Yu-Gi-Oh! The World Tournament 2010

di GiusXp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Le Eliminatorie ***
Capitolo 3: *** Le Regionali ***
Capitolo 4: *** Le Selezioni Nazionali ***
Capitolo 5: *** I Turni Europei ***
Capitolo 6: *** La Gran Finale Europea ***
Capitolo 7: *** I due Team ***
Capitolo 8: *** Lo Scambio ***
Capitolo 9: *** Generation Next VS Twelve Force ***
Capitolo 10: *** Gli amici della Generation Next ***
Capitolo 11: *** Gli allenamenti per il Mondiale ***
Capitolo 12: *** In viaggio verso il Mondiale ***
Capitolo 13: *** Città di Domino vi dà il Benvenuto ***
Capitolo 14: *** Le Regole del Torneo ***
Capitolo 15: *** Need for Speed - Parte I ***
Capitolo 16: *** Need for Speed - Parte II ***
Capitolo 17: *** Un Mistero che s'infittisce ***
Capitolo 18: *** Una Diagnosi Movimentata - Parte I ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




«Gente, vorrei un po’ di attenzione!»

Un giovane, con il viso coperto dalla visiera di un cappellino e da una chefia in cotone, si alzò dal suo posto a sedere su un volo passeggeri che stava sorvolando l’Oceano Atlantico. Partito dall’aeroporto Berlino – Tegel, era diretto sulla West Coast.
“Ma chi è questo buffone?” “Ma non gli fa caldo?” “Forse ha bevuto troppi drink?”
Mentre gli altri passeggeri inziavano a borbottare, il ragazzo estrasse una pistola, nascosta sotto la cintura, e la sollevò in modo che tutti potessero vederla. Qualche signora urlò di spavento, e l’uomo armato afferrò il suo vicino per i capelli, puntandogli l’arma alla tempia.
«Ho solo bisogno di atterrare qualche chilometro più a sud di Los Angeles! Se il pilota mi farà questo piacere, non farò male a nessuno.»
Una hostess, affacciatasi per vedere cosa stesse succedendo, appena realizzò che era in corso un dirottamento aereo corse ad avvisare il pilota. Qualche scettico, seduto al sicuro dietro ai sedili imbottiti, diceva che la pistola era fasulla, altrimenti non sarebbe passata ai metal detector a terra. Un impavido si alzò e spalancò le braccia, in segno di sfida: “Vediamo se hai le palle di spararmi, ragazzo!”
Il giovane, senza perdere la calma, allontanò l’arma dalla testa del suo ostaggio e premette il grilletto: dal braccio del suo sventurato vicino schizzò un abbondante quantità di liquido rosso, e dalle sue labbra un lamento. L’impavido passeggero ritenne che questa dimostrazione gli bastava e si rimise a sedere, con gli occhi sbarrati.
Dopo qualche minuto, il pilota invitò il dirottatore a fare due chiacchiere nella cabina, e questi vi si diresse trascinando con sé l’ostaggio, che si teneva stretto il braccio colpito.

Pilota: Allora, quali sono le tue richieste?
Dirottatore: Non le chiederò niente di impossibile, signore: ho solo bisogno di atterrare una manciata di chilometri più a sud di Los Angeles!
Pilota: E allora perché non hai preso un volo per San Diego?!
Dirottatore: PERCHE’ NON DEVO ANDARE A SAN DIEGO, CAZZO!
Pilota: E dove vuoi atterrare? In mare? Nelle campagne? Sull’autostrada? A LEGOLAND?!
Dirottatore: Stiamo andando a Città di Domino.
Pilota: Ah, quella montagna di ferro e vetro luccicanti nuova di zecca. Ce l’hanno una pista?
Dirottatore: Ho detto che non le sto chiedendo niente di impossibile.
Pilota: Va bene, avviso del nostro cambiamento di programma…
Dirottatore: ASSOLUTAMENTE no! Così magari ci troviamo qualche caccia dell’aviazione americana ad allietare il viaggio, vero?!
Il pilota tacque, e il giovane dispose di lasciare la porta della cabina aperta – così da evitare scherzi – mentre lui e l’ostaggio si sarebbero seduti al posto delle hostess, spedite in coda all’aereo. E il viaggio continuò.
Il ritocco della rotta fu comunicato a tutti i passeggeri attraverso gli altoparlanti, suscitando domande del genere “E i nostri bagagli?” “E i nostri parenti?” “E i nostri soldi?” “E le nostre vite?”

Circa un’ora più tardi, quando la tensione era calata, il pilota, affidati per qualche minuto i comandi al computer, scrisse qualcosa su un taccuino e lo fece vedere al suo co-pilota, premurandosi di non essere scoperto. Quest’ultimo, letto il messaggio, fece sgusciare lentamente la mano su un interruttore, afferrò una penna dal suo taschino e iniziò a tamburellare sulla plancia.
Il dirottatore non ci fece caso, e si guardava intorno ostentando una calma irreale.

* * *

«Ma che diavolo è questo ticchettio?!»
«Forse qualche imbecille ha lasciato la trasmittente aperta.»
«Oppure è la nuova sveglia che ha comprato Jeff per la sua scrivania.»
«No no aspetta…sembra che ci sia un senso dietro questo rumore…»
I due uomini dell’aviazione civile, nella torre di controllo dell’Aeroporto Internazionale di Los Angeles, posarono le loro ciambelle ipercaloriche nella scatola e aguzzarono le orecchie, rimanendo immobili per parecchi minuti.
«…»
«…»
«CODICE MORSE!»
«PRENDO SUBITO CARTA E PENNA!»

* * *

Giunti finalmente a destinazione, l’aereo iniziò a scendere verso il suolo. Il dirottatore, soddisfatto, si affacciò al finestrino, e dopo qualche minuto vide chiaramente la pista dell’aeroporto di Città di Domino, commentando: “Aaahh, proprio come piace a me! Libera, pulita, senza scocciatori…”
L’aereo abbassò il carrello, mentre lo scenario della pista cambiava.
«Checcazz-?! Due autopompe? Ambulanze? CELLULARI DELLA SWAT?!»
Il giovane sganciò la cintura di sicurezza fregandosene dei segnali luminosi, tirò con se l’ostaggio e si portò circa al centro dell’aereo, dove c’erano i due bagni. Quindi estrasse un altro arnese dalla cintura e sparò un colpo con la pistola, costringendo tutti i passeggeri con la testa china, fra le braccia. Rimosse la sicura dell’aggeggio – un fumogeno – e lo scagliò nel corridoio, facendo sollevare una cortina che invase in poco tempo tutto il velivolo. Allora si sentì un rumore metallico, unito ad un rapido scatto di una serratura, che le hostess catalogarono subito come il rumore della porta. Probabilmente, il dirottatore doveva essersi chiuso in bagno – ma nessuno poteva esserne certo: tutti avevano da tossire e da piagnucolare.
Quando l’aereo fu finalmente a terra, diversi agenti delle forze speciali salirono a bordo, passando dal portellone principale e tenendo le armi spianate.

«Squadra irruzioni a TOC, siamo a bordo! Iniziamo a evacuare i civili!»
«Ci sono feriti là dentro?»
«Negativo, sembrano tutti interi! Predisponete i barellieri: ci sono diversi intossicati dal fumo!»
«Ricevuto, squadra irruzioni! Continuate a cercare il sospetto!»
Quando tutti i passeggeri, scioccati, abbandonarono il velivolo, i tre agenti si avvicinarono al bagno indicato loro dalle hostess. Uno, a destra, con una pistola elettrica tazer; uno, a sinistra, con una mitraglietta compatta P90 puntata ad altezza uomo, e uno, al centro, che si apprestava a sfondare la porta con un fucile a pompa.
«Pronto con il tazer, Jackson!»
«Sissignore.»
«Sfondo fra 3…2…1…»
La serratura finì in pezzi e la porta si spalancò.
«…»
«Una sciarpa, un cappello e una camicia sporca di vernice rossa. Dubito che questa roba abbia dirottato un Boeing tutta da sola.»
«Sicuri che sia questo il bagno?»
«L’altro non era bloccato, quindi è questo per forza.»

«TOC a squadra irruzioni, che succede?»
«Nessuna traccia del sospetto a bordo, TOC! Ci è scappato.»
«Ricevuto. Adesso scendete subito da lì e tenetevi a disposizione: il sospetto potrebbe essersi mimetizzato tra la folla.»
«La folla…CAZZO! NON LASCIATELI USCIRE DALL’AEROPORTO!»
«Ricevut- merda, le ambulanze stanno partendo in questo preciso momento.»

* * *

In uno dei mezzi di soccorso che stavano abbandonando la pista, il conducente rideva soddisfatto, mentre nel vano posteriore il dirottatore e il finto ostaggio stavano legando un quarto giovane con i tubicini delle flebo.
Dirottatore: Ahahaha, ottima recitazione Tengu!
Tengu: Cazzo però Rhino, eri troppo calmo! I veri dirottatori hanno sempre i cinque minuti di follia!
Rhino: Beh vabbè dai…l’importante è che adesso abbiamo questo trassone fra le mani!
Conducente: Ragazzi, stiamo per staccarci dalla colonna!
Rhino: Allora è meglio che per te le luci si spengano…
Il ragazzo legato chiese balbettando: “M-ma che v-volete da me? Chi s-siete?” prima di essere incappucciato a forza con un sacco nero.
L’ambulanza, con le sirene e i lampeggianti accesi, si separò dalla colonna di veicoli d’emergenza che si dirigeva all’Ospedale di Città di Domino ed imboccò un grande viale. All’interno, Tengu e Rhino si cambiarono, indossando giacche, cravatte, mocassini e occhiali scuri.
Dopo qualche minuto ancora, il conducente fermò il veicolo di fronte ad un imponente grattacielo. I tre complici scesero, trascinando con loro l’incappucciato, e oltrepassarono la porta girevole.
Tengu: Mi scusi signorina, abbiamo un appuntamento con il presidente: saprebbe dirci a che piano si trova?
La donna alla reception, con un sopracciglio alzato nel vedere il ragazzo tenuto sollevato dalle ascelle dai due complici, digitò qualcosa sulla tastiera, poi abbandonò la sua postazione e chiamò l’ascensore per i quattro eleganti rapitori: “Mister Yoshinobu vi aspetta all’ultimo piano, signori.”
Tengu prese la mano della giovane e la baciò con molta nonchalance, ringraziandola. Nel mentre, l’ascensore era arrivato, e Rhino lo trascinò dentro tirandolo per il colletto.

* * *

«TU HAI TRASSATO ALL’EUROPEAN CHAMPIONSHIP!»
«…eh…?»
Una luce abbagliante era puntata sul suo volto, e lui non riusciva a tenere gli occhi aperti, tentando di liberarsi dalla sedia dove era costretto.
«VITTORIO WIKTOR, HAI TRASSATO AL CAMPIONATO EUROPEO DI YU-GI-OH?»
«…no…ma lei chi cazzo è…?»
Mentre i tre rapitori, seduti dall’altro lato della stanza, si godevano lo spettacolo ghignando compiaciuti, un uomo con gli occhiali stava interrogando il ragazzo da loro “prelevato” dal volo partito da Berlino. Visto che stava incontrando resistenza, chi stava tenendo l’interrogatorio afferrò un mazzo di carte dalla sua scrivania, e iniziò a leggere: “Allora…Dark End Dragon ultra raro…”
(STRAAP)
«…ma che sta facendo?! Sta strappando le mie carte…?!»
«Dark Ruler Ha Des super raro…»
(STRAAP)
«NO NO BASTA! LA SMETTA!!»
«HAI BARATO AL CAMPIONATO EUROPERO DI YU-GI-OH? RISPONDI!!»
«No…non so di cosa stia parland-»
(STRAAP)
«DIMMI LA VERITA’!»
«Ma io non ho niente da dirle, signore! Adesso mi lasci andare e non tocchi le mie carte!!»
«Due Goblin Zombie super rari…»
(STRAAAAP)
«E VA BENE! VA BENE! Ammetto di aver compiuto qualche…irregolarità durante le fasi iniziali…»
«Guardiano Goyo ultra raro…»
(STRAAP)
«NOOOOOO!!! E VA BENE, E’ VERO! HO BARATO ALL’EUROPEAN CHAMPIONSHIP!!»
«Che cosa hai fatto?!»
«IO, VITTORIO WIKTOR, HO BARATO AL CAMPIONATO EUROPEO DI YU-GI-OH!»
L’uomo con gli occhiali lanciò per aria le restanti carte che aveva in mano, spense la lampada e ordinò a due scimmioni di portare via Wiktor. Quindi riaprì le tende persiane che avevano oscurato il suo studio, e si rivolse ai tre rapitori, che nel frattempo si erano alzati.
Mister Yoshinobu: Ragazzi, devo farvi i miei complimenti! Grazie per avermi segnalato questo deplorevole caso di antisportività…
Rhino: Eheh, grazie signore!
Tengu: Ma noi siamo venuti qui perché le regole siano rispettate fino in fondo! L’Europa deve pur essere rappresentata da qualcuno nel prossimo World Tournament!
Mister Yoshinobu: Certo, certo miei baldi giovani! State tranquilli!
Rhino: Allora cosa farete voi di KONAMI Corps., signor Yoshinobu?
Mister Yoshinobu : Noi…indiremo un nuovo Campionato Europeo di Yu-Gi-Oh.



Salve, cari lettori. Dopo questo Prologo che spero sia stato di vostro gradimento, mi sembra doveroso scrivere una piccola nota sul mio stile e, in particolar modo, sul mio modo di impostare i dialoghi; infatti mi è stato fatto notare, in separata sede, che il metodo "Nome personaggio": "Battuta del personaggio" è decisamente poco ortodosso per un testo di narrativa (o FanFiction che sia).
La mia impostazione dei dialoghi ha molto a che vedere con il testo teatrale (come di certo avrete notato). Ho operato questa scelta perchè penso che un discorso indiretto smorzerebbe gran parte dell'immediatezza che caratterizza la narrazione dei Duelli e degli avvenimenti e, inoltre, sarebbe un serio impedimento alla caratterizzazione dei personaggi, che effettuo quasi esclusivamente attraverso i dialoghi e l'idioletto. Un discorso indiretto libero sarebbe più azzeccato, ma tale impostazione mi costringerebbe a rendere il narratore ancora più esplicito di quanto non lo sia già (la diegesi mi dà troppo di storielle di Papà Castoro, preferisco la mimesi del discorso diretto). Un discorso diretto legato sarebbe decisamente troppo pesante: immaginate quante tonnellate di
verba dicendi dovrei impiegare, contate le battute dei personaggi! Il discorso diretto sciolto si avvicina notevolmente all'ideale, tuttavia si correrebbe il rischio di non essere abbastanza precisi durante la descrizione del Duello ("Aspetta, chi ha attivato questo Wok Mistico in catena? E' stato il giocatore che ha appena attivato quella Frattura Raigeki o il suo avversario?").
Considerato che Yu-Gi-Oh! calza a pennello nei manga o negli anime (non ho mai visto libri ispirati, come invece è successo con Pokémon o Digimon), la cui base teorica è un copione con
"Nome del personaggio" - "Battuta del personaggio"
"Nome del personaggio" - "Battuta del personaggio",
credo che la mia impostazione sia la più immediata e la più precisa possibile.

Detto questo, vi avviso che per un primo periodo la pubblicazione dei seguenti Capitoli avrà un ritmo lento e irregolare, dovuto alla dimestichezza che mi manca con il gestore del codice sorgente NVU, ma spero che potrò rimediare ben presto alla mia incostanza.
Arriverederci al prossimo Capitolo!

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Capitolo 2
*** Le Eliminatorie ***


Cari lettori (presenti e futuri), è bene che sappiate fin da ora che questa FanFiction conterrà alcune Fake Cards create da me, che potete trovare in questa raccolta, aggiornata dopo la pubblicazione di ogni Capitolo e ospitata da una Wiki inglese. Dopo questo breve avviso, vi lascio immediatamente al...



«Squadra, abbiamo preso tutto?»
Bari, Agosto, Sabato, circa le ore sedici. I nostri quattro eroi si stavano preparando per partecipare alle nuove eliminatorie del secondo torneo dell’anno indetto da KONAMI per l’Europa.
«Gius, è almeno la quinta volta che ce lo chiedi: abbiamo preso tutto!»
Gius: Step, sai che non possiamo permetterci sbagli! Questa è la NOSTRA opportunità! NOI usciremo dall’anonimato di questi vicoli stretti e vicoli corti! NOI arriveremo sul tetto d’Italia, e poi anche d’Europa, e poi del MONDO!
Step: Non ti sembra che ti stia facendo troppi film, amico mio?
«Spicciamoci, oppure a furia di parlare di tetti del mondo finiremo non classificati anche alle eliminatorie della nostra provincia.»
«Ma abbiamo ancora un’ora e più, Endaron!»
Endaron: Chi ha tempo non perda tempo, Woll!
Gius, scendendo per strada, iniziò a tastarsi tutti gli accessori e le tasche, per controllare di non aver dimenticato niente: “Giacca, cappello, cintura, Deck, orologio…”
Step, che lo seguiva a ruota, si limitò ad inforcare i suoi inseparabili occhiali da sole cerchiati di giallo evidenziatore, pronunciando un secco: “Occhiali.”
Woll ed Endaron, dietro di loro, richiusero il portone e si avviarono in silenzio con le mani in tasca.

* * *

«Flashbang!!»
Lanciato l'ordigno, un'esplosione investì la fumetteria, accecando e assordando tutti i soldati che la presidiavano. Dalla porta sul retro, uomini in mimetica rossa fecero irruzione, con delle minacciose maschere antigas sul volto: nel giro di poco neutralizzarono tutti i Ranger a suon di fucili automatici e poi proseguirono per una scala, salendo al primo piano di un palazzo abbastanza malconcio.
«Cuontatto a ore nove!»
Inarrestabili nell'avanzare, i soldati con l'accento russo ripulirono anche il corridoio al primo piano, lasciando dietro di loro una macabra scia di sangue e corpi accasciati in posizioni innaturali.
«Stiamo prendendo Bravo!»
Dopo pochi ma interminabili secondi, nei loro auricolari si potè sentire una trasmissione: «Stiamo vincendo!»
Altri soldati americani continuavano ad arrivare nel corridoio da ogni parte, ma venivano puntualmente imbottiti di piombo e abbandonati per terra in preda alle convulsioni: non c'era scampo.
Ad un tratto, nella piazzola fuori al palazzo suonò una sirena, e il massacro si fermò immediatamente.
«Vuostro lavoro è stato apprezzato!»

«CARICAMENTO PROSSIMA MAPPA - HIGRISE»

«Ahahahah! Una vittoria schiacciante!»
«Ma nella mia squadra c'erano solamente nabbi!»
«Certo, nabbi con la G18 akimbo, nabbi con Commando e il coltello da combattimento...insomma, gente che non sa fare uccisioni facili!»
«Umpf...»
«Come stabilito, visto che ho vinto io, userò io il mazzo Yubel!»
«...e io dovrò usare quello Exodia...»
«Ahahahah! Buona fortuna a mischiarlo!»
«Chiudi il becco...ci vediamo fra un'ora.»
«Ciao ciao perdente!»

«CALL OF DUTY: MODERN WARFARE 2 CLIENT CONSOLE
QUITTING ALL SERVERS...»

* * *

Gius: Aah, finalmente sono stati affissi gli accoppiamenti!
Endaron: Speriamo che sia capitato contro uno cesso...
Woll: Maddai Endaron! Dov'è finito il tuo onore?
Step: Piuttosto, dove hai cacciato le palle?
Da dietro, gli altri giocatori che fremevano di conoscere il proprio accoppiamento stavano iniziando a perdere la pazienza e, prima che scoppiasse una vera e propria rissa, i nostri eroi annotarono su un fogliettino avversario e tavolo e sgusciarono via.

«Finalmente ti sei fatto vivo!»
Gius: C'era un po' di traffico lì di sotto...
«Stai easy zio, qua puoi anche direttamente concedermi la Partita!»
Gius, davvero molto attento agli scherni del suo primo avversario, stava leggendo il fogliettino che aveva in mano e, alzando lo sguardo, lo guardò accigliato, chiedendo: “Ma che cazzo di nome è CAPPELLO VERDE?!”
Cappello verde: Perchè, non ti piace zio?
Gius: Ma Cappello di nome o di cognome?
Cappello verde: E' UNO PSEUDONIMO, CRETINO!
Gius: Quindi anche sulla tua tessera Cossy c'è scritto “Cappello Verde”?
Cappello verde: Ma che te ne frega? Duelliamo o no?! Gli altri hanno già iniziato!!
Gius, estratto il porta-Deck dalla cintura, si sedette e si accorse che il suo avversario stava mischiando il suo mazzo già da un buon quarto d'ora, senza interruzione. Allora, mentre dava una giratina anche al suo, gli chiese: “Nervosetti, eh?”
Cappello verde: Mè zio, non farmi perdere tempo, che di questo passo avrei già vinto due a zero...
Gius: Ok, io sono pronto.
Il lancio della moneta che avrebbe stabilito chi dovesse iniziare fu così vigoroso che – ovviamente – la monetina finì sotto il tavolo. Gius la raccolse prima che il suo avversario pensasse di iniziare ad abbassare la testa per vedere dove si era cacciata, e (guarda caso) la scommessa dava lui vincitore.
Cappello verde & Gius: Combattiamo!
Gius: Inizio io! Pesco una carta e...evoco Boltman Eroe Demenziale, in posizione d'attacco!
Il nostro eroe aveva una mente dalla fervida immaginazione, e durante ogni suo duello non mancava di immaginare i mostri che combattevano, le trappole che si attivavano, le magie che ribaltavano la situazione… alla stregua del manga o meglio ancora dell’anime.
Boltman, con la sua calzamaglia grigia e azzurra, appariva sull’immaginario terreno di gioco, allargando le gambe e portandosi le mani ai fianchi – meglio di Capitan America, mentre il mantello blu gli svolazzava alle spalle…
Cappello verde, basito, sillabò, riportando Gius alla realtà: “Ma che CAZ-ZO di carta è quella?! L'hai stampata con la EPSON di casa o l'hai trovata nei succhi di frutta?”
Gius: Dì quello che vuoi, ma questa carta è originalissima! Puoi controllare dal bollino, dal nome argentato, dalla rigidità giusta...
Cappello verde: Vabbè va, tanto è un innocuo mostro Normale, anche se è tarocca non mi darà tanti problemi!
Gius: Adesso posiziono due carte coperte e termino il turno!
Le due carte appena posizionate apparvero, a faccia in giù, alle spalle di Boltman, rimasto fermo in quella posa scultorea da quando era stato evocato.
Cappello verde: Bene, allora pesco io. Posiziono un mostro e due carte, e poi termino.
Altre carte coperte ancora andarono a popolare il terreno di gioco immaginario, e Boltman iniziava a guardarsi intorno, probabilmente impaziente di entrare in azione.
Gius: Bene, allora vado io!! Pesco!!
Cappello verde: Ma vuoi abbassare la voce, per Dio?! Ci stanno guardando tutti storto!
Gius: Non me ne importa niente, siete voi che prendete questo gioco troppo seriamente...un po’ di brio ci vuole!
Cappello verde: Ok, non perdiamoci nei meandri della filosofia e del moralismo: GIOCA!!
Gius: E allora attivo dalla mia mano la magia Polidementizzazione...
Cappello verde: UN'ALTRA CARTA TAROCCA?!
Gius: ...e fondendo Blackman Eroe Demenziale con Neonman Eroe Demenziale nella mia mano, posso dar vita a Eroe Demenziale Neon Fulminato!!
Mentre Cappello verde strillava come un forsennato per chiamare un Giudice, Gius stava facendo roteare le due carte mostro per aria, come se fossero davvero risucchiate dal vortice di Polidementizzazione.
Immagini olografiche di Blackman e Neonman, apparse a mezz’aria, si tuffarono nel vortice arancione della carta Magia; oltre alle saette, dal mulinello emerse un Eroe Demenziale in tuta scura, dal mantello altrettanto scuro, ma con dei tubi a neon che gli coprivano varie del corpo, come se fossero delle vene luminose e pulsanti sottopelle.
Alla fine, il potente mostro Fusione fu piazzato sul terreno.
Cappello verde: Vediamo che altro combini mentre sale il Giudice...
Gius: Beh, che posso fare...ti attacco!
Cappello verde, sull'orlo di una crisi isterica, rispose: “NO! PERCHE' IO ATTIVO DISPOSITIVO DI SALVATAGGIO OBBLIGATORIO!!”
Gius: Ah, va bene...
Cappello verde: COSO FULMINATO O COME SI CHIAMA LUI SE NE TORNA NEL FUSION DECK!!
Mentre Neon Fulminato, già lanciatosi contro la carta coperta, si apprestava a menare un fendente con le lame brillanti saldate ai suoi guanti, un campo di forza lo fermò a mezz’aria. Sotto di lui si aprì una botola, dov’egli cadde come un sacco di patate, e da dove sbucò un cannone pochi secondi dopo. L’Eroe Demenziale fu sparato in cielo dal Dispositivo di Salvataggio Obbligatorio, sparendo in un minuscolo puntino luminoso, dopodichè la carta Trappola scomparve, e il cannone si ritirò nella botola, che si rischiuse senza lasciare tracce.
Gius: Che colpo basso...
Cappello verde: GIUDICEEEEE!!!!
Gius: Mentre il grassone arriva, attacco il tuo mostro coperto con Boltman!
Cappello verde scoprì la sua carta – un Samsara Kaiser – ma attivò anche la seconda delle sue carte coperte: “ATTIVO WABOKU! IL MIO MOSTRO NON PUO' ESSERE DISTRUTTO!!!”
Il piccoletto con l’armatura fu colpito in pieno dal montante di Boltman, finendo per aria e precipitando parecchi metri più in là. Tuttavia, come se niente fosse, si rimise in piedi, si scosse il mantello impolverato e ritornò nella sua zona carte Mostro: nella sinistra stringeva il talismano di Waboku.
Gius: Conosco l'effetto di quella carta, non c'è bisogno che me lo fai entrare nella zucca a suon di urla...
Cappello verde: Hai finito il turno??
Gius: Posiziono una carta coperta e...vai pure.
Cappello verde: Allora pesco! MWAHAHAHAHAHAH!!! Attivo la magia Pupazzo da Tributo, e sacrificando solamente il mio Samsara Kaiser posso evocare Yubel!
Gius: Ah, quel trans! Carino!
Cappello verde: MA NON VEDI CHE E' UNA FEMMINA?!
Gius: Ma...da un lato ha un fisico maschile…
Cappello verde: GIUDICEEEE!!
Gius: Ok ok, continuiamo a giocare, Yubel è una femmina!
La demone apparve rannicchiata a mezz’aria sul fittizio terreno di gioco, per poi lentamente passare in posizione eretta posando le zampe per terra, spiegando le ali e aprendo gli occhi, iniziando a fissare Boltman.
Cappello verde: Adesso...MWAAHAHAHAHA...attivo Santuario Demoniaco!
Gius: Ah-ha! Ecco che appare sul terreno di gioco il gargoyle di argento vivo!
Cappello verde: Sì, è apparso, ma non ci rimarrà a lungo perchè lo sacrifico durante la mia End Phase – ora – per mantenere Yubel sul terreno!
Yubel si avvicinò pacatamente alle spalle del segna-Santuario Demoniaco, che giaceva immobile nella sua zona carte Mostro, e sfoderò i canini, mordendolo al collo e assorbendolo in men che non si dica.
Gius: Bene, allora pesco io e poi attivo subito Cupidigia Insaziabile! Ah, bene, un’altra Polidementizzazione…
Cappello verde: ANCORA?!
Gius: …ci sono problemi?
Cappello verde: No, continua.
Gius: Dicevo, la attivo e fondo Paperman Eroe Demenziale con Bigman Eroe Demenziale per Evocare…Grande Uomo di Carta Eroe Demenziale!!
Mentre Paperman vi fluttuava dentro, il colossale Bigman si dirigeva a passi pesanti verso il vortice arancione della Polidementizzazione: appena fu abbastanza vicino, fu risucchiato all’interno, e dopo qualche secondo emerse un Duel Monster della sua stessa stazza, ma pesante almeno la metà, composto interamente da celluloide accartocciata.
Cappello verde: E bravo…adesso che altro vuoi fare?
Gius: Attivo l’effetto speciale di Grande Uomo di Carta e, scartando Shockman Eroe Demenziale dalla mia mano, posso rimuovere temporaneamente dal gioco la tua Yubel!
La carta di Shockman apparve sul terreno e il Grande Uomo di Carta la sfiorò, rendendola istantaneamente biancastra, sottile e grinzosa. Il lenzuolo di celluloide così creato levitò fin sulla testa di Yubel, per poi posarvisi sopra e avvolgerla del tutto, come se fosse un bimbo vestito da fantasma per Halloween.
Cappello verde: Dannazione!
Gius: Adesso ti attacco direttamente!
Cappello verde: Eccheccazzo…
Gius armeggiò per qualche tempo con il Nintendo DS che aveva portato con sé e che era aperto sul tavolo, affianco al terreno di gioco, mentre il software Calcolatore Duelli era in stand-by:
LIFE POINTS GIUS : 8000
LIFE POINTS CAPPELLO VERDE : 5900
Grande Uomo di Carta strappò un pezzo del suo costato, lo appallottolò e lo lanciò contro l’avversario indifeso: la pallina esplose e incenerì le sopracciglia dello sventurato Cappello Verde.
Gius: Ok, finito.
Cappello verde: Allora pesco. Yubel ritorna dalla Zona Carte Rimosse. Setto uno. Termino.
Il lenzuolo di carta che copriva la demone volò via con un colpo di vento, scoprendo nuovamente la chioma violacea del Duel Monster.
Gius: Io rimango fermo per effetto della Cupidigia Insaziabile…e non voglio nemmeno attaccarti…quindi penso di terminare qui il mio super-avvincente turno.
Grande Uomo di Carta e Yubel si guardavano in cagnesco, mentre al centro del terreno di gioco rotolava una palla di polvere, spinta dal vento.
Cappello verde: Allora vado io. Attivo Fuochi del Giorno del Giudizio, poi setto uno, entro in End Phase, tributo un segnalino e termino.
Mentre la carta coperta appariva alle spalle di Yubel, la demone afferrò una delle due fiammelle di fuoco fatuo apparse in campo in seguito all’attivazione della carta Magia e la fagocitò.
Gius: Pesco io! Ahia, continuo ad avere pescate morte…che più morte non si può…termino il turno.
Cappello verde: Pesco. Attivo Assalto al Quartier Generale. Distruggo Yubel. Scarti due carte dal Deck. EVOCO YUBEL TERRORE INCARNATO! Termino il turno. Il mio segnamostro e i tuoi due mostri tarocchi vengono distrutti.
Un turno così articolato e pieno d’azione venne riassunto in questa maniera apatica dal giocatore, mentre la fervida immaginazione di Gius galoppava all’impazzata: Dal suo lato di terreno apparve un alto muro con delle merlature, dietro le quali marciavano avanti e indietro alcune sentinelle armate di archi e frecce. Attivata la carta trappola, Yubel si librò in volo e si lanciò contro la fortificazione, oltrepassandola e tirando giù le sentinelle, dall’altro lato. Atterrata, si avvicinò all’avversario e si fece esplodere, mentre le prime due carte del Deck di Gius venivano estratte automaticamente per fungere da scudo. Queste finirono incenerite, mentre anche il muro difensivo svaniva; dall’altro lato, a mezz’aria, apparì dal nulla un occhio, attorno a cui si andarono via via assemblando le due teste, le ali e le zampe di Yubel – Terrore Incarnato. A evocazione ultimata, il demone ruggì, e tutti i mostri sul terreno finirono in pezzi, poi in frantumi, poi in polvere...
Gius: …
Cappello verde: CI SEEII? HO TERMINATO IL TURNO!!
Gius:…eh? Ah! Sì, allora pesco! Nella mia condizione attuale, cioè con la merda fino al collo, non mi conviene schierare nessun mostro, quindi…termino.
Cappello verde: Ahaha! Adesso smettila di farmi perdere tempo e concedimi TUTTO il Match!
Gius: Manemmenopersogno! Fai quel che devi fare!
Cappello verde: Allora pesco. Sacrifico Terrore Incarnato per EVOCARE JINZO!! E poi evoco anche Yubel – Incubo Finale. Attacco diretto con Jinzo. Perdi duemileqquattro. Segna là sul coso. Termino.
Mentre Gius armeggiava col pennino, continuava ad immaginare: il cranio di Yubel – Terrore Incarnato s’ingrossò sempre di più finchè non esplose. Il cervello, ancora pulsante, rimaneva a mezz’aria mentre il resto del corpo senza vita si accasciava per terra. La materia grigia però non rimase sola soletta per troppi secondi: subito un nuovo strato di ossa, muscoli e pelle iniziò ad avvolgerla, e così prese forma una testa, un paio di braccia, un corpo, due lunghe gambe. Il corpo, già vestito, era evidentemente quello del terribile cyborg Jinzo, con il suo marchio di fabbrica – la mascherina metallica con i visori sonar. Ma sul campo di battaglia la paura era decisa proprio a fare novanta: altri occhi spuntarono dal nulla, e attorno a questi si formarono gli arti, i colli, le ali e le mascelle di Yubel – Incubo Finale.
Jinzo disincrociò le braccia – rigorosamente incrociate al petto – e, con un gesto della mano, sollevò un’onda d’urto, che si schiantò contro Gius. Il duellante, però, venne protetto da uno scudo di forza generato dal Dueling Disk che attingeva energia dai Life Points.
LIFE POINTS GIUS : 5600
LIFE POINTS CAPPELLO VERDE : 5900
Gius: Allora pesco io…

«NO, CAZZO, NO!!»
«MUAHAHAHAHA! Con questa magia equipaggiamento posso attaccarti per due volte, ottenendo un bonus di 500ATK!»
«I MIEI INVINCIBILI ALANERAAAA!!!»

Gius allungò il collo per vedere oltre la testa del suo avversario: altri giocatori infondo alla sala stavano vivendo un duello pieno di adrenalina e colpi di scena, con tanto di carte che volavano via e di spettatori appassionati tutt’attorno al tavolo.
Cappello verde: MA INSOMMA ,VUOI DARTI UNA MOSSA?!
Gius: …uh, sì, mi sono ROTTO IL MAZZO dei tuoi Yubel e del tuo essere Pr0! PESCO! Aaahh, proprio quel che mi ci voleva! La mia mano completamente morta adesso ha un senso! Attivo FUSIONE MIRACOLO DEMENZIALE!
Cappello verde: Altra carta tarocca, eh?
Sul fittizio terreno di gioco apparvero gli spettri di Dustman, Boltman e di Shockman Eroe Demenziale, tutti finiti al Cimitero durante le precedenti battaglie. I tre fantasmi si fusero in un’entità sola, solida, svolazzante e robotica. Era Eroe Demenziale Antipolvere!
Gius: Grazie al suo effetto evoco tramite Fusione Eroe Demenziale Antipolvere, il cui effetto mi consente di aspirarti ben 500 Life Poins!
Cappello verde: “Aspirarmi?”
L’Eroe Demenziale – che a dir la verità sembrava una scopa elettrica cyborg – si diresse in volo verso l’avversario e, arrivatovi abbastanza vicino, attivò il potente aspiratore, che risucchiò 500 unità energetiche Life Points.
Gius: Sì, leggi l’effetto!
Cappello verde acciuffò con foga la carta e, dopo averne letto l’effetto per due volte, aver controllato lo spessore e la rigidezza, l’integrità del bollino e del bordo, la riconsegnò a Gius, concludendo che SEMBRAVA davvero una carta originale.
LIFE POINTS GIUS : 6100
LIFE POINTS CAPPELLO VERDE : 5400
Gius: E adesso inizio ad alleggerire un po’ la mano, scaricando qualche carta magia…equipaggio Arma Demenziale!
L’aspirapolvere intelligente ricevette un martello di gommapiuma da usare come arma di devastazione, e il suo potere d’attacco crebbe di ben 700 unità (incredibile vero?), raggiungendo quota 3600ATK.
Gius: Adesso gioco una seconda, terrificante, letale carta!
Cappello verde: Sì, arriva al dunque per cortesia!
Gius: RIMOZIONE DI LIMITE!!
Gli occhi dell’Eroe Demenziale cybernetico si illuminarono di una luce più intensa del normale, mentre dalle giunture del suo corpo partivano sbuffi e scintille. Il suo potere d’attacco raddoppiò addirittura, ma di contro la stabilità del suo sistema pareva essere parecchio precaria.
Cappello verde: Giusto per sapere, conosci l’effetto di Yubel – Incubo Finale?
Gius: Certo che si, e per questo attivo la mia ciliegina sulla torta: Arco della Stella Cadente – Ceal!!
Antipolvere nella mano destra impugnava già il suo martello di gommapiuma, e nella sinistra ricevette pure un arco in frammenti di stella e una freccia da impugnare. Per districarsi da una situazione così complicata, decise di staccare la testa di gommapiuma dall’arma contundente e di infilzarla nella punta della freccia, che così modificata inserì nell’Arco della Stella Cadente.
Cappello verde lanciò una serie fitta e irripetibile di imprecazioni, arrivando addirittura a lanciare per aria il suo copricapo e passarsi una mano fra i capelli, sconvolto.
Gius, con un ghigno stampato sulla faccia, disse mellifluo: “Penso che abbia già capito cosa voglio fare…ma per dissipare ogni dubbio, lo dico esplicitamente: TI ATTACCO DIRETTAMENTE!!”
Eroe Demenziale Antipolvere teste la corda del suo arco e, rimanendo fermo dov’era, scoccò un colpo parabolico, riuscendo a spedire il suo dardo in cielo. La freccia, dopo essere scomparsa fra le nuvole, ripiombò sul terreno di gioco a velocità stratosferica, colpendo direttamente Cappello verde sulla zucca.
Il colpo rimbalzò e la freccia cadde miseramente di lato, dopo il BEEP dell’inserto in gommapiuma. Cappello verde si portò le mani alle orecchie, devastato da quel suono così…disarmante, e cadde a terra rannicchiato.
LIFE POINTS GIUS : 6100
LIFE POINTS CAPPELLO VERDE : 0
Gius: Sembra che tu abbia perso.
Cappello verde, con gli occhi sgranati, fissava i due mostri invincibili che aveva schierati sul terreno, e che comunque non gl’avevano permesso di vincere. Dopo un lungo silenzio, squittì: “Concedo.”
Gius: …ma ho vinto io!
Cappello verde: Tutto il Match.
Gius: Davvero?
La non-risposta del suo avversario consentì a Gius di scendere al piano inferiore del locale e di comunicare la sua vittoria agli organizzatori; ma poi il nostro eroe salì daccapo per assistere al Match così tanto avvincente che vedeva orde di pennuti neri venire abbattuti da telecomandi atomici, radio al plutonio e microscopi laser, capeggiati da un grande drago che aveva una pala e un trapano al posto delle zampe…

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Capitolo 3
*** Le Regionali ***


Capitolo 2 Capitolo 2 - Le Regionali

«Ma dov’è quella testa di minchia?!»

«Ahio, che modi…»
«Oof, amico, hai qualche probl-»
Capelli ricci, anello al naso, maglietta mimetica, pantaloncini verde militare e scarponi rinforzati: un armadio si aggirava fra i tavoli allestiti nel tendone dove si stavano tenendo i Turni Regionali del nuovo Campionato Europeo indetto da KONAMI.
«CHE VUOI?»
«Ehm…io? Niente!»

Endaron: Puff, pant…WOLL! La prossima volta, pant, ti lasciamo inchiodato sulla tazza del water e ce ne, pant, andiamo!
Gius: Puff, puff, anzi, la prossima volta, pant, ti terremo a dieta già da una settimana prima del torneo!
Step: Pant, cazzo, qui stanno già giocando!
Woll: Non fatemi agitare o mi tornerà il mal di pancia!
I nostri quattro eroi iniziarono ad inoltrarsi nel dedalo di tavoli tavolini sedie zaini panche giudici duellanti spettatori sedioline…finchè non raggiunsero l’altro lato del tendone, per chiedere agli organizzatori DOVE fosse affissa la scaletta degli accoppiamenti.
Prima che potessero far vibrare le corde vocali, con la bocca già aperta, i loro avversari travolsero Step, Woll ed Endaron e ognuno trascinò con sé il proprio rivale, verso un tavolo vuoto. Gius, rimasto con lo sguardo inebetito ancora fisso sui giudici, continuò il suo tentativo di articolare un suono con la bocca, ma fu interrotto ancora una volta. Qualcuno gli afferrò la spalla.
Mentre il nostro eroe si stava girando per capire di chi si trattasse, questi gli domandò, con voce tombale: «Sei qui per duellare?»
Gius: Io…
«ERA UNA DOMANDA RETORICA. Adesso tu verrai con me, VELOCE.»
Gius fece dietro-front e venne diretto verso il tavolo designato con la sola forza della mano che gli teneva la spalla, nemmeno avesse il filo di un joystick ficcato su per…per la porta USB posteriore, ecco.

Gius: Siamo arrivati? Posso lasciare lo zain-
«SIEDITI e non fare storie.»
Gius: O-ok…
L’armadio in maglietta e pantaloncini militari, dopo essersi assicurato che Gius non se la desse a gambe (senza che nessuno se ne accorgesse, gli bloccò qualsiasi via di fuga incastrando con maestria sedie di plastica e cinghie di zainetti vari, con un braccio solo), si sedette dall’altro lato del tavolino, estrasse il Deck dalla cintura e iniziò a mischiarlo.
Il suo avversario fu molto più lento di lui nella preparazione: prima aprì lo zaino, poi estrasse il portadeck, poi estrasse il Nintendo DS, poi estrasse la scatoletta del software calcolatore duelli, poi il playmat originale – che stese sul tavolino con precisione certosina – poi la bottiglietta d’acqua…
«HAI FINITO?»
…e poi un ventilatorino portatile a batteria, rosso.
Gius, aprendo il portadeck: “Sì, ho finito.”

Gius: Va bene, adesso che abbiamo mischiato, inizio io!
«E con che diritto?!»
Gius: Io ho passato le Eliminatorie! Certo che ce l’ho, il diritto!
«Se sono qui vuol dire che le Eliminatorie le ho passate anche io, non credi?»
Gius: …
«Facciamo alla vecchia maniera: tiro un dado!»
Gius: No, aspetta, usiamo il calcolatore duell-
«Quattro!»
Gius: Ok, passamelo che lo lancio io…TOH! E’ caduto per terra e…segna SEI! Bene, inizio comunque io!
«VA BENE, ma basta che ti muovi.»
Gius: Va bene, pesc- AH! Ma non mi hai ancora detto come ti chiami!
«PESCA.»
Gius: Okkeeeii…ti chiamerò Maglietta Militare! E adesso pesco…evoco normalmente Boltman…setto una carta e termino!
Anche se nel tendone c’era un brusio e un rumore di sottofondo impossibile da ignorare, Gius iniziò – come suo solito – a sciogliere le briglie della sua immaginazione: Boltman apparve sul terreno di gioco, sedendosi per terra a gambe incrociate, accompagnato dalla carta coperta alle sue spalle.
Maglietta militare, pescando: “Ma che diavolo di cart-, ok, non mi interessa più, vera o meno ti mando dal Creatore senza problemi. Murmillo, Tigre da Laboratorio, Laquari, Gladio da Battaglia su Laquari, attacco il coperto!”
«Una scena così carica di azione, riassunta in cinque parole!» Sul fittizio terreno di gioco apparve una pozzanghera, da dove fece capolino il Gladiatore Bestia cavalluccio marino, che scrutò i dintorni cercando di emergere il meno possibile. Poi si materializzò una tigre, tutta adornata e ingioiellata, che si avventò contro Murmillo, ruggendo: l’aggressione fu un disastro, e la Tigre da Laboratorio fu vaporizzata da un colpo sparato col lanciasiluri sulla schiena del Gladiatore Bestia. Ad attacco ultimato, il cavalluccio marino si inabissò nuovamente, e la pozzanghera si richiuse. Al suo posto, scese in campo una seconda tigre, molto più agguerrita della prima, che aveva sembianze umanoidi, era capace di tenersi in posizione eretta e, particolare più singolare di tutti, non riusciva a stare un attimo ferma: saltava in continuazione attraverso un cerchio di fuoco, sospeso a mezz’aria. Come se il gioco non fosse abbastanza difficile di suo, apparve anche un gladio in scena: il Gladiatore Bestia doveva saltare attraverso il cerchio e allo stesso tempo giostrare l’arma affilata fra le due zampe anteriori. Insomma, roba allucinante. Ma non abbastanza da smuovere Boltman, che, durante tutto lo spettacolino, rimaneva fermo seduto dov’era, reggendosi il mento con un pugno e disegnando cerchi nel terreno con l’altra mano.
Quando meno se l’aspettava, l’Eroe Demenziale fu catturato dal cerchio di fuoco, mentre il Gladiatore Bestia si avvicinava minaccioso a lui impugnando il suo gladio. Il suo attacco, per via dell’evocazione Speciale, era stato incrementato fino a 2100 punti. Così, la testa di Boltman rotolò via senza troppi complimenti, bagnando Gius con qualche schizzo di sangue.

Gius, mentre pigiava sul touch screen, annunciava: “Ok, molto bravo, skillato quanto vuoi, Pr0 oltre ogni immaginazione, ma io attivo una carta trappola.”
LIFE POINTS GIUS: 7400
LIFE POINTS MAGLIETTA MILITARE: 8000

Gius: Si tratta di Evocazione di Emergenza Demenziale! Adesso tu scegli dalla mia mano una carta, e se è un mostro Eroe Demenziale posso evocarlo Specialmente sul mio terreno!
Maglietta militare: Ok, scelgo l’unica che hai in mano…
Gius: Bene! Hai scelto Kickman Eroe Demenziale!
Sul terreno di gioco si accesero parecchi riflettori, puntati verso il cielo, uno dei quali ingrandiva l’ombra della “D”, il logo degli Eroi Demenziali: dopo qualche secondo, tutti i fasci di luce si concentrarono in un unico punto – una zona carte Mostro – occupato da Kickman, fattosi vivo nell’oscurità.
Maglietta militare: Ok, adesso setto due e termino.
Gius: Come sei serio, apatico, irremovibile…
Ad un altro sguardo inespressivo rifilatogli dall’avversario, Gius si convinse a darsi una mossa, e ad attivare una Polidementizzazione per poter evocare tramite Fusione un Fightman Eroe Demenzial-
Maglietta militare: HEEEEYY!! MA QUELLA CHE HAI EVOCATO PRIMA NON ERA LA TUA UNICA CARTA IN MANO?!
Gius: “COME?! Ma sei fuori? Le altre erano semplicemente appoggiate sul tavolo!”
Dicevo, mentre Gius evocava Fightman Eroe Demenziale – un wrestler con maschera e pantaloni larghi da tuta tipicamente in stile lottatore messicano – e settava altre due carte coperte, Maglietta militare bestemmiava pesantemente, finchè non fu il suo turno.
Maglietta militare: Ahahaha, il tuo Deck è indietro di parecchi anni! Non lo sai che adesso se si giocano ancora mostri Fusione, si usa la Fusione Contatto?
Gius: E che me ne frega? Se so vincere anche con questo Deck, vuol dire che sono un giocatore oltre la media!
Maglietta militare: Ah, che pallone gonfiato! Beccati un Dimacari!
Il Gladiatore Bestia toro umanoide apparve sul terreno di gioco, mentre si chiudeva ai polsi i possenti bracciali con gli spuntoni d’acciaio.
Maglietta militare: Attacco con Laquari.
Gius: Attivo Barriera Demenziale!
Maglietta militare: E che mi succede?
Gius: Posso annullare il tuo attacco.
Maglietta militare: No, allora attivo in catena Parata.
Gius: Eccheccazzo però…
Il cerchio di fuoco, scagliato da Laquari contro Fightman, fu deviato dalla Barriera Demenziale, che tuttavia Dimacari provvedè subito ad infrangere con una spuntonata, permettendo così al compagno di avventarsi nuovamente sul wrestler brandendo il suo gladio: non ci fu storia.
LIFE POINTS GIUS: 7100
LIFE POINTS MAGLIETTA MILITARE: 8000

Gius: Ok, attivo la mia seconda trappola, Corda dell’Anima!
Prima di esalare l’ultimo respiro, dal petto di Fightman – accasciato – si generò un flusso di energia, dalle fattezze di una corda, che presto raggiunse il Deck di Gius, attaccandosi ad una carta e trascinandola verso di sé, sul terreno di gioco. Il mostro così evocato – Bigman Eroe Demenziale – prese il posto dello sconfitto lottatore, inginocchiandosi in posizione di Difesa.
LIFE POINTS GIUS: 6100
LIFE POINTS MAGLIETTA MILITARE: 8000

Maglietta militare: Va bene, hai solo risparmiato 600 Life Points…ma tanto non saranno quelli a salvarti la pelle. Passo.
Gius: Pesco! Attivo Sarcofago d’Oro, rimuovendo dal Deck un Boltman…e poi attivo una Fusione Miracolo Demenziale!
Mentre Bigman si alzava in piedi, interrompendo la sua difesa impenetrabile, lo spettro di Boltman si avvicinava a lui, finchè non vi andò contro e non fu inglobato. La fusione avvenne in un grande bagliore, e il risultato fu un robot full-metal, colossale e luccicante, con due incudini al posto delle mani. La macchina da devastazione così generata si posizionò nella zona carte Mostro, facendo tremare il terreno sotto il proprio peso.
Gius: Adesso, grazie all’effetto di Grande Uomo di Ferro Eroe Demenziale, posso cambiare la posizione di uno dei tuoi mostri! E scelgo…vediamo…Gladiatore Bestia Laquari!
Il gigante, senza troppa fatica, alzò sopra la testa una mano-incudine e la lasciò ricadere al suolo, generando una vera e propria scossa tellurica, che costrinse la tigre ad inginocchiarsi e passare in posizione di Difesa.
Gius: Attacco subito Laquari!
Grande Uomo di Ferro, che proprio non ne voleva sapere di muoversi, puntò un braccio verso Laquari e, presa per bene la mira, sparò un pugno-incudine-razzo in stile Mazinga, che sarebbe stato in grado anche di abbattere un bunker, se ce ne fosse stato uno. Sembrava proprio che il Gladiatore Bestia sarebbe finito ridotto in polvere, ma all’ultimo momento Maglietta militare attivò una carta trappola: si trattava di Waboku! Il poderoso colpo fu arrestato da quello che sembrava un corpo indistruttibile, cadendo innocuamente per terra, e così Grande Uomo dovette ritornare a piedi a prendersi il pugno e a riavvitarselo al braccio.
Maglietta militare: Laquari non viene distrutto, però io ne attivo l’effetto e lo faccio tornare nel Deck (mentre Gladio da Battaglia mi ritorna in mano) per evocare specialmente Murmillo, e spaccarti il coso fusione.
Dalla pozzangheretta riapparve il gladiatore bestia cavalluccio marino, che smontò l’Eroe Demenziale con una silurata a sorpresa.
Gius: E vabbè, termino…
Maglietta militare: Pesco. Attacco diretto con Dimacari e Murmillo.
LIFE POINTS GIUS: 3700
LIFE POINTS MAGLIETTA MILITARE: 8000

Maglietta militare: Dimacari nel Deck, prendo Alexander. Murmilo nel Deck, prendo Laquari.
Il terreno di Maglietta militare era adesso pieno di felini: la solita tigre che saltellava nel cerchio di fuoco accompagnata da un leone incazzato che non faceva altro che ringhiare da dietro la sua armatura a piastre dorata.
Maglietta militare: Termino.
Gius: Allora, pesco, ed è passata una Standby Phase dall’attivazione di Sarcofago d’Oro…poi setto una carta e termino!
Maglietta militare: Evoco Samnite, attacco diretto con Alexander.
Mentre una tigre con i denti a sciabola, coperta non dal folto pelo ma da una resistente lorica segmentata, prendeva posto nella propria zona carte Mostro, il leone si lanciava a gran velocità contro Gius, senza mostri in grado di difenderlo, ma con una trappola ancora dalla sua parte: Annulla Attacco! L’attivazione di questa carta gli scampò – almeno per quel turno – una massiccia dose di danni a cui sicuramente non sarebbe sopravvissuto.
Maglietta militare: Stai andando avanti solo a botte di culo…sei l’unico che gioca un’accozzaglia di carte simile. Passo.
Gius: Va beeeeeene, puoi anche risparmiarti queste considerazioni alla fine di ogni turno, sai? Adesso pesco, prendo il Boltman che avevo rimosso con Sarcofago d’Oro, e lo scarto subito assieme a Shockman per attivare Ricerca della Pietra Magica! In questo modo, posso riprendere in mano un carta magia del mio Cimitero…
Maglietta militare: Che coglione, ti fai meno tre in mano per prenderti UNA carta magia?
Gius: …forse perché questi mostri non mi servono tanto in mano quanto nel Cimitero? Ma insomma, vuoi smetterla di fare il sotuttoio?
Maglietta militare: Ok, ok, gioca e non perdiamo tempo.
Gius: Ecco, e adesso, recuperata Fusione Miracolo Demenziale, posso attivarla subito per fondere Boltman con Fightman, ed evocare Fightman Corazzato Eroe Demenziale! Poi gioco Mostro Resuscitato e prendo dal Cimitero il Grande Uomo di Ferro! Così, attacco Alexander con Fightman e poi Laquari con Grande Uomo!
I due agguerriti mostri Fusione corazzati apparsi sul terreno, scrutando il nemico con i loro impassibili occhi luminosi, non persero tempo ed entrarono subito in azione: Fightman paralizzò il Gladiatore Bestia Alexander con una saetta generata dalla sua antenna gialla sulla testa, per poi ridurlo in frantumi con un montante nello stomaco e innescare un’esplosione elettrica nei dintorni, che coinvolse anche Maglietta militare. Grande Uomo di Ferro invece adottò un metodo d’attacco più tradizionale: avvicinatosi al Gladiatore Bestia Laquari, gli lasciò cadere sulla zucca l’intera tonnellata del suo pugno-incudine, schiacciandolo al suolo e sollevando un polverone – che scatenò un attacco di tosse di Maglietta militare.
LIFE POINTS GIUS: 3700
LIFE POINTS MAGLIETTA MILITARE: 5100

Gius: Aaahh, che bellezza…adesso termino soddisfatto!
Maglietta militare: Ahah! Non credere di avermi fatto paura! Pesco. Evoco Darius, evoco speciale Tigre da Laboratorio, attivo l’effetto, sacrifico, rimando Darius nel Deck, evoco un altro Darius, attivo l’effetto, prendo Laquari dal Cimitero, fondo Darius, Laquari e Samnite ed evoco Heraklinos. E poi attacco Grande Uomo di Ferro.
«Ennesima scena così carica di azione, riassunta con le solite cinque parole! Fottuti giocatori skillati…» .-. Dopo la zuffa tra il Gladiatore Bestia equino e la Tigre da Laboratorio, Darius tornò nel Deck e fu sostituito da un suo parente stretto, che aveva le sue stesse identiche fattezze, eccezion fatta per la lunghezza della criniera. Fatto sta che, appena evocato, il secondo Darius trascinò sul terreno di gioco, con l’aiuto della sua catena da combattimento, il Gladiatore Bestia Laquari precedentemente spedito al Cimitero dal pugno-incudine di Grande Uomo. E così la tigre, quella dai denti a sciabola e il cavallo si fusero in un solo combattente: Gladiatore Bestia Heraklinos! Il mostro Fusione era un leone con la coda da rettile, una folta criniera e una dentatura aguzza, tutto rivestito di un’armatura pregiata e sfavillante, con uno scudo alla zampa sinistra e una picca nella destra; tutto questo sfarzo letale si abbattè contro Grande Uomo di Ferro Eroe Demenziale, che cadde a pezzi per la seconda volta e finì al Cimitero – facendo schizzare diversi bulloni incandescenti contro Gius.
LIFE POINTS GIUS: 3000
LIFE POINTS MAGLIETTA MILITARE: 5100

Maglietta militare: Bene, termino.
Gius: Uuuhh!! Dopo questa combo da sborone sei rimasto senza carte in mano! Pesco io! Ahahaha, proprio la carta che mi serviva: attivo Grattacielo 3 – La Città dei Dementi!
Sul terreno di gioco iniziarono a spuntare come funghi tanti palazzoni, che ben presto sorsero fino all’orizzonte. Fightman Corazzato inziò a scalarne uno – dimostrando un’inaspettata agilità – finchè non raggiunse il tetto e si appollaiò sul cornicione.
Gius: E adesso, visto che non puoi negare niente con il tuo cazzuto Heraklinos, te lo attacco e te lo distruggo! Ahahaha!
Fightman si tuffò nel vuoto, badando a prendere bene la mira sul Gladiatore Bestia – ignaro di quanto stesse per succedergli – e all’atterraggio non solo lo centrò in pieno, ma sviluppò anche un’onda d’urto che infranse tutte le vetrine dei locali al piano terra del Grattacielo – oltre a danneggiare lo stesso Maglietta militare.
LIFE POINTS GIUS: 3000
LIFE POINTS MAGLIETTA MILITARE: 1400

Gius: “Ahaha! Adesso sei a topdeck! Vediamo se il Gladiatore Bestia” e qui fece ondulare le braccia, in stile scherno da anime “riesce a cavarsela anche così!”
Maglietta militare: Tsk. Pesco. Evoco Darius. Prendo Bestiari dal Cimitero. Fondo ed evoco Gyzarus. Spacco Grattacielo e Fightman Corazzato.
Gius, allibito: “HEEEYY!! MA DA DOVE SALTA FUORI QUEL BESTIARI?!”
Maglietta militare: Scartato per attivare Parata, qualche turno fa.
Gius mandava al Cimitero le carte bersagliate, mentre insultava a mezza voce l’avversario. Maglietta militare lo attaccò direttamente, e lo lasciò agli sgoccioli.
LIFE POINTS GIUS: 600
LIFE POINTS MAGLIETTA MILITARE: 1400

Gius: Ahah! Cosa dicevi a proposito di quei 600 Life Points che ho risparmiato? Per caso che “non mi avrebbero salvato la pelle”?
Maglietta militare: Sta’ zitto, che hai quasi perso, moccioso! Adesso termino.
Gius, vista la carta che aveva appena pescato, realizzò che solo un bluff avrebbe potuto salvarlo, in quella situazione. Così, evocò in posizione d’attacco un Bigman Eroe Demenziale e fece finta di pentirsene subito dopo, iniziando a piagnucolare, a farsi venire il mal di vivere, a sbattere la testa contro il tavolo…ma durante la messinscena settò, senza che Maglietta militare se ne accorgesse, anche una carta trappola coperta. L’avversario, ad un suo cenno, iniziò il proprio turno, pescò e, al momento dell’attacco di Heraklinos a Bigman, Gius rialzò immediatamente la testa dal tavolo e, con un ghigno malefico, annunciò: “ATTIVO LA MIA CARTA TRAPPOLA, CANCELLO DEMENZIALE!”
Sul fittizio terreno di gioco apparvero due uomini in divisa da usciere, che costrinsero i Duel Monster ad attraversare una graande porta girevole, materializzatasi al centro della scena. L’Eroe Demenziale e il Gladiatore Bestia rimasero bloccati nella porta, che iniziò a girare vorticosamente, finchè non furono catapultati fuori, storditi, ognuno dalla parte sbagliata di campo. Heraklinos proseguì il suo attacco, infilzando Bigman, ma chi incassò il colpo di grazia fu Maglietta militare al posto di Gius.
LIFE POINTS GIUS: 600
LIFE POINTS MAGLIETTA MILITARE: 0

Gius: Ho vinto io! Alla faccia del “Glad”!
L’esito dello scontro fu così irritante che Maglietta militare abbandonò il Match, concedendolo al suo rivale, per andare fuori a prendere un po’ d’aria e a scaricare la tensione a suon di pugni contro qualche sciagurato che passava nei dintorni. Il nostro eroe, riordinato il Deck nella custodia, fece per alzarsi dal tavolo e andare in fondo al tendone dagli organizzatori, ma incappò nella trappola precedentemente tesagli dall’armadio incazzato. E passò tutto il resto della giornata tentando di liberarsi da quella tagliola di plastica e tela…finchè Endaron e Step non lo liberarono e lo trascinarono fuori con loro, al sicuro, lontano da zaini sedie tavolini sacchetti fili bretelle e sedioline.

Gentili lettori, qui si conclude il secondo Capitolo della storia!
Penso di aver trovato un ritmo stabile nella scrittura e nella revisione dei miei scritti, quindi prevedo che il prossimo Capitolo possa arrivare intorno al 10 Ottobre: stay tuned!

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Capitolo 4
*** Le Selezioni Nazionali ***


Capitolo 3 Capitolo 3 - Selezioni Nazionali

«Siamo arrivati!»

«zzz…Eh?»
«Alza le chiappe dal sedile, Gius! Siamo arrivati alla stazione!»
Gius: E…dove siamo?
«Siamo a Rimini, cazzo! Ma che ti sei calato prima di salire sul treno?»
Gius si stropicciò gli occhi, ma non fece in tempo ad alzarsi con le proprie gambe perché Step lo trascinò via dal sedile e lo gettò letteralmente fuori dalla carrozza, per poi occuparsi di prendere i borsoni di entrambi e scendere anch’egli sulla banchina. Woll ed Endaron li attendevano già vicino l’uscita.
Step: Dai, spicciati!!
Gius: …ma che fretta…c’è?
Step: SIAMO IN RITARDO! Il treno ha un fottuto ritardo di quindici minuti!!
Gius: E quindi è tardi…?
Mentre l’amico lo spingeva verso l’uscita, l’immagine di Endaron che batteva l’indice sull’orologio al polso gli diventava sempre più nitida e definita.
Step: Certo! Tieni conto che non sappiamo nemmeno dove dobbiamo andare!
Gius: Mi ricordo che dovevamo seguire il pallone…
Step: Ma che cazzo stai dicendo?!
Ricongiuntisi agli altri due, iniziarono tutti a correre come dei forsennati, fuori dalla stazione, verso il capolinea degli autobus. E poi si fermarono.
Endaron: Allora, pant, dobbiamo seguire il pallone aerostatico con il logo del torneo…
Gius: Haai visto?
Woll indicò il punto d’interesse, e tutti e quattro ripresero i borsoni sottobraccio e si gettarono a rompicollo per le stradine, sperando di arrivare più in fretta a destinazione.

* * *



«Non si è ancora visto.»
«Tranquillo, sappiamo che farà ritardo.»
«…e che perderà.»
«Uu-ah.»

* * *



Step: Anf, anf, quindi lei ci sta dicendo che…
Endaron: Puff, c’è tempo solo per una partita secca?!
Con un ferma blocco sottobraccio, uno degli organizzatori delle Selezioni Nazionali stava discutendo con i nostri eroi: il loro ritardo, che era aumentato esponenzialmente ogni metro che percorrevano per le stradine della città, adesso costava loro un serio pericolo. Invece che un Match a tre duelli, avrebbero dovuto giocare una partita secca, a un duello solo.
Gius: Ma…è inaccettabile, pant!
«Te lo do io l’inaccettabile, lumacone! Vieni immediatamente al nostro tavolo, se non vuoi che ti multi ogni minuto del tuo ritardo in cazzotti d’oro!»

Un tizio prese Gius per l’orecchio, iniziando a trascinarlo verso un tavolo nel grande salone dell’albergo. Questa volta lo scenario era più libero dai terribili zainetti sacche tavolini e panchette, quindi costui non impiegò molto a parcheggiare il ragazzo su una sedia, e a sedersi davanti a lui.
Gius: E quindi tu saresti…?
«Mischia il Deck!»
Gius: Ah, e da dove vieni?
«Muoviti, che sennò non ci sarà nemmeno tempo per finire questo Duello!»
Gius: E…
Il suo avversario agitò il pugno per aria, contro di lui, e Gius venne zittito più efficientemente di quanto altre cento parole avessero potuto fare.
Gius: Bene, chi iniz-
«Vado io! Pesco! Setto un mostro e una carta e termino!»
‘Sto spilungone non mi ha nemmeno detto come si chiama…vabbè, per me sarà “Gambalunga”.
Gius: Va bene…oggi le carte coperte non mi vanno affatto a genio, quindi non solo attivo Ruota Carte, ma evoco anche Blackman Eroe Demenziale sul mio terreno!
Mentre l’Eroe Demenziale dal mantello tutto rattoppato appariva sul terreno, al mostro coperto da Gambalunga si avvinghiarono alcuni fili d’acciaio, controllati dalla mano di un marionettista che sovrastava il campo di battaglia. Dopo qualche preciso strattone, la carta si ribaltò in posizione d’attacco, svelando uno Stereo Morfotronico, che subito si trasformò nella sua versione robotica. Come compenso per i suoi servigi, la mano del marionettista prese una carta dalla mano di Gius.
Gius: Adesso ti attacco, e qualunque carta tu stia per attivare sappi che è inutile: il mio Blackman è immune agli effetti di carte per il turno in cui è evocato!
Le lenti del suo visore sonar brillarono, e in un attimo Blackman scomparve nel nulla, riapparendo alle spalle dello Stereo Morfotronico e staccandogli la testa dal resto del corpo con uno strattone. Il pezzo così rimediato gli fu poi utile per essere scagliato contro Gambalunga e sottrargli 200 Life Points.
LIFE POINTS GAMBALUNGA: 7800
LIFE POINTS GIUS: 8000

Gius: E adesso termino con una carta coperta!
Gambalunga: Ok, vado io, attivo Evocazione Doppia e posiziono altri due mostri, quindi setto una carta e termino.
Gius: Va bene, pesco!
Fondere non mi servirebbe a niente, visto che comunque non riuscirei a sfondare tutte le sue difese in questo turno, quindi tanto vale fare un po’ di chiarezza…
Gius: Evoco Neonman Eroe Demenziale, e grazie al suo effetto i tuoi mostri coperti vengono scoperti, pur rimanendo in posizione di difesa!
Gambalunga: Eh? Allora attivo subito la mia carta trappola: Cessate il Fuoco!
Le due carte coperte furono comunque svelate, ma un banditore a cavallo si avvicinò al galoppo a Gius e gli sbattè in faccia il contratto di Cessate il Fuoco, facendolo finire gambe all’aria e filandosela via con 2000 Life Points.
LIFE POINTS GAMBALUNGA: 7800
LIFE POINTS GIUS: 6000

Gius schioccò le dita indispettito, poi attivò una Differente Capsula Dimensionale e mise fine al proprio turno.
Gambalunga: Adesso evoco un Cellulare Morfotronico in posizione d’attacco e attivo subito il suo effetto!
Un sottile cellulare apparve levitando sul terreno di gioco, e dopo qualche secondo scattò un meccanismo che lo fece trasformare in un piccolo robot con le ali; il Cellulare Morfotronico iniziò quindi a comporre un numero telefonico, facendo illuminare i tasti ogni volta che li attivava.
Gius: Dai, visto che non abbiamo tempo, ti presto il mio dado!
Gambalunga: Oh, che gentile! Ecco, LANCIO!
(…)
Gambalunga: Il risultato è…zero!
Gius: Ah, peccato…beh, sarà per la prossima volta…
Gambalunga: Sì, che sfig- UN MOMENTO! MA CHE RAZZA DI DADO MI HAI DATO?!
Gius: Un comunissimo dado a sei facc-
Gambalunga: Non dire un’altra parola, altrimenti la tua multa in cazzotti d’oro lieviterà ancora! Perciò lancio il MIO dado!
(…)
Gambalunga: UNO!
Gius: Ah, e capirai che cambia…
Gambalunga: Pesco la prima carta del mio Deck, e se è un mostr- No. Niente.
Gius: Cos’è?
Gambalunga, con espressione esageratamente sconsolata: “Una magia. Fine del turno.”
«Kaibaphone, messaggio gratuito: il numero da lei selezionato non è al momento raggiungibile. La preghiamo di richiamare più tardi. Buona giornata.» A questo messaggio audio, il Cellulare Morfotronico incrociò le braccia al petto, stizzito, e si spense.
Gius: Ho le mani legate, non posso far altro che pescare e aspettare che la Differente Capsula Dimensionale faccia il suo lavoro. Termino.
Gambalunga: Va bene, allora pesco io! E’ tempo di sfoltire un po’ il tuo terreno, quindi attivo Acceleratore Morfotronico per distruggere il tuo Blackman Eroe Demenziale!
Gambalunga prese una carta dalla sua mano, la poggiò in cima al suo Deck, attivò l’effetto di Acceleratore e poi riprese la stessa carta che aveva “rimescolato” come costo dell’attivazione.
Gius: HEEI, MA CHE MINCHIA FAI?!
Gambalunga: Che minchia guaddi?
Gius: GIUDICEEEEEE!!!
Gambalunga sibilò al nostro eroe, a denti digrignati: “Sta’ zitto o diventerai il primo contribuente italiano a suon di cazzotti d’oro..!”
Gius: GIUUUUUUDICE!!
Il Giudice arrivò e, con fare da sceriffo, si informò sul problema: “Che succede, numero 437?”
Gius: Lui non ha rimischiato nel Deck la carta a cui ha dovuto rinunciare per l’effetto di Acceleratore Morfotronico!
Giudice: Rimetta la carta che ha pescato nel Deck e la rimischi subito, numero 436!
Gambalunga: Sisisisisisi, subito signor Giudice!!
Il Giudice, allontanandosi all’indietro, fece a Gambalunga il gesto “Ti tengo d’occhio”, ma inciampò rovinosamente in uno zainetto abbandonato, precipitando bocconi sul pavimento e ficcandosi un dito in un occhio…ma questa è un’altra storia.
Gius: Oh no, si sarà fatto male?!
Mentre una piccola folla circondava il Giudice che si lamentava, il cinico Gambalunga proseguì: “E adesso termino il turno. VAAAAAAIIII!!”
Gius: Umpf, la Capsula Dimensionale è a due turni dopo l’attivazione. Evoco Paperman in posizione d’attacco, sposto Neonman in difesa e termino.
Mentre il guerriero con il neon fluorescente che gli scorreva nelle vene si inginocchiava, riparandosi il volto dietro le braccia, un altro Eroe spesso e leggero quanto un foglio di carta fece la sua apparizione sul terreno, iniziando a svolazzare.
Gambalunga: Vediamo un po’…pesco. Ah-ha, proprio quello che mi ci voleva per finire in fretta questa mano di briscola! Evoco Turbo Synchron e lo sincronizzo assieme alle due Calamite Morfotroniche, per evocare Drago Utensile! Adesso prendo tre carte dal Deck, e tu ne devi scegliere una.
Gius: Aehm…c’è l’aiuto a casa?
Gambalunga agitò le tre carte che teneva nella mano, rivolte verso di sé, e così Gius scelse quella centrale: “Ah, ottima scelta,” lo sbeffeggiò l’avversario “Doppio Attrezzo Taglio & Perforazione! Adesso glielo equipaggio, poi attivo daccapo l’effetto di cellulare, lancio un dado…
(…)
“Faccio 5, prendo 5 carte dalla cima del mio Deck, ed evoco…Fionda Morfotronica! Adesso con fionda sacrifico veloce veloce il cellulare per distruggerti Neonman, quindi con Drago Utensile ti attacco Paperman, te lo distruggo e ti infliggo duemil-“
Gius: Whoo whoo calma! Io attivo l’effetto di Paperman e lo rimuovo dal gioco prima del calcolo dei danni!
Gambalunga: Quindi mi permetti di attaccarti direttamente?
Gius: Sì.
Gambalunga: Massì hai ragione, non ha senso continuare a perdere tempo…è meglio se lasci l’ammontare della tua multa così com’è ora.
Che turno elettrizzante! Un simpatico Turbo Synchron era apparso in scena e si era smaterializzato in una sfera energetica, che migrò all’interno delle due Calamite Morfotroniche, nel frattempo assemblatesi in un unico robot: l’energia verdastra che iniziò a scorrere nei tubi del mech fece sì che spuntassero due ali metalliche sul dorso, una lunga coda e un paio di attrezzi montati sugli artigli. Durante la trasformazione, Cellulare Morfotronico aveva riprovato a chiamare un numero a casaccio, e per sua fortuna la Fionda Morfotronica aveva risposto alla chiamata, materializzandosi nella zona Carte Mostro affianco alla sua; quindi questa lo caricò, tese l’elastico e lo sparò contro Neonman, facendo finire entrambi i Duel Monster fuori dal campo di battaglia. Approfittando della situazione, Drago Utensile – con un nuovo set di attrezzi appena equipaggiato – si lanciò in un affondo contro Paperman; l’Eroe Demenziale, tuttavia, morto dalla paura si girò di fianco, divenendo di fatto invisibile. La fionda quindi caricò una nuova munizione – stavolta un sassolino raccolto da terra – e la sparò direttamente contro Gius, centrandolo esattamente in mezzo agli occhi e facendolo finire gambe all’aria, mentre il Drago potè balzargli addosso e accendere la sega rotativa che montava sulla zampa destra. Si sarebbe consumata una bella carneficina, con tanto sangue e tanto fumo, se dal Dueling Disk del nostro eroe non fosse stata sprigionata una barriera di luce che avesse assorbito il colpo…
LIFE POINTS GAMBALUNGA: 7800
LIFE POINTS GIUS: 1500

Gambalunga: Ok, termino.
Gius: Pesco. Adesso Paperman ritorna sul terreno, e posso anche prendere la carta rimossa con Capsula Dimensionale.
Gambalunga: Di che si tratta? Ultimo Turno? Abbandono? Buco Nero? Uragano Speciale??
Gius sentenziò lapidario: “No. Un semplice Fulmine Boltex.”
Gambalunga: Ah, ah. Molto divertente.
Gius: Ma non volevo farti ridere!
Gambalunga: Nel senso che sei gradevole come una spina di cactus nel buco del culo!
Gius: Ahah, ti arrangi! Però prima di attivarlo gioco un Tifone Spaziale Mistico e distruggo il Doppio Attrezzo Taglio & Perforazione, giusto perché non voglio ancora quel drago fra i piedi… Adesso tocca a me darti qualche cartone a suon di Evocazioni Speciali! Innanzitutto gioco POLIDEMENTIZZAZIONE!!
Gambalunga: E che minchia lo gridi a fare?
Gius: Dopo aver fuso Paperman sul mio terreno con Bigman nella mia mano, per evocare Grande Uomo di Carta, gioco anche FUSIONE MIRACOLO DEMENTE!!
Gambalunga: E…?
Gius: E rimuovo dal gioco Blackman e Neonman dal mio Cimitero per evocare Neon Fulminato Eroe Demenziale!
Gambalunga: Non capisco in quale punto di questo turno dovrei iniziare ad aver paura.
Gius: Più o meno…quando avrò finito!
Dal cumulo di cartacce generato dal vortice di Polidmentizzazione sorsero un paio di braccia, un corpo tozzo e due gambe ben piazzate: Grande Uomo di Carta rovistò nel cumulo da cui aveva preso vita per cercare un foglio di carta non appallottolato come tutti gli altri. Trovatolo, miracolosamente, lo allisciò ancora e lo lanciò a mo’ di shuriken contro Gambalunga – indifeso: la carta affilata di quell’improbabile arma gli graffiò una guancia, sottraendogli abbastanza Life Points. Mentre il ragazzo tentava di asciugarsi il rivolo di sangue che gli sporcava la faccia, sul campo di battaglia scese l’oscurità, e Neon Fulminato iniziò a muoversi, furtivo. Dopo un attesa snervante al buio, Gambalunga si ritrovò la faccia stretta fra i palmi delle mani dell’Eroe Demenziale, che, mentre lo abbagliava con tutti i neon montati sul proprio corpo, gli teneva gli occhi spalancati a forza e gli urlava contro. Lo sciagurato bersaglio dell’attacco rispose urlando a sua volta e scaraventandosi per terra, di schiena, strisciando via terrorizzato. Quando Neon Fulminato ritornò nella propria zona Carte Mostro, la luce del campo di battaglia venne ripristinata.
LIFE POINTS GAMBALUNGA: 3500
LIFE POINTS GIUS: 1500

Gambalunga, dopo aver subito il massiccio attacco, aveva preso a mangiarsi le unghie.
Gius, dando fine al proprio turno con una carta coperta, lo stuzzicò: “Beh, ti stai preoccupando adesso? Come farai a buttare giù due mostri fusione e una carta coperta con il terreno completamente vuoto?”
L’avversario, impassibile, continuava a fare quel che stava facendo: niente.
Gius: Non eri tu quello che aveva fretta di vincerla, questa partita secca??
Un Morfotronico di Livello 4 o inferiore non può nemmeno lontanamente immaginare di distruggere due mostri da oltre 2000 punti d’attacco. Se usa qualcosa come Fulmine Boltex o Buco Nero, ho già pronta la mia Starlight Road coperta. Se usa Rimozione di Limite, al prossimo turno rimarrà daccapo scoperto. Se richiama Drago Utensile dal Cimitero, al prossimo turno posso sia rimuoverlo dal gioco con Grande Uomo di Carta che mandarlo a nanna in posizione di difesa con Neon Fulminato. Praticamente sono in una botte di ferro: Europa, sto arrivando!
Gambalunga: Gnam, gnam, infatti, non c’è più bisogno di concentrarsi sulla partita perché ho già vinto io.
Gius: Ahahah, come ci sentiamo ONNIPOTENTI! Fammi vedere, signor “hogiàvintotuttoio”!
Gambalunga pescò e iniziò, con tono piatto: “Semplicemente, uso Unità di Riparazione Morfotronica, scarto Skateboard Morfotronico e prendo Fionda, poi attivo Scatola dei Rottami, e prendo pure Skateboard, e grazie al suo effetto i Morfotronici che controllo possono attaccarti direttamente. Fine della storia.”
LIFE POINTS GAMBALUNGA: 3500
LIFE POINTS GIUS: 0

Gius: Cazzo, non ci avevo pensato.
Gambalunga: Per questa volta ti risparmio la multa in cazzotti d’oro…ma se non verrai a fare il tifo per me non sarò di nuovo così misericordioso!

Gius rimase con la bocca cucita, mentre riponeva le carte nel Porta Deck. Poi si alzò, mise lo zainetto in spalla, prese il borsone e si allontanò dal tavolo, sguardo basso.
Fuori il sole non lasciava scampo, quindi di uscire non se ne parlava proprio. Dentro, la folla molestava i timpani con un brusio forte e insopportabile. L’unica via di scampo era isolarsi dall’esterno e focalizzare l’attenzione su qualcosa che lasciasse un po’ di respiro al cervello. Un po’ come quando si vede la TV, quando si è solo spettatori passivi delle figure che parlano e si muovono, quando distrarsi per qualche momento non costa niente.
E così, Gius si fece strada fino al tavolo del suo amico Step, per vedere come se la stava cavando, e per lasciare che i suoi neuroni dipingessero un altro epico scontro fra Duel Monsters.

* * *



«Possiamo tirare un sospiro di sollievo.»
«Avevi dubbi su come si sarebbero svolte le cose?»
«No, ero semplicemente teso all’idea di dover entrare in azione.»
«Bene, adesso spariamo. Qui ci stanno guardando tutti storto.»
«In effetti non abbiamo un abbigliamento esattamente consono alla temperatura di oggi…»

* * *



Step, stremato, annunciò: “Pesco…”
E il suo avversario, di rimando: “Ti prego, l’hai trovato il Tifone?”
Step: Noo…termino…
Ai piedi di una imponente piramide illuminata da fasci di luce di riflettore il campo di battaglia versava in una situazione abbastanza strana: dal lato di Step, un Abile Mago Nero stava raccogliendo le puntate prima di far girare una roulette, mentre attorno a lui e al tavolo da gioco generato con la magia erano seduti un Combattente delle Lame, un Mago Nero, una Valkyria del Mago e, su un cuscino bello alto, anche uno Stregone del Tempo. Dall’altro lato, invece, altri mostri combattevano fra loro: un’Apprendista Amazoness si esercitava a colpire con la catena una Tigre Amazoness, una Spadaccina Amazoness menava violenti fendenti a vuoto, mentre una Saggia Amazoness generava degli ologrammi da farle usare come fantocci d’allenamento, e una Regina Amazoness, seduta su un trono di canapa poco distante, osservava il tutto molto scocciata, con le gambe accavallate e una mano che reggeva la grande e affilata sciabola. Fra i due schieramenti c’era un’alta barriera di filo spinato, che a intervalli irregolari lasciava guizzare un arco elettrico di dimensioni variabili. L’unica maniera di oltrepassare lo sbarramento era farsi strada in un tunnel scavato pochi metri sottoterra, chiuso però da un robusto cancello. Sul cancello era stata applicata una “B” rossa.
«Ma perché hai giocato quel dannato Livello Limite – Area B?! Pesco…» a questo punto, gli occhi del ragazzo che indossava una maglietta bianca a fasce rosse si accesero di una nuova speranza «SSSSIIIIII!!!»
Step: L’hai trovato?
Maglietta biancorossa: Sì, cazzo, l’ho trovato!!! GIOCO TIFONE SPAZ-
(DRIIN DRIIN)
Step: …una cabina telefonica?
(DRIIN DRIIN)
L’espressione di Maglietta biancorossa ritornò allo stato di depressione profonda in cui versava qualche secondo prima, così il ragazzo posò la carta sul tavolo e rispose al telefono: “Pronto, ma’?”
(…)
“No ma’, ti rendi conto di cosa mi stai chiedendo?!”
(…)
“No che non ci posso andare ADESSO a prendere il latte!!”
(…)
“Non mi interessa se mi sequestri la Play Station!”
(…)
“No, non mi interessa nemmeno se mi vieti di usare il computer…”
(…)
“Ok, ok, troviamo un compromesso, non puoi buttarmi la televisione di sotto…”
(…)
“Ma che ti costa se vado a prenderlo fra due ore?!”
(… …)
“E va bene, hai vinto tu…sì, sì, scremato, ciao.”
Step: Allora?
Maglietta biancorossa iniziò a riporre le carte nel Deck, rispondendo sconsolato: “Concedo. Devo andare a comprare il latte.”
Step finse grande dispiacere per quanto era accaduto, e Maglietta biancorossa si avviò verso l’uscita bestemmiando profondamente e profusamente. Il nostro eroe si alzò e Gius gli battè una pacca sulla spalla: “Ottimo lavoro, lo hai sconfitto per sfinimento.”
Step: Veramente non era quello il mio intento, avrei dovuto trovare un Tifone Spaziale Mistico dopo una decina di turni al massimo…
Gius: Perché, quanto tempo siete stati a stallare??
Step: Boh…contiamo le carte che mi erano rimaste nel Deck! Ce ne sono ancora…sette!
Gius: Vuol dire che i Cimiteri sono pieni solo perché scartavate roba dalla mano?
Step: Esatto!
Gius: Tanto per sapere…qual era il punteggio di entrambi, prima che lui concedesse?
Step: Aehm…ottomila a ottomila.
Gius, basito, continuò a battere pacche sulla spalla dell’amico, mentre insieme si avviavano verso il tavolo dove duellava Woll.

* * *



«MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!! ADESSO TI OTTIKKAPPO!!»
Woll: …
«Attivo Regole Antiche, evoco Occhi Blu, scopro Intervento sul DNA; cambio tutto in tipo Macchina, attivo Rimozione di Limite, attacco diretto e vinco!!»
Woll: …
«Beh, che c’è? Perché non sloggi?»
Woll: Ma almeno hai visto che mentre attaccavi con Occhi Blu ho scartato una carta dalla mia mano?
«E che mi frega? Tanto ho vinto!»
Woll: Si da il caso che QUELLA carta era un KURIBOH.
«…»
LIFE POINTS GIACOMINO: 6600
LIFE POINTS WOLL: 5200

Ah, e così questo nanetto si chiama Giacomino? Tsk, per me sarà “Caschetto Lucido”. Sembra un bimbominchia a reazione: chissà come avrà fatto ad arrivare fin qui?
Alla fine del turno, sia il Ragazzo Diamante Eroe del Destino sia il Drago Bianco Occhi Blu esplosero per via del sovraccarico a cui li aveva condotti la Rimozione di Limite. I due terreni di gioco ritornarono sgombri, eccezion fatta per la zona carte Magia e Trappola di Woll, completamente piena di pietre preziose.

Woll: Adesso pesco…yuppie!! Ho trovato un altro bel mostro puccioso e carino!
Caschetto lucido: …un Kuriboh Alato?
Woll: Mando al Cimitero le Bestie Cristallo Carbuncle Rubino, Pegaso Zaffiro e Gatto Ametista per evocare Hamon Signore del Tuono Fragoroso!
Caschetto lucido: FFFFUUUUUUUUUUUUUUUU…
Woll: E poi ti attacco direttamente.
LIFE POINTS GIACOMINO: 2600
LIFE POINTS WOLL: 5200

Il terrificante drago scheletrico apparve sul terreno di gioco, mentre I tre cristalli venivano polverizzati da altrettante saette scaturite dal suo dorso. Hamon ruggì, scuotendo ancora di più l’avversario già in preda al panico, quindi menò un fendente nell’aria con una zampa: ne risultò un’onda d’urto elettromagnetica, che spedì Caschetto Lucido per aria, via, lontano decine e decine di metri dal campo di battaglia…così lontano che alcuni Truppa della Carta furono costretti a prelevarlo e portarlo indietro di gran carriera, facendosi pagare profumatamente in termini di Life Points il loro servizio di trasporto.
Caschetto lucido: Pesco. Setto. Termino.
Woll: Va beneee, pesco io! Eheh, adesso ti attacco e hai perso!
Caschetto lucido: ASPETTA! Sei proprio sicuro di volermi attaccare? Potrei scoprire la mia Prigione Dimensionale…
Woll: E allora perché non lo fai?
Caschetto lucido: Perché altrimenti che gusto ci sarebbe? Troppo semplice! Facciamo che tu non mi attacchi per questa volta e io mi darò da fare per rendere ancora spettacolare la mia vittoria!
Woll: Smettila, hai perso. Adesso voglio vedere la tua carta coperta…
I due iniziarono ad azzuffarsi, contendendosi la carta settata di Caschetto Lucido, così Step potè infilare indisturbato il braccio sotto i due avversari e tirare fuori l’oggetto conteso: “Heey Woll, ma questo è un Mago Giocattolo!”
Caschetto lucido strappò la carta dalla mano del nostro eroe, la ripose stizzito fra le altre e sparì in tempo record.
LIFE POINTS GIACOMINO: 0
LIFE POINTS WOLL: 5200

Woll, sospirando e riordinando il Deck: “Eeehh…stupidi bambucha…voi come ve la siete cavata, ragazzi?”
Step: Vinto!
Gius: Perso.
Woll: E Endaron?

* * *



Endaron: E adesso preparati a vedere cose mai viste fino ad ora…mostri di un mondo sconosciuto, incubi più terrificanti di un rotolo di carta igienica finito in un bagno pubblico…
«Spicciati!»
Endaron: Gioco il Rituale dell’Abbandono!! Tributo la mia Mummia Rigenerante per evocare Abbandono, a cui equipaggio il tuo Cavaliere Comandante! Adesso posso attaccarti direttamente con Abbandono e Signore dei Vampiri, ahahaha!
LIFE POINTS SANDRO: 3150
LIFE POINTS ENDARON: 8000

Step: Whoa Endaron, stai andando forte!
Endaron: Eh, grazie. Tu, credi che sia finita qui? E invece no, perché devi anche scartare una carta!
Ma chi è? Anzi, CHE COSA è? Un emo? Quel ciuffone gli funge anche da benda per l’occhio sinistro! Mah…
Endaron: Bene così…adesso posso terminare.
Ciuffo scuro: Aaah, è arrivato il momento di fare piazza pulita dei tuoi antipatici mostri! Gioco Fulmine Boltex, scartando I Sei Samurai – Yariza!
Endaron: Nuooo, Abbandonooo…
Ciuffo scuro: E adesso, senza altri complimenti, attivo la mia carta coperta, Ritirata verso le Mura! Pagando 3050 Life Points, posso evocare dal mio Cimitero Nisashi, Irou, Zanki, Kamon e Yaichi!
Endaron: Occazzo…
Ciuffo scuro: Ma evidentemente non ho ancora abbastanza forza per mandarti KO in un attacco, quindi pomperò i miei samurai con una carta come…LE TRUPPE A.!
Endaron: OCCAZZO!!
Ciuffo scuro: E quindi ti attacco diretto e hai perso.
LIFE POINTS SANDRO: 100
LIFE POINTS ENDARON: 0

Mentre il suo avversario si alzava per comunicare la vittoria agli organizzatori, Endaron intonò un lungo “Noooooooooooooooooo…” finchè le sua testa non finì lentamente sul tavolo; allora ammutolì e non ci fu modo di farlo tornare a parlare.

Esito della giornata: due vittorie e due sconfitte. Ancora il 50% di possibilità di vincere il Campionato Europeo. Ancora un turno prima del Gran Finale.

Gentili lettori, è arrivata la fine anche del terzo Capitolo!
Ancora ignaro se il mio stile sia o no di vostro gradimento, vi do appuntamento fra dieci giorni con il prossimo Capitolo: stay tuned!

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Capitolo 5
*** I Turni Europei ***


Capitolo 4 Capitolo 4 - I Turni Europei

«Sconfitto da un Morfotronico…un fottuto mazzo ForFun!»

«Suuu…stai ancora pensando a quel fatto?»
«Se non fosse stato per quello sciagurato adesso sarei anche io in competizione per la Gran Finale Europea, cazzo!»
«E che devo dire io, che mi sono trovato sotto il rullo compressore di un Six Samurai?»
«Siamo due scalognati, Compagno…»
Intorno al tavolo dove il loro amico Woll si accingeva a duellare, Gius ed Endaron aspettavano con impazienza che il suo avversario si facesse vivo all’orizzonte della piazza in cui si tenevano i turni eliminatori per la Finale Europea.
Ad un certo punto, un tipo in occhiali scuri con una valigetta nera ben stretta alla mano sinistra spuntò tra la folla, dirigendosi dritto dritto verso i nostri eroi.
Endaron, sottovoce, attirò l’attenzione di Gius con una pacca sulla spalla: «Sospetto in avvicinamento a ore 11, Compagno…»
Il ragazzo girò lo sguardo e lo vide anche lui: portava dei bermuda rossi a fiori e un paio di infradito ai piedi.
Pochi passi ancora e il tizio arrivò, poggiò la ventiquattr’ore sul tavolo, si sedette, si mise comodo, aprì le cerniere della valigetta e ne estrasse un Portadeck.
Woll sbirciò su un bigliettino stropicciato che aveva di fronte a sé e poi chiese al nuovo arrivato: «Sei tu…Gigi Laboni?»
Il tipo – ruminando una gomma – si tolse gli occhiali e porse la mano al nostro eroe: «In persona, amico!»
«Come mai questo ritardo?»
«Mah, sai, il tabaccaio che non masticava molto l’inglese, le Brooklyn che erano finite, il resto che non bastava…cose così».
«Ma…adesso sei pronto?»
«Sisisisisi certo! Gnam, anzi, iniziamo subito, che non c’è tempo da perdere!»
«Allora attivo il Calcolatore Duelli…»
LIFE POINTS WOLL: 8000
LIFE POINTS GIGI: 8000
«Gius..? Come si fa a far lanciare il dado a sei facce?»
(…)
Woll: Ah, bene, comincio io! Pesco! Evoco un Bestia Cristallo Pegaso Zaffiro, quindi grazie al suo effetto piazzo un Gatto Ametista nella zona carte Magia, poi setto una carta e termino!
Il cavallo alato apparve sul terreno di Woll, nitrendo, quindi scalciò con le zampe posteriori: la polvere così sollevata si trasformo repentinamente in finissimi frammenti di ametista, che si posarono in una zona carte Magia, al fianco di una carta coperta appena posizionata.
Gigi: Bene, gnam, vado io! Evoco Steamroid e ti attacco immediatamente!
Il campo di battaglia fu ben presto invaso da una coltre di vapore: il suolo iniziò a vibrare, e in qualche secondo apparve all’orizzonte una locomotiva, che avanzava a velocità pazzesca verso Woll. Steamroid, arrivato nella propria zona carte Mostro, non fece in tempo a frenare, finendo per falciare il povero Pegaso Zaffiro. Quando il veichroid si ritirò, dove prima c’era la Bestia Cristallo un mucchio di polvere di zaffiro mista a fuliggine iniziò a migrare autonomamente verso una zona carte Magia.
LIFE POINTS WOLL: 7500
LIFE POINTS GIGI: 8000
Gigi: Oooook, gnam, setto due e termino!
Woll, con gli occhi che brillavano, s’imbambolò: “Che beeeelli i veichroids!”
(…)
«Woll? Woll! Woll, cazzo, sbrigati, devi giocare!!»
«Eh? Ah, sì! Endaron, hai ragione!»
«Certo che ho ragione.»
«Allora setto un mostro e termino!»
Gigi: Ottimo lavoro, gnam. Io allora, pesco, evoco Drillroid, attacco il tuo mostro coperto e lo distruggo senza entrare nel Damage Step!
Il terreno di gioco tremò daccapo, però questa volta la minaccia non arrivò dall’orizzonte, ma dalle profondità: Drillroid spuntò da sottoterra esattamente nel punto dove stazionava la carta coperta di Woll, perforandola completamente e poi passandoci su con i cingoli per dirigersi verso la propria zona carte Mostro. Nella terra smossa brillavano alcuni frammenti di smeraldo, che poco dopo iniziarono a levitare e migrarono in una zona carte Magia.
Gigi: E adesso, attacco diretto con Steamroid!
La locomotiva era ad un passo da Woll, stava proprio per travolgerlo, quando un’esplosione le fece cambiare traiettoria: sembrava che una mina le si fosse attaccata alla parte inferiore della caldaia! Quando fu abbastanza lontana, fu letteralmente fatta a pezzi da una seconda esplosione, di carattere elettrico, che fece piovere anche su tutto il terreno finissima polvere blu luccicante.
Woll: …e quindi, grazie al mio Raigeki Cristallo, distruggo il tuo Steamroid!
Gigi: Sì sì, lo so…per adesso basta. Vai tu, gnam gnam gnam.
Woll: Pesco! Hmm…perfetto…innanzitutto gioco Benedizione Cristallo, che mi permette di riportare Pegaso Zaffiro dal Cimitero nella zona carte Magia, e poi lo rimando indietro assieme a Tartaruga e Gatto per evocare Hamon, Signore del Tuono Fragoroso!
I frammenti di pietre preziose si amalgamarono in un tutt’uno, che si ingrandì a velocità impressionante finchè non prese la forma della Bestia Sacra. Appena apparso sul terreno, Hamon spiegò le ali e una tempesta di fulmini si abbattè in campo – fortunatamente senza ulteriori conseguenze.
Woll, con tono mellifluo: “E adesso niente mi impedisce di attaccarti!”
Dalle sue fauci, il drago elettrico sputò una sfera energetica che si appiccicò al terrorizzato Drillroid: la granata esplose dopo qualche secondo, investendo anche Gigi nello scoppio. Un pezzo dell’ormai deflagrato veichroid piombò addosso al ragazzo, sottraendogli ulteriori Life Points.
Woll, impugnando il pennino, si leccò le labbra nel tipico gesto di chi s’impegna per fare qualcosa a regola d’arte: «Contato sia il danno da battaglia che il danno da effetto arriviamo a…» e poi iniziò a digitare sul touch screen del Nintendo DS.
LIFE POINTS WOLL: 7500
LIFE POINTS GIGI: 5600
Gigi: Gnam gnam, questa, gnam, non ci voleva, gnam.
Woll: Eh già, nella vita ci sono brutte sorprese dietro ogni angolo…
«Risparmiati questa filosofia inutile e CONCENTRATI».
«Sì, hai ragione Endaron, a dopo il Pessimismo!»
«Certo che ho ragione.»
«Termino il turno!»
Gigi: Gnam gnam gnam, pesco, setto un mostro e una carta e gnam, termino.
Woll: Allora vado io…pesco e attacco il tuo mostro coperto con Hamon!
Gigi: Mi spiace ma, gnam, per questo turno non arrangi niente, gnam, perché si tratta di Gyroid!
Woll: Mostro bambucha…termino!
Gigi: Gnam, pesco, setto una carta e, gnam, termino.
Woll: Pesco, evoco Aquila Cobalto e ti attacco prima con lei e poi di nuovo con Hamon.
In inferiorità numerica, le manovre elusive di Gyroid non servirono a molto: per scansare l’attacco dell’Aquila Cobalto, l’elicottero attivò la coppia di razzetti propulsori sulle pale del rotore, imprimendosi una Supercarica e salendo repentinamente di quota, ma finì esattamente nella traiettoria di Hamon, che non si lasciò sfuggire l’occasione e sparò un raggio energetico dalla bocca, investendo il veichroid e anche Gigi, provocandogli un danno consistente.
Gigi: Grazie alla Supercarica che ho attivato, io pesco comunque due carte, gnam.
LIFE POINTS WOLL: 7500
LIFE POINTS GIGI: 4600
Woll: Aah, vai.
Gigi: Gnam gnam gnam, pesco! Evoco Expressroid, e così facendo posso recuperare dal Cimitero Drillroid e Steamroid.
Un treno elettrico arrivò di gran carriera sul terreno di gioco, ‘sta volta fermandosi al posto giusto, da cui scesero due uomini in nero, ognuno con una valigetta ben stretta in mano. Giunti alla fine della banchina, vicino Gigi, aprirono le ventiquattr’ore e gli permisero di aggiungere due carte alla mano.
Gigi: E quindi, gnam, attivo Vincolo di Potere e fondo Drillroid con Steamroid e un Submarineroid!
Una scossa tellurica fece vibrare il campo, e in lontananza si vedeva qualcosa spuntar fuori dal terreno. Quando si fece più vicina, sembrò inizialmente una pinna di squalo, ma poi il Super Veichroid iniziò ad emergere: scafo di un sommergibile, gigantesca trivella montata sul muso, cingoli sul posteriore e bocche di espulsione per il vapore sui fianchi.
Gigi: Adesso che ho una belva da 6000 punti ATK, attacco il tuo Hamon.
Il Super Veichroid riaccese la trivella scatenando un trambusto infernale; con velocità sorprendente avanzò verso la Bestia Sacra e la triturò senza troppi complimenti. Ad attacco ultimato, prima di ritornare con calma dal proprio lato di terreno, controllò la pressione interna rilasciando una folata di vapore bollente che investì in pieno Woll.
LIFE POINTS WOLL: 5500
LIFE POINTS GIGI: 4600
Gigi: Ma non finisce qui, perché attivo Defusione, riprendo tutto il materiale e continuo ad attaccarti!
Dopo l’ennesima nuvola di vapore, il Super Veichroid fu rimpiazzato da tutti i suoi componenti, sconnessi e pronti ad un nuovo attacco: Steamroid caricò Aquila Cobalto, arrostendola con uno spruzzo di acqua bollente dalla caldaia, mentre Drillroid, Expressroid e Submarineroid poterono fare piazza pulita dei Life Points di Woll.
LIFE POINTS WOLL: 1900
LIFE POINTS GIGI: 4600
Gigi: Gnam, adesso sposto Submarineroid in posizione di Difesa e termino.
LIFE POINTS WOLL: 1900
LIFE POINTS GIGI: 1600
Woll: Pesco e gioco Bestia Cristallo Tigre Topazio, con la quale attacco il tuo indifeso Expressroid! Riduco i tuoi Life Points esattamente a zero e ho vinto.
Gigi: Ah, non credo! Attivo la mia Metamorfosi Rara!
LIFE POINTS WOLL: 1900
LIFE POINTS GIGI: 500
Woll: Non puoi resistere ancora per molto! E’ questione di un solo turno…
Gigi: Già, un solo turno. Ma chi pesca adesso sono io…
«Mi sembra scontato che adesso sculerà di brutto».
«Anche a me, Gius».
Gigi: Uao, ho pescato Armoroid! Lo evoco subitissimo, sacrificando Submarineroid e Drillroid!
Un B-52, a diverse migliaia di metri di altitudine, apparve in lontananza nel cielo. Quando giunse in prossimità del campo di battaglia, sganciò un piccolo space shuttle che trasportava sotto la pancia, lasciando che il velivolo planasse sul terreno. Pochi metri prima di schiantarsi, lo space shuttle si trasformò in perfetto stile Transformers di Michael Bay, diventando un imponente robot di acciaio e silicio termoresistente.
Gigi: Bene, e adesso attacco la tua Tigre Topazio con Steamroid, e poi ti do il colpo di grazia con Armoroid.
Mentre la tigre veniva investita da Steamroid in un cruento spettacolo, lo space shuttle sparò contro Woll un pugno autopropulso, centrandolo in pieno e spedendolo via a decine e decine di metri di distanza.
LIFE POINTS WOLL: 0
LIFE POINTS GIGI: 500
Woll: Uffa, che palle! Dai, facciamo il secondo duello…
Gigi: Gnam, certo! Ehi, non è che vorresti una gomma, gnam?
«Dai Gius, ormai abbiamo capito come vanno qua le cose, andiamo a vedere cosa sta combinando Step…»
«Ma ma…ci sono i veichroids! Sai che io amo i veichroids!» :ocb:
Endaron trascinò con sé l’amico imbambolato, fino al tavolo dove stava duellando l’altro membro della combriccola.

* * *

«Manca un turno solo, Step.»
«Cazzo, credi che non lo sappia?! NON METTERMI PIU’ ANSIA DI QUANTA NON NE ABBIA GIA’!!»
«Allora, hai qualche asso nella manica che ti permette di abbattere le mie difese e ottikkapparmi?»
«Dopo aver pescato te lo dirò…»
(…)
«Ok, ho perso.»
«Aahahaha, uno a zero per me!!»
«Va bene va bene, non perdiamo tempo e facciamone subito un’altra».
Gius ed Endaron si avvicinarono timorosi, quindi il primo toccò cautamente la spalla di Step infervorato: «Aehm…Step?»
«CHI E’?»
«Calma amico, siamo noi! Volevamo giusto sapere…ehm…»
«COSA? CHE COSA?!»
«Beh, come sta andando…»
«NON LO VEDI DA TE??»
«Veramente siamo appena arrivati…»
«E ALLORA RIMANETE QUA E PORTATEMI FORTUNA, PERCHÈ NE AVRÓ BISOGNO!»
«O-ok…»
Nel frattempo, l’avversario di Step aveva già resettato il calcolatore duelli. Endaron fece il giro del tavolo per darci un’occhiata:
LIFE POINTS DR. JAM: 8000
LIFE POINTS STEP: 8000
«Com’è che ti chiami? Dottor Jam??»
«E’ uno pseudonimo, ovviamente!»
Gius: Umpf, tutti che si sentono fighi a darsi degli pseudonimi…
Dottor Jam: Ok ragazzi, ‘sta volta inizio io. Pesco! Hmm…questa mano è una cagata atomica. Attivo Maglio Magico e la rimischio nel Deck. Quindi gioco un Sarcofago d’Oro e rimuovo dal gioco Conto alla Rovescia. Per concludere, setto un mostro e una carta.
Step: Ommerda, stai già sul punto di attivare quella dannata carta! Pesco. Evoco Abile Mago Nero e attacco il tuo mostro coperto!!
L’Abile Mago Nero, dopo aver fatto vorticare lo scettro di qua e di là, lo puntò contro la carta coperta e lanciò un globo magico oscuro. Il bersaglio venne scoperto, e l’attacco rispedito al mittente da una falciata vigorosa: il mostro difensore era…era…indossava un’armatura gialla e…era un essere amorfo!
LIFE POINTS DR. JAM: 8000
LIFE POINTS STEP: 7900
Step: FOTTUTA MELMA UMANOIDE!! Passo!
Dottor Jam: Bene, per evitare qualche giochetto attivo un’Ondata Gelida e termino il turno!
Mentre alle spalle della Melma Umanoide un orologio su una torre faceva un giro completo delle lancette, Abile Mago Nero prese a rabbrividire e a starnutire, mentre la zona carte Magia e Trappola di Step si ricoprì completamente di nevischio, diventando di fatto inutilizzabile.
Step: Pesco. Evoco Abile Mago Bianco. Termino.
Quando l’incantatore entrò in gioco salutò molto cordialmente il suo collega, che però ricambiò con un’occhiata gelida: subito anche l’Abile Mago Bianco iniziò a morire di freddo e a farsi colare ghiaccioli dal naso.
Dottor Jam: Pesco e…bene bene! Sembra che possa prendere in mano il mio Conto alla Rovescia!
A quelle parole, Step lasciò scivolare la sua fronte sul palmo di una mano.
Dottor Jam: E di certo non lo lascio nella mano a marcire!
Le luci sul campo di battaglia si spensero, e tutt’intorno apparvero 20 torce, che rischiaravano debolmente i dintorni. Quando l’ultima si fosse spenta, Step sarebbe stato ingoiato dall’oscurità più profonda e avrebbe lasciato che il Dottor Jam vincesse il secondo Duello di fila, spedendolo fuori dal Campionato Europeo.
Il Dottor Jam, mentre la prima fiamma si estingueva, si rivolse a Step: “Prego, vai tu, amico mio!”
Step: Setto uno e termino!
Anche la luce della seconda fiaccola iniziò a scemare, mentre davanti a lui appariva la carta appena settata: la fine di ogni turno corrispondeva alla fine di una fiaccola.
Dottor Jam: Penso che farò la stessa identica cosa: setto uno e termino!
Step: Pesco, e adesso ti riattacco con Abile Mago Nero!
Dottor Jam: Potrei lasciare che ti faccia male con le tue stesse mani, ma preferisco non rischiare e attivare un Ruggito Minaccioso proprio prima che tu entri in Battle Phase!
L’atmosfera, già resa più paurosa dalle fiaccole flebili che circondavano il campo, diventò perfettamente horror quando un ruggito terrificante trapanò i timpani di tutti. Abile Mago Bianco fece per darsela a gambe, ma il collega lo riacciuffò dandogli un colpo di scettro sulla zucca.
Step: EEEEEEECCHEPPALLE!! Termino!
Dottor Jam: Non devi innervosirti se io so fare il mio gioco…adesso pesco e attivo due Magie: Spade Rivelatrici e Macchina Genera Gelatina!
Step: Ecco, abbiamo completato.
Mentre piovevano dal cielo delle spade di luce che bloccavano il passo ai mostri di Step, dal lato dell’avversario si materializzò uno strano macchinario, tutto tubi e caldaie, con una bocca in cima. Per allora, sembrava che rumoreggiasse producendo solamente luce e calore.
Dottor Jam: Prego, vai tu!
Step: Pesco! Aahh, finalmente la fortuna inizia a girare! Prima di tutto, aggiorno i miei mostri, visto che con tutto il tuo smanettare li hai caricati per bene di Segnalini magia!
In effetti, i due Abili Maghi avevano gli scettri che rilucevano per l’energia assorbita dalle carte Magia precedentemente giocate: al comando di Step, i colleghi scomparvero in una breve ondata di luce, e al loro posto si materializzarono gli affiatati Mago Nero e Combattente delle Lame, che iniziarono a far roteare le proprie armi per incutere timore nel nemico. Ma la Melma Umanoide, che aveva a mala pena una faccia, non parve assumere alcun cipiglio.
Step: Ma questa mossa non avrebbe alcun effetto, se non giocassi anche TIFONE SPAZIALE MISTICO!
Dottor Jam: Aaaaahh, sapevo che prima o poi mi sarebbe toccato…
Le spade conficcate nel terreno furono spazzate via da un’improvvisa quanto veemente tempesta, che liberò nuovamente il passaggio alla schiera di mostri del nostro ragazzo.
Step: E adesso posso divertirmi! Attacco la tua Melma Umanoide con Mago Nero, e prima del Calcolo dei Danni attivo Circolo del Mago!
L’incantatore, con un gesto dello scettro, circondò il bersaglio con un’aura violacea e saettante; dopo qualche secondo, la Melma Umanoide esplose in mille pezzi, riempiendo il campo di battaglia di quel materiale viscido da cui era composta. Nel frattempo, sul terreno di gioco era apparso un disegno luminoso – il Cerchio Incantatore. In una delle zone Carte Mostro di Step si materializzò una Marionetta Magica, mentre dal lato del Dottor Jam pareva non ci fosse nessun Incantatore pronto a ricevere la chiamata. Distrutto l’unico difensore, Combattente delle Lame e Marionetta poterono avventarsi sull’avversario, facendo calare vertiginosamente i suoi Life Points.
LIFE POINTS DR. JAM: 3400
LIFE POINTS STEP: 7900
Step: Visto che se non ti rifugi dietro I tuoi stupidi trucchetti io vinco in due turni?
Dottor Jam: Tsk, ho ancora un sacco di mosse da farti vedere! Hai finito?
Step: Vuoi che ti attacchi di nuovo?
Dottor Jam: Pesco e durante la mia Main Phase posso evocare il primo segna-gelatina!
Il macchinario alle sue spalle, dopo qualche sbuffo e clangore, sputò fuori una pallina di gelatina azzurra, con due occhietti e una boccuccia, che si posizionò in una zona Carte Mostro.
Dottor Jam: Quindi setto due carte e termino.
Step: Ah, se adesso avessi un Ritorno Totale in mano tu avresti perso!
Dottor Jam: Quindi vuol dire che NON ce l’hai…
Step: Ooh, non stroncare la mia esaltazione…pesco! Attacco con Mago Nero…
Dottor Jam: …e io attivo Annulla Attacco!
Step: Prevedibile. Termino.
Dottor Jam: Ook, vado io! Pesco e poi attivo anche Cupidigia Insaziabile, che mi permette di pescare altre due carte! Quindi evoco un secondo segna-gelatina, posiziono una carta e termino.
Step: Vediamo adesso cos’è quell’altra trappola…pesco e attacco con Marionetta Magica.
Dottor Jam: E io attivo Anello Pixie!
La Marionetta, lanciata a tutta velocità contro una delle due palline di gelatina, fu intercettata da un gruppetto di pixie svolazzanti, che la costrinsero a cambiare bersaglio. Allora il marionettista, rimasto dall’altro lato del campo, fu costretto ad una complicata serie di manovre per continuare l’attacco, ma anche l’altra pallina era inattaccabile. Risultato: la marionetta, tutta ingarbugliata tra i propri stessi fili, fu tirata di nuovo dal marionettista, mentre Combattente delle Lame riempiva di insulti le piccole fatine.
Step: Quanti turni ci mancano?
Dottor Jam: Vediamo…ce ne mancano esattamente dieci.
Step: Ecco, perfetto…se in dieci turni non trovo la Tempesta Potente del mio Deck sono fottuto…termino.
Dottor Jam: Ahaha! Non pesco e non gioco niente, ma evoco solo il terzo segna-gelatina!
Step: Bravo, bravo…pesco io…
Endaron, da dietro: «Beh? Cos’è quella faccia? E’ solo un Monaco Evocatore, non è Tempesta Potente!»
Step si girò sulla sedia, prese l’amico per le spalle e lo scosse, urlandogli invasato: “SO COSA FARE! ENDARON, QUESTA VOLTA SO COSA FARE!!”
«E FALLO SENZA SLOGARMI LE SPALLE!»
Step: Evoco Monaco Evocatore!
«E fin qui c’eravamo arrivati».
Step: E termino.
«…ci dev’essere qualcosa che mi sfugge».
Dottor Jam: Mah, vabbè, mentre tu fai teatro io evoco il quarto segna-gelatina e termino.
Step: Sicuramente pescherò una mag- SSSIIIIII’!!!
«Tempesta potente?»
Step: NOOO!! E’ Padronanza del Potere Magico!
«…e quindi? Non distrugge carte sul terreno».
Step: Infatti la mando al Cimitero per attivare l’effetto di Monaco Evocatore, e chiamare sul mio terreno un Mei-Kou Maestro delle Barriere, e poi fanculizzare la sua strategia!!
«Aspetta aspetta aspetta che mi sono perso…»
La carta magia pescata da Step si materializzò al centro del terreno di gioco, e il Monaco Evocatore, dopo aver recitato una formula, fece sì che da Padronanza del potere Magico prendesse forma un Mei-Kou Maestro delle Barriere, che si posizionò nella zona Carte Mostro. Questi iniziò a recitare a sua volta un incantesimo, tenendo le braccia stese davanti a lui mentre si materializzava un paio di guanti luminosi che gli avvolgevano le mani. A magia completata, Mei-Kou iniziò ad avanzare spedito verso il lato di campo di Dottor Jam, scavalcò le palline di gelatina – che lo guardarono tutte storto – e procedette fino a trovarsi di fronte alla carta Anello Pixie. Dopo averla guardata di sbieco per qualche secondo, la fece schiantare per terra con uno spintone e la calpestò, scomparendoci insieme in un’esplosione luminosa. Così, caddero anche le barriere che tenevano i segna-gelatina al sicuro, lasciandoli alla mercè del plotone di Step. Mago Nero e Combattente delle Lame non ci misero molto per azzerare i Life Points del Dottor Jam.
LIFE POINTS DR. JAM: 0
LIFE POINTS STEP: 7900
Step: MUAHAHAHAHA! E adesso…
Dottor Jam: …ci giochiamo la bella!

* * *

«Allora, sei sicuro di aver capito come si usa?»
«Sine, è da un’ora che mi ripeti tutto il manuale d’istruzioni!»
«Come si fa spuntare lo slot per le carte Magia Terreno?»
«Con il bottoncino nascosto qui alla fine del Disk…»
«Bene, bravo.»
«Gius, secondo te…ci sarà anche lei qui a guardarmi?»
«Lei chi? Quella che inizia per emme..?»
«Sì…»
«Quella con gli occhiali?»
«Sì, beh, quando legge…»
«Quella bionda?»
«MANNO’ CAZZO! Io mi riferisco a Megan Fox!!»
«Aaaaahhhh…ma vaffanculo Step!»
«Perchèè?»
«Capisco che stai per combattere la finale degli europei, ma non penso che le star di Hollywood si interessino di Yu-Gi-Oh!»
«Cheppalle però…»
Oltre il corridoio, nell’arena allestita per la prima volta in occasione di un torneo di Duel Monster, lo speaker prese la parola e salutò calorosamente il pubblico.
Step capì che era il momento di alzarsi, di imbracciare il Dueling Disk olografico – altra eccentrica innovazione di quell’anno – e di avviarsi verso l’ingresso. La Gran Finale dello Yu-Gi-Oh! European Championship stava per iniziare.


Finisce qui anche il quarto Capitolo della storia!
Il numerò cinque arriverà entro la fine del mese: stay tuned!

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Capitolo 6
*** La Gran Finale Europea ***


Capitolo 5Capitolo 5 - Gran Finale Europea

«Signore e signori! Grandi e piccini! Duellanti e civili! Iniziati e ignoranti! KONAMI Corporation vi da un caloroso benvenuto alla Gran Finale del Campionato Europeo di Yu-Gi-Oh!

I due migliori combattenti d’Europa si sfideranno qui, oggi, in una partita secca, per decidere chi è davvero degno del titolo e chi merita solamente il secondo posto! Oggi decreteremo il successo di uno e l’oblio dell’altro! Ma oggi chi vince farà davvero il colpo grosso: oltre al titolo, alle Buste dei Campioni e all’esclusiva carta in palio, “Brionac, Drago della Barriera di Ghiaccio”, si aggiudicherà la partecipazione all’epico World Tournament 2010!!»
Lo speaker fece una pausa, aspettandosi applausi, urla, boati o chissà che altro, ma poi riprese deluso in mezzo al silenzio generale: «All’angolo rosso, direttamente da Bordeaux, il campione di Francia…» un ragazzino biondo, vestito di tutto punto con gilet e camicia, entrò nell’arena a passo lento e rilassato, mentre il pubblico lo salutava impazzito «…DOMINIQUE! Mentre all’angolo blu, oggi accompagnato dal sole che fa tutt’uno con la sua Bari…STEP!» Il nostro eroe, tutto gasato, entrò nell’arena urlando, e ai suoi schiamazzi si unì tutto il pubblico, che lo acclamò alla pari dell’avversario: quel giorno sembrava non ci fosse un vero favorito alla vittoria.
«Campioni! Raggiungete le vostre postazioni e collegate i vostri Dueling Disk al sistema olografico tramite l’apposito cavetto!»
Ad operazione completata, le luci dell’arena si attenuarono: all’interno della tensostruttura calò praticamente il buio, spezzato solamente dai fasci di luce della piattaforma olografica che si stava avviando. Nell’attesa prima dell’inizio delle danze, i due avversari si schernirono come il clichè prevede: «Fifa, Italiano?»
«No, io ho PES». :malv:
«Pronti a cominciare, ragazzi?» fece lo speaker, che ormai tutti ignoravano di brutto.
«COMBATTIAMO!»
Step e Dominique attivarono all’unisono la levetta di accensione dell’astruso marchingegno che portavano al braccio, e lungo tutto il perimetro dell’arena si accesero altre luci, installate nel pavimento, che se non rischiaravano del tutto la situazione almeno permettevano di vedere un po’ più lontano del proprio naso.
LIFE POINTS DOMINIQUE : 8000
LIFE POINTS STEP : 8000

Il computer iniziò il sorteggio, e una coppia di monitor, sospesi al centro della struttura, indicarono Step come primo a giocare.
«Ottimo, oggi anche il computer è dalla mia parte! Pesco! Setto una carta ed evoco Esemplare Magico!»
Il nostro eroe posizionò la carta su uno dei cinque slot del suo Disk, facendo attenzione che il codice a otto cifre nell’angolo in basso a sinistra di Esemplare Magico fosse esattamente sovrapposto al lettore elettronico. Nell’arena, del suo lato di campo, dei fasci di luce generarono un ologramma del Duel Monster appena evocato: l’incantatrice dalla toga verde apparve in gioco, con i capelli lunghi corvini che le scendevano mollemente sulle spalle. La verosimiglianza dell’immagine tridimensionale fu tale da strappare un «Awwwww…» all’intera platea.
Step: Miiinchia che figata…setto una carta e termino…
Venne proiettato anche l’ologramma del dorso di una carta da Duel Monster, alle spalle dell’Esemplare Magico.
Dominique: Vado iò! Evoco Stratòs, Eroè Elementale!
Step: Frena frena frena! Tu…sei arrivato alla finale degli Europei…DEL DUEMILADIECI…con un mazzo Eroe Elementale?
Dominique: Oui mon amie, c’est vrai! Tu hai qualche problemà?
Step: Io? Ahahah, no, al massimo quello che avrà problemi qui sarai tu, mon amie!
Dominique: Discevò, evoco Stratòs, puis aggiungò alla mia manò un Eroè Elementale Necro-Ombrà e attacco il tuo mostrò…
Step: Ti sto sentendo solo da pochi minuti e già ho i coglioni pieni del tuo accento! Attivo Dimensione Magica, così vedi di chiudere il becco e pensare a come arginare la mia forza prorompente!
Esemplare Magico fu rinchiuso in un sarcofago, apparso dal nulla, dal quale scaturirono anche diverse catene in spire, che avvolsero Stratos fino a stritolarlo. La bara magica iniziò quindi a inabissarsi nel terreno, trascinando con sé il corpo inerme dell’Eroe Elementale. L’incantatrice fu sostituita da una sua collega, e CHE collega: una riproduzione pressoché perfetta di Giovane Maga Nera apparve sul terreno di gioco, tentando in tutti i modi di coprirsi un po’ di più, in imbarazzo di fronte a tutta quella folla che non le scollava gli occhi di dosso.
Dominique: Va bien, termino il turnò.
Step, trattenendo a stento una crisi di nervi: «Non…puoi…esprimerti a gesti?!»
Dominique: Nooon, je ne puis-pas.
Step borbottò qualcosa, quindi attaccò il suo avversario direttamente, sottraendogli ben 2000 Life Points. Il computer segnalò il cambiamento dei punteggi con una voce di timbro femminile, ma al tempo stesso evidentemente prodotta da un sintetizzatore, trasmessa da alcuni altoparlanti:
«LIFE POINTS DOMINIQUE : 6000
LIFE POINTS STEP : 8000
»
Step: Altri tre turni e chiuderai il becco per sempre! Setto una carta e termino.
Dominique: Tu es moltò sicuro di te, ma tu es soulemant un pallonè gonfiatò. Adesso attivo Saggio delle Fusioni, aggiungo Polimerizzazione alla mia mano e fondo Wildheart Eroè Elementale con Eroè Elementale Necro-Ombrà, per creare Eroè Elementale Necro-Sciamano!
I due Guerrieri apparvero per un breve lasso di tempo sul terreno di gioco, quindi gli ologrammi si unirono in un vortice da cui si generò un altro Duel Monster dalla lunghissima e folta chioma arancione, che scendeva sulla schiena coperta di tatuaggi rituali. Sul viso portava una maschera e nella mano destra stringeva un lungo bastone di legno. Il Necro-Sciamano iniziò a recitare una formula magica, e subito la Giovane Maga Nera fu avvolta da una fiammata azzurra, che la carbonizzò in brevissimo tempo. Al suo posto, sul terreno di gioco, si sollevò il cadavere non-morto dell’Esemplare Magico, che barcollava nel vano tentativo di rimanere ritto in piedi.
Step: MIODDIO! Che cosa hai fatto?!
Dominique: Ho solo preparato la strada per il mio attacco! Vai, Eroè Elementale, distruggi l’Esemplare Magico!
La carne putrefatta della fu incantatrice non oppose troppa resistenza al bastone di Necro-Sciamano, che fu usato a mo’ di asta per trapassare il bersaglio. Prima di sparire, l’ologramma indietreggiò fino a infrangersi contro Step, che inciampò e cadde all’indietro, spaventato.
«LIFE POINTS DOMINIQUE : 6000
LIFE POINTS STEP : 7800
»
Dominique: Ahah, gli zombì ti fanno paura?
Step si rialzò, si scosse i pantaloni – più per fare scena che per ripulirli dalla polvere – e ringhiò: «Zitto, se ci tieni a conservare integra la tua faccia di cazzo! Adesso pesco e ti faccio a pezzi! Ecco, evoco Abile Mago Nero e gioco Padronanza del Potere Magico!»
L’incantatore che viene chiamato immancabilmente in causa in ogni Duello del nostro eroe fece ancora una volta la sua apparizione sul terreno di gioco. Il suo scettro si illuminò subito di ben due Segnalini magia, facendolo ghignare sinistramente sotto il copricapo che gli calava sul viso.
Step: Adesso una sola carta magia ti costerà la pelle! Aggiungo alla mia mano un altro Padronanza del Potere Magico e termino il turno!
Dominique: Je joue E – Emergenza, e con essa aggiungo alla mia mano un Bladedge Eroè Elementale, quindi…
Mentre Abile Mago Nero guadagnava il terzo Segnalino, tutto compiaciuto, Step si esaltò: «Muahahaha!! Hai firmato la tua condanna a morte!!»
Dominique: Quindi lo evoco senza tributi sul mio terreno, visto che ho Necro-Ombrà nel Cimitero, e attacco il tuo Abile Mago Nero.
Step: Cazzo.
Quando l’incantatore alzò lo sguardo verso il bestione che lo stava caricando ebbe giusto il tempo di socchiudere la bocca in una smorfia di terrore, prima che tutta la testa gli fosse recisa di netto con un fendente di una delle lame scintillanti dell’armatura dell’Eroe Elementale Bladedge.
«LIFE POINTS DOMINIQUE : 6000
LIFE POINTS STEP : 7100
»
Dominique: Cosa discevi a propositò della mia condanna a morte? Tsk, adesso attacco il tuo mostro copertò con Necro-Sciamano!
Quando la carta coperta girò su sé stessa, rivelandosi al pubblico, una grande fila di librerie apparve tutt’intorno al campo: si trattava infatti della Biblioteca Reale Magica. Necro-Sciamano brandì ancora l’alabarda di fortuna, ma il suo attacco ebbe come unico effetto il far vibrare paurosamente gli scaffali, facendo precipitare di sotto parecchi volumi. Mentre l’Eroe Elementale si ritirava, il bibliotecario gli bestemmiò contro dalla piattaforma soprelevata su cui giaceva seduto per terra, accompagnando il suo turpiloquio con eloquenti gestacci.
«LIFE POINTS DOMINIQUE : 5900
LIFE POINTS STEP : 7100
»
Dominique: Ok, termino qui il mio turnò.
Step: Bene, pesco, setto un mostro e termino.
Dominique: Il campione italianò già messo all’angolò!
Step: Ma se io ho praticamente ancora tutti i Life Points?!
Dominique: Adesso attacco con Bladedge la tua cartà coperta!
Il mostro coperto non era altro che un’innocua Mandragora, Pianta Magica: l’Eroe Elementale si inginocchiò per accarezzarla e farle una boccaccia (da quando Bladedge ha il pollice verde? e da quando i giardinieri fanno le boccacce alle piante? N.d.a.), ma quando la piantina tentò di difendersi tirandogli un bel morso al dito, il Guerriero la falciò in un colpo solo e poi continuò a tagliuzzarla in minuscoli pezzettini mentre tornava in posizione nella sua zona carte Mostro.
«LIFE POINTS DOMINIQUE : 5900
LIFE POINTS STEP : 4700
»
Sebbene il nostro eroe perse una grande quantità di forze, la Biblioteca Reale Magica guadagnò in compenso un Segnalino magia, rilasciato dalla mandragora morente. Il bibliotecario, nel ricevere il dono, battè le mani e saltellò pimpante, mentre riponeva il globo di energia in un cassetto della struttura.
Dominque: Cosa discevi a propositò dei tuoi Life Points? Adesso evoco Clayman, setto una cartà e termino!
Step iniziò a mordersi le labbra per la tensione, pescò ed esordì: «Bene, uso il mio vecchio Padronanza del Potere Magico per pompare la Biblioteca Reale, attivare il suo effetto e pescare una carta extra!»
Fusione Istantanea. Fusione. Istantanea. A che cazzo mi serve questa carta?! Perché l’ho inserita nel Deck?! Perché dovevo fare pescata morta proprio su Royal Library?! Aspetta però…se usassi quelle carte di Dark Crisis che fanno la muffa da secoli nel mio Extra Deck…
Dominque: Che c’è, non ti ricordi l’effetto della carta che hai appena pescato?
Step, in tono serio e grave, partì con lo sguardo basso per poi alzarlo lentamente verso il suo avversario mentre procedeva con il suo turno: «Certo che me lo ricordo…sta’ attento, perché potresti perderti da un momento all’altro».
Al prezzo di 1000 Life Points, il nostro eroe potè evocare un mostro Fusione di Livello 5 dal proprio Extra Deck: si trattava di nientepopodimeno che Spadaccino delle Fiamme, una delle prime carte Mostro Fusione rilasciate in circolazione. Il Guerriero fece la sua apparizione sul terreno di gioco, davanti alla faccia esilarata di Dominique. Spadaccino delle Fiamme, brandendo la sua lama rovente, tentava di impaurire gli Eroi Elementali suoi avversari, ma né Bladedge né Necro-Sciamano o Clayman parvero prenderlo troppo sul serio. Dopo poco ci pensò Step a rendere la situazione ancora più calda, aiutato da una Polimerizzazione: unendo Spadaccino delle Fiamme e un Mago Nero nella sua mano potè evocare il leggendario…
«Cavaliere Fiamma Oscura!»
Il Guerriero apparve sul terreno di gioco avvolto nella sua ampia cappa nera, brandendo lo scudo niellato nella sinistra e una spada rosso fuoco nella destra. Nessuno dei presenti si ricordava fino a quel momento dell’esistenza di un tale Duel Monster, e quando lo videro tutti si lasciarono andare in un’esclamazione di stupore. Sebbene il suo potenziale d’attacco non fosse troppo elevato, gli Eroi Elementali alzarono immediatamente la guardia, dinnanzi a un cavaliere sconosciuto così fiero, impassibile e sicuro di sé.
Dominique: Quanta scena per un mostrò Fusione della vecchia guardia!
Step: Intanto il “mostro Fusione della vecchia guardia” ti farà il culo in una maniera che non t’immagini nemmeno! Gioco Riryoku!
Dominique: Ma così non vale!
Metà dei punti d’attacco furono sottratti a Bladedge, per andare a sommarsi a quelli del Cavaliere Fiamma Oscura, che così raggiunse quota 3500ATK. Mentre la sua spada riluceva di un rosso quasi abbagliante, il guerriero si lanciò contro l’avversario, fondendo e tranciando all’istante Bladedge in due.
«LIFE POINTS DOMINIQUE : 3700
LIFE POINTS STEP : 3700
»
Step: Molto bene, termino.
Dominique, senza scucire una parola, si limitò a pescare, a spostare Necro-Sciamano e Clayman in posizione di Difesa e a settare un terzo mostro, lasciando nuovamente campo libero a Step, che distrusse Clayman e diede fine al suo turno con un’acuta considerazione: «Meglio distruggere prima le cagatine, così non può sfoderare una Polimerizzazione all’ultimo secondo e farmi fuori con una trovata sensazionale in stile Jaden Juki».
A questa mossa seguirono dei turni particolarmente monotoni, in cui Dominique sembrava fare continue pescate morte e Step si divertiva a fare terra bruciata sul suo terreno: prima si sbarazzò di Eroe Elementale Necro-Sciamano e poi del mostro coperto, che si rivelò essere…
«…WROUGHTWEILER! Cazzo, sapevo che qualcosa di grosso bolliva in pentola!»
Dominique: Bien, posso aggiungere alla mia manó una Polimerizzazione!
Vai vai vai vai, si è dimenticato di riprendere pure Clayman!!
Step: Ehm, bene, termino qui il turno!
Quando il suo avversario pescò e sorrise rilassato, il tono dei pensieri di Step cambiò bruscamente: Ecco. Adesso attiverà Polimerizzazione e in qualche modo evocherà mezzo Extra Deck in una volta sola.
Dominique: Innanzitutto gioco Turbo Synchron.
Eh?!
Dominque: Quindi gioco O – Oltre l’Anima, e recupero Clayman dal Cimitero. Adesso attivo l’effetto di Turbo Synchron, sposto in difesa il tuo Chevalier e lo attacco!
Il piccolo Turbo Synchron, dopo aver fatto girare un po’ a vuoto il motore, si lanciò a velocità folle contro Cavaliere Fiamma Oscura, che, divertito, lo respinse violentemente nella sua zona carte Mostro con un colpo di scudo.
«LIFE POINTS DOMINIQUE : 3000
LIFE POINTS STEP : 3700
»
Turbo Synchron si massaggiò la zucca dopo il brutto colpo subito e iniziò a piangere come un bambino: così dalla mano di Dominique apparve un Knospe Eroe Elementale pronto a consolare il piccolo Tuner.
Dominique: Adesso che siamo al gran completo, posso attivare la mia trappola! Sintonizzazione Urgente!
Turbo Synchron, dopo l’ennesimo rombo, si scompose in una sfera di energia verde, che si unì ai corpi di Clayman e Knospe, dando il via a una Sincronizzazione per…
«COMBATTENTE COLOSSALE!»
Il gigantesco lottatore in corazza anatomica bianca apparve a mezz’aria, piombando in ginocchio sul terreno e facendo sobbalzare l’avversario, che si mantenne a stento in equilibrio. Ricevuto l’ordine di attacco, Combattente Colossale non indugiò affatto nel lanciarsi contro Cavaliere Fiamma Oscura, spostando tutto il proprio peso in avanti per imprimere la massima forza al pugno che stava per assestargli in pieno petto. Quando tuttavia i due guerrieri si scontrarono, Fiamma Oscura svanì misteriosamente fra le pieghe del suo mantello, che, ormai vuoto, si adagiò placido sul pavimento. Combattente Colossale – finito per terra dopo essersi sbilanciato – tornò immediatamente in piedi con una capriola, dimostrando un’inaspettata agilità, e scrutò il campo di Step da dietro il suo elmetto per capire dove si fosse cacciato il rivale da affrontare. Fu allora che il mantello iniziò a vibrare e a scuotersi, come se fosse mosso da una volontà propria; dopo qualche secondo ancora, dal pavimento emerse un nuovo guerriero, lanciato verso l’alto, armato di falce ed equipaggiato con una singolare armatura in lamine d’oro, ornato col mantello del Cavaliere Fiamma Oscura che svolazzava alle sue spalle. Il rimbombo metallico che produsse nell’atterrare fece presagire che l’armatura fosse in realtà vuota, ma il corpo del guerriero all’interno a volte si vedeva distintamente e altre volte pareva scomparire.
«MUAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!!!! Mi dispiace, Dominique, ma sei arrivato al capolinea!! Cavaliere Miraggio è invincibile!!»
Dal pubblico si levarono altri versi di stupore e ammirazione per quel mostro così vecchio e poco conosciuto ma ugualmente temibile per ogni avversario.
«Oh, le fu».
«Bene, adesso tocca a me condurre l’ultimo turno del duello! Il turno che sancirà la mia definitiva VITTORIA!! Ahahaha!! Equipaggio Cavaliere Miraggio con Pendente Nero, quindi attacco il tuo Combattente Colossale!»
«Mais così il tuo Chevalier andrà distrutto!»
Cavaliere Miraggio indossò il Pendente equipaggiatogli, vedendo così crescere il proprio Attacco di 500 unità, quindi balzò in avanti e, rimanendo sospeso sul Combattente Colossale, fece calare la sua falce, che s’ingrossò all’improvviso, raggiungendo dimensioni inimmaginabili. Il risultato dell’attacco fu una vittoria schiacciante per Step, ma non scomparve solo il Combattente Colossale: Cavaliere Miraggio si dissolse nel nulla così misteriosamente come era comparso.
«Non solo ti viene inflitto il danno da battaglia, ma anche il danno da effetto di Pendente Nero, che finisce al Cimitero a causa della Rimozione dal Gioco di Cavaliere Miraggio!»
«LIFE POINTS DOMINIQUE : 100
LIFE POINTS STEP : 3700
»
Step: Cosa? E quei cento Life Points…DA DOVE SPUNTANO?!
Dominique: Chevalier Miraggiò guadagna l’attacco ORIGINALE del mostro con cui combatte, non l’attacco complessivo! Quindi questa volta non hai saputo fare bene i conti, mon amie! Adesso, evoco nuovamente Combattente Colossale dal mio Cimitero!
Step: Che ha esattamente 3700 punti d’attacco…
Dominique, ridacchiando, confermò l’osservazione dell’avversario ormai rassegnato: «Oui, migliori a vista d’occhio! Forse l’anno prossimo riuscirai anche a contare fino a cento! Adesso pesco, entro in Battle Phase, ti attacco e ne esco vincitore!»
«LIFE POINTS DOMINIQUE : 100
LIFE POINTS STEP : 0
»
Le piattaforme olografiche si disattivarono e venne ripristinata la regolare illuminazione all’interno dell’arena: la Gran Finale del Campionato Europeo si era appena conclusa, e il pubblico – rimasto col fiato sospeso fino a quel momento, chi in attesa di un’ennesima contromossa, chi sperando che tutto si concludesse senza altri intoppi – si lasciò andare in un urlo liberatorio, a cui seguì un lungo applauso.
Step, con lo sguardo mesto che si fissava le scarpe, scollegò il Dueling Disk dalla colonnina cablata, girò i tacchi e si allontanò dall’arena e dai riflettori, via, verso il corridoio, verso gli spogliatoi, verso Gius che aveva osservato tutta la finale dai monitor nella saletta d’aspetto, verso l’uscita, verso l’anonimato, verso la consueta routine, verso niente che avrebbe potuto più cambiargli la vita. Mentre camminava non sentiva altro che i suoi passi, lenti, riecheggiare nel corridoio vuoto. Forse c’erano altre voci, altre facce, ma lui non vi prestò attenzione.

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Capitolo 7
*** I due Team ***


Capitolo 6 Capitolo 6 - I Due Team

Si affacciò al finestrone del primo piano che dava sulla strada, scostò di poco la tenda e commentò, scocciato: «Uff, chi è che rompe le pallé a quest’ora del matin?»

Dopo aver visto l’omino in polo bianca e cappellino arancione vicino alla porta, si trascinò giù per le scale, gli aprì, ricevette il pacchetto, firmò quel che c’era da firmare e richiuse la porta in faccia al fattorino della T.N.T., lasciandolo sull’uscio come un’ebete con la bic ancora in mano.
Strizzando gli occhi ancora semichiusi per il sonno, lesse: «KONAMI CORPS. – KIT DEL CAMPIONE DEL MONDO. Per: Dominique Taureau».
«Sono io».
Il biondino lasciò il pacco sul bracciolo del divano, andò in bagno a sciacquarsi la faccia e tornò per scartarlo, inforcando i suoi occhiali da lettura. Il “Kit del campione del Mondo” conteneva un Brionac, Drago della Barriera di Ghiaccio in EDIZIONE LIMITATA, una cinquantina di varie Buste dei Campioni e un plico di scartoffie. Leggiucchiando qua e là le intestazioni, Dominique capì che si trattava dei moduli di partecipazione al World Tournament: dovevano essere rispediti negli States entro un mese, con le indicazioni su tutti i membri della squadra. Si leggeva, infatti, che il torneo avrebbe coinvolto nove squadre provenienti da tutto il mondo, ognuna composta da quattro membri – di cui uno necessariamente il Campione in carica del massimo torneo della regione di appartenenza.
«Che casino», commentò prima di andare in cucina per prepararsi un caffè, «dovrò chiamare il mio avvocato per compilare questa robaccia».

* * *



«Salve signora, siamo dell’FBI. Abbiamo bisogno di accedere al terrazzo dell’edificio per questioni di sicurezza internazionale».
«Hm, mi faccia vedere il suo distintivo».
«Ecco a lei. Vede? Io sono l’agente Starsky e lui è il mio collega Hutchinson».
«Va bene, le credo solo perché non posso telefonare a Washington e perché le vostre divise sembrano così dannatamente vere. Prego, seguitemi».
I due uomini seguirono la portinaia su per la tromba delle scale, finchè non raggiunsero il pianerottolo da cui si accedeva al terrazzo. La signora aprì loro la porticina in ferro, lasciò la chiave e li pregò di richiudere una volta finito ciò che dovevano fare. L’agente Starsky ringraziò e si avviò col suo collega verso il parapetto.


* * *



«Allora, se prendi l’aereo per Bari fra due ore e poi sali sul primo traghetto disponibile, riesci ad arrivare per le 12 di domani? Sì? Perfetto Franz, allora ci vediamo da me. Tchao!
E con questo, abbiamo finito. Domani lascerò che i venti duellanti migliori di Francia, Germania e Inghilterra si guadagnino da soli un posto nella mia squadra».

«Ma con chi sei stato a telefono per tutto questo tempo, Dominique caro?»
«Ho chiamato un paio di miei amici, maman!»
«Li hai invitati da noi?»
«Sì maman! Non ci sono problemi se mangiamo in giardino, vero?»
«Ma no, lo sai, cherie! Però ricordati di avvisare Ambrogio, così facciamo preparare un tavolo e un’orchestrina!»
«No maman, tranquilla, avremo troppo da fare per badare all’orchestrina!»
«Se poi vuoi un po’ di musica da camera non ti basta che chiedere, amore mio».
«Certo, lo so…adesso vado un po’ fuori a giocare con Napoleone!»

* * *



«Ok, puoi anche staccarti i baffetti adesso!»
«E se torna la portinaia?»
«Puoi sempre far finta di tossire per coprirti la bocca».
«Ah, è vero».
L’agente Hutchinson posò la pesante valigetta per terra, si staccò i baffi finti dal viso e si tolse il cappellino dell’FBI, lasciando prendere un po’ d’aria alla chioma di Endaron.
«Bene, vediamo di far funzionare quella radioricevente».
«Tu prendi il binocolo, Gius!»
I due ragazzi aprirono la valigetta e ne estrassero un vero equipaggiamento da agenti federali: Gius iniziò a regolare le lenti del suo strumento, affacciandosi dal parapetto, mentre Endaron iniziò a collegare cavi e jack ad un apparecchio radio.
«Sicuro che la villa sia quella?»
«Certo Gius, ho eseguito controlli incrociati per due settimane di fila».
«Sicuro che quello che hai pedinato non fosse l’uomo dei giornali?»
«Con la baguette sotto il braccio tutti i giorni?»
«Hm. Che dice Sierra Lambda?»
«Sembra che la cimice sia stata piazzata con successo. Riesco a sentire un cane che abbaia. Tu, piuttosto, vedi qualcosa?»
«Sì, adesso vedo il cane che sta abbaiando. Cazzo, questo binocolo è fenomenale!»
«Ottimo, adesso non ci resta che rimanere qui e aspettare».
I due compagni rimasero su quel terrazzo fino all’indomani mattina, quando la portinaia tornò e li trovò ancora intenti ad armeggiare con quell’apparecchiatura avanzata. Se prima nutriva qualche dubbio sulla loro reale appartenenza all’Ufficio Investigativo Federale, dopo averli visti all’opera non ebbe più dubbi, e scese di nuovo senza chiedere niente e senza interrompere il loro meticoloso lavoro di spionaggio.
Di buon mattino gli amici del riccastro iniziarono a popolare il giardino prospiciente la sua fastosa residenza alle Isole Tremiti, in Puglia.
«Qui Sierra Lampada, ho un contatto».
«Sierra LAMBDA cazzo! SIERRA-LAMBDA! E comunque io non vedo niente, Step».
«E dove minchia guardi, Gius?»
«Sto guardando TE!»
«E io vedo un tipo con una ventiquattr’ore in fondo alla strada!»
«Sei sicuro sia uno dei nostri uomini?»
«A giudicare dalle gambe così bianche e dalla pettinatura così tedesca, sì».
«Ottimo. Endaron, tieniti pronto col block notes!»
«Ricevuto, è proprio qui accanto a me, con una HB3 supertemperata. Spero solo che non si spezzi mentre sto prendendo appunti».
Tutti i venti possibili membri della squadra di Dominique vennero avvistati e schedati, finchè non iniziò il mini-Torneo nel giardino, circa alle quattro del pomeriggio. Mentre si riparavano sotto due ombrelloni – rigorosamente con la scritta “FBI” in grande – Endaron e Gius osservavano e ascoltavano tutto, prendendo nota dei Deck e delle strategie di tutti i combattenti.
«Bene, li abbiamo presi tutti! Per ora sono stati già vinti due posti nella squadra: uno ce l’ha uno Skill-Barbaros e l’altro un Light Lord. L’ultimo invece…»

* * *



«Salut! Je suis Thomas! Comment tu t’appelles?»
«Hello! I’m Harry! Nice to meet you».
«DUEL!»
«Go ahead».
«Bene grazie, allora inizio io! Pesco, evoco un mostro coperto in posizione di Difesa e termino!»
«Pesco e faccio lo stesso: setto uno e termino!»
Gius: Per ora ancora niente, eh?
Endaron: Non è questo il problema…quello che mi chiedo io è…COME FANNO A CAPIRSI?
Gius: Non è tanto complicato, un po’ di Inglese e di Francese lo masticano tutti…e poi le carte sono sempre quelle, la lingua conta poco.
Endaron: Shhh, stanno andando avanti!

Thomas: Bene, allora pesco e scopro il mio mostro, Schiacciatore Eroe del Destino!
L’eroe super muscoloso con i capelli blu pettinati in treccine e, soprattutto, un paio di mani nodose e pesanti, apparve sul terreno di gioco sottoforma di ologramma. Tutti i venti ragazzi, infatti, quel giorno erano stati dotati di Dueling Disk olografici, forniti alla famiglia di Dominique da un influente amico, dirigente del laboratorio della Facoltà di Fisica di Parigi. Diletto d’alta classe per loro, miniera d’informazioni per i nostri eroi, che potevano osservare con comodo tutti i mostri e le strategie impiegate senza usare uno zoom troppo elevato.
Thomas: Quindi evoco Dispensatore di Paura e con Schiacciatore attacco il tuo mostro coperto!
Mentre appariva Dispensatore di Paura, con la sua corazza che risaltava i muscoli e con il jet pack dietro la schiena, Schiacciatore battè le mani contento e fece quello che sapeva fare meglio: schiacciare. La carta coperta di Harry fece appena in tempo a girarsi prima di essere mandata in pezzi.
Harry: Ahah, molto bene! Avendo distrutto il mio Devastatore Vulcanico, posso posizionare in cima al mio Deck il mostro Vulcanico che più mi aggrada!
Thomas: Fai pure…nel frattempo ti attacco direttamente con Dispensatore di Paura!
Presa familiarità col campo di gioco durante l’attacco di Schiacciatore, il collega Eroe del Destino fece fuoco contro Harry con il suo braccio-cannone, centrandolo e sottraendogli un migliaio di Life Points.
LIFE POINTS HARRY : 6000
LIFE POINTS THOMAS : 8000
Thomas: E per finire…scarto Dasher Eroe del Destino al Cimitero per infliggerti altri danni grazie a Schiacciatore!
LIFE POINTS HARRY : 6500
LIFE POINTS THOMAS : 8000
Harry: Okay, vado io! Pesco e…evoco Razzo Vulcanico!
Sul terreno di gioco si materializzò un camioncino militare con una batteria di razzi – che sembravano più scheletri di dinosauro – pronta a sparare assicurata sul rimorchio. Dal veicolo scese un omino tarchiato, che estrasse una carta dalla sua tuta, la consegnò a Harry e scomparve.
Harry: Grazie al suo effetto, posso aggiungere alla mia mano un Acceleratore Fiammata, che non esito a giocare!
Sul campo, in una zona carte Magia e Trappola, apparvero altri omini tarchiati in tuta arancione che scaricarono un cannone semovente prima di svanire nel nulla. L’Acceleratore Fiammata aveva uno slot di caricamento delle munizioni – dove andava inserita la carta da sparare – e una bocca di fuoco abbastanza minacciosa da far sudare freddo Schiacciatore Eroe del Destino.
Harry: Bene, attivo immediatamente Acceleratore e scarto al Cimitero uno Spartitore Vulcanico!
Il cannone fu caricato e sparò il colpo, mandando Dispensatore di Paura in frantumi. Lo Spartitore Vulcanico, dopo aver trapassato il bersaglio ed essere finito in terra, esplose, rilasciando una nube (olografica, ovviamente) di vapore bollente che investì Thomas, sottraendogli 500 Life Points.
Harry: Ma non è finita! Grazie all’effetto di Spartitore posso mandare al Cimitero altri due Spartitori per infliggerti altri danni e distruggere tutti i mostri sul tuo terreno!
Da alcune postazioni in altura non meglio identificate, dei cannoni spararono gli Spartitori Vulcanici, che colpirono Schiacciatore ed esplosero alla stessa maniera del precedente.
LIFE POINTS HARRY : 6500
LIFE POINTS THOMAS : 6500
Gius: Mi sa che questa partita è già decisa…il D-Hero previene i danni da battaglia, mentre il Volcanic è un Deck Burn!
Endaron: Tommaso o come cazzo si chiama lui è stato sfigato...
Gius: Sconfiggere il Prescelto non è roba da tutti i giorni…

Thomas: Non male…ma io sono più bravo. Pesco! Ah-ha, visto che ho pescato Stratos Eroe Elementale, posso evocarlo specialmente sul mio terreno grazie all’effetto di Dasher che ho scartato prima! Quindi lo evoco, aggiungo un mostro alla mia mano e lo sacrifico subito per evocare un mostro coperto in posizione di Difesa. Poi gioco Pescata del Destino e, scartando Malicious al Cimitero, pesco altre due carte. Ma di quel Malicious, che è così scontento di stare al Cimitero, rimuovendolo dal gioco ne evoco una seconda copia in Difesa!
Endaron: Se fossi il Signore Oscuro farei di quel Tommaso il mio Mangiamorte di fiducia.
In solo un turno sul terreno di gioco comparvero almeno tre Duel Monsters: prima l’Eroe Elementale Stratos che, dopo aver portato con sé una carta consegnata a Thomas, scomparve per fare posto ad una carta coperta, e poi l’Eroe del Destino Malicious, con le sue ali, corna e code da demone.
Harry: All right, not so bad. Attacco il tuo mostro coperto con Razzo Vulcanico.
«Ready to shot!»
«FIRE!»
Il Razzo Vulcanico partì dal rimorchio su cui stazionava, guadagnò subito quota, poi cambiò direzione e iniziò a riprecipitare al suolo, diretto verso il mostro coperto di Thomas. La carta si girò, e venne rivelato un Duplicante Eroe del Destino. L’eroe in giacca e sciarpetta impugnò il suo bastone da passeggio a mo’ di mazza da baseball, pronto ad affrontare il razzo che incombeva su di lui, ma al momento della collisione la deflagrazione non gli lasciò scampo, riducendolo in tanti minuscoli pezzettini.
Harry: Tsk, gli Eroi del Destino dovresti lasciarli usare a noi Britannici.
Gius: E’ quello che stavo pensando anche io.
Thomas: Pesco! Durante la mia Standby Phase, cioè ora, sul mio terreno appaiono due Segna-Duplicante, in posizione di Difesa! Adesso gioco Terraformare, prendo Prigione della Torre dell’Orologio e la gioco, quindi setto una carta e termino.
Sul campo di battaglia iniziò ad alzarsi una torre settecentesca, che assomigliava in modo impressionante al Big Ben, ai cui piedi apparvero…
Gius: Endaron! Endaron! Ci sono il Dottor Jekill e Mister Hyde là sotto!
Mentre Harry pescava la sua carta, la lancetta dell’Orologio compì un quarto di giro: il Segna-Jekill sorrise compostamente sotto la sciarpetta, mentre il Segna-Hyde si sganasciò come un invasato. Il duellante inglese evocò un nuovo Devastatore Vulcanico: la torretta mitragliatrice automatica apparve dal suo lato di terreno, iniziando a far girare il tamburo e aguzzando il vispo occhio dietro la lente della telecamera sotto la pancia.
«Ho detto…», fece Harry, mentre Devastatore crivellava di colpi roventi un Segna e Razzo si occupava di polverizzare l’altro, «che i D-Heroes non fanno per te!»
Thomas, settando un mostro dopo aver pescato, rispose al suo avversario: «Fra qualche secondo terrai a freno quella linguaccia così lunga che ti ritrovi, perché sarai blu dalla fifa! Attivo ETERNO TERRORE!»
Questa volta le risate del Segna-Hyde non poterono accompagnare l’avanzamento delle lancette di ben due quarti, ma il solenne e grave rintocco dell’Orologio fece comunque il suo dovere.
Harry: Pfui, se non potrò asfaltarti con la forza bruta, ti consumerò poco a poco con i miei effetti! Pesco e attacco il tuo Malicious con Devastatore, e il tuo mostro coperto con Razzo!
La spietata coppia di infuocate armi da fuoco fece di nuovo terra bruciata dal lato di campo di Thomas, lasciandolo completamente indifeso. Questo tuttavia non parve preoccupare più di tanto il duellante francese: l’Orologio aveva ormai compiuto un giro completo e questo significava niente più danni da battaglia per lui.
Thomas: Bene, vado io! Visto che qualche secondo fa hai distrutto in battaglia il mio Dispensatore di Paura settato, adesso posso evocare dal mio Cimitero il caro Dasher!
In un angolino remoto del terreno di gioco apparve un tubo che risaliva dal terreno, di sezione abbastanza grande perché ci passasse un uomo di media statura. Da quella specie di pozzo, dopo qualche secondo, sbucò a massima velocità l’Eroe del Destino, a bordo dei suoi inseparabili rollerblade, balzando nella propria zona carte Mostro con una capriola raggruppata in aria. Ricevuti i comandi ritornò di nuovo in movimento, dirigendosi verso il camioncino con la batteria di Razzi Vulcanici. Non ci volle molto perché Dasher rompesse il finestrino e girasse la chiave di avviamento, facendo sfilare lentamente via il mezzo dal campo di battaglia, mentre i razzi urlavano e imploravano di essere risparmiati.
LIFE POINTS HARRY : 6300
LIFE POINTS THOMAS : 6500
Thomas: Ok, adesso sposto Dasher in difesa, setto una carta e termino.
Harry: Allora pesco io! Evoco Distruttore Vulcanico!
Un altro esoscheletro vuoto e senza occhi apparve sul terreno di gioco, iniziando a sputare fiamme tutt’intorno. A fianco a lui, Devastatore Vulcanico aveva ricevuto l’ordine di aprire nuovamente il fuoco contro Dasher, ma Thomas attivò una trappola: Contrattacco – D! L’Eroe del Destino scansò la prima raffica di colpi con un balzo improvviso – sebbene si trovasse in posizione di Difesa – e atterrò alle spalle della torretta mitragliatrice, che fu troppo lenta nel girarsi e venne calciorotata via dal terreno di gioco, senza troppi complimenti. Perciò, fu Distruttore a dover finire il lavoro, incenerendo in un sol colpo Dasher. Per terminare il proprio turno, Harry giocò un’ultima carta coperta.
Thomas: Vedo.
Harry: E quindi?
Thomas: Non faccio niente! Pesco ed entro in End Phase!
Harry: Ah, buon per me, allora vado io! Gioco Guardie Regali della Tempesta di Fuoco, grazie alle quali rimescolo nel Deck i miei tre Spartitori Vulcanici al Cimitero e il povero Razzo che hai malamente sabotato poco fa…quindi pesco immediatamente due carte!
Dopo una lieve scossa sismica, quattro lunghi serpentoni emersero dal terreno, e ognuno di loro stringeva fra le braccia un mostro precedentemente mandato al Cimitero: le Guardie della tempesta di Fuoco erano tutte ricoperte di scaglie rosso vivo sul dorso e bianco latte sull’addome, con delle escrescenze su cranio e spalle e due paia di pinne che partivano dalle braccia e dal dorso. Una volta depositati i non-morti nel Deck, le Guardie si disposero tutte in una sola zona carte Mostro, assumendo una formazione compatta.
Harry: Ah, finalmente eccoti qua! Adesso che l’ho trovato, gioco immediatamente Acceleratore Tri-Fiammata! Quindi non perdo tempo e scarto subito Frantumatore Vulcanico al Cimitero per infliggerti 500 danni! Danni a cui vengono sommati altri 500 punti per l’effetto speciale di Distruttore Vulcanico!
Gius: Endaron, noi come lo contrasteremmo un Burn?
Endaron: Mah, vincendo il più presto possibile?
Gius: Hm, sì, hai ragione.
Endaron: Certo che ho ragione.

I soliti operai in tuta arancione fecero ancora una volta la loro comparsata sul terreno di gioco, questa volta portando diversi tubi e pezzi di ricambio per il cannone Acceleratore Fiammata. Dopo averlo circondato, iniziarono a lavorare alla velocità della luce, e in pochissimi secondi furono in grado di potenziarlo e aggiornarlo: brillava meglio di una padella lavata con il Vanish e aveva due nuove bocche di fuoco pronte a seminare il panico tra le fila nemiche. Due delle Guardie Regali della Tempesta di Fuoco furono chiamate nelle retrovie per maneggiare il cannone, e da qualcuno ricevettero due bustine di color bordeaux da soldato di fanteria, da mettere sulla testa. Così, inserirono nell’alloggiamento i pezzi ancora incandescenti del Frantumatore Vulcanico, pronti per essere sparati contro Thomas. A caricamento ultimato, i serpenti tirarono una leva e si ripararono la testa con le pinne, mentre i lapilli bombardavano il lato opposto di terreno. All’attacco a distanza si aggiunse anche uno zampillo di lava sputato dal Distruttore Vulcanico, che arrecò altri danni ancora.
LIFE POINTS HARRY : 6300
LIFE POINTS THOMAS : 5500
Thomas: Ok, pesco. Vedo.
Harry: Si vede che sei troppo comodone per uscire dalla Francia e partecipare al campionato del Mondo, vero? Pesco io e continuo il bombardamento, ma questa volta la mia munizione sarà Spartitore Vulcanico!
Le due Guardie – ormai diventati gli addetti all’Acceleratore – caricarono il pericolosissimo proiettile nel cannone ma, quando erano sicure di aver finito l’allestimento per l’attacco, ricevettero altri due Spartitori Vulcanici da sparare. Senza alcuna obiezione caricarono anche gli altri due piccoli carapaci patriottici animati, tirarono la leva, si abbassarono e il cannone fece fuoco. Come al solito, anche il Distruttore Vulcanico diede il suo contributo all’assedio.
LIFE POINTS HARRY : 6300
LIFE POINTS THOMAS : 3000
Thomas: Pesco. Attivo Pescata del Destino. Scarto Dasher e pesco ancora due. Termino.
Harry: Okay dude! Draw! Aah, hai esattamente tremila Life Points: è arrivato il momento di chiudere la partita in bellezza! Mando al Cimitero il mio Acceleratore Tri-Fiammata per evocare specialmente Destino Fuoco Vulcanico!!
L’Acceleratore iniziò a sovraccaricarsi molto rapidamente, finchè da tutte le giunture del pezzo d’artiglieria non fuoriuscivano sbuffi di vapore a centinaia di gradi: le Guardie si tuffarono via, in una trincea non poco distante, poco prima che il cannone esplodesse in mille pezzi. Al suo posto, dal terreno emerse un gigantesco esoscheletro dalle fattezze di un dinosauro, con la coda di magma semisolido e con una criniera di fiamme ardenti. Anche gli arti erano composti di roccia lavica, vicina al punto di fusione, e ad ogni movimento le articolazioni rilasciavano nubi di gas che entravano immediatamente in combustione, producendo veloci e spettacolari fiammate rosa e blu.
Harry: Questa mossa sarebbe ovviamente inutile se non buttassi giù il tuo Big Ben abusivo! E per farlo mi avvarrò di un tifone di scala 5, ovvero Tifone Spaziale Mistico!
La potente carta magia rapida fece abbattere una violenta tempesta sulla torre dell’orologio, che iniziò a sbrecciarsi e a crollare molto in fretta. Prima che l’edificio implodesse del tutto, il prezioso cristallo del quadrante fu mandato in frantumi dall’interno: ne sbucò un colosso tutto muscoli, con diverse catene spezzate che gli pendevano da polsi e caviglie e con una stretta maschera di ferro a coprirgli il volto. Le urla delle guardie che ne denunciavano l’evasione vennero completamente sommerse dal boato del crollo, assieme alle minuscole torcine con cui tentavano di farsi luce.
Thomas: Per te non era questione di scegliere come vincere, ma questione di scegliere il male minore! Adesso mi hai dato il diritto di evocare MAESTRO DEL TERRORE EROE DEL DESTINO!! E con lui, posso richiamare in gioco i due Dasher che ho mandato precedentemente al Cimitero!
In rapida successione, i due pattinatori sbucarono dalla cima di una scalinata – apparsa dietro le macerie della Prigione della Torre dell’Orologio – e scesero in grind sulla ringhiera con gran stile, saltando alla fine del percorso e atterrando ai fianchi di Maestro del Terrore, che li accolse con due vigorose pacche sulla schiena, col rischio di rispedirli daccapo da dov’erano arrivati.
Harry: Tutto fumo e niente arrosto, baguette! Adesso attaccherò uno dei tuoi Dasher e automaticamente tutto questo teatrino sarà carbonizzato dall’effetto del mio mostro!
Destino Fuoco Vulcanico volse le spalle agli avversari, tentando di colpire un Dasher con una spazzata di coda, ma il suo fu, appunto, solo un tentativo: Maestro del Terrore li prese di peso entrambi e schivò con salti al limite dell’immaginabile ogni colpo lanciato dal dinosauro fiammeggiante, tenendo i pattinatori sotto le braccia. Dopo decine e decine di spazzate andate a vuoto, Destino Fuoco Vulcanico iniziò ad avere il fiatone e, per evitare che tutto il suo corpo si raffreddasse eccessivamente, decise di rinunciare all’attacco.
Harry: Fuck that.
Thomas: E adesso tocca a me, teina!
Endaron: Capisco che l’umorismo atlantico faccia pena, ma “baguette” e “teina” usati come dispregiativi non si possono proprio sentire!
Thomas evocò uno Spaccacielo Fantasma, che apparve sul terreno di gioco, portando con sé anche una copia d’ectoplasma a propria immagine e somiglianza. I due demonietti-cannonieri furono quindi impiegati, assieme a un Dasher, come tributo per l’evocazione speciale di uno dei due pilastri portanti del corpo dei D-Hero: grandi ali scure come la notte, spade lunghe e splendenti nascoste nei bracciali dell’armatura, elmo cornuto e una catena a mo’ di collana.
«Evoco DOGMA – EROE DEL DESTINO!!»
Maestro del Terrore e il nuovo arrivato si salutarono scontrando l’uno il pugno dell’altro, ma dopo i brevi convenevoli passarono subito all’azione: Dogma sparì in una coltre di oscurità, per riapparire alle spalle di Destino Fuoco Vulcanico e tranciargli la coda di roccia con un fendente di spada, facendolo accasciare senza vita al suolo. Prima che potesse allontanarsi, però, l’Eroe del Destino fu investito da una fiammata improvvisa, sprigionata da una carta trappola continua appena giocata dal duellante inglese: Fuoco di Ritorno!
LIFE POINTS HARRY : 5900
LIFE POINTS THOMAS : 2500
L’attacco proseguì e mentre Maestro del Terrore faceva a pezzi il cranio di Distruttore Vulcanico a suon di capocciate, Dasher legò ben benino le quattro Guardie della Tempesta di Fuoco – con l’ausilio di una delle catene del Maestro, staccata via in un momento di pausa – girandovi intorno. Quando ebbe finito il lavoro, le calciorotò via dal terreno di gioco, lasciando Harry indifeso ai prossimi attacchi.
LIFE POINTS HARRY : 1800
LIFE POINTS THOMAS : 1500
Harry: Pesco!
LIFE POINTS HARRY : 900
LIFE POINTS THOMAS : 1500
Harry: Ah già, l’effetto di Dogma…beh, ormai credo non ci sia più nulla da fare. Setto un mostro e termino.
Thomas: Ahahah! Sento già profumo di World Championship! Pesco, attacco il tuo mostro coperto con Dasher e poi ti attacco direttamente con Maestro del Terrore!
L’ultimo baluardo dei Life Points di Harry era un guscio Vulcanico, che riuscì a sottrarre ancora 500 punti a Thomas, per via del Fuoco di Ritorno.
LIFE POINTS HARRY : 0
LIFE POINTS THOMAS : 1000
Harry: Game over.

* * *



«L’ultimo posto ce l’ha un D-Hero, allora».
«Bene, smontiamo baracca e burattini e spariamo».
«Ricevuto. Qual è la prossima parte del piano, Gius?»
«Abbiamo diverse possibilità: mi parlavi di quelle carte particolari che potrebbero far gola al riccastro e che possiamo barattare con il Modulo. Se non saranno sufficienti, sfideremo a duello quei quattro perdenti e nel casino della battaglia metteremo le mani sul Modulo. Se non riusciamo a prenderlo nemmeno così, ritorneremo di notte e faremo un lavoro più da professionisti».
«Spero che riusciremo a cavarcela con i metodi da dilettanti: le fauci di quel Napoleone non mi ispirano affatto!»
«Sapessi a me…comunque, vuoi dirmi una buona volta quali sono queste fantasmagoriche supercalifragilistichespiralidose carte che hai avuto in anteprima?»
«Ma certo! Te ne parlerò quando saremo sulla strada per tornare alla base, non appena saremo scesi da questo posto».

Cari lettori, scusate il mio vistoso ritardo nella pubblicazione, ma sfortunatamente ho dovuto far fronte a gravi problemi hardware che mi hanno impedito di svolgere regolarmente il lavoro. Per farmi perdonare - e per rimettermi al passo con la tabella di marcia - prevedo di pubblicare più capitoli nell'arco di pochi giorni. Un motivo in più per rimanere all'erta, pronti per il prossimo Capitolo! Stay tuned!

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Capitolo 8
*** Lo Scambio ***


Capitolo 7

“Entrate e vincete due pezzi da collezione introvabili, in anteprima, gratuitamente!”

«Così diceva il manifestino affisso sulla porta di un localetto abbattuto in un vicolo buio e lezzoso di Berlino. Io – che chissà per quale motivo stavo passando di là, forse avevo bisogno di un bagno – lessi ed entrai incuriosito per dare un’occhiata all’interno.
Sul consumato bancone da bar, a destra dell’entrata, c’era un abat-jour dal paralume verde, l’unica fonte di luce di tutto l’angusto locale; sulla sinistra, diversi tavoli di legno scuro dove gli avventori potevano consumare seduti su panchette piuttosto basse.
Mentre il barista era impegnato nel meticoloso lavoro di lucidare con uno straccio macchiato i suoi bicchieri di taglie e dimensioni tutte diverse, all’ultimo tavolo una piccola folla immersa in una nube di fumo stava mormorando concitata.
«Forza forza, avete messo tutti il bigliettone nel vasetto?»
Un recipiente di porcellana era pieno fino all’orlo di cartigli arancioni.
«Allora cominciamo!»
«No, aspettate», feci, fattomi largo a fatica nella fila serrata di spettatori, «cosa c’è in palio?»
«Ah, ragazzo mio, due pezzi freschi freschi dall’America!»
«Francobolli?»
«Francobolli? Ahah, francobolli? No, sto parlando di Majestic Star Dragon e Majestic Red Dragon!»
«Le carte di Duel Monster??»
«E che sennò?»
«Ma tu come fai ad averle?!»
«Le vuoi sì o no?»
«Beh, se è gratis…»
«Non è del tutto gratis: innanzitutto ti servono cinquanta euro».
«Stupida pubblicità ingannevole…»
«Scrivi il tuo nome sul bigliettone, lo pieghi e lo metti in questo bel vasetto qui. Poi lo chiudiamo, missiamo, scekeriamo, riapriamo ed estraiamo due dei bigliettoni. Tutti coloro non sorteggiati avranno indietro i propri soldi…»
«Ah, meno male».
«…invece i due estratti dovranno giocarsi le carte in palio con un Match di Duel Monsters!»
«Per fortuna che ho qui il Deck!»
«Allora, ci stai?»

Aprii il portafogli, scacciai via le falene che ne uscirono, disturbate nel loro letargico sonno, estrassi l’unica banconota che conteneva e l’autografai con la penna che trovai sul tavolo, quindi la piegai e la unii alle altre che attendevano pazienti nel vasetto.
«Bene, che l’estrazione abbia inizio! Ullallà ullallà ullallallà, questo è il valzer del moscerino! ♪Ullallà ullallà ullallallà, questo è il valzer che fa lallallà! ♬»
«Maccheccazz-?»
«Ullallà ullallà ullallallà, questo è il valz-»

L’uomo fu scaraventato via contro il muro con un veemente colpo di valigetta in acciaio rinforzato, accasciandosi quindi nell’angolo, svenuto.
Tutto accadde così rapidamente che ebbi soltanto il tempo per imprecare: «Maccheccazz-?»
«Tutti gli avventori sgusciarono via dal bar ad una velocità lievemente inferiore a Mach Uno, portando via con loro il vasetto con il capitale all’interno. Gli unici a rimanere nel locale – oltre all’impassibile e infaticabile barista, che continuava a lucidare i bicchieri con zelo ineguagliabile – fummo io, che non riuscivo ancora ad articolare un suono che esprimesse appieno il mio disappunto, e l’armadio che aveva appena mandato KO il banditore con la sua valigetta corazzata.
Questi posò la sua arma/contenitore sul tavolo – che traballò sotto il peso improvviso – e iniziò a frugare nelle tasche del corpo tramortito della sua vittima. Estratte le carte da un taschino del gilet, si sedette con comodo, aprì le cerniere della valigetta e si apprestava ad aggiungere alla sua collezione i due mostri Synchro ancora inediti nella versione occidentale, quando la mandibola mi si riprese e agì di propria iniziativa: «…arte!»
«Come dici?»
«Maccheccazz…»
«NON HO SENTITO BENE!»
«Volevo dire, ehm…»
e qui feci per allargarmi il colletto, sebbene avessi una maglietta a girocollo, «ci ho rimesso cinquanta papaveri, quelle carte sono mie di diritto».
«Diritto di cosa, scusa?»
«…»
«Senti, facciamo così: io sono un tipo che di carte del genere può averne quante e come ne vuole, ma tu invece mi sembri uno che non ne vedrà mai più una dal vivo, un bisognoso. E Il Collezionista aiuta i bisognosi. Quindi ce le giocheremo a duello. Facendo finta che entrambe siano nell’Extra Deck di tutti e due, le lasciamo qui, al centro del tavolo, su questo fazzolettino di carta, cosicchè non si sporchino… Il primo che riesce a evocare Majestic Star Dragon o Red Nova Dragon e poi vince, ottiene entrambe le carte. Ci stai?»
«…sì, mi sta bene»
.
Mentre iniziai a mischiare il mio Deck, lentamente, con calma e metodo, l’altro contendente delle rarissime carte tirò fuori da quella valigetta apparentemente senza fondo una quantità come sei o sette Porta Deck, li dispose in fila sul tavolo fino a formare un semicerchio, si portò una mano al mento per strofinarselo assorto, quindi in trenta secondi scelse il mazzo più adeguato alla situazione e in altri trenta lo mischiò da cima a fondo, muovendo le carte a velocità così elevata da renderle indistinguibili a occhio nudo.
Prima di iniziare il duello, si premurò di sistemare il suo tappetino Playmat sgravo sul tavolo e mi porse tre Majestic Dragon (una carta indispensabile per l’evocazione, a suo dire – io non ne sapevo assolutamente niente) da aggiungere al Deck.
«Non mi hai ancora detto come ti chiami…»
«Io sono…»
e fece una pausa, in cui pescò sei carte e ne settò una in una zona Carte Mostro, «…Il Collezionista».


«E poi com’è andata, Endaron?»
«Uff, che caldo, fammi riprendere il fiato, Gius…questa radioricevente pesa un botto…perché devo portarmela io?!»
«Io sto portando l’ombrellone!»
«Anf, anf, fermiamoci in un bar e beviamo qualcosa, almeno…»
«…conciati così?»
«Allora sediamoci sotto quell’albero laggiù: quella panchina sembra essere fatta apposta per noi».


«E quindi iniziammo il Duello…
LIFE POINTS ENDARON : 8000
LIFE POINTS IL COLLEZIONISTA : 8000

Endaron: Ma…perché hai iniziato prima tu?
Il Collezionista: Perché Il Collezionista è un uomo risoluto.
Endaron: Ah, ecco, questa mi mancava. Vabbè, evoco una Tartaruga Piramide e attacco il tuo mostro coperto.
«La Tartaruga Piramide apparve sull’immaginario campo da gioco, procedendo a passo di lumaca (a passo di tartaruga sarebbe stato troppo normale e scontato) verso il proprio bersaglio, dovendo trascinare con sé il proprio pesantissimo guscio di pietra. Alla fine dell’estenuante viaggio, si lasciò cadere esattamente sulla carta coperta, che si scoprì essere un piccolo Sangan. Il peso del mostro Zombie ridusse il demonietto a un’omelette.
Il Collezionista: Ah, adesso aggiungo alla mia mano un mostro da milleCCinquecento o meno!
Endaron: Va bene, termino.
Il Collezionista: Ok, scarto Dente di Leone al Cimitero per evocare Specialmente un Pistolero Synchron, e così facendo evoco sul terreno anche due Segna-Dente di Leone. Sincronizzo Pistolero con un Segna-Dente per evocare un Turbo Guerriero, poi evoco normalmente Rottame Synchron, sincronizzo con il secondo Segna ed evoco Braccio Arsenale, che equipaggio a Turbo Guerriero facendolo arrivare a quota tremileCCinquecento ATK.

«La mia mandibola andò nuovamente in corto circuito, lasciandomi come uno stoccafisso a osservare i due mostri Synchro assemblati ed evocati in un unico turno da quel duellante evidentemente Pr0. La Tartaruga Piramide, nel frattempo, arrivò dal suo lato di terreno solamente quando Turbo Guerriero si era già assemblato con il Braccio Arsenale, lasciandogli anche il tempo di sorseggiare una gustosa tanica di olio motore di prima scelta.
Il povero rettile zombie, spaventato dal forte rumore prodotto da Turbo Guerriero che scalpitava per poter entrare in azione alle sue spalle, fermatosi nella propria zona carte Mostro, iniziò a girare su se stesso alla velocità di una trottola ferma per poter guardare in faccia la minaccia. Ma dopo altri minuti di attesa snervante, Il Collezionista disse che lui era un uomo d’azione, che non poteva aspettare i comodacci di una tartaruga e che quindi la riduceva in polvere. Il Turbo Guerriero si fece esecutore della sentenza, sbriciolando la tartaruga in mille pezzi senza che essa fosse prima riuscita effettivamente a fissarlo nei fari.
LIFE POINTS ENDARON : 4500
LIFE POINTS IL COLLEZIONISTA : 8000

Endaron: ...maccheccazz…
Il Collezionista: Il Collezionista è un abile e navigato giocatore, mio giovane ammiratore…
Endaron: Ma chi ti ha detto che sono un tuo ammiratore?! Se la prima volta che ti vedo è ADESSO?!
Il Collezionista: Tutti ammirano Il Collezionista per la sua bravura, tu non sei/sarai da meno!
Endaron: Grazie all’effetto di Tartaruga Piramide evoco sul mio terreno un Clown Zombie.
Il Collezionista: Il Collezionista entra nella sua End Phase e ti lascia dimostrare cosa sei in grado di fare con quella carta!
Endaron: Bene, allora attivo Sepoltura Sciocca e mando al Cimitero uno Zombie Untore, dopodiché evoco Maestro Zombie, scarto Mezuki al Cimitero ed evoco Zombie Untore sul terreno. Sincronizzo questi tre mostri per evocare Arcidemone Drago Rosso!

«Mentre il Clown Zombie faticava a tenersi in piedi sulla palla usando la falce a mo’ di trave d’equilibrio, apparve sul terreno il mio Maestro Zombie, avvolto nel suo mantello tutto consunto e logoro, che iniziò a trafficare con i non-morti finchè non riuscì a strapparne tre o quattro dal Cimitero. Fra quelli c’era anche lo Zombie Untore, che corse contro il clown per assestare uno spintone alla palla e farlo rovinare sul Maestro, quindi si tuffò contento in quella catasta di carne putrefatta, sprigionando un bagliore verde.
Il mucchietto informe tremolò, gorgheggiò, sobobò (in maniera simile a come fanno i materassi di Sconchiglioso Zeta) e poi esplose, lasciando che l’Arcidemone Drago Rosso potesse librarsi in cielo ad ali spiegate, ruggendo e facendo spaventare Turbo Guerriero – che perse qualche goccia di olio lubrificante dal sottoscocca – per la sua improvvisa apparizione.
Endaron: Setto una carta coperta e termino!
Il Collezionista: Il Collezionista non teme le carte coperte, né le tue né quelle di nessun altro! Per questo attacca il tuo mostro con Turbo Guerriero!

«Mentre si chiedeva che bisogno avesse il drago di ruggire in continuazione, Turbo Guerriero si fece coraggio, innestò la prima e si lanciò all’attacco, pronto a lacerare il nemico con il suo Braccio Arsenale. Ma Arcidemone Drago Rosso – continuando a ruggire – rispose all’attacco con un’improvvisa quanto violenta capocciata, inchiodando il Turbo Guerriero per terra: avevo attivato il mio Deflettore Synchro.
Il Collezionista: E va bene, per questa volta il mio mostro è andato distrutto, ma non pensare di avere Il Collezionista in pugno! Termino!
Endaron: In pugno? Ce l’ho già fra i denti! Pesco e ti attacco direttamente con Arcidemone Drago Rosso!

LIFE POINTS ENDARON : 4500
LIFE POINTS IL COLLEZIONISTA : 5000

Il Collezionista: Adesso tocca al Collezionista! Pesco! Evoco Drago delle Macerie, con cui evoco Specialmente sul terreno il Dente di Leone, quindi evoco Specialmente anche Turbo Booster, sincronizzo e evoco Drago Polvere di Stelle. Poi gioco Libro della Luna, copro Arcidemone Drago Rosso, lo attacco con Polvere di Stelle e termino.
Endaron: Eccheccazz…
«Il Collezionista aveva evocato una versione più giovane e minuta del Drago Polvere di Stelle, che con uno strillo supersonico aveva richiamato dal Cimitero un Dente di Leone non-morto, conciato così male da non disporre più del proprio effetto speciale.
«È qui la festa?» chiese il piccolo Turbo Booster quando si materializzò anch’esso sul terreno di battaglia, attirato dall’evocazione Normale del Drago delle Macerie. Il robot corridore quindi si caricò sulle spalle la pianta più morta che viva, assorbendo le quattro sfere di luce verde in cui il drago si era scomposto. Il risultato della Sincronizzazione fu Drago Polvere di Stelle, che apparve in campo fronteggiando il rivale di sempre, che lo guardava fiero e arcigno. Con una mossa a sorpresa, Il Collezionista attivò un Libro della Luna, che piombò dritto dritto sulla zucca dell’Arcidemone, mandandolo a nanna tanto quanto bastava a permettere a Polvere di Stelle di annichilirlo con un raggio energetico.
Endaron: Pesco! Maccheccazz…setto una carta e termino…
Il Collezionista: Il Collezionista vede con piacere che le tue pescate sono più morte dei tuoi mostri! Bene, allora ti attacco direttamente!

LIFE POINTS ENDARON : 2000
LIFE POINTS IL COLLEZIONISTA : 5000

Endaron: Hai finito?
Il Collezionista: Sì, il turno del Collezionista finisce qui!
Endaron: Ottimo, allora pesco e subito dopo attivo la mia carta coperta: Cupidigia Insaziabile! Aaahh, queste pescate però sono più vive di un’anguilla appena catturata! Innanzitutto gioco Terraformare, grazie alla quale aggiungo Mondo Zombie alla mia mano! Dunque attivo immediatamente la mia spettacolare carta magia terreno, che mi permetterà di fare i fuochi d’artificio!
Il Collezionista: Giochi davvero Fuochi del Giorno del Giudizio in un Deck Zombie?
Endaron: Mannò, era una figura retorica! Con Mondo Zombie attivo, posso attivare l’effetto speciale di Mezuki e, rimuovendolo dal gioco, rievoco sul mio terreno Arcidemone Drago Rosso, che viene considerato un mostro Zombie! Adesso gioco Libro della Vita, rimuovo dal gioco il tuo pericoloso Dente di Leone e evoco di nuovo sul mio terreno il Maestro Zombie dal Cimitero! E non finisce qui, perché grazie al suo effetto, scartando una carta al Cimitero, posso rievocare sul terreno un Servitore del Teschio!
Il Collezionista: Ma tu non avevi nessun Servitore del Teschio al Cimitero!
Endaron: Infatti ce lo mando per attivare l’effetto! Tranquillo, ho studiato per mesi i ruling di questa carta, POSSO FARLO.
Il Collezionista: Il Collezionista comunque non sfrutterebbe mai simili ambiguità nei ruling delle sue carte…
Endaron: Dulcis in fundo, evoco…MAJESTIC DRAGON!

«Non sapevo se fosse culo o qualcos’altro, ma fatto sta che feci una giocata da manuale. Il campo di gioco, da piano e asettico qual era, si arricchì di rilievi e valli tenebrose, mentre qua e là spuntavano alberi morti e castelli diroccati: l’attivazione di Mondo Zombie era decisamente spettacolare. Proprio da un castello diroccato in lontananza si udì all’improvviso un urlo straziante – sicuramente quello di Mezuki – a cui seguì la risurrezione di Arcidemone Drago Rosso, che aveva qualche brandello di carne che mancava e le ali un po’ strappate. Appena riprese a ruggire come faceva di continuo, sul terreno di propagò un lezzo pestilenziale. Dopo quella mossa, quando giocai la mia carta magia, apparve un monaco incappucciato con un librone tutto decorato fra le mani. Aprì ad una pagina dove teneva già il segno con un nastrino di velluto verde, recitò una formula e poi scomparve, facendo direttamente posto al Maestro Zombie. Questi iniziò a muovere le dita delle mani, facendo apparire dei flussi energetici che sembravano come fili ancorati al terreno, e in breve tempo riuscì a dissotterrare un Servitore del Teschio, che si posizionò pure lui in una zona carte Mostro. L’ultimo mostro che evocai – il Majestic Dragon in Edizione Inglese – apparve planando sul terreno di gioco, iniziando a guardarsi intorno con i suoi grandi occhioni vispi e rimanendo in volo senza sbattere le ali. Sembrava che il suo corpo in realtà fosse un esoscheletro senza muscoli che potessero muoverlo.
«Insomma, senza andare per le lunghe, evocai questa terrificante schiera di mostri Zombie e poi li unii in una colossale evocazione Sincronizzazione: Arcidemone Drago Rosso più Servitore del Teschio più Majestic Dragon uguale Majestic Red Dragon! In pratica era una versione potenziata della propria normale controparte Synchro, con una coda più lunga, un paio di ali in più e una corazza fosforescente tamarra, rossa. Con questo attaccai il suo Polvere di Stelle, lo distrussi e poi attaccai direttamente con il Maestro Zombie.
LIFE POINTS ENDARON : 2000
LIFE POINTS IL COLLEZIONISTA : 450

Il Collezionista: Tranquillo, Il Collezionista ha ancora un asso nella manica!
Endaron: Va bene, allora termino, così Majestic Red Dragon ritorna nell’Extra Deck e posso rievocare dal Cimitero Arcidemone Drago!
Il Collezionista: Bene, allora Il Collezionista pesca, setta due carte e termina!
Endaron: …così se non hai niente con cui opporti, ti attacco direttamente con Arcidemone Drago e ho vinto.
Il Collezionista: Sbagliato! Il Collezionista attiva Dispositivo di Salvataggio Obbligatorio!

«Feci spallucce, Arcidemone tornò nell’Extra Deck, attaccai Il Collezionista direttamente con Maestro Zombie e vinsi.
LIFE POINTS ENDARON : 2000
LIFE POINTS IL COLLEZIONISTA : 0

«Allora lui mi consegnò onestamente anche il Majestic Star Dragon e poi rimise tutto il suo armamentario in ordine alla velocità della luce, suggerendo anche a me di filare via il prima possibile. Non feci in tempo a riporre le mie nuove carte nel Porta Deck che lui era già sparito dal locale, con la sua fida valigetta delle meraviglie al seguito. Uscii anche io, salutai il barista che mi rispose con un cenno – assorto nella pulitura dei bicchieri, che si sporcavano nel momento stesso in cui venivano passati con lo straccio – e ritornai nel vicoletto di Berlino. Il sole era ormai tramontato, e io mi diressi verso l’albergo, ricordandomi qualche centinaio di metri più tardi che avevo ancora bisogno del bagno.»


«Uao Endaron, bella storia! Ma adesso dove sono le carte?»
«Alla nostra base operativa».
«Allora sarà meglio sbrigarci: entreremo in azione oggi stesso! Che ore sono?»
«Le nove ezzerozzero».
«Perfetto. Chiama gli altri e dì loro di incontrarci tutti alla base».
«Ma devo fare tutto io?!»
«Sei tu ad avere la radioricevente sulle spalle! Io ho l’ombrellone!»
«Uff…»

* * *



«Allora, siamo tutti pronti?»
«Sì Gius, è la terza volta che ce lo chiedi».
«Carte speciali? Scarponcini rinforzati? Corda? Rampino? Giubbetto rinforzato? Passamontagna? Cesoie? Pinze? Fumogeni? Salsicce?»
«Anf, sì, le cesoie sono dietro la mia schiena!»
«Io ho i fumogeni fatti in casa seguendo le guide su YouTube…»
«Ottimo ragazzi. Adesso procediamo mantenendo un basso profilo fino al retro della villa di Dominique. Una volta dietro la siepe ci apriamo un varco e ci intrufoliamo furtivamente in casa. Se il cane compromette l’operazione usiamo le salsicce e prendiamo Dominique in ostaggio. In qualsiasi caso acchiappiamo il plico dei moduli di partecipazione al Campionato del Mondo e ce la squagliamo».
«…ma non dovevamo barattarlo con le carte?»
«Quello è il piano Cì, Woll».
«Ah...»
«Allora, siamo tutti pronti?»
«MUOVITI CAZZO, GIUS!»
E così, i nostri quattro onesti eroi si diressero furtivamente verso la megavilla di Dominique, mimetizzandosi fra i sacchetti della spazzatura e le sterpaglie, fra le automobili esplose e i picchi rocciosi, fra i barili d’olio abbandonati e arrugginiti e le…no aspetta, non stanno girovagando per la Washington post-fallout nucleare.
Arrivati al confine del giardino inglese, nascosti dai rigogliosi rami delle siepi, Endaron stupì tutti con le sue grandi doti da giardiniere, sforbiciando qua e là fino ad aprire una breccia nel muro verde.
Allora i ragazzi si truccarono i volti con dei colori mimetici (in stile cecchino) e iniziarono a strisciare in mezzo all’erba fino ad arrivare ai piedi di un luminoso finestrone.
«Finestra chiusa», sussurrò Gius, «che facciamo?»
«Prendo le pinze e forziamo!»
«Ottima idea, Endaron!»
«Beh, modest-»
Il cuore dei nostri eroi si fermò all’improvviso: un rumore forte, acuto. Dei vetri in frantumi. Voci di guardie in lontananza. Latrati di cane che si facevano sempre più vicini.
Step aveva appena mandato in pezzi la vetrata con una pietra.
«Che lancio da maestro!»
Gius lo tirò di nuovo per terra, facendolo cadere bocconi, e gli ringhiò contro: «IMBECILLE! CI HAI FATTI SCOPRIRE!»
«Presto, nascondiamoci!» fece Woll, che si alzò subito in piedi e andò a rintanarsi dietro una tenda di stoffa pesante, raccolta in un angolo.
Endaron pure lui si alzò con uno scatto di addominali e, dopo aver esaminato rapidamente il salone su cui dava la finestra mandata in pezzi, aprì un’antica pendola, vi si ficcò dentro e richiuse lo sportellino in vetro.
Step e Gius, tenendosi entrambi per i colletti, decisero all’unisono di andare a rifugiarsi nella cucina immediatamente adiacente al salone.
«Ma perché VOI DUE in cucina?» si lamentò Woll, tornando però subito dopo a nascondersi dietro la stoffa blu dietro cui trovava riparo: Dominique e i suoi compagni erano entrati nella stanza.
«Ma che cazzò è successo? Chi ha distrutto la MIA finestra?!»
«Forse qualche vandalo, Dom…»
«Impossibile, da questo lato non passa nessuna strada».
«Allora può darsi che sia stato Napoleone!»
«No, ci sta giocando mia sorella dall’altro lato del giardino».
«Ma allora…»
«Dev’essere entrato qualcun-»
Proprio in quel frangente, Endaron non riuscì più a trattenere un violento starnuto – dovuto ai quintali di polvere che popolavano l’interno dell’orologio antico: la pendola di chissà quale valore stratosferico si schiantò sul pavimento, riducendosi in minuscoli pezzettini.
«…»
«…»
«…»
«…sei venuto a vendermi un aspirapolvere?»
Woll uscì dal suo nascondiglio, gridando preoccupato: «Endaron!! Tutto bene?!»
Anche Gius e Step – che aveva un cosciotto di pollo fra i denti – si mostrarono alla squadra di Dominique, che all’inizio non riconobbe nessuno per via del trucco e dei giubbetti antiproiettile verde mimetico.
«…ho capito! È un’esercitazione! Adesso io devo scappare urlando aspettando che arrivino le guardie e vi imbottiscano di piombò!»
«No, adesso tu te ne vai e basta, come se non fosse successo niente» fece Endaron, che si scuoteva di dosso le schegge di legno pregiato e cristallo pregiatissimo.
Gius sussurrò qualcosa nell’orecchio dell’amico, e quindi Step, continuando a masticare, intervenne: «Preparatevi a passare dei guai!»
«…»
Dopo un’occhiata complice che gli fece Step, Endaron proseguì: «Dei guai molto grossi!»
«Proteggeremo il mondo dalla devastazione!»
«Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!»
«Denunceremo i mali della verità e dell’amore!»
«Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!»
Dominique interruppe la recitazione del motto: «Ma tu sei Step! E voi siete…»
Al che, fu Gius a interrompere Dominique, urlando, con il plico dei moduli in mano: «VIA VIA VIA!!»
I nostri eroi saltarono fuori dalla finestra, ruzzolarono sull’erba e stavano per fiondarsi attraverso la breccia nella siepe, quando davanti a loro si parò il minaccioso mastino della famiglia Taureau: Napoleone.
«…Woll, PIANO B!»
Il ragazzo si portò fulmineamente alle spalle di Dominique – che era uscito in giardino assieme ai suoi compagni – e lo bloccò, portandogli uno dei suoi equipaggiamenti alla tempia: «Ok gente, niente mosse avventate e nessuno si farà male!»
Il francese portò istintivamente le mani in alto in gesto di resa, ma quando vide Gius nascondersi la faccia con una mano :facepalm: si girò verso Woll, con sguardo interrogativo.
«Ma non minacciarlo con le salsicce, Woll!!»
«Ops, tasca sbagliata…con la fretta può succedere…»
«Senti Dominique», fece Endaron, ricorrendo rassegnato al Piano C, «mettiamo le cose in chiaro: noi vogliamo i moduli di partecipazione al World Tournament 2010, e possiamo pagarteli profumatamente».
«Penso che centomila vadano bene».
«Centomila che, scusa?»
«Centomila testoni!»
Endaron tirò fuori mollemente i due Draghi Synchro da una tasca del giubbetto, commentando basito: «Ma noi veramente volevamo barattarli con queste…»
«Cosa? Due insulsi mostri Synchro? E che me ne faccio? Potrei pulirmici il culo!»
«Ma io le ho ottenute con tanto sangue e sudore…»
Allora intervenne Step per salvare la situazione, sfoderando una terza carta dal suo giubbetto: «DOMINIQUE, CHE NE DICI DI QUESTA?!»
Il francese girò lentamente la testa e, dopo averla vista, rimase paralizzato per lo stupore. Nel giardino calò il silenzio.
[Clicca per visualizzare quale carta mostrò Step!]
«No…non è possibile…come puoi…averla trovata PROPRIO TU?!»
«La vita è una cassapanca di sorprese, Dom».
«Va bene, adesso si inizia a ragionare…datemi le carte e io vi lascerò andare in piena tranquillità. Anzi, vi farò uscire dal cancello principale».
Endaron prese anche la carta di Step e le porse repentinamente a Dominique, iniziando pure ad avviarsi sorridente verso l’uscita: «Tieni!»
Appena Dominique ebbe artigliato le tre rarissime carte, chiamò a gran voce: «GUARDIE, ACCIUFFATELI!»
Gius, allora, ringhiò: «Gente, c’è solo una cosa da fare!»
«Stenderci faccia a terra e arrenderci?»
«ATTIVATE I DUELING DISK!»

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Capitolo 9
*** Generation Next VS Twelve Force ***


Capitolo 8 Capitolo 8

«DUELING DISK, ATTIVAZIONE!»
I nostri quattro eroi attivarono i dispositivi olografici portatili che avevano estratto dagli zainetti e indossato al braccio: dei potenti raggi luminosi iniziarono a interferire con la naturale illuminazione dei dintorni, rendendo pressoché impossibile allontanarsi dal campo di gioco senza finire in un muro o sprofondare in una siepe.
«MODALITA' DUELLO OPERATIVA - TAG DUEL A 4
LIFE POINTS SQUADRA GENERATION NEXT : 8000
»
«Endaron, ti sei davvero superato! Li hai anche costruiti parlanti!»
«Eh Gius, quando una cosa si deve copiare, la si copia per bene!»
«Allora inizio io, pesco una carta ed evoco Boltman Eroe Demenziale!»
L'Eroe in tuta blu e grigia apparve sul campo da gioco, sottoforma di ologramma, con il mantello azzurro mosso dal vento.
«Sbarra la strada a quel farabutto!»
Boltman, con un poderoso salto, bloccò la strada al Campione francese, costringendo anch'egli ad attivare il Dueling Disk per rispondere all’attacco: «E così anche voi vi dilettate con l’olografia, la nuova frontiera del divertimento di questo millennio?»
«MODALITA' DUELLO OPERATIVA - TAG DUEL A 4
LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 8000
»
Gius: Termino il turno con una carta coperta!
La carta appena posizionata da Gius apparve coperta, mentre tutti i duellanti erano rientrati nel salone attraverso la porta-finestra ormai in frantumi e si disponevano attorno al campo di battaglia.
Dominique: Va bene, pivello, mi costringi a darti una lezione! Pesco! Hmm...vai Stratos!
L'Eroe Elementale apparve a mezz'aria sul Terreno. Sembrava che stesse comunicando con qualcuno attraverso un auricolare del casco.
Dominique: Stratos, richiama dal Deck Avian Eroe Elementale!
Ricevuti gli ordini, il Duel Monster li ripetè nella trasmittente integrata, facendo apparire in un istante il suo collega piumato in gioco.
Dominique: Bene, adesso attivo Polimerizzazione, che uso per fondere Avian con Burstinatrix e generare Uomo Alato della Fiamma!
La carta Polimerizzazione generò un vortice al centro del campo da gioco. I due Eroi Elementali vi si gettarono dentro e, accompagnato da qualche effetto speciale, apparve Uomo Alato della Fiamma in tutta la sua maestosità.
Dominique: Vai Uomo Alato, distruggi Boltman!
Uomo Alato puntò l'Eroe Demenziale con la sua bocca di drago e sparò una fiammata, ma la carta coperta di Gius si attivò prontamente.
Gius: Attivo Barriera Demenziale! L'attacco di Uomo Alato viene annullato!
Dominique: E va bene, setto due carte e termino.
«BEEP»
Endaron: Bene, sembra che funzioni anche il segnale acustico di fine turno… A me la mossa! Pesco! Compagno, non ti dispiace se tributo il tuo eroe, vero?
Gius: Fai pure, Endaron!
Endaron: Ottimo, allora tributo Boltman Eroe Demenziale per evocare sul nostro terreno Ryu Kokki!
Il grande scheletro dall'espressione ridente apparve sul campo da gioco, facendo sussultare i due mostri di Dominique.
Endaron: Vai, Ryu Kokki, metti al tappeto Uomo Alato!
Lo scheletro si lanciò sull'Eroe, ma una carta coperta di Dominique si attivò.
Dominique: Attivo Defusione! Avian e Burstinatrix ritornano sul mio terreno!
Endaron: Poco male, setto una carta e termino!
François: Va bene, tocca a me! Pesco! Attivo l'effetto di Capitano Gold Eroe Elementale, che mi consente di aggiungere alla mia mano la carta magia Grattacielo, che attivo immediatamente!
«BEEP - CARTA MAGIA TERRENO IN GIOCO»
Caricata la carta magia Terreno, i Dueling Disk iniziarono a proiettare gli ologrammi di altissimi grattacieli, cosicché il salone di Dominique sembrasse il vicolo di una tentacolare metropoli, illuminato solo dai bagliori provenienti dalle finestre e dalle vetrine sul fondo della strada.
François: Adesso Stratos attacca il tuo Ryu Kokki, vai!
Stratos si teletrasportò sul tetto di un grattacielo e da lì si tuffò in picchiata su Ryu Kokki: il mostro Zombie fu ridotto a un ammasso di ossa e tendini sbrindellati, che piombarono tutti sui nostri ragazzi, sottraendo loro diversi Life Points.
«LIFE POINTS SQUADRA GENERATION NEXT : 7600»
Endaron: Non mi hai fatto neanche un graffio...
François: Continuate l'attacco!
Avian e Burstinatrix attaccarono i Life Points dei Generation Next, l'uno con un potente Colpo di Piuma, e l'altra con una scottante Pioggia di Fiamme.
«LIFE POINTS SQUADRA GENERATION NEXT : 5400»
I resti di Ryu Kokki, sebbene la battaglia fosse terminata, non volevano saperne di liberare il terreno di gioco; prima di scomparire sottoterra, mossi da vita propria, si agglomerarono tutti attorno all’Eroe Elementale Stratos, seppellendolo vivo.
François: Cosa? Dov'è finito il mio Stratos?!
Endaron: Ryu Kokki lo ha trascinato con sè al Cimitero, grazie al suo effetto!
François: Ah, è vero...vabbè, termino il turno con una carta coperta!
«BEEP»
Step: Ma perchè 'sto affare fa sempre BEEP? Penso significhi che tocchi a me! Pesco. Hmm...bene! Innanzitutto attivo la carta coperta posizionata dal mio amico Endaron: Richiamo del Posseduto!
Dal campo di gioco si levarono delle fiammelle di fuoco fatuo: in una zona carte Magia e Trappola della Generation Next apparve una lapide, su cui erano incise le parole “Te ne sei andato senza ritirare il mantello dalla lavanderia”.
François: Ma che razza di scherzo è questo?
Step: Già, che diavolo gli prende alla trapp-
All’improvviso dal terreno sbucò un braccio proteso verso l’alto, ritto, ricoperto da un guanto; seguì anche l’altro braccio e poi tutto un busto, che si dissotterrò da solo: si trattava dell’Eroe Demenziale Boltman.
Step, con un’espressione un po’ dubbiosa, continuò: “Adesso evoco dalla mia mano uno Sparkman Eroe Elementale!”
Sparkman fece la sua comparsa sul terreno di gioco, fra scintille e saette, guardando di sottecchi l’Uomo Alato della Fiamma dal lato opposto del Terreno.
Step: Ora attivo Onda di Luce Sintonizzatrice, che rende Sparkman un mostro Tuner, quindi avvio la Sincronizzazione!
Il campo di gioco si oscurò immediatamente, e Sparkman saltò in alto e si scompose in quattro sfere verdi di energia. Boltman assorbì le sfere di energia, trasformandosi in un Combattente Colossale.
Step: Bene, il mio Combattente Colossale arriva a 3100 punti di attacco, grazie al supporto dei 3 mostri Guerriero caduti in battaglia durante il corso del Duello!
Il Combattente Clossale, appena arrivato sul campo di gioco, lanciò un grido di battaglia.
Step: Adesso vai, Combattente Colossale, attacca Burstinatrix!
Combattente Colossale ingaggiò un breve combattimento con l'eroina, che soccombé sotto un vigoroso pugno sferratogli contro.
«LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 6100»
Step: Combattente si rinforza ancora grazie all'aiuto di Burstinatrix, che da sconfitta regala altri 100 punti al mio mostro! Termino qui il turno, a te la mossa, Tommaso!
Thomas: Tutto qui, pivelli? Pesco! Attivo immediatamente Pescata del Destino, con cui scarto Dasher Eroe del Destino per pescare altre due carte! Hmm...evoco Ragazzo Diamante ed attivo il suo effetto!
Nei cristalli sulla schiena di Ragazzo Diamante si poteva intravedere la prima carta del Deck di Thomas: un Difensore Eroe del Destino. Ragazzo Diamante fece gesto al suo proprietario di rimettere la carta in fondo al Deck: non era quella di cui aveva bisogno.
Thomas: Ok, termino il turno con due carte coperte!
«BEEP»
Woll: Bene bene, tocca a me, pesco! Evoco Lumaca Psichica!
Una grande lumaca di colore blu e dal guscio giallo fece la sua comparsa sul terreno di gioco.
Thomas: Altolà, scopro la mia carta coperta, Buco Trappola Senza Fine!
Nella parte del campo da gioco su cui si era posizionata la Lumaca Psichica si aprì una voragine, che inghiottì il mostro, facendolo sparire completamente. Woll rimosse Lumaca Psichica dal gioco e la ripose nella custodia porta-deck attaccata alla cintura.
Woll: Poco male...vai Combattente Colossale, attacca!
Combattente tornò alla carica, puntando il magrolino Avian. Bastò una testata per mettere fuori combattimento l'Eroe Elementale.
«LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 3900»
Thomas: Facile prendere a tuzzate qualcuno quando si indossa un elmo rinforzato come quello...
Woll: Hehe...non dimenticare che Combattente continua a rinforzarsi! Adesso è a quota 3300ATK! Finisco il turno con una carta coperta.
Guillaume:Ok, questo vuol dire che tocca a me pescare! Hmmm...sposto Ragazzo Diamante in posizione di Difesa, setto un mostro e una carta, dopodichè termino!
Le due carte coperte apparvero sul campo di gioco, dal lato della Twelve Force, mentre Ragazzo Diamante flettè le ginocchia, assumendo una posizione di guardia.
«BEEP»
Gius: Abbiamo fatto il giro, a quanto pare! A me la mossa! Attivo Polidementizzazione, e fondo i miei Punchman e Kickman per dar vita a Fightman Eroe Demenziale!
Fightman apparì con irruenza sul campo da gioco, e andò ad appollaiarsi su di un balcone del Grattacielo, scrutando il campo di gioco dall'alto, attraverso le fessure della sua maschera.
Gius: Grazie alla Fusione, Combattente si potenzia ancora di più, ovvero di altri 200 punti!
I muscoli del Combattente Colossale iniziavano a diventare sempre più poderosi: era arrivato a quota 3500ATK.
Gius: Bene, parto con l'attacco! Vai Fightman, Montante Fight!
Il wrestler mascherato saltò giù dal balcone e, toccata terra con un piede solo, si slanciò verso la carta coperta: Ryko, Cacciatore Fedele della Luce fece la sua comparsa. Il lupo dal manto argenteo incassò il montante di Fightman, ma prima di dissolversi azzannò la gola del Combattente Colossale, eliminandolo dal terreno di gioco.
Gius: Questa tua mossa non è servita a niente, Guillaume! Non conosci l'effetto di Combattente Colossale?
Guillaume: Certo che lo conosco! Per questo, prima del calcolo dei danni, attivo la mia carta coperta, Risucchia abilità!
«LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 2900»
Dalla carta trappola scaturì un potente vortice, che annullò le abilità dei mostri sul terreno di gioco.
Gius: Certo, in questo modo difenderai i tuoi Life Points dall'effetto di Fightman, ma non puoi evitare l'attivazione dell'effetto del Combattente Colossale!
Guillaume: Menzogne! Sono tutte menzogne!
Gius: Il suo effetto si attiva nel Cimitero! Sta a vedere!
Combattente Colossale ritornò di nuovo in gioco, riemergendo dalle profondità infernali del Cimitero sfruttando il proprio stesso effetto.
Guillaume: Dannazione...
Gius: Combattente Colossale, continua l'attacco!
Combattente Colossale tornò alla carica per la terza volta, ma prima di attaccare direttamente i Life Points dei Twelve Force fu bloccato da uno scudo, uno Scudo Prosciugante!
Guillaume: Ebbene sì, attivo una seconda carta coperta, Scudo Prosciugante!
«LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 6400»
Gius: Oh no, adesso siamo punto e daccapo...termino la fase di battaglia. Posiziono una carta coperta e termino il turno.
Dominique: Pesco! Hmmm, vediamo...Attivo l'effetto di Re delle paludi: scartandolo al Cimitero posso aggiungere alla mia mano un Polimerizzazione! Adesso evoco Sparkman in posizione d'attacco ed attivo Fusione Miracolo!
Sul campo di gioco apparvero gli spiriti dei caduti Avian e Burstinatrix, che si fusero per dar vita nuovamente a Uomo Alato della Fiamma!
Uomo Alato tornò in vetta al Grattacielo, e si scambiò un'occhiataccia con Fightman, tornato ad appollaiarsi sul balcone di fronte.
Dominique: Ma non è tutto! Attivo Polimerizzazione!
Polimerizzazione generò il tipico vortice violaceo, ma questa volta furono Sparkman e Uomo Alato ad entrarvi. Dal punto di fusione scaturì più luce del normale: era stato appena creato Uomo Alato della Fiammata Lucente! Il nuovo mostro rimase sospeso a mezz’aria, torreggiando sul campo di gioco: per poterlo osservare, i nostri eroi dovettero alzare i nasi all’insù. Il vicolo era irradiato da una forte luce biancastra proveniente dal Duel Monster, che si sommava ai bagliori delle abitazioni del Grattacielo.
Gius: Non è cambiato assolutamente nulla, Dominique! Il mio Combattente Colossale continua a surclassare i tuoi mostri, con i suoi 3500 punti ATK!
Dominique: Gius, hai fatto caso alla trappola continua sul mio lato di terreno?
Gius: Cos...? Dannazione! Risucchia Abilità ha indebolito il mio Combattente!
Dominique: Che i tuoi mostri si preparino a soccombere...attacca, Uomo Alato!
L'Eroe Elementale planò in picchiata sul Combattente Colossale, e riuscì a distruggerlo grazie alla carica infusagli dal Grattacielo.
«LIFE POINTS SQUADRA GENERATION NEXT : 4700»
Dominique: Allora Gius? Non fai più lo sborone, adesso che il tuo Combattente ha fatto le valigie?
Gius, alla vista di Combattente Colossale accasciato per terra, al posto di mostrare un'espressione stupefatta, ridacchiava.
Dominique: Che cazzo hai da sogghignare?
Gius: Dominique! Grazie a Combattente Colossale – il cui effetto non è interessato da Risucchia Abilità, ci tengo a ricordartelo – ho la facoltà di rievocare sul MIO terreno di gioco il TUO Uomo Alato della Fiamma! Al prossimo turno quell'uccellaccio spelacchiato che ti ritrovi non godrà del bonus offertogli da Grattacielo!
Dominique: Uhm, non ci avevo pensato...Vuol dire che posizionerò una carta coperta. Termino il turno.
«BEEP»
Endaron: La situazione diventa incandescente, eh? Allora pesco ed evoco Maestro Kyonshee sul mio terreno! Dopodichè procedo con la fase di battaglia...vai Uomo Alato, elimina la tua controparte lampadata!
Uomo Alato della Fiamma ingaggiò un aspro combattimento con l'altro Uomo Alato, che riuscì a mettere KO grazie al bonus di Grattacielo, infliggendo altri danni ai Twelve Force.
«LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 5800»
Endaron: Non è finita qui! Attacca, Maestro Kyonshee!
Lo zombie di chiara provenienza orientale attaccò con un calcio volante l'ignaro Ragazzo Diamante, mettendolo al tappeto.
Endaron: E per finire, Fightman, riporta i loro Life Points ad un livello decente!
Fightman, dopo aver lanciato un grido di lotta, si avventò contro Dominique, sottraendo un’ingente quantità di Life Points ai Twelve Force.
«LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 4700»
Endaron: Termino il turno con una carta coperta!
François: OK, a me la mossa! Pesco! Ihihih...ti ricordi di Risucchia Abilità, vero Endaron? Beh, allora guarda qui! Evoco Re Bestia Barbaros!
Un grande centauro, con una criniera da leone, apparve sul campo da gioco con una lunga lancia forgiata in acciaio stretta in pugno.
Endaron: Dannazione, la combo Skill-Barbaros...
François: Ebbene sì! Adesso il Re può manifestarsi in tutta la sua forza, che ammonta a ben tremila punti d’attacco!
Barbaros ruggì fragorosamente, facendo sussultare tutti i mostri della Genration Next.
François: Niente può fermare il mio mostro! Vai e asfalta il Maestro Kyonshee!
Barbaros partì all'attacco, brandendo la sua lancia come facevano i cavalieri nelle giostre medievali. L'esito dello scontro fu favorevole al Re Bestia, che infilzò il povero Maestro.
«LIFE POINTS SQUADRA GENERATION NEXT : 3450»
François: Questo è solo l'inizio della vostra patetica fine, perchè non resisterete al prossimo turno! Posiziono due carte coperte e termino!
«BEEP»
Step: Lo senti? Questo è il BEEP che segnerà invece la VOSTRA disfatta, spacconi dell’Unione! Pesco una carta e…ahahaha! Sapevo che Neos non mi avrebbe abbandonato: attivo Eroe Fasullo, che mi permette di evocare il mio Eroe del Neospazio tramite Evocazione Speciale!
Neos Eroe Elementale fece la sua comparsa sul terreno di gioco, salutando il propri collega Uomo Alato della Fiamma scontrando il proprio pugno con il suo.
Step: Dopodichè, evoco normalmente Grandiosa Talpa Neo-Spaziale!
Uno dei tombini del vicolo di Grattacielo iniziò a vibrare sempre più forte finchè non saltò via del tutto: dal cunicolo sbucò la vispa talpa Neo-spaziale.
Step: Fusione Contatto!
Neos e la talpa balzarono sorprendentemente in alto – nemmeno la gravità fosse scesa immediatamente a zero G – e cozzarono l’un l’altro così violentemente da fondersi all’istante, dando vita a Grande Neos Eroe Elementale: una versione potenziata del paladino dello spazio con una corazza da Juggernaut e una minacciosa trivella al posto della mano destra.
Step: Sai ora che ti dico? Attivo Tifone Spaziale Mistico!
Un improvviso tornado sviscerò tutti i vicoli del Grattacielo, aspirando lontano l’atmosfera viziata e pesante di Risucchia Abilità.
Step: Bene, adesso attivo l'effetto di Grande Neos, con cui faccio tornare nella tua mano Barbaros!
Grande Neos puntò la super-trivella contro il Re Bestia, agitandola minacciosamente e sperando così di convincerlo a ritirarsi.
François: Ma anche no! Attivo Ira Divina, che mi consente di scartare una carta dalla mia mano per negare l'attivazione di un tuo effetto e distruggere la carta in questione!
Sul campo da gioco, ancora più in alto del pinnacolo del più alto Grattacielo, apparvero dei nuvoloni neri carichi di pioggia e fulmini. Una saetta partì alla velocità della luce e stava per abbattersi e incenerire Grande Neos, però...
Step: Ma invece sì, perchè attivo la mia carta magia rapida Inverti Contatto! Facendo tornare un mostro fusione Neos nell'Extra Deck, posso rievocare il materiale della Fusione Contatto, se si trova nel mio Deck! Rievoco Neos Eroe Elementale e Grandiosa Talpa Neo-Spaziale!
...la scarica fu assorbita e messa completamente a terra dalla Talpa Neo-spaziale, che si dimostrò essere un parafulmine davvero versatile ed efficiente.
François: Bene, cioè male: il mio anello 2 della catena non viene risolto, e nemmeno il tuo anello 1…
Step: Ma come siamo perspicaci, dodici stelle! Vediamo se sarai ancora così acuto da poter fermare i miei 4 mostri! Attaccate!
François: Però ho ancora qualcos'altro da dirti: attivo Annulla Attacco!
Step, pensando che quelle due carte che stava per scartare avrebbero potuto fargli comodo, se mai gli fosse capitata in mano QUELL’ALTRA carta, concluse: «Stai solo rimandando l'inevitabile...ormai noi abbiamo la partita in pugno! Attivo Carità Gentile, con la quale pesco tre carte, ma soprattutto ne scarto due! Termino il turno con due carte coperte».
Thomas: Carte bandite nel Formato Avanzato…non vi serviranno a niente! A me la mossa, pesco! Ricordi quel simpatico Dasher Eroe del Destino che scartai al mio turno precedente? Spero di sì, perchè adesso mi darà una mano ad evocare il mio carissimo amico Dispensatore di Paura Eroe del Destino! Poi evoco anche uno Spaccacielo Fantasma, che viene accompagnato da una sua copia!
Il terreno di gioco dei Twelve Force si popolò subito di nuovi e scattanti mostri: Dispensatore di Paura, che si nascose nell'ombra del Grattacielo, e i due Spacciacielo Fantasma, che svolazzarono fin sulla ringhiera di una veranda non troppo distante dalle loro zone carte Mostro.
Step: Ehi, ma questo te l’ho già visto fare…
Thomas: Adesso, giusto per svuotare un po’ la mia mano e la vostra clessidra, attivo un Intruglio dell'Anziano, con cui decido di infliggere un danno ai vostri Life Points!
Step: Non credo proprio! Attivo Guardia Fusione! Scartando un mostro Fusione evito che Intruglio dell'Anziano mi avveleni!
Thomas: Bene, non importa. Signori, inchinatevi, perchè sto per evocare...PLASMA EROE DEL DESTINO!
I tre mostri sul terreno della Twelve Force iniziarono a levitare a qualche metro da terra, ruotando sempre più vorticosamente finchè non potevano più essere distinti; l’anello vorticante prese improvvisamente fuoco, finchè al centro non apparve Plasma, Eroe del Destino, che spiegò placido le ali. I tre mostri offerti in sacrificio smisero di ruotare, arrestandosi e finendo in fumo.
Thomas: Non perdo l'occasione per attivare il suo effetto ed assorbire la tua Grandiosa Talpa Neo-Spaziale!
Woll, sottovoce: “Questi sono duellanti con le contropalle, Step! Non sarà facile portare a casa quei foglietti!”
Step, sottovoce: “Tranquillo, inventeremo qualcosa...Qualcosa che abbia a che fare con quel Tuner che hai in mano, e con la mia carta coperta...”
Woll, sottovoce: “Buona idea...”
Mentre i due compagni confabulavano, Plasma aveva assorbito la talpetta attraverso la sua mano-bocca-di-drago.
Thomas: E quindi ora Plasma arriva a 2900 punti ATK! Vai, rimanda a casa quell'insulso Uomo Alato!
L’Eroe del Destino, con un battito d'ali, sparò una miriade di proiettili color rosso cremisi, diretti verso Uomo Alato. L'Eroe Elementale tentò di sfuggirvi, iniziando a scappare per i vicoli del Grattacielo, ma i dardi erano più intelligenti e più affamati di un missile Tomahawk a caccia: dopo nemmeno un minuto l’Uomo Alato della Fiamma fu raggiunto e massacrato dall'attacco.
«LIFE POINTS SQUADRA GENERATION NEXT : 2650»
Step: Merda...
Thomas: Per finire, attivo una simpatica carta magia Terreno: PRIGIONE DELLA TORRE DELL'OROLOGIO!
Step: Oh no, Grattacielo viene distrutta!
«BEEP - NUOVA CARTA MAGIA TERRENO IN GIOCO»
Thomas: Se non ne siete già a conoscenza, scoprirete successivamente gli effetti della mia torre! MUAHAHAH! A te la mossa, Woll!
«BEEP»
Woll: Bene, pesco!
La Torre dell'Orologio mosse le sue lancette di 3 ore.
Woll: Non c’è tempo da perdere! Attivo immediatamente Intervento sul DNA, e decido di cambiare il tipo di tutti i mostri sul terreno di gioco! Ora sono mostri Psichici!
Sulla piazza antistante alla Torre dell’Orologio una fitta coltre di gas invase il campo di battaglia; dopo parecchi secondi di rumori assordanti e indecifrabili, la nube si diradò, e tutti i mostri sul terreno avevano un bullone che trapassava il cranio, o un braccio bionico, o una scheda di circuiti integrati avvitata sulla nuca. Erano insomma diventati dei mostri di tipo Psichico.
Thomas: …embè?
Woll: Adesso evoco un simpaticone, Krebons!
Un giullare-robot fece la sua comparsa sul terreno, iniziando a giocare a carta sasso forbici assieme a Fightman e Neos, urlando e schiamazzando giulivo.
Woll: SINCRONIZZAZIONE!
Non appena udì questa parola, Krebons fece fare un giro completo al suo collo e fece un salto mortale all’indietro, scomponendosi in due sfere di energia verdi, che migrarono all’interno del corpo di Neos. L’Eroe Elementale robotizzato, con la nuova energia ricevuta, iniziò ad ingrossarsi ed ingigantirsi sempre di più, fino a diventare un colossale e terrificante robot privo di espressione ma non privo di giocattolini con cui accendere un inferno atomico.
Thomas: Uhm, 3000 punti d’attacco…
Woll: Vai Hyper Psychic Blaster, concedi a Plasma un bel finale con il botto!
Il mostro Synchro puntò i due fucili contro l’Eroe del Destino, si prese qualche secondo per mirare con calma e con altrettanta pacatezza tirò i grilletti, trasformando la piazza della Torre dell’Orologio in un tranquillo e deserto cratere, senza altra forma di vita tranne gli androidi della schiera della Generation Next.
«LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 4600»
Woll, facendo finta di asciugarsi una lacrima, continuò: “Sfortunatamente, anche Grandiosa Talpa Neo-Spaziale ha fatto una brutta fine, ma adesso riposa in pace al Cimitero... Fightman, vendicala tu!”
L’Eroe Demenziale si strinse un bullone che gli teneva fermo il braccio robotizzato e, sicuro che non gli si staccasse durante il resto del turno, si lanciò contro Thomas e gli assestò un bel gancio destro: il duellante indietreggiò, temendo di cadere per davvero.
Thomas: Stupido wrestler, potevi farmi male!
«LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 2500»
Woll: Di che ti lamenti? Non è mica un gioco delle ombre questo! Termino il mio turno con una carta coperta!
Guillaume: Bene, tocca a me! Inizio alla grande con una Ricarica Solare! Scarto Lumina, Evocatrice Fedele della Luce per pescare due carte dal mio Deck, e scartarne altrettante! Hmm...non sono contento, quindi gioco Distruggi Carte! Scartiamo le nostre mani al Cimitero, e peschiamo altrettante carte!
Woll: Contento tu...io scarto solo due carte.
Guillaume: Woooow! Una pescata divina, direi! Gioco Affari del Mondo Oscuro, con cui peschiamo una carta e ne scartiamo un'altra dalla mano!
Woll: Ma vuoi capire che siete spacciati? Puoi cambiare mano tutte le volte che vuoi, ma non riuscirete a sconfiggere i nostri mostri!
Guillaume: Davvero? Io non ne sarei tanto sicuro...Guarda queste quattro carte nel mio Cimitero! Sono Ryko, Cacciatore Fedele della Luce, Lumina, Evocatrice Fedele della Luce, Jain, Paladino Fedele della Luce, e Celestia, Angelo Fedele della Luce! Sai che significa?
Woll: Che ti sei fumato mezzo Deck in un turno?
Guillaume: Sbagliato! VIENI A ME, DRAGO DEL GIUDIZIO!
Il cratere desolato dove era rimasta la Torre dell’Orologio in piedi per miracolo, con il quadrante a pezzi, fu inondato da una luce accecante. Un coro angelico accompagnò la discesa del Drago del Giudizio, che rimase immobile dal suo lato di campo con i soli baffi che ondeggiavano con un ritmo cadenzato.
Guillaume: Adesso, pagando l’insignificante cifra di 1000LP, posso distruggere tutte le altre carte sul terreno di gioco, tranne il mio Drago!
Il Drago del Giudizio, con un battito d'ali, spazzò via tutto quanto dal terreno, distruggendo anche la carta magia terreno Prigione della Torre dell'Orologio. Mentre i detriti venivano annichiliti, un impercettibile bagliore verde colorò l’inarrestabile ondata di luce.
«BEEP - CARTA MAGIA TERRENO DISTRUTTA, RITORNO AL TERRENO STANDARD
LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 1500
LIFE POINTS SQUADRA GENERATION NEXT : 5650»
Guillaume: Ma che..?!
Woll: Si tratta di Ringiovanimento Psichico! Prima che venissero colpiti dalla Luce di Distruzione, ho guadagnato mille Life Points per ogni mio mostro Psichico presente in gioco!
Guillaume: Ah, allora il mio attacco diretto renderà completamente inutile la tua mossa!
Ancora un’ondata di Luce di Distruzione, ancora guai per i nostri eroi.
«LIFE POINTS SQUADRA GENERATION NEXT : 350»
Woll: OK, siamo nella merda fino al collo!
Step: Io direi che ci siamo fino al naso...
Endaron: Secondo me siamo totalmente sommersi dalla merda!
Guillaume: Termino il turno! Preparatevi a perdere!
«BEEP»
Gius estrasse la carta con tale forza che lasciò una scia nell'aria (toh, esattamente come fanno nell’anime n.d.a.) e commentò: «Smettetela di essere pessimisti e di constatare la profondità della merda che si sommerge! Pesco una carta!»
Uhm, Fusione Miracolo? Posso fare così tanto schifo con questa carta che non so da dove iniziare. Vediamo…
I suoi amici, vedendolo corrucciato con lo sguardo ancora fisso sulla carta appena pescata, stavano per chiedere a Gius cosa gli prendesse, ma si arrestarono al suo «IDEA!».
«Dominique, sei ancora in tempo ad arrenderti e a consegnarmi il modulo, piuttosto che perdere miseramente il titolo e anche l’onore!»
«Stai sicuramente dando di matto, Gius, hai dato un'occhiata all'indicatore dei Life Points?»
«Certamente! E tu adesso da’ un'occhiata a ciò che sto per combinarti! Inizio con Mostro Resuscitato, con il quale recupero il tuo Dispensatore di Paura Eroe del Destino, piazzandolo sul mio Terreno!»
Dispensatore di Paura riapparve sul terreno di gioco, con una croce di Ankh impressa a fuoco sulla sua schiena.
Gius: Ottimo, adesso uso la carta magia che non ho ancora capito per quale strana ragione è finita nel mio Deck: FUSIONE MIRACOLO! Rimuovendo dal gioco i nostri Grandiosa Talpa Neo-Spaziale, Neos Eroe Elementale, Sparkman Eroe Elementale, Dispensatore di Paura Eroe del Destino e Eroe Malvagio Custode Infernale, posso evocare per fusione il leggendario EROE ELEMENTALE NEOS DIVINO!!
I cinque mostri apparvero all’unisono sul campo di battaglia sottoforma di fantasmi e in un istante si sovrapposero tutti fino a formare un’unica figura, indistinta e luccicante, che pian piano prese forma: ali biancastre, corazza dorata, pelle azzurra e tatuaggi rossi, il tutto condito da stelline qua e là e brillantina a cascata. Si trattava proprio del mostro fusione Eroe Elementale Neos Divino.
Step: Non posso crederci che tu ci sia riuscito! Hai risvegliato la leggenda!
Dominique: Piano con tutte queste parole “leggenda”, “leggendario” e sbrilluccichii vari! Quella patacca ha 500 punti ATK in meno del Drago del Giudizio!
Gius: Proprio per questo attivo il suo effetto! Rimuovendo dal gioco Uomo Alato della Fiamma Eroe Elementale, posso far guadagnare a Neos 500ATK! Fatto questo, attacco il tuo Drago del Giudizio!!
Neos e il Drago ingaggiarono una furiosa battaglia, al cui culmine ognuno dei due sfoderò la sua arma più potente: il Guerriero bombardò il Drago con una pioggia di piume infuocate, mentre l’acerrimo nemico rispose all’attacco con un raggio energetico di spaventosa potenza. I due colpi si scontrarono, generando un'esplosione di luce che abbagliò i duellanti per una decina di secondi. Al termine della battaglia, entrambi i mostri non c'erano più.
Dominique: Ah, la patacca non ha funzionato bene, a quanto pare.
«LIFE POINTS SQUADRA TWELVE FORCE : 0»
Dominque: Maccheccazz-?
Gius: Ah, ho dimenticato di dirti che Neos Divino guadagna anche l’effetto del mostro rimosso dal gioco!
Dominique: E quindi…

«DUELLO TAG A 4 CONCLUSO
VINCITORE: SQUADRA GENERATION NEXT
»

I nostri eroi spensero gli apparecchi olografici e l’ambiente circostante venne nuovamente illuminato dal sole; dopo qualche minuto di spaesamento, tutti poterono tornare a muoversi normalmente, e Step non esitò a tornare in cucina per prendere una bottiglia di spumante dal frigo con dei bicchieri, per brindare insieme a Gius, Woll ed Endaron.
«Viva noi!»
«Alla nostra salute!»
«E alla faccia vostra!»
«Ah-ha, perdenti!»
Quando arrivarono le guardie, con gli Uzi carichi e pronti a sparare, Step li invitò allegramente a farsi un sorso, e così i gorilla si unirono a loro nei festeggiamenti.
Mentre tutti facevano caciara, Dominique era inginocchiato per terra, con gli occhi sbarrati e i capelli arruffati, con i suoi amici intorno che cercavano di farlo alzare o di fargli spiccicare anche solo una parola. Il Campione di Bordeaux rimase in quello stato di shock anche mentre la Generation Next se ne andava via tutta allegra e baldanzosa, addirittura scortata dai gorilla, con i moduli d’iscrizione al World Tournament, i due Majestic Synchro e il Mokey Mokey EDIZIONE UNICA.

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Capitolo 10
*** Gli amici della Generation Next ***


Capitolo 9Capitolo 9

«Allora, vediamo un po’...codice fiscale del partecipante?»
«Essetieffe…e poi altre cifre e numeri a cazzo. Prossima domanda».
«Età del partecipante?»
«Ma non ti ho già dato il codice fiscale?»
«E che ne so, se la vogliono è per controllare se sia un babbeo oppure no!»
«Allora scrivi quindici».
«Prossima domanda: nome da nubile di tua nonna».
«MA CHE CAZZO DI MODULI SONO?!»
«Da’ qua, Endaron». Gius prese il plico di scartoffie dalle mani dell’amico, mentre tutti e quattro stavano seduti ad un tavolino sul ponte del traghetto che dalle Isole Tremiti li stava riportando a Bari.
«Gius, ma come faremo a compilare tutta quella robaccia in tempo?!»
«Tranquillo Step, quando torniamo a casa andiamo a riposarci e stasera ci mettiamo d’impegno e rimaniamo svegli finchè non avremo riempito l’ultima pagina di quest’affare».
«Ok, però adesso che abbiamo il modulo non è detto che vinceremo sicuramente la Coppa del Mondo...»
«È già tanto se ci partecipiamo, Endaron!»
«Già, Step ha ragione! Immagina quanta pubblicità che ci faremo! Saremo in Mondovisione!» Commentò Woll.
«Come no, in Silviovisione!»
Gius scoppiò a ridere.
Endaron: Dobbiamo elaborare una strategia vincente, ragazzi!
Woll: Già, dobbiamo usare 4 Deck come se fossero uno solo!
Step: Non potremmo usare 4 Deck E-Hero?
Gius: NO, state sclerando! Da dove spunta fuori quest'idea di quattro Deck identici? Non è assolutamente consentito!
Endaron: E poi, metti che giochino Area di Non-Fusione...abbiamo perso il mondiale! Vi rendete conto?
Step: Giusto...
Woll: Allora non ci resta che allenarci e creare dei Deck versatili...
Endaron: A proposito, voi ce l'avete il Side Deck?
Gius: Cazzo, no! Io ho messo quindici carte alla buona, non ho mai siddato per tutto l'Europeo!
Woll: Io qualcosina l'ho siddata, ma non ho un Side geniale...
Step: Io nel side ho quindici Mokey Mokey...
Gius: E ti hanno fatto arrivare con quindici Mokey Mokey in finale??
Step: Non ho mai fatto vedere il Side ai Giudici...
Endaron: Ti piace vincere facile, eh?
Step: Ma chissene del Side…
Endaron: Ponci-ponci-po-po-po! ♪
Woll: Ma dove andremo per disputare il Mondiale? In Giappone?
Endaron: Andremo nella terra dei...
Gius: ...Giappocinoindocoreani!
Endaron: Hahahaha!
Woll: Penso che voi due avete bevuto troppo spumante, amici miei...
Gius e Endaron continuavano a ridacchiare, come se stessero confermando quanto detto da Woll.

Step, avviandosi con l’amico verso il parapetto del ponte, riprese: «Ti rispondo io al posto loro, che questi due saranno fuori combattimento per un po': mi sembra che andremo in California, nella Città di Domino».
«Non credevo esistesse davvero!»
«Ho dato un'occhiata sui giornali, e ho letto che il governatore Schwarzenegger ha fondato una città appositamente per i Tornei Mondiali ed Americani di Duel Monsters...e ovviamente l'ha chiamata Città di Domino! Domino City in Inglese».
«Cheffigo...!»
«Eh già…pensa, tonnellate e tonnellate di acciaio e vetro luccicanti e nuove di zecca, con annesse tonnellate di gnocche pronte ad accoglierc- WOLL!»
«Eh?»
«Mi stai ascoltando o te ne stai andando ai pesci pure tu?!»
«No no, io sono lucidissimo! Ma Gius e Endaron? Dove sono finiti?»
«Se guardi per terra lo scoprirai».
Woll abbassò lo sguardo, e vide i due amici accasciati per terra.
«O mio Dio! Sono svenuti!! Forse sono in coma etilico!! Chiamiamo un medico!»
«Maddai, coma etilico per due bicchieri di champagne? Si sono solo appisolati per smaltire la sbornia!»
«E se non si dovessero svegliare prima dell'arrivo del traghetto al porto?»
«Poco male, li trasciniamo fino al molo».
«E le scale? Come facciamo per le scale?»
«O li facciamo rotolare fino giù, oppure li trascineremo scalino per scalino.
«Ok...»
«Ma non pensiamo a come portarci a casa questi due sacchi di patate, pensiamo invece a goderci questo splendido mare!»
«WHHOOPPPSSS!!»
«…OH…CAZZO…WOLL! I MIEI PANTALONI! Non mi avevi detto che soffrivi il mal di mare!»
«Ma infatti io non soffro il mal di, glom, mare! Saranno stati quegli stuzzichini che abbiamo preso da Dominique!»
«Di quali stuzzichini parli? Io non ne ho visti...»
«Come?! Quelli nella ciotola rossa che, glom, stava sul tavolo!»
«Hmmm...quella specie di biscottini?»
«Esatto!»
Step ci pensò su qualche secondo, e dopo sgranò gli occhi: «MA CAZZO WOLL, HAI GIRATO LA CIOTOLA?»
«No...perchè avrei dovuto?»
«Perchè dall'altro lato c'era scritto FIDO!!»
«Allora quella merda era...»
«Cibo per cani!»
«WHHOOPPPPSSSS!!»
Il viaggio di ritorno a Bari fu abbastanza travagliato per i nostri eroi: Endaron e Gius erano addormentati profondamente, messi KO dall'alcol; Woll era accinto a scaricare in mare i suoi, come dire, "biscottini mal digeriti"; Step invece fu costretto a rimanere in costume da bagno, visto che i pantaloni erano stati sporcati dai biscottini di Woll.

* * *



Arrivati al porto del capoluogo pugliese, i nostri eroi scesero dal traghetto e, conciati com'erano, saltarono sul primo autobus che si trovarono di fronte. Dopo svariati giri senza biglietto riuscirono a trovare la linea giusta, che li riportò al parco di Viale Gandhi, dall’altro lato della città: la loro centrale operativa. Arrivati sotto il loro albero preferito si buttarono sull'erba, trovando un po' di frescura all'ombra in quella giornata di gran caldo. Dopo essersi addormentati tutti e quattro, passarono le successive due ore immersi nel sonno. Ad un tratto, vennero richiamati da una voce familiare: «Svegliatevi poltroni!»
Gius, mezzo addormentato: «Chi...è...»
Endaron, mezzo addormentato: «...che...scassa...i...»
Step, mezzo addormentato: «...cabbasisi?»
Gius, quasi sveglio: «AHIA, CAZZO! IL MIO STOMACO! Che dolore atroce! Questo colpo al cardias è tipico di...SQUIER!»
«Finalmente ti sei svegliato, Gius!»
Endaron, quasi sveglio: «Ah...Squier...!»
Step spalancò direttamente gli occhi, senza passare per lo stato di "Quasi sveglio": «SQUIER!»
Squier: STEP!
Endaron: STEP!
Step: ENDARON!
Gius: ABBECEDARIO!
(SKIAF)
Gius: Ma perchè le prendo solo io..?
Endaron: E Woll? Che fine ha fatto?
«Hmm...controlliamo, è ancora affianco a me?» Step posò la mano al suo fianco, e, dopo averla abbondantemente affondata negli occhi di Woll, confermò: «Si, questi sono i suoi bulbi. È ancora qui».
Woll si alzò di scatto, urlando: «AAAAHHHHH! I MIEI OCCI! MI HANNO STRAPPATO GLI OCCI!»
Endaron: Tranquillo, ce li hai ancora attaccati gli occi! Controlla tu stesso!
Woll sollevò le palpebre, e fu abbagliato dalla luce del sole delle 4 di pomeriggio: «Ah, bene, pensavo che me li avessero cavati...»
Mentre i nostri quattro eroi si alzavano e smaltivano il torpore stiracchiandosi, Squier iniziò: «Allora, com'è andata la vostra missione alle Tremiti? Avete recuperato il modulo per il Torneo?»
«Certo, ce lo aveva Step nei pantaloni!» chiocciò Endaron.
Step, con ancora la mente annebbiata, ripetè: «…pantaloni».
«Si, i tuoi pantaloni! Avevi insistito così tanto per portalo tu...»
«Paaantaaalooooni». Step si toccò le cosce e, scoprendosi in boxer, pose una domanda più che legittima: «I pantaloni! DOVE SONO FINITI?!»
«Non dovresti averceli addosso?»
«No, Woll mi ci ha vomitato sopra!»
Squier: Cosa? Ma che schifo!
Woll: E' stata davvero una spiacevole esperienza...
Gius: MA CAZZO, DOVE SONO I PANTALONI DI STEP?
Step: Dove li ho messi dopo averli tolti, Woll?
Woll: Ehm...mi sembra che li abbia appoggiati sulla panchina sotto la pensilina della fermata dell'autobus...
Gius continuò, esasperato: «Quale fermata? Ne abbiamo passate almeno sette!»
Woll: Quella dove siamo scesi prima di venire qui...
Endaron: E quindi...quella alle spalle!
Gius: Ci sono dei pantaloni in difficoltà, dobbiamo andare a salvarli!
Squier: Vengo anche io con voi!
I cinque ragazzi si fiondarono verso la fermata dell'autobus dove probabilmente si trovavano i pantaloni di Step, mentre proprio quest’ultimo fischiettava le prime note della canzoncina di Batman degli anni ‘60.
«Na-na-na-na-na-na ♪»
Appena la pensilina entrò nel loro campo visivo, notarono un uomo che stava raccattando i pantaloni e li stava portando via.
Step, col fiatone: «FEEEEEEERMO!!»
Endaron: APPOGGIA I PANTALONI PER TERRA...
Gius: ...E METTI LE MANI DIETRO LA TESTA!!
Woll: Puff, pant...
L'uomo con i pantaloni, di spalle, sembrò udire gli ordini e mise le mani dietro la testa, dopo aver poggiato per terra i pantaloni. Appena fu raggiunto dai nostri eroi, però, iniziò una colluttazione. L'uomo, che poi si rivelò essere un ragazzo della loro età, si girò di scatto e iniziò a menare calci e pugni.
(PUNCH)
«Endaron, porta i pantaloni in salvo! Non preoccupatevi di noi!» fece Step, trasmettendo un grande pathos con la sua interpretazione tragica, mentre Gius e Squier le prendevano (ma le restituivano anche) di santa ragione.
(KICK)
«Maccheccazzo fai Gius?!»
«?»
«Sono Giuppo! Non mi riconoscete?» si presentò il tipo, fermando un gancio sinistro a pochi centimetri dal mento dell’altro.
«…glom».
Step, facendo da parte Gius, gli abbassò il braccio ancora teso e abbracciò il nuovo arrivato, continuando a esprimersi con grande teatralità: «…Giuppo, amico mio, qual buon vento!!»
«MABRUTTODEFICIENTECHECCAZZOMENILEMANIALPRIMOCHEINCONTRI?!! TU, PIUTTOSTO, PERQUALECAZZODIMOTIVONONCIHAIRISPARMIATOTUTTOSTOCASINOPRIMADIRICONOSCERCI?!!»
Gius tentò di buttare acqua sul fuoco: «Ok, calmati Squier, sai com’è fatto…»
Ma Giuppo la liquidò in un nanosecondo, proseguendo: «Zitta tu! Scusatemi compagni, ma non vi avevo riconosciuti!»
«Che ci facevi con i miei pantaloni?»
«Li stavo portando a casa tua! Avevo capito che si trattava senza dubbio dei tuoi pantaloni, visto che sulla tasca di dietro c'è cucito in rosso "STEP"!»
«Ottimo, adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo!»
«Perchè sono così importanti?»
«UNO, sono i miei pantaloni. DUE, nella tasca c'era il modulo di iscrizione al Torneo Mondiale del 2010».
«Mitico!! Ma adesso dove sono?»
«Woll ed Endaron dovrebbero averli presi...li ho visti sparire dietro l'angolo» fece Squier, con le braccia incrociate e una voce gelida.
Da dietro l'angolo si levò un urlo: «AARRGGHH!! I PANTALONI!!»
«Mi sa che è ancora troppo presto per bere il Fernet».
«Fernet? Che diavolo c’entra adesso il Fernet?!»
«Lascia perdere, nessuno capisce mai le mie battute troppo argute…» sospirò Gius, rispondendo a Giuppo mentre iniziavano tutti a correre.
Step si lamentò con qualche Santo in paradiso, guardando le nuvole e chiedendo: «Ma perchè Woll doveva mangiare quei cazzo di biscotti per cani, dico io...?»

La scena che si prospettò loro era quasi apocalittica: Woll ed Endaron riversi a terra, uno supino con i pantaloni stretti in pugno e l’altro prono col braccio teso verso l’aggressore in fuga, che se la stava squagliando con il plico di scartoffie. I due furono subito soccorsi, e mentre Gius si assicurava che non avessero niente di rotto, Step chiedeva concitato che altro cazzo fosse successo.
«Abbiamo i…anf…pantaloni!»
«Ma il Modulo…è andato…»
«Come sarebbe “andato”?!»
«Ce lo hanno rubato!»
«Chi ve l’ha rubato?!»
«UN NINJA!» si intromise Giuppo, con quella che pareva la stessa pertinenza di un casco di banane sulla scrivania del Presidente.
Ma, a sorpresa, Woll confermò: «Esatto! Anf, anf, è quello laggiù! Dobbiamo riacciuffarlo!»
«Non c'è tempo da perdere! Può zompare sui tetti da un momento all'altro!!»
Il resto degli amici guardò perplesso Giuppo, che tagliò corto iniziando a correre sulle orme del fuggitivo.

* * *



Dopo parecchi isolati, incroci, incidenti sfiorati per un soffio – e in verità anche qualche passaggio sui tetti – la Generation Next riuscì ad accerchiare lo scippatore-ninja, inchiodandolo al centro di una piazzetta.
«Adesso smettiamo di giocare a acchiapparello e ci dai i moduli, okkei?»
«…»
«OKKEI?» ringhiò ancora Endaron.
«Puoi anche rimetterti i pantaloni, ora» fece notare Squier a Step, che fino a quel momento aveva corso per la città seminudo. Così, mentre lui si reimpossessava del suo capo di abbigliamento personalizzato, gli altri iniziarono a stringere sempre più il cerchio attorno al topino in trappola, finchè questi non li stupì sfoderando un affare luccicante rosso e nero che infilò al braccio. All’improvviso tutti i dintorni furono invasi da luci di tutti i colori, finchè tutti non persero il senso dell’orientamento e dello spazio.
«Aaarrggghhh…ma che diavolo è..?!» imprecò Giuppo, a cui prontamente Gius rispose elettrizzato: «UN DUELING DISK!!»
«Davvero?»
Gius imbracciò anche il suo Dueling Disk olografico – quello recentemente usato contro Dominique e la sua Squadra – e lo attivò senza farsi pregare: «Risolviamo la questione con una briscoletta?»

MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO SINGOLO
LIFE POINTS GIUS : 4000

DUELLO SINGOLO - VIA!
LIFE POINTS ATTUALI : 4000


Step: Perchè i Dueling Disk non pronunciano le stesse frasi?
Endaron si strofinò il mento per qualche secondo, e poi rispose: «Stando a come sono disegnati quelli dell’anime, quello nero sembra essere un modello più obsoleto rispetto ai nostri…»
Step: Ma non iniziano neanche con 8000LP! Ne hanno solo 4000!
Endaron: Forse il motivo è lo stesso, Step...
Gius: A me la mossa! Pesco una carta! Evoco Paperman Eroe Demenziale, setto due carte e termino!
L'esile Paperman apparve svolazzando sul campo da gioco, accompagnato dalle carte coperte.
Il ninja parlò camuffando la voce con la maschera che lasciava scoperta solo una fessura per gli occhi, come fece per tutto il resto del duello: «Pesco! Evoco Regina della Seduzione LV3, ed attivo il suo effetto».
L'incantatrice tutta ingioiellata e armata di scettro apparve sul terreno di gioco, quindi ammiccandogli lascivamente fece passare dal suo lato del terreno Paperman, per equipaggiarlo a se stessa.
Ninja: Attacco diretto!
Regina della Seduzione scagliò contro Gius una debole fiammella, schioccando le dita.
LIFE POINTS GIUS : 3500
Ninja: Termino il turno con due carte coperte.
Gius: Paperman, ti sei macchiato di alto tradimento! Quando torni faremo i conti...PESCO! Evoco Punchman Eroe Demenziale sul mio terreno!
Il boxer apparve sul terreno, tenendo costantemente caldi i muscoli lanciando pugni a vuoto e guardando la giovane donna in cagnesco.
Gius: Attacca quella strega!
Punchman stava per attaccare Regina della Seduzione con un gancio, quando il Ninja attivò una trappola: «Spiacente, ma attivo Waboku! Quindi il mio mostro non viene distrutto, e io non subisco alcun danno!»
L’Eroe Demenziale dunque colpì in pieno l'incantatrice, che però rimase in piedi e gli lanciò un bacetto volante, in segno di scherno.
Gius: Umpf, termino il turno...
Ninja: Ottimo, a me la mossa! LEVEL-UP! REGINA DELLA SEDUZIONE LV5!
Regina della Seduzione evolvette nel livello successivo, sbarazzandosi del povero e inerme Paperman spingendolo nel Cimitero con un colpo di stivale.
Gius: Ti sta bene, traditore che non sei altro!
Ninja: AHAH! Regina, equipaggia Punchman!
La Regina della Seduzione attirò l’Eroe, equipaggiandolo a sé, semplicemente alzando la gonna e scoprendo un po’ più le cosce.
Gius: Maledizione, ma perchè non ci sono Eroi Demenziali femmina? O Eroi Demenziali monaci?
Ninja: Bene, ora che il tuo terreno di gioco è nuovamente vuoto, posso lanciare un nuovo attacco diretto! Vai Regina!
Gius incassò un nuovo colpo dalla Regina della Seduzione, che soffiò un alito di fuoco dalla sua parte di terreno.
LIFE POINTS GIUS : 2500
Gius: Ouch!
Ninja: Termino il turno con una carta coperta!
Gius: A me la mossa! Pesco! Hmm...penso che farò così…attivo Polidementizzazione!
Al centro del campo di gioco apparve un vortice arancione, dove si tuffarono Neonman e Blackman. Subito dopo il vortice scomparve e Neon Fulminato Eroe Demenziale atterrò sulla zona carte mostro.
Gius: Il mio Neon Fulminato mi consente di distruggere tutte le carte magia e trappola scoperte presenti sul terreno del mio avversario, quindi il mio Punchman equipaggiato finisce al Cimitero!
L’Eroe Demenziale diresse un fascio di luce contro Punchman, ma...
Ninja: Non credo proprio, perchè in risposta all'attivazione di Neon Fulminato gioco Il Mio Corpo Come Scudo! Punchman conta come una magia equipaggiamento, ma è pur sempre un mostro! Quindi, pagando la ragionevole somma di 1500LP elimino dalla circolazione Neon Fulminato!
LIFE POINTS ATTUALI : 2500
...dal nulla apparve un Capitano Saccheggiatore, che riflesse con la spada il raggio di luce contro Neon, accecandolo brevemente. In quell'attimo, il Capitano tranciò in due l'Eroe Demenziale, per poi sparire anch'egli nel nulla.
Gius: MERDA! Termino il turno con una carta coperta...
Ninja: Benissimo, pesco! E ora, LEVEL-UP! REGINA DELLA SEDUZIONE LV7!
Regina della Seduzione evolvette nuovamente, passando allo stadio finale.
Ninja: Mi sbarazzo del tuo Punchman!
Gius: Stupidi...adesso imparerete a non andare dietro alle donne!
Ninja: Vai, Regina, attacca!
Regina della Seduzione attaccò per la terza volta consecutiva Gius, piantandogli lo scettro nello stomaco.
LIFE POINTS GIUS : 1000
Gius: Cazzo, ho solo 1000LP...
«Non ti arrendere Gius! Puoi farcela!»
«E se non ce la fai riduco in brandelli quel ninja!!»
L’uomo in nero commentò gli incoraggiamenti della Generation Next: «Wow, che squadra che hai alle tue spalle...»
«Puoi dirlo forte, perdente! Sappi che noi vinceremo il Campionato del Mondo!» rispose Gius con prepotenza.
Ninja: Tsk. Termino il turno.
Gius: A me la mossa! Pesco! Evoco Kickman Eroe Demenziale, dopodiché attivo Fusione Miracolo Demente!
Il fantasma di Punchman riemerse dal Cimitero e si fuse a Kickman, per dare vita a Fightman Eroe Demenziale. Il wrestler dall’espressione indecifrabile si inginocchiò nella piazzetta, in attesa di frantumare qualche cranio.
Gius: E adesso niente ti fermerà, Fightman! Scatena la tua forza!
Fightman lanciò un grido di lotta e attaccò la Regina, mettendo a segno un montante poderoso. Sorprendentemente, quella oppose una dura resistenza al colpo e per riuscire a spedirla in aria Fightman fu costretto a fare molta forza sul piede perno, sollevando così una nube di polvere e pietrisco. Gius esultò, forse un po’ troppo presto: «AHAH! Questo attacco è andato! Per te è finita!»
Infatti, quando la cortina si diradò, il ninja era ancora in piedi e non aveva nemmeno subito danni! La carta trappola Barriera dello Spirito era scoperta dal suo lato di terreno.
Ninja: Grazie a Barriera dello Spirito non ho subito danni dal tuo attacco, anche se ho perso la mia Regina!
Gius: E va bene, setto una carta e termino.
Ninja: A me la mossa, pesco! Pensi di esserti sbarazzato definitivamente di Regina della Seduzione? Beh, ti sbagli! ATTIVO MODULAZIONE DEL LIVELLO!
Apparvero levitando sul terreno di gioco una coppia di dadi colorati che, cadendo, composero il numero cinque.
Ninja: Adesso tu puoi pescare due carte, mentre io evoco sul mio terreno Regina della Seduzione LV5!
Gius, pescando le carte, bofonchiò: «Ma il suo effetto non può essere attivato in questo turno!»
Ninja: Hai ragione, ma sia da il caso che nella mia mano ho un Livello Superiore che gioco immediatamente! LEVEL-UP, REGINA DELLA SEDUZIONE LV7!
La Regina della Seduzione apparve nuovamente in gioco, pronta per adescare l’ennesimo mostro di Gius.
Ninja: Vai Regina, equipaggia Fightman!
Squier: Pifferi e lanterne! Gius non sopravvivrà a un altro attacco da 1500 punti!
Endaron: Gius!! Il segreto è far finta di essere impotenti!!
Gius: ENDARON, MA CHE CAZZO DICI? HO UNA SOLUZIONE MIGLIORE! Attivo Duplicazione Demenziale! Ora ho la facoltà di evocare sul mio terreno una copia esatta di Fightman Eroe Demenziale, ma sotto forma di segna-mostro! Quindi, anche se tu prendessi di mira uno dei miei due eroi, ce ne sarebbe un altro a guardarmi le spalle!
Woll: Bel colpo Gius!
Ninja: Hm, devo ammettere che sei abile, ragazzo...ma non quanto me! Gioco Regole Antiche, ed Evoco Regina del Cosmo!
Una seconda regina si materializzò sul terreno di gioco, aggiustandosi il bizzarro copricapo che portava e tirandosi uno dei due guanti di velluto nero che le avvolgevano le mani affusolate fino agli avambracci.
Gius: Miiinchiaa...
Ninja: Regina del Cosmo, attacca il segna-Fightman!
La Regina si apprestava ad attaccare il wrestler, ma Gius attivò prontamente una trappola.
Gius: ATTIVO BARRIERA DEMENZIALE!
Ninja: Non vuoi proprio mollare, eh?
Una barriera di energia apparve davanti al secondo Fightman, bloccando l'attacco di Regina del Cosmo.
Ninja: E va bene, termino qui il turno!
Gius: A me la mossa! Pesco… Ah, ah, disgraziato! Questo duello è giunto alla fine, perché attivo Grattacielo 3 - La Città dei Dementi!
«BEEP - CARTA MAGIA TERRENO IN GIOCO»
Sul campo di gioco spuntarono come funghi degli alti edifici e il segna-Fightman si appollaiò sulla cima del grattacielo più alto.
Gius: Bene, adesso attacca, segna-Fightman! ZUCCATA FIGHT!!
Il clone del wrestler si esibì in uno spettacolare tuffo ad angelo, pronto ad atterrare direttamente sul mostro avversario.
Ninja: Sei impazzito? Regina ha 800 punti d'attacco in più!
Gius: Non quando Grattacielo 3 è in gioco!
Ninja: Waddaffuc-
Il segna-Fightman inchiodò la Regina del Cosmo sull’asfalto precipitandole addosso e assestandole una tremenda capocciata.
Ninja: La mia Barriera dello Spirito è ancora attiva...!
Gius: Lo so bene! Per questo vai segna-Fightman, accarezzagli la guancia con un bel gancio sinistro!
Il clone di Fightman si rialzò, infaticabile, e si scagliò altrettanto veementemente contro il ninja, infliggendogli un danno diretto grazie al proprio effetto.
LIFE POINTS ATTUALI : 0
Step: Vaaaaaaaaii bro!
Gius: E ora, rivelati!
In tutta risposta, il ninja attivò un fumogeno e sparì all’istante, lasciando i nostri eroi in preda a tossiti e rantolii vari per qualche minuto.
Giuppo: Che vigliacco, coff, è scappato!
Endaron: La coff coff prossima volta non la passerà liscia, coff...
Woll: Avete preso il numero di targa, coff?
Endaron: Per caso ne aveva scritto uno sulle chiappe?
Woll: Non possiamo saperlo con coff certezza, può darsi che con questo fumo non ci abbiamo fatto caso!
Endaron stava per rispondere – e anche piuttosto volgarmente – a Woll, quando Gius gli passò davanti, in tuffo verso il centro della piazza al grido di «IL MODULOOOOOO-»
Giuppo: Il modulo?
Squier: Modulo?
Woll: Modulo!
Step: IL MODULO!
Endaron: Modulo…
Se ci fosse stato un cinematografo ad immortalarla, sarebbe stata una scena epica, magari da riprodurre al rallentatore: Gius che, atterrando supino sull’asfalto, ignorava il dolore e alzava vittorioso verso le stelle il plico di scartoffie spiegazzate, mentre tutti accorrevano per acclamarlo, superato il momento di stupore e sbigottimento iniziale.
Step: Stelle?
Giuppo: Stelle…
Woll: Stelle?
Squier: DAI CAZZO, vi siete imbambolati tutti insieme? Sì, ci sono le stelle in cielo, sapete, a sera si vedono le stelle!
Endaron: Sera?
Woll: Stelle?
Squier: SI’ CAZZO, È SERA!
Step: E perché è già sera? Non erano le quattro quando ci siamo mossi dal parco?
Squier: Eeehhm…abbiamo perso la cognizione del tempo, durante il Duello!
Endaron: Impossibile. Non hanno giocato più di venti turni, e nessuno dei due ha sproloquiato così tanto da impiegare mezz’ora per giocare ogni singola dannata carta. E poi in estate il buio cala più tardi.
Squier: Morale della storia?
Endaron: Ci siamo fatti una canna collettiva senza accorgercene.
Giuppo: Oppure il mondo degli spiriti sta cercando di comunicarci qualcosa…
Woll: Conoscete un sensitivo?
Endaron: Sento di non conoscerlo.
Giuppo: Naah, non c’è bisogno di rivolgersi a quelli del mestiere…è un affare che possiamo risolvere anche da soli! Basta chiamare il 12.40 e chiedere il numero dell’Oltretomba…
Squier: Devo far finta di ridere o dici sul serio?
Giuppo: Ti sembra che stia facendo una battuta?! Se suona fischia e canta, deve pur darti i cazzo dei numeri di telefono!
Step: Lasciamo perdere e torniamo a casa mia, abbiamo una cena e dei moduli da compilare che ci aspettano.
Endaron: Taaaaanti moduli.
Woll: E taaaaanta cena.
Step: No Woll, tu è meglio se resti in bianco.
Woll: ...

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Capitolo 11
*** Gli allenamenti per il Mondiale ***


Capitolo 10Capitolo 10

«I piani del tuo futuro essere ancora oscuri! Scoprire?»
«NO, MALEDETTI POP-UP TRADOTTI AD CANIS CAZZUM, NON VOGLIO SCOPRIRE IL MIO FOTTUTO FUTURO!»
«Abortire vero?»
«Giuro che la prossima volta spengo il computer e vado a comprarmi il giornale».
Casa di Endaron, ore sette e zero zero: il nostro eroe stava navigando sul Web in cerca del sito ufficiale del World Tournament 2010, ma alcuni avvisi pubblicitari movimentavano la sua esplorazione. Al limite della pazienza, il giovane si trascinò fino all’ultima ics rossa per chiudere l’ennesima finestra di dialogo e arrivare finalmente alla home page tanto agognata.
«Sia sempre lodato!»
Finalmente.
«È magnificamente…»
Uno spettacolo.
«…bianco».
Bianco.
«Bianco».
La pagina che gli era costata tanto sudore e tante bestemmie era in effetti completamente bianca.
«…maioaqueiprogrammatoridistocazzogliformattoilcervelloinquestostessofottutomoment- WHHHOOOOOOO!!»

* * *



«…sei vivo?»
«Ronf».
«…mi senti?!»
«…zzz?»
«DAI CAZZO WOLL!!»
«Zzz!!»
«Va’ a lavarti, sottospecie di un fratello letargico, è tardi e mamma deve cambiare le lenzuola!»
«Zzz…»
Con gli occhi ancora completamente chiusi, Woll si alzò dal letto, infilò le ciabatte e deambulò fino al bagno, dove si chiuse a chiave e aprì i rubinetti, iniziando a far scorrere spume e fiotti.
Ore otto e zero zero: il nostro eroe riemerse dai gorghi della sua stanza da bagno, chiuse dietro di sé le bocche schiumose e abbandonò rigenerato quell’atmosfera satura di vapore per rispondere al telefono.

* * *



«Tesoro, vuoi che ti prepari la colazione?»
«No mamma, ho già fatto, puoi rimanere a letto!»
«Hai messo il dolcificante nel latte?»
Step aveva già un cucchiaino di latte in bocca e, dopo essere rimasto in silenzio per qualche dolcissimo secondo ad assaporarlo, rispose: «Sì mamma…ce ne ho messo tanto…di dolcificante! Hmhmhmmm…dolcificante…»
Ore otto e zero zero: Step finì di bere in un sorso solo il suo bicchierone di latte e dolcificante per rispondere al telefono. Chi poteva essere di così buon mattino?

* * *



«Avevo dimenticato il volume delle casse a palla. Mi ha quasi spazzato via dalla sedia appena è partito».
«Sì ma perché ora non possiamo vederlo?»
«Perché questo laptop è un po' datato e non riesce a leggere la chiavetta wireless, Step. Anzi, non sa nemmeno che cosa sia, il wireless».
«E grazie», fece Gius, «hai portato il tuo pezzo d’antiquariato con il Windows ’98!»
«Vabbè, ma in compenso ho salvato le immagini sgraverrime che tutte le squadre hanno scelto come proprio logo! Ecco qui…»

blackpanthers

flamingbarons

marineturtoises

redflyingmissiles

shiningstars

silverdragons

sunheavypower

whitetigers

«Vediamo un po'...a giudicare dai titoli con cui hai salvato i file, i Black Panthers devono essere la squadra che rappresenterà l'Africa; i Flaming Barons sono canadesi; i Marine Turtoise australiani...»
«Woll, veramente qui c'è scritto Oceania» fece notare Endaron.
«Sì ma l'Oceania e l'Australia sono praticamente sovrapponibili!»
«Metti che ci troviamo un micronesiano super agguerrito che gioca Levia-Dragone Dedalo? Se lo chiamassimo australiano si incazzerebbe ancora di più!»
«OKKEI...i Marine Turtoises sono OCEANICI; i Red Flying Missiles vengono dal Soviet Russia; gli Shining Stars dagli Iuessei; i Silver Dragons sono stati fabbricati in Cina; i Sun Heavy Power sono brasiliani...»
«Sudamericani».
«Cazzo, in Cile giocano a Duel Monsters nella pampa? Sulle montagne? Nei vulcani?!»
«Non fare il razzista, sù. Sono Sudamericani, i Sun Heavy Power».
«Ecco, e infine ci sono gli White Tigers, che sono Giappi e hanno quasi sicuramente il Mondiale in tasca».
«Cazzo Endaron…Red Flying Missiles…Shining Stars…sembrano tutte squadre terribili, a giudicare dalle loro referenze!»
«E soprattutto, hanno delle targhette fighe, Woll» commentò Gius.
«Tranquilli amici, a quello ho già pensato io! Che ve ne pare di questa qui come logo che ci rappresenti?»

generationnext

«Uhm…niente male! Però risolto l’insormontaaaabile problema della targhetta, rimane ancora una piccolezza».
Endaron, richiudendo il laptop: «A cosa ti riferisci, Woll?»
«Dobbiamo iniziare ad allenarci».
«Tranquilli ragazzi, per quello non c’è problema: ho già ordinato delle sacchette di bitume per quando saremo a Città di Domino!» rincuorò tutti Gius.
«…bitume?»
«Sì Woll, bitume!»
«E che ce ne facciamo? Ci compriamo il mondiale asfaltando i vialetti delle case dei giudici?»
«Ma no…», sospirò il ragazzo, portandosi una mano al viso, «è perché sono sicuro che li ASFALTEREMO!»
«Aaaahh, ma le tue battute sono sempre troppo complicate da capire, Gius…»
«Ok, allora smettiamola di sprecare fiato e iniziamo a lavorare».
«Sono pronto!»
«Il nostro obiettivo oggi sarà f-»
«FARCI A PEZZI E VEDERE CHI DOMINERA'!! BWAHAHAH!» si intromise Step, ridendo come un invasato.
«Step…»
«AHAHAHAHAHAHAHA!!!»
«Amico mio…»
«MWAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA!»
«Stamattina hai preso il tuo solito latte e dolcificante?»
«Muah, ah…certo, il dolcificante! AHAHAHA!»
«Sei davvero SICURO che fosse dolcificante, quella polverina bianca e farinosa?»
«Polvere bianca..? Oh cazzo…ahaha…»
«Perfetto. Chi lo accompagna al Centro Antiveleni?»
«Potresti andarci tu, Gius…» tentò Endaron, accendendo immediatamente una discussione fra i tre amici su chi dovesse sbaraccare il quarto per fargli espellere il…”dolcificante dalle stupefacenti qualità”.
«Vacci tu!»
«No, vacci tu!»
«Perché io?»
«Mandiamo lui!»
«Andate voi due!»
«Mandiamocelo da solo!»
«Chiamiamogli un taxi!»
«Andiamo tutti e quattro!»
«Facciamolo stendere all’aria e gli passerà…»
«Chiamiamo un’ambulanza!»
All’improvviso, tutti e tre si resero conto che Step non era più lì con loro.
«Ma dove cazz…»
Era una decina di metri più in là, ad intrattenere una discussione con un uccellino immaginario appollaiato su un albero, mentre faceva finta che il sasso piatto e lucido con cui si era coperto un occhio fosse un monocolo.
«E va bene, raccogliamo tre rametti da terra, mescoliamoli e chi pescherà a sorte il più corto accompagnerà quello sciagurato».

* * *



«Mi raccomando, evitagli un clistere inutile! Serve solo una lavanda gastrica!» salutò Endaron con un fazzoletto bianco, mentre Woll si avviava verso i cancelli del parco trascinando Step per il braccio.
«DoVE anDiAMo? A cacCia di farFalLE?»
«Si Step, stiamo andando a prendere i retini...»
«Yuppie!!»
Mentre i due lasciavano l’oasi verde, Giuppo e Squier li incrociarono, percorrendo la strada al contrario, diretti verso Gius e Endaron. Quando arrivarono alla frescura dell’Albero Base, Gius riprese: «Dicevo, il nostro obiettivo durante questi allenamenti è quello di affinare le nostre capacità di rispondere a qualsiasi gioco avversario. Quindi elaboreremo una strategia contro ogni possibile Deck che useranno contro di noi, va bene?»
«…eqquanto tempo ci impiegheremo? Non ci sono 3500 carte in circolazione?»
«Beh, ovviamente non è che dobbiamo preparare una strategia per contrastare i Deck meno usati del mondo, tipo, che so...l'Arcidemone…o l’Insetto…»
«Metti che ti giocano Doom Dozer e tu sei scoperto?»
«Perchè dovrebbero giocarmi Doom Dozer?»
«Se la prendete con questo spirito non concluderete mai niente, ragazzi» li ammonì Squier, facendo la saggia della situazione.
«Un altro esempio di mostri sottousati è il Drago Armato...»
«Già, forse hai ragione su questo...e poi è pure semplice contrastare un Deck Drago Armato!»
Squier per reclamare l’attenzione rincarò la dose: «Ma come fate ad elaborare strategie e previsioni così mirabolanti se avete solo DUE Deck a portata di mano??»
«EEEHHMM…»
«Va bene amici, allora vediamo se riuscite a contrastare il mio nuovo Deck Nucleo B.E.S.!» fece Giuppo, iniziando a risvoltarsi le manichine della sua t-shirt a maniche corte, riducendola ad una canottiera.
«Ci sto!»
Giuppo&Endaron: «BENE, COMBATT-»
Ad un tratto, una voce misteriosa interruppe i due Duellanti: «Fermo Endaron! Sarò IO il tuo avversario, per oggi!»
«Che sei? Rivelati subito! Ne abbiamo piene le scatole dei cagasotto che si nascondono dietro un cappuccio!»
«Non sono nascosto sotto un cappuccio!»
«E allora dove sei? Fatti vedere!»
«Ma io sono qui! »
«QUI DOVE?!!» si lagnò esasperato il nostro eroe.
Il tizio misterioso prese Endaron per le spalle e lo fece girare.
«Ah, eccoti!»
«Mark, ci volevi proprio tu per rovinarci la giornata...» fece Giuppo, scocciato.
«Qui per servirti e scoglionarti!» chiocciò Mark di rimando.
«Cosa vuoi da noi, Mark?»
«Voglio sfidarti a duello, Endaron!»
«Lo sai già che perderai...non farci sprecare tempo, che dobbiamo allenarci per il Campionato del Mondo!» bofonchiò Endaron.
«E io ti metterò alla prova proprio in vista del Campionato!»
«Wow! Che paura! Cosa credi di fare con il tuo Deck misto?»
«Ahah, è vero, non avete ancora visto il mio nuovo Deck...»
Endaron raccolse un Dueling Disk dal prato, lo lanciò al suo sfidante e commentò, lapidario: «Allora lo vedremo subito in azione…»

MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO SINGOLO
LIFE POINTS ENDARON : 8000

MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO SINGOLO
LIFE POINTS MARK : 8000


Endaron: Inizio io, e stai attento, che imporrò al duello un ritmo più che rapido!
Mark: Sono pronto!
Endaron: Pesco! Attivo Uno per Uno, che mi consente di evocare specialmente un mostro di livello 1, a patto che scarti un mostro al Cimitero! Evoco Re dei Servitori del Teschio dal mio Deck, scartando al cimitero Servitore del Teschio! Dopodichè setto una carta mostro e altre due carte e termino!
Il Re dei Servitori del Teschio si piazzò nella sua zona carte mostro e si sedette su un trono improvvisato. Il suo attacco in quel momento era pari a 1000 unità, grazie al supporto del Servitore del Teschio, che apparve piccino piccino affianco al suo Re.
Mark: Che belli che sono questi ologrammi sul prato verde smeraldo! Tocca a me? Pesco! Evoco Drago Armato LV3 in posizione d'attacco!
Il draghetto corazzato apparve in campo, mantenendosi a stento a mezz'aria a causa della sua pesante armatura.
Squier: Gius, cos'è che dicevi a proposito dei Deck Drago Armato poco usati?
Gius: Vabbè, ma Mark è un caso a parte, lo sapete...
Mark: Ebbene sì, sono unico al mondo, io! Comunque, vai Drago Armato, attacca Re dei Servitori del Teschio!
Endaron: Sbagliato! Attivo Energia Ascendente, grazie alla quale posso scartare una carta per aumentare di 1500 unità l'attacco del Re! Scarto La Signora Spettrale!
Un'aura rossastra circondò Re dei Servitori del Teschio, che si alzò in piedi. Anche La Signora Spettrale apparve, piccina picciò, vicino al Re.
Endaron: Adesso Re dei Servitori del Teschio arriva a quota 3500ATK!! Vai e contrasta quell'ammasso di ferraglia volante!
Mark: Ops, vuol dire che ripiegherò...attivo Controlla Avversario dalla mia mano! Re dei Servitori del Teschio passa in posizione di difesa!
Re si sedette nuovamente sul trono, ma questa volta era indifeso, di fronte all'attacco del draghetto, che lo distrusse senza il minimo sforzo.
Mark: Eheh, visto che bravo?
Endaron: Come no...attivo l'effetto di Re, che m consente di rievocarlo sul terreno di gioco, a patto che rimuova uno dei suoi sgherri dal Cimitero! Rimuovo La Signora Spettrale!
Il Re dei Servitori del Teschio riapparve sul suo trono, dal lato di Endaron.
Mark: Umpf, termino il turno con tre carte coperte.
Endaron: Bene, a me la mossa, pesco! Bwahah! Evoco Zombie Untore!
Lo zombie bassino apparve sul terreno di gioco, iniziando a spargere un miasma azzurrognolo tutt’intorno, e si posizionò al fianco del Re dei Servitori del Teschio.
Endaron: Adesso scopro Torre d'Ossa Assorbi Anime!
Una torre interamente fatta d'ossa si erse sul terreno di gioco, attorniata da fiammelle di fuoco fatuo.
Endaron: E' arrivato il momento di stupirti con una Sincronizzazione!
Zombie Untore balzò in alto e si scompose in due sfere di energia verdi. Così fece anche Re dei Servitori del Teschio, scomponendosi in un'unica sfera energetica. Le tre sfere furono assimilate dalla Torre d'Ossa, che si trasformò in un...Arcidemone Teschio-Zombie!
Endaron: Guarda il mio Arcidemone Zombie!
Mark: Proprio bello, ma io attivo Buco Trappola Senza Fondo!
Endaron: AHAH! Evidentemente non conosci il suo effetto! I miei mostri di tipo Zombie non possono essere distrutti dagli effetti delle tue carte!
Il Buco Trappola si aprì sotto le zampe dell'Arcidemone, ma questi lo prese a calci (Ma come si fa a prendere un buco a calci?! N.d.a.) con i suoi poteri paranormali, costringendolo a richiudersi a bocca asciutta.
Mark: Dannazione! C'è solo un modo per eliminarlo...
Endaron: Vai e attacca, Arcidemone!
Arcidemone attaccò Drago Armato, sollevando una piccola nube di fumo e schegge metalliche. Quando la polvere ferruginosa si fu posata del tutto, Endaron constatò che Mark aveva attivato una trappola: si trattava di Waboku.
Endaron: Ma che palle...al giorno d'oggi la giocano tutti questa dannata carta!
Gius: Dobbiamo tenerlo a mente, Endaron! Così giocheremo Disturba Trappola ai mondiali!
Endaron: Ottima idea...
Mark: Non m'importa niente se vorrete contrastare o meno questa carta durante i vostri mondiali! Fatto sta che Drago Armato LV3 rimane in gioco!
Endaron: Si, abbiamo capito! Gioco una carta coperta e termino il turno.
Mark: Bene, pesco! LEVEL-UP, DRAGO ARMATO LV5!
Drago Armato LV3 evolse nella sua forma superiore, che appena entrata in campo atterrò goffamente, completamente incapace di mantenere in volo tutta quella ferraglia.
Mark: Bene, adesso gioco una carta magia terreno: Montagna!
(BEEP - CARTA MAGIA TERRENO IN GIOCO)
Nel parco apparvero delle montagne olografiche e Drago Armato si trascinò fin sulla cima di una di esse, mentre Arcidemone Zombie-Teschio trovò una posizione precaria sul fianco roccioso, rimanendo aggrappato al costone con i terrificanti artigli.
Mark: Attacco e Difesa del mio mostro incrementano di 200 unità! Adesso è abbastanza potente per distruggere il tuo Arcidemone! Attacca, Drago Armato!
Drago Armato LV5 scese in picchiata dalla cima della montagna (O forse sarebbe meglio dire “si lasciò precipitare” N.d.a), colpendo in pieno Arcidemone – che rovinò a valle e si sminuzzò contro le pietre aguzze nel fatale viaggetto.
Endaron: Oh no!
LIFE POINTS ENDARON : 7900
Mark: Bene, gioco adesso un Sarcofago d'Oro, che mi permette di rimuovere un Drago Armato LV10 dal mio Deck, per poi riprenderlo fra due turni! Durante la mia End Phase, cioè ORA, posso far evolvere ulteriormente Drago Armato! LEVEL-UP, DRAGO ARMATO LV7!
Mark scelse Drago Armato LV10 dal Deck e lo mise nella tasca della sua giacchetta. Dopodichè, il Drago Armato già sul terreno di gioco si evolse, passando al suo terzo stadio. Il nuovo Drago Armato LV7 emise un possente ruggito e si posizionò nuovamente sulla cima della montagna.
Endaron: Sono nei guai fino al collo...pesco! Attivo Richiamo della Mummia, grazie al quale evoco sul mio terreno un Signore dei Vampiri! Adesso attivo Libro della Vita, con cui rievoco il mio Arcidemone Zombie-Teschio, a patto che rimuova un mostro dal TUO Cimitero. Scelgo Drago Armato LV5!
Mark: E' sleale! Così ci guadagni solamente tu!
Endaron: Eheh...!
Endaron recuperò Arcidemone dal suo Cimitero, mentre Mark metteva in tasca Drago Armato LV5. L'arcidemone riapparve sul terreno, preoccupandosi ‘sta volta di scegliere un punto meno rischioso, e il Signore dei Vampiri si sedette comodamente nel nulla, accavallando le gambe con molta nonchalance.
Endaron: Bene, adesso rievoco il mio Zombie Untore sul terreno di gioco, a patto di rimettere in cima al mio Deck una carta che ho in mano!
Zombie Untore riapparve sul terreno, piazzandosi in una cavità fra due rocce che sembrava fatta apposta per lui, e rimanendo così in equilibrio sulla montagna.
Endaron: E ora...parte la Sincronizzazione!
Zombie Untore si scompose per la seconda volta in due sfere verdi di energia, che, assorbite dall'Arcidemone Zombie-Teschio, lo trasformarono in...DARK END DRAGON!
Endaron: Bene, Dark End Dragon, attiva il tuo effetto!
Il Drago, appena sceso da un nuvolone plumbeo e temporalesco, sferrò un'artigliata a sorpresa al Drago Armato, che non aveva ancora fatto in tempo ad alzare il muso tutto ingabbiato e rinforzato, mettendolo KO e facendolo ruzzolare giù dalla montagna, fino al Cimitero.
Endaron: Questo giochetto è costato 500 punti di Attacco e di Difesa del mio drago...ma è un prezzo che sono disposto a pagare! E ora, attaccate direttamente i suoi Life Points!
Signore dei Vampiri e Dark End Dragon attaccarono direttamente Mark, che perse un bel gruzzolo di Life Points.
LIFE POINTS MARK : 3700
Mark: Dannazione, i miei punti...
Endaron: Così impari a sfidare un membro della Generation Next! E adesso, grazie all'effetto di Signore dei Vampiri, ti impongo di scartare una carta trappola al tuo Cimitero!
Mark: Non illuderti di aver già vinto...
Endaron: Setto uno e termino! A te la mossa, anche se puoi fare ben poco...MUAHAHAH!
Mark: Vedremo...pesco!
Il Sarcofago d'Oro apparve sospeso a mezz'aria, e segnava un giro completo delle sue lancette. Fra un turno Mark avrebbe potuto recuperare il suo Drago Armato LV10.
Mark: Posiziono un mostro coperto in difesa e una carta! Termino qui.
Endaron: Non vedo più luce nei tuoi occhi! AHAHAH! Pesco io! Attivo Affari del Mondo Oscuro! Entrambi scartiamo una carta al Cimitero e ne peschiamo un'altra dal Deck!
Mark: Non risolvi assolutamente niente così...
Endaron: Davvero? Ho appena scartato Mezuki, quindi ho il diritto di rimuoverlo dal gioco per poter evocare un mostro di tipo Zombie dal mio Cimitero! Scelgo Arcidemone Zombie-Teschio!
Sul terreno di gioco apparve lo spirito di Mezuki che si trasformò in una pira funebre, dalle cui esalazioni prese nuovamente forma l’Arcidemone Zombie.
Endaron: Adesso effettuo la mia evocazione di turno, ed evoco Zombie Goblin!
Il goblin apparve sul terreno di gioco e si aquattò in un passo della montagna.
Endaron: Bene, e ora la furia dei miei Zombie si scatenerà contro di te!! ATTACCATELO E FATEGLI RIMPIANGERE DI ESSERE VENUTO QUI OGGI!
Arcidemone attaccò il mostro coperto, che si rivelò essere Drago Mascherato. Il Drago, non appena cadde in battaglia, fu rimpiazzato da un altro Drago Mascherato, probabilmente suo parente. La battaglia continuò, e Dark End Dragon attaccò il Drago Mascherato, che fu prontamente rimpiazzato da un terzo fratello. Signore dei Vampiri attaccò l'ennesimo Drago, che quando soccombette richiamò in gioco un Drago Armato LV3. L'esito della battaglia fu disastroso per i Life Points di Mark.
LIFE POINTS MARK : 2700
Endaron: Visto? Non puoi resistere ancora per molto...termino il turno!
Mark: Dannazione, pesco!
Durante la Standby Phase di Mark si attivarono ben due effetti. Il Sarcofago d’Oro segnò il secondo giro completo dell'orologio incorporato, perciò si aprì e Mark potè recuperare il suo Drago Armato LV10. Poi, il piccolo Drago Armato LV3 ebbe l'opportunità di evolvere.
Mark: LEVEL-UP! DRAGO ARMATO LV5!
Drago Armato si trasformò nella sua fase successiva, lanciando un ruggito che riecheggiò fra i monti.
Mark: E ora, sta a vedere...pensi di essere al sicuro dalla minaccia del mio Drago solo perchè hai messo fuori combattimento Drago Armato LV7? Beh, ti sbagli! GIOCO FANTASMA DEL CHAOS!
Endaron: Merda...GIUS! Questa è un'altra di quelle carte che dobbiamo prepararci ad affrontare al WT2010!
Gius: Vero, amico! Un'Ira Divina e passa la paura!
Mark: Rimuovo dal gioco Drago Armato LV7 perchè Fantasma del Chaos possa assumerne le sembianze!
Il fantasma assunse le fattezze di Drago Armato LV7 e lanciò un ruggito. (Anzi, SEMBRAVA stesse lanciando un ruggito, poichè Fantasma del Chaos era totalmente afono. N.d.a.)
Mark: Fantasma non rimarrà a lungo sul mio terreno, poichè lo sacrifico per evocare...DRAGO ARMATO LV10!
Il finto Drago Armato evolse e questa volta diventò un vero e proprio Drago Armato LV10! L'imponente drago di distruzione di massa iniziò a levitare sulla montagna, per dimostrare ai suoi avversari Zombie di essere perfettamente a suo agio sul terreno di gioco.
Mark: Stupito vero? Beh, ora lo sarai ancora di più, perchè attivo l'effetto speciale di Drago! Scartando una carta dalla mia mano, ho la facoltà di distruggere TUTTI i tuoi mostri sul terreno! Vai Drago Armato LV10, fai strage!
La carta scartata da Mark apparve proprio davanti al Drago Armato, che la mandò in frantumi con un pugno. Le schegge della carta distrutta piombarono sul terreno di Endaron, distruggendo tutti i suoi mostri.
Endaron: CAZZO!
Mark: E non finisce qui! Adesso che i tuoi Life Points sono senza difese, posso attaccarti direttamente! Andate, miei Draghi!
Drago Armato LV5 e Drago Armato LV10 attaccarono entrambi il povero Endaron, che fu sbalzato per terra.
Endaron: AHHHH!
LIFE POINTS ENDARON : 2100
Mark: Termino il turno!
Endaron: Dannazione, devo rimontare al più presto...PESCO! Attivo l'effetto di Richiamo della Mummia, con cui evoco specialmente Galeogrugno!
Il malefico zombie-galeotto apparve sul terreno di gioco, ispezionando il campo con i suoi occhietti malefici.
Endaron: Adesso attivo il suo effetto. EVOCAZIONE GEMINI!
Galeogrugno guadagnò il suo effetto ed il suo ventre si scucì, lasciando intravedere una seconda faccia al suo interno.
Endaron: Adesso attivo Distruggi Carte! Tutte le nostre mani finiranno al Cimitero...e pescheremo tante carte quante ne abbiamo scartate!
Mark eseguì il cambio di mano, senza proferir parola.
Endaron: Bene, adesso attivo l'effetto di Sepoltura da un'Altra Dimensione! Riaggiungo al mio Cimitero Mezuki e Zombie Untore! Adesso rievoco Zombie Untore sfruttando l'effetto di Galeogrugno!
Zombie untore riapparve per la terza volta sul terreno di gioco, e questa volta si aggrappò alla palla di piombo di Galeogrugno.
Endaron: Adesso rimuovo nuovamente Mezuki per evocare Arcidemone Zombie-Teschio!
Arcidemone fece nuovamente la sua entrata sul terreno di gioco, sogghignando in faccia ai Draghi Armati che precedentemente l'avevano distrutto.
Endaron: E' tempo di una nuova Sincronizzazione! Vai Untore!
Zombie Untore si scompose per l'ennesima volta e fu assorbito da Arcidemone Zombie, per generare...ARCIDEMONE DRAGO ROSSO!
Il Drago Rosso apparve sulla Montagna e si scambiò uno sguardo di fuoco con il suo acerrimo nemico Drago Armato LV10.
Endaron: I nostri mostri hanno lo stesso potere di attacco! Vai Arcidemone, attacca il suo Drago Armato LV10!
I due draghi si fronteggiarono alla pari, in cima alla montagna. Dopo una furiosa battaglia, nessuno dei due riuscì ad evitare di precipitare negli abissi del Cimitero, tenendo ben stretto l’altro per la gola.
Endaron: E ora termino con una carta coperta...a te la mossa!
Mark: Bene, pesco! E' arrivato il momento di scrivere la parola FINE a questo duello, Endaron! Gioco Modulazione del Livello!
I due dadi colorati di Modulazione del Livello apparvero in gioco. Il numero composto fu 3.
Mark: Evoco il mio draghetto preferito: DRAGO ARMATO LV3!
Il piccolo Drago Armato fece la sua comparsa sulla montagna.
Mark: Tu hai il diritto di pescare due carte, che tuttavia non avrai il tempo di usare, perchè io sacrifico il drago appena evocato per richiamare Drago Imperatore Chtoniano!
Il Drago Imperatore apparve sul terreno di gioco e si appollaiò su un picco minore.
Endaron pensò "Vediamo se cade nella mia trappola...non ha via di scampo, dopotutto!"
Mark: Attivo l'effetto di Drago Armato! Scarto Drago Oscuro Occhi Rossi al Cimitero per distruggere il tuo Galeogrugno!
Endaron: Maledizione!!
Drago Armato distrusse Galeogrugno colpendolo con le schegge del Drago Oscuro appena mandato al Cimitero dal proprio effetto.
Mark: E ora...Draghi, attacco diretto!
Endaron: Non così veloce! ATTIVO CILINDRO MAGICO!
L'attacco di Drago Imperatore Chtoniano fu rispedito al mittente dal Cilindro Magico.
LIFE POINTS MARK : 100
Mark: Dimentichi che ho ancora un Drago a disposizione! Metti fine a questo duello, Drago Armato!
Drago Armato colpì Endaron con la sua mazza ferrata, riducendo definitivamente a zero i suoi Life Points.
LIFE POINTS ENDARON : 0
Endaron: Ho perso.
Mark, con un'espressione contenta sul volto, esultò: «Miao, proprio così!»
Gius: Endaron, tutto bene?
Endaron: Sì, tutto bene amico...
Squier: Così imparate a sottovalutare i Deck poco usati nel Metagame!
Giuppo: Mai sottovalutare il proprio avversario!
Squier: E io cosa ho detto?
Giuppo e Squier iniziarono a bisticciare, come sempre. Mentre i due si prendevano per capelli, Gius si rivolse a Mark, posandogli una mano sulla spalla: «Senti Mark, forse avremo bisogno di te durante gli allenamenti per il Torneo Mondiale. Che ne dici di entrare a far parte della squadra come...ehm...Consulente Strategico?»
Mark: Va bene, vi darò una mano a non fare pessima figura al Mondiale!
Endaron: Ottimo. Scusa per averti sottovalutato, rivale.

* * *



«Allora dottore, avete finito?»
«Sì, ora potete tornarvene a casa. La prossima volta dì al tuo amico di stare attento a quello che si mette nel latte la mattina».
«Ma avete capito di cosa si trattava?»
«Non siamo riusciti a scoprire la vera natura della sostanza, ma da quanto abbiamo riscontrato pare si trattasse di un allucinogeno di origine vegetale...»
«Ah, capisco...beh, dopotutto non è raro che roba simile capiti nel pacco dei biscotti, giusto dottore?»
«Veramente certa roba va coltivata in ambienti specific-»
«Sì ma ora il mio amico è come nuovo, vero?»
«Ebbene sì, sono duro a morire, io!» fece Step, ancora steso sul lettino dell’ambulatorio.

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Capitolo 12
*** In viaggio verso il Mondiale ***


Capitolo 11 Capitolo 11

Driiin.
«Zzz…»
Driiin.
«Ronf..?»
Driiin driiin!
«Gn, gn, il telefono…devo…rispondere..!»
Driiiiiiiiiiiin!!
«Eccomi, pronto! Chi è?»
«STO CAZZO!»
«Eh?»
«CHEMMINCHIA STAI ASPETTANDO, GIUS?! SONO LE OTTO!!»
«Eh, sì, no, cioè, chi parla?»
«NON C’È TEMPO DA PERDERE!»
«No!»
«E ALLORA VIENI IN AEROPORTO!»
«Sì! Cioè, ma perché? Che giorno è oggi?»
«TRENTA SETTEMBRE!»
«Trenta…di settembre…»
«HAI UN VOLO PER LOS ANGELES CHE PARTE FRA CINQUANTA MINUTI!»
Il giovane lanciò via il cordless da cui aveva risposto alla telefonata e in un impeto immediato si lanciò nel bagno e abbatté la porta con una testata, rischiando di scivolare sul tappeto del corridoio. Aprì il rubinetto a manetta, si sbarazzò del pigiama e iniziò a lavarsi. Lanciò un urlo, l’acqua era gelida, ma non pensò di fermarsi nemmeno per un istante. Cinque minuti dopo era sulla soglia della porta d’ingresso, con lo zaino in spalla e il biglietto aereo verso la capitale della West Coast al sicuro, nella tasca dei pantaloni.
«PAPA’, SONO PRONTOOOO!!»
Il padre di Gius in realtà quella notte aveva dormito direttamente in auto, vestito e pronto all’azione, e al richiamo del figlio si svegliò, girò la chiave e accese il motore, suonando il clacson.
«Tesoro, ricordati di tenere il cellulare sempre acceso, di guardare sempre a destra e a sinistra quando attraversi la strada, di non accettare caramelle dagli sconosciuti e di lavarti i denti la sera prima di andare a letto…»
Non c’era tempo per le solite raccomandazioni di sua madre: quella non ancora aveva finito che Gius aveva già sceso i due piani di scale, diretto come un proiettile verso il portone. Uscito in strada, lanciò lo zaino nel finestrino dell’automobile del padre (già completamente abbassato, come da programma) e saltò a bordo, gridando: «A TUTTO GAS!»
Il bolide del millenovecento pasta e patate partì dopo cinque secondi abbondanti in cui le ruote rimasero a pattinare sulla ghiaia, in una nube di fumo e polvere.
«Questo scherzetto ci sarà costato almeno metà pneumatici…»
«LI FAREMO SOSTITUIRE, QUANDO SARO’ CAMPIONE DEL MONDO!»
L’orologio della macchina segnava le otto e sette minuti e fuori l’aria misurava 12°C.

* * *



«Che ore sono?»
«Le otto e venti».
Step, su una panchina nel terminal dell’aeroporto Palese Macchie, si stava massaggiando le tempie, con gli occhi chiusi, mentre chiedeva a intervalli regolari a Endaron di scandirgli l’ora.
Woll, Mark, Giuppo e Squier erano lì con loro, ognuno con la propria valigia e con il proprio tic nervoso.
«Ripetimi che ore sono».
«Le otto e venti. Anzi, adesso e ventuno».
«Ma cazzo, per trecentosessantaquattro giorni l’anno non solo è puntuale, ma è sempre in anticipo di ore, e proprio oggi doveva far ritardo?!»
Squier rincarò la dose della nevrosi collettiva: «Quando arriva gliene canterò quattro».
«Dai, non fatela tanto tragica! L’importante e che alla fine ci saliamo, su quell’aereo!» tentò di minimizzare Giuppo, sempre bonario con tutti.
«Sta’ zitto!»
«Zitta tu!»
«Cos’hai detto?!»
«Torna in cucina, donna!»
Mentre i due iniziarono ad azzuffarsi come da routine fra i bagagli e i borsoni, Mark tentò di cambiare discorso, chiedendo: «Allora, controlliamo ancora una volta: avete tutti il Deck? La carta d’imbarco? Lo zaino? I viveri? Il gipiesse? I telefoni satellitari? Le padelle di emergenza? Il fornellino a cherosene? Il Dueling Disk?»
«Mark», lo rassicurò Endaron, mettendogli una mano sulla spalla, «viaggeremo in prima classe. Non ci sarà bisogno di niente, oltre al Deck e alle carte d’imbarco che ci hanno consegnato poco fa».
«Sì, forse hai rag-»
«OH NO, IL MIO DECK!» urlò Woll, con gli occhi fuori dalle orbite.
«Il tuo cosa?!»
«Il Deck! Non trovo più il Deck!»
Endaron ebbe un mancamento improvviso, Mark rimase di stucco con la bocca in un’improbabile smorfia e Step afferrò Woll per il colletto e iniziò a scuoterlo invasato, finchè il Porta Deck non gli cadde dalla tasca della felpa.
«Ah, ecco, non ricordavo più di averlo messo lì…»
Mark si riprese, rovistò nel suo kit di sopravvivenza e ne estrasse una boccetta di sali sulfurei, con cui riuscì a far riavere Endaron in pochi secondi. Il ragazzo, appena rinvenuto, contrasse tutti i muscoli all’unisono e si lanciò su Woll, atterrandolo: «COMECAZZOHAIPOTUTODIMENTICARTIDIPORTAREILFOTTUTODECK?! ADESSOFACCIORULLARETEALPOSTODELCARRELLODELNOSTROVOLO!!»
«Calmati Endaron!» Step lo prese e lo sollevò di peso, ammonendolo: «Lui si era dimenticato di avercelo in tasca! E poi se lo ammazzi adesso poi non avremo più il quarto membro della squadra per il torneo!»
«Va bene…ti risparmio solo per questo» sibilò a Woll, ritornando con i piedi per terra e facendo finta di sparargli un colpo di pistola in mezzo agli occhi.
«Adesso», fece di nuovo Step, «che ore sono?»
«Otto e ventisette».

* * *



«Macchina».
«Altra macchina».
«Supera questo trombone».
«Attento a destra».
«Sorpassalo».
«Non lasciarti passare».
«Gira a sinistra».
«Prendi l’ultima uscita della rotatoria».
«Supera quel TIR. Che diavolo ci fa un TIR su questa strada?!»
«Ok, ecco i parcheggi».
Durante tutto il tragitto casa-aeroporto, Gius aveva riempito la testa di suo padre meglio di quanto un navigatore satellitare avrebbe potuto fare. Giunti in vista degli spazi di parcheggio e del grande terminal, il ragazzo tirò su la manica della giacca per controllare l’orario: ci avevano impiegato esattamente tredici minuti.
«Bene figliolo, adesso cerchiamo un posto e ti accompagno all’imbarco».
Al grido del «NON C’E’ TEMPO!» Gius aveva già completamente spallato il sedile anteriore, recuperato lo zaino da quello posteriore, aperto la portiera e si era tuffato fuori dal veicolo ancora in movimento, rotolando sull’asfalto per qualche metro per poi rimettersi subito in piedi e iniziare a correre verso l’ingresso passeggeri.
«Fa’ attenzione lì fuori, ragazzo mio..!»
Avvicinandosi al galoppo, facendo slalom fra macchine e parcheggiatori, Gius constatò con stizza che stava per andare a schiantarsi contro una porta scorrevole automatica che si apriva alla velocità di una gallina zoppa.
«Non c’è tempo per le porte automatiche!»
Così virò bruscamente verso destra e si intrufolò in una porta secondaria, abbattendo i due uomini che dall’interno l’avevano appena aperta.
«Non c’è tempo per le scuse!»
I due signori, rimettendosi il berretto grigio sulla testa, si rimisero in piedi, si fissarono negli occhi e poi uno estrasse la trasmittente e l’altro la Beretta dalla fondina.
«Altre porte scorrevoli…la mia unica chance è quella di saltarci dentro mentre sono già aperte..!»
Gius continuava a farsi strada all’interno del terminal, scaraventando sul pavimento hostess e passeggeri in transito e attirando su di sé imprecazioni di tutti i tipi. Non si preoccupò nemmeno della ringhiera in acciaio luccicante che dovette affrontare, superandola in scivolata senza fermare la corsa. Per fortuna proprio in quel momento altra gente stava attraversando le ulteriori porte scorrevoli parateglisi davanti, e lui vi si tuffò in mezzo.
«Ma questo posto è peggio di un labirinto! Chiamerò Squier e mi farò guidare a telefono da lei, per non perdere altro tempo».
Senza rallentare per nessun motivo, il ragazzo aprì una tasca a strappo dei suoi pantaloni e ne pescò il cellulare, con cui per miracolo riuscì a comporre il numero dell’amica. Nel frattempo era salito su una scala mobile.
«…tuuu…tuuu…tuuu…»
«E rispondi, dannazione, non c’è tempo!»
«…tuu- GIUS!!»
«SQUIER, SONO IN AEROPORTO!»
«Perfetto, stai salendo le scale?»
«Sto arrivando in scala mobile!»
«Allora davanti a te troverai il banco di accettazione!»
«Eh, cazzo, se magari arrivo in cima…»
«MUOVITI!!»
Risoluto, Gius iniziò a salire manualmente i gradini meccanici, ma si accorse ben presto di esser salito sulla scala sbagliata, quella per scendere.
«SCALA SBAGLIATA, SCALA SBAGLIATA!»
«MA COME HAI POTUTO SBAGLIARE SCALA?! NON HAI VISTO LA GENTE SCENDERE?!»
«Veramente su queste scale non c’è assolutamente nessuno…»
«…Gius…MA DOVE MERDA SEI ANDATO A CACCIARTI?!»
«Ti richiamo io appena posso!»
«Che vuoi f-»
Il giovane ricacciò il telefono in tasca e si disse, determinato: «Non c’è tempo per le scale mobili». Così, sempre con lo zaino in spalla, balzò al di là del corrimano meccanico, atterrando sui gradini della scala in mattoni. Arrivato in cima alla rampa percorse il corridoio davanti a sé – che era inspiegabilmente deserto – fino a girare a sinistra, in fondo, continuando a correre. Allora, due furono le cose che lo stupirono, anzi tre.
La prima: non c’era nessun banco di accettazione.
La seconda: non c’era nessun passeggero in attesa di alcun volo.
La terza: c’era solo un’orda di berretti grigi con le mitragliette spianate e i giubbetti in kevlar sulle divise.
«Ma dove cazzo sono finito?»
«FACCIA A TERRA!!»
Il nostro eroe, portando lentamente le mani dietro la nuca, iniziò a indietreggiare piano, con calma, con molta calma, con finta calma, con molta finta calma, con calma molto finta, finchè, arrivato daccapo alla congiunzione fra i due corridoi, si sfilò lo zaino di dosso e in un battibaleno si tuffò dietro l’angolo, lanciò lo zaino giù dalla rampa e saltò lui stesso tutta la scala, atterrando con una capriola circa trenta gradini più sotto, dove rimise lo zaino in spalla e prese a correre nella direzione opposta.
«Non deve abbandonare la sezione arrivi. Prendetelo!»
Il berretto grigio con più galloni sguinzagliò i suoi sottoposti giù dalle scale, ricordandogli di non ingaggiare il sospetto perché poteva essere imbottito di esplosivo.
Il pericoloso fuggitivo Gius, nel frattempo, aveva incrociato un ignaro steward che aveva appena oltrepassato le porte scorrevoli. Lo fermò, lo prese per le spalle e gli chiese, concitato: «Buon uomo, dov’è il banco di accettazione?!»
«Accettazione? Amico, questa è la sezione arrivi!»
«ARRIVI?!»
«Sì!»
«Ecco», fece il ragazzo, dandosi una pacca sulla fronte, allibito, «perché non ci sono scale mobili che salgono..!»
«Fra quanto parte il tuo volo?»
«Trenta minuti», fece, ma poi guardò l’orologio e precisò: «Scherzavo. Fra dieci minuti devo avere il culo su quel sedile».
«Uhm, capisco. Allora sbrigati», lo rassicurò il buon uomo col giubbino arancione indicando i finanzieri che accorrevano in massa, «con quei signori là ci parlo io».
«Quando sarò il Campione del Mondo mi ricorderò di lei, brav’uomo!»
E così Gius ritornò nella hall del terminal e questa volta salì la scala mobile giusta, arrivando proprio di fronte al lungo banco di accettazione. La fila era più lunga di una molla di un materasso di Sconchiglioso Zeta tirata al massimo. E i materassi di Sconchiglioso Zeta sono noti per la loro eccelsa rimbalzosità, oltre che per la loro ragguardevole erudizione.
«Cazzo, mi serve un’idea».
Fece per avvicinarsi all’interminabile coda, scorrendola con lo sguardo e perdendosi tentando di scorgere il punto di fuga prospettico, ma subito un tizio gli ringhiò contro, riportandolo alla realtà, inferocito: «Mettiti in fila, signor furbo!»
«Da quanto tempo sta aspettando, signor sfigato?»
«Da mezz’ora!»
«E che è successo?»
«Niente, qua è normale aspettare così tanto!»
«NORMALE?!»
«Sì, hai sentito bene! Adesso ti consiglio di toglierti lo zaino e di sedertici sopra, come ho fatto io…se ti allontani anche solo per un minuto potresti perdere il posto. E sarebbe la fine».
«Già, la fine».

«Ultimo avviso per i passeggeri del volo delle nove e zero zero diretto verso Los Angeles: il vostro volo è in partenza dal Gate numero cinque».

A quel punto, l’idea gli scintillò nella testa, chiara, evidente, infallibile: Gius si alzò, prese il suo zaino, lo fece svettare sulla testa e iniziò a urlare: «HO UNA BOMBA E NON HO PAURA DI USARLA!!»
Tutti i passeggeri, gli steward, le hostess e gli addetti alle pulizie del primo piano del terminal di Palese Macchie si girarono a guardarlo, esterrefatti.
«AVETE CAPITO BENE STRONZETTI, NON FATEMI ARRABBIARE O QUI SALTA TUTTO!!»
Tutti si inginocchiarono riparandosi la testa e qualcuno si stese addirittura dietro le trincee di valige e borsoni: in quello scenario apocalittico, Gius prese a muoversi lentamente, con lo pseudo-zaino-bomba sempre in alto e ben visibile, finchè non arrivò alla fine della fila, dietro il banco di accettazione. Posò il suo bagaglio sul nastro trasportatore e tirò fuori il suo biglietto dalla tasca: «Avanti, mi faccia questo check-in alla velocità della luce».
Nel frattempo i berretti grigi erano riusciti a salire dal piano di sotto e presero daccapo di mira il pericoloso fuggitivo.
«FACCIA A TERRA!!»
Gius sguainò il cellulare e, con una faccia da invasato urlò: «Un passo falso e quell’affare laggiù fa BOOM!»
Anche gli omini in grigio rimasero paralizzati e così il nostro eroe agguantò lesto la sua carta d’imbarco, ritirò il bagaglio appena passato dal metal detector e si avviò di corsa verso il suo volo per Los Angeles, sempre con il dito posato minaccioso su un bottone a casaccio del suo cellulare.

* * *



«Glom…»
«Daai cazzo Woll, non anche in aereo!»
«Uff…non posso farci niente Step…ho un blocco proprio…alla bocca dello stomaco…»
«Se hai bisogno di liberarti vai in bagno però! Questa è tappezzeria buona, per non parlare dei miei pantaloni freschi e profumati di lavanderia».
«Gulp…»

«Gentili passeggeri, è il comandante che vi parla. Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza: saremo costretti a eseguire delle manovre di emergenza per evitare un’imminente collisione. Restate pure tranquilli, siete completamente al sicuro!»

«Ecco, moriremo tutti».
«Sento che…mi si sta attorcigliando…come un calzino!»
«VAI IN BAGNO!»
Mentre tutti iniziavano ad andare in iperventilazione ventricolare, a raccomandarsi a qualche santo in Paradiso, o semplicemente a tirare la cintura di sicurezza e ad insalamarsi per bene, Woll si alzò e barcollò fino al bagno, dove si chiuse e tentò di alleviare i suoi problemi con qualche bel conato fragoroso.
Un improvviso scossone fece sobbalzare il velivolo e la comunicazione radio dalla cabina di pilotaggio si riaprì: «Ma che cazzo vogliono da noi?»
«Dirottatori?»
«E come no, direttamente a bordo di un altro volo».
«Che ne sappiamo se non c’è qualcuno di loro anche qui?»
«Smettila di dire minchiate e regola il flap posteriore, ci portiamo ad una quota dove il loro fottuto aeroplanino di merda non riesce a salire».
«Ehi, ci contattano via radio!»
«E rispondi, deficiente!»
«Qui AIR-UNO-OTTO-BRAVO-SETTE, vi riceviamo».

«Parla il Comandante di WHISKEY-TANGO-ZERO-ZERO, se ci fate uscire un Campione del Torneo vi lasciamo in pace».
«CHE CAZZO VOLETE, GIAPPONESI DI MERDA?»
Sembrava che il Comandante avesse strappato la trasmittente al suo vice.
«Vacci piano yankee, vogliamo solo un Duello».
«TESTE DI TONNO AVARIATO, E COME FACCIO A FARVI USCIRE UNA PERSONA DALL’AEROPLANO? LO BUTTO GIU’ DA UN FINESTRINO??»
«Comandante…»
«ZITTO FINOCCHIO, TIENI LA CLOCHE!»
«Comandante, la comunicazione…»
«SI’, LA COMUNICAZIONE, STO COMUNICANDO IO ADESSO!»
«La comunicazione con i passeggeri, signore…»
«BEH?!»
«E’ aperta».
«…»

«Qui WHISKEY-TANGO-ZERO-ZERO, ci siete ancora?»
«…maledetti straordinari. Un giorno di questi mi uccideranno».
«Il Campione arriva o no?»
«Finocchio, metti il pilota automatico e fatti un caffè, io vado ad avvisare i passeggeri».
«Ma avranno già sentito tutto, signor Comandante».
«ANCORA NON HAI CHIUSO LA CAZZO DELLA COMUNICAZ-»

Pochi minuti dopo il segnale luminoso con il simbolo delle cinture di sicurezza si spense e dalla cabina di pilotaggio uscì il Comandante, in maniche di camicia. Proprio in quel momento Woll stava uscendo dal bagno in testa al velivolo, proprio dietro la cabina, e si scontrò proprio con il Comandante.
«STAI ATTENTO CAZZO!»
«Oh, mi scusi signore…»
«Che hai nella tasca della felpa, eh? Non è che si tratta di una bomba?»
«No signore, sono solo delle carte da gioco…»
«Napoletane? Ti fai una Briscoletta nel cesso mentre noi lottiamo con la morte?»
«Veramente sono da Duel Monster, signore…»
«Duel Monster?! Ma allora sei uno di quelli diretti verso Città di Domino!»
«Beh, sì…»
«Perfetto ragazzo mio, seguimi!»
«Ma dove mi sta, glom, portando?»
Il Comandante lo portò nella zona del portellone, esattamente alle spalle della sua cabina, e poi si affacciò all’oblò. Vide un tipo in piedi sull’ala di un piccolo aeroplano distante una decina di metri da loro, ad un’altitudine di poco inferiore. Quegli gli fece cenno di far uscire il ragazzo.
«Figliolo, adesso tu uscirai da questo portello e andrai a fare a botte con quel tipo laggiù».
«Cosa?»
«FALLO E BASTA!»
«Ma…ma…»
L’iracondo Comandante aprì il portello anteriore dell’aeroplano e spinse il nostro eroe fuori dall’apparecchio. Woll, ormai con la Morte davanti agli occhi, si stupì quando atterrò su qualcosa di solido pochi metri sotto di lui. Si rimise in piedi e si accorse di star camminando nel vuoto, mentre tutt’attorno a lui splendidi giochi di luce dipingevano un campo di forza olografico.
«Ma che diamine…»
«Heilà, Italiano!»
«Eh? E tu chi sei? Un angelo passato a prendermi in aereo?»
«Certo che no! Io sono Tang, dei White Tigers!»
«White Tigers…questo nome non mi è nuovo…siete per caso una squadra di lacrosse della Lega Giapponese?»
«…»
Il tipo, con la lunga treccia di capelli neri che gli svolazzava al vento, disincrociò le braccia che fino a quel momento aveva tenuto dietro la schiena, rivelando il Dueling Disk che portava al braccio sinistro.
«Aaah, i White Tigers del Torneo Mondiale!»
«Tieni questo Dueling Disk e gioca immediatamente questa Carta Magia Terreno!»

mondovelocit

«Mondo Velocità? Vuoi giocare un Duello Turbo?»
«Certo, iniziamo a scaldarci i muscoli, che fra qualche ora si arriva a Città di Domino!»
«Uhm…e va bene, preparati a combattere!»
«Sono pronto, Woll!»
«Eh, come fai a sapere il mio nome?»
«Non farmi questa domanda, sa troppo di cliché…lo so e basta!»
«Bene allora…»
Woll&Tang: «COMBATTIAMO»

CARTA MAGIA TERRENO MONDO VELOCITA' ATTIVA
MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO TURBO
LIFE POINTS TANG : 4000

CARTA MAGIA TERRENO MONDO VELOCITA' ATTIVA
MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO TURBO
LIFE POINTS WOLL : 4000


Nel frattempo, tutti i passeggeri avevano realizzato cosa stesse succedendo e si incollarono ai finestrini, per osservare quello spettacolo irripetibile a tremila piedi da terra.
«Cos'è un Duello Turbo?» chiese Giuppo a Endaron, che gli stava affianco.
«Se è un Duello Turbo come quelli dell’anime, dovrebbe essere un Duello in cui non è consentito giocare Carte Magia Normali ed in cui si giocano delle carte speciali, chiamate Carte Magia Velocità. Ogni giocatore accumula degli Speed Counter, che servono per l'attivazione di alcuni effetti nonchè ad incrementare la velocità del proprio veicolo...o velivolo, nel nostro caso».

Tang: A giudicare dalla tua faccia,questa dev’essere la tua prima volta in un Duello Turbo, quindi ti do una dimostrazione, giocando per primo! PESCO! Evoco Cavaliere Ingranaggio Antico in posizione d'attacco!
Cavaliere apparve sul terreno di gioco, ma invece che rimanere fermo e stabile in una zona carte mostro iniziò a levitare, seguendo il moto dei due aeroplani, che seguivano le loro rotte di volo a più di trecento chilometri all’ora.
Tang: Adesso gioco due carte coperte e termino il turno!
Woll: Bene, a me la mossa! Innanzitutto attivo una Carta Magia, ovvero Uno per Uno! Scartando al Cimitero Dottor Cranio, posso evocare specialmente sul mio terreno un Maestro della Mente!
L'effetto di Uno per Uno si attivò, e Maestro della Mente iniziò a seguire l'aereo della Generation Next. Tuttavia, Woll fu colto da un improvviso conato, e rimesse un po’ di bile nell’Atlantico
LIFE POINTS WOLL : 2000
Woll: …ma che diavolo è stato..?
Tang: In un Duello Turbo non è possibile attivare Carte Magia! Se infrangi questa regola, subisci 2000LP di danno!
Woll: Ma io non lo sapevo...
Tang: Beh, ora lo sai! Vedi di stare più attento la prossima volta...
Woll: Va beh, allora evoco sul mio terreno un Distruggitron!
Lo strano androide si aggiunse alla combriccola di mostri che seguivano i due aeroplani, dando uno sguardo alle onde dell’Oceano sotto di loro.
Woll: Via alla Sincronizzazione!
Maestro della Mente si scompose in una sfera energetica, successivamente assorbita da Distruggitron, che si trasformò in un...Androide Magico!
Woll: Bene, adesso attacca, Androide Magico! Vediamo di colmare il nostro svantaggio!
Androide Magico fece per attaccare Cavaliere Ingranaggio Antico ma Tang attivò la carta trappola Ruggito Minaccioso prima che Androide potesse far danni.
Woll: E va bene, allora termino il turno con una carta coperta…a te la mossa!
Durante l'End Phase del turno, Androide ripristinò 600 dei Life Points perduti da Woll.
LIFE POINTS WOLL : 2600
Tang: Bene, a me la mossa! Pesco!
(BEEP)
SPEED COUNTER WOLL : 1
SPEED COUNTER TANG : 1

Tang: Sposto Cavaliere in posizione di Difesa!
Cavaliere portò lo scudo all’altezza del suo petto, ritraendo la lancia.
Tang: Ora posiziono un mostro coperto e setto una carta! A te la mossa!
Le due carte coperte posizionate da Tang apparvero sul terreno di gioco, sferzando l’aria durante il volo.
Woll: Bene, pesco!
(BEEP)
SPEED COUNTER WOLL : 2
SPEED COUNTER TANG : 2

Woll: Evoco Fulminatore Telecinetico!
L'androide, probabilmente al cattivo Marvel Dottor Mysterio, apparve sul terreno di gioco, iniziando a ridere come un’imbecille dentro al suo casco.
Woll: Adesso vai Androide Magico, attacca Cavaliere Ingranaggio Antico!
Androide, brandendo la sua spada-scettro, si avvicinò con fare minaccioso al Cavaliere, ma Tang rivelò nuovamente una trappola.
Tang: Attivo Invito dello Spirito della Terra!
Un’aura violacea circondò Androide, costringendolo ad attaccare il mostro coperto che venne quindi rivelato: si trattava di Sfera di Distruzione. Il piccolo macchinario si attaccò ad Androide Magico, e fece partire il proprio dispositivo ad orologeria.
Tang: Durante la tua prossima Standby Phase, Androide Magico esploderà, infliggendoti un danno diretto pari ai suoi punti d'attacco!
Woll: Accidenti, devo inventarmi qualcosa…ma nel frattempo continua l'attacco, Fulminatore!
Con una scarica energetica, il mostro Psichico mandò in pezzi l’Ingranaggio Antico, facendo precipitare un mucchio di rottami tra i flutti.
Woll: Adesso posiziono una seconda carta coperta e termino il mio turno!
Tang: A me la mossa! Pesco!
(BEEP)
SPEED COUNTER WOLL : 3
SPEED COUNTER TANG : 3

Tang: Evoco Congegno Verde in posizione d'attacco e grazie al suo effetto aggiungo alla mia mano un Congegno Rosso!
Il simpatico robottino apparve sul terreno di gioco, al costante inseguimento dei due aeromobili.
Tang: Adesso setto una carta e termino il turno! Tocca a te!
Woll: Perchè tanta fretta? Prima che il tuo turno finisca, avrei qualche trappola da attivare! Attivo Rinascita Generosa, con cui rievoco Maestro della Mente dal mio Cimitero!
Maestro della Mente fece la sua comparsa sul terreno, riemergendo dalle profondità del Cimitero e riportandosi alla stessa quota degli altri mostri in gioco.
Woll: E ora attivo la carta trappola Messa a Punto Urgente!
La trappola fece scomporre nuovamente Maestro della Mente in una sfera energetica, che venne assorbita da Androide Magico. Il mostro risultante dal'unione fu...Guardiano Goyo!
Tang: Ah, bravo! Sei riuscito ad evitare che l'effetto di Sfera di Distruzione si attivasse!
Woll: Ci siamo allenati duramente, ed abbiamo trovato un metodo per contrastare questo effetto...Ed ora PESCO!
(BEEP)
SPEED COUNTER WOLL : 4
SPEED COUNTER TANG : 4

Woll: Guardiano Goyo, attacca il suo Congegno e poi portalo da me!
Con un primo affondo, il guerriero danneggiò i Life Points dell’avversario, mentre con una seconda mossa arrotolò al Congegno Verde il laccio con cui il suo jutte era legato, trascinandolo indietro dal proprio lato di terreno.
LIFE POINTS TANG : 2600
SPEED COUNTER TANG : 3

Woll: Ora Fulminatore ti attacca direttamente!
Fulminatore Telecinetico attaccò direttamente i Life Points di Tang con una scarica elettrica, interrompendo per qualche secondo il suo monologo da super malvagio in una lingua incomprensibile che nessuno si stava filando.
Tang: ARRGHH!
LIFE POINTS TANG : 900
SPEED COUNTER TANG : 2

Woll: Ti ha fatto parecchio male, eh?
Tang: Meglio così, perchè attivo l'effetto della mia trappola...CONDENSATORE DI DANNO! Scartando una carta dalla mia mano, mi è consentito evocare dal Deck un mostro con attacco pari o inferiore al danno che mi hai inflitto!
Uno strano apparecchio apparve sul campo di gioco e trasformò la scarica elettrica di Fulminatore Telecinetico in energia. La macchina iniziò a ronzare, cigolare e vibrare finchè non sputò fuori un Re delle Paludi. E poi precipito in mare.
Woll: Certo che dopo questi scherzetti l’Oceano Atlantico sarà diventato una discarica!
Tang: Ahah, tranquillo, sono solo ologrammi!
(BEEP)
SPEED COUNTER WOLL : 5
SPEED COUNTER TANG : 3

Tang: Sono apparentemente in svantaggio, ma riuscirò a ribaltare la situazione, grazie alle mie Carte Magia Velocità!
Woll: Davvero ce le hai?
Tang: Sta a vedere! Attivo Speed Spell - Over Boost! Grazie ad essa guadagno ben 4 Speed Counter!
SPEED COUNTER TANG: 7
Tang: Dopo questo piccolo potenziamento, evoco sul mio terreno un Ingranaggio Antico!
Lo strano Ingranaggio, lontanamente somigliante ad un cane, apparve sul terreno di gioco, all'inseguimento dei due aerei.
Tang: Adesso attivo una seconda Carta Magia Velocità: Speed Spell - Summon Speeder! Grazie ad essa posso evocare un mostro di livello 4 od inferiore sul mio terreno! Evoco Soldato Ingranaggio Antico!
L'Ingranaggio Antico armato di mitragliatrice apparve dal lato di terreno di Tang, pronto all'azione.
Tang: E' ora di movimentare il tutto con una Fusione! ATTIVO SPEED SPELL - SPEED FUSION!
La carta magia, con gli stessi poteri di Polimerizzazione, unì Ingranaggio Antico, Soldato e Re delle Paludi, che prese le sembianze di Golem Ingranaggio Antico. Come risultato della Fusione, un gigantesco Golem Ingranaggio Antico Finale apparve sul terreno, alle calcagna degli aerei.
Woll: OH CAZZO!
Tang: Vedo che non hai carte coperte, amico mio. Allora non avrai niente da ridire se Golem fa a pezzi il Congegno di cui ti sei appropriato! Vai Golem, attacca Congegno Verde!
L'imponente robot sferrò un pugno al piccolo congegno, distruggendolo. I pezzi del congegno distrutto colpirono Woll, arrecandogli danni fatali.
LIFE POINTS WOLL : 0
SPEED COUNTER WOLL : 0

DUELLO TURBO TERMINATO

«ARRGGHHHH!!»
«Questo era solo un assaggio di ciò che troverete a Città di Domino! Ci vediamo fra qualche ora, Woll!»
«A terra voglio una rivincita, Tang!»
«E l’avrai con piacere! Ma fino ad allora, datti da fare e metti su un Deck Turbo, sennò non c’è divertimento! Ah, a proposito, non ti consiglio di spegnere ora il Dueling Disk, oppure l'effetto di Mondo Velocità cesserà, e cadrai di sotto...»
«Ma la carta non è tua...?»
«Me la restituirai quando saremo arrivati, con comodo…»
«OK, allora ci becchiamo a terra!»

Il Duellante Giapponese rientrò lesto nel suo jet, che scartò di lato e sparì in breve tempo. Anche il nostro eroe rientrò nel suo volo di linea e, richiusosi il portellone alle spalle, tutti iniziarono ad applaudirgli.
«Bravo!»
«Bello spettacolo!»
«Grande!»
«Bei mostri!»
Anche il Comandante.
«Ben fatto figliolo».
E anche il suo Vice.
«Bravo, bravo!»
«CHE CAZZO FAI FINOCCHIO?!»
«Mi complimento con il ragazzo, signore…»
«E L’AEROPLANO? CHI LO PILOTA, L’AEROPLANO? VUOI AMMAZZARCI TUTTI?!»
«Ma dovrebbe essere lei a pilotarlo…»
«TORNA IN CABINA E PRENDI LA CLOCHE, PAZZO ASSASSINO!»
«Subito, signor Comandante…»
Il viaggio della Generation Next verso il Campionato del Mondo 2010 continua.

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Capitolo 13
*** Città di Domino vi dà il Benvenuto ***


Capitolo 12 Capitolo 12

«Lo senti, Gius?»
«Cosa, amico?»
Step fece un respiro a pieni polmoni e continuò: «Quest’odore!»
«Ascelle sudate?»
«No, odore di libertà!»
«Hai ragione, ora lo sento anche io!»
«E non senti anche l’eco del sole, il richiamo del mare, il canto delle spiagge, il grido di mille avvent-»
«Hey voi, levatevi dalle palle!»
Los Angeles International Airport, LAX per gli amici. Terminal 2. 30 Settembre 2010. 17:05 ora locale.
Fattisi da parte per non intralciare gli irascibili passeggeri del volo appena atterrato, Gius e Step si avvicinarono alle altissime vetrate per continuare il loro momento d’estasi dialogata, ammirando il sole che stava per tramontare sul mare.
Quando tutto il resto della squadra fu formalmente ammesso negli Stati Uniti d’America con un timbro sul passaporto e una pacca sulla spalla, poterono uscire dal colossale braccio della tentacolare struttura in acciaio e cemento, scendere al livello della strada e montare sui due SUV che stavano aspettando loro.
«Benvenuti negli iuessei, ragazzi», fece un’autista, facendosi sentire anche nell’altra auto con una radio, «passerete questa notte in albergo a ellei. Domattina presto ci muoveremo verso Città di Domino. Avete una decina di ore per smaltire il jet lag».
«Jet…glom…lag…»
«Woll, forse è meglio se abbassi il finestrino».

* * *



Il giorno seguente, dopo aver percorso prima la Interstate 405 e poi la 5 verso Sud, arrivarono sulla strada principale di Città di Domino che il sole aveva fatto da poco capolino all’orizzonte.
Rispettando la disposizione perpendicolare e ordinata dell’urbanistica di nuova concezione, le strade della brillante cittadina si aprivano verso l’interno tutte a partire dal lungomare, formando larghi blocks intervallati da lingue d’asfalto e marciapiedi ombreggiati da palme e siepi rigogliose. Il traffico stradale sembrava ridotto al minimo, e intorno ad ogni block una coppia di agenti di pattuglia passeggiava tranquilla, guardandosi placidamente intorno alla svolta di ogni angolo.
I due SUV accostarono sul lato destro della strada e si fermarono. Sul lato sinistro si ergeva un alto edificio di circa otto piani, con spaziose vetrate aperte nei muri del livello rialzato e balconate lunghe e profonde che abbracciavano ogni livello superiore. Il colore dominante della struttura era un arancio delicato e sulla facciata, ad intervalli regolari, erano tracciate sottili fasce orizzontali color giallo canarino, ognuna nel mezzo della parete di ogni piano. Il palazzo si affacciava sulla strada con una bassa scalinata, con due aiuole fiorite ai lati, mentre il cortile sul retro era circondato da un’alta siepe a stento distinguibile da una staccionata in legno.
«Fine del viaggio, guys».
«zzz…eh?»
«Si scende!»
«Dove?»
«Dai cazzo Endaron, siamo arrivati a Città di Domino!»
«Ah, sì, figo! Chiamatemi fra mezz’oretta allora…»
Giuppo aprì la portiera, fece il giro della vettura ed estrasse il compagno dall’altro lato, tenendolo da sotto le braccia, nemmeno fosse un ferito da salvare da un rottame fumante. Ad operazione completata lo scaricò sull’asfalto duro e nuovo, costringendolo ad aprire prima la bocca per imprecare e poi gli occhi per fissare amaramente il suo carnefice.
Nell’altra macchina, invece, Step e Gius furono molto più zelanti ed efficienti: «Gius, vedi anche tu quello che vedo io?»
«…una strada dritta che finisce chissà dove?»
«Mannò, nello specchietto retrovisore!»
«Ah…sì…beh…cos’è che vedi di preciso?»
«Altri due SUV».
«Ci stanno seguendo? È tutta una trappola? Adesso scendono per venire a spararci?»
«Mannò, significa che sono arrivati a destinazione anche altri concorrenti del torneo!»
«E come fai a saperlo?»
«Perché sono SUV identici ai nostri».
«Ok, ma dove vuoi arrivare?»
«Concentrati sulle persone dietro al primo SUV».
«Stanno scaricando le valige».
«Ci stanno provando, ma uno di loro non ci riesce!»
«Ottimo, avremo un nemico in meno al torneo».
«Mannò, non hai visto chi è che non riesce a scaricare la valigia?»
«È una ragazza».
«È una pulzella in difficoltà!»
«E quindi noi…»
«Noi aiutiamo le pulzelle in difficoltà!»
«Andiamo, socio».
Aprirono determinati le portiere e scesero dall’automobile all’unisono. Step inforcò i suoi occhiali da sole, alla Horatio Kane, e Gius infilò il suo inseparabile cappello. Arrivati a meno di venti metri dal gruppetto di concorrenti che scaricavano i bagagli – mentre Giuppo alle loro spalle si caricava sulla schiena due valige e il corpo inerte di Endaron – si bloccarono, constatando: «Uno stronzo in giacca e pantaloni bianchi ci ha fottuto il lavoro».
«Sarà un lacchè?»
«È l’unico vestito così. Non può essere».
«Allora è un suo compagno di squadra!»
«Gius, ricordami che lui sarà il primo a cui farò il culo a stelle e strisce».
«Va bene, ma adesso che facciamo?»
«Facciamo gli indifferenti e indietreggiamo lentamente…mooolto lent-»
«Hey voi, c’è qualche problema?»
«Merda!»
«Come?»
«Eehhmm…volevamo dire…», tentò di recuperare Gius, «giornata splendida oggi, eh?»
La ragazza si avvicinò e tese la mano al nostro eroe: «Non potrebbe essere più vero! Piacere, sono July Levigne, squadra Flaming Barons!»
«Il piacere è tutto mio! Sono Gius-»
Step, che fino a quel momento era rimasto in disparte, calciorotò via l’amico e urlò: «LEVIGNE?!»
«Sì, hai sentito bene…»
«Levigne…proprio come QUELLA Levigne?»
«QUALE Levigne?»
«La Levigne canadese…la Levigne figa…»
Una ragazza bionda emerse da dietro al portellone del portabagagli del SUV: «Parli di me?»
«Esatto!»

Gli altri membri della Generation Next, mentre Gius e Step si occupavano delle relazioni sociali, si stavano spezzando la schiena a portare zaini zainetti e valigiotte. Appena Squier, che teneva lo sguardo fisso sui due, pensando ad una punizione più amara e dolorosa per ogni minuto passato in più nei dintorni di quei SUV, vide in lontananza la ragazza bionda, scattò come un giocattolo a molla e percorse i cinquanta metri con sì e no tre passi.
«Ma tu sei Avril Levigne!» fece, con gli occhi pieni di lacrime.
«Uhm…sì…»
«Da grande voglio diventare come te!!»
«Dici sul serio?» chiese la pop-star, rivolta alla ragazza ormai distesa ai suoi piedi.
«Sì! Sì!»
«Non intendi fare alcun tipo di battute sulla mia statura?»
«Buhuu…eh?»
Anche lei sul punto di scoppiare a piangere, continuò: «Davvero non c’è nessun doppio senso dietro al tuo “da grande”?»
«…no, certo che no!»
«Allora…abbracciami, sorella! Buuhuuuu…»
E così le due continuarono a piangere e a stringersi, mentre Step e July si allontanarono interdetti per andare a riprendere Gius, ancora disteso di faccia a terra, spedito qualche metro più in là poco prima.

* * *



«Ottocento metri, seduto al secondo tavolino. Lo vedi?»
«Sì, eccolo».
«Ne avranno ancora per una mezz’oretta. Concentrati, hai una sola occasione».
«Ricevuto».
«Mi raccomando, non deludetemi».
«Tranquillo, ci sono io qui con lei».
«Allora me ne posso andare. A dopo».

«Gius, non lo senti anche tu?»
«Cosa, Mark?»
«Questo…»
«Quest’aria di pericolo incombente su di noi?»
«No! Questo…aroma di foglie di the di prima scelta!»
«Slurp, hai proprio ragione, non pensavo che il the delle cinque di Città di Domino fosse così…»
«Teineggiante!»
«Esatto, teineggiante era la parola che mi mancava!»
«A me fa venire uno strano prurito» si intromise Woll nell’elegantemente inutile discussione di Gius e Mark su ciò che stavano sorseggiando dalle tazze in porcellana, seduti nel giardino interno dell’hotel, alle 17 e 15 del loro primo giorno di permanenza.

«Monique, passami la trecento otto».

«Credo che sia qualità Twinings» fece Mark, continuando a sorseggiare.
«Nnaaa, a me da più di…»
«Lipton?»
«No, quello è troppo mainstream. Di…»
Un botto. Uno starnuto improvviso. La tazza di Gius in frantumi.
«Vedi? Quando gli hai detto che è troppo mainstream si è offeso ed è esploso».
«Maark, hai un fazzoletto?» si lamentò Woll.
«Zitti tutti», interruppe Giuppo, chino sotto il tavolo, «e state giù!»
«Il the potrebbe ucciderci?»
Quando Giuppo sollevò un pezzo di metallo appuntito lungo a occhio e croce dieci centimetri, tutti abbandonarono le proprie tazze e si accovacciarono per terra.
«Il the no, i cecchini sì».
«Perché un cecchino ha voluto proibirmi di bere il the?» chiese Gius, sentitamente offeso.
«Magari voleva proibirti di bere qualsiasi cosa, per sempre».
«Vuoi dire che…?»
«Mi sembra ovvio».
«Oh» rispose il ragazzo, rabbrividendo.

«Uhm. Non sapevo che uno starnuto potesse deviare un calibro trecento otto».
«La copertura è compromessa. Dobbiamo cambiare posizione».

Giuppo, risoluto, si guardò rapidamente in giro e poi annunciò: «Io salgo sul tetto a vedere cos’è successo!»
«E ci lasci qui, da soli?!» chiese Woll nervoso, sulla buona strada per raggiungere la crisi isterica.
«Io salgo con lui».
«Anche io».
Tutta la Generation Next si tuffò nell’albergo, seguita a ruota dai Flaming Barons – con cui stavano passando il sonnacchioso pomeriggio, e salì le scale a rompicollo, fino a raggiungere il pianerottolo che dava sul terrazzo.
«SFONDARE!»
«Aspetta, stanno arrivando le chiav-»
La serratura volò via in frantumi e la porta si spalancò con una testata di Giuppo, che avanzò a testa bassa fino al centro del terrazzo, tutti gli altri dietro di lui.
Il parapetto che correva tutt’intorno al perimetro era alto circa un metro, in muratura, intonacato dello stesso colore della facciata. Le mattonelle che ricoprivano la superficie erano di colore chiaro, ancora nuove di zecca. Le canne fumarie dell’edificio, due, in metallo luccicante, salivano ancora per qualche metro, in un angolo del terrazzo.
Quando si guardarono intorno, il primo a riprendere la parola fu Endaron: «MA QUELLE SONO LADY ARIPE IN VERSIONE NON CENSURATA!»
Tutti i maschi della compagnia, all’unisono, girarono la testa: «DOVE?!»

«Non è stata una buona idea spostarci proprio su questo tetto».
«Mi sembrava il meno ovvio dove andare».
«Vabbè, dovremo finire il lavoro con un Duello».
«Prepara il Dueling Disk, allora».
Trasportate da una coppia di Lady Arpie – effettivamente in versione non-censurata – due losche figure atterrarono sul tetto dell’Hotel Centrale di Città di Domino. Strano era il loro abbigliamento – erano in tuta nera e avvolte da un lungo e largo foulard viola – ma strano ancora di più il fatto stesso che arrivassero trasportate da due ologrammi di Duel Monster.

«Abbaaddlljj…»
«Eeerrkkjj…»
«Yhhuuumlll…»
«Esseri di razza inferiore, che usate il cazzo per pensare e il cervello per bilanciare il cranio», fece Squier ai ragazzi della Generation Next, che stavano tentando invano di esprimere suoni di senso compiuto, «scendete IMMEDIATAMENTE giù da questo tetto, o vi ci mando io a calci in culo!»
Scesero scompostamente di nuovo giù per le scale, e July rincarò la dose ai suoi compagni di squadra: «Vale anche per voi, signorini!»
La seconda tranche di maschi inebetiti abbandonò il terrazzo, dov’erano rimaste solo Squier e July. Le losche figure appena atterrate tentarono di seguire il gruppo giù per le scale, ma la nostra eroina sbarrò loro la strada: «Volete duellare? Ci sono qua io!»
«Questo non era previsto» sussurrò una alla sua compagna.
«Dovremmo cavarcela in due o tre minuti al massimo».
July, facendo roteare il braccio destro sulla testa fingendo di riscaldarsi, continuò: «Un Duello Tag è proprio quello che ci vuole per rompere il ghiaccio!»
«Hai ragione sorella!» le diede fiato Squier.
«Let’s do it!»
Tutte e quattro attivarono i Dueling Disk.

MODALITA' DUELLO OPERTAIVA - DUELLO TAG
LIFE POINTS SQUIER & JULY : 8000

DUELLO IN COPPIA - VIA!
LIFE POINTS SQUADRA : 8000


«Inizio io», fece la donna dalla chioma biondo cenere che le fluiva sulle spalle, «pesco. Gioco Corrente Ascensionale ed Evoco Lady Arpia 1 in posizione d'attacco».
L'arpia dai capelli rosa shocking in realtà non aveva mai abbandonato il terrazzo dell’Hotel, visto che ci era arrivata in volo dall’edificio vicino, portando la figura losca fra le zampe. Lanciò uno strillo assordante e spalancò le ali. La sua potenza d'attacco era incrementata dalla Corrente Ascensionale, che si manifestò subito con una violenta folata di vento.
«Tutti i mostri con attributo VENTO da ora guadagnano 300 punti ATK. Adesso Lady Arpia ha ben 2100 punti d'attacco. Termino il turno con una carta coperta».
Squier: Bene, pesco! Innanzitutto attivo Rinforzi dell'Esercito, con cui aggiungo alla mia mano un Cavaliere del Re! Adesso attivo Doppia Evocazione, con cui evoco sia Cavaliere della Regina che Cavaliere del Re sul terreno!
Cavaliere della Regina apparve sul terreno di gioco e iniziò a far roteare la spada a destra e a sinistra, mentre nella Zona carte mostro al suo fianco si materializzò anche il Cavaliere del Re, con il mantello blu scuro che gli sventolava a bandiera.
Squier: Adesso si attiva l'effetto di Cavaliere del Re: quando viene evocato mentre c'è anche Cavaliere della Regina sul terreno, posso evocare dal mio Deck un Cavaliere del Jack!
Il terzo cavaliere apparve vicino ai suoi compagni, nella sua armatura scintillante.
Squier: Ora posiziono la bellezza di due carte coperte e termino il turno.
«A me la mossa», prese la parola la collega della bionda, «Pesco. Evoco Nubiano-Nebbia Spettrale».
Il nubiano apparve sul terreno, ma non fu facile individuarlo subito a causa della sua consistenza praticamente nulla. L'unica cosa certa era che si fosse posizionato al fianco di Lady Arpia.
«Bene, ed ora, Lady Arpia, attacca il suo Cavaliere del Jack!»
Svolazzando scompostamente, la bestia alata si appressò al milite e gli mostrò le zanne, accompagnando lo strillo ad una ventata di alito fetido. Il Cavaliere del Jack alzò lo scudo e si preparò a ricevere il colpo.
Squier: Alt, attivo Corsa Avventata! Il mio cavaliere guadagna 700ATK!
L’arpia menò un fendente con i suoi artigli, ma la difesa del cavaliere fu abbastanza resistente da incassare il colpo senza problemi e permettergli di contrattaccare con un affondo fulmineo al fianco sinistro. La lama luccicante del Cavaliere del Jack trapassò la bestia infernale, facendo schizzare fiotti di sangue nero pece, che sporcarono il pavimento immacolato del tetto. Lady Arpia, con gli occhi sbarrati, si fece indietro e piombò addosso alla donna bionda, senza vita, qualche attimo dopo.
LIFE POINTS SQUADRA : 7500
Scostandosi il cadavere di dosso, commentò schifata: «Tsk, gli assemblatori molecolari sono stati la ciliegina sulla torta».
July: Eh?!
«Niente, mocciosa…»
July: Mocciosa a chi?! Pesco! Evoco Drago Doppia Canna in posizione d'attacco!
Un dinosauro meccanico apparve sul terreno di gioco, accompagnato da un singolare ronzio. Aveva solo due arti inferiori, lunghi e agili. Al posto del muso, due canne rigate da 20 millimetri.
July: L'effetto del mio Drago mi consente di scegliere uno dei tuoi mostri. Fatto questo, devo lanciare due volte una moneta e se uscirà testa entrambe le volte, il mostro bersagliato sarà distrutto! L'unico bersaglio valido è la tua Nebbia Spettrale, quindi scelgo quella!
La ragazzina canadese cacciò la mano nella tasca sulla coscia dei suoi jeans attillati e ne tirò fuori una monetina dorata. La lanciò vigorosamente in aria e, catturatala a fine corsa, scoprì il verso testa. Il secondo lancio non fu però altrettanto fortunato.
July: Ah, poco male, questo turno ti becchi lo stesso un bel pacco di danni! Iniziamo con te, Cavaliere della Regina! Dirada quella nebbia!
Cavaliere della Regina, roteando vorticosamente la spada per aria, attaccò Nebbia Spettrale facendola svanire senza fatica. Superata la difesa, continuò determinato l’attacco contro la donna con i boccoli rossicci dietro il terreno di gioco, sfregiandole il viso con la punta della sua lama. Dal taglio iniziò a sgorgare un rivolo di sangue.
LIFE POINTS SQUADRA : 6000
«Bastardo...ma ora si attiva l'effetto di Nebbia!»
Sebbene sembrasse scomparsa completamente, la nebbia invece si manifestò daccapo, all’improvviso, e avvolse la schiera di Duel Monsters di Squier e July.
«Dato che il livello del mostro che ha distrutto Nebbia Spettrale è pari a 4, posso posizionare quattro Segnalini Nebbia sui tuoi mostri, distribuendoli a mio piacimento. Ne piazzo quattro sul tuo Cavaliere del Jack!»
July: Il ferro non ha ancora smesso di stuprarvi, perché Cavaliere del Re e Cavaliere del Jack non hanno ancora iniziato!
I due guerrieri non si fecero troppi scrupoli davanti alle due giovani donne indifese e le attaccarono direttamente, buttandole per terra con due violenti colpi di scudo.
LIFE POINTS SQUADRA : 4000
July: Vi è piaciuto l’acciaio di quegli scudi? Adesso è il momento di assaggiare un po’ di piombo! Vai, Drago Doppia Canna!
Squier: Ma…se le imbottiamo di piombo…muoiono per davvero?
July, con un ghigno invasato sul viso, si girò verso la tag parthner e fece: «Problemi loro!»
Squier: No, diamole almeno la possibilità di arrendersi.
Mentre si discuteva se fosse giusto ammazzarle o no, le due donne erano ancora distese schiena a terra, intontite. Appena sentì Squier che metteva in conto la loro resa, la rossa alzò il braccio e le mostrò il medio, in risposta.
July: Non vedi? Vogliono giocare anche loro!
Squier: Non voglio giocare a scarabocchiare sui muri, io, quando sarò in un carcere minorile per duplice omicidio volontario.
«…allora setto uno e termino» fece July, raffreddando i suoi bollori.
La bionda, messasi a sedere, estrasse la sua prossima carta e la giocò: Regina Arpia si materializzò sul terrazzo dell’edificio e, con i suoi punti d’Attacco pari a 2400 unità, attaccò il Cavaliere della Regina. Il soldato non era abbastanza coriaceo per resistere all’attacco e, suo malgrado, finì per schiantarsi contro Squier, ferraglia e tutto.
LIFE POINTS SQUIER & JULY : 7100
«Termino il turno con una carta coperta. A te la mossa».
Squier aiutò il cavaliere a rialzarsi e a mettersi da parte, seduto fuori dal terreno, poi riprese: «Pesco…ed equipaggio il mio Cavaliere del Jack con una spada migliore! Attivo Spada Fusione-Lama Murasame!»
«Rispondo con una carta coperta, Ciclone di Polvere di Diamanti! Posso distruggere il tuo cavaliere, dato che ha ben quattro segnalini nebbia su di sé! E in più, posso anche pescare una carta» contrattaccò la bionda.
Il Cavaliere del Jack non fece in tempo ad assaporare il piacere del nuovo pezzo d’acciaio fra le mani che fu subito investito da un vortice di vento, finendo risucchiato via dal terreno di gioco.
Squier: Che nebbia del cazzo! Setto una carta e termino.
Prima di aiutare la collega a rialzarsi, la rossa pescò la sua prossima carta e poi giocò un Assorbimento Magico, seguito da un Evoca Nuvola. Con tale mossa, il team poté riguadagnare 500LP: le due donne fecero un respiro profondo, mentre sentivano un piacevole formicolio risalire le loro braccia a cui era allacciato il Dueling Disk.
LIFE POINTS SQUADRA : 4500
«Sfruttando l'effetto di Evoca Nuvola, evoco specialmente un Nubiano-Turbolenza!»
Il vento sulla cima dell’Hotel Centrale rinforzò di nuovo: proprio sul tetto si formò una piccola perturbazione, che venne animata improvvisamente da un misterioso soffio vitale. Due occhi vuoti si aprirono nel corpo della Turbolenza.
«Adesso evoco normalmente un Nubiano-Cirrostratus. Grazie al proprio effetto, ci posiziono sopra due Segnalini Nebbia, dato che sul terreno ci sono due mostri Nubiano!»
La nuvoletta apparentemente innocua appena materializzatasi in gioco iniziò a gonfiarsi e gonfiarsi, finchè non divenne un cumulonembo abbastanza minaccioso da destare l’attenzione dei mostri di Squier e July.
«Adesso, rimuovendo due Segnalini Nebbia dal mio Cirrostratus, posso distruggere un mostro sul vostro terreno. Distruggo Drago Doppia Canna».
Il nubiano levitò fino a inglobare completamente il dinosauro meccanico. Dopo circa un minuto di attesa, il mostro della donna dai capelli rossi ritornò nella propria Zona carte mostro, riacquistate nuovamente le dimensioni normali, lasciando dietro di sé lo scheletro interamente arrugginito e fatto a pezzi del fu lucente Drago Doppia Canna.
July: Cazzo, il mio drago! Me la pagherai, nuvoletta di merda!
«Ma non è finita qui...attivo dalla mia mano la magia Controllo della Nebbia! Offrendo come tributo un mostro Nubiano sul mio terreno, posso posizionare tre Segnalini Nebbia su un qualsiasi mostro sul terreno. Tributo Turbolenza per far ricaricare Cirrostratus!»
LIFE POINTS SQUADRA : 5000
«A proposito, ho anche guadagnato 500LP grazie ad Assorbimento Magico. Distruggo anche il vostro Cavaliere del Re».
Il Cirrostratus ripetè la fagocitosi dell’avversario, mandandolo al tappeto in un cumulo di ruggine e ossa rotte.
«Non è possibile…un po’ di pecorelle e di zucchero filato ha mandato al tappeto il nostro esercito di ferro…» commento Squier allibita.
«Avete sbagliato a mettervi d’intralcio, ragazzine. E avete anche sbagliato a sottovalutarci».

«Ehi, hai sentito?»
«Sì, cazzo! Quest’occasione non posso perdermela!»
«Che vuoi fare, Endaron?»
Tutti radunati in cerchio attorno ad un Goblin Zombie con un orecchio solo, i nostri eroi della Generation Next stavano ascoltando la radiocronaca dello scontro sul tetto, grazie all’altro orecchio del Duel Monster, lasciato di sopra affianco alla porta del tetto, che fungeva da telefono…senza filo.
«HAAI SENTITO, SQUIEEEER?? “MAI SOTTOVALUTARE IL TUO AVVERSARIO!!” QUESTA FRASE MI RICORDA QUAAALCOSAA!!» urlò Endaron, così forte da farsi sentire fin sul tetto.
Mark commentò, divertito: «La mia sconfitta al parco di un mese fa non ti è ancora andata giù, eh?»
A cadere giù, come risposta di Squier, fu l’armatura arrugginita e insanguinata del Cavaliere del Re, che si fermò al suolo con uno schianto assordante. Endaron si cucì la bocca e riprese a seguire lo scontro dalla loro radio di fortuna.

La donna dai capelli rossi ordinò al suo Cirrostratus di attaccare direttamente le due ragazze. Furono sottratti loro ulteriori 900 Life Points, che si concretizzarono in improvvisi brividi di freddo per le nostre eroine.
LIFE POINTS SQUIER & JULY : 6200
«Pesco! Avete recuperato già abbastanza Life Points per i miei gusti, brrr».
July attivò il suo Tornado di Polvere coperto, con cui spazzò via l’Assorbimento Magico delle avversarie. Poi giocò un Secondo Lancio della Moneta, accompagnato da una carta e un mostro coperti. Un tipo stravagante apparve sul tetto dell’Hotel Centrale, con un lungo cappotto marrone che gli scendeva fino alle caviglie. Giocherellava continuamente con delle monetine luccicanti che aveva nella mano destra.
«Allora vado io, pes-»
July interruppe sul nascere il turno della bionda, urlando: «FERMA! SCOPRO LA MIA TRAPPOLA: LE VIE DEL DESTINO!»
«Eh?»
«Ci giochiamo duemila Life Points a testa o croce!»
«Puah, questa è una partita di Duel Monsters, non un videopoker…»
«Vuoi la moneta da cinquanta o da venti?»
«Dammi quella che vuoi, basta che ci sbrighiamo».
La giovane canadese le lanciò una monetina argentata, che venne afferrata al volo. Con uno sguardo impassibile, la donna tirò la moneta per aria e la accolse nel palmo dell’altra mano. Uno stemma araldico, dei leoni rampanti, una corona, un anno impresso in cima. Una scritta “50 CENT” che scorreva intorno al margine dell’oggettino metallico.
«Testa».
«Non sarai sempre così fortunata, attivo Secondo Lancio della Moneta!»
Il tipo in impermeabile fece un passo nell’ombra e apparve proprio alle spalle della donna, strappandole i cinquanta centesimi canadesi dalla mano per sostituirli con un mezzo dollaro.
«Mezzucci».
«Pensi che la fortuna ti sorriderà ancora?»
«Sì».
«Fammi vedere».
L’aquila d’argento iniziò a volteggiare per aria, atterrando sulla mano guantata di chi l’aveva lanciata. “In God we trust” diceva la faccia che non si mostrava. Lo sguardo della donna non incrociò quello del Presidente Kennedy.
«Croce».
«Fai ciao ciao ai tuoi Life Points!»
LIFE POINTS SQUADRA : 3000
Mentre lo zombie col cappotto tese lesto la mano per recuperare la sua monetina, sul suo braccio apparve un’aquila vera e propria, che aggredì le due donne con beccate e colpi d’artigli.
«Ahahah, divertitevi voi, mentre io lancio la mia moneta!»
Un cerchietto dorato da venti centesimi iniziò ad avvitarsi per aria, precipitando di nuovo nel palmo di July mostrando un’effige della Porta di Brandeburgo.
LIFE POINTS SQUIER & JULY : 8200
«Ma allora collezioni monete di tutto il mondo…» fece Squier con tono sollevato, mentre il piacevole formicolio dell’energia ripristinata le risaliva dal braccio fino al collo e da lì si diffondeva per tutta la schiena.
«Sì…» ansimò la parthner «è la mia passione».
Non appena l’aquila ritenne di aver graffiato e lacerato abbastanza le due donne tornò ad appollaiarsi sul braccio del suo falconiere, vispa e mansueta. La bionda, con i capelli tutti arruffati e i vestiti a brandelli, riprese: «Pesco. Rimuovo un mostro VENTO dal mio Cimitero ed evoco specialmente Silpheed».
L’incantatore delle tempeste (che parolone, n.d.a.) arrivò sul tetto dell’Hotel Centrale entrando direttamente dalla porta in ferro che dava sulla tromba delle scale. Dopo aver sfilato per tutto il terreno di gioco, con il mantello e la chioma che svolazzavano al vento, si posizionò nella sua zona Carte Mostro e si ravvivò i capelli con un elegante gesto della mano.
«Che finocchio».
D’un tratto il vento rinforzò ancora, generando un turbine che risucchiò Silpheed per aria, sempre più in alto fino a farlo scomparire del tutto. Al suo posto, un essere per metà uomo e per metà uccello scese in picchiata sul campo, spazzando nelle mani dei rispettivi proprietari tutte le Carte Magia e Trappola con una folata.
«Questo sì che è un uomo».

«SQUIER, LA FINISCI DI COMMENTARE I DUEL MONSTER CHE EVOCANO?»
«Gius, sei matto?! Torna al riparo!!» sussurrò Step, tirandolo per la manica sotto al bunker di tavolini dove tutti rimanevano in ascolto.
«Non è giusto che noi non possiamo vedere le Lady Arpia non censurate…mentre loro possono vedere tutti i figoni della situazione!»
«Poi le cerchiamo su Internet le Lady Arpie, ma adesso è più importante che ci salviamo il culo!»
«Uhm, hai ragione. Fatemi posto là sotto».

«Gioco daccapo Corrente Ascensionale, visto che è tornata nella mia mano per l’effetto di Joe, Veloce Uomo Alato».
(BEEP - CARTA MAGIA TERRENO IN GIOCO)
Il fusto con la permanente ai capelli e un paio di squisite zampe da rapace al posto dei mocassini lanciò un grido di battaglia – il suo attacco era appena aumentato a 2800 unità – e si lanciò contro la carta coperta, ultima difesa delle due ragazze. Il difensore era in realtà una Roulette Russa, che finì in pezzi sotto gli impetuosi colpi della Bestia Alata. In seconda battuta, Nubiano Cirrostratus avvolse Squier e July nella propria cortina di freddo e umido, sottraendo loro una manciata di Life Points.
LIFE POINTS SQUIER & JULY : 7300
Squier: Coff, coff...mi verranno i reumatismi prima del tempo, così!
«Setto due carte coperte, attivo Evoca Nuvola e termino il turno» scandì la bionda.
Squier: Bene, a me la mossa, pesco! Attivo Rinforzi dell'Esercito, grazie alla quale aggiungo una carta alla mia mano… Adesso evoco Capitano Saccheggiatore!
Il guerriero biondo e pieno di cicatrici apparve sul terreno, impugnando le sue due lame che tante battaglie e tanti avversari avevano visto e assaggiato (Eh? n.d.a.)
Squier: Adesso Capitano Saccheggiatore può attaccare il tuo Nubiano! VAI!
«Attivo Waboku! Questo turno non puoi infliggermi danni da battaglia con i tuoi mostri...»
Capitano attaccò Cirrostratus, ma dopo averlo fatto a brandelli quello si ricompose tranquillo, senza permettere all’avversario di procedere oltre, verso un attacco diretto.
Squier: Riattivo il Secondo Lancio della Moneta che mi era tornato in mano, poi posiziono una carta coperta e termino il turno!
«Pesco», riprese la donna con i boccoli rossi, «Sacrifico Cirrostratus per evocare Nubiano-Nimbusman».
Il piccolo e (quasi) innocuo Cirrostratus iniziò a gonfiarsi e a mutare forma, finchè non assunse sembianze antropomorfe: un corpo di condensa che sorreggeva un cranio sovradimensionato, con due occhietti di cristallo incastonati poco sotto la fronte.
«Nimbusman ha un effetto molto speciale: guadagna 500 punti d'attacco per ogni Segnalino Nebbia sul terreno! Innanzitutto, ne colloco uno su di lui grazie al suo stesso effetto. Dopodichè attivo una Carta Magia Continua piuttosto utile...ACQUAZZONE NUBIANO! Durante ogni mia Standby Phase, ogni mostro scoperto sul terreno guadagna un Segnalino Nebbia. Ciò significa che se non ve ne sbarazzate alla svelta, Nimbusman diventerà un problema. Per voi, ovviamente! Ahahaha!»

«Ehi, ma checcazz-»
«Endaron, lo vedi anche tu?»
«Sì, il sole si sta oscurando…all’improvviso!»
«E tutte queste nuvole…da dove sono spuntate?! Giuro che fino a un minuto fa non ce n’era nemmeno una!»
«I duelli stanno diventando sempre più realistici, amici…» commentò Gius prendendo le spalle di Endaron e Giuppo, con sguardo sognante.
«…che figata!» finì la frase Step, mentre invece Mark completava con un «…non mi piace».

Nubiano – Nimbusman iniziò a ingrossarsi sempre più, grazie all’umidità che aspirava dall’atmosfera. Raggiunta quota 1500ATK avanzò contro Capitano Saccheggiatore ma un attimo prima che lo schiacciasse – era già il triplo della sua stazza – Squier attivò una Magia Rapida: «Con Libro della Luna il tuo mostro torna a dormire e perde anche il Segnalino Nebbia appena guadagnato!»
«Allora attacco con Joe, Veloce Uomo Alato».
Mentre il Capitano Saccheggiatore ghignava soddisfatto per la minaccia sventata fu preso alla sprovvista dal proiettile umano Joe, che lo caricò con così tanto impeto da trapassarlo del tutto, frantumando armatura, costole e compagnia bella. Joe non si arrestò e, fra schizzi di vari liquidi vitali che danzavano per aria, colpì Squier con una capocciata.
LIFE POINTS SQUIER & JULY : 5700
July si sincerò della condizione della parthner, mandata a gambe all’aria dall’attacco e ancora distesa supina sul tetto: «Tutto bene, Squier? Ti vedo un po' ammaccata...»
«Unicorni…»
«Eh?»
«Piccioni a reazione…»
«Squier?»
«Arcobaleni…»
«Squier! Non c’è tempo per i viaggioni!!»
«Sì, scusa, vai avanti, io rimango così ancora per un po’. Si respira meglio, sai?»
July scrollò le spalle, pescò ed esordì: «Non ci sono mostri sul nostro terreno, quindi posso evocare specialmente un Cyber Drago! Poi lo sacrifico per evocare un Drago Sputafuoco!»
Il serpentone d’acciaio appena apparso sul terreno di gioco iniziò subito a emettere sbuffi di vapore da tutte le sue giunture e fessure, finchè non mutò forma: gli crebbero un paio di zampette e parte del corpo si trasformò in un collo a forma di calcio di pistola. Alla fine del muso, una bocca di fuoco. Al posto delle orecchie, un cane, e la mascella divenne molto pronunciata, a forma di grilletto.
«Non è un amore?» chiocciò la canadese, mentre sul tetto si iniziava a sentire un forte odore di polvere da sparo.
«Ora, lanciando tre monete, se almeno due volte su tre il risultato sarà testa, potrò distruggere una carta sul tuo terreno!» riprese, prima di lanciare le monetine. Con straordinaria abilità, invece che lanciarle una alla volta le mandò in aria tutte e tre con un solo lancio, per poi recuperarle tutte sul palmo della stessa mano, spostandola con precisione millimetrica nell’aria.
Una statua equestre di Marco Aurelio e due incisioni “50 euro cent”.
«Niente, ma non è detta ancora l’ultima. Attivo Secondo Lancio della Moneta e forzo il risultato!»
Lasciando immobili le monete così com’erano nella destra, con la mano sinistra estrasse una quarta monetina dalla tasca dei jeans, la lanciò e quando si posò di nuovo sul suo palmo salutò con gioia la Seminatrice dei cinquanta centesimi della Republique Française.
«Almeno due teste significano niente più testa per il tuo Joe cosofigo alato!»
Drago Sputafuoco pestò le zampe eccitato, prese la mira e decapitò la Bestia Alata con un colpo di pistola che sembrava più una cannonata, per quanto rimbombò nell’aria cupa del tetto dell’Hotel Centrale.
«Bene, adesso entro nella mia fase di battagl-»
«No, perché attivo Ruggito Minaccioso».
Appena la carta si scoprì, un ruggito acuto e fragoroso iniziò a propagarsi da un punto indefinito, così forte da sentirsi fino a parecchi isolati di distanza. July fu assordata dal rumore continuo, rimanendo di fatto ferma e cedendo il turno all’avversaria bionda.
«Pesco. L'effetto di Acquazzone Nubiano si attiva, ed il tuo Drago Sputafuoco incamera un segnalino nebbia!»
Dalle articolazioni del drago meccanico iniziarono a provenire dei cigolii sinistri, mentre su tutto il suo corpo iniziavano a formarsi goccioline di condensa. Dopo che il Segnalino Nebbia si fu depositato sul Duel Monster, Nimbusman fu nuovamente scoperto e fu in grado di potenziarsi nuovamente, raggiungendo notevoli dimensioni. A lui si affiancarono anche un drappello di nuove arpie: una dal corpetto in metallo niellato, evocata normalmente, e altre tre evocate specialmente, con solo le pudenda coperte da brandelli di pelle nera. Si trattava delle Sorelle Arpie e della Cyber Arpia. Le bestie appena arrivate alla festa iniziarono subito a fare baldoria, e le Sorelle Arpie si scagliarono contro il cigolante Drago Sputafuoco, smontandolo senza troppi complimenti. Quando venne scaraventato per aria, il muso-canna era ancora carico con un proiettile, che esplose investendo July e Squier con una vampata di calore. Ormai indifese e con il viso scottato, le due ragazze furono atterrate da un pestone di Nimbusman gigante, che mozzò loro il fiato, lasciandole per diversi secondi senza respiro e vulnerabili all’ultimo attacco, quello della Cyber Arpia, che tirò a entrambe un graffio lungo tutta la schiena.
LIFE POINTS SQUIER & JULY : 1750
Voltandosi bocconi sul pavimento, July commentò, respirando forte: «Sono a pezzi».
«Toporagni…» commentò Squier.
«Riprenditi!!»
«Siete ancora in tempo per arrendervi e lasciarci passare…non siamo qui per voi!» tentò conciliante la bionda, ma Squier riprese la situazione in mano: «No, non si passa!»
«Uh, ok. Termino il turno con una carta coperta. Ma sappiate che le conseguenze per chi perde un Duello da queste parti non sono una sciocchezza…»
«Che cosa vorresti dire?»
La rossa si intromise e fece per rispondere: «I Generatori E.D. sotto il suolo di Città di Domino…» ma la collega la zittì immediatamente con un gesto della mano.
«Generatori? Complotti? Dopo avervi sconfitte vi tortureremo, a costo di sapere di cosa si tratta!» fece July, agitando il pugno per aria, in piedi dall’altro lato del tetto mentre si reggeva al parapetto.
«Nel frattempo vado io», riprese Squier, «e attivo un Mostro Resuscitato per recuperare Cavaliere della Regina dal Cimitero!»
Cavaliere della Regina, che fino a quel momento era rimasto accasciato mollemente in un angolino del terrazzo, tornò in gioco un po’ malconcio e zoppicante, ma con sguardo di nuovo determinato verso il nemico.
«Ora evoco un nuovo Cavaliere del Re in posizione d'attacco!»
Cavaliere del Re apparve sul terreno, richiamando con sè anche un nuovo Cavaliere del Jack, per dar manforte al Cavaliere della Regina.
«Bene, adesso attivo Polimerizzazione!»
Una regione circolare del tetto dell’Hotel Centrale iniziò a passare dallo stato solido allo stato liquido: le mattonelle fusero fino a formare un liquido denso che vorticava attorno a un centro ideale. Il colore del vortice passò in breve tempo dal bianco ormai sporco ad un blu profondo. I tre soldati vi camminarono dentro e, raggiunto il centro, iniziarono a sprofondare. Quando tutti e tre furono spariti, il vortice cambiò senso di rotazione e ne emerse lentamente un nuovo, alto e poderoso guerriero.
«Evocazione Fusione, Cavaliere Joker Arcano!»
Corazza in acciaio luccicante, spalliere cesellate in oro e arricchite da topazi, copricapo in stoffa nera con diamanti trapuntati ai bordi, uno scudo sul braccio sinistro e una spada lunga nel pugno destro, che tuttavia fu rapidamente sostituita dalla nuova Spada Leggendaria che Squier non perse tempo ad attivare. Il Cavaliere Joker Arcano era pronto alla battaglia, con i suoi 4100 punti d’attacco.
«La ciliegina sulla torta…Risucchia Abilità!»
LIFE POINTS SQUIER & JULY : 750
Il costo di attivazione della trappola debilitò ulteriormente le due ragazze, che ormai non riuscivano più a tenersi in piedi. Le abilità di tutti i mostri in gioco furono annullate.
«Non è che sia servito così tanto, eh…» commentò la bionda, che invece fu subito smentita dalla collega rossa: «NO, NIMBUSMAN! ADESSO HA DI NUOVO 1000 PUNTI D’ATTACCO!!»
Nimbusman si sgonfiò come un palloncino bucato. Accasciato per terra, fece finta di essere morto per non essere coinvolto nella battaglia. Il Cavaliere Joker gli si avvicinò e lo punzecchiò con la spada, facendolo schioccare come una corda di violino. Mentre il Guerriero se la spassava e lo rincorreva, il mostro Nubiano non sapeva più che pesci pigliare e girava attorno attorno al tetto.
«Allora attacchi?» fece a Squier la rossa con i boccoli.
«Mi sembra ovvio».
«Quindi visto che tutti gli effetti dei mostri sul terreno sono negati, non puoi difenderti dalla mia Armatura Sakuretsu».
«Oh merda».
Mentre ancora correva, Nimbusman fu avvolto da una provvidenziale e spaventosa armatura che emanava un’aura sinistra. Presa coscienza della potente difesa che lo teneva come in una botte di ferro, il mostro Nubiano si fermò di colpo e si voltò verso il proprio aggressore, spavaldo. Il Cavaliere Joker stava per andare a cozzarvi contro, quando…
«Eh no, attivo Disturba Trappola!» interruppe July «Durante questa fase di battaglia, le tue trappole saranno inefficaci!»
…apparve una tagliola che si chiuse attorno al calcagno di Nimbusman, facendolo saltare via per il dolore. Così conciato com’era – si rotolava per il tetto tenendosi la gamba intrappolata – fu una preda facile del Guerriero, che lo bloccò sotto uno dei suoi pesanti stivali e lo decapitò con un preciso colpo di spada. L’Armatura Sakuretsu esplose in mille pezzi, che la Corrente Ascensionale spazzò contro le due giovani donne. I granelli taglienti graffiarono tutti i loro visi, offrendo uno spettacolo parecchio raccapricciante.
LIFE POINTS SQUADRA : 0

«Pare che lassù abbiano finito. Possiamo salire!»
«Ne sei sicuro, Giuppo? Squier ha giurato che ci avrebbe buttati giù a calci…»
«Io non ho problemi nemmeno in quel caso, perché so volare!»
«Eh?»
Giuppo abbandonò il bunker di tavolini, rientrò nell’Hotel e si buttò nuovamente su per le scale a rompicollo, diretto verso il tetto. Tutti gli altri salirono con gli ascensori, comportandosi come esseri più umani (e dal fiato più corto, n.d.a.). Quando tutti arrivarono all’ultimo piano e spalancarono la porticina in ferro che dava sul terrazzo, trovarono ad attenderli una vista completamente diversa da quella avuta un quarto d’ora prima.
Step fu il primo a prendere la parola: «Sangue, mattoni frantumati, tracce di ruggine, polvere da sparo, pozzanghere…ma che cazzo è successo?»
«Affascinante…»
«Gius, smettila di essere affascinato dalla devastazione, dobbiamo chiamare un medico!» gli urlò Mark nelle orecchie.
«Eh?»
«Non vedi come sono conciate quelle due laggiù? Hanno perso conoscenza!»
Per sincerarsi delle condizioni delle due donne Mark fece per avvicinarsi loro, ma dopo qualche passo quelle aprirono nuovamente gli occhi, di scatto, richiusero i Dueling Disk, si coprirono il volto sfregiato con i foulard e salirono sul parapetto, schiena al vuoto. Fu uno degli unici momenti in cui il rumore dei loro tacchi non fu coperto dal clamore della battaglia.
Il nostro eroe si arrestò e protese le mani in avanti, conciliante: «Non facciamo cose avventate…»
Le due donne si lasciarono cadere nel vuoto.
«NO!»
Tutti corsero al parapetto e si affacciarono, istintivamente.
Ma nessuno vide niente.
«Sono sparite…»
«No, stanno semplicemente scappando da quella parte con due alianti. Guardate a destra, nella strada» fece Endaron, impassibile, a braccia conserte.
«Ok, due problemi di meno», tagliò corto Giuppo, «adesso chi ha bisogno di aiuto sono Squier e July».
«Eh, io? Io sto benissimo!»
«Anche io! Mai sentita più in forma di così!»
«Mi state prendendo per il culo?»
«No, dico sul serio!»
Step gli mise una mano sulla spalla: «Amico, per ora scialliamoci. Iniziamo stasera a indagare su tutti questi misteri, ti va?»

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Capitolo 14
*** Le Regole del Torneo ***


Capitolo 13Capitolo 13

«Ehi amico, passami quella cola laggiù».
«Al volo!»
Steso sul letto della sua camera, Step acchiappò la lattina rossa che Giuppo aveva appena preso dal mini-frigo e gli aveva lanciato. Si tirò su, si spinse con la schiena contro la testiera, aprì la bibita e iniziò a sorseggiarla. Mentre pareva stesse pensando qualcosa, il suo compagno di stanza si sedette a cavalcioni della sedia della scrivania e iniziò: «Abbiamo un intero piano d’albergo a nostra completa disposizione. Cazzo che figata».
«Ce lo siamo guadagnato, slurp, il successo, amico mio!»
«Però…la questione dei Duel Monsters reali non mi convince affatto. È troppo pericoloso! Pensa a cosa succederebbe se…»
«Ohhh basta! Ho detto che ci penseremo domani! Adesso concentrati piuttosto su quel fighissimo mini-frigo! Avanti, come puoi non amarlo? Oppure gustati il panorama! Ci siamo scelti la stanza che si affaccia sull’interno apposta apposta per essere pronti ad ammirare il potenziale in costume che si farà il bagno in piscina!»
«Anche se dubito che qualcuno si farà il bagno ad ottobre…»
«Tu fidati e stai tranquillo!»
Giuppo fece una smorfia e si zittì di nuovo, pensoso.

«Endaroon…»
Lo scroscio dell’acqua proveniente dall’interno del bagno cessò.
«Che c’è Woll?»
«Non mi sto sentendo molto…bene…»
«Non vomitare sulla moquette, che poi puzza!»
«Posso entrare..?»
«ASSOLUTAMENTE NO, LASCIAMI FARE ALMENO UNA DOCCIA IN PACE! VAI DA MARK E GIUS!»
Il nostro eroe si trascinò cadaverico fuori dalla sua stanza e percorse tutto il corridoio fino ad arrivare in fondo al piano, di fronte alla camera 604. Bussò flebilmente. Dall’interno si sentivano due voci.
«Hanno bussato».
«Già».
«Dovresti andare ad aprire tu, Mark».
«E perché mai?»
«Perché io sto ancora assaggiando quest’acqua».
«Non ho finito nemmeno io di assaporarla, quindi non posso andare ad aprire».
«Ah, bene, allora chiunque sia rimarrà fuori».
«E se è qualcuno di importante?»
«Appunto dovresti andare ad aprirgli la porta».
«No, è così lontano…»
«Non ci hanno dato un balcone perché ci rimanessimo affacciati per sempre!»
«Ben detto! Va’ ad aprire!»
«Ma…il panorama sulle terre californiane è così…magnetico…»
«Lande vuote che si estendono fino all’orizzonte, tagliate da lingue d’asfalto deserte e punteggiate di arbusti e cespugli radi…»
«Non è uno spettacolo?»
«Ma certo che lo è! Mi ricorda…»
Woll, quasi completamente accasciato ai piedi della porta, fece un respiro profondo e continuò: «Sto per vomitare…»
Lasciarono al loro destino i bicchieri di carta da dove stavano raffinatamente sorseggiando da quasi un’ora l’acqua trovata nel mini-frigo e si lanciarono senza altri indugi ad aprire la porta all’amico. Poi lo presero per le ascelle, lo portarono in bagno e scongiurarono il peggio.

Squillò il telefono.
«Ehi amico, passami quella cornetta laggiù!»
«Al volo!»
Giuppo sollevò la cornetta dall’apparecchio e la lanciò a Step, ma dopo un metro scarso si schiantò a terra.
«C’è il filo».
«Quanto hai ragione».
Raccolse mestamente la cornetta e la avvicinò all’orecchio: «Zalve, ciofani concorrenti del Torneo Mondiale 2010! Qvi è il Cofernatore Schwarzenegger che fi parla! Qvesta zera ziete tutti infitati alla Beach Arena di Città di Domino! Fi spiecheremo le recole del Torneo, ma zoprattutto...ci conosceremo a ficenda! Mi raccomanto a festirfi elecanti: qvesta zarà una zerata di cala! L’appuntamento è alle ore otto!»
«Chi è?»
«Boh, uno scherzo telefonico…»
«Ah, ok» rispose stoicamente Step, riprendendo a sorseggiare la sua cola ghiacciata.

* * *

Circa un’ora e mezzo più tardi la hall dell’albergo era gremita da gente in smoking e abito da sera che si scambiava eccitata chiacchiere e previsioni sulla serata che stava per iniziare. Endaron aveva un sorriso a trentadue denti perché era finalmente arrivata l’occasione per sfoggiare il suo magnifico cappello a cilindro: non a caso era l’unico a essersi vestito in frac.
«Ma dove saranno finiti? Gli altri stanno già iniziando a muoversi!»
«Sai com’è Step, starà perdendo tempo per scegliere la pettinatura…»
«Ehi Gius, ma non sono figo con questo cappello?»
«SI’ ENDARON BASTA, È L’OTTAVA VOLTA CHE ME LO CHIEDI!»
«Gius calmati, Giuppo e Step staranno scendendo…»
E Mark non si sbagliava, i due stavano scendendo proprio in quel momento. Arrivato all’ultima rampa di scale Giuppo si congelò sui gradini, mentre Step in bermuda, abbassandosi gli occhiali giallo evidenziatore sul naso, gli chiese: «Giuppo…perché sono tutti vestiti eleganti?»
Al grido di «CAZZO!!» Giuppo risalì di corsa le scale, trascinandosi Step per il colletto della maglietta azzurra.
Tutta la Generation Next scosse e abbassò la testa. Gius nascose la faccia dietro il palmo della mano: «Possibile che soltanto loro non abbiano risposto al telefono, oggi pomeriggio?»
Risolto il problemino di codice d’abbigliamento, un quarto d’ora più tardi tutta la squadra poté finalmente scendere in strada e percorrere il lungomare fino a raggiungere l’arena indicata dal Governatore. Il livello stradale era sopraelevato rispetto al mare: per raggiungere la spiaggia in quel punto bisognava prima procedere per una manciata di gradini in cemento, che portavano di fronte all’ingresso della Domino City’s Beach Arena.
Tutti i campioni si radunarono nello spiazzo in cemento, ai piedi dell’alto portone in canne di bambù. L’illuminazione non era più quella dei lampioni stradali ma invece veniva dalle fiammelle che guizzavano su torce alte poco meno di due metri piantate nella sabbia, a distanza regolare.
Dopo pochi minuti d’attesa il portone si aprì e il Governatore dietro di esso fece la sua comparsa: «Buonazera e penfenuti alla Pich Arena, racazzi! Preco, entrate, fi faccio ztrata io!»
Schwarzenegger, con indosso un completo color crema e una camicia bordò, si voltò e si addentrò nell’arena sabbiosa.
«Gius!»
«Eh? Chi mi chiama?»
«Giuuuss!!»
«Ah Step, che c’è?»
«Alle tue ore dodici».
«C’è il Governatore, sì!»
«Ecco, ma oltre a lui..?»
«…il suo completo sgravo?»
«No Gius, no! Potenziale!»
Mentre seguivano la lenta processione, Gius alzò il sopracciglio e tentò di vedere meglio in lontananza: «Quella tipa affianco a Schwarzenegger?»
«Sì fratello, scommetto che è la sua assistente. Porca puttana Gius, perché non abbiamo anche noi assistenti gnocche?!»
Giuppo si intromise: «Per ora accontentiamoci dei mini-frigo…»
«Pene, pozziamo fermarci anche qvi!» fece il Governatore prima di salire su un palchetto in assi di legno, montato al centro della spiaggia.
La folla si arrestò e anche il brusio si interruppe completamente, così Schwarzenegger poté continuare, spalancando le braccia verso il suo uditorio: «Qvesta zera zi ballerà e zi cantera per celeprare il fostro arrivo in California, cari racazzi! Per darfi un caloroso penfenuto abbiamo anche orcanizzato un zostanzioso bouffet, che potete trofare zulla tafola impantita alla fostra testra!»
Tutti voltarono lo sguardo verso il punto indicato dal Governatore e infatti a ridosso del muro di dislivello fra la strada e la sabbia c’era un lunghissimo tavolo con coppe e vassoi pieni di ogni prelibatezza. Mentre l’attenzione si spostava nuovamente su Schwarzenegger, Endaron e Woll sgattaiolarono in mezzo alla folla fino a raggiungere il bouffet. Step li vide e si aggregò, iniziando ad abbuffarsi imperterrito con loro.
«Prima però ztate a zentire coza ha ta tirfi la mia azzistente Rachele: zono cose molto importanti per il Torneo!»
La donna dai capelli castani molto chiari, quasi biondi, con la pelle color caffellatte e indosso un tailleur grigio si schiarì la voce – monopolizzando l’attenzione dei campioni di sesso maschile – e iniziò: «Buonasera ragazzi, sono l'assistente del Governatore, e questa sera vi illustrerò le regole principali dello Yu-Gi-Oh! World Tournament 2010! Tenete le orecchie aperte perché non ho intenzione di perdere la voce a spiegare venti volte la stessa cosa, intesi?»
Dopo un breve mormorio, riprese: «Allora. Questo torneo contempla lo svolgimento di due fasi: prima una fase eliminatoria a punti e poi una fase finale a eliminazione diretta. Durante la prima fase verranno selezionate le quattro migliori squadre che saranno in grado di totalizzare più punti. I duelli, tuttavia, non si giocheranno nelle arene né saranno programmati: spetterà ai duellanti decidere come, dove, quando e con chi duellare! Ogni squadra inizierà il Torneo con venti punti, cinque per ognuno dei quattro componenti della squadra. Ogni vittoria farà guadagnare un punto al duellante, ed ogni sconfitta gli sottrarrà un punto. I pareggi non saranno conteggiati! I punti della squadra saranno dati dal totale dei punti che accumulerà ogni membro con i suoi duelli. Sarà anche possibile duellare in tag! La fase eliminatoria inizierà fra due giorni, ovvero il 4 ottobre a mezzanotte, e terminerà due settimane dopo, ovvero il 19 ottobre a mezzanotte e un minuto. Per il torneo vi saranno distribuiti Dueling Disk speciali, sincronizzati con questi orari, in modo che possano tener conto anche dei punti che guadagnerete. Non c'è limite ai duelli che potete disputare, ma per poter affrontare nuovamente lo stesso avversario dovrete necessariamente battere tutti i restanti concorrenti della sua squadra. Nella hall del vostro albergo troverete il Tabellone Punti, aggiornato ogni sessanta minuti! E, a proposito, non vi sarà consentito sfidare a duello un vostro avversario quando questi si trova nell'albergo!»
Si fermò per qualche secondo, aspettando che i concorrenti recepissero la sfilza di informazioni che gli aveva appena sparato addosso, poi concluse: «È tutto chiaro? C’è qualche domanda? Parlate ora o tacete per sempre!»
«Signorina, mi scusi. Cosa può dirci a proposito delle restrizioni di montaggio dei Deck?»
«Per quanto riguarda i Deck da usare, durante la fase eliminatoria non ci saranno restrizioni di sorta! Ma durante la fase finale non potrete modificare i vostri Deck, che dovranno essere identici alla versione che è stata rilevata dai Giudici alla fine delle Eliminatorie!»
«Che succede quando un duellante arriva a zero punti, signorina?» chiese Mark.
«Quando un duellante arriva a zero punti, perde il diritto di duellare nella fase eliminatoria! Se la sua squadra dovesse passare agli scontri diretti della fase finale, questo duellante tornerà comunque a combattere al fianco dei propri compagni!»
«Signorina, c'è un limite al numero di punti che può ottenere un giocatore?»
«Assolutamente no! Ma se dovessero esserci alcune irregolarità state pur certi che i Giudici vi staranno con il fiato sul collo per tutto il tempo che riterranno necessario…niente scuse!»
Step, fra un morso e l'altro, domandò: «Signorina, cosa succede se qualcuno viene sorpreso a barare?»
«La sua squadra sarà immediatamente espulsa dal torneo! Vi ripeto che quest'anno non transigeremo sulla questione: chi trassa muore!»
«Ah...grazie signorina».
«Pene! Ze non ci zono altre tomante, io inizierei con il tuello ezplicatifo!» riprese Schwarzenegger.
«Cosa? Duello esplicativo? Non ci aveva parlato di nessun duello esplicativo!» fece Giuppo, ancora in mezzo alla folla.
Gius gli diede fiato, rincarando la dose: «È vero, Governatore!»
«Suffia, racazzi...coza volete che zia un zemplice tuello?»
«Abbiamo già visto gli effetti dei Duel Monsters sul corpo umano!»
«Peh...qvello è un piccolo particolare che…aehm…ho acciunto PERZONALMENTE per rentere più accattifanti i tuelli! Ma niente ti più!»
«Fatto sta che le persone finiscono maciullate…» commentò Giuppo sarcastico.
«PASTA! Tu», Schwarzenegger perse la pazienza e indicò in mezzo alla folla, «racazzino in ciacca e crafatta, vieni afanti! Ti sfito a tuello!»
Mark gli bisbigliava, affianco: «Coraggio Giuppo, non puoi tirarti indietro! Il Governatore ti ha chiamato per il duello di prova!»
«Va bene Governatore, non mi tirerò indietro! La aiuterò con il suo duello esplicativo!»
«Ottimo! Cozì mi piacete foi ciofani! Pieni ti enercie, zenza paura! Rachele, pazzami mio Dueling Disk!»
«Gius, prestami il tuo!»
«Tieni fratello! Fagli vedere chi è la Generation Next a quello sborone!»
Il nostro eroe si allentò la cravatta, imbracciò il disco e si mise in posizione, mentre il Governatore scendeva dal palchetto e si portava a una decina di passi da lui. La folla si spostò fino a formare un cerchio intorno a quello che stava per diventare il terreno di gioco. Schwarzenegger attivò il dispositivo e i due insieme pronunciarono il rituale: «COMBATTIAMO!»

MODALITA' DUELLO ATTIVATA - DUELLO SINGOLO
LIFE POINTS GOVERNATORE : 4000

MODALITA' DUELLO ATTIVATA - DUELLO SINGOLO
LIFE POINTS GIUPPO : 4000


Governatore: Inizio io! Pesco! Efoco Mek Soldato in posizione d'attacco zul mio terreno!
Il soldato meccanico si materializzò sul terreno di gioco, iniziando ad affondare un poco nella sabbia per via del suo notevole peso. Dopo pochi istanti la sua mano destra si ritirò nel braccio per far posto ad una sciabola lunga e scintillante. Scrutati rapidamente i dintorni da dietro al suo unico occhio elettronico, passò in posizione di guardia.
Governatore: Adezzo zi attifa l'effetto di Mek Soldato! Qvando fiene efocato normalmente zul terreno e io non ho altri moztri, pozzo efocare un altro Mek dalla mia mano! Efoco Mek Cecchino!
Mentre Mek Soldato si guardava ancora intorno vigile, un cumulo di sabbia iniziò a smuoversi dal terreno: lì sotto si era mimetizzato un secondo robot, che uscì allo scoperto imbracciando il suo futuristico fucile calibro 50.
Governatore: Pene, adesso zetto una carta e termino! A te la mossa!
Mek Cecchino si accovacciò alle spalle del Mek Soldato, iniziando a passare la folla in rassegna con il mirino ottico dell’arma.
Giuppo: Ok, pesco! Hmm...bene! Per prima cosa, attivo una carta magia: Riduzione del Costo! Scartando una carta al Cimitero, posso ridurre di due unità il livello dei miei mostri nella mano! Ora il mio Grande Nucleo è di livello 4, perciò non avrà niente da ridire se lo evoco senza offrire un tributo!
Governatore: Cià, ottima mozza...
Una gigantesca astronave si materializzò sulle teste dei due duellanti, tenendosi sospesa nel cielo. Tutti i campioni che stavano seguendo il duello alzarono la testa e, con il naso all'insù, notarono che il Grande Nucleo stava caricando i suoi tre scudi. Giuppo sentì qualcosa muoversi nella tasca della sua giacca, controllò con la mano e vi trovò una trasmittente che gracchiava: «Nave da guerra completata!»
Giuppo: Appena evocato, il mio mostro guadagna tre Segnalini Scudo! Ogni volta che viene coinvolto in una battaglia, sono costretto a rimuovere un segnalino.
Governatore: Cran pel ciocattolino il tuo!
Giuppo: Adesso vai Grande Nucleo! Attacca il suo Mek Soldato!
L'astronave abbassò il primo scudo per puntare i propri cannoni sul soldato del Governatore. Il colpo al plasma partì fulmineo, ma Mek Cecchino fu altrettanto rapido nel voltarsi, sollevare l’arma, mirare con precisione assoluta il flusso di particelle incandescenti in arrivo e sparare un colpo in grado di deviarlo. I due attacchi si infransero uno contro l’altro e quello sparato dal Grande Nucleo si frantumò in una pioggia di fuoco. Parte della scarica di plasma si riversò sul Cecchino stesso – sciogliendone la corazza e mandandolo al tappeto – e un’altra parte finì addosso al Governatore, che osservò impassibile il suo completo color crema iniziare a bruciacchiarsi.
Governatore: Mio Mek Cecchino tefe ezzere attaccato al posto dei suoi commilitoni Mek!
Giuppo: Poco male, comunque le ho inflitto danni...
LIFE POINTS GOVERNATORE : 3500
Governatore: Cià, zono 500 Life Points in meno. E anche un festito in più da portare in zartoria...
Giuppo: Adesso posiziono due carte coperte e termino il turno! A lei la mossa, Governatore!
Governatore: Pene, pezco! Posiziono una carta moztro coperta, un'altra carta, e termino mio turno!
Mek Soldato si girò ad osservare le due nuove carte coperte che gli coprivano le spalle, poi si avvicinò al compagno caduto e strappò una coppia di piastrine olografiche dal collo del Mek Cecchino.
Giuppo: Ottimo, adesso tocca a me! Pesco! Evoco Victory Viper XX03!
Nel cielo terso di Città di Domino apparve un caccia spaziale, che per ammazzare il tempo iniziò ad esibirsi in complicate evoluzioni attorno al Grande Nucleo.
«Squadrone caccia completato: segnale d’ormeggio verde!»
Giuppo: Ora svelo la mia carta trappola: Richiamo del Posseduto! Richiamo dal Cimitero la carta che ho scartato per l'attivazione di Riduzione del Costo, cioè...B.E.S. Nucleo Potente MK-2!!
Una nuova, grande astronave si aggiunse alla flotta di velivoli che stazionavano sullo spazio aereo della Beach Arena. Il Nucleo B.E.S. attivò i suoi tre scudi energetici.
Giuppo: Anche questo mostro ha tre Segnalini Scudo, che può usare per attaccare o per difendersi! Adesso attivo una carta magia equipaggiamento: 7 Completati! Equipaggiandola al mio Victory Viper, ne incremento l'attacco di 700 unità, facendogli raggiungere quota 1900!
Il caccia spaziale ormeggiò per qualche minuto all’interno del Nucleo Potente, per poi decollare nuovamente con due torrette di fuoco nuove di zecca.
«Servizio cantiere caccia completato: aggiornamenti installati e operativi!»
Giuppo: Vai, Vicotry Viper XX03, attacca il Mek Soldato del Governatore!
Il velivolo scese in picchiata sul terreno di gioco e iniziò a scaricare i nastri di munizioni blindate: il rumore delle raffiche era assordante e del tutto reale.
Governatore: Altolà! Io attifo Annulla Attacco! Tuo attacco non fa a zegno e la tua fase di pattaglia termina qvi!
Fra le braccia del Governatore apparve una valigetta ventiquattr’ore: egli la aprì e un dispositivo supertecnologico generò uno scudo energetico attorno a tutto il terreno di gioco e anche attorno al pubblico. Gli schianti dei proiettili contro la barriera generarono un profondo rimbombo all’interno della cupola.
Giuppo: E va bene, termino il turno...
Governatore: Pezco! Efoco un Monaco Efocatore zul mio terreno ti cioco!
Il Monaco Evocatore apparve sulla sabbia, dando una pacca sulla spalla di Mek Soldato e posizionandosi immediatamente in difesa, a braccia conserte.
Governatore: Pasta. Termino il turno!
Giuppo: Ok, allora pesco io! Attivo la carta magia Power Capsule, che permette al mio Victory Viper XX03 di applicare subito il proprio effetto! Scelgo di evocare un Option Token sul mio terreno, con le stesse statistiche d'attacco e difesa di Victory Viper, attributo e livello identici!
Un secondo caccia spaziale decollò dal ponte di lancio del Nucleo Potente, affiancandosi a Victory Viper e iniziando ad eseguire le evoluzioni in coppia con quest’ultimo.
«Gruppo d’assalto rinforzato!»
Giuppo: Governatore, adesso i miei mostri la attaccheranno! Vai Option Token, distruggi Monaco Evocatore!
Governatore: No, attivo nuofamente una trappola! Zi tratta ti Waboku!
«Missile Torpedo armato!»
Il caccia si tuffò verso il suolo, sganciò un razzo da uno dei suoi alloggiamenti sotto le ali e poi recuperò quota. Il carico esplosivo stava per essere consegnato al destinatario, ma il Monaco Evocatore si risvegliò all’improvviso dalla sua meditazione e oppose il palmo spalancato della sua mano al Torpedo. Il missile esplose e sollevò un gran polverone, ma nessuno si fece male.
Giuppo: E che cacchio...allora termino il turno con una carta coperta.
Governatore: Pene pene...pezco! Innanzitutto scopro il mio moztro coperto...zi tratta di Mek Difensore!
Sulla spiaggia si materializzò un’altra macchina, questa volta più simile ad un Intelligent Munitions System, con il blindaggio verniciato di un blu intenso. Mentre Mek Difensore andava goffamente a piazzarsi al centro del terreno di gioco, Mek Soldato ripose la sciabola nel braccio ed estrasse una M9, inginocchiandosi e mirando al cielo.
Governatore: Crazie a suo effetto, io pozzo efocare da mio Deck un Comandante Govington!
Dalle acque emerse improvvisamente un fuoristrada blindato e con una torretta sul tettuccio. Ancora grondante di acqua e con alghe appicicate qua e là sulla carrozzeria, il veicolo si fermò al centro del terreno di gioco e ne scese un altro soldato robotico, completamente verniciato di rosso. Appena il Comandante Govington si arrestò nella sua zona carte Mostro, il blindato fece retromarcia e tornò da dove era venuto.
Governatore: Adezzo, scartando una carta dalla mia mano, Monaco Evocatore mi permette di efocare un moztro di lifello 4 o inferiore dal Deck! Scelgo un secondo Mek Cecchino!
Il cecchino si materializzò al fianco del Mek Soldato, fece un rapido saluto militare al comandante dall’altro lato e si mise subito in posizione, con il fucile puntato sugli obiettivi volanti.
Governatore: Ora tutti i quattro pezzi sono zu mio terreno! FAI COMANDANTE GOVINGTON, EFOCAZIONE SPECIALE!
Il Comandante Govington fece materializzare un podietto, ci salì sopra e iniziò a urlare (o meglio, gorgheggiare n.d.a.) ordini agli altri robot sul terreno: Mek Difensore si disassemblò in due pezzi, lasciando al Mek Soldato uno slot libero dove potersi inserire; a sua volta, il Soldato si scompose e lasciò che il Cecchino si assemblasse sulle sue anche; sulla testa del Cecchino si montò l’elmo corazzato del Soldato e sulle spalle del robot si unirono i cannoni del Difensore. Ad operazione completata, Govington scese dal podietto, se lo mise sotto il braccio e marciò fino al bagnasciuga, da dove poi si immerse nell’acqua e scomparve.
Governatore: MUAHAHAH! ECCO MIA CARTA MIGLIORE! MEK FORZA!!
Il gigante di ferro alto tre metri imbracciò il fucile d’assalto che portava dietro la schiena, ne allungò il calcio retrattile e rimosse la sicura: a giudicare dagli stridii soddisfatti che emetteva, doveva essere pronto ad attaccare. Tutti i campioni spalancarono la bocca, di fronte ad un mostro che mai prima di allora avevano avuto occasione di vedere in azione.
Alcuni indietreggiarono, altri ancora iniziarono a discutere con il proprio vicino sui possibili punti deboli della macchina, altri come Step e Endaron continuarono a mangiare impassibili.
Giuppo: Oh cazzo...quanto è potente?!
Governatore: Zono pen 4600 punti d'attacco, racazzo mio! Non creto riuscirai a sparazzartene tanto facilmente! Ma comunqve non è finita qvi: efoco zul mio terreno Rottame Synchron!
Il curioso guerriero somigliante ad una Macchina ma col cappello e la sciarpa da aviatore apparve sul terreno di gioco al fianco del colossale Mek Forza.
Governatore: E' arrifato momento di Zincronizzazione!
Rottame Synchron tirò la cordicella del motore a scoppio che montava dietro la schiena, dopodichè si scompose in tre sfere energetiche, che vennero assorbite dal Monaco Evocatore. Il risultato della Sincronizzazione fu un...DRAGO UTENSILE! Il mostro meccanico iniziò a svolazzare per aria, arrivando all'altezza della flotta di astronavi di Giuppo.
Governatore: Adezzo, scegli una di qveste tre carte equipaggiamento che ho prelefato dal Deck!
Il nostro eroe ne scelse una: si trattava di Raffica di Rottami.
Governatore: Le altre due ze ne tornano in mio Deck, ma questa fiene aggiunta a mia mano. La eqvipaccio zubito a mio Drago Utensile!
L'artiglio meccanico di Drago Utensile si colorò di rosso, diventando incandescente.
Governatore: Pazziamo a fase di battaglia! Fai Draco Utensile, attacca Victory Viper XX03!
Il Drago guadagnò quota finchè non raggiunse la coppia di caccia spaziali; tirato qualche fendente a vuoto, riuscì finalmente a centrare un Victory Viper, costringendolo ad ammarare. Mentre gli spettatori del duello rimanevano a bocca aperta per le fiamme che avvolgevano il mezzo in caduta libera, la radio di Giuppo gracchiava: «La divisione ingegneristica segnala danni! Stabilizzatori scollegati! Stabilizzatori scollegati!»
Giuppo: AARRGGHHH!! I ROTTAMI MI STANNO PIOVENDO ADDOSSO!!
Il ragazzo si tuffò per terra, in modo da evitare l'impatto con i pezzi di Victory Viper che si staccavano mentre la nave precipitava in acqua.
LIFE POINTS GIUPPO : 2650
Governatore: E adezzo...tocca a te Mek Forza!
Il robot da guerra alzò il capo e proiettò due fasci di luce laser sull’obiettivo, fino a formare l’immagine di un mirino, ben visibile anche da terra. Qualche secondo dopo da una delle due batterie di armi sulle spalle partì un missile teleguidato che mandò il caccia spaziale in mille pezzi. All’accensione del propulsore del razzo, il Governatore fu investito una ventata di vapore proveniente dalla bocca posteriore del lanciamissili.
LIFE POINTS GIUPPO : 450
LIFE POINTS GOVERNATORE : 2500
Governatore: Coza? Non è possibile! Dofresti afer perzo il tuello!
Giuppo, scuotendosi la sabbia dai pantaloni, si alzò e rispose al Governatore: «Governatore, forse lei non ha visto il raggio viola che ho diretto sul mio Option Token prima dell'attacco!»
Governatore: Che stai dicento? Non ho fisto niente di simil...anzi no! Ora capizco! Hai attifato Metamorfosi Rara!
Giuppo: Esattamente...
Governatore: Allora non pozzo fare altro che terminare il mio turno. A te la mozza!
Giuppo: Pesco! Molto bene...penso che il duello sia finito qui, signor Governatore! Evoco Proto-Cyber Drago sul mio terreno!
Sulla spiaggia della Beach Arena apparve un serpentone metallico lungo almeno quattro metri, con alcuni tubi ancora collegati alla corazza da cui fluiva ancora fuori un liquido trasparente che puzzava di benzina.
Giuppo: Come credo lei sappia, questo mostro conta come un "Cyber Drago"! Per questo ora uso...VINCOLO DI POTERE!
Governatore: Oh no! Qvella carta è potentizzima!
«Confermato, ritiro dal servizio in corso».
Il Grande Nucleo manovrò in cielo finchè non si accostò al Nucleo Potente, da cui si separò una parte della fusoliera lasciando aperto un varco che permise all’altra nave di ormeggiare all’interno del ponte. Il Proto-Cyber Drago schizzò in cielo e si infilò anch’esso all’interno di B.E.S. Nucleo Potente MK-2: dall’astronave si sprigionò una luce accecante che costrinse tutti i presenti a schermirsi con una mano per diversi secondi. Quando l’illuminazione tornò normale in cielo non c’era più nessun velivolo, ma solamente un gigantesco mostro metallico a cinque teste.
Giuppo: DRAGO SUPREMO CHIMERATECH, E' L'ORA DELLA VENDETTA! Attacca Mek Forza!
L’idra meccanico sparò un flusso energetico da una delle sue bocche, centrando il robot del Governatore. Mek Forza assorbì il colpo senza problemi, ma la temperatura raggiunta di conseguenza fu così elevata da fargli esplodere la testa qualche secondo dopo. Mentre il gigante cadeva in ginocchio sulla sabbia, la folata di aria rovente investì Schwarzenegger.
LIFE POINTS GOVERNATORE : 2300
Governatore: Coza dicefi prima? Il Duello non è ancora finito, racazzo!
Giuppo: CHIMERATECH, ATTACCA ANCORA!
Governatore: Coza?? Un zeconto attacco?!
Da un'altra testa del Drago fu sparato un secondo raggio laser, che colpì in pieno Drago Utensile. Grazie al suo effetto, sacrificando la magia equipaggiamento, il Drago non fu distrutto. Tuttavia, questo non servì a difendere il Governatore dall'onda d'urto dell'impatto, che azzerò i suoi Life Points.
LIFE POINTS GOVERNATORE : 0
«Peh…ottimo laforo racazzo» fece il Governatore, mentre spegneva il suo Dueling Disk e il Drago Utensile si smaterializzava.
Giuppo fece altrettanto e si avvicinò all’avversario per stringergli la mano, ma, non appena Schwarzenegger fece per dargli una pacca sulla spalla, la sua giacca si disintegrò, lasciando il nostro eroe in maniche di camicia.
«…e adesso chi glielo dice a mamma che ho rovinato il completo buono?»
«Ahahahaha, tranqvillo», mentre rideva a pieni polmoni, anche il completo color crema si polverizzò, «domani mattina te ne farò arrifare uno nuofo tirettamente in camera!»
Mentre i due si allontanavano dal terreno di gioco con Schwarzenegger che teneva calorosamente abbracciato Giuppo per la spalla, Rachele prese di nuovo la parola, annunciando che il dee-jay stava per mettere su un po’ di roba buona e che il divertimento stava per iniziare. Non appena la musica partì, Step rubò una bottiglia di champagne dal tavolo, la agitò, la stappò e fece una generosa doccia a metà della folla. Alcuni rimasero paralizzati a imprecare cose del tipo “Merda, lo smoking!” o “Quel bastardo!” mentre altri sollevarono il nostro eroe di peso e lo portarono in processione verso l’acqua, pronti a fargli fare un bel bagno ghiacciato.
Nel delirio generale, altri campioni salirono sul podietto e iniziarono ad esibirsi nelle più spettacolari danze da discoteca di ogni parte del mondo; altri ancora si fecero da parte e abbordarono il bouffet.
Radunata brevemente la squadra attorno a sé, Gius commentò: «Guardate bene questa gente, signori…perché fra quarantotto ore dovremo iniziare a prenderli tutti a calci nel culo!»
Lo Yu-Gi-Oh! World Tournament 2010 stava finalmente per iniziare.

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Capitolo 15
*** Need for Speed - Parte I ***


Capitolo 14 Parte ICapitolo 14 - Parte I

«Ehi, guarda dove vai, moccioso!»

«Ah, scusami tanto!»
«Spuorchi cappitalisti…»
Salendo le scale di accesso alla hall rialzata dell’albergo, Endaron urtò sbadatamente un tizio con i capelli neri, fermo sui gradini ad accendersi una sigaretta. La sua reazione fu abbastanza burbera.
«Ehi, ma che ha quel tipo?» fece Endaron al resto della Generation Next mentre tutti insieme percorrevano l’atrio d’ingresso a larghi passi per raggiungere il ristorante, in ritardo per la cena del 4 Ottobre.
«Puah, Russi» fece Giuppo stringendosi fra le spalle.
Avvicinatisi al tavolo tutti si sederono con noncuranza, ma Gius fu l’ultimo a rimanere in piedi, strofinandosi il mento: «Uhm, devo scegliere con cura il mio posto».
«Ormai sono già tutti occupati, siediti e basta!» lo rimbrottò Squier.
«Lì arriva il getto diretto dell’aria condizionata, lì sono di faccia al muro, lì sono di faccia ai cessi, lì sono di spalle al tavolo dei Black Panthers…»
Mentre parecchia gente in sala iniziava a guardarlo, girò intorno al tavolo della sua squadra, chino e con lo sguardo diritto, come a voler valutare lo scorcio che si godeva da ogni singola posizione.
Dopo diversi giri riprese la parola: «Woll».
«Gius».
«Devi cedermi il tuo posto».
«E perché?»
«Secondo le mie stime è aerodinamicamente e osservatologicamente perfetto».
«No».
Gius alzò repentinamente la voce, puntando l’indice contro il suo compagno e mettendo un piede sull’ultima sedia libera, attirando l’attenzione di sempre più gente intorno: «Allora preparati a combattere!»
Alle sua spalle, una voce lo fece sobbalzare: «Ordinazioni?»
La richiesta inaspettata del cameriere furtivamente giunto fino alle sue spalle lo destabilizzò a tal punto da fargli quasi perdere l’equilibrio: si girò di scatto a centottanta gradi, sussultò, sobbalzò, si inarcò, spalancò gli occhi, contrasse una quarantina di muscoli facciali e si abbarbicò al braccio dell’uomo per non cadere.
Dopo che il cameriere lo sorresse e lo aiutò ad accomodarsi sulla sua sedia di fronte alle toilettes, iniziò ad annotare sul taccuino le volontà della squadra.
«Sei contento del tuo posto?» lo punzecchiò Squier non appena l’uomo si allontanò con le complicate ordinazioni scarabocchiate sui suoi foglietti.
«Neanche un po’» piagnucolò lui, reggendosi il mento con la mano del braccio puntellato sul tavolo con il gomito.
«Gius», fece Step mentre masticava un boccone di quel pane già in tavola, preso dal cestino, «ma che te ne fai dei Black Panthers?»
«Socio ma sai almeno chi sono?»
«La squadra africana!»
«No, allora non li hai ancora visti con attenzione…»
Il ragazzo si girò e cercò per la sala il loro tavolo con lo sguardo. Circa un minuto dopo si girò di nuovo verso il suo amico e commentò, con un ghigno stampato in faccia: «Boooobs…»
Gius rispose con un sorriso complice e Squier evitò che tutto il resto della squadra si girasse in quella direzione impugnando il pesante coltello in metallo e iniziando a sfregarlo rumorosamente con quello di Endaron, seduto vicino a lei.

A cena finita, la Generation Next fu l’ultima di tutte le squadre del torneo ad alzarsi dal tavolo: dovevano aspettare i ritardatari. Dovevano aspettare Gius e Mark che commentavano ogni singolo maledetto boccone.
«Aaam! Questa torta, munch, è proprio, munch, fenomenale!»
«Come non, munch, darti ragione?»
«Il pandispagna è, munch, stato spugnato da un professionista, munch!»
«Vogliamo parlare della scelta, munch, del liquore?»
«Aaah, adesso un ultimo sorso d’acqua e possiamo andare!»
«Già, ma io spenderei qualche altra parola sulla gustosissima acqua che servono in questo albergo».
«Sì, beh, che dire! Non è eccessivamente dura, non ha un residuo fis-»
Giuppo tirò Gius per il collo, strappandolo dalla sedia e trascinandolo via dalla sala con la forza, mentre Step faceva lo stesso con Mark. Il bicchiere d’acqua gli cadde dalle mani e si rovesciò sul tavolo. Nessuno spiccicò una parola finchè non arrivarono per strada.
«Che modi», fece Gius dopo che il compagno mollò la presa.
«Che facciamo adesso gente?» iniziò Step, ignorandolo.
Endaron propose: «Ho sentito che in un bar qualche isolato più in là, sul lungomare, stasera si esibiranno diversi pianisti!» e Gius fu subito entusiasta, allontanandosi di qualche passo nella direzione indicata dall’amico.
Step invece disse: «Stamattina ho visto una sala giochi nella piazza da quella parte…» e, come un vero pastore di genti, un forte signore di eroi, un acclamato condottiero di uomini, tutta la Generation Next si avviò per la strada che aveva appena indicato con il dito, lasciando Gius indietro, contrariato e incapace di replicare.

* * *



«Allora Gius?! Non puoi dire che non ti è piaciuto! Non hai visto la testa di quel tipo?! Ha fatto BOOM!»
Step teneva l’amico abbracciato per la spalla e tentava in tutti i modi di fargli cambiare idea riguardo alla serata che aveva appena trascorso. «Le sale giochi ci sono anche a casa…ma quando mai avrò più l’occasione di vedere decine di esibizioni dal vivo di veri jazzisti americani?» fu la sconsolata risposta del nostro eroe.
«Avanti…domani sera chiediamo a Schwarzy di mandarcene qualcuno in albergo!»
«Ehi ragazzi», si fermò improvvisamente Mark, «lo sentite anche voi?»
Anche gli altri arrestarono la passeggiata lungo il marciapiede verso il lungomare e tesero le orecchie.
«Non sento assolutamente niente» fu la risposta di Endaron.
«Non sento neanche me che parlo» fu la risposta di Step.
«Ma come?! È un ronzio…»
«Hai giocato così tanto con quell’affare che adesso il ronzio dell’hockey ad aria ti si è ficcato nella testa» sentenziò Giuppo, riprendendo a camminare.
«No no, è vero! Però più che un ronzare…sembra uno SFRIGOLARE!» diede manforte Woll.
«Sfrigola...come se qualcuno stesse friggendo delle sgagliozze dietro l’angolo!» precisò Mark.
Il signore di eroi Step allora concluse: «Se abbiamo il potere di udire il richiamo della sgagliozza, è nostro dovere correre a salvarla e accoglierla nel nostro palato!»
Tutti iniziarono a muoversi all’unisono, seguendo Step che seguiva Mark che seguiva i suoi sensi. Gius fu l’unico a rimanere indietro a lamentarsi: «Sgagliozze a mezzanotte? Dopo aver mangiato la frutta e il dolce? Ma bleah!»
Da bravo segugio per tartufi, Mark procedette a zigzag fra le strade della città che erano sempre più vuote, finchè tutta la Generation Next non si trovò ad attraversare un largo boulevard con un aiuola spartitraffico nel mezzo, punteggiata da alte palme, in perfetto stile West Coast.
«Allora? Dov’è il buon uomo con la sua fida friggitrice?» chiese Step con decisione.
«Non lo so», fece spallucce chi stava a capo della spedizione, «le tracce arrivano fin qui!»
Squier iniziò ad irritarsi: «Vuoi dirmi che abbiamo fatto tanta strada per trovarci in mezzo al niente?»
«Ve lo dicevo io che le sgagliozze a mezzanotte erano una pessima idea…» sospirò Gius.
«Eppure il ronzio dell’olio lo sento, e anche più forte di prima!»
I ragazzi iniziarono a girarsi intorno e, vedendo un mucchio di luci abbaglianti in fondo alla strada, Endaron fece: «Mark, concentrati sull’odore dell’olio…»
Il nostro eroe tirò forte con le narici.
«Sei sicuro che sia olio da cucina?»
«Beh…sniff sniff…difficile dirlo…ma, sniff, mi sembra un odore più acido rispetto a quello che sento quando mia madre frigge le mozzarelle in carrozza…»
«Ahah, ma tanto lo sappiamo che i chioschetti di strada friggono con l’olio motore!» continuò Giuppo.
Step ripetè, pensoso: «Olio motore…»
Tutt’un tratto, il sommesso ronzio della sospetta friggitrice ambulante si trasformò chiaramente nel rombo assordante di un motore a scoppio.
«…un motore che ruggisce…» continuò a riordinare i tasselli.
«Beh, potrebbe essere il tipico gruppo elettrogeno che usano le bancarelle per tenere accese le lampade da millemila watt appese per fare luce!» propose Woll.
«C’è qualcosa che non mi convince in tutto questo» fece assorto il pastore di genti.
Squier si lamentò: «Ma che bisogno c’è di indagare piazzati al centro di un incrocio a quattro corsie?! Possiamo benissimo farlo sul MARCIAPIEDE…o ancora meglio in ALBERGO!»
«Non lo disturbare mentre pensa intensamente», la zittì Giuppo, «sono momenti memorabili».
La ragazza sbuffò e andò a sedersi sul ciglio del marciapiede. Mark e Gius la imitarono e, sedutisi, si girarono di schiena ed iniziarono ad ammirare le palme di quel boulevard e a disquisire di quanto fossero belle, della cura con cui i giardinieri le avevano potate, dell’impatto sociale e stilistico che una decorazione del genere aveva in una città di recente concezione e bla bla bla…
«Pensa amico», scuoteva Giuppo per la spalle Step, «pensa!»
«Ci sono quasi…» biascicò quello con lo stesso tono di qualcuno sofferente sul water che sta per liberarsi dal suo fardello.
«Spingi! Spingi! Spremi le meningi!»
«Gnnnn…»
Quando Step raggiunse la massima tensione, si udì un boato dall’altro lato del viale, accompagnato dal rumore di diversi motori e, soprattutto, dallo stridere di gomme.
«GOMME!!»
«Gomme!» ripetè Giuppo a tutti gli altri, seduti sul marciapiede.
Qualche secondo dopo, quando si potè udire che il regime di rotazione dei motori subì un drastico calo per poi aumentare daccapo, era ormai tutto chiaro.
«TAGLIANO COPERTONI CON UNA SEGA ELETTRICA!!», gridò Step, «AL RIPARO!!»
Quelli seduti sul marciapiede si tuffarono all’indietro e si rintanarono nei cespugli ai piedi delle palme, mentre i due ancora al centro dell’incrocio iniziarono a correre come dei forsennati. Ma non verso una traversa, no. Correvano lungo il boulevard.
«Presto Giuppo, pant pant, o faremo la stessa fine di quei poveri copertoni laggiù!!»
«Anf, anf, Step, ma da quando le seghe elettriche hanno i fanali?!»
«Puff, da sempre! Quando si taglia di notte è importante, anf, vedere cosa si sta tagliando!»
Nonostante stessero dando fondo a tutte le forze che avevano in corpo, i misteriosi utensili motorizzati erano sempre più vicini, alle loro spalle. Da lontano, il resto della Generation Next allungava il collo dal nascondiglio per vedere che fine avessero fatto.
Finalmente fecero la cosa più giusta: «Giuppo, tagliamo per quel vicolo!! È troppo, anf, stretto perché una motosega possa entrarci!»
«Va bene amico!»
Piegarono la linea della loro corsa fino ad infilarsi in una stradina laterale, ma la fuga si arrestò di colpo contro il cofano di una pattuglia di polizia. L’impatto tolse loro il fiato e per poco non fece schizzare loro gli occhi fuori dalle orbite.
Mentre per tutto il boulevard si iniziarono a sentire sirene e ordini di arrendersi gracchiati dai megafoni, i due agenti seduti nell’auto su cui si erano schiantati i nostri eroi iniziarono a imprecare: avevano il motore acceso e pronto a partire per la retata, ma lo schianto improvviso aveva fatto scivolare al pilota il piede dalla frizione, facendo spegnere l’auto. Il suo collega aprì la portiera e si avvicinò a Giuppo per ammanettarlo, sicuro che fosse un complice degli altri delinquenti, ma il ragazzo reagì prontamente: si rimise in piedi con una capriola all’indietro, saltò sul cofano e riprese a correre, scavalcando l’auto passando sopra al tettuccio.
«Corri Step!! La polizia è in combutta con le motoseghe!!»
Il nostro eroe non se lo fece ripetere due volte e percorse anche lui il tettuccio della pattuglia fino a scavalcarla e a dileguarsi oltre l’angolo del vicolo, lasciando spiazzati i due agenti.
«…motoseghe?»
«Ma chi cazzo erano quei due?»
«Andassero al diavolo, salta su, abbiamo già perso troppo tempo».
Rimisero la pattuglia in moto e sgommarono nel boulevard a sirene spiegate.

«Arrendetevi, street racers! Servizio di Sicurezza di Città di Domino!!»
Mentre per strada si giocava a guardie e ladri, la Generation Next cercava lo spunto per abbandonare il nascondiglio nel cespuglio e filare via come se non fossero mai esistiti; ma il carosello continuava e non ne voleva sapere di finire.
«Allora, ce ne andiamo o rimaniamo qui tutta la notte?» ringhiò Squier.
Voleva essere un invito a muovere i culi e ad andarsene, ma Gius iniziò a saltellare e fece con una vocina melodiosa: «No no restiamo! Voglio vedere le macchinine!!»
La ragazza lo tramortì con un fendente sulla nuca e Woll se lo caricò in spalla. Iniziarono a correre e attraversarono la strada.

* * *



«Allora quelle di ieri sera non erano motoseghe?» chiese Step allibito mentre addentava un croissant.
«Erano auto truccate» rispose lapidario Endaron.
Giuppo annuiva e constatò: «Ecco cosa c’era che non andava…ero sicuro che i nostri inseguitori avessero le ruote!»
«Coglioni» commentò Squier, scuotendo la testa.
Qualche boccone dopo Step riprese, rivolgendosi a Gius che aveva di nuovo il broncio: «Ehi amico che hai? Stamattina ti abbiamo fatto sedere dove volevi tu!»
«Sì, non è quello il problema…» mugugnò lui, girando il caffellatte nella tazza senza molta convinzione.
«E allora cosa?»
«Le macchinine…»
«Eh?!»
Improvvisamente batté i palmi sul tavolo e si alzò di scatto, spedendo la sedia qualche metro più indietro: «BASTA!»
«Ma che gli prende? Non ha dormito bene?»
«Tornerò laggiù e non mi muoverò finchè non rivedrò le macchine truccate di ieri sera!» annunciò prima di abbandonare il suo caffellatte e di uscire dal salone.
«Vieni Endaron», fece Squier prendendo il compagno per il braccio e alzandosi, «se non andiamo con lui le probabilità che faccia qualche cazzata sono prossime al cento percento».
Rimasto in silenzio a sgranocchiare biscotti fino a quel momento, Woll parlò: «Mentre loro vanno a vedere le macchinine noi che facciamo?»
«Ho l’idea perfetta». Step si alzò dalla sedia ghignando e si avvicinò al tavolo dei Black Panthers.

«Cosa speri di ottenere, adesso che siamo venuti sul viale di ieri notte?»
«Mi siederò qui e aspetterò».
Endaron si intromise: «Ma ti scambieranno per un barbone!»
«Allora ci saranno anche dei guadagni non previsti».
«Piuttosto, perché non chiedi in giro se qualcuno sa qualcosa?»
«E dovrebbero dirlo proprio a me?»
«Vale la pena tentare, piuttosto che rimanere seduto sul ciglio della strada».
«Uhm, sì». Si alzò, si spolverò i pantaloni e ripresero a camminare. Dopo qualche passo chiese dubbioso a Squier: «Mi stai aiutando invece che picchiarmi…perché?»
«Perché so che altrimenti penseresti solo a questo e non ti concentreresti abbastanza…»
Endaron si intromise daccapo: «Sì e come devi dire?»
Si prese una sberla in pieno volto e rimase zitto per tutto il resto del marciapiede.
La loro ricerca fu fortunata: solo pochi isolati più in là erano parcheggiate tre auto vistosamente elaborate e tinteggiate con colori così forti da prendere a pugni gli occhi se le si fissavano troppo a lungo. Dall’altro lato della strada c’era l’insegna di un bar: probabilmente era il ritrovo dei piloti fuorilegge, pensò Endaron. Gius senza rifletterci troppo si avvicinò alle macchine e iniziò a girarvi intorno con lo sguardo rapito. Ammirava i cerchi, si avvicinava, guardava dentro i finestrini, si allontanava, guardava le minigonne, passava davanti, guardava il cambering delle ruote, passava dietro, commentava tra sé quanto fosse ribassata la guida… Endaron lo osservava divertito e cercava di capire qualcosa di quello che diceva, Squier invece si disinteressò e rimase con le mani in tasca a specchiarsi in una vetrina affacciata sul marciapiede.
Al ventordicesimo giro intorno alla Skyline bianca, qualcosa andò storto: era così incollato alla carrozzeria che la stoffa della tasca dei pantaloni si impigliò nella maniglia, tirandola e facendo aprire la portiera. Per sbaglio, ovviamente.
«Ops».
«Chiudi chiudi veloce!!»

«O’Conner, ti stanno fregando la macchina».
«Cosa?!»
Due tipi seduti su altrettanti sgabelli del bar di fronte si voltarono e videro tre persone vicino le loro auto: due che armeggiavano con la portiera della Skyline e un terzo individuo che faceva il palo, qualche metro più in là.
«Merda merda merda!!»
O’Conner lasciò la lattina di soda sul bancone e schizzò fuori dal locale, seguito immediatamente dall’amico.

«Ci hanno scambiato per ladri d’auto!!» fece terrorizzato Endaron, mentre Squier si girò cadendo dalle nuvole: «Cosa?»
Gius aveva ancora la portiera fra le mani: la osservò, alzò lo sguardo verso O’Conner e l’amico, riabbassò di nuovo lo sguardo verso la portiera, poi guardò ancora i due uomini che attraversavano la strada e infine capì che non c’era molto da fare.
«Saltate su!!» fece ai suoi due compagni mentre, sedutosi al posto di guida, apriva l’altra portiera dall’interno.
«Cosa?!»
Endaron non se lo fece ripetere due volte e si tuffò letteralmente nell’abitacolo, atterrando sul sedile posteriore. Squier, sentendo le imprecazioni di O’Conner che era sempre più vicino, pensò che era meglio non separarsi dagli altri due e così li seguì.
«Scendi dalla mia Nissan, brutto stronzo!!»
In una manciata di secondi Gius guardò la plancia e trovò il pulsante di accensione del motore: lo pigiò e ingranò immediatamente la marcia, lasciando O’Conner appiedato a gridare.
«Prendiamo la mia» fece risoluto l’amico, aprendo la portiera della Mustang parcheggiata subito dopo.
«Maledizione non credevo mi sarebbe mai successo».
I tre scriteriati della Generation Next iniziavano a mettere metri importanti fra loro e gli inseguitori, quando Squier, insalamata con la doppia cintura di sicurezza, chiese al suo pilota: «Fammi capire…noi non siamo lardi d’auto».
«No».
«E per comunicarglielo gli rubiamo la macchina?»
«Beh…»
«NON HA ALCUN SENSO!»
«Sì ok hai ragione, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente per evitare di farmi spaccare la faccia da quel tipo!»
Squier si nascose il viso fra le mani, scuotendolo, poi riprese: «Aspetta, ma tu da quando sai guidare?»
«Aehm…» fece lui, ingranando la terza con la destra e strofinandosi il mento con la sinistra, «da sempre!»
«WOOO WOOO REGGI IL VOLANTE!!» urlò Endaron, affacciatosi dai sedili posteriori.
Squier ne trasse le dovute conclusioni: «Cioè da mai».
«Ooohh non essere così pignola, non è così difficile!»
Fece per ingranare la quarta ma il motore ebbe un sussulto e fu sul punto di spegnersi.
«Maccheccazz-»
«WOOO WOOO CHE SUCCEDE?!»
«Tutto calcolato, tutto calcolato, la quarta e la quinta sono invertite in questo cambio da due soldi!»
«Non potrà andarci bene in eterno…» fece Squier.
«Ricorda che quello a cui stai mandando le sentenze è il TUO pilota! Se ci schiantiamo tu vieni con noi! Sai che secondo le statistiche la maggior parte degli incid-»
«CAAAAAMIOON!!!»
«Cazzo!»
Sterzo bruscamente per sorpassare il pick-up che avanzava a passo di lumaca, quindi rallentò e imboccò una strada sulla destra. O’Conner e amico gli stavano alle costole sulla Mustang.
«Ecco, dicevo, secondo le statistiche gran parte degli incidenti fatali coinvolgono il primo passeggero, e non il pilota».
«Va bene va bene non tirerò più i piedi, mi basta che mi porti sana e salva fuori da questa merda in cui mi hai cacciata!!»
«La prossima volta pensaci meglio quando mi offrirai il tuo aiuto».
«Ah, adesso devo avere pure il resto?»
«Sai com’è, il Signore non è misericordioso con i benefattori occasionali!»
«Ma che cazzo stai dicendo?»
«SMETTETELA DI BATTIBECCARE AL VOLANTE!!!»
«Endaron, dovresti mantenere la calma. Io sono calmissimo. E anche Squier è calma. Dobbiamo essere tutti calm-»
«OH CAZZZOOOO!!»
Per invitare Endaron a mantenere la calma, Gius si era distratto dalla guida e si era addirittura girato verso di lui. Pessima idea.
«Madre santissima» biascicò Squier a denti stretti mentre si mantenne più forte che poteva alla maniglia.
«Stupidi tassisti del cazzo! Perché mi vengono contromano?!»
«VERAMENTE SIAMO NOI AD ESSERE CONTROMANO!!»
«Ah, ecco dov’è l’intoppo».
Recuperò la corsia giusta e con molta calma continuò a fare zigzag fra il traffico. Qualche secondo dopo tutti e tre udirono un botto improvviso dietro di loro.
«Cos’altro c’è?»
«CI SPARANO ADDOSSO, NON È CHIARO?!»
«Portami viva in albergo e giuro che ti scuoio con le mie mani».
Gius sfoggiò un largo sorriso da trollface con tanto di grinze sul volto e rispose: «Allora ti faccio scendere qui!»
Ancora un altro botto.
«ZIG ZAG! ZIGA ZAG! DEVI ANDARE A ZIG ZAG!!»
«Non vedi che lo sto già facendo?»
«FALLO ANCORA DI PIU’!!»
«Agli ordini!»
Si portò nuovamente contromano e poi sulla corsia giusta, contromano e sulla corsia giusta, contromano, oltre il muretto, sulla strada a sinistra, ancora contromano e poi sulla corsia giusta.

«Era da parecchio che non tiravo le marce così tanto, senti come scoppietta la marmitta!»
«Con affetto, in questo momento non me ne frega un cazzo della marmitta che scoppietta».
«Sì, uhm, comunque, O’Conner, non so come me la vedo la tua Skyline».
Piangeva dalla rabbia e scuoteva la testa mentre rispondeva a denti stretti al suo socio: «Quei bastardi!»

«Dobbiamo trovare un modo per porre fino all’inseguimento, non so quanta benzina c’era su quest’affare quando siamo partiti».
«Ma non hai l’indicatore sul cruscotto?»
Gius la ignorò completamente e iniziò a concentrarsi: «Pensa pensa…ah, ma certo! Interrompi la linea visiva e rimani occultato per terminare l’inseguimento e ritornare anonimo».
«No, non troverai un carro di fieno dove poterti tuffare, questa volta».
«Forse del fieno no, ma una panchina dove sedermi la trovo di sicuro!»
«PENSI CHE TRAVOLGERE LE PERSONE SULLE PANCHINE E FAR URLARE TUTTE LE ALTRE ATTORNO SIA UNA BUONA IDEA PER NASCONDERSI?!» fece Endaron da dietro. Ormai stava perdendo la voce a furia di urlare, ma almeno i suoi interventi assicuravano ai due davanti che fosse ancora vivo e vegeto.
Gius guadagnò velocità e poi sterzò bruscamente a destra. Immessosi sulla traversa, prima che anche la Mustang svoltasse si infilò fra altre due auto parcheggiate a lisca di pesce.
«State giù e incrociate le dita».

«Ma dove sono finiti?»
«Stanno tentando di metterci nel sacco con giochetti da due soldi».
«No, no, eccoli! Figli di buona donna, eccoli! Sono laggiù, davanti a quel furgoncino dei gelati!»
«Questa volta li raggiungiamo, O’Conner».

La Mustang schizzò via alle loro spalle.
«Sono andati?»
«Sì, ma per essere sicuri lasciamo che continuino a flipparsi in mezzo al traffico dell’ora di punta».
Trascorsero parecchi minuti di silenzio quasi completo nell’abitacolo: le uniche cose che si sentivano era il leggero ronzio del motore a regime minimo e i cuori dei tre che pulsavano.
«Bene, adesso guidiamo come persone civili e andiamogli a lasciare la macchina davanti al bar».
«MA SEI SCEMO?! E SE CI SONO ALTRI AMICI LORO AD ASPETTARCI?! CI FARANNO LA PELLE!!»
«Possiamo sempre dire che abbiamo acciuffato i fantomatici ladri d’auto e che stiamo andando a restituire il mezzo al legittimo proprietario».
«Ripeto, portami viva in albergo e ti scuoio con le mie mani. Ma prima ti strapperò le sopracciglia, una ad una».
«Toh è rosso, vuoi scendere tesoro?»
«Avanti, è appena scattato il verde. Cammina».
«Siamo in fila, devo aspettare che i testoni davanti si ricordino come si fa partire la macchina: sei ancora in tempo».
«Ma tu sapresti sicuramente superarli senza mani, vero signor Schumacher?»
Mentre continuava a guardarla Gius oltrepassò la linea continua e sorpassò tutta la fila: «Come così?»
«ATTENTO!!!»
«Cos-»
Un motociclista proveniente nel senso contrario, spiazzato dalla manovra azzardata del nostro ragazzo, non riuscì a spostarsi in tempo e cozzò contro lo specchietto sinistro della macchina, portandoselo via.
«Ops».
«Bene, se ci prendono non penso ci uccideranno. Cioè, non penso che lo faranno senza averci prima torturati».
Continuarono fino al boulevard mimetizzandosi con il resto del traffico: un auto bianca come quella aveva il vantaggio di passare abbastanza inosservata, rispetto ad una Mustang color rosso fuoco che si fa sentire centinaia di metri prima che sia visibile all’orizzonte o rispetto a qualche Mitsubishi cromata color verde ramarro con i neon pulsanti e lo stereo a palla.
Prima di svoltare all’incrocio si guardarono in giro.
«Libero».
«Ottimo».
Parcheggiarono la macchina e uscirono quatti quatti dall’abitacolo. Mentre Squier se la stava già filando in un vicoletto, Gius chiese ad Endaron: «Hai una penna?»
«Eh? Sì, perché?»

* * *



«Cazzo, non posso ancora crederci! La mia Skyline! La mia fottuta Skyline!!»
«Ehi O’Conner», gli fece l’amico sorridente quando svoltarono all’incrocio, «c’è posta per te».
«Come?»
Il suo volto si illuminò quando vide di nuovo la sua amatissima Nissan bianca parcheggiata di fronte al solito bar. Scese di gran carriera e si avvicinò per assicurarsi che fosse tutto apposto. Salì a bordo, mise in moto, controllò i fanali, i freni, la frizione, le bombe, i tergicristalli, la luce del vano portaoggetti…tutto ok! Grazie al cielo non era messa poi così tanto male! Ma poi si accorse dello specchietto mancante. Ci mise parecchi secondi a metabolizzare l’informazione, poi strizzò gli occhi e si lasciò andare contro il sedile: «Cazzo».
«Ehi O’Conner, hai visto qui? C’è un biglietto sotto il tergicristallo posteriore!»
«Non dirmi che mi hanno preso una multa!»
«No, l’hanno lasciato loro».
«Da’ qua, fammi leggere. Scusa ma non volevamo rubarti la macchina, è stato tutto un grosso malinteso. Scusa anche per lo specchietto. E per il graffietto sulla fiancata destra. Graffietto?»
Scese dall’auto e fece il giro. Non appena controllò la fiancata sbiancò.
«Beh, almeno cammina ancora» gli fece l’amico, dandogli una pacca sulla spalla.
«TJ», riprese O’Conner accartocciando il fogliettino giallo nella sua mano destra, «andiamo a prendere quel figlio di puttana».

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Capitolo 16
*** Need for Speed - Parte II ***


Capitolo 14 IICapitolo 14 - Parte II

«Ora devo andare ragazze, il dovere chiama!»
«Va bene, a dopo Step!» risposero in coro le due campionesse dei Black Panthers mentre il nostro eroe andava a sedersi a tavola con gli altri per il pranzo.
«E così ci siamo dati da fare, mentre noi eravamo là in strada a combattere contro la morte, eh Casanova?» fece Squier, pregustando già il momento in un cui gliel’avrebbe fatta pagare.
«Sono proprio delle ragazze simpatiche! E hanno una cultura vastissima! Persino più vasta della tua» fece lui, aggiustandosi il colletto della camicia e sistemandosi gli occhiali da sole giallo evidenziatore fra la zazzera di capelli.
Fu necessario l’intervento coalizzato di Woll, Giuppo e Mark per evitare che la nostra ragazza rovesciasse il tavolo e si avventasse su Step, iniziando a strappargli la faccia a morsi.
Nel frattempo, Gius gli fece, tutto contento: «Allora ci avevo visto giusto, eh? Lo vedi che il tuo socio non sbaglia mai?»
«Tu sei un genio amico mio. La mente perfetta per un braccio perfetto».
«Ho dovuto scarrozzare questi due in giro per la città e salvarli da due criminali inferociti, altrimenti ti avrei affiancato nell’impresa».
«BRUTTO DEFICIENTE È STATA COLPA TUA SE HANNO INIZIATO A INSEGUIRCI!!»
Giuppo e Woll non erano ancora riusciti a sedare la riottosa.
«A proposito Gius, ti manca la spilletta del torneo sul giubbotto. Dov’è finita?»
Si guardò il petto e diventò bianco in viso: «La spilletta?»

* * *



Ormai era solo una questione di tempo prima che li trovassero. E il loro hobby preferito era quello di andare veloci. Quindi non sarebbe passato molto prima che O’Conner e amico si presentassero davanti all’Hotel Principale di Città di Domino in cerca di qualcuno a cui gonfiare la faccia. Si fecero vivi subito dopo pranzo e rimasero fermi davanti all’ingresso, decisi a rimanere lì anche per ore, a costo di trovare il responsabile di tutto il casino della mattinata appena trascorsa.
Gius ed Endaron, ignari di cosa li aspettava fuori dalla porta, uscirono dalla hall tranquilli e satolli dopo il pranzo per andare a farsi una rilassante passeggiata lungo il mare.
«Eccoli, sono loro!»
«Fa finta di niente, noi non li conosciamo» bisbigliò Gius ad Endaron, piegando solo lievemente la testa verso di lui senza distogliere lo sguardo dai due uomini di fronte a lui.
«Brutto figlio di puttana!»
«Prego?»
TJ trattenne il suo socio prima che sferrasse un bel gancio nei denti del nostro ragazzo: «Aspetta O’Conner…sono due bambini. Non possono essere stati loro a rubarti la Nissan».
«Amico so quello che ho visto, stamattina questo stronzetto mentre mi rubava la macchina aveva questo stesso giubbotto del cazzo!»
«Non so di cosa stia parlando, signore».
«Smettila di fare il finto tonto! Per caso ti manca questa spilletta, delinquentello da due soldi?»
Tirò fuori la spilletta dorata con il tricolore dalla sua tasca e la mostrò a Gius, che la riconobbe immediatamente.
«Visto? Sono loro, TJ!»
L’uomo lo lasciò andare e iniziò a stento a trattenere un attacco di riso: «Quindi…fammi capire…ti sei fatto rubare la Skyline…da due ragazzini?»
«Sarà il peggio della feccia di qualche metropoli italiana del cazzo!»
«Pffff, piccini, quanti anni avete?»
«Quindici» rispose Endaron.
«Quindici anni? Ppffffff, ti sei fatto rubare la Nissan da due quindicenni?» Ormai non riusciva quasi più a contenersi.
«Vai al diavolo, Jhonson».
Mentre il suo socio girava i tacchi e se ne tornava in macchina, TJ scoppiò in una fragorosa risata: «Oh Dio santo ragazzi, che spasso!! Se sapesse quante ve ne ha dette in macchina stamattina quel soggettone laggiù! Ahahahaha!»
«Beh…», Gius si passò una mano dietro la nuca, «siamo perdonati, signor Jhonson?»
«Signor Jhonson? Ahahaha, che cazzo non mi chiamavano così dalle scuole medie! Ahahaha, sono TJ fratello!»
L’ammasso di muscoli in canotta scura e con la pelle nera abbracciò il nostro ragazzo e per poco non lo soffocò.
«Per l’età che hai ci hai dato parecchio filo da torcere! O sei uno di quegli strani bimbi prodigio oppure non hai tutte le rotelle apposto, per andare contromano all’ora di punta».
«Facciamo…cinquanta e cinquanta?»
«Ahaha, mi piaci ragazzo, davvero! Per questa volta dirò a O’Conner di tenere le mani a posto, ma state attenti, la prossima volta la situazione potrebbe sfuggirmi di mano».
«Stai tranquillo TJ, le cazzate del genere si fanno una volta ogni tanto, non sono la norma».
«Ecco bravo figliolo, continua sempre così e lavati i denti prima di andare a letto! Hasta la v-»
L’omone stava per congedarsi dopo avergli dato una pacca sulla spalla quando qualcuno, dalle scale dell’hotel, lo chiamò: «Jhonson? Anthony Jhonson?!»
Alzò lo sguardo e parve riconoscere un amico: «Oh porca turbina, Paulie sei tu?!»
«Cugino sono passati dei cazzo di anni dall’ultima volta che ci siamo visti!!»
I due si salutarono e si abbracciarono in perfetto stile gangsta americani: «Paul Jhonson, vecchia carogna!»
Quello sbucato fuori dall’hotel si tolse gli occhiali da sole e li appese al collo della t-shirt che indossava. Sulla testa aveva un berretto New Era dei Dodgers al rovescio.
«Allora cugino, quando mi farai fare un altro quarto di miglio con le bombe a manetta?»
«Presto caro cugino, presto! Stanotte stessa abbiamo in programma una corsa sulla Interstate 15!»
«Una corsa!» ripetè Gius per mordersi subito dopo la lingua. Forse era meglio non abusare del buon animo di Jhonson.
«Vorresti venire a vedere amico?»
«Ehi, ma tu sei Gius dei Generation Next! Fratello non mi ero accorto che fossi qui!» fece il Jhonson col cappello.
«Tranquillo Jhonson, stavo andando via».
«Fratelli mi sta frullando in testa una cazzo di idea geniale!»
«Di che si tratta Anthony?»
TJ continuò a parlare indicando i vari interlocutori: «Voi tre siete qui per il torneo, tu vuoi correre, tu sai correre e io stanotte devo correre!»
«Ti seguo, va’ avanti», annuì l’altro afroamericano.
«Mentre io e te corriamo di nuovo, tu e tu potete sfidarvi per andare avanti nel torneo!»
Endaron, rimasto zitto per tutta la conversazione, squillò: «Un duello turbo sulle macchine!»
«Fratelli è geniale!»
«Mi sembra un’idea grandiosa».
«Allora ci vediamo stanotte al bar di Lozzo! Ti ricordi ancora dov’è, vero Paulie?»
«Fratello ci siamo cresciuti in quel cazzo di bar, devo pure dimenticarmi dov’è?»
Mentre ritornava in macchina dopo aver salutato tutti, TJ concluse: «Ricordate, chi dà buca perde a tavolino!»
Sgommato via il primo Jhonson, anche il secondo si congedò: «Fratelli ci vediamo stanotte al bar sul viale più grande dell’interno di Domino…sapete di cosa sto parlando?»
«Fin troppo bene, Jhonson».
«Allora a stasera, per i primi punti di questo World Tournament! Ricordatevi di costruire il Deck Turbo!»
«Ti faremo mangiare la polvere».
Salutò con la mano e andò a sbrigare altre faccende in giro per la città. Rimasero loro due, soli, e poterono finalmente avviarsi per il lungomare a fare la sacrosanta passeggiata digestiva. Mentre camminavano, Endaron sollevò una questione, stuzzicato da una battuta che Paul aveva fatto poco prima: «Secondo te quanti anni ha questa città, Gius?»
Sicuramente più recente di qualsiasi città o paese di tutta l’Europa, iniziò lui. Considerata la forma a scacchiera, tipica dell’urbanistica statunitense improntata alla razionalità e all’efficienza nell’organizzazione gli spazi, forse poteva avere al massimo due secoli. Gli edifici che avevano visto in mattinata nel centro della città parevano in stile anni ottanta: i palazzi color panna che sono tanto comuni nella vicina Los Angeles. Le uniche strutture che sembravano uscite direttamente dal futuro erano quelle del lungomare e quelle nelle immediate vicinanze dell’Hotel Centrale. Probabilmente erano state rimodernate prima dell’inizio del grande torneo.
«E secondo te si chiamava Città di Domino fin dall’inizio?»
Rinominare i palazzi, le strade e i quartieri sono cose all’ordine del giorno, ma come stanno le cose quando si deve cambiare il nome di un’intera città? Non è come se si cambiasse parte della sua anima? Come se si volesse fare una tabula rasa di tutto quanto accaduto nella vecchia città, coprendolo con un nuovo e scintillante nome… Bella domanda, valeva la pena fare qualche indagine, una volta trovato un posto da dove potersi connettere a Internet.
«Oppure che ne pensi, potrebbe essere stata fondata proprio in vista del World Torunament?»
Nel ventunesimo secolo la fondazione di una città è un evento più unico che raro. Non ci sono più terre libere a disposizione, niente più coloni pronti a stabilirsi in una terra nuova e inesplorata. E poi, che senso avrebbe? Invece che fondare una nuova città basta solo attaccare un nuovo quartiere alla periferia di una già esistente! Ritornando a Città di Domino nello specifico, oltre a essere improbabile che una porzione simile di territorio fra Los Angeles e San Diego fosse rimasta inutilizzata per secoli, sembrava che la gente si fosse stabilita e vivesse lì già da decenni…
Erano arrivati alla fine del lungomare, così fecero dietro-front e si avviarono di nuovo verso l’albergo. Fra poco più di sette ore avrebbero dovuto prendere a calci nel sedere i loro primi avversari del torneo.

* * *



«Velocità».
Una fila di stock car che percorrevano di corsa la curva parabolica del Daytona Superspeedway.
«Io sono la velocità».
Rosso blu verde giallo viola ancora rosso e ancora azzurro. Delle vetture da dodici quintali si distinguevano solo i colori.
«Tanti corridori, anzi, due; un solo vincitore».
La bandiera a scacchi.
«Velocit-»
«Hai finito con il tuo training autogeno, Schumacher?»
Step bussò forte alla porta della 604, distogliendo Gius dalla sua preparazione psicofisica alla gara. Erano le dieci passate e la cena di sotto era appena finita.
«È tempo!»
«Velocità. Sto uscendo! Io sono la velocità».
Uscì con un casco integrale nero e bianco sulla zucca, la visiera alzata, e un paio di guanti da corsa rossi, come il giubbotto.
«E quello dove l’hai rimediato?!» fece l’amico sconcertato indicando il casco da gara.
«Forse l’iperprotettività di mia madre non ti è ancora chiara» rispose serio il nostro ragazzo da dietro le protezioni in gommapiuma.
«Ok, ma i guanti Sparco??»
«Me li hanno regalati quelli del negozio sotto casa. Salutare il signor Mario tutte le mattine si è rivelata una mossa vincente».
Mentre Gius iniziava a scendere le scale Step iniziò a muoversi, continuando a squadrarlo sbigottito dalla testa ai piedi. Prima che scendessero l’ultima rampa, gli consigliò: «Amico, levatelo di dosso oppure ti guarderanno tutti storto».
«E perché?»
Lo raggiunse e gli mise una mano sulla spalla: «Fidati».
Fuori dall’hotel si incontrarono con il resto della squadra: Endaron era pronto con il Dueling Disk chiuso e assicurato alla cintura e il Deck nel taschino della camicia. Sotto il braccio sembrava disponesse anche lui di una protezione in vista della gara.
«E quella roba bianca cos’è?»
«Un casco».
«Ma è una coppetta da Vespa! Per la precisione, la coppetta bianco panna di tuo fratello!»
In risposta a Step, Endaron si strinse fra le spalle: «Sempre meglio di niente».

Venti minuti dopo erano al bar della mattina precedente: il viale era deserto come al solito, eccezion fatta per tutte le auto truccate parcheggiate ai cigli della strada. Trovare i due Jhonson non fu difficile: bastò oltrepassare i tipi che stavano sbombolettando l’asfalto per tracciare la linea di partenza, zigzagare fra i cofani spalancati e i motori sbrilluccicosi illuminati a giorno dai neon (Step si calò gli occhiali da sole prima di continuare), trattenere il respiro quando si sentiva qualcuno che sgommava e dirigersi verso il nugolo di gente riunita in cerchio che rideva e schiamazzava.
Quando la Generation Next si appressò al gruppone, Gius fu accolto a gran voce da Anthony: «Ah, ecco il ragazzo!»
Le impressioni del resto della squadra furono molto varie: «Sticazzi, ma come fa a stare in canottiera anche con dieci gradi?» «Cazzo per avere i suoi pettorali devo aumentare il carico, quando tornerò in palestra». «Finiranno tutti in prigione». «Il taglio di quella canottiera non mi piace affatto». «Non mi sento molto bene, devo aver mangiato troppo».
Trascorsero l’ultima ora prima della gara ad assistere alle performance e alle sfide degli altri racers, chi con gli occhi solo sulle macchine, chi con gli occhi anche sui tramezzini del bar e chi con gli occhi solo sulle accompagnatrici.
«Tanta roba cugino, tanta roba, ma quando iniziamo?»
Anthony diede una rapida occhiata al polso e fece un cenno a due tipi dall’altro lato della strada, mentre Gius iniziava a fregarsi le mani: «Useremo l’arma del delitto di stamattina, TJ?»
«No fratello, O’Conner non vuole che tocchi più la sua macchina, altrimenti ha giurato che ti stacca la testa».
«Allora…corriamo su un triciclo?» azzardò Endaron.
Gius iniziò a immaginare: «Eh, magari se ci montassimo un Turbo Synchron sotto…»
«No no fratelli, Tony mi ha promesso che stasera ne vedremo delle bell- OH PORCA PUTTANA!»
Il Jhonson del Torneo fu costretto ad interrompersi per quello che vide.
«Stasera corrono le purosangue» commentò compiaciuto il Jhonson underground mentre gli lanciavano le chiavi.
«PORCA PUTTANA TONY, MA È UNA LAMBORGHINI!»
«E cosa sennò? Una di quelle odiosissime Prius?»
«Prius?» fece Endaron.
«Sì, quelle macchinine giocattolo che costruiscono in Giappone».
«Che hanno di strano?»
«Sono macchine…elettriche» gli rispose il Jhonson in canottiera, pronunciando l’ultima parola con sommo disprezzo.
«Ah, uhm, capito». Fece per cercare il suo compagno affianco a sé, ma al tatto non lo trovò. «Che cazz-?»
Gius era già incollato al posteriore della Lamborghini color rosso granata, con la faccia spiaccicata sul cofano a fissare il motore a vista.
«È un longitudinale posteriore da settecento cavalli fratello», gli fece TJ mentre si avvicinava all’altra macchina da corsa, «e per stasera sarà la tua carrozza».
«Noi su cosa ci sballiamo cugino?»
Mentre apriva la portiera della Ford GT, Anthony rispose: «Noi andiamo più sul classico, Paulie».
«Aaaaaaaahh quanto cazzo di tempo manca ancora?! Voglio partire in questo fottuto momento!!»
«Mancano dieci minuti, ancora un po’ di pazienza cugino, che cazzo».
I due Jhonson si sistemarono sulla loro automobile, allacciarono le cinture e si appressarono alla linea di partenza, pronti. Gius fece ancora altri dieci o venti giri intorno alla Lamborghini prima di sedersi al suo posto affianco ad Endaron e dirgli, girando la chiave nel quadro: «È una Murciélago LP670 con motore turboaspirato».
«E quindi?»
«Hanno montato una turbina dove normalmente non dovrebbe esserci».
«È grave?»
«Spero che ci sia un buon differenziale autobloccante, o…»
«O..?»
«O probabilmente moriremo contro un muro».
Endaron deglutì a fatica mentre si stringeva ancora meglio la doppia cintura di sicurezza.

«Fratelli mancano tre minuti! Le vostre ultime parole..?»
Gius urlò attraverso il finestrino agitando il pugno guantato, prima di abbassarsi la visiera del casco integrale: «Tornerete a casa come due giornali strappati!»
Endaron probabilmente non era dello stesso avviso: si crociò diverse volte prima di attivare il Dueling Disk e di controllare per l’ennesima volta la cinghia della coppetta bianca.
I racers avevano manomesso la centralina del semaforo di un incrocio del viale: allo scattare del verde, le due coppie sarebbero partite a tutto gas nella direzione opposta a quella da dove quella sera e la precedente era arrivata la Generation Next. Il percorso era semplice, come aveva spiegato loro TJ: procedere sempre ad ovest fino ad arrivare fuori città, sulla Interstate 15, dove ci sarebbe stato lo sprint finale verso il traguardo. Ogni curva o deviazione sarebbe stata opportunamente segnalata durante il percorso.
«Pronti…»
Endaron e Paul aprirono lo slot Carte Magia Terreno dei Disk e vi posizionarono Mondo Velocità.

«…ai posti…»
Lo slot si rischiuse con uno scatto e all’istante uno strato iridescente ricoprì le due automobili. Dall’interno, i dintorni sembravano colorati più vividamente e intensamente di quanto fossero in realtà. I due motori iniziavano a ruggire sempre più forte e i piloti erano pronti a lasciare il pedale.

CARTA MAGIA TERRENO MONDO VELOCITA' ATTIVA
MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO TURBO
LIFE POINTS PAUL : 4000
STAND - BY. . .

CARTA MAGIA TERRENO MONDO VELOCITA' ATTIVA
MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO TURBO
LIFE POINTS ENDARON : 4000
STAND - BY. . .


«Cazzo Paulie mi sembra di star guidando in un trip».
«Preparati Endaron, si balla!»
La luce rossa si spense e si illuminò quella verde: la Lamborghini schizzò via e la Ford GT partì impennando e sollevando un mare di fumo.
«Bene fratello, a me la prima mossa! Pesco! Setto un mostro e due carte, dopodiché termino il turno!»
Le carte settate da Paul apparvero per pochi istanti prima di scomparire, sospese a mezz'aria, affianco alla Ford in livrea bianca a fasce blu.
Endaron: Adesso parto io, pesco!
SPEED COUNTER PAUL : 1
SPEED COUNTER ENDARON : 1

Il viale non era ancora finito ma furono costretti a ingranare già il terzo rapporto: mentre nell’abitacolo della Generation Next si sentiva il lag della turbina, la Ford GT riprendeva a marciare senza problemi.
«Tu e il tuo compressore volumetrico potete andare a farvi fottere, Jhonson» si lamentò Gius al microfono che teneva in collegamento i due team.
«Ahaha, avanti, con quella Lamborghini arrivi anche a trecentosessanta, non ti lamentare!»
«E tu vedi strade dove arrivare a trecentosessanta, in questa buchetto di città?»
«Aspetta di arrivare sull’autostrada!»
Endaron li interruppe: «Evoco Mezuki in posizione d'attacco, se avete finito di parlare in marziano!»
Lo zombie armato di mannaia apparve sul terreno di gioco e iniziò a galoppare alle calcagna della Lamborghini rosso granata.
«Vai Mezuki, attacca il mostro coperto!»
Mezuki si scagliò contro la carta coperta che proteggeva i Life Points di Paul. Questa si rivelò immediatamente: era un Bestia Fantasma Pegaso-Tuono! Il mostro in posizione difensiva neutralizzò l'attacco di Mezuki, impennandosi sugli zoccoli posteriori e colpendo la Lamborghini con una lieve scossa elettrica.
LIFE POINTS ENDARON: 3700
«Per fortuna che siamo ben isolati dalla corrente...sennò qui avremmo fatto la fine di due zanzare imprigionate in un acchiappa insetti!» commentò macabro Gius.
«Come se il nostro destino non fosse già segnato…glom, setto uno e termino.»
«Bene fratello, a me la mossa! Pesco una carta!»
SPEED COUNTER PAUL : 2
SPEED COUNTER ENDARON : 2

Le automobili continuavano ad accelerare ma ormai il viale dritto e sgombro era terminato. A quel punto la strada si restringeva e al centro della carreggiata c'erano degli imponenti piloni che sorreggevano i binari della metropolitana sopraelevata. I due piloti iniziarono a zigzagare, senza staccare il piede dall'acceleratore. Arrivati alla prima curva del tracciato, un Hummer parcheggiato di sguincio, coi fanali accesi, segnalava che il rettilineo finiva e che bisognava girare. La Ford GT dei Jhonson, che in quella sezione si trovava all'esterno della curva, potè sfruttare la traiettoria migliore: a TJ bastò semplicemente rilasciare l'acceleratore, scalare un rapporto e curvare. Per Gius la manovra fu più difficoltosa: trovandosi all'interno della curva, fu costretto a perdere gran parte della velocità con una frenata, per poi scalare un rapporto, curvare e riattaccarsi all'acceleratore per raggiungere nuovamente la Ford GT.
Endaron vide un bottoncino rosso illuminarsi sulla plancia e lo fece notare anche al suo pilota, tramite le cuffie e il microfono collegato alla radio: «Quella cosa rossa significa che stiamo per esplodere, vero Gius?»
«No, quello dovrebbe essere l’interruttore del NOS…Gesù, hanno montato il NOS su una Lamborghini?»
TJ lo corresse: «Non solo quello, bro! Quell’interruttore che ti si è appena acceso è il K.E.R.S., il NOS lo controlli dalla manopola un po’ più in basso!»
«Non capisco un’acca di quello che state dicendo, e mi sento fottutamente in trappola» fece Endaron sconsolato, ignorato da tutti gli altri tre che partecipavano alle trasmissioni radio.
Gius strabuzzò gli occhi e, un attimo prima di spingere il bottone rosso, commentò con il tono di un bambino che ha appena scoperto un giacimento inesauribile di zucchero filato: «Uuuuuuuuuh, il KEEERS…»
Il Lamborghini V12 si riprese immediatamente e recuperò il regime di rotazione ottimale, mentre Endaron affondava nello schienale del sedile e boccheggiava.
«MORIROOO’!!!!»
«Cazzo cugino, erano anni che non andavo così forte! Ma bando alle ciance, adesso evoco Bestia Fantasma Ali-Incrociate!»
Un volatile con tre paia di ali di morbide piume arancioni apparve in aria oltre i binari della sopraelevata, iniziando a seguire la corsa dall’alto e intonando uno strillo acuto a intervalli regolari.
«Adesso attivo una carta trappola, Energia Ascendente! Scartando una carta dalla mia mano, un mostro a mia scelta guadagna ben 1500 punti di attacco! Siccome scarto un secondo Bestia Fantasma Ali-Incrociate, tutti i mostri Bestia Fantasma sul mio terreno guadagnano ulteriori 300 punti ATK!»
Bestia Fantasma Ali-Incrociate fu investito da un getto d’aria calda e guadagnò quota, avvitandosi diverse volte e facendo cadere qualche piuma incandescente al suolo.
Endaron commentò preoccupato: «Sticazzi! 3100 punti d'attacco!»
«È così, fratello! Vai Bestia Fantasma Ali-Incrociate, attacca il suo Mezuki!»
Il volatile oltrepassò i binari e scese in picchiata sul galoppante Mezuki, squarciandolo col becco e arrestando la sua corsa. Qualche resto del mostro Zombie di Endaron finì sotto le ruote della Lamborghini, facendola sobbalzare paurosamente. I nostri ragazzi furono sballottati nell’abitacolo, ma per fortuna i loro casco integrale (e coppetta) li protessero.
LIFE POINTS ENDARON: 2300
SPEED COUNTER ENDARON : 1

«Ommerda! GIUS!! TIENI LA STRADA!! CI STIAMO PER SCHIANTARE CONTRO QUEL PILASTRO DELLA SOPRAELEVATA!!»
«Quando l’auto inizia a sbandare…», rispose il pilota al suo secondo, «…per recuperare stabilità bisogna accelerare!»
Endaron spalancò la bocca ed emise un lungo «PORCA PUTTANAAAA» mentre quasi staccava la maniglia del tettuccio per quanto forte vi si aggrappò.
«Io qui termino il turno fratelli!»
Nell’altro abitacolo, intanto: «Dove CAZZO l’hai sentito che per recuperare stabilità bisogna accelerare?!»
«Lo hanno detto in Top Gear!»
«Porca puttana Gius, avrei dovuto lasciare che fosse Step ad accompagnarti in questa corsa suicida…pesco».
SPEED COUNTER PAUL : 3
SPEED COUNTER ENDARON : 2

«Mi vedo costretto a settare una carta coperta ed un mostro...termino il turno».
Le carte che settò Endaron apparvero vicino la fiancata della Lamborghini.
«Avanti amico, non preoccuparti di quello che vedi davanti, preoccupati piuttosto di quello che vedi sul campo di gioco! Di questo passo non ci schioderemo più dalla seconda posizione, se loro continuano ad avere più Speed Counter di noi!»
«Glom, e va bene, metto la mia vita nelle tue mani…»
«Vai tranquillo!»
«Però poi lo spieghi tu a mia madre che la mia morte accidentale non è una scusa per non fare matematica!»
Il bottone del K.E.R.S. si illuminò di nuovo e Gius lo premette appena entrarono sul nuovo rettilineo.
«Ma si può sapere che caaaaaaaaazzo fai con quel bottone?!» gli chiese il compagno mentre veniva nuovamente schiacciato contro il sedile dall’accelerazione repentina.
«Attivo il KERS!»
«Questo l’ho capito, ma cosa succede là dietro quando spingi quel maledetto bottone?!»
«Il KERS è come la dinamo delle biciclette: quando freni, invece che sprecare l’energia dell’inerzia la accumuli sotto forma di energia elettrica che puoi usare per alimentare i sistemi dell’automobile!»
«Porca puttana ma è proprio necessario che tu lo usi?»
«Se non rimaniamo attaccati al loro culo la connessione fra i Dueling Disk si interromperà e perderemo a tavolino!»
Endaron deglutì e Paul riprese: «Tutto giusto fratelli, ma rimanerci attaccati alle chiappe non basta, dovete anche vincere a Duello! Adesso Pesco!»
SPEED COUNTER PAUL : 4
SPEED COUNTER ENDARON : 3

«Comunque non dovete preoccuparvene più di tanto: penso che questo per voi sarà l'ultimo rettifilo! Attivo Speed Spell - Summon Speeder!»
Un bagliore si sprigionò a mezz'aria e un mostro si materializzò. Si trattava di Gazelle, Re delle Bestie Mitiche.
«Adesso mi spetta ancora una evocazione normale, quindi scelgo di sacrificare Gazelle, per evocare...Bestia Fantasma Lucerto-Roccia!»
Il mostro appena arrivato si trasformò in un lucertolone con quattro robuste zampe, il cui corpo era rivestito da uno strato di robuste squame rosse e da uno strato ancora più solido di dura roccia, che iniziò a seguire al trotto la Ford GT mentre dietro di sé menava la coda a destra e a sinistra.
Endaron intervenne: «Stai trassando! Quel mostro è di Livello 7! Non puoi cavartela con un solo sacrificio!»
«Invece sì, perchè me lo permette il suo stesso effetto! Se offro in tributo per la sua evocazione una Bestia Fantasma o un Gazelle, mi basterà un solo sacrificio! E ora, il colpo di grazia... Lucerto-Roccia, attacca la Lamborghini!»
Il mostro si spostò nella scia della macchina dei nostri ragazzi, pronto a sferrare un letale attacco con carica, ma Endaron svelò la sua carta coperta: «Scommetto che non te l’aspettavi, ma è un classico…FORZA RIFLESSA!!»
Gius commentò, annuendo soddisfatto: «E a noi piacciono i classici».
Il lucertolone abbassò la testa e caricò la vettura, ma dalla bocca di scarico venne sparata una fiammata così sproporzionata che mandò in cenere entrami i mostri dei Jhonson. Tale contrattacco però ebbe esiti ancora più esplosivi.
LIFE POINTS ENDARON: 300
SPEED COUNTER ENDARON : 0

«Coff, cough...ma che diavolo è successo?»
Gius smanettò rapidamente sulla plancia per chiudere i bocchettoni dell’aria e impedire al fumo restante di entrare nell’abitacolo.
«Quando distruggi Bestia Fantasma Lucerto-Roccia tramite un effetto, ti vengono inflitti 2000 danni diretti!»
«Umpf...pure gli Speed Counters si sono azzerati...»
«Endaron Endaron non va bene! Stiamo perdendo troppa potenza!»
«Hai finito, Jhonson?»
«Va bene, ti passo la mano fratello! Vediamo che riesci a combinare con 300 Life Points!»
«Me ne bastano anche cinquanta per calarti le braghe…pesco!»
SPEED COUNTER PAUL : 5
SPEED COUNTER ENDARON : 1

«Prima che inizi a svarionare attivo Richiamo del Posseduto e recupero il mio Phantom-Beast Rock Lizard!»
Il mostro precedentemente distrutto dallo scudo di Forza Riflessa tornò a trottare contento dietro la Ford GT.
Endaron iniziò la mano: «Haha! Attivo Speed Spell - Over Boost! I miei Speed Counters aumentano di 4 unità, anche se alla fine del turno si ridurranno nuovamente ad uno!»
SPEED COUNTER ENDARON : 5
«Ottimo lavoro! Apri la prima bombola di NOS!»
«Cos’è che devo fare?!»
«Abbassati e gira una di quelle manopole sotto il tuo sedile!»
«Sotto il mio sedile ci sono delle manopole?»
«Sotto il tuo sedile è pieno di bombole di nitrossido di azoto!»
«OH PORCA PUTTANA, MI STAI DICENDO CHE POSSO SALTARE IN ARIA DA UN MOMENTO ALL’ALTRO?!»
«Se ti sbrighi ad aprire la manopola non succederà!»
Ad ogni giro del rubinetto pronunciava un’imprecazione: «Cazzo cazzo cazzo cazzo cazzo…ok, è aperta».
«Bene, reggiti forte e fra qualche momento potrai continuare il turno!»
«Perché dovrei reggermi più forte di quanto non stia già facendo? La strada per ora è drit- PORCA PUTTANA MA DOVE VAI?!»
Sfondarono un capannone sul bordo della strada e sparirono dietro le lamiere della parete in frantumi. In giro rimase solo la Ford GT dei Jhonson.
«Ehm…cugino?»
«Cugino?»
«Che cazzo di fine hanno fatto?»
Non sapeva se la gara fosse vinta o persa, se potesse decelerare o se dovesse continuare a correre come stabilito. Nel dubbio, rimase attaccato al pedale.
«Forse hanno perso il controllo quando hanno sparato il NOS».
«Cazzo cugino ci hai schiaffato troppa merda su quella Lamborghini».
«Era un esperimento…volevo vedere fin dove può arrivare quel motore…»
«Il Dueling Disk è ancora in standby, vuol dire che quello di Endaron è ancora on-line! Forse c’è ancora qualche speranza».
«Provo a chiamarli alla radio».
«E prova, cazzo».
«Fratelli mi ricevete? Che cazzo avete combinato?»
«…»
«…»
«Porca turbina, sono morti».

* * *



«Non mi interessa se i suoi uomini sono a casa in pantofole o se stanno mangiando una ciambella nella pausa caffè, dovete fermarlo ad ogni costo».
«Mi faccia capire bene», fece il tenente massaggiandosi le tempie e chiudendo gli occhi, «lei, un uomo vestito completamente di bianco, fa irruzione nel mio dipartimento a mezzanotte e mezzo, urlandomi di portare il culo su una pattuglia e arrestare una ciurma di fissati per le automobili…senza nemmeno che io sappia chi cazzo è lei?»
«Glielo ripeto, sono un ispettore della Polizia Internazionale e ho un ordine firmato dal Governatore», rispose il suo interlocutore piazzando una scartoffia sulla scrivania, «e poi si faccia i fatti suoi. Il mio modo di vestire non la riguarda».
Il tenente lesse le quattro righe in croce e si passò una mano fra i capelli. Perché le rogne delle intercettazioni ad alta velocità dovevano toccare sempre al suo dipartimento? Perché quei quattro deficienti dell’ufficio dello Sceriffo avevano macchinine buone solo a deviare il traffico e a salvare i gattini dagli alberi?
«Va bene, un giorno o l’altro li prenderemo, ma come facciamo a sapere dove si trovano in questo preciso istante
«Le rilevazioni satellitari li hanno inquadrati pochi minuti fa in periferia. Abbiamo buone ragioni per credere che siano diretti verso la Interstate 15».
«Abbiamo chi? Alla CIA? Alla NASA? Chi cazzo ha accesso alle riprese satellitari oltre al Pentagono?»
«Lei porti il culo su quella fottuta autostrada, è un ordine».
«Brutto figlio di…»
«L’infrazione di un ordine scritto da un superiore – l’Ufficio del Governatore conta come tale – potrebbe costarle il grado o il posto, tenente. E sappiamo entrambi quanto desidera godersi una bella pensione nella sua casa al mare».
«Va bene…Ispettor Nonsocomesichiama, partiamo subito».

* * *



«PORCA PUTTANA PORCA PUTTANA PORCA PUTTANA ESCI DA QUI!!»
«Ma che razza di posto è mai questo? Non riesco a distinguere i macchinari al buio e a questa velocità…»
Fece per girare la testa verso il finestrino e strizzare gli occhi per concentrarsi sugli arredi del capannone, ma Endaron lo agguantò per il giubbotto e continuò ad urlargli nei timpani: «NON DISTRARTI, PORCA PUTTANA!»
«Ok, hai ragione».
«Gesù portami a casa sano e salvo, ti prego».
Sbucarono dall’altro lato della struttura buttando giù il secondo muro in lamiera: si trovavano sulla parallela della strada dove correvano i Jhonson, già allineati con l’ultimo rettilineo prima di raggiungere l’autostrada.
La radio della Ford GT gracchiò di nuovo: «Ehi Anthony, non darci per morti così presto!»
«Aaah fratello iniziavo già ad averti sulla coscienza!»
«E sono pesante?»
«SMETTILA DI DIRE MERDA ALLA RADIO E PENSA A GUIDARE, CAZZO!!»
«Ok Endaron, ok…»
«Bene, continuo il turno e gioco un’altra magia: Spell Speed - Half Size! Posso dimezzare l'attacco della tua Bestia Fantasma Lucerto-Roccia, per guadagnare Life Points pari al suo potere offensivo!»
LIFE POINTS ENDARON : 3100
«E io che pensavo di avere già quel punticino in tasca…»
«Attivo ancora una carta: Speed Spell - Angel Baton! Pesco due carte dal mio Deck, e ne scarto una al Cimitero! Bene...proprio ciò che volevo! Guarda qui! Evoco Rottame Synchron!»
Il piccolo mech in sciarpa e occhialoni da aviatore comparve in gioco, seguendo la corsa abbarbicato al tettuccio della Lamborghini.
«Fratello ma giochi Rottame Synchron in un Deck Zombie?»
«Considerato che ho un quintale di mostri di Livello 2 o inferiore…questo coso dà più respiro al mio gioco: grazie al suo effetto, Rottame Synchron evoca un mostro di Livello 2 o inferiore dal Cimitero!»
Il mostro tuner si abbassò per poco la sciarpa – lasciando intravedere la sua mascella metallica – e fischiò con due dita. Dopo poco uno zombie in equilibrio su un gigantesco pallone di gomma sbucò da una traversa e si mise all’inseguimento delle macchine.
«Credo che la cosa migliore adesso sia andare di SINCRONIZZAZIONE!»
Rottame Synchron tirò la sua cordicella finchè non partì il motore a scoppio che montava sul dorso: si scompose nelle tre sfere verdi di energia che vennero assorbite dallo Zombie Clown. Il mostro Zombie si trasformò nel Guerriero Rottame, che si manteneva nella scia della Lamborghini pattinando tranquillamente con le lame che montava sotto gli arti inferiori.
«Di per se questo mostro è una gran cagata, ma il fatto che abbia Mezuki nel Cimitero rende le cose molto più interessanti».
Il Guerriero Rottame parve molto contrariato a quelle parole, ma accolse ugualmente con calore il nuovo arrivato sul terreno di gioco: rimuovendo Mezuki dal Cimitero, lo Zombie Clown era tornato in campo. Il pattinatore battè le mani contento e piroettò sui pattini, dopo aver raggiunto quota 3650 ATK.
«Oh, fuck that shit».
«Attacco Bestia Fantasma Lucerto-Roccia!»
All’incrocio, la Ford GT entrò sull’ultimo rettilineo e si portò qualche metro avanti rispetto alla Lamborghini in corsa. Il guerriero disincrociò le braccia – che fino a quel momento aveva tenuto giunte dietro la schiena – e si avvicinò all’altra vettura pattinando dolcemente. Fattosi abbastanza vicino, si diede lo slancio e piroettò tendendo la gamba sinistra tesa e all’altezza del bacino: il taglio del pattino recise di netto la giugulare della Phantom-Beast, che si accasciò al suolo. Lo slancio dell’attacco era sufficiente anche per infliggere danni diretti a Paul, così il Guerriero Rottame piroettò ancora e graffiò la fiancata della Ford GT nella stessa maniera.
LIFE POINTS PAUL : 1750
SPEED COUNTER PAUL : 3

«Pezzo di merda, poi me lo paghi tu il carrozziere!»
«Mi sa che non sarà l’unica spesa che dovrò pagarti, Jhonson…attacca anche Zombie Clown!»
Il secondo mostro di Endaron attaccò la Ford con la sua falce, riducendo all'osso i Life Points di Paul: un colpo netto bastò a incrinare completamente il parabrezza.
«WHOOO FRATELLO!»
Anthony imprecava sbattendo i pugni contro il volante: «Porca turbina!»
LIFE POINTS PAUL : 400
SPEED COUNTER PAUL : 2

«Bene, e con questo il vostro vantaggio si è assottigliato di parecchio. Concludo».
Gius scalò di un rapporto a causa dell'effetto di Speed Spell - Over Boost e fece al compagno: «Ottimo lavoro amico mio, adesso ci basterà prendergli la scia e aspettare il momento buono per passarli!»
SPEED COUNTER ENDARON : 1
«Pesco...»
SPEED COUNTER PAUL : 2
SPEED COUNTER ENDARON : 2

«Toh, anche io ho trovato questa Speed Spell...gioco Angel Baton! Pesco due e scarto uno!»
Non appena Paul ebbe finito le operazioni, un Watapon apparve gaio e spensierato sul terreno di gioco, rimbalzando sul tettuccio della Ford GT.
«Critichi me che uso Rottame Synchron…ma tu che giochi Watapon ti sei visto?»
«Non immagini minimamente quanto sia utile, fratello! La sacrifico subito per evocare...Berfomet!»
Una bestia dalle corna di un satiro, con una folta criniera attorno al collo e zampe artigliate iniziò a volare scompostamente sul terreno di gioco, con le sue ali grigie e spuntonate, lanciando un'occhiataccia all'impassibile e piroettante Guerriero Rottame.
«Grazie al suo effetto, Berfomet richiama un Gazelle dal mio Deck! Ora, attivo Speed Spell - Count Up! Mandando una carta dalla mia mano al Cimitero, guadagno ben due Speed Counters!»
L’altro Jhonson aprì i rubinetti del nitrossido di azoto e schiacciò i due pulsanti rossi sul volante: «Ottimo lavoro Paulie!»
SPEED COUNTER PAUL : 4
La Ford GT allungò nuovamente il vantaggio: la Murciélago era rimasta troppo indietro per poter continuare a godere dell’effetto scia.
«Non finisce qui! Adesso ho la facoltà di attivare una terza magia...Speed Spell - Speed Fusion!!»
La seconda terrificante bestia apparve in gioco: trottava dietro alla Ford aiutandosi con tutte le quattro zampe a sua disposizione mentre l’unico corno sul suo cranio brillava alla luce dei lampioni. Quando fu attivata la terza Speed Spell balzò lesto sul tettuccio della supercar e spiccò un alto balzo, fino a raggiungere Berfomet in volo. I due mostri si fusero in uno solo: due teste di leone con le fauci perennemente spalancate che gettavano bava ovunque, ali di grifone dal piumaggio color cenere e corna giallastre ritorte, zampe e corpo da felino che terminavano in una coda di serpente.
«Rispetto per la vecchia guardia, è proprio una gran bella bestia, ma devi ammettere che i mostri di nuova generazione sono parecchio più sgravi…vedi il mio Guerriero Rottame, per esempio!»
«È qui che ti sbagli fratello: la mia Chimera, Mitica Bestia Volante conta sempre come una Bestia Fantasma, quindi guadagna novecento punti d’attacco grazie ai tre Bestia Fantasma Ali-Incrociate nel Cimitero!»
L’espressione del pattinatore rimaneva indecifrabile dietro i suoi oculari color carminio, ma lo Zombie Clown iniziava vistosamente a sudare freddo.
«Eh, brutto affare allora».
«Attacco il tuo mostro di Livello 2!»
La Chimera Volante planò rapidamente all’altezza del suo bersaglio: con una bocca addentò il pallone, facendolo esplodere con i denti aguzzi, mentre con l’altra morse il deretano dello Zombie, facendolo schizzare via urlante contro la Lamborghini.
LIFE POINTS ENDARON: 1450
SPEED COUNTER ENDARON : 1

«Siamo punto e a capo».
«Endaron, dobbiamo sbarazzarci di quel cadavere morto due o tre volte che ingombra il lunotto!»
«Perché? Tanto per guidare vedi avanti!»
«Fra i fondamenti della guida sicura c’è la regola: “tenete sempre libera la vostra visuale posteriore”!»
«E adesso vuoi farmi credere che tu guidi in maniera sicura?»
«Ma certo! Ti è sembrato che abbia fatto qualcosa di avventato, con questa macchina?»
Endaron si morse la lingua e non continuò.
«Termino il turno fratelli, a voi la mossa!»
«Ma sbrigatevi, siamo quasi giunti al traguardo!»
SPEED COUNTER PAUL : 5
SPEED COUNTER ENDARON : 2

Erano sulla rampa di accesso all’autostrada: il percorso era in salita e curvava gradualmente fino a compiere un giro completo che raccordasse la strada al livello del terreno con il viadotto sopraelevato. La rampa non era abbastanza larga perché due veicoli potessero procedervi affiancati: la Ford quindi correva in testa a pochi metri dal traguardo.
«Sarò veloce! Setto un mostro coperto e sposto Guerriero Rottame in posizione di difesa! A te la mossa Paul!»
Il traffico sulla Interstate 15 a quell’ora della notte era ridotto e sonnacchioso: nel senso di marcia dei due piloti non avanzava praticamente nessuno. I due fumogeni che segnalavano la linea del traguardo in lontananza erano già visibili. Le due auto attraversarono a tutta birra il casello automatizzato, spedendo per aria le sbarre elettriche abbassate. Endaron continuò ad imprecare e ad aprire i rubinetti delle bombole di nitrossido, mentre anche TJ si preparava per lo sprint finale.
«Ottimo, pesco!»
SPEED COUNTER PAUL : 6
SPEED COUNTER ENDARON : 3

Gius urlò alla radio: «O vinciamo o saltiamo, Endaron!»
A mani giunte, il suo copilota stava sistemando gli ultimi conti in sospeso: «Mi pento e mi dolgo per tutti i miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto più, perché…»
«Vai con i fuochi d’artificio!»
«Yeaa cugino!!»
Saliti in sgommata sul viadotto attivarono i loro sistemi di iniezione del NOS: le due macchine da una tonnellata ciascuna schizzarono verso la fine della corsa con un trambusto infernale.
«Fine della corsa fratelli...gioco Speed Spell - Curse of Fate! Posiziono due segnalini sulla mia Chimera, e rimuovendone uno posso infliggerti un danno pari alla metà del suo attacco!»
«…e di fuggire le occasioni prossime al pecc- come? Oh merda».
Il Lamborghini V12 si spense sul più bello e iniziò a perdere potenza. Gius affondava sul pedale con tutta la forza che aveva nella gamba, ma si lamentava: «Non risponde più! Eddai bella, un ultimo sforzo…»
La Ford bianca tagliò per prima il traguardo.
LIFE POINTS ENDARON: 0
SPEED COUNTER ENDARON : 0

«Woohoooooo!!»
«Vai cugino, è così che si fa!!»
I due Jhonson iniziarono a fare caciara nel loro abitacolo mentre rallentavano; Gius ed Endaron accostarono mesti al bordo della carreggiata.
AGGIORNAMENTO DEL TABELLONE PUNTI:
GENERATION NEXT - 19 PUNTI
SHINING STARS - 21 PUNTI

«Sta’ zitto, lattina».
Spense il Dueling Disk con una botta e ripose tutte le carte restanti nel Porta Deck. Si slacciò le cinture e scese dall’abitacolo assieme a Gius. Anche Anthony e Paul avevano fermato la Ford qualche metro più avanti e avevano rimesso i piedi sull’asfalto.
«Bella corsa fratello, bella corsa davvero!» fece TJ, abbracciando l’altro pilota che ancora non si era tolto il casco integrale.
Endaron commentò, scuotendo la testa: «Porca puttana Jhonson, mi hai rubato il primo punto».
«Ahah Endaron, è il primo di una lunga serie!»
«Fai meno lo spaccone, yankee».
«Dai scherzo fratello, hai giocato delle combo niente male! Usare decentemente Guerriero Rottame è più una sfida che una capacità».

* * *



«E così tu dici che questo affare si aggiorna in tempo reale?»
«Non lo dico io», fece Mark a Step, «lo ha detto il Governatore».
«Mah, è da un’ora che siamo qui a fissarlo, ma non succede comunque niente».
«Significa che il duello non è ancora terminato».
Fermi a vegetare nella hall dell’albergo principale di Città di Domino, il resto della Generation Next aspettava l’esito del primo duello utile alla qualificazione. Ad un tratto, il tabellone meccanico affisso sul muro dietro la reception prese vita: tutte le ruote iniziarono a girare freneticamente facendo un gran rumore. Quando le tessere furono allineate, la situazione appariva chiara:



«Endaron e Gius avranno combinato un bel casino» mormorò Woll con una mano fra i capelli.

* * *



«Fratelli che ne dite di tornare a rinfrescarci da Lozzo per festeggiare?»
«Cugino muoviamo le chiappe e parcheggiamoci da Lozzo all’istant-»
All’improvviso, la radio della Ford iniziò a gracchiare: «TJ!»
Il Jhonson in canottiera andò a rispondere nell’abitacolo e fu informato dell’imminente arrivo della pattuglia autostradale del Dipartimento di Polizia di Los Angeles.
Si sedette di nuovo e fece: «Tutti in sella, si galoppa ancora per un po’ prima di tornare a casa!»
«Oh merda, non ancora…»
«Muoviamoci Endaron, arriva la madama!»
Fecero partire i motori appena in tempo perché vedessero sopraggiungere le volanti della Polizia a sirene spiegate.

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Capitolo 17
*** Un Mistero che s'infittisce ***


Capitolo 15Capitolo 15

«In questi casi che si fa?»
«Il manuale di guida sicura imporrebbe di accostare, fermarsi e uscire dall’auto con le mani bene in vista, Endaron. Ma non mi sembra il caso di costituirsi proprio sul più bello».
«E ti pareva».
Quella volta avevano sfoderato le palle, diceva TJ. Sembravano davvero intenzionati ad acciuffarli. Non erano come le altre volte, quando andavano in giro con le sirene accese giusto per far vedere che il Dipartimento di Sicurezza di Città di Domino si impegna per la sicurezza dei cittadini.
«È la Polizia di Los Angeles cugino».
Sì vabbè era lo stesso. Polizia, Sicurezza…loro dovevano fare comunque la parte dei buoni tutori della legge e inseguire i cattivi in fuga dal lungo braccio della Legge.
In pochissimo tempo sulla radio dei Jhonson si riuscì a ricevere le frequenze della Polizia: le comunicazioni e le risposte erano fitte fitte, quasi non si riusciva a capire cosa stessero realmente dicendo.
«Cazzo sono più avanzati loro della Polizia stessa».
«È normale, Endaron».
«Sì Endaron, è normale» fece anche TJ dall’altra auto.
Paul rincarò la dose: «Non dovresti stupirti, Endaron».
«Ok non parlo più».

* * *



Pensava di essere arrivato in perfetto orario. Aprì la porta tutto contento, quasi si dimenticava di dover far piano per non svegliare nessuno, ma poi contrasse il volto in un’espressione scocciata.
«Che palle», si alzò la manica della giacca per controllare di nuovo l’orologio, «invece è troppo presto».
Fece quello che doveva fare con distacco e molta noia: estrasse il flaconcino bianco dalla tasca, lo svitò, imbevve il fazzolettino, augurò sogni d’oro e poi uscì sul balcone.
«Mi fumerò una sigaretta per ammazzare il tempo».
Mentre faceva scintillare la pietrina dell’accendino si fermò per un istante, si accorse di quanta ironia c’era in quella battuta e sorrise. Si accomodò al tavolino, avvicinò il posacenere e appoggiò la pistola vicino a sé.

* * *



Dopo parecchi chilometri di profondo mutismo, Endaron prese coraggio e fece di nuovo: «È normale che un inseguimento duri così tanto?»
«Ma certo che è normale, Endaron» rispose Gius, enfatizzando la sua ultima parola come se si trattasse di un “Elementare, Watson”.
«Sì Endaron, è normale» fece anche Paul.
Anthony invece ringhiò: «E invece no che non è normale, porca puttana».
«E allora che facciamo? Ci sono i sedili eiettabili?» azzardò Endaron.
«…SEDILI EIETTABILI!»
Gius rimase in attesa alla radio, incerto del significato che quella risposta voleva avere.
«ECCO COSA HO DIMENTICATO!!»
«Ma io dicevo per dire…»
«Sulla prossima ce li monto, i fottuti sedili eiettabili».
«Aspettate gente, forse abbiamo qualche speranza!»
«E da dove la prendiamo la speranza Gius? Dal taschino della camicia?»
«No Endaron, stasera non porto la camicia, però nel taschino del giubbotto c’è il mio Deck».
«…continua».
Il nostro eroe si abbassò la zip dell’inseparabile giubbotto rosso, prese il portadeck e lo passò al suo copilota. Gli disse di aprirlo e di cercare Blackman.
«Quando lo avrai giocato sul Dueling Disk non ci sarà più nessun faro da ricerca a braccarci» fece soddisfatto.
L’Eroe Demenziale si materializzò subito nei pressi del dispositivo di gioco: più precisamente era abbarbicato al tettuccio della Lamborghini che sfrecciava a duecento all’ora, con il mantello pieno di toppe che svolazzava a bandiera.
«Con il suo potere speciale ci caverà d’impiccio in un battibaleno!»
Si staccò dalla carrozzeria del veicolo e, con le braccia rigide, manteneva i lembi del suo mantello per trasformarlo in una wing suit. La corrente e il carico aerodinamico erano tali che riuscirono a sollevarlo in volo: si schiantò con il cranio contro il riflettore montato sotto l’elicottero, mandandolo in frantumi e spegnendolo. Dopo l’impatto rovinò scompostamente sull’asfalto, costringendo le volanti a improbabili e terrificanti manovre per evitarlo, e di lui non si ebbero più tracce.
«Non era esattamente quello che mi aspettavo…»
«Dai cazzo fratelli, spegnete le luci e girate a manca per la campagna!»
Le due automobili abbandonarono il nastro di cemento per la terra battuta punteggiata di sterpi che lo circondava. I fanali degli inseguitori, con l’elicottero fuori gioco, non furono abbastanza per poterne mantenere le tracce a lungo.
Ancora una mezz’oretta di errore e alla fine i quattro fuorilegge parcheggiarono sani e salvi davanti all’ingresso dell’Hotel Centrale. Gius ed Endaron salutarono i due Jhonson con un brofist dal finestrino e poi rientrarono quatti quatti nella hall. Il portiere notturno li salutò e iniziarono a salire le scale.
«Respira piano per non fare rumore».
«Non sono Dart Vader, porca paletta».

* * *



Cazzo quanto rumore che avevano fatto di sotto. Per quanto lo riguardava, avrebbero potuto benissimo svegliare l’intero vicinato, con quel rombo spropositato di motori. Ma sembrava che fossero ancora tutti beatamente a far la nanna. Mah. O il suo udito era troppo fine oppure a cena era fluito troppo vin brûlé nel salone. Aspettò che si avvicinasse alla camera con passo felpato, che socchiudesse la porta un centimetro alla volta, che si introducesse furtivamente nella stanza, che richiudesse con altrettanta lentezza l’infisso alle sue spalle, che si spogliasse, che andasse nel bagno a lavarsi i denti, che finisse di fare tutti i suoi altri fottutissimi cazzi e che finalmente si infilasse sotto le dannate coperte e spegnesse la luce.
«Quanto sbattone prima di morire».
Spense la sigaretta nel posacenere e ripose la cicca nella giacca dell’impermeabile. Svuotò la cenere giù dal balcone e il vento la disperse nel cielo in un batter d’occhio. Impugnò la colt scintillante con la mano guantata, avvitò il soppressore e tirò il carrello. Il colpo era in canna e lui si alzò dalla sedia sul balcone della 604.
Tornò davanti alla porzione di vetrata non riparata dalle tende, dove si apriva la porta che dava all’interno. Fece scorrere il cristallo tanto quanto bastava per puntare agevolmente l’arma contro il bersaglio assopito.
Gius spalancò gli occhi, tirò il cuscino contro la figura che risaltava contro la luce della luna e si rotolò giù dal letto.
Il colpo di pistola partì comunque, ma si conficcò innocuo nell’intonaco del muro.
«Porca puttana», sibilò lo sparatore mentre Gius si fiondava in pantaloncini e canottiera fuori per il corridoio, «questa non ci voleva».
Prima di iniziare a inseguirlo per ficcargli una pallottola in mezzo agli occhi, si premurò di raccogliere il bossolo che la sua arma aveva appena espulso e di staccare la pallottola dalla parete. Dunque si lanciò anche lui nel corridoio e, arrivato alla tromba delle scale, si affacciò alla balaustra. Il suo bersaglio scendeva sempre più giù ed era almeno tre piani più sotto di lui.
«Sta andando ad avvisare il portiere».
Mise la sicura all’arma e la ripose dietro la schiena con un solo movimento, poi afferrò saldamente la ringhiera e saltò di sotto. Uno, due, tre, quattro, cinque e sei: nel giro di pochi balzi fu alla fine della scala. Gius non fece in tempo a farsi vedere dall’uomo dietro il bancone della reception che il povero portiere finì a terra con un colpo in testa. Il ragazzo si guardò intorno senza sapere cosa fare, approfittando del momento di indecisione dell’aggressore che si stava pentendo di aver messo in mezzo un altro cadavere. Quando il Campione fermò lo sguardo sul pulsante dell’allarme antincendio e fece per tuffarvisi contro, l’uomo in impermeabile bianco ringhiò: «C’è solo una maniera per fermarlo…»
«DUELLO SINGOLO - VIA!»
L’impulso elettromagnetico del disco di gioco inabilitò tutti i sistemi elettronici nel raggio, rendendo vano lo sforzo di Gius e bloccando anche le porte scorrevoli automatiche.
«È ora di morire, signor campione».
«Vaffanculo».
Prese un Disk abbandonato su un tavolinetto della sala e vi inserì il proprio Deck che aveva afferrato prima di fiondarsi fuori dalla sua stanza.
«MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO SINGOLO
LIFE POINTS GIUS : 4000
»
Il killer giocò immediatamente una Carta Magia Continua – Spaccatura Dimensionale – e un’anomalia del tessuto spazio-tempo si manifestò all’istante alle sue spalle, proprio davanti alla tromba delle scale. Sembrava che dall’altro lato della spaccatura ci fosse qualcosa dalla massa così spropositatamente elevata che parte della luce irradiata dalle abat-jour della hall iniziava a venire risucchiata oltre. L’ambiente diventava sempre più tetro e un Duel Monster venne evocato.
«Va’ a ripulire quel casino, maledizione».
Il Sopravvissuto D.D. si fece strada oltre il bancone della reception, si caricò il cadavere del portiere sulle spalle e sparì con lui dietro la Spaccatura Dimensionale.
«Sbrigati a giocare, campione».
«Naaah, ho tutto il tempo per aspettare che qualcuno si svegli e chiami il 911».
L’uomo estrasse nuovamente la pistola dalla cintura e la puntò lesto verso il bersaglio: «A patto di avere carne da macello pronta a difenderti».
«Cazzo cazzo cazzo!»
Gius rotolò di lato e nel frattempo evocò un Kickman Eroe Demenziale che gli facesse da guardia del corpo. Per coprirgli le spalle settò una carta coperta.
Il Sopravvissuto D.D. tornò dall’altra dimensione, si batté mani e pantaloni per ripulirsi dalla polvere e tornò tranquillo nella sua zona Carte Mostro. Incrociò le braccia e si mise in attesa.
«Sai in che turno siamo?»
No, probabilmente non lo sapeva.
«MUOVITI PORCA PUTTANA! LEVAMI QUEL COGLIONE DI MEZZO!»
Il biondino misterioso sussultò e si mise di nuovo in moto: saltò addosso a Kickman e lo atterrò, lasciando libera la traiettoria di tiro al proprio padrone.
«Cazzo cazzo!»
Bang.
Il colpo si infranse contro lo Scudo Prosciugante attivato dal generatore della carta coperta settata pocanzi dal nostro eroe.
LIFE POINTS GIUS : 5800
«Perchè non risolviamo la cosa come due persone civili?»
Gius e lo sparatore facevano capolino da un lato e dall’altro di Kickman, l’uno tentando di salvarsi la pelle e l’altro che sperava di chiudere la faccenda il più presto possibile.
«Forse con questo la cosa sarà più facile».
Un ragazzo dai capelli corti rossi entrò armato di sciabola nella hall dell’Hotel Centrale passando per la Spaccatura Dimensionale. Il Guerriero D.D. si piazzò minaccioso su un lato della sala, iniziando a circondare il campione.
«Avanti», faceva lui mentre pescava, «quanto ti pagano per ammazzarmi? Posso offrirti il doppio!»
Kickman si girò a guardarlo dubbioso, ma lui gli fece cenno di lasciar correre.
«Sei sicuro di voler rifiutare la mia offerta? I soldi non sono un problema!»
«Nemmeno una pallottola in testa lo è!»
«Ok, allora evoco Blackman Eroe Demenziale!»
Il guerriero che per quella notte già aveva salvato la vita al nostro eroe fece di nuovo la sua apparizione in scena, coprendosi con fare misterioso fino al naso con il suo mantello rattoppato. La luce già fioca dell’ingresso si spense del tutto.
«Blackman, quel rosso laggiù farebbe meglio a scasare, non credi?»
L’Eroe Demenziale ascoltò la battuta, ci pensò su e poi concluse annuendo.
«Eh, però dovresti occupartene tu».
Finalmente colto l’ordine partì all’attacco, coperto dal buio pesto. Il Guerriero D.D. fece per opporre la sciabola in posizione di parata, ma non sapeva affatto da quale lato aspettarsi l’aggressione.
«Ricorda che Blackman è immune dagli effetti di qualsiasi carta durante il turno in cui viene evocato, quindi niente puttanate in stile D.D., chiaro?»
Il Duel Monster uscì dall’ombra con un passo e in una sola mossa spezzò il collo al nemico, lasciando che si accasciasse scompostamente a terra. Concluso l’attacco ritirò le braccia sotto il lungo mantello e tornò al suo posto. Il Sopravvissuto D.D. prese l’ennesimo cadavere fra le braccia e lo buttò oltre la Spaccatura Dimensionale, l’unica fonte da cui allora proveniva una flebile lucina violacea.
Mentre lo seguiva con lo sguardo, Gius provò a guardare oltre il varco. Quello che vedeva era…un cielo stellato? Una volta di color viola intenso con puntini brillanti sparsi qua e là. Forse era un altro mondo, forse-
«Abbassati, Sopravvissuto!»
Scansò l’ennesimo colpo calibro 45 e conchiuse che non c’era tempo per le sue solite divagazioni da sognatore. Settò una carta e concluse il turno.
«Va bene soldato, per il momento ritirati».
Il biondino oltrepassò il confine e scomparve dall’altra parte. Al suo posto entrò in campo un’entità alta il triplo e, a occhio e croce, pesante dieci volte tanto. Mentre allargava i lembi della Spaccatura per poterci passare, Gius si domandò preoccupato se riuscisse effettivamente a entrare nella hall dell’Albergo, o se stesse per crollargli tutto sulla zucca seppellendolo per sempre.
«Sbrigati Signor Caius, il tuo bersaglio è quell’omuncolo in nero laggiù».
Il Monarca dell’Ombra sbarcò definitivamente in quella dimensione, trascinando con sé un lume di quello stesso bagliore viola. Abbassò la testa e con i suoi occhietti rossi puntò Blackman dall’altro lato della sala. Rivolse un braccio verso di lui e già lo stava attirando a sé con una forza misteriosa, quando Gius attivò una carta coperta.
«Sedili eiettabili!»
«Eh?»
Il Dispositivo di Salvataggio Obbligatorio si attivò e Caius scomparve all’istante, tornando nella mano del losco sicario. Il suo effetto non potè comunque essere interrotto e Blackman fu risucchiato dalla singolarità gravitazionale della Spaccatura. I Life Points del nostro ragazzo subirono un netto calo.
LIFE POINTS GIUS : 4800
«Puah, Sopravvissuto torna in gioco. Termino».
«Bene bene, giusto in tempo! Ho qui un paio di carte per mandarti a ninna, così impari ad uscire di notte per ammazzare la gente senza chiedere il permesso della mamma! Gioco Polidementizzazione!»
Il Punchman nella sua mano apparve in campo e batté il cinque al suo amico di sempre Kickman. I palmi delle mani iniziarono a fondersi, poi le due braccia, i petti, le teste e tutto il resto, finché l’essere risultante non poté essere riconosciuto come il forzuto Fightman.
«Ora Ritorno Totale!»
Mentre il wrestler posava compiaciuto e metteva in risalto ogni singola fibra muscolare del suo corpo violetto, dalle fessure di porte e finestre iniziò a sibilare un fortissimo vento. Oltre all’impressionante effetto sonoro, ci fu anche un effetto riscontrabile sul campo di gioco: tutte le carte Magia e Trappola fino a quel momento sul terreno tornarono nelle mani dei rispettivi proprietari; la Spaccatura Dimensionale si richiuse e si ristabilì la luce normale delle lampade della hall.
«Adesso mandalo al tappeto!»
Dimostrando un’agilità che non si direbbe, Fightman balzò sul bancone della reception, si girò verso il malcapitato avversario e vi si tuffò sopra, atterrandolo violentemente. Dopo la mossa di wrestling il Duel Monster vincitore si rialzò, si avvicinò al killer e lo afferrò per il collo. Mentre il malcapitato farfugliava qualcosa, Fightman lo sollevò in aria, lo girò parallelo al terreno afferrandolo con l’altra mano per il bacino e poi lo inchiodò a terra con una chokeslam. Mentre il Sopravvissuto D.D. rimaneva immobile, probabilmente con il cranio in frantumi, e il tipo in impermeabile si rotolava per terra in preda agli spasmi, il wrestler tornò soddisfatto nella sua zona Carte Mostro.
LIFE POINTS ATTUALI : 1900
«Porca puttana», fece l’aggressore mentre si rialzava sulle proprie gambe, «qua la pula sta per arrivare e io non ho ancora quagliato niente…setto un mostro».
«Sfuggire al lungo braccio della Legge non è contemplato, amico mio!»
«Senti chi parla, il fuggitivo del secolo».
Gius lo ignorò e puntò il dito contro la carta coperta senza dire altro. Fightman vi si fece affianco e la mandò in frantumi con un pestone. Poi, non contento della scarsa resistenza incontrata durante quel turno, tornò dall’uomo in impermeabile e gli tirò uno spintone, facendolo barcollare indietro per diversi passi.
LIFE POINTS ATTUALI : 1100
L’uomo si ricompose, pescò e fece: «Odio le combo troppo lunghe, ma non ho altra scelta».
«È comunque inutile, ti conviene rivalutare la mia offerta».
«Attivo l’effetto speciale di Corvo D.D. e rimuovo il tuo Kickman dal Cimitero, poi evoco…»
«Ti pagherò il TRIPLO!»
Mentre Gius mostrava le sue tre dita, un corvo apparve dal niente nella hall dell’albergo e iniziò a svolazzare verso di lui, seminando pennacce nere sul campo di battaglia già ingombro dei vari cadaveri e rovine dei mostri distrutti. Fightman cercò di scacciarlo, ma l’uccello riuscì comunque a farsi strada fino a Gius e a sottrarre una carta dal suo Cimitero, per tenersela stretta nel becco e sparire così com’era venuto. Dopo poco, un nuovo avversario apparve in campo e il wrestler lo accolse con grinta: si trattava dell’ennesimo tipo losco in mantello e cappuccio, che lasciava intravedere solo gli occhi fiammeggianti. Mentre si faceva largo nella hall, qualche piuma di volatile volteggiava intorno a lui e dal pavimento si dissolsero il corpo esanime del Sopravvissuto D.D. e i frammenti di un qualche robot distrutto il turno prima.
«L’Attacco di Prometheus, Re delle Ombre sale a quota 2400 poiché rimuovo tre mostri dal mio Cimitero! Sono abbastanza per distruggere il tuo mostro e», fece una pausa per tirare di nuovo il carrello della Colt, «anche per piantarti questo benedetto proiettile in testa».
Il killer sfoderò nuovamente la sua Magia Continua Spaccatura Dimensionale e poi ordinò al suo mostro di attaccare Fightman. Prometheus si avvicinò rapido all’Eroe Demenziale e provò a tirargli un montante nello stomaco, ma l’avversario lo bloccò e sgusciò alle sue spalle, immobilizzandogli il braccio con una presa. Se avessero continuato così, un normale lottatore avrebbe ceduto e si sarebbe arreso, ma il misterioso Duel Monster ruotò l’altro braccio dietro la schiena in maniera innaturale e così spinse Fightman oltre la Spaccatura Dimensionale, mandandolo fuori dai giochi.
Il risucchio nella Differente Dimensione provocò una leggera onda d’urto che danneggiò Gius e spedì per aria tutti i fogli e i giornali nella hall.
LIFE POINTS GIUS : 4500
«Ok, e adesso…»
L’uomo stava prendendo la mira e Gius non aveva di che difendersi, quando…
«Ah, sono un genio!»
«Chi ha parlato?»
Un robottino di forma sferica con un elemento luminoso nel centro apparve nella hall e iniziò a svolazzare in giro per il campo di gioco, distogliendo l’incappottato dall’imminente assassinio.
«Ma porca…»
«Recuperatore? Recuperatore? Siete in possesso del catalizzatore?»
«Zitto e torna a posto, 343 Scout Plane!!»
«Tu tu tuturututu… ♪»
Mentre il killer bisticciava con la Navicella Spia D.D. appena ritornata in gioco dalla Zona Carte Rimosse, Gius fece in tempo a pescare una nuova carta e ad evocare un Dustman Eroe Demenziale che lo tenesse al sicuro da regalini al piombo indesiderati.
«Cappuccetto laggiù ha abbassato la cresta, amico mio! Fagli vedere di che sabbia sei fatto!»
L’Eroe Demenziale si avvicinò barcollando all’avversario e lo cinse in una morsa, costringendogli la testa incappucciata nella nube di polvere che levitava attorno al proprio tronco. Dopo conati e colpi di tosse sempre più forti, alla fine Prometheus si accasciò soffocato fra le braccia del proprio assalitore. Dustman lo gettò contro il suo proprietario e gli sottrasse diversi Life Points.
LIFE POINTS ATTUALI : 800
«Recuperatore?! Ma che combina?»
«Sparisci, trecentoquarantatrè».
«Ritiro dal servizio confermato ♫»
La pallina svolazzò via oltre la Spaccatura Dimensionale e al suo posto tornò in campo il colossale Caius, che con la sua forza oscura trascinò via dall’altra parte anche il Dustman di Gius.
«Signor Caius, convinca il signor campione a mettere le mani in alto».
«Fa molto Matrix» pensò il nostro eroe qualche istante prima che il Monarca dell’Ombra lo facesse volare contro il muro con un bel calcione.
LIFE POINTS GIUS : 2100
Gius si stava scostando un quadro di dosso mentre si rotolava sul pavimento per rimettersi in piedi, quando: «Ah ah, sono proprio un genio!»
«…ma chi me l’ha fatto fare a evocarlo?»
«Essere sempre presenti nel momento del bisogno non è da tutti, Recuperatore!»
«Meglio un rotolo di carta igienica che te».
«Se avete finito di bisticciare, io pescherei».
«Ma certo, vada pure Campione!»
«Ecco, bene…tu ti sei scocciato di provare a spararmi?»
Quello con l’impermeabile lo guardò interdetto per parecchi secondi, poi annuì con la testa e puntò nuovamente la Colt, quasi se n’era dimenticato. Gius fu più veloce di lui ed evocò ridacchiando un Neonman sul suo lato di terreno.
«Eeeeeh no! Troppo facile! Io ormai la mia offerta te l’ho fatta!»
Appena entrò in gioco, Neonman si guardò in giro, notò la Navicella Spia D.D., vi si avvicinò e gli bastò schioccare le dita perché il nucleo di quella si spegnesse e il robot precipitasse al suolo inerte. L’arresto improvviso dell’alimentazione liberò una scarica di corrente in eccesso che colpì il sicario, bruciacchiandolo ancora un po’.
LIFE POINTS ATTUALI : 500
«Visto che tu l’hai rifiutata, al prossimo turno ti faro a polpette!»
Il nostro eroe settò un Tornado di Polvere e un’Evocazione d’Emergenza Demenziale coperte, sicuro che alla prossima mano il suo avversario avrebbe provato ad attaccare Neonman con il Monarca dell’Ombra: distrutta la Spaccatura Dimensionale, avrebbe potuto aggiungere alla sua mano un nuovo Blackman e poi attivare una Fusione Miracolo Demenziale, per evocare un Neon Fulminato Eroe Demenziale, ma…
«Toh, non ce n’è nemmeno bisogno! Non senti anche tu le sirene?»
«Cazzommerda», fece l’altro con il fiato mozzato, «con tutto questo trambusto abbiamo fatto svegliare qualcuno nel palazzo».
«Beh, in una manciata di secondi le teste di cuoio saranno dentro, ti conviene arrender-»
Gius non fece in tempo a finire la frase che il sicario gli balzò a un metro di distanza e lo tramortì con il calcio della pistola dopo aver evitato fortunosamente un cartone di Neonman. Mentre l’Eroe Demenziale si chinava per prestare soccorso al proprio padrone colpito, il killer in impermeabile fece un cenno a Caius e spedì il 343 Scout Plane oltre la Spaccatura Dimensionale con un calcio. Il Monarca dell’Ombra cacciò un braccio nella Differente Dimensione e ne tirò fuori un uomo in tutto e per tutto identico al portiere ammazzato qualche minuto prima, che teneva stretto in una mano; lo fissò intensamente mentre quello aveva gli occhi sbarrati – probabilmente lo ipnotizzò – e poi lo mise con i piedi per terra come se fosse un pupazzetto. Riappeso al muro qualche quadretto precipitato e messo in ordine qualche giornaletto turbinato via durante la battaglia, prima Caius e poi il sicario sgusciarono via nella Spaccatura Dimensionale.
«Speriamo che questo sia bastato» fece trafelato l’uomo in impermeabile prima di chiudere i lembi della finestra dietro di sé.
ERRORE – DUELLO ANNULLATO
Neonman alzò gli occhi verso il nuovo portiere dell’Albergo di Città di Domino cercando aiuto, ma quello ricambiò con uno sguardo assente. Qualche secondo dopo l’interruzione del duello, il Duel Monster svanì e il nostro eroe crollò definitivamente per terra.
E poco dopo arrivò la Sicurezza.

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Capitolo 18
*** Una Diagnosi Movimentata - Parte I ***


Capitolo 16 - Parte I
Capitolo 16 - Parte I
«Agente, le assicuro che si tratta di tentato omicidio, non di schizofrenia cronica polisferica bipolare».
«Figliolo, ma tutte le deposizioni dei testimoni…»
Steso in un letto d’ospedale, Gius bisticciava con un ufficiale del Dipartimento di Sicurezza, tentando di spiegargli di come quel tipo in impermeabile fosse apparso e scomparso dal niente e avesse tentato di ammazzarlo senza lasciare prove in giro.
Doveva essere un professionista, diceva Gius.
Aveva avuto una forte allucinazione durante la notte e si era procurato il lieve trauma cranico come risultato di una convulsione, dicevano i medici.
«Cazzate! E allora quando hanno chiamato il 911 che le hanno detto? “Presto, c’è un tipo con le convulsioni, mandate la SWAT e l’esercito e la Marina?”»
«Non ho risposto io alla chiamata, ma hanno segnalato rumori particolarmente molesti alle tre di notte».
«Quindi da queste parti mandate l’antisommossa alle feste un po’ più rumorose del normale?»
«Il Governatore ha quintuplicato le misure di sicurezza da quando siete arrivati qui».
«Ma devono aver segnalato anche rumori di spari, nella chiamata!»
«Nessuna segnalazione del genere».
«Ah è vero…usava il soppressore…però dovete fare un test per la polvere da sparo nella hall! Quella ci sarà di sicuro!!»
«Figliolo», fece l’agente sporgendosi dalla sedia e mettendogli una mano sulla spalla, «non abbiamo trovato nulla».
«CAZZATE! IO NON SONO PAZZO! NON SONO PAZZO!!»
Mentre lo scrollava per le spalle fece cadere il cappello all’agente sconvolto, allora due infermieri massicci che aspettavano sulla soglia della stanza entrarono prontamente, lo immobilizzarono e gli piantarono un siringone nel braccio.
«Non sono…pazzo…»
L’uomo raccolse di nuovo il cappello e la cartella con i fogli che gli erano volati e andò via contrariato. Spariti anche gli armadi-infermieri, nella stanza entrarono Step, Mark ed Endaron.
«Oh fratello come stai?!» fece Step dopo aver preso concitato Gius per le spalle.
«Mi sento…rilassato…»
«Oh non è che sta collassando? Potrebbe essere un sintomo! Chiamate subito aiuto! AIUTO!!»
«No no non chiamare gli infermieri…»
Il ragazzo prese subito gli occhiali giallo evidenziatore poggiati sul comodino e schizzò nel corridoio cercando un medico.
«Aahh», sospirò Endaron, «sei sotto sedativi eh?»
«Si vede molto?»
«Hai giusto le pupille di un Predator, per il resto sembri ancora normale».
Gius annuì stralunato e continuò a fissare inebetito il vuoto finchè Mark non lo riportò allo stato cognitivo: «Non ti hanno creduto?»
«Quando?»
«Quando gli hai raccontato quello che ci hai detto stamattina!»
«Cioè che stanotte sono diventato un ricercato feder-»
Endaron gli si fiondò sopra e gli tappò il becco: «Sta’ zitto per l’amor del cielo! Che ci sono anche io in mezzo a questa merda!»
«No, intendevo la storia del killer stile Matrix col cappotto bianco», riprese Mark.
«Aaaaaaaahhh…no».
«Hm. Beh tranquillo amico, io ti credo».
Mentre gli sorrideva contento, Gius iniziò lentamente ad accasciarsi di lato, ed Endaron lo mise a nanna sul cuscino prima che cadesse dal letto.
«Sogni d’oro».
«OH MIO DIO HA PERSO CONOSCENZA!! PRESTO! PRESTO!!!» In quel momento Step si era affacciato nella stanza e riprese ad urlare.
«Ma non eri già andato a chiamare aiuto?»
«Avevo bisogno prima di un caffè», rispose a Mark quando era già di corsa a metà del corridoio.

* * *



«Si sciacqui dalle palle per cortesia».
«Ma che cazz-»
Un uomo col bastone si faceva largo nella hall dell’Ospedale di Città di Domino a suon di insulti, finché non arrivò al bancone dell’accettazione.
«Allora, sono qui! Spero abbiate un valido motivo per avermi chiamato».
La donna dall’altro lato gli passò una cartella con aria di disprezzo e non gli rivolse nemmeno una parola.
«Ci vediamo all’inferno, donna», rispose lui prima di allontanarsi.
«Di che si tratta?» fece l’uomo che lo stava accompagnando mentre si dirigevano all’ascensore.
«Naaah, niente di che, solo un ragazzino bugiardo che ha preso una botta in testa».
«Ma allora perché ci hanno fatto venire qui dall’altro lato del paese?!»
«Ci sono offerte che non puoi rifiutare. Soprattutto quando chi te le fa in macchina porta sempre una mitragliatrice seduta nel seggiolino per i bambini».
«Eh?»
«Oh ci ha chiamati il Governatore Schwarzenegger! Quello che con un foglio di carta ti costruisce un F-35 con i missili tomahawk!»
«E ci ha minacciati di morte se non rispondevamo alla chiamata?»
«Più o meno».
«No, non me la conti giusta tu».
«…»
«Sputa il rospo, vecchio».
«Oooh e va bene, ho accettato perché mi ha promesso che dopo mi farà fare un giro su un Osprey della Marina!»
«Che schifo, ti venderesti anche per un secchiello di pop-corn».
«Zitto o ti licenzio, negro!»
Quando finalmente le porte dell’ascensore si aprirono, i due entrarono e il tipo schiacciò il pulsante con il bastone, rischiando di trafiggere Step che anche lui era su quell’ascensore.
«Oh stai attento zio!»
«…che ci fa uno sbarbatello come te sul mio ascensore?»
«Il TUO ascensore? Ma da dove te ne vieni?»
«Faresti meglio a chiudere il becco se non vuoi che ti sculacci, giovine».
Step stava iniziando ad alzare i pugni ma l’infermiera dietro di lui lo distolse con una mano sul petto e gli fece: «Mi stavi dicendo, allora? Vi spararono addosso?»
«Ah, sì, come dicevo noi ribaltammo i tavolini e…»
Arrivarono al piano, le porte si aprirono, e Step quasi si incastrò nel vano perché nello stesso istante anche il tipo col bastone vi uscì. Si diressero verso la stanza di Gius, i primi due che continuavano a beccarsi e a lanciarsi frecciatine, gli altri due a conversare delle mirabolanti imprese del giovane Campione della Generation Next.
Guardandolo meglio, da dietro, mentre camminava, Step si concentrò sul bastone con le fiamme a cui si appoggiava. A quel momento capì.
«MA QUELLO…È IL DOTTOR HOUSE!»

* * *



«Ora sta a te decidere da che parte stare. Io ti ho detto tutto quello che so, tu sei l’unico a potermi aiutare in questo momento».
Lui, meditabondo, le rispose, tentando di ricapitolare la colossale mole di informazioni con cui lo aveva bombardato negli ultimi quindici minuti: «Quindi questa è l’unica maniera per evitare il peggio? L’alternativa sarebbe una guerra totale contro un nemico con tecnologie di duemila anni più avanti delle nostre?»
«No, l’alternativa sarebbe la distruzione del mondo e basta».
«Ma non c’è un altro modo? E anche se lo facessimo, non rischieremmo una loro rappresaglia?»
«Molto probabilmente sì, ma a quanto ho sentito sono alle strette. La loro cattura ormai è questione di settimane. Dobbiamo resistere…e sacrificarci».
Serrò la bocca e iniziò a strofinarsela con la mano, nervoso. Lei gli prese l’altra mano e gliela strinse, guardandolo negli occhi in attesa di una risposta.
Poi lui si alzò, con il viso rabbuiato, lasciò una banconota sul tavolinetto e se ne andò dicendo: «Ci penserò. Avrai mie notizie».
Lei si spallò sulla sedia e si strinse fra le braccia. «Ti voglio bene», lo salutò.

* * *



«Presto, infermiera, un defibrillatore, è in arresto!!»
«Aehm…subito!»
La biondona che fino a qualche secondo prima stava camminando affianco a Step corse via, mentre l’assistente del tipo col bastone era affianco al letto di Gius e iniziava a fare il massaggio cardiaco.
«House aiutami, per Dio!»
«No Foreman, non mi slinguazzerò il moccioso!»
Step si avvicinò prontamente al capezzale e fece risoluto: «LA AIUTERO’ IO!!»
«Macchè, non ce n’è bisogno…» Il medico impugnò il bastone dal basso e diede un colpetto sul ginocchio di Gius: il ragazzo rinvenne all’istante, diede un colpo di reni e lo guardò con il viso sconvolto.
«…DOTTOR HOUSE!!» urlò, in estasi.
«…figliolo!» rispose lui di rimando.
«GIUUUSSS!! SEI VIVO!!» urlò Step in lacrime a un centimetro dal suo naso.
«Sedate il paziente!» urlarono i due infermieri tornati alla riscossa.
«NO, IL SEDATIVO NO! NOOoooooo…»
House li guardò ammirato e si strofinò il mento: «Ben fatto ragazzi».
«Dovere, signore», risposero i due con tono soddisfatto, prima di svanire di nuovo nel corridoio del reparto.
«Me ne farò prestare un po’, quella roba è portentosa», fece poi fra sé e sé.

La mattinata passò con Foreman che visitò il Campione e House che guardava Step in cagnesco, mentre teneva una conversazione cervellotica su nonsisabenequaliargomenti con Mark. Pareva quasi che i due fossero diventati amici. Step, dal canto suo, fece l’infermierina amorevole e non smetteva mai di controllare la febbre a Gius, di rimboccargli le lenzuola, di imboccarlo quando arrivò l’ora del pranzo… E Endaron si chiese per quanto tempo avrebbe continuato a vivere in pace prima che i Federali riuscissero ad acciuffarlo.
Dopo aver controllato che dormisse come un angioletto per l’ora del riposino, Step lasciò in silenzio la stanza e fece per affacciarsi ad una finestra del corridoio, quando qualcosa attirò la sua attenzione.
«Ma che cazz…»
Un tipo con una zazzera di capelli neri come la notte stava schiacciando un pisolino su uno dei divanoni così soffici e concilianti della zona relax, quando qualcuno gli sfrecciò affianco di corsa e rubò il suo Dueling Disk incautamente appoggiato sul tavolino. E quel qualcuno era ovviamente Gregory House.
«HOUSE!!»
Il medico non rispose e si limitò a fermarsi e girarsi verso di Step, facendogli una boccaccia e poi riprendendo la sua corsa verso le scale. Lo zazzerone si svegliò di soprassalto, vide che il suo Disk non c’era più e si guardò intorno agitato: «Dov’è mio Disk?!»
Step, muto, sollevò il braccio e puntò il dito verso lo zoppo che correva.
«Oh no, quello spuorco cappitalista!!»
Step capì che Città di Domino aveva ancora bisogno di lui, così lo rassicurò: «Tranquillo amico, te lo riporto io», e partì all’inseguimento di House.
«Non posso farmi seminare da uno zoppo drogato!»
In breve lo raggiunse al piano di sotto e lo vide mentre montava su una carrozzella e se la squagliava con quella. Fece altrettanto.
«Fermati stronzo!!»
«Vieni a prendermi, sfigato!»
Fu così che la corsa di carrozzelle per i corridoi dell’Ospedale di Città di Domino ebbe inizio.
Mentre i due contendenti si davano strada, battibeccavano così: «Che te ne fai di un Dueling Disk se non sai nemmeno giocare, vecchio pazzo?!»
«E tu che ne sai?»
«Dov’è il tuo Deck?»
House ne tirò fuori uno dal taschino della giacca e lo inserì nell’alloggiamento: «Quelle ore passate in punizione alla Pediatria del Plainsboro non sono state così inutili!»
«Che stronzo, hai rubato le carte ai bambini del tuo ospedale…TI SCONFIGGERO’ E TI DARO’ UNA BELLA LEZIONE!»
«Sììì che ficata! Era da sempre che volevo montare un motore turbo su uno di questi affari! Dueling Disk, attivazione! Gioco Mondo Velocità 2!»

(Immagine Mondo Velocità 2)


CARTA MAGIA TERRENO MONDO VELOCITA' 2 ATTIVA
MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO TURBO
LIFE POINTS HOUSE : 4000


«Oh porca puttana, tu sei fuori… MA STEP NON SI TIRA MAI INDIETRO! Dueling Disk, attivazione!»

CARTA MAGIA TERRENO MONDO VELOCITA' 2 ATTIVA
MODALITA' DUELLO OPERATIVA - DUELLO TURBO
LIFE POINTS STEP : 4000


Due Turbo Synchron si materializzarono sotto le carrozzelle e accesero i motori: in un attimo furono pronti a partire, e i veicoli di fortuna schizzarono via alla velocità della luce.
«Un attimo…ma tu come fai ad avere una carta esclusiva del World Tournament?!»
«Che ne so, l’ho trovata già inserita in quest’aggeggio!»
«Oh porca…ma allora quello è un Disk del mondiale!»
«Embè?»
«Embè sticazzi, questo Duello deciderà le sorti della mia vita! PESCO IO!»
SPEED COUNTER STEP: 1
SPEED COUNTER GREGORY: 1

«House duellante della domenica, guarda un vero professionista all’opera! Evoco Abile Mago Bianco sul mio terreno!»
Fra i medici e gli infermieri che nel corridoio urlavano e si scansavano, apparve un altro tipo vestito in bianco, con una lunga tunica pesante e un copricapo che gli calava sugli occhi. Nella mano destra teneva un lungo bastone magico e correva alle calcagna delle Duel-carrozzelle.
«Più che un Abile Mago il tuo mi sembra un omino delle pulizie, con quella ramazza in mano!»
«Stai zitto e fammi finire la mossa! Ora posiziono una carta coperta e termino il turno!»
«Ah bene, allora pesco io!»
SPEED COUNTER STEP: 2
SPEED COUNTER GREGORY: 2

«Per cominciare, attivo...Mondo Toon!»
«House ma dove hai la testa? Subirai 2000 danni diretti a causa di Mondo Velocità 2!»
Il diagnosta girò la testa, fissò Step per qualche momento e poi gli fece una smorfia: «Oh no, come farò mai?! Sono spacciatooo!!»
Il grande libro apparve a mezz'aria e si aprì, rivelando le meraviglie che conteneva al suo interno. Una Sirena Toon salutava contenta dalle pagine del libro, ignara del Levia-Dragone Dedalo Toon che l'aspettava alla pagina successiva. Subito dopo lo scettro dell'Abile Mago Bianco di Step si illuminò: al suo interno si era appena acceso un Segnalino Magia.
LIFE POINTS GREGORY : 3000
«Ah sì, dimenticavo, ho dovuto pagare 1000 Life Points per aprire questo libro!»
Ma i danni per House non erano finiti: le ruote della Duel-carrozzella si bloccarono e lui ne perse il controllo, andando a schiantarsi contro una pianta del corridoio e seminando terriccio e distruzione dappertutto.
LIFE POINTS GREGORY : 1000
«Cazzo però, ho perso 3/4 dei punti in metà turno!»
«Guadagnare questo punto delle Qualificazioni sarà più semplice del previsto».
«Umpf, setto tre carte coperte ed evoco un mostro: SOLDATO CANNONE TOON!»
La versione a cartone animato del celebre sgherro del Re delle Macchine apparve nel corridoio, iniziando a seguire levitando le carrozzelle.
«Termino qui il turno, moccioso...»
«Non chiamarmi moccioso, zoppo! Pesco!»
SPEED COUNTER STEP: 3
SPEED COUNTER GREGORY: 3

«Evoco Abile Mago Nero!»
L’altro incantatore apparve nel corridoio, scambiandosi un cenno d’intesa con il collega in bianco dall’altro lato.
«E ora...Abile Mago Bianco, attacca quel cartone animato di serie B!»
Il mago puntò minacciosamente lo scettro contro il soldato cannone, che tuttavia continuava a ballare e sparare allegramente in aria, come se nulla fosse.
«Altolà, attivo una carta trappola!! Si tratta di...DIFESA TOON!», lo interruppe House.
«Ah si? E che fa?»
«Sposto l'attacco direttamente sui miei Life Points!»
«Oh ma allora sei scemo? Così hai perso!»
L’Abile Mago Bianco si fermò per qualche momento e indirizzò un fascio di luce sparato dallo scettro contro il suo bersaglio, più avanti nel corridoio. Cessato il bagliore, Step si aspettava che la carrozzella di House fosse distrutta in millemila rottami fumanti, ma invece…
«…stai trassando! Perché sei ancora vivo?!»
«Non mi dilungherò troppo, mi limito solo ad indicarti la carta che ho appena attivato!», gli rispose House, puntando il dito verso la Barriera dello Spirito scoperta dal suo lato del terreno.
Step osservò pensoso la carta per qualche secondo, poi sbarrò gli occhi: i Life Points di House erano in una botte di ferro!
«Porca merda! Termino il turno!»
«Prima dell'inizio della mia Draw Phase, attivo Desideri Solenni, la mia terza carta coperta!»
«SCALEEEE!!!»
«Cosa stai blaterando? Oh cazzo, le scaleee!»
Le Duel-carrozzelle imboccarono la tromba delle scale, con i Duel Monsters alle calcagna. I Turbo Synchron furono costretti a rallentare per non schiantarsi direttamente nel muro e per consentire ai due piloti di girare in tempo per seguire la tromba.
Alla fine della sezione di panico, House tirò il fiato: «Ora che siamo ancora vivi, pesco io!»
SPEED COUNTER STEP: 4
SPEED COUNTER GREGORY: 4
LIFE POINTS GREGORY : 1500

«Ed evoco Sirena Toon!»
Il secondo mostro toon apparve sul terreno di gioco di House, protetto da una conchiglia e con una freccia incoccata nell’arco.
«Ma siccome questi cartoni animati mi sembrano un po’ troppo imbecilli, decido di eliminarne uno per evocare qualcosa di più avvincente! Sacrifico Sirena Toon per richiamare...TESCHIO EVOCATO TOON!»
La sirena tornò nel Libro Toon parecchio offesa e, dopo che le pagine del volume girarono vorticosamente, da una nuova illustrazione prese vita il cartone animato dell’orrore, che iniziò a seguire la carrozzella di House a mezz’aria.
«Quel mostro non mi ispira molto...»
«Ahah! Per tua fortuna non può attaccare durante questo turno...a differenza di Soldato Cannone! Vai cartone animato, gambizzalo!»
«Oh no, solo adesso mi è venuto in mente che i mostri toon possono fare strage dei miei Life Points se non ho un cartone animato in grado di proteggermi!»
Soldato Cannone sparò una raffica di pallottole colorate contro la Duel-carrozzella avversaria, obbligando Step a zigzagare disperato per non finire imbottito di piombo. Il Campione perse 1400 Life Points ma uscì ancora integro dallo scontro; lo stesso non si poteva dire per le mattonelle di quel piano dell’ospedale, completamente devastate.
LIFE POINTS STEP : 2600
«House, hai quasi raso al suolo l’ospedale!!»
«Davvero? Non pensavo che questi mostri facessero male sul serio!»
«…beh ORA LO SAI!»
«Le cose allora si fanno più avvincenti! Termino il turno con una carta coperta!»
«Ok, l’ora dei cartoni animati è finita, devi andare a fare il pisolino, piccolo Greg!»
SPEED COUNTER STEP: 5
SPEED COUNTER GREGORY: 5

«Evoco Kykoo, il Distruttore di Spettri! Sono sicuro che mi darà una mano per metterti a dormire!»
Il monaco apparve nel corridoio, iniziando a seguire di corsa gli altri due incantatori, tenendo sempre stretto fra le mani il suo rosario incantato.
«Attivo Speed Spell - Speed Energy per dare un’iniezione di energia al mio esorcista! Ai 1800 punti ATK di base, se ne sommeranno altri 800, per un totale di 2600!»
Dopo quella mossa, l’Abile Mago Bianco sorrise beffardo fissando il Teschio Evocato Toon, mentre l’Abile Mago Nero lo pungolò facendogli gesto di passarsi il pollice lungo il collo. Nel frattempo, i loro bastoni si caricarono di un Segnalino Magia in più.
«Io sono ateo, mi ci sciacquo le palle con i tuoi esorcisti!»
«Forse il tuo demonio non è così tranquillo come lo sei tu, vecchio infedele! Attacca e purifica, Kykoo!»
L’esorcista annuì determinato e iniziò a recitare una formula magica mentre teneva alta la mano con il rosario verso il Teschio Evocato: «Bla bla bla bla bla…ESCI DA QUESTO CARTONE ANIMATO!!»
Fu allora che accadde l’inevitabile.
«AAARRRGGGHHHH!!! WHHHOOOPPPPSSSS!!»
Prima di sgretolarsi in mille pezzi, il Teschio Evocato fu vessato da un fragoroso conato di vomito, che non potè non colpire in pieno i pantaloni di Step.
«NOOOOOOOO!!!!»
LIFE POINTS GREGORY : 1400
Dopo aver assistito a quella scena, parecchie persone che fuggivano per i corridoi rimasero scioccati, e molti iniziarono a tossire disgustati.
«Ommioddio che schifo, ma perché sempre a me?!»
«Te la sei cercata, paladino della fede!»
«Puah, termino il turno…»
«Ahah, pesco!»
SPEED COUNTER STEP: 6
SPEED COUNTER GREGORY: 6
LIFE POINTS GREGORY : 1900

«Evoco un altro surrogato di cartone animato per bambini da 0 a 12 mesi!»
Uno Stregone Mascherato Toon apparve sul terreno di gioco, andando ad appollaiarsi sulla zucca di House.
Il medico lo scacciò con la mano, prima di ordinare al Soldato Cannone di attaccare di nuovo: «Scendi da lì, brutto mostriciattolo! Stai calpestando un suolo sacro!!»
Il cartone animato inflisse un altro danno ai Life Points di Step, riducendoli a poco più di 1000 unità.
LIFE POINTS STEP : 1200
«Se non ti inventi qualcosa, entro il prossimo turno i miei cartoni animati ti faranno a pezzi! Ahahah!»
«Maledizione…»

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