La mia vita senza te.

di HarryJo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un mese. ***
Capitolo 2: *** Il tempo. ***
Capitolo 3: *** 2 luglio. ***
Capitolo 4: *** Acqua. ***
Capitolo 5: *** Un nome. ***
Capitolo 6: *** Vicini ***
Capitolo 7: *** Auguri, Davide. ***
Capitolo 8: *** Elly. ***
Capitolo 9: *** Ferita. ***



Capitolo 1
*** Un mese. ***


La mia vita senza te

La mia vita senza te.

 

 

 

 

1, Un mese.

 

Un mese senza te è come passare un mese con te.

Nel mese senza te i miei pensieri tengono unite le distanze che ci dividono. Ti tengono ancorato, ancora più di quanto lo eri prima, a me.

Quindi, non mi posso lamentare di vivere senza te.

Mi lamento del pensiero di te.

 

Un mese senza i tuoi occhi, senza la tua stretta, senza il tuo odore. Un mese di te.

Un mese a guardarti da lontano, e scoprirti senza me. Un mese di te.

Un mese di sogni, speranze, pianti, rancori, disperazioni, solitudine.

Un mese di te.

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Capitolo 2
*** Il tempo. ***


1, Il tempo

2, Il tempo.

 

Credo che il nostro tempo fosse già finito da un pezzo.

Non mi hai lasciata andare prima non perché mi volessi bene sul serio, ma perché avevi paura di restare solo.

Così, io, ti ho portato nuovi amici con cui stare. Ho creato la nostra tua compagnia.

Ora non sei solo.

Si può dire che io non servo più.

 

 

Però, sono rimasta sola io.

E tu ridi, con le persone che ci mi appartenevano.

 

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Capitolo 3
*** 2 luglio. ***


3, 2 luglio

3, 2 luglio.

 

Ho sempre aspettato quell’anniversario, e tu dicevi di aspettarlo con me.

“Aspetto il due luglio! Ti porterò fuori a cena” avevi detto.

Ero così euforica, all’idea.

Avremmo festeggiato un noi, che sarebbe durato per sempre, stando alle tue parole.

 

Il problema, ora lo so, è proprio quello: erano solo parole.

Che ora probabilmente non ricordi più.

 

Il 2 luglio arriverà, come sempre.

Scenderà su di noi me, e per te sarà solo un altro giorno da segnare sul calendario.

 

 

Ma oggi sono felice, e non ho voglia di pensarci.

Lasciami, almeno per un giorno.

 

Oggi esisto.

 

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Capitolo 4
*** Acqua. ***


4, Acqua

4, Acqua.

 

La vita senza te è acqua.

Acqua del getto della doccia che scende su di me per un tempo infinito, per sempre.

Acqua della pioggia che piange con me, mi inzuppa completamente; ero abituata al tuo, di ombrello.

Acqua, che bevo in continuazione per far scendere il nodo alla gola che mi ostruisce la digestione e la respirazione.

Acqua, che scende dalla sorgente dell’occhio, percorre i monti del viso, sfocia su questo foglio bianco.

 

Acqua, di te.

 

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Capitolo 5
*** Un nome. ***


5, Un nome

5, Un nome.

 

“L’ho sentito…”

“L’ho visto…”

“Sono uscita con lui ieri sera…”

“Mi ha scritto…”

“Ci siamo sentiti…”

 

Perché le persone vogliono ricordarmelo, quasi rinfacciarmelo?

Tienitelo per te, no?

Ti pare che io stia poco male?

 

E poi, per favore, non pronunciate il suo nome.

È come se mi pugnalaste di spalle.

 

Non ha più un nome. È semplicemente lui.

Potrei chiamarlo “l’assassino”, ma sarebbe ingiusto; dopotutto io esisto ancora, sebbene a volte solo come fantasma.

Potrei chiamarlo “il ladro”, ma alla fine il mio cuore lui non l’ha rubato; non l’ha nemmeno voluto guardare.

Potrei chiamarlo “il giocatore”, ma la colpa è solo mia che ho accettato di giocare.

Potrei chiamarlo “l’illusionista”, ma sono io che ho creduto al sogno.

Preferisco non chiamarlo.

 

Preferisco che non abbia un nome; un nome dà troppa importanza.

 

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Capitolo 6
*** Vicini ***


5, Lontani Vicini

6, Lontani Vicini

 

Non amo i saggi di musica classica, ma la mia migliore amica sì.

E anche tu. Vengo per voi, sono sempre venuta per voi.

 

Ti siedi vicino a me, incurante.

Il mio braccio comincia a tremare.

 

Ma che cosa spero?

Che dal nulla tu ritorni a parlarmi? Che all’improvviso ti importi?

Non ho proprio imparato nulla.

 

Ti sfioro inavvertitamente il braccio.

E tu ti scansi.

 

Non ero pronta a questo, non ancora.

Non pensavo che facesse tanto male essere così vicini lontani.

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Capitolo 7
*** Auguri, Davide. ***


7, Auguri, Davide

7, Auguri, Davide.

 

Oggi era il grande giorno.

Quando è scattata la mezzanotte ieri sera mi sono sentita sbagliata.

Nessun augurio quest’anno.

 

Mi è crollato il mondo addosso, quel mondo che con cura certosina avevo costruito con te.

La prossima volta chiamerò un architetto migliore, che possa erigermi un mondo stabile dove non festeggerò più anniversari da sola, non più.

 

 

Auguri, Davide. Manchi.

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Capitolo 8
*** Elly. ***


8, Elly.

 

Elly era tutto per me.

Mi chiamavi così e sapevo che non sarebbe finita.

Che sarei stata qualcuno più della semplice Erica che ero per tutti gli altri.

 

Tracciavo quei due stupidi soprannomi, Elly e Dave, ovunque mi fosse concesso. C’è anche una panchina che parla di noi, lo sai?

Li ho tracciati molto a fondo anche in una parete, poi ho scoperto che era il mio stesso corpo. Incisi.

Ed ora vorrei solo cancellarli da ogni mio ricordo.

 

Elly? Elly era tutto per me.

Ora è tutto il mio niente.

 

Rivoglio il mio Dave.

Devo parlargli e dirgli che nonostante tutto ci spero ancora.

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Capitolo 9
*** Ferita. ***


9, Ferita.

Avrei solo voluto mi lasciassi il segno. Avrei voluto che, quando la tua mano si è schiantata contro la mia guancia, rimanesse un segno, uno indelebile.
Un livido che potessi guardare allo specchio ogni giorno, per ricordarmi che mi hai solo fatto del male.
Un livido che la gente, per strada, guardandomi passare, potesse indicare. Così mi avrebbero riconosciuto, avrebbero visto che ferita portavo fuori, quella che portavo dentro, avrebbero provato un po’ di pietà guardandomi, ma io sarei andata avanti a testa alta.

Ma oggi ho capito che potrò vedere solo io quel livido.
La ferita che ho dentro, quella che ho fuori.
Mi hai distrutta, plasmata, calpestata, presa e uccisa.

Ma inizia oggi.
Inizia oggi la mia vita senza te.

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