Luce, buio e rimpianti

di Asteria_90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lui ***
Capitolo 2: *** Lei ***



Capitolo 1
*** Lui ***


La luce fioca di una candela illuminava appena la sagoma di un ragazzo seduto su un divano di pelle nera

La luce fioca di una candela illuminava appena la sagoma di un ragazzo seduto su un divano di pelle nera. I suoi occhi verdi indugiavano più volte sul pavimento di legno, sulla finestra al lato da cui non si riusciva a vedere niente per il buio della notte, e poi ancora sull’unica fonte di luce.

Su quell’unico bagliore di vita…

Su quel suo breve spaccato distrutto dai rimpianti…

Chiuse appena gli occhi, serrando forte le palpebre e poi distendendole.

Si alzò lentamente e con passo leggero ma sicuro andò a prendere quello che a prima vista sembrava un vecchio libro con la copertina rivestita da un sottile filo dorato. Ma in quelle pagine c’era tutta la sua vita.

Tutto quello che poteva rappresentare le emozioni, nel bene e nel male.

Peccato che ogni cosa era andata perduta, tutto lacerato dal rimorso, in quel giorno non più forte ma solo più visibile che mai.

Poche immagini che potevano ricostruire ogni cosa, ogni attimo trascorso da quando quell’esistenza aveva iniziato a chiamarsi realtà.

Da quel lontano primo settembre.

Da quando aveva conosciuto le persone più importanti della sua vita.

Da quando avevano solo undici anni.

Da quando erano il trio più famoso di Hogwast.

Da quando lui era considerato il più forte…a quando si era dimostrato il più fragile.

 

La foto di tre ragazzini che abbracciandosi sorridevano. Ognuno diverso ma simile all’altro.

Uno alto, capelli rossi e viso lentigginoso con una visibile macchia sulla camicia; l’altra capelli castano chiaro arruffati e divisa perfettamente in ordine. Lui sempre con gli stessi capelli in disordine e con gli enormi occhiale rotondi che contrastavano con il suo fisico mingherlino.

Diversi ma uguali. Questa era sempre stata la loro forza, il loro essere speciali. Nulla di più.

Quel momento si delineava perfettamente davanti ai suoi occhi…era il giorno prima delle vacanze estive dopo aver scoperto che Grifondoro aveva vinto la coppa delle case.

L’unione fa la forza.

Perché non c’era mai stato un Harry senza Ron ed Hermione e probabilmente non ci sarebbe mai stato.

 Ora che loro non erano più con lui sentiva di non esistere.

Non avrebbe dovuto lamentarsi, l’aveva voluto lui stesso, aveva deciso di non volerli vedere più ed ora che aveva capito la verità era ormai troppo tarsi. Perché non sempre si può tornare indietro e sapeva che questa volta non avrebbe più potuto farlo. Loro erano felici, erano riusciti a trovare quello che lui non avrebbe più trovato.

 

Lui aveva sbagliato. E gli errori si pagano.

 

Questa la risposta a quel senso di vuoto dentro di lui, quel dolore sordo che partiva dal cuore e si spargeva ovunque…

 

La  gola gli pizzicava e gli occhi pungevano. Strinse forte i denti e con una mano tremante girò un paio di pagine di quell’album, che riempivano poi faceva sentire freddo e vuoto.

Immagini, ricordi…rimpianti.

Di nuovo. Ancora.

Volti sorridenti che ferivano, spaccavano dentro. Ancora pieni di fiducia nella vita, che ancora non sapevano di star facendo l’errore più grande.

Felici perché ignoravano.

Non pensavano che tutto avrebbe avuto una fine.

Non immaginavano che tutto sarebbe potuto cambiare.

Non consideravano che un giorno tutto questo avrebbe fatto male.

Non avevano idea di non capire tutto quello che stava nascendo in loro.

Forse questo l’errore più grande.

Non capire. Ignorare.

No, non per orgoglio e neanche per paura. Semplicemente per ignorare il nome di qualcosa dentro, e per lasciare che questo uscisse e distruggesse tutto, in un solo istante.

Ora quel nome lo sapeva.

Amore.

Vecchio, nuovo, futuro.

Indelebile come macchie d’inchiostro.

Tanto a lungo provato e mai rivelato.

Iniziato quando si pensava di essere ancora troppo piccoli per provarlo. Trovava le fondamenta proprio in quelle poche pagine.

Passava attraverso una ragazza riccioluta e pietrificata stesa su un letto dell’infermeria.

Attraverso un ippogrifo che portava in groppa due ragazzi…

Attraverso un giratempo che era stato insostituibile ma ormai non più sufficiente…

Attraverso l’unica persona che gli aveva creduto quando tutti non si fidavano…

Attraverso un gruppo di mangiamorte che avevano lottato, ucciso e schiantato.

Attraverso l’unica, vera donna della sua vita.

Attraverso stampi, marchiati a sangue.

Bruciano dentro le parole che non ti ho mai detto.

Scotta quello che non hai mai saputo.

Mi fa morire quello che invece ti ho detto.

Il rimorso di averti potuta avere.

La gioia di saperti al sicuro.

Il dolore nel comprendere che tu mi odi.

Il rancore nel sapere che ti piace sentire quanto soffro per te.

Ormai è tardi. Solo una cosa mi interessava, saperti al sicuro.

La verità la sappiamo. Entrambi.

Tu, che mi  hai sempre letto dentro, non ignori che non avrei mai voluto  rifiutare quel bacio, che non ti avrei mai dato quello schiaffo, che non ti avrei mai detto di non essere niente per me.

Ti ho fatto male, molto.

Lo so.

Me ne sono fatto anch’io.

Fai bene ad odiarmi. Sono uno stupido, un illuso che pensava di poterti tenere al sicuro lontano da me.

Ora lo so.

Questo non era possibile. Tua sarai parte di me, sempre e comunque.

Il mio errore più grande. Ignorare.

Non capire e non crederti.

Non fidarmi quando mi dicevi che avevo bisogno di te, di Ron. Quando mi ripetevi che non avrei mai potuto farcela da solo.

E io che non volevo darti questa soddisfazione.

Il tempo che passava inesorabilmente.

 

Nuove immagini.

Tracce di vita che si degrada. Che da gioia diventa dolore, morte e vuoto.

Persone che non ci sono più.

Forse ormai felici, che hanno trovato una pace.

Forse.

Molte cose accadono e basta.

Questo quello che gli avevano detto.

Questa l’unica spiegazione e l’unico rimpianto.

Non poter far più nulla per cambiare la realtà e sapere che la si avrebbe potuta evitare.

Spesso si dice che basta sopravvivere.

No, non basta.

Ora lo so.

Perché io ci sono, sono vivo.

Ma sono morto, dentro.

Il mio cuore si spezza nel vedere quest’ultima foto dell’album.

I tuoi occhi.

Il tuo sguardo.

La tua pelle candida.

Il tuo sorriso.

E il tuo abito bianco.

Non avrei mai voluto vedere ancora Hermione, ma ormai lo sai, questo è stato solo un altro dei miei errori.

Non te ne deve importare però. Tu mi odi.

Non posso dirti altro. Solo una cosa: sii felice e vivi.

Godi fino in fondo della mia vita distrutta.

Ama chi non avresti dovuto amare e chi ha saputo amarti.

Adora quel tuo bambino dai capelli rossi in cui sono racchiuse le mie uniche ragioni di vita.

Io lo amerò comunque. Perché parte di me.

E di me.

Il mio più grande rimorso. Non avertelo mai detto e sapere di averti potuta avere. Di essere io quello a vivere ed altri a sentirsi morti.

Ti amavo Hermione.

Ti amo.

E ti amerò, sempre.

 

Una lacrima silenziosa scendeva lentamente fino a quell’ultima foto dell’album, e della sua vita.

Strano pensare che ci potessero essere ancora lacrime.

Assurdo sapere di non averle orami versate tutte.

Ma a volte le cose accadono, senza la nostra volontà. Ci sono e basta.

Voler fermare il tempo nei momenti più belli ed essere consapevoli che questo non potrà mai accadere.

L’ultima goccia di cera bollente andava ad unirsi alle altre prima di spegnersi definitivamente e lasciare solo un’ultima scia di fumo nel buio.

Il tempo, che corrode.

 

 

Questa storia è solo una pura e semplice prova, quindi non esitate a dirmi che ho fatto game over! ^___^ Spero che siate così gentili da lasciarmi anche su questa una commento…

Come sempre ringrazio tutti quelli che hanno commentato le altre mie storie.

 

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Capitolo 2
*** Lei ***


Sono Hermione Granger, la miglior auror del Ministero

Sono Hermione Granger, la miglior auror del Ministero.

 Moglie di  Ronald Wesley e madre di un adorabile bambino di nome David.

Tutti quelli che mi guardano potrebbero pensare che io sia felice.

Ma che cos’è la felicità? Un buon lavoro, denaro, popolarità, una famiglia, dei figli…

Allora io dovrei essere felice perché ho tutto questo. E forse lo sembro anche.

Forse. Questa è sempre stata la mia dote più grande-

Sembrare e in realtà essere un’altra.

Il mio più grande pregio. E nello stesso tempo la mia incancellabile maledizione.

Perché se ora non sono davvero felice è solo colpa di questo.

E del mio orgoglio.

Del mio voler non abbassarsi mai e del non voler mai dire la verità neanche a me stessa.

Il peggiore dei rimpianti.

 

Si ricollegava a una lontana mattina di gennaio quando ti ho rivelato i miei veri sentimenti e finalmente ti ho detto quello che mi ribolliva dentro da anni.

Non avrei dovuto

Forse.

Ormai non lo so più.

Perché tu hai distrutto la mia vita.

Spaccato il mio cuore.

Lacerato la mia anima.

 

Ecco! Molti sentendomi adesso potrebbero dire che si sia trattato di una semplice cotta adolescenziale.

Eppure non è così.

Non avrebbe fatto tanto male, anche a distanza di anni.

Il tempo cura le ferite, ma lascia sempre una cicatrice.

La mia è solo questa.

Apparire ed essere un’altra.

Si, lo so.

Io non sono mai stata sincera.

 

“Ti odio” ho detto.

Ma non è così. Ho provato, tentato con tutte le mie forze.

Forse provo ancora.

Forse.

Vorrei distruggere tutte le cose che ti ricordano.

Frantumare quel tuo volto impresso nella mia testa.

Annientare quelle tue parole marchiate a fuoco.

Odiarti con tutta me stessa.

Ucciderti dentro me.

Eppure no. Non è vero.

In realtà vorrei solo amarti.

Vorrei essere con te in questo momento.

Condividere con te la mia vita.

Invecchiare insieme.

Forse desidererei anche che mio figlio fosse tuo.

Forse, perché non è giusto. E’ sbagliato prendersela con chi non ha colpe.

Quello non può e non deve essere un mio rimpianto.

Non mi accollerò altre colpe Harry, ne ho già troppe.

 

Perché ho sposato Ron. Questo ti chiederai.

E ti confesso che a volte lo penso anch’io. Ma poi dico: “E’ stato inevitabile”.

Quello che il destino unisce la vita divide.

E forse anche gli errori umani.

Miei, tuoi.

E di nessuno.

Si, perché anche io ti ho fatto male. Tanto.

Lo so. Me ne rendo conto.

Sono consapevole di quello che hai pensato, che pensi e probabilmente anche di quello che penserai.

Ti conosco. Forse meglio di tutti, di Ron, di te stesso…

Più di quanto conosca me stessa.

Perché io non mi riconosco più.

Non era da me prendere una decisione che avrebbe fatto tanto male.

A tutti.

A te, a me, a Ron.

Già, perché ne sto facendo anche a lui. All’unica  persona che mi è stata sempre affianco, che mi ha amato comunque.

No Harry, non gli ho mai detto la verità.

Oppure si. Dipende dai punti di vista.

“Ti voglio bene.”le mie parole costanti.

E’ vero ma non nel senso che intende lui.

Qui la verità, e la bugia.

E il mio distruggere senza saperlo e senza mostrarlo.

Perché lo sto annientando in questo modo.

Lo so.

 

Qualcuno direbbe che la famosa Hermione Granger abbia coraggio.

Ma non è vero. O non starei qui a piangere sui ricordi.

E a viverne.

Sarei riuscita a trovare quella forza per tentare di riconquistare quello che già sapevo di avere…

Non avrei sposato un uomo senza amore…

Avrei il coraggio di dirgli la verità…

Sarei già tornata indietro…

Strapperei quelle tue foto che riaprono ferite.

Ti avrei odiato per quello che mi hai fatto.

Sarei riuscita a riempire quei solchi nel mio cuore, profondi come oceani.

A volte calmi, a volte in tempesta. Come oggi.

Eppure è solo la mia vita.

Il mio oceano che mi inghiotte e non mi fa più respirare.

 

Ma cosa posso fare ormai?

Le carte sono già in tavola.

Il problema è che sono stata io il mazziere.

Questo il mio rimpianto più grande Sapere che tutto sarebbe potuto andare diversamente e probabilmente non ci sarebbero stati vincitori e vinti.

Probabilmente.

Perché ora non ne sono più sicura.

Quello che il destino unisce la vita e gli errori umani dividono.

Ormai lo so.

Una volta avrei detto il contrario.

Già, quando avevo ancora fiducia…

Quando ero ancora capace di provare una varietà di emozioni…

Quando il mio cuore e la mia mente erano ancora una cosa sola…

Quando ero ancora viva dentro…

E quando ero ancora la vera Hermione Granger e non quella che tutti pensano di conoscere…

 

Ma in fondo ve l’ho già detto. Questa è sempre stata la mia dote più grande.

Sembrare e in realtà essere un’altra.

E sarà così fino in fondo.

Perché non ho più niente da perdere.

Quello che potevo perdere non ce l’ho già più.

E’ questo che mi fa star male e che mi fa soffrire…

Il mio cuore è fuoco e ghiaccio, buio e notte.

Si infiamma quando sento mio figlio ridere o piangere.

Si congela quando sono sola e non riesco più a controllare i miei pensieri.

Si illumina quando rivedo le persone del mio passato.

Si spegne quando ripenso a un solo giorno, così inutile e così decisivo.

Il tempo, che passa e lascia sempre  tracce.

Ovunque.

Comunque.

 

 

Ecco un altro dei miei sfizi del venerdì! Non lo so, questo giorno della settimana mi ispira sempre per scrivere…^____^

Stavo rileggendo la one-shot  e ho sentito che mancava qualcosa quindi ho inserito una seconda parte sui sentimenti di Hermione. Spero che sia stata  di vostro  gradimento,  anche se mi rendo conto che non è esattamente quella che si può chiamare una ff “leggera”.

 

Grazie a tutti quelli che hanno commentato, in particolare:

babycerbiatta, herm88, Jeky, suzako, hermionegranger, Elly93, desdeus, emma, Kia85.

 

Spero che anche per questa seconda parte siate così gentili da lasciarmi un commento!

 

 

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