando il soffitto come se stesse ripensando ad un avvenimento che le era accaduto un po' di tempo fa.

Gli studenti sorrisero sereni, la professoressa Prodigal era decisamente meglio di Piton (verovero!!!*ç* ndSeamus&Dean), e iniziarono a preparare la pozione.

-fine quarto capitolo-

 

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Capitolo 5
*** Il compleanno di Phobos ***


19/Settembre

Un paio di settimane dopo l'inizo della scuola, Phobos fu svegliato dalle voci dei suoi compagni di dormitorio che parlavano animatamente di qualcosa che aveva a che fare con cacciatori e battitori...stavano parlando di Quidditch =_=;.

Abbandonata ogni speranza di riaddormentarsi, il ragazzo gattonò fino all'estremità del letto per aprire le tende del baldacchin e guardarsi attorno...

Harry, Ron, Seamus e Dean erano seduti a gambe incrociate sui loro letti, ancora in pigiama e i capelli arruffati; Harry teneva in mano una pergamena dove erano scritti alcuni nomi.

"Oh! Ciao Pho!" lo salutò Seamus.

Phobos, ancora un po' assonnato, rivolse ai quattro ragazzi un cenno del capo

"La McGrannitt fa dato ad Harry il permesso di riformare la squadra di Grifondoro..." continuò Dean indicando Potter che sventolava entusiasta la pergamena con i nomi.

"...dicevamo..." disse Ron battendo le mani per richiamare l'attenzione dei compagni

"...Dean e Seam giocheranno come battitori..." i due ragazzi si scambiarono un gesto d'intesa poi Harry prese la parola

"Ron farà il portiere, io il cercatore *yaaah! ndPotty^.^* Ginny-amore-mio e Katie le cacciatrici...dobbiamo solo trovare l'ultimo componente della squadra..."

"Si ma chi?" chiese Dean.

In quel momento Neville apparve da dietro le tende del baldacchino, anche lui con aria assonnata e leggermente irritata, si guardò intorno poi andò a sedersi vicino a Phobos.

"Cos'hanno tanto da parlare all'alba delle sette di mattina?=_=;"

"Quidditch =_=*" rispose Phobos, che era dello stesso umore dell'amico.

Non era mai stato un grande tifoso dello sport dei maghi, era un moderato simpatizzante dei Magnifici Sette, ma essere svegliato alle sette di mattina quando avrebbe potuto starsene un altro po' al calduccio sotto le coperte, di certo non faceva aumentare il suo amore per tale sport...anzi >.<;

"PHOBOS!*_*" esclamò Harry a voce tanto alta che la povera Altea si svegliò spaventata e corse in grembo al suo padrone (ffffffffffh!!!è.é* ndAltea); Phobos, accarezzado la gattina sussurrò, intuendo già cosa voleva chiedergli Potter

"Non ci pensare neanche Harry, io non gioco a Quidditch!u.u"

"Ma dai Pho!" s'intromise Ron "Guardati, saresti perfetto per fare il cacciatore...senza contare le ragazze! u.u"

"Ragazze? Quali ragazze?@.@" chiese Phobos sempre più preoccupato

"Quelle che faranno la fila per uscire con te mio caro...se entri nella squadra diventerai uno dei ragazzi più popolari della scuola u.u" continuò sornione il compagno; Phobos lo guardò alzando un sopracciglio (ci ricorda qualcuno >.> ndGil&Miri), fece dinta di soppesare l'offerta e poi rispose

"NO!>.<"

Allora Dean, Seamus, Ron e Harry passarono al piano B, ovvero si voltarono tutti verso il ragazzo e lo guardarono con occhioni imploranti "PEEERFAAAVOOOREEE!é.è"

"Ragazzi è inutile che fate i cretini I-O N-O-N G-I-O-C-O A Q-U-I-D-D-I-T-C-H!è.é"

Neville, intuendo l'imminente esplosione dell'amico fece un gesto agli altri che ritornarono, per quanto possibile, seri e ricominciarono a parlottare tra di loro.

"Pho, che ne dici se andiamo a fare colazione?!?^.^" gli suggerì il ragazzo.

Phobos in quel momento avrebbe voluto abbracciare Neville e ringraziarlo per averlo salvato da quell'attacco, ma si limitò ad annuire, per poi iniziare a vestirsi.

Quando arrivarono in Sala Grande Phobos alzò lo sguardo verso il soffitto e vide che il cielo era coperto da minacciosi nuvoloni che non promettevano nulla di buono, il ragazzo sussurrò con tono nervoso

"wow, cominciamo proprio bene =_=;" ed iniziò a mangiare il suo porridge.

Pochi minuti dopo un gran frusciare d'ali annunciò l'arrivo della posta.

Solo in quel momento Phobos si ricordò di che giorno fosse...il 19 Settembre, il giorno del suo compleanno!

Dopo essersi mentalmente dato dell'imbecille, fece appena in tempo a spostare la sua ciotola di porridge che un gufo dalle piume dai riflessi d'orati atterrò depositando davanti a lui tre pacchetti di dimensioni diverse.

Phobos prese il biglietto, che era attaccato alla zampa del gufo, gli accarezzò dolcemente la testa e poi gli porse la sua ciotola di porridge (a lui non piaceva il porridge u.u), quindi iniziò a leggere:

"BUON COMPLEANNO TESORO!^_^

Io e René abbiamo pensato di farti un regalino...ma visto che uno ci sembrava un po' poco abbiamo pensato di fartene tre...che aspetti? Corri ad aprirli!^.^

Bacioni, Morgan & René"

Phobos sorrise nel leggere quelle righe...suo zio Morgan e René, il suo compagno, riuscivano sempre a farlo sorridere >.<

Prese il pacco più grande ed iniziò a scartarlo.

"Pho ma non mi avevi detto che erail tuo compleanno!>.>" disse Neville che si era seduto al suo fianco.

"Ehm...ma sai com'è...non volevo che ti sentissi in obbligo >///<"
"Ma quale obbligo?!?! Ho già un'idea su cosa regalarti ^.^" concluse il ragazzo prima di tornare a dedicarsi alla sua colazione.

Phobos estrasse dalla carta quello che si rivelò essere un album fotografico dalla copertina blu che sfumava nelle tonalitò dell'azzurro; lo aprì e lesse la dedica scritta sulla prima pagina

"Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere averle, Morgan"

Girò la pagina e si ritrovò a fissare un se stesso bambino all'età di cinque anni che teneva in bracci una minuscola Altea che con una zampina cercava di afferrare un suo dito.

Sorridendo, voltò nuovamente pagina e questa volta la gattina era vittima di un suo abbraccio stritolatore e stava cercando disperatamente di liberarsi.

Phobos intuì quale sarebbe stata la foto successiva, e infatti...Altea evidentemente era riuscita a liberarsi, ma nel farlo lo aveva graffiato su una guancia paffuta e lui se ne stava lì con il broncio e una lacrimuccia che scendeva solitaria sull'altra guancia (bruuuu bibi 'tea! é.è ndBabyPho).

Sfogliò altre pagine fino a quando non trovò alcune foto magiche; in una di queste c'era lui all'età di tre anni che scartava impaziente un regalo, lo osservava estasiato e poi correva (per quanto il suo pigiamino glielo permetteva) ad abbracciare una donna dai lunghi capelli neri che gli stava sorridendo dolcemente, inginocchiata di fianco all'albero di Natale.

Il sorriso di Phobos svanì dalle sue labbra, osservò nuovamente sua madre e poi chiuse di scatto l'album...rimase a fissare la copertina per qualche istante poi appoggiò l'album sul tavolo e prese in mano il secondo regalo: un sacchetto di stoffa ricamata chiuso con un nastro blu al quale era fissato un altro biglietto che diceva

"Questi sono per addolcire i tuoi pomeriggi di studio, sono quelli che ti piacciono tanto! Un Bacio René"

Il ragazzo aprì il sacchetto e ne estrasse un biscotto al cioccolato a forma di cuore sul quale era stata disegnata con la glassa una faccina sorridente -> ^.^

Neville lo guardò con occhi sognanti

"Ehi Pho, me ne dai uno? Me ne dai due??*ç*" (aaaaah Derrick ciccinooo!!!! ndGil&Miri) Phobos sorrise all'amico e gli porse il sacchetto.

Il ragazzo prese a sua volta un biscotto e lo osservò attentamente

"Ma...ma...questo sembri tu!^_^"

"Già>.<"

"mmmmh...sofo...buofissimi...fai i fomplifenti a tua sia da farte mia..."

Phobos guardò l'amico alzando le sopracciglia come se non capisse di cosa stesse parlando Neville

"A chi?"

"Tua zia...non li ha fatti lei i biscotti?"

"Ehm...si, ok =_="

Phobos ripose il sacchetto di biscotti nella cartella e poi si dedicò al terzo ed ultimo pacchetto...anche questo aveva un bigliettino, ma questa volta recava le firme di entrambi gli zii

"E questo invece è da parte di entrambi, speriamo che ti possano essere utili!

Morgan & René"

Leggendo quell'ultima frase Phobos ebbe paura.

Cominciò a scartare il regalo e si ritrovò tra le mani quella che lui pensò essere una maglietta nera con su stampata una freccia rosa shocking; ne prese le estremitò tra le dita e sollevò il capo a mezz'aria per guardarlo meglio...

Ciò che si ritrovò davanti gli fece sgranare gli occhi...quella non era una maglietta, ma un paio di boxer neri...sul davanti era stampata una freccia fuxia che puntava in basso, mentre sul retro c'era la scritta sempre dello stesso colore, "WELCOME TO PARADISE"

Phobos nascose immediatamente il capo sotto il tavolo e rimase con il volto chinato per alcuni istanti...le sue guance erano diventate da rosse a bordeaux in meno di un secondo, non appena la sua mente aveva scannerizzato, rielaborato ed inviato al cervello il significato della frase

"...speriamo che ti possano essere utili..."

Sollevò di scatto la testa e di guardò freneticamente intorno per assicurarsi che nessuno avesse viso, o meglio letto...poi, arrivato al tavolo di Serperverde vide Draco guardarlo con un'espressione ghiacciata.

Phobos, se possibile, sgranò ancora di più gli occhi e spalancò la bocca a metà tra lo stupito e lo scioccoato.

Quando riprese possesso delle sue capacità si alzò di scatto, ripose tutto nella cartella e scon passo veloce si diresse verso l'aula di Trasfigurazione.

Purtroppo la McGrannitt non prese neanche in considerazione il fatto che fosse il suo compleanno ed assegnò alla classe un tema di 40 cm di pergamene per il giorno seguente, così appena suonò la campana decise di sfruttare l'ora libera (infatti lui non studiava rune) per rinchiudersi in biblioteca ed avvantaggiarsi; stare tutto il pomeriggio sopra i libri non era la sua massima ambizione, o per lo meno non il giorno del suo sedicesimo compleanno u.u

Fortunatamente, con l'aiuto dei biscotti di René, riuscì a finire il tema prima che terminasse l'ora, così decise di sfruttare il tempo che lo separava dalla lezione di Incantesimi sfogliando l'album che gli aveva regalato suo zio Morgan...

Aprì una pagina a caso e vide una sua foto di quando aveva si e no quattro anni: indossava un costumino azzurro con delle stelline sorridenti e sopra aveva quello che riconobbe essere l'accappatoio di suo zio, decisamente troppo grande per un bambino di quell'età.

Con un ditino posato sulla boccuccia guardava la persona che gli stava scattando la foto come se volesse dire "...qui c'è qualcosa che non va..."

"Però, carino..." come al solito la voce di Draco lo fece sussultare...quel ragazzo aveva l'abitudine di arrivargli alle spalle silenzioso come un...serpente.

"Eh? Cosa?" domandò ingenuamente Phobos, ancora un po' scosso.

"La foto...non sei tu quello?" disse Draco sedendosi accanto a lui.

"Ehm...si" rispose il ragazzo arrossendo leggermente.

"A proposito...buon compleanno!"

"E tu come fai a saperlo?@.@" domandò Phobos girandosi a guardarlo sorpreso, di certo non si sarebbe mai aspettato che DRACO MALFOY gli facesse gli auguri di buon compleanno.

"Beh...se uno riceve così tanti regali in un giorno, escludendo il Natale, le possibilità sono due: o è supercoccolato oppure è il suo compleanno! u.u" concluse Draco con il suo solito tono calmo.

"Beh si...grazie >///<"

...

...

Tra i due ragazzi cadde un silenzio alquanto imbarazzante così, per alleviare un po' la tensione, Phobos prese il sacchetto di biscotti e lo porse all'amico

"Biscotto?^^"

Draco guardò un po' titubante lo strano sacchetto ricamato, per poi affondarci dentro una mano ed estraendone un biscotto dove esa stata disegnata una faccina con gli occhiali da sole che sorrideca birichina.

"Ma questo sei tu?"

"A quanto pare si u.u"

"Quindi...dovrei mangiarti"

Phobos insaccò le spalle e un sorrisino tra l'innocente e il malizioso incurvò le sue labbra.

"A proposito..." continuò Draco come se si fosse ricordato solo in quel momento di una cosa importantissima
"Complimenti anche per l'altro regalo!"

A Phobos si gelò il sangue nelle vene

"Ehm...quale altro regalo?" domandò con tono noncurante.

"Qello che hai graziosamente sventolato questa mattina in Sala Grande u.u;"

"Doh! Allora hai visto >///<"

"Fronte e retro, se vuoi saperlo u.u"

Phobos arrossì nuovamente e gli tornarono in mente, per la seconda volta, le parole scritte sul biglietto

"...speriamo che ti possano essere utili..."

Lanciò un'occhiata a Draco, che stava sgranocchiando un altro biscotto.

"...speriamo che ti possano essere utili..."

Guardò nuovamente Draco ed arrossì violentemente {{=>.<=}}

-fine quinto capitolo-

 

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Capitolo 6
*** Hogsmeade ***


31/Ottobre, mattina

"Ehi Pho!" lo salutò Seamus appena prese posto dinanzi a lui al tavolo di Grifondoro "Hai programmi per dopo? Io, Dean e Nev andiamo ad Hogsmeade per fare scorte per questa sera...dopo la festa abbiamo pensato di divertirci un po' anche in Sala Comune e nel dormitorio...allora sei dei nostri?"

Phobos guardò l'amico, ma poi il suo sguardo scivolò oltre la sua spalla e si posò sul volto serio di Draco che stava facendo colazione, come sempre bersagliato dal fiume di parole e di complimenti di Pansy Parkinson.

"Ehi Pho, ci sei??" lo richiamò Seamus agitando una mano davanti alla faccia pensierosa del ragazzo.

"Ehm...si...si certo, verrò con voi..." sussurrò Phobos tornando a dedicarsi alla sua colazione; Seamus si voltò per vedere cosa, o chi, avesse catturato l'attenzione dell'amico e vide un Draco Malfoy al limite della sopportazione che si stava trattenendo a stento dal rompere la ciotola di porridge in testa a Pansy. Guardò nuovamente Phobos e sorrise.

"Che c'è?" chiese il ragazzo.

"Niente..." rispose lui tornando a dedicarsi alla sua colazione, senza però smettere di sorridere.

Dopo circa mezz'ora i quattro ragazzi uscirono dalla Sala Grande, che era stata addobbata come ogni anno con enormi zucche intagliate, pipistrelli svolazzanti e candele incantate che galleggiavano in aria, e si diressero verso l'ingresso, dove un numeroso gruppo di studenti del terzo anno stavano ascoltando le raccomandazioni della professoressa McGrannitt.

"Andiamo?" chiese Dean ai compagni, sistemandosi sul capo una cuffia di lana rossa con un pon-pon con i colori di Grifondoro.

Phobos, Neville e Seamus vedendo l'amico combinato in quel modo lo guardarono con occhi sgranati per qualche secondo, poi scoppiarono in una fragorosa risata.

"Cretini-_-;" sbuffò Dean e si incamminò lungo la strada che li avrebbe condotti al villaggio, seguito a poca distanza dagli amici che tra una risata e l'altra cercavano di ricomporsi.

"Bene, meglio dividerci che ne pensate?" domandò Seamus.

"Prima facciamo, prima torniamo al dormitorio ad organizzare il *dopo* festa u.u" gli fece eco Dean

"ok...allora tu e Nev farete rifornimento da Zonco..." disse Seamus "mentre io e Pho andremo da Mielandia u.u" concluse il ragazzo igorando lo sbuffo di protesta di Neville, che sicuramente avrebbe voluto occuparsi lui della questione *dolci*.

"Ma...Seam non credi di aver leggermente esagerato? Qui ci sono dolci per mezza Hogwarts...@.@" chiese stupito Phobos, una volta che furono usciti dal negozio, ognuno portava due buste piene di caramelle, cioccorane e gelatine tutti i gusti più1.

"Tranquillo Pho, vedrai che sarà una festa indimenticabile!" rispose Seamus dandogli una pacca sulla spalla "Guarda un po' chi si aggira tutto solo per le vie di Hogsmeade..." continuò il ragazzo fissando un punto davanti a loro.

Phobos alzò lo sguardo e vide Draco fermo davanti alla vetrina di un negozio che vendeva libri.

"Ehm...credo di aver dimenticato di prendere le cioccorane..." disse Seamus tornando sui suoi passi.

"Ma Seam, le abbiamo prese le cioccor..." cercò di spiegare Phobos.

"Non ti preoccupare tu vai pure avanti, ci vediamo al Castello..." continuò Seamus lasciando da solo l'amico.

Phobos guardò nella direzione in cui era sparito Finnigan e rimase immobile in mezzo alla strada con le buste piene di dolci in mano.

Draco stava osservando con scarso interesse una vetrina, si stava annoiando a morte ma almeno Pansy non gli ronzava attorno, troppo impegnata a farsi bella per la festa di quella sera.

"Ciao!"

Si voltò e si ritrovò a fissare gli occhi blu di Phobos.

"Ciao Phobos..." rispose sorridendo.

"I miei compagni mi hanno abbandonato, ti va di andare a bere qualcosa di caldo? Qui fuori si gela!>.<;"

Draco sorrise e, prendendo una delle buste che il ragazzo teneva in mano, disse

"Dai seguimi, scommetto che non hai mai assaggiato la cioccolata calda di Madama Rosmerta!u.u<3"

Una volta ai Tre Manici di Scopa i due ragazzi si sedettero ad un tavolo al riparo dalla ripica confusione della Taverna e ordinarono due cioccolate fumanti.

"Non la facevo tipo da cioccolata calda, signor Malfoy^^" disse Phobos guardando l'amico sorseggiare la dolce bevanda.

"Allora non mi conosce così bene, signor Irving u.u" rispose il biondo prendendo in mano un tovagliolino, per poi avvicinanrlo al viso di Phobos e sfiorargli delicatamente l'angolo della bocca, dove era rimasta una goccia di cioccolata.

Phobos rimase spiazzato da quel gesto così semplice ma allo stesso tempo così intimo e sorrise nervosamente.

"Allora, hai già deciso il travestimento per questa sera?" chiese Draco cambiando argomento, intuendo l'imbarazzo dell'amico.

"Certo! Ma non te lo dirò mai, è una sorpresa! u.u"

"Ah si?>.>" chiese Draco sempre più curioso.

"Già...ed è inutille che fai quella faccia, tanto non ti dirò mai niente ^.-"

"Uff!" sbuffò il biondo, fintamente offeso.

"Con chi andrai al ballo, con Pansy?"

Sentendo pronunciare quel nome Draco sbiancò e rischiò di ustionarsi con la bevanda bollente.

"cough...cough...ti prego, non pronunciare quel nome...si, purtroppo ci vado con lei...se lunedì non mi vedete a lezione vuol dire che non ho resistito alla tortura =_= E tu, con chi vai?"

"In teoria con nessuno, ma Lavanda e Calì mi hanno costretto a promettere che ballerò con loro =_="

I due ragazzi rimasero pensierosi con lo sguardo basso per un po', poi scossero la testa come a voler allontanare il pensiero di ciò che li avrebbe aspettati da lì a poche ore.

Draco guardò l'amico, che stava osservando rapito il locale; rimase così, incantato, per istanti che sembrarono eterni...

"Terra chiama Draco!?! Ehi ci sei? Perchè mi fissi in quel modo?^///^" disse Phobos che, sentendosi un po' osservato, si era voltato verso l'amico.

"Ehm...ni...niente..." Draco si schiarì la voce, poi continuò "...vieni, ti faccio vedere la Stamberga Strillante!" e detto ciò prese per mano l'amico e lo trascinò fuori dal locale.

Quando arrivarono a una decina di metri dall'edificio Draco si fermò di colpo guardando davanti a sè con gli occhi ridotti a fessure.

Phobos guardò nella stessa direzione e vide Harry e Ginny occupati in un appassionato scambio di opinioni, non propriamente verbale; intuendo quello che stava passando per la mente dell'altro, si schiarì la voce per attirare l'attenzione di Draco su di sè, lo prese sotto braccio e iniziando a trascinarlo via, sussurrò

"Ehm...sai, dopotutto non ho molta voglia di vedere quella casa da vicino...magari un'altra volta, eh? Perchè non ce ne torniamo al Castello ora?^^;"

Dopo qualche minuto il biondo sussurrò, arrossendo leggermente (ma sempre poco poco...perchè lui non è mica blabla!!!u.u ndGil&Miri)

"Grazie..."

"Di cosa?" chiese Phobos non capendo.

"Di avermi risparmiato un'altra notte in infermeria >.<;"

"Beh...adesso siamo pari no?" disse il moro sorridendogli.

Draco fissò rapito il volto sereno dell'amico e sorridendo a sua volta disse
"Già u.u;"

-fine settimo capitolo-

 

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Capitolo 7
*** Halloween ***


31/Ottobre, sera

La sera era lentamente calata su Hogwarts.

Nei sotterranei del Castello, Draco se ne stava seduto sulla sponda del suo letto a baldacchino, con i gomiti poggiati sulle ginocchia e il mento sui palmi aperti.

"Non capisco assolutamente di cosa parli, Blaise!" sbuffò con aria annoiata.

"Oh andiamo! Potrai ingannare gli altri, ma non pensare di darla a bere a ME! Pensi che non abbia visto come vi guardate? Come lo guardi?" disse il ragazzo dai lunghi capelli neri guardando l'amico.

"Uff! Ma smettila!" sussurrò Draco alzandosi e sistemandosi meglio il mantello.

Aveva indossato una camicia di seta nera che con la luce soffusa della stanza creava dei riflessi verdi e un paio di pantaloni, anch’essi neri, che sparivano sotto a degli stivali di pelle dello stesso colore; i lunghi capelli biondi, che ora gli arrivavano quasi alle spalle, erano raccolti in una piccola coda che però ne lasciava libere alcune ciocche davanti al viso.

"Appena ti vedrà a Pansy prenderà un infarto!" sussurrò Blaise ridacchiando.

"E' quello che spero =_=;" sospirò Draco coprendosi il volto con una piccola maschera di raso nero ed uscendo dal dormitorio seguito dall'amico.

Nel frattempo, nella torre di Grifondoro, anche Phobos si stava preparando per la festa in maschera che si sarebbe tenuta nella Sala Grande quella sera.

"Allora? Com’è andata oggi pomeriggio?" gli chiese Seamus emergendo dal suo costume a forma di boccale gigante.

"E cosa sarebbe quello?@.@" chiese a sua volta Phobos indicando l'amico.

"Che domande! Una birra irlandese, ovviamente u.u" rispose orgoglioso Seamus

"...ma non cercare di cambiare argomento, non hai risposto alla mia domanda!"

"Quale domanda? u.u" rispose vago l'altro infilandosi una tunica di velluto blu molto scuro che si stringeva in vita per poi scendere più larga sui fianchi ed arrivare quasi a metà coscia.

"Non fare lo scemo, Pho! Allora, cosa avete fatto tu e Draco oggi pomeriggio? Perché dopo che sono andato via, TU sei andato da LUI vero? VERO?"

"Ehm...si, ma non capisco cosa..."

"Grandioso, io non sbaglio mai! E poi? Poi cosa avete fatto?*.*"

"Beh...siamo andati ai Tre Manici di Scopa e abbiamo preso una cioccolata calda..."

"Malfoy che beve cioccolata calda?@.@ Poipoipoi?"

"...abbiamo parlato un po' e poi siamo andati alla Stamberga Strillante, ma lì c'erano Harry e Ginny che si stavano baciando così siano tornati al Castello..."

"mmmmh...beh, in effetti quei due non fanno altro che stare appiccicati...e voi? Vi siete baciati? Dai racconta tut..."

"SEAMUS MA CHE DICI?!?!" esclamò Phobos arrossendo violentemente

"Ooooh! Guardati, sei tutto rosso...allora è successo VERAMENTE qualcosa!"

"Sei il solito scemo! E comunque no, non è successo niente di niente tra me e Draco...anche se..."

"Anche se?" lo incalzò Seamus

"Non mi sarebbe dispiac..."

"Ehi ragazzi siete pronti?" disse Harry entrando improvvisamente nel dormitorio; aveva indossato un ridicolo costume da Boccino d'Oro (con annesse ali svolazzanti) e se ne stava sulla soglia con un sorriso compiaciuto stampato in faccia.

Subito dopo fecero il loro ingresso nella stanza anche Neville e Dean, rispettivamente vestiti da biscotto gigante e hot-dog.

"Pronti?" chiese Dean rivolgendosi ai compagni.

"Si!" rispose Phobos prendendo una mascherina nera e fissandosela, con un semplice incantesimo, davanti agli occhi lasciando che alcune ciocche la coprissero da una parte.

Quando arrivarono in Sala Grande non vi trovarono i soliti tavoli delle quattro Case, ma una cinquantina di tavoli rotondi, disposti in modo da lasciare uno spazio libero nel centro della Sala per permettere ai ragazzi di ballare.

Dove di solito c'era il tavolo degli insegnanti, c'era un immenso tavolo imbandito con ogni genere di pietanza, dal dolce al salato.

"Mi ricorda lo Yule Ball!" esclamò Dean entrando nella Sala.

I quattro amici presero posto ad un tavolo con alcuni Tassorosso, tra cui Ernie MacMillian e Justin Finch-Fletchely. Harry invece era andato a sedersi (per quanto le sue ali glielo permettessero) ad un altro tavolo con Ron, Hermione, Lavanda, Calì e una Ginny non molto entusiasta del costume ridicolo e ingobrante del ragazzo.

"Nev, amico mio, il buffet ci aspetta!" disse dopo un po' Dean, per poi sparire tra la folla insieme a Neville.

"Oh oh! Guarda chi ha appena fatto il suo ingresso in Sala?!?!" sussurrò Seamus all'orecchio di Phobos, dandogli una gentile gomitata tra le costole.

Resistendo alla tentazione di scaraventare il tavolo in testa all'irlandese, il ragazzo guardò verso la porta d'ingresso e lì vide un ragazzo biondo, vestito elegantemente di nero, la cui carnagione chiara creava un magnifico contrasto con la stoffa scura; i capelli erano legati dietro la nuca, ma alcune ciocche ribelli erano rimaste libere e ne incorniciavano il volto nascosto da una maschera, anch’essa nera, su cui spiccavano due gemme color del cielo in tempesta.

Phobos rimase immobile con gli occhi fissi sulla figura sottile di Draco e le guance leggermente più calde.

Draco accarezzò con lo sguardo tutta la Sala, come se fosse alla ricerca di qualcuno, finche non lo vide. Era seduto ad un tavolo con uno dei suoi migliori amici; indossava una tunica di un blu molto scuro che gli fasciava perfettamente le braccia e il petto non troppo muscoloso. Davanti ai grandi occhi blu portava una mascherina nera con dei ricami argentati, che donavano ancora più luce a quegli zaffiri incastonati nella notte.

Passarono molti istanti, durante i quali i due ragazzi si fissarono, come se niente avesse più importanza degli occhi dell'altro; poi una voce alle spalle del biondo incrinò la perfezione di quel momento fatto di sguardi.

"Dracucciooooo! Insomma, perché non mi hai aspettata? Ti sei dimenticato che mi avevi PROMESSO che saremmo andati al ballo insieme? Oh..." Pansy si bloccò un attimo per osservare meglio il ragazzo "Aaaaah! Dracuccio caro ti sei fatto così bello solo per me, non è vero? Ah Dracuccio, come sei dolce!" e detto ciò prese sotto braccio un Draco sull'orlo di una crisi di nervi e lo trascinò con se ad un tavolo dove erano già seduti Tiger e Goyle.

Poco Dean e Neville tornarono carichi di piatti e ciotole contenenti patatine, fette di torta ai mirtilli, crostata di zucca e una decina di cioccorane.

"Ne volete un po'?" chiese Neville poggiando il suo carico sul tavolo.

"Ciao Phobos...ti va di ballare?"

Si girò verso la ragazza che aveva appena parlato, era Calì.

Phobos, ricordandosi della promessa fatta alle due compagne, le sorrise poi, prendendola per mano, la condusse al centro della Sala dove già altre coppie stavano ballando.

Draco osservò i due ballare, scivolare con passi leggeri sulle note di una musica lenta e delicata come petali di rosa.

Il suo sguardo accarezzò nuovamente il corpo sinuoso del ragazzo, ora non più nascosto dal tavolo...le gambe erano fasciate da un paio di pantaloni scuri, molto stretti che evidenziavano ancora di più le curve del ragazzo...

"Dracuccio balliamo?"

Il ragazzo si limitò ad annuire esasperato per poi alzarsi seguito da Pansy che lo prese nuovamente sotto braccio.

"Sei un ottimo ballerino, Phobos..." sussurrò un po' imbarazzata Calì quando la musica terminò.

"Ehm...grazie, anche tu balli molto bene, Calì" disse Phobos impacciato, mentre accompagnava la ragazza al suo tavolo.

"Ehi Pho! Che bel vestito...ma...da cosa ti sei vestito???@.@" gli domandò curioso Ron, che era seduto tra Hermione e Calì.

"Ehm...è una storia troppo lunga...magari te la racconto un'altra volta ok?" ridacchiò nervoso, poi voltandosi verso Lavanda le sussurrò dolcemente "Andiamo?" (Aaaaah!!! ma così poverine le illudiiii!!!!é.è ndGil&Miri).

La ragazza lo guardò estasiata e prendendo la sua mano si incamminò con lui verso il centro della Sala.

Anche questa volta l'orchestra intonò una dolce melodia e i ragazzi cominciarono a danzare, seguendo quelle soavi note che si diffondevano nell'aria.

Una decina di minuti dopo Phobos era nuovamente al suo tavolo, intento ad ascoltare un racconto di Dean su una delle sue solite imprese avventurose per i corridoi della scuola.

Seamus, vedendo lo sguardo assorto di Phobos, si guardò intorno fino a quando il suo sguardo non si posò su Draco Malfoy, fermo davanti al tavolo del buffet...un ghigno soddisfatto si formò sulle sue labbra...

"Ehm Pho...potresti andare a prendermi un'altra fetta di crostata?" disse all'amico.

"Perché dovrei andarci io?>.>" gli chiese il ragazzo guardandolo sospettoso.

"Oh...non vorrei MAI perdermi il racconto di una delle imprese avventurose del nostro caro Dean ^^;" rispose l'irlandese dando una pacca sulla spalla a Dean, che non si era accorto di niente tanto era assorto nel suo racconto.

Phobos alzò un sopracciglio per niente convinto, ma poi si alzò e si diresse verso il tavolo del buffet...almeno avrebbe fatto qualcosa, per il momento la festa non era il massimo del divertimento.

Alzò lo sguardo verso il tavolo e lì vide Draco che guardava con scarso interesse le pietanze che aveva davanti.

Si voltò verso Seamus e lo vide sorridergli malizioso facendogli cenno di andare avanti.

Phobos scosse la testa sconsolato ma poi si voltò e si avvicinò a Draco...

"Ehi..."

Il biondo si voltò e gli sorrise "Ehi..."

"Serata impegnata, eh?"

"Mai quanto la tua u.u"

"Già, dov'è...lei?"

"Ehm..."

I due ragazzi si guardarono in giro allarmati, come se temessero che *lei* potesse arrivargli alle spalle da un momento all'altro (come era solita fare...) e infatti, dall'altra parte della Sala sentirono la sua voce levarsi sopra alle altre...

"DRACUCCIOOOO MA DOVE SEIIII?"

Seguita poi dalla voce calma di Blaise...

"Ehm...Pansy...ti va di ballare?^^;;; -Dra, questa me la paghi è.é-"

Phobos e Draco si guardarono negli occhi per qualche istante poi, contemporaneamente, indicarono con un cenno del capo la porta ed uscirono inosservati dalla Sala.

Una volta fuori, Draco prese per mano Phobos e lo condusse per i corridoi deserti.

"Ti va di andare un po' fuori?" gli chiese il biondo sempre tenendo la sua mano.

"Ehm si...si, certo!"

Poco dopo uscirono nel chiostro; la luna si specchiava nella piccola fontana, ombra evanescente nella notte che la circondava, il gorgogliare soffuso dell'acqua assieme al richiamo di un gufo solitario creavano un'atmosfera magica, quasi da sogno.

Phobos non era mai stato in quel posto, era arrivato da poco più di due mesi ad Hogwarts ma le sue conoscenze del Castello si limitavano ai percorsi fatti per raggiungere le aule...così lasciò la mano di Draco e si avvicinò alla fontana, rapito da quella scena al limite tra il sogno e la realtà.

Sfiorò con la punta delle dita la superficie increspata della fontana, era fresca e limpida e vi si rispecchiavano tante piccole stelle, come un manto prezioso dove erano incastonati tanti piccoli zaffiri.

In quel momento un soffio di vento accarezzò le fronde delle rampicanti che salivano contro le colonne scolpite del chiostro, un piccolo sibilo spirò tra le foglie accompagnato dal loro fruscio.

Si accorse di star tremando, non era molto freddo ma lui aveva indosso solo la tunica di velluto...

"Hai freddo?" gli chiese Draco, che era rimasto fermo dietro di lui.

"N-no, dove abitavo io faceva molto più freddo..." ma nel dire queste parole rabbrividì nuovamente.

Draco si avvicinò silenzioso all'amico, si slacciò lentamente il mantello e lo passò sulle spalle di Phobos, abbracciandolo da dietro...

Phobos sentì il corpo caldo di Draco contro il suo, e un nuovo brivido percorse la sua schiena, ma era molto diverso dai precedenti; posò le sue mani su quelle dell'altro, sentiva il suo respiro lieve accarezzargli il collo.

Voltò lentamente il capo e si ritrovò a fissare gli occhi grigi di Draco, nei quali brillavano astri eterni, accarezzò con lo sguardo quel viso perfetto, per poi soffermarsi sulle sue labbra sottili.

Tornò a fissare Draco negli occhi, e vide che anche lui lo stava fissando.

Si avvicinarono ancora di più, lentamente come se lo stesso scorrere del tempo si fosse fermato.

Le loro labbra si sfiorarono in una dolce carezza, lentamente Phobos chiuse gli occhi e si abbandonò a quel tenero tocco; il profumo di Draco, unito a quello fresco della notte, lo inebriava cullandolo dolcemente.

Continuarono ad assaporare uno il sapore dell'altro finche il biondo non accarezzò con la lingua le labbra dell'altro che, sorpreso, riaprì gli occhi...

Phobos si allontanò leggermente dall'altro, senza però sciogliere quel caldo abbraccio; lentamente si voltò, finche non furono uno di fronte all'altro, accarezzò con le mani il petto di Draco fino ad arrivare alle spalle, con tocco leggero accarezzò la pelle candida del collo per poi intrecciare le dita dietro di esso.

Draco appoggiò la fronte contro quella di Phobos e lui sfregò dolcemente il naso contro il suo.

Si sorrisero nuovamente, per poi unire le labbra in un nuovo bacio.

Phobos mordicchiò il labbro inferiore di Draco, per poi lambirlo con la lingua. Draco socchiuse le labbra lasciando libero accesso all'altro.

Subito il bacio si trasformò in una lotta per il dominio, ma senza vincitori o vinti. Le lingue dei due ragazzi duellavano, si cercavano, si accarezzavano, prima nella bocca di uno, poi in quella dell'altro.

Quando sentirono il bisogno di respirare, a malincuore si separarono, Draco abbracciò Phobos per la vita e insieme si sedettero sul bordo della fontana.

"Perché sorridi?" chiese Draco al moro, levandogli la maschera dal viso.

"Sono felice, tutto qui..." rispose Phobos facendo lo stesso con la maschera del biondo; lui gli accarezzò una guancia con il dorso della mano, senza mai smettere di guardarlo, poi lo baciò ancora una volta.

Rimasero abbracciati per molto tempo; Phobos poggiò la testa sulla spalla di Draco che iniziò ad accarezzargli i capelli...

"Che cosa ci fate voi due ancora qui?"

I due ragazzi scattarono in piedi, con il cuore che batteva forte nel petto...ma che ore erano?

La professoressa Prodigal uscì dal porticato del chiostro per poi ritrovarsi a pochi passi dai due; non sembrava irritata, anzi sul suo volto splendeva il solito sorriso sereno.

"Sono quasi le una ragazzi, e il professor Piton sta girando per i corridoi in cerca di studenti che osano sfidare il regolamento...vi consiglio di darvi il bacio della buona notte e poi di correre dritti nei vostri dormitori! Credo che il signor Finnigan abbia organizzato un party clandestino post-festa nella torre di Grifondoro signor Irving, sarebbe un peccato perderselo non crede?^.^ Cercherò di tenere Severus lontano da qui per altri cinque minuti, ma non vi assicuro niente...in ogni caso sbrigatevi e...buona notte!^.^"

Detto ciò la professoressa si allontanò nuovamente, lasciando Phobos e Draco in preda allo stupore.

"Dimmi che non ho capito quello che ha detto, dimmi che non ci ha visti ti prego... é.è" sussurrò Phobos prendendo la mano di Draco continuando a fissare il punto dove la Prodigal era sparita.

"L'hai sentita...dobbiamo darci il bacio della buona notte e poi andare a dormire..."

"Si ma la prof..."

Ma Draco coprì le labbra del ragazzo con le proprie, coinvolgendolo in un altro bacio pieno di passione.

"La prof ci ha visti, ma non andrà di certo a dirlo a tutta la scuola, tranquillo..." gli diede un piccolo bacio sulla fronte e poi gli sussurrò a fior di labbra

"Buona notte, piccolo..."

" 'notte Draco"

-fine ottavo capitolo-

 

 

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Capitolo 8
*** Finnigan, confidente speciale ***


31/Ottobre-1/Novemre, notte

Quando entrò nella Sala Comune di Grifondoro la trovò gremita, evidentemente il party di Seamus aveva da poco avuto inizio.

Passò in rassegna con lo sguardo l'intera Sala...

Ron e Dean stavano giocando con un fresbee zannuto (sapientemente requisito da Hermione ad un ragazzo del terzo anno u.u), Neville e Dennis Canon erano impegnati in un'agguerrita gara di gola, nella quale Nev sarebbe sicuramente risultato vincitore, mentre un numeroso gruppetto di ragazzi e ragazze stavano facendo il gioco della bottiglia seduti in cerchio davanti al camitetto acceso.

Phobos, come in trance si diresse verso i dormitori, ovviamente deserti, e vi entrò.

Appena chiuse la porta dietro di se, un miagolio ai suoi piedi attirò la sua attenzione.

"Ciao 'tea, come stai piccolina?" si chinò per prendere la gattina in braccio per poi dirigersi verso il suo letto.

Si mise seduto a gambe incrociate sul soffice materasso e, continuando ad accarezzare Altea, sospirò con lo sguardo perso nel vuoto.

Continuava a rivivere quei momenti...il chiostro, la fontana, il mantello di Draco...

...il mantello di Draco...

Solo in quel momento si ricordò di essere ancora avvolto da quel caldo manto; si accarezzò le braccia, sentendo scorrere sotto le dita la soffice stoffa. Inclinando il capo, sfiorò dolcemente la sua spalla e potè sentire nuovamente il profumo del biondo pervaderlo; chiuse gli occhi rivivendo ancora una volta il momento in cui le loro labbra si erano sfiorate per la prima volta...
"Phobos! Perchè te ne stai qui tutto solo quando...ehi Pho, ci sei?" gli domandò Seamus poggiandosi ad una delle colonnine di legno del baldacchino e svegliandolo da quel dolce sogno.

"Cosa?" gli rispose scuotendo debolmente il capo, come se non avesse sentito una sola parola detta dall'amico.

"PER LA BARBA DI MERLINO! Quello è il mantello di Draco!" esclamò Seamus mettendosi seduto davanti a Phobos, con occhi sgranati e un enorme sorriso stampato in faccia "Dai, che aspetti! Raccontami tutto, ogni cosa!*.*"

"Lui...noi ci...ecco, io...cioè noi..."

"VI SIETE BACIATI!"

Phobos aprì la bocca per parlare ma nessun suono ne uscì, così si limitò ad annuire lentamente.

"Allora???" chiese Seamus, impaziente di conoscere tutti i particolari.

Il ragazzo prese un profondo respiro e provò nuovamente a parlare, perchè improvvisamente gli tremavano le mani?

"Beh...ecco, abbiamo lasciato la festa e siamo andati nel chiostro...io avevo freddo e Draco...Draco..."

"Ti ha dato il suo mantello..." lo aiutò l'altro

"Si...poi mi ha abbracciato e ci siamo...baciati" concluse quasi sollevato, come se avesse detto la cosa più bella e semplice del mondo.

"E siete rimasti nel chiostro fino ad ora?"

"Ehm...si, non ci siamo resi conto di che ore fossero finchè la Prodigal non ci ha visti e..."
"LA PRODIGAL?@.@"

"Si, ci ha detto che Piton era di guardia per i corridoi, ma che lo avrebbe distratto per darci il tempo di tornare ai nostri dormitori..."

"Che donna!" sussurrò Seamus tra se, poi scuotendo la testa e schiarendosi la voce continuò "Ehm...e voi, cosa avete fatto?"

"Io ero terrorizzato...si insomma, una professoressa...avevo paura che ci punisse, o cose del genere...invece Draco è rimasto impassibile, mi ha baciato un'ultima volta e...mi ha detto 'buona notte piccolo' "

L'irlandese sorrise soddisfatto "Phobos, amico mio...sei proprio cotto! E credo che Draco non sia da meno! u.u"

"Dici?é.è"

"Certo, io non sbaglio MAI ricordi?^^"

Phobos sorrise riconoscente all'amico; non sapeva cosa Draco provasse nei suoi confronti e, ad essere sincero, neanche lui riusciva a capire cosa provasse per il serpeverde ma le parole di Seamus avevano alleviato leggermente i suoi dubbi.

"Maaaooo!=>,<="

"Eh eh credo che Altea sia gelosa del tuo Principe di Ghiaccio..." disse Seamus accarezzando la gatta che, sentendosi un po' trascurata dal padroncino, aveva iniziato a strusciarsi contro il suo petto.

"Non si deve preoccupare...lei rimarrà sempre l'unica donna della mia vita!" sussurrò Phobos giocando con una morbida zampina.

Il sorriso di Seamus si spense lentamente nel guardare l'amico coccolare Altea, da quando era arrivato ad Hogwarts non aveva accennato al motivo per cui si era dovuto trasferire, ma sapeva che nelle parole di Phobos c'era qualcosa di vero

...l'unica donna della mia vita...

"Ti piace proprio, eh?" domandò Phobos dopo un po'.

"Chi?" rispose Seamus tornando con i piedi per terra.

Phobos alzò un sopracciglio e sorrise maliziosamente.

"Ehm...sono proprio un caso disperato, vero?>.<" sbuffò l'irlandese arrossendo.

Phobos si sporse verso il comodino di fianco al letto, aprì il cassetto e ne estrasse due cioccorane, ne tirò una a Seamus e gli sorrise scuotendo la testa.

-fine nono capitolo-

 

 

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Capitolo 9
*** Nebbia intorno al lago ***


1/Novembre, domenica mattina

Draco era seduto da solo al tavolo di Serpeverde e, come al solito, stava bevendo una tazza di caffè fumante.

Lanciò uno sguardo annoiato alla Sala, dove solo una ventina di ragazzi stava facendo colazione. Guardò in direzione del tavolo di Grifondoro ma lì vide solo un gruppetto di studenti del quarto anno...la festa di Finnigan doveva essere durata fino a tardi...

Ma proprio in quel momento lo vide. Phobos era appena entrato nella Sala; come gli altri non indossava la divisa scolastica ma un semplice paio di jeans chiari e una felpa gigia con il cappuccio. Lo vide sorridere ai compagni per poi sedersi davanti ad una calda tazza di latte e cioccolato.

Phobos, sentendosi osservato, sollevl lo sguardo dalla sua colazione per incontrare gli occhi grigi di Draco. Gli sorrise dolcemente e vide l'altro ricambiare con un piccolo cenno del capo.

Senza smettere di sorridere tornò a dedicarsi ai suoi biscotti al cioccolato.

Poco dopo Draco si alzò per andarsene, ma prima di raggiungere la porta guardò nuovamente verso il tavolo di Grifondoro e vide che anche Phobos si era alzato...un ghigno increspò le sue labbra ed uscì nei corridoio.

Phobos stava camminando tranquillo per uno dei corridoi del primo piano, gli sarebbe piaciuto passare un po' di tempo assieme a Draco e infatti aveva provato a raggiungerlo appena aveva lasciato la Sala, ma il biondino sembrava essersi smaterializzato (ma lui aveva letto "Storia di Hogwarts" e sapeva molto bene che questo era praticamente impossibile).

All'improvviso sentì una mano afferrarlo ad un braccio e trascinarlo all'interno di un'aula deserta.

Sentì la fredda consistenza della parete contro la schiena e un corpo caldo contro il suo; chiuse gli occhi e baciò quelle morbide labbra che aveva imparato a conoscere la sera prima.

Quando si allontanarono per riprendere fiato, Phobos sussurrò

"Ciao..."

Draco lambì con la lingua le labbra dell'altro, poi disse a sua volta

"Ciao, come mai così mattiniero, signor Irving? La festa del signor Finnigan di questa notte non è stata si suo gradimento?" e lo baciò nuovamente, passando le dita tra i lunghi capelli castani di Phobos, che rispose al bacio con passione abbracciando Draco per la vita

"mmmh...a mio parere la festa di Halloween è stata molto più...interessante" concluse sussurrando quell'ultima parola nell'orecchio del serpeverde e mordicchiandone delicatamente il lobo.

"Ti va di fare una passeggiata in riva al lago?" gli chiese Draco acarezzando un guacia di Phobos, ma vedendo lo sguardo incerto del ragazzo continuò "...tranquillo, non ci vedrl nessuno, guarda..." disse indicando una finestra alla sua sinistra.

Phobos girò lentamente il capo verso la finestra ma, oltre il vetro non vide niente...una fitta nebbia avvolgeva il paesaggio come un soffice manto grigio

"Una passeggiata nella nebbia non è il massimo del romanticismo..." sussurrò  mentre un finto broncio gli increspava le labbra.

"Ma...pensavo che magari..." bofonchiò Draco arrossendo, voleva stare un po' con Phobos e aveva pensato che la nebbia sarebbe potuta essere un'ottima complice per passare inosservati ma le labbra del ragazzo, che si posarono delicatamente sulle sue, lo fecero tornare con i piedi per terra.

"Stavo scherzando...certo che mi va, incontriamoci tra dieci minuti nell'ingresso"

detto ciò, Phobos posò un sonoro bacio sulla guancia di Draco per poi uscire dall'aula.

"Chimera!" disse Phobos una volta davanti al ritratto della Signora Grassa.

Attraversò di corsa la sala comune ed entrò nel dormitorio dei ragazzi.

"Pho, ma dove vai così di fretta?=_=" chiese la voce ancora assonnata di Seamus

"...ma soprattutto, doveva vai a quest'ora?" gli fece eco Ron da dietro le tende chiuse del suo letto.

"Fuori" rispose lui, afferrando la sua giacca di perlle e facendo per uscire nuovamente.

"Fuori? con questo tempo?@.@" chiese nuovamente Seamus.

Phobos gli lanciò un'occhiata significativa e accennò un sorrisino malizionso.

"Ah...capisco, divertiti!^^;" concluse l'irlandese tornando sotto le coperte.

Quando arrivò davanti al portone d'ingresso vide Draco aspettarlo. Indossava un cappotto nero contro il quale i suoi capelli sembravano quasi dei soffici fili d'argento, era appoggiato con una spalla contro lo stipide del pesante portone in legno, le braccia incrociate davanti al petto e gli occhi fissi su di lui.

Quando si furono allontanati un po', Phobos prese la mano di Draco e intrecciò le dita con le sue.

"Phobos?"
"Mh?"

"Perché ti sei dovuto trasferire qui?"

"Ehm...mio...mio padre viaggia molto per lavoro, così io sono venuto a stare con i miei zii..." sussurrò il ragazzo tenendo lo sguardo basso; Draco guardandolo provò una profondo tenerezza, così si fermò e attirò il ragazzo a se baciandolo lentamente, accarezzando con le sue quelle labbra così morbide e dolci.

"Ok, per il momento prendo la scusa del lavoro di tuo padre come vera...però se un giorno ne vorrai parlare con qualcuno io ci sarò sempre, capito?" gli sussurrò sulle labbra prima di baciarlo nuovamente.

"Grazie Draco..."

Continuarono a camminare mano nella mano, avvolti nella nebbia ed accompagnati dal lento infrangersi delle onde sulla riva ancora per un po', poi quando arrivarono in prossimità della Foresta Proibita, al riparo da qualsiasi occhio indiscreto, Draco tirò fuori la bacchetta e fece apparire una coperta a scacchi rossi e blu, che stese sopra al manto erbroso ancora coperto di brina.

"Non mi hai ancora detto come ti trovi qui ad Hogwarts!" disse Draco sededosi insieme a Phobos.

"Adesso decisamente bene!^.^" rispose il ragazzo dandogli un veloce bacio sulle labbra "...a parte gli scherzi...all'inizio ero a dir poco terrorizzato...dover cominicare tutto da capo, con gli insegnanti ma soprattutto con i compagni...per fortuna che ci sono Seamus, Dean e Neville, non so cosa avrei fatto senza di loro >.<;"

"Sembrano...simpatici, nonostante..."

"Siano di Grifondoro? u.u; Beh, anche io sono di Grifondoro, ma non ho nè una cicatrice in fronte nè porto gli occhiali, e sono qui seduto con te e ti sto baciando..."

"Tu non mi stai bac..." ma non riuscì a finire la frase che Phobos gli catturò le labbra in un nuovo bacio.

Draco portò una mano dietro la nuca del ragazzo e prese il controllo di quel bacio che stava diventando man mano più rovente.

"Come mai odi tanto Harry?" gli chiese Phobos, accarezzandogli con le labbra una guancia.

"Non lo sopporto >.<" rispose il biondo strappando un ciuffo d'erba e arrossendo leggermente.

Dopo pranzo Draco salutò Phobos e, con l'intento di finire al più preso i compiti di Trasfigurazione per il giorno dopo, si diresse verso la sala comune di Serpeverde, dove venne intercettato da Blaise che lo trascinò nella loro camera.

"Allora?" chiese il moro chiudendo la porta dietro di se.

"Cosa?" sussurrò Draco stendendosi sul suo letto.

"Come è andata la passeggiata?"
"Ehm...bene"
"Quindi?!?"
"Cosa?"

"Ora state insieme?"
"@.@ non lo so...credo di si...spero >///<;"
"COME NON LO SAI? MA DI COSA AVETE PARLATO QUESTA MATTINA?!?"

"Beh sai, non è che abbiamo parlato poi molto..." rispose malizioso il biondo.

"Sei sempre il solito u.u;" sbuffò Blaise prendendo il suo libro di Trasfigurazione per poi stendersi sul suo letto.

"Blaise?"
"Mh?"

"Credo di essere cotto >///<;"

-fine decimo capitolo-

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Capitolo 10
*** Grifondoro vs Serpeverde ***


6-7Novembre

"Ciao..."

Phobos alzò lo sguardo dal suo libro e incontrò quello cristallino di Draco, sorrise e gli accarezzò le labbra con le sue.

"Ciao...perché non sei venuto a lezione prima?" sussurrò il moro mentre l'altro prendeva posto accanto a lui.

"Ho avuto da fare..." rispose Draco sbirciando il libro che stava leggendo "...cosa leggi?"

"Uff a dire la verità non lo so nemmeno io, ho preso un libro a caso...mi sto annoiando a morte..."

"Ah davvero?" domandò Draco malizioso sollevando con due dita il viso dell'altro facendolo voltare verso di lui e avvicinando le labbra alle sue, senza però toccarle "...vediamo se riesco a..."

"Ehi Pho sei qui?" la voce di Neville li raggiunse da dietro uno scaffale e i due riuscirono ad allontanarsi appena in tempo per vedere il ragazzo svoltare l'angolo e correre verso di loro

"Ciao Pho...ehm...Malfoy..."

"Paciock u.u"

"Cosa c'è Nev?"

"Ehm...ecco...potresti darmi una mano con il tema per la Prodigal? Lo chiederei ad Hermione ma è al campo di Quidditch a vedere gli allenamenti >.<"

"Gli allenamenti? Ma è già la quarta volta questa settimana che..."

"Domani c'è la partita, Potty vorrà fare bella figura come capitano u.u;" si intromise Draco ghignando.

Phobos lo guardò interrogativo "Partita? Che partita?@.@"

"Serpeverde contro Grifondoro...si vede proprio che non sei un appassionato di Quidditch..." ridacchiò il biondo guadagnandosi un'occhiataccia da parte del suo ragazzo.

"Non ti preoccupare, Nev ti do una mano io...tanto non stavo facendo niente u.u" disse Phobos alzandosi e incamminandosi con l'amico, dopo qualche passo guardò da sopra la spalla verso Draco, che lo osservava con occhi increduli e un'espressione un po' delusa in volto, gli fece la linguaccia e vide il biondo scuotere la testa a metà tra il divertito e il rassegnato.

"Phobos posso farti una domanda?" gli chiese Neville mentre salivano le scale che li avrebbero portati alla Torre di Grifondoro "Che ci facevi in biblioteca, da solo, con Malfoy? Ora che ci penso...voi due state sempre insieme, anche a lezione...sembrate molto amici..."

Senza accorgersene Phobos arrossì leggermente e sperò che l'amico non se ne accorgesse, come avrebbe potuto spiegargli che quella che lo legava al serpeverde era molto più di una semplice amicizia?

"Ehm...ehm...Chimera!" esclamò fermandosi davanti al ritratto della Signora Grassa

"Proprio così mio caro!u.u" gorgheggiò quest'ultima lasciandoli passare.

"Ehi! Tu non me la racconti giusta!>.>" sussurrò Neville puntando l'indice contro Phobos, gli occhi ridotti a due fessure...

"Eheh...ma che dici^^;;"

"Se non sapessi che fosse impossibile penserei che state insieme..."

Phobos si fermò di scatto ed arrossì violentemente.

"Ehm...nooo...ma...che...che...dici...>///<;;;"

Neville sgranò gli occhi e spalancò la bocca->@.@

Phobos sprofondò in una poltroncina davanti al caminetto acceso, avrebbe preferito schiantarsi piuttosto che affrontare quella situazione imbarazzantissima; poi cercò di recuperare un po' di coraggio (dopo tutto era un Grifondoro u.u) e sussurrò

"...e va bene...si, stiamo insieme...so che è un ragazzo, so che è di Serpeverde e so che è Draco Malfoy, perciò non farmi la paternale Nev, ok?" non sapeva come l'avrebbe presa l'amico, non avevano mai parlato di certe cose, si aspettava una scenata...ma quando vide l'amico sorridere si rilassò leggermente...

"Ehi perché fai quella faccia? Guarda che non ti kedavrizzo mica solo perché stai con Malf...ehm...con Draco...sai? Ora che ci penso, è da un po' di tempo che regna un'insolita calma tra Serpeverde e Grifondoro...credo che questo abbia qualcosa a che fare con la vostra storia! u.u Ma...aspetta...Seam e Dean lo sanno?"

"Seamus si...Dean non ancora...siete i miei migliori amici, ve lo avrei detto comunque..."

"Detto cosa?" disse Dean facendo il suo ingresso proprio in quel momento nella Sala Comune

"Pho e Draco stanno insieme!^.^" esclamò Neville come se stesse parlando del tempo.

Phobos sentì nuovamente le guance infiammarsi per l'imbarazzo "Neville!!!!" sibilò mentre assumeva una tonalità di rosso molto simile a quella della poltrona dove era sprofondato ancora di più.

"Ah..." disse Dean fermandosi vicino a Neville "...da quanto state insieme?" domandò curioso...

"Da...da una settimana..."

"Era ora che vi desse una svegliata!!! Cominciavo a preoccuparmi seriamente!!! >.<"

Phobos, se possibile, rimase ancora più scioccato...

"Dai non fare quella faccia, a parte noi nessuno sospetta niente...anzi, credo proprio che Lavanda ci voglia provare con te u.u;"

"LAVANDA?@.@" esclamò Phobos aggrappandosi ai braccioli della poltrona (poverina, dopo Ron si vorrà rifare >.<; NdGil)

"Su, fatti coraggio...sei fortunato che Calì sia già impegnata con McLaggen, altrimenti ti saresti dovuto sopportare pure lei..." continuò Dean dando una pacca sulla spalla a Phobos, ridacchiando divertito allo sguardo terrorizzato dell'amico.

"McLaggen? Ma non usciva con Hermione?" continuò Neville sedendosi sul tappeto, di fianco alla poltrona di Phobos.

"Infatti, usciva...ma adesso la nostra cara 'Mione sembra essere interessata ad un altro giocatore di Quidditch u.u"

"Noooooo!!! Non vorrai dire che..."

"Così pare u.u"

"Ehm...ragazzi, non sapevo che vi interessaste di gossip...sembrate due vecchiette dal parrucchiere =_=" si intromise Phobos "Perché non scendiamo a cena? Comincio ad aver fame..."

Il mattino seguente, Phobos fu svegliato dalle voci dei suoi compagni che, come al solito, erano seduti su tappeto al centro della stanza, con i capelli arruffati e i pigiami stropicciati.

"Vi prego, ditemi che non state parlando di Quidditch...=_=" sussurrò con voce assonnata

"Esatto amico mio" rispose Ron

"Stiamo ripassando lo schema per la partita di oggi...Malfoy avrà quello che si merita è.é" continuò Harry eccitato (Merlino, se ti basta così poco per eccitarti Potty sei messo proprio male u.u; NdGilMiri&Dra)

Seamus e Dean alzarono contemporaneamente lo sguardo verso Phobos che, dopo aver lanciato un'occhiata fulminante al ragazzo, afferrò la sua bacchetta e chiuse le tende del baldacchino con un incantesimo.

"Credo che al momento Harry si debba preoccupare più di Pho che di Tu-sai-Chi se continua a fare queste battutine su Draco..." sussurrò Dean all'orecchio di Seamus che annuì pensieroso.

"Ehi battitori, ci siete???" li richiamò Potter.

Un'ora e mezza dopo, Phobos e Neville scesero in Sala Grande per la colazione; Phobos vagò con lo sguardo alla ricerca del suo ragazzo, ma il tavolo di Serpeverde era quasi deserto, così decise di rimandare la ricerca di Draco a dopo e di dedicarsi alla sua cioccolata calda...sicuramente lo avrebbe incontrato prima della partita.

"Ciao Phobos, come stai? Ti va di andare a fare una passeggiata in riva al lago prima della partita?"

Phobos saltò sulla sedia per lo spavento, si girò lentamente trovandosi faccia a faccia con Lavanda.

"Ehm...ciao La-lavanda...una passeggiata dici? Ehm..." si guardò intorno in cerca di aiuto, poi si ricordò di una cosa...

"...mi dispiace, ma ho promesso a Neville di aiutarlo con il tema di Pozioni, vero Nev?" disse nervosamente dando una gomitata all'amico che era seduto di fianco a lui

"Ehm...si, si è vero >.<"

"Oh...beh...non importa u.u*" disse la ragazza voltandosi con aria offesa ed uscendo dalla Sala.

Phobos la guardò allarmato

"Donne u.u;" sussurrò prima di tornare alla sua colazione.

Gli spalti intorno al campo erano quasi completamente pieni; ai lati del prato da gioco erano disposte le tifoserie delle quattro case, ognuna con i propri colori anche se in quelle di Tassorosso e Corvonero risaltavano numerose chiazze rosso-oro.

Phobos osservò attentamente la tifoseria di Serpeverde, tra tutta quella confusione di striscioni e stendardi non riusciva a scorgere Draco...era da quando Neville li aveva interrotti in biblioteca che non lo vedeva, temeva che il biondino se la fosse presa per il suo comportamento e per questo voleva trovarlo a tutti i costi per chiarire le cose.

"A cosa stai pensando?" gli chiese Neville, destandolo dai suoi pensieri.

"A Draco...ieri non mi sono comportato molto bene lasciandolo solo in biblioteca...spero che non se la sia..."

Proprio in quel momento un boato annunciò l'ingresso in campo delle due squadre.

Phobos guardò in basso e vide Harry stringere la mano di...

"Non è possibile..."

"Cosa? Non sapevi che Draco è il capitano di Serpeverde?"

"No...evidentemente qualcuno si è dimenticato di dirmelo..." disse Phobos continuando a fissare il suo ragazzo che, nel frattempo, era salito sul suo manico di scopa e si preparava a decollare...ma in quel momento, poco prima che Madama Bump suonasse il fischio d'inizio, Draco alzò lo sguardo, incontrò quello di Phobos e gli fece l'occhiolino.

"SONO PARTITI!!! ECCO I GIOCATORI CHE PRENDONO LE LORO POSIZIONI...SUBITO BELL SI IMPOSSESSA DELLA PLUFFA E SI DIRIGE VERSO LA PORTA AVVERSARIA..."

La voce di Colin Canon risuonava tra gli spalti ma Phobos non stava prestando attenzione alle parole del ragazzo, i suoi occhi erano incollati sulla figura scattante di Draco che si librava senza peso nell'aria, in un guizzo verde e argento.

Improvvisamente pensieri non proprio casti che avevano a che fare con il trinomio Draco-spogliatoio-doccia lo fecero arrossire violentemente; scosse velocemente la testa per allontanare quelle immagini dalla sua mente e si costrinse a concentrarsi sulle parole del cronista...

"ECCO HARRY POTTER, HARRY POTTER DI GRIFONDORO, CHE SI TUFFA IN UNA PERICOLOSA PICCHIATA, SUBITO SEGUITO DAL CERCATORE DI SERPEVERDE, MALFOY...TENTA DI RAGGIUNGERLO MA IL *PRESCELTO* E' TROPPO VELOCE PER LUI...ALUNGA UNA MANO EEEEEEEEEEEEEE...SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!! HARRY POTTER HA PRESO IL BOCCINO D'ORO! GRIFONDORO VINCE SU SERPEVERDE PER 250 A 49!!!"

E dagli spalti si levò un nuovo boato, gli studenti scattarono in piedi e alcuni si riversarono nel campo per andare ad esultare assieme ai giocatori della squadra vincente.

Phobos rimase immobile al suo posto, mentre accanto a lui Neville saltellava gioioso insieme ad una ragazza di Corvonero dai lunghi capelli biondi, che portava in testa un enorme cappello a forma di testa di leone.

Dopo qualche minuto gli studenti iniziarono a fare ritorno al Castello così Phobos, stringendosi nel suo mantello e passando completamente inosservato tra la folla, si diresse verso lo spogliatoio della squadra di Serpeverde.

Lì vi trovò, appoggiato vicino alla porta, uno dei caposcuola, un ragazzo di Tassorosso del settimo anno, che sembrava aspettare paziente qualcuno.

Pochi istanti dopo la porta si aprì e ne uscì Blaise, il portiere di Serpeverde, nonché migliore amico di Draco, si avvicinò al caposcuola e gli diede un tenero bacio a fior di labbra per poi girarsi verso di lui.

"Oh ciao Phobos, Draco è ancora sotto la doccia..."

Nella mente del ragazzo riecheggiò nuovamente il trinomio Draco-spogliatoio-doccia, ma cercò di allontanare immediatamente quei pensieri per evitare di perdere definitivamente il controllo delle sue azioni.

"Ehm...o-ok...lo aspetto qui fuori..." borbottò sentendosi terribilmente in imbarazzo, non sapeva che Blaise fosse gay...come si doveva comportare adesso?

"Oh non vi ho presentato...Phobos lui è Jake, il mio ragazzo, Jake lui è Phobos, il ragazzo di Draco ^.^"

"Piacere!" disse Jake porgendogli la mano

"Ciao..." disse Phobos ricambiando il gesto.

"Avete giocato veramente bene, complimenti!" continuò il caposcuola guadagnandosi un'occhiata omicida da parte del suo ragazzo.

"Ehm...si, credo di si...Harry ha preso il Boccino no? Beh veramente non è che capisca molto di questo sport..." ammise rassegnato.

"Non ti preoccupare...anche io all'inizio non distinguevo un Boccino da un Bolide, ma dopo tre anni passati con questo adorabile esserino al mio fianco..." disse indicando Blaise "...ho fatto progressi!"
"Ehi! Chi sarebbe l'esserino?!?" esclamò Blaise fintamente offeso

"Ma amore, ho detto ADORABILE, esserino..." disse il biondo prima di baciare nuovamente il suo ragazzo.

Phobos sorrise, poi quando i due si separarono domandò, curioso
"State insieme da tre anni?"

"Proprio così...l'anno scorso abbiamo reso il fidanzamento ufficiale, anche se tutti lo sapevano praticamente da sempre..." rispose sereno Blaise prendendo per mano il compagno.

"Ora è meglio che andiamo...non ti preoccupare, Draco sarà qui a momenti, è rimasto l'unico dentro...sai, è di pessimo umore, ci eravamo allenati così tanto per questa partila...quando esce cerca di consolarlo, ma non nominare per nessun motivo le parole Potter-Boccino-Grifondoro-Weasley...potrebbe essere pericoloso!" concluse il moro Serpeverde incamminandosi mano nella mano con il suo ragazzo.

Phobos rimase a guardarli allontanarsi per qualche secondo, quando un rumore dietro di sè lo fece voltare...

Draco era appena uscito dallo spogliatoio con la sua Nimbus in spalla e un'espressione non molto rassicurante in volto.

Ma quando alzò lo sguardo e incontrò i profondi occhi blu di Phobos, la sua espressione cambiò immediatamente passando dalla sorpresa di vederlo lì all'imbarazzo per la sconfitta appena ricevuta.

Phobos sembrò accorgersi di questo cambiamento nello sguardo del Serpeverde, così si avvicinò a lui, gli circondò il collo con le braccia è lo baciò dolcemente assaporando quelle labbra morbide che non aveva fatto che desiderare per tutta la mattina...

Quando si allontanarono per respirare, Draco accarezzò con la mano libera la guancia di Phobos e gli sorrise dolcemente.

"Non mi avevi detto che giochi a Quidditch..." sussurrò quest'ultimo guardando negli occhi il biondo.

"Credevo che lo sapessi...pensavo che Weasel e Potty..." ma nel pronunciare quel nome una scintilla attraversò gli occhi di ghiaccio di Draco, così che Phobos si affrettò ad interromperlo

"Non importa...finalmente ho capito dove sparivi durante questi giorni...Blaise mi ha detto che ti sei allenato molto, beh ti meriti proprio un premio di consolazione!" sussurrò sfiorandogli le labbra con le sue.

"Non vedo l'ora..." rispose Draco approfondendo il bacio e schiudendo con la lingua le labbra dell'altro che non oppose alcuna resistenza a quell'intrusione.

-fine undicesimo capitolo-

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