Amici per sempre?

di supersara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le sfortunate vicende ***
Capitolo 2: *** L'incontro in palestra ***
Capitolo 3: *** Al Seryu ***
Capitolo 4: *** Il messaggio ***
Capitolo 5: *** L'uscita ***
Capitolo 6: *** Panico ***
Capitolo 7: *** Inattesa ***
Capitolo 8: *** Deduzioni e complicazioni ***
Capitolo 9: *** Litigio ***
Capitolo 10: *** L'uno per l'altra ***



Capitolo 1
*** Le sfortunate vicende ***


Sesshomaru si fece strada fra la folla che si accalcava in tutta fretta verso l'uscita. Non sopportava quell'ammasso di persone incapaci di camminare con calma e senza spingere, era tentato di sollevare il trolley e usarlo a mo di clava per fare una strage. Fece un respiro profondo, si rendeva conto che dopo quella vacanza il suo umore era irrimediabilmente peggiorato rispetto al solito, a 21 anni era ancora costretto a passare del tempo con suo padre e il suo inutile fratello almeno tre volte all'anno. Da quando sua madre e suo padre avevano divorziato e quest'ultimo si era risposato i rapporti fra padre e figlio erano andati quasi completamente a rotoli, specialmente dopo la nascita di Inuyasha, suo fratello. Finito il liceo Sesshomaru era andato a vivere a Tokyo per frequentare l'università, sua madre si era messa a viaggiare per tutto il mondo con il suo nuovo compagno e suo padre si era trasferito per lavoro in Italia con la sua nuova famiglia. Infondo il ragazzo né era felice, rispettava suo padre e sua madre, ma meno li aveva attorno e meglio era. Da quando era nato Inuyasha suo padre aveva cercato in tutti i modi di far affiatare i due figli, ma loro non si sopportavano affatto. Ora Inu Taisho (il padre) organizzava spesso vacanze e viaggi, solo per lui con i ragazzi per stare tutti e tre insieme. Ma né Inuyasha né Sesshomaru sembravano gradire il pensiero. Ed ecco che dopo una “stressante” vacanza in Polinesia il giovane faceva ritorno a casa.

Ad aspettarlo all'aeroporto c'era la sua inseparabile amica di infanzia, nonché quasi sorella, Rin. I due si conoscevano da quando Sesshomaru aveva 8 anni, e lei appena 6; la ragazza veniva da una situazione familiare disastrosa: padre mezzo alcolizzato e madre vittima di un forte esaurimento nervoso, passavano praticamente tutti i giorni della loro vita a litigare, e Sesshomaru che era figlio di divorziati poteva capire cosa provasse la bambina, per questo essendo un po' più grande sentiva un certo desiderio di aiutarla e proteggerla; così si era sviluppata un'amicizia fortissima, tanto che quando Sesshomaru aveva deciso di trasferirsi a Tokyo per l'università, la ragazza lo aveva seguito e adesso condividevano lo stesso appartamento.

Dopo aver seminato la fila di persone che lo circondava il ragazzo si fermò per guardarsi intorno e vide Rin che lo aspettava pochi metri più avanti. Non lo aveva ancora visto e continuava a saltare per vedere oltre la folla.

-Rin- la chiamò.

La ragazza interruppe la serie di saltelli e si voltò verso di lui con un sorriso più che raggiante, poi gli saltò addosso gettandogli le braccia al collo dicendo: -Bentornato fratellone!!!-

Il giovane demone sorrise, la ragazza riusciva sempre a rasserenarlo, per un attimo si dimenticò della disastrosa vacanza e si lasciò coccolare da Rin in lacrime. Non era abituata a stare lontana da lui, quando c'era non aveva paura di niente e le sembrava di poter affrontare tutto senza indietreggiare, averlo lontano anche se solo per una decina di giorni era stato quasi traumatico.

I due abbandonarono l'aeroporto e presero un taxi.

Rin non la smetteva più di parlare, raccontò a Sesshomaru di come il test di matematica fosse stato disastroso, del fatto che Kagome si era praticamente trasferita a casa loro per il tempo in cui lui non c'era stato, del tentativo di cucinare una torta allo yogurt finito male, della vittoria di Bankotsu all'amichevole contro il liceo Setsuki, di quanto Bankotsu fosse bello, ecc, ecc...

Il demone ascoltò con aria poco interessata, ma la ragazza non ci fece caso. Dopo aver raccontato tutto ciò che le veniva in mente chiese finalmente: -Ma ora basta parlare della monotonia che c'è qui! Dimmi un po', com'è la Polinesia?-

-Lascia a desiderare, specialmente per la compagnia!- rispose Sesshomaru.

Rin non rimase affatto sorpresa, ogni volta che Sesshomaru era “costretto” ad andare in vacanza con il padre tornava di pessimo umore.

-Ti sei annoiato?-

-In realtà sono stato per i fatti miei praticamente tutto il tempo, ma la cosa traumatica è stata la rivelazione di mio padre-

-Cioè?- Chiese curiosa.

-Pare che il mio sciagurato fratello abbia intenzione di venire a studiare qui l'anno prossimo, vuole finire il liceo e venire all'università di Tokyo, o meglio, è una decisione imposta da mio padre- spiegò il ragazzo.

-Um...fammi capire, tuo padre vuole costringerlo ad andare all'università?-

-A conti fatti si, ma le cose stanno diversamente: Inuyasha ormai in Italia è livelli molto alti di Kung Fu, e li purtroppo si campa letteralmente di calcio, al punto in cui è arrivato non può più andare avanti. Pare che per lui questo sport sia estremamente importante, per questo vuole venire a coltivarlo in Giappone, dove ha un'importanza molto più rilevante. Le condizioni di mio padre sono che frequenti l'università-

Rin sorrise, nonostante Sesshomaru fosse sempre scontroso nei confronti di suo padre, lei lo aveva sempre considerato una gran brava persona, aveva sempre desiderato un genitore che si occupasse di lei come faceva Inu Taisho con i figli.

-Così Inuyasha ha deciso di accettare per coltivare la sua passione per il Kung Fu- concluse Rin.

-Io credo che in realtà non riesca ancora ad imparare l'italiano dopo 3 anni, e che voglia disperatamente tornare in Giappone!- Disse Sesshomaru.

-Ma dai!- fece Rin. Poi disse: -Ma perché comincia l'anno prossimo? Inuyasha ha la mia età giusto? Non dovrebbe iniziare questo Settembre?-

-Si farà bocciare...- concluse Sesshomaru.

Finalmente i due arrivarono a casa. Vivevano in un appartamentino di 100 metri quadri al centro di Tokyo, era arredato con pezzi moderni ed era molto accogliente. Per essere la casa di due studenti era davvero molto pulita, Rin si dava da fare nella pulizia e nella cucina, un po' perché Sesshomaru pagava l'affitto e le spese e un po' perché era vissuta nel caos più totale con una madre che non si preoccupava né di pulire né di cucinare, ciò aveva procurato nella ragazza un'ossessione esagerata per la pulizia e l'ordine.

Era quasi ora di cena e mentre Rin si apprestava a cucinare Sesshomaru andò a farsi una doccia.

Rientrò in salotto con soltanto i boxer addosso, era normale per lui, con Rin c'era un confidenza totale.

-Hai avvertito i tuoi che sei arrivato?- Chiese la ragazza.

Sesshomaru disse sedendosi sulla poltrona: -Si, ho mandato un sms a mia madre e mio padre-

“...Poteva anche chiamarli...” si disse Rin sospirando.

-Non mi andava di chiamarli- disse improvvisamente Sesshomaru.

-Che fai adesso mi leggi nel pensiero?- Fece la giovane fingendo di essere irritata.

-Sei come un libro aperto- rispose Sesshomaru.

Rin sorrise. Era vero, il ragazzo la capiva sempre, mentre lei spesso faticava a capire che cosa gli passasse per la testa, era così complicato.

Dopo aver mangiato di gusto le omelette e le polpette di riso davanti ad un noiosissimo notiziario regionale (secondo Rin) i due se né andarono a dormire ognuno nella propria camera.

La mattina seguente Rin si alzò di buon ora, pulì tutta la casa tranne la camera di Sesshomaru che continuava a dormire. Era stanco per il viaggio e non sarebbe andato all'università, e ciò significava un altro giorno di autobus! Dopo aver mangiato una consistente ciambella la ragazza uscì e si apprestò a raggiungere la fermata. Dopo una ventina di minuti arrivò al suo liceo.

-Hey Rin!- Si sentì chiamare.

-Kagome! Buongiorno!- salutò allegramente la sua amica.

Kagome aveva un'espressione preoccupatissima e il respiro affannato perché aveva raggiunto l'amica di corsa.

-Hey ma perché sei così tranquilla? Non ti preoccupa il test di recupero?- le chiese Kagome con una nota di disperazione.

Rin rimase in silenzio per qualche secondo mantenendo un sorrisino ebete.

-AAAAAAAAAHH!!! Me né ero dimenticata completamente!!!- Gridò facendo girare tutti.

Kagome le intimò di fare silenzio e cercò di tranquillizzarla dicendo: -Su su stai tranquilla infondo sono sette giorni che studiamo senza sosta, deve andar bene!-

-No Kagome no! Il problema è che ho lasciato a casa i miei appunti! Senza quelli il mio cervello è un guscio vuoto di informazioni mancanti!- Disse Rin quasi in lacrime.

-Oh mio Dio!- Esclamò Kagome seriamente preoccupata.

Rin cercò una soluzione razionale: la campanella sarebbe suonata fra 10 minuti, non c'era il tempo di tornare a prendere gli appunti e il test era alle prime ore. Ad un tratto alla ragazza venne un lampo.

-Proverò a chiedere a Sesshomaru se me li porta di corsa in macchina!- comunicò a Kagome.

-Ottima idea!- Fece l'amica.

-Non so se risponderà, è tornato ieri da un viaggio e probabilmente starà dormendo...mi ucciderà forse...- dopo aver detto ciò fece il numero.

Sesshomaru stava dormendo tranquillamente, era cosciente del fatto che si sarebbe risvegliato a casa sua e che non avrebbe dovuto sopportare la vista di suo padre e suo fratello, erano appena le 8:20 ed aveva ancora tanto tempo per riposarsi.

Hirogaru yami no naka kawashiatta kakumei no chigiri 
ai shita yue ni mebaeta aku no hana 
kore kara saki otozureru de arou subete wo 
dare ni mo jama saseru wake ni wa ikanai kara 

Il demone aprì gli occhi con uno sguardo omicida. C'erano 3 motivi per essere terribilmente infuriato: il cellulare stava squillando, Rin aveva di nuovo messo la sigla di Death Note come suoneria e ultimamente la vita risultava parecchio ingiusta. Sesshomaru decise di ignorarlo.

Kajitsu ga tsugeta mirai 
risei wo wasureta machi 
kuroku yuganda ima wo 
yume, risou ni kaeru 

No era impossibile! Quando cominciava la parte lenta di quella canzoncina da quattro soldi non si poteva sopportare! Prese il cellulare deciso a rifiutare la chiamata ma poi vide che era Rin.

-Pronto- fece.

-Stai dormendo?-

-Si!- rispose secco.

-Ti prego portami gli appunti di matematica! È urgente! Ho il test di re...-

TUU TUU TUU

Aveva riattaccato. Il cuore di Rin andò in pezzi e la poveretta si lasciò cadere a terra con un'aura negativa attorno.

“Che cattivo...”pensò Kagome.

Al suono della campanella Rin si trascinò su per le scale rassegnata e sostenuta da Kagome. Il test sarebbe andato male e considerando che era già il recupero non c'era più speranza.

-Coraggio Rin! Verranno tempi migliori!- tentò di rincuorarla Kagome.

Rin continuava ad essere triste.

-Anche perché peggio di così non può andare!- Fece poi.

L'umore di Rin non migliorava.

Le ragazze si sedettero ai propri posti. La professoressa diede inizio al test.

Quando Rin lesse le domande per poco non si trovò a soccombere ad una crisi di panico quando qualcuno bussò alla porta.

Era Sesshomaru.

A Rin si illuminarono gli occhi di una luce abbagliante.

-Scusi l'interruzione, dovevo comunicare un cosa alla signorina Ukage- Spiegò Sesshomaru alla docente.

-Prego-

-Gli appunti sono nella cartella! Prova a vedere nel “reparto astuccio e diario”!- Disse Sesshomaru con una voce calma che tuttavia nascondeva tutta la sua irritazione.

Rin controllò nel punto che le era stato indicato, ed effettivamente gli appunti erano proprio la.

La ragazza fece un sorriso nervoso (^^') e disse: -Grazie fratellone!-

-Ti aspetto alla fine del test nel cortile- Detto questo il demone salutò brevemente l'insegnante e si congedò. Era estremamente arrabbiato.

Rin sarebbe arrivata dopo almeno un'ora e mezza, quindi il ragazzo andò a vedere gli allenamenti in palestra. I ragazzi del Kung Fu si allenavano durante la lezione di educazione fisica, erano in quattro contro Bankotsu che con poco tempo li stese tutti senza fatica, poi guardò verso la porta e vide Sesshomaru. Lo salutò con la mano e lo raggiunse con una leggera corsetta.

-Sesshomaru! Qual buon vento?- Chiese.

-Ho portato una cosa a Rin. Vedo che stai andando bene con gli allenamenti-

-Si come no, mi piace vincere facile con queste schiappe! Sono finiti i bei tempi in cui mi confrontavo con te!- Disse Bankotsu.

Anche Sesshomaru aveva praticato il Kung Fu per molto tempo, ma dopo il liceo aveva deciso di smettere chissà per quale ragione. Bankotsu solitamente non era cordiale con nessuno, ma Sesshomaru meritava il suo rispetto perché era molto forte, anche se era sicuro di batterlo in qualsiasi momento, infondo non si allenava da più di due anni.

-Il Kung Fu non mi interessa più ormai- commentò Sesshomaru.

Bankotsu fece una risatina e poi disse: -Comunque qualche giorno fa avevo pensato di chiedere a Rin di uscire, ma prima volevo sapere che né pensi tu-

Sesshomaru lo fissò e disse: -Te l'ho detto, lei è come una sorella, quindi se disgraziatamente la farai soffrire dovrò staccarti la testa!-

Rin faceva la corte a Bankotsu da un bel po' ormai, ma lei era un brava ragazza, e Bankotsu non aveva affatto intenzioni serie, continuava a frequentare un consistente gruppo di ragazze e non aveva intenzione di cambiare vita. Rin gli piaceva, ma l'avrebbe voluta solo come tutte le altre. Sesshomaru aveva provveduto per tempo a fargli un discorsetto della serie: “se esci con lei deve esserci SOLO ED ESCLUSIVAMENTE LEI”, per questo il ragazzo l'aveva sempre lasciata in pace.

-Ah ah ah! Ok capito l'antifona! Forse più in la!- disse. Poi aggiunse: -Senti ma ti alleni ancora con la Katana?-

-No, ho smesso da tempo-

-Perchè non me la vendi? Era uno spettacolo quell'arma!-

-Tenseiga è un ricordo di famiglia, mi dispiace-

A quel punto arrivò Rin. La ragazza salutò Bankotsu con molta disinvoltura rispetto al solito, quando c'era Sesshomaru si sentiva forte e non si vergognava di nessuno.

I due coinquilini si guardarono. Dopo qualche secondo Rin disse in tono alquanto alterato: -Non hai ragione di essere arrabbiato con me! Potevi semplicemente dirmelo al telefono invece di riattaccarmi in faccia e venire fin qui!-

-Non ti ho riattaccato il telefono in faccia, è caduta la linea e poi ti si è spento il cellulare!- spiegò il demone.

Rin prese il suo telefono. Era vero, quella mattina era giù di batteria. La ragazza lo guardò sorridendo e disse: -Ok, se è così ti perdono!-

Sesshomaru stava per esplodere in una predica di quelle tipo “dove hai la testa?” quando il suo cellulare squillò di nuovo. Era suo padre.

-Pronto?- rispose.

-Sesshomaru sono Papà-

-Lo so, buongiorno! Dimmi- era un po' scocciato.

-Ascolta, mi sono messo d'accordo con il liceo Seryu di Tokyo, Inuyasha verrà a finire li l'ultimo anno e poi andrà all'università- Comunicò il padre.

Sesshomaru sbuffò, avrebbe dovuto accogliere suo fratello prima del previsto, fra poco più di un anno sarebbe arrivato e avrebbe cominciato l'ultimo anno. Almeno aveva tutto il tempo per trovargli una sistemazione.

-Ok, gli troverò un appartamento. Ma perché già me lo hai detto?-

-Perché non verrà bocciato qui in Italia, si trasferisce adesso e farà gli ultimi tre mesi di scuola in Giappone, dove probabilmente verrà promosso. Spero...-

Sesshomaru rimase in silenzio...gli crollò il mondo addosso...

-Sesshomaru?-

-...Dove andrà a vivere?- chiese preoccupato.

-Li con te naturalmente! Fino a prova contraria i soldi te li mando io no!-

-...Oh...-

 

 

 

 

 

 

ECCOCI ALLA FINE DEL PRIMO CAPITOLO, SPERO DI AVERVI INCURIOSITO ALMENO UN POCHINO ^^ ALLA PROSSIMA.

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Capitolo 2
*** L'incontro in palestra ***


Sesshomaru era seduto sulla poltrona del salotto e fra un sospiro e l'altro continuava a tenere gli occhi fissi sul libro che stringeva fra le mani.

Rin gli passò davanti con il borsone da palestra pronto. Si fermò a guardarlo per un attimo e fu felice di constatare che stava leggendo, di solito quando si dava alla lettura era sempre di buon umore, magari stava anche leggendo uno dei libri fantasy sui vampiri che lei stessa gli aveva raccomandato.

-Cosa leggi?- gli chiese per iniziare una conversazione.

-Diritto comparato-

-...Blea...- commentò la ragazza.

Sesshomaru infastidito la guardò con una faccia che sembrava dire: “problemi!?”

-Hai un esame in vista?-

-Si, dovevo darlo fra un mese ma ho deciso che mi presenterò all'appello della prossima settimana- rispose il demone.

-Vuoi preparare un esame su quel mattone in una settimana? Sei pazzo?- disse Rin esterrefatta.

-Esatto, almeno avrò la mente occupata dai problemi che mi assillano!-

-Ma smettila! Qual è il problema se tuo fratello si trasferisce qui? A me Inuyasha è sempre stato simpatico!- cercò di rimproverarlo Rin.

-Lui non può venire qui...per la tua privacy! Sei una ragazza, non puoi vivere con un uomo in casa!-

-Ma se sono quasi tre anni che abitiamo insieme! Ci sono centinaia di ragazzi e ragazze che condividono gli appartamenti per lo studio o per altro! Non sarà un problema, starò attenta a non girare per casa in tenuta intima! La tua è solo una scusa perché non lo vuoi!-

Sesshomaru la guardò e poi riabbassò lo sguardo sul libro. Rin non poteva capire quanto il ragazzo detestasse suo fratello, e solo l'idea di dividere la casa con lui lo faceva andare su tutte le furie. La ragazza prese il borsone e uscì sbattendo la porta. Sesshomaru non ci fece caso, era troppo intento a pensare ai lati negativi di avere Inuyasha li, e se ci avesse provato con Rin? No, non doveva assolutamente succedere, non sopportava minimamente l'idea! Avrebbe trovato un appartamento per quel rompiscatole il prima possibile!

 

Rin si cambiò e indossò la sua tuta da capoeira, aveva cominciato da poco quel corso, le arti marziali non le piacevano, ma in quella palestra si allenava anche Bankotsu, quindi pur di vederlo si era iscritta e aveva deciso di seguire l'unico corso in cui ci si basava sulla musica.

Uscì dallo spogliatoio e percorse il lungo corridoio, c'erano di tanto in tanto delle porte che erano l'ingresso alle sale dove si svolgeva una determinata disciplina. Dopo aver camminato per un bel po' la ragazza vide la sua amica Kagome, che come lei stava seguendo il corso di capoeira per principianti, e Ayame, una ragazza della loro età che era già una professor (terza gradazione dell'allievo adibito all'insegnamento della capoeira) che insegnava al gruppo dei principianti. Le due erano affacciate alla finestrella di vetro della sala dove si praticava il kung fu ed osservavano sbalordite.

-Salve ragazze!- fece Rin.

Le due la guardarono per un attimo e poi Kagome le disse: -Rin sta succedendo un disastro qui dentro!-

Rin sorpresa si affacciò a guardare e restò esterrefatta dalla scena: un ragazzo con uno strano kimono rosso aveva messo a tappeto da solo metà degli allievi del corso di kung fu.

-Ma che fanno?- chiese Rin.

-Quel ragazzo si è presentato qui ed ha detto al maestro di voler entrare a far parte del corso avanzato di kung fu, ma naturalmente non viene preso chiunque ad un corso del genere, così questo tizio ha dichiarato di voler sfidare tutti gli allievi uno per uno, se alla fine fosse riuscito a sconfiggerli tutti allora avrebbero dovuto accettarlo- spiegò Ayame.

-Ma dai è una pazzia!- esclamo Rin.

-Eppure pare che ce la stia facendo!- commentò Kagome.

Il ragazzo atterrò un altro avversario. Aveva una tecnica particolare: solitamente nel kung fu si dava spazio a tutte le proprie abilità, contava la forma, lo stile, la pulizia, ma questo ragazzo aveva davvero una forza incredibile e la sua tecnica era più che altro “un colpo, un morto”, infatti colpiva con una violenza esagerata per uno sportivo. Ad un tratto il maestro si alzò e disse: -Così può bastare, ti comunico che sei ufficialmente nel gruppo-

-Come sarebbe? Ho detto che li avrei affrontati tutti ed è quello che ho intenzione di fare!-

-Che cosa staranno dicendo?- Chiese Kagome. Le finestre erano insonorizzate, quindi da fuori non si capiva niente, le tre vedevano soltanto che il nuovo arrivato sembrava non essere affatto soddisfatto.

-Non puoi affrontare altri 30 ragazzi- disse il maestro.

-Oh eccome se lo posso fare!-

Un ragazzo con una lunga treccia nera si alzò in piedi e disse: -Maestro, se me lo permette farò star zitto questo sbruffone!-

-Sbruffone a chi? Razza di esaltato?-

-Ah, sarei io l'esaltato?-

-Ragazzo, questo è Bankotsu, il più forte della nostra scuola. Lui sarà il tuo prossimo ed ultimo avversario, ma qualunque sarà l'esito dello scontro, tu sei comunque dei nostri-

-Tsk...va bene allora, sei pronto?-

Bankotsu si posizionò di fronte all'avversario e assunse la posizione di guardia.

Rin, Kagome e Ayame continuavano a guardare con estremo interesse. Ad un tratto Rin riuscì a vedere in faccia il ragazzo misterioso.

-Ma quello è...- fece.

Il maestro diede il via alla lotta. I due rimasero per qualche secondo immobili per studiarsi a vicenda. Bankotsu lo aveva visto combattere e aveva capito più o meno il suo stile, non doveva farsi colpire, altrimenti se la sarebbe vista brutta, doveva essere veloce, coglierlo di sorpresa e soprattutto metterlo fuori uso il prima possibile.

L'avversario gli si avventò contro con un grido di battaglia. Bankotsu evitò i suoi pugni e capì che stava per sferrare un calcio laterale, quindi si spostò leggermente appena vide che il suo piede stava per partire e lo bloccò con la mano non appena arrivò nel punto propizio, esercitò una forte pressione per farlo cadere e poi gli afferrò il braccio e lo portò dietro la schiena in una mossa di sottomissione.

Il ragazzo dovette arrendersi.

A quel punto Bankotsu si alzò e andò a godersi le lodi dei suoi compagni mentre l'altro restò a terra arrabbiatissimo.

-Ok ragazzi pausa, riprendiamo fra mezz'ora- Fece il maestro.

A quel punto quasi tutti uscirono dalla sala, mentre l'ultimo arrivato restò seduto a terra a sferrare pugni contro il pavimento.

-Su non te la prendere!- Fece una voce alle spalle del ragazzo.

Era un altro tizio che si allenava li, uno di quelli che non aveva affrontato. Il giovane gli porse la mano dicendo: -Molto piacere, io mi chiamo Miroku!-

L'altro ancora a terra prese la mano e si fece aiutare a rialzarsi per cordialità e disse: -Io sono Inuyasha-

Bankotsu uscendo dalla sala vide Rin e disse: -Ciao Rin! Sono stato bravo eh?-

-Ciao Bankotsu- si limitò a dire Rin mentre lo superava ed entrava.

Il ragazzo ci restò abbastanza male.

Rin entrata nella stanza guardò il ragazzo dai capelli argentati e disse: -Inuyasha?-

Il giovane la guardò e rispose sorpreso: -Sono io...e tu sei?-

-Sono Rin! Rin Ukage! Ti ricordi?-

Inuyasha sgranò gli occhi e disse: -Ma dai! Sono anni che non ci vediamo! Come ti sei fatta carina!-

Rin arrossì terribilmente. A quel punto entrò anche Kagome e fece all'amica: -Vi conoscete?-

-Si, lui è il fratello minore di Sesshomaru, Inuyasha. Questa è la mia amica Kagome- Li presentò Rin.

Inuyasha le porse la mano e disse: -non ricordavo che Tokyo fosse piena di ragazze così carine-

anche Kagome arrossì ed accennò un flebile “grazie”.

-Ma quando sei arrivato?- Chiese Rin.

-A dire la verità in mattinata ero già qui, ma non avevo voglia di trovare Sesshomaru, così ho cercato subito una palestra di Kung Fu- spiegò Inuyasha.

-Ah...beh hai una vera passione...comunque è stato un bene che ti abbia trovato, facciamo così, il mio corso di capoeira sta per cominciare, durerà circa un'ora, credo che anche ai ragazzi di kung fu manchi più o meno un'oretta, finita la lezione aspettami qui fuori cosi andremo a casa insieme, Sesshomaru sarà felice di sapere che sei arrivato!- Fece Rin.

-Si, come minimo mi stenderà il tappeto rosso! Ah ah ah!- Rise Inuyasha.

Anche Rin per assecondarlo fece una risatina nervosa.

-Kagome, Rin io devo cominciare la lezione!- Le chiamò Ayame.

-Si arriviamo- Le rispose Kagome.

-Tutto chiaro allora? Mi raccomando aspettami!- Fece Rin per poi andare verso l'uscita.

A quel punto Miroku guardò Inuyasha e disse: -Umm...neanche 5 minuti di conversazione e una ragazza ti ha già invitato a casa sua...caro Inuyasha, questo potrebbe essere l'inizio di una grande amicizia!-

-Beh lo spero, mi farebbe comodo qualcuno su cui contare! Dimmi Miroku, come funzionano qui le cose?-

-Un vero strazio! Ci alleniamo tutti i santi giorni, anche per quattro ore di fila, ci salviamo solo la domenica! Non si parla durante la lezione, non si scherza e non si gioca! Sembra di stare in un campo di concentramento!- Si lamento Miroku.

-Ottimo! Finalmente un po' di serietà!- Esultò Inuyasha lasciando il suo interlocutore alquanto sorpreso.

Poi il ragazzo dalla lunga chioma argentata si guardò attorno. La sala era enorme e ben fornita, ed era rimasta vuota per la pausa tranne che per una persona che continuava a tirare al sacco dei calci laterali sinistri. Inuyasha studiò quella figura e si rese conto che si trattava di una donna. Era impossibile accorgersene prima, Inuyasha non aveva mai visto una ragazza calciare con quella forza, faceva rimbombare tutta la sala, inoltre aveva dei pesetti da due kili su entrambe le gambe.

-Perché quella ragazza si allena qui?- chiese Inuyasha.

-Ah, quella è Sango, si allena qui con noi perché non ci sono ragazze forti come lei, non ha stimoli ad allenarsi con il gruppo avanzato delle ragazze...eppure io né avrei...comunque lasciala perdere, è una vera arpia, non parla con nessuno, si allena soltanto...fa quasi paura!- spiegò Miroku.

-...Mi piace!- disse Inuyasha.

-Ah beh, auguri allora!- Gli fece Miroku.

Poco dopo i ragazzi del Kung Fu rientrarono seguiti da maestro e continuarono la lezione con il potenziamento delle gambe e un po' di stretching finale. Quindi dopo la lezione Inuyasha si fermò a ringraziare il maestro e si diresse verso l'uscita dove avrebbe aspettato Rin.

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Capitolo 3
*** Al Seryu ***


-Quindi è da tre anni che tu e Sesshomaru abitate insieme?-

Rin annuì. Si rendeva conto di essere troppo silenziosa, non riusciva a mettere Inuyasha a suo agio, ma era preoccupata per come avrebbe potuto reagire Sesshomaru nel vederla arrivare a casa con suo fratello così all'improvviso. Era il caso di telefonargli per avvertirlo? No, forse sarebbe stato anche peggio. Decise di non pensarci troppo su.

I due arrivarono finalmente a destinazione. L'appartamento era al quarto piano, quindi presero l'ascensore. In pochissimo tempo giunsero alla porta. Rin era davvero nervosa. Girò la chiave.

-Sesshomaru! Sono tornata!- fece alzando un po' la voce.

Non si udì nessuna risposta.

-È arrivato Inuyasha!- azzardò poi la ragazza a voce leggermente più bassa.

CRACK! Dopo quella frase si udì un rumore, come un vaso in frantumi.

Rin sgranò gli occhi, si voltò verso Inuyasha sorridendo come se nulla fosse e disse: -Lo vado subito a chiamare, tu intanto fa come se fossi a casa tua! Siediti pure sul divano, se hai fame ci sono degli snack nel frigorifero!- detto questo si volatilizzò di corsa nel corridoio, entrò di colpo nella stanza che Sesshomaru usava come studio e la richiuse immediatamente. Si voltò con un'aria alquanto infuriata e disse: -Cos'hai fatto cadere?-

Sesshomaru che stava cercando di raccogliere i pezzi del modellino in coccio dell'alkadia di Rin scattò quasi sull'attenti dicendo: -Lui è qui?-

Rin non sapeva se piangere il suo modellino o conservare un po' di razionalità. Alla fine disse: -Metti i pezzi sulla scrivania e vieni a salutare tuo fratello!-

Sesshomaru rassegnato fece come aveva detto la ragazza e poi le disse: -Io non lo voglio qui!-

-E smettila di fare così! Che fastidio può dare!? Lui starà per i fatti suoi e tu per i tuoi!-

Il ragazzo non era affatto convinto. I due si diressero poi verso il salotto e non appena Sesshomaru si accorse che il fratello era seduto sulla sua poltrona preferita si ritrovò sul punto di esplodere.

-Heilà!- fece Inuyasha.

Il più grande non rispose.

-Sono arrivato stamattina, mi sono già iscritto alla palestra di Kung Fu, ma non so che scuola devo frequentare-

-Rin, è quasi ora di cena perché non cucini qualcosa?- disse Sesshomaru.

Rin capì che voleva parlare da solo con Inuyasha, per questo si allontanò senza fare storie ed andò a cucinare la cena.

Il demone guardò il fratello con fare omicida e disse: -Vediamo di stabilire delle regole per andare d'accordo ok? Parlami solo se strettamente necessario, cerca di risolverti da solo i problemi! Domani hai il primo giorno di scuola, frequenti il liceo Seryu, è lo stesso dove va Rin...regola più che fondamentale: non osare dare fastidio a Rin in nessuna maniera!-

Inuyasha sorrise divertito: -Ma ti pare che mi metto ad attaccare bottone con la tua ragazza!-

-Lei non è la mia ragazza- si limitò a dire Sesshomaru.

-Che cosa? Vivete insieme per la gloria?- Chiese il fratello minore sorpreso.

-Siamo solo amici- rispose secco.

-Allora perché non posso provarci con lei?- lo stuzzicò.

-Perché non credo che tu voglia morire giovane! Ed ora finiamola qua! Ti ho già ascoltato per troppo tempo!- tagliò corto.

Inuyasha non aveva voglia di litigare, era troppo di buon umore quel giorno: era riuscito ad entrare nella scuola di Kung Fu ed era stato sconfitto, finalmente sentiva dei nuovi stimoli! E di sicuro non aveva voglia di perdere tempo con i problemi del suo inutile fratello, preferì starsene in silenzio.

Rin per festeggiare l'arrivo di Inuyasha aveva deciso di preparare qualcosa di buono: bistecche, uova e patate al forno. I tre si misero a tavola, la ragazza era raggiante di gioia e cercava di mantenere viva la conversazione con molto successo: chiese ad Inuyasha dell'Italia, di come avesse passato gli ultimi tre anni e di come funzionassero li le arti marziali; poi gli raccontò di come lei e Sesshomaru passassero le loro giornate, della vita al liceo Seryu, di come fosse preoccupata per gli esami di ammissione all'università, ecc, ecc...Sesshomaru stette in silenzio per tutto il tempo, insapore e inodore, sembrava quasi un bel soprammobile. Sembrò accennare una mezza smorfia di disapprovazione quando Rin affermò che per quella sera il fratello avrebbe potuto dormire sul divano, ma che il prima possibile avrebbero provveduto a trasformare lo studio di Sesshomaru in una bella stanza per lui, ma si limitò a starsene zitto.

A Inuyasha la ragazza era molto simpatica, ma non riusciva a capire come riuscisse a sopportare suo fratello.

 

La mattina seguente Sesshomaru accompagnò Rin e Inuyasha a scuola, per poi recarsi all'università. Odiava il fatto che il fratello ronzasse attorno a Rin, doveva trovargli un appartamento il prima possibile. Ma adesso era necessario che si concentrasse sull'esame che avrebbe dovuto affrontare fra meno di una settimana. Ancora si stava chiedendo come gli fosse venuto in mente di presentarsi a quell'esame così presto, infondo già né aveva dati tre nel corso dell'anno ed era appena il mese di Aprile, l'anno si sarebbe concluso a Settembre, quindi aveva ancora quasi sei mesi per presentare gli ultimi tre esami compresi nel secondo anno di giurisprudenza. Almeno si stava concentrando su qualcosa che gli impedisse di tormentarsi per la presenza di Inuyasha.

 

Rin stava spiegando al mezzo demone gli orari delle lezioni, e di tanto in tanto gli indicava qualche ragazzo o qualche professore raccontandogli di chi si trattasse.

-Quello li è Bankotsu, il ragazzo con cui ti sei battuto ieri, è molto affascinante, lo corteggio da parecchio tempo!- gli confessò Rin.

Inuyasha restò sorpreso da quelle parole e la ragazza se ne accorse.

-Qualcosa non va?- gli chiese.

-Beh, sinceramente io credevo che tu stessi con Sesshomaru, cioè lui mi ha detto che non state insieme, però credevo almeno che vi frequentaste- spiegò lui.

Rin scoppiò in una fragorosa risata e disse: -Ma no! Come ti viene in mente un'idea del genere?-

“Sarà il fatto che non ho fatto a tempo a mettere piede in casa che subito mi ha detto di non avvicinarmi a te...” pensò Inuyasha, poi disse: -No così!-

-Io e Sesshomaru siamo migliori amici da una vita! Per me è come un fratello, non potrei mai vederlo come il mio ragazzo!-

-Umm...sarà...è che io non credo affatto in un'amicizia del genere fra uomo e donna, ho avuto delle amiche, ma prima o poi o loro ci provavano con me o io ci provavo con loro, fidati di me: la storia del migliore amico finisce sempre così se è fra persone di sesso opposto!-

Rin non era affatto d'accordo con Inuyasha, lei e Sesshomaru erano diversi da tutti, la loro amicizia era troppo forte! E poi dove era scritto che un rapporto del genere potesse esserci solo fra uomo e uomo o donna e donna? Il ragazzo si sbagliava di grosso.

-Cambiando discorso, ti stai frequentando con Bankotsu allora?-

Inuyasha stava cominciando a diventare irritante con le sue domande e le sue affermazioni.

-In realtà no, lui non mi ha mai invitata ad uscire insieme-

-Beh, perché non lo fai tu?- le chiese Inuyasha divertito.

Rin ci pensò un attimo e disse: -Perché voglio che sia lui ad invitarmi. Oh ma guarda è Kagome! KAGOMEEE!- chiamò l'amica che era ad una cinquantina di metri da loro, l'aveva vista in lontananza e sperava che avendola li vicino Inuyasha non sarebbe stato più così inopportuno.

Kagome salutò sorridendo.

-Inuyasha, sai già quale sarà la sezione che frequenterai?- chiese Rin.

-No, devo andare il segreteria al suono della campana- dopo quest'ultima frase la campana della scuola suonò.

Rin e Kagome salutarono Inuyasha e corsero nelle rispettive aule, mentre Inuyasha andò verso la segreteria.

 

Sesshomaru stava pigramente prendendo appunti. Il professor Fukujima non gli piaceva, come la maggior parte del mondo del resto. Non dava delle spiegazioni particolari, si limitava a leggere in aula il libro che aveva scritto: “applicazioni di diritto penale”, ma tanto non era un esame che Sesshomaru avrebbe dovuto dare quell'anno, solo che aveva un paio d'ore da perdere prima della sua lezione, quindi tanto valeva farsi un'idea dei corsi del terzo anno.

Finita quella noiosissima lagna il ragazzo andò al bar a prendere un caffè.

-Buongiorno!- si sentì salutare da una voce che conosceva bene.

-Ciao Kagura!- fece con un mezzo sorrisino di cortesia.

Kagura era una ragazza al secondo anno di giurisprudenza come lui, qualche volta avevano studiato insieme per degli esami e avevano partecipato entrambi a dei seminari. Era molto bella, non sembrava avere solo ventuno anni, perché aveva le movenze e le maniere di una donna adulta.

-Posso offriti un caffè?- chiese cortesemente il ragazzo.

-Beh...in realtà preferirei che saldassi il tuo debito di gioco!- gli rispose la ragazza sorridendo.

I due avevano scommesso una cena sulle uscite delle date degli esami, e Kagura aveva vinto.

-Ah ah ah! Ti giuro che mi piacerebbe tanto, ma ho deciso che il prossimo Lunedì darò l'esame di diritto comparato, quindi sto studiando, un'altra volta magari!-

-Umm...non ci credo, neanche un mese fa hai dato il tuo terzo esame, e non avevi intenzione di continuare a darne altri fino a Luglio!-

-Si, è vero, ma circa una settimana fa mi sono deciso, voglio togliermi anche il penultimo esame!- spiegò Sesshomaru.

Kagura annuì fingendosi un po' offesa. Il ragazzo fece finta di nulla. Erano parecchie volte ormai che la rifiutava, c'erano molte ragazze interessate a lui, ma non aveva proprio voglia di gettarsi in una relazione stabile, la sua vita gli piaceva così com'era.

 

-Questo è il vostro nuovo compagno: Hyuda Inuyasha!- lo presentò il professore di fronte alla classe.

Lo guardarono tutti incuriositi, era strano che un ragazzo cambiasse scuola nel mese di Aprile, ma quando il professore affermò che arrivava dall'Italia tutti si immaginarono un probabile trasferimento di lavoro dei genitori.

Kagome era felice che Inuyasha fosse nella sua classe, quel ragazzo le piaceva parecchio, forse per le orecchie, e fu ancora più felice quando il professore lo fece sedere vicino a lei dicendole che avrebbe dovuto spiegargli lei tutto quello che c'era da sapere sulla scuola.

Quando suonò la campanella della mensa i due vi si recarono insieme e si sedettero da soli allo stesso tavolo. Poco dopo li raggiunse anche Rin, ma la ragazza mangiò al volo e tornò nella sua aula perché voleva ripassare per un'interrogazione.

-Hey Kagome, Rin non è fidanzata vero?- fece Inuyasha.

-No, perché ti interessa?- gli chiese Kagome.

-E ti risulta che abbia mai avuto un fidanzato?- continuò a chiedere il ragazzo ignorando la domanda.

-Beh, che io sappia no, siamo amiche da circa tre anni e Rin non ha mai avuto un ragazzo, ma credo che sia stato così anche quando viveva ad Osaka-

-Si, te lo confermo...sai credo che sia inconsciamente innamorata di Sesshomaru!- Le disse.

Kagome rimase assai sorpresa dell'affermazione e disse: -Non è possibile loro...-

-Sono migliori amici da una vita, sarebbe uno scandalo nazionale!- la interruppe Inuyasha, poi continuò dicendo: -Sono tutte sciocchezze queste! Insomma, Sesshomaru allontana chiunque tenti di avvicinarla, lei non ha mai avuto un ragazzo, dice che le piace Bankotsu ma non lo invita ad uscire, e il mio caro fratellone non si frequenta con nessuna ragazza pur essendo un tipo affascinante, buon sangue non mente! La verità è che qui in Giappone non andate mai subito al sodo! Vi nascondete, corteggiate segretamente, e per una dichiarazione d'amore sembra che facciate una tragedia ogni volta! Invece dovreste svegliarvi! Dico io, se una ragazza ti piace allora impegnati da subito, chiedile il numero no? Come sto per fare io con te!-

-Che cosa?- Fece Kagome esterrefatta.

-Mi piaci, sei molto carina e sembri una ragazza molto dolce, vorrei il tuo numero di cellulare e l'indirizzo E-mail per invitarti ad uscire con me!-

Kagome: O.O

 

-Wow! Singolare ma fantastico!- Rin stava parlando con Kagome al cellulare. All'uscita della scuola sembrava stranamente felice e l'aveva salutata raggiante con un “dopo ti chiamo”, ed ora le stava raccontando di come Inuyasha le avesse chiesto il numero tralasciando i dettagli su di lei e Sesshomaru. Era davvero al settimo cielo.

-Mi ha chiesto di andare con lui al cinema domani sera! Perché non vieni anche tu? Chiedi a Bankotsu di venire, né sarà felice. Tanto con Inuyasha credo che non si odino, oggi a scuola si sono stretti la mano!- Le propose l'amica.

-In realtà ho già un altro impegno, starete meglio da soli al vostro primo appuntamento!- Rin aveva mentito, non c'era nessun impegno, semplicemente non voleva uscire con Bankotsu se doveva chiederglielo lei.

Kagome decise che era meglio non insistere.

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Capitolo 4
*** Il messaggio ***


 

 

L'allenamento di Inuyasha si era quasi concluso, ora il maestro stava facendo combattere i ragazzi due coppie alla volta.

Giunse il suo turno contro un tipo un po' strano, da quello che aveva capito doveva essere il fratello di Bankotsu: Jakotsu (i genitori avevano una grande fantasia con questi nomi); mentre l'altra coppia che si sfidava era composta da Miroku e Sango.

Il combattimento cominciò. Jakotsu combatteva in una maniera molto singolare, era sciolto come un serpente, tirava dei calci alti micidiali perché riusciva a raggiungere la spaccata completa. Inuyasha era colpito, ammirava la scioltezza di quel ragazzo, ma questo non gli impedì di atterrarlo con un paio di pugni. Terminato lo scontro i due tornarono ai loro posti ed aspettarono di vedere l'esito della sfida fra Sango e Miroku. Lei attaccava a raffica mentre lui parava (a fatica) i colpi veloci e potenti, fino a che un calcio di Sango andò a segno ed anche questa sfida si concluse.

Miroku tornò a sedersi vicino ad Inuyasha sconsolato.

-Hey, perché non l'hai attaccata?- gli chiese Inuyasha in un sussurro per non farsi sentire.

-Come sarebbe a dire che non l'ho attaccata?- fece Miroku a voce altrettanto bassa.

-E smettila di dire sciocchezze, non hai neanche provato a sferrare un colpo, anche se né avevi l'occasione!-

Miroku ci pensò un attimo. Era vero, non lo aveva fatto.

Inuyasha dopo un secondo di riflessione disse: -Sai, avevo intenzione di invitare Sango ad uscire con me questa sera!-

Miroku sobbalzò a quelle parole e disse: -Inu, ti ho già fatto gli auguri quando mi hai detto che ti piaceva, ma credevo che stessi scherzando! Fidati di me: lascia perdere! Non è cosa per te!-

-Lo è per te allora?- fece Inuyasha.

Miroku arrossì. Inuyasha nel vederlo in imbarazzo restò di stucco: era stato poco a contatto con quel ragazzo, ed in poco tempo lo aveva visto provarci spudoratamente con tutte le belle ragazze che passavano sulla sua strada, e adesso per una frecciatina così lanciatagli su quella Sango arrossiva.

-Patetico! Credevo che almeno tu da queste parti fossi un po' più audace!-

-Ma credi che sia facile con una ragazza del genere!?-

SHHHH! (si levò un'intimazione al silenzio).

-Senti, io domani sera vado al cinema con una ragazza, Kagome, l'hai vista l'altro giorno. Perché non vieni anche tu e chiedi a Sango di venire con te?- gli propose il mezzo demone.

Inuyasha la faceva così facile che Miroku si fece coraggio.

-Hai ragione! Devo dichiararmi a lei! Dopo la lezione le chiederò di uscire con me!- disse deciso.

-Questo è lo spirito giusto!-

Miroku guardava Inuyasha in una maniera assurdamente strana che voleva essere estremamente sexi.

-Ma perché mi stai guardando così?-

-Alleno il mio “sguardo del conquistatore”!-

SBANG (Inuyasha gli diede un sonoro pugno sulla testa)

-Smettila di fare il cretino!-

-Ok ok!-

La lezione si concluse. Tutti quanti lasciarono la stanza tranne Sango, che come al suo solito andava a calciare delle ripetizioni al sacco (ovviamente rimasero anche Miroku e Inuyasha).

Il moro si avvicinò audacemente alla ragazza. Lei sembrava non essersi neanche accorta della sua presenza.

Miroku diede due colpetti di tosse per attirare l'attenzione. La ragazza lo ignorò.

A quel punto il giovane aumentò il volume dei colpi di tosse.

Sango infastidita interruppe la serie di calci e disse scocciata: -Ti serve qualcosa?-

Miroku la guardò con lo “sguardo del conquistatore” e disse: -Beh, in realtà volevo solo farti una domanda, Sango, vedi volevo sapere se hai impegni per domani sera, perché avevo intenzione di invitarti ad uscire con me, al cinema magari. Che né dici?-

La ragazza accennò un sorriso e disse: -Risponderò alla tua domanda con un'affermazione: non uscirei con te neanche se fossi l'ultimo ragazzo sulla faccia della terra!- prese l'asciugamano che aveva lasciato a terra e si diresse a grandi passi verso l'uscita lasciando un Miroku estremamente deluso.

Ad un tratto Inuyasha le si parò davanti sbarrandole la strada.

-Hey, ma cos'è quest'ostilità? Perché non dai una possibilità al mio amico?- le chiese deciso.

Sango era molto irritata, cercò di trovare una scusa plausibile: -Tanto per cominciare non uscirei mai con un ragazzo che non riesce neanche a battermi!-

Ad Inuyasha si illuminarono gli occhi: -Bene allora, fate una scommessa: sfidatevi, se vincerà Miroku, tu uscirai con lui, se vincerai tu, lui non ti darà più fastidio!-

Miroku seguiva ogni parola con vivissimo interesse. Sango voleva liberarsi di quei due, aveva combattuto tante volte con Miroku e non aveva mai perso, tanto valeva dargli una lezione e toglierselo di mezzo. Accettò.

Inuyasha prese Miroku da parte e disse: -Non è un incontro qualunque Miroku! Se vuoi questa ragazza allora stendila!-

Il moro caricato da quelle parole andò a mettersi di fronte a Sango e assunse la posizione di guardia. Lei fece lo stesso. Poco dopo Inuyasha diede il via.

La ragazza si lanciò subito all'attacco, colpi forti e veloci si scagliavano a raffica su Miroku che schivava alla meglio. Ad un tratto decise che era il momento di agire: Sango gli sferrò un calcio al volto, ma lui prima che andasse a segno gli afferrò il piede con una mano e lo tirò verso l'alto facendo si che la ragazza perdesse l'equilibrio.

Continuava a tenerla a “penzoloni” per il piede mentre lei costernata cercava di liberarsi. Non era mai stata sconfitta così, e di sicuro non se lo aspettava da Miroku.

-Ti conviene arrenderti!- le disse Inuyasha divertito.

Sango divenuta rossa dalla rabbia mormorò un: -E va bene! Mettimi giù!-

Liberata Sango dalla stretta, Miroku andò da Inuyasha a farsi dare una bella stretta di mano.

I due gioivano vittoriosi come se fossero dei bambini che avevano vinto delle caramelle.

La ragazza si avvicinò e disse: -Ok, uscirò con te, ma sappi che parti già con dei punti in meno: io detesto i ragazzi che mi fanno vincere solo perché sono una ragazza!- detto questo se né andò di pessimo umore.

-...Simpatica no?- fece Inuyasha.

 

Erano circa le 20:00. Rin si sentiva stranamente stanca ed avvilita, anche se non aveva fatto niente per tutto il pomeriggio oltre a studiare. Non aveva neanche fame, continuava a pensare che il giorno seguente la sua amica Kagome sarebbe uscita con un ragazzo. Lei non lo aveva praticamente mai fatto, eppure né aveva avuto l'occasione molte volte, ma aveva sempre rifiutato. Adesso né aveva quasi voglia, eppure qualcosa la bloccava.

Entrò nel salotto e vide Sesshomaru sdraiato sul divano a guardare la televisione.

Anche lui si sentiva abbastanza giù, un po' per lo studio, un po' per Kagura che continuava a mandargli messaggi al cellulare dove diceva che voleva uscire con lui. Gli dispiaceva continuare a rifiutarla, ma chissà perché non aveva affatto voglia di uscire con lei.

Rin si avvicinò al ragazzo e si sedette accanto a lui appoggiandogli la testa sulla spalla.

-Come va?- Fece Sesshomaru.

-Male- rispose Rin.

Lui le cinse le spalle e l'abbracciò stretta. Lei chiuse gli occhi sorridendo, le bastava stare così con Sesshomaru per sentirsi meglio.

Anche lui si rilassò tenendo Rin vicino a se.

Ad un tratto il momento tranquillo venne interrotto da Inuyasha che rientrava dicendo allegramente a gran voce con un cartone in mano: -Ho portato la pizza!-

Rin infastidita da tutto quel buon umore fece sotto voce a Sesshomaru: -Mandalo via!-

Sesshomaru: è_é

-Ho portato un amico!- Continuò Inuyasha indicando Miroku sul ciglio della porta.

Il fratello maggiore aveva un'espressione sempre più omicida.

-Che ha portato un altro amico!- continuò il mezzo demone indicando un altro ragazzo che era rimasto dietro le quinte, si chiamava Koga.

A quel punto Sesshomaru tirò un profondo sospiro e disse alzandosi in piedi: -Io e Rin andiamo in un fast food!-

Rin scattò in piedi raggiante.

-Ma mica per colpa nostra?- Fece Miroku indicandosi da solo.

-No no, lo avevamo già deciso!- Fece la ragazza cortesemente.

In fretta e furia Rin e Sesshomaru si prepararono e se né andarono via.

Inuyasha commentò con un: -Meglio, più pizza per noi e TV assicurata!-

I tre si sedettero sul tappeto vicino alla TV.

-Hey, Inu! Dici che Bankotsu chiederà a Rin di venire?- Chiese Miroku con la bocca piena.

-Beh, in pizzeria mi sembrava convinto...in realtà lo spero!- Rispose Inuyasha.

I tre avevano incontrato Bankotsu alla pizzeria al taglio e si erano messi a chiacchierare di arti marziali e roba del genere. Arrivati al discorso “film sulle arti marziali”, Bankotsu affermò di voler andare a vedere al cinema “I Ninja della vendetta 2” che era appena uscito. Miroku e Inuyasha entusiasti avevano invitato anche lui alla serata cinema del giorno dopo, spiegando che sarebbero usciti con delle ragazze e consigliandogli quindi di invitare Rin. Bankotsu li lasciò dicendo che lo avrebbe fatto.

-Accidenti è un peccato che domani debba andare a quella noiosa cena di famiglia!- esordì Koga.

-Ma non puoi fare nulla per evitarla?- Chiese Miroku.

-Figuriamoci! I demoni lupo sono quasi una mafia sai? Se non ci vado chi li sente i miei? Devo andare ad incontrare i cugini di terzo grado!- Rispose il ragazzo.

I tre si rimpilzarono di pizza mentre si godevano un bel film che trasmettevano in TV.

 

Sesshomaru e Rin stavano mangiando di gusto il gruppo di panini che avevano comprato. Parlavano del più e del meno e fra una risata e l'altra si accorsero che era davvero da tanto che non uscivano una sera loro due da soli, insieme si trovavano davvero benissimo.

Blink Blink (cellulare di Rin)

-Un messaggio!- fece Rin estraendo il cellulare dalla borsetta. Sgranò gli occhi sorpresa e disse: -È di Bankotsu...-

Sesshomaru restò in silenzio. Per qualche secondo la ragazza fece lo stesso.

-Mi chiede di uscire con lui domani sera- fece poi senza neanche un briciolo di entusiasmo.

Il ragazzo dopo qualche secondo di silenzio fece: -Dovresti andarci...-  

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Capitolo 5
*** L'uscita ***


Rin si girava e rigirava nel letto. Non riusciva a dormire e non aveva ancora risposto a Bankotsu, ma la cosa che la rendeva irrequieta era l'affermazione di Sesshomaru: “dovresti andarci”. Da quando le dava consigli su queste cose? Perché non era semplicemente rimasto impassibile come sempre? Adesso le dava fastidio persino che lui sapesse della proposta di Bankotsu, forse sarebbe stato meglio che non glie lo avesse detto. Ma riflettendoci su si chiedeva “perché non avrebbe dovuto saperlo?”. La buona notizia era che gli amici di Inuyasha se ne erano andati e il baccano era cessato. La nottata della ragazza continuò fra interrogativi e nervosismo dovuti a chissà cosa.

La mattina si alzò presto e prese l'autobus, non voleva andare con Sesshomaru in macchina, chissà perché. Arrivata a scuola Kagome cominciò a parlarle della bella serata che la aspettava.

-È davvero un peccato che tu non venga! Mi lasci da sola per questa uscita e io mi vergogno! Dovevi invitare Bankotsu, almeno ci sarei stata anche io, non è detto che ti ricapiti un'occasione del genere!-

-Beh, veramente ieri sera Bankotsu mi ha mandato un messaggio, mi invitava a venire con voi questa sera, pare che abbia incontrato Inuyasha da qualche parte.-

Gli occhi di Kagome si illuminarono: -E allora ci sarai anche tu!-

-Veramente ancora non gli ho dato una risposta...-

-COSA?- Fece sorpresa.

Ad un tratto comparve Bankotsu che si avvicinava alle due amiche a grandi passi.

-Buongiorno! Hey Rin, ti è arrivato il mio messaggio?- Fece sorridendo.

Rin che si era preparata la risposta già dalla sera prima disse: -Si, ma l'ho letto alle due di notte perché ho studiato fino a tardi, ho preferito evitare di disturbarti a quell'ora-

-Ah! Tutto chiaro! Beh che ne pensi, vuoi venire? Andremo a vedere i ninja della vendetta 2!-

C'era poco da fare, Kagome insisteva ed era veramente brutto rifiutare con Bankotsu faccia a faccia, quindi accettò.

Durante le lezioni non si concentrò minimamente, continuava a chiedersi che cosa avrebbe pensato Sesshomaru della sua uscita. Non voleva farsi vedere mentre si preparava per uscire con Bankotsu, per questo decise di chiedere a Kagome se poteva andare a casa sua, si sarebbero preparate insieme.

 

Alla mensa Rin sembrava un fantasma, Kagome aveva quasi paura. Ad un tratto vicino alle due si sedette Inuyasha con il vassoio pieno di roba e due dolcetti che mise nei vassoi di Rin e Kagome.

-Grazie!- Fecero all'unisono le due con un sorriso.

Parlarono un po' di tutto e Rin appariva visibilmente turbata.

-Qualcosa non va?- Fece Inuyasha.

-Um? No no, è tutto ok!- Rispose la ragazza.

Inuyasha sorrise e fece: -Ma non sei emozionata? Questa sera c'è la prima de “i ninja della vendetta 2”! Finalmente c'è un film serio al cinema!-

-In realtà...non ho visto neanche il primo...- rispose Rin.

-COME?- Esclamò il ragazzo colpito.

-Neanche io l'ho visto...- Fece poi Kagome.

Inuyasha assunse un'espressione sconsolata e disse: -Allora...devo raccontarvelo! C'è questo tipo che si chiama Sasuke che...uccide tutti! In sostanza è questo!-

Kagome e Rin: -.-

-Oh...sarà entusiasmante...chi l'ha scelto il film?- Fece Kagome per niente entusiasta.

-Io!- Fece lui orgoglioso.

-Allora sarà fantastico!- Fece Rin con sarcasmo.

I tre scoppiarono in una fragorosa risata.

 

Rin tornò a casa da sola perché Inuyasha doveva fermarsi in palestra per l'allenamento. Quando rientrò notò con sollievo che Sesshomaru ancora non rientrava, di solito faceva sempre più tardi di lei. Quindi mangiò un boccone al volo, prese qualche vestito dall'armadio, delle scarpe con un tacco vertiginoso, i suoi trucchi e anche un paio di smalti, mise tutto in una borsa capiente e uscì di casa per andare da Kagome.

Le due ragazze passarono la prima parte del pomeriggio a studiare, terminarono verso le 16:30 e cominciarono a raccontarsi qualcosa.

-Inuyasha è davvero carino, fisicamente mi piace molto, per quanto riguarda il carattere bisogna che lo conosca meglio, è un po' sfacciato ma sa essere anche gentile! Sono davvero contenta che mi abbia invitata ad uscire. Tu lo conosci meglio di me, che ne pensi?-

Rin non aveva ascoltato una parola, se né stava imbronciata e silenziosa a fissare l'amica.

-Ma si può sapere che hai oggi?- fece Kagome esasperata.

-...Non lo so! Forse non sto tanto bene. Ti confesso che non sono per niente entusiasta per questa sera.-

Alla rivelazione di dell'amica, Kagome si ricordò che Inuyasha sosteneva che fra lei e Sesshomaru ci fosse del tenero; la ragazza non se ne era mai accorta, ma adesso cominciava a pensare che fosse davvero così. Non disse nulla per scrupolo.

Le due iniziarono quindi a prepararsi: avevano scelto una tenuta abbastanza elegante per il cinema, entrambe avevano indossato dei vestiti, quello di Rin era a palloncino, nero con dei ricami dorati che lo ricoprivano, e anche le scarpe erano nere; il vestito di Kagome invece era più aderente e senza maniche, bianco con un fiocco rosa legato in vita e le scarpe dello stesso rosa con un tacco alto quasi quanto quello di Rin. Quindi si truccarono aiutandosi a vicenda e poi cominciarono a farsi i capelli. Inuyasha sarebbe passato a prenderle alle 20:00 e si erano già fatte le 19:00!

Chissà che fine ha fatto Sesshomaru...” si chiese Rin.

 

When I was darkness at that time fueteru kuchibiru
Heya no katasumi de I cry

(suoneria del cellulare di Rin nonché opening dell'anime Nana)

 

La ragazza prese il cellulare.

Fratellone <3”

-Pronto?-

-Dove sei?-

-A casa di Kagome. Non sono rientrata per niente...torno questa sera...-

-...ok-

-Ciao...-

TU TU TU...

Rin sospirò. Non le aveva detto niente, non aveva mostrato neanche un minimo di fastidio. Era questo che Sesshomaru provava per lei: niente. Ma infondo andava bene così, erano grandi amici, se lei aveva bisogno lui c'era e viceversa, perché proprio ora voleva trovare qualcosa di più nel loro rapporto? La sera si sarebbe divertita e non avrebbe pensato a lui se non come ad un fratello: quello che era.

 

Finalmente arrivò Inuyasha, con dieci minuti di ritardo che avevano fatto comodo alle ragazze per completare i preparativi, quella sera erano davvero carine. Il ragazzo aveva acquistato il giorno prima una Mini Cooper bianca usata, gli serviva un mezzo di trasporto perché di chiedere l'auto al fratello non se né parlava. Dopo aver fatto un paio di complimenti a Rin si soffermò su quanto fosse bella Kagome, era vero, gli piaceva proprio tanto quella ragazza. Quindi si diressero tutti verso il cinema dove trovarono Bankotsu e Miroku in attesa.

-Hey Rin! Sei uno schianto questa sera!- fece Bankotsu felice di vederla.

Lei arrossì leggermente e accennò un grazie.

-Ma Sango non è ancora arrivata?- Chiese Inuyasha.

-No- fece Miroku sconsolato, poi disse: -Ho paura che ci abbia ripensato...-

-Scherzi? Non è proprio il tipo che si tira indietro dal pagare un debito!- lo rassicurò Inuyasha.

Infatti poco dopo arrivò.

Kagome e Rin rimasero a guardarla stupite, l'avevano vista qualche volta in palestra, ma non si erano mai soffermate a guardarla: indossava una tuta nera larga e un top avvitato sempre nero con una rosa disegnata al centro e aveva delle scarpe da ginnastica bianche. Di sicuro non era femminile come Rin e Kagome, ma era davvero bella, i capelli erano raccolti in una coda alta e le braccia lasciate scoperte generarono una sorta di inquietudine nelle ragazze, era davvero molto muscolosa, loro a confronto sembravano due bamboline di porcellana. Vedendola vestita così sportiva si sentirono quasi due idiote, perché ora che lo notavano anche i ragazzi erano in jeans e felpa nessuno aveva messo una camicia o una giacca.

Miroku le si avvicinò dicendo: -Ah Sango! Sei arrivata! Non ci speravo quasi più! Sei bellissima!-

-Si si, grazie- disse scocciata: -Bankotsu. Inuyasha.- continuò a mò di saluto.

-Loro sono Rin e Kagome- Presentò Miroku.

Le due sorrisero e Sango ricambiò il sorriso aggiungendo un “ciao” che stavolta suonava più amichevole.

Entrarono quindi tutti a vedere il film. Faceva una certa impressione, perché volavano braccia e teste da tutte le parti, ad Inuyasha faceva piacere perché Kagome aveva paura e gli si stringeva contro, quindi con la scusa del film era possibile abbracciarla. Bankotsu parlava con Rin a bassa voce, lei lo ascoltava a tratti; al ragazzo stava davvero cominciando a piacere, era diversa da tutte quante le ragazze con cui era uscito, sembrava che non le importasse che lui fosse li, e questo lo intrigava. Sango aveva mani e piedi incrociati e seguiva il film con indifferenza mentre Miroku la guardava imbambolato.

All'uscita dal cinema le tre coppie si separarono perché ognuno voleva restare da solo con la “propria ragazza”.

Bankotsu e Rin passeggiavano fianco a fianco sorseggiando un frappè alla fragola precedentemente acquistato.

-Allora che né pensi del film?- Fece lui.

-Penso che non vedo un bel film al cinema da quando è uscito “la leggenda di Raoul”- rispose lei.

-NO! Non ci posso credere!- esclamò Bankotsu stupito: -Tu segui Hokuto no Ken (Ken il guerriero)?-

-Scherzi? Io sono una fan di Hokuto no Ken! Forse la più accanita!- Fece entusiasta.

-Incredibile! Non credevo che ci fossero ragazze a cui piacciono i manga!-

-Ma dai! Siamo in Giappone! È all'ordine del giorno questa cosa!-

-Che genere preferisci? Shojo?-

-Shojo!?! Ma ti ho appena detto che seguo Ken il guerriero! Ahahah!-

-Ahahahah! Hai ragione!-

Trovata una passione in comune i due continuarono a ridere e a scherzare per il resto della serata. Rin riuscì a non pensare a Sesshomaru mentre Bankotsu era felicissimo di riuscire a ridere così con una ragazza, lei non era come tutte quelle ragazzine che pensavano solo ad apparire, era spontanea, simpatica, allegra e vivace, non l'avrebbe mai pensato. A fine serata la riaccompagnò a casa.

-Grazie di tutto Rin! È stata una serata bellissima! Sono proprio contento che tu abbia accettato di venire con me!-

-Il piacere è stato tutto mio! Anche io mi sono divertita un sacco!-

-Allora possiamo continuare a vederci...dico al di fuori della scuola...-

Rin rimase per un attimo in silenzio, poi abbassò la testa. Ad un tratto si sollevò e con un sorriso disse: -mi piacerebbe tantissimo!-

Anche Bankotsu sorrise, le prese la mano e la strinse. Poi la lasciò e la salutò per fare ritorno a casa. Era davvero preso da Rin, la prova era che con tutto che avrebbe potuto strapparle un bacio facilmente aveva preferito evitare per non correre troppo, non era da lui, ma stavolta sentiva che voleva fare le cose in grande e provare a stare con una ragazza seriamente.

 

Rin fece le scale con duemila pensieri in testa: Sesshomaru era sveglio? L'aveva aspettata? Cosa gli avrebbe detto? Sarebbe stato geloso almeno un po'? Si era comportata male?

Aprì la porta di casa, ma si accorse con grande sorpresa che non c'era nessuno. Era mezzanotte e Sesshomaru non era a casa. Dove era andato? Era uscito? Con chi era? Forse con qualche ragazza. Dopo quest'ultimo pensiero a Rin stava quasi per uscire una lacrima, ma poi sentì qualcuno alla porta.

-Sesshomaru?- Fece felice.

Ma ben presto la sua felicità svanì. Era Inuyasha.

-Hey Rin! Sei arrivata prima di me! Meno male, avevo dimenticato le chiavi!-

-...Sesshomaru non c'è...- si limitò a dire la ragazza.

Inuyasha si tolse il cappotto e disse: -Tranquilla starà con qualche donna! Infondo a noi che importa?- concluse con un occhiolino.

Rin pensò che Inuyasha era davvero cattivo, lo aveva detto apposta per fare la prova del nove, voleva conferme sulla sua teoria secondo la quale fra lei e Sesshomaru c'era qualcosa, che sciocchezza! Decise di non dargli soddisfazione e disse con nervosismo: -Bene! Allora vado a letto!- si avviò verso la sua stanza e sbatté forte la porta.

Inuyasha mezzo spaventato si ripromise di non fare più battutine, era meglio non farla arrabbiare.

 

Kagura si stringeva forte al petto di Sesshomaru, era soddisfatta perché finalmente aveva ottenuto quello che voleva.

-Certo che ce ne hai messo di tempo per concedermi questa uscita!- Fece mentre si stiracchiava nel letto.

Sesshomaru si mise un altro cuscino dietro alla testa e disse: -Già, sono imperdonabile.-

-Beh? Né valeva la pena almeno?- Gli chiese lei con sguardo seducente.

Lui avvicinò il volto al suo e disse: -assolutamente!- poi si baciarono di nuovo con passione, lei si portò sopra di lui con fare elegante. Erano pronti per ricominciare.  

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Capitolo 6
*** Panico ***


Quella notte Sesshomaru rientrò alle 4:00.

Rin se né accorse, aveva passato l'ennesima nottata in bianco, la peggiore di tutte.

Come il giorno precedente, dopo essersi svegliata prese le sue cose ed andò a scuola in autobus perché non voleva assolutamente vedere la sua faccia.

Giunta a destinazione decise di entrare direttamente in classe senza aspettare il suono della campanella per non incontrare nessuno dei suoi amici.

Si sedette al suo posto e cominciò a fare degli scarabocchi sul quaderno.

Perché sto così?” si domandava “forse è il dubbio che mi logora: Sesshomaru prova davvero qualcosa per me? E adesso perché sta succedendo tutto questo? Perché lo sento così lontano?”.

Le prime ore di scuola volarono; Rin non aveva fatto altro che fissare il vuoto e torturarsi per Sesshomaru. Erano due giorni che non lo vedeva neanche, questa cosa non succedeva da anni.

Suonata la campanella della ricreazione la ragazza si alzò dal banco e fece appena tre passi quando si accorse che le girava la testa. Pensò che quella mattina non aveva fatto colazione, ed essendo già molto magra non appena saltava un pasto si sentiva subito molto debole.

Mi sto sentendo male?” si chiese poggiandosi ad un banco.

La vista le si annebbiò ed un senso di paura la invase. Cadde a terra scossa da spasmi, non si sentiva più le mani e i pedi e fra le lacrime e i singhiozzi le parole non le uscirono. I compagni ed il professore le piombarono addosso. Voleva alzarsi, voleva smettere di piangere, ma l'unica cosa che riusciva a fare era avere paura e desiderare con tutta la forza che arrivasse Sesshomaru. Un ragazzo dai lunghi capelli la prese in braccio, le sembrò riconoscerlo, ma pochi istanti dopo non vide più nulla.

 

Sesshomaru si faceva largo con una sorta di prepotenza fra infermieri, medici e pazienti che giravano per i corridoi. Non appena Inuyasha lo aveva chiamato si era precipitato in ospedale più veloce di un fulmine, era preoccupatissimo, ma cercava di non darlo troppo a vedere.

Raggiunto il quarto piano finalmente vide Inuyasha e Kagome che cercavano di farsi dare delle notizie dal medico.

-La ragazza è minorenne, quindi non sono tenuto a dire niente a voi due, parlerò solo con i suoi genitori!- ripeteva quel ciarlatano.

Inuyasha si era praticamente deciso a mollargli un pugno in faccia quando vide arrivare Sesshomaru.

-Questo qui non vuole dirci niente!- disse rivolto al fratello con una nota di disprezzo.

Il più grande guardò il medico con calma.

-E tu chi sei un altro compagno di scuola?- fece scocciato il dottore.

-No, sono il fratello maggiore della ragazza che si è sentita male, i nostri genitori non vivono qui con noi a Tokyo, per questo non sono qui.-

-Bene, allora tua sorella ha avuto un attacco di panico, può darsi che si sia trattato di ansia per un'interrogazione, una litigata con il fidanzato, semplice debolezza improvvisa, o quant'altro. Per questa notte la teniamo qui, domani sicuramente la dimetteremo. La cosa importante è che si riposi e soprattutto che mangi, è troppo magra.-

Sesshomaru dopo due o tre secondi di riflessione chiese: -Si tratta di una cosa che finisce qui? Non si ripeterà più?-

-Dipende, può darsi di si come può darsi di no, ma in parecchi soggetti che vengono colpiti da questi attacchi capita di nuovo.- detto questo il dottore accennò un saluto forzato e se né andò.

Ci fu un breve silenzio di riflessione che venne interrotto da Inuyasha.

-Beh? Ci voleva tanto?-

Kagome non parlava, stava riflettendo sulle parole del dottore, temeva che alla sua amica potesse prendere di nuovo un altro attacco. Si era spaventata molto quando l'aveva vista a terra fra gli spasmi.

-Andate a casa.- fece Sesshomaru.

I due si guardarono per un attimo, poi Kagome disse: -Veramente vorrei esserci quando si sveglierà.-

-Non serve, è meglio che si riposi e che stia tranquilla, non preoccuparti resto io qui con lei.- Concluse.

Nonostante le proteste di Kagome, Inuyasha decise che Sesshomaru aveva ragione, così la convinse ad andare via con lui. Fecero per andarsene quando Sesshomaru li fermò dicendo: -Solo una cosa, non parlate a Rin del fatto che la cosa potrebbe ripetersi, le causerebbe solo altre preoccupazioni.-

I due annuirono e se né andarono via.

Rimasto solo il ragazzo entrò nella stanza dove Rin stava ancora dormendo. La ragazza si muoveva continuamente, sembrava molto agitata. Lui le si avvicinò.

-Sesshomaru...- mormorò piano nel sonno.

Lui le carezzò la guancia ed avvicinandosi leggermente al suo orecchio le sussurrò: -sono qui.-

Il volto di lei si ammorbidì e sembrò smettere di sognare.

Sesshomaru fu pervaso da una grande sensazione di tristezza, si sentiva responsabile per quello che era successo. Decise di chiamare il suo medico per farsi spiegare cosa fare in caso di altri attacchi.

Il dottore gli prescrisse delle gocce calmanti dicendo che nel caso di Rin né bastavano tre da mettere sotto la lingua oppure se fosse stata in grado di prenderle sciolte in un bicchiere d'acqua. Sarebbe andato a comprarle l'indomani stesso.

 

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Si concludono dunque così le notizie di cronaca, passiamo la linea al meteo.”

 

Riconobbe la voce del conduttore del notiziario di Canale 8 e subito dopo la musica che precedeva il meteo. Riaprì gli occhi una volta, poi li richiuse. Li riaprì di scatto con una forte esclamazione di sorpresa.

-AH!?!-

Attorno a lei i muri erano bianchi, c'era un lettino vuoto sulla destra ed un piccolo televisore acceso. Stava per mettersi a gridare quando la porta della sua stanza si aprì.

-Ah! Ti sei svegliata finalmente!- Sesshomaru era entrato nella camera con due bicchieroni di carta in mano.

Rin lo guardò con un'espressione che stava tra la disperazione e la confusione totale. Lui con calma si avvicinò al suo letto e si sedette su una sedia li accanto.

-Il dottore dice che hai avuto un attacco di panico, può essere dovuto a diversi fattori: stress, inquietudine, stanchezza...comunque non è niente di grave, devi riposarti e mangiare come si deve, quindi- le porse uno dei bicchieri e disse: -Coca-cola per me e un bel frullato proteico con uova, bicarbonato di sodio e vitamine per te!-

Rin: O.O

-Scherzo è una semplice spremuta.-

-Uff!- La ragazza tirò un sospiro di sollievo prendendo in mano il bicchiere.

-Mi hanno portato qui in ambulanza?-

Sesshomaru scosse la testa e disse: -è stato Inuyasha a portarti in ospedale. Ha detto di essersi accorto che c'era qualcosa che non andava nell'aula di fronte alla sua, e quando ha visto che ti eri sentita male ti ha presa e ti ha portata qui.-

-Oh! Ed ora dov'è?-

-Gli ho detto di andarsene.-

Rin: -.-

-Beh? Cosa doveva rimanere a fare?-

La ragazza si lasciò ricadere sul cuscino pensando che Sesshomaru era sempre il solito scorbutico, ma era contenta che fosse li.

-Fra quanto possiamo andarcene?- Chiese.

-Se tutto va bene domani in mattinata.- Rispose Sesshomaru.

-COSA!?!-

-Vogliono tenerti sotto osservazione, e poi di che ti lamenti? Infondo sono già le 18:30, è ora di cena!-

-Si, per le galline!-

Proprio in quel momento entrò l'infermiera con la cena di Rin.

-E per i malati.- concluse Sesshomaru.

La cena era costituita da una minestrina acquosa, una bruttissima coscia di pollo bollita ed una orripilante mela cotta. L'infermiera raccomandò a Rin di mangiare tutto, poi uscì.

-Oh mio Dio!- Fece Rin dimostrando il suo disgusto.

-Non fare storie! Il dottore ha detto che un'altra possibile causa dell'attacco che hai avuto può essere che non mangi abbastanza! Dice che sei sottopeso!-

Rin diede un altro sguardo a ciò che aveva nel piatto, quasi le veniva da vomitare.

-Cos'hai mangiato ieri sera?- fece Sesshomaru.

-Un frappè alla fragola.- rispose lei.

-E stamattina?-

-...Ho dimenticato di fare colazione!-

-Bene! E considerato che hai passato le ultime sei ore a dormire direi che è proprio ora di mangiare!-

Rin abbassò di nuovo la testa sul piatto e disse: -In realtà ho anche fame, però...-

Sesshomaru la guardò con aria sconsolata e prendendo il cellulare disse: -Ho capito, ordinerò una pizza-

-SI!- Fece Rin con occhi languidi.

-Pronto! Vorrei due pizze con peperoni, salsiccia, cipolle e doppio formaggio.-

Rin: O.O

-Sto scherzando, non hanno ancora risposto! Come sei schizzinosa!-

La ragazza rise di gusto. Poi disse: -Chiedi anche un paio di supply!-

I due passarono la serata a ridere e chiacchierare, mangiarono le pizze che avevano ordinato (due tristissime margherite) e guardarono un film che passavano in TV.

Rin aveva praticamente dimenticato l'ansia e l'angoscia che l'avevano invasa solo quella mattina, stare con Sesshomaru era tutto quello che le bastava per scordare i problemi, era qualcuno con cui condividere tutto e che era abbastanza forte da trasmetterle una grande sicurezza, l'ostacolo più insormontabile con lui diventava una sciocchezza.

Ad un tratto il ragazzo si fece serio e la guardò dritta negli occhi, il suo sguardo era penetrante, come se volesse leggerle l'anima.

Lei se né accorse e si incupì.

-A che cosa pensavi questa mattina? Quando ti sei sentita male?- le chiese.

La ragazza abbassò lo sguardo, non voleva dirgli cosa le passava per la testa, anche perché adesso le sembrava tutto così assurdo. Cosa poteva inventare? Quasi le stava per venire di nuovo da piangere.

Lui le prese la mano e la tirò a se stringendola in un abbraccio. Rin sgranò gli occhi, non si aspettava un gesto del genere proprio in quel momento di difficoltà.

-Non dimenticare mai che io ci sarò sempre per te...-

Sorpresa da quelle parole Rin non poté fare a meno di scoppiare in lacrime. Ora era molto più tranquilla, perché sapeva che lui le era vicino. Le bastava questo per essere felice, averlo accanto come un fratello che le voleva bene, sul quale sapeva di poter contare, quindi si ripromise di non farsi più inutili problemi sul loro rapporto, perché era sempre stato perfetto così com'era, e di essere per lui tutto quello che lui era per lei.

Poco dopo la ragazza si addormentò. Sesshomaru uscì dalla stanza per andare alla macchinetta a farsi un caffè. Il suo cellulare vibrò. C'erano quattro chiamate e sei messaggi si Kagura, ma non avrebbe risposto, e senza neanche leggere eliminò tutto.

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Capitolo 7
*** Inattesa ***


Rin prestava decisamente poca attenzione alla lezione di storia, si sentiva in colpa per quello che era successo a Sesshomaru: il giorno in cui era uscita dall'ospedale era stato sempre con lei, non l'aveva lasciata un attimo, solo a fine giornata la ragazza si ricordò che l'amico aveva saltato un esame importantissimo che avrebbe dovuto sostenere proprio quella mattina.

Non mi avrebbero promosso comunque” le aveva detto. Lei sapeva che non era vero, da quando lo conosceva non l'aveva mai visto sbagliare un test o essere bocciato ad un esame, era di un talento esasperante quel ragazzo.

Finita la lezione aveva appuntamento con Kagome per andare a mangiare in un fast-food, quindi andò ad aspettarla nel cortile della scuola, e proprio in quel momento incontrò Bankotsu. Il ragazzo l'aveva vista da lontano e si era subito precipitato verso di lei.

-Rin! Sei tornata! Come ti senti?-

-Molto meglio, grazie.- rispose sorridendo.

-Ti avrò lasciato venti o trenta messaggi in questi tre giorni, senza contare le chiamate! Volevo anche venirti a trovare ma Inuyasha mi ha detto che era meglio di no. Come mai non hai risposto?-

La ragazza sorrise nervosamente, era vero, non aveva risposto ad un solo messaggio del povero Bankotsu, ma non perché non volesse farlo, semplicemente aveva lasciato il cellulare spento per tutto il tempo e lo aveva riacceso soltanto quella stessa mattina in cui era rientrata a scuola. In realtà non si era preoccupata minimamente di aggiornare il ragazzo sulle sue condizioni, ma non poteva certo dirglielo.

-Nella confusione avevo perso il cellulare, non ricordavo proprio dove fosse, l'ho trovato solo stamattina nella cartella- inventò una scusa poco plausibile ma alla quale il ragazzo sembrò credere.

In quel momento arrivarono Kagome e Inuyasha.

Rin sorrise, ormai quei due stavano sempre insieme. Dopo aver scambiato due chiacchiere sulle condizioni di salute di Rin per le quali sembravano preoccuparsi tutti, Kagome comunicò alla sua amica che aveva invitato anche Inuyasha ad andare con loro. Rin né fu felice e con un gesto quasi automatico chiese anche a Bankotsu di andare con loro. Ovviamente il ragazzo non si fece sfuggire l'occasione.

Solo qualche ora dopo i quattro ridevano di gusto mentre prendevano un caffè in un bar, sembravano due belle coppiette innamorate. Rin si accorse dell'impressione che davano e pur non essendone convinta si sforzò di esserne felice: aveva deciso di dare spazio a Bankotsu e assecondarlo.


 

Quasi nello stesso momento Sesshomaru era seduto nella sala d'attesa dello studio di un rinomato dottore di Tokyo: Hiroki Totosai. Finalmente era il suo turno, quindi entrò nella stanza delle visite e si sedette su una poltrona. Il vecchio psicologo lo salutò con simpatia, quel ragazzo lo conosceva da quando era piccolo e ancora adesso ogni tanto andava a fargli visita per parlare un po'. Ma questa volta Sesshomaru non era li per qualcosa che lo riguardava direttamente.

-Hai detto che ha avuto un attacco di panico?-

-Esatto, le hanno prescritto dei calmanti da prendere nel caso in cui se ne fosse presentato un altro. Per non farla preoccupare però non le ho detto che la cosa poteva ripetersi.-

-Ah! Per non metterle un'ansia inutile hai preferito tacere, hai fatto bene!- fece il medico annuendo.

-Si, ma è anche vero che se le capitasse di nuovo e non sapesse come comportarsi sarebbe anche peggio!- Fece Sesshomaru con una nota di preoccupazione.

-Ah! Quindi non saprebbe neanche cosa le succede, si spaventerebbe sempre di più e non sarebbe neanche al corrente del fatto che deve prendere un calmante, hai fatto male!- rispose il medico annuendo allo stesso modo di prima.

Sesshomaru mandò un piccolo ghigno isterico, guardava Totosai in faccia e gli saliva una certa rabbia “questo qui sarà veramente un professionista?” si chiedeva fra se.

-Insomma dottore! È bene che sappia delle possibili ripetizione o non c'è bisogno!?!- chiese spazientito dopo qualche secondo.

-E che né so io?- Rispose secco il medico.

Sesshomaru stava per perdere la pazienza, ed allo sguardo mezzo omicida che gli passò negli occhi, Totosai sorrise dicendo: -cerco solo di dirti che non sono sicuro che la cosa si possa verificare di nuovo, insomma se si tratta di una causa irrisolta allora potrebbe riavvenire quasi sicuramente, mentre se si tratta di un problema che si è verificato solo in quel preciso istante e che quindi poi è svanito allora ci sono pochissime probabilità che riaccada. Per venirne a capo dovrei parlare direttamente con lei.-

L'espressione di Sesshomaru si ammorbidì. Il ragazzo ricordò le parole di Rin il giorno in cui le disse che ogni tanto andava a parlare con uno psicologo: “uno strizzacervelli? Via non sei così pazzo!”. Lei non apprezzava particolarmente quel tipo di lavoro, vedeva le persone che andavano da uno psicologo come gente che non sapeva risolvere i propri problemi, mentre per Sesshomaru era piacevole parlare con una persona in grado di capire come stavano le cose, inoltre la psiche umana lo aveva sempre affascinato. Comunque sia non era quello il punto, il ragazzo doveva trovare il modo di convincere l'amica ad andare da Totosai.

-Hai detto che tuo fratello sta abitando con voi giusto?- chiese lo psicologo.

Sesshomaru annuì.

-Bene, allora usa la scusa di una seduta familiare!- continuò convinto.

Per un attimo il ragazzo non reagì a quella frase, ma dopo pochi secondi la sua faccia assunse quest'espressione: -.-

Il dottore continuava a sostenere la genialità della sua idea. Sesshomaru non era proprio il tipo da proporre una sciocchezza del genere, anzi, provava quasi ribrezzo solo al pensiero di doverlo fare, ma era anche vero che non c'era altra scelta: se avesse convinto Inuyasha allora anche Rin lo avrebbe fatto senza storie.

Uscito dallo studio andò in macchina e accese il motore per tornare a casa. Lungo il tragitto continuava ad immaginare la scena della sua terribile proposta. Era indignato.

Una volta arrivato prese l'ascensore e raggiunse il piano del suo appartamento, quando la porta si aprì si ritrovò davanti una sorpresa.

-Kagura?- Fece.

La ragazza che era girata di spalle si voltò sorpresa almeno quanto lui.

-Sesshomaru!-

-Che fai qui?-

-Ero venuta a trovarti, ma stavo andando via perché non risponde nessuno.- spiegò.

Il ragazzo si fece avanti ed aprì la porta invitando l'amica ad entrare. Poco dopo i due stavano prendendo un tè nel soggiorno.

-Credevo che fossi morto, non hai risposto neanche ad uno dei miei messaggi!- disse la ragazza con un mezzo tono di rimprovero.

-Hai ragione, è che in questi giorni sono stato molto impegnato con delle faccende private.-

-Capisco.- si limitò a dire lei decidendo che non era opportuno andare fino in fondo alla questione.

I due cominciarono a parlare del più e del meno e soprattutto di scuola. Sesshomaru non l'avrebbe voluta tra i piedi in quel momento, ma di certo non poteva né cacciarla né ignorarla. Kagura dal canto suo era entusiasta di essere a casa del ragazzo, non ci era mai entrata e lo riteneva un grande passo avanti nella loro relazione.

Intanto Rin era arrivata sotto casa, l'aveva accompagnata Bankotsu.

-Grazie di tutto!- fece lei sorridendo.

-Senti Rin...- cominciò il ragazzo.

-Um?- fece lei.

Lui la prese per un braccio e la tirò a se stringendola in un abbraccio. La ragazza sgranò gli occhi e arrossì. Restarono in silenzio per qualche secondo finché Bankotsu non disse: -In questi giorni sono stato in pena per te...ho capito che non provo solo della semplice amicizia nei tuoi confronti.-

Rin era rossa come un peperone e non sapeva che cosa fare, era tentata di tirargli un pugno e scappare ma non capiva il perché.

-Vorrei tanto che diventassi la mia ragazza!-

Ok...questo non era previsto!” si disse fra se.

Finalmente lui allentò la presa e si staccarono.

Si guardarono negli occhi.

Bankotsu attendeva una risposta mentre Rin escogitava una tattica per cambiare argomento ma non le veniva nessuna idea. Ora che Bankotsu le si era dichiarato si rendeva conto che in realtà non era affatto quello che voleva.

-Allora? Cosa rispondi?- fece Bankotsu impaziente.

Rin decise quindi di improvvisare: -In realtà...non è che sia un momento bellissimo per me...vedi fra la scuola i compiti...non potrei dedicare molto tempo ad un ragazzo nonostante mi piaccia.-

Lui le prese le mani: -Questo non ha importanza! Per me conta solo avere il tuo cuore!-

Grosse gocce di sudore bagnarono la fronte di Rin che si lasciò scappare una risatina isterica.

-Ascolta Rin, so che così su due piedi non è facile dare una risposta, quindi prenditi pure il tempo che vuoi! Sappi comunque che io ti adoro e voglio stare con te! Per la prima volta nella mia vita desidero così tanto stare con un ragazza!-

Nella testa di Rin si alternavano due pensieri, uno era: “che carino!” e l'altro era: “oh mio Dio! Perché non la smette?”.

-Gr...grazie...ti prometto che ci penserò!- concluse.

Kagura e Sesshomaru erano seduti vicini e commentavano degli articoli del codice civile che avevano in mano. In quel momento Rin rientrò.

-Sono a ca...- si arrestò non appena vide la scena.

Silenzio di tomba...

-Tu devi essere Rin!- parlò Kagura con il sorriso.

-S...si! Molto piacere!- fece Rin come destandosi da un sonno profondo.

Kagura si alzò dal divano, prese la sua borsa e disse rivolta a Sesshomaru: -Grazie per l'aiuto! Ora devo proprio andare!-

Il ragazzo si alzò a sua volta per accompagnarla alla porta.

Rin era più che sorpresa, da quando viveva con Sesshomaru non ricordava che avesse mai portato una ragazza a casa, e adesso eccone una proprio davanti ai suoi occhi. Era bella, molto bella, doveva avere circa l'età di Sesshomaru ed era senza dubbio una studentessa del suo corso, i capelli erano elegantemente raccolti in uno chignon, indossava un tubino rosso che le metteva in risalto le forme provocanti, un giacchettino nero e dei tacchi a spillo neri altissimi, Rin non si sarebbe mai sognata di vestirsi così perché uno stile del genere che valorizzava un ragazza come quella avrebbe ridicolizzato lei che si sentiva piccola e insignificante a confronto.

In un secondo momento Rin passò dalla sorpresa alla rabbia. Si rese conto di essere gelosa! Terribilmente e quasi morbosamente gelosa.

Quando Kagura uscì dalla porta Sesshomaru si voltò verso Rin e sobbalzò nel vedere la sua espressione: se uno sguardo avrebbe potuto uccidere una persona allora sarebbe morto.

Rin proferì tre semplici parole che pur non riguardando l'argomento inquietarono Sesshomaru come non mai: -Ti serve il computer?-

-N...no- rispose balbettando.

-Bene!- Fece lei mentre si sedeva sul divano accendendo il portatile.

Premeva i tasti della tastiera con forza e nervosismo evidenti. Il ragazzo né era inquietato, il lato positivo era che non lo guardava più negli occhi con fare omicida. Si rese conto che la presenza di Kagura l'aveva infastidita e in qualche modo la cosa lo rendeva felice. Sorrise.

-CHE HAI DA RIDERE!?!- Alzò la voce lei.

Lui sobbalzò di nuovo chiedendosi come avesse fatto a vederlo: -Niente!- si affrettò a rispondere.

Capendo che non era aria di chiacchiere il ragazzo prese il suo codice civile e andò nella sua camera.

Intanto Rin cercava su facebook tutte le Kagura di Tokyo senza neanche sapere il perché...


 


 


 


 


 


 

Chiedo scusa per tutto il tempo che ci sto mettendo :( grazie a tutti coloro che continuano a seguire questa storia! Un bacione!

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Capitolo 8
*** Deduzioni e complicazioni ***


Inuyasha guardava il fratello con sospetto e con una certa incredulità. Non riusciva a capire il perché di quella pagliacciata. Era seduto a tavolino con lui, Rin e quel vecchio ciarlatano che non la finiva più di dire ogni sorta di sciocchezza.

Rin dal canto suo sorrideva e annuiva con un po' di imbarazzo, l'unico tranquillo sembrava proprio Sesshomaru.

Dopo circa un'ora di colloquio composta da domande tristissime come “qual è il tuo colore preferito?” oppure “che cosa vedi in questo disegno?”, Totosai li congedò dando loro appuntamento per la settimana seguente e questa volta sarebbero andati uno per volta e non tutti insieme.

Come era stato previsto in precedenza, Sesshomaru, in cambio di quell'insulsa seduta comune, offrì il pranzo a Inuyasha e Rin in un ristorante per famiglie. Una volta a tavola i tre cominciarono a parlare del più e del meno. Erano più propensi a toccare il discorso “scuola”.

-Ormai manca poco alla fine! Non posso e non voglio assolutamente farmi bocciare!- diceva Inuyasha con una nota di disperazione.

-Le cose vanno davvero così male?- chiese Rin.

-In realtà va meglio da quando Kagome mi da ripetizioni.-

Rin sorrise e disse: -Kagome è davvero una brava ragazza, sono contenta che andiate d'accordo!-

Anche Inuyasha ricambiò il sorriso e annuì.

A quel punto il cellulare di Sesshomaru vibrò, era un messaggio. Il ragazzo lo prese e lesse.

Rin abbassò lo sguardo, erano passati due giorni da quando aveva visto quella Kagura in casa loro, ed ovviamente non aveva detto niente sull'argomento, ma la cosa le dava comunque pensiero, forse il messaggio lo aveva mandato lei, anzi, quasi sicuramente! Magari si stavano frequentando già da un po'.

-È un avvocato che conosco, mi da appuntamento per il tirocinio questa sera.- disse il ragazzo come se volesse spiegare la cosa a Rin.

Quando la smetterà di leggermi nel pensiero!” si disse fra se la ragazza con una certa irritazione.

-Ti fa fare il tirocinio nonostante tu sia solo al secondo anno?- chiese Inuyasha.

-In realtà è un mio professore che mi ha chiesto di fare qualche lavoro per lui, così ci siamo accordati con i tempi e mi ha detto che lo farà valere come tirocinio.-

Inuyasha sospirò, suo fratello sembrava essere sempre avanti in tutto. Il suo sguardo si posò su Rin e tirò un altro sospiro pensando che in realtà era così professionale da non lasciarsi andare su ciò che riguardava le cose veramente importanti.

Tornati a casa i tre si misero a studiare. Dopo si e no un'ora di studio Inuyasha prese il borsone e andò in palestra per l'allenamento. Rin vedendolo andare via pensò che era davvero troppo impegnato per riuscire bene nello studio. Decise che era il caso di fare una pausa, quindi si sdraiò sul divano, accese la TV e si sintonizzò su un canale di cucina.

Cheesecake alla fragola...buono, facile da fare, ipercalorico, ideale per chi sta studiando e deve ricaricarsi...inoltre è anche il preferito di Sesshomaru” pensò Rin.

Il suo sguardo si spostò sulla porta della camera del ragazzo. Decise che era giunto il momento di una riappacificazione, quindi si tirò su le maniche, indossò il suo grembiule da cucina con due coniglietti disegnati sopra e cominciò a pasticciare con panna, philadelphia e ricotta. Una volta ultimata la crema si mise a sbriciolare i biscotti, quindi li unì al burro e creò la base, li lasciò nel freezer per qualche minuto, poi ci mise sopra la crema ed infine con classe e accuratezza ci spalmò sopra la marmellata. Posò il dolce nel frigorifero, ripulì tutta la cucina, versò due bicchieri di succo di frutta alla pasca e attese qualche minuto. Finalmente tirò fuori la sua opera d'arte. Era soddisfatta.

Tagliò una fettina e bussò alla porta di Sesshomaru.

Lui aprì.

Senza dire niente lei gli porse un piattino con la sua fetta.

Lui sorrise.

A quel punto lei ricambiò il sorriso e disse: -Ti va di fare una pausa?-

Ed ecco che un istante dopo ridevano e scherzavano in cucina come se non fosse successo assolutamente niente. Anche se Rin avrebbe tanto voluto chiedergli di quella ragazza.

Sesshomaru lo intuì, perciò decise che era bene arrivare a quel punto.

-Sai, credevo che fossi arrabbiata.- Fece.

La ragazza tossì perché a quelle parole un po' di succo di frutta le era andato di traverso.

-Cof...e perché avrei dovuto essere arrabbiata?- chiese facendo finta di nulla.

-Non so...per Kagura per esempio.-

Rin scoppiò in una fragorosa risata (forzata oltretutto) e disse con un sorrisetto mezzo rabbioso: -Ma figurati! Cosa vuoi che mi importi? Sono felice che tu abbia una ragazza!-

-Non è la mia ragazza.- Fece Sesshomaru.

Lei sobbalzò incredula: -Non lo è? Ma lo sarà?-

-No, assolutamente...non c'è niente fra noi...- disse lui abbassando lo sguardo.

Rin non riuscì a nascondere l'allegria che le procurarono quelle parole e disse: -Beh allora ti chiedo scusa!-

Sesshomaru sorrise facendo finta di niente, di certo non poteva dirle che con Kagura in realtà era andato ben oltre la semplice amicizia pur non amandola. Fu proprio in quel momento che capì che non faceva altro che prendersi in giro da solo, quel nervosismo e quell'insicurezza lo colpiva solo quando stava con Rin. E solo con lei era veramente felice, in quei due giorni che non gli aveva rivolto la parola si era sentito perso. Forse era il caso di farsi coraggio e di dirle come veramente stavano le cose.

-Senti Rin...- Cominciò.

DIN DON (campanello).

-Vado io!- Fece Rin con un'esplosione di felicità, era troppo contenta della rivelazione di Sesshomaru.

Aprì la porta con un sorriso raggiante che si trasformò quasi in una smorfia di dolore quando capì chi era.

-B...B...Bankotsu?- balbettò.

Il ragazzo sorrise e disse: -Posso entrare?-

-Chi è?- fece Sesshomaru.

Presa dall'istinto Rin chiuse la porta in faccia a Bankotsu, prese la sua borsa e disse: -Esco un attimo!-

Aprì la porta e la richiuse immediatamente alle sue spalle, quindi afferrò la mano di Bankotsu e lo trascinò via senza che lui potesse dire nulla.

Arrivati sotto casa Rin riconobbe la moto del ragazzo, quindi indossò uno dei caschi che c'erano attaccati, mise l'altro a Bankotsu e si sedette sul posto dietro.

-Andiamo?-

Il ragazzo raggiante di gioia specialmente per la visione delle gambe di Rin coperte appena dalla minigonna della divisa scolastica non se lo fece ripetere due volte e salì sulla moto per poi partire a tutta velocità.

Intanto Sesshomaru aveva assistito alla scena dalla finestra. Quasi senza accorgersene tirò un pugno al muro che fece vibrare le pareti, e mentre delle gocce di sangue scendevano lungo la sua mano si fece sfuggire un flebile: -Tsk!-

 

Quando Bankotsu si fermò Rin scese dalla moto, si tolse il casco e agitò la testa lasciando i lunghi capelli liberi al vento. Il ragazzo vedendola si fece sfuggire un sospiro di piacere.

-Fiù...- fece lei rilassandosi.

Lui continuava a guardarla con un'espressione da pesce lesso, gli sembrava che fosse ancora più bella del solito.

-Ah! Ciao Bankotsu!- Fece lei guardandolo come se si fosse accorta di lui solo in quel momento.

Una grossa goccia di sudore bagnò la fronte del ragazzo che si era sentito poco considerato, tuttavia fece finta di niente.

-Ti chiedo scusa, è che...avevo tanta voglia di uscire!- Fece lei sorridendo.

Lui non resistette a quel sorriso e lo ricambiò.

Per un attimo Rin si immerse nei suoi pensieri facendo il punto della situazione: dopo che aveva saputo che fra Kagura e Sesshomaru non c'era nulla non poteva di certo far stare Bankotsu di mezzo. Era convinta che il fato le avesse dato un'occasione, ora aveva aperto gli occhi, Sesshomaru le piaceva e poteva ancora conquistarlo! Si sentiva audace in questi pensieri, non doveva continuare come aveva sempre fatto, doveva decidersi a svegliarsi! Inoltre aveva il presentimento che poco prima dell'arrivo di Bankotsu Sesshomaru volesse dirle qualcosa.

Mentre rifletteva si sentì abbracciare e mandò un'esclamazione di stupore.

-Grazie per essere venuta via con me!- Disse lui.

Oh no! Questo non va bene affatto!” pensò la ragazza, poi disse: -Ma tu non dovresti essere in palestra?-

-Si ma avevo troppa voglia di vederti!-

Rin si fece sfuggire una risata isterica, doveva trovare il modo di liberarsi di lui, quindi decise di insistere sull'argomento palestra, si liberò dalla stretta e disse con tono di rimprovero: -No Bankotsu! Ti ricordo che fra un mese hai le gare! Non puoi saltare l'allenamento ai tuoi livelli! Ti ringrazio per la considerazione, ma io dico sempre prima il dovere e poi il piacere!-

Lui sorrise e l'abbracciò di nuovo: -Sei così dolce a preoccuparti per me!-

Oh mio Dio! Staccati!” Pensò Rin.

-Avanti, va ad allenarti!- Fece Rin non appena lui la lasciò.

-D'accordo, ma solo se vieni a seguire la lezione!- Fece lui.

Rin: O.O

-Ti prego! Ci tengo!-

Rin non sapeva come dire di no, tutto ciò che le veniva in mente erano scuse banali del tipo: “devo studiare; devo pulire casa; devo lavarmi i capelli; devo dare da mangiare al pesce rosso...”, non poté far altro che accettare.

Quindi i due si diressero al Seryu dove c'era anche la palestra.

Mentre Bankotsu si allenava Rin escogitava un piano per toglierselo di mezzo. Le sembrava davvero brutto dirglielo chiaro e tonto, anche perché gli aveva dato motivo di credere che fosse interessata a lui in più di un'occasione. Ora che ci pensava era stata proprio stupida! Di certo non poteva dirgli una cosa come: “non ero in me” per giustificarsi.

-RIN!- Si sentì chiamare.

Kagome era sbucata alla sue spalle ed era super felice di vederla.

-Sei venuta a vedere Bankotsu?- chiese.

-Beh...in un certo senso...- Fece Rin.

Kagome sorrise e disse: -Anche io sono venuta a vedere Inuyasha! Dopo l'allenamento faremo matematica insieme a casa mia!-

-Si, mi aveva detto che gli stavi dando ripetizioni...siete proprio carini sai?- Disse sorridendo.

Anche Kagome sorrise e disse: -Ti ha detto che ci siamo messi insieme ufficialmente?-

-No! Davvero? Sono contenta!- Fece Rin sinceramente felice per la sua amica.

Le due spostarono lo sguardo nella sala dove i ragazzi si allenavano ed assistettero ad una scena divertente: Miroku aveva palpato il sedere di Sango ed il maestro se ne era accorto, ora li sgridava davanti a tutti. Facendo loro segno di uscire.

I due uscirono dalla porta, Sango per prima.

-Razza di stupido che non sei altro! La prossima volta di ammazzo!- Ringhiò lei.

-Piccola non volevo!- si giustificò lui ridendo.

-Per colpa tua ho fatto una figuraccia davanti al maestro! Ed ora ci toccano trenta giri della scuola! STUPIDO STUPIDO STUPIDO!!!-

E si allontanarono senza aver visto neanche Kagome e Rin.

Le due risero.

-Anche quei due si sono fidanzati sai?- Fece Kagome.

-Beh, se non si uccidono a vicenda prima allora saranno felici!- Fece Rin ridendo.

Così le due amiche aspettarono la fine della lezione facendosi compagnia.

 

Intanto Sesshomaru aveva raggiunto lo studio legale del suo professore.

Lesse la targhetta attaccata alla porta: “Studio legale. Avv. Akurashi Naraku”.

Bussò.

Pochi istanti dopo la porta si aprì e il ragazzo restò esterrefatto nel vedere chi aveva aperto.

-Buonasera!- disse Kagura sorridendo.

Sesshomaru entrò diffidente e disse: -Anche tu qui?-

-Si, devo fare il tirocinio anche io! Akurashi Naraku è mio zio.- Spiegò lei.

E qui si spiegano molte cose...” si disse il ragazzo.

Kagura sorrise, grazie a suo zio aveva l'occasione di passare del tempo con Sesshomaru e di conquistarlo definitivamente. Ce l'avrebbe fatta ad ogni costo!

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Capitolo 9
*** Litigio ***


 

 

 

Sesshomaru era di pessimo umore: aveva passato tutto il tempo del suo primo giorno di tirocinio insieme a Kagura, e mentre lui compilava documenti e sistemava archivi lei chiacchierava beata non prendendo affatto sul serio il lavoro. Alla fine della serata, quando l'ufficio stava per chiudere, senza troppi complimenti il ragazzo si avviò verso la sua auto per tornare a casa.

-Hey aspetta un attimo!- lo fermò Kagura correndogli incontro.

La tentazione di far finta di non aver sentito era forte, ma si fermò.

Lei senza dire niente si infilò in macchina.

Sesshomaru sospirò scocciato, doveva liberarsene. Salì anche lui e mise in moto, era deciso a riportarla a casa e dirle di lasciarlo perdere, ma una volta partito si rese conto di non sapere dove abitava Kagura.

-Dove ti porto?- chiese.

-A casa tua no?- fece lei con un sorrisino.

-No- rispose secco lui.

Lei sorrise e finse di ignorare quella risposta. Poi disse: -Abito proprio vicino casa tua-

Nonostante il ragazzo non si fidasse affatto di quella risposta dovette assecondarla. Arrivarono quindi sotto casa di Sesshomaru.

Il ragazzo senza dire niente si avviò verso il suo appartamento. Kagura lo seguì a ruota.

Mentre i due salivano le scale Rin arrivava fuori casa con Bankotsu.

-Grazie di essere venuta con me!- le disse lui con dolcezza.

Rin abbassò la testa con un'espressione triste, doveva mettere in chiaro le cose con lui, ma le dispiaceva. Non le era mai capitato di dover rifiutare un ragazzo.

-Senti Bankotsu- cominciò.

-Si?-

Dopo qualche attimo di silenzio la ragazza ricominciò a parlare.

-Mi dispiace, è difficile dirtelo...ci ho pensato su e ho capito che...non voglio mettermi con te- aveva parlato quasi con un filo di voce per l'imbarazzo e il dispiacere.

Bankotsu non disse niente, rimase in silenzio a guardarla.

Ma perché non dice niente? Mi viene quasi da piangere...” pensò.

Dopo qualche secondo interminabile il ragazzo poggiò due dita sotto il mento di Rin e le sollevò il volto per guardarla negli occhi. La ragazza divenne rossa dall'imbarazzo, non riusciva a dire nulla era come pietrificata.

In un attimo lui poggiò le labbra sulle sue.

Rin sgranò gli occhi in un primo istante, poi come se si fosse risvegliata da un sogno si staccò da quel bacio e tirò una cinquina al ragazzo.

Fu così che si aprì un altro momento di imbarazzante silenzio, Rin si sentiva quasi in colpa vedendo il segno della cinque dite rosse sulla guancia di Bankotsu.

-Scusa...volevo solo farlo...prima che finisse davvero tutto...- le disse dispiaciuto.

Lei che aveva il fiatone a causa di quel bacio improvviso non rispose.

Bankotsu si rinfilò il casco e senza dire nulla partì con la moto.

Rin rimase a guardare la sua immagine che svaniva pian piano. Si sfiorò le labbra con le dita diventando rossa.

Purtroppo non potevo fare altro...ora non ho più scuse! Posso concentrarmi solo su Sesshomaru!” si disse decisa a confessare i suoi veri sentimenti.

Intanto Sesshomaru era alla porta di casa e Kagura era dietro di lui.

-Vuoi farmi credere che mi hai portata qui per niente?-

-Ti ho portata qui perché tu hai insistito, ma non ho intenzione di farti entrare-

-Da quando ti sei allontanato così?- chiese prendendo la mano del ragazzo.

-Non ti sei accorta che non siamo mai stati vicini?-

Lei sorrise sprezzante e disse: -Lo avevo immaginato, ma credevo di poterti avvicinare-

Lui non disse nulla.

Lei poggiò la testa sul petto di lui e lo abbracciò. Sollevò il volto e si avvicinò sempre di più dicendo: -Almeno...un'ultima volta...- lo baciò.

Lui era completamente impassibile a quel bacio, nessun effetto, nessuna emozione. Se non per ciò che vide alle spalle di Kagura.

Rin aveva appena aperto la porta dell'ascensore ed era rimasta immobile con gli occhi sgranati dinnanzi alla scena.

Sesshomaru si staccò dal bacio di Kagura per raggiungerla, ma lei aveva richiuso immediatamente la porta e stava scendendo.

Lui senza perdere tempo si precipitò sulle scale, e mentre la porta dell'ascensore si apriva percorreva l'ultima rampa.

La ragazza uscì correndo. Mentre lui la inseguiva a grandi passi.

Come se ci si fosse messo anche il tempo ad infierire, pioveva a dirotto.

Rin non si accorse neanche di essere inseguita, ad un tratto non sapeva più neanche perché stava correndo, la vista era annebbiata dalle lacrime il cuore le batteva all'impazzata. Non si accorse che il semaforo per i pedoni era rosso e sempre correndo si gettò in strada. Accadde tutto in una frazione di secondo: sentì un clacson suonare all'impazzata, si voltò e vide un'auto in corsa diretta verso di lei. Sesshomaru che l'aveva raggiunta appena in tempo le afferrò il braccio con forza e la tirò verso di lui sul marciapiede, quindi entrambi caddero a terra, lei su di lui.

-Rin!- Fece lui mentre la girava per guardarla in faccia.

Lei aveva gli occhi vuoti, respirava affannosamente, piangeva e a tratti urlava tremante.

Il ragazzo la strinse, prese una boccetta che aveva nella tasca e le mise due gocce sotto la lingua, poi si mise a cullarla delicatamente tenendola sempre stretta fra le braccia mentre la pioggia ancora non cessava.

Dopo qualche minuto Rin iniziò a riprendere i colori e a respirare regolarmente. Ancora scossa si asciugò le lacrime.

Il ragazzo vedendo che si era ripresa si tolse il cappotto e fece per poggiarglielo sulle spalle, ma lei prontamente lo respinse, si alzò in piedi e disse: -NON LO VOGLIO! NON VOGLIO NIENTE DA TE!- quindi si voltò e continuò a correre.

Sesshomaru non si mosse dal marciapiede sul quale era ancora seduto. La sue espressione non era mutata, ma si capiva che in quel momento provava una gran rabbia. Congelò con uno sguardo due o tre passanti che gli si erano fermati intorno, poi si sentì riparare da un ombrello. Guardò la persona che lo teneva come se volesse ucciderla, ma si accorse che era Inuyasha.

I due non si dissero nulla, semplicemente il più grande si alzò e si avviò con il fratello verso casa.

 

-Si...Si, non preoccuparti-

TU TU TU

Kagome aveva riagganciato il telefono. Nonostante l'amica l'avesse pregata di non avvertire nessuno del fatto che era andata a casa sua, non se l'era sentita di lasciare Sesshomaru a preoccuparsi inutilmente, quindi appena Rin si fu addormentata chiamò Inuyasha.

Rientrò in camera con due tazze di camomilla e trovò Rin in piedi alla finestra.

-Rin ma ancora non dormi? Non dovresti alzarti hai la febbre!-

La ragazza sorrise tristemente ed andò a rinfilarsi nel letto. L'amica le porse una tazza.

Rin guardava il suo riflesso nella camomilla e un'altra lacrima le scese. Kagome decise che era il momento di dire qualcosa.

-Avanti! Infondo un bacio può anche essere una cosa da nulla no?-

Rin ci rifletté su, in effetti ripensò al bacio che le aveva dato Bankotsu, per lei non era stato niente. Forse anche Kagura lo aveva fatto senza che Sesshomaru lo volesse, forse lui l'aveva inseguita per dirglielo! O forse si stava solo illudendo? Si stupì di se stessa, non credeva di essere così tremendamente gelosa.

-Credo che tu debba parlare con lui!- Fece Kagome.

-E se mi mentisse? Devo sapere se c'è stato qualcosa di più! Voglio parlare con quella ragazza!-

-Ma ragiona Rin! A questo punto lei potrebbe mentirti!-

-Può darsi, ma credo guardandola in faccia capirei molte cose!-

-Sai almeno dove abita?-

Rin scosse la testa.

-Il suo numero di telefono?-

-...L'ho soltanto aggiunta su facebook!-

Pensando che era comunque meglio di niente le due accesero il computer di Kagome. Per loro fortuna Kagura era online.

Rin: Hey

Kagura: ?

-E ora cosa le scriviamo? Mi sembra brutto andare direttamente al dunque! Chiedile un appuntamento per parlarle a quattrocchi!- disse Kagome.

Rin: Tutto ok?

Kagura: Cosa vuoi?

-Che maleducata!- Fece Kagome.

Rin pensò che era meglio parlare chiaramente.

Rin: Cosa c'è fra te e Sesshomaru?

Kagura: Se è per quello tranquilla, non c'è più niente ormai

Rin: Ma voi...fin dove vi siete spinti?

Kagura: ah ah ah! Di un po', non sarai un po' troppo innocente tu? Abbiamo fatto tutto quello che c'era da fare!

Leggendo quelle parole Rin interruppe subito la connessione e scoppiò in lacrime abbracciando Kagome.

-Oh mio Dio! Non fare così calmati!- La pregò l'amica temendo che potesse avere un attacco di panico.

In pochi secondi Rin si riprese e si asciugò le lacrime.

-Mi capita di sentirmi male quando faccio così- disse.

-Lo so- fece Kagome.

-E perché io non lo sapevo?-

Kagome decise che era il caso di dirle che i suoi attacchi di panico a quanto pare si potevano ripetere e le spiegò come Sesshomaru le avesse intimato di non farne parola per il suo bene.

A Rin salì una grande rabbia, perché Sesshomaru si prodigava tanto per lei? Era tutta una finzione! Era falso tutto! Scoppiò a piangere di nuovo.

Quella notte Rin non chiuse occhio, e come lei neanche Kagome.

La mattina fecero colazione mangiando poco e niente. Rin chiese a Kagome di dire ad Inuyasha di portarle le sue cose quando poteva.

-Adesso che intendi fare?- chiese Kagome.

-Chiederò a mio padre se posso andare a stare da lui, infondo in questo periodo mi ha mandato dei soldi per l'affitto e per la scuola, quindi almeno un po' gli importerà di me- spiegò

Kagome annuì dicendole che poteva restare con lei tutto il tempo che voleva.

Così le due si separarono.

Rin si avviò per chissà dove, mentre Kagome decise di andare da Inuyasha per parlargli della situazione, non era il caso di andare a scuola quella mattina. Una volta arrivata bussò alla porta e il suo ragazzo le aprì.

Si sedettero al tavolino in silenzio. Sesshomaru era seduto sulla poltrona perso nei suoi pensieri.

Kagome pensò che doveva essere molto triste.

-Come sta?- chiese lui.

Kagome sobbalzò a quella domanda, non si aspettava di sentirlo parlare: -Beh...non bene...-

Sesshomaru abbassò la testa.

Inuyasha sospirò.

Kagome strinse i pugni e si morse le labbra, voleva fare qualcosa per la sua amica, quindi pensò che anzitutto doveva dirne quattro a Sesshomaru.

-Non fingere che ti dispiaccia! È colpa tua se adesso sta soffrendo!-

Inuyasha la guardò stupito mentre Sesshomaru non si mosse.

Si era creata una forte tensione nell'aria. Il mezzo demone decise di intervenire.

-Fratello, se provi qualcosa nei confronti di Rin credo che sia arrivato il momento di prendere in mano la situazione...insomma che senso ha continuare così?-

-Ormai è tardi! Non si è comportato bene nei suoi confronti, ha fatto delle cose che lei non potrà perdonare!- disse Kagome.

-Non è vero! Infondo tutti abbiamo fatto degli sbagli! Se anche lei lo ama allora questo sarà più forte!-

-Guarda che essere donne non significa mica essere stupide!- ribatté Kagome.

-Non dico questo, ma non si può neanche parlare di tradimento! Infondo non stavano insieme!-

-Era ovvio quello che provavano l'uno per l'altra!-

Sesshomaru che fino ad allora non aveva proferito parola si alzò e si avviò verso la porta, quindi uscì senza dire niente.

Inuyasha e Kagome guardarono dapprima la porta che si era richiusa e poi si guardarono a loro volta con stupore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** L'uno per l'altra ***


Le mani di Rin tremavano mentre cercava di comporre il numero. Non parlava con suo padre da anni.

Non erano mai andati d'accordo, lui era quasi sempre ubriaco e più di una volta le aveva messo le mani addosso, quando se né era andata di casa era stato perché lui era tornato dal carcere e l'aveva cacciata. Eppure a distanza di poco tempo aveva cominciato a mandarle dei soldi. La ragazza aveva pensato che forse era un fastidio averla fra i piedi e che lo faceva per evitare che tornasse, in ogni caso non aveva mai avuto il coraggio di chiamarlo per dirgli grazie. Ora che era passato tanto tempo forse la situazione era cambiata, magari poteva chiedergli aiuto.

Finalmente il telefono squillò. Ad ogni squillo il cuore le batteva sempre più forte.

-Pronto- sentì la voce di suo padre.

La ragazza inizialmente non rispose, aspettò qualche secondo.

-Pronto!- la voce si fece più insistente, quindi decise di rispondere.

-Papà- disse.

-Ah sei tu! Che cosa vuoi?- la freddezza di quelle parole era come una coltellata, non avrebbe mai voluto rivolgersi a lui, ma non aveva altra persona al mondo se non una madre che la detestava.

-Volevo dirti che...non vivo più con Sesshomaru, quindi...visto che sei stato così gentile da mantenermi in questo periodo...-

-Mantenerti?- la interruppe stupito.

Rin sobbalzò e disse: -Parlo dei soldi che mi mandi ogni mese-

-Ogni mese? Io non ti mando proprio niente! Non riesco a campare neanche me stesso!-

A quelle parole gli occhi di Rin si inondarono di lacrime. Riagganciò.

Sentiva che le stava venendo un attacco, quindi prontamente prese la boccetta che Sesshomaru si era ingegnato a metterle in tasca prima che scappasse e si versò un paio di gocce sotto la lingua. Nel giro di due o tre minuti si riprese.

Era lui che mi mandava i soldi...fingeva che venissero da mio padre...ecco il perché di tutto quel lavoro extra per gli uffici...ha pagato sempre l'affitto da solo e in più tutte le spese che riguardavano me...” continuava a piangere disperata: “perché? Perché non valgo niente? Non ho fatto mai niente per lui! Sono solo un peso morto! Lo sono per lui e lo ero per i miei genitori!”

Questi pensieri non l'aiutavano a calmarsi, dovette riprendere un'altra dose dalla boccetta. Smise di piangere, le girava tutto perché quelle medicine l'avevano stroncata, si reggeva in piedi a malapena.

Sarebbe meglio che una persona come me sparisse per sempre...” pensò.

Si avvicinò ad una panchina barcollando e vi si stese sopra addormentandosi nel giro di pochi secondi.

 

Kagome e Inuyasha erano andati in un bar a fare colazione. Kagome sembrava molto triste.

-Hai quel broncio perché abbiamo saltato la scuola?- fece Inuyasha

Kagome lo fulminò con lo sguardo dicendo: -SONO PREOCCUPATA PER RIN NO!-

Inuyasha rise istericamente e disse: -Ma lo so stavo scherzando!-

-Non è proprio il caso di scherzare...- disse lei tristemente.

Inuyasha abbassò lo sguardo, anche lui era preoccupato per la situazione, Kagome gli aveva detto che Rin avrebbe chiamato suo padre, e lui sapeva bene che quell'uomo non era il massimo come persona, ma soprattutto temeva per gli attacchi di Rin.

-Ho paura che possa fare qualche sciocchezza...- disse Kagome.

Inuyasha sgranò gli occhi e disse: -Ma dai! Non è possibile!-

-Vedi...Sesshomaru era il suo unico appiglio...ora che si sente tradita da lui...-

Inuyasha le prese la mano e la guardò con determinazione.

-Dobbiamo andare a cercarla!- fece.

Kagome sgranò gli occhi, decise che il ragazzo aveva ragione! Dovevano assolutamente trovarla!

Quindi i due uscirono dal bar e si misero a girare per le strade di tutta Tokyo.

Sembrava che Rin non fosse da nessuna parte, ma i ragazzi erano instancabili. Dopo un paio d'ora di ricerca si sedettero sul prato di un parco.

-Dove credi che sia andato Sesshomaru?- fece Kagome.

-Non né sono convinto, ma probabilmente la sta cercando anche lui!-

-Credi?-

-Sesshomaru non si è mai deciso a prendere in mano la situazione con Rin, ma credo che sia arrivato il momento ormai! Spero solo che riesca a trovare le parole giuste!-

-Accidenti...e pensare che quei due sembrano fatti l'uno per l'altra...-

Inuyasha prese la mano di Kagome.

Il telefono di Kagome squillò, era un messaggio.

-È di Rin!-

Grazie di tutto Kagome, forse in questo periodo sei stata l'unica che mi ha voluto bene veramente! Anche io te ne voglio tanto, non dimenticartelo mai! Vorrei dirti molte cose, vorrei chiederti di dire a lui molte cose, ma a cosa serve lasciare un “ti amo” in un mondo che non ti desidera? Ti dirò soltanto grazie! Ti voglio bene!”

-Che cosa significa?- chiese Kagome con voce tremante.

Inuyasha non rispose, era ancora più tremante di lei.

-INUYASHA!- gridò Kagome sperando che il ragazzo le indicasse una strada da seguire.

-Chiamala subito!- disse infine Inuyasha.

Ogni chiamata veniva rifiutata, Kagome disperata non sapeva che fare.

-Prova a mandarle un messaggio!-

Dove sei?” scrisse Kagome.

Dopo un interminabile minuto arrivò la risposta: “Al vecchio pontile sul mare, ma non ci starò per molto...”

-Oh mio Dio!- Fece Kagome sentendosi mancare.

-Muoviamoci!- Intimò Inuyasha.

-Si, ma siamo da tutt'altra parte!- fece Kagome.

Inuyasha lo sapeva, ma potevano solo cercare di fare il più in fretta possibile. Ad un tratto gli venne un'idea: Bankotsu abitava proprio da quelle parti, forse lui avrebbe fatto in tempo a fermarla. Quindi lo chiamò pregandolo di andare al pontile a prendere Rin. Per fortuna in quel momento il ragazzo stava rientrando a casa, resosi conto della preoccupazione di Inuyasha e della probabile gravità della situazione prese la sua inseparabile moto e si diresse a tutta velocità verso il luogo indicato.

Intanto Inuyasha e Kagome erano andati a prendere l'auto del ragazzo, altrimenti non sarebbero arrivati mai! Kagome era in ansia, chiese ad Inuyasha se era il caso di avvertire Sesshomaru, ma il mezzo demone disse che non se lo meritava: la preoccupazione lo aveva fatto arrabbiare, si chiedeva come avesse potuto suo fratello lasciare che quella ragazza si riducesse in uno stato del genere? Se le fosse successo qualcosa sarebbe stato soltanto per colpa sua!

 

Rin era seduta sul pontile a piangere. Si chiedeva il perché di tutto quello che le stava succedendo, era stata così cieca in tutti quegli anni da non accorgersi di tutto quello che Sesshomaru faceva per lei. Cosa aveva fatto lei per lui? Si era sempre e solo fatta compatire! Come poteva anche solo pensare che uno come lui fosse interessato ad una buona a nulla come lei? Era una pretesa che non avrebbe mai potuto avere.

Sentiva che ormai la sua vita era vuota e troppo pesante allo stesso tempo: non c'era più un senso se non poteva avere il suo amore. Non voleva più stare li. Pensò ad una frase che aveva letto da qualche parte tempo prima: “fermate il mondo, voglio scendere!”. Sorrise. Anche lei voleva scendere.

Si alzò in piedi e guardò il mare: si perdeva in lontananza confondendosi con il cielo, chiudendo gli occhi la ragazza pensò che in quel punto lontano doveva tirare una dolce brezza, sarebbe stato bello volare contro il vento sul mare. Riaprì gli occhi e guardò più in basso: le onde si infrangevano con forza sugli scogli, la violenza dell'impatto produceva un rumore terribile.

È li che sarebbe finita.

Le lacrime che non avevano smesso un attimo di solcarle il volto si fecero più insistenti.

Fece un passo avanti, poi un altro, in quel momento non pensava più a niente.

-RIN!- una voce la riportò quasi alla realtà.

Si voltò e vide Bankotsu che le si avvicinava con una faccia spaventosa, sembrava che avesse visto un fantasma e si muoveva a passi lenti mentre borbottava parole che la invitavano a restare ferma.

In quel momento la ragazza ebbe come un sobbalzo. Cosa stava facendo? Che voleva fare? Stava per morire! La paura si impadronì del suo corpo e perse i sensi.

Stava per cadere in acqua! Bankotsu prontamente corse verso di lei, allungò la mano per afferrare la sua, ma per una frazione di secondo non fece in tempo. Il corpo di Rin cadde in acqua accompagnato dal grido disperato del ragazzo che non era riuscito ad afferrarla.

 

Il telefono di Inuyasha squillò.

Il ragazzo rispose un tremante “pronto”, poi più niente.

-Chi è?- chiedeva Kagome fra le lacrime.

Inuyasha non rispondeva, agganciò il telefono e con una faccia spaventosa aumentò la velocità.

 

Torna da me!”

Quella voce la conosceva bene.

Torna da me! Non lasciarmi!”

No, non voleva lasciarlo! Non l'avrebbe mai voluto!

-Cof cof! Aurgh!- Tossì forte e rigurgitò l'acqua che aveva bevuto.

Non ricordò immediatamente quello che era successo, intravide Bankotsu che faceva delle telefonate a poca distanza e si sentì stringere in un abbraccio.

Solo un secondo dopo capì che era Sesshomaru che la stringeva e che come lei era tutto bagnato. Quando i suoi occhi incrociarono quelli ambrati di lui scoppiò a piangere di nuovo.

L'aveva raggiunta guidato da chissà quale angelo, l'aveva salvata per l'ennesima volta.

-Basta! Non devi mai più piangere!- le disse lui mentre continuava a tenerla stretta.

Bankotsu aveva appena chiamato un'ambulanza, riagganciò e si accorse che Inuyasha e Kagome erano arrivati e stavano scendendo in spiaggia a tutta velocità. Quindi si diresse verso di loro per rassicurarli.

Rin non la smetteva più di piangere, anche in quest'occasione Sesshomaru l'aveva aiutata mentre lei gli aveva solo messo i bastoni fra le ruote.

-Non devi trattarmi così bene! Non me lo merito!- diceva fra le lacrime.

Lui la costrinse a guardarlo negli occhi e disse: -Non dire mai una cosa del genere! Non devi dirlo mai più! Io ti amo! Ti amo con tutta l'anima!- mai aveva sentito un tono del genere nelle parole di Sesshomaru: passione, amore, paura e rabbia allo stesso tempo.

Rin lo strinse a sua volta dicendo: -TI AMO! TI AMO! TI AMO!-

-Promettimi che non farai mai più una cosa del genere!-

Rin annuì continuando a piangere.

Kagome e Inuyasha che avevano fatto da spettatori a quella scena commovente tirarono un sospiro di sollievo mentre le lacrime solcavano il volto della ragazza. Inuyasha dal canto suo avrebbe giurato di aver visto per la prima volta piangere suo fratello, sorrise sollevato e cinse le spalle di Kagome.

Anche Bankotsu sorrise, ormai aveva rinunciato del tutto a Rin, specialmente ora che riusciva a vedere come due persone potessero essere così legate fra loro: fatti l'uno per l'altra.

Rin e Sesshomaru si alzarono da terra e si abbracciarono di nuovo.

-Bene! Ce l'abbiamo fatta!- fece Inuyasha a Kagome: -finalmente si sono dichiarati! Non oso pensare in quanto tempo riusciranno a fare tante altre cose!-

Sia Kagome che Bankotsu risero, ma rimase impietriti al vedere la scena che era cambiata davanti a loro: Sesshomaru si era inginocchiato davanti a Rin e teneva in mano una scatolina aperta dalla quale si intravedeva brillare qualcosa...un anello!

Anche Rin era impietrita e con gli occhi sgranati.

-Fra tre anni mi sarò laureato e comincerò a lavorare come avvocato! Per ora voglio farti una promessa ufficiale! Aspetterai fino a quel momento?- disse il demone.

La ragazza continuava a guardarlo sbalordita.

-Sposami!-

Inuyasha cadde a terra dalla sorpresa, Kagome pianse di commozione mentre Bankotsu non cessò di sorridere.

Rin annuì in lacrime mentre il ragazzo le metteva l'anello al dito.

I due si guardarono di nuovo e finalmente si baciarono con passione! Quel bacio ardentemente desiderato da tantissimo tempo sembrò guarire tutte le ferite del cuore di Rin e liberare tutto l'amore represso di Sesshomaru.

Finalmente erano insieme, e ci sarebbero rimasti per sempre! Era inevitabile, infondo loro erano così: l'uno per l'altra!

 

 

 

 

 

 

 

FINE!

 

 

 

Ce l'ho fatta! Per dieci miseri capitoli ci ho messo quasi un anno ^^' mi scuso con tutti coloro che hanno seguito questa storia per l'attesa! Infine vi ringrazio di cuore! Un grazie speciale va a tutti coloro che hanno commentato! Spero che il finale vi sia piaciuto! Ci vediamo alla prossima! Un abbraccio a tutti!

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