Un Sogno che Ritorna

di Yosei
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a Casa ***
Capitolo 2: *** Lacrime Amare ***
Capitolo 3: *** Dimenticare! ***
Capitolo 4: *** Un Fiore Eterno ***
Capitolo 5: *** In un Giorno di pioggia ***
Capitolo 6: *** Una Strana Kagura ***



Capitolo 1
*** Ritorno a Casa ***


E' mattina presto e il gruppo di Inuyasha è già in viaggio alla ricerca dei frammenti della sfera degli Shikon e di Naraku: e pensare che solo qualche giorno prima avevano avuto l'occasione di ucciderlo e se la erano fatta sfuggire. Che rabbia! E tutto per colpa di Hakudoshi che era intervenuto sacrificandosi per il suo padrone.
-Kagome- A cosa stai pensando Inuyasha?
-Inuyasha- Niente.
-Miroku- Secondo me è ancora arrabbiato per essersi fatto sfuggire Naraku!
-Sango- E non toccarmi mentre parli pervertito! SBAM (schiaffo)
-Miroku- E' l'istinto.
-Sango- SBAM… anche il mio!
-Inuyasha- °.°'''
-Kagome- Non cambierà mai!
Continuarono a camminare per l'intera giornata fino a che giunse la sera e furono costretti ad accamparsi in uno spiazzo d'erba vicino alla foresta per passare la notte.
-Kagome- Forza è pronto da mangiare!
-Inuyasha- Yum… finalmente.
Kagome aveva portato come suo solito un po' di cibo di fortuna dalla sua epoca, soprattutto cibo in scatola, ma per i suoi compagni sembrava il massimo del gusto, abituati com'erano a quel poco che si poteva trovare in giro.
-Miroku- Sei una cuoca fantastica divina Kagome!
-Kagome- G-grazie!
Dopo il lauto pasto stesero dei piccoli futon da viaggio e si addormentarono, tenendo però il fuoco acceso che li scaldava dal fresco vento autunnale.
Kagome stava sdraiata con la testa appoggiata alle gambe di Inuyasha addormentandosi mentre quest'ultimo le accarezzava i lunghi capelli neri. Erano pochi i momenti in cui potevano stare tranquilli, insieme, e Inuyasha non smetteva di guardare la sua Kagome dormire e accarezzargli i capelli gli sembrava la cosa più bella del mondo; in fondo era felice, felice di poter stare con lei. Sentiva una strana sensazione, una gioia incontenibile che sembrava dover esplodere da un momento all'altro, una sensazione che aveva quasi dimenticato e che lo trasportava in un altro mondo. Si sdraiò poi di fianco a Kagome e l'abbracciò a se, continuando ad accarezzarla partendo dai capelli fino ai fianchi e sussurrandogli dolci parole all'orecchio. Kagome non sapeva che fare, ma continuò a fingere di essersi addormentata aspettando con impazienza le mosse del suo hanyou. Sentiva il corpo caldo del mezzo demone che la stringeva dolcemente e la scaldava mentre lei si era comodamente appoggiata al petto muscoloso di lui, con la sua mano che gli passava continuamente dai capelli ai fianchi provocandole un grandissimo piacere. La ragazza in cuor suo non aspettava altro che Inuyasha continuasse fino alla sua intimità, ma da un lato non si sentiva ancora completamente sicura. Anche Inuyasha sembrava esitare, cercare di resistere ai sentimenti e agli impulsi di piacere che gli trasmetteva il suo corpo per paura di sconvolgere la ragazza. Dopo un po' i pensieri svanirono e i due si lasciarono andare al sonno l'una abbracciata all'altro.
Non passarono che un paio d'ore quando improvvisamente il mezzo demone aprì gli occhi e cominciò a fiutare l'aria. Si alzò in piedi stando attento a non svegliare Kagome, e si allontanò dal gruppo che dormiva beatamente voltandosi di tanto in tanto che si allontanava.
-Inuyasha- Sniff… questo odore. Lo riconosco!
Annusando l'aria si addentrò nella foresta seguendo quell'odore tanto familiare.
-Inuyasha- Questo posto…
Arrivò fino ad una casupola di legno; i rametti e gli arbusti che facevano da tetto erano quasi tutti marciti e caduti, mentre il piccolo rifugio sembrava dover crollare da un momento all'altro. Si dovette quasi accovacciare per entrare nella piccola fessura che fungeva da ingresso e si trovò dentro questa piccola stanza nella quale faticava anche a girarsi.
La sua attenzione fu attratta da un fiore che era dentro quel piccolo rifugio: dentro un vasetto di argilla c'era un fiore bianco, ancora bello che emanava un profumo intenso nonostante fosse autunno.
-Inuyasha- Perché?…
Mentre pensava ne accarezzava dolcemente i petali, il volto si fece serio e sembrò quasi sul punto di piangere. Rimase quasi tutta la notte in quel piccolo rifugio fino a che i raggi del sole fecero capolino attraverso il tetto sconquassato. Si era addormentato, voleva rimanere in quel luogo, ma doveva tornare dai suoi compagni.
-Kagome- Avete visto Inuyasha?
Miroku e Sango fecero cenno di no con il capo.
-Shippo- Come al solito fa quello che gli pare, lo stupido!
SBAM
-Inuaysha- Chi sarebbe lo stupido!!!!
-Shippo- UAAAHHHH!!!
-Kagome- Ma dove sei andato?
-Inuyasha- Ho solamente fatto un giro qui attorno!
-Sango- Che ne dite di ripartire? Mi sembra che oltre la foresta ci sia un villaggio.
-Inuyasha- Io dico di tornare indietro. Qui stiamo perdendo tempo.
-Miroku- E come fai a dirlo!
-Inuyasha- ….
Non aveva idea di che scusa inventare e a malincuore dovette proseguire il viaggio.
-Kagome- Si può sapere perché oggi sei così di malumore?
-Shippo- Già, da quando siamo partiti non hai detto una parola.
Inuyasha continuò a camminare fingendo di non aver sentito, ma Kagome non insistette, anche perché erano giunti in prossimità del villaggio.
-Guardia- Ehi voi, chi siete?
Dai margini della foresta giunsero due uomini armati di spade.
-Kagome- Stavamo andando al villaggio.
La guardia squadrò l'intero gruppo e si soffermò su Inuyasha, Shippo e Kirara.
-Guardia- Mi dispiace, ma i demoni non possono entrare.
-Guardia- E neanche quelli che stanno con loro.
Intervenne una seconda guardia con la mano pronta sull'elsa della spada.
-Kagome- Ma che modi! E poi non dovete preoccuparvi non sono cattivi!
-Inuyasha- Forza andiamocene! Ve lo dicevo che perdevamo tempo a venire qui!
-Kagome- Uff, ma come sei noioso!
-Miroku- Sentite, io sono un monaco. In cambio di ospitalità e di un po' di cibo posso fare dei riti che tengano lontano i demoni dal vostro villaggio.
Le due guardie si guardarono e confabularono qualcosa tra loro, poi acconsentirono.
-Guarda- Potete entrare, ma niente scherzi. Siamo pacifici, ma se succederà qualcosa sarete voi a pagarne le conseguenze, la gente qui è molto superstiziosa.
-Kagome- Grazie!
-Guardia- Se cercate il capo villaggio è in quella capanna in cima alla collina.
-Miroku- Allora andiamo.
-Inuyasha- Io non vengo, fate come volete!
-Kagome- Ma Inuyasha…
Il mezzo demone però si era già girato e aveva cominciato a correre verso la foresta. Kagome andò su tutte le furie, ma Miroku e Sango riuscirono a calmarla. Certe volte Inuyasha non lo capiva proprio! La sera prima era allegro e scherzoso, mentre il giorno dopo pareva essersi alzato con la luna storta.
Intanto il gruppo si era addentrato nel villaggio dirigendosi verso la capanna del capo villaggio. La gente però quando li vedeva si rinchiudeva in casa o cercava di cambiare direzione per evitarli, insomma sembrava che loro avessero una malattia contagiosa.
-Sango- Certo che sono proprio strani qui.
-Shippo- Come se Inuyasha non bastasse!
Arrivarono in cima alla collina e tutto sommato non vennero accolti molto bene neppure dal capo villaggio.
-Capo villaggio- Cosa volete stranieri? Chi vi ha fatto entrare?
-Miroku- Le guardie ci hanno lasciato passare. Chiediamo cibo e ospitalità, in cambio farò un rito che servirà a scacciare i demoni.
-Capo villaggio- Perché quei demoni stanno con voi?
-Kagome- Sono Shippo e Kirara. Non sono cattivi e sono molto fedeli.
-Capo villaggio- Non m'interessa siano buoni o cattivi. Attirano la malasorte!
-Sango- Sciocche superstizioni!
-Capo villaggio- Sciocche un cavolo! Dovete sapere che più di cinquant'anni fa il nostro villaggio venne attaccato dai demoni. Fu una tragedia, gli youkai fecero strage della nostra gente e distrussero tutto.
-Miroku- Non è la prima volta che succede! Anche altri villaggi sono stati attaccati!
-Capo villaggio- Lo so. Ma non attaccarono per mangiarci, ne per divertimento. Cercavano un mezzo demone! Il figlio della principessa Izayoi.
-Kagome- E poi cosa successe?
-Capo villaggio- Ero nelle foreste a caccia, insieme ad altri uomini e quando tornai al villaggio rimasi scioccato. Erano tutti morti, tutti. Andai allora al castello della principessa e la vidi per terra agonizzante. Ricordo ancora le sue parole: mi chiese di cercare suo figlio e di portarlo in salvo; mi disse anche che i demoni lo stavano cercando e che volevano la sua morte.
-Kagome- E cosa ne fu del figlio della principessa?
-Capo villaggio- Non ne ho idea. Nessuno lo riuscì a trovare, nemmeno tra i cadaveri e le macerie di quello che restava del villaggio. Personalmente spero sia morto, quel bastardo! Se dovessi trovarlo lo ucciderei io stesso e ancora mi chiedo perché non l'abbia fatto molto tempo fa!
Il volto del capo villaggio si fece triste e cupo. Ci fu un lungo momento di silenzio prima che proseguisse.
-Capo villaggio- Ancora oggi mi chiedo perché Izayoi abbia accettato di offrire il suo corpo a un demone.
-Kagome- E' davvero una storia triste.
-Capo villaggio- Già. Quel giorno persi anche mia moglie e mia figlia Michiko. Se solo quell' Inuyasha non fosse mai nato!
-Kagome- Inuyasha?
-Capo villaggio- Si, è il nome dell'hanyou, il figlio di Izayoi e di un demone. Portava sempre una veste rossa e aveva dei lunghi capelli argentati e delle orecchie da cane.
-Shippo- Non c'è bisogno di descrivercelo. Lo conosciamo bene!
-Sango- Inuyasha è nostro amico.
A quelle parole il capo villaggio rimase immobile, paralizzato.
-Capo villaggio- Così quel bastardo è sopravvissuto!
Estrasse la sua spada e la puntò verso il gruppo. Da fuori giunsero due guardie che anch'esse li tenevano a bada con le loro lame.
-Capo villaggio- Perché state con lui?
-Kagome- Lui… non è cattivo.
-Capo villaggio- La sua nascita ha segnato la fine della nostra vita.
Kagome e gli altri vennero fatti prigionieri e abbandonati fuori del villaggio, costretti ad addentrarsi nella foresta.

***

Inuyasha era tornato nei pressi del piccolo rifugio nella foresta. Aveva corso così tanto che il suo cuore sembrava scoppiare. Si ricordava di quel posto, era il loro rifugio segreto; quando erano piccoli lui e Michiko vi andavano sempre per poter stare insieme senza che nessuno potesse vederli. Purtroppo lui non era ben visto dai villani perché era un mezzo demone e anche i genitori di Michiko non volevano che lei gli si avvicinasse. Già, tutti lo evitavano e lui tristemente tornava ogni volta da sua madre, Izayoi, l'unica che lo poteva consolare. Voleva un gran bene a sua madre, forse l'unica persona al mondo che lo amava. L'unica fino a che non conobbe Michiko. Si ricordò ancora lo stupore quando la bambina gli si avvicinò e gli chiese se voleva giocare con lei. Troppi ricordi da tempo dimenticati, troppo belli e nel contempo dolorosi. Michiko era morta, l'avevano uccisa davanti ai suoi occhi, uccisa da quei demoni che gli davano la caccia perché era un mezzo demone, perché rappresentava la loro debolezza, uccisa come sua madre, e lui era fuggito per non tornare più in quel villaggio, per non dover affrontare più quel passato tanto brutto. La scorsa notte era rimasto ore e ore a ricordare quei tempi in cui si divertiva con Michiko dimenticando tutto il resto, vedendo solo quel fiore bianco che lui aveva portato alla sua defunta amica prima di andarsene correndo all'impazzata, senza mai voltarsi verso la sua casa, verso la sua vita distrutta e si era stupito nel vederlo ancora li, bello e vivo come più di cinquant'anni prima.

Continua... Cosa nasconde Inu nel suo misterioso passato? E chi è Michiko?
E' la mia prima fic su Inuyasha e spero sia iniziata bene e vi abbia incuriosito a tal punto da continuare a leggerla.
Anch'io non vedo l'ora di leggere... i vostri commenti!!! mi raccomando!!!
-lettori- dobbiamo anche commentare?
-me- grazie della comprensione...

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Capitolo 2
*** Lacrime Amare ***


-Kagura- Maledetto Naraku! Troverò il modo per sbarazzarmi di lui! Non può continuare a tenermi come sua schiava! Io devo essere libera… ma?… quella ragazza?… si sono proprio i compagni di Inuyasha… ma che ci fanno insieme a quelle guardie? E come mai Inuyasha non è con loro?
Le guardie che li avevano scortati nella foresta scomparvero nella fitta vegetazione. Erano stati portati lontano dal villaggio, nella parte più inoltrata dell'enorme foresta che abbracciava l'intera vallata e minacciati nel caso fossero tornati.
-Kagome- Ora capisco perché Inuyasha si comportava così!
-Sango- Povero Inuyasha, deve essere stato difficile per lui.
Kagome si sentiva in colpa per averlo obbligato a proseguire fino al villaggio e essersi arrabbiata con lui quando era fuggito. Come avrebbe voluto parlargli, ma chissà dove era in questo momento, forse era tornato nel villaggio di Kaede, mentre loro erano persi in quella grande foresta.
-Kagome- Inuyasha dove sei?
Decisero di ritornare nei dintorni del villaggio e prendere la strada per il ritorno.
-Kagura- Non ho tempo da perdere con loro! (Anzi è meglio andarsene prima che si accorgano di me)
Così mentre Kagome e gli altri tornavano verso il villaggio per uscire dalla foresta, Kagura continuava la sua ricerca per trovare dove fosse nascosto il cuore di Naraku.
-Kagura- Quando questi cristalli di aura si saranno spenti vorrà dire che sarò vicina al cuore di Naraku…
Improvvisamente la demone del vento avvertì una debole aura maligna comparire improvvisamente proprio dietro di lei e voltandosi vide l’antro di una caverna che prima doveva essere stato celato da una barriera magica.
-Kagura- Cos’è quest’aura?
“Entra”
Una voce debole e roca, che faceva venire i brividi, la chiamava dall’interno della caverna, invitandola ad entrare.
-Kagura- (Cosa succede? Che sia un tranello di Naraku?… eppure non avverto la sua presenza…)
“Non esitare youkai!”
-Kagura- (Ma chi è? Chiunque sia è solo uno stupido… con un’aura maligna così debole)
Kagura arrivò dinanzi all’ingresso della caverna e subito dopo la barriera si richiuse alle sue spalle.
“Vieni avanti”
-Kagura- Chi sei?
Ma nessuno rispose se non l’eco della sua voce che rimbalzava lungo le spoglie pareti rocciose. Il tunnel era a malapena illuminato da piccole torce disposte a distanza regolare l’una dall’altra, ma ciò che più attirava la sua attenzione era l’aura maligna che emanava quel posto: più avanzava e più questa cresceva e si intensificava.
Giunse in fondo al tunnel fino a che si aprì un’enorme antro, probabilmente era arrivata all’interno di una delle montagne che circondavano gran parte della vallata.
-Kagura- (Che razza di posto è questo?)
Il posto faceva davvero venire i brividi: c’erano numerosi cadaveri sia di umani che di demoni sparsi dappertutto, senza alcuna ferita ma con gli occhi sbarrati e vuoti.
-Kagura- Chi sei? Vieni fuori!
“Sono qui… nell’aria!”
-Kagura- Cosa? Non prendermi in giro!
“Non ne ho intenzione… sono solo uno spirito incorporeo”
-Kagura- E cosa vuoi da me?
“La libertà!”
-Kagura- (proprio a me lo viene a chiedere)
“In cambio ti darò quello che più desideri”
-Kagura- Ah, divertente!
“Aspetta…”
Un lieve vento prese a soffiare all’interno dell’atrio alzando una gran polvere che dopo brevi istanti prese forma di una grossa mano che si avvicinò alla youkai fino a prenderle il capo.
-Kagura- (ma cos’è questo freddo… mi sento strana… cosa succede?...)
“Non ti devi preoccupare. Ho solo guardato nella tua mente”
-Kagura- …
Il vento cessò in pochi attimi, così come era cominciato facendo ricadere lentamente la polvere.
“Quindi vuoi anche tu la libertà… vuoi che uccida quel Naraku”
Kagura rimase sorpresa e leggermente incredula nel sentirsi promettere ciò che più voleva sentire senza che lei avesse aperto bocca.
-Kagura- Non è che sei in combutta con Naraku?
“Non so nemmeno chi sia! Ricordati che l’ho saputo frugando nei tuoi ricordi”
-Kagura- E cosa dovrei fare?
“Ho avvertito la presenza della sfera degli Shikon nelle vicinanze… con il suo enorme potere potrei sicuramente rompere il sigillo che mi tiene imprigionato in questa maledetta montagna.
-Kagura- (starà parlando di quel frammento che tiene la ragazzina?)
“Se avrò la libertà potrò donarla anche a te”
-Kagura- E chi mi dice che sei in grado di sconfiggere Naraku?
“Prima di venire sigillato qui ero uno youkai molto potente e temuto e gli youkai più forti di queste terre riuscirono solo a sigillarmi in questo posto perdendo la loro vita”
-Kagura- (la libertà…)
“Pensaci bene”
-Kagura- C’è un problema!
“Che genere di problema?”
-Kagura- Quello che cerchi è nelle mani di un gruppo di sterminatori di demoni e con loro c’è un mezzo demone di nome Inuyasha. E’ troppo pericoloso affrontarli da sola!
“Inuyasha… (è ancora vivo?)”
-Kagura- E’ molto forte e…
“Non dovrai fare altro che attaccare il villaggio a nord di questa caverna. Sicuramente quel gruppo di sterminatori di demoni accorrerà subito. Non devi avere alcuna paura del mezzo demone: lui non verrà mai in quel villaggio”
-Kagura- Come fai a dirlo? Sembra che tu lo conosca!
“In un certo senso… comunque fidati di me e portami la sfera”
-Kagura- Se questo è un inganno, preparati a soccombere!

***

Inuyasha era ancora al piccolo rifugio ai margini della foresta. Continuava a fantasticare davanti a quel fiore bianco, accarezzandolo e ispirandone pienamente il suo inteso profumo.

---FLASHBACK---

I ragazzi del villaggio si divertivano a giocare con la palla, parlando e scherzando ad ogni lancio. Il piccolo Inuyasha li guardava da lontano, desiderando di poter giocare con loro, ma già immaginava la loro reazione se si fosse avvicinato. Se ne stava tutto il pomeriggio a guardarli, seduto ai piedi di un albero, annoiandosi e cercando di trovare il coraggio di andare con loro.
Ad un tratto la palla arrivò di fronte al piccolo hanyou, causa di un lancio troppo lungo. Dopo pochi attimi di esitazione il mezzo demone la raccolse e corse verso gli altri ragazzi, ma questi come lo videro venire verso di loro se ne andarono, insultandolo e scherzandolo.
Lanciò violentemente la piccola palla contro un albero e con gli occhi tutti gonfi e rossi che stavano a forza trattenendo le lacrime se ne andò verso casa; come avrebbe voluto dargli una lezione! Sarebbe stato facilissimo per lui, ma poi ci sarebbe andata di mezzo sua madre e questo non se lo sarebbe mai perdonato. No, lui poteva soffrire, ma non sua madre!
-Michiko- Inuyasha!
Stava tornandosene a casa quando si sentì chiamare. Si girò e si trovò di fronte una bambina poco più alta di lui con dei lunghi capelli scuri, vestita con una tunica bianca come il latte che le arrivava oltre le ginocchia e aveva due occhi grigi che splendevano riflessi dal sole e un sorriso che andava da una guancia all'altra. Aveva raccolto la palla che aveva buttato via per la rabbia e gliela stava porgendo sempre sorridendo.
-Michiko- Vuoi giocare con me?
Inuyasha rimase allibito dalla domanda. Nessuno gli aveva mai chiesto una cosa del genere; tutti lo avevano sempre evitato e insultato, mentre questa bambina ora gli stava chiedendo di giocare con lei senza nemmeno che si conoscessero, o meglio si conoscevano solo a vista. Forse non sapeva che era per metà demone… no, non è possibile, aveva le orecchie da cane, si capiva benissimo.
-Michiko- Perché mi guardi in quel modo? C'è qualcosa che non va?
-Inuyasha- N-no.
Continuava a sorridergli e a fissarlo con quegli occhioni argentati.
-Michiko- Allora vieni con me?
Il piccolo hanyou fece cenno di sì con il capo e raccolse la palla rossa che la bambina gli aveva riportato.
Lei lo prese per mano e lo trascinò in un campo d'erba poco fuori dal villaggio dove cominciava la grande foresta. Inuyasha la seguiva senza proferire parola, ancora colpito da quella ragazzina, ma ancor più timoroso di poterla in qualche modo deludere.
-Michiko- Lo sai che sei proprio forte?
-Inuyasha- C-cosa?
-Michiko- Ma sì, quando hai tirato la palla contro l'albero. Non ho mai visto un lancio più veloce!
-Inuyasha- Per…
"Per forza, sono un mezzo demone!", era ciò che stava per rispondere ma si bloccò non appena aprì bocca e chinò lo sguardo a terra. Non che si vergognasse di esserlo, ma odiava quel termine; hanyou, mezzo demone, bastardo mezzo sangue, veniva sempre insultato e chiamato in questo modo e mai con il suo nome.
-Michiko- Scusami, ho detto qualcosa che non va?
-Inuyasha- No, ma che dici!
Era il primo complimento che aveva ricevuto in vita sua. Si scambiarono un cenno con il capo e Michiko prese la palla dalle mani del mezzo demone e si allontanò. Quando fu a una certa distanza si voltò e gli lanciò la palla. Inuyasha la prese al volo e ricambiò il lancio stando attento a non dare troppa forza.
I due presero a giocare; passarono ore e loro sembravano non stancarsi mai così che dopo aver giocato a palla, Inuyasha la prese in spalla e cominciò a correre e saltare qua e la con una velocità pazzesca. Mentre andavano la sentiva ridere e si sentiva felice e soddisfatto.
Michiko era di un paio di anni più grande di lui ed era una ragazzina umana, ma ora per lui non faceva più nessuna differenza, non gli importava nemmeno il fatto di essere per metà demone.
In neanche mezza giornata le si era già affezionato e desiderava continuare a vivere all'infinito quel pomeriggio.

---FINE FLASHBACK---

Si sentiva rilassato, felice a pensare alle giornate trascorse con quella bambina, ma qualcosa lo tormentava; la sua mente si rifiutava ogni volta di andare avanti… fino a quel giorno: l'attacco dei demoni, la morte di sua madre e di Michiko, la sua fuga… e tutto per colpa sua, della sua natura, per il solo fatto di essere nato. Ogni volta gli ritornava un disgustoso senso di malinconia e si sentiva crescere dentro una grande rabbia e frustrazione per non aver potuto fare niente se non fuggire.

Ahhhhhhhhhh!!!!
-Inuyasha- Che succede?
Improvvisamente diverse grida giunsero alle orecchie del mezzo demone svegliandolo dai suoi pensieri.
Si alzò di scatto annusando freneticamente l'aria e assumendo un'espressione preoccupata e arrabbiata.
-Inuyasha- Sento l'odore di Naraku! Quel maledetto!
Sguainò Tessaiga cominciando a correre a tutta velocità tra l'intreccio degli alberi della foresta fino ad arrestarsi di colpo.
-Inuyasha- Viene dal villaggio…

---FLASHBACK---

Il piccolo hanyou se ne stava seduto dentro una casupola nella foresta, fatta con legni e rametti ad una mezz'ora di cammino dal villaggio.
-Inuyasha- Il sole sta già per tramontare, perché Michiko non viene?
Il tempo passava lento mentre aspettava la sua amica nel piccolo rifugio. Da quando si erano conosciuti erano già passati quasi due anni e tutti i giorni andavano nel loro rifugio segreto che avevano costruito nella foresta. Di solito venivano insieme e Inuyasha la portava in spalla così che arrivavano in una decina di minuti.
-Inuyasha- Oggi Michiko mi ha detto di avere da fare in casa e che sarebbe venuta più tardi. Forse è meglio se torno a prenderla.
Il piccolo Inuyasha drizzò le orecchie riuscendo a percepire strani rumori mescolati a grida provenire dalle parti villaggio fissando attentamente nella direzione da cui provenivano.
-Inuyasha- Cosa starà succedendo?
Senza pensarci troppo cominciò a correre per tornare a casa; magari stavano solo festeggiando o non so che altro, ma in cuor suo cominciava a non sentirsi tranquillo.
Man mano che si avvicinava al suo villaggio sentiva l'aria riempirsi di odori di demoni e di sangue.
Il suo piccolo cuore batteva all'impazzata mentre correva ormai disperatamente verso casa cercando di affrettare quanto più poteva la sua corsa.
Gli bastarono pochi minuti per giungere in vista del villaggio ma si bloccò appena fuori: le rudimentali case di legno erano state rase al suolo, da molte di queste stavano divampando fiamme creando un'atmosfera infernale e diversi youkai giravano tra le macerie facendo strage degli abitanti.
Rimase paralizzato per diversi minuti, sentendosi perso in quel caos, senza la minima idea di cosa fare o di dove andare.
Dopo qualche istante si girò verso casa sua sentendo grida di paura e di dolore provenire dal suo interno. In preda al panico corse verso il castello in cui abitava stando attento a non farsi notare dagli youkai. Anche casa sua era sul punto di crollare, ma il mezzo demone si gettò al suo interno trattenendo il respiro dalla paura, alla disperata ricerca di sua madre Izayoi. Sentiva i versi dei demoni riecheggiare nei corridoi del castello, ma continuava a seguire l'odore di sua madre fino a giungere nella sua stanza.
Invece della dolce voce della madre sentì il ruggito di un demone e il frastuono dei suoi tentacoli che sbattevano violentemente sulle pareti distruggendole. Inuyasha si nascose sotto delle assi di legno che erano crollate dal tetto e riaprì lentamente gli occhi mentre il gran polverone creato dal demone si stava dissolvendo.
-Inuyasha-…
Sua madre era a qualche metro da lui, sdraiata sul pavimento coperta dal suo stesso sangue, accennando vaghi movimenti come per provare ad alzarsi, mentre lo chiamava con voce sempre più debole.
Inuyasha corse da lei, con le gambe che gli tremavano e il cuore che gli stringeva in gola.
-Inuyasha- M-mamma…
-Izayoi- Inuyasha… piccolo mio…
-Inuyasha- Sono qui mamma.
-Izayoi- Devi scappare… vai via da qui…
-Inuyasha- Vieni anche tu…
-Izayoi- Non posso… ormai è tardi… ascoltami…
-Inuyasha- Smettila… ti porterò in spalla… scapperemo lontano da qui…
-Izayoi- piccolo mio… devi metterti in salvo… non devi pensare a me… corri… verso la foresta… e non voltarti indietro…
-Inuyasha- M-mamma…
-Izayoi- promettimelo… tu devi vivere… ora vai…
Il mezzo demone strinse forte a se la mano della madre e le fece un cenno con il capo. Izayoi sorrise con le lacrime che gli scendevano lungo le guance, sapeva che non ce l'avrebbe fatta, le sue ferite erano troppo gravi, ma il suo dolore più grande era vedere suo figlio inginocchiato di fianco a lei che doveva per forza accettare di doverla abbandonare alla morte, e sapeva cosa stava provando Inuyasha in quel momento. Però c'era quel sorriso sulle sue labbra unito alle lacrime, un sorriso amaro, un irrisorio sollievo nel vederlo vivo ed era sicura che sarebbe riuscito a fuggire e a mettersi in salvo; ed era sicura che in futuro sarebbe riuscito a cavarsela e a superare questo momento, in fondo era anche figlio di un grande demone e il potente sangue youkai del padre scorreva dentro di lui.
Guardò ancora per qualche momento il volto di sua madre prima di sentire lo schiantò del tetto nella stanza a fianco che veniva letteralmente distrutto; i demoni dovevano aver avvertito la sua presenza.
Rassegnato, lasciò la mano della madre, le diede un bacio sulla fronte e un ultimo abbraccio, dopodiché la coprì con quello che era rimasto di una coperta e uscì dal castello.
Prima di andarsene però c'era un'altra cosa che gli premeva: doveva assolutamente vedere Michiko; forse avrebbero potuto fuggire insieme. Andò sulla collina dalla quale si poteva dominare l'intero villaggio e cominciò a scrutare tra le case.
L'ultima immagine che ebbe del suo villaggio fu quella di un demone che stringeva fra gli artigli il collo di Michiko, sostenuta a mezz'aria, immobile, con il sangue che gli scendeva lungo le braccia penzolanti fino a gocciolare regolarmente per terra; poi giratosi corse a capofitto verso la foresta senza più voltarsi indietro fino al rifugio.
Lì si fermò e prese un fiore di un colore bianco, come le vesti di Michiko, un fiore che la bambina portava sempre con se e che pochi giorni prima gli aveva regalato e lo piantò in un piccolo vasetto di argilla con le lacrime che gli riempivano gli occhi e gli scendevano copiose sulle guance senza che riuscisse a trattenerle. Poi lo fissò per qualche secondo prima di scomparire tra gli alberi.
Questa fu la prima e forse unica volta in tutta la sua vita che pianse veramente.

---FINE FLASHBACK---

Continua... Uao!!! Non ci stavo sperando venisse così bene. Grazie infinite a Lalla86 e Luchia Nanami x i commenti e invito tutti a commentare!!! Ci conto... bye

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Capitolo 3
*** Dimenticare! ***


Ahhhhhhhhhh!!!!
-Inuyasha- Che succede?
Improvvisamente diverse grida giunsero alle orecchie del mezzo demone svegliandolo dai suoi pensieri.
Si alzò di scatto annusando freneticamente l'aria e assumendo un'espressione preoccupata e arrabbiata.
-Inuyasha- Sento l'odore di Naraku! Quel maledetto!
Sguainò Tessaiga cominciando a correre a tutta velocità tra l'intreccio degli alberi della foresta fino ad arrestarsi di colpo.
-Inuyasha- Viene dal villaggio…

Inuyasha rimase nella foresta, a metà strada tra il rifugio e il villaggio, mentre i rumori e le grida si facevano più incalzanti e l'aria era pregna dell'odore di Naraku e di sangue.
-Inuyasha- Tutto questo… Come quel maledetto giorno…
Per la prima volta non si era gettato a dare la caccia a Naraku. Era come se qualcosa dentro lo bloccasse, forse la paura di poter rivivere il passato.

***

-Kagome- …
-Shippo- C'è qualcosa che non va, Kagome?
-Miroku- Già, è tutto il tempo che mi sembri triste.
-Sango- Sei preoccupata per Inuyasha?
-Kagome- Grazie… ma non dovete preoccuparvi per me. E' tutto a posto.
-Shippo- (Si vede da lontano che Kagome è preoccupata; Inuyasha è proprio uno stupido!)
-Kagome- (Hanno ragione… sono in pensiero per Inuyasha… mi manca)
-Miroku- Comunque sia ora dobbiamo cercare di tornare indietro per riprendere la strada d casa.
-Shippo- Meno male che c'è Kirara.
-Miroku- Già! In fondo anche lei ha buon fiuto!
Kirara si era messa subito a seguire le tracce delle guardie che li avevo portati nella foresta per poter tornare nei pressi del villaggio e ritrovare la strada per tornare a casa loro.
C’era un gran silenzio tutto intorno a loro, dovevano essere proprio nel bel mezzo di quella immensa foresta che copriva quasi per intero quella valle e gli unici rumori che si udivano erano quelli che creavano nel camminare tra i rami e il fogliame.
-Sango- Sei stanca piccina?
-Kirara- Grrrrrr!!!!
-Sango- Ma cos… Kirara! Kirara!
Kirara si era ri-trasformata in demone e ringhiando si era addentrata nuovamente nella foresta, subito seguita da Sango e poi dal resto del gruppo.
-Sango- Kirara!
-Miroku- Ma dove starà andando?
-Kagome- Il villaggio…
Giunsero alle porte del villaggio da cui erano stati cacciati poche ore prima, ma questa volta al posto del pacifico villaggio c'erano numerosi youkai che, dopo aver sopraffatto le guardie, attaccavano gli abitanti che, in preda al panico, cercavano inutilmente una via di fuga.
-Miroku- Ma quella non è…
-Kagome- Kagura?
-Sango- Hiraikotsu!!!
La sterminatrice di demoni lanciò il suo enorme boomerang contro Kagura, ma questa deviò il colpo con un semplice movimento del suo ventaglio.
-Kagura- Cosa ci fate voi qui?
-Miroku- Come sarebbe a dire? Siamo noi che dovremmo chiederti la stessa cosa.
-Kagome- Qui non c'è nessun frammento della sfera.
-Sango- Cosa stai cercando?
-Kagura- Inuyasha!
-Kagome- Cosa…
-Kagura- Perché non è con voi?
Nessuno seppe darle una risposta, in fondo nemmeno loro riuscivano ancora a capire cosa passasse per la testa del mezzo demone.
-Kagura- Allora quel tizio aveva ragione…
-Sango- Cosa state tramando? E dov'è Naraku?
-Kagura- Naraku non sa niente di questo villaggio, ma già che ci sono ne approfitto per togliervi di mezzo e prendere i vostri frammenti della sfera.
-Miroku- Non ci contare!
-Kagura- Sapete, ultimamente Naraku non si fida troppo di me.
-Sango- Allora preparati!
-Kagura- Con piacere. Danza del Drago Serpente!!
Agitando il ventaglio tutti i corpi degli abitanti e dei demoni caduti si alzarono e cominciarono ad attaccare il gruppo.
-Kagome- (Inuyasha… dove sei… cosa sta succedendo?)
-Shippo- Kagome? Tutto bene?
-Kagome- Si, certo ma… ahhhhh!!!!
-Shippo- Sicura? Eri rimasta li impalata!
-Kagome- Veramente…
-Miroku- Forza, Kagome! Noi pensiamo agli youkai, tu colpisci Kagura!
Così, mentre Miroku e Kirara attaccavano corpo a corpo i cadaveri rianimati dal vento di Kagura e l'Hiraikotsu faceva piazza pulita degli youkai, Kagome stava preparandosi a scoccare una delle sue frecce.
-Shippo- Kagome!!!
Kagura però fu più veloce e con una sferzata del ventaglio, lanciò delle lame di vento contro la ragazza.
Piccole gocce di sangue scendevano dal suo corpo fino a bagnare la secca terra del villaggio.
-Tutti- …

***

No, non poteva rimanere legato al passato! Non doveva assolutamente farlo! Aveva dato tutto se stesso per dimenticarlo, per non dover più soffrire e rimpiangere di aver perduto per sempre quel poco di buono che la vita gli aveva riservato.
E poi adesso c'era Kagome con lui ed era ancora fresco nella sua mente il ricordo del giorno in cui si erano incontrati per la prima volta quando era ancora sigillato al Goshinboku.

---FLASHBACK---

-Inuyasha- Sento… sento l’odore della donna che mi ha ucciso una volta… si sta avvicinando.
-Kagome- Ahhhhh, devo salvarmi a tutti i costi!
-Mukadejoro- (demone dal corpo di millepiedi e testa umana) Dammi la sfera degli Shikon!
Le urla di Kagome avevano risvegliato Inuyasha, il mezzo demone con le orecchie da cane che era sigillato al Goshinboku.
-Inuyasha- Vedo che ti stai divertendo con quella specie di lombrico svolazzante, ragazzina.
-Kagome- Eh?!
-Inuyasha- Eliminalo con un sol colpo, Kikyo…
-Kagome- Ma… tu chi sei?(sa parlare…)
-Inuyasha- … come mi hai ucciso allora.
-Kagome- Kikyo? Ma che stai dicendo? Il mio nome è…
-Inuyasha- Sta arrivando.
-Kagome- Eh?
Il mukadejoro arrivò a sfiorare Kagome grazie all’intervento di Kaede e dei villani.
-Inuyasha- Tsk! Ti sta bene, Kikyo.
-Kagome- Ehi, tu mi hai presa per qualcun’altra!
-Inuyasha- Tsk!
-Kagome- Non mi chiamo Kikyo…
-Inuyasha- Non scherzare! Non c’è nessuna donna che emana un odore così disgustoso come te… mh?... ma allora non sei Kikyo…
-Kagome- Sei convinto? Il mio nome è Kagome! Kagome!
-Inuyasha- Già, Kikyo ha un viso più intelligente ed è più bella.
-Kagome- Cos…
Nel frattempo il millepiedi si era liberato dei villani e dopo aver inglobato la sfera degli Shikon stava stritolando Kagome e Inuyasha.
-Kagome- Mi sta strangolando a morte!
-Inuyasha- Riesci a togliermi questa freccia?!
-Kagome- Eh?
-Kaede- Non devi toglierla! Quella freccia è il sigillo di Inuyasha! Non devi liberarlo!
-Inuyasha- Ma stai dormendo vecchia? Vuoi essere mangiata da quel millepiedi?!
-Kagome-…
-Inuyasha- Che ti prende ragazza?! Vuoi morire qui con me?!
-Kagome- (non voglio morire in un posto così strano… torna in vita, Inuyasha!)

---FINE FLASHBACK---

Quando gli tolse la freccia che lo imprigionava, in principio non capì che Kagome gli aveva dato inconsapevolmente la possibilità di ricominciare una nuova vita, come se il passato non fosse esistito.
Inizialmente non si fidava di lei, anzi la odiava perché gli ricordava la delusione avuta con Kikyo, non sapendo ancora che era stata tutta una macchinazione di Naraku, mentre tutto l'odio che aveva accumulato in cinquant'anni stava per esplodere. Lui mirava solo ad impossessarsi della sfera degli Shikon per diventare uno youkai completo e ottenere più forza per difendere ciò che amava, anche se oramai non esisteva più e forse non sarebbe più esistito. Inoltre diventando un demone al cento per cento avrebbe finalmente ottenuto il rispetto dagli altri youkai e gli umani non l'avrebbero più insultato o per lo meno ci avrebbero pensato bene dal farlo.
-Inuyasha- Questo odore… è di Kagome e viene dal villaggio!
Tutto di un tratto i pensieri che giravano nella testa del mezzo demone vennero cancellati e senza esitare riprese la corsa verso il villaggio.
Quando pensava a Kagome tutto il suo passato sembrava non contare più nulla e si allontanava sempre di più fino agli angoli più remoti dei suoi ricordi.

***

-Miroku- Kagome? Stai bene?
-Sango- Maledetta Kagura! Hiraikotsu!
-Kagura- E’ inutile che provi a colpirmi con quel boomerang. Ma non preoccuparti, ora prendo i frammenti che ha quella ragazza e tolgo il disturbo.
-Sango- Non pensare che sia così facile!
-Miroku- Sango occupati di Kagome, ci penso io a Kagura.
-Sango- Va bene.
-Miroku- Vortice della mano destra!
Il monaco tolse il rosario che gli legava la mano e ne scoprì il palmo aprendo il suo micidiale vortice.
La potenza del vortice dissolse le correnti di vento provocate dal demone fino ad arrivare a imprigionare Kagura nelle sue nere correnti.
-Kagura- Maledizione!
-Miroku- No!… Saimyosho!
Prontamente il monaco richiuse il vortice con il rosario per non risucchiare anche i Saimyosho, dei piccoli insetti velenosi al servizio di Naraku.
-Kagura- (Saimyosho? Allora Naraku mi sta spiando!)
-Miroku- Ma non avevi detto che Naraku non c’entrava niente con questo villaggio? Perché allora ha mandato i suoi insettacci?
-Kagura- Non ha importanza! Ora scusate ma ho fretta!
Kagura lanciò ancora le sue lame di vento in direzione di Sango e Kagome per poter prendere i frammenti che custodiva la ragazza.
-Inuyasha- Kaze no Kizu!!!
-Kagura- Cosa?
Il potente taglio del vento andò ad annullare l’attacco di Kagura e quasi la prese in pieno.
-Kagura- C’è mancato poco.
-Shippo- Inuyasha!
-Inuyasha- Kagura! Cosa ci fai qui? E dov’è Naraku?
-Kagura- (alla fine è arrivato. Quel tizio mi ha mentito!) Mi dispiace, ma ora non ho tempo di giocare con te!
Kagura prese la sua piuma e volò via.
Inuyasha non aveva nemmeno tentato di seguirla, ma era corso da Kagome che era a terra priva di sensi.
-Sango- Per fortuna non è niente di grave… sono solo delle piccole ferite.
-Inuyasha- Perdonami, non sarei mai dovuto andare via! Se perdo anche te non riuscirei più a vivere…
Le sussurrò le parole all’orecchio mentre la stringeva a se e rimpiangeva il momento in cui le si era allontanato per non tornare in quel villaggio.
Kagome sentiva il fiato caldo del mezzo demone che gli accarezzava il collo con le sue braccia che la stringevano al suo corpo e tutto ciò gli procurava una bellissima sensazione e il sollievo di essere ancora con lui fino a che poco alla volta riprese i sensi.
Con gli occhi ancora chiusi e senza farsi notare da Inuyasha appoggiò la mano al suo petto cercando di non perdere nemmeno un secondo di quei momenti così belli ma anche così rari, dato che Inuyasha non era certo il tipo da concedersi certi “momenti di debolezza”. Eppure erano i momenti che preferiva; quelli in cui il suo mezzo demone sembrava un’altra persona, così dolce e così tenero, quasi irriconoscibile, ma allo stesso tempo rimaneva sempre se stesso, orgoglioso e forte.
-Kagome- (il suo cuore… sta battendo forte… allora eri davvero preoccupato per me?…)
-Inuyasha- Kagome mi senti?
Il mezzo demone si era accorto che la ragazza aveva ripreso i sensi e stava aiutandola ad alzarsi.
-Kagome- (facendo finta di niente) Cos’è successo?
-Miroku- Stai bene Kagome?
-Sango- Sei stata ferita da Kagura!
-Kagome- Inuyasha sei tornato…
Inuyasha cercò di evitare lo sguardo della ragazza e senza dire niente fece cenno a tutti di ritornare a casa. Si rifiutò perfino di portare Kagome in spalla fino al villaggio di Kaede continuando a parlare con tono molto seccato.
-Shippo- (sottovoce) Miroku, si può sapere che gli prende a Inuyasha?
-Miroku- Certamente sarà arrabbiato per aver lasciato Kagome in pericolo!
-Shippo- Sì, ma…
-Miroku- Sei ancora piccolo per capire… bisogna sempre difendere la donna che si ama.
-Sango- Miroku!!! -.-^
-Miroku- A-a-a…
-Shippo- (tra poco temo che ci sarà bisogno di qualcuno che dovrà difendere Miroku!)
-Kagome- (“Perdonami, non sarei mai dovuto andare via! Se perdo anche te non riuscirei più a vivere…” Non vuoi nemmeno guardarmi in faccia… eppure non hai motivo di sentirti in colpa)
-Inuyasha- Uh, che avete tutti da guardarmi?
Finalmente a sera giunsero in vista del villaggio di Kaede e dopo essersi rifocillati andarono a dormire.
Inuyasha uscì dalla piccola capanna e si sedette sui rami di un albero nelle vicinanze a guardare il cielo in silenzio. Sapeva che lei sarebbe venuta.
-Kagome- Inuyasha…
Il mezzo demone scese dall’albero e i due si sedettero sulla collina uno a fianco all’altra.
-Kagome- Finalmente mi guardi in faccia.
Lo disse con tono scherzoso; il volto del suo mezzo demone non era più preoccupato come nel pomeriggio.
-Inuyasha- Come mai non sei a dormire?
-Kagome- Ogni volta che c’è qualcosa che non va te ne stai sempre fuori su quell’albero…
-Inuyasha- Davvero?!
I due si guardarono dritti negli occhi con i fasci della luna che filtravano dalle nuvole e sembravano voler illuminare solo loro lasciando il buio tutto intorno. Fu Inuyasha che dopo poco spostò lo sguardo da un’altra parte assumendo ancora quell’espressione preoccupata di prima.
-Kagome- Oggi il capo villaggio mi ha raccontato di quello che è successo quando eri piccolo e… ti capisco… e poi non devi sentirti in colpa per quello che è successo con Kagura…
-Inuyasha- E perché dovrei?
-Kagome- C-come p-perché? Ma se mi hai tenuto il broncio per tutto il giorno!
-Inuyasha- Ma?…
-Kagome- (mi da sui nervi quando mi guarda con quell’espressione come se non sapesse nemmeno di cosa sto parlando)
-Inuyasha- … Piuttosto tu… eri già sveglia quando sono arrivato?
-Kagome- P-perché me lo chiedi?…
-Inuyasha- Quindi hai sentito tutto quello che ho detto?
-Kagome- (era per questo…)
-Inuyasha- Comunque, qualsiasi cosa hai sentito, di sicuro lo avrai sognato e…
-Kagome- (… che era preoccupato!)-.-^
-Inuyasha- … Kagome, c’è qualcosa che non va?
-Kagome- A CUCCIAAAA!!!!
STOMP!!!!
-Inuyasha- Ahi… ma che c’è?…
-Kagome- NIENTE!
-Inuyasha- Ma…
-Kagome- A CUCCIAAA!!!
STOMP!!!!
-Inuyasha- D-dove stai a-andando?
-Kagome- Me ne torno a casa!
-Inuyasha- Va pure, stupida!
-Miroku e Sango- -.-‘
-Shippo- Inuyasha non ha proprio capito niente!
-Miroku e Sango- Già!
-Shippo- Siamo alle solite.
-Miroku- Meglio farci una bella dormita. Buonanotte.
-Sango e Shippo- Hai ragione. Buonanotte.

Continua... che pena... forse un po' troppo descrittivo... in effetti mi stavo addormentando a rileggerlo.
cmq a voi i commenti... ^_^'
Visto che oggi è anche l'8 marzo colgo l'occasione per fare tanti auguroni a tutte le ragazze!!!
Bye...

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Capitolo 4
*** Un Fiore Eterno ***


E’ ormai notte e mentre Inuyasha e compagni dormono una figura silenziosa si aggira nei pressi della montagna oltre la grande foresta.
-Kagura- (Quel maledetto! La pagherà cara per avermi ingannato!)
La signora del vento era giunta davanti all’entrata di una caverna nascosta da una barriera che dopo essersi aperta per farla entrare si era prontamente richiusa al suo passaggio.
-Kagura- (Che stupido a lasciarmi entrare)
Kagura percorse il lungo tunnel che scendeva nelle profondità della montagna con lo sguardo decisamente arrabbiato e il suo ventaglio aperto in mano pronta a combattere.
“Kagura!” Una voce la chiamava e il suo lugubre tono rimbalzava sulle pareti fredde della caverna.
Finalmente giunse in fondo al tunnel dove si apriva l’enorme atrio pieno di cadaveri.
“Hai preso la sfera degli Shikon?”
-Kagura- Hai cercato di ingannarmi!
“Cosa?...”
-Kagura- Ma hai preso in giro la persona sbagliata!
“Si può sapere cosa stai dicendo?”
-Kagura- Mi avevi detto che Inuyasha non sarebbe venuto e invece per poco non ci lascio la pelle.
“Allora è tornato al villaggio…”
-Kagura- Preparati a morire… distruggerò l’intera montagna se necessario.
Kagura alzò il suo ventaglio decisa a devastare la caverna del misterioso demone.
-Kagura- Lame di ven… (ma che succede?)
“Che ti prende Kagura?”
-Kagura- (incredibile… la sua aura demoniaca è diventata di colpo così potente da impedirmi i movimenti)
“Ora ascoltami! Tu mi servi per spezzare il sigillo che mi imprigiona in questa montagna, quindi mettiti bene in testa che non ho nessuna intenzione di ingannarti!”
-Kagura- (però… è veramente forte… potrà tornarmi utile)
“Vedo che ti sei rilassata.”
-Kagura- Smettila di giocare e spiegami perché Inuyasha non sarebbe dovuto venire in quel villaggio.
“E’ una lunga storia.”
-Kagura- vedi di essere convincente.
“Come ti ho già detto ero un potente demone delle terre dell’est ed ero temuto e rispettato per la mia potenza. Insieme a me c’era una youkai di nome Selesnya… insieme dominavamo su quelle terre e condividevamo gli umani migliori che cacciavamo. Un giorno però, Selesnya, mi abbandonò e scappò proprio con uno di quegli inutili esseri umani… e con lui ebbe perfino una figlia. Fu così che persi il rispetto e la credibilità degli altri demoni e fui costretto a fuggire; arrivai in queste terre proprio seguendo le tracce di Selesnya e della sua nuova famiglia. Quando li trovai però, Selesnya mi attirò all’interno di questa montagna e si sacrificò per sigillarmi aiutata da altri youkai. Il mio corpo venne distrutto e il mio spirito sigillato all’interno di queste rocce e l’unico modo per spezzare tale sigillo sta nel trovare un fiore bianco che non appassisce mai.”
-Kagura- E tutto questo cosa centra con Inuyasha?
“Adesso ci arrivo. Riuscii a radunare gli ultimi youkai che mi erano rimasti fedeli e li mandai ad attaccare il villaggio dove viveva la figlia di colei che mi aveva sigillato, Michiko, e la feci portare in questa caverna. Sapevo che Selesnya le aveva affidato il fiore-sigillo a sua insaputa e sondai la sua mente per sapere cosa ne aveva fatto. Scoprii così che l’aveva regalato a un altro mezzo demone che viveva in quel villaggio: Inuyasha. A dire il vero non so molto di lui, solo quello che ho scoperto dai ricordi di Michiko… pensavo anche che fosse morto durante l’attacco al villaggio.”
-Kagura- Ancora non mi hai detto perché non sarebbe tornato al villaggio.
“Semplicemente per paura… o per dimenticare, dato che da quello che ho saputo era molto legato a Michiko e in più anche sua madre sarà stata uccisa.”
-Kagura- Non penso che Inuyasha sia tipo da preoccuparsi di queste cose.
“Questo ora non ha la minima importanza… piuttosto hai preso la sfera degli Shikon?”
-Kagura- Non ne ho avuto il tempo per colpa di quel mezzo demone! “Con il potere della sfera potrei sicuramente spezzare il sigillo senza aver bisogno di ritrovare quel fiore.”
-Kagura- E come pensi di fare ad avere la sfera?
“Ci penserai tu… ovviamente.”
-Kagura- Cosa? Ma se non sono nemmeno riuscita a prendere il frammento che hanno…
“Frammento?! Che significa?!”
-Kagura- Devi sapere che la sfera degli Shikon è stata distrutta in tantissimi frammenti e la maggior parte di questi è in mano proprio a Naraku!
“Ora capisco perché sentivo un’aura così debole…”
-Kagura- Riesci a percepire i frammenti della sfera?
“Restando rinchiuso nelle viscere della terra ho imparato a percepire la presenza di persone, demoni o oggetti con un’aura particolarmente forte nella speranza di trovare qualcuno che riesca a liberarmi.”
-Kagura- (quindi percepisce la presenza dei frammenti… forse non sarà poi così inutile aiutarlo)
“Comunque sia la sfera degli Shikon è un obiettivo molto improbabile… ma visto che quel mezzo demone è ancora vivo e si aggira in questa zona potrei anche riuscire a procurarmi il sigillo.”
-Kagura- Cosa pensi di fare?
“Devo… devo riuscire a sondare i suoi ricordi e scoprire cosa ne ha fatto del fiore-sigillo.”
-Kagura- Devo attirarlo qui?
“No… probabilmente distruggerebbe la caverna e il mio spirito, essendo sigillato, raggiungerebbe il Nirvana e io sparirei definitivamente dalla faccia della terra. No… meglio pensare qualcos’altro.”

***

-Kagome- Ciao nonno, ciao mamma, sono tornata!
-Mamma- Kagome! Oh, piccola mia…
-Sota- Sorellina!
-Kagome- Ciao Sota!
-Nonno- Allora, raccontaci tutto.
-Kagome- Magari dopo… sono distrutta!
-Sota- Inuyasha non è venuto con te?
-Kagome- Inuyasha… hmf che pizza!
-Sota- Ma… cosa le è preso?
-Nonno- Non preoccuparti Sota… ha solo bisogno di questo amuleto portafortuna; pensa che era appartenuto a…
-Mamma- Ma che amuleto… non capisci? Sono le follie dell’amore. Mi ricordo che quando avevo la sua età… Sota? Kagome?
Kagome era salita in camera sua e se ne stava affacciata alla finestra a guardare la sua città, con le sue mille luci e il via vai di traffico che nemmeno la notte riusciva a fermare.
-Kagome- Certe volte Inuyasha non lo sopporto proprio! Riesce sempre a farmi arrabbiare… e meno male che ci dovrei essere abituata.
Era soddisfatta di essere tornata a casa, ma ogni volta che litigavano, oltretutto sempre per stupidaggini, sentiva i sensi di colpa che la tormentavano in continuazione.
-Kagome- Uffa… oh, no! Domani c’è l’esame di matematica! Me ne ero scordata! Perché deve sempre andare tutto così storto?

***

-Sango- Però non sei stato molto gentile con Kagome.
-Miroku- Secondo me dovresti andare subito a casa sua a scusarti.
-Inuyasha- Tsk, non c’è fretta! E poi è lei che dovrebbe scusarsi!
-Shippo- Certo che non capisci proprio niente tu delle ragazze!
SDENG
-Inuyasha- Smettetela di dire stupidate!
-Shippo- UUUEEEEEE (ahi ahi, sempre il solito stupido violento)
-Sango- Perché ti ostinati a non capire…
-Miroku- Siamo alle solite…
-Inuyasha- Basta! Mi avete stufato!
-Sango- Ma…
Inuyasha però era già uscito dalla capanna ed era corso via perdendosi nel buio della notte.
-Inuyasha- (Certe volte Kagome non la sopporto proprio! Riesce sempre a farmi arrabbiare… e poi adesso ci si mettono anche Miroku e Sango! Tsk umani)

***

Nella caverna era piombato un imbarazzante silenzio… e Kagura se ne stava seduta su uno spuntone di roccia aspettando la decisione dello spirito demone.
“Non vedo altra soluzione…”
-Kagura- Quindi?
“Devi fare in modo che Inuyasha si confidi con te e ti dica dov’è il fiore.”
-Kagura- Oh, sì… facilissimo. Ma per chi mi hai preso?
“Non ti scaldare… piuttosto vedi se lo ha ancora con se.”
-Kagura- E se quello cerca di farmi fuori?
“Basta che torni nelle vicinanze della montagna e ti nascondi all’interno della barriera.”
-Kagura- (quando non c’è Naraku, mi trovo sempre Inuyasha tra i piedi!) Comunque non aspettarti troppo da lui.
Kagura fissò le pareti della caverna con aria non troppo convinta e dopo aver tirato un bel sospiro ripercorse il tunnel che conduceva all’uscita. Poi prese la sua piuma e volò via.

***

Inuyasha era salito sul suo solito albero ma non riusciva a prendere sonno… continuava a fissare la luna e ci vedeva il viso di Kagome riflesso nei suoi deboli raggi. Non riusciva a spiegarsi come mai litigavano così spesso e si tenevano il broncio per delle stupidaggini eppure sapeva di tenere molto a lei.
Decise di farsi un giro non riuscendo a togliersi dalla mente quanto successo con Kagome: sarebbe anche andato fin nella sua epoca per scusarsi e chiederle di tornare, ma il suo orgoglio non glielo avrebbe mai permesso.
-Kagura- Inuyasha!
Senza accorgersi Inuyasha aveva camminato fin vicino al pozzo mangia-ossa.
-Inuyasha- Questa voce… questo odore… Kagura!
Kagura se ne stava seduta su di una roccia poco lontano dal pozzo con le braccia conserte e un sorriso soddisfatto sulla bocca.
-Kagura- E’ strano che non hai avvertito prima il mio odore. Stai perdendo colpi!
-Inuyasha- Con che coraggio ti presenti davanti a me dopo quello che hai fatto a Kagome!
Inuyasha estrasse la sua fedele Tessaiga e la puntò verso la demone. Kagura scese dalla roccia a cui era appoggiata e il mezzo demone indietreggiò minacciandola.
-Inuyasha- Ferma! Non ti avvicinare!
-Kagura- Gentile come sempre vedo.
-Inuyasha- Spiritosa! Cosa sei venuta a fare qui?
-Kagura- A dire il vero ti stavo cercando.
-Inuyasha- …
-Kagura- E non mi guardare così… è la verità!
-Inuyasha- Vuoi forse che ti uccida?
-Kagura- Non ci penso nemmeno!
-Inuyasha- E allora cosa vuoi da me?
-Kagura- Sta tranquillo non sono venuta per combattere… quindi posa quella spada!
Dopo qualche attimo di esitazione e con una visibile smorfia Inuyasha ripose Tessaiga nel fodero ma rimase a debita distanza da Kagura.
-Kagura- Può sembrarti ridicolo ma…
-Inuyasha- Allora…
-Kagura- … ho bisogno del tuo aiuto.
-Inuyasha- … °.°’
-Kagura- Sto cercando un oggetto…
-Inuyasha- E perché me lo chiedi proprio a me?
-Kagura- Perché sei tu l’ultima persona che lo ha avuto.
-Inuyasha- E cosa sarebbe?
-Kagura- E’ un piccolo fiore magico, di color bianco che non appassisce mai.
-Inuyasha- Un fiore bianco che non appassisce mai?
-Kagura- Si, hai capito bene. Allora sai dove sia?
-Inuyasha- Non so di che stai parlando! E poi per quale motivo dovrei aiutarti?
-Kagura- Non ci avrei sperato…
-Inuyasha- Cosa state tramando con Naraku?
-Kagura- Naraku non c’entra niente… anche perché sto cercando di sbarazzarmi di lui.
-Inuyasha- Hai intenzione di tradirlo?
-Kagura- Voglio la mia libertà!
-Inuyasha- E a cosa ti servirebbe un fiore?
-Kagura- Questo non posso dirtelo… allora mi vuoi dire dov’è?
-Inuyasha- Ti ho già detto che non ne ho idea.
-Kagura- Lo sapevo che con te era solo fatica sprecata!
-Inuyasha- Aspetta… come fai a sapere che sono io l’ultimo ad averlo avuto se nemmeno so che esiste?
-Kagura- Ti era stato regalato, ne sono sicura… di più non posso dirti.
-Inuyasha- Uhm…
-Kagura- Allora ti vuoi decidere a collaborare per una volta?
-Inuyasha- Non mi fido di te! Non so perché ti stia inventando questa ridicola storia del fiore e nemmeno perché lo stai cercando da me, ma cadi nel momento sbagliato.
-Kagura- …
-Inuyasha- Primo, odio tutto ciò che ha l’odore di Naraku…
Inuyasha estrasse nuovamente la sua spada e cercò di colpire Kagura che schivò di poco il colpo.
-Inuyasha- … e secondo non ho dimenticato quello che hai fatto a Kagome!
Kagura schivò un altro fendente e prontamente si alzò in volo sulla sua piuma.
-Kagura- Kagome? Come mai tieni così tanto a quell’umana? Eppure oggi l’ho vista nelle vicinanze di quel villaggio minacciata da alcune guardie e tu non c’eri e oltretutto mi sembra che lei se ne sia andata… non avverto la sua presenza al villaggio.
-Inuyasha- Maledetta!
Kagura fissò dritto negli occhi il mezzo demone prima di allontanarsi in volo scomparendo nel buio cielo notturno.
Inuyasha si lasciò cadere ai piedi del pozzo con lo sguardo fisso verso la luna e ancor più forte gli appariva la sensazione di vedere il volto di Kagome… in fondo Kagura aveva anche ragione… quanto ci teneva a Kagome? Lei se ne era andata perché era arrabbiata con lui e lui l’aveva offesa ancora di più invece di scusarsi…
Tirò un profondo sospiro, quasi rassegnato e saltò dentro al pozzo fino ad arrivate nella Tokyo moderna. Uscì dal pozzo nel piccolo tempietto di casa Higurashi e uscì in giardino soffermandosi a guardare il maestoso Goshinboku quasi per chiedergli il coraggio di andare da Kagome.
Senza fare rumore saltò sulla finestra della sua camera e la aprì lentamente. Kagome stava dormendo seduta alla sua scrivania… si era addormentata nel tentativo di studiare per l’esame del giorno successivo. Stando attento a non svegliarla la prese in braccio e la posò sul letto rimboccandogli le coperte e dandogli un leggero bacio sulla fronte. Poi riaprì la finestra per uscire voltandosi ancora a guardare la ragazza.
-Kagome- Inuyasha…
Kagome si era svegliata e si era messa seduta sul letto chiamando il mezzo demone.
-Inuyasha- …
Di tutta risposta Inuyasha cercò di fingere di non averla sentita e stava per saltare giù dalla finestra.
-Kagome- Aspetta, non andare.
Si bloccò e richiuse la finestra girandosi verso Kagome.
-Kagome- Io…
-Inuyasha- Sono venuto per chiederti scusa.
Inuyasha la interruppe e Kagome rimase decisamente sorpresa di quello che gli aveva appena detto e soprattutto di averlo detto di propria volontà.
-Kagome- …
-Inuyasha- Mi dispiace di farti sempre soffrire…
-Kagome- Non è vero… sono io che ti devo chiedere scusa.
La ragazza lo prese per mano. In compenso il mezzo demone si era lasciato trascinare senza opporre la minima resistenza e si era seduto sul letto accanto a lei. Poi Kagome gli si era appoggiata sulla spalla con gli occhi semiaperti e lo sguardo assonnato.
-Kagome- Rimani con me… per favore.
-Inuyasha- …
Gli mise una mano sul petto cercando di stare più vicina possibile a Inuyasha, che sembrava abbastanza sorpreso e imbarazzato.
-Kagome- Grazie per avermi salvato…
Non sapeva cosa dire… la ragazza continuava ad accarezzargli il petto con la mano che frugava tra le sue vesti fino a trovare la pelle…
-Kagome- Ti voglio bene.
-Inuyasha- Non sei più arrabbiata?
-Kagome- Forse quando eri lontano… ma ora mi sento felice.
Inuyasha la guardava mentre gli passava la mano su e giù per la schiena… la guardava mentre gli si era addormentata abbracciata a lui e sorrideva tranquilla… come era bella!
Restò con lei per qualche minuto poi la fece sdraiare stando attento a non svegliarla e si alzò dal letto ma Kagome lo afferrò per una manica pregandolo di restare.
Inuyasha allora si sedette ai piedi del letto con Kagome che gli aveva messo un braccio intorno al collo e delicatamente gli massaggiava le spalle.
Passarono così lenti i minuti…
-Kagome- Inuyasha…
-Inuyasha- Che c’è?
Kagome si era messa seduta e fissava il mezzo demone con gli occhi che a stento riuscivano a rimanere aperti.
-Kagome- Non so perché non sono mai riuscita a dirtelo… ma quando sono con te sto veramente bene e non ci riesco a starti lontano. Anche oggi mi sentivo sola quando sono tornata a casa e anche se a volte litighiamo per me sei speciale…
-Inuyasha- …
-Kagome- … e mi piaci da morire!
-Inuyasha- Kagome…
Kagome strinse le braccia intorno a Inuyasha per portarsi vicino a lui con il viso.
Inuyasha rimase immobile e i due si fissarono negli occhi per qualche secondo finché lui si lasciò completamente andare e si avvicinò alla bocca della ragazza baciandola.
-Inuyasha- S-scusa…
-Kagome- Di cosa?
Kagome prese il mezzo demone e lo baciò nuovamente ma più a lungo e con una tale passione da lasciarlo stupito. Ma che importa ormai? Non è forse quello che desideravano entrambi?
Inuyasha salì sul letto e si sdraiò di fianco a Kagome che gli tolse lentamente la pesante veste di pelle di Hinezumi passando poi alla bianca sottoveste.
Il mezzo demone la lasciava fare voltandosi verso la ragazza per poterla stringere a se mentre lei lo coccolava quasi fosse stato un peluche. Aveva il cuore che batteva fortissimo e Kagome ridacchiava tra se e se pensando che di solito Inuyasha non sembrava mai essere spaventato da niente.
-Inuyasha- Perché ridi?
-Kagome- E’ strano…
-Inuyasha- Strano?!
-Kagome- Si… di solito sei sempre così freddo e serio… insomma sembra che cerchi sempre di evitare certe situazioni.
-Inuyasha- …
-Kagome- Non è che hai paura?
-Inuyasha- Ehhhh!
-Kagome- Allora ho trovato il tuo punto debole… sei tutto agitato.
-Inuyasha- Ma che dici!
In effetti era abbastanza teso… insomma non si aspettava di certo una cosa del genere dopo che avevano litigato. Ma in fondo provava un grande piacere nel potergli stare accanto…
-Kagome- Scherzavo…
La ragazza lo rifece sdraiare e gli si mise sopra con il corpo mettendogli le braccia al collo e appoggiando la testa sul suo petto.
-Inuyasha- E’ s-solo c-che non me lo sarei mai a-aspettato da te… almeno non così.
-Kagome- Non importa…
-Inuyasha- …
-Kagome- … perché io ti amo.
-Inuyasha- Kagome…
La ragazza aveva chiuso gli occhi e si era raggomitolata intorno al suo hanyou che nel frattempo gli aveva passato un braccio dietro la schiena per abbracciarla e accarezzarle delicatamente i fianchi stando attento a non ferirla con i suoi artigli.
Passarono interminabili minuti abbracciati, si baciarono ancora… avrebbero voluto rimanere li a vita… ma poi il sonno prese il sopravvento. Kagome si era addormentata con la testa appoggiata al braccio di Inuyasha che le faceva da cuscino, una mano che gli accarezzava il petto e l’altra tra i capelli che gli solleticava le sue orecchie canine: a lei piaceva toccargli le orecchie così morbide e pelose e lui glielo permetteva ogni volta nonostante gli desse un gran fastidio.
La fissò per qualche minuto, il suo sguardo felice e innocente quasi lo commuoveva. Ora sapeva che lei lo desiderava… non era più solo. Ora finalmente era sicuro di tenere a lei più di ogni altra cosa, forse più di quella stramaledetta sfera degli Shikon. Per la prima volta dopo tanto tempo si addormentò tranquillo… felice di essere se stesso.
-Inuyasha- (Anch’io provo lo stesso per te, Kagome…)

Continua… finalmente un capitolo che mi è uscito parecchio bene spero che piaccia anche a voi. In più premetto che nel prossimo capitolo ne vedrete delle belle... di più non vi posso dire!
Continuo ad aspettare commenti... mi raccomando!

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Capitolo 5
*** In un Giorno di pioggia ***


I primi deboli raggi di sole mattutini facevano capolino dalla finestra rischiarando la sua camera. Kagome dormiva ancora mentre Inuyasha se ne stava come suo solito seduto per terra a bordo del letto.
DRRIIIINNNNN…
-Kagome- Cosa?... uff la sveglia…
Kagome si mise seduta sul letto strofinandosi gli occhi per cercare di svegliarsi. Dentro di lei vagavano ancora tutte le emozioni e tutti i sentimenti che la notte gli aveva regalato.
-Kagome- Accidenti ho fatto un sogno stupendo questa notte… magari Inuyasha fosse così…
-Inuyasha- …
-Kagome- Uaaahhhhhh!!!!
-Inuyasha- AH! Che hai da urlare?! Mi hai fatto prendere un colpo!
-Kagome- A CUCCIAAA!!!
STOMP
-Inuyasha- Ahi… ma… ma…
-Kagome- C-che c-ci fai q-qui?
-Inuyasha- Come sarebbe a dire “che ci faccio qui”?
-Kagome- Non dirmi che sei qui da ieri sera.
-Inuyasha- Si! Ma perché mi guardi in quel modo?
-Kagome- Non è possibile… (non è vero non è successo nulla… adesso chiudo gli occhi, mi calmo e…)
Il mezzo demone si voltò dando le spalle a Kagome per non farle notare quanto era imbarazzato in una discussione del genere.
-Inuyasha- Guarda che sei stata tu a cominciare!
-Kagome- A-a-a… (…allora non è stato un sogno?! E’ tutto vero… mamma mia che vergogna e io che pensavo di aver sognato tutto e invece lui era qui…)
-Mamma- Kagome! Ti conviene affrettarti o farai tardi a… oh, ci sei anche tu Inuyasha.
I due avevano il viso rosso dall’imbarazzo mentre la madre di Kagome entrava nella stanza.
-Mamma- Che avete da guardarmi così? Sono venuta solo per dirti che devi andare a scuola, oggi c’è l’esame di matematica.
-Kagome- Ahhh!!! Mi ero dimenticata!!!
-Mamma- Ricordati la merenda!
-Kagome- Si, si!!! Oh no, sono già le otto! E’ tardissimo!
-Mamma- Inuyasha! Se vuoi fermarti a colazione vieni pure giù in salotto.
-Inuyasha- Non si preoccupi!
-Kagome- Accidenti…
-Inuyasha- Aspetta!
Inuyasha l’aveva afferrata per una manica e Kagome si era voltata verso di lui arrossendo visibilmente non appena incrociò il suo sguardo.
-Inuyasha- Ti porto io…
-Kagome- Ti ringrazio ma… n-non c’è b-bisogno… davvero… io…
-Inuyasha- Sei arrabbiata?
-Kagome- No, è che…
-Inuyasha- Dai vieni! Altrimenti farai tardi.
Il mezzo demone accennò un sorriso e si vedeva che era ancora abbastanza “scosso” dopo quello che era accaduto nella notte e Kagome gli fece cenno con il capo.
-Kagome- V-va bene…
Così dopo essersi velocemente preparata salì in spalla a Inuyasha che partì a razzo saltando da posto all’altro, correndo a grande velocità.
Arrivarono anche con qualche minuto di anticipo.
-Kagome- G-grazie…
-Inuyasha- Che ti prende adesso?
-Kagome- Perché?
-Inuyasha- Hai forse paura di guardarmi?
-Kagome-…
-Inuyasha- Quando sono arrivato ieri sera mi hai detto che con me stavi bene… ti ho visto così felice e ho pensato che ti avrebbe fatto piacere se fossi rimasto con te.
-Kagome- Inuyasha…
I due si fissarono arrossendo entrambi ma in fondo non erano affatto dispiaciuti di quello che era successo… ma poco a poco che passavano le paure e le preoccupazioni iniziali si poteva dire che erano addirittura contenti.
DRRRIIIINNNNNNN
-Kagome- Devo entrare in classe…
-Inuyasha- Vai allora. E vedi di fare le cose per bene!
-Kagome- Cosa intendi?
-Inuyasha- Non so cos’è questo esame… ma fallo bene. Tutto qui.
-Kagome- Grazie.
-Inuyasha- Io torno da Miroku e gli altri. Te la senti di tornare questa sera?
-Kagome- Bè… sì. (è la prima volta che me lo chiede… di solito mi trascina nell’epoca Sengoku di forza)
-Inuyasha- Ricordati anche di portare qualcosa da mangiare… soprattutto quelle… come si chiamano???
-Kagome- Le patatine dici?
-Inuyasha- Si, proprio quelle.
-Kagome- Farò presto. Promesso.
-Inuyasha- Aspetta!
-Kagome- Cosa c’è? Adesso devo entrare altrimenti…
-Inuyasha- Hai dimenticato questo.
-Kagome- La mia merenda…
-Inuyasha- A dopo allora.
Mentre Inuyasha se ne tornò a casa Higurashi per riattraversare il pozzo che conduce nell’epoca Sengoku, Kagome rimase per un attimo a fissare l’orizzonte nel punto in cui era sparito il mezzo demone continuando a ripensare a quei momenti che credeva di aver sognato, poi entrò in classe.

***

Nelle vicinanze delle montagne si era alzato un forte vento che fastidiosamente creava rumori tra il fogliame degli alberi e alzava nuvole di polvere. Proprio li dove poco tempo fa gli era stata rivelata l’entrata della misteriosa caverna ancora una volta la barriera magica la fece entrare per poi tornare nuovamente a proteggerne l’ingresso.
“Hai saputo dove si trova il fiore?”
-Kagura- Quello stupido non ha voluto collaborare!
“Non lo aveva con se?”
-Kagura- Non mi pare! Quando gli ho parlato del fiore sembrava cadere dalle nuvole anche se dopo ha cominciato a fare domande insistenti come se fosse interessato alla cosa.
“Almeno ciò vuol dire che si ricorda ancora di quel fiore.”
-Kagura- Anche se così fosse non verrebbe certo a darmelo a me. Piuttosto, pensi che conosce la storia del sigillo?
“Ne dubito, Michiko stessa non ne era a conoscenza.”
-Kagura- Lo fa solo per ripicca quel bastardo di un mezzo demone!
“Non mi sorprende visto che servi il suo peggiore nemico.”
-Kagura- Come se avessi scelta.
“In poche parole non c’è modo di convincerlo…”
-Kagura- Che hai intenzione di fare?
“Continuare a insistere non porterebbe a nulla.”
-Kagura- E’ più facile farlo fuori che convincerlo ad aiutarmi.
“Ma ci serve vivo per ora. Altrimenti non potrò sapere dov’è quel dannato sigillo.”
-Kagura- E’ un bel problema.
“Mi hai detto che con lui c’è anche una ragazzina che custodisce i frammenti della sfera e a cui è molto legato.”
-Kagura- Penso di si.
“Se riuscissimo a rapirla…”
-Kagura- Ci ha già provato anche Naraku, ma è troppo rischioso.
“Non è forse umana?”
-Kagura- E’ una sacerdotessa e le sue frecce sono decisamente pericolose.
“Allora non resta che una soluzione.”
-Kagura- E sarebbe?
“Per prima cosa devi allontanare Inuyasha dagli altri e parlargli da sola.”
-Kagura- Che cosa? Ma se ci ho appena provato e c’è mancato poco che mi uccidesse!
“Non ti scaldare… non c’è bisogno che lui si confidi con te.”
-Kagura- Non capisco dove stai cercando di arrivare.
“Trasferirò parte del mio spirito dentro di te così basterà che tu stia in contatto con Inuyasha per qualche minuto e tramite il tuo corpo dovrei riuscire a sondargli i ricordi.”
-Kagura- (questo qui ha qualche rotella fuori posto) C-cosa intendi per “stare in contatto con Inuaysha”?
“Proprio quello che ho detto! Dovrai mettere il tuo corpo in contatto con il suo… se fossi stato io mi sarebbe bastato appoggiargli una mano in fronte ma tramite un altro corpo è già abbastanza difficile così.”
-Kagura- (mi correggo: questo ha tutte le rotelle fuori posto) Ma sei impazzito! Quello come mi vede mi fa fuori senza farsi troppi problemi!
“Te l’ho detto devi stare in contatto con lui solo per qualche minuto.”
-Kagura- Ma non ci penso nemmeno!
“Quanto ci tieni ad avere la libertà?”
-Kagura- Cosa?
“Ogni sacrificio non è mai vano quando si vuole qualcosa di veramente importante.”
-Kagura-… (maledizione, peggio di così non mi poteva capitare)
“Non ti preoccupare… basta che ti comporti come ti dirò io.”
-Kagura- Sì… come per il villaggio!
“Pfui… non sei spiritosa!”
-Kagura- Non mi convince…
“E’ l’unico modo.”
-Kagura- (sospirando) Non lo so…

***

Inuyasha aveva appena attraversato il pozzo che collega l’epoca Sengoku con quella moderna, soffermandosi a prendere un bel respiro d’aria fresca.
In cuor suo non si sentiva del tutto tranquillo, per tutta la mattina Kagome sembrava cercare di evitarlo e sembrava sentirsi imbarazzata a stare con lui. Era andato per scusarsi, ma non era convinto… forse aveva solo peggiorato le cose… forse Kagome si sarebbe arrabbiata ancora di più o peggio ancora aveva paura di averla offesa, di essersi preso gioco dei suoi sentimenti… ma ormai non si può più tornare indietro.
Una forte folata di vento fece riprendere Inuyasha dei suoi problemi mentre l’aria diventava più insistente e grosse nubi scure solcavano l’orizzonte.
-Inuyasha- Sta per venire brutto… Sarà meglio tornare dagli altri.
Non aveva fatto che pochi passi quando la sua attenzione fu attirata dal brandello del vestito di Kagura ricordandogli lo strano incontro del giorno prima, tutte quelle sue domande su un fiore magico e quelle storie assurde.
-Inuyasha- Che cosa avrà in mente questa volta? Bha! Che m’importa?!
Riprese a camminare verso il villaggio ma si sentiva un gran casino per la testa. Ultimamente erano successe molte cose, troppe! Prima il ritorno proprio in quel maledetto villaggio dove ha vissuto da piccolo, poi le strane richieste di Kagura e infine la notte passata con Kagome; e tutto troppo in fretta per capirci qualcosa. Cercò di ignorare tutti quei pensieri che gli turbinavano nella mente e accelerò l’andatura, ma inutilmente.
“Sto cercando un fiore bianco che non appassisce mai… sei l’ultima persona che l’ha avuto… ti è stato regalato… dov’è?…”
-Inuyasha- Maledetta Kagura! Ci mancava solo lei come se non avessi già abbastanza problemi! Uff… però… (un fiore bianco che non appassisce mai…) possibile che sia quel fiore?

---FLASHBACK---

-Inuyasha- SANKON TESSOU!!!
-Michiko- Sei bravissimo!!
-Inuyasha- Uff! Non è difficile.
-Michiko- Fare la legna con te è veloce e divertente.
Ogni volta gli metteva agitazione quando lo guardava con quello sguardo pieno di ammirazione: ancora non gli sembrava vero che una bambina umana lo tenesse tanto in considerazione, nonostante era già passato quasi un anno da quando si erano conosciuti.
-Michiko- Perfetto… credo che basti.
-Inuyasha- Torniamo a casa?
Come spesso succede nelle giornate di fine autunno l’aria era abbastanza fredda e il tempo, finora nuvoloso, stava peggiorando visibilmente.
-Michiko- Penso di si… credo che stia per mettersi a piovere.
-Inuyasha- Allora andiamo.
-Michiko- Accidenti a questo vento… è gelido!
-Inuyasha- Tieni…
Il piccolo hanyou si era tolto la sua larga veste rossa e l’aveva avvolta sulle spalle di Michiko.
-Inuyasha- Non scalda molto ma almeno è abbastanza pesante.
-Michiko- Sei gentile.
-Inuyasha- …
-Michiko- Che c’è adesso? Perché ti sei girato?
-Inuyasha- Smettila con i complimenti!
-Michiko- Cosa? E perché?
-Inuyasha- Non ci sono abituato.
-Michiko- Ah ah ah!
-Inuyasha- Che hai da ridere?
-Michiko- Sei tutto rosso.
-Inuyasha- …
-Michiko- Oh, comincia a piovere.
-Inuyasha- Dai, sali.
-Michiko- Ma devi già portare il sacco con la legna che abbiamo raccolto. Sei sicuro di farcela?
-Inuyasha- Non ti preoccupare… altrimenti rischiamo di prendere l’acqua.
Michiko salì in spalla a Inuyasha che raccolto il sacco con la legna cominciò a dirigersi velocemente verso il loro villaggio.
Intanto le nuvole avevano ormai chiuso anche i piccoli spazi da cui filtravano i flebili raggi di sole che poco avevano illuminato quella grigia giornata, rendendo tutto più buio e l’aria via via più gelida, mentre le goccioline di pioggia aumentavano di intensità.
-Michiko- Siamo quasi arrivati.
-Inuyasha- Non ce la faccio più…
-Michiko- Stai bene?
-Inuyasha- Fammi solo prendere un po’ di fiato…
-Michiko- Aspetta… ti stai bagnando tutto… vieni.
Michiko distese la veste che Inuyasha gli aveva avvolto sulle spalle in modo da coprire entrambi. I due si fissarono negli occhi e ci fu un silenzio imbarazzante senza che nessuno riuscisse ad attaccare discorso.
-Michiko- La pioggia sta diventando forte…
-Inuyasha- Già… forse è meglio sbrigarci a tornare.
-Michiko- Che peccato. Avevo voglia di giocare ancora un po’ con te.
-Inuyasha- Sarà per domani… se vuoi.
-Michiko- Certo che voglio!
-Inuyasha- Allora andiamo. Ti lascio vicino all’entrata del villaggio, poi faccio il giro dall’altra parte e ti porto la legna davanti a casa.
-Michiko- Perché non andiamo insieme questa volta?
-Inuyasha- Lo sai che i tuoi genitori non vogliono che stai con me e se ci vedessero insieme...
-Michiko- Loro dicono che sei pericoloso e nemmeno ti conoscono.
-Inuyasha- Sono pur sempre un mezzo demone e poi…
-Michiko- Tutte storie! Tu non sei cattivo!
-Inuyasha- … non voglio che gli altri ti trattino male per colpa mia.
-Michiko- Gli altri possono pensare quello che vogliono che a me non m’importa.
-Inuyasha- E se poi fanno come con me? Io questo non lo voglio.
-Michiko- Non ho paura di quei ragazzacci del villaggio.
-Inuyasha-…
Inuyasha era preoccupato per Michiko… non voleva assolutamente che venisse maltrattata a causa sua. Infatti lui non era ben visto al villaggio per la sua natura demoniaca tanto che a Michiko gli era stato perfino proibito di incontrarlo anche se loro continuavano a vedersi in segreto al piccolo rifugio che avevano costruito nella foresta. Ogni volta che uscivano insieme era sempre molto attento nel caso fosse arrivato qualcuno del villaggio e li avesse scoperti, ma Michiko sembrava non preoccuparsene, non aveva paura a stare con lui, ne di ciò che potessero fare gli altri se lo avessero saputo. Era questa forza e questa sicurezza che ai suoi occhi la rendevano speciale, così come lei lo aveva fatto sentire importante per qualcuno e lo aveva apprezzato per quello che era.
-Michiko- E poi ci sei tu a difendermi, vero?
-Inuyasha- S-sì…
-Michiko- Se solo ci fanno qualcosa fagli vedere quanto sono forti i tuoi artigli!
-Inuyasha- Cosa?
-Michiko- Ma non fargli troppo male mi raccomando.
-Inuyasha- Ma che ti viene in mente?
Inuyasha la vedeva sorridere, con quel suo viso bianco come la neve e quegli occhioni argentati, sempre pronta a scherzare su tutto. Se solo avesse potuto si sarebbe già risolto i problemi che aveva al villaggio da solo, proprio con quegli artigli e quelle zanne da demone, ma poi sarebbe stato sicuramente cacciato dal villaggio e ci sarebbe andata di mezzo anche sua madre. Se tutto ciò fosse successo non avrebbe più nemmeno potuto rivedere Michiko… insomma era difficile da sopportare il fatto di essere derisi e maltrattati dagli altri senza poter reagire. Per fortuna che l’aveva incontrata… gli sembrava finalmente di poter vivere.
-Michiko- Loro fanno così solo perché hanno paura di te.
-Inuyasha-…
-Michiko- Ma io non sono come loro.
-Inuyasha- Sei sicura di volere che ti accompagni fino a casa?
La bambina di tutta risposta l’aveva preso per un braccio trascinandolo verso il villaggio sempre con quello sguardo allegro e contento che pareva esserle stampato in viso.
-Michiko- Su andiamo… ci stiamo bagnando tutti.
Ripresero di gran lena la strada che scendeva al villaggio stando il più vicino possibile l’uno all’altra per ripararsi sotto la veste.
-Inuyasha- Cavoli… sembra che il villaggio sia disabitato.
-Michiko- Questa pioggia così fine e questo silenzio creano un non so che di magico non ti pare?
-Inuyasha- Già…
-Michiko- In fondo queste giornate piovose non sono poi così brutte!
-Inuyasha- Per fortuna che piove e non c’è in giro nessuno.
-Michiko- E smettila di preoccuparti per tutto!
-Inuyasha- Ma se ci vedono insieme…
-Michiko-… sarà quello che sarà!
-Inuyasha- Fai presto a dirlo tu.
-Michiko- Ma piantala!
-Inuyasha- No… forse è meglio che vada… ci vediamo domani?
-Michiko- Uff, come sei noioso. Puoi scappare dove vuoi ma ti verrò sempre a cercare e non ti lascerò un secondo anche davanti a tutti!
-Inuyasha- Ma…
-Michiko- Anzi, farò in modo di restare sempre con te anche quando saremo lontani.
-Inuyasha- E come?
-Michiko- Prendi questo.
-Inuyasha- Un fiore?
-Michiko- Te lo regalo.
-Inuyasha- E cosa dovrei farci?
-Michiko- Vedi… questo fiore è l’unico ricordo che ho della mia vera madre. Mio padre mi raccontava sempre di quanto lei fosse speciale e bella proprio come questo fiore… è la cosa a cui tengo di più al mondo.
-Inuyasha- Cosa!? E la dai proprio a me!?
-Michiko- Sì, perché sei il mio migliore amico.
-Inuyasha- D-davvero?
-Michiko- E sei la cosa a cui ora tengo di più al mondo.
-Inuyasha- a-a-a…
-Michiko- Non devi sentirti in imbarazzo.
-Inuyasha- Non ci posso fare niente… insomma io…
-Michiko- Il fatto è che gli altri ragazzi del villaggio mi hanno stufato con i loro pregiudizi… sono così stupidi e banali.
-Inuyasha- Sono odiosi!
-Michiko- Tu invece sei gentile, mi sento sicura con te e mi piece quando stiamo insieme…
-Inuyasha- Lo pensi veramente?
-Michiko- … e poi sei così bello!
-Inuyasha- C-che???
-Michiko- I tuoi capelli mi piacciono un casino e hai degli occhi bellissimi.
-Inuyasha- …
-Michiko- E sei troppo divertente! Ah ah… ogni volta diventi tutto rosso e tremi come una foglia.
-Inuyasha- Non sei divertente!
-Michiko- Scusa, stavo solo scherzando, non volevo offenderti.
-Inuyasha- No, ma che dici.
-Michiko- E poi non è vero che ho detto tutto per scherzo.
-Inuyasha- Ti prego, non ricominciare.
-Michiko- Va bene. A domani allora?
-Inuyasha- Sicuro.
-Michiko- Buonanotte.
-Inuyasha- Anche a te.
-Michiko- (sono sicura che un giorno tutto cambierà)

---FINE FLASHBACK---

Continua… spero non sia stato male questo cap... ad ogni modo vi ringrazio per i tanti commenti avuti nell'ultimo cap non pensavo la storia piacesse tanto: quindi continuerò a scrivere con rinnovato vigore.
E ovviamente aspetto ancora tantissimi commenti!
un piccolo spoiler: sicuramente avrete già capito a cosa state andando incontro nel prossimo cap ma vi prego di non uccidermi: UNA STRANA KAGURA!

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Capitolo 6
*** Una Strana Kagura ***


-Shippo- Ehi Inuyasha!
-Inuyasha- …
-Sango- Tutto bene?
-Miroku- A vederti non si direbbe.
-Sango- Su sbrigati a entrare che piove.
-Inuyasha- …
-Shippo- Sicuramente Kagome non l’ha perdonato, vero Inuyasha?
-Inuyasha- …
-Shippo- Uhhh (oh, che strano non mi ha picchiato!?)
-Inuyasha- (un fiore bianco che non appassisce mai… ma perché?)
-Miroku- INUYASHAAAA!!!!
-Inuyasha- Ehi, che avete da urlare? Accidenti a voi!
-Miroku- Se hai la testa tra le nuvole.
-Inuyasha- Bha!
-Miroku- Sei stato da Kagome?
-Inuyasha- Si.
-Sango- E allora perché sei così pensieroso, è forse successo qualcosa?
-Inuyasha- Eh?!
-Shippo- Dalla tua faccia si direbbe di si.
-Sango- Allora… le hai chiesto scusa?
-Inuyasha- E perché avrei dovuto?
-Miroku- Ma…
-Shippo- Allora avevo ragione, non ti ha perdonato.
SDENG
-Shippo- Uhi! (Ti pareva)
-Inuyasha- Perdonato cosa? Se non abbiamo neanche litigato!
-Sango- Uff…(non cambierà mai)
-Miroku- Insomma la divina Kagome tornerà presto o no?
-Inuyasha- Ha detto che torna questa sera e comunque è tutto a posto.
-Shippo- Meno male!
-Inuyasha- Hai qualche problema Shippo?
-Shippo- Aiuto, Sango.
-Sango- Se è tutto a posto perché sei così scontroso?
-Miroku- Già, sei piuttosto agitato oggi.
-Inuyasha- Uh?...
-Miroku- Non è che è successo qualcosa con Kagome questa notte?
-Inuyasha- M-ma c-che ti salta in m-mente?!
-Sango- Miroku!
-Miroku- Stavo solo s-scherzando…
-Shippo- (anche Sango a volte fa davvero paura con quello sguardo)
-Inuyasha- Piuttosto avete notizie di Naraku?
-Miroku- Come mai ce lo chiedi?
-Sango- Ti stai riferendo all’attacco di Kagura di ieri?
-Inuyasha- Si è rifatta viva ieri sera… non ha voluto neppure combattere.
-Miroku- E cosa voleva?
-Inuyasha- Non lo so… ma temo che abbia qualcosa in mente che non mi piace affatto.
-Sango- Pensi che abbia a che fare con Naraku?
-Inuyasha- Naraku la fa quasi sempre sorvegliare dai suoi insettacci.
-Sango- Allora vuol dire che non si fida molto di lei.
-Miroku- Adesso che mi ci fai pensare, al villaggio ci aveva detto che non stava seguendo gli ordini di Naraku.
-Inuyasha- Credo abbia intenzione di tradirlo veramente…
-Miroku- Lo pensi davvero?
-Inuyasha- Almeno è quanto mi ha detto.
-Sango- Cos’altro ti ha detto ancora?
-Miroku- Su racconta, potrebbe servirci per scovare Naraku!
-Inuyasha- …
-Shippo- Che ti prende adesso?
-Inuyasha- Non c’è altro da dire.
-Miroku- Non ti ha detto dove si nasconde?
-Inuyasha- No.
-Sango- Mi sembra strano che sia venuta proprio da te solo per dirti che vuole tradire Naraku.
-Inuyasha- Non è colpa mia.
-Miroku- Comunque sia è maglio fare attenzione, potrebbe essere un altro tranello di quel demonio.
-Inuyasha- Non credo…
-Miroku- E come fai a dirlo?
Inuyasha non rispose e diede uno sguardo fuori dalla finestra, mentre Miroku e Sango insistevano a fargli domande sull’incontro con Kagura, cosa che avrebbe voluto immediatamente cancellare dalla memoria perché gli faceva tornare in mente il suo passato… e soprattutto perché non capiva che legame avesse Kagura con quel fiore che per lui ora rappresentava solo un simbolo maledetto di quel tempo.
Dopo qualche minuto però capirono che Inuyasha non ne voleva parlare, senza saperne il motivo, ma sanno benissimo che quando il mezzo demone si rifiuta di fare qualcosa solo Kagome è in grado di convincerlo.
-Shippo- Uff, che noia. Oggi con questa pioggia non possiamo fare nulla.
Il fuoco al centro della capanna scoppiettava illuminando la piccola abitazione con un vivace gioco di luci e ombre prodotte dalle fiamme.
Dal suo ritorno erano passate già alcune ore e cominciava il lungo pomeriggio poi, a sera, sarebbe andato al pozzo a prendere Kagome. Intanto Miroku e Sango se ne stavano seduti uno fianco all’altra parlando del più e del meno con il monaco che lentamente le passava la mano dietro la schiena, mentre lui si era messo seduto all’ingresso della capanna con lo sguardo fisso di fuori.
Il tempo era rapidamente peggiorato e la pioggia cadeva insistente mentre il cielo era saltuariamente invaso da lampi e tuoni, prospettandosi una giornata decisamente noiosa, cosa che pareva innervosire il mezzo demone che detestava doversene stare fermo a non fare niente.
-Inuyasha- (Michiko…)
Continuava a fissare il paesaggio fuori dalla capanna con la pioggia che creava quella tipica nebbiolina e infondeva la strana sensazione di desolazione e solitudine, ricreando però un’atmosfera quasi magica di silenzio, di tranquillità…
-Inuyasha- (In fondo queste giornate piovose non sono così brutte…)
“-Michiko- Inuyasha!”
-Inuyasha- M-michiko?!
La ragazzina dai lunghi capelli neri gli stava venendo incontro, sorridente, fregandosene della pioggia e di tutto il resto.
“-Michiko- Vieni… oggi piove non c’è nessuno in giro!”
-Inuyasha- … (ma cosa… è impossibile lei…)
“-Michiko- Perché non andiamo a giocare?”
-Inuyasha- …
“-Michiko- Puoi portare anche il fiore che ti ho regalato? Vorrei vederlo ancora…
-Inuyasha- Il fiore…
“-Michiko- C’è qualcosa che non va?”
-Inuyasha- Io… non posso…
-Shippo- Non puoi cosa?
-Inuyasha- Michiko tu… SHIPPO?!!
-Shippo- Uah! Ma che ti prende adesso?
Inuyasha riprese a scrutare il paesaggio fuori dalla capanna, un po’ sbigottito, ma sospirando si era reso conto di essersi immaginato tutto.
-Inuyasha- Eh… niente.
-Shippo- Sono ore che te ne stai li a fissare fuori e a borbottare non so cosa.
-Inuyasha- D-davvero?
-Sango- Che state combinando voi due?
-Shippo- Bho, certo che oggi Inuyasha proprio non lo capisco!
-Miroku- Shippo ha ragione. Oggi sei più strano del solito.
-Inuyasha- Uh?
-Sango- In effetti l’ho notato anch’io.
-Miroku- E’ tutto il pomeriggio che non dici una parola e continui a guardare fuori.
-Sango- E poi avevi un’aria così triste.
-Inuyasha-…
-Shippo- Visto che avevo ragione! Gli è andata male con Kagome. Già mi immagino quello che è successo: Inuyasha è tornato da Kagome per scusarsi, ma come uno stupido l’ha sicuramente fatta arrabbiare di più e lei l’ha cacciato via, poi è tornato dicendoci che è tutto a posto e invece…
STOMP STOMP
-Inuyasha- Vuoi smetterla di dire stupidaggini!
-Shippo- Uahhhh!!!!
-Miroku- Allora si può sapere che ti prende oggi?
-Inuyasha- …
-Sango- Se c’è qualche problema sai di poter contare su di noi.
-Inuyasha- E’… è che non sopporto di dovere stare qui a fare niente.
-Sango- Non hai tutti i torti.
-Miroku- Già, queste giornate sono veramente noiose.
-Sango- Però ti devo dare ragione Inuyasha… a volte anche a me mette tristezza quando è così brutto.
-Miroku- Davvero ti senti triste anche tu? Se vuoi…
SBAM
-Sango- Dicevi?
-Miroku- Ehm… niente.
-Sango- Non perdi mai l’occasione di fare il maniaco!
-Miroku- …
-Shippo- Ecco che ricominciano… a volte Miroku è così stupido da ricordarmi qualcuno…
-Inuyasha- Guarda che ti ho sentito.
-Shippo- Ahhh… aiuto!
-Inuyasha- Cos’hai da urlare se non ti ho fatto niente… si vede che hai la coscienza sporca.
-Shippo- Senti chi parla… a proposito posso chiederti una cosa?
-Inuyasha- E cosa?
-Shippo- Chi è Michiko?
-Inuyasha- M-michiko??
-Shippo- L’hai detto tu prima questo nome.
-Inuyasha- Avrai sentito male allora. Non conosco nessuno che si chiami così.
-Shippo- (eppure non me lo sono immaginato, sono sicuro. Bha, quando Inuyasha è così è meglio non dargli retta.)
-Inuyasha- Uff…
-Miroku- Dove stai andando Inuyasha?
-Inuyasha- Vado a fare un giro… sono stufo di starmene fermo.
-Sango- Ma ti bagnerai tutto…
-Shippo- E poi ricordati che dopo devi andare a prendere Kagome.
-Inuyasha- Lo so benissimo.
Inuyasha, appena uscito, era corso via verso il pozzo mentre Miroku e gli altri lo guardavano andarsene chiedendosi cosa gli avesse preso in questa atipica giornata di pioggia. Sapevano benissimo che Inuyasha ha un carattere tutto suo e spesso è imprevedibile, ma oggi sembrava più strano del solito.
-Miroku- Ci toccherà aspettare Kagome.
-Sango- Solo lei saprà dirci che gli prende a Inuyasha.
-Shippo- E soprattutto se lo ha perdonato.
-Miroku- Penso di si, lo fa sempre.
-Sango- Eh, si. Kagome sa essere davvero paziente.

***

La fredda aria faceva sentire il suo intenso fruscio all’interno dei corridoi della montagna portando il rumore della pioggia fino all’antro principale dove Kagura se ne stava seduta con aria pensierosa aspettando la decisione dello spirito youkai.
“Non se che dirti… è l’unica soluzione.”
-Kagura- (“Stare in contatto con Inuyasha”… questo è proprio pazzo… come posso fare una cosa del genere…)
Kagura rimaneva in silenzio, sospirando di tanto in tanto, ogni volta che pensava alle parole di quello spirito youkai che l’avevano non poco lasciata di stucco, rimanendo appoggiata ad una roccia con le braccia conserte e lo sguardo serio che di tanto in tanto scrutava l’interno della caverna, come per cercare una soluzione.
“Allora cosa hai deciso?”
-Kagura- …
Questa situazione la metteva decisamente a disagio, oltretutto non era una decisione facile da prendere, insomma così sui due piedi, come la stava forzando lo youkai: la libertà era la cosa che più voleva, ma teneva anche al suo orgoglio e alla sua dignità e l’idea di stare con Inuyasha la disgustava.
In più anche se avesse deciso di accettare ciò che gli aveva detto lo spirito youkai e avesse superato il ribrezzo che tutto ciò gli provocava, dubitava fortemente che il mezzo demone si sarebbe lasciato “toccare” da lei.
“Tutto dipende solo da quanto ci tieni a essere libera.”
-Kagura- Se quel bastardo mi fa fuori cosa me ne faccio dopo della libertà?
“Ti ho già detto che basterà comportarti come ti dirò io e non correrai alcun rischio.”
-Kagura- Mah…
“La verità è che ti vergogni… è questa la tua paura, vero?”
Kagura non rispose ma sapeva benissimo che non sarebbe mai riuscita a convincere Inuyasha a parlare e a svelargli il luogo in cui si trova il sigillo.
“Se vuoi, quando sarò libero, ci penserò io a toglierlo di mezzo.”
-Kagura- Farò a modo mio.
“Ma cosa dici! Hai detto tu stessa che quando hai cercato di parlargli alla fine ti ha attaccato.”
-Kagura- Tornerò a parlargli…
“Così ti farai solo uccidere e…”
-Kagura- Se fallirò farò come dici tu.
“Stupida!”
-Kagura- Vedi di moderare i termini.
“Non pensare di andartene a fare di testa tua!”
-Kagura- Io non prendo ordini da te!
“Credi che ti lasci andare così? Fino a che sei qui dentro potrei anche ucciderti.”
-Kagura- Dubito che ci riusciresti così come sei…
“Maledetta…”
-Kagura- … e poi non avresti più il sigillo.
Kagura si alzò dalla roccia a cui era appoggiata e si diresse con sicurezza verso il tunnel che conduceva fuori dalla montagna.
“Aspetta!”
Si fermò senza voltarsi, con il ventaglio aperto in mano mentre dietro di lei violente folate di vento ripresero a scuotere la decadente atmosfera della caverna.
-Kagura- Se pensi di…
Non fece in tempo a voltarsi che una enorme mano fatta di vento e polvere si sollevò in aria come già era successo una volta e nuovamente si diresse verso la youkai, impattando contro di lei e dissolvendosi. Di colpo cessarono anche le folate di vento, lasciando un gran mucchio di polvere, ossa e quant’altro ricadere al suolo e tutto ritornò calmo.
“Ora hai dentro di te parte del mio spirito…”
-Kagura- Non ci sarà bisogno.
“Devo chiederti un’ultima cosa.”
-Kagura- Parla.
“Sciogliti i capelli e mettiti questi vestiti.”
Kagura rimase abbastanza perplessa dalla strana richiesta, ma decise comunque di assecondarlo, almeno in questo. Così sciolse i lunghi capelli neri che teneva raccolti, lasciandoli cadere sulla spalle, poi raccolse dei vestiti che stavano lentamente scendendo sopra di lei, probabilmente trasportati in alto dalle correnti d’aria create prima dallo youkai. Si trattava di una lunga tunica bianca, un po’ sgualcita dal tempo e dalla polvere della caverna.
-Kagura- Che pessimi gusti.
“Ti assicuro che così stai benissimo, sei perfetta.”
-Kagura- Se è tutto, io vado.
“Un’ultima cosa...”
-Kagura- …
“Sorridi.”
Kagura uscì dalla montagna, faticando ad abituarsi a quello strano abito e ai capelli lasciati sciolti che con il vento gli davano un gran fastidio.
-Kagura- (anche se ho accettato di vestirmi così, non posso fare come dici)

***

Inuyasha stava vagando sotto la pioggia senza sapere bene dove andare o cosa fare; l’unica cosa che voleva in questo momento era di essere lasciato da solo. Non riusciva più a sopprimere i ricordi che aveva a lungo riposto nella parte più remota della sua mente, tutto quello che stava succedendo gli rievocava il suo passato e lo faceva sentire nervoso… e soprattutto non capiva cosa c’entrasse Kagura in tutto questo.
-Inuyasha- Kagura… (solo lei può darmi una spiegazione)
Il mezzo demone si arrestò all’improvviso avvertendo la presenza di Naraku nelle vicinanze e d’istinto sguainò Tessaiga. L’odore si faceva più forte man mano che si avvicinava continuando a scrutare da tutte le parti per quanto gli consentiva la pioggia e la buia giornata.
-Inuyasha- E’ di nuovo Kagura! Cosa vorrà ancora?
Ormai la sola presenza della youkai gli metteva agitazione, ma in fondo non vedeva l’ora di incontrarla e chiederle con le buone o le cattive di spiegargli tutto ciò che sapeva di lui e di quel fiore. Infatti dopo qualche attimo comparve in lontananza la figura della youkai.
-Kagura- Inuyasha non sono qui per…
Inuyasha si avvicinò lentamente verso Kagura rimettendo a posto Tessaiga e lasciando perplessa la youkai che si aspettava di essere subito attaccata.
-Kagura- Ma che...
-Inuyasha- Kagura!
-Kagura- Voglio solo…
-Inuyasha- Ti devo parlare!
Il mezzo demone continuava ad avvicinarsi mentre Kagura stentava a capire cosa gli avesse preso, ma cominciava ad agitarsi.
-Inuyasha- Devi dirmi che…
S’interruppe quando fu abbastanza vicino da intravedere bene la demone, con i lunghi capelli neri scompigliati dal vento che lasciavano intravedere a tratti il riflesso argentato prodotto dalle goccioline di pioggia sui suoi occhi, e la candida veste bianca tutta fradicia… ma nonostante tutto gli dava l’impressione che stesse sorridendo.
-Inuyasha- Ma che…
Un brivido gli corse lungo la schiena e rimase come paralizzato a fissare quella figura, che poco a poco non riusciva più a vedere come Kagura, nonostante avvertiva l’odioso odore di Naraku che emanava.
-Kagura- (ma che gli prende?)
-Inuyasha- …
Fu Kagura questa volta ad avvicinarsi a Inuyasha, che sembrava decisamente turbato dalla sua presenza, fino a che i due furono faccia a faccia.
-Inuyasha- K-kagura?
-Kagura- Hai deciso di aiutarmi?
Il mezzo demone non rispose e continuava a fissarla con un’espressione a metà tra la paura e lo stupore.
-Inuyasha- (Michiko…)
-Kagura- Stai bene?
-Inuyasha- Smettila!
Il suo sguardo si fece triste e indietreggiò cercando di andarsene ma la youkai lo afferrò per un braccio. Kagura non sapeva più come comportarsi davanti alla strana reazione di Inuyasha; insomma si sarebbe aspettata di tutto tranne che questo.
-Kagura- Aspetta… non te ne andare.
Il mezzo demone cercò in tutti i modi di evitare il suo sguardo e chiuse gli occhi prendendo un bel respiro.
-Inuyasha- (ma che mi succede? Lei è Kagura!)
-Kagura- So che non ti fidi di me…
-Inuyasha- Lasciami!
-Kagura- Voglio solo che…
-Inuyasha- Non qui.
-Kagura- …
Inuyasha la intimò a seguirla fino a che fossero abbastanza lontani dal villaggio e dove non ci siano occhi indiscreti. Poi la prese saldamente per un braccio fissandola negli occhi, la sua espressione era cambiata, aggressiva come lo era sempre stato e Kagura cominciò ad essere irrequieta, non sapendo che cosa avesse in mente lui.
-Inuyasha- Adesso devi dirmi tutto.
-Kagura- Tutto cosa?
-Inuyasha- Cosa sai di me?
-Kagura- Io…
Cominciava a preoccuparsi ripensando alle parole dello spirito youkai, ma non poteva credere che sarebbe stato proprio Inuyasha di sua iniziativa a concedersi.
-Inuyasha- Che ti prende?
-Kagura- In che senso “Cosa so di te”?
-Inuyasha- Ma… stupida non pensare certe cose! Voglio solo sapere cosa hai mente e perché continui a chiedermi di quel fiore e adesso ti sei pure conciata in quel modo!
Non riusciva più a trattenersi tempestandola di domande e stringendo sempre di più la presa sul braccio, mentre Kagura sembrava sempre di più spiazzata da questo suo strano comportamento.
-Kagura- Aspetta…
-Inuyasha- Perché continui a tormentarmi?
-Kagura- Io ho bisogno di quel fiore… voglio uccidere Naraku e avere finalmente la mia libertà. Non ho assolutamente niente contro di te.
-Inuyasha- Di Naraku non m’importa niente.
-Kagura- Come?
-Inuyasha- Se il fiore ti serve per questo scopo allora perché porti quei vestiti… dove li hai presi?
-Kagura- Io…
(“non ti ricordi di lei?”)
-Kagura- (ma che cosa?... questa voce… lo youkai della caverna?)
(“hai parte di me nel tuo corpo, ascoltami”)
Le parole dello youkai gli rimbombavano in testa e non sapendo più che fare gli diede ascolto.
-Inuyasha- Cosa mi nascondi…
-Kagura- Non ti ricordi di lei?
Inuyasha rimase spiazzato dalla domanda di Kagura, capendo subito che si stava riferendo a Michiko.
(“Ora digli che lei lo sta ancora cercando”)
-Kagura- Lei ti sta ancora cercando…
Il mezzo demone scattò verso di lei prendendola per il collo e sollevandola contro un albero. Kagura rimase pietrificata, chiudendo gli occhi come per aspettare che lui la uccidesse, sentendo il suo respiro affannoso sul collo.
-Inuyasha- Smettila di prendermi in giro!

Continua… soliti ringraziamenti per gli stupendi commenti che mi avete dato e sono contento che tanti stiano seguendo questa storia nonostante gli apocalittici ritardi con cui pubblico. Spero che anche questo cap sia all'altezza di questa lunga attesa.
Vi aspetto nel prossimo capitolo che riserverà non poche sorprese.
Commenti please!!!!! ^_^

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