The Shadows of a Truth Dream

di Yosei
(/viewuser.php?uid=2647)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Memories ***
Capitolo 2: *** Nightmare or Reality ***
Capitolo 3: *** Soul's Questions ***
Capitolo 4: *** The Shadow's Pact ***



Capitolo 1
*** Memories ***


Quasi mi misi a piangere nel vedere l’aereo che decollava diretto in Russia. Un po’ per il sole che mi puntava dritto negli occhi e un po’ (forse un po’ di più) nel vedere andare via il mio più grande amico. Insieme a me anche Max, Kenny, Hilary e Daichi erano venuti a salutare Kei, anch’essi dispiaciuti nel doversi dividere, ma sembravano non sentire quel vuoto che Kei aveva lasciato.
Eravamo quasi giunti a casa, di ritorno dall’aeroporto, quando Max cambiò improvvisamente espressione e tirando un forte sospiro ci avvertì della sua imminente partenza per l’America.
Rimasi allibito, mi vennero in mente quei momenti prima dell’ultimo torneo mondiale quando Rei, Max e Kei mi avevano lasciato per tornare nelle rispettive squadre. Solo che questa volta non avevo idea di quando avrei potuto rivederli.
Pochi giorni prima anche Rei era partito: ha detto che sarebbe tornato nella tribù della Tigre Bianca.

-Che splendida giornata-… un ragazzo dai capelli mori se ne stava seduto lungo la riva del fiume che passa per la periferia di Tokyo, vicino alla casa di suo nonno, pensando a rilassarsi dalle fatiche degli ultimi giorni.
-Eh, già, sconfiggere la BEGA non è stata cosa da niente… però è stato bello ritornare a combattere con rei, max e… kei- un’espressione malinconica apparve sul suo volto.
-Solo una settimana prima eravamo li, vicino a quel fiume a costruire un riparo provvisorio per la BBA e ora che l’edificio vero è stato ultimato tutto è tornato come prima, Rei è tornato in Cina con i White Tigers, Kei è partito per la Russia e Max domani farà ritorno in America con sua madre- pensò fra se e se facendo il punto della situazione mentre una lacrima gli scendeva lungo la guancia.
-Takao- E adesso che faccio?
–Daichi- Perché non combattiamo, mi devi ancora la rivincita!
Lo rimbeccò un ragazzino con dei capelli rosso scuro e una grossa cicatrice sulla fronte, già in posizione per il lancio con il suo Gaia-Dragoon puntato verso il giapponese.
–Takao- E smettila Daichi, non ne ho voglia!
-Daichi- Non puoi negarmi la rivincita!
-Takao- Certo che posso!
-Daichi- Sei solo un codardo!
-Takao- Cosaaaa?! E’ solo che in questo momento non mi va di combattere, ecco tutto!
-Daichi- Non è vero!
-Takao- Invece è vero!
-Daichi&Takao- Grrrrrrrrrr!
Dopo il faccia a faccia, Daichi si allontanò sbuffando lasciando solo Takao.
-Takao- Ma guarda te che tipo!
Diverse ore dopo il limpido sole del giorno cominciò a farsi da parte all’avanzata delle ombre della notte. La giornata era comunque bella e il cielo era sereno tanto che già verso sera si intravedeva la luna e alcune stelle.
Takao intanto era rimasto tutto il giorno immerso nei ricordi sempre li, vicino al fiume, dove tutto ebbe inizio.

Kei… era qui che ci incontrammo, o meglio ci scontrammo la prima volta, senza quell’incontro la nostra amicizia non sarebbe mai nata e magari nemmeno mi sarei ostinato a giocare al bey per poterti battere e ora non sarei nemmeno il campione del mondo. Mi mancherai.

Lentamente prese il suo Dragoon puntandolo dritto verso la luna e lo lanciò con quanta forza aveva in corpo.

Avrei dovuto dirtelo molto tempo fa…
Ora è meglio che torni a casa, nonno Jei sarà preoccupato non vedendomi arrivare per cena. Camminai per diversi minuti con lo sguardo fisso per terra, non so neppure come feci a non andare a sbattere contro qualche lampione o qualche persona. Una volta a casa notai il tavolo imbandito per la cena che nonno Jei aveva preparato e forse fu l’unica cosa che mi distrasse dai miei pensieri in quel momento. A serata inoltrata andai nella mia camera… stranamente la finestra era aperta. Mi avvicinai per chiuderla, ma quanto più mi avvicinavo quanto più sentivo la presenza di qualcuno che mi osservava. Mi guardavo intorno… ma non vedevo nulla di strano. Quando mi affacciai alla finestra un leggero vento caldo mi accarezzò le guance e diresse il mio sguardo verso la stella più luminosa del cielo. Quella stella non potrò mai dimenticarla.

L’inizio del torneo non era stato esaltante, avevo collezionato solo una serie di figuracce e di sconfitte.
Dopo l’ultima sconfitta contro gli F-Sangre stavo quasi per perdere totalmente fiducia in me stesso e quella stessa sera uscii a guardare il cielo… il perché non lo so, forse pregavo che qualche angelo custode mi avrebbe aiutato… anche se ancora non lo sapevo, il mio angelo era sempre stato vicino a me.
-Kei- Si può sapere che ti prende?
-Takao- …
Kei si avvicinò a me con aria di rimprovero. Non riuscivo a guardarlo in faccia dopo che mi aveva visto combattere in quel modo.
-Kei- Sto parlando con te!
-Takao- Io…
-Kei- Tutti hanno dei momenti difficili…
Vidi Kei che stentava nel dirmi queste parole, in effetti rimasi sorpreso dalla situazione.
-Takao- … ma perché stai facendo questo?
-Kei- Tu mi hai aiutato molte volte. Sono rimasto colpito dalla tua allegria, dalla tua impulsività (talvolta anche dalla tua stupidità NdMe) (ma perché devi sempre sottolineare questo dettaglio insignificante? NdTakao), però ho imparato il vero senso dell’amicizia. (guarda cosa mi tocca dire NdKei) (però è carino, prendi esempio NdTakao) (… NdKei)
Kei non finirà mai di stupirmi, ogni tanto salta fuori una parte del suo carattere che mai mi sarei aspettato di vedere.
-Kei- Comunque ti stavo dicendo… è l’unico ricordo che mi rimane di mia madre… le ultime parole che mi disse.
E mi indicò il cielo illuminato dalle stelle che brillavano come non mai.
-Kei- Vedi quella stella, la più luminosa di tutte? Mia madre diceva che quella è la stella che custodisce tutti i nostri sogni e se cerchi di raggiungerla dai un senso alla tua vita. Non devi mai mollare anche quando tutto ti è avverso, perché se perdi di vista quella stella perdi tutto quello in ciò che hai creduto. In quella stella sono custoditi i miei sogni più grandi e tanto più mi avvicino a realizzarli tanto più la stella diventa luminosa.

Al momento non capii quelle parole, ma ora hanno acquistato un grande significato: per me in quella stella tanto luminosa c’è anche Kei. Chiusi gli occhi e tirai un profondo sospiro godendomi la calda arietta serale. All’improvviso aprii gli occhi sentendo uno spiffero gelido che mi provocò un brivido lungo tutto il corpo. Notai qualcosa di strano intorno alla stella come se l’oscurità la stesse avvolgendo. Cominciai a sudare e il mio cuore aumentò la sua andatura mentre chiusi la finestra dando un’ultima occhiata a quella stella avendo come risultato la stessa sensazione. Proprio in quel momento Daichi irruppe nella stanza.
-Takao- Ahhhh! Accidenti mi hai spaventato!
-Daichi- Ma dai, è tutto il giorno che hai la testa tra le nuvole, o meglio tra le stelle ahahahah…
-Takao- La tua battuta non fa una grinza.
-Daichi- Vabbè buonanotte ihihihih…
Daichi era appena uscito ridacchiando per la sua battuta idiota e sicuramente fuori luogo. Meglio non pensarci, tutti questi ricordi mi stanno facendo venire un esaurimento nervoso.
Andai a letto, ma quel pensiero della stella era come un ossessione, ci pensavo e ripensavo e così alla una ero ancora sveglio (Taky che non riesce a dormire!? Da prima pagina NdMe) (potessi dormire invece di pensare a queste idiozie NdTakao) (così io sarei un’idiozia NdKei) (Grrrrrrr NdTutti i fans di Kei).
Ma perché mi sto preoccupando? E’ solo una nuvola… penso. Riuscii finalmente a prendere sonno. Tuttavia sentii un forte tic tac e quel suono mi fece svegliare… mi accorsi dell’orologio… erano le tre! Inebetito com’ero a quell’ora non mi accorsi subito di un timido fascio di luce che entrava nella stanza, mi voltai e vidi la finestra nuovamente aperta che lasciava entrare la luce della luna. Guardai per terra… rimasi letteralmente a bocca aperta. La luce passando tra i rami degli alberi andò a formare sul pavimento la figura di una stella anche se un po’ sbilenca. Mi strizzai gli occhi con le mani cercando di svegliarmi un po’ di più ma quando riaprii gli occhi vidi che la finestra era chiusa e la stanza era quasi completamente buia.
Titubante tornai a letto e nonostante i mille pensieri che mi rimbombavano nella mente finalmente sprofondai nel sonno più profondo…

Continua… che ne dite? fa abbastanza pena? sigh... skerzo spero piaccia comunque ricordatevi i commentiiiiiii!!!!
vi aspetto nel prox cap "NIGHTMARE OR REALITY" che ho quasi finito. ciuuzzzz! ^_^

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Nightmare or Reality ***


Quando aprii gli occhi era già mattina, la luce faceva capolino dalla finestra e illuminava la stanza.
Mi sentivo stanco… non riuscivo a ricordare se era stato tutto un sogno o se era successo realmente. Bah, guarda te di cosa devo preoccuparmi, di una stella, con tutti i problemi che ci possono essere (vedi il primo: sono in ritardo per la scuola)
DRIINNN Oh, no la campanella è già suonata… pistaaaaa!!!!
Aprii la porta: ero in ritardo come sempre e come sempre mi presi la solita sgridata dall’insegnante.
Le lezioni sono estremamente noiose, ma questa volta non mi addormentai… avevo lo sguardo fisso nel vuoto e pensavo alle parole di Kei e alla stella e mi venivano in mente brutte cose. Ho deciso dovevo sentire la sua voce, oggi dopo la scuola l’avrei chiamato.
-Prof- Bene, vuoi rispondere tu, Takao?
Mi ripresi e vidi tutta la classe voltata verso di me e la prof in attesa della risposta.
-Takao- …
DRIIIIIINNNNN
La campanella segnò la fine delle lezioni e insieme a Hilary e Kenny mi incamminai verso casa.
-Kenny- Sei sicuro di stare bene?
-Takao- Perché?
-Hilary- Be, oggi non hai detto una parola!
-Kenny- E poi mi sembravi un po’ troppo distratto. Ha cosa stavi pensando?
-Takao- Niente.
Dissi mentendo spudoratamente. Non so se mi avrebbero capito o mi avrebbero preso per uno psicopatico.
-Hilary- Sai la novità? Ieri mio padre mi ha regalato una cagnolina… è troppo carina e simpatica… l’ho chiamata stella… non vi sembra un bel nome?
-Takao- BASTAAAAA!!!!
Hilary e Kenny rimasero impietriti di fronte alla mia reazione. Perché questa cosa della stella mi perseguita? Mi scusai e corsi a casa.
Appena arrivato presi il telefono e chiamai Kei… niente il telefono era muto come un pesce! Provai più volte lungo la giornata ma nessuno ha mai risposto. Presi una camomilla e me ne andai a letto.
Arrivato nella mia stanza trovai nuovamente la finestra aperta. Mi avvicinai tremante e sempre avevo quella sensazione che qualcuno mi stesse guardando (benvenuto su kandid kamera NdMe)… mi affacciai alla finestra e vidi ancora la stessa stella e intorno come delle ombre nere… no, non possono essere nuvole, il cielo è sereno!
Passarono quasi due settimane e tutte le sere era la stessa storia. Le ombre che tanto mi ossessionavano stavano prendendo ogni giorno di più parte di quella stella e di Kei ancora niente. Non riuscivo a rintracciarlo, avevo bisogno di parlargli per calmarmi… ero preoccupato per lui. Come se non bastasse tutte le notti sentivo delle voci, roche strozzate che mi chiamavano, ma più cercavo di ascoltare e più queste diventavano flebili fino a scomparire. Non so più se sono io che sto impazzendo o è solo un sogno e fra poco magari mi sveglierò.
Macché, come sogno mi sembra fin troppo reale! Passarono altri tre giorni e questa ossessione mi stava facendo letteralmente impazzire. Rimasi come sempre ormai chiuso in camera fino a sera. Scesi solo per mangiare. Tornato in camera trovai la finestra aperta. Guardai fuori con le parole di Kei che mi andavano qua e la per la testa “vedi quella stella, quella più luminosa? E’ la stella che custodisce i nostri sogni. Se la perdi di vista perdi tutto ciò in cui hai creduto” e quella stessa stella era ora circondata dalle ombre. Il cielo come sempre in queste sere di fine estate era limpido, neanche mezza nuvola. Guardai ancora la stella… questa volta mi sembrò di vedere qualcosa muoversi… le ombre cominciarono a ruotare intorno alla stella… e continuavano… e continuavano… fino a che la stella scomparve e rimase una leggera nebbiolina scura nel cielo. Rimasi li finché non si fosse dissolta e quando lo fu… be, la stella era sparita.
Chiusi in fretta la finestra e cercai di calmarmi… poi riguardai fuori: la stella non c’era più! Com’è possibile?
Mi chiusi nel letto… in attesa… non so cosa di preciso… ma aspettai…
Erano già le due quando sentii le solite voci… “Takao… Takao…” scrutai attentamente tutta la stanza vagamente illuminata dalla luce lunare ma nulla, come al solito. Le voci si erano fatte insistenti… cercai di ignorarle… “Takao… Takao… sono… Kei…” Mi alzai di soprassalto sentendo quel nome o cosi mi era parso… “Takao… sono… Kei…” no, non era un’impressione… Non so cosa successe il resto della notte… il sonno ebbe il sopravvento, erano giorni che quasi non chiudevo occhio e nonostante tutto mi addormentai. Mi alzai a mattina inoltrata, la stanza era ancora buia, fuori un violento acquazzone si abbatteva sulla città. Pensai che fosse stata solo una nuvola, quella che aveva nascosto la stella e quelle voci me le sarò sognate. Ma quando mi alzai una lettera scivolò per terra. Come ci è arrivata, la finestra è chiusa e ieri sera mi sono chiuso a chiave per la paura.
La aprii e lessi.
“La Biblioteca custodisce la chiave degli astri e il segreto del portale si trova sotto la “piuma azzurra” di parole non scritte. Il destino di Kei è nelle tue mani. Solo se sarai veramente…”
La lettera si interruppe in questo strano modo, il resto del foglio era bianco.
Allora la stella di cui tanto Kei mi aveva parlato risucchiata dalle ombre… i miei presentimenti… era tutto vero. Maledettamente vero! Ma chi può avercela con noi?

Cosa voleva dire… per prima cosa decisi di recarmi nella biblioteca del paese marinando la scuola. Strano, ma non ci ero mai entrato (chissà perché Nd Tutti) (sempre fiduciosi vero? Nd Takao).
Aprii la grande porta di vetro ed entrai… non avevo mai visto un posto simile… buio e silenzioso. Da dove cominciare?

A scuola la campanella segnò l’inizio dell’intervallo…
-Hilary- Ma perché Takao non è venuto a scuola?
-Kenny- Ti stavo per chiedere la stessa cosa. Forse non sta bene!
-Hilary- Già, ultimamente mi sembrava un po’ strano.
-Kenny- E’ vero se ne stava sempre solo con la testa fra le nuvole.
-Hilary- Però noi non abbiamo fatto niente per aiutarlo… magari ha qualche problema.
-Kenny- Giusto, ma che razza di amici siamo… dopo la scuola andremo a casa sua.

Il sole splendeva alto nel cielo, le nuvole che avevano causato l’acquazzone fino a questa mattina erano quasi del tutto sparite. I prati erano ancora umidi e si intravedeva qualche pozzanghera qua e la. C’era un bel silenzio, la scuola è in una zona molto tranquilla. Tranquilla fino al suono della campanella… DRIIIIIIINNNN e dopo qualche attimo di pace la mandria degli alunni preceduta dal classico polverone uscì dall’istituto felice di tornare a casa dopo la mazzata mattutina.
-Kenny- Hilary!!!
-Hilary- Sono qui…
A polverone dissolto…
-Kenny- Allora vieni anche tu da Takao?
-Hilary- Certo! Ma perché mi guardi in quel modo?
-Kenny- Eh, ah no, no niente.
-Hilary- E ora perché sei rosso come un pomodoro? (oh, no è? Nd Tutti) (nn iniziamo a pensar male Nd Me) (magari ci sta Nd Kenny) (scordatelo Nd Hilary) (sigh Nd Kenny)

Arrivati di fronte a casa Kinomiya…
-Daichi- CIAOOOO RAGA
-Hilary & Kenny- AHHHHHHHHH!
-Hilary- Idiota, ci hai spaventato.
-Daichi- oh, scusa ochetta.
-Hilary- COSA!!!!!**
-Kenny- Ehmmm, per favore calmatevi.
-Hilary & Daichi- Tu sta zitto adesso!
-Kenny- °.°’’’
-Nonno J- Benvenuti ragazzi… ma Takao dov’è?
-Hilary- Come! Non è qui?
-Nonno J- No è uscito come tutte le mattine per andare a scuola.
-Kenny- Ma a scuola non c’è venuto oggi!
-Hilary- Pensavamo che fosse ammalato.
-Daichi- Secondo me sta dormendo da qualche parte.
-Hilary- SDENG
-Daichi- Ohi, ohi, ma che fai ochetta.
-Hilary- hmmmmmmmm (sto per scoppiare Nd Hilary) (è peggio di una teiera Nd Daichi) (AAAEEFFGDFCGFCFNNGCGG Nd Hilary urlando) (è andata Nd Daichi)
-Nonno J- Allora non è andato a scuola. Quando torna saranno cavoli…
-Kenny- Ma non sa dove può essere andato?
-Nonno J- Non saprei, questa mattina è sceso con la cartella ed è uscito senza dire niente… non ha neppure fatto colazione.

In Russia l’estate non si era quasi sentito… è pieno giorno e il termometro fatica a raggiungere i 10 gradi.
-Yuri- Kei? Kei?
La sua voce riecheggiava per le stanze del monastero senza risposta.
-Yuri- Lo avete trovato?
-Boris- No.
-Sergey- Non è da nessuna parte!
-Yuri- Maledizione. Adesso che dobbiamo prepararci per i prossimi campionati mondiali di beyblade deve sparire!
-Boris- Oh, ma tornerà ne sono certo… fa sempre così.
-Yuri- E se non fosse?
-Sergey- Perché dici così?
-Yuri- Be… dovete sapere che settimana scorsa, quando lo vidi per l’ultima volta, entrai nella sua stanza… lui era li sul letto, tranquillo, abbiamo parlato del più e del meno (è riuscito a fare parlare Kei? Miracolo Nd Tutti) (Modestamente Nd Yuri)
-Boris- E che c’è di strano? (se non che ha parlato)
-Yuri- Dopo, quando sono uscito, ho sentito come dei rumori… Ho sentito Kei dire “lo so, siete venuti a prendermi”… mi fermai ad ascoltare ma sentivo la sua voce sempre più lontana… decisi di entrare anche se si sarebbe arrabbiato (Kei odia essere disturbato, già prima mi ha guardato male) e quando aprii la porta…

Continua…
-Kei- E nn mi trovi piuuu
-Takao- E allora?
-Kei- Almeno per ora posso starmene tranquillo.
-Takao- Spiritoso.
-Me- Bene, bene cmq meglio ringraziare i vostri fan...
-Takao&Kei- Grazie a Yokari90 x il comento...
-Me- Mi raccomando continuate a commentare.

Nel prossimo capitolo: ???????????
-Boris- Bella descrizione. °-°'
-Me- Guarda che è il titolo del cap!
-Tutti- °-°'
-Me- Sto skerzando... vi aspetto a: SOUL'S QUESTIONS????????

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Soul's Questions ***


A grande richiesta continua questa fic (ma che dici nd Takao) (Sdeng Nd Me)... come dicevo ecco il terzo cap, scusate il ritardo con cui l'ho postato ma la storia la sto inventando al momento.

Takao? Takao?…
-Nonno J- Lo avete trovato?
-Kenny- No, da nessuna parte.
-Nonno J- Aspettiamo Hilary, magari…
-Hilary- Uff, ma dove può essersi cacciato? Ho guardato dappertutto… tranne la biblioteca. Ma va Takao in biblioteca! Sarà meglio tornare a casa.
-Kenny- Allora?
-Hilary- Niente.

Uffa, ma quanto è grande questa biblioteca… e poi è possibile che non ci sia nessuno, neanche il bibliotecario. Ohoooo, c’è qualcuno? E ti pareva, silenzio completo. Maledetta lettera!
Dunque vediamo… “La Biblioteca custodisce la chiave degli astri e il segreto del portale si trova sotto la “piuma azzurra” di parole non scritte”… bè, in biblioteca ci sono da ore ormai… la chiave degli astri…
Cercai bene per tutte le stanze e i corridoi della biblioteca cercando qualunque cosa potesse assomigliare a una “chiave degli astri”, anche se non avevo la minima idea di quello che cercavo.
Arrivai al salone centrale, una stanza ottagonale e molto più alta delle altre chiusa con una cupola di vetro decorata da diversi disegni che faceva entrare una fioca luce. Al centro c’era una scrivania con diverse pergamene e libroni antichi sparsi sopra, mentre tutt’intorno grossi scaffali circondavano la stanza, questi però a differenza degli altri erano chiusi con una vetrina, forse contenevano volumi più preziosi. Delle scale salivano verso la cupola per raggiungere i libri nelle parti alte degli scaffali. Mi diressi verso la scrivania… un grosso libro all’apparenza molto antico era aperto di fronte alla sedia attirando la mia attenzione. Guardai lo strano disegno che riproduceva la biblioteca, o meglio quella stanza ottagonale in cui mi trovavo; sulla figura erano cerchiati cinque punti e mi accorsi che unendoli si formava una stella. Anche la cupola era messa in rilievo… strano non mi sembra avere niente di particolare.
Cercai il primo punto… era vicino all’entrata del salone… mi avvicinai e vidi un libro con raffigurata una stella sulla copertina… era l’unico con quel disegno. Provai a prenderlo ma non riuscivo a estrarlo dallo scaffale, come se fosse bloccato. Schiacciai la stella e sentii un click… poteva essere forse un bottone? Cercai tutti i libri sui punti indicati dal librone e su tutti schiacciai la stella raffigurata sulla copertina. Tornai alla scrivania aspettando chissà cosa… ebbene non successe niente. Arrabbiato scaraventai il librone per terra… ma cos’era quella luce… guardai sulla sedia e rimasi a bocca aperta… il bagliore era provocato da… Dranzer? Come può essere qui il suo bey? Mi ricordo benissimo che quando è partito lo aveva con se. Ma…
Istintivamente cercai di prendere il bey, quando improvvisamente il suo bit power uscì e mi piombò addosso. Cercai riparo con le mani e chiusi gli occhi scagliando a vuoto il mio Dragoon… passarono interminabili secondi… quando aprii gli occhi non vidi più ne la fenice ne il bey. Sulla sedia c’era invece un pezzo di foglio ingiallito e sporco di sangue… ma è l’altra parte della lettera… finalmente potevo leggerla al completo.

Intanto in Russia… la giornata era come sempre fredda, l’autunno si avvicina mentre numerose lampade illuminano debolmente i bui corridoi del monastero.
-Boris- Sei sicuro di quello che dici?
-Sergey- Non è che eri un ubriaco?
-Yuri- Vi ripeto che è tutto vero.
-Boris- Secondo me te lo sei sognato. Dopotutto era già passata la mezzanotte dopo che ti sei allenato tutto il giorno.
-Yuri- (già potrebbe… se non fosse per questa lettera)
-Sergey- Noi usciamo a fare un giro. Tu che fai?
-Yuri- Penso che andrò un po’ ad allenarmi.
-Boris- Distrarti ti farebbe bene.
-Sergey- (ultimamente Yuri mi sembra un po’ strano)
-Boris- A dopo allora.
-Yuri- A dopo.
Mi diressi nel salone degli allenamenti, a quest’ora non c’è ancora nessuno e posso starmene tranquillo.
Mi sedetti in un angolo con la lettera misteriosa in mano… la trovai il giorno dopo aver parlato con Kei e aver visto quella cosa. Avevo le idee confuse, non riuscivo a spiegarmi cosa fosse successo la sera prima, pensavo di aver sognato tutto, ma… mi svegliai con questa lettera appoggiata sul comodino…
“Tra poco verremo a prenderti… il tuo tempo sta per scadere. Hai solo una possibilità per prolungare la tua esistenza… segui la stella.
–The Shadow”
Ma chi sono? E come sanno il segreto mio e di Kei? No, non possono provenire dall’aldilà! Non possono essere loro!

“La Biblioteca custodisce la chiave degli astri e il segreto del portale si trova sotto la “piuma azzurra” di parole non scritte. Il destino di Kei è nelle tue mani. Solo se sarai veramente sincero con te stesso la stella tornerà a brillare. -The Shadow”
The Shadow??? Ma cosa… un forte rumore interruppe i miei pensieri… i disegni sulla cupola si stavano spostando con se avessero preso vita… formarono un cerchio che nel mezzo fece entrare un raggio di luce… questa colpì i cinque libri e i raggi formarono la stella… il grande mappamondo di fronte alla scrivania cominciò a illuminarsi… indietreggiai andando a sbattere sulla scrivania… appoggiai la mano e sentii un altro click…
Ma cos’è stato? Un finto calamaio? “… sotto la “piuma azzurra” di parole non scritte…” E’ vero, il calamaio ha una piuma azzurra ed essendo finto non potrà mai scrivere niente.
Il mappamondo divenne una sfera brillante… la luce che emanava era sempre più forte e dopo qualche attimo cominciò a fluttuare… Sopra, la luce aveva smesso di entrare e invece del cielo si vedeva solo un grosso buco nero. E questo si avvicinava… si avvicinava…
Questa scena mi ricorda… ma si, è vero… mi ricorda la stella inghiottita dalle ombre. E’ come se stessi rivivendo quegli stessi momenti di fianco alla stella.
Le ombre calarono dalla cupola, erano quasi giunte al mappamondo, ormai illuminato da una luce sempre più debole. Mi guardai attorno cercando di uscire dalla stanza… ma no, impossibile… non trovo l’uscita… è tutto circondato dagli scaffali… alzai lo sguardo, le ombre mi avevano avvolto… a poco a poco cominciai a non riuscire a distinguere le cose che avevo intorno… ahhhhh, mi sentii trascinare verso il buco come se mi stesse inghiottendo…
Calma… calma… devo stare calmo. Tutto ciò è ridicolo… ora chiudo gli occhi… ecco… mi calmo e… ma dove sono??? Incredibile, qui c’è il… nulla.
“Takao…”
Chi è? Di chi è questa voce?
“Takao… perché?…”
Questa voce… Kei!! Cominciai a chiamarlo a gran voce, sono sicuro che era lui che mi stava chiamando. Scrutai tutt’intorno a me… poi riuscii a vedere una piccola luce in lontananza. Andai verso quella luce fluttuando nel vuoto… non avevo per niente paura di dove ero finito o di cosa mi sarebbe successo. L’unica cosa che avevo in mente era la sua voce…
Kei! Esclamai vedendo il mio amico, circondato da quella luce che avevo finalmente raggiunto.
“Takao… perché?…” disse senza nemmeno voltarsi verso di me.
Ma… rimasi di sasso. Ma che domande sono? Io mi sto preoccupando per te, sei sparito nel nulla senza dire niente… e poi queste strane cose e…
“Takao…” mi interruppe “tu non…”
Uno strano essere si parò tra me e Kei, era nero e si distingueva a fatica in quello strano posto.
“La tua prova sarà questa…” mi disse con voce bassa e strozzata. Dopodichè si girò verso Kei e si preparò a colpirlo con i suoi artigli.
Kei! Urlai, ma parve non sentirmi… presi il mio bey… ma assurdamente invece di Dragoon mi trovai Dranzer in tasca. Vedendo il mostro non esitai a lanciargli contro il bey… lo colpii in pieno…
“Ora so!” disse mentre si dissolveva…
Kei stai bene?
“Takao… dimenticati di me… ti prego” disse prendendo al volo Dranzer. Lentamente si allontanò da me, sempre senza voltarsi e scomparve.
Kei… balbettai. Sentii le lacrime scendermi sulle guance… non lo capivo… perché mi aveva detto ciò? E perché avrei dovuto dimenticarmi di lui? Improvvisamente mi sentii la testa pesante e mi lasciai cadere nel vuoto perdendo i sensi…

“…segui la stella…” cosa significa? Hmmm, The Shadow… non può essere quello… se fosse veramente quello che penso allora… no, tutto ciò non sarebbe mai dovuto succedere!
Mi lasciai andare sulle ginocchia mentre le mie imprecazioni rimbombavano per il salone degli allenamenti del monastero e grosse lacrime bagnavano il pavimento.
Tutto ciò non sarebbe mai dovuto succedere!

Continua… che pena... forse un po' troppo descrittivo... in effetti mi stavo addormentando a rileggerlo.
cmq a voi i commenti... ^_^'

Nella prossima puntata... bo ancora non ho la minima idea su come continuare.
-Tutti- -.-''''
Ciao a tutti e leggete, leggete e legg... ehm commentate.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** The Shadow's Pact ***


Un bel cap flashback ci voleva nn poteva mancare
-Tutti- Oh, no!!!!
-Kei- Ma io sono stufo di aspettare in questo posto, è tutto buio.
-Me- Pazienta ancora un po' dai!
-Takao&Yuri- Stiamo arrivando!!!
-Takao- Ma tu che vuoi?
-Yuri- Io??? E tu allora???
Vabbè iniziamo il quarto cap...

Tutto ciò non sarebbe mai dovuto succedere!

Era una mattina come tante altre quella di dieci anni fa. Io e Kei eravamo ancora piccoli e non ci rendevamo conto di ciò che stava succedendo. La nostra amicizia era nata già da qualche mese… insomma eravamo inseparabili… anche lui era molto diverso.
Ricordo la prima volta che ci siamo incontrati a scuola… la maestra aveva presentato il nuovo alunno, lui non sembrava nemmeno imbarazzato davanti ai compagni e del tutto indifferente. Durante tutta la mattinata non ci degnammo nemmeno di uno sguardo, come se tra di noi ci fosse un abisso.
Eppure non mi ero accorto di quanto invece eravamo simili, dal carattere chiuso, dell’indifferenza verso gli altri, e perfino la scuola: nessuno dei due la sopportava.
Ricordo anche che le prime volte mi vergognavo anche a guardarlo… quando lui si girava e mi sorrideva… i suoi occhi, i suoi capelli, il suo sguardo… io in compenso diventavo completamente rosso. (almeno s’intona con i capelli Nd Me)
E così passarono diverse settimane.

-Yuri- Salve signora, Kei è in casa?
-Madre- Certo te lo chiamo subito.
Kei! Kei!
Corse giù subito, era già pronto, si vede che mi stava aspettando.
-Kei- Ciao, Yuri.
-Yuri- Ciao, andiamo a giocare?
-Kei- Certo!
Andammo nel parchetto che costeggia il monastero. Dopo quello che era successo in quel posto sua madre ci aveva proibito di avvicinarci e soprattutto di entrarci. Si dice che ultimamente era frequentato da una setta satanica e già diversi bambini erano scomparsi negli ultimi mesi.
Ma a noi non importava… ci eravamo conosciuti li, e li continuavamo a giocare.
-Kei- Che aspetti, lancia il tuo bey, hai forse paura?
-Yuri- Ma che dici. Vaiii Wolborg!
-Kei- Forza Dranzer!!!!
Giocavamo spensierati, senza pensare ai consigli di sua madre, senza pensare che forse avremmo dovuto ascoltarla… ma ci stavamo divertendo e questo era tutto quello che cercavamo.

“Sono loro”
Siete sicuro di quello che dite?
“Metti in dubbio la mia parola, misero essere umano?”
No, mio signore… Ma…
“Ne dolore, ne alcun sentimento riempirà il tuo cuore per quello che stai per fare.”
Però… è difficile…
“Non esitare… pensa al nostro futuro”
Va bene… però devi promettermi… che… dopo restituirai loro la vita.
“Se porteranno a termine il loro compito. Ora va e portami le loro anime.”

Con lui mi divertivo sempre, giocare al bey era la nostra passione e talvolta passavamo intere giornate a sfidarci e… devo ammetterlo: è veramente bravo! Ma un giorno riuscirò a batterlo, pensavo e continuavamo a giocare.
Keiiii!!!! Keiiii!!!!
Una voce lo chiamava… senza accorgerci ci trovavamo davanti all’entrata del monastero. E la voce sembrava provenire proprio da dentro quella chiesa sconsacrata e misteriosa.
-Kei- Ma chi può essere?
-Yuri- Aspetta! Ricordati che li non ci dobbiamo entrare.
La porta del monastero si aprì facendoci sussultare… ma non scappammo eravamo troppo curiosi di scoprire cosa c’era dentro. Dietro la porta apparve un uomo, che continuava a chiamare kei e invitarlo a entrare. Io mi girai verso di lui per convincerlo ad andarcene ma… i suoi occhi brillavano alla vista di quell’uomo…
-Kei- Papà!!!!
Papà?!?! Quello era suo padre? Da quando ho conosciuto Kei, non ho mai visto suo padre, eppure sono stato spesso a casa sua e… adesso che ci penso, anche lui non me ne ha mai parlato.
Senza esitare Kei si fiondò nel monastero chiamando a gran voce “papà, papà” e scomparve dietro la porta. Rimasi abbastanza imbambolato… ma dopo qualche secondo di esitazione lo seguii ed entrai nel monastero.
SBAM, la porta si richiuse dietro di me facendomi fare un salto degno di una medaglia olimpica.
Rimasi immobile per alcuni secondi, finché i miei occhi si abituarono alla penombra del monastero. Mi guardai intorno… brrrr, questo posto mette davvero paura. Cominciai a cercare il mio amico, lo chiamai, lo cercai dappertutto ma niente… anzi, non mi ero nemmeno accorto di essermi perso per i molteplici corridoi del monastero.
Cominciai ad agitarmi… poi sentii finalmente la sua voce che ripeteva “papà”. Corsi verso quella voce, nonostante rimbombasse un po’ per i corridoi. Arrivai ad una stanza… si, li c’era qualcuno e sono sicuro che la voce veniva da li dentro. Misi la mano sulla maniglia… ma non aprii la porta. Guardai per terra e il mio viso si colorò di un bianco pallido assomigliando ad un fantasma.
Arretrai di qualche passo, incredulo, terrorizzato… mi venivano in mente le ramanzine di sua madre quando andavamo nei dintorni del monastero a giocare e le dicerie che giravano sul posto, dalla setta alla scomparsa dei bambini…
E ora, mi trovavo li, a soli sei anni dentro quel posto, cercando un amico che tranquillo aveva seguito il padre… e ora quel sangue che scendeva da sotto la porta in cui era entrato…
Sentii delle voci che provenivano dalla stanza, riconoscevo quella voce, era del padre di Kei… ma sentii anche un’altra voce, roca e strozzata e non capivo da chi provenisse. Ascoltai così i loro discorsi.

“Bene, ora non resta che risvegliare la sua anima”
Ci puoi riuscire?
“Ovviamente. Ora Kei sarà come un’ombra, non proverà alcun sentimento, penserà solo al suo scopo: catturare tutti i bit power esistenti.”
Ma non c’è il rischio che possa rifiutarsi?
“Non ha più volontà propria. Solamente un sentimento più forte di qualsiasi potere potrà influire sulla sua mente.”
E se dovesse succedere?
“Non succederà, altrimenti non tornerà più in vita.”
Dopodichè, sempre che rispetterai ciò che mi hai promesso, tutto tornerà a posto.
“Certo! Non dubitare!”
Però…
“Non essere triste. Sarà tuo figlio stesso a ringraziarti per quello che hai fatto.”
Non ne sono sicuro… Kei figlio mio!
-Kei- …
Ma perché non mi dici niente?
“Forza, ragazzo, ringrazia tuo padre.”
-Kei- Grazie… papa.
Ma Kei… perché…
“Ben fatto ragazzo”

La porta si aprì, io feci un salto indietro… Kei, mi hai spaventato! Si può sapere… mi interruppi vedendo dietro di lui il corpo di suo padre steso per terra, privo di vita.
Kei… balbettai.
-Kei- …
Mi guardò dritto negli occhi, era diverso, i suoi occhi non brillavano più, la sua espressione era divenuta malinconica, il Kei che avevo davanti era come un ragazzo che non conoscevo, che non avevo mai visto.
-Kei- Ho bisogno di te.
Mi disse avvicinandosi. Sentii un forte dolore, poi tutto si fece buio.

“Adesso dovrete solo portarmi i bit power, se non fallirete riavrete la vostra vita.”

Fu così che anch’io diventai un’ombra. Mi alzai pensieroso e guardando la lettera mi avviai verso la mia stanza mentre timide lacrime facevano capolino sugli occhi.
Quel sentimento mi ha fatto prendere coscienza di me… Kei, sei più di un amico…

Continua… non mi sembra venuto male questo cap, insomma aggiunge ancora un po' di mistero! Lo so, lo so, già nn ci avete capito una mazza prima figuriamo adesso... ma non disperate, continuate a leggere, prima o poi ttt si risolverà!
Un saluto a Yokari90... bye...

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=73616