Noi due

di ary_gg
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto Capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo Capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo Capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono Capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo Capitolo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Capitolo ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo capitolo ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo capitolo ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo capitolo ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo capitolo ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


 

 

CAPITOLO PRIMO

 

Il suono della sveglia le martellava nella testa, ma non aveva nessuna voglia di alzarsi. Quel letto era così comodo, così profumato, non trovava una motivazione valida per alzarsi. A tentoni spense la sveglia e si voltò dalla parte opposta ignorandola. Decisamente poteva ignorarla. Cavolo no che non posso ho l'incontro con il cast! La ragazza scalciò via le lenzuola precipitandosi sotto la doccia. Si preparò in fretta indossando un pantalone nero e una canotta. Lanciò uno sguardo all'orologio e imprecò mentalmente, infilò gli stivaletti bassi abbandonando l'idea dei tacchi, era in ritardo e doveva correre. Prese giacca, borsa e occhiali da sole e si precipitò fuori dal suo albergo. Fortunatamente l'ufficio dove avrebbe dovuto presentarsi non era molto distante dal suo albergo. Aveva prenotato differentemente dagli altri due. Non per motivi particolarmente poco carini, ma semplicemente poteva permettersi quello e quello avrebbe usato.

Intanto quattro persone la attendevano nel luogo dell'appuntamento. I due produttori chiacchieravano un pò con i due ragazzi cercando di spiegare loro, al meglio, le caratteristiche dei personaggi che avrebbero interpretato. La donna guardò nuovamente l'orologio. Era già mezz'ora in ritardo e a quest'ora avrebbe dovuto avere i suoi tre protagonisti già di fronte a sè e avrebbe dovuto spiegare loro le dinamiche contemporaneamente.
Uno dei due ragazzi lanciò un'occhiata all'orologio appeso nell'ufficio e sospirò.
"Primo giorno e già in ritardo." Disse muovendosi scocciato sulla sedia di fronte ai due produttori e guardando la sedia vuota, che era stata posizionata tra lui e l'altro ragazzo.
Questo sorrise. "Avanti Ian, non essere impaziente, magari ha avuto qualche problema a trovare il posto."
Improvvisamente sentirono bussare e aprire la porta.
"Oddio scusate, io...santo cielo sono terribilmente in ritardo e non ho scusanti, mi dispiace davvero." Disse la ragazza con il fiato corto. Vide i due produttori sorridere e uno dei due ragazzi si voltò per guardarla. Il ragazzo moro continuava a dargli le spalle.Andiamo bene! Pensò ironica.
"Oh Nina tesoro non ti angosciare, vieni qui e siediti così vi spieghiamo bene le cose prima di incontrare gli altri. Loro sono Paul e Ian, saranno le persone con cui sicuramente passerai la maggior parte del tuo tempo sul set."
Nina si avvicinò e uno dei due si alzò e gli porse la mano presentandosi.
"Piacere sono Paul."
La ragazza gli strinse la mano. "Nina." Poi la fece passare e si sedette tra i due voltandosi alla sua destra e scontrandosi con due occhi azzurri.
Il ragazzo la guardò e sembrò cambiare espressione, si sentì un pò stupido per essersi scocciato ad aspettare. Finalmente gli porse la mano. "Ian" disse semplicemente. Lei gli sorrise un pò tesa. "Nina" disse facendo per stringergli la mano, ma senti una scossa e la allontanò.
"Ahi" dissero contemporaneamente.
"Sei elettrica." La prese in giro lui.
Lei gli sorrise nervosamente e poi rivolse la sua attenzione ai produttori.
"Bene" iniziò l'uomo alzandosi. "Avete letto la trama generale della serie." Prese tre copioni con sopra scritto "1x01 PILOT". "Damon" disse porgendo il copione ad Ian, "Elena" proseguì dando il copione alla ragazza, "Stefan" concluse consegnando il copione a Paul.
"Come vi è stato già fatto presente voi sarete i tre protagonisti principali, la story-line base girerà intorno a voi, ma sarete in ottima compagnia. Fra un paio d'ore dovrebbero arrivare gli altri. Vi chiedo di usare questo tempo per leggere il copione e se avete dubbi, o non siete convinti che faccia per voi, ditelo ora, perchè non so che farmene di un copione senza protagonisti." Detto ciò sorrise. "Mi sembra che per ora basti così. Ci vediamo fra un paio d'ore."
I tre uscirono e si fermarono nella saletta adiacente, si sedettero su tre poltrone e ognuno iniziò a leggere il proprio copione.
"Ho bisogno di un caffè." Annunciò Ian alzandosi in piedi dopo un'ora lasciando il copione sulla poltrona. "Venite con me?" Disse sorridendo e ammiccando verso la macchina del caffè in fondo alla sala.
"Decisamente si" disse Paul alzandosi.
"Nina?" La ragazza lo guardò un pò imbarazzata e titubante. "Dai non ti mangiamo, non siamo ancora ufficialmente vampiri" disse Ian sorridendo.
La ragazza ridacchiò e si alzò incamminandosi con loro verso la macchina del caffè. Iniziarono a chiacchierare per conoscersi meglio. Infondo avrebbero passato molto tempo insieme, era meglio iniziare a conoscersi un pò.
"Da dove vieni Nina?"
"Canada, Toronto." Rispose a Paul bevendo un pò di caffè.
"Sembri molto giovane." Disse improvvisamente Ian.
Nina lo guardò stranita. "Si...compirò 21 anni a Gennaio"
Il ragazzo tossì a causa del caffè che gli era andato di traverso. "Che?" Disse sorpreso.
Nina lo guardò imbarazzata neanche avesse detto chissà che.
"Nina tesoro!"
La ragazza non riuscì a rispondergli che si sentì chiamare. Quando si voltò vide una delle sue più care amiche andarle incontro. "Kayla!" Esclamò avvicinandosi a sua volta e abbracciandola.
"Allora com'è andata? Che vi hanno detto?" Disse la ragazza.
Nina lanciò un'occhiata ai due ragazzi e li presentò.
"Kayla, loro sono Ian e Paul, o meglio Damon e Stefan. Lei è Kayla, parteciperà anche lei allo show."
La ragazza sorrise e strinse la mano ai due ragazzi. "Viki Donovan per voi." Disse ridendo.
"Piacere Kayla. Torno al copione. Noi possiamo sempre continuare la nostra conversazione dopo" disse Ian sorridendo. Anche Paul si allontanò con lui.
Nina gli sorrise imbarazzata.
"Che fai, ha già fatto colpo il ragazzo?" Scherzò Kayla prendendo in giro l'amica.
"Cosa? Ma sei matta?" Disse Nina arrossendo.
"Meglio così allora, no anche perchè ha 30 anni il ragazzo ed è anche accasato da quel che so...anche se è molto..."
"Kayla!" La richiamò la ragazza. "Non iniziare! Ci devo lavorare non crearmi imbarazzo ti prego."
"Stavo solo dicendo che è sexy, lo è non puoi dire di no!"
Nina la guardò truce. Poi si rivolse di nuovo all'amica quasi come se solo in quel momento avesse colto qualcosa che le era sfuggito. "Quanti anni hai detto che ha scusa?"
Kayla sorrise scuotendo la testa. "Trenta Nina, ed..."
"...é fidanzato, ho capito, ti ho chiesto solo l'età! E poi lo sono anche io."
"Ancora non lo hai mollato l'idiota?"
"Kayla me lo hai chiesto meno di 24 ore fa, certo che no."
"E che aspetti?"
Nina la guardò scuotendo la testa. Improvvisamente il telefono squillò.
"Thò parli dello stronzo..."
"Kayla piantala!" Disse la ragazza scocciata e rispondendo al telefono.

Dopo un pò arrivò il resto del cast. Julie e Kevin spiegarono meglio i ruoli di ognuno e consegnarono i vari copioni. Il lunedì avrebbero iniziato le riprese, avevano il week end libero. Bè libero era un eufemismo. Dovevano imparare tutte le battute e in più avevano appena ricevuto anche il secondo copione. Fu inoltre comunicato a tutti che avrebbero alloggiato tutti nello stesso hotel, il migliore di Atlanta, il tutto a spese della compagnia televisiva che aveva acquistato la serie. Nina cercò di fermare un paio di taxi con poco successo.
"Ehi, di questo passo non ci arriverai mai in albergo."
Nina si voltò e sorrise. "Lo so è che...non hanno intenzione di fermarsi." Disse lei scocciata all'ennesimo tentativo.
"Non sei molto pratica eh?" Disse lui ridendo. "Dai ho la mia macchina, ti accompagno a prendere le valige."
"Non voglio disturbarti." Disse in fretta la ragazza.
"Se fosse così non mi sarei proposto, avanti andiamo." Disse facendo segno con la testa verso la direzione da prendere e incamminandosi. Nina propose al ragazzo di salire con lei, doveva mettere delle cose in valigia e ci avrebbe messo sicuramente del tempo. I due passarono il tempo a chiacchierare conoscendosi un pò meglio.
Nina era una ragazza molto bella nella sua semplicità e Ian davvero aveva seri dubbi sul fatto che avesse davvero appena vent'anni. Era simpatica, nonostante fosse un pò timida, ma probabilmente era dovuto al fatto che non si conoscessero, ed era molto matura. Spesso era lui a sentirsi molto più immaturo di quel che avrebbe dovuto essere.
"Sono un pò agitata all'idea di iniziare questa cosa." Disse poi lei uscendo dal bagno con il suo beauty pronto.
"E' un'ottima opportunità per farsi conoscere." Disse lui.
"Si lo so...in realtà non so, insomma, è la mia prima esperienza importante...poi le serie televisive sono sempre così incerte."
"Lo sono anche i film e li spettacoli teatrali Nina, questo lavoro è incerto. Prendi quello che viene e non pensarci."
La ragazza gli sorrise e finì di infilare le ultime cose in valigia. Poi uscirono e si diressero verso il nuovo albergo. Una volta arrivati scoprirono di avere le camere vicine in fondo al corridoio. Il piano in realtà era completamente occupato dal cast.
"Grazie mille per il passaggio e per avermi aiutata con le valigie." Disse lei sorridendogli.
"Figurati piccola, qualsiasi cosa sono qui. Potresti persino bussare al muro senza uscire e bussare alla mia porta." Disse lui scherzando.
Nina rise. "Oh grazie, lo terrò presente."
"Dobrev! Dove diavolo eri finita!" Kayla si fiondò sull'amica abbracciandola arrivando come un fulmine. "Ciao Ian."
"Ciao Kayla" disse il ragazzo.
"Ho dovuto trasferirmi d'albergo."
"Certo certo." Disse Kayla osservando i due. "Non ho interrotto nulla vero?"
Nina alzò gli occhi al cielo. "Kayla andiamo." Disse aprendo la porta della sua stanza.
Kyla sorrise maligna e poi si rivolse di nuovo al ragazzo. "Stasera ci troviamo tutti al pub di sotto, hanno una sala riservata per noi, così ci conosciamo un pò tutti, sei dei nostri?"
"Come al solito ti dai da fare eh?" Disse Nina rivolgendosi all'amica.
"Si lo ammetto, sai che non mi piace stare ferma. Poi Candice mi ha dato manforte. Credo di aver trovato un'alleata."
"Questo significa che ci farete impazzire?" Disse lui sorridendo e aprendo la porta della sua camera.
"Kyla sicuramente..." Disse Nina ironica.
Improvvisamente il telefono di Ian squillo. Vide il display e guardò le due ragazze. "A più tardi allora." Disse poi infilò velocemente le valige in camera e rispose al telefono. "Ehi tesoro" disse chiudendosi la porta alle spalle.
Nina era ancora sulla porta pensierosa. "Oh santo cielo, avanti bella addormentata entriamo, avevo ragione quando dicevo che il ragazzo ha fatto colpo."
"Sssh non urlare" disse Nina facendo cenno alla stanza accanto e chiudendo la porta.
"Sta tranquilla i muri sono spessi non si sente nulla."
Nina scosse la testa. Poi si guardò attorno. "Wow" esclamò. "Non badano a spese." Disse guardandosi intorno.
"Sono tutte bellissime queste stanze." Disse Kayla. "Allora? Di cosa avete parlato?"
Nina alzò gli occhi al cielo. "Ancor Kay? Smettila!"
"Non ho detto nulla sei tu che pensi sempre male."
"Oh ti prego, non rigirare le cose." Disse Nina disfacendo le valige.
"Ti piace Nina!"
"Ma che dici lo conosco da appena mezza giornata!"
"Si chiama colpo di fulmine..."
"No si chiama colpo in testa ed è quello che avrai tu se non la pianti con questa storia."
"Ok, ok io la smetto, ma poi non venire a piangere da me quando lo vorrai e non potrai averlo." Disse la ragazza.
"Kayla ma perchè sei così fissata? Davvero non capisco. Devo chiamare Luke."
"Avanti Nina ti conosco da una vita, me ne accorgo quando qualcuno ti colpisce. Sei fatta così se ti prende bene, se no niente. Non gli avresti dato tutta questa confidenza."
"Quale...quale confidenza Kay, mi ha solo accompagnata a prendere le valigie perchè sono così imbranata da non riuscire a fermare un taxi!" Disse componendo il numero del suo fidanzato.
"Solo? Oh ti prego ammettilo!"
Nina la trucidò con lo sguardo e la intimò di stare zitta. "Ehi amore..." disse scomparendo in bagno. Intanto Kayla fece una smorfia e si sdraiò sul letto.

"Kay basta, hai bevuto abbastanza." Disse Nina togliendole il bicchiere dalle mani. 
"Solo perchè tu stasera ti stai contenendo non significa che debba farlo anche io!" Esclamò la ragazza ridendo.
Tutti risero. "Sei insopportabile!" Esclamò Nina in imbarazzo.
"Dovresti cominciare a scioglierti un pò o davanti alle telecamere sarà un disastro." Disse Ian sedendosi accanto a lei.
"Grazie per l'incoraggiamento." Rispose lei piccata.
"Dai scherzavo." Disse passandogli un braccio sulle spalle. Nina deglutì e si sistemò i capelli dietro l'orecchio. Il telefono della ragazza sul tavolino prese a squillare e si innervosì non poco perchè non voleva spostarsi da lì. Ma Nina sei stupida? Sospirò e si sporse per prendere il cellulare costringendo Ian a spostare il braccio. Guardò il display, chiuse la chiamata scocciata e lascio cadere poco delicatamente il cellulare nuovamente sul tavolino.
"Ehi qualcuno si è infervorato!" Esclamò Ian prendendola in giro.
"Era quell'idiota vero?" Disse Kayla.
"Kay!" Esclamò la ragazza guardandosi intorno.
"Chi è l'idiota?" Chiese Ian.
"Il suo ragazzo! E' uno stronzo."
Nina sbuffò. "Ne dobbiamo parlare proprio davanti a tutti?" Disse rivolgendosi all'amica mettendo in imbarazzo il resto del gruppo.
"Si scusa." Disse la ragazza.
"Allora" disse Candice cercando di rompere la tensione. "Come vi sembra il progetto?"
"Ha buone possibilità" rispose Paul.
"Sono d'accordo con te fratellino" rispose Ian facendo scontrare il suo bicchiere con quello del ragazzo. Nina lo guardò sottecchi e sorrise.
"Tutto ok?" Gli sussurrò lui.
La ragazza lo guardo e fece cenno di si.
"Mi sa che sei la più piccola del gruppo Nina." Disse poi Candice dopo aver fatto un giro di domande a tutti.
"Un motivo in più per prenderti in giro piccola!" Disse Ian scompigliandole i capelli.
"Ehi." Gli disse dandogli una botta sul braccio. "L'età anagrafica non significa niente."
"Parole sante." Disse il ragazzo accanto a lei.
Dopo un pò alcuni cominciarono a tornare nelle loro stanze e anche Nina aveva bisogno di riposare. "Kayla andiamo?"
"Vorrei restare ancora un pò." Disse la ragazza.
"Ok, io salgo sono distrutta." Detto ciò le baciò una guancia e l'abbracciò.
"Sicura che stai bene, se vuoi posso..."
"No, resta. Davvero voglio dormire, è tutto ok. Buonanotte a domani."
Nina si alzò per dirigersi verso l'ascensore e tornare in camera.
"Ehi aspetta vengo con te." La richiamò Ian. Entrò nell'ascensore con lei. La vide spegnere il cellulare scocciata mentre si avviarono verso le loro camere. Nina infilò la chiave nella serratura e aprì la porta, mentre Ian si appoggiò allo stretto spazio di muro che separava le loro porte. "Stai bene?"
Nina alzò lo sguardo su di lui sospirando. "Si." Disse lei.
"Scusa non volevo scocciarti è che..."
"No, no è tutto ok. Scusami..." disse abbassando lo sguardo.
"Ehi..." disse lui accarezzandole il volto.
Lei alzò lo sguardo su di lui e lo abbracciò senza pensarci scoppiando a piangere. Lui si trovò spiazzato, ma poi la strinse un pò più a sè. Nina poco dopo si staccò bruscamente.
"Oddio scusami. Non, cioè...io di solito non...sono una che piange davvero molto poco" disse asciugandosi il viso "e davvero non do tutta questa confidenza dopo neppure un giorno...io, scusami Ian davvero."
Il ragazzo le si avvicinò un pò. "Ehi frena, va, va tutto bene ok? Non ti agitare, non hai fatto niente." Disse il ragazzo sorridendole.
La ragazza sospirò e sorrise imbarazzata. "Ok...io...bè scusami ancora. Buona notte." Disse lasciandogli un bacio sulla guancia e sparì in camera chiudendosi la porta alle spalle. Nina si appoggiò contro la porta e si portò una mano al cuore.

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

 

Salve a tutti...allora diciamo subito col dire che è la prima volta che scrivo in questa sezione...insomma ritenvo che scrivere sugli attori fosse un pò azzardato, ma poi ho cambiato idea...è cominciato tutto mettendo nero su bianco un'idea e bè poi le idee sono diventate due e poi tre e poi va bè insomma ahahahahah avete capito...ho letto molte storie carine riguardanti NIAN io li amo...insomma amo profondamente Nina penso che sia splendida alla faccia di chi dice il contrario solo per invidia -.- e bè ovviamente sono pazza di lui...Ian...insomma chi non lo è??? No serio c'è qualcuno che non lo ama?? ahahah a parte tutto...insomma potrà sembrare l'ennesima storia banale, l'inizio potrà anche essere azzardato...ma insomma confido in chi mi conosce che mi dia appoggio anche qui...e a qualche nuova anima pia che voglia sostenermi, quindi fatemi sapere che vi sembra...io ho detto tutto credo...insomma spero che possiate seguirmi in questa semplice storia, forse scontata e banale, forse non so stupida e quant'altro però spero che a qualcuno possa arrivare...alla prossima...Ari

ps scrivo anche nella sezione TVD sto scrivendo una long Delena se vi interessa...http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=696080 alla prossima

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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***


                          

 

 

SECONDO CAPITOLO

 

Era passato circa un mese da quando avevano iniziato le riprese. Furono costretti a stare fermi per una settimana dopo aver girato il Pilot, per avere conferma che la serie interessasse. Appena avevano avuto il via libera avevano ricevuto il copione delle prime sei puntate e si erano dati da fare. I ritmi erano davvero stressanti. I produttori li avevano assicurati che i ritmi dopo Natale sarebbero stati molto più calmi, perchè ora dovevano recuperare tutto quello che non avevano fatto prima. Di solito si cominciano a girare le prime puntate a Luglio per cercare di diluire gli impegni, ma poichè la serie era nuova dovevano prima capire se piaceva o meno. Quindi di conseguenza, poichè il riscontro era stato positivo, dovettero recuperare tutto quello che si erano persi. Natale era decisamente lontano. Ian bussò alla porta e attese. Come al solito sentì un mugugno scocciato. Poi la sentì parlare da sotto il cuscino. "E' aperto."
Il ragazzo sorrise e appoggiò i cornetti e i cappuccini sul comodino e si avvicinò alla ragazza. "Piccola in piedi, tra un'ora dobbiamo essere sul set."
"No" Disse lei scivolando ancora di più sotto le coperte.
Lui sorrise scuotendo la testa. "Si invece" disse dolcemente togliendole il cuscino da sopra la testa. La ragazza sbuffò e lui andò a prendere uno dei due cornetti che aveva portato. "Possibile che dobbiamo fare tutti i giorni la stessa storia? Sei una ragazzina viziata." Gli sussurrò lui sedendosi sul letto accanto a lei. La ragazza aprì gli occhi e sorrise. "Buongiorno." Disse mettendosi a sedere sul letto. Prese il suo cornetto dalle mani di lui e lo addentò.
"Finalmente!" Esclamò lui. "Buongiorno." Poi allungò una mano per prendere i due cappuccini e il suo cornetto. 
Ormai era diventata un'abitudine. Ian andava a svegliarla ogni mattina, le portava la colazione, in realtà passavano molto tempo insieme sia sul set che fuori. Atlanta non era un centro mondano quindi passavano sempre molto tempo tutti insieme, ma loro due più degli altri. Così come anche con Paul che minacciava Ian ogni qual volta prendeva in giro Nina o la trattava male. Anche Ian e Paul avevano un rapporto davvero stretto. Andavano tanto in disaccordo nel film quanto andavano d'accordo fuori dal set. In pratica erano una coppia insopportabile. Insieme erano assolutamente irritanti delle volte, ma estremamente divertenti. Il rapporto che legava lei e Ian però era strano. Non era come quello che la legava agli altri o a Paul e piano piano Nina cominciava a spaventarsi di questa cosa. Se per lui le cose sembravano assolutamente normali, lei cominciava davvero a diventare dipendente da lui e sapeva che tutto questo non avrebbe portato a niente di buono. Forse Kayla aveva ragione.
"Oh comunque mancano ancora due ore per le riprese." Disse lui ghignando.
"Ian! Maledizione potevo dormire ancora un pò!"
"Oh povera piccola." Disse ironico lui baciandola leggermente sulla guancia.
"Questa me la paghi ricordatelo." Disse guardandolo truce.
"Vedremo."
La ragazza posò il cappuccino e poi senza che lui se ne accorgesse gli pizzicò un fianco.
"Ahi" disse lui.
"Così impari." Disse lei secca e cercando di alzarsi dal letto per dirigersi in bagno. Lui però la trascinò di nuovo sul letto facendole il solletico. "Ragazzina impudente."
"Dai ti prego, basta." Disse lei tra una risata e l'altra. Lui si fermò ritrovandosi praticamente sopra di lei.
"Io lo faccio solo per te, così eviti di arrivare in ritardo come il primo giorno." Disse lui.
"E' successo solo perchè non avevo dormito tutta la notte per l'agitazione e mi sono addormentata dopo aver fatto suonare la sveglia." Ribatté lei.
"Mmm perchè non dici semplicemente che sei una dormigliona?" Disse in un soffio.
Decisamente lo odiava quando faceva così era terribilmente attraente per lei e nemmeno se ne accorgeva.
"Ok ok. Mi fai fare una doccia ora?" Disse arrendevole arrossendo.
Il ragazzo notò di essersi avvicinato un pò troppo e si fece da parte. Poi sentirono bussare alla porta.
"La smettete di fare casino voi due, vi si sente da fuori!" Esclamò Paul. Aveva la camera di fronte a quella di Ian e di solito scendevano tutti e tre insieme. La ragazza sgattaiolò giù dal letto e andò ad aprire. "Buongiorno Stef." Disse lei ridendo. "Fa compagnia a tuo fratello io devo prepararmi."
La ragazza uscì dopo una buona mezzora dal bagno vestita e pronta per andare sul set. Si ritrovò in camera anche Kayla.
"Ehi Kay, buongiorno." Disse baciandola sulla guancia. "Che avete?"
"Copioni" disse Kayla semplicemente.
"Dalla settima alla dodicesima." Aggiunse Paul.
"Fatemi vedere." Disse lei entusiasta, mentre gli altri la guardavano in attesa. "Che c'è?" disse poi sentendosi osservata.
"Oh, bè...devi dire addio ad uno di noi tre." Disse Kayla ridendo.
Nina sgranò gli occhi. "Cosa?" Prese il copione si sistemò i capelli dietro all'orecchio leggendo le pagine. Poi lesse il punto in questione. "Kay, mi dispiace." Disse guardando l'amica.
"Oh no va bene così, ci avevano detto che ognuno di noi era a rischio sempre, quindi ero preparata. Mi sono divertita un mondo a fare la pazza."
Nina la guardò triste. "Oh avanti tesoro non preoccuparti, sai che ho altri progetti importanti in ballo, quindi va benissimo così."
"Noi iniziamo ad andare." Disse Paul alzandosi.
"Si, non fare tardi." Disse poi Ian guardandola e uscendo dalla stanza insieme a Paul.
"Mi dispiace." Disse Nina guardando la ragazza.
"Va benissimo Nina, smettila di preoccuparti. Tu piuttosto ce la farai senza di me a tenere a freno gli ormoni?" Disse ammiccando.
Nina sbuffò. "Kayla." La rimproverò.
"Siete appiccicati come la colla!"
"Lo so!" Disse la ragazza esasperata.
"Oh bene ammetterlo è il primo passo. Ti piace, te lo dico dal primo giorno."
"No, non è così." Ribatté Nina.
"No? Prendi in giro chi non ti conosce dolcezza!" Disse Kayla ridendo.
"Davvero...è solo..."
"Attrazione?"
"No...è...non lo so, non è solo attrazione...è...c'è chimica, non lo so è come se mi avesse completamente avvolto con la sua personalità."
"Ti piace."
"E smettila!" Nina tirò un cuscino all'amica. "Andiamo va."

Anche quella settimana di riprese passò in fretta.  Ian era seduto sulla poltrona, con gli occhi chiusi e ancora con i costumi di Damon addosso. Nina rientrò finalmente dopo l'ultima scena con Paul.
"Abbiamo un vampiro tra noi." Disse sorridendogli  e sedendosi sulle sue gambe.
"Signorina non le conviene starmi così vicino, potrei mangiarla." Disse lui ironico.
"Correrò il rischio." Disse lei accoccolandosi e appoggiando la testa tra l'incavo del suo collo, inspirando il suo profumo. Ian le circondò la vita con le braccia. Ormai nessuno faceva più caso al loro essere sempre appiccicati. L'intera trup e cast ci avevano fatto l'abitudine.
"Che fai questo fine settimana?" Chiese Ian a Paul che beveva un pò d'acqua.
"Viene Torrey finalmente." Disse il ragazzo sorridendo.
"Oh weekend romantico." Esclamò lui divertito.
"Tu ancora nulla?" Rispose lui ironico.
Nina cha aveva chiuso gli occhi in pace con se stessa a quella battuta si irrigidì e si sentì tremendamente in colpa a stare in quella situazione con un ragazzo, anzi uomo, fidanzato e per giunta dieci anni più grande di lei. Il ragazzo se ne accorse e istintivamente, senza che nemmeno se ne rendesse conto, le accarezzò un braccio quasi per tranquillizzarla.
"No...dormirò, dormirò e...dormirò."
Paul rise e anche le labbra della ragazza si distesero in un sorriso. "Oh allora non eri in uno stato catatonico."
"Anche io voglio dormire." I ragazzi risero.
"Allora sarà il caso che ti alzi piccola, perchè dobbiamo ancora toglierci i vestiti di scena."
Nina sbuffò, si alzò e si diresse in camerino.
I due ragazzi si avviarono verso il loro, che per quel giorno condividevano.
"Tutto ok con la tua ragazza?" Chiese Paul a bruciapelo.
"Cosa? Si, certo." Disse lui freddo.
"Ok" disse Paul senza aggiungere altro.
Ian sospirò. "Perchè me lo hai chiesto?"
"Così."
"Paul, ormai ti conosco, quando stai praticamente 24 ore su 24 con delle persone, un mese di conoscenza equivale ad un anno. Se fai una domanda personale c'è un motivo quindi parla."
Il ragazzo sospirò. "Non c'è niente fra te e Nina vero?"
"No certo che no." Disse poi voltandosi. Quella domanda lo aveva un tantino irritato e non se lo spiegava.
"Perfetto, fine della discussione." Disse il ragazzo indossando la giacca per uscire. "Sai che se hai bisogno di dire qualcosa a qualcuno puoi farlo con me vero?"
Ian lo guardò serio. "Si lo so."
"Bene. Vado a prendere Torrey all'aeroporto. Buon weekend."
"Anche a te. Oh...grazie."
Paul gli sorrise e si chiuse la porta alle spalle.

Nina uscì dal bagno con un paio di pantaloncini e una canotta pronta per andare a letto, anche se doveva ancora cenare e vedere un film. "Ian non dormire." Si ritrovò il ragazzo appoggiato con la schiena alla testata del letto con gli occhi chiusi.
"Bè la mia intenzione principale era quella."
"Dai, non fare il guasta feste, è sabato sera, sono usciti tutti."
"Potevi uscire con loro."
"Non mi andava...senti se non ti andava di stare qui, potevi dirmelo." Disse seccata.
Lui la scrutò aprendo solo un occhio, poi la vide un pò nervosa e le accarezzò un pò la schiena.
"Sai che non faccio mai sul serio, che succede?"
"Niente tutto bene."
Lui la fissò un momento. "Ok, mangiamo allora." Disse prendendo le pizze che avevano ordinato. Poi il telefono della ragazza che era accanto a lui prese a squillare. Lo prese e di sfuggita lesse sul display il nome Luke e glielo passò. Nina prese il telefono esasperata dall'ennesima chiamata di quel giorno.
"Piantala ho detto. Non costringermi a cambiare numero. Non ho nessuna intenzione di parlarne! Smettila di chiamarmi." Chiuse rapidamente la chiamata spegnendo il cellulare.
"Sei stata dura." Disse lui.
La ragazza sospirò "Se lo merita."
"Avete litigato?"
"L'ho lasciato." Disse lei di getto.
"Oh" disse lui, stranamente si sentiva sollevato.
"Devo avere qualcosa di sbagliato visto che mi tradiva da quando è iniziata la nostra storia." Disse lei con voce incerta.
Lui si irrigidì immediatamente a quelle parole e sentì come un peso sullo stomaco.
"Non hai niente che non va." Disse lui spostandole i capelli, con cui si copriva il viso, dietro la spalla. Nina rabbrividì un pò a quel tocco. "Perchè non lo hai lasciato prima?" Chiese lui continuando a giocare con i suoi capelli.
"Perchè tu non lasci lei?" Disse la ragazza. Non posso averlo detto davvero. La ragazza aveva letto la notizia su molti giornali e siti internet ma aveva fatto finta di nulla. Insomma avevano stabilito un certo rapporto ma non erano mai andati così a fondo. Il ragazzo smise di giocare con i suoi capelli e si irritò. "Scusa!" Esclamò lei guardandolo. Poi abbassò lo sguardo di nuovo. "Mi dispiace, non dovevo permettermi di dirlo."
"L'hai letto da qualche parte?" Disse lui secco.
"Ian scusami ti prego."
"Ti ho chiesto una cosa."
"Si" disse lei di getto per non sentire più quel tono di voce.
Il ragazzo sospirò e si avvicinò a lei lasciandole un bacio sulla testa. "Mangiamo è meglio." Disse poi con un tono di voce più dolce.
Mangiarono scambiando qualche chiacchiera futile cercando si smorzare la tensione, ma ormai la serata era andata.
"E' vero comunque." Disse alla fine lui volendo mettere fine a quella situazione tesa. "E non è successo solo una volta. Con i miei presunti amici tra l'altro."
Nina alzò lo sguardo su di lui che fissava un punto impreciso del letto. Poi sospirò.
"Stava con me, faceva sesso con me e poi andava subito dopo da qualche altra." Disse poi lei all'improvviso portandosi le ginocchia al petto.
"Per questo Kayla lo odia tanto." Disse lui.
Nina sorrise ironica. "Bè c'ha provato anche con lei. Due mesi dopo che ci eravamo messi insieme. Ovviamente lei l'ha mandato al diavolo e me lo ha detto. Ho lasciato perdere. Lui...non ha mai saputo che io sapevo...fino a quando l'altro giorno non l'ho mollato ovviamente. Come una stupida ho continuato ad essere la ragazza della città che si faceva tradire sotto il naso e non se ne accorgeva per più di un anno. Anche se in realtà sapevo perfettamente. Ogni singola ragazza con cui è andato a letto, tutte. Nome cognome e aspetto fisico. Le ho viste tutte, alcune le ho anche conosciute. Patetica."
Il ragazzo scosse la testa. "Eri solo innamorata."
"No. Non lo sono mai stata. Mi sono resa ridicola per una persona che nemmeno amavo. Per questo sono patetica. Volevo solo qualcuno accanto tutto qui." Disse con lo sguardo ancora basso.
"E per questo ti sei fatta trattare così?" Disse lui incredulo, poi si morse un labbro. "Scusa non avrei dovuto."
"No hai ragione. Sono stata stupida." Disse lei. Poi alzò lo sguardo su di lui. "Guardiamo il film per favore? Non mi va più di parlarne."
Ian annuì e fece partire il dvd e si sistemarono entrambi con le spalle alla testata del letto. Nina era apparentemente assorta nel film, ma in realtà aveva lo sguardo vacuo. Ian le circondò le spalle con un braccio e la avvicinò a sè. La ragazza si accoccolò sul suo petto inspirando il suo profumo, si strinse di più a lui e cominciò a guardare seriamente il film. Durante tutta la visione, Nina era praticamente sprofondata tra le braccia di Ian che le accarezzava la schiena dolcemente. Alla fine del film, Ian sospirò e la guardò stretta a lui con gli occhi chiusi. "Ma dormi?"
La ragazza mugugnò qualcosa. "No" disse flebilmente. "Ho solo gli occhi chiusi. Sono rilassata. Tu mi rilassi. Colpa delle tue carezze" Disse ancora attaccata a lui e con gli occhi chiusi.
Il ragazzo sospirò accarezzandola ancora, poi scosse la testa e sorrise. "Sei incredibile."
"Lo so." Disse poi lei ridacchiando.
"Ti lascio dormire dai." Disse facendo per alzarsi.
Nina si strinse di rimando a lui. "Resta." Disse di getto. Sei impazzita?? Nina Costantinova Dobreva sei impazzita?? Si disse. Si di lui.Si rispose.
Nina aprì gli occhi e arrossì. "Cioè io..." disse staccandosi. "Dormi qui insomma non...il letto è grande abbastanza per entrambi..." Ti stai scavando la fossa da sola.
"Nina..." Disse lui incerto.
Appunto brava complimenti hai distrutto tutto in due secondi ragazza! Si disse. "Non voglio stare da sola, ti prego". Oh andiamo sono patetica! Ma mi sento quando parlo??
Il ragazzo la guardò intensamente negli occhi. Dio sembrava come quando recitava la parte di Damon mentre ammalia qualcuno. Quanto poteva essere intenso uno sguardo? Nina pensò che da quella notte sapeva che uno sguardo poteva anche farti tremare all'improvviso. Ian sospirò. "D'accordo" disse appena. Ho detto si. Ho detto si. Sono un cretino. Non posso dormire accanto a lei.
Nina gli sorrise e si infilò sotto le coperte con lui. Si ritrovarono l'uno di fronte all'altra stesi in quel letto che sembrava tanto grande quanto piccolo. Il ragazzo le sistemò leggermente i capelli che le ricadevano sul viso. Lei a quel contatto socchiuse gli occhi e sospirò. Poi li riaprì e lui si avvicinò lentamente a lei. Il cuore della ragazza prese a battere prepotentemente. Baciami pensò lei. Ma lui le posò un bacio sulla guancia, ma allo stesso tempo troppo vicino all'angolo della sua bocca, facendo deglutire a fatica la ragazza. "Buona notte piccola".
"Notte" disse lei in un sussurro.

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

 

Salveeeeeeee...sono tornata...allora prima di tutto volevo ringraziare le persone che hanno speso un attimo di tempo per recensire ** siete state carinissime...insomma di là nella storia Delena mi viziate con tante recensioni e complimenti, qui so che è più difficile quindi ringrazio le ragazze che sono passate di qui e hanno lasciato un commentino...ho visto che alcuni hanno anche già inserito la storia tre preferite, seguite e ricordate, e ringrazio anche voi. Mi piacerebbe sapere che ne pensate...se vi va. Ora devo fare delle puntutalizzazioni che non ho fato la scorsa volta. Prima cosa: Kayla Ewell. Allora mi è capitato spesso di leggere che Nina la definisce la sua migliore amica e quindi ho pensato di farle essere amiche di famiglia...anche se lei è qualche anno più grande di lei e anche se in realtà è Californiana, mentre Nina Canadese...comunque questo e quanto xD. Seconda cosa: Ian. Allora non ricordo dove, ma ho letto da qualche parte che Nina non aveva fatto ricerche sui suoi compagni di set e disse di aver visto la prima volta Ian su un cartellone per TVD rimanendo incantata dai suoi occhi. Bè la parole non sono queste, ma il senso si. AVVISO ho letto queste cose moooooolto tempo fa quindi non fateci troppo affidamento xD. Terza cosa: Megan. Allora non so di preciso quando si sono lasciati lei e Ian...ma io ricordavo di aver letto di alcuni suoi tradimenti (come si fa?? -.-) in qualche articolo, ma anche qui insomma tutto da prendere con le pinze...insomma la storia è OVVIAMENTE tutto frutto della mia fatasia. Come frutto della mia fantasia è il fidanzato di Nina...o meglio ex u.u comunque, insomma non esiste nessun Luke per quel che ne so xD. Direi che ho parlato abbastanza xD Fatemi sapere che vi pare...mi piacerebbe molto :) Un bacio alla prossima Ari

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Capitolo 3
*** Terzo Capitolo ***


                          

 

 

CAPITOLO TERZO

 

Il sole filtrava dalla vetrata del balconcino della camera, avevano lasciato le tende aperte ed ora la stanza era illuminata dai raggi del sole. Ian si svegliò intorpidito, aprì gli occhi e si ritrovò Nina abbracciata a lui con la testa sul suo petto, con una mano gli stringeva la maglia, aveva i capelli spettinati e le labbra socchiuse. Era fin troppo bella, e non solo. Lei non era solo quello. Si accorse che il suo braccio praticamente la avvolgeva quasi a tenerla ancora più vicina di quanto già non fosse. Non si erano di certo addormentati così. Era certo che fossero vicini, ma i loro corpi nemmeno si sfioravano. Poi ricordò il cercarsi durante la notte, quasi ad avere freddo se uno dei due si allontanava troppo. Avevano dormito entrambi in perenne dormiveglia muovendosi a momenti alterni, per trovare una benedetta posizione comoda in quel letto. Solo quando lui si era avvicinato un pò di più sfiorandole un braccio, lei sembrò dormire un pò più profondamente, agitandosi di meno, lui altrettanto. Così le aveva passato un braccio intorno alla vita e lei si era voltata accoccolandosi sul suo petto. Erano rimasti così. La osservava quasi incantato, come se stesse ancora dormendo e stesse sognando una vita non sua. Poi però la realtà piombò come un macigno nel momento in cui sentì il suo telefono vibrare sul comodino. Aveva dimenticato di spegnerlo. Pessima mossa. Lo prese a tentoni rimanendo ancora in quella posizione e vide il display. Merda.Pensò. Doveva rispondere però o sarebbe sembrato strano. Più strano che parlare con la tua fidanzata per telefono mentre stai abbracciando un'altra? Con cui hai dormito tutta la notte come se niente fosse?? 
"Ehi, buongiorno." Rispose con voce impastata dal sonno.
Nina si mosse e mugugnò qualcosa iniziandosi a svegliare e strofinando il viso sul petto del ragazzo. Ian si irrigidì temendo che dall'altro capo del telefono si fosse sentito qualcosa, e istintivamente portò un dito sulle labbra della ragazza facendole capire di non fare rumore.
"Ehi, ti ho svegliato?" Sentì dire dall'altra parte del telefono. Il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
"No...ero sveglio."
Nina cominciò a cogliere la voce intorno a lei e il perchè le avesse fatto cenno di non fare rumore. Stava cominciando a mettere in moto il cervello ancora dormiente, doveva ancora aprire gli occhi e possibilmente doveva anche spostarsi per permettergli di alzarsi e parlare tranquillamente con la sua ragazza. Ma lui non accennava a farle segno di muoversi. Nina apri questi maledetti occhi e spostati da lì! Niente da fare. Non funzionava.
"Va bene...sei solo si? Ho sentito un rumore."
Ian si agitò. "Che domande fai? Certo che sono solo." Bugiardo, subdolo bugiardo. Si disse.
Nina a quelle parole si svegliò completamente e si staccò velocemente da lui come se si fosse scottata mettendosi a sedere rapidamente sul letto, provocandosi anche un bel capogiro per la troppa rapidità. E' tutto sbagliato, maledizione, che cavolo ho fatto. Non ne combino una giusta. Si disse la ragazza portandosi una mano alla testa per via del capogiro.
Ian intanto si alzò e si chiuse in bagno. Una volta che lo vide sparire dietro la porta, si lasciò cadere a peso morto sul letto coprendosi la faccia con un cuscino. Non doveva chiedergli di restare, non avrebbe dovuto. Le cose si stavano facendo strane e poco, davvero poco lecite. Iniziò a insultarsi da sola mentalmente, tanto che non lo sentì nemmeno uscire dal bagno. Sentì solo qualcuno toglierle il cuscino dal viso.
"Non volevo svegliarti. Buongiorno." Disse il ragazzo chinandosi su di lei e baciandole la fronte. Se solo avesse seguito l'istinto lo avrebbe afferrato per la maglia e lo avrebbe baciato. Quello sarebbe stato il suo buongiorno. Stupida, ti sembra il caso? No decisamente no. E tu stupido organo grande quanto un pugno, smettila di battere come se stessi correndo da ore! Parlo anche da sola nella mia testa, sono impazzita completamente perfetto! Nina sorrise appena. "Non preoccuparti."
"Vado a prendere la colazione ok?"
"Prendi la chiave, così io intanto mi faccio una doccia." Disse lei alzandosi. Era domenica e il bar dell'albergo era chiuso la mattina. Quindi Ian sarebbe dovuto andare ad un bar lì vicino e ci avrebbe messo sicuramente un pò. Aveva tutto il tempo per una doccia.
"Ok, torno tra un pò. Non metterci secoli come sempre sotto la doccia." Disse lui ridendo.
"Simpatico." Disse lei acida, ma poi sorrise quando lui uscì dalla stanza.
Nina si infilò sotto la doccia, facendosi cullare dall'acqua, e sbuffò quando dovette uscire da li. La rilassava terribilmente stare sotto l'acqua, ma aveva perso la cognizione del tempo e Ian sarebbe potuto rientrare a momenti. Si avvolse nell'asciugamano bianco, prendendo poi i vestiti. E' uno scherzo! Ditemi che è uno scherzo. Nina sbuffò sonoramente. Aveva dimenticato l'intimo sul letto. Ti prego fa che non sia rientrato, ti prego, ti prego.
"Ian?" Chiamò aprendo appena la porta del bagno affacciandosi e stringendosi nell'asciugamano. Silenzio. La ragazza tirò un sospirò di sollievo, poi si precipitò a prendere ciò che aveva lasciato sul letto. Afferrò l'intimo e sarebbe tranquillamente volata in bagno se la porta non si fosse aperta proprio in quel momento. Due maledetti secondi e non sarebbe successo niente.
"Sono tor..." Ian non finì nemmeno di parlare che si ritrovò la ragazza avvolta in un asciugamano che arrivava a coprirle appena le cosce, i capelli raccolti in una coda disordinata e la pelle ancora umida e lucida.
"Maledizione..." Disse lei stringendo il bordo dell'asciugamano sopra il seno con una mano e stringendo l'intimo nell'altra.
Ian dopo un momento rimasto a fissarla, rischiando di far cadere la colazione per terra, si scosse e si voltò distogliendo lo sguardo. "Scusa...pensavo..." disse senza nemmeno sapere cosa.
"No, avevo dimenticato solo...vado." Disse lei rossa e si richiuse in bagno. Decisamente non sarebbe più uscita da lì, mai più. Si nascose il volto tra le mani ancora in imbarazzo. Dopo un pò sentì bussare alla porta del bagno.
"Dai piccola esci di lì. Il caffè è quasi freddo ormai." Nessuna risposta. "Avanti, prendila come una prova per la scena di domani...certo ci sarà Paul, però..."
"Perchè me lo hai ricordato?!" Esclamò lei dal bagno.
Lui sorrise e si allontanò un pò dalla porta sapendo che sarebbe uscita presto. Infatti poco dopo senti lo scatto della chiave e la porta si aprì. "Avevo rimosso la scena dalla mia mente." Disse lei uscendo in fretta e sedendosi sul letto.
Lui scosse la testa ridendo e le porse il sacchetto con il suo cornetto. "Ehi, Elena non può tenere troppo in astinenza il mio fratellino".
Nina lo trucidò con lo sguardo e gli strappò il sacchetto dalle mani sbuffando. "Lo so. Permetti che sia imbarazzata?"
"Certo che puoi esserlo."
"Bene."
"Posso sempre stare lì durante le riprese, tanto che con me ormai hai fatto pratica." Disse ridendo.
La ragazza gli tirò un cuscino arrossendo. "Non ci provare, voglio meno gente possibile intorno. Ho già avvertito Julie."
Lui rise di nuovo scuotendo la testa.
"Non prendermi in giro!"  Gli disse lei acida.
"Non lo sto facendo...è solo che, davvero non capisco come tu faccia a interpretare così bene Katherine se poi ti imbarazzi così facilmente."
"E' diverso..."
"Perchè? Insomma hai girato delle scene del genere interpretando lei e non ti sei fatta questi problemi."
"Innanzi tutto erano scene molto veloci poichè erano dei semplici ricordi, poi un conto è stare davanti alla telecamera o a voi con un intimo dell'ottocento che equivale ad un corsetto e uno di quei cosi lunghi, un conto è starci con un reggiseno e uno slip." Disse lei legandosi i capelli. Aveva caldo.
"Ok, ok, rilassati, andrà bene dai."
"Deve andare bene." Disse lei accendendo il telefono che era ancora spento.
"Pranziamo fuori? Ti va?" Disse poi lui improvvisamente.
Nina lo fissò un attimo. "Sei sicuro che sia una buona idea?" Disse lei ripensando alla chiamata di appena qualche ora prima.
"Usciamo solo per pranzare." Disse lui seccato.
"Lo so...è che...ci sono sempre un sacco di giornalisti..." cercò di sviare lei.
"So come aggirarli." Disse lui.
La ragazza lo guardò e poi sentì il telefono squillare. "Ok" disse lei, poi rispose al telefono. "Mamma..."
Lui sorrise appena e si avvicinò un pò. "A dopo" gli sussurrò lasciandole un bacio sulla guancia, poi uscì tornando in camera sua.

La ragazza indossò un paio di pantaloni neri, una maglietta molto semplice e i suoi tronchetti col tacco. Decisamente preferiva la comodità di un paio di scarpe basse, ma Kyla la tormentava continuamente dicendo che ormai, vista la popolarità crescente, non era il caso che la beccassero in giro con un paio di pantaloni un maglioncino e le scarpe basse. Almeno metti i tacchi! Le disse un giorno.Vestiti come la persona più semplice del mondo, ma ti prego, indossa almeno i tacchi. Rise ricordandosi l'esasperazione nel tono della voce dell'amica. Era andata via da una settimana e già ne sentiva la mancanza. Aveva più che altro bisogno di qualcuno che la staccasse da lui. La ragazza sospirò pensando che probabilmente non avrebbero dovuto pranzare insieme. Doveva mettere un freno a quella relazione complicata, doveva farlo immediatamente. Magari da domani si disse andando ad aprire la porta della sua stanza trovandoselo di fronte, perfetto come sempre. Idiota si rimproverò.
"Pronta?"
"Si, prendo la borsa." Rispose lei ritornando in camera e uscendo poco dopo.
Scesero e Nina si dirigeva verso l'uscita quando lui la bloccò. "Di qua." Disse lui. Lei lo guardò stranita poi la condusse verso un'uscita che non conosceva.
"Non sapevo che ci fosse quest'uscita."
"Nemmeno io fino ad un'ora fa...scommetto che non lo sanno nemmeno loro." Disse poi indicando i giornalisti davanti all'entrata principale, che, ovviamente, non li vedevano.
"No credo di no." Disse lei sorridendo.
"Dai entra." Disse poi lui facendola entrare in auto.
Passarono tutto il tempo a parlare di ogni cosa dal lavoro alla vita privata, dalle sciocchezze ad argomenti seri. Scoprivano sempre più quanto dietro al bel viso, al bel corpo, di ognuno dei due, c'era sicuramente molto di più. Idee, progetti, desideri, sogni, modi di vedere le cose differentemente da come sono, voglia di cambiare e di applicarsi in tal senso. Ian rimase sorpreso dalla determinazione della ragazza a rimarcare le sue idee e a validare le sue tesi. Era intelligente e sveglia. Semplicemente matura, anche troppo per la sua età.
Nina si sentiva sempre più presa, anche troppo. La cosa poteva essere risolta molto semplicemente se si fosse trattato di una sbandata o di una forte attrazione. C'era solo un piccolissimo, insignificante, inutile problema. L'aveva presa di testa. E niente, nessuno, poteva combattere con questo. L'aveva sedotta anche con la testa e questo equivaleva solo ad una cosa: PROBLEMA. Era un grosso, ingombrante, asfissiante problema. Trovare qualcuno che ti sappia far capitolare con il cervello è più unico che raro, questo Nina, nonostante la sua giovane età, lo sapeva benissimo.
"Ehi, hai perso la parlantina?" Disse il ragazzo parcheggiando l'auto di fronte all'entrata nascosta dell'hotel.
"No, non è ho la forza, credo di aver mangiato troppo".
"Stasera allora meglio che digiuni, altrimenti domani farai una brutta figura in intimo."
Nina sgranò gli occhi e gli diede una botta sul braccio. "Ma la smetti!"
"E' così divertente prenderti in giro."
"Ti diverti solo tu."
"Oh bè questo mi basta."
Nina uscì dalla macchina trucidandolo con lo sguardo e si diresse in hotel, mentre lui ancora ridendo uscì dalla macchina.
Mentre percorrevano il corridoio per raggiungere le loro stanze, Ian le circondò la vita da dietro appoggiando il mento sulla sua spalla.
"Togli il broncio dai."
"No." Disse lei cercando di nascondere un sorriso con poco successo e sciogliendo l'abbraccio. Raggiunse la sua stanza e aprì la porta mentre lui si appoggiò allo stipite della porta.
"Allora ce l'avrai con me fino a domani?" Chiese lui sorridendo.
"Forse." Disse lei poco convinta.
"Ferisci il mio povero cuore così." Disse lui teatralmente.
Lei scosse la testa sorridendo e lui la prese per la vita avvicinandola a sè, lei gli passò naturalmente le mani attorno al collo, finendo di spalle al muro.
"Invece di ringraziarmi per il pranzo ti offendi?"
Lei alzò lo sguardo su di lui incontrando i suoi occhi e sorrise. "Non è carino prendere in giro la ragazza che porti a pranzo con te."
"Non sono gentile, no, non è il mio forte." Disse lui avvicinandosi e spostando lo sguardo sulle sue labbra.
Nina lo vide avvicinarsi, troppo, e il suo cuore le arrivò quasi in gola. Deglutì e socchiuse gli occhi. Non appena sentì il suo respiro quasi sulle labbra, il telefono di lui prese a squillare. I loro sguardi si rincontrarono rendendo palese quello che stava per succedere. Nina chiuse gli occhi scuotendo la testa e sgusciò dalla sua presa infilandosi velocemente nella sua stanza. Il telefono fuori dalla stanza continuava a squillare.

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

 

Salveeeeeeeeeeee. Non odiatemi, ma sono una che tira molto la corda io vi avverto...chi ha letto la mia storia Delena lo sa ahahhaha ora a parte tutto ecco un altro stralcio della mia versione della storia Nian. Risveglio imbarazzante, incidente ancora più imbarazzante (anche scontato lo so), pranzo perfetto e finale decisamente orribile. Lo so ahahahah *me malefica ghigna alla Damon Salvatore o alla Katherine Pirce scegliete voi* Bene...non so se avete domande chiedete. Insomma se vi va recensiteeee, comunque grazie a chi legge e commenta e anche a chi solo legge. Alla prossima, baci Ari

Oh comunque la scena a cui mi riferisco è la prima volta di Stefan ed Elena. Non dico niente perchè mi farei trasportare dalla mio team ahahahah

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo ***


                          

 

 

CAPITOLO QUARTO

 

Il mattino seguente Nina scese presto per dirigersi sul set. Dovevano girare un sacco di scene a scuola e poi a casa Salvatore. La sera si sarebbero occupati delle riprese esterne e del suo incidente con salvataggio post notte d'amore e rivelazioni sconvolgenti al seguito. Avrebbe evitato Ian tutto il giorno, ma la sera avrebbero dovuto girare insieme visto che era Damon che salvava Elena dopo l'incidente. Senza contare che il giorno dopo avrebbero dovuto girare solo tra loro, dato il viaggetto che Damon aveva programmato in Georgia. Nina sbuffò. Non potevamo girarle prima queste puntate? Ovviamente no! 
"Oh nervosette stamattina?" disse Cadice vestita già con i costumi di scena abbracciandola. "Buongiorno!" Esclamò poi.
"Non è un buongiorno" ringhiò quasi lei.
"Ehi, ricordati che devi fare la parte della dolce Elena, oggi non è prevista Katherine." Disse ridendo.
"Oh bè preferirei dover recitare una vampira psicopatica oggi, piuttosto che una ragazzina innamorata."
"Che succede?"
"Nulla".
"Nina...senti, Kay mi ha detto di tenerti d'occhio..."
La ragazza guardò Candice scocciata. "Non ho bisogno di essere tenuta d'occhio!" La ragazza si alzò di scatto e si diresse verso la zona in cui avrebbe girato la sua scena. Le riprese iniziarono e spesso Nina si ritrovava ad essere eccessivamente tesa, acida o forzata nelle battute.
Sedeva nervosamente sulla sedia mentre finivano di allestire la stanza di Stefan per le riprese della famosa scena.
"Ehi, tutto ok?" Disse Paul avvicinandosi.
"Si." Nina cercò di sorridergli tranquillamente.
"E' tutto il giorno che sei nervosa."
"Lo so scusa ti ho fatto impazzire a furia di rifare le scene."
"Tranquilla, non preoccuparti...Nina..."
La ragazza lo guardò di nuovo interrogativa.
"Insomma...sapevo che eri nervosa per la scena, ma...lo sei stata tutto il giorno, e di solito quando una scena ti preoccupa, ti innervosisci solo prima di girarla e non anche nelle scene prima."
"Paul che stai cercando di dirmi?"
"A mala pena vi siete salutati stamattina, che è successo?"
Nina si voltò dall'altra parte. "Niente" rispose secca.
"Non sono stupido, ehi, guardami, non si può lavorare così, domani avete un'intera puntata da girare insieme."
"Paul, non è successo niente davvero, sono solo nervosa per la scena credimi."
La trup li richiamò annunciando che era tutto pronto per la scena. In giro c'era poca gente come aveva chiesto lei e cercò di rilassarsi e non pensare a niente e soprattutto di non essere rigida a causa del suo malumore. Sono una ragazza innamorata, sono una ragazza innamorata. Si disse socchiudendo gli occhi. Poi si ricordò le prese in giro di Ian e sorrise appena.
"Ecco perfetto, pensa a quello che stavi pensando, sembravi molto più rilassata." Disse Paul di fronte a lei strizzandole l'occhio.
Nina sorrise di nuovo.
"Pronta?" La ragazza annuì.
"Azione!"

La mattina fu costretta ad alzarsi molto presto, nonostante avessero girato fino a tardi. Fece una doccia veloce e si vestì in fretta per poter scendere al bar e fare colazione prima di andare sul set. Mentre sistemava le ultime cose sentì bussare alla porta. Prese la borsa e le chiavi della stanza e andò ad aprire.
"Ehi." Disse Ian davanti alla porta con un caffè in mano.
"Ehi." Disse lei guardando di lato.
"Tieni." Disse lui porgendole il caffè.
"Grazie." Nina prese il caffè e uscì dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.
"Andiamo sul set?" Chiese lui.
"Certo." Rispose fredda la ragazza avviandosi verso l'ascensore. Passarono il tempo in un silenzio imbarazzante e di certo questo non aiutava visto l'episodio da girare.
Si cambiarono indossando i vestiti di scena pronti a girare.
Nina uscì fintamente dolorante dalla macchina trovandosi Ian nei panni di Damon accanto a sè. Iniziarono lo scambio di battute.
"Si" disse lui recitando la sua parte.
Nina lo guardò negli occhi come da copione, ma le parole non uscirono fuori. Chiuse gli occhi e poi li riaprì girandosi verso la macchina da presa. "Scusate ho dimenticato la battuta".
Ian sospirò e scosse la testa scocciato per l'ennesima interruzione.
"Ok, vi do dieci minuti di pausa, Nina per favore ritorna qui eh!" Disse Kevin.
La ragazza abbassò lo sguardo in imbarazzo. La troup intorno continuava a parlare e a ricevere ordini.
"Vieni" disse Ian prendendola per un braccio e trascinandola  un pò più lontano dagli altri.
"Ian!" Lo ammonì lei. "Che fai?"
"Parliamo." Disse lui fermandosi e mettendosi di fronte a lei.
La ragazza alzò gli occhi al cielo. "Devo andare a ripetere le battute." Disse cercando di superarlo. Lui le bloccò la strada. La ragazza lo trucidò con lo sguardo. "Fai sul serio?"
"Non credo che ci voglia tanto a ricordarsi di dire posso fidarmi di te?" Disse lui ironico.
"Ian smettila."
"Chiedimelo, non è difficile."
Nina scosse la testa. "Ma di che parli, cosa devo chiederti."
"Di fidarti di me, Nina."
"Tu sei pazzo." Disse lei allontanandosi. Lui la bloccò per un braccio.
"Ti sei fermata su questa battuta quattro volte Nina, non dirmi che è un caso."
"Non mi entra in testa che vuoi farci." Rispose lei acida.
"Non dire cazzate. Fa almeno in modo che Elena lo chieda a Damon." Disse lui tornando verso il set.
"Allora siamo pronti?" Disse Kevin verso Nina che fece cenno di si.
"Bene allora...azione!"
"Sarò al sicuro con te?" Chiese Elena.
"Si" Rispose Damon.
"Posso fidarmi di te?" Chiese Nina.
Si dissero gli occhi di Ian. "Sali in macchina." Rispose Damon.

Dopo le riprese tornarono in albergo. Nina era stanca e stressata, voleva solo mettersi a dormire. "Notte." Disse velocemente a Ian aprendo la porta della sua stanza.
"Aspetta." Disse lui infilandosi nella stanza con lei.
"Che diavolo fai?"
Lui chiuse la porta e la fissò. "Possiamo cercare di recuperare il nostro rapporto?"
Nina alzò gli occhi al cielo e si allontanò buttando la borsa sul letto.
"E' meglio se ci allontaniamo un pò."
"Nina ti prego."
"No davvero, non possiamo fare così, e se succedesse di nuovo? E se non ci fosse un telefono che squilla? E se..."
"Se, se, se...Nina prima che accadesse avevamo un bel rapporto. Non preoccuparti dei se."
"Devo preoccuparmi dei se, perchè per quei se io potrei non riuscire più a girare con te!" Disse la ragazza esasperata buttandosi sul letto e fissando il soffitto.
Ian si sdraiò accanto a lei, fissando a sua volta il soffitto. "Fidati di me, ti prego. Non succederà più. Non so cosa mi sia preso."
"Non sentirti in colpa, eravamo in due...e poi...non ci siamo baciati." Disse lei ancora in quella posizione.
Lui si girò su un fianco sostenendosi con un braccio per guardarla in viso. "Possiamo cercare di recuperare allora?"
Lei girò il viso per guardarlo. "Portami un cornetto domattina e vedremo." Disse lei accennando un sorriso.
Lui le sorrise di rimando. "Buona notte." Disse. Poi si alzò e uscì dalla stanza.

Le settimane trascorrevano tra riprese, scherzi vari sul set e fuori, weekend movimentati o di totale riposo a seconda dello stress vario, e lentamente era arrivato già Dicembre e presto le riprese sarebbero finalmente terminate per un pò di meritato riposo.
Nina si svegliò presto quella mattina, molto più presto del solito, si vestì rapidamente dopo una doccia veloce, aveva preso le chiavi della sua stanza, scese di sotto prese un cornetto e si diresse verso la reception. Era di turno il ragazzo che faceva sempre il cascamorto con lei e quindi sarebbe stato facile convincerlo. Non era carino fare la gatta morta, ma...bè c'era un motivo valido. Io odio fare la gatta morta. Si disse. Poi però prese un respiro profondo e cercò di concentrarsi sul personaggio di Katherine. Lei era una perfetta gatta morta, diamine era un'attrice ci sarebbe pur riuscita!
"Buongiorno." Disse la ragazza avvicinandosi alla reception.
"Salve signorina Dobrev, ora è un buongiorno come si deve."
Pessimo pensò la ragazza sorridendo. Ok Katherine, Katherine, Katherine.
"Sempre troppo gentile con me, non me lo merito." Disse Nina prendendo a giocare con i capelli e continuando a sorridere amabilmente.
"E' molto presto, è successo qualcosa?"
"Oh, no, è che...no niente."
"Mi dica, se posso aiutarla... sarebbe un piacere per me."
Nina sorrise facendo gli occhi dolci. "Oh bè, davvero se potesse sarebbe un angelo davvero...è che so che di solito non fate queste cose quindi non vorrei metterla nei guai."
"Bè possiamo provare a risolvere la situazione in qualche modo se è così importante."
Bingo. "E' che mi servirebbe il passepartout per una stanza..."
"Possiamo usarli sono noi e i residenti della stanza signorina..."
Avanti bellino non farmi incazzare. Nina sospirò affranta. "Le avevo detto che non si poteva risolvere...cercherò un'altra soluzione..." disse sconsolata voltandosi di spalle e facendo per andarsene.
"Bè se me lo riporta entro un'ora..."
Nina sorrise, poi cercò di tornare seria e si voltò.
"Sarebbe davvero così gentile?" Disse speranzosa.
"Sembra importante..."
Gli occhi di Nina si illuminarono, questa volta per davvero, senza finzione.
"Mi dica la stanza."
Nina arrivo davanti alla camera prese passepartout e aprì silenziosamente la porta. Si infilò all'interno rapidamente e la richiuse alle sue spalle. Si avvicinò lentamente al letto cercando di non fare rumore. La stanza era appena illuminata dalla luce che filtrava dalle tende, mentre Ian era tranquillamente addormentato sotto le coperte, al centro del letto, con i capelli neri e spettinati che risaltavano sul cuscino bianco. La ragazza si avvicinò lentamente, scostò le coperte e salì sul materasso con le ginocchia. Si chinò su di lui e li lasciò un bacio delicato sulla guancia. Il ragazzo sussultò al contatto con la pelle fredda della ragazza che ridacchiò sonoramente.
"Ma che diavolo..." disse il ragazzo svegliandosi all'improvviso. Poi voltò la testa e si vide una sorridente Nina, divertita dalla sua reazione. Era certo di essere tornato nella sua stanza la sera prima, infatti era nella sua stanza.
"Buon compleanno." Disse la ragazza.
"Come...come sei entrata?"
"Ehi, potresti dire 'grazie Nina'...non volevo scocciarti." Disse lei fintamente offesa.
Lui sorrise. "Grazie piccola."
"Prego" Gli sussurrò lei alzandosi e prendendo il cornetto che aveva comprato e mettendoci sopra una candelina, poi la accese e si sedette accanto a lui sul letto.
"Esprimi un desiderio prima di spegnerla."
Ian la guardò, poi guardò la candelina. Poi tornò a guardarla e mentre lo faceva spense la candelina. La ragazza sorrise sostenendo lo sguardo. "Bè ora puoi anche mangiarlo se vuoi." Disse poi.
Il ragazzo prese il cornetto e lo rimise nella busta. "Ma che ore sono?"
"Oh tardissimo in realtà, ieri ti ho disattivato la sveglia, tanto dovevo svegliarti io, ma mi sono addormentata e mi sono svegliata tardissimo, mi sono ritrovata così tante chiamate di Julie e Kevin, che credo ci licenzieranno, è pieno pomeriggio!" Disse in fine scoppiando a ridere vedendo la faccia di Ian che era passata da terrore puro alle parole tardissimo e sveglia disattivata, a sollievo e rimprovero man mano che capiva che stava scherzando.
"E' molto presto tranquillo, non è nemmeno ancora suonata la tua sveglia."
"Mi hai fatto prendere un colpo...potrei abituarmi al fatto che mi porti tu la colazione e non viceversa."
"Non ci contare, ti svegli troppo presto per i miei gusti."
"Come cavolo sei entrata?" Disse poi guardando la porta.
"Mi sono fatta aiutare da un addetto alla reception molto disponibile..." Disse allusiva.
"Bene adesso gli avrai dato un motivo in più per provarci ancora più spudoratamente. Per questo sei vestita come se fosse luglio?" Gli disse osservando la magliettina sottile e un pò scollata.
Nina rise e lo spinse sul letto. "Geloso signor Somerhalder?" Disse appoggiandosi su di lui e fissandolo negli occhi.
"Mmm no, però rischi di prendere freddo così." Disse poco convincente.
"Oh bè certo..." Disse lei sorridendo.
Sentirono bussare alla porta e si voltarono entrambi verso di essa nascosta dai muri dell'entrata.
"Vado io..." disse Nina alzandosi. Intanto anche il ragazzo si alzò.
"Ehi!" Disse Nina sorridente.
"Ciao tesoro" disse Paul sorridendo e baciandole una guancia. "E' qui mio fratello?" Disse teatralmente superando l'entrata della camera e dirigendosi verso il ragazzo. "Auguri Bro!"
Ian sorrise e strinse la mano e abbracciò amichevolmente Paul. "Grazie fratellino."
"Cosa c'è di meglio che passare il proprio compleanno tutto il giorno sul set?" Disse ridendo Paul.
"Avrei preferito dormire effettivamente."
"Oh bè pensa che starai tutto il giorno con noi." Disse la ragazza allegra.
"Nina ha ragione, avrai intorno noi per tutto il giorno cosa desiderare di meglio?" Disse Paul ironico passando un braccio sulle spalle della ragazza.
"Oh bè se volete vi elenco un paio di cose più divertenti." Disse ridendo.
"Bè su quelle concordo in pieno."
"Smettetela voi due!" Li rimproverò la ragazza alzando gli occhi al cielo, mentre loro ridevano. Intanto qualcuno bussò alla porta.
"Smettetela di ridere, io intanto vado ad aprire, ma quanta gente aspetti la mattina Som?!"
La ragazza si diresse verso la porta e la aprì sorridente. Il sorriso le morì in gola rapidamente. Si trovò una ragazza bionda davanti che prima sorrideva, poi la guardò scioccata. Nina la guardò spaventata e con il cuore in gola. La ragazza assunse un'aria quasi schifata e fece per andarsene, ma Nina la bloccò afferrandola per un braccio.
"No, aspetta." Disse. "Entra, ti prego."
La ragazza continuò a fissarla stranita e confusa e si lasciò portare all'interno della stanza. Superato l'ingresso, vide il fidanzato che parlava con Paul e sembrò quasi rasserenarsi.
"Tesoro che ci fai qui?" Disse Ian sorpreso di trovarsi davanti la fidanzata, mentre Nina cercava di evirare qualsiasi sguardo...di chiunque fosse.
"Volevo farti una sorpresa...auguri." Disse avvicinandosi e baciandolo leggermente sulle labbra.
Nina incrociò nervosamente le braccia, Paul la vide a disagio e cercò di toglierla da quella situazione. "Nina allora, mi aiuti con le battute?" Disse attirando l'attenzione su di sè.
La ragazza lo fissò un attimo, poi colse l'aiuto rapidamente non destando sospetti. "Certo che si" gli disse sorridendo.
"Bene, ci vediamo tra un pò sul set." Disse a Ian dandogli una pacca sulla spalla.
"A dopo." Si limitò a dire Nina uscendo dalla stanza con il ragazzo.

Iniziarono a girare le varie scene, tutte rigorosamente sotto l'attenta supervisione di Megan, che era stata amabilmente invitata sul set. Toccava a Ian e Nina girare la scena della cucina. Perchè dobbiamo fare questa scena sexy proprio di fronte a lei? Si chiese la ragazza. Iniziarono a girare e il ragazzo si avvicinò a lei come da copione alle spalle, facendola poi voltare. Nina incontrò i suoi occhi azzurri e i loro corpi erano così vicini, troppo, e le mancò il respiro. Ok pensa ad Elena, pensa ad Elena e le sue battute. Nina cominciò a dire qualche battuta sconnessa e con voce un pò incerta. Ian cercò di catturare il suo sguardo mentre giravano per cercare di capire dove fosse il problema, poi però fu il regista a bloccare tutto.
"No, no ragazzi così non va. Damon è sicuro di sè ed Elena anche, è nel momento in cui lui la spiazza dicendole che gli sta semplicemente chiedendo se può fidarsi senza ammaliarla, che Elena diventa titubante, chiaro Nina? Rifacciamola."
"Ehi, stai bene?" Le chiese Ian sottovoce.
"Si, si." Gli sorrise lei forzatamente. "Prendi posizione". Il ragazzo si allontanò e ripresero la scena. Nina cercò di svuotare la testa e la scena finalmente venne girata così come doveva essere.
"Bene per oggi è tutto" disse il regista. "E buon compleanno Ian, non fare tardi stasera mi raccomando." Disse sorridendo.
"Grazie, no non preoccuparti."
Nina si allontanò velocemente e si chiuse in camerino. Ci mise più tempo del solito per togliersi gli abiti di scena e tornare in albergo. Passò tutta la sera rinchiusa nella sua stanza, ordinando il servizio in camera e cercando di vedere un film. Dopo essersi finalmente messa a letto sotto le coperte, cercando di prendere sonno sentì delle voci nel corridoio. Erano Ian e Megan, erano sicuramente appena rientrati dalla loro seratina romantica. Nina sbuffò sonoramente. Appena sentì la porta richiudersi, un senso di ansia e oppressione la assalirono. Si alzò immediatamente infilando qualche vestito in borsa, e il minimo indispensabile per una doccia e si precipitò in pigiama fuori dalla stanza. Si diresse verso l'altra ala del piano, raggiungendo la camera che voleva. Bussò forte per farsi sentire. Una Candice irritata e mezza addormentata le aprì la porta.
"Santo cielo Nina sei pazza! Perchè diavolo mi hai svegliata a quest'ora?" La rimproverò la ragazza.
"Sssh!" Disse Nina guardandosi intorno. "Ti prego, posso dormire qui? Non fare domande, fammi solo restare ti prego!" Disse Nina implorante.
"Ehi, ehi ok, tranquilla però eh!" Candice si spostò e fece entrare una Nina in piena crisi in camera.

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

Allora qui c'è tutto...dal chiarimento post quasi-bacio o meglio NON chiarimento, ma un bel LASCIAMO STARE, al compleanno del nostro meraviglioso Ian. L'arrivo di Megan ha catapultato Nina nuovamente alla realtà. Lei prova dei sentimenti per lui questo è ovvio credo si sia capito. E' rimasta affascinata dal primo incontro, ma diciamo che i suoi sentimenti stanno crescendo. Nella mia narrazione in terza persona lascio molto più spazio a Nina, non so se si vede, ma diciamo che mi viene più semplice. Insomma è una giovane donna, abbiamo la stessa età e diciamo che riesco a mettermi meglio nella sua testa. Comunque...Ian non s'è capito tanto dove vuole andare a parare, insomma resta con la sua fidanzata, ma intanto ha costruito questo strano rapporto con Nina. Nei prossimi capitoli ci saranno degli avvenimenti che cambieranno le cose...poi volevo dire GRAZIE. Insomma ci sono 7 recensioni! Non me lo aspettavo...insomma nella ff delena ho sempre questo livello di recensioni, ma non mi aspettavo questo seguito qui! Anche perchè so che le ff sugli attori non vengono seguite allo stesso modo che quelle sui telefilm, quindi grazie! Vi risponderò una ad una! Grazie ancora, alla prossima Ari.

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Capitolo 5
*** Quinto Capitolo ***


                          

 

 

CAPITOLO CINQUE

 

"Allora mi dici che c'è?"
"Niente Candice! Possiamo dormire? Domani avremo le occhiaie."
"Non importa abbiamo ottimi truccatori!"
Nina sbuffò.
"Non sbuffare signorina! Mi hai svegliato in piena notte, esigo sapere perchè sei fuggita dalla tua stanza!"
"Non volevo stare lì."
"Non fare la bambina parla! O meglio dillo...dì che non volevi stare nella stanza accanto alla coppietta felice."
Nina si nascose sotto il cuscino.
"E dai esci da li sotto..." le disse più dolcemente la ragazza togliendole il cuscino dalla faccia.
"Mi scoccia stare lì sapendo che ci sono loro accanto..."
"Cos'è hai il terrore di sentire strani rumori?" Disse la ragazza cercando di sdrammatizzare.
"Candice!" Urlò Nina.
La ragazza rise. Poi tornò seria. "Ti piace eh?"
Nina non rispose. Per una volta non smentì, ma non confermò nemmeno. "Ci siamo quasi baciati un mese fa..." disse semplicemente.
"Cosa?" Chiese sconvolta la ragazza. "Ok tirati su, guardami in faccia e dimmi tutto!"
Nina si mise a sedere sul letto con lo sguardo basso. "Non c'è niente da dire...ci siamo quasi baciati come ho detto. Punto."
"Si ok, ma chi ha fermato chi?"
"Il suo telefono che squillava?" Disse lei ironica.
"Un momento...mi stai dicendo che se il tipo che lo ha chiamato si fosse fatto i fatti suoi, vi sareste baciati?"
"Era Megan..."
"Cosa?"
"Al telefono..."
"Oh...te l'ha detto lui?"
"No...io...non lo so con certezza, ma so che era lei."
"Nina non viaggiare con la fantasia...se il telefono non avesse squillato, vi sareste baciati?"
Nina la guardò e ci pensò un pò. "Si...io...si mancava davvero poco perchè ci baciassimo." Disse la ragazza imbarazzata.
"Ehi, non essere in imbarazzo ok? E' lui il coglione fidanzato!"
Nina si porto le mani sul viso. "E' terribile!"
"Oh no tesoro, non lo è." Disse Candice abbracciandola.
"Si! Io ci devo lavorare! E poi c'è questa cosa...Damon ed Elena sono sempre lì, che non si capisce se si uccideranno o andranno a letto insieme, devo mantenere questa tensione, come faccio a rimanere distaccata? Come?"
"Proponi una bella notte di sesso tra Damon ed Elena a Kevin e Julie, magari così vi fanno evitare per un pò!" Disse ridendo la ragazza.
"Non sei d'aiuto!" Disse Nina fulminandola con lo sguardo.
Candice sospirò. "Devi trovarti un bel chiodo scaccia chiodo!"
"Non sono il tipo..."
"Bè diventalo se non vuoi impazzire...a meno che..."
Nina alzò lo sguardo su di lei incitandola a parlare.
"Bè a meno che tu non voglia essere l'altra..." disse tranquillamente.
"Sei matta! Neanche per idea!"
"Bè allora sei nei pasticci dolcezza." Disse mettendosi sotto le coperte la ragazza.
Nina sospirò e si sdraiò anche lei. "Questo lo sapevo già..."
"Chiama Kayla domani, lei ti conosce meglio, saprà consigliarti..."
"Non importa Candice, grazie per il tuo aiuto."
"Nina non ringraziarmi ok? Siamo amiche, abbiamo stabilito un ottimo rapporto e...per quanto possa valere...il tuo segreto è al sicuro con me...ma credo che comunque dovresti chiamare Kayla...insomma qualcuno con cui sfogarti in pieno e non trattenerti. Comunque sia, puoi farlo anche con me si ti va, davvero...ti voglio bene tesoro...notte." Disse spegnendo la luce. Nina sorrise appena nel buio, poi cercò invano di addormentarsi.

"Sveglia, sveglia dormigliona!" Disse Kayla buttandosi su Nina.
"Che diamine! Kayla? Che ci fai qui?" Disse Nina disorientata.
"Mi hai chiamato tu l'altro giorno!"
"Non ti ho mica detto di venire!"
"Sono la tua migliore amica è ovvio che arrivo se tu chiami!" Esclamò Kayla.
"Kay! Tra una settimana sarei tornata a casa! Sai che tu e la tua famiglia siete sempre a cena da noi la vigilia di Natale!"
"Che bel ringraziamento!"
Nina sbuffò uscendo la testa da sotto le coperte. "Non è questo Kay, lo sai. E' che non c'era bisogno...quanto resti?"
"Fino a domenica, lunedì mattina riparto..."
"Oggi è già venerdì...sei venuta solo per tre giorni, ti rendi conto di quanto tu sia...meravigliosamente pazza?"
Kayla sorrise. "Ti voglio bene anche io!"
Nina sorrise. "Ehi! Se i giornalisti ti vedono penseranno che sei tornata per lo show..."
"Ho chiamato già Julie, ha detto di non preoccuparmi e che potevo venire tranquillamente a trovare la mia migliore amica!"
"Nina maledizione sei ancora a letto! Muoviti dobbiamo girare!" Disse Candice uscendo dal bagno. Si era praticamente trasferita in camera di Candice da tre giorni e aveva intenzione di restarci fino a che Megan fosse rimasta lì. Ovviamente nessuno sapeva nulla, sgattaiolava via dalla sua stanza senza farsi notare, non appena tutti l'avevano vista rientrare. La ragazza si fece una doccia, mise qualche vestito nella borsa e si diresse nella sua stanza per prendere delle cose che le servivano. Cercava disperatamente le chiavi della stanza in mezzo al caos dei suoi vestiti nella borsa, senza rendersi conto di chi si trovasse davanti alla sua porta.
"Da quando vai in giro con dei vestiti nella borsa?" Disse Ian appoggiato alla porta della sua stanza.
Nina si bloccò e alzò lo sguardo.
"Sono in tasca comunque."
Nina sgranò gli occhi e notò il portachiavi che sbucava dalla tasca dei suoi jeans. La prese e si posizionò davanti alla sua porta.
"Ti sposteresti? Dovrei aprire." Gli disse guardandolo negli occhi.
Il ragazzo si spostò continuando a tenere gli occhi puntati nei suoi. Nina infilò la chiave nella toppa e aprì la porta.
"Dove sei stata?" Disse un pò seccato.
La ragazza alzò gli occhi al cielo e si voltò. "Ho dormito da Candice." Disse sospirando.
"Tutte queste notti?"
Nina lo guardò incredula. "Scusa?"
"Sei uscita tutte le notti dalla tua stanza."
"Che fai mi controlli pure? So badare a me stessa."
"Non è per quello..."
"Per cosa allora?" Disse Nina alzando la voce, poi abbassò lo sguardo. "Dov'è Megan?" Disse tornando a guardarlo.
"E' uscita per fare un giro mentre giriamo. Ero venuto a chiamarti."
Nina si voltò di nuovo facendo per entrare. "Aspetta qui, esco subito." Disse entrando e chiudendo la porta. Dieci minuti dopo la ragazza uscì e vide Ian seduto per terra con le spalle al muro che l'aspettava.
"Possiamo andare." Disse la ragazza iniziando a camminare.
Ian la raggiunse rapidamente. "Stai bene?"
Nina lo guardò sorridendo. "Certo."
"Non recitare con me, me ne accorgo." Gli disse lui serio.
La ragazza sospirò. "Senti, sono solo un pò sottotono, avevo bisogno di stare con un'amica e quindi sono stata con Candice, oggi è arrivata anche Kayla, va tutto bene davvero...avevo solo bisogno di qualcuno che mi tirasse un pò su."
"Nina..."
"Sto bene Ian! Davvero." Disse guardandolo negli occhi. "E' un mio problema, niente di cui tu debba preoccuparti, specialmente in questi giorni che c'è Megan. Non essere sempre così protettivo." Cercò di essere convincente...di certo non poteva dirgli che lui era la causa del suo malumore...o meglio lui e la sua fidanzata.
Il ragazzo la guardò negli occhi e poi le scostò un pò i capelli dal viso. "Mi manca chiacchierare con te."
"Mi manchi anche tu..." disse lei in un sussurrò. Ma cos'hai nella testa? Segatura? Ok signorina il tuo cervello se ne va in vacanza e buona fortuna! Tanto che ci sei digli anche che ti piace e che ti stai innamorando di lui, avanti!
Ian si avvicinò, l'attirò a sè dolcemente e l'abbracciò. "Mi dispiace non esserci per te ora."
Così non va, non mi puoi dire queste cose. Cuore smetti di battere ora! "Va bene così." disse, poi si staccò e gli sorrise. "E poi, tre giorni con Kay e torno come nuova non preoccuparti."
Lui le sorrise di rimando. "Ne sono certo. Andiamo. Siamo già in ritardo."

Nina si passò un'ultima volta il mascara sulle ciglia e poi sentì bussare alla porta. "Arrivo!" Urlò mentre richiudeva il suo beauty e lo posava vicino alla valigia, che le sarebbe servita il giorno dopo per tornare finalmente a casa per Natale.
Ian finalmente vide che la porta si apriva a rimase un attimo senza parole a guardare la ragazza. Aveva un vestito viola decisamente corto e stretto, un paio di tacchi vertiginosi neri, di quelli pieni di fascette dallo stile molto aggressivo, e aveva dato movimento ai lunghi capelli, lasciando che le onde morbide ricadessero libere sulle spalle.
"Ehi, sono pronta eh!" Disse la ragazza.
Ian distolse lo sguardo un momento mentre lei prendeva la borsa e il cellulare. "Sei sicura di voler uscire così?"
Nina sorrise scuotendo la testa. "E' una festa."
"E allora? Siamo andati ad altre feste, ma ti sei abbastanza limitata."
"Non è vero...sei solo tu che ci stai facendo caso ora." Gli rispose lei chiudendo la porta e incamminandosi. "Ti muovi?"
Lui si avvicinò e l'abbraccio da dietro. "Sei bellissima comunque."
"Comunque?" Disse lei provocandolo.
"Ti preferisco con jeans e maglietta, attiri meno gli sguardi altrui." Disse solleticandole il collo.
"Chi ti dice che non voglia attirarli?"
"Non mi interessa se vuoi tu, non voglio io." Disse mentre le lasciava piccoli baci sul collo.
"Ian...ti prego..." disse lei socchiudendo gli occhi. "Non aiuti così..."
"Lo so..." disse lui senza smettere. Nina reclinò la testa per dagli più spazio, mentre lui iniziava a scendere sulla spalla.
"Ok, ok, basta così..." Disse lei svegliandosi come da un trace e sciogliendo l'abbraccio.
"Mi...mi dispiace io..." Ian scosse la testa in segno di disappunto verso se stesso.
"Andiamo." Gli disse lei dolcemente prendendolo per mano e trascinandolo alla festa. C'erano tutti, si festeggiava la fine delle riprese per la pausa natalizia. Le ragazze si scatenavano sulla pista, alcuni chiacchieravano, altri si lanciarono in pista a loro volta, mentre Ian troppo silenzioso per i suoi standard si mise in disparte, lanciando spesso qualche occhiata a Nina che si divertiva con Candice in mezzo alla pista. Paul vicino al bar, riuscì a catturare lo sguardo del ragazzo, facendogli cenno con la testa di trovarsi fuori in corridoio. Ian si alzò, mentre Paul ordinò due bicchieri di scotch e poi si diresse fuori. Lo trovò seduto per terra di spalle al muro con la testa all'indietro contro il muro stesso.
"Ehi." Gli disse il ragazzo porgendogli il bicchiere.
Ian lo prese e lo bevve tutto d'un fiato.
"Wow...Damon Salvatore è tra noi." Disse scherzando Paul. Ian gli diede il bicchiere vuoto e allungò la mano verso l'altro pieno. Paul glielo porse e Ian buttò giù anche quello.
"Me ne servirebbero almeno altri dieci." Disse il ragazzo buttando di nuovo la testa indietro contro il muro. Paul posò a terra i due bicchieri e si sedette accanto a lui.
"Non ti va di dirmi cos'è successo?"
Ian sospirò. "Un mese fa ci siamo quasi baciati." Disse continuando a guardare fisso davanti a sè un punto imprecisato del muro.
"Interessante" disse Paul. "Ma..."
"Il mio telefono si è messo a squillare."
"Dovresti spegnerlo più spesso" disse con ironia Paul, ironia che gli costò un'occhiataccia da parte dell'amico.
Intanto Nina vagò con lo sguardo in giro per la sala, ma vide che Ian non c'era. Si avvicinò a Steven, Michael, Matt e Zach che parlavano tra loro. "Ragazzi, scusate avete visto Ian? Ha il mio telefono." Chiese inventando una scusa banale.
"Mi pare di averlo visto uscire con Paul." Disse Matt.
"Grazie!" Disse lei sorridendo. Si avvicinò all'uscita della sala, si trovò nel disimpegno che divideva la sala dal corridoio e sentii i due parlare e si bloccò all'istante.
"Ok scherzavo...non ti agitare...l'avresti baciata se non vi avessero interrotti?"
Nina sapeva di dover allontanarsi, non era corretto ascoltare quella conversazione, ma i suoi piedi non accennavano a muoversi da lì.
"Paul è proprio questo il problema...l'avrei baciata si e probabilmente mi sarei spinto anche oltre, insomma è bellissima, è attraente, è intelligente, è simpatica, è dolce, ma è sbagliata Paul."
Il sorriso che si era dipinto sul suo viso, si spense immediatamente e quasi le mancò il respiro alle sue parole. Nina si portò una mano al cuore che continuava a fremere.
"Che intendi?" Chiese Paul.
"Dio è una ragazzina! Ha vent'anni! Ne ho dieci in più! Mentre io mi davo alla bella vita a vent'anni, lei giocava con le bambole!"
"Fra un mese ne compirà ventuno, sarà tutto legale!" Disse Paul sorridendo.
"Non scherzare ti prego...questo non cambia le cose...è pur sempre una ragazzina di vent'anni...senza contare Megan."
Nina dopo quelle parole si allontanò ferita immergendosi nella folla. Scorse Candice e le altre al centro della pista e le rubò il bicchiere dalle mani bevendo il contenuto in un lampo.
"Nina? Non avevi detto di aver raggiunto il limite?"
"Ho cambiato idea." Si limitò a dire. "Vado a prendermene un altro."
Paul guardò Ian duramente. "Non credi di esagerare? Non è una ragazzina lo sai...l'età anagrafica non rispecchia la sua testa...lo sai meglio di me."
"Dannazione si che lo so, questo rende ancora più difficile starle lontano."
"Con Megan come va?"
"Non lo so...è già da un pò che le cose non sono come prima...non credo di aver mai mandato giù la storia dei tradimenti...e poi non so se provo più le stesse cose di un tempo."
"Ian parti da qui. Insomma usa queste settimane per pensare a tutto questo. Prova a capire la situazione con Megan e ragiona sul tuo rapporto con Nina, cerca di frenarti con lei più che puoi. Non è una ragazzina, ma è pur sempre molto giovane e per quanta esperienza amorosa possa aver avuto, credo che questa cosa la prenda molto. E' in questo che devi stare attento con lei."
"Lo so hai ragione." Disse Ian sospirando. Continuarono a parlare ancora per un pò, fin quando non videro uscire Candice che sosteneva una Nina alquanto barcollante fuori dalla sala pub.
"Candice, lasciami tornare dentro..."
"Non esiste Kayla mi aveva avvertito che eri pericolosa quando ti ubriacavi, ma non pensavo così...quindi ora vai a letto."
"Che succede?" Chiese Ian avvicinandosi insieme a Paul.
"Niente che ti riguardi." Disse Nina cercando di tornare dentro, ma le gambe decisamente non la ressero.
"Nina!" Esclamarono tutti e tre all'unisono, mentre Ian era riuscito ad afferrarla prima che cadesse.
"Lasciami..." biascicò Nina cominciando a sentire la sbronza.
"Candice grazie, la riporto io di sopra, tanto stavo andando." Disse Ian.
"Ok...oh la borsa..." Gli lasciò la borsa e tornò dentro.
"Ti do una mano..." disse Paul avvicinandosi a Nina. La ragazza però si scostò da Ian bruscamente e anche Paul si fermò.
"Sarò anche una ragazzina, ma so camminare da sola." Disse secca.
Ian e Paul si scambiarono un'occhiata, aveva ascoltato la loro conversazione, o almeno in parte. Nina cercò di camminare, ma stava per cadere nuovamente a terra e ancora una volta Ian l'afferrò. "Ok signorina basta così. Paul tieni questa." Disse porgendogli la borsa della ragazza, poi la prese letteralmente in braccio, lei gli allacciò le braccia al collo e appoggiò la testa sulla sua spalla.
"So camminare!" Borbottò lei.
"Non ho dubbi su questo piccola, ma non stasera."
"Non chiamarmi piccola."
Ian alzò gli occhi al cielo e insieme a Paul si diressero al piano delle loro stanze.
"Nina, tesoro, dove sono le chiavi?" Chiese Paul.
"In borsa." Disse lei con gli occhi chiusi. "Mi gira la testa."
"E meno male che non sei in piedi." Disse Ian.
"Trovate..." disse Paul dopo aver cercato in borsa. "Comincio ad aprirvi." Il ragazzo velocizzò il passo ed aprì la camera, poi uscì ritrovandosi Ian con in braccio la ragazza sulla soglia della porta. "Ho lasciato borsa e chiavi sul comodino. In bocca a lupo con la signorina qui."
Nina mugugnò qualcosa in disappunto e Paul rise. "Notte Nina, spero di vederti in forma domani." Disse ridendo.
"Sicuramente." Riuscì a dire lei. Paul fece un cenno di saluto al ragazzo e rientrò in camera sua. Ian intanto entrò in camera della ragazza chiudendo la porta con un piede e arrivando finalmente al letto dove adagiò la ragazza.
"Ok Nina puoi mollarmi il collo ora, brava così."
La ragazza, ancora ad occhi chiusi, abbracciò il cuscino, sprofondando in esso.
"Ok, dovremmo togliere questi cosi o rischi di farti male." Disse slacciandogli le scarpe. La ragazza sbuffò infastidita. "E non sbuffare!" La rimproverò lui. "Sei tu che ti sei ubriacata." Disse togliendole anche l'altra scarpa.
"Non mi sento bene..." Disse lei.
"Credo che tra un pò avrai bisogno del bagno."
"Odio ubriacarmi" disse lei aprendo gli occhi. Poi sbuffò, si alzò e barcollante si diresse in bagno e si chiuse all'interno.
"Non chiuderti..." non fece in tempo a dirglielo che lei lo aveva già fatto. Ian sbuffò scuotendo la testa. "Vado a prenderti del caffè!" Gli urlò da fuori, prese le chiavi della stanza e scese al bar di sotto. Quando risalì la ragazza era ancora in bagno, ma non si sentiva nessun rumore. Si avvicinò alla porta e bussò. "Nina, tutto ok?"
Nessuna risposta. Dopo un pò, sentì lo scatto della chiave. La ragazza uscì in canotta e pantaloncini, struccata e con i capelli legati. "Tieni." Gli disse porgendole uno dei caffè.
"Puoi andare, sto bene." Disse flebilmente lei, sedendosi sul letto ancora un pò stranita e sorseggiando il caffè. Il ragazzo le si avvicinò, ma lei lo guardò furente. "Fuori da qui." Disse dura.
"Nina, per favore..."
Non lo fece nemmeno finire di parlare. "Per favore un corno! Fuori da qui! Ora! La ragazzina non ha bisogno di te, quindi esci da qui immediatamente."
"Smettila ok! Non prendere quello che ho detto per rigirarlo come vuoi tu!"
"Non sto rigirando niente. Sono solo una ragazzina di vent'anni, tutto qua, non ci arrivo probabilmente con la testa a capire no?"
"La prossima volta che origli le conversazioni altrui, magari dovresti ascoltarle fino in fondo!" Gli urlò lui.
"Ho sentito abbastanza grazie." Poi si alzò e si avvicinò arrabbiata. "Ma per chi mi hai preso eh? Per la ragazzina da scoparti mentre la mogliettina è a casa ad aspettarti?"
"Ma di che diavolo parli! Non ho mai detto una cosa del genere."
"No però sono una ragazzina attraente, che ti saresti portato a letto se non ci avessero interrotti, ma poi c'è la tua fidanzata, come potresti mai pensare di lasciarla per qualcosa di sbagliato, per uno sfizio."
"Ti ho già detto di non rigirare le cose."
La ragazza a quelle parole gli tirò uno schiaffo. "Fanculo Ian."
Il ragazzo inspirò profondamente poi alzò di nuovo lo sguardo su di lei cercando di mantenere la calma. "Ok...quando avrai finito di fare la ragazzina e tornerai ad essere la persona matura di sempre ne riparleremo, perchè ora come ora non ne sei in grado tanto tu, quanto io. Buona notte." Disse poi uscendo dalla stanza sbattendo la porta.

 

SPAZIO PSEUDO AUTRICE

Odiatemi ahahah non faccio in tempo a farli riappacificare che già li faccio litigare un'altra volta, sono cattiva lo so...non so che dire ahahah insomma il capitolo parla da sè, la tensione è mooolto alta tra i due per ogni minima cosa, Candice si riscopre una buona amica e Kayla corre da Nina. Insomma si sa le migliori amiche capiscono sempre tutto prima anche di noi. Paul aiuterà sempre molto entrambi, non mi piace metterlo in mezzo a due, anche perchè io so che è fidanzato con Torrey da più di tre anni, quindi nel momento in cui gli ha conosciuti stavano già insieme, e poi non ho mai visto affinità in quel senso tra Paul e Nina, quindi non preoccupatevi per lui, non darà mai problemi, anzi...scusate tanto per il ritardo! Sono molto impegnata, e non riesco nemmeno a recensire le storie che vorrei recensire :( alla prossima Baci Ari.

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Capitolo 6
*** Sesto capitolo ***


                          

 

 

CAPITOLO SESTO

 

Ian uscì fuori dalla sua stanza stanco e irritato. Sospirò pesantemente lanciando un'occhiata alla porta accanto alla sua. Vide l'ora. Era quasi mezzogiorno, all'una si sarebbero trovati tutti insieme in un ristorante lì vicino per pranzare con la produzione. Si avvicinò alla porta e bussò. Silenzio. Provò a bussare di nuovo, ma nulla. Sentì una porta aprirsi. Era Paul.
"Ehi, dorme ancora?"
"Non so non risponde."
"Com'è andata ieri sera?"
"Lasciamo stare..." disse rassegnato Ian. Poi bussò nuovamente un pò più forte. "Nina?" Silenzio.
"Magari è già scesa, prova a chiedere alla reception." Disse Paul avviandosi.
I due ragazzi scesero nella hall dell'albergo e Ian si avvicino alla reception. "Scusate, avrei bisogno di sapere se la signorina Dobrev è già uscita."
"In realtà ha lasciato l'albergo in anticipo."
"Cosa? Quando?"
"Questa mattina alle sei. Aveva detto di avere un volo da prendere."
Aveva l'aereo alle cinque del pomeriggio lui lo sapeva bene. L'aveva lasciata alle tre di notte. Come diavolo c'è arrivata in aeroporto! Distrutta! Pensò. "Ha avvertito me."
Ian si voltò verso Candice. "Mi ha lasciato un messaggio in segreteria dicendo di scusarsi con tutti, ma che era sorto un imprevisto familiare e doveva anticipare il volo." Aggiunse la ragazza.
Dopo il pranzo tutti si diressero nelle loro stanze per prendere le valige e tornare a casa. Ian prima di dirigersi in aeroporto bussò in camera di Candice.
"Ian!" Disse lei aprendo la porta. "Entra, ma sto per andare..."
"Si anche io, ascolta, mi faresti un favore?"
La ragazza lo guardò un momento. "Se posso..." disse incerta.
"Devi solo...puoi chiamarla un momento e chiederle se è tutto ok a casa? Se lo facessi io non risponderebbe alla mia chiamata."
"Ian..."
"So che probabilmente era una scusa per andare via, ma vorrei esserne certo. Per favore. Se lo chiedessi a Paul si insospettirebbe che ci sia io dietro."
Candice sopirò. "E va bene! Dio come siete contorti voi due. Fate concorrenza ai vostri personaggi." Esclamò componendo il numero della ragazza. Dopo un paio di squilli rispose.
"Candice dimmi."
"Ehi tesoro, sei arrivata a casa?"
"Si, da un paio d'ore..."
"E' tutto ok lì? Insomma volevo assicurarmi che..."
"Si, Candice va tutto bene, volevo solo tornare prima a casa..."
"Ok, l'avevo immaginato...senti ci risentiamo appena arrivo a casa ok? Ora vado, ho l'aereo."
"Va bene, buon viaggio."
"Grazie, ci sentiamo."
La ragazza chiuse la chiamata e guardò Ian. "E' tutto ok..."
"Bene. Grazie." Disse il ragazzo avviandosi verso la porta.
"Prego...buon viaggio."
"Grazie anche a te, ci vediamo fra un paio di settimane."

"Tesoro tieni." Nina distolse lo sguardo dalla finestra sotto la quale era seduta e guardò la madre che le porgeva una tazza di cioccolata calda con panna. Sorrise. Sua madre quando la vedeva strana le preparava sempre qualcosa di dolce e sperava di farla parlare o per lo meno, sperava di addolcirle un pò l'umore. Nina prese la tazza e sorseggiò un pò di cioccolato.
"Sei stanca." Affermò la madre.
"Un pò..." Rispose la ragazza giocando con il cucchiaino all'interno della tazza.
"Nina cosa c'è...non sei solo stanca...sei qui da una settimana...sei così silenziosa..."
"Si, è solo stanchezza davvero..." disse guardandola. Poi abbassò lo sguardo. "Ho litigato con una persona prima di tornare a casa..."
"Non vi siete chiariti?"
"No...decisamente no..."
"Magari dovresti chiamare questa persona..."
"O questa persona dovrebbe chiamare me." Disse lei seccata.
"Bè se è testardo quanto te non chiamerà."
"Testardo è poco..." disse, poi socchiuse gli occhi e si accorse di essere incappata nella trappola della madre.
La donna rise. "Oh dai non fare così, lo capisco subito se c'è un ragazzo di mezzo. Comunque, non voglio sapere chi è, cosa è, e via dicendo, non sono poi così impicciona ormai dovresti saperlo. Sta su però! Domani e la vigilia di Natale...non è bello essere tristi." Disse. Poi si alzò le baciò la fronte e si dileguò in cucina.
Intanto era già arrivata la vigilia di Natale, ma nè Nina aveva chiamato Ian, nè viceversa. La cosa si stava facendo davvero pesante e la ragazza si pentiva ogni minuto di più delle parole che aveva detto e dello schiaffo che gli aveva dato.
"Buonasera signorina Dobrev, possiamo sapere su che pianeta è? Oh si io lo so pianeta Som...ahi!" Kayla si beccò un tacco nel piede. "Mi hai fatto male!"
"Così impari." Disse secca.
"Se hai un diavolo per capello sfogati con chi di dovere non con me." Disse la ragazza tra una smorfia di dolore e l'altra.
Nina sbuffò e continuò ad apparecchiare la tavola.
"Dai che c'è...dimmi...dopo che la biondina se n'è andata ho sentito che siete tornati quelli di prima." Disse leggera.
"Se devi criticare la cosa, meglio se non ti racconto niente..." Disse Nina sistemando i piatti e i bicchieri.
"Non è questo Nina, è che ti stai infilando in una situazione davvero brutta. Insomma lui sembra provarci, sembra interessato, si comporta in un certo modo e poi? Niente, si tira indietro, si porta la fidanzata a lavoro come se niente fosse." Disse la ragazza piegando i tovaglioli.
"Santo cielo Kay cosa dovrebbe fare? Portarmi a letto e tanti saluti? Almeno ha la decenza di non farlo non trovi?" Disse Nina stancamente. Poi ripensò a quello che gli aveva detto durante la lite. "Sono una stupida." Disse sedendosi su una sedia.
"Lo stupido è lui..."
Nina sospirò. "Siediti che ti racconto..." La ragazza finalmente si sfogò con l'amica che l'ascoltò senza dire niente fino a quando non terminò il racconto.
"Nina sei un disastro. Prima di tutto non avresti dovuto origliare, ma va bè, lo avrei fatto anche io, però davvero avresti dovuto ascoltare tutto...e ci sei andata giù pesante...non sai se il senso della discussione con Paul era quello!"
"Non lo era infatti." Disse la ragazza.
"Cosa?"
"Ho parlato con Paul a telefono e mi ha spiegato alcune cose." Kayla rise. "Perchè ridi?" Chiese Nina.
"E' così buffo, vi fate fare da consulente matrimoniale da Stef." Rise ancora strappando un sorriso anche alla ragazza.
"Sei terribile..." disse Nina all'amica.
"Allora la cena è pronta!" Annunciò la signora Dobrev, così tutti si accomodarono e presero a cenare. La serata passò tranquillamente fino alla mezzanotte, quando si scambiarono auguri e regali.
"C'è un telefono che squilla!" Urlò il padre di Nina tra la folla.
"E il mio!" Disse la ragazza, lo prese e lesse il display. Prese velocemente una coperta, se la mise addosso e uscì fuori sul portico sedendosi sulle scale. "Ehi..."
"Ehi...buon Natale."
"Grazie anche a te..." disse la ragazza accennando un sorriso.
"Aspetta un momento, esco da qui, c'è troppo caos." Ian indossò un giubbotto pesante e uscì sul portico di casa sedendosi sulle scale. "Come stai?" Chiese titubante
"Bene...tu?"
"Bene..."
"Non c'era bisogno che mi chiamassi...sicuramente sarai con la tua famiglia..." e forse anche con lei pensò.
"Volevo sentirti."
"Ian...mi dispiace per quello che ti ho detto...e mi dispiace per lo schiaffo...non..."
"Nina possiamo lasciar perdere?"
La ragazza sospirò. "Lasciamo perdere un pò troppo spesso."
"Lo so, ma è l'unica cosa che posso fare ora come ora."
"Va bene...mi manchi...avrei voluto salutarti."
"Mi manchi anche tu piccola."
Nina sorrise. Non l'aveva mai infastidita veramente quel piccola. Sapeva che era un modo affettuoso di chiamarla.
"Cos'hai fatto questa settimana?"
"Mi sono goduto mio nipote." Disse sorridendo.
Sentiva che la sua voce si era rasserenata, sicuramente stava sorridendo, adorava suo nipote, quando parlava di lui i suoi occhi si trasformavano. "Sei con lui adesso?"
"Si è dentro, si è appena goduto Babbo Natale."
Nina sorrise. "E' un bambino fortunato allora."
"Allora stai riposando? Dormi ora perchè poi non ho intenzione di venirti a bussare ogni mattina alla porta."
"Oh davvero? Bene sta attento che non ti giochi qualche brutto tiro sul set!" Disse lei facendo la finta offesa.
Chiacchierarono per un bel pò al telefono, poi Kayla richiamò l'amica uscendo sulla soglia della porta. "Nina rientri o no?"
"Si arrivo...senti devo andare..."
"Si anche io..." disse il ragazzo sentendo la porta dietro di sè aprirsi. "Notte."
"Buona notte." rispose lei.
"Fratellino sei fuori da un'ora vuoi prenderti un malanno?" Disse la sorella di Ian sedendosi accanto a lui. "Chi è che ti trattiene un'ora al telefono?"
"Nessuno...dovevo fare solo una chiamata."
"Non mentirmi...non funziona, non con me...è la ragazza del giornale?"
"Che giornale?"
"Ian, da quant'è che non leggi i giornali di spettacolo?"
"Di pettegolezzi vorrai dire..."
"Ti vedono molto in sintonia con lei..."
"Non dovresti credere a quello che scrivono..."
"Non avevano ragione su Megan?" disse la ragazza.
Ian la guardò. "Che ne sai?"
"Ti ho detto che non puoi nascondermi le cose...parlami di questa ragazza dai."
"Robyn ti prego..."
"Santo cielo, se vuoi mantenere il segreto c'è qualcosa sotto."
"Non c'è niente sotto." Rispose seccato Ian.
"Quindi non devo credere ai giornali?" Chiese la ragazza
"Certo che no."
"Perchè i tuoi occhi mi dicono che devo crederci invece?"
"Vuoi crederci solo perchè odi la mia fidanzata." La pizzicò Ian.
"Non è vero." Disse lei sorridendo
"Si invece sei una strega con lei."
"D'accordo magari non mi va molto a genio, ma...ehi non cambiare discorso, e soprattutto, parlare di lei, non ti farà sentire meno in colpa."
Il ragazzo sospirò scuotendo la testa. "Imparerai mai a farti gli affari tuoi?"
"Mai." Disse sorridendo la ragazza. Incrociò le braccia sotto il braccio di lui e appoggiò il mento sulla sua spalla. "Avanti parla!"
"Non c'è molto da dire, perchè non c'è niente...è solo una persona che sta diventando più importante di quanto pensassi."
"Così importante da farti stare un'ora al telefono, al freddo, la notte di Natale."
"E' complicato."
"Perchè? Perchè stai con un'altra? Perchè ci lavori insieme? Perchè sei giusto un tantino più grande di lei?" Disse Robyn alzando gli occhi al cielo divertita.
"Hai fatto un ottimo riassunto grazie."
"Bè la prima questione è facilmente risolvibile!" Disse simpaticamente la ragazza.
Ian la guardò di traverso. "Non sei carina."
"Avanti Ian! Non fare il ragazzino, sai che non è più lo stesso...altrimenti avresti chiamato lei! Anzi l'avresti invitata qui!"
"Abbiamo litigato." Anche con Nina aveva litigato, lei l'aveva chiamata però.
"Bene, ma non mi pare che ci fosse lei dall'altro capo del telefono prima...insomma a Natale si accettano sempre le scuse di tutti."
Sua sorella aveva ragione, Ian lo sapeva, ma non voleva darle ascolto.
"Senti, nega pure, davvero, fallo, continualo a fare, cerca di convincerti pure, ma così soffrirete in molti. Ora la smetto di fare la sorella saggia e impicciona, ma solo perchè si gela! Come diamine hai fatto a stare un'ora qui." Disse afferrandolo per un braccio e facendolo rientrare.

Ian leggeva il copione seduto su bracciolo del divano sul set di casa Salvatore, quando sentì qualcuno mettergli le mani sugli occhi. Sorrise. "Così non imparerò le battute."
Sentì la persona alle sue spalle sorridere. "E' tornata la rompiscatole...vero Nina".
La ragazza gli scoprì gli occhi e gli diede una piccola botta su una spalla. "Non sono una rompiscatole."
"Un pò...ma soprattutto sei in ritardo come sempre." La piccò lui.
"Ehi sono arrivata stamattina all'aeroporto! Tempo di lasciare le valige e sono corsa qui."
"Sei tu che non sei rientrata ieri come tutti noi."
"Ho avuto un contrattempo."
Lui le sorrise. "Lo so."
"Intanto io ho imparato le mie battute, tu no a quanto pare."
"Va a farti rapire Elena..."
La ragazza sorrise. "Vado, vado...oh e non è carino augurare la morte alla fidanzata di tuo fratello." Gli disse pizzicandoli un braccio.
"Ahi. Ma se alla fine stavo cedendo anche io!"
La ragazza uscì velocemente ridendo per andare a girare. Pronti per ricominciare.

 

SPAZIO PSEUDO AUTRICE

Tadààààààà chiarimento. Se così si può chiamare, in realtà non lo è..come non lo è stato quello dopo il quasi bacio, e questo non fa altro che lasciare sempre più le cose in sospeso. Nina ha parlato con la mamma che ha già capito tutto, ma soprattutto con Kayla, ed è pentita. Ian ha parlato con la sorella. Diciamo che le ha un pò aperto gli occhi...forse. Non si sa. Se non avete capito la puntata a cui ci si riferisce alla fine è quella dove Anna e Ben rapiscono Elena e Stefan chiede aiuto a Damon e lui dice apertamente "spero che muoia"...cinque minuti dopo però era già a contrattare con Anna per liberare Elena...e da lì l'epica frase "Siamo di nuovo nel 1864, voi Salvatore siete patetici quando si tratta di donne." Delena?? No impressione :P Ok so che non c'entra ma mi è venuto così xD Grazie a tutti per le recensioni, alla prossima Ari

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Capitolo 7
*** Settimo Capitolo ***


                          

 

 

CAPITOLO SETTE

 

"Allora signorina cosa vuole fare per il suo compleanno?"
"Cosa?" Gli chiese Nina alzando gli occhi dal suo copione.
"Domani è il tuo compleanno, sono 21 anni, qualcosa vorrai pur fare..." disse Ian guardandola.
"Mah, sto bene così..." disse lei tornando a leggere.
"Mmm cos'è sei allergica al tuo compleanno?"
La ragazza sorrise. "Non sono in vena di festeggiamenti tutto qui."
"Dai piccola, non vorrai passare il giorno del tuo compleanno in una camera d'albergo, è un pò triste non trovi?
"Puoi sempre restare qui con me." Disse lei osservandolo.
"Non ho nessuna intenzione di lasciarti sola infatti."
"Bene...avanti, continuiamo, non sai ancora le tue battute." Disse lei sistemandosi sul letto. Dopo qualche ora la ragazza sbuffò sonoramente.
"Ian sei incredibile, te ne ricordi una e ti scordi quella precedente ma cos'hai?" Disse lei dopo un pò che provavano, abbandonando il copione e stendendosi supina sul letto guardando il soffitto. Il ragazzo lentamente si portò su di lei, senza nemmeno sfiorarla e, non appena lei vide due occhi azzurri fissarla, sussultò un momento. Ian si chinò lentamente su di lei avvicinando il loro visi e Nina trattenne il fiato un momento, poi socchiuse gli occhi e sentì le sue labbra sfiorare appena le sue, in un bacio leggero a fior di labbra. "Buon compleanno" gli sussurrò lui.
Lei riaprì appena gli occhi ricordando di dover necessariamente respirare, o sarebbe morta soffocata. "Gra-grazie." Balbettò lei. Poi lui le scostò i capelli dal volto continuandole a scrutare il viso con attenzione come se dovesse trovarvi qualcosa. La ragazza sospirò e chiuse gli occhi a quelle carezze, poi sentì il respiro di lui avvicinarsi ancora una volta, e di nuovo sentì le sue labbra sulle sue, ma questa volta premevano di più, e il ragazzo lasciò che la sua lingua potesse chiedere accesso alle labbra di lei. Nel momento in cui lei stava per schiuderle e poter approfondire quel bacio, che desiderava da troppo tempo, sentirono più mani bussare alla sua porta. Si staccarono rapidamente e Nina si allisciò i capelli mentre si dirigeva alla porta, sperando che il rossore sulle guance non si notasse troppo.
"Auguriiiiii!" Urlarono tutti i membri del cast all'unisono.
"Oh mamma!" Esclamò lei sommersa dall'abbraccio di Paul che buttò un occhio in camera notando Ian intento a leggere, o meglio a far finta di leggere il copione.
"Potevate anche aspettare domani mattina!" Disse lei.
"Abbiamo interrotto qualcosa?" Gli sussurrò Paul non facendosi sentire. Nina gli diede una gomitata.
"No idiota" gli sussurrò di rimando. Avrebbe voluto urlare di si e di uscire da lì, ma non sarebbe stato carino e soprattutto, non sarebbe stato opportuno. Quello che stava accadendo non doveva accadere, non finchè lui continuava a stare con Megan. Dopo un'ora di urla e battutine varie, finalmente lasciarono la stanza e Nina tirò un sospiro di sollievo.
"Wow sei un'attrice e odi stare al centro dell'attenzione." Disse Ian alzandosi a sua volta per uscire.
"Da che pulpito viene la predica." Disse lei scherzosamente. "Dove vai?"
"A dormire piccola, dove vuoi che vada?" Disse lui ridendo e avviandosi alla porta.
"Ma non avevi detto che saresti stato con me il giorno del mio compleanno?...E bè ormai è l'una e per le prossime 24 ore stai con me" disse lei. "Dai, vieni qui." Disse facendogli segno di mettersi a letto, mentre lei si infilava sotto le coperte. Ian si avvicinò e si sdraiò accanto a lei circondandola con le sue braccia.
"Buona notte."
"Notte piccola...buon compleanno." Disse lui lasciandogli un bacio sulla guancia e stringendola di più a sè.
La mattina successiva Nina si svegliò intorpidita, si rigirò nel letto pensando di trovare Ian, ma si accorse che in realtà il letto era vuoto. Aprì gli occhi seccata, decisamente il suo compleanno non le piaceva per niente. Poi notò un bigliettino sul cuscino e lo lesse.

Piccola, sono uscito a prenderti la colazione, ma quando sono tornato dormivi ancora, non volevo svegliarti, il cornetto è sul comodino, sono uscito un momento, torno presto.

Nina sbuffò. Bene che cavolo di compleanno. Prese il suo amato cornetto al cioccolato e cominciò a mangiarlo depressa. Sentì bussare alla porta, notò la chiave sul comodino e urlò. "E' aperto!"
"Oh ti sei svegliata era ora."
Sul viso della ragazza si dipinse un sorriso che diventò più ampio non appena lo vide sbucare da dietro ai muri dell'entrata.
"Ehi, dove ti eri cacciato?"
"Avevo una commissione da sbrigare."
"Commissione?"
"Evita di mangiare quel cornetto o ti si chiuderà lo stomaco visto che è già mezzogiorno, avanti preparati ti porto fuori a pranzo."
Nina si avvicinò a lui inginocchiandosi sul letto. "Dobbiamo proprio? Non mi va!" Disse lei buttandogli le braccia al collo.
Lui le cinse i fianchi e appoggiò la fronte contro la sua. "Si." Gli soffiò e il cuore della ragazza sussultò, voleva sentire di nuovo quelle labbra sulle sue, ma la magia creata la sera precedente sembrava svanita, o meglio sembrava non voler essere ricreata da parte di lui. Ian, infatti, le sorrise e poi si allontanò. "Avanti sotto la doccia! Vado a cambiarmi anche io intanto." Disse, ma lo fermò.
"Ian aspetta un attimo." Disse lasciandosi cadere sul letto e sedendosi a gambe incrociate.
"Che succede?" Disse lui apprensivo.
"Io...è tutto ok tra di noi vero?" Chiese titubante, aveva paura la evitasse e non voleva che passasse la giornata con lei solo perchè era il suo compleanno.
Lui sospirò e si sedette accanto a lei. "Senti, io, promettimi che crederai a quello che ti sto dicendo e che mi farai finire di parlare ok?"
Nina sentì il suo cuore martellare e la paura si impossessò nuovamente di lei.
"Io e Megan abbiamo litigato...abbiamo passato tutte le vacanze di natale a litigare..."
Avanti, c'è un ma, io lo so, dillo. Pensò la ragazza.
"...ma stiamo cercando di sistemare le cose, o meglio stiamo cercando di capire se possiamo farlo."
E per farlo quasi infili la lingua nella mia bocca?! Ok ok calma ha detto di starlo a sentire.
"So cosa stai pensando, ma non è così...non ti sto usando per capire i miei sentimenti per lei. Quello che succede tra noi è a parte."
A parte cosa idiota! Nina sospirò cercando di calmarsi. "Che vuoi dire?"
"Che...non lo so, Nina, non ne ho idea ok? E' strano...il nostro rapporto è strano e mi stai mandando in tilt il cervello."
"Cosa?" Chiese lei seccata.
"No...non...non fraintendere, non sto dando la colpa a te, tu non centri niente ok? Non ti sto accusando di fare chissà che, anzi...sono solo io che non ci sto capendo niente."
Era la prima volta che lui si apriva in questi termini, insomma bene o male, lui sicuramente aveva intuito quello che lei cominciava a provare per lui, ma lui era sempre quello criptico, non si capiva se quello che provava per lei era pura attrazione fisica o altro.
"Ok, ok basta così." Disse lei fredda. "Possiamo riprendere la discussione dopo il mio compleanno? Per favore." Alzò i suoi occhi scuri, che lasciavano intravedere la sua tristezza.
"D'accordo. Vado."
"Ok a tra poco."
Passarono tutto il giorno in giro, prima a pranzo, poi in città, il tutto all'insegna del ridere e scherzare. Entrambi cercavano di lasciarsi alle spalle il discorso precedentemente fatto, ma ormai gravava su di loro. Erano passati sopra a troppe cose, non era più ora di lasciar perdere. Eppure per quelle 24 ore lo avrebbero fatto. Tornarono finalmente in albergo dopo ore fuori. "Ti prego, non ce la faccio sono stanca. Niente cena, mangiamo qui dai!" Disse implorante Nina.
"Non se ne parla...oh e mettiti qualcosa di carino."
Nina guardò i suoi pantaloni neri, la maglia e gli stivaletti che indossava. "Vuoi dire che non sono abbastanza carina?" Chiese lei ironica.
Ian sorrise. "Non intendevo questo...magari un vestito sarebbe meglio."
"Dov'è che vuoi portarmi a cena?"
"Va a cambiarti." Disse lui. Una volta pronto bussò alla porta della ragazza. Lei aprì avvolta in un abito nero che le fasciava perfettamente il corpo e aveva mosso i lunghi capelli. Ok avevo detto carino, non sexy. Pensò. "Sei bellissima."
"Grazie." Disse lei prendendo la borsa e uscendo.
"Ok vieni qui." Disse lui mettendola di fronte a sè. Poi prese una benda e gliela mise sugli occhi.
"Che fai??" Disse lei.
"Ordini superiori."
"Cosa?"
"Oh avanti è una sorpresa..."
Ian la condusse prima in auto, poi a piedi fino al luogo desiderato. Sentiva le sue mani che la conducevano durante il tragitto e stupidamente pensò di voler prolungare quel momento ancora. Ma ecco che nel momento in cui lo pensò lui le tolse la benda, mostrando una sala bellissima, presa per il suo compleanno e tutti i vari amici che la aspettavano. Era una festa a sorpresa. Nina lo guardò imbarazzata, ma sorridente.
"So che non volevi una festa, ma noi americani siamo fissati con i 21 anni, perdonami." Gli sussurrò lui sorridendogli, mentre gli altri le si avvicinavano.
"Hai fatto tutto tu? Era questa la commissione di stamattina?"
"Si, dovevo vedere se era tutto ok, ma io sono solo la mente, il braccio è qualcun'altro."
"Io!" Urlò qualcuno alle sue spalle dopo aver ascoltato la conversazione.
Nina si voltò e vide Kayla pronta a saltarle addosso. "Kay oddio che, che ci fai qui! Avevi detto..."
"Di non poter venire lo so, ringrazia occhi blu, è tutto merito suo." Disse la ragazza abbracciandola. "Auguri tesoro!"
La festa trascorreva tra alcool, foto, cibo, sorrisi e battute. "Grazie per tutto questo." Disse Nina ad Ian seduto accanto a lei.
"Ho cercato di convincere tua madre a venire, ma..."
"Cosa scusa? Hai parlato con mia madre?" Disse lei sgranando gli occhi.
Ian inarcò le sopracciglia non capendo il problema. "Si? Non...non dovevo? Insomma..."
"No, no, va bene." Disse lei sorridendo. Ora mia madre non farà altro che guardarmi e fare finta di non impicciarsi del perchè un amico, un collega, mi organizza una festa. "Non dovevi disturbarti Ian."
"Non è stato un disturbo piccola." Disse lui sorridendole. "Torno subito."
Il ragazzo si allontanò uscendo fuori dal locale e sentì qualcuno dargli una leggera botta sul braccio. "Ehi!" Disse lui seccato voltandosi. "Kayla sei impazzita?"
"Senti mister-sono-figo-Somerhalder, vedi di comportarti decentemente con lei ok?"
"Mister cosa?" disse lui ridendo. "Di che stai parlando Kayla, che ho fatto?"
"Senti Ian, Nina potrà anche fare la donna forte, ma è molto fragile, ti prego, non...non giocare, giuro che se la vedrò versare anche solo una misera lacrima, che anche solo lontanamente ha a che fare con te, puoi dire addio ai tuoi gioielli di famiglia!" Disse avvicinandosi a lui puntandogli un dito contro. "Sappi che questo non è un avvertimento, è una vera e propria minaccia. Sai, era Nina la bambina che giocava sul portico di casa con le bambole, io ero il maschiaccio che faceva a botte per strada con i ragazzi se qualcuno la infastidiva." Ian la fissò cercando di parlare, ma lei lo interruppe di nuovo.
"Ian non prenderla male ok? So che persona sei, ma voi maschietti siete un pò inaffidabili a volte...anche gli esemplari migliori." Disse sorridendo, poi rientrò nel locale lasciando il ragazzo lì, nei suoi pensieri.
"Ehi, sei sicura di non voler venire in hotel con me?" Disse Nina abbracciando Kayla.
"Si tesoro, ho il mio albergo e poi devo alzarmi presto domani, ho l'aereo. Ti chiamo. Ti voglio bene."
"Anche io. Grazie per essere venuta." Disse Nina abbracciandola di nuovo.
"Ehi, andiamo?" Disse Ian avvicinandosi alle ragazze.
"Si..." disse Nina salutando Kayla e avviandosi con il ragazzo. Una volta arrivati in albergo Nina si fermò davanti alla sua porta voltandosi verso Ian che era intento ad aprire la sua porta. "Notte piccola." Disse lui sorridendole.
"Aspetta..." disse lei avvicinandosi un momento. "Grazie ancora per la festa, io..."
"Mi hai ringraziato abbastanza..."
"No, fammi finire." Disse risoluta. "Ascolta, bè avevo detto di riparlarne dopo il mio compleanno e bè, sono già le tre quindi abbiamo già sforato..." Abbassò lo sguardo non riuscendo a sostenere quello di lui, ma poi tornò a guardarlo, era necessario. "Ian ho bisogno che ci allontaniamo un pò." Disse seria. "Non voglio continuare così. L'hai detto anche tu, il nostro rapporto è strano ed è vero e io non voglio fare la rovina famiglie, non voglio essere la ragazza con cui passeresti qualche notte, per poi accorgerti di aver sbagliato...no, non...non ti sto dicendo queste cose col fine di farti sentire in colpa. Sto solo mettendo in chiaro le cose. Non voglio rovinare l'equilibrio che si è creato, anche perchè dobbiamo lavorare insieme, e ho bisogno di sentirmi a mio agio."
"Se questo può servire..." disse lui con una punta di delusione. Poi ripensò alle parole di Kayla, forse Nina aveva ragione.
"Si. Si perchè non rischierò di arrivare sul set e non riuscirti nemmeno a guardare in faccia perchè abbiamo litigato sul nostro rapporto."
Il ragazzo distolse lo sguardo e tolse la chiave dalla serratura facendo per entrare.
"Va bene." Disse poi.
La ragazza abbassò lo sguardo. "Ok...buona notte." Disse lei poi aprì velocemente la porta ed entrò nella sua camera lasciando che una lacrima le rigasse il viso.

"Kat, Candice!" Nina si precipitò dalle ragazze che si rilassavano prima di riprendere le riprese.
"Perchè sei sempre così piena di energie ultimamente?" Chiese Kat.
"Deve impegnare quelle che sprecava con Ia...ahi!" Urlò Candice massaggiandosi il braccio e beccandosi anche un'occhiataccia da parte di Nina.
Intanto Kat rideva godendosi la scena. "Dai Nina tranquilla ci siamo solo noi." Disse poi.
"Innanzi tutto non sprecavo proprio nessuna energia e poi..."
"Bè permettimi di dirti che sei stata stupida a non approfittarne." Disse Candice piccandola.
Nina alzò gli occhi al cielo. "Sei odiosa."
"Su scherzavo, lo sai...dai dicci."
Sul volto di Nina spuntò nuovamente un sorriso. "Ok un fotografo importante ha contattato il mio agente chiedendo di fare un servizio fotografico, volevo chiedervi di accompagnarmi. E' il mio primo servizio da sola e vorrei andarci con qualcuno."
"Non ti sei ancora abituata a tutta questa attenzione?" Chiese Kat sorridendo.
"Non è questo, è che fino ad ora ho sempre posato per lo show nei panni di Elena, e c'erano sempre Ian e Paul con me, oh avanti."
Le ragazze si guardarono e poi sorrisero. "Ok Elena, siamo o non siamo le tue migliori amiche?" Disse ironica Candice.
Nina scosse la testa e poi sorrise. "Grazie Care". Disse ridendo la ragazza.

Le ragazze entrarono nel luogo dove Nina avrebbe dovuto posare per le foto. Il fotografo le indicò un appendiabiti pieno di vestiti e la incitò a sceglierne qualcuno con cui posare. Le ragazze iniziarono a scegliere e tra una risata e l'altra riuscirono a scegliere tre abiti e Nina andò a cambiarsi. Il servizio fotografico era bellissimo, il fotografo aveva fatto scegliere a lei ogni cosa, oltre ai vestiti anche capelli, trucco e accessori, in modo che le foto rispecchiassero lei come Nina. La ragazza si divertì a posare e il tempo trascorse rapidamente grazie anche alla simpatia di Jason, il figlio del fotografo che lo aiutava durante il servizio, intrattenendo anche le ragazze mentre aspettavano la scannerizzazione delle foto. Dopo l'ultimo scatto Nina si avvicinò alle amiche. "Nina sei splendida le foto sono bellissime." Disse Kat e anche Candice fu d'accordo.
"Ehi."  Disse Jason avvicinandosi. Le ragazze gli sorrisero. "Abbiamo finito, vieni a scegliere una foto, così te la sviluppiamo subito e la porti via, il resto ti arriverà col tempo."
Nina si avvicinò con le amiche scegliendo una delle foto e attendendo che venisse sviluppata. "Oh puoi tenere anche uno dei tre abiti che hai utilizzato." Disse poi il ragazzo. "Sceglierei l'ultimo, ti stava benissimo se posso permettermi."
Candice e Kat sorrisero prendendo a parlare tra loro facendo finta di niente.
"Grazie, piace molto anche a me." Disse Nina.
"Senti, non, non lo faccio mai, credimi, ma mi piacerebbe portarti a cena una sera."
Nina rimase un momento interdetta non sapendo cosa dire.
"Non volevo metterti in imbarazzo scusa."
"No, no...mi piacerebbe, ma domani parto, abbiamo finito le riprese. E abbiamo qualche settimana di pausa...ma magari chissà ci ritroviamo in giro e possiamo andare a cena." Disse lei. Poi prese un bigliettino dalla borsa, con una penna e scrisse un numero sopra.
"Ti lascio il mio numero, se è destino ci rincontreremo." Disse lei sorridendo.
Il fotografo tornò con la foto e il vestito scelti da Nina e la ringraziò, così le ragazze uscirono da lì dirigendosi verso l'albergo.
"Potevi uscirci stasera..." disse Candice all'improvviso.
"Cosa?" Chiese Nina.
"Partiamo tutti domani pomeriggio, potevi benissimo uscirci a cena stasera..." aggiunse Kat.
Nina sospirò e sorrise alle amiche. "Se è destino ci uscirò."
"Odio quando fai così...lo fai solo per..."
"No non lo faccio per lui." Disse secca Nina interrompendo Candice.
"No? Non speri che ti dica che ha lasciato la sua ragazza e che vuole provare a stare con te?" Disse la bionda.
"No. Senti sono stata io a volere che ci allontanassimo."
"E va bene, ma Nina se continui a pensare a lui che senso ha tutto questo?" Chiese Kat.
"Sei innamorata di lui?" Disse a brucia pelo Candice.
"Cosa?" Disse Nina scocciata.
"Ti ho fatto una semplice domanda, non ti sto chiedendo se ti piace, ti sto chiedendo se ti sei innamorata di lui."
"No..." Disse Nina flebilmente e arrossendo.
"Sai Nina purtroppo nella vita vera non si può recitare..." disse Candice.

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE.

Allora non odiatemi perchè ci ho messo tanto per aggiornare, e non odiatemi perchè ho combinato questo disastro! Ho cominciato con un bacio (anche se a stampo in fin dei conti, visto che come al solito sono stati interrotti) per finire con un allontanamento, passando per il ventunesimo compleanno di Nina. Ok forse non ci troverete una logicità in tutto questo. Però insomma capite Nina. Ha praticamente i nervi a pezzi, insomma ha questo ben di Dio accanto tutti i giorni che volontariamente e involontariamente la stuzzica e per poco in certi momenti non gli salta addosso, e lei diciamo che è molto, come dire, razionale, molto rigida su certe cose. Quindi per quanto possa provare sentimenti per lui, non vuole di certo condividerlo con qualcun altro (Megan per l'esattezza). Insomma tutto questo è dovuto anche al fatto che come ho scritto nei primi capitoli, lei ha passato un anno intero ad essere tradita da quello che era il suo fidanzato, perciò non è propensa a questo genere di cose. Ricordo ovviamente che è tutto frutto della mia fantasia, io lo ricordo non si sa mai xD Bene basta così alla prossima. Baci Ari.

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Capitolo 8
*** Ottavo Capitolo ***


                          

 

 

CAPITOLO OTTO

 

Nonostante avessero circa un mese di pausa dalle riprese, dovute al fatto che la stazione televisiva che aveva comprato la serie, mandava in pausa tutti i suoi show nel mese di febbraio, in realtà l'intero cast non aveva pace. La serie stava avendo un successo non previsto, e il cast era richiestissimo ad eventi e interviste per giornali importanti. Si cominciavano anche ad organizzare convention ed eventi inerenti solo lo show. Si ritrovarono catapultati quasi tutti a Los Angeles per un evento sulla serie. Dopo una lunga giornata di interviste, incontri con i fan e foto varie, Nina tornò in camerino per prendere le sue cose e sentì il suo telefono squillare.
"Pronto?"
"Nina? Sono Jason, il figlio..."
"Si ricordo." Disse lei interrompendolo.
"Indovina chi sarà il fotografo che vi farà le foto domani?"
Nina assunse un'aria interrogativa. "Tuo padre?"
"Meglio" disse il ragazzo allegro.
"Tu? Oddio hai avuto il lavoro? Jason è fantastico."
"Finalmente cominciano a farmi lavorare senza che affianchi mio padre, bè è il primo lavoro importante."
"Andrà benissimo vedrai..."
"Stavo pensando che magari potremmo uscire a cena stasera...insomma se ti va...prima che mi arrenda definitivamente."
Nina rise. "Bè il destino ha voluto che ci incontrassimo di nuovo, quindi direi che la cena si possa fare."
"Bene...se mi dai l'indirizzo del tuo albergo vengo a prenderti alle otto."
"Perfetto." Disse lei.
La ragazza iniziò a prepararsi e decise di indossare il vestito che aveva al servizio fotografico, lo aveva portato come possibilità per la cena con il cast a fine evento, ma avrebbe indossato un altro dei suoi vestiti. Mosse i capelli e si trucco leggermente. Poi sentì bussare alla porta. Guardò l'ora ma erano ancora le sette e trenta, decisamente non poteva essere Jason e poi si erano dati appuntamento di sotto, così andò ad aprire la porta.
"Nina! Wow sei stupenda."
"Torrey ce l'hai fatta allora a venire." Disse Nina abbracciandola. "Paul sarà felicissimo."
"Si lo sono." Disse lui spuntando da dietro alla porta. "Accidenti...non sapevo uscissi con gli altri, avevano detto di no..."
"No infatti...voi?"
"No ceniamo da soli." Disse Paul guardandola. "Con chi esci?"
"Paul fatti gli affari tuoi." Gli disse la fidanzata ammonendolo. "Non fare il padre apprensivo."
Nina rise. "Con una persona."
"Anche Ian non è a cena con gli altri." Disse lui sospettoso.
Nina lo guardò di traverso. "Esco con un ragazzo, Jason, l'ho conosciuto al servizio fotografico del mese scorso, e ci farà le foto lui domani." Disse la ragazza acida. "E poi sono certa che Ian uscirà con la sua ragazza...non è di Los Angeles?" Disse lei retorica. Non era un problema parlare davanti a Torrey, dopotutto sicuramente Paul le raccontava ogni cosa, e poi ormai tra il cast giravano sempre pettegolezzi volenti o nolenti e ultimamente si parlava un pò troppo spesso dell'allontanamento di Nina e Ian. Sul set erano perfetti, fuori dal set si comportavano tranquillamente come due amici e colleghi, ma si vedeva che non era più la stessa cosa, nonostante sorrisi e battute, gli abbracci erano diventati quasi inesistenti, gli scherzi tra di loro altrettanto, per non parlare del loro stare continuamente appiccicati: svanito. Paul fece per dirgli qualcosa, Nina lo notò, ma quando lui poi ci ripensò, lasciò perdere anche lei.
"Tesoro lascia perdere Paul e divertiti" disse Torrey salutandola.
"Si magari non troppo però..." disse Paul lanciandole un'occhiata. "Sei sicura di voler uscire così, non è che ti salta addosso...ahi" disse poi sussultando al pizzico che le aveva lasciato la fidanzata.
"Lasciala in pace, falla divertire!" Esclamò la ragazza.
Nina rise scuotendo la testa. "Non preoccuparti papà starò attenta, so difendermi...al massimo lo faccio fuori." Disse la ragazza assumendo l'espressione alla Katherine.
"Divertente." Disse ironico il ragazzo.
"Andiamo o le faremo fare tardi...ciao tesoro e non ascoltarlo, divertiti."

I due cenarono in un ristorante carino, ma intimo, in modo da permettere a Nina di stare tranquilla e non essere continuamente presa d'assalto dai fan che la riconoscevano.
"Sono contenta che farai tu le foto domani." Disse la ragazza sorridendo.
"Anche io, insomma è la mia occasione, poi posso lavorare con te, il che rende il lavoro meno duro." Disse lui.
"Se ti hanno dato il lavoro significa che sei bravo e mi piacerebbe vedere qualche tua foto."
"Si anche se diciamo che questo è un lavoro un pò pilotato, ma meglio di niente."
"Che intendi?" Chiese la ragazza.
"Nel senso che comunque mi sono state imposte delle cose, però è giusto così, sono delle foto promozionali, quindi non posso scegliere tutto io, ma insomma, nonostante tutto, mi hanno fatto partecipare alle scelte, quindi sono soddisfatto."
"Io adoro i servizi fotografici, mi conciano per le feste." Disse lei scherzando.
"Non ne hai bisogno, ma comunque si, per una ragazza è sicuramente più entusiasmante che per un uomo, scommetto che i tuoi colleghi sono scocciati all'idea."
Nina pensò un momento a Ian. Non facevano un servizio fotografico insieme da prima che si allontanassero. Odiava farli, si sentiva stupido, nonostante avesse fatto il modello per tanto tempo. Le diceva sempre che era un modo per iniziare, il suo obiettivo era sempre stata la recitazione. Anche se il genere di servizi fotografici che facevano insieme gli piacevano. Diceva che poteva comunque recitare, in quanto doveva impersonare il suo personaggio e poi si divertiva a stare con lei. No, decisamente Nina pensò che l'indomani non sarebbe stata una bella giornata.
"No...ma si adattano." Disse poi la ragazza.
I due continuarono a chiacchierare conoscendosi un pò meglio, senza andare troppo nel personale, senza azzardare troppo e senza toccare argomenti troppo seri o importanti. Nina ricordò che con Ian non era stato così, si era aperta quasi immediatamente, cosa innaturale per lei, ma che in quel momento le sembrò la cosa da fare più naturale del mondo. Avevano parlato di ogni cosa e quasi si conoscevano come se fossero amici da sempre. Non avrebbe dovuto confrontare le cose, non era giusto, ma le venne spontaneo farlo. Jason era simpatico, molto carino e si trovava bene con lui, eppure c'era qualcosa che la frenava. Si disse che era perchè era il primo appuntamento ed era normale, ed effettivamente doveva essere così, ma poi finiva col chiedersi perchè con Ian era stato diverso, era stato...semplice. Si maledì mentalmente per pensare a certe cose durante un appuntamento, a pensare ad una persona che doveva allontanare, e a dei momenti che non erano nemmeno degli appuntamenti.
"Tutto ok?" Chiese Jason mentre si dirigevano in un locale per bere qualcosa.
"Si assolutamente." Disse Nina sorridendogli.
"Ti va sempre di prendere qualcosa da bere? Se vuoi..."
"No mi va, non è ancora molto tardi, le mie occhiaie mi concedono ancora un'ora, poi devo andare, sempre che tu non voglia avere una modella con le occhiaie."
"No, va bene, che un'ora sia." Disse lui facendole segno verso il locale.
Intanto il loro parlare e sorridersi, catturò l'attenzione di qualcuno dall'altra parte della strada.
"Ian? Ma entriamo o no?" Disse uno dei suoi amici.
"Che?" Disse lui voltandosi verso i suoi amici.
"Oh no, Ian hai lo sguardo da questo è mio e non si tocca non fare casini per stasera eh!" Disse un altro.
"Non ho nessuno sguardo...entriamo va."
"Se va bè, recita con chi non ti conosce da una vita!"
Ian scosse la testa e lanciò un'altra occhiata dall'altra parte della strada vedendo Nina e il suo accompagnatore entrare in un locale. Avrebbe voluto cambiare locale ed andare lì dove erano entrati loro, ma non poteva. Un tempo lo avrebbe fatto...era sempre stato una testa calda e per questo i suoi amici gli avevano detto di non fare casini. Irritato, quindi, lasciò perdere ed entrò con gli amici nel locale scelto.

Nina, Ian e Paul avrebbero dovuto trovarsi sul set fotografico alle dieci, ma erano le dieci e trenta e di Ian nemmeno l'ombra.
"Non darà forfeit vero?" Chiese Jason a Nina.
"No, no...è strano...di solito è sempre puntuale...anzi arriva anche in anticipo. Torno subito." Disse Nina avvicinandosi a Paul che parlava con Torrey che aveva accettato di venire sul set con loro. "Paul, hai provato a chiamarlo?" Chiese la ragazza.
"Si Nina, un quarto d'ora fa, ma era spento."
"Non gli sarà successo qualcosa vero?" Chiese la ragazza un pò preoccupata. Il suo ritardo la agitava. Non era da lui.
Paul la guardò cercando di sorridergli. Di certo non poteva dirgli che l'aveva sentito rientrare un bel pò ubriaco e forse anche in compagnia. "Non fare quella apprensiva, è solo in ritardo." Paul la vide non troppo tranquilla. "Lo richiamo eh?" Disse poi. Non appena prese il cellulare in mano sentirono il ragazzo arrivare.
"Scusate il ritardo." Disse. Era arrivato vestito con camicia bianca e jeans scuri e occhiali da sole che gli coprivano gli occhi. E aveva la voce rauca.
Paul lanciò un'occhiata a Nina che aveva perfettamente capito che il ragazzo era in preda ai postumi da sbornia.
"Noi siamo pronti, dovresti andare a cambiarti." Gli disse la ragazza non appena lui si avvicinò a loro.
"Come vuole capo." Disse lui ironico.
"Magari chiedi anche di farti passare un pò di correttore per le occhiaie che cerchi di nascondere sotto gli occhiali da sole. E possibilmente anche un'aspirina." Gli disse acida Nina che poi si allontanò dirigendosi verso Jason.
Ian sospirò seccato e la seguì con lo sguardo. "Non dirmi che il fotografo è lui." Disse lui.
"Si...perchè?" Chiese Paul. Chissà perchè aveva paura della risposta.
"E' il tipo con cui è uscita ieri."
"E tu che ne sai? Ian...ehi non farti venire brillanti idee ti prego...hai già fatto abbastanza casini."
"Si porta anche il lavoro a casa adesso." Disse secco Ian.
"Ian smettila." Lo rimproverò Paul. "Senti lasciala in pace, siete due idioti, avete lasciato perdere? Bene allora lasciala stare, potrebbe piacerle sul serio. Non fare lo stronzo."
Ian scrutò i due. "Vedremo se le piace."
"Oddio sembri Damon, sul serio..." Ian ignorò Paul e si diresse verso il camerino per cambiarsi. "Che giornata che mi aspetta" esclamò Paul.
Ian finalmente uscì pronto e sembrava come nuovo. I tre iniziarono a fare qualche scatto, con Paul e Nina vicini, nei panni di Stefan ed Elena, e Ian, ne panni di Damon, più lontano che si limitava a osservare Elena. Nina però si sentiva strana, sentiva i suoi occhi addosso e Ian non stava recitando, nemmeno un pò. Sentiva quello sguardo addosso quasi come se volesse farle male e in automatico finì per irrigidirsi un pò. Paul che aveva un braccio intorno alla sua vita se ne accorse. "Tutto ok?" Gli sussurrò.
"Si..." Disse appena lei.
Dopo qualche scatto, fecero avvicinare Nina e Ian per degli scatti da soli, così come avevano fatto in precedenza con Paul. Si misero in posizione e il ragazzo che doveva cingerle la vita, fece scivolare lentamente la mano sul fianco fermando poi la mano sul ventre della ragazza. Nina deglutì irritata non capiva cosa gli prendesse. Il ragazzo le spostò un pò i capelli sfiorandole il collo e Nina sussultò un momento. Mentre scattavano le foto Ian strinse la presa su di lei, quasi a volerne mostrare il possesso e la ragazza si irritò ancora di più.
"Ian smettila." Lo ammonì lei a bassa voce.
"Di fare cosa?" Gli chiese lui all'orecchio.
Nina girò la testa per poterlo vedere in faccia. "Cos'è la sbornia di ieri non ti è passata? Pensavo che la tua fidanzata ti tenesse a freno." Disse lei acida.
"Non mi faccio tenere a freno da nessuno." Disse lui secco.
"Ian smettila sul serio...ma che diavolo hai?"
"Sono solo un pò troppo nella parte." Disse acido.
Nina lo guardò negli occhi, ma aveva una maschera addosso e non riusciva a vedere altro che...gelosia, rabbia, fastidio...non riusciva a decifrarlo.
"Sei assurdo."
"Non sono io che esco con i giovani fotografi."
"Smettila di fare..."
"Cosa?" Disse lui fissandola.
"Di fare...il fidanzato geloso...non sono tua." Disse lei scostandosi un pò.
Intanto Paul si era avvicinato per gli ultimi scatti insieme.
"La smettete voi due?" Sussurrò ad entrambi. "Che combinate?"
"Niente" disse lui.
"Bene molla la presa allora, Elena è la fidanzata di Stefan, non di Damon." Disse lui guardandolo con aria del che cavolo stai combinando? Ian vide il suo braccio che stringeva ancora la ragazza a sè e lasciò la presa, in modo che Nina si sistemasse più vicina a Paul. La ragazza guardò Paul ringraziandolo con lo sguardo.
Dopo gli ultimi scatti, Ian si allontanò immediatamente, tornando in camerino per cambiarsi, mentre Nina fermò Paul un attimo.
"Paul aspetta" il ragazzo si voltò verso di lei con aria interrogativa. "Hai detto tu a Ian di Jason?"
"No."
"Come faceva a saperlo allora?"
Paul sospirò. "Nina, ieri Ian era in giro con i suoi amici...probabilmente ti avrà vista."
"E quindi? Fa l'idiota?"
"Ian e Megan si sono lasciati due settimane fa." Disse lui improvvisamente.
Nina sgranò gli occhi. "Cosa? Ieri...ieri sembrava volessi dirmi qualcosa...ecco perchè hai insinuato che potessimo uscire insieme ieri sera."
"Mi dispiace, pensavo lo sapessi, ma quando hai supposto che lui fosse a cena con Megan o capito che non sapevi."
"Questo non lo autorizza a comportarsi così" disse arrabbiata.
"Nina..."
"No...non può fare come gli pare, non sono una bambolina da prendere quando vuole." Disse lei allontanandosi velocemente.
"Sai che non è così!" Gli urlò  dietro il ragazzo ma Nina lo ignorò.

La ragazza si avvicinò al camerino di Ian e bussò forte alla porta.
"Che diavolo..." Ian andò ad aprire la porta e si ritrovò una Nina furibonda davanti a lui, che entrò prepotentemente nel camerino senza aspettare che lui le desse il permesso.
"Ma prego..." disse lui ironico sbattendo la porta.
"Ti sei divertito abbastanza?" Chiese lei guardandolo in faccia.
"Non capisco di che parli." Disse lui incurante.
"Oh certo...ti piace mettermi in difficoltà vero?"
"Sei tu che ti senti messa in difficoltà." Disse lui avvicinandosi spavaldo.
"Perchè non mi hai detto di Megan?" Disse lei guardandolo negli occhi e rimanendo ferma nella sua posizione.
"Non pensavo ti importasse." Disse lui avvicinandosi ancora.
La ragazza fu costretta ad indietreggiare incontrando il muro alle sue spalle. "Smettila di recitare...torna te stesso." Disse lei piano.
"Non sto recitando, sono anche questo. Hai visto solo un lato di me piccola." Disse lui inchiodandola al muro, appoggiando i palmi delle mani sul muro all'altezza delle spalle di lei.
Nina lo guardò stranita, quel piccola era uscito dalla sua bocca quasi con una punta di presa in giro, e non con il solito affetto. Non lo riconosceva, non capiva chi avesse di fronte. Non lo aveva mai visto così. Giocava spesso con lei in maniera scherzosa, delle volte anche con malizia, ma sempre in modo dolce e mai realmente pesante, sempre con ilarità.
Il ragazzo si avvicinò solleticandole il collo con le labbra, poi iniziò a baciarle la clavicola scoperta dal vestito e a risalire lentamente su per la gola arrivando al mento e sfiorandole appena le labbra. Nina chiuse gli occhi a quei piccoli baci, lasciandosi scappare qualche sospiro di tanto in tanto.
"Spero ti sia divertita abbastanza con il fotografo, anche se dai tuoi sospiri non si direbbe." Gli sussurrò poi lui improvvisamente.
La ragazza riaprì gli occhi che aveva chiuso ritornando lucida. Lo guardò arrabbiata e gli tirò uno schiaffo. E siamo a quota due, bè questo se l'è meritato sul serio. Si disse.
"Fanculo stronzo." Disse lei spostandolo con tutta la forza che aveva e riuscendo finalmente a sgusciare da quella posizione. "Va a cercarti qualche ochetta da scoparti e lasciami in pace!" Disse lei furiosa, uscendo poi sbattendo la porta del camerino.

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

Ancora litigi? Si...odiatemi pure, ma prima o poi le cose si sistemeranno...ed ecco a voi Ian versione Damon. Insomma secondo me Ian un pò testa calda lo è, non chiedetemi perchè, ma io ce lo vedo...bo, è solo una mia percezione niente di che...bè non so che dirvi, spero solo il capitolo vi piaccia...baci a presto Ari

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Capitolo 9
*** Nono Capitolo ***


                          

 

 

CAPITOLO NOVE

 

Le riprese ricominciarono a marzo e ormai si avvicinavano al finale di stagione. Avevano altri due mesi di riprese più o meno, poi avrebbero avuto due mesi interi di vacanza. A parte eventi vari e roba del genere. I copioni arrivarono presto e c'erano tutte le puntate rimanenti, tranne l'ultima. Nina lesse i vari fogli, notando quanto avrebbe girato con Ian...decisamente volevano intensificare il rapporto tra Damon ed Elena. Per non parlare del balletto romantico che gli attendeva. Oh perfetto! Credo che mi licenzierò! 
"Ciao bellissima!" Esclamò Paul sedendosi accanto a lei sul divanetto, nella sala relax.
Nina mollò malamente i fogli sul tavolo e sbuffò.
"Qualcuno non è entusiasta dei nuovi copioni." Disse lui.
"Sto meditando di licenziarmi."
"Non possiamo rimanere senza Elena." Disse lui ridendo. "Magari riuscirete a fare pace girando così tanto."
"Non mi interessa farlo." Disse lei secca.
"Avanti Nina, ok ha fatto un pò il cretino durante il servizio fotografico, ma...non è successo qualcos'altro vero?"
Nina trasalì alla domanda. Di certo non gli aveva raccontato quello che era successo in camerino. Non lo aveva detto a nessuno nemmeno a Kayla. Non voleva farlo sembrare davvero una persona orribile. Lei sapeva che non lo era, ma il fatto che in quel momento lei fosse delusa e ferita dal suo comportamento, non doveva necessariamente significare che anche qualcun altro dovesse vederlo così.
"No...ma non mi piace il modo in cui si è comportato...quindi per ora non mi va di chiarire con lui."
"Va bene...spero solo non sia troppo difficile recitare."
"No non lo sarà" disse Nina sicura di sè. "Senti ti va di potarmi a cena stasera. E' sabato, ma non mi va di andare in qualche locale con gli altri."
"Certo tesoro, ti ci porto volentieri."
La ragazza gli sorrise e lo abbracciò "Grazie."
Nina e Paul passarono la serata chiacchierando tranquillamente, ridendo e scherzando. Tornarono in albergo non troppo tardi e si incamminarono lungo il corridoio per arrivare nelle loro stanze scherzando. Si fermarono a chiacchierare ancora un pò davanti alla porta della ragazza.
"Grazie davvero per la serata Paul, ne avevo bisogno." Disse lei.
"Figurati Nina, gli amici servono a questo no?" Disse lui sorridendole.
Poi sentirono l'ascensore in fondo al corridoio aprirsi e il ridere fastidioso di una ragazza. I due si voltarono e si ritrovarono la ragazza incollata tranquillamente alle labbra di Ian, mentre tentavano di arrivare in camera perfettamente vestiti.
Nina alzò gli occhi al cielo, mentre Paul si schiarì la voce per farsi notare. Ian rivolse lo sguardo verso di loro e si stacco un pò dalla ragazza.
"Oh scusate...buonasera."
Nina non lo degnò di uno sguardo irritata e sorrise a Paul. "Notte." Poi si chiuse in camera.
Paul guardò l'amico scuotendo la testa. "Non divertirti troppo mi raccomando..." disse acido verso Ian e poi anche lui entro nella sua stanza.
"Sicuramente..." Disse il ragazzo, poi aprì la porta della sua stanza facendo entrare la ragazza con lui.

Nina cominciava ad odiare i triangoli amorosi. Sapeva perfettamente quanto fossero divertenti e amati dal pubblico, lei per prima quando era più piccola, vedeva le serie tv e si schierava a favore o contro potenziali coppie. Ma ora come ora, odiava dover intensificare il rapporto tra Damon ed Elena, odiava doverli far interagire così a stretto contatto. Prima il rapimento di Stefan, poi la sua intossicazione da sangue umano. Decisamente non poteva reggere. Non poteva reggere lo sguardo di Ian ogni qual volta dovevano sembrare così presi da esistere solo loro nella scena. Ed era così, si perdeva costantemente nei suoi occhi. E non era scena. Elena DOVEVA perdersi nei suoi occhi, ma a Nina non costava di certo fatica, le veniva naturale. Ma ciò che più odiava era dover girare quella maledetta puntata. Avrebbe fatto venire giù il delirio. Sia per le fan di Damon che per quelle di Stefan.
"Vestiti! Sono arrivati!" Esclamò Candice in camerino.
"Cosa?" Chiese Nina persa nei suoi pensieri.
"I vestiti per il ballo!" Disse agitando davanti alla ragazza due sacche con dentro i vestiti.
"Oh" disse per niente entusiasta Nina.
Candice sbuffò. "Allegria portami via."
Nina sospirò. "Scusa, dai vediamo questi vestiti."
Candice aprì il suo. Era un vestito verde, bellissimo. "Lo adoro!" Esclamò la ragazza. Poi aprì l'altro.
"Wow!" Disse mostrandolo a Nina. "Rischi di far venire un infarto a tutti con questo addosso..." Disse la ragazza vedendo il vestito blu, molto scollato e stretto.
"E' molto bello." Disse Nina sovrappensiero.
"Nina!" La richiamò Candice. Poi si sedette accanto a lei. "Tesoro sei triste, non puoi semplicemente parlare con lui...odio vederti così."
"No. Va tutto benissimo. Andiamo alle prove di questo ballo dai." Disse alzandosi.
Le ragazze si diressero sul set in jeans e maglia e la coreografa le guardò come allucinata.
"Santo cielo ragazze una gonnellina e un paio di tacchi no?"
"Come scusi?" Disse ridendo Candice.
"Volete ballare un valzer con i jeans? Oddio, meno male che non hanno scelto un tango!" Disse la donna esasperata. "Dove sono i nostri cavalieri??" Chiese. "Avanti abbiamo solo un'ora poi dovete girare!"
"Qui." Disse Ian agitando una mano e visibilmente scocciato per quelle prove improvvisate. Aveva un paio di jeans e una camicia di lino bianca.
"Oh bene." Disse la coreografa incitando lui e le comparse ad avvicinarsi, poi guardò Ian. "Bene caro, tu puoi decisamente permetterti di provare in jeans." Disse allontanandosi.
Candice sgranò gli occhi. "Cosa? Brutta..." disse ridendo e lasciando a metà la frase. Nina si morse il labbro inferiore per soffocare una risata, doveva essere arrabbiata.
"Grazie..." disse seccato il ragazzo scuotendo la testa.
La coreografa mostrò loro i passi e aspettava che cominciassero, fece partire la musica, ma interruppe quasi subito. "Oh santo cielo ragazzi a tempo! Dovete muovervi tutti insieme!" Disse irritata. "Grazie a dio devo occuparmi principalmente di voi." Disse avvicinandosi a Nina e Ian. "Purtroppo siete un disastro. Santo cielo. Tesoro, avrai un vestito lungo e un paio di tacchi sta dritta! E tu, su quelle spalle oddio! Dovete trasmettere emozione quando vi guardate e tensione e passione...ok quella c'è, l'unica cosa che vedo."
"Cosa?" Disse la ragazza imbarazzata.
"Non hai il tempo di parlare dolcezza, devono parlare i tuoi occhi e il tuo corpo! Ricominciamo!!!" Urlò.
Dopo un'ora di prove imbarazzanti, finalmente furono interrotti per andarsi a cambiare e vestirsi come la scena richiedeva.
Dopo un un'ora e mezza Nina si ritrovò in camerino perfettamente truccata, acconciata e vestita.
"Sei bellissima!" Esclamò Candice alle sue spalle.
Nina sorrise. "Oh bè anche tu, credimi."
"Esco un momento ci vediamo sul set tra un pò." Disse Candice aprendo la porta e trovandosi Ian in completo di fronte. Poi si voltò verso Nina che era di spalle e rileggeva le battute. Non si era accorta di nulla. Candice uscì in silenzio superando il ragazzo, che appena vide la ragazza uscire, bussò sulla porta aperta per richiamare l'attenzione di Nina. La ragazza si voltò e rimase un attimo interdetta, mentre il ragazzo sembrava rapito.
"Che, che ci fai qui?" Disse lei imbronciata.
Il ragazzo si riscosse un attimo e chiuse la porta. "Volevo parlarti un momento." Disse serio.
Nina sospirò. "Ian non..."
"Per favore, devo solo..."
"Dobbiamo andare sul set." Disse lei cercando di superarlo.
Lui le ostruì il passaggio. "Abbiamo dieci minuti."
Nina sospirò.
"Senti...mi dispiace. Non dovevo..."
"...comportarti così?" Disse acida la ragazza. "Te ne ricordi ora? Dopo un mese?"
"Non ti ho parlato prima perchè non mi avresti ascoltato."
"Hai ragione non ti avrei ascoltato."
"Questo significa che ora mi ascolterai?" Disse lui accennando un sorriso.
"No." Disse lei seria.
Lui la guardò arrendevole e la ragazza sospirò.
"Ascolta...io sono anche così." Disse poi lui all'improvviso. "Posso chiederti scusa perchè ho sbagliato lo so, ma sono sempre stato un pò una testa calda, non mi sono mai fatto troppi problemi, ma...poi si...matura...forse, non so, io...io sono la persona che hai visto fino ad un mese fa, ma sono anche quello che ha fatto il coglione. Posso chiederti scusa per quello che ho fatto e sono davvero dispiaciuto, mi sento in colpa ogni momento, ma non posso chiederti scusa per quello che sono."
"Non ti ho mai chiesto di cambiare." Sbottò lei.
"Non ti sto dicendo questo, sto solo cercando di farti capire chi sono, perchè sono stanco di non poterti parlare, di non poter passare del tempo con te. Io sono questo."
"Vedi, ho cercato di mettere un freno al nostro rapporto proprio per evitare tutto questo!"
"Quella è una cosa che hai deciso da sola." Disse questa volta era lui arrabbiato.
"Oh bè scusa se ho messo la mia salute psico-fisica davanti a tutto."
"Non c'era in gioco solo la tua."
"Oh ti prego." Disse lei alzando gli occhi al cielo.
"Non fare come se non mi fosse mai importato di te!"
"Non lo so, ti è mai importato?"
"Me lo stai chiedendo sul serio?" Chiese lui colpito.
"Si. Si, te lo sto chiedendo sul serio."
Lui la fissò negli occhi. "Certo che mi importa, non sarei qui altrimenti."
Sentirono bussare alla porta. "Signorina Dobrev sul set." Disse una voce fuori. Era sicuramente un assistente di scena.
"Dobbiamo andare." Disse lei abbassando lo sguardo.
"Nina..."
"E' tutto ok."
"No. Io...vorrei solo tornare ad essere quello che eravamo."
"E cosa eravamo Ian? Illuminami perchè non lo so."
"Possiamo scoprirlo." Disse lui guardandola negli occhi. "Se a te va...ti va?"
Nina continuò a guardarlo negli occhi non sapendo cosa dire.
Bussarono nuovamente. "Signorina..."
"Si!" Urlò lei "Arrivo...dobbiamo andare." Disse lei superandolo e uscendo dal camerino.

Girarono tutto il giorno e decisamente il discorso fatto in precedenza aveva messo ancora più tensione tra i due, ma allo stesso tempo rendeva tutto perfetto, soprattutto la scena del ballo. Non riuscivano a parlare, non avevano due secondi per respirare, e per quanto Ian cercasse di intercettare la ragazza, finivano sempre per essere interrotti. Ormai era sera e finalmente sarebbero tornati in albergo e Ian aveva tutta l'intenzione di continuare la conversazione con Nina, se non fosse che avevano improvvisamente indetto una riunione di cast. Oh ma perfetto! Siete tutti contro di me! Pensò dirigendosi nella sala dove li aspettavano i produttori.
"Oh bene, visto che ci siete tutti, direi di sbrigarci, ci vorranno solo due secondi. Vi consegneremo l'ultimo copione per questa stagione. Ebbene si la stagione è stata rinnovata è ufficiale, perciò possiamo consegnarvi il copione finale e bè...finire di girare per poi rivederci a Luglio per l'inizio delle riprese della seconda stagione." Disse Kevin, poi prese i copioni e li consegnò. "E ricordate...leggete sempre fino in fondo." Disse e stranamente Nina e Ian si sentirono più osservati degli altri dal produttore.
Tornata in albergo Nina si catapultò sul letto e prese a leggere il copione. Avrebbe dovuto pensare ad altro, eppure aveva la sensazione che lì avrebbe trovato qualcosa che l'avrebbe fatta scontrare con la realtà. Ed eccolo. Damon bacia Elena davanti al portico di casa Gilbert. Bacio passionale per la precisione. Questa è opera di Julie, le piace puntualizzare. Continuò a leggere e rimase sconvolta nel capire che quella non era Elena, ma Katherine. Ma vampira psicopatica o fanciulla innocente il bacio restava. Ma ciò che più la spaventava è che non sarebbe stato un bacio come gli altri. Lasciò il copione sul letto e si catapultò nella doccia. Più lontana cercava di stargli, più inevitabilmente le circostanze li avvicinavano. Indossò una canotta e un paio di pantaloncini e legò i capelli in una coda disordinata. Poi sentì bussare alla parta e andò ad aprire.
"Ehi." Disse Ian appena la vide al di là della porta che si apriva.
"Ciao."
"So che è tardi...volevo solo sapere come va."
La ragazza abbassò lo sguardo. "Non lo so." Disse, poi tornò a guardarlo.
"Bè non lo so è meglio che male." Disse lui accennando un sorriso.
Sorrise anche lei. "Hai letto il copione?"
"Si...Credo che Damon darà di matto la prossima stagione." Disse lui.
"Ian...volevo dirti che va bene. Insomma...ho capito che ti dispiace sul serio per quello che mi hai detto e che hai fatto...e...vorrei solo...possiamo riprovare, insomma potremmo ricominciare. E' l'unica cosa che posso fare per adesso." Disse lei guardandolo negli occhi.
"Ok. Insomma va bene. Almeno posso stare con te."
Nina scosse la testa e sorrise. Era come il giorno e la notte. Un pò luce un pò buio. Passava dalla persona più dolce del mondo allo stronzo più crudele. "Buona notte" disse avvicinandosi e lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Notte."

Il lavoro era sempre più estenuante, i produttori sembravano dare di matto, non gli andava bene niente. Una volta la recitazione era finta, una volta le luci troppo forti, un altra i costumi sembravano inadatti. Si decisamente la registrazione delle ultime puntate stava mettendo tutti a dura prova.
"Stop!"
Tutti si bloccarono per l'ennesima volta.
"Ditemi che non ha detto di nuovo stop" disse esasperato Ian.
Nina sbuffò ancora una volta, mentre Paul si sedette per terra. "Uccidiamolo..." sussurrò appena.
Kat alzò gli occhi al cielo. "Ci sto."
"Dieci minuti di pausa!" Urlò Kevin allontanandosi.
"Santo cielo e stiamo girando la penultima puntata! Non oso immaginare i prossimi giorni cosa ci aspetta." Si lamentò Nina.
"Oh no non mi ci far pensare per favore." Disse implorante Paul.
"Ho bisogno di un caffè." Disse Ian all'improvviso.
"Non ne stai prendendo troppi?" Chiese ironica Nina.
"O il caffè o uccido Kevin. Siccome non sono davvero un vampiro credo che prenderò l'ennesimo caffè."
Nina rise e lo spinse un pò. "Andiamo, vengo con te."
Si diressero fuori dal set del salotto di casa Salvatore e si avvicinarono ad un tavolo con un termos di caffè, acqua e altre bevande.
"Ma non c'è niente da mangiare?" Sbuffò Nina.
"Ma se hai mangiato qualche ora fa." Disse Ian prendendola in giro.
"Se quello lo chiami mangiare..." disse lei ripensando a quel tramezzino davvero misero che era riuscita a rimediare, facendo gli occhi dolci a Steven che si era lasciato impietosire e aveva usato la sua pausa per andarle a prendere qualcosa da mangiare.
"Se ti va ti porto a mangiare qualcosa stasera che dici?"
Nina rimase spiazzata. "A cena?"
"Bè per il pranzo dovresti aspettare circa 24 ore e visto che sei affamata già adesso, non credo ti convenga saltare la cena." Disse sorridendo il ragazzo.
Ok le cose erano migliorate, decisamente. Nelle ultime settimane si erano riavvicinati, e questo aveva fatto bene a tutti e anche al clima sul set durante le pause o le preparazioni alle varie scene da girare. Ma nonostante questo Nina continuava a tenere un rapporto molto neutro, niente di troppo intimo. Decisamente una cena era intima.
"Che fai? Ti perdi nei tuoi pensieri? Torna a terra, aspetto una risposta." Disse lui incrociando le braccia e appoggiandosi al tavolino.
Nina lo guardò un pò incerta. Probabilmente lui aveva capito i suoi pensieri, ma non accennava a smentirli, così, nel dubbio, decise di renderli palesi.
"E' un appuntamento?" Chiese lei seria, anche un pò in imbarazzo. In un altra occasione l'avrebbe messa su un piano giocoso, ma avevano perso quelle abitudini e non le avevano ancora recuperate. E da una parte tutto quello giovava a mettere meglio le cose in chiaro, senza ambiguità.
"Non lo so. Vuoi che lo sia? Cioè ti va o no di uscire? Niente di...niente da primo appuntamento. Niente grandi cambi di abiti, niente ristoranti per far colpo, niente cene al lume di candela. Ci togliamo gli abiti di scena, usciamo da qui e ti porto a mangiare qualcosa. Niente di complicato. Credo che sia meglio qualcosa di più semplice vista la situazione." Disse ironico.
Nina lo guardò un momento. "Ok...sempre che queste maledette scene gli vadano bene." Disse poi ripensando a quanto ancora avessero da girare. Dovevano terminare le riprese della penultima puntata entro la serata.
"Andiamo allora, cerchiamo di fare questo finto incantesimo al finto orologio." Disse lui esasperato. I due tornarono sul set e poco dopo arrivò anche Kevin che diede subito il via per riprendere la scena. Dopo altre tre ore di riprese, finalmente conclusero anche le scene di quella puntata e furono lasciati liberi. Julie ricordò a tutti di essere lì presto l'indomani. Erano in ritardo con le riprese e in un paio di giorni avrebbero dovuto girare l'ultima puntata. Decisamente un suicidio, visto che dovevano allestire carri, dovevano ancora finire di sistemare i vestiti per la sfilata, e rimettere a posto alcuni dettagli. Nina si cambiò velocemente, dandosi una sistemata come meglio poteva. Perchè ho detto si? Ho decisamente bisogno di una doccia, di un bel vestito, di una sistemata ai capelli. Si guardò allo specchio e fece una smorfia. Poi sentì bussare alla porta, sicuramente era Ian. Aprì e infatti si ritrovò davanti il ragazzo.
"Sono pronta, solo un momento." Disse lei prendendo le ultime cose e infilandole in borsa alla rinfusa. "Andiamo." Disse uscendo e chiudendo la porta alle sue spalle.
"Stai bene?" Disse lui notandola un pò a disagio.
Certo sono solo agitata e nervosa come se non avessimo mai passato del tempo insieme da soli. C'è solo un piccolo problema, questo è ufficialmente un appuntamento. Ma io dovevo essere almeno carina, dovevo almeno avere un pantalone e non un jeans, magari anche un paio di tacchi e non un paio di scarpe da ginnastica, e...
"Nina?" La riprese lui, gli sembrava di avere di fronte un muro.
"Scusa! Si, va tutto bene." Disse lei. Che figura, perfetto.
"Ehi, sono sempre io. Se questa cosa ti mette a disagio posso sempre accompagnarti in albergo e..."
"No!" Disse lei in fretta, forse anche troppo. "No ho voglia di carboidrati. Voglio un piatto di pasta. Sto morendo di fame, davvero." Disse lei cercando di non rovinare le cose.
"Perfetto. Andiamo allora." Aprì la portiera della macchina e la fece salire, poi salì anche lui e la portò in un ristorante carino, ma molto semplice, niente di particolare. E poi era già abbastanza tardi ed erano senza prenotazione. Nina ringraziò il cielo che Ian avesse sempre il potere di metterla a suo agio, di farla sorridere e di farla sciogliere. Se così non fosse stato avrebbe passato decisamente una serata nel totale silenzio e imbarazzo. Ma infondo tra loro non ce ne era mai stato veramente molto, quello che li metteva a disagio veniva subito superato come se fosse niente, e questo aveva contribuito a costruire il rapporto che avevano, rapporto andato in pezzi nel momento in cui le cose si erano decisamente complicate. La serata trascorse nell'assoluta tranquillità e come un tempo i loro discorsi spaziavano senza meta, ma il tempo trascorreva troppo velocemente e, il ritardo sul set, e il doversi alzare presto al mattino, li costrinse a tornare in albergo, molto prima di quanto avessero voluto.
"Dovrei offendermi per quanto mi prendi in giro." Disse Nina sorridendo e appoggiandosi di schiena alla porta della sua stanza.
"Sei la mia vittima preferita, che vuoi farci."
"Sempre gentile." Disse lei prendendolo per la camicia e avvicinandolo un pò a sè. Lui si lasciò trascinare e lei gli passò le braccia intorno al collo, mentre lui passo le sue intorno alla sua vita. "Mi sei mancato. Mi è mancato tutto questo." Disse lei sincera.
"Anche a me." Disse lui appoggiando la sua fronte su quella di lei. "Se provo a baciarti mi prendo il terzo schiaffo?" Chiese lui guardandole le labbra abbastanza vicine.
"Potresti correre il rischio." Disse lei avvicinandosi un pò aiutandosi con le punte dei piedi. Lui si avvicinò piano alle sue labbra e nel momento in cui riuscì quasi a sfiorarle lei si ritrasse giocosamente scendendo dalle punte e sorrise.
"Carina." Disse lui ironico facendosi scappare un sorriso, poi la intrappolò alla porta e si avvicinò di nuovo al suo viso, mentre lei socchiuse gli occhi. "Non ti lascio andare stavolta" gli soffiò a fior di labbra, poi posò finalmente le sue labbra su quelle di lei. Iniziò ad accarezzarle con la lingua aspettando che lei gli permettesse di approfondire il bacio, poco dopo lei schiuse le sue labbra e quel bacio tanto bramato quando non doveva esserlo, tanto desiderato nei momenti più sbagliati, poteva finalmente diventare realtà. Le loro lingue iniziarono a cercarsi prima dolcemente, poi sempre in modo più sensuale, poi con un bisogno quasi bruciante. Nina infilò la mano tra i capelli del ragazzo, mentre lui l'avvicinò più a sè, facendo scorrere le sue mani lungo la schiena. Andarono avanti per un pò dimenticandosi di essere nel bel mezzo del corridoio e soprattutto che, forse, avrebbero anche dovuto respirare. Fu lei la prima a sentire il bisogno di riprendere fiato, così si staccò di poco e aprì gli occhi, incontrando i suoi.
"Decisamente meglio di un altro schiaffo." Disse lui tirando fuori il suo bel sorriso sghembo.
Lei posò di nuovo le sue labbra su quelle di lui sorridendo riprendendo a baciarlo. Cominciava a faticare a restare in accordo con la parte del suo cervello che le diceva di staccarsi rientrare in camera e finire la serata lì. Decisamente cominciava a sentire la voglia che aveva di lui crescere e di sicuro Ian non aiutava continuando a baciarla in un modo poco casto e delicato. Santo cielo nessuno mi ha mai baciato così. Pensò la ragazza, poi si staccò nuovamente. "Ian...dobbiamo alzarci presto domani." Gli sussurrò.
"Lo so...purtroppo lo so." Gli disse di rimando prendendola per i fianchi, avvicinandola ancora di più al suo corpo e la ragazza percepì quanto lui avesse voglia di lei, mentre cominciò a lasciarle qualche bacio sul collo.
Nina socchiuse gli occhi. "No, no...così non va bene." Disse lei sorridendo e cercando di allontanarlo. Ian la assecondò e si staccò.
"Ok, ok va bene. Vado." Gli sussurrò spostandole qualche ciocca di capelli che le era ricaduta sul viso.
Allontanarsi era davvero difficile, ma era assolutamente necessario. Nina cercò le chiavi della camera in borsa e poi l'aprì. Si voltò nuovamente verso di lui e lo baciò, questa volta in modo delicato, anche perchè se fosse stato diversamente, non si sarebbe più fermata. "Buona notte."
"Notte piccola." Disse lui aspettando che lei chiudesse la porta, poi entrò nella sua.

 

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

Bene vi ho fatto aspettare in  tutti i sensi...ed eccolo quiiiiii ahahahah finalmente il primo bacio...tanti chiarimenti, tanti momenti carini, tanta tensione...che dire? Non lo so davvero ditemi voi perchè io non so che dire. Spero che non troverete la cosa un pò stupida o non so magari non realistica, ma ormai le cose mi escono così, non ci penso molto mi lascio prendere dalla penna! O dalla tastiera in questo caso. ahahah ok basta così...volevo ringraziare davvero il calore che mi mostrate nel seguire la ff, ma soprattutto il mio ringraziamento va alle dolcissime e stupende ragazze che mi scrivono continuamente! Vi adoro <3 alla prossima Ari

ps qui troverete una mia one short delena -------> Stai con me
qui una long già terminata ---------> L'alba

scusate la pubblicità occulta xD

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Capitolo 10
*** Decimo Capitolo ***


                          

 

 

CAPITOLO DIECI

 

La mattina dopo Nina si svegliò a causa del suono della sveglia. No ti prego ancora cinque minuti. Aveva dormito troppo poco. Erano rientrati alle due tra un bacio e l'altro si erano lasciati prendere un'altra mezzora e l'ultima volta che aveva guardato l'ora erano le quattro. Spense la sveglia e accese il cellulare. Erano le sette e per le otto dovevano essere sul set. Si lasciò cullare un momento dal ricordo della notte precedente e poi si maledì pensando che avrebbe fatto tardi. Si fece una doccia e si preparò velocemente, poi uscì dalla stanza e contemporaneamente uscì anche Paul.
"Odio queste riprese." Disse lui scocciato avviandosi verso l'ascensore. Nina si lasciò scappare un sorriso e lanciò un'occhiata alla porta di Ian. La porta si aprì e la ragazza quasi sussultò.
"Ehi." Disse lui vedendola lì e sorrise. Nina ricambiò il sorriso apertamente e avrebbe voluto baciarlo, non aveva fatto altro che desiderarlo da quando si era svegliata. Lui si avvicinò, ma lei si ricordò di Paul e si voltò verso di lui, facendo capire anche a Ian che si voltò verso l'ascensore.
"Che fate venite o no?" Disse il ragazzo che bloccava l'ascensore. I due si diressero verso di lui e scesero di sotto dove li aspettavano delle auto per andare sul set. Passarono tutto il giorno a girare, anche se prima praticamente la ragazza fu trascinata via dalla sarta per ritoccare l'abito ottocentesco, poi fu acconciata e truccata e dopo un paio d'ore fu pronta per recitare. Tra un problema e l'altro finalmente riuscirono a fare le scene che dovevano fare, per poi essere trascinati a cambiarsi e a girare gli interni.
Ian e Nina riuscirono a malapena a parlarsi un secondo e la cosa gli stava decisamente irritando entrambi, cosa che cominciava a percepirsi anche sul set.
"Ragazzi anticipiamo il bacio a stasera." Disse Kevin improvvisamente durante la preparazione di una scena.
"Non dovevamo farlo domani?" Chiese Nina
"Si, ma più riprese notturne giriamo stasera, più c'è la possibilità di poter rimediare domani, e poi domani dobbiamo dedicarci alle scene con gli effetti speciali."
"Ok." Disse Ian appoggiandosi stancamente ad un tavolino lì vicino.
"Oh ricordate un bacio passionale." Aggiunse Julie guardandoli, poi si allontanò.
Nina lo guardò esasperata era stanca e non era riuscita nemmeno a stare un singolo minuto con lui.
Girarono qualche altra scena e poi  prepararono tutto per la scena del bacio.
Iniziarono le riprese e lo scambio di battute, ma furono interrotti per problemi di luci.
"Oddio ti prego" sbuffò Nina guardando Ian.
"Posso sempre baciarti ora." Gli disse a bassa voce.
"Non fare l'idiota" lo ammonì lei sorridendo.
Ridiedero il via alla scena e iniziarono con lo scambio di battute, poi Ian si avvicinò a lei baciandole la guancia come da copione e poi si avvicinò alle sue labbra. Il cuore della ragazza iniziò a scalpitare e si diede della stupida. Sono Elena, sono Elena, anzi Katherine.Cercava di convincersi per non lasciarsi andare troppo, di certo non poteva saltargli addosso davanti a tutti. Lui posò le sue labbra sulle sue e lo sentì. Sentì la lingua di lui chiedere accesso come la sera precedente e Nina non sapeva che fare. Poi però non resistette e si lasciò andare, accolse il bacio e lo portò più vicino a lei. Era un intero giorno che voleva risentire quelle labbra, quelle mani, quel sapore e finalmente riuscì a farlo. Purtroppo entrambi si lasciarono prendere un pò troppo la mano e non sentirono lo stop, infatti si sentirono richiamare da alcuni membri della produzione. Si staccarono un pò imbarazzati e sopratutto consapevoli che non avrebbero resistito a lungo.
Girarono ancora per qualche ora e poi finalmente tornarono in albergo, rientrarono tutti nelle loro stanze, poco dopo Ian uscì dalla sua bussò a quella della ragazza. Nina aprì e lo trascinò dentro fiondandosi sulle sue labbra. "Ehi." Disse lui ridendo tra un bacio e l'altro.
"Mi sei mancato" gli soffiò lei sulle labbra. "Non è stato carino quello che hai fatto sul set." Gli disse lei ironica.
"Non ho saputo resistere" gli disse lui avvicinandola a sè. Lei lo guardò e infilò le mani sotto la sua maglia sentendo il suo fisico scolpito e risalì fino ai pettorali. "Nina" la ammonì lui. La ragazza gli sfilò la maglia e tornò a baciarlo con impeto continuandogli ad accarezzargli la schiena. Lui l'afferrò con forza per i fianchi spingendola verso il letto. La fece stendere velocemente e si portò su di lei iniziando a baciarle il collo voracemente, mentre le sue mani risalirono, da sotto la maglia, lentamente, dai fianchi fino a sfiorarle il seno avvolto nel reggiseno. La ragazza sussultò  appena stringendo la presa su di lui. Stava per liberarla da quella stupida maglietta, quando sentirono bussare violentemente alla porta. Nina aprì gli occhi cercando di capire che diavolo stesse succedendo.
"Ignorali..." le sussurrò lui all'orecchio stuzzicandole il lobo. Lei socchiuse di nuovo gli occhi , ma poi sentì bussare di nuovo più forte e una voce rotta al di là della porta che la chiamava.
Ian sbuffò e la fissò. "Fanno sul serio?" Chiese lui. Aveva gli occhi lucidi dalla voglia che aveva di lei.
"E' Candice." Disse lei riconoscendo la voce nonostante fosse rotta dal pianto. "Devo aprire."
Ian si spostò e la fece alzare avviandosi con lei verso la porta. Nina raccolse la maglia ancora davanti alla porta e gliela diede. "Resta lì" gli ordinò lei.
"Cosa?"
"Dietro la porta. Io la apro e tu resti dietro."
"Tanto se entra mi vedrà comunque." Gli disse lui sottovoce per non farsi sentire.
La ragazza lo ignorò e aprì la porta. Candice in lacrime si fiondò tra le braccia dell'amica senza nemmeno accorgersi di lui. "Tesoro che succede?" Disse lei davvero preoccupata. Poi lanciò un'occhiata al ragazzo che era appoggiato scocciato al muro dietro la porta. Nina lo ammonì con lo sguardo e gli fece segno di andare prima che Candice potesse accorgersi di lui. Il ragazzo alzò gli occhi al cielo e gli mimò un "notte" con le labbra e sparì, mentre lei cercò di sciogliere l'abbraccio di Candice per andare a chiudere la porta.

La mattina seguente scesero molto presto per dirigersi sul set e girare le ultime scene e ufficializzare la fine delle riprese. In un momento di tranquillità Ian si avvicinò a Nina abbracciandola da dietro. "Spero ti sia divertita con Candice stanotte." Gli sussurrò ironico all'orecchio.
La ragazza rise. "Era una cosa seria, nessun divertimento...purtroppo."
"Stasera sei mia." Gli disse lui a bassa voce solleticandole il collo con le labbra.
"Ian." L'ammonì lei guardandosi intorno. Fortunatamente non c'era nessuno. "Abbiamo la festa stasera." Gli ricordò lei.
"A un certo punto saranno tutti troppo ubriachi per rendersi conto che ce ne saremo andati." Gli disse lui e lei sorrise. "Posso baciarti ora?"
Lei si voltò verso di lui avvicinandosi, ma prima di poter socchiudere gli occhi, si accorse di qualcuno e si ritrasse. "Sarà meglio andare, dobbiamo finire di girare." Disse lei staccandosi scocciata.
Continuarono a girare e ad assistere alle ultime riprese degli altri. Erano più o meno tutti lì, ma Nina non vedeva Ian da una decina di minuti. Loro avevano finito con le loro scene, aspettavano gli altri. Poi lo scorse che parlava preoccupato al telefono. Lo vide riagganciare in fretta e dirigersi verso Julie che assunse un'aria preoccupata, gli poggiò una mano sulla spalla annuendo e dicendogli qualcosa. Poi lui corse verso i camerini e Nina fu richiamata da Kevin che le chiedeva di rifare la scena dell'entrata in casa Gilbert, l'ultima scena della puntata. Ci misero poco tempo fortunatamente e Nina cercò con lo sguardo Ian senza vederlo. Decise di andare verso i camerini, ormai non avevano più bisogno di lei. Quasi si scontrò proprio con lui.
"Ehi, ti ho visto sparire, che succede? Sembri preoccupato." Disse lei notando che si era cambiato.
"Devo tornare a casa." Disse lui mandando un messaggio nervosamente.
"Ehi." Gli disse lei mettendogli una mano sul viso e cercando il suo sguardo. "Che succede?"
"Hanno portato mio padre in ospedale, ho il volo fra tre ore."
"Oh mo dio." Esclamò lei abbracciandolo.
Lui sospirò e ricambiò l'abbraccio quasi trovando un rifugio.
"Andrà tutto bene vedrai." Cercò di confortarlo.
"Lo spero." Disse lui staccandosi, poi le spostò i capelli e la baciò leggermente. "Ci vediamo fra due settimane al Comic Con ok?"
La ragazza annui. "Pensa a stare con i tuoi ora." Gli disse lei dolcemente. "E chiamami appena arrivi e sai qualcosa."
"Ok" disse lui appoggiando la sua fronte su quella di lei, poi la baciò di nuovo. "Devo andare." Si staccò e si allontanò uscendo dal set e dirigendosi in albergo.

Quelle due settimane sembrarono un'eternità. Fortunatamente il padre di Ian fu dimesso dopo appena una settimana e le cose migliorarono velocemente. Si sentivano ogni giorno al telefono, ma la distanza stava diventando asfissiante, soprattutto perchè non avevano avuto nemmeno il tempo di capire la situazione che si era venuta a creare, quindi per quanto lei sarebbe voluta correre da lui sin dal primo istante e stargli vicino durante i giorni peggiori, e anche se lui l'avrebbe voluta lì, entrambi pensarono che non era opportuno. Non era opportuno farsi beccare dai giornalisti, e non era opportuno dover spiegare alle famiglie di entrambi, qualcosa che era a malapena cominciato ad esserci tra loro. Ma per fortuna c'era il Comic Con al quale avrebbero partecipato, lei arrivò il giorno precedente, mentre lui approfittò per stare un giorno in più con la sua famiglia, e quindi arrivò il giorno stesso dell'inizio dell'evento. Ian arrivò in mattinata e lasciò la sua roba in albergo, sorrise a sapere che la camera di fronte alla sua era quella di Nina. A pochi passi da loro c'era quella di Paul. Si fece una doccia veloce e si precipitò giù, dove lo aspettava un'auto che lo avrebbe portato nel luogo del Comic. Appena entrò all'interno gli indicarono il suo camerino, ma non appena la persona che lo aveva accompagnato se ne andò, lui si mise a cercare il camerino di Nina. Quando lo trovò, bussò e attese che gli aprisse.
"Oddio sei qui!" Gli disse lei abbracciandolo.
"Ciao piccola" disse lui stringendola.
"Stavo aspettando il tuo messaggio, mi hai fatto preoccupare." Gli disse lei seccata.
"Volevo farti una sorpresa." Disse lui sorridendole sbieco.
Nina sorrise, gli prese il viso tra le mani e lo baciò. Lui approfondì di più il bacio facendola arretrare all'interno del camerino e chiudendo la porta. Lei gli buttò le braccia al collo stringendosi a lui più che poté.
"Sono giorni che desideravo farlo." Disse lui staccandosi e accarezzandole i capelli.
Lei rise. "Oh qualcuno è impaziente" disse lei sorridendogli sulle labbra.
"Sai che questa frase ha un'ironia beffarda vero?"
"Si" disse lei riprendendo il contatto tra le loro labbra. "E ancora di più perchè fra dieci minuti dobbiamo essere fuori da qui e io non sono ancora pronta."
"Credimi vai benissimo così." Disse lui baciandole famelico il collo e facendo scorrere le mani dai fianchi sempre più su, sotto la maglia.
"No Ian dai ti prego." Disse lei ridendo. "Davvero non abbiamo tempo." Disse lei frustrata.
"D'accordo." Disse lui staccandosi. "Oh la mia stanza è di fronte alla tua."
"Lo so, come credi che sia accaduto?" Gli disse lei maliziosamente.
"Bene, perchè stasera non voglio sentire ragioni di nessun genere. Sei mia." Disse avvicinandosi di nuovo e stringendola a sè.
"L'ultima volta che lo hai detto non è andata molto bene."
"Questa sera non ci sarà niente che non andrà bene...in caso contrario...credo impazzirò" disse quest'ultima parola al suo orecchio e poi si allontanò uscendo dal camerino.

Interviste, incontri con i fan, ancora interviste, foto. Basta! Pensò Ian scrutando per l'ennesima volta Nina che rideva con Candice. Il ragazzo poggiò la testa sul tavolo tra le sue stesse braccia. "Annoiato?" Chiese Paul poggiando una bottiglietta d'acqua davanti a lui.
"Mi scoppia la testa." Disse rialzando la testa e prendendo la bottiglia d'acqua e bevendo un pò.
Paul lo guardò poco convinto e sorrise. "Tutto ok a casa?" Chiese poi. "Non ho avuto modo di chiedertelo."
"Si, fortunatamente è tutto ok ora. E grazie per le chiamate, davvero."
"Non ringraziarmi, l'ho fatto perchè volevo starti vicino."
"Lo so." Disse Ian poggiandoli una mano sulla spalla. Aveva trovato davvero un amico.
Ripresero le interviste e Nina gli lanciò un'occhiata sorridendo.
In serata dopo la cena con aperitivo organizzata dall'evento si diressero stancamente nelle loro stanze. Nina sbuffava pesantemente, mentre Ian e Paul continuavano a prenderla in giro per vari eventi accaduti sul set.
"Vi state divertendo?" Chiese lei seccata.
"Molto in effetti." Disse Ian ridendo.
"Dai smettila e non mettere il broncio." Disse Paul.
"Io non metto il broncio." Disse lei seccata.
"Si che lo fai." Intervenne Ian e lei lo fulminò con lo sguardo.
"Mi dispiace interrompere il prendiamo in giro Nina ma devo rispondere." Disse Paul prendendo il telefono. "Notte ragazzi."
"Salutami Torrey." Disse lei sorridendo.
"Certo" rispose Paul chiudendosi in camera.
Ian prese la ragazza per la vita e l'attirò a sè baciandola.
"Siamo in corridoio non mi pare il caso." Disse lei staccandosi.
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e la trascinò in camera sua chiudendo la porta. "Oh comunque adoro quando metti il broncio." Disse lui passandogli le braccia intorno alla vita.
Lei sorrise e passò le sue intorno al collo di lui. "Meno male" disse appoggiando la sua fronte contro quella di lui.
Lui sorrise e si avvicinò piano allo sue labbra, poi le sfiorò appena e sentì quelle di lei schiudersi in automatico. Le loro lingue iniziarono a cercarsi e accarezzarsi dolcemente e approfonditamente, quasi come a voler fondersi insieme. Ian le prese il viso tra le mani accarezzandole la guancia con il pollice senza staccarsi un attimo dalle sue labbra, mentre lei si aggrappò letteralmente alla sua camicia. E tutto divenne fuoco. Il ragazzo abbandonò il suo viso e insinuò le mani sotto la maglietta accarezzandole la schiena, mentre con la bocca scese a baciarle il collo. La ragazza sospirò e lasciò andare indietro la testa per concedergli più spazio. Ian le sfilò velocemente la maglietta, mentre lei litigava con i bottoncini della camicia e sospirò frustrata. Il ragazzo si lasciò scappare un sorriso e prese ad aiutarla. "Non ridere." Gli disse lei imbarazzata.
"Non sto ridendo." Disse lui sorridendo ancora mentre sganciava l'ultimo bottone.
"Odio le tue camice." Disse lei riuscendo finalmente a sfilargliela e posando i palmi delle sue mani sul torace del ragazzo. Lo fece arretrare fino al letto, lo fece sdraiare e si sedette sul suo bacino. Fece scivolare lentamente la mano lungo il petto del ragazzo fino ad arrivare alla base della vita e gli slacciò la cintura lentamente. Poi fece il percorso a ritroso però questa volta lasciandogli piccoli baci umidi.
"Nina..." disse lui con voce roca in segno di ammonimento. Decisamente la voleva troppo, aveva aspettato troppo e quel gioco lo stava facendo impazzire. La ragazza sorrise mentre continuava a baciarlo e poi lasciò un piccolo morso su uno dei pettorali. Lui la prese di scatto stendendola sotto di lui.
"Che fai mordi?"
"Devo imparare, ho bisogno di fare pratica in quanto Katherine." Disse ridendo.
"Oh certo." Disse lui solleticandole il collo con le labbra. "Io direi di fare pratica in un altro modo." Disse sensualmente al suo orecchio, poi iniziò a mordicchiarle il collo e la sua mano finì sul gancetto del reggiseno di cui si liberò velocemente. Le accarezzò il seno con una mano e poi prese a giocarci con le labbra e con la lingua. La ragazza socchiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore per non lasciarsi scappare un gemito, quasi ad aver paura di sembrare una ragazzina che non era in grado di contenersi. Irrimediabilmente si irrigidì a quel pensiero e lui se ne accorse, risalì con le mani dai fianchi fino al seno sfiorandolo, cercando di farla rilassare, poi si avvicinò al suo orecchio. "Lasciati andare piccola." Gli disse dolcemente. Non voleva si trattenesse. La ragazza si sentì attraversare da un brivido e sospirò. Quel piccola ormai era stato pronunciato in tutte le sfaccettature possibili, da quello dolce e innocente a quello carico di desiderio come in quel momento. La ragazza si sentì avvampare e sospirò a quelle parole, mentre lui sorrise malizioso e tornò ad occuparsi del suo seno. Questa volta la ragazza non trattenne completamente un gemito di piacere, anche se uscì fuori smorzato, mentre lui lentamente fece scorrere l'indice dalla gola, scendendo giù tra l'incavo dei seni, continuando la discesa lenta e calda fino a raggiungere la base della vita dove incontrò i jeans. Lui posò una mano sul bottone dei jeans e lei sussultò, così lui, tenendo sempre la mano ferma lì, avvicinò le sue labbra a quelle di lei e la baciò delicatamente. "Rilassati." Disse lui in un soffio. "Apri gli occhi, guardami sono io." Disse lui come quasi a dargli un ordine, aveva paura che lei si tirasse indietro, la ragazza che lo stava sovrastando poco prima non c'era più. Lei aprì gli occhi e incontrò i suoi lucidi per il desiderio, lui le sorrise e senza che lei potesse aspettarselo, insinuò sfacciatamente la mano sotto i jeans e gli slip accarezzandola. Nina sbarrò gli occhi e ansimò forte arrossendo poi di colpo. Lui sorrise. "Non imbarazzarti." Disse mordendogli un pò le labbra e lasciandogli un altra carezza, spostò la mano per sbottonarle i jeans. Lei al tocco chiuse di nuovo gli occhi e gemette. Il ragazzo le sbottonò i jeans ormai decisamente diventati di troppo e glieli tolse. Lei sollevò il bacino per facilitarlo, ma si scontrò inevitabilmente con il suo e questa volta fu lui a gemere. Nina sorrise e aprì gli occhi, cominciava ad essere più sciolta e sicura di sè, tant'è che allungò le mani fino a trovare i suoi pantaloni, li slacciò e con lentezza esasperante aprì la zip. Lo sentì fremere e sorrise maliziosa cercando di ripagarlo con la stessa moneta, così mentre lo liberava dei pantaloni con il suo aiuto, lasciò andare la mano in una carezza decisamente troppo provocante da sopra l'intimo e lui gli bloccò la mano ansimando. "Non..." cercò di dire con voce smorzata e riprendendo fiato. "Non è il caso credimi." Disse lui sospirando. La ragazza si lasciò andare ad un sorriso capendo il livello della sua eccitazione. La vendetta di lui non tardò ad arrivare che le sfilò gli slip decisamente inutili e ritornò a provocarla con le mani. La ragazza strinse gli occhi e sussultò. "Ian basta..." disse frustrata.
"Non ero io quello impaziente?" Disse lui provocandola e avvicinandosi al suo viso.
"Sta zitto" disse lei catturando le sue labbra, mentre lui si liberò velocemente dei boxer e si sistemò meglio, poi entrò dentro di lei lentamente. La ragazza gemette sulle sue labbra, mentre lui cominciava a muoversi dentro di lei. Iniziò ad assecondare i suoi movimenti, poi lui cercò le sue mani e le intrecciò alle sue stringendole, poi sciolse la stretta di una delle due mani e le accarezzò il viso scostandole i capelli. "Guardami." Sussurrò lui e lei aprì gli occhi in automatico. I loro sguardi carichi di piacere si incontrarono e si sostennero fin quando il piacere fu troppo, tanto da lasciarsi prendere totalmente sospirando e gemendo stringendosi più che potevano.

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

Allora scusate per l'attesa, vi prego di perdonarmi è che sono un pò in blocco da scrittore...questo capitolo è pronto da un pezzo in realtà...allora io non sono pratica di rating e cose così, ma credo di essere abbondantemente nell'arancione...inoltre spero di non esser stata poco carina nel descrivere la cosa, e spero che me lo facciate presente nel caso in cui invece sia così...non dico nulla perchè credo che il capitolo parli da sè...non so se riuscirò a risp alle recensioni oggi stesso...comunque...sono agitata come sempre quando pbblico capitoli così ahahah alla prossima Ari.

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Capitolo 11
*** Undicesimo Capitolo ***


                          

 

 

CAPITOLO UNDICI

 

Il sole filtrava attraverso le tende della finestra della camera e ancora in dormiveglia Nina sentì il sonno abbandonarla lentamente. Mugugnò qualcosa in segno di disappunto e si strinse ancora di più al corpo di Ian, poi aprì gli occhi e sorrise appena, vedendolo dormire così beatamente. Aveva passato la notte più bella della sua vita grazie a lui, grazie al suo metterla a suo agio, a farla sentire una donna e non una ragazzina. Si avvicinò al suo viso e gli lasciò un bacio leggero sulle labbra. Lui si mosse un pò segno che si stesse svegliando.
"Buongiorno." Disse lei continuandolo ad osservare.
"Buongiorno piccola." Disse lui, poi fece una smorfia.
"Che c'è?" Chiese lei stranita.
"Niente, pensavo che non dovrei più chiamarti piccola dopo stanotte." Disse ancora con gli occhi chiusi sapendo di farla arrabbiare.
"Ma sei..." disse lei dandogli un paio di colpi sul braccio.
Lui finalmente aprì gli occhi, la fermo con le mani e sorrise. "Scherzavo piccola."
Stavolta fu lei a fare una smorfia, ma poi sorrise e lo baciò di nuovo.
"Non avevi detto di odiare le mie camice." Disse lui notando che lei l'aveva indossata.
"Avevo freddo stanotte e dormire in jeans e maglietta è scomodo." Ribattè lei.
"Credo stia meglio a te." Disse lui guardandola e attirandola su di sè.
"Indubbiamente." Disse lei sfiorandogli le labbra e approfondendo finalmente il bacio. Andarono avanti in quel modo per un pò, fin quando i baci divennero provocanti e quella camicia stava davvero per fare una brutta fine.
Nina improvvisamente sembrò essere colta da un pensiero e voltò lo sguardo verso la finestra. Troppo sole. "Ian? Ho un piccolo dubbio" disse lei.
"Proprio ora?" Chiese lui tra un bacio e l'altro che lasciava sul suo collo e le mani che le accarezzavano le cosce.
"Hai messo una sveglia ieri vero?"
Il ragazzo bloccò le mani e portò la testa al  livello di quella di lei e la guardò negli occhi.
La ragazza sgranò gli occhi e a tentoni afferrò il cellulare sul comodino accendendolo e constatando l'ora.
"Oh bè abbiamo un quarto d'ora."
"Non è molto." Disse lui rilassandosi e lasciandole piccoli baci sulla guancia.
"No, no, non abbiamo un quarto d'ora per noi, abbiamo un quarto d'ora per essere pronti e trovarci giù alle macchine." Disse lei seria.
Il ragazzo si allontanò cercando di sfilargli il telefono dalle mani e vedere con i suoi occhi l'ora.
"No" disse lei nascondendo il telefono "credimi meglio se non ne sei consapevole, ti agiti se sei in ritardo."
"Bè siamo in ritardo sai com'è."
"Appunto. Diamoci una mossa. Vado in camera a farmi una doccia lampo." Disse sgusciando da sotto di lui. "Faresti meglio a muoverti anche tu." Gli disse poi.
"Non sono io quello che si chiude in bagno tre ore." Disse sorridendo.
Lei fece una smorfia e raccolse in fretta la sua roba, pregando che non ci fosse nessuno in corridoio, visto che sarebbe uscita con la camicia che a mala pena le copriva gli slip. Aprì la porta e la richiuse velocemente. Poi imprecò e si voltò di nuovo verso quella del ragazzo, che improvvisamente si aprì e lui gli porse la scheda per aprire la sua stanza.
"Dove hai la testa?" Gli chiese lui sulla parta.
Lei gli sorrise prendendo la tessera. "A te." Disse poi mettendogli le braccia al collo e baciandolo. Poi sentirono qualcuno schiarirsi la voce e attirare la loro attenzione.
"Oddio" disse lei tirandosi la camicia più che poteva e parandosi dietro il ragazzo.
"E' Paul." Disse semplicemente Ian lanciando un'occhiata alla ragazza che si era nascosta dietro di lui.
"Evitate il corridoio, o almeno vestitevi." Disse Paul cercando di soffocare una risata. "Oh conto di vedervi fra dieci minuti di sotto...vestiti." Rimarcò ancora.
"Insopportabile!" Disse la ragazza facendosi vedere un pò. Poi notò che il ragazzo guardava da tutt'altra parte per toglierla dall'imbarazzo. "A dopo!" Disse ridendo e avviandosi all'ascensore.
Nina sorrise a Ian e lo spinse nella stanza chiudendolo dentro, poi si precipitò nella sua.

Finalmente riuscirono a fare una pausa tra i vari impegni del Comic Con e Nina si avvicinò alle spalle di Paul, che era tranquillamente seduto a mandare un messaggio, abbracciandolo. "Ciao fidanzatino perfetto!" Disse lei ridendo.
"Non arruffianarmi, dimmi cosa vuoi." Disse lui cercando di non ridere.
"Non ridere." Lo ammonì lei.
"Non sono io che mi faccio trovare mezzo nudo nei corridoi di un albergo." Disse senza riuscire a trattenere più una risata.
"Sssh! Oh va bene ok, ridi pure, quando poi hai intenzione di ascoltarmi, fammi un cenno." Disse lei imbronciata.
"Dai, ti ascolto." Disse lui lasciando il cellulare sul tavolo e guardandola.
"Ok, senti, per quello che è successo stamattina..."
"Non sono tuo padre, non devi giustificarti."
"Non lo stavo facendo infatti, volevo solo chiederti di...bè..."
"Tesoro, non sono il tipo che va a spettegolare in giro, specie se si tratta di te ed Ian dovresti saperlo. Siete miei amici non lo farei mai."
"Lo so..." disse la ragazza abbassando lo sguardo. Di certo quella era una conversazione più consona da fare con un'amica, che con un amico, ma tanto che c'era...
"E' che non so come comportarmi, cioè non so nemmeno cosa stiamo facendo! Il fatto che si sappia potrebbe davvero scombinare le cose. Sai che il nostro rapporto è sempre stato precario."
"Solo perchè eravate tanto testardi da non voler accettare il fatto che c'era qualcosa tra voi. E comunque se state più attenti di come siete stati stamattina, non si saprà."
"I giornalisti mi terrorizzano." Disse la ragazza lanciando un'occhiata a un gruppo di giornalisti poco distanti.
"Originale come fobia." Disse Paul sorridendo.
"No davvero guardali hanno quegli occhi che scrutano come se fossero in astinenza da notizie succulente. Non voglio essere la loro notizia succulenta."
Paul scoppiò a ridere. "Sei pazza."
Nina finalmente gli regalò un sorriso. "Grazie." Disse lei dolcemente.
Il ragazzo si alzò. "Prego" si avvicinò e le baciò la fronte. "Ti voglio bene, non fare casini."
"Non sono io che faccio casini, dillo al tuo amico."
"Lo farò..." disse ridendo. "E state attenti! Oh bè in tutti i sensi." Disse poi ghignando malefico.
"Paul!"
"Dai scherzavo, è così facile farti arrabbiare."
La ragazza fece una smorfia e poi sorrise. Dopo un pò che parlava con Candice si allontanò un momento dirigendosi verso dei corridoi e si sentì trascinare da qualcuno che riconobbe dopo pochi secondi.
"Ian mi hai fatto prendere un colpo!" Disse stretta tra le sue braccia.
"Scusa." Disse sorridendo.
Poi lei gli sorrise e gli mise le braccia al collo. "Ciao."
"Ciao piccola." Disse lui avvicinandosi alle sue labbra, poi la baciò lentamente.
La ragazza si allontanò un momento. "Potrebbero vederci."
Ian si guardò intorno e aprì una porta lì vicino e trascinò dentro Nina con sè.
"Che fai!" Disse lei ridendo.
"Faccio in modo che non ci vedano."
"Molto romantico trascinarmi in un..." si guardò un pò intorno cercando di capire. "...ripostiglio."
"Dettagli." Disse lui avventandosi di nuovo sulle sue labbra e insinuando le mani sotto la maglia accarezzandole la schiena.
"Cretino." Disse tra un bacio e l'altro. Andarono avanti così per un pò, semplicemente sfiorandosi e baciandosi. "Dobbiamo uscire da qui." Disse poi lei lasciandogli un bacio sul collo.
"Lo so." Disse lui sistemandole i capelli ricaduti sul viso e baciandole appena le labbra.
Uscirono dal ripostiglio e si diressero verso gli studi. "Hai parlato con Paul? Ti ho vista."
"Si...non...insomma volevo solo chiarirgli la situazione."
"E sarebbe?" Chiese lui accennando un sorriso.
"Oh bè...che siamo in fase viviamo alla giornata, e che non è il caso che tutti inizino a parlarne."
"Sai che non avrebbe detto nulla."
"Infatti non gliel'ho detto per quello. Avendogli chiarito questa cosa, so che se qualcuno gli chiederà qualcosa, non lascerà trasparire niente e stroncherà sul nascere ogni genere di insinuazione."
"Racimoli soldati? Sembra che tu stia andando in guerra." Gli disse lui ridendo.
Nina sbuffò.
"Lo so che i giornalisti ti terrorizzano quando si tratta della tua vita privata. Se siamo cauti non si saprà niente."
La ragazza gli sorrise. "Voglio solo avere qualcosa per me."
"Lo so. Anche io." Gli diede un bacio a fior di labbra. "Dai andiamo."
"Ok, oh no aspetta, ti raggiungo, prima che tu mi trascinassi via stavo andando in bagno." Disse sorridendogli e si allontanò.

Nina piegava alcune magliette da mettere in valigia in tutta fretta. Come al solito era in ritardo. Sentì bussare alla porta e andò ad aprire. "Entra." Disse semplicemente ripiombando velocemente nella stanza.
"Che accoglienza...stai facendo ancora le valigie?"
"Non lo vedi?" Disse lei mentre prendeva qualsiasi cosa le capitasse a tiro mettendola in valigia.
"Sei la solita." L'ammonì Ian. "Bisogno di una mano?" Chiese appoggiandosi al muro e osservandola sorridendo.
"No, sarò perfettamente pronta tra..."
"Dieci minuti."
"Cosa?"
"Dieci minuti." Ripetè lui.
"Ok senti, inizia a portare le tue e questa giù, intanto finisco di fare l'altra."
Ian scosse la testa ridendo. "Devi iniziare a rivalutare la tua concezione di tempo."
"Sei tu che sei troppo puntuale."
"Sei tu che sei troppo ritardataria." La rimbeccò lui.
Nina sbuffò, poi lui le si avvicinò e le lasciò un bacio tra i capelli. "Certa della vacanza?"
"Certo! E' un mese che organizziamo tutto."
"Continueremo a nasconderci lo sai vero?"
La ragazza lo guardò un pò triste. "Lo so..."
"Ok piccola, continua a fare le valige tra cinque minuti voglio vederti fuori da questa porta o ti mollo qui." Nina scosse la testa e tornò ad occuparsi delle valigie.
Avevano organizzato quella vacanza tempo prima. C'era la maggior parte dei ragazzi del cast e avevano tutti accettato di andare dal Comic Con direttamente verso la casa presa in affitto. In realtà era una villa enorme.
"Wow." Esclamò Nina entrando. "Ok nel depliant non sembrava così bella."
"Ehi!" 
"Torrey!" Nina andò ad abbracciare la ragazza. "Come stai?"
"Bene tesoro...inutile che lo chieda a te, sei meravigliosa."
"Non è vero." Disse lei arrossendo.
Anche gli altri iniziarono ad entrare e a commentare la casa.
"Ok perdonatemi, ma siccome non sapevo che fare, ho già assegnato le stanze, mi sono lasciata trasportare dall'arredamento e pensavo un pò a voi. Se poi non vi piacciono potete sempre tentare uno scambio con qualcuno...o dormire sul divano." Disse poi Torrey sorridendo. La ragazza si voltò poi verso Nina e Ian e sorrise.
Nina assunse un'espressione interrogativa.
"L'ho fatto per voi...ringraziate me e la mia ragazza." Disse improvvisamente Paul sottovoce ai due, poi si diresse verso le stanze. I due fecero lo stesso e capirono il tutto quando notarono la strana casualità che aveva voluto che le loro stanze fossero una accanto all'altra e per giunta comunicanti. Le divideva solo una porta. Decisamente Torrey avrebbe ricevuto un bellissimo regalo per Natale.
Iniziarono a sistemare le valige e Ian approfittò della porta comunicante. L'aprì e si appoggiò allo stipite osservando Nina che disfaceva le valige. "Ricordami di fare un regalo enorme a Paul e Torrey."
Nina rise. "D'accordo." Poi lo guardò. "E' bellissimo qui. Finalmente un pò di tranquillità" disse poi avvicinandosi e abbracciandolo.
"Si fa per dire." Disse lui alludendo alla gente che avrebbero avuto intorno.
"Meglio di niente..."
"Devi proprio finirle di disfare ora quelle valige?" Chiese lui malizioso.
"Si..." disse ridendo la ragazza e scostandosi.
"Vado a fare anche le mie allora." Disse lui sorridendo e ritornando nella sua stanza.

"Ahi!"
"Sssh, non urlare vuoi che ti sentano?" Disse Nina sottovoce stringendo la presa sul braccio del ragazzo.
"E' buio pesto...che diavolo ci fa una poltrona qui." Disse Ian massaggiandosi il ginocchio e abbassando il tono della voce.
La ragazza cercò di soffocare una risata. "C'è sempre stata." Disse.
"Tu e le tue idee brillanti e io che ti do corda." Esclamò lui sempre sottovoce lasciandosi trascinare fuori dalla villetta e dirigendosi verso la piscina.
"Non essere noioso." Disse lei una volta fuori.
"Abbiamo non una, ma ben due camere da letto dove stare in santa pace."
La ragazza alzò gli occhi al cielo. "Voglio solo stare un pò con te, possibilmente non rinchiusi in camera."
"Non è carino quello che stai dicendo." Disse lui sorridendogli.
"Non intendevo quello stupido." Disse dandogli una botta sul braccio poi lo abbracciò e iniziò a baciargli e mordicchiargli il viso, mentre la barba incolta di lui le pizzicava il suo. Lui intanto la faceva camminare all'indietro dirigendola verso la piscina poi si fermò.
"Ok aspetta." Disse staccandosi. "Girati. A quanto pare la notte vuole regalarci un bello spettacolo."
La ragazza si voltò e vide la luna piena che sembrava enorme vista così, che troneggiava su di loro specchiandosi nella piscina. Nina guardò lo spettacolo sorridendo. "Non è stata poi una così cattiva idea." Disse continuando a scrutare il panorama e lasciandosi avvolgere dalle braccia di Ian.
"No, hai ragione." Il ragazzo gli lasciò un bacio sul collo e sciolse l'abbraccio, la superò e entrò in acqua. Nina lasciò i teli distanti e scese qualche gradino della piscina rabbrividendo. "Che fai resti li?" Chiese lui vedendola esitare.
"E' un pò fredda non credi?"
"Ti tiri indietro?" Chiese lui scettico.
"No, assolutamente." La ragazza scese ancora arrivando all'ultimo gradino che la bagnava fin sopra le ginocchia. Ok è decisamente fredda. Pensò.
"Nina..." Disse lui avvicinandosi ancora immerso nell'acqua.
"Si ce la faccio un momento." Non voleva entrare, decisamente no.
Ian ghignò appena e prima che lei potesse accorgersene l'afferrò per le gambe e la fece cadere in acqua fra le sue braccia. La ragazza fece un verso simile ad un urlo che fu prontamente soffocato da un bacio del ragazzo.
"Ma sei matto!" Disse lei staccandosi un pò.
"Sssh, o ci sentiranno."
"Le stanze sono dalla parte opposta, non ci sentiranno." Disse lei sotto voce. Poi si arpionò con le gambe e le braccia a lui. "E' fredda maledizione." Si lamentò lei nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
"Idea tua." Gli sussurrò lui all'orecchio.
Passarono un pò di tempo a staccarsi e a riprendersi in acqua, giocando come fossero due ragazzini, scambiandosi qualche bacio tra uno schizzo ed un altro. Inevitabilmente i baci divennero più caldi e profondi, tanto da ritrovarsi praticamente sui gradini, lui seduto sull'ultimo gradino e lei sdraiata su lui. Lentamente le labbra di lui scesero sul collo di lei, mentre la ragazza giocava con i capelli bagnati di lui. Ian le scostò un pò il pezzo di sopra del costume, lei si tirò un pò più su per riemergere dall'acqua e facilitargli le cose e si lasciò baciare gemendo appena. Poi rabbrividì. Lui la fece immergere nuovamente in acqua e le lasciò qualche bacio sul collo.
"E' meglio se rientriamo stai gelando." Gli disse lui.
"Sto bene." Disse lei riprendendo a baciarlo e rabbrividendo di nuovo.
Lui rise sulle sue labbra. "Dai andiamo." Disse lui.
"C'è qualcuno lì?" Sentirono dire. Era Candice.
"Maledizione." Sussurrò Nina. "Si...i-io..." Disse incerta. Poi Ian si nascose dietro una rientranza della piscina per non farsi vedere. La ragazza si sistemò meglio il costume mentre Candice si avvicinava.
"Nina? Ma che diavolo ci fai lì! Mi hai spaventato. Sono le due di notte, che fai in acqua."
"Non riuscivo a dormire."
"Bè nemmeno io, ma sono venuta a farmi una camomilla, di certo non un bagno a quest'ora."
Nina sorrise appena.
"Esci da li prima che ti venga un malanno." Disse Candice poi allontanandosi.
"Oh Candice!" La richiamò Nina. "Mi passeresti i teli?" Disse lei sorridendo.
"Entrambi?" Chiese perplessa la ragazza. "Certo che sei matta, sei così freddolosa, ma ti fai i bagni in piena notte." Disse Candice avvicinandole i teli. "Buona notte!" Disse poi rientrando in casa.
Nina sentì Ian arrivarle alle spalle. "Rientriamo prima che qualcun'altro ci veda."
"Aspetta."
"Piccola stai tremando andiamo."
"Devo dirti una cosa ci vorranno due secondi."
"Dimmi" disse lui abbracciandola nel tentativo di riscaldarla.
"Senti so che dovremmo stare ancora due settimane qui, ma Kayla mi ha chiesto di rinunciare ad una settimana e raggiungerla dove sta trascorrendo lei le vacanze e poi tornare insieme a casa per le ultime due settimane di pausa dalle riprese."
"Nina se ti va di passare un pò di tempo con lei vai, non voglio che cambi ogni piano della tua vita per me." Le disse comprensivo.
"Lo so...non ci vedremo per tre settimane..."
"Abbiamo tutto il tempo sul set per stare insieme...resto qui quella settimana come programma e ritorno anche io a casa."
"Vorrei portarti con me." Disse lei abbracciandolo. "Ma non vedo Kay dal mio compleanno...e non le ho ancora detto di noi, insomma almeno a lei vorrei dirlo..." Lo guardò in cerca di consenso.
"Certo che puoi" disse lui cogliendo lo sguardo "non devi chiedermelo."
"Siamo in due. Non ci sono solo io."
"Lo so, ma non si tratta di una persona qualunque."
Nina gli sorrise si strinse di più a lui. "Ok usciamo sto morendo di freddo." Ammise lei finalmente. Lui scosse la testa e sorrise.

La mattina dopo Nina si svegliò con un bel mal di testa e i capelli mossi. Così impari a dormire con i capelli bagnati. Si disse. Si rigirò nel letto ancora con gli occhi chiusi allungando una mano cercando Ian, ma non lo trovò. Aprì gli occhi accigliata. Aveva tirato le tende per non far entrare troppa luce, ma lui doveva già essersi alzato. La ragazza afferrò il cellulare e guardò l'ora, erano praticamente le undici. Sentì delle voci provenire dall'interno della casa. Si alzò, si vestì indossando un paio di pantaloncini e il pezzo di sopra del costume, e trovo Paul e Torrey in cucina che parlavano con Candice. Tutti in tenuta piscina, sintomo che erano tutti fuori tranne lei.
"Ce l'hai fatta." Disse Paul vedendola sbucare dalla sala che divideva cucina e zona notte.
"Perchè non mi avete svegliato?" Disse lei portandosi una mano al collo indolenzito. Mai più capelli bagnati di notte! Si disse.
"Dai vieni andiamo fuori." Disse lui avviandosi con lei della serie lui è fuori.
"Nina stiamo preparando il caffè, ne vuoi?" Chiese poi Candice prima che la ragazza uscisse.
"Si grazie." Disse lei.
I due si diressero all'esterno verso la piscina, alcuni erano in acqua, altri a prendere il sole. Ian era su una sdraio con l'I-pod alle orecchie e gli occhi chiusi. La ragazza salutò gli altri con un cenno della mano, ma il ragazzo sembrò non sentire niente, probabilmente aveva il volume troppo alto. Nina sorrise, prese una bottiglietta vuota che era lì e la riempì con l'acqua della piscina, poi si avvicinò a lui e praticamente gliela versò addosso. Ian sussultò all'improvviso, mentre gli altri ridevano.
"Ma che diavolo..." Disse scocciato il ragazzo togliendosi le cuffie, poi la vide che rideva davanti a lui.
"Buongiorno!" Esclamò lei.
"Piccola strega" disse lui sorridendo e trascinandola praticamente su di sè con il semplice risultato di bloccarla e buttarle un pò d'acqua che aveva lui lì addosso.
"Ian! No!" Si lamentò lei senza successo. Gli altri tornarono a dirigere la propria attenzione su ciò che stavano facendo prima.
"Ok ok scusa basta è fredda!" Disse lei cercando di districarsi inutilmente dalla sua presa.
"Ok" disse lui baciandole la guancia, ma senza allentare la presa.
"Non mi piace svegliarmi sola." Disse Nina sottovoce.
"Eri bellissima, era un peccato svegliarti." Gli disse lui all'orecchio.
Lei gli tirò una gomitata e riuscì finalmente a liberarsi, sistemandosi meglio vicino a lui.
"Caffè!" Urlò Candice mentre Torrey porse una tazza a Nina.
"Candice mi passeresti il mio telo?" Disse Ian accennando al telo vicino a lei.
La ragazza lo prese e lo guardò, poi guardò i due. "Carino il telo, mi piace. Nina non ne hai uno uguale?" Disse Candice porgendo il telo a Ian, mentre Nina rimase spiazzata dall'affermazione di Candice, riconoscendo il telo della notte precedente. Gli andò di traverso il caffè e tossì rumorosamente.
"Nina!" Disse Ian posandole una mano sulla schiena osservandola.
"Va...va...sto bene." Disse cercando di riprendere fiato. "Era bollente."
"Oh non sapevo preferissi le cose fredde, tu lo sapevi?" Disse Candice rivolgendosi prima a lei e poi a Ian.
Nina guardò Candice di traverso e si alzò. "Vado a togliermi questa roba" disse Nina indicando i suoi vestiti o meglio i pantaloncini, bagnati e sporchi di caffè. "Vieni?" Disse poi a Candice fulminandola.
Le due si diressero in casa e andarono in camera di Nina.
"Perchè non me lo hai detto!" Disse Candice all'improvviso.
"Cosa? Perchè hai fatto quelle battute!"
"Avanti nessuno ci ha fatto caso se non io, tu, Ian e probabilmente Paul e Torrey. C'era Ian con te stanotte! Dì la verità."
Nina la ignorò cercando un paio di pantaloncini puliti.
"Nina!"
"Ok! Si era con me."
"Oh bene! Perchè non mi hai detto che state insieme?"
"Perchè non lo sa nessuno, solo Paul che ci ha beccati a baciarci se proprio lo vuoi sapere. Non l'ho detto nemmeno a Kayla ancora. Stiamo vedendo come va."
"Ok, va bene. E' solo che visto tutti i discorsi che abbiamo fatto..."
"Te lo avrei detto sul serio...quando avrei avuto un pò più di certezza. Siamo ancora in fase luna di miele, non mi andava di affrettare tutto iniziandolo a dire a più persone. E ti prego, fa finta di niente, non abbiamo intenzione di dirlo in giro per ora." Disse poi Nina.
"Va bene, sta tranquilla. Scusa per le battutine." Disse Candice.
"Non importa, va bene." Disse la ragazza sorridendo. "Mi sento meglio." Disse sedendosi. "Dirlo ad alta voce mi fa sentire più libera."
"Sono contenta che abbiate fatto questo passo." Disse poi Candice all'improvviso.
"Cosa?" Disse Nina senza capire.
"Insomma era palese che non fosse amicizia."
"Oddio e meno male che vogliamo nascondere la cosa!"
"Tesoro è solo che c'è complicità non agitarti, si può solo supporre, ma nessuno lo da per scontato anzi."
Nina sospirò. "Ok, meglio così allora."
Candice sorrise. "Bene, cambiati, ci vediamo fuori." Disse uscendo.

SPAZIO PSEUDO-AUTRICE

Allora odiatemi quanto volete pubblico di rado e poi vi rifilo capitoli del genere...purtroppo in questo periodo le cose sono un pò complesse personalmente in più a febbraio devo laurearmi si spera e quindi sono in un mare di guai, ma ovviamente voi dite va bè pace! Ahahah scherzo comunque diciamo che sono piccoli momenti, voglio dire dopo tutto il trambusto di prima mi sembra anche il caso...in più sono stati sgamati come si dice dalle mie parti, da Paul e Candice...bè qualcuno che lo sappia ci sta è normale. Il 12 cap è in fase di scrittura giuro...speriamo bene...grazie a chi ancora continua a seguire la storia nonostante i miei disastrosi e bruttissimi ritardi. So che questo vi provoca problemi a livello di continuità e credetemi mi dispiace tantissimo...comunque vi lascio...grazi mille, alla prossima Ari.

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Capitolo 12
*** Dodicesimo capitolo ***


                         

 

 

DODICESIMO CAPITOLO


"C'è posta per noi!" Gridò Paul Entrando con un pacco.
Tutti quelli presenti in cucina si voltarono a guardarlo interdetti.
"Copioni." Disse lui senza batter ciglio.
"Di già?" Chiese Nina mentre apparecchiava.
"Alla faccia della vacanza." Disse Ian allontanandosi dai fornelli.
"Vado a chiamare gli altri." Disse Candice, rientrando poi con Steven, Michael e Sara.
"Dai apri." Disse Torrey "Voglio sapere."
"Tu non dovresti leggerli." La punzecchiò il fidanzato.
"Oh non essere noioso Stef!" Disse Ian prendendo il pacco e aprendolo.
"Ehi!" Disse fintamente risentito Paul.
Ian prese i vari copioni e li consegnò. Gli ultimi quattro erano quello di Paul/Stefan, il suo/Damon e...due per Nina.
"Perchè fai quella faccia?" Chiese Nina stranita. "Dammi il copione" disse la ragazza allungando la mano.
"I copioni vorrai dire." Disse Ian porgendole entrambi i copioni.
Nina lo guardò sorpresa e li prese. "Sappiamo che farai un ottimo lavoro Nina, baci Julie e Kevin" Lesse la ragazza sul post-it attaccato al copione di Elena, poi prese l'altro su cui c'era scritto Katherine. Guardò Ian un momento poi tornò a guardare il copione.
"Bè sapevamo cha nella prima puntata ci sarebbe stata...credo...insomma ha baciato Damon, ucciso John..." Disse Candice.
"Non l'ha ucciso..." Disse Nina iniziando a leggere le pagine assorta. Poi tornò a parlare. "Insomma nell'ultima puntata mi hanno dato delle pagine aggiuntive, questo è un intero copione, un personaggio a parte..."
"Vedrai se ne andrà a fine puntata!" Esclamò Sara.
"Io vado a leggere!" Disse Candice sventolando il suo copione.
Tutti si sparpagliarono in vari punti della casa per leggere i propri copioni. Nina era sul ripiano cucina seduta accanto ad Ian e di fronte a loro c'erano Paul e Torrey che leggevano insieme il copione di lui.
"Dovresti leggerne prima uno e poi l'altro sembri una pazza." Disse Ian guardando Nina che alternava la lettura dei copioni.
"Sono incatenati non posso! Non avrebbe senso..."
Lessero ancora un altro pò. "Ma si distruggiamo quel che resta del cuore di Damon...impazzirà..." Disse Ian finendo di leggere il copione.
"Mi hai quasi ucciso!" Urlò Steven dal divano su cui era stravaccato, tirandosi su.
"Quasi..." Rimarcò Ian.
"Oddio...povera me." Disse Nina finendo di leggere i suoi copioni.
Poi sentì un urlo provenire dalla zona notte da cui spuntò una Candice euforica. "Sono un vampiro, sono un vampiro, sono un vampiro, sono un vampiro!" Si avvicinò a Nina e l'abbracciò. "Grazie, grazie, grazie!"
"Non gli ho mica scritti io i copioni! Candice mi soffochi così!"
"Scusa...lo so ma sarai tu ad uccidermi." Disse euforica.
"Sei pazza." Disse Nina sorridendo.

Pranzarono e poi si divisero nuovamente chi uscì fuori al sole e chi rimase dentro. Nina si diresse in camera per fare le valige. Poi sentì aprire la porta comunicante.
"Posso?" Chiese Ian
"Certo che puoi" rispose la ragazza sorridendo.
"Che ne pensi della doppia parte?"
"Sono un pò spaventata...insomma e se non fossi all'altezza? E poi è impegnativo..."
"Lo so ma magari non sarà per tutta la serie. Sta tranquilla."
Lui si avvicinò e lei lo abbracciò. "Non so dal copione sembra davvero che ci sarà per un bel pò...game on? Sul serio che può significare se non che romperà un bel pò le scatole."
"Te la caverai benissimo." La rassicurò lui.
"Domani alle quattro ho l'aereo." Disse poi staccandosi.
"Lo so."
"Non ci vedremo per tre settimane."
"So anche questo."
Nina lo guardò sedersi sul letto e si sedette sulle sue gambe.
"Mi mancherai." Disse lei.
"Anche tu piccola." Gli disse lui baciandole la spalla. "Sai" disse poi risalendo a baciarle il collo "potremmo provare la scena tra Kathr..."
"Stupido!" Lo interruppe lei baciandolo.

"Allora colto le allusioni di tua madre?" Disse Kayla seduta sul letto di Nina mentre la aspettava. "Sei sempre in ritardo."
"Ian mi ha chiamato e ho perso la cognizione del tempo." Si giustificò lei mettendosi il mascara.
"E poi mi meraviglio che tua madre abbia capito tutto!" Disse Kayla ridendo. Nina la guardò attraverso lo specchio interrogativa. "Tua madre...tutte quelle battutine...hai presente? Certo è che non sei discreta per niente, appena suona il telefono corri e stai lì a parlare tutta sorridente..." Kayla la stava prendendo visibilmente in giro.
"Smettila!" Disse Nina sorridendo.
"E poi hai gli occhi così luminosi, il viso sempre sereno, si vede lontano un miglio che fai un buon ses..."
"Kayla!" Urlò la ragazza arrossendo.
Kayla rise divertita. "Dai su come sei permalosa...non fare la pudica."
"Non mi piace parlare di queste cose. Sono private." Disse Nina prendendo la borsa.
"Si certo, dovresti condividere i tuoi segreti con la tua migliore amica." Disse ridendo.
Nina sbuffò. "Magari i dettagli è meglio che me li tenga per me." Disse facendole una smorfia.
"Va bene su non volevo mica che scendessi nei dettagli." Disse divertita Kayla.
"Ma sentiti! Avanti andiamo."
"Nina..."
"Dimmi."
Kayla la prese per mano e la fece sedere con lei sul letto. "A parte gli scherzi Nina...si vede che...che sei innamorata. E non dirmi che sei solo presa per il momento perchè non ci credo. Ti sei innamorata di lui...davvero."
Nina la guardò poi abbassò lo sguardo imbarazzata. "Kay..."
"Che c'è?" Disse lei preoccupata.
"E' vero sono innamorata di lui...ma...io, bè non gliel'ho ancora detto, insomma non esplicitamente."
"Il motivo?"
"Ho paura della risposta...o meglio della non risposta."
"Credi che non ti ami?"
"No...non dico questo...è che magari non è ancora il momento. Stiamo insieme da poco..."
"Se credi che non sia il momento non dirglielo, ma non ti rattristare ok? Sono certa che quando sarà il momento verrà da sè. E...io credo che lui ti ami."
"Anche io...solo che credo sia meglio aspettare."
Kayla le sorrise. "Ok andiamo avanti!" Disse la ragazza trascinandola fuori da casa.

"Giuro che ti butto quel cazzo di cellulare nella spazzatura se non lo molli." Esclamò uno degli amici di Ian.
"Che?" Chiese lui cadendo dalle nuvole.
"Io mi arrendo" disse alzando le mani in segno di resa mentre l'altro amico rideva bevendo il suo drink.
"Il telefono Ian, mollalo due secondi, non ci vediamo da mesi, puoi assecondarci per un momento?" Disse più gentilmente l'altro amico posando il bicchiere.
"Si Mike hai ragione, scusate." Disse Ian lasciando il telefono sul tavolino.
"Ti ha preso male sul serio stavolta." Disse ridendo Mike.
"Smettetela non voglio parlarne."
"Avanti non ci hai nemmeno confermato se è la bella signorina dello show. Ci conosciamo da sempre non è carino non dirci la verità." Disse l'altro punzecchiandolo.
"David non stuzzicarlo, ricordi come diventava irascibile a scuola?" Mike diede manforte a David.
"Ma proprio non avete altro di cui parlare voi due?" Chiese Ian scocciato bevendo il suo bicchiere.
"Bè non ci ascolti almeno così catturiamo la tua attenzione." Disse Mike
"Oh bè di certo lui ha attirato l'attenzione di quelle fanciulle laggiù!" Disse David salutando con la mano in direzione di un gruppo di ragazze.
"David non fare cazzate" lo ammonì Ian fissandolo.
"Cos'è Nina è gelosa?" Disse lui di rimando.
Ian alzò gli occhi al cielo scocciato.
"D'accordo, mi arrendo, si, ci stiamo frequentando contenti?"
"Frequentando?" Chiese scettico David
"Che vuoi che ti dica scusa?" Chiese Ian.
"Mah non so un tempo condividevi di più i tuoi affari personali." Disse ridendo David.
"Ma sei sempre lo stesso idiota!" Disse Ian lanciandoli una nocciolina.
"Dai su scherzavo quante storie."
"Sei molto preso, più del solito." Disse sicuro Mike.
"Di certo non è come le altre." Disse Ian cercando di rimane più sul vago possibile
"Cielo ti abbiamo perso sul serio...è andato, partito, adiòs amigo!" Disse retorico David, mentre Mike rise.
"Oh ma la smettete o no?" Disse Ian scocciato.
"Bè prometti che anche se sei impegnato farai il bravo e uscirai con noi, attiri le ragazze come il miele attira le api..." disse David continuando a scrutare le ragazze che li fissavano. Mike gli diede uno schiaffo dietro la testa, mentre Ian scosse la testa.
"Te la sai cavare benissimo anche da solo..." disse allusivo Ian.
"Si ma con te è più facile!" Lo rimbecco David.
"Ok basta così..." Lo ammonì Mike. "Quando ce la fai conoscere?"
"Con il rischio che roviniate la mia reputazione davanti a lei? Mai!"
"Oh dai cosa vuoi che le raccontiamo, a parte le tue avventure e disavventure a liceo!" Esclamò David.
"Ecco appunto, dopo questa, non la conoscerete mai di sicuro." Disse seccato.
"Prima o poi accadrà" disse trionfante David. Era vero, prima o poi sarebbe stato così, lo sapeva anche Ian, non poteva di certo non presentargli i suoi migliori amici dal tempo della scuola.
"Infatti prima o poi...meglio poi..." Disse Ian bevendo il suo bicchiere.

Finalmente era ora di tornare a lavoro, di ritrasferirsi ad Atlanta e di riprendere il lavoro, ma soprattutto era ora per Ian e Nina di rivedersi. Si erano sentiti costantemente, ma avevano anche bisogno e necessità di passare del tempo con le proprie famiglie e perché no anche di staccarsi un po’ tra loro. Questo gli avrebbe permesso di capire bene quello che provavano e quanto profondi fossero il loro sentimenti l’uno verso l’altro. Nina arrivò all’aeroporto molto presto, aveva viaggiato di notte e si sentiva davvero stanca. Indossava un paio di occhiali da sole, un paio di pantaloncini, dato che faceva ancora caldo, e una magliettina grigia con le spalline sottili e senza nessuna scritta o disegno sopra. Nel momento in cui arrivò in albergo e dopo essersi fatta dare la chiave, si diresse veloce di sopra. Uscita dall’ascensore attraversò spedita il corridoio e invece di aprire la porta della sua camera, bussò a quella accanto. Non appena però non ricevette risposta rimase alquanto delusa. Trascinò la valigia alla porta accanto e poi la apri con la chiave. Una volta all’interno e chiusa la porta sentì qualcuno abbracciarla da dietro e si spaventò finchè non sentì la sua voce.
“Bentornata piccola”
“Mi hai spaventata!”
Lo rimproverò lei col cuore in gola, ma probabilmente non solo per lo spavento.
“Scusa, volevo farti una sorpresa”
Disse lui teso, Nina poi si girò verso di lui e si aprì in un sorriso radioso che fece rilassare anche il ragazzo.
“Ci sei riuscito”
Gli mise le braccia al collo e gli diede un bacio.
“Mi sei mancato”
“Anche tu”
Gli sposto un po’ i capelli che aveva sul viso e poi gli sorrise mostrando poi la stessa felicità attraverso i suoi occhi azzurri.
“Com’è andata dai tuoi?”
Chiese poi lei staccandosi e iniziando ad aprire le finestre della stanza che era stata chiusa per un po’, tirò fuori il telefono lanciandolo sul letto dopo averlo impostato sulla modalità suoneria.
“Bene mi sono rilassato anche se per poco dato i miei nipoti, i miei amici, mia sorella, mio fratello, i miei genitori”
Nina rise mentre prendeva quello che le serviva dalla valigia.
“Idem per me”
“Sembra che non capiscano che vorremmo anche noi delle vacanze”
“Ian non ci vedono mai è normale”
“Lo so, lo so”
“Corro a farmi una doccia, tra quanto dobbiamo essere sul set?”
Ian diede un’occhiata all’orologio da polso.
“Un’ora”
“Grandioso”
“L’aereo ha tardato”
“Si è partito in ritardo e siamo atterrati anche un po’ dopo il previsto perché la pista era occupata, che assurdità, a volte sembra quasi non sappiano organizzarsi”
Gridò lei dal bagno mentre si preparava. Dopo una doccia troppo breve per i suoi gusti e dopo essersi preparata, uscì di fretta con Ian per riuscire ad arrivare sul set in tempo. Mentre camminavano verso l’auto che li avrebbe portati a destinazione si bloccò di colpo.
“Nina?”
Ian si fermò non vedendola più al suo fianco e si voltò verso di lei.
“Che succede? Hai dimenticato qualcosa?”
“No”
Il ragazzo corrucciò la fronte e le si avvicinò.
“Ti senti bene?”
“Come ci comportiamo?”
“Come?”
“A lavoro, sul set insomma…come ci comportiamo?”
“Come sempre?”
Disse lui ironico.
“Ian…abbiamo una relazione adesso.”
“Mi stai suggerendo che dovremmo dirlo a tutti lì?”
“Non lo so..”
“Abbiamo detto di tenercelo un po’ per noi, ma se hai cambiato idea, insomma basta che tu me lo dica”
Lei scosse la testa
“No, voglio ancora tenerlo un po’ per me, solo che Paul lo sa e anche Candice...”
“Candice? Oh allora siamo sicuri che lo sanno tutti”
“Ian...le ho detto di non dire nulla, non lo farà”
“Ok, mi fido, la conosci meglio di me. Quindi?”
“Credo sia meglio fare come sempre, cioè fare finta che non stiamo insieme...insomma non vorrei che creassero problemi, soprattutto per il fatto che lavoriamo insieme”
“Credi che per Julie e Kevin possa essere un problema?”
Nina alzò le spalle.
“Non saprei, ma meglio non rischiare.”
“Prima o poi dovremo dirglielo”
“Lo so, ma..”
“Ok, ehi, non preoccuparti, per ora possiamo fare come vuoi tu ok?”
“Si, possiamo sondare il terreno”
“Perché no, è una buona idea, ora andiamo però, siamo in ritardo come al solito”
Una volta sul set furono accolti dagli altri che erano già lì e dopo i soliti ‘sei in forma’, ‘ti vedo bene’, ‘peccato che l’estate sia finita’, anche la new entry all’interno del cast fu subito accolta nel migliore dei modi e fu introdotto meglio il suo personaggio. Taylor Kinney avrebbe interpretato Mason zio di Tyler arrivato in città per il funerale del fratello. Mentre si giravano scene e si cercava di concentrarsi il più possibile, dato che, essendo primo giorno di riprese, erano ancora tutti poco concentrati e ancora in vacanza, c’era anche tempo per chiacchierare un po’. Ian e Nina cercarono di restare il più distaccati possibile, ma non troppo altrimenti avrebbero insospettito tutti comunque.
“Non credo che Julie e Kevin siano molto contenti di noi oggi”
Taylor si avvicinò a Nina che prendeva una tazza di caffè.
“E’ il primo giorno è inevitabile che vada così, ne sono consapevoli anche loro..vuoi un caffè?”
“Grazie”
La ragazza sorrise e gli porse una tazza.
“Siete tutti molto affiatati, avete creato un bel clima”
“Si, bè quando lavori tante ore al giorno con le stesse persone, per mesi poi e in una piccola città, insomma è inevitabile ed è molto bello, adoro questa atmosfera, ci permette di girare al meglio. Ti troverai bene vedrai”
“Ne sono sicuro, sei molto gentile, anche prima, mi piaci sai mettere a proprio agio la gente”
“Oh, grazie..lo siamo tutti comunque davvero”
Intanto Ian parlava distrattamente con Paul.
“Allora svolte? Vi state comportando stranamente”
“Mm? No, tutto bene, solo che non vogliamo si sappia in giro”
“Anche qui?”
“Anche qui”
“Non sarà facile..”
“Lo so.”
Disse con poi Ian con più enfasi puntando insistentemente lo sguardo su Taylor che sembrava prendersi troppa confidenza con Nina. Paul rise.
“Ehi non puoi pretendere che nessuno le vada dietro, per il mondo lei è single, è bella, giovane, che pretendi?”
“Lei è mia”
“Di nascosto”
“Stai cercando di dirmi qualcosa Paul?”
“Oh no assolutamente!”
Disse il ragazzo alzando le mani
“Sono certo che puoi arrivarci da solo”
Gli diede una pacca sulla spalla e poi si allontanò lasciando Ian ancora a fissare i due da lontano.

 

 

ANGOLO DI ARI

Sventola una bandiera ed esce piano dal suo nascondiglio. Ehm ciao (?). Voi direte ma dopo un anno sei tornata tu? Si. Ho pubblicato l’ultimo capitolo di questa storia il 6 novembre del 2011. Cosa è successo? Bè è difficile da spiegare. Era come se tutto quello che volevo scrivere non uscisse fuori. Sono stata ferma un bel po’ con il sito. Non ho scritto e non ho letto per molto tempo. A marzo poi ho sentito di nuovo la necessità di scrivere e mi sono dedicata ad un’originale che diciamo mi ha in un certo senso sbloccato. Ho amato profondamente quella storia e mi ha aiutata molto non solo con il blocco che avevo, ma anche per altro e bè, ora nonostante stia cercando di scrivere un’altra originale, sono tornata qui. Odio lasciare le cose incompiute e mi sono odiata non poco per aver lasciato incompiuta proprio questa. Spero solo che sia rimasto qualcuno a seguirmi, e se magari qualcuno di nuovo vuole darci un’occhiata mi farebbe piacere. Non posso giurarvi che andrò al 100% sempre avanti, ma è mia forte intenzione e convinzione quella di andare avanti e concludere questa storia. Credo ci sia anche un cambio di stile nel mio modo di scrivere, l’ho notato io stessa non posso farci nulla, sono cose che evolvono perché evolvo e cresco io quindi credo sia normale, ma lo stampo è sempre lo stesso. Diretto e semplice. Spero davvero ancora in un po’ di sostegno da parte vostra e vi chiedo ancora scusa per questa brusca interruzione. Di recente ho scritto anche una OS Delena e molte di voi nelle recensioni mi hanno chiesto di questa storia e ho risposto dicendo che era mia intenzione riprenderla. Come promesso eccomi qui anche se con un bl po’ di ritardo, ma credo che ognuno abbia bisogno dei suoi tempi. Non volevo scrivere qualcosa di forzato, non sarebbe risultato interessante e “reale” se così si può dire. Ho anche creato una copertina che ora immetterò anche nei precedenti capitoli. Bene spero che questo capitolo sia di vostro gradimento. Non c’è molto in effetti, ma riprendere in mano una storia dopo tanto tempo è un po’ difficoltoso, ma sono fiduciosa perché mi sento ispirata :) Bene detto ciò vi saluto. Baci Ari. 

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Capitolo 13
*** Tredicesimo capitolo ***


                                  

 

 

 

 

CAPITOLO TREDICI

“Ok allora ragazzi questa scena deve essere molto intensa deve praticamente essere abbastanza crudele. Bè dopo la parte più calda ovviamente”
Kevin cercava di spiegare al meglio la scena ad Ian e Nina che erano lì già con i vestiti di scena di Damon e Katherine.
“Ed è direttamente collegata alla successiva scena con Elena in camera sua. Damon verrà praticamente ferito due volte in breve tempo”
“Grazie per essere sempre così gentili verso il mio personaggio”
Disse ironico Ian.
“La cosa fondamentale è che Damon ricerca in Katherine qualcosa che possa allontanarlo da Elena. Per 145 anni ha cercato e amato una donna, o almeno così credeva e poi improvvisamente con l’entrata di Elena nella sua vita tutto quello che ha fatto, tutto quello che ha pensato, quello che provava, viene messo in discussione. E’ come se stesse cominciando a chiedersi era reale o no? Quanto amavo davvero questa donna? Perché quello che prova per Elena è qualcosa che va oltre, è completamente diverso da quello che ha provato per Katherine, e ovviamente lo spaventa. Quindi con il ritorno di Katherine è come se cercasse di seppellire tutto questo, ma lei lo rifiuta e questo scatena un effetto domino”
I due lo ascoltarono attentamente e annuirono trasmettendo a Kevin sicurezza e comprensione per le sue parole.
“Bene cominciamo”
Kevin si allontanò per far sistemare le luci e Ian sorrise a Nina.
“Spero che tu riesca a togliermi la camicia per una volta”
La ragazza gli riservò un’occhiataccia poco gentile.
“Non sei carino”
“Magari ti lasci trasportare dal momento”
“I bottoni sono già allentati non sarà un problema. Ah e non fare lo stupido Ian, recita ok?”
“Ehi che vorresti dire”
“Niente baci veri, fa finta che non sia io ok? Dobbiamo essere il più discreti possibili”
“Sai che mi costerà parecchio no?”
Nina sospirò e incrociò le braccia guardandolo seria e con fare severo, lui poi le sorrise.
“Scherzavo”
Le si avvicinò dandole un bacio sulla fronte facendo addolcire lo sguardo di lei. Di Katherine e Damon non c’era assolutamente traccia.
“Sarò bravissimo”
“Bene”
“Ok ragazzi ci siamo, preparatevi”
I due si misero in posizione e iniziarono a scambiarsi le battute previste. Nel momento in cui la scena si fece più intensa, Ian rispettò la promessa fatta a Nina non esagerando, i baci infatti restarono assolutamente cinematografici e il copione fu rispettato rigorosamente. Kevin diede lo stop ed i due si alzarono da terra per poi riprendere con la parte finale della scena. Intanto su set c’era qualche altro componente del cast che assisteva. Paul e Candice e poco più distante Steven e Michael. Successivamente anche Tylor si aggiunse a loro, Ian lo notò chiacchierare con Steven e Michael mentre osservava Nina.
“Ok ragazzi partiamo con l’ultima parte”
I due iniziarono a girare, ma questa volta Ian non rispettò molto il né il copione, né la richiesta della sua ragazza, infatti nel momento in cui tornò a baciarla lo fece per davvero con un trasporto evidente lasciando anche la ragazza senza fiato. Proseguì sul corpo di lei rendendo la scena più calda del previsto, ma nessuno dava lo stop segno che ai produttori stava piacendo quel risvolto imprevisto, così Nina decise di infilare la mano tra i capelli di Ian e glieli tirò un po’ per farlo ritornare con i piedi per terra. Il ragazzo si fermò come da copione e cominciò con le sue battute.
“Wow però hanno una bella chimica quei due”
Disse Tylor mentre assisteva alla scena. Steven e Michael si sorrisero a vicenda.
“L’ultima volta che si sono baciati sul set hanno dovuto staccarli di forza”
Disse Michael con tono divertito.
“Bè con una bella ragazza come lei direi che ci vuole molto autocontrollo”
“Ah no, non mettere gli occhi su mia sorella
Disse Steven sorridendo.
“Come?”
“E’ già stata puntata amico”
Disse Michael rivolgendo un’occhiata a Ian e Nina che stavano rigirando la parte più sentimentale della scena.
“Stanno insieme?”
“No. Almeno per quel che sappiamo noi, ma Ian è un po’..diciamo protettivo”
Sottolineò Michael.
“Protettivo come un fratello maggiore, o protettivo come se fosse roba sua?”
“Se lo capisci faccelo sapere!”
Disse ironico Steven.
“Io direi più come se fosse roba sua”
Disse con convinzione Michael.
“Bisognerebbe ufficializzarle certe cose però, per quel che so è una ragazza single, e tale resterà finchè non mi verrà detto il contrario”
Disse con sufficienza Tylor che poi si allontanò per andare via. Intanto Paul e Candice avevano ascoltato distrattamente la conversazione tra i tre e quando il ragazzo fu andato via si scambiarono un’occhiata complice.
“Non ne verrà niente di buono”
Disse la ragazza.
“No per niente”
Assentì il ragazzo.

Dopo aver girato Ian e Nina ritornarono insieme in albergo.
“Avanti mi parli o no?”
Disse Ian esasperato.
“Non hai rispettato le mie richieste! Perché?”
“Nina avanti, mi dispiace ok? Non ci vediamo da tre settimane, non abbiamo nemmeno avuto il tempo di salutarci per bene, mi sono lasciato trasportare e..”
“..e dimmi la verità per favore”
La ragazza incrociò le braccia davanti alla porta della sua camera.
“Te l’ho detto”
“E tu ti aspetti che io ci creda?”
Nina lo guardò truce aspettandosi una vera e propria risposta che però non arrivò.
“Buonanotte”
La ragazza rientrò sgarbatamente nella sua camera lasciando Ian fuori dalla porta. Il ragazzo si grattò la testa un po’ confuso e decise di rientrare anche lui in camera sua.
Il mattino seguente Ian bussò alla porta di Nina per poterle parlare prima di andare sul set. Non gli piaceva discutere con lei, ma se il giorno prima le avesse detto il perché di quel comportamento, l’avrebbe fatta solo arrabbiare di più. Dopo quello che era accaduto con Jason un po’ di mesi addietro, non voleva mostrarsi nuovamente geloso perché aveva paura che lei si spaventasse e pensasse che potesse fare qualche altra cavolata.
“Avanti”
Gridò la ragazza dall’interno.
“Ehi”
“Ehi”
“Pensavo dormissi ancora”
“No. Non ho molto dormito in effetti”
Sottolineò lei.
“Possiamo parlare?”
La ragazza smise di fare quello che stava facendo e si mise di fronte a lui con le braccia incrociate.
“Mi dispiace per ieri, però davvero..”
“Ian se stai ricominciando con la storia del ‘non ci vedevamo da tre settimane’ risparmiatelo. L’ho visto anche io Tylor, ho visto come lo hai guardato tutto il giorno ogni volta che mi si avvicinava e ci parlavo”
“Senti se lui..”
“Se lui cosa? Ian per l’amor del cielo non puoi essere geloso di..”
“Di ogni ragazzo che ti si avvicina? Si invece. Sei una bella ragazza, sei single per il mondo intero, ha ragione Paul, è normale che ci provino e..”
“Paul? Stai farneticando!”
“Ci stava provando con te!”
“Lui ci stava provando con me, io non gli ho nemmeno dato corda!”
“No?”
La ragazza sgranò gli occhi.
“Certo che no! Ero solo cortese! Ian è ridicolo!”
“Devo ricordarti..”
Il ragazzo stava per nominare Jason, ma poi si morse la lingua per non continuare.
“Cosa? Jason? Proprio per questo non dovresti comportarti così! Lo sai che non mi piace. Ok un po’ di gelosia va bene, ma non se rischia di sfociare in atteggiamenti eccessivi da parte tua!”
“Eccessivi? Scusa se stavo solo facendogli capire che sei occupata e deve starti lontano!”
“Peccato che così lo fai capire a tutti Ian! Abbiamo detto di tenercelo per noi e tu che fai? Le sceneggiate davanti a tutti? Questo non è rispettare un comune accordo”
“Oh bè perdonami se ti amo e non riesco a nemmeno a concepire l’idea che qualcuno ti sfiori per caso”
Nina sbiancò di colpo e sentì il suo cuore aumentare il ritmo improvvisamente, poteva sentire indistintamente i suoi battiti nelle orecchie.
“Come?”
Lui boccheggiò un momento. Non poteva averglielo detto sul serio, non così. Ci aveva pensato così tanto, su come dirglielo, se dirglielo, se era troppo presto, se lei era pronta ad una cosa del genere e poi? Se l’era fatto scappare così, in una lite, quanto stupido poteva essere stato?
“Cosa?”
Disse lui un po’ incerto.
“Hai detto..”
La ragazza entrò in panico tanto che la voce le morì in gola. Lui sembrava confuso e aveva improvvisamente paura che lo avesse detto senza cognizione di causa.
“Io..ti amo”
“L’hai detto”
“Si..mi..mi dispiace. Non volevo dirtelo così davvero. Avrei dovuto dirtelo con una cena romantica, al mare, o sotto le stelle o che so io, non avrei dovuto mentre litigavamo, mi dispiace davvero..”
“Ti amo anche io”
Il ragazzo la guardò quasi sbalordito quando lei lo interrupe e sbatté un po’ le palpebre, poi si avvicinò e prese il viso di lei tra le mani e la baciò. Non voleva fare altro. Al diavolo la lite, al diavolo la gelosia. Sentiva finalmente di amare qualcuno come mai aveva fatto fino ad allora e lei lo ricambiava, cosa poteva chiedere di più? Bè una cosa c’era, farlo sapere a tutti.
“Non possiamo fare così”
“Fare cosa?”
Disse lei staccandosi di forza.
“Questo. Litigare perché dobbiamo nasconderci e poi..vorrei non dovermi preoccupare di ogni ragazzo che ti guarda”
“Anche se la gente non lo sa, non significa che io non lo sappia. Ian puoi stare davvero tranquillo”
“Non ho dubbi sul fatto che tu possa ripensarci se qualcuno ci prova, è che non mi piace che ci provino con la mia ragazza, ma ovviamente se nessuno lo sa cosa posso pretendere? Devo solo montare una rabbia inutile dentro per poi lasciarla esplodere all’improvviso e litigare con te. Non mi piace.”
“Non piace anche a me”
“Quindi che si fa?”
“Tastiamo il terreno?”
“Lo facciamo seriamente però”
La ragazza annuì.
“Pensi che possa essere un problema per loro?”
“Piccola sei la protagonista, io e Paul altrettanto, insomma non credo possano imporci di lasciare lo show. E anche se fosse lo farò. Non mi importa. La carriera è importante per me, ma dopo storie inutili e disastrose, a 30 anni, finalmente ho trovato quello che cercavo. Anche la mia vita privata è importante, quello che provo per te è importante, al diavolo uno show televisivo”
La ragazza gli sorrise. Senza rendersene conto le aveva fatto la dichiarazione più bella che si potesse mai avere. Al diavolo ristoranti romantici e passeggiate sotto le stelle.
“E ti lamentavi di non avermi fato una dichiarazione come si deve. Lo hai appena fatto”
Ian le sorrise e le diede un altro bacio.
“Dobbiamo andare”
“Ok, possiamo non litigare oggi? No così almeno stasera riusciamo a stare insieme”
Disse ironica la ragazza. All’ora stabilita i due si ritrovarono sul set ed iniziarono il loro lavoro. Intanto avendo deciso di tastare il terreno con Julie e Kevin, iniziarono a prendere discorso cercando di capire il loro pensiero al riguardo.
“Julie ti è mai capitato di frequentare qualcuno con cui lavoravi?”
Nina formulò la domanda con molta tranquillità mentre pranzavano insieme con un panino veloce in una parte del set inutilizzata in quel momento.
“Mm no”
Grande!
“E...invece qualcuno con cui lavoravi è mai uscita con un collega?”
“Come mai queste domande?”
La donna la guardò alzando un sopracciglio. Nina decise di tirar fuori le sue migliori doti recitative e sospirò affranta, come se fosse preoccupata.
“Sai, Kayla mi ha chiesto un consiglio e non so proprio che cosa dirle. A me non è capitato, quindi sto cercando informazioni ecco”
“Sta uscendo con un collega”
Nina annuì fingendosi preoccupata.
“Ha paura che i produttori possano non vedere di buon occhio la cosa, quindi lo stanno tenendo nascosto, ma lei vorrebbe dirlo, sai quando qualcuno è felice perché è innamorato vorrebbe gridarlo ai quattro venti no? Bene lei vorrebbe, ma è spaventata, sta perfino pensando di lasciare il lavoro e io non so consigliarla. Se tu fossi la produttrice cosa le diresti se lo scoprissi?”
Julie sembrò abboccare alla storia e ci pensò su.
“E’ complicato Nina. Più che altro c’è molto in gioco in questi casi. Sai basta un bisticcio e puoi mandare a monte un giorno, due giorni interi se non più di riprese, per non parlare di quando si tratta di serie televisive! Prendi Shannen Doherty, prima ha litigato con il cast di Beverly Hills e ha mollato, poi ha litigato con la collega Alissa Milano e ha mollato Charmed. E si trattava di due donne! Pensa se si tratta di due ex, si crea imbarazzo è inevitabile”
“Quindi saresti contrariata?”
Disse quasi spaventata la ragazza.
“Un po’ si”
Nina le sorrise forzatamente e il panico iniziò ad assalirla, le cose non stavano esattamente andando come sperava lei. Intanto Kevin era in macchina con Ian e Paul che avevano girato fuori città.
“Allora Paul com’è che tu e Torrey vi siete conosciuti?”
Paul corrucciò la fronte e lanciò un’occhiata a Ian della serie da dove te ne esci? Ian spalancò un po’ gli occhi per fargli capire di dargli corda.
“Amici in comune”
Si limitò a dire il ragazzo.
“Non vi siete conosciuti su un set quindi”
“No. Io e Torrey non abbiamo mai lavorato insieme”
Benissimo, fantastico, meraviglioso.
“Chissà come sarebbe, insomma dico lavorare con la tua fidanzata, moglie, chiunque sia ecco”
“Problematico”
Disse Kevin. Quella era l’occasione giusta per andare ancora più affondo.
“Ti è mai capitato?”
“A me personalmente no. Ma spesso capita che nascano storie sul set, ma a volte non va proprio bene”
“In che senso?”
“Nel senso che se non si arriva ad un compromesso si mette a rischio il lavoro di un sacco di gente”
Ian inarcò le sopracciglia per ribattere, ma prima ci pensò bene.
“Hai mai avuto degli attori che stavano insieme?”
“Si un paio di volte, ma erano film e mi è andata bene perché il tempo di riprese è diverso da quando si gira una serie tv”
“Bè quando giravi Dawson’s Creek non è mai successo?”
Paul decise di aiutare l’amico capendo cosa stesse facendo.
“Si. Joshua e Katie sono stati insieme per un po’. Ma sono stati molto bravi a continuare senza alcun problema anche quando si sono lasciati. Sono casi rari, ma succede di trovare qualcuno così responsabile”
“Quindi non è sempre un male”
Disse Ian.
“Dipende da chi ci si trova di fronte”
Ian non rispose decidendo di far cadere lì il discorso per non dare troppi indizi. Al ritorno in albergo e dopo cena Ian e Nina riuscirono finalmente a vedersi.
“Com’è andata?”
Chiese lei speranzosa.
“Ambiguo”
“Come?”
“Kevin. E’ stato ambiguo. Non saprei dirti cosa pensa a riguardo. Ha detto che capita più frequentemente di quello che si pensa, da lì può andarti bene e magari la storia continua, o si possono lasciare, ma continuare professionalmente il loro lavoro, altre volte può andarti davvero molto molto male e si creano conflitti irrimediabili”
La ragazza sospirò.
“Insomma non ti ha dato una posizione ben definita”
“No ha detto ‘dipende da chi ci si trova davanti!’. Julie?”
“Negativa. Dice che preferisce quando tutti hanno un lavoro professionale. Ha cominciato ad elencarmi tutte le serie tv andate male perché gli attori non andavano d’accordo.”
“Insomma siamo segnati!”
Disse Ian con ironia. La ragazza invece lo guardò malamente.
“Non è una cosa su cui scherzare Ian!”
“Lo so, ma al momento vorrei passare del tempo con la mia fidanzata se mi è concesso”
Il ragazzo le si avvicinò cingendole la vita con le braccia, lei passo le sue attorno al collo di lui e le loro fronti entrarono in contatto.
“Quindi, che facciamo?”
“Ti hanno mai detto che ti preoccupi troppo?”
La ragazza alzò le spalle e poi sorrise.
“Forse”
“Andrà tutto bene vedrai”
Piano il ragazzo avvicinò le sue labbra a quelle della sua fidanzata imprigionandole in un bacio che finalmente poteva definirsi tale dopo molto tempo.
“Ti amo”
“E’ bello sentirtelo dire”
Disse Nina con occhi luminosi, non si era mai sentita così, forse perché fino ad allora non era mai stata davvero innamorata, non a quel modo almeno.
“Ti amo anche io, e hai ragione, andrà tutto bene.”

 

ANGOLO DI ARI

Eccomi quiii. Visto che non vi ho fatto aspettare molto questa volta?? Ahah no seriamente, non andate in panico se non vedete aggiornamenti, cercherò di aggiornare presto, ma se vi dovesse capitare di notare un ritardo più lungo non impanicatevi, non rifarò la stessa cosa, giuro che o vi avviso o concludo la storia. Ora sto cercando do rendere questa cosa del dirlo ai produttori un po’ più comica o meglio simpatica, anche per animare un po’ le cose, non penso che davvero loro abbinano mai avuto qualcosa da dire xD E poi eccoci al ti amo. E si, bè diciamo che la mia idea era un’altra, insomma non era da inserire in questo capitolo, ma mi è scappato mentre scrivevo e ho detto “momento non se lo sono mai detti!” Ma mentre cancellavo ho detto “perché no?” E così ho lasciato in questo modo. Sono sempre dell’idea che quando una cosa esce scritta significa che è così che deve andare. Bene vi lascio, ma prima GRAZIE GRAZIE GRAZIE. Si era dovuto perché mi stata ancora seguendo e in più ci sono nuovi lettori e bo io non so come ringraziarvi. Grazie per la pazienza e spero di non deludervi. E’ dura riprendere in mano personaggi che avevo lasciato da così tanto tempo. Grazie ancora, alla prossima Ari.

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Capitolo 14
*** Quattordicesimo capitolo ***


                            

 

 

CAPITOLO QUATTORDICI

“Ragazzi i copioni”
Ian e Nina vennero fermati da Kevin che gli avvisò di prendere i nuovi copioni degli episodi successivi che avrebbero dovuto girare poi. I due si fermarono e presero il mazzo di fogli in mano e si sedettero sulle rispettive sedie. Dopo un bel po’ che leggevano si sentì Ian alzare la voce di un bel po’.
“Stiamo scherzando?!”
“IAN!”
La ragazza lo sgridò alzando anche lei il tono della voce.
“Smettila”
“Di fare cosa? Andiamo sembra che lo facciano apposta, ma l’hai letta la scena?”
“Si che l’ho letta è la MIA scena!”
“Sembra fatto apposta, poi tutto questo essere svestita”
“Disse l’uomo che passa più tempo senza vestiti sul set”
Lo rimbeccò lei.
“Sai come allungherà le mani?”
Lei rise
“Oh Ian ti prego! Tu non l’hai mai fatto.”
“Non tutti sono me, sai com’è..non tutti sono dei signori”
“Ora sei cattivo, nemmeno lo conosci”
Il ragazzo sbuffò e si alzò dalla sedia.
“Credo che impazzirò in questo modo”
“Ho la stessa scena con Paul, non ti stai facendo questi problemi”
“Primo. Paul è un signore. Secondo. Paul è impegnatissimo. Terzo. Paul sa di noi.”
La ragazza alzò gli occhi al cielo stanca di dover discutere di nuovo della stessa identica questione.
“Ian sei troppo geloso te lo hanno mai fatto presente?”
Disse lei con una vena ironica e sarcastica. La verità è che non lo era mai stato così tanto. Si stava riscoprendo davvero più geloso di quello che pensava. Quando era un adolescente era possessivo con le ragazze che gli giravano intorno, ma non per vera e propria gelosia, ma più che altro per orgoglio maschile e scontro tra maschi alpha. Era per l’appunto un ragazzo inquieto, ma le sue scenate o ritorsioni contro possibili spasimanti erano dovute più ad un atto di dimostrazioni maschile nei confronti di altri. Ora capiva che quel suo modo di fare era dato da una reale fitta di gelosia che gli attanagliava continuamente lo stomaco, e non per dimostrazione di potere, ma per amore e per paura di perdere ciò che di meraviglioso aveva.
“Senti non puoi davvero farmi storie, siamo attori, come vuoi che mi comporti? Che non faccia nessuna di queste scene? Andiamo, non è fattibile. Quindi smettila per favore”
“No Nina non dico questo è che lui è..è interessato a te ok?”
“Ian, abbiamo lavorato solo un paio di giorni come fai a dirlo? Sei tu che vedi tutto in un’ottica distorta ok? Sta tranquillo.”
La ragazza si mise in piedi per poter andare a girare.
“Oh Ian, non voglio che ci sei quando giriamo quella scena ok? Anzi, non guardare nessuna ripresa che farò con lui”
Disse con tono minaccioso.
“Non mi va di stare in ansia perché tu piombi improvvisamente sul set e lo prendi a pugni, magari anche senza motivo, quindi non ci sarai. Fine”
La ragazza era seria e combattiva, il suo tono non ammetteva repliche e Ian non volle nemmeno azzardare una contro risposta come al solito. Nina si allontanò per girare le sue scene, quell’anno sarebbe stato molto impegnativo lo sapeva già, il dover interpretare due ruoli così diversi nello stesso tempo e poi dover essere se stessa, sarebbe impazzita, ma amava il suo lavoro e lo avrebbe senz’altro fatto con piacere anche se le sarebbe costato molta fatica.
“Ciao”
La ragazza si voltò verso Taylor e sorrise.
“Ciao”
“Si comincia presto stamattina”
“Vedrai quando finiremo a quest’ora e vorrai solo andare a dormire per il resto del giorno!”
Disse Nina scherzando per poi tornare ad occuparsi del suo copione.
“Oh bè non durerò poi molto a quanto pare”
Disse lui alzando il copione in mano, la ragazza gli sorrise comprensiva.
“Bè qui tutti possono fare una brutta fine in poco tempo, non si sa mai”
“Si me lo avevano detto, è comunque una bella esperienza da fare, è uno show interessante, mi piace davvero”
“Anche a me”
Disse lei con ovvietà.
“Ho visto che dovremmo girare un po’ insieme”
“Si..un po’ con Katherine”
Nina ripensò al battibecco con Ian e alla scena che dovevano girare e sospirò impercettibilmente.
“Bene al momento ho da girare con Michael sarà meglio che vada. Ci vediamo dopo”
“Si, certo”
Disse lei come di consueto per circostanza.
“Magari posso offrirti da bere dopo le riprese”
Allarme rosso, allarme rosso. Iniziò ad odiare il fato che Ian avesse un radar ben funzionante per quelli che si sarebbero interessati a lei.
“Oh, bè..gireremo anche un po’ al buio e non ho dormito molto stanotte quindi sarà meglio che io rientra subito in albergo per riposare”
“Ho ancora un po’ di tempo per riprovarci e convincerti prima che il mio personaggio muoia.”
Nina alzò un sopracciglio un po’ contrariata mentre lui si allontanò tranquillamente verso il set. Sospirò mettendosi una mano sul viso e chiuse gli occhi.
“Tutto ok?”
“Paul! Si”
“Avanti non mentirmi”
La ragazza lo guardò seria
“Cosa hai sentito?”
“Quello che basta”
Il ragazzo alzò le spalle e si sedette accanto a lei.
“L’ho sentito parlare così anche un’altra volta con Steven e Michael”
“Non dirlo ad Ian ok? Né di quello né di questo”
“Nina..”
“Lo sai che poi succede un casino..”
“Perché semplicemente non lo dite a tutti?”
“Perché poi si crea un effetto domino! Lo diciamo ai colleghi, poi è inevitabile qualche insinuazione da parte della stampa e qualcuno magari si lascia sfuggire un dettaglio e puf la frittata è fatta, tutto il mondo lo sa, la stampa ci starà addosso e..dio sa solo cosa. Odio tutto questo, la mia vita privata deve rimanere tale”
“Non puoi pretenderlo, sei un personaggio pubblico Nina, è la prassi. Se però siete discreti anche se lo sanno, non vi tormenteranno, ma questo è sicuramente meglio che stare così non credi?”
“Non lo so..senti vado, oggi mi sembra che stiamo perdendo un po’ troppo tempo”
La giornata trascorse lentamente fra riprese, pause e impegni vari, Nina doveva girare una scena con Taylor e questa cosa la agitava parecchio, ma decise di fare finta di nulla. La ragazza si preparò come da scena, erano nel bosco e sarebbe dovuta salire in macchina con Mason nei panni di Katherine. Una volta dato il via la ragazza iniziò a recitare come da copione e salì sull’auto, pronunciò le sue battute, ma poi nel momento in cui doveva baciare il ragazzo incasinò la scena e dovettero dare lo stop.
“Scusate!”
Disse verso la troup che dovette ricominciare da capo insieme a lei.
“Non fa niente Nina, esci e ricominciamo”
La ragazza scese dall’auto e si rimise in posizione prendendo un bel respiro, nel momento in cui diedero il via iniziò nuovamente a recitare e si diresse nell’auto, una volta lì e dette le battute si fece forza e andò fino in fondo per finire al più presto quella scena. Quando le loro labbra si incontrarono la ragazza non poté fare a meno di notare la pressione che il Taylor stesse facendo sulle sue labbra, combatté fino a che poté per non dover rifare la scena e fare una scenata davanti a tutti, poco prima che il regista desse lo stop, la lingua del ragazzo si infilò prepotentemente nella bocca della ragazza, che si staccò nel giro di pochi secondi contemporaneamente allo stop del regista.
“Nina”
Kevin la sgridò per essersi fermata prima dello stop.
“Mi dispiace mi era sembrato di aver sentito lo stop”
“Va bene così taglieremo gli ultimi secondi”
La ragazza accennò un sorriso e poi lanciò un’occhiata feroce al ragazzo accanto a lei, uscì dalla macchina arrabbiata, prese la giacca pesante che le porgeva lo staff e si incamminò a grandi passi verso i camerini.
“Nina, Nina!”
Taylor la seguì raggiungendola in breve.
“Lasciami stare”
“Aspetta”
“Taylor quello che hai fatto non è professionale!”
Fu l’unica cosa sensata che Nina riuscì a dirgli, bè sempre che non volesse dire che era felicemente impegnata.
“Mi dispiace, cioè no non mi è dispiaciuto per niente, mi piaci ok?”
“Questo non ti da il diritto di provarci con me contro la mia volontà!”
“Avanti non farlo sembrare come se avessi fatto chissà cosa”
“Si tratta di rispetto”
“Esci con me”
“NO!”
La ragazza lo guardò male e poi si incamminò nuovamente verso il camerino, una volta lì ringraziò il cielo che Ian non fosse lì e avesse rispettato la sua decisione. Cosa doveva fare? Dirglielo? Sarebbe solo stato un caos, Ian non l’avrebbe presa bene per nulla. Nina ricordò la scena che avrebbe dovuto girare il giorno dopo e sospirò preoccupata, improvvisamente il telefono squillò.
“Ehi”
“Ciao piccola finito di girare?”
La ragazza sorrise anche se tesa.
“Si. Tra poco torno in albergo, tu sei già lì?”
“Si, ceniamo insieme ok? Ti aspetto”
“No, cena pure, non ho molta fame”
“Piccola devi mangiare”
“Davvero sto bene”
“Ok, come vuoi, a dopo”
“A dopo”
“Ti amo”
Nina sorrise.
“Ti amo anche io”

Nina tornò in albergo con Paul che la guardava un po’ preoccupato.
“Stai bene? Se sei preoccupata che dica a Ian quello che mi hai riferito puoi stare tranquilla non..”
“No Paul, lo so che non dirai nulla”
“E’ successo qualcos’altro”
La ragazza scosse la testa e gli sorrise forzatamente.
“Non è vero, ma va bene, se non ti va di parlarne”
“Hai mai nascosto qualcosa a Torrey? Qualcosa che sapevi che l’avrebbe fatta infuriare e che hai preferito tenere per te anche se magari sarebbe stato corretto dirglielo”
Il ragazzo ci pensò su un momento.
“Si, stavamo insieme da poco, c’era una cosa a cui lei teneva particolarmente, in realtà doveva farne a meno, ma non gliel’ho detto..l’ha poi capito da sola, dopo un po’, ma l’ha capito”
“Ti sei mai pentito di non averle detto la verità sul momento?”
“No, perché ci sarebbe rimasta davvero molto male, non che poi non ci sia rimasta male poi, ma diciamo che avendolo capito da sola è stato meno tragico”
La ragazza sospirò pensierosa.
“Certo non è paragonabile al fatto che un altro ci provi con lei e non me lo dicesse”
Nina lo guardò male e lui sorrise.
“Ok la verità è che non so se dovresti dirglielo, io mi arrabbierei come lui lo ammetto, però guardando la faccenda da qui so che hai ragione tu. Non posso darti un vero consiglio questa volta mi dispiace”
“Non importa, grazie comunque”
La ragazza si fermò davanti alla porta della sua camera e abbracciò velocemente il ragazzo.
“Buona notte”
“Notte ragazzina, fa la brava”
Nina sorrise e rientrò in camera sua, dove vide Ian  sul letto mentre guardava annoiato la tv.
“Finalmente sei tornata”
“Ciao!”
La ragazza sorrise radiosa avvicinandosi al letto. Si sedette accanto a lui e gli diede un bacio.
“No così non va bene”
Disse lui che l’attirò più a sé e la baciò con più trasporto, mentre lei si lasciò andare volentieri. Il ragazzo si stacco e le sorrise, poi prese un sacchetto e glielo porse.
“Hai detto che non avevi fame, ma ti ho preso qualcosa comunque.”
Nina sorrise, era terribilmente dolce quando si preoccupava per lei, prese il sacchetto e lo scartocciò.
“Non ho davvero fame, ma un morso o due mi faranno bene”
“Direi che sono perfettamente d’accordo”
La ragazza addentò il panino mentre si toglieva le scarpe e si sistemava meglio accanto a lui.
“Tutto ok sul set?”
Se con il primo morso la ragazza stava rivalutando l’idea di mangiare tutta la sua cena data la bontà del panino, a quella domanda il suo stomaco si chiuse di nuovo.
“Si tutto ok”
Disse lei dando un altro morso per non destare sospetti.
“Non mi piace che facciano litigare Damon ed Elena, questo significa vedersi troppo poco o nulla sul set”
“Le cose cambieranno rapidamente vedrai”
Disse lei sorridendogli, poi abbandonò la sua cena rimettendola nel sacchetto e l’appoggiò sul comodino.
“Infondo c’è sempre la sera”
Disse sorridendogli lasciva e dandogli un altro bacio.
“In effetti la sera comincia a piacere anche a me”
Disse lui tirandola verso di se e facendola cadere sul letto. La ragazza rise, allungò le braccia verso di lui che si avvicinò baciandola di nuovo con trasporto. Spostò poi le labbra sul suo collo e infilò in breve tempo le mani sotto la sua maglia che sfilò in pochi secondi. La situazione si riscaldò in breve facendo rimanere i due con pochi vestiti addosso, mentre la ragazza ansimava al tocco del suo ragazzo che la provocava sempre più.
Fecero l’amore con amore, ma allo stesso tempo con passione e voglia di stare insieme, con tutti i sentimenti che provavano l’uno per l’altra dimenticando ogni bisticcio, tutte le cose che non andavano bene, l’ansia di sire o meno a tutti che stavano insieme, in quel momento erano solo due persone che si amavano e che lo stavano facendo in tutti i modi conosciuti.

ANGOLO DI ARI

Eccomi qui! Non ero sparita eh! Solo sono stata per sei giorni dalla mia migliore amica, sonbo andata a trovarla visto che studia lontano e quindi diciamo che mi sono presa una piccola vacanza. Ma come vi avevo detto se vedete aggiornamenti rallentati non vi preoccupate, non farò come l’altra volta e ho già detto che se mai dovesse succedere avviserò J Detto questo, avete ben letto quello che è successo, bene. La scena a cui mi riferisco credo sappiate tutti quale sia, e bè ho sempre pensato che mi è sembrato un bacio molto molto passionale quasi da sembrare vero e puff io l’ho reso vero ahah. Ian lo scoprirà o no? Bè non ve lo dirò mai lo saprete poi. Inoltre adoro scrivere di Paul in quel modo è così che lo vedo un ottimo amico per entrambi e vorrei sottolineare che immagino che loro facciano lo stesso per lui quando ne ha bisogno. Bene, direi che è tutto. Alla prossima Ari.

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Capitolo 15
*** Quindicesimo capitolo ***


                            

 

 


CAPITOLO QUINDICESIMO

Il mattino seguente Nina si svegliò beatamente tra le braccia di Ian, si strinse un po’ più a lui per riflesso e poi aprì gli occhi.
“Buongiorno”
Disse lei ancora assonnata.
“Buongiorno”
Rispose Ian con la voce ancora rauca sintomo dell’essersi appena svegliato, poco dopo strizzò gli occhi e li aprì. Si passò una mano sulla faccia come per svegliarsi e allungò l’altra verso il comodino.
“Ma che ora è?”
La sveglia non aveva ancora dato cenni di vita, sintomo che ancora non era ora di svegliarsi. Ormai con i ritmi delle riprese si finiva a cenare a volte anche molto presto e addormentarsi alle 10 come se fosse piena notte oppure ad andare a letto troppo tardi e svegliarsi ad ora di pranzo come se fossero le sette del mattino.
“Non ne ho idea”
Disse la ragazza.
“Altri cinque minuti e suonerà la sveglia”
Annunciò poi lui.
“No, non voglio andare a lavoro oggi”
Nina si lamentò pigramente e si nascose sotto le coperte come se quello sarebbe bastato.
“Dai piccola in piedi”
“No..”
“Nina..”
Ian abbassò le coperte per scoprirle la testa e le diede un bacio tra i capelli
“Non costringermi a doverti svegliare con le cattive”
“Preferisco le buone!”
Esclamò la ragazza tirando giù le coperte per scoprirsi la testa, prese Ian per la maglia avvicinandolo a sé e lo baciò. La sveglia però ricordò loro che dovevano alzarsi.
“Dovremo rimandare”
Disse ironico il ragazzo
“Vado a prepararmi di là”
“Il che rende tutto rischioso basta che qualcuno decida di alzarsi prima e ti vedrebbe uscire tranquillamente dalla mia stanza”
“E la novità sarebbe?”
La ragazza lo guardò male e sbuffò. In effetti era la realtà. Ormai erano tutti abituati a vederli entrare ed uscire dalle rispettive camere a qualsiasi ora anche da prima che stessero insieme, quindi preoccuparsi di ciò avrebbe potuto destare più sospetto del non preoccuparsene.
“Ian..”
“Nina senti, così non possiamo essere liberi, o lo diciamo o non lo diciamo e ce ne freghiamo di cosa pensano e del fatto che possano capirlo. Non è vita. Eravamo entrambi single e abbiamo deciso di iniziare questa relazione, questo è quanto”
“Lo so..hai ragione, niente preoccupazioni”
I due si alzarono e iniziarono a prepararsi ognuno nella rispettiva camera per fare prima, poi si diressero sul set, dove si divisero per iniziare il loro lavoro.
“Ehi pensavo girassi con Nina”
Ian si avvicinò a Paul che armeggiava con il suo telefono.
“Non ancora”
“Mi raccomando comportati bene”
Disse scherzoso Ian indicando il letto e cercando di sembrare minaccioso, diede una pacca sulla spalla di Paul e riprese a camminare nella sua direzione se non fosse per la battuta ingenua di Paul, che a malapena si rese conto di averla detta davvero.
“Non è di me che devi preoccuparti!”
Ian si fermò e lo guardò. Probabilmente Ian era fin troppo attento a tutti quelli che giravano intorno a Nina per via di Taylor, ma mai si sarebbe aspettato di doversi scontrare con qualcuno che la pensasse allo stesso modo.
“Hai notato qualcosa di strano?”
“No, certo che no”
“Paul ti conosco, sii convincente se vuoi mentirmi ok?”
“Non sto mentendo davvero”
Paul ci riprovò senza troppo successo.
“Ok senti, non so nulla questo è vero, però credo che tu abbia ragione su Taylor e..”
“Fantastico..”
“Ian fermo! Dove vai?”
Paul cercò di fermare Ian che era già partito alla ricerca di qualcuno con cui prendersela.
“Sull’altro set!”
“No. Ian, non puoi irrompere e poi per fare cosa? Come lo giustifichi?”
“Io non mi devo giustificare ok? Non devo giustificarmi di nulla! Non sto uccidendo o rubando o chissà che”
“E’ quello che sto cercando di dire sia a te che alla tua ragazza, ma siete troppo testardi per capirlo. Avreste dovuto semplicemente parlare con Kevin e Julie tutto qui.”
“Bene è quello che farò adesso”
Ian riprese a camminare spedito e Paul lo guardò allibito.
“Non intendevo con una scenata però!”
Gli urlò dietro, poi decise di seguirlo. Intanto sull’altro set tutto era pronto per girare la scena tra Mason e Katherine. Nina si portò indietro i capelli diligentemente arricciati e ancora con l’accappatoio addosso ripassava le battute. Taylor aspettava che tutto fosse pronto e Julie parlava con un tecnico delle luci, Ian irruppe all’improvviso. Nina alzò gli occhi dai fogli e corrucciò la fronte. Ma che ci fa qui? Ian sospirò per l’affanno della corsa e puntò il dito verso Taylor. Nina sgranò gli occhi quando vide Paul entrare freneticamente. Merda.
“Non mi interessa quello che pensi, quello che hai intenzione di fare, quello che ti passa per la testa, quella..”
Disse indicando Nina
“..è la mia ragazza, quindi ti sarei molto grato se evitassi di provarci ogni due per tre, magari anche mentre girate, quindi tieni le mani apposto e limitati a recitare.”
Tutti si voltarono verso Nina che diventò rossa in breve tempo, poi riguardarono Ian.
“Sono calmo ed educato in questo momento, non lo ripeterò più e non sarò più se chiunque, non solo tu, non sarete professionali e non rispetterete il fatto che è una ragazza impegnata”
Il ragazzo prese fiato e nessuno ebbe il coraggio di parlare finchè fu Julie a rompere il silenzio.
“Ian posso parlarti un momento?”
Ian lanciò un’occhiata a Nina che lo guardò preoccupata, il ragazzo seguì Julie e dopo un momento di esitazione anche Nina si accodò a loro. Dopo cinque minuti i due produttori si trovarono seduti di fronte a loro due degli attori protagonisti, solo che questa volta non si trattava di esporre a grandi linee lo show come la prima volta, infatti uno era vestito totalmente di nero con un giubbotto di pelle addosso, l’altra con un accappatoio addosso mentre si torturava le mani in grembo.
“Sentite non mi dirò che mi dispiace ok?”
Disse Ian all’improvviso.
“Cioè si mi scuserò per aver fatto irruzione sul set, ma non per quello che ho detto. Non è giusto che io debba scegliere fra la mia relazione e la mia carriera o questo show, sono una persona normale anche io e voglio vivermi questa relazione.”
Kevin e Julie si guardarono sbigottiti.
“Non vogliamo che ci chiediate scusa o che decidiate tra la vostra relazione o lo show”
Disse Kevin
“E mi sorprende molto che abbiate potuto pensare una cosa del genere, posso capire che non abbiate voluto dirlo pubblicamente per i giornalisti, ma noi..”
“Bè da quello che ci avete detto, non ci siete sembrati molto favorevoli alle relazioni tra colleghi”
Disse poi Nina prendendo parola per la prima volta.
“E’ per questo che ci avete fatto tutte quelle domande?”
Julie sembrava incredula.
“Oh ma ragazzi! La vita è la vostra potete fare quello che volete, non siete dei bambini e noi non siamo i vostri genitori, potete fare quello che volete, l’unica cosa che possiamo chiedervi è quello di lasciare i vostri problemi fuori dal set. Tipo la scenata lì fuori Ian. Non esiste ok? Se litigate tra voi, qui dentro non voglio storie, qui siete solo colleghi, sia chiaro.”
“Non ci saranno problemi”
Disse Nina poi guardò Ian.
“Mi controllerò promesso”
Disse poi lui.
“Bene, direi che ora possiamo tornare a lavorare”
Kevin congedò i due che uscirono da quella sorta di ufficio.
“E’ andata bene!”
Ironizzò Ian. Nina lo fissò.
“Perché sei piombato così?”
“Perché mi ero stancato”
“Potevi dirmelo, lo avremmo detto insieme..stamattina avevi detto di fregarcene”
Il ragazzo sospirò pesantemente.
“Bè prima che capissi che Taylor ci prova per davvero..è successo qualcosa vero?”
“No”
“Nina..”
Ian la prese per le braccia e la fissò negli occhi.
“Dimmi la verità ti prego”
“Non è il momento per parlarne”
“Va bene..”
“Ian, ormai è andata qualsiasi cosa sia successa o non successa, ora lo sanno tutti quindi basta ok?”
“Va bene, ma..guarda che non me lo scordo. Quando torniamo in albergo mi dici tutto”
Nina alzò gli occhi al cielo e lo spinse un po’.
“Smettila, sono in accappatoio da ore, sei tu che mi metti in condizione di farti diventare geloso”
Disse la ragazza scherzando.
“Ah che divertente che sei, meglio con quello addosso che senza..devi proprio girarla questa scena?”
Nina socchiuse gli occhi e lo guardò male.
“Tre secondi fa hai detto che ti saresti controllato..”
“Piccola scherzo”
“Sei lunatico, fin troppo per me!”
Disse lei avanzando verso il set.
“E quindi? Ci lasciamo per questo?”
“Si decisamente”
Nina si fermò si mise sulle punte e gli diede un bacio.
“Ci vediamo dopo, buon lavoro”
“Anche a te piccola”
La giornata a parte l’intoppo iniziale andò liscia come l’olio e a pomeriggio inoltrato, Nina faceva una pausa con Candice e Katerina.
“Tutto ok?”
Chiese Candice alla ragazza che annuì.
“Si è che..abbiamo tenuto segreta la relazione per paura della reazione di tutti e puff in realtà sembra che non importi a nessuno”
“Oh tesoro non è  così e poi dovresti essere contenta di questo no?”
“Tu non fai testo Candice lo sapevi già”
Katerina rise e scosse la testa.
“Vuoi la verità? Aspettavamo solo che lo annunciaste”
Nina corrucciò la fronte
“Che vuoi dire?”
“Nina era evidente che vi piaceste e bè c’è chi addirittura diceva che vi davate da fare da quando vi siete conosciuti!”
“Ma non è vero!”
La ragazza arrossì indignata.
“Nina, senti io e Candice sapevamo che ti piaceva e aspettavamo solo che le cose cambiassero tra voi, ma era una cosa che balzava agli occhi di tutti perché l’attrazione tra voi è palpabile e anche il fatto che vi vogliate bene, siete trasparenti come il vetro quando si parla del vostro rapporto, quindi diciamo che non è stata una gran scoperta.”
“Si vedeva così tanto?”
“Un po’ si”
Disse poi Candice.
“Bene, quindi finalmente posso stare tranquilla e godermi la mia relazione.”
Le due ragazze di fronte a lei risero e annuirono.
“Si Nina direi che è anche ora”

 

ANGOLO DI ARI

Eccoci qui! Bene come vedete c’è stato un susseguirsi di eventi e bè alla fine Ian è esploso ed era ora direi anche. Insomma ok non potevano nascondersi troppo non con i propri colleghi. Inoltre diciamo che hanno completamente sbagliato idea su Kevin e Julie che invece non hanno fatto storie per niente lasciandoli increduli. Detto questo i due possono stare tranquilli almeno sul lavoro! Ma ci sono altri passi importanti da fare prima che possano davvero essere una coppia libera e soprattutto allo scoperto! Alla prossima Ari

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Capitolo 16
*** Sedicesimo capitolo ***


                             

 

 

 

CAPITOLO SEDICESIMO

Dicembre aveva ormai fatto il suo ingresso prepotentemente, le strade di Atlanta erano ricoperte di ghiaccio e sui marciapiedi si intravedeva un po’ di neve sopravvissuta, simbolo della breve nevicata avuta nella notte.
“Ecco in questi momenti vorrei stare in California”
Disse Nina sfregandosi le mani per il freddo.
“Sei una lagna continua”
Disse Ian scherzandoci su.
“Oh, che alta considerazione che hai di me”
La verità era che Nina non era una che si lamentava, praticamente mai e  lo sapevano tutti, Ian compreso, ma se c’era una cosa che lui amava fare era prenderla in giro. Ian le passò un braccio sulle spalle avvicinandola a sé e dandole un bacio sulla testa.
“Andiamo dai, oggi ci tocca anche girare fuori”
“Buongiorno piccioncini!”
Candice si ritrovò davanti i due mente usciva insieme alla troupe.
“Sei già con i costumi di scena?”
Disse Nina ancora assonnata.
“Prima giro all’esterno, prima potrò girare all’interno!”
“Vedo che non sono l’unica a lamentarsi per il freddo”
Disse lanciando una frecciatina al ragazzo accanto a sé.
“Scappo Michael mi aspetta già fuori e me ne dirà di tutti i colori se non corro, a dopo”
“Nina! Andiamo!”
Paul la richiamò, la ragazza alzò gli occhi al cielo
“Ma che avete tutti oggi?”
Diede un bacio rapido a Ian e poi si avviò velocemente verso i camerini, dopo essersi cambiata, partì insieme a parte della troupe, sceneggiatori e Paul per il set della casa sul lago dove avrebbero girato.
“Fra un paio di giorni è il compleanno di Ian, vorrei organizzare qualcosa, almeno sul set dato che ci stanno uccidendo con questi ritmi. Non penso che reggeremmo una festa serale”
“E poi magari preferisce passare del tempo con te”
“Bè a parte queste ovvietà Paul, volevo ordinare una torta e portarla sul set”
“Direi che va bene anche perché non abbiamo il tempo nemmeno di respirare”
“Almeno tra un po’ avremo un po’ di pausa per Natale”
“Già”
Anche i rimanenti giorni trascorsero in tranquillità, o almeno per quel che concerne l’animo di tutti nonostante il lavoro intenso che stavano affrontando.
“Buongiorno!”
“E’ l’alba, è ancora buio in realtà non può essere un buon giorno”
Disse Nina stropicciandosi gli occhi assonnata.
“Oh su non essere così tragica”
Disse Paul cercando di rincuorarla.
“Inutile ci ho già provato, vede tutto nero!”
Disse Ian ridendo.
“Ma proprio voi due per prendermi in giro siete fatti apposta!”
“Che staremmo a fare se no qui?”
Disse Paul alzando le spalle e sorridendo alla ragazza.
“Almeno fuori dal set posso ridere!”
Anche la ragazza si distese in un sorriso a quella battuta.
“Povero Stefan”
Disse lei canzonatoria dandogli un buffetto sulla guancia.
“Bè piccola non è che tu stia messa meglio del mio fratellino”
“Bè in effetti no”
Ammise Nina. Una volta che Ian si allontanò perché richiamato da Julie, Paul guardò la ragazza circospetto.
“Allora tutto pronto per domani?”
“Si, ho ordinato una torta e nulla per domani sera volevo cucinare io, ma siamo ancora bloccati in albergo”
Tutti pian piano stavano cercando casa ad Atlanta, il network era stato chiaro avrebbe pagato l’albergo al cast per un anno, ma poi avrebbero dovuto cercarsi una casa e bè l’anno era già passato da un po’.
“Io sono stato fortunato a trovarla in breve”
“Si, anche Candice e Kat ieri hanno firmato un contratto”
“Mm, ma tu stai aspettando perché non sai ancora ci andrai con Ian, o perché davvero non trovi una casa?”
“Entrambi?”
La ragazza sospirò.
“Bè io non mi sono fatta avanti come non si è fatto avanti lui, credo ci sembri affrettato, ma credo anche che se prendessimo due case sarebbe uno spreco di denaro dato che in pratica staremmo comunque sempre insieme..non lo so”
“Dovresti parlarne con lui”
“Lo so, volevo farlo, ma..voglio anche che il suo compleanno passi liscio e senza preoccupazioni”
“Lo capisco”
I due girarono insieme tutto il giorno fino a quando al primo buio tornarono sul set dove anche gli altri avevano appena terminato. Nel momento in cui Nina arrivò negli studi del set si precipitò all’interno cercando Ian, lo intravide un po’ più in là mentre parlava con una donna. Nel momento in cui lei la riconobbe si arrestò e si guardò intorno nel panico cercando un posto dove nascondersi. Decise di infilarsi su un set a caso sperando che non stessero girando e soprattutto sperando che Ian e sua madre non l’avessero vista. Una volta che la ragazza si fu nascosta aspettò per un po’, non si sentiva proprio pronta per conoscerla, insomma aveva paura che fosse troppo presto e avrebbe voluto farsi una doccia, sistemato i capelli e non sembrare così stanca. Sentì suonare il telefono e sussultò, lo prese in mano e lesse il messaggio da parte di Ian.

Dove sei? Mia madre è qui, sono andato a cena con lei, volevo venissi con noi. Vi stanno facendo faticare stasera eh? Riposa appena sei in albergo, ci vediamo domani mattina. Ti amo.

Nina sospirò e scrisse velocemente un messaggio di risposta.

Si siamo per strada che rientriamo, tranquillo torno con Paul, buona serata a domani, ti amo.

Dopo qualche altro minuto uscì dal suo nascondiglio e fece appena in tempo a bloccare Paul.
“Paul!”
Il ragazzo si voltò e la vide correre verso di lui.
“Ehi, non hai trovato Ian?”
Lei scosse la testa.
“Mi ha mandato un messaggio dicendomi che c’è sua madre e che sono andati a cena e ci vediamo domani. Ti scoccia darmi un passaggio in albergo?”
“No sali dai”
“In realtà li ho visti”
Disse lei senza che lui chiedesse nulla.
“Oddio scusa, non dovrei usarti così ogni volta..dovrei parlare con Candice o Kat o Kayla..”
“Nina tranquilla va bene..come mai non ti sei avvicinata?”
“Avevo paura”
“Di cosa?”
“Non lo so. Non ero preparata ecco”
Il ragazzo rise di gusto.
“Che c’è?”
Disse lei quasi scocciata.
“Sei buffa, ma ti capisco, anche io ero nervoso la prima volta che ho incontrato i genitori di Torrey”
“E com’è andata?”
“Alla fine bene”
“Mm”
“Non ti vedo convinta”
“No..è che..lascia stare”
La ragazza prese la borsa vedendo che Paul accostava e gli sorrise.
“A domani Paul, grazie”
Gli diede un bacio sulla guancia e si precipitò nell’albergo. La ragazza si addormentò dopo un po’ che rifletteva sul fatto che anche se non l’aveva incontrata quel giorno, l’avrebbe incontrata senz’altro il giorno seguente. Il mattino dopo si svegliò di buon’ora e si sistemò al meglio. Dopo un po’ sentì bussare.
“Buongiorno!”
Ian gli sorrise appena aprì la porta.
“Buongiorno”
Rispose lei facendolo entrare.
“Scusa per ieri ma..”
“No è tutto ok tranquillo..”
“Tutto ok?”
Lei sospirò
“Ok va bene. Lo so, vi ho visti, ho avuto paura di avvicinarmi..”
“Come mai?”
“Bè io..non lo so non mi sentivo pronta, cioè non lo sapevo, sono stata colta alla sprovvista e volevo essere bella, volevo profumare di bagnoschiuma, volevo avere i capelli in ordine..e..buon compleanno”
“Oh..grazie..perchè ti sei fatta tutti questi problemi?”
Nina alzò le spalle.
“Non lo so”
“Voglio solo che tu sappia che oggi verrà sul set e poi andremo a cena, vorrei che venissi anche tu..voglio che tu la conosca”
“Sei sicuro?”
“Certo..che c’è?”
“Alla madre di Lucas non piacevo molto”
“Considerando il tuo ex non mi sorprende che anche sua madre avesse qualche problema..mia madre non ha mai dato problemi alle mie fidanzate”
“Ok..va bene, grazie per avermi avvertito”
“Oh eh..devo andarla a prendere per andare agli studi”
“Ok ci vediamo lì”
“No, voglio che tu venga con me non voglio che tu la conosca davanti a tutti”
Nina sorrise per quell’accorgimento da parte sua e gli sorrise.
“Ok, andiamo”
Dopo essersi preparati i due entrarono in macchina e si diressero verso l’albergo dove alloggiava la madre di Ian.
“Buongiorno! Tesoro auguri!”
La donna abbracciò Ian affettuosamente e Nina sorrise dall’interno dell’auto. Ian incitò la madre a salire e poi entrò anche lui.
“Mamma lei è Nina”
“Oh, che piacere, temevo di doverti conoscere sul set”
“Suo figlio ha pensato che fosse meglio farlo prima”
“Infatti sono contenta, e dammi del tu ti prego, sono Edna”
“Nina”
Disse semplicemente la ragazza stringendole la mano.
“Finalmente riesco a vederti, bè oltre che in video ovviamente, mio figlio più cresce più diventa riservato!”
“Mamma..”
“E’ la verità”
“Bè in fin dei conti non stiamo insieme da molto”
“No quello no, ma mi fa piacere conoscere le persone a cui vuole bene”
La ragazza sorrise e si tranquillizzò un bel po’, sembrava che le cose sarebbero andate bene. Passarono la giornata sul set a girare, con pubblico speciale, cioè la madre di Ian, la torta arrivò a sorpresa all’ora giusta e andarono avanti a festeggiare tutti insieme sul set per un po’. Sul tardo pomeriggio rientrarono tutti in albergo e si prepararono per la cena. Nina, Ian e sua madre trascorsero una serata tranquilla e rilassata. Edna sembrava apprezzare davvero Nina, la ascoltava e osservava lei e suo figlio in quei momenti in cui si scambiavano qualche sguardo o qualche sorriso sembrando quasi come se fossero in un mondo a parte tutto loro. Da quello capì che erano davvero innamorati l’uno dell’altra. I due salutarono affettuosamente Edna dopo averla riaccompagnata in albergo, il giorno dopo sarebbe tornata a casa. Anche i due tornarono in albergo.
“Visto che è andata bene?”
“Si così sembra”
“Credimi è andata bene”
“Emozionato? Fra due giorni inauguri la tua fondazione”
“Si, dovevo farlo oggi, ma alla fine ho rimandato”
“Qualche giorno di ritardo non è un grave problema..siamo tutti fieri di te, te l’ho anche detto tua madre questa sera”
“Grazie”
Nina gli sorrise e si avvicinò per dargli un bacio.
“Ora posso godermi un po’ di tempo con te?”
“Direi proprio di si”
Ian tornò a baciarla piano, ma con passione infilando una mano fra i suoi lunghi capelli, lei passò le sue braccia attorno alle sue spalle ricambiando il bacio. In breve lui la spogliò dell’abito e la portò sul letto e, dopo che lei l’aiutò a privarsi della camicia, si stese su di lei baciandola con ardore su tutto il corpo. I due continuarono a spogliarsi e a cercarsi fino a condividere quel momento intimo e privato che dava sfogo al loro amore.
“Ho visto una casa ieri”
Disse Ian mentre le accarezzava il braccio.
“Dovrei mettermi a cercare anche io”
“Bè in realtà avrei una cosa da dirti”
Lei lo guardò accentuando la sua attenzione.
“Bè, ho aspettato per dirtelo perché volevo prima trovare il posto giusto, ma ho pensato che magari potremmo prendere la casa insieme”
“Dici sul serio?”
“Si, che ne pensi?”
Lei si distese in un sorriso radioso e l’avvicinò a sé dandogli un bacio.
“Direi che è un’ottima idea”

 

ANGOLO DI ARI

Salve! Scusate il ritardo, ma ho avuto prima una settimana orrenda davvero, poi lavori in casa e poco tempo per scrivere, quindi ho dovuto metterci più del previsto per aggiornare. Come vedete siamo di nuovo al compleanno di Ian, quest’anno è andato decisamente meglio di quello dell’anno precedente. Inoltre Nina ha incontrato la mamma di Ian e lui le ha chiesto di vivere insieme, tutti passi in avanti nella loro relazione J in realtà non ho idea se vivano insieme o meno. Per quel che riguarda la ISF, se non erro, lui l’ha inaugurata proprio quell’anno il giorno del suo compleanno, io ho un po’ cambiato le cose ;) Che altro? Oh si non manca molto alla fine di questa storia, un paio di capitoli penso. Altra cosa, volevo proporvi il mio ask se magari avete voglia di chiedermi qualcosa, anche riguardante la storia, o non so anche capitoli vecchi, per il mio profilo cliccate QUI.
Altra cosa, volevo chiedervi, sempre se vi va di dare un’occhiata alle mie altre storie :) questa è quella che sto attualmente scrivendo QUI. Poi ci sono le altre già concluse se vi va di darci un’occhiata, bene credo di aver finito. Alla prossima, Ari.

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