Letteratura Mondiale

di ImpavidSwan
(/viewuser.php?uid=127304)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il sonetto. ***
Capitolo 2: *** Il principe. ***
Capitolo 3: *** La poetessa misteriosa. ***
Capitolo 4: *** Il gabbiano. ***
Capitolo 5: *** Mulini a vento. ***
Capitolo 6: *** Il bardo dell'avon. ***
Capitolo 7: *** Il censore. ***



Capitolo 1
*** Il sonetto. ***


Titolo: Il sonetto.
Nazione: Sud Italia.
Raiting: Verde





I personaggi di Axis Powers Hetalia appartengono a Hidekazu Himaruya , i vari autori citati e le loro opere alla storia e al mondo.

Ringrazio in anticipo chi recensirà, metterà fra le seguite o le preferite, o soltanto leggerà.

_____________________________________________________________________






“Signor Notaro?”
L’uomo si fermò di colpo in mezzo al corridoio del palazzo, facendo cadere qualcuno dei molti fogli che portava. Si voltò nella direzione nella quale gli era parso di sentire quella vocetta acuta, ma non vide nessuno.
“Hey, sono qui!”
Abassò lo sguardo ed incontrò quello di un bambino imbronciato.
“Oh, piccolo Romano! Cosa posso fare per te?”
“Le è caduto questo!”
Lovino gli passò malamente un foglio tutto spiegazzato, ma nonostante ciò l’uomo sorrise.
“Grazie mille, se non me lo avresti riportato non lo avrei più ritrovato!”
Fece per andarsene, ma si sentì tirare per la manica. Rivolse al bambino uno sguardo interrogativo.
“C’è qualcos’altro, Romano?”
“Ecco..”
Abbassò lo sguardo e chiese in maniera stranamente educata:
“Posso sapere che cos’è?”
L’uomo sorrise.
“È una poesia.”
Lovino strabuzzò gli occhi ambrati.
“Ma non ne avevo mai lette di simili a questa! È così corta! E poi non sapevo che esistesse uno schema metrico del genere…”
“Beh… È di un tipo che ho inventato io! L’ho chiamato sonetto”.
“Capisco…”
Il bambino abbassò lo sguardo.
“Posso averla?”
L’uomo sorrise porgendogli il foglio.
“Certamente!”
“Grazie signor notaro…” Sussurò rosso.
“Non chiamarmi signor Notaro!” Replicò l’uomo ridendo.
“Mi chiamo Jacopo. Jacopo da Lentini”. 




_____________________________________________________________________

Ed eccomi di nuovo qua con la mia solita roba che fa venire sonno! XD Metto subito in chiaro che questa raccolta non sarà mai troppo precisa, contate che fin da ora ho già il sospetto di aver scritto qualche cazzata XD Tralasciando questo, per me era un OBLIGO cominciare con Jacopo da Lentini e Romano! Insomma, tutta la poesia italiana (E quindi anche quella inglese) è derivata dalla scuola siciliana, senza contare che sono molto fiera delle mie origini! ù.ù Comunque, piccola spiegazione per chi avesse qualche lacuna in storia o  letteratura: Jacopo da Lentini è un esponente della scuola siciliana della corte di Federico II ed è a lui che è riconoscita l'invenzione del sonetto, quindi capite bene che non potevo non iniziare con lui XD



Questo capitolo partecipa all'iniziativa Hetalia&Italia

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il principe. ***


Titolo: Il principe.
Nazione: Francia.
Raiting: Verde.






I personaggi di Axis Powers Hetalia appartengono a Hidekazu Himaruya , i vari autori citati e le loro opere alla storia e al mondo.

Ringrazio in anticipo chi recensirà, metterà fra le seguite o le preferite, o soltanto leggerà.

_____________________________________________________________________ _________









Il vento sollevava le polveri depositate sulla pista, il sole illuminava quella giornata afosa e il Lockheed P-38 Lightning era pronto per il decollo. Antoine osservò per l’ultima volta, anche se non lo sapeva, quel paesaggio che gli era tanto mancato in quegli anni lontano dal cielo. Fece per entrare nell’abitacolo di quel aereo che sarebbe stato la sua tomba, quando il suo sguardo fu catturato da una figura in lontananza. Strabuzzò gli occhi. Un miraggio proveniente dalla sua infanzia? Fissò con più attenzione l’uomo avvicinarsi al suo aereo, con quel suo tipico portamento nobile: non era invecchiato di un giorno. La sua mente galoppò verso un ricordo che non aveva mai dimenticato:
 
La casa era tutta in subbuglio, cameriere che correvano a destra e a manca, i suoi genitori sull’orlo di una crisi isterica: tutto doveva essere perfetto per l’arrivo di quell’ospite così importante. Il piccolo Antoine non aveva ben capito di chi si trattasse, ma aveva capito che non si trattava di una persona comune. Era già capitato che ospitassero conti, duchi e altri nobili, ma nessuno si era mai agitato così tanto. Doveva essere qualcuno di ancora più importante. Un principe magari. Antoine cercò di immaginarselo, e si sa che l’immaginazione dei bambini è potente. Sentì bussare alla porta, e sentì anche qualcuno precipitarsi ad aprire. Saluti. Adulazioni. Voci sconosciute. Nonostante gli fosse stato ordinato di rimanere in camera sua, il bambino si avvicinò al salotto e sbirciò oltre la porta. Lo vide seduto su un divanetto: capelli biondi e occhi azzurri, come nelle fiabe, vestito di tutto punto e con modi nobili e cortesi. Era senz’altro un principe! Tornò nella sua stanza tutto eccitato per l’accaduto, quando lo sguardo gli cadde su un foglio poggiato sulla scrivania e il sorriso gli morì sulle labbra. Lo prese in mano e si accovaccio a terra guardandolo tristemente.
“C’è qualcosa che non va?”
A quella domanda il bambino sobbalzò e si girò di scatto verso la porta che aveva lasciato socchiusa dalla quale Francis lo osservava con un espressione a metà tra il preoccupato e il curioso.
“Nessuno dovrebbe avere quell’espressione, se non per amour!”
Detto ciò rise di gusto.
“Come ti chiami?”
“Antoine..”
Rispose un po’ intimidito.
“Sei il figlio di Jean, qui? Oh sai, è così noioso, ho dovuto inventarmi una scusa per avere un po’ di respiro…”
“Si lo è…”
Confermò il bambino. Ci fu un momento di silenzio.
“Voi siete un principe?”
Chiese infine Antoine.
Francis dopo un momento di confusione sorrise.
“Sono molto meglio di un principe! Quei pezzenti non potrebbero mai competere con me!”
“Più importante di un principe?!”
Chiese il bambino strabuzzando gli occhi. L’uomo a quella reazione rise ancora.
“Certo, lo sono… Ma…”
Si avvicinò all’orecchio del piccolo.
“È un segreto. Quindi non dirlo a nessuno, d’accordo?”
Poi gli fece l’occhiolino.
“Si certo!”
Affermò deciso Antoine con un lieve rossore sulle guance. Francis sorrise è fece per andarsene, quando si sentì tirare per la manica.
“Aspetti!”
Urlò il bambino porgendogli il foglio su cui si era soffermato poco prima.
“Ah qui! Hai lo stesso talento della mamma?”
“Che cos’è?”
Francis lo guardò confuso.
“Cosa c’è disegnato?”
Precisò il bambino. L’uomo guardò il disegno per qualche secondo per poi restituirlo al bambino.
“È un boa, no?”
Poi fece una faccia che il piccolo non capì, aggiungendo:
“Mi fa venire in mente l’amour…”
“Signor Bonnefoy?”
Francis si girò verso la porta un po’ scocciato.
“Mi cercano… Mi sa che sono stato via un po’ troppo…”
Mentre usciva si fermò sull’uscio della stanza e si giro verso il bambino.
“Arrivederci, petit Antoine.”
“Arrivederci Signorepiùimportantediunprincipe.”
 
“Bonjour, petite Antoine. Sei di nuovo dalla tua Rosa...”
Dissee Francis con un sorriso triste. Nessuno avrebbe dovuto rischiare la vita per lui, men che meno quel “bambino".
"A quanto pare si,  signorepiùimportantediunprincipe.”
La nazione non poté fare a meno di ridere.
“Te lo ricordi quindi… È passato tanto tempo…”
“Già… Ma evidentemente non per voi…”
Gli fece notare il pilota.
“Questa volta mi direte chi siete realmente?”
Francis sorrise.
“Te l’ho detto. Più importante di un principe…”
Si girò e ripercorse i suoi passi, mentre Antoine lo seguiva con lo sguardo.
“Sono ciò per cui voli.” 


___________________________________________________________________________________________









Rieccomi di nuovo qua con il secondo capitolo! *Controlla le visualizzazioni del primo* WTF?! O.O Ma quanti siete!^^ Non mi aspettavo che la mia idea avesse tanto successo... Comunque penso che tutti abbiano capito che la flashfic è dedicata al celebre pilota/scrittore Antoine de Saint-Exupéry, autore del Piccolo Principe!^^ Visto che il Saint-Exuréry era di nobili orogini, ho pensato che non sarebbe stato del tutto impossibile un ipotetico incontro con Francis... La scena inizialmente si svolge poco prima che decollasse per il suo ultimo volo che decreterà la sua scomparsa, fino al 2008, quando sarà ritrovato il suo aereo al largo della Corsica. Il ricordo invece è ambientato quando lo scrittore ha circa 4 anni, poco prima della morte del padre. In quanto alla madre, a quanto pare ella era un'abile pittrice ed è proprio questo il talento al quale si riferisce Francis. Per capire la storia del Boa bisognerebbe leggere le prime pagine del Piccolo Principe (che potete trovare qui:
http://www.odaha.com/antoine-de-saint-exupery/maly-princ/il-piccolo-principe). A proposito: si, quello che Francis dice dopo è un doppio senso XD Cercate di capirmi, stava andando troppo OOC! XD La rosa di cui Francis parla verso la fine è un'altro riferimento al libro e in questo caso s'intende il volo, poichè la rosa nel libro è molto importante per il principe e quest'ultimo vuole tornare da lei, come appunto lo scrittore e il volo. Infine l'ultima frase della nostra nazione si riferisce al fatto che Antoine era un gran patriota e non si era mai rassegnato a rimanere in disparte mentre il suo paese combatteva. Ok, fine della spiegazione, ora risponderò alle recensioni:
 .))
Per Hullabaloos: Grazie per i tuoi complimenti, mi sento onorata!^^ Comunque sappi che Shakespeare ci sarà, anche se non posso assicurarti lo stesso per Dante... Veneziano mi sta davvero facendo impazzire e francamente come stilnovista preferisco Cavalcanti a Dante... Ma nulla è certo, potrei sempre cambiare idea! XD E poi non è detto che metta un'autore a nazione ù.ù

Per Woolen: Sono felice che la mia idea ti sia piaciuta, è stata una specie di illuminazione! Ho già in mente un bel po' di capitoli, quindi penso che non sarai delusa.^^ E non preoccuparti, le spiegazioni a fine capitolo ci saranno sempre, spero in questo modo di avvicinare qualcuno a questo genere di cose :D


Ora i ringraziamenti!^^
Hullabaloos e Woolen per aver recensito!^^
Mareike Tiaycia, Orazio il Furetto, di nuovo Woolen e Zazzy per aver messo la fict nelle seguite!^^
Di nuovo Zazzy per aver messo la Fict nelle preferite!^^
E infine mio fratello per avermi fatto da Beta-Rider!^^

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** La poetessa misteriosa. ***


Titolo: La poetessa misteriosa.
Nazione: Nord Italia.
Raiting: Verde.




I personaggi di Axis Powers Hetalia appartengono a Hidekazu Himaruya , i vari autori citati e le loro opere alla storia e al mondo.

Ringrazio in anticipo chi recensirà, metterà fra le seguite o le preferite, o soltanto leggerà.

_____________________________________________________________________
 












A la stagion che ‘l mondo foglia e fiora
acresce gioia a tut[t]i fin’ amanti:

Il sole brillava nel limpido cielo primaverile, l’aria frizzante del mattino portava con se il dolce odore delle orchidee da poco sbocciate.
 

vanno insieme a li giardini alora
che gli auscelletti fanno dolzi canti;

Feliciano ne aspirò avido il profumo continuando a percorrere le strade fiorentine sorreggendo la mano della sua misteriosa dama.
 

 la franca gente tutta s’inamora,
e di servir ciascun trag[g]es’ inanti,
ed ogni damigella in gioia dimora;

 

“Un giorno saprò il vostro nome?”
Lei rise.
“Potrei farvi la stessa domanda!”
D’un tratto però, qualcosa si fece buio negli occhi di lei, che continuò a camminare con un’isolita aria triste.
“Cosa c’è che vi turba, mia amata?”
La misteriosa dama rimase in silenzio per un po’, facendo scivolare via la mano dalla presa del giovane affermò con uno sguardo un po’ triste:
“Non posso più vedervi… Mio padre mi ha promessa a qualcun altro…”
 

e me, n’abondan mar[r]imenti e pianti.
 

Feliciano sospirò: in fondo se lo aspettava. Sarebbe successo prima o poi.
 

 Ca lo mio padre m’ha messa ‘n er[r]ore,
e tenemi sovente in forte doglia:
donar mi vole a mia forza segnore,

 

“In fondo ha ragione…”
Alzò lo sguardo alla volta celeste.
“Non sai neanche il mio nome… Ne chi sono…”
Le sorrise tristemente.

 

ed io di ciò non ho disìo né voglia,
 

“Ma se solo tu mi dicessi chi sei…!”
Feliciano le tappò la bocca con un bacio gentile.
“Addio…”
 

 e ‘n gran tormento vivo a tutte l’ore;
 

“A-Aspettate!”
La giovane inciampò sull’orlo del vestito cadendo rovinosamente. Quando alzò lo sguardo il suo amato era già scomparso. Sentì un dolore alla mano e vide che stringeva una rosa bianca.

 
però non mi ralegra fior né foglia.

 
 
 
 
 
 
 
 
_________________________________________________________________________________________________________ 
 






Ed eccoci alla fine del terzo capitolo!^^ La prima cosa che voglio comunicarvi è questa: per l’ennesima volta, non è detto che usi una nazione una volta sola, quindi non bombardatemi di affermazioni tipo: e Dante? Quest’ultimo comunque non credo che lo farò apparire nella raccolta, per il semplice motivo che come stilnovista preferisco Cavalcanti e in secondo luogo conto di fare anche un capitolo con Salvatore Quasimodo (Di cui sono un po’ innamorata, ma questa è un’altra storia XD). Comunque, il capitolo è dedicato a Compiuta Donzella una misteriosa (Misteriosa = Libertà creativa XD) stilnovista. L’ho scelta perché è la prima poetessa della storia Italiana e perché volevo un contesto diverso rispetto ai capitoli precedenti. Quelli che si leggono in corsivo sono pezzi del sonetto “A la stagion che ‘l mondo foglia e fiora” appunto di questa poetessa. È stato ipotizzato che fosse una nobildonna in quanto deve aver certamente avuto un’ottima istruzione. In conclusione, Feliciano durante il bacio lascia una rosa bianca in mano alla donna. La rosa bianca è il simbolo delle morti giovani e in questo caso è appunto il simbolo della “morte” di questo giovane amore.
 
P.S. Francamente non so che età fisica abbia Veneziano in quest’epoca, probabilmente è ancora “chibi”, ma ovviamente in questo contesto io lo intendo come un giovane uomo, ok? XD
 
E adesso risponderò alle recensioni!^^
 

Per Woolen: Se tu sei felice che io abbia messo il capito io sono ancora più felice che tu lo abbia recensito nuovamente!^^ Allora prima di tutto sappi che questo non sarà l’ultimo capitolo che parlerà di Francia e Baudelaire probabilmente è il prossimo (Conta che ho adocchiato il libro di tutte le sue poesie, il tempo che lo leggo e avrai quel capitolo ù.ù). Questo vale anche per le altre nazioni, quindi rivedrai anche Romano e Veneziano. Per quanto riguarda quest’ultimo mi sta davvero facendo penare, credo che ne farò parecchi su di lui… Comunque smettila di farmi tutti questi complimenti, altrimenti mi monto la testa XD Spero che recensirai anche il prossimo capitolo, ne sarei davvero felicissima^^
P.S. Per quel che mi riguarda possiamo parlare di letteratura quando vuoi XD
 
Per Darllenwr: Grazie per aver recensito! Trattandosi di Saint Exupéry era d’obbligo un riferimento all’infanzia in genere. In secondo luogo credo che un incontro di questo tipo sia difficile da dimenticare anche perché è stato molto significativo per lo scrittore. Per quanto riguarda le citazioni, il piccolo principe è un libro che amo molto, quindi mi è venuto quasi automatico (Benchè la storia della rosa mi sia venuta in mente circa un secondo prima di pubblicare il capitolo XD). La rivelazione è nata dal fatto che Francia se ne esce sempre con frasi a effetto, quindi anche questo è stato un po’ automatico… 



Questo capitolo partecipa all'iniziativa Hetalia&Italia

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il gabbiano. ***


Titolo: Il gabbiano.
Nazione: U.S.A.
Raiting: Verde.





I personaggi di Axis Powers Hetalia appartengono a Hidekazu Himaruya , i vari autori citati e le loro opere alla storia e al mondo.

Ringrazio in anticipo chi recensirà, metterà fra le seguite o le preferite, o soltanto leggerà.

_____________________________________________________________________

 



“Può forse una distanza materiale separarci davvero dagli amici?
Se desideri essere accanto a qualcuno che ami, non ci sei forse già?”

 

 

Il trillo del campanello lo svegliò di soprassalto. Si alzò dal divano a malavoglia aggiustandosi gli occhiali sul naso. Guardò l’orologio mentre si avviava verso la porta. La doveva smettere con le maratone notturne davanti alla televisione. Aprì la porta e incontrò lo sguardo professionale e cordiale del postino.
“Buon Pomeriggio, lei è il signor Alfred F. Jones?”
“Si, sono proprio io…”
Rispose con la voce impastata dal sonno. L’uomo gli porse una lettera.
“Questa è indirizzata a lei… Adesso dovrebbe firmare alcuni moduli.”
Alfred ubbidì e dopo averlo cordialmente salutato, si chiuse la porta alle spalle, rigirandosi la busta fra le dita. Nessun mittente. Forse colui che gliela aveva mandata aveva firmato la lettera che vi era dentro. Si sedette nuovamente sul divano e l’apri senza troppo tatto.
 
Caro Al,
Ti auguro un felice compleanno!
Sono passati moltissimi anni da quando per la prima volta ti sei librato in volo, vero? Da quando hai scoperto il segreto del falcone… Scusami, dimentico sempre che questo per te è un argomento agrodolce. Ma sto divagando, non era di questo che volevo scriverti. Ti mando questa lettera per consegnarti il mio personale regalo, la perla di saggezza che un giorno un gabbiano decise di confidarmi: anche se la libertà rende soli è degna di essere conquistata. Quindi continua ad essere libero e non permettere che i rimpianti diventino una nuova gabbia. Ecco, volevo dirti semplicemente questo. Forse ti stai chiedendo perché non sono lì a dirtelo. Beh, semplicemente non posso venire. Perché sono già lì.
 
Alfred trasalì e corse alla porta, aprendola di scatto. Nessuno. Si precipitò ad affacciarsi alla finestra. Solo i soliti passanti. Tornò a sedersi guardandosi intorno confuso per poi tornare alla lettera.
 
Scommetto che sei andato a cercarmi! Sei sempre il solito Al, non riesci a capire certe cose se non te le spiegano: io sono lì, perché desidero esserti accanto. Hai capito adesso, vecchio mio?
 
Il ragazzo rise di gusto.
“Il solito filosofo…”
Affermò guardando fuori dalla finestra. Un gabbiano attraversò dolcemente il cielo. Alfred sorrise.
 
Con affetto, Richard.

 
 
 
 
_______________________________________________________________________________________________________
 




 
Ok, prima di tutto: PERDONOOOOOOOOOOOOOO!!! È tutta colpa di Al e Bach!!! D: *Pesta Alfred*
 
Aki: *Con un bastone in mano* Hey, lasciane un po’ a me! B3
Al: E a tu perché mi vuoi picchiare?! D:
Aki: Perché sei uno stupido americano obeso!
Swan: E con una risata insopportabile.
Aki: Giusto! *Prende Al a bastonate*
Swan: Lo lascio alle tue cure mentre spiego il capitolo ù.ù
Aki: *Continua a bastonare Alfred* Conta su di me! :D
 
Ok, scusate per la scenetta, ma Aki ha insistito! XD *Tossisce per darsi un contegno* Torniamo seri. Allora il capitolo di oggi è dedicato al celebre scrittore Richard Bach, autore di romanzi come “Straniero alla terra”, “Nessun luogo è lontano”(Che è più un racconto che un romanzo) e il famosissimo “Il gabbiano Jonathan Livingston”. A proposito, si, è un’altro aviatore! XD Beh, in fondo penso che osservare il mondo  dall’alto cambi un bel po’ le tue prospettive, quindi magari è per questo che Bach è così filosofico… Ma passiamo alla Fic! Per scrivere questo capitolo ho attinto molto da i già citati “Nessun luogo è lontano” e “Il gabbiano Jonathan Livingston”. Devo dire che il 4 luglio mi ha ispirato molto, perché non avevo assolutamente preso in considerazione Bach! XD Poi visto che “Nessun luogo è lontano” è una lettera di compleanno mi si è accesa la scintilla guardando il tg! Comunque, prima di tutto bisogna premettere che per Bach il volo è una rappresentazione della libertà e della vita in genere. Inoltre, il riferimento al “segreto del falcone” si riferisce a un pezzo del “Gabbiano” (Mi secca riscrivere tutto il titolo XD), nel quale Jonathan aveva deciso di abbandonare i suoi esperimenti aerei e si ripeteva che se fosse nato per quello avrebbe avuto l’ala corta del falcone, ed è proprio grazie a quella frase che capisce il modo per ottenere il successo dei suoi esperimenti. Diciamo che io ho collegato questa cosa alla libertà e nella Fic è intesa così. La perla di saggezza è detta dal gabbiano perché, per lo scrittore, questo è spesso usato come metafora della saggezza. L’ultima parte della lettera è un chiaro riferimento alla frase che ho messo all’inizio del racconto, che viene direttamente da “Nessun luogo è lontano”. Infine, il gabbiano che Alfred vede… Beh, mi piace pensare che sia Johnathan^^ Ah, un’ultima cosa:
http://aecaosta.it/racconti/html/nessun_luogo_e_lontano.html
Questo link porta a “Nessun luogo è lontano”. È un raccontino che si legge in due minuti, quindi ho pensato di metterlo nel caso potesse interessare a qualcuno…
 
Swan: Ok, adesso risponderò alle recensioni!
*Aki picchia ancora Alfred*
Swan: Uhm… Lo hai ridotto male… Brava! :D
Aki: Grazie! :D
Eva: Eccoti qui, Aki!
Swan: Eva che ci fai qua? O.o TU NON CI SEI IN QUESTA FIC!!!
Eva: Già, la mancanza della mia magnifica presenza si sente…
Swan: Si certo… -_-“ Comunque, si può sapere che ci fai qui?!
Eva: Stavo cercando LEI! *Indica Aki* DEVE VENIRE CON ME!
Aki: Ma… Ma io voglio continuare a picchiare Alfred! D:
Eva: NIENTE DA FARE!!! *Trascina via Aki* Devi finire di scrivere la scena d’amore fra la magnifica me e Russia ù.ù
Swan: Eva, HAI FATTO SPOILER!!! D:
Aki: Si, lo hai fatto! D:
Eva: Poco male, adesso vai a scrivere!
Aki: Perché a Swan non rompi?
Swan: Perché odio quella coppia e non riesco umanamente a scriverla bene.
Aki: Cavolo… *Viene trascinata via*
 
Ok, scusate per quest’altra scenetta pietosa! XD Ehm… Passiamo alle recensioni!^^”
 
Per Miharu: NOOOOOOOOOOOO!!! *Si mette davanti agli autori per proteggerli* NON GLI TORCERAI UN CAPELLO, CAPITO?! Comunque sono felice di sapere che ti piace anche questa fic, oltre a quella di Eva e Tha-chan^^ Meno felice mi rende sapere che non ti interessa la letteratura… VAI AD ACCULTURARTI, È UN ORDINE! ù.ù Nonostante ciò spero che seguirai ancora la raccolta! ;D
 
Per happylight: Non preoccuparti se non conoscevi Compiuta Donzella. Fino all’anno scorso non la conoscevo neanche io *Ringrazia ancora una volta il suo libro di letteratura, così deliziosamente preciso* Sono contenta che i capitoli precedenti ti siano piaciuti e penso che sarai felice di sapere che Baudelaire e Hugo sono già in lista! :D Ma ovviamente dovrai aspettare un po’ di tempo, prima vorrei dare un po’ di spazio alle altre nazioni^^ (Indizio: Presto vedrete dei mulini a vento ;D) Per quanto riguarda Veneziano attualmente mi sta facendo impazzire, quindi non prometto niente XD Spero leggerai e recensirai ancora!
P.S. Ma perché ce l’ hanno tutti con il vecchio Francia?! D:
 
Per Woolen: Il piacere di rileggere una tua recensione è tutto mio!^^ Sono veramente contenta che Compiuta Donzella abbia riscosso tanto successo! E non preoccuparti se non la conoscevi, come ho già specificato nella recensione precedente io l’ho conosciuta grazie al mio libro di letteratura (Libro benedetto!), quindi non c’è motivo di provare vergogna! Purtroppo devo informati che di lei ci sono pervenuti solo tre sonetti D: Per quanto riguarda la storia che è anche una specie di parafrasi, l’obbiettivo era proprio quello!^^ Per fortuna mi è riuscito! XD Comunque per quanto riguarda la natura dei testi e degli autori sulla quale scriverò, immagini male! XD Il capitolo di questa volta ne è la prova e fidati, non è un’eccezione! ù.ù Ho intenzione di spaziare un po’ in tutti i generi in questa raccolta (Sono anche psicologicamente pronta ad arrivare a 100 capitoli se è necessario!><). Infine ti ringrazio per il tuo continuo sostegno, scrivere diventa ancora più                                                                                                                                                            piacevole con gente come te che legge!^^
P.S. Aspetto solo un tuo invito^^
 
Per darllenwr: È un piacere riaverti qui! Sono felice che l’idea ti sia piaciuta, ero un po’ insicura nel postare un capitolo su una poetessa così poco conosciuta XD Veneziano mi ha sempre dato l’impressione di essere un po’ malinconico (Ma penso che questo giudizio sia ampiamente influenzato dalle mie conoscenze storiche), quindi per me è stato molto facile e piacevole da scrivere e il modo in cui esso si congeda mi era sembrato molto adatto alla situazione… In conclusione, mi fa molto piacere leggere un’altra tua recensione, spero che rimarrai una mia affezionata lettrice!^^
 
 
E adesso i ringraziamenti!
A mio fratello che mi fa da BetaReader!
A Miharu ed happylight per aver recensito!
A Woolen e darllenwr un ringraziamento speciale per le loro assidue recensioni e per il loro sostegno!
Ad Aki per il suo sostegno e perché trova sempre il modo per aggirare la sua punizione per leggere ciò che scrivo!
E ancora una volta a tutti quelli che hanno messo la raccolta nelle seguite, nelle preferite o hanno soltanto letto!^^

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Mulini a vento. ***


Titolo: Mulini a vento.
Nazione: Spagna (Apparizione di Romano).
Raiting: Verde.





I personaggi di Axis Powers Hetalia appartengono a Hidekazu Himaruya , i vari autori citati e le loro opere alla storia e al mondo.

Ringrazio in anticipo chi recensirà, metterà fra le seguite o le preferite, o soltanto leggerà.

_____________________________________________________________________ 

Conosco una persona identica a Spagna.
Probabilmente non leggerà mai questo capitolo,
(Lei non legge per principio -_-")
ma glielo dedico lo stesso.
Nonostante io mi comporti con te
come Romano si comporta con Spagna,
in fondo ti voglio bene, Lea.
(Molto in fondo però XD)






Antonio osservò la nave attraccare nell’affollato ed assolato porto. Non si mosse finché non vide due volti familiari scendere a terra. Sorrise radioso e corse verso di loro.
“Miguel!!! Romano!!!”
Quest’ultimo, quando lo vide fece un gesto scocciato, mentre l’uomo al suo fianco corse ad abbracciare lo spagnolo.
“Quanto tempo!”
“Anni e anni, vecchio mio!”
Lovino intanto li osservava da lontano con la sua solita aria perennemente arrabbiata… Ma in fondo era felice per quei due. Antonio e Miguel si girarono verso l’altra nazione.
“Grazie Romano!”
Esultarono all’unisono con un sorriso tipicamente spagnolo. Il ragazzo distolse lo sguardo.
“Tsk… L’ho fatto solo perché sei amico di Antonio Veneziano… E poi io non centro niente, ho solo accennato qualcosa alla tua situazione… Che ne sapevo che quegli idioti dei Trinitari mi avrebbero dato retta… E comunque è l’ultima volta!”
Antonio rise alla reazione dell’amico e gli diede una pacca sulla spalla, alla quale l’altro rispose con un “amorevole” testata.
“Sta al tuo posto bastardo!”
Ringhiò il ragazzo, per poi andarsene lasciando lo spagnolo a dimenarsi a terra. Miguel gli tese la mano, ma quando la nazione fece per afferrarla la ritirò leggermente.
“Che cosa avrò in cambio?”
Chiese con un sorrisetto. Antonio lo guardò per qualche secondo per poi scoppiare a ridere.
“Sai, mi è mancato anche questo tuo lato approfittatore!”
“Beh, sono tornato dopo un sacco di tempo, è naturale che abbia bisogno di un valido aiuto…
“Si… Si… Ho capito…”
Replicò il ragazzo con un tono un po’ rassegnato. L’amico gli mise una mano sulla spalla…
“Guarda il lato positivo… Finché starò al tuo fianco farò in modo che tu non vada a sbattere contro i “giganti”…”
Antonio lo guardò con l’espessione più confusa che avesse mai visto.
“Niente, niente!”
Disse ridendo.






__________________________________________________________________________________________________________


Eccomi qua... Scusate per il colossale ritardo ma ho avuto un pauroso blocco dello scrittore, che spero di essere riuscita a superare... Francamente questo capitolo non mi convince molto, Miguel De Cervantes era un personaggio abbastanza particolare... Metto subito in chiaro una cosa: LA SPAMANO MI STA SULLO STOMACO. Io intendo il rapporto tra quei due come un rapporto fraterno, quindi prendetene atto ù.ù Beh, direi di spiegare il capitolo... Allora l'autore di questa volta, come ho già detto, è Miguel De Cervantes, famosissimo per "Don Chisciotte della Mancia". Dovevo assolutamente scrivere qualcosa di lui, si può dire che è il Dante degli spagnoli (Lo spagnolo è stato denominato "lingua di Cervantes"). Allora, L'aparizione di Romano è dovuta al fatto che De Cervantes ha passato qualcosa come metà della sua vita nel sud Italia per sfuggire a una sentenza. Quando potè tornare in patria, durante il viaggio venne catturato dai pirati, là suo compagno di prigionia fu il poeta siciliano Antonio Veneziano di ebbe sempre una gran ammirazione. Dopo cinque anni i Trinitari, un'ordine eclesiastico, e potè tornare in Spagna. Miguel era anche un personaggio un po' attaccato al denaro, quindi ho pensato di caratterizzarlo con una personalità un pò approfittatrice... A proposito, "l'aiuto" di cui i due parlano è un riferimento al fatto che successivamente De Cervantes si occuperà degli approviggionamenti all'invincibile armada. L'ultima frase è un chiaro riferimento al Don Chisciotte, che Antonio ovviamente non capisce perchè l'opera sarà scritta molto tempo dopo... Ovviamente non posso sapere se lui avesse già in mente il romanzo XD

Beh... Ora rispondo alle recensioni!^^
 
Per darllenwr: Sono lieta che le mie scelte ti piacciano^^ Anche io penso che Bach sia adattissimo per Alfred, ma non sarà l'ultima volta che apparirà stanne certo ù.ù (Stavo pensando a Poe). Mettere il link, per favorire la comprensione era un mio dovere, quindi non c'è bisogno di ringraziarmi^^ Ti ringrazio per la tua assiduità e spero continuerai a seguirmi^^
P.S. Ehm... Mi piacerebbe se ci scambiassimo le email o qualcosa del genere XD

Per happylight: L'idea di Bach mi è venuta all'improvviso, non riesco a capire come non mi fosse venuto in mente prima XD Comunque lo invidio tantissimo, voglio anche io degli auguri così! XD Per il discorso di Francia, sappì che ho lo stesso impulso quando vedo la faccia di Alfred e sopratutto quando sento quella sua risata insopportabile!>< Spero continuerai a recensire e a seguirmi, grazie! :D

Per Woolen: La devi smettere di farmi tutti questi complimenti! Mi monto la testa, sennò!!! XDXD Comunque a Bach ci ho pensato all'ultimo minuto, quindi se ti può consolare non me lo aspettavo nenche io! XD Per quanto riguarda gli autori russi, sono un po' povera in questo campo... D: Cioè, ora come ora, a parte Tolstoj non mi viene in mente nessuno... Anche se ho in mente di far spuntare Ivan anche con Orwell e Verne... Uhm... Non saprei... Comunque grazie per aver recensito ancora, continua a seguirmi! :D



Ringrazio Woolen per il suo costante sotegno e darllnwer per i suoi preziosi consigli, inoltre ringrazio mio fratello per il suo lavoro da BetaReader e Aki che ha la pazienza di starmi a sentire.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Il bardo dell'avon. ***


Titolo: Il bardo dell'Avon.
Nazione: Inghilterra.
Raiting: Verde.





I personaggi di Axis Powers Hetalia appartengono a Hidekazu Himaruya , i vari autori citati e le loro opere alla storia e al mondo.

Ringrazio in anticipo chi recensirà, metterà fra le seguite o le preferite, o soltanto leggerà.
_____________________________________________________________________________________________



Questo capitolo è dedicato alla mia amica Sandy, che continua a sostenermi nonostante i nostri gusti siano molto diversi. Inoltre la ringrazio per avermi dato un suggerimento quando sono rimasta bloccata, anche se alla fine non l'ho utilizzato.






La carrozza proseguiva adagio sulla strada fangosa. Al suo interno Arthur osservava la fitta pioggia percuotere gli alberi e il fogliame circostante. Perché pioveva sempre? Rabbrividì, avvolgendosi di più nell’anonimo mantello. Un’ accenno di sorriso, che nessuno poté vedere dato che era solo, apparve sul suo viso. Andare a Stratford-upon-Avon era stato piuttosto scomodo, ma per un vecchio amico, questo e altro. E poi era abituato ad essere sballottato a destra e a manca. Sospirò e chiuse gli occhi. Non ci volle molto prima che cadesse in un sonno profondo.
Fu svegliato da un violento scossone.
“Ma… Cosa…?!”
“Sir Kirkland, siamo arrivati.”
Gli comunicò il conducente aprendogli la portiera. Scese barcollando dal mezzo, cercando nel frattempo di coprirsi bene con il mantello che in pochi secondi divenne zuppo. Percorse la strada fangosa che attraversava la tenuta Shakespeare, fino ad arrivare a una grande abitazione. Salì i piccoli scalini fino ad arrivare alla robusta porta in quercia. Bussò un paio di volte.
“Chi è?”
“Sono Arthur Kirkland.”
Si sentì un rumore metallico e la porta si aprì.
“Sir Arthur… Quanto tempo! Siete davvero voi? Non siete invecchiato di un giorno! Ma non restate lì sotto la pioggia, entrate dentro!”
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, così si sistemarono su un paio di sedie nell’elegante salotto.
“È davvero un piacere avervi qui.”
“Oh, il piacere è tutto mio Sir William, non ci vediamo da ben cinque anni!”
L’uomo fece un faccia piuttosto sorpresa, poi rise leggermente, mantenendo la tipica compostezza inglese.
“Sono già passati tutti questi anni? Ah, sono diventato davvero vecchio se non ho più il senso del tempo che scorre…”
Arthur rimase in silenzio per qualche istante, come se una densa cortina lo opprimesse.
“Sir William…”
“Si?”
“Avete fatto testamento?”
L’uomo rimase qualche secondo in silenzio, poi con un sorriso bonario rispose:
“Certo che no! Ne ho ancora da vivere, vecchio mio!”
L’altro però non ricambiò il sorriso.
“Ho parlato con il notaio, Will…”
Il drammaturgo sospirò con un sorriso ironico.
“Signore, Signore, quanto siamo soggetti noi vecchi a questo vizio del mentire!” (1)
La nazione si alzò dalla confortevole sedia avvicinandosi cautamente.
“Will… Stai male? Posso portarti a Londra, posso…!”
Quello sbuffò, zittendolo immediatamente.
“No, sono in perfetta salute… Ma dovrò morire prima o poi. Domani, domani, domani, si insinua a piccoli passi giorno per giorno, fino all'ultima sillaba del tempo prescritto; e tutti i nostri ieri hanno rischiarato a stupidi la strada a una morte polverosa!”(2)
Si alzò elegantemente, dirigendosi verso la finestra sulla quale la pioggia continuava a battere, seguito con lo sguardo da Arthur.
“Consumati, consumati, corta candela! La vita è un'ombra che cammina, un povero attore che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco e poi non se ne sa più niente. È un racconto narrato da un idiota, pieno di suoni e furore, significante niente!”(2)
Il ragazzo sospirò.
“Quindi non avete paura di morire? Siete certo di non avere nient’altro da fare in questo mondo?”
William torno a guardarlo, assumendo con un sorriso comprensivo.
“Siamo fatti anche noi della materia di cui son fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.”(3)
Arthur tornò a sedersi incrociando le braccia, rassegnato al fatto che gli avrebbe sempre risposto col linguaggio pragmatico delle sue opere.
“E poi…”
Continuò il drammaturgo con un sorrisetto.
“L’uomo morendo salda tutti i suoi debiti!”(4)





___________________________________________________________________________________

Ebbene si, Swan alla fine ce l'ha fatta! XD
Inizio scusandomi con tutti dell'enorme ritardo, ma ora come ora l'ispirazione sembra essere tornata definitivamente, come sicuramente si srà accorto chi mi segue data la recente attività.
Comunque sia passiamo alla spiegazione del capitolo:
Allora, l'autore di questa volta è ovviamente William Shakespeare, siamo nel 1616, l'anno della sua morte. L'autore quell'anno fece veramente testamento, quasi come se lo sapesse, la sua fu una morte improvvisa, di cui però girano tante voci, ma a quanto pare non soffriva di alcun malore.
Passiamo alle citazioni delle sue opere:
(1) Dal dramma storico "Erico IV".
(2) Dalla tragedia "Macbeth", comunque si tratta di un mio riadattamento, il testo originale è questo: Sarebbe dovuta morire prima o poi. Ci sarebbe dovuto essere un tempo per (usare) questa parola. Domani, domani, domani, si insinua a piccoli passi giorno per giorno fino all'ultima sillaba del tempo prescritto; e tutti i nostri ieri hanno rischiarato a stupidi la strada a una morte polverosa. Consumati, consumati, corta candela! La vita è un'ombra che cammina, un povero attore che si agita e pavoneggia la sua ora sul palco e poi non se ne sa più niente. È un racconto narrato da un idiota, pieno di suoni e furore, significante niente.
(3) Ok, al primo che ha pensato "Romeo e Giulietta" mando una testata virtuale! La citazione viene dalla commedia "La tempesta" e non a caso è la sua ultima commedia e la sua penultima opera, quindi ho voluto inserirla per il finale.
(4) Anche questa viene da "La tempesta".


Ok, a questo punto risponderò alle recensioni!

Per Revy: Sono molto felice che l'idea ti sia piaciuta e non temere per le tue lacune, le spiegazioni continueranno ad esserci e ammetto che uno dei miei obbiettivi e invogliare la gente a leggere, quindi il fatto che comprerai un libro di Bach non può che rendermi felice! Inoltre non preoccuparti della lunghezza della recensione, è sempre piacevole riceverne! Spero che continuerai a seguirmi e a sostenermi!^^

Per Darl: Non puoi immaginare quanto mi faccia piacere vederti sempre seguirmi e recensire, davvero mi riempie di gioia! Comunque sia , francamente sono rimasta un po' sconvolta alla scoperta di che razza di persona fosse effettivamente Cervantes, ma questo è stato un'altra di quelle conoscenze che ti aiutano a capire meglio la varietà del genere umano, meravigliosa e interessante in tutte le sue forme (Scusami, ma ultimamente Boccaccio mi sta influenzando non poco!). Spero continuerai a seguirti e mi impegnerò molto per non deludere te e tutti quelli che mi seguono!
P.S. Penso comunque che giocherò molto sui caratteri opposti dei due personaggi in questione, spero mi venga una buona idea presto...
P.P.S Ok, allora, domani cercherò di svegliarmi presto e mi ritaglierò un po' di tempo per risponderti, anche perchè l'argomento della mail mi interessa molto, senza contare che è un piacere discorrere con te^^

Per Woolen: Come sempre mi fai fin troppi complimenti! Così mi monterò per davvero la testa! Comunque sapere che anche stavolta il capitolo ti è piaciuto è davvero bello, inoltre il fatto che tu scopra nuovi autori grazie a me mi fa un'immenso piacere, è uno dei motivi per cui ho iniziato questa fan fiction. Per quel che secerne Dostoevskji , in questo momento hi "l'idiota" incellofanato che aspetta di essere letto... Dio, ho un sacco di libri a casa che dovrei leggere, ma si sa il tempo è tiranno... E i compiti anche! XD Comuque spero continuerai a segurmi, un'abbraccio!
P.S. Vedrò di rispondere alla tua mail al più presto, ma conta che Darl, ora come ora, ha la precedenza XD



Molto bene, spero di mettere presto un nuovo capitolo, anche se ora come ora non ho idea di chi sarà il protagonista! Spero continuerete tutti quanti a seguirmi, nonostante la mia scostanza, il vostro sostegno mi è molto prezioso^^
Ora qualche ringraziamento in particolare:
Woolen e Darl che continuano a sostenermi!
Mio fratello che mi ha fatto da BetaReader.
Le ragazze di HNE, che mi sostengono e mi fanno un po' svagare!
E grazie ancora a tutti quelli che recensiscono, che mettono fra le preferite, fra le seguite o semplicemente si fermano a leggere!





Piccolo Spam:

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Il censore. ***


Titolo: Il censore.
Nazione: Nonno Roma.
Raiting: Verde.





I personaggi di Axis Powers Hetalia appartengono a Hidekazu Himaruya , i vari autori citati e le loro opere alla storia e al mondo.

Ringrazio in anticipo chi recensirà, metterà fra le seguite o le preferite, o soltanto leggerà.
_____________________________________________________________________________________________
 







“Per Polluce(1), che stai facendo?!”
Beccato.
Roma si affrettò a nascondere le pergamene incriminanti, ma oramai il severo Marco lo aveva scoperto. Vide chiaramente le rughe sul suo volto contrarsi per la rabbia, proprio nell’attimo prima che iniziasse una delle sue tipiche prediche.
“Filosofia?! Come puoi dedicarti a letture tanto immorali(2)?!”
La potente res publica sospirò. Di tutte le persone che potevano entrare nella sua tenda in quel momento, proprio quel pesante conservatore?!
“Stavo sol…!”
“Silenzio!”
Tuonò l’uomo agitando una mano.
“Non permetterò che tu venga circuito da quella donna immorale(3)! Otium?(4)! L’unica attività degna che conosco è il negotium(5)! Ma quale Humanitas(6)?! Dov’è finito il glorioso e giusto Mos Maiorum(7)?!”
“Aaah, smettila di tormentarmi, vecchio!”
Sbiascicò stancamente l’altro. Gli occhi di Marco si fecero due fessure.
“Non ti rendi conto che stai perdendo te stesso?!”
“Ti sbagli.”
Replicò pacatamente Roma, facendo per uscire dalla tenda.
“Non credo! Tu non capisci! Stai dimenticando di tutto quello che sei stato!”
La res publica si fermò sull’uscio.
“Ti sbagli. Non ho dimenticato le mie battaglie e non ho dimenticato i miei grandi eroi.”
Detto questo, Roma uscì dalla tenda ostentando un certo sdegno. Marco abbassò la testa, sconfitto.
“Però hai dimenticato i tuoi soldati…(8)” 







_________________________________________________________________________________

Rieccomi qua! Scusate per il ritardo del capitolo! In realtà era già pronto da molto tempo, ma la mia pigrizia, e i vari impegni, hanno avuto il sopravvento! Scusatemi tanto quindi!
Comunque sia, l'autore protagonista di questo capitolo è Marco Porcio Catone!
Ok lo so, Catone non era propriamente uno scrittore, più che altro era un politico, ma comunque le sue opere hanno una grandissima inportanza nella cultura romana e sono il "manifesto" del polo conservatore di quel periodo... E sopratutto, mi divertiva vederlo alle prese con Roma, il cui comportamento spesso e volentieri stona enormemente con i principi della "romacità".
Poichè si tratta di un personaggio antico e che non sono sicura che tutti conoscano (Pur essendo abbastanza famoso), spenderò due parole su di lui: allora, come ho già detto, esso era un gran difenzore dei principi della tradizione romana e quindi grande avversario della cultura ellenica, considerata da lui immorale (Anche se alla fin fine ne ammise il valore culturare e una certa utilità), che in quel periodo si stava diffondendo sempre di più a Roma. Inoltre esso era un gran moralista, ma anche una persona molto pratica, che considerava il lavoro come unico mezzo per nobilitare l'uomo.
Ok, adesso passo alle note:
(1) Esclamazione tipicamente romana, non è raro trovarla nelle opere teatrali del teatro antico.
(2) Catone aveva una particolare avversione per la filosofia greca, sopratutto per quel che riguardava la dialettica e la retorica, adirittura fece cacciare da roma tre filosofi greci che avevano fatto una dimostrazione di tali arti, prima convincendo il pubblico di una cosa e poi convincendolo dell'esatto contrario. Questo per Catone fu visto come un'attentato alla stabilità di Roma, poichè i giovani avrebbero potuto perdere fiducia dell'universalità delle leggi a causa di questo relativismo (tipicamente sofistico fra l'altro).
(3) Si riferisce a Magna Grecia per cui, come specificato da Himaruya, Roma ha una cotta.
(4) Con Otium si intende lattività tipicamente greca del così detto "filosofeggiare", in poche parole sarebbe l'attività intellettuale.
(5) Con Negotium si intende l'attività pratica e lavorativa, principalmente quella politica, commerciale e agricola.
(6) L'Humanitas sarebbe l'insieme di ideali e principi tipicamente greci.
(7) Il Mos Maiorum è l'insieme dei principi morali ed educativi tipici della tradizione romana. Catone ne era un gran sostenitore.
(8) Questo è un riferimento all'opera storiografica "Origines", essa racconta la storia di Roma come molte opere a lei precedenti, ma a differenza di quest'ultime, ancora attaccate alla struttura degli annales, essa non raccontava i fatti anno per anno, ma esclusivamente quelli ritenuti dall'autore più importanti e inoltre (la frase di Catone si riferisce proprio a questo) in quest'opera non vennero riportati i nomi di grandi condottieri, ma quelli di soldati semplici e bassi ufficiali che si erano comportati valorosamente.


Ok, adesso risponderò alle recensioni!^^

Per Darl: Come sempre la prima cosa che faccio è ringraziarti per il tuo sostegno e per le tue gentilissime parole che continui ad indirizzarmi, probabilmente sei troppo buono!
Comunque sia, se dicessi che la ricerca delle citazioni non è stata faticosa mentirei, va bene che conosco molto bene il lavoro di shakespeare, ma la mia testa non è un computer che conosce a memoria le battute! XD Eppure, posso dirti che scrivere quella parte è stato veramente un piacere, ce lo vedo molto bene il drammaturgo ad auto-citarsi... Per quanto secerne la situazione meteorologica, ti comunico che mi sopravvaluti, poichè la scelta della pioggia dipende dal clima tipico di quella cittadina, famosa per le sue precipitazioni, comunque sono felice che il caso abbia permesso che scaturisse questo effetto!
Concludo augurandomi che continuerai a seguirmi e ad auspicare alle tue recensioni a cui è sempre un piacere rispondere^^

Per Sandy: Povera me che devo sopportarti! (Sono sempre affettuosa, vero? XD) Comunque tu esageri con "perfetta", è un parolone troppo grosso per definirmi! XD Nonostante ciò spero di continuare a ricevere il tuo sostegno, mia cara nipote! XD

Per Blackie (Ormai ti chiamo così XD): Tranquilla, nonostante siano un po' confusionarie è sempre un piacere ricevere le tue recensioni! Comunque per qual che riguarda la ricerca, grazie a Dio esiste wikiquote! XD Inotre sinceramente il rapporto fra Arthur e Shakespeare non riesco a immaginarmelo in altro modo, cioè per me è stato naturale descriverlo in questo modo...
Spero continuerai a seguirmi, ci si vede in forum! (E smettila di cadermi addosso! XD)



Ed eccoci di nuovo alla fine, come sempre non ho idea di chi parlerà il prossimo capitolo, ma spero che comunque continuerete a seguirmi e a sostenermi! E a perdonare la mia spaventosa scostanza! XD
Infine qualche ringraziamento speciale:
Ringrazio ancora Darl e la gente di HNE  per il loro sostegno e la loro preziosa amicizia!
A Nemeryal in particolare per avermi fatto da BetaReader!
E come sempre a tutti quelli che recensiscono, mettono fra le preferite, le seguite o semplicemente spendono un po' del loro tempo per leggere!^^

Questo capitolo partecipa all'iniziativa Hetalia&Italia




Piccolo Spam:
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=736471