Telepsychola Theatric

di Kastel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Secret Police ***
Capitolo 2: *** Amore grottesco [Ragazzo innamorato] ***
Capitolo 3: *** Secret ***
Capitolo 4: *** Dye ***
Capitolo 5: *** Il negozio di parrucche di Portobello Road ***
Capitolo 6: *** Monocrome ward ***
Capitolo 7: *** Chi risolve enigmi non può risolvere enigmi ***
Capitolo 8: *** Favola ***
Capitolo 9: *** Matryoshka ***
Capitolo 10: *** Semplici parole ***
Capitolo 11: *** Sepultura del cielo ***
Capitolo 12: *** Giro giro tondo ***
Capitolo 13: *** Scissorsoid ***
Capitolo 14: *** Le quattro Alice, nel Paese delle Meraviglie ***
Capitolo 15: *** Nessuna logica, nella libertà personale ***
Capitolo 16: *** Scissorsoid ver.2 ***
Capitolo 17: *** Killer a 13 anni ***
Capitolo 18: *** Rakshasa ***
Capitolo 19: *** L' Inferno? Esiste! ***
Capitolo 20: *** Il Re argentato ***
Capitolo 21: *** La sala da ballo alla fine del mondo, di rosso vestita ***
Capitolo 22: *** Dolce, così dolce ***
Capitolo 23: *** La figlia della gola ***
Capitolo 24: *** Clown pazzo ***
Capitolo 25: *** Un amore nato da una piuma ***
Capitolo 26: *** Chi risolve enigmi non vuole risolvere enigmi ***
Capitolo 27: *** Da me per te ***
Capitolo 28: *** Chrono story ***



Capitolo 1
*** Secret Police ***


Ebbene si, inizio questa fantomatica raccolta su Layton, con base le canzoni dei vocaloid.
Questa fic è ispirata a Secret Police youtu.be/MaxTjmkjf2k

Ci sono pochi requisiti per entrare a far parte della Polizia Segreta.
Il primo è la assoluta dedizione al lavoro.
Il secondo è la fiducia cieca nei metodi della Polizia stessa.
Il terzo è la assoluta volontà di punire i criminali, a qualsiasi costo.
Il quarto, e non ultimo, l' assoluta obbedienza al Governo.


Quando si parla della Polizia Segreta la gente normalmente ha due reazioni opposte.
C' è la fazione che la odia a prescindere, indipendentemente da ciò che essa fa e i risultati ottenuti.
E c'è chi invece l' ammira, la stima, vuole entrarci a tutti i costi. Anche se c'è da dire che sono una minoranza.
Io faccio parte di quella che vuole distruggerla. Una minoranza nelle minoranze.
Ma ho compreso una cosa preziosa. Se vuoi disintegrare qualcosa devi essere come un virus.
Ovvero entrarci dentro.

 

Prometti di essere assolutamente fedele al Governo?”
Assolutamente.” No.

 

Ho una nuova missione.
Devi controllare questo individuo. E' sospettato di voler fare esplodere una bomba davanti al Parlamento.”
Quindi mi sono piazzato davanti alla casa del sospettato, spiandolo giorno e notte.
Giorno e notte.
Scoprendo diverse cose su quell' uomo.
Intanto so che è un francese. Beh, certo, si capiva dal suo nome: Jean Descole.
Poi so anche che non ama farsi vedere in volto. La motivazione, però, non mi è molto chiara. Che abbia qualche ferita grave?
E poi che ha delle idee molto precise sulla politica con cui dovrebbe essere condotto questo paese.
Chissà perché, le ho trovate identiche alle mie.
Perché basta con questo Governo! Basta con questa stupida Polizia Segreta!
Perché nessuno è al sicuro, nessuno può essere certo di sopravvivere a questa società in cui ciò che conta è la scienza e non l' umanità.
Io spio quell' uomo e lo trovo sempre più vicino a me.
Non ci metto molto per desiderarlo di conoscerlo a fondo, per sapere chi egli sia realmente.
Ma tutte le volte che lo incrocio siamo entrambi coperti da una maschera, che nasconde i nostri visi.

 

Cosa ci puoi dire sull' indagato, Agente?”
. . . Nulla, signore. Assolutamente nulla.”

 

Perché lo sto facendo?
E' quello che mi sto domandando da quando ho fabbricato quella bomba. Ora l' ho finita, è pronta per essere fatta esplodere.
Perché sto rischiando tanto? Per chi, poi?
Per un uomo che neanche conosco davvero, ma che voglio proteggere.
Uno come lui non deve morire, non può morire. Deve trovare nuovi adepti, essere più forte, per distruggere ciò che c'è di marcio in questo paese.
Ecco, ora posso andare a morire.

 

Devo ammetterlo, non è così facile piazzare una bomba all' ingresso del Parlamento.
Ma io posso riuscirci, non importa quante guardie sono presenti.
E ci riuscirò!
BANG!
C-cosa...? No, non è possibile...
N....no....

 

Bel colpo!”
L' agente si gira, sorridendo.
Grazie mille.”
Il giovane attentatore non è ancora morto. Si può capire dal fatto che sta osservando l' uomo che gli ha appena sparato, sconvolto.
D-descole.... t-tu... non è poss...”
Neanche finisce la frase, Clive. Muore senza sapere che era tutta una trappola per metterlo in gabbia, per poter ucciderlo.
Perché uno dei dogmi della Polizia Segreta è di punire i criminali, a qualsiasi costo.

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Capitolo 2
*** Amore grottesco [Ragazzo innamorato] ***


Seconda fic della raccolta.
Canzone qui: youtu.be/T4q9LcavIFk

Secondo la concezione comune io sarei uno “stalker”.
Io però non mi considero così malvagio. Insomma, io lo amo, lo amo così tanto!
Non è colpa mia se questo amore mi porta ad osservarlo ogni momento possibile, senza posa.
Oh beh... che poi io uso un teleobiettivo non centra nulla, assolutamente.
Mi serve per fargli delle foto, capite? Nulla di più innocente!
Ho la stanza piena di sue foto. Le ho attaccate alle pareti, per poterlo ammirare ogni momento.
Ma oggi c'è una persona nuova. E' una ragazza: giovane, carina, sorridente.
Veramente insopportabile.
Perché tu la baci? Perché le stringi la mano?
Perché non ti accorgi che io ti amo così tanto? Perché?
Addirittura un anello! La ami proprio, eh?
Sarà davvero divertente bruciare questo amore.


Uno scatto e ottengo una nuova immagine di te, amore.
Su, ti voglio sorridente! Non mi piace vederti piangere!
Ah, beh... ti manca così tanto? Ma sai, amore, è stato solamente un incidente... Insomma, può sempre succedere un incendio, soprattutto se si abita in un buco pieno di libri.
Ops.... qualcuno potrebbe sospettare di me, sentendomi parlare così. Ma io non ti farei mai del male, no.
Non ne sarei capace, assolutamente.
Intanto vedo che i miei regali ti piacciono. Già, stai tenendo tutte quelle belle teste di gattini che ti spedisco per posta, tutti i giorni. Lo faccio sapendo il tuo amore per quei felini.
Allora mi ami! Lo so, lo so!
Conserverò le tue ceneri, in una bella scatola di cartone quando morirai, amore, lo farò!
Perché io per te farei qualsiasi cosa, amore mio.
E non piangere, mi raccomando. Ci sono io con te.
Per sempre.



Nota: Non ama tenere le teste. Luke (già, perché è lui) crede che le tiene, perché non le vede che le butta. Non potevo inserirlo perché, essendo tutto dal punto di vista di Luke, non era una cosa che notava.

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Capitolo 3
*** Secret ***


Sotto suggerimento della mia collega e compagna di fic www.efpfanfic.net/viewuser.php, ovvero LivingTheDream, uso questa canzone youtu.be/rCRTtF181HI
Questa te la dedico, cara ^^ grazie per le recensioni che mi lasci sempre ^^


Sai... io non so se sono un uomo. Cioè, lo capisco perché mi osservo allo specchio e riconosco la mia figura come maschile, ma io potrei essere una donna.
Vabbé, ma lei non è interessato a queste cose, vero?
Non so cosa le interessa, posso solo immaginarlo.
Lei vuole sapere quando sono diventato pazzo, non è vero? No, non lo so quando lo sono diventato.
Ma, suvvia, io sono sano, in confronto a certa gente che gira da queste parti! Dico, ha visto quello che piscia in giro? Ma fa niente, non stiamo parlando di quel matto.
So solo quando ho fatto quello che ho fatto. Quando stavo per restare da solo.
Lui voleva lasciarmi solo, capisce? E io come avrei fatto? Non so neanche chi siano i miei genitori, come poteva prendere che io mi sarei trovato bene da solo?
Così l' ho ucciso, senza troppi problemi. Lui non doveva lasciarmi solo....
Solo adesso mi rendo della cazzata che ho fatto.
Ora.... sono più solo che mai. Ma fa niente, tanto qui, fra i due, sono quello pazzo.
Ma mi dica, dottore.... la diverte lo spettacolo? Le diverte vedere come potrebbe essere fra pochi anni?”
Il medico stringe la cartellina, osservando il paziente.
La cosa che l' aveva spaventato quando aveva visto le foto era che la sua copia sputata.
Misteri della genetica. Oppure, molto semplicemente, il mistero di famiglia, il figlio segreto della zia del medico.
Ma questo il paziente non deve saperlo, ovvio.
N-non è un bello spettacolo... n-non mi diverto a vederla cos--”
Ma si che la diverte! Le piace vedere il suo destino!”
Si alza il paziente, andando ad accarezzare la guancia del medico.
Perché sa pure lei che questo accadrà.”
E il medico ha paura, una fottuta paura.
No! Sta mentendo!”
Allora perché tieni quel coltello in mano, Luke?”
Il medico non perde neanche tempo a guardarsi la mano.
Uccide il paziente, fissandolo con uno sguardo folle.
Allora, Luke.... chi dei due è quello pazzo, qui?”


Aprì gli occhi, trovandosi a tremare come una foglia.
Poi iniziò a ridere, fissando la parete davanti a sé.
Chissà quando avrebbe avuto la pace, lui.
E chissà quando avrebbe capito quando era rimasto solo.

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Capitolo 4
*** Dye ***


Per questa fic ho usato questa youtu.be/juEUW-jnUB8
Una mezza fatica, che per fortuna ho trovato la soluzione. v.v

Molte persone dicono che ciascuno è di un determinato colore.
Blu, rosso, nero... a seconda di come uno si comporta gli si attribuisce un colore “scuro “ o “chiaro”.
Io sono ancora giovane, ma io so che voglio essere di un colore “chiaro”.
Voglio tingermi di un colore “chiaro”, come il Professore.
Non voglio essere come Clive o Descole, invece.
Loro sono di un colore “scuro”, hanno fatto azioni che li hanno colorati di nero.
Per questo io...


Cosa stai scrivendo, Luke?”
Il giovane allievo si gira verso Layton, sorridendo.
Che voglio essere di un colore “chiaro”!”
Layton non capisce subito cosa intende Luke con quella frase, lo intuisce dopo averci pensato sopra.
Comprendo... ma sai, Luke, tutti noi abbiamo bisogno di colori “scuri” per far risaltare i nostri colori “chiari””
Luke lo osserva, incantato.
Perché?”
Perché solo così possiamo brillare per davvero, non importa quanto piccoli siamo.”
E' la risposta di Layton, sorridente.
Ma quindi dobbiamo essere cattivi, Professore?”
No, Luke. Dobbiamo solo imparare ad accettare i nostri colori “scuri”, per apprezzare quelli “chiari”. Bisogna provarci, sempre e
comunque.”

Luke sorride, capendo finalmente cosa intende dire il maggiore.
Grazie, professore!”


Per questo io voglio tingermi dei colori giusti.
Chiari” o “scuri” non ha importanza.
Mi basta che siano i miei.

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Capitolo 5
*** Il negozio di parrucche di Portobello Road ***


Ispirata ai vocaloid, bla bla
youtu.be/Sg1mwobY-B8

In un angolo di Portobello Road si trova il mio piccolo negozio.
Non è molto frequentato e poche persone ne conoscono l' esistenza. Questo perché io costruisco e vendo parrucche. Potete quindi immaginare come la clientela non sia molta.
Ma io non mi annoio: il mio lavoro mi piace e mi diverto. Inoltre i proprietari dei negozi a me vicino sono miei amici.
C' è ne uno in particolare che io amo, realmente.
Si, noi giovani quando parliamo di amore siamo assai vaghi, ma io per lui, per quell' uomo, sento amore, amore puro.
Oggi però mi sono sentito spezzare il cuore.
Lui – proprietario di una libreria a pochi metri dal mio negozio – era in compagnia di una giovane donna dai lunghi capelli mossi.
Sorrideva come non mai, girando su se stessa e muovendo la lunga gonna che completava il vestito rosso.
Sembrava fosse sangue, a prima vista.
Ho fissato male entrambi, entrando nel mio negozio fumante di rabbia.
Ma io devo continuare il mio lavoro, lo devo fare.


Ma come è morta?”
Non si sa, esattamente... Si dice sia stata uccisa. E in maniera brutale, oltretutto!”
Oh mio dio.... che cosa terribile!”


Lascio che le voci del quartiere entrino nel mio negozio, apprendendo la terribile vicenda della notte scorsa.
Ma mi paiono di poco conto quando vedo lui.
Un altro colpo al cuore, però, visto che è non è da solo, ancora una volta.
Stavolta è accompagnato da una giovane, che potrebbe non avere più di vent anni.
Ciò che mi colpisce è il fiocco nero che lega i suoi capelli castani, creando una coda alta.
Stringo i denti, chiudendomi la porta dietro.
Devo continuare il mio lavoro, lo devo fare.
Anche perché oramai ho finito, mi mancano solo i dettagli.
Ecco, ora sono pronto!


Quando il libraio aprì la porta credette di trovarsi davanti al diavolo in persona.
Perché solo lui poteva divertirsi a indossare le vesti delle sue sorelle.
L' abito rosso fuoco, di cui la maggiore andava tanto fiera.
Il fiocco nero, che la minore aveva indossato per rendere onore alla sorella uccisa.
E, in testa, i capelli di entrambe, in una elaborata quanto meravigliosa parrucca.
Professore, mi dica... Non sono bellissimo?

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Capitolo 6
*** Monocrome ward ***


Per capire questa fic vi lascio il link della canzone.
http://www.youtube.com/watch?v=1AQp0_ea6EA&feature=channel_video_title


Corri, Luke, corri!”
Dentro quel reparto perso in un vortice monocromatico stanno scappando Clive e Luke.
C'è solo il bianco! Bianco ovunque! Dov'è l' uscita?
Scappano in quanto due esperimenti falliti, l' emblema degli errori di un gruppo di scienziati presuntuosi.
Scappano per non essere uccisi entrambi.
Luke, corri, diavolo!”
Perché devo farlo? Poi mi cercheranno e io non voglio.”
Clive non capisce come Luke possa provare tanta fiducia nei confronti dei loro assassini. Dimentica però che era da solo quando ha sentito quelle parole.
I due fratelli Triton sono un fallimento. Dobbiamo eliminarli.
Fallimento poi, perché? Mica abbiamo chiesto noi di nascere! E intanto c'è questo stupido bianco ovunque! Ma dov'è l' uscita?!?
E' Luke ad indicargliela con un semplice dito.
E' lì, fratellino.”
Ma tu non vuoi muoverti, vero, Luke?
Io non sono un fallimento. Io no.
Clive non si fa troppi problemi a scappare senza il fratello, non perché non lo voglia con sé, ma perché forse si salverebbe da solo.
Forse...
Intanto quel posto si perde nel suo bianconero, privo di senso.
Intanto Luke indica la strada agli assassini di suo fratello, sapendo che non gli faranno del male.
No?
Ma forse non hai notato le armi, fratellino. Non hai notato i loro occhi, non più umani. Forse non vuoi notare e basta.
E Clive urla, sapendo di dover morire.
E Luke si limita ad osservare la scena.
Solo un ultimo sguardo si lanciano i due fratelli, mentre il rosso colpisce quel bianconero folle.
Anche se sei vivo sei ancora un fallimento.
Anche se sei morto sei ancora un fallimento.

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Capitolo 7
*** Chi risolve enigmi non può risolvere enigmi ***


Se avete letto le fic di LivingTheDreaming (la cui pagina è questa www.efpfanfic.net/viewuser.php) saprete che questa canzone la usata anche lei.
Mi raccomando, leggete pure le sue fic!^^
La canzone usata è questa youtu.be/GCQVkqIVV9w


Il primo mistero da risolvere è questo: chi ha avvelenato la sua bottiglia di vino?”
Clive illustra a Flora il delitto, enunciando ogni frase come verità assoluta.
La ragazza si limita ad osservarlo, senza proferire parola.
Il secondo mistero è perché prendersi la briga di buttare il cadavere in mare, se sapeva che sarebbe riaffiorato poco dopo.”
Flora si limita al silenzio, senza muoversi di un millimetro.
Tutte queste domande posseggono una sola risposta. E tu la conosci, visto che hai assistito a tutta la scena.”
Clive si avvicina a lei, sorridendo.
O no? Avanti, dì il nome dell' assassino! Dì il mio nome!”
Con una mano tocca il corpo della ragazza, che cade inerme a terra.
Ah già... dimenticavo che i cadaveri non parlano.”
Gli occhi spenti di Flora osservano Clive, non udendo la sua risata.
I cadaveri, per loro fortuna, non possono udire la follia dei loro assassini.

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Capitolo 8
*** Favola ***


Per questa fic ho usato questa canzone youtu.be/wYU-KqemozY

C' era una volta un bambino.
Era un bambino intelligente, molto. Al villaggio tutti lo riconoscevano grazie alla piccola tuba che indossava sempre.
Eppure la sua intelligenza non lo fermò dal seguire quella voce che una sera udì provenire dalla foresta nera.
Non devi mai andarci, è pericoloso!, gli dicevano sempre gli anziani. E lui ascoltava sempre i più grandi di lui.
Ma quella sera la voce si fece così accattivante che lui si sentì obbligato a seguirla.
Attraversò la foresta, trovandosi davanti a una casetta.
E fuori dalla porta si trovavano due fratelli, con entrambi un cappello azzurro in testa.
-Benvenuto, piccolo! Vuoi entrare? Ci sono tanti dolci e del latte caldo!-
-Si, dai, entra!-
Il più piccolo dei fratelli tirò il bambino verso di sé, portandolo dentro la casa.
Lo fecero sedere e mangiare e poi giocarono insieme e poi dormirono e poi giocarono e poi
-Oh, fratellino! Si è svegliato!-
E poi si ritrovò legato a un letto, con in parte la vista bloccata da una benda.
-I bambini cattivi che si svegliano prima del tempo devono essere puniti, no, fratellone?-
-Assolutamente, fratellino.-
Il bambino tremò, avendo visto, in fondo alla stanza, delle braccia. E non sembravano bambole.
-P-perché....? I-io non ho fatto nulla....!-
-Questo lo dici tu! Tu hai giocato!-
-E dormito!-
-E mangiato!-
-E quindi noi vogliamo la nostra ricompensa.-
Il bambino li fissò terrorizzato, non capendo.
-C-cosa volete?-
I due fratelli risero, mentre il minore prese un lungo coltello, con la lama rossa.
-Il tuo cuore.-
Il bambino urlò, accompagnato dalle risate dei due fratelli.
Da allora non si seppe più nulla di lui.


Ma voi potete sempre venire da noi. Ci divertiremo, vedrete!

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Capitolo 9
*** Matryoshka ***


Per questa storia ho usato questa canzone youtu.be/xYiiYgvcNbQ
E se volete vedere Clive in versione matryohska vi lascio il link del mio cosplay XD th02.deviantart.net/fs71/PRE/i/2011/169/6/f/clive_ver__matryoshka_2_by_aalinapetruska-d3j8ecr.jpg


Kalinka! Malinka!”
Corre per la stanza, Clive, urlando quelle parole alla bianca parete.
Kalinka!Malinka!”
Piantala! Ci hai stancato!”
Gli urlano da fuori, stanchi di sentirlo pronunciare quelle due parole senza senso.
E Clive si limita a ridere, girandosi verso quella voce e correndo da lei.
Ma non capisci? Kalinka, Malinka! Sono le due parole chiave! Sono il messaggio!”
Tiene gli occhi spalancati, tanto che sono asciutti. Come faccia a non chiuderli è un mistero ai più.
E cosa vorrebbe dire, sentiamo?”
Clive piega la testa, alzando le spalle.
Non lo so! Ma è il messaggio! Lo è!”
Inizia a saltare, danzando dei passi senza senso.
In fondo io sono una pazza rattoppata matryoshka! In fondo io sono una pazza rattoppata matryoshka! IN FONDO IO SONO UNA PAZZA RATTOPATA MATRYOSHKA!”
Salta per la stanza, ridendo come un matto. Cosa che è, alla fine.
E cosa c'è dentro a questa matryohska, Clive?”
Il ragazzo si ferma, fissando il bianco informe della stanza.
Non lo so... non riesco a comprenderlo. E dire che lo vorrei...”
Ricomincia a correre, urlando come un ossesso quelle frasi che un senso preciso non lo possedevano.

 

Il medico tornò al suo studio, sospirando.
Mi dispiace, professore... Clive non fa progressi. E dubito che ne farà.”
Layton fissò il medico, sospirando.
Quindi... non guarirà?”
Il medico si limitò a chiudere gli occhi, annuendo.
Lo shock è stato troppo forte. L' idea di aver fallito... di non aver vendicato i genitori... è stato troppo.”
Layton si alzò, ringraziando il dottore.

 

Kalinka!Malinka!”
Ancora urla, Clive, ma adesso c'è una novità.
Si è fatto due segni sotto gli occhi, con le unghie.
Sono due ingranaggi, di colore rosso sangue
Forse sono le due parole che continua a urlare senza sosta.
Ma, a vederli, sembrano solo delle lacrime.

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Capitolo 10
*** Semplici parole ***


Per questa canzone ho usato come base questa youtu.be/mhuCtff8KzI
Questa è un Gender Bender, dove Clair è Claire XD

Era il ragazzo più ambito dell' intera università.
Hendel, nascosta dietro la colonna, osservava passare Clair, seguito come al solito dalla schiera di urletti di donne adoranti.
Era irritante sentire quelle oche urlare il nome del suo amato! Tanto più che quelle ragazze non meritavano di certo l' attenzione di Clair.
Eppure neanche Hendel poteva fare a meno di osservare il ragazzo: l' attiravano gli occhi azzurri, di un colore così particolare che ricordava il cielo. E che dire dei capelli? Sembravano dei magnifici alberi, ribelli e indomabili.
Non solo, era pure il più brillante del suo corso.
Insomma, era il migliore, in tutti i sensi.
Hendel sospirò, dirigendosi verso la sua aula.
Lei non poteva sperare di certo di essere al suo livello. Certo, era la migliore del suo corso, ma in quanto a bellezza... beh, non si considerava abbastanza.
E poi...
Scusami.”
Hendel rischiò di farsi venire un infarto.
Clair stava parlando con lei.
Con. Lei.
Poteva morire in quel preciso istante.
S-si?”
Sai dirmi dove si trova l' aula di archeologia?”
Ah... Hendel sorrise, sperando che il suo rossore non si notasse così tanto. E pregò che i libri non le cadessero, visto che si sentiva le mani di pasta frolla.
S-SI! Cioè... io devo andarci... s-se vuoi puoi venire con me...”
Dìdisidìdisidìdi...
Va bene.”
Ok, era ufficialmente morta.
O-ok... allora andiamo.”


Passarono le settimane e fra Hendel e Clair nacque un' amicizia. Fu anche complice il corso che Clair doveva per forza frequentare per poter ottenere i crediti necessari per laurearsi.
Sai, il mio sogno è quello di lasciare una mia traccia in questo piccolo mondo, così tutti sapranno della mia esistenza.”
Erano entrambi seduti alla riva del lago adiacente all' edificio dell' università, a mangiare uno spuntino.
E tu cosa sogni, Hendel?”
La ragazza ci pensò su, non sapendo cosa rispondere.
Potrei dirti tante cose. Ad esempio che io sogno il nostro matrimonio. Ti immagini? Potremmo avere tanti bambini insieme! Non sarebbe meraviglioso? Oh, ti ci vedo, come padre. Sarebbe bellissimo! Oh si... un vera mera
Hendel? Tutto bene?”
Layton fissò Clair con occhi sognanti, non accorgendosi che era diventata rossa in viso.
Si riscosse dopo un attimo, abbassando lo sguardo imbarazzato.
E-ecco...io...”
Se resto in silenzio ora non potrò più dirtelo....
T-tu... mi piaci... un sacco.”
Clair si limitò a fissarla, attendendo il resto della dichiarazione.
Hendel si sentì morire sotto quello sguardo. Ma trovò il coraggio di andare avanti nel suo discorso.
Se sarebbe rimasta in silenzio non avrebbe più potuto dirgli la verità.
Io... sono un' imbranata, non sono bella come te, ma... t-tu mi piaci un sacco. E poi... iosognodirestarecontepersempre!!!!”
Chiuse gli occhi, Hendel, aspettando di sentire una risata e le prese in giro che sentiva di meritare.
Non di certo si aspettava un bacio.
Aprì gli occhi, trovandosi a pochi millimetri dal viso di Clair, rosso come lei.
Ho capito.... le tue parole... mi sono arrivate.”
Era come se il mondo avesse preso a parlare a sottovoce. O forse era Clair che parlava così?
E... spero che le mie ti arriveranno... presto.”
Hendel spalancò gli occhi, lasciando che il vento si portasse via il suo capello.
E poi si buttò tra le braccia di Clair, sorridendo nelle lacrime.
Basta una semplice frase, per poter essere felici... no?

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Capitolo 11
*** Sepultura del cielo ***


Questa... ha un testo impossibile!! Così mi sono solo affidata alle immagini.
Canzone: youtu.be/HckNCWjKUN0

Oggi proveremo con questo farmaco, Clive. Vedrai che starai meglio.”
Il medico si rivolse al ragazzo incatenato, somministrandogli l' ennesima medicina.
Del resto era stato venduto proprio per provare i vari farmaci e testarne gli effetti collaterali.
Era la loro cavia, inconsapevole e servizievole.

 

Cieli dai cinque colori ACQUE DAI MILLE FIORI il cielo è SEPOLTO, è SEPOLTO!

Basta! BASTA! CROLLI LA TERRA, CROLLI TUTTO!

AIUTATEMI! AiutateMI! LIBERATEMI!
LIBERATEMI!

 


Grattava sui muri, su se stesso, cercava fuga da quell' incubo senza fine e inizio.
E anche se urlava nessuno lo ascoltava.
Fino al giorno in cui tutto crollò.
Il vulcano si spaccò, lasciando uscire lacrime di fuoco.
Tutto bruciò, tutto divenne cenere.
Tranne Clive, nascosto agli occhi del mondo da una cella sotterranea.
Quando riuscì ad uscire, in un momento di lucidità, scoprì che i suoi carcerati era tutti morti.
Era solo, ma era vivo e libero.
Iniziò a sorridere e poi a ridere, a ridere come non mai.
Perché lui era una mera cavia, ma era sopravvissuto al dolore della terra.
Alla fine era lui, l' unico vincitore.


La storia della cella sotteranea non me la sono inventata: ho sentito davvero di un prigioniero che è sopravvissuto all' eruzione grazie al fatto che era in una cella sottoterra.

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Capitolo 12
*** Giro giro tondo ***


Questa mi ha fatto paura a me che l' ho scritta, non oso immaginare cosa penserete voi. XD
Canzone: youtu.be/i2RFcrreoE8

Si racconta di un' antica storia, nel paese.
Si dice che dentro l' orfanotrofio situato nella foresta facevano strani esperimenti sui poveri bambini ospitati all' interno.
Ma chissà se è vero?


Era stanco quella sera il viaggiatore.
Aveva camminato per ore e ore, senza un attimo di sosta e ora desiderava solo riposare le sue stanche ossa.
Si tolse la lunga tuba, asciugandosi il sudore dalla fronte.
All' improvviso si accorse di un enorme edificio, che pareva disabitato.
Si avvicinò cauto, ma non c' erano segnali di vita: né luci accese né altro.
Poteva sempre andarsene, ma quando fu sul punto di farlo l' edificio si illuminò, diventando vivo.
L' uomo allora pensò di chiedere ospitalità per la notte per poi ripartire la mattina dopo.
Trovò la porta d' ingresso aperta e si addentrò nell' edificio, andando in avanscoperta.
Anche se però le luci era accese non c' era nessuno. Il viaggiatore si sentì un attimo irrequieto ma andò avanti nella sua ricerca.
Arrivò in una stanza con le pareti bianche. Sembrava quella di un ospedale, anche perché era piena di siringhe e di fogli buttati a terra.
L' uomo ne prese uno, leggendo curioso.
Per ottenere la nostra medicina dobbiamo usare un solo ingrediente: il cervello di....
Oggi sono arrivati altri bambini, di età compresa... Ma nonostante i nostri sforzi non riusciamo a...
Cosa stai leggendo, signore?”
L' uomo rischiò di buttare tutti i fogli all' aria, spaventato dalla voce del bambino.
Si girò a guardarlo, trovando un ragazzino di non più di tredici anni, con un curioso capellino azzurro in testa.
Ah... niente, cose che ho trovato qui....”
Vuoi sapere cosa è successo, signore?”
Il viaggiatore fissò il bambino senza comprendere, mentre questi gli offriva una sua manina.
Vieni con me, signore: capirai cosa intendo.”
All' adulto non rimase altro che prendere quella mano e seguirlo.
Camminarono un poco finché non arrivarono in una grande stanza.
Lì il bambino lasciò la mano del più grande, correndo per la stanza.
E appena l' uomo lo seguì qualcosa accadde. Gli bastò chiudere gli occhi e quando li riaprì si trovò in un cerchio, con accanto altre persone. Da come erano vestiti intuì vagamente che erano dei medici.
Ma allora perché avevano in mano un coltello...?
Su, Luke, giochiamo insieme!”
Il viaggiatore osservò il bambino all' interno del cerchio, con gli occhi chiusi e sorridente in viso.
Si!”
La voce del bambino si alzò, in un tono divertito e cantilenante.
Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra!”
Nel momento in cui Luke si lasciò cadere a terra il coltello partì rapido, mozzando la testa del bambino.
Il corpo cadde inerme, mentre la testa venne presa da uno di quei sedicenti medici.
Bene. Speriamo che questo cervello serva, per la nostra medicina.”
Il viaggiatore fissò terrorizzato quel corpo senza vita, non accorgendosi neanche che gli avevano dato
una pacca sulla spalla.

Ottimo lavoro, Layton.”
Solo in quel momento si accorse che era lui ad avere il coltello insanguinato fra le mani.
Urlò con tutto il fiato che aveva in gola, chiudendo gli occhi.
Signore!”
Riaprì gli occhi, trovandosi davanti il bambino di prima.
Luke.
Il viaggiatore iniziò a tremare, non riuscendosi a muoversi.
Su, dottore... Giochiamo! Per sempre!”
L' urlo del viaggiatore si interruppe a metà, mentre le luci dell' orfanotrofio si spensero.

Il fatto che mi sto specializzando in storie horror mi spaventa, asdfghjkl!!!

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Capitolo 13
*** Scissorsoid ***


Mi sto specializzando nelle canzoni dei Vocaloid che fanno paura. Ma perché? ç_ç
Questa è stata ispirata da questa canzone youtu.be/9oCkBBaEfFg

Non intendo tollerare oltre, Clive.
Tu... vuoi rubarmi il professore, vero? Lo so, lo vedo da come ti comporti!
Fa niente che ti comporti con me come un gentile fratello maggiore: lo fai solo per ingannare tutti!
Io lo vedo, il tuo animo malvagio.
Ma come posso fare, come posso....?
Oh...
Beh, forse... è meglio che io non abbia fratelli maggiori... No?


Oggi il professore non c'è: è uscito per fare una passeggiata, mentre Clive è rimasto con me per tenermi d' occhio.
Certo, come no! Tanto lo so che starà dormendo in camera sua.
Questa è l' occasione giusta: non posso perdere tempo.
Prendo un paio di forbici, dirigendomi verso la camera di Clive.
Oggi non avrò più un fratello! Oggi non lo avrò più!
Oggi...
Come avevo immaginato sta riposando.
Alzo il braccio, pronto ad ucciderlo con un colpo solo.
Devo farlo, devo....!
Che mi succede... m-mi tremano le mani...?
Perché... sto piangendo?
Improvvisamente mi vengono in mente delle immagini.
Clive che mi abbraccia, sorridendo.
Clive che mi loda per la risoluzione dell' enigma.
Io, Clive e il professore che parliamo del più e del meno.
E allora lascio cadere le forbici a terra, fissando il viso di Clive, così simile al mio.
No, non posso... non posso farlo...
Luke?”
Improvvisamente la voce di Clive mi fa spalancare gli occhi.
Tutto ok?”
Fissò Clive, annuendo, anche se le lacrime continuano a scendere.
Povero Luke... che ti è successo? Su, non fare così...”
Lui mi abbraccia e io mi ritrovo a sorridere, capendo che stavo per fare una cavolata.
... non piangere prima di morire.”
Sento un dolore acuto allo stomaco, come se mi stessero uccidendo.
E solo dopo mi accorgo che è così.
C-cosa...?”
Credevi che ti avrei lasciato il professore? Non dopo tutta la fatica che ho fatto per averlo con me!”
Evito di guardarlo negli occhi, perché non voglio vedere la sua follia.
Professore, mi aiuti...mi... aiuti...
Prof....

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Capitolo 14
*** Le quattro Alice, nel Paese delle Meraviglie ***


Questa... beh, è una delle più famose canzoni dei Vocaloid. E se non l' avete mai sentita rimediate ora.
Canzone: youtu.be/8ugw857nNrM


Se vi dicessimo che il Paese delle Meraviglie esiste per davvero voi cosa fareste?
Perché, sapete, lì è possibile ottenere qualsiasi cosa: fama, onore, gloria.
Ma, attenzione, tutto possiede un suo prezzo.
E va pagato per forza.

 

Eccola, la prima Alice! Eccolo, il primo straniero!
Fate silenzio!”
Oh, ci esorti a non disturbarti, straniero? Ci esorti a noi, abitanti di questo pazzo mondo?
AHIA! Che modi duri di trattarci! Quella spada è ben affilata, anzi, lo è fin troppo.
Ma che modi sono di comportarsi, questi? Sei nostro ospite, uomo con la maschera, e ti comporti come un Re....
Ma sai una cosa? Noi i Re gli odiamo a morte!
Quanto è lunga questa strada?”
Ah, straniero, noi lo sappiamo bene, fin dove arriva... Ma se continui a tagliarci senza ritegno non te lo diciamo!
Piantatela di ridere!”
Ma perché? A noi piace ridere! Così come ci piace prenderti in giro, stolto che non sei altro!
Ah, alla fine ci sei arrivato, al centro del bosco...
Che sfortunato che sei, straniero.
Cosa fate? Lasciatemi! Lasciatemi!”
Osservare la faccia stravolta e spaventata dell' uomo non ha prezzo.
Gli sorrido, mostrandogli i miei affilati denti.
Perché? Non ti piace il Paese dei Sogni, Alice?
Le nostre risate coprono le sue urla terrorizzate.
La prima Alice morì da peccatrice, senza lasciare tracce del suo passaggio nel Paese delle Meraviglie.

 

Oh... qualcuno sta cantando.
Ci affacciamo ad osservare la seconda Alice, la nuova straniera.
E' una bella e giovane ragazza, con una voce incantevole. Fin troppo, per i nostri gusti.
Non amavamo le sue canzoni. Cosa sono quei sogni pieni di angoscia, cosa sono quei pensieri che abbiamo? Ci sembra di impazzire!
Eppure lo fa per noi... O lo fa per sé, per coprire il suo piccolo mondo vuoto?
Ma non lo sa che questo E' un mondo vuoto? Non può di certo riempirlo con la sua follia!
Però noi vogliamo ringraziarla lo stesso... in fondo amiamo le sue canzoni.
Un fiore... basta un fiore per dimostrarle il nostro apprezzamento.
Un fiore dove sboccia la nostra follia.
La seconda Alice mi guarda terrorizzata, tenendo in mano una pistola coperta di petali blu.
Le sorrido, mostrandole i miei affilati denti.
Non ti piace il regalo dal Paese dei Sogni, Alice?
Lo sparo partì nel momento stesso in cui inizia a ridere.
La seconda Alice morì da protagonista, amata da tutti, tranne che da sé stessa.

 

Un nuovo regno è sorto!
E' il regno della terza Alice, la nuova straniera.
Un regno forte e vigoroso, nato dalla lussuria della sua Regina.
Ha sedotto molti uomini, li ha trattati da Re, ottenendo un luogo dove poter governare e farti adorare come una Dea.
Ma di Dei e Regine, noi, non li desideriamo.
Ci bastano le nostre risate di scherno come sovrane, i nostri dei siamo noi stessi.
Non abbiamo bisogno di conoscere altri credo.
Però ci piace osservarla allo specchio... La cura che ha del suo corpo è un qualcosa di amabile e meraviglioso.
Evidentemente non sa che gli specchi sono i nostri migliori alleati.
Le sue urla di terrore ci fanno solamente ridere. Beh, chiunque sarebbe terrorizzato nel vedere il suo corpo marcire come una rosa morta.
Scappa per il castello, osservandomi come se stesse vedendo un mostro.
Rido alle sue lacrime nere, mostrandole i miei denti affilati.
Non ti piace la bellezza del Paese dei Sogni, Alice?
La terza Alice morì come una Dea, marcendo come un fiore troppo bello.

 

Si sentono dei passi, per le strade.
Eccole, le quarte Alice! Ecco i nuovi stranieri!
Sono due fratelli, che vagano spinti dalla curiosità.
Ma di cosa siete curiosi, piccoli? Cosa vi interessa, in questo posto perso nella sua pazzia?
Vi osserviamo nella vostra ricerca, ridendo ad ogni porta che aprite.
Ma forse state cercando il regno della lussuria, piccoli? Oramai è tardi per raggiungerlo.
Noi non vi fermeremo, adoriamo ridere di voi stolti.
Ci piace vedervi perdere, ci diverte osservarvi mentre vi abbandonate nella nostra cullante follia. E la cosa più buffa è che lo fate di vostra volontà!
Ridiamo nel vederli aprire la prima porta, quella della prima Alice.
La mia risata è quella più alta, mentre ci osservano terrorizzati.
Sanno di stare morire per la loro curiosità. E non possono farci assolutamente nulla.
Rido ai loro corpi martoriati, mostrando loro i miei lunghi denti affilati.
Non vi piace più la vostra curiosità, qui nel Paese dei Sogni? Eh, quarte Alice?
Le quarte Alice morirono come degli innocenti, perse nella loro curiosità.

 



La ragazza spense la schermata del suo pc, grattandosi i corti capelli castani.
Così dovrebbe andare...”
Sbadigliò alzandosi per andare a letto, quando vide una luce provenire dalla sua camera.
Eppure ero sicura di aver spento la luce...”
Aprì la camera, trovandosi davanti a un lungo sentiero.


Se vi dicessimo che il Paese delle Meraviglie esiste per davvero, voi cosa fareste?

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Capitolo 15
*** Nessuna logica, nella libertà personale ***


Mi odio per averla scritta. Mi odio con tutta me stessa.
Canzone: youtu.be/bLqa6pFsQfQ

La vita è fatti di voti e di giudizi.
Non c'è tempo di divertirsi o altro!


Ottimo lavoro, Luke!”
Il ragazzo sorrise meccanicamente, prendendo il compito con il voto
90.
Il voto più alto che aveva mai avuto.
Sospirò, andandosene dalla classe e dirigendosi verso casa.
Novanta... e adesso?
Aveva studiato come un pazzo e aveva ottenuto un voto alto, ma... non si sentiva soddisfatto. E come poteva esserlo?
Studiavastudiavastudiavastudiavastudiava.
Dov' era il divertimento? Perché non poteva fare ciò che voleva?
Lui voleva andare a trovare il Professore... Lui voleva divertirsi... ridere per il gusto di farlo e non per forza.Eppure non poteva.
Sospirò ancora, stanco.
All' improvviso sentì un urlo, alto e forte. Corse verso quella voce, andando verso la terrazza.
E lì trovò una ragazza che stava urlando con tutte le sue forze.
Per un momento si ritrovò ad invidiarla, sapendo che lei era libera, a differenza sua.
Ebbe voglia di andare con lei, urlare al mondo ed essere sé stesso.
Ma poi si fermò, trovando la cosa molto stupida.
Lui era libero.. libero...
Chissà perché, però, quelle poche lettere sapevano di carcere.
Si girò, tornando a casa.

 


Ritirò il compito, osservando il voto scritto sopra.
100.
Complimenti, Luke! Ottimo lavoro!”
Luke prese il foglio, neanche sforzandosi di sorridere.
Quindi la sua vita... valeva cento?
Uscì dalla classe, iniziando a correre con il foglio in mano.
Fermo Luke!”
Lui non si sarebbe fermato... perché era stanco di essere ciò che volevano gli insegnanti e i genitori.
Io non sono uno stupido voto! Io sono libero!
Corse come mai aveva fatto, andando verso la terrazza.
E appena arrivò lì iniziò ad urlare, liberandosi di tutti i dubbi e le paure che aveva.
IO SONO LIBERO!


Quando Layton aprì la porta sorrise, spostandosi per lasciare entrare il suo giovane apprendista.
E' bello rivederti finalmente, Luke.”
Il ragazzo sorrise, annuendo.
Finalmente sono tornato, Professore.”

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Capitolo 16
*** Scissorsoid ver.2 ***


Perché ho riscritto questa fic? Perché non mi soddisfaceva appieno. Quindi vi rimando al capitolo col medesimo titolo per vedere il filmato da cui mi sono ispirata.


I sogni sono sempre troppo belli, per poter durare a sufficienza.
Me ne sono accorto quando sei entrato nelle nostre vite, senza aver un posto ben preciso dove stare.
Noi ti abbiamo accolto come se fossi stato uno di noi, come se potessimo formare una famiglia così.
Quale grossa enorme bugia.
Non c'è gioia nel stare insieme, non c'è felicità nel dividere colui che ci unisce.
Ma ciò che si può unire si può tagliare in due.
No?

 

Un urlo si alza nella casa, subito interrotto da un lamento.
Layton corre verso la voce, trovandosi davanti a una scena da puro film dell' orrore.
Clive è riverso a terra, in una pozza di sangue.
E al suo fianco la persona che lo ha ucciso, con un paio di forbici aperte in mano, rosse come un fiore troppo brillante.
Luke...”
Sa, Professore? Lui... era come un fratello, per me. Un bravo, meraviglioso fratello maggiore...”
Luke si avvicina, osservando l' uomo con uno sguardo folle.
Ovviamente sto scherzando.
Tocca il viso del maggiore, sporcandolo di sangue.
Ora ci siamo solo noi... e solo questo conta.”
Layton non osa muoversi, indeciso su come agire.
Ma la vedo titubante... che ne dice di troncare ogni suo rapporto con lui, Professore?”
Luke sorride mentre taglia la gola dell' uomo.
Beh, ora sì che ho tagliato tutto ciò che avevamo costruito... tanto, ciò che conta è che saremo per sempre insieme.
Accarezza la testa dell' uomo, sorridendo, le forbici lasciate da qualche parte.
O no?

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Capitolo 17
*** Killer a 13 anni ***


Non vi devo dire chi è il protagonista di tale storia, vero?
Come al solito non mi convince, ma vabbè... vedrete voi.
Canzone: http://youtu.be/P6yxS8OoLHE

Non voglio morire.”
Stinge quel misero pezzo di stoffa, pregando quel Dio a cui non ha mai creduto davvero.
Non voglio morire.”
Stringe ancora quel pezzo di stoffa, quasi strappandolo, vista la forza con cui lo tiene a sé.
NON VOGLIO MORIRE!”
Se fosse stato capace di piangere l' avrebbe fatto.
D' altro canto, se ne fosse stato capace l' avrebbe fatto alla morte del suo amato Professore.
Ma avrebbe avuto senso?
Non voglio morire! NON VOGLIO MORIRE!”
Non vuole finire come il suo Professore, ucciso con una lama sottile come il suo cuore.
Non vuole morire per il suo Professore.
Non dopo tutta la fatica fatta.
Non voglio morire!”
Ma sentitelo... ti sei pentito di aver ucciso il tuo amato Professore, ragazzino?”
Non voglio morire! Non voglio!”
Puoi anche pregare tutti i santi in paradiso, moccioso, ma non ti salverai.”
.“IO MI SALVERO'! IO NON MORIRO'!”
Il secondino lo osserva ridendo come un matto, allontanandosi.
Invece otterrai la punizione che ti meriti. Ma la cosa non mi dispiace affatto, come cosa.”
Luke lo osserva, prima senza parole, poi iniziando a ridere, a ridere come non mai.
Il secondino ritorna indietro, non capendo il comportamento del ragazzo.
Cosa ridi, moccioso?”
Evidentemente non capisci, idiota che non sei altro.”
Luke ride ancora, sempre più forte, osservando il secondino come se fosse pazzo e lui quello sano.
Certo, la cosa poteva essere così... se la si vedeva da una certa prospettiva.
Lui non è morto. O meglio, secondo il senso comune lui è morto. Ma lui... lui, adesso, è sempre e solo con me. Non lo dividerò più nessuno. Ora è solo mio... Il fatto che abbia dovuto usare un metodo un po'... violento per averlo con me è un altro discorso.”
Alzò le braccia, sorridendo come un pazzo, fissando il secondino con un certo divertimento.
Non voglio morire, visto che ho raggiunto il mio scopo.”
Se Luke fissasse gli occhi del secondino vedrebbe unicamente paura.
Quel ragazzo, capace di uccidere a soli 13 anni... parla di amore come un adulto.
Pazzo, certo, ma adulto.
Non era la prima volta che sentiva certa gente delirare, sostenendo di averlo fatto per avere il proprio amore legato per sempre a loro; ma... sentirlo da un ragazzino faceva un altro effetto.
Ha il sospetto che, se fosse rimasto lì dentro, sarebbe diventato pazzo per davvero.
Ma morirai... è questo il tuo destino. E non puoi sfuggire.”
Luke si lascia cadere, stringendo a sé quel pezzo di stoffa malridotto.
Nonvogliomorire,nonvogliomorire... PROFESSORE, MI AIUTI!!”
Il secondino si allontana, borbottando una parola che assomigliava vagamente ad -assassino-.

 

Se potesse rinascere cosa vorrebbe essere?”
Io? Vorrei rinascere come me stesso, per rivivere ogni istante della mia vita.”
Anche per incontrare me?”
Certo, Luke! . . . P-perché stai sorridendo così, Luke? LUKE!”
Professore... la ringrazio per tale premura... ma io la voglio ora... una sola vita mi basta, per vivere con lei.”

 

Luke Triton morì all' età di 14 anni per omicidio colposo.
Si dice che sorrise mentre la scarica elettrica lo fulminò.

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Capitolo 18
*** Rakshasa ***


Ed eccomi con un nuovo capitolo.
Se vi state chiedendo cosa sono i Rakshasa ho illustrato nella storia la loro origine e cosa sarebbero.
Canzone: youtu.be/eutbDYog4H0


Conoscete i Rakshasa?
Sono i Demoni della tradizione induista, Demoni che erano esseri umani nella loro vita precedente.
Ciò che li hanno fatti diventare Rakhasa sono state le loro azioni malvagie.
Azioni che rifanno pure nella loro vita da Demoni, stavolta solo per mero divertimento.
Ma in fondo sono soltanto delle creature leggendarie, quindi non è necessario crederci.
No?

 

Ha mai sentito parlare dei Rakshasa, Professore?”
Layton osservò il suo giovane apprendista, non capendo la strana parola detta da Luke.
Rakshasa? No, mio caro ragazzo... cosa sono?”
Luke sorrise, mostrando all' uomo il libro che stava leggendo.
I Rakshasa sono i Demoni della tradizione induista. Sa, si dice che possano assumere la forma di animali o persone! Fa davvero paura come cosa, non trova?”
Layton rimase un attimo interdetto dall' entusiasmo mostrato da Luke verso quell' argomento.
Da quando il più piccolo si interessava di leggende?
No, perché so benissimo che tali creature non esistono.”
Alzò lo sguardo verso il viso del giovane, non credendo ai suoi occhi.
Gli occhi di Luke avevano cambiato colore, diventando rossi come il sangue. Lo fissavano con uno sguardo carico di divertimento e derisione.
Ma davvero? E se esistessero, cosa farebbe?”
Layton fu sicuro che pure la sua voce si era fatta più acuta, molto più acuta. Per non parlare dei denti: da quando Luke aveva di denti... granitici?
B-beh, credo non potrei farci nulla... ma tanto non esistono, Luke. Piantala con questi scherzi.”
Bastò un battito di ciglia e Luke tornò ad essere Luke.
Layton si disse che doveva davvero smetterla di dormire così poco la notte.
Ha ragione, Professore. La smetto subito.”
Meglio, molto meglio.”
Layton guardò l' ora, accorgendosi di essere in ritardo per il suo appuntamento.
Non farò tardi, Luke. A dopo.”
Luke salutò il Professore con una mano, sorridendo.
Se solo l' uomo si fosse girato avrebbe potuto vedere un occhio al centro del palmo della mano di Luke che lo osservava divertito.


Per raggiungere la sua destinazione doveva attraversare un parco, grande e fitto.
Si avventurò senza indugi, camminando spedito per non arrivare in ritardo.
All' improvviso si trovò davanti a un gatto. Un gatto bianco come la neve, il cui colore faceva risaltare il collare rosso che aveva legato intorno al collo. Zoppicava vistosamente, dato che gli mancava una zampa.
Sarebbe stato un gatto normale, tutto sommato.
E' arrivata la giovane donna! Giochiamo con lei!”
Se non fosse stato per il fatto che parlava come un essere umano. Non solo, stava pure ridendo divertito!
Tu cosa ne dici, vagabondo?”
Layton fissò il gatto, iniziando a tremare. Ok, calma... calma... calma....
Giochiamo con lei!”
Si ritrovò a colpire il gatto senza nemmeno accorgersene, lasciandolo a terra senza vita.
Non aveva trovato altre soluzioni, non nel momento in cui aveva visto l' animale diventare un mostro con delle lunghe zanne nere.
Lasciò cadere il bastone con cui l' aveva ucciso, guardando il corpo del gatto senza riuscire a proferire parola.
Aveva appena ucciso un animale. Aveva appena ucciso. Aveva appena ucciso.
Non poteva essere vero, doveva essere un incubo.
Va tutto bene?”
O un sogno.
Si girò verso la giovane donna, trovandosi davanti Claire. L' aveva riconosciuta nonostante una maschera dalla forma canina le copriva parte del volto.
Claire...?”
La donna sorrise, nel suo modo dolce e rassicurante.
Si, Hershel, sono io... Claire.”
Layton pregò ogni santo in paradiso di non svegliarsi mai più.
Abbracciò Claire, iniziando a piangere dalla gioia.
Sei viva... sei viva... oh mio Dio, sei viva...”
Percepì le mani di Claire sulla sua schiena, così come il suo odore e il suo calore.
Era viva, non c' erano dubbi.
Era tornata, solo per lui.
Era tornata...
Non come credi tu, Hershel Layton.”
Spalancò gli occhi sentendo la risata della sua amata.
Assomigliava in una maniera impressionante a quella del gatto.
Riuscì solo a percepire questo prima di venire trafitto da delle lunghe zanne nere.


Hai finito di mangiare?”
Luke stava osservando Claire con i suoi profondi occhi rossi, sorridendo estremamente divertito.
Si. Ti ho lasciato metà del suo cuore.”
Claire si leccò la mano insanguinata, liberando l' occhio che aveva sul palmo dal sangue in eccesso.
Hai fatto bene, è quella la parte migliore.”
Entrambi risero, finendo di divorare quello che una volta era Hershel Layton.

 


I Rakshasa sono dei Demoni che adorano divertirsi col dolore e la disperazione umana.
Per farlo si trasformano in animali, uomini o oggetti; il tutto è finalizzato nell' ingannare la loro vittima.
Il loro fine ultimo è divorare le carni della loro preda.
Ciò che adorano di più è il cuore.
Del resto, è più divertente divorare ciò che si è rotto, non credete?

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Capitolo 19
*** L' Inferno? Esiste! ***


Questa fic è nonsense, io ve lo dico.
Canzone: youtu.be/hyQgrvKXE6k


Un nuovo inquietante mistero sconvolge la pace di Londra.
Sulle rive del Tamigi sono stati ritrovati dei cadaveri appartenenti ai prigionieri del carcere cittadino.
La loro morte misteriosa ha mosso le varie forze dell' ordine, che stanno indagando per poter capire le cause e le circostanze.
E' anche vero che, sentendo i pareri dei cittadini, si può notare un sospiro di sollievo, dato che le vittime sono soltanto i carcerati.
Qualcuno addirittura pensa che si tratti di un aiuto divino, finalizzato all' eliminazione della malavita e del disordine cittadino.
Noi vi terremmo informati, restate con noi!


Un gran bel modo di farci conoscere, non credete?”
Le voci nella stanza ridono con forza, osservando il loro capo incappucciato.
Non credi anche tu, Clive?”
Il ragazzo non risponde, incatenato con forza a un letto. Lo sguardo è spento, mentre dalle braccia martoriate si possono notare tracce di sangue recente.
Già... tu non puoi ascoltarci, ora come ora.”
Clive non risponde, limitandosi ad osservare il soffitto.
Allora... diamo il via ai preparativi!”


Oh grande Satana, noi ti invochiamo!”
Le voci nella stanza si fanno sempre più alte, chiamando a gran voce il Signore delle Tenebre.
Oh grande Satana, un altro sacrificio ti abbiamo portato!”
Clive è al centro della scena, lasciato libero. Non si rende conto di nulla, perso ancora nel mondo in cui l' hanno gettato a forza.
Oh grande Satana, mostrati a noi!”
Una vampata e tutto diventa cenere.
Clive si risveglia urlando, vedendo tutto il fuoco intorno a sé.
Scappare, deve scappare, se vuole sopravvivere! Scappa dal fuoco, scappa!
Inizia a correre, non sapendo dove andare o rifugiarsi. Perché c'è così tanto fuoco, così tanto rosso?
Perché sei all' Inferno, sciocco!
Clive si gira a quella voce, trovandosi davanti a un uomo che, presume, sia un diavolo.
Assomiglia tanto al suo amato Professore, ma non ha voglia di pensarci troppo su.
All' Inferno....?
Già, l' Inferno! Sai, fiamme, fuoco, dannazione eterna, eccetera?
Ma io non sono morto!
Questo lo sai solo tu. O meglio, dovresti saperlo.
Il diavolo ride, fissandolo con uno sguardo divertito.
Vediamo cosa hai combinato... Ah, hai cercato di distruggere Londra... Beh, i miei complimenti: sei messo peggio di quello che pensavo!
La risata del diavolo si fa sempre più forte, avvicinandosi piano a lui.
Un faccino così non deve essere troppo cattivo, sai? Che poi tocca a me punirti!
Clive urla ancora più forte, scappando via da quell' uomo che non poteva essere il Professore. Proprio no!
Corre Clive, corre cercando una via di uscita.
Ma si può fuggire, all' Inferno...?
Certo che no!
Clive si gira ad osservare un ragazzino, che è seduto tranquillo su un' enorme casa nera.
Se lo sta sognando o la casa sta cantando davvero?
Non puoi fuggire da qui! Vedi, il Castello della Pece ti sta dando in benvenuto!
La casa canta ancora, muovendosi a ritmo e rischiando di far cadere il ragazzino per terra.
Fa attenzione, dannazione!
Clive fa finta di non notare che ha davanti la copia carbone di Luke.
Vedrai, qui ti piacerà un sacco! Ci si diverte da morire!
Il ragazzino sghignazza, lasciandosi cadere giù.
Noi adoriamo divertirci... DA MORIRE!
La casa completa la canzone, sottolineando la risata del ragazzino.
E poi la casa si deforma, mangiando la copia di Luke.
CHE CAVOLO FAI? MOLLAMI!
Clive non perde tempo, fuggendo via, evitando di ascoltare il suono delle fauci della casa.
Ma dove può fuggire? Non esiste via di fuga, lì!
Poi, all' improvviso vede due figure note.
No... non può essere...
Papà! Mamma!
Clive corre incontro a loro, trovando forse un senso a quella sottospecie di manicomio in cui è finito.
Non riesce a trattenere un urlo quando vede le fauci di entrambi, pronte a riceverlo.

 


Un nuovo cadavere è stato trovato.
Si tratta di Clive Dove, il colpevole della distruzione di buona parte di Londra poco tempo fa.
Non vi mostriamo una foto per non spaventare nessuno, possiamo solo dirvi che chi l' ha trovato ha giurato di trovarsi davanti all' opera
del Demonio in persona.

Perché quello non era più un corpo umano.

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Capitolo 20
*** Il Re argentato ***


Questa fic, lo ammetto, è diversa rispetto alle altre. Ma spero di riuscire a communicare ciò che ho celato dietro tale storia.
Canzone: youtu.be/0bCGCr_i0Bs
Se poi la considerete troppo al di fuori dei canoni della serie la toglierò.


Guarda com'è sporco, quello!”
Ascolto quella frase per l' ennesima volta, neanche più girandomi ad osservare chi l' ha pronunciata.
Alzo la testa, sorridendo e lasciando indietro quelle malelingue.
Sarò ben felice di passare davanti a loro, la prossima volta: forse qualcosa di diverso ci sarà.


Che ha combinato, quello?”
Sorrido udendo quella frase, dal tono furioso e insicuro.
Cosa ho fatto? Nulla, sono diventato ciò che sarei dovuto essere fin da l' inizio.
Salto sul davanzale e mi avvicino al mio padrone, passando vicino alla sua coppola azzurra. Lui mi accarezza, sorridendo.
-Certo che quel collare ti sta proprio bene, Quicksilver!-
Mi limito a muovere la coda, lasciando risplendere il mio collare argentato.
Oh si, ora si che il mio grigio non è più tale!
Ora io sono il Re d' Argento, il migliore tra i gatti.
Così come il mio padrone è diventato il migliore tra tutti.

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Capitolo 21
*** La sala da ballo alla fine del mondo, di rosso vestita ***


Ho trovato la versione in italiano e l' ho usata v.v
Canzone: youtu.be/kD_ZcYwIDUE

Una festa in maschera, al centro di Londra. Strana e misteriosa, poiché dentro non c'è praticamente nessuno.
A parte il ragazzo e la donna.
Balliamo, mia cara.”
La donna, coperta da una maschera rossa come il suo abito lungo, prende la mano del giovane, iniziando una danza.
E' scalcinata e traballante, ma nessuno dei due è mai stato un grande ballerino.
A meno che non si parli della vita, logico.”
Perché? Vuoi dirmi che hai saputo vivere davvero? Oppure non pensi che la tua vita sia stata come questa danza?”
E' stata entrambe le cose, alla fine.”
Girano in tondo, la dama abbracciando il ragazzo di nero vestito.
E della morte? Cosa ne pensi?”
Cosa dovrei pensare? Che potrei sputarci sopra.”
Oseresti fare questo all' ultima Signora?”
Credo che esistano cose peggiori di Lei.”
Girano ancora, stringendosi a vicenda.
Non dovresti morderle la mano. Tanto non risolveresti nulla.”
Ma io posso farlo.”
Il ragazzo sorride, staccandosi da lei e prendendole la mano.
Perché Lei diventerà la mia sposa.”
Bacia quella mano, lasciandola.
Lasciandosi cadere verso Lei.
Trovando un altare di cemento.
E la Sposa di rosso vestito.

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Capitolo 22
*** Dolce, così dolce ***


Canzone: youtu.be/iJHxO7tnV7A
Giusto per la cronaca: farò il cosplay di Miku Hagane, prima o poi.


Chiuso dentro un luogo oscuro Clive osserva il muro, stringendosi a sé.
Povero piccolo... hai freddo?
Delle braccia lo avvolgono, gelide come l' aria che sente.
O forse è solo rabbia, che dici?
La voce si mette a ridere mentre Clive si limita a fissare il nero.
Smettila, ti prego.
Di fare cosa, dire la verità?
Il ragazzo si gira, trovandosi davanti alla sua fotocopia. Persino la voce è identica, se non fosse per il fatto che sembra più sottile.
Piantala di fare la vittima. Vai e spaccagli il culo, a quei fottuti bastardi!
Clive si copre le orecchie, cercando di ignorare quella voce così dolce e seducente.
Ma lui non può dargli retta, non deve.
Non deve...
Sii te stesso.
L' ultima frase si perde fra le labbra di Clive, che ha abbassato le braccia impotente.
Sii me.


A-ah... s-smettila...
Clive si lascia coccolare da se stesso, steso per terra, nudo come la sua anima dolorante.
Perché? Non ti piace sentirti amato?
Quella voce ride divertita alle false richieste della sua controparte, dandogli l' ennesimo bacio sulle labbra.
E poi sai... tu hai solo me. Nessuno ti ama, a parte me.
Quelle parole si insinuano in Clive, che si tappa le orecchie per non sentirle.
Piantala!
Io ti amo. Beh, è logico che qualcuno ami se stesso... non credi?
Ride ancora, baciandolo per legarlo a sé, alla sua rabbia e al suo dolore.
Io ti amo. Quindi... vendichiamoci.
Le risate dei due si spargono per la stanza, pronte a ottenere la loro vendetta.

 


Note, noteeee!

La nota finale è... che avevo voglia di scrivere un selfcest. Io li adoro.
Poi... sto cercando di creare un gruppo cosplay di Layton. Ci spero, è il mio sogno.
Sto già preparando il mio cosplay di Clive, versione Matryhoska.
Ovviamente sono ben accette qualsiasi versioni dei personaggi. XD
L' unica palla è che io sono di Milano e l' unica fiera a cui posso partecipare fuori porta è Lucca. Ma io non mi arrendo. v.v
Kalinka e Malinka a tutti.

 

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Capitolo 23
*** La figlia della gola ***


Canzone: youtu.be/ZZrIlQ6La34

Una volta, molto tempo fa, esisteva un paese lontano.
Un posto in cui sorgeva un palazzo, di proprietà di una giovane donna dai capelli lunghi castani, legati con una coda alta.
Lei aveva tutto ciò che desiderava, nulla poteva mancarle.
Però...
Cosa si mangia oggi?”
Ciò che volete, mia signora.”
La ragazza aveva un unico vizio: la gola.
Mangiava e mangiava, ma ciò non gli bastava per soddisfare il suo immenso appetito.
Voleva sempre più pietanze, tante che erano necessari ben quindici cuochi per ottenere un misero consenso da parte sua.
Eppure non era abbastanza.
Cosa si mangia oggi?”
Avremmo... finito il cibo... mia signora...”
Incompetente.”
La giovane donna fissò il fuoco, non sapendo come fare per soddisfare il suo immenso appetito.
La soluzione gli venne all' improvviso.
Allungò una mano, accarezzando il braccio del suo cuoco.
Secondo te... com'è la carne umana?”

 

I giorni passavano e il palazzo si svuotò a vista d' occhio.
Oramai solo la giovane signora abitava al suo interno, vagando come un'ossessa.
Cosa posso mangiare? Cosa posso mangiare?”
Solo quando il suo sguardo cadde sulla sua mano destra ritrovò il sorriso, mostrando gli affilati canini.
Chissà di cosa so...”
Alla fine solo colei che mangiò tutto riuscì a scoprire il sapore del niente.

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Capitolo 24
*** Clown pazzo ***


Canzone: youtu.be/j_YIKbb3_pE

Una mela rossa scivola lungo la via, incrociando nel suo rotolare una ragazza.
La giovane la raccoglie, chiedendosi da dove arriva.
Uccellino! E' mia!”
A parlare è un clown girovago, dal vestito sgargiante nel suoi colori accesi.
Risalta soprattutto il rosso, presente anche nel trucco vistoso, due lacrime che scendono e che restano sulle guance.
Forse sta soffrendo, forse.
Ma un clown non dovrebbe ridere sempre?
Grazie, uccellino. Se lo desideri posso raccontarti una storia. Vedrai, sarà divertente!”
La ragazza ride, annuendo con foga.
Oh si, ti prego!”
Il pierrot sorride, allargando un braccio e facendo entrare in scena il suo compagno, un bambino di non più dodici anni. E' vestito d' azzurro, un colore che contrasta con quello del più grande.
Sorridono entrambi, pronti a narrare la loro favola alla ragazza.
C' era una volta un clown. Si, un clown come me e lui. Vedi come salta, questa ranocchia? E' così agitato... Comunque, questo clown amava da morire le mele rosse. Le amava così tanto da provarci in tutti i modi per ottenerle.
Saltava sull' albero, cercando di catturarle... no, non così, che ti fai male... Ecco, vedi? Che poi sembri solo ridicolo! Senti come ride, la nostra spettatrice!... Saltava e saltava, ancora e ancora. Poi, improvvisamente, vide una giovane. Si, un uccellino come te, mia cara... così
bella che non sembrava vera. Ovviamente il clown se ne innamorò all' istante.

La giovane, però, amava già un pierrot. Non era bello né bravo come il clown ma quell' uccellino lo amava con tutta se stessa.
Quando il clown lo seppe pensò di impazzire dal dolore. Impazzì così tanto che prese un coltello e uccise sia il pierrot che l' uccellino.
E mentre lo fece rise come un pazzo. Come fa lui, senti?”
Il clown guarda il suo compare ridere e indicare la giovane, bianca in viso.
Ma... non è divertente...”
I due clown ridono, avvicinandosi alla ragazza che indietreggia spaventata.
Oh, ma mica abbiamo detto che devi ridere tu!”
La mela rossa rotola ancora, con una sottile scia al suo seguito.

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Capitolo 25
*** Un amore nato da una piuma ***


Canzone: Rin&Len Kagamine - Alluring Secret (Black Vow)

Perché sono sicura che non si capisce: i personaggi sono Hendel e Jeanne. Chi è chi... beh, capitelo voi.

 

L' amore tra un essere umano e un angelo non è contemplato. Questo perché non due creature così diverse non posso vivere insieme, figuratevi amarsi.
Eppure... c'è un angelo che ha osato innamorarsi di un umano.
Una nera colpa.

 

Accade un giorno per caso, durante il tramonto.
La vide illuminata dalla luce del sole morente, splendida nel suo abito nero.
I lunghi capelli castani era legati con una treccia, fissata poi alla nuca con una serie di fermagli.
Se ne innamorò all' istante, trovandola la più bella creatura mai esista.
La fermò con un sorriso, provò a baciarla con il cuore in una mano.
La ragazza cacciò l' angelo, sconvolta.
La creature alata le sorrise, sparendo, lasciandole una sola piuma bianca come promessa.
Quella sottile promessa era l' unica cosa che legava le due donne.
Bastarono pochi giorni perché quel filo divenne un nastro nero, che legò i due cuori in un' amore puro.
L' angelo tornò, stavolta, però, con sembianze umane. I lunghi capelli era lasciati sciolti, un lungo vestito bianco che le fasciava il corpo.
Non era più un creatura divina. Aveva rinunciato alle sue ali per quell' amore.
Bastò che i due sguardi si incrociarono perché la donna umana si innamorò dell' altra donna, correndo per amarla.
L' una prese l' anima dell' altra, legandosi a vicenda con una corda che sapeva d' acciaio e rose dai due colori.
Una corda che si spezzò quando un arcangelo punì il bianco amore dell' angelo.
Sparò alla donna di nero vestito, togliendole ciò che non può essere restituito.
Tranne con un sacrificio.
La sposa bianca rinunciò alla sua vita per donarla alla amata, lasciandole una piuma nera come promessa di un loro futuro incontro, una strada lunga e bagnata di lacrime.
Ma accadrà, fidatevi.
Le promesse nate da una piuma si mantengono sempre.

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Capitolo 26
*** Chi risolve enigmi non vuole risolvere enigmi ***


Seguito (ma anche no, suvvia) di “Chi risolve enigmi non può risolvere enigmi”. Non lo sapevate che esiste la versione di Rin di questa canzone? Sapevatelo.

Canzone: The Riddle Solver Who Won't Solve Riddles - Rin Kagamine

 

 

Sapete, dovevo essere io ad avere il ruolo del “detective” .
Ma quando ha sentito ciò quel ragazzo ha cambiato espressione, sostenendo di volerlo fare lui.
Ha svolto bene il suo ruolo, non trovate?

 

-Clive! Cosa stai facendo?-
Osserva il fratello, senza capire cosa sta succedendo. Del resto da quando indossa quella lunga giacca nera?
-Sto risolvendo il “caso”, sorellina.-
-Cosa?-
Il ragazzo si limita a sorridere, lasciando che la manica senza il braccio svolazzi senza sosta ai suoi movimenti.
-Il “caso”, Flora. Quello che ha portato la morte dei nostri fratelli.-
La sorella chiude gli occhi, scuotendo la testa.
-Smettila.-
-Si, sorella, so chi ha fatto tutto ciò.-
-Smettila.-
-Il “colpevole” è...-
-SMETTILA!-
Si lancia verso il giovane, stringendogli il cappotto nero con forza.
-Non sei tu, fratello! Non lo sei mai stato! Non assumerti il ruolo del “detective” stavolta!-
-LASCIAMI!-
La caccia via, lasciando che si porti via la lunga giacca.
-Non hai fatto nulla... non stavolta!-
Il ragazzo si tiene il braccio menomato, fissando la sorella tristemente.
-Non ho salvato questa casa quando avrei dovuto... lo sai bene, Flora.-
-Ma hai già pagato! Abbiamo pagato tutti a sufficienza!-
-Non basta.-
Una frastuono e la sorella cade, stringendo la giacca a sé.
-Clive...-
Lascia che la vita lasci il suo corpo. Per l' ennesima volta.

 

CLIVE! CLIVE!”
Flora chiamò il nome del fratello, che stava perdendo sangue da un braccio.
Troppo, troppo sangue.
Il ragazzo allungò una mano per accarezzare il viso di Flora, sorridendo.
Sei salva... è questo ciò che importa.”
Dopodiché chiuse gli occhi, spirando tra le braccia della sorella.
CLIVE! CLIVEEEE!”
Pianse ogni lacrima che possedeva, osservando la loro amata casa bruciare.
E' così è morto, eh?”
Flora chiuse gli occhi, cercando di non ascoltare le voci dei loro parenti.
Non farlo. Ignorali.
Finalmente! Dobbiamo smetterla di occuparci di una seccatura!”
Non farlo.
Speriamo crepi pure l' altra!”
Spalancò gli occhi, girandosi.
IO VI MALEDICO! IO VI MALEDICO TUTTI!”
La voce della giovane donna si perse nel frastuono dell' incendio, ma la parole rimasero.

 

Non ho certo bisogno di dirvi che non potrete mai risolvere questo caso, vero?
Perché non avete abbastanza prove.
Oppure si?

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Capitolo 27
*** Da me per te ***


Io non ti voglio!”
Fermati.

Io odio la felicità! Non hai ancora capito come sono?!?”
Non dire quella bugia, non farlo.

Non ti voglio!”
ZITTO!

. . . Come preferisci, Luke.”
Non girarti, non lasciarmi. Non farlo, non farlo... ti prego... non farlo...
NON LASCIARMI!

 


Spalanca gli occhi, ritrovandosi da solo nel letto.
E' grande, forse troppo per una persona sola.
Ma io non ero da solo.
Accarezza con una mano il lato vuoto, stringendo quelle coperte che sono fredde come parole bagnate di rabbia.
Io avevo lei. Avevo lei.
Non può tornare indietro, ma se potesse...
Stringerei la sua mano e le sorriderei. L' amerei con tutto me stesso, la bacerei e le direi quanto mi è mancata, come io da solo non sono nulla.
Ora può solo sperare che il tempo cancelli il suo ricordo.
Sii felice, Flora. Tu puoi.

 


"Starai sempre con le mani strette nelle mie, Luke?”
Per sempre.”

 


Canzone: [From Y to Y - Hatsune Miku]

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Capitolo 28
*** Chrono story ***


Ho pregato la luna, alta e chiara, per veder esaudito il mio desiderio.
L' ho pregata così tanto che ho perso la voce.
Eppure ancora spero e spero.

 

La luna era alta e brillante, quella notte. Illuminava tutto ciò che trovava, indifferente e bellissima.
Donò la sua luce alla donna che correva per il bosco, gli occhi che osservavano la signora dei cieli. I lunghi capelli castani erano legati in una coda alta, coperti da un mantello nero.
Qualcosa colpì l' attenzione della donna. Due frutti, rossi come il fuoco, splendidi e brillanti.
Ah, finalmente! Finalmente! La ragazza li prese in mano, stringendoli come il prezioso dei tesori. Finalmente la luna aveva esaudito il suo desiderio!
All' improvviso un fruscio. Si girò, spalancando gli occhi per lo spavento.
Era un orso... e correva verso di lei!
Urlò spaventata, scappando via. Ascoltò la voce dell' orso, potente e spaventosa. Doveva solo correre, correre! Perché sapeva benissimo che quell' animale voleva i suoi amati frutti! Non poteva lasciarglieli, non dopo tutta la fatica fatta per trovarli!
Arrivò fino a casa, correndo a perdifiato. Perse la strada più e più volte, piangendo lacrime di paura mischiata alla gioia.
Fu sicura, per un attimo, di sentire pure l' orso piangere con lei.
Fu solo sulla soglia di casa che si ricordò di avere una pistola nella gonna. Strinse i frutti con un braccio, prendendo la mira e sparando all' orso.
Centro! L' orso si accasciò a terra, senza emettere un gemito.
La donna sorrise, sorrise di felicità. Adesso era libera... nessuno le avrebbe portato via i suoi frutti!
Entrò nella sua amata casetta, sorridendo sempre felice. Sorriso che si spense quando vide il volto del marito.
Pallido in volto e con gli occhi spalancati.

Cosa hai fatto...?”
Calò il silenzio, rotto solo da un vagito.
I due piccoli che la ragazza teneva in braccio avevano fame.
E il latte l' aveva solo la vera madre, morta con un proiettile nel cuore.

 

Un fuoco forte come la notte stessa la squarcia. Alto e libero brucia ciò che incontra per strada, a partire dalla casa colpita per prima.
Ad averlo iniziato sono due gemelli, che fissano la casa nelle fiamme con orgoglio e gioia.

La strega è morta! E' morta!”
I due ridono sotto la luna alta e brillante, sapendo di aver fatto la cosa giusta.
Hanno vendicato la loro madre, uccisa come un animale. Hanno ucciso la strega malata e stanca, piangente, insieme al marito, suo complice.
E fa niente se li hanno cresciuti per anni, nulla vale l' amore che lei ha donato.
Nulla ha importanza, davanti all' odio di due figli a metà.

 

E anche questa storia è conclusa.”
Fuma la strega della foresta, coperta da un manto nero come i suoi capelli, che le arrivano fino alle spalle.
Ancora una volta il suo divertimento è concluso. Ed ora come farà a passare il tempo, nell' eternità della sua vita? Quante vite dovrà ancora rovinare prima di potersi definire soddisfatta?
Non ha importanza, ora. Deve pensare a un nuovo metodo per non annoiarsi.
L' eternità è troppo lunga per poterla sopportare, soprattutto se sei solamente un guscio vuoto.

 

 

 

Canzoni: [Vocaloid] [Hatsune Miku] [KAITO] moonlit bear
[Vocaloid] [Kagamine Rin/Len] Okizari Tsukiyosyou
[Vocaloid] [Kagamine Rin/Len] [Megurine Luka] Chrono story

 


Spiegazioni: Chrono si può leggere con Kuro, nero.
Non ho inserito i peccati perché non avrei saputo come metterli senza copiare dal filmato.
La scelta dei tempi verbali non è casuale.

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