Why can't you be Bi-sexual instead of Bi-polar?

di Something Rotten
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1° ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2° ***



Capitolo 1
*** Cap 1° ***


Why can't you be bi-sexual instead of bi-polar Nonostante ci sono 302930 fiction aperte il mio cervello non fa altro che volare per altri lidi ù_ù
Comunque, lo so che il bipolare è una malattia grave e questo è solo una stupida fiction con nessuna pretesa che non cerca di banalizzare nulla, right?
Che tra l'altro appena finisco una delle tante fiction ho in mente di fare una long su Bden ed i suoi piccoli problemi, buwwahahaha. Dopo questo vi lascio alla fiction à:à
E la seconda parte l'avrete domani prima delle otto. Solo perché è così lunga e stupida che bisogna prenderla a piccole dosi ù.ù
L'ho scritta un paio di giorni fa, ma non trovavo il titolo adatto e mi mancava la fine. Quindi la posto ora.. ecc.ecc. _=

Why can't you be Bisexual instead of bi-polar?


« Spencer. Vieni qui e parlami. » aveva urlato Brendon uscendo dal piccolo bus e rincorrendo l'amico per tutto il parcheggio. Non sapeva bene come e cosa fosse successo, erano nel pieno delle loro solite chiacchierate con Ian e con Dallon e qualcosa che era uscito dalla sua bocca gli aveva dato così fastidio che era uscito dal bus correndo ed imprecando. Brendon non ricordava quello che aveva detto, anzi si poteva dire che non ricordava neanche il motivo per il quale stava rincorrendo Spencer per tutto il parcheggio. Non aveva la memoria corta, ma aveva bevuto così tanto da non ricordare neanche la sua età o il suo nome di battesimo o quello della sorella.
« Spence... fermati. » aveva mugolato « Se continuo a girare in tondo... muoio! O vomito. Smettila! »
Spencer si era fermato, si era voltato e lo aveva guardato incenerendolo con lo sguardo. Aveva le braccia al petto ed un'espressione alla "se non muori perché sei ubriaco muori perché ti uccidio io". Le gambe di Brendon avevano tremato un po, per un attimo aveva avuto il terrore di finire in ginocchio, odiava quell'espressione e i repentini cambi d'umore del ragazzo dagli occhi chiari. Era da quando Ryan se ne era andato che era così... così bipolare. Alternava stati di euforia nei quali avrebbe potuto conquistare il mondo con una sola parola a stati di depressioni che rendevano difficile persino suonare la batteria. Brendon lo odiava per questo.
« Spero che tu sia contento. » aveva commentato con un tono gelido. E Brendon continuava a non capire, solitamente quando Spencer passava da uno stato emotivo all'altro era sempre per un qualcosa che riguardava Ryan. Per esempio se un giornalista gli faceva qualche domanda riguardo al loro rapporto lui gli riservava un piccolo sorriso tirato e si chiudeva dietro al "No comment", una volta tornati dall'intervista invece si chiudeva in quello stato di depressione acuta nel quale non parlava, non mangiava e non usciva dalla stanza. Brendon si preoccupava per lui, si preoccupava di lui e del suo stato di salute, ma non lo faceva perché Spencer era un suo carissimo  amico, lo faceva perché ne era innamorato e - dicendola tutta- era sempre stato geloso del suo rapporto con Ryan.
« Ma cosa ho detto? » aveva chiesto Brendon sedendosi sull'asfalto e fissando Spencer.
« Hai pronunciato quel nome! Sembra che tu non ne possa a fare a meno. » aveva commentato lapidario mentre girava i tacchi per tornare nel bus.
« Non è Voldemort, Spencer! è Ryan, okay? Non è il signore oscuro delle tenebre che ha progettato di ucciderti perché sei Harry Potter e hai una cicatrice a forma di saetta sulla fronte. Non è il nemico, okay? » aveva sbottato Brendon mentre Spencer continuava a camminare.
« L'ho  detto che non riesci a non nominare il suo nome per più di un paio di minuti! Ne sei ancora innamorato. » aveva commentato a bassa voce, così bassa che Brendon aveva pensato di averlo immaginato. Lui non era mai stato innamorato di Ryan, mai, per lui era sempre stato soltanto il suo migliore amico, una mezza specie, nessuna cosa che riguardasse uno "scopamico" o un amico con dei benefici. Solo amici.
Aveva guardato Spencer tornare nel piccolo bus e chiudere la porta. Era rimasto per qualche minuto seduto sull'asfalto, decidendo poi di alzarsi e di tornare dentro.

[..]

Il giorno dopo come spesso accadeva, Spencer era di buon umore. L'aveva salutato con un sorrisetto ed una pacca dietro alla schiena. Brendon avrebbe voluto tanto spaccargli qualcosa sui denti, ma aveva preferito fare finta di nulla e comportarsi nel migliore dei modi. Lo aveva fatto quel giorno e gli altri tre che ne erano seguiti. Al quarto giorno, dopo che Ian aveva accidentalmente sintonizzato la televisione su Mtv ed il viso barbuto di Ryan era comparso sullo schermo, canticchiando una canzone sdolcinata e troppo vicina ai Beatles per i gusti di tutti. Spencer aveva fissato Brendon che dietro ai suoi occhiali da Nerd fissava il volto di Ryan come se avesse visto la Madonna in persona, ed era lì che aveva ripreso ad essere depresso. Ian e Dallon - forse gli unici ad avere un cervello funzionante- avevano tentato di spiegarlo a Brendon. Ma il più basso gli aveva fatto presente che "Spencer è bipolare, non bisessuale."  come se quella frase spiegasse tutto, come se racchiudesse in sé tutti i segreti dell'universo. Né Dallon né Ian aveva più provato a far capire a Brendon che forse Spencer non era depresso perché Ryan non c'era più, ma forse per il modo con il quale Brendon guardava Ryan.
Erano passati altri giorni nei quali l'umore di Spencer era altalenante quasi quanto gli ormoni di Brendon. Nessuno degli altri tre sapeva affrontare questa situazione, continuavano a fingere che tutto andasse bene, ma sapevano che non era così, sapevano che prima o poi qualcuno avrebbe dato di matto dopo l'ennesimo cambio d'umore del ragazzino.
« Qua bisogna fare qualcosa. » aveva commentato a bassa voce Ian
« Cosa? Li chiudiamo in bagno? Sperando che dopo tante ore senza sesso a Brendon prendano i cinque minuti e se lo sbatta nella vasca? »
« No. Ma magari se la smetti di soddisfarlo sempre potrebbe essere una buona idea, non credi? » aveva chiesto Ian scuotendo la testa e guardando male l'amico.
« Cos'è? Sei geloso? » Dallon gli aveva preso le guance e gliele aveva tirate come si faceva con i bambini.
« Mollami! E non stiamo parlando di me, ma di Spencer e Brendon. Poi dopo potrai parlare di me. » aveva commentato mentre sorseggiava il suo caffè.
« Lo sai che hai delle guanciotte assurde? Sono così morbide.. fai cioppi cioppi! » aveva commentato spremendo le guance del ragazzino e sorridendo come un beota.
« Tu sei morto. » aveva sibilato prima di afferrare il più grande per il collo.
« Hey, smettila. Scherzavo... comunque un modo ci sarebbe... » aveva commentato mentre Ian lasciava andare la presa.
« Spara. »

[..]

Ian se ne andava per il bus con un piccolo fazzoletto bianco. Cercava Spencer, ma non riusciva a trovarlo. Dallon dall'altra parte del bus se ne andava in giro con un altro fazzoletto bianco alla ricerca di Brendon.
« Ma che cazzo di fine hanno fatto? » aveva chiesto Dallon ritrovandosi Ian davanti.
« Ma che ne posso sapere io? Non avevano qualche intervista? »
Dallon si era portato una mano sul volto - fortunatamente quella senza fazzoletto- si erano dimenticati della loro intervista e della presenza, quasi certa, dell'omaccione della loro guardia del corpo una volta tornati. Dovevano aspettare che facesse buio.
Erano ormai le due passate quando, finalmente, sia Ian che Dallon avevano premuto il fazzoletto contro al naso di Spencer e di Brendon - anche se alla fine erano già addormentati e neanche un'intera orchestra di babbuini urlanti sarebbe riuscita a svegliarli- ma faceva scena, così avevano deciso di usarli lo stesso, inoltre avevano speso un pacco di soldi per trovare quel sonnifero potentissimo.
Li avevano caricati sulla macchian della loro guardia del corpo per poi portarli in un luogo sperduto.
Li avevano lasciati sul ciglio della strada come due cani da abbandonare e se ne erano tornati al parcheggio.
Tutto questo perché Dallon credeva che per farli innamorare e "scopare" come ricci bisognava lasciarli in un bosco. Forse non aveva ben compreso la vera morale di Hansel e Gretel.


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Capitolo 2
*** Capitolo 2° ***


Al solito mi scuso per l'enorme cagata e per il finale scontato ecc.ecc.
Ringrazio la mia stalker anche perché la gran parte di quello che c'è qui
è anche frutto delle nostre interminabili chiacchierate da fangirl fangirlanti.
Vi ricordo che non voglio offendere nessuno e che è tutto frutto della mia fantasia.
Buona lettura. <3
Alla prossima {questa è finita}

Capitolo 2°


Il mattino seguente si erano ritrovati nell'erba fresca bagnata dalla rugiada, anche se non erano poi così tanto convinti che fosse rugiada quella che illuminata dai raggi solari formava dei piccoli arcobaleni che si riflettavano per qualche centimetro. Non ci avevano messo molto a capire che non si trovavano nelle loro cuccette - ovvero il posto nel quale si erano addormentati- ma che soprattutto non eravano arrivati in quel prato di loro spontanea volontà. Il mal di testa che avevano poteva indicare solo una cosa : l'alcol. Eppure nessuno dei due si ricordava di un festino o della presenza d'alcol nel bus. Pochi giorni prima era passato Pete, quindi tutto l'alcol che c'era sicuramente era finito nel suo stomaco. Ma se non era stato l'alcol cosa poteva essere?
«  L'ho sempre detto che quel Dallon ci avrebbe fatto fuori per possedere i Panic!  » aveva commentato acido Spencer mentre si alzava dal praticello. E dire che pochi secondi prima gli aveva augurato il buongiorno con un mega sorriso da ventordicimila denti. Quella storia degli attacchi bipolari stava diventando pesante.
« Perché proprio Dallon? Quel coso orsacchiottoso e smielato di Ian? Non potrebbe essere stato lui? Magari sotto sotto nasconde un lato cattivo, tipo Darth Vader?  » aveva chiesto Brendon fissando truce il biondino «  Pensi male di lui solo perché è un tantinello più spigliato del tuo protetto. »
« Un tantinello? Brendon si struscia sul tuo pacco! Ed ha persino una figlia, perché non è a casa a raccontargli le fiabe?! E Ian non è un mio protetto. è semplicemente carino, simpatico, attraente, spiritoso, coccoloso... sembra un orsacchiotto...  » la descrizione del ragazzo era proseguita per più di una mezzora.
« E non sarebbe un tuo protetto? Ne parli come se lo amassi. Ora troviamo un modo per tornare a casa senza farci caricare da qualche fan che vuole stuprarci, okay?  »
Solitamente il ruolo del bipolare, del lunatico e dello schizofrenico era di Spencer, ma ultimamente se lo passavano come una "patata bollente", nessuno dei due voleva realmente comportarsi in quel modo, così preferivano passarsi quel ruolo a giorni alterni, cosa che legittimava il gesto sconsiderato degli altri due membri dei panic!.
« Non sarà mai al livello di come tu tratti Dallon o hai trattato - e tratti - Ryan.  » aveva commentato Spencer con il suo solito tono basso e biascicato. Brendon aveva fatto finta di non sentire mentre risaliva il piccolo fossato per arrivare al ciglio della strada.

[...]

« Così voi per evitare che Spencer diventasse veramente bipolare e per evitare che i coglioni - scusatemi il termine- di Brendon si raggrinzissero avete pensato bene di lasciarli in un fossato di una strada - che non ricordate- senza documenti, telefoni o soldi?  » aveva chiesto Zach mentre scrocchiava tutte e dieci dita delle mani in un solo piccolo gesto.
« Si. » aveva commentato Dallon scrollando le spalle nel suo solito ruolo da "menefreghista incallito".
« L'abbiamo fatto per un nobile scopo.  » aveva commentato Ian sbattendo gli occhioni e scuotendo i ricci « Io amo Dallon, ma se Brendon continua ad usarlo come se fosse Spencer a me ne rimane poco... ed io ho bisogno del suo amore... mi capisce?  »
Zach aveva scrocchiato anche il collo ed il resto delle varie ossa - o articolazioni- nascoste sotto a quella massa imponente di muscoli e di ciccia. Si era avvicinato ai due ragazzi che con uno sguardo spaventato e la salivazione azzerata indietreggiavano fino a trovarsi con le spalle al muro. Le possenti mani della guardia del corpo si erano avvicinate pericolosamente alle teste dei due ragazzi che avevano temuto il peggio - come una spremuta di cervella o peggio ancora uno schiaffo con connessa testata l'uno contro l'altro-, ma in realtà non era nient'altro che un abbraccio fraterno.
«  Il miglior piano che le vostre menti abbiano mai partorito! Brendon è decisamente insopportabile in quelle situazioni, quindi ci sono due soluzioni possibili o si dichiara o lo uccide!  » aveva commentato Zach sghignazzante mentre sia Ian che Brendon tornavano al loro colorito rosato e alla normale respirazione.
« E se lo uccide?  » aveva chiesto Dallon.
« Spencer non sarà più bipolare e tu ed Ian potrete continuare a scopare senza che Brendon usi il tuo sedere come uno schiaccia pensieri.  » aveva commentato l'omaccione con tono saccente, mentre i due ragazzini si scambiano piccole effusioni d'affetto e d'amore. Sarebbe stato un quadro idilliaco se non fosse stato per la telefonata di Pete. Sicuramente non avevano calcolato il contratto di due anni che Pete gli aveva fatto firmare - a tutti e quattro- per evitare che se ne andassero dal giorno alla notte come Ryan e Jon avevano - a loro tempo- fatto. Come spiegare a quel ragazzo - basso ma con troppi muscoli e tanti soldi- che il loro cantante ed il loro batterista - gli unici due Panic! famosi- si trovavano nel fossato di una qualche strada?
Avevano mollato il telefono a Zach mentre cercavano sull'elenco delle identità false da poter usare nel momento stesso nel quale Pete avesse scoperto quello che era successo.

[..]

« Sono ore che camminiamo, Spency. Dove arriveremo? Quando? Ci saranno le caramelle? La Red Bull e gli orsetti gommosi nel posto dove stiamo andando? Nel paradiso?  » aveva chiesto Brendon comportandosi da perfetta "Drama Queen", quasi che stessero camminando da giorni invece che da pochi minuti ed in più a pochi metri da loro c'era anche una stazione di servizio. Nulla di preoccupante o di troppo stancante quindi.
« Smettila di comportarti da diva e taci. » aveva commentato con un tono cattivo il batterista.
« Ma io ho fame e poi mi fa male la testa.  » aveva risposto Brendon mettendosi in pieno volto l'espressione da piccola vittima sacrificale che somigliava molto a quella di un bambino che cercava di convincere il padre a prenderlo in braccio.
L'espressione cattiva e saccente di Spencer si era sciolta in un piccolo sorriso. Si era avvicinato a Brendon e gli aveva fatto cenno di salire sulle sue spalle. Brendon aveva battuto le mani ed era montato sulle "possenti (?)" spalle dell'amico.
Brendon era basso, questo si sapeva, non poteva pesare troppo dato che era anche secco, ma la verità era che lui era un falso magro. Aveva anche lui, nascosti sapientemente sotto a delle mutande ascellari da nonna in menopausa, un paio di rotoli che ora Spencer sentiva sulla sua povera schiena - già compromessa da Ian che per attirare le attenzioni di Dallon spesso gli saliva in collo-.
« Brendon scendi sei pesante! » aveva commentato dopo qualche minuto.
Brendon era sceso e con un tono offeso per via di quell'aggettivo che tanto odiava aveva pronunciato una frase che poteva essere comparata al drappo rosso che il torero sventolava di fronte al toro - già bello che inferocito di suo.-
« Ryan mi avrebbe portato sulle sue spalle anche sulla luna, cantando "Hey moon, please forget to fall down."  »
Spencer aveva scalciato come un asino colpendo Brendon sullo stinco destro ed urlando frasi sconnesse ed incomprensibili con un rabbia che Brendon non aveva mai visto.
« Neanche avessi detto che sei peggio di lui a letto! Quanto te la prendi... » aveva commentato Brendon facendo spallucce e camminando verso l'area di servizio che si trovava finalmente a pochi passi da lui.
« Tu a letto con me non ci sei stato e non ci starai mai.  »
« Certo, visto che sei bipolare anziché bisessuale. E per la cronaca non ci sono stato neanche con Ryan. Quello era cotto di Pete da far schifo.  »
Spencer si era fermato nel bel mezzo della strada, rischiando persino di essere messo sotto da un ciclista che gli aveva urlato di aver un bel culo ma di toglierlo dalla strada se non voleva finire male, inutile dire che era l'ennesima persona che lo aveva scambiato per una ragazza.
« E se io fosse bisessuale?  » aveva commentato mentre Brendon si voltava osservando la figura del ragazzo con sconcerto. Forse era la luce del sole, oppure il vento che gli scompigliava i capelli,  o forse la sua espressione trasognata, o il fatto che era innamorato di lui dalla prima volta che lo aveva visto suonare, ma fatto sta che lo aveva preso per mano ed aveva corso - incurante delle macchine che più volte avevano cercato di fargli fare la fine del riccio spiaccicato sull'asfalto- fino ad arrivare al bagno dell'area di servizio.
Non era il posto migliore, o il posto più igenico. Ma erano anni che sognava quel momento e anche il posto più squallido poteva sembrare una reggia.
« Perché non l'hai detto subito?  » aveva chiesto mentre si spogliavano.
« Beh, pensavo che fosse chiaro e lampante come l'amore di Jon per i gatti... no? Cioè non hai mai visto tutte quelle foto nelle quali mi danno del "lesbico"? Cioè... dai è come dire che tu sembri etero, Brenny.  »
Brendon aveva annuito, effettivamente quel suo lato così femmineo non era poi così nascosto. Anzi si poteva dire che era sotto gli occhi di tutti. Non c'erano state altre parole solo un paio di gemiti e qualche urlo da spaccare i timpani.

[..]

«  Dimmi dove hai messo le mie galline dalle uova d'oro  » aveva commentato Pete mentre puntava una torcia ed un dispositivo immobilizzante negli occhi di Dallon.
« Non ricordo dove li ho lasciati.   » aveva risposto Dallon mentre Ian supplicava il suo capo di lasciarlo andare, non voleva che il suo ragazzo rimanesse gravemente ferito.
Zach nel frattempo si stava preparando venti panini, quando era agitato riusciva a mangiarne anche molti di più.
« Se non mi dici dove li hai lasciati eviro il tuo dolce orsacchiotto di panna.  » aveva commentato tirando fuori dal taschino un paio di forbici e avvicinandole agli attributi di Ian che non sembrava curarsene molto.
« Già che ci sei potresti anche impiantargli una paio d'ovaie? Sai mi piacciono molto i bambini. » aveva commentato Dallon sorridendo melenso al ragazzo che era ormai tutto un cuoricino.
« Anche a me... sai quando stavo con Patrick avevo pensato di fare lo stesso, però ti ricordi com'era, no? Tutta quella ciccia... no decisamente sarebbe ingrassato ancora di più... quindi avevo deciso di immolarmi io per lui...   » Pete si era dimenticato dell'interrogatorio e della scomparsa delle sue galline ed aveva cominciato a parlare della sua vita con Patrick e di tutto il resto. Quando ormai sia Dallon che Ian che Zach si erano addormentati sotto al flusso incessante delle parole del bassista un piccolo ticchettio aveva riempito l'aria del bus.
Pete - mentre continuava a parlare delle sue numerose esperienze sessuali- aveva aperto la porta.
« Pete tieni giù quelle forbici, quell'immobilizzatone e quella cazzo di lucina dalle mie pupille.  » aveva commentato Spencer, utilizzando il suo solito tono da attacco depressivo.
«  No!!  Brendon hai fallito miseramente, è sempre bi-polare! Sei un coglione. » aveva commentato Dallon tirando fuori dalla credenza della cucina la sua valigia preparata nel caso in cui il suo piano fosse fallito.
Spencer e Brendon si erano scambiati un piccolo sguardo d'intesa. Avevano deciso di fargliela pagare a quei due e alla loro stupida guardia del corpo che faceva tutto tranne che proteggerli. E poi chi l'aveva detto che non si poteva essere sia bisessuali che bipolari?

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