L'invasore

di hasgaard
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte 1 ***
Capitolo 2: *** parte 2 ***



Capitolo 1
*** Parte 1 ***


L'invasore [parte 1]

Stava iniziando una nuova giornata nel Ceyenne Complex ed era già ora di una nuova missione.

L'SG1 era stata svegliata presto e dopo un rapido briefing pre-missione la squadra iniziò i preparativi per l'imbarco.

La voce di Harriman stava già avvisando tutta la base che lo stargate si stava attivando.

O'Neill fu il primo ad entrare e a posizionarsi davanti al MALP che avrebbe preceduto la missione, l'uniforme mimetica era militarmente addobbata con una M9, 3 granate ed una MP44 appesa al collo adeguatamente puntata verso il basso, sulle spalle lo zaino tattico, osservo il grosso anello che si stava muovendo mentre dietro di lui Daniel stava facendo il suo ingresso nella sala d'imbarco.

Come al solito era attrezzato solo con una M9 in una fondina appesa alla cintura e uno zaino pieno di libri, si sistemo gli occhiali e il cappellino poi osservo il colonnello "Jack" come per salutare.

Poco dopo entrò Teal'c nella sua solita armatura serpente con l'asta jaffà usata come bastone da appoggio e tre fucili Zat'nik'tel, ne lanciò uno ad O'Neill ed uno a Daniel, rispose al loro ringraziamento inclinando la testa e agrottando il sopraciglio destro.

Con la squadra si sarebbe aggiunto anche un manipolo di 5 marines pesantemente armati dato che le immagini precedenti avevano indicato la presenza di un potenziale nemico.

Dalla sala OPS glinse la voce di Harriman "Blocco 7 inserito", immediatamente un boato immediatamente seguito da un enorme bagliore indico l'apertura del gate ""Passaggio stabile", il sergente stava sicuramente aspettando il consenso di Hammond per il lancio del MALP, alle spalle del sergente Samanta Carter pronta per la partenza stava smanettando sul computer dove sarebbe apparsa l'immagine della sonda.

Il colonnello scese le scale che dal suo ufficio portavano al finestrone che si affacciava direttamente in sala gate "Lanci la sonda Harriman".

Il MALP risalì la rampa e si dissolse nel cerchio blu "raggiungerà PMX-009 tre 5 4 3 2 1"

Carter e Hammond osservarono l'immagine poi il capitano illumino la sala d'imbarco su ciò che li avrebbe aspettati "Ci sono due cadaveri vicino al gate di 009 ma sembrano li da un pò quindi non temerei più un attacco, inoltre è in mezzo ad un bosco quindi avremo la possibilità di proteggerci".

"Grazie Carter" rispose O'Neill "ora puoi essere così gentile da raggiungerci?" Carter osservo Hammond che gli diede il permesso.

Dopo due minuti era anch'essa davanti allo Stargate pronta per la missione.

Hammond iniziò il suo discorso di rito "SG1, se tra 48 ore non sarete di ritorno invieremo una squadra"

Il gruppo annuì poi Samanta prese il comando della camionetta che portava tutto il necessario per la missione.

La squadra oltrepassò l'evento orizzonte e il flusso si chiuse alle loro spalle, solo allora il computer rilevò un picco di energia che Harriman non aveva mai visto, lo fece notare al generale che ordinò l'analisi immediata.

 

Come al solito l'uscita dal gate fu caratterizzata da un freddo insopportaile causatto dal violento ricompattamento delle particelle corporee, tuttavia un'altro brivido percorse i corpi dei membri della missione quando scoprirono di non essere sul pianeta visto dal MALP.

Si aspettavano una foresta rigogliosa e si trovarono in una pianura sterminata e circondata da montagne.

"Carter?" O'Neill, pretendeva una spiegazione.

"Non saprei che rispondere, aspetti che controllo il MALP" avrebbe voluto farlo ma si accorse che la sonda non c'era.

"Carter, torniamo a casa" O'Neill era irremovibile.

Il problema era la mancanza anche del DHD, non c'era nei paraggi.

O'Neill non voleva crederci, allora ordinò ai marines di fare una linea di difesa attorno al gate, i soldati iniziarono a perlustrare la zona, molte pietre potevano fungere da riparo allora si posizionarono.

Anche Teal'c voleva dare una mano così si mise di vedetta.

Dopo pochi minuti Carter trovò i pulsanti del DHD sparsi in una piccola area nei pressi del gate e ne dedusse che il dispositivo fose sotterrato.

Lei e Daniel iniziarono a scavare fino a che non lo portarono alla luce, era completamente distrutto.

"Signore, abbiamo un problema" Carter cercava lo sguardo di O'Neill.

"Ma davvero?" chiese ironicamente il generale muovendo di poco la testa.

"Il DHD è fuori uso, dobbiamo trovare un metodo alternativo per dare energia al gate".

"Qualche idea?" O'Neill voleva la classica soluzione della salvezza del Capitano.

"Possiamo utilizzare lo stesso metodo utilizzato su PB2-908".

O'Neill la guardò come a chiedere una descrizione migliore del pianeta.

Fu Daniel a rispondere "Era il pianeta su cui trovammo Ernest Littlefield".

"Se non sbaglio li utilizzammo un fulmine per attivare la porta" rispose il comandante osservando il cielo sereno che si stagliava per chilometri.

Tutto ad un tratto il rumore di un velivolo volante disturbò la pace di quel paesaggio di montagna, una specie di disco volante gli passo 10 metri sopra di loro.

I marines iniziarono a sparare ma la velocità del corpo non permetteva di colpirlo.

O'Neill chiese a Carter di muoversi con le operazioni di avvio ma il timore cessò quando il disco si perse nelle montagne.

Il DHD era completamente stato liberato dalla terra, il cristallo centrale era intatto ma i pulsanti con i simboli dei pianeti erano sparsi in giro e il cristallo di attivazione completamente rimosso.

"Potremo sostituire il fulmine con la batteria della scarica dell'asta Jaffà" Carter sembrava presa bene.

Teal'c estrasse la batteria dall'asta e la consegno al capitano.

La batteria ci mise poco ad alimentare il dispositivo che iniziò a girare, Carter con l'aiuto di Daniel posizionò i blocchi e dopo pochi secondi la grossa onda indicò l'apertura di un nuovo wormhole.

"Carter, il codice" ordinò O'Neill ed immediatamente il capitano inserì l'IDC sul GDO, il gruppo entrò nel gate che si chiuse alle loro spalle.

 

Quando uscirono si abbassarono le armi per impedire alle guardie della base di prenderli per minaccie ma fu inutile dato che si trovarono sullo stesso pianeta da cui erano partiti.

"Bene" O'Neill lanciò a terra l'MP44 e si sedette sullo scalino ai piedi del portale

Carter collegò un pc al DHD e iniziò l'analisi del sistema "Sembra che il nostro ingresso sulla Terra abbia creato un picco di energia dovuto ad un file nel sistema degli stargate di questa zona che ci ha condotto qui".

"Bene, allora cerchiamo un posto dove ripararci prima che quel aereo torno e ci attacchi" ordinò il generale.

"Forse potremo andare li" disse uno dei marines indicando la punta di una piramide ad appena un paio di km.

Il gruppo iniziò ad incamminarsi e dopo un paio d'ore raggiunse la struttura, era un'enorme piramide verde metallizzzato che rifletteva il sole su tutta l'area.

Entrati nella piramide furono accolti da un lungo corridoio metallico e pieno di circuiti nascosti dietro parti di pareti trasparenti.

Arrivati alla fine, una scala li condusse in un'enorme stanza a cui si accedeva attraversando un grande arco che doveva sicuramente ospitare una porta blindata indistruttibile.

Nella parte destra un grosso telescopio puntava nello spazio, grossi schermi riempivano le varie pareti della stanza, una grossa console cresceva al centro e dalle finestre binocoli e armi indicavano una probabile difesa.

Uno dei marines rimase sotto le scale a proteggere l'ingresso.

Carter si mise subito alla console aiutata da Daniel che doveva tradurre le scritte aliene.

Gli altri marines si misero sotto ordine di O'Neill alle torrette difensive coprendo tutti i lati.

Il generale e Teal'c guardarono il telescopio.

"Signore, abbiamo trovato una banca dati" Carter sembrava solleata dalla faccenda.

"E quindi?" O'Neill si sedette e osservo cosa si vedeva dal telescopio, il grosso satellite iniziava a brillare al crepuscolo di quello splendido paesaggio di montagna.

Daniel si stava operando a tradurre la banca dati "Questa è la kerbun, stazione di protezione del sistema Dunher" premette dei pulsanti e su uno degli schermi laterali apparve la loro locazione nella galassia.

"Mio dio" esclamò Carter "siamo nello spazio vuoto tra i bracci della galassia, non dovrebbero esserci stargate qui" iniziò a smanettare sul computer e apparve un punto nella galassia poco distante dalla loro posizione "questo è lo stargate al quale saremo dovuti arrivare, siamo stati sbalzati in un'altra porta" era esterrefatta.

"Si ma chi ha costruito questa struttura?" chiese O'Neill ansioso di arrivare al nocciolo della questione.

Daniel riprese a tradurre "Noi attenderemo il ritorno degli Antichi, coloro che hanno costruito questa base, loro ci proteggeranno dall'assedio dei Goa'uld" riprese fiato "sembra che gli abitanti di questo mondo abbiano trovato negli antichi una sorta di ala protettiva".

Un rumore risuonò nel cielo, il velivolo che avevano incontrato al loro arrivo passo vicinissimo alla struttura.

Uno schermo si accese automaticamente e mostrò le immagini osservate dal telescopio, attorno alla luna del pianeta vi era una gigantesca nave spaziale che lasciò cadere sul pianeta quattro oggetti che sembravano meteore.

"Toccheranno terra tra circa un minuto" Carter aveva già fatto i calcoli interfacciando la tecnologia terrestre con quella degli antichi.

Dopo circa un minuto i corpi caddero equidistanti dalla struttura ad un centinaio di metri.

Uno era ben visibile da una delle postazioni di controllo, uno dei marines collegò la torretta al terzo schermo disponibile.

Si vide chiaramente che dal cratere si sollevò un enorme robot che stava assumendo una forma umanoide salvo le dimensioni che erano il triplo di quello di una persona.

"Ricapitoliamo, abbiamo in orbita una nave che invia transformer sul pianeta" per la prima volta la voce di Jack O'Neill era spaventata, Teal'c non mosse ciglio i marines iniziarono a sistemare le armi e Sam con Daniel stavano cercando di trovare una soluzione.

Pochi secondi dopo il soldato lasciato a guardia sali di corsa "un grosso robot si è fermato davanti all'ingresso della piramide, sembra in stand-by".

"Carter cerca di chiudere questa porta" ordinò O'Neill che iniziava a mostrare un pò di paura.

TUM TUM TUM

I passi del grosso robot risuonavano per tutta la piramid.

Dopo pochi secondi l'enorme macchina si posizionò davanti all'arcata e si mise in attesa.

Un piccolo dispositivo suonò nella gip che portava l'attrezzatura.

Carter lo tirò fuori e lo fissò "Ci sta analizzando".

O'Neill ordinò al gruppo eccetto Daniel di proteggere la fortezza "Daniel tu cerca un modo per riaprire il gate".

Quando il gruppo schierò le armi il titano metallico si allarmò e iniziò a sparare, i marines risposero subito, dopo pochi secondi anche l'arma di Teal'c sparò, O'Neill e Carter furono gli ultimi.

Daniel si nascose dietro una delle consolea tradurre le iscrizioni del database.

I proiettili sembravano non avere effetto sul grosso mostro, i colpi dell'asta invece indirizzati alla testa la squagliarono facendo cadere il corpo ormai senza vita del titano.

"Bene ragazzi, ora speriamo che non arrivino anche gli altri".

Carter tornò alla console invitando Daniel a rialzarsi ma uno sgardo di terrore percorse la sua faccia, un conto alla rovescia era partito sul computer degli antichi.

Daniel andò a tradurlo "Jack, dobbiamo andarcene, tra poco più di mezz'ora questa struttura verrà distrutta".

"Ok, ragazzi corriamo verso l'esterno, in fretta" uno dei marines aprì la strada ma dopo pochi secondi si scontrò contro una barriera invisibile.

Un campo di forza si era attivato nell'arco che avrebbe dovuto ospitare la porta d'acciaio.

"Questa è l'unica strada di uscita che abbiamo" Daniel iniziò ad avere paura.

"Carter, ora siamo nelle tue mani" O'Neill è sempre stato sicuro delle capacità del capitano.

"Signore" prese una pausa "la console è stata danneggiata, non possiamo disattivare la barriera, potremo tentare con l'arma di Teal'c".

L'ex Jaffà mise l'asta in posizione e sparò, il colpo si disintegro senza provocare danni

O'Neill guardò Carter sconsolato.

Tutto a un tratto la barriera venne distrutta dal colpo di un'arma potentissima che si scoprì sbito essere di uno dei tre robot rimasti, questo analizzo la carcassa del compagno e in una pioggia di proiettili sparò un fascio che fece sparire tutti dalla stanza.

 

Quando Sam si sveglio notò che il gruppo stava bene, andò a svegliare tutti, erano in una stanza piena di cavi e schermi, ad un certo punto un piccolo ragnetto assolutamente diverso da un replicante gli passò vicino ma sparì subito in una fessurina nella parete.

Passarono pochi minuti il gruppo venne teletrasportato in una stanza con un enorme robot bloccato in na parete, la voce era simile a quella di u segnale disturbato.

"Voi antichi?".

Fu Daniel a iniziare il dialogo "Noi proveniamo dallo stesso mondo dal quale provenivano loro ma non siamo loro".

"Voi conoscete il segreto del passaggio".

Daniel guardò gli altri perplesso, Carter disse "forse si riferisce allo stargate".

La reazione del bot fu strana "Si si, stargate, il portale delle stelle".

Daniel riprese la discussione diplomatica "molti in questa galassia usano lo stargate, voi no?.

"Noi siamo giunti in questa galassia da poco meno di due secoli, il vostro arrivo ci ha risvegliati".

"Perchè eravate disattivi?".

"Gli antichi ci hanno spento" ci fu una pausa, un rumore come di riavvio di un compter "ripristino priorità... invadere la galassia degli antichi..."

Teal'c fece il suo solito sguardo asettico e strinse la lancia goa'uld mentre gli ochhi metallici del nemico iniziavavo a diventare rossi.

"Gli antichi hanno protetto questo gate ma prima del nostro spegnimento ci siamo interfacciati con l'altare dei mondi".

"Cos'è l'altare dei mondi?" chiese O'Neill.

Immediatamente apparve un ologramma, una battaglia nei pressi dello stargate e l'immagine si fissò sul DHD, lo sguardo di terrore percorse i volti dei componenti della missione, erano i simboli della Terra, questo nuovo nemico conosceva le coordinate della Terra.

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Capitolo 2
*** parte 2 ***


 

L'invasore [parte 2]

Le immagini di quella antica guerra ripercorsero la mente di Daniel per le ore successive.

Al momento erano in una cella con barre laser, completamente privi di armi non sapevano come fare ad uscire da quella situazione.

"La tecnologia degli antichi era evolutissima, perché la base non sta attaccando la nave?" l'archeologo guardò fuori da un piccolo oblò il verde pianeta che si stagliava illuminato da un enorme sole.

"Era stata costruita per proteggersi dai goa'uld, forse non rileva questi come una minaccia", la considerazione di Teal'c fece sorgere grossi dubbi a Daniel.

"Noi sappiamo che gli antichi hanno abbandonato la galassia prima della comparsa dell'uomo sulla Terra, come è possibile che due secoli fa c'è ne fossero ancora?".

"Questo potrebbe essere stato uno degli ultimi insediamenti" anche Carter si mise nella discussione.

A quel punto O'Neill si agitò "Suvvia, basta, non importa, quello che conta è che sono potenzialmente in grado di raggiungere la Terra e noi dobbiamo fermarli".

"Se avessero voluto arrivare sulla Terra ci avrebbero già invasi" esclamò Daniel.

"Forse è vero, forse ci hanno provato ma il gate era sepolto allora e quello in antartide non aveva tecnologia intorno" Carter mostò come al solito il suo sapere.

"Quindi anche gli antichi sono morti nel tentativo di arrivare sulla Terra" chiese Teal'c.

Sam annuì.

"Io propongo di parlare con il loro capo e cercare di tornare allo..." O'Neill non fece in tempo a finire la frase che vennerò teletrasportati davanti al robot capo.

"Voi successori degli antichi, portateci sul vostro mondo, inchinatevi al nostro dominio".

O'Neill si fece serio "mmmmh no, non credo proprio" sollevò lievemente le braccia "piuttosto, riconsegnateci le armi e lasciateci andare."

Una serie di bip percorsero la nave "Protocollo sconosciuto...".

O'Neill osservò il suo gruppo "Fateci tornare sulla Terra, non mi sembra un protocollo così strano".

Bip bip bip bip bip

"Protocollo sconosciuto...".

Dopo pochi secondi si trovarono nella cella.

Daniel si mise a pensare "se sono macchine, potremo usare un IEM per uscire di qua".

Carter annuì "ci sono solo due problemi, punto primo come lo generiamo un IEM" prese fiato "punto secondo: mi sembrano tutti quanti collegati quindi ci basta disattivarne una parte ma se non c'è nulla di attivo non possiamo teletrasportarci o lasciare la nave".

O'Neill iniziava a divertirsi, lanciò un piccolo telecomando con uno schermo a Carter "l'ho trovato nella piramide" recava simboli degli antichi, Daniel riconobbe alcune parole quali accensione e fuoco, poi O'Neill spiegò il suo piano "é risaputo che per fermare una macchina occorre un IEM e forse gli antichi hanno usato questo metodo per apegnerli".

Daniel capì "é vero, forse c'è un'arma nascosta nella piramide che può distruggere questa nave"

Carter ebbe un'attimo di esitazione poi cercò il viso del colonnello che gli diede l'assenso, premette accensione aspettò un paio di minuti per permettere ad un'arma di grosse dimensioni di prepararsi poi premette fuoco.

Il gruppo aspettò, uno dei marines si mise vicino alle barre per vedere se arrivava qualche robot.

Appena cinque minuti dopo le barre laser si spensero e la luce sparì.

"Si!" O'Neill esultò ma venne bloccato da Daniel che lo spise a muoversi.

L'intera nave era entrata in stasi ma era un labirinto e Carter sapeva che presto si sarebbero riattivati tutti "dobbiamo trovare il dispositivo che questi esseri usano per teletrasportare le cose".

"Andiamo a cercare il capo" ordino O'Neill.

Truvarono la stanza dov'era il capo dopo circa 15 minuti.

"Quanto staranno in stasi?" chiese Daniel.

"Se va come è andata una volta fino a che qualcuno non attiva il gate" rispose carter sperando che la base non avesse intenzione di contattarli.

Ai piedi del loro capo c'era tutta la loro attrezzatura.

Si ricomposero, caricarono le armi e Carter cercò di capire come attivare il teletrasporto.

"Non riesco a trovare il meccanismo", mosse un cavo ma il terrore la percorse quando vide che si era appena accesa una lucina "Signore, temo che qualcuno abbia aperti il gate".

"Spostati Carter" ordinò O,Neill che appena ebbe il campo libero riempì il robot di proiettili rompendo molti dispositivi ma la maggior parte della struttura rimase integra.

Passarono due minuti che la anve si riattivò piano piano poi alle radio un voce -SG1 qui comando stargate, dovevate essere di ritorno quattro ore fa-.

O'Neill rispose "Signore non inviate altri uomini è un vicolo a senso unico" iniziò una pioggia di proiettili dalla parte umana e di fasci laser da quella robot, due marines rimasero a terra morti e vennerò squartati da alcuni robot "linfa vitale, il sangue umano, molta energia si" il robot comandante si era risvegliato.

"Bleah" fu l'espressione di Daniel mentre Teal'c sparò un colpo con l'asta Jaffà.

"Umano quale è tuo nome?" stava osservando O'Neill.

"Colonnello Jack O'Neill" poi riprese a sparare verso il suo interlocutore che gli stava venando in contro non disturbato dai proiettili.

Il corridoio era finito e non potevano più arretrare "Krul ucciderà O'Neill e ricomincerà il dominio della galassia degli antichi".

"Non penso proprio" puntò l'mp44 verso la faccia e la distrusse facendo cadere a terra il grosso bot.

Stavano per tornare sui loro passi quando la carcassa si mosse, la faccia si stava ricostruendo.

"Signore, se hanno la possibilità di ricostruirsi e noi li abbiamo risvegliati abbiamo messo noi in pericolo la galassia".

"Che novità" O'neill distrusse di nuovo la faccia e ordinò di correre "Carter, da quando esiste il programma stargate siamo sempre stati noi a mettere in pericolo la galassia ricordi".

"O'Neill, questo non è corretto" disse Teal'c "da quando esiste il programma stargate voi avete dato una speranza ai popoli oppressi dai goa'uld".

"Teal'c ti ringrazio per la dose di fiducia, ora pensiamo a correre".

Dopo cinque minuti raggiunsero quello che doveva essere il reattore della nave, molti robot si stavano muovendo come in un unica grande macchina per farlo funzionare.

Carter, O'Neill e i due marines rimasti si guardarono e si diedero un assenso allora Jack estrasse due granate e le armò.

"Dobbiamo sacrificarci, è un nemico difficile da battere e abbiamo ora la possibilità di colpirlo nel suo punto più debole" O'Neill non aveva mai fatto un simile discorso, non era convinto di ciò che voleva fare ma un violento scossone fece cadere le granate.

Altri scossoni seguirono nei pochi secondi avvenire "C'è un conflitto a fuoco" esclamò Carter ed immediatamente dopo si trovarono in un'altra stanza circondati da guardie serpente.

Il gruppo si dispose a cerchio con le armi cariche e desicurate "tutto ad un tratto Krul scende di un posto della classifica delle peggio cose della giornata" esclamò O'Neill mentre da un'oblo videro la nave dei bot esplodere nello spazio, molti detriti entrarono nell'atmosfera.

Il gruppo torno a osservare le guardie che avevano le aste puntate contro di loro.

Una di loro retrasse l'elmo a forma di testa di cobra e disse parole incomprensibili che Teal'c e Daniel tradussero come "dobbiamo seguirli".

Erano all'interno di una nave madre ma era ben più grande di quelle classiche.

"Signore ha notato che non hanno simboli sulla fronte?" chiese uno dei due marines a Carter.

"Si, infatti potrebbero essere tranquillamente Tock'ra".

Effettivamente le guardie serpente non erano così buone.

Dopo pochi minuti raggiunserò il goa'uld capo una testa di serpente dorata che l'SG1 ha sempre sperato di incontrare il meno possibile "ciao aphofis, come va?" disse O'Neill in tono sarcastico.

Quando la testa si ritrasse la sorpresa non fu trattenibile, davati a loro non c'era apofis ma qualcuno che non avevano mai visto.

Gli occhi luminescenti e la voce cavernosa fecero tuttavia capire che era un goa'uld a tutti gli effetti, ma alle parole di O'Neill si fece cattivo "Aphofis, come osi pronunciare il suo nome, qui?".

L'SG1 rimase sconvolta da quelle parole.

"Non è amico tuo?" chiese O'Neill.

"Lui è un impostore, io Kukulcàn sono l'unico dominatore dei rettili".

O'Neill cercò lo sguardo di Jackson che rispose "Kukulcàn era l'antico dio mesopotamo dei serpenti".

"Ah" esclamò il colonnello tornando a guardare il goa'uld.

"Io e i figli di Otalla viviamo in pace su questo mondo" continuò Kukulcàn "A noi è stato ordinato di custodire la fortezza degli antichi".

"I figli di Otalla?, intendi gli asgard?" chiese Daniel.

"Si, noi siamo alleati e insieme combattiamo i signori del sistema".

"Perdonami ma ho imparato a dubitare dei goa'uld che combattono i goa'uld" disse O'Neill "ne abbiamo già passate tante con i tok'ra".

"TOK'RA?" la voce di kukulcàn si fece imponente al punto di obbligare l'SG1 ad alzare le armi "lui era un tok'ra" indicando la testa mozzata ed ormai scheletrica di un jaffà.

"loro sono corrotti fino al midollo, loro mi hanno tradito, io ho iniziato la prima crociata contro di i goa'uld e i ribelli non mi hanno accettato solo perchè avevo una flotta di navi che avrei potuto usare contro di loro" prese fiato "gli antichi invece erano alleati si, loro ci hanno dato la custodia del portale della punta di ferro".

"La piramide" disse Daniel osservando lo sguardo perso di O'Neill che annuì leggermente.

"Quindi voi siete i buoni?" chiese il colonnello.

"Noi proteggiamo i mondi di questo sistema e voi siete invasori almeno quanto Krul e vi devo chiedere di abbandonare il sistema".

"Fammi pensare, no, non lasceremo un avamposto degli antichi nelle mani dei Goa'uld" detto questo O'Neill iniziò a sparare verso il suo avversario che era però protetto da uno scudo.

Teal'c provò a far fuori le guardie ma senza successo.

"Voi umani siete regrediti, pensate di poter risolvere tutto con la guerra".

"Alle volte è l'unico modo" rispose O'Neill ordinando alla squadra di tornare al punto di teletrasporto.

Le guardie li stavano inseguendo e O'Neill ordinò a Carter di trovare degli anelli trasportatori.

Uno dei marines mirì sotto i colpi di un'asta jaffà.

Dopo pochi minuti si trovarono nella stanza degli anelli di trasporto.

Mentre il gruppo copriva Sam li attivava e dopo pochissimi secondi si trovarono sul pianeta.

Erano nella valle a pochi centinaia di metri dal gate.

Quando raggiunserò il portale notarono con orrore che uno dei robot lo stava proteggendo, era in stasi ma si attivo appena il gruppo entrò nel suo campo visivo.

Iniziò a sparare e si protessero tutti dietro a delle roccie.

Il gorsso mostro di ferro li stava per raggingere quando venne colpito dall'implacabile colpo di un aliante della morte.

Venne ingaggiata una battaglia in cui Carter potè esaminare il problema del Gate "Signore, l'anello è collegato ad un dispositivo che blocca il segnale di uscita" c'èerano effettivamente dei cavi che uscivano dai 9 chevron e convergevano ad un punto dietro all'evento orizzonte.

Quando O'Neill ne staccò uno iniziò un fastidiosissimo suono e all'analisi Sam capì che si trattava di una bomba "ricolleghi subito il cavo".

La battaglia era ormai lontana ma avevano comunque il problema del rientro "c'è un ordigno nucleare al naquadah collegato ai blocchi, se il cavo viene rimosso il piaeta esplode".

"Se lo rimuoviamo dopo l'accesso torneremo a casa?" chiese O'Neill.

"Si ma il pianeta lo perderemo" rispose lei.

"Jack, non possiamo farlo, è una base degli antichi, chissa quali segreti potremo perdere" Daniel era scontato.

O'Neill lo afferrò per le spalle "senti ci sono due nemici pronti ad attaccare la Terra, dobbiamo fare ciò che è in nostro potere per fermarli" si girò verso il maggiore "Sam, chiama casa".

Dopo un minuto le coordinate furono inserite e Carter immise l'IDC e si preparò ad attraversare quando un colpo prese in pieno il fiume blu, un'aliante della morte era alle loro spalle "Voi siete una minaccia per gli antichi, conosco le coordinate del vostro mondo, vi anientero con una flotta che voi non avete mai neanche immaginato", si preparò a sparare quando O'Neill stacco il cavo.

Il rumore ripartì e l'aliante iniziò ad oscillare.

"Entrate" ordinò mentre i 4 attraversarono il portale.

Sparò una raffica di proiettili che fece andare in fiamme l'aliante, l'esplosione lo scaravento nellorizzonte.

"Chiudete l'iride" ordinò una volta tornato alla base.

L'enorme corazza in lega di titanio blindò il portale.

TUM TUM TUTUTUTUM

Qualcosa aveva attraversato ma non avrebbero mai saputo se kukulcan era sopravvissuto a quel conflitto.

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