Red Fire - Dark Blow di Beatrix e Yuki689 (/viewuser.php?uid=88385)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Convocazione ***
Capitolo 2: *** Spia ***
Capitolo 3: *** Inizio ***
Capitolo 4: *** Sconforto ***
Capitolo 5: *** Country Girl ***
Capitolo 6: *** Incancellabile ***
Capitolo 7: *** Bloccato ***
Capitolo 8: *** Fermi ***
Capitolo 9: *** Time to Go ***
Capitolo 10: *** Ritorno in superficie ***
Capitolo 11: *** Paura ***
Capitolo 12: *** Incontro/Scontro ***
Capitolo 13: *** Face to Face ***
Capitolo 14: *** Diavolo Rosso ***
Capitolo 15: *** Sentimenti ***
Capitolo 16: *** Dialogo ***
Capitolo 17: *** Insubordinazione ***
Capitolo 18: *** Collisione Inaspettata ***
Capitolo 19: *** Conoscenza ***
Capitolo 20: *** Violetta ***
Capitolo 21: *** Perdonami ***
Capitolo 22: *** La donna del Capitano ***
Capitolo 23: *** L'importanza degli amici ***
Capitolo 24: *** Fare amicizia ***
Capitolo 25: *** Il brindisi ***
Capitolo 26: *** Dritti al punto ***
Capitolo 27: *** Parentesi serena ***
Capitolo 28: *** Duplice confronto ***
Capitolo 29: *** Discussione accesa ***
Capitolo 30: *** Responsabilità ***
Capitolo 31: *** Lacrime ***
Capitolo 32: *** Colpi bassi ***
Capitolo 33: *** Solo amici? ***
Capitolo 34: *** Nuvole di speranza ***
Capitolo 35: *** Shopping! ***
Capitolo 36: *** Ritorno ***
Capitolo 37: *** Resoconto ***
Capitolo 38: *** Mal di mare ***
Capitolo 39: *** Totalmente sfatta ***
Capitolo 40: *** Iniziativa ***
Capitolo 41: *** Tessere la tela ***
Capitolo 42: *** Dolore ***
Capitolo 43: *** Dietro le sbarre ***
Capitolo 44: *** In Isolamento ***
Capitolo 45: *** L'inizio della convergenza ***
Capitolo 46: *** Grazie ***
Capitolo 47: *** Street Fighter ***
Capitolo 48: *** Ordini insostenibili ***
Capitolo 49: *** Non osare ***
Capitolo 50: *** Tutte le parole mai dette ***
Capitolo 51: *** Pallido raggio di Luna ***
Capitolo 52: *** Chiarezza ***
Capitolo 53: *** Strategia nemica ***
Capitolo 54: *** Battaglia ***
Capitolo 55: *** La situazione precipita ***
Capitolo 56: *** Corsa contro il tempo ***
Capitolo 57: *** Infine la fine ***
Capitolo 58: *** Alle spalle, per sopravvivere ***
Capitolo 59: *** Convalescenza ***
Capitolo 60: *** Viva ***
Capitolo 61: *** Hikari (Para todos la luz) ***
Capitolo 62: *** E la guerra ebbe inizio - (the End) ***
Capitolo 1 *** Convocazione ***
Salve a tutti!
Come scritto nell'oggetto, siamo Beatrix e Yuki689 con l'account
dedicato ai nostri lavori di coppia, e questa è la
nostra prima storia scritta a quattro mani. Abbiamo iniziato questa
splendida esperienza a Giugno 2009, per terminarla esattamente l'1
Febbraio 2010, dandoci dentro a ritmo di due capitoli (in media) a
settimana e, se
devo essere sincera, abbiamo fatto pure in fretta vista la lunghezza
della storia (che sì, sarà lunga davvero e vi
terrà compagnia, se lo vorrete, per parecchio tempo ^^)!
Abbiamo avuto una mente un pò contorta per partorire una
storia del genere, ne siamo consapevoli! Speriamo solo che possa essere
di vostro gradimento. Personalmente noi, sarà che
è la nostra prima opera scritta assieme, ci siamo
affezionatissime e, quando l'abbiamo finita, assieme all'esultanza, una
lacrimuccia probabilmente ci è scappata. ^^'''
E' stata comunque scritta con l'intento di farne un seguito, tuttavia
dobbiamo aspettare che Oda si porti avanti con l'opera principale
(capirete il perchè). Ora come ora, probabilmente, ci
dedicheremo alle nostre storie personale, ma non nascondiamo che la
nostra collaborazione potrà essere destinata a durare a
lungo.
Essenzialmente, i protagonista principali, attorno ai quali si svolge
la vicenda sono Ace e il Nuovo Personaggio. A sua volta, attorno a
loro, gireranno
altri due personaggi: Shanks e Smoker. Non vi anticipiamo altro,
perchè non vogliamo rovinarvi la sorpresa, solo, non pensate
che sia la solita storia con la coppietta di mezzo. Perchè
non è assolutamente così, di casini in merito ce
ne saranno eccome, e sarà tutt'altro da quello che può sembrare da
queste righe! :p
Ah, sarò io a pubblicare (Beatrix), tuttavia Yuki
risponderà a parte alle recensioni che saranno postate (ed
io posterò anche i suoi pareri, assieme ai miei):
sarà un angolo delle risposte LUNGHISSIMO. :D Questo per
permetterle di portarsi avanti con i suoi lavori (e di destreggiarsi
con i suoi impegni, visto che è mortalmente sommersa!).
Aggiornerò regolarmente (incrociamo le dita!) il
martedì
sera e la pubblicazione sarà settimanale. Ogni capitolo
avrà anche la sua colonna sonora personale (se cliccate
sopra vi
si aprirà la pagina di youtube con la canzone linkata).
Bene, avrete capito che il dono della sintesi di certo non è
di
casa, qui da me. u_u Credo, dunque, sia anche l'ora di lasciarvi al
primo capitolo! Buona lettura a tutti quanti!
..:: Beatrix e Yuki ::..
CAPITOLO 1: CONVOCAZIONE.
Quella mattina si era alzato di malumore, forse dovuto al caldo
insopportabile che non dava tregua nemmeno di notte, forse per via di
quegli idioti dei suoi sottoposti che non sapevano far nulla di buono
se non combinare guai.
Si era seduto su di una sedia collocata all'ombra, sul ponte, per poter
osservare l'orizzonte. Stava inspirando profondamente fumo dai suoi due
sigari in modo da riuscire a riottenere un po' di
tranquillità interiore ed evitare che i suoi nervi fossero a
fiori di pelle, cosa che sarebbe andata a discapito dei suoi
subordinati e della sua lucidità. Soprattutto quest'ultima
non poteva lasciarsela venire meno se voleva riuscire a mettere le mani
su Cappello di Paglia che ormai era divenuto il suo obbiettivo
principale.
Liberò una nuvola di fumo, che uscì con
prepotenza dalle sue labbra incurvate all'in giù, il quale
si disperse velocemente nell'aria, complice il vento arido che soffiava
su quel tratto della Rotta Maggiore. Si stavano avvicinando a un'isola
estiva e ciò spiegava quel clima torrido il cui unico
effetto era sfiancare gli umani imprigionati sulla nave.
"Signore! Signore!" lo chiamò una voce femminile alle sua
spalle che lo costrinse a voltarsi.
Tashigi era arrivata correndo e grazie alla sua prodigiosa sbadataggine
inciampò, andando a finire addosso al commodoro. Con un
sopracciglio alzato per la solita goffaggine che dimostrava la sua
sottoposta e quella leggera irritazione sempre impressa sul suo volto,
l'aiutò in modo rude a rialzarsi.
Le avrebbe voluto far notare che se aveva degli occhiali da vista tanto
valeva usarli, invece che tenerli come accessorio decorativo sui
capelli. La osservò intanto che si prodigava in inutili
scuse visto che a lui non servivano. Come tutti anche lei cercava di
tenere il meno possibile abiti addosso e questo andava a favore della
messa in mostra delle sue forme. Tuttavia, visto l'espressione
preoccupata della giovane, l'attenzione di Smoker ora era tutta rivolta
a ciò che stava per comunicargli.
- Ho l'impressione che
questa sia davvero una pessima giornata -
pensò in attesa, con volto severo, mentre i sigari in bocca
si consumavano lentamente.
"Una chiamata per voi, Commodoro!" ansimò Tashigi per il
caldo e per l'imbarazzo di essere finita addosso al suo capo "Pare sia
molto urgente e viene direttamente dal Quartier Generale della Marina".
"Che cosa vogliono?" chiese seccato.
"Solo che hanno una comunicazione di massima urgenza per voi".
Non riusciva a immaginarsi un valido motivo per cui dovesse essere
fatta una chiamata a lui proprio dai piani alti della Marina. Sperava
solo che non fosse nulla di rilevante visto che, finalmente, aveva
l'opportunità dopo molto tempo di rimettersi
all'inseguimento di Cappello di Paglia. Un'opportunità che
non voleva perdere, anzi, sfruttare al massimo per mettere finalmente
le mani su quel moccioso che sapeva irritarlo profondamente.
Una nuova nuvola di fumo si disperse nell'aria mentre Smoker rientrava
nella cabina dov'era collocato il lumacofono, a passi pesanti e decisi.
Sentiva la spadaccina seguirlo e la lasciò fare.
"Qui Smoker" aprì la conversazione con voce aggressiva e
scocciata.
Non aveva voglia di perdere tempo dietro la burocrazia o giochetti di
potere, a lui interessava solo fare il suo lavoro, nient'altro. Dunque
voleva chiudere il più in fretta quella comunicazione e le
formalità varie per potersi dedicare alla cattura dei pirati
che infestavano l'oceano.
Tutti i suoi piani vennero sbriciolati nel momento stesso in cui la
voce dall'altra parte del lumacofono proferì parola.
Appena la riconobbe ebbe la sgradevole sensazione che la sua
opportunità per confrontarsi con Cappello di Paglia si
stesse riducendo in polvere davanti ai suoi occhi e che lui non avrebbe
potuto farci nulla.
"Commodoro Smoker, qui è Sengoku che vi parla"
s’interruppe per lasciare tempo che quell'informazione
essenziale e shoccante prendesse possesso della mente del suo
interlocutore, prima di continuare "La vostra presenza è
richiesta, d'urgenza, al Quartier Generale".
Smoker non si lasciò incantare troppo dal fatto di star
parlando con il Grande Ammiraglio in persona. Anche se quelli erano
ordini, voleva almeno una spiegazione che potesse chiarirgli per quale
motivo gli fosse stata fatta una simile richiesta.
"Signore, sto dando la caccia a dei pirati..."
"Non importa, manderemo altri. L'aspettiamo presto. Buona giornata,
Commodoro Smoker".
La comunicazione venne interrotta prima ancora che dall'altra parte si
potesse ribattere.
Un moto di rabbia si andò lentamente a sovrapporre allo
stupore che quella chiamata aveva suscitato in lui. La sentiva
divampare nel suo petto impetuosa, tanto che dovette trarre profondi e
ampi respiri, che andarono a consumare rapidamente i sigari che ancora
stringeva tra i denti.
Gettò quello che rimaneva nel cestino prima di accendersene
altri con il viso contratto in una smorfia di pura ira per l'ordine che
aveva appena ricevuto.
La cosa che lo faceva infuriare non era tanto l'abbandonare la caccia,
lasciare ancora una volta il suo inseguimento a Cappello di Paglia e
dedicarsi a un'altro lavoro. No, quello che in quel momento gli rodeva
nell'anima era il modo in cui aveva ricevuto tale comando: quel tono
pacato, ma che non ammetteva repliche e non ascoltava, non gli aveva
offerto nemmeno una scusa dietro la quale nascondere quell'ordine
improvviso.
"Commodoro?" la voce preoccupata di Tashigi lo riportò alla
realtà.
Posò i suoi occhi grigi sulla giovane donna che lo fissava
in attesa di una qualche spiegazione, ma come poteva darne a lei quando
non ce le aveva nemmeno lui?
Si alzò di scatto, uscendo nuovamente all'aria aperta.
- E' davvero una
pessima giornata - sbottò mentalmente prima
di cominciare a dare ordini sull'inversione di rotta che li avrebbe
condotti al Quartier Generale della Marina. Sentiva su di sé
gli occhi zaffiri e interrogativi della ragazza che non osava
rivolgergli alcuna domanda.
Ormai lo conosceva abbastanza da capire quando non era dell'umore
adatto per mettersi a parlare e, segretamente, le era grato per la sua
non insistenza in quel momento nell'ottenere delle risposte.
Infondo, non c'era nemmeno molto da dire.
Il Quartier Generale era una costruzione imponente. La sua struttura
era antica, ma continuava a essere solida e a trasmettere un senso di
potenza e impenetrabilità. Mai, quel luogo, era stato
violato e lì regnava sovrana la giustizia suprema che, con
enorme fatica, la Marina tentava di diffondere nel mondo corrotto dai
pirati. Lì, da secoli, gli ufficiali tentavano di coordinare
le tattiche migliori per riuscire finalmente a portare pace in tutte le
terre, distruggendo una volta per tutte la feccia che ricopriva il
mondo.
Smoker non era fatto per rimanere chiuso in quattro mura, per quanto
solide e maestose. L'attività passiva non gli si addiceva e
tanto meno quella fatta di convenevoli, fogli da firmare, piani da
preparare e quella politica sempre un po' sporca e marcia che viveva
tranquillamente in quei luoghi.
Nonostante credesse ancora nella Marina, non era così illuso
da credere che al suo interno non vi fossero i corrotti e gli
arrivisti, che tentavano solo di guadagnarsi una posizione. Quella
sporcizia esisteva anche lì, semplicemente pensava che il
sistema potesse funzionare abbastanza bene da non risentire della loro
presenza.
Percorreva a gran passi i corridoi, ignorando le persone che li
popolavano e le loro occhiate.
Ricordava dove fosse collocato l'ufficio di Sengoku, nonostante non vi
andasse da molti anni ormai. La sua memoria era ottima tanto da
riuscire persino a riportare alla mente gli altri luoghi del Quartiere
che aveva visitato quando era più giovane.
"Signore".
Un soldato in divisa, impeccabile e senza nemmeno una piega, gli si era
avvicinato con aria severa. Non riusciva a scorgerne il viso a causa
della visiera del cappello, ma aveva la vaga impressione che fosse
contrariato anche se si sforzava di trattenere quel sentimento.
"Che c'è?" sbottò poco paziente Smoker.
"E' vietato fumare nei corridoi".
Per tutta risposta il commodoro fece uscire un'ingente
quantità di fumo dalla bocca indirizzandola al giovanotto di
fronte a sé. Non era proprio dell'umore adatto per mettersi
a discutere con una recluta che passava le sue giornate a far lavoro
d'ufficio, senza contare che mentre quel soldato si preoccupava di una
cosa tanto insignificante, per i mari scorrazzavano bande di pirati che
assaltavano, saccheggiavano e depredavano.
"Finisco questo sigaro" borbottò allontanandosi.
Ci aveva impiegato tre giorni di navigazione per tornare al Quartier
Generale. Giorni che avrebbe potuto spendere alla ricerca di Cappello
di Paglia, quindi sperava fermamente che il motivo di tale chiamata
avesse alla base fondate motivazioni. Eppure un presentimento negativo
gli riempiva lo spirito e lo metteva in guardia.
Purtroppo davanti a Sengoku non poteva lamentarsi più di
tanto essendo il Grande Ammiraglio, tuttavia nutriva ancora una vaga
speranza di poterlo persuadere adottando magari la giusta strategia.
Non era certo un oratore, il che poteva rivelarsi un problema se si
fosse dovuto mettere a discutere qualche ordine, ma in faccia a Sengoku
non poteva rispondere in malo modo o troppo bruscamente.
Arrivò davanti alla porta del suo ufficio e bussò.
Non attese molto per trovarselo davanti, con quel suo assurdo cappello
con il gabbiano, gli occhiali rotondi e quella barba intrecciata e
lunga. Come sempre aveva un'aria mite e pacifica, ma era tutta
apparenza. Questo era ciò che pensava Smoker e buona parte
del resto della Marina, perché infondo un uomo non poteva
certo diventare la seconda carica più importante del mondo
senza avere una certa forza e uno spirito tutt'altro che misericordioso.
"Buongiorno, Commodoro Smoker" lo salutò bonariamente
Sengoku.
"Salve" borbottò cercando di trattenere il più
possibile il suo tono rude.
"Pensavo di ricevervi prima".
"Purtroppo eravamo parecchio distanti dal Quartier Generale della
Marina, ci abbiamo impiegato parecchio per raggiungervi".
"Comprendo, non ci sono problemi se le cose stanno in questo modo".
Smoker strinse tra i denti i sigari con maggior forza per evitare di
rispondere sgarbatamente, ripetendosi che era meglio attendere in
silenzio gli ordini che doveva comunicargli. Doveva trattarsi di
qualcosa si grosso per aver richiesto la sua presenza lì,
per comunicargli personalmente le direttive volevano evitare
intercettazioni nonostante le loro linee fossero le più
sicure del mondo.
"Vi ho tenuto sotto controllo" esordì Sengoku intanto che
cominciava a camminare lentamente per i corridoi con le mani incrociate
dietro la schiena "Il vostro è un lavoro impeccabile e la
vostra dedizione assoluta alla Marina".
"E dovevate spiarmi per saperlo?" sbottò incapace di
trattenersi il Commodoro.
"Siate paziente" lo pregò con tono affabile l'altro uomo
"D'altronde questi sono periodi estremamente delicati e volevano essere
assolutamente certi che voi foste incorruttibile, soprattutto per la
missione di massima segretezza che vi stiamo per impartire. Quindi
capirete bene la nostra premura, la spia che vi ha seguito doveva solo
assicurarsi che voi foste impeccabile".
"Che missione?" chiese Smoker cercando di non pensare al fatto che
fosse stato pedinato.
Se non avesse abbandonato quella parte della conversazione rischiava di
perdere la già poca pazienza di cui disponeva e che in quei
tre giorni era stata seriamente stata messa a repentaglio.
Non riusciva a comprendere a che gioco stessero giocando i piani alti e
non era nemmeno certo di volerlo sapere, sperando che alla fine fosse
tutto finalizzato al raggiungimento dei loro scopi di giustizia.
"Si tratta di Ace Pugno di Fuoco" rispose con naturalezza come se
stessero disquisendo sul tempo o su quanto zucchero andasse messo nel
caffè "Tuttavia, approfondiremo tra poco, non appena
arriveremo al cospetto dei Cinque Astri".
Gli occhi di Smoker si sbarrarono per la sorpresa a quelle parole. Ora
la sua mente aspettava solo risposte, impazientemente, che non riusciva
a trovare da solo.
Proseguirono in silenzio, ognuno immerso nei propri pensieri, anche se
quelli del Commodoro parevano più tumultuosi e confusi di
quelli dell'altro uomo che tranquillamente passeggiava con noncuranza
tra i corridoi del Quartier Generale.
Infine giunsero davanti a un'immensa porta di legno che venne
spalancata con solennità da due guardie ai due lati di essa.
All'interno, in una stanza circolare e ampia, vi erano due divani e su
di essi sedevano cinque anziani signori, dagli sguardi severi e saggi,
i cui lineamenti parevano dove incarnare l'apice della somma giustizia,
bontà e armonia che il mondo potesse conoscere. Quelle
persone componevano l'organo al vertice del Governo Mondiale.
Smoker non li aveva mai incontrati di persona, non sapeva nemmeno che
facce avessero e trovava ridicolo che per un misero incarico fosse
stato convocato dinnanzi a loro. Che cosa c'era dietro di
così grosso?
Ormai sapeva che non avrebbe più nemmeno potuto tentare di
svincolarsi dall'ordine che gli avrebbero dato,
perché
dinnanzi a loro non avrebbe retto il suo desiderio di dare la caccia a
Cappello di Paglia, per quanto quest'ultimo fosse pericoloso. Era stato
convocato lì perché volevano essere certi che
comprendesse l'importanza della missione che stavano per conferirgli e
la portasse a termine con la conseguente diligenza.
Strinse tra i denti i tre sigari che ormai si erano per metà
consumati da quando insistentemente continuava a inspirare.
"Salve Commodoro" lo salutò uno dei Cinque Astri.
"Buongiorno".
"Lei è stato convocato qui perché le stiamo per
affidare un compito di assoluta delicatezza" prese la parola un altro.
"Più precisamente la cattura del pirata conosciuto come
Pugno di Fuoco, comandante della seconda flotta di Barbabianca.
Vogliamo che ce lo porti vivo e usando la riservatezza più
alta" intervenne quello al suo fianco.
"Questa missione sarà segreta, il che comporta che oltre a
lei solo poche persone potranno esserne informate e qualsiasi fuga di
notizia sarà considerata una sua mancanza"
continuò il quarto.
"Può usare la sua ammiraglia naturalmente, ma del suo
equipaggio sarebbe meglio che non venga rivelata la sua nuova missione,
se non strettamente necessario" concluse l'ultimo.
"Quindi dovrei lasciare l'inseguimento di Rufy Cappello di Paglia per
dedicarmi a quella del fratello maggiore, in massima segretezza?! Per
quale motivo, se mi è concesso chiedere?"
controllò come meglio poté il proprio tono per
evitare di sembrare troppo acido.
"Vogliamo che Pugno di Fuoco subisca un'esemplare punizione che
andrà come deterrente per tutti gli altri pirati" rispose
Sengoku prima di porgergli un foglio.
"Qui ci sono le coordinate dell'ultimo avvistamento che abbiamo
ricevuto del suddetto soggetto, speriamo che possa risalire a lui
facilmente. Buona giornata, Commodoro Smoker".
Era stato liquidato e la consapevolezza di ciò lo faceva
imbestialire.
I sigari vennero ridotti in cenere in due secondi una volta fuori dalla
sala.
Non gli avevano dato una spiegazione decente, ne si erano sforzati di
trovare una menzogna che almeno stesse in piedi, dato che per dare una
punizione esemplare andava benissimo anche Cappello di Paglia dopo i
fatti di Alabasta. L'unico motivo per cui lo avevano fatto arrivare
fino al Quartier Generale era per fargli comprendere che non poteva
assolutamente fallire e che non aveva modo di divincolarsi da
quell'ordine.
Poco male in fin dei conti.
Pugno di Fuoco era comunque un ottima preda ed era meglio pensare a
catturarlo che cercare di comprendere i secondi fini dei Cinque Astri,
cosa che lo avrebbe sicuramente portato in acque agitate.
Riaccendendosi i sigari una volta uscito dalla struttura, si
incamminò con passo deciso verso la sua ammiraglia.
- TO BE CONTINUED -
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Capitolo 2 *** Spia ***
[FLASHBACK:
TRE GIORNI PRIMA]
Il LED rosso, che poco prima lampeggiava con insistenza sul suo codec
personale, si era finalmente tinto di verde.
Strinse il pugno soddisfatta: era diverso tempo che tentava una breccia
nelle linee private del Governo Mondiale e, dopo moltissimi tentativi
andati a vuoto, finalmente ci era riuscita.
Ora, non restava altro che attendere la chiamata: la luce verde si
sarebbe messa a lampeggiare e lei non avrebbe dovuto far altro che
sintonizzare al meglio la frequenza sul canale stabilito.
Prima di mettersi le cuffie nelle orecchie, ringraziò
mentalmente il suo capo per averle fornito quella tecnologia
necessaria. Il Governo Mondiale teneva quei gioiellini ben nascosti e
non era stato facile procurarsi un codec di ultima generazione, capace
di non lasciare tracce evidenti di un’intrusione nel sistema.
Era ancora un prototipo, ma funzionava alla grande…
E pensò anche a quanto tempo era passato da quando era
entrata nelle file del Governo Mondiale: non era stato facile neanche
quello. Aveva dovuto lavorare duramente prima di arrivare a mettere in
azione il piano premeditato da anni, ovvero girare le informazioni
segrete al suo capo.
Quanto tempo era passato? Sette, otto anni? Dieci? Neanche se lo
ricordava più. Si era dovuta impegnare a fondo per arrivare
alla carica di vicedirettore addetto alle telecomunicazioni: ma era
riuscita a lavorare alle spalle di quelle mele marce, nonostante
svolgesse mansioni del tutto ordinarie, come passare chiamate e
rintracciare informazioni per conto di quelli.
Ora che aveva sufficiente potere, era venuto il momento di agire: la
cosa fondamentale era quella di non lasciare tracce.
Quando aveva raggiunto la carica, circa un anno fa, aveva ripreso i
contatti costanti con la sua base ed era stata istruita a dovere su
cosa doveva fare.
Il suo capo s’era raccomandato fin troppo bene: anche se
freddo come un iceberg, non aveva mai nascosto
l’interessamento a quella mente diabolica. E la considerava
una dei suoi migliori uomini.
Da parte sua, Hikari Mugen, nonostante il suo capo non esaltasse una
condotta esemplare e avesse la fedina penale più sporca
delle mani di un carpentiere intenzionato ad oliare la catena di un
ingranaggio, si era fidata ciecamente di lui da subito.
Forse perché le aveva dato una chance per vivere? Le aveva
dato un motivo valido per andare avanti, proprio quando lei, in preda
ad una crisi esistenziale, aveva messo tutto in discussione. Era stata
affascinata dalle sue idee, dai suoi scopi, dai suoi progetti: e
capiva, nonostante tutto, che in molti casi il fine giustificava i
mezzi.
E più passava il tempo, con se stessa confinata nelle file
del Governo, e più capiva che quello a cui puntava il suo
capo era assolutamente necessario.
S’infilò le cuffie nelle orecchie: era notte
fonda, le due erano passate da un pezzo e
l’oscurità regnava incontrastata nel suo ufficio.
Il trasferimento del direttore del reparto telecomunicazioni le aveva
permesso una stanza tutta sua, ove poter amministrare le procedure
della divisione. Ma la cosa fantastica era stata la
possibilità di accedere a gran parte degli archivi
conservati là dentro.
Oltre al fatto, non meno importante, di poter agire indisturbata.
L’unico neo furono le centinaia di pratiche di lavoro
assegnatole: era convinta che, per fare il tutto, avrebbe avuto bisogno
di giornate di trenta ore ciascuna! Perché doveva continuare
ad essere impeccabile sul suo lavoro, nonostante la messa in azione del
piano segreto. Era arrivata ad un livello di una certa importanza e
sapeva di aver gli occhi puntati addosso.
Ma questo non la preoccupava più di tanto: anzi, avrebbe
contribuito a rendere più interessante la faccenda.
Un po’ le dispiaceva per il suo superiore: il Sig. Talim era
una persona molto gentile e fidata, nonostante il suo grado.
L’aveva sempre aiutata nelle mansioni e ciò che lo
contraddistingueva dagli altri erano i suoi modi deliziosi di porsi con
la gente, anche con quelli di infimo rango.
Si ricordava bene come la trattavano quando ancora non aveva
conquistato quel traguardo importante, quando ancora era impegnata
nella gavetta. Ma, nonostante lui fosse il capo della divisione, e
fosse lui a decidere chi poteva andare avanti e chi no,
l’aveva sempre trattata coi guanti.
E si domandava del perché e del come facesse a prendere
ordini dal Governo Mondiale: sapeva bene che ognuno poteva avere una
concezione di giustizia personale, ma innanzi a tutte quelle
informazioni e al lavoro che faceva, proprio non si spiegava come una
persona così gentile potesse chiudere gli occhi davanti a
quegli scempi di libertà.
I suoi pensieri furono interrotti dal lampeggiare insistente del led
verde del codec: era il segnale che la sede madre stava trasmettendo.
Prese ad armeggiare con le manopole delle frequenze,
affinché il segnale giungesse pulito e chiaro: dopo pochi
secondi, il ronzio della comunicazione era sparito.
“Senkogu a Black Wolf, ordine d’ufficio di
risposta. Passo” aveva ripetuto per tre volte una voce severa
ma dai toni tranquilli.
Dopo qualche attimo d’attesa, un secondo led verde
lampeggiò sui canali del codec: era il ricevente della
chiamata.
Ovviamente, per maggior sicurezza, stavano usando due canali diversi
per comunicare, ma questo lei l’aveva già messo in
conto. E sapeva già che Black Wolf stava alle calcagna di
Smoker: per cui si era già preoccupata di passare a tappeto
tutte le frequenze possibili a disposizione dell’infiltrato.
Premette velocemente il pulsante del canale secondario e
sintonizzò la frequenza.
“Qui Black Wolf. Agli ordini. Passo”.
“Individuazione dell’ammiraglia del Commodoro
Smoker effettuata? Passo”.
“Roger. 25° Est rispetto all’isola di
Shiba. Attendo istruzioni. Passo”.
Ci fu un minuto di silenzio: Hikari temette di aver perso il segnale,
quando la voce roca cominciò di nuovo a trasmettere.
“Ordine tassativo di procedere con il controllo delle linee.
Pervietà? Passo”.
La giovane donna incrociò le dita: se avessero scoperto
l’intercettazione, sarebbe andata di corsa come un uragano
alla base e, nonostante il suo capo terrorizzasse mezzo mondo,
l’avrebbe suonato come un campanaccio!
“Pervietà presente. Passo”.
Tirò un sospiro di sollievo.
“Ordiniamo di tornare alla base. Per motivi gestionali,
abbiamo deciso di comunicare in direttissima a Smoker il piano
riguardante Pugno di Fuoco. Passo”.
La voce dall’altra parte indugiò qualche secondo.
“Siete davvero sicuri? Passo”.
“E’ un ordine. Passo e chiudo”.
La comunicazione s’interruppe e il led verde smise di
lampeggiare. Si appoggiò allo schienale della sedia: allora
la fuga di informazioni riguardanti Pugno di Fuoco era totalmente vera.
Prese ad armeggiare di nuovo con il codec, aprendo un nuovo canale per
una nuova trasmissione: era necessario tenere aperta
l’intrusione nella linea della sede madre, proprio per
individuare altre informazioni di questo tipo.
Inserì tre codici diversi e premette il pulsante di
trasmissione, ricalibrando le frequenze e inviando un codice binario.
Dopo pochi secondi, sentì dall’altro capo della
cuffia una sintonizzazione e una voce molto familiare:
“Ankoku. Hai buone notizie vero”?
Sorrise divertita dal tono della domanda: assomigliava più
ad una minaccia.
“Dragon, devi smetterla di minacciare i tuoi inservienti:
sennò chi fa il lavoro sporco al posto tuo”?
“Vedo che, nonostante la tua permanenza in Marina e la
disciplina ferrea cui ti hanno sottoposto, il rispetto per il tuo
superiore non l’hai ancora imparato…”
“Suvvia…” commentò ridendo.
“Allora”?
“Sì, le voci sul presunto piano del Governo
Mondiale per catturare Pugno di Fuoco sono fondate. Ho appena
rintracciato una chiamata partita dalla sede madre da Senkogu, diretta
ad una spia dei servizi segreti, tale Black Wolf. A quanto pare stanno
tenendo gli occhi puntati su Smoker”.
Dragon rifletté in silenzio per alcuni secondi.
“Come immaginavo. Ma perché proprio Smoker e non
qualcuno di un livello più alto”?
“Molto probabilmente perché Smoker darebbe meno
nell’occhio e perché detiene una condotta
invidiabile. Nonostante il suo forte senso di giustizia, obbedisce
ciecamente agli ordini. E ricordati che Smoker sta alle calcagna
dell’altro tuo figlio… Indirettamente
t’han fatto un favore i fenomeni” concluse ironica.
“Ankoku, sei sicura sull’assenza di tracce in
intercettazione”?
La donna sospirò: “Dragon, che diamine, se non ne
sei sicuro tu che mi hai fornito questo codec, come faccio a saperlo
io? Non sono un ingegnere informatico, sono soltanto una spia con la
fissa delle trasmissioni via radio!” e gli aveva praticamente
urlato nel microfono.
“Calmati, impiastro”.
“Il tuo impiastro intanto ti salva le palle… A
proposito, l’altro ieri ho saputo che intensificheranno i
controlli in quella zona. Spostati…”
“Cosa aspettavi a dirmelo? Un’imboscata”?
La ragazza rise: “Tu complichi la vita a me.
L’avevo detto che t’avrei restituito il
favore”.
Dragon dall’altra parte del codec era indeciso se scoppiare a
ridere o strangolarla: “Ankoku. Tieni le orecchie tese e
attendi ordini. Qualsiasi altra informazione sul piano di cattura di
Ace è di vitale importanza”.
“Agli ordini”.
“Passo e chiudo”.
Hikari si alzò dalla poltrona e si preoccupò come
al solito di nascondere il codec: prima di riporlo nel doppio fondo del
cassetto per gli asciugamani, del mobiletto del bagno
dell’ufficio, frugò nelle tasche della divisa.
Ne estrasse un auricolare: sintonizzò quel gioiellino sulla
linea d’accesso del codec e inserì un codice di
trasmissione automatica. Questo permetteva al codec, precedentemente
settato sulla funzione di trasferimento, di trasmettere automaticamente
le chiamate intercettate all’auricolare, di modo che il
marchingegno potesse essere nascosto più facilmente.
Non poteva girare per i corridoi e gli uffici con il codec in tasca:
sarebbe stato troppo pericoloso, nonostante fosse delle dimensioni di
un blocco note – e adeguatamente camuffato.
L’auricolare, che aveva circa le dimensioni di una nocciola
ed era di color carne, l’avrebbe celato la sua voluminosa
chioma riccia. Non se ne sarebbe accorto nessuno.
- Quanto ci godo nel
farlo innervosire – pensò
divertita, chiudendo la porta dell’ufficio. Il buio pesto
celava la sua presenza, ma nonostante ciò non poteva
rischiare.
Non avrebbe dovuto fare un lungo tragitto per arrivare alle sue stanze,
ma doveva reinserire l’allarme.
- Se dovessi piantarlo
in asso, voglio proprio vedere come farebbe a
fare tutte queste cose… - rimuginava nel mentre
inseriva il
codice dell’allarme – Come osa darmi
dell’impiastro?
Ma non riusciva proprio ad arrabbiarsi col suo capo.
- Non vedo
l’ora che questa faccenda sia finita -
pensò chiudendo la porta della sezione alle sue spalle.
- TO BE CONTINUED -
Nota delle autrici: il
fatto che Dragon chiami Hikari "Ankoku", verrà spiegato
più avanti.
-
Un passo indietro... Poi
sempre avanti -
Allora!
Eccoci qua, al secondo capitolo, ad introdurre il personaggio
misterioso... Spero sia stata di vostro gradimento, ci terremo tanto a
sapere le vostre impressioni in merito!
Ho rubato la citazione iniziale dei riassunti di One Piece: mi
è
sempre piaciuta un casino! Ovviamente, tutti i diritti non appartengono
nè a me, nè a Yuki, e non ci ricaviamo il becco
di un
quattrino. Ma era semplicemente un tributo. ^^
Ah, ho modificato l'intro del precedente capitolo, quello dove
spiegavamo la storia. Perchè mi sono accorta di aver scritto
una stupidaggine. O meglio, mi sono accorta di essermi espressa male.
Perdonatemi. A volte la mia mente va in black out. Comunque ho
corretto. :)
Piccola
precisazione: questa fanfiction è stata scritta passandoci
la
palla capitolo dopo capitolo. Una sorta di Round Robin non in tempo
reale, ove un capitolo lo scrivera Yuki e passava la palla a me che
continuavo, seguendo solo uno schizzo di trama basilare, che
conoscevamo
entrambe. In questo caso preciso, il primo capitolo è stato
scritto dalla mia socia, mentre questo da me medesima (ah, i bei
primissimi capitoli, ove ero tutt'altro che prolissa. Chiedo scusa se
è un po' corto, tuttavia, andando avanti
con la storia, peggiorerò pericolosamente!
XD). Posso solo
dirvi una cosa: divertitevi a scoprire di chi è il capitolo.
Abbiamo inventato un nuovo gioco. XD
Idiozie
a parte, veniamo alle recensioni!
Ps. Cisco lo conoscerete in poche, a meno che non siate fan dei Modena
City Ramblers. Comunque, è il loro ex cantante, che ora ha
una band sua. Spero vi piaccia. Io la trovo molto azzeccata per i
Rivoluzionari. E di fatti ce ne saranno altre a riguardo. ^^
-
Angolino di Beatrix
–
@Giodan:
O mamma! Direttamente nei preferiti? *Fa la danza
dell’imbarazzo
di Chopper* Grazie cara, sono contenta che ti abbia subito colpito. E
mi fanno molto piacere le tue parole, così come averti tra i
lettori. Purtroppo c’è un però: siccome
non voglio
illuderti, non ci sarà quella coppia. Più che
altro
perché non ci saranno i Mugiwara ^^’’
*giodan cade
dalla sedia* Ebbene sì, sarà tutta incentrata sul
Rosso,
sul cerino ambulante, sul nuovo personaggio (presentato qui appunto) e
sul nostro brontolone preferito. XD
Spero
che questo non sia un problema! ^^’’ Un abbraccio e
alla prossima!
@RuNami 4 ever:
ciao cara! ^^ Ben approdata! Allora, come scritto nella premessa, il
capitolo precedente è della mia socia. Per cui i complimenti
vanno tutti a lei. ^^ E le stesse cose gliele avevo dette io: lei
è fenomenale nel trattare Smoker. Non sarà il suo
personaggio preferito, ma riesce a renderlo completamente IC.
E’
inquietante la cosa! XD Sono felice che ti entusiasmi così
tanto dal principio! Spero che l'apprezzerai per intero!
Ti ringrazio per i complimenti, alla prossima!
(Tranquilla che la recensione così va più che
bene,
anzi!).
@MBP:
ciao Marta! (Vero? Sono un disastro coi nomi!^^’’)
Sono
felicissima che tu sia tra i lettori! Spero di non deludere le tue
aspettative, almeno per quanto concerne le mie parti. I complimenti,
come ho già detto a RuNami, vanno tutti a Yuki,
perché
è stata lei ad iniziare la storia. ^^ Ti ringrazio per i
complimenti comunque: non ho chiesto a Yuki, però,
nonostante
noi abbiamo a capitoli, credo che entrambe la consideriamo nostra
questa storia, a prescindere di chi ha scritto il capitolo. ^^ Alla
prossima caVa, un bacione!
@Red Queen:
Oh mio dio. O_O Sono scema se ti dico che, nel momento in cui ho visto
la tua recensione, sono svenuta? XD Tesoro! Non sai quanto mi faccia
piacere averti nei lettori! * Beatrix fa la calca attorno a Red Queen
urlandole “sono una tua fan!” * ahahahah! :D Spero
di non
deludere le tue aspettative (e quelle di tutte le altre, ovviamente).
Tranquilla comunque: figurati che anche la revisione di tutti i
capitoli è terminata, quindi non ci resta che caricarli! ^^
Anche io apprezzo chi pubblica quando la storia è
già
finita. Non per altro, ma semplicemente per il fatto “che non
si
sa mai”… Io seguivo Waves, mi piaceva da morire
e…
Ed è incompiuta (sul più bello per giunta). T_T
Sigh.
Grazie
ancora per i complimenti! Alla prossima!
@KH4:
tesoro, ci sei anche tu!!! ^_^ Benone! (Sembra una rimpatriata!).
Allora, premetto che ci siamo letteralmente sfasciate la testa per
cercare di far quadrare il tutto, a partire dal carattere dei
personaggi (sono tutti personaggi cui Oda avrà sì
e no
speso due righe per descriverli), soprattutto la Marina. Sengoku forse
l’abbiamo fatto eccessivamente bastardo, ma…
Vabbè
giudicherete! ^^
Il
complimento all’inizio è il più
bell’augurio
che il lettore vorrebbe ricevere. Sono commossa, grazie… Al
prossimo capitolo cara, un abbraccio!
@Akemichan:
ciao cara! ^^ Innanzitutto grazie per i complimenti, mi han fatto
parecchio piacere. Su Sengoku, guarda, noi ce lo siamo immaginato
terribilmente calcolatore e freddo. Dopotutto, dovete immaginarlo
completamente preso dalle vicende di questa storia, distaccandosi per
un momento da quelle principali (la linea temporale è Water
Seven come inizio). Quanto a Smoker, io già me la
rido…
Perché siamo sadiche (checché ne dica la mia
socia XD).
Ne vedrete delle belle. E poi, Smoker in missione segreta è
tutto dire! ** Alla prossima, un abbraccio!
@Yuuko:
ollallà! Che recensione mega! O_O Ciao carissima! ^^ Ti
ringrazio veramente molto per tutti complimenti, davvero. Qualche
precisazione però: sulla questione del personaggio accostato
assieme ad Ace, devo dirti che sarà più legata al
Rosso,
che a lui. Non posso dirti di più però, a parte
che, se
dovessi delineare i due fulcri della storia, potrei designare proprio
lei e il ragazzo. E’ un discorso complicatissimo da spiegare.
Quanto al primo capitolo, come scritto in precedenza, preciso che
questa storia è stata scritta passandoci la palla (tipo una
Round Robin, ma non in tempo reale): tipo, il primo capitolo
l’ha
scritto lei, il secondo io, inventandoci il seguito volta dopo volta
(seguendo solo uno schema stilizzato di linea temporale, fatto
all’inizio). ^^ Non ci sarà sempre
l’alternanza tra
i capitoli, però penso che, andando avanti, te ne
accorgerai. ^^
Infine,
Ace entrerà presto nella storia, tuttavia per Shanks dovrai
aspettare un paio di capitoli ancora. ^^
Un
abbraccio e grazie! Alla prossima! ^^
@Maya_90:
Yaaa! Ciao Maya!
L'hai trovata allora! XD Mamma mia, davvero, sta storia, da come
è partita sembra una rimpatriata! Ahahah! Guarda, sia io che
Yuki, amiamo sia Smoker che Tashigi. Se prima di scrivere Red Fire -
Dark Blow, diciamo che ci piacevano, da quando li abbiamo trattati
sono entrati nei nostri cuori prepotentemente. Fanno troppo ridere: lei
così sbadata, lui così orso (ma è
adorabile).
Io ti dico "chissà?". Ci siamo capite... Chi
vivrà,
vedrà. :p In ultimo, se ti piacciono gli intrighi e i giochi
di potere,
stai tranquilla che in questa storia non ti annoierai. Io stessa ho
chiesto a Yuki se siamo state troppo stronze con i nostri amati. XD
Tutto nello stile di OP, diciamo. Ovviamente non è un giallo
o
una cosa del genere, però ci siamo divertite tantissimo a
far
sì che tra tutti si tirassero colpi bassi. ^^ E Dragon...
Non lo
abbiamo che visto due volte, ma io già lo amo. L'idea di
inserirlo è stata perchè avevamo bisogno di lui
per agire
nell'ombra. E chi meglio del peggior criminale del mondo? **
Bene, io ti ringrazio per i complimenti (quelli su Smoker, sono da fare
interamente a Yu), mi hanno fatto davvero piacere! ^^ Alla prossima
cara, un abbraccio! (Ci leggiamo da te ^^).
- Angolino di Yuki -
@Giodan:
Ciao ^^
Ma che bella l'accoglienza per
questa nostra storia! Sono contenta di sentire tanto entusiasmo dato
che è la prima volta che
ci cimentiamo in una storia a quattro mani e soprattutto
perché ci abbiamo messo molto impegno nello scriverla!
Spero che anche i prossimi capitoli possano piacerti come questo e di
più!
Per quanto riguarda la coppia
Zoro/Tashiji, non comparendo proprio Rufy e la sua ciurma non
è possibile ^^"" Spero vada bene
comunque! ^_^
Alla prossima!
@RuNami 4 ever:
Elly!!!! Ciao!
Oddio, meno male che
c'è questa storia così possiamo continuare a
sentirci tramite recensioni! Anche se devi aspettare che pubblichi io
il seguito di 'Ambizione e Fuoco', riusciamo comunque a mantenerci in contatto ^^
Allora, parto dall'ultimo punto
perché é quello che mi fa più piacere
**
Beatrix mi ha rifilato Smoker
proprio perché dice che come lo tratto io sempra di vedere
quello di Oda, ma dato che io sono sempre
scettica sulle mie capacità di scrittrice, sono sempre
contenta di sapere di riuscire a mantenere i
personaggi IC!
Vedo con piacere che ognuno ha
il suo di personaggio XD Così almeno non litighiamo! Ottimo!
Per quanto riguarda la 'pagina
triste di One Piece' non mi esprimo dopo il capitolo 573 T____T Spero in un 574 che mi infonda
speranze!
A presto ^^
@MBP: Ciao
carissima!
Ma noi da quanto tempo non ci
sentiamo? Settimane? Mesi? Anni? *molto sarcastica* XD
A parte i miei deliri, sono
contenta di poterti sentire anche qui e che tu abbia deciso di seguire
questa nostra storia!
Sono contentissima di sapere che
Smoker mi sia riuscito così bene! Cavolo, non pensavo di
essere stata tanto brava! Mi fa veramente
piacere ^^
Ci sentiamo presto :)
Un abbraccio
@Red Queen: Ciao ^^
Non so se ho il permesso da
parte della mia socia (ma
sei scema a chiedermi il permesso delle cose? XD n.d.Bea),
ma volevo ringraziarti prima di tutto anche per la recensione che avevi lasciato alla mia one
shot su Ace, 'Vivere'. Mi ha fatto piacere sapere che ti sia piaciuta e
di essere riuscita a trattare la questione
in modo realistico come desideravo!
Ti ringrazio molto anche per i
complimenti sulla stesura del primo capitolo di questa storia ^^
Beatrix e io abbiamo deciso di
terminare di scrivere la storia prima di pubblicarla proprio per
evitare la spiacevole situazione di
interruzione. Dato che nemmeno a noi piace quando una storia a cui ci
affezioniamo viene lasciata a
metà, allora abbiamo preferito non correre questo rischio!
Spero siceramente che tu ti
possa appassionare molto a questa storia! Quindi, alla prossima!! =)
@KH4: Ehi, ciao
tesora!
Ma rieccoci qui, con le
recensioni ** Così non mi sento sola nell'attesa di
pubblicare il seguito della mia storia!
Bhè, non ho nemmeno
parole per rispondere ai complimenti *-* Grazie mille cara! Sono
davvero felice di sapere che la storia
appaia così interessante fin da subito e che la narrazione
riesca a coinvolgere a tal punto!
Spero vivamente che il nuovo
personaggio ti piaccia! Io e Bea ci siamo molto affezionate a lei e ci
teniamo, praticamente per noi
è come se facesse parte di One Piece seriamente!
Un abbraccio
Alla prossima ^^
@Akemichan: Ciao ^^
Ah, Smoker sono riuscita a
renderlo bene, eh? Sono molto soddisfatta nel saperlo, non credevo
seriamente di essere così
portata per occuparmi del Fumoso (come lo chiamano Ace e Rufy XD).
Sengoku sinceramente io me lo
immagino esternamente una persona molto pacata, tranne quando si
ritrova ad aver a che fare con la famiglia
di Garp. Infatti è lo stesso Gran Ammiraglio che lo afferma:
è sempre la famiglia del vice ammiraglio a dargli
preoccupazioni XD
Grazie ancora per i complimenti!
A presto!!
@Yuuko: Ciao
=)
Hai ragione, qui tutti si sono
dimenticati dei Rivoluzionari! Forse è anche un po' colpa di
Oda che li nomina ma non li fa mai entrare in scena
attivamente - io attendo ancora di vedere Dragon dar spettacolo - e
forse anche perché
in questo periodo tutti gli occhi sono puntati sulla questione
dell'esecuzione. Però io e Beatrix non ce ne siamo scordate e abbiamo deciso
di farli partecipare!
Allora, sappi che quando
toccherà a me scegliere le canzoni, il 50% delle volte
troverai canzoni dei Green Day dato che sono il mio gruppo
preferito! ^^
Per quanto riguarda il fatto che
il capitolo non sembra scritto a quattro mani... bhè, non lo
è! Io e Beatrix abbiamo scritto un capitolo
ciascuna (e non per forza alternate sempre, capitano momenti in cui si
susseguano due o tre capitoli dell'altra).
Il primo l'ho scritto io e quindi ti ringrazio per la nota positiva
sulla caratterizzazione di Smoker *-*
Guarda, ci sono io che ho eletto
Ace a mio personaggio preferito, nonché amore della mia
vita. E Beatrix ha fatto altrettanto con Shanks. Quindi
non ci offendiamo se tu vuoi rimanere fedele a Zoro
X°°°°D
A parte questa parentesi di
follia, spero davvero che la storia ti piaccia e ti possa emozionare!
Noi ci abbiamo messo tutte noi stesse per far
in modo che ciò possa accadere ^_^
Alla prossima!
@Maya_90: Ciao cararissima *-*
Che bello sentirci
anche qui!
Hai ragione,
Tashigi è un angelo a sopportare un uomo come Smoker -
scorbutico com'è! E lei mi fa una certa tenerezza
per la sua goffaggine e quegli occhiali che non mette anche se dovrebbe
XD
Grazie per i
complimenti sulla caratterizzazione di Smoker, a quanto pare, l'ho
messo giù proprio bene ^^""""
Guarda, tu non
immagini come io sia qui ad aspettare l'ingresso in scena di Dragon nel
manga di One
Piece! Insomma,
Oda li ha nominati più di una volta i Rivoluzionari, in
pratica stanno mettendo in crisi il Governo
Mondiale, e non si sono ancora visti decentemente! T__T Non
è giusto! Io voglio conoscere
meglio il padre di Rufy! Mi prende troppo come
personaggio.
A presto ^_^
Un abbraccio.
Ringraziamo infine chi
ha messo la
storia nei preferiti e nelle seguite. E anche chi, semplicemente,
è passato di qua a buttarci un occhio. ^^
ATTENZIONE - SPOILER PERICOLOSISSIMO (se
non seguite gli spoiler giapponesi, evitate di leggere, per
carità!).
Non ci dilungheremo in merito all'ultimo capitolo di Oda, riguardo ad
Ace: restano solo mille domande e una tristezza immensa, per una morte
insensata - perchè arrivati a questo punto, è
insensata, punto e basta.
Il figlio di ROGER non può morire in un modo così
meschino.
Ci sentiamo altrettanto stupide a starci così male, ma
sinceramente ce ne frega il giusto. Se passiamo come delle deficienti,
pazienza, vuol dire che lo siamo veramente.
Tuttavia non ce ne vergognamo.
E' quasi improbabile un contro - colpo di scena (anche se Oda
è davvero imprevedibile, e ce l'ha dimostrato sicuramente -
un cagotto di un mese non glielo risparmierà nessuno),
quindi...
Farewell
Ace. One Piece, con la tua dipartita, ha perso tutta la
sua magia.
Bea & Yuki
|
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Capitolo 3 *** Inizio ***
Tashigi doveva aver compreso subito che qualcosa non era
andato per il
verso giusto.
La ragazza lo aveva capito immediatamente solo guardandolo in volto e
cogliendo l'espressione scura nei suoi occhi. Tuttavia non si
fermò a dare spiegazioni, né a lei né
ai suoi uomini.
L'unica informazione che si degnò di condividere con i suoi
subordinati fu quella della rotta da prendere, senza specificare il
loro obbiettivo e senza informarli che non stavano più
inseguendo Cappello di Paglia. Mise a tacere con un grugnito le domande
della spadaccina e si rinchiuse nella propria cabina ordinando di
essere disturbato solo in casi di assoluta e straordinaria
necessità.
Doveva ancora sbollire la rabbia che quella faccenda gli aveva messo
addosso.
Ora che era da solo e che ci poteva ragionare meglio, scorgeva
chiaramente qualcosa di storto in quella questione e, anche se sapeva
che era meglio non indagare oltre, la sua mente non poteva fare a meno
di rimarcare i punti che più di tutti non gli erano andati
giù.
Primo tra tutti era la questione di essere stato spiato e pedinato:
nonostante le buone ragioni, quell'atteggiamento losco gli infiammava
le vene portando il sangue alle tempie velocemente. C'erano molte altre
persone più sospette di lui, senza contare quelli
palesemente corrotti, come mai a loro non veniva torto un capello?
Poi c'era la questione di Cappello di Paglia.
Una nuvola di fumo uscì prepotentemente dalle sue labbra
intanto che i suoi occhi si assottigliavano.
Decisamente non gli andava giù di dover rimandare nuovamente
la caccia a quel moccioso, nonostante la sua nuova preda non fosse
assolutamente da meno. Quel ragazzino gli era sfuggito troppe volte,
gli doveva persino la vita!
I sigari terminarono troppo rapidamente e fu costretto ad accendersene
altri.
Reclinò il capo appoggiandosi completamente allo schienale
della poltrona sulla quale si era gettato.
Era del tutto inutile continuare a rimuginarci sopra, non sarebbe
cambiato nulla: quell'incarico lo doveva portare a termine e non aveva
modo di sfuggirvi, anzi, non osava immaginare che cosa sarebbe potuto
capitare se non ci fosse riuscito.
Moderò la respirazione e tentò di liberare la
mente da tutti i pensieri che vorticavano al suo interno in modo
incessante.
A risvegliarlo fu il bussare alla porta. Tre colpi, un intervallo e
altri due colpi.
Tashigi.
Era la sola che bussava in quel modo alla sua cabina e ormai lo
riconosceva. Non aveva bisogno di chiedere chi fosse e diede
immediatamente il permesso di entrare.
La ragazza aprì la porta con incertezza dovuta alla sua poca
coordinazione nei movimenti ma anche al comportamento del suo
Commodoro.
Probabilmente non era ancora il momento adatto per chiedergli
spiegazioni, infondo aveva dato ordine di non disturbarlo, ma ormai
erano le dieci di sera e Smoker non si era fatto vedere nemmeno per
cena.
Era andata a controllare per verificare che andasse tutto bene dato che
era un po' in ansia.
A prima vista sembrava più calmo, ma forse era merito della
dormita dalla quale pareva essersi appena risvegliato. Gli occhi chiari
del Commodoro la scrutavano nella semi oscurità, blandita
solo dalla lampada sulla scrivania alle spalle dell'uomo.
Se fosse stato qualcun'altro lo avrebbe cacciato via senza nemmeno
degnarsi di domandare chi lo avesse svegliato, ma con Tashigi non
riusciva a essere burbero quanto con gli altri.
"Cosa c'è?" domandò con poco garbo Smoker.
"Commodoro, come mai abbiamo cambiato rotta”?
Se l'aspettava quella domanda, anzi, gliel'aveva già fatta
quella mattina quando era tornato sull'ammiraglia, ma lui l'aveva
ignorata.
Si riaccese il sigaro e prese a fumare liberando nuove nuvole nell'aria
della sua cabina che ormai era intrisa di quell'odore forte e virile.
Continuò a tenere i suoi scuri occhi sulla figura esile
della ragazza davanti a lui, che in piedi, attendeva una risposta al
suo giusto quesito.
Pareva una bambina in molti suoi atteggiamenti, soprattutto nella
goffaggine esasperata in alcuni momenti. Anche l'aspetto ci si metteva,
facendola sembrare più piccola di un paio di anni rispetto
alla sua reale età.
Eppure era un'eccellente spadaccina, sembrava quasi che il
combattimento la cambiasse improvvisamente, facendo uscire un suo
doppio più forte, sicuro e deciso.
Doppio che scompariva appena lo scontro cessava.
"Commodoro".
La voce di Tashigi era stranamente ferma e sicura. Voleva una risposta
e Smoker sapeva che se la meritava.
Anche lei teneva particolarmente alla cattura della ciurma di Cappello
di Paglia, in special modo desiderava scontrarsi e battere l'ex
cacciatore di taglie, Zoro. Quindi comprendeva la delusione che quel
cambiamento di programma le aveva procurato, soprattutto se non vi era
una valida ragione.
Tuttavia era incerto se metterla al corrente o meno.
Sengoku era stato molto preciso e tassativo al riguardo: era una
missione segreta. Cosa che lo metteva in una spiacevole situazione con
i suoi subordinati e con Tashigi.
Sui primi non aveva nessun tipo di rimorsi nel tacere la questione,
anzi, nemmeno si era posto il problema; cosa assai diversa era con la
ragazza dagli occhi zaffiri.
Ciò che maggiormente lo faceva desistere dal parlare era la
possibilità in qualche modo di esporla a qualche pericolo.
Non sapeva che cosa c'era sotto a tutta quella faccenda, non
comprendeva i meccanismi nascosti di quell'ordine e le possibili
varianti che avrebbero potuto mettere la spadaccina in situazioni
troppo rischiose, cosa avrebbe potuto perfettamente evitare se non
fosse stata informata.
Un ragionamento impeccabile che lasciava quindi una sola risposta
razionale: non rispondere.
Troppo facile, lei lo stava guardando con accusa e rimprovero per il
silenzio calato nella stanza.
Ad aumentare il peso di quello sguardo blu c'era la consapevolezza da
parte di Smoker di starle facendo un torto, un enorme e colossale
torto.
Sbuffò seccato.
"Abbiamo una nuova missione" rispose vago.
"Quale, Commodoro”?
Era testarda!
Infondo Smoker lo sapeva che quella risposta era troppo vaga, anzi,
ovvia e banale. Non bastava certo a soddisfarla dopo aver perso
l'occasione che avevano rincorso per tanti mesi.
A volte si chiedeva se sotto tutto quel desiderio di catturare quel
pirata con le tre spade non ci fosse dell'altro, qualche ragione che
non avesse alcun rapporto con il loro lavoro.
Appena quel pensiero sfiorava la sua mente, rideva silenziosamente per
quell'ipotesi assurda e idiota, senza vagliare il fattore che scatenava
in lui simili congetture.
Nuovo fumo proruppe dalla sua bocca.
Chiuse gli occhi per un attimo sapendo che ormai le avrebbe raccontato
quel poco di verità che conosceva. A lei non aveva mai
nascosto nulla, aveva sempre lasciato una certa libertà di
movimento perché si fidava del senso di giustizia di
Tashigi, sapeva che per lei era la cosa più importante.
Si sarebbe fidato anche quella volta, sperando che tutto filasse nel
verso giusto.
Spense il mozzicone dell'ennesimo sigaro di quella giornata nel
posacenere dopo aver riaperto gli occhi. Persino per lui, il
numero di
sigari che aveva terminato in quella giornata era impressionante, tanto
che ne aveva perso il conto.
"Ho ricevuto l'ordine di mettermi sulle tracce di Pugno di Fuoco, da
ora in poi è lui la nostra preda".
"Ma avevamo avuto il permesso di inseguire Cappello di
Paglia…"
"Lo so!" sbottò più acido di quanto avrebbe
desiderato "Non ci posso fare nulla, l'ordine viene dai Cinque Astri".
"Come mai proprio a lei, Commodoro"?
"Non hanno dato spiegazione di nessun genere".
"Comprendo" asserì abbassando lo sguardo dispiaciuta.
"Tashigi, una volta portato a termine questo incarico torneremo sulle
tracce di quei mocciosi".
"Però questa missione ha l'aria di poter diventare lunga"
osservò sistemandosi gli occhiali sul naso “E
pericolosa”.
"Andrà tutto bene, ce la sbrigheremo senza intoppi. E ora
vai a dormire" concluse Smoker, poi la richiamò un attimo
per sottolineare un particolare essenziale: "Tashigi, quello che ti ho
detto è riservato, non parlarne con nessuno. Intesi"?
"Agli ordini, Commodoro Smoker"!
La osservò uscire dalla sua camera e seguì il
rumore dei suoi passi nel corridoio fino a quando non raggiunse la
stanza nella quale riposava, tre porta a sinistra rispetto a quella del
Commodoro.
Sbuffò nel silenzio totale della sua camera prima di alzarsi
per andare a consumare un pasto fugace.
Nonostante le ultime parole che le aveva rivolto, quel senso di
inquietudine che lo accompagnava da quando aveva ricevuto la telefonata
di Sengoku non accennava a diminuire.
La Terra del Vento era una regione della Rotta Maggiore che aveva
vissuto prevalentemente in tranquillità.
Non aveva attrattive particolari, né per i pirati,
né per la Marina, dato che il territorio non offriva
particolari risorse da poter sfruttare o depredare.
Gli abitanti vivevano pacificamente e i villaggi erano piccoli, rustici
e accoglienti. Raramente approdavano viaggiatori su quella terra, ma
quel giorno, in una graziosa locanda, uno strano viaggiatore stava
svuotando le provviste che il proprietario aveva fatto in vista dei tre
mesi successivi.
Un giovane stava continuando a ripulire i piatti che la cameriera gli
stava portando a una velocità inumana, come inumano era la
quantità di alimenti che il suo stomaco riusciva a
contenere.
Per quel giorno il forestiero era diventato l'attrattiva principale di
tutto il villaggio e i presenti lo fissavano allibiti.
Era un pirata e questo particolare era lampante come la luce del sole.
Il tatuaggio sulla sua ampia schiena non lasciava ombra di dubbio dato
che ricalcava con precisione il Jolly Roger di Barbabianca, uno dei
Quattro Imperatori.
In più vi era anche quello lungo il braccio muscoloso che
formava le lettere del suo nome (scritto in modo sbagliato!) che
partivano dalla spalla e arrivavano fino a sopra il gomito.
Sopra la chioma scompigliata di capelli corvini vi era posato un
cappello arancione e al collo portava una collana di perle rosse.
Ace Pugno di Fuoco si stava abbuffando nella locanda in un'anonima
isola.
Era ancora sulle tracce di Barbanera, quell'infame traditore che aveva
osato uccidere un suo compagno. Un atto così ignobile
meritava una punizione con i fiocchi e Ace era alla sua ricerca proprio
per fargliela avere.
Aveva disonorato le regole che regnavano nella ciurma di Barbabianca e
non poteva permettere che la passasse liscia: un simile comportamento
doveva essere punito.
Tuttavia il suo stomaco reclamava nutrimento e così si era
visto costretto a interrompere momentaneamente l'inseguimento per
potersi rifocillare.
Inoltre, aveva completamente perso le tracce di Teach, pareva sparito
nel nulla come se nessuno lo avesse più visto dopo l'attacco
portato a spese del regno di Drum.
La cosa era sospetta e doveva assolutamente ritrovare una pista che lo
portasse a quell'uomo prima che potesse combinare qualcosa di
irreparabile.
"Grazie per il pasto".
Educatamente chinò leggermente il capo davanti al
proprietario della locanda, ignorando completamente il piccolo
dettaglio di avergli esaurito le scorte.
L'unica sua possibilità era continuare a chiedere
informazioni sulle isole in cui andava, ma dubitava che su quella in
cui si trovava ora Barbanera si fosse fermato. Decise che comunque
valeva la pena provare a domandare agli abitanti, che sicuramente si
sarebbero ricordati di un tipo losco come Teach se fosse passato
davanti a loro.
Con tutta la sua buona volontà si mise a camminare per la
strada cercando di individuare qualcuno che potesse dargli le risposte
che cercava.
I suoi buoni propositi furono nuovamente interrotti, questa volta da un
attacco di sonno improvviso!
Inaspettatamente le sue previsioni si erano rivelate errate.
In quella regione dimenticata da tutti, Barbanera pareva essere passato
seppur in modo rapido, senza lasciare una scia di morti dietro di
sé.
Gli abitanti lo avevano visto accampato vicino alla spiaggia del loro
villaggio, probabilmente in attesa che il Loge Pose si sincronizzasse
sulla rotta per l'isola successiva, quella principale, denominata
Mistral, la più grande tra tutte quelle isolette
sparpagliate in quel tratto di mare.
Ora almeno aveva una traccia da seguire, anche se era in ritardo
rispetto al suo ex sottoposto di due settimane.
Senza aspettare nemmeno un attimo, Ace saltò sul suo striker
e si mise in viaggio, azionando la piccola barca con il fuoco.
Non aveva intenzione di dare ulteriore vantaggio a quella feccia.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi
sempre avanti -
Salve
a tutti! ^^ Eccoci tornati alla missione di Smoker e Tashigi. Da come
potete dedurre dal capitolo, ci sono diversi interrogativi che minano
pericolosamente la mente dei nostri due Marines. Noi abbiamo deciso,
sostanzialmente, di introdurre questa psicologia particolare dalle
vicende di Alabasta in poi. E' vero, Smoker non è cieco e ha
sempre saputo del marcio del Governo e, nonostante ciò, ha
comunque mantenuto la fedeltà assoluta nella sua istituzione
di appartenenza (pur con modi discutibili, sottolineiamo).
Ma è arrivato ad un punto in cui non se la sente
più
di ignorare determinati fatti, soprattutto quando si ritrova ad aver la
responsabilità di parecchie vite tra le mani, quelle dei
suoi sottoposti, in particolare di Tashigi - ragazza di sani
principi,
ma clamorosamente ingenua in certi frangenti. Anche se...
Avrà modo di capire
moltissime cose di lei, grazie a questa avventura. ^^
Entra finalmente nella storia il nostro Ace. Purtroppo siamo ancora
all'inizio, e, per esigenza di trama, non riusciamo ancora a dare il
giusto spazio a tutti (il Rosso sta scalpitando irrequieto, con il
broncio degno di un moccioso di sei anni XD), ma non temete: la storia
è lunga, ci sarà posto per tutti! ^^
Detto questo, passiamo alle recensioni! ^^
- Angolino di Beatrix -
@Red Queen: ciao
caVa! ^^ Non ti preoccupare se non hai inserito subito tale storia
nelle tue classifiche personali, non c'è
obbligo alcuno. E se tu dici che sei rinco nell'anima... benvenuta nel
club, caVa, c'è posto per tutti! :D
Allora, sono molto felice di sapere che Hikari t'ispiri: noi ci siamo
fatte diverse seghe mentali su questo, perchè quando
s'inserisce
un personaggio nuovo, si rischia sempre di far storcere il naso a
parecchi. Abbiamo cercato di non farla troppo invadente col resto,
nonostante sia una dei quattro protagonisti (e abbia un passato
importantissimo, che a breve scoprirete) e speriamo, in cuor nostro, di
essere riuscite in merito. *Bea e Yu incrociano l'incrociabile -
capelli inclusi*
Diciamo che i risvolti da spy story sono molto evidenti per la prima
parte della storia. Scemeranno un poco andando avanti, ma
sostanzialmente gli intrighi politici sono la base di questa fic, per
cui vai trà. ^^
Se tu saresti certa di cadere ai piedi di Dragon, io ci sono
già
caduta (inspiegabilmente, non chiedermelo XD), come ci sono caduta per
Shanks e per Ben. Non so, a me basta poco e se poi mi si condisce tutto
col mistero... Bon, sono finita! :)
Alla prossima, grazie per la recensione!
@KH4: ciao
tesoro! ^^ Guarda,
la scelta di narrare personaggi poco visti è una sorta di
stimolo personale. Ho sempre desiderato trovare - in passato - fic su
personaggi "tralasciati" per il momento dalla linea principale,
perchè adoro vedere come l'autore inventa e si destreggia.
Questa mancanza di vincolo apre una porta grossa come quella di un
hangar, per quanto riguarda la narrazione. ^^ E inevitabilmente mi sono
messa in moto. :)
Dunque... Per quanto riguarda Hikari, non posso rivelarti molto sul suo
carattere, perchè scoprirete a breve il suo passato.
Sì,
ha un carattere notevole, molto spigoloso e una faccia tosta clamorosa.
E con il suo capo... Lei è così (no, non
è scema,
è che drammatizza la freddezza di Dragon XD), ma tutta
questa
confidenza verrà svelata. ^^
Sono veramente felice che ti sia affezionata a questa storia: spero sia
così fino alla fine!
Un abbraccio e alla prossima, grazie per la recensione!
@Giodan:
ciao caVo! Non sapevo
che ci fosse un cavaliere tra di noi! ^^ Perdonami se mi sono sempre
espressa al femminile, ignoravo questo particolare! Comunque, ho
seguito il tuo consiglio. Grazie, non avevo posto attenzione alla poca
distanza dello spoiler e alle implicazioni.
Comunque, mi spiace deluderti, ma la coppia Zoro/Tashigi non rientra
nei nostri canoni, o almeno non qui (perchè sì,
non ci
dispiace l'eventualità). Per cui, no, a Zoro non
penserà
manco per sbaglio, in quel
senso. ^^'
Grazie per la recensione, alla prossima!
@Maya_90:
caVissima, puVissima, levissima, buongiorno! XD Perdona i deliri
mentali, tuttavia dovrai abituarti. :D
Sì, sono d'accordo anche io a parlare di cose più
allegre
- e di fatti non ne ho parlato qui di quella cosa, e non ci
ritornerò.
E' innegabile che tutti quanti stiamo qui ad aspettare l'entrata in
scena del papino nostro preferito, che anche se brutto come la fame
(Garp è un figo, assomiglia pure a Connery XD), ha il suo
fascino, non c'è dubbio. ** Ma poi, è
così bello
abbandonarsi ai deliri da fangirl, suvvia! :D
Indubbiamente pare molto più serio del padre e del figlio,
però non bisogna cantar vittoria presto. Qui sarà
come
l'avete visto finora, con la sua ironia cupa e burbera (ma è
un
bravo cristo, dai...).
Quanto ad Hikari, come ho già detto in altre recensioni, ha
un
carattere particolarissimo, tosto e problematico. E capirete il
perchè, come capirete tutta questa confidenza con Dragon. :)
Non
posso dirti altro, sennò svelo i colpi di scena! ^^' Ti dico
solo che non dovrai aspettare molto per sapere il passato della mora,
fidati. Più in là, metteremo anche una scheda sul
personaggio. :)
Bene tesoro, grazie mille per la recensione, mi ha fatto estremamente
piacere. ^^ Aspetto il tuo capitolo, non far scherzi eh?!
Un bacione e alla prossima!
@Runami 4ever:
ciao caVa! ^^ Ho
colto un complimentone nella tua recensione. "Perchè
entrambe
sapete descrivere concetti difficili, senza bisogno di usare
chissà quali paroloni" ecco, grazie infinite, lo apprezzo
tantissimo! ^^ Sono felicissima di questa cosa. :)
Quanto a Hikari, beh... diciamo che è più a lei
che
mancano i martedì, rispetto al suo capo. XD Lei è
fatta
così, sdrammatizza: ciò nonostante le persone
attorno a
lei non colgono questi colpi di genio. E' un genio incompreso. u_u
Povera... Sì, è particolare e spero che
l'apprezzerete
anche più avanti. Varrà spiegato qualcosa di
più a
breve, altro non posso dirti. :)
Alla prossima tesora, grazie per la recensione!
@MBP: Marta
caVa, ciao tesoro!
Non preoccuparti della lunghezza della rece, veramente. Figurati se ti
trovo da dire, su. Capisco, insomma.
Spero che riusciremo ad emozionarti a dovere, perchè,
infondo, qui c'è. :) Goditelo, cara, fino alla fine. ^^
Un abbraccio stellina, alla prossima e grazie!
@Yuuko: ciao
caVa! *_* Waaa,
vai trà che a me le recensioni mattone piacciono un fottio,
le
adoro! ^^ Perchè sono prolissa, ricordi? E quindi posso dare
libero sfogo alle mie dita! ^^
Sono strafelice che Hikari ti stia simpatica: è un
personaggio
un pò complicato, tuttavia ha centrato in pieno il punto
della
situazione. C'è un perchè in tutto, quindi
c'è un
motivo perchè sembra apparentemente un pochettino arrogante,
c'è un perchè ha tutta quella confidenza con
Dragon.
Verrà spiegato a breve, tranquilla. ^^ Comunque hai avuto un
ottimo colpo d'occhio, bravissima.
Quanto a Dragon, purtroppo lo vedremo pochino (sempre per esigenze di
trama e perchè è un fuggiasco - diversamente non
gli
occorrerebbero le spie in Marina e in giro per il mondo), ma se ne
parlerà tantissimo. :) Perchè lo amiamo
già
all'inverosimile... *_*
Hai centrato pure la caratterizzazione degli stili, sei una lettrice
molto attenta! E sì, fondamentalmente Yuki è
quella che
si occupa dell'introspezione e dei pensieri dei personaggi; io, invece,
mi sono sviluppata più verso le relazioni interpersonali
(con
parti cariche di dialoghi e discussioni) e per le parti d'azione.
Diciamo che siamo complementari, non mi sono mai trovata in una
situazione simile ed è stato un piacere scrivere insieme. Ci
fogavamo a vicenda! XD
Sì, come vedi ti capisco benissimo quanto a papiri... Se non
fosse stato per Yu, ci sarebbero stati come minimo dieci capitoli in
più (e fidati che è lunghissima questa storia).
Ho
bisogno che qualcuno mi dia un freno, sennò rischio di
perdere
pure la cognizione degli eventi. Quando parto è finita! u_u
Bene, ecco, già che ci siamo, direi che è meglio
che
ponga un bel punto, sennò va a finire che faccio una
risposta
più lunga del capitolo in questione. XD
Grazie mille per la recensione, e ben venga che diventino la norma! ^^
Un abbraccio e alla prossima!
- Angolino di Yuki –
@Red Queen:
Ciao cara! Ah, se a te hanno distrutto la psiche a me il
cuore... ma preferisco non soffermarmi per non ricadere in depressione,
che altrimenti non ne esco più.
A Hikari siamo molto affezionate entrambe, come ogni nuovo personaggio
che si crea ci siamo attaccate molto a lei. Quindi, anche se io con lei
non condivido molto il comportamento – quasi nulla XD
– ho adorato trattare di lei e spero che anche tu e gli altri
lettori possiate apprezzarla così tanto.
Un abbraccio e alla prossima!
@KH4: Ciao
tesora! Il fatto di trattare personaggi che compaiono poco
è anche un modo per dar proprio rilievo a quei poverini che
hanno un potenziale incredibile e che Oda appena appena accenna. E poi
è anche molto stimolante come cosa, alla fine ci siamo
basate sulle poche comparse che hanno fatto per poter tracciare una
loro caratterizzazione – e io adoro fare queste cose!
Hikari è una tosta, lo imparerai ben presto. In
realtà non è che con i suoi modi vuole fare
quella irriverente o ribelle, semplicemente cerca – come
già detto da Bea – di sdrammatizzare un
po’.
E quanto alle svolte della storia originale... bhè, non ho
molto da dire, non perché non ci sia ma perché
preferisco non auto mettermi il dito nella piaga. Avevo intenzione di
scrivere a Oda, ma poi mi sono accorta di non saper a che indirizzo
scrivere XD
Grazie per tutti gli apprezzamenti =)
A presto!
@Giodan:
Ciao ^^ Come ti ha già detto Bea, no, la coppia
ZoroTashiji non ci sarà qui, nemmeno accennata.
Personalmente come coppia non mi dispiace, e nemmeno a Bea,
però in questa storia non l’abbiamo inserita.
Spero che Hikari, andando avanti con la storia, ti possa piacere ancora
di più!
Alla prossima!
@Maya90:
Ciao carissima **
Facciamo che evitiamo il discorso capitolo 574, eh? No
perché altrimenti io torno a deprimermi ancora –
nel senso, sono ancora depressa ma almeno ho assorbito leggermente il
colpo, se ci torno a discutere finisco in lacrime nuovamente.
Ah, Dragon *sospira*
Ma ci credi che io adoro quest’uomo anche se è
apparso due volte? Come personaggio mi ispira tantissimo e io lo adoro,
poi, dopo aver scritto una storia dove c’è anche
lui, il mio livello di adorazione è cresciuto in modo
pauroso!!! Mi sembra così diverso sia dal figlio che dal
padre... è così serio, io pensavo che i Monkey
dovessero avere una vena poco normale! Però
chissà, magari quando Oda si deciderà a farlo
comparire scopriremo gli altarini *ridacchia*
Quanto a Hikari ovviamente capirai che non posso rivelarti nulla, ma le
tue domande mi fanno piacere perché significa che sei presa
dalla storia e da lei ^^
Un abbraccio
@RuNami 4 ever:
Ciao cara!
Ma che bel complimento che ci hai fatto! Davvero, sono veramente
contenta di sapere che nonostante le mie parti introspettive riesco
comunque a mantenere la lettura leggera e fresca, senza appesantire
nulla. E soprattutto a dire quello che voglio senza rendere il tutto
più complicato ^^
Eh, magari è vero che anche a Dragon qualche rotella manca,
però credo che tra tutti quelli della famiglia Monkey sia
quello più ‘normale’ (relativamente,
ovviamente XD). Vedremo che cosa ci riserverà Oda, per il
momento io e Bea abbiamo costruito noi sopra le poche fondamenta
fornite nel manga.
E Hikari, bhè, lei capirai com’è fatta!
Io l’adoro **
Alla prossima! Un abbraccio
@MBP: Ma
ciao tesoro!
Ma non preoccuparti se non scrivi papiri di recensioni, io sono
contenta anche di sapere che la storia ti piaccia!
Sono felicissima che Hikari ti piaccia! Lei è una tipa tosta
e un po’ particolare, presto ne saprai di più e
così anche del suo passato. Vedrai che con il tempo ti
piacerà ancora di più – o almeno spero
^^
A presto!
@Yuuko: Ciao
carissima!
Ah, ma sei una lettrice molto attenta! E’ un piacere!
Perché da quel poco che hai potuto vedere su Hikari
già hai tratto parti del suo carattere e della sua immensa
stima per Dragon – che si vedrà molto meglio
più avanti.
E poi hai anche notato le differenze di stile, ah, sei meravigliosa! E
ci hai preso, io sono quella che adora fare l’introspezione
– o più terra terra, mi occupo delle seghe mentali
dei personaggi – e mi soffermo sui loro sentimenti e stati
d’animo. Bea invece è un vero asso nelle parti
d’azione, non la batte nessuno per me, e nei dialoghi dove
riesce a rendere comunque il carattere e le emozioni. Insomma, ci
completiamo perfettamente!
In ogni caso, sappi che io amo le recensioni chilometriche, quindi m
fai solo contenta a farle lunghissimissime!
Alla prossima, un abbraccio!
Ringraziamo infine chi
ha messo la
storia nei preferiti e nelle seguite. E anche chi, semplicemente,
è passato di qua a buttarci un occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 4 *** Sconforto ***
[FLASHBACK:
QUALCHE GIORNO PRIMA].
"Non importa, manderemo altri. L'aspettiamo presto. Buona giornata,
Commodoro Smoker".
“Bingo”.
Le era preso quasi un colpo quando l’auricolare aveva
cominciato a trasmettere il messaggio nel suo orecchio e lei si trovava
a risolvere un problema di routine in reparto.
Aveva dovuto fare appello a tutto il suo controllo per non dare
nell’occhio e continuare a parlare con i suoi sottoposti, che
le stavano illustrando la faccenda. Tuttavia l’inganno era
pur sempre il suo mestiere: appena aveva ricevuto il segnale acustico
che precedeva l’inserimento nella linea, prodotto dal fatto
che qualcuno stava trasmettendo dalla sede madre, si era preoccupata di
far tacere i suoi subordinati, incolpandoli di essere troppo caotici e
di farle montare su un mal di testa di proporzioni bibliche.
Hikari, nonostante la mente diabolica necessaria per svolgere quel
ruolo segreto, era di carattere solare: riusciva a scindere
perfettamente le due identità, comportandosi con naturalezza
in entrambi i casi. E sempre con un sorriso. Dragon non poteva
desiderare di meglio, in quel frangente.
Ma quando si arrabbiava, o bluffava l’arrabbiatura, faceva
sul serio paura: tant’è che a quelle parole, tutti
i suoi sottoposti tacquero immediatamente.
Cercò di prendere tempo facendo spiegare
all’inserviente più anziano il fatto, nel mentre
ascoltava attentamente la telefonata: aveva già capito dove
stava il problema, ma doveva assolutamente temporeggiare per capire
ogni parola di quell’intercettazione.
Ci riuscì, non senza difficoltà: il grave
problema del reparto telecomunicazioni era il personale, dotato di un
caratterino niente male. Si era sempre chiesta perché le
teste calde erano state raggruppate in quel reparto, contando nel
gruppo anche sé stessa. E quando si trovavano di fronte ad
un problema e in disaccordo, scoppiava un putiferio.
L’auricolare aveva smesso di trasmettere e lei si riscosse:
manco a sperare, non aveva ascoltato un beneamato nulla di cosa le
stesse dicendo il vecchio.
“Sì, sì, ho capito… Si
tratta di un problema elettrico, non di antenna. Me ne occupo
io” concluse allontanandosi dal reparto e salendo al piano
superiore. Entrò nel suo ufficio e prese il lumacofono,
digitando uno degli interni. Poco dopo rispose una voce maschile:
“Pronto, Manutenzione”.
“Qui è il Vicedirettore Hikari Mugen”.
“Mi dica”.
“C’è un problema elettrico nella
divisione tre del reparto telecomunicazioni. Urge risolverlo al
più presto: sono saltati alcuni contatti”.
“Sarà fatto”.
“Bene. La ringrazio” e ripose la cornetta al suo
posto, sospirando. La nottata precedente le aveva messo una notevole
quantità di adrenalina nelle vene e stava pregando in tutti
i modi il segnale di buona riuscita del piano: era l’ultimo
passo.
I suoi pensieri vennero interrotti da una telefonata, pochi minuti
dopo: si stava giusto rilassando un po’…
Rispose con una mal celata rassegnazione nella voce:
“Pronto”?
“Vicedirettore Mugen? C’è un pacco per
lei”.
Sorrise: “Va bene, mandami su il fattorino, ci penso
io”.
- Era anche ora! –
pensò, sbuffando per scaricare
la tensione.
Senza neanche attendere l’ulteriore risposta
dall’altra parte, ripose la cornetta e si affrettò
a frugare nell’ultimo cassetto della scrivania, tirando fuori
numerosi documenti e cartelle di dati. Li passò in rassegna
frettolosamente, li ripose sulla propria scrivania e rimase in attesa,
pugni sotto il mento, finché non sentì bussare
alla porta.
“Avanti”.
Il fattorino entrò lentamente nella stanza, chiudendo la
porta dietro di sé, restando poi a guardare la donna che
tratteneva a stento i sussulti: “Cazzo hai da
ridere!” sbottò infuriato.
Hikari, a quella reazione, era letteralmente esplosa, tanto che cercava
in tutti i modi di non fare scendere le lacrime: “Cielo,
Night, quella parrucca bionda ti dona parecchio! Sei
supersexy!” e non riusciva a smettere di ridere “E
la divisa da lavoro poi… Oddio, ti sposerei
all’istante”!
Night Fox dovette prendere un lungo respiro per evitare di
polverizzarla in un nanosecondo.
Era un uomo sulla quarantina, con la fissazione dei vestiti eleganti e
per i suoi capelli. Ed ovviamente era anche lui una spia di Dragon,
specialista nei travestimenti e nel bypassare i sistemi di sicurezza.
La sola immagine del collega che si fermava i suoi adorati ricci
castani con delle forcine, se li laccava e impiastricciava per fissare
quell’orrenda parrucca bionda, fece quasi partire un embolo
alla donna.
“Senti, questo ho trovato… Non credere che sia
facile travestirsi e passare inosservato nella Sede Centrale della
Marina” aveva commentato infastidito l’uomo.
Hikari tentò di ricomporsi nel minor tempo possibile, ma era
davvero dura: “Dai, dimmi…” gli chiese
quando finalmente era riuscita a riprendere il controllo del suo corpo
“Ce l’hai fatta”?
“Sì. Stamattina presto, verso le 8.30, abbiamo
mandato in cortocircuito la rete di illuminazione del locale
principale…” le aveva spiegato, sedendosi sulla
sua scrivania.
“Francamente non credevo che fosse così facile.
Tutti si aspettano un faccia a faccia nel caso di un attacco esterno,
ma la buona, vecchia e cara via del sabotaggio non la considera
più nessuno”.
“Non cantare vittoria troppo presto…”
commentò ironica la giovane donna.
“In ogni caso, ho piazzato la cimice: nel lato destro
dell’aula c’è una canalina. Ho messo la
telecamera proprio in mezzo ad uno snodo. Non si vedrà
benissimo, ma l’importante è che si
senta”.
“Night Fox tieniti all’erta. Tempo tre giorni al
massimo e Smoker dovrebbe giungere alla Sede Centrale. Ho intercettato
giusto prima una chiamata fatta da Sengoku in persona al
Commodoro”.
“Hai già avvertito il capo?”
domandò sorpreso l’uomo.
“Non ho ancora potuto farlo. Sono stata nei reparti fino a
qualche minuto fa. Appena tu sarai uscito di qua,
provvederò…” spiegò Hikari
“Intanto prendi questo” e gli porse una cartellina.
“Sono i dati per il capo”?
“Sì. E’ tutto quel che sono riuscita a
raccogliere sulla faccenda di Barbabianca e Pugno di Fuoco. Non posso
muovermi così liberamente: corro il rischio di farli
insospettire. Quindi digli che questo gli deve bastare”
commentò caustica, producendo un moto di ilarità
nel collega.
“Nascondili bene nella borsa. Appena sai qualcosa, chiama il
capo”.
“D’accordo” rispose l’uomo,
brandendo i fascicoli e nascondendoli tra i documenti delle poste e le
varie lettere e pacchi da consegnare.
“Ora vai, prima che qualcuno si chieda che cosa fanno il
vicedirettore addetto alle telecomunicazioni e il fattorino nel suo
ufficio” disse scoppiando a ridere.
Night Fox abbassò le spalle rassegnato: “Solo tu
puoi pensare a queste cose in un momento simile…”
ed uscì, levando gli occhi al cielo, dall’ufficio.
La giovane donna provvide a chiudere a chiave la porta: si
defilò in bagno, sperando che nessuno venisse a disturbarla,
ed estrasse il codec. Inserì come al solito i tre codici e
inviò il codice binario.
Poco dopo Dragon fu in linea: “Dimmi tutto”.
“Sì, grazie capo, sto bene anche
io…” commentò ironica lei. Dragon non
aveva la benché minima conoscenza delle buone maniere,
tantomeno della cortesia.
“Ankoku…” e prese un lungo respiro
“Finiscila di fare l’idiota”!
“E dai, capo, su! Mi sto facendo un culo tarallo per te, e
neanche ti preoccupi della mia salute…” si era
lamentata, facendo la vocina imbronciata “In ogni
caso” e Dragon ringraziò mentalmente il fatto che
fosse tornata seria “Ho intercettato circa mezzora fa una
chiamata dall’ufficio di Sengoku all’ammiraglia di
Smoker”.
“Quindi è definitivo”.
“Credo di sì. Sengoku ha dato l’ordine a
Smoker di rientrare alla Sede Centrale il più presto
possibile”.
“Night Fox è riuscito a piazzare le
cimici”?
“Sì, è stato qui fino a un minuto fa.
Me l’ha confermato di persona. Si metterà in
contatto con te, molto probabilmente tra tre giorni, il tempo che
Smoker dovrebbe impiegare per raggiungere la base”.
Dragon stette in silenzio per qualche secondo a pensare, quando Hikari
lo interruppe: “Capo, che pensi di fare”?
“Aspetterò l’esito di Night Fox, poi ci
penserò… Ci risentiamo, ti chiamo io”.
“Ok, passo e chiudo”.
La fortuna fu che la cimice funzionò benone. Ma la sfortuna
fu che i Cinque Astri non spiegarono granché la faccenda al
Commodoro, come era prevedibile.
Dragon però non fu molto contento di ciò: anche
se quell’intercettazione video dava la conferma del piano del
Governo Mondiale per intaccare gli equilibri del sistema, lui aveva
sperato di saperne un po’ di più a riguardo.
La frase di Hikari riguardo a Rufy l’aveva fatto riflettere:
era pur vero che, così facendo, Smoker avrebbe smesso
momentaneamente di stare alle calcagna di suo figlio, ma alla fin fine
l’obbiettivo non era cambiato di molto.
Francamente poco gli importava che il Governo Mondiale stesse dando la
caccia ad Ace: non avevano mai avuto un rapporto sereno con lui,
nonostante Garp l’avesse accolto come un nipote e fosse
membro integrante della famiglia, ancor prima di Rufy –
d’altro canto Dragon aveva sempre avuto altro a cui pensare e
un rapporto burrascoso col padre.
Quello che veramente gli importava era che il Governo Mondiale, non
sapendo più dove girarsi, aveva messo gli occhi sulla sua
famiglia, per attaccarlo indirettamente. Nonostante gli stessero sempre
alle reni, costringendolo a spostarsi come un fantasma per tutto il
Nuovo Mondo, non erano mai riusciti a cavare un ragno dal buco.
E quale migliore strategia se non puntare gli occhi su una delle
persone più importanti per suo figlio, per farlo uscire allo
scoperto?
Si appoggiò stizzito allo schienale della sedia: era
riuscito per un soffio ad evitare di venir scoperto. Aveva fatto rotta
di nuovo verso il suo quartier generale, Baltigo.
- Questa me la
paga… - ringhiò mentalmente,
pensando alla frase di scherno di Ankoku – Se la sa cavare,
ma potessi la strangolerei molto volentieri!
In tutta quella faccenda, c’era anche questo botta e risposta
continuo sul rovesciamento degli equilibri: non era mai stato alleato
dei pirati, ma in quel momento capiva che, se avesse dovuto schierarsi
per forza, l’avrebbe fatto a favore di questi ultimi. Infondo
avevano entrambi lo stesso nemico… E non sarebbe stato
saggio mettersi i bastoni tra le ruote.
Il suo intento era quello di rovesciare il Governo Mondiale: al resto
ci avrebbe pensato a fatto compiuto.
Ma il tempo scorreva inesorabile: doveva trovare un contatto
sull’altro fronte. Doveva impedire assolutamente la cattura
di Ace. Soprattutto, doveva evitare che il Governo Mondiale guadagnasse
terreno: se fossero riusciti a rompere l’equilibrio,
avrebbero guadagnato troppo vantaggio.
E la guerra doveva scatenarla lui, ma i tempi non erano ancora maturi.
Digitò tre codici sul codec identico a quello di Ankoku e
premette il pulsante per l’inoltro della chiamata.
“Ciao capo! Come stai? Novità”?
Sì, all’eventuale prossimo incontro
l’avrebbe strangolata.
“Ho ricevuto le informazioni da Night Fox. Purtroppo, a parte
la conferma della missione, nulla di nuovo”.
“Non hanno dato nessun dettaglio per la missione al
Commodoro?” chiese incredula la spia.
“No. Penso che il tutto sia stato riferito privatamente da
Sengoku”.
“Ma porca… Cosa pensi di fare allora”?
“Ci si muove”.
Hikari rimase un attimo in silenzio, per poi proseguire:
“Alla cieca?” e mal celò un moto di
sarcasmo. Non le piacevano le situazioni senza un piano premeditato, e
ciò la faceva innervosire parecchio.
“Stai calma”. La voce di Dragon pareva tranquilla,
nonostante tutto. “Ho un lavoro da farti fare”.
“C’avrei giurato…”
bofonchiò, levando gli occhi al cielo
“Dimmi”.
Dragon soppesò per bene le parole e il tono della voce, di
modo che sembrasse categorico: “Devi cercare di metterti in
comunicazione con Shanks il Rosso”.
A quelle parole Hikari impallidì: un senso di vertigine
s’impadronì del suo stomaco, raffreddandole le
guance e provocandole un forte senso di nausea, esacerbato dalla
tachicardia improvvisa.
No, non ora. Non dopo tutto quello che era successo.
“N-no…” riuscì solo a
balbettare.
“Ankoku, è un ordine” rispose
freddamente
Dragon, ben sapendo a cosa la stava sottoponendo. E un po’
gli dispiaceva anche.
La donna tacque ancora un istante, per poi riprendere decisamente
infuriata: “Hai idea di cosa mi stai chiedendo di
fare”?
“Sì”.
“E ti pare sensato? Ti pare giusto, accidenti!” non
era riuscita a mantenere il proprio volume entro livelli normali.
“Sono consapevole di cosa ti sto chiedendo di fare. Ma
è un ordine, Ankoku, e mi hai giurato fedeltà
assoluta, qualsiasi cosa ti ordinassi di fare” e il suo tono
non ammetteva repliche.
Chiuse gli occhi per un momento, cercando di trattenere le lacrime di
rabbia che stavano affiorando dai suoi occhi.
“Dragon… Spera solo di riuscire nella tua
missione” proferì con voce fredda e tagliente
“Perché se tutto questo risulterà
vano… Non la passerai liscia. E tu lo sai che non ho
problemi ad uccidere un uomo, se quest’ultimo mi priva della
mia libertà”.
Dragon sogghignò quando sentì la comunicazione
interrompersi.
- Si è
arrabbiata… - pensò divertito,
mentre si versava un bicchiere di rhum.
Si ricordava bene del loro primo incontro, avvenuto circa dieci anni
fa. L’aveva trovata priva di sensi su di una bagnarola,
incagliatasi sugli scogli dell’Isola della Terra Bianca a
causa di una tempesta.
L’aveva presa e portata con sé, curata e nutrita,
e quando gli aveva chiesto cosa stesse facendo per mare, lei non aveva
saputo rispondergli.
Alla domanda ‘Sei un pirata?’, lei gli aveva urlato
che non aveva nulla di che spartire con quella gentaglia: Dragon,
quindi, l’aveva schernita dicendo che se simpatizzava per la
Marina, avrebbe trovato molto dura la vita su quell’isola.
Ma a quelle minacce, lei non si era scomposta, anzi, gli aveva rifilato
un sorriso di scherno, rispondendogli che la corruzione non faceva per
lei. Che lei era libera da ogni vincolo, da qualsiasi legge scritta.
Tutto quel che aveva, che le era rimasto, era la sua libertà
e che chiunque avesse pensato anche solo di minacciargliela, sarebbe
stato ucciso senza pietà.
E dopo quelle parole, si prese le ginocchia al petto e le strinse con
foga: in quello stesso istante, il tavolo innanzi al suo letto fu
scaraventato contro la parete e letteralmente disintegrato.
Dragon rimase basito.
“Che hai fatto”?
“Mi dispiace per il tavolo…” aveva
mugugnato, ancora rannicchiata, incapace di trattenere le lacrime di
frustrazione.
“Non me ne frega un accidente del tavolo, ma voglio sapere
come hai fatto! Hai mangiato un frutto del diavolo?” le aveva
urlato, spaventandola a morte.
“N-no… Succede quando sono arrabbiata. Quando sono
su di giri, qualsiasi cosa attorno a me si
distrugge…” proferì con un filo di voce.
E fu quel giorno che Dragon le diede il soprannome Ankoku.
C’era qualcosa di estremamente oscuro in quella ragazza, che
di nome, manco a dirlo, faceva Hikari. (*) Qualcosa di estremamente
oscuro
che lui giudicava parecchio interessante.
- TO BE CONTINUED -
(*) Nota delle autrici: Hikari,
in
giapponese, significa Luce. Mentre Ankoku significa
Oscurità. Siccome
noi ci siamo prese la briga di immaginare che ogni rivoluzionario, tra
loro, usi uno pseudonimo, abbiamo giocato sul significato del nome e
sugli opposti, nel caso della nostra protagonista, catalizzando
l'attenzione sul potere particolare di Hikari (che verrà
spiegato più
avanti nella storia - abbiate pazienza! ^^' - anche se avrete
sicuramente capito di che cosa si tratti).
-
Un passo indietro... Poi
sempre avanti -
Buongiorno a tutti! ^^
Aggiornamento mattutino, semplicemente perchè sono
straimpegnata in questo periodo. -_- Pure la mia socia lo è,
tanto da mandarmi le risposte alle recensioni di notte! xD Santi Numi!
Allora! Capitolo dedicato a Hikari e Dragon, ove si comincia ad avere
dettagli sul lavoro di Hikari, gli agganci e sul suo potere.
So che ci state guardando con delle facce così -->
O_O. Cos'avrà mai fatto Shanks ad Hikari? Perchè
è innegabile che la reazione della mora sia spropositata (e
Dragon, bastardo, che se la ride. Ma quello è un dettaglio.
xD).
Bene, un altro capitolo pieno di interogativi irrisolti (chiediamo
perdono, ma davvero, da prossimo si capirà qualcosa in
più. ^^'' Promettiamo!).
Ed ora, schivando le sassate, direi che è meglio passare
alle recensioni!
-
Angolino di Beatrix
–
@MBP:
ciao Marta! ^^ Sono felice di leggere tutto questo entusiasmo nelle tue
recensioni, quasi mi commuovo! * fa il balletto
dell’imbarazzo di
Chopper *
A noi Tashigi piace
tantissimo: personalmente adoro la sua
determinazione mischiata alla sua sbadataggine cronica. Però
mi piace
in particolare per la sua forza d’animo e spero che Oda ce la
ripresenti, assieme al nostro Fumoso preferito
perché… Mi mancano da
morire! :( Per il resto, tu cogli… Che poi facciamo un bel
cestino e
partiamo tutte insieme per un fantastico pic-nic nelle verdi campagne.
XD E sì… Finalmente Ace è entrato
nella storia. Lo rivedrete più in là,
tuttavia da un punto preciso in poi sarà presente come
un’erba
infestante! XD Yuki è stata magistrale
nell’introdurlo, bisogna
riconoscerglielo: sono morta dal ridere io stessa!
Un bacio e alla
prossima, grazie per la recensione! *si inchina*
@Agnese_san: ciao caVissima e
benvenuta! ^^
Grazie per i
complimenti, mi hanno fatto tanto piacere! Speriamo in cuor nostro di
non deludere le tue aspettative.
Siamo
molto affezionate a Smoker e Tashigi, tra i pochi individui che si
salvano in quel tugurio che è la Marina: vedrai, ci
sarà da divertirsi!
^^
E per quanto
riguarda Ace, se vuoi ti passo il catino per
raccogliere la bava: è di Yuki, ma penso che non le
dispiaccia
dividerlo con altre! Ho appena finito di pulirlo e disinfettarlo. Lindo
e pinto! XD Scherzi a parte, andando avanti i capitoli gli renderanno
giustizia. Siamo ancora all’inizio e i personaggi sono tanti,
per cui,
per esigenza di trama siamo state costrette a trattenerci, ma non
temere! ^^
Un abbraccio e alla
prossima!
Grazie per la
recensione!
@Red
Queen:
ma ciao tesoro mio! **
Dici
davvero che abbiamo fatto il miracolo? Quel che hai scritto a proposito
di quello, mi stringe il cuore… Ma ti capisco, anche se mi
dispero. Te
sei l’unica che non mi fa partire gli emboli quando scrivi
yaoi (non
chiedermi il perché, non lo so proprio. Ho già
provato a rifletterci
su, ma di risposte non ne ho! XD) e mi dispiace un casino. Tuttavia,
prenditi un po’ di tempo… Non si sa mai, no? ^^
Ho colto
– credo –
l’ironia sul pairing Zoro/Tashigi… XD Che lettori
lungimiranti che abbiamo, vi amo. XD
Quanto
alla scelta di non mettere troppa carne al fuoco… Sai
cos’è? E’ che
proprio abbiamo dovuto seguire questa linea, perché
diversamente non si
poteva fare. Sono felice di tenervi sulle spine, perché sono
sadica
all’inverosimile * mima l’orgasmo di Sadi-chan * XD
Ora potete
lapidarmi in tutta serenità.
Dai, sbaviamo
allegramente su Dragon. Ce lo possiamo permettere, ora che è
impegnato a non farsi catturare. :D
Un abbraccio e alla
prossima caVissima! Grazie mille per la recensione! **
@KH4: ciao cara!
Questa
volta mi preoccuperò di ubicare sul muro uno strato di
gommapiuma
spesso una spanna. :D Non voglio che nessuno si faccia del male, e che
diamine! :p
Il merito del
capitolo va interamente a quel genio
della mia socia Yuki e sì, segretamente ho riso anche io
assieme a
Smoker. O più che altro, ero lì che gli facevo
gomitino. XD E concordo
con te che il nostro commodoro preferito sia parecchio difficile da
decifrare – soprattutto da scrivere. Tuttavia speriamo di far
rimanere
i personaggi IC il più possibile * Incrociano le dita e
fanno gli
scongiuri *
Per quanto riguarda
Ace… Eh, l’educazione è alla basa di
tutto! E sì che gli ha svuotato la dispensa e le scorte per
il prossimo
anno, ma lui ringrazia. Pazienza se non paga, quel che conta
è il
pensiero, no? XD Questo fatto che solo Nami paghi i debiti e che gli
altri fuggono dopo aver fatto un inchino, mentre l’oste li
guarda come
marziani, mi ha sempre fatto scompisciare!
Grazie per tutti i
complimenti, davvero! ** Alla prossima!
Ps. Anche se leggo
da mò
la tua storia, scema come sono non ti ho mai chiesto il nome! Mi fa
specia chiamarti "a sigla"! xD
@Yuuko: ellapeppa che
popò di recensione! O_O
Guarda,
ti ringrazio all’inverosimile per la tua minuzia e
precisione! *_* La
parte tecnica della recensione la lascio a Yuki, visto che è
suo questo
capitolo, mentre io passo al resto. :) Sì, è un
capitolo di passaggio,
ma già da questo si può intravedere una pista
particolare. Diciamo che
le danze si apriranno ora, dopo un aperitivo di apertura. ^^
La
Terra del Vento l’ha tirata di mezzo la mia socia, ma non so
se è un
riferimento voluto all’opera della Troisi o meno.
^^’ Lascio a lei la
risposta. Io l’ho scoperta successivamente questa cosa in
comune,
siccome non ho mai letto nulla dell’autrice.
Comprendo il fatto
che leggere il nome di Ace sia stato abbastanza traumatico: lo
è stato
per me medesima quando ho riletto il capitolo e lui non è il
mio
preferito (anche se di pochissimo). Diciamo che Ace si è
ritagliato un
posto nel cuore di ognuna di noi, indipendentemente dalle classifiche
personali: speriamo col cuore di essere state all’altezza del
compito
(in questo caso, ancora di più). ^^
Quanto al discorso
dell’autrice…
Inizialmente io e Yuki non ci siamo messe in società
perché avevamo
degli stili complementari. Ci stavamo simpatiche e abbiamo pensato
“perché no”? Poi, scrivendo, man mano
che la trama prendeva forma, ci
siamo accorte di questo particolare e… E’
scoppiato un amore reciproco,
ahaha! :D Io la stimo all’inverosimile, non mi sono mai
divertita tanto
a scrivere una storia come questa. E’ un’esperienza
meravigliosa che
sarebbe bello capitasse a tutti. :)
Ti ringrazio di
nuovo per la
recensione magistrale (te lo dico sul serio. Mi stimolano tantissimo e
sono davvero felice) cara, alla prossima!
Un abbraccio!
@Giodan: ciao caVissimo! ^^
La parte
introduttiva dovrebbe essere terminata con questo capitolo. :)
I
combattimenti arriveranno tranquillo. Ce ne saranno per tutti i gusti!
:D E per quanto riguarda le situazioni intricate… Penso che
qualcosa si
possa già capire da questo capitolo. ^^
Un abbraccio e alla
prossima, grazie mille per la recensione!
@Maya_90: ciao meraviglia!
Sì,
questo capitolo è di Yuki. ^^ E concordo in pieno sulle cose
dette su
Tashigi e Smoker: anche io ho amato quella parte della saga di
Alabasta, ove Smoker la sprona a migliorare – anche se con i
suoi modi
abbastanza discutibili – e che, pur essendo Tashigi una umile
Guardiamarina, ai tempi Sergente Maggiore, la stima e la rispetta
all’inverosimile. Questa parte è di vitale
importanza nella nostra
storia e sono felice che tu la sappia abbastanza a memoria,
perché è
fortemente collegata a quell’episodio. E sì,
Smoker che manda al
diavolo i Cinque Astri, con Hina scandalizzata, non ha prezzo! XD
Ace
ha fatto la sua prima apparizione nel suo classico modo: mangiare a
sbafo e crollare addormentato. A me, personalmente, fa morir dal
ridere. XD
L’avvento
del Rosso necessita ancora poco e… * sguardo a
cuore * sì, ci ho messo tanto, ma taaaanto amoVe. E spero
che sia
riuscito bene, perché, per quanto mi riguarda, è
il mio complesso
principale della storia. -_- Incrocio le dita!
Un abbraccio
caVissima e alla pVossima! :D
Grazie per la
recensione!
ps: Dho! Non volevamo farti perdere il tram! O_O Amore, scusa!
pps: Sappi che ti odio per il fatto che non aggiorni per questa
settimana. -_- (Sto scherzando xD Mi spiace che tu sia così
incasinata con l'uni, tata!).
@Karyon (in risposta alla
recensione del primo capitolo): ciao caVa! ^^ Benvenuta anche te in
questa storia. :)
Spero che
l’esame sia andato bene! Mi sentirei in colpa fosse il
contrario *tocchiamo ferro* :p
Allora,
i complimenti per il primo capitolo vanno tutti alla mia socia Yuki. :)
Spero che continuerai a leggere anche il resto. I tuoi complimenti
generali mi fanno molto piacere. ^^
Far interagire
tutti questi
personaggi è stato come un parto epocale e mi auguro di non
aver fatto,
almeno da parte mia, un disastro. ^^’
Ah, grazie anche
per la
segnalazione dell’errore: lo sistemo appena ho un secondo di
tempo libero – che devo ripescarlo! XD
Un abbraccio e alla
prossima!
Grazie per la
recensione!
-
Angolino di Yuki –
@MBP: Ma
ciao Marta-chan (ormai ti chiamo sempre così XD)
Sono
felicissima che ti piaccia come abbiamo trattato il rapporto di fiducia
tra Smoker e Tashiji. Secondo me per lei lui è un modello
molto
importante, una persona alla quale si rifà e alla quale
aspira di
assomigliare per il forte senso di giustizia e il modo di viverlo,
molto più corretto e schietto rispetto a quello del Governo
Mondiale!
Per quanto riguarda l'accenno... bhè, chissà XD
Ace... Ma lo sai che io Ace lo amo, quindi non potevo non metterlo con
le sue caratteristiche essenziali **
Per l'entrata in scena di Shanks non ti preoccupare, presto
arriverà anche lui ^^
Un bacio e non preoccuparti, la rece va benissimo!!!
@Agnese_san:
Ciao cara!
Ah, anche a me piace molto il rapporto che intercorre tra il nostro
commodoro e la giovane spadaccina!
Per
quanto riguarda Ace (si deprime per un attimo ripensandoci, ma poi tira
avanti... a fatica) io lo amo (sì, al presente!) quindi non
potevo non
inserire in quel seppur piccolo spazio tutti gli elementi che meglio lo
caratterizzano e che alla fine hanno colpito un po' tutti lasciando il
segno (tra parentesi, io il cappello di Ace lo vorrei XD)!
Un bacio a te e a presto! ^^
@Red Queen:
Ciao carissima **
Guarda,
sono contenta che siamo riuscite in qualche modo a tenerti vicino al
mondo di One Piece. Ti parla una ragazza che ama Ace, che lo considera
tutt'ora il suo personaggio preferito e che ha fatto una settimana con
la faccia da funerale! One Piece è un capolavoro e per
quanto questo
sia stato un duro colpo, continuerò a seguirlo con lo stesso
entusiasmo, perché Oda - per quanto sadico - rimane un genio
e quindi
non posso far altro che rimanere drogata della sua opera XD
Sono
contenta che il rapporto tra Smoker e Tashiji sia reso bene,
perché noi
adoriamo questi due - e sono i pochi della marina che adoriamo XD Per
quanto riguarda Ace, tranquilla, ti capisco perfettamente per la
reazione ^^
Un abbraccio e alla prossima!
@KH4: Ma
ciao tesora!
Ma
io Smoker lo rendo così bene?! Cioè, seriamente,
Bea me lo ha detto che
sono portata per trattarlo ma non pensavo di renderlo così
bene. Sono
felicemente sorpresa per ciò e mi sento orgogliosa
perché Smoker è un
personaggio al quanto difficile da decifrare e trattare per il suo
atteggiamento da orso - come direbbe la mia socia! Per quanto riguarda
la puntina di gelosia che hai rilevato, io non dico nulla, ho la bocca
assolutamente cucita e solo andando avanti lo scoprirai *sghignazza*
Ace
è gentile, ovviamente, lo abbiamo visto ad Alabastra! Quindi
anche se è
un pozzo senza fondo pure lui, almeno al contrario di Rufy un po' di
buone maniere le conosce XD Ma tanto lo ameremmo anche se non le
conoscesse!!!
Un bacio ^^
@Yuuko:
Carissima, ciao!
Ma lo
sai che io adoro te e le tue recensioni?! Ci tengo a dirtelo
perché
sono assolutamente precise - e un po' la cosa mi inquieta in senso
positivo - e mi rende contentissima ciò!
Ovviamente hai indovinato,
il capitolo era mio - due capitoli miei e due canzoni dei Green Day, la
prossima volta cambio, anche se mi sa tanto che indovinerai lo stesso!
Grazie infinite per i complimenti, sono veramente contenta di essere
riuscita a rendere così bene il commodoro! Sì,
anch'io ho sempre visto
nella caccia di Smoker a Rufy un'ossessione che comunque non
è la
solita marina/pirati, c'è come una sorta di rispetto e
dignità che la
marina non usa per i pirati solitamente, c'è correttezza nel
loro modo
cosa che ovviamente il Governo Mondiale nemmeno sa cosa sia!
Stai
tranquilla, per tutti è un po' traumatico leggere il suo
nome, ma per
me rimarrà sempre il mio personaggio preferito di One Piece
** Passando
oltre, anch'io adoro Ace quando si addormenta di botto, soprattutto
mentre è intento a fare qualcos'altro e quindi quella scena
era quasi
d'obbligo XD Sono felice che ti sia piaciuta e ti abbia fatto ridere!
Ah,
io e Bea ci completiamo davvero a vicenda per quanto riguarda lo
scrivere. Io detesto fare le parti d'azione e di combattimenti, sono
una tragedia per me, mentre a lei vengono divinamente e le sa rendere
in modo eccezionale! Mentre, io sono più portata per
l'introspezione e
la resa della psicologia dei personaggi, mentre a lei non piace tanto
fare capitoli incentrati solo sui sentimenti di un personaggio! Quindi,
sì, faremo ancora storie assieme - anche se per adesso ci
stiamo
dedicando a progetti singoli aspettando di aver nuovo materiale sul
quale lavorare, ovvero, Oda si deve spiccià a mandare avanti
la storia
XD
E, mi sto scordando, sei tu che fai arrossire me - e anche Bea credo -
con i tuoi complimenti!! ^^
Un bacio a presto!
@Giodan:
Ciao!
Sì, ancora poco e cominceranno gli intrighi veri e propri,
al di là di questi che sono a scopo introduttivo. **
Quanto alla storia, piano piano arriveranno anche i combattimenti! **
Di tutti i tipi, sia fisici che mentali!
Grazie per la recensione, un abbraccio! ^^
@Maya_90:
Ciao tesora!
La
parte descritta di Alabastra era esattamente come l'hai detta tu mi
sembra. La parte dove manda a quel paese i Cinque Astri per la
promozione che non si merita mi aveva fatto scompisciare, Smoker
è
l'unico con il fegato di rispondere in quel modo ai cinque bacucchi XD
Un grande!!!!
Sì, il capitolo è mio! Grazie per i complimenti
sull'introspezione ** amandola fare, mi fa sempre molto piacere sapere
di riuscire a farla davvero bene come mi piacerebbe e soprattutto che
non stanchi - perché mi è capitato di imbattermi
in introspezioni che
non si potevano leggere da quanto erano pesanti e io non vorrei mai
diventare così!
Ah, sì, Ace *ç* ...*il cervello si è
fermato* Ehm,
dicevamo, sì, lui nella sua prima comparsa dovevo metterlo
completo
assolutamente, non potevo omettere nessuno dei dettagli che lo
caratterizzano più di qualunque altra cosa! E per Shanks,
tranquilla,
arriva anche lui, ma per evitare di affrettare i tempi e rendere il
tutto troppo veloce abbiamo preferito lasciare i giusti tempi a tutto!
Quindi poco alla volta compariranno tutti i protagonisti ^^
Mi
spiace per il tram ç___ç Però
consolati, io per scrivere le risposte
alle vostre meravigliose recensioni dormo 6 ore se va bene (le sto
scrivendo di lunedì notte XD)
Un abbraccio!
@Karyon:
Ciao ^^
Ah,
non ti nascondo che intessere questa storia non abbia avuto i suoi
problemi (la linea temporale, eh Bea XD). Soprattutto per riuscire a
coinvolgere tutti i personaggi che volevamo tirare in ballo, cosa non
propriamente facile visto che Oda non ha dato molte informazioni
riguardo la maggior parte di loro e se da un lato è
un'ottima cosa per
far lavorare la fantasia dall'altra ti mette dubbi a non finire!!!
Grazie
per i complimenti sulla caratterizzazione di Smoker e Tashiji! Ti
confesso che lavorare a quattro mani è stato molto
divertente ed è
stato molto bello, poi io e Bea siamo perfette per lavorare assieme
dato che i nostri stili si compensano **
Allora alla prossima volta!
Un bacio!
Ringraziamo infine chi
ha messo la
storia nei preferiti e nelle seguite. E anche chi, semplicemente,
è passato di qua a buttarci un occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 5 *** Country Girl ***
Aveva appoggiato la testa alla scrivania: così, proprio sul
marmo duro e gelido. Avrebbe voluto prendere volentieri a testate il
suo capo, ma l’unica cosa sottomano era quel lastrone di
marmo. E non sarebbe stata una scelta saggia.
- Ma perché?
- si domandava col cuore tormentato, gli occhi
viola persi a guardare un punto non ben definito del muro posto alla
sua destra. La luce del giorno era stata quasi del tutto occultata da
dei grossi nuvoloni, che minacciosi si stagliavano fuori dalla finestra
del suo ufficio e talvolta si facevano sfuggire saette di un rosa
pallido, colore che faceva risaltare ancora di più la loro
serpentina nel cielo livido.
Ecco, il cielo in quel momento descriveva benissimo il suo stato
d’animo: cupo come le nuvole cariche di pioggia, inquieto
come il mare battuto dalla tempesta, percosso da fremiti di rabbia e
smarrimento.
- Perché
proprio ora?! - continuava a torturarsi in preda
allo sconforto più totale. Si portò la mano
destra alla fronte e si tirò indietro i riccioli ribelli che
le erano ricaduti davanti.
- Perché
proprio lui?!
[FLASH BACK: DIECI ANNI
PRIMA]
“Ho detto buongiorno”!
Hikari non aveva neanche sentito il tintinnio classico della campanello
della porticina in legno: era, come sempre, immersa in uno dei suoi
amati libri. Aveva tirato su la testa di scatto, chiudendo il libro e
ponendolo a lato, quando si era ritrovata innanzi al bancone un uomo
sulla trentina, tutto sorridente e con un colore di capelli davvero
assurdo.
E notevolmente attraente.
Imbambolata a fissare quelle lingue di fuoco che arrivavano a malapena
le spalle, s’era quasi scordata l’articolazione
della parola.
“B-buongiorno anche a lei!” fece imbarazzata
“Mi scusi, ero presa dalla lettura… E’
tanto che aspetta”?
L’uomo scoppiò a ridere: “L’ho
salutata tre volte… Cominciavo a pensare che fosse
sorda!” e continuava a ridere come un moccioso. Da parte sua,
lei era spiazzatissima, ma lo trovava in qualche modo divertente: non
aveva mai visto una persona che non fosse un bambino, ridere in quel
modo così spontaneo.
“Ok, cancelli questo burbero benvenuto… Mi
dispiace” disse lei sempre più imbarazzata, non
celando però una risata.
“Se vuole posso riuscire dalla biblioteca, rientrare e
ricominciare tutto da capo, che dice?” le aveva domandato,
asciugandosi le lacrime dal riso, ma con tono serio.
Hikari lo guardò per qualche istante sgomenta, senza capire
se stesse dicendo sul serio o meno, al che lui scoppiò di
nuovo in una risata fragorosa: “Stavo scherzando, non faccia
quella faccia! Ma non avete il senso dell’umorismo in questo
villaggio”?
La mora incominciò dapprima a ridere sommessamente, poi
sempre più forte: “E’ un villaggio di
anziani questo… E’ il primo cliente con un
po’ di brio che mi capita. O meglio, è il primo
cliente che mi capita da un pezzo a questa parte” concluse
ricomponendosi, ma sempre scrutando il viso dell’uomo.
“Beh, allora visto che sono un cliente speciale, mi presento:
piacere, mi chiamo Shanks!” disse entusiasta, porgendole la
mano, che lei ricambiò con una stretta decisa:
“Hikari”.
Shanks si appoggiò al bancone sorridendogli sornione e lei
non sapeva più come accapezzarsi: quegli occhi di un verde
brillante la stavano trapassando da parte a parte.
“Di cosa hai bisogno Shanks?” gli aveva chiesto,
tentando di non arrossire mentre lo guardava negli occhi: lei amava
guardare negli occhi le persone. Era sempre stata abituata
così: secondo lei era una forma di rispetto verso
l’interlocutore, anche se molte volte
quest’accorgimento veniva scambiato per
altezzosità.
“Hai dei libri di navigazione su queste acque”?
“Su cosa di preciso”?
“Tutto quello che hai va bene” proseguì
con un sorriso.
“Vedi quello scaffale là in fondo?” e
indicò una libreria azzurra, molto vecchia
“Dall’altro lato trovi di tutto: da come si fa un
nodo a una virata per schivare una palla di cannone”.
“Mi è piaciuto questo paragone” rispose
ridacchiando alla sua maniera “Ti ringrazio! Per qualsiasi
cosa…” ma venne interrotto da lei: “Mi
trovi qui al bancone” fece, tirando su il libro e
rimettendosi comoda sulla sedia a dondolo.
“Metodi… Di trasmissione…” e
si stava stiracchiando per tentare di leggere il titolo del libro che
lei teneva in grembo “ad onde corte?”
domandò basito: “Ma che roba leggi”?
Hikari gli gettò uno sguardo bieco: “Leggo quel
che m’interessa…”
“Ma deve essere una cosa barbosa…”
“Ma barbosa lo sarà per te!” e si era
infastidita. Non sopportava i giudizi della gente sulle sue passioni e
sui suoi gusti personali.
“Ok, ok, scusa, non volevo farti
arrabbiare…” spiegò Shanks, mettendo la
mano avanti, incredulo per una reazione del genere “Era una
battuta…” disse piano, con la faccia imbronciata.
La mora stette a squadrarlo per un instante, pensando a quanto poteva
arrivare il suo grado di infantilismo, ma non riuscì a non
ridere per quell’espressione buffa. E quando lui gli chiese,
con gli occhioni dolci, cosa potesse fare per farsi perdonare, si
strozzò quasi con la saliva.
“Shanks…” e nel mentre le scappava da
ridere “Lo scaffale è quello là:
vaporizzati prima che ti tiri i tomi di fisica che stanno qua
dietro”!
“Oh, finalmente ti vedo scherzare!” aveva esclamato
alzando il braccio al cielo: “Credevo non sapessi
più farlo a forza di leggere quella robaccia
noiosa…” e scoppiò a ridere come un
ossesso vedendo la faccia della ragazza che si era incupita
notevolmente e lo guardava con uno sguardo truce.
“Ok ok! Vado allo scaffale, lasciali dove sono i tomi di
fisica”!
Hikari rimise al suo posto un tomo dello spessore di una spanna,
guardandolo con un sorriso beffardo, mentre lui si dirigeva allo
scaffale, ridacchiando di tanto in tanto.
- E’ talmente
una persona singolare che ho il dubbio se sia
scemo o meno - aveva pensato ridendo, risedendosi sulla
sedia.
Erano passate tre ore da quando quell’uragano di irriverenza
e simpatia era entrato nella sua biblioteca: lo guardava talvolta,
posando lo sguardo sul suo mantello nero e notando che qualcosa nella
sua figura non quadrava, oltre al fatto che, per sfogliare o prendere i
tomi, utilizzava un braccio soltanto.
Guardò l’ora: erano le cinque del pomeriggio.
Si alzò piano, senza fare rumore, e si diresse nel piccolo
cucinino sul retro della biblioteca: decise di preparare il
caffè.
Mise la moka sul fornello e tirò fuori un piccolo vassoio in
cui ripose due tazzine, la zuccheriera e dei biscotti.
Poco dopo ritornò nel salone e ritrovò
l’uomo che la guardava con un sorriso: “Ho sentito
l’inconfondibile aroma del
caffè…”
“Beh, spero ti piaccia visto che te ne ho portato una
tazza” spiegò la mora, appoggiando il vassoio sul
banco ove Shanks era seduto.
“Wow, hai portato anche i biscotti!”
esclamò tutto contento, appoggiando la schiena alla sedia e
sorridendole dolcemente.
Aveva un sorriso splendido.
“Ti piacciono”?
“Io adoro letteralmente i biscotti”!
Hikari rise divertita: “Prendine quanti ne vuoi. Ne ho ancora
di là. Serviti pure”.
Nel momento in cui addentò il primo dolcetto, le
rifilò uno sguardo dolcissimo: “Ti ringrazio
Hikari”.
Lei, sentendo il suo nome pronunciato dalla sua voce,
traballò come un budino: “F-figurati…
Ci mancherebbe…” e continuava a guardarlo, rapita.
C’era qualcosa di famigliare in lui.
Bevvero il caffè in silenzio, sgranocchiando qualche
biscotto, finché lei non si decise a parlare:
“Senti un po’…
Dov’è che ti ho già visto”?
Shanks rise nella tazzina, alzando quegli splendidi smeraldi con
un’espressione furba: “Non saprei… Io di
sicuro non ti ho mai vista prima. Me ne ricorderei
altrimenti” concluse ridacchiando, facendola arrossire.
Hikari spostò lo sguardo imbarazzata, per poi recuperare la
sua sicurezza: “Non fare il lumacone…”
“Hai iniziato tu il discorso…”
“Sì, ma era del tutto smaliziato” lo
riprese, alzando un ciglio, per poi continuare: “La tua
faccia non mi è nuova…”
Shanks posò la tazzina e si frugò in tasca,
estraendo un foglietto ripiegato in quattro parti. Glielo porse e
stette a guardare la sua espressione stupita.
D’altro canto, lei si limitò a fischiare, notando
la fila di zeri sulla taglia: “Ora capisco il
perché”.
“Spero che questo non cambi le cose tra
noi…” s’informò lui,
mantenendo sempre quel sorriso sghembo sul viso.
“E perché mai dovrebbe cambiarle”?
“Perché sei la prima persona che mi da
l’opportunità di relazionarmi, pur conoscendo chi
sono” concluse lui, appoggiando il mento sulla mano destra.
Lei lo scrutò un istante: “Che fine hai fatto fare
all’altro braccio”?
Rimase colpito dal modo diretto che soleva avere quella ragazza quando
le interessava qualcosa: di prima battuta sembrava una ragazza schiva,
ma più i minuti passavano, più rivelava il suo
vero carattere.
“L’ho perso a poker…”
Ci fu un lungo minuto di silenzio, ove Hikari lo guardava inebetita: la
stava prendendo in giro?
Successivamente il Rosso scoppiò in
una fragorosa risata, tanto forte da farla quasi spaventare:
“Proprio non ce la fai a capire quando scherzo
vero”?
La mora in quel momento stava pensando seriamente di spaccargli le
tazzine sul cranio.
“Mostri marini e scommesse…” concluse
lui afferrando l’ultimo biscotto, sotto lo sguardo attento di
lei che non si perdeva un movimento.
“Hai mangiato il pezzo della vergogna…”
gli fece notare, mettendosi a braccia conserte e guardandolo negli
occhi.
“Dolcezza, sono un pirata… Il galateo non fa per
me” e si era sporto verso di lei, in avanti.
Allargò leggermente il suo sguardo, presa alla sprovvista:
quella testa di pomodoro riusciva a metterla in imbarazzo come mai
nessuno aveva fatto.
E questo un po’ la spaventava.
Decise di lasciar correre e si alzò arrabattando il vassoio,
sotto lo sguardo interrogativo di lui: ripose al volo le tazzine e quel
che era rimasto della merenda e fece per dirigersi verso la cucina,
quando una mano le bloccò il polso.
Lei, che non se l’aspettava, perse il controllo del vassoio e
il contenuto cadde per terra, restandone solo dei cocci.
“Cavolo, mi dispiace!” esclamò il Rosso,
alzandosi per darle una mano, mentre lei si era chinata a raccogliere
il disastro che aveva fatto.
“Figurati, non è colpa tua”!
“Scusami, non volevo…” ed era
dispiaciuto per l’accaduto. Ma lei era scattata su come una
molla: non aveva potuto prevederlo.
“No davvero, non fa nulla, lascia
stare…” commentò imbarazzata mentre il
Rosso raccoglieva i cocci.
“L’ho fatto io il disastro: lasciati aiutare a
pulire almeno…” le disse con un sorriso,
raccogliendo lo zucchero: “Meno male che non è
sale! Sai quanta sfiga”?
Quel commento la fece ridere: “Ma non avevi detto che il
galateo non faceva per te”?
Lui la guardò intensamente negli occhi: “Il
galateo è diverso dalla galanteria,
dolcezza…” e raccolse il vassoio, alzandosi in
piedi. Hikari invece era rimasta ancora accosciata a terra, mentre lo
guardava con un’espressione da triglia.
L’aveva praticamente zittita.
Il Rosso si voltò e s’avviò verso il
bancone, dandole le spalle: lei continuava a fissarlo senza trovare un
qualcosa di sensato da dire. Era rimasta folgorata.
“… Dietro il bancone vero”?
Si riscosse dai suoi pensieri: “Come”?
“Ho chiesto” e fece capolino dallo scaffale
“Se il cucinino è nella stanza dietro il
bancone…”
“S-sì… Cioè no…
Cioè, aspetta, dà qua!” e si sentiva
veramente stupida. Non si era mai trovata senza parole, col cuore che
pareva una trivella, incapace di articolare una frase di senso
compiuto.
E aveva un caldo terrificante.
Gli strappò letteralmente il vassoio dalle mani:
“Faccio io” disse e si diresse in cucina, sotto lo
sguardo a metà tra lo stupito e il divertito di Shanks.
Ripose i cocci nella pattumiera, fece scorrere l’acqua dal
lavello e si sciacquò mani e viso: che le stava succedendo?
E ripensava a quella presa salda e decisa che l’aveva fatto
perdere il controllo.
E al suo sorriso.
Quando tornò nel salone, vide che l’uomo stava
richiudendo lo zaino e aveva riposto tutti i libri al loro posto:
“Devo andare, i miei uomini si chiederanno dove io sia
finito” le spiegò con una risata.
“Guarda che se vuoi puoi prenderli i libri” rispose
cercando di non pensare alla faccenda di prima e al suo batticuore.
“No, tranquilla. Penso che ci fermeremo per un bel
po’ di tempo in questo villaggio di campagna. E’
tranquillo, indiscreto e ben nascosto… E poi
quest’isola mi piace parecchio, adoro il verde e la
natura” concluse con un sorriso.
Hikari provò una strana sensazione di felicità
quando disse che si sarebbe fermato.
“Come preferisci” rispose dominando
l’agitazione. Si stava cacciando involontariamente in una
situazione al quanto pericolosa e strana.
“Ci vediamo domani dolcezza” e la salutò
con un cenno, uscendo dalla porta e appoggiando la mano sulla
maniglia. Lei lo vide fermarsi, ma era troppo presa a soppesare quelle
parole, oltre al fatto che era ben la terza volta che la chiamava
‘dolcezza’.
Nessuno l’aveva mai chiamata così.
Lo vide poi fare retromarcia deciso, avvicinarsi sempre di
più a lei, stirarsi sul bancone e, poco dopo, le sue labbra
sulle sue.
Pietrificata, totalmente pietrificata.
Scivolò via qualche istante dopo, regalandole un sorriso
malizioso: “Grazie per la merenda, dolcezza” ed
uscì fuori nella via, come se nulla fosse, mentre lei era
diventata di sette tinte di rosso diverso e respirava a fatica, col
cuore che ballava la tarantella e che mancava più volte i
battiti.
- E fanno quattro
– pensò, mentre si passava le
dita sulle labbra e sentiva ancora il suo profumo sulla sua pelle, il
cervello totalmente sconnesso.
Un pirata, di bell’aspetto, gentile, educato, simpatico,
allegro e seduttore. Non voleva crederci: avrebbe scommesso anche le
mutande sul fatto che si trattasse di un sogno, se non continuasse a
sentire il suo profumo così intenso addosso a sé
stessa, la lieve ma piacevole irritazione della barba di lui sulla sua
pelle e il campanellino della porta tintinnare ancora di tanto in tanto.
Si sedette e prese un lungo respiro: successivamente scoppiò
a ridere convulsamente, con quasi le lacrime agli occhi.
Non voleva crederci… Prese il suo libro fidato, tentando di
recuperare un po’ di controllo, ma l'impresa si
rivelò davvero ardua.
- E va bene Rosso
– pensò con malizia –
ci vediamo domani.
Si alzò di scatto dalla scrivania, tentando di cancellare
quei ricordi che le facevano ancora così male.
Dieci anni spesi a dimenticarlo ed ora, come un uragano, ecco che il
Rosso compariva nella sua vita di nuovo: era furibonda. Ma non poteva
certo disobbedire ad un ordine di Dragon.
Inveì mentalmente verso di lui: se la sarebbe legata al
dito. Ma non capiva se il suo capo la stesse mettendo alla prova o
stesse soltanto divertendosi. Caratterialmente Dragon sfoggiava una
faccia tosta degna di nota. E lo sapeva che riusciva ad essere bastardo
fino in fondo se ci si metteva.
Decise che, se doveva chiamare quella testa color pomodoro, lo doveva
fare senza perderci troppo tempo a pensarci su. Tolto il dente, tolto
il male.
Armeggiò col codec: Dragon le aveva fornito tutti i contatti
necessari cui potesse aver bisogno. E tra quei contatti,
c’era anche quello del Rosso.
- Ma non poteva
pensarci lui? – rimuginò
mentalmente, nel mentre che ricalibrava le frequenze e inviava una
chiamata alla trasmittente di bordo di Shanks – Dove sarebbe
il divertimento sennò? – fu
l’ovvia
conclusione, condita con qualche imprecazione di un certo spessore.
Tempo qualche secondo e dall’altro capo si sentì
un fruscio, poi il silenzio.
“Sto cercando Shanks” proferì secca,
misurando il tono di voce.
“Chi parla?” una voce bassa e calda rispose
dall’altro capo, dopo aver indugiato qualche secondo.
“Sei Ben”?
“… Sì”.
“Sono Hikari”.
Ben Beckman dall’altro capo impallidì di colpo:
“Ti chiamo subito Shanks”.
Attese in linea circa un minuto, mentre incrociava le dita: sebbene il
codec non lasciasse traccia, non era sicura che Shanks non fosse tenuto
sotto controllo dalla Marina.
“Hikari…” e riconobbe la sua voce dolce,
ma il suo tono era insicuro.
“Ho un messaggio da parte di Dragon: il Governo Mondiale
è alla caccia di Pugno di Fuoco e ha mandato Smoker sulle
sue tracce”.
Shanks ascoltava incredulo. Mai si sarebbe aspettato una chiamata di
Hikari, per conto di Dragon: “So già
tutto” rispose, celando perfettamente il suo stupore.
La mora non trattenne un moto di sorpresa, ma proseguì:
“Pensi di riuscire a fermare Smoker”?
Il Rosso rimuginò in silenzio qualche istante:
“Perché dovrei fare un favore a Dragon”?
“Lo devi fare perché è tanto importante
per noi quanto per te fermare Smoker… E sappiamo bene quanto
tu tenga agli equilibri. I tempi non sono ancora
maturi…” e la sua voce era ferma e tagliente.
“Shanks, è una questione di vita o di morte. Noi
siamo blindati, non possiamo agire in così poco tempo.
Dragon te lo sta chiedendo per favore” e si
vergognò di implorarlo, anche se era per conto di qualcun
altro.
Un altro lungo istante di silenzio passò: “Va
bene”.
“Hai un lumacofono fax o qualcosa del genere”?
“Sì”.
“Ed è sicuro”?
“Ovvio… Dolc” e gli stava per scappare,
ma si era salvato in corner. Si sentì un verme.
“Ok, allora ti trasmetto la rotta di Smoker.
Dopodiché ci sentiremo nei giorni successivi”.
“Sappi che Dragon mi dovrà un grosso
favore” aveva incalzato lui, con un tono lugubre nella voce.
“Dragon non è come te. Lui le promesse le
mantiene” concluse lei con freddezza, ponendo fine alla
chiamata.
Il Rosso lasciò il microfono e si erse in piedi, con una
morsa allo stomaco e gli occhi lucidi.
- Ti prego di
perdonarmi… Te ne prego.
- TO BE CONTINUED -
* N.d.Bea: la canzone
è una versione della soundtrack del videogioco Final Fantsy
IX (l'originale, è di
Nobuo Uematsu, colui che ha curato fino al X episodio della saga, se
non erro, le musiche), fatta da tale Katethegreat19.
L'ho trovata per caso su Youtube, cercando i pezzi della colonna sonora
del gioco. Questa ragazza è stata bravissima, è
un genio. :) Tanto di cappello!
La ragazza che appare nei disegni è per l'appunto Beatrix di
Final Fantasy IX: sì, è quella a cui ho fregato
il nome.
:D
- Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera a tutti! ^^
Aggiornamento
serale questa volta, sempre per i soliti motivi... Lavoro/impegni,
impegni/lavoro. Ho bisogno di una vacanza dal resto del mondo (e la mia
socia è della stessa opinione...).
Allora, non guardateci
così... Che le vediamo le vostre facce basite, alla "Ma
prima... E poi
invece... Ohibò". XD Ok, ora sappiamo che c'è
stato qualcosa tra il
pirata e la rivoluzionaria. Sì, il tempo al passato
è giusto e non è
messo lì a caso, anche perchè ci arrivate da soli
a capire che, se
prima era cotta come una mela gratinata, ora lo tollera quanto una
trave in un occhio. ^^'
Hikari sa essere fredda e spietata come l'iceberg del Titanic, ce ne
rendiamo conto e noi stesse abbiamo provato pena per il Rosso, che
viene trattato così malamente (io
stessa volevo defenestrarmi da sola, come il vecchio de "Le follie
dell'Imperatore" X°D). Ma date tempo al tempo, presto
saprete bene la faccenda... :)
Bene
signori e signore, "ciancio alle bande"(cit.) e passiamo alle
recensioni (che, tra parentesi, vi ringraziamo per tutto il tempo che
spendere per noi con delle recensioni da urlo. Siamo commosse!
ç_ç).
- Angolino di Beatrix -
@Red Queen: Ciao
tesora! ^^
Ah, guarda, la tecnica del multitasking anche nel mio lavoro serve. E
tantissimo. Solo che io non sono al telefono, ma "dal vivo". XD Sono
felice che la scena ti sia piaciuta: personalmente mi sono divertita
molto ad immaginare Hikari nei panni dell'ordinaria amministrazione
(santa donna, aggiungo. XD).
Per le delucidazioni sulla lingua nipponica, il merito va alla mia
socia (anche il nome del collega), perchè prima di
conoscerla ero ignorante quanto la capra di Sengoku in merito. ^^'
Quanto a Shanks... Ahem, lo so. Ora, ci abbiamo riflettuto sopra
moltissimo e siamo giunte alla conclusione di averlo trattato malissimo
per tutta la storia. XD Siamo delle sadiche, lo ammettiamo candidamente
(soprattutto me medesima, visto che lo amo con ogni mia cellula ^^'):
sono curiosa di sapere cosa ne penserete quando si scopriranno i pezzi
del puzzle. Secondo me voleranno pietre. XD
Figurati, non ringraziarci per le risposte... Da parte mia posso dire
che, sì, è faticoso perchè ho
veramente poco tempo in questo periodo, ma è sia divertente
che giusto rispondere ai recensori. ^^ La vedo come una cortesia, via.
Voi spendete tempo per noi: è giusto ricambiare, per come la
vedo io. ^^
Un abbraccio caVissima, grazie per la recensione e alla prossima!
ps. Quanto alla tua ispirazione... Io incrocio dalle dita ai cestini.
La mia forza è con te! **
@Yuuko: a-m-o-V-e. Mi sono sanguinati gli occhi quando ho
visto la tua
recensione. In senso buono, naturalmente. ** Dio, quanto adoro i tuoi
"svisceramenti" intrinseci dei capitoli: ne sono dipendente,
"sallo"(cit.). XD
Allora, rimbocchiamoci le maniche e andiamo con ordine: sì,
cara, è un mio capitolo. ^^ E, a costo di sembrarti scema,
ti dico che i commenti sul mio stile mi hanno fatto esplodere il mio
cuoricino di pietra (lunga storia XD). Perchè io sono
complessata. E ti spiego: mi sto esercitando - e qualche traguardo
piccolo piccolo l'ho già raggiunto in questa storia - per
inserire più introspezione qua e là rispetto ai
miei normali canoni, tuttavia penso non sia proprio nel mio stile. Nel
senso che non la sento parte di me. Mi trovo a mio agio nell'esternare
appunto i sentimenti e tutto il resto coi dialoghi e sapere che
"rendono" mi sollevano il peso invisibile che giace da sempre sul mio
stomaco. u_u
Ho ancora una caterva di cose da imparare e conto di arrivare ad una
forma più o meno equilibrata nel complesso, ma il mio stile
- che è quello che potete leggere anche in questo capitolo -
è venuto fuori da solo. E' molto "povero", me ne rendo
conto, tuttavia è anche spontaneo per quanto "mi sento". Da
Yuki ho imparato molto, devo essere sincera e mi chiedo come faccia a
fare in media sei pagine - sei! - di quasi totale introspezione per
capitolo, per giunta per nulla pesanti. Quella ragazza è un
genio. Ripeto, totale stima. **
Piano piano raggiungerò il mio equilibrio interiore (mi sto
sentendo un monaco Bhuddista O_O).
Diciamo che nella prima parte della storia mi sono specializzata su
Hikari, proprio perchè Yu portava avanti l'altro filone.
Più avanti invece noterete che ce li siamo "scambiati" molto
i personaggi. ^^ E' una cosa divertentissima!
Sono felicissima di sapere che Hikari ti piaccia (questo è
un complesso di entrambe XD): come posso descrivertela? Tu hai centrato
alcuni punti in pieno, come il fatto che è precisa e che,
sì, tutto sommato adora "prendere in giro". Tuttavia, da
creatrice "a metà", devo dirti che questo lo fa solo con
determinate persone. Ovvero con il suo mondo personale (quindi Dragon e
i colleghi). Vedrai... Non è per nulla una persona
equilibrata, tanto per darti un indizio e per premiare i tuoi sforzi.
:D Può benissimo essere accostata al mese di Marzo: "guardi
il sole e apri l'ombrello". ^^
E no, non ha per niente peli sulla lingua! E se ti piace sta cosa, ti
divertirai, te lo garantisco: perchè Hikari non si fa
mettere i piedi in testa, a costo di sfasciarsela. ^^'
Quanto a Dragon *sospira* : io lo amo già. Me lo sono
immaginata come un orso, se devo essere sincera, ma con uno spirito
molto forte capace di catalizzare la stima altrui su sè
stesso. Io spero che sia uno dei "buoni", più che altro
perchè adoro l'idea dei Rivoluzionari contro il Governo e mi
attirano anche le situazioni in cui bisogna agire "sporcandosi" le mani
per un qualcosa di grande. E' brutto come ragionamento, tuttavia la
storia insegna. E in Dragon vedo molto sacrificio. E sì,
infondo - ma proprio in fondo XD - vuole bene a tutti i suoi uomini:
senza di loro, non sarebbe quello che è, no? ^^
Su Shanks... Ahem. Già da questo capitolo si può
intuire qualcosina, ma ho la bocca cucita e le mani legate. Ha fatto
una stronzata, sta a voi capire quale. Da parte mia, non ho mai pensato
che il Rosso fosse un santo: è umano anche lui, ed errare
è umano. :) Ma qualsiasi cosa faccia, lo amiamo lo stesso,
c'è poco da fare. **
Bene, ho finito! O_O E' la risposta più lunga ad una
recensione che abbia mai dato: c'ho messo esattamente venticinque
minuti a scriverla. XD
Un bacio, grazie per la recensione e alla prossima caVissima! **
ps. Sì, più che zampino nel cognome di Hikari,
c'è lo zampone - con tanto di lenticchie - di Yuki. XD
pps. I Queensryche sono un gruppo Heavy Metal. Sono molto tranquilli,
comunque. Se t'interessano, dai un ascolto all'album
Operation:Mindcrime. E' un capolavoro. ^_-
@KH4: ciao caVa! ^^
Sono felice sia che trovi azzeccato lo pseudonimo che la grinta di
Hikari. :) E' più che probabile che sia stata io a
trasmetterle quella grinta, perchè Yuki è la
calma fatta a persona (solo quando non le prendono i raptus di follia
pura XD), tuttavia io combino più guai. :D Hikari
è più controllata (merito dell'altra
metà dell'ispirazione che viene dalla mia socia) e
più fredda nei ragionamenti: io stessa sarei già
stata sgamata in pieno. XD
Dragon, da come avete potuto leggere, ha avuto un ruolo chiave nella
vita della mora: è un po' bastadello, non neghiamo di averlo
fatto così, ma alla fin fine crediamo sia una persona buona,
con i suoi modi un po' strambi e discutibili nel dimostrarlo. :) E'
fatto così. Ma, capiamoci, chi è normale in
quella famiglia? XD
Sulla questione Shanks... Anche lui ha avuto un ruolo fondamentale
nella vita della donna. E qualcosa si capisce già da questo
capitolo. :) E non posso dirti di più. E, sempre da come hai
potuto leggere tra questo capitolo e il precedente, Hikari non
è molto accondiscendente verso di lui... Anzi! Dai, prima o
poi capirete qualcosa di più! XD
So bene che vi teniamo sulle spine, praticamente dall'inizio della
storia, visto che è partita già con il mistero
della convocazione... Però sono felice di sapere che, anche
se inquietante, questa cosa sia positiva, almeno per te,
perchè un poco ci sentiamo in colpa!
Night Fox: mi sono sbellicata ad immaginarmi la scena, te lo giuro,
nonostante l'abbia scritta io stessa. XD Diciamo che un po' di ironia
era necessaria nella nostra storia. Diversamente ci sarebbe da spararsi
un colpo (parole di Yuki)! :D
Bene caVa: grazie mille per la recensione e i complimenti. Mi han fatto
tanto piacere, davvero! Ci leggiamo da te!
Alla prossima!
@RuNami 4 Ever: ciao tesoro! ^^
Non preoccuparti per non aver recensito. Non ci offendiamo! XD Mica
siete obbligate, tranquilla cara. :)
Allora! Cavolo, non credevo che Night Fox avesse così tanto
successo! :D L'idea del trasformista mi è venuta
così... E, siccome io amo i boccoli, soprattutto sugli
uomini, ho immaginato le reazioni di stizza di fornte ad
impiastricciarli e coprirli con una parrucca di dubbio gusto. XD I
boccoli sono sacri (chi parla è una che ha i capelli lunghi
e lisci come degli spaghetti - che culo...).
Grazie anche i per i complimenti sulla forma della storia: è
difficile spiegare tali cose senza incasinare la comprensione e, penso
di poter parlare tranquillamente anche per la mia collega, siamo felici
di sapere che risulta comprensibile in egual modo. ^^ Alla fin fine
leggere una fic è un passatempo, quindi non dovrebbe far
venir mal di testa, no? ^^ Io personalmente preferisco le cose chiare e
semplici, scorrevoli.
La tua curiosità per la faccenda del Rosso e di Hikari penso
sia stata in parte accontentata con questo capitolo. :) Ma non temere,
arriveranno altri indizi man mano. ^^
Sul potere della mora... E' abbastanza facile. Solo che è il
tipo ad essere particolare (farina del nostro sacco e speriamo che sia
abbastanza accettabile ^^).
Un abbraccio cara, grazie per la recensione e alla prossima!
@Maya: tesoro... Sto andando in paranoia senza la tua
storia! Aggiorna
ti prego, o mi defenestro da sola! T_T
Oddio... Sei la seconda persona che mi fa i complimenti per lo stile.
*Arrossisce e si nasconde dietro a Yuki - il come non si sa, visto che
la collega è la metà di lei*
Non so cosa dire (se non grazie, ovvio): come ho già
spiegato a Yuuko, io sono abbastanza complessata dal mio modo di
scrivere, perchè mi rendo conto (almeno, parere mio) che
risulti un pò scarno, rispetto allo standard di scrittura.
Sto cercando di impegnarmi un pò di più nel
mettere più introspezione qua e là, per
completarmi, ma mi risulta parecchio difficile. Nel senso che non mi
viene spontaneo. Verso la fine della storia ho inserito un capitolo
totalmente introspettivo (sei pagine, un record personale!), ma non ti
dico la fatica... L'ho preso per una prova via... E non sai che
felicità leggere i vostri complimenti (è
addirittura un amore? CaVa, nel mio cuore c'è posto per
tutti! XD), davvero... Sono quasi commossa. So che sembro scema, ma
è così. Per me è importante il parere
altrui, diversamente non pubblicherei. Mi servono i vostri consigli per
migliorare e sperimentare. E sapere di essere riuscita a far qualcosa
di buono, mi riempie di felicità. Grazie mille! ^^
Venendo alla storia, più nello specifico a Dragon, sai... Ci
siamo accorte che le parti di Dragon le ho trattate interamente io (il
che mi dispiace, ma non ce ne eravamo accorte prima!) ma non mi sono
ispirata a "V", sebbene conosca bene e mi piaccia quel film.
Inconsciamente forse? Può essere, ma Dragon ha preso forma
da solo nella nostra mente. Scrivendo è venuto fuori
così (bono... Se non ci fosse già il Rosso ad
occupare il mio cuore, sarei già sua. XD) e sono felice di
sapere che è IC come anarchico. Confesso che sta cosa dei
Rivoluzionari che agiscono nell'ombra mi faccia impazzire... Non sto
più nella pelle, sto diventando dipendente da lui e dal
Rosso in OP. Diversamente non me ne frega niente, VOGLIO vedere sti
due! Non ne posso più di aspettare! XD
Mah... Io, più che con il bicchiere di vino (alla Inazuma
^^) in mano, me lo vedrei meglio col whiskey, nella fattispecie il
bourbon. *ç* Oddio, sto sclerando...
Riguardo a Shanks e Hikari... Ci hai preso per tutti e due. :) Sia sul
potere di lei, che sui casini di lui... Non mi soffermo molto (non
posso XD), ma dico solo che il suo potere lo vedrete presto in azione
(tra qualche capitolo, via), mentre su Shanks un qualcosa ve l'abbiamo
fatto gustare già in questo. ^^ Non scoraggiarti, tra poco
cominceremo a dare indizi. XD
Il Rosso è indubbiamente buono come il pane, tuttavia
è umano. Posso dirti solo questo. :)
Ammetto di essermi divertita tantissimo ad immaginare questa specie di
cameratismo nei Rivoluzionari. Abbiamo messo scene così
(quella di Night Fox e Hikari) perchè senno c'era da
spararsi un colpo. XD Ogni tanto un paio di risate non fanno male e
sono contenta che vi sia piaciuto!
Concludo questa risposta-fiume (O_O), dicendo che se ti piacciono le
storie lunghe, qui hai trovato pane per i tuoi denti... XD
Un abbraccio caVissima, grazie per la rece e i complimenti, alla
prossima!
@MBP: Marta-chan! Ma ciao caVa! ^^
Non preoccuparti per il ritardo (la patologia di Yuki mi ha fatto
scompisciare! XD), l'importante è che la storia ti piaccia!
No, davvero, non credevo che Night Fox avesse così tanto
successo e simpatia... Sono molto contenta, sia che tu abbia trovato
divertente quella scena, sia che ti piaccia il rapporto tra Dragon e
Hikari. Se solo Oda ci facesse vedere un pò dei
Rivoluzionari... *sigh* Non sto più nella pelle... Ancor
più dopo aver scritto di loro: prima di iniziare questa
storia, sì, mi incuriosiva... Poi, andando avanti,
m'è presa quasi l'astinenza, dannazione!
Sul Rosso e Hikari... Pazienta ancora un poco. Però dai,
questo capitolo è dedicato a loro due. ^^ Un pò
si capisce già... :3
Felicissima di coinvolgerti caVa!
Grazie per la recensione e i complimenti! Alla prossima!
Un abbraccione.
- Angolino di Yuki -
@Red Queen: Ciao carissima!!!
Adoro il giapponese, quindi mi sono presa la briga di andarmi a cercare
alcune parole e la traduzione. Purtroppo non se ne trovano tantissime,
quindi diciamo che il mio 'dizionario' è decisamente
limitato xD
Però l'idea di rendere già dal nome chiaro che
lei ha un lato di 'luce' e uno di 'ombre' ci è piaciuto
molto e non abbiamo resistito ^^
In quanto a Shanks, bhè, ovviamente non posso rivelarti
nulla ma tanto tra poco si comincerà a capire di
più e scoprirai il motivo di questa reazione.
Infondo, bisogna contare, che Shanks rimane un pirata e per quanto io
lo adori, probabilmente qualche cosa sporca l'avrà fatta
pure lui. Almeno credo ^^
@Yuuko: Ciao tesora!
Oh, yeah, il capitolo è di Bea! E devo dire che la tua
analisi di Hikari è praticamente perfetta! Hai inquadrato
magnificamente il personaggio e il suo carattere - e la sua voglia di
stuzzicare chiunque abbia di fronte!
Quanto al suo passato, poco alla volta, emergerà dalle
tenebre - fatta a posta sta frase, ma ci stava troppo xD
E Dragon è un rivoluzionario, è un leader,
è uno che non lascia molto spazio a grandi manifestazioni di
sentimenti. Però conosciamo il padre e il figlio, quindi
siamo certe che anche lui un'anima e un cuore debba averlo, per questo
anche se velatamente abbiamo inserito questa sua preoccupazione per
Hikari.
Infondo un buon capo si preoccupa anche per i suoi sottoposti, no? ^^
Quanto a Shanks, tengo la bocca chiusa. Non si può
assolutamente rivelare nulla prima che venga nominato qualcosa nei
capitoli xD
E mi hai beccata, eh, con Kanda! Io lo amo, c'è poco da fare
u___u
Un bacio, alla prossima!
@KH4: Ciao Ale (posso chiamarti così?)
Hikari ha un passato non del tutto sereno, però questo
verrà chiarito più avanti ^^ Un po' di pazienza.
Per quanto riguarda Dragon, secondo me e Bea sì,
è un po' un bastardo - perché per far quel che fa
lo deve essere - ma gli abbiamo conferito quella nota 'buona'
perché secondo noi ce l'ha davvero. Oda non ci ha offerto
molto su di lui, quindi abbiamo lavorato di fantasia. Tuttavia, vedendo
come sono il padre e il figlio, non possiamo fare a meno di pensare che
anche Dragon sia un personaggio 'positivo'.
Non so se sono riuscita a spiegarmi xD
Effettivamente la reazione di Hikari al nome di Shanks è
imprevista, nessuno si aspetta una tale espolosione di rabbia sentendo
nominare il Rosso. Chissà... xD
Un abbraccio, a presto!!!
@RuNami 4 ever: Ma eccoti qui **
Che bello risentirti! Sono contenta che l'entrata in scena di Night Fox
ti abbia fatto ridere ^^ Un po' per alleggerire la situazione ci stava
- come in One Piece!
Il legame tra Hikari e Dragon è molto saldo e più
avanti si comprenderà meglio anche la ragione. Proprio per
il suo passato oscuro, Hikari ha trovato nei rivoluzionari e in Dragon
qualcosa di importante che l'ha aiutata molto. Ma più di
così non mi è proprio concesso dire xD
Sìsì, il capitolo è di Beatrix! xD
Dove c'è il Rosso, c'è Bea!!!! No,
vabbè, per questa volta è così ma non
è detto che perché in un capitolo c'è
Shanks allora l'ha scritto lei o perché c'è Ace
l'ho scritto io! ^^
Alla prossima **
@Maya90: Ciao tesoro! ^^
Ma brava, diglielo a Beatrix che lei scrive bene e che si fa troppe
seghe mentali per nulla! ^0^/ Io gliel'ho sempre detto che scrive
divinamente, che mi piace il suo stile, ma lei nulla, non ci crede -
sì, bhè, poi lo stesso discorso è da
girare perché io sono uguale, ma non soffermiamoci su questi
dettagli irrisori! XD
'V per vendetta' è uno dei miei film preferiti. Quindi
comprendo perfettamente l'accostamento che hai fatto e lo appoggio u_u
Su Hikari posteremo una 'scheda personaggio' tra qualche capitolo,
quindi avrai a tua disposizione tutte le informazioni che desideri! Per
quanto riguarda Shanks e la reazione al suo nome, ovviamente non posso
rivelare nulla, ma comunque stiamo parlando in un uomo e per quanto
abbiano un'animo buono e con sani principi, tutti commettono errori e
Shanks non è da meno!
Guarda, noi siamo andate lentamente con la storia proprio per evitare
di andare troppo di fretta e rendere il tutto meno chiaro e impreciso.
All'inizio la storia avevamo stimato che dovesse avere un totale di
capitoli sulla quarantina, inutile dire che non abbiamo per nulla
rispettato questa stima e siamo andate molto oltre. Ma per fare un buon
lavoro era necessario e noi ci siamo anche divertite, quindi siamo solo
contente se tu e gli altri apprezate il nostro impegno!
Un abbraccio
Aspetto il tuo aggiornamento **
@MBP: Marta-chan, ciao!
Ma io non so che dirti dato che parliamo praticamente tutti i giorni su
msn con la web xD
A parte ringraziarti per la dose quotidiana che mi hai offerto, per i
complimenti, non so che altro dirti!
Io, purtroppo per te, non mi farò scappare assolutamente
nulla sulla trama, non come qualcuno che mi ha rivelato il particolare
saliente del seguito della sua storia xD
Un abbraccio!
Ci sentiamo prestissimo **
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 6 *** Incancellabile ***
Quando
riagganciò il ricevitore rimase imbambolato a fissare
un punto vuoto per cinque minuti abbondanti. La sua mente era talmente
colma di pensieri che vorticavano senza sosta da non riuscirne a
cogliere nessun in particolare.
Invece era decisamente più chiaro il dolore tagliente che si
era insinuato nel suo petto, all'inizio con infima lentezza, per dargli
tutto il tempo necessario di assaporare amaramente quel sentimento
gelido che gli stava dilaniando il cuore.
Aveva cominciato a farsi strada dentro di lui la sofferenza per quella
ferita anestetizzata - perché non era mai guarita - da dieci
anni, quando Ben aveva pronunciato il suo nome.
[FLASHBACK]
Il suo vice entrò nella stanza dove stava beatamente in
panciolle con lo sguardo perso all'orizzonte, intento a fissare il
punto in cui cielo e mare si fondevano diventando un tutt'uno. Gli era
bastata un'occhiata per capire che qualcosa non andava: Ben aveva
un'espressione cupa peggio di chi va a un funerale.
In silenzio aveva atteso che si muovesse a parlare, intanto che il moro
liberava una nuvola di fumo prima di trarre un profondo respiro e
cominciare a spiegare il motivo di tutta quell'indecisione.
Ben non era tipo di molte parole, tuttavia Shanks non lo aveva visto
una sola volta bloccato per la mancanza di quelle giuste da dire.
"Shanks" cominciò con voce pacata ma senza riuscire a celare
una nota preoccupata nel timbro "Hikari ha chiamato, sembra urgente.
Sta attendendo il linea".
Dallo sbuffo desolato di Ben dedusse che la propria espressione doveva
rispecchiare appieno quello che aveva provato sentendo pronunciare quel
nome. Supponeva che una coltellata al cuore dovesse procurare meno male
che la miriade di ricordi che in quel momento gli stavano attraversando
la mente, marcandola a fuoco e lasciando bruciature indelebili.
"Shanks".
La voce di Ben lo riportò alla realtà,
strappandolo dal baratro che lo stava conducendo dritto nel fondo dei
ricordi risalenti a dieci anni prima. Cercò di recuperare
almeno il contegno esteriore, e lasciò perdere il tentativo
inutile di rimettere ordine tra i suoi sentimenti in quel momento.
"Vado…" borbottò cercando di apparire
più scocciato che sofferente.
I risultati furono alquanto scarsi visto che Ben scosse leggermente il
capo e gli diede una pacca sulla spalla quando uscì dalla
cabina.
Si richiuse la porta alle spalle con un tonfo secco.
Conclusa la telefonata e ripreso il controllo dei propri pensieri, si
era maledetto almeno una cinquantina di volte per quell'infelice uscita
che era riuscito a fermare troppo tardi.
- Ma come mi
è venuto in mente di chiamarla dolcezza dopo
quello che le ho fatto?! Sono un cretino! -
pensò
lasciandosi cadere su una poltrona lì vicino e portandosi
una mano sul viso che, lentamente, fece scivolare tra la chioma
infuocata.
Dal tono di Hikari era palesemente chiaro che non lo aveva affatto
perdonato, nonostante lui non desiderasse altro. Probabilmente se lo
meritava e forse era meglio così, almeno non avrebbero corso
il rischio di ferirsi nuovamente e di procurarsi altre ferite che non
sarebbero mai guarite.
Lo scricchiolio della porta che si apriva, lo distrasse dall'immagine
di Hikari che conservava gelosamente nella sua memoria.
"Allora?" domandò senza troppi giri di parole Ben.
Il vice si andò a sedere nella poltrona di fronte a quella
del Rosso, fissandolo con sguardo imperscrutabile intanto che
continuava a fumare la sigaretta tenuta tra le dita.
"Il Governo Mondiale vuole scombussolare gli equilibri: ha mandato
Smoker sulle tracce di Ace per catturarlo e poterlo condannare a morte,
in questo modo provocherà l'intervento di Barbabianca e
cercheranno di eliminarlo per poter girare a loro vantaggio questo
vuoto di potere".
"Deduco che noi avremo un ruolo in tutto ciò".
Shanks annuì chiudendo gli occhi. Non avevano molta scelta
se intendevano contrastare il Governo Mondiale: per quanto i rapporti
con Barbabianca non fossero i più idilliaci e per quanto in
quel momento avessero un missione già di per sè
delicata di cui occuparsi, una sua caduta
era una delle ultime cose che desiderava in quel momento
così importante per l'intero globo. Se davvero uno dei
Quattro
Imperatori fosse caduto, questo avrebbe significato un'avanzata della
Marina con conseguenze poco raccomandabili per chi faceva il pirata.
- E non solo visto come
il Governo Mondiale sfrutta anche gli
innocenti... - rifletté mentalmente prima di
riaprire gli
occhi.
"Ci ha mandato le coordinate che sono state date a Smoker, ci metteremo
sulle sue tracce e faremo di tutto affinché Ace non venga
catturato dalla Marina" concluse, porgendo il fax che le aveva inviato
Hikari a Ben.
"Fai cambiar rotta".
Il vice comandante afferrò il foglio che Shanks gli stava
porgendo intanto che continuava a trarre profonde boccate di fumo dalla
sua sigaretta ormai arrivata agli sgoccioli.
Il Rosso, al contrario di lui, era incapace di nascondere in modo
adeguato quello che provava a meno che non si trovasse in casi di
estrema necessità e in quel momento non aveva nessun bisogno
di tenersi tutto dentro. Anche se ci fosse riuscito non sarebbe
cambiata di molto la situazione: conosceva Shanks da troppi anni per
non riuscire a capire che cosa stesse passando in quel momento.
"La mia domanda iniziale si riferiva ad altro" precisò
spegnendo il mozzicone nel posacenere.
"A cosa?"
"Non fare l'idiota!" sbottò Ben "Lo hai capito
perfettamente. Che intenzioni hai con Hikari”?
"Nulla. E' una storia vecchia".
"Sì, certo…" replicò sarcastico il
vice piantandogli addosso i suoi profondi occhi blu scuro "Con chi
cavolo credi di star parlando? Anche se fino ad ora avessi,
ipoteticamente, creduto che tu l'avessi dimenticata, ora è
palese che le cose non stanno così".
"Non me l'aspettavo".
"Idiota è restrittivo ora che ci penso, credo sia meglio
coglione".
Ben si appoggiò contro lo schienale della poltrona e si
accese un'altra sigaretta continuando a tenere sotto controllo Shanks
con occhiate fugaci.
Stava evidentemente cercando di sviare la questione per poter rimanere
più lucido sulla missione che ora dovevano compiere, peccato
che se fosse andato avanti a costruirsi castelli di carta prima o poi
gli sarebbero crollati addosso.
Ed era sempre peggio quando la realtà la si afferrava in
seguito al crollo delle illusioni.
Pensò a Hikari e non faticava a immaginarsi il suo di stato
d'animo. Doveva essere furiosa, nonostante fossero passati dieci anni
ed era certo che la giovane donna non avesse dimenticato la questione.
Non era il tipo da accantonare qualcosa. Ma doveva essere anche
impaurita da quella situazione che l'avrebbe riportata accanto a Shanks.
Espirò una nube di fumo lentamente.
"Shanks credi che io sia cieco? Se gli occhi d'ametista fossero
più comuni, tutte le donne delle tue veloci storie avrebbero
avuti anche quelli, oltre ai boccoli corvini".
Colpito nel vivo.
Il Rosso sgranò gli occhi e fissò allibito il suo
migliore amico. Aveva ragione Ben, non riusciva proprio a darla a bere
nemmeno a sé stesso. Come poteva pretendere di convincere
gli altri?
Tuttavia in quel momento era impossibilitato a pensare in modo lucido e
non aveva idea di come comportarsi se avesse incontrato nuovamente
Hikari.
Decise che era meglio impiegare tutte le sue energie per rintracciare
Smoker e impedirgli di portare a termine il piano ideato dal Governo
Mondiale. Infondo che cos'erano i suoi problemi paragonati a quelli che
avrebbero potuto coinvolgere l'intero mondo, se Barbabianca fosse morto?
Nulla era la risposta razionale, ma quella del cuore era l'esatto
opposto.
Smoker sul Vento dell'Est non doveva avere poco vantaggio,
ciò portò Shanks a optare per far fare ai suoi
uomini doppi turni in modo da non arrestare la navigazione, se non in
casi di estrema necessità. Dovevano raggiungere il Commodoro
in fretta, prima che individuasse la posizione di Ace, cosa che il
Rosso sapeva non facile, dato che si spostava spesso, ma nemmeno
impossibile.
Hikari gli aveva trasmesso dati che lo avevano avvistato presso la
Terra del Vento. L'avvistamento risaliva a qualche giorno prima quindi
probabilmente il comandante della seconda flotta di Newgate era
già ripartito per destinazione ignota. Ciò
l'aveva costretto a chiedere alla donna di avvisarlo sia degli
spostamenti di Smoker sia della posizione di Pugno di Fuoco non appena
fosse stato avvistato nuovamente.
Se i suoi calcoli erano esatti, Smoker per andare dal Quartier Generale
della marina alla Terra del Vento ci avrebbe impiegato undici giorni,
che sarebbero scaduti fra cinque giorni.
Invece loro avrebbero impiegato due giornate di troppo –
in quel momento stavano a circa sette giorni di navigazione
dall’obiettivo - rischiando di farsi giocare da Smoker.
E ora era lì, in cabina, a tamburellare convulsamente sul
tavolo fissando nervosamente il ricevitore del fax aspettando notizie
da parte di Hikari.
In quel momento comprendeva molto bene la ragione per cui Ben fumava e
se non fosse stato per il semplice fatto che non riusciva a sopportare
il sapore del fumo in bocca, si sarebbe acceso una sigaretta. Forse era
meglio così, altrimenti avrebbe rischiato di finire tre
pacchetti in meno di un'ora con il risultato di procurarsi il peggior
cancro ai polmoni che si fosse mai visto a una velocità
inumana.
Non era ansia, non solo quella, per lo meno, che gli tendeva i nervi in
modo spropositato. Era semplicemente l'insieme generale della
situazione che lo mandava fuori di testa e gli comprimeva il petto in
una prigione di rovi acuminati, le cui spine si dilettavano a
squarciargli la carne qualunque fosse la posizione che decidesse di
assumere.
Sbuffò pesantemente.
"Hai una cera pessima".
"Taci".
Non aveva nessuna voglia di sorbirsi le prediche di Ben, non era
dell'umore per sopportarle o per riderci sopra. Avvertiva che sarebbe
potuto scoppiare con poco e che era meglio per i suoi uomini se fosse
rimasto da solo, altrimenti avrebbe rischiato di perdere il controllo
sull'haki e riversarlo su di loro facendoli crollare a terra con la
bava alla bocca.
Il suono del fax lo distrasse per una manciata di secondi.
"Pare che Ace si sia diretto verso l’Isola di Mistral"
comunicò il vice prendendo il foglio e leggendo le
coordinate "Se ci muoviamo ora saremo in grado di arrivare insieme a
Smoker e riuscire a fermarlo, con un po’ di fortuna e facendo
gli straordinari".
"Perfetto, allora fai cambiare la rotta" ordinò apaticamente.
Quando avvertì la porta richiudersi dietro le spalle ampie
di Ben, richiuse gli occhi verdi e nuovamente i ricordi dell'immagine
di Hikari riempirono la sua mente.
Era davvero messo male se in dieci anni non era riuscito a
dimenticarla, se nemmeno l'oceano e la vita che tanto amava erano
bastati per alleviare e infine cancellare le ferite che si era
procurato dopo averla lasciata.
Si imbronciò improvvisamente: perché non c'era un
antidoto per quel veleno amaro e dolce insieme? Avrebbe pagato oro in
quel momento per poterlo avere.
"Piantala Shanks, sei davvero patetico" proferì
l’amico, ritornato in cabina.
"Sono il tuo capitano, un po' di rispetto".
Sapeva bene che aveva ragione Ben, ma in quel momento la
razionalità era una delle cose che gli mancavano e forse
aveva raggiunto il luogo in cui stava il suo braccio mancante.
"Che rispetto vuoi avere con una faccia del genere”?
Non ce la faceva più a starsene buono e la sua scarsa
pazienza era completamente esaurita. Non gliene fregava nulla se quello
era il suo migliore amico, un pugno non era in grado di evitarglielo
dopo quelle provocazioni.
"Sei proprio un moccioso!" sbottò Ben spegnendo la sigaretta
che gli era sfuggita dalle labbra con il tallone destro. "Un capitano
peggio di te non me lo potevo trovare"!
Incominciarono ad azzuffarsi come due ragazzini che cominciano a
litigare per chi deve utilizzare per primo un giocattolo e vanno avanti
senza più capire quale fosse la ragione che li aveva portati
a cominciare quell'assurdo scontro.
Quella tra Shanks e Ben era una scazzottata senza nessuna pretesa,
infantile e illogica, che si concluse con il fiato corto di entrambi
stesi sul pavimento.
"Va meglio?" chiese riaccendendosi un'altra sigaretta il moro.
"Sì, grazie" rispose sorridendo con più
serenità il Rosso "Era quello che mi ci voleva".
"Sono a tua disposizione ogni volta che ti serve una sonora lezione".
"Guarda che ho vinto io…"
"Non dire cazzate. Hai gettato la spugna dopo tre secondi".
"Avevo una gran pena per come ti stavo conciando"!
"Shanks piantiamola qui, altrimenti questa volta ti spacco la faccia
seriamente" concluse il discorso Ben, alzandosi.
Invece l'altro uomo rimase ancora seduto a terra con la schiena
appoggiata al muro e osservò il suo vice uscire dalla stanza
dopo avergli scoccato un'occhiata indecifrabile.
Ora che aveva scaricato buona parta tensione accumulata dopo la prima
chiamata di Hikari, riusciva a guardare con più
serenità alla faccenda di Ace e sentiva che si sarebbe
potuto concentrare prevalentemente su quella, senza essere distratto in
modo eccessivo dai ricordi.
Infondo Hikari era una spia infiltrata nella Marina e sarebbe rimasta
lì a ricoprire la sua posizione strategica, che sarebbe
andata in frantumi se si fossero incontrati. Molto probabilmente non
l'avrebbe rivista e le comunicazioni con lei sarebbero terminate una
volta che Ace fosse stato al sicuro.
Quel pensiero invece che alleviare ulteriormente il peso sul suo cuore,
lo schiacciò pesantemente. Una parte di lui avrebbe voluto
rivederla, l'altra sapeva che non sarebbe stata un'idea saggia.
Si alzò di scatto e andò a buttare la testa sotto
il getto di acqua gelata del lavandino. Doveva far scivolare via le sue
preoccupazioni personali e cominciare a lavorare.
-
TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera a
tutti, "Carini!", tanto per citare il nostro Von Clay (quanto amo
questo personaggio!). Ecco qui il secondo capitolo sul Rosso, capitolo
in cui tutto il sadismo di Ben Beckman, nei confronti del suo
capitano/migliore amico, viene a galla pericolosamente. ^^' E' stato
difficile ingranare e dare un ruolo abbastanza consono alla nostra
pertica preferita (io adoro Ben e ho contagiato anche Yuki da
quando ci siamo messe a scrivere su di lui :p), tuttavia speriamo in
cuor nostro di averlo reso abbastanza IC. Benchè non
protagonista assoluto (come Ace, Hikari, Shanks e Smoker),
avrà un ruolo abbastanza importante in tutta questa faccenda
(e ringraziatelo, sant'uomo, perchè sarà lui a
fare un po' di ordine ed avviluppare la matassa!).
Piccola anticipazione: dal prossimo capitolo arriverà il
vostro preferito... ^^ Sì, sì, avete capito bene,
sto parlando proprio di lui. ^^ Lo so che siete lì che
fremete... Abbiate fede. :)
Bene, detto questo, passiamo alle recensioni!
-
Angolino di Beatrix -
@KH4: ciao Ale! ^^
Allora,
la questione Shanks/Hikari è un po' più
complicata. Sappi che vi daremo tutto il tempo di tirare le conclusioni
personali del caso, perchè ci sono cose tutt'altro che
scontate. Soprattutto questo Shanks è uno Shanks abbastanza
problematico (da come hai potuto leggere), vista la faccenda, molto
distante da quello che ricorda Rufy. Il perchè lo capirete
man mano che la storia andrà avanti. ^^
E
Hikari... Confesso che a volte fa paura a noi stesse che
l'abbiamo inventata (anche se, è vero, quando arrossisce
è un amore... tuttavia è meglio evitare di dirle
che è pucciosa. Potrebbe prenderlo come un insulto, visto
che è permalosa all'inverosimile! xD): Hikari non
è nè me,
nè Yuki. Ma non è neanche una fusione,
è un personaggio totalmente inventato con caratteristiche
ben precise che ha poco a che fare con noi: per questo siamo sempre un
po' in
ansia quando si tratta di lei. Abbiamo usato molta interpretazione,
partendo quasi da zero e addirittura alla fine ci siamo dette "ma da
dove è saltato fuori questo uragano?" xD
Sono
felice di esser riuscita a rendere al meglio il tono e le emozioni
derivanti dalla "chiacchierata" con il Rosso, tutt'altro che
amichevole. Lo apprezzo davvero tanto!
Quanto
a Dragon, io mi sono fatta un'immagine ben precisa di lui: spero sia
buono, alla fine, tuttavia mi inquieta parecchio. E forse è
per questo che me ne sono innamorata. ** Personalmente però
non credo che sia simile al padre e al figlio (che sono uguali xD): se
Oda non me lo presenta dopo Marine Ford, giuro che mi prende un ictus!
Io voglio saperne di più su questo personaggio meraviglioso
(che nasconde, a mio avviso, qualche informazione sui cent'anni di
buio) e sui Rivoluzionari! Stanno diventando il mio punto fisso. u_u
Grazie
mille per la recensione e i complimenti! **
Un
abbraccio e alla prossima!
@Red Queen: ciao
caVissima! **
Non
dirlo a me, tesoro: sto facendo i salti mortali per conciliare il
tutto, visti gli impegni tra lavoro e "il resto del mondo"... =_=
Aiuto...
Allora!
Oh mamma, abbiamo fatto un disastro aprendo il vano delle "relazioni
complicate" in tema Rosso? Spero che ciò non ti blocchi la
lettura, perchè mi dispiacerebbe un sacco... C'è
stato qualcosa comunque, ormai è chiaro, ma il resto lo si
scoprirà andando avanti. Diciamo che questa è la
vicenda parallela a quella principale, ovvero "fermiamo Ace con ogni
mezzo possibile, anche a suon di badilate sulle gengive". ^^'
Se
devo essere sincera, hai spiazzato me con questo commento. xD Il Rosso
che andremo ad osservare avrà molto di problematico, in
conflitto tra orgoglio e coscienza. Perchè sì,
ognuno ha il proprio scheletro preferito nell'armadio... Ed
è davvero giunta l'ora di farci i conti.
Comunque,
stai tranquilla caVa, perchè dal prossimo capitolo ci
sarà il tuo adorato: sì, finalmente è
giunto il momento di inserirlo quasi definitivamente. E, ripeto, la fic
è lunga e da un punto non troppo lontano da qui, Ace
sarà praticamente sempre presente. ^^ (E meno male,
aggiungo. **).
Un
abbraccio tesora, grazie per la recensione!
Alla
prossima!
@MBP: ciao
Marta-chan! **
Sei
stata bravissima stavolta, 10+. Non come me, che sono baka fino al
midollo (chiedo ancora perdono, ma è un periodo sia pesante
che abbastanza di m...a, per cui abbi pietà di me... u_u).
Allora,
diciamo che il Rosso ha il suo modo di fare con le donne: personalmente
mi sono divertita un casino a scrivere questo capitolo! Chi non
vorrebbe incontrare uno così? **
E'
inutile, non posso essere obbiettiva quando si parla di Shanks: con o
senza braccio, chissenefrega, resta meraviglioso. **
(Si
ricompone un attimo, perchè si è accorta di
perdere la bava come una lumaca).
Comunque...
Hikari ha un motivo ben particolare per avercela con lui. E si
saprà a breve. ^^ Certo è che, da qui in poi, a
vostra insaputa siete state catapultate in un guaio che neanche vi
immaginate! xD
Un
abbraccio cara, alla prossima!
Grazie
per la recensione e per i complimenti. ^^
@Maya: amoVe! **
Sei
tornataaaa (e pure col cioccolato, anche se a me proprio non piace il
fondente. =_= Sono molto mocciosa nei dolci - kinder cioccolato
ammanego!)! *piange lacrime di commozione*
Come
ti ho scritto di là, tu mi fai prendere i "tremoni"
(direttamente dal vicentino). Però sono contenta di leggere
la tua rece, nonostante tu sia sobbarcata dagli impegni! :)
Dunque...
Arriviamo a quella meraviglia che cammina... Mi sto riferendo al Rosso
ovviamente (tutto il mio savoir-fare alla Ben Beckman si sta suicidando
giù nel burrone della vergogna, perchè quando si
parla di Shanks io riesco a rendermi ridicola all'inverosimile. E'
amore... **).
Diciamo
che ho cercato di renderlo proprio così - e pure Hikari se
ne è resa conto, hai visto? xD Obiettivamente, farei carte
false per uno così, questo è certo.
Non
mi ricordo assolutamente come mi sia venuta in mente l'idea della
"silenziosa bibliotecaria" riguardo a Hikari, ma confesso che la cosa
più strana sono proprio le sue letture. ^^ Anticipandoti una
cosa piccola piccola, posso dirti che è un'appassionata di
fisica. Sì, lettura da ombrellone, vero? xD Ma è
proprio questo particolare che le ha dato un ruolo preciso nei
Rivoluzionari, se ci fai caso... Ah, e sono contenta che tu abbia
apprezzato il colore dei suoi occhi! Ho conosciuto solo due persone -
che sono già tante! - con quegli occhi meravigliosi e me ne
sono davvero innamorata. Sono fantastici... Oltre al fatto che, da cosa
si evince nell'angolo delle risposte, io sono fissatissima col
violetto. **
Guarda
tesoro mio... Se cerchi una relazione incasinata, qui hai trovato pane
per i tuoi denti. Sappi solo che il Rosso non sarà
esattamente quello che conosciamo tutti. Avendo poche informazioni su
di lui, ci siamo prese la briga di immaginarcelo nelle varie
situazioni, soprattutto complicate. Perchè, io ne sono
sicura, Shanks non è tutto sto pezzo di pane... E
ciò me lo fa piacere ancora di più! *_*
Sì,
lo so, sono partita...
Grazie
per la recensione e i complimenti caVissima!
Alla
prossima, un abbraccio!
ps. Ah, mi sono dimenticata di risponderti alla domanda della rece
precedente, su Hikari. ^^ La nostra bella mora ha esattamente 30anni.
:)
@Yuuko: O_O
Oh Gesù!
Tesoro mio, ma... Io sono basita. Ma basita nel senso buono,
perchè è come dire che sono talmente colpita da
questa recensione fiume, da essere senza parole! Un po'
perchè ho bisogno un secondo di organizzarmi le idee per
risponderti a dovere, un po' perchè non so più
che parole trovare per ringraziarti.
Partendo dal secondo punto, con tutta la sincerità
possibile, posso dirti che rimango ogni volta colpita da quanto impegno
metti nel recensire i nostri capitoli! E, te lo giuro (l'ho detto pure
a Yuki per telefono), non saprei neanche fare una recensione del
genere! Se da una parte mi rendono la persona più
soddisfatta del mondo, dall'altra mi inquietano parecchio...
Perchè non ti sfugge proprio nulla! xD
Quindi, grazie di cuore per tutto il tempo che spendi per noi
(addirittura un'ora!). Se solo avessi i mezzi, ti farei una statua!
Organizzassero un contest sui recensori, davvero, da parte mia ti darei
il primo premio! O_O
Grazie, grazie, grazie!
Detto questo, passiamo alla controrecensione! ^^
Divido il tutto in tre punti, almeno riesco ad andare con ordine...
- "Le due
Hikari": allora, la frase prima dei due punti, non
è solo un modo per dare un nome alla parte che andiamo ad
analizzare, ma è una cosa fatta apposta. Ovviamente non
posso rivelarti le cose per filo e per segno, perchè ti
svelerei la storia, tuttavia hai fatto centro. Siccome non sei scema xD
avrai sicuramente capito che l'Hikari odierna non è
più l'Hikari del flashback. L'Hikari odierna è
molto più fredda e calcolatrice, complice la sua missione,
complice anche la "questione con Shanks". Perchè
è palese che, se dal flash si evince che sia cotta come una
mela gratinata di lui, ora lo vede come un'erbaccia infestante che deve
essere falciata via. ^^'
La vita della mora, in un preciso momento (che è
già stato per metà citato), ha preso una
direzione particolare, rispetto a quella che aveva fatto fino a quando
era una ragazza normale di campagna (anche se non è mai
stata il più calzante esempio di ragazza loquace. E'
curiosa, questo sì, ma è sempre stata abbastanza
sulle sue. E' una che studia chi ha davanti e si apre solo quando
è sicura di potersi fidare - a prescindere dal fatto che
stia a contatto con i soggetti 5 anni o 5 minuti): ha avuto uno
stravolgimento e il suo carattere è cambiato, pur
mantenendone la "mascherina" di base. E' vero: ora come ora si
curerebbe di guardare un uomo con sguardo da triglia, anzi, molto
probabilmente alzerebbe solo il ciglio destro! Fatto sta che tutto
questo è frutto di un accadimento ben preciso. Tale
accadimento poi l'ha portata - grazie anche ad una serie di improbabili
eventi, come l'incontro con Dragon - a cambiar totalmente vita. E
adattarsi alla nuova, modificando il carattere.
E mi fermo qui perchè rischio di rivelarti davvero troppo!
xD Non volermene, ma i prossimi capitoli saranno fondamentali.
Ah, beh, mi sembra inutile dirlo, ma questa dualità
è voluta e fa parte del grande disegno divino xD che ha come
vertice le "due facce" di Hikari. Hikari "era". Ora, a prescindere dal
nome, "c'è" Ankoku.
- "Shanks":
eh... Allora, confesso senza la minima punta di vergogna, che io farei
carte false per uno così. E deve sperare che non lo becchi
per strada! xD Scherzi a parte, sono ovviamente felice che ti sia
piaciuto. ^^
L'ho immaginato così perchè, senza cadere appunto
nei turpiloqui, ho una particolare inclinazione per quelli "fetenti".
** E comunque lui può, essendo un figo. u_u
Non posso assolutamente essere obbiettiva su di lui, perchè
è il mio preferito e quindi, qualsiasi cosa io dicessi,
sarebbe scontata o di parte. Unico appunto... Vedrai uno Shanks
particolare in questa fic. Molto particolare. ^^'
- "Questione
frettolosità et simila": innanzitutto caVa,
assolutamente non mi offendo delle critiche altrui. O meglio, non mi
offendo e non mi danno fastidio se sono critiche a) costruttive; b)
motivate; c) non inerenti ad un pairing particolare (i gusti son gusti,
e come tali vanno rispettati. Io non vado a stressare chi
scrive Yaoi, per quanto non abbia con questo genere un rapporto
idilliaco - poche sono le fic che leggo del genere. A parte un piccolo commento "da ciglio alzato" :p presente nel mio profilo, ma vedi... Se tu hai avuto a che fare con le "amikette", io ho trovato lungo con le invasate del genere (quelle per le quali non puoi avere un parere discordante al loro -_-). E' stato un periodo interessante! xD). Se me la prendessi, allora tanto varrebbe pubblicare. Io
pubblico per cercare un riscontro, opinioni, punti di vista per
migliorare e per regalare, nelle migliori aspettative, un qualcosa di
mio ai lettori, sperando che si divertano per quei 10 minuti. Quindi
vai tranquilla!
Allora, adesso ti spiego il mio punto di vista: al di là
delle altre informazioni (sia sulla storia con Shanks, che sui rapporti
con Dragon), che ovviamente verranno spiegate più avanti - o
comunque ci saranno accenni qua e là - io ho fatto il
ragionamento che segue. Mi sono posta la domanda: "Come potrei
comportarmi nei confronti di uno cui porto rancore?" e la risposta
è stata "In maniera totalmente fredda e distaccata, non
dimenticando di condire il tutto con una frecciatina, che male non fa".
Successivamente mi sono chiesta "Come sarebbe e quanto durerebbe una
conversazione con la tale persona?" e la risposta è stata
"Il più breve possibile, concisa, senza dargli il tempo di
ribattere, perchè meno ho a che fare con questo soggetto che
mi fa star male, più ci guadagno in salute".
Ora, al di là che Shanks sia riuscito a ribattere in qualche
modo, o a tentare di fare la voce grossa per orgoglio o istinto di
conservazione, forse ho peccato eccessivamente di "interpretazione
personale", tuttavia... Non so ancora estraniarmi dal mio modo di
essere. In questa storia, nel trattare Hikari, ho cercato in tutti i
modi di essere obiettiva o di trattenermi, ma in certe situazioni non
sono riuscita a non interpretare o chiedermi "Se fossi in lei, che
farei"? Quindi, sì, è voluto questo botta e
risposta, diciamo volto a sottolineare di più la tensione
tra i due e la freddezza di Hikari. O, almeno, è la
sensazione che volevo dare.
Se non ti pesa (e se hai tempo) fammi sapere il tuo punto di vista,
dopo questa spiegazione (o qui o per mail, come preferisci). Certo
è che sono sia conscia del fatto di non essere una
scrittrice professionista (ci mancherebbe altro! xD Ne ho ancora di
strada da fare per ritenermi brava, sempre se mi riterrò
tale - il mio spirito di autocritica è devastante), sia del
fatto che è difficile conciliare i gusti di tutti.
Spero di aver reso l'idea e di non essermi ingarbugliata! ^^ Comunque,
sì, ne terrò adito sicuramente! E quindi, grazie
due volte! :D
Bene, aggiungo infine che i tuoi complimenti sul mio stile mi fanno
commuovere. ç__ç Diciamo che questo che
hai visto (soprattutto il primo pezzo) è il mio modo di fare
introspezione. Ed è comunque conciso. ^^' Non ce la faccio
proprio a dilungarmi troppo su queste cose... Però sono
contenta che per lo meno non facciano storcere il naso. ^^'''
Grazie ancora per tutto il tempo speso, davvero, sono sincera
all'inverosimile! Vado a fare la pappa, che sono le 21.28 e ho una fame
che rischio il collasso glicemico! xD
Un abbraccio e alla prossima!
ps. Se vuoi dal prossimo capitolo cerchiamo di confondere le carte su
chi sia l'autore o meno. :p Ho solo paura che le altre ci indirizzino
le pietre! xD E comunque sì, io sono fissata in un modo
inverecondo con Final Fantasy. ** E' l'altra mia passione, parallela ai
manga d'avventura. ^^ Ed ovviamente in questo periodo che sono
incasinatissima, cosa mi va ad uscire? Final Fantasy XIII, che
è da una vita che lo aspettavamo (io e il mio ragazzo, guru
della saga). A costo di non dormire la notte, devo giocarlo (l'ho
già iniziato. Solo che mi serve il moroso, perchè
è lui a detenere la ps3! xD).
- Angolino di Yuki -
@KH4:
Ciao cara Ale!
Come va? Io ho freddo, mi aveva illuso per qualche giorno con quei
benedetti 13/14 gradi e ora siamo ricaduti a 6/7! Maledetto tempo!
Eppure è marzo ç___ç
Per quanto riguarda il tuo pensierino su Shanks non ti confermo
né tanto meno smentisco. Diciamo che tutto è
possibile ma che a tutto c'è una spiegazione e che se non
è logica, per lo meno è dettata dal cuore - e si
sà, il cuore non è molto razionale u_u Quindi non
ti rimane che continuare a leggere per scoprire cosa esattamente
è successo e perché!
Ma io spero che anche Dragon abbia qualche peculiarità come
Rufy e Garp, mi spiacerebbe il contrario! Io questa famiglia l'adoro
per la loro assurdità, i loro modi diretti, il gran cuore
che caratterizza tutti e la determinazione di ciascuno. Quindi, anche
se magari in modo diverso e più 'rivoluzionario' mi aspetto
qualcosa di simile anche dal grande nemico del Governo Mondiale, che
già per il solo fatto di andar contro il GM è un
mito u__u
Bea è stata bravissima a descrivere la conversazione e come
hai notato tu, ha rispecchiato in modo perfetto i sentimenti di Hikari.
E te lo confermo, è veramente adorabile quando arrosisce **
Molto puccia - ma non dirglielo quando è di cattivo umore
che potrebbe reagire male xD
Un abbraccio e alla prossima!
@Red Queen:
Ciao carissima!
Come ti capisco per la mancanza di tempo, sai? Con
l'università sono stra carica, poi dalla prossima settimana
mi comincia pure un ciclo di ore extra per un lavoro di gruppo che mi
prenderà altro tempo - come se ne avessi ancora molto -__-
Uff, ma perché le giornate sono solo di 24 ore?
Tornando a noi e lasciando da parte i miei deliri, davvero non ti
immagini Shanks coinvolto in una storia d'amore? Invece io lo vedo come
un grande conquistatore *occhi a cuoricino* Ovviamente sono punti di
vista, eh, anche perché alla fine Oda non è che
ci abbia dato grandissimo materiale su cui lavorare, anzi, tutt'altro.
Quante volte è apparso Shanks, quattro? In due pagine ogni
volta? T___T Mannaggia a Oda...
Quanto a Ace, pazienza, cara, pazienza. Tra poco ritorna anche il
nostro narcolettico preferito ** E' solo che abbiamo razionato per bene
le varie scene in modo da non andare troppo di corsa e impedire in
questo modo che apparisse troppo frettoloso e magari scappassero
imprecisioni! ^^
E io riconfermo quanto detto l'altra volta su Shanks, ma anche sui
pirati in generale. Insomma, sono persone e fanni i pirati, santi non
possono essere xD Anche se tra loro ci sono i veri pirati e chi invece
non comprende il significato di questa vita e la utilizza solo a suo
vantaggio, e infatti noi amiamo solo i primo, vero? **
Alla prossima =)
@MBP:
Marta-chan, ciao!!!
Non ti esaltare troppo, eh, va che non sono io ad attaccarti quella
strana malattia che non sono in grado di pronunciare xD Sei te che sei
pigra di tuo, non mettermi in mezzo, che io devo già pensare
alla mia di pigrizia e non posso farmi carico di quella degli altri che
altrimenti non me la cavo più X°°°D
Certo, Shanks è un furbacchione, ma di quelli che si adorano
** Anche se Hikari non pare pensarla proprio a questo modo ora, eh? Ma
vedrai che presto capirai tutto - con calma e tranquillità,
che di tempo ne passerà prima della conclusione della storia
e quindi della completa chiarezza u_u
Alla prossima, baka-chan, vedi di non farti prendere dalla pigrizia,
che basto io XD
@Maya_90:
Ciao caVissima!
Anche a te piace il cioccolato fondente? Bravissima u_u Io sono una
divoratrice di cioccolato fondente xD
Prima di tutto, grazie per l'apprezzamento sugli occhi di Hikari. Sia a
me che a Bea piaceva molto come idea e non siamo riuscite a resistere
all'idea di inserirli!
Effettivamente Shanks risulta molto... ehm, seducente, nel flash back
(non che non lo sia anche ora, eh! xD) e i suoi modi lo hanno reso
ancora più irresistibile - come se già non lo
fosse normalmente! Come hai giustamente notato Hikari non si da a
letture leggeri, ma infondo che lavoro fa nella marina? Lavora nella
parte delle comunicazioni e ci sa fare parecchio, quindi la sua
conoscenza da qualche parte doveva venire xD
Che tu amassi gli amori difficili e non per forza a lieto fine mi era
sorto come ipotesi data la tua scelta di scrivere su Roger e Rouge (a
proposito, aggiorna presto, cara, aggiorna presto **)! E di sicuro qui
non ci sarà nulla di facile, ma sulla fine mica ti anticipo
qualcosa, eh no u_u
Alla prossima, un abbraccio ^^
@Yuuko: Ciao
carissima!
Allora, io non so più come poterti ringraziare per le
recensioni che ci lasci. Veramente, a parte che io non sarei nemmeno
capace di lasciare una recensione così puntuale e precisa
come fai tu, ma mi rende assolutamente felice che tu abbia la voglia di
lasciarci tali commenti. Il lavoro che ci metti nel scriverle significa
veramente che ci tieni alla storia! E poi l'ora?! Ma davvero a
quell'ora avevi voglia di scrivere così tanto o__o Mi prosto
davanti al tuo impegno!!!!
Comunque, da ora in poi - più o meno - cambio artisti pure
io - e non è dovuto al desiderio di rendere tutto
più difficile, assolutamente, è solo che mi rendo
conto che non posso tirare avanti con i Green Day tutta la storia xD
Nemmeno io conosco Final Fantasy, mai giocato a uno delle varie saghe,
quindi pure io non ci capisco molto. Quello che so del mondo di Final
Fantasy è merito di Bea e di altri miei amici, altrimenti io
conoscevo vagamente il nome e basta!
Per quanto riguarda all'Hikari di prima e all'Hikari di dopo, questo
suo cambiamento è avvenuto oltre che alla normale crescita,
anche a com'è cambiata la sua vita. L'Hikari nel flash back
è più vicina a noi come realtà, se
vogliamo, rispecchia più o meno come si sarebbe potuta
comportare una normalissima ragazza di ventanni davanti a Shanks!
Insomma, chi non sarebbe andata in palla e avrebbe perso le parole di
fronte a un uomo come lui? *ç* Forse per questo risulta
più 'umana' - ho capito esattamente cosa intendi dire con
questo aggetivo ^^ - essendo più vicino al nostro modo di
comportarci o quanto meno molto più comprensibile!
E Shanks io lo vedo molto bene come rubacuori. Non dico che da giovane
lo vedo come Sanji, non fino a quel punto, ma diciamo che me lo
immagino come un ragazzo che non se ne sta certo con le mani in mano a
guardare le ragazze passargli davanti, ecco xD Quindi concordo con la
tua affermazione "Il bel Rosso non può far parte di quella
piccolissima percentuale che si salva perché, questo si
può affermare con assoluta sicurezza, è un gran
figo."
Quanto la parte che ti ha lasciata un po' così, riservo la
risposta a Bea dato che il capitolo lo ha scritto lei e non
c'è nessuno in grado di rispondere puntualmente se non lei ^^
Io però ti assicuro che anche se dovessi lasciare una
critica non sguinzaglieremmo nessuna amiketta (la k è messa
apposta xD), dato che per quanto ovviamente non facciano piacere a
nessuno, sono sempre utili per migliorarsi ed evitare di commettere i
medesimi errori! Quindi, sia io che Bea, non faremmo mai nessuna
'bimbominkiata', ecco!!!! Stai serena ^^
Un abbraccio e grazie ancora per la tua cura nelle recensioni **
Alla prossima!!!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
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Capitolo 7 *** Bloccato ***
Appoggiò
il
cappello fradicio di acqua sul bancone della
locanda: erano da poco passate le undici di sera ed era approdato
all’isola dopo una giornata a dir poco terrificante.
Non era mai stato nei pressi della Terra del Vento, ma, ottimista qual
era, l’aveva immaginata come un luogo spazzato dalla brezza
marina e da forti correnti.
Non certo da uragani!
Aveva passato quasi ventiquattrore in balia delle forti sferzate,
cercando di trattenere lo striker lontano dai Maelstrom che spuntavano
come funghi, oltre all’attenzione volta a non cadere in acqua
e morire inesorabilmente.
- Questo glielo metto
in conto a quel bastardo di Teach! –
pensava mentre tentava di recuperare un certo tenore fisico,
strizzandosi i vestiti e i capelli, allagando lo sgabello su cui si era
letteralmente buttato come un sacco di patate.
Quando Barbabianca gli aveva assegnato la missione, avrebbe potuto
anche informarlo di quei piccoli dettagli! E il suo umore era plumbeo
come il cielo di quella notte.
“Sembri uscito da una tempesta…” fu il
commento di una donna sulla quarantina, che si era appena palesata
dietro al bancone. Ace non l’aveva nemmeno notata, distrutto
com’era da quell’avventura ai limiti della
sopravvivenza umana.
“Lei dice?” domandò sorridendo
flebilmente, appoggiandosi sui gomiti e alzandosi a fatica.
“Suvvia, ero ironica…”
ribatté con un sorriso la locandiera.
“Ed ironia della sorte, ci ha preso in pieno” disse
massaggiandosi le spalle “Ha qualcosa da bere e da
mangiare”?
La locandiera era rimasta allibita: come poteva sopravvivere un uomo in
quel delirio di vento e correnti là fuori? Ma i suoi dubbi
furono spazzati via alla vista di quel particolare cappello da cowboy e
dal tatuaggio sul braccio sinistro.
“E’ un po’ tardi… Non so
quanto sia rimasto nella dispensa, ma vedo di fare il
possibile”.
“Qualsiasi cosa va bene, la ringrazio di
cuore…” concluse con un sorriso il moro, che in
quel momento avrebbe divorato anche la chiglia di una nave.
La signora frugò per diversi minuti nella dispensa, e mise
mano a tutto quello che era rimasto, avanzi compresi: quel ragazzo era
distrutto e capiva che doveva essere da parecchio a digiuno. Come
dispose il cibo sul bancone, Ace prese letteralmente a sbranarlo.
Dal canto suo, lei lo guardava con occhi sgomenti e sfiorò
la sincope quando, nel bel mezzo del pasto, crollò riverso
nel piatto. Si precipitò come un falco, temendo che il
ragazzo si fosse sentito male, ma, come gli tirò su la testa
dall’arrosto di maiale, notò che stava russando
alla grande.
- Ma che diavolo?
– fu l’unico commento mentale che
la donna riuscì a formulare, prima di scuoterlo in maniera
poderosa.
Ace, in un primo momento, la guardò con la classica
espressione idiota di quando uno viene svegliato dalla pisa
pomeridiana, per poi giustificare il suo solito attacco di narcolessia:
“Mi devo essere addormentato” commentò
ridacchiando “Mi capita spesso”.
“Ragazzo… Finisci velocemente di mangiare e
mettiti in un letto caldo…” rispose la donna,
porgendogli un asciugamano per pulirsi delle pietanze incollate al
viso. Di fatto aveva due belle patate arrosto incollate alla fronte.
“Quanto durerà questo tempaccio?” aveva
domandato Pugno di Fuoco, facendo la scarpetta nel piatto e bevendo un
lungo sorso di birra.
“Ancora cinque giorni, forse di più”.
“Sta scherzando vero?” e aveva sgranato gli occhi
dallo stupore.
“Purtroppo no… A cadenza settimanale, in questa
parte dell’anno, il mare è totalmente
impraticabile. Per noi ormai è un’abitudine
rimanere a corto di viveri in questi giorni…”
concluse la signora, portando via i piatti. “Sei stato
sfortunato ragazzo… La raffica di tornado è
ricominciata giusto ieri. Ma almeno sei ancora tutto intero”.
- Questa non ci voleva!
– imprecò mentalmente Ace.
Significava rimanere bloccati su quest’isola e dare ulteriore
vantaggio a Barbanera.
Appena approdato, s’era informato per benino, nonostante
fosse stravolto, e aveva saputo che Teach aveva lasciato
l’isola giusto due giorni fa.
- Me l’ha
fatta, il porco!
Capiva che era da pazzi suicida inoltrarsi in mare aperto con quei
tornado: sapeva bene di essere uno scavezzacollo, ma non per questo gli
piaceva rischiare la vita.
“Quindi questa tempesta durerà ancora cinque
giorni, se siamo fortunati”?
“Esattamente… Non preoccuparti però. Se
ti fermi qui ti faccio un buon prezzo. Non penso che tu voglia
inoltrarti in quell’inferno di acqua e vento, vero”?
“Non sono così fuori di testa!”
esclamò sorridendo il moro “Il Log Pose deve
registrare la rotta, tanto vale riposarsi”. Ma non ne era
molto convinto: o meglio, gli rodeva immensamente essere stato fregato
da Teach.
La donna prese una chiave da sotto il bancone e gliela porse:
“Ascoltami bene pirata… Questa è la
chiave dell’attico. C’è un lucernaio
abbastanza grande da permetterti la fuga, nel caso si presentasse
l’evenienza”.
Ace l’ascoltava incredulo.
“Casomai ne avessi bisogno, esci da lì: sulla
terrazza c’è una scala a pioli appoggiata al muro
sul retro. Dovresti farcela”.
“L-la ringrazio…” bofonchiò
ancora basito il moro.
“Oh, non c’è problema. Non mi capita
tutti i giorni un pirata di Barbabianca nella locanda”
concluse la locandiera sorridendo e porgendogli la chiave
“Per qualsiasi cosa, sono a tua disposizione. Ed ora infilati
nel letto giovanotto, forza”!
Il ragazzo rise a crepapelle: almeno sarebbe stato al sicuro e
tranquillo per qualche giorno.
Erano ormai trascorsi due giorni da quando si era sentita con Shanks.
Due giorni infernali, passati a farsi diverse fisime mentali, a
rivangare il passato che credeva di aver sepolto per sempre.
Due giorni completamente insonni. E questo la faceva innervosire ancora
di più: per lei il sonno era intoccabile! Già era
un periodo durissimo, ove doveva sbrigare diverse faccende
d’ufficio, stressata da Dragon e dalla situazione in corso:
ci mancava solo il pensiero rivolto a quella testa di pomodoro, capace
di farle salire il sangue al cervello solamente pronunciandone una
sillaba.
“Dovrei fanculizzarmi per star meglio… Ecco cosa
dovrei fare!” sbottò innervosita, urtando la tazza
col caffè accanto alle pratiche e rovesciandone il contenuto
sulla scrivania.
Chiuse gli occhi.
“Ok, stai calma. Ora s’asciuga tutto, torna tutto
come prima, la giornata è appena iniziata e può
sempre girarsi in meglio e…” ma il suo mantra
vocale fu interrotto dal segnale sonoro dell’auricolare.
“OOH! FANTASTICO!” urlò imbufalita,
prima di ricevere la chiamata. Lei era fatta così: quando
era nervosa si dava ai monologhi isterici.
“Qui Ankoku” ripose abbassando la voce, ma
mantenendo un tono parecchio insofferente.
“E santo cielo, già di cattivo umore di prima
mattina?” fu la domanda della donna che stava
dall’altro capo dell’apparecchio.
Hikari sogghignò rilassandosi un pochino: “Ciao
Soraja… Dammi almeno delle buone
notizie…”.
“E’ qui da me, non preoccuparti: sarà
bloccato ancora per cinque giorni. Penso ripartirà appena il
tempo si sarà rimesso… Sai come funziona qui.
Scatta il giorno e i tifoni si dissolvono…”
“Lo so bene tesoro…” e rise
“Ho dei ricordi raccapriccianti riguardo a
quell’isola. A parte questo, il Rosso è
già sulla rotta, preceduto da Smoker di circa due giorni di
navigazione. Spero che le cattive condizioni marine e atmosferiche lo
rallentino”.
“Io credo che non se la sentirà di mettere a
repentaglio la vita dei suoi uomini. Fosse da solo, un conto, ma ha la
sua squadra con sé…” spiegò
la donna. “Io credo che attenderà il cessare delle
correnti alla Rosa dei Venti. Ma in ogni caso manderò
qualcuno a controllare… Ti tengo aggiornata”.
“D’accordo Raja. Io informerò il Rosso
allora… Finalmente abbiamo l’esatta posizione di
Pugno di Fuoco. Ti ringrazio tantissimo”.
“Ank… Stai attenta, mi raccomando. Passo e
chiudo” concluse la locandiera, interrompendo la connessione.
- Ciò vuol
dire che dovrò risentirmi con
quel… - e si fermò lì:
ormai aveva
esaurito tutti gli insulti disponibili per descrivere quel pirata.
- Vabbè,
sarà l’ultima volta, se tutto
va come deve andare – concluse estraendo il
codec dal solito
posto e immettendo la frequenza esatta per chiamare il Rosso.
Rispose Ben Beckman: “Ciao Hikari”.
Sospirò, appoggiando il mento alla mano sinistra,
giocherellando con una matita: “Ciao Ben… Come
stai”?
Il moro la sentì stranamente sollevata e rispose riluttante.
Hikari era sempre stata un po’ un mistero per lui: era
strana. Alternava sfuriate di proporzioni cosmiche a reazioni rilassate
quando avrebbe dovuto infierire sul ‘nemico’.
“Bene. E tu”?
“Insomma… Mi conosci abbastanza da capirlo. Senti,
ho le coordinate precise di Pugno di Fuoco”.
“Ti passo Shanks allora” ma il vice fu interrotto
frettolosamente dalla mora: “E’ indifferente se le
comunico a te”?
Beckman sorrise, levandosi il mozzicone della sigaretta dalle labbra:
“Solo perché sei tu. Lo sai che così
facendo rischio la vita, no”?
“Ho ben presente…” rispose ridendo
“Comunque Ace si trova bloccato sulla Terra del Vento, a
causa delle condizioni particolari del meteo in quella zona”.
“Comprendo”.
“Ecco. Pensiamo che Smoker si fermi alla Rosa dei Venti, per
non rischiare: se riusciste a raggiungerlo entro quattro giorni, prima
che il maltempo cessi e favorisca l’attracco
all’isola, e a nascondervi nelle insenature di quel tratto,
saremmo a cavallo”.
Ben aspirò una notevole quantità di fumo:
“L’approdo navale all’isola è
sempre uno solo vero”?
“Esattamente”.
“Sei certa che Smoker si fermi alla Rosa”?
Hikari stette in silenzio per qualche secondo, levando gli occhi
davanti a sè, fissando un punto non meglio definito, poi
proseguì:
“Certa al cento per cento no, ma, conoscendo
l’individuo, non penso che rischi l’equipaggio in
toto gettandosi in quei tornado. Ace sarà bloccato cinque
giorni, a partire da oggi, sull’isola, esattamente quanto
manca a voi per raggiungerla e per far sì che gli uragani
spariscano. Smoker dovrebbe stazionare due giorni alla Terra del Vento.
Se i miei calcoli sono giusti e se voi procederete a
velocità massima – e so benissimo che il Vento
dell’Est può arrivare a velocità
inumane, nonostante la massa – dovreste trovarvi proprio alle
loro calcagna, all’alba”.
“D’accordo. Dovremmo farcela. In questi giorni
abbiamo un vento molto favorevole”.
“Ben…” la voce di Hikari si era fatta
dolce e delicata, nonostante il suo intervento repentino e incalzante.
“Dimmi”.
“Grazie”.
Il moro sogghignò chiudendo gli occhi per un istante,
pensando che la mora non era cambiata di una virgola quanto a
divagazioni. Da un secondo all’altro si era passati a parlare
dalla missione sul destino mondiale ai sentimentalismi.
“Ti ripeto, solo perché sei tu. Ma
verrà il momento di tirarli fuori questi scheletri
dall’armadio”.
“Tu hai sicuramente più ragione degli altri su
questa cosa. Lo so, e prima o poi lo farò. Ma al momento i
problemi sono altri. Mi basta sapere che mi vuoi ancora bene”.
“Non ho mai smesso di volertelo Hikari”.
Gli occhi della donna divennero improvvisamente lucidi: era pur vero
che quella faccenda le aveva sortito l’effetto di una tortura
militare. Ma dalle parti del Rosso ci stava pure un certo vice,
l’unico, a suo giudizio, che deteneva il diritto di poter
giudicare, visto che di sale in zucca ne aveva da vendere.
Ed era l’unico amico sincero che avesse mai avuto. Di amici
ne aveva avuti al villaggio, ma mai era riuscita a tessere un rapporto
così particolare, con una persona così introversa
per giunta.
Ma che quando stava in sua compagnia sapeva trasformarsi e
ammorbidirsi. E le mancava da morire.
Quando Shanks era impegnato in biblioteca, durante quel lungo periodo
cui si erano fermati sulla sua isola, lei soleva passare il tempo con
il vice. Non stavano lì a chiacchierare come suocere, vista
anche l’indole ermetica del moro, piuttosto Hikari ci
lavorava insieme.
Le piaceva aiutarlo nei lavori riguardanti la nave, soprattutto quelli
che concernevano la sala comunicazioni: e se c’era una cosa
che Ben doveva a quella testa riccia, erano le suo conoscenze in merito
alle trasmissioni.
Hikari era una vera appassionata: sperimentava e costruiva diversi
marchingegni, che potevano comunicare su diverse frequenze, e Ben
l’aveva letteralmente pregata in ginocchio di insegnargli
qualcosa di utile, lasciandola davvero basita.
L’unica cosa che Ben poteva supplicare era la cultura.
E lei, lavorando in una biblioteca e avendo un Fisico, abbastanza
conosciuto per i suoi studi, come padre, ne sapeva a pacchi su
determinati argomenti, nonostante avesse, all’epoca,
circa vent’anni.
Per questo motivo passavano intere giornate a smanettare su circuiti di
ogni genere, altre invece a riparare la nave o a sostituire o
modificare qualche pezzo. L’importante era stare assieme
quando potevano.
Ed ora si sentiva veramente sola: le cose erano precipitate in passato
e lei aveva deciso di dare un taglio netto alla faccenda per smettere
di sanguinare pietosamente.
Abbandonata, cercò di voltar pagina.
Ma due sono le cose difficili da dimenticare nella vita: i
torti… e i veri amici.
Si passò i palmi delle mani sotto gli occhi, facendo
attenzione a non sbavare il kajal nero e non sembrare, successivamente,
un procione.
“Ti devo lasciare Ben… Buona fortuna”.
Decise di non infierire su sé stessa maggiormente di come
aveva fatto fin ora.
Ben sentì un lungo brivido percorrergli la schiena: aveva
uno strano presentimento. E quando lui aveva i presentimenti,
c’era da frullarsi i gioielli con impeto, perché
ci prendeva quasi sempre.
“Stai attenta Hikari. Ciao”.
-
TO BE CONTINUED -
N.d.Bea:
riguardo alla canzone, che credo conosciate, ho trovato questo video
fatto da un fan: se vi piace il genere dei film retrò,
guardatelo, è un filmato bellissimo e
davvero ben fatto! ^^
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera
caVissime! ^^ Eccolo di nuovo, finalmente direi! Ne parlavo l'altra
sera con la Yuki: Ace l'abbiamo introdotto col dosatore, davvero! xD
*Schivano comodini, divani, pannelli di compensato, murature...* Ma, lo
ripetiamo, non temete perchè avrete tempo di stufarvi
addirittura di lui. Poverino, lo stiamo trattando come un'erbaccia
infestante...
Comunque, eccoci qua, alla Terra del Vento. E non è solo un
nome
dato così, per fare, visto che qui la "brezza" è
di casa!
xD Ovviamente ci siamo immaginate che Dragon abbia sparso spie un po'
per tutto il mondo, così Ace è stato gentilmente
accolto
(guarda caso :p) in casa "Rivoluzionari". Santa donna, Soraja. ^^
Peccato che lui non lo sappia...
Quanto ad Hikari e Ben, siamo consapevoli di avervi fatto salire la
glicemia, e di tanto anche, ma ci sono sempre sembrati così
carini... E poi, sinceramente, la pertica è l'unico che
riesce a tenerla a bada, quella tempesta ambulante! xD
Bene, non potendovi dire null'altro ^^' passiamo alle recensioni!
Ps. Già che ci siamo, ne approfitto per fare gli auguri (di
nuovo - ormai glieli ho fatti ovunque! xD) a Yuki, visto che oggi
è il suo compleanno! Auguri tesoVa! ^^
Pps. DIMENTICAVO!
Il nome della nave di Shanks qui citato, il vento dell'Est, non
è di nostra proprietà, bensì di Emanuela
"Capitan Ema" Colarelli, autrice, sul suo sito, della
fanfiction (purtroppo incompiuta) "The
East Wind". E' una mia amica, è con lei che ho
iniziato a conoscere One Piece! ^^ Ormai è un tributo
dedicato esclusivamente al suo genio (sappiamo che la nave di Shanks ha
un altro nome, ma ci siamo affezionate a quello e ci piace tanto!), con
approvazione ovviamente. :) Più avanti ci saranno altri
disclaimer a lei dedicati. E' che mi sono talmente innamorata di quella
storia, che per me "quelli" sono Shanks e gli altri. :D E ho contagiato
anche la mia socia (oltre che ho seguito quella traccia anche nella mia
precedente ff a capitoli) con questa cosa! xD
La storia potete trovarla all'indirizzo:
http://www.shanksilrosso.altervista.org/fanzonemenu/Fanfictions/Emanuela/theeastwind.htm
Spero vada bene lo stesso! ^^
- Angolino di Beatrix -
@MBP: ciao Marta-chan! ^^
Stavolta sei stata prima e hai pure fregato Maya (pare 'na gara! xD)!
Me ne rendo conto che l'attesa sia snervante, tuttavia dove sarebbe il
divertimento? *modalità sadismo a manetta = ON* xD
Stai tranquilla, molte cose verranno spiegate tra qualche capitolo...
E' che siamo qui a dover gestire millemila personaggi, sai
com'è! Dovresti saperlo meglio di me! xD
Quanto alla scazzottata... Quando Yu mi ha passato il capitolo, sono
cappottata dal divano, tanto ho riso! xD Me li immagino quei due atti a
gonfiarsi di botte. Ci fosse una roba del genere nel manga,
diventerebbe automaticamente il mio passo preferito!
Comunque si vogliono bene. Lo dimostrano a modo loro, ma sono
inseparabili quei due. :p
Alla prossima tesoVo, grazie per la recensione!
Un abbraccio!
@Maya: ciao caVissima! ^^
No, per la carità, schersa nèn nè
(come diciamo da noi in Piemonte)! Basta neve, sul serio, mi ha
scartavetrato letteralmente i cosiddetti! Meno male che Marta
è arrivata prima di te, sennò mi ritrovavo la
masarda trasformata in un igloo (di questo passo... -_-). :p
Allora, veniamo a noi: sì, il capitolo è di Yuki,
ma vi ha tirato il tranello riguardo alla presenza di parecchio
dialogo. :p Bene, sono contenta che riusciamo un minimo a spiazzarvi,
sennò saremmo troppo prevedibili! xD
Guarda, io Oda comincio a detestarlo. I personaggi che piacciono a me
li usa con il contagocce. Fai te, nella mia classifica ci stanno Shanks
al primo posto (e valà, tre misere vignette qua e
là. Li mortacci...), Ben ed Ace a parimerito al secondo
posto (sul primo sorvolo alla grande sennò mi prende un
embolo, sul secondo... Ecco, avrei preferito lo lasciasse coi primi due
*sarcastica, ma incazzata come una faina*), Dragon (di nuovo li
mortacci) e Smoker (che mo chissà che fine ha fatto. Ha
avuto la pessima idea di prendere a randellate Rufy innanzi a Boa.
Pessima scelta! xD). Ora, come credi che debba prenderla? -_-
Comunque, scleri vari a parte, sono contenta sia che tu abbia
apprezzato il sale in zucca di Ben (sant'uomo dalla pazienza infinita!)
affiancato a quell'uragano di passione (nel vero senso della parola)
che è il Rosso, sia che ti piaccia lo stesso questo nostro
Shanks. :) Soprattutto l'ultima, mi fa felice come Rufy davanti ad un
pranzo di Natale. xD Diciamo che abbiamo deciso di giocarci una carta
un po' particolare riguardo a lui... Spero che l'apprezzamento continui
a durare per tutta la fine... **
E comunque ti do ragione sulle linguacce: quelle non hanno prezzo. xD
Mi sono innamorata di lui anche per quello eh? *sbava vergognosamente,
tanto che la tastiera va in corto*
Vabbè, la chiudo qui... Che siccome devo rispondere a tutte
le altre, tempo che finisco ho inondato la camera di bava! xD
Un abbraccio e alla prossima!
Grazie per la recensione, ci leggiamo da te. *_*
@Yuuko: tesoVo caVissimo e meVaviglioso...
Ma vai tranquilla che io non sono gelosa, sulla questione Shanks.
Possiamo sbavare allegramente assieme (ho inventato un nuovo circolo),
al massimo facciamo che prendiamo il numerino come dal salumiere! xD
No? Valà, problema risolto!
Allora, le parti tecniche le lascio a Yuki (ti abbiamo fregaaata :p),
come facciamo di solito. In paga mi soffermo un attimo sullo sclero
verso gli uomini della categoria citata da te. xD
Tu dirai "E perchè mai"? Ti spiego subito che non ha nulla a
che fare con me (e meno male, mi ritengo fortunata), ma con Hikari
sì. Eccome! Ti divertirai un macello se sei amante del
genere, caVa, perchè la nostra mora ha sia una faccia di
bronzo che l'incapacità di mordersi la lingua quando
dovrebbe. Prova solo ad immaginare... Ti dico solo questo. xD
Quanto al resto... L'amore che ho per questi due sono riuscita a
passarlo alla mia collega, allora. Per me stanno ai primi due posti,
come ho detto a Maya, quindi prova solo ad immaginare quanto mi fa male
non vederli per nulla nel manga... T_T Meno male che esistono le
fanfiction (a prescindere di essere l'autrice o la lettrice,
è uguale) almeno sfogo un po' la mia frustrazione!
Mi sono sempre immaginata Ben come l'unica persona adatta per far
ragionare Shanks quando perde le staffe. ed ovviamente anche la sua
valvola di sfogo. Ora, non oso immaginare come faccia Ben a togliersi
lo stress di dosso... Poverino. Almeno quando c'era Hikari, c'era
qualcuno ad dargli manforte! xD (Verso il primo terzo della storia ci
sarà un capitolo che, secondo me, ti piacerà un
sacco. ^^). Ben è un santo, l'ho sempre sostenuto. **
E poi è "seski". Cioè, guarda: clicca qui .
Riguardo a Shanks, diciamo che abbiamo fatto cadere un mito... Nel
senso, in questa storia ha e avrà un ruolo particolare,
oltre
anche ad un comportamento particolare, rispetto al canone (poco)
mostratoci dal Sensei. Dal mio punto di vista mi sento di motivarlo con
il fatto che sia anche lui un uomo. Straordinario (e stramaledettamente
sexy, lo so caVa xD), ma sempre un essere umano... ^^ Vedremo la vostra
reazione (ti confesso che ne ho timore [cit. Paola Cortellesi] ^^''').
Spendo ancora qualche parola sulla caccia alle streghe nei confronti
dei nuovi personaggi: non hai idea di quanto ci disturbi questa cosa, a
noi che scriviamo principalmente con quello. Il perchè
prediligiamo il NP? Perchè è una sfida
personale... Ed
è divertente. E non sai quanto tu ci faccia felici dicendo
che
Hikari è un personaggio particolare e fuori dai canoni.
ç_ç Non ne hai davvero idea. Di discorsi
aberranti,
comunque, su questa cosa ne ho letti parecchi e mi sono di gran lunga
bastati (obiettività pari a zero), per cui evito
accuratamente
di andare avanti, sennò finisce che mi rinchiudono in
galera! xD
Bene caVa, grazie mille come al solito per l'accuratezza delle tue
recensioni e per il tempo che spendi per noi! *_* Santa donna pure tu...
Un abbraccio e alla prossima!
ps. (Sto scrivendo di domenica sera) Mi sono appena staccata da FF
XIII, dopo una partita di circa... 4 ore? In cui io e il mio moroso
abbiamo anche mangiato, nel mentre. Ovviamente sul divano e col gioco
in pausa. Che cosa meVavigliosa. xD
Quando si è malati, si è malati, lo so!
@Red Queen: ciao
tesoVa! **
Vedo
con
sommo e immenso piacere che c'è una persona fissata per la
pertica umana almeno quanto me! *_* Oltre che per il Rosso, non vedo
l'ora che Oda ci mostri l'allegra combriccola proprio per scoprire un
po' di più su questo splendido personaggio, che
apparirà
nel manga in una manciata di vignette, una più una meno.
*depressa* La frase "Basterò solo io" del primo numero
è
quella che mia ha fatto cadere in brodo di giuggiole... **
Sono
strafelice del tuo entusiasmo su questo capitolo: più o meno
è la stessa reazione che ho avuto io, nel momento in cui
Yuki mi
ha passato il "capitolo della scazzotata". xD Sì, possiamo
dire
tranquillamente che Ben avrà il delicato ruolo di
"psicologo".
Ahahaha! Gliene servirà uno anche a lui, di questo passo...
xD
Noi ci siamo immaginate una persona calma e riflessiva, con una
pazienza infinita, volto a riportare Shanks sui giusti binari (e non
solo lui ^^). Effettivamente è molto simile a Yuki, se devo
essere sincera: forse è per quello che, seppur non fissata
quanto me, è riuscita a renderlo apprezzabile.
Quanto
alla comparsa di "tu sai chi" (manco stessimo parlando di Lord
Voldemort! xD), sono curiosa di sapere che ne pensi! xD
Un
abbraccio caVa e alla prossima!
Grazie
per la recensione e i complimenti! ^^
@KH4: Ale-chwaaan! **
Hai
citato
la mia frase preferita di tutta l'opera! Ovviamente per quanto riguarda
le parti di Yuki: è divertente sta cosa, perchè
quando ci
sono i suoi capitoli, mi sento comunque recensore anche io. xD Anche se
tutte le cose gliele ho già dette, all'epoca, nelle mail. Ci
siamo fatte le recensioni a vicenda. xD
Quel
passo
è shockante: solo Ben, è vero, con la sua faccia
di
bronzo e il suo sadismo, avrebbe potuto dirglielo. O meglio, contando
le sue qualità e il suo ruolo, sarebbe stato l'unico a
poterglielo dire e a sopravvivere! Perchè io continuo a
sostenere che il Rosso non sia esattamente il santo che Oda ci ha
presentato... E quando si trova nei casini, secondo me fa uscire un po'
il suo orgoglio. E la sua permalosità. ^^
Quindi
meno
male che c'è uno come Ben accanto a lui, che non perde mai
nè il controllo, nè la pazienza (come faccia non
lo so.
Mi cedesse anche un decimo del suo spirito... u_u), che si fa suonare
come un campanaccio anche solo per far ritornare in sè il
suo
capitano. ** Perchè Oda non ce li mostra,
perchè!
*isterismo di massa modalità = ON*
Tralasciando
gli scleri, sì, Hikari è stata LA ragazza di
Shanks, non
una ragazza qualunque... E non ne hai idea di cosa
succederà! xD
Secondo me rimarrete basite! xD
Felicissima,
in ultimo, che tu ti stia affezionando a Shanks (nonostante Ace rimanga
là ed è giusto che sia così ^^)!
Un
abbraccio
caVa, alla prossima e grazie per la recensione e per i complimenti: ci
fai felicissime! *__* Addirittura fenomenale...
ç_ç *Si
commuove*.
@Akemichan: ciao
tesoVa! ^^
Ben
ritornata! :) Non ti preoccupare, cara, tu non sai che salti mortali
stia facendo io in questo periodo... E anche Yuki. Anzi, penso che sia
un periodo incasinato un po' per tutti, da quel che leggo e sento in
giro... O_O Il motivo sinceramente lo ignoro...
Comunque,
venendo alla storia, colpa mia l'idea delle intercettazioni, dei codec
e compagnia: sono un'appassionata di Metal Gear Solid e non vedevo
l'ora di inserire un qualcosa che aveva a che fare con lo spionaggio...
E quindi... xD Diciamo che non ho così tanta fantasia per
inventare sistemi di intercettazione "organici", che strisciano (come
tutti i lumacofoni o le lumacamere xD). Solo Oda riesce a farlo: ed
è per questo che è un genio! xD
Mi
fai
felicissima dicendo che ti piacciono sia i nostri personaggi originali,
che la ciurma di Shanks: sui primi ci abbiamo speso moltissimo tempo e
sudiamo sempre freddo... ^^'' Sui secondi, preparati perchè
ci
saranno tutti quelli che conosciamo, oltre che quelli inventati per
l'occasione. :) Quanto invece a Smoker e Tashigi, il merito per ora va
completamente alla mia socia. ^^
Alla
prossima caVa, grazie mille per i complimenti e per la recensione!
Un
abbraccione!
- Angolino di Yuki -
@MBP: Ciao Marta-chan **
Ma sei arrivata prima a recensire?! Che brava! Non prendermi come
esempio e fai sempre la brava!
Guarda, la scazzottata è stata una parte che ho adorato
scrivere - perché sì, il capitolo era mio xD - e
non ricordo nemmeno come mi fosse venuta l'idea di inserirla! Credo sia
stata una cosa quasi naturale mettercela, perchè mi
è parso che l'unico modo per allentare la tensione fosse
quella di scaricarla in qualche modo.
Per quanto riguarda Shanks e Hikari, dovrai attendere... quanti
capitoli non me lo ricordo, ma comunque devi contare che questa storia
è stata scritta da me e Bea che tendiamo a essere un po'
sadiche xD
Un abbraccio, ci sentiamo presto ^^
@Maya_90: Cara, ciao! ^^
La primavera, eh? Guarda, vorrei tanto che si decidesse ad arrivare.
Non ho mai festeggiato un compleanno con tutto sto freddo e
sinceramente preferisco quasi essere preda dell'allergia piuttosto che
continuare a vestirmi con strati e strati di lana xD
Brava, il capitolo è mio u_u
Credo che questo sia uno di quelli in cui ho inserito più
dialogo e la cosa può essere effettivamente fuorviante!
Rileggendolo me ne sono resa conto anch'io di aver piazzato
più dialogo di quanto sia il mio solito ^^""
Direi che se con Shanks siamo molto libere, con Ben abbiamo
praticamente carta bianca! Purtroppo Oda non si è ancora
deciso a presentarci a dovere questi personaggi e quindi sia Bea sia io
abbiamo dato la nostra interpretazione di ciascun personaggio e dei
rapporti tra loro. E quindi la scazzottata è stato un modo
'amichevole' di aiutare il capitano senza perdersi in parole che
sarebbero suonate troppo di circostanza ^^
Per quanto riguarda Shanks diciamo che noi lo abbiamo visto alle prese
con un bambino e quindi lì il suo modo di fare aveva certi
colori, del tutto diversi a quelli che può usare in un
momento critico, no? Inoltre con Rufy lo abbiamo visto anni prima e
quindi nel frattempo ha attraversato avvenimenti e avventure che
sicuramente lo hanno segnato e fatto maturare.
Con il tempo avrai modo di osservare meglio come lo abbiamo reso in
questa situazione che lo metterà in situazioni poco
piacevoli e difficili da gestire ^^
Un abbraccio, alla prossima
@Yuuko: Carissima Yuuko, ciao ^^
Ma io suonerò ripetitiva ora della fine, ma le tue
recensioni mi danno una soddisfazione immensa. Come riesci tu ad
analizzare il capitolo sono certa che poche persone sarebbero in grado
di farlo - e io mi escludo xD Vedere come un lettore possa analizzare
così attentamente un capitolo mi fa veramente un enorme
piacere, perché sta a significare che ci tieni
così tanto da voler lasciare una recensione completa in ogni
sua parte. Ti adoVo!
Visto che ho cambiato cantante? E' una canzone che mi piace moltissimo
e la trovavo molto adatta al capitolo ^^
Shanks, sì, devo ammetterlo, io e Bea siamo state parecchio
sadiche nei suoi - e non solo - confronti. Se cerchi sofferenza,
accomodati, presto faremo patire le pene più atroci a questi
personaggi... Muahahahha *yuki è andata xD*
Chiarito che il capitolo era della sottoscritta, che non sono per nulla
offesa e che non ci vedo nulla di male nel fatto che hai sbagliato -
per una volta, che sarà mai ^^ - prendo a risponderti!
"Tra i due quello che mi è piaciuto di più
è Ben, perché è maledettamente
equilibrato, dotato di una santa pazienza, assennato e probabilmente
l’unico lì in mezzo ad essere capace di riportare
il proprio capitano sul pianeta Terra." Ecco, tu con questa frase hai
dato esattamente l'idea di come volevo rendere io Ben e sono contenta
che tu lo abbia capito, perché ciò significa che
ho reso in modo adeguato quanto volevo dire ^^ Poi devo ammettere che
io sono più vicina a Ben caratterialmente che a Shanks,
tendo a mantenere abbastanza la calma - ad eccezioni di situazioni al
limite dell'assurdo - quindi descriverlo non è stato
difficile e mi ci sono ritrovata!
A quanto pare la mia idea della scazzottata è stata molto
apprezzata, ne sono contenta! E' nata per caso questra 'trovata',
mentre stendevo il capitolo stesso e mi sono resa conto che era l'unico
modo per Ben di riportare tra noi il capitano. Inoltre, in quel momento
di tensione non poteva nemmeno affidarsi a ragionamenti logici,
perché Shanks non lo avrebbe seguito visto lo stato d'animo
in cui versava.
Il paragone con Harry Potter mi sembra azzeccato, non ci avevo pensato,
sai? Mi è piaciuto un sacco xD ora che ci penso James e
Shanks sotto alcuni aspetti li vedo molto simili, quindi mi piace come
similitudine ^^
Un abbraccio cara ** Alla prossima settimana!
PS: Io ho scoperto di Green Day con il loro penultimo album e ho
recuperato in fretta gli altri. Me ne sono innamorata e sono andata in
fissa. Un po' mi è passata, ma credo che resterà
il mio gruppo preferito ^^
PPS: ho preso a giocare pure io a Final Fantasy, a casa di un mio
amico, anche se ci giocherò solo il venerdì! E'
stupendo **
@Red
Queen:
Ciao cara!
Ben ho preso ad apprezzarlo scrivendo questa storia. Bea lo adora e
quindi lo abbiamo inserito su sua particolare richiesta, ma ora della
fine pure io ho compreso che non è un personaggio
trascurabile - e magari è ora che anche Oda lo comprenda e
si metta a scrivere su di lui e tutti gli altri personaggi 'secondari'
che ha appena accennato e che tutte già amiamo.
Sono d'accordo con te sul fatto che la scazzottata è stato
un gesto da vero amico, quello che farebbe chiunque volesse allentare
in modo sano i nervi a una persona a cui tiene e la quale in quel
momento ha i nervi più che tesi! E Ben, sant'uomo,
sarà colui che si preoccuperà di mantenere il
èiù possibile tutto in ordine, cercando di tenere
tutti calmi e di evitare il peggio - con più o meno successo
xD
E, bhè, ovviamente concordo sul commento impossibile da
lasciare per la canzone, perché non ci sono parole per
descriverla *___*
Alla prossima, un abbraccio! =)
@KH4: Ale, ciao tesora **
Ma speriamo che la neve ci abbia lasciato fino al prossimo inverno, che
qui abbiamo bisogno tutti di calore e di primavera! Non ne posso
più - e lo dico io che adoro la neve!
Ebbene sì, Hiraki è l'unica, la speciale e
indimenticabile. Perché anche Shanks è un'uomo e
un cuore, ma essendo umano anche lui commentte errori e prima o poi
sveleremo tutto, quindi non temere!
La frase che hai riportato sappi che è una delle preferite
di Bea - e una delle mie, ma io non conto dato che sono quella che l'ha
scritta. Mi fa piacere che ti abbia colpito, perché voleva
proprio riassumere quanto lei sia stata importante per Shanks, tanto da
condizionarlo ancora dopo tanto tempo!
Un abbraccio cara, a presto **
@Akemichan: Ciao cara!
Tranquilla, stai parlando con me che torno dall'uni a orari indecenti e
che sono presa da un traslocco e a Bea che nemmeno lei è
troppo libera - anzi ._. è super occupata! Quindi ti capisco
perfettamente ^^
Sono contenta che ti piaccia come sta andando avanti la storia! La
parte dei rivoluzionari non so se effettivamente sia o meno troppo
tecnologica, alla fine credo che qualche metodo di intercettazione ce
l'abbiano davvero e noi abbiamo inserito semplicemente uno che ci
sembrava plausibile. Ma avendo a che fare con One Piece, probabilmente
sarà qualcosa di più strano, sicuramente xD
Mi fa piacere sapere che i personaggi nuovi appaiano ben caratterizzati
dato che ci abbiamo ragionato e lavorato su parecchio - soprattutto su
Hikari ovviamente! Il rapporto tra lei e Dragon è
particolare, è pieno di fiducia e proprio per questo fatto
lei non si fa problemi a dirgli quello che pensa, e lui sapendo che lei
vi ripone la massima stima non se la prende più di tanto per
i suoi modi!
Alla prossima =)
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 8 *** Fermi ***
L'Arcipelago
della Rosa dei
Venti era costituito da piccole isole
vicine tra loro, che si potevano scorgere senza difficoltà
quando si guardava all'orizzonte.
Il paesaggio era tranquillo, rilassante, dove i colori dominanti erano
quelli pastello. I campi di lavanda di estendevano a perdita d'occhio,
lasciando d'incanto chi vi capitava per la prima volta.
Il cielo aveva, per la maggior parte dell'anno, il colore di un azzurro
così intenso che faceva male agli occhi fissarlo per troppo
tempo e i prati, non coltivati, erano ricoperti di centinaia di fiori
diversi.
Un posto da sogno, dove andare a trascorrere la propria esistenza in
pace. Gli abitanti erano cordiali, forse perché vivevano in
un luogo come quello, dove la meraviglia della natura non poteva che
sorprendere anche loro, nonostante vedessero quei paesaggi da tutta la
vita.
L'unico inconveniente di quelle graziose isole era il vento.
Quando arrivava non dava pace a nessuno e anche spostarsi da un
isolotto all'altro diventava un vero problema. Il tutto era dovuto alla
vicinanza con la Terra del Vento, della quale la Rosa dei Venti faceva
da ‘ingresso’.
E appunto, in quel periodo dell'anno, il tempo si scatenava e diventava
un vero inferno per chiunque attraversasse quel punto. Uragani,
mulinelli, tempeste e vento. I poveri sventurati che ci capitavano in
mezzo erano condannati per lo più ad affondare ed essere
sommersi dalle onde alte come montagne.
Il che riportava Tashigi alla considerazione che aveva abbandonato
prima di soffermarsi sulla bellezza del panorama della Rosa dei Venti:
Smoker era furioso perché non potevano procedere.
Sapevano che Ace era lì, a poca distanza da loro, ma era
impossibile poter prendere la loro ammiraglia e attraversare quella
tempesta, che probabilmente era la peggiore che si potesse vedere sulla
Rotta Maggiore.
La giovane spadaccina appoggiò i gomiti alla ringhiera della
terrazza e lasciò che il suo sguardo vagasse per i campi di
lavanda mossi dalla forte brezza. Avvertiva che i suoi capelli venivano
mossi con decisione, ma insieme con gentilezza, dal vento, che le
percorreva il corpo come un dolce abbraccio.
Quel posto le piaceva molto. Lì pareva di essere in un'altro
mondo, in una terra diversa dove non c'erano ingiustizie e dove tutti
vivevano in pace. Eppure, sapeva che non era così che
andavano realmente le cose ed era per questo che era entrata in Marina,
per poter, nel suo piccolo, cambiare le cose.
Ma a volte, perseguire la via della 'giustizia' si era rivelato davvero
complicato, perché le persone che avrebbe dovuto catturare
erano state quelle che avevano sconfitto i veri nemici della
situazione.
E allora che cosa avrebbe dovuto fare lei?
Era stata così insignificante da non riuscire da sola ad
assicurare alla giustizia nessuno dei due, né i pirati di
Capello di Paglia, né tanto meno Crocodile. Da quel momento
si era ripromessa di diventare più forte, per poter lei
stessa mettere dietro alle sbarre chi portava ingiustizia nel mondo.
I suoi occhi, dal raro blu scuro, si erano posati distrattamente sulla
figura del Commodoro.
Irritato per non poter proseguire, altrimenti avrebbe rischiato la vita
dei propri uomini, Smoker aveva deciso di passare il resto della
giornata ad allenarsi. Fuori dalla locanda, sul retro, vi era un ampio
spazio inutilizzato, dove il marine aveva deciso di collocare la zona
per addestrarsi. A torso nudo, Smoker stava affrontando uno dopo
l'altro i suoi sottoposti, sconfiggendoli con tale facilità
che Tashigi era certa che si stesse annoiando.
Come a dimostrazione della sua tesi, vide il Commodoro accendersi il
terzo sigaro consecutivo nonostante l'attività fisica.
La ragazza distolse lo sguardo non appena si accorse che aveva preso
una nota differente, che riusciva a definire solo con sbagliato, anche
se nemmeno lei riusciva a comprenderne il motivo.
Stiracchiò le braccia, prese la spada e decise di andare a
fare un giro per la città. Già che si trovavano
in un posto tranquillo e rilassante, tanto valeva approfittarne per
distendere i nervi e lasciare da parte le preoccupazioni.
Le case erano tutte bianche, non troppo alte. Sui balconi erano esposti
gerani di vari colori; le persiane erano anche loro color pastello, dei
più svariati; mentre le strade ciottolate erano in marmo
bianco. I bambini correvano allegri per le vie, ridendo a crepapelle e
giocando spensierati intanto che le madri gridavano di stare attenti e
di non allontanarsi troppo.
Un'atmosfera calda, dove l'aria era ricca dei profumi dei campi
trasportati dal vento.
Non c'erano negozi di spade, quindi decise di sedersi al tavolino di un
bar e ordinò un the.
Ancora una volta i suoi pensieri vagarono alla strana situazione in cui
si erano ritrovati: c'era qualcosa che non la convinceva, qualcosa che
andava oltre e che le faceva sembrare di essere pedine sulla
scacchiera, mentre i giocatori li usavano per i loro scopi, pronti a
sacrificarli senza ripensamenti.
Catturare Pugno di Fuoco, così all'improvviso, per quale
ragione? Come mai il Governo Mondiale si era interessato a un pirata
all'improvviso?
Ace era il
comandante della seconda flotta di Barbabianca e questo lo
rendeva certamente una preda eccezionale, senza contare che era anche
il fratello maggiore di Rufy, Cappello di Paglia.
Eppure, qualcosa non quadrava.
Se avessero seriamente desiderato mettere le mani su qualcuno di
importante solo per dare un'esemplare dimostrazione di forza, allora
avrebbero scelto qualcun'altro. Ace era sicuramente uno degli esponenti
più promettenti della pirateria, ma era ancora giovane, non
aveva ancora dimostrato appieno tutto ciò che poteva fare
sotto il Jolly Roger di Newgate.
Tashigi trovava più plausibile che per mostrare ai pirati
quanto il Governo Mondiale fosse potente e non li temesse, dovesse
essere preso qualcuno della vecchia pirateria, qualcuno che ormai si
era fatto un nome così importante che la sua potenza fosse
indiscutibile.
Aveva provato a far presente a Smoker i suoi dubbi, ma il Commodoro le
aveva risposto di non pensarci. Se ne era accorto anche lui che
qualcosa non andava, allora perché continuava ad eseguire
gli ordini senza chiedere spiegazioni?
Probabilmente non ne avrebbe ottenute, però, essere mossi
come pedoni era davvero frustrante.
"Ecco a lei signorina".
Il cameriere posò con precisione la tazza del the, in
ceramica bianca con decorazioni azzurre, sul tavolino in ferro battuto.
Prese una bustina di zucchero e mescolò la sostanza al
liquido caldo, mentre il vento continuava a soffiare con sempre
più intensità.
Lanciò uno sguardo all'orizzonte e notò un
ammasso di nuvole violacee e nere accumularsi nella zona sopra alla
Terra del Vento. Il temporale che si stava scatenando su quel tratto
non accennava minimamente a diminuire e i lampi si susseguivano
velocemente, incalzandosi l'uno con l'altro.
"Ancora qualche giorno..." mormorò tra sé e
sé prima di sorseggiare il the.
"Non essere impaziente".
Una voce alle sue spalle la fece sobbalzare e rischiò di
versarsi addosso il liquido bollente.
Shanks stava osservando con sguardo perso il cielo azzurro mentre in
sottofondo le voci dei suoi uomini gli arrivavano distrattamente al
cervello.
Con il corpo era lì, sulla sua nave, ma la sua mente era da
tutt'altra parte.
Come un bambino annoiato si era appoggiato con il gomito sul parapetto
e teneva la testa sulla mano. Con aria svogliata continuava a far
vagare i suoi occhi versi sull'orizzonte, mentre le onde si
infrangevano contro il Vento dell'Est.
Alcuni schizzi salati riuscivano ad arrivare fino a lui grazie anche al
vento. L'aria era satura di salsedine, e in cielo non vi era alcuna
nuvola.
Una giornata perfetta, con il vento favorevole, di quelle che
capitavano raramente. Erano quelle le giornate che lui amava, eppure
non riusciva a godersela nemmeno un po'.
"Shanks! Shanks!" continuò a ripetere una voce alle sue
spalle.
"SHANKS!"
Un pugno arrivò sulla testa dai capelli rossi del capitano,
che si girò massaggiandosi il punto colpito.
"Insomma! Ma la pianti di startene da un'altra parte?"
sbottò Ben dopo aver aspirato dalla sigaretta appena accesa.
"Calma, non avevo sentito…" borbottò il Rosso
fissando male l'amico "Dovresti trattare meglio il tuo capitano".
"Sì, quando crescerai, eh"!
"Stavo riflettendo, idiota”!
"Immagino..." sogghignò ironico Ben "Ha chiamato e mi ha
dato le coordinate".
Come si era aspettato si ritrovò a fissare uno Shanks non
troppo contento. Sapeva che, per quanto la cosa fosse dolorosa, avrebbe
preferito parlarci lui con Hikari, e sapeva altrettanto bene che cosa
comportava non passargliela e prendere lui la rotta esatta.
"Ace si trova nella Terra del Vento, ma per il clima burrascoso Smoker
è stato costretto a fermarsi alla Rosa dei Venti. Quindi la
nostra rotta non è da modificare molto, siamo messi bene e
non dovremmo tardare a raggiungerli" continuò facendo finta
di nulla.
"Perfetto" sibillò gelido.
"Passo la nuova rotta agli uomini"?
"Sì" continuò l'uomo con il medesimo tono.
Ben si appoggiò a sua volta al parapetto e prese tra le dita
la sigaretta, liberando una nuvola di fumo che in pochi istanti si
dissolse nell'aria marina che li avvolgeva. Lanciò
un'occhiata all'amico, che si era rimesso in contemplazione
dell'orizzonte con espressione apatica, ma lui, che lo conosceva da
anni, poteva vedere quello che gli altri non riuscivano a scorgere.
La fronte leggermente corrugata, le labbra troppo strette, la
respirazione controllata a forza e lo sguardo scuro. Tutti segnali che
facevano comprendere a Ben che, nonostante i buoni propositi di Shanks,
Hikari non riusciva proprio a togliersela dalla mente e dal cuore,
soprattutto.
"Non fare l'incazzato con me, Shanks" esordì piano il vice
"Non avrai pensato che fosse contenta di parlarti, eh"?
"Con te non ha problemi".
"Non sono io quello che le ha spezzato il cuore" osservò
sempre calmo Ben "Quindi non venirmi a fare queste scenate. Lo sai che
per me è sempre stata solo un'amica".
"Muoviti a dare la nuova rotta al timoniere".
"Sei davvero cocciuto, capitano…" borbottò Ben
allontanandosi per eseguire gli ordini.
Shanks lo osservò per un paio di secondi prima di tornare a
contemplare l'immensità dell'oceano davanti a lui. Amava
quella vita sopra ogni altra cosa, aveva trovato nella bandiera nera
che sventolava sull'albero maestro i suoi sogni e i suoi ideali,
attraverso i mari aveva conosciuto molti altri che condividevano con
lui quella visione.
Ma, il prezzo di tutto quello e della libertà, era stato
elevato.
"Odio dovergli dare ragione..." bofonchiò il Rosso pensando
alle parole del vice.
Hikari non lo aveva minimamente perdonato, continuava ad odiarlo. Ed
era questa consapevolezza, sopra a tutte le altre, a fargli male
perché lui, nonostante tutto quello che le aveva fatto, non
aveva smesso mai di pensare a lei.
Lei sarebbe sempre rimasta l'unica tra tutte, la sola e nessuna avrebbe
mai potuto prendere il suo posto anche se lui ce l'aveva messa tutta
per scordarsela e levarsela dalla testa per dieci anni.
Senza nessun risultato.
Prendersela con Ben era davvero da idioti. Non c'entrava nulla il suo
amico, ed era logico che Hikari preferisse parlare con una persona che
non l'aveva ferita piuttosto che con l'uomo che le aveva rovinato la
vita.
- Non mi perdonerai
mai, eh?
"Commodoro?!" esclamò sorpresa Tashigi ricomponendosi.
Smoker la fissava con espressione indecifrabile intanto che una nuvola
di fumo usciva dalle labbra tese. La trovava buffa in momenti come
quelli, e anche se non lo dava a vedere, provava quel leggero
divertimento.
Un divertimento che non era di scherno per la goffaggine che Tashigi
dimostrava quasi sempre, ma aveva una sfumatura che non avrebbe dovuto
avere. Nonostante non sapesse definirla, comprendeva, forse per
istinto, che non sarebbe dovuta nascere in lui una cosa del genere,
mentre fissava una ragazzina.
"Come mai è qui? Non era ad allenarsi"?
"Non c'è gusto con loro…" rispose acido pensando
a quegli inetti che aveva affrontato poco prima.
Con loro non era nemmeno necessario usare il potere del frutto del
diavolo, anzi, era un vero spreco. Invece, le poche volte che
gli era
capitato di affrontare Tashigi era stata più allettante come
cosa. Non tanto perché lei fosse realmente in grado di
metterlo in difficoltà, ma semplicemente perché
nonostante tutti i colpi che lui le infliggeva la ragazza tornava a
rialzarsi.
Tuttavia sapeva che Tashigi preferiva portare avanti la sua tabella di
addestramento da sola, quindi capitava raramente che si scontrassero.
Capitava solo quando era lei a chiederglielo per verificare i propri
progressi e forse anche per mostrarli a lui, che, anche se non lo dava
a vedere, era fiero di come la spadaccina continuasse a diventare
sempre più forte.
Con un gesto brusco tirò indietro la sedia e si
accomodò davanti a lei.
"Commodoro"?
"Che c'è"?
"Se dovesse fate un'ipotesi, come mai avrebbero scelto lei per questa
missione"?
"Ti ho già detto di non rimuginarci troppo su questa storia.
Se hanno deciso di non comunicarci nulla, non abbiamo scelta se non
quella di ubbidire".
"Però, non posso fare altro che pensare che ci stiano
usando”.
Smoker la fissò con attenzione.
C'era un motivo per cui le aveva detto di non continuare a far
supposizioni su quella storia, ed era molto semplice. Se Tashigi si
fosse concentrata a trovare la vera motivazione di tutto ciò
e il Governo Mondiale se ne fosse accorto, allora c'erano delle
probabilità che la cosa si potesse ripercuotere
negativamente su di lei.
Il fatto che nascondessero la vera ragione era un fattore non
trascurabile e il continuare a ricercarlo poteva decretare la loro
fine.
Probabilmente se fosse stata in gioco solo la sua di vita ci avrebbe
pure fatto un pensierino, giusto per ripagarli dello smacco di essere
pedinato, ma doveva proteggere altre persone, doveva tenere al sicuro
Tashigi e i suoi.
Quel pensiero attraversò con chiarezza la sua mente e vi si
piantò, inamovibile: per quanto ci girasse intorno, alla
fine il motivo principale era quello e solo quello.
Una nuvola di fumo uscì con veemenza dalla sua bocca e
Smoker tentò di trattenere lo sbuffo seccato che quei
pensieri, così poco da lui, gli procuravano.
"Questo non ha importanza. Dobbiamo catturare un pirata. Se lo facciamo
perché ce lo hanno ordinato per qualche misterioso motivo,
la cosa non ha rilevanza, perché noi lo facciamo per i
nostri" chiarì asciutto Smoker.
"Certo Commodoro".
"Bene, e ora smettila di pensarci".
Tashigi annuì e riprese a sorseggiare il suo the.
Chissà perché, ma le pareva comunque strano che
Smoker avesse interrotto gli allenamenti. Solitamente, per quanto
noiosi si rivelassero, non li terminava mai prima di una determinata
ora. Quel giorno invece li aveva piantati che non era nemmeno a
metà per venire a sedersi a un'irrilevante tavolino di un
bar con lei.
Un sorriso dolce solcò le labbra sottili della ragazza.
"Signore, desidera qualcosa?" chiese cortesemente il cameriere.
"Un caffè forte".
"Glielo porto subito".
Alzando gli occhi chiari su Tashigi, la fissò per qualche
attimo con attenzione.
Lo sguardo penetrante fece bloccare la ragazza che reggeva la tazza a
qualche centimetro dalle labbra. Nonostante la
profondità di
quello scambio, Tashigi non abbassò gli zaffiri e
continuò a ricambiare Smoker.
Non era soggezione quella che provava nei confronti di quell'uomo tanto
risoluto e irraggiungibile, non più per lo meno. Si era
trasformato in un sentimento ben più complesso e intricato,
che non sapeva ancora definire. Forse era per paura, ma in quel momento
non le importava molto.
"Ti dispiace se resto"?
"No, si figuri signo-"…
"Per oggi niente formalismi" l’aveva interrotta.
"Certo sign... Cioè, intendevo dire, sì" rispose
con un lieve imbarazzo.
Smoker spense i sigari nel posacenere e distese un po' i muscoli del
viso fino a tornare con la solita espressione indecifrabile.
La compagnia di Tashigi aveva la curiosa capacità di
donargli un po' di serenità anche in momenti tesi come
quelli. Per quella ragione aveva deciso di mollare l'allenamento e
andarla a cercare, l'aveva vista allontanarsi e da lì in poi
non era più riuscito a trovare minimamente stimolate e
rilassante lo scontro con i suoi sottoposti.
Non gli importava di trovare una spiegazione a quella situazione, la
cosa essenziale era che per un po' potesse godersi alcuni attimi con
lei.
Da soli, loro due.
- TO
BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Eccoci
qua! ^^ E siamo ritornate ai nostri Marines erranti, coloro che devo
fare sempre e comunque il lavoro sporco. Non è difficile
immaginare il morale di Smoker, in questo momento: roba che i raggi
fotonici di Kuma sono un fresco venticello estivo quanto a distruzione
totale! xD
E anche quello di
Tashigi non
è il massimo: non riesce a non pensare che ci sia qualcosa
di
mal amalgamato, che stona, che puzza più di un filetto di
platessa abbandonato sul tavolo da 5 giorni... (E, Kami, che schifo!
xD). Tutto questo, tra l'altro, rende il nostro Fumoso parecchio
agitato ed insofferente (non che ci voglia un miracolo per fargli
perdere la pazienza, eh, ma tant'è...).
Insomma, la Marina si
sta avvicinando
sempre più all'isola, mentre il Vento dell'Est cavalca le
onde a
massima velocità, nel tentativo di raggiungere l'ammiraglia
di
Smoker e la sua flotta. Riuscirà Shanks ad arrivare in
tempo,
prima che la tempesta si dissolva? Ma soprattutto, riuscirà
a
non farsi suonare come un campanaccio da Ben e la sua ciurma, visto che
sta su Saturno in questo momento con la testa? xD
Ai posteri l'ardua
sentenza... *Parte una musica fatalista*
Bando alle chiacchiere
da bar e passiamo alle risposte! ^^
ps. L'altra volta mi ero
dimenticata
di inserire i disclaimer riguardo al nome della nave di Shanks. Li ho
inserito poco dopo, ma la storia esprimeva già parecchie
letture. Lo ripeto qui: il nome della nave da noi utilizzato - il Vento
dell'Est - non è quello originale, ovviamente, ma non
è
neanche di nostra invenzione, bensì di Emanuela "Capitan
Ema"
Colarelli, autrice della fanfiction incompiuta "The East Wind". Nei
commenti scorsi ho postato il link, per chi fosse interessato. ^^
- Angolino di Beatrix -
@MBP: ciao Marta-chwaan! **
Mentalmente avevo scommesso sia che saresti arrivata prima, che citando
il Dio Asso. :p Per inciso, non ho ancora chiesto a Yuki che vuol dire,
ma posso immaginare tranquillamente. Insomma, la mente è
quella
che è e le frequenze idem. E poi probabilmente ci vedremo
domenica, per cui avrai tutto il tempo per istruirmi a riguardo. xD
Allora!
Davvero non ti aspettavi l'accoglienza di Ace da parte delle spie di
Dragon? ^^ Fortuna che è capitato nei pressi di Soraja, che
è una santa: nonostante sia una comparsa, un personaggio
parecchio secondario, l'ho adorata. Ed è stata utilissima,
oltre
ad essere una vecchia amica di Hikari. :) Più di
così...
^^
Stappiamo le bottiglie anche per la nostra pertica preferita! :D Sono
felice che ti piaccia il rapporto tra lui e la mora. **
Grazie per i complimenti tesoVo mio, alla prossima!
Un bacione!
@Maya: ciao tesoVo! **
Eccoti qui, ad infierire pure tu su Barbanera: personalmente mi sono
immaginata l'umore di Ace per quella missione... Girovagare isola dopo
isola, sulle tracce del porco maledetto, tra una bestemmia e
un'imprecazione, uragani e quant'altro. xD Sì, confesso che
Barbanera mi fa al quanto schifo. Ed è strano,
perchè di
norma i cattivi mi piacciono. Forse è per come è
finita
tutta la vicenda, visto che alla fine la colpa non è tanto
di
Akainu, quanto sua, visto che è stato il fautore di tutto
sto
casino.
Scriverò "Marshall D. Teach" sul mio Death Note personale,
che
te devo di... -_- Crepasse tra atroci sofferenze... Non mi piace nulla
di lui, mi fa proprio ribrezzo. u_u
Ed ecco qui il nostro cowboy preferito. ** Tra le mani dei
Rivoluzionari. ^^ Ora come ora è impossibile non
fare i
capitoli a pezzi, perchè le vicende stanno succedendo tutte
in
contemporanea... Sperando di non crearvi troppa confusione, sono felice
che ti piaccia questa soluzione: ci siamo spremute a dovere le meningi
per non fare cappelle di ogni sorta! :3
I complimenti su Hikari e Ben mi fanno commuovere: sulla prima...
Già il fatto che hai scritto "E questo è
perchè
amo Hikari e le sue divagazioni" mi
rende strafelice! **
Sul secondo, beh... cerca di vedere Ben circa la coscienza della mora.
E' quello che fa ragionare via, che prende in mano la situazione quando
tutto sembra perduto. Insomma, è una sorta di fratello
maggiore
con sale in zucca (sia per lei che per il Rosso ovviamente ^^),
nonchè un santo. xD
Per la frase che hai riportato, questa volta per Ben, ti ringrazio:
sono molto felice di aver reso l'idea e di esser riuscita a comunicare
il quadro del personaggio, per come lo vedo io. :) Quindi, ribadisco,
grazie per i complimenti! ^^
E poi, anche a me piacciono gli intellettuali. *_*
Ah, infine, grazie (di nuovo) per i complimenti sullo stile (di nuovo).
ç_ç Sono commossa.
Un abbraccione enorme caVa, aspetto il tuo nuovo capitolo!!!
Alla prossima!
@Red Queen:
ciao caVa! *_*
Ta-Daan! Eccolo qui, il nostro comandante preferito! Hai visto che alla
fine è andato a finire in buone mani? E comunque anche tu
hai
notato la cosa che Ace se ne va in giro trullo trullo, badando agli
affari suoi, mentre mezzo mondo gli è alle costole, in un
modo o
nell'altro. xD Cioè, lui davvero non sospetta nulla e non sa
di
avere millemila occhi puntati addosso... E' un po' inquietante come
cosa, non trovi? ^^'
Ovviamente l'essere pirati, per lo più comandanti sotto
Edward
Negate, quindi abbastanza ambiti, preclude pesantemente la
tranquillità... E poi, siamo su di un'isola perturbata,
voglio
dire... Ma almeno una sana dormita se la fa sto poverino! ^^'''
Cara, il tuo fangirlismo acuto va più che bene! Ed
è
giusto che sia così! Voglio vederti tifare Ace alla stregua,
qui
eh, visto che sarà presente in tutto il suo splendore! xD
*sbava copiosamente, ma poi si sente in colpa nei confronti
di
Shanks* xD
Al caro Ben non verrà torto un capello: è sotto
la mia
personale protezione, e poi serve! Visto? Si è
già messo
all'opera: lui è uno che ama portarsi avanti il lavoro, per
ogni
evenienza, sai mai che si venisse colti impreparati! ^^ Poveraccio, si
trova tra due fuochi comunque... Quanto non vorrei essere nella sua
situazioni (e mi sono pure già trovata... Quando si scrive
per
esperienza, eh? -_-).
Lui non lo sa ancora, ma è un bravo psicologo... xD
Un abbraccio caVissima, grazie per la recensione e alla prossima! ^^
@KH4:
Ale-chan ciao! ^^
Mi raccomando, non dire mai ad Hikari, in un faccia a faccia, che provi
pena per lei... Ahem, lo sai com'è suscettibile, lunatica,
permalosa e con pochissima pazienza... xD Sai mai che parta
all'attacco! Io non la rischierei! xD
Allora, grazie per l'entusiasmo su quella frase: spero che ti abbia
fatto ridere quanto l'ha fatto a me. Sì, devi sapere che
quando
scrivo mi metto a ridere pure io. Sono scema, ma questo non l'ho mai
negato! xD
Vedo che l'inserimento di un rapporto stretto con Ben ha fatto
successo! Ma soprattutto vedo che lo amate tutte quante! Non credevo
che Ben avesse tutto questo seguito: bene, annoto e riferisco! xD
Felice di sapere che hai adorato quella parte, con Hikari che ricorda,
perchè è anche una delle mie parti preferite (o
meglio,
mi riferisco al loro rapporto in toto - per quanto possa essere
obiettiva, non ci riesco! Io li adoro sti due insieme!). ^^
Passando al bel moro che se ne va in giro con pochissimi vestiti
addosso (*Bea sentitamente ringrazia*), eccocelo in casa rivoluzionari!
^^ Ovviamente, però, lui non sa un bel niente... E non lo
sospetta minimamente! C'è mezzo mondo che se lo contende e
lui
non lo sa. Perspicace eh? xD
Tranquilla, però: niente barili di lardo sdentati e sudici,
che
vanno in giro a creare buchi neri. Ace è al sicuro da quello
schifo ambulante, anche perchè è lui
l'inseguitore. :p
Grazie per i complimenti e la recensione caVa!
Un abbraccio e alla prossima!
@Akemichan:
ciao caVa! ^^
Grazie di che cosa? Figurati, è il minimo! Mi pare
più
che doveroso, visto che spendete tempo per noi e per la storia, sia
rimanere regolari che rispondere alle recensioni, no? ^^ Ci teniamo
molto a questa storia e, personalmente, non mi pesa affatto darle la
precedenza su altre cose. :)
Bon, confermato alla fine che Ben si è subito guadagnato le
sue
fan! ^^ Sono molto felice che il rapporto tra loro due ti piaccia! ^^
Noi siamo così affezionate a loro due che è un
vero
peccato che non esista qualcosa del genere nella storia orginale... T_T
Soprattutto, sta ciurma ce la vuol fare vedere Oda o meno? Uffa!
I Rivoluzionari sono onnipresenti, sono ovunque... Ed Hikari ha
ragione, quando dice a Dragon, che sono loro a farsi il mazzo tarallo
per lui... xD
Ti ringrazio per i complimenti caVa e per la recensione!
Alla prossima, un abbraccio!
- Angolino di Yuki -
@MBP: Ciao
Marta-chan!
Giusto perché noi già di nostro non ci sentiamo
mai e serve un'altro posto dove continuare a interagire sparando cose
bakose X°D
Vedere il Dio Asso in tutto il suo splendore è sempre un
piacere, qualcosa di unico e meraviglioso che i nostri occhi
apprezzerano per sempre e di cui mai si stancheranno. E qui mi fermo di
elogiare Ace altrimenti, primo lui si monda la testa - e già
è troppo sicuro di sè (e poi si vede in che
casini si mette!) - e non c'è bisogno di dargli
più materiale sul quale gongolare, secondo mi pare di
sparare già abbastanza cavolate e non occorre aggiungerne
altre!
I rivoluzionari sono ovunque! Attenta, che loro si infiltrano a
qualsiasi livello! Loro si che sono degli stratega, mica come
qualcun'altro che non sa far nulla tranne stupirsi per ogni cosa che
accade sotto i suoi occhi impotenti *ogni riferimento a fatti, cose,
persone, animali (bhè, dai, povera capretta mica la possiamo
escludere), è puramente casuale xD*
Sono contenta che il sapporto tra Ben e Hikari ti piaccia.
Più avanti risalterà meglio, ma sono proprio
amici ** Ah, che carucci!
Un abbraccio
Maya_90: Ciao carissima **
Lo sappiamo che Ace appare pochino all'inizio, ma poi ci
sarà per moooolto tempo. E' che l'inizio è la
parte più incasinata per quanto riguarda le scene. Nel
senso: abbiamo tanti personaggi separati che devono arrivare in un
punto, quindi è logico che dobbiamo fare tanti stacchi per
far vedere come si muovono nel mentre. Questo fino a quando non si
riuniranno tutti e non succederà un putiferio... "ma questa
è un'altra storia"(cit.)
Ebbene sì, BN è creato per stare sui
così detti. E il suo compito lo svolge proprio egregiamente,
eh! Sa portare a termine questo suo compito in modo esemplare e non gli
si può proprio dire nulla, tanto che nessuno
piangerà quando creperà tra atroci supplizi e
torture *Yuki si perde in pensieri macabri e sadici in cui infierisce
su Teach*
Come hai detto tu, il rapporto tra Hikari e Ben è fraterno.
Credo che potrebbero tranquillamente essere lui il fratello maggiore
che cerca di far star bene la sorellina pestifera e testarda. Loro due,
come si vedrà più avanti, sono molto uniti e
c'è un profondo rapporto di amicizia che li lega e forse
è soprattutto grazie a questo che si eviteranno apocalissi e
altri disastri mondiali x°°°°°D
Un abbraccio **
Ci sentiamo presto =)
@Red Queen: Ciao
caVissima **
Non sai come ti capisco sulla questione di Ace. A parte che non
smetterà mai di essere il mio personaggio preferito e non
potrò non continuare ad adorarlo all'inversomile per sempre,
ma anche a me, ogni volta che vedo una sua immagine o leggo di lui mi
torna un po' la tristezza. Credo sia inevitabile, ma va bene
così, perché almeno in qualche modo continua ad
essere presente **
Effettivamente Ace non sa nulla di tutti gli altri che vorrebbero
mettergli le mani addosso (comprese le fangirls xD) e lui continua
ignaro per la sua strada! xD Prossimamente nelle sale daranno "Tutti
pazzi per Ace"!!! A parte questa divagazione scema, ovviamente la sua
relativa pace tra poco diventerà ancora più
relativa! Ma non ti anticipo nulla ^^
Ben è tra due fuochi. Lui è amico di Shanks ed
è pure amico di Hikari. Questo non lo mette in una posizione
facile, tenendo pure conto che rimane agli ordini di Shanks e che
quindi deve ubbidire ai suoi comandi.
Ah, mi sa che Bea e io ci abbiamo preso gusto a trattare un po' male i
personaggi xD
Un abbraccio e alla prossima!
@KH4: Ciao
Ale-chan!
Come va? Spero tutto bene ^^
Quindi non sono la sola che minaccia alla fine! XD Tu addirittura il
giudizio universale ci tiri addosso, io sarei stata più
moderata (solo qualche tortura medioevale, nulla di chè alla
fine *tutti guardano preoccupati e spaventati Yuki*) Comunque, per il
momento, rilassati e stai tranquilla!
Sì, Hikari fa tenerezza, ma non diciamoglielo che non credo
lo prenderebbe come un complimento xD Però effettivamente ha
avuto momenti difficili dai quali ha fatto fatica a riprendersi per
poter andare avanti, ma tutto sarà chiarito pian piano e non
voglio dirti nulla di più!
BN rimanrrà sullo sfondo - questo credo di poterlo
anticipare xD - e in azione non lo si vedrà. Quindi nessun
buco nero, nessuna panza esagerata, nessuna bocca priva di denti e
barbe cespugliose e incolte! Meglio così, no? In questa
storia Ace avrà ben altro a cui badare, non c'è
bisogno di dargli altri problemi a cui pensare xD
Un abbraccio
A presto **
@Akemichan: Ciao
cara!
Guarda, per la pubblicazione in sè devi ringraziare quella
santa di Bea, che se fosse per me non troverei proprio il tempo di
mettermi a sistemare il capitolo e tutto ç__ç In
questo periodo sono sommersa di cose da fare, mannaggia a me!
Oh, sono proprio contenta che tutti abbiate apprezzato questa forte
amicizia tra Hikari e il vicecapitano del Vento dell'Est! Noi siamo
molto affezionate al loro rapporto **
Bhè, sono rivoluzionari, se non hanno loro spie ovunque chi
deve averle?! XD Secondo me e Bea, Dragon ha infiltrato i suoi in molti
posti e a quasi tutti i gradi, anche perché deve tenere
sotto controllo la situazione con informazioni di prima scelta, no? E
poi l'immagine di lui che macchina nell'ombra mi piace tantissimo
*ç*
Alla prossima **
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 9 *** Time to Go ***
Il lumacofono
posto sulla scrivania, accanto a parecchi file
riguardanti Pugno di Fuoco, squillava impertinente, disturbandolo dalla
quiete pomeridiana di quel pomeriggio afoso. Ultimamente, da quelle
parti, il caldo insopportabile non dava tregua e si stava sicuramente
meglio negli uffici che all’aria aperta.
“Pronto”?
La voce che rispose dall’altra parte del lumacofono pareva
essere abbastanza agitata: “Grand’Ammiraglio
Sengoku? Sono l’Ingegner Berger, della divisione
Elettronica”.
L’uomo non sembrò turbato da quella telefonata in
direttissima: “Buongiorno Ingegnere, a cosa devo la sua
chiamata?” rispose con il solito tono apparentemente gentile
e pacato, appoggiando la schiena alla poltrona di pelle su cui era
seduto.
“Grand’Ammiraglio, era come sospettava lei. Diversi
prototipi sono stati sottratti dal bunker dell’area F:
nessuno si è accorto di nulla, purtroppo! Gli elementi
mancanti erano detenuti in un’area di stoccaggio sotterranea.
Non abbiamo idea di come siano riusciti a sottrarli,
quell’area era video sorvegliata e allarmata. Le telecamere
non hanno registrato nessun’intrusione, come pure i sistemi
d’allarme” concluse sconcertato
l’Ingegnere.
Sengoku ascoltava attentamente sorseggiando la sua tazza di the.
“Grand’Ammiraglio, è ancora in
linea?” aveva domandato l’altro, non ricevendo
subito una risposta e temendo che fosse caduta la linea.
“Certamente Ingegnere. Quel che mi ha raccontato è
una cosa davvero singolare…” prese una pausa,
versandosi altro the “Abbiamo deciso tempo fa di avviare
un’indagine segreta sui vari sospetti che avevano preso corpo
negli ultimi tempi. Avevamo il sentore che qualcuno ci stesse spiando.
Quindi mi conferma che sono veramente quei codec”?
“Esatto. Sono i prototipi NT415”.
“Proprio quelli. Come abbiamo fatto a non pensarci
prima…” disse quasi tra sé Sengoku,
appoggiando la tazza sul piattino di porcellana. “Spero per
voi che abbiate delle soluzioni concrete a
riguardo…” domandò facendosi parecchio
minaccioso.
L’Ingegnere ebbe quasi un coccolone, ma tentò di
mantenere la calma: “Non si preoccupi. C’era un
motivo se quei codec, così apparentemente perfetti, furono
scartati in favore di una tecnologia migliore”.
“Vada avanti”.
“Ecco, vede… Cercherò di essere il
più chiaro possibile: nonostante il codec comunichi e si
intrometta nelle linee senza lasciar traccia apparente, quando si
aziona viaggia su una particolare lunghezza d’onda,
invisibile alla tecnologia moderna. Noi stavamo sviluppando
l’apparecchio per la ricerca di questi aggeggi: faceva parte
del sistema di sicurezza delle due unità, di modo che chi
riceveva il codec avesse anche la possibilità di sapere se
altre apparecchiature dello stesso genere fossero presenti in un raggio
ben definito” spiegò l’uomo.
“Dove vuole arrivare?” domandò
sospettoso, ma piuttosto interessato, il Marine.
“Per ora abbiamo una versione sperimentale di questo
rilevatore speciale, che in prima battuta era stato scartato in favore
di una versione aggiornata e contenente entrambe le cose: sto venendo
di persona a consegnarlo. Entro un’ora circa sarò
al Quartier Generale. Ho provato già a settare il rilevatore
da questa distanza, e mi rileva un punto nel blocco Ovest. Non posso
essere preciso, ma credo si tratti dell’Ufficio
Telecomunicazioni”.
“Sì, l’Ufficio Telecomunicazioni occupa
quasi totalmente il blocco Ovest” rispose tranquillamente il
Grand’Ammiraglio “E credo anche di aver trovato la
chiave per risolvere l’enigma”.
L’Ingegnere si sentì più sollevato:
“In ogni caso, tra poco sarò
lì”.
Sengoku sorrise soddisfatto: “Bene, sarà ricevuto
nelle mie stanze in direttissima. A breve darò
l’allarme generale. L’aspetto con
impazienza” concluse, attaccando la cornetta al lumacofono.
La tazzina di caffè cadde dalle sue mani, rotolando per un
breve tratto della scrivania, cadendo poi per terra e frantumandosi in
diversi pezzi.
Sbiancò di colpo: il suo viso divenne pallido come un cencio
e molte goccioline di sudore si raccolsero ad imperlarle il viso.
Si alzò, piano, dalla sua poltrona, facendo leva sulla
scrivania di marmo e cercando di far mente locale, ma i pensieri le si
accavallarono nella mente come una reazione a catena.
- Mi hanno scoperta
– pensò terrorizzata. Ed era
conscia del fatto che aveva meno che un’ora per tagliare la
corda.
Prese uno zaino, ove ripose tutte le carte necessarie in suo possesso,
e si diresse di corsa in bagno, disattivando il sistema di sicurezza
nel doppio fondo del cassetto. Prese il codec, calibrando le frequenze
sul canale di Dragon e inviando il codice binario.
- Avanti…
- e stava davvero sudando freddo.
Qualche secondo dopo, dall’altro lato fu inviato il codice e
la comunicazione si aprì. Hikari non lasciò al
suo capo neanche il tempo di rispondere.
“DRAGON! MI HANNO SCOPERTA”!
Ci fu silenzio per cinque lunghissimi secondi, ove si sentiva solamente
il respiro affannato di lei.
“Scappa Ankoku. Dirigiti nei sotterranei, alla grotta. Ci
sono un paio di sottomarini monoposto. Prendi uno di quelli e scappa
più veloce che puoi! Portati dietro il codec”
rispose Dragon, che per la prima volta si sentiva abbastanza
preoccupato.
“Negativo Dragon. Ha un sistema di localizzazione”!
“Come”?
“Hai capito bene. L’ingegnere che l’ha
sviluppato sta arrivando alla Sede Centrale col rilevatore
speciale. Hanno già localizzato l’area
da dove
proviene. Ci
metteranno niente a farsi due conti in tasca” rispose Hikari,
cercando di prendere tutto quello che poteva esserle utile.
“Ok, lascia stare. Dirigiti alla Terra del Vento e spera di
congiungerti con Shanks. Ed ora va, non chiamare per qualsiasi
ragione!” concluse Dragon con veemenza.
Non poteva essere catturata: non se lo sarebbe mai perdonato.
“D’accordo. Se tutto andrà bene avrai
notizie di me entro cinque giorni. Altrimenti…” ma
fu interrotta repentinamente dal suo capo: “Altrimenti
nulla”.
La donna stette in silenzio per qualche secondo.
“Ci sentiamo capo. Passo e chiudo” disse infine,
riponendo il codec con il sistema di sicurezza nel cassetto: almeno
avrebbe guadagnato un po’ di tempo e avrebbe creato
scompiglio provocando l’esplosione.
Era sicura che avrebbero messo a soqquadro lo studio pur di trovare
quell’aggeggio.
Si tolse l’auricolare e lo buttò nel water. Se il
codec era sottocontrollo, lo era anche quello.
- Fregata con le mie
stesse armi… Dannazione Dragon!
– imprecò mentalmente mentre si fiondava nei
corridoi, per fortuna, deserti a quell’ora.
“Hikari Mugen…” aveva commentato uno dei
Cinque Astri, dopo che Sengoku aveva spiegato tutta la faccenda e i
sospetti.
“Esattamente. E’ il vicedirettore addetto alle
telecomunicazioni: circa dieci anni fa era entrata nelle file della
Marina” aveva risposto il Grand’Ammiraglio.
“E come ha fatto ad arrivare a ricoprire una carica
così importante in così poco tempo?”
domandò un altro, appoggiando le mani sotto il mento e
guardando l’uomo negli occhi.
Sengoku rispose sicuro allo sguardo del vecchio: “Pare sia
dotata di una straordinaria cultura in fatto di telecomunicazioni. Suo
padre é un Fisico molto rinomato e penso che abbia insegnato
alla figlia più di qualcosa. Lei ha sempre ottenuto ottimi
risultati, ma di certo non potevamo immaginare fosse una spia del
Fronte Rivoluzionario”.
I Cinque Astri tacquero per qualche minuto, passandosi i fogli tra le
mani e appuntando diverse cose su un altro foglio, porgendoselo uno
dopo l’altro. Infine lo consegnarono al
Grand’Ammiraglio.
“Questo è l’ordine: catturate quella
donna e rinchiudetela ad Impel Down. Una volta risolta la faccenda di
Barbabianca e Pugno di Fuoco, provvederemo a giustiziarla”
spiegò il più vecchio e aggiunse
“E’ importante che la faccenda non diventi di
pubblico interesse, soprattutto se abbiamo a che fare con i
Rivoluzionari. Insabbiate la questione come meglio vi
aggrada”.
“Agli ordini. Ordinerò lo stato
dall’arme e la chiamata alle armi” e detto questo,
li salutò col gesto militare e si avviò nei
corridoi.
Hikari stava percorrendo velocemente le scale di servizio, che
portavano dal piano terra dello stabile ai sotterranei: non doveva
assolutamente fare il minimo rumore e per questo stava correndo con le
scarpe in mano.
E si sentiva una deficiente senza speranza.
Arrivò alla porta del primo piano interrato senza incontrare
nessuno: le pareva quasi un miracolo. Aprì la pesante porta
di acciaio e cacciò la testa dentro: c’era un
inserviente girato di schiena che si stava dirigendo verso gli uffici
in fondo a destra.
La donna doveva proprio seguire quella direzione: aspettò
che l’uomo entrasse nell’ufficio ed
entrò nel corridoio, percorrendo lunghe falcate e calcando
la schiena contro al muro. Ogni tanto incontrava delle colonne per
metà fuori dal muro e vi si premeva addosso, controllando
che la via di fuga fosse pervia.
Proprio nel momento in cui stava per arrivare alla porta in fondo al
corridoio di destra, ove era situata la scala di emergenza per giungere
al secondo piano interrato, la sirena dell’allarme
cominciò a suonare all’impazzata.
Non riuscì neanche ad articolare un pensiero che si
ritrovò chiusa in un armadietto di metallo, strattonata per
un braccio, con una mano sulla bocca e l’altra attorno alla
vita, che la stringeva.
“Non urlare, sono io” disse Night Fox con un filo
di voce: sentì il corpo della donna rilassarsi quel poco che
bastava perché non entrasse in tetania.
“Grazie al cielo sei tu… Mi hai fatto prendere un
infarto” rispose a bassa voce, puntando gli occhi verso le
fessure dell’armadietto e vedendo tutti gli inservienti e gli
operai correre al piano di sopra.
Stettero in quello spazio minuscolo ancora per qualche istante fino a
che non sentirono più volare neanche una mosca. Uscirono
dall’armadietto guardandosi attorno con circospezione.
“Andiamo Ankoku, veloce!” esclamò
l’uomo, facendole strada e recandosi per le scale che
portavano di sotto: il secondo livello dei sotterranei non era altro
che una grotta marina, ove le navi venivano attraccate per poi ricevere
le modifiche necessarie e le riparazioni del caso.
“Come hai fatto a saperlo?” domandò
Hikari, mentre si addentravano nella grotta.
“Ho ancora la microspia nella stanza dei Cinque Astri: ho
sentito tutta la conversazione e ho fatto le valigie, come hai fatto
tu. Faranno sicuramente dei controlli a tappeto in tutta la
sede” rispose Night Fox dirigendosi verso il fondo della
grotta. “Dragon ti ha parlato dei sottomarini”?
“Esatto…” rispose la donna “Ma
dove sono”?
“Laggiù in fondo. Seguimi, ce ne sono due. Sono
stati celati apposta per l’evenienza, tuttavia speravo di non
arrivare ad usarli! Dobbiamo svignarcela in fretta, prima che i soldati
arrivino qui sotto e…” ma non riuscì a
finire la frase che un boato risuonò nei piani sopra di loro.
“Sono già nel mio studio!” disse Hikari,
seguendo di corsa il collega, che era arrivato a destinazione e si era
chinato sul bordo della rientranza nell’angolo di sinistra
della caverna.
Era una piccola rientranza, con una pozza larga qualche metro e vari
detriti sull’acqua: “Night Fox che diamine fai!
Dove sono i sottomarini?” aveva domandato in preda al panico.
“Aspetta solo un secondo, cazzo!” rispose, frugando
in tasca ed estraendo due strani telecomandi e pigiando un tasto verde
su ognuno.
Nel giro di pochi secondi i sottomarini si materializzarono innanzi ai
loro occhi. Hikari era rimasta senza parole.
“E’ un sistema di occultamento. Riflette la luce
circa uno specchio e riesce quasi a rendere il mezzo invisibile.
Inoltre è completamente rivestito di agalmatolite marina e
ha dei propulsori che ti fanno raggiungere una velocità che
negli altri mezzi te la sogni. E’ come se fosse un aereo, ma
viaggia sott’acqua” disse, porgendole uno dei due
aggeggi.
“Che hai intenzione di fare, Ankoku?”
domandò riluttante il collega, una volta che la donna
strinse tra le sue mani il telecomando.
“Credo che la via più sicura sia la rotta per la
Terra del Vento. Il Quartier Generale è troppo lontano da
Marijoa, rischierei di venir catturata. Oltre al fatto che gli ordini
del capo sono questi” spiegò frettolosamente la
mora, pigiando il bottone.
Questo l’avrebbe portata a rivedere Shanks, suo malgrado;
ciò nonostante era una prospettiva migliore
dell’esecuzione capitale e della prigionia.
Nello stesso momento in cui i due aprirono i portelloni dei
sottomarini, un plotone di Marine fece irruzione nella grotta, armati
fino ai denti.
“MERDA!” esclamò Night Fox, diventando
bianco come un cencio. Lui era un semplice sabotatore, non sapeva
assolutamente combattere.
Nello stesso momento in cui gli uomini si mossero verso di loro, Hikari
sentì una forte ondata di sentimenti negativi e di rabbia
impregnarle la mente, oltre che la sensazione propria di terrore.
Spalancò gli occhi viola e l’aria innanzi a
sé divenne strana, producendo lo stesso effetto ottico
ondulato che produce una superficie sotto il sole cocente: era giunta
l’ora di tornare a combattere.
Allargò le braccia e fece un mezzo giro su se stessa: si
sentì un sibilo nell’aria e la prima fila dei
soldati fu letteralmente spazzata via.
Attoniti i Marines, vedendo tutto quel sangue sul pavimento e i corpi
mutilati, arrestarono la loro avanzata: in quel preciso momento Night
Fox estrasse diverse bombe fumogene e le lanciò verso di
loro.
“ANDIAMO ANKOKU!” urlò tra il fumo che
si espandeva e prendendola per le spalle.
“Aspetta… Devo scaricarmi…”
aveva bofonchiato, portandosi le mani alle tempie.
“Che devi fare?” e se la stava letteralmente
facendo sotto dalla paura.
“Sali sul sottomarino, vattene via! E’ pericoloso
stare qui, rischia di crollare tutto! Devo scaricarmi subito, o non
tratterrò sul sottomarino l’energia
negativa”!
L’uomo la guardava sconvolto: ora aveva profonde occhiaie e
si era piegata in avanti, reggendosi alla parete.
“SCAPPA NIGHT FOX, CAZZO!” urlò
terrorizzandolo.
L’uomo salì sul sottomarino, ma prima di chiudere
il portellone si fermò: “Ankoku, io vado alla base
a riferire ogni cosa a Dragon. Appena riesci, dacci un
segnale…” e si fermò nel mentre la
donna aveva rialzato la postura e l’aveva guardato con gli
occhi lucidi.
“E vedi non farti ammazzare” concluse chiudendo il
portellone e partendo a massima velocità, immergendosi.
Hikari gli rivolse un sorriso amaro.
- Che possiate
perdonarmi – proferì
mentalmente stringendo in un primo momento le braccia al petto e poi
allargandole d’un colpo.
Un altro sibilo, ma questa volta molto più intenso, fendette
l’aria e la roccia e arrivò veloce come un fulmine
dall’altra parte della grotta, producendo una lieve polvere
sulle pareti.
Dopo cinque secondi, un rombo sordo si propagò per tutta la
grotta e diversi massi cominciarono a cadere dalla sommità
superiore.
I Marines si ritrovarono in parecchia difficoltà, una volta
che il fumo si era dissolto, e ci fu il marasma più assoluto
quando un masso di notevoli dimensioni cadde tra loro e la donna.
Hikari capì che era il momento di tagliare la corda, visto
che anche gran parte del soffitto dalle parti dell’entrata
principale stava inesorabilmente crollando.
I soldati arretrarono velocemente nonostante la donna fosse saltata sul
mezzo di trasporto: da lì a poco tutta la struttura
sotterranea sarebbe crollata, portandosi dietro anche i piani superiori.
Mentre Hikari chiudeva il portellone, vide arrivare
all’ingresso Sengoku, con un altro plotone di soldati: si
scambiarono un’occhiata di fuoco, prima che l’uomo
ordinasse lo sgombero della zona e richiamasse i superstiti.
Si mise ai comandi, avviando il sottomarino e ripristinando il sistema
di occultamento. Scese nel tunnel sottomarino, seguendone gli snodi per
circa un chilometro, fino a che non vide la luce filtrare, anche se
debolissima, data la profondità elevata.
Diede un’occhiata al radar sottomarino, per avere una chiara
idea del fondale, e, appurato che l’area non nascondesse
speroni, accese i propulsori.
Fu sbalzata all’indietro e sbatté la testa contro
il sedile: quel mezzo viaggiava ad una velocità disumana.
Riprese in fretta i comandi, prima che si andasse a schiantare contro
le rocce attorno e raggiunse finalmente la profondità
giusta. Ora non doveva far altro che seguire la rotta per la Terra del
Vento, stando attenta alle eventuali deviazioni, siccome quella era una
rotta tracciata per le navi, non per i sottomarini.
Programmò la rotta sul computer di bordo, cercando di
inserire le coordinate giuste, guidandosi con il simulatore sul display.
A quella velocità avrebbe raggiunto l’isola molto
prima di Shanks e gli altri, poteva arrivarci tranquillamente in un
paio di giorni: la velocità di navigazione di quei
sottomarini era tre volte maggiore ad una nave della Marina, senza
contare che sott’acqua le distanze erano notevolmente
accorciate da assenze di rotte da seguire obbligatoriamente, oltre
all’esistenza di particolari scorciatoie che attraversavano i
fondali collegando ogni isola.
E molto probabilmente non avrebbe avuto problemi a superare le
tempeste: però tutto dipendeva
dall’entità delle correnti marine.
Una volta stabilizzata la rotta e i comandi automatici, si
appoggiò al sedile e si guardò attorno.
Notò due cassoni accanto al sedile e li aprì:
c’erano viveri a sufficienza per il viaggio, acqua e alcune
armi, in uno. Nel secondo vi era un gabinetto con uno scarico
pressurizzato e un piccolo rubinetto, che probabilmente funzionava ad
acqua di mare e si azionava ad una differente pressione.
Pensò a quanto genio fosse Dragon, anche se
l’aveva fatta quasi ammazzare, ma in quello stesso momento un
forte conato di vomito le percosse lo stomaco.
Fece appello a tutte le sue forze per non vomitare: erano anni che non
combatteva, che non vedeva sangue e sentiva il suo odioso odore
metallico.
Più che altro erano anni che non combatteva e che
non immagazzinava energia negativa.
Quell’esperienza
l’aveva totalmente privata delle forze e provava una
tristezza in fondo al cuore, accompagnata da quel senso di nausea e
dall’odore del sangue, che lei odiava particolarmente.
Aveva dovuto scaricare le energie immagazzinate nel giro di pochi
secondi, o sarebbe impazzita: le onde d’urto generate erano
state terribili. Mai avrebbe pensato di riuscire a tagliare quella
spessa coltre di roccia e a far addirittura crollare il soffitto.
Erano state dei fendenti letali.
Certe volte il suo stesso potere la terrorizzava: Dragon ne andava
fiero, lei un po’ di meno. Si sentiva anormale, uno scherzo
della natura.
Avesse almeno mangiato un frutto del diavolo per ottenere quelle
abilità, l’avrebbe presa un po’
più a cuor leggero. Invece lei era nata così.
Dragon le aveva spiegato che si trattava di un tipo di haki: un
po’ più strano rispetto ad altri, tipo a quello di
Shanks, ma sempre un’haki era.
Non aveva mai capito il perché la sua mente riuscisse a
percepire la negatività dell’animo umano e
perché il suo corpo incominciasse ad immagazzinare,
automaticamente, l’energia e a sprigionare queste onde
d’urto.
Sapeva solo che ci erano voluti diversi anni e tantissimo allenamento
con il suo capo per controllarlo.
E tante persone erano cadute innanzi a lei. Ed ora, dopo aver
immagazzinato a piccole dosi, in questi anni di
‘pausa’, senza aver mai scaricato, alla prima
carica era successo un putiferio.
- Che schifo.
Ma si rifiutò ulteriormente di pensare alla faccenda: era
davvero esausta. E nel giro di pochi secondi, crollò sul
sedile in un sonno profondo.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro...
Poi sempre avanti -
Eccoci qua, nel nostro appuntamento ormai settimanale.
Capitolo
luuungo. ^^ Spero che nessuno di voi ci perda gli occhi e che dia
fastidio... Ma abituatevi, perchè il fatto che Yuki mi dai
della
prolissa patologica, non è una cosa campata in aria! xD
Sto immaginando
le vostre facce basite, in questo momento: i nostri amatissimi
Rivoluzionari si sono dimenticati qualche dettaglio, a proposito di
quei codec. ^^''' Ed ecco, quindi, un capitolo completamente dedicato
ad Hikari e Nightfox, che corrono... Ma corrono proprio, che a Kizaru
gli fanno un baffo! xD
Diciamo che la Marina non è così scema come la si
dipinge. Temporeggia, ecco. Più che altro, il nostro grande
Stratega (*pernacchione in sottofondo*), ha così tanto
lavoro da
fare... *frase impregnata di puro sarcasmo*
Insomma, Hikari è stata sgamata in pieno, manco ci fosse,
sospesa in aria, una grossa insegna luminosa ed intermittente, con la
scritta "Sono qui!". Va già bene che Dragon ha sempre un
piano
B. Diversamente Hikari, la B, gliel'avrebbe stampata in fronte! xD
Venvia, bando alle ciance e ai metodi poco ortodossi di vendetta!
Passiamo alle recensioni! ^^
- Angolino di Beatrix -
@MBP: ciao Marta-chan! ^^
Lieta di averti conosciuta a Milano, tesoro! ^^ Mi sono proprio
divertita... Voglio il Blugori-Peluches, comunque. **
Venendo alla recensione, comincio col dirti che ti ringrazio per i
complimenti. **
E sono veramente felice che Tashigi ti piaccia: convengo anche io, come
t'ho già detto, che il personaggio di Tashigi sia molto
sottovalutato. E' vero, non ha un grado militare alto, tuttavia ha uno
spirito e forza da vendere (lo dice pure Smoker, ad Alabasta). Io
personalmente la adoro. ^^
Quanto al Rosso, invece... Eh. xD News a parte, ti dico di pazientare.
Anzi, ti anticipo che la verità ve la faremo sudare, e anche
tanto. Perchè? Perchè siamo sadiche
all'inverosimile. xD
Ben, invece, è al primo posto nella classifica della mora:
si
vogliono un bene, che guarda... Da far cariare i denti! E prova solo a
pensare in che razza di situazione assurda si ritrova il nosto amato
vicecapitano? Tra due fuochi di quel genere... Non gli
passerà
più! xD
Alla prossima Marta cara, un abbraccione e grazie per la recensione. :)
@KH4: Ale-chan, ma ciao tesora! ^^
Figurati, non ringraziarci per non aver incentrato la vicenda sul
rapporto tra Ace e Barbanera, perchè - e credo di poter
parlare
anche a nome di Yuki - ci fa proprio ribrezzo. Un odio inverecondo, sto
maiale schifoso, gli venisse un po' di bene. Dovrei corrompere Lafitte
e fargli credere (al porco) di essere una bambina di sei anni. -_- Che
nervi...
Comunque, venendo alla storia, sì! ** Smoker, pe quanto sia
tutti gli aggettivi con il quale l'hai descritto, ha un cuore d'oro.
Alla fine è un bravo cristiano, un po' burbero nei modi e
insofferente verso il resto del mondo, ma guai a toccargli i suoi. E'
questo che mi piace di lui: nonostante un carattere chiuso,
è
buono e giusto... Quanto mi piace! **
Tashigi... Ci siamo permesse di renderla un po' più
partecipe di
"mentre", soprattutto dopo i fatti di Alabasta. Abbiamo immaginato che
due conti in tasca se li sia fatti, e più di una volta.
Infondo,
nonostante sia un po' ingenua - come Smoker ha sottolineato
più
volte - ha lo stesso modo di concepire le cose del Commodoro. Forse lui
è più disilluso, complice anche l'esperienza. Se
ti piace
Tashigi, posso dirti che sarà un personaggio chiave:
morivamo
dalla voglia di gettarla nell'azione. E' un modo per darle un po' di
giustiza. ^^
Venendo al Rosso... Al nostro amatissimo Rosso, che però ha
uno
scheletro gigante nell'armadio... :p Ve la dovrete sudare la
verità. ^^ Lo so, siamo sadiche, ma fa tutto parte del
grosso
puzzle della nostra storia.
Ben, l'ho già ripetuto mille volte, è un santo,
dotato di
una pazienza illimitata. Meno male che al fianco di Shanks
c'è
lui... A mettergli il sale in zucca. ^^
Quanto ad Ace, dopo la comparsa nel capitolo "Bloccato", ta poco
farà la sua entrata definitiva nella fic. Quindi, port
pazienza
ancora qualche capitolo, poi ce ne sarà per tutte. ^o^
Grazie mille per la recensione caaaaVa e per i complimenti!
Un abbraccione grande, alla prossima!
ps. Sulla tua richiesta... Vedrai. ^^ E non ti dico altro. :p
@Maya: amoVe mio, caVissima. **
Come stai? va un po' meglio il raffreddore? Stai messa peggio di Yuki,
che ha il sistema immunitario praticamente insesitente! Non
c'è
stata telefonata in cui l'abbia trovata "in salute". E dire che ci
sentiamo ogni settimana! xD
Deliri
a
parte, venendo alla storia, parto subito a trattare il nostro ormone...
Ahem.... Il nostro Smoker. xD Sì, cara, non c'è
bisogno
di nasconderlo: Smoker è un gran figo. u_u Ma nel senso
generale
della cosa. Insomma... Lui può. Può tutto, non mi
importa
cosa Oda gli farà fare, lui può. u_u E quindi,
sbaviamo
allegramente su di lui: al massimo farà una faccia scazzata
e
tirerà una nota in più dei sigari. xD
E
lo
confesso, io adoro la Smoker/Tashigi. Forse, dopo la RuNami - e dopo la
Roger/Rouge ** - è la mia preferita. O meglio, diciamo che
è al parimerito con la seconda che ho citato (grazie per
avermi
regalato la scimmia per quella coppia! xD).
Tashigi
è un amore, davvero. Anche se, personalmente, avrei paura di
trovami di fronte ad una così. Sembra innocua, ma non lo
è per nulla! Anzi, è tenace, accidenti! E, per
quanto
Smoker non lo dia a vedere, guai a chi la tocca. Disciplina, certo, ma
ha un debole per la sua determinazione. ** Una partner migliore di lei,
Oda non poteva assegnargli. ** E' uno dei personaggi femminili in
generale (e quindi non solo di OP) che riesce a piacermi.
Però
ora vorrei tanto che un pezzetto di storia s'incentrasse sulle loro
missioni... Mi mancano davvero tanto e, anzi, non ce li ha mai fatti
vedere in azione a lungo. :(
Salto
la
parte tecnica della citazione - la lascio a Yuki, visto che il
capitolo, da te commentato, è il suo - e passo alla domanda:
no,
noi non sapevamo assolutamente nulla! Iniziammo a scrivere la storia e
questo capitolo quando ancora eravamo convinti che Rufy ed Ace fossero
fratelli di sangue. E di fatti, se noti, pare tutto improntato sul
fatto che la Marina vorrebbe mettere le mani sul figlio di Dragon. Ora,
sono riuscita, sia qualche capitolo prima, che dopo, a cambiare
qualcosa e far sì che quadrasse, tuttavia la storia
è
stata concepita in un'altra maniera. Fortuna che l'abbiamo scoperto
quando più o meno eravamo sulla prima metà della
storia,
perchè diversamente sarebbe stato un casino immane. Ci ha
precluso molti punti, a dir la verità, ma siamo riuscite a
deviare la rotta lo stesso. ^^
Se
il tutto vi sembrerà un po' forzato, ora sapete il
perchè. ^^'''
Concludo
dicendo che sono invidiosissima del fatto che tu e Yu possiate vedervi,
mentre per me non hai ancora un volto - ed è inquietante
come
cosa! T_T Siiigh...
Grazie
per la recensione e i complimenti, Maya caVa, davvero. :)
Alla
prossima, un abbraccio! Ci leggiamo sulla tua! ^o^
@Red Queen: Regina
mia adoVata! **
Una
ola per
i nostri due Marine preferiti (nonostante includa anche Garp e Aokiji)
e un'orda caotica di insulti non meglio definiti - talora alcuni
addirittura inventati sul momento - al resto del mondo che naviga sotto
il vessillo bianco/blu. Guarda, di fantasia ne ho - anche fin troppa -
ma non mi astengo dal desiderare un cagotto di proporzioni
"Magellanesche" ad ognuno degli altri pezzi grossi... -_-
Ma
veniamo a
Smoker (che è meglio): è fuori discussione che a
noi
donne gli "orsi" piacciano, quindi è inutile dire che Smoker
accolga così tanti consensi. **
Quanto
a
Tashigi, invece, non sai quanto detesti le descrizioni così
di
lei... Insomma, perchè rovinare così un bel
personaggio?
Ci manca solo il bashing e siamo a posto... -_- Sarà che non
posso essere obiettiva quando si parla di lei, ma non la trovo
così rincoglionita, insomma! xD
Sull'eventuale
coppia, guarda... Io invece, tovandomi agli antipodi dei tuoi gusti, ho
sempre adorato l'idea. Cioè, mi sembrano così
carini...
(*Smoker tira alla sottoscritta un comodino di mogano* "Carini chi e
cosa?!" >_<'). Però, oh, mi fa
piacere comunque che
non fai il suicidio di massa! (Questa cosa mi ha fatto crepare dal
ridere! xD). La storia è ancora lunga e ne avrà
da
dire... Spero solo non ci ricoprirete di insulti! xD
Parlando
di
Ace, vedi, anche io mi sentirei osservata... E parecchio! Solo che lui,
benchè non abbia il sangue dei Monkey nelle vene, soffre
della
loro stessa idiozia! xD Mi immagino, di fatti, Rufy nella sua identica
situazione. Non fosse per Zoro o Nami, a quest'ora, sarebbe
già
in gattabuia. Ed, ovviamente, il tutto accadrebbe senza che lui se ne
accorgesse. u_u
In
ultimo,
caVa, tranquilla: io sono lo scudo umano di Ben! A lui non serve un
haki difensivo, basto io. xD Non toccatemi Ben, o giuro che comincio a
strappare giugulari a morsi: sono molto molesta a riguardo! xD
Concludo
dicendoti che, per quanto mi sia piaciuto Chocolat, non mi ricordo sta
cosa! Me la spieghi? E' uno dei film che mi ha entusiasmato
più
di tutti, ma, avendolo visto una volta sola e avendo la memoria di una
novantenne, me la sono persa. O.o
Un
abbraccio caVissima e alla pVossima!
Grazie
per la recensione e i complimenti! ^^
- Angolino di Yuki -
@MBP: Ciao
Marta(baka)-chan!
Eh,
sì, Tashiji è un gran bel personaggio e mi piace
molto! E' un mix di
forza e tenerezza veramente perfetto, quindi mi piace molto trattare di
lei e mettere su 'carta' le sue riflessioni e i suoi sentimenti. E' un
peccato che non si veda spesso, sia nel manga sia nelle storie.
Shanks
che cos'ha combinato? Lo scoprirai, tranquilla. Quella parte dove ha
avuto un attimo di gelosia nei confronti di Ben per via dei suoi buoni
rapporti con Hikari l'ho inserita perché a lui rode lo
stomaco in un
modo pauroso per il fatto di non potersi rivolgere a lei come fa il suo
vice, e anche se sa che non è colpa del suo amico. I
sentimenti mica lo
stanno ad ascoltare xD
Domenica ci siamo
divertite, eh! Ora il
BakaClub è protetto da noi due e dalle nostre katane.... non
vedo l'ora
di vedere domani il disegno sul pedinamento a LUI
X°°°°D
Un abbraccio
@KH4: Cara Ale,
ciaooo ^^
Sono felice di averti tolto un peso. Oda ha fatto proprio un bel lavoro
nel costruire BN come cattivo, lo fa proprio odiare xD
Smoker è burbero, senza dubbio, però è
un uomo che nel suo autocontrollo ha sempre dimostrato di tenere molto
ai suoi uomini e a Tashiji. Probabilmente è per questo
contrasto tra i modi e i sentimenti che mi piace trattare di Smoker, ho
sempre una predilizione per i personaggi che esternano in modo
difficoltoso o a loro modo ciò che provano e pensano -
sì, amo complicarmi la vita xD
Più che altro Hikari la devi beccare con la luna giusta e
allora puoi dirle che è tenera, puccia e che fa venire
voglia di coccolarla... il problema sta proprio nel trovarla
tranquilla, con l'animo sereno, la mente sgombra da pensieri oscuri e
nervi tesi, quindi per evitare qualsiasi danno è meglio
evitare questi commenti. Io lo dico per la tua sicurezza e
sanità fisica, mi preoccupo!! Sì, Shanks le ha
spezzato il cuore e per fortuna tutti e due possono contare su Ben,
altrimenti la storia sarebbe finita con loro due che si ammazzavano -
credo - xD
Per quanto riguarda lo spuntino Smoker/Tashiji che posso dirti? Non
c'è la ZoroTashiji, quindi la possibilità
c'è... Non dico altro *si cuce la bocca*
Un abbraccione e alla prossima
@Maya: Ciao
caVissima **
Come va? I Bepi volanti sono stati tenuti al guinzaglio da quel gnocco
di Law? Spero di sì, così domani ci vediamo **
Sono contenta che ti sia piaciuto come abbiamo trattato Tashiji.
Concordo: lei appare imbranata, inciampa e si dimentica di mettersi gli
occhiali, ma in realtà è davvero in gramba! E
anche a me piace il modo di fare di Smoker, ed è per questo
che è uno dei pochi della marina che mi piace (a parte loro
due, inserisco Aokiji e Garp... forse Sengoku che mi fa tenerezza visto
che è il miglior stratega al mondo e non sa fare nulla xD)!
Sbava, sbava! One Piece è fatta per le fangirls vista la
quantità di fustacchioni che ci sono xD
Hai ragione, di Smoker/Tashiji non se ne vedono! Poverini, li dividono
sempre ç_ç Lei sta sempre con Zoro (e
personalmente come coppia mi piace pure) e lui... *a Yuki vengono i
mente le yaoi e le vengono i brividi*... lasciamo perdere xD
Tu non sai che fatica per metterci d'accordo sul finale di questa
storia. Io che aborro i sad ending e Bea che sa scrivere solo quelli xD
Quindi siamo partite a stendere i vari compromessi e a metterci
d'accordo su come si sarebbero dovute risolvere tutte la parti. Ti dico
solo che all'inizio intendavamo farla finire in un modo e poi siamo
arrivate a tutt'altro finale! *Hikari in un angolo si inginocchia e
venera Yuki*
Effettivamente la storia l'abbiamo iniziata a scrivere molto prima che
si sapesse di Gold D. Roger e Rouge. Eravamo ancora a ID quando abbiamo
cominciato a stendere i primi capitoli, quindi del tutto all'oscuro
della parentele tra il Re dei Pirati e Ace... insomma, chi se lo
aspettava?! °___°""" Ma grazie a Bea siamo riuscite a
sbrogliare anche questo punto più avanti xD
Un abbraccio forte forte
A domani =)
@Red Queen:
CaVa, ciao!!
La mia fantasia ha tappato i buchi sugli insulti nei confronti degli
altri Marines senza nessuna difficoltà XD Mi è
venuto proprio spontaneo, soprattutto quando alla mente mi è
soppraggiunta la fastidiosa immagine di Akainu e allora una serie di
immagini cruente, macabre, creude e sanguinolenti nelle quali passava a
miglior vita mi sono figurate nella testa!
A parte il mio solito delirio quotidiano, ti assicuro che Tashiji non
la dipingeremo mai come la ragazzina solo carina e brava a inciampare
nei suoi piedi. Come personaggio ha molto potenziale e può
dimostrare di avere un ruolo di tutto rispetto anche lei!
Effettivamente la sua aria imbranata tende a ingannare, ma sa tirare
fuori anche lei la spina dorsale e darsi da fare in modo eccezionale
quando vuole qualcosa.
Per quanto riguarda il rapporto Smoker/Tashiji, personalmente non gli
ho
mai visti come fratello/sorella. Questo perché io sono
l'opposto di te, ovvero non amo particolarmente le yaoi se non dove
espressamente riscontrabile nell'opera originaria xD E in One Piece non
c'è nulla di espressamente esplicito, anzi, io ritrovo molto
più l'etero. Ma ovviamente sono sia gusti personali sia
interpretazioni del tutto soggettive *sisi*
Vero, Ace è un'animo spensierato... quindi nonostante il
mondo intero si sia mobilitato per o contro di lui, lui ignora tutto e
va avanti ad appisolarsi senza preavviso ovunque! Ma noi lo vogliamo
così xD
'Chocolat' è uno dei miei film preferiti e Johnny Depp
è l'attore per eccellenza per me *-* E poi in questo film
ovunque c'era cioccolato... è stato un mix che mi ha fatto
innamorare per forza, non ho avuto scelte!!!
Alla prossima, un abbraccio!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 10 *** Ritorno in superficie ***
CAPITOLO
10: RITORNO IN SUPERFICIE.
(Soundtrack
Part One: To Zanarkand - Nobuo Uematsu (Final Fantasy
X Soundtrack) )
Arcipelago della Rosa dei Venti – h. 5.00 a.m.
Shanks guardava il sole sorgere all’orizzonte con profonda
preoccupazione: il vento durante la notte era praticamente cessato e,
anche se si trovavano ad un passo dall’obiettivo, procedevano
con parecchia difficoltà.
Aveva inoltre spiegato tutte le vele possibili ed immaginabili, ma la
navigazione procedeva lo stesso a rilento. E questo lo stava
innervosendo parecchio.
Aveva dato l’ordine ai suoi di riposarsi: molto probabilmente
avrebbero ingaggiato lotta una volta arrivati a destinazione, e per
questo voleva che la sua ciurma fosse riposata e fresca.
Solo lui soleva non riposare prima delle battaglie. Non sarebbe mai
riuscito a prendere sonno e sarebbe finito a rigirarsi nel letto
sfiorando l’isteria. Allora tanto valeva star svegli a
pensare ad una strategia: lui era il capitano, ed il capitano doveva
avere le idee chiare.
Sorrise amaramente, stiracchiandosi sulla corda arrotolata del castello
di prua: avere le idee chiare dopo una notte insonne suonava un
po’ contradditorio. Però lui era abituato
così. Ogni qual volta ci sarebbero stati degli scontri, era
lui che doveva pensare ai suoi: e li pensava tutti, dal primo
all’ultimo. Chi mettere in avanguardia, chi in retroguardia,
chi ai cannoni, e via discorrendo. Anche perché, una volta
sul campo, doveva essere celere a dare gli ordini, e molte volte
l’istinto era cattivo consigliere, soprattutto contro la
Marina. Occorreva pianificare tutta l’azione, nei minimi
particolari.
Ed era questo stress, di norma, che non lo faceva cadere tra le braccia
di Morfeo. Di norma, perché quella notte era
tutt’altro che la probabile battaglia l’artefice di
quell’insonnia.
“Sono diverse notti che non chiudi occhio… Devi
dormire” aveva esordito una voce immersa
nell’oscurità. Shanks aveva socchiuso gli occhi
per un secondo e si era, successivamente, girato lentamente
all’indietro, sorridendo debolmente.
“Anche tu… Mi servi”.
Il vice uscì dall’ombra e si andò a
sedere di fronte al suo migliore amico, accendendosi
l’immancabile sigaretta, per poi appoggiare la testa e la
schiena al legno della struttura.
Ovviamente senza spiccicar parola alcuna. Si capivano come non mai:
erano cresciuti insieme e avevano sempre vissuto fianco a fianco, ed
ora sapevano che erano stati catapultati in una situazione difficile e
che dovevano fare i conti con i fantasmi del passato.
Dopo un lungo minuto di silenzio, fu Shanks a parlare.
“Ti chiedo scusa per l’altro
giorno…” bofonchiò mogio, non
trattenendo un sospiro “E hai ragione te…
Però…” e non sapeva che cosa dire. Si
sentiva peggio dello straccio con cui il mozzo di turno puliva il ponte.
“Tu sai come la penso Shanks. Io ti stimo molto, ti considero
come un fratello e ti seguirei in capo al mondo…
Ma” e aspirò una notevole quantità di
fumo prima di procedere “Quella volta hai fatto la cazzata
più grossa della tua vita” concluse Ben, girandosi
a guardarlo negli occhi.
Il Rosso stette a guardarlo per un lunghissimo secondo, occhi nei suoi:
“Non potevo imbarcarla con noi”.
“Ma almeno potevi spiegarle la cosa, dire che dovevamo
partire e salutarla. Sarebbe stato doloroso lo stesso, avreste
litigato, ma almeno non si sarebbe risvegliata trovando il porto
deserto” rispose il moro con tono risoluto.
Gli occhi di Shanks divennero lucidi per un brevissimo lasso di tempo,
ciò nonostante Ben se ne accorse: “Tu lo sai
che sono dieci anni che dobbiamo discutere di questa storia e non
l’abbiamo mai fatto, vero”?
“No, non l’abbiamo mai fatto”.
“E non ti sembra l’ora di farlo?”
domandò quasi ai limiti del sadismo. Da parte sua Ben si
trovava davanti uno Shanks in condizioni pietose: aveva
l’avambraccio appoggiato alle ginocchia, lo sguardo puntato
sulla lampada ad olio e una faccia contrita manco avesse un attacco di
crampi.
E questa cosa gli stava sullo stomaco: più che altro si
doveva decidere. O buttarsi tutto alle spalle oppure affrontare la cosa
e risolverla, o meglio, darsi una ‘ripulita’,
perché da quando Hikari gli aveva telefonato, pareva quasi
uno zombie.
Non sembrava neanche più sul pianeta: più che su
Saturno, sembrava su Proxima Centauri. Questa condizione era pericolosa
per tutta la ciurma e per sé stesso.
“Io non so cosa dire”.
A Ben quasi andò per traverso la sigaretta, quando vide una
lacrima rigargli il viso.
Quanto tempo era che non vedeva il suo amico piangere? Più
di dieci anni di sicuro, perché anche allora, non si sa
come, non aveva versato che una lacrima.
“Lo so che ce l’hai con me…” e
cercava di controllarsi in tutti i modi. Stava per scoppiare a piangere
dieci anni di nervoso innanzi al suo migliore amico, che lo guardava
con gli occhi fuori dalle orbite.
Si stava facendo schifo da solo: Shanks il Rosso, uno dei Quattro
Imperatori, che frignava come una femminuccia… per una donna!
Ben vedeva con quanta difficoltà tentava di tirar fuori le
parole ed era abbastanza allibito: Shanks era una persona nonostante
tutto sensibile, e capiva che stava passando un periodo complicato. Ma
quel casino l’aveva fatto tutto da sé!
Capiva anche che molto probabilmente ci aveva riflettuto sopra a lungo,
ma non riusciva a non giudicare quell’azione come
un’emerita stronzata.
Si era ritrovato a buttare un misero messaggio in bottiglia, di
nascosto, ove spiegava tutta la faccenda a quella povera ragazza dal
cuore spezzato, che da quel giorno avrebbe odiato il genere maschile a
vita. Sperando, tra l’altro, che non ce l’avesse
anche con lui.
E una piccola fetta di soddisfazione se l’era guadagnata
durante l’ultima sua telefonata.
“Non ce l’ho con te Shanks”.
“Invece sì. Lo so che ho fatto una
stronzata… E so anche di avervi fatto male, ma” e
cercava di trovare delle parole che non lo facessero apparire come un
idiota, ma stava fallendo miseramente “Non sapevo come
fare… Perdonami”.
Al moro parve di vedere, nel viso del Rosso, la giovinezza ingenua di
quando avevano vent’anni. In quel momento Shanks sembrava un
ragazzino distrutto dal naufragio della sua prima relazione. E vedeva
che stava per esplodere e che si vergognava di tutto ciò.
Non si capacitava di come avesse fatto a tenersi dentro tutta sta
faccenda, a non sfogarsi mai, a insabbiare tutto come se nulla fosse,
quando era bastato risentire la sua voce – e le sue parole
non troppo felici – per rigettarlo nel baratro del dolore.
Shanks s’era pentito e aveva sempre saputo di aver fatto
l’errore più grosso della sua vita: Hikari era
l’unica che avrebbe potuto cavarsela al suo fianco, contando
anche l’aiuto che poteva dare a bordo… E la
protezione che le avrebbe dato lui stesso.
Aveva pianto la sua mancanza più volte all’inizio:
la considerava quasi come una sorella. E questo rapporto era sbocciato
forse grazie al fatto che il suo amico l’aveva
‘vista’ per primo.
Quando Shanks l’aveva presentata alla ciurma,
l’aveva quasi maledetto: possibile che tutti gli schianti di
donna doveva trovarseli serviti su un piatto d’argento?
Però, per quanto la mora gli suscitasse pensieri poco
ortodossi, aveva deciso fin dall’inizio di sforzarsi di
nascondere il suo interessamento ‘fisico’ verso di
lei.
Dopotutto era la donna del suo migliore amico.
E quegli sforzi erano valsi la pena perché diversamente non
avrebbe tessuto un così splendido rapporto con lei.
Si erano ritrovati talmente uniti dal punto di vista mentale, che un
rapporto fuori dall’affetto quasi fraterno, avrebbe distrutto
tutto quanto. C’erano solamente due persone che lo facevano
sentire meno solo in quel mondo: una era Shanks. L’altra era
Hikari, con la sua mania del caffè e biscotti delle cinque
del pomeriggio.
Spense la sigaretta a terra e si avvicinò al Rosso,
sedendosi accanto a lui e passandogli il braccio destro attorno alle
spalle, tirandolo a sé.
E in quel momento Shanks non resse più, esplodendo il suo
dolore in un pianto silenzioso.
“Non ce l’ho con te davvero…
Però, come una tua parte è morta quando abbiamo
abbandonato quel villaggio, anche una mia parte ha seguito lo stesso
destino. E questo fa male anche a me” disse il moro, fissando
la lampada ad olio e sentendo la schiena del suo amico percorsa da
diversi sussulti.
“Ma so bene che non è stato facile per te, per cui
scusami tu se ti ho sempre trattato male in questa faccenda…
E’ che mi sento come se avessi abbandonato una
sorella” concluse alzando gli occhi al cielo, scrutando le
ultime stelle che s’apprestavano a scomparire nella luce
diurna.
Occhi che bruciavano immensamente.
“Mi sento in colpa anche io” aggiunse.
Passarono diversi minuti in silenzio, ove Shanks pareva essersi
calmato, e Ben s’alzò in piedi, sciogliendo
l’abbraccio all’amico: “E’
quasi ora. Vado a svegliare i ragazzi”.
Il Rosso alzò il viso innanzi a sé, asciugandosi
le lacrime e sistemandosi i capelli all’indietro.
“Tenterò di risolvere le cose”.
Il moro arrestò la sua andatura, mantenendosi
però girato di spalle: “Non so quanto potrai
risolvere, però puoi contare su di me”.
L’amico spostò lo sguardo verso la sua figura,
illuminata dai raggi del sole mattutino: “Grazie
Ben”.
L’altro frugò nelle sue tasche estraendo sigaretta
e cerini: “Non ringraziarmi. Ho abbandonato una sorella, ma
ho ancora un fratello cui devo prendermi cura” concluse
sparendo sottocoperta.
(Soundtrack Part Two: Burn - The Cure [The Crow
Soundtrack]
).
Terra del Vento. Ore:
5.00 a.m. (poco prima dell’alba).
La tempesta che imperversava attorno alla Terra del Vento era
conosciuta per la sua violenza in tutta la Rotta Maggiore, e non a
torto veniva considerata la peggiore di tutte.
Il cielo era ricoperto da ammassi neri di nuvole, con venature
violacee, le quali da quanto erano spesse parevano impenetrabili da
qualsiasi cosa.
Chi non era abituato a un simile spettacolo avrebbe anche potuto
ritrovarsi a pensare che lì, su quel maledetto tratto di
mare, il sole si rifiutasse di splendere e la superficie dell'oceano
non conoscesse la tranquillità. Le onde raggiungevano vette
terribili, come piccole montagne, tra le quali era meglio non capitare
se non si desiderava venire sbattuti negli abissi oscuri.
Persino Hikari, nella sua nave subacquea, risentiva delle terribili
correnti che agitavano continuamente il tratto di oceano. Stava
viaggiando a una profondità elevata, eppure la veemenza
della tempesta riusciva ad arrivare fino a lì. Tuttavia,
nonostante i sobbalzi, riusciva a manovrare con relativa
facilità il timone, il che la confortava almeno in parte.
La sua copertura era saltata e la cosa le faceva ribollire il sangue
nelle vene. Non tanto perché fosse affezionata al posto o
alle persone che ci lavoravano, molto più semplicemente le
scocciava che la Marina si fosse accorta di lei.
L'unica consolazione era che, per lo meno, gli aveva fregati per anni
passando informazioni a Dragon.
Se le sue informazioni erano corrette - e lo erano il 99% delle volte -
sarebbe dovuta approdare tra qualche minuto all’isola di
Mistral.
Effettivamente vi era un solo ed unico porto sull’isola
principale, ma grazie al suo trasporto subacqueo, poteva penetrare
nelle grotte che partivano dai fondali per poi spuntare in superficie,
al coperto, nelle caverne delle colline.
Quando giunse in prossimità dell'isola cominciò a
ispezionare con molta attenzione le rocce, aiutandosi con i fari per
non farsi sfuggire la possibile apertura. Dovette fare molta attenzione
perché vicino alla costa le correnti si erano fatte
più impetuose, cosa che si sommava con il fatto che era
dovuta risalire di qualche metro per portarsi all'altezza giusta.
Le mani cominciavano a sudarle intanto che teneva serrata la presa sui
comandi. Tra la forza che ci doveva mettere per evitare di perdere il
controllo del veicolo e l'attenta osservazione dei fondali, stava
rosolando dentro quella scatola chiusa.
Sentiva crescere dentro di sé il bisogno impellente di
respirare aria fresca e pulita, poco le importava che fosse umida e
piena di pioggia. Dopo giorni passati lì sotto, aveva quasi
perso il senso delle ore.
- Non sono mica un
pesce! – pensò, intanto che
continuava la sua ricerca.
Un mezzo grido di gioia le uscì dalle labbra quando
scovò l'entrata della grotta.
Con un senso di vittoria procedette verso l'ingresso, usando la massima
prudenza per evitare di sbattere i fianchi del mini sottomarino contro
le pareti della caverna, provocando in quel modo una frana.
L'ultimo dei suoi desideri era rimanere imprigionata lì
sotto!
Appena fu penetrata a sufficienza, la forza delle correnti
scemò sempre di più, fino ad arrivare a livelli
normali. Sempre con le luci accese, prese a percorrere i cunicoli che
la riportavano lentamente verso la superficie.
Infine, dopo altri quindici minuti di viaggio, poté
finalmente ritornare a galla.
Quando aprì il portello, era nel cuore di un'enorme sala
all'interno di una montagna. Al centro vi era un grande lago, dal quale
era sbucata lei con il suo sommergibile, collegato direttamente al mare.
Storcendo il naso, si tuffò per nuotare fino a riva, anche
se avrebbe preferito evitare di bagnarsi. Tuttavia, primo o poi i suoi
vestiti si sarebbero inzuppati comunque, perché la tempesta
la stava aspettando all'esterno.
Quando giunse a terra, si guardò intorno per individuare
l'apertura che l'avrebbe condotta all'esterno.
Lo percorse a passo svelto, ma facendo attenzione a dove poggiava i
piedi per evitare di scivolare e concludere lì la sua
spedizione. Le andarono via altri dieci minuti, ma infine, l'aria
fredda del vento le andò in contro, avvertendola che
mancavano pochi metri per giungere fuori dalla caverna.
Infatti, girato l'angolo successivo, si ritrovò all'esterno
e vi rimase un attimo ad osservare il paesaggio.
La tempesta stava per dissolversi come un pugno di cenere all'aria.
Incredibile come tanta potenza potesse improvvisamente dissolversi nel
nulla, eppure, le nuvole già avevano perso molto del loro
cupo colore e ormai cadeva solo una pioggia fitta, ma nessun tuono o
lampo rompeva il ticchettio dell'acqua che si infrangeva a terra.
Persino il vento aveva diminuito la sua intensità e anche
lui, presto, sarebbe tornato alla normalità.
- Attraccheranno preso
al porto - pensò Hikari senza
aggiungere nomi.
Non le occorreva la sfera magica per sapere che Shanks e Smoker erano
entrambi in movimento. Il che significava che lei aveva poco tempo a
disposizione per trovare Ace e convincerlo a scappare.
Con gli abiti che aderivano al suo corpo come una seconda pelle, Hikari
riprese il suo viaggio, questa volta correndo verso la città
portuale che scorgeva all'orizzonte.
Anche se aveva la pelle d'oca, freddo e l'ombra della paura di rivedere
Shanks, non poteva starsene lì impalata: doveva muoversi e
portare a termine il suo compito.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro...
Poi sempre avanti -
Innanzitutto caVissime,
buona Pasqua in ritardo! ^^
E bentornate alla storia! Ho fatto i salti mortali per riuscire ad
aggiornare, siccome gli impegni qui non mancano mai e sono reduce dalla
solita costinata di Pasquetta, tale da far resuscitare i morti (e tirar
giù tutti i santi del calendario in quanto è la
sottoscritta a dover pulire il giorno dopo... -_-).
Colgo l'occasione per informarvi che Yuki ha la connessione out, indi
per cui non troverete le sue risposte alle recensioni, ma soltanto le
mie. Tuttavia, appena riuscirà a sistemare il problema, me
le passerà ed io le aggiungerò. :)
Allora!
Capitolo semi depressivo, ce ne rendiamo conto. Con uno Shanks che
amabilmente sfoggia la verve di una catacomba. Il crollo doveva
arrivare prima o poi - e meno male che è arrivato in privato
col vicecapitano... Ma non temete, il Rosso è uno tutto d'un
pezzo. Anche se, diciamocelo, ci fa tenerezza. E vorremmo taaaanto
essere noi a fargli da psicologhe, nevvero? **
Deliri a parte, la situazione è la seguente (facciamo un
aggiornamento temporale!):
- Shanks e i suoi sono alla Rosa dei Venti, ultimo baluardo prima
dell'Isola principale della Terra del Vento.
- Ace se la dorme e se la sogna in locanda, sull'Isola madre.
- Hikari è appena approdata all'Isola principale
dall'attracco sottomarino.
- Smoker e Tashigi... Oh, beh, al prossimo capitolo! xD Sappiate,
ovviamente, che non so più dov'erano prima, per ragion di
cose.
Detto questo, caVe, passiamo all'angolino delle risposte:
-
Angolino di Beatrix -
@Red Queen: ciao
caVissima! ^^
Grazie mille per il
tripudio di complimenti! O_O Non mi hai reso felice dandomi quel genere
di pareri, ma di più! Diciamo che, in generale, questo
è stato il capitolo in cui mi sono lasciata andare con la
fantasia forgiata a suo di videogiochi stealth et simila. E'
annoverato, ormai, che io sia una fan accanita del genere. xD
Mi rendo conto che
non sia molto in stile One Piece, ma per preferenza personale, mi piace
distaccarmi un pochetto (mantenendo comunque il rispetto per il
contorno dell'opera madre, sia chiaro) dallo standard e lavorare con le
cose che più mi entusiasmano, all'infuori della pirateria
(che per carità, è una delle mie passioni
più grandi).
Quindi,
più che felice che questa parte al cardiopalma ti sia
piaciuta (ad Hikari un po' meno. xD).
I nostri 'cari'
Marine, impegnati nella questione Newgate, si sono ritrovati innanzi ad
un bel grattacapo, tuttavia a Segoku ciò non poteva sfuggire
per sempre (anche se avrei molto da dire su questo... ^^''') ed
è giusto che così sia stato. Non trovi? Giusto
per ribadire tutta sta storia degli equilibri e via discorrendo. :p
I pirati avranno la
possibilità di rifarsi, non dubitarne: è solo la
povera Hikari che, in questo momento, non vorrebbe essere
lì! xD Poarella...
Ecco,
già che siamo in tema, spendo due parole sul suo potere:
onorata che entusiasmi, innanzitutto. Poi, hai detto bene: ha
tantissimi effetti collaterali. E' un Haki di tipo offensivo, ma
diciamo che consuma davvero tanto. Per arrivare a livelli "importanti"
occorre un lunghissimo allenamento sulla resistenza, cosa che la nostra
mora non ha mai mantenuto, se non ai primi tempi, quando era con Dragon.
Quindi, il resto
vien da sè. :)
In ultimo, sulla
questione Smoker/Tashigi, sai... Condividevo il tuo stesso punto di
vista un po' di tempo fa, prima di imbattermi in una fic che ha
cambiato i miei gusti in fatto di pairing (si chiama "Stendimi", la
trovi facilmente settando il nome dei due personaggi). Il resto
è semplicemente gusto personale. xD
Bene, dopo questa
risposta fiume, rinnovo i ringraziamenti!
Alla prossima caVa,
ciao! ^^
@KH4: ciao Ale cara!
Il meccanismo di
funzionamento dei codec, è stato complicato da capire pure
per me che l'ho inventato. xD Nel senso che ho dovuto inventare
qualcosa all'apparenza perfetto, ma che avesse un punto debole non
indifferente, ma capace di esser "invisibile" se usato da persone fuori
dall'equipe di progetto. Spero di essermela cavata, via. La parte
dell'ingegnere è stata al quanto complicata da far
quadrare...
Credo che gli Astri
di Saggezza siano gli individui che più detesto in questo
momento, dopo Teach e Akainu. Dopo di loro solamente perchè
non li ho ancora visti in azione, ma la faccenda di Ohara è
stata sufficiente per promuovere il mio astio verso di loro.
Quanto all'utilizzo
del sottomarino, io stessa avevo dei grattacapi: poi ho visto gli
spoiler e... Insomma, non so assolutamente come sia fatta quella nave,
ma una base tecnologica dovrò pure avercela! xD
Veniamo invece ad
Hikari: sostanzialmente la nostra ragazza ha un Haki di tipo offensivo
non indifferente. Tuttavia questo tipo di potere purtroppo rende
sì un casino, ma consuma altrettanto. Conta che lei non si
è mai allenata nella resistenza, se non agli inizi, quando
c'era Dragon a fargli da tutore. Puoi bon immaginare come sia
incasinata la mora. Perchè non lo controlla minimamente e
più avanti te ne accorgerai... ^^''
Tra litigi,
problemi e tante altre magagne... Se ora i nostri quattro protagonisti
(più gli altri) sono tesi, tra qualche capitolo la loro
psiche verrà pesantemente attentata... xD
Ace
entrerà di base nella storia non al prossimo capitolo, ma a
quello dopo. E fidati, caVa, è una storia infinita... xD
Un abbraccio e
grazie per i complimenti e per la recensione!
Alla prossima!
ps. Appena ho un
secondo di tempo, recupero da te. Chiedo venia tesoro... u_u
@Maya: amoVe mio
dolcissimo. **
C'avevi preso caVa,
in pieno! Ecco a te un fantasmagorico Haki di tipo offensivo condito di
massima potenza, in sinergia con mille mila effetti collaterali! xD
Sinceramente non
saprei se definire Hikari affascinante o totalmente sfigata,
perchè, vè, è una dura battaglia non
trovi? Fatto sta che, sì, serve, soprattutto
perchè ha un raggio d'azione abbastanza ampio e il suo
impiego in battaglia è utile. Ma non essendosi mai allenata
in materia, la vedo nera quanto a resistenza fisica, requisito
principale per chi possiede quest'abilità. Si vede che
è da eoni che gioco ai giochi di ruolo? Nooo... xD
Hikari diciamo che
possiede un notevole sangue freddo quando il tutto è
pianificato ed ha in serbo un piano B. Ma, in scene come questa, viene
fuori tutta la sua insicurezza e va in panico. Fortuna che il suo capo
si chiama Monkey D. Dragon e, per quanto possa commettere errori, sia
uno degli uomini più glaciali che esistano sulla faccia
della Rotta Maggiore (e mò glielo dobbiamo spiegare ad
Aokiji, sto fatto! xD Ok, battuta pessima!) e che s'impegna a formulare
scappatoie su due piedi, in situazioni non indifferenti.
Che squadra i
Rivoluzionari: ma quanto li amo? Non conosco nulla di loro, se non
poche robe, ma li adoro già. Di fatto, Hikari, la vedrei
bene in coppia con Inazuma (ma questa è un'altra storia...
Sia mai che in un futuro non mi diletti in questo! xD).
Quanto alla parte
tecnologica, mi sono permessa di tenermi salda sul fatto dei
sottomarini da quando è apparsa la visione celestiale di Law
che sbuca da uno di essi. Per una delle poche volte, abbiamo anticipato
Oda! xD Mi pareva strano che in un mondo fatto quasi totalmente di
mare, macassero i miei adorati sottomarini... E il risvolto spy-story
non poteva non esistere se si tirano in mezzi i Rivoluzionari. Diciamo
che è venuto fuori da solo, sia da parte mia, che da parte
della mia socia. E non sai quanto ci siamo fogate in tutto
ciò! :p
I Draghi celesti ce
li vedrei molto bene a far la fame ad ID, ma Sengoku preferirei
prenderlo a calci nel deretano: ma come? Spacchi le balle con sta
storia della chiamata alle armi e poi te ne stai lì a
prenderti il the e biscotti? Non so, vuoi anche una crostata di
mirtilli, già che ci siamo?
Bah, senza parole
davvero. Mi cade un semi-mito dopo gli ultimi avvenimenti, ma
tant'è... Comunque il nostro Grand'Ammiraglio lo rivedremo
un po' più avanti, ma ci sarà ancora posto per
lui, tranquilla!
In ultimo, grazie
per i complimenti riguardo alle rivelazioni shock: apprezziamo davvero
tanto! ^^
Un abbraccio Maya
cara: al prossimo capitolo! ^^
@Akemichan: ciao
caVissima! ^^
Noto che il
capitolo alla 007 ha fatto successo: la mia prima paranoia dell'intera
storia è stata cancellata (sì, perchè
sono un asso nel farmi le paranoie, come le chiama la mia socia). Non
sai che sospiro di sollievo tiro, dopo aver ricevuto questi consensi (e
lo tira anche Yuki, che, per quanto non lo dia a vedere, le paranoie ce
le ha anche lei! xD).
Non poteva andare
tutto liscio, no. Non sarebbe appunto stato verosimile. E, ti confesso,
far quadrare il tutto è stata una faticaccia, per quanto
riguarda la questione dell'ingegnere e della Marina. ^^'
Per quanto riguarda
me, Sengoku non è che non mi piaccia: è solo che
Oda l'ha tenuto davvero tanto all'oscuro, soprattutto per quanto
concerne le sue abilità. Non ne vado pazza, ma solo per il
fatto che sia uno stratega lo rende un personaggio divertente da
trattare. ^^ Comunque grazie per il giudizio positivo! **
In ultimo, Hikari
ha un haki offensivo non indifferente: ciò nonostante
è un potere forse un po' troppo truculento per essere
gestito da lei, che non è un pirata, tantomeno una
combattente. Posso dirti che una fetta consistente della storia
girerà attorno a questa peculiarità: a te il
verdetto! ^^
Grazie mille per la
recensione e i complimenti caVa!
Un abbraccio e alla
prossima! :)
@MBP: Marta-chan!
Ciao cara!
Non sei prima, ma
non importa! xD L'importante è che la storia continui a
piacerti e a divertirti e, a quanto leggo, le cose paiono essere
davvero così! :)
E questo ci fa un
sommo e immenso piacere, cara: l'intrattenimento del lettore e la
curiosità sono cose importanti, nel nostro piccolo.
Piaciuta allora la
suspance e il capitolo al cardiopalma? Con un pizzico di
ilarità... A me Hikari che corre con le scarpe col tacco in
mano, mi fa sbellicare, non so perchè! xD
Sì, da
come hai potuto leggere, le cose per Hikari si stanno mettendo male: un
probabile incontro con Shanks, la missione che devia sul recupero di
Ace, gli Astri di Saggezza intenti a chiuderla ad Impel Down per
tradimento nei confronti dell'istituzione e favoreggiamento con i
ribelli. Mica male eh?
Forse forse, la
prospettiva di incontrare il Rosso è la cosa minore! xD
Bene, tata, alla
prossima e grazie per la recensione e i complimenti!
Un abbraccione
grande!
SPECIAL
THANKS: un grazie ENORME ad Akemichan per aver segnalato la nostra
storia per il concorso sulla storia con il
personaggio originale migliore! Bea e Yuki s'inchinano e
si commuovono.
Grazie
davvero! :)
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 11 *** Paura ***
Al largo della Terra del Vento
– h 06:00 a.m.
Era ancora basito.
Non ci voleva ancora credere: restava a guardare il cielo, con gli
occhi sgranati, incredulo per quello stranissimo fenomeno cui aveva
assistito poco prima. Nel giro di qualche minuto, nel momento esatto in
cui il sole sorse all’orizzonte, la pericolosissima tempesta
sparì, lasciando solo delle nuvole cariche di pioggia che
riversavano acqua a catinelle.
Non che le nuvole si fossero allontanate verso una direzione precisa:
si erano completamente dissolte, ad una velocità, tra
l’altro, spaventosa.
Ed ora la figura di Smoker era inondata dal dolcissimo primo raggio di
sole, che da quella linea blu scuro, faceva capolino e illuminava di
arancione, misto al rosa, tutto il mare circostante.
Avevano deciso di proseguire di qualche chilometro nella tempesta,
anticipando i tempi nella notte, ma, nonostante al largo i tifoni non
imperversassero e il vento paresse dare un po’ di resa,
proseguire in quelle acque agitate sarebbe risultato lo stesso
pericoloso.
Si fermarono al largo in una zona non troppo agitata: Smoker aveva
congedato i suoi, spedendoli a riposare, trattenendo con sé
solamente Tashigi.
O meglio, era lei che aveva insistito, generando anche il solito
nervosismo burbero in lui: ma tanto ormai la conosceva. Se si impuntava
su una cosa, nonostante lui fosse il suo superiore, era difficile farle
cambiare idea e, siccome voglia di discutere non l’aveva
proprio, aveva ceduto alla sua richiesta.
E poi un po’ di compagnia non gli dispiaceva.
Più che altro, in quei giorni di navigazione, aveva
constatato un problema: Tashigi aveva cominciato ad avere dei grossi
dubbi sulla questione Pugno di Fuoco. Non che non ne avesse anche lui,
però vedeva che la ragazza era parecchio distratta.
Aveva costantemente la testa immersa nei suoi pensieri e ciò
le faceva perdere la lucidità necessaria sia nella missione,
sia nei consueti allenamenti: e allenare Tashigi era privilegio di
Smoker.
Ma durante il viaggio verso la Terra del Vento, lui sentiva accrescere
nella sua sottoposta un senso di ansia: avevano affrontato
più volte l’argomento, quella storia puzzava
parecchio, ma Smoker aveva sempre liquidato il problema dicendo che
quello era il loro lavoro e che doveva essere fatto.
Che avevano sempre ubbidito agli ordini, e quelli erano dei signori
ordini: in direttissima, per giunta, dal quartier generale e dai quei
cinque individui a capo del Governo Mondiale.
Ovviamente lui aveva sempre covato mille domande e diffidenza verso i
piani alti, aveva sempre cercato di vedere il marcio nel giusto, il
giusto nel marcio, aveva sempre cercato di eseguire gli ordini usando
anche la propria testa.
Li aveva addirittura insultati!
Ma questo non era da Tashigi: o meglio, sapeva ragionare da
sé stessa, però, rispetto a lui, non era solita
farsi tutte quelle domande. Se non dopo Alabasta.
La ragazza obbediva ciecamente agli ordini impartiti da lui, a loro
volta impartiti dai piani alti, ma questa volta l’aveva vista
riflettere e indugiare più volte, come se qualcosa avesse
messo radici nella sua testa, come se non fosse convinta di fare la
cosa giusta.
Come lui del resto, ma quello non era il modo di fare di Tashigi.
- Che non si fidi
più di me? – questo fu il
pensiero che gli balenò in mente e che quasi lo
raggelò.
Aveva ancora in bocca i sigari spenti dalla pioggia appena cessata, che
penzolavano verso il basso: li guardò e si sentì
un idiota.
Da quando in qua gli interessava così tanto il pensiero di
Tashigi? Lei era una sua sottoposta, doveva dargli una mano con gli
ordini e occuparsi dell’equipaggio. Doveva agire e basta,
fidandosi ciecamente di lui.
Questo perché le cose andassero bene.
Ma come in lei si era instaurato quel tarlo, una vocina nella sua testa
gli stava dicendo che la ragazza stava cambiando. Che stava passando un
periodo particolare, dove aveva promesso di migliorarsi, ma dove aveva
anche messo parecchie cose in discussione.
E lui si era accorto che era cambiata: di poco, ma era cambiata. E
vedeva nei suoi occhi blu scuro una luce strana. Anzi, più
che una luce era un velo d’ombra: un’ombra
sospetta, che incupiva il suo sguardo, che gli dava da pensare.
Tashigi era ingenua, ma scema non era.
E quell’ombra strana gli metteva inquietudine,
perché nei suoi occhi aveva sempre scorto lo scintillio di
chi crede ciecamente nella giustizia, nei propri compagni, ma che da
qualche tempo avevano smesso di brillare.
Si girò a guardarla mentre dormiva appoggiata al legno del
ponte: nonostante avesse insistito, come la pioggia aveva cominciato a
scendere dolcemente e che la nave aveva smesso di sobbalzare, era
caduta in un sonno profondo.
Anche se era abituata a fare quelle tirate, alla fine aveva ceduto alla
stanchezza, esacerbata da quel periodo di forte stress psicologico.
Si sedette accanto a lei, accendendosi il sigaro e soffiando fuori il
fumo lentamente: mai come in quel momento si sentì solo.
Riflettendo, capiva che quella situazione assurda stava minando
pericolosamente la sua fermezza. E il problema principale non era
quella missione che puzzava quanto il pesce dopo tre giorni,
bensì la consapevolezza che lei non era con lui in quel
momento.
Era sì lì fisicamente, ma con la testa era
dall’altra parte del pianeta. E sapeva anche che lui non
avrebbe potuto aiutarla, non avrebbe saputo spendere le parole giuste,
non sarebbe stato capace di darle conforto.
L’aveva sempre tenuta salda con la disciplina ferrea imparata
in Marina: sapeva agire solamente in quella maniera, perché
mai aveva agito diversamente, ma questa era una delle volte che quella
maniera era proprio l’unica che non poteva e doveva usare.
Ma come fare?
Sentiva che lei si stava perdendo in sé stessa, nelle sue
domande, nelle sue incertezze, nei suoi pensieri: e lentamente anche la
sua bussola stava impazzendo.
Tirò con decisione sul sigaro, sbuffando nervosamente il
fumo e pensando a quanto assurda fosse quella situazione, in una
situazione già di per sé assurda.
Possibile che il suo punto fermo era diventato quella ragazzina di
sì e no cinquantacinque chili bagnati, sbadata e sempre
terribilmente in ritardo?
- Tsk, sono davvero
alla frutta – aveva pensato prima di
muovere lo sguardo su quella figura rannicchiata su sé
stessa, bagnata fradicia fino alle ossa, cui erano pure caduti gli
occhiali.
E in quel momento si ritrovò a fissarla con uno sguardo
diverso e con pensieri particolari nella mente: il suo viso appoggiato
di lato nella rientranza in legno del ponte, inclinato da una parte; le
labbra leggermente dischiuse; le braccia accoccolate sulle gambe e loro
stesse rannicchiate una sull’altra e messe da parte.
E quel calore strano che, nonostante facesse un freddo esagerato per
non essere in inverno, riusciva a sentire ad una spanna da lui.
Perché quella voce gli stava urlando prepotentemente in
testa ‘la perderai!”?
Perché, perché aveva la sensazione che Tashigi
stesse prendendo una strada parallela alla sua, nonostante navigassero
insieme sotto la stessa bandiera?
Perché trovava così confortante quel calore,
probabilmente immaginario, e sapeva che senza di esso sarebbe
sprofondato in un inferno di ghiaccio?
Mosse la mano verso la fronte di lei, sistemandole il ciuffo bagnato
dalla pioggia, che le era rimasto appiccicato al viso, a lato e si
avvicinò al suo viso, togliendosi il sigaro acceso dalla
bocca.
Sentì un dolore strano allo stomaco mentre fissava i suoi
lineamenti delicati.
“Resta con me” disse quasi tra sé, a
bassa voce, prima di accarezzarle le labbra con le sue e poi pentirsi
amaramente – e vergognandosi – del gesto
così infantile e che così poco
s’addiceva ad uno come lui.
O meglio, rendendosi conto di averla baciata, di provare davvero
qualcosa di importante… e di avere terribilmente paura di
perderla.
Ecco: aveva paura.
In un lampo si tirò in piedi, pregando che non sì
fosse accorta di quel bacio così stupido e che non si
svegliasse, e si diresse in cabina per mettersi qualcosa di asciutto
addosso.
Il fastidio degli abiti bagnati era solamente un pretesto per andarsi a
nascondere, ovviamente.
Pochi secondi dopo Tashigi aprì lentamente gli occhi,
sorridendo flebilmente e sentendo le guance arrossarsi velocemente.
Si passò le dita sulla labbra e aspirò quello
strano odore che le era rimasto sulla pelle: era abituata a
quell’odore, ma non l’aveva mai sentito sulle sue
labbra.
Allargando notevolmente il sorriso, capì che in fondo
quell’odore acre proprio non le dispiaceva.
Si era fiondato in camera, a passo svelto, condito comunque da falcate
apprezzabili. Il rumore dei tacchi si diffondeva per l’intero
corridoio, scandendone i brevi momenti con una precisione degna di un
orologio.
Aveva aperto bruscamente la porta, per chiuderla alle sue spalle con la
stessa veemenza: entrato, si era liberato della giacca zuppa fino alle
sue fibre più recondite, lanciandola sul pavimento del
bagno.
Con le braccia appoggiate alla superficie fredda del lavandino,
sollevò il viso fino ad incontrare la sua immagine riflessa
nello specchio: due occhi grigi lo stavano fissando con rimprovero, le
labbra serrate, i capelli appiccicati alla fronte e le gocce
d’acqua che, partendo dalla tempia, scendevano lungo la
clavicola e proseguivano il loro percorso verso il basso.
“Maledizione…” gemette, mentre
socchiudeva gli occhi e la mano destra agguantava
l’asciugamano di cotone candido, abbandonato sulla piantana
di ceramica bianca.
Un gemito roco ed insofferente che ben descriveva il suo stato
d’animo: confuso, molto confuso.
Tornò successivamente all’immagine riflessa nello
specchio, mentre la fastidiosa sensazione di spossatezza cominciava a
prendere possesso del suo corpo.
Non seppe con precisione a cosa fosse imputabile quel brivido sordo: se
al gesto efferato lasciatosi sfuggire poco prima, o alla grande
quantità d’acqua e freddo presa in quella notte.
Dentro di lui si fece largo solamente un estremo bisogno di una doccia
calda, che gli sciogliesse i muscoli e che gli sgombrasse la mente,
data la missione ormai prossima a cui far fronte.
- Ecco, allora vediamo
di non fare altre cazzate – pensò
stizzito, aprendo il getto della doccia e aspettando pazientemente la
temperatura giusta.
Se fosse stata nella camera adiacente al Commodoro, ora Tashigi,
inconsciamente, si ritroverebbe faccia a faccia con lui, con un solo
sottile muro a dividerli.
La giacca e la camicia buttate a terra, le mani sul lavandino gelido,
gli occhi blu fissi sulla sua immagine riflessa… E un lieve
rossore a colorarle le guance. Senza contare la pesante tachicardia
che, dall’istante che aveva aperto gli occhi fino al
raggiungimento della camera, l’aveva accompagnata in
crescendo.
Vedendosi conciata come una scolaretta alla sua prima cotta,
sospirò rumorosamente, cercando di darsi una rassettata
– e di recuperare un tono di dignità.
- Io… Sono
innamorata? – si chiese, mentre il
morbido cotone incontrava la pelle bagnata delle sue guancie.
Versava in una condizione difficile, molto – e forse troppo
– confusa: il solo pensare al suo superiore, in quel momento,
le provocava un ondata di caldo al viso, la tremarella e gli occhi
lucidi.
- Perché
quel bacio? –
domandò a sé stessa, osservandosi allo specchio,
finché i suoi occhiali non si appannarono per la differenza
di temperatura e l’umidità.
Sospirò seccata, levandoseli dagli occhi, dirigendosi verso
il box doccia e aprendo il getto dell’acqua calda. Doveva,
per il momento abbandonare quelle strane emozioni in un angolino
lontano della sua mente, perché non poteva permettersi
alcuna distrazione.
Era ora di mettere in atto la guida militare sotto la quale era
cresciuta.
- Devo stare
concentrata sulla missione –
dichiarò, togliendosi il resto degli abiti di dosso e
sperando che quell’azione lenitiva potesse portarle un
po’ di sollievo. Oltre che ordine, calma e sangue freddo.
Uscì dalla doccia, rivestendosi in fretta e guardando
l’orologio: era l’ora della sveglia e, da sempre,
era stato un suo compito. Si rimise gli occhiali e prese la sua katana,
abbandonata poco prima sul letto, abbassando la mano sulla maniglia e
premendo leggermente in avanti.
Il cielo ormai abbracciava le note azzurro chiaro della mattina e la
luce delle finestre del corridoio principale la inondarono
completamente, portandola a coprirsi, infastidita, gli occhi.
Finché un’ombra non le comparse davanti,
schermando momentaneamente quella luce accecante.
Smoker stava passando in quel momento e si fermò un istante
a fissarla con quegli occhi grigi indagatori, provocandole un lungo
brivido lungo
la schiena.
Il suo cuore cominciò letteralmente a ballare la tarantella,
tanto quasi da impedirle qualsiasi reazione. Tuttavia, non poteva di
certo starsene lì, con la katana stretta tra le mani ed
un’espressione da triglia dipinta su di un viso molto
probabilmente arrossato.
“Commodoro… Vorrei porgerle le mie scuse per il
mio comportamento di questi giorni” cominciò, come
se la sua bocca fosse momentaneamente disconnessa dalla sua cervello,
meravigliandosi lei stessa delle parole che le stavano uscendo dalle
labbra.
“L’assicuro comunque che svolgerò
appieno i miei doveri” aggiunse, provando un profondo
imbarazzo.
- Ma che razza di
discorso…? – pensarono entrambi,
cercando di mantenere la calma.
Smoker la guardò un istante con il ciglio destro alzato, per
poi voltarsi di spalle e accendersi i suoi amati sigari.
“Allora che aspetti a dare la sveglia? Non siamo in
villeggiatura” proferì rocamente, mentre
proseguiva per la sua strada, l’andatura cadenzata, tipica di
un militare.
Se solo fosse stata davanti a lui, avrebbe potuto cogliere una rara
manifestazione per il Commodoro: un qualcosa imputabile ad un flebile
sorriso, prima che lo cancellasse socchiudendo gli occhi e tirando
deciso sui sigari.
“Signor sì!” esclamò Tashigi,
rievocando un barlume di ragione, guardando sbigottita
l’orologio legato al suo polso e fiondandosi nella sala
comandi.
- TO BE
CONTINUED -
- Un passo indietro...
Poi sempre avanti -
Buonasera a tutte voi,
caVissime! ^^
Capitolo... romantico?
Esageratamente romantico? ^^''' Oh, su, non guardateci così,
come se avessimo le antenne! xD Beh... Se non altro, chi aveva chiesto
delucidazioni in merito dei due Marines, ha avuto la risposta servita
in un intero capitolo a loro dedicato. :p
Ovviamente lascio a voi
tutti i commenti: è stato un capitolo molto complicato da
buttare giù, per il terrore di far volatilizzare l'IC,
soprattutto per quanto riguarda Smoker. Non sono pienamente convinta di
ciò che ho scritto (sì, lo confesso. Il capitolo
è mio, così mi prendo tutte le mie
responsabilità in merito xD), perchè, per quanto
mi piaccia (ci piaccia ^^) la coppia, è sempre difficile
immaginare Smoker in queste situazioni. E' come immaginare una cava di
marmo alle prese con i sentimentalismi, sapete com'è... xD
Spero solo di non aver
esagerato, anche se mi sono trattenuta brutalmente... Giudicate voi.
Non lapidatemi solo, che la faccia mi serve per lavorare! ^^'''
Ah, preparatevi per il
prossimo capitolo... Hihihihi... Un certo cowboy darà
spettacolo. :p
Passiamo dunque alle
recensioni!
-
Angolino di Beatrix -
@MBP: ciao
Marta-chwaaan! ^^
Ti
abbiamo sconvolta così tanto con il nostro Rosso in lacrime?
xD Via... Più che cazzata micidiale, ha tenuto, purtroppo un
comportamento molto poco consono per un gentiluomo. Ed ora sta pagando,
perchè, destino vuole, il passato si è andato a
ripercuotere sul presente. O forse, semplicemente, perchè
noi siamo molto, ma molto, sadiche a riguardo! xD
Non
temere: dai tempo alla trama e vedrai che la cosa sarà
spiegata adeguatamente. ^^ Sennò, se vi rivelassimo tutto,
dove starebbe il divertimento?! Piuttosto, fatevi sotto ocn le
supposizioni! :p
Un
abbraccio, grazie per la rece tesoVa! ^^
Alla
prossima!
@Maya: Maya caaaVa!
^^
Bene,
bene, disponi di connessione decente ora? Ok, allora, posta il
capitolo, prima che mi prenda un coccolone! xD Sono minacciosa, eh? xD
Vedo
che in molte vi siete candidate come psicologhe eh? Nonostante la
gelosia di base verso il personaggio (*sospira*), sono una persona
generosa, via... xD E no! Non serve una laurea in materia,
perchè sapremmo ricoprire il ruolo nella maniera
più adatta, dico bene? (Mamma mia, che doppio senso che hai
messo nella recesione! xD).
Deliri
a parte, sono anche io perplessa riguardo al fatto che l'uomo non deve
piangere. Mai. Per carità, adoro i duri e puri di ruolo,
tuttavia preferirei qualche lacrima in più al posto di
innumerevoli esaurimenti nervosi, no? Io lo trovo un atto di coraggio,
anzichè una debolezza. Oltre al fatto che vedermi Shanks in
lacrime, oltre che attanagliarmi il cuore, farebbe leva davvero precisa
sul mio istinto innato da crocerossina. ** Ecco, ci sono cascata di
nuovo! xD
Sappiamo
bene di essere sadiche, anche se in tutto questo, forse la persona atta
a giudicarci meglio sarebbe Ben! xD Non avete idea di cosa
succederà... Povero vice... E comunque, come dice Yuki,
Shanks per essere così deve aver alle spalle uomini giusti
come lui. Perchè starci dietro deve essere davvero ardua...
^^'
Sì,
Hikari è finalmente arrivata all'isola: preparati per il
prossimo capitolo, caVa, perchè ci sarà da
ridere... :p
Un
abbraccio e alla prossima!
Grazie
per la recensione!
@Red Queen: Regina
mia adoVata! ^^
Devo
farti vento? Ti sei ripresa? xD Ti vedo allegramente divisa tra il
Rosso e il vicecapitano: ti capisco, cara. Sei nella mia stessa
situazione, se tu non avessi al primo posto Ace (e forse Law, poco
dopo?). Vedo che Shanks in lacrime ha fatto parecchio successo,
così come Ben in veste di confessionale (poverini, tutti e
due! ^^'): piano piano, che qui c'è davvero tanta gente che
spinge! Ma, ripeto, io sono una persona generosa... Potete spupazarvelo
alla grande il Rosso, dai, oggi mi sento buona. xD
Ahem...
Per le similitudini al limiti del ridicolo, devi dare la colpa a me. Di
solito le metto per sdrammatizzare... ^^''' Colpa mia davvero,
perchè è un brutto vizio che mi porto anche nella
vita reale... :p Beh, almeno sono contenta di averti provocato un
sorriso. xD Magari ce ne saranno altre più avanti, non
ricordo.
Quanto
ad Hikari, va già di lusso che non soffra di claustrofobia:
almeno quello, concediamoglielo! xD
Alla
prossima caVa! Grazie per la recensione!
Un
abbraccio!
@KH4: ciao Ale! ^^
Via,
questo capitolo lo dedico a te. :3 Giusto perchè sei, tra
tutte, quella che provi molta curiosità verso questa coppia.
^^ Ed entusiasmo a quanto leggo! Spero ti sia piaciuto il capitolo...
Riguardo
a Ben, ti do ragione appieno: fosse per me, per il modo in cui
l'abbiamo concepito, di statue gliene farei un esercito! xD No,
seriamente: abbiamo dato a Ben un ruolo molto importante, quindi
è sicuro che lo rivedrete in azione, atto a tappare le varie
falle. Da una parte e dall'altra.
Ti
anticipo anche che ci sarà un capitolo preciso dedicato a
loro due (Ben e Hikari). Anzi più di uno, ma ce
n'è uno in particolare, un po' più avanti
rispetto a dove siamo. :)
Sono
felice anche che ti sia piaciuta quella frase (oltre al momento
particolare tra Shank e Ben. se vuoi ho un pacchetto di Kleenex da
iniziare qui! xD): sarò stata in un momento di estrema
dolcezza d'animo, non saprei... xD Ogni tanto il "miele" fa capolino
nel mio cuore di pietra, sadico all'inverosimile. xD
Ah,
preparati per il prossimo capitolo! ^^ Mi è venuto da ridere
leggendo il tuo "modus operandi", secondo il quale Hikari porterebbe al
sicuro il nostro cowboy... Vedrai, vedrai... Tieni conto sia del
carattere della mora e della sua scarsa pazienza, però! :p
Un
abbraccio e alla prossima! ^^
@Akemichan: ciao
caVissima!
Ohibò!
Leva spietata sulle emozioni eh? Non credevo che il capitolo dedicato
al crollo psicologico di Shanks venisse così apprezzato,
sai? Grazie per i complimenti cara! Effettivamente un po' di tristezza
l'ha messa anche a me, ma imputavo ciò al fatto che fosse il
mio preferito... :) Invece no! Bene, mi rende felice! ^^
Shanks
è stato stupido? Eheh... Poverino, c'ha tutti contro: Hikari
stessa, il migliore amico, le lettrici... xD Il Rosso ha fatto una cosa
che non doveva fare, assolutamente. Il perchè
verrà spiegato molto più avanti, ma tra poco il
puzzle comincerà ad attirare a sè i pezzi, per
quanto riguarda il loro passato. :)
E
quanti complimenti per Ben! ^^ Sono felicissima che ti piaccia, sia
lui, in quel ruolo, sia per il suo comportamento nella faccenda
"Hikari".
Quanto
ad Ace, preparati perchè il prossimo capitolo
rivelerà la verità sulle vostre ipotesi! ^^ Ah,
grazie per la segnalazione degli errori: potrò rileggere
all'infinito, tuttavia qualcosa mi sfuggirà sempre...
Accidenti!
Grazie
per la recensione!
Un
abbraccio e alla prossima!
- Angolino di Yuki -
@Red Queen: Ciao carissima!
Allora, tornando un attimo alla risposta dell'altra volta che purtroppo
ho saltato, volevo precisare che invidio moltissimo la bravuta di Bea
nello scrivere le scene d'azioni. Io le detesto, cioè, mi
piace leggerle ma quando si tratta di me in prima persona a doverle
mettere giù, vado in crisi e ci metto anni a stendere un
capitolo. Quindi mi ritrovo sempre in adorazione di come la mia socia
riesca a rendere in modo tanto scorrevole, fluido, adrenalinico e pieno
di suspance queste scene! *-* Meraviglosa!
Per quanto riguarda la coppia SmokerTashiji, ovviamente va a
interpretazione xD Oda alla fine non dice nulla ed è tutto
lavoro di fantasia dei fan che leggono la storia, infondo One Piece
è d'avventura e dubito fortemente che vedremo mai una coppia
al 100% nelle vignette che vengono dal maestro - purtroppo!
Per quanto riguarda la tua candidatura a psicologa di Shanks, chiedi
alle altre! Io non ho nessun tipo di problemi dato che sì,
mi piace come personaggio, ma non è nella rosa dei miei
amori (che alla fine la rosa dei miei amori si riduce a Ace e Law xD).
Purtroppo credo che tu debba vedertela con non poche altre persone,
prima tra tutte Bea! Buona fortuna xD
Ebbene sì, Hikari è rimasta nel sottomarino per
un bel po' di tempo. Sinceramente io non soffro di claustrofobia o cose
del genere, più che altro mi sarei rotta veramente le
scatole per la noia assurda xD
Un abbraccio
A presto!
@MBP: Marta-chan, eccoti!
La mia risposta sarà un mix tra quella dello scorso capitolo
e questo, ti avviso xD
L'ottima gestione della suspance è tutto merito di Bea che
è fenomenale nel trattare di capitoli d'azione - cosa che
invece a me non viene altrettanto bene.
Già, Hikari non se l'è vista molto bene, anzi.
Purtroppo per lei si è vista smascherata quando pensava di
essere al sicuro e questo l'ha portata a riutilizzare i suoi poteri con
i quali non aveva a che fare da un bel po'. Come hai potuto vedere da
sola, nonostante siano molto forti, hanno un bel effetto collaterale xD
Ovviamente Shanks ha fatto si una cazzata terribile. Non sono per la
ferita che ha lasciato a Hikari, ma anche per quella che ha procurato a
sé stesso con le sue stesse azioni. Vabbé, per
quanto sia figo, rimane un uomo... (non me ne vogliano i ragazzi che
stanno leggendo per favore =P)
Sì, eri presente alla scelta del soundtrack xD Che
è una delle cose che mi manda in crisi ogni volta, ma
vabbè, sorvogliamo su ciò...
Ti LAMO tanterrimo, marta-chan
Ci sentiamo ^^
@KH4: Ciao Ale-chan!
Ritorno un attimo sulla risposta allo scorso capitolo, dato che per
mancanza di linea non ho potuto rispondere ç-ç
Finalmente però sono tornata in possesso della rete e posso
tornare all'attacco ^0^/ *Yu si esalta per nulla*
Allora, la parte della spiegazione del codec è un po'
complessa xD Tuttavia è comunque uno strumento meccanico,
quindi non può per sua intrinseca natura funzionare
nè semplicemente nè bene (parlo così
per via della mia relazione travagliata con il mio amato pc senza il
quale non potrei vivere)!
Quanto alla molta tecnologia che abbiamo inserito in One Piece, alla
fine non so se è così tanta, sai?! Se hai letto
le ultime scan dei capitoli, saprai com'è la "nave" di Law.
E ogni sottomarino che si rispetti ha un sonar, altrimenti non potrebbe
proprio navigare in profondità dato che rischierebbe di
andare a sbattere contro tutte le sporgenze che ci sono ^^
L'haki di Hikari è molto particolare. E' decisamente forte
come potere e quindi ha un bilanciamento in negativo sulla stessa
persona di chi lo utilizza. Su di lei abbiamo molto giocato con
l'ambivalenza luce/ombre anche per quanto riguarda il suo potere ^^
Venendo all'ultima recensione, sappi che quando ho letto "Credo che
faccia prima a stordirlo con una mazza di
algamatolite,legarlo,infilarlo in un sacco e portarselo via di peso ora
che riesce a convincerlo.Figurarsi se uno con così tanta
fiducia in sè come Ace scappa." mi è scappato un
sorriso. Vedo che l'indole di Ace è ben chiara a tutti e le
sue reazioni a certe situazioni si conoscono bene ^^
Effettivamente abbiamo resto Ben come il sostegno di Shanks. Ma
infondo, uno anche se è eccezionale, per arrivare a un
titolo tanto alto come quello di 'imperatore' deve avere alle spalle
uomini di cui si può fidare ciecamente e questa fiducia non
è basata solo sul 'lavoro' che svolgono ma anche sul piano
più personale che li unisce. Quindi questo forte legame di
amicizia secondo me e Bea è necessario ad entrambi ^^
Un abbraccio
Alla prossima ^^
@Maya_90: Ciao carissima *-*
Anche per te, risposta mixata con quella che avrei dovuto fare l'altra
volta xD
Partiamo dall'haki di Hikari. Ovviamente abbiamo giocato nuovamente sul
binomio luce/oscurità, cosa che ci piace molto e che abbiamo
cercato di sfruttare al meglio. Riuscire a percepire e incanalare la
negatività degli altri non è affatto semplice, le
emozioni sono qualcora si molto volubile e se non si è
pronti a recepirle possono far molti danni a una come Hikari.
Più avanti, in ogni caso, avrai modo di vedere meglio come
funziona il suo potere e se riuscirà o meno a controllarlo a
dovere ^^
Sengoku, più avanti, si rivedrà. E' uno di quei
personaggi che sinceramente non considero più tanto dopo la
guerra di Marineford. Prima pensavo fosse IL cattivo, un uomo
pianificatore e senza scrupoli, adesso non so più che cosa
pensare di lui dato che se lui è uno stratega io sono una
grandissima artista xD
Anche tu vuoi far da consolatrice/psicologa a Shanks?! XD Giocatevela
tra voi, io non come ho già detto non ho nessun problema
dato che offro le mie attenzioni ad altri personaggi (Ace e Law).
Guarda, non ho mai capito sta cosa del 'se piangi sei una femminuccia'
-__- Prima di tutto perché mai dovresti essere una
'femminuccia' se piangi? cos'è sta discriminazione? E poi
perché mai gli uomini non dovrebbero lasciarsi andare? Sono
umani anche loro si suppone xD
A parte queste mie piccole domande indirizzate all'etere, sono contenta
che la scena di Shanks che mostra una sua debolezza è stata
apprezzata ^^ Dato che Oda lo ha sempre tenuto lontano dai riflettori e
non lo abbiamo visto molto, appare molto più come un simbolo
che come un uomo, e quindi tendiamo a dimenticarci che in
realtà è una persona come tutti gli altri e per
questo ha i suoi sentimenti e i suoi rimpianti.
Ovviamente a Ben faremo una statua perché a star dietro al
Rosso è una vera impresa!
Un abbraccio
Ci sentiamo presto **
@Akemichan: Ciao cara **
Allora, come per tutte le altre, anche a te faccio una risposta
complessiva di questa e dell'altra recensione ^^
Sono contenta che la tecnologia e la scelta di far scoprire Hikari ti
sia piaciuta. Infondo come hai giustamente detto tu, se tutto andasse
sempre bene, i Rivoluzionari sarebbero già riusciti a
sovvertire il Governo Mondiale! Tuttavia, sono a buon punto secondo me,
quindi la loro rete di informazioni e la loro tecnologia non deve
essere così malaccio, no?
Per quanto riguarda il potere di Hikari, stai tranquilla. Come base
c'è sempre il contrappeso: più diventa forte,
più va incontro a effetti collaterali. Quindi non ci
sarà mai una sproporzione, cosa che stonerebbe e non
vorremmo mai che ciò accadesse ^^
Sì, Shanks non è stato il massimo della furbizia,
hai ragione xD Ma dal suo punto di vista probabilmente avrà
avuto i suoi motivi - si spera!!!! E Ben ormai è stato
nominato per ricevere il premio nobel della pace dopo la sua convivenza
con Shanks e il prossimo incarico di tener buoni sia il capitano sia
Hikari xD
Quanto a Ace, lo sappiamo che è testardo ^_<
Un abbraccio.
Alla prossima!
SPECIAL
THANKS: un grazie ENORME questa volta a KH4 (Ale) per aver segnalato la
nostra storia per il concorso sulla storia con il
personaggio originale migliore!
Grazie
davvero, grazie, grazie, grazie! :)
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 12 *** Incontro/Scontro ***
Terra del Vento - Ore 7.00 a.m.
Dall'altura dalla quale era sbucata, le era parso che la
città fosse molto più vicina di quanto fosse
realmente. Nonostante ciò era riuscita a percorrere tutti
quei chilometri in tempo da record, tanto che le dispiaceva quasi che
nessuno fosse ancora sveglio per poter ammirare la sua
velocità e resistenza.
Erano già dieci minuti che correva tra le vie della
città, ma non aveva ancora individuato la locanda dove Ace
aveva preso alloggio.
Da quel che ricordava della piantina, non mancava molto, solo qualche
traversa e sarebbe giunta a destinazione.
Nonostante la stanchezza, il freddo e la fame - perché aveva
saltato la colazione - non diminuì il passo. Il sole era
tornato a splendere, le nubi si erano diradate e solo qualche cirro
bianco navigava sereno nell'azzurro del cielo, incurante dei guai che
le persone avevano.
Infine, quando vide la porta della locanda, un sospiro di sollievo le
salì alle labbra e quasi senza pensarci prese a camminare
velocemente.
Si era dimenticata di avere un aspetto tutt'altro che presentabile: i
vestiti fradici, tutti appiccicati al suo corpo; i ricci neri bagnati
che ricadevano in disordine e sfatti; il viso rigato dalle molteplici
gocce d'acqua; il trucco sciolto.
Per non contare il fiato corto, le guance arrossate per lo sforzo della
corsa e l'aria tutt'altro che rilassata e tranquilla.
Sì, sicuramente chiunque l'avrebbe presa per una pazza, o
comunque per qualcuno di non poco pericoloso.
Soraja, per quello che ricordava, era una donna mattiniera, quindi
Hikari era praticamente certa di trovare il locale aperto e lei dietro
il bancone a sistemare le stoviglie.
E infatti, quando l'anta si piegò senza esitazioni alla sua
spinta e lei varcò la soglia entrando in una calda taverna,
la figura di una persona che asciugava i bicchieri era l'unica che si
scorgesse in tutta la sala.
"Il giovane sta di sopra…" parlò pacatamente la
donna, con un sorriso caldo sul viso "Tuttavia, sarebbe meglio che tu
ti dessi una sistemata, che ne dici Ankoku"?
"Ciao Soraja" la salutò alzando la mano destra e
avvicinandosi lentamente al bancone.
"Mi piacerebbe molto, ma qui siamo di fretta".
Una risatina leggera riempì il locale, poi la donna
appoggiò il bicchiere sul bancone e lo riempì per
metà con un liquido ambrato e dalle sfumature ramate.
"E' prima mattina, ma tu hai l'aria di una che non dorme da un
pezzo…" osservò Soraja "Quindi bevi un goccio di
rhum per riscaldarti un attimo prima di salire".
"Questo si può fare" replicò rispondendo al
sorriso Hikari, che afferrò il bicchierino e lo
svuotò in un sorso: "Grazie di tutto Soraja, ci vediamo".
Fece un piccolo passo, ma si fermò, girandosi di nuovo verso
l'amica. Sorrise.
"Dimenticavo. Avvisa Dragon che sono sana e salva. Io devo occuparmi
del ragazzo il prima possibile... Non sarà il tipo da
rimanere in pena, tuttavia abbiamo passato una quindicina di secondi da
incubo..." aggiunse Hikari, proferendo una risata a metà tra
il sadico e il nostalgico.
"Tranquilla Ankoku, ci penso io, non preoccuparti" replicò
Soraja, appoggiandosi al bancone e guardando divertita gli occhi della
collega che, come tutte le volte che si parlava del capo, diventavano
lucidi.
"A presto, e fai attenzione" si raccomandò la
locandiera.
"Come sempre" ribatté salendo i gradini a due a due.
Un rumore continuo lo destò a poco a poco dal suo profondo
sonno.
In un primo momento pensò si trattasse del solito vento che
faceva sbattere qualcosa contro il muro, ma poi, man mano che la
lucidità tornava a galla e il suo cervello tornava a
connettere, si ricordò che quel giorno era il primo dopo la
tempesta.
Di scatto si alzò a sedere sul materasso e le coperte
ricaddero sulle gambe, lasciando scoperto il torace del giovane. I
capelli neri scompigliati, il viso ancora chiuso nella morsa dei sogni
che si sommava all'espressione interrogativa.
Il rumore si ripeté e finalmente comprese che qualcuno stava
bussando ripetutamente alla porta della sua camera.
Di malavoglia, sbadigliando senza ritegno, mise finalmente i piedi a
terra. Si infilò i pantaloni sopra i boxer e
cacciò i piedi negli stivali, senza allacciarli.
"Arrivo…" borbottò Ace coprendosi la bocca con la
mano per nascondere l'ennesimo sbadiglio.
La figura che gli si parò davanti era quella di una giovane
donna, probabilmente vicino ai trent’anni, ma i suoi
lineamenti demarcavano poco i segni del tempo. I capelli ricadevano
disordinati lungo la schiena, e i boccoli erano sfatti e aggrovigliati
tra loro. I vestiti, fradici, lasciavano facilmente intendere che era
stata a contatto con la pioggia che doveva aver imperversato fino a
poco prima.
Ma ciò che catturò l'attenzione di Ace furono gli
occhi: due gemme di ametista, profonde e misteriose. Una vera
rarità persino per chi viaggiava sulla Rotta Maggiore.
"Sì?" chiese trattenendo lo stupore il pirata.
Hikari sbuffò, ma perché già sapeva
che quello che avrebbe detto sarebbe suonato tanto pazzesco e
inverosimile, che nemmeno lei si sarebbe data retta se non avesse avuto
la prova concreta che fosse la realtà.
"Ti devo chiedere di venire con me" esordì con voce
controllata la giovane, fissandolo con risolutezza.
"Sta per arrivare Smoker ed è di assoluta importanza che tu
non venga catturato, quindi seguimi immediatamente".
Dopo un lungo silenzio in cui Ace fissò con i suoi occhi
scuri la ragazza, scoppiò a ridere allegramente.
"Sto dicendo la verità!" protestò Hikari a quella
reazione immatura.
"Anche se fosse non ho intenzione di scappare" replicò
tornando calmo e rivolgendo alla giovane donna uno dei suoi sorrisi
tranquilli e pacati.
"Sei scemo? Non comprendi i risvolti che potrebbero esserci se tu
venissi catturato dal Governo Mondiale?!" sbottò Hikari.
Stava per perdere la sua già poca pazienza davanti
all'atteggiamento di Ace.
Come faceva a non comprendere la gravità della situazione?
Non aveva tempo di stargli a spiegare accuratamente tutto il piano
preparato dai Cinque Astri, però ci sarebbe dovuto arrivare
senza troppi problemi a ciò che avrebbe portato la sua
cattura.
Guerra.
Pura e semplice. Senza troppi fronzoli e altro.
Tutti - marine, pirati, farabutti e gente per bene - sapevano che cosa
accadeva a chi alzava le mani sugli uomini di Barbabianca.
"Non ti scaldare" borbottò Ace passandosi una mano tra i
capelli.
"Senti, non so nemmeno chi sei e mi dici che me ne devo andare solo
perché arriva Smoker. Sinceramente, un po' di movimento
sarebbe anche gradito, quindi non vedo la ragione di tanta agitazione.
Comunque, grazie per l'interessamento, eh"?
- Ma è un
dono di famiglia riuscire a farmi irritare con
tanta facilità? - si interrogò
Hikari che a
stento tratteneva un moto di rabbia che le risaliva dall'animo.
In quel momento, fissando con sguardo tagliente Ace, prese una
decisione: con le buone o le cattive lo avrebbe trascinato fuori dalla
locanda e portato via da lì, dove Shanks avrebbe attraccato.
Voleva aver la soddisfazione di togliergli quell'atteggiamento tanto
leggero, come se non vi fossero pericoli in agguato.
"Ultimo avviso: o vieni con me, o ti trascino con la forza"
sibilò gelida Hikari.
"Uff…" borbottò Ace rientrando nella stanza e
mettendosi in testa il suo immancabile cappello arancione. Quando si
voltò, sul viso aveva sempre un sorriso a incurvargli le
labbra, ma questa volta era di sfida con sfumature arroganti a condirlo.
"Fammi vedere che cosa sai fare".
"Te ne pentirai, cowboy".
Soraja scosse con rassegnazione la testa quando udì un rombo
provenire dai piani superiori. Rumore di legno che si rompeva, finestre
infrante e poi un tonfo per la strada.
Chissà per quale ragione, ma se l'era aspettato che le cose
prendessero quella piega. Ankoku da parte sua aveva un bel caratterino
e lo stesso pure il giovane comandante della seconda flotta, cosa che
aveva fatto scoppiare scintille immediatamente.
"Speriamo che non si facciano male" sussurrò a sé
stessa riponendo l'ultimo piatto nella credenza.
Un'onda d'urto andò a colpire al fianco Ace, che nonostante
possedesse i poteri del frutto del diavolo, poco poteva contro l'haki
che lo rendeva vulnerabile.
Assottigliò lo sguardo e lanciò vari colpi di
fuoco a ripetizione per tentare di colpire la ragazza, ma li
schivò con agilità.
Di manifestazione dell'haki conosceva solo quella del suo capitano, la
Volontà del Re, e mai aveva sentito parlare di qualcosa di
così strano e bizzarro. Anzi, era quasi certo che anche nel
genere dell'haki, quella fosse una manifestazione anomala.
Hikari imprecò quando un proiettile ardente
riuscì a sfiorarle la caviglia sinistra.
Se le fosse capitato davanti quel moccioso nel pieno delle sue forze,
non sarebbe stata messa così in difficoltà.
Tra il fatto che erano anni che non si allenava decentemente - ma solo
in momenti vuoti, per assicurarsi di non far perdere troppo tono ai
muscoli e alla sua forza - e tra che era già spossata per il
viaggio e la corsa, non poteva suonarle come avrebbe desiderate al
moccioso.
- Sì, beh,
ce ne fossero di mocciosi così -
pensò intanto che scansava un'altra ondata di fuoco di Ace.
Accantonò momentaneamente le considerazioni ovvie che le
venivano in mente osservando Pugno di Fuoco, e si concentrò
per evocare e trasformare in onde l'irritazione che provava.
Ma lui non si fece trovare impreparato una seconda volta e
scansò il colpo, che andò a sbriciolare un pezzo
di muro alle sue spalle.
"Hai intenzione di radere al suolo tutta la città?"
domandò sprezzante Ace.
"Puoi sempre farmi il favore di stare fermo e farti colpire, oppure
seguirmi" replicò Hikari.
"No, mi spiace, ho altri progetti..." s’interruppe un attimo
e poi chiese con aria innocente: "Com'è hai detto che ti
chiami”?
"Non l'ho detto" puntualizzò lei, sparando una nuova onda
d'urto. "Hikari Mugen, tanto piacere".
"Piacere mio" sghignazzò divertito il moro.
- Ci sa proprio fare!
- pensò Ace intanto che
l’osservava muoversi e attaccare.
Aveva una discreta conoscenza delle tecniche del corpo a corpo,
un'agilità invidiabile e una resistenza impressionante.
Senza contare quello strano potere.
Sorrise soddisfatto.
Era tempo che non gli capitava un avversario così
interessante e in più Hikari era anche affascinante. Con
quegli occhi che lo scrutavano con silente rimprovero e irritazione, ma
riusciva anche a scorgere in quelle gemme preoccupazione e... dolore?
- Difficile a dirsi
- si rispose da solo, schivando per un pelo
l'ennesimo attacco di lei.
Però, dovette ammettere, che un pizzico di
curiosità per quella strana ragazza sbucata del nulla, che
lo aveva svegliato di soprassalto, ce l'aveva.
Improvvisamente, un rumore in lontananza li fece bloccare entrambi sul
posto.
Volsero in contemporanea gli occhi al porto e l'ammiraglia di Smoker
era intenta in quel momento ad approdare.
"Te l'avevo detto" borbottò scocciata Hikari. "Dammi retta,
andiamo da Shanks".
"Shanks"?
"Sì, arriverà tra poco" rispose controvoglia lei,
inghiottendo il boccone amaro. "Non abbiamo molta scelta".
Era una frase più rivolta a sé stessa che a Ace,
eppure, finalmente lui parve convinto che forse quella situazione aveva
risvolti che aveva sottovalutato. Se davvero c'era il Rosso in scena,
venuto appositamente per impedire che Smoker mettesse le mani su di
lui, allora una buona - anzi, un'ottima - ragione doveva esserci.
"Mi hai convinto" disse infine Pugno di Fuoco.
- Un passo indietro...
Poi sempre avanti -
O-oh! ^^
Valà, signore mie, eccoci finalmente giunti al capitolo che
-
forse - più di tutti aspettavate: capitolo che segna
definitivamente l'ingresso di Ace nella storia, per interagire con
tutto il resto. Ovviamente, in questo capitolo, s'incominciano a
tessere i rapporti - non propriamente felici - con la protagonista.
Immaginatevi solo la faccia di Hikari, quando si era ritrovata a
dovergli dire di seguirla, senza uno straccio di spiegazione
disponibile.
E, francamente, cosa poteva dirgli?
"No, sai com'è, c'hai il Governo Mondiale attaccato al
sedere,
Dragon che mi ordina di salvarti le palle, Shanks che si è
scomodato per venirti direttamente a recuperare, Newgate che non sa un
beneamato nulla di ciò e che non deve, soprattutto,
saperlo".
Della serie: persuadimi! xD
Bon, possiamo decretare con sicurezza di essere giunte all'inizio del
vivo della storia: ne vedrete nelle belle, ora che Rivoluzionari,
Pirati e Marines stanno calpestando la stessa isola. Ma, soprattutto,
manca all'appello un certo Imperatore del Mare con i suoi appresso. :p
Stay Tuned! Check-it-out!
Passiamo alle recensioni! ^^
- Angolino di
Beatrix-
@Maya: ciao tesoVo
caVo! **
Mettendo da parte
la mia infelice uscita sulla tua storia (lo so, sono bakissima dentro
eh?!), noto con piacere che io (e Yuki) e te la vediamo allo stesso
modo su molte cose.
La descrizione che
hai dato di Smoker rispecchia in tutto e per tutto la mia.
Rimarrà sempre e comunque difficile immaginarmelo in
"quelle" situazioni, molto probabilmente perchè anche per
lui è così, ma non posso non credere che uno come
lui non sappia amare. Non sarà mai romantico, per
carità (e deve rimanere così, perchè
è proprio per questo che si guadagna il primo posto tra i
Marines - anche se sono proprio pochi quelli che apprezzo), ma se mi
fermo a specchiare la sua filosofia di vita e il modo di fare... Potrei
innamorarmi seriamente di un orso del genere. (Sono fissata ultimamente
con gli orsi. Saluta "Bruno" eh, mi raccomando! xD).
E ti dico... Non so
se siano deliri da fangirl, ma io, nei modi che usa per trattare
Tashigi (e le scene di quel tipo), ci vedo una passione sfrenata.
Magari non sarà amore, ma ci gioco la mia reputazione che a
lei ci tiene veramente tanto. Forse pure troppo. Hai mai visto
sorridere Smoker nella storia, tranne che nel pezzo dopo che Tashigi
sbatte la porta, alla fine di Alabasta? Io no... ^^
Il che mi fa...
Altro che ricamare! Ci faccio tendoni e tovaglie reali! xD Insomma,
oramai è chiaro come il solo che loro due siano una delle
mie coppie preferite. Non chiedermi il perchè. Non lo so
neppure io!
Cambiando discorso,
mi fa piacere il tuo riportare le frasi che più ti sono
piaciute. :) In quella ho cercato di dare l'idea che ho di lui, in
poche parole. E, a detta tua, ci sono riuscita. Il che mi porta a
gongolare! xD
Grazie mille per la
recensione caVa, e per tutto il resto!
Ci leggiamo da te,
un abbraccio! ^^
@Red Queen: ciao
caVissima! **
Quel che dici tu
è vero: Oda per certi personaggi ha lasciato praticamente
carta bianca. Ciò nonostante il timore di far storcere il
naso c'è sempre, perchè ognuno, per questo
ragionamento, può avere un punto di vista variegato a
riguardo.
Tuttavia, vedendo
una reazione positiva da parte tua, che sei uno degli esponenti di
genere completamente opposto a cui io (e Yuki) facciamo riferimento, mi
porta a stare un po' più tranquilla. Insomma, dal tuo
commento deduco che questa cosa non ti disturba. Ed è
praticamente un miracolo...! Poi, io parlo appellandomi all'andamento
generale della cosa. Sono quindi felice e, diciamo, lusingata di "aver
passato questa prova" nei tuoi confronti, visto che lo sanno anche gli
scogli che, principalmente, tratti Yaoi e, nella fattispecie,
Smoker/Ace. (Sto parlando a mio titolo, ma potrei tranquillamente
parlare anche per la mia collega).
Alla fine della
fiera, via, sono molto contenta del risultato! xD E mi hai fatto
scompisciare con i tuoi ragionamenti su Smoker e sulla sua presunta/non
presunta normalità! xD Anche se io mi ricordo bene come lo
maneggi, il nostro Commodoro, nelle tue fic: alla fin fine, per quanto
burbero, riesce ad ammorbidirsi (a parte quella bastardata colossale
della cella, nella storia "Life has a funny way", cosa che mi ha
scandalizzato per bene! xD).
Passando a Shanks e
Ben... Mmmmh. Allora, prima di tutto, piano, non spingete eh?! Ce
n'è per tutte! xD No, vabbè, seriamente, ho
deciso di diventare una Shanks - Ben specialist proprio per i motivi da
te riportati. Nella storia si vedono pochissimo, nel fandom men che
meno. T^T Ero disperata... E quindi ho pensato: "Perchè non
iniziare a scrivere di loro"? Quando ho convinto Yuki, lei era
perplessa. Poi si è innamorata di loro col passare del
tempo! :p Non saranno sul podio, ma almeno ci si prova, no? :)
Concludo dicendo
due cose: lode ad Oda per darci così tanto materiale (quoto
in tutto e per tutto quel che hai detto alla fine!) e spero che ti sia
piaciuto l'incontro... particolare, con Hikari. Valà,
è tutto tuo (ops! Vostro, che sennò qua mi
linciano! xD).
Un bacio caVa, alla
prossima!
Grazie per la
recensione! ^^
ps. Sì.
Tashigi l'abbiamo invidiata tutte, autrici comprese. *ç*
@KH4: Ale-chan! Ciao
tesoVo!
Bon, prova superata
anche per quanto riguarda te? Davvero l'hai trovato così
bello questo capitolo? **
Tiro un sospirone
di sollievo! Anche te vedo che condividi lo stesso ragionamento nostro,
quanto a Smoker. Ma anche di più su Tashigi: sarà
che praticamente ci abbiamo scritto un romanzo sopra, ma io mi sono
davvero affezionata a lei. Che, in genere, i personaggi femminili mi
piacciono in una maniera ben precisa, ovvero personaggi come Hina, ad
esempio. Burbere pure loro. E a tratti, anche stronze. xD Invece
Tashigi penso sia una creazione davvero bellissima, da parte di Oda,
anche se purtroppo non è utilizzata a dovere.
Sarà magari che mi sono fatta un'idea ben delineata di lei,
col fandom e tutto, ma vedo che non solo (e anche Yuki) l'unica a
vedere quante buone qualità ha sta ragazza.
Qualità
che si sposano benissimo col suo superiore, a mio avviso. *_*
Qualità mitigatorie in tutti i sensi, ma se le pigliano i
cinque minuti sa mettere in riga l'intera flotta (poi se ne pente, ma
è un dettaglio! xD).
Ora che ci penso,
sì, evoco il pezzo che hai citato della tua fic. Ma diciamo
che i baci "rubati" piacciono davvero tanto a noialtre, che siamo pure
come dei gigli di campo (ma quando mai... xD Però
è vero, ci piacciono!). Ed ovviamente non cadrà
nel dimenticatoio, anche se la nostra eroina dovrà
concentrarsi appieno sulla questione Pugno di Fuoco: già
prima era distratta, ora... Ma ben sappiamo che Tashigi ha la testa
dura e il senso dell'onore a palla.
Ah, quanto
l'adoro... *_* Non ci posso far nulla!
Infine, la tua
penultima frase, su Hikari ed Ace, credo che abbia descritto appieno il
nuovo capitolo: ci hai proprio azzeccato. Figurati se non cioccavano,
quei due. Una con una pazienza davvero corta, l'altro con quel
sorrisino di sfida e senza pudore alcuno. Eh! xD
Grazie mille per la
recensione caVa e per i complimenti! E non ringraziarci per aver messo
i ringraziamenti in direttissima: siamo noi ad esserti debitrici! :)
Un abbraccio e alla
prossima! ^_^
ps. Tranquilla che
arrivo a recensire la storia. Abbi pazienza, ma avrei bisogno di
giornate da 36 ore... T_T Di sto passo sclero! @_@
@MBP: Marta-chwaaan!
Bon, con te abbiamo
quasi chiuso il cerchio e vedo che sti due ti sono piaciuti insieme,
eh? :p Ebbene sì, il nostro Fumoso alla fine ha anche lui
dei sentimenti... :) Ma, più che i pareri su Smoker,
ciò che mi rende davvero felice è
quest'attaccamento a Tashigi. Non so se Yu te ne ha mai parlato, ma
all'inizio della storia lei era un punto "critico", nel senso che
avevamo il terrore che non piacesse o venisse apprezzata (la sua
presenza intendo), perchè, non si sa come (o meglio, noi non
capiamo il motivo), non è molto amata in giro...
Invece noto con
piacere che Tashigi piace! ^^ Che bello, non sai che sollievo! ^^'
Grazie mille per i
complimenti fatti caVa. E spero che ti sia piaciuto il cowboy, qui,
nell'ultimo capitolo postato! :D
Un bacio e alla
prossima! Grazie per la recensione! ^^
ps. Scusa se
recensisco la tua storia sempre in ritardo, ma il tempo è
quello che è. Non andarmi in panico: arrivo, come sempre in
ritardo, ma ci sono! :)
- Angolino di Yuki -
@Maya_90: Ciao
caVissima!
Ebbene sì, il
nostro caro commodoro è solo
apparentemente una statua di ghiaccio. Ma io che me ne intendo di
personaggi dall'aria glaciale e marmorea, che non danno mai a vedere i
loro sentimenti più di quel tanto appena percettibile dal
più attento osservatore, so bene che Smoker in
realtà cova dentro molto e quando arriva a un tetto massimo
allora si scopre anche con gli altri interessati!
Poi come hai giustamente
detto tu, a modo suo, nel suo comportamento
burbero e un po' seccato, il Commodoro nasconde in sé un
potenziale di romanticismo inaspettato, un piccolo tesoro nascosto nel
quale troviamo le piccole attenzioni con cui si prende cura di Tashiji
senza sembrare eccessivo e rimanendo nella sua compostezza che si
addicie alla sua carica.
Insomma, l'amore fa
bene, non va represso!!! *tutti la guardano male*
Ovviamente Ace se la
dorme, lui è un piccolo ghiro come me -
Y:"Quindi Ace, andiamo a dormire assieme, che ne dici?" A:*La guarda
preoccupato e con un certo timore vedendo l'espressione pervertita sul
suo volto*
Ok, la pianto che
è meglio, l'ora tarda non fa mai bene xD
Un bacio
Ci sentiamo presto!
@Red Queen: Ciao
cara!
Con molti personaggi in
One Piece il problema dell'OOC è
molto ridimensionato. Non li posso nemmeno chiamare 'secondari'
perché effettivamente ricoprono un ruolo importante, ma
compaiono poco - dannato oda! Quindi, in un certo spazio, si
può spaziare e il tutto dipende da come chi legge il manga
coglie il personaggio che gli viene presentato.
Sono contenta che
comunque non ti sia apparso troppo OOC ^^ Io l'ho
detto a Bea che il capitolo era stupendo, ma lei si fa mille problemi -
proprio come me xD
Guarda, per Shanks e Ben
io non ho problemi a cederteli, nel senso che
li apprezzo molto e sono dei bei fusti, ma non rientrano tra quelli che
amo con tutta me stessa. Quindi non prendermi di mira, io non ti faccio
da concorrente qui xD Invece, per quanto riguarda Ace... lui
è il mio preferito, nulla da fare (per quanto Law si sia
conquistato un secondo posto mooooolto vicino al primo)! Ne parlavo
oggi con Bea ed è venuto fuori una cosa complicata, che non
sta a riportare perché è abbastanza ingarbugliata
anche xD
Per concludere, mi
aggrego alla tua ultima affermazione: Onore e
Gloria!!!!
Un abbraccio
A presto **
@KH4: Ciao tesora
mia!
Ma siamo noi che
saltelliamo felici per averci segnalate **
Cioè, i ringraziamenti erano come minimo d'obbligo (e io
crudele che non sono ancora riuscita a trovare il tempo per recensirti
TT____TT lo farò, a costo di lasciarti recensioni doppie!!!!
>.< che periodo infausto!)
Smoker è un
personaggio chiuso, senza alcun dubbio.
Però, io che di solito amo tutti i personaggi più
burberi e che camminano pericolosamente sul filo che divide lo
schieramento dei buoni da quello dei cattivi per i loro atteggiamenti
freddi e scostanti, ti posso assicurare che l'ho sorvegliato per bene e
Smoker non è tipo da non riflettere su ciò che
prova come molti personaggi sopra descritti. Lui, anche se rimane
impassibile nel più delle situazioni, riflette su
ciò che gli si muove dentro e si contorce mentre comprende
il dramma di ritrovarsi tra due fuochi tra i quali non può
sacrificarne uno. Tutto questo discorso palloso per assicurarti che
anche se i suoi sentimenti verrano magari a galla maggiormente, il
tutto verrà fatto in modo conforme al suo fare e senza
scenette sdolcinate ^^
E Tashiji è
un'amore. Quella ragazza è dolcissima
e anche molto forte. Mi piace il suo modo di essere. L'unico suo
difetto è che fa parte dei Marines, peccato, altrimenti
sarebbe stata veramente perfetta xD Tuttavia sa cogliere anche le
differenze tra i vari "cattivi" e comprende chi è veramente
malvagio e chi no, questo non è da tutti, perché
spesso si tende a fare di tutta l'erba un fascio.
Presto la tua
curiosità verrà accontentata e
cominceranno le scenette che ti interessano. Però, so
già che difficilmente la curiosità
rimarrà buona buonina in un angolo, soprattutto dopo che
avrai letto ciò che avverrà xD
Un abbraccio
Alla prossima!
@MBP: CaVa, Baka,
Marta-chan! Ciao xD
Molto spesso capita che
Tashiji venga sottovalutata ed è un
vero peccato. Lei un veramente un gran bel personaggio, che Oda, come
con molti altri, ha utilizzato poco ma che è riuscito
comunque a delineare molto bene - usando poche tavole. L'ho sempre
trovata un mix perfetto che mette insieme opposti: forza e impaccio,
dolcezza e grinta, dubbi e risolutezza. Senza contare che sa usare il
cervello, come hai giustamente detto!
E ora gustati l'entrata
in scena di Ace ^^
Un abbraccio
Ci sentiamo presto, baka!
SPECIAL
THANKS: Ci teniamo a ringraziare anche Maya per la segnalazione della
storia nel concorso per la storia con il migliore personaggio
inventato! Grazie mille caVa, apprezziamo davvero col
cuore sulle labbra! *_*
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 13 *** Face to Face ***
Terra del Vento – h. 7.30 a.m.
L’ammiraglia di Smoker, assieme alla flotta, aveva appena
attraccato al porto di Mistral, la città principale della
Terra del Vento: aveva una vaga idea di dove poter trovare Ace a
quell’ora. Sapeva che si sarebbe messo in marcia di mattina,
ma, ci scommetteva anche le mutande, l’avrebbe trovato di
sicuro sotto le coperte in quel momento.
Quindi decise di cercarlo in tutte le locande della città,
che per quanto fosse il capoluogo, grande di certo non era.
Scesero a terra, raggruppandosi sul molo e Smoker cominciò
ad impartire gli ordini: divise il suo piccolo esercito in due grandi
gruppi, uno capitanato da lui stesso, l’altro da Tashigi, e
fatto questo presero a setacciare la città uno sul lato Nord
e l’altro sul lato Sud.
Ace ed Hikari erano nascosti sul tetto di una casupola adiacente alla
locanda: si trovavano tremendamente vicini al porto e la pianta della
città, a forma romana, di certo non li avrebbe aiutati a
fuggire. Dalla loro postazione riuscivano a vedere benissimo il gruppo
di Smoker, che stava risalendo la piccola salita che conduceva dal
porto al centro della città.
In cinque minuti sarebbero giunti a destinazione.
“Hai un piano mi auguro?” domandò Ace, a
metà tra lo sconcertato e il sarcastico. L’aveva
letteralmente trascinato con sé e sperava in cuor suo che
quella donna avesse almeno organizzato la fuga.
Hikari continuava a tenere d’occhio Smoker e i suoi col
cannocchiale. Non sapeva che fare. Credeva che Shanks gli stesse alle
costole, invece all’orizzonte non scorgeva ancora nessuna
nave.
“Siamo nella merda” sibilò abbassando il
cannocchiale.
“Ma non mi dire…” replicò
caustico “Chissà perché la cosa non mi
sorprende affatto”!
La donna si girò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo:
“Non è colpa mia se il Rosso non li ha agganciati
prima”!
“Senti, mi vuoi spiegare un po’ sta storia? Che
c’entra il Rosso? E tu chi diavolo sei, come hai fatto ad
arrivare qui”?! Il ragazzo stava cominciando a perdere la
pazienza. Voleva spiegazioni: se era costretto a fare determinate cose,
pretendeva che gli venissero almeno spiegati i motivi.
- Non ha tutti i torti
– pensò Hikari cacciando un
sospiro. Si volse verso di lui con sguardo glaciale, tanto che Ace
sollevò non poco il ciglio destro.
“Te lo spiegherò in sintesi: io sono una spia del
Fronte Rivoluzionario” incominciò a narrare la
donna, tenendo d’occhio sempre i soldati “Lavoro
per tuo padre e…” ma fu interrotta repentinamente
dal moro che le diede un’informazione abbastanza shockante:
“Dragon non è mio padre”.
E fu questa volta che lo sguardo serio e sottile di Ace
raggelò la donna. Com’era sta storia che Dragon
non era suo padre? Eppure tutti sapevano che Ace era il fratello
maggiore di Rufy e che lui stesso era figlio di Dragon.
Il ragazzo s’alzò di scatto.
“Che diavolo fai Ace, sta giù!” lo
ammonì la donna.
“Non voglio avere nulla a che fare con voi,
chiaro?” rispose stringendo la mascella “Ti
saluto!” continuò Ace, brandendo il cannocchiale e
ponendolo nella sua sacca.
Hikari, come un fulmine, lo prese per il polso, tirandolo a
sé: “Dove credi di andare, pezzo di
cretino!” ed era furiosa “Tu ora stai qui, che ti
piaccia o no”!
“Scordatelo!” e il suo braccio si
trasformò in fuoco, ustionando quasi la mano della donna,
che aveva continuato a stringergli il polso.
“Ace, non fare stronzate! Se Smoker ci vede è la
fine!” gli aveva urlato in faccia, tenendosi la mano ferita,
ma vide che il ragazzo aveva posato lo sguardo oltre la sua figura.
“Pare che la fine sia arrivata allora”
esordì una voce alle spalle di Hikari. Una voce roca,
profonda, che riconobbe ancor prima di girarsi e guardarlo in faccia.
- Merda
– pensò lei, chiudendo per un secondo gli
occhi.
“Salve fumoso!” rispose con un ghigno sprezzante e
voce ironica il moro, vedendo Smoker appollaiato sul bordo della
terrazza, nel mentre che si ricomponeva.
Li aveva visti e in men che non si dica si era trasformato in fumo,
scalando l’edificio.
La donna si girò di scatto, ponendosi tra Ace e il
Commodoro: non aveva ancora un piano, non aveva fatto in tempo a farne
uno. Era convinta che Shanks fosse già alle calcagna di
Smoker e non s’era preoccupata di pensare ad un modo per
fuggire.
Ed ora tra Ace e Smoker c’era solo lei.
“Levati di torno, ragazzina” aveva commentato lui,
sprezzante, alzandosi in piedi e accorciando la distanza tra di loro.
Hikari stava sudando freddo: che fare ora? Smoker presto avrebbe usato
il suo potere e, nonostante Ace fosse riuscito a fronteggiarlo, avevano
un intero contingente della Marina pronto a fargli la festa.
Mosse leggermente lo sguardo verso sinistra, a controllare il mare.
E per poco non si sentì morire: in lontananza scorse
l’enorme vascello del Rosso, il Vento dell’Est, che
con le vele gonfiate dal vento, stava facendo rotta al porto ad una
velocità abbastanza notevole.
- Bene.
Mantenendo la calma, posò di nuovo lo sguardo su Smoker: non
doveva accorgersi di nulla.
“Ti ho detto di levarti di mezzo”.
“Hikari, lascialo a me” rispose Ace, mettendole una
mano sulla spalla, ma la donna sogghignò, facendo brillare i
suoi occhi di una luce sinistra: “Corri al porto, sai il
perché!” e detto questo, diede una forte gomitata
nello stomaco al moro, facendogli perdere l’equilibrio
all’indietro.
Ace cadde nel vuoto e atterrò su di un tettuccio di paglia,
distruggendolo completamente: grazie al cielo quello aveva attutito la
caduta.
“Maledetta!” urlò rialzandosi in piedi,
prima di mettersi a correre come un forsennato verso il porto.
Nello stesso istante che Ace toccò terra, Smoker
s’era trasformato in fumo per scavalcare la donna e
raggiungerlo, ma Hikari utilizzò l’haki.
L’uomo si schiantò contro un muro invisibile e
riprese la forma umana.
- Che diavolo?
– pensò prima di ritrasformarsi di
nuovo in fumo e riprovarci, ma una nuova onda d’urto lo fece
rimanere dov’era.
Hikari però sapeva bene che non poteva andare avanti a
bloccarlo con l’haki, all’infinito: era uno stress
terrificante per lei e Smoker presto se ne sarebbe accorto. Erano anni
che non combatteva e la testa cominciava a farle male paurosamente,
contando il fatto che era stanca morta dal viaggio e dalla scaramuccia
mattutina con Ace. Era anche vero che riusciva a trarre le energie
negative da altri oltre che da sé stessa, ma non era
più abituata a incanalarle: il risultato erano dei mal di
testa inverecondi.
In un lampo, estrasse una strana pistola, inserendo una boccetta
altrettanto strana: il Marine era ancora stordito dalla botta tremenda
dell’haki e non riuscì ad evitare quel che
uscì dalla canna dell’arma.
Ovvero una nuvola d’acqua vaporizzata.
Lo stava prendendo in giro?
Quell’azione lo fece andare su tutte le furie: si mosse in
avanti, brandendo la sua arma prediletta, ma le sue gambe cedettero.
Incredulo si ritrovò in ginocchio: provò a
tirarsi su, ma si sentiva debolissimo e riuscì solo ad
appoggiarsi al bordo del tetto.
“Che diavolo è quella cosa?”
ruggì furibondo, mordendo nei sigari e assottigliando il suo
sguardo sulla donna, che aveva tolto la boccetta per sostituirne con
un’altra.
Hikari sorrise in una maniera inquietante: “E’
acqua con
un’altissima percentuale di agalmatolite marina disciolta in
essa” rispose, prima di roteare il cilindro posto alla
sommità della canna di quella pistola particolare.
Premette successivamente il grilletto, e tre
‘proiettili’ di quel liquido andarono ad
infrangersi sul torace del Commodoro, cui mancò il respiro e
per poco non perse conoscenza.
Senza neanche dargli il tempo di riflettere, si gettò verso
di lui placcandolo e precipitarono entrambi su di un altro tettuccio di
paglia: Hikari rotolò in avanti, alzandosi subito in piedi e
voltando lo sguardo verso il porto.
Ace stava scatenando l’inferno: probabilmente non era
riuscito a nascondersi e aveva avuto la brillante idea di ingaggiare la
lotta. Ma la buona notizia era che ormai il Vento dell’Est
stava raggiungendo la costa.
Dovevano resistere ancora un po’ e tutto sarebbe finito.
Si rivoltò verso il nemico, che tentava di alzarsi a sedere
e di non perdere conoscenza: doveva approfittarne. Come un fulmine
cominciò a correre verso il porto, scaraventando onde
d’urto contro qualsiasi cosa che le bloccasse la strada.
Doveva raggiungere quel pazzo e nascondersi, prima che Smoker si fosse
ristabilito.
Ace, da parte sua, stava menando botte da orbi in ogni direzione: la
città ormai era deserta, gli abitanti erano corsi verso le
colline, prendendo quel poco di salvabile che li rimaneva.
Non era soltanto la furia di fuoco di Ace a combinare danni, ma anche
la Marina non ci stava andando per il sottile. E il moro non capiva
tutto questo parapiglia: d’accordo che lui era uno di
Barbabianca, ma in passato aveva avuto il ‘piacere’
di confrontarsi solamente con Smoker.
Ed ora, perfino le reclute si stavano gettando al massacro, pur di
fermarlo: c’era qualcosa che non quadrava affatto.
Hikari continuava a correre come una forsennata per ricongiungersi con
Ace, tenendo gli occhi ben incollati sul Vento dell’Est e
sistemando i Marines che le intralciavano la fuga: cercava in tutti i
modi di evitare massacri su massacri, ma il suo potere sapeva dar
tabula rasa senza parecchia difficoltà.
Rallentò un poco l’andatura perché
stravolta, ma notò il passaggio di un’ombra sul
terreno e alzò di scatto il viso: vide Smoker trasformato in
fumo che si fiondava come una scheggia verso il suo stesso obiettivo.
“Accidenti!” imprecò ricominciando a
correre giù per la discesa. “Ace! Ace, stai
attento!” aggiunse con tutto il fiato che aveva, appena aveva
visto che Smoker stava per calare sulla sua preda come un falco.
Il ragazzo era di spalle, impegnato a ‘cercare di non
ammazzare’ quei poveracci e se non fosse stato per
l’avvertimento della mora, sarebbe stato catturato dalla
presa fatale di Smoker.
E fu così che Pugno di Fuoco e il Commodoro si ritrovarono
faccia a faccia, come ad Alabasta: ma Hikari sapeva che Smoker era
parecchio cambiato da allora, e che aveva affinato notevolmente le sue
tecniche.
Aveva studiato a fondo i suoi registri mica per nulla!
- Porca miseria Shanks,
quanto diavolo ci metti?! –
mugugnò lei, quasi allo stremo delle forze, cercando di
raggiungere il luogo dello scontro e dare manforte ad Ace.
“Wow, sembra che la festa sia iniziata!” aveva
esclamato il Rosso brandendo il cannocchiale. “Gettate
l’ancora e calate le scialuppe: io, Ben, Yassop e Lucky
scendiamo” continuò stringendosi la spada alla
cintola.
“Caricate i cannoni e gli arpioni, mentre un gruppo vada ad
assediare l’ammiraglia di Smoker”.
Ben Beckman, dall'altro del suo metro e novanta abbondante,
s’accese la sigaretta pensieroso: “Cosa credi di
fare Shanks, con l’ammiraglia?” domandò
con rassegnazione, buttando il cerino in acqua e apprestandosi a
scendere con gli altri due.
Il Rosso, nel giro di qualche istante, cancellò la sua
espressione sorniona e dipinse il suo sguardo agghiacciante:
“Il pirata”.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera a tutte! ^^
Capitolo un po'
più corto del
solito, ma per esigenze di trama: Hikari leva completamente la
maschera, rivelando la sua identità ad Ace. Di fatto, a che
serve mantenere la segretezza, quando ormai tutta la sua copertura
è saltata? ^^'
Se già la sua
pazienza
è poca, immaginatevela su sto benedetto tetto, atta a
spiegare
per filo e per segno questa situazione ai limiti dell'assurdo... Ad uno
come Ace! Venvia, non ci crede neanche lei... xD
E a causa
dell'impulsività del
moro, Smoker gli ha scovati... Ed è pronto, più
che mai,
a radunare le forze per catturare la sua preda preferita.
Ma qualcuno sta calando
le lance,
atto a mettere ordine in questo marasma generale. Confessatelo: avete
sbavato tutte quante, nell'immaginarvi il Rosso pronunciare minaccioso
l'ultima frase, eh?
Non mentite alla zia Bea
e alla zia Yuki, ragassuole... xD
Ma chiudiamo l'angolo
delle idiozie (altro che angolo delle autrici) e passiamo alle vostre
recensioni! ^^
ANZI!
Come promesso da tempo, mettiamo qui di seguito, la "scheda tecnica" di
Hikari! ^_^ Mi sono sempre dimenticata, chiedo venia!!!
Per il disegno... Mi spiace, ma ho lo scanner a banane e non riesco a
postarlo, ma prometto di recuperarla in qualche modo! ^^
- Nome:
Hikari Mugen.
- Nome in codice:
Ankoku.
- Occupazione:
spia del Fronte Rivoluzionario.
- Luogo di nascita:
indefinito (Nuovo Mondo?)
- Data di nascita:
18 Aprile 1979 (anno teorico).
- Occhi:
viola.
- Capelli:
neri lunghi, ricci.
- Abilità:
haki ad onde d’urto.
Entra
a far parte del Fronte Rivoluzionario istituito da Monkey. D. Dragon,
all’età di 21 anni circa. Non si sa nulla del suo
passato, né dove sia
nata (si presuppone nel Nuovo Mondo), né dove sia cresciuta.
Dopo
aver conquistato la sua fiducia, Dragon decide di farla arruolare in
Marina, per far sì che ricevesse un addestramento
e arrivasse a
ricoprire un ruolo chiave per il suo piano futuro.
Poco prima di entrare
nei Rivoluzionari, conobbe Shanks il Rosso e la sua ciurma.
- Ruolo nella
storia:
lavora come spia a servizio di Dragon. E’ riuscita nel piano
di
conquistare la carica di Vice Direttore addetto alle Telecomunicazioni,
cui passa, in intercettazione, le informazioni necessarie a
Dragon.
°°°°°
- Angolino di Beatrix -
@Maya: ciao caaaVa!
**
Wow... Una giornata
davvero meVavigliosa hai passato, eh? ^^' Beh, almeno la nuance della
maglia è possibile che vada di moda... Ho visto abbastanza
verde in giro. xD Sì, ok, metti giù la ciabatta,
che l'ho detto solo per tirarti su il morale! ^^''''
Passiamo alla
storia, va, almeno evito le percosse! xD
Addirittura ci ami?
** E la madò, Maya caVa! :D Ti confesso papale
papale che la frase tua sulla pazienza di Hikari, mi ha fatto
letteralmente rotolare dal divano dal ridere! xD Secondo me non sono
passati trenta secondi, prima che la pazienza sua andasse in off
limits. Certo, lui evitasse anche di scoppiarle a ridere in faccia...
Eh che cacchio, direbbe Bart Simpson. Mi è passata in un
lampo, l'immagine di Hikari che strangola Ace, urlandogli "Brutto
bagarospo...!", ma evito di dilungarmi, sennò comincio a
ridere e posso dire addio all'angolo delle risposte! xD
Effettivamente
Hikari, sapendo cogliere i particolari, non è riuscita a
rimanere lucida evitando le precisazioni sul moro. Ma solo per un
secondo. Sai, siamo dure e pure, noialtre spie, diamine! Un po' di
contegno! xD
Le autrici non si
sbottonano su nulla, ovviamente: sappi solo che ci saranno molte, ma
molte, complicanze! *risata sadica*
Grazie per la
recensione, caVa, e per i complimenti!
Alla prossima (ps.
il capito l'ho letto. Arriverà prima o poi la recensione...
-_-)
Un abbraccio!
@Red Queen: mia
Regina, mi sto letteralmente scompisciando dal ridere... xD
Venvia, non ti
preoccupare: le crisi ormonali ormai fanno parte di tutte noi, anche
perchè, come dici tu, Oda non si è certo
risparmiato con il "materiale"... eh! *.*
La scena del
risveglio è tutto merito di Yuki... E' ovvio che deve essere
lei a scriverle quelle cose... :p Ha sbavato anche lei mentre stendeva
la parte, ne sono sicura (coem ho sbavato anche io, Shanks non me ne
voglia! xD).
Dunque, ti abbiamo
sorpreso? Benissimo! ^_^ Me felicissima di ciò,
perchè se riusciamo a spiazzare il lettore con piccoli colpi
di scena e virate, tanto di guadagnato: almeno teniamo viva la
curiosità. Ora, pensa a quanto debba essere devastata
Hikari... Trovarsi di fronte Ace e pensare di convincerlo con le buone
a seguirla in quella situazione assurda... Via, non ci ha creduto per
un minimo istante neanche lei! xD E quindi, via con le cattive...
Almeno si sfoga un po' di tensione, ecco!
No, ad Hikari il
fascino del moro non è sfuggito. Ma, voglio dire, a chi
sfuggirebbe scusa?! ^^' Avercene di personaggi del genere, AVER-CE-NE,
buon Dio! :p
Piccola
precisazione, prima di passare alla seconda parte: la storia si svolge
prima del Banaro. Mentre Rufy e co. sono arrivati a Water Seven, per
cui noi non abbiamo (ahimè) intaccato la storia originale.
Lì Ace era vivo... -_- Scusa, ma non riesco a non essere
scazzata... * se ne va in un angolo a fare i cerchietti depressi*
Per la questione
Smoker, per carità, lo so... E' che c'è gente
come te che li ha già "maneggiati" in passato, prima di me.
E' automatica l'aspettativa e l'inquietudine, sai com'è...
^^' Felice comunque di sapere che è ok, oltre al fatto che
non "stoni".
Grazie per la rece,
caVa, e per i complimenti!
Alla prossima, un
abbraccio!
@KH4: Ale-chan, ciao
tesoro!
Perdonami per non
aver recensito ancora il tuo capitolo... Appena ho un secondo di tempo
lo faccio, davvero. E' che sono devastata dal lavoro e dagli impegni...
Accidenti!!! ç_ç
Vedo che c'avete
preso gusto nel riportare le frasi che vi hanno colpito di
più! xD E quella... Eh, Yuki l'ha messa a fagiuolo, a mio
avviso. Ovviamente, mai che capiti a noi un tipo del calibro di Ace o
Shanks, che ci bussa alla porta con l'intenzione di portarci via...
No... Io ci stenderei il red carpet, altrochè!
Fuggiamo insieme,
sì! xD
Ovvio è
che Hikari non avesse tempo da perdere e quindi... giù di
maniere forti, botte da orbi e vetri rotti! xD Qui siamo di fretta, sai
com'è: c'è solo l'intero governo mondiale sulle
loro tracce... :p
Due piccoli
appunti: Shanks, come hai potuto leggere, ha attraccato in questo
capitolo e ci sarà un secondo capitolo totalmente action! ^^
Dove si chiuderà il primo cerchio, quindi non preoccuparti
che tutti faranno la loro parte.
Su Barbabianca,
purtroppo, non ce la siamo sentite di inserirlo. Non siamo abili come
Oda nel trattare i personaggi e quindi resterà all'oscuro di
tutto. Ma c'è anche un perchè, e si tratta di una
questione inerente alla trama... Ovvio che devi aspettare l'ultimo
capitolo per capire! ^^'''
Felicissima di
sapere, infine, che l'haki di Hikari ti piaccia! ^^ Più
avanti ne capirai di più, sicuramente, tanto non mancheranno
le scene ove sarà obbligata ad usarlo. :3
Un abbraccio caVa,
e grazie per la recensione e i complimenti! ^^
Alla prossima!
@Akemichan: ciao
caVissima! **
Figurati, non ti
scusare: è un periodo nero penso per tutti, sai? Siamo
praticamente sobbarbati di impegni ed io, ad esempio, mi ritrovo a
dover scegliere tra l'aggiornare la storia o recensire le altre... @_@
Di sto passo, sclero, me lo sento!
Allora, grazie per
i complimenti! Mi fa piacere che, nonostante tu non sia fan della
Smoker/Tashigi, il capitolo ti sia piaciuto lo stesso. :) A sto punto
il secondo giro di consensi è stato completato! Possiamo
festeggiare! xD (Il primo era sul capitolo di Shanks e Ben). E grazie
anche per aver riportato quella frase: sai, mi diverto a giocare con
frasi di quel tipo, o comunque frasi un po' fuori dagli schemi. ^^
Felicissima anche
di sapere che adori Hikari: questa cosa mi fa sprizzare gioia da tutti
i pori, perchè gestire e rendere piacevole un personaggio
nuovo, tutte le volte è una sfida! I complimenti comunque
vanno alla mia collega per il capitolo, quindi lascio a lei la parte
tecnica. :)
Ecco, una cosa che
chiariamo fin da subito, per non illudere: Barbabianca non ci
sarà nella storia. Si parlerà di lui, certo, ma
è una scelta ai fini della trama (scoprirai il
perchè se arriverai fino alla fine... ^^''').
E Shanks... Anche
qui, i motivi ve li faremo sudare... Siamo state sadiche
all'inverosimile, mi sa! xD
Ah, grazie per gli
appunti, come sempre: sei molto attenta, a quanto vedo e non
può che farmi piacere.
Un abbraccio e alla
prossima!
@MBP: ciao
Marta-chan!
Contenta che il bel
moro abbia fatto finalmente il suo ingresso in scena? Vabbè,
glissiamo sul "come", nella fattispecie, abbia interagito con Hikari,
ma sappiamo bene, infondo, che i due non hanno un caratterino docile. E
neppure tanta pazienza! xD
Il Rosso, come
vedi, si appresta a raggiungere la baia: ne vedrai delle belle, te lo
garantisco! ^^ Come anche Smoker, da come hai potuto leggere. Manca
ancora Tashigi all'appello... Chissà che farà?
*sorride diabolica*
Un abbraccio
patata, grazie per la recensione!
Alla prossima! ^^
- Angolino di Yuki -
@Maya_90:
Ma ciao carissima **
Come ti è andato l'esame? Poi non ti ho più vista
in chat e non sono riuscita a chiedertelo. Spero tutto bene ^^ Io sono
ancora sotto a preparare i miei e sono in ritardissimo TT___TT Mi si
sta fondendo il cervello, lo sento.
Ebbene come hai visto ha fatto l'ingresso il nostro prediletto *-* E
che ingresso, vero? Io ce la vedo molto come reazione quella si
scoppiare a ridere in faccia alla prima persona che gli si para davanti
(svegliandolo!) e dicendogli di scappare. Figuriamoci se uno come Ace
scappa, secondo me non ha mai imparato questo verbo (e poi si sono
visti i risultati ç_ç).
La pazienza di Hikari? Le dai addirittura un minuto xD Credo che sia
più vicina ai trenta secondi, sai. Non sono una persona
particolarmente impulsiva, quindi mi diverto sempre molto a scrivere di
questi suoi moti istintivi. Per quanto si sforzi, secondo me lei non
è proprio portata di natura a restare calma calma xD
Ovviamente il fascino è delle lentiggini, vero?!
Vabbé, ritrovarsi davanti un bel ragazzo come Ace non
è cosa di tutti i giorni e fare i dovuti apprezzamenti
è sempre lecito.
Le nostre intenzioni sono oscure, macchinose, perfide e molto sadiche,
ti basti sapere questo xD
Un abbraccio
Ci sentiamo presto **
@Red Queen:
Ciao tesoro!
Ma non preoccuparti per la regressione a fangirl undicenne
perché ti capisco molto bene e non posso che concordare su
questa reazione sbav di fronte a tutto sto ben di Dio che ci si para
davanti. Soprattutto se mezzo nudo come al solito, addormentato tra le
coperte e con i capelli arruffati
*ççççç*
Ehm, sta risposta parte già bene xD
Sono contenta che ti abbiamo sorpreso in positivo. E' sempre una bella
cosa per chi scrive riuscire a cogliere di sorpresa i propri lettori e
fargli gradire questa piega inaspettata degli eventi a cui non avevano
pensato. Come hai già riassunto tu, entrambi si trovavano in
condizioni tali che sommate ai loro caratteri rendeva inevitabile
questo scontro. Ace come sappiamo non volterebbe mai le spalle a un
nemico solo per salvarsi la pelle, ma più un avversario
è forte più lo stimola per andare avanti e
continuare a combattere. Hikari da parte sua ha poca pazienza, era di
fretta e vuole a tutti i costi portare a termine il suo compito senza
sviste di sorta.
La Rotta Maggiore è un vero pullulare di gran fighi,
decisamente xD E indubbiamente Hikari si sarà rifatta per
bene gli occhi in mezzo a questo sfoggi di tanta bellezza. Tuttavia ci
tengo ad appuntare una cosa: i fatti qui descritti avvengono prima di
Marine Ford, il che implica che Ace è vivo solo
perché anche nella versione originale qui è vivo
ç_ç Purtroppo non abbiamo cambiato gli eventi
della guerra - che pure io mi sono legata al dito!
"Vabbè, non ce ne sarà bisogno, lui è
un pirata generoso e pieno di energie e dispenserà ammore
per tutte noi" Ma è molto equivoca e la mia mente malata
l'ha interpretata seguendo il filo di pervesione che essa suggerisce xD
Il discorso che stavamo facendo io e Bea riguardava Ace. Le stavo
dicendo che io adesso sono vedova e che lei ha perso un fratello e Bea
mi ha risposto con una cosa del tipo: "Perché io e lui siamo
uguali, ma non potendo essere io Ace allora lui è mio
fratello". Al che ho risposto che doveva ringraziare di non essere Ace
altrimenti l'avrei già rapita, sequestrata e un'altra serie
di cose che qui non posso mettere. Allora il discorso si è
concluso stabilendo che nella prossima vita io rinasco donna e Bea uomo
così posso dar vita alle mie fantasie xD
Ora fai finta di non aver letto nulla di quanto detto XD
Un abbraccio
A presto!
@KH4: Ciao
Ale-chan!
*Yuki si guarda a destra e a sinistra*
Puoi tirarmi addosso i pomodori se vuoi, caVa, perché
effettivamente me li merito per non essere ancora riuscita a recensirti
ma purtroppo sono piena di impegni vari e ho 3 esami molto prossimi
TT___TT Tu confida in me, caVa, che prima o poi ce la faccio!
Sì, certo... se mi capita Ace che mi suona alla porta credo
che sverrei per l'emozione oppure gli salterei addosso, due estremi tra
i quali non so qual è quello più imbarazzante xD
Però non mi lamenterei se venisse a bussare, se ha tempo che
passi pure xD
Ebbene sì, adesso entrerà in scena anche Shanks e
Smoker, cosa che complicherà ulteriormente la situazione.
Probabilmente con l'andare avanti della storia comprenderete fino a che
livelli io e Bea possiamo essere sadiche, all'inizio non credo di poter
fare tanto e invece mi sono dovuta ricredere xD
Per quanto riguarda Barbabianca ti devo deludere ^^""" Lo abbiamo
effettivamente tenuto all'oscuro di tutto. Infondo Ace è
preso e se n'è andato per i fatti suoi alla ricerca di Teach
senza seguire i suoi ordini e non mi da l'idea di uno che continua a
tenere informata casa di come gli sta andando la vita. Comunque non
mancheranno altri colpi di scena, te lo garantisco ^^
Un abbraccio *_*
@Akemichan:
Ciao tesoro!
Non ri preoccupare, so cosa significhino le dure giornate di studio. In
questo periodo sono sommersa dai libri di diritto quindi non fatico a
credere che tu non abbia avuto tempo, come d'altronde non ce l'ho io.
Mi chiedo perché la giornata abbia solo 24 ore, io per
riuscire a fare tutto quello che devo dovrei avere a disposizione come
minimo un surplus di altre 12 ore xD
Finendo questo delirio inutile, veniamo a noi ^^
Sono contenta che anche per una persona non fan di questa coppia il
capitolo sia potuto risultare interessante e bello. Rendere IC una
scena come quella non era facile e quindi sapere che ti sia apparsa
tale è veramente bello *-*
Quanto a questo capitolo mi rendi soddisfatta di me *-* Ti assicuro che
scrivere la scena di Ace che si alzava da letto è stato uno
spasso unico anche per me e quindi mi fa piacere che abbia divertito
anche a te ^^ Quanto alla motivazione 'sera' per cui Shanks ha fatto
ciò che ha fatto dovrai attendere un bel po'... ora non
tirarci verdura marcia, ma Bea è prolissa e io sono stata
contagiata da lei, ciò ci ha portato a sviluppare in modo
completo tutte le diverse scene, cosa che di conseguenza ha allungato
parecchio la storia ^_^
Un abbraccio
A presto!!!
@MBP:
Ehilà, Baka!
E ora, tutto per te (e anche per le altre), potete godere della
notevole vista di un bel ragazzo come il nostro unico e solo cowboy!
Dotato del suo solito caratterino e dei suoi modi tutt'altro che
ragionevoli in certe situazioni, ma non ci si può far nulla
e noi lo amiamo così com'è!
Hikari se la cava bene, anche se il suo haki ha delle belle
ripercussioni xD Bisogna dar merito a Ace che ritrovarsi una
sconosciuta alla porta che ti dice di scappare con lei non appare come
una cosa molto seria! E lei non ha molta pazienza, soprattutto
perché veniva da un viaggio tutt'altro che comodo!
Alla prossima
un abbraccio **
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
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Capitolo 14 *** Diavolo Rosso ***
Ace pareva in difficoltà. Non era tanto per colpa
del potere di Smoker, ma di quella maledettissima arma: grazie al
Rogia, poteva schivare gli attacchi trasformandosi in fuoco, ma il
Commodoro era davvero veloce e stava macinando le distanze.
Nel momento in cui Ace schivò per un soffio un White Blow
lanciato all’ennesima potenza, scorse Hikari qualche metro
dietro al Commodoro, che lo teneva sottotiro con una strana pistola.
“Meno male che te ne occupavi tu eh?”
esordì schernendola, nel mentre che l’atro si
girava verso di lei e fissava l’arma.
“Ti consiglio di stare immobile o ti conficco un dardo di
agalmatolite nel polmone” rispose fermamente Hikari,
piantando uno sguardo di ghiaccio negli occhi del Marine.
Ma Smoker sogghignò, battendo il sigaro e facendone cadere
la cenere.
“Che hai da ridere, fumoso?” ringhiò
Ace, da dietro di lui.
“Che ho da ridere?” rispose Smoker proferendo una
risata roca e profonda “Ora vedrete” e senza dare
tempo ad Ace e Hikari di muovere un muscolo, si trasformò in
fumo creando una cortina densa attorno a loro.
Subito Ace si trasformò in fuoco, cercando di catapultarsi
dalla parte opposta di quella prigione di fumo. Hikari usò
di nuovo l’haki per lanciare l’onda
d’urto e far ritornare Smoker normale, ma sentì
una lama tagliente e gelida premergli sulla giugulare.
“Stai ferma” sibilò una voce femminile
nel suo orecchio.
- Tashigi! Cazzo, mi
ero completamente scordata di lei! –
imprecò mentalmente la donna, tenendo lo sguardo davanti a
sé.
Aveva un mal di testa terribile e non vedeva un accidente a causa di
quel fumo denso: riusciva a scorgere solo dei bagliori, delle fiamme,
che talvolta brillavano qua e là. E si trattava di Ace.
Chiuse gli occhi per cercare di caricare ancora una volta
l’haki e liberarsi dalla presa di Tashiji, quando, in un
battibaleno, il fumo innanzi a sé sparì e Smoker
le comparve davanti.
Le prese il braccio con violenza, le strappò dalle mani
l’arma e si ritrasformò in fumo nuovamente: nel
preciso momento in cui Smoker era ritornato fumo, Ace aveva ripreso la
forma umana e non ebbe neanche il tempo di reagire, se non di
spalancare gli occhi ed emettere un grido strozzato, cadendo faccia
nella polvere.
Smoker era riuscito a sorprendere il moro con quella mossa: aveva preso
la pistola, si era trasformato in fumo una seconda volta – ad
una velocità impressionante – e si era ricomposto
alle spalle di Ace, premendo il grilletto e conficcandogli il dardo
nella schiena.
Hikari sapeva che doveva assolutamente fare qualcosa: a costo di farsi
esplodere le tempie, riuscì a caricare l’haki e a
liberarsi di Tashigi, che aveva resistito tenacemente fino a
quell’istante.
Ma le sue energie erano arrivate al limite: fu colta da un fortissimo
giramento di testa, e cadde anche lei inginocchiata al suolo.
Smoker a quel punto capì di avere la vittoria in pugno e si
fiondò come una falco sulla donna, stringendo la sua mano,
prima di fumo, poi normale, attorno alla sua gola e tirandola
sù in piedi.
Hikari era totalmente sfinita: non riusciva neanche più a
riconoscere i suoni e le voci, ed oltre a ciò, Smoker
stringeva saldamente la sua gola, impedendole quasi di respirare.
“Siamo al capolinea per te e il tuo amichetto”
proferì gelido il Commodoro. La mora mosse lo sguardo sulla
figura di Ace lunga e distesa nella sabbia, priva di sensi.
“Figlio di…” ma lui strinse ancora di
più la presa.
“Non ti conviene insultarmi” ribatté
avvicinandosi al suo viso, inondandola del fumo dei suoi sigari
“Se non vuoi essere giustiziata prima di arrivare ad
Impel-”
Fu un attimo.
Hikari, sentì prima un suono strano, come un tonfo leggero
innanzi a lei seguito da uno strattone, poi un senso di schiacciamento
che la teneva incollata al suolo, mentre la presa di Smoker era
sparita. Voltò lo sguardo a sinistra e vide il Marine
scaraventato contro un muro, e il muro stesso quasi completamente
distrutto.
Vide inoltre una figura brandire una catena e legarla al collo del
Commodoro, stingerla e metterlo in ginocchio: ma non riusciva a mettere
a fuoco chi fosse l’uomo che lo teneva in scacco.
Sentiva le voci allarmate degli altri Marines, sentiva degli spari e
quella strana sensazione di schiacciamento che quasi le toglieva il
fiato.
Tentò di rialzarsi, ma le risultò parecchio
difficile: fu proprio quando stava per arrendersi che sentì
due possenti braccia infilarsi sotto le sue ascelle e tirarla a
sé.
“Stai bene”?
Alzò lo sguardo verso l’alto, non senza fatica, e
provò un dolce sollievo nel riconoscere quello che circa
dieci anni fa fu il suo migliore amico.
“Sei invecchiato Ben” commentò con un
flebile sorriso, producendo un moto di ilarità nel moro, che
ribatté con la sua voce calda e misurata: “Anche
tu”.
“E ti sei tagliato i capelli… Non va
bene” concluse mettendogli una mano sulla guancia e
accostandosi a lui. “Finalmente ti rivedo”.
“Sicura di essere tutta intera?” aveva domandato
Ben, sistemandole i capelli che in quel momento parevano esplosi e
rimettendola in piedi.
“Sì, non preoccuparti per me… Vado a
vedere come sta Ace”.
“Hikari…” proferì quasi
sconsolato, guardandola incamminarsi verso Pugno di Fuoco. Sapeva bene
che aveva trovato la scusa della salute di Ace, giusto per ignorare
Shanks che si ergeva dietro di lei e regolava i conti con la Marina.
“Dopo Ben… Dammi tempo”.
Ben Beckman mosse lo sguardo verso Smoker e il suo capitano: il Marine
giaceva in ginocchio, sguardo in quello del Rosso che lo teneva a bada
con una catena di agalmatolite marina e delle manette della stessa
sostanza. Era stato un intervento molto rischioso, soprattutto a viso
aperto, senza mezzi termini e senza provocare scontri in mare, evocando
cannoni e quant’altro.
E questo un po’ lo disturbava, perché significava
che, se l’amico era arrivato al punto di farsi coinvolgere
apertamente scendendo a patti con Smoker – che, nonostante
fosse al quanto inoffensivo rispetto ad uno del suo calibro,
l’ultimo dei fessi non lo era di certo – stava
seriamente rientrando nel tunnel tappezzato di ametista e boccoli neri.
Sospirò di nuovo, accendendosi la solita sigaretta.
“Che ci fai qui Rosso?” proferì
tagliente il Commodoro, cercando di dominare i fremiti di rabbia e di
dolore. Aveva fatto un volo notevole e sfracassato il muro dove si era
andato a schiantare.
“Evito una guerra” rispose Shanks togliendogli la
catena dal collo e appendendola alla cinta. Poco prima si era
preoccupato di stringere per bene le manette.
“E’ solo questione di tempo e tu lo sai”.
“Lo so” concluse facendolo alzare e incamminandosi
verso il centro del molo: “Yassop”!
Il cecchino della ciurma di Shanks in quel momento stava tenendo in
ostaggio Tashigi: “Sì capitano”.
“Accompagna la ragazza e il resto della squadra alle loro
navi. Gli ordini li sai” rispose sicuro il Rosso.
“Che intenzioni hai?” domandò lugubre il
Commodoro, guardando l’espressione di rabbia mista a terrore
che si era dipinta sul viso della sua sottoposta.
“Nulla di cui tu debba preoccuparti, se collabori con
noi”.
Smoker fissò intensamente il Rosso negli occhi, cercando di
far fronte a quella potenza particolare che riusciva anche a fendere
l’aria. Un rivolo di sangue scendeva dalla sua fronte, ma in
quel momento i suoi problemi erano altri.
“Collaborare con chi?” rispose con una risata roca
“Con feccia come voi? Ma per chi mi hai preso,
Rosso?!” esclamò con rabbia.
“Yassop”!
In quel momento il cecchino caricò l’arma puntata
alla tempia di Tashigi: “O fai come ti dico di fare, o giuro
che do l’ordine di farle saltare la testa”
proferì lapidario.
Hikari aveva tirato su il viso nel momento in cui, con
l’aiuto di Ben, era riuscita a reggere in piedi Ace, e dopo
circa dieci anni si era ritrovata quel diavolo rosso davanti ai suoi
occhi.
Non riusciva a muoversi: era come pietrificata.
Aveva assistito a quell’infelice scambio di battute tra i due
e aveva visto Yassop caricare la pistola. In lontananza Lucky teneva
sotto tiro i pochi Marines rimasti illesi.
“Che diavolo vuol fare?” domandò con un
filo di voce all’amico.
“Quel che deve essere fatto” rispose quasi
rassegnato “Ci siamo infilati in un casino immondo”.
Smoker stava sudando freddo: “Non lo faresti mai”.
Il Rosso sogghignò, scatenando parte della sua furia e
mettendo a dura prova la resistenza fisica e mentale
dell’uomo, che si sentì inondare di terrore:
“Ne sei così sicuro”?
- Dannazione! –
imprecò mentalmente il Commodoro.
Non poteva rischiare la vita di Tashigi, non poteva rischiare la vita
di nessuno. Guardò la sua sottoposta che mal celava le sue
paure, ma che tentava lo stesso di mantenersi impassibile anche con una
pistola carica puntata alla tempia.
“Non dategli ascolto!” gli aveva urlato, ma Yassop
la fece tacere in fretta.
In quel momento la mora gli fece una tenerezza immensa: nonostante la
canna di una pistola che premeva prepotente sulla sua tempia, non
scordava la sua disciplina e cortesia reverenziale. Ma soprattutto
aveva fegato e quegli occhi ora erano più scintillanti che
mai.
No, non poteva rischiare la vita di Tashigi, anche se per una giusta
causa: Shanks non era il tipo da far certe cose, ma era pur sempre uno
dei Quattro Imperatori e la situazione si stava facendo incandescente.
- Ma poi
– si chiedeva – chi è quella
donna? Che ci faceva con Pugno di Fuoco? –
continuava a
pensare, guardandola da lontano. Non aveva nessun fascicolo su di lei,
era una perfetta sconosciuta. Non l’aveva mai neanche vista.
“Allora?” domandò il Rosso che
cominciava a non avere più pazienza. Non si era ancora
girato verso Hikari e sentiva il suo sguardo su di lui: uno sguardo che
sapeva mettergli i brividi, che gli entrava sottopelle, nei suoi
muscoli, nelle sue ossa e lo faceva tremare.
- E meno male che
dovrei essere io quello che fa tremare i mostri
marini con uno sguardo – pensò,
celando una risata
amara che gli stava sorgendo spontanea.
E forse non aveva neanche il coraggio di girarsi a guardarla: avrebbe
rivisto quegli occhi viola, occhi che però non tradivano
dolcezza o gioia e questo era ciò che lo rendeva tanto
nervoso.
Tentò di cancellare dalla mente quei pensieri che lo
distraevano dalla situazione delicata e tornò a tenere in
scacco Smoker con l’haki.
Doveva fargli capire che ora era lui a comandare.
Il Commodoro chiuse gli occhi deglutendo il boccone amaro:
“D’accordo, farò quel che mi
chiederai”.
Shanks a quel punto sorrise soddisfatto: “Ora tu verrai sulla
mia nave, mentre Tashigi tornerà alla base con i tuoi a
riferire cosa è successo. E gli porterà il
seguente messaggio” e la guardò negli occhi
facendole liquefare le ossa “Pugno di Fuoco è
sotto la mia protezione ora. Se hanno fegato di sfidare Shanks il
Rosso, allora che si facciano avanti” concluse incamminandosi
verso la nave, mentre Yassop e Lucky s’indaffararono a
caricare i superstiti sulle navi.
Prima di imboccare il molo principale, si voltò verso Ben e
finalmente i due si ritrovarono faccia a faccia. Hikari, nonostante
avesse esaurito le forze, non riuscì a contenere un moto di
rabbia, scaricato sottoforma di haki, che giunse come una sferzata
contro Shanks.
“Calmati” le disse Ben, sottovoce.
Il Rosso stette a guardarla negli occhi ancora per qualche secondo,
sentendo il suo corpo percosso da centinaia di spilli e da fremiti, per
poi proseguire verso la nave: “Ben, occupatene tu”.
Hikari a quella frase strinse la mano libera a pugno, ma
l’amico le rivolse uno sguardo ammonitore:
“Controllati, per cortesia. Dobbiamo pensare ad
Ace… Credo sia abbastanza grave la faccenda”.
“Lo so” rispose, cercando di contenere la rabbia.
L’aveva ignorata completamente e aveva tirato dritto,
rivolgendo a Ben quell’ordine e niente di più. Ma
la cosa che l’aveva fatta irritare così tanto non
era stato il comportamento del suo ex, quanto la strana tachicardia che
quell’occhiata le aveva sviluppato.
Si era sentita nuda. Indifesa, con il proprio sguardo come unico
contrattacco. Si era sentita incendiare il viso e non sapeva se era per
la rabbia o perché erano dieci anni che non lo rivedeva.
Ma doveva darsi una calmata, perché la testa era arrivata a
pulsarle in modo davvero pericoloso e cominciava ad agitarsi un
po’ troppo per le sue forze rimaste.
Prendendo un lungo respiro, s’incamminò verso il
Vento dell’Est, reggendo un Ace più di
là che di qua.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Salve
a tutti! ^^
Rieccoci qui, con il consueto appuntamento settimanale! :) Eccovi qui,
servito su una spiaggia deserta, il nostro Rosso preferito, alle prese
con il povero Commodoro... Dite la verità, vi ha fatto un
po' di pena il Fumoso, vero? Ovviamente Shanks ha deciso da subito di
non andarci per il sottile: questo, sostanzialmente, perchè,
benchè Smoker non lo impensierisca per nulla, lo rispetta
come avversario. Questo l'ho scritto perchè non è
spiegato nella storia, giusto perchè sorge spontanea la
domanda "E che cavolo! Ma era così necessaria tutta quella
cattiveria"?
Sì. Perchè siamo sadiche. :p
Bene, ora tutti e quattro i protagonisti sono raggruppati assieme!
Abbiamo un Ace svenuto, uno Smoker preso in ostaggio, una Hikari
furibonda e uno Shanks con un prossimo mal di testa di proporzioni
cosmiche, vista l'enorme mole di lavoro da gestire.
Qui urge una mano da parte della pertica, è assodato...
Quanto non vorremmo essere nei panni di Ben (o forse sì?!
:p).
Detto questo, passiamo alle recensioni! ^^
-
Angolino di Beatrix -
@MBP: ciao tesoVa! **
Ti è piaciuto
così tanto?! Nonostante la
brevità? Ma che bello, sono felicissima! ^^ Ovviamente lo
sappiamo bene com'è fatto Ace. Ed Hikari ha toccato proprio
quel tasto... Involontariamente, si sa. Ecco spiegato quel
comportamento così brusco, ma credo che tu ci sia arrivata
anche da sola. :) E, appunto, conta anche il fatto che "sta
sconosciuta" paia impicciarsi davvero troppo della sua vita... Povera
Hikari. Spiegare una situazione che non è chiara neanche a
lei, non è propriamente una passeggiata. ^^' Meno male che
contro di Smoker le spiegazioni non servono. xD In cuor suo, un po'
l'ha ringraziato per averle evitato mille domanda e parole inutili.
Botte da orbi, e valà. xD
E sì... Il
Rosso sta arrivando! Prepara i pop-corn,
dolcezza. :p
Un abbraccio caVa e
grazie per i complimenti e la recensione!
Alla prossima! ^^
@Huntergiada: ciao! E benvenuta! ^^
Accipicchia, addirittura
incollati alla sedia?! Grazie caVa, e non
scusarti per non aver recensito prima. Ci mancherebbe! Come hai detto
tu, la storia, piano piano è entrata nel vivo...
L'aggiornamento sarà sempre di martedì sera, dopo
cena. Per cui, tranquilla, non scappiamo da nessuna parte. :3 Tanto la
storia è già bella che finita. ^^ Quindi niente
sorprese. :)
Alla prossima! Grazie
per la recensione!
Un abbraccio.
@Red
Queen: ciao
caVissima! **
Ohi, ohi, con sto capito
abbiamo attentato alla tua salute? xD
Effettivamente abbiamo messo tutta la carne al fuoco in un colpo solo.
Tutti protagonisti principali sono riuniti, per non parlare dei
secondari... ^^
Anche tu a dieta? Io
è da Pasqua che ci do... E, guarda, un
pochettino ti do ragione: il problema è che la mia
cioccolata
virtuale è composta da Ben e Shanks. E non ce n'è
molta
in commercio... ^^' Stringo i denti e vado avanti... u_u
Vabbè, tesoVo
mio, ad un certo punto anche i colpi di scena
finiscono... xD Alla fin fine era palese lo scontro, sennò
non
avremmo architettato tutta questa convergenza (sembra un vertice ONU!)
verso Mistral. Felice che ti sia piaciuta la peculiarità
dell'arma: io mi chiedo perchè Oda non abbia mai inserito
una
cosa del genere... Dubito che non ci abbia pensato. O.o Forse la
riteneva troppo banale? Tuttavia, serve come diversivo! ^^ Ah, guarda
che Hikari non è una di quelle che si lascia prendere dalla
tenerezza... Non si fa mica problemi? Men che meno con un Marine! Alla
faccia dell'"ex collega"... ^^'
Tu non hai idea di cosa
passerà il nostro Fumoso preferito...
Ammiraglia o no, non sarà quello il problema... :p Vedrai...
Non
saremo sadiche come te, ma non ci andiamo per il sottile. :o
In ultimo, tranquilla.
La risposta è no. :) Il tutto finità prima del
Banaro. Quindi, goditela. ^^
Un abbraccio caVa,
grazie per i complimenti e la recensione!
Alla prossima.
@Maya: ciao tesoVo mio! **
Eccoti qui. Vedo che
anche tu ormai sbrighi le faccende di notte... Collega... ^^'''
Sì, come
vedi, cominciano a volare le botte! Questa è una
delle parti che ho adorato scrivere, dehehe! Penso che tu
possa
ben immaginare l'umore della mora in questo momento: avere a che fare
con Ace (e già lì... ci vuole pazienza), con
Smoker (e
valà... un incontro che promette bene! xD) e con il sottile
dettaglio che Dragon non le ha spiegato una mazza riguardo i vari
altarini famigliari e non... Se non ha fatto esplodere l'isola,
è solamente perchè è stravolta! ^^'
Sono molto contenta del
tuo commento riguardo ad Ace e Smoker: ce
l'abbiamo messa tutta per non sforare... E assicuro che capiamo bene
quanta difficoltà possiate avere anche voi nelle vistre
storie.
Spero solo di riuscire a soddisfare l'IC fino alla fine. ^^
Sul muro di haki, lo
confesso... Sono stata sadica e bastarda. xD E'
che anche a me la scena ha fatto ridere... Mi immagino Smoker, con
sguardo interrogativo, che dice tra sè: "Ma che cazz...?!" xD
Tranquilla per
l'isola... Si sa che i Mugi combinano casini, ma
perchè mancano di organizzazione... Ti ricordo che
è
appena arrivato un certo Rosso e, anche se sappiamo che questa storia
è stata iniziata durante la prima parte di ID, la sua
capacità di persuasione c'è. xD Di fatti, questo
capitolo
è abbastanza eloquente... :p
Ti passo il catino di
bava... Dai... xD
Un abbraccio caVa! E
grazie per la rece e per i complimenti! ^^
Alla prossima!
@Giodan: ciao! ^^
Ehehe... Contentissima
che ti sia piaciuto il finale... :p Con il Rosso
le frasi ad effetto mi sembrano d'obbligo! Sull'arma di Hikari, ripeto,
non riesco a capire il perchè Oda non abbia mai introdotto
queste cose... A me sembrano basilari. O.o Magari le trovava scontate,
ma contro i fruttati sono una bellezza! ^^
Un abbraccio e grazie!
Alla prossima!
@Cassandra
Wolf: ciao!
E benvenuta! ^^
Quanti complimenti: ti
ringrazio davvero *arrossisce come Chopper* xD
Allora, veniamo ai quesiti: per quanto riguarda il seguito, nulla
è sicuro. Nel senso, non abbiamo ancora steso nulla. Ho
qualche
idea io per la testa, ma necessitiamo di sapere di più dalla
storia... Se ci sarà la possibilità di stendere
un
seguito, tuttavia, dovremo tener conto anche della trama. So che
dispiace questo, ma credimi... Dispiace anche a noi, soprattutto
perchè, prima di Marineford, avevamo qualche idea
interessante.
Che però non possiamo più attuare (Oda...
maledetto!).
Questa cosa ci ha buttato giù parecchio... Sul secondo
punto,
invece, per ora no. Nel senso che sappiamo troppo poco di lui... Ma in
un futuro chissà? ^^ Mai dire mai e non vedo
perchè no. :)
Un abbraccio e alla
prossima! ^^
@KH4: ciao Ale-chan! ^^
Poteva
andare diversamente? No, dico, poteva, secondo te Ace, ascoltare dei
saggi consigli, testardo com'è? E col sangue bollente che si
ritrova?!
Naaaa... Tutto da copione. Figuriamoci se quello si ferma a
riflettere... -_-
Che
poi, è vero che non bisogna tirar fuori tali argomenti con
lui, che si
scalda subito: ciò non toglie che vuole fare sempre di testa
sua. E'
fatto così. Ma sì, lo perdoniamo infondo. :)
Dai
dai, hai visto che il Rosso è arrivato lo stesso? :p Ti
è preso un
colpo eh? xD Pensa ad Hikari, povera donna... Combattuta tra l'altro
tra il non volerlo vedere per orgoglio, e il volerlo vedere per
salvarsi la pellaccia. Sta in una confusione esagerata, poverina! xD
Yaiii,
un'altra che esulta sulla tattica dell'agalmatolite, sì! Vi
è piaciuta
proprio questa trovata eh? ^^ Sono felicissima! Per Barbabianca,
è come
dici tu: tanto, ma tanto, di cappello ad Oda, che riesce a gestire
così
tanti personaggi, tutti insieme. Noi siamo andate più volte
in panico e
da gestire ne avevamo, di spicco intendo, sui 6 o 7. Fai te. Mi sento
una caccola...
Bene,
sul resto non sto a dirti nulla, perchè l'hai potuto leggere
in questo
capitolo: ovvio è che aspetto commenti sulla parte action e
l'entrata
di Shanks, face to face col Commodoro. :3 Aaah... Un bel duello...
Durato niente, ma è normale, quando si è soli e
si ha a che fare con un
Imperatore. :3
Grazie per tutti i
complimenti e per la recensione, tesoVa! ^^
Alla prossima, un
abbraccio!
@Akemichan: ciao caVissima! ^^
Wow, quanti consensi
sulla "tecnologia" dell'arma di Hikari. ** Non credevamo che piacesse
così tanto! Grazie mille! ^^
Sulla
scena che mi hai descritto, quella alla Oda, mi è scappato
da ridere!
xD E anche qualche bava. Sai... Stiamo parlando dell'Imperatore
più
"fiquo" dei Quattro Mari, mica pizza e fichi, eh? ** No, scusa,
è che
quando si parla di Shanks (le troppe poche volte u_u), non capisco
più
un accidente! ^^'
Guarda,
sui rogia... Ormai ci ho perso la speranza. Anche se ne abbiamo visti
parecchi, pochi scontri faccia a faccia si sono svolti fin ora. Come
te, non capisco neanche io come funzionino in generale, soprattutto con
l'interazione tra loro. Rimarrà un mistero... Noi abbiamo
cercato di
arrangiarci... ^^'
Sulle
questioni, quella di Rufy ed Ace si sa. O meglio, viene detto papale
papale a Smoker ad Alabasta, in un ambiente anche abbastanza popolato
da persone (basti pensare ai Marines). Quindi, un po' per logica, siamo
andate dritte alla conclusione che proprio un segreto non fosse. E poi
Hikari, lavorando in Marina e con Dragon, certe informazioni doveva
saperle. Un po' con le ricerche, un po' perchè per fare la
spia, alcune
info da parte di Dragon dovevano essere consegnate.
Poi,
tenete bene a mente che non sapevamo ancora di Iva al tempo. E quindi
neanche di tutti i vari spoileroni-scoop del livello 5.5 di ID. ^^' Non
abbiamo voluto modificare nulla perchè diversamente avremmo
dovuto
reimpostare totalmente la storia... Dannato Oda! xD
Grazie per i complimenti
e la recensione caVa!
Un abbraccio!
- Angolino di Yuki -
@MBP: Ciao
caVa Marta-chan!
Non
è stato così tanto brusco, dai, alla fine
è giustificato dalle
circostanze in cui si trova e che effettivamente gli danno tutto il
diritto di mettersi a fare a botte con Hikari. Lei è una
sconosciuta,
arriva all'improvviso a buttarlo giù dal letto la mattina
presto (e
questo punto da solo per me giustifica qualsiasi atto omicida u_u), gli
dice di andare con lui senza dargli uno stracci di motivazione e in
più
tocca il dolentissimo tasto della famiglia. In poco tempo Hikari ha
fatto tutto ciò che non doveva fare XD
E finalmente è arrivato
anche il grande, unico, Rosso! Oh, sì, perché era
giusto che facesse
anche lui il suo ingresso in modo degno... e alla faccia *ç*
Un abbraccio ^^
Ci sentiamo presto **
@HUNTERGIADA:
Ciao, o nuova recensitrice **
Grazie
per i complimenti! Sono veramente contenta che il capitolo riesca a
tenere con il fiato in sospeso, tanto da non riuscire a staccare gli
occhi! Ciò riempie di orgoglio noi autrici che ci siamo
tante impegnate
per regalarvi una storia con i ficchi e controfiocchi *-*
Alla prossim!
@Red Queen:
Ciao caVissima!
Effettivamente
il capitolo era saturo di personaggi che sanno il fatto loro e sanno
mandare in tilt anche la più fredda delle fangirls! Uno
dietro l'altro,
sono apparsi i bei fusti di One Piece, e ciò sicuramente
allieta la
giornata *ç*
Smoker non è messo molto bene, poverino XD Tra Hikari
con la sua arma, tra il Rosso che è appana arrivato, si
ritrova a non
avere molto terreno nel quale giocare (perché, ovviamente
Shanks è più
forte e il commodoro lo sa, mica può mettersi a fargli da
tirapugni a
gratis xD)! Noi autrici siamo state un po' cattivelle con tutti, chi
più e chi meno, ma ad ognuno abbiamo riservato la sua parte
di sciagura
e depressione, condita con rabbia in quasi tutti i casi!
CaVa, no,
non ti preoccupare. Al capitolo incriminato non ci arriviamo nemmeno di
striscio, per carità! Non riuscirei a scriverci sopra,
assolutamente,
senza contare che la storia l'abbiamo terminata molto prima che uscisse
e quindi per noi il tutto aveva ancora un happy ending che poi non
c'è
stato. Quindi rilassati, prendi un sospiro, e stai tranquilla che Ace
non arriva nemmeno a ID qui!
@Maya_90:
Tesora, ciao **
Come
stanno andando gli esami? Tutto bene speso! Io sono ancora alle prese
con i miei mattoni, mi sono fatta un programma da spararsi TT___TT
Ehm,
torniamo a cose più leggere. Hai visto che ingressone che ha
fatto il
Rosso?! Se fossi stata in prima linea, sarei svenuta alla sua risposta
finale, molto, ma molto... sexy, decisamente xD
'Dragon non è mio
padre' è la frase che ha lasciato l'intero mondo con gli
occhi
sgranati, la mandibola che penzola, e un ronzio nel cervello nel vago e
illusorio tentativo di trovare una logica a tutto quanto.
Sì,
decisamente ci ha lasciato tutti basiti e lo stesso Hikari, la quale
poveretta credeva veramente che fosse suo figlio (come noi quando
abbiamo scritto la storia) e invece adesso si ritrova questa bella
sorpresina xD
Ace (*ç*), a lui, quando scrivo, dedico tutta me
stessa per renderlo IC, e fa sempre piacere quando ciò viene
notato e
sottolineato! Lo stesso per Smoker, anche se quest'ultimo è
più
difficoltoso da trattare rispetto al primo. Il Commodoro, poraccio, ora
si ritrova di fronte a un'imperatore, cosa non tanto piacevole e cosa
che ovviamente gli lega notevolmente le mani dato che in ostaggio
c'è
anche tutto il resto dei suoi uomini (Tashiji compresa!).
Alla prossima, caVa!
Un abbraccio
@Giodan:
Ciao ^^
Ah, grazie mille per i complimenti sulla trovata dell'acqua! Sono
contenta che piaccia!
La frase del Rosso è fenomentale, molto degna di un grande
pirata com'è lui u_u
Alla prossima!
@Cassandra_Wolf:
Ciao **
Innanzitutto, mi prosto davanti a te per i complimenti alla storia.
Grazie!
Quanto alle domande:
1)
sei proprio sicurasicurasicurasicurasicurasicura di volerlo sapere?
Premettendo che se fosse per me il capitolo 754 non esisterebbe nemmeno
e io andrei avanti per la mia strada continuando a pensare all'happy
ending, questa storia nasce non per cambiare qualcosa della trama
originale ma per affiancarsi ad essa e continuare a seguirne la scia.
Quindi, purtroppo, la risposta è: nel seguito Ace fa la fine
che Oda ha
deciso di fargli fare (maledetto a lui ç_ç)
2) domanda niente
male, davvero! Allora, per il momento ancora non stiamo lavorando al
seguito per varie ragioni (prima di tutto occorre che Oda vada avanti
nella storia, che arrivono nel Nuovo Mondo e che Dragon faccia uno
straccio di apparizione in più; inoltre entrambe siamo
letteralmente
sommersa dagli impegni). Tuttavia non escludiamo l'ipotesi,
cioè, mai
dire mai, ma non c'è ancora nulla di certo e concreto!
Spero di essere stata esauriente, se hai dubbi chiedi pure ^^
Un abbraccio
@KH4:
Tesora!
Guarda,
credo che tra il muro e la testa di Ace, la più dura non sia
proprio la
prima xD Ace brilla per la sua cocciutaggine peggio di qualsiasi altro
e appena qualcosa non va come dice lui, allora piuttosto si va a
ficcare in situazioni estreme da cui esce messo molto male. Ma in fin
dei conti, io lo amo proprio per questo suo carattere e non me ne la
mente affatto *ç*
Fai tu, chiamami con il suffisso che preferisci, per me è
uguale, Ale-chan **
Hikari,
poveretta, non sa nulla del passato di Ace e come tutte noi
è andata a
deduzione: se lui e Rufy sono fratelli e il secondo è figlio
di Dragon,
allora anche l'altro lo è! E come tutti noi è
caduta in un madornale
abbaglio congeniato dalla mente diabolica e meravigliosamente contorta
di Oda ** Ovviamente, ha toccato il tasto sbagliato, ma questo non
poteva saperlo e quindi si è dovuta beccare lo sguardo truce
del nostro
ben moro xD
Se avessimo introdotto Barbabianca dandogli un ruolo
di rilievo la storia probabilmente sarebbe diventuta infinita e
già
così è veramente lunga. Inoltre, sì,
gestire così tanto personaggi
insieme ti manda il cervello nel pallone e bisogna fare molta
attenzione ^^
Quando a Smoker, tieniamo conto che in ogni caso lui
è un Commodoro, ed è si forte ma di fronte a
sé ha un Imperatore! Come
sproporzione di forze è veramente grande, e Smoker lo sa -
senza
contare che l'ammiraglia è tenuta sotto tiro dai cannoni del
Vento
dell'Est. Quindi i margini d'azione sono molto limitati.
TT__TT
Grazie per gli auguri, per il momento il mio cervello sprofonda in un
abisso fatto di diritto civile, diritto penale e diritto comune. Senza
contare che questi sono solo i primi con i quali comincio... voglio
andare in vacanza per il resto della mia via!!!! In bocca al lupo anche
a te, spero che ti vada tutto ben, Ale-chan **
Un abbraccio
A presto **
@Akemichan:
Ciao tesoro!
Ah,
anche tu alle prese con lo studio? Quanto ti capisco, quindi tranquilla
se hai da fare non preoccuparti, hai tutta la mia più totale
comprensione e appoggio!
Vedo che la rispsota di Shanks ha
veramente spopolato, sono veramente contenta! A me piace un sacco e
sono sempre rimasta incantata a immaginarmi la scena, sarebbe
bellissimo se nel manga Oda gliela facesse pronunciare, vorrei proprio
vedere come la renderebbe *Yuki sogna ad occhi aperti*
Allora, la
parentela di Rufy e Dragon, Hikari la saputa da quest'ultimo. Vero, Iva
non lo sapeva e io non ricordo nemmeno se quando abbiamo scritto questo
pezzo si sapeva già che Iva lavora per Dragon; ma anche se
così fosse
il rapporto che lega Hikari a Dragon non è semplicemente
lavorativo,
lui per lei ha fatto moltissimo prima di tutto sul piano personale e
questo ha creato un rapporto profondo di rispetto e fiducia.
Quanto
al secondo punto, nel numero 18, quando Ace si para davanti a Rufy per
poteggerlo dall'attacco di Smoker ad Alabasta, viene detto di fronte al
Commodoro che sono fratelli. Quindi, non tutti lo sanno della
parentela, ma neanche in pochi sono a saperlo e Hikari che era nella
sezione di trasmissione delle informazioni avrà intercettato
qualche
messaggio al riguardo ^-^ Spero di essere stata chiata ad esporre il
tutto, altrimenti richiedi pure delucidazioni!
Un abbraccio
A presto!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 15 *** Sentimenti ***
[Hikari pov.]
L'unica ragione che mi
tratteneva dal prendere tutti i sentimenti negativi che mi vorticavano
dentro l'anima e il cuore, era il semplice e freddo obbiettivo della
mia missione: assicurarmi che Ace, mister
faccio-tutto-io-non-mi-occorre-l'aiuto-di nessuno con risultati
scadenti, era ancora mezzo rintontito dopo lo scontro con Smoker.
Era
già da mezzora che eravamo in una delle cabine del Vento
dell'Est, non avevo idea di che cosa stesse capitando fuori e l'unica
mia preoccupazione - l'unica che volevo - era far riprendere quel
deficiente per poi bastonarlo con le mie stesse mani.
Ci mise un
bel po' prima che l'effetto dell'agalmatolite scomparisse e finalmente
mi rivolse uno sguardo più lucido degli altri.
Ammaccato,
con graffi sul viso e il resto del corpo, i capelli arruffati pieni di
polvere e fango, mi guardava come un bambino fissa la sorella maggiore
dopo aver combinato un disastro.
Mi
passò per la mente l'immagine di una credenza di finissima
porcellana in frantumi sul pavimento, intanto che un pallone di calcio
rotolava piano verso un angolo. Un bambino - Ace versione cinque anni -
fissava sbigottito dallo stipite della porta il macello e nei suoi
lineamenti, a poco a poco, compariva la consapevolezza che tutto
ciò avrebbe portato, inevitabilmente, alla strigliata.
Deduzione
più che corretta, ma le soddisfazioni della vita bisogna
togliersele con calma. Hanno più sapore in questo modo.
"Come ti
senti?" chiesi porgendogli un asciugamano asciutto, da sostituire a
quello che teneva appoggiato alle spalle.
"Bene" mi
rispose con un po' di incertezza, ma sfoggiando un sorriso sbilenco
"Grazie a te e al Rosso…"
Evitai
accuratamente di fissarlo negli occhi il secondo dopo che ebbe
pronunciato quel nome, preoccupandomi di concentrarmi esclusivamente
sul moro davanti a me.
I problemi
vanno affrontati uno alla volta.
"Ottimo,
così sentirai più male" sbottai gelida.
"Avevi
ragione tu, mi dis-"
"Non me ne
faccio nulla delle tue stupidissime scuse! Imbecille che non sei altro,
lo sai che cosa hai rischiato? Lo sai che cosa avrebbe comportato"?
"Sì"
borbottò in rimando, quasi offeso per non averlo ritenuto
abbastanza intelligente da pensare ai risvolti della sua cattura.
Non lo
ritenevo uno sciocco o uno sprovveduto, ma un'incosciente,
irresponsabile e testa calda di sicuro!
Come aveva
pensato di cavarsela da solo contro Smoker, la ragazza che si portava
sempre dietro - neanche fosse la sua fidanzatina - e tutti gli uomini
che si era portato appresso? Un’intera flotta! Ma conoscevo
la risposta a quella domanda: Ace non ci aveva nemmeno pensato alla
possibilità di essere catturato, ipotesi che probabilmente
non aveva sfiorato per sbaglio il suo cervello. Quando si diceva essere
sicuri di sé stessi!
"Complimenti!"
continuai urlando "Un vero genio! Perché cavolo non sei
rimasto nascosto con me, eh? Moccioso, che cosa pensavi di ottenere"?!
"Tu non
capisci, io..."
"No, non
capisco per nulla!!" esclamai con vigore, accentuando l'enfasi
picchiando la mano sul tavolo al quale lui era seduto.
Rimase a
fissarmi in silenzio, senza abbassare lo sguardo.
Vedevo
dipinto sul suo volto emozioni contrastanti che si mescolavano tra loro
come pozioni nei calderoni delle streghe.
Consapevolezza,
perché evidentemente aveva realizzato che non ero proprio la
prima sprovveduta che passava lì per caso - ed era anche ora
che se ne rendesse pienamente conto.
Risentimento,
in pochi probabilmente gli avevano dato una lavata di capo simile alla
mia e la cosa non doveva andargli particolarmente giù.
Rabbia,
nei propri confronti per non essere stato in grado di cavarsela da solo
e di non aver compreso fin dall'inizio la gravità della
situazione.
Perplessità,
perché infondo non conosceva tutti i risvolti di quella
faccenda e c'erano molti punti oscuri che doveva chiarirsi.
Stavo per
riprendere la parola, con più calma, ma la porta si
aprì con un cigolio fastidioso facendomi ricordare della
testa che mi scoppiava. Ben fece il suo ingresso con la sigaretta tra
le labbra, incurvate in un'espressione scura e preoccupata.
"Ragazzo,
vieni" esordì il vice tenendo aperta la porta "Il capo vuole
parlarti".
Ace si
limitò a rivolgermi un'ultima occhiata, indeciso se
aggiungere qualcosa per terminare in bellezza la nostra chiacchierata o
sparire da quella stanza insieme a Ben. Alla fine optò per
una via di mezzo: un cenno con il capo e il sorriso sghembo.
"Hikari,
aspetta ancora un po' qui" proferì tranquillo il vice,
addolcendo leggermente l'espressione.
"Sono
calma".
"No, non
lo sei per nulla" replicò con pacatezza prendendo tra le
dita la sigaretta, intanto che dalla bocca appena dischiusa usciva una
nuvoletta di fumo.
Aspettò
un attimo per continuare, piantandomi i suoi occhi blu - scuri e
profondi - addosso. Poi portò l'indice destro alla tempia,
ticchettandoci un attimo sopra: "Hai le vene che ti pulsano"
osservò riportandosi la sigaretta alle labbra "Rilassati".
"Sì…"
borbottai sottovoce.
Ora ero io quella che si sentiva come una bambina incapace di non
combinare guai per un lasso superiore ai tre minuti. Gonfiai
leggermente le guance, inversata per quel trattamento capace solo di
far uscire la mia parte permalosa, la quale andava a nozze con quella
orgogliosa.
In
realtà non volevo rimanere da sola. Era quella la situazione
che volevo assolutamente evitare.
Perché
quando le persone stanno con sé stesse, senza distrazioni
attorno, va sempre a finire che ci si guarda dentro - con
più o meno accuratezza - e si scoprono parti dolenti che era
meglio lasciare dove stavano.
La mia
parte anestetizzata dalla presenza di Ace, ovviamente era Shanks.
Appena
visualizzai mentalmente la sua immagine, mi salirono alla gola
così tanti insulti ed esclamazioni poco ortodosse, da poter
far impallidire anche il pirata più rozzo e maleducato che
solcasse i mari.
Avvertivo
la rabbia ribollire, sempre di più. Scorreva veloce nelle
mie vene e nelle arterie, facendo avanti e indietro per ogni angolo
remoto del mio organismo. E senza nemmeno accorgermi la mia espressione
si deformò di conseguenza, mentre anche l'adrenalina
prendeva ad unirsi alla festicciola nei vasi sanguinei.
Quel miscuglio
terrificante non mi giovava affatto e infatti, dopo poco, una fitta
acuta mi attraversò la testa costringendomi a sedere.
Era
assolutamente necessario che mi calmassi seriamente, altrimenti sarei
finita con il distruggere completamente il Vento dell'Est. Accumulare
tutta quell'ira non faceva altro che accrescere la mia
necessità di sfogarmi all'esterno tramite le onde d'urto.
Tuttavia
era abbastanza inutile.
Respirai a
lungo e a fondo, ma proprio il mio cuore non ne voleva sapere di
diminuire d'intensità.
E come un
lampo a ciel sereno, compresi che non era solo per la rabbia e la
frustrazione di aver rivisto l'unica persona che avevo veramente amato,
e che mi aveva abbandonato con tanta naturalezza, come se alla fine io
non fossi mai stata nulla per lui. Ma c'era anche il dolore e
l'amarezza per quell'incontro.
La
sofferenza che avevo provato dieci anni prima mi stava travolgendo
nuovamente, come se fosse stata semplicemente arginata da una diga, ora
infranta da uno sguardo. L'unico che ci eravamo rivolti da quella
mattina.
Un moto di
furia improvvisa mi fece alzare di scatto e infrangere a terra il
povero bicchiere che se ne stava davanti a me, senza colpa se non
quella di essere stato appoggiato davanti a una persona che voleva fare
a pezzi il mondo intero con le lacrime agli occhi.
Le
trattenni, perché ne andava del mio orgoglio. Me lo ero
ripromessa di non versare più una sola goccia per quel
lurido pirata dalla chioma color peperone, che mi aveva usata e basta.
Mi era
tornata alla mente quell'ordine freddo, detto con tono indifferente e
impassibile.
"Occupatene tu, Ben".
Ma che
cos'ero? Un carico da mettere nella stiva? Un sacco di immondizia di
cui sbarazzarsi? Un ferro vecchio?
Aveva
usato lo stesso tatto con cui ci si rivolge a un qualcosa di inanimato,
a un oggetto di cui non si sa bene la funzione o non si sa se tenere o
meno.
Nessuna
emozione era trapelata, nemmeno una punta di incertezza o di imbarazzo
per essersi ritrovato davanti la donna - cioè me - che aveva
piantato di punto in bianco senza nemmeno una spiegazione, una parola,
un addio.
Lasciandomi
andare, mi ributtai sulla sedia. Nuovamente, subentrò altro
a quell'ondata di collera.
Una nuova
ondata di aculei affilati mi trapassò il cuore e compresi
che la rabbia stava cedendo il passo al dolore, l'adrenalina alla
malinconia.
Non andava
bene, ma per lo meno non avrei distrutto la nave e il mio mal di testa
si sarebbe affievolito - unica nota positiva in quel deserto di
speranze che mi si parava davanti.
Afflitta.
Afflitta e distrutta, ecco come mi sentivo.
Fuori e
dentro.
Non ero
certa di poter reggere alla situazione, di poter affrontare lui.
Mi aveva
spezzato il cuore con una facilità raccapricciante un
decennio prima e non volevo assolutamente che quel dolore si ripetesse.
Non posso permettermelo, perché questa volta non riuscirei a
riprendermi. Come potrei sopportare nuovamente il gelo agghiacciante
dell'abbandono? La disperazione?
Non avevo
ancora superato l'odio e il risentimento. Ero ancora legata a lui dopo
dieci anni e una persona normale in un lasso di tempo del genere
avrebbe sicuramente lasciato perdere e si sarebbe fatta una ragione del
tutto.
Io non ci
riuscivo, non potevo perdonare in quel modo.
Appoggiai
la testa al tavolo, sulle braccia incrociate e chiusi gli occhi.
Lasciai
scivolare via alcuni pensieri fastidiosi che erano venuti timidamente a
insinuarsi nella mia mente. I dubbi non erano una buona cosa, non
potevo permetterli ed era meglio eliminarli sul nascere.
Meglio
dormire che chiedersi se l'unico motivo per cui mi ero portata dietro
tanto odio era l'impossibilità di perdonare o la
volontà di sentirmi in qualche modo unita a Shanks.
Meglio
l'oblio che la fastidiosa domanda che batteva alle porte della mia
coscienza sorda: ‘E' solo rabbia?’.
Meglio un
mondo di sogni che il quesito che voleva porsi a gran voce, ponendo un
altro dubbio. Il dolore era quello di dieci anni prima, tornato a
rivivere, o era quello della consapevolezza di non poter stare al
fianco di lui?
Meglio
qualsiasi altra cosa che le risposte.
[Shanks pov.]
Per fare
un riassunto dell'attuale situazione nel mondo: un disastro.
Probabilmente
il mio intervento non è servito a nulla, solo a rallentare
l'imminente guerra.
Ace prima
o poi sarebbe dovuto tornare da Barbabianca, e conoscendo il
temperamento di quel vecchiaccio non si sarebbe tenuto troppo al
coperto. Anzi, avrebbe accettato più che volentieri di
aprire una guerra di proporzioni mondiali con il Governo.
Riepilogo
della mia situazione: un disastro era troppo poco. Mi occorreva un
sostantivo migliore per rendere veramente in che razza di casini mi
trovavo.
Comparve
davanti ai miei occhi uno scenario post apocalisse.
Così
andava molto meglio! Ecco, era esattamente così che mi
sentivo!
Rottami,
macerie, incendi e cenere: ottimo, avevo trovato l'immagine perfetta
alla quale paragonarmi!
Sbuffai
sonoramente sbattendomi sulla poltrona della mia camera, reclinando
all'indietro il capo.
Ordine,
dovevo assolutamente fare ordine nella confusione più totale
che avevo in testa. Perché altrimenti ero certo che sarei
impazzito da lì a poco, senza possibilità alcuna
di riprendermi.
Presi la
bottiglia di rum e mi versai un mezzo bicchiere, giusto la
quantità che mi occorreva per rilassarmi e permettermi di
concentrarmi con la dovuta attenzione sulla situazione attuale.
Dovevo
occuparmi prima delle questioni generali, e lo sapevo bene. Quindi
dovevo decidermi se parlare prima con Smoker o con Ace.
Scelta
ardua, visto che entrambi non mi avrebbero facilmente dato retta dato
il temperamento che possedevano. Mi avrebbero costretto a ripetere le
stesse cose per ore prima di convincersi che parlavo seriamente.
Scelsi
Ace, perché con lui non avrei perso la pazienza. Era giovane
e ancora incosciente, dunque capivo da un certo punto di vista il suo
temperamento caldo.
Inoltre
era il fratello di Rufy, il che mi portava a guardarlo con simpatia.
Smoker lo
avrei tenuto per secondo e, nel caso mi avesse fatto incazzare, si
sarebbe preso la razione accumulata dal dialogo precedente.
Peggio per
lui. In fin dei conti il Commodoro stava dalla parte della Marina e per
quanto lo considerassi un uomo di principi, rimaneva comunque un
nemico.
La parte
più facile l'avevo sbrigata e ora rimanevano i successivi
quindici minuti - lasso di tempo in cui Smoker sarebbe stato legato
come un salame nella cella della nave e in cui Ace si sarebbe ripreso -
per dedicarmi all'altra questione.
Mi guardai
attorno dopo aver appoggiato il bicchiere di rum sulla scrivania.
Nonostante
fosse mattina ormai inoltrata e il sole fuori splendesse, nella mia
camera filtravano a fatica i raggi del sole, intrappolati dalle tende
tirate.
La poca
illuminazione conferiva al locale un aspetto molto più
angusto e lugubre di quello che sarebbe dovuto essere se la luce fosse
entrata come il solito. Le ombre si accavallavano tra loro e i vari
oggetti sparsi e in disordine per la stanza assumevano un aspetto
più inquietante di quello usuale, trasformandosi in qualcosa
che era molto lontano da ciò che ci avevo messo io.
Ma forse quelle tenebre
che sentivo aleggiare intorno a me erano più semplicemente
un'esternazione di quelle che invece mi opprimevano all'interno.
Buttare a
terra la maschera di finta indifferenza e mostrare che non lo ero
affatto.
Tutto,
tranne che quello. Magari nei confronti di qualsiasi altra persona, ma
non nei suoi.
Hikari.
Non aveva
più i lineamenti da ragazza, ma quelli di una donna. Eppure
era rimasta la stessa: boccoli neri, vaporosi e ben delineati, o occhi
- dio, che occhi! - viola, profondi come l'oceano che ho sempre amato.
Mi morsi
un labbro.
Non era un
buon segno se già ora avevo il ritmo cardiaco accelerato
pensando semplicemente al suo viso, anzi, denotava che ero in una
posizione molto peggiore di quella che pensavo.
Una
posizione che avrebbe continuato a ferire entrambi se nulla fosse
andato a posto tra di noi.
E con
l'odio e il risentimento che le avevo letto in volto, che mi aveva
riversato addosso, la vedevo nera.
Quello era
il volto di chi non ha nessuna intenzione di far scomparire quei
sentimenti cupi per sostituirli con altri, era l'espressione di chi non
perdona chi l'aveva ferita - ovvero io - lasciandola nel cuore della
notte intanto che dormiva.
Quindi la
capivo, perché ero stato davvero un bastardo.
Non una
spiegazione, non una telefonata per dirle il motivo e non mi ero
nemmeno degnato di lasciarle almeno due righe in cui almeno la
salutavo.
Avevo
preso i bagagli, la mia ciurma e la nave, lasciando lei a terra.
Per la
precisione ci avevo provato a buttare giù una lettera, nella
quale avevo cercato di farle comprendere tutti i motivi che mi avevano
indotto a prendere quella scelta.
Ma non
l'avevo lasciata sul suo comodino, perché era ancora chiusa
nel cassetto della mia scrivania.
E lo
aprii, rovistando tra i vari quaderni, carte nautiche, fogli e
documenti che vi avevo sbattuto dentro senza troppa attenzione. Sul
fondo trovai la busta di carta bianca: granulosa e spessa.
La mia
scrittura era stata lasciata giù con un inchiostro nero
sulla punta di una penna d'oca che non ero più riuscito ad
usare per il ricordo al quale era legata.
La mia
calligrafia non era tra le migliori già di per sé
- piccola e frettolosa - ma lì aveva raggiunto l'apice della
cacografia!
La
ributtai dentro e chiusi troppo forte il cassetto, facendo vibrare
tutto ciò che stava sul piano della scrivania.
Ero
furioso. Con me stesso.
Aveva
ragione Ben, quella era probabilmente stata la mia cazzata
più grossa. Non solo perché avevo spezzato il
cuore a una ragazza senza tenerne eccessivamente conto, ma
perché quella ragazza era Hikari. Non una chiunque!
Ero
furioso, perché mi odiava.
E l'ultima
cosa che volevo era quella insieme alla sua indifferenza. Quello
sguardo carico di collera e ira che mi aveva rivolto, quella scarica di
sentimenti negativi che mi aveva riversato addosso mi avevano inferto
un dolore superiore alla somma di tutte le ferite che avevo riportato
fino a quel momento.
Con una
certezza assoluta, ero certo che nemmeno aggiungendoci quelle future si
poteva arrivare alla stessa soglia di sofferenza.
Intrinsecamente
diverse per poterle paragonare. Quella che mi procurava la
consapevolezza del disprezzo che Hikari provava per me era profonda, si
insinuava con ferocia dentro di me.
Era un
processo macabro da descrivere: come avvertivo scorrere il dolore
agghiacciante nelle vene neanche fosse veleno, come lo avvertivo
diramarsi nell'anima che si spaccava in brandelli e come penetrava
sempre più a fondo nel cuore, scavandoci dentro con
rapacità.
Non ero
affatto convinto che sarei riuscito a indossare ancora la maschera di
indifferenza quando lei sarebbe stata presente, a far finta che tutto
ciò che avveniva dentro di me, in realtà non ci
fosse.
La sola vista di lei
aveva riportato ancora più a galla tutto ciò che
mi ero tenuto dentro per dieci anni, ed ora ero in balia di un oceano
in tempesta.
E per la
prima volta in vita mia non ero sicuro di poter rivedere la luce del
sole attraversare le lugubri nubi cariche di pioggia, tuoni, lampi e
fulmini.
Udii i
passi di Ben - la sua camminata la riconoscevo tra mille, tante erano
le volte che l'avevo sentita - che mi annunciarono la sua prossima
comparsa sulla soglia della mia stanza.
Infatti,
qualche attimo dopo bussò ed entrò.
"Tutto bene?" chiese accendendosi una sigaretta, ma senza abbassare lo
sguardo dal mio volto.
"Benone!" risposi
sarcastico.
"Sent-"
"No, Ben,
non ora" lo interruppi alzando l'unica mano che mi rimaneva "Portami
Ace".
"Prima il
lavoro, eh?" continuò il mio vice.
Era
preoccupato per me, glielo leggevo in faccia con una
facilità sorprendente. Per me Ben era molto più
facile da leggere che un libro, conoscevo bene ogni sua espressione e
raramente non ero in grado di comprendere che cosa gli passasse per la
mente.
Parve
accettare senza difficoltà la decisione che avevo preso.
Sapeva bene anche lui che era meglio occuparsi prima delle questioni
che avevano una portata mondiale e non quelle che si fermavano alle
persone su quella nave.
"Sì,
quindi ho deciso di cominciare dal più facile tra i due".
"E poi Ace
è il fratello di Rufy. Potrebbe rimetterti di buon umore".
"Basta che non sia duro
di comprendonio quanto Rufy e poi mi va bene!" scherzai tirando fuori
finalmente un sorriso.
Effettivamente
il ricordo di Rufy aveva un effetto benefico: se non poteva curare le
mie ferite, per lo meno mi ridava speranza. Pensai a come avrebbe
affrontato lui quella situazione al mio posto, ma alla fine dovetti
concludere che non ci sarebbe mai finito, perché Rufy non si
sarebbe mai comportato come me.
Lui diceva
sempre tutto, anche se con poco tatto, sbatteva in faccia anche la
realtà peggiore al mondo in faccia alle persone.
"Vado a
prenderlo" concluse Ben uscendo.
Tirai su
le tende per far entrare un po' di luce nella stanza, troppo tetra.
Infondo,
la situazione non poteva precipitare più di così,
quindi poteva solo risalire. E questo pensiero mi confortò
per il resto del tempo che attesi l'arrivo di Ace.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Oilalà signori, ben
ritrovati! ^^
Allora...
Possiamo confermare di esserci tuffati ufficialmente nella seconda
parte della storia: questa sarà una parte lunga, la
più lunga. * I
lettori si suicidano in massa*
Vè, ve l'avevamo
detto, eh? xD
Quindi,
riepilogo breve: Shanks ha dato il meglio di sè,
sequestrando il
Commodoro e mandando Tashigi come messaggero della sua
autorità. Con
lui, sulla nave, vengono imbarcati un Ace svenuto (sento il rumore di
ambulanze xD) e una Hikari più incazzata che mai.
Gli ingredienti credo siano a
sufficienza, no? :p
Da
qui in poi, troverete altri personaggi inventati. Nella fattispecie, i
nomi di quelli della ciurma di Shanks, sono stati gentilmente concessi
da Capitan Ema. :)
Bene,
spero che vi siate goduti questo capitolone! ^^ La scelta della prima
persona è stata frutto dell'ispirazione di Yuki. Insomma, un
esperimento, buttato in mezzo alla storia, per spezzare un
poì la
narrazione in terza persona.
Passiamo quindi alle recensioni!
^^
- Angolino di Beatrix -
@MBP: ciao
Marta-chan! ^^
Essì... Il Rosso che
fa lo stronzo... :p Noi vi avevamo
avvertito: questo Shanks sarà molto particolare da quel
(poco) che si è visto fino ad ora. :3 E
sarà uno Shanks molto difficile con cui averci a che fare,
perchè... Non dimentichiamo la campionessa di "diplomazia"
che sta dall'altra parte della barricata. xD Diciamo che la situazione
sul Vento dell'Est non sarà delle migliori! Ma per loro
fortuna (e per la nostra) ci sarà anche Ben. E quindi gli
spargimenti di sangue sono rimandati. xD
Ace è nel moendo dei
sogni, mentre Smoker è stato
preso in ostaggio: ovvio è che il Fumoso, confronto al
Rosso, sia un pesciolino più che innocuo. Inerme dire! xD
Ah, approfitto qui per dirti
questa cosa: sono straimpegnata, riesco a
mala pena ad aggiornare, ma prometto che mi rimetterò in
pari con tutte le storie. Non farti cattivi pensieri,
approfitterò delle ferie del ponte di Giugno per recuperare.
Non ho proprio il tempo di leggerle, figurati. T_T
Un abbraccio e alla prossima!
Grazie per la recensione caVa! ^^
@Red Queen: Ave, o
mia Regina. xD
Vedo che, per quanto sbavi per
Ace, Smoker ti tiene in scacco eh? :p
Tanto da renderti indecisa sulla fazione da parteggiare. Questa
è una cosa curiosa, oltre ad essere una cosa che mi piace
assai. ^^ Adoro le lettrici prede del dubbio! xD
Dunque:
tranquilla, che Ace è vivo e vegeto. Svenuto, ma vivo. E
tutti intero.
:3 Chi se la passerà peggio tra i due, sarà il
Commodoro, garantito! xD
Come dici te, non avrebbe mai avuto il coraggio (o la scelleratezza) di
sacrificare qualcuno: per quanto sia orso, è un bravo
cristiano, ha un
cuore d'oro e una morale ferrea, nonostante debba obbedire alla
grandissima mela marcia chiamata Marina.
Ma
tanto noi lo amiamo indiscriminatamente, non c'è nulla da
fare. ** Solo
che noi autrici, esprimiamo il nostro amore verso i personaggi, con il
sadismo sfrenato verso gli stessi. xD
Venendo
a Shanks (*ç* - sì, scusa, dicevamo? xD),
sarà stronzo. u_u Ebbene sì,
in questa storia sarà molto diverso, come ho già
detto, da come lo
immaginiamo. Ovvio, non sarà cattivo, ma dovrà
controllare tanti
fattori pericolosi sulla sua nave. Sbroccherà. E di brutto.
xD Vedrai,
vedrai... E sarà sexy comunque. *_*
Shanks è sexy di suo,
già solamente a respirare. xD
Infine,
oltre a Yassop ci saranno anche altri pg, presenti nella storia vera e
inventati da noi. ^^ Diciamo che in questa storia i personaggi non
mancano! O_O
Grazie tata per la recensione e
l'entusiasmo!
Un abbraccio e al prossimo
capitolo! :)
@HUNTERGIADA: ciao
caVa!
Tranquilla
che quella parte non si vedrà. Noi la storia l'abbiamo
finita prima di
quell'odiosissimo capitolo... L'abbiamo finita il 2 febbraio, mentre
quello è datato mi pare l'8. Fai te... -.-
Per cui, goditi Ace e non
demoralizzarti, su! :)
Alla prossima, grazie per la
recensione! ^^
@KH4: ciao Ale-chan!
Ahahaha!
xD Oddio, come sudi freddo tu, non suda nessuno: mi sembra di vederti,
tra quelle righe! xD Tranquilla, Ace è al sicuro, scortato
sulla nave
da Ben e Hikari. :) Piaciuto il pezzo di Tashigi, che tiene in scacco
Hikari? L'ho voluto inserire per dare giustizia a questo personaggio.
Voglio dire, sarà pure sbadata, ma quella ha la disciplina
della Marina
nelle vene... ^^ Ed è intelligente, basta vedere Alabasta.
Ora,
poarella, dovrà invertire la rotta e tornarsene a casa,
senza il
Commodoro... Più avanti vedrete di cosa sarà
capace la nostra Marines!
**
Su
Hikari e Ben, guarda, te lo devo dire con sincerità: li amo
insieme. **
Più avanti avrai modo di scoprire questo duo e spero che ti
piacerà
almeno la metà quanto è piaciuto a noialtre
autrici. xD Ben è l'unico
che, veramente, capisce sia Hikari che Shanks. Ripeto, è un
santo
questa pertica umana. Quanto lo amo... ** E sti due si vogliono un bene
che neanche immagini! :3
Ovviamente
Shanks ha dovuto calcare la mano, visti gli elementi coinvolti: Hikari
ed Ace. Non è un mascalzone, nonostante tutta la faccenda,
ma ancor di
più non è uno sprovveduto. Qua si rischiano gli
equilibri mondiali,
mica pizza e fichi! xD Dai, un pochettino gli dispiace di aver
malmenato il Commodoro... xD
Quanto
a Smoker, beh... E' ovvio che penserà a Tashigi, ma non
dimentichiamoci
il carattere del nostro Fumoso. E' difficile che si lasci andare a
monologhi, sai com'è. Ma ci saranno punti abbastanza
interessanti. ^^
In
ultimo, Ace, come sempre, verrà coinvolto in tutto. xD Ma
proprio in
tutto, come al solito, visto che non riesce a rimanere fuori dai
casini! X°D Vedrete, vedrete... Se vi piacciono le seghe
mentali,
questa lunga parte, la seconda, della storia, vi piacerà. ^^
Un
abbraccio caVa e grazie per la recensione: non mi sono dimenticata
della tua fic, ma il tempo è quello che è,
purtroppo. Recupererò, stai
tranquilla. ^^
Alla prossima!
@Maya: tesoro mio,
ciao! ^^
Essì, hai visto?
Tutte nottambule! E pensa che per far tutto quel che devo fare, manco
ci riesco... u_u Ma ce la farò! Sì!
Allora,
ho visto che ti è piaciuta la sincerità di Ben:
un casino immondo è
davvero l'unico termine per descrivere la situazione, tra vecchie
fiamme, ordini governativi e "colleghi" da portar via. xD
Con "attenti che morde" mi hai
fatto morir dal ridere... E capirai il perchè, cara, ma tra
un paio di capitoli! xD
Shanks
ha dovuto agire da pirata: conservatore da un lato, per evitare
massacri, ma d'istinto dall'altro, perchè non poteva
permettere a
Smoker di tornare alla base (e neanche di ucciderlo, povero!).
Così se
l'è portato appresso. xD Mi sembra giusto, no? Altro che
guerra...
Sembra una gita di classe!
Ed
inoltre, sì, Tashigi dovrà cavarsela da sola. Ma
sappiamo bene che non
si arrenderà: ora è diventata anche una questione
personale. ^^' Sarà
più agguerrita che mai!
Anche
tu amante dei capelloni? xD Sorella! E di fatti, quella frase,
è tutta
mia, per esprimere la grande delusione di metà manga, quando
Oda ci ha
presentato Ben con i capelli corti. Ed ora un poì
più lunghi, ma mossi.
Bah, non ci sto a capire
più nulla! Spero solo di non beccarmelo dalla parrucchiera,
di sto passo... xD
Sono
o non sono adorabili, sti due, assieme? Come ho già detto ad
Ale, Ben è
davvero l'unico in grado di parlare con Hikari senza perdere la calma.
E allo stesso tempo di mantenere Shanks entro gradi accettibili ed
evitare che esploda come un vulcano. Questa è arte, nevvero?
xD
Infine...
Tu ancora non ha idea di che effetto faccia Hikari sul Rosso... E
viceversa... Non avete visto ancora nulla! :3 E ti risparmio
l'infradito di Shanks! xD
Alla prossima caVa, grazie per
la recensione e i complimenti! ^^
Un abbraccio!
-
Angolino di Yuki -
@MBP: Ciao Baka mia, come va?
Sei riuscita ad arrivare
ancora una volta prima, complimenti!!! E' da
un po' di capitoli che ti guadagni il podio, sono fiera di te **
Eh, sì, il Rosso
ha fatto la sua entrata trionfale, ha messo
'ordine' come meglio poteva e ora ha diverse questioni a cui badare.
Mica cosa facile, soprattutto quelle che esulano dai rapporti
'politici' e rientrano in faccende molto più personali, mai
risolte, che hanno lasciato ferite ancora aperte.
Ora sul Vento dell'Est ci
sono un po' di personaggi che fanno scintille
xD Il bello - per noi autrici ovviamente, mica per loro e voi *risata
malvagia* - comincia ora!
Un bacio
A presto **
@Red
Queen:
Ciao CaVa **
Se ti piace la
crudeltà, l'accanimento sui personaggi e un
alto grado di sadismo, eccoti qui per servirti u_u Io sono sempre stata
per il maltrattamento dei personaggi (e se psicologico ancora meglio,
da molto più soddisfazione), però devo dire che
io sono molto più buona di Bea - lei farebbe sempre peggio
delle tragedie greche xD
Ah, io sono da sempre
schierata con i pirati. Nessuno mi schioda da
lì, anzi, più vado avanti e più mi
vedo consolidata in questa posizione. Per quando alcuni marines mi
piacciano, non tradirò mai la mia amata fazione in cui si va
avanti a rum e feste di giorni dopo combattimenti massacranti xD
Sia Ace, sia Smoker e
Hikari non sono in una bella posizione. Ma anche
Shanks ad avere a che fare con una testa calda e molto dura, un marines
che nonostante tutto è devoto alla sua causa e ci crede, e
alla fiamma mai spenta, non è messo molto bene! Deve
riuscire a gestire tante situazioni diverse cercando di mantenere il
controllo, cosa mai troppo facile quando ci sono di mezzo i sentimenti
u_u Ma per fortuna non è da solo (se no, per me, si sarebbe
già andato a suicidare, altro che haki del re! XD).
Ebbene sì, Oda
riesce a inventare un sacco di personaggi
interessantissimi, che fa apparire per mezza vignetta e che poi di
dissolvono tra le onde della Rotta Maggiore. Molto sadico da parte sua,
ma ormai lo abbiamo imparato che il sensei ha questa vena cattiva con
cui martella noi poveri fan ç_ç E che dobbiamo
fare? Aspettiamo più o meno pazzientemente che ce li mostri
di nuovo, ma intanto ci pensiamo noi a dar loro un po' di spazio ^0^/
Alla prossima
Un abbraccio ^^
@Huntergiada: Ciao ^^
Sono contenta che il
capitolo ti sia piaciuto e che l'adrenalina si sia
fatta sentire! L'intento era proprio quello e quindi da sempre notevole
soddisfazione quando si riesce ad arrivare al proprio scopo.
Come hai giustamente notato
ora ci sono un bel po' di situazioni
complicate che si defilano all'orizzonte, ma se non fosse
così la storia perderebbe tutto il suo gusto, no? XD Tutti i
nostri personaggi avranno il loro bel da fare per riuscire a mantenere
la calma, non impazire e in un certo senso a sopravvivere a questa
convivenza - mentre dall'altra parte la marina che farà?
mistero u_u
Per quanto riguarda la
storia, questa si ferma molto prima del tragico
evento. Quindi poi godertela senza troppe preoccupazioni, tanto per il
seguito ne manca di tempo e non vedo la ragione per cui tu debba
già deprimerti ^__^
Un abbraccio
Ci sentiamo presto!
@KH4: Ale-chan **
Lasciamo perdere il
diluvio, eh! Per la miseria, è maggio!
Come fa a venire giù tutta quest'acqua e a fare ancora
freddo?! O_O Io voglio il caldo! Voglio stramazzare al suolo con la
lingua di fuori e strisciare a terra alla ricerca di un po' d'ombra!
Sono stufa marcia del gelo >.<
E dopo lo sclero, passo a
risponderti che è meglio e
più sano xD
Susu, adesso Ace viene
caricato sul Vento dell'Est e lì
riceverà tutte le attenzioni che merita, quindi non stare
troppo in pena. Io non sono Oda, quindi puoi rilassarti (ecco, con me
eh! con Bea non si sa mai - Bea, caVa, amoVe, tanto lo sanno tutti che
ami i sad ending, quindi anche se sottolineo la cosa non succede nulla
xD) e non pensare a quel capitolo incriminato che mi impedisce di
scrivere ancora su di lui, ora come ora ç_ç
Per quanto riguarda
Tashiji, bhè, pensi forse che ne torni
buona buona a casa senza fiatare? che accetti che il suo Commodoro
venga tenuto prigioniero da dei pirati? che riesca a mandare
giù l'amaro boccone di essere troppo debole e insignificante
- tenendo conto dei gradi all'interno della marina - per poter
organizzare una vera operazione di salvataggio? E' una ragazza che sa
usare il cervello, indubbiamente qualcosa proverà a fare
ù___ù
"Per quanto riguarda Shanks
e Hikari i due sicuramente dovranno
parlare" ---> ecco, se fosse così semplice Shanks e
Hikari starebbero ancora assieme xD Questi due sono due testoni,
orgogliosi, che non sanno ammettere di aver sbagliato e non sono
nemmeno tanto bravi a dire ciò che sentono veramente -
insomma, preferiscono fare i duri anche se hanno un cuore d'oro! Quindi
il viaggio per i due avrà alti e bassi - molto bassi!
Ace, come hai detto tu,
delle spiegazioni le vorrà
sicuramente xD Lo conosciamo, sappiamo quanto è testardo e
quando voglia fare le cose a modo suo - e da solo! Ma il Rosso sa
essere persuasivo molte volte ^____<
Un abbraccio!
Alla prossima *___*
@Maya_90: Tesora **
Ah, grazie per l'in bocca
al lupo, CREPI, ovviamente u_u Io
finirò a luglio, quindi ho tutto il tempo per impazzire e
fondere il cervello, cosa che mi renderà, se possibile,
ancora più baka di quanto non lo sono - io mi preoccupere se
fossi in voi xD
Lasciare libero Smoker era
un passo molto azzardato. Tashiji appare
molto più innoqua del Commodoro e quindi non ci si aspetta
da una così graziosa e pucciosa creatura colpi di testa,
senza contare che il Rosso l'atterra con uno sguardo xD Quindi era di
vitale importanza, per i piani dell'imperatore, impedire a Smoker di
mettergli i bastoni tra le ruote e tenendolo sulla propria nave fino a
quando il pericolo non cessa, è una soluzione non molto
comoda, ma sicuramente funzionale xD
Per quanto riguarda Shanks,
diciamo che io lo vedo molto più
umano, sfiscerato da metafore che lo incollano a un modello preciso.
Per me è sì una persona essenzialmente buona, ma
comunque ricordiamoci che è un pirata e uno non diventa
imperatore con sorrisi e abbracci xD Insomma, fare 'lo stronzo' deve
saperlo fare molto bene per poter guadagnarsi quella posizione! Senza
contare che come hai giustamente fatto notare, Oda ce l'ha mostrata la
sua crudezza: se deve uccidere, lo fa, non ha problemi. Poi teniamo
conto che era molto arrabbiato anche per il fatto che Hikari non era in
una bella posizione, ma questo lui non lo ammetterà mai
X°°°°°D
*Yuki si unisce al grido
'The powah of Love'* --->
perché in fondo sono una romantica. Ora, fuori da questi
deliri, non anticipo nulla su ciò che accadrà tra
Shanks e Hikari, tutto il divertimento ve lo serivermo capitolo per
capitolo xD
Un abbraccio
A presto ^^
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 16 *** Dialogo ***
"Ehi, salve Shanks”!
Ace era entrato reggendosi a stento sulle gambe, ma non aveva
abbandonato la sua aria spensierata che univa al sorriso sghembo sulle
labbra. Ancora ammaccato, debole e con una brutta cera, il comandante
della seconda flotta di Barbabianca si andò a sedere su una
delle due poltrone, nella cabina del capitano del Vento dell'Est.
Invece di accomodarsi uno di fronte all'altro alla scrivania, il Rosso
aveva preferito una postazione più informale: due poltrone
con al centro un basso tavolino.
Ace gli stava simpatico e non aveva
ragioni per trattarlo male o con freddezza, ma l'unica cosa a cui
doveva prestare attenzione era evitare di mandargli troppo sangue al
cervello: lui e Rufy avevano lo stesso vizio, partire in quarta e
prendere i problemi di petto senza ragionare. Il che significava guai
per chiunque stesse loro accanto. Forse Ace era un po' più
maturo, ma ciò dipendeva dai tre anni di differenza rispetto
al minore e alla maggiore esperienza che si era fatto navigando in
mare.
Ma per il resto non differivano molto.
"Come ti senti?" chiese Shanks preoccupato, quando lo vide barcollare.
"Ho un mal di testa orribile" rispose come se stesse parlando di
qualcosa che non lo riguardava "Inoltre ho difficoltà a
evocare i poteri del fuoco".
"Credo sia colpa di quella combinazione di acqua e agalmatolite che ti
sei beccato. Per un po' i tuoi poteri saranno inutilizzabili o quanto
meno andranno a intermittenza".
"Dopo questa bella notizia posso avere qualcosa da magiare?" chiese
ridacchiando Ace.
"Ci ho pensato, tra poco dovrebbe arrivare il tuo pranzo".
"Rufy ha ragione quando dice che sei un uomo eccezionale".
I due cominciarono a chiacchierare di fatti e cose che nulla avevano a
che vedere con l'attuale situazione. Un muto accordo era sceso su di
loro: i discorsi seri era meglio rimandarli a quando avrebbero avuto lo
stomaco pieno e un po' più di forze. Per il momento era
preferibile pensare ad altro e alleggerire l'atmosfera rivivendo i
ricordi e le situazioni passate, scherzando e raccontandosi qualche
fatto insolito accaduto loro per mare.
Passarono il tempo del pranzo come due vecchi amici, come due veri
pirati che vanno d'accordo e si incontrano dopo molte avventure per
scambiarsi le esperienze.
Quando Ace si fu riempito lo stomaco per bene - e di tempo ce ne voleva
- i piatti vennero portati via e finalmente venne il tempo di
affrontare l'argomento per eccellenza, la portata principale.
"Allora, Shanks, mi spieghi che cosa sta accadendo?" chiese
tranquillamente il più giovane.
Il Rosso, avvolto nel suo mantello nero, con lo sguardo rilassato e un
mezzo sorriso a incurvargli all'insù le labbra, ricambiava
senza nessun tipo di problema lo sguardo fermo di Pugno di Fuoco.
Ovviamente non poteva raccontargli proprio tutto, altrimenti avrebbe
ottenuto l'effetto contrario a quello che desiderava. Fino a quando le
acque non si sarebbero calmate, fino a quando il Governo Mondiale non
avesse compreso che lui, Shanks, non scherzava, Ace doveva
assolutamente rimanere lì. Era il posto più
sicuro, e inoltre sarebbe stato certo di averlo sotto il proprio
controllo, evitandogli colpi di testa.
"Vorrei che ti prendessi una vacanza" esordì il Rosso.
"Una vacanza?" ripeté senza capire Ace.
"Sì, vorrei che tu ti fermassi qui per un po'".
"Perché”?
"Temo che ci siano troppe persone che ti vogliono morto e io preferirei
evitare che ciò accada. Ti chiedo solo un po' di tempo,
quello necessario a far calmare un po' la situazione".
"Quella donna, Hikari - ah, a proposito, dopo mi spieghi chi cavolo
è - ha detto qualcosa riguardo al fatto che il Governo
Mondiale mi vuole usare come esca".
- Ma perché
non se ne è stata zitta?! -
imprecò mentalmente Shanks a quella frase, ma non fece
trapelare all'esterno la sorpresa per quelle parole.
Con Ace doveva giocare la carta della serenità per
contrastare il suo spirito bollente, altrimenti non ci avrebbe concluso
nulla se si fossero messi a litigare.
Ampliò il sorriso e appoggiò la testa sull'unica
mano disponibile, dopo aver piegato il collo lateralmente: "Sarei
potuto andarne a parlare a Barbabianca, purtroppo però temo
che con il suo temperamento non si sarebbe concluso nulla. E' un uomo
eccezionale, tuttavia a volte tende a non vedere la situazione in modo
oggettivo, a causa del suo egocentrismo".
Shanks usò il suo tono più suadente e persuasivo,
si contenne nella descrizione del brutto carattere del vecchiaccio per
portare un po' di acqua al proprio mulino, e
lasciò appositamente in sospeso la spiegazione. Doveva
passare per vie minori per arrivare al proprio obbiettivo: Ace andava
convinto poco alla volta e con calma, facendo in modo che seguisse la
pista che voleva il Rosso e non ne seguisse un'altra.
"E come sarebbe la situazione"?
"Complessa: in questo periodo, come sai bene, nel Nuovo Mondo la
pirateria ha più potere del Governo Mondiale. Ovviamente
questa situazione per loro non è accettabile e stanno
adoperando i mezzi più vili e scorretti per capovolgere
questa situazione. Un modo davvero vergognoso per chi dovrebbe
combattere lealmente in nome della giustizia che dice di voler
proteggere.
Saprai altrettanto bene che Newgate è sempre stato un
problema per I Cinque Astri dai tempi di Gold Roger, il che lo rende
l'obbiettivo numero uno. Hanno schierato in campo le loro pedine
migliori: quelle legali e meno. Tuttavia non è il solo che
reca molti problemi al Governo Mondiale e per questa ragione sta
preparando un'ampia rete per andare a intaccare il potere dei peggiori
nemici che si ritrova".
"Io sarei uno dei tanti obbiettivi che il Governo Mondiale vuole
colpire"?
"Esatto" mentì Shanks con estrema bravura "Hanno optato per
colpire i pirati su più fronti, indebolendoli".
Non poteva certo rivelare che era lui l'unico obbiettivo per
costringere Barbabianca a dichiarare guerra al Governo Mondiale. Se lo
avesse fatto, Ace avrebbe preso armi e bagagli per tornarsene sulla
Moby Dick del suo capitano e raccontargli tutta la storia nei minimi
dettagli.
Il risultato? La guerra comunque, perché Barbabianca lo
avrebbe preso come un affronto troppo colossale per essere dimenticato.
"E di tutti gli obbiettivi perché ti occupi di me"?
"Perché sei il fratello di Rufy. Se lui sapesse che ti trovi
in pericolo correrebbe immediatamente ad aiutarti, ma in questo momento
è troppo distante da questo punto della Rotta Maggiore e
quindi ho pensato di essere io a darti una mano". (*)
Ace ricambiò il sorriso gentile dell'uomo di fronte a lui.
Era portato a credergli per via della venerazione impressionante che
Rufy aveva nei riguardi del Rosso e, conoscendo la bravura istintiva
del fratellino nel riconoscere le persone degne di fiducia, era
propenso ad accettare per buona quella motivazione.
"Inoltre, nelle tue condizioni sarebbe meglio che ti riposassi, no?"
continuò Shanks.
"Effettivamente…" convenne amaramente il moro passandosi una
mano tra i capelli scompigliati.
Aveva abbandonato il cappello nell'altra stanza e si era dimenticato di
riprenderlo, ma dato che doveva soggiornare sul Vendo dell'Est per un
po', non doveva essere un grande problema. La cosa da un lato lo
scocciava parecchio, ma dall'altra aveva i suoi lati positivi.
Quando si sarebbe rimesso per mare da solo avrebbe fatto non poca
fatica a riprendere le tracce di Teach, già difficile da
seguire quando continuava a tenerlo sottocontrollo. Di una cosa era
certo: prima o poi sarebbe riuscito a mettergli le mani addosso e
allora gli avrebbe fatto pagare tutti i peccati commessi.
L'aspetto buono di quella pausa forzata era il risposo. Dopo mesi di
continua navigazione, portata ai limiti dell'uomo tollerabili,
finalmente avrebbe potuto godere di ritmi rilassati che avrebbero
giovato al suo fisico. Concedersi un po' di riposo gli avrebbe ridato
le forze completamente, cosa favorevole in uno scontro con Teach.
"Allora?" chiese pazientemente Shanks con tono morbido e sempre
cordiale.
"Non ho molta scelta, fino a quando non torneranno i miei poteri sono
messo male. Inoltre, un po' di riposo fa sempre bene, no”?
"Direi di sì" concordò il Rosso.
Ace aveva la strana sensazione - nonostante il dialogo si fosse svolto
su toni assolutamente pacifici, normali e addirittura a sprazzi
scherzosi - che l'uomo di fronte a sé non lo avrebbe
lasciato andare anche se avesse deciso di riprendere il mare. Non aveva
voglia di mettere alla prova quello strano pensiero che gli era appena
nato nella mente, eppure come conseguenza di quel suo possibile gesto,
si era visto legato come un salame vicino a Smoker.
"Perché hai sequestrato il Commodoro?" chiese a un tratto
Ace.
"Vorrei far presente alla Marina che io posso fare quello che voglio"
rispose con lo stesso tono che avrebbe usato per parlare del tempo,
naturale e spontaneo, come se fosse la cosa più ovvia al
mondo.
L'altro ridacchiò, constatando silenziosamente che, in
fondo, Shanks sotto alcune sfumature assomigliava molto al suo
capitano. Entrambi odiavano ricevere ordini, soprattutto quando
venivano da quel marciume che pretendeva di far pulizia per i mari di
tutto il mondo.
"Hikari dice di essere una spia al servizio di Dragon".
"Non ti posso aiutare su questo fronte" replicò con tono
più distaccato Shanks, cambiando l'espressione tranquilla in
una più cupa.
Il moro non conosceva molto il capitano del Vento dell'Est, ma era
certo che un mutamento così repentino non fosse nella sua
natura abituale. Da quello che sapeva per altre vie e dai racconti di
Rufy, Shanks era un uomo cordiale, che attaccava briga quando la
situazione richiedeva strettamente la sua entrata in azione, ma
altrimenti preferiva mantenersi su toni amichevoli e gioviali. Tutte
cose che fino a quel momento erano state confermate.
Eppure, appena aveva portato il discorso sulla donna dai rari occhi
d'ametista, tutto nel Rosso si era trasformato.
"Lei mi ha solo avvertito della situazione" continuò Shanks
quando riprese il controllo su sé stesso, tornando
all'atteggiamento iniziale "In teoria non sarebbe dovuta venire qui, ma
è stata smascherata, da quello che mi ha riferito Ben".
"Capisco, chiederò direttamente a Hikari" concluse
lì Ace.
Shanks aveva accantonato velocemente l'aria più tetra,
ritornando sorridente e spensierato.
Il moro lasciò correre, ma si ripromise che - non avendo
altro da fare - si sarebbe messo a trovare una spiegazione a quel
comportamento insolito. Aveva intuito che sotto ci fosse qualcosa di
cui il Rosso non intendeva parlare, ma per istinto Ace sapeva che non
c'entra nulla con l'attuale schieramento di forze, con la guerra, con i
Rivoluzionari.
Il problema stava altrove.
Mostrò il suo sorriso storto, compiaciuto segretamente di
aver trovato un passatempo.
"Chiedi a Ben, ti farà preparare una cabina così
puoi riposarti un po'".
"Grazie, Shanks".
"Figurati, se si tratta del fratello di Rufy è solo un
piacere".
Ace uscì dalla camera del capitano per andare in cerca del
suo vice, sperando di non addormentarsi nei corridoi per potersi
gustare la gioia di buttarsi lui stesso su di un materasso, dopo quella
mattinata terrificante.
Rimasto solo, Shanks si versò mezzo bicchiere di rhum.
La chiacchierata con Ace era andata bene. Era riuscito a convincere il
ragazzo che lo aveva salvato più per fare un piacere a Rufy
che a Barbabianca, aggiungendo che era stato preso di mira per fare un
torto al suo capitano, ma che non era il solo di obbiettivo,
né lui né Newgate.
Queste piccole imprecisioni erano sufficienti per far arrivare il
ragazzo alla conclusione che la situazione non era di aperta
ostilità contro la ciurma a cui apparteneva, ciò
significava che non aveva nessun motivo per mettersi ad aprire
un'ostilità palese contro il Governo Mondiale.
E ora si doveva occupare di Smoker.
Con il Commodoro non sapeva ancora bene come comportarsi, ma
sicuramente non sarebbe stata una passeggiata come con Pugno di Fuoco.
Ace era un pirata, quindi - nella grande varietà - erano
comunque parte del medesimo schieramento e per le conoscenze in comune,
in un certo senso, anche amici.
Il Marine no.
Si alzò dopo aver finito il liquore ambrato e si diresse
alla porta.
Tanto valeva finire in fretta le incombenze per quella giornata,
così almeno dopo si sarebbe potuto godere una serata di
riposo. Infondo, anche se fosse rimasto seduto nel suo studio per altre
ore a pensare come affrontare Smoker non avrebbe mai trovato una
tattica migliore delle altre. L'unica era improvvisare sul momento a
seconda di come si metteva la situazione.
Ma Shanks, in tutti gli scenari che aveva immaginato e in altri che
avrebbe potuto passare in rassegna mentalmente, mai avrebbe potuto
indovinare quello che gli si parò davanti.
- TO BE CONTINUED -
(*) Sappiamo
bene della promessa
di Alabasta, tra Ace e Rufy e del loro rispetto reciproco. Questa frase
- del perchè sia lì - verrà
spiegata
più avanti (n.d.Bea e Yuki).
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Salve salvino!
Allora... Capito impregnato di psicologia di attacco. Da una parte Ace
pieno di interrogativi e una leggera malfidenza; dall'altra il Rosso
che, con le sue abilità dialettiche, tenta di mettere il
primo
tassello della sua personale strategia conservativa. Perchè,
ormai lo sappiamo bene, lui agli equilibri ci tiene. xD
Ovviamente Ace non è uno che perde tempo, standosene con le
mani
in mano. Di fatti si è già trovato un compito:
vederci di
più in questa faccenda Shanks/Hikari. E non sa ancora in che
guai - come al solito - si andrà a cacciare.
*Risata malefica di Bea e Yuki*
Bene, bando alle ciance e passiamo alle risposte! ^^
-
Angolino di Beatrix -
@Maya: ciao
caVissima! **
Allora, lascio a Yuki la parte tecnica della risposta,
perchè -
come sapete - il capitolo è suo. ^^ Ma mi trovi d'accordo
sulla
parte da te citata: quando l'ho letta, le ho fatto un inchino. xD Il
bello di scrivere una storia a quattro mani, sono le recensioni "in
progres" reciproche. E queste bellissime trovate. ^^
Quanto all'incontro coi due... Comincia a ridere. Tra poco lo
scoprirai... Voglio proprio vedere la tua reazione, Maya caVa,
perchè secondo me ne avrai da dire a riguardo. xD
Grazie per la recensione, zucchero. :*
Un abbraccio e alla prossima! ^^
@Huntergiada:
ciao caVa!
Bene, sono felice che quest'esperimento ti sia piaciuto. E' una roba un
po' particolare, ma se non si sperimenta non si cresce. ^^ Hikari ti
ringrazia per la tua preoccupazione, ma io continuo a farvi immaginare
cosa dovrà passare Ben. xD Me lo immagino vestito da
arbitro,
con il cartellino rosso levato al cielo, mentre quei tre si azzuffano
nella mischia. Ahahah! xD Perchè, come hai detto tu, la
situazione è tesissima e basterà un non nulla a
far
precipitare le cose. Tuttavia, Ace è vivo e vegeto (senza
poteri, ma almeno sta bene), per cui questo è già
una
grande conquista! xD
Alla prossima e grazie per la recensione!
Un abbraccio!
@Red Queen:
Ave!
Ciao caVa... Allora, sì, effettivamente Hikari nei confronti
di
Ace copre una posizione delicata. Ormai non si tratta più di
gestire quel che credeva il primogenito di Dragon, ma ora anche Ace ha
una "dimensione". Diciamo che Hikari è poco incline alle
magagne
e preferisce mettere subito in chiaro le cose. Fa un po' la parte della
sorella maggiore rompiballe, ma siamo solo agli inizi. :) La fic
sarà lunghissima e, da come potete intuire, sarà
incentrata molto sui rapporti personali (oltre ad altre cose di ogni
genere che non posso riportare, perchè diversamente
scoprirei
troppi altarini. xD).
No, vabbè, avevo capito che con Marines intendevi Smoker e
Tashigi. xD Tutti gli altri, eccezzion fatta per Garp e -per ora -
Aokiji, potrebbero tranquillamente buttarsi dal ventesimo piano. -.-
Guarda, ti appoggio in pieno sulle coccole al Commodoro:
perchè
ne avrà bisogno... E tutto ciò è molto
puccio, che
quasi mi inquieta! xD
Infine, ricorda: la tortura sui personaggi è proporzionale
all'amore che proviamo per loro. Tirerete poi le vostre conclusioni in
merito! x°D
Grazie per la recensione caVa, alla prossima!
Un abbraccio!
@KH4:
Ale-chan! Ma ciau! ^^
E fosse l'unica ramanzina di Hikari nei confronti di Ace, in tutta la
storia... xD Perchè, non so se l'avete notato, Ace e Shanks
hanno un modo di fare abbastanza simile... E, per proprietà
transitiva, questo modo di fare è capace di far perdere la
già poca pazienza alla nostra mora. Sono tre testoni
(quattro se
vogliamo contare nella cerchia anche il Commodoro) riuniti sotto lo
stesso tetto, con poteri abbastanza letali e caratteri fin troppo
infiammabili.
Fai te. Ti dico solo questo! xD
Guarda... Siamo consapevoli di aver fatto dire a Shanks una cattiveria
bella e buona. Ma siamo altrettanto consapevoli che gli uomini possano
regalare questi colpi bassi. Soprattutto quelli che hanno la lava nelle
vene, come Shanks e che amano avere le cose sotto controllo.
Perchè Hikari non la metti sotto, e lui lo sa. :3
Ben sarà molto indaffarato da qui in poi... ^^' Ne vedrete
delle
belle (ti rimando alla risposta che ho scritto ad Huntergiada xD). Il
fatto che tu ci stia già affezzionando a Ben, non
può far
altro che farmi piacere - nonostante l'abbiate visto pochino. Ormai la
sua schiera personale di fan sta crescendo a dismisura! **
Su Tashigi purtroppo abbiamo la bocca cucita con il doppio fil di ferro
(immagine macabra, ma tant'è...). Per ora la questione si
è spostata su Vento dell'Est, quindi dobbiamo preoccuparci
di
Smoker legato come una mortadella... Immaginati solo il suo umore, lui
che è COSI' allegro già di suo... xD
In ultimo, è ovvio che Ace verrà coivolto in
tutto
quanto: secondo te, riesce a stare lontano dai casini? No. Ecco. xD
Un abbraccio e alla prossima caVa!
Grazie per la recensione e i complimenti! ^^
@MBP:
Marta-baka-chwaaaan!
Sì, lo so che il baka te lo può dire solo Yu, ma
è
per dimostrarti il mio ammmore. (Sì, cone 3 "m"). xD
Oh, da quel che vedo, tutte che amate la capacità di mettere
in
riga i maschietti di Hikari, eh? xD Santa donna, le stanno
già
prudendo le mani, in più ha un mal di testa di proporzioni
astronomiche. Poi ha ben tre testoni attorno a lei, i cui caratteri
sono talmente uguali da cozzare tra loro e fare mille scintille.
Dov'è Ben? No, che di sto passo, salteranno tutti in aria.
Hikari ha bisogno di una dose di "Vicecapitano del Vanto dell'Est"
subito. xD
Alla prossima caVa!
Grazie per la recensione, un abbraccio! ^^
- Angolino di Yuki -
@Maya_90: Ciao Cavissima **
Allora, prima di tutto
ancora grazie per i disegni di Hikari! Sono
veramente splendidi **
Come ti sta andando lo
studio? Io vorrei una vacanza lunga decenni u_u
Comunque, venendo al
capitolo, grazie per i complimenti
sull'introspezionee ** Sono ovviamente le parti che preferisco stendere
e mi piace molto mettermi ad analizzare il carattere e gli stati
d'animi, quindi quando mi viene detto di aver fatto un buon lavoro sono
sempre contentissima >////<
Guarda, io e la prima
persona ci guardiamo di sottecchi. Questo
è stato il primo esperimento che ho fatto e mi ricordo che
quando l'ho mandato a Bea la prima cosa che mi ha detto è
che era il capitolo migliore che avessi scritto fino ad allora - e
detto da lei è un mega complimento **
L'ho fatto un po' per
mettermi alla prova e vedere che usciva fuori,
quindi sono soddisfatta del risultato ** Inoltre, in questo punto della
storia, mi sembrava giusto dar maggior risalto ai loro punti di vista -
anche se io apprezzo decisamente di più l'utilizzo della
terza che mi permette di spaziare molto di più!
Guarda, credo che il
sadismo che abbiamo raggiunto io e Bea qui non
abbia euguagli, abbiamo proprio infierito sui personaggi xD Ci siamo
divertite per bene e spero che apprezziate tutto il lavoro che abbiamo
svolto, alla fine, lo abbiamo fatto per rendervi felici **
Un abbraccio
a presto ^^
@Huntergiada: Ciao **
Oh, sono contenta che
l'uso della prima persona ti sia piaciuto. E'
stato un mio piccolo esperimento per vedere quanto sono capace di
gestirla e di utilizzarla all'interno di una storia, senza contare che
si presta molto alla mia tendenza a dar rilievo all'introspezione **
I conti con il passato
prima o poi sono inevitabili, solo che non
sempre è facile prendere la decisione di farli e
ciò porta a situazioni poco piacevoli per tutti. Aspetta e
te ne renderai conto a cosa mi riferisco ^^
Alla prossima :)
@Red
Queen: Ciao
tesoro!
Sono la prima a dire che
la prima persona ha limiti - grossi limiti. In
generale non mi piace perché non permette di andare a
guardare con una sfera d'insieme tutti gli stati d'animi di tutti i
personaggi in gioco, ma solo quelli di qualcuno. E questo non mi piace
molto dato che io amo dar spazio a tutti e soffermarmi su ognuno,
tuttavia, quando si tratta proprio di concentrarsi su qualcuno di ben
preciso è una tecnica ottima *-* Ed è per questo
che l'ho utilizzata in questo pezzo!
Il ruolo di
fratello/sorella è molto bello, piace molto
anche a me. Mi sono affezionata molto, scrivendo la storia, a loro due
e al loro modo di intendersi. Poi, come hai giustamente osservato tu,
Ace siamo abituate a immaginarselo come il più grande e
quindi come colui che deve prendersi cura di Rufy e non certo come
quello che ha bisogno di attenzioni xD
Io sono utile solo sui
finali xD Per il resto il mio sadismo
è veramente terrificante e so dar loro agonie e sofferenze
infinite, quindi ti servo solo se vuoi passare al lato oscuro degli
happy ending (lato oscuro perché a pochi piacciono ormai ._.)
A presto
Un abbraccio **
@KH4: Ciao Ale-chan **
Hikari che fa le
ramanzine a Ace è stupenda ** Poi, era
già incavolata per i fatti suoi, il comportamento di Ace ha
solo contribuito a farle girare le scatole ancora di più del
dovuto, cosa che ovviamente non è un bene - bastava Shanks xD
Io odio i sad ending.
Punto e fine del discorso xD
Mi piaccino i capitoli
tristi ma che poi - andando oltre, primo o poi -
si risovono in qualcosa di positivo e felice. Scrivere le parti tristi
è più facile, ma proprio per questo mi piace
cimentarmi anche in qualcosa di allegro e solare, altrimenti cadremmo
tutti in depressione e ci andiamo a suicidare assieme tra un po' xD
Smoker, poraccio xD
L'unico marines sulla nave di uno dei quattro
imperatori, decisamente non è in una bella posizione. Quanto
a Tashiji, bhé, dai, vedrai da sola e non ti anticipo nulla
perché altrimenti ti rovino la sopresa e non vorrei mai!
Però ti assicuro che non la lasciamo stare e ce ne
dimentichiamo ^^
Un abbraccio e
a presto!!!
@MBP: Ciao baka mia **
Allora, che te ne pare
della ramanzia da Ace? Alla fine ha pagato caro
per aver trattato male Hikari xD Infondo le donne sanno tener a bada
chiunque u_u Bhé, quanto al Rosso, dobbiamo considerare che
è umano pure lui xD Nel senso, non può mica
essere solo e sempre spensierato come se nulla fosse anche in momenti
del genere, sarebbe una cosa assurda!
Un abbraccio, cava
a presto **
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 17 *** Insubordinazione ***
Alzò
di scatto
la testa dal tavolo: si era davvero
addormentata.
Non seppe mai per quanto, ma a giudicare dalla stanza deserta, Ace
doveva ancora essere da Shanks. Il mal di testa terrificante di prima
si era attenuato parecchio, per la fortuna della sua salute fisica e
mentale.
La prima volta che aveva usato quel potere con coscienza di
ciò, era stata durante la permanenza del Rosso sulla sua
isola. Shanks aveva assistito a diverse manifestazioni di quello strano
potere, ed era stato lui il primo a tentare di insegnarle ad usarlo: ma
quell’haki era profondamente diverso dal suo, e molto meno
controllabile.
L’haki di Shanks funzionava in maniera totalmente differente,
soprattutto perché l’energia scatenante originava
da una sola parte e non si nutriva di energia altrui. Era capace di
sviluppare parecchio potere a partire dal suo corpo, in termini di
potenza, ma era molto più facile da gestire proprio
perché la sua fonte era una e una sola.
Hikari invece era diversa: oltre ad avere una specie di haki di base,
di media entità – e anche qui differiva da quello
di Shanks – aveva anche la capacità di assorbire
l’energia che proveniva dalle altre persone. Ed era
soprattutto questo punto che rendeva quell’abilità
poco controllabile, perché, oltre a captare ed incanalare
l’energia ‘normale’,
quell’abilità funzionava anche in presenza di
persone che possedevano l’haki.
Il problema dove stava? Stava nel fatto che l’haki equivaleva
ad un’energia particolare, troppo forte e virulenta.
Una volta il Rosso aveva provato a farle assorbire il suo di haki, ma
fu un’esperienza abbastanza disastrosa: non era ancora pronta
e allenata per ricevere una tale energia, e il risultato fu la perdita
di conoscenza per un paio giorni da parte della ragazza.
Tentò di sistemarsi i capelli, ma quella matassa informe
proprio non ne voleva sapere di stare in ordine. Si voltò e
scorse un lavandino nell’angolo più lontano della
stanza: decise di immergervi la testa dentro, oltre ad approfittare per
pulirsi della terra che ancora aveva addosso in seguito dello scontro
con Smoker.
Erano giorni che non faceva un bagno e si stava facendo schifo da sola:
ma almeno, grazie a quel lavandino, i capelli erano tornati di una
forma normale e non aliena.
Tornò a pensare alle sue abilità e
provò un forte senso di vergogna: dopo il tentativo del
Rosso, a lei ci aveva pensato Dragon, che aveva sì ottenuto
tantissimi passi avanti e risultati, ma senza un continuo allenamento,
il suo corpo non riusciva ad abituarsi a gestirlo. E quei mal di testa
allucinanti stavano ad indicare che era più che fuori
allenamento, perché durante permanenza in Marina, aveva
dovuto occultare quelle qualità. Se non avesse fatto
così, avrebbero cominciato a porsi mille domande e la sua
posizione sarebbe stata in pericolo. Quando poteva si allenava, ma
concluse che non fosse servito a molto, visto il K.O. contro Smoker.
- Smoker… -
pensò, asciugandosi il volto e
buttandosi in dietro i lunghi boccoli neri. Nonostante
l’avesse messa parecchio in difficoltà e stesse
facendo il suo lavoro, aveva visto nei suoi occhi una strana
inquietudine.
Aveva studiato bene il suo fascicolo: Smoker, per quanto fosse un
Marine, aveva le sue regole e agiva sempre secondo la sua coscienza. E
allora, perché rischiare di scatenare una guerra di quel
genere? Anche se poco poteva verso gli ordini dall’alto, era
sicura che uno come lui si sarebbe opposto ugualmente.
E c’era qualcosa di strano, soprattutto perché
sentiva in lui parecchia confusione, come se fosse obbligato a fare
determinate cose anche se in realtà non lo volesse veramente.
Tese l’orecchio per sentire se ci fosse qualcuno in giro, ma
la nave, almeno in quel punto, taceva: decise quindi di prendere la
porta e di dirigersi alle prigioni. Nel mentre Shanks era alle prese
con Ace, perché non fare una chiacchierata con Smoker?
Dopotutto il Rosso era il capitano dei suoi, non suo, e, nonostante si
trovasse sulla sua nave, non doveva rendere conto a nessuno.
Era pur sempre un membro del Fronte Rivoluzionario – passato
o presente, poco importava - e il suo lavoro era raccogliere
informazioni.
Scese rapidamente le scale che portavano al piano superiore alla stiva,
luogo ove ricordava che Shanks avesse ubicato le celle per i
prigionieri. Il Rosso detestava tenere delle celle sulla propria nave,
ma riconosceva il loro ruolo.
Aprì la porta del piano e vi scivolò
all’interno, cercando di commettere meno rumore possibile e
notò una cella di colore diverso, più
scintillante del metallo normale.
- Una cella di
agalmatolite – pensò stupendosi di
non trovare nessuno di guardia. Lentamente si avviò verso
questa e gli comparve uno Smoker ammanettato e legato come un salame,
con un umore che paragonarlo al nero pece sarebbe risultato quasi un
eufemismo.
- Non
c’è nessuno di guardia… Per
forza, conciato in quel modo e dentro a questa gabbia, dove vogliamo
che vada…? – ragionò, nel
momento in
cui il Commodoro sollevò su di lei il suo sguardo
sofferente, ma che tradiva lo stesso orgoglio.
“Che cosa vuoi?” sibilò freddamente
l’uomo. L’ultima cosa che in quel momento
desiderasse erano le visite di quei delinquenti.
Hikari prese ad armeggiare con la serratura della cella, tentando di
farla scattare: “Voglio scambiare due chiacchiere con
te”. E senza troppa fatica riuscì ad aprirla.
“Mi accenderei volentieri un sigaro e brinderei alla tua
compagnia, ma mi è un tantino impossibile” rispose
con voce roca, soffocando un gemito. Il risultato del volo che Shanks
gli aveva fatto fare, cominciava a farsi sentire ora.
La donna non badò alla frase di sarcasmo ed entrò
sicura, appoggiando la porta con delicatezza.
Smoker non se la passava egregiamente: la ferita alla tempia continuava
a sanguinare, aveva mezzo volto coperto di sangue e tutto
ciò serviva a dargli un’espressione abbastanza
inquietante, esacerbata da quegli occhi grigi che brillavano nella poca
luce della cella. In aggiunta aveva probabilmente qualche costola
rotta, vista la fatica che dimostrava a respirare.
Sciolse la bandana che teneva legata al braccio e si avviò
al lavandino accanto al piano dove il Commodoro era seduto e legato:
aprì il rubinetto e bagnò la stoffa fino ad
inzupparla.
Successivamente si avvicinò all’uomo, ma nel
momento in cui stava per mettergli il panno fresco e bagnato sulla
tempia, lui si schivò di colpo.
“Non toccarmi”!
Hikari sollevò un ciglio sorpresa: ne aveva ancora di
energie, nonostante le botte che aveva ricevuto!
“Ti serve una ripulita…”
commentò tranquillamente, ponendo la mano sinistra sulla
spalla di lui.
“Ti consiglio di togliere la mano da lì”
sibilò con voce roca e furente, mentre la donna si parava
innanzi al suo viso: “Sennò che mi fai? Mi
mordi?” rispose lentamente e con sarcasmo, provocandogli
quasi un travaso di bile.
“Stai continuando a sanguinare. Devo tamponarti la
ferita” proseguì, rialzandosi e poggiandogli il
panno contro la tempia. Il Marines sussultò per il dolore,
ma continuò a guardarla in faccia con
l’espressione contrariata.
“Come mai ti preoccupi così tanto per
me?” domandò ironico, serrando gli occhi a causa
di una fitta improvvisa alla tempia.
“Ci servi vivo, non morto” rispose la donna,
sciacquando il panno nuovamente e riavvicinandosi.
“Ah, è solo per questo… Dovevo
immaginarlo”.
“Che credevi? Che stessi flirtando con te?” e
questa volta Hikari si lasciò scappare una risata sincera,
come non faceva da tanto tempo.
Smoker assottigliò lo sguardo, espirando profondamente per
evitare di ricoprirla di insulti, ma un’altra fitta al torace
lo fece gemere rumorosamente.
La mora se ne accorse, ma non disse nulla, continuando a pulirlo dal
sangue, passando la stoffa sul viso del Commodoro, che in
quel momento cominciava a godere, suo malgrado, di quelle fresche
carezze.
Era a pezzi: per un istante continuò a tenere fisso lo
sguardo sul volto della donna, cercando a tutti i costi di capire il
perché di quel riguardo nei suoi confronti e mantenendo
quell’ espressione imbronciata e scazzata, tipica sua.
Però, era tanto il dolore fisico che alla fine decise di
abbandonarsi lo stesso alle cure di quella donna che neanche conosceva,
ma che gli stava regalando parecchio sollievo.
Fu la voce di lei a farlo tornare alla realtà.
“Ti servono dei punti... Per ora ti lego questo attorno alla
fronte, almeno continuerà a tamponare la ferita”
disse, sistemando il pezzo di stoffa. “E’ troppo
stretto?” gli chiese guardandolo negli occhi.
“No…” fu il solo commento che Smoker
proferì, spezzato da un nuovo sussulto.
Hikari lo guardò, non riuscendo a non provare un
po’ di pena per lui. Osservò ancora
l’uomo respirare e capì che la ferita al torace
doveva essere abbastanza grave.
- Shanks mi
ammazzerà… - pensò,
mentre
appoggiava un ginocchio a lato delle gambe del Marine, sul legno,
cercando il capo e il nodo della corda.
“Che diavolo fai”?
“Ti controllo le costole, perché più
che respirare stai rantolando…” rispose chiudendo
dolcemente le palpebre e riaprendo gli occhi nei suoi: “Mi
prometti di non fare cazzate, se ti slego”?
Smoker ricambiò il suo sguardo alzando il ciglio sinistro:
“Sono ammanettato, se non te ne fossi accorta”.
“Già” rispose Hikari, mossa da un moto
di ilarità, indaffarandosi con la corda.
“Lo trovi divertente, eh”?
“No, è solo che il Rosso si è
assicurato molto bene di non farti scappare o che altro”
concluse sciogliendo la corda e abbassandogli la giacca sulle braccia:
“Accidenti…” riuscì solo a
dire, notando un enorme livido violaceo tra la sesta e
l’ottava costola.
“Niente che il mio corpo non abbia già
provato” rispose il Commodoro, guardandola chinarsi innanzi a
lui ed esaminare la ferita.
“Lo so, ma siamo su di una nave, non in ospedale, sai
com’è…” ribatté
sarcastica “Dirò a Ben di mandarti giù
il medico di bordo”.
“Ma anche no”.
La donna sollevò piano il viso per andare ad incontrare i
suoi occhi: “Lo so che preferiresti morire piuttosto che
farti curare da dei pirati, e lo sai bene che Shanks non ti
farà sicuramente schiattare qua sotto…”
e prese una pausa, cercando di non pensare al fatto che ben presto
avrebbe dovuto rendere conto al Rosso e guardando il viso di Smoker
rabbuiarsi “Ma non è il caso di commettere
cazzate, caro il mio Cacciatore Bianco” concluse prendendogli
il viso tra le mani e alzando un ciglio per provocazione.
“In ogni caso, non permetterei mai che tu mi crepi qui
sotto” aggiunse, regalandogli un sorriso a trentadue denti.
“E perché mai?” rispose con ironia
l’uomo, che continuava a chiedersi se questa avesse un piano
ben preciso oppure fosse pazza da legare.
Hikari abbassò lo sguardo, accosciata com’era e
lasciò il suo viso, abbandonando le braccia sulle proprie
cosce: “Semplicemente perché sei il meno marcio
dell’allegra combriccola… E se dovesse succedere
un casino, a livello mondiale” e calcò bene queste
ultime due parole “Sono sicura che faresti la cosa
giusta” aggiunse riportando il suo sguardo nel suo.
“Per cui, uno come te, non ce lo lascerei mai crepare in una
cella”.
Il Commodoro proferì una bassa risata: “Io non
tradirei mai la Marina”.
“Sbagli. Tu non tradiresti mai la Giustizia, non la
Marina” rispose in un lampo la donna.
“Ho studiato bene il tuo fascicolo alla Sede Centrale, so
quasi tutto di te. So quando e dove sei nato, so della tua infanzia,
adolescenza, del tuo arruolamento in Marina, quali sono i tuoi
principi, come la pensi, come agisci e come non ti preoccupi di trovare
appigli per la tua condotta particolare…”
proseguì con un sorriso sghembo “Uno come te, se
fosse marcio dentro, a quest’ora sarebbe al posto di Sengoku,
ma so che a te va bene così, non è
vero”?
Smoker non rispose, assottigliando però il suo sguardo e
cercando di portare il discorso sulle informazioni in sé,
non sul loro contenuto, perché capiva che la donna innanzi a
lui non era l’ultima arrivata: “Come fai a sapere
determinate cose su di me”?
Hikari sorrise desolata: “Sapere dove stavo io prima del
nostro scontro, non ti farà piacere”.
“Tu non sei un pirata, vero?” rispose il Commodoro
“Non ho informazioni su di te, non so il tuo nome e mai ti ho
mai visto per mare…” proseguì sicuro.
“No, non sei un pirata…” e rise
amaramente “Tu sei una spia dei Rivoluzionari”.
La donna schioccò la lingua sul palato: “Duecento
punti per Smoker, mi hai scoperta!” fece ironicamente
“Sapevo che non eri uno stupido” concluse posando i
suoi occhi color ametista nei suoi, ma fu spinta improvvisamente da una
spallata dell’uomo contro le sbarre della cella.
“Che detesto i pirati lo sanno anche gli
scogli…” e premette di più il suo corpo
contro quello della donna, per immobilizzarla ulteriormente
“Ma odio ancora di più la gente come te”
concluse digrignando i denti.
Hikari, malgrado l’attacco improvviso del Marine, non si
scompose più di tanto, sollevando il suo viso a pochi
centimetri da quello dell’uomo e cacciando un sorriso
ironico: “Tu sai bene che non è così,
Smoker… Perché le cose che non sai del Governo
Mondiale sono molte di più di quelle che sai”.
Il Commodoro continuava a guardarla con sguardo truce: aveva ragione in
tutto, ma diamine! Lui era un Marine! La cosa che gli faceva ribollire
il sangue nelle vene era che, innanzi a quella donna, si sentiva un
libro aperto. Quegli occhi chiari, dal taglio stretto, avevano la
capacità di penetrargli l’animo, e mai, in vita
sua, si era sentito così indifeso e prevedibile. E tutto
ciò lo rendeva particolarmente nervoso, anche se la donna,
fin ora, si era comportata in modo impeccabile, con una gentilezza
sconcertante per appartenere ad una fazione nemica.
Ed oltre tutto sapeva davvero molte cose, fin troppe. Certe
informazioni, ne era sicuro, erano conservate negli archivi della Sede
Centrale ed era difficile che qualcuno di esterno ne venisse in
possesso.
- A meno che…
- pensò, continuando a tenere in
scacco la donna – Ma
certo, si sono infiltrati nel
Governo…
“Quanto hai lavorato in Marina”?
Hikari ampliò il sorriso: Smoker era davvero in gamba.
Allora erano vere le voci che il suo grado dipendeva esclusivamente
dalla condotta che osava tenere ed imporre. Era bravo nei ragionamenti.
“Quasi dieci anni”.
“Tsk…” fu il solo commento che
riuscì a proferire il Commodoro, abbassando lo sguardo.
Dragon era da tempo che li osservava con occhi invisibili.
“Mi stai guardando le tette”?
“Ma vai al diavolo!” sbraitò in preda ad
una crisi isterica, seguita da una risata sguaiata, e sempre sincera,
di lei. Quel Marine superava davvero le aspettative!
“Se non fossi ammanettato a quest’ora
t’avrei insegnato a gasarti di meno!”
continuò con un tono di voce molto irritato.
“Ne sei proprio sicuro?” domandò a bassa
voce lei, sprigionando parte del suo haki, ma l’uomo porse
resistenza e non si mosse dalla sua posizione, continuando a guardarla
furibondo. Si trovava sulla nave di uno dei Quattro Imperatori,
ammanettato, ferito e alle prese con una donna che si divertiva a
prenderlo per i fondelli.
Ma un cigolio lo interruppe da quei pensieri furibondi, focalizzando
l’attenzione sulla figura appostata alla porta della cella.
Anche Hikari, sentendo quel suono, girò la testa di scatto,
realizzando l’ultima cosa che doveva verificarsi.
Shanks era fermo sull’uscio, con uno sguardo da terrorizzare
anche uno della Flotta dei Sette.
“Che sta succedendo qui”?
Il suo tono era freddo e parecchio contrariato, le labbra strette e
leggermente piegate all’ingiù, la mascella serrata
e quelle fiamme scarlatte che da un lato gli ricadevano sul viso.
Smoker indietreggiò lentamente, abbandonando la presa sul
corpo della donna, restando a fissarlo, mentre Hikari si era rimessa in
posizione eretta e si era avviata, lentamente, verso di lui.
Shanks era incazzato come una faina, glielo si leggeva in faccia e lei
lo sapeva bene: sapeva che detestava la gente che si prendeva la briga
di fare quel che gli pareva sulla sua nave, senza la sua approvazione.
Ed aveva appena infranto quella basilare regola.
“Perché il Commodoro è stato
slegato?” domandò lui, guardandola negli occhi.
Sì, era indubbiamente furibondo.
“Smoker ha una brutta ferita al torace e-” ma un
sonoro manrovescio arrivò sul suo viso come un fulmine,
senza darle tempo di spiegare la faccenda. Si ritrovò con il
volto girato dall’altra parte, con il Marine che osservava la
scena letteralmente allibito.
Nel mentre Shanks abbassava la mano, shockato da quel suo stesso gesto,
Hikari si era ricomposta e lo stava guardando con quelle gemme
violetto, in una maniera che neanche nei suoi incubi ricorrenti avrebbe
potuto immaginare.
Un rivolo di sangue le scese dalle labbra, su cui si passò
le dita: “Se non vuoi sentire spiegazioni, allora evita di
fare domande” commentò con sdegno, prima di
passargli a fianco ed uscire dalla cella con passo veloce.
Non aveva esercitato l’haki e Shanks sapeva bene il motivo:
avrebbe polverizzato la nave. Se lei era stata capace di farlo
incazzare, lui era stato un campione a sfiorare un’ecatombe.
- Sono un emerito
coglione – pensò, mettendosi la
mano sul volto e chiudendo gli occhi, col cuore che galoppava
furiosamente nel petto e uno Smoker, ancora fisso innanzi a lui e senza
parole.
-
TO BE CONTINUED
-
- Un passo indietro... Poi
sempre avanti -
Ok. Signore... Non
guardateci così male. Vediamo diversi occhietti schizzare
fuori dalle orbite... Allora, piccola spiegazione sul finale di questo
capitolo: la scelta controversa di fare Shanks così
aggressivo l'abbiamo ponderata a lungo (fino a stasera, addirittura
xD). Noi ci siamo immaginate il carattere del Rosso, perchè
è tutt'altro che definito nel manga, e di riflesso abbiamo
dedotto che, per quanto buono sia - perchè è
buono - c'ha la lava nelle vene. E piglia fuoco come l'erba secca (in
privato, s'intende), salvo poi pentirsene e darsi puntualmente dello
scemo. xD
Non stiamo a spiegare
oltre questa cosa, nè il carattere di Shanks da noi
adottato, perchè avrete modo di scoprirlo col proseguo della
storia, oltre al fatto che sarà ben incentrata sui rapporti
tra i protagonisti e non.
Sappiate solo che
è stata una scelta abbastanza combattuta, con un filo
logico. :)
Detto ciò,
passiamo alle recensioni!
- Angolino di
Beatrix -
@Huntergiada:
ahahahaha! xD Ciao caVa!
Allora,
sì... Diciamo che è meglio non farlo arrabbiare
il Rosso. Anzi, è meglio non punzecchiarlo quando
è teso. Sarà buono e caro, ma in una situazione
ove su di lui grava uno dei perni dell'equilibrio mondiale, potrebbe
scppargli la pazienza. E sia nel capito precedente, che in questo - da
come hai potuto leggere - Hikari è andata molto vicina nello
sfiorare l'ecatombe! ^^''' E viceversa, ovvio. Perchè Hikari
non è una che le manda a dire.
Fuor
dubbio è che Ace s'intrighi senza rimedio in queste
faccende: quando mai si è fatto da parte, pensando ai fatti
suoi? xD Mai, ecco. La risposta è eloquente...
Certo
è che tutti s'impegnano a far scappare la pazienza al Rosso.
xD
Grazie
per la recensione caVa!
Un
abbraccio e alla prossima!
@Red
Queen: oh
mia Regina, salve caVissima! ^^
Dunque,
dunque, dunque: noto con piacere i tuoi lati masochisti, quanto alla
fine del capitolo. xD Ti dirò, strangolerei volentieri chi
mi tronca i capitoli in questo modo (Yuki e me medesima inclusa),
però riconosco che giovano alla suspance. xD
Leggendo
questo capitolo (il 17), ti sarà lampante il mio amore
perverso verso il Rosso in sinergia con la scrittura. Non
c'è nulla da fare... Più li amiamo,
più li facciamo soffrire. Amen.
Tuttavia,
gliel'abbiamo fatta scampare - sia a lui stesso, che ad Ace - nel
precedente. Perchè... E' ormai assodato che si ragioni
meglio a stomaco pieno, no? Soprattutto con Pugno di Fuoco a fianco.
Eh. E poi, un po' di tranquillità delle volte non guasta,
tenendo conto che abbiamo visto il nostro sfregiato preferito darci di
strategia bellica. :p Io Shanks me lo immagino molto calcolatore... Il
che mi porta a sbavare sempre di più. ** *parte il delirio
ormonale adolescenziale* xD
In
ultimo, ti farò ridere: abbiamo steso proprio una specie di
linea temporale a giorni "reali", per ovviare alla dispersione dei
tempi, ecco. Speriamo solo di aver fatto un buon lavoro. ^^'''
Una
abbraccio e grazie per la recensione, tesoVa.
Alla
prossima!
@Akemichan:
bentornata dagli esami tesoVa!
Non
preoccuparti, ti capisco benissimo. E, perchè ci sono
passata anche io, e perchè in questo periodo il lavoro mi
sta distruggendo. -.-
Dunque,
risposte a random, che non mi piace dare risposte in stile lista della
spesa. xD Per quanto riguarda Ace, il nostro amato cerino ambulante xD,
il perchè della mazziata serviva per esigenza della trama in
toto. Non posso dirti nulla a riguardo, ma capisci da sola il
perchè l'abbiamo fatto siringare di agalmatolite. E'
abbastanza intuibile. Invece, per il convincimento, siamo proprio
sicure che sia convinto appieno? xD Dai, non è
così tonto come sembra. E anche qui, non posso dirti altro
che "vedrai", perchè diversamente svelerei spoiler su
spoiler. xD
Quanto
a Shanks, noi ce lo siamo sia immaginate come un lupo travestito da
pecora che come un grande stratega. Aggiungici che ama il controllo e
che ha due bombe ad orologeria, anzi, 3, contando il Commodoro adorato
a bordo, e capisci quanto possa essere nervoso e quanto, quindi, brami
ancora più il controllo delle situazioni.
E
di fatti, se noti, gli effetti su suo sistema nervoso si sono notati...
^^''' E' indubbiamente stressato.
In
ultimo, Ben e Hikari: avrai modo di scoprire molto su loro due, andando
avanti. Ben è uno dei miei personaggi preferiti, anche se
non è mai stato presentato appieno. Tuttavia, l'immagine che
mi sono fatta di lui, basta ad amarlo. Mi piace credere nelle
sensazioni personali, ecco. :) Hikari sembra tutto così
austera, ma è molto ma molto insicura e debole. E ha una
paura tremenda di Shanks, perchè sa che va in panico tutte
le volte che lo vede. E che le sue parole riescono a ferirla come
nessun altro.
Quando
si parla di amore e dolore, eh?
Un
abbraccio tata! Alla prossima e grazie per la recensione! ^^
@KH4:
Ale-chan...
Quello
che hai scritto nella recensione è ciò che
più potrebbe far piacere al lettore. L''abilità e
il merito comunque vanno alla mia collega, perchè il
capitolo è suo. ^^ Sono felice che l'abbiate apprezzato:
benchè la distribuzione dei capitoli - sulla stesura intendo
- ogni capitolo è come se l'avessimo scritto entrambe. :)
Per cui, grazie.
Shanks
ha dovuto per forza giocare sporco. Non può permettere che
Barbabianca venga a conoscenza della faccenda, scontroso
com'è. E se Ace non si riesce a convincerlo, è
finita.
Cosa
non si aspetta Shanks, comunque, è che Ace è
molto più intelligente e calcolatore di quanto possa dar a
vedere. e di fatti, su tutti i fronti, se ne vedranno delle belle, non
dico altro. xD E poi... Ora è disoccupato. Vuoi non farti i
cavolacci degli altri, no? xD
Ecco
qui il capitolo dedicato ad Hikari e al Commodoro: mancavano ancora
loro due, come coppia tematica, via... Ma comunque Smoker non
è uno che fa colpi di testa. Ha autocontrollo da vendere
alla fine e non è uno sprovveduto. Tranquilla, cercheremo di
trattarlo con i guanti. xD
Aspetto
un tuo parere. ._. Ho un po' paura in generale, soprattutto per la fine
del capitolo.
Un
abbraccio e grazie per la recensione caVa!
Alla
prossima!
@MBP: Marta
baka-chan! ^^
Beata
te che ce la fai a recensire... Ho in arretrato 3000 capitoli vostri...
Mi sento una stronza. T_T
Comunque,
veniamo alla storia, va, prima che mi prenda male...
Diciamo
che Shanks ha cominciato a mettere le carte in tavola, cercando di
lavorarsi Ace. Ace che -inaspettatamente- mantiene la calma, mentre
Hikari proprio ce la mette tutta per fare incavolare il Rosso. Il tutto
innanzi ad uno Smoker che non sa più che pesci pigliare. xD
Bel
quadretto, no? xD
Tra
Hikari e Shanks ne succederanno di tutti i colori: sono due testoni...
Anzi, quella nave è piena di testoni! O_O Fai te... xD
Alla
prossima baka! :D Grazie per la recensione!
Un
abbraccio!
@Dark_Glo:
benvenuta caVissima! **
Cioè,
ti sei letta tutti i capitoli in due giorni? O_O Ma veramente?
Mi
viene male solo a pensarci! xD Tesoro, ti saranno venuti gli incubi,
scommetto. xD La cosa mi lusinga al quanto, davvero, quindi ti
ringrazio con tutto il cuore.
Mantieni
la calma: niente cose brutte. La fic è stata finita prima di
quell'odiosissimo capitolo. Ci saranno casini, ma il tutto si
svolgerà prima del Banaro e del proseguo dell'opera
originale. :)
Un
abbraccio e alla prossima!
Grazie
per la recensione e i complimenti! ^^
- Angolino di
Yuki -
@HUNTERGIADA:
Ciao caVa, come va?
occhio ai tappeti vari che non voglio essere
responsabile di lividi e botte varie ^^
Uno dei primi faccia a
faccia tra Ace e il fumoso è andato,
anche se presto ne vedrete altri! Ovviamente, Smoker mica lo possiamo
dimenticare, anche se è prigioniero avrà un suo
spazio ^^
Ovviamente Ace
preferirebbe riprendere a dar la caccia a Barbanera,
sappiamo tutte com'è fatto e di starsene buono buono non
è capace. Tuttavia, di fronte a un imperatore che ti viene a
dire di startene buono e senza poteri, non può fare molto
nemmeno lui. Quindi è costretto a questa bizzarra convivenza
in cui ne vedremo delle belle xD
Un abbraccio
A presto ^^
@Red
Queen:
Ciao caVissima **
Siamo sadiche, che ci
vuoi fare? XD Ammettilo che ti piace anche per
questo la storia, se non ti lasciassimo lì con il fiato
sospeso verrebbe nemno il bello dell'attesa estenuante xD
Bhè, Shanks
ha avuto a che fare con Rufy, quindi qualche
trucchetto se lo ricorda e lo applica. Scherzi a parte, il punto
fondamentale che ha tenuto segreto Shanks è quello che
probabilmente sta più a cuore a Ace, ovvero il rischio che
corre Barbabianca. Quindi sì, non ha mentito, ma non ha
detto nemmeno tutto =P
Anche se la storia
è lunga non per questo l'abbiamo
trasformata in Beautiful due la vendetta. L'esigenza di fare tanti
capitoli era quello di dare il giusto spazio anche a personaggi che
magari non erano sì principali ma era ingiusto ignorare **
Oh, gli happy ending
sono d'accordo che bisogna saperli stendere,
però io li preferisco assolutamente! Non riesco proprio ad
accettare i sed ending per una questione molto semplice: mi basta la
vita in cui non va tutto bene, almeno nella fantasia lasciamo che tutto
finisca per il meglio, altrimenti ci tagliamo le vene xD Poi concordo,
eh, alcuni happy ending fanno ribrezzo da quanto non stanno bene con il
resto della storia e lì effettivamente pure io vedrei
un'altro finale - anche se non comincerei la storia poi xD
Un abbraccio
A presto ^^
@Akemichan: Ciao tesora ^^
Che bello risentirti **
Come stai?
Facciamo con ordine, se
no mi perdo:
Capitolo 14: allora, hai
ragione, pure io sono stufa di vedere Ace mal
menato e sempre grondante di sangue, ma quando abbiamo steso questo
capitolo io e - un po' meno - Bea eravamo piene di fiducia e ci
aspettavamo che andasse tutto a finire bene. Se fosse per me, Ace
sarebbe sempre in forma ^^ Sono contenta che la nostra Hikari ti appaia
un personaggio che lascia il contorno della storia realistico, era
proprio quello che volevamo e per questo non l'abbiamo resta troppo
forte - sarebbe stonato con il contesto.
Capitolo 15: Sono felice
che la mia scelta dei due punti di vista ti
sia piaciuta. E' stata un po' un azzardo perché io non sono
brava nelle prime persone e poi era comunque complicata la situazione
da rendere per entrambi. Ho optato per questa scelta perché
mi sembrava l'ideale rendere in quel momento cosa pensassero i due,
così da gettare le basi per dopo!
Capitolo 16: Ace non
è che sia molto convinto di rimanere
lì, ma che scelte ha? Non ha poteri al momento, è
sulla nave di un imperatore e per di più sono coinvolti i
rivoluzionari! Quindi alla fine le sue possibilità erano
poche. La schena di Shanks che si arrabbia per quello che aveva detto
Hikari è molto carina ed è una piccola rivincita
della mora in qualche modo =P
Un bacio
e alla prossima ^^
@KH4:
Ciao Ale-chan ** Come
va? spero che tu sia meno sommersa dallo studio
di me, io non vedo l'ora che arrivi il 15 di luglio così
sono finalmente in vacanza xD
Davvero questo capitolo
ti è piaciuto così tanto?
Sono contentissima **
E soprattutto mi fa
piacere che i personaggi restino sempre OC, cosa a
cui teniamo particolarmente sia io che Bea. Ovviamente riempire la
pancia a Ace prima di parlarci è una mossa vincente, alla
fine lo sappiamo sono fatti lui e Rufy, basta mettergli la carne
davanti e sono contenti - non capiscono più nulla xD
Per quanto riguarda
ciò che farà ora Ace
è da scoprire, non si può rivelare il piano
malvagio delle due scrittrici ^^
Per quanto riguarda
Smoker... bhè, lo sappiamo
com'è fatto, quindi decisamente il pranzo non è
l'arma ideale per stenderlo xD
Un abbraccio **
A presto, caVa **
@MBP:
Bakuz mia, come sta?
Sono contenta che anche
questo capitolo ti sia piaciuto tanto!
Ovviamente Shanks non
poteva permettersi di rivelare tutto, altrimenti
Ace non sarebbe mai rimasto lì e nonostante la sua pessima
condizione fisica sarebbe ripartito incurante del pericolo - come
sempre -_-
Hikari è
meglio non irritarla, altrimenti sono guai per
tutti xD Purtroppo alcune cose non subito si capiscono e poi si creano
certe situazioni... non dico altro =P
Un bacio :*
@Dark_Glo:
CaVa, che gioia
risentirti *______*
Sono contenta che la
storia ti piaccia e che la trovi avvincente! Sei
stata un fulmine a leggerla, complimenti ^^
Spero davvero che anche
tutti i prossimi capitoli possano piacerti!!!
Un abbraccio
e a presto!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 18 *** Collisione Inaspettata ***
Non aveva
controllato la rabbia e la tensione, non si era accorto che
il suo braccio era partito da solo, andando ad infrangersi con violenza
sul quel viso che mai avrebbe voluto toccare in quell’atroce
maniera.
Un manrovescio. Le aveva dato uno di quei manrovesci che a stento aveva
riservato a qualcuno, ma il braccio si era totalmente distaccato dalla
connessione neurale: non gli fosse rimasto solo quello, se lo sarebbe
volentieri preso a morsi.
E se non controllava neanche più i suoi gesti, significava
che si trovava parecchio nei guai: se perdeva il controllo per una
stupidaggine del genere, cos’avrebbe fatto in una battaglia,
con lei a bordo? Avrebbe spazzato via un’intera isola?
Avrebbe spedito tutti quanti all’Inferno, tanto che
Belzebù avrebbe fatto baracche e burattini e si sarebbe
trasferito in Purgatorio, giusto per mantenere la distanza di sicurezza
da quel diavolo dai capelli rossi.
Alzò lo sguardo su Smoker, che si era riseduto e respirava a
fatica: vedeva bene l’espressione basita che tentava di
contenere, ma i suoi occhi grigi scintillavano di… terrore?
- Eh, certo…
Entro qui e meno uno che lui crede sia dei
miei… Do da pensare parecchio -
formulò
mentalmente, mentre si avvicinava all’uomo.
“Alzati” commentò abbassando le spalle,
sospirando leggermente. Il Commodoro capì che doveva
trovarsi veramente in un manicomio, viste le cose che stavano
succedendo. Continuando ad osservare sorpreso il Rosso,
ubbidì senza fiatare e si alzò.
Non si era mai trovato di fronte a Shanks ed era spiazzato: ora come
ora pareva una persona normalissima, ma pochi secondi prima, se avesse
potuto – o voluto – avrebbe staccato la testa dal
collo a quella donna.
Che poi, si chiedeva il perché di una reazione
così spropositata: era famoso per la sua forza, ma anche per
le sue buone maniere. E non ci capiva più un accidente.
Nel mentre che era assorto nei suoi pensieri, Shanks stava scrutando il
livido violaceo su suo fianco: “Ti serve un medico”.
“La proposta me l’ha già fatta quella
donna. E la risposta rimane la stessa: no”
commentò il Marine con il suo solito tono lugubre.
Shanks piegò un angolo della bocca verso l’alto,
sorridendo: “E perché”?
“Perché non voglio nessun tipo di cura da parte
vostra”.
“Quante stronzate…” ribatté
sarcasticamente, avvicinandosi all’uomo con sguardo sicuro.
“Non so se sia chiaro o meno il concetto: sono io che comando
qui” proseguì assottigliando lo sguardo
“Quindi sono io che decido per te” e si
servì del suo haki, provocando una sferzata che spinse
contro al muro il Commodoro.
Sguainò la spada e la puntò alla gola
dell’uomo: “Smoker… Qui sono io che ho
il coltello dalla parte del manico, e te l’ho spiegato anche
prima, in spiaggia. Quindi” e sorrise “A me di te
frega relativamente. E non ti temo. Ma non sono quel tipo di pirata,
anche se preferirei che tu non mi sfidassi. Per cui, te lo chiedo con
cortesia: datti una calmata e pensa bene a quello che dici o che
fai” concluse rinfoderando la spada.
Il Commodoro sorrise amaramente: “Lo so che non è
saggio sfidarti, Rosso. Ho visto con quanta facilità perdi
il controllo…” disse alludendo alla scena di pochi
minuti prima.
“Con lei è una questione diversa”
biascicò incupendosi parecchio, al che Smoker
alzò un ciglio provocatorio, condito con un sorriso
malizioso: “Ah, capisco”.
Shanks rimase parecchio interdetto: lo stava provocando? Che cosa aveva
capito?! Cioè, aveva capito veramente la situazione o si
stava divertendo a giocare con la morte?
- Stai calmo
– si ribadì mentalmente, cercando di
recuperare il controllo, ma l’espressione del Marine lo stava
facendo innervosire parecchio.
“Non mettere il naso negli affari che non ti
riguardano” lo ammonì con uno sguardo di sfida, ma
il Marine non demorse.
“Spiegami quel manrovescio, Rosso: è stato
perché mi ha slegato o perché ci hai trovato
così… vicini?” domandò il
Commodoro, ben sapendo cosa avrebbe rischiato.
Ed infatti la reazione di Shanks non si fece attendere:
sviluppò la potenza del suo haki e lo fece accasciare a
terra all’istante, in ginocchio, con la testa che gli girava
e il fiato che gli mancava. Si avvicinò minaccioso,
prendendolo per il bavero della giacca e tirandolo a sé:
“Non osare”.
“Ora so qual è il tuo punto debole”
commentò tra le fitte al torace, mantenendo il ghigno di
sfida.
“Ringrazia che il tuo l’ho rispedito a casa
illeso” ribatté altrettanto malizioso, capendo che
la via delle percosse non risultava essere la migliore: “Non
pretendere di tenere scacco me, quando non sai chi hai
davanti” disse lentamente “O preferisci che mandi
il mio Vice ad affondare la tua ammiraglia che sta tornando al Quartier
Generale”?
“Ed io continuo a ripeterti che non lo faresti mai: non ti
conosco, ma conosco la tua fama. Anzi… Sto facendo la tua
conoscenza, e se fossi come tanti altri a quest’ora mi
avresti giù ucciso” rispose Smoker, quasi
sibilando.
Shanks sorrise rassegnato: “Sappi che ho appena dato un
manrovescio alla donna che ho sempre amato, che amo e che non
riuscirò mai a smettere di amare” lo
raggelò, lasciandolo andare e lasciandolo senza parole.
“Ed ora voltati” gli ordinò, ma senza
quella freddezza nella voce. Anzi, sembrava quasi che gli stesse
chiedendo una cortesia.
Smoker ubbidì, decidendo di seppellire per il momento
l’ascia di guerra: sentiva che gli stava, probabilmente,
salendo la febbre e continuare a sfidare quel pirata in quello stato
era una palese pazzia.
Il Rosso estrasse dalla tasca le chiavi delle manette, e dopo un
istante d’esitazione fece scattare la piccola serratura:
“Ora ascoltami, seriamente” disse, facendolo
voltare “Ti serve un medico e non mi va di segregarti qui
sotto” proseguì guardandolo negli occhi:
“Ti porto su, senza manette… Ma sappi una cosa:
come ha fatto Hikari, so bloccarti anche io con estrema
facilità. Se provi a fare un passo falso, non solo faccio
saltare in aria la dinamite che ho sistemato
sull’ammiraglia” disse, mentre Smoker sgranava gli
occhi incredulo “Ma ti sparo in vena una di quelle fiale che
con tanto amore hai conficcato nella schiena a Pugno di
Fuoco”.
Il Commodoro si massaggiò i polsi, ragionando che per
l’ennesima volta si trovava a dover dare retta ad un pirata.
“Io sono buono e caro, ma ripeto: non ti conviene sfidare la
mia pazienza” concluse, dandogli una pacca sulla schiena e
conducendolo al piano superiore.
Hikari si era gettata di corsa su per le scale, a testa bassa, tentando
di trattenere le lacrime. Lacrime che aveva promesso di non versare
più per quell’uomo, ma che si stavano accavallando
sotto i suoi occhi e che sapeva di non riuscire a trattenere ancora per
molto.
Non era per il dolore e la ferita al labbro: era per il gesto in
sé. Shanks, per quanto ne sapeva, non aveva mai alzato le
mani su una donna, e quel gesto più che averla ferita al
viso, l’aveva ferita nel profondo.
Un’altra volta.
Corse per il corridoio, senza preoccuparsi di dare spiegazioni agli
uomini del Rosso che stavano per caso passando di lì,
preoccupandosi solo di raggiungere un posto isolato ove sfogare la sua
rabbia e il suo dolore: sapeva che Lucky e compagnia cantante le
volevano ancora bene, come gliene voleva Ben, ma in quel momento non
voleva dare spiegazioni a nessuno. O meglio, non voleva incasinare
un’intera ciurma a causa degli attriti tra lei e quel
disgraziato del loro capitano.
Girò l’angolo a sinistra, con una
velocità mostruosa, ma non ebbe tempo di schivare
‘ l’ostacolo ’, che per caso le si era
parato davanti.
Un ostacolo con i capelli neri, cappello da cowboy e tante lentiggini
sul viso.
“Ma che diavolo?!” mugugnò Ace,
massaggiandosi la testa e rialzandosi in piedi: erano finiti entrambi a
gambe all’aria, dopo un frontale parecchio doloroso.
“Scusami” fu il commento frettoloso di Hikari, che
stava accingendosi di nuovo a correre via. Sentiva che sarebbe esplosa
da un momento all’altro e doveva evitare di stare in un
locale chiuso, o avrebbe fatto danni.
Ace era ancora rintronato dalla botta clamorosa che aveva preso sul
pavimento, ma ciò non gli impedì di notare il
rivolo di sangue che scendeva dalle labbra della donna.
“Che ti è successo?” aveva domandato
cercando di guardarle il viso, ma lei si era spostata a lato e si era
incamminata di nuovo per la sua via di fuga, cercando di evitare il suo
sguardo indagatore.
“Nulla di cui ti debba preoccupare”.
Convinto di andare a fondo della faccenda, Ace non esitò a
strattonarla per un braccio e riportarsela davanti, ma Hikari teneva la
testa bassa e le vene che pulsavano notevolmente.
“Oh, calmati un attimo! Hai il labbro spaccato”!
“Lasciami andare Ace”!
“Aspetta!” e continuava a trattenerla con una presa
poderosa: doveva essere successo qualcosa di grave, una rissa o
qualcosa del genere.
- Eppure Smoker
è ammanettato – pensò
mentre ostacolava i movimenti della donna, che a sua volta cercava,
invano, di divincolarsi dalla presa di Ace.
“Hikari, venvia, spiegami che è
successo!” domandò per l’ennesima volta
il moro, ma lei si girò di scatto, con gli occhi che
traboccavano rabbia e rancore: “Non sono affari
tuoi!” gli aveva urlato, riversando un’onda
d’urto particolarmente potente sul torace nudo di Ace,
aprendo un taglio terribile.
Anche se poco profondo, era di notevoli dimensioni: non se ne era resa
conto, e vedendo il sangue defluire dalla ferita si mise le mani sulla
bocca, incredula.
Ace aveva abbassato gli occhi sul suo stesso torace: neanche lui si era
accorto di cosa fosse successo e aveva solamente sentito una fitta
sopra lo sterno.
“Oh mio dio… Scusami, non…”
Non avrebbe mai voluto far del male a quel ragazzo, anche se poco prima
l’aveva cazziato e mazziato per benino. Non aveva ragione per
far del male ad Ace. Soprattutto per colpa delle gesta efferate di quel
diavolo dai capelli rossi.
Il moro aveva sollevato di nuovo il suo sguardo, vedendo
l’espressione sconvolta della donna e si era portato una mano
al petto: “Ma tu mi spieghi come cazzo funzioni”?
“Ti prego, scusami” e aveva le lacrime agli occhi,
un po’ per il dispiacere, un po’ per la rabbia di
non riuscire a controllarsi “Perdonami Ace, non volevo farti
del male” e le lacrime cominciarono a scendere inesorabili.
Il ragazzo la guardava basito: prese l’asciugamano che
portava in spalla e si asciugò la ferita, tentando poi di
far ricorso ai poteri del frutto del diavolo, ma con scarso successo.
Ritornò a guardare Hikari, che aveva il volto rigato dalle
lacrime e continuava a guardare il danno che aveva combinato con gli
occhi sgranati: “Dai, lascia stare… Non
è nulla di grave”.
“Mi dispiace…” mormorò tra i
singhiozzi, i nervi a pezzi.
“Oh, non c’è il caso di disperarsi! Non
fare così!” rispose allegramente, ma lei era
davvero disperata tanto che gli stava quasi facendo tenerezza.
- Questa è
bella… - proferì
mentalmente, mentre lei si accasciava contro il muro e si rannicchiava
a testa bassa. Si accosciò di fronte a lei, anche se
continuava a non capire che cosa le stesse succedendo, a parte il
rammarico per averlo ferito.
“Hikari, stai bene”?
L’unica risposta che ricevette fu un ‘no’
con la testa.
Le tese la mano: “Vieni, andiamo fuori…”
e la tirò in piedi, mentre lei cercava disperatamente un
qualcosa per soffiarsi il naso e si vergognava in una maniera clamorosa.
“Eh, ho solo l’asciugamano sporco di
sangue…” commentò desolato il moro,
porgendoglielo, ma a lei andava bene ugualmente. L’importante
era dissimulare quella crisi nel minor tempo possibile.
Si asciugò la faccia e si soffiò il naso nella
stoffa: non era molto principesca come cosa, ma a lei non gliene
fregava un emerito cavolo delle buone maniere. Non in quello stato.
“E’ conciato da buttar via!” rise Ace,
indicando l’asciugamano bianco, che di bianco ormai aveva
solo il ricordo e cercando di farla sorridere. “Dai, andiamo
sul ponte a prendere un po’ d’aria, poi pensiamo a
sistemare il resto” concluse additando il suo di taglio e
quello della ragazza.
Con lo sguardo piantato sul pavimento e con Ace che le cingeva le
spalle, si avviarono sul ponte, cercando un posto protetto da qualsiasi
occhio indiscreto possibile.
- TO BE CONTINUED -
- Un
passo indietro... Poi sempre avanti -
Buon...a notte gente! O_O
Scusate l'ora e scusate
se non abbiamo aggiornato oggi ma entrambe siamo con l'acqua alla gola
(e notate che io sto in ferie -.- Ma vaff...).
Cambiando discorso...
Ma non li trovate
meravigliosi sti quattro? ** Il Rosso che vorrebbe prendere a testate
il muro, ma che deve cercare di restar lucido per non dare
soddisfazioni al Commodoro. Quest'ultimo che trova tutto ciò
molto divertente, anche se si preoccupa di non esagerare troppo con il
sadismo e la provocazione, siccome ha davanti uno dei Quattro
Imperatori in preda ad una crisi di nervi - il che non è
esattamente il massimo.
Poi abbiamo Ace,
travolto da quel fuime in piena che è Hikari, insistente ed
atto a recuperare la nostra mora in qualche maniera. Ed infine lei,
ferita ed umiliata, che se non rasa al suolo il Vento dell'Est
è un miracolo.
Che bei momenti... xD
E manca ancora tutta la
popolazione del Vento dell'Est all'appello... Soprattutto un certo
Vice, ma arriverà anche lui... :3
Ma passiamo alle
recensioni, caVe! ^^
- Angolino di Beatrix -
@Huntergiada: Ciao
caVa!
Allora,
diciamo che Smoker ha reagito così perchè si
è accorto troppo tardi della vera natura di Hikari. Credeva
che fosse un pirata, ma c'era qualcosa che non lo convinceva... La sua
reazione "brutta" non è tanto il fatto che lei stia dalla
parte di Dragon (lui lo conosce - Rogue Town), quanto il fatto che sia
stata una spia infiltrata in Marina. Con l'aggiunta di un piccolo
bluff, da parte del Commodoro. Spiego questo, perchè non
è scritto chiaro e tondo, ma sarà una cosa
abbastanza rilevante più avanti. :3
Come
hai potuto capire, il Rosso ed Hikari non sono propriamente due tipetti
tranquilli, quando si trovano faccia a facci. Diciamo che Hikari
è quella che fa perdere la calma a Shanks, viceversa lui
è quello che fa perdere ogni difesa a lei. Sono due disastri
- e ci credo che Smoker ci rimanga allibito! xD
Grazie
per la recensione caVa!
Un
abbraccio e alla prossima! ^^
@MBP: Marta
baka-chwaaaan! ** AmoVe!
Mi
pari in apnea ad ogni capitolo! xD Dehihoho!
Hai
visto che macello che è successo? Sinceramente mi fa un po'
pena Shanks... L'abbiamo trattato davvero troppo male... Ma ce lo siamo
immaginate così, calmo e stratega, ma che se è
invischiato col cuore di mezzo arriva a non capirci più
nulla, col risultato che il sangue al cervello gli vada spesso e
volentieri! ^^'
Smoker
non ha parole, ovvio. u_u Sinceramente non so con chi abbia
più piacere di trattare: se l'Imperatore o la
Rivoluzionaria... xD
Alla
prossima tesoVo!
Un
abbraccio e grazie per la rece. ^^
@KH4: ciao
Ale-chan! ^^
Sono
felicissima che tu abbia apprezzato questa coppia narrativa... Al tempo
morivo dalla voglia di trattare i due assieme, complice anche il loro
carattere ostinato, ma anche la loro sottile ironia. ^^ E, ti confesso,
che è stato estremamente divertente trattarli: è
uno dei capitoli nei quali mi sono divertita di più, te lo
giuro e quindi mi fa piacerissimo sapere che tu l'abbia apprezzato. ^^
Vera
è la tua analisi: per quanto sia burbero e scontroso, Smoker
talvolta fa uscire da sè il suo cuore nobile. La scena del
gelato di Rogue Town gli ha fatto prendere quei millemila punti
simpatia, a mio avviso. xD
Hikari...
Diciamo che Hikari, malgrado tutto, ha rispetto del Commodoro. Nel
senso che ha ben presente che tipo di persona sia, ovvero una delle
pochissime mele marcie rimaste nella Marina. Indi per cui, si mostra un
po' pietosa nei suoi confronti, ma semplicemente perchè,
nonostante la "guerra", un po' le dispiace. Anche se... Eh... Ne
vedrete di cose, care le mie fanciulle... xD
Quanto
all'ultima parte, non so davvero se ti abbia shokkato in positivo o in
negativo... Spero la prima. Ma, tranquilla: benchè questo
Shanks paia terribile, avrete modo di capire il suo stato d'animo nei
prossimi capitoli, visto che la seconda parte della storia è
una parte prettamente introspettiva e legata ai rapporti
interpersonali. ^^ E spero vi divertiate. :D
Grazie
per la recensione, tesoro!
Un
abbraccio e alla prossima!
@Dark_Glo: ciao
caVa!
Argh,
ti invidio per il tempo libero e allo stesso tempo ti ringrazio.
*inchin-inchin* Ancora stento a crederci, ma dopotutto io, tempo fa, in
due giorni me ne ero letti 42. xD Sai, colpa della neve...
Smoker
è meraviglioso. E' un personaggio che mi ha colpito da
subito in positivo, soprattutto perchè è orso (e
a me i burberi piacciono da morire), ma allo stesso tempo ha buon
cuore. :)
Insomma,
è un Marines giusto, a parere mio. :) Ed
apprezzabile/sopportabile. u_u
Non
farti spaventare da Shanks... Arriverà anche per lui il
momento di dolcezza (ma non troppo. :p)... Ma sappi che navigare con la
sua ex storica, non è piacevole. xD
Un
abbraccio e alla prossima!
Grazie
per la recensione. ^^
@Red
Queen:
Regina mia, santi numi, asciugati le bave! xD
O
vuoi anche tu il catino per la bava? Venvia, ce n'è per
tutte, tranquille: è largo e profondo abbastanza. xD
Ma
te ne devo dare adito: Smoker legato e con l'aria da cane bastonato (ma
sempre selvatico), ha il suo fascino... ** Figurati quanto ci ho
sbavato io a stendere il capitolo, fai te. xD
Dunque...
Veniamo a Shanks... Oh, lo diciamo papale papale: gli è
scappato. Per quanto cerchi di trattenersi e di mantenere la calma,
davanti ad Hikari fallisce miseramente. Saranno quegli occhi, bah...
Insomma, tra l'uno e l'altra non ne fanno una giusta. E siamo ancora
all'inizio, pensa un po'! Aaah, se ti piacciono le robe complicate, hai
trovato pane per i tuoi denti, darling. xD
Però
vedo che piace il Rosso che freme e che sì, fa le
cavolate... Ma gliele perdoniamo (Hikari un po' meno). Fuordubbio che
sia sexy. u_u Su questo non ci piove.
Oh,
provaci prima o poi a fare una long che sia long eh? ^^ Bisogna solo
avere tempo e fantasia... Sulla seconda sono sicura, sulla prima un po'
meno... ^^'''
Grazie
per la recensione caVissima e alla prossima!
Un
abbraccio!
@Akemichan: ciao
caVa! **
Più
che clichè, ti rimando al pezzo della risposta ad Ale... A
parte, come dice Yu e come dici tu, il fattore OP, Hikari stima, in un
certo senso, Smoker. Anche se è legata al Rosso, non
è detto che la nostra mora stia dalla parte dei pirati: i
Rivoluzionari sono "liberi" da inquadramenti, ecco... Oltre al fatto
che vede in Smoker una delle poche mele sane rimaste sotto il vessillo
biancazzurro. Via, un po' le dispiace vederlo così...
Dopotutto, il Commodoro è una pedina del sistema come le
altre, nonostante si distingua per la sua disciplina particolare nei
confronti dei piani alti (ricordati che Hikari sa ogni cosa sul suo
conto. :3 Il vantaggio di essere spia, eh? ^^).
Riguardo
alle frasi, ahem... Tributo personale. Ogni tanto mi piace infilarci di
mezzo frasi di vita quotidiana, ecco! Ma sono felice che ti abbiano
strappato una risata! ^^
Infine,
per quanto riguarda Shanks, quoto quel che dici. Qui è un
esperimento... Anche se sia io che Yu siamo portate a pensare che tutto
sto stinco di santo non sia (e tanta è la voglia di
verificare ciò, maledetto Oda! -_- Che non spende
più di un paio di pagine per cotale meraviglia, accidenti!).
Grazie
per la recensione caVa e in bocca al lupo per lo studio!
Alla
prossima! ^^
- Angolino di
Yuki -
@Huntergiada: Ciao
tesora ^^
Ah,
sei formidabile a riuscire a recensire prima di andare a lavorare.
Io non ho praticamente tempo per far nulla xD L'ansia da esami mi
uccide psicologicamente xD
Come
capitolo lo sapevamo che avrebbe lasciato parecchio di sasso. E'
un'evoluzione imprevista della storia, che non ci si aspetta. Riesce a
rendere più incasinata la trama, tende le relazioni e si
arriva a una situazione dove tutti sono lì, a un passo dallo
scoppio dell'apocalisse. Riesce a rendere il tutto più
interessante, no? Oppure siamo semplicemente noi sadiche xD
Un
abbraccio
Alla
prossima
@MBP:
Marta-chaaaaaan!!!! Ancora auguri di buon compleanno **
Come
stai? provato la tavola grafica? com'è? Altri regali?
**
Allora,
noto che il capitolo ti ha lasciato letteralmente di sasso, eh?
XD Sei rimasta basita dalla reazione del Rosso nei confronti di Hikari,
è naturale. E' un lato del carattere di Shanks che io e Bea
abbiamo reputato più che probabile ma che Oda non ci ha
ancora mostrato semplicemente perché non ha mostrato molto
il suddetto personaggio.
E
ora si va avanti **
@KH4: Ciao
Ale-chan ^^
Come
stai?? Ah, ma perché tutti riescono ancora a leggere e
rencensire mentre fanno altro e io sono la sola sommersa dalle cose da
fare? T___T Voglio giornate di 48 ore!!!
La
scena che hai ricordato era piaciuta un sacco anche a me, sai?
Più che altro perché mostrava fin dall'inizio
come Smoker si discostasse da molti dei suoi compagni marines, che
aprofittando del grado si arrogano diritti che non hanno e
sottomettendo le persone che in realtà dovrebbero difendere.
Mentre in due vignette, Oda ci ha mostrato come in realtà
Smoker, dietro quell'aria poco incline a mostrarsi, in
realtà sia una persona di buon cuore **
Il
piccolo scambio di battute ripostato è veramente la
sintesi di ciò che Smoker è. Lui è
dalla parte della giustizia, giustizia che però viene
guidata dal Governo Mondiale, il quale opera secondo la giustizia che
si impone da sé - molto comodo come pensiero. Quindi, il
discorso di Hikari è corretto: il Commodoro vuole servire la
giustizia suprema, non una qualcunque giustizia e nel momento in cui la
Marina e il GM prenderanno strade palesemente diverse da quella della
Giustizia, allora staremo a vedere come si comporterà il
nostro Smokeruccio - ora mi uccide per questo diminutivo terrificante
XD
Eh,
che lo schiaffo fosse shoccante non ne avevamo dubbi xD Ma secondo
noi, come reazione impulsiva, lì, in quell'istante, ci
stava. E' una di quelle cose di cui una persona si pente subito, ma che
a volte sfuggono alla reazionalità della nostra mente e
allora ci si deve adoperare per tentare di trovare un rimedio...
Un
bacio
A
presto!!!
@Dark_Glo: CaVa,
eccoti ancora qui **
Ah,
come ti invidio che non hai nulla da fare
ç____ç Cioè, avessi io niente da fare
andrei in letargo per una settimana e poi mi metterei a recuperare
tutti i capitoli accomulati in arretrato che ho collezionato! *sospira
sconfortata*
Vedo
che pure tu conservi il ricordo di uno Shanks senza
pietà. In quel frangente non aveva adoperato mezza misure
senza un attimo di esitazione! Qui, non è esattamente la
stessa cosa perché lui in realtà non vuole farle
del male ancora, ma semplicemente reagisce d'impulso senza pensare e fa
la frittata xD
Alla
prossima
Un
abbraccio ^^
@Red
Queen: Ciao
caVissima **
Anche
se è in catene, Smoker conserva il suo fascino.
C'è poco da fare, è proprio insito in lui e non
viene meno nemmeno nelle peggiori situazioni. Anche se credo sia molto,
ma molto, irritato per la situazione in cui si trova: cioè,
non rientrava proprio nei suoi programmi rimanere prigioniero sulla
nave di un imperatore xD Non è la cosa più
spassosa per un marines xD
Quando
a Shanks... che coglione u_u
E'
un dato inconfutabile, ma a noi piace comunque! Alla fine si
è comportato si male, ma lo ha capito da solo. La sua
reazione è stata del tutto irrazionale, prima di freni
mentali, e quindi si è lasciato un attimo andare. La
tensione accumulata da quando aveva ricevuto la prima telefonata di
Hikari a questo momento era molta, vecchi pensieri e vecchie ferite
sono tornate a fargli male, quindi era già di suo parecchio
provato per l'evoluzione improvvisa degli avvenimenti che lo hanno
portato lì.
Io
credo che Shanks non sia così posato e riflessivo, penso
sia semplicemente una persona buona, che cerca di ottenere
ciò che vuole proteggendo chi ama e sconfiggendo senza
troppi pensieri chi lo intralcia. Il fatto che sia apparso sempre
sorridente, sempre incline a divertirsi, non mi ha mai trasmesso la
sensazione di una persona che fosse veramente posata. Alla fine, per
guadagnarsi in, quanti anni? 10? il titolo di Imperatore, non deve
essere così calmino e tranquillo come vuol far credere xD
Poi, vabbé, sono tutte interpretazioni personali dettate dal
semplice fatto che il signor Oda si ostina a non farlo apparire molto
:nono:
Lasciamo
perdere Oda e quel maledetto capitolo T___T Mi deprimo ancora
al pensiero!
Un
bacio
Alla
prossima ^^
@Akemichan: Ciao
tesora ^^
Bhè,
in One Piece i personaggi buoni risparmiano sempre e
provano sempre pietà per i cattivi. E' proprio una cosa
tipica del manga. Non so se ricordi ad Alabastra quando Rufy dice a
Zoro di salvare anche Smoker quando erano stati tutti imprigionati da
Croccodile (*ççç* un'altro dei miei
amori).
Sono
contenta che comunque il loro 'discorsetto' ti sia piaciuto. Le
battutine che si sono lanciati a me fanno sempre sghignazzare quando le
rileggo xD
Quando
a Shanks, posso ridirti quello che ho scritto prima Red Queen.
Ovvero che secondo me il fatto che sia apparso sempre - cioè
quelle 3 volte che Oda si è degnato di farlo apparire in tre
paginette messe in croce - sorridente e incline a rimanere razionale
non significa molto. Quando è arrivato a Marine Ford non
poteva farsi prendere anche lui dalla foga e mettersi a combattere, era
andato appositamente lì per mettere fine a tutto e quindi
aveva già in mente dove voleva arrivare. A Foosha,
bhè, non mi sembra che sia stato particolarmente 'buono' e
comunque erano 10 anni prima, prima di entrare nella Rotta Maggiore e
farsi un nome. Per arrivare a conquistare il titolo che si ha, certo
non si è comportato sempre bene xD
Poi,
ripeto, sono interpretazioni che uno trae perché Oda
alla fin fine non ce lo ha mostrato molto e noi fans ne deduciamo cose
diverse per forza. Già sui personaggi che appaiono sempre
non si va d'accordo a volte, figuriamoci per quelli lasciati ai margini
xD
Un
abbraccio
A
presto ^^
Ringraziamo infine chi
ha inserito la nostra storia tra i preferiti e le seguite, e anche chi
semplicemente ci ha buttato un occhio.
Bea & Yuki
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Capitolo 19 *** Conoscenza ***
"Ti serve
qualcosa? Acqua? Vino? Rum? Un soldato su cui sfogare i tuoi istinti
omicidi?" chiese Ace con un tono che passava dal divertito al
preoccupato, per sfociare nella gentilezza.
Aveva gettato l'asciugamano in una cesta fuori da una camera davanti
alla quale erano passati, deducendo che fosse quella per il bucato. Al
massimo, sul Vento dell'Est avrebbero avuto un candido asciugamano in
meno, nulla di grave.
Facendo attenzione a non farsi beccare, si era anche infilato nelle
cucine - non prima di essere certo che Hikari nel mentre scappasse
chissà dove - per recuperarle un tovagliolo di stoffa in
alternativa a un vero fazzoletto. Ovviamente non aveva resistito alla
vista di una fetta di torta lasciata lì, abbandonata sul
tavolo, così - per non farla sentire sola - aveva deciso di
prendere anche quella.
Finito con i giri di passaggio, erano finalmente usciti sul ponte e
muovendosi lontano dagli altri, avevano trovato un punto isolato e
riparato dove potevano stare da soli.
Hikari si era rannicchiata con la schiena contro le assi di legno, le
gambe chiuse sul ventre e strette dalle braccia. Ace, che le stava
seduto accanto, non riusciva a scorgerle il volto coperto dai folti
ricci neri.
La sentì ridacchiare tra i singhiozzi trattenuti a stento e
seppe che per lo meno era ancora cosciente del mondo in cui si trovava.
"No, grazie…"
"Mi fai vedere il labbro"?
Non ricevette risposta, ma non demorse.
"Guarda che non ti faccio nulla, voglio solo vedere se hai bisogno di
una medicazione o meno".
"Perché ti preoccupi così me? Io ti ho fatto
quel..." non terminò nemmeno la frase. Ace udì
nuovamente sospiri spezzati e profondi, seguiti da lacrime che lui non
poteva osservare percorrere il viso della donna, ma che era certo ci
fossero.
Le rimise un braccio attorno alle spalle, stringendola leggermente.
"Non ho capito bene che è successo, ma sono sicuro che tu
non lo abbia fatto apposta. Quindi non vedo dove stia il problema"
cercò di rassicurarla il moro.
Inutile, Hikari non ne voleva sapere di alzare il viso e
tranquillizzarsi.
Qualsiasi cosa fosse successa dopo che l'aveva lasciata era decisamente
qualcosa di grave per ridurla in quello stato. Da quel poco tempo che
aveva trascorso in sua compagnia aveva dedotto che avesse un bel
caratterino, poco accondiscende, testarda e forte. Non avrebbe mai
pensato di ritrovarsela raggomitolata come un gattino a piangere, anzi,
era certo che se era in quelle condizioni alla base dovesse trovarsi
una ragione più che valida.
Comprendeva, però, che quello non era proprio il momento
adatto per continuare ad insiste in quella direzione.
"Se cambiamo argomento riprendi il possesso della parola?"
domandò Ace.
Hikari, finalmente, si decise ad alzare di pochi centimetri il volto,
non prima di aver utilizzato a dovere il povero tovagliolo che era
stato preso in prestito dalle cucine. Il viola pareva liquido da quanto
gli occhi erano lucidi, le gote arrossate e i muscoli della faccia
contratti nel vago tentativo di trattenere i residui dei singhiozzi. Le
labbra erano nascoste dal braccio e da alcuni ciuffi neri appoggiati su
di esso, quindi Ace non era ancora in grado di poter analizzare la
piccola ferita. Una vaga nota di ringraziamento si dipinse sul suo viso.
Il moro si stava impegnando non poco a farle passare quel momento di
crisi, anche se non sapeva bene come fare, ci stava mettendo impegno e
lei glielo riconosceva. Per quell'attenzione che le stava rivolgendo
nonostante al loro primo incontro se ne erano date di santa ragione,
senza contare la sfuriata che gli aveva fatto una volta al sicuro sul
Vento dell'Est e anche quel taglio sul petto.
"Non volevo" mormorò indicando con un cenno del capo la
ferita.
"Oh, ti ho già detto che non ci sono problemi"
ripeté il ragazzo esibendo il solito sorriso sghembo
"Però spiegami almeno come ci riesci".
La giovane donna fece un respiro profondo, per calmare i respiri
mozzati a causa delle lacrime e assicurarsi, in quel modo, che le sue
parole non risultassero troppe tremule e spezzate.
"E' un tipo di haki" esordì con un filo di voce "Io riesco a
incamerare le emozioni negative - mie e degli altri - trasformandole in
onde d'urto. Purtroppo non mi alleno da molto e non sono più
molto abile nel controllarmi..."
"Come mai hai smesso di allenarti”?
"Mi sono infiltrata nel Quartier Generale della Marina, il reparto
adibito al passaggio di informazioni. Ci sono rimasta più o
meno per dieci anni".
Un fischio di ammirazione del pirata seguì la frase di
Hikari.
Era evidente il motivo per cui non si sarebbe potuta mettere a
utilizzare il suo potere con regolarità, qualche sospetto
sarebbe sicuramente sorto e una piccola indagine avrebbe rivelato
facilmente la verità: una spia dei Rivoluzionari. Le sue
abilità, anche se era stata in pausa per tanti anni, erano
comunque eccezionali e sarebbero potute facilmente aumentare se si
fosse rimessa a seguire un problema giornaliero di esercizi.
"Potresti riprendere ad esercitarti" propose il ragazzo "E se posso ti
do una mano, che ne dici”?
Soppesò l'idea di riprendere in mano i suoi allenamenti.
Su di una nave c'erano non pochi rischi, soprattutto se perdeva il
controllo e le possibilità non erano remote dopo il lungo
periodo di stallo. Inoltre, aveva già avuto la conferma che
quella non era semplicemente un'ipotesi astratta: il taglio che si
ritrovava Ace era l'esatto opposto.
Per non parlare del mal di testa orribile che era tornato a martellarle
il cervello. Avvertiva come scosse che passavano ad alta tensione nel
cranio e una pressione non indifferente alle tempie, poteva quasi udire
il rimbombo del sangue pulsante nelle vene ripetersi.
Eppure, era indispensabile che tornasse in possesso dell'autocontrollo
di quel suo bizzarro potere.
L'allenamento sarebbe servito a portarla in uno stato più
equilibrato e l'avrebbe tenuta impegnata, corpo e anima. Idea
allettante, perché avrebbe significato meno tempo a
disposizione per pensieri scomodi.
Ovviamente, ‘pensieri scomodi’ andava a sostituire
Shanks.
Strinse i denti e si concentrò con tutta sé
stessa per evitare di ritornare a rivivere ciò che era
successo nelle celle. Ma è una caratteristica dei pensieri
dolorosi quella di non fare ascolto a ciò che uno vorrebbe e
prendere da soli l'iniziativa, più uno li scaccia
più loro tornano con maggiore veemenza.
Non chiedeva nemmeno di capire quello schiaffo, non voleva.
Ormai si sentiva ferita a tal punto che le spiegazioni non sarebbero
servite a rimarginare i profondi solchi sanguinanti impressi nella sua
anima. Odiava l'estrema facilità con cui Shanks riusciva a
colpirla in quel modo, con tanta naturalezza che pareva essere stato
creato apposta per ridurla in briciole, strappandole un pezzo di cuore
alla volta.
Eppure, una volta le cose erano l'esatto contrario.
Scosse lievemente la testa, allontanando quell'effimero pensiero.
Detestava sé stessa per non essere abbastanza forte da
mantenere la promessa che si era fatta da sola, quella di non piangere
più per lui. Le lacrime erano spuntate da sole dai suoi
occhi, senza darle nemmeno il tempo materiale per provare a
trattenerle. Il dolore era stato così pungente da non poter
essere controllato e questo la faceva sentire ancora più
vulnerabile.
La cosa che più la spaventava era la consapevolezza che
quella sofferenza non sarebbe passata con la fine del giorno e nemmeno
di quello successivo, o della settimana, o tanto meno del mese. Si
sarebbe protratto fino a quando nei suoi ricordi ci sarebbe stato
Shanks, più indelebile di qualsiasi altra cosa.
"Allora?" la esortò Ace "Non dirmi che hai paura di
confrontarti con me”?
Il pirata sorrise soddisfatto avendo ottenuto il risultato che sperava,
stuzzicando l'orgoglio della donna di cui stringeva ancora le spalle
con il proprio braccio.
Hikari si sentì colpita nel vivo da quell'affermazione, ma
in modo diverso da come lo era stata poco tempo fa per mano del Rosso.
Ciò che Ace era andato a sollecitare era il suo amor proprio
e improvvisamente comprese che doveva trovare un modo di reagire in
modo positivo a tutta quella situazione. Non poteva permettere di farsi
ridurre a una ragazzina piagnucolona con tanta facilità,
doveva riprendere in mano la situazione e sollevarsi, mostrando - a
sé stessa e agli altri - che sapeva tener testa a Shanks e
non soccombere.
"Alleniamoci".
"Ahio" borbottò Hikari.
Il moro sollevò un attimo gli occhi per incrociare lo
sguardo della donna e le sorrise gentilmente.
Finalmente si era decisa a mostrarle il taglio, anche se lui non le
aveva più chiesto come se lo fosse procurato, per evitare di
farla ricadere o in un perfetto silenzio o farla esplodere di rabbia.
Erano tornati in cucina - buttato il tovagliolo nello stesso punto in
cui vi erano tutte le tovaglie e grembiuli sporchi - per prendere del
ghiaccio in modo da evitare che il labbro si gonfiasse eccessivamente.
"Così dovrebbe andare" asserì dopo un po' Ace,
con la mano ancora appoggiata sotto il mento di lei per poter esaminare
con più attenzione la piccola ferita "Vuoi prenderne un
po'”?
"No, direi che-"
La porta si aprì in quel momento.
A comparire, sulla soglia, c'era il vice capitano del Vento dell'Est
con l'immancabile sigaretta in bocca. I suoi occhi blu passarono dal
ragazzo chinato su Hikari a quest'ultima, seduta su uno dei tavoli.
"Che state facendo?" domandò con voce piatta, ma vagamente
sorpresa.
"Non è come sembra" replicarono in coro i due, rendendosi
conto che la scena poteva effettivamente sembrare equivoca.
Il ragazzo ritirò immediatamente la mano, mentre lei
saltò giù dall'asse di legno.
Ben continuava a guardarli in attesa di una qualche spiegazione, solo
dopo qualche secondo fece caso alle nuove ammaccature di entrambi. Come
si erano procurati quei tagli?
"Avete fatto a botte con qualcuno?" continuò il vice.
"Oh, è colpa mia per la ferita di Ace. Non sono
più molto brava con l'haki" rispose Hikari.
"E tu”?
"Sono caduta" replicò troppo velocemente.
La scusa era pronta dato che si aspettava l'interrogativo, ma aveva
sbagliato i tempi e ora lo sguardo di Ben si era assottigliato come a
volerle scrutare l'anima per trovare l'intoppo in quella spiegazione.
Contraccambiò con la maggior naturalezza possibile lo
sguardo, ma sapeva di aver ancora gli occhi lucidi e arrossati,
particolari che sicuramente non sarebbero sfuggiti all'uomo di fronte a
lei.
"Ah, sì? E da quanto sei scoordinata nei movimenti"?
Ben prese tra le dita la sigaretta e lasciò che il fumo
uscisse lentamente dalle sue labbra. In pochi attimi, la piccola
nuvoletta grigia si era completamente dispersa nell'aria e l'unica
traccia riscontrabile era l'odore acre e penetrante.
"Colpa mia" si intromise Ace, portando una mano dietro la testa e
ridacchiano "Ci siamo scontrati e lei ha perso l'equilibrio".
Il vice, poco convinto, decise che era meglio non insistere. Hikari non
sembrava disposta a parlare ed Ace la copriva.
Non sapeva che cosa fosse accaduto, però era certo che ci
fossero poche cose e persone in grado di far piangere la giovane donna.
Tra queste figurava Shanks.
Chiedere spiegazioni a lui si sarebbe potuta rivelare un'operazione
ancora più complicata.
Essere aperto in due da Hikari o schiacciato dall'haki di Shanks? Qual
era la prospettiva migliore?
- Ma non possono
mettersi a parlare civilmente? - domandò a
sé stesso intanto che si allontanava da solo per i corridoi.
Hikari trasse un profondo sospiro di sollievo quando Ben chiuse la
porta dietro di sé.
Non le piaceva affatto mentirgli, ma d'altronde non aveva intenzione di
far litigare lui e Shanks per questioni che sapeva non essere di vitale
importanza per il resto del mondo. In quel momento la ciurma del Rosso
doveva rimanere ben salda per fronteggiare il Governo Mondiale.
"Grazie" disse con un sorriso sincero voltandosi verso Ace.
"Di nulla".
"Perché mi hai coperta? Non sai nemmeno come mi sono
procurata il taglio".
"No, non lo so. Ma è comunque vero che ci siamo scontrati,
no"?
Alla donna scappò una piccola risata davanti all'estrema
naturalità con cui Ace parlava e increspava
all'insù le labbra. A vederlo così non pareva
affatto un temuto pirata, il comandante della seconda flotta di
Barbabianca: al contrario, sembrava un normale ragazzo di vent'anni con
le lentiggini.
"Ti ho coperto perché mi hai dato l'impressione che non
avevi proprio nessuna voglia di parlarne".
"Già".
"Però se cambi idea io sono disponibile" concluse il moro
dirigendosi verso la porta.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti-
E rieccoci all'ormai
solito appuntamento settimanale con la clinica neurologica online! xD
Questa fic, ammettetelo, assomiglia più ad un manicomio, che
a una storia di avventura, vero? Ma per lo meno, in questo capitolo, i
toni sono un po' più smorzati, il tutto è un po'
più leggero. Hikari addirittura si sfoga - il che
è una gran cosa. Il Vento dell'Est ringrazia. xD
E' poca cosa, rispetto a
tutto quelle che è successo nei precedenti capitoli, ma
via... Vi risolleva un po' il morale, visto che ci sembrate molto
abbattute per sto destro diretto in faccia ad Hikari e il suo
successivo sfogo su Ace. ^^''' Su di morale, forza! Che c'è
Ace a tenere alta l'allegria! xD Inoltre, il nostro serafico vice si
diverte a mettere in imbarazzo l'amica, non trovate? xD
Vedrete che presto
arriveranno anche i due svitati della ciurma di Shanks. Sì,
stiamo parlando proprio di loro due... :p
Detto ciò,
passiamo alle recensioni! ^^
-
Angolino di Beatrix -
@Huntergiada: ciao
caVa! ^^
Innanzitutto,
grazie per i complimenti! Addirittura fantastico?
Accidenti, vuoi viziarci? xD
Sì,
la situazione globale è notevolmente
incasinata. Hikari è a pezzi (immaginatevi solo per un
istante di trovarvi nella sua situazione... ò_ò)
ed ha perso il controllo. Su Ace. Più che lei, mi fa pena
lui. xD Ma si sa che il nostro cowboy ha pazienza, e poi sa essere
dolce e sa bene come tirare su il morale alle persone. :)
Dall'altra
Smoker ce la sta mettendo tutta per far scappare la pazienza
al Rosso. Tuttavia non lo fa per cattiveria, ma proprio per il suo
spirito restio a ricevere ordini, nonostante sia sempre un "sottoposto"
in Marina (di fatti lo sappiamo bene con che tranquillità
mandi a stendere i Cinque Astri di Saggezza. xD Figurati se si fa
scrupoli con i pirati, benchè abbia davanti un Imperatore).
E
Shanks... *Sospira* Garantiamo che è difficile anche per
lui. Vi faremo sudare i motivi uno ad uno, perchè siamo
bastarde (ormai è assodato questo fatto), ma piano piano
capirete che il nostro Rosso non è cattivo, ma semplicemente
confuso/teso/preoccupato. ^^' Solo che c'ha la lava nelle vene, altro
che Ace ed Akainu! xD
Un
abbraccio e alla prossima!
Grazie
per la recensione. :)
@Red Queen: Ave o
Regina! *.*/
*Acchiappa
al volo la corona e gliela ripone sulla sua capa regale*
Sì,
sì, lo ammetto (come lo ammette anche Yu): il
Rosso sta esaurito. Ma di brutto eh? Non sappiamo con certezza chi sia
più esaurito dei due, se Hikari o Shanks. Certo è
che se si scatenassero, il Vento dell'Est colerebbe a picco, che
neanche Ben potrebbe fare qualcosa. xD Ben... Beh, in questo capitolo
l'hai ritrovato e ci sarà anche nel prossimo (in una scena
che vi strapperà taaaanti bei cuoricini. :p Ma non dico
altro!), per non parlare di altri... :p
Sì,
sono d'accordo nel farlo a brandelli uno che mi
tratterebbe così: ma a Shanks, come hai detto tu, lo si
perdona. Più avanti capirete, dettaglio dopo dettaglio, che
il Rosso non è stronzo, ma solo in panico. Pensa a quanta
fatica (e lavoro) sta facendo per gestire Pirati, Rivoluzionari e
Marines assieme, sulla stessa nave! ^^' E' umano anche lui...
Se
Hikari e Shanks stanno esauriti, Smoker ed Ace non ci stanno a
capire un fico secco: la tua supposizione è giusta! xD E
saranno queste incomprensioni il punto forte della prima
metà di questa seconda parte di storia, perchè...
Credi veramente che Ace se ne stia buono buonino nel suo cantuccio? *Si
sbellica dalle risate* Venvia, non ci crede nemmeno lui! xD
Grazie
per la recensione caVa e alla prossima!
Un
abbraccio!
@Dark_Glo: ciao
caVa! ^^
Se
vuoi ti passo un po' dei miei impegni! xD Sto recensendo al posto di
mangiare cena! xD
Sì,
con un po' di intuito si capisce che Shanks non volesse
farle nulla, tuttavia sta esaurito di brutto (questo è il
presupposto dal quale siamo partite). Ma le pagherà le sue
azioni, come Hikari pagherà le sue, come anche tutti quanti.
E' il principio di azione/reazione. x3
Ace...
Eh. Ace sarà una figura importante. Dopotutto lui ed
Hikari sono i due motori principali della storia. :) Ne vedrete di cose
interessanti (si spera! xD).
Un
abbraccio e alla prossima!
Grazie
per la recensione!
@Akemichan: ciao
tesoVa! **
Non
ho ben capito sto fatto del comportamento di Hikari, siccome
è un personaggio originale. Scusa se rompo, ma sono baka
nell'anima, oltre al fatto che mi interessano molto le vostre opinioni.
:) Siamo qui riuniti anche per ricavarne un confronto, no? :)
Eh...
Ad Hikari rimane il "moccioso", anche perchè
lì sopra è lui il più piccolino. Ma se
ci pensi, tutto ciò potrebbe risultare una cosa buona, visto
che è l'unico che non ha a che fare con il suo passato. Non
conto Smoker nel gruppo, perchè, a parte il fatto di essere
un Marines, ha un carattere poco incline al dialogo e non andrebbe mai
d'accordo con la nostra mora. Sono troppo simili per certi versi -
soprattutto quando si deve fare sul serio... Per cui mi parrebbe la
persona meno indicata alla quale chiedere aiuto. xD
Il
Commodoro e il Rosso potrebbero tranquillamente fare una seduta di
Annozero o Porta a Porta: almeno loro, se litigano e se s'insultano,
sanno essere divertenti. u_u
Un
abbraccio tesoro! ^^ Grazie per la recensione e alla prossima! :)
@Kh4: Ale-chan, ciao
tesoro! ^^
Ci
scommettevo lo stipendio che avresti gioito nel vedere Ace nelle
vesti di consolatore di Hikari. O di sacco per gli allenamenti... Il
tutto dipende da come si evolveranno le azioni e gli avvenimenti
prossimi! xD Secondo il nostro senso comune, credo che Ace ormai lo
troviamo tutte quante dolce e premuroso. E' pur sempre una testa di
cavolo, che piglia foco come l'erba secca (eh, non a caso ha il rogia
del fuoco xD), tuttavia, nel nostro immaginario, ce lo troviamo bene a
fare la spalla, vero? :)
Sì,
Hikari è molto piccola... Nel senso, ha
trent'anni, ma, in quella situazione, si ritrova ad essere catapultata
dieci anni indietro. Quindi anche i suoi pensieri e comportamenti sono
stati lanciati indietro. Immagina che la Hikari dei primi capitoli,
ovvero la Hikari rivoluzionaria, e quella odierna, sul Vento dell'Est,
siano come due entità estranee. E di fatti lo
ammetterà a sè stessa... ^^' Ma è
troppo shockante avere Shanks attorno, ora come ora, per ragionare in
maniera lucida, purtroppo. Ammettiamolo: è distrutta. u_u
Anche se a me fa più pena Ace, trattato come un punchball da
tutti quanti! xD
Quanto
a Shanks... Sta esaurito pure lui. Deve cercare di imporre la
sua superiorità, ma non per cattiveria, bensì
perchè è conscio delle problematiche che si
potrebbero sviluppare a bordo (e non solo), se mollasse la presa. Solo
che... Si ritrova a dover affrontare caratteri davvero troppo
particolari... ^^''' Ma lo saprete perdonare, dai... Vedrete che pian
piano capirete tutto quel che c'è da capire. E' umano anche
lui. :)
L'azione
della dinamite, non sarà spiegata più
avanti. Dovrete andare a deduzione, ecco. ^^
Secondo
me i prossimi capitoli ti piaceranno molto, soprattutto il
prossimo. xD
Un
abbraccio e grazie per la recensione e i complimenti. Sei un tesoro.
**
Alla
prossima!
@MBP: Baka-chwaaaan!
Ciao!
Oh,
non dire che Shanks c'ha quasi quarantanni perchè, in
uno stato del genere, potrebbe prenderti a calci nel sedere! xD Diventa
permaloso quando c'h ale balle girate! xD
Ace
prova una curiosità notevole per il "funzionamento" di
Hikari e non ha tardato a verificarne gli effetti. Su sè
stesso, tra l'altro. E questa cosa, sarà parte del motore
della storia... :3 Ace, quando è curioso, non si ferma
innanzi a nessuno! xD
Infine,
Ace non avrebbe mai potuto alzare le mani su Hikari in quello
stato, ma sai perchè? Perchè la mora l'avrebbe
rigirato come un calzino! xD Se anche lui si fosse messo di mezzo,
altro che il terremoto di MF! xD
Un
abbraccio e alla prossima!
Grazie per la recensione! ^^
- Angolino di Yuki -
@Huntergiada: Ciao caVa!
Allora, hai fatto un
sunto della situazione impeccabile! Praticamente
sono tutti in situazioni poco piacevoli e l'atmosfera si è
fatta veramente tesa.
Purtroppo la situazione
generale è poco piacevole di
sé - tra una guerra da evitare, persone da salvare che non
vogliono farsi salvare ma al contrario cacciarsi nei guai, e marines da
tenere sotto controllo - ci si mettono anche vecchie ferite a tornare a
galla. Insomma, ritrovarsi a confrontarsi con la vecchia fiamma non
è proprio una cosa che distende i nervi... e se sono
già tesi è un miracolo che il Vento dell'Est sia
ancora in piedi xD
Per sapere come
migliorerà o/e peggiorerà il
cilma a bordo non resta che continuare a leggere **
Un abbraccio
Alla prossima!
@Red
Queen:
Tesora!
Me lo immagini Ben tipo
padrone di un cane dal manto rosso che gli
sparisce da sotto gli occhi appena si distrae un momento:
*fiu fiu* (sarebbe un
fischio) "forza Shanks, torna qui bello"
X°°°°D
Momento demenza finito.
Perdonami, non sono normale, me ne rendo conto
^^"" Ora cerco di rispondere in modo serio!
Shanks non ne combina
una giusta, effettivamente è
incontestabile come realtà, tuttavia comprendo anche il tuo
pensiero. Però mi fa tenerezza perché alla fine
si è ritrovato nel bel mezzo di un grande casino
all'improvviso e per di più con Hikari che rispunta fuori
dopo 10 anni a fargli tornare i sensi di colpa. Quindi, non lo
giustifico, ma posso almeno trovargli delle attenuanti sul suo
comportamento xD
Ovviamente non abbiamo
lasciato in pace nemmeno Ace e nemmeno Smoker!
Cioè, tutti disperati e loro a spassarsela? Non sia mai
u____u Tutti disperati a fare cerchietti in un angolino chiedendo alla
provvidenza per quale ragione se la debbano passare così
male xDD
Alla fine non sono
riuscita ad essere seria, perdono
ç_ç
Un bacio
A presto!!!
@Dark_Glo: Ciao cara **
Facciamo cambio? Io ho
troppo da fare e vorrei stare in panciolle tutto
il giorno xD Se non vuoi proprio tutto ciò che devo fare
almeno una piccola parte te la cedo volentieri, così, tanto
per riuscire a dormire più di 5 ore!
Quando una persona
è agitata e stressata da spesso cose che
non vorrebbe, quindi non è perdonabile su due piedi, ma si
può comunque comprendere il motivo per cui Shanks si sia
lasciato andare. Infondo, uno accumola accumola, e alla fine scoppia,
c'è poco da fare xD
E Ace si rende utile in
qualche modo, che altrimenti sta lì
a far nulla u_u Almeno la sua bellezza può essere ammirata
in tutta la sua magnificenza *ççç*
Un abbraccio **
Alla prossima!!!
@Akemichan: Ciao carissima ^^
E' vero, a Hikari gliene
sono successe di tutti i colori in pochi
giorni. Perseguitata dalla sfiga questa ragazza; più rileggo
la storia e più mi rendo conto di quanto siamo state cattive
io e Bea con lei - e anche con gli altri non ci siamo andate leggere.
Ma è questo il bello per me, maltrattare i miei personaggi -
nuovi o preferiti -, regalando loro sofferenze atrici - sopprattutto
psicologiche - e poi... e poi niente, che se no ti dico come va a
finire la storia e non va bene =P
L'immagine di Shanks e
Smoker a un talk show sui problemi di coppia mi
fa scoppiare a ridere al solo pensiero. Non tanto per Shanks preso
singolarmente, più che altro per il Commodoro, e se poi li
si mette assieme allora potrebbe uscire un delirio assurdo xDD
Però, soprattutto il fumoso non ce lo vedo molto ferrato
nell'argomento, quindi è logico che commetta qualche passo
falso. Per quanto riguarda Shanks, è proprio la situazione
ad essere del tutto particolare con Hikari, che lo porta a ritrovarsi
con i nervi tirati e uno stress accumolato non da poco ^^""
L'ho detto che siamo
state cattive!
Un abbraccio
A presto ^^
@KH4: Aleeeeeeeeeeeee-chaaaaan **
Non parlare di esami e
libri per fare xD Il diritto... ma
com'è che mi è venuta di iscirvermi a
giurisprudenza? Un attimo di follia? (No, tu sei sempre folle NdTutti)
Aaah, sì, ricordo, un'idea insana per seguire un progetto
insano... ._. Se ce la farò a superare queste sessioni
d'esame voglio una statua d'oro massiccio - o in alternativa in
cioccolato fondente!
Passiamo a cose serie u_u
La nostra povera
rivoluzionaria si è trovata in una
situazione in cui le emozioni sono davvero tante, forti e dolorose.
Inoltre il contorno non è dei migliori e gli eventi non
fanno che peggiorare le cose, quindi anche con tutta la sua buona
volontà per tenere a freno il suo haki - dopo anni di
inattività - non è facile. Non è
possibile.
Basandosi poi proprio
sulle emozioni negative, è ovvio che
non essendo più in grado di accumolarle e sopportarle,
esploda in un attimo. Quindi Ace si è ritrovato nel posto
sbagliato al momento sbagliato - ma va'?! che notività per
lui -_____-
E Shanks alla fine
mostra un barlume delle proprie emozioni solo per
mettere in chiaro che non si fa scrupoli... Bhà, speriamo
che non faccia scemenze nell'immediato, vero? Cmq, Tashiji
avrà già così tanto da fare per i
fatti suoi che ora non le ci vuole proprio un tentativo di far
affondare la nave da parte del Rosso xD
Un abbraccione, caVa **
Alla prossima!!!
@MBP: Ciao Baka-chan **
Come stai baka? Ti sei
ripresa dal laboratorio? Ti devo passare le foto
di domenica ** E farti vedere il blugorino **
Ricordiamo che Ace
è senza poteri del rogia, quindi non
è immune dagli attacchi xD Il che significa che il colpo di
Hikari, oltre a essere haki in sè - che può
ferire i rogia - è pure avvantaggiato dal fatto che il bel
moro non ha poteri fruttosi sui quali contare!
Ma per lo meno Ace ha
evitato di perdere la testa - letteralmente -
scegliendo di non arrabbiarsi con la nostra rivoluzionaria, che con
l'umore instabile che ha rischiava di continuare a infierire su di lui
per sfogarsi xD
Un abbraccio, bakuz **
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 20 *** Violetta ***
Ace stava da
qualche minuto seduto su una grossa cima, adiacente al castello di prua
della nave, intento a medicarsi il taglio sul petto: era sceso
sottocoperta a cercare Lucas, il medico di bordo, ma l’aveva
trovato chiuso nell’infermeria. Aveva così chiesto
ad uno della ciurma di Shanks dove potesse trovare cerotti e
disinfettanti, giusto per non disturbare il medico nel suo lavoro per
quella sciocchezza, e si era arrangiato alla bene meglio: i suoi poteri
continuavano a fare i capricci, ma un minimo di guarigione istantanea
riusciva lo stesso a permettersela.
Si guardò per un istante le mani, cercando di evocare il
fuoco, ma l’unica cosa che riuscì ad ottenere fu
una fiammella paragonabile pressoché a quella di un misero
cerino.
- A posto
siamo… - proferì mentalmente
sbuffando
e picchiando il pugno contro il legno della nave.
“Accidenti!” grugnì stringendo mani e
occhi. Odiava sentirsi debole ed indifeso e si sentiva proprio
così, da quando il rogia si era preso le ferie. Ma
ciò che lo rendeva ancora più nervoso era non
sapere in quanto tempo si fosse ristabilito.
Alla fin fine stare sulla nave di Shanks non era male, ma la sua
missione stava per essere buttata alle ortiche: aveva fatto una fatica
immensa per seguire Barbanera, e le cose si erano messe male proprio
sul più bello.
Preso da quei pensieri funesti, tornò a picchiare il pugno
contro la balaustra, facendosi anche parecchio male:
“Accidenti due volte!” sbottò,
massaggiandosi la mano.
“Piano, o mi distruggerai la nave!”
esclamò una voce alle sue spalle. Il moro si
voltò con il suo solito sorriso sbilenco, riconoscendo
Shanks fasciato nel suo mantello, che lo guardava con
un’espressione allegra dipinta in volto.
“Te l’ho detto” continuò il
Rosso avvicinandosi al ragazzo e sedendosi accanto a lui “Ci
vorrà un po’ di tempo… Devi avere
pazienza”.
“E’ quella che manca!” rispose Ace,
mettendosi una mano dietro alla nuca e sorridendo colpevole. Nel
momento in cui sollevò il braccio, Shanks notò i
cerotti sul suo petto.
“Che ti è successo”?
“Ti riferisci a questo?” fece, indicando
“E’ stata Hikari… Nulla di grave, non
l’ha fatto apposta” proseguì sorridendo
bonariamente.
Il Rosso incupì e abbassò il suo sguardo ed Ace
se ne accorse nuovamente: “Ha usato l’haki
vero”?
“Sì… Ma ripeto, non l’ha
fatto apposta… Mi ha chiesto scusa in mille
maniere”.
“Non lo controlla ancora…” disse
più a sé stesso che al ragazzo. Ace si
girò verso l’uomo, che in quel momento aveva
appoggiato il mento all’unica mano disponibile e si stava
torturando il labbro, con lo sguardo abbassato sul pavimento.
Pareva parecchio preoccupato.
“Mi sono offerto volontario per farle fare un po’
di allenamento, così ne approfitto anch’io per
tenermi in forma” proseguì Ace, alzandosi in piedi
e porgendogli una mano per farlo alzare.
Il Rosso sorrise amaramente: “Non immagini quanto sia
difficile… Stai attento, rischi di farti male davvero.
Hikari è pericolosa: il suo haki è particolare e
in questo momento è paragonabile ad una bomba ad
orologeria”.
“Come fai a sapere tutte queste cose di lei”?
Shanks si alzò in piedi, afferrando la mano del ragazzo:
“Io ed Hikari stavamo insieme tempo fa. E’ per
questo che l’atmosfera è così
tesa” confessò, mentre un’espressione di
stupore si dipingeva sul volto di Ace. “Siamo stati insieme
circa un anno” e deglutì rumorosamente
“E ho avuto modo di capire come funziona la sua dote, ma
credimi, è davvero difficile usarla senza fare
danni” concluse posando lo sguardo all’orizzonte.
- Ora comincio
finalmente a capirci qualcosa –
pensò Ace, riportando alla memoria la scena di poco prima.
“Sei stato tu, vero?” domandò con calma,
ma vide Shanks irrigidirsi parecchio, concentrando uno sguardo
granitico su di lui: “Ha disobbedito ad un ordine”.
Quella dura risposta fece capire al ragazzo che la situazione doveva
essere parecchio complicata. Se era successo qualcosa, si trattava di
molto tempo fa, ma il problema non era stato ancora risolto. Inoltre
come si parlava di lei, l’uomo cambiava totalmente
espressione, diventando inquieto e trovando scuse o appigli che non
stavano né in cielo né in terra.
Capì che doveva cambiare discorso, o Shanks si sarebbe
alterato e ciò non presagiva nulla di buono:
“Smoker che fine ha fatto”?
Il Rosso, se da una parte ringraziò mentalmente il fatto che
Ace avesse cambiato rotta di pensiero, dall’altra sapeva che
aveva instaurato un tarlo nel suo cervello. E uno come lui non si
sarebbe arreso se una cosa colpiva la sua curiosità.
“L’ho portato in infermeria. Ha la
febbre” replicò comunque più rilassato.
“Ho dovuto toglierli le manette, ma spero – per
lui, s’intende – che non abbia la brillante idea di
fare colpi di testa” concluse dipingendo un sorriso malizioso
sul volto.
“Il fumoso non è stupido…”
rispose Ace, ghignando pure lui “Non penso che voglia fare
l’eroe. Ah” e s’arrestò per un
secondo “Cambiando un’altra volta
discorso” e non mancò di far notare ciò
al Rosso “Quando si mangia”?
Shanks assottigliò lo sguardo sul giovane, che
rilanciò ampliando il suo sorriso beffardo: “Ace,
non-” ma fu repentinamente interrottò dal ragazzo,
che aveva deciso di giocare d’attacco: “Ripeto,
quando si mangia”?
L’uomo si fece scappare una risata di sfida facendogli capire
che stava al gioco, solamente perché non aveva voglia di
spendere ulteriori pensieri e parole su quell’argomento. Ace
aveva vinto una battaglia, ma la guerra sarebbe stata lunga.
“Presto” rispose sorridendo sereno “Vi ho
fatto preparare le camere. Vi mando a chiamare appena è
pronto” concluse voltando le spalle e muovendosi verso la
cucina, lasciando Ace abbastanza soddisfatto dello scontro verbale, cui
era uscito apparentemente vincitore.
Si era alzata dal tavolo delle cucine, dopo aver riflettuto parecchio
con il ghiaccio avvolto in un tovagliolo che Ace le aveva dato:
l’aveva visto sparire dietro la porta, e si era di nuovo
ritrovata sola tra i suoi pensieri.
Aveva dato il meglio di sé quel giorno: non solo aveva
ferito una persona che non c’entrava nulla e che poco poteva,
ma aveva anche frignato come una mocciosa davanti ad un ragazzo che
aveva quasi dieci anni in meno di lei.
Si domandò dove fosse finito il suo orgoglio in quel
momento, ma si ricordò del braccio gentile che Ace aveva
stretto attorno alle sue spalle, tirandola a sé e cercando
in qualche modo di calmarla.
Presa com’era, in quel momento non se ne era resa conto: ora,
a mente fredda, sentiva ancora quel calore sulla sua pelle e un
movimento caotico sordo in fondo al suo stomaco. Non si conoscevano che
da mezza giornata, ma Ace aveva saputo regalarle un minuto di calma,
con un gesto così semplice ma così dimenticato,
che l’aveva colpita parecchio.
Era rimasta quasi dieci anni da sola: dieci anni spesi per una causa
altrui, che sì condivideva, ma che l’aveva del
tutto alienata da sé stessa. Entrando in Marina era stata
catapultata in un mondo molto rigido, controllato, popolato di persone
che non avevano nulla a che fare con il suo mondo. E aveva addirittura
dimenticato cosa fosse il contatto fisico con un’altra
persona: ovviamente non ci si riferiva al mero contatto fisico in
sé, quanto al rapporto con un’altra persona fuori
dai canoni lavorativi.
Aveva avuto superiori e sottoposti, ma di amici ne aveva avuti pochi e
nessuno che potesse essere inteso come tale, nel vero senso della
parola: alla fine, tutta la gente con cui aveva avuto a che fare, sia
dal lato ‘Hikari’ che dal lato
‘Ankoku’, si trattava di colleghi. E
l’ultimo amico che aveva avuto era una pertica che
sfumacchiava quasi quaranta sigarette al giorno, che sorrideva
raramente, ma che sapeva dare tutto se ti voleva bene.
E tutto questo dieci lunghissimi anni prima. Ora, quella stretta le
aveva ricordato quanto avesse bisogno di qualcuno accanto: qualcuno
che, sì, non la conosceva, ma che sapesse starle vicino lo
stesso. In quel momento aveva bisogno di non sentirsi sola, di sapere
che ci sarebbe stato qualcuno disposto a darle una mano se ne avesse
avuto bisogno. E in una situazione come quella, su quella nave, ne
avrebbe davvero avuto, di sicuro, bisogno.
Forse si stava facendo mille castelli di carta, ma il comportamento di
Ace l’aveva rassicurata: poteva mandarla al diavolo, invece
non l’aveva fatto. Anzi, le era stato vicino, nonostante
sapessero a malapena i corrispettivi nomi.
Sorrise: forse si sarebbe sentita meno sola, anche se si ritrovava
catapultata nel suo passato. Passato che non aveva mai dimenticato.
Prese la porta della cucina ed uscì alla ricerca di un
bagno: bisogni fisiologici a parte, aveva davvero bisogno di una
doccia, o per lo meno di un lavandino per lavarsi. L’unico
problema era che non poteva utilizzare le docce comuni su una nave
popolata da soli esseri maschili…
- Ed ora come faccio?
– si era domandata, fissando la scala
che portava alle camerate. Gli uomini di Shanks erano pirati educati,
ma erano pur sempre uomini!
“Non sei ancora venuta a salutarci…”
esordì una voce conosciuta alle sue spalle. La donna si
girò lentamente e riconobbe la panza di Lucky Roux che
spuntava dall’angolo del corridoio.
“Se il tuo intento era quello di nasconderti, hai fallito
miseramente Lucky…” rispose tranquilla, vedendo
l’uomo sobbalzare e borbottare frasi sconnesse. Fece capolino
dall’angolo, tenendo saldo il cosciotto in mano e la
guardò per qualche istante senza proferire alcun suono.
Poi non resistette più:
“Hikari…” mugugnò con i
lacrimoni agli occhi, tirando su col naso e affrettando qualche passo
verso di lei.
Non riuscì a trattenere un sorriso, soprattutto quando vide
anche Yassop spuntare dall’angolo del corridoio che la
guardava sorridendo a trentadue denti.
In circa mezzo secondo si era trovata a trenta centimetri da terra,
sollevata di leva dalla panza di Lucky, stretta in una morsa
paragonabile alla presa di un anaconda: “Ci sei mancata da
morire!” piangeva e rideva assieme il panzone, stritolandola
tra le braccia, con Yassop che si spanciava dalle risate, ma con una
lacrimuccia che accennava a scendere sulla guancia.
“Lucky… Mi stai incrinando le costole!”
e rideva anche lei, emozionata perché di certo non se
l’aspettava un’accoglienza del genere.
“Ma te le incrino perché ti voglio
bene!” aveva risposto quello, stringendo di più,
coccolandosela come se fosse un orsacchiotto di peluche.
“Avevi forse dimenticato gli slanci affettivi di
Lucky?” le domandò Yassop quando l’altro
l’aveva finalmente lasciata respirare e rimessa a terra,
avvicinandosi e abbracciandola a sua volta.
“Le mie costole me l’han ricordato in questo
preciso momento!” esclamò tradendo un
po’ di emozione nella voce.
Si stava parlando di amici…
“Yassop, che cazzo hai combinato con quei capelli? Sembri il
mocio con cui si lava il ponte la mattina!” e giù
a ridere, rivangando le pettinature inquietanti del cecchino del Vento
dell’Est.
“Ha parlato quella che c’ha la massa informe di
capelli! Ma ti sei guardata? Ti rasassero a zero troverebbero una fauna
autoctona intrappolata in quei cosi che tu chiami riccioli, ma che
sembrano i tentacoli di Medusa, per la miseria”!
“Stronzo! Non mi rivedi da dieci anni e già che
m’insulti”!
“Veramente sei tu che mi hai insultato per prima! Se per
sbaglio il cosciotto di Lucky s’impigliasse in quei cosi,
dovremmo chiamare il la protezione civile per liberarlo”!
“No, il mio cosciotto è sacro! Non permetterei mai
una cosa del genere!” aveva urlato l'altro, proteggendo con
una mano
la sua pietanza preferita.
“Farabutti! Non siete cambiati di una
virgola…” rispose abbracciandoli tutti e due.
“Mi siete mancati anche voi, beceri avanzi di
galera…” scherzò, ma con un grosso nodo
in gola.
“Tu non ne hai idea di quanto siamo felici di riaverti con
noi!” esclamò Lucky “Prendendomene
responsabilità in quanto ufficiale in seconda, dico che
bisogna festeggiare”!
“Ogni motivo è buono per ingozzarti
vero?” rispose caustico Yassop, tra le risate di Hikari.
“Dirò ad Eddie di preparare un menu dietetico per
l’occasione! Non passi più dalle porte”!
“E’ il mio metabolismo ad essere lento, non
è colpa mia!” ribatté furioso il
panzone, con la donna che stava avendo quasi un’embolia dal
riso.
“Non so davvero come ho fatto a vivere dieci anni senza voi
due…” li interruppe, cercando di calmarsi dalle
risate.
“La volete piantare di fare casino voi tre”?
La figura di Ben sovrastava in altezza quella di Hikari, che in quel
momento era girata di spalle rispetto all’uomo.
“Ecco, è arrivato il rompicoglioni!” si
lamentò Lucky “Guarda, in questi dieci anni
è diventato ancora più barboso! Una cosa che non
ti immagini”!
“Ma vai a girarti un cannone sul ponte e non scassare le
balle!” aveva risposto Yassop tra le risate, mentre Hikari si
era girata con un largo sorriso sulle labbra, ignorando la fitta
causata dal taglio.
“Come vedi, le cose non sono cambiate” aveva
commentato il vice, espirando una nuvoletta di fumo grigio in faccia a
Lucky: “Un giorno o l’altro te la spengo nel culo
quella sigaretta!” rispose il suo compagno, tossendo.
Cercando di trattenere le risate, mentre quei due insultavano il loro
vicecapitano, si avvicinò a Ben, abbracciandolo stretto e
appoggiando la testa sul suo petto. L’uomo, gettato il
mozzicone a terra, aveva ricambiato l’abbraccio e baciandola
sulla guancia.
Non occorreva dialogo tra loro due: si capivano alla grande. Hikari
sapeva che Ben era la persona che di più gli era mancata in
quegli anni. Lui, con le sue sigarette, il suo savoir-fare granitico,
le sue poche parole, i suo gesti e il suo ciglio alzato.
L’uomo però voleva farle capire che
c’era un grosso sasso, o meglio, un macigno da sistemare
perché le cose prendessero una piega giusta e non succedesse
l’apoteosi del caos sul Vento dell’Est. Sapeva che
Shanks aveva il magma nelle vene e che avrebbe ottenuto dei risultati,
seppur minimi, solamente rivolgendosi ad Hikari.
Avvicinò le sue labbra all’orecchio di lei:
“Non credere di fregarmi…”
La donna si mise a ridere, rispondendogli piano: “Non ho mai
pensato di farlo…” e sciolse l’abbraccio
guardandolo negli occhi, asciugandosi le lacrime di commozione per
essere riuscita finalmente a riabbracciarlo. Le tremavano mani e gambe
dall’emozione di ritrovarsi assieme a loro.
Il quartetto rompicoglioni, come amava definirlo Shanks.
Nonostante tutto, quel pensiero non mutò il suo animo: anzi,
riconobbe che mai nome fu più azzeccato.
“E’ pronta la cena” avvisò Ben
e la frase fu seguita da un urlo di gioia da parte di Lucky e i
commenti inappropriati sulla sua forma fisica da parte del cecchino.
“Preferirei andare a lavarmi e riposare un
po’… E’ un problema”? Non
aveva proprio voglia di confusione… E di rivedere Shanks. E
poi aveva i vestiti sporchi di terra e sangue.
“Stai scappando da qualcosa?” domandò
pungente l’uomo, riaccendendosi una sigaretta.
“Da una parte sì, lo sai…
Però sono davvero stanca. E puzzo a cane morto…
Posso farmi una doccia”?
Ben la guardò intensamente, capendo il punto: “Vai
in camera mia a riposare e a lavarti. Prendo io stanza che ti abbiamo
preparato, non preoccuparti”.
“Posso davvero”?
“Ma com’è gentile il
vicecapitano…” alluse malizioso Yassop.
“Chissà come mai… Voglio avere anche io
un paio di tette, e che cazzo”!
“Smettila idiota..." borbottò Ben, scoccandogli
un'occhiata scocciata.
“Ecco, perché con lei devi essere gentile e a noi
ci tratti a calci in culo?” mugugnò contrariato
Lucky, mentre Hikari si stava di nuovo spanciando dalle risate.
“Perché lei ha più cervello di voi,
razza di amebe parassite! Ed ora a tavola, forza”!
“Sembri la buon’anima di mia madre”
rispose Yassop, mentre Ben li spingeva entrambi da dietro la schiena e
schivava il cosciotto di Lucky.
- Quanto li adoro
– ragionò vedendo quella scena
che quasi ogni giorno, dieci anni prima, per un anno, aveva visto
ripetersi.
“Dico ad Eddie di lasciarti da parte qualcosa,
così dopo te la porto” concluse Ben, menando un
pugno in testa a Lucky che continuava a prenderlo di mira con il
cosciotto.
“Va bene… Grazie” rispose con gli occhi
lucidi, avviandosi per le scale che conducevano alla camera
dell’uomo. Aprì la porta, cercando di non guardare
quella adiacente e al fondo del corridoio, ovvero quella del Rosso,
pensando invece alla lieta prospettiva di una doccia come si deve, dopo
diversi giorni.
Entrò accendendo la lampada ad olio e il suo sguardo fu
catturato da un grosso asciugamano e una boccetta di sapone posti sul
letto, con un biglietto che Ben le aveva lasciato: ‘Fai come
se fossi a casa tua’.
Hikari scoppiò a ridere, chiudendo gli occhi e lasciandosi
cadere sul letto.
- Aveva già
pensato a tutto – si disse
mentalmente, prendendo la boccetta di sapone e aprendola, aspirandone
il profumo – Violetta…
Stronzo, lo sa che odio
quel soprannome! – concluse ridacchiando,
pensando che per
ogni Shanks che le avesse spezzato il cuore, ci sarebbe sempre stato un
Ben pronto a regalarle un sorriso.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera
siori e siore! ^^
Eccoci qui, con un altro
capitolo, nello sviluppo della parte centrale della storia. Questi
capitoli sono un pezzetto di pseudo-tranquillità. Se la
amate, crogiolatevi in essa. Se attendete le magagne... Beh, dovrete
essere solo un po' pazienti. Ma arriveranno anche quelle, tranquilli! ^^
Dunque... Un po'
zuccheroso questo capitolo, ma speriamo che non vi faccia cariare i
denti. xD Sono successe così tante cose, che l'equipaggio
del Vento dell'Est, non è neanche riuscito a salutare la
mora. E Lucky è così sensibile... Povero piccolo,
è stato un trauma! xD
Speriamo che vi siano
piaciuti... E' sempre difficile dover inventare il carattere e il modo
di comportarsi di un personaggio altrui... O_O
Ma passiamo alle
recensioni! ^^
DISCLAIMER: i nomi
inventati dei pirati della CIurma di Shanks che ritrovate qui e
più avanti, non appartengono a noi, bensì a
Emanuela "Capitan Ema" Colarelli. Su gentile concessione. :)
-
Angolino di Beatrix -
@Dark_Glo: Ayo caVa!
xD
Indubbiamente
lo psicologo in nave sarebbe molto utile. u_u Il tutto,
forse, perderebbe di pazzia intrinseca del pirata, tuttavia si
risparmierebbero tanti casini e danni a livello globale. xD E voto
l'inserimento anche per i Marines. Che di sto passo Tashigi sbrocca a
manetta! Non ci siamo dimenticate di lei. Tornerà,
tornerà... :)
Un
ragazzo come tutti? Ace? ... Sì, togliendo il tatuaggio,
i poteri del Rogia del Fuoco, l'abbigliamento e quella fisicata da far
cader la mascella... Sì, forse così
sì. xD
Un
abbracico e alla prossima!
Grazie
per la recensione. ^^
@Ale: ciao Ale-chan!
**
Dai,
dai, che l'estate s'avvicina e il lavoro calerà... O,
almeno, gli impegni generali. Spero solo di trovare un po' di tempo
prima delle ferie di agosto... Diversamente, stampo tutti i capitoli di
tutte le fic in arretrato e li leggo in vacanza. xD Tornerò,
promesso. E' una questione di giustizia ed onore verso di te e le
altre, oltre che di piacere nel leggere i vostri scritti - quanto mi
mancano...
Dunque!
Oh, beh, vuoi davvero che Ace abbandoni una fetta di torta
già di per sè abbandonata sul tavolo, tutta sola?
xD Poco importa se cause di forza maggiori lo attendono: ad una fetta
di torta non si dice mai di no! xD
Ace
è gentile... E sdrammatizza. Voglio dire, a parte il
fatto che pure lui era in panico - trovare le parole giuste con una
furia come Hikari, è pressochè impossibile xD -
tuttavia puntarla sul ridere o sull'orgoglio suo era l'unica plausibile
- se voleva tenere la testa salda sul collo. xD
La
scena con Ben è stata un colpo di genio di Yuki: l'unica
cosa imbarazzante che poteva accadere è successa!
X°D Immaginati solo la sua faccia indecifrabile, mentre
sfumacchia la sigaretta, col ciglio alzato. xD
Tashigi
arriverà, ma più avanti... Non temere.
Tuttavia, ora ci si concentra un po' sul Vento dell'Est. Ci sono
moltissime cose da introdurre... Specie per quanto concerne il resto
dell'equipaggio - non dimenticarti che erano tutti amici di Hikari. :3
Un
abbraccio e grazie per i complimenti: davvero, il tuo entusiasmo ci
fa rimanere di sasso ogni volta. Grazie davvero! **
Alla
prossima!
@Huntergiada: ciao
caVa! ^^
Addirittura
due geni? Oh mia dea, vuoi farci montare la testa? xD
Dunque,
dunque, dunque: vedo con piacere che Ace versione
psicologo/spalla è piaciuto molto. :3 Quanto al nostro
fiammifero preferito, non ho capito se intendi qui nella fic, ma
presumo di sì. In ogni caso, è stata scritta
l'anno scorso questo capitolo, per cui, per forza di cose, non ci sono
i nuovi spoiler nella trama. ^^' Mentre, se intendevi in generale,
sinceramente non credo che lo sapesse usare neanche lui. Diversamente
l'avrebbe fatto nella guerra... ò_ò
Più
avanti, riguardo all'addestramento, ci sarà
un capitolo molto interessante... Che spero vi piacerà! ^^
Dopotutto Ace non è uno che ama strare con le mani in mano e
quindi se può unire l'utile (tirare su il morale e aiutare
alla mora) al dilettevole (menar le mani per far passare il tempo),
perchè no? xD
Ah,
ricorda... A Ben Beckman, Vicecapitano della ciurma di Shanks il
Rosso, non sfugge mai nulla! xD E' una vecchia volpe!
Un
abbraccio e alla prossima! ^^
Grazie
per la recensione. :)
@Red Queen: Nostra
Regina! ^^
Allora:
sì, per ora, grazie ad una serie di eventi fortuiti,
il vento dell'Est è salvo. xD Hikari, per quanto sia
terribile quando perde il controllo, ha una capacità di
autocontrollo fuori dal comune. Leggasi, tanta pazienza, nonostante
tutto. E, diciamocelo, odia le discussioni inutili. Non sarà
un allenamento a far togliere il tappo alla vasca, via! xD
Ace
si è già messo all'opera, nel fare la sua
piccola parte... Hai visto che dolce e che bravo? ^^ E anche Ben... Lui
sonda, guarda, capta... E colpisce! Sono contenta del fatto che ti sia
mancato! ** Figurati che mancava anche a me (sì, ha un posto
particolare anche lui nel mio cuore... u_u Non me ne voglia il Rosso!).
Infine,
quanto a Shanks... Eh, sarà dura. Già di
per sè si trova in un casino a bordo, contando il fatto di
avere la sua ex e il comandante della II flotta di Barbabianca. E non
dimentichiamoci del Fumoso caVissimo. Serve del Valium. Subito. xD
Grazie
per la recensione caVa!
Alla
prossima e un abbraccio! ^^
-
Angolino di Yuki -
@Dark_Glo: Cara, eccoci ancora qui ^^
*alza la manima
anche lei per aggiungersi al club 'Ace come psicologo'*
Sono d'accordo che
su una nave ci andrebbe uno psicologo, insomma, in one piece con tutti
i problemi che hanno i vari protagonisti, farebbe solo comodo. Inoltre,
con uno psicologo si rimedierebbero a tante incomprensioni e tensioni,
verrebbero evitati problemi, guerre... ops, con uno psicologo non si
avrebbe metà della trama e io non potrei sbizzarrimi con le
mie introspezioni!!!
Inolte, mi sa che
anche Ace avrebbe bisogno di qualche seduta xD
Un abbraccio e alla
prossima!!!
@KH4: Tesora, ciaooo **
Ale-chan, come
stai? Tutto bene? ** Io sto ad ammazzarmi sui libri
ç_ç Non vedo l'ora di finire per godermi quelle
due settimane di vacanza a cui anelo da mesi xD
Come hai
giustamente detto tu, Ace è bellissimo in questo ruolo.
Prima di tutto è un ragazzo che sa capire gli altri, o
quanto meno comprende se c'è qualcosa che non va e
nonostante tutto non cerca di sforzare le persone ad aprirsi, il che
è positivo. E poi, ha tatto - molto più che Rufy,
anche se non ci vuole molto xDD
La scena 'equivoca'
è quella che a me piace di più di quel capitolo.
Un po' perché rilassa di molto i toni e un po'
perché Ben ha sempre uno sguardo molto attento. Ed infatti,
per quanto Hikari ci provi, non può sfuggire al caro
vicecapitano che la giovane non la stia raccontando giusta - nonostante
Ace si sforzi di appoggiarla.
Per quanto riguarda
il fatto che Ace ci è stato portato via... non posso far
altro che rattristarmi e inveire contro quel genio che è Oda
- perché è un genio anche se ci ha fatto questo
colpaccio! E anche se il mio cuore di fangirls si dispera, dall'altro
penso che Ace se la sia anche piuttosto cercata
ç_ç Poi, questo flashback che sta facendo andesso
Oda mi piace moltissimo, finalmente uno scquarcio sull'infanzia dei due
(tre) fratellini **
Un abbraccio, caVa,
prometto che appena termino con gli esami recupero tutti i capitoli u_u
Alla prossima ^^
@Huntergiada: Ciao, caVa ^^
Vedo che la parte
dove Ace si mangia la torta di nascosto è piaciuta. Fa molto
stile suo, che appena può manda giù qualcosa
dall'aria commestibile - soprattutto se abbandonato e solo, come quella
piccola e solitaria fetta di torta! Si preoccupa proprio per tutti, il
nostro caro Ace **
La proposta di Ace
per l'allenamento è più che appropriata: un po'
perché effettivamente Hikari ha bisogno di riprendere la
mano con il proprio potere che aveva lasciato nel dimenticatoio, un po'
perché così facendo tiene la mente occupata e
può distendere un po' i nervi - cosa che le farebbe proprio
bene in questo momento.
Per quanto riguarda
la storia dell'haki di Ace, ti dico, io non credevo lo avesse. Anche
perché non lo aveva mai mostrato e se davvero avesse questo
potere, perché mai non lo ha usato per liberarsi quand'era
in catene? Mistero... Probabilmente ce lo aveva come
abilità, ma latitante e non ha mai provato a svilupparlo.
Questa è la mia ipotesi.
Non saprei darti
altra spiegazione sinceramente xD
Un bacio e alla
prossima settimana ^^
@Red
Queen:
CaVissima, ciao ^^
Il Vento dell'Est
regge e tiene duro nonostante le belve che ha a bordo! Povera nave,
credo che se la vedrà brutta xD Tuttavia, se Hikari fa per
bene gli allenamenti senza che qualcuno - a caso - ci metta lo zampino
mandandole il sangue al cervello, allora non dovrebbe succedere nulla
di grave - casi straordinari eventi.
Per quanto riguarda
il team di psicologi, avranno il loro bel da fare dato che avranno a
che fare con due zucconi di prima categoria. Sia Hikari sia Shanks sono
veramente cocciuti e testardi, quindi prima che si mettano seriamente a
discutere dei loro problemi, avranno bisogno di diverse ed estenuanti
sedute xD
Ma gli insulti al
Rosso ci stanno tutti per come si è comportato,
però, come dici tu, visti gli eventi uno cerca anche di
capire e dopo si chiama Ben per tenerlo a freno. Comunque, il fatto che
Hikari ed Ace possano coalizzarsi lo farebbe rodere anche sul piano
'emotivo', cosa che farebbe andare ancora più in malora i
loro rapporti già molto... precari xD
Un abbraccio **
Alla prossima
settimana ^^
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 21 *** Perdonami ***
Shanks era fuori dalla
sala in cui stavano ancora cenando tutti i suoi
uomini.
Il sole stava
andando a morire nel mare in quei minuti. Minuti nei
quali i suoi occhi verdi se ne stavano incantati a fissare quello
spettacolo che sapeva sempre togliere il fiato, nonostante tutte le
altre migliaia di volte nelle quali lo aveva osservato. C'era sempre
una sfumatura nuova, diversa, che cambiava ogni sera rendendo il
tramonto unico.
Quel giorno gli
pareva più cupo del solito. C'erano
più sfumature scure; il rosso, il blu e il viola
predominavano sui colori più chiari, i quali sfumavano
velocemente sotto il peso schiacciante degli altri. Forse era il suo
stato d'animo che gli faceva captare solo quelle note cupe, in modo da
captare il tutto più lugubre della realtà.
- Ipotesi da non scartare
- pensò stancamente, evitando di
spostare lo sguardo nemmeno dopo aver udito passi regolari avvicinarsi
a sé.
Senza nemmeno
mezza parola, Ben gli piantò in mano un
vassoio con su la cena. La reazione di Shanks passò dallo
stupore iniziale alla curiosità per quel gesto privo di
fondamento: aveva già mangiato, che credeva di fare il suo
vice?
Inarcò
un sopracciglio, esortando una spiegazione veloce.
"Portalo a
Hikari. E' nella mia stanza".
"Che ci fa nella
tua stanza?" chiese di getto, mosso da una gelosia
priva di fondamento, che non riusciva a gestire.
"Se preferisci
le faccio fare la doccia nei bagni comuni"
ribatté estraendo dal pacchetto mezzo vuoto una sigaretta.
Se la infilò in bocca e se l'accese dopo vari tentativi di
far rimanere viva la fiamma dell'accendino nonostante il vento serale.
Infine l'ebbe vinta e poté gustare la prima tirata di fumo
con soddisfazione.
"Ti muovi,
stupido di un capitano? Il cibo si fredda"
continuò Ben.
"Mi
ucciderà".
"Oh, se non ci
vai ci penso io" disse, ma Shanks scosse la testa.
Entrare nella
cabina dove stava anche Hikari non era esattamente la
situazione che aveva previsto per quella fine giornata. D'altro canto
era pur vero che non avesse previsto un sacco di altri fatti che invece
erano capitati, scombussolandogli l'animo.
L'esempio tra
gli esempi era senza dubbio lo schiaffo.
Si sentiva un
idiota soltanto pensandoci. Se lasciare Hikari senza
dirle mezza parola era stata l'azione più idiota che avesse
mai potuto compiere, quella la seguiva a ruota, guadagnandosi il
secondo posto sul podio.
"Dovete chiarivi
un po'" proseguì Ben "Serve una tregua: a
te, a lei e a tutti quelli di questa nave".
Gli occhi
smeraldo del Rosso erano ancora fermi sull'orizzonte, intenti
a catturare gli ultimi raggi morenti del sole. Le onde blu intenso
dell'oceano avevano avuto la meglio e ora nel cielo scuro si potevano
ammirare le prime stelle luminose.
Non c'era
bisogno che glielo dicesse Ben per capire che quella era la
verità. Anche da solo, Shanks sapeva che quell'aria tesa era
insostenibile per chiunque e per lavorare bene dovevano mettere in
secondo piano le loro divergenze personali, almeno per un po'. E doveva
essere lui ad andare da lei.
Era stato lui a
lasciarla.
Era stato lui a
non dare mezza motivazione.
Era stato lui a
mollarle una sonora sberla.
Staccò
la schiena dal muro e fece due passi verso le scale
che conducevano alle camere. Si limitò a fare un cenno con
il capo al suo vice prima di riprendere a camminare e scomparire alla
sua vista, scendendo lentamente per evitare di far capottare il vassoio.
Bussò
come bussava Ben.
Colpo basso, un
altro. Ma almeno così era certo di farsi
aprire la porta senza che le chiedesse chi fosse.
Pericoloso,
molto pericoloso. Hikari poteva lanciargli contro l'haki
senza nemmeno pensarci due volte vedendolo sulla porta, ma come si era
già detto, non aveva scelta.
Incrociò
virtualmente le dita, sperando che lei almeno lo
lasciasse parlare prima di decidere di fare qualsiasi cosa. Invocava il
poco autocontrollo e razionalità in possesso di Hikari. Un
azzardo colossale, tanto che sarebbe stato più sicuro andare
a giocare la propria vita a poker invece di arrischiarsi a stare
lì impalato, contando i secondi che le occorrevano per
arrivare alla porta e aprirla.
"Ben, finalmente
mi hai-"
La voce di
Hikari era giunta insieme al rumore della serratura che
girava grazie alla chiave, ma si era bloccata appena la porta venne
aperta e i loro occhi si furono incrociati.
"Non sono Ben,
mi spiace".
Parlò
con voce pacata, strascicata e bassa. Doveva
nascondere l'irritazione - la solita gelosia insensata - il tono
lugubre per la situazione e la leggera inflessione malinconica.
Preferiva apparire controllato, doveva riuscire a tenere sotto
controllo i propri sentimenti. Non doveva assolutamente ripetere
l'errore che aveva fatto nella cella di Smoker, lasciandosi andare
senza nemmeno comprenderne le ragioni che stavano alla base di
quell'insulsa azione.
"Lo vedo
perfettamente" ribatté lei tra i denti.
Il Rosso si
prese finalmente la libertà di guardarla con
attenzione in viso.
Non si era
ancora soffermato a studiarla come avrebbe desiderato, per
mantenere distanze che nemmeno voleva, ma a cui era obbligato. Lo
riteneva un pensiero stupido, ma la trovava ancora più bella
di dieci anni prima. I suoi lineamenti avevano perso le sfumature della
fine adolescenza, maturando e scoprendo la donna, lasciando indietro la
ragazza.
Ma come sempre,
erano gli occhi ciò che più amava
del suo volto.
Anche se lo
fissavano con astio e disprezzo, rimanevano gemme senza
pari. Il tesoro più prezioso di tutto il pianeta, di questo
Shanks il Rosso ne era certo e mai avrebbe rivelato ad altri dove si
trovasse. Desiderava ardentemente che rimanesse suo e di nessun'altro.
"Però
la cena te la manda lui" continuò cercando
di mostrare un mezzo sorriso, ma tutto ciò che ottenne fu
una smorfia lontanamente somigliante a ciò che avrebbe
voluto.
Era troppo teso
dalla situazione. C'erano troppe incertezze, dubbi e
punti oscuri che gli rendevano difficoltoso capire che cosa si muoveva
negli occhi viola di Hikari, il che rendeva impossibile carpirne
informazioni a lui utili. Trovava, però, che fosse un buon
inizio il fatto di non essersi ritrovato contro il muro alle sue spalle
con qualche ferita sul corpo.
La giovane donna
stava facendo una fatica enorme per evitare di
riversargli addosso l'haki, contenendo in quel modo la sua furia.
Quella giornata stava cominciando a pretendere eccessivamente dal suo
autocontrollo e dalla sua capacità di tenersi a freno,
soprattutto dopo un decennio in cui se ne era stata a riposo.
Imprecò
mentalmente quando cominciò a sentire
nuovamente le prime fitte alle tempie. Il mal di testa stava tornando
dopo nemmeno un'ora di tregua, ottenuta barricandosi nella cabina di
Ben.
"La vuoi la
cena?" chiese sottovoce Shanks, mascherando a stento la
titubanza.
Hikari
alzò gli occhi al cielo prima di abbassare le
palpebre.
Fece un profondo
respiro e senza degnare di un'altro sguardo il pirata
davanti a sé, afferrò bruscamente il vassoio e lo
appoggiò sulla scrivania nella camera. Aveva dato un calcio
alla porta, per richiuderla, ma non udì lo schianto che si
era aspettata.
Quando si
voltò trovò conferma alla sua ipotesi:
Shanks l'aveva bloccata con l'unica mano e ora se ne stava esattamente
tra il corridoio e la cabina, fissandola.
"Che altro
vuoi?" sbottò lei.
"Ecco..."
Si
bloccò.
Non riusciva a
trovare le parole giuste e nemmeno a capire esattamente
che cosa volesse dirle. Era andato da lei perché doveva
mitigare l'aria elettrica che correva tra loro, cercando una sorta di
tregua. Ma come arrivare a questo risultato era qualcosa alla quale non
aveva prestato attenzione ed ora si ritrovava imbambolato a fissarla.
L'unico pensiero
coerente che rimbalzava nella sua mente era la
semplice constatazione che fosse bella.
Sospirò
e inspirò profondamente, per tentare di
portare più ossigeno al cervello.
"Allora che?"
continuò Hikari torva.
"Mi dispiace"
rispose di getto "Per lo schiaffo. Io... Non volevo, non
so nemmeno che mi sia preso. Scusami".
Hikari, per
quanto in quegli anni avesse covato un odio viscerale per
l'uomo che le stava di fronte, non poteva convincersi che stesse
mentendo. Shanks non era bravo nel fare il doppio gioco e tanto meno a
raccontare una cosa per un'altra. In più doveva tener conto
che, in quel frangente, era palese dall'espressione dipinta sul volto
di lui che le stesse chiedendo con tutto sé stesso di
perdonarlo per la sberla.
"Perché"?
Non sapeva
rispondere nemmeno lui.
Tuttavia, aveva
veramente bisogno che gli condonasse almeno quella
colpa. Per il momento gli bastava, gli era sufficiente per andare a
letto e addormentarsi senza rimanere sveglio tutta la notte a pensare
ai mille sbagli compiuti. Il suo cuore poteva rifugiarsi per un po' di
giorni in quell'illusione di perdono senza agitarsi troppo,
concedendogli il tempo e la lucidità necessaria per portare
avanti il percorso intrapreso.
"So di non
meritarmelo, però..."
Si
ritrovò nuovamente senza parole, senza la
capacità di dar voce a ciò che sentiva.
Più
la osservava e più ritornava a ondate quel
sentimento così forte e duraturo che li aveva uniti e che -
da parte sua - lo univa ancora a lei.
Mosse un passo
verso di lei, quasi senza accorgersene.
Riprese possesso
del proprio corpo per arrestarlo prima di ritrovarsi a
una distanza così scarsa da mettere in serio pericolo il
proprio autocontrollo. Alla memoria tornarono stralci di ricordi di
dieci anni prima, dolci ma che sapevano ferire peggio di qualsiasi arma
avesse mai trafitto la sua pelle. Si ritrovò a chiedersi se
le labbra di Hikari avessero ancora lo stesso sapore o se il corpo di
lei lasciasse sempre quel calore inconfondibile quando stavano accanto.
Chiuse gli
occhi, cercando di fermare quel flusso senza controllo.
"Ti supplico"
mormorò piano "Non volevo ferirti".
"Lo hai fatto".
"Me ne pento
ogni attimo".
Il discorso era
a doppio senso, ma vero, letto in entrambi.
Negli occhi di
Hikari si leggeva ancora qualche nota cupa di rancore,
ma molte di esse si erano tramutate in stupore. Si sentiva come una
bussola impazzita, il cui ago girava e lei non riusciva a capire nulla
di ciò che le stava vorticando nel petto, nella mente e
nell'anima. Era nel più completo subbuglio, incapace di
capirsi e di trovare un appiglio solido dal quale guardare l'intera
situazione con chiarezza.
Quella
confusione peggiorò quando avvertì la
propria mano venir sfiorata leggermente da quella del Rosso.
Non
abbassò lo sguardo. Era impossibile scollarli da quelli
verdi di lui, perciò si limitò a seguire solo con
un senso quel tocco lieve.
"Non posso
continuare se non mi concedi almeno questo".
"Ti perdono"
sussurrò piano lei e dopo un attimo
precisò "Per lo schiaffo".
"Quindi mi
concedi una piccola tregua”?
"Solo per la
missione".
"Va bene".
Il contatto
venne interrotto e quel calore che si era insinuato dentro
Hikari sfumò in modo doloroso.
Questa volta
evocò un autocontrollo leggermente differente
dal precedente, che le occorreva per evitare la fuoriuscita di
quell'incertezza che le pervadeva l'anima, rendendola incapace di
visualizzare i propri sentimenti.
"Buona notte,
Hikari".
Shanks fece due
passi indietro, quel tanto che gli occorreva per
tornare nel corridoio. Le rivolse un mezzo inchino con il capo, quasi
volesse fare il gentiluomo e poi si incamminò nella propria
stanza.
La giovane donna
finalmente poté chiudere la porta e vi
appoggiò contro la schiena.
Affondò
entrambe le mani nella massa di ricci - ora ordinati
dopo la doccia - e respirò a fondo.
Conosceva bene
quelle sensazioni e quelle emozioni provate poco prima,
quando Shanks le aveva implorato di scusarlo e poi le aveva accarezzato
la mano. Aveva tentato di cancellarle - estirparle - dal proprio cuore,
ma l'unico risultato che aveva ottenuto era stato solo quello di
gettarle nella parte più oscura della propria mente.
Chiuse gli occhi
e cercò di evitare di sentire il proprio
cuore battere a ritmo sfrenato.
Com'era
possibile che dopo dieci anni e dopo tutta la sofferenza
provata, lo amasse ancora?
- TO BE CONTINUED -
- Un
passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera siori e siore!
^^
Bene... Dai, diciamocelo, ci ha provato, su. Diamogliene adito,
all'Imperatore. Non è facile trattare con Hikari quando
è furibonda - soprattutto se si è la causa della
sua furia! xD
Ovviamente è il vice a tirare tutti i fili della trama
complessa... Perchè non ci fossero le sue idee brillanti,
quelli invecchierebbero facendosi la guerra. Ed Hikari... :p Non
è facile rimanere fredde innanzi ad uno come Shanks che ti
porta la cena e che cerca in tutti i modi di mantenere il controllo, al
di là della rabbia e del senso di colpa...
Insomma, ha cercato di rimediare: a voi l'ardua sentenza. ^^
Ma passiamo alle recensioni! ^^
-
Angolino di Beatrix -
@Ale-chan: ciao
tesora! ^^
Ti
confesso che ho dato una sbirciata all'ultimo capitolo e...
*ç* Cavolo, devo recuperare subito tutto! Y_Y Ce la
farò, promesso! Ma complimenti! ^^
Allora!
Ditelo che te la sbavavi a vedere Ace e Shanks faccia a faccia,
impegnati in uno studio reciproco, con il testosterone pronto ad
esplodere alla minima cavolata fatta dall'altro eh? xD Quello era il
mio sogno... ._. Maledetto Oda. Comunque, dai, alla fine Shanks sa
mantenere la calma con il resto del mondo (solo con Hikari, essa va a
farsi benedire) e ciò Ace lo sfrutta appieno, permettendosi
addirittura di prendere le redini della battaglia. :p Non
dimentichiamoci che è il comandante della seconda flotta di
Barbabianca, oltre ad essere uno a cui piace farsi vedere. :3 In ogni
caso, credevi davvero che Ace si facesse i cavoli suoi, ma, ancora di
più, che la torta gli riempisse quel pozzo senza fondo che
ha al posto della pancia? xD
Quanto
alla ciurma del Rosso... Innanzitutto, vedo che le citazioni idiote me
le sgamate tutte. xD Ed ovviamente quelle me le affibiate a me, non a
Yu. -_-' E va bene, confesso che lei è molto più
seriosa di me. xD Lucky e Yassop li ho immaginati molto come
"Mimì e Cocò", con il primo che fa il casinista e
il secondo che lo sfotte. xD Anzi, il secondo sfotte tutti
indiscriminatamente. xD Meno male che c'è Ben a riordinare
le cose... Sono teneri quei due, vero? ^^ Diciamo che ora hanno avuto
quei 5 minuti di tranquillità per ritrovarsi... La scena
zuccherosa era d'obbligo. Pensa al fatto che non si sono più
rivisti da 10 anni... Va già bene che Hikari ha il cuore
duro, io mi sarei messa a piangere come una digraziata (avrei fatto la
stessa scena di Lucky xD).
Come
sempre, Ale, ti ringrazio per le meravigliose recensioni che ci lasci.
E' sempre un piacere enorme. Grazie. :)
Alla
prossima, un abbraccio!
@Huntergiada: ciao
caVa! ^^
E'
fuor dubbio che l'argomento degli equilibri, non sia solo in ambito
mondiale. Hikari ha come ancora Ace, Shanks il suo amico inseparabile
Ben. Ora come ora, ovviamente. Smoker è stato accolto
solamente da Hikari, che, benchè gliel'abbia giocata sporca,
è l'unica che per il momento si sia presa cura di lui senza
avere nulla in cambio.
Diciamo
che fa tutto parte di uno schema narrativo volto a sottolineare
l'argomento di fondo. :)
Se
da una parte Shanks diventa estremamente freddo quando si parla di
Hikari, dall'altra Ben e gli altri non vedevano l'ora di riabbracciarla
e viceversa. ^^ Era anche ora... Dopo 10 anni e sapersi reciprocamente
sulla nave, senza possibilità di parlarsi... Se la sono
meritata, va. ^^
Certo,
ma da quei casinisti Lucky e Yassop cosa ti aspettavi? xD
Serietà? Pfff... xD Meno male che c'è Ben a
restituire dignità alla ciurma dell'Imperatore. u_u E
sì... Sti due sono meravigliosi. Caratterialmente Hikari
è una versione un po' più controllata di Shanks:
meno passionale, ma testona e tenace alla stessa maniera. Insomma, pane
quotidiano per la nostra pertica preferita! ^^
Grazie
per la recensione caVa! ^^ Alla prossima, un abbraccio!
@Red
Queen: Ciao
caVissima! ^^
E
che succede? Periodo storto? Guarda, sono felice di sapere che il
capitolo ti abbia tirato un po' su e ti abbia regalato un po' di
tranquillità. ^^ E' un ottimo complimento il tuo, che ci fa
di certo felici. ^^
Dunque!
Sei stata l'unica, se non sbaglio, ad apprezzare le doti di preveggenza
del meraviglioso vicecapitano... xD Capiscici, se non ci pensa lui,
vuoi che ci pensino quegli avanzi di galera? O_O Povera Hikari, sia
mai... L'unico motivo per cui non si è sparata un colpo in
tempia a Mistral, è perchè sapeva che c'era anche
lui sulla nave, con Shanks e il resto della ciurma, che pensi?! xD
Tu
lo sai che se si avverasse mai la tua ipotesi, altro che nave in fondo
al mare... La linea rossa verrebbe direttamente tagliata a
metà, altro che Edward Newgate e i suoi terremoti. xD
Quanto
al fiammiferaio e la nostra spia professionista, diciamo che si stanno
facendo del bene a vicenda... Lui allevia a lei la mente, le gli da
qualcosa da fare. u_u E sappiamo bene che è meglio che Ace
non pensi a Barbanera, accidenti...
Grazie
per la recensione caVa! ** Un abbraccio e alla prossima!
@Akemichan: ciao
tesora! Bentornata! ^^
Guarda,
davvero, non ti preoccupare: io è già di grazia
che riesca ad aggiornare. Ho talmente tanta roba da fare che ho le
storie lette ferme a un paio di mesi fa. Non vedo l'ora che arrivino le
ferie per recuperare tutto... Non sai quanto mi spiace.
Comunque,
grazie mille per tutti i complimenti, soprattutto sui personaggi della
ciurma del Rosso: è sempre difficile immaginare cosa
immagina un autore e far andare tutto d'accordo anche con il tuo punto
di vista - perchè è vero che va bene il
mantenimento dell'IC, tuttavia io gradisco sempre un piano di
interpretazione nelle cose che leggo. Che comunque è
inevitabile, siano i personaggi quelli principali, sia che siano quelli
secondari - ed è qui che si apprezza di più la
cosa. ^^
Per
il discorso rivolto a me, sei stata chiara, tranquilla. ^^ E' sempre
comunque bello sondare i vari punti di vista e, altrettanto,
è bello cercare di discutere sul background specifico del
personaggio. :) E, in questo caso, felice che, malgrado caratteristiche
non del tutto originali, Hikari ti piaccia. ^^
Alla
prossima caVa, un abbraccio e grazie per la recensione!
In
bocca al lupo per gli esami, se ne hai ancora da dare! ^^
@Marta-chan: a
wiiii! ^^ Ciao Baka-chan! xD
Non
ti preoccupare se salti una rece ogni tanto, tata, può
capitare. Pensa a me che latito per motivi non dipendenti dalla mia
voglia... T_T Mi sento in colpa una cosa mostruosa... T_T
Allora...
Beh, sai che mi viene da ridere? Anzichè lanciare un
personaggio originale, questa fic sta rilanciando pesantemente la
figura di Ben Beckman! xD Cavolo, lo state adorando tutte!
Cioè... Vuoi vedere che ve lo faremo amare quasi quanto Ace
o altri (non dico Shanks, perchè qui solo io e Maya siamo
dipendenti da lui xD)? Se ci riusciamo, faccio uno striscione nel
profilo. Ahahahahaha! xD Sarebbe una vittoria immensa per me, che amo
quei due metri di pirata... **
Lucky
e Yassop li abbiamo sempre immaginati così. xD Il primo
è una macchietta, un disastro ambulante, ma col cuore
grande... Il secondo... Ricordati che suo figlio è Usop. Non
puoi pretendere che sia una persona seria. xD
Alla
prossima caVa, grazie per la recensione e un abbraccio! ^^
@Dark_Glo:
Heilà! ^^
Beh,
Hikari non sarà spietata, ma sa far rigare dritto. Come
sarebbe sopravvissuta sennò agli ordini di Dragon? O_O A me
è sempre apparso come un personaggio infinitamente bastardo
ed è proprio per questo che mi piace. **
E
poi... Oh, non è stata lei quella che è partita
una notte, senza dire una parola. Voglio dire... Anche se un po' di
pena Shanks ce lo farà sempre, poverino... ^^'''
Alla
prossima caVa, grazie per la recensione!
Un
abbraccio!
- Angolino di Yuki -
@KH4: Ale-chan, ciao
**
Come stai? Come va lo studio? Io sinceramente non ce la faccio quasi
più, vorrei andare al più presto in vacanza per
potermi rilassare come si deve e staccare un po'. Infatti non vedo
l'ora che passi anche quest'ultimo mese per poter avere almeno due
settimane di stacco nelle quali poter disegnare e scrivere (se continuo
così non riuscirò mai a pubblicare le storie che
vorrei e a rimettermi in pari con la lettura ç_ç)
Passando a cose più importanti, torno ad occuparmi della
recensione xD Allora, Ace caro avrebbe dovuto imparare seriamente che
che non è una persona paziente ed è al contrario
una testa calda (e non solo in senso letterale xD). Io, più
vado avanti a leggere one piece più mi rendo conto che Oda
sà quel che disegna fin dal primo capitolo, in tutti i suoi
risvolti. Non c'è nulla di improvvisato e quindi anche la
fine di Ace era nei suoi progetti - e ciò mi fa venir voglia
di andare a tirare un pugno a Oda e poi offrirgli da bere xD
La bella scena di ritrovo con Hikari e gli altri è tutto
merito di Bea. E' stara bravissima a scriverla e a me fa sorridere
tutte le volte che la rileggo. Ovviamente ci sarebbero persone che
venderebbero l'anima per un bacio sulla guancia da parte del vice *Yuki
sposta lo sguardo su Bea*, ma credo che il poveretto si ritroverebbe
assaltato in modo selvaggio. Effettivamente Ben tratta Hikari con una
dolcezza infinita, come se fosse veramente la sua sorellina da
proteggere e - quando serve - anche a cui fare la predica. Tuttavia io
rimango dell'idea che Ace nella parte del consolatore non lo batta
nessuno :sisi:
E per finire, Ale-chan, ti rito le orecchie perché non mi
hai affatto infastidito e non devi farti problemi. Assillami quanto
vuoi xD Quindi rispondi alla mail - con calma, chiaro, siamo tutti
impregnati qui - che fare due chiacchiere con te mi fa solo piacere ^^
Un abbraccio
Yuki
@Huntergiada:
Cara, ciao ^^
Le nostre ovviamente sono solo teorie su Ace, come hai giustamente
detto tu Oda ha creato una storia veramente complicata nella quale
è difficile districarsi. Complimenti a lui che ha una mente
tanto incasinata per poterla mandare avanti senza perdersi ^^
Ace ce lo siamo immaginati molto curioso, anche se non impiccione,
perché è una persona che sa usare il tatto -
caratteristica che Rufy non ha xD Quindi, non può resistere
alla tentazione di sapere qualche particolare su una storia che sembra
interessante e che pare essere l'unico diversivo sulla nave su cui si
trova!
La scenetta che vede conivolti quei tre furbacchioni e la nostra cara
rivoluzionaria è da oscar, almeno secondo me che quando Bea
me l'ha inviata ero a ridere a crepapelle mentre me la immaginavo
proprio come se fosse stata una parte dell'anime.
Un bacio anche a te e a presto ^^
@Red Queen:
Carissima **
Ebbene, vedo con piacere che Ben ha il suo bel fanculb che non ha nulla
da invidiare al Rosso! Ottimo!
Il vicecapitano è più attento e si preoccupa come
un fratello di Hikari, quindi non poteva non pensare a questo piccolo
problema che la rivoluzionaria avrebbe potuto avere stando in una
ciurma composta da soli uomini - non può certo andare a
farsi la doccia insieme a tutti gli altri xD
In quanto alla scena te descritta, più che essere la fine
del Vento dell'Est, secondo me porterebbe a una riappacificazione
veloce xD Oltre che a una cospiqua emorragia dal naso da parte del
Rosso - molto in stile il vecchio genio di Dragon Ball
x°°°D
Quanto alla coalizione... bhé, ovviamente avrà
risvolti importanti per la trama e darà vita a una serie di
eventi che complicheranno ulteriormente la trama e le relazioni...
oppure no? Bisogna pazientare per scoprire che cosa accadrà
sul Vento dell'Est!
Un abbraccio
Alla prossima
@Akemichan:
Cara, ciao ^^
Non ti preoccupare se rimani indietro con i capitoli, questo periodo
è denso di esami e di altri impegni, quindi è
più che comprensibile! Mi fa comunque molto piacere che tu
riesca a recensire a poco a poco. Lo apprezzo davvero tanto **
I complimenti sulla parte in cui si vedono anche gli altri della ciurma
è tutto merito di Bea. Io non sono molto portata nelle parti
comiche, ma avento uno stile più introspettivo non riesco a
far coincidere molto le due cose. Al massimo le frecciatine acide
riesco a inserire xD
Per quanto riguarda il rapposto tra Ace e Hikari, è ancora
all'inizio. I due si conoscono ancora poco e avranno tutto il tempo
della navigazione per conoscersi e confrontarsi. Se avessimo fatto
emergere in modo definito ciò che abbiamo appena abbozzato,
sarebbe stato eccessivo e poco credibile, ma comunque
seguirà più o meno questa linea che abbiamo
cominciato a delineare.
Per quanto riguarda il tuo discorso sui personaggi originali, devo dire
che io tendo ad apprezzarli quando hanno una loro logica e un loro
carattere - ed esso mi deve piacere. Al contrario di quello che si
crede, creare e mantenere fede a ciò che si ha creato,
è difficile quanto mantenere IC tutti gli altri personaggi.
Ci sono storie in cui i personaggi principali possono avere un ruolo
più spiccato degli altri - per esempio se è solo
una storia d'amore è più che naturale -, tuttavia
nemmeno a me piace che gli altri scompaiano e non si vedano proprio -
soprattutto in combattimento, perché comunque apprezzo molto
di più chi mantiene fede alla graduatoria di forza del manga
inserendo il proprio personaggio in una scala intermedia. Invece,
quanto ai poteri, bhé, se non c'è logica non ha
senso e non mi piace. Non ho mai capito perché un potere
unico debba diventare di altri se è unico, tuttavia, ho
letto rari casi in cui ciò era stato motivato più
che adeguatamente e la cosa mi era piaciuta.
Tutto questo per dire cosa? Nulla, una mia piccola divagazione xD
Scusami
Un abbraccio e a presto ^^
@MBP: Baka,
ciao cara**
Vedo che la scena in cui si riuniscono tutti i più folli del
Vento dell'Est ha fatto impazzire tutti quanti. Effettivamente
è molto divertente come parte e mi ha fatto sbellicare anche
a me quando Bea me l'ha inviata **
Sono tre persone che sanno sicuramente rallegrare l'ambiente e
ciò è un bene in questo momento di tensione che
c'è sulla nave. Meno male che che almeno per un po' Hikari
si è potuta godere un momento di serenità dopo
tutto ciò che ha dovuto passare senza potersi riposare
nemmeno troppo xD
Un abbraccio e alla prossima, baka ^^
@Dark_Glo:
CaVa, ciao!
Un po' di divertimento fa bene a tutti in queste situazioni! E per
fortuna sono arrivati loro, i più folli e pazzi che abitino
sul Vento dell'Est ^0^/ Meno male che sono riusciti a far fare qualche
risata alla nostra Violetta xD
E ora Shanks si deve crogiolare un po' nel suo dolore, com'è
giusto che sia per ciò che ha fatto. Mica devono essere
sempre e solo le donne a soffrire per amore, ed è bene che
pure lui rifletta e si assuma le proprie responsabilità u_u
Un abbraccio
A presto!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
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Capitolo 22 *** La donna del Capitano ***
Shanks si
sentiva lo
stomaco a tornanti, oltre al fatto di avere una
tremarella non indifferente. Non era sicuramente per la paura: diamine,
era Shanks il Rosso, mica pizza e fichi! Più che altro era
il risultato della tensione accumulata quel giorno, che stava
lentamente scemando.
Oddio, non che la situazione fosse rose e fiori, però aveva
ancora il corpo integro e lei aveva riscaldato un po’ quella
barriera di ghiaccio spessa tre spanne che costruiva ogni volta che lui
entrava nel suo raggio visivo.
E, senza accorgersene, le aveva sfiorato anche la mano con un gesto
inconscio. In quel momento non sapeva se essere felice o sentirsi un
idiota per quei pensieri e sensazioni poco adatti ad un uomo quasi
prossimo ai quarant’anni. Però l’unica
certezza, che contribuiva all’insinuarsi di quella strana
felicità, era che si sentiva meno in colpa nei suoi
confronti.
Certo, Hikari molto probabilmente lo considerava ancora un bastardo
senza gloria, ma un passo avanti rispetto alle aspettative lo aveva
fatto. Sia lui, che lei. Era quasi sicuro che, se non
l’avesse aperto in due, si sarebbe ritrovato, al limite, il
comodino di Ben conficcato nel cranio. Invece lo aveva perdonato.
- Per lo schiaffo,
s’intende – precisò
mentalmente con un sorriso amaro. Hikari era cresciuta e più
cresceva, più diventava la copia sputata del suo migliore
amico quanto ad acume e astuzia. Era certo che fosse agitata, che fosse
nel panico più totale per il fatto di trovarsi sulla stessa
nave, ma per il momento se l’era cavata egregiamente quanto
ad autocontrollo.
- Diversamente da me
- si rimproverò, mentre si
raggomitolava nel mantello e si stendeva sulla poltrona posta nel
castello di prua, il suo posto preferito per rimanere con sé
stesso.
Però si sentiva lo stesso meno farabutto di poco prima:
forse aveva imboccato la strada giusta per rimettere a posto le cose,
anche se trovava difficoltoso il fatto di mettere da parte il suo
orgoglio. Ma se lei lo aveva fatto, e a tutti quanti era noto quanto
orgogliosa fosse quella donna, doveva farlo anche lui. Nonostante la
sua freddezza iniziale, anche lei sapeva che urgeva una tregua,
perché di quella lena sarebbero esplosi entrambi, provocando
danni irreparabili, e non solo intesi metaforicamente.
- Ho quasi
l’impressione che i miei uomini viaggino con le
mani sui gioielli – pensò
ridacchiando, sapendo
che erano consci di trovarsi in una situazione al quanto controversa e
pericolosa. E vedeva nei loro occhi le implorazioni mute che ognuno
involontariamente osava lanciargli, come dire ‘siamo
sopravvissuti fin qui, vogliamo morire con
dignità’.
E quanto volevano bene ad Hikari… Erano rimasti mezzi delusi
di non poter festeggiare a causa della sua assenza, durante
l’ora di cena.
I ricordi si accavallarono nella sua mente, scavando e provocando
dolore nel suo cuore già troppo provato durante quella
giornata ai limiti dell’assurdo. Una lacrima, leggera ma
indomabile, scivolò sulla sua guancia, tuttavia non si prese
la briga di occultarla o di asciugarla.
Rimpianti, troppi rimpianti per una scelta sbagliata.
Alzò gli occhi verdi verso le stelle che brillavano nel
cielo privo di umidità: il tremolio degli astri sapeva in un
certo modo calmarlo. Ora gli serviva solo sfogare la tensione e
riprendere il solito controllo e la solita calma, il solito modo di
fare sgangherato e il solito sorriso. Per il bene di tutti.
- Hikari…
Riuscirò a farmi perdonare, te lo giuro
– pensò poco prima di addormentarsi, accarezzato
dal vento notturno.
Mentre Shanks era crollato in un sonno profondo, Ben era coricato sul
letto con lo sguardo fisso sul soffitto. Non riusciva a prendere sonno,
neanche nell’eventualità di iniettargli
in vena una dose di barbiturici formato famiglia.
E fondamentalmente le cause erano la tensione e l’agitazione:
la prima era dovuta al fatto che ora, sul Vento dell’Est,
convivevano due cariche innescate di dinamite, pronte ad esplodere da
un momento all’altro, senza contare la presenza del Cowboy e
di Capitan Giustizia, rivali da Alabasta e quindi paragonabili anche
loro a due ordigni esplosivi.
La seconda, invece, era dovuta al fatto che finalmente aveva potuto
scambiare quattro parole con lei, capendo che tutto quello che era
stato, era rimasto inalterato nel tempo. Aveva visto la sua gioia
nell’abbracciarlo, aveva visto i suoi occhi lucidi che lo
osservavano con un sorriso malinconico.
Aveva sentito la sua essenza ancora viva, il suo amore per quelli che
dovevano essere il suoi compagni di vita, ma che non furono, dieci anni
prima. Ed ora gli sembrava di essere tornato indietro nel tempo:
perfino Lucky e Yassop si sentivano così, felici allo stremo.
“Non ci posso
credere” gli aveva detto il cecchino,
mentre Lucky consumava fazzoletti su fazzoletti per la commozione.
Hikari era la loro sorella minore ed era sempre stata trattata come
tale. E, seppur la cazzata era stato Shanks a commetterla, non erano
riusciti a non provare un pesante senso di colpa per non aver impedito
all’amico di abbandonarla.
Tutti avrebbero scommesso che, nonostante fosse giovane ed inesperta,
Shanks l’avrebbe imbarcata sul Vento dell’Est: era
preso e innamorato ed Hikari faceva già da un pezzo parte
della ciurma dal punto di vista mentale. Tutti la consideravano come
una compagna e, all’alba di quella mattina, quando Shanks
aveva dato l’ordine di partire, erano stati catapultati in un
incubo orribile.
Ma non avevano potuto fare nulla, non si erano sentiti in grado di
obiettare: il Rosso era il loro capitano, colui che gli aveva donato un
motivo per tirare avanti, e i suoi ordini dovevano essere rispettati.
Lucky era quello più incazzato
‘esteriormente’ ed era stato fermato più
volte dai due amici, prima di fare cose che non dovevano essere fatte,
ma ognuno di loro avrebbe volentieri pestato a sangue quel pezzo
d’idiota che, per una personale paura, aveva lasciato il
cuore suo e quello dei suoi, su quell’isola, assieme alla
disperazione di quella ragazza.
Shanks non aveva pensato che cosa avrebbe scatenato la sua
‘fuga’ nei suoi uomini: aveva pensato,
egoisticamente, a sé stesso, non agli altri. Però
tutti sapevano che il capitano deve prendere delle decisioni difficili
e il termine ‘egoista’ non era del tutto fuori
luogo, perché in fin dei conti era la sua di donna, non la
loro.
Chiuse le palpebre e piegò le sue labbra in un flebile
sorriso: gli era venuto in mente il loro primo incontro, quando vide
per la prima volta quella testa riccioluta scendere da una delle
stradine ciottolate che portavano al porto.
Ed era in quel dolce ricordo che il filo aveva cominciato il suo
avvolgimento attorno alla matassa.
[Flashback]
“Ragazzi… Vi presento Hikari”.
Ben Beckman era da diversi giorni intento ad osservare i movimenti
sospetti del suo capitano. Poteva sicuramente immaginare quale fosse il
‘motivo’ che lo portava a sparire durante le afose
giornate di quell’agosto, ma quando aveva scorto, sulla sua
scrivania, dei semplici libri di navigazione e diverse opere letterarie
del passato, era rimasto al quanto perplesso.
Shanks non era di certo un becero stolto ed ignorante, anzi, era
risaputa la sua passione per i libri e per la letteratura in
generale… Però, di norma, l’ora della
lettura era fissata prima di cena, quando il sole, dolcemente,
s’inabissava nelle acque rese scure dagli splendidi giochi di
luce e riflessi.
E non poteva essere altrimenti, anche perché, se la
normalità del genere umano come abitudine prende il momento
prima di stendersi e abbandonarsi al sonno, loro di normale non avevano
neanche un vago ricordo. O più semplicemente il discorso si
reggeva sul fatto che ogni sera sul Vento dell’Est si faceva
baldoria, perché ogni scusa era buona per sbronzarsi, da
bravi pirati.
Ma questo ‘sparire per amor della conoscenza’ non
era da Shanks… C’erano, tra l’altro,
diverse cose da mettere a posto sulla nave e molte volte la ciurma si
ritrovava a fare di testa propria, vista
l’irreperibilità del capitano.
Gli era balenata in mente l’idea di seguirlo, ma fu subito
accantonata: a parte che lui stesso detestava quando qualcuno
s’impicciava degli affari altrui, inoltre sapeva bene che,
benché fosse un’ottima sentinella e spia, se
Shanks l’avesse ‘pinzato’ a pedinarlo,
gli avrebbe spaccato la faccia. Sì, erano migliori amici,
però per entrambi valeva la regola degli spazi personali, a
maggior ragione se costretti a vedere i rispettivi brutti musi ogni
santo giorno.
Però Ben destava qualche preoccupazione…
Soprattutto nel vedere l’appetito del Rosso scendere
mostruosamente da quando erano attraccati in quel piccolo porto di
mare, a causa di quel che il suo capitano chiamava
‘l’Incidente’. E, lo sapevano perfino le
murene, l’appetito di Shanks il Rosso era paragonabile a
quello di un maiale: neanche quando aveva preso la cagarella aveva
smesso di mangiare. Ed ora il suo stato di salute era del tutto normale.
C’era qualcosa che non quadrava: il moro sospettava che le
sparizioni dell’amico avevano a che fare con
‘qualcuna’, però la questione dei tomi
serpeggiava in lui un dubbio irrisolto.
Finché non lo vide, per l’appunto, ritornare una
sera, prima di cena, scortato dal famoso motivo che giustificava le sue
assenze.
- E, Dio, se le
giustifica! – pensò, mentre il
capitano presentava una ragazza mora, dai lunghi riccioli neri, per lo
più sulla ventina.
- Shanks non
è mica scemo – aggiunse mentalmente,
quando la vide da più vicino. L’amico
l’aveva trascinata in mezzo alla ciurma, e già
questo motivo aveva fatto capire al vice che doveva essere una cosa
sicuramente più seria di un’avventura notturna per
sfogare gli istinti.
Lei, poverina, ancora non sapeva cosa volesse dire conoscere la ciurma
del Vento dell’Est! E vedeva il suo imbarazzo malcelato
dietro ad una leggera freddezza che poco poteva avere in comune con uno
come Shanks.
A lui piacevano le donne semplici e spiritose, ironiche, pratiche: e di
prima battuta quella pareva tutt’altro che una donna
semplice, spiritosa, ironica e pratica. Quindi Ben concluse che doveva
essere abbastanza colpita, se non scandalizzata, dai suoi compagni.
Che, effettivamente, c’era da aspettarselo: non la conosceva,
ma conosceva i suoi polli, quel manipolo di avanzi di galera, casinisti
e senza peli sulla lingua. A maggior ragione dopo quel che era
successo, avevano il cervello ancora annebbiato per poter ragionare
come si doveva e mostrarsi, diciamo, ‘opportuni’
verso una signora.
E la vedeva impacciata, nel mentre che Shanks rideva come un deficiente
e che ad ogni ‘complimento’ dei suoi, li minacciava
di tagliargli qualsiasi organo possibile e immaginabile. Vedeva come
tentava di nascondere l’imbarazzo davanti al boato che si era
generato alla frase del Rosso. Non aveva MAI presentato una donna, la
sua donna, alla ciurma: era un evento troppo unico per non festeggiare
e non sparare cazzate.
Era seduto sul molo a gustarsi quella scena esilarante per i suoi
quanto terribile per lei, quando decise di intervenire prima che quella
poverina fuggisse a gambe levate: si alzò con calma,
dirigendosi verso di loro.
La ragazza l’aveva subito adocchiato, a causa del suo
abbondante metro e novanta, mentre Shanks l’aveva salutato
con la mano.
“Ti presento Ben Beckman. E’ il mio vice.
E’ un fottuto asociale che per farlo parlare devi usare il
trinciapollo, ma non farci caso…”
esordì il Rosso, mentre l’amico lo stava
letteralmente giustiziando con lo sguardo.
“Ti ringrazio, idiota…”
sibilò tra i denti, con il suo caratteristico tono basso e
caldo, mordendo la sigaretta, per poi rilassare l’espressione
e porgere la mano alla ragazza: “Piacere, Ben”.
Lei lo fissò per qualche secondo negli occhi, come se stesse
cercando di leggergli nella mente, tant’è che il
vice sollevò il ciglio, rimanendo interdetto. Poi si
girò verso Shanks e fu in quel momento che Ben
capì che era doveva trattarsi di una cosa davvero seria.
“Shanks… Essere di poche parole oppure non essere
molesti verso gli altri, non significa necessariamente essere dei
fottuti asociali” disse, dipingendo un sorrisino malizioso
sulle sue labbra, per poi rivolgersi verso il vice e stringendogli la
mano: “Ciao Ben, piacere, Hikari. Credo dovrebbero farti una
statua se fino ad oggi hai resistito all’impulso di
staccargli la testa dal collo” e continuò
girandosi verso il capitano, mentre sul viso del moro si stava formando
un sorriso beffardo rivolto a Shanks.
“Meno male che c’è lui a guardarti le
spalle e a farti mettere giudizio. Si vede subito che non è
uno scapestrato come te ed è una persona seria”
concluse sorridendogli e affondandolo.
Shanks era appoggiato alla spalla di Yassop e la guardava tra il
pensieroso e lo sconvolto: “Non so cosa sia
peggio… Se il fatto che mi abbia appena trattato come un
moccioso davanti ai miei uomini, oppure che si sia alleata dalla parte
di Ben”.
Yassop scoppiò a ridere, seguito a ruota da parte della
ciurma: “Amico, tu te la sei trovata ed ora te la tieni eh?
L’hai voluta la bicicletta? Ed ora pedala, mio
caro” concluse tra le risa di Hikari e Ben e i boati dei
compagni.
“Vi amo anche se siete esseri inferiori”
scherzò Shanks, mentre si avvicinava ad Hikari
“Brucerò ogni libro di fisica nella tua
biblioteca, sappilo”!
“Ah, ora si spiega tutto…”
proferì Ben appena sentì la parola biblioteca
“Mi pareva smodato il tuo amore per la conoscenza, che ti
portava a sparire quasi tutti i giorni… Lo sapevo io che
c’era qualcosa che non quadrava” concluse gettando
la sigaretta in mare e guardando la ragazza ridere che le si vedeva
l’esofago.
“Sai dove te le infilo quelle sigarette”?
Quella sera Ben rise come aveva fatto pochissime volte nella sua vita,
soprattutto in compagnia: Hikari aveva un caratterino tale e quale a
quello di Shanks, ma sapeva essere pungente e stronza quanto lui
stesso. E la cosa fantastica era vedere come il Rosso tentava di
giocare tutte le sue carte per fronteggiarla, ma quasi sempre finivano
pari.
Era pure un po’ permalosa, cosa che lo faceva sganasciare
dalle risate: come sgranava quegli occhi viola e il lampo che gli
balenava all’interno quando veniva punta sul vivo, erano un
toccasana! Meglio che uno psicologo!
Avevano davvero tutti bisogno di un po’ di
tranquillità, di ridere, di scherzare e di festeggiare: ed
Hikari, in quel frangente, equivaleva ad un dono del cielo. E capiva
anche che erano assolutamente errate le apparenze che aveva avuto
all’inizio.
- E’ la donna
ideale per quel deficiente… -
pensò, svuotando la bottiglia di rhum nel suo bicchiere
– Quell’idiota
ne ha di fortuna, nonostante tutto
– continuò mentre osservava quegli splendidi occhi
violetto, finché lei non si girò e gli
regalò un sorriso.
- Avessi anche solo un
decimo della fortuna che ha lui –
concluse, ricambiando il sorriso e accendendosi una sigaretta, mentre
tutta la ciurma stava dando fondo ai barili di rhum, faceva un casino
inverecondo e festeggiava la resurrezione del Vento dell’Est.
[Fine flashback]
Gli scappò una risata liberatoria.
Era sempre stato un tipo moderatamente pessimista, esattamente
l’opposto di Shanks, ma questa volta si sentiva stranamente
ottimista. La strada sarebbe stata lunga e tortuosa, a maggior ragione
ora che Hikari faceva parte del Fronte Rivoluzionario – altra
rivelazione shock per tutta la ciurma – ma quella sera
giurò a sé stesso che avrebbe fatto di tutto per
farla rimanere con loro.
- Fanculo a qualsiasi
ordine – pensò prima di
girarsi su un fianco e tirarsi su il lenzuolo.
-
TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro...
Poi sempre avanti -
Salve! ^^ Eccoci
ritornati all'ormai classico appuntamento settimanale, che slitta di un
giorno per le solite problematiche di impegni... u_u Questa volta
è colpa mia...
Capitolo
interamente dedicato al
passato, con Ben che - manco a farlo apposta - si conferma il punto
d'incontro di tutta la faccenda. :) Piano piano, le informazioni
basilari sul passato sono venute fuori, anche se manca ancora qualche
dettaglio importante - ma che vi faremo sudare. xD
Ecco, già che
ci siamo, spiego
una cosa: la faccenda dell'Incidente, non è narrata in
questa
storia per un motivo basilare. Tempo permettendo, farà parte
del
progetto, da parte mia. Sarebbe una sorta di Spin Off/Prequel: non
è ancora nulla di sicuro, ma se il lavoro non mi
porterà
via l'anima, potrebbe uscirne un progettino interessante. ^^ Giusto per
spiegare la mancanza di informazioni.
Bene, credo sia il
momento di passare alle recensioni! ^^
-
Angolino di Beatrix -
@ MBP: ciao
Baka-chan! xD
Visto che la pazienza di Ben riesce ad arrivare oltre ogni limite
immaginabile? Tutte ad immaginare di vedere il Rosso spedito nel
corridoio, invece... Che poi, non avremmo mai potuto far trattare
così l'Imperatore. Eh. u_u
Benchè sia parecchio minata, ha ancora una
dignità il
Rosso, poarello... Quanto alla bella mora... Fosse facile ascoltare il
cuore. C'è sempre quella vocina, identificata come orgoglio,
che
la frega. Oltre ad un dettaglio non indifferente appartenente al
passato. ^^'
Sì, diciamo che di due non ne fanno uno. xD
Alla prossima tata, un abbraccio!
Grazie per la recensione!
ps. Massì, intendevo al primo posto sul podio. Lasciatemi
Shanks! xD Le ferie stanno per arrivare (e anche Yu a casa mia xD).
Ritornerò presto. :)
@Ale-chan:
ciao tesora! ^^
No, no: diamo a Cesare quel che è di Cesare. :) Il merito
del
capitolo vada interamente a Yuki, che è stata, a mio avviso,
geniale. Ai tempi, quando lessi questa parte, avevo le stelline negli
occhi, benchè l'avessimo pensata assieme (come tutto, del
resto!). **
Dunque... Mi fa ridere il fatto che tutte qua vi siete immaginate
Shanks spedito ed incastonato al muro. Ma... Io continuo a dirlo:
Hikari ha un autocontrollo da paura e, per quanto sia incazzata come
una faina, alla fin fine ha un minimo rispetto per il Rosso.
Cioè, capiamoci: incavolta e tutto, ma il Rosso è
sempre
il Rosso. u_u E fa anche un po' paura, ecco... Oh, più
avanti ci
saranno dei pezzi che so di per certo apprezzerai, in tal senso. xD
Shanks è geloso: gli abbiamo affibiato un carattere
passionale
e... Abbastanza istintivo, per quanto concerne gli affetti. Anche se in
altri ambiti può sembrare così calcolatore, da
far venire
i brividi (qualcuno ha detto Marineford? ** - Bea è partita
xD).
Alla fine è andata bene, rispetto alle aspettative, no? Quei
due
sono innamorati oltre ogni limite - ormai è chiaro -
tuttavia
sono fin troppo simili. E quindi, puoi immaginare quanto sia difficile
farli riconciliare, o meglio, farli iniziare da un punto ed evitare il
pestaggio generale, no? Tuttavia, se Hikari ha una pazienza infinita ed
un autocontrollo senza pari, Shanks è stato bravo questa
volta
ad andarci coi piedi di piombo e non mollare. Per quanto possa sembrare
orgoglioso, alla fine si senti in colpa, con un codone di paglia
enorme. :)
Ne vedrete delle belle. ^^
Infine... Yuki per quelle parti è un mostro. Non
perchè
sia la mia socia, bensì perchè mi emoziono io
alla stessa
maniera vostra, quando leggo le sue parti. :) E' portata per quelle
cose lì, è innegabile. E, fidati, che neanche io,
con un
po' di buona volontà, riuscirei a rendere così.
Ognuno ha
un suo stile, è vero, ma ci è proprio avvezza ai
sentimenti. E poi, abbiamo uno stile completamente opposto: io tendo
molto più a sintetizzare e comunicare coi dialoghi. Lei coi
pensieri e i gesti. Ed è questo essere opposte che ci fa
divertire tantissimo. ^^
Grazie per la splendida recensione, al solito. :)
Alla prossima caVa, un abbraccio! ^^
@Huntergiada:
ciao caVa! ^^
Eccola lì: un'altra che si è immaginata il volo
di Shanks
per i corridoi del Vento dell'Est. xD Hikari non potrebbe mai fare una
cosa del genere: tolto il fatto che ci sarebbe poi da fare i conti con
Ben, si sentirebbe in colpa una cosa indicibile. Alla fine è
aggressiva per necessità, tuttavia il suo carattere
è
abbastanza dolce. Il problema è che ce la mettono tutta per
farla arrabbiare. xD
Shanks è teso come una corda di violino, come lo
è anche
Hikari: abbandonassero la ragione per qualche istante, sarebbe
più facile per tutti. Ma non possono passare sopra alle cose
successe, Hikari in primis. E' lo svantaggio dell'essere umano, avere
una memoria così precisa e duratura. u_u
Ben... Sah, a quando la statua? xD Una roba enorme, ci vuole. Se la
merita. xD
Un abbraccio cara e grazie per la recensione!
Alla prossima! ^^
@Red
Queen:
ossequi, o mia Regina. u_u
E siamo a quattro: un'altra che vede bene Shanks senza setto nasale
(manco stessimo parlando di Crilin di Dragonball xD)... Poarello, ma
davvero avevate paura che Hikari lo aprisse in metà? xD Ma
no, dai... Sono ancora tranquilli *coff coff... e pensali incazzati.
*O.o'
Sì, ormai si capisce che sti due sono ancora innamorati:
Shanks sbarella proprio, Hikari deve superare il suo orgoglio ferito e
la sua incazzatura ormai perenne. Tuttavia perdonare non è
una cosa che le viene così spontanea... Purtroppo. Pensa
solo quanto è cambiata la sua vita a causa del Rosso:
avrebbe potuto essere una tranquilla bibliotecaria, su un'isola
sperduta . Invece ora è nei Rivoluzionari. xD Che per
carità, è un a vita più movimentata -
decisamente - ma chissa cosa avrebbe preferito? ^^'
Condivido la tua visione, ma in maniera generale: l'amore ti fa
rincoglionire (e forse rincoglionisce addirittura più gli
uomini che le donne ^^), non c'è scampo! xD
Alla prossima caVa! **
Grazie per la recensione e un abbraccio!
@Akemichan:
ciao tesora! ^^
Guarda, di confesso che per questa storia ci siamo fatte mille mila
pare, per cercare di integrare Hikari appieno e non renderla un peso,
nonostante sia una dei diretti protagonisti. Perchè gran
parte delle cose sono collegate a lei, e quindi è uno dei
motori principali che muovono la storia, col rischio (perchè
lo sappiamo bene) di far storcere il naso. Spero solo in cuor mio - e
lo pensa anche Yu - di non aver fallito da questo punto di vista. ^^'
E' ovvio che poi al termine si tireranno le somme. :)
I complimenti del capitolo, vadano interamente alla mia collega - e
lascio a lei le specifiche. ^^
Massì, Ace avrà modo e tempo di aiutare o
combinare guai. xD La storia è ancora lunga e tortuosa... Un
viaggio da incubo. xD
Un abbraccio caVa e grazie per la recensione.
Alla prossima! ^^
- Angolino di Yuki -
@MBP: Ciao Baka!
Ah, sono contenta
che hai trovato appropriata la canzone al capitolo. E' una delle
canzoni che preferisco e mi piace veramente molto ** Questa versione
è
stupenda **
Ebbene sì, Ben è quello che si definisce un vero
amico
con i fiocchi e controfiocchi. Lui, per fortuna che esiste, ha un po'
più di cervello e raziocinio rispetto al capitano che si
ritrova e
quindi riesce a indirizzarlo verso la retta via. Peccato, ovviamente,
che Shanks ne abbia veramente tante da farsi perdonare xD
Quanto a
Hikari, è difficile la sua posizione. Per lei Shanks
è stato il suo
primo e unico amore, non ha mai più amato nessuno come ha
amato lui. E
lui le ha spezzato il cuore, senza ragione - per quanto ne sappia lei -
ed è difficile riuscire a tornare a fidarsi di quell'uomo
che l'ha
abbandonata dal giorno alla notte - letterlamente.
Un abbraccio ^^
@KH4: Ciao
Ale-chan **
Ah,
sai che sono proprio contenta di riuscire a sentirti un po' via mail -
e colgo l'occasione per dire che risponderò domani, oggi ho
avuto un
bel po' da fare -___-"""
CaVa, pensando che pochi minuti fa Bea mi
ha detto che sono perfida e malvagia (non è vero Beaaaa
ç_ç La mia è
frustrazione) e ora invece tu mi dici che da questo capitoli si
è
sentito il mio sentimentalismo, comincio a dubitare della mia
sanità
mentale e del fatto che non abbia personalità multiple in me
xD
A
parte gli scherzi, sono contenta di essere riuscita a trasmettere
così
bene i pensieri, le sensazioni e le immagini di questa scena. Mi piace
particolarmente soffermarmi su scene piene di pathos, dove posso
spaziare e rendere al meglio i pensieri dei personaggi, quindi mi ci
impegno sempre molto per poter dare un quadro completo di
ciò che essi
provano. E' una bella prova per chi scrive e io mi ci trovo bene in
questa parte.
A rendere difficile la descrizione di parti del
genere potrebbe essere il fatto che una persona non le abbia mai
vissute e quindi non capisca in prima persona che cosa significa stare
lì, davanti alla donna che hai sempre amato e che amerai per
sempre,
con il peso delle proprie colpe sulle spalle a trattenerti. Ma io cerco
sempre di immedisimarmi il più possibile, di vivere la scena
come se
fossi lì e fossi io la protagonista, da tutte e due le
parti.
Poi,
ammettiamolo, per quanto siano dei bei personaggi, Shanks e Hikari sono
abbastanza facili da gestire - nel senso che sono alla portata della
nostra comprensione. L'opera di immedisimazione diviene straziante
quando si ha a che fare con personaggi come Yu Kanda, una faticaccia
scrivere su di lui - sarai bello e figo, ma sei complessato da morire
(ed è per questo che ti amo)
Ehm, perché finisco sempre con
deliri? bhà... C'era un'ultima cosa che volevo dirti: a me
il tuo stile
piace. Ora, sono rimasta un po' indietro con i capitoli e saranno la
mia lettura estiva dopo gli esami, ma ho notato dall'inizio che hai una
tendenza a migliorarti, cosa che indubbiamente è molto
pregevole - ci
sono molte persone che sono statiche e non si smuovono dal loro stile.
Io non credo di essere così brava da poter essere presa a
esempio, e
infatti sono sempre alla ricerca anch'io di nuovi spunti per
migliorarmi ^^ Quindi, miglioriamo assieme ^^
Un bacio
A presto ^^
@Huntergiada:
Ciao caVa ^^
Sì,
concordo, Ben merita un applauso o forse anche più di uno
per come
riesce a convincere Shanks a fare la cosa migliore - per sé,
per Hikari
e per un po' tutti. Quell'uomo è un santo, nonché
angelo custode del
Rosso e di tutta la ciurma, senza di lui chissà dove sarebbe
capitato
il nostro caro pirata dalla chioma infuocara xD
Credo che a Hikari
sia venuto il tuo stesso flash - quello di uno Shanks scaravantato via
dal suo haki - ma la ragazza sa bene che comunque non è a
casa sua, che
è lì per lavoro e che dovrebbero cooperare per
quanto possibile.
Quindi, fino a quando non avrà più che ottime
motivazioni per saltare
alla gola del Rosso, cercherà di controllare i suoi istinti
e la sua
furia - che non è poca xD
Anche se Hikari gli ha perdonato solo lo
schiaffo, è comunque un passo. Ciò non toglie che
Shanks ha di peggio
sulla lista e dovrà affrontare situazioni poco piacevoli,
tuttavia non
può badare solo alle sue preoccuazioni personali, ha molti
altri
problemi a cui dover badare e di cui occuparsi - cosa che di certo non
lo aiuta a rilassarsi e distendersi xD
Un abbraccio
Alla prossima settimana ^^
@Red Queen:
CaVissima, ciao ^^
Grazie
per la comprensione ç_ç Odio quando non ho la
connessione - a parte
l'essere tagliata fuori dal mondo -, non riesco nemmeno a controllare
se escono i capitoli di one piece e d.gray-man, cosa per me essenziale
quasi quanto respirare xD
Uno Shanks con il sangue al naso per la
subilime visione di Hikari sarebbe da spaccarsi in due dal ridere e
rimanerci per una mezzora buona - considerando anche poi la reazione
della suddetta in una situazione del genere, che darebbe al pirata
più
di una buona ragione per sanguinare anche in altri posti xD Povero
Shanks, almeno questa risparmiamogliela, dai, già si deve
occupare di
un sacco di cose!
Effettivamente Hikari non aveva tutte queste
scelte davanti alla proposta di Shanks di fare una piccola tregua,
tuttavia è significativo il fatto che abbia accettato per lo
meno le
sue scuse per quanto riguardava lo schiaffo che il Rosso si era fatto
sfuggire.
Per quanto riguarda che una donna innamorata diventa una
donna scema, più che accertate ricerche scientifiche dicono
che gli
uomini innamorati diventano ancora più imbecilli di quanto
sia
umanamente pensabile xD Hikari è una donna che qualche
soddisfazione se
la deve togliere... *risata maligna*
E ora, basta deliri xD
Un abbraccio e alla prossima
@Akemichan:
Ciao tesora ^^
Sono
contenta che il capitolo su Shanks e Hikari ti sia piaciuto. C'ho messo
tutto il mio impegno per renderlo al meglio e far percepire i
sentimenti e i pensieri di entrambi. Adoro le parti introspettive, e
quindi cerco di metterci sempre tutta me stessa per riuscire a
trasmettere anche al lettore qualcosa ^^
Ovviamente i due
innamorati si fanno sempre castelli campati in aria, da che mondo
è
mondo funziona così. Poi c'è gente peggio
d'altra, il che porta
solitamente a quelle storie d'amore lunghe una vita, ma non
è il nostro
caso per fortuna - o no? *Yuki fa la malefica e non rivela nulla di
compromettente*
Un abbraccio
e alla prossima ^^
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 23 *** L'importanza degli amici ***
Contrariamente alle sue aspettative, era sprofondata nel sonno quasi
subito.
Ormai era arrivata davvero ad un punto critico per quanto concerneva il
suo fisico: in quei giorni aveva viaggiato come una pallina da pinball,
aveva combattuto e aveva buttato giù diversi bocconi amari.
Aveva anche dovuto domare il suo cuore impazzito per quel tocco leggero
che Shanks le aveva involontariamente donato, il quale le aveva
provocato una scarica adrenalinica – per non dire ormonale
– che da tempo non provava.
Quando si era seduta con la schiena contro al legno della porta, con le
mani nei capelli per cercare di calmare quel suo cuore e corpo
impazzito, aveva sentito i passi lenti di lui riprendere dopo qualche
istante e questo stava a significare che anche lui aveva le sue magagne
da risolvere.
Ma si era ripromessa di riposare: non solo il fisico, ma anche il
cervello. Soprattutto il cervello.
La reazione di Shanks l’aveva sconvolta, ma ancor
più l’aveva sconvolta il proprio comportamento:
è vero che serviva una tregua, ma si era sciolta come un
ghiacciolo al sole di luglio, quando sentì nuovamente il
calore della sua pelle.
Aveva una tale confusione di sensazioni addosso che non sapeva
più neanche da che parte fosse girata, tanto che si stava
addirittura innervosendo per il bailamme mentale che quella testa di
pomodoro sapeva sempre scatenarle dentro.
Per questi motivi si immerse di nuovo nella tinozza, cercando di
rilassarsi e di svuotare la mente, prima che il mal di testa si facesse
più acuto ancora. E quell’espediente
funzionò alla grande, al punto che fece parecchio fatica a
raggiungere il letto e non addormentarsi in bagno.
Si era svegliata finalmente riposata: se da un lato era curiosa di
sondare la nuova atmosfera sul Vento dell’Est,
dall’altra aveva il timore che quel batticuore si
ripresentasse alla vista di lui e non fosse solamente il risultato di
una discussione non aspettata.
Però, prima di tutto questo, c’era una cosa che si
era ripromessa di fare, perché va bene pensare al bene
comune, ma per farle mettere l’orgoglio da parte si doveva
pagare un prezzo. E quella mattina, un certo pirata che rispondeva al
nome di Ben Beckman l’avrebbe scontata fino
all’ultimo centesimo.
Salì furtiva la scala che portava al piano superiore: erano
già le undici e si prospettava che in cucina e in sala da
pranzo ci fosse solo Eddie. E lei aveva una fame pari a quella di un
leone.
Come previsto, c’era un silenzio inimmaginabile sulla nave,
con il cuoco intento a preparare il pranzo per la ciurma.
“Ciao Eddie!” esclamò con un sorriso,
quando l’uomo si girò, insospettito dai passi:
“Oh cielo! Hikari, sei tu! Credevo che fosse
quell’idiota di Lucky intento a rubarmi del cibo dalla
dispensa!” rispose felice Eddie, correndo ad abbracciarla
“Ieri non sono riuscito neanche a salutarti…
Credevo di trovarti a cena, invece…”
proseguì con una nota di tristezza nella voce.
“Ero devastata, capisci bene la situazione no”?
“Stai tranquilla! Piuttosto, ti è piaciuta la
focaccia che ti ho preparato”?
“Da morire… Quanto mi è
mancata” rispose la donna “A proposito: te ne
è rimasto un avanzo”?
Eddie si avviò al forno, estraendone un ultimo pezzo:
“Come no. Lo sanno anche i barracuda che tu fai colazione con
la focaccia e il the al limone”.
“Freddo”.
“Ovviamente cara!” ribatté il cuoco tra
le risate e avviandosi verso il frigorifero ed estraendo una brocca di
the freddo “Madamoiselle” concluse, porgendole
tutto su di un vassoio.
“Grazie Eddie, sei un tesoro”!
“Vuoi che te la passo al forno la focaccia”?
“No, non ti preoccupare, va alla grande
così” disse mordendone un angolo “Ho una
cosa da fare, alla svelta…”
L’uomo sorrise colpevole, infilandosi il suo solito grembiule
da lavoro, motivo per il quale tutti lo sfottevano allegramente. Non si
era mai visto un pirata della ciurma di uno dei Quattro Imperatori,
conciato come uno chef d’alta cucina!
“Vai a fare il cazziatone a Ben per il colpo basso di
ieri”?
La donna appoggiò i gomiti al tavolo dietro di
sé: “Vedo che sei informato a modo…
L’hai visto stamattina”?
“Chi, Ben”?
“No… Non intendevo lui…”
commentò spostando lo sguardo verso la finestra.
“Ah” fece il cuoco, prendendo una pausa
“Sì, l’ho visto. Se mi stai chiedendo di
che umore fosse…” ma Hikari lo interruppe:
“Sì, ti sto chiedendo proprio quello”.
Eddie sorrise: “Era di buon umore, tranquilla”.
Sospirò di sollievo: “Meno male… Ok,
ora scappo. Ho un pirata da ammazzare” lo salutò
sorridendo diabolica, tra le risate del cuoco.
Ace aveva visto Hikari in cucina, attraverso la finestra: come
promesso, dovevano allenarsi, e quindi aveva fatto il giro per
raggiungere il locale. Ma nell’istante che aveva
messo il piede in cucina, la donna era sparita.
“E che cos’è? Un ninja?” disse
quasi più a sé stesso, che al cuoco ritto innanzi
a lui, che lo guardava con un’espressione interrogativa.
“Sto cercando Hikari” proferì con un
sorriso, cercando qualcosa da mangiare, ma Eddie si parò
innanzi al frigorifero: “Tu e Lucky fareste bene a stare
lontani dalla mia cucina” rispose brandendo la mannaia.
“Santo cielo, stai calmo!” scoppiò a
ridere il moro, vedendo Eddie che lo minacciava con
quell’arnese “Sono un ospite e che
diamine”!
“Stavo scherzando dai…” rispose
l’uomo “Hikari è andata a cercare Ben,
per parlargli”.
“Ah, ok…” concluse scoraggiato il
ragazzo “Vabbé, grazie lo stesso. Quando si
mangia”?
“Diamine, sono le undici del mattino! Smamma, forza, che devo
lavorare!” concluse spingendolo fuori dalla cucina tra le
risate sguaiate di Ace “Ah, e stai lontano dal frigo o ti ci
chiudo dentro a vita”!
Ancora ridendo, si era ritrovato chiuso fuori dal ‘regno di
Eddie’, come lo chiamavano i suoi compagni, sotto lo sguardo
triste di Lucky che aveva visto sfumare la possibilità della
sua terza colazione, chiamata anche l’aperitivo prima di
pranzo. Non lo sapeva neanche lui cosa fosse.
“Questa me la paghi cowboy!” esclamò
facendo finta di minacciarlo “Eddie ha chiuso la cucina ed
ora il mio stomaco brontola”!
“Anche il mio!” esclamò divertito Ace,
che ancora stentava a credere che un cuoco utilizzasse una cucina con
una porta stagna.
“Che fai in giro”?
“Stavo cercando Hikari… Dovevamo allenarci, ma
Eddie mi ha detto che è con Ben. Uffa, ed ora come faccio?
Non ho nulla da fare, mi annoio!” rispose il moro, mimando il
classico broncio da moccioso.
“Se vuoi puoi venire con me e Yassop a darci una mano con la
vela maestra. A causa del forte vento, una delle funi ha ceduto ed ora
pende da una parte… Sempre meglio che aspettare ascoltando
il brontolio dei nostri stomaci, no”?
Il ragazzo si mise le mani in tasca:
“Effettivamente… E poi sono in villeggiatura
gratis a quanto pare” e fece una pausa, avvicinandosi
all’ufficiale in seconda del Rosso “o in
reclusione, magari”.
“Naaa, a Shanks gli stai simpatico”
replicò l’altro, agitando il cosciotto come un
forsennato e spargendo olio da tutte le parti, tanto che Ace stava
facendo delle schivate assurde, manco fosse un boxeur.
“Considerala una vacanza questa, dai”.
“Anche perché se disobbedissi al suo ordine di
fermo…”
“Esattamente. Shanks è buono e caro, ma lo sai che
ha la lava nelle vene… Come te del resto” rispose
Lucky, alzandosi gli occhialini tondi “Tuttavia, rilassati e
goditi questa pausa. Alla fine non sei su di una nave nemica, anche se
i nostri capitani sono, come dire, avversari”.
“Avversari non significa nemici”?
“Non necessariamente…”
ribatté l’uomo, assottigliando lo sguardo.
“Oh, insomma! Ti pare l’ora di fare i discorsi
seri?! Mi servono energie per fare i discorsi seri, e per avere energie
a sufficienza devo mangiare! Ma non si può finché
Eddie non riapre i battenti, per cui levati quel sorrisino sghembo da
quella faccia da culo e vieni ad aiutarci!” concluse
trascinando il moro per un braccio, che si stava letteralmente
sganasciando dalle risate.
Hikari aveva percorso ogni angolo del ponte alla ricerca di Ben. Aveva
guardato in ogni anfratto dopo aver setacciato anche i piani
inferiori, stiva inclusa, ma Dio solo sapeva dove si fosse cacciato
quella pertica umana.
L’unico posto che non aveva controllato era la poppa della
nave e, difatti, dopo essere sgattaiolata tra le funi arrotolate,
l’aveva finalmente visto intento a sistemare gli arpioni
posteriori con la sua solita sigaretta accesa.
“Ben!” lo chiamò a gran voce, cercando
di fronteggiare il vento che, tenace, spirava quella mattina, lanciando
la nave ad una velocità notevole.
Il vice alzò la testa e appoggiò le funi con le
quali stava armeggiando, ma fece in tempo solamente a togliersi la
sigaretta dalle labbra, che Hikari l’aveva letteralmente
placcato manco fosse un giocatore di rugby, inchiodandolo al ponte.
“Mi devi delle spiegazioni!” gli sbraitò
a pochi centimetri dal viso, le mani incollate alle sue braccia e un
ginocchio sul suo bacino.
“Oh, vedo che è un buongiorno”.
“Buongiorno un corno! Anzi, avrei voglia di spaccartele, le
corna”!
“E’ una mia maglia quella che hai
addosso?” domandò con la sua solita calma e
tranquillità. Ed era abbastanza facile da capire, visto che
di Hikari, lì dentro, ce ne stavano due, e anche comode.
“Sì, la mia era conciata da buttare via e non
avevo altro dietro”.
“Non ci credo. Hai frugato nel mio armadio?!”
esclamò sorpreso il moro, alzando un poco la testa, ma la
donna lo rinchiodò al ponte.
“Non è di questo che dobbiamo parlare!”
riprese lei, stringendo la presa e avvicinandosi al suo viso con un
ringhio.
“Ma sei sul serio così arrabbiata?”
domandò piano, quasi a bassa voce, mentre Hikari aveva
abbassato la testa e gli aveva levato quelle ametista di dosso.
“Ti dovrei ammazzare. Ho giurato ad Eddie che
l’avrei fatto” rispose con un tono lugubre, ma fu
tradita da un sussulto, cui ne seguirono altri tre.
“Ma vaffanculo Hikari!” aveva replicato lui,
cercando di scuotersela di dosso, mentre lei scoppiava a ridere tanto
che le si contavano i molari. Ben le sferrò una leggera
ginocchiata sul fianco, facendola rotolare di lato, così da
potersi sedere: “Non ci riprovare”.
“Ma non ci riprovare tu!” esclamò la
donna, cercando di smettere di ridere e massaggiandosi il fianco
“Fammi ancora un colpo basso come quello di ieri e ti
annacquo tutte le scorte di tabacco che hai sulla nave”!
“Un paio di palle. Se non facevo così, a
quest’ora non regnerebbe la tranquillità che si
sente nell’aria stamani…”
ribatté Ben, accendendosi una seconda sigaretta “E
comunque, stai lontano dal mio tabacco o ti faccio fare un giro sulla
passerella”.
“Sei un farabutto” commentò Hikari,
tirandogli un pugno in testa “Ed io che mi fido di te. O
meglio, che nonostante tutto continuo a fidarmi di te”!
“Lo so. Ma è per questo che
sono…” si bloccò di colpo, espirando
una nuvoletta di fumo che sparì all’istante, per
poi girarsi a guardarla negli occhi: “Resto tale, nonostante
quel che successo”?
“E nonostante siano passati dieci lunghissimi
anni?” ribatté lei, mettendosi in ginocchio e
avvicinandosi a lui.
“Per quanto possa sembrare assurdo, sì”.
Ben la guardò per un lungo istante, prima di tenderle un
braccio e avvicinarla a sé, appoggiando il viso sulla sua
spalla, soffocando le parole sulla stoffa della sua maglietta:
“Mi sei mancata da morire”.
“Nessuno potrebbe sostituirti… Idiota”
rispose lei abbracciandolo e sorridendogli felice.
“Ma il mondo è pieno di idioti”.
“Ma non di idioti stronzi, alti un metro e novanta e che
fumano quaranta sigarette al giorno” rispose infilandogli le
dita tra i capelli. “Da quand’è che sei
diventato
così dolce e coccolone?! Se dieci anni di lontananza servono
ad addolcirti così tanto – e credimi che mi stai
facendo cariare i denti – parto domattina e di corsa,
eh?!” domandò ridendo, ma la sua ironia fu
bruscamente interrotta da una domanda che, tra tutte quelle possibili,
era quella che preferiva evitare come la peste.
“Cosa pensi di fare con Shanks”?
E quella domanda la raggelò.
Allargò i suoi occhi, abbassando le sopracciglia e le spalle.
“E’ importante, Hikari”.
“Non lo so” sospirò mogia, come se fosse
un cane bastonato. E in quel momento si stava domandando il
perché del fatto che tutti i discorsi dovevano finire, per
forza, su di lui. Si era alzata in piedi, dando le spalle
all’uomo, torturandosi il labbro.
“Hikari…” aveva aggiunto lui, ponendole
una mano sul braccio, per tentare di spezzare quell’assurdo
silenzio. E ci riuscì, in qualche modo.
“Ieri sera… Quando Shanks è venuto di
sotto…” ma si stava davvero vergognando di
affrontare quel discorso. Si sentiva quasi come
un’adolescente alle prese con le paturnie ormonali, non
contando che il cuore stava facendo il gran premio della Laguna Seca in
tempo record. (*)
“Guarda che non devi avere problemi a parlarne con me. So che
è ancora presto, ma ho visto quella luce nei tuoi occhi
stamattina. Dai… Forza, dimmi cosa c’è
che ti preoccupa” rispose Ben, alzandosi in piedi e ponendosi
innanzi a lei.
“Quel che mi preoccupa è che, appena
l’ho visto e quel cretino mi ha chiesto scusa per lo schiaffo
e, per disgrazia, mi ha sfiorato la mano, il mio cuore ha cominciato a
fare le evoluzioni, avevo la tremarella alle gambe, un caldo
terrificante e, cosa ben più grave, gli ho pure detto che lo
perdonavo!” disse ad un tratto, tutto d’un fiato,
mentre l’espressione del vicecapitano del Vento
dell’Est si evolveva parola dopo parola, passando
dall’amareggiato, allo stupito, per passare dallo shockato al
divertito, fino a sfociare in una risata.
“Non ridere…” replicò piccata
lei, che era rossa come un peperone “Lo sai che non lo
perdonerò mai per quello che mi ha fatto” aggiunse
stringendo i pugni e vergognandosi di fare quei discorsi da ragazzina.
“E perché non dovresti farlo”?
Hikari pensò che Ben fosse diventato davvero più
stronzo, pungente e serafico di quando si erano lasciati.
“Ma che domande idiote fai?!” ululò lei,
menando un pugno contro il legno della piccola cabina di poppa, ma Ben
non si lasciò impressionare: “Lo so che
è difficile perdonare una cosa del genere,
però…” e buttò la cicca in
mare “Io so anche che tu non lo odi così come
cerchi di far vedere agli altri. Cioè, lo sento. Sei diversa
da ieri, la tua espressione non è più
così cupa” aggiunse guardandola negli occhi.
“Non basta uno squilibrio ormonale per cancellare
tutto”.
“Ma non mi riferisco a quello. Dimmi che, nonostante tutto,
non sei felice di ritrovarti qua assieme a noi, di nuovo tutti
insieme”?
“Ma certo che sono felice di essere di nuovo con
voi… Però…” e
sentì che le lacrime cominciavano nuovamente a farsi strada
tra i suoi occhi.
“Hikari… Shanks è dilaniato dal senso
di colpa, è sincero” cercò di
spiegarle, ma in quel momento a lei stava davvero risalendo la carogna:
“E vorrei ben vedere”!
Il moro la strinse per le spalle: “Senti” e le
piazzò quegli occhi blu nei suoi “Me ne rendo
conto. Me ne rendo conto che è lui a doversi scusare,
perché non ha fatto una cosa leggera, lo so.
Però… Credi che ci sia una possibilità
per-”
“Mi serve tempo” incalzò Hikari, a bassa
voce, quasi fosse un sospiro.
Ben la guardò tirare su il viso e una lacrima rigarle le
guance: “Vieni qua…” disse prima di
stringerla tra le sue braccia “Non volevo farti piangere
però”.
“E’ che tu sai meglio di me quando prendermi per
farmi cedere…” mugugnò tra le lacrime,
cercando di non abbandonarsi tra i singhiozzi “Per questo
dico che sei un idiota... Un idiota stronzo”.
Ben sorrise, accarezzandoli i capelli e la schiena: “Hikari,
prenditi pure tutto il tempo che vuoi, tranquilla” concluse
baciandola sulla guancia.
- TO BE
CONTINUED -
(*)Chiaro tributo al nostro idolo Valentino Rossi. (Bea e Yuki)
- Un
passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera a tutti! ^^
Dunque... Periodo
veramente
incasinato, sia per me che per Yu: purtroppo a questo giro, siamo
costrette a saltare l'angolino dei commenti (io conto di recuperarlo
domani sera), perchè Yu è sotto esame, io sono
full con i
lavori da fare nello studio e, complice anche il caldo che mi devasta,
non sono riuscita a mettere due parole in riga di senso compiuto. Siamo
davvero dispiaciute...
Aggiornerò le
risposte di Yu, che mi ha mandato (quelle del capitolo passato)
comunque. Abbiate pazienza...
Quanto al capitolo,
prosegue il
riaggancio di Hikari con i membri della ciurma di Shanks. :) E,
perdonateci ma ci voleva, in particolar modo con il serafico vice. Era
doveroso per lo meno regalare un intero capitolo a loro due. ^^
Speriamo in cuor nostro
che vi sia piaciuto. :)
Piccola anticipazione:
il tempo di
due capitoli e si ritornerà a parlare anche di Smoker, oltre
ad
una nuova parte un po' più movimentata. ^^ Quindi, tenete
duro.
Per Tashigi, bisognerà aspettare ancora un po', tuttavia ci
penseranno Ace e il Commodoro ad intrattenervi. xD
Vi ringraziamo,
comunque, di tutte le
recensioni da voi lasciate: siamo piacevolmente sorprese e, davvero, ci
dispiace tantissimo non avere - ultimamente - tempo a sufficienza a
dovere.
Ah, vi anticipiamo una
cosa: ad
Agosto, complice ferie varie ed impegni vari, la fic andrà
in
vacanza. Vi avviseremo, quando sarà, ma tranquille che a
Settembre torneremo con le fanfare. xD
Alla prossima!
Aggiornerò io con le mie risposte appena potrò,
così anche Yu.
- Angolino di
Beatrix -
@Ale-chan: ciao caVa! **
Allora, comincio con il
ringraziarti per i complimenti sulle battute. xD Mi fa piacere che ti
facciano ridere e che le trovi simpatiche... In cuor mio, cerco sempre
di limitare questo tipo di cose, ma fallisco miseramente. Ormai fanno
parte del mio stile, non ce la faccio senza! ^^' Risulterà
anche poco serio, ma per lo meno sono coerente con me stessa, no?
Poi, ti devo fare
un'osservazione: il capitolo è interamente mio. xD Ti ho
fregata, eh? Ebbene sì, ho cominciato anche io con le parti
pseudo introspettive: ah, non aspettarti le sedute psicanalitiche di
Yu, perchè non ne sono proprio capace, ma piano piano, anche
grazie al suo esempio, mi sono sviluppata un pochetto anche in quel
senso. E... Sentire il mio lavoro paragonato a quello di Yuki, mi fa
arrossire. xD Beh, grazie. xD
Ma parliamo di Ben
(visto che il capitolo è interamente dedicato a lui), che
è molto più interessante. xD Dunque... Diciamo di
sì, che all'inizio della vicenda passata, abbiamo pensato di
farlo cuocere un po' nella brodaglia nel vedere Hikari. Tuttavia, non
si può proprio dire che sia innamorato di lei (e fidati, ma
lo sarà - non avrebbe senso ^^'). O meglio, è
innamorato di lei ma sotto un altro punto di vista, come lei di lui.
Cioè, questi due è come se avessero una parte di
anima in comune: riescono a capirsi al volo e a capire come sta l'altro
con una sola occhiata. L'abbiamo pensata come una cosa più
unica che rara il loro rapporto, ma esistono sul serio rapporti del
genere (e sono una cosa meravigliosa). Tuttavia Hikari non potrebbe
stare con altri che Shanks, caratterialmente parlando. :) E qui...
Vedremo l'evolversi della storia... Credimi che ci saranno continui
colpi di scena - perchè sì, siamo stronze
nell'anima - e quindi non state troppo sugli allori, vista la parte
relativamente tranquilla. xD
Piccola precisazione:
è sbagliato dire che Ben è assuefatto da Hikari.
E lo scoprirai presto il perchè. ^^ Diciamo che si vogliono
un bene dell'anima e che stanno esplodendo dalla contentezza di stare
di nuovo sulla stessa nave. :)
Alla prossima caVa!
Grazie per la recensione
e un abbraccio!
@Huntergiada: ciao caVa! ^^
Sì, ormai
è palese che Shanks sia ancora innamorato della nostra bella
mora... Tuttavia... Sai, quando si è testoni entrambi, le
cose si mettono difficili. E... E' divertente vedere due persone
teoricamente mature, comportarsi da adolescienti in preda alle crisi
ormonali. xD Io l'ho sempre detto che di due non ne fanno uno quelli
lì! xD
Ben... Quando si mette
in testa una cosa, è difficile fargli cambiare idea: la
vuole con sè, ma soprattutto vuole una volta per tutte far
chiudere sta faccenda spinosa tra lei e Shanks. E' inutile dire che
avrà un peso in questa cosa, da qui fino alla fine. :p
Sant'uomo! **
Un abbraccio e grazie
della recensione! ^^
@Red
Queen:
a-m-o-r-e-m-i-o! Ciao! ^^
Ti sei spaventata? xD
Tranquilla tesora: appunto perchè la fic è
finita, non dovete aver paura. In caso di connessioni a banane,
entrambe abbiamo tutti i capitoli. Per cui, se non riesco io, lo fa
Yuki, ma in qualche modo si riesce. xD
Dunque, dunque: no,
niente spargimenti di sangue... E' ancora troppo presto. *risata
malefica da far accapponare la pelle * xD Quello di Ace è
stato un incidente causato da forze maggiori ecco... Non è
che Hikari passi il suo tempo a squartare la gente! xD
E, parlando della
mora... Sì, è ovvio che la vita da Rivoluzionaria
è più interessante, ma avrebbe preferito quella
da pirata al fianco di Shanks. Su questo penso che siamo tutte
d'accordo, visti i casini e le complicanze del caso. xD
Quanto a Shanks...
Sì, è parecchio provato... E non siamo neanche a
metà fic! xD Io te l'ho detto che siamo state sadiche
all'inverosimile su di lui, in questa storia... ^^' Infine, Ben...
Eeeeh... Lui è sexy di suo. Ho ancora in mente il suo fucile
puntato alla tempia dell'ammiraglio e la frase "Non muovere un muscolo,
Kizaru" - e il mio produrre bava senza limite, che c'ho ancora la casa
allagata. Io amerò Shanks alla follia - quel Rosso mi
destabilizza - tuttavia, Ben è sul gradino immediatamente
dopo. ** Maledetto Oda che non ce li fa vedere... T_T
Felice che ti sia
piaciuta la soundtrack: è stata decisa al momento della
stesura del capitolo, fai te! xD
Un abbraccio e alla
prossima caVa!
Grazie per la
recensione! ^^
@Akemichan: ciao bella! ^^
Felice di averti ancora
con noi, nonostante esami ed afa estiva! ^^ Dunque, è vero,
è una parte relativamente tranquilla, tuttavia mi piace
questo tuo scalpitare per le parti movimentate, perchè penso
che tu abbia gli stessi gusti miei. ^^ Comunque, guarda, ti spiego:
è veramente lunga come fic, nonostante abbracci un tempo
assai breve di navigazione e svolgimento... Tuttavia ci siamo prese la
briga di non correre, più che altro per delineare per bene i
rapporti tra i protagonisti e co protagonisti. Capisci, abbiamo
sottomano tantissimi personaggi e... Per dare spazio minimale a tutti,
abbiamo per forza dovuto andare con calma, senza correre il rischio di
risultare frettolose. Ecco perchè è "ferma" la
storia in questo punto: ci sono molte cose da spiegare e personaggi da
presentare. Ecco tutto. :)
Grazie mille per i
complimenti sul flashback di Ben e sulle frasi "sceme": sono
felicissima, davvero, che queste mie perle di saggezza demenziale e
malata vengano raccolte. xD Sarà il caldo, bah... xD
Smoker
arriverà di nuovo tra un paio di capitoli... Giusto il tempo
per sistemare alcune cose e chiudere il cerchio. E l'azione
arriverà, non preoccuparti. ^^
Alla prossima caVa! ^^
Grazie per la recensione
e un abbraccio!
@Marta-baka-chan: Ehilà, tesoro! ^^
Musical? ** Io adoVo i
musical! *_________* Come t'invidio!
Non chiederci scusa, ti
pare... Ognuno ha i suoi impegni - e credimi, lo so bene. u_u Ma tanto
ci sei lo stesso e per questo ti ringrazio! ^^
Vedrai... Vedrai che Ben
farà miracoli: e poi scusa, ti pare che si lasci scappare di
nuovo l'unica donna capace di tenere testa al suo migliore amico? xD E'
mica scemo! Con Hikari in ciurma, la vittoria contro il Rosso - in
termini di sfottò - è dalla sua! xD
Alla prossima patata!
Un abbraccio e grazie
per la recensione! ^^
|
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Capitolo 24 *** Fare amicizia ***
Da quando la tempesta era cessata, il clima era tornato
caldo e secco.
Il sole batteva incessantemente e i suoi raggi non concedevano tregua,
soprattutto nelle prime ore del pomeriggio, quando l'atmosfera era
talmente torrida da rendere sfocato l'orizzonte.
Annoiato, Ace se ne stava al riparo all'ombra, con il cappello calato
sul viso. L'intenzione era quella di schiacciare un pisolino dopo il
pranzo, approfittando della quiete irreale che si respirava in quel
momento sul Vento dell'Est. Anche quando se ne stava sulla nave al suo
comando, le giornate passavano tra schiamazzi, mezze risse e risate
senza sosta: era la vita del pirata e lui l'amava da sempre - era nelle
sue vene.
Tuttavia, da quando aveva preso a inseguire Barbanera le sue giornate
erano trascorse in solitudine. Le attraversate silenziose, dove vi era
solo il suono delle onde che si spaccavano al passaggio dello striker e
il canto dei gabbiani ad annunciare la prossimità a qualche
isola. Probabilmente era per questo cambio repentino che si era
ritrovato un po' scombussolato, ma la cosa non lo infastidiva
minimamente. Anzi, apprezzava molto questo ritorno tra le persone e, in
particolare, la ciurma di Shanks era un vero spasso.
La mattina l'aveva passata con Lucky a sistemare la vela maestra.
Immaginava che se per lui era stato faticoso, per gli altri doveva
essere stato peggio, con i trentacinque gradi che li avevano
accompagnati. Per fortuna, almeno continuava a non risentire del clima
esterno anche se i poteri del frutto del diavolo erano sempre
latitanti, per la precisione andavano e venivano.
Udì dei passi lontani sul ponte.
Una cadenza regolare, falcate medie e passi felpati. Non c'era
eccessiva potenza e il suono prodotto dalla suola della scarpa era
tenue, non sordo. Ace azzardò ad ipotizzare che fosse
Hikari, solo perché gli pareva una camminata femminile e lei
era l'unica donna che avesse visto per il momento sulla nave.
Alzò lievemente i suoi occhi neri per verificare la sua
teoria.
Sorrise lievemente. Aveva indovinato.
La giovane donna se ne stava a una decina di metri da lui e lo stava
osservando immobile. Vagliava quante possibilità di trovarlo
sveglio o addormentato ci fossero per evitare di disturbarlo, ma appena
si accorse che era nel mondo reale gli si avvicinò
tranquillamente.
Aveva un aspetto migliore rispetto a quello del giorno passato.
I ricci corvini ora le cadevano ordinatamente sia lungo la schiena, sia
lungo il petto. I muscoli del viso erano rilassati, anche se continuava
a perdurare un velo scuro e tetro, uguale a quello che riusciva a
scorgerle nei suoi occhi. Tuttavia riteneva fosse un grande passo
avanti, dallo stato di ipertensione in cui si era ritrovata il giorno
trascorso.
Indossava abiti che evidentemente non erano i suoi, troppo grandi e
larghi. Quelli che sarebbero dovuti essere pantaloni lunghi fino al
ginocchio, a Hikari arrivavano poco sopra alle caviglie. Ace
ipotizzò che se la maglietta nera non fosse stata arrotolata
con un nodo per renderla più corta, le avrebbe fatto
tranquillamente da vestito.
"Ehi" la salutò pacato il moro "Finalmente ti si vede, eh"?
"Ti ho cercato stamattina, ma eri occupato" rispose la ragazza
sedendosi accanto a lui "Ho preferito non disturbarti".
"Ma che gentile" replicò divertito Ace, aggiungendo un po'
di ironia per punzecchiarla.
"Che vorresti dire"?
Il ragazzo ridacchiò appena.
Aveva avuto l'impressione che Hikari fosse una persona un po'
permalosa, ma non ne aveva avuto ancora la piena conferma. Durante le
loro precedenti conversazioni non gli era mai sembrato il momento
giusto per mettere alla prova questa sua intuizione, ma ora gli era
parsa abbastanza calma per tentare di stuzzicarla quanto bastava per
verificare.
Era per questo che si era messo a ridere sommessamente, soddisfatto di
aver colto nel segno. Il tono di Hikari era esattamente quello di una
bambina permalosa toccata nel vivo da una sciocchezza e trovava la cosa
estremamente dolce. Quasi gli appariva impossibile che una spia potesse
avere un lato caratteriale del genere.
"Scusa, non volevo offenderti" si affrettò a spiegare.
Hikari lo scrutò per diversi secondi con lo sguardo torvo
prima di sciogliersi in un delicato sorriso.
"Stai meglio?" le domandò Ace.
"Sì" rispose tranquilla lei "E grazie, è anche
merito tuo se oggi ho i nervi al loro posto".
"E' stato un piacere..."
Gli occhi di Hikari rimasero incollati al volto del ragazzo.
Ace aveva l'aria tranquilla e annoiata di chi non sa che cosa fare, ma
che non si lamenta, godendosi il frammento di pace donato per
riprendersi quel tanto che gli occorreva per poter affrontare la
prossima avventura. La sua gentilezza era tremendamente avvolgente, non
si poteva nemmeno respingerla o confonderla con pietà o
compassione da quanto la si avvertiva chiaramente nei suoi gesti. Lei
ricordava bene quella sensazione calda, travolgente ma insieme dolce
avvertita intanto che il moro tentava di consolarla senza nemmeno
capire che cosa la turbasse veramente.
E nel mentre che lo osserva senza abbassare gli occhi, Hikari tentava
di scoprire, senza parlare, l’eventualità del
fatto che ora sapesse.
Non poteva esserne certa. L'aria elettrica e carica di tensione doveva
averla colta senza troppa difficoltà anche lui, e
probabilmente aveva carpito qualche mezza conversazione della ciurma.
La cosa strana che stava provando era il desiderio di chiarire. Non
voleva che fraintendesse la situazione.
Ma poi, qual era la situazione?
"Me lo ha detto Shanks".
"Che fai? Leggi nel pensiero!?" balbettò sgranando gli occhi
Hikari.
"No, ma la tua espressione è talmente chiara che
è meglio di una pagina stampata" replicò
sfoggiando il suo sorriso sghembo.
"Ah" commentò ancora sorpresa lei "E che cosa ti avrebbe
detto"?
"Di te e lui".
"E"?
"Hikari, ora non ti arrabbiare!" esordì divertito "Ma al
massimo sarei io a dover chiedere 'e?', non tu".
Lei parve riflettere un attimo sulla risposta che le aveva rifilato.
Rimase in silenzio quando si accorse che, effettivamente, non aveva
tutti i torti a farle quell'osservazione. Tuttavia, l'aveva talmente
presa alla sprovvista quella rivelazione da sembrarle peggio di una
doccia gelata. Non ci trovava nulla di sbagliato nel fatto che Shanks
avesse spiegato le ragioni delle tensioni che si potevano apprezzare
senza difficoltà sul Vento dell'Est, eppure una parte di lei
avrebbe preferito farlo in prima persona.
"E' stato molto tempo fa".
"Non devi raccontarmi nulla se non vuoi" asserì Ace
sorridendole tranquillo "Da quel che posso dedurre non mi pare che sia
tra i tuoi argomenti preferiti".
"No, infatti".
"Allora facciamo così: passa tranquilla oggi e magari domani
- o anche dopo - mi racconterai ciò che ti senti. Ma oggi
non ti sforzare, mi sentirei tremendamente in colpa a rovinarti
l'umore".
"D'accordo" rispose annuendo, colpita dalla sensibilità
sfoggiata dal ragazzo.
Per quella giornata preferiva evitare di allenarsi.
Era ancora stanca dalla giornata precedente, troppo movimentata per chi
aveva passato dieci anni della propria vita chiusa in un ufficio, dove
il massimo esercizio fisico era alzarsi dalla sedia per andarsi a bere
un caffè o per sgranchirsi le gambe, dopo quattordici ore di
lavoro.
Prima di rimettersi a utilizzare l'haki e il proprio corpo, era
fondamentale riprendersi completamente, per evitare di avere un
collasso totale. Si preoccupava soprattutto del suo sistema nervoso,
visto l'haki bizzarro che si ritrovava, difficile da sopportare per lo
stress psicologico al quale era sottoposta. Se voleva far fronte a
brutti effetti collaterali, era meglio evitare l'impazienza,, anche se
per natura la cosa non le veniva troppo bene.
"Mi è stato consigliato di stare attento al tuo potere"
ricominciò a parlare Ace.
"E' pericoloso se non si sa come controllarlo" rispose "Ma ora so
già come devo fare per prenderne le redini, devo solo
riabituarmi. Quindi sarà molto più facile della
prima volta e meno rischioso per tutto ciò che mi circonda".
"E' interessante" commentò il ragazzo "Non avevo mai sentito
parlare di questo tipo di haki".
"Già, sono strana".
"Non intendevo questo" controbatté Ace "Semplicemente
è qualcosa di diverso dal solito, ma ti assicuro che sulla
Rotta Maggiore ci sono cose molto più bizzarre".
"Ah, sì? Tipo?" chiese incuriosita Hikari.
"Sulla nave del mio fratellino c'è una renna che parla ed
è un dottore eccezionale" rispose sorridendole "E, mi stavo
dimenticando, ha il naso blu".
Hikari rise sommessamente.
Conosceva i componenti della ciurma di Cappello di Paglia ed
effettivamente Chopper era un membro eccentrico. Quindi, non le
rimaneva altro che accettare l'argomentazione di Ace e dargli ragione:
lei non incarnava il massimo esponente delle stranezze. Questa
consapevolezza le era un po' di conforto, perché aveva
passato molti anni della sua vita a guardarsi con timore e paura per le
abilità possedute senza capirne l'origine.
"Tuo fratello è tenuto molto sotto controllo dal Governo
Mondiale".
"Hai intercettato conversazioni anche su di lui?" chiese con una nota
preoccupata Ace.
"Nulla in particolare, però lo tengono molto sotto
controllo" spiegò Hikari "Sei in pensiero per lui"?
Il moro appoggiò la testa contro la parete portando lo
sguardo verso l'oceano infinito.
Si era preso cura di Rufy fin da quando erano piccoli e con pazienza lo
aveva tirato fuori da tutti i guai nei quali si era andato a cacciare.
Gli anni passati insieme erano stato eccezionali e conservava con
attenzione ogni ricordo che gli rimaneva.
"Come fratello maggiore è ovvio che lo sia. E poi, se tu lo
conoscessi, sapresti la sua attitudine a ficcarsi nelle situazioni
più pericolose con la stessa tranquillità con cui
si va in vacanza".
"Pare che se la cavi egregiamente da quello che si sente,
però".
Ace sorrise di rimando a quell'affermazione.
Quando lo aveva incontrato l'ultima volta, ad Alabastra, pareva in gran
forma. Inoltre si era sentito sollevato nel constatare che i suoi
compagni di viaggio fossero persone in gamba. Rufy aveva sempre avuto
un talento innato nel saper riconoscere a occhio le persone giuste
delle quali potersi fidare, il suo istinto in tal senso era imbattibile.
La sua preoccupazione era solo quella del tipico fratello maggiore, ma
sapeva che Rufy se la sarebbe cavata.
"Il cappello di paglia lo ha sempre avuto?" chiese incuriosita Hikari.
Non comprese bene la reazione di Ace a quella domanda. Il moro la
scrutava con espressione sorpresa e insieme pareva stare soppesando la
possibilità di rispondere o meno. A lei pareva un
interrogativo del tutto inoffensivo, non ci aveva nemmeno pensato se
porlo o meno, ma evidentemente ignorava qualcosa di fondamentale.
"Era di Shanks, non lo sapevi"?
Almeno ora capiva la ragione dell'incertezza di Ace.
Non sapeva che Rufy avesse conosciuto Shanks, anche se quest'ultimo,
ora che ci pensava, le aveva raccontato spesso di un bambino conosciuto
prima di arrivare sull'isola dove si trovava lei. Ne parlava sempre con
un misto di entusiasmo e orgoglio, quasi quello di un padre che vede
crescere il figlio con lo spirito e la determinazione da lui sperate.
Shanks non le aveva mai rivelato il nome, l'unica cosa che rispondeva
quando glielo chiedeva era una delle sue solite frasi ermeneutiche: "Lo
saprai tra qualche anno, tutti lo sapranno".
"Sai, Shanks ha perso il braccio per salvare Rufy. Il mio fratellino lo
adora, è diventato pirata per essere come lui"
continuò Ace.
"Non sapevo si trattasse di tuo fratello" mormorò a bassa
voce Hikari "Non mi aveva mai detto come si chiamasse il bambino di cui
tanto parlava".
Trattenne uno sbuffo scocciato.
La irritava abbastanza il modo in cui tutti i dialoghi da lei aperti da
quando era salita sul Vento dell'Est andassero, in un modo o
nell'altro, a finire su Shanks, anche se quella volta la
responsabilità indiretta cadeva su di lei. D'altronde,
essendo sulla sua nave non poteva certo pretendere di non sentirlo,
vederlo o pensarlo. Tutt'altro.
"Ehi, a proposito di cose bizzarre, ci sei mai stata sull'Isola dei
Burattini?" domandò improvvisamente Ace per cambiare
discorso.
"No, com'è”?
"Oh, è una delle isole più assurde sulla quale ho
posato piede..."
A una certa distanza, appoggiato con le spalle a una parete di legno,
Shanks aveva la visuale perfetta per osservare i due ragazzi senza
farsi vedere. Non poteva sentire che cosa si stessero dicendo, ma
osservando con attenzione i lineamenti del volto di Hikari non gli era
difficile capire che, se anche all'inizio vi erano stati momenti di
stupore e incredulità, si stesse divertendo ad ascoltare il
ragazzo parlare. Continuava a interromperlo per porre nuove domande,
incapace di aspettare la fine per sedare la sua sete di conoscenza.
Non sapeva se essere sollevato nel guardarla così serena o
deluso.
Se doveva essere sincero, non era veramente delusione ciò
che provava nel vederla ridere accanto a Ace. Era nuovamente la gelosia
che ritornava a rodergli l'anima incessantemente, con la consapevolezza
che quella situazione l'aveva creata lui con le sue stesse mani. Voleva
riaverla, ma non sapeva come fare, da dove cominciare e soprattutto non
riusciva a ragionare lucidamente sull'opportunità di
intraprendere in quel momento una tale iniziativa.
Distolse a forza gli occhi smeraldo e si allontanò.
Avevano appena riacquistato un'atmosfera serena e in quanto capitano
doveva pensare prima di tutto al benessere della sua ciurma - lo
sapeva. Non voleva creare nuovamente una situazione di tensione, quindi
per il momento avrebbe evitato qualsiasi colpo di testa.
- Per il momento
- ripeté mentalmente.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera a tutte
quante! ^^
Dunque, dunque,
dunque... Ultimo capitolo tranquillo, o pseudo
tranquillo, prima di ritornare alla carica, tutto dedicato alla nostra
mora e al nostro fiammifero preferito! :3 E, finalmente, i due si
possono fare una chiacchierata tranquilla, senza aver paura di
smembrare ed essere smembrati. Sapete, i pirati sono dei bugiardi
quando rifiutano l'idea della tranquillità: con una come
Hikari a bordo, quella serve come il pane. ò_ò
Dedicato anche alle
fisime mentali, ricche di gelosia, di un certo
Rosso, che pare quasi un ninja, da come sa tener sotto controllo tutto
quello che si muove sulla sua nave.
E, da una parte, meno
male, perchè se non lo sa lui che
è il capitano. ^^'''
Bene, detto questo
possiamo passare alle recensioni. ^^
- Angolino di Beatrix -
@Ale-chan: ma ciao
tesoVo! **
Sapevo
che questo capitolo avrebbe fatto breccia in te! ^^ Un
po' per una narrazione un particolare da un punto di vista diverso dal
solito - il flashback era doveroso a questo punto della storia, come
era doveroso inserire Ben come personaggio chiave dal punto di vista
narrativo - un po' per in nostro amto Ace, gigione come sempre, in
agguato - come hai sottolineato tu - nel commettere marachelle a sfondo
culinario al povero cuoco del Vento dell'Est. xD Era vvio che tentasse
di sfondare le linee "nemiche" che lo tenevano lontano da preziosi e
gustosi manicaretti. D'altro canto, neanche Lucky poteva bazzicare
lontano, col risultato che Eddie ha mandato al diavolo sia l'uno che
l'altro - e ti confesso che essere minacciati da un cuoco armato di
mannaia, è una cosa al quanto sconcertante. O_O
Passando
di nuovo al nostro amabile vice... Immaginatelo come un
giocatore alle prese con una scacchiera. Sta muovendo - anche con un
certo sadismo di fondo, nonostante le sue buone intenzione - le pedine
dei suoi migliori amici. xD E' un motore fondamentale e
continuerà ad esserlo, perchè è
davverola persona che funge da anello di congiunzione tra i due. E
vuole davvero tanto bene ad Hikari, la sua carissima amica, capace di
capirlo con uno sguardo... E suo malgrado accettare il suo acume -
anche quello, a volte, parecchio sadico.
Eeeeeh...
Ci sarà una parte interessantissima tra qualche
capitolo... E, tranquilla, il signore delle fiamme saprà
come rendersi protagonista... Figurati se lui sa stare al suo posto,
eh! xD
Alla
prossima caVa! Grazie per la recensione e per i complimenti!
Un
bacio!
@Huntegiada: ciao
caVa! ^^
Diciamo
che nella tua recensione hai toccato due punti cruciali... Che
tuttavia non menziono e non spoilero, per non rovinare l'attesa. Dopo
questo capitolo, si tornerà un po' nel vivo, e via via, coi
capitoli si giungerà ben presto al cuore della storia. Sono
felice di sapere che il rapporto tra Ben e Hikari ti piaccia: io,
personalmente, ne sono molto affezzionata e mi piace tantissimo
scrivere di loro due assieme. :) Come anche le parti demenziali con
protagonista Ace, che manco a dirlo, concorre per il podio con quel
pozzo senza fondo di Lucky. xD Eddie avrà due belle gatte da
pelare! xD
Alla
prossima caVa! ^^ Grazie per la recensione!
Un
abbraccio!
@Red Queen: Ave o
mia regina!
Ormai
mi immagino al tuo sommo cospetto, inginocchiata, che porto la
lieta novella, ogni volta che recensisco. Anche se sei tu che la porti
a noi, ma vabbè... Dettagli! xD Guarda, nonostante gli
impegni, è un piacere commetarvi e aggiornare, oltre che
è giusto fare così, nei limite del possibile. :)
Abbiamo aspettato apposta di finire la storia, per esser sicure di
riuscire ad aggiornare con regolarità. E benchè
sia davvero lunga l'opera di aggiornamento, lo si fa con sommo ed
estremo piacere. ^^
Venendo
a noi: sai che il fatto di cominciare a portarti Ben nello
spazio VIP del tuo cuore, per me medesima è una vittoria? xD
Perchè te sei quella fissata con Ace, Smoker, Law e Kidd...
E, con una fic e una descrizione alla fine "personale" (mia e di Yu),
sentirti dire "Ad ogni capitolo finisco con l'innamorarmi di lui sempre
di più", mi rende non felice. Di più! xD Ma
tantissimo, te lo giuro!
Quanto
ad Ace... Beh, lo sappiamo bene che anche nel ruolo di
attaccapanni, renderebbe appieno. u_u Cioè, ormai
è impossibile togliercelo da cuore quel cerino ambulante:
quindi tagliamo la testa al toro, e releghiamo Ace nella Hall of Fame,
perchè se lo merita. u_u E, poi, sinceramente.. Un
attaccapanni a forma di Ace, potrebbe essere al quanto destabilizzante!
xD
Tieniti
pronta, che tra qualche capitolo salterai sulla sedia. :3 Il
problema è che... Vi lasceremo, mi sa, in sospeso, nella
parte clou. xD Questo non era calcolato, ve lo giuriamo su
ciò di più caro! ^^'''
Alla
prossima tata! Grazie per la recensione! Un abbraccio. :)
@Maya-chan: Y_Y
A-m-o-r-e.
Ma allora sei viva!!!
*Bea
stende Maya sul pavimento e la stritola in un abbraccio -
incrinandole involontariamente un paio di costole*
Benritornata,
caVa! Ci sei mancata una cifra! E come recensore e come
scrittrice! Vedevo che non aggiornavi ed ero preoccupatissima -
sebbene, come ben sapete, non abbia il tempo fisico per leggere e
recensire (che arrivi presto agosto, accidenti!).
Sono
parecchio contenta delle spiluccate a livello di recensione che
hai inserito, in particolare la parte tra Hikari ed il Commodoro (lo
confesso, mi sono divertita una cifra a scrivere quel pezzo xD) e
quella con Lucky e Yassop (e confermo anche io che i dread starebbero
da dio al figlio. sisi). Ma... Non mi hai detto nulla su Ben! O_O No,
cioè, dacci un parere, sennò ci suicidiamo! xD
Non so se hai seguito le recensioni, ma si sta formando un fanclub
riservato alla nostra pertica preferita! xD
Beh,
su Shanks non c'è molto da aggiungere: cazzate o meno
che commette, resta sempre e comunque dannatamente sexy. E non lo si
può non amare lo stesso. ._. E di questo ce ne vergognamo
profondamente, ma tant'è...
In
unltimo: sappi che quando ho visto Ray, nonostante la sua
età, in quello stato, ho pensato subito a te anche io. xD
Dopodichè ho sbavato come una lumaca, ma soprassediamo a
ciò. u_u
Spero
di sentirti al prossimo capitolo, con più calma, tata.
:)
Un
bacione e grazie per la recensione e i complimenti. Ci sei mancata
davvero! Y.Y
Alla
prossima!
- Angolino di
Yuki -
@KH4:
Ale-chaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan *Yuki la stritola*
Okkè,
effettivamente dovrei anche rispondere alla mail, ma
per questa settimana è già tanto se riesco a fare
le recensioni. Tuttavia, dalla prossima settimana sarò in
vacanza - almeno per due settimane non faccio nulla - e ciò
mi da la forza per proseguire in questo sentiero di desolazione e
devasto - preferirei essere un'esorcista e combattere contro gli
Akuma!!!
Ebbene
sì, ci prenderemo una piccola pausa, ma è
anche per noi estate e soprattutto anche per voi lettori, quindi meglio
che ci riposiamo tutti e che stiamo un po' lontani da pc che emana solo
un caldo micidiale e non c'è bisogno di aumentare la
temperatura visto che il clima esterno è già
torrido di per sé xDDD
Ace
vorrebbe tanto riempirsi meglio lo stomaco, ma, vizio di famiglia,
se lo si lasciasse fare probabilmente il Vento dell'Est rimarrebbe
senza provviste nel giro di un giorno e mezzo, il che - vista tutta la
gente che ospita - non è il caso xD Quindi, meglio goderci
un Ace che fa il moccioso annoiato - che è anche teneroso -
piuttosto che lasciare tutti a morire di fame sulla nave!!!
Ben,
ecco, lui in questo capitolo è il protagonista u_u
Senza di lui su quella nave probabilmente si sarebbe giunti a una rissa
collettiva che avrebbe avuto parecchie vittime e che si sarebbe risolta
in modo molto tragico. Quindi, facciamolo santo u_u Perché
sia Shanks che Hikari ci mettono del loro, con il loro orgoglio e la
loro cocciutaggine, sono fermi nelle loro posizioni e non fanno poi
molti sforzi per cercare di mettere luce su quanto accaduto dieci anni
prima, quasi toccare quell'argomento sia proibito xD
Tashiji
*cof cof*... cioè, non ce la siamo mica dimenticata,
ma, tuttavia, prima abbiamo dato spazio ad altre cose e quindi
apparirà più avanti - complici le vacanze, credo
a settembre ^^""""
Un
abbraccio a te, cara
Alla
prossima ^^
@Huntergiada: CaVa,
ciao ^^
Guarda,
i miei libri assomigliano più a mattoni che a libri,
il che me li fa guardare anche con sguardo piuttosto storto e
svogliato. Ma, se non li faccio adesso gli esami ce li ho a settembre,
ed è meglio non accumulare troppo ç_ç
Quindi, con fatica e cercando di sopportare il caldo, mi sforzo di
arrivare a fine di questa settimana u_u
Hikari
effettivamente è vista come una sorella da tutti,
anche perché, come era la situazione prima che Shanks
decidesse di partire senza darle spiegazione, sembrava che dovesse
entrare a far parte della ciurma e tutti si erano affezionati a lei e
alla sua presenza. Quindi, con tutti i membri della ciurma, la nostra
rivoluzionaria ha un bel rapposto e ciò emerge da come si
rapportano ^^
Con
Ben c'è un'intesa speciale. Loro sono molto uniti,
è come se fossero davvero fratelli separati alla nascita. E
lui, che vuole bene sia a lei che a Shanks, si vede costretto a fare da
mediatore e a cercare una soluzione ai problemi che i due hanno.
Infondo, il vice è il più sveglio, e lo sa
perfettamente che sono ancora innamorati e sa altrettanto bene che sono
entrambi maledettamente testardi... una situazione tranquilla xDDD
Alla
prossima settimana ^^
Un
abbraccio!
@Red Queen:
CaVissima **
Purtroppo,
con gli esami ho pochissimo tempo libero. Poi, anche vari
intoppi con la linea mi causano problemi (mi sono da poco trasferita e
il condominio è nuovo, cosa che significa che ci sono molte
piccole cose da sistemare -____-).
Ma
passiamo ad altro xD
Ben...
guarda, all'inizio non lo consideravo molto nemmeno io come
personaggio - è apparso in tre vignette di numero - ma, poi
è arrivata Bea, la quale ha un'adorazione assoluta per lui.
Quindi, con il passare dei capitoli mi sono affezionata a lui, ma come
sempre, io in One Piece rimango fedele a Ace - e Law, ovviamente u_u -
quindi anche qui dovrai vedertela con Bea per la contesa del vice xDDDD
Io mi siedo e, con un po' di pop corn, mi gusto la lotta!!!
E
come posso darti torto su Ace... lui sta bene in qualsiasi ruolo lo
metti u_u E' indiscutibilmente perfetto
*çççç* E ti assicuro che
potremo ammirarlo molto meglio con il procedere della storia - sono
già certa che ti piacerà molto come cosa ^___^
La
pausa estiva ce la prendiamo anche perché siamo
consapevoli che molti dei lettori sono effettivamente via, quindi, per
evitare di farvi accumulare capitoli, non ci mettiamo nemmeno noi a
connetterci dal mare per aggiornare. Ovviamente ci spiace per chi
rimane a casa, ma d'altronde, un mesetto di vacanza fa bene a tutti u_u
Alla
prossima!!!
Un
abbraccio **
@Maya_90: O_O...
*_____*....
AmoVeeeeeeeeeeeeeeeee!
Ma sei viva?! Stai bene? Come sono contenta di
risentirti ** *Yuki strapazza di coccole Maya*
L'immagine
di Ace con un pacchetto di patatine, steso su una straia sul
ponte del Vento dell'Est, mentre sfoglia novella 2000 mi ha ucciso
dalle risate. Anche perché, riassumendo, ciò che
ha fatto fin'ora è bighellonare e tentare di ricostruire un
puzzle a cui mancano diversi pezzi - cosa che aumenta solo la sua
curiosità xD
Sono
contenta che in generale ti sia piaciuta com'è
proseguita la storia. Anche se non sei riuscita a commentare per un po'
- come mi sei mancata ç_ç -, sono contenta che
sei tornata anche perché mi stavo cominciando a
preoccupare!!!! E ora che mi si avvicinano le mie vacanze e tu che
comincerai a riaggiornare la storia, potrò riprendere a
seguirla ** Perché tu prenderai a riaggiornare la storia,
vero? vero? VERO????
La
mia curiosità mi fa rodereeeeee xDDD
Un
abbraccio forte forte!!!
Alla prossima!!!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 25 *** Il brindisi ***
CAPITOLO 25: IL BRINDISI.
[Soundtrack Parte 1: Angel -
Judas Priest]
Smoker aveva avuto modo, in quei due giorni costretto in infermeria, di
pensare a fondo sulla questione, senza avere sottoposti attorno e senza
dover celare il suo umore.
Lucas lo veniva a controllare di tanto in tanto, ma restava il giusto
per vedere se tutto andava bene: la ferita alla testa era stata
medicata a dovere e il medico si era pure preoccupato che ingerisse un
paio di pillole antibiotiche.
La ferita che dava più fastidio era quella al costato:
seppur non lacera, gli faceva ancora tremendamente male. Minimo una
costola se la doveva essere rotta, se non due. Il livido non dava segni
di riassorbimento e, ad ogni minimo movimento, una fitta tremenda lo
tormentava.
Non aveva nessuna intenzione di starsene a letto tutta la giornata:
stava cominciando ad innervosirsi sul serio, siccome
l’immobilità rimandava la sua mente ai pensieri
confusi che già imperversavano dalla partenza di quella
dannatissima mattina.
Una vaga idea alla fine se l’era fatta: ragionò
tra sé che il Governo Mondiale non puntava sicuramente a
giustiziare Pugno di Fuoco perché lo teme. No, affatto.
L’idea ricadeva su un piano più elaborato, ove
come perno aveva uno dei Quattro Imperatori, Barbabianca.
- Il Governo Mondiale
vuole provocare Newgate, per scatenare una
guerra… - pensò, tirandosi su a
sedere
– Nulla di
più pericoloso, accidenti! –
sbottò mentalmente, un po’ per
l’assurdità di quell’intento, un
po’ per la fitta al torace.
Barbabianca, con il suo caratterino, era un bersaglio perfetto da
provocare: il piccolo problema verteva sul fatto che era considerato il
pirata più pericoloso di tutti i mari, con una flotta
immensa in aggiunta. L’unico a detenere un’egemonia
dalla morte di Roger, tale da dover essere costantemente sorvegliato
anche dai colleghi.
L’unica cosa che non capiva era il suo coinvolgimento in
quella faccenda: più che altro, ora che Tashigi avrebbe
fatto rotta di nuovo al Quartier Generale, cosa si sarebbero inventati?
Tashigi.
Si sentiva così solo in quel momento, con una sensazione di
paura che gli attanagliava le viscere.
Era pur sempre nelle mani di uno dei Quattro Imperatori, da solo: di
sicuro la Marina non avrebbe mandato i convenevoli.
In cuor suo, pur nutrendo seri dubbi, sperava di contare ancora un
qualcosa per loro e che non lo considerassero già un uomo
morto.
I suoi pensieri forono interrotti da un bussare alla porta.
Lucas di norma entrava e usciva senza bussare o chiedere il permesso,
contando il fatto che era stato da lui poco prima.
Chi poteva essere allora?
“Avanti” proferì quasi con un grugnito,
cercando di trovare una posizione tale che il dolore permettesse.
La porta si aprì lentamente ed Ace entrò nella
stanza, chiudenda piano dietro si sé.
“Ho bisogno di parlarti”.
[Un paio d’ore
prima…]
[Soundtrack Parte 2: Vamo' Alla Flamenco - Nobuo Uematsu/The
Black Mage
(Final Fantasy IX Soundtrack)]
Finalmente per Ace, l’ora di pranzo era arrivata: aveva
passato tutto il resto della mattinata con Hikari, a contarsela
allegramente, a ridere e a scherzare. Nonostante lei paresse aver
abbassato di un poco il muro di cemento armato, che soleva avere fino
al giorno prima, non se la sentiva ancora di chiederle come stessero le
cose.
Alla fine, erano dei perfetti sconosciuti, nulla di più:
solo che… Solo che provava curiosità per quella
donna. Non era la bellezza di lei, che per carità, era
abbastanza indiscutibile, che lo attirava, ma la sfera caratteriale:
quella permalosità di fondo che la caratterizzava in ogni
cosa, lo faceva letteralmente sbellicare dal ridere.
E quella donna lo incuriosiva: non sapeva perché, ma gli
interessava capire di più di lei e della questione Shanks.
Non provava invidia per il suo collega, non la provava
perché non ve n’era ragione. Ma Hikari celava
parecchie cose, a partire dal fatto che se era riuscita ad infiltrarsi
nella Marina, da raccontare ne aveva a pacchi.
Si pulì la bocca col tovagliolo: erano entrambi seduti al
tavolo ‘principale’ del salone del Vento
dell’Est, accanto a Lucky e Yassop, poco più in
là, a chiudere il cerchio, Ben e Shanks.
Hikari aveva deciso di starsene incollata ad Ace e parlare con lui per
tutta la durata del pranzo, onde evitare un colloquio diretto con il
Rosso, il quale di tanto in tanto, nei momenti in cui i due ufficiali
in seconda facevano un baccano che neanche alla fiera di paese si fa,
le lanciava occhiate fugaci ma intense.
L’atmosfera si era fatta sicuramente meno pesante, tuttavia
la donna sentiva su di lei lo sguardo fiammeggiante di Shanks, nei
momenti di ilarità, soprattutto quando Ace raccontava le sue
avventure, condendo il tutto con battute e situazioni divertenti.
In particolar modo, erano rimasti tutti quanti basiti quando Pugno di
Fuoco si era addormentato di botto, testa nelle pietanze, rigido come
un baccalà: Hikari, che non era sicuramente abituata a
quegli attacchi improvvisi del giovane, si era allarmata parecchio,
tanto che aveva cominciato a prenderlo a schiaffi temendo un grave
malore.
In tutta risposta il moro sera svegliato all’improvviso, e le
aveva urlato una raffica d’insulti, massaggiandosi la faccia.
E digerendo amabilmente il pranzo in mondovisione.
La reazione della mora fu un sonoro pugno in testa: si allarmava
particolarmente quando vedeva certe situazioni, e mai si aspettava un
attacco di narcolessia così forte. Non era abituata alla
vita di mare, non conosceva nulla, tanto meno le
particolarità dei pirati con cui stava consumando il pasto.
Shanks e la ciurma a quell’attacco scoppiarono a ridere, ma
lei, in quel momento trovava la cosa ben poco divertente.
“La prossima volta magari avvertimi, razza
d’imbecille! M’è quasi preso un
infarto!” gli aveva urlato in faccia, minacciandolo con una
forchetta.
“Ah, sei minacciosissima con quell’arnese in
mano… La prossima volta che mi fai? Mi tiri il cestino del
pane?” rispose ridendo Ace, provocando una reazione ilare da
parte di tutto il tavolo.
Hikari guardò intensamente il ferro: “Sai dove te
la infilo?” fece lapidaria, avvicinandosi al ragazzo.
“Preferisco il cestino di pane, davvero”!
“Ok, allora prendi!” e, afferrato il cestino,
cominciò a percuotere quella zucca vuota con tutta la sua
forza, non trattenendosi dal ridere.
In tutto quell’amabile quadretto, il Rosso, dietro ad una
risata di circostanza, osservava i due scherzare, tormentato da un
dolore sordo in fondo allo stomaco. La vedeva ridere, nonostante quel
caratterino, nonostante il cestino di pane che volava da tutte le parti
e che ora aveva cambiato proprietario, passando ad Ace e alla sua
controffensiva.
Era felice, per quel che si vedeva.
Era felice in quel momento: un minimo la conosceva e non era affatto
cambiata. Non l’aveva mai vista furibonda come il giorno
prima, ma le frecciatine sarcastiche erano rimaste tali, la sua risata
e il suo modo di ridere lo stesso.
Era felice sì, in quel momento.
Ma era felice con Ace.
Secondo il suo background, c’era l’individuo
sbagliato accanto a lei: ci doveva essere lui stesso, non il capitano
della seconda flotta di Newgate.
E gli rodeva il fegato, Dio se gli rodeva. Quando li aveva visti sul
ponte, braccia conserte e schiena appoggiata al legno, era riuscito a
dominarsi abbastanza: ma durante il pranzo, molte volte si era dovuto
alzare a prendere una boccata d’aria, per evitare di far
esplodere il Vento dell’Est e tutto quel che trasportava.
Ben se n’era accorto e stava cercando di trovare le parole
adatte per spiegare alla donna come stavano le cose, ma tutte le volte
era stato frenato dal fatto che era un problema di Shanks,
perché non era la sua donna e non stava facendo
chissà cosa con Ace.
La questione verteva sul fatto che Shanks si sentiva un emerito
imbecille: da quando l’aveva rivista non aveva fatto altro
che pensare a lei – e lo si vedeva lontano un miglio marino
– e vederla ridere con Ace e mostrare i denti e le unghie con
lui, lo uccideva.
“Facciamo un brindisi”?
Ace si era alzato in piedi, brandendo un bicchiere colmo di rhum e
l’aveva sollevato al cielo: “In onore del mio
fratellino”.
Solo in quel momento, Shanks parve ritornare con la mente tra i
presenti: “Assolutamente sì! Brindiamo tutti
quanti alla salute di quello scapestrato, che starà
combinando qualche casino da qualche parte”!
Tutta la ciurma si era alzata in piedi, con i bicchieri pieni fino
all’orlo e aveva urlato il nome di Cappello di Paglia, tanto
forte da far tremare i vetri delle finestre. Gli uomini di Shanks erano
dei casinisti nati: facevano tanto di quel baccano assurdo, che pareva
quasi inumano.
“Prima o poi dovrò conoscerlo”
esordì Hikari, una volta scolato il bicchiere “Mi
avete messo una notevole curiosità”.
“Rufy è indescrivibile. Avrei tanta voglia di
rivederlo anche io…” continuò Shanks,
poggiando il mento sulla mano: “Ace, è sempre
così”?
“Così come?” rispose titubante, alzando
un ciglio.
“Così… Rufy. Dai sai che intendo!
L’hai incontrato ad Alabasta no”?
“Ah, non ti preoccupare. Ad Alabasta l’ho
incontrato mente Smoker gli stava dando la caccia”
ribatté ridendo il moro “O meglio. Smoker era
venuto ad importunare me: mi aveva incontrato in una locanda del posto,
mentre cercava mio fratello, a quanto pareva. Io mi ero appena ripreso
da uno dei miei attacchi di sonno improvviso e me l’ero
ritrovato davanti, che sfumacchiava nervosamente i suoi sigari e con
un’espressione lugubre che neanche un cimitero potrebbe
sfoggiare”.
“Ah, quindi ti capita spesso di perdere i sensi,
così, doumblè…” lo
interruppe la donna. “Wow, che fortuna sfacciata…
Mi chiedo come fai a scorrazzare ancora libero per i mari…
Ma pensa te…” concluse scuotendo la testa.
“Molto probabilmente questo sa correre più forte
di uno col pepe al culo!” aveva esordito Yassop,
sbellicandosi dal ridere, seguito da tutti gli altri, mentre Ace
guardava male tutti quanti.
“Dai, vai avanti” rispose Hikari, con la voce
spezzata dalle risate, mentre faceva segno agli altri di tacere e
tirava un buffetto sulla spalla del moro.
“Comunque… C’eravamo io e Smoker in
questa locanda, lui che mi esortava a seguirlo – ma che? Mi
pigli per scemo? – io che gli dicevo che ero solo in visita e
che dovevo declinare l’invito con mio sommo
dispiacere” e giù a ridere “Quando lui,
ad un tratto, fa per avvicinarsi a me e il muro alle sue spalle
praticamente esplode! Una ‘cosa’ si stampa sulla
schiena del Commodoro, facendoci fare un volo, a me e a lui, e
distruggendo mezza locanda”!
“Non ci credo…” Shanks aveva la mano che
gli ricopriva il volto e stava soffocando le risate “Non
dirmi che era lui”!
“Te lo giuro Shanks! Io mi ero rialzato, ricoprendo i metri
che mi separavano da quello che, fino a poco prima, era il bancone dove
ero appoggiato, e vedo mio fratello con le posate in mano che esortava
l’oste a portargli del cibo! Il tutto con Smoker
lì, a pochi passi da lui!” continuò il
moro, cercando di smettere di ridere.
“Faccio per salutarlo, ma Smoker mi
‘calpesta’ urlando – Il dannato ragazzino
col cappello di paglia! - ” esclamò
Ace, mimando
la voce del Marine e facendo sbellicare tutta la ciurma, Hikari
compresa, poi continuò “E lui che fa? Sta circa
trenta secondi a guardarlo col vuoto cosmico nel cervello, ingozzandosi
come un cammello, mentre Smoker gli urla – Piantala di
ruminare! - ” ed era veramente al limite della
resistenza
“Alla fine, capendo chi aveva davanti e sputandogli in faccia
gli avanzi di pollo per la sorpresa, si riempie la bocca di cibo e
corre via come un dannato, con mezza Marina alle calcagna, lasciando
anche il conto da saldare”!
Lucky e Yassop si stavano rotolando per terra dalle risate e finanche
Ben, che difficilmente si abbandonava a crisi di riso acuto, non era
riuscito a mantenere il suo ermetico savoir-fare e stava ridendo tanto
da soffocarsi.
Hikari stava sfiorando l’embolia, slogandosi quasi la
mascella dal ridere: non ci voleva credere! Non voleva credere che
quello che aveva sconfitto uno della Flotta dei Sette, poteva essere un
tipo tanto, come dire, ‘pittoresco’.
“Ma la vostra famiglia è un surrogato di
idiozia!” commento Hikari, pensando prima a Dragon e poi a
Garp “Io ho conosciuto tuo nonno e mi pare che tuo fratello
sia molto simile a lui”.
“Ovvero?” rispose Ace, calmando le risate.
“E’ scemo quanto lui!” ribatté
la donna ridendo “Anche lui si abbuffa in quella maniera,
parla con la bocca piena e connette a momenti! Scemo nel senso buono,
intendo, non mi permetterei mai” concluse versandosi
dell’acqua per evitare il soffocamento.
“Hikari…” Shanks la chiamò
mettendole i brividi.
“Dimmi…” balbettò agitata,
sentendo la voce del Rosso pronunciare il suo nome. Accanto a lui Ben
tentava di trattenere le risate: si vedeva lontano un miglio, comunque,
che la donna era ancora cotta del suo migliore amico.
“Hai notizie su Rufy? Avvistamenti?”
domandò speranzoso, sorridendole dolcemente e spiazzandola
notevolmente.
“Ahem…” prese fiato cercando di tornare
alla realtà “Prima di partire, a quanto ne so,
erano stati avvistati sulla rotta per Water Seven, la città
sull’acqua. Ma non so nulla di più,
purtroppo…” concluse dispiaciuta
“Comunque se c’è qualcuno che ne sa
più di me, quello è sicuramente Smoker. Ah, a
proposito! Lucas!” chiamò a gran voce il medico,
che si girò verso di lei, due tavoli più in
là “Come sta il fumoso”?
“Sta bene, sta bene… Shanks gli ha frantumato due
costole, ma si riprenderà vedrete. Poi con l’aiuto
del Rogia non dovrebbe avere problemi”.
A quelle parole tutti si voltarono verso il Rosso: “Cazzo
Shanks, ci sei andato giù secco!”
esclamò Lucky, pulendo per bene l’osso di pollo.
“Venvia, non gli ho mica fatto chissà
cosa!” aveva risposto Shanks, giustificandosi innanzi alla
ciurma che faceva commenti sulla sua condotta.
“Lo hai quasi demolito…”
commentò Ben, sfumacchiando una nuvola di fumo grigia, in
faccia all’amico che tossì: “La prossima
volta che mi sputi il fumo in faccia, quella sigaretta
seguirà lo stesso destino della forchetta di Hikari,
chiaro?!” ululò continuando a tossire e facendo
ridere i presenti, mentre Ben gli mollava dei pugni e Lucky sventolava
un nuovo cosciotto.
Poco dopo Ace si alzò, stiracchiandosi, con
un’espressione strana in faccia:
“Signori… Vado a schiacciare una
pennichella”.
Hikari lo guardò un istante, nel quale Ace
incrociò il suo sguardo: vedeva quella strana espressione
pensierosa sul viso del moro, e non capiva se c’era o meno
qualcosa che non andasse.
“Tutto ok”?
Ace si calcò il cappello in testa, sistemandosi i capelli:
“Sì, ho solo un po’ di abbiocco. Ci
vediamo più tardi” e detto questo,
salutò tutti e sparì al piano di sotto.
Tuttavia, se quella risposta bastò a convincere Shanks e gli
altri, ad Hikari lasciò parecchi dubbi, ma
ragionò tra sé che nulla poteva farci. Non poteva
sicuramente mettere al muro Ace per farsi spiegare le ragioni del suo
improvviso incupimento, proprio mentre si parlava del suo adorato
fratellino.
- Forse è
solo preoccupato per lui –
pensò, rigirandosi verso i compagni di tavolo e versandosi
nuovo rhum nel bicchiere.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti... -
Eccole!
^^
Sì,
il plurale è giusto. :3 Perchè Yu è
qui da me *si crogiola* xD
Dunque,
vi anticipiamo che le
risposte le mettiamo su domani, che oggi è stata una
giornata
devastante sia fisicamente che psicologicamente - impegni, su impegni,
su impegni. u_u
Per
lo meno, domani avremo il tempo
necessario per lasciarci andare nei nostri slanci di dubbia origine e
provenienza, oltre al fatto che possiamo aggiornare per tempo, visto
che ci teniamo. u_u
Quanto
al capitolo, da come avete
potuto leggere, è presente un flashback che... Lo so,
vorreste
ammazzarci, perchè il capitolo finisce quando ancora esso
è in corso, ma sappiamo bene che Ace è far visita
dal
Commodoro. Commodoro che, finalmente, ritorna nella fic. Vi
è
mancato, eh? Ammettetelo, signore. u_u (Red Queen... Nè?!
Sappiamo bene i tuoi pensieri - e li condividiamo. Sisi). xD
A
detta di Yu - che pascola qui
accanto a me, alla mia destra: come dice Bea... Come s'accende il
sigaro lui, non lo fa nessuno. xD
Il
prossimo capitolo sarà
l'ultimo, prima della pausa estiva... Volevamo stopparlo qui, ma ci
avreste uccise. Probabilmente, lo farete lo stesso, tuttavia la fine
del prossimo capitolo è meno traumatica. xD
Un
abbraccio! ^^ A domani per le risposte! ^^
* Yu fa ciao ciao con la
manina e un tono di voce da Pokemon* xD
- Angolino di
Beatrix -
@Maya: Ciao caVissima Maya! **
Effettivamente
sì, fai degli orari davvero assurdi. Peggio di quelli miei e
di Yu. Dove sta il segreto? Me lo spieghi? Potrei recuperare tanto
tempo! xD
Il Rosso me lo sono
immaginata anche io alla Grande Fratello, ma al Grande Fratello di
Orwell – il che lo rende abbastanza inquietante (non so se
hai mai letto 1984). E… Sì, insomma, ci siamo
immaginate che Ace poteva andare da dio nel ruolo di confidente. Alla
fine, è vero che è il più
“piccolo” là in mezzo, ma è
anche quello che ha il carattere più spontaneo di tutti
– non contiamo Shanks nel gruppo, perché ora
è inservibile. ^^’
Cioè, ce
lo siamo visto piuttosto bene alle prese con un carattere come Hikari.
Al di là che provi una spiccata curiosità (quasi
scimmiesca) nei confronti della donna e dei suoi poteri. E poi,
c’è da dire che Ace è buono, anche se
è una testa calda. Assomigliando al fratellino, non potevamo
tenerlo fuori emotivamente dalla faccenda. ^^
Massì,
Maya caVa, anche io preferisco il Rosso (perché il Rosso non
lo batte nessuno - *sbava copiosamente* xD), tuttavia il suo vice
è… è… Io amo
quell’uomo. Ma penso che tu possa facilmente immaginare i
miei sentimenti generali, visto che stravedi per il pomodoro ambulante.
xD
Alla prossima
patata!
Grazie per la
recensione – e non preoccuparti per i tempi. A me basta che
non la molli. ^^
Un abbraccio!
@Akemi-chan: ciao cara! ^^
Ahem…
Diciamo che per la pausa estiva, arriveremo ad un punto pseudo
action… Nel senso che darà il LA ad una parte un
po’ più movimentata, tensioni intestine e
quant’altro. Solo che ne saprete meglio a Settembre. Non
avevamo calcolato la pausa estiva e neanche il fatto che ci saremmo
fermati proprio qui. Diversamente l’avremmo sistemata meglio,
con una pubblicazione in più o in meno.
Ma
vabbè, dai, ci spiace tenervi sulle spine, tuttavia per lo
meno la storia è scritta e non evaporeremo via
così facilmente! xD
Grazie al solito
per riportarci dettagliatamente le cose che hai apprezzato e gli
eventuali errori: non ti sfugge nulla, mi fai quasi paura! xD
E comunque non
preoccuparti per il fatto che quando spunti Ace, arrivi a non capirci
più nulla: da quello che posso vedere, denoto che tu sia in
ottima compagnia – con la mia collega inclusa. xD
Alla prossima caVa,
grazie per la recensione!
Un abbraccio! ^^
@Huntergiada: ciao bella!
Dunque,
sì, il Rosso sta a rosicà, nonostante sia
più tranquillo nel vedere Hikari più rilassata.
Solo che… Insomma, il suo sguardo severo penso sia al quanto
significativo, no? xD
Quanto ad Ace,
beh… Non sarà una lince, ma non è
neanche scemo. E poi, lo sappiamo: fondamentalmente è buono
e non credo che mollerebbe lì nessuno, a maggior ragione se
sa che ci sono problemi di fondo, no? Considerando anche il fatto che
è impossibilitato a fuggire e a far qualsiasi altra cosa a
tema piratesco. xD Poarello, è disoccupato! xD
Alla prossima!
Grazie per la
recensione e un abbraccio!
@Ale-chan: ciao tesoro! **
Indubbiamente, era
d’obbligo un accenno a Rufy, non inserendolo nella storia. Ci
siamo sempre immaginate le scene “fuori trama
principale” tra le conoscenze di Cappello di Paglia. E credo
che, avendo il fratello a bordo, sia normale parlare di lui. Oltre al
fatto che Shanks lo tira sempre fuori nelle pochissime – sigh
– parti dedicate a lui.
Fuor dubbio
è anche il fatto che il carattere di Ace, alla fine, serva
moltissimo ad Hikari. Se avete notato, per quanto gli altri la adorino,
Ace è l’unico a non far parte del suo passato
– Smoker escluso, ma non possiamo considerarlo un compagnone,
via! xD Anche se sarebbero interessanti pure loro due assieme, ma
probabilmente il Fumoso si getterebbe a mare per la disperazione! xD
Poi, come ha detto
Maya, immaginatevi proprio Shanks come il Grande Fratello, che osserva
e registra, cercando sì di darsi un contegno. Ma lo sappiamo
bene che quello c’ha la lava nelle vene – e non
sarà la maturità a calmarlo. xD
Infine
Ben… Insomma, ormai il suo ruolo è definito. Ci
penserà lui a riparare degli eventuali danni! xD
Alla prossima caVa!
Grazie per i
complimenti e la recensione! Un abbraccio!
@Red
Queen:
si accomoda alla sua destra, con estrema nonchalance. xD
Ciao caVissima! ^^
Vedo che siamo
tutte quante preoccupate per quest’avvicinamento tra Ace e
Hikari… La motivazione di base però mi sfugge:
siete preoccupati per il cuoricino di Shanks o per la sorte del mondo?
xD Ditemelo, perché almeno so se farmi una risata o meno. xD
Eh, Regina, sì, è geloso da far schifo il Rosso.
Già me lo immagino con in mano le bamboline woo-doo di Ace,
lo spillone conficcato con i denti in un posto ben preciso. Vuoi
mettere il divertimento? xD
Io l’ho
sempre detto: la ciurma di Rufy è degna di un circo.
Cioè, al confronto, tutti gli altri sono normali, finanche
Sengoku con quella barba di dubbio gusto e dimensioni – per
non parlare di quell’odiosissima capra che si porta appresso
(vai Garp, sei tutti noi, uccidila e fanne un barbecue! xD).
Said so…
Amore, non vergognarti del tuo essere fan girl. Alla veneranda
età di 24 anni e mezzo, io potrei esser peggio di te
– Yu conferma convinta. xD
Alla prossima e
grazie per la recensione!
Un abbraccio!
@Marta-chan: ciao Baka! ^^
Sì,
effettivamente Hikari sta cominciando a capire che di Ace, piano piano,
ci si può fidare. E poi, scusa, come si fa ad evitare la
compagnia del moro, eh? xD Dovresti saperlo bene! xD
Scherzi a parte,
l’accenno a Rufy era d’obbligo. Un po’ ci
manca, anche se abbiamo da muovere personaggi a palate! xD
Infine…
Ahem… Shanks geloso? Nooo, ma che vai dicendo…
E’ solo un’impressione! xD
Alla prossima caVa!
Un abbraccio!
@Sachi
Mitsuki:
benvenuta cara! ^^
Oddio, pure tu tra
quelle che si sono fatte la maratona tutta d’un fiato? O_O
Stelline mie, voialtre siete masochiste! xD Siamo onorate di
ciò, come siamo onorate per i complimenti tuoi su Hikari.
Commosse oltre ogni limite, perché a quell’uragano
ci siamo veramente affezionate. **
Tranquilla tesora
che Shanks è anche il mio preferito: tutte quelle mazzate,
sono mazzate amorevoli. Un po’ come il pugno di Garp
– l’amorevole pugno. xD Evviva, le fan di Shanks
aumentano! Facciamolo sto esercito,
sììì! *Si agghinda da Samurai*
Alla prossima cara
e grazie per la recensione!
Un abbraccio! ^^
Ringraziamo infine chi ha messo la storia nei preferiti e nelle
seguite. E chi ci ha anche solo buttato un occhio. ^^
-
Bea e Yuki -
|
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Capitolo 26 *** Dritti al punto ***
Si era gettato
sul letto, con le labbra pressate e leggermente piegate
all’ingiù: parlando di suo fratello, gli era
venuto in mente il discorso che Shanks gli aveva fatto il giorno
precedente.
Sostanzialmente gli aveva spiegato che la Marina si era messa in testa
di iniziare le pulizie di primavera: aveva smesso di tendere le mani
sulle prede più piccole, sugli insetti fastidiosi,
cominciando la lunga lista di pirati con una degna taglia sul groppone.
Ma c’era qualcosa che non reggeva nel discorso del Rosso, una
frase in particolare.
Rufy avrebbe fatto la stessa cosa al posto mio.
Si tolse il cappello e lo rigirò tra le mani:
c’era una sorta di muto accordo tra loro due, in quanto
fratello maggiore e minore. Rufy, lo sapeva bene, non sarebbe mai corso
in suo aiuto, a meno di non trovarsi innanzi ad un’esecuzione
capitale prossima.
Perché? Perché lui era il fratello maggiore, un
pirata degno di nota, il comandante della seconda flotta di Newgate.
Sarebbe stata una mancanza di rispetto e fiducia.
Al di là dei legami di sangue, erano pur sempre dei pirati e
dei rivali. Gliel’aveva detto sul ponte della Merry,
l’ultima volta che l’aveva visto.
La prossima volta, ci rincontreremo da veri pirati.
Ed Ace, per quanto amasse suo fratello con ogni cellula del suo corpo,
aveva un compito da portare a termine: ovvero, far di Barbabianca il Re
dei Pirati.
No, il loro muto accordo consisteva nel fatto che ognuno avrebbe fatto
di testa propria, avrebbe vissuto la sua vita, avrebbe portato a
termine i propri compiti e, se si fossero incontrati nel bel mezzo di
una guerra tra pirati, avrebbero dovuto combattere l’uno
contro l’altro.
Ed era per questo che Ace, ad Alabasta, aveva proposto a Rufy di
entrare a far parte della ciurma di Newgate, anche se non ci avrebbe
scommesso un berry sull’adesione del suo amato fratellino.
E, di fatti, aveva rifiutato, con tanto di faccia imbronciata, come
dire ‘Che domande sono queste’?
Un sorriso proruppe sulle sue labbra rievocando
quell’immagine.
L’apprensione era tanta, ma avevano scelto quella vita.
Lasciargli la Vivre Card era stato un gesto estremo: ci aveva pensato
molto su, ma aveva concluso che sarebbe servita solo in casi
particolari.
Riportò la mente alla conversazione con il Rosso:
c’erano troppe cose che non quadravano.
Rufy non avrebbe fatto lo stesso in quel caso e la Marina era da sempre
sulle sue tracce: ogni qual volta aveva incontrato un contingente, si
era scontrato con loro e aveva dovuto scappare in fretta e furia.
L’unica cosa diversa era che questa volta, Smoker e i suoi,
si erano messi direttamente sulle sue tracce, ad inseguirlo.
Era questo il fatto chiave: perché Smoker? Ma soprattutto,
perché mettersi alle sue calcagna?
Si tirò a sedere, infastidito da quei pensieri: se
c’era un modo per scoprire queste cose, era andare
direttamente da Smoker per fargli sputare tutta la questione.
Avrebbe trovato tutte le difficoltà del caso, lo sapeva
bene: il Commodoro avrebbe opposto resistenza alle sue domande, avrebbe
forse anche combattuto. Ma aveva un asso nella manica.
Aprì il suo zaino ed estrasse una strana fialetta e una
siringa: aprì la prima e v’inserì la
seconda, facendo attenzione a non versarsi sulle mani il liquido. Aveva
semplicemente attinto dalle scorte di Hikari e a quelle di Lucas. Aveva
preso tranquillamente una boccetta, di essenza dell’oceano
diluita, dallo zaino della donna, abbandonato il giorno precedente in
una delle camere che la ciurma del Rosso gli aveva riservato per prima,
e una siringa dall’armadietto del medico di bordo di Shanks.
Non era una cosa carina nei confronti di Hikari, ma Ace aveva una certa
voglia di vendicarsi nei confronti del Marine: era sua la colpa per il
fatto che il rogia facesse i capricci. Era sua la colpa se in questo
momento lui era bloccato su di una nave amica/nemica, guardando la sua
missione sgretolarsi completamente innanzi ai suoi occhi.
Sì, gli stavano prudendo le mani.
Si sentiva un po’ preso in giro: sicuramente sia il Rosso,
che Hikari, che Smoker sapevano cosa stesse succedendo. Lui, malgrado
fosse il protagonista indiscusso di quella storia assurda, era
all’oscuro della faccenda, quella vera.
Sempre che le sue supposizioni fossero esatte: magari si stava facendo
mille castelli di carta.
Con quel dubbio si avviò verso l’infermeria.
“Che cosa vuoi?” domandò freddamente il
Commodoro, squadrando dall’alto in basso il pirata innanzi a
lui.
Pugno di Fuoco se ne stava ritto contro lo stipite della porta, braccia
conserte e cappello sugli occhi: “Io e te dobbiamo fare un
discorso”.
“Noi non dobbiamo fare proprio un bel
niente…” sibilò il Marine, voltando il
viso dall’altra parte con fare scocciato.
Ma ad Ace quel comportamento non piacque neanche un po’:
“Stammi bene a sentire Smoker!” ringhiò
avvicinandosi e frugando nel suo zaino “Sei in mano al
nemico, se non ti fosse chiaro. E, per quanto tu ti trovi sulla nave di
Shanks il Rosso, credo che tu non abbia capito chi hai davanti in
questo momento!” concluse mantenendo comunque la mano nello
zaino.
Sapeva quanto fosse pericolosa quell’arma, ma sapeva anche
che in quel momento era lui quello a non avere i poteri del rogia,
diversamente dal Commodoro.
L’uomo, a quella strigliata, gettò a lato le
coperte e mise i piedi a terra, rimanendo seduto sul letto:
“Con chi credi di avere a che fare tu, piuttosto!”
sbottò irritato, scoccandogli un’occhiata
allucinata e trasformandosi per metà in fumo.
“Come vedi non sono io quello senza i poteri del frutto del
diavolo” aggiunse rivelando un sorriso di sdegno sul viso.
- Che lurido figlio di
puttana! – non poté non
pensare Ace, vedendo quanto si stava divertendo il Marine nel
provocarlo, rivangando le memorie di entrambi allo scontro del giorno
prima.
“Sappi che ti sei salvato solamente grazie
all’intervento del Rosso” continuò
Smoker, ma Ace ghignò ironicamente: “Se per
quello, anche tu. Quanti altri grandi pirati ti avrebbero risparmiato
la vita in queste condizioni”?
Il Marine tacque, ricomponendosi nella sua forma normale, ben sapendo
che Pugno di Fuoco aveva ragione.
“Senti” aggiunse quello, ritirando la mano dallo
zaino “Non ho voglia di sprecare del tempo prezioso con
te”.
“Perché, hai da fare?”
continuò a schernirlo l’uomo, proferendo una
risata cavernosa, ma Ace cercò di non dargli troppa
importanza e si frugò in tasca, estraendo un sigaro.
“Lo vuoi questo”?
Ora era Smoker a odiarlo con tutte le sue viscere: era dal giorno prima
che non si accendeva un sigaro. Shanks glieli aveva requisiti, assieme
alla giacca, per il puro gusto di fargli un torto, e
l’astinenza cominciava a farsi sentire pericolosamente.
Assottigliò il suo sguardo sul giovane: “E come lo
accendo”?
Ace sviluppò una piccola fiammella dalle sue dita:
“Non sono ridotto così alla frutta”
bluffò convincente “Ho delle domande da farti. Se
prometti di fare il bravo, ti recupero la tua scorta di sigari, ti do
la mia parola”.
Smoker ghignò sottovoce: “Vorresti sapere come sta
realmente la situazione vero”?
Sapeva in cuor suo che il Rosso era a conoscenza di come stavano le
cose, così come la donna al servizio di Dragon. Gli unici
burattini in quel momento erano essenzialmente loro due, anche se
un’idea il Commodoro se l’era fatta e, molto
probabilmente, era quella giusta.
Il problema principale era che Ace l’aveva anticipato sul
tempo: appena si fosse rimesso quel minimo che gli garantisse una
camminata non sofferente, sarebbe andato dritto dalla ragazza.
Da lei sicuramente, perché sfidare il Rosso in una
conversazione politica ovviamente non sarebbe stata un’idea
saggia.
L’unica preda vera e propria su quella nave era lui.
Ace ora lo stava guardando con le braccia conserte, lo zaino che
penzolava dall’avambraccio, il cappello sulle spalle:
“Esattamente”.
“Possibile che tu non ci sia ancora arrivato?”
domandò a bruciapelo e rimase soddisfatto di ciò
che vide. Pugno di Fuoco si era irrigidito e aveva assottigliato lo
sguardo sulla sua figura.
Evidentemente no.
Il Commodoro rise sommessamente, incurvando le sopracciglia in modo che
trasparisse, per così dire, un’espressione di pena
indirizzata al giovane.
All’ennesima provocazione di quel tipo, Ace non resse
più: scaraventò lo zaino contro la parete, il
quale prima s’infranse contro di essa, poi
sparpagliò le sue cose sopra un ripiano ove Lucas soleva
tenere delle boccette di vetro, facendone infrangere alcune.
Il ragazzo planò come un falco sull’uomo, che si
trovò incollato al materasso, le mani inchiodate al letto e
le ginocchia del giovane che premevano contro le sue costole.
Un gemito soffocato di dolore proruppe dalle sue labbra.
“MI SERVONO DELLE RISPOSTE! E’ INUTILE CHE TU VADA
AVANTI A PROVOCARMI!” urlo il moro con veemenza e
continuò, abbassando il tono “Neanche a te i
poteri sono tornati a posto come prima, altrimenti avresti schivato il
mio attacco” concluse soddisfatto, sentendo però
il corpo del Marine sciogliersi sotto di sé e letteralmente
sparire, per poi vederlo ricomporsi poco più in
là.
Si teneva il fianco, serrando i denti a causa del dolore: Ace non ci
era andato leggero e i suoi riflessi, a causa di quella sostanza che
Hikari gli aveva fatto respirare il giorno prima, non erano ancora
ritornati nella norma.
Ma diamine, non poteva farsi mettere sotto da quel ragazzino! Per di
più senza i poteri del rogia!
Si scaraventò con tutta la forza su di lui, mettendogli una
mano al collo e stringendo con una certa foga la sua gola,
indirizzandolo contro il muro e facendogli sbattere la testa:
“Siamo comunque alla pari, a differenza che se
m’impegno riesco a schivarti” sibilò
freddamente “Non montarti la testa per avermi colto di
sorpresa”.
Ace ce la stava mettendo tutta per fare appello ai suoi poteri, ma il
fuoco non voleva saperne di svilupparsi, ad eccezione di piccole
fiammelle del tutto innocue.
Smoker vedeva con quanto odio il ragazzo lo stava trafiggendo, ma
certamente godeva di quel ribaltamento di situazione a suo favore.
Inoltre, vedeva anche quanto gli bruciava il fatto di non arrivare alla
conclusione più ovvia riguardo alla faccenda.
Ma d’altro canto, si sentiva sciocco anche lui stesso: come
aveva fatto a non arrivarci prima? Le sue conclusioni
sull’argomento dovevano per forza essere corrette, altrimenti
il Rosso e quella dannata spia non si sarebbero fatti tutto quel culo
tarallo per impedire la cattura di Pugno di Fuoco.
A Shanks gli sarebbe tutt’al più dispiaciuto se
Ace fosse stato messo alla gogna, ma questo non collimava con la
questione Newgate, non avrebbe sicuramente messo in pericolo la propria
sicurezza per un pirata che non faceva parte della sua ciurma e, anzi,
apparteneva ad un suo diretto avversario in fatto
d’interessi.
Il vecchiaccio era l’unico pirata che in quel momento stava
spadroneggiando nel Nuovo Mondo ed era l’unico che veramente
poteva opporsi alle forze del Governo Mondiale, certo di guadagnarne
una vittoria.
Neanche Shanks, era sicuro, da solo avrebbe potuto tutto contro
l’intera Marina: aveva poteri straordinari, ma si rifaceva
alla famosa teoria degli equilibri già in vigore da prima
che lui fosse eletto ad Imperatore.
Tutti e quattro traevano forza dagli equilibri che si erano formati,
ristagnanti nel tempo e mantenuti, soprattutto – e questo non
gli andava giù – dalla presenza dei Sette.
Ma il solo pirata con l’organico tale da costituire una vera
minaccia per tutto l’intero mondo era sicuramente Newgate.
Ace stava tentando di respirare, le mani frapposte tra quelle del
Commodoro: era inchiodato al muro, con il Marine che lo teneva in
scacco e lo guardava profondamente.
“Vuoi veramente sapere come diavolo stanno le
cose?” mormorò rocamente, allentando di un poco la
presa “Sappi che io non so assolutamente nulla. Sono
all’oscuro della faccenda almeno quanto te, con la differenza
che io sono il cacciatore e tu la preda, nella faccenda
generale” continuò guardandolo fisso negli occhi,
ricambiato dallo sguardo sofferente del ragazzo.
“Non so nulla, ma rispetto a te posseggo un cervello e decido
di metterlo in moto, di tanto in tanto” e si
vergognò quasi di fare la predica al moro, riflettendo sul
fatto che avrebbe dovuto metterlo in moto molto prima “Penso
che anche tu ti sia posto delle domande riguardo a tutta questa
segretezza, no? E sono curioso di sapere che cosa ti abbia detto il
Rosso”.
Ace tentò di farsi tornare una voce normale, ma, nonostante
la presa allentata, era da tempo che qualcuno non gli metteva,
letteralmente, le mani addosso: “Shanks mi ha
detto” e prese fiato “Che la Marina ha deciso di
iniziare l’opera di pulizia come si deve e che aveva
concentrato l’attenzione sui pirati più
importanti” concluse non senza fatica.
Il Commodoro scoppiò in una risata: “E tu te la
sei bevuta”?
“Ovviamente no, non del tutto, perché anche se
siamo pirati, sono sempre sulla nave del Rosso e-” ma il
ragazzo fu bloccato dal Marine che lo zittì aumentando la
presa sul suo collo. Avrebbe voluto sferrargli un calcio per liberarsi,
ma Smoker, nel corpo a corpo, era davvero molto più forte di
lui.
“Stammi a sentire, ragazzino. La conclusione a cui sono
arrivato – e quasi sicuramente si tratta di verità
– è che il Governo Mondiale vuole costringere il
tuo amato” e calcò con enfasi questa parola
“Capitano a dichiarargli guerra, pretesto per distruggere gli
equilibri. E lo sappiamo bene quanto Newgate ami i suoi uomini, in
particolar modo te” concluse gettandolo a terra e mollando la
presa sul suo collo.
Ace giaceva sul pavimento, con gli occhi sgranati e la mano a
massaggiarsi la gola: allora la vera preda di tutta quella questione
era il suo capitano? Se i fatti stavano così, allora era di
fondamentale importanza andare ad avvertirlo, per cominciare a pensare
ad una valida strategia da opporre a quella del Governo Mondiale.
“Io, veramente, non so come tu abbia fatto a sopravvivere
fino ad oggi” e mentì nuovamente escludendo il
proprio peccato di ingenuità, mentre Ace si era alzato e non
aveva ancora proferito parola.
Ma poi, perché alla fine Smoker gli aveva confessato cose
cui lui era all’oscuro? Solamente per beffarsi di lui? No,
c’era dell’altro. Aveva letteralmente spiattellato
la conclusione più ovvia e al 99% corrispondente alla
realtà, al diretto interessato. Quella domanda
cominciò a farsi strada dolorosamente nel suo cervello.
Che gli stava succedendo? Perché aveva confessato? Con tanta
facilità, per giunta. Avrebbe potuto combattere, avrebbe
potuto non farsi cavare nessuna risposta, eppure gli aveva
volontariamente riversato quella pappardella di spiegazioni
paragonabili ad una lezione di strategia politica.
Di risposte a quelle domande purtroppo non ne aveva… O
meglio, una ce l’aveva, ma la ricacciò nelle
profondità del suo inconscio.
Vide il ragazzo dirigersi verso il luogo ove lo zaino si era andato ad
infrangere, sparpagliando tutto il suo contenuto, e riordinare gli
oggetti.
Fatto lo zaino e messo a posto il disordine, si avviò verso
la porta. Si fermò un istante e si rifrugò nelle
tasche, estraendo il sigaro che prima, amabilmente, gli aveva
sventolato davanti al naso.
Glielo lanciò sul petto: “Grazie per le
informazioni” biascicò quasi, prendendo la porta e
richiudendosela dietro le spalle.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti... -
Eccoci qua!
L'ultimo aggiornamento prima della pausa estiva... Su, non fate quelle
facce... *Bea e Yu vanno in un angolino a fare i cerchietti depressi*
Capitolo tutto dedicato ad Ace e Smoker. Per intero. Dedicato alle loro
paure, ai loro dubbi, ai loro nervi che piano piano si stanno spezzando
- diciamo che quella nave sta diventando peggio di un manicomio! O_O
E da qui si riparte con un po' di azione, ove inizia la parte centrale
della storia. ^^ Speriamo tanto che vi sia piaciuto!
Chiediamo scusa per non aver messo le risposte per tempo, riguardo al
vecchio capitolo, ma tra impegni e problemi di linea mia - seguono
imprecazioni di ogni sorta verso la Telecom - la scorsa settimana non
siamo proprio riuscite... Io ho rimediato nel capitolo, al fondo, Yu
per motivi di tempo le ha unite in questo. ^^
Beh, che dirvi ancora? Se non grazie e... Ci leggiamo a Settembre! ^^
Buone vacanze, a chi le farà! ^^
Detto ciò, passiamo alle recensioni! ^^
-
Angolino di Beatrix -
@Sachi
Mitsuki:
ciao bella! ^^
Ben ritrovata! Beh,
dai almeno hai ancora questo capitolo qui… Mi state facendo
sentire tutti in colpa (anche Yu la pensa così). xD Dai,
dai, un mesetto fa presto a passare, tra vacanze e il resto. Spero
possiate andarci pure voi!
Grazie per i
complimenti sulla colonna sonora: quella canzone mi è sempre
piaciuta un casino, veramente… ^^
A settembre, spero!
Noi non mancheremo!
Un bacio!
@Hutergiada: ciao tesoro!
Mamma mia, stavate
proprio ad aspettare Smoker allora eh? Vi vedo così felici
di rivederlo – che care (si gira verso Smoker, che a sua
volta si gira scocciato dall’altra parte. Ingrato,
tzè!). Diciamo che Smoker ha sempre avuto questo
sentore…Tuttavia è difficile, talvolta, ammettere
a sé stessi certe cose… Su Ace, sarà
tutto più chiaro nel 26 e nel 28 – credo.
E’ una parte tutta concatenata questa, mi spiace sinceramente
che venga spezzata per forza. ._. Perdono.
Tu non ti
spaventeresti se un tizio di svenisse nel piatto? xD Ci credo che,
poarella, si è spaventata! Hikari, tutto sommato,
è ancora tra la schiera dei normali – potere
bizzarro a parte. Non è abituata a quelle cose… :o
La famiglia D.
è un surrogato di idiozia: io sto aspettando le scene
dementi con Dragon. Se succederanno, il mio cervello andrà
in ferie per un anno, sicuro! xD
A settembre e
grazie per i complimenti! ^^
Ah, una camomilla
per il Rosso, grazie! xD
Un bacio!
@Ale-chan: ciao meraviglia! **
Ovviamente hai
centrato il fulcro della questione, per quanto riguarda Smoker: cosa
c’è di meglio di una pausa forzata per riflettere?
Immagina solo che, probabilmente, lì dentro, lui ed Ace sono
quelli che ne sanno di meno. Tutti – Hikari, Shanks, Ben, la
ciurma – sanno a grandi linee che sta succedendo.
Ripensandoci… Il fumoso, che teoricamente dovrebbe stare
dall’altra parte della barricata, mi fa un po’
pena. xD
Hikari…
Eh, Hikari è una che si preoccupa. Dai, come si spaventa
lei… E’ vero che cerca di mantenere la calma, ma
vedersi uno che sviene nel piatto… Non è
piacevole – ed ecco perché poi lo vorrebbe
coricare di mazzate. Quegli scherzi – anche se non sono tali
– non li sopporta! xD
E a proposito di
cose che non si sopportano... Hai notato anche tu la fumata nera dalle
parti di Shanks, eh? xD Altro che conclave o vulcano… Di sto
passo si sfiora il macello! xD
Infine, quella
scena è una delle mie preferite – anche se penso
che sia una delle preferite di tutti. Fa troppo ridere quel pezzo di
Alabasta! xD Non potevo non insierirla!
Detto
ciò, grazie al solito per i complimenti e per
l’entusiasmo. Come ho detto a Marta, è difficile
che riesca a mettere una recensione per capitolo, ma sappi che la tua
fic me la porto in vacanza. ^^ Vedrò un po’ che
fare, cercando di non perdere il filo. Mi sono guadagnata una valanga
di arretrati!
Ci rileggiamo a
settembre, qui – e stai tranquilla che ci sarà un
capitoline interessantissimo al secondo turno di aggiornamento. :3
Un bacio tata! E
grazie per la rece!
@Red
Queen:
Ave!
Dunque…
Daiii, non farci sentire in colpa… ç_ç
Cavolaccio, avessi saputo, interrompevo prima la pubblicazione, in un
momento un po’ più morbido! xD Anche se la mia
vena sadica sta facendo il trenino… xD
Ecco, hai visto che
t’abbiamo ritirato fuori Smokerino caVissimo? Ho visto la tua
bava… Toh… *Le passa il catino* xD
Questa parte un
po’ più movimentata comprende il ritorno in scena
del fumoso – oltre ad una serie di altri accadimenti, cui non
posso fare spoiler, assolutamente! xD – tuttavia è
impossibilitato a fare quel che gli pare. Diciamo che sarà
il protagonista passivo di un quadro abbastanza complicato –
come non lo fosse già stato fino ad ora. xD
Credo che questo
capitolo che hai appena letto, col trambusto, ti sia
piaciuto… Non si tratta di abilità di scrittura,
ovviamente, ma di presenze a te care. Carissime, oserei dire! xD Sono
proprio curiosa!
In ultimo, ecco
un’altra fan della scena di Alabasta! xD Ad Oda dovrebbero
fargli un monumento solo per quello! xD
Infine…
Dai, che il Rosso sopravvivrà alle sue emozioni –
per il bene della ciurma e di tutto il creato, n.d. Ben.
A settembre
dolcezza! Un bacio e grazie per la recensione! ^^
@Akemichan: ciao cara!
Ho avuto problemi
di linea… *Minaccia il ruoter e la Telecom*
Grazie per i
complimenti e per l’entusiasmo su questo capitolo! ^^
Apprezzo tantissimo, te lo giuro. Mi sono divertita un casino a
scriverlo. xD
Per rispondere alla
tua domanda… Sì. ._. Non ci crederai, ma, al di
là del fatto che io quella parte del manga in cui viene
presentato Rockstar, non me la ricordavo (O_O), sia io che Yu
l’abbiamo proprio dimenticato! Ce ne siamo accorte alla fine
della storia. O_O Ahem… Non chiederci il perché
di questa dimenticanza, non si tratta di bashing verso un personaggio o
cosa. Molto probabilmente si tratta della nostra idiozia. ^^’
Non ce lo spieghiamo neanche noialtre. xD
Ci rileggiamo a
Settembre! Grazie per la recensione, caVa e un abbraccione!
@Tre
88:
ciao e benvenuta/o?!
Grazie per il
complimenti in primis! Quanto alla tua domanda, no, i Mugiwara non
appariranno in questa storia… Diciamo che è
dedicata a parte dei personaggi che si vedono di meno
nell’opera, tra i quali si trovano i nostri preferiti, tra
l’altro. xD
Alla prossima!
Un abbraccio!
@Maya: Mayuccia caVissima, luce
dei miei occhi!
Passo sopra allo
shopping, per stavolta, dai… Io è da una vita che
non vado a farlo. Non ho tempo. Non ho tempo di recensire una storia,
figurati passare il pomeriggio in un negozio! xD Me misera e tapina *si
deprime in un angolo, facendo i cerchietti*
Venendo alla storia
– che è meglio – felice che ti sia
piaciuto il riportare in scena quel pezzo di Alabasta. ^^ Quindi grazie
anche a te per i complimenti! ^o^
Gli intenti di Ace
sono meno complicati di quel che si possa pensare… Ovvio
è che con questo presente capitolo, finalmente si
può notare una presa di posizione da parte del comandante.
E… Lo so, vi lasciamo sul più bello, ma per lo
meno non spezziamo i capitoli seguenti, che se l’avessimo
fatto c’avreste ammazzate! xD
Infine…
Sì, lo ammetto, lo ammetto io che sbavo ogni volta che lo
vedo: nessuno batte il Rosso. ** E lui può tutto.
Può anche fare lo stronzo, se lo può permettere.
xD Sono una causa persa ormai, Maya… Irrecuperabile! xD
Detto questo, ti
mando un abbraccio. ^^ Aggiornassi la fic, mi avvertiresti per mail?
Non si sa mai… Sto invecchiando. -.-
A Settembre cara!
Grazie per la recensione! Un bacio! ^^
@Marta-chan: ciao Marta!
A-ha! Sapevo che
questa scena t’avrebbe fatto piegare dal ridere! xD Io, ti
dico… Ridevo come una scema allora, ho riso come una scema
nel stenderla, rido ancora se la vedo/leggo. Sì, Marta, sono
irrecuperabile. Da Bea Sama, passo direttamente a Baka Sama, come
qualcuno adora già chiamarmi! xD
Grazie per i
complimenti! ^^ Sarà tutto soddisfatto, su Ace, in questo
capitolo. :p Un po’ di action eh?
A settembre cara!
Ti avviso che porto la storia in vacanza: arriverà una
megagalattica recensione. Non posso recensirti ogni capitolo,
però, non avrei proprio il tempo. Magari spezzo le due saghe
a metà (sì, mi documento xD).
Un bacio! ^w^
-
Angolino di Yuki -
@Sachi
Mitsuki:
Ehilà, ciau!
Una nuova lettrice
** Mi fa sempre piacere sapere che qualcuno si impegna così
tanto nel recuperare i capitoli - anche perché non sono
pochi da leggersi xD
E ovviamente fa
molto piacere anche il fatto che la storia ti piaccia ** scriverla mi
ha divertita molto e mi ha anche dato modo di migliorare il mio stile,
quindi il fatto che venga gradita mi riempie di orgoglio *Yuki
è commossa*
Quando a Ace che si
defila in maniera sbrigativa, sai, il ragazzo ha il fuoco nelle vene e
questo a volte non è sempre un bene - soprattutto per noi
lettrici ç_ç Però, vedrai come si
evolverà la situazione da sola - non ti rovino mica la
sorpresa xD
Per la canzone,
l'ho scoperta pure io grazie a Bea, tutto merito suo e della sua
conoscenza musicale infinita U_U
Un abbraccio e alla
prossima ^^
@Huntergiada: Ciao caVa ^^
Smoker, anche se
è disilluso dalla marina - sa benissimo che molti sono
corrotti e pensano solo ai loro scopi, senza il minimo scrupolo -,
crede ancora che essa possa difendere l'ideale di giustizia che lui ha.
Quindi, anche se aveva intuito fin da subito che c'era qualcosa di
strano, ha preferito eseguire gli ordini senza stare a discutere - cosa
per altro molto inutile in quel contesto :sisi: Ora, che si trova a
bordo della nave di uno degli imperatori, ha avuto molto tempo libero
per riflettere con tutta calma xD
Ace quando crolla
per la narcolessia fa sempre il suo effetto. E' sempre una scena
divertente e che lascia chi non conosce questa particolarità
abbastanza basiti e poi fa scoppiare tutti a ridere allegramente xD
Quando al caro
Shanks, si, sta rosicando nell'ombra a vedere come la sua dolce -
più o meno - Hikari vada d'accordo con il bel moro. Shanks
ha fatto fatica anche solo a farsi accettare le scuse per lo schiaffo,
mentre Ace è subito entrato in sintonia con la ragazza e
questo non gli fa molto piacere - egoisticamente parlando, preferirebbe
altri risvolti xD
A dopo le vacanze ^^
Un abbraccio!
@KH4: Aleeeeeeeeeeeeeeeee *^*
Cioè,
ero partita tanto bene a recensire... e poi ho preso a fare orari
inverecondi - come direbbe Bea - la notte e di conseguenza mi sveglio
la mattina a orari altrettanto discutibili. Ma mi metterò in
riga, ormai ho finito il mio lavoro che mi teneva sveglia - ti
racconterò per mail **, sono certa che ti piacerà
la mia storia - e posso tornare ad alzarmi a orari naturali.
Sai, la tua idea
sulla vita eterna delle ciunque mummie non è così
strana. Credo che quei vecchi bacucchi vorrebbero dominare il mondo per
i secoli de secoli... Ma per fortuna ci sono tante persone con del sale
in zucca che faranno di tutto per fargli capire qual è
davvero il loro posto: il cimitero, ovviamente.
Per quanto riguarda
Ace, bhè, lo sappiamo com'è lui e i suoi attacchi
improvvisi di sonno. Lo amiamo anche per questo e le risate che ci ha
permesso di fare sono sempre tante - quindi è giusto che
anche Hikari faccia l'abitudine con questa sua
particolarità. Inoltre, fa sempre piacere vederlo tanto
sereno da crollare in modo tanto improvviso xDDD
Comunque, calma
calma eh! U_U Cos'è questo mi scambio con lei e siamo tutti
felici?! Io non sono particolarmente d'accordo, cioè, Ace
non te lo cedo tanto facilmente - eh, nono *Yuki fa nono con la testa
con aria seria*
Ace ovviamente
è preoccupato per Rufy, tuttavia è consapevole
che ognuno vive la propria avventura e non vuole interferire
eccessivamente con lui. Però, non può far a meno
di parlare di lui - perché è orgoglioso della
carriera del fratellino *-*
Un abbraccio forte
forte **
A presto!
@Red
Queen:
CaVissima **
Dai, lo so che
è crudele interrompere i capitoli sul più bello,
ma altrimenti dove sarebbe la suspance? Per quanto riguarda
l'interruzione mensile, anche se per un mese non ci sentiremo, poi
resteremo a farvi compagnia ancora per diverso tempo ^^
Lo sapevo che ti
sarebbe piaciuto il ritorno del nostro amato Fumoso! Il "grazie per
averci fatto dare una sbirciatina tra le lenzuola" suona in modo
tremendamente ambiguo, ma farò finta di non capire il dobbio
senso e procederò come se nulla fosse senza fare strani
pensieri XD
Comunque, Smoker
è ancora un po' mal ridotto, ma non abbastanza per lasciare
stare il nostro amato Ace! Da buon marines su una nave nemica, tenta di
giocarsi le carte a propria disposizione e... sorpresa!!!
Sì, quel
momento ad Alabastra è veramente memorabile e mi ha sempre
divertita molto - per questo ormai lo conosco a memoria xD Non potevamo
non riportarlo nella nostra storia, almeno in maniera indiretta ^^
Un abbraccio
A presto **
@Akemichan: CaVa, eccoti **
Sì, hai
ragione, le recensioni non le abbiamo inserite quella della scorsa
settimana ç_ç Siamo state veramente impegnata e
in più la connessione con i temporali non erano andava per
nulla bene ç_ç
Ci rifaciamo ora,
però **
Hai ragione, se
avessimo interrotto allo scorso capitolo, sarebbe stato veramente
crudele da parte nostra ed è proprio per questo che abbiamo
deciso di postare anche questo prima di prenderci la pausa di un
mesetto.
Smoker ha voluto
mettere un piccolo - ed insieme enorme - tarlo in testa a Ace e ora, il
nostro bel moro farà la sua mossa u_u Intanto,
però, il moro si è messo a raccontare l'incontro
con il fratellino, che è stato così esilerante da
rimanere per sempre impresso nella mia memoria - non potrò
mai scordare quelle scenette xD mi avevano fatta sbellicare veramente
un sacco - e ora possono farci quattro ghignate anche i componenti
della ciurma del Rosso - il quale ormai si mangia il fegato dalla
gelosia.
Per quanto riguarda
Rockstar, ti assicuro che me lo sono completamente dimenticato xD E'
uno di quei personaggi che non mi ricordo - già la ciurma
del Rosso appare poco, lui ancora meno! Vedremo se nel seguito
riusciamo ad inserirlo :sisi:
Un abbraccio ^^
@Tre88: Ciao ^^
Un nuovo
recensitore *__*
Sono contenta che
il capitolo ti sia piaciuto e ti abbia fatto divertire - era quella
l'intenzione ^^
Quanto a Rufy e
alla sua ciurma, no, non ci saranno. E' una scelta di trama,
perché abbiamo proprio deciso di trattare un momento non
descritto dal manga e da noi supposto basandoci sulle informazioni date
nella storia originale. Proprio per questo Rufy non potrebbero esserci,
perché nel mentre avviene la saga di Water Seven e connessi,
quindi non hanno materialmente la possibilità di intervenire.
Nel seguito, se si
potrà, inseriremo anche loro ^^
Un abbraccio
@Maya_90: CaVaaaaaaaaaaa **
Come stai? Un
giorno di questi ci dobbiamo trovare su msn per chiacchierare un po'
che è da un sacco che non ci sentiamo
ç_ç
Comunque, vedo che
il momento di Alabastra ha colpito tutti noi! Effettivamente
è uno dei pezzi più belli e comici di tutto OP!
Mi sono riguardata gli episodi un sacco di volte e ho riletto anche
allo sfinimento il manga - che ha in copertina proprio il bel moro
*ç* una delle copertine più belle mai
realizzare!!!
E proprio su
ciò vorrei soffermarmi: hai azzeccato esattamente cosa ho
pensato io mentre dicevi che Shanks non lo batte nessuno. Un memento e
sangue freddo: Ace e Law?! Mica mi offendo se non li volete, me li
tengo tutti per me *çççç*
*Yuki fa pensieri da censurare essendo in fascia protetta*
Un bacio e un
abbraccio
@MBP: Baka mia **
Eccola ^^ Anche tu
hai apprezzato il pezzo del racconto di Ace - quella scena credo sia
una delle migliori ormai xD
Ebbene
sì, Shank è veramente mooooolto geloso, ma fa di
tutto per non darlo troppo a vedere per orgoglio personale - ah, quesi
uomini u_u Chissà quando impareranno che è molto
meglio dire subito la verità invece che prendere da soli
decisioni di cui poi si pentiranno!
La tua pazienza
verrà premiata u_u Aspetta e tutto verrà svelato,
o baka!
Un bacio :*
Ringraziamo infine chi ha messo la storia nei preferiti e nelle
seguite. E chi ci ha anche solo buttato un occhio. ^^
-
Bea e Yuki -
|
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Capitolo 27 *** Parentesi serena ***
Gli occhi d’ametista di Hikari seguirono la figura di Ace
fino a che non sparì dalla sua vista, quando
oltrepassò la porta per dirigersi nella sua camera. Forse
quei discorsi su sul suo fratellino gli avevano messo una certa
nostalgia – perché infondo, da quel che aveva
capito, non gli capitava più di vederlo spesso – e
anche una certa preoccupazione – cosa del tutto sensata, da
quel che aveva potuto intuire sulla personalità di Rufy.
Quando tornò alla realtà del tavolo si rese conto
di
essere più scoperta rispetto a prima. Fino a quando Ace
era restato lì, lei in qualche modo aveva avuto qualcuno con
cui poter parlare senza dover prestare per forza attenzione alle parole
di Shanks e anche se si era fatta coinvolgere dai loro discorsi, averlo
accanto l’aveva confortata.
Tuttavia non voleva assolutamente mostrare quel disagio in cui stava
inciampando, ora che era rimasta l’unica non della ciurma
seduta a quel tavolo. Odiava mostrarsi debole e piuttosto che dare
quella soddisfazione a Shanks, si sarebbe messa a ballare sulla
superficie di legno dando spettacolo!
Infondo, poteva perfettamente continuare come aveva fatto fino a
qualche secondo prima, parlando con Lucky e Yassop. Anche loro le erano
mancati tantissimo e poter finalmente tornare alle loro conversazioni
privi di logica e ad alto contenuto di cazzate le avrebbe solo fatto
bene allo spirito, risollevandola parecchio da quella situazione
indecifrabile in cui si era ritrovata per forze maggiori.
“Indubbiamente Hikari ha ragione”
continuò Yassop dopo aver ripreso fiato da tutte quelle
risate ed essersi ricomposto “Quella famiglia è la
più strana che esista”!
“E non solo per le parentele, ma anche per i personaggi in
sé!” continuò Lucky staccando con un
morso un pezzo di carne “Insomma, mica a tutti capita di
avere come padre un Rivoluzionario di primo livello come
Dragon”.
“Senti Hikari, ma anche Dragon si abbuffa come un pazzo come
Ace e Rufy? Oppure mantiene un certo controllo?”
domandò Yassop con tono serio, quasi avesse posto
l’interrogativo degli interrogativi.
“Dragon ad ingozzarsi... come Ace?”
ripeté lentamente la donna cercando di figurarsi la scena
mentalmente.
La scena che prese vita nella sua testa fu una delle più
strane e bizzarre sulle quali avesse mai posato l’attenzione
– eppure di cose insensate non ne aveva viste poche.
Immaginarsi un uomo serio, composto, freddo e distaccato come il suo
capo – che difficilmente intrecciava rapporti stretti con
altre persone a parte quelle di lavoro - dedito completamente alla sua
causa, mangiare, anzi, divorare, come aveva visto fare al ragazzo di
fuoco era qualcosa di indescrivibile.
L’unica cosa che seppe con assoluta certezza riguardo a
quella fantasia era la sua alta componente comica e delirante. E con
molta probabilità non era la sola a pensarlo dato che tutti
gli altri, assieme a lei, scoppiarono a ridere. Si dovette sorreggere
con una mano sul tavolo e l’altra sulla pancia,
perché avrebbe rischiato di buttarsi per terra e picchiare i
pugni sul pavimento da quanto ridicola era quell’immagine.
Shanks batteva il palmo della mano sulla superficie, facendo traballare
tutti i patti, le posate e i bicchieri. Un uomo come Dragon che si
metteva a riempirsi lo stomaco con la velocità e,
soprattutto, la voracità dei due fratellini era qualcosa di
assolutamente spassoso. Non sapeva quanto avrebbe pagato per poter
assistere personalmente a una scena del genere. E forse, in quello
stesso momento, dopo quel discorso, al diretto interessato stavano
fischiando le orecchie, pensò Shanks continuando a ridere di
gusto.
Con le lacrime agli occhi e l’addome che gli doleva per
quella crisi, cercò di riprendere un po’ di
serietà, quel tanto che gli permettesse si stare con la
schiena più dritta ed evitare di rimanere quasi del tutto
sdraiato sulla tavola – neanche fosse lui la pietanza da
mangiare!
Lanciò un altro guardo a Hikari, la quale stava aiutando a
rialzarsi da terra Yassop. Il cecchino si era rovesciato sulla sedia,
sbilanciandosi eccessivamente in avanti e finendo a gambe
all’aria – facendo così incrementare le
risate degli altri.
I ricci neri le ricadevano attorno al volto dalle
gote arrossate per quel momento di allegria passato assieme, i suoi
occhi viola erano leggermente annebbiati dalle lacrime e le sue labbra
incurvate in un sorriso sereno.
Stava ridendo al suo tavolo, a una distanza minima. Eppure, sapeva che
non stava ridendo con lui, ma con tutti gli altri.
Era una consapevolezza che sapeva recare più dolore di una
spada. Hikari in dieci anni non lo aveva mai perdonato, anzi, il suo
risentimento per quell’abbandono era cresciuto sempre di
più e ora forse era troppo tardi per cercare di rimediare a
quella spaccatura profonda che era avvenuta tra loro. Ma una parte di
lui, nonostante sapesse che non era l’ideale in quella
situazione già delicata e in cui erano in ballo interessi
più preminenti dei suoi personali, desiderava cercare una
riconciliazione o quanto meno un modo per non farsi guardare
freddamente da lei.
“Sei il solito idiota, non sai ridere nemmeno
decentemente”!
“Ehi, bei boccoli, va che tu hai quasi fatto rovesciare la
caraffa di vino a furia di stenderti sul tavolo”
replicò Yassop.
“Però non si è rovesciata come un certo
fesso” si intromise Lucky.
“Stai dalla sua parte, traditore”?
“Non è che sta dalla mia parte, è che
hai fatto sganasciare tutti rivoltandoti a quel modo”
continuò Hikari ridacchiando.
I tre continuarono a battibeccare tra loro, scoppiando a turno in
fragorose risate. Qualche volta, anche Ben si intrometteva per lasciare
una delle sue affermazioni lapidarie a favore o sfavore di uno a
seconda dei casi.
“Non sarebbe male rincontrare Rufy, vero?”
domandò rivolto solo verso il proprio capitano lasciando gli
altri alle loro discussioni prive di senso ma molto divertenti.
“Lo rivedremo, ne sono certo” rispose Shanks
spostando la sua attenzione su Ben “Mi deve riportare il
cappello”.
“Questo significa che non saremo noi ad andare da lui, dico
bene”?
“Che senso avrebbe? Lui ambisce al titolo più alto
e quindi per arrivarci deve per forza passare di qui, lo attenderemo
nel Nuovo Mondo. Arriverà sicuramente” rispose il
capitano sorridendo.
Era un gesto istintivo, che faceva ogni volta in cui i suoi pensieri
correvano a quel bambino di gomma che aveva amato l’oceano e
la libertà fin da piccolo, dimostrando già a in
quella tenera età il suo carattere e la sua anima pura,
sincera e schietta. L’unica sua mano andava a tastare la
stoffa vuota della camicia, dove un tempo vi era anche
l’altro braccio, ora scommesso sulla venuta della nuova
generazione.
Quella probabilmente, era stata la miglior scommessa che avesse mai
fatto in vita sua. Non aveva dubbi sul fatto che Rufy sarebbe giunto
fino a lì ed andare loro incontro a lui avrebbe dimostrato
una mancanza di fiducia imperdonabile.
Tuttavia non poteva nascondere una certa curiosità per i
componenti della ciurma di Rufy, di cui per il momento conosceva solo
quello dello spadaccino Zoro.
“Hikari, dopo potrei chiederti di raccontarmi un paio di
cose?” domandò interrompendo la discussione degli
altri.
Era da poco finito il pranzo e sentiva le guance tese per le troppe
risate. Era una sensazione piacevole, soprattutto per lei che non era
più abituata a lasciarsi andare in quel modo. Non immaginava
che si sarebbe divertita a quel modo nonostante fosse sul Vento
dell’Est, era stata una bella sorpresa che sperava potesse
continuare.
Percorrendo i corridoi sotto coperta sentiva i propri passi
riecheggiare nel silenzio delle prime ore pomeridiane in cui quasi
tutti si stavano dedicando alla pennichella del dopo pranzo. Nelle
proprie orecchie rimbombava il suono sordo dei suoi battiti mentre il
cuore le pareva essere salito in gola per l’agitazione e la
tensione – che aumentavano ad ogni centimetro percorso. Non
sapeva cosa aspettarsi da quella discussione, dato che Shanks non le
aveva lasciato particolari.
Tuttavia, qualsiasi fosse l’argomento, era certa che non
fosse per l’incertezza dell’oggetto a sentirsi in
quello stato. Parlare a faccia a faccia, da sola nel suo studio con
lui, le metteva addosso nello stesso istante troppe emozioni
contrastanti, lasciandola precipitare in un baratro di insicurezza e
instabilità che non era certa di poter reggere a lungo.
Avrebbe desiderato evitare tutto ciò, trovare una scusa per
declinare l’invito, tornare indietro e bussare alla stanza di
Ace per potersi far raccontare qualche altra avventura che aveva
vissuto per la Rotta Maggiore. Sarebbe stata una vigliaccata e avrebbe
mostrato quanto effetto lui avesse ancora su di lei – nel
bene o nel male – e ciò non lo poteva permettere
per una questione di orgoglio personale.
Respirò a fondo, cercando di rilassare i propri nervi sempre
più vicini alla rottura. Infondo non doveva temere nulla,
probabilmente Shanks le avrebbe chiesto qualche chiarimento sulla sua
posizione nei Rivoluzionari, lei avrebbe risposto molto vagamente e poi
se ne sarebbe potuta andare. Probabilmente il Rosso avrebbe tentato di
scoprire qualcosa anche se sapeva che lei non gli avrebbe mai rivelato
nulla.
Si era ritrovata al cospetto di Dragon per caso, ma nonostante questo,
nei Rivoluzionari non ci era entrata per un atto voluto da qualcun
altro. Anche lei condivideva quegli ideali e aveva lottato per
realizzarli, per aiutare Dragon nella sua missione, quindi non avrebbe
mai aperto bocca su nulla che potesse anche solo riguardare da lontano
quei progetti.
Si fece coraggio e bussò alla porta della camera di Shanks.
“Avanti” accordò la voce
all’interno.
Lasciando da parte gli indugi – o quanto meno nascondendoli -
Hikari abbassò la maniglia ed entrò. Le pareva di
essere una scolaretta al suo primo esame, agitata e con la spasmodica
voglia di chiudere gli occhi per riaprirli quando tutto fosse
già finito, senza bisogno di affrontare nulla di tutto
ciò.
Nonostante l’agitazione interiore, la giovane donna
procedette all’interno con passo sicuro fino a giungere alla
poltrona posizionata di fronte alla scrivania dietro la quale era
accomodato Shanks, chino su delle carte nautiche –
probabilmente per controllare la rotta e le correnti marine da evitare.
“Grazie di essere venuta” esordì
abbozzando un mezzo sorriso per cercare di rompere almeno un
po’ quella tensione “Volevo solo chiederti qualche
informazione sulla ciurma di Rufy, sempre se ne hai. Sai,
nell’attesa di rivederlo, mi piacerebbe molto sapere che tipo
di compagni si è trovato”.
La donna rimase un attimo perplessa.
Avrebbe avuto voglia di tirare un sospiro di sollievo enorme, ma si
trattenne, cercando di fare il punto della situazione di quali
informazioni aveva al riguardo. Infondo trovava la richiesta del tutto
accettabile e soprattutto non la metteva in nessuna posizione scomoda
dalla quale tirarsi fuori.
“Sinceramente non ci sono ancora molte informazioni al
riguardo” cominciò Hikari con tono normale e
pacato “Sicuramente quello su cui si hanno più
informazioni è Roronoa Zoro, lo spadaccino. Usa una tecnica
particolare, inventata da lui, grazie alla quale riesce a maneggiare
tre spade contemporaneamente con grandissima destrezza. E’
riuscito a sbarazzarsi in moltissimi uomini della Baroque Works, tra i
quali Mr. 1, l’uomo sotto Crocodile”.
Un fischio di ammirazione proruppe dalle labbra del Rosso prima di
commentare “Insomma, uno che ci sa fare. E degli
altri”?
“Solo vaghe informazioni, ma nulla di concreto
veramente” continuò Hikari “Tuttavia, la
loro nave per quanto piccola e ridotta male riesce sempre a sfuggire a
tutti gli inseguimenti che la Marina tenta di fargli, riuscendo a
controllare egregiamente il timone. Ciò fa pensare che
abbiano a bordo un navigatore di grande talento, tanto da poter
sfruttare le varie correnti e superare anche i passaggi più
insidiosi”.
“Grandioso!” ridacchiò soddisfatto
Shanks “Rufy ha sempre avuto un talento innato per
riconoscere le persone di valore, è una sua dote”.
“E non ti ho ancora detto che dalle ultime informazioni pare
che si sia aggiunto un nuovo elemento, da poco” riprese
Hikari che ormai aveva lasciato da parte la tensione iniziale
cominciando a respirare un’aria più rilassata che
quella conversazione aveva portato con sé –
cominciava a pensare che questo ragazzino di gomma avesse seriamente
dei poteri particolari!
“L’ultima arrivata è una ricercata dal
Governo Mondiale dall’età di otto anni”.
“Per essere ricercata da così piccola è
una figlia di pirata?” domandò incuriosito il
Rosso.
“No, non c’entra nulla quella legge
assurda” rispose Hikari.
Ancora non capiva come potesse essere stata approvata anni fa una legge
del genere. Trovava assurdo come dei bambini, che non avevano commesso
alcun peccato, fossero condannati a morte solo per la discendenza dalla
quale provenivano. Era la massima manifestazione di quanto orribile
fosse quel Governo Mondiale che tanto desiderava ergersi a difensore di
una giustizia che di corretto non aveva proprio nulla.
La cosa che aveva raggelato maggiormente il sangue nelle vene alla
giovane donna era la consapevolezza che moltissime persone credevano
sensata quella legge e cooperavano con le forze dell’ordine
alla cattura e all’uccisione di quei poveri innocenti.
Scosse il capo, profondamente nauseata da tanto insensato accanimento.
“No, si tratta dell’ultima nativa di Ohara, porta
con sé la conoscenza di quella terra”
spiegò infine Hikari.
La donna osservò Shanks scuotere il capo, desolato.
Conosceva anche lui la storia di quell’isola, cancellata in
pochi minuti dal Governo Mondiale come se nulla fosse dalle cartine
geografiche solo perché stavano riportando alla luce la
verità sulla storia perduta e di cui chi governava aveva
solo interesse a tenerla celata – annientandola.
Era stato l’ennesimo atto d’abominio compiuto alle
spese di poveri innocenti.
“Ah, ora è tutto chiaro ecco
perché...”
Non completò la frase. Un sonoro tonfo annunciò
lo sfondamento della porta ed entrambi balzarono in piedi sorpresi.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi sempre avanti... -
A wiiiiii! *w*
Salve signore! ^^ Siamo tornate! *Si defenestrano tutti quanti*
Ce l'abbiamo fatta ad aggiornare! Quasi stento a crederci... Periodo
terribile quanto ad impegni... Sigh. u_u
In ogni caso, parlando di cose serie, questo è un capitolo
che prepara il seminato per i prossimi, che saranno tutt'altro che
tranquilli.
Sì, questa calma piatta, ove tutti vanno più o
meno d'accordo, sta per finire. :p Ne vedrete delle belle!
Rileggendolo, meno male che non abbiamo stoppato a questo la fic,
perchè diversamente ci avreste uccise! xD
Ma passiamo alle recensioni, caVissime! **
-
Angolino di Beatrix -
@Red
Queen:
ciao caVa! **
La storia dello
SQUEEE mi ha fatto sbarellare dal ridere! xD Ti giuro,
stavo morendo quando ho letto - e poi riletto - la cosa! In ogni caso,
hai l'attenuante che è permesso il fangirlismo acuto. E,
sì, me l'aspettavo una reazione del genere *Soccorre i
neuroni cotti di Red Queen*. xD
Ma che odio e
odio... A me sta cosa fa sbellicare. E poi adoro questo
tipo di commenti, fare caciara e tutto il resto. Ti confesso che mi
siete mancate! xD
Effettivamente non
si può negare che Ace sia un genio della
sicurezza, eh? Penso che, davvero, se lo siano chiesti tutti nella fic:
Shanks, Smoker, Hikari, Ben... Non appare qui, ma Marco di sicuro! xD
Sì,
confermo che il sadismo è stato involontario,
riguardo al sigaro. E forse ciò farebbe ancora di
più incazzare Smoker, perchè probabilmente Ace
non ci è manco arrivato... A lui non servono fiamme
artificiali di ogni genere. xD
Alla prossima caVa!
Grazie per la recensione!
Un bacio! ^^
@Maya: ciao
tesoVo! **
E' sempre bello
rileggerti! Vedi, in quei giorni ero in periodo Led
Zeppelin. xD Mi fa piacere sapere che comunichiamo telepaticamente,
senza saperlo, per giunta. xD
Shanks in versione
Grande Fratello è DAVVERO inquietante, me
ne rendo conto. O_O Soprattutto conoscendo la storia... E non me lo
vedo, poarello. Anche se un briciolo di sadismo ce l'ha e potrei anche
pensarci ad un delirio a tema. xD
Passando a cose un
po' meno demenziali, come ho detto alla Ale, la
promessa dei due fratelli è una delle cose che ho
più adorato nell'opera. Subito non si riesce ad evincerne il
vero significato, ma andando avanti con la storia e scoprendo anche la
ciurma di Newgate, Imperatori, Ammiragli... Sì, ci sta. E'
una cosa molto particolare e onorevole. Quando Oda mi mette ste cose,
vado in brodo di giuggiole. **
Spero tu
aggiornerai presto. Purtroppo non so se riesco a recensire,
tuttavia leggere leggo. Il mio tempo è ridotto all'osso
ultimamente e chiedo davvero venia a tutte quante. T_T
Alla prossima
tesora! Grazie al solito per la recensione. :)
Un abbraccione
mega! ^^
@Ale-chan:
amoooVe. u_u
Non sono riuscita
ad andare avanti e a recensire. O meglio, sono
arrivata fino a quando Sayuri è nel bagno e poco dopo, ma il
lavoro e il lavoro da Staffer del GDR di OP mi hanno monopolizzato le
cose. Sono stata eletta a Master e se prima avevo poco tempo, ora ce ne
ho ancora di meno. Mi dispiace tantissimo, non sai quanto mi senta in
colpa. Se posso farmi perdonare, ti dico qui che la tua ff è
meravigliosa. Sei migliorata tantissimo, complimenti. E la trama
è da urlo. ** Mi sono bevuta una decina di capitoli in due
sere. xD
Venendo a noi, la
promessa tra Ace e Rufy è una delle cose
più onorevoli e fiere che possano esistere. Per quanto sia
fraterna come cosa, è molto "maschia". Cioè, non
sono ragazzi che si scambiano una promessa. Sono uomini, in quel caso.
Io l'ho sempre adorata quella cosa... ç_ç Ma
lasciamo stare, che cado in depressione. u_u
Quanto a Smoker ed
Ace, confesso che ho sempre desiderato studiarli
durante la loro permanenza per più di un'ora nella stessa
area. xD Secondo me verrebbero alle mani come dei bambini dell'asilo,
nel giro di due secondi netti. xD
Presto succederanno
molte cose, così come Tashigi
tornerà alla carica. Solo un po' di pazienza, per sviluppare
i rapporti tra i nostri protagonisti. ^^
Alla prossima caVa!
Grazie per la recensione!
Un bacio!
@Akagami95:
Benvenuta! ^^
Grazie per la
"trepida attesa", ne siamo davvero felici! E per avere
recensito. :)
Smoker forse
è quello che più vi
stupirà in questa fic, per alcune scelte, pensieri e azioni.
Per cui, anche se i pg sono tanti e tanti gli intrecci, stay tuned. xD
Un bacio e alla
prossima!
@Sachi
Mitsuki:
ciao caVa! **
Siamo tornate! ^^
*Sachi si suicida* xD
Finalmente la
storia riparte e per un bel po' di tempo andrà
spedita, al solito - impegni miei permettendo, ma in ogni caso si
tratterà al massimo di un giorno di ritardo. O,
più verosimilmente, l'up delle risposte in settimana. I
capitoli sono pronti, per cui... ^^
Al prossimo
capitolo! Un bacio!
@Akemichan:
ciao tesoVa! ^^
Mi sa che sei in
pieno periodo esami... Coraggio! Da laureata, sono
vicina a tutti quelli che studiano... So bene cosa significhi. u_u
Venendo al
capitolo, sì, sicuramente Rufy non avrebbe
neanche pensato al trucco dell'agalmatolite, semplicemente
perchè Rufy in quei momenti non pensa. xD Si sarebbe gettato
di peso contro al Commodoro, cartellandolo, oppure sputacchiandogli -
di nuovo - il pranzo in faccia. Non sia mai! xD
Smoker... A periodi
stravedo per lui. Non so, vado in fissa. E di lui
mi ha sempre catturato il suo mettere in gioco le cose, mascherandolo
col suo carattere burbero. Farà strada - o per lo meno lo
spero. Lo vedrei bene a Raftel, nello scontro finale. Ma contro la
Marina, anche se non credo mai diserterà. u_u
Grazie per i
complimenti e per la rece, cara!
Alla prossima e un
abbraccio!
@Tre
88:
E siamo ritornate!
^^
Ace catalizza
sempre l'attenzione di noilatre, è inutile
negarlo... Spero lo apprezzerai tanto, davvero! Come apprezzerai tutto
il teatrino di fazioni promiscue... :)
Un bacio e alla
prossima!
Grazie per la
recensione!
@Hutergiada:
ciao cara! ^^
Alla fine si
riprende con la fic. :) Ce l'abbiamo fatta a postare in
tempo - sono sollevata! Abbiamo un casino di impegni tra lavoro,
università, varie ed eventuali.
Credevi davvero che
Smoker ed Ace potessero avere un confronto civile?
xD Non ci credono neanche loro! xD Non poteva che finire a cazzotti: ma
forse è proprio per questo che ci piacciono così
tanto. xD
Questo capitolo che
hai letto è volto a preparare il
seminato per aprire le danze... Se ti piace l'azione, vedrai il
prossimo! ^^
Un bacio e grazie
per la recensione!
Al prossimo
capitolo! ^^
- Angolino di
Yuki -
@Red
Queen:
Ciao caVissima **
Rieccoci qui dopo
la pausa estiva - voglio tornare a dormire fino a tardi
ç_ç
Ma certo che puoi
lasciarti andare ai vaneggiamenti da fangirls! Oda, creando certi
personaggi, ha implicitamente autorizzato tutto ciò, quindi
non preoccuparti che noi non abbiamo alcuna intenzione di fermarti.
Anzi, ti capiamo e
comprendiamo più che bene - sono la prima a dover recuperare
il catino per non sporcare in giro xD
Comunque,
tralasciando il fatto che Ace non si sappia bene come ha fatto ad
arrivare vivo fino ai 20 anni - sì, nonostante mi pianga il
cuore ancora a distanza di mesi, sono più che conscia del
fatto che questo benedetto ragazzo si metta in situazione pericolose da
solo ç_ç - ti confermo che il sadismo di Ace non
era involontario.
Anzi, il ragazzo
voleva proprio torturarlo Smoker - sono nemici u_u
Un bacio :*
A presto!
@Maya: Tesora, mia, rieccoci qui
**
Come ti avevo
anticipata, oggi siamo tornate a postare *Yuki lancia i coriandoli in
giro per casa ignorando il fatto che dopo debba pulire*
Ho notato nella
risposta per Bea che adori anche tu 1984 ** E' uno dei miei libri
preferiti, una di quelle rare letture che mi avevano dato a scuola e
che non erano una noia mortale ma una dolce scoperta!
E Shanks che fa la
parte di quello che tiene tutto e tutti sotto controllo mi ha fatto
scompisciare dal ridere - me lo sono immaginato in una stanzetta buia,
con mille monitor e lui che li squadra uno ad uno.
Ok, sto delirando,
quindi vedo di concludere in fretta - altrimenti la pazia dilaga xD
Quando a msn, ora
nemmeno io riesco a connettermi molto - anche perché il mio
pc sta tirando le cuoia, poraccio xD Quindi è già
tanto che mi faccia fare due cosine e non mi sembra il caso di
mettergli troppo lavoro sulle spalle - che si stanca.
Comunque, qualche
volta siamo riuscite a sentirci e riusciremo ancora a sentirci
sicuramente ** infondo dobbiamo ancora andare a mangiare il sushi
insieme anche a Marta-chan **
Un abbraccio
A presto ^^
@KH4:
Aleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
*Yuki salta letteralmente addosso ad Ale*
Mi sento
terribilmente in colpa per non averti più risposto alla
mail, ma purtroppo ho la casella postale che non va e il tecnico
è appena tornato - e mi ha comunicato che dato il lavoro
accumulato, sarà a mia disposizione tra un bel po' ._.
Quindi, appena
torno in possesso di una casella funzionante, torno ad assillarti xD
Cercando di essere
serie...
Hai ragione, non
sono tanto disposta a cedere Ace facilmente u_u Mi batterò
fino alla fine e anche per Law farei lo stesso - ma poi arriverebbe
Kanda e basta, non c'è storia, lui è l'amore
della mia vita *occhi a cuoricino*
E visti gli scarsi
risultati nel tenere torni seri, devo provare a impegnarmi di
più xD
Ovviamente il
dialogo tra Ace e Smoker non poteva essere reso calmo e civile, i due
fanno parte di schieramenti eternamente in guerra e per quanto possano
portare rispetto l'uno per l'altro, rimane quello dovuto a un nemico.
Sappiamo bene che tipo è Ace, farebbe di tutto per ottenere
quello che vuole e questo lo porta ad azioni sconsiderate e a bloccare
i ragionamenti del suo cervello per agire d'istinto xD
E per quanto questo
suo atteggiamento lo metta spesso nei guai, a noi piace così
e non lo cambieremmo mai *ç*
Per quanto riguarda
i tuoi ragionamenti sugli svilluppi futuri, preferisco non anticiparti
nulla u_u
Dove starebbe il
divertimento? xD - me sadica -
Un abbraccio
caVissima **
A prestissimo
><
Spero che mi
rimettano la mail a posto in fretta ><
@Akagami95: Ciao ^^
L'idea del ricatto
con i sigari è plausibile - il povero Smoker è
uno che se ne fuma tre in una volta, quindi figuriamoci non averne
nemmeno uno per giorni xD
Ah, l'astinenza fa
fare di tutto xD
Spero che tu sia
sopravvissuta ^^
Un abbraccio
A presto!
@Sachi
Mitsuki:
Ciao, caVa ^^
Rieccoci qui,
pronte a darti una scusa per lasciare da parte i compiti e metterti a
leggere un'altro capitolo xD
Per non trascurare
troppo la scuola che dopo mi sento in colpa, eh xDDD
Sono contenta che
lo scorso capitolo ti sia piaciuto e spero che anche i prossimi non ti
deludano **
Un bacio
A presto **
@Akemichan: Rieccoci **
Tralasciando il
periodo d'esame - oddio, voglio un'altra vacanza, non voglio tornare
all'uni ç_ç - che è un brutto
pensiero, ti dico subito che non c'è nulla di male a far la
pignola. Infondo fai una recensione, se non la fai te, chi dovrebbe
farla? XD
Per quanto riguarda
il mantenimento dell'IC, sono molto contenta che risalti anche da
questa scena. E' una cosa a cui sia io sia Bea teniamo molto e fa
sempre piacere sapere di essere riuscite a tener fede ai personaggi
creati da Oda.
Comunque, Ace anche
se probabilmente più pacadi di Rufy in certe condizioni,
è senza dubbio una testa calda che si lascia andare e
combina guai nello stesso modo del fratellino - questi due sono dei
disgraziati xDDD
Un abbraccio
A presto ^^
@Tre88: Ciao ^^
Bhè, Ace
è un gran bel personaggio e noi tutte lo amiamo molto
*ç* Anche Zoro è un personaggio che mi
è sempre piaciuto - diciamo che all'inizio della storia era
quello che preferito, ma poi è arrivato Ace e...
è stato degradato xD
I complimenti sulla
resa della scena vanno a Bea, è lei quella brava in queste
parti! E' fantastica **
Alla prossima ^^
@Huntergiada: Eccoci di nuovi qui **
Ah, sono proprio
contenta che l'ultimo capitolo prima della pausa estiva sia piaciuto,
almeno vi abbiamo lasciati soddisfatti per ritrovarci qui a vedere come
prosegue la storia sul Vento dell'Est - che se potesse parlare,
griderebbe aiuto xD
Ebbene
sì, Ace si è finalmente reso conto che
c'è qualcosa che non torna e quindi, come ci si aspetta da
lui, è disposto a tutto per ottenere qualche risposta u_u
E' decisamente una
testa calda, ma noi lo amiamo per questo suo modo d'essere
*ççç*
Il dialogo tra
Smoker e Ace non è stato dei più tranquilli, ma
poteva andare peggio - infondo, se fossero stati in forze tutti e due,
la povera nave sarebbe andata distrutta e tutti sarebbero annegati in
mezzo all'oceano xD
Un bacio
Alla prossima **
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 28 *** Duplice confronto ***
Ace era furibondo: non soltanto si era preso delle grosse mazzate dal
Marine, che tra l’altro pareva avesse parlato quasi per pena
nei suoi confronti, ma Shanks gli aveva mentito.
O meglio, aveva abilmente celato delle informazioni fondamentali,
semplicemente omettendole.
Al moro il tutto suonava come un muto complotto verso il suo capitano e
ciò non lo tollerava: un fremito di rabbia gli percosse il
corpo, andandosi a sommare alla personale frustrazione per il fatto di
essere ancora a corto dei suoi amati poteri.
In un attimo, scattò per i corridoi verso il piano
superiore, correndo come un forsennato, fino ad arrivare innanzi alla
stanza del Rosso: anche se non era certo di ritrovarlo lì
dentro, sfondò letteralmente la porta con un calcio ed
entrò con tutta la foga possibile ed immaginabile.
Shanks, che in quel momento era seduto di fronte ad Hikari,
balzò in piedi con aria stupefatta, e la stessa azione fu
meccanicamente compiuta dalla donna, che era rivolta con la schiena
alla porta.
In un lasso di tempo che parve una sciocchezza, il Rosso si
ritrovò spalle al muro, colpito da un sonoro pugno allo
zigomo: sbatté violentemente la testa contro le assi di
legno, e si accasciò al suolo.
Hikari esaltava un pallore del volto degno di un moribondo, e, con gli
occhi sgranati, portò lentamente le mani alla bocca,
faticando a credere i fatti che, come un film dell’orrore,
stavano scorrendo innanzi alle sue pupille.
“Ace…” fu l’unica parola che
riuscì a pronunciare, con la lingua annodata dallo stupore e
un forte batticuore.
“E’ giunto il momento che tu mi dica la
verità” sibilò freddamente in direzione
dell’uomo, il quale, con una mano sulla guancia, si stava
rialzando.
Un rivolo di sangue scese dalle sue labbra, esaltando ancor di
più i suoi capelli scarlatti e il suo sguardo agghiacciante.
Hikari, appoggiata con una mano alla poltrona dove, giorni prima, Ace
stava comodamente seduto a discutere col Rosso, continuava a pensare
alla marea di conseguenze che quel gesto efferato avrebbe portato sul
Vento dell’Est.
Soprattutto pareva che Ace avesse scoperto la verità, vista
la sua ira manifesta.
“Non capisco dove tu voglia arrivare Ace” rispose
Shanks, rimettendosi in posizione eretta e asciugandosi il sangue con
il bordo della manica della sua camicia bianca.
Il mantello gli era caduto e la fine greca di metallo, che univa i due
capi, si era spezzata a causa di quel colpo che ben manifestava
l’intensità delle emozioni del giovane.
“SMETTILA CON QUESTA FARSA!” ululò al
limite della sopportazione, sbattendo il pugno sul tavolino di legno,
non rompendolo per poco.
In quella stanza si stava letteralmente respirando fuoco: la
temperatura era salita notevolmente ed Hikari, dal canto suo, sapeva
che da lì a poco si sarebbe scatenato l’inferno.
“Ace, calmati, ti pr-” ma il moro le aveva lanciato
uno sguardo granitico, colmo di risentimento: “Con te faccio
i conti dopo”!
“Hey”.
Shanks aveva fatto un paio di passi avanti, mettendo l’unica
mano rimastagli sull’elsa della sua spada: “Non ti
permetto di rivolgerti a lei in quella maniera”.
Hikari sbiancò più di quanto ancora fosse
possibile, ma sentì, nello stesso momento, le guance
infiammarsi per l’inaspettata presa di parte.
“Ma sentilo… Tu puoi farle del male, mentre io non
posso neanche rivolgergli una frase di ammonimento”?!
“Ace, smettila, per l’amor del cielo!”
aveva esclamato la donna, interponendosi tra lui e il Rosso, le spalle
a quest’ultimo e mettendogli una mano sul suo braccio
sinistro. “Ti prego, parliamone con calma”.
“Taci” fu l’unica sua, asciutta, risposta.
“E’ tutto inutile” proferì con
un tono cavernoso Shanks, il quale teneva il suo sguardo fisso sul viso
del ragazzo “Lascia perdere, Hikari. E’ arrivato il
momento di risolvere questa faccenda”.
“Ma…”
I due si stavano guardando con astio e il Rosso aveva dipinto sul volto
il suo caratteristico sguardo capace di tenere alla larga anche i
mostri marini.
Un lungo brivido le percorse il corpo in tutta la sua
totalità: come facesse Ace a resistere, impassibile, a
quello sguardo, proprio non se lo spiegava.
“Vedo che hai deciso di vuotare il sacco, Rosso”.
“Andiamo fuori, sul ponte” concluse Shanks, prima
di passargli accanto e aprire la porta.
Il giovane lo seguì senza emettere neanche un suono.
Nei pochi secondi che Hikari rimase da sola nella stanza, una cascata
di pensieri le stava scorrendo nel cervello: avrebbero combattuto?
Shanks ed Ace avrebbero combattuto sul ponte?
E se Ace fosse riuscito a sconfiggere Shanks?
- No
– pensò guardandosi attorno con aria
desolata, ma allo stesso tempo sollevata – E’
pressoché impossibile che Ace possa battere Shanks, a
maggior ragione senza poteri.
E, anche nell’eventualità di
averceli, era lo
stesso impensabile che Shanks il Rosso, uno dei Quattro Imperatori del
Nuovo Mondo, potesse cadere in combattimento contro un pirata, seppur
di un certo livello, come Ace.
Il suo haki l’avrebbe tenuto incollato al pavimento, con
l’incapacità di muoversi e le avrebbe prese di
santa ragione.
Si sorprese a pensare quello che, in quel momento, le venne in mente:
ovvero che Shanks non se lo meritava. I suoi sentimenti di risentimento
verso il Rosso si erano solamente affievoliti di una nota, ma provava
ancora parecchia rabbia verso di lui.
Ciò nonostante, in tutta quella faccenda, Shanks non si
meritava un pugno in faccia, non si meritava quel comportamento da
parte del giovane: non era stato obbligato a farsi tutti quei problemi,
ma aveva accettato comunque di prendersi a cuore il destino di Ace. E
non era mosso solo dal desiderio di evitare una guerra.
Shanks era un uomo buono, non era un mostro privo di sentimenti e
sapeva che considerava Ace pressoché un alleato, vuoi
perché gli stava simpatico, vuoi perché era il
fratello maggiore di Rufy.
Si morse un labbro: l’unica cosa che potesse fare era
raggruppare la ciurma sul ponte. In particolare, correre come una furia
a chiamare Ben, l’unico che forse avrebbe potuto farli
ragionare a mente lucida, o per lo meno, evitare che Shanks ammazzasse
Ace.
Il che non era così impensabile: non l’avrebbe
sicuramente ucciso, ma quell’affronto a viso aperto, quel
pugno… Shanks non gliel’avrebbe fatta passare
liscia.
Era un uomo buono, ma anche parecchio permaloso: un pugno in faccia non
fa piacere a nessuno, ma a lui, la cosa che gli aveva fatto male e che
l’aveva fatto infuriare – questo lo credeva certo
– non era tanto il dolore, ma il gesto in sé.
Una spiccata mancanza di rispetto verso di lui.
Lasciò la stanza come un fulmine e si diresse verso il
salone: li avrebbe trovati sicuramente lì, gli altri. Il
corridoio che dal piano inferiore portava al ponte, non lambiva la sala
da pranzo e quindi difficilmente Shanks ed Ace avrebbero potuto essere
visti.
Hikari irruppe nella sala con il fiatone, il volto arrossato per la
corsa e per l’agitazione: il pallore l’aveva
abbandonata ora, ma la sua espressione tirata e il suo affanno venne
notato subito dalla ciurma del Vento dell’Est che, in quel
momento, era impegnata per le attività ludiche del post
pranzo.
“Che succede stella?” fu il commento a
metà tra il divertito e il preoccupato di Lucky che,
guardandola arrivare come un’aquila, aveva addirittura posato
sul tavolo il cosciotto.
“Un casino…” rispose, mettendo le mani
sulle ginocchia e prendendo fiato. Ben Beckman
s’alzò di scatto in piedi:
“Dov’è Shanks”?
Gli occhi violetto di Hikari andarono ad incontrare quelli blu e colmi
di preoccupazione del vicecapitano: “Ace ha scoperto, molto
probabilmente, la verità. Non chiedetemi come, ma
è infuriato e ha menato un pugno in faccia a
Shanks” disse, facendo trasalire tutta la ciurma, che
impallidì all’istante “Ed ora sono
saliti sul ponte”.
“Ma quel moccioso vuol fasi ammazzare?”
inveì caustico Ben, spegnendo la sigaretta nel posacenere
“Ragazzi, tutti sul ponte, presto”!
La ciurma si alzò composta, lasciando qualsiasi cosa non
strettamente necessaria sui tavoli.
“Ah, niente armi” aggiunse il vice, prendendo
Hikari per un braccio “Forza, sali con me. Se
c’è una persona a cui Ace da retta sei sicuramente
tu”.
“Non crederci molto…”
bofonchiò la donna “Ce l’ha anche con
me”.
Ben stette a guardarla per un paio di secondi, occhi nei suoi.
“Che idiota...” rispose asciutto poco dopo,
avviandosi con lei
sul ponte.
L’azzurro del cielo era stato coperto da una coltre spessa di
nuvoloni grigi e minacciosi: un’atmosfera che calzava a
pennello con l’inferno che presto si sarebbe scatenato sul
Vento dell’Est.
Shanks era ritto innanzi agi scalini che davano verso prua, dando le
spalle a questi ultimi. Ace era a qualche metro di distanza da lui,
cappello abbassato sui suoi occhi e braccia lungo i fianchi.
Silenziosamente la ciurma del Rosso si era sparpagliata sul ponte, sul
lato che dava verso la sala da pranzo: non si sentiva volare una mosca
e l’aria era sferzata da forti raffiche di vento.
Hikari aveva gli occhi incollati su Shanks e su ciò che
intendesse fare: aveva una paura terribile per Ace, e in quel momento
stringeva convulsamente il braccio di Ben.
“Allora, voglio sentirtelo dire a voce alta”
incominciò a parlare Ace, con un tono di voce abbastanza
alto che tutti potessero sentire.
- Quel ragazzo cerca
davvero la morte – pensò
nuovamente Ben, e lo stesso pensiero s’insinuava nella mente
di tutti gli uomini del Rosso.
“Avanti!” lo esortò una seconda volta.
Lucky e Yassop avevano le mani in faccia: speravano, nel più
profondo del cuore, che Shanks mantenesse la calma e non gli staccasse
la testa all’istante. Assomigliava dannatamente a quel
Vecchiaccio dai baffi a mezzaluna!
Erano giorni di pura tensione e lui ne aveva respirata fin troppa:
prima Hikari, poi la questione del Governo Mondiale, poi Smoker.
Insomma, era troppo per chiunque.
Shanks continuava a guardarlo con sguardo severo e contrariato,
finché, tra le raffiche di vento, proferì parole
che parvero quasi un sussurro, portate via dal peggiorarsi delle
condizioni meteorologiche: “Sì, ti ho
mentito”.
In un lampo Ace era di nuovo addosso al Rosso, stavolta però
sfoderando il pugnale. Faceva sul serio.
Hikari aveva appena cercato di fiondarsi su Ace per tentare di fermare
la sua offensiva, ma il braccio forte di Ben l’aveva
strattonata e fermata: “VUOI FARTI AMMAZZARE”?!
La donna non si girò neanche verso il suo interlocutore,
tenendo gli occhi puntati sulla figura di Shanks che scansava abilmente
gli attacchi di Pugno di Fuoco.
“Cosa pensi di poter fare senza poteri!” disse
Shanks sfoderando la spada e allontanando il pugnale dalle mani di Ace.
Di nuovo quella frase di scherno che lo stesso Smoker gli aveva
rifilato sottocoperta: “ADESSO BASTA CON QUESTA STORIA! MI
AVETE STANCATO!” urlò il giovane caricando un
pugno diretto nuovamente al viso di Shanks, ma il Rosso se ne avvide e
in tempo zero, con la massima foga, scaraventò il moro
contro le assi di legno grazie ad una terribile sferzata del suo haki.
Hikari aveva le mani nei capelli: Ace aveva battuto violentemente la
testa contro il legno e sanguinava copiosamente. Vide l’uomo
avvicinarsi a lui e fermarsi a pochi metri.
“Hai parlato al plurale prima. A chi ti riferivi”?
Al Rosso nulla passava inosservato. Ace tirò su la testa
quel poco che poteva, a causa delle forti fitte che gli stavano
attraversando il cervello, accompagnate da forti giramenti.
“Smoker” rispose, con la vista che gli si
annebbiava a tratti.
La donna in quel momento fu percorsa da un fremito di rabbia:
perché?! Per qual motivo Smoker aveva svuotato il sacco! Ci
era sicuramente arrivato, lui aveva un’intelligenza sopra la
media in tema di strategie – oltre al fatto di essere un
militare. Però non capiva il perché di quel gesto
avventato. Perché gliel’aveva detto?
Si morse un labbro: l’aveva sicuramente fatto per creare
scompiglio. Non ci voleva poco a capire che una notizia del genere
avrebbe lasciato un profondo solco nella coscienza di Pugno di Fuoco.
Si sarebbe messo sulla rotta della Moby Dick e sarebbe andato di corsa
ad avvertire Newgate, ignorando gli ordini del Rosso e quelli della
cognizione del caso, provocando quello che sia la pirateria, sia i
rivoluzionari volevano evitare.
Posò di nuovo gli occhi sulla figura sanguinante di Ace: un
altro fremito di rabbia le percorse il corpo, additando come unico
colpevole della faccenda Smoker. Gliel’avrebbe
senz’altro fatta pagare.
“Ma proprio non capisci?!” aveva esclamato quasi
con esasperazione Shanks “Quello che noi stiamo evitando
è proprio il fatto che Barbabianca venga a sapere gli
intenti del Governo”!
Il moro non riusciva a capire. Si alzò e, prima di lanciarsi
di nuovo all’attacco, ululò verso Shanks che
poteva benissimo spiegargli la faccenda, anziché mentirgli
in quel modo, aggiungendo che non poteva lasciare da solo il suo
capitano essendo a conoscenza delle ragioni del Governo Mondiale.
Il Rosso schivò con estrema facilità
l’attacco, ma si stava spazientendo parecchio: Ace non stava
ragionando in maniera lucida. Stava agendo con stupidità,
anziché usare il sale in zucca, spinto dalla
lealtà nei confronti di Barbabianca.
Era ammirevole il suo coraggio, ma era un comportamento veramente
idiota quello che stava mantenendo, che non giovava a nessuno, in
primis a lui stesso.
Shanks riusò l’haki, ma questa volta in
successione: Ace crollò a terra, con la testa che gli
girava, lo stomaco che si ritorceva e cominciava a vedere oscurarsi
l’ambiente attorno a sé.
Oltretutto si sentiva letteralmente soffocare.
Hikari non riuscì a stare nei ranghi: vedere Ace ridotto in
quello stato era più di una tortura.
“BASTA!” gridò in direzione di Shanks,
il quale sollevò i suoi occhi verdi nei suoi, facendole
diventare le ossa liquide. Ma Hikari si era ripromessa di non farsi
intimorire da lui. Vedeva che Ace stava cambiando colore: non riusciva
a respirare e annaspava faticosamente.
“Basta Shanks, ti prego” gli disse, mentre
s’inginocchiava accanto al giovane e gli mise un braccio
attorno alla vita, cercando di riportarlo in posizione eretta. Il moro
emise un rantolo e si girò a guardarla, il sangue che gli
usciva dal naso: “La stessa cosa vale anche per
te…” aveva bofonchiato, cercando di non perdere i
sensi, ma vedeva il volto di Hikari farsi sempre più sfocato.
Shanks alzò gli occhi al cielo, mantenendo vivo
però il suo haki: Hikari aveva appena caricato il suo, ma
non sarebbe riuscita a mantenere la resistenza se il Rosso avesse
forzato la mano.
Ben, pochi passi più in là, era già
alla terza sigaretta.
“Ace, Shanks ha ragione! Come fai a non capire la
situazione!” gli aveva urlato, mollandogli un ceffone in
faccia per evitare che perdesse i sensi. Il ragazzo si riprese quel
poco da poter pigiare la mano sulla sua spalla e spingerla lontano da
sé: “Vattene, lasciami stare…
Continuate a ripetermi” e ansimava “Questa storia
inutile. E’ bastata già la lezione” e
tossì violentemente “di strategia politica
fornitami dal fumoso là sotto”.
A tutti parve più logica la questione.
Ace successivamente perse i sensi e svenne addosso alla donna. Shanks
guardava muto la scena, mordendosi un labbro: non voleva fare del male
ad Ace, non ci teneva proprio. Ed ora aveva tra le mani una grossa
patata bollente da sistemare.
Hikari nel frattempo si era alzata in piedi, accomodando Ace sul ponte,
e si era girata verso la ciurma, ancora allibita.
A Ben balenò un lampo negli occhi: “Non
farlo…”, ma la donna si era già messa a
correre come un fulmine verso le celle, sotto lo sguardo attonito della
ciurma di Shanks.
“Non fai nulla per fermarla?” domandò
Ben al suo capitano, che aveva recuperato il pugnale di Ace e glielo
stava riponendo nella fondina.
“No. Lasciala fare”.
Era scesa a gran velocità e aveva fatto un’entrata
in infermeria degna di quella di Ace nella camera del Rosso: subito
Smoker era balzato in piedi, ben sapendo cosa avesse portato la donna a
fargli visita.
“SARAI CONTENTO!” esclamò lei,
mettendogli le mani addosso e scaraventandolo contro il muro. Smoker si
trasformò immediatamente in fumo, ma lei non fece neanche
una mossa per impedirglielo.
Il suo piede aveva urtato un qualcosa che giaceva sul tappeto: una
piccola siringa con uno strano liquido di un blu che tendeva al verde.
- Cosa ci fa qui?
– domandò a sé
stessa, cercando di mantenersi imperturbabile e riportando lo sguardo
sulle spire che Smoker aveva disegnato attorno al suo corpo.
- Ace…
- ragionò con ovvietà. Il
Commodoro pareva non averla vista o notata.
“Contento di cosa?” sibilò freddamente
l’uomo, ricomponendosi fino al busto: era proprio questo
ricomporsi a pezzi che inquietava parecchio Hikari.
“Ace ha combinato un pandemonio di sopra. Perché
hai snocciolato tutte quelle cose?!” parlò alzando
il tono di voce. Non poteva, non doveva mandare tutto
all’aria.
Smoker la guardò con aria compiaciuta: “Sono un
Marine. I pirati sono i miei nemici e sono le mie prede”
prese pausa ricomponendosi del tutto. Il torace presentava ancora il
livido violaceo, ma pareva che l’uomo ormai riuscisse a
respirare senza problemi.
“Tu mi chiedi perché
l’ho fatto? Semplicemente perché serviva a
mettervi l’uno contro l’altro” e
proseguì, infierendo “E’ curioso vedere
come cadete nel panico quando qualcuno tradisce la vostra fiducia.
E’ strano, soprattutto per una spia” e
calcò bene la parola “Che la fiducia non sa
neanche dove sta di casa”!
In quel momento Hikari provò il profondo desiderio di
ficcargli l’ago della siringa nel petto.
Rischiava seriamente di mandare tutto a monte!
“Non ti permetterò” e misurò
la voce, che tremava dal nervoso “Di rovinare le cose,
Smoker. Le nostre fatiche non saranno vane, te lo garantisco. E non
sarà uno come te a buttare all'aria i nostri
progetti”.
Il Commodoro ghignò: “Ace verrà
catturato. Lo sai meglio di me. Prima o poi la guerra
scoppierà e, come ho già detto al Rosso,
l’avete solamente rinviata. Il vostro lavoro in merito
è inutile” fece una piccola pausa e si
avvicinò alla donna “La tua presenza qui
è inutile, perché non puoi fare nulla. Ace
sarà furioso” e lo sapeva che la cosa che
preoccupava di più Shanks e gli altri era che il moro
andasse dritto e filato da Barbabianca “E non ci
metterà molto a prendere e partire per avvisare il suo
capitano. Sarà guerra. E tutta la fatica che avrai fatto,
che avrete fatto, sarà stata totalmente inutile”.
Il cuore di Hikari batteva all’impazzata: la ripetizione
enfatica di una parola, nella fattispecie
‘inutile’, le aveva rimandato la mente a quei
poveri Marines che era stata costretta ad ammazzare per sfuggire al
Governo.
Erano morti dei ragazzi giovani, pieni di speranza. E, cosa peggiore,
la responsabile della loro morte era stata lei stessa.
Non poteva essere tutto inutile. Non avrebbe retto gli incubi notturni,
raffiguranti quei giovani che le gridavano
‘assassina!’, con la consapevolezza di essersi
macchiata le mani di sangue per nulla.
Un moto di rabbia la pervase: aveva una voglia terribile di cancellarlo
davanti ai propri occhi, aveva voglia di fargli del male, molto male e
quelle voci, come nei sogni, la stavano accusando, martellandole il
cervello.
Abbassò lo sguardo ai suoi piedi: la siringa era ancora
lì, tremendamente invitante.
Nello stesso istante, il Commodoro abbassò gli occhi
nell’identica direzione della donna: vide
quell’arma malefica e si trasformò in un batter
d’occhio in fumo, capendone l’intento.
Hikari non ci pensò due volte ad usare l’haki,
facendogli riassumere la forma normale: si chinò in un
lampo, mentre Smoker era stato colpito da una sferzata di una certa
entità, raccolse la siringa e balzò in avanti,
levando il cappuccio e conficcandone l’ago nel torace. Il
tutto ad una velocità ed agilità spaventose.
Ciò che vide il Marine prima di ricadere a terra, in
ginocchio, fu la stanza oscurarsi e un insistente bombardamento sonoro
tra le tempie: appoggiò una mano in avanti, accasciandosi
sul tappeto e ritrovandosi le caviglie della donna a lato.
“Stai lontano da Ace” queste furono le parole che
riuscì ancora ad udire, prima che un mondo di tenebra lo
inghiottisse in maniera vorace e feroce.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi sempre
avanti -
Benritrovate! ^^
Capitolo... Lunghissimo. O_O Insieme ad uno di Yuki - non mi ricordo
quale - questo è il più lungo di tutta la storia,
se non dico castronerie... Inevitabilmente lungo, visto che
assolutamente non si poteva tagliare... Avrebbe rovinato tutto quanto.
u_u
Allora, chi ci ha preso? Nel senso, chi ha puntato su Ace che sfonda la
porta dell'ufficio di Shanks? xD Dai, era facile e prevedibile alla
fine. Tuttavia, cielo, quanto mi sono divertita a scrivere questo
capitolo! Ero esattamente sulla veranda dell'albergo di Mykonos, l'anno
scorso, con una lieve brezza notturna a farmi venire la pelle
d'oca, su un tavolino rotondo di legno e sotto ad un pergolato di
Buganville. Come sono romantica... xD
Bene.. A voi la parola! ^^
Ma prima, passiamo al solito angolino delle risposte! ^^
- Angolino di Beatrix -
@Akagami95: ciao caVa! ^^
Penso che in pochi
siano così malati da immaginarsi Dragon
che si abbuffa come Garp, Rufy o Ace. xD Ma c’è
sempre una prima volta per tutti! Dallo scorso capitolo pare sia uscito
il toto scommesse su chi abbia sfondato la porta dello studio di
Shanks… Mi piace sta cosa! xD
Grazie per la
recensione! Alla prossima! ^^
@Maya: amoVe! **
Penso che un
po’ tutti desiderino vedere ballare Hikari sul
tavolo. E lo farebbe eh? Solo che poi Shanks li ammazzerebbe uno ad
uno, perché volerebbero commenti troppo…
Maschili. xD
Yez, yez, capitolo
di Yuki. :) Hai ancora occhio. Ti rispondo subito
alla domanda su Ace: no, non si sa ancora. All’epoca non era
ancora uscita Marineford, come neanche ID. Quindi tutte le revelescion
alla beautiful non le conoscevamo – sennò le
avremmo inserite molto volentieri… C’era qualcosa
di strano, ma si sa che Oda è sciroccato. xD E
vabbè… Spero non sia un problema. ._.
Sì,
effettivamente sti ultimi capitoli finisco in un modo
atroce. Io stessa mi voglio male. xD Oh, non mi consumare troppo
Shanks… Ti ricordo che io ce l’ho nei giorni
dispari della settimana, tranne la domenica che si fa a cambio. xD
Per la tua
storia… Mi distrugge il cuore. Se riesco rimedio
– non ho avuto ancora neanche il tempo di leggere il nuovo
capitolo. ç_ç
Alla prossima caVa!
Grazie per la recensione. ^^ Un bacione!
@Red
Queen:
mia regina… Bentornata. ^^
Abbiamo avuto un
tempismo perfetto noi tre, eh? Nel ritornare, intendo.
xD
Sì, la
pace è ufficialmente terminata, almeno per
il momento. Anche perché chiunque – a parte Rufy
credo – sfondi la porta dell’ufficio di Shanks non
fa una brutta fine… Di più. Pessima! xD A chi ti
riferivi per la faccenda del sigaro? xD A Yuki? Non ho letto poi le sue
rece – ero troppo di fretta. Mo vado a rivederle…
Conoscendola… xD
Alla prossima
tesoro!
Un bacio! ^^ E
grazie per la recensione. :)
@Akemichan: ciao caVa! ^^
Sono felice che tu
sia riuscita a recensire nonostante gli impegni. ^^
Il merito della
scena in cui Hikari s’immagina Dragon che
s’ingozza come un tacchino, va a Yuki. xD Ero in apnea io
stessa dal ridere, è bellissima! xD
Dragon a parte,
ebbene sì: anche Shanks e Hikari sanno
parlare civilmente. Fanno una fatica indicibile – un
po’ come Smoker ed Ace – tuttavia possono farcela.
Anche se tutto quel bel quadretto è stato subito rovinato.
In ultimo, sicuramente la faccenda Rufy è servita un
po’. :)
Alla prossima cara!
Grazie per la recensione!
Un abbraccio. ^^
@Baka-chan: ciao Marta! xD
Ti piacciono, eh,
quei due imbecilli, vero? xD Sto parlando di Lucky e
Yassop… Io li ho sempre adorati. Non lo conosciamo per
nulla, ma chissà perché non faccio fatica ad
immaginarmeli come dei casinisti navigati. xD
Un piccolo accenno
alle vicende dei Mugiwara era d’obbligo.
Un po’ ne sentivamo la mancanza… ^^
Alla prossima caVa,
grazie per la recensione e i complimenti!
Un abbraccio! ^^
@Huntergiada: ciao caVa! ^^
Sinceramente ci
siamo sempre chieste se Shanks si documenti o meno
riguardo a Rufy. Secondo me segue tutti i suoi passi, anche se non lo
da molto a vedere – o meglio, Oda ce l’ha con la
sottoscritta e Shanks me lo da a pillole. Sigh. T_T Ignobile senso di
frustrazione!
Alla prossima tata!
Grazie per la recensione!
Un abbraccio. ^^
@Ale-chan: Ale! **
Ciao tesora! Hikari
c’avrà anche ragione, tuttavia
è impossibile davvero rimanere seri innanzi
all’immagine di Dragon che s’abbuffa come un
maiale. Soprattutto se pensi che il DNA non è
un’opinione. xD Magari l’idiozia
“Monkey” si trasmette ogni due generazioni,
tuttavia c’è sempre il gene recessivo che
può venir fuori. xD Quando sarà – se
sarà – amerò Oda in tutte le sue forme.
u_u
Guarda,
l’idea di avere le attenzioni di Shanks tutte per me,
devo dire che m’alletta. Ma poi sarei considerata un caso
disperato, indi per cui direi di evitare. xD
Visto? Visto che i
due stanno facendo progressi? ^^ Piano
piano… Alla fine sono pur sempre persone mature (come
no… xD). Peggio dei bambini dell’asilo. xD
Infine, porta che
vola a parte, penso che il desiderio di vedere le
teste delle mummie su un piatto d’argento sia comune a
tutti… Ma prima pretendo quella di Akainu. u_u
Alla prossima caVa!
Un abbraccio e
grazie per la recensione! ^^
@Sachi
Mitsuki:
ciao!
Essì. A
volte mi sento una sadica infame quando i nostri
capitoli finiscono in questa maniera. xD Abbiate pietà! xD
Non ammazzateci!
Alla prossima! ^^
@Tre88: ciao caVa!^^
Penso che gli
altarini della famiglia Monkey sarebbero oggetto
discussione per tutto il tempo necessario per finire in coma dal
ridere. xD Dai, dimmi che non vorresti vederlo in simili situazioni? xD
Vedrete quante
evoluzioni ed involuzioni avrà il rapporto
tra Shanks e Hikari… Mai abbassare la guardia, mai! xD
Tuttavia, un po’ di tranquillità non guasta mai.
:) Non sono carini? xD
Alla prossima caVa!
Grazie per la
recensione! ^^
-
Angolino di Yuki -
@Akagami95: Ciau!
Sono contenta che
l'attesa sia stata compensata da un bel capitolo! ^^
L'immagine di Dragon che
si abbuffa voracemente come Rufy mi aveva fatto schiantare quando -
facendo strani ragionamenti - mi ero chiesta se era un vizio di
famiglia.
Quindi ho deciso di
inserirla anche nella storia xDDD
Alla fine avevi
indovinato chi è stato a irrompere in malo modo nell'ufficio
di Shanks? **
Un abbraccio
Alla prossima ^^
@Maya_90: Tesora **
Guarda, pure io con il
pc che fa i comodi suoi e si intasa di virus, ho avuto problemi a
connettermi a msn e al sito xD
E ancora non
è del tutto a posto -_- La tecnologia non semplifica la vita
a volte :nono:
Yup, capitolo mio,
bravissima ^^ Non hai perso l'occhio nemmeno con la pausa!
Allora, la storia era
stata cominciata quando ancora si credeva che Ace fosse figlio di
Dragon e non si era ancora scoperto che in realtà era il
figlio di Roger.
Ecco perché
qui Ace appare essere il figlio di Dragon xD
Shanks caro si fa tante
seghe mentali ** Ma è adorabile proprio per questo - della
serie, l'amore fa fare a tutte le età e a tutte le persone
le stesse pippe mentali, indistintamente xD
L'intruso... non vorrai
ammazzarmelo seriamente? Cioè, poverino
ç_ç *Yuki cade in depressione al solo pensiero*
Ovviamente il sushi
è d'obbligo quando siamo di nuovo tutte a milano **
Un abbraccione **
A presto!
@Red
Queen:
CaVissima **
Che bello ritrovarci
dopo la pausa ** Sono proprio contenta!
Eh, sai
cos'è? Io sono molto perfida e Bea fa finta di assecondarmi,
ma anche lei si diverte molto a maltrattare i personaggi e lasciare con
il fiato sospeso, quindi è ovvio che noi due messe assieme
diamo vita a conclusioni così xD
Hai avuto l'intuizione
giusta sull'intruso? O pensavi a qualcun'altro? Fammi sapere che sono
curiosa^^
Un abbraccio ^^
Alla prossima!
@Akemichan: Ciau cara ^^
Anche te occupata con
gli esami? Io ho proprio questo mese la sessione
ç_ç Voglio andarmene via xD
Ovviamente, la pace era
solo passeggera, una piccola parentesi prima che giungesse un primo
avviso di tempesta - e di più non mi sbottono u_u
Anch'io penso che Dragon
proprio serio serio come appare quelle 3 vignette in croce che ci ha
mostrato Oda non possa essere. E' geneticamente impossibile dato il
padre e il figlio, quindi qualcosa di strano e bizzarro per forza di
deve essere u_u
Ne sono assolutamente
convinta!!! Poi, come hai detto giustamente tu, si è preso
Iva nella schiera, quindi tanto a posto con la testa non c'è
xD
Shanks e Hikari non
potevano continuare a scannarsi, anche perché di motivazioni
attuali non ce ne sono e sanno entrambi che la missione viene prima di
tutto il resto. Tuttavia, il fato è contro di loro...
l'unica volta che parlano normalmente vengono interrotti!
Un bacio
A presto!
@MBCharcoal: Baka, non sono abituata al
nuovo nick xD
Per fortuna che me lo
avevi detto che lo avevi cambiato, altrimenti avrei avuto un attimo di
esitazione - me profondamente baka :sisi:
Bhè, qualche
accennino agli altri non si poteva non mettere, infondo sono loro i
protagonisti del manga e almeno nominarli è giusto xD
Visto un po' chi ha
sfondato la porta?! XD Te lo aspettavi?
Un abbraccio, baka
Alla prossima!
@Huntergiada: Ciao ^^
Ovviamente Shanks si
interessa a Rufy essendo legati da una promessa che è alle
fondamenta del manga stesso. Quindi mi sembrava doveroso far vedere
quando il Rosso si interessi alla sua avventura.
Poi, anche se la vicenda
non tratta di Rufy e gli altri, qualche accennino fa sembre bene, no? **
Un abbraccio
A presto!
@KH4:
Aleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee *-*
Ti avverto che la tua
mail di risposta mi è arrivata per qualche ragione in bianco
._. Non so perché, la stavo guardando prima, ma non
c'è niente ._.
Non so come mai xD
Kanda è mio
marito u_u Non si discute! Però... cioè, Ace,
nonostante tutto, rimane il mio pg preferito di One Piece ** Non posso
cederlo così facilmente, facciamo che ce lo dividiamo, ok?
La scena del pranzo mi
è piaciuta molto scriverla - ridevo da sola mentre battevo a
pc il capitolo xD Dragon mi sembra troppo serio per esserlo seriamente,
quindi qualcosa di strano deve per forza averla - visto chi
è suo padre e chi è il figlio xD Impossibile che
sia normale!
Shanks, se era cotto
prima, ora è messo peggio u_u Penso che effettivamente Bea
vorrebbe essere al posto di Hikari - nessuno può toccarle
Shanks xDDD
E ora, la poca calma che
si era ristabilità, si è volatilizzata u_u Come
in perfetto stile One Pice xD
Un abbraccio
Alla prossima **
@Sachi
Mitsuki:
Ciau **
Essì, siamo
tornate ^___^
E come sempre siamo
sadiche nella fine del cap xD
Questo è una
di quelle che non cambieranno mai u_u
Un abbraccio **
Alla prossima!
@Tre88: Ciao ^^
Grazie mille per i
complimenti sul nuovo capitolo **
La scena di Dragon che
si abbuffa mi ha fatto ridere a me mentre la scrivevo, figurati xD
Chissà come
andrà a finire tra Shanks e Hikari... Non dirò
nulla al riguardo u_u E' un punto essenziale della storia, che non si
può svelare!
Eheh, hai visto che a
entrare è stato Ace? XD
Un abbraccio
Alla prossima!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 29 *** Discussione accesa ***
CAPITOLO 29: DISCUSSIONE ACCESA.
(Chapter Soundtrack: Basket Case - Greenday)
Quando la coscienza riaffiorò dall'abisso
dell'oblio
avvertì immediatamente una fastidiosa morsa alla testa. La
pressione sulle tempie era forte, tanto da annebbiarli i pensieri e i
ricordi.
Ci mise diversi minuti prima di riuscire ad aprire agli occhi e tenerli
aperti, nel mentre si accorse che i propri muscoli erano indolenziti e
irrigiditi. Nonostante ciò non se ne stette fermo, anche con
i crampi che si ritrovava non aveva nessuna voglia di poltrire a letto
come un malato qualunque.
Si accorse di essere nella propria cabina, con tutta
probabilità per tenerlo lontano da Smoker.
Con un po' di fatica si tirò su a sedere e
appoggiò la schiena contro la testiera del letto. Il panno
bagnato che aveva sulla fronte gli cadde sulle gambe e si accorse solo
allora di una bacinella d'acqua posata sul comodino.
Nella sua mente si combattevano una fazione che gli dava dell'idiota
per la reazione e l'altra che continuava a sostenere le proprie
posizioni. Ma lui era fatto così, reagiva d'impulso e la sua
cocciutaggine arrivava a livelli esagerati in certe situazioni, tanto
da rendergli difficoltosa l'accettazione di una situazione differente
da quella che si era figurato.
E ora si trovava in quelle condizioni.
Si passò una mano tra i capelli corvini, spostando i ciuffi
che gli ricadevano in disordine davanti agli occhi.
Non sapeva a chi credere e cosa credere. Ce l'aveva con Shanks per
avergli tenuto nascosto quel dettaglio, ma ancora di più era
in collera con Hikari, perché aveva pensato che almeno di
lei si sarebbe potuto fidare ciecamente.
La porta cigolò annunciandogli l'ingresso di qualcuno.
Hikari si fermò un attimo a guardarlo senza un'espressione
precisa sul viso, poi richiuse la porta dietro di sé prima
di ritornare a puntargli addosso i suoi profondi occhi d'ametista. Ora
che la osservava meglio si rendeva conto di quanto quella superficiale
tranquillità nascondesse sentimenti molto più
burrascosi, che controllava giusto per evitare di distruggere l'intera
nave del Rosso.
"Ti sei svegliato, eh?" cominciò avvicinandosi pacata al
letto e accomodandosi sulla sedia lì accanto.
Prese il panno e li inzuppò nuovamente nell'acqua fredda.
Non pensava che ce ne sarebbe stato ancora bisogno, ma aveva la
necessità di fare qualcosa, altrimenti l'ira con la quale
aveva affrontato il Commodoro sarebbe tornata nuovamente a colpirla.
Avvertiva già i primi segnali dell'emicrania dovuta al suo
haki.
Sbuffò, doveva assolutamente riprenderne l'uso appropriato
al più presto.
"Come ti senti"?
"Benissimo" sibillò gelido Ace.
Quel tono gli fece guadagnare solo un'occhiata granitica con una
sfumatura perplessa, che molto probabilmente implicava la tacita
domanda 'ma sei scemo?'. Eppure il ragazzo proprio non ce la faceva a
tenere un comportamento più educato in quella situazione, si
sentiva tradito e usato per giochi politici che gli provocavano solo un
moto di disgusto.
E anche sapere che era stata Hikari a impedire al Rosso di continuare
con la sua lezione di chi fosse nella posizione per dare ordini e chi
no, anche se era lei quella che lo aveva assistito durante la sua
incoscienza, non bastava a far sbollire la sua rabbia.
"Sei proprio un ragazzino" commentò piano Hikari "Prima di
esplodere in quel modo avresti-"
"Avrei cosa?" la interruppe con poco garbo il ragazzo "Venire da voi? E
a quale scopo? Mi avevate già mentito una volta, lo avreste
rifatto"!
La sua rabbia aumentò quando si accorse che Hikari stava
facendo di tutto per trattenersi, per cercare di parlargli con pazienza
come se fosse veramente un moccioso al quale bisogna spiegare
più volte la stessa cosa prima di fargliela capire a pieno.
"Sapevamo esattamente come avresti reagito alla notizia, sei una testa
calda e sei incapace di startene buono anche quando la situazione lo
richiede. Se siamo stati costretti a omettere informazioni è
tutta colpa della tua immaturità e incapacità di
discernere azioni sensate da quelle insensate".
Strinse i pugni e serrò la mascella.
Non ce la faceva più a essere trattato in quel modo.
Avvertiva la propria situazione di inferiorità in quella
situazione: non aveva i suoi poteri, era sulla nave del Rosso e non
poteva fare come voleva. Quella ramanzina - anche se messa
giù con tono pacato - era pungente e le parole di Hikari
sapevano arrivare a colpire il suo orgoglio, aumentando la sua
frustrazione e la sua rabbia.
"Basta! Finiscila" sbottò rivolgendole uno sguardo carico di
rancore "Come posso fidarmi di una donna che lavora per i Rivoluzionari
e per dieci anni ha fatto la doppiogiochista? Soprattutto ora che so
che non hai fatto altro che nascondermi il reale motivo di tutta questa
messa in scena".
Hikari inizialmente lo fissò inarcando le sopracciglia
sorpresa, lo ascoltò senza muoversi di un millimetro intanto
che si sfogava, mentre cercava anche lui di arrivare a colpirla in
punti più delicati per pareggiare i conti e riuscire a
smuoverla da quella posizione nella quale si era messa.
Non era stupida, lo aveva capito che Ace non sopportava di essere
trattato come un bambino e lei - con il suo attuale atteggiamento - non
aveva fatto altro che versare altra benzina sul fuoco. Ma era
arrabbiata anche con lui e non aveva intenzione di cedere subito, si
era comportato come un perfetto idiota facendosi manovrare da Smoker e
cedendo alla sua irruenza. Non si era nemmeno fermato a ragionare e a
trovare una spiegazione, il che la faceva infuriare per quella mancanza
dimostrata.
"Non capisci proprio vero? Non ci provi nemmeno ad arrivarci"!
"L'unica cosa che vedo è che mi state impedendo di avvertire
Barbabianca della situazione e questo per me significa una sola cosa"!
"Allora togliti le fette di salame da davanti agli occhi e cerca di
comprendere, per favore".
"Non c'è altro da comprendere! Nulla, solo che mi state
usando e che tu sei davvero adatta al ruolo di spia. Sai come
manipolare le persone a dovere e-"
Ace non terminò la frase che si ritrovò la mano
della ragazza alla gola e lei sopra di sé, che lo inchiodava
al materasso non solo con il suo corpo ma anche con l'haki. La
sensazione era diversa da quella che aveva provato con il Rosso, con
lui gli era parso di subire una pressione omogenea; ma Hikari pareva
gli puntasse contro lame invisibili pronte a squarciarlo da un momento
all'altro.
"Ora ascoltami bene perché non voglio ripeterlo una seconda
volta Portuguese D. Ace" esordì la donna con voce fredda e
dalle sfumature minacciose "Tutto ciò che io e Shanks
abbiamo fatto è stato finalizzato ad evitare che scoppiasse
una guerra dalle dimensioni colossali che avrebbe per sempre rotto gli
equilibri sui quali si regge il mondo.
Il tuo caro capitano ha il tuo stesso sangue caldo e sapendo che uno
dei suoi migliori uomini è prossimo all'esecuzione capitale
non se ne sarebbe stato con le mani in mano. Avrebbe fatto
ciò che nessun'altro pirata ha fatto fino ad ora
apertamente: dichiarare guerra al Governo Mondiale.
Non ti abbiamo detto nulla perché sei un ragazzino al quale
va subito il sangue alla testa. Sapevamo che avresti reagito
così ed era meglio evitare che tu ti scaldassi.
Che tu ora mi creda o no non fa differenza. Non sei nelle condizioni di
lasciare il Vento dell'Est e anche con i tuoi poteri dubito fortemente
che tu possa essere in grado di resistere in combattimento per
più di tre minuti con Shanks.
A te la decisione di come vuoi trascorrere il resto del soggiorno".
Il volto di Hikari era a pochi centimetri dal suo e da quell'esigua
distanza poteva osservare le diverse, piccole, sfumature dei suoi occhi
viola chiusi in un'espressione gelida. Nemmeno la prima volta che si
erano incontrati lei gli aveva rivolto uno sguardo simile nonostante si
fossero ritrovati a combattere l'uno contro l'altra.
Quello era l'ultimo colpo che gli faceva comprendere quanto fosse in
netta inferiorità.
Il Rosso e Hikari avevano entrambi un haki che poteva schiacciarlo con
fin troppa facilità, soprattutto ora che assomigliava
più a un accendino scarico.
Non riuscì più a mantenere il contatto visivo e
abbassò gli occhi pece.
Le motivazioni addotte dalla giovane donna erano più che
logiche e ormai la parte di lui che protendeva a credere a quelle
parole si stava facendo più forte.
Infondo sapeva che Shanks era un buon pirata, leale e non avrebbe mai
giocato un colpo tanto basso a Barbabianca - non avvertendolo di un
simile pericolo. Lo sapevano tutti che il Rosso apparteneva a quella
schiera di persone d'onore che mantenevano un comportamento corretto.
Si era lasciato prendere dalla foga e dalla rabbia insensata.
E non aveva nessuna ragione di prendersela con Hikari, quella che si
era fatta così tanti problemi quando per sbaglio gli aveva
aperto un taglio non indifferente sul petto a causa del suo scarso
controllo sull'haki che possedeva.
I suoi lineamenti si sciolsero e sospirò, rassegnato
all'idea di essere stato veramente un moccioso in quella situazione.
"Ho capito" mormorò Ace "Mi dispiace per quello che ti ho
detto".
Portò la propria mano su quella della ragazza che lo teneva
ancora per il collo. La stretta non era tanto forte da toglierli il
respiro, ma era in grado di tenerlo inchiodato in quella posizione
senza poter far molti movimenti.
Hikari accennò un sorriso, soddisfatta di essere riuscita a
far andare il ragazzo oltre la propria testardaggine.
"Non fa niente, ma la prossima volta che hai qualche dubbio possiamo
parlarne, no”?
"Sì, cercherò di evitare altre scemenze".
"Ottimo, anche perché sono tua amica non la tua babysitter".
Finalmente sul viso di Ace tornò il suo sorriso sghembo,
lasciandosi alle spalle la rabbia provata fino a poco prima.
Gli aveva fatto piacere sentire Hikari dichiarare con fermezza la loro
amicizia, perché significava che nonostante tutto potevano
continuare a parlarsi e a passare il tempo insieme.
Hikari aprì le labbra per parlare ma si interruppe per la
sorpresa di sentire la porta aprirsi.
Sulla soglia apparve Ben con una sigaretta tra le labbra, passato per
controllare la situazione dopo aver udito le grida di Pugno di Fuoco
qualche minuto prima. Se ne stava immobile a osservare, con un
sopracciglio incurvato e aria sorpresa, Hikari ancora a cavalcioni su
Ace.
Ci volle a entrambi qualche attimo prima di realizzare quanto equivoca
fosse quella posizione.
La giovane donna, con le guance arrossate, si spostò
immediatamente quando il suo cervello le fece notare che il
vicecapitano la stava fissando enigmatico proprio perché se
ne stava addosso al moro.
"No, Ben, non è come sembra!" esclamò
rimettendosi in piedi.
"Stavamo parlando" continuò Ace.
L'uomo sulla soglia non fece una piega. Prese tra le dita la
sigaretta e liberò nella cabina una nuvola di fumo
che preso si dissolse lasciandolo solo l'odore forte e acre.
"Parlando?" ripeté incuriosito.
"Sì, cioè... Era una discussione movimentata, ma
NON come pensi tu!" tentò di spiegare malamente Hikari.
"Movimentata".
"Nel senso che entrambi stavamo esponendo in modo acceso le nostre
posizioni" disse Ace cercando di supportare lei.
"In modo acceso".
"Eravamo entrambi un po' adirati e io ho perso la pazienza. E allora..."
"Gli sei saltata addosso" concluse Ben interrompendo Hikari
"Letteralmente".
Ormai con le gote porpora, la giovane donna fulminò l'amico.
"Dovete concludere in modo acceso
la vostra movimentata
discussione o
puoi venire un attimo?" chiese divertito il vicecapitano.
"Arrivo" borbottò Hikari continuando a rivolgere occhiatacce
furenti a Ben.
Poi, si voltò verso Ace e lo salutò prima di
uscire dalla sua camera, raccomandandogli di riposarsi ancora un po'.
Seguì il vicecapitano per i corridoi del Vento dell'Est, in
attesa di sapere quanto cara avrebbe pagato ciò che era
successo con il Commodoro, il quale con tutta probabilità
sarebbe rimasto chiuso in infermeria e senza poteri per un bel po' di
tempo dopo il trattamento che gli aveva riservato.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Salve a tutti!
Scusateci per il
ritardo... Purtroppo ieri non ho potuto aggiornare perchè
sono dovuta andare d'urgenza dal dentista - prima di cena - e poi era
il compleanno di mia mamma. Già dopo la visita dal dentista
non eravamo allegre, almeno ho cercato di salvare capre e cavoli con un
po' di compagnia. ^^'''
Scusateci anche per
l'assenza delle risposte: il miei motivi sono noti, quelli di Yuki
riguardano due esami da dare lo stesso giorno, tre da calendario sempre
quel giorno. Mi sta uscendo di testa, poarella...
Ma veniamo al capitolo.
^^
Dunque! Chi non ha
adorato Ben alzi la mano, perchè non ci credo. xD Altro
capitolo che ho adorato di Yuki - sì, è il suo.
Vi rovinerò il gioco, ma dovevo citarla xD -
perchè sto finale mi ha fatto sganasciare. E... Insomma, Ace
e Hikari per ora hanno chiarito, anche piuttosto velocemente. ^^ Vanno
d'accordo sti due, è innegabile e Ace non ce la
farà mai a vincere una lotta di nervi, contro una che ha
lavorato per quasi dieci anni nella Marina sotto copertura. xD
Spero vi sia piaciuto.
^^ E... State sintonizzate per il prossimo, che ne vedrete delle
belle!!! **
Alla prossima! Grazie
ovviamente per le recensioni e a chi ha messo la nostra storia tra le
preferite/seguite e da ricordare! Siete meravigliose, davvero...
*Commosse ç_ç *
Ps. Non riesco ad aprire
Youtube, per cui non posso incorporare il link!
ç_ç Non chiedetemi il perchè, ma
stasera il pc fa un po' come gli pare. O.O
Bea e Yuki
|
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Capitolo 30 *** Responsabilità ***
Il vicecapitano del Vento dell’Est chiuse delicatamente la
porta della camera riservata ad Ace, ove poco prima aveva assistito ad
una delle scene più divertenti della sua vita.
Era innegabile che provava davvero un piacere immenso nel mettere a
disagio la donna, nel catapultarla in situazioni imbarazzanti e nel
vederla arrossire pietosamente cercando di giustificare i fatti in
mille modi, anche se non era necessario farlo.
E mentalmente si stava sbudellando dal ridere, mentre lei gli camminava
a fianco e serrava le labbra, con lo sguardo basso ma che di tanto in
tanto si andava a posare su di lui, con un’angolatura stretta
e bieca.
Sapeva che queste cose la facevano infuriare: Hikari era
parecchio permalosa. Ed era proprio quello che gli provocava emboli su
emboli a Ben. Adorava quel suo viso imbronciato e quella vena che le
pulsava sulla tempia.
Gli aveva rifilato uno di quegli sguardi omicidi da torcere le budella.
Ma il gioco ne valeva la candela, perché avrebbe pagato oro
per rivedere quella scena di nuovo: lei a cavalcioni su Pugno di Fuoco,
rossa come una ragazzina di quindici anni beccata dai genitori a
pomiciare con il suo fidanzatino, e la discesa repentina sul tappeto.
Ma gli faceva ridere anche Ace.
Come le dava man forte, come la difendeva e l’aiutava a
tirarsi fuori da quelle situazioni imbarazzanti…
- Che capolavoro di
personaggi – pensava sfumacchiando la sua
immancabile sigaretta e sentendo prepotentemente le sferzate di haki di
lei, che, agitata com’era, aveva difficoltà a
contenere.
“Potevi rimboccargli le coperte già che
c’eri” le sussurrò ironicamente e pieno
di malizia, mentre lei arrestava la camminata e quasi gli si stavano
drizzando i boccoli neri per la rabbia, ma anche per
l’imbarazzo.
“La vuoi smettere?” sibilò, piccata, ma
arrossendo per l’ennesima volta. Non sapeva se stesse
arrossendo per la rabbia o per l’imbarazzo: l’unica
cosa che sapeva è che Ben trovava tutto ciò
tremendamente divertente.
“Perché te la prendi tanto?”
replicò sbuffando l’ultima boccata di fumo e
gettando a terra la sigaretta.
“Perché non vedo cosa ci trovi di tanto
divertente…”
“No, non credo”.
“Eh”?
La mora si era girata completamente a guardarlo negli occhi, con un
ciglio alzato e la bocca semiaperta in una smorfia di
curiosità: “Che vorresti dire”?
“Perché ti giustifichi sempre quando sei con
Ace”?
- Ma che razza di
domanda idiota è questa?! –
pensò sgomenta, cercando di seguire i ragionamenti contorti
dell’amico.
“Scusa, ma continuo a non capire”.
“Quel che intendo dire è che” e prese
una pausa “A me non interessa se, come dire… Ti
piace avere delle discussioni movimentate” e calcò
maliziosamente il termine apposta “con Pugno di Fuoco. Quindi
non sentirti in dovere di giustificarti ogni volta che-” ma
Ben non riuscì a terminare la frase che la vide stringere i
pugni e gonfiare le guance per l’imbarazzo e la furia cieca
che stava immagazzinandosi in lei con estrema velocità.
Sfiorò la sincope e fece davvero di tutto per non scoppiarle
a ridere in faccia.
“MA SCHERZIAMO?!!” urlò con tutto il
fiato che aveva
in corpo. L’uomo giurò che l’avessero
sentita fino a Rogue Town.
“Ecco, vedi? Se t’incazzi c’è
un motivo” rispose tranquillo e pacato come suo solito.
“Ma non c’è proprio nessun motivo,
eccezion fatta per i tuoi ragionamenti da beota!”
replicò con enfasi “Che diavolo di film ti sei
fatto in testa”?
Ma il vicecapitano del Vento dell’Est se la stava ridendo di
gusto, vedendola agitarsi e diventare di ventisette tinte di rosso
diverso.
“Ma basta!” aggiunse allargando le braccia e
alzando gli occhi al cielo.
L’uomo si ricompose quel minimo che riusciva, cercando di
focalizzare l’attenzione sul discorso che avrebbero
affrontato di lì a poco. Ciò nonostante non
riusciva a ritornare completamente serio, per il semplice fatto che
pensava all’eventualità che Shanks beccasse Hikari
in quel tipo di situazioni.
Sarebbe diventato verde quanto un marziano, con gli occhi che sarebbero
saltati fuori dalle orbite e con l’haki che li avrebbe
ridotti allo spessore di un foglio di carta.
Loro avrebbero rischiato la vita per mano di Shanks, lui per gli spasmi
irrefrenati delle risate: il capitano era un tipo parecchio geloso,
anche se cercava in tutti i modi di controllarsi. E lo sapevano anche
gli scogli che avrebbe voluto volentieri sposarsela e rinchiuderla in
camera sua da qui all’eternità.
Durante il pranzo, se metà delle sue espressioni erano state
di circostanza per evitare di sbudellare Ace in mondovisione,
l’altra metà erano da triglia.
Non si perdeva un movimento di lei e sia lui, che Yassop, che Lucky se
ne erano accorti e se la ghignavano sotto i baffi.
L’unico problema stava nel conciliare i due caratteri: sia
lei che lui pigliavano fuoco come l’erba secca, soprattutto
dopo gli avvenimenti di questi giorni.
E Shanks, in quel preciso momento, era una belva: aveva trovato Smoker
riverso sul pavimento dell’infermeria, pallido come la morte
e incosciente. Non aveva fermato la donna perché una lezione
il Commodoro se la meritava: ma da qui a ridurlo quasi in fin di vita,
no.
Ben, che era con lui, aveva cercato di calmarlo, ma Shanks era davvero
infuriato.
“Portami qui
Hikari. Subito” aveva sibilato
furente, assottigliando lo sguardo e serrando la mascella.
Il vicecapitano capì che si era di nuovo ai ferri corti:
aveva sicuramente ragione ad arrabbiarsi, visto che comunque il
Commodoro era sotto la sua autorità, ma con quel
comportamento non sarebbe andato da nessuna parte.
Hikari non era Ace.
Si schiarì la voce, tornando ora definitivamente serio,
mentre lei lo guardava ancora contrariata per quelle frecciatine idiote
che gli aveva rivolto.
“L’hai combinata grossa” le
comunicò arrivando innanzi alla porta della camera-studio di
Shanks.
La mora si fermò, sollevando lo sguardo
sull’amico: “Non sono riuscita a contenermi, mi
dispiace”.
“Ho visto”.
“Cosa stai cercando di dirmi? Che Shanks è
incazzato come uno squalo bianco”?
L’uomo si avvicinò stringendole le spalle con le
mani: “Esattamente. Io ho capito perché
l’hai fatto. E non è stato solo per quel che
è successo ad Ace, ma per tutta la situazione che quel
Marine ha creato snocciolando la questione al ragazzo” prese
una pausa, mentre la donna lo guardava rapita “Questo
però Shanks non l’ha capito. Sai
com’è fatto… Io non dico di abbassare
la testa e subire la lavata di capo, che sicuramente meriti. Ma fatti
valere” concluse, lasciandola andare.
Hikari prese un profondo respiro: “Ben… Lo so che
è una situazione disastrosa, ma cercherò di
impegnarmi lo stesso. Però, se lui dovesse calcare la mano,
sappi che io non mi faccio problemi a mandarlo al diavolo”.
Il vice sollevò il sopracciglio: “Ricordati che
sei sulla sua nave”.
“Non sono certo io che gli ho chiesto di tenermi a
bordo”.
“Touché” replicò al volo,
poggiando la mano sulla maniglia: “Che si aprano le danze,
allora” sospirò sarcastico.
Entrarono nella stanza e trovarono subito Shanks in piedi, innanzi alla
scrivania, il mantello abbandonato sullo schienale della sedia, la
camicia con i primi quattro bottoni aperti e la manica arrotolata e
fissata da una sottile spilla da balia appena sotto a quel che ne era
rimasto del suo braccio sinistro.
Una strisciata rossa, anche se appena accennata, dominava il lembo
destro del colletto, mentre la ferita al volto aveva smesso di
sanguinare.
Il Rosso fece un cenno col capo al suo vicecapitano, intendendo di
sedersi alla scrivania, accanto a lui stesso: Ben si mosse composto,
accomodandosi con le mani incrociate sul ventre.
“Siediti” le disse Shanks, con un tono che non
ammetteva repliche.
- Bene, inizia il
processo – sospirò
sarcasticamente e mentalmente Hikari, prendendo posto.
Il capitano aprì il cassetto della scrivania e prese il
giornale del Grande Blu, estraendone un foglio: “Stamani
è arrivato il quotidiano, con dentro questo” e gli
porse la locandina con la taglia.
Hikari buttò subito l’occhio sulla taglia,
divenendo pallida come un cencio.
“Sì, sono 180.000.000 di testoni. Ma non
è quello il problema” proseguì con un
tono cavernoso “Guarda il trafiletto sotto l’avviso
‘Dead or Alive’ ”.
La mora abbassò lo sguardo sulla scritta e notò
una pesante incongruenza: “Ciurma di Shanks il
Rosso?” proferì a bassa voce, per poi guardare in
faccia l’uomo innanzi a sé “Ma che
significa”?!
Shanks sorrise amaramente: “Che si sono presi la
libertà di occultare quello che è successo alla
Sede Centrale, affibbiandola a me, asserendo che tu fai parte della mia
ciurma e non dei Rivoluzionari” commentò
compiaciuto “Se noti, la foto della taglia è in
abiti ordinari, non in divisa”.
“Figli di puttana…” proferì
gelida, stringendo il foglio con foga.
“Li hai fatti incazzare parecchio”
replicò Ben, accendendosi una sigaretta e sbuffando una
nuvoletta di fumo a lato.
“Vedo”.
Shanks portò la mano sotto il mento, guardandola
intensamente e facendole venire i brividi: “Ricapitoliamo la
situazione, Hikari, perché voglio che tu mi stia bene a
sentire” e prese una pausa, mentre vedeva che
l’espressione di lei indurirsi a causa della sua presa di
posizione.
“Ho fatto visita al Commodoro, in infermeria e ho visto in
che razza di condizioni l’hai ridotto. Lucas ha fatto un
miracolo per rimetterlo a posto, dopo tutta
quell’agalmatolite che gli hai tranquillamente sparato in
corpo”.
“Se lo meritava” lo interruppe gelida, ma per poco
non gli venne un infarto, quando vide il Rosso sbattere la mano
prepotentemente sul tavolo e guardarla in una maniera che definire
incazzata era un eufemismo.
“NO! Non funziona così, cazzo!”
esclamò livido di rabbia, alzandosi e raggiungendola
dall’altra parte del tavolo. La prese per un braccio, ben
poco delicatamente, e la fece alzare.
Ben si era limitato a sgranare gli occhi, ma Shanks gli aveva rivolto
uno sguardo che assicurava il fatto che non le avrebbe fatto nulla,
solo calcato la mano.
“Fai tanto il culo ad Ace perché agisce solo in
base all’istinto, ma tu non sei da meno! L’hai
quasi ammazzato!” ruggì stringendole il braccio.
Voleva terrorizzarla per farle dare una calmata, ma non sapeva quanto
fosse cambiata la sua ex.
Dieci anni prima avrebbe provato a ribattere timidamente, ma si sarebbe
ammutolita all’istante vedendo quel suo sguardo
agghiacciante: non era una questione di haki, era una questione di
soggezione che lui sapeva metterle addosso quando decideva che era lui
a dover comandare la situazione.
Ma Hikari ora era diversa e quegli anni passati in Marina adesso
volgevano in suo favore.
“HAI IDEA DI COSA HA CERCATO DI PROVOCARE?!”
urlò in risposta, riprendendosi il braccio con un pericoloso
strattone “Io lo ammazzo sul serio se ci riprova”!
“UN PAIO DI COGLIONI, HIKARI!” replicò
con veemenza, caricando l’haki e rovesciandoglielo addosso. E
non ci andò per nulla con calma, anzi, forzò
parecchio, tanto che anche Ben si alzò in piedi e accorse in
aiuto della donna, che in quel momento era con le spalle al muro, la
mano del Rosso appoggiata sul legno vicino al suo orecchio e il suo
sguardo furente piantato su di lei.
“Shanks. Piano” parlò con calma, ma con
tono sicuro.
“Ben, siediti. E’ un ordine”
proferì lui, senza dare chance al moro che si risedette, ma
sulla scrivania, così da averli a distanza minore.
Il Rosso tornò ad occuparsi della donna, che in
quell’istante era inchiodata alla parete e sorreggeva lo
sguardo dell’uomo con la rabbia di sapere di essere in netta
inferiorità. Ciò nonostante caricò
anche lei il suo haki, in risposta.
Shanks sgranò gli occhi, sentendo quelle lame invisibili
pronte a colpire.
“Se osi farlo, sappi che non ci andrò leggero come
ci sono andato con il tuo amico” le sussurrò quasi
sulle labbra, mentre lei era tesa come una corda di violino,
consapevole del fatto che faceva sul serio, della pericolosissima
vicinanza con il suo viso, ma anche intenta a difendere la sua
posizione.
“Posso sempre assorbire il tuo, ricordatelo”
rispose spavalda, ma di nuovo la mano di Shanks sbatté
violentemente contro il legno.
“HIKARI!” e urlò da increspare
l’acqua dell’oceano “TU NON PUOI
PERMETTERTI DI FARE CERTE COSE SULLA MIA NAVE”!
Ben Beckman nel frattempo era seduto sulla scrivania, con lo sguardo
mesto nel vedere i suoi due migliori amici farsi del male, tanto male,
e per giunta inutilmente. Il suo capitano sapeva che non sarebbe andato
a finire da nessuna parte alzando la voce con lei, perché
lei sapeva bene come farlo incazzare. Il problema stava nel fatto che
proprio perché Shanks s’incazzava le cose andavano
a quel paese.
“Sulla mia nave non si ammazza nessuno. NESSUNO!”
calcò con veemenza, mentre il braccio premuto sulla parete
tremava dal nervoso ed Hikari manteneva il suo sguardo allibito, e
furente allo stesso tempo, su di lui.
L’unica cosa che Shanks voleva fare, perché sapeva
che sarebbe risultata l’unica via da lui attuabile, era
sottometterla. Era la via con più effetti collaterali in
assoluto e che l’avrebbe ferita oltremodo, ma era
l’unica che gli permettesse di mantenere
un’autorità con lei.
“Ho io la responsabilità di Smoker e delle tue
azioni ora, visto lo scherzetto che la Marina ti ha giocato. E sono
incazzato, davvero incazzato, per essere stato preso in mezzo. Quindi
ora qui si fa come dico io, ragazzina, perché sei sulla mia
nave e sotto la mia giurisdizione”.
Hikari nel sentire quelle frasi s’imbufalì e prese
Shanks per il colletto della camicia, spingendolo indietro:
“Stammi bene a sentire Rosso” la sua voce era
sibilante e fredda come un iceberg “Solamente
perché la Marina ha fregato entrambi, non vuol dire che io
faccia parte della tua ciurma! So bene dove vuoi arrivare: stai
cercando di sottomettermi, ma caschi male pirata!” ed era
davvero ferita e furibonda “A me non sottomette nessuno,
CHIARO?! Per chi credi che l’abbia fatto? Per me medesima?!
Ti ho difeso, diamine, ti ho dato ragione, ho tradito la fiducia di Ace
per scopi di interesse mondiale e sappi che, nonostante la
priorità dei fatti, a me dispiace! QUINDI NON VENIRMI A
PARLARE COME SE FOSSI UN MOSTRO, UN’ ASSASSINA,
PERCHE’ NON LO SONO”!
Ancora quelle visioni piene di morte nella sua mente.
“Ne sei proprio sicura?” fu la replica spietata del
Rosso.
“PER LA PUTTANA, SHANKS”!
Questa volta fu Ben ad intervenire sul serio, dando una manata sulla
spalla al proprio capitano, che in quel momento non ragionava per
nulla.
“Smettila di dire stronzate, basta”!
Il vicecapitano aveva visto come quella domanda pungente aveva
completamente sgretolato Hikari. Ben sapeva che lei non ci teneva
particolarmente a far male a qualcuno, ma sapeva altrettanto che per
fuggire, quel giorno, sicuramente aveva fatto un macello che
metà bastava.
Intuiva anche che doveva esserci andata giù con un haki del
tutto fuori controllo e non aveva semplicemente ferito: aveva ucciso. E
questo, di riflesso, uccideva lei.
Per caso, la notte prima, aveva sentito i suoi incubi, le sue urla nel
sonno, mentre era da solo nella camera adiacente, quella di Shanks. Era
stato per poco tempo avvolto nel silenzio della sua cabina, giusto il
tempo che l’amico andasse in cucina e tornasse con una
bottiglia di rhum, ma gli era bastato.
Hikari si era appoggiata al muro, chinando la schiena in avanti, lo
sguardo vuoto, stringendo il proprio braccio con la mano.
Shanks s’accorse della cattiveria totalmente gratuita, ma
fino a poco prima se ne erano dette talmente tante che aveva ormai
sconnesso il cervello.
“Vieni…” disse il moro
all’indirizzo della donna, sollevandola e avvicinandola a
sé.
Shanks li guardò uscire mesti dalla stanza, con la mano
volta a stringersi le ciocche scarlatte e il cuore a pezzi.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro...
Poi sempre avanti -
Buonasera
caVe! ^^
Eccoci
qua con un altro capitolo... Ok, alzi la mano chi prevedeva che
la tranquillità tra Shanks e Hikari durasse e si evolvesse
in meglio per tutta la storia... Non vedo nessuna mano alzata. xD
Ebbene sì, sono di nuovo ai ferri corti. E questa volta si
sono fatti male, molto male. Il problema è che Shanks non
transige sui colpi di testa... E Hikari con Smoker ha esagerato,
secondo il suo punto di vista (e penso anche quello generale, ecco).
E
in tutto ciò, Ben è quello che si viene a
trovare tra i due fuochi - e che vuole bene ad entrambi. E' una
situazione complicata, sì. u_u
Vi
informo che stiamo quasi per fare il giro di boa! *Tutti: "Che?
Solo??!" - Segue suicidio di massa* xD Ebbene sì,
l'avvertimento "long" già espresso in più punti,
non era tanto per dire... xD Non vi libererete facilmente di noi.
Piccolo
avviso: anche questa volta Yu non riesce a recensire. Domani ha
due esami da dare e l'ho sentita per sms di sfuggita. Inutile dire che
stava sclerando. Ho potuto sentire i suoi nervi tramite cellulare. ^^'''
Quindi,
passiamo all'angolino - questa volta solo mio.
@
Red Queen: ciao regina mia adoVatissima! **
Ah, ecco, allora non era solo a me
che la rete dava problemi! Riuscivo
solo a visualizzare EFP e un altro sito. E bon! Pure Google era
defunto! xD Ogni tanto si creano sti buchi spazio/dimensionali che...
Bah. Perplessità.
Comunque, la nave è
piccola e la gente mormora. Azzeccato in
pieno. Ma chi più di tutti sta incollato alla questione, con
gli occhi vigili e attenti, resta Ben. Lui e il suo sesto senso. Shanks
non pensa a vanvera, quando dice che i sentori di Ben sono da mani sui
gioielli. xD Un motivo c'è sempre. Quanto adoro
quest'uomo...
Più che Ace, diciamo che
è Hikari in piena
dipendenza da rapporto sociale, in questo momento. Ed è
intuibile: quasi dieci anni passati da sola. Ora che si trova davanti
ad una persona che tutto sommato le piace, il suo carattere -
benchè all'inizio desiderasse fargli la pellaccia - sta
venendo pian piano fuori. E, venvia, sono carinissimi questi due... xD
A me personalmente fanno morir dal ridere. Non era prevista questa
cosa, all'inizio della storia. E' uscita da sola. ^^
Alla prossima tesoVo. ^^
Un abbraccio e grazie per la
recensione, come sempre puntualissima. **
@Maya:
amoVe... **
Arriverò presto a darti
un parere per la fic. La settimana
prossima apro lo studio medico e teoricamente avrò un po'
più di tempo, stando ferma in un posto solo. Almeno sfrutto
il tempo tra un paziente e l'altro. ^^
Diciamo che... La situazione di
Hikari è più
complicata di come la descrivi. Perchè è vero che
Hikari ha Ben, tuttavia Ben si trova tra due fuochi ed è
difficile amministrare la faccenda, quando hai il tuo migliore amico e
capitano (a cui fai da vice), incazzato come una iena verso la sua ex
ragazza, a cui vuoi un bene dell'anima...
Ace fa parte di un mondo totalmente
distaccato. Se ci fai caso, Ace e
Smoker sono le uniche due variabili assenti nel passato della mora. E
Smoker ce l'ha contro per forza di cose. Quindi il cerchio si stringe.
Se poi aggiungiamo il fatto che Ace ha un carattere socievole, siamo a
cavallo. ^^
Infine, sì... Non me ne
voglia Shanks, che darei un rene per
lui, ma i vicecapitani in questione... Eh, hanno il loro
perchè. **
Un bacio tata, alla prossima!
E grazie per la recensione. ^^
@Ale-chan:
tesoro!!! **
Ce l'abbiamo fatta, hai visto? E
pure stavolta! :)
Duenque, a parte il suo arrendersi
a Marineford, è indubbio
che Ace sia terribilmente simile a Barbabianca come carattere. E'
testone una cosa invereconda, ma soprattutto prende fuoco come l'erba
secca. E ci ricordiamo bene l'accoglienza data a Shanks, sulla Moby
Dick, no? xD Anche se rispetto a questa storia è successiva
ai fatti narrati. Qui Newgate e Shanks, ovviamente, non si sono ancora
incontrati.
Ace è terribilmente
terapeutico per la mora. Ha il potere di
distrarla dalla situazione pesante che regna sul Vento dell'Est, anche
se il problema principale non è propriamente Shanks, ma Ace
stesso e tutto il gran casino che sta succedendo, ecco. xD
Chi ha mai detto che Ben ha un
animo senza macchia? xD L'avete potuto
vedere sia in questo capitolo, che nel precedente... Ben sa essere
bastardo. E tutto ciò lo rende ancor più
terribilmente sexy, ma sto divagando... ** Purtroppo hai potuto
constatare che non è stato Ben ad aver da dire... Ma il boss
in persona. E Hikari questa volta l'ha proprio pagata cara...
Alla prossima patata! Grazie mille
per la rece, al solito. :)
Un abbraccione grande grande!
@Chibi_Hunter:
ciao cara! ^^
Grazie per aver lasciato la
recensione. :) Sì,
effettivamente Ace quando perde la pazienza è capace di
combinare un disastro. E' riuscito a far incavolare tutti. E a far
incavolare il Rosso pare siano capaci solo lui e Hikari - sai, ce ne
vuole! xD Ormai quei due sono i suoi incubi personali... :p
Massì, alla fine Hikari
è una tranquilla... E poi
è affezionata ad Ace, benchè lo conosca da poco
tempo - anche se è una vita che ne segue i movimenti, per
conto di Dragon. Non potevano non fare pace.
Ringraziamo comunque il fatto che
la mora abbia la capacità
di sviluppare un potere rispettabilissimo come l'haki, che diversamente
l'avrei vita dura a tenerlo inchiodato al materasso. xD
Alla prossima cara, un abbraccio! ^^
@Akagami95:
heilà! ^^
Effettivamente sì,
entrambi si sono dimenticati del
piccolissimo dettaglio di essere uno sopra l'altro, in una posizione
che lascia ben poca immaginazione in altri sensi. xD Povera Hikari...
Lei che è così permalosa. Avrebbe voluto
sprofondare nel materasso - peccato che fosse occupato da Ace. ^^'
Ringraziamo Ben per queste scene
esilaranti. :p
Alla prossima, grazie per la
recensione!
Un abbraccio. ^^
@Tre88:
ciao cara, benritrovata. :)
Purtroppo il paragone all'accendino
scarico è tutto
fuorchè fuori luogo... Ace è davvero un acciarino
inservibile. Al massimo può accendere il sigaro di Smoker,
ma non penso sia molto dell'idea di farlo... xD
La nostra mora alla fine
è una tranquilla... O meglio, basta
starla ad ascoltare e non contraddirla, no? xD Ma in ogni caso
è più ragionevole del comandante della seconda
flotta di Newgate, questo senza dubbio. u_u
A Ben, che dici, gliela facciamo
sta statua? xD
Un abbraccio e alla prossima!
Grazie per la recensione. ^^
@Marta-baka-chan:
ciao bakerella! xD
Più che altro per far
ragionare Ace, bisogna percuoterlo
come un tappeto nelle pulizie di primavera. Prima Smoker, poi Shanks e
adesso Hikari. Va già bene che Hikari alla fine deve pur
trattenersi in qualche modo... Voi non avete la minima idea di che
furia possa scatenare se s'incavolasse davvero... ^^'''
Ace, come il suo amatissimo
fratellino, non riesce proprio a ragionare
senza essere impulsivo. Di che ci meravigliamo ormai? xD
E Ben... Il mio adorato Ben... Con
quel pizzico di sadismo intrinseco a
caratterizzarlo. Mi piacerebbe averci azzeccato nella sua
caratterizzazione... Chissà... :)
Alla prossima Baka!
Un bacino e grazie per la
recensione. ^^
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
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Capitolo 31 *** Lacrime ***
Aveva liquidato
Ben velocemente, assicurandogli che stava abbastanza bene per non
frantumare il Vento dell'Est e si era così rintanata
velocemente nella propria cabina.
Non aveva nessuna voglia di vedere anima viva, tanto meno di camminare
per il ponte colmo di gente all'opera per assicurare il buon andamento
della navigazione. Nonostante fosse affezionata a tutti loro, in quel
momento voleva starsene nell'angolo più remoto del pianeta
per tenere alla larga il mondo intero da sé stessa.
Aveva assoluto bisogno di calmarsi e per farlo doveva rimanere in
silenzio - da sola.
Nonostante tutte le buone intenzioni, Ben avrebbe finito per porle
domande e lei in quel momento non voleva rispondere a nulla di
specifico. Se fosse stata in una stanza insonorizzata si sarebbe messa
a urlare e tirare calci alle pareti - come una pazza rinchiusa in
manicomio. Ed era meglio anche per gli altri se se ne stava in
isolamento forzato, altrimenti avrebbe potuto per un nulla dare in
escandescenza.
Come un vulcano lei era pronta all'eruzione.
Quando pensava che finalmente la situazione con Shanks si fosse
tranquillizzata, e se non proprio sistemata quanto meno vivibile, si
ritrovava al punto di partenza. Ripartiva da quando lo aveva risentito
e rivisto dopo dieci anni, perché trattare con lui era
impossibile, quando si metteva in testa di portare avanti una
determinata cosa in un certo modo. E lei odiava quando lo faceva nei
suoi confronti, trattandola come se non avesse altra scelta che
ubbidirgli con la testa china.
Non riusciva ancora a comprendere a dovere che ne era passata di acqua
sotto i ponti da quando l'aveva abbandonata senza uno straccio di
spiegazione, senza nemmeno concederle un addio decente. Lei non era
più la spaesata ragazzina di campagna, aveva imparato a
cavarsela da sola e non si faceva intimidire dai suoi modi.
L'unico effetto che Shanks otteneva trattandola in quel modo era farla
arrabbiare. Oltre a ferirla, con una semplicità devastante e
inaccettabile per lei.
"Maledizione!” imprecò a denti stretti.
Si gettò sul letto chiudendo gli occhi e facendo affondare
una mano nei ricci color pece. Avvertiva la testa pesante sia per la
fatica di trattenere l'haki sia per i mille pensieri che vorticavano
come mulinelli impazziti senza darle la possibilità di
trovare una via di salvezza.
Sapeva di aver sbagliato, di essersi fatta prendere troppo la mano con
Smoker.
Non si trovava in un luogo neutro, ma sulla nave di uno dei Quattro
Imperatori e non poteva certo far di testa sua pensando di passarla
liscia. Era stata consapevole fin dall'inizio di quello a cui sarebbe
andata incontro, dal momento in cui aveva piantato l'ago della siringa
nella carne del Commodoro, tuttavia non aveva saputo farne a meno.
La rabbia che le aveva invaso le vene in quegli attimi era eccessiva
per poterla tenere sotto controllo ed era conscia di essersi
già trattenuta di molto, perché se si fosse
trovata in tutt'altro luogo avrebbe conciato Smoker molto peggio.
E si sentiva stupida anche per l'impulsività dimostrata in
quelle azioni.
Nonostante Shanks si fosse comportato come un vero idiota - ancora una
volta - non poteva negare a sé stessa che si era lasciata
notevolmente prendere la mano. Inoltre aveva pure avuto il coraggio di
far la ramanzina a Ace sull'impulsività, come se invece lei
fosse tanto brava a tenere sotto controllo i nervi.
Ma Shanks si sbagliava se credeva che lei fosse impulsiva quanto Pugno
di Fuoco. Se veramente lo fosse stata, prima, quando avevano parlato,
non se ne sarebbe stata tranquilla limitandosi a rispondergli a tono ma
avrebbe dato sfogo alla parte più nera della sua anima.
In quei minuti l'aveva invasa il fortissimo desiderio di smettere di
trattenere il suo haki sul Rosso, liberando i suoi sentimenti
più negativi - quelli accumulati in dieci anni - per fargli
assaporare almeno un decimo del dolore da lei patito a causa sua.
Si passò la mano sul viso respirando a fondo.
Rimase immobile sul letto concentrandosi semplicemente sulla
respirazione per momenti incalcolabili. In sottofondo udiva il
ticchettio ritmico delle lancette mentre il suo petto si abbassava e
alzava quando l'aria entrava dalle narici per riempirle i polmoni.
"Una doccia fredda" sentenziò.
Velocemente si tolse i vestiti, gettandoli in disordine sul pavimento
della stanza prima di entrare nel bagno.
Aprì il getto dell'acqua gelida, contando lentamente - a
mente - fino a trenta mentre i getti le andavano a battere dietro il
collo, sulla schiena sciogliendo i muscoli contratti per lo stress e i
sentimenti negativi accumulati. Quando il conto alla rovescia fu
terminato, fece scorrere l'acqua calda per tentare di rilassarsi
veramente, nella speranza che il movimento del liquido cristallino e
puro potesse portare via con sé anche i suoi pensieri e
preoccupazioni.
Quando finalmente si fu risistemata e vestita con abiti puliti, si
sentì meglio.
Non fu lei ad andare in contro al mondo, ma al contrario fu qualcuno a
venire a cercarla. Bussarono alla porta mentre ancora i suoi ricci
erano bagnati, così decise di raccoglierli malamente in
un'alta coda prima di decidersi ad aprire al visitatore. Un ciuffo
sfuggiva al nastro e le ricadeva lungo il viso, lungo il lato sinistro
del volto nascondendo lievemente l'occhio.
"Ciao".
Ace se ne stava sulla soglia con il suo sorriso sghembo e il braccio
dietro la testa.
Pareva insicuro, come se non sapesse davvero se poteva stare
lì o meno. Hikari immaginò che probabilmente non
era ancora certo se lei lo avesse almeno in parte perdonato per il suo
comportamento, ma d'altronde lui era pronto ad andare avanti e non
fossilizzarsi.
Infondo, dopo averci pensato e ripensato, comprendeva il punto di vista
di Shanks e Hikari; e visto come lui si era comportato aveva dato
ragione a loro, confermandogli quanto fosse impulsivo di fronte a
qualcosa che non concepiva.
"Senti Hikari, io volevo chiederti scusa per prima" cominciò
interrompendo il silenzio "Mi sono lasciato manipolare dalle parole di
Smoker e ho fatto il suo gioco, andando fuori di testa".
"Già" confermò secca lei, ma poi si
spostò per lasciarlo entrare ammorbidendo l'espressione.
Hikari richiuse la porta dietro di sé per poi andarsi a
sedere sul letto, di fronte a Ace che si era accomodato su una poltrona
a poca distanza. Se ripensava a come si erano salutati poco prima
rischiava di arrossire nuovamente, intanto che l'imbarazzo riaffiorava
debolmente.
"Non c'è bisogno che ti scusi" continuò Hikari
"L'importante è che tu capisca che qui nessuno ti vuole
usare per giocare un tiro basso a Barbabianca, vogliamo solo evitare
una guerra dalle dimensioni catastrofiche".
"Sì, non dubiterò più delle tue
parole".
Lei sorrise debolmente, confortata almeno in parte da
quell'affermazione. Dopo una giornata disastrosa, dopo essersi presa
l'ennesimo colpo basso da parte di Shanks e aver riportato un'ulteriore
invisibile ferita sul cuore, qualcosa di buono, in tutto ciò
che era capitato in quelle ore, c'era allora.
"Tutto bene?" le domandò Ace, sporgendosi in avanti, come a
scrutarla con più attenzione per scovare, tra le ombre e la
luce del suo volto, una risposta prima di udirla.
Ed era chiaro come stesse ora Hikari, glielo scorgeva chiaramente come
se potesse osservare le pieghe della sua anima. Era accaduto qualcosa
nello spaccato di tempo da quando si erano lasciati e la cosa non
doveva essere da poco, anzi, era abbastanza importante da farle nascere
negli occhi un velo cupo ad appesantire il viola.
Hikari spostò lo sguardo lateralmente, in obliquo.
Seppur quando era entrata in camera non aveva avuto il desiderio di
confidarsi con nessuno, ora che aveva la possibilità di
farlo avvertiva che era ciò di cui aveva veramente bisogno.
Prima l'aveva guidata la parte più orgogliosa di lei, quella
che non voleva ritrovarsi nuovamente in lacrime per Shanks, come si era
ripromessa troppe volte senza riuscire a mantenere fede a quel patto
con sé stessa.
"Dopo che tu sei svenuto sul ponte, io sono andata a fare una visita a
Smoker. L'ho ridotto male, facendogli anche un'iniezione di
agalmatolite" spiegò brevemente "Prima, Shanks mi ha
convocata per tentare di spiegarmi che non avrei dovuto comportarmi in
quel modo sulla sua nave, soprattutto dopo che il Governo Mondiale ha
deciso di mettere una taglia sulla mia testa inserendomi nella ciurma
del Rosso".
"Suppongo che non sia stata una discussione tranquilla, vero?" chiese
Ace con tono serio.
Un sorriso ironico, dai tratti lugubri e tristi, incurvò le
labbra di Hikari prima che i suoi occhi tornassero a posarsi sul volto
del ragazzo davanti a lei. Scosse la testa, confermando la supposizione
di lui.
"Per nulla" chiosò "Crede di potermi usare come
più gli fa comodo, senza preoccuparsi minimamente-"
La voce le venne meno improvvisamente. Un nodo alla gola le impediva di
proseguire con calma, tenendo un tono uniforme o quanto meno privo di
eccessive increspature. Ad aggiungersi alle parole senza voce, gli
occhi le si appannarono mentre il sale delle lacrime ancora trattenute
la bruciava e rendevano la visuale sfuocata, appannata.
Come altre volte - tutte quelle in cui ne aveva avuto bisogno da quando
era su quella nave - l'abbraccio caldo e consolatore di Ace
arrivò a stringerla, cercando in quel modo silenzioso di
poterle essere d'aiuto solo con la presenza.
"Hikari?" la chiamò preoccupato.
Ma lei non pareva ancora in grado di parlare, la vide dischiudere le
labbra rosee senza che ne uscissero suoni comprensibili.
Così decise di attendere che fosse lei, una volta finito il
pianto, a raccontargli ciò che la tormentava a tal punto.
La strinse con maggior forza - sempre delicata - al proprio petto. Le
passò una mano tra i bei ricci voluminosi, appena umidi,
tentando di darle un'ulteriore segno della propria presenza, lui era
lì pronto ad ascoltare qualsiasi cosa avesse voglia di
rivelargli.
Finalmente Hikari parve ricomporsi e recuperare abbastanza
autocontrollo, per poter riprendere il discorso interrotto poco prima a
causa dei singhiozzi.
"Scus-"
"No, Hikari, non devi scusarti per nulla".
"Sembro una ragazzina che piange per la prima cotta".
"Sei troppo severa con te stessa"!
La giovane donna sollevò il capo, rispondendo al sorriso del
ragazzo mentre si asciugava il volto usando le maniche della maglietta.
"Nonostante se ne sia andato nel cuore della notte, senza neanche un
saluto, dieci anni fa, non riesco a non amarlo. L'ho odiato con tutte
le mie forze in questo decennio, eppure non riesco a rimanergli
indifferente. E sai qual è la cosa ironica? Riesce anche
adesso a infliggermi nuove sofferenze senza nemmeno pensare a quanto le
sue parole mi facciano male".
Ace cercò di elaborare velocemente una qualche risposta che
potesse in qualche modo alleviare almeno un po' il suo dolore, tuttavia
gli pareva di avere il cervello totalmente incapace di formulare una
frase adeguata.
"Hikari, mi dispiace, ma mi sa che sono una vera frana a elargire
consigli in questo campo".
"Non importa" lo rassicurò lei ridacchiando, riprendendo
un'espressione più serena "Sei stato gentile a rimanere qui,
con me".
"E' stato un piacere, signorina rivoluzionaria" affermò
sfoggiando un sorriso sincero e caldo "Però ora basta
deprimersi! Non ne so abbastanza in amore, però se
è come in battaglia, non dovresti far vedere quanto sei
vulnerabile".
"Hai ragione" annuì la giovane donna con sicurezza.
"Perfetto, allora adesso andiamo a mangiare, che ne dici"?
Hikari scoppiò a ridere, piegandosi in avanti per tenersi la
pancia. Era incredibile come Ace fosse sempre affamato e tirasse fuori
ogni scusa possibile per riempirsi lo stomaco fuori dagli orari
dedicati ai pasti.
La compagnia di Pugno di Fuoco era un vero toccasana per la sua anima,
riusciva a calmarla e distenderla con quel suo abbraccio. Il calore le
arrivava fin sotto la pelle, portando sollievo alle ferire del suo
cuore. E lei non poteva far altro che abbandonarsi a quella sensazione
che le donava un po' di pace in mezzo a mille dubbi, preoccupazioni e
pensieri.
"Eddie non ne sarà felice" commentò infine
Hikari, riprendendosi dalle risate.
"Oh, ma sono certo che, se lo chiedi tu, qualcosa ci darà".
"Ah, ti approfitti di me ora?" domandò risentita la donna.
"Ehi, tu mi hai bagnato la spalla”!
Questa volta toccò a Ace aprirsi in una risata senza freno
per l'espressione imbronciata di lei. La preferiva quando tirava fuori
quel suo lato permaloso, gli dava l'impressione che fosse
più vicina alla sua di età che un'adulta di
trent’anni. Inoltre era sicuramente un ottimo miglioramento
rispetto a prima.
"Solo perché ho fame anch'io per via dello stress!"
acconsentì infine Hikari, alzandosi e sorridendo al ragazzo.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Kom-ban-ua dolcezze! ^^
Eccoci al solito
appuntamento settimanale... Con un po' più di
tranquillità, anche se Hikari ormai è scoppiata.
E non ce la faceva più neanche lei, per quanto possa
sembrare granitica alle volte. Su... Ora ditemi quante di voi avreste
voluto essere al suo posto, eh? Ad improvvisare una crisi di pianto
(Regina, Ale, Marta, guardate che vi ho visto imboscarvi dietro al
divano... Venite fuori! xD)... Eh... Ragazzacce! xD
Vi informo che Yuki...
E' viva. x°D Incasinata con gli esami - sta ancora
terrorizzando i docenti - ma sta bene, tranquille. Tornerà a
rispondere appena potrà, ma state tranquille che non
dobbiamo rivolgerci ai servizi segreti per iniziare le indagini! xD
Bene, direi di passare
all'angolino delle risposte! ^^
- Angolino di
Beatrix -
@Chibi Hunter: ciao
cara! ^^
Diciamo
che, per come sono fatta io, darei piena ragione al Rosso. Solo che ha
- passami il francesismo - cacato fuori dal vaso con quella pessima
conclusione. Il problema è che sti due sono parecchio
uguali... Testoni alla stessa maniera, più che avere il
carattere generale simile - Hikari è un po' più
fredda e riservata di Shanks.
Dal
canto suo, a Hikari non va giù il fatto che l'abbiano
collegata a Shanks per due ragioni: la prima è che il
fantasma del passato dei suoi compagni di vita, ritorna in maniera
terrificante; seconda cosa - e spero l'abbiate capito ^^ - le dispiace.
Le dispiace creare casini a Shanks. Ora come ora non l'ammetterebbe
mai, comunque, visto il caratteraccio che si ritrova. xD
Infine
Ben... Il serafico Vice. Sì, ci sa fare con le bombe
innescate, ma se si impegna riesce anche ad essere un bastardo
allucinante! xD
Alla
prossima cara! Grazie mille per i complimenti e la recensione! ^^
Un
abbraccio.
@Akagami95:
buonasera caVa. ^^
Sì,
indubbiamente se fosse stato Shanks a trovarli uno sull'altro e non
Ben, altro che discussione accesa e cazziatone per la faccenda di
Smoker. Il Vento dell'Est sarebbe saltato definitivamente in aria. ^^'
Cosa che... Ecco, cosa che non è successa nella seconda
parte per il semplice motivo che Ben ha un qualcosa denominato come
cervello. ^^' E Smoker, beh, ha fatto il suo sporco lavoro via, cosa
che un Marine doveva comunque fare. Ha un orgoglio anche lui, anche se
con tutte le mazzate che gli han dato avrà cominciato ad
incrinarsi. xD
Grazie
per la recensione cara!
Un
abbraccio e al prossimo capitolo. ^^
@Maya: amoVe... Ciao
cara! **
Saluti
marziani e con le antennine, innanzi tutto. xD Felice che ti sia
piaciuta la parte tra Ben ed Hikari. Sai, Ben è uno dei
pochi eletti che può permettersi di prenderla in giro... E
sappiamo bene come e quanto sia suscettibile la mora. ^^'
Ovvio
è che la cosa doveva precipitare... Sennò che
gusto ci sarebbe? No, quei due non ce la possono fare a discutere con
calma. Non in questo momento, non con tutto l'irrisolto alle loro
spalle. Hikari vorrebbe aprirlo come una mela, ma sa che non ce la
farebbe mai. Mentre Shanks... Il Rosso sa essere un disastro a volte...
Però... Quando si tratta di Hikari non ce la può
fare. ^^''' Obiettivamente Hikari ha esagerato, e questo tengo a
sottolinearlo. Perchè poteva evitare di ridurre il Commodoro
in quello stato, tuttavia il Rosso ha fatto una di quelle uscite
infelici che... Mamma mia.
Poi,
è ovvio che Hikari, permalosa com'è, non se ne
sarebbe stata zitta. Cioè, non sta zitta nei confronti del
suo capo - che non è l'ultimo dei santi xD - figuriamoci
verso il suo ex, in quei termini. xD
Ci
tengo a dire che la frase su Hikari e le Mary Sue è il
complimento più bello che qualcuno mi abbia mai fatto.
Grazie. Grazie di cuore, perchè io e Yuki ci siamo fatte
tantissime seghe mentali su questo punto... Perchè purtroppo
basta inserire un pg nuovo e - tac - subito etichettato come MS. E'
frustrante, soprattutto quando tutto il lavoro va a farsi benedire per
questo clichè. ._. Ancora grazie, Maya, davvero.
Infine,
su Ben penso non sia neanche più necessario esprimersi: alla
fine comanda lui. xD E' monumentale. **
Alla
prossima cara: spero di riuscire a tornare a recensire. Purtroppo
riesco a malapena a trovare il tempo per uppare i capitoli e
rispondervi. T_T
Grazie
ancora per tutto. Un abbraccio! ^^
@Red Queen: Regina
mia, ossequi. u_u
Ciao
cara! xD
Credi
davvero di essere l'unica a trovare sexy Shanks quando sta incavolato
come una faina? xD No, ma dico... Avrai capito un po' la mia
personalità e le crisi ormonali, pericolosamente simili alle
tue no? xD Che quando scrivevo il capitolo mi sentivo pure in colpa per
come stava trattando Hikari, ma concludevo sempre con "Sì,
vebbè, ma bono l'è bono, non c'è
niente da fare". ** Ti capisco caVa, ti capisco...
E...
Quella frecciatina è tale, hai centrato il punto. :p Ottimo
spirito di osservazione. :)
Per
quanto riguarda Ben... Ecco... Ormai viagga con la faccia rassegnata.
E' impossibile determinare chi esageri realmente tra quei due,
perchè si danno veramente da fare per farsi del male e per
alzare i toni, ma la cosa sicura è che a Ben gli dovranno
fare un monumento. Peccato che sia adattissimo al ruolo di consigliere,
perchè a quest'ora me lo vedrei come capitano. E secondo me
se uno così è messo lì, anche
nell'opera originale, un motivo c'è.
Se
iniziasse mai a sclerare lui, a parere mio filerebbero tutti quanti
dritti dritti. xD
Alla
prossima caVa, grazie per la recensione!
Un
abbraccione! **
@Ale-chan: ciao
patata! ^^
Indubbiamente
è una grossa crepa, questa che si è causata tra
Shanks e Hikari. Da parte sua Shanks ha ragione, siccome siamo in un
momento delicatissimo e lui ricopre un fulcro di tutto il quadro di
equilibri mondiali. Diciamo che già ci sono abbastanza
scazzi tra pirati e marina: se scappa la notizia che un Commodoro
è stato fatto fuori sulla sua nave, capisci bene che casino
succederebbe no? In ogni caso, sappiamo com'è fatto...
Shanks è buono, è caro, ma con Hikari il suo
sangue freddo proverbiale va a farsi benedire... Purtroppo lei
è anche brava a farlo arrabbiare. ^^''' E ho idea che quando
Shanks si arrabbia, sono in grado di scappargli anche cattiverie come
questa... E, credeteci, si sente terribilmente in colpa. Oltre ad
essere terribilmente geloso - ormai è palese la cosa. xD
Più
che una nota di merito, a Ben dovrebbero fare una Divina Commedia. :p E
pensa - nell'eventuale realtà della cosa - come è
brutto trovarsi tra i due fuochi... Non lo invidio, per nulla!
Ora...
Da come avrai potuto leggere, Ace potrebbe avere un ruolo
determinante... Chissà! ^^ E' ancora lunga la storia,
sì sì... E sono curiosa di vedere le vostre varie
reazioni - sì, perchè credi davvero che le
sorprese siano finite? xD
Un
abbraccio cara, grazie per la recensione!
Un
abbraccio! ^^
@Sachi Mitsuki: ciao
cara!
Tranquilla...
Ti capisco per i tempi. Io sto incasinata forte, lassa
stà... ._.
Meno
male che Ben c'è. Davvero. Sennò a quest'ora
sarebbero delle meravigliosissime boe galleggianti nella Rotta
Maggiore. xD
Un
abbraccio e alla prossima!
@Tre88: ciao cara!
Ben
se le fabbrica da solo le sigarette. Non lo sai, ma sul Vento dell'Est,
c'è una piantagione di tabacco sulla coffa dell'albero
maestro. E tu che pensavi che sulla coffa ci stessero le sentinelle ad
avvistare le isole o le navi nemiche, eh? No, invece c'è Ben
che coltiva. xD
Mettere
da parte l'orgoglio? Shanks e Hikari? xD Ma manco sotto tortura...
Cioè, li hai visti? xD Sti due sono peggio di un'intera
sezione d'asilo nido... E purtroppo ora le cose si fanno veramente
pesanti... Un po' mi sento in colpa se devo essere sincera... ^^'
Un
abbraccio e alla prossima!
Grazie
per la recensione. ^^
@Baka-chan: Marta
caVa, la mia bakuccia preferita! ^^
Sta
cosa di Hikari messa nella ciurma del Rosso, la capirete nei capitoli
futuri... Soprattutto quando farà ritorno un certo
personaggio che ora pare disperso. :) Ma c'è e si sta dando
ben da fare - e no, non è Dragon. :p
Diciamo
che la situazione è ben incasinata, tra quello che succede
sulla nave e quello che succederà più avanti.
Insomma, non siamo per le fic tranquille e penso tu l'abbia capito. xD
Perdonaci
se interrompiamo sempre sul più bello. Quella è
anche colpa di Yuki... E' lei la gemella cattiva tra le due, io non
c'entro - come no. xD
Un
abbraccio e alla prossima! ^^
Grazie
per la recensione. :)
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
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Capitolo 32 *** Colpi bassi ***
CAPITOLO
32: COLPI BASSI.
(Parte I - Soundtrack:
Day - O (Banana Boat) - Henry Bellafonte)
“No,
sul serio, lasciatelo dire: sei un
idiota”.
Ben era appoggiato alla parete, con le braccia conserte, la sigaretta
fumante che pendeva dalle labbra: più ci pensava,
più scuoteva la testa incredulo.
“Ma dico io! Ci sei stato un anno insieme. Sarà
passato del tempo, ma la conoscerai no”?
Shanks, dal canto suo, se ne stava semi-sdraiato sulla sua poltrona, i
piedi appoggiati sul tavolino basso, un bicchiere di rhum tra le mani.
Con sguardo depresso si stava guardando la punta delle dita.
“Oooh, sicuro, quelle infradito sono davvero interessanti
capitano… Ma mi stai ascoltando?!”
proseguì Ben, prima con tono ironico, poi alzando la voce.
Il Rosso si girò verso l’amico, facendo oscillare
le ciocche vermiglie che gli incorniciavano il viso. Sospirò
rumorosamente.
“Mi sono comportato da stronzo, lo so”.
“Ah, meno male che almeno te ne rendi
conto…” commentò il vice, sbuffando
l’ennesima nuvoletta grigia.
“Ben” parlò con un tono basso e
leggermente sommesso “Potrai ripetermelo fino a che le mie
subdole membra cadranno ed io ti darò ragione da qui
all’eternità, anche se odio darti
ragione” fece una pausa, mentre il vice lo guardava con il
ciglio alzato e un misto di appagamento e incredulità
“Ma non ci riesco”.
Il moro si mosse verso di lui, riempiendo il bicchiere di liquido
ambrato e sorseggiandolo per un interminabile istante: “Hai
fatto una promessa o sbaglio”?
Shanks abbassò lo sguardo, arruffandosi i capelli e
rumoreggiando: “Non credevo che fosse così
difficile”!
Ben ringraziò il suo sangue freddo che gli impedì
di spaccargli la faccia: “Per la puttana!”
ringhiò appoggiando il bicchiere sul tavolo “Sei
uno dei Quattro Imperatori del mare, Shanks, non uno sbarbatello! Hai
sempre lottato per quello che volevi e l’hai ottenuto. Ora,
non venirmi a dire, perché non ci credo, che è
così difficile sistemare le cose con Hikari”.
Il Rosso lo guardava con gli occhi sgranati, velati da
un’ombra di rassegnazione.
“Abbiamo lottato contro la Marina tutta la vita. Abbiamo
affrontato quelli che definiamo colleghi sbagliati con tutte le nostre
risorse e siamo sopravvissuti. Abbiamo sfidato Ammiragli,
Viceammiragli, Contrammiragli, Servizi Segreti, abbiamo anche sfidato
le leggi della fisica portando i nostri corpi oltre
l’immaginabile… E siamo ancora qua”.
“Non è paragonabile, Ben”.
“Ti stai rammollendo, capitano…”
ribatté con una punta di delusione l’amico,
provocando un dolore sordo al cuore di Shanks.
“Se solo tu lo volessi…”
continuò, incapace di fermarsi “Se solo tu
riuscissi a mettere da parte quel tuo fottutissimo orgoglio del cazzo,
capiresti la situazione. Il rispetto, lo sai meglio di me
perché sono parole tue, si guadagna, non
s’impone”.
Shanks lo fulminò con lo sguardo e il vicecapitano
capì di stare pattinando sul filo del vaffa:
“Se Hikari vuole rimanere su questa nave, deve portarmi
rispetto. Deve stare alle mie di regole, non permettersi di fare il
cazzo che vuole”!
Parlò tutto d’un fiato, mentre Ben lo guardava
cercando di mantenere la calma, senza pensare che l’umore del
suo capitano stava pericolosamente oscillando tra il nervosismo e
l’isteria: “E’ proprio qui che ti
sbagli”.
“Cosa intendi”?
“Shanks… Hikari non fa parte della nostra
ciurma”. Il Rosso serrò le labbra e un lampo
percorse i suoi occhi, mentre osservava Ben accendersi una sigaretta.
“Non fare quella faccia, hai capito bene. Hikari non fa parte
della nostra ciurma, come non lo fa Ace, né Smoker.
Checché ne dica la Marina, Hikari è una spia di
Dragon che si è ritrovata nella merda fino al collo e che ha
trovato rifugio sulla tua nave” prese una pausa soffiando una
nuvoletta di fumo che presto si dissolse nella stanza.
“Hai mai chiesto ad Hikari come ha fatto ad incontrare
Dragon? Hai mai chiesto il suo parere sul trovarsi sulla tua nave,
nonostante lei te ne sia grata? Le hai mai chiesto se le farebbe
piacere stare con te, con noi”?
“Ma questo cosa c’entra?!”
obiettò Shanks, ignaro di dove volesse volgere il discorso
dell’amico.
“C’entra col fatto che Hikari non è un
tuo uomo. Hikari è stata la tua donna, per non dire che lo
è sempre stata”.
Il Rosso quasi si soffocò con il rhum, tossendo con veemenza
mentre il liquido ambrato gli bruciava la gola. A Ben scappò
un sorriso.
“Ma che idiozie vai dicendo!” replicò
indignato “Se mi odia”!
“Venvia, Shanks. Sei così cieco da non vedere che
Hikari è ancora innamorata di te”?
Ben e le sue riflessioni filosofiche sui rapporti personali.
Riflessioni che riuscivano sempre a mettere Shanks in
difficoltà, sbattendogli in faccia realtà
talmente assurde da risultare, per l’appunto, reali.
“Eh, no, eh? Ora non venirmi a dire che la linea tra amore ed
odio è sottile, perché fatico a crederci. La
linea tra amore ed odio è una spessa muraglia ornata da
cannoni, armi futuristiche e quant’altro puntate sul
corrispettivo rivale” rispose con una nota isterica nella
voce.
Il moro non voleva arrendersi innanzi agli sproloqui del suo capitano,
tanto che un sorriso ironico gli si era dipinto sulle labbra e i suoi
occhi blu brillavano di una luce sinistra: “Secondo te,
perché lei ci sta malissimo quando è costretta a
litigare con te”?
“Perché è fottutissimamente
orgogliosa”!
“Ennò!
Sbagli! Non sono tutti come te, che finché non sbatti il
naso contro un muro di cemento armato spesso tre spanne, non
rinsaviscono! Hikari ci sta male perché, nonostante i fatti,
ti vuole bene. E ti rispetta molto più di quanto pensi,
perché ha il coraggio di dirti in faccia le cose,
anziché far finta di nulla”.
Shanks lo guardò profondamente, infastidito da quel dolore
sordo che continuava a svilupparsi nel petto: “Che sei
diventato? Il suo psicologo”?
“Io so cosa ti manda in bestia di questa storia”
rispose Ben, incrociando le braccia e appoggiando la schiena contro la
poltrona “Non ti da fastidio il fatto che io sappia molte
più cose di lei di quanto tu ne conosca. Ti manda in bestia
il fatto che io e lei ci intendiamo con uno sguardo. Da quando
è qui, abbiamo avuto l’occasione di parlare una
volta sola, cosa credi? E’ solo che tu sei così
preso dall’intento di sottometterla, perché non
riesci a non sentirti una merda quando lei solleva quegli splendidi
occhi nei tuoi. E allora tenti di schiacciarla con la tua
autorità”.
Il Rosso lo stava guardando come se avesse le antenne.
“Ma con Hikari non funziona. E’ questo che devi
capire. Da quando è qua, tutti hanno cercato di metterla a
suo agio. Perfino Ace, che per un momento avrebbe voluto staccarle la
testa dal collo per la faccenda di Newgate, ha capito di che pasta
è fatta. Solo tu – e Smoker, ma è
perfettamente comprensibile la sua situazione –
continui a rivaleggiare con lei, quando lei vorrebbe solo che tu la
trattassi come si deve”.
Shanks rimase con la bocca semi aperta, incapace di ribattere
l’amico con argomentazioni plausibili e convincenti. Si
sentì tremendamente idiota e, come sempre, si
ritrovò a dare ragione a quella faccia tosta del suo
migliore amico.
Sapeva che Ben, nonostante non avesse problemi a fare il maestrino,
stava soffrendo almeno quanto lui per quell’assurda
situazione e sapeva ancora meglio che, continuando su quella linea, ben
presto avrebbe perso la fiducia dei suoi compagni.
Questo perché, nonostante loro gli volessero un bene
inimmaginabile, avevano un ricordo meraviglioso di quella donna dai
boccoli neri, che li aveva rapiti – lui incluso e primo della
lista – con la sua bellezza e con quel suo carattere
problematico, ma che riusciva a farsi voler bene per l’amore
che dimostrava nei confronti di tutti.
Ripensò al loro incontro nella camera da letto del vice,
quando le portò la cena e le sfiorò la mano: si
ricordava di aver sentito un breve sussulto da parte sua, lo sguardo
imbarazzato mal celato da un’espressione ammonitrice.
Perso nei suoi pensieri, che si stavano pericolosamente dirigendo verso
immagini ben poco ortodosse sul cosa Shanks avrebbe voluto farci in
camera con lei, non si era accorto che da qualche minuto Ben lo stava
osservando, in piedi, con le braccia incrociate.
Sollevò lo sguardo su di lui, un po’ timoroso,
paragonabile ad un bambino che guarda la maestra dopo un compito in
classe insufficiente.
“Sposatela e falla finita” sentenziò,
voltandogli le spalle e uscendo, facendolo arrossire oltre ogni limite.
(Parte II - Chapter soundtrack:Charlot the
Harlot - Iron Maiden)
“Incominciamo”!
Ace ed Hikari si erano diretti sul ponte, appartati sulla prua, intenti
ad iniziare l’allenamento. Erano rimasti d’accordo
che la prima tappa consistesse, per Hikari, nel controllare il rilascio
di haki durante uno stress psicofisico. Mentre per Ace,
l’obiettivo era quello di ritornare a rimboccarsi le maniche
nel corpo a corpo, imparando – ahimè –
almeno per il momento a fare a meno del potere del frutto del diavolo.
Non che potesse fare diversamente…
“Non avere pietà di me”
scherzò Ace, prima di muovere i primi passi contro di lei.
Si ricordava bene la destrezza della donna che aveva davanti: era
riuscito solo a ferirla ad una caviglia, utilizzando il suo amatissimo
fuoco. Ma per il resto, Hikari aveva un’agilità
degna di nota.
La mora vide arrivare il pugno sinistro di Ace ad una
velocità abbastanza normale per il personaggio,
tant’è che riuscì a schivare il colpo
con un semplice tocco, stringendo poi il polso e torcendogli il braccio
dietro la schiena.
Si trovava incollata col busto alla schiena di Ace, con il suo braccio
ben stretto tra il suo corpo e quello del proprietario:
appoggiò il mento sulla sua spalla.
“Io non avrò pietà di te solamente se
tu non mi sottovaluterai e farai sul serio” gli
sussurrò nell’orecchio, stringendogli il polso e
aumentando la presa.
Ace si limitò a sogghignare, abbassando leggermente il capo
e chiudendo gli occhi: sentiva il suo delicato respiro sul suo collo, i
riccioli che gli solleticavano la spalla e immaginava il sorrisino di
sfida dipinto sul volto di lei.
“D’accordo”.
Si spostò di scatto verso di lei, spingendola con la schiena
quel poco che gli permettesse di evitare la torsione della spalla e di
riprendersi il proprio braccio: si voltò di nuovo e
caricò una ginocchiata.
Hikari non riuscì a schivare il colpo a causa della
ristretta distanza tra loro due e si limitò a parare quel
ginocchio con entrambe le mani.
Ace, per quanto non fosse più abituato a cimentarsi nel
corpo a corpo, era pur sempre un uomo, con un fisico muscoloso e una
forza degna del nome che portava. Perché nonostante
l’assenza del potere, ogni suo colpo denotava
un’energia particolare, molto aggressiva, bruciante.
Sicuramente non sarebbe riuscita a metterlo a tappeto a suon di pugni,
quindi doveva inventarsi qualcosa di diverso.
Mosse lo sguardo sul viso di lui, che in quel momento si trovava a
lato, le braccia sulle spalle di lei, atto a riprendersi il ginocchio
stretto tra le sue mani: sorrise beffarda.
“Ora t’insegno una cosa”
sibilò, prima di spazzare via con un calcio la gamba di
appoggio del giovane, facendo perdergli momentaneamente
l’equilibrio. Nei successivi secondi, mentre Ace stava per
crollare a terra, torse il suo ginocchio, portandosi a cavallo della
sua gamba e lasciandosi cadere di peso su di lui, immobilizzandolo a
pancia in giù.
Ace nel giro di pochissimo si ritrovò faccia a terra, con la
mora seduta sul suo sedere, le mani atte ad una chiave articolare sulla
sua caviglia.
“AHIA!” ululò non tanto per la facciata
sul legno, quanto per la stretta alla caviglia. Ma Hikari non era certo
una che si faceva impietosire, tanto che aumentò la morsa,
tra i mugolii di dolore del ragazzo.
“Oh, piano, me la stai staccando”!
“Hai solo un modo per evitare che io ti spezzi la caviglia,
cowboy…” commentò divertita e
soddisfatta di averlo messo al tappeto. “Quale parte del
corpo hai libera”?
“Se te lo dico non mi parli
più…” scherzò, cercando di
non pensare al dolore e puntando a distrarla, ma Hikarì
sollevò di poco il suo corpo e successivamente si
lasciò andare di nuovo di peso sul suo sedere:
“Alla prossima battuta idiota ti spezzo la schiena,
Ace!” rispose lei, rossa in volto e sdegnata.
“Va bene…” mugugnò lui,
questa volta però applicandosi nella ‘lezione di
arti marziali’ inscenata sul ponte del Vento
dell’Est. Caricò l’arto inferiore libero
per poi scagliare il tacco verso il viso della donna che, per il
contraccolpo, scivolò di lato lasciando la presa.
“Bravo” sorrise rimettendosi in piedi, mentre Ace
si ricomponeva la caviglia e la guardava storto.
“Mi hai fatto male, lo sai?” si lamentò
con la vocina da bambino, tanto che Hikari non riuscì a
trattenere una risata, prima di lanciarsi di nuovo
all’attacco con un calcio ad ascia.
Ace evitò il colpo spostandosi alla sua sinistra, scivolando
elegantemente sul legno e portandosi in posizione di vantaggio: la
caricò con tutto la sua forza al fianco, gettandosi in un
placcaggio perfetto.
Ricaddero entrambi al suolo con un tonfo sordo. Hikari si
ritrovò supina, stesa sul legno, con Ace sopra di lei che,
repentinamente si era posizionato tra le sue gambe e stava cercando di
immobilizzarle le mani.
Un lampo percorse il suo cervello, quando si ritrovò il viso
del moro a pochi centimetri dal suo: stava trovando la cosa parecchio
eccitante. Sentiva il suo corpo premere sul suo, le mani che
stringevano i suoi polsi con vigore, il suo respiro affannato sul suo
viso.
Rimase talmente impietrita che non riuscì a controllare le
sue emozioni, reagendo alla sorpresa liberando parte
dell’haki.
“Ma ooh!” rispose Ace nel momento che
sentì quelle lame invisibili premere prepotentemente sulla
sua pelle e quel senso di vertigine pervadergli lo stomaco
“Così non vale Hikari”!
La donna si risvegliò da quello stato di catatonia in cui
era caduta con uno sguardo atterrito, il batticuore e cascate ormonali
plurime in tutto il corpo, quando sentì i lamenti del povero
Ace, che, nonostante stesse subendo, non voleva mollare la presa.
Sollevò di poco il viso verso di lui: “Ah.
Scusami…” sussurrò rossa in volto
cercando di non guardarlo negli occhi.
“Mmmh… Va bene” le sorrise, cacciandogli
la lingua, ben intuendo l’imbarazzo di lei. Era sempre
così: quando s’imbarazzava o si trovava in
difficoltà, liberava il suo haki contro qualsiasi cosa. E
quella situazione lo divertiva parecchio, tanto che volle continuare a
giocare sporco, ben sapendo di rischiare la vita.
Si stese ancora di più sopra di lei, avvicinandosi
pericolosamente alle sue labbra, mentre quegli occhi violetto si
sgranavano proporzionalmente alla riduzione della distanza tra i due.
“Pensa se Shanks arrivasse ora sul
ponte…” le mormorò quasi sulle labbra,
lo sguardo nero magnetico nel suo e il sorrisetto classico, quello
sbilenco tipico suo.
“Uhmm-mmm…”
Hikari giurò che il cuore le si fosse fermato e che
respirasse solamente per differenza di pressione interna ed esterna: in
un attimo capì ove Ace voleva arrivare e cominciò
a divincolarsi con tutta la sua forza, cercandolo di scuoterselo di
dosso.
Ma Ace stava ridendo come un ossesso, stringendola ancora di
più e coricandosi definitivamente su di lei, con tutto il
suo peso: “Hikari, per l’amor del cielo, sto
scherzando!” e continuava a ridere
“Dovresti… Ahahahaha! Dovresti vedere la tua
faccia in questo momento! Ahahahahaha! Sei fantastica!” e non
riusciva a controllarsi, mentre lei aveva uno sguardo pietrificante
degno di Medusa in persona, le labbra strette e il viso porpora.
Il moro si risollevò quel tanto che gli bastava per
riguardarla in faccia e per poco non gli partì un embolo
quando si trovò innanzi al suo broncio.
“E fatti una risata, dai! Come sei permalosa...” la
esortò cercando di smettere di ridere, ma sentì
le ginocchia di lei stringersi ai suoi fianchi e premere sempre di
più.
- Wow… Non
così dolcezza, accidenti! –
commentò mentalmente, mentre sentiva le cosce di lei
aumentare la morsa attorno alla sua vita e tentavano di risalire verso
le costole.
Ace guardava divertito e compiaciuto il suo sguardo offeso, le sue
guancie rosse e i suoi incisivi che premevano il labbro inferiore:
“Vuoi stritolarmi”?
“E’ l’unica cosa che posso fare, visto
che non posso smembrarti con il mio haki!”
borbottò piccata, continuando a premere con veemenza, mentre
Ace se la rideva ma nello stesso tempo si lamentava e... Sì,
tutto sommato gli piaceva, gli piaceva eccome sentire il corpo di lei
muoversi e strusciarsi involontariamente sotto il suo.
“Non farmi più discorsi del genere quando
combattiamo, perché potrei vaporizzarti”!
“Ma tanto lo so che non sei incavolata perché ho
tirato in ballo Shanks, bensì perché mi sono
disteso allegramente su di te…
Però…” commentò, mentre il
suo sguardo si andava a posizionare sul suo seno e a lei si drizzavano
i capelli per l’indignazione “Quella maglia di Ben
maschera davvero bene, accidenti!” concluse Ace, prima che
lei riuscisse a liberarsi e che cominciasse a mollargli schiaffi, calci
e pugni a raffica.
Stava per avere un’embolia dalle risate.
“VAFFANCULO ACE, VAFFANCULO!” urlava in preda
all’imbarazzo, mentre lo suonava come un campanaccio, cercava
lo stesso di non ridere anche lei e vedeva che Ace si lasciava
picchiare senza problemi.
“Ma che ho detto?!” fece lui serio, prima di
esplodere in un’altra risata causata dal rossore sempre
più accentuato di lei, per poi cominciare a schivare i suoi
colpi e alla veloce, visto che aveva brandito il manico della scopa del
ponte e stava cercando di sfracassargli il cranio.
Il moro cominciò a correre, tentando di evitare i colpi che,
per quanto non fossero letali e mossi solamente
dall’indignazione di lei, facevano male lo stesso.
“Dove credi di andare ragazzino! Vieni subito qui”!
“Solo se mi fai vedere le mutandine…”
ululò da dietro a dei barili, prima di essere colpito da una
cima in pieno volto. (*)
Scoppiò di nuovo a ridere massaggiandosi la guancia e
scappò a gambe levate quando la vide arrivare con lo
spazzolone.
“TORNA QUI, MALEDETTO!” urlò correndogli
dietro, sotto lo sguardo divertito di Ben che dalla finestra della sala
da pranzo – a quell’ora deserta – aveva
assistito a tutta la scena.
Scosse la testa quando li vide sparire al piano di sotto.
- Le cose si complicano
– mormorò mentalmente, versandosi una tazza di
caffè.
-
TO BE CONTINUED -
(*): chiaro tributo ad uno dei
miei personaggi preferiti, ovvero Brook. Non poteva mancare! xD
(n.d.Bea)
- Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera ragassuole...
Come avrete potuto notare, l'atmosfera di questo capitolo è
volta a farvi... Ridere. xD O, almeno, cerchiamo di farvi ridere...
Serviva un qualcosa di divertente, sennò ci saremmo tagliate
le vene - e se lo diciamo noi che l'abbiamo scritta, figuriamoci i
lettori. ^^' E' stato esattamente il nostro commento.
Bea: "Oh, Yu, guarda che
qui ci si sta a deprimere..."
Yuki: "Eh, lo so, ma non
è che ci siano così tanti spunti per stare
allegri, eh..."
Bea: "Ho capito, ma qua
si suicidano in massa... Urge qualcosa di deficiente".
Yuki: "Lascio fare a te"?
Bea: "Lascia fare a me,
collega" *annuisce convinta e batte il pugno sul palmo della mano"
xD
Bene, dopo questo
delirio spontaneo - non saranno state le stesse parole, ma il succo
è quello - passiamo alle risposte! E Yuki c'è,
stavolta! *Lancia i coriandoli* xD
Alla prossima!!!
- Angolino di
Beatrix -
@Red Queen: ciao
caVissima! **
Ahem...
Diciamo che non
posso dirti di sì o di no, tesoro
mio, sennò non varrebbe la pena continuare a leggere. xD
Shanks è geloso. Cioè, col carattere che ha - e
noi ce lo immaginiamo abbastanza passionale, perchè il Rosso
ci piace così ** - non può rimanere indifferente.
Solo che sai... Sono quelle situazioni in cui ti continui a martellare
i beneamati e non ci puoi fare nulla. xD
Lavorare
sulla
comunicazione, eh? Non vedi come comunicano bene a
mazzate ed improperi? xD Sono ormai dei campioni sia nella
comunicazione verbale che non verbale. ò_ò
Eeeh... La strada è ancora lunga, i vuoti di trama anche,
per cui... A buon intenditor, poche parole. :p
Mi
ha fatto morire sta
cosa della vita domestica: mi sono immaginata
Shanks ed Hikari che si scambiavano un anello con sopra un teschio
pirata e la lista nozze, composta da roba... Allucinante. Dall'ascia
bipenne alle infradito. xD
Ja,
cumpà,
non scusarti per il fangirlismo. Io ci campo su
queste cose, mi divertono e mi fanno stare allegra. E sì,
mia cara, cosa non si perdona ad uno così? Hikari la pensa
un po' diversamente, tuttavia nel nostro immaginario potrebbe anche
attraccare il Vento dell'Est sul nostro fegato che gli sorrideremmo
beate - probabilmente per una colica, ma quel che conta è il
risultato. xD
Alla
prossima caVa!
Grazie per la recensione. :)
Un
abbraccio.
@Ale-chan: ciao
tesorina. **
Ennò,
non
è stato Ben, ma Ace a consolare la nostra rivoluzionaria...
Ma ti spiego anche il perchè - anzi, l'avrai intuito: Ben
doveva occuparsi di Shanks. E per quanto Ben voglia bene ad Hikari, il
suo posto doveva essere quello: sia perchè Shanks
è pur sempre il suo capitano e il suo migliore amico, sia
perchè sapeva che comunque... Qualcuno Hikari ce l'aveva
vicino... Ma Shanks no. O meglio, Ben è la sua unica ancora
di salvezza. :) L'abbiamo pensata così. ^^
Guarda,
Ace ce lo siamo
immaginato come una frana nel consolare le persone, tuttavia
personalmente l'ho trovato dolcissimo... ** Cioè, dai, come
non si fa a volergli bene? ^^ Ti confesso che la personalità
di Ace mi piace molto... Più che altro quella sfumatura che
ha preso da Rufy, l'assere altruista comunque, anche quando si ha
appena litigato o ci sia stata maretta...
Infine,
per la parte
della confessione - ormai senza appigli - i complimenti vadano tutti a
Yuki. ^^ Sinceramente ha fatto tenerezza pure a me. ^^
Un
abbraccio e alla
prossima! Grazie per la rece e per i complimenti cara. :)
@Chibi_Hunter: ciao
caVa! ^^
Figurati...
Guarda, io
con gli impegni sono ai ferri corti. Mi servirebbero le giornate di 48
ore. -_-'
Come
ho già
spiegato ad Ale, c'è un perchè riguardo
all'assenza di Ben. Lui doveva per forza stare con Shanks - anche per
sfogarsi lui stesso xD da come avrai potuto leggere.
Ed
Ace... Alla fine
sarà pure impacciato ed imbranato, tuttavia... Ma
quant'è carino? xD Diciamo che in quel trambusto, il fatto
che Hikari si trovi nella sua stessa posizione, un po' consola anche
lui. :)
Alla
prossima cara,
grazie per la recensione!
Un
abbraccio!
@Tre88: ciao tesora!
^^
Poteva
mancare, secondo
te, un accenno al cibo da parte del moro? Io penso che prima di
addormentarsi, al posto delle pecorelle, conti le fette di torta che
saltano la staccionata. xD Anzi... Ora che ci penso, non le conta
proprio. Semplicemente perde i sensi. xD Non smetterò mai di
ridere innanzi a queste scene! xD
Alla
fine Hikari ha
potuto contare su qualcuno, il che rappresenta una cosa
importantissima. Forse potrà sembrare un po' prematuro il
loro rapporto, ma in un luogo ove non si ha nessun alleato, alla fine -
vuoi o non vuoi - te li devi trovare. E quei due, benchè
abbiano dei caratteri un po' tanto diversi, si completano. :)
Alla
prossima cara!
Un
abbraccio e grazie
per la recensione. ^^
@Maya: Maya, tesoro!
**
Hikari
sa mascherare
bene i suoi sentimenti. Cioè, ne ha fatto di
necessità, virtù, essendo stata letteralmente
obbligata a farlo. Tuttavia... E' umana anche lei. E' una donna - e ben
sappiamo come siamo fatte... Tiriamo, tiriamo, tiriamo, piene del
nostro orgoglio da supereroine e quando arriviamo al punto di non
ritorno... Ci trasformiamo in esseri fragili come la cartapesta. -_-'
Ed Hikari è proprio così. Potrà essere
orgogliosa quanto vuole, testarda, a tratti anche insopportabile... Ma
gli scivoloni ci sono - e sulla nave ce ne sono stati tanti,
troppi se si considerano i tempi ristretti.
E
meno male che ha Ace
accanto... Alla fin fine, Ace ha una personalità che da
energia. Come il fuoco, sa riscaldarti... Ed Hikari ne ha un disperato
bisogno, visto che dall'altra parte ha dei cannoni di azoto liquido
puntati contro. ^^' Non che sia da meno lei, ma sappiamo bene come sia
fatta - parafrasando, non ce la faranno mai quei due. xD
Sì,
ho notato
anche i che Ace sembra il "cucciolo" del gruppo, ma effettivamente
è proprio così. Noi siamo state abituate a
vederlo sempre come "il maggiore", ma il paragone è stato
fatto con i Mugiwara - anche se la differenza di età era
irrisoria, via... Qui sono tutti "grandi". ^^'
Ti
ringrazio al solito
per la recensione e per i complimenti, Maya. :)
Un
abbraccio grande e
alla prossima! ^^
@Akemichan:
Ehilà! ^^
Preciso
subito due cose:
la prima è che l'errore con Ben ci è proprio
sfuggito - quindi grazie. ^^ La seconda è che "sé
stessa" e "se stessa" sono due forme egualmente valide. :) Insomma, la
critica è spaccata su quest'argomento, quindi le han prese
per buone tutte e due, via.
Comunque!
Bentornata
cara. :)
Ammetto
che Ace
l'abbiamo fatto suonare come un campanaccio, ma nel nostro ideale...
Benchè sia il comandante della II flotta di Newgate, l'haki
non l'ha mai sviluppato. E... Si è trovato di fronte il
Rosso. Hikari è un po' una cosa a parte... Il problema
è che non sa usarlo neanche lei il suo potere. Pure Dragon
ci ha sempre trovato qualcosa di assurdo lì in mezzo... E i
mal di testa sono la peculiarità di questo potere - "Evviva"
dirà la mora. xD Più avanti ci saranno molte
parti riguardanti il potere di Hikari... Un capitolo in particolare, ma
ci vorrà ancora un po'. Questo per dirti che sarà
spiegato sicuramente. :)
Se
da una parte Ben
potrà sembrare l'amico bastardo - che in realtà
è così xD - la mora lo riesce a gestire, via... A
parte i travasi di bile continui, ma quando hai come capo uno come
Dragon, fai il callo a qualsiasi cosa. Tuttavia... Shanks resta ancora
una bomba innescata. Non ce la può fare. Lei è
innamorata persa ancora, ma c'è quel piccolo dettaglio -
leggasi catena Himalayana - di mezzo, riguardo alla fuga di dieci anni
addietro. E Hikari... Non riesce a buttarlo giù, ovviamente.
Se poi contiamo che uno è un vulcano, l'altra è
una testa di... ^^' Per ogni passo avanti, ne fanno due indietro. u_u
Infine,
il fatto che Ace
sia l'estraneo... Giova molto alla sua salute. ^^' Perchè
alla fine Ace è l'unico - Smoker a parte - che non c'entra
un emerito col suo passato. Sarà anche il motivo per il
quale si trovi ora a bordo del vento dell'Est, ma qui si fa di
necessità, virtù. :) E dai... Alla fine sti due
sembrano dei bambini delle elementari, alle prese con la prima
amicizia. Io li trovo spassosissimi. xD
Grazie
per la recensione
caVa! ^^
Un
abbraccio e alla
prossima! :)
- Angolino di
Yuki -
@Red Queen:
CaVissima **
Eccomi
ritornata - in
stile ritorno dall'oltretomba - dopo queste settimane infernali. E non
mi danno nemmeno il tempo di riprendermi che iniziano le lezioni - e
lasciamo perdere gli orari che preferisco stenderci sopra un velo
pietoso xD
Ma
veniamo alla
risposta.
Diciamo
che ognuno vede
qualcosa e poi ciascuno di loro la intrerpreta. Più avanti
potrò essere più chiara, ma se le cose andranno
come andranno è perché io mi sono un po'
impuntata su una cosa - anche se, devo ammetterlo, con lo scrivere la
storia le cose sarebbero parse fluide anche se fossero andate in altro
modo, ma all'inizio mi piaceva di più in altro modo xD
Shanks
e Hikari sono
testardi e orgogliosi. Sono due qualità che cozzano
fortemente e quindi è logico che si ritrovino a discutere
spesso. Inoltre, teniamo conto che lei non gli ha mai perdonato
l'abbandono - che alla fin fine, è anche la causa per cui si
è ritrovata a lavorare per i rivoluzionari. Le ha
scombussolato la sua tranquilla vita e ora va avanti a farlo. Sarei
incazzatiella pure io xD Cmq, bisogna guardare le cose oggettivamente,
e sì, pure Hikari ci mette ovviamente del suo in tutto
questo xD
Per
rispondere alla
domanda sul divano: litigerebbero per ore e ore, e poi Shanks, per
metter quiete al tutto, proporrebbe di collaudarli *ç*
Ecco,
pure a me
piacerebbe essere consolata da Ace... ma diciamo che mi farei molto
probabilmente prendere dalla situazione... e... e cos'hai capito?!
triste e sfinita dal dolore mi addormenterei (non mi credi, vero? XD).
Quanto
alla canzone,
sono contenta che anche tu la ami come me **
Un
abbraccio
Alla
prossima
@KH4: ALE *________*
Tesora
mia! Come stai?
Ma alla fine me l'avevi rimandata quella mail che mi era arrivata in
bianco? XD No, perché io non l'ho ricevuta e comincio a
pensare che la mia casella di posta sia maledetta! Rimandamela nel caso
**
Venendo
alla risposta,
ovviamente mi aggiongo al tuo "Io, io, io io, io, ecc" xD
Però, sai quale sarebbe dopo la cosa problematica? Lasciarlo
andare via *ç* E chi lo mollerebbe più
una volta caduto nelle mie grinfie *Muahahahhahaahha*
Bhè,
ovviamente Ace era anche ora che capisse la situazione. E' una testa
calda, quindi, prima di comprendere tutti i pro e i contro ci deve
sbattere con violenza e in questo caso ci ha pensato per bene prima
Shanks e poi anche Hikari. Ma noi lo amiamo anche per questo suo modo
di fare, no? **
Come
hai giustamente
detto tu, quello di cui ha bisogno Hikari è una persona che
le stia vicino e che sia pronto a stringerla quando ne ha bisogno. Non
vuole parole di consolazione, ma la presenza e la certezza che se
cadrà qualcuno cercherà di salvarla ** E
ovviamente è ben felice di aver trovato Ace (e chi non lo
sarebbe? XD)
Un
bacio
A
presto!
@Chibi_Hunter: Ciau
cara!
Rieccomi
anch'io a
risponderti dopo aver dato una maratone d'esami xD
Tranquilla,
ti capisco
bene. Anch'io mi farei consolare da Ace, sarebbe molto... interessante
come esperienza *ç*
Effettivamente
Hikari
avrebbe voluto sbattere in faccia a Shanks tutto quello che aveva
passato, tutto quello che lui le ha fatto passare. Ma per farlo
dovrebbe spiegare anche quello che continua a provare e lei non vuole
dargli quella soddisfazione - è molto orogliosa, e per
questo non sopporta l'idea di essere tanto fragile a causa sua.
Anche
tu pensavi a Ben
come consolatore? Ace la conosce da meno tempo, ma hanno lati
caratteriali simili, e soprattutto il vicecapitano conosce Hikari e sa
che non vuole mostrare quel lato più debole. Invece Ace
pensa solo a farla star bene xD
Un
abbraccio
Alla
prossima ^^
@Tre88: Ehi, ciao ^^
Sono
contenta che il
capitolo ti sia piaciuto **
Ace
è
testardo e si lascia prendere dal momento. Ma alla fine è un
bravo ragazzo, quindi quando sbaglia sa riconoscerlo (essì,
è proprio carino xD).
E'
stato molto dolce a
voler consolare Hikari e nonostante non se ne intenda molto di queste
faccende, ha fatto del suo meglio per poterle far tornare almeno un po'
di buon umore e un sorriso.
Ovviamente,
non si
smentisce e va a mangiare xD
Un
abbraccio
Alla
prossima!
@Maya_90: Tesora **
Eccomi
tornata, sfinita
da questa sessione d'esame xD Voglio una vacanza, non ce la posso fare
altrimenti xD
La
tua analisi di quello
che è Hikari è esatta: è indubbiamente
una donna molto forte, con una personalità che non ama
sottomettersi ed è molto orogliosa; ma nonostante questo,
dentro si porta cicatrici che non sono scomparse e che continuano a far
male. E' proprio per questa bivalenza che mi piace molto Hikari -
scrivere su di lei è stato bello e complicato -, dimostra
tutta la sua umanità e la sua verosimiglianza come
personaggio **
Dopo
31 capitoli,
finalmente almeno ad alta voce si ritrova costretta ad ammettere
chiaramente che ama ancora Shanks - lo ha sempre amato, non ha mai
smesso di farlo in realtà, semplicemente se ne è
dimenticata per riuscire ad andare avanti con la sua vita.
Il
gesto di Ace
è bello e sincero. Non vuole nulla da Hikari, lui e lei sono
gli estranei lì sopra, e questa situazione li unisce e ha
contribuito a creare velocemente la loro amicizia.
Un
abbraccio forte forte
A
presto **
@Akemichan: Ciao
cara!
Ossì,
ti
capisco benissimo xD Dannati esami! Ora non hai voglia di una vacanza?
E invece ci sono le lezioni ç_ç
Allora,
un capitolo alla
volta!
Capitolo
29: Non c'erano
possibilità. Ace nelle sue attuali condizioni non
può materialmente competere né con Hikari e
né tanto meno Shanks. Entrambi possiedono l'haki e Ace
è sprovvisto del suo potere, quindi sarebbe stato
irrealistico dargli qualche chance. La parte di Ben che li becca
è una di quelle che preferisco, quando l'ho scritta non so
bene da che cosa fossi ispirata, ma rileggendola sghignazzavo da sola xD
Capitolo
30: Ben si
diverte a prendere un po' in giro Hikari, ma è una cosa
affettuosa, quasi come se fosse suo fratello maggiore. Effettivamente
è da ammettere che l'imbarazzo di Hikari abbia un che di
cusioso, ma per sua discolpa posso dire che io sarei altrettanto
imbarazzata nella medesima situazione xD Per la frase da chiarire
grammaticalmente mi affido a Beatrix, perché ora non ho
tempo di riguardare xD
Capitolo
31: Un po'
tutte vogliamo piangere sulla spalla di Ace, e come potrebbe essere
altrimenti? Hai sintetizzato molto bene il rapporto tra il signore
delle fiamme - momentaneamente spento - e la nostra rivoluzionaria. Il
loro rapporto è nato quasi per necessità, essendo
gli unici due che non centrano nulla lì sopra, ma questo non
significhi che sia sincero e disinteressato.
Un
bacio
Alla
prossima!!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 33 *** Solo amici? ***
Il raggi
bollenti del sole battevano impietosi dall'alto del cielo sul Vento
dell'Est, costringendo tutti i pirati e gli ospiti a rifugiarsi sotto
coperta o nei rari spazi d'ombra per potersi godere la siesta
pomeridiana.
La calma piatta aleggiava per tutta la nave, intrisa di un senso di
profondo tedio per via dell'ora e del clima. Il suono regolare delle
onde azzurre che si infrangevano contro il legno possente era diventato
la ninnananna accompagnatrice dei sogni degli uomini.
L'unico rumore nuovo, fuori posto in quel momento, era il rumore dei
passi svelti di Hikari.
Era l'unica ancora sveglia, l'unica che non riusciva a rimanere ferma
per troppo tempo nella sua cabina o sul ponte. Insofferente, la sua
mente era andata a rimuginare sopra gli ultimi fatti accaduti e sul suo
stesso comportamento. Con malavoglia, si era ritrovata a farsi un esame
di coscienza - nonostante fosse alle volte difficile per il suo
orgoglio ammettere certe situazioni.
Sbuffò, spostandosi un ciuffo da davanti al volto per
riportarlo dietro l'orecchio.
Con somma fatica, si era ritrovata a pensare che forse Shanks avesse
vagamente ragione sul suo comportamento. Lei non faceva parte della sua
ciurma e non poteva prendere iniziative tanto avventate sulla sua nave,
senza contare che il Commodoro alla fin fine si era comportato come
conveniva al suo ruolo - lei avrebbe fatto la stessa cosa nei suoi
panni.
Ma davanti al Rosso non avrebbe mai ammesso la sua parte di colpa.
- No, con lui no. Ma
c'è qualcun'altro da cui posso andare -
pensò decisa Hikari mentre abbassava la maniglia della porta
con sopra la scritta 'infermeria'.
Cercò con gli occhi d'ametista Smoker sui vari letti
disposti nel locale. L'uomo la stava fissando di rimando, immobile sul
materasso e con tutti i muscoli tesi e i sensi all'erta.
L'espressione del Marine era un miscuglio ben assortito di odio,
sorpresa e disprezzo. Non si aspettava altre visite dopo l'assalto
ricevuto da quella pazza, la quale lo aveva lasciato moribondo sul
pavimento freddo e qualche altra costola incrinata. Senza contare che
ora era nelle medesime - e pessime - condizioni di Pugno di Fuoco,
impossibilitato anche lui ad adoperare il suo potere in modo
soddisfacente.
"Questa volta che cosa vuoi farmi, spia?" domandò acido
Smoker.
Hikari avanzò dissimulando una certa insicurezza.
Ciò che stava per fare era dettato da un insensato senso di
colpa, che avrebbe potuto provare a reprimere invece di andare a
tentare di alleviare in quel modo.
"Semplicemente assicurarmi di non averti conciato troppo male,
Commodoro" rispose, sostenendo lo sguardo, la donna .
"Cosa c'è? Ti preoccupi per un tuo avversario"?
"Bhè, sai com'è, il fatto di essere nemici non
significa ignorare un certo codice di condotta" affermò
Hikari con finta non curanza, alzando le spalle e lasciando il suo
sguardo piantato su Smoker.
Lui, afferrando il doppio senso, sogghignò nonostante fosse
infastidito nel sentirsi riferire certe frasi da una Rivoluzionaria che
aveva fatto l'infiltrata nelle fila del Governo per troppi anni.
Entrambi avevano giocato sporco: lui tentando di provocare
appositamente scompiglio - se non ben altro - sul Vento dell'Est, e lei
riducendolo in condizioni pietose approfittandosi della sua
già non perfetta salute.
"Non mi servono certe lezioni, ragazzina".
"Abbiamo più o meno la stessa età, Commodoro" lo
rimbeccò Hikari, leggermente offesa, voltandosi e uscendo
dall'infermeria.
Si stava dirigendo sul ponte, alla ricerca di un posto tranquillo e
appartato dove poter rimanere fino a quando Ace non si fosse deciso a
svegliarsi per cominciare l'allenamento odierno. E quella volta lo
avrebbe preso a bastonate se si fosse nuovamente permesso di farsi
gioco di lei nello stesso sporco modo del giorno passato.
Avvertì lievemente le guancie assumere una sfumatura
più colorata e si nascose dietro la spiegazione della rabbia
per non essere riuscita a fargliela pagare come avrebbe voluto.
La sua ricerca di un posto appartato venne interrotta quando l'odore
forte e acre del tabacco bruciato le giunse all'olfatto, facendola
fermare di colpo. Ben stava uscendo in quel momento dal una porta con
la sigaretta stretta tra le labbra e la sua solita espressione
imperscrutabile dipinta in volto.
"Dove stai andando?" domandò prendendo tra le dita la
sottile carta bianca.
"Sul ponte a riposarmi un po'" rispose semplicemente Hikari
sorridendogli.
"E da dove vieni"?
La giovane donna incurvò le sopracciglia, lievemente
scocciata dalla raffica di domande poste con quel tono indagatore. Gli
occhi scuri di Ben erano puntati su di lei, fermi e in attesa avida di
avere le risposte desiderate.
"Sei diventato un inquisitore"?
"Mi preoccupo che tutto fili liscio" affermò lasciando
uscire una sottile striscia di fumo che preso si disperse attorno alla
sua figura alta "Anche perché hai un'aria di una che ha
appena fatto qualcosa che non dovrebbe".
"Se questa è una strana tattica di interrogatorio, sappi che
non funzionerà!" sbottò fingendosi offesa e
arrabbiata Hikari, la quale per rincarare la dose gonfiò le
guancie e assottigliò lo sguardo.
Ben abbozzò un mezzo sorriso prima di inspirare nuovamente
una boccata dalla sua sigaretta. Non sapeva affermare con certezza se
Hikari stesse combinando qualcosa di inadeguato, soprattutto
perché dopo dieci anni di doppio gioco doveva essersi fatta
una certa esperienza nell'avere sempre la risposta pronta.
Lasciò perdere in ogni caso quell'argomento.
Aveva altro di cui discutere con lei ora e voleva approfittare dell'ora
di completa solitudine che si poteva respirare sul Vendo dell'Est dalle
due alle tre del pomeriggio, tanto da darle quasi l'aria di una nave
fantasma per quando i suoi abitanti fossero totalmente irreperibili -
se non in caso di necessità.
"Hikari, ti dovrei parlare" esordì pacato.
Da parte sua, la donna, non sapeva come prendere quell'improvvisa
affermazione fatta con tanta serietà. Non riusciva a
immaginarsi cosa potesse riguardare la conversazione che Ben desiderava
intavolare; forse voleva parlarle della discussione tra lei e Shanks
oppure dei piani che avevano per l'immediato futuro.
Eppure, qualcosa nel volto di lui le faceva avere una strana
sensazione. Per istinto, era portata a ritenere che l'argomento sarebbe
stato qualcos'altro - che tuttavia preoccupava non poco il vicecapitano
del Vento dell'Est.
Lo seguì in una stanza appartata di dubbia funzione: ad
arredarla vi era solo un tavolo, un divano e una libreria con volumi
dimenticati e probabilmente mai aperti dalla maggior parte dei pirati
di quella nave. Un posacenere dimenticato sulla superficie di mogano
venne immediatamente riempito dalla cenere della sigaretta di Ben, il
quale si accomodò su una delle sedie facendo un cenno a
Hikari di imitarlo.
"Ben, si può sapere che c'è"?
"Hai fretta?" chiese di rimando il vicecapitano, mostrando la sua
solita aria pacata.
"No... E' che dovrei allenarmi con Ace".
Il mozzicone di sigaretta venne spento nel posacenere di metallo,
andando a far compagnia ad altri cadaveri lasciati lì da
tempo. Quella stanza appartata doveva essere frequentata da poche
persone, forse lì Ben ci portava tutti coloro con i quali
doveva fare discussioni private su problemi non strettamente attinenti
alla situazione politica del momento.
Perché Hikari ne era certa, non si trattava di disquisizioni
intorno alle più efficienti strategia d'attacco e di difesa.
Cominciò a tamburellare con le dita sul tavolo, rendendo
palpabile la sua poca pazienza.
"Per farla breve, Hikari, mi stavo chiedendo se tra te e Pugno di Fuoco
non ci sia qualcosa in più di un semplice legame d'amicizia".
Le reazioni in successioni della giovane donna furono quella di
sbarrare gli occhi, di arrossire e di irritarsi.
Ben aveva già provato a fare una simile insinuazione, ma
precedentemente era fatta con toni più leggeri, quindi aveva
creduto la stesse semplicemente prendendo in giro. Ora, invece, il suo
tono non lasciava dubbi in interpretazione.
E il fatto che lui credesse veramente che tra lei e Ace potesse esserci
una storia era assurdo.
"Non dire idiozie, Ben".
"Vi ho osservati e i miei dubbi non sono campati per aria"
obbiettò con pazienza "Gli sguardi dell'altro giorno non mi
parevano quelli che si scambiano due normali amici".
"Stento a credere che tu possa seriamente solo vagamente pensare una
cosa del genere!" sbottò Hikari.
Non negava che Ace avesse su di lei un certo ascendente.
Anzi, se doveva proprio parlare francamente a sé stessa, non
poteva neanche evitare di ammettere che il ragazzo fosse attraente
nonostante i dieci anni di differenza. Ma il tutto si arrestava a un
piano fisico, Ace sapeva come scatenare in lei reazioni degni di una
sedicenne in piena crisi ormonale.
A livello umano a legarli era un rapporto più simile a
quello di un fratello e una sorella, che quello di due innamorati,
nonostante si conoscessero da pochissimo.
"Perché trovi il tutto così surreale?"
continuò imperterrito Ben.
Gli occhi viola di Hikari si assottigliarono, squadrando male il suo
migliore amico per una manciata di secondi interminabili.
A lei pareva così chiara la motivazione, così
lampante e logica, da farla irritare. Non riusciva a comprendere se
realmente Ben non ci arrivasse o se semplicemente voleva sentirlo
uscire dalle sue labbra per essere finalmente certo - fino all'ultimo
centesimo - della realtà.
E Hikari era irritata proprio perché si ritrovava nelle
condizioni di dover dichiarare ad alta voce qualcosa che preferiva
custodire nell'inconscio della propria anima. Ma sapeva che con Ben era
impossibile quando si metteva in testa qualcosa, e che quell'aria
tranquilla fosse la sua più potente arma in quel gioco di
battute.
"Diamine, Ben! Tu meglio di tutti dovresti saperlo!" rispose acida
appoggiando entrambi i palmi sul tavolo e piegandosi in avanti per
farsi più vicina a lui, dall'altra parte.
"Hikari, le mie intenzioni non sono assolutamente quelle di farti
irritare" cercò di chiarire il vicecapitano "Semplicemente
di sto dicendo che vedo come tu e Ace vi comportate, e questi non
sarebbero affari miei se non sapessi quello che tu provi per Shanks - e
viceversa. Voglio essere certo che il resto del viaggio fili liscio".
La donna increspò le proprie labbra in una smorfia.
Non era certa di aver interpreto correttamente l'affermazione di Ben e
probabilmente ciò glielo si doveva leggere abbastanza bene
sul volto, perché l'uomo continuò ad osservarla
prima di riprendere a parlare.
"Nemmeno a Shanks va di litigare con te, ma il problema con voi due
è che siete cocciuti nello stesso modo. E se credi che per
lui questi anni siano stati una passeggiata, sbagli. Non cadere
nell'errore di pensare di essere l'unica a soffrire e a fare le spese
di ciò che è successo".
Non lo vide alzarsi, i suoi occhi erano fissi sulla superficie di legno
levigato del tavolo, ma udì solo lo stridulo delle gambe
della sedia sfregate sul pavimento.
Si ritrovò a pensare sarcasticamente di preferire la
discussione su una presunta relazione con Pugno di Fuoco piuttosto che
affrontare quella. Era inevitabile: ogni volta che dei sentimenti
contrastanti si andavano a scontrare nel suo petto, lei rimaneva in
balia della battaglia scatenata, incapace di comprendere fino in fondo
che cosa provasse veramente.
Lo aveva odiato così a fondo per tanti anni, avvelenando il
proprio organismo con quell'emozione tanto forte e distruttiva da
arrivare persino ad entrare nei Rivoluzionari - e per quanto credesse
nei loro ideali, non poteva lasciare da parte la constatazione di aver
agito in tal modo per provare a dimenticare il dolore.
Ma quell'odio era solo una faccia di una medaglia che aveva solo
voltato per nascondere l'altra realtà: quella più
vera e immediata. Nonostante i dieci anni lontani, nonostante le
incomprensioni e nonostante il modo orribile in cui l'aveva piantata in
asso, lei lo amava ancora.
Ed era proprio quella la ragione fondamentale - l'unica - per cui era
certa di non provare nulla di serio - in senso prettamente sentimentale
- per Ace. Il suo cuore era già di Shanks e nessuno avrebbe
potuto prenderne il posto.
E Ben lo sapeva.
Lui si stava preoccupando per lei e per il suo capitano, mettendola in
guardia da colpi di testa che avrebbe potuto fare - ferendo tutti,
senza eccezioni.
"Va ad allenarti" la richiamò alla realtà l'uomo
appoggiato allo stipite della porta aperta "E cerca di non farti
mettere sotto, eh"!
Hikari gli rivolse l'ennesima occhiataccia, ma Ben se ne era
già andato e così non ebbe modo di domandargli se
avesse un doppio senso anche quell'ultima affermazione detta con tono
divertito.
Si alzò di scatto anche lei, allontanando quei pensieri
pesanti e opprimenti, per cercare di guardare con mente lucida e fresca
agli esercizi che l'attendevano. Alla fine il suo riposo pomeridiano
era andato a farsi friggere tra una cosa e l'altra, quindi sarebbe
stato sicuramente meglio per Ace non provocarla troppo.
Altrimenti sarebbe stata lei a dare in escandescenza.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Ma buonasera! ^^ Eccoci
di nuovo al classico appuntamento
settimanale... Con un interrogatorio coi fiocchi. xD Questa volta Ben
non è riuscito proprio a starsene in disparte, andando
dritto al sodo. Immaginatevi solo i pensieri - ovviamente non scritti -
di Hikari. ^^' Sì, l'avrebbe voluto strangolare. u_u
In ogni caso, era anche
ora di affrontare l'argomento. E chi meglio di
lui? xD Tra l'altro, non avete idea di quanto piacere ci facciano i
complimenti ricevuti verso questo personaggio - a me in particolare,
visto che ci sono affezionatissima. :)
Grazie mille! ^^
Bene, direi che
è ora di passare all'angolo delle risposte.
^^
-
Angolino di Beatrix -
@Ale-chan: ciao
tesoVa! **
Sono
felice che ti sia piaciuta la presa di posizione di Ben. ^^
Personalmente, come scritto nell'angolo personale, lo adoro come
personaggio e mi piacerebbe davvero averci preso quanto alla sua
personalità. Dopotutto Ben, un po' per carattere e un po'
perchè è il migliore amico di Shanks, se lo
poteva permettere. Ovvero, lui è l'unico che si
può permettere davvero di trovare qualcosa da dire - e anche
di insultare xD - il Rosso. Anche perchè ha sempre ragione.
u_u Ci prende sempre, non importa come, perchè, quando. Lui
può. xD
Quanto
ad Hikari ed Ace... Eeeh... Questo spezzone con Ace ed Hikari
avvinghiati l'abbiamo messo e per ragion di trama, e perchè
volevamo sfasarvi gli ormoni: come si fa a rimaner sani innanzi al bel
signore delle fiamme - spento xD - che si dedica al corpo a corpo.
Contando il fatto che lo fa da svestito - non so se Oda ci voglia bene
o male, tra lui, Smoker, Mihawk e Shanks. Tante, troppe grazie. ** Ma
infondo... Ormai siamo abituate all'emorragie al naso. E ne vale la
pena. xD
Infine...
Per tutto il resto, chissà. Mai dare per scontato
qualcosa, no? :p
Un
abbraccio e alla prossima! ^^
Grazie
per la recensione!
@Red
Queen:
SQUEEEEE... xD
Sti
starnazzamenti mi fanno davvero sbellicare - forse perchè
siamo sulla stessa lunghezza d'onda. Soprattutto sul tema Ben e Shanks
- sì, perchè Ace ve lo lascio, tranquille. xD
Indubbiamente
un po' di roba leggera ci voleva, anche perchè - come
già detto - stava diventando pesante l'atmosfera. E poi, oh,
su di una nave se non si stempera la situescion, si esce di testa. O.o
E se Ben si diverte ad infierire sul suo migliore amico, che porta un
muso degno di un moccioso di sei anni ultimamente xD, Hikari... Beata
Hikari, sì, sono d'accordo. xD
Ma
vedrete che anche Shanks avrà il suo momento di gloria...
Non demordete. Prima o poi rinsavirà, via. xD Non possiamo
trattarlo male per tutta la storia, suvvia... E notare che è
il mio personaggio preferito. xD
Quanto
a Capitan Giustizia, guarda... Ridotto com'è per ora se ne
starà buono - voglio dire, non che abbia altre opzioni. xD
E' riapparso in questo capitolo però, con tutto il suo
famoso buon umore! xD
Alla
prossima caVa! Grazie per la rece ed un abbraccio! ^^
ps:
la citazione a Sparrow, benchè non citata, era d'obbligo. **
Sant'uomo!
@Chibi
Hunter: ciao
caVa! ^^
Oh,
vedo con piacere che Ben continua a fare strage. ** Dobbiamo fare
qualcosa per l'orgoglio di Shanks... E' ridotto in mille pezzi, ma non
lo ammetterà mai. E sì, è geloso come
una bestia... Per quanto possa sembrare assurdo è
così, anche se c'ha il codone di paglia - e ovviamente
nessuno si risparmia nel farglielo notare. ^^'
Un
po' mi fa tenerezza il Rosso... E non solo perchè vorrei
essere lì a consolaro - anche se probabilmente mi
snobberebbe alla grande. xD
Quanto
all'allenamento... Eeeh, davvero. Noto con estremo piacere che quella
parentesi "tecnica" - e bollente - vi è piaciuta proprio
tanto. E sì, a chi non piacerebbe stare al posto di Hikari?
** Altro che emorragia al naso. Embolo diretto! xD Anche se penso che
chi si stia divertendo di più sia Ben. Oh sì.
Finalmente qualcosa da fare sul Vento dell'Est. xD
Alla
prossima cara, grazie per la recensione! ^^
Un
abbraccio!
@Tre88: ciao
tesora! ^^
Nel
mentre che chiamo l'impresa edile per fare il monumento a Ben, in stile
Statua della Libertà xD, ti informo che Ben sa essere
più pungente - e bastardo - di così. E diretto
anche. Guarda questo capitolo, roba che ti farebbe andare dritta in
analisi se solo non avesse una cosa chiamata coscienza a fermarlo. ^^'
Dopotutto
è una delle persone più intelligenti di OP. Hai i
suoi punti di forza - sexy all'inverosimile per me. **
Quando
Ace tornerà ad usare il fuoco mi chiedi? Molto, ma molto
più avanti. Conta che in tutto sarà passata quasi
una settimana dalla partenza da Mistral. ^^ Deve aver tempo di smaltire
la tossina, così come il overo Commodoro - che se
l'è passata peggio.
Grazie
per la recensione cara e alla prossima!
Un
abbraccio! ^^
@Akagami95: ciao
cara! ^^
Guarda,
Ace sarà anche un bravo ragazzo... Ma penso sia anche molto
malizioso. :p E meno male, direi, sennò noi non staremmo qua
a crogiolarci e squittire senza ritegno - a volte me ne vorgogno pure.
xD
Le
cose si complicano? Chissà. :) Ora come ora Ace sta giocando
alla grande, anche per passare il tempo. Su di una nave in navigazione
non è che ci sia tanto da fare... ^^' E poi la
permalosità di Hikari lo fa divertire. xD
Grazie
per la rece! Alla prossima! ^^
@Akemichan: hola
tesoro! ^^
Dunque!
Punteggio praticamente pieno per Ben fino a questa risposta. xD Guarda,
sono contentissima davvero che vi stia piacendo questo personaggio. E'
sempre difficile immaginare come l'autore vorrebbe che lo si gestisse -
e su Ben si hanno così poche informazioni. T_T Come anche su
Shanks. Maledetto Oda, ma che gli ho fatto di male?
Sì,
la prima parte - per quanto condita del sarcasmo tipico di Ben -
è una parte fondamentale che vuole sancire quasi un
seppellire l'ascia di guerra "perfavore". Mentre la seconda
è assurda, lo ammettiamo candidamente. xD Ma devono pure far
qualcosa sti benedetti ragazzi... Sennò sclerano! xD
La
scena del combattimento dovrebbe essere più o meno fedele
alla realtà. Cioè, avendo fatto arti marziali, ho
cercato di spiegare e sviluppare al meglio la cosa - e c'è
un pizzico di wrestling anche. xD La presa alla caviglia, intendo. :)
Comunque,
mi piace pensare che - benchè Hikari sia forte,
perchè addestrata in Marina - possa fare poco nel corpo a
corpo con uno della stazza di Ace. Che, per quanto sia "magro",
è spesso lo stesso. C'è riuscita con Smoker solo
perchè usa degli escamotage particolari. xD Sennò
figuriamoci! xD
Comunque
concordiamo tutte lo stesso punto: sia quello che sia, ma nessuna donna
potrebbe rimanere indifferente nel trovarsi il bel moro allegramente
steso sopra. ** Beata Hikari... u_u
La
citazione a Jack Sparrow è voluta, benchè non
segnalata. ^^ Come non amarlo?
Un
abbraccio e alla prossima! ^^
Grazie
per la recensione!
@Kicchan96: Oh!
Buonasera e benvenuta!
Beh,
fa sempre piacere questo tipo di complimenti! xD Ma, per
curiosità, perchè non t'ispirava la storia?
Giusto per sapere, perchè non ci ho capito
granchè. xD
Grazie
per i complimenti alla bella mora dagli occhi ametista. ^^ Spero che il
resto della storia ti piacerà alla stessa maniera, visto
l'entusiasmo! ^^
Grazie
per la recensione e alla prossima!
Baci!
^o^
@Baka-chan:
Marta! ^^ Benritrovata!
Oh,
ma ti vedo a Lucca?! Benone! ^^ Così ti posso salutare
tesora... :)
Dunque,
dunque, dunque... Sì, è ufficiale: Ben ha fatto
l'ein plain. xD O come diavolo si scrive - non ne sono mai stata
capace. O meglio, non l'ho mai scritto. xD
Praticamente
il Vice merita l'oscar per la sua bastardaggine: conoscendo Ben - anche
se non lo cosciamo a dire il vero xD - ne andrebbe fiero. Anzi, farebbe
finta di nulla, ma sotto sotto si complimenterebbe con sé
stesso. :p
Dategli
tempo a Shanks... Il povero Rosso c'ha anche lui il suo caratterino e
il suo orgoglio... E diciamo che Hikari non è una di quelle
persone che sono disposte a mettelo da parte. Insomma, sono due casi
umani. Uno peggio dell'altro. xD
Beh,
Ace se li è meritati gli insulti, dopo tutte le provocazioni
rifilatele aggratis. xD Che poi lui ha trovato il modo per divertirsi -
e pare si sia integrato alla grande con Hikari, visto che lo risparmia
da fargli fare una brutta fine. Ergo, vaporizzarlo con l'haki. xD
Grazie
per la rece tata!
Un
abbraccio e alla prossima! ^^
- Angolino di
Yuki -
@KH4: Ciao Ale **
Come vedi anche Ben
aveva il suo bel da fare ed è per questo che non
è potuto andare a consolare Hikari - che tanto è
stata consolata da Ace *ççç*
Il vice ha colpito
esattamente nel punto più dolete e nell'orgoglio di Shanks.
Alla fine, lo sappiamo bene che l'amore fa fare cose stupide, quindi
non c'è particolarmente da meravigliarsi
dell'incapacità del capitano di capire appieno la situazione
nella quale si trova!
Quanto
all'allenamento... *Sbava*
Se fossi stata io
al posto di Hikari non so esattamente come sarebbe andata: forse sarei
morta d'infarto oppure gli sarei saltata addosso senza alcun riteglio e
avrei fatto tante tante cose zozze.
Un abbraccio
Alla prossima!
@Red
Queen:
CaVissima!
Effettivamente
anch'io sono incline all'angst, anche se poi mi piace far risolvere
tutto per il meglio, però, sai com'è, un po' di
relax serve anche a voi lettori, altrimenti cadiamo tutti in
depressione e non ce la caviamo più xD
Però
noto con piacere che alcune scenette ti hanno fatto sbavare da brava
fangirl! Non c'è nulla di male, lo facciamo tutte e quindi
ti puoi tranquillamente unire a noi. Fonderemo un club prima o poi, che
avrà molto successo xD Ne sono certa!
Ah, per quanto
riguarda il Fumoso, tranquilla, non ce lo siamo dimenticate, ma non
è lui il protagonista principale, quindi non può
esserci sempre ^^
Un bacio
A presto!
@Chibi_Hunter: Ma ciao, caVa!
Vedo che Ben in
questo capitolo ha fatto strage di cuori. Effettivamente si
è comportato in modo esemplare, da vero amico e da vero
vicecapitano! Ha detto quello che Shanks in realtà sa
esattamente, ma non ha il coraggio di ammettere a sé stesso
- ma per questo c'è Ben, ovviamente!
Ah, le emorragie
dal naso devono essere state tante durante la parte dell'allenamento!
E' stata fatta per
rilassare e divertire - e far sbavare, ovviamente xD Serviva un momento
calmo per far riprendere a tutta la ciurma un attimo di respiro, il
povero Vento dell'Est continua a pregare per la propria sopravvivenza
nel frattempo xDDD
Smoker
ritornerà, tranquilla, semplicemente prima c'erano altre
vicende da portare avanti ^^
Un abbraccio
Alla prossima!
@Tre
88:
Ciao ^^
Le stuatue a Ben
prima o poi gliele dovranno fare. Se nessuno si è ancora
fatto seriamente del male su quella nave, è grazie alla
presenza e alla sua freddezza che Shanks e Hikari riescono a mantenere
- a tratti intermittenti - rapporti civili!
Quanto alla
capacità di ripresa di Ace, non posso anticipare nulla. Alla
fine, l'algamatolite è veramente nociva per i fruttati,
quindi non c'è da stupirsi che ci metta tanto a
ristabilizzarsi!
Sono contenta che
la parte dell'allenamento ti sia piaciuto **
Un abbraccio
A presto!
@Akagami95: Ciao ^^
Sono contenta che
il capitolo ti sia piaciuto così tanto **
La situazione
ovviamente è difficile, ma se non fosse così,
dove sarebbe il bello? XD
Quanto al rapporto
tra Hikari e Ace, vedrete. Non voglio nè smentire
nè confermare, altrimenti vi perdete il bello della sorpresa!
Un bacio
Alla prossima ^^
@Akemichan: Ciao caVa ^^
Sono contenta che
il capitolo, anche se di transizione, ti sia piaciuto. E sì,
la citazione l'hai colta molto bene, bravissima! Il discorso di Ben
è fatto per far ritornare il senno a Shanks, che ovviamente,
avendo lì Hikari, se ne va un po' in fumo. La cosa difficile
di mandare avanti una trama così, è proprio
quella di continuare a cercare di mantenere il comportamento dei
personaggi il più vicino alla verosimiglianza. In questi
casi sarebbe molto facile cadere nell'errore di far piegare i fatti
alla propria volontà, mentre risulta più arduo
spiegare a dovere e far agire i personaggi come se fossero nella
realtà.
La parte del
combattimento è stupenda, l'ho amata molto. Ovviamente
è tutto merito di Beatrix perché io sono
particolarmente incapace di fare un lavoro simile xD essendo
più portata per l'introspezione, non sono particolarmente
dotata per questo genere di cose.
Un abbraccio
A presto!
@Kicchan_96: Ciao!
Una new entry, che
bello ** Sono contenta che alla fine tu abbia aperto la storia e ti sia
appassionata ad essa! E sono altrettanto contenta che Hikati ti piaccia
come personaggio, sia io che Beatrix ci siamo decisamente molto
affezionate e il fatto che anche gli altri l'appreziono è
molto importante!
Spero che
continuerai a seguire la storia e che ti continui a seguirla ^^
Un abbraccio
Alla prossima!
@MBCharcoal: Bakaaaaa!
Ah, vedo che Ben ha
veramente colpito tutte voi! Sì, decisamente merita molte
molte statue, e alla fine, chi sopravviverà - e
sarà grazie a lui xD - dovrà provvedere a
fargliele!!!
L'invito di Ben a
Shanks di sposarsi Hikari è stato fantastico! Decisamente,
il rosso, dovrebbe decidersi a seguirlo e smetterla di fare
così il testardo. Mah, chissà che
farà, che succederà...
La scena
dell'allenamento è grandiosa, sì. Dimmi, da 1 a
10 quanto avresti voluto essere tu al posto della nostra bella
rivoluzionaria? XDDD
Un abbraccio
A presto!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 34 *** Nuvole di speranza ***
Shanks era steso
sulla sua postazione preferita, con un rotolo di corda appoggiato sotto
la testa e un buon libro nella mano: Hikari ed Ace, poco più
in là, si stavano allenando da un’oretta.
Ogni tanto, di sottecchi, la osservava, ripensando a quella lite
furibonda che avevano affrontato due giorni prima, torturandosi il
labbro inferiore: lei, durante il breve periodo, si era limitata a dare
un’immagine di sé abbastanza normale, senza
montare su i teatrini del silenzio e quant’altro.
Molto probabilmente Ben aveva fatto il suo sporco lavoro nella
faccenda, calmando come al solito le acque, ma non poteva non notare le
occhiate nervose indirizzate a lui di tanto in tanto, mentre si
allenava. Come non poteva non notare tutta la confidenza che Pugno di
Fuoco soleva avere, nelle pause, con lei, la quale provocava al Rosso
vari travasi di bile.
Un rumore di passi lo fece ritornare alla realtà: si
girò e trovò il vice in piedi, accanto a lui, con
le braccia incrociate al petto e la sigaretta fumante in bocca.
“Non fare quella faccia…” aveva esordito
l’amico, soffocando una risata quando Shanks si era girato
con lo sguardo sottile verso di lui.
“Hai qualcosa contro la mia faccia”?
Ben sogghignò, sedendosi sullo scalino che portava alla
prua: “Sai… Mi è venuta
un’idea per riportare la calma sulla tua nave”
continuò il moro, espirando il fumo, mentre un grugnito
proruppe dalle labbra dell’amico.
“Illuminami” fece Shanks, con spiccato sarcasmo,
mentre incrociava una gamba sull’altra, vi poggiava il gomito
e il mento sopra la mano, lo sguardo sempre attento su di lei.
“Non noti anche tu che quei vestiti ad Hikari non donino
moltissimo”?
Quando la donna era approdata sul Vento dell’Est non aveva di
certo vestiti di cambio: Shanks e Ben avevano tirato fuori degli abiti
tenuti appositamente per quell’evenienza, ma erano tutti
abiti maschili.
“Mh. E quindi”?
“Siamo a poche miglia da un’isola. Che ne dici di
far scendere Hikari ed Ace per fare un po’ di
compere”?
Shanks si girò completamente a guardare l’amico:
“Scherzi? E se Ace fuggisse”?
“E secondo te Hikari lo permetterebbe?”
commentò ridendo e pensando
all’eventualità di una caccia al topo per le
viuzze di quel minuscolo villaggio che fungeva da capoluogo.
“Ah, già, è vero. Mi ero scordato che
ormai pare la sua ombra…” commentò
ironicamente il Rosso, sbuffandosi un ciuffo che gli era caduto sul
viso.
“Smettila di fare il geloso… Mi sembri un
ragazzino di diciott’anni” rispose il vice,
guadagnandosi l’ennesima occhiataccia dal capitano
“Guarda che questa è l’unica chance che
hai per guadagnare punti ai suoi occhi, visto che tutte le altre strade
le hai bruciate in partenza”.
“Bravo, continua a rigirare il coltello nella
piaga…”
Il moro spense la sigaretta sotto la suola della scarpa e si
alzò: “Chiamala e proponile questa cosa”
disse, avviandosi sottocoperta “Ah, contatta anche un prete,
già che ci sei” concluse prendendo velocemente la
porta, mentre un’infradito lanciato a velocità
supersonica volava nella sua direzione.
Shanks era tornato a guardarla muoversi e reagire al corpo a corpo con
Ace, cercando di dominare i suoi istinti che mai come in questi giorni
erano tornati all’arrembaggio e cercando di non progettare
l’assassinio del suo migliore amico, perché
sarebbe sfociato in una morte lenta e dolorosa.
- Effettivamente sia
lei che Ace, che addirittura Smoker, avrebbero bisogno di qualcosa di
nuovo e pulito – pensò puntellandosi
il labbro con l’indice, mentre il suo sguardo andava a
posarsi sulla sua calzatura che ancora giaceva accanto alla porta.
- Io un giorno
l’altro lo faccio fuori! –
ululò mentalmente, mentre tornava ad accantonare passerelle,
squali e barracuda, per riconcentrarsi sul problema.
Prese respiro: doveva reagire e giocare la carta dello shopping a suo
favore.
“Hikari!” la chiamò forte,
preoccupandosi di farsi sentire bene da tutti i presenti che popolavano
il ponte a quell’ora.
La donna, che era alle prese con un attacco al moro, si
pietrificò all’istante sentendo il suo nome
pronunciato dalle labbra del Rosso.
“Stai calma” le sussurrò Ace, cercando
di non scoppiarle a ridere in faccia “Vai a vedere cosa
vuole, io ne approfitto per fare un minuto di pausa” concluse
sorridendole e dandole una pacca sulle spalle.
“Grazie per lasciarmi sempre da sola a sbrigare le patate
bollenti…” bofonchiò, facendo appello a
tutte le sue forze per muovere il suo corpo.
“Oh, ha chiamato te, non me!” scherzò
Ace, portandosi la bottiglia d’acqua alla bocca, per poi
proseguire: “Vai, forza! E respira”.
La mora si avviò piano mantenendo per un attimo lo sguardo
preoccupato su Ace, il quale, in un secondo momento, le fece
l’occhiolino.
- Facile stare
così tranquilli – pensò
portando lo sguardo sulla figura innanzi a lei – E mo cosa
vuole…? – si domandò, sperando di non
dover affrontare una nuova discussione.
“Dimmi”.
Era in piedi davanti a lui, le braccia sui fianchi e
l’asciugamano sulla spalla: sembrava un dittatore e quel
pensiero provocò a Shanks un moto di ilarità, che
però nascose prontamente. Sapeva bene quanto fosse permalosa.
“Stai facendo progressi con l’haki”.
“Grazie” sussurrò abbassando lo sguardo,
colpita in qualche modo da quell’affermazione.
“Puoi sederti un attimo qui”?
Hikari guardò stranita il capitano, adocchiando nervosamente
lo spazio fisico accanto a lui. Non capiva davvero a cosa voleva
arrivare, ma Shanks sembrava tranquillissimo, al contrario di lei.
“Hikari, dai, non ho nessuna intenzione di intavolare
discussioni. Devo solo proporti una cosa” aggiunse, indicando
il posto e facendo gesto di sedersi.
La mora, suo malgrado, obbedì, accomodandosi e appoggiandosi
sui palmi delle mani: “Che
c’è”? Avrebbe voluto ammorbidire un
po’ il tono di voce, ma non ci riuscì molto.
“Che ne dici di far tappa alla prossima isola per fare un
po’ di shopping? Almeno tu ed Ace potreste comprarvi qualcosa
di nuovo. Mi spiace vederti vestita con i nostri abiti
smessi…”
Si girò a guardarla negli occhi, che trovò
sgranati: “Chi ha avuto questa magnifica idea?”
domandò entusiasta, sfoderando quasi un sorriso.
“Ben” rispose lui, fingendosi depresso, mentre lei
soffocò una risata “C’avrei
giurato”.
“Ah, grazie” commentò lui, ironico,
mentre non poteva credere alle sue orecchie e ai suoi occhi. Hikari
stava ridendo. Stava ridendo assieme a lui.
D’altro canto lei era rimasta molto sorpresa dal fatto che
fosse stato proprio lui a parlarne e non l’amico: Ben aveva
sicuramente proposto quella cosa per ammorbidire l’atmosfera,
ma nonostante ciò provava un vago senso di
felicità nel sentire la proposta provenire da lui stesso. In
quel momento lo guardò attentamente, mentre il senso di
colpa le riempì l’anima.
Litigare con Shanks era terribile: prima del fattaccio, aveva solo ed
esclusivamente ricordi bellissimi di quel meraviglioso anno passato
assieme a lui, ove si vedevano ogni giorno e passavano
un’infinità di tempo assieme.
Ma lo conosceva abbastanza da capire che quando s’incazzava,
non riusciva a rimanere lucido come Ben, facendosi sfuggire cattiverie
che sicuramente non pensava seriamente, ma che facevano davvero male.
La stessa cosa capitava a lei, non tanto con le cose che diceva, ma
quanto ai comportamenti che teneva: appena si sentiva minacciata
– e Shanks era davvero l’unica persona che riusciva
a farla star male davvero – tirava fuori zanne e artigli per
difendersi, dimenticandosi di chiunque le stesse di fronte in quel
momento.
E si maledì per non riuscire a mantenere la calma e a
discutere civilmente con lui, come faceva Ben. Solo che il moro aveva
una pazienza infinita – e lo sapeva bene – mentre
lei non ne aveva proprio, men che meno Shanks.
Aveva riflettuto sulle cose dette dal suo amico, in particolare sul
fatto che Shanks era stato male in quegli anni, forse almeno quanto
lei, e, nonostante il suo orgoglio ferito stesse urlando tutti gli
insulti immaginabili, proprio non riusciva a non sentirsi responsabile
per quella lite furibonda.
Non voleva piegarsi a lui, ma le sue energie si stavano veramente
esaurendo, tolto il fatto che si ricordava bene, troppo bene, le
sensazioni provate nella cabina di Ben, quando si era ritrovata faccia
a faccia con lui.
Si stupì di pensare all’eventuale
possibilità di perdonarlo. Più che altro, era
difficile ammettere che avrebbe dato un braccio per stare con lui, di
nuovo, ma non poteva cancellare tutto con un colpo di spugna.
Tirando le somme era arrivata a capire le ragioni del Rosso, ma non
riusciva ancora a condividerle. O meglio, non erano assolutamente da
condividere, perché aveva commesso una cazzata enorme,
però ora, passando tempo con lui e studiandolo, aveva capito
il suo pentimento.
Ma era Shanks a dover affrontare il discorso, non lei. Tuttavia, visto
che il Rosso non riusciva proprio ad ingranare, si sentì in
dovere di mollare la presa, almeno per iniziare.
E ammettere la sua colpa, per quello che era successo poco prima, era
il primo passo per fare, finalmente qualcosa di buono.
“Comunque accetto volentieri” rispose lei,
voltandosi verso di lui e posando gli occhi nei suoi.
“Che c’è?” domandò
il Rosso, provando un vago senso di inquietudine.
“Ti chiedo scusa… Per quello che ho
fatto” confessò, sorprendendo sia l’uomo
che sé stessa “Non mi piace litigare con
te…” concluse abbassando lo sguardo e provando
vergogna per avere, alla fine, ceduto, ma in quel momento Shanks
sembrava essere ritornato come quello dei vecchi tempi. E questo la
rendeva parecchio vulnerabile.
Sentì successivamente la mano di lui afferrarla per la
spalla e tirarla a sé, stringendola debolmente, quasi avesse
paura di romperla.
“Non piace neanche a me” ribatté col
cuore in subbuglio, stentando a credere sia alle sue orecchie che ai
suoi gesti.
Hikari godette di quel contatto per qualche istante, con una
tachicardia paurosa e le guance porpora: si alzò nel momento
in cui capì di essere impresentabile, ragionando sul fatto
che se Shanks l’avesse vista in faccia l’avrebbe
sfottuta da qui all’eternità.
Dominando i sussulti, si voltò verso la porta e
notò l’infradito abbandonato. Colse
l’occasione per cambiare discorso e per spezzare quel
silenzio assordante che si era creato: “Che diavolo ci fa la
tua ciabatta laggiù”?
Shanks si riscosse e assottigliò lo sguardo:
“L’ho lanciata al tuo amico tossico”
farfugliò alzandosi, recuperando l’oggetto e
dirigendosi verso la porta.
“E che ha fatto?” domandò divertita,
mentre lui poneva la mano sulla maniglia e si girava con la faccia
scazzata: “L’idiota” rispose, per poi
sparire al di là della porta, lasciando Hikari a ridere sul
ponte, con Ace che la guardava con un sorriso malizioso dipinto sul
volto.
- Pace e
tranquillità – commentò
mentalmente, mentre vedeva il viso della sua amica finalmente disteso e
udiva la sua risata – Sei
sicuramente più bella quando sorridi, Hikari.
Shanks era rientrato in cucina e aveva chiuso la porta alle sue spalle.
Successivamente, con la schiena appoggiata al legno, si era abbandonato
ad un sospiro profondo, cercando di dominare il suo cuore che in quel
momento stava ballando la pizzica.
Ben era in piedi davanti alla credenza, con la caffettiera in una mano
e la tazzina nell’altra.
“Allora?” chiese Ben con la solita calma, ma anche
con la solita arguzia, versandosi il caffè nella tazzina e
appoggiando la caffettiera nel lavandino, mentre il Rosso era ancora
spalle alla porta, gli occhi chiusi e le labbra serrate.
“Oh, ci sei”?!
Si stava seriamente preoccupando, perché vedeva il suo
migliore amico boccheggiare, ma non proferire suono ed aveva alzato su
di lui uno sguardo insicuro.
“Sì, gliel’ho chiesto”.
“E che t’ha detto?” proseguì
il vice, sorseggiando il caffè, ma tenendo gli occhi fissi
sul suo capitano.
“E’ stata contentissima. Mi ha detto poi che le
dispiaceva per la lite…” rispose Shanks, mentre il
moro sputava d’impulso la bevanda nella tazzina, per evitare
che gli andasse a finire nel naso.
“Ho bisogno di sedermi...” farfugliò
accasciandosi sulla sedia più vicina e abbandonando il capo
all’indietro, mentre l’amico scoppiava in una
risata esagerata, tanto che gli si vedeva pure l’esofago.
“Che cazzo ti ridi idiota…”
bofonchiò il Rosso. Intanto il vice aveva estratto una
sigaretta e gliela stava porgendo, cercando di smettere di ridere:
“ Ti è bastato vederle il sorriso per farti
rincoglionire”?
“Sì” aveva risposto con una nota di
sarcasmo l’altro, passandosi una mano tra i capelli.
“Tieni. Fuma” aggiunse Ben, porgendogli la
sigaretta “Calmati un secondo, ne hai bisogno”
concluse mentre Shanks l’accendeva e aspirava profondamente:
“Santo cielo Ben!” e tossì
“Che cazzo ci hai messo qui dentro”?!
Il moro rise: “Non fare la femminuccia… E quindi?
Ci fermiamo sull’isola? Dovremmo arrivare nei pressi domani
mattina” proseguì, ma notò che
l’amico pareva su Saturno.
“Oh, ma mi ascolti”?!
“Eh”? Sì, Shanks più che su
Saturno, in quel momento era sulla cintura di Orione.
“Amico, guarda che mica tutti sono cocciuti come te
eh?” Ben era incredulo “Io te l’ho detto
quelle trecento volte che Hikari non è scema ed è
sempre quella che conosci, solo che le cose sono cambiate e ci sta pure
che sia incazzata. Però non è un
mostro”.
“Mmmh” fu l’unica cosa che
riuscì a proferire il Rosso, con il mento appoggiato alla
mano e il gomito sul tavolo.
“Oh, al diavolo capitano, ripigliati cazzo!” lo
strigliò, con un mezzo sorriso sulle labbra e tirandogli una
manata sulla spalla. Trovava la situazione tremendamente assurda e
divertente. Era bastato che Hikari seppellisse per un istante
l’ascia di guerra, che l’amico era stato
catapultato sulle nuvole.
Ed aveva una faccia da triglia.
“Vatti a fare una doccia per calmare gli ormoni”
concluse il vice, mentre Shanks si alzava dalla sedia e lo guardava
profondamente, ma con uno strano sorriso sulle labbra: “Acuta
osservazione” disse, prima di sparire al piano di sotto,
mentre Ben rideva e scuoteva la testa, spegnendo la sigaretta nel
posacenere.
“Ti stai rammollendo davvero Shanks!” gli
urlò, preoccupandosi di farsi sentire, mentre il capitano lo
mandava a quel paese, ridendo pure lui.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
A-rieccoci
qui! Con un capitolo tranquillo, ma... Avete visto che, con tanta buona
volontà e pazienza, si riesce ad andare d'accordo anche sul
Vento dell'Est? Ok, precisiamo. Avete visto che anche Shanks e Hikari
sono capaci di fare altre attività sociali, oltre ad
insultarsi a vicenda? xD
Personalmente, Shanks
innamorato cotto fa sbellicare dal ridere. Poi, sarà anche
una mia impressione. :p Ma lo trovo anche carino... Mentre Ben lo trova
estremamente idiota ed irritante - ma son pareri. xD
Bene, direi che possiamo
passare all'angolo delle risposte! Alla prossima! ^^
-
Angolino di Beatrix -
@Ale-chan: ciao
caVa! **
Comincio
col dire che di Tashigi non ce ne siamo dimenticate. xD E'
solo che c'erano tante cose da raccontare sulla nave, che buona parte
del centro della storia si svolge sul Vento dell'Est. Ma ancora un po'
e Tashigi ricomparirà - come è intuibile. ^^
E Smoker, sì, poarello è stato suonato
come un campanaccio - ricordiamoci che le ha prese da Shanks - e
siringato a dovere con l'agalmatolite. Diciamo che è un
miracolo sia tutto intero, via. Ma prima o poi tornerà a
pascolare in giro, vedrete, vedrete. xD
Il
tuo ragionamento sulla situazione spinosa in cui - secondo Ben -
Hikari si trova (e non solo lei xD) mi piace assai, perchè
non è a senso unico. Effettivamente concordo sui 5000
motivi, vè. E anche al riassunto in un vocabolo, anzi due:
è Ace. ** In ogni caso, mi paiono abbastanza chiari i
sentimenti di Hikari. O meglio, la "divisione" di Hikari. Sappiamo i
problemi di base, ma sappiamo altrettanto che ci sbava dietro ancora
come una ragazzina alla prima cotta. E, anche qui, si fa presto a
riassumere i perchè: è Shanks. xD
Poi,
è ovvio che - ora come ora - non l'ammetterà mai
davanti al Rosso. Mentre con Ben gliel'ha praticamente detto, col primo
ha ancora troppi irrisolti. 10 anni passati ad odiare una persona - che
poi non è odio e si capisce cos'è - ti cambiano.
E non riesci.
Grazie
per la recensione e i complimenti tata! **
Un
abbraccio e alla prossima!
@Red
Queen:
Regina mia, ave!
Ammirare
quel metro e 40 di gambe di Ben, dici? Mmmh... Sinceramente, guarda,
non sarebbe neanche una cattiva idea, sai? xD Anche se preferirei
ammirarlo mentre percuote col calcio del fucile qualsiasi essere
vivente gli metta i bastoni tra le ruote - oppure puntare il fucile
alla nuca di un certo Ammiraglio scemo. Quanto ho sbavato, qual
meraviglioso ricordo! ** Come anche quella del certo Ammiraglio stronzo
da parte dell'Imperatore più sexy in circolazione -
possibile che si salvi solo Aokiji di quel trio inverecondo?!
Ma
torniamo alla storia, che diversamente potrei instaurarci un forum su
ciò. xD Non lo farà per amore dell'inciucio, ma
è innegabile che sia una persona curiosa. O meglio, che sa
cogliere e sa come affrontare questo tipo di situazioni. E non si fa
problemi a sbattere in faccia la verità - vedasi solo come
tratta il suo capitano. xD E forse è per questo che lo
adoriamo. Perchè Oda ce li fa vedere col contagoccie,
perchè!!! T^T
Spero
solo di risultare non dico imprevedibili, ma diciamo... Capaci a
giocarci le carte. Ovviamente non posso dire assolutamente nulla sui
vostri pareri nello specifico, perchè mi sbilancerei e
rivelerei cose che non vi servono per gustarvi l'attesa, ma... Insomma,
hai capito. Ah, sì, una punta di sadismo in tutto
ciò c'è. xD
Infine,
è vivo quel marcantonio... Stai tranquilla. xD E anche,
grossomodo, integro. E gli va di lusso stare appresso a Shanks, alla
sua corte. E' ovvio, però, che il suo umore - nonostante sia
ancora in vita - sia non pessimo. Di più! x°D
Alla
prossima cara, grazie per la recensione!
Un
abbraccio! ^^
@Chibi
Hunter: hola!
^^
E
il terzo mese, Smoker risorse. xD Massì, guarda, peccato per
l'umore funereo del sigaraio, ma ti posso assicurare che sta in una
botte di ferro. Non si sa ancora se la Marina sappia o meno, ma con
Shanks sta al sicuro. E non lo ucciderebbe mai - non è da
Shanks. :)
Ben
ha l'occhio lungo e la curiosità scimmiesca...
Chissà se sarà un equivoco, un film totale di
Ben, oppure... no? :p Non si può mai dire, soprattutto dopo
tanti anni che uno torna quantomeno a vivere. Che, Hikari
potrà dire quello che vorrà, ma almeno si
è liberata di quell'odiosissimo ruolo di spia. E della Sede
Centrale della Marina. ^^
Il
problema è un certo pirata dai capelli rossi... Ahem! xD
Alla
prossima cara, grazie per la recensione e un abbraccio! ^^
@Akagami95: Ciao!
^^
Sherlock
Beckman, altro che pirata. Quello è sprecato a fare il
pirata. Lo vedrei bene nei rivoluzionari Ben. xD Ma mi sa tanto che
Shanks è ancora in circolazione grazie a lui. Sì,
ne sono sempre più convinta. :p
Ace
che va a far compagnia ai pesci? E secondo te Hikari lo permetterebbe?
xD Ricordiamoci che è a tutti gli effetti il suo rapitore e
guarda del corpo insieme. xD
Alla
prossima! Grazie per la rece e un abbraccio!
@Tre88: ciao
cara! ^^
Eh
sì, purtroppo quei due sono terribilmente uguali.
Così come Hikari non le ammetterà mai, neanche
Shanks lo farà. E' che sono così solo nei
reciproci confronti sti due, perchè al di fuori sanno essere
anche persone tranquille. xD
Vedi
Hikari che con tanta buona volontà - meglio definibile come
codone di paglia xD - va a chiedere scusa al fumoso... Peccato che a
Smoker tutto ciò provochi un travaso di bile - ma sono
affari suoi. xD
Ben
ha deciso di calarsi totalmente nella parte dell'inquisitore, sia da
una lato che dall'altro. Pessima scelta, dico io, però
è anche divertente, no? xD
Un
abbraccio e alla prossima!
Grazie
per la recensione. :)
@Maya:
amoVe, ciao! **
Ma
Hikari... E' così. Lei si arrabbia e agisce d'istinto. Solo
che... Ahem, poi ha una cosa che si chiama coscienza, che pesa
più del piombo. Chissà perchè mi
ricorda qualcuno in questa storia. Qualcuno coi capelli rossi e tre
cicatrici sull'occhio sinistro... :p E con lo stesso problema
dell'istinto/coscienza. Ben sarà felicissimo del doppio
lavoro da fare. Io me lo immagino a correre sul ponte, che va prima a
calmare uno e poi a calmare l'altra. xD
Comunque
Smoker è vivo. Ancora un po' bastonato, ma è
quasi più la paura di Lucas - è un pezzo che non
c'è, ma mai dire mai - ovvero il medico di Shanks, a farlo
stare abbacchiato. E' una questione psicologica... :p
Ben
ha sempre ragione. Cioè, questo non è un
postulato, è una tesi. xD Ci gode a fare il maestrino, da
morire! ^^ E sì, ok che Roger e Rouge hanno i loro problemi
- piano piano sto recuperando tata, abbi fede - ma Hikari e Shanks sono
terribilmente uguali. Solo che Hikari è più
spietata, per quanto poi ci stia male. Sinceramente, facessero una gara
in orgoglio, non so chi vincerebbe. O_O
Stai
tranquilla pure te: Tashigi arriverà. Non
nell'immediatissimo, ma ci siamo quasi. ^^ Abbiate fede che pure lei
è ancora viva! xD
Alla
prossima tata! ^^
Grazie
per la rece e un abbraccio grosso grosso. :)
@Kicchan96: ciao!
Guarda,
è comprensibile che Shanks ti paia molti diverso.
Perchè è probabile che sia diverso. xD Abbiamo
deciso di trattare Shanks in un campo particolare e diciamo che abbiamo
fatto affidamento solo alla nostra immaginazione. Di dati, purtroppo,
non ce ne sono. ^^'
Però,
spero che nonostante la sorpresa, continuerà a piacerti! ^^
Alla
prossima!
Grazie
per la rece e un abbraccio!
-
Angolino di Yuki -
@KH4:
Ale-chwaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaan **
Il
caro Smoker ha fatto nuovamente la sua comparsa, anche se di sfuggita.
Purtroppo in quelle condizioni non può molto e questo non
gli piace per niente... quindi chissà come andrà
avanti la sua permanenza sul Vento dell'Est.
Ah,
Tashiji... La cara, dolce, guardiamarina non è di certo
sparita per sempre, semplicemente rientrerà in scena
più avanti ^^
Ben
si preoccupa semplicemente che lo status quo che si è venuto
a creare sul Vento dell'Est rimanga tale, e non si vengano a riformare
altre situazioni parecchio spiacevoli. Inoltre vorrebbe molto che
Hikari e Shanks riuscissero a parlare di quanto avvenuto dieci anni
prima invece di continuare a rimanere statici nella loro testardaggine
e accumulare soltanto altra tensione senza scaricarsi.
La
tua analisi sulla relazione tra Hikari e Ace è corretta. Lei
ha bisogno di qualcuno che le stia accanto al di là di
quello che è stata, che ha fatto e che è. Ace
è l'unico che l'ha conosciuta da poco e che quindi non la
tratta con riguardo o sorvolando certi argomenti perché
sanno che sono delicati.
Un
abbraccio
A
presto **
@Red
Queen:
CaVissima **
No,
eh, non mi prendo responsabilità di questo genere xD Lavora
invece di recensire o se lo fai, fallo con discrezione e noncalance.
Il
caro e vecchio Ben vuole semplicemente assicurarsi che non ci siano
altri elementi che pertubino la calma sul Vento dell'Est. E se ci fosse
una semplicissima infatuazione dei due, Shanks sicuramente non
riuscirebbe più a mantenere nemmeno l'ultimo briciolo di
impassibilità e razionalità.
Inoltre
Ben, in quanto amico di Hikari, si preoccupa anche di quello che lei
prova e desidera, perché se può far qualcosa per
far sì che la navigazione sia più piacevole lo
farebbe ^^
Quanto
alla nostra propensione a maltrattare Shanks, non do garanzie, dove
starebbe il bello se non facessimo tormentare qualcuno dei personaggi?
**
No,
noi non siamo pessimiste quanto Oda, ma sulla cattiveria non do
certezze xDD Comunque, anche più avanti rivedremo nuovamente
Smoker, tranquilla ^^
Un
bacio
Alla
prossima!!
@Chibi_Hunter: Ciao
**
Ah,
sì, Smoker è tornato a farvi visita anche se per
una breve parte a inizio capitolo xD Purtroppo per lui è
conciato malino, quindi dovrà rimanere ancora un po' nel
letto, ma non ancora per molto, tranquilla xDDD
Ben
intendeva soltanto chiarire le cose, più che altro, nel caso
in cui Hikari si fosse presa una cotta per Ace, per prepararsi al
peggio con Shanks xD Inoltre, la rivoluzionaria ama ancora Shanks, lo
ha già ammesso e se dopo dieci anni non si è
ancora spento quel sentimento, significa che non spazio per altri.
Grazie
mille
A
presto!!
@Akagami95: Ciao
^^
Già,
nessuno a parte Ben poteva fare un discorso come quello a Hikari -
chiunque altro si sarebbe ritorvato con la testa decapitata o quasi xDDD
Ha
ottenuto la risposta che voleva, ma in ogni caso, Ben
rimarrà comunque in allerta per evitare che la situazione
non degeneri o che Shanks possa interpretare male alcune situazioni che
potrebbero fargli perdere definitivamente la calma.
A
presto!
@Tre88: Ciao!
Per
com'è messa ora la situazione, no, Hikari non
ammetterà nulla davanti a Shanks e lui uguale. Sono molto
cocciuti e testardi xD
Ben
nella parte del poliziotto che interroga un sospettato è
fantastica xDDD Più o meno è anche la
verità, ma in senso buono, semplicemente vuole sincerarsi
che non si creino situazioni che potrebbero portare altra tensione a
quella ci si è riuscita un po' a smussare - e poi, povero
Vento dell'Est altrimenti xD
Alla
prossima
Un
abbraccio
@Maya_90: Ciau
tesora **
Hai
interpretato molto bene la mossa di Hikari, alla fine, se è
vero che lei non fa parte della ciurma di Shanks, è
altresì verso che, proprio per questo, lei non
può assumere certi atteggiamenti e comportamenti sulla sua
nave senza il suo permesso.
Ossì,
si stanno facendo il sangue molto amaro, ma alla fine è
anche quello che accade nella realtà: per orgoglio certe
cose non si dicono e si rimane in silenzio. E loro stanno portanto
avanti questa situazione semplicemente perché non vogliono
dare vinta all'altro, chissà se prima o poi decideranno di
parlarsi?
Ben
non è che vuole fare il maestrino, semplicemente si
preoccupa di quello che potrebbe comportare una relazione
più profonda tra Hikari e Ace. Infondo rimane il migliore
amico di Shanks e si preoccupa anche per i suoi sentimenti nei
confronti della rivoluzionaria. Quindi, dato che lui e Hikari sono
amici, si è sentito in dovere di andare a parlare con lei
per vederci chiaro. E' proprio un santo **
Tashiji
tornerà, tornerà... ma considera che
c'è tutto il viaggio per tornare al Quartier Generale.
Sarebbe monotono dire cosa fa giorno per giorno sulla nave, quindi,
quando il tempo sarà trascorso, la rivedremo e si
scoprirà se agirà o meno ^^
Bello
il Signore degli Anelli **
Un
abbraccio
A
presto!
@Kicchan_96: Ciao
^^
Ognuno
ha le sue stranezze, niente di male, anzi, sono le cose interessanti
delle persone XD
Ah,
a te piace Marco, eh? Anche se ha quella strana pettinatura che, se me
la facessero a me, denuncerei il parrucchiere xDDD
Ma
non preoccuparti, se a te non attira Ace, me lo tengo io, niente da
ridere, anzi *ç*
Al
prossimo capitolo **
Un
bacio!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 35 *** Shopping! ***
“Questo
è tutto quello che abbiamo… Ce
ne sono di tutti i tipi: more, bionde, rosse, ricce, lisce,
mosse… Lunghe, corte, medie… Insomma, provati un
po’ questa”?
Hikari, con Ace poco più in là, stava innanzi a
Shanks con una faccia scazzata degna del lunedì mattina,
quando era costretta a trascinarsi sul posto di lavoro ed era ancora
viva in lei la situazione di relax che la domenica sapeva regalarle.
Dietro di lei stava Ben, seduto su di una sedia, con la sigaretta tra
le dita e una mano sulla faccia, atto a soffocare le risate e a
dominare l’embolo che gli stava quasi per partire, a causa di
quella scena davvero impagabile alla quale stava assistendo.
Il Rosso aveva deciso di premunirli a modo, per la loro discesa in
città: avevano ormeggiato la nave in una baia nascosta, nel
lato più selvaggio dell’isola, e aveva trascinato
i due sottocoperta, in quello che lui chiamava ‘camerino
degli attori’, ove vi erano centinaia di parrucche e trucchi
per camuffarsi a dovere.
“Smettila di ridere o ti faccio ingoiare gli
incisivi!” aveva detto a Ben “E la stessa cosa vale
per te, Shanks!” aggiunse, vedendo la sua faccia tirata nel
vano tentativo di trattenere una risata.
Ace si stava scrutando allo specchio, dubbioso, con addosso una
parrucca castana, corta e riccia: “Sei sicuro che vada
bene?” aveva domandato all’indirizzo del Rosso, ma
fu Hikari a rispondere: “Dannazione Ace, non siamo ad una
sfilata di moda”!
“Dai, non t’arrabbiare”
replicò il moro, sistemandosi i ricci alla meglio.
“Provatela un po’, dai… E’
l’unica, secondo me, che fa al caso tuo” disse,
porgendone una nuova.
Hikari chiuse gli occhi giusto il tempo di calmarsi e non mandarli
tutti e tre al diavolo: “E va bene” rispose,
agguantando una parrucca biondo platino, liscia come la seta. Nel
frattempo anche Lucky e Yassop erano giunti nella stanza, trovandosi la
donna versione bionda e scoppiando a ridere come dei mentecatti.
“Oddio, Hikari, sei uno schianto! AHAHAHA!”
urlò Yassop, mentre Lucky era coricato a terra e Hikari
stava per sfracassargli il cranio.
“Ma guarda che non ti sta male, vai a vederti nello
specchio” aggiunse Shanks sorridendo, mentre la donna si
dirigeva accanto ad Ace: “Oh mammina santissima…
Sì, certo, come no… Sembro
un’intrattenitrice del peggiore locale della zona”!
Pugno di Fuoco guardava entrambe le immagini allo specchio e,
più il tempo passava, più il suo sorriso
s’ingrandiva: “Siamo meravigliosi. Che
capolavoro!” e se la rideva, vedendo Hikari depressissima.
“Ma ste cose prudono terribilmente”!
“Dai Hikari, devi tenerle solo questo pomeriggio, tranquilla.
E poi ti sta perfettamente. Non ti riconoscerà nessuno, se
non per il particolare più grosso… Tieni
questi”. Il Rosso le porse degli occhiali da sole.
“Devi nascondere i tuoi occhi, ti riconoscerebbero
subito”.
“Ecco, ci mancavano gli occhiali da sole. Hai anche una
borsetta di pelle nera e un paio di stivali alla coscia?”
domandò ironica la donna, mentre Ben e gli altri si stavano
sbellicando dalle risate.
“Ora che hai anche tu una taglia”
ribatté Shanks “Devi farci l’abitudine.
Almeno tu non ti devi mettere un mascherone sulla faccia per nascondere
le cicatrici” fece, indicandosi il viso.
“Almeno quello… E voi altri dateci un
taglio!” ululò mentre il Rosso frugava in una
sacca e tirava fuori parecchi soldi e li porgeva al ragazzo:
“Tenete, compratevi tutto quello che vi serve”.
Ace sgranò gli occhi: “Ma stai tranquillo Shanks,
ci pensavo io… Ho qualcosa con me, non tantissimo, ma
dovrebbe bastare”.
“No, stai tranquillo te. Non se ne parla”
replicò il capitano, mentre la donna incrociava le braccia
al petto: “Che c’è Hikari”?
“Non mi va”.
“Non mi risulta che tu abbia soldi con te”.
“Ho capito, però…” ma Ben la
interruppe, col suo solito modo di fare che non ammetteva repliche:
“Falla finita e accetta sti soldi. L’importante
è che non vi facciate riconoscere in città,
ok”?
La mora sospirò: “E va bene… Tanto ho
scelta”?
I quattro ufficiali scoppiarono a ridere, vedendo la faccia sconsolata
di Hikari e risposero in coro di no, mentre Ace si grattava la testa e
ringraziava sentitamente.
“Ora prendete la lancia e approdate al porto. Non date
nell’occhio: la città è tranquilla,
però non voglio lo stesso rischiare” concluse
Shanks, dirigendosi con gli altri sul ponte.
Hikari si fermò un attimo a pensare, con la mano sotto il
mento e l’altra a cingere il gomito.
“Che hai?” domandò Pugno di Fuoco,
notando l’arrestarsi della sua camminata e lo sguardo fisso
della mora.
“Faccio una cosa e arrivo. Intanto voi calate la
scialuppa” aggiunse sparendo di nuovo sottocoperta.
Si diresse verso l’infermeria. Si sentiva ancora in colpa per
come aveva ridotto il Commodoro e le venne in mente il modo per
rimediare all’accaduto, anche se pareva una sciocchezza.
Bussò alla porta, ma non sentì alcun suono,
così entrò piano, chiedendo permesso: Smoker era
in piedi davanti all’oblò aperto, atto a fumarsi i
suoi due sigari, lo sguardo rude sempre rivolto verso il vetro e il
ciglio alzato.
“Cosa vuoi”?
Hikari socchiuse gli occhi, cercando di fregarsene del modo burbero che
soleva avere il Marine, sempre e comunque.
“Che taglia porti di vestiti”?
“Che razza di domanda è?”
sbuffò nel fumo, girandosi completamente a guardarla e
notando la parrucca bionda e gli occhiali da sole:
“C’è una festa in maschera ed io non lo
sapevo”?
“Ah-Ah… Aaah. Molto divertente”
replicò caustica la mora “Puoi dirmi la tua taglia
senza chiedermi sempre quelle tremila spiegazioni”?
“La cinquantaquattro. Cos’è, dovete
confezionarmi un abito da corsaro della Regina”?
Hikari pose la mano sulla maniglia: “No, ti compro qualcosa
da vestire idiota, visto che di questo passo comincerai a puzzare a
cane morto” concluse, chiudendosi la porta alle spalle e
abbandonando di nuovo Smoker al fumo dei suoi sigari.
Ormeggiarono la piccola imbarcazione al porticciolo della
città principale, preoccupandosi di lasciarla in un ramo
abbastanza occultato dalla vegetazione,
all’estremità destra della conca.
Si diressero verso il centro della città, passeggiando sotto
il sole e sul ciottolato, guardandosi intorno con fare curioso.
“Finalmente a terra. Stavo per impazzire”
commentò la donna, ponendo lo sguardo sui vari negozietti e
sulla gente che pullulava il corso principale.
“Davvero?” comandò Ace, quasi incredulo
“Abbiamo navigato solamente per qualche giorno”.
“Lo so, ma io non sono abituata. Ho sempre tenuto i piedi
sulla terraferma e non riesco ancora ad ambientarmi e a sentirmi a mio
agio su una cosa
che galleggia sull’acqua”
spiegò la mora, girandosi verso di lui e alzando le spalle
“Soffro abbastanza la nave, ma non è una questione
di mal di mare”.
“Stai tranquilla, ti abituerai. Anche per me
all’inizio era così…”
replicò Ace, ponendole una mano sulla spalla
“Senti, guarda là. Che dici, ci facciamo un
giro”?
Hikari si girò seguendo lo sguardo di Ace e notò
un negozio di abbigliamento non troppo grande, ma abbastanza fornito,
annuendo decisa: aveva già in mente cosa comprare e non
vedeva l’ora di fare, finalmente, degli acquisti.
“Sai che è circa un anno che non faccio
compere”?
“Cos’è, in Marina non lo
permettevano?” scherzò Ace.
“Ma no!” rise la donna “E che
l’ultimo anno passato lì è stato
abbastanza pesante e impegnativo” rispose ripensando al
doppio lavoro che era stata costretta a fare, mentre entrambi si
dirigevano al negozio.
- Chissà
come se la passa il capo ... –
pensò spingendo la pesante porta di vetro e varcando la
soglia.
“Camicetta a quadri e jeans… Non ti prendi
qualcosa di più femminile”?
Hikari si girò con un espressione da mostro marino, mentre
Ace allungava le mani avanti in segno di difesa: “Devo stare
su una nave pirata, non devo andare al ballo delle
debuttanti”!
“Ho capito, ma, guarda lì… Non trovi
che sia carino”?
“Ace… Evidentemente tu non sai del mio burrascoso
rapporto con la gonna, vero?” spiegò rassegnata
“Ti dispiacerebbe occuparti del tuo abbigliamento,
anziché del mio?” proseguì scazzata,
mentre agguantava una t-shirt nera e varie canotte.
“Ahem… Non è che ci sia molto che
m’ispiri…” commentò un
po’ deluso, mentre riponeva la gonna a pieghe al suo posto.
“Ma come no? C’è un intero reparto
maschile?! Ah, vieni con me che ci penso io” rispose la mora,
trascinando il ragazzo con sé. Ace, nel frattempo, se la
rideva a crepapelle, mentre teneva stretta la mano della donna e la
guardava farsi strada in mezzo a tutti quei capi esposti e appesi.
“Provati questo” disse, prendendo dei blu jeans
stinti dallo scaffale accanto lei e ripiegava quelli che non le
interessavano.
“Ma sono lunghi…” obiettò
Ace, ma Hikari glieli gettò quasi in faccia e si
avvicinò a lui, abbassando il tono di voce: “Sei
senza poteri e stiamo navigando verso una parte ove il clima non
è il massimo… Male che vada li tagli,
su”!
“Va bene” sbuffò il moro, entrando nel
camerino, mentre la donna si voltava e sceglieva una camicia nera e una
t-shirt bianca: “Tieni anche questi” gli disse,
passandoli dietro alla tenda “E fai attenzione a non mostrare
troppo il tatuaggio, potrebbero esserci delle lumacamere”.
“Non ci sono lumacamere in una bottega di questo
calibro… Hikari, sei paranoica” rispose Ace,
infilandosi i jeans e prendendo il vestiario passatogli dalla mora.
“E’ il mio essere paranoica il motivo per il quale
sia ancora in vita, Ace” replicò con astuzia,
mentre sentiva il fruscio degli abiti attorno al suo corpo e si
sorprendeva di essere così interessata a quel rumore.
“Ecco qua”.
“Fantastico. Ti stanno che è una
meraviglia!” commentò entusiasta e con occhio
clinico, mentre faceva su un altro paio di jeans, questa volta neri, e
altri capi d’abbigliamento della medesima taglia. Nel
frattempo Ace la stava guardando con il suo solito sorriso sbilenco
disegnato sul volto, appoggiato allo stipite del camerino.
“Che c’è”?
“Ragionavo sul fatto di non aver mai fatto shopping con una
donna. Hai scelto tutto tu, com’è sta
storia”?
Hikari consegnò la merce nelle mani del ragazzo, abbassando
gli occhiali da sole e piantando il suo sguardo nel suo:
“Ringrazia il fatto che sono una di quelle rapide e veloci,
sennò faremmo chiusura qui dentro, credimi”
rispose, mentre il moro si metteva a ridere e la guardava dirigersi
verso l’angolo estremo del negozio.
“Ace, ricordati le mutande, mi raccomando”.
“Sì, mammina…” rispose con
tono ironico, mentre la donna scoppiava a ridere e lo guardava da sotto
gli occhiali da sole “Comincia ad andare alla cassa, io
arrivo” aggiunse, affidandogli i suoi capi
d’abbigliamento.
“Te cosa fai”?
“Secondo te? Sono stufa di fare la biancheria tutte le sere,
correndo il rischio che non si asciughi” rispose,
mostrandogli un reggiseno e un paio di slip “Aria, caro,
smamma”.
“Ma non ti servirebbe un parere?”
domandò malizioso Ace, mentre un anfibio volava nella sua
direzione e prontamente veniva schivato “Ma anche no! Fila
via, io arrivo!” urlò ridendo la mora, mentre
entrava nel camerino e sistemava anche la faccenda intimo.
“Fatto”?
“Sì, sono a posto”.
“Che sono quelle robe lì?” chiese Ace
notando un paio di jeans e di magliette dalle maniche corte, inclusa
una felpa.
“Sono per il Commodoro” rispose Hikari, ponendo
tutto sul bancone della cassa e notando lo sguardo divertito del
ragazzo: “Oh, ma che carina…”
Gli rifilò un’occhiataccia, mentre Ace tratteneva
le risate e cominciava a mettere da parte le prime due borse:
“Ti senti in colpa, per caso”?
“Sì, sì, mi sento in colpa, ok? La
vogliamo finire?” ma il suo sguardo fu catturato da una
camicia bianca di cotone appesa poco più in là.
“Dove vai”?
“Un secondo e arrivo. Faccia pure un conto unico,
signora” disse all’indirizzo della donna, che
già si lisciava le mani per la prossima somma che avrebbe
incassato, mentre si dirigeva verso lo scaffale dove era appeso
l’indumento.
Cercò la taglia adatta e tornò alla cassa.
“E quella?” domandò Ace che
già sapeva la risposta, ma che si divertiva a stuzzicarla
per testare le varie reazioni: gli provocavano sempre un embolo di riso.
La mora abbassò lo sguardo, stringendo la camicia e
aspettando che la proprietaria del negozio terminasse il conto della
roba posta sul bancone. Non disse nulla, anche perché
qualsiasi cosa avesse detto l’avrebbe messa in
difficoltà. Così si limitò a mantenere
lo sguardo sull’indumento.
Sentì successivamente una mano sfiorarle il fianco e
cingerle la vita, mentre il viso di Ace si avvicinava alla sua fronte e
vi riponeva un bacio.
“Sei un tesoro” le sussurrò piano,
mentre le guance di lei si sfumavano di rosso e un brivido le
percorreva la schiena.
Fu la proprietaria ad interrompere quel silenzio e a salvare Hikari
dall’imbarazzo più totale, comunicando il conto e
consegnando le borse. Ace pagò ed entrambi salutarono la
donna ed uscirono all’aria frizzante di quella meravigliosa
cittadina di mare.
Dopo essersi gustati un bel gelato e dopo che Hikari aveva tentato di
togliersi dalla mente quella scena imbarazzante, ma che in qualche modo
la rincuorava, tornarono sulla lancia e si diressero verso il Vento
dell’Est.
“Vedo che ci avete dato dentro!” esclamò
Ben, prendendo le borse e aiutando la donna a salire sul ponte, seguita
da Ace che consegnò le sue a Yassop, il quale
porse una mano per tirarlo su.
“Ne abbiamo approfittato” si giustificò
Hikari sorridendo.
“Ok, andate a sistemarvi che tra una mezz’oretta si
mangia, d’accordo”?
Hikari ed Ace sparirono nelle proprie stanze, sia per sistemare la roba
appena acquistata, che per liberarsi di quel terribile travestimento.
Prima di arrivare nella sua, la mora aveva deviato verso
l’infermeria ed era tornata a far visita a Smoker. Il
Commodoro era seduto sul letto, le braccia incrociate dietro la testa e
i due sigari tra le labbra.
“Tieni, spero vadano bene” commentò un
po’ imbarazzata, mentre lui poneva lo sguardo sugli abiti
appoggiati sul letto e tornava a guardare la donna.
“Smoker…” sussurrò piano,
cercando di iniziare un discorso, ma la risposta successiva del Marines
complicò ancora la situazione: “Non sei obbligata
a chiedermi scusa. Tantomeno, non le desidero”.
Hikari allargò le braccia in segno di resa, facendo
dietro-front e apprestandosi ad afferrare la porta, quando la voce del
Commodoro la fece fermare.
“Comunque grazie”.
Sorrise senza voltasi.
Nonostante ciò, la sua coscienza ne usciva un po’
meno sporca e più leggera. Le dispiaceva avergli fatto del
male, visto che, in un certo senso, lei stessa amava le persone come
lui, che facevano parte del ramo non corrotto della giustizia.
S’incamminò con il sorriso per i corridoi, fino ad
arrivare alla camera di Ben. Sistemò il tutto e si tolse la
parrucca, appoggiandola alla scrivania: successivamente si tolse i
vestiti di ‘fortuna’ e si mise quelli nuovi,
ponendo gli altri e quelli nell’armadio di Ben.
Si diresse poi in bagno per sciacquarsi il viso e sistemarsi la chioma,
quando sentì bussare alla porta.
“Avanti”.
Ancora nel bagno, sentì i passi inconfondibili del Rosso,
che la stava fissando nello specchio: “Sì, serviva
proprio questa tappa” osservò, guardandola vestita
in abiti pseudo femminili.
Lei sorrise, riponendo l’asciugamano sul lavandino e tornando
nella stanza: “Direi”.
“E’ andato tutto bene?” chiese Shanks,
mostrando sempre uno strano nervosismo nel trovarsi solo con lei.
“A meraviglia. Tutto liscio come l’olio”
rispose, notando la sua tensione. Sapeva che lui provava timore nei
suoi confronti, anche se giustificato, visto che i suoi modi di
reazione, fino al giorno prima, erano stati terribili.
Approfittò allora della situazione per calmare le acque
ulteriormente: prese la borsetta con la camicia e gliela porse.
“Questo è per te”.
Shanks la guardò con aria interrogativa, stringendo la borsa
per poi aprirla e tirare fuori l’oggetto. Successivamente
sorrise, socchiudendo gli occhi.
“Grazie” sussurrò, afferrando la camicia
e tastandone il morbido cotone, mentre Hikari dominava il batticuore e
cercava di non pensare alle sue guancie che sicuramente erano diventate
bordeaux.
“Ti piace?” chiese sorridendo imbarazzata, mentre
Shanks si avvicinava a lei e appoggiava la camicia e la borsa sul
letto. La guardò per un interminabile istante, passandole
una mano tra i riccioli e sistemandole il ciuffo dietro le orecchie,
mentre lei traballava come un budino.
Sentì poi il suo braccio cingerle la vita e il corpo di lui
aderire al suo, il suo viso appoggiare sulla sua spalla e la sua barba
graffiarle il collo.
S’irrigidì come un baccalà: poteva
apprezzare il
suo respiro irregolare sulla sua pelle, la sua mano sulla schiena atta
a stringerla a sé, i suoi muscoli che attraverso la camicia
aperta premevano sul suo corpo.
Stava per morire e la sua faccia, allibita e incredula, ne era la prova.
“Grazie davvero Hikari” le sussurrò di
nuovo, questa volta nell’orecchio, mentre le sue labbra si
appoggiavano sulla sua guancia destra e poi si staccavano assieme al
corpo di lui.
Shanks la guardò, notando gli occhi lucidi e le guance
rosse, e sorrise: era meravigliosa. Lottando contro la voglia di
rimanere lì con lei tutta la notte e il giorno successivo,
si voltò e aprì la porta, non dimenticando di
prendere il suo regalo. L’avrebbe messo quella sera stessa.
Era troppo felice per non farlo e lottava per non saltellare come un
moccioso. Si era accorto ormai dell’effetto che aveva su di
lei e si ritrovò, come al solito, a dover dare ragione a Ben.
E in tutto ciò si sentiva ottimista e al settimo cielo:
anche se lei era imbarazzatissima, non l’aveva ucciso. Si
trattava di un enorme passo in avanti. Aveva sentito il suo corpo
tendersi come una corda di violino e il suo cuore battere
all’impazzata ed aveva provato un’enorme tenerezza,
sfumata però di orgoglio.
Le piaceva ancora. Per lo meno, di questo, ne era sicuro.
“Tra poco si mangia. Ci vediamo su, Hikari”
concluse chiudendo la porta e avviandosi al piano di sopra.
- TO BE
CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi sempre
avanti -
Eccoci ritrovati all'appuntamento di rito! ^^
Capitolo piuttosto lungo, me ne rendo conto. Ma il dono della sintesi
non è in mio possesso - e penso l'abbiate capito. Un' altra
parte un po' più leggerotta rispetto agli appuntamenti
precedenti, ma che serve a far avvicinare un po' di più quei
due casi umani che rispondono all'appello di Shanks e Hikari. xD
Dunque! Avanti, chi di voi avrebbe voluto essere la lumacamera... Conto
molte mani alzate, ma non troppe. Non siate timide! xD Forza! Liberate
il vostro fangirlismo acuto, come dice di norma Red Queen. E non
vergognatevi di ciò! Si può fareeee! (cit.) :p
Per questa settimana dobbiamo saltare l'angolo delle risposte... Siamo
reduci dal Lucca Comix, coi Santi di mezzo e il ritorno alla dura
realtà. u_u Inoltre io e Yu abbiamo preso tanta di
quell'acqua e di quell'umidità a Lucca che non stiamo
esattamente in forma. Da parte mia mi reggo in piedi per puro
miracolo... Quindi, ci dispiace tantissimo, ma tra una cosa e l'altra,
riesco a malapena ad aggiornare. u_u
Piccolo spoilerino... Dal prossimo capitolo... Un atteso ritorno! ^^
Un abbraccione a tutti quanti, ci rileggiamo la prossima settimana! :)
E un grazie a tutti quelli che hanno settato la storia nelle
preferite/seguite/ricordate, e uno speciale per chi recensisce ogni
volta. Grazie davvero tanto! ^o^
Bea & Yuki
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Capitolo 36 *** Ritorno ***
L'ammiraglia
solcava
indisturbata l'oceano blu, le cui onde si andavano
a scontrare con il legno resistente della nave senza impedirle di
seguire la sua rotta. Il cielo era ricoperto di ammassi nuvolosi dalle
venature violacee, segno che preso o tardi si sarebbe riversato su di
loro un temporale che avrebbe potuto metterli in difficoltà
se non si fossero preparati a dovere. Per questa ragione, Tashigi aveva
cominciato a impartire gli ordini necessari per evitare di essere colti
impreparati dalla tempesta.
La giovane donna se ne stava sul ponte, con gli occhiali sul naso in
modo da poter tenere la situazione sotto controllo nei migliori dei
modi e la spada al suo fianco.
Non c'era motivo di aspettarsi un attacco da Shanks o da altri pirati
su quel percorso marittimo che portava al Quartier Generale, eppure non
riusciva ad abbassare nemmeno per un attimo la guardia e i suoi sensi.
Stava spingendo un po' troppo il là il suo corpo, ma dopo
cinque giorni non riusciva ancora a calmarsi e i suoi nervi rischiavano
di spezzarsi da un momento all'altro se non si fosse fatta una dormita
decente.
Con le occhiaie bluastre sotto gli occhi zaffiri, Tashigi non mostrava
segni di stanchezza. Ora che era lei lì a dare ordini, non
poteva agire come avrebbe fatto da sola, doveva pensare prima di tutto
alla salvezza di quegli uomini che erano entrati nella Marina per
combattere i pirati. Se solo loro non ci fossero stati, non avrebbe mai
seguito il consiglio del Rosso e avrebbe tentato di trovare un qualche
modo per liberare Smoker.
Si sentiva rincuorata dalla presenza dei soldati, perché
sapeva perfettamente che non avrebbe avuto nessuna
possibilità da sola. Invece, tornando al Quartier Generale
sicuramente avrebbero mandato qualcuno per salvare il Commodoro. La sua
fiducia in quel futuro era assoluto, doveva credere che le cose
sarebbero andate in quel modo, altrimenti avrebbe fatto all'istante
marcia indietro.
Avvertì sul suo viso gocce d'acqua, le prime. Il ritmo con
cui scendevano da cielo era ancora lento, calmo e la distanza tra le
une e le altre era ancora molta.
Tashigi alzò gli occhi verso l'alto e stette a osservare il
modo in cui le nuvole si scontravano, fondendosi tra loro e creando
mulinelli dai colori fantastici ma terrificanti. Il bianco contrastava
con il nero, il viola si mischiava con il grigio e gli scoppi di luce
che si avvertivano all'interno, aumentavano la portata di quel
sentimento di reverenza timorata nei confronti della natura.
"Uomini, preparatevi!" urlò cercando di sovrastare il primo
tuono.
Doveva arrivare al Quartier Generale al più presto, tempesta
o non tempesta.
Con gli abiti fradici, i capelli appiccicati al viso e al collo e gli
occhiali ricoperti di gocce di pioggia, Tashigi scese con passo sicuro
dall'ammiraglia ormeggiata davanti al Quartier Generale. Nascondeva
bene la stanchezza, l'amarezza per quella bruciante sconfitta e la
paura per le sorti del suo Commodoro, perché non aveva il
tempo per lasciarsi prendere da certi sentimenti. Non poteva rimanere a
rimuginare stagnante sugli stessi pensieri, ma doveva agire e andare
immediatamente a riferire quanto avvenuto.
Aveva già comunicato il fallimento appena era si era rimessa
in viaggio, ma il protocollo imponeva che in ogni caso avrebbe dovuto
comunque far rapporto personalmente a un qualche superiore. Ancora non
sapeva né dove né con chi, però
sperava che il tutto avvenisse al più presto, in modo tale
che si organizzassero per salvare Smoker.
Nessuno badava alle sue condizioni, dato che fuori imperversava ancora
la tempesta che li aveva colti il giorno prima per mare e non solo lei
si ritrovava con i vestiti appiccicati al corpo come una seconda pelle.
Ringraziò di non avere in dosso la divisa bianca, mentre si
incamminava nel corridoio principale.
Si fermò davanti a un immenso bancone dietro al quale
stavano una decina di giovani ragazze, intenti a rispondere alle
diverse chiamate, ma anche alle richieste degli ufficiali. Il tutto
avveniva con la massima rapidità e diligenza, non compivano
gesti inutili per perdere tempo e le loro indicazioni erano il massimo
della perfezione.
Aspettò il proprio turno mettendosi nella fila meno numerosa.
Nonostante sapesse che non ci si poteva far nulla, il suo piede prese a
picchiettare nervosamente a terra per l'impazienza. Nella sua mente si
accatastavano pensieri discordanti e si annodavano tra loro privi di
logica, senza lasciarle il tempo necessario per potersi soffermare a
ragionare su uno.
Si ripromise di riprendere in mano quel gomitolo disordinato per
rimetterlo a posto e dividere tutti i colori. Ora non aveva il tempo,
ma una volta fatto il proprio rapporto si sarebbe potuta concedere
finalmente una pausa. Seppur non era il momento adatto, non poteva fare
a meno di pensare alla sensazione di un caldo letto e di una dormita
che superasse le tre ore di quei giorni.
Quando finalmente - mezz'ora dopo - toccò a lei, si
sentì sollevata nel poter porre la propria domanda alla
segretaria.
"E' il Grand’ Ammiraglio a cui deve far rapporto. Il suo
ufficio si trova al penultimo piano" rispose con tono gentile, prima di
passare alla richiesta successiva.
Tashigi si spostò meccanicamente ancora sotto shock per
l'informazione.
Ora che ci rifletteva era ovvio che si sarebbe dovuta recare da Sengoku
in persona, infondo era stato lui insieme ai Cinque Astri ad affidare
la missione a Smoker. Eppure la situazione le pareva così
inverosimile.
Mai si erano visti costretti ad andare da Sengoku tutte le altre volte
in cui si erano fatti scappare Pugno di Fuoco o Cappello di Paglia. La
notizia l'avevano comunicata a un diretto superiore, ma senza la
necessità di andarla a riportare direttamente ai piani
più alti della Marina.
Che cosa si nascondeva dietro a tutta quella faccenda?
Ancora non riusciva a comprendere il guadagno che il Governo Mondiale
avrebbe tratto dalla cattura di Pugno di Fuoco. Quel ragazzo, seppur
giovane, era diventato un grande pirata in pochissimo tempo. Ricordava
ancora quando navigava con una propria ciurma, prima di diventare
comandante della seconda flotta di Barbabianca. A quel tempo la Marina
aveva un gran da fare per causa sua, tanto che gli aveva addirittura
offerto di entrare nella Flotta dei Sette pur di toglierselo dai piedi.
Mentre saliva lentamente i gradini, altre domande si aggiunsero a
complicare la matassa dei suoi pensieri già disordinati.
Non udiva le voci delle persone che popolavano la struttura attorno a
sé, il tutto le pareva distante e inutile. L'unica cosa che
le consentiva ancora di trovare la forza di mettere un passo avanti
all'altro era la salvezza di Smoker. Si era ritrovata a pensare che -
nella sfortuna - fosse andata bene: se fosse capitato nelle mani di
un'altro pirata, sicuramente dopo cinque giorni sarebbe già
stato ucciso; al contrario era una garanzia di vita che rimanesse con
Shanks.
Il Rosso non uccideva a sangue freddo: tra tutti i pirati, lui
apparteneva alla ristretta cerchia di coloro che avevano dei principi
da rispettare e tra essi c'era quello che impediva di togliere la vita
a un prigioniero che si era fatto valere sul campo.
Quella constatazione era funzionale solo per tenere i nervi calmi ed
evitare di esplodere in un attacco isterico, ma non sarebbe servito a
lungo se non si fossero prese delle misure per riparare i danni.
Si fermò un attimo sui gradini, chiudendo gli occhi.
Respirò a fondo fino a quando non sentì
alleviarsi il peso dei troppi pensieri nella sua mente, scacciandoli il
più lontano possibile. Non era da lei evitare di riflettere
su qualcosa che la preoccupava, tuttavia non doveva lasciarsi distrarre
da preoccupazioni e dubbi.
Avrebbe avuto tutto il tempo necessario una volta finita quella breve
discussione.
Terminò con maggior rapidità i piani rimanenti,
ansiosa di arrivare il prima possibile all'ufficio del Grand’
Ammiraglio. Gli ultimi gradini li fece a due a due, rischiando
più volte di cadere dopo aver messo male il piede, ma per
fortuna riuscì sempre ad aggrapparsi al corrimano.
Quando giunse dinnanzi alla porta bussò nel suo tipico modo,
tre colpi e poi due - come quando si annunciava alla cabina di Smoker.
Non dovette attendere molto per ricevere una risposta e, quando ebbe
dichiarato il proprio nome e il grado, la porta si aprì per
lasciarla entrare.
Lo studio era ampio, ordinato e molto luminoso. Nel centro dell'immensa
stanza stava la scrivania di legno d'ebano di Sengoku, il quale
alzò il proprio sguardo sulla nuova arrivata. L'uomo aveva
quell'aria seria, ma priva di sfumature intimidatorie: si sarebbe
potuto definire cordiale e benevolo, sempre disposto ad ascoltare gli
altri. Con il buffo gabbiano sul cappello e la barba intrecciata
spropositatamente lunga, non appariva particolarmente pericoloso.
Tashigi per l'atmosfera calma che si respirava all'interno della stanza
si sentì un po' meglio. Aveva raggiunto il proprio traguardo
e finalmente Smoker avrebbe ricevuto l'aiuto necessario.
Con ancora gli abiti inzuppati e i capelli completamente in disordine,
la ragazza avanzò di qualche passo nell'ufficio.
"Guardiamarina Tashigi, sono contento che almeno lei sia salva"
esordì con voce pacata Sengoku "I vostri uomini"?
"Solo feriti, nessuna perdita. Tuttavia Smoker-"
"Sì, mi hanno riferito" la interruppe il Grand’
Ammiraglio "Tuttavia preferirei parlare della questione domani".
Tashigi, ignorando l'abisso di gradi che la separavano dal superiore,
stava per aprire la bocca per ribattere. Non comprendeva per quale
ragione la faccenda dovesse essere rimandata al giorno seguente,
proprio in una situazione tanto delicata. Bisognava agire
immediatamente per riuscire a recuperare il Commodoro prima che gli
capitasse qualcosa, questa era la sua priorità.
"I Cinque Astri gradirebbero sentire come i fatti si sono svolti,
tuttavia oggi sono presi da altre questioni di massima urgenza. Inoltre
noto che siete molto stanca, quindi sarebbe meglio che prima vi
concedeste un riposo per riordinare per bene i fatti ed esporli nel
migliore dei modi".
La ragazza rimase per una manciata di secondi immobile come una statua
di marmo.
I suoi neuroni lavoravano più lentamente del normale - sia a
causa dello stress accumulato sia per via di quell'ordine
incomprensibile ai suoi occhi - e non riusciva a reagire in alcun modo
a quell'ordine pacato, ma irremovibile, del Grand’
Ammiraglio, che sedeva perfettamente in posizione retta dietro alla sua
scrivania.
Non aveva altra scelta che piegare il capo e obbedire.
Per sua sfortuna non possedeva né il grado né la
dialettica adeguata per far cambiare opinione al superiore. Bagnata
come un pulcino, con il freddo che le stava penetrando sempre
più in profondità fino a raggiungere le ossa,
pareva una bambina scappata da uno scontro di titani, priva di
qualifiche per far qualsiasi cosa.
"Come desiderate" sussurrò infine.
"Le farò assegnare una stanza. Il colloquio è
fissato per le dieci di domani mattina, ci incontreremo qui davanti al
mio ufficio, d'accordo Guardiamarina Tashigi”?
La ragazza ebbe la netta impressione che Sengoku continuasse a ripetere
il suo grado per avvilirla ulteriormente, mettendo in chiara evidenza
quanto fosse in basso anche solo per permettersi di replicare
garbatamente a una qualche decisione superiore. Rassegnata a quella
realtà, con la stanchezza che la colpiva improvvisamente
come un'onda d'urto, si vide costretta a eseguire ciò che le
veniva richiesto.
"Certamente".
"Siamo d'accordo. Se chiede alla mia segretaria qui fuori, le
mostrerà una camera".
"Grazie, Signore".
Dopo il saluto consono e la rottura della riga, Tashigi si
voltò e uscì dall'ufficio.
Si sentiva d'un tratto privata della forza che l'aveva guidata fino a
un attimo prima, l'adrenalina era sfumata e le sue certezze stavano
vacillando. Aveva supposto erroneamente che si sarebbero mandate delle
navi per riuscire a strappare il Commodoro alla prigionia del Rosso,
invece pareva che i piani alti del Governo Mondiale avessero altri
progetti.
Sperava di sbagliarsi, sperava che il giorno seguente tutto si sarebbe
sistemato per il meglio.
Con falcate brevi si incamminò verso la cabina che le era
stata assegnata, percorrendo i corridoi tutti uguali che componevano il
Quartier Generale. Il bianco dei muri e la pulizia erano esasperanti;
con un'associazione di idee si trovò a pensare che quella
struttura assomigliava a un ospedale, tranne per l'odore di candeggina
e ammoniaca tipico di quest'ultimo.
Se avesse avuto un briciolo di forze si sarebbe fatta una doccia calda,
ma tutto ciò che il suo corpo le consentì una
volta entrata nella stanza fu quello di togliersi gli indumenti bagnati
e raggomitolarsi sotto il piumone caldo. Il suo organismo e la sua
mente non riuscivano più a lavorare oltre e nonostante la
voglia di districare i tanti nodi, non ne ebbe il tempo.
Non passarono due minuti da quando appoggiò la testa al
cuscino che già si ritrovò in un libro privo di
preoccupazioni e di problemi, nel quale poter finalmente concedersi una
pausa dopo quelle giornate infinite.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Benritrovate
all'appuntamento settimanale! ^^
E finalmente si rivede
Tashigi... Che, poverina, ha dovuto mettere da
parte tutto l'orgolio e l'autostima generale al cospetto sia di Sengoku
sia delle cinque mumm... Ahem... Cinque Astri di Saggezza.
Sembrerebbe inverosimile
che Tashigi venisse convocata in direttissima,
ma sapendo che Smoker non è sotto il controllo di Vice
Ammiragli et simila - non è mai stato specificato - abbiamo
deciso di agire in questa maniera - come all'inizio.
Ed eccola qui, la nostra
Guardiamarina, bistrattata alla grande:
rileggendo, devo ammettere che Sengoku l'abbiamo fatto terribilmente
freddo e con una faccia di tolla non indifferente... Ma, infondo, Oda
non è che gli dia così tanti punti simpatia. xD
Detto ciò,
passiamo all'angolo delle risposte!
-
Angolino di Beatrix -
@Tre88: ciao
cara! ^^
Ebbene
sì, esiste un camerino degli attori sul Vento
dell'Est! xD Fortuna vuole che non sia successo nulla in
città e che tutto sia filato liscio. Ma è vero:
cosa serve travestirsi, che tanto Ace è una calamita per i
guai? u_u Inoltre, è vero che lui non paga mai nulla nelle
locande, ma non è che sia al verde... E' furbo il ragazzo -
me l'ha confessato una sera da ubriaco. xD
Hikari
alla fine è una giovane donna che, per quanto sia
scontrosa per forza di cose, alla fine si crogiola nel coccolare gli
altri... E poi è lo slancio del karma positivo che la fa
comportare così, sia verso Smoker che verso Shanks. A tratti
è adorabile - ma non ditelo forte, che poi se la prende a
male perchè tutto ciò svilisce il suo essere
minacciosa. xD
Felice
di averti fatta ridere! ^^
Alla
prossima e un abbraccio! :)
Grazie
per la recensione!
@Topaz
Sunset: ciao
cara! ^^
Ma
grazie per i complimenti per il personaggio di Hikari e per la
storia in generale! ^o^ E felice di averti divertito fino a qui, sono
contenta. :) Sull'IC, abbiamo voluto dare un'interpretazione
particolare a Shanks, per quello che pare così diverso. Ma
per gli altri che si sono visti fin ora... Ahem... Inventati di sana
pianta. ^^' Gli unici che non abbiamo avuto troppe
difficoltà a stendere sono stati Ace, Smoker e Tashigi.
Tutti gli altri un disastro. xD
Il
bacino sulla fronte... Sapevo che vi sarebbe piaciuto. Infondo Ace
è dolce come ragazzo. :) E lo so che un po' tutte vorreste
essere al posto di Hikari - io per prima. xD
Alla
prossima! Grazie per la recensione e un abbraccio!
@Ale-chan: ciao
cara! **
Distrutte?
Affogate vorrai dire... Tempo piovoso che ci siam prese un
acquazzone allucinante. E balle girate, ovviamente.
Vabbè,
passiamo al capitolo, che mi viene ancora un travaso
di bile: dunque... Mi permetto di correggerti. :p La nave di Shanks qui
si chiama il Vento dell'Est. Alla fine della storia scoprirete
l'arcano. :) Non è solo dovuto alla storia di quella mia
amica. ^^
Quelli
si sanno divertire: io starei chiusa tutto il giorno nel
camerino. xD Comunque sì, alla fine Hikari - se è
di buon umore - può lasciarsi a slanci di questo tipo, come
quello di chiedere a Smoker se ha bisogno di qualcosa - che momenti mi
ingoia il sigaro xD - oppure di arrivare con un regalino per seppellire
l'ascia di guerra. :)
Diciamo
che ho ben presente le difficoltà di combattimento
con i vestitini femminili classici. Ed è per questo che
Hikari indossa abiti maschili e giù di lì.
*Fermamente convinta* Quello scontro è a tratti
imbarazzante. xD
La
conclusione del capitolo... L'avrò fatta in un momento di
debolezza. xD Però sono carini sti due... Eh? ** Sono
testoni, ma poi basta un niente che amoreggiano come piccioni... Fossi
in Ben e gli altri, li percuoterei con una padella, ma
tant'è...
Alla
prossima cara! ^^
Grazie
per la recensione e un abbraccio!
@Chibi
Hunter: ciao
cara! ^^
Ci
giuravo che arrivava in commento in risposta alle lumacamere... Eh,
insomma, ogni tanto diamo libero sfogo al nostro fangirlismo acuto -
praticamente sempre. xD Una sbirciatina, alla fine, che vuoi che sia...
:p
Capito
un bel po' tenero, ma serviva, dai... Un po' di romanticismo e
coccole ogni tanto fa bene. E sì, anche il Commodoro ha un
cuore, ma non vuole che lo si dica troppo forte. Dopotutto è
una persona educata, anche se molto permaloso - diciamo che sta nave
ora è piena di permalosità. xD
Alla
prossima, grazie per la recensione!
Un
abbraccio!
@Red
Queen:
regina mia! **
Oh,
non ti sei persa nulla a Lucca quest'anno... Anzi, ti sei
risparmiata tanta di quell'acqua che hai fatto un affarone. u_u
Comunque,
hai visto quanti bacini e abbracci in questo capitolo? Ma non
abituatevi bene... *risata malvagia*
Massì,
dai, ogni tanto un capitolo senza pianti e urla va
bene, no? xD
I
travestimenti... E' una cosa che mi sono sempre chiesta: a parte Ace
che se ne frega, ma il Rosso, quando scende a terra, come fa? Se ne
sbatte anche lui? La gente ha troppa paura e tace? Boh... ^^' Allora ho
optato per una meravigliosa parrucca riccia per Ace, che se immagini
non gli sta neanche così male. Quella di Hikari è
allucinante invece. xD
La
lumacamera... Mi sa che cambiava faccia ogni tre secondi, assumendo
le vostre a turno. xD Sporcaccione... :p
Alla
fine Hikari è pur sempre una donna... E dall'altra
parte c'è un certo signore che vorresti litigarci tutti i
giorni solo per poi farci la pace. E ho detto tutto. xD Ma cosa mi fai
dire?! xD
Alla
prossima cara e grazie per la recensione!
Un
abbraccio! ^^
@Maya:
stellina! **
Mi
dispiace di non esserci viste a Lucca... Potevamo farci una nuotata
insieme - appurato che le linee telefoniche erano intasate... -_-
Comunque,
come hai visto Hikari s'è lanciata nello shopping
sfrenato. xD Essì, alla faccia di chi dice che non
è terapeutico - lo è eccome! Sembro me medesima
quando vado a fare shopping natalizio - per gli altri, ovviamente. u_u
Ma
a parte questo dettaglio, sì, Ace si diverte a
stuzzicarla... Ma, crisi ormonali escluse, quella non ha pensieri se
non per Shanks. Deve solo decidersi tra quelli positivi e negativi,
fare una bella somma. E decidere. Che farebbe un favore
all'umanità forse, Ben in primis. xD
Essì,
torna proprio la nostra spadaccina! ^^ Ci ha preso -
ma era facile. :p
Un
abbraccio e alla prossima! ^^
Grazie
per la recensione!
-
Angolino di Yuki -
@Tre88: Ciao
^^
La
parte di loro che si mettono le parrucche è favolosa, quando
Bea mi aveva passato il capitolo ho preso a ridere come una pazza
anch'io xD Soprattutto perché era un bel capitolo leggero
dopo un po' di capitoli da tagli delle vene, quindi non mi aspettavo
tanta spensieratezza e l'effetto si è raddoppiato!
Ace
scappa nelle locande anche se ha i soldi perché è
un pirata e i pirati non pagano! Qui è costretto a pagare
perché non deve attirare l'attenzione e passare inosservato
(interpretazione di Yuki xD)
Effettivamente
Ace si diverte parecchio a mettere in imbarazzo Hikari, ma almeno con
lui la nostra rivoluzionaria ha pensieri più leggeri a cui
badare, quindi, alla fin fine, anche a lei fa piacere.
Un
abbraccio
alla
prossima
@TopazSunset: Ciao
^^
Sono
molto contenta che Hikari ti piaccia come personaggio e che trovi stia
bene accanto a Shanks (io li adoro come coppia, pretendo che oda la
inserisca accanto al Rosso **). Quando all'IC, ci tentiamo molto
entrambe a questo aspetto, quindi abbiamo prestato molta attenzione a
tenere sotto controllo i caratteri. Come dici tu, però, va
anche a interpretazione di chi legge/guarda il manga/anime, ma mi fa
piacere che nonostante non sia uguale, sia comunque ben resa ^^
Lasciamo
perdere il treno, eh... è stato bloccato per 3.15 al
ritorno, 1 novembre... sono arrivata a casa morta, distrutta xD
Un
bacio
A
presto!
@KH4: Ciao
tesoro!
No,
non sono sopravissuta, sono morta e il mio cadavere è stato
sepolto nel Japan Palace.
Gionata
di shopping, perché fa sempre bene - almeno, a me piace un
sacco farlo **
Il
camerino dei cambi è stata una trovata di Bea, geniale! Mi
ha fatto sghignazzare come non mai, soprattutto quando si mettono le
parrucche xD Hikari è stata gentile a prendere un cambio per
Smoker, infondo, anche se è un marine, è uno dei
migliori - è un uomo serio e leale, per questo piace anche
ai pirati.
Su,
lo sappiamo bene quale sarebbe stata la reazione se ti fossi trovata
davanti Ace nel camerino: una copiosa emorragia da naso, vero,
ale-chan? XD E saresti stata in allegra compagnia, tranquilla, a te mi
unisco io e tante altre
*çççç*
La
scena dell'abbraccio è stupenda, per la sua
semplicità e sincerità, senza cerimonie o altro
** Uno di quei gesti che viene dal cuore e fa capire quanto ancora ci
sia tra loro, anche se non lo vogliono ammettere!
Un
abbraccio, amoVa
Alla
prossima!
@Chibi_Hunter: Ciao
caVa **
Il
camerino dei travestimenti è indispensabile se non si vuole
alle calcagna i marine, soprattutto se fai parte della ciurma di uno
dei Quattro Impertatori XD
Sì,
era necessaria una giornata relax, altrimenti scoppiavano i nervi a
tutti e la cara nave ci faceva ciao ciao con la vela maestra! Anche tu
ti unisci alla schiera di chi voleva la lumacamera, eh! XD Come ti
capisco, vieni, andiamo a spiare per bene Ace... *si dirigono in una
stanzina piena di monitor xD*
Un
abbraccio ^^
A
presto!
@Red
Queen:
CaVissima, ciau ^^
Guarda,
quest'anno hai fatto bene a non venire a Lucca xD La pioggia era
torrenziale, anche sotto le parti coperte dei tavolini dei bar arrivava
l'acqua, incredibile quanta ne veniva giù. Il diluvio
universale non è stato nulla in confronto!
Sono
contenta che l'idea dei travestimenti ti sia piaciuta, è
stata una trovata per spezzare il clima teso e per prendere una bella
boccata d'aria (prima dell'apnea xD)! Effettivamente l'idea di Shanks
con su una parrucca platino mi fa sbellicare dal ridere - o anche Ben
con una rossa, ad esempio xDD Quando alla lumacamera, guarda, sono
d'accordo con te! Non c'è più religione, queste
lumacamere vengono installate in tutti i posti tranne in quelli in cui
occorrono veramente!!!
Un
abbraccio
Alla
prossima ^^
@Maya_90:
Tesora, ciao!
Guarda,
a Lucca ho provato a chiamarti, ma le linee erano talmente intasate che
non prendeva çAAç Anch'io ho provato a guardare
se c'eri, ma con tutta quella folla sinceramente non ho visto nessun
cappellaio matto ç_ç
Hikari
pensa un po' a tutti perché è gentile
sostanzialmente, solo non bisogna farla arrivare altrimenti diventa una
vera belva senza scrupoli *muahahahhahaha* Ehm, cof cof, riprendo un
po' di contegno e vado avanti xD
Sì,
è vero che si vede perfettamente che Shanks sia qualcosa di
molto più grande e importante per lei, rispetto a Ace. Sono
due sentimenti diversi, anche se ovviamente il Rosso è
comunque geloso ** e per questo è carinissimo **
Un
abbraccio
A
presto!!!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 37 *** Resoconto ***
Si svegliò verso le sette di mattina, quando i
primi raggi del sole presero a filtrare dalla finestra dalle tende di
lino.
Il tempo era notevolmente migliorato: nell'azzurro terso non vi era
più traccia di nuvole minacciose, ma solo cirri sparsi qua e
là a macchiare innocentemente il cielo. L'aria era frizzante
e riempita dal canto di qualche uccellino marino che accoglieva il
nuovo giorno a suo modo.
Ci mise qualche minuto prima di riuscire a fare mente locale su tutti
gli avvenimenti e a ricordarsi che cosa ci faceva in una stanza che non
era la sua. Infine, Tashigi aprì lentamente gli occhi con la
consapevolezza di ciò che quel giorno le riservava. Si
sentiva riposata, i muscoli non tiravano più e l'acido
lattico pareva essersi riassorbito, la mente ricominciava a muovere gli
ingranaggi senza intoppi e solo con l'annebbiamento causato dal sonno.
Si sollevò e lasciò perdere gli occhiali da vista
posati sul comodino.
Aveva un gran bisogno di una doccia, di un getto d'acqua freddo che la
risvegliasse e uno caldo che la facesse rilassare, sciogliendo i
muscoli contratti del collo.
Quando si fu sistemata andò in mensa, anche se
riuscì a buttare giù solo pochi bocconi. Il
nervosismo le aveva chiuso lo stomaco, neanche fosse una studentessa
prima di un esame importante.
Non c'entrava nulla il fatto che sarebbe andata a parlare davanti ai
Cinque Astri e nemmeno che avrebbe dovuto riferire un completo
fallimento. Ciò che la tormentava erano i suoi vaneggiamenti
sulle possibili decisioni che avrebbero potuto adottare per riarginare
la situazione, ormai in completo collasso.
Il giorno prima non le era parso che le sorti di Smoker stessero
particolarmente a cuore al Grand’Ammiraglio, anzi, le pareva
che il discorso fosse stato fatto cadere un può troppo
presto. L'aveva liquidata rapidamente, senza nemmeno darle il tempo di
ribattere in qualche modo.
Forse era vero, c'erano questioni più urgenti, ma a lei
pareva tutt'altro. Le sorti del suo Commodoro avevano la precedenza su
tutto, non le pareva ci fosse altro al quale dedicarsi se non tornare a
riavere l'odore forte e acre dei sigari attorno a sé.
Strinse con forza la forchetta tra le dita.
Era la rabbia per la sua inutilità a farle contrarre in quel
modo i muscoli. Quando si era ritrovata nell'ufficio di Sengoku, quella
posizione di completa impotenza le era stata rinfacciata sottilmente ma
senza tregua. Lo sapeva bene da sola quanto le sue abilità
fossero poca cosa in confronto a quelle possedute sia da Smoker che dai
pirati che lo tenevano prigioniero: ciò la metteva
già di per sé nella condizione di non poter
dettare le regole del gioco.
Ma l'abisso vi era anche lì, all'interno del Quartier
Generale, perché lei era una delle tante Guardiamarina e non
aveva il grado necessario per poter prendere decisioni troppo
importanti.
Appoggiò la posata nel piatto quasi intonso e
sorseggiò dal bicchiere dell'acqua per calmarsi.
Non poteva cambiare la sua posizione, l'unica cosa che le era concessa
era aver fiducia nel Governo Mondiale e continuare a portare a termine
i propri incarichi. Solo in quel modo avrebbe ottenuto il grado per
poter impartire la propria giustizia.
Abbandonò il fragore della mensa e i suoi odori.
Erano appena le nove e non poteva recarsi con così largo
anticipo nell'ufficio del Gran Ammiraglio. Tuttavia non sapeva proprio
come occupare quell'ora di tempo libero che le era capitata.
Decise di andare a fare una passeggiata nel giardino esterno del
Quartier Generale per prendere una boccata d'aria fresca e sentire la
sensazione del sole caldo sulla propria pelle. Avrebbe avuto modo di
riordinare le idee e rilassare il proprio animo troppo in subbuglio.
Si sedette su di una panchina rivolta verso l'oceano.
La sua preoccupazione per Smoker continuava a crescere ogni attimo. Non
riusciva a impedire alla propria sadica fantasia di formulare scenari
che mai avrebbe voluto veder realizzati, ma che avrebbe preferito anche
evitare di visualizzare nella propria mente.
Avvertiva il proprio cuore chiudersi in una morsa di puro gelo e il sua
sangue ghiacciarsi nelle vene. E quel sentimento straziante la
soffocava senza darle tregua quando si ritrovava immersa in quelle
immagini. In quei momenti avvertiva di non poter avere un futuro, se
quei pensieri dettati dalla paura si fossero seriamente tramutati in
realtà.
Con vigore scosse la testa, allontanando le mani dal petto.
Quanto quei pensieri erano appropriati per un soldato nei confronti del
proprio superiore?
Quella terrificante angoscia era solo legata a un rapporto lavorativo?
No, perché ormai il suo lavoro e la sua vita si erano fuse
in un'unica essenza. Non vi era più un confine di
demarcazione tra l'uno e l'altro, nemmeno una leggera linea che potesse
aiutarla a trovare il punto in cui - anche approssimativamente -
terminava il lavoro e cominciava la vita privata.
Udì l'orologio battere le nove e mezza.
Si alzò, decidendo che le occorreva camminare per scaricare
la tensione.
Fu in quel momento, mentre passeggiava senza una meta tra gli alberi,
che vide seduto con le gambe incrociate una persona che mai si sarebbe
immaginata di incontrare in quel luogo.
Sul naso se ne stavano i suoi occhiali, il che le permetteva di essere
certa di ciò che stava osservando da lontano.
- Che cosa ci fa qui un
componente della Flotta dei Sette? - si
domandò mentre i suoi occhi zaffiri indugiarono per qualche
altro secondo sul volto impassibile e pallido di Occhi di Falco.
Lasciò da parte quella nuova domanda che nulla aveva -
apparentemente - a che vedere con l'attuale questione e le sue
preoccupazioni. Probabilmente, si disse, riguardava una di quelle
questioni urgenti che i Cinque Astri dovevano al più presto
risolvere.
La scusa reggeva poco, lo sapeva, ma per il momento le bastava per
mettere a riposo quella che era solo una piccola curiosità
gettata nell'abisso di problemi decisamente più importanti.
Percorse nuovamente le medesime scale che aveva salito nemmeno
ventiquattro ore prima.
Questa volta non vi era stanchezza a rendere le sue gambe pensanti e le
sue falcate erano più ampie e lunghe. Moderò
l'andatura, ma si percepiva chiaramente la sua impazienza.
Era pronta alle possibili lavate di capo che le sarebbero state fatte,
ma ciò non la intimoriva.
Infondo avevano fallito una missione non da poco e si erano fatti
giocare come nulla da Shanks il Rosso, permettendogli di fare i propri
comodi senza troppa fatica. La superiorità del pirata era
schiacciante, da soli non ce l'avrebbero mai fatta e questo i Cinque
Astri avrebbero dovuto saperlo.
Dunque, aveva dedotto, l'entrata in scena di uno degli Imperatori
doveva essere inaspettato per lei quanto per i vertici del Governo
Mondiale. Ma ancora non intravedeva ciò che muoveva tutti i
meccanismi e ciò aumentava la ferita al proprio orgoglio.
Sengoku la stava attendendo davanti alla porta del proprio ufficio.
Come il giorno precedente il suo volto era rilassato, i suoi occhi
scuri attenti e la sua voce calma e gentile.
"Vi siete riposata, Guardiamarina Tashigi”?
La ragazza evitò il più possibile di soffermarsi
sul modo velato con cui rimarcava continuamente il proprio grado,
sforzandosi di rispondere senza far trapelare la propria impazienza.
"Sì, molte grazie".
"Ne sono lieto".
La condusse all'ultimo piano, dove vi era la residenza dei Cinque Astri.
Tashigi se ne stava due o tre passi dietro a Sengoku che procedeva con
le braccia intrecciate dietro la schiena. Il silenzio era rotto dai
soli passi che riecheggiavano tra le pareti perfettamente bianche.
Giunsero davanti all'immensa porta di legno che portava alla sala nella
quale si riunivano i Cinque Astri e, dopo essersi annunciato, il
Grand’ Ammiraglio aprì la porta, facendo un cenno
lieve con il capo per incoraggiare la giovane a seguirlo.
I cinque anziani se ne stavano al centro della sala, tre di loro erano
seduti su di un divano mentre gli altri due se ne stavano in piedi.
Prima che Sengoku e Tashigi facessero il loro ingresso erano intenti
nel discutere, tuttavia le loro parole vennero troncate nettamente non
appena gli intrusi varcarono la soglia.
Improvvisamente la giovane Marine si rese conto di trovarsi in un
ambiente che mai avrebbe pensato di poter raggiungere alla sua
età. Si trovava al cospetto di coloro che mandavano avanti
il mondo, coloro per i quali combatteva ed era la loro giustizia che
stava strenuamente cercando di difendere. Era come aver accesso in un
luogo santo e si accorse maggiormente della sua nullità
posando i suoi occhi su ognuno di loro.
Le sue gambe vacillarono per un attimo e la lingua le si
annodò. Si ritrovava spaesata, spaventata dalla presenza di
quelle venerande persone e da ciò che rappresentavano.
"Siamo stati informati approssimativamente di quanto successo"
cominciò uno di loro.
"Tuttavia vorremo sapere con esattezza come si sono svolti i fatti e
tutto quello che puoi dirci a riguardo" continuò un altro.
Tashigi se ne stava impietrita davanti a loro con ancora l'ansia a
mozzarle il fiato.
Il pensiero di Smoker incatenato nella prigione di Shanks tuttavia le
servì per riprendere il controllo sulla propria mente e si
accinse a narrare lo svolgimento dell'attacco.
Parlò anche della donna che si era frapposta tra loro e Ace
prima dell'intervento del Rosso, e si scusò asserendo che
non ne conosceva assolutamente il nome.
"Shanks il Rosso ha detto di riferire che ora Ace Pugno di Fuoco si
trova sotto la sua custodia" concluse Tashigi.
La ragazza rimase immobile e in silenzio, mentre gli Astri si
scambiavano sguardi preoccupati tra di loro. Come aveva pensato nei
loro piani non era stato previsto l'intervento di un'altro pirata,
soprattutto non uno della risma di Shanks, e ciò doveva
averli turbati non poco.
Sengoku si avvicinò a un tavolo e prese un foglio che vi era
appoggiato sopra e lo portò alla ragazza.
"Per caso è lei la donna di cui parlavi"?
Sbarrò gli occhi blu, osservando la foto della stessa donna
contro cui si era scontrata nell'arcipelago pochi giorni prima.
Ciò che la sconvolse maggiormente non fu tanto il fatto che
i Cinque Astri e il Gran Ammiraglio sapessero chi fosse, ma il vederla
indossare la divisa militare.
"S-Se posso" esordì titubante "Chi è"?
"Non c'è nulla di male nel metterti al corrente"
proferì uno dei cinque "Il suo nome è Hikari
Mugen ed è una spia, si è infiltrata a lungo
nelle nostre schiere e pare sia stata lei ad avvertire Shanks il Rosso
dei nostri progetti".
Almeno ora Tashigi riusciva a campire come avessero fatto a
intercettarli con un così perfetto tempismo. Quella donna
era una delle cause della situazione nella quale si trovava ora Smoker,
anzi, la sola perché se lei non si fosse intrufolata nella
Marina, nessuno si sarebbe mai potuto frapporre tra loro e Ace.
Guardò per un attimo con odio l'immagine di Hikari prima di
restituire il foglio a Sengoku.
"E per il Commodoro?" chiese trattenendo il più possibile il
tremolio della voce.
"Vedremo di organizzare una contromossa" rispose prontamente un quarto
"La situazione è delicata e dobbiamo rifletterci, ma non
temere. Il nostro compito è servire la via della giustizia".
"Ora, Guardiamarina Tashigi, vi consiglio di riprendere perfettamente
le forze. Il vostro operato, in questo momento difficile, è
stato impeccabile e vi meritate un attimo di tregua" concluse l'ultimo
di loro.
La ragazza dopo il saluto militare uscì dalla sala lasciando
i sei uomini a discutere sul da farsi.
Mentre voltava loro le spalle avvertiva il proprio cuore più
leggero e l'ansia farsi meno dolorosa. Le parole e i modi dei Cinque
Astri erano bastati a convincerla che avrebbero fatto il possibile per
liberare Smoker.
Era certa che le cose sarebbero andate in quel modo.
Presa com'era dalla liberazione dal senso di oppressione accumulato in
quei sei giorni, non si rese conto del cambio di espressione dei Cinque
Astri e del Grand’ Ammiraglio, i quali la osservarono uscire
prima di cominciare a preparare una controffensiva adeguata.
I loro lineamenti non avevano più nulla a che vedere con il
buon animo dimostrato nemmeno trenta secondi prima.
Si erano fatti più tirati e oscuri.
I loro occhi ridotti a fessure erano carichi di sfumature poco
rassicuranti, racchiudevano la capacità di intimidire e
imprigionare dietro le loro iridi piani inumani.
"Il Rosso merita una nostra particolare attenzione" asserì,
secco, Sengoku.
- TO BE
CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi
sempre avanti -
A-rieccoci al solito! ^^
Come ha detto Yuki in
una recensione - mi pare di capire - precedente,
ecco che comincia l'apnea... E il secondo blocco della fic, come
argomento. E mentre Tashigi spera con tutto il cuore che
qualcuno vada a recuperare il suo superiore, la Marina cova meglio di
una galina dalle uova d'oro... Ah, tra l'altro! Salutiamo tutte insieme
Mihawk, che fa la sua apparizione in questo capitolo come special guest
xD Che poi si offende e - non so voi - preferirei evitarlo. Alla fine
ha un cuore anche lui (ben nascosto, ma ce l'ha). u_u
Bene, passiamo
all'angolino delle risposte! Yu tornerà presto, non
preoccupatevi! ^^
- Angolino di Beatrix -
@Ale-chan: ciao
patata! ^^
Essì,
ecco Tashigi! Vabbè, non crucciarti per aver dimenticato
Dragon... Dopotutto son passati 8 mesi quasi dall'inizio dalla fic e
lui era nei primi capitoli. ^^' E poi so che ci tenevi nel rivedere la
ragazza... Che, poverina, è in pena una cosa inimmaginabile
per il Commodoro e deve cercare di controllarsi - sebbene partirebbe
pure con l'Olandese Volante il giorno stesso. Maledetta gerarchia
militare...
Venendo
a Sengoku: tenete sempre presente che questa storia è stata
scritta prima di MF - anzi agli inizi di ID. Per cui tante sfumature
sono state messe "a naso". Nemmeno io considero Sengoku cattivo, tra
quella combriccola credo sia uno dei meno, visto anche il rapporto che
ha con Garp - e lui è un pezzo di pane. Tuttavia ce lo siamo
immaginate... Stronzo, ecco. xD Quella bastardaggine sottile ed
educata, ma che ti fa mangiare il fegato. ^^' Più avanti lo
si vedrà di nuovo... A voi il responso.
In
ultimo, da oggi userò questa tua citazione per qualsiasi
cosa: "Se se ne frega Dragon, me ne frego pure io!" xD Mi ha uccisa,
grande Ale! xD
Alla
prossima e un bacio!
Grazie
per la recensione!
@Chibi Hunter: ciao
cara! ^^
Le
mummie tessono la loro tela praticamente sempre, da quel che abbiamo
capito... E sinceramente invidio la pazienza di Sengoku verso di loro.
A me stanno sullo stomaco e non chiedermi il perchè: non
c'è un perchè. xD
Comunque
sì, Sengoku l'abbiamo caratterizzato sul freddo ed
autoritario. MF invece a me ha contribuito a ridimensionarlo - e la
storia è antecedente come scrittura a questa saga, per cui
c'è tanta roba inventata.
Credo
che nessuno vorrebbe trovarsi al posto di Tashigi ora. Ma una cosa
è certa: mai avrebbe lasciato la squadra e disobbedito ad un
ordine - anche se non espresso - di Smoker. Infondo è la sua
vice. :)
Grazie
per la recensione e un abbraccio!
Alla
prossima. ^^
@Tre88: hola! ^^
Diciamo
che già ad Alabasta, Tashigi ha capito che del marcio nel
governo e nella marina c'è. Eccome se c'è.
Contando che Smoker non si fa problemi a mandarli a quel paese con
nochalance... xD In questo caso, però, spera in loro,
nonostante tutto. Cerca di appendersi alla possibilità che
tutto non faccia così schifo, ecco. E' ottimista,
sì. u_u
Però
c'è da dire che se avessi un capo come Smoker, darei un rene
per riportarlo vivo a casa - e che cavolo. u_u Diciamocele ste cose. xD
Grazie
per la recensione! Alla prossima!
Un
abbraccio. ^^
@Red Queen: Regina
mia, buonaseVa. **
Anche
te aspettavi Dragon? Sinceramente manca un po' anche a me - sbava
sull'uomo che non deve chiedere mai. xD Pensa quanto possa essere
odioso buttare giù un insulto bello e buono, quando si
è consapevoli di non aver possibilità di replica
per il grado infimo che hai ed, oltretutto, vieni palesemente deriso.
Povera Tashigi. u_u Io a quest'ora avrei tirato giù la Sede
Centrale a suon di bestemmie - ma si sa che mi scaldo facilmente.
Sengoku
simpatia eh? xD No, come ho detto, MF me l'ha fatto ridimensionare di
un botto. Di fatti qui lo si vede come un semidio, proprio
perchè non sapevamo ancora nulla... E diciamo che ad un
certo punto mi è pure scaduto, sto stratega de noantri -
avoja a temporeggiare O_O.
Grazie
per la recensione, un abbraccio!
Alla
prossima! ^^
@Akemichan:
benritornata! ^^
Preciso
la parte del rapporto tra Hikari e Smoker, perchè sono stata
io a tirarcelo di mezzo come idea iniziale, poi l'abbiamo steso
assieme. Hikari non odia la Marina. Odia le mele marce e in Smoker,
avendolo seguito parecchio in segreto, vede qualcosa di buono. E penso
che abbiate capito con quanta facilità la mora si sente in
colpa se fa male a qualcuno (da avere o meno ragione a pestarlo).
Vedila più come un'azione sul suo karma o coscenza che sia.
xD
La
taglia dovrebbe essere giusta, però, sai? xD Anzi, forse
sono stata indulgente. Smoker è abbastanza spesso. O_O
Infine
per Sengoku, non dubito che le scene con Garp facciano sbellicare, ma
non possiamo certo eleggerlo a Mister Simpatia. xD Poi, non sapendo
all'epoca ancora nulla e poche info che facevano dubitare di ogni
sfumatura possibilmente accostabile ad un carattere piacevole, ecco che
è venuto fuori così. xD
Alla
prossima, grazie per la recensione!
Un
abbraccio!
@Maya: hola caVa. **
Anche
tu indaffaratissima eh? Io mi riduco a mangiare cena alle 10 per
rispondervi, fai te. xD Sto perdendo il modo di vivere, accidenti...
Perchè finisco sempre in una marea di impegni diversi? T_T
Comunque...
Venendo alla storia, ti dico che il capitolo l'ha steso Yu ed
è facile che abbia preso spunto dall'uni, perchè
mi ricordo che al tempo di questi capitoli era incasinata con gli esami
e ne aveva uno a brevissimo. xD Poarella... ^^' C'è un
dettaglio forse anche in questo capitolo, ma non ricordo con
precisione.
Infine,
come già detto, Sengoku è una delle grandi
incognite - sì in generale, ma anche per la nostra storia.
All'epoca potevamo solo immaginare... Speriamo solo di essere rimaste
su un canone decente, ecco. xD
Alla
prossima tata! Un abbraccio e grazie per la recensione! ^^
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 38 *** Mal di mare ***
La notte era
calma,
tranquilla, e accompagnava lo scorrere placido del
Vento dell'Est. La nave solcava con serenità le acque
dell'oceano, di un blu intenso e con riflessi argentei, colori troppo
irreali per non rimanerne affascinati e non provare nemmeno un vago
desiderio di scoprire i misteri più profondi.
Il silenzio di luci non spaventava, anzi, era l'ingrediente necessario
affinché ci si potesse gustare quello spettacolo. Lo
sciabordio delle onde contro la struttura in legno era l'unico suono
udibile, che riempiva l'aria e sapeva rilassare i cuori dei pirati.
Eppure, nonostante tutto fosse sereno, Hikari non riusciva a dormire
bene.
Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, irrequieta. Di scatto, dopo
la quarta volta che si svegliava in poche ore, tirò indietro
le lenzuola frustrata. Aveva provato a rilassarsi, a spegnere il
cervello, a concentrarsi solo su pensieri positivi, le mancava solo di
contare le pecore e poi le avrebbe provate tutte per riuscire a cadere
in un sonno profondo.
Per di più stava cominciando a venirle mal di testa. Non il
solito dovuto all'utilizzo dell'haki, quello in via di formazione era
meno acuto ma più fastidioso, le martellava le orecchie e le
opprimeva le tempie in una morsa omogenea e continua.
Lanciò un'occhiata disperata all'orologio e quasi le venne
da piangere per la tristezza quando si accorse che non erano nemmeno le
quattro del mattino. Sconsolata, si raccolse i capelli in una coda
frettolosa e salì sul ponte a prendere una boccata d'aria
con la speranza che una volta ridiscesa in cabina i suoi tentativi
avrebbero dato più frutti.
"Che hai? Hai una cera orribile, lo sai?" le domandò Ace
sedendosi al tavolo della colazione accanto a lei.
Gli occhi viola di Hikari erano cerchiati da profonde occhiaie scure,
ma nonostante la stanchezza accumulata sapevano assumere un'espressione
minacciosa e scocciata. Gonfiando lievemente le guancie per la battuta
poco felice, la giovane donna gli scoccò uno sguardo
omicida, tornando a concentrarsi sul suo piatto.
Alla fine la sua passeggiata si era trasformata in uno stanziamento
fisso sul ponte, dopo che nuovamente alle cinque si era ritrovata
sveglia. La testa le pareva stesse per scoppiare e ora anche l'appetito
scarseggiava. Sapeva di dover mangiare e quindi aveva ingerito due
bocconi a forza, ma appena si era riaperta la porta della cucina in
comunicazione con il ponte ed era così penetrata l'aria
salmastra, la bocca dello stomaco si era serrata. Irrevocabile, non
avrebbe più mandato giù un solo boccone per
quella mattina.
Debole, le tempie compresse, lo stomaco scombinato. Non era il massimo
per un buon giorno e lei si sentiva molto irritata già solo
per la notte passata a guardare il soffitto della cabina e il mare
all'orizzonte.
Ma poi, quanta acqua c'era al mondo? Possibile che ovunque girasse lo
sguardo non vedesse che quella distesa azzurra aprirsi dinnanzi a lei?
Le mancava la terra sotto i piedi e quella breve sosta sull'isola fatta
per lo shopping non le era bastata. Anzi, stava rendendo tutto
più difficile dato che ora aveva in mente l'immagine
più vivida dei piedi ben appoggiati su qualcosa di stabile.
"Allora?" sentì insistere Ace accanto a sé.
"Non mi sento bene" rispose piatta lasciando cadere la forchetta con
rassegnazione "Non ho dormito".
"Vuoi rimandare gli allenamenti?" domandò il ragazzo
preoccupato avvicinandosi a lei, mettendole un braccio attorno alle
spalle.
"No, voglio distrarmi, mi farà bene" asserì
sicura Hikari puntandogli addosso i suoi occhi.
Nonostante il suo fisico non fosse perfettamente in forma, la donna non
se la sentiva di rinunciare all'unico momento della giornata in cui
dimenticava di star costipata su di una nave, che - per quanto grande -
le appariva molto limitata come confini. Quando si allenava con Ace
riusciva a riversare tutte le sue energie, fisiche e mentali, sui
movimenti, i colpi, gli attacchi, le parate, la prossima mossa.
Dimenticava dove si trovava e il fastidio con esso.
Appoggiato al parapetto della nave Shanks dirigeva i propri occhi verso
l'orizzonte.
I suoi capelli rossi erano scompigliati dalla brezza salmastra
dell'oceano e il suo sguardo poteva abbracciare la sua
immensità, nella quale si era sempre certi di poter trovare
una nuova avventura e una libertà mai avuta.
Dietro di sé udiva le voci dei suoi compagni e tese
maggiormente le orecchie in cerca d'altro, in cerca di una voce in
particolare - in cerca della sua voce.
Aveva maledettamente ragione Ben. Era roso dalla gelosia e ogni giorno
aumentava, lo corrodeva dall'interno e rendeva i suoi nervi meno saldi
e molto più facilmente irritabili. Insieme, vi era anche
un'altro effetto collaterale: stava diventando un moccioso di diciotto
anni alle prese con le prime cotte. Il suo umore ormai andava di pari
passo con la situazione che intercorreva tra lui e Hikari, peggiorando
e migliorando in modo imprevisto.
Ed era assurdo come potesse sentire quel fastidio profondo ogni volta
che lei passava il suo tempo con Ace. Odiava quel rapporto,
perché il giovane pirata di Barbabianca aveva quasi tutti i
vantaggi che una volta erano riservati a lui e che stupidamente aveva
buttato via. Le ragione per cui aveva lasciato Hikari, ora, gli
apparivano così effimere ed incerte - evanescenti.
Non sopportava gli sguardi che aveva colto tra lei ed Ace.
Lì non si trattava solo della sua immaginazione malformata
per vie di timori profondi, sapeva di essere ancora abbastanza lucido
per distinguere quando si trattavano di sue costruzioni mentali o meno.
E ne aveva la prova: anche Ben pareva turbato da quel legame sempre
più saldo e sempre più ambiguo.
Ma il suo vice a lui non aveva detto nulla chiaramente, ovviamente
voleva evitargli altro materiale da utilizzare per una delle sue future
e possibili sfuriate. Le discussioni con Hikari erano difficili: due
testardi a confronto che non avrebbero mai chinato la testa uno di
fronte all'altro, ognuno per i propri motivi.
Eppure, nonostante quello strano rapporto che si stava andando a
formare tra Hikari - la sua Hikari - e Pugno di Fuoco, ristagnava in
mezzo la frase detta da Ben qualche giorno prima, alimentata da altri
fatti - piccoli ma significativi - che facevano crescere in lui una
speranza malsana, nella quale non sapeva se farci veramente
affidamento.
"Sei così
cieco da non vedere che è ancora
innamorata di te"?
Quella domanda gli aveva fatto aprire gli occhi su una dimensione nella
quale si stava andando a inoltrare, un sentiero dal quale sperava di
uscire vincitore. Ma lì, le possibilità di
arrivare fino in fondo indenni erano veramente scarse. Si stava
aggrappando ad effimeri segnali che non era di grado di decifrare in
modo oggettivo, soprattutto con la complicazione dell'entrata in scena
di Ace.
Una folata di vento più forte, decisa, contraria alle altre,
lo fece ritornare alla realtà.
Fissò con maggior attenzione le nuvole all'orizzonte: erano
ancora bianche, ma si stavano ammassando velocemente in un unico punto.
Presto, su di loro, si sarebbe scatenato l'inferno.
"Uomini, preparatevi a una tempesta!" tuonò con voce ferma
facendosi sentire per tutto il ponte.
Non avrebbero avuto problemi con un temporale, ne avevano attraversati
molti nella Rotta Maggiore e per quanto orribili i suoi uomini sapevano
esattamente come muoversi per mantenere la rotta. Presto sarebbero
usciti dalla burrasca e avrebbero ritrovato il bel tempo.
Per quanto riguardava la sua anima non era certo se le cose si
sarebbero risolte in poco tempo.
Le andò male.
L'allenamento venne annullato per motivi non previsti - peggiori di per
sé del mancato momento di pace a cui tendeva per tutta la
giornata e che le era stato sottratto. Un temporale improvviso, di
quelli tanto frequenti nella Rotta Maggiore, si era abbattuto sul Vento
dell'Est, rendendo impossibile restare sul ponte se non per sistemare
le vele.
Hikari si era chiusa in camera sua, cercando di rilassarsi sul letto.
Avvertiva con troppa precisione lo sbattere violento delle onde sulla
chiglia della nave, la quale le appariva totalmente in balia
dell'oceano, sua preda. I rombi dei tuoni accompagnava lugubri i suoni
del nave in burrasca, l'oscurità impregnava la giornata e in
modo aritmico i lampi squarciavano le tenebre per pochi secondi.
Con le palpebre chiuse, Hikari se ne stava immobile stesa sul letto in
maniera scomposta. Il proprio respiro - sommerso dai cigolii delle
travi di legno - le giungeva affannato e irregolare, mentre il suo
malessere aumentava ogni volta che l'inclinazione del Vento dell'Est
cambiava repentinamente.
Le sue condizioni stavano peggiorando e ora le era chiaro il motivo per
cui si sentisse in quel modo. Lei non era affatto abituata a navigare,
non era mai stata sul mare per molto tempo e negli ultimi dieci anni,
in ogni caso, aveva mantenuto saldamente i piedi sulla terra ferma, in
un ufficio a lavorare in modo abituale tutti i giorni. L'oceano lo
vedeva affacciandosi dalla finestra, lontano e maestoso, ma non aveva
nessun tipo di confidenza con esso.
Per di più, l'ultimo decennio lo aveva passato ad evitare di
soffermarsi troppo su quella vista. Il mare, inevitabilmente, le
riportava alla memoria Shanks e ogni volta il suo umore precipitava
sotto i piedi.
Un'onda più forte andò a sbattere nel lato della
nave dove si trovava la cabina e Hikari si ritrovò con lo
stomaco in gola. Alzandosi di scatto, barcollando per il mal di testa e
il temporale, si diresse il più velocemente possibile per
arrivare al bagno. Non fece in tempo a trarre un sospiro di sollievo
che il primo conato di vomito le salì per la gola.
Rimase accasciata accanto la water per molto altro tempo, che lei non
fu in grado di definire. Sentiva la bocca aspra, piena di un sapore
rivoltante, mentre i riccioli corvini le ricadevano arruffati attorno
al volto sudato e rigato dalle lacrime. Si prese la testa tra le mani,
stufa di non riuscire a sopportare quella situazione.
In cucina c'era confusione, forse un po' più del solito per
via degli ultimi residui della tempesta. La pioggia cadeva monotona
fuori e il rimbombo arrivava a riecheggiare nella stanza, costringendo
i pirati ad aumentare di qualche tono in più la propria voce
per farsi sentire.
Al tavolo del capitano un posto era rimasto vuoto e Shanks vi
continuava a lanciare occhiate continue. L'alternanza era regolare: una
forchettata e uno sguardo, tanto da essere divenuto evidente a tutti i
presenti cosa ronzasse nella sua mente.
"Non sta bene" esordì infine Ace.
"Hikari, intendo" precisò non appena gli occhi del Rosso si
furono posati su di lui.
Un attimo di silenzio cadde sulla tavola, circondata dalle chiacchiere
degli altri. E fu a quel punto che il ragazzo si rese conto di essere
stato l'unico a cui l'amica aveva confidato di non sentirsi troppo in
forma.
"Cos'ha?" domandò Ben rompendo il silenzio.
"Stamattina ha detto di aver mal di testa, non è riuscita a
dormire bene la scorsa notte".
Shanks, nonostante la situazione non sembrasse particolarmente
allarmante, era abbastanza preoccupato. Quella mattina non aveva fatto
colazione con tutti gli altri e non aveva incrociato Hikari, quindi non
aveva avuto modo di studiare il volto della giovane donna.
Era indeciso se alzarsi subito per andare a controllare come stesse o
aspettare di terminare il pranzo. Gli sembrava eccessivo correre da lei
per una semplice carenza di sonno, infondo poteva capitare a tutti una
notte in cui non ci si riusciva ad addormentare. Però, lui,
avrebbe voluto essere lì con lei ad accertarsi del suo stato.
"Bhè, allora nulla di allarmante" commentò Lucky
"Probabilmente finalmente sta riposando, no”?
"Già" acconsentì Ben spostando lo sguardo sul
capitano "Mangerà più tardi".
La spiegazione era perfetta, non c'erano obiezioni possibili o quanto
meno convincenti.
E allora perché Shanks sentiva di star sbagliando a rimanere
fermo, seduto, a quella tavola invece di entrare nella cabina di Hikari?
La tempesta era terminata quando ormai il sole era morto all'orizzonte.
Hikari non era salita per la cena, non si sentiva in grado di
percorrere molti metri sulle gambe - instabili e molli. Si era stesa su
un fianco, nella penombra della cabina cercando di riprendersi.
All'improvviso, i suoi occhi viola erano caduti su un mobiletto antico.
Si alzò facendo leva su un gomito spostandosi con l'altra
mano i capelli che le erano ricaduti a infastidirle la vista,
riportandoli dietro l'orecchio. La testa continuava a pulsarle e quindi
decise senza troppi ragionamenti cosa intendesse fare.
Si avvicinò e aprì le ante facendo ruotare la
chiave arrugginita. Liquori d'annata, di tutti i generi, erano tenuti
in ordine su due ripiani insieme ai bicchieri. Hikari ne
afferrò uno insieme a una delle diverse bottiglie, senza
riflettere troppo - non le importava molto quale fosse.
Riempì fino all'orlo e una volta portato alle labbra
ingerì in un sorso, non pensando al bruciore alla gola e
allo stomaco. Avvertì la sostanza scendere velocemente e
andarle a riempire lo stomaco ormai vuoto e sotto sopra. Non ci mise a
sentire l'effetto della gradazione alta di quella che scoprì
essere wodka. E insieme all'annebbiamento dei pensieri,
seguì quello lento dei sensi e di conseguenza anche il
dolore alla testa venne meno insieme alla nausea.
Il mal di mare, la mancanza della terra ferma, erano un ricordo lontano
e non ben identificabile grazie a quella bottiglia dal vetro verde
scuro e l'etichetta elaborata.
Non ci pensò oltre, portò direttamente il collo
della bottiglia e si lasciò andare all'oblio dell'alcool.
-
TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi sempre
avanti -
Signore mie, buongiorno!
Scusate se aggiorno solo oggi, ma gli impegni sono devastanti in sto
periodo e non sono riuscita ad uppare il capito. Spiace anche per le
risposte alle recensioni, ma io e Yu fatichiamo pure a sentirci per
telefono in questi giorni. Abbiate pazienza...
ç_ç Cercheremo di tornare in piena forma la
settimana prossima!
Ma un ringraziamento
è sempre doveroso. ^^ Quindi grazie a chi ha recensito,
grazie a chi ha inserito la storia tra i preferiti/seguiti/ricordati.
Alla prossima settimana! *Scappa al lavoro col morale sotto i tacchi*
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Capitolo 39 *** Totalmente sfatta ***
Shanks era
nervoso. Molto nervoso.
Aveva passato tutta la cena ad osservare il posto vuoto, nuovamente,
mentre mille pensieri si erano insinuati nella sua mente. Per tutto
l’anno passato insieme a lei, dieci anni fa, Hikari non aveva
mai accusato nessun malore, ad eccezione di qualche raffreddore
stagionale e nulla più.
Questa sua assenza quindi lo stava agitando parecchio, come lo era Ben:
avevano visto che Hikari non toccava cibo dalla sera prima –
la colazione l’aveva consumata neanche a metà
– e ciò non era assolutamente normale, come
avevano postulato qualche ora prima, durante la loro conversazione con
il ragazzo.
Ace, d’altra parte, aveva puntato lo sguardo negli occhi del
Rosso, ben intuendo i suoi pensieri.
“Che ne dici di scendere”?
Shanks assottigliò lo sguardo, serrando un poco le labbra.
Non era sicuro di ciò che bisognava fare. Più che
altro, da un lato avrebbe voluto sfondare la porta per assicurarsi che
stesse bene, dall’altro c’era sempre
l’imprevedibilità delle sue reazioni, di
ciò che era stato e di ciò che sentiva di essere
nei suoi confronti.
E la cosa che più andava vicino a come si sentiva era un
organismo invertebrato.
Nell’istante in cui si vide paragonato però ad un
lombrico, il suo orgoglio – finalmente –
riaffiorò come lava da un vulcano in eruzione. Hikari era
una sua responsabilità, visto che si trovava sul Vento
dell’Est, sia che si dedicasse ai suoi colpi di testa
insurrezionalisti, sia che stesse male.
“Scendo io”.
“Sei sicuro?” domandò il vice, espirando
una nuvoletta grigio-azzurra, per poi scrutare il viso del suo capitano
e trovandone – con il dovuto orgoglio –
un’espressione sicura.
“Sì”.
Percorse il lungo corridoio di corsa, arrivando nel giro di pochi
secondi all’altezza della camera del suo migliore amico,
adiacente alla sua. Aveva uno strano presentimento, come se fosse
successo qualcosa, come se i conti non tornassero.
E come aprì la porta i suoi sospetti furono assodati: Hikari
era seduta sul tappeto, con la schiena appoggiata al fianco del letto,
in mano una bottiglia semivuota di rhum e diversi
‘cadaveri’ di liquori mignon accanto a lei.
Aveva la testa abbandonata sullo spigolo del materasso,
all’indietro e gli occhi chiusi.
“Hikari”!
Si precipitò accanto a lei, scuotendola con veemenza,
finché lei, contrariata, non si destò da
quell’oblio in cui era caduta per trovare un po’ di
pace.
“Hey, hey, hey! Che c’è?! Un
maremoto?!” urlò strabuzzando gli occhi, per poi
focalizzare lo sguardo sulla figura che, con la faccia preoccupata, le
stava inginocchiata davanti. “Ah, sei tu… Ciao
Rosso”!
La sua voce era notevolmente impastata dalla sbronza appena conclusa,
ma a Shanks non serviva analizzarne il tono, perché gli
bastava vedere le guance arrossate di lei, la strana espressione
euforica sul suo viso e le bottigliette sul tappeto.
“Vedo che ci hai dato dentro, eh”?
Non sapeva se ridere perché aveva attinto dalla dispensa
personale di Ben, oppure se preoccuparsi seriamente: “Se
volevi sbronzarti potevi farlo in compagnia no? Abbiamo mai rifiutato
una bevuta noialtri”?
Hikari proruppe una risata sconnessa: “Tu non sai che cosa ho
scoperto oggi!” fece, puntandogli l’indice a
qualche millimetro dal naso, per poi abbandonarlo a terra e ridere di
nuovo.
Il Rosso si era seduto per terra a gambe incrociate, con la mano
appoggiata sotto il mento e un mezzo sorriso: benché le
condizioni di lei fossero a dir poco assurde – mai aveva
immaginato di trovarsela ubriaca su di un tappeto – in quel
momento era divertentissima.
“Sentiamo un po’…” fece,
esortandola ad andare avanti.
Lei rise ancora per qualche istante, ingurgitando un sorso di rhum:
“Ho scoperto… Ti dicevo… Che hai fatto
un pessimo affare. Pessimissimo, sai”?
Era convintissima di ciò, ed esacerbò la sua tesi
battendo il pugno sull’altra mano.
“Perché?” rispose lui, cercando di
rimanere serio e seguire il discorso sconnesso.
“E me lo chiedi pure?” replicò lei con
stupore “Oggi ho scoperto che hai imbarcato sulla tua nave
una che soffre la nave!” concluse con una risata e ingollando
un altro po’ di rhum, poi aggiunse: “Ho trafugato
le scorte di Lucas, in cerca di qualcosa, ma ho preso di tutto e non mi
ha sortito alcun effetto. Noo! E allora mi sono ricordata di un vecchio
detto dei marinai della mia isola: ‘L’alcol porta
consiglio’ ed è vero, sai”?
Shanks aveva cancellato all’istante il sorriso dalle sue
labbra, ridiventando serio: “Come stai Hikari”?
La donna esaltò un’espressione a metà
tra il sarcastico e il depresso: “Ora per lo meno ho una
giustificazione valida per i mal di testa, i giramenti, le nausee e
quant’altro” mormorò a testa bassa,
coccolandosi tra le mani la bottiglia ormai quasi vuota.
“Soffri la nave”?
“Sì. Credo di sì. Da quando ci siamo
fermati all’isola per fare compere, non sono più
stata bene e questo” indicò la bottiglia,
portandosela alle labbra “Ho scoperto che funziona”
concluse esalando un sospiro e porgendo il vetro verso di lui.
“Vuoi”?
L’uomo la guardava con lo sguardo rassegnato. Non aveva
pensato all’eventualità che Hikari soffrisse il
mare. Era capitato con alcuni dei suoi uomini, che mai avevano avuto
esperienze in mare, ma erano riusciti a superare facilmente la cosa,
senza ricorrere a determinati espedienti.
Anzi, a dirla tutta Shanks ci teneva al fatto che i suoi non si
sbronzassero fino ad arrivare a non capire più un accidente.
Afferrò la bottiglia e finì il contenuto con
qualche sorso, per poi riconcentrarsi sulla donna: “Ti va di
farti vedere da Lucas”?
“Non ho il mal di mare. Ho bisogno della terraferma. Ho come
l’impressione che le pareti si accartoccino su sé
stesse… Credo di avere le allucinazioni a volte.
Hey!” ululò ad un certo punto, con un pizzico di
lamento nel suo tono “Ma l’hai finita
tutta?” concluse allarmata, stappandogli la bottiglia dalla
mano e guardandoci dentro “Ma nooo, ma dai! Ed ora”?
Il Rosso si alzò in piedi, continuando a rimuginare sulla
situazione: “Ed ora basta rhum. Ti alzi e fai un giro
all’aria fresca. Così magari ti
ripigli…” commentò ironico, mentre la
tirava su per un braccio, cercando di far forza perché lei
si stava lamentando e comincia a scalpitare, dicendo che non voleva
alzarsi in piedi. Non voleva muoversi.
“Devi darti una ripulita Hikari e …”
aggiunse, ma si fermò come vide la strana espressione
dipingersi sul volto di lei.
“Che hai?” chiese allarmato, sentendo la mano di
lei stringere la sua.
Lei alzò gli occhi nei suoi: “Credo…
Credo di dover vomitare…” rispose allarmata,
avviandosi verso il bagno e lanciandosi – quasi –
sulla tazza, mentre Shanks stava dietro a lei e
s’inginocchiava accanto.
“Benone…” concluse lui, sospirando,
mentre le reggeva la fronte con la mano e i suoi riccioli col braccio.
Nei giorni seguenti Shanks l’aveva praticamente costretta a
passare una visita di Lucas. Il medico l’aveva visitata, ma,
come già detto da lei, non era tanto il soffrire la nave e
le sue oscillazioni il problema, quanto proprio il non aver la terra
sotto i piedi.
Era una questione psicologica, che la gettava nel panico più
totale. E l’unica cura sarebbe stato il tempo.
“Non mi va neanche di riempirla di sedativi, in un momento
come questo…” disse Lucas nei confronti del Rosso,
una volta riportata Hikari in camera e rientrati in infermeria.
Smoker li osservava con un pizzico di ironia dipinto sul volto.
“Ho capito, però… Anche in questo stato
la situazione non cambia” rispose il Rosso, sbuffando. Da
essere sotto tranquillanti ad essere in preda alle crisi, di sicuro il
problema delle sue condizioni, in quella situazione, rimaneva tale.
“Sì, Shanks, ma non me la sento di iniettarle in
vena questi tranquillanti. Purtroppo ne ho solo di potenti e mi ha
pregato di non metterle questo schifo in corpo. Poi, comunque, sei tu a
dover decidere” concluse Lucas, riponendo le boccette nel
vano apposito.
“No Lucas. Sei tu il medico, mi fido di te”
rispose. Appurato il verdetto, il dottore si voltò verso il
Commodoro.
“Che ne dici di fargli prendere un po’
d’aria?” domandò al capitano, mentre lo
sguardo del Marine si assottigliava sulla figura del Rosso. Non gli
piaceva affatto essere catalogato e trattato come paziente, tantomeno
da dei pirati. Però, era innegabile che stava desiderando
con tutto sé stesso, dopo giorni di latenza
nell’infermeria e dopo aver recuperato ormai le forze, uscire
da là dentro.
“Come ti senti”?
Alla domanda del Rosso, Smoker avrebbe voluto urlargli in faccia che
sì, stava bene ora, ma senza poteri e su di una nave pirata,
per giunta sulla nave di un Imperatore.
“Bene” si limitò a rispondere.
“Allora per me non c’è nessun problema.
Ma ti avverto: al primo passo falso ti spedisco a mare, lasciandoti
colare a picco come un mercantile appena arrembato” concluse
Shanks con un sorrisino sadico, lasciando successivamente la stanza e
dirigendosi di nuovo da Hikari, mentre Smoker proferiva un suono
facilmente più accostabile ad un ringhio e scendeva dal
letto.
Quando vi arrivò, c’era Ben seduto accanto a lei:
le stava sistemando i riccioli, mentre la donna pareva dormire beata.
Aveva di nuovo bevuto in maniera tale da stordirsi e la sbronza aveva
sortito l’effetto da lei desiderato.
“Se non troviamo in fretta una soluzione, il suo fegato
farà le valige ben presto” esordì il
vice, alzandosi e lasciando il posto al capitano.
“Lucas dice che è solo questione di abitudine,
nonostante la stia prendendo proprio male. Ma è normale,
visto che in trent’anni non credo abbia mai navigato per
così tanto tempo” replicò Shanks mentre
prendeva posto e le accarezzava la mano.
“Ti giuro, Shanks, non ci ho proprio pensato”. Ben
ce l’aveva con sé stesso per non aver pensato a
quell’evenienza. Perché teneva davvero troppo a
lei ed essere inerme, senza sapere che fare per alleviarle quel
malessere, lo faceva infuriare.
“Se per quello neanche io. Ciò nonostante non
è che avessimo scelta. Anzi, con noi almeno è al
sicuro, ora che è una ricercata di
prim’ordine” concluse Shanks, rivolgendo uno
sguardo eloquente all’amico.
“In verità…”
Hikari aveva ascoltato il discorso fingendo di dormire: si era
svegliata quando il Rosso era entrato nella camera, ma aveva preferito
rimanere in silenzio e stare a sentire.
Si voltò verso di loro, rannicchiandosi sotto le coperte.
“Ho già navigato per un periodo più
lungo a questo, un mese credo… Dieci anni fa”
aggiunse, guardando il capitano negli occhi e mettendogli i brividi
addosso, concentrando in quelle gemme tutta la sagacia possibile ed
immaginabile. Non dimenticando anche una nota sadica.
“Solo che poi mi sono schiantata contro degli
scogli… Credo. Ripresi i sensi, mi ritrovai in uno dei
nascondigli di Dragon. Se ricordo bene, stavo male… Ma non
attribuivo ciò alla navigazione...”
S’arrestò lì, per evitare di aggiungere
o formulare cattiverie. I due avevano perfettamente capito il discorso.
E Shanks non sapeva, tra l’altro, cosa dire.
“Cerca di dormire un altro po’” rispose
Ben, cercando di interrompere quel silenzio imbarazzante “Noi
andiamo di sopra” aggiunse prendendo la porta.
“Vi prego… Potreste stare con me qui ancora per un
po’? Per favore…” li
supplicò, stringendosi nelle coperte. Non voleva restare da
sola da sveglia: avrebbe riflettuto e si sarebbe agitata sicuramente.
Almeno, con qualcuno accanto, avrebbe potuto rilassarsi e tentare di
riprendere sonno.
Shanks e Ben si guardarono negli occhi.
“Tutti e due…” rispose poi Hikari,
vedendo l’imbarazzo del capitano e sorridendo dolcemente.
Smoker, appena fu salito sopracoperta e diretto sul ponte, fu
letteralmente investito dallo sguardo basito degli uomini di Shanks,
che in quel momento erano indaffarati nei vari lavori quotidiani di
manutenzione.
Si era immobilizzato quando vide che anche i due ufficiali in seconda
lo stavano squadrando perplessi: Lucky sussurrò, poco dopo,
qualcosa nell’orecchio di Yassop, il quale annuì
convinto mantenendo lo sguardo sul Marine, e fu quell’azione
che fece pulsare le tempie al Commodoro.
“Hey, non guardatemi in quel modo e prendetevela col Rosso.
E’ stata sua l’idea di farmi uscire da
là dentro” tentò di spiegare, ma i due
scoppiarono a ridere, seguiti dal resto della ciurma ivi presente.
“Ah ecco, mi sembrava strano!” esclamò
Lucky agitando il cosciotto “Stavo giusto domandando al mio
collega se fossi solo scemo oppure audace nel palesarti qui,
così, doumblè” aggiunse, ridendo come
un matto, mentre Smoker serrava i denti sui suoi due sigari.
“Comunque se Shanks ha dato l’ok, nessun
problema” concluse Yassop, cercando di smettere di ridere e
ritornando ai suoi obblighi.
Il Marine si guardò intorno: ed ora che faceva?
Sì, aveva l’aria fresca, ma si sarebbe annoiato
mortalmente, come prima. E non aveva neanche un compagno per allenarsi:
o meglio, ne aveva di avversari, ma sicuramente l’avrebbero
ridotto come un colabrodo, approfittando dello schieramento opposto e
sfogando su di lui un po’ di nervoso latente, come si fa di
norma con un punch-ball.
Decise per allenarsi da solo, in un angolo nascosto del ponte, senza
seccature. Ma una voce allegra e spensierata lo riportò alla
realtà.
“Hey, vecchio! Uscito da Villa Arzilla?” lo
schernì Ace, ridendo per la lugubre espressione che gli
solcava il volto.
“Tra tutte le seccature possibili e immaginabili su questa
nave, tu, Portuguese D. Ace, sei la peggiore che mi potesse capitare
ora” grugnì levandosi i sigari dalla bocca ed
espirandone il fumo.
“Suvvia, come sei scorbutico…” rispose
il moro, stiracchiandosi la schiena “Il Rosso ti ha fatto
uscire”?
“Sì”.
“Uffa! E dai, smettila di essere così
monosillabico! Scommetto che ti stai annoiando a morte. Che ne dici di
allenarci assieme”?
L’entusiasmo del ragazzo era letteralmente disarmante. Manco
stesse andando alla fiera di paese a fare compere…
“Secondo te io mi vado ad allenare con un pirata?
Ma mi prendi per scemo?” inveì Smoker, proferendo
una risata cavernosa.
Ace incrociò le braccia, inclinando il capo da una parte con
aria interrogativa: “E perché scusa? Che
c’è di male? Tanto siamo senza poteri entrambi, ci
facciamo una sana scazzottata e distendiamo i nervi, no”?
Il Marine alzò gli occhi al cielo, ragionando che il
fratello di quel moccioso col cappello di paglia, l’idiozia
l’aveva equamente divisa a metà col minore.
Sbuffò sonoramente: per quanto fosse assurda la sua idea, di
meglio da fare non ne aveva.
“E va bene” sibilò affranto, pensando a
quanto gli mancava la sua ammiraglia… E a quanto le mancava
allenarsi con Lei. “Ma non credi di esporti troppo al
nemico”?
Pugno di Fuoco sorrise malizioso: “Caro fumoso, i miei punti
di forza sono ben altri. E anche i tuoi. Non sarà certo un
po’ di allenamento a mettermi nei guai” concluse
posizionandosi in guardia.
“E così sia, moccioso”.
Quando Shanks e Ben riemersero da sottocoperta, rimasero per qualche
minuto perplessi nel vedere i due darsele di santa ragione. Lucky e
Yassop li avevano raggiunti ed erano scoppiati a ridere notando le
espressioni attonite dipinte sul volto dei propri amici.
“Oh, non preoccuparti capitano… Han detto che
così facendo occupano il tempo” aveva spiegato
Yassop, mentre il panzone ripuliva quel che ne restava della sua
pietanza preferita e se la rideva di gusto.
“Ah, se è così…”
rispose Shanks incredulo, abbozzando un sorriso sorpreso e tirato,
mentre innanzi a suoi occhi i due si stavano praticamente azzuffando e
insultando con delle espressioni che aveva sentito solamente nelle
più becere osterie dei porti più reconditi.
“Capitano, che credi di farne di Smoker”?
Shanks guardò Yassop esibendo un sorriso sbieco, chiudendo
gli occhi per poi riaprirli sulla figura del Commodoro: “Una
volta arrivati al rifugio segreto, lo lascerò
andare”.
“Ma così il rifugio segreto non sarà
più segreto!” protestò Lucky,
menandogli l’osso sulla testa, mentre Ben soffocava le risate.
“Tranquillo Lucky” rispose il Rosso, assottigliando
lo sguardo e denotando un’espressione poco raccomandabile
“Come sai, qualcuno del Governo sa già dove
abbiamo una delle basi” aggiunse illudendo a Mihawk.
“Se il Commodoro proverà a parlarne ai colleghi,
in poco tempo lo verrei a sapere e in un batter d’occhio mi
vanterò di far scorrazzare per i mari un cadavere che
cammina”.
“Evvai capo! Così ci piaci! Bello e
spietato!” esultò Lucky lanciando
l’avanzo in mare, mentre Yassop e Ben lo guardavano perplessi.
“Bello?” domandò serafico il vice,
mentre Yassop indicava il viso del capitano: “Questa faccia
da culo”?
“Lucky… Per l’amor della bandiera nera,
spietato sì, lo prenderei anche come un complimento detto da
te, ma bello no. Potrebbero sorgermi delle domande e tutto
ciò mi fa rabbrividire…” concluse il
Rosso, mentre il suo ufficiale lo ricopriva di insulti e faceva un tale
baccano che il mercato ortofrutticolo nell’ora di punta,
sarebbe stato scambiato, in confronto, come un luogo di culto.
- Forse… Si
tornerà alla normalità
– pensò Ben con un sorriso calmo, gettando il
mozzicone della sigaretta in mare.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Ragazze!
*Sfreccia nella stanza, frenando poi a qualche centimetro dal
muro, ma spiaccicandosi lo stesso alla parete*
Qui il periodo casini
continua ad evolversi olta dopo volta... Ho Yu a
letto con l'influenza ed io senza pc - di fatto sto aggiornando da casa
del mio ragazzo con il fantastico back-up che avevo fatto per queste
evenienze e latente nella casella di posta.
Perdonateci, ma salta
anche stavolta l'angolo della posta - per farla
alla Bim Bum Bam. Siamo costernate, davvero. u_u Ma l'importante
è che riesco ad aggiornare, meno male, anche se mi spiace un
casino non riuscire a rispondervi. Oltretutto qui nevica che Dio la
manda e la connessione fa schifo. ._.
Quindi, soliti
ringraziamenti di rito e spero di riuscire a rispondervi
nel prossimo capitolo - e Yu che si ripigli, anche se farà
comunque degli orari assurdi con l'uni. Ci spiace tanto. T_T
Alla prossima,
incrociate le dita per noi!
|
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Capitolo 40 *** Iniziativa ***
Quando la porta
venne richiusa alle spalle della giovane Marine,
calò per alcuni attimi un lungo e pesante silenzio.
Shanks il Rosso aveva scombussolato tutti i loro piani, rendendo del
tutto inutile l'intervento di Smoker. Non doveva essere stato difficile
per uno dei Quattro Imperatori comprendere qual'era il vero piano
dietro la cattura di Pugno di Fuoco e ciò lo aveva fatto
agire di conseguenza.
In quei sei giorni avevano già messo a punto quasi del tutto
la loro contromossa e il nuovo attacco. Dovevano solo vedere gli ultimi
dettagli, ma quella volta nulla doveva andare fuori dai binari se
volevano rompere a loro vantaggio quello status quo che si era venuto a
creare da troppi anni.
"Il Rosso merita una nostra particolare attenzione".
I Cinque Astri annuirono all'affermazione di Sengoku. Quel pirata stava
interferendo sempre più spesso nei loro piani, divertendosi
a mandarli a rotoli e prendendosi beffe di loro.
Poche persone che stavano dalla loro parte, tuttavia, potevano
vedersela a pari livello con Shanks e non era ancora giunto il momento
di rischiare di perdere pedine così importanti sulla loro
scacchiera.
Ciò che importava in quel momento era riportare Pugno di
Fuoco libero, per l'oceano.
"Non sappiamo ancora che rotta ha deciso di percorrere, però
sarà questione di giorni" prese parola uno degli uomini
seduto sul divano.
"Manderemo alcune flotte per contrastarlo, quel tanto per riuscire a
tenerlo occupato per un po' di tempo".
"Il nostro interesse ora non è lui, ma Edward Newgate".
"E per quanto riguarda Pugno di Fuoco?" chiese Sengoku "Procedo come
abbiamo deciso precedentemente”?
Un nuovo silenzio, pesante, si propagò rapido per la sala.
La misura che avevano deciso di adottare era più rischiosa,
una scommessa azzardata, ma che avrebbe portato maggiori risultati se
fosse andato tutto secondi le loro previsioni. Avrebbero ottenuto un
alleato prezioso e tolto di mezzo uno dei nemici più
pericolosi con cui si fronteggiavano da lungo tempo.
"Sì, manda un dispaccio a Teach D. Marshall Barbanera. Si
occuperà lui di Pugno di Fuoco se desidera ancora la
qualifica di membro della Flotta dei Sette".
Sengoku si sistemò gli occhiali sul naso e annuì.
Era la decisione migliore per impedire di mandare nuovamente uomini
allo sbaraglio.
Inoltre, se ne fosse occupato una nuova leva, semi sconosciuta, poche
sarebbero state le persone in grado di rintracciarlo e fermarlo
velocemente. Uno dei vantaggi migliori era quasi l'impossibile
collegamento tra loro e Barbanera, nessuno avrebbe sospettato che
dietro l'attacco di quest'ultimo a Ace Pugno di Fuoco si nascondesse in
realtà un ordine del Governo Mondiale.
In ogni caso, anche in caso di fallimento di quel piano, non avrebbero
perso nulla e avrebbero comunque potuto adottare un nuovo tipo di
contromossa.
"A tal proposito, oltre a DoFlamingo e Orso Bartholomew, oggi
è giunto anche Mihawk Occhi di Falco" annunciò
Sengoku "Pare abbia deciso di accettare il nostro invito per la guerra".
"Anche se fanno parte della Flotta dei Sette, i pirati rimangono sempre
tali" commentò asciutto uno dei cinque.
"In particolare Occhi di Falco non si sa mai che cosa potrebbe decidere
di fare, comunque è un bene che per il momento abbia
acconsentito ad assecondare i nostri ordini".
"Probabilmente avrà terminato i passa tempi..." suppose a
bassa voce il Grand’ Ammiraglio.
Erano trascorsi tre giorni tranquilli, tre giorni nei quali Tashigi si
era dedicata all'allenamento.
Anche se era abituata a far esercizio da sola, il tutto si svolgeva
sempre sotto l'occhio vigile di Smoker che passava a controllarla. Non
era mai capitato che passasse così tanto tempo senza che si
allenassero insieme e quella constatazione non faceva altro che
aumentare i sentimenti in subbuglio.
Continuava ad essere in pena per le sorti del Commodoro e il non essere
informata dei piani per tentare di liberarlo non migliorava il suo
stato d'animo. Ma quando si sentiva soffocare dall'ansia ripensava alle
parole dei Cinque Astri e se le ripeteva come un mantra per
tranquillizzarsi.
Passava il resto del suo tempo nel giardino a godersi l'aria fresca e
la veduta dell'oceano che si stagliava all'infinito di fronte a lei,
riflettendo sulla sua superficie i raggi caldi del sole.
Da dove si sedeva, lei poteva osservare il porto principale e assisteva
allo sbarco e alla partenza di innumerevoli navi al giorno, un via vai
continuo.
Fu nel pomeriggio di quella giornata che venne finalmente convocata.
Questa volta non si doveva presentare davanti a Sengoku, ma a uno dei
tanti capitano di base.
Mentre procedeva per i corridoi non riusciva a decidere se quel
trattamento fosse un buon segno o meno. Forse il Grand’
Ammiraglio era troppo occupato per darle dirette istruzioni e aveva
delegato qualcuno, oppure, significava che, una volta ottenute le
informazioni necessarie, non avesse più nessuna ragione per
richiamarla davanti a sé.
"E' lei la Guardiamarina Tashigi?" domandò il capitano
guardandola dall'alto in basso.
La ragazza non lo aveva mai incontrato e non ne conosceva il nome, ma
la sua statura e la massa di muscoli erano impressionanti. Si sentiva
una bambina di fronte a un gigante pronto a schiacciarla come se non
fosse nulla.
"Sì, signore".
"Entro stasera raduni i suoi uomini e partite" esordì con
voce roca e profonda "Il vostro incarico è di fermare un
pirata che sta causando troppi disturbi sull'isola Sunshine".
Tashigi rimase muta e zitta per diversi secondi. Il tempo pareva
essersi spezzato e lei si sentiva incapace di ragionare in modo
adeguato per trovare una qualche spiegazione a un simile ordine.
Aveva pensato che avrebbero spedito anche lei nella missione per il
salvataggio di Smoker, infondo era sempre stata agli ordini del
Commodoro e la cosa le pareva naturale.
Ma forse aveva fatto male i suoi calcoli: avrebbero mandato una squadra
specializzata, abbastanza forte da contrastare il Rosso e i suoi uomini
- e lei non lo era.
Strinse i pugni mentre il senso di inutilità riaffiorava.
"Sissignore" mormorò infine prendendo il fascicolo e uscendo
dall'ufficio.
Aveva già dimostrato di non essere all'altezza della
situazione tornando al Quartier Generale senza aver avuto la
possibilità di cambiare le sorti della precedente missione.
Ora era ovvio che non la volessero tra i piedi, avrebbe potuto
commettere qualche errore e mandare a monte i nuovi piani.
Si impegnò così tanto a trattenere la rabbia,
serrando la mascella e conficcando le unghie nella pelle, che alla fine
non si accorse nemmeno della vista appannata per le lacrime. La
frustrazione per quella situazione fuori dalla sua portata le faceva
male. Nel momento del bisogno non poteva essere di alcuna
utilità al Commodoro, alla persona al centro del suo piccolo
mondo.
Corse senza meta per i corridoi del Quartier Generale e si
arrestò solo quando capitò in un'ala poco
frequentata. Appoggiò la schiena alla parete, lasciandosi
scivolare lentamente a terra per poi tirare le ginocchia al petto e
nascondervi la testa.
"Hai visto lo schieramento di navi da guerra nel porto secondario"?
Fu la voce di un Marine a farla tornare alla realtà.
Si zittì immediatamente, per istinto. Non voleva farsi
trovare con gli occhi rossi e le guancie ancora rigate dalle gocce
salate, avrebbe fatto seriamente la figura di una mocciosa incapace.
Improvvisamente si accorse che lei, in quella parte della struttura,
non ci doveva stare senza autorizzazione, dato che era riservata a
tutti coloro che avevano un grado superiore a quello di Ammiraglio di
Divisione.
Moderò la respirazione e si mise in ascolto per poter
comprendere quando si sarebbe presentato il momento adatto a filarsela
da quel posto senza essere trovata.
"Sì, pare che siano in attesa di ricevere la destinazione
precisa prima di partire" continuò l'altro interlocutore
invisibile.
"Sono dirette contro il Rosso".
"Ho sentito che uno dei nostri è prigioniero, che ne
sarà"?
"Quelle navi sono da guerra, non di salvataggio" proferì
lapidario un terzo.
Il respiro le si bloccò a metà, insieme al
battito del cuore che per un interminabile attimo smise di risuonarle
nel petto.
Udì rimbombare lontano i passi dei tre uomini e le loro
parole perdersi come respiri condensati nell'aria, ma quella frase
continuò a ripetersi infinite volte nella mente di lei. La
studiò da più punti di vista per trovare una
scappatoia, ma non vi era possibilità di equivocare quanto
stesse succedendo.
La giustizia che perseguivano i Cinque Astri non prevedeva il
salvataggio del Commodoro, era una pedina sacrificabile sulla
scacchiera per il dominio del mondo.
Una vita per riuscire a sconfiggere un nemico potente, questo era il
loro piano. Ma lei, quella distorta visione di giustizia non la
condivideva perché una vittoria che prevedeva sacrifici di
quel genere era insignificante.
Si alzò di colpo quando non udì più
nessun rumore attorno a sé.
Doveva agire velocemente se voleva portare a termine il piano suicida
che le si era delineato in quel momento nella mente. Corse, rapida al
piano inferiore verso i giardini.
L'aria salmastra la colpì in pieno, riempiendole
all'improvviso i polmoni.
Intanto che percorreva velocemente i sentieri che si diramavano tra gli
alberi, i suoi occhi zaffiri cercavano una persona in particolare,
l'unica che le avrebbe potuto dare l'informazione vitale che le
occorreva.
Se non ci pensava il Governo Mondiale a salvare Smoker lo avrebbe fatto
con le proprie mani. Nessuno avrebbe guardato con sospetto alla sua
partenza dato l'ordine che le era stato impartito poco prima e, presi
com'erano dai preparativi per l'attacco al Rosso, si sarebbero resi
conto tardi della sua deviazione - anzi, forse non se ne sarebbero
neppure accorti.
Aveva la possibilità di battere in anticipo le navi da
guerra se quella persona avesse parlato con lei.
Doveva provarci anche se ne dubitava. Infondo, dato che non sapevano
ancora nulla i Cinque Astri, doveva dedurre che persino a loro si era
rifiutato di indicare il possibile rifugio scelto da Shanks.
Allora che cosa le faceva pensare che a lei lo avrebbe rivelato?
Nulla in particolare, sapeva solo che non si sarebbe schiodata senza
aver in pugno la rotta che le avrebbe concesso la
possibilità di salvare Smoker. Al diavolo il grado, l'abisso
di forza, lei non era inutile e lo avrebbe dimostrato a prima di tutto
a sé stessa.
Infine, trovò chi cercava.
Mihawk se ne stava nello stesso identico punto in cui lo aveva visto la
prima volta. Nonostante gli occhi chiusi, la sua presenza incuteva
timore per quell'aura minacciosa e glaciale che lo circondava. Lui
rappresentava l'obbiettivo che tutti gli spadaccini del mondo avevano:
il migliore di tutti.
Prima di avvicinarsi, inevitabilmente, lo sguardo di lei cadde su Yoru,
la Spada Nera. La spada perfetta in mano dell'unico uomo che si era
guadagnato il merito di impugnarla, forse l'unico in grado di
maneggiarla nel migliore dei modi.
"Occhi di Falco".
Non dovette sforzarsi per far uscire sicura la propria voce. La sua
determinazione per il proprio obbiettivo era sufficiente da darle il
coraggio necessario da non essere intimorita da quell'uomo e riuscire a
rivolgersi a lui con fermezza.
Anche quando gli occhi d'ambra si posarono su di lei non ebbe il minimo
sussulto o esitazione.
"So che anche i Cinque Astri te lo avranno chiesto, ma io voglio una
risposta. Dov'é Shanks il Rosso"?
Le parve di essere sottoposta a raggi laser che la controllarono fin
sotto le ossa, vagliandone le qualità e i difetti. Lo
sguardo profondo, arcano, di quell'uomo dava la sgradevole sensazione
di essere messi a nudo davanti a lui, come se potesse vedere fin in
fondo l'anima.
"Perché?" si limitò a chiedere.
"Voglio salvare Smoker, non mi interessa di Shanks" rispose ferma
Tashigi "So che è tuo amico, quindi in cambio
dell'informazione lo avvertirò dell'attacco del Governo
Mondiale".
Le costò fatica promettere una cosa del genere. Stava
andando contro le persone per le quali aveva deciso di lavorare, contro
la giustizia che avrebbe dovuto difendere, eppure continuava a
ripetersi che non aveva nessun valore schiacciare in quel modo un
nemico, soprattutto se leale come il Rosso.
Come ad Alabasta, si vedeva costretta a prendere una decisione che
metteva seriamente in discussione molte delle sue certezze, ma come
allora non aveva il potere di far altro.
Continuò a sostenere con fermezza e risoluzione gli occhi
d'oro dello spadaccino, aspettando una qualche risposta.
"Partendo da quell'arcipelago c'è solo un posto dove
può essere andato. Si trova alla Black Silver Mountain".
L'ammiraglia lasciò il porto verso le sei di sera, come da
ordini ricevuti.
Tutti gli uomini con i quali era abituata a lavorare erano con lei,
quindi poteva mettere in atto il suo piano conscia del fatto che
l'avrebbero seguita. Tuttavia non li aveva ancora messi al corrente
della destinazione, preferiva essere lontana dal Quartier Generale e
già sulla rotta da seguire prima di chiarire la situazione.
Costi quel che costi, avrebbe portato a termine il suo piano.
Si appoggiò alla balaustra, puntando lo sguardo
all'orizzonte dove il sole stava andando a morire dentro il mare,
tingendolo con sfumature di carminio, d'ametista e d'ambra.
Per la prima volta dopo tanti giorni avvertiva il suo animo sereno e la
propria mente sgombra da pensieri troppo intricati per essere compresi.
Ora, stava finalmente percorrendo la strada giusta.
- TO BE
CONTINUED -
- Un passo
indietro... Poi sempre avanti -
Ellà!
Finalmente riesco ad impadronirmi del pc di nuovo! xD
Anche se il tempo è tiranno, purtroppo... Ma sono riuscita a
fare un piccolo angolino delle risposte lo stesso. Purtroppo Yu sta
presa in un vortice di impegni e sfighe. Ma sta meglio, ha ancora un
po' di tosse e raffreddore, ma si è ristabilita in qualche
modo. :)
E torna di nuovo Tashigi
tra noi... Con un bel colpo di testa, non
trovate? xD
Ah, l'amour... **
- Angolino di
Beatrix -
@Akemichan: ciao
cara! ^^
Guarda,
sono contenta che ti abbia fatto ridere questo capitolo.
Diciamo che è un capitolo tragicomico, con Hikari che pur di
ritornare a vivere come tutte le persone normali – oddio, qui
ce ne sarebbe da spendere in merito – è disposta
ad accartocciare la sua dignità. Però dai, da
ubriaca è spassosa. xD La scelta è stata fatta in
base alla realtà… Ci siamo sempre chieste:
“E se qualcuno soffrisse la nave?” e abbiamo unito
il tutto in un personaggio che mai aveva navigato per un periodo
superiore ad un mese. Dopo il primo periodo con Dragon, è
entrata negli uffici della Marina, per cui. Felice comunque che sia
stata apprezzata sta cosa.
E
grazie mille per i complimenti riguardo alle scene idiote. xD
Alla
prossima cara, grazie per la recensione e un abbraccio!
@Tre88: ciao cara! ^^
Ormai
entrambi ci vanno reciprocamente con i piedi di piombo. Sia
Hikari, sia il Rosso. Non hanno un umore stabile, da come avete potuto
vedere. ^^’’’ Anche da ubriaca potrebbe
essere pericolosa, sai com’è. xD
Comunque
era ovvio che Ace filasse dritto a rompere le scatole al
Commodoro. Effettivamente conosce forse più lui che gli
altri e vuoi non importunarlo, ora che è uscito bello bello
dall’infermeria – ormai la sua casa da quasi un
mese? xD E sì, convengo con te che Smoker abbia ragione sui
due e che si sia ritrovato in una gabbia di matti. Non fosse per la
fama e per l’haki di Shanks e la sua ciurma, potrebbe
convincersi di ritrovarsi in un manicomio davvero. xD
Alla
prossima cara! Grazie per la recensione e un abbraccio! ^^
@Chibi_Hunter: hola!
^^
Sì,
sotto sotto Shanks, anche se preoccupato, gli veniva da
ridere. Ma non dirglielo a Hikari, perché se lo sa si
calciorota da sola a Raftel per il resto dei suoi giorni –
dopo avergliele suonate, mi pare ovvio. xD La parte sul passato
è un piccolo pezzo di minitrama, inserito anche per
giustificare sta cosa secondo logica. Sì, ormai avrete
capito che Hikari è una donna di terra, poarella.
^^’
Felice
che ti siano piaciute le scenette comiche e penso che il mondo
debba ringraziare l’enorme pazienza di Smoker –
anche se ciò gioca anche alla sua salute fisica, a dirla
tutta. xD
Alla
prossima cara, un abbraccio e grazie per la recensione! ^^
@Red Queen: ciao
regina mia! ^^
Essì,
ho i miei Barbatrucchi anche io, che credi! Sia lodata
la casella mail che mi fa da archivio capitoli! xD
Idiozie
a parti, passando al capitolo, con l’alcool di mezzo
pare che la pace e l’armonia regnino tra
l’Imperatore e la 007 senza dimora. :p Fegato di Hikari a
parte, alla fine sono carini – vomitino a parte anche quello,
ma non possiamo avere la botte piena e la moglie ubriaca al contempo,
no? xD Passo oltre al “modo di Shanks per distrarla un
po’”, perché non mi sembra il
caso. xD Il commento intendo. Ho un reputazione anche io,
suvvia… :p
E
sì, finalmente Smoker cessa di essere elemento di
arredamento dell’infermeria di Lucas e comincia a pascolare
sul ponte del Vento dell’Est. Ovviamente con Ace tra i piedi
che gli rompe le scatole. Volevi la libertà? Eccoti servito.
xD Povera stella…
Alla
prossima cara, un bacione!
E
grazie per la rece! ^^
@Marta-Baka-Chan:
ciao cara! ^^
Quando
vuole sa essere tenero, dai… Intendo Shanks,
ovviamente. ^^ Anche se sotto sotto, preoccupazioni a parte se la
rideva. E sì, ora sapete qualcosina in più sulla
bella rivoluzionaria e le sue sfighe. Potremmo chiamare sta storia
“Le mille e una sfiga”, già che ci
siamo. Mi chiedo ancora come ha fatto ad uscire da noi una roba del
genere. xD Eppure l’umore era buono all’epoca. xD
Avevi
qualche dubbio sul rapporto tra Lucky e Shanks? xD Alla fine il
panzone se le cerca eh… :p Meno male che
c’è Smoker a far da catalizzatore di cattiverie,
almeno il poverino riposa un po’. xD
Alla
prossima cara! Grazie per la recensione e un bacione! ^^
@Ale-chan: Ciao Ale!
^^
Tranquilla
per il ritardo, anzi, grazie per aver recensito. ^^
Dunque,
già il collegamento ubriaca fradicia e sorridere
come una scema al Rosso, penso basti a far inquadrare la situazione,
no? xD E sì, senza freni imposti da suo caratterino, risulta
terribilmente infantile. Cioè, lo sono un po’
tutti e due alla fine, anche da sobri, se ci fai caso.
L’effetto collaterale della sbornia tuttavia influisce
sull’integrità della propria dignità
personale, te ne do adito, e di fatti la conversazione di Hikari seduta
sul tappeto ne è la prova. xD
Massì,
alla fine Shanks ha deciso di mollare la presa sul
Commodoro: è innocuo il ragazzone, dai. Anche se il mollare
la presa fa si che Pugno di Fuoco li ronzi attorno con la personale
capacità di farlo incavolare. Non so cosa sia
meglio… xD Se restarsene chiuso nella sua cripta o meno. xD
Infine,
non citarmi Cross. Potrei avere una reazione alla Sanji ed io
ci tengo alla mia reputazione – pernacchione di gruppo. :p
Grazie
per la recensione cara e un abbraccio!
Alla
prossima! ^^
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
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Capitolo 41 *** Tessere la tela ***
Si trovava attraccato in una piccola baia di
un’isola
primaverile con i pochi uomini che componevano la sua ciurma
– e come diceva il detto, erano pochi ma buoni, molto buoni.
Il clima era piacevole, l’ideale per rilassarsi dopo essere
sfuggiti a una delle tempeste peggiori nella quale si fosse ritrovato
coinvolto.
Pareva che il suo ex comandante avesse deciso di smettere di inseguirlo
almeno per un po’, ma lui, contrariamente a quanto pensasse
Pugno di Fuoco, non stava scappando da nessuna parte. Semplicemente si
limitava a continuare il suo viaggio, nell’attesa di potersi
scontrare con Cappello di Paglia e portarlo come biglietto
d’ingresso nella Flotta dei Sette alla Marina.
Un sorriso beffardo gli si dipinse sul volto dalla folta barba nera e i
suoi occhi si puntarono verso il cielo. Nessuno ovviamente avrebbe
compreso i suoi reali piani, ma ciò faceva esattamente parte
del suo machiavellico disegno per realizzare i suoi sogni –
perché l’epoca dei pirati sognatori non era mai
finita.
In realtà si sarebbe potuto accontentare di qualcun altro
con una somma ingente sulla testa, ma quel Cappello di Paglia lo aveva
colpito per il suo atteggiamento. Voleva lui perché sapeva
sarebbe stato un degno avversario e soprattutto se ne sarebbe
sbarazzato subito, evitando scontrarsi con lui in futuro quando sarebbe
stato ancora più pericoloso.
“Capitano” lo chiamò Lafitte.
Barbanera raggiunse i suoi uomini per sentire che cosa fosse accaduto.
In mezzo ai quattro uomini, ve ne era un altro. La differenza era
enorme, perché il povero nuovo arrivato – un
Marine – era mingherlino, dall’aria spaurita e
intento a non tremare; mentre, dall’altra parte vi erano
pirati robusti e sicuri di sé.
“Oh, abbiamo un’ospite!”
esclamò ridendo Teach “Dimmi ragazzo, che cosa sei
venuto a fare”?
“Il Quartier Generale mi ha mandato a cercarvi”
esordì dopo aver inghiottito un boccone invisibile che gli
bloccava la gola e aver recuperato un tono di voce abbastanza sicuro
“Richiedono la vostra presenza, o quanto meno quella di un
vostro sottoposto, per comunicarvi dei cambiamenti riguardo le
trattative per entrare come membro della Flotta dei Sette”.
Barbanera parve riflettere un attimo sulle parole del soldato,
assumendo un’aria più minacciosa della
normalità. Il suo volto aveva abbandonato
l’espressione bonaria per assumerne una più cupa.
Ma non durò molto, infatti gli occorsero solo pochi istanti
per mettersi a ridacchiare e dare una pacca sulla spalla del marine.
“Ovviamente!” rispose continuando a sghignazzare
“Sono proprio curioso di sapere, quindi Lafitte
verrà con voi. Anzi, per meglio dire sarete voi che andrete
con il mio navigatore. Spero tu non soffra di vertigini”.
Ovviamente non aveva riferito la verità dei fatti a Tashigi,
per diverse ragioni.
La prima indubbiamente era il semplice e banale motivo che la ragazza
era di troppo basso grado per poter entrare in possesso di simili
informazioni, senza contare che la sua esigua esperienza –
seppur esemplare – non bastava a far in modo che la Marina si
fidasse in modo assoluto di lei.
Secondo, e fondamentale, Sengoku aveva la fortissima sensazione che a
quella ragazzina importasse più del Commodoro che
dell’operato di tutta la Marina. Non poteva permettere che le
emozioni di una mocciosa intralciassero i suoi piani.
Bussarono alla porta e la sua assistente annunciò
l’ingresso della persona alla quale avrebbe affidato la vera
missione, lasciando del tutto perdere la flotta che aveva mandato
semplicemente in ricognizione. Comunicò alla donna di far
entrare il Viceammiraglio che aveva convocato, una persona che se ne
stava in equilibrio più o meno stabile sulla linea di
confine tra giustizia e ingiustizia dati i suoi modi e la sua
reputazione.
Un ex pirata, un ex cacciatore di taglie, Yukan Kami era tuttora un
malfattore, ma la Marina chiudeva entrambi gli occhi davanti ai suoi
sporchi traffici sotto banco, lasciandolo fare dato il ritorno
– non indifferente – che avevano.
Quell’uomo era probabilmente l’unico tra i
Viceammiragli a poter ambire, in quel momento, al titolo di Ammiraglio
e l’unica ragione per cui non aveva ancora ricevuto
quell’onorificenza era il semplice fatto che le voci sulle
sue attività illecite si erano propagate anche fuori dal
Quartier Generale.
La Marina continuava a mantenere la sua fedina pulita, tuttavia non
poteva permettersi di far vedere alla gente che una persona molto
spesso implicata o sospettata di attività criminose venisse
promossa.
Era un uomo affascinante, in possesso di una cultura profonda e di un
acume non indifferente. La sua intelligenza era facilmente palpabile
dallo sguardo brillante, dalla luce sinistra e sadica che si percepiva
osservando le iridi di un verde scuro. Il suo fisico, scolpito e dai
muscoli ben formati e delineati, era possente ma insieme non esasperato
in modo da conservare un’armonia delle forme.
Alto, slanciato, sul volto dalla mascella squadrata si delineava una
cicatrice che partiva da sopra l’orecchio destro per
attraversargli metà guancia e scendere qualche centimetro
sotto le labbra sottili e proseguire sulla gola prima di sparire sotto
gli abiti.
“Salve, Grande Ammiraglio” lo salutò con
la sua voce roca e profonda.
“Accomodatevi pure, Kami” cominciò
Sengoku “Vorrei parlarvi di una certa spedizione che richiede
una certa segretezza e al col tempo una certa forza
schiacciante”.
“Con segretezza ho la vaga intenzione che intendiate che il
mondo non dovrà sapere del coinvolgimento della Marina in
questa faccenda”.
“Cosa vi fa pensare a una simile
eventualità”?
“Bhè, è l’unica ragione per
cui vi sareste rivolto a me” rispose sorridendo con
soddisfazione.
Sengoku appoggiò il mento sulle mani incrociate, scrutando
con attenzione il proprio interlocutore. Sapeva perfettamente quanto
fosse azzardato riporre nelle mani di quell’uomo una missione
di una simile delicatezza, ma era l’unico con i mezzi
adeguati per poter mettere in atto ciò di cui aveva bisogno
per sistemare quella situazione che rischiava di sfuggirgli dalle mani.
Con aria seria, compunta e priva di inclinazioni rivelatrici sullo
stato d’animo che lo afferrava in quel momento, Sengoku
decise di mettere immediatamente le carte in tavola e finirla con quel
giochetto di dire e non dire. Con Kami era del tutto inutile, lui
riusciva a cogliere anche le sfumature più recondite, quelle
nascoste persino alla persona che aveva agito perché lui era
in grado di studiare a fondo il comportamento per capirlo.
Si sistemò gli occhiali sul naso e ricapitolò
mentalmente da quale punto gli sarebbe convenuto partire.
[Tre ore prima al
Quartier Generale]
Aveva appena ricevuto notizie che l’ammiraglia gestita da
Tashigi era leggermente andata fuori rotta. La notizia poteva non
significare nulla di per sé, perché motivata da
esigenze e problemi seri, tuttavia aveva la vaga sensazione che dietro
vi si nascondesse altro.
Ma una sola ragazzina non aveva la forza di intralciare i suoi piani,
quindi decise di concentrarsi su ciò che doveva organizzare
per mettere in moto gli ingranaggi che lo avrebbero portato alla
realizzazione del suo disegno. La sua segretaria aveva fatto
l’ingresso nell’ufficio ordinato e perfetto del
Grande Ammiraglio, aspettando di ricevere gli ordini per la quale era
stata convocata in modo tanto urgente.
“Mi dica Signore”.
“Fai chiamare il Vice Ammiraglio Yukan Kami, si deve
presentare nel mio ufficio il più presto
possibile”.
“Sarà fatto Signore” rispose la donna
prima di voltarsi e richiudere la porta dietro di sé.
Si allontanò dalla scrivania per andarsi ad affacciare al
grande balcone dal quale poteva godere di una delle più
belle viste. Dall’alto della struttura del Quartier Generale
si aveva a portata d’occhio uno spazio infinito che appariva
tale, tanto l’oceano si stagliava lontano e remoto,
congiungendosi con il cielo. Il colore più scuro delle acque
andava via via sfumando in tonalità più chiare
che si mischiavano in una sola cosa con l’aria carica del
sapore salmastro.
Ma quel giorno non gli fu concesso di rilassarsi mentre teneva sotto
controllo l’oceano. Infatti, appena si concentrò
su di esso, il suo sguardo cadde sulla figura alta, magra e slanciata
di un uomo dalla pelle chiara, le labbra ricoperte di un rossetto scuro
e un cilindro appoggiato sui capelli neri e lisci.
Faceva roteare in mano un bastone da passeggio mentre
nell’altra teneva saldo per la maglietta un Marine, il quale
fissava con orrore il vuoto sotto di lui.
Lo sconosciuto se ne stava in piedi sulla ringhiera, con aria
tranquilla come se si stesse riposando da una passeggiata molto lunga
fatta nel parco la domenica mattina. Sengoku non fece una piega,
perché conosceva l’individuo e intuì la
ragione per la quale si trovava ora davanti a lui.
“Buongiorno, Sengoku, Grande Ammiraglio”.
Per salutare la più alta carica della Marina, il navigatore
di Barbanera aveva lasciato la presa al povero Marine per potersi
togliere momentaneamente il cappello e fare un inchino teatrale.
Il soldato, con riflessi oscuri persino a lui stesso, si era aggrappato
saldamente alla ringhiera con entrambe le braccia per evitare di
precipitare da quell’altezza esorbitante. Ancora ripensava
con terrore e angoscia alla traversata appena conclusasi con quel
pirata, maledettamente sadico e completamente ignaro del significato
della parola ‘contegno’.
Con una naturalezza disumana era atterrato sul balcone di Sengoku e se
ne stava davanti a lui come se fosse la cosa più normale al
mondo, senza mostrare il minimo di rispetto.
- Pirati! -
borbottò mentalmente, concentrandosi per non far
venire meno la presa.
“Avete mandato un invito e il mio capitano ha
risposto” proseguì Lafitte rimettendosi il
cilindro in testa.
“Speravo venisse lui in persona” rispose senza fare
una piega davanti a quella scena tragicomica.
“Pensate che un capitano sia così stupido da
andare da solo nella tana dei nemici?” replicò con
un sorriso inquietante l’uomo, prendendo a passeggiare in
equilibrio sulla ringhiera “Ora ditemi, quale sarebbe la
nuova clausola per far valere il nostro accordo con voi”?
Sengoku, con le braccia incrociate dietro la schiena, fissava
imperscrutabile i pirata.
Ancora non conosceva le potenzialità di Teach, appariva come
un personaggio totalmente sconosciuto, come se mai avesse solcato
l’oceano prima di quel momento. Aveva fatto mettere diverse
persone all’opera per cercare di recuperare qualsiasi
informazione utile, ma ancora non aveva avuto notizie soddisfacenti.
Tuttavia, proprio questa carenza di fama gli faceva riporre una certa
aspettativa in quel pirata ancora sconosciuto. Non che si fidasse dei
pirati, tuttavia a volte era utile averli come alleati quando si doveva
combattere quelli della loro stessa pasta. Averli al proprio fianco
aiutava a comprendere il meccanismo delle loro mosse e tornava utile
per elaborare strategie e piani.
“Per entrare nella Flotta dei Sette occorre dimostrare una
certa abilità e forza” esordì calmo
Sengoku.
“Questo già lo sapevamo”
sottolineò Lafitte calpestando con apparente noncuranza il
braccio destro del Marine ancora aggrappato alla ringhiera.
Il poveretto gemette, trattenendo un urlo di dolore e di spavento
nell’avvertire la propria presa affievolirsi. Comprendeva che
quella conversazione era di estrema rilevanza, poiché andava
a intavolare le condizioni per poter ricucire il vuoto lasciato da
Crocodile. Non poteva certo mettersi a piagnucolare di essere aiutato,
interrompendo i due uomini. Serrò la mascella e
tentò di resistere.
“Non basta che catturiate un semplice pirata e nemmeno uno di
quelli che ci stanno causando maggiori disagi” .
“Oh, quindi nemmeno Rufy Cappello di Paglia è una
preda abbastanza alta per voi”?
Dunque avevano optato per quella nuova leva come biglietto di entrata
nella Flotta dei Sette. Sicuramente avrebbe fatto una certa figura e in
altri tempi Sengoku lo avrebbe ritenuto più che sufficiente,
senza contare che avrebbe tolto dalla circolazione uno dei peggiori
pianta grane che la pirateria avesse generato nell’ultimo
periodo.
Ma ora le sue esigenze erano cambiate, gli occorreva
qualcos’altro.
“Voglio che mi portiate vivo un pirata”
proseguì Sengoku “Un pirata che mi
cautelerò di far arrivare sull’isola Banaro dove
il tuo capitano e la sua ciurma si recherà per
aspettarlo”.
“E quale sarebbe la nostra preda?”
domandò fermando la rotazione del bastone e passandoselo
dietro le spalle.
Sengoku parve esitare, come a voler dare maggior solennità a
quel momento e la sua importanza. Probabilmente per Barbabianca e i
suoi non sarebbe cambiato molto, ma per lui – se tutto fosse
filato nel verso giusto – avrebbe significato azionare una
macchina perfetta che avrebbe garantito al Governo Mondiale un notevole
passo avanti nella lotta contro i pirati.
“Portuguese D. Ace, comandante della seconda flotta di
Barbabianca”.
“Il Rosso ha sotto la sua custodia un soggetto che vorremmo
nelle nostre carceri” cominciò a spiegare Sengoku
con voce fluida e calma, mentre gli occhi verdi di Kami lo scrutavano
con somma attenzione “Non posso certo permettermi di lanciare
un attacco aperto a uno dei Quattro Imperatori, sarebbe una mossa
troppo azzardata in un momento tanto delicato per gli equilibri
mondiali che potrebbe sconvolgerli a nostro sfavore. Per questo
è necessario che la missione venga effettuata senza
l’appoggio aperto della Marina”.
“Interessante” commentò Kami, ampliando
il suo sorriso, al quale si fondeva un aroma inquietante e lugubre
“Volete che affronti il Rosso con i miei uomini”?
“Sì, utilizzate i vostri ex sottoposti, quelli con
cui trattate ancora e utilizzate per i vostri traffici”
chiarì Sengoku per evitare qualsiasi fraintendimento
“Non dovete coinvolgere nessun Marine, su questo voglio
essere chiaro”.
“Lo è, non si preoccupi”.
Come al solito era impossibile determinare quando Kami stesse facendo
dell’ironia sottile e quando parlasse seriamente.
Quell’uomo non aveva il minimo rispetto per
l’autorità ed era entrato in Marina, abbandonando
solo esteriormente la pirateria, per intraprendere un nuovo gioco
– una nuova avventura. Il doppio gioco, il potere, le
continue sfide erano le uniche cose che gli interessassero e fino a
quando il Governo Mondiale gli avrebbe fornito nuovi avversari sarebbe
rimasto al loro servizio. Era come avere un membro in più
della Flotta dei Sette, solo che Kami lavorava indossando
l’uniforme bianca e riparandosi dietro i suoi gradi. Non
provava nessun tipo di orgoglio piratesco, perché anche
quella via era stata intrapresa esclusivamente per mettersi alla prova
e farsi un nome – cosa in cui era riuscito egregiamente.
“Non mi interessa il Rosso, fatene quello che
volete” riprese a parlare il Grande Ammiraglio
“Tutto ciò di cui ho bisogno è che
creiate scompiglio e gli mettiate i bastoni tra le ruote quanto basta
per rallentarlo, impedendogli di continuare a dare asilo politico al
nostro obbiettivo”.
“Sospetto che non sia finita qui”
ridacchiò Kami appoggiando il volto – dopo aver
inclinato lateralmente la testa - alla mano.
“Occorre che giunga alle orecchie del nostro obbiettivo
un’informazione di estrema importanza, ma deve avvenire in
modo del tutto casuale. Non deve accorgersi che il tutto è
fatto appositamente affinché lui sappia”.
“Anche questo punto è chiaro, Sengoku”
asserì il Vice Ammiraglio “Ora si spieghi
introducendo le ultime informazioni necessarie, altrimenti mi
sarà impossibile fare ciò che voi mi
chiedete”.
“L’obbiettivo è Portuguese D. Ace,
tenuto sotto controllo dal Rosso” cominciò a
spiegare dettagliatamente Sengoku “A lui non deve essere
fatto del male ma bisogna che sappia della presenza di Barbanera
sull’isola di Banaro in modo che vi si rechi”.
“E perché dovrebbe recarsi lì? In che
rapporti è con questo tizio, Barbanera?” chiese
Kami attento.
“Un suo sottoposto che ha fatto un torto grave al suo
comandante, il quale ora lo cerca per dargli la punizione
adeguata” rispose pacatamente Sengoku.
Quelle informazioni le aveva ricevute per puro caso qualche tempo
prima, quando dal rapporto di una caserma gli era giunta notizia che
Pugno di Fuoco si spostasse seguendo la scia di Teach. Dalle voci che
circolavano nell’ambiente, nel quale aveva i suoi contatti e
i suoi infiltrati, era giunto a conoscenza del fatto che una volta
Barbanera era un semplice sottoposto dell’attuale comandante
della seconda flotta di Barbabianca.
Un’informazione che all’epoca non aveva nessuna
utilità, ma che in quel momento si era rivelata essenziale.
“Altro?” domandò Kami.
“No, il resto può essere gestito come meglio
credete”.
Il Vice Ammiraglio si alzò dirigendosi verso la porta, ma
prima di uscire dall’ufficio si voltò verso
Sengoku, sopranominato il Misericordioso.
“Pensavo di essere io quello più crudele tra noi.
A quanto pare mi sbagliavo”.
-
TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Rieccoci
all'appuntamento settimanale! ^^
Con... Un nuovo
personaggio. :3 Simpatico, vero? xD Un fantastico Vice Ammiraglio ben
poco incline a seguire le leggi della giustizia, ma le sue tasche.
Yukan Kami. Vi terrà compagnia per un po', quindi a voi i
commenti su questo amabilissimo signore. :)
Su, su, fate finta di
non aver visto il panzone in questo capitolo... Insomma, trattatelo
come un suppellettile, un cartonato... No, eh? ^^'
Ok, passo alle
recensioni. Che è meglio! (cit.)
- Angolino di Beatrix -
@Tre88: ciao
cara! ^^
E’
ovvio che
quelle vecchie mummie rinsecchite pensino a
questo. Ovvero far migrare Ace verso nuovi lidi e dare la
possibilità alla Marina di metterci le mani sopra, visto che
sta lontano da Shanks – che rappresenta un dettaglio non
trascurabile. xD Comunque non è così strano che
dica a Tashigi – per quei motivi da lei elencati –
dove si trovi Shanks. Alla fine sono pseudo amici. ^^ E poi si sa che
Mihawk è fatto a modo suo. :p
Quanto
a Barbabianca,
non apparirà. Questo perché
la storia si svolge in un preciso intervallo di tempo. Capirai alla
fine il perché. ^^
Alla
prossima, grazie
per la recensione e un abbraccio! ^^
@Akemichan: ciau!
^^
Grazie
per i complimenti
cara. ^^ Insomma, sì, tra qualche
capitolo – ma anche già in questo – le
acque cominceranno un po’ a smuoversi… Insomma, ci
si avvicina all’ultima parte, nel corso della storia
parecchie cose sono rimaste “indietro” per far
posto alla parte sentimentale, quindi era doveroso riprenderle. ^^
Mihawk…
Lui
capisce al volo. :p E per Tashigi…
Sì, lo farebbe penso anche da manga. Almeno, io sogno che lo
faccia, anche se avrei poi paura per la sua sorte… Ma prima
o poi me la voglio vedere in azione. **
Un
abbraccio cara, alla
prossima!
@Red
Queen: ciao
cara! **
Guarda,
dopo essere
stata al cospetto dei Cinque Astri e Sengoku, cosa
vuoi che sia parlare con Mihawk? xD Io sarei scappata, comunque, quindi
onore e gloria a lei. Che comunque Mihawk non avrebbe fatto una piega
mi sa, Smoker o non Smoker. Mi sa di uno che farebbe sto genere di
scherzetti se solo hai il coraggio di porgli una richiesta simile. xD
Vedo
che la reazione
omicida nei confronti di Barbanera è
stata generale. ^^’ Sopportatelo per un poco –
ovviamente doveva apparire nella storia, per la nostra trama. Comunque
mi unisco alle bestemmie più fantasiose. Dovremmo fare un
simposio su ciò. xD
Alla
prossima cara,
grazie per la recensione e un abbraccio! ^^
@Maya:
bentornata tesoro! **
No,
ti prego. Non come
Shanks. Io sono come Shanks e ho sensi di colpa
un po’ verso tutte voi… T.T
Cospargendomi
il capo di
cenere, passo alla rece: sì, quando
uno non ha nulla da fare ed è abituato a piantar casini o
debellarli xD si arriva alle mani. Sai, lo stress… Ma darei
un braccio per vedere quei due azzuffarsi tutto il giorno. Morirei dal
ridere. xD
Quanto
al capitolo in
sé, no, quei due non sono gli
Ammiragli. Al tempo non li conoscevamo così bene e diciamo
che ce li siamo immaginati fuori dal quartier generale. A piantare o
sedare casini, dipende da chi prendi – lunga e dolorosa morte
per Akainu, ora e sempre, nei secoli dei secoli. Anche se devo dire che
come cattivo ci sta bene. E Tashigi… Insomma, tiriamo fuori
st’orgoglio di donna ferita! xD Come dicevo a Red Queen, dopo
essersi subita i Cinque Astri e Sengoku in persona, cosa vuoi che sia
Mihawk? E’ lanciata la ragazza. xD
Sì,
poi quei
due sono come il giorno e la notte: forse
è per quello che sono pseudo amici – non si
capisce ancora bene. E forse Shanks sarebbe l’unico in grado
di farlo ridere ad uno come Mihawk. xD
Per
Barbanera… Eh, era doveroso introdurlo ai fini di trama.
Ma non temete, quel puzzone apparirà poco, proprio
perché è stato tirato in mezzo per darvi dei
connotati temporali. ^^ Oltre che una nostra personale deviazione sulla
trama originale.
Ah,
mi pare fosse Yassop
a dare della faccia da culo a Shanks. xD
Alla
prossima cara,
grazie per la recensione!
Un
bacio! ^^
@Ale-chan: ciao
patata! ^^
Perché
non
mandare proprio uno che in ogni caso vorresti
vedere morto? Sia mai che il desiderio possa essere esaudito. ^^ E in
quel caso si tiferebbe Marina, anche se poi s’è
fatta giocare in un modo indecoroso, ma lasciamo stare –
stratega dei mecojoni Sengoku. Ah sisi. Il panzone gli ha fatto un
pernacchione cosmico sulla sua Epic Fail.
^^’’’
Diciamo
che le tue paure
su Ace sono fondate, visto che quello se gli
girano ragiona esattamente come Newgate. Alla faccia della
riflessione… Chissà se sia un comportamento
innato o acquisito… Bisognerebbe chiedere a Roger. u_u
Però,
ora
come ora, Shanks se lo tiene incollato con un
francobollo. Ci deve solo riprovare ad alzare la cresta, il
mocciosetto. :p
Quanto
a Teach,
sì apparirà come special guest in
un paio di capitoli. Tranquille, non ve lo facciamo vedere troppo il
puzzone. xD
Infine,
finalmente
Tashigi tira fuori i caratterino che tanto piace al
Commodoro. ^^ Ne vedrete delle belle – anche divertenti sotto
certi aspetti! ^^
Alla
prossima cara,
grazie per la recensione e un bacio!
@Chibi
Hunter:
ciao cara! ^^
Sì,
la
reazione a Teach è stata comune a tutte.
xD Meglio, se lo merita quel mentecatto. u_u
Comunque,
al Governo non
preoccupa la sorte di una semplice pedina come
Smoker… A parte che quelle mummie sarebbero così
intelligenti da sacrificare un Ammiraglio, visto quanto non simpatici,
ma purtroppo per noi Smoker sta solo a metà della lista
della gerarchia… Ma ci pensa super Tashigi. xD E’
decisa come non mai. Ah sisi.
Grazie
per la recensione
e alla prossima!
Un abbraccio! ^^
@SaiSai_Girl:
benvenuta caVa! ^^
Figurati, meglio
tardi che mai no? :p Anzi, grazie mille per i
complimenti!
Guarda, a parte le
vacanze, in cui mi prendo un po' di ferie in giro
per l'Italia, così mi muovo da sto posto, di norma ogni
martedì sera la storia viene aggiornata.
Felice che ti sia
piaciuta fin qui. :)
Alla prossima
allora!
Un abbraccio e
grazie per la recensione!
- Angolino di Yuki -
@Tre88: Ciao
**
Sono
contenta che ti sia
piaciuto il capitolo ** I piani delle cinque mummie come al solito non
hanno dei buoni propositi e purtroppo hanno obbiettivi che vanno tutti
a svantaggio dei nostri amati personaggi!
Occhi
di Falco ha
acconsentito a dare l'informazione a Tashiji perché lei ha
offerto di informare Shanks dell'attacco della marina. Infondo, lei
desidera semplicemete salvare Smoker, non le interessa altro!
Quando
a Barbabianca,
diciamo che il suo ruolo in questa storia è del tutto
marginale. Nel seguito vedremo che succederà xD
Un
abbraccio
Alla
prossima ^^
@Akemichan: CaVa,
ciao ^^
Dico
subito che Teach
è semplicemente stato una comparsa - come mi sarebbe
piaciuto fosse anche nel manga xD - e solo nel seguito, che quando
avremo nuovamente tempo per metterci a scrivere, ci lavoreremo! Ah,
sono molto contenta che Tashiji sia IC! Io, nella mia interpretazione
di questo meraviglioso personaggio, la ci vedo molto nel dare
priorità a Smoker, piuttosto che a macchinosi stratagemmi
che passano in un confine grigio tra giustizia e altro xD
Un
abbraccio
A
presto!!
@Red
Queen:
CaVissima!
Tashiji
è
stata veramente molto coraggiosa a prendere la decisione di
disattendere gli ordini, sia per le conseguenze sia perché
per poter far qualcosa doveva adare a confrontarsi con uno come Occhi
di Falco che ti mette in soggezione anche senza volerlo xD
Però la nostra eroina era spinta dal desiderio di voler
salvare il suo commodoro **
Vedo
che la comparsa di
Barbanera ha gettato tutti un po' in confusione xD In realtà
è stata solo un'apparizione, non lo si vedrà in
azione, quindi puoi stare tranquilla ^^ Condivido pienamente il tuo
odio per questo individuo, non vedo l'ora che gli venga inferta una
sonora lezione da qualcuno xD
Un
abbraccio
Alla
prossima ^^
@Maya_90:
Tesora **
Hai
visto che coraggio e
fegato ha tirato fuori Tashiji ** Grandiosa la nostra guardiamarine!
Ovviamente ha avuto un sangue freddo a reggere lo sguardo di Mihawk xD
Che è comunque molto attendo e quindi ha capito in poco
tempo qual era la decisione giusta da prendere, ovvero aiutare Tashiji
a raggiungere il commodoro!
In
realtà,
Barbanera, per ora è solo stato citato e non farà
niente xD Si vedrà nel seguito che ruolo
rivestirà, ma comunque qui serviva semplicemente per dare un
quadro pieno della situazione, che altrimenti non avrebbe avuto senso
senza la sua menzione ^^
Un
abbraccio, caVa **
Alla
prossima, quando
comparirai nuovamente con lo stesso effetto a sorpresa di Shanks ogni
volta che viene introdotto da Oda xD
@KH4:
Ale-chaaaaaaaaaaaaaaaaan **
Oddio,
sai che ho riso
un sacco all'inzio quando ho letto la prima parte della tua recensione?
XD Non in senso cattivo, ma per il modo in cui dici le cose in modo
schietto e per la parte in cui minacci Ace di metterlo nell'armadio
(sììììì,
ceeeeeeerto, proprio nell'armadio lo vuoi mettere, non nel tuo bel
lettino, eh? Noooo, ceeeeeeeeerto xD). Ovviamente, come dici tu, Ace
rimane adorabile nonostante i suoi difetti e la pazienza che non
è esattamente un pregio di famiglia - Rufy ne è
un perfetto esempio anche lui xD
Sì,
la nostra
Tashiji ha preso nelle proprie mani il destino del commodoro, decidendo
di fare tutto di testa sua perché altrimenti non lo avrebbe
più rivisto - e lei, no, non può accettarlo, e
non può nemmeno accettarla dal punto di vista della sua
visione di giustizia!
Un
abbraccio, caVa!
A
presto!
@Chibi_Hunter: Ma
ciao ^^
Le
cinque mummie le
abbiamo mostrare nei loro atteggiamenti più macchinosi e
subdoli! Infondo, sono loro che detengono il potere e che muovono i
fili cercando di liberarsi di tutti i nemici più grandi -
come il Rosso - e se per farlo devono sacrificare qualcuno, per loro
non è affatto un grande problema!
Sono
molto contenta che
Tashiji sia parsa IC, infondo il suo atteggiamento è
semplicemente un continuo di quello che aveva già mostrato,
e ora che è addirittura Smoker la persona in pericolo, non
può che prendere le decisioni di testa sua.
Un
abbraccio
Alla
prossima!
@Saisai_girl: Ciao
^^
Non
ti preoccupare per
il ritardo, infondo l'importante è che tu l'abbia scoperta,
no? ** Sono contenta che ti abbia preso così tanto e che la
trovi stupenda ** Cercheremo sempre di aggiornare - in
realtà è Bea che aggiorna, io sono la
scansafatiche xD
Un
abbraccio
A presto!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 42 *** Dolore ***
Shanks era diversi minuti che la guardava appoggiata al
parapetto, con
la bottiglia di rhum quasi vuota nella mano, preoccupato per le sue
condizioni. Erano giorni ormai che lui non dormiva bene – la
sentiva uscire di notte dalla cabina di Ben ed era giunta a livelli
inimmaginabili – e arrivava alla sera che era quasi
completamente ubriaca.
Si stava disfacendo innanzi ai suoi occhi: vedeva quelle occhiaie
profonde e non sapeva come aiutarla. Non credeva che Hikari avrebbe
sofferto così tanto la vita di mare. Erano iniziate anche le
nausee continue da qualche giorno, oltre il fatto che la sua debolezza
peggiorava inesorabilmente.
Ace continuava lo stesso ad allenarsi con lei, anche se mostrava
parecchia difficoltà, ma era stata lei stessa a volerlo. Era
l’unico momento della giornata in cui la si vedeva:
diversamente era rinchiusa nella sua cabina tutto il giorno, coricata,
con la testa che le girava e una depressione paurosa.
Il Rosso sapeva che era una cosa normale all’inizio, ma
Hikari la stava prendendo davvero male e quella situazione stava
durando ormai da parecchio tempo: cercava in tutti i modi di non farle
pensare alla gabbia galleggiante su cui si trovava, ma era difficile
fare qualcosa di diverso su quella gabbia galleggiante, da non far
pensare a quella gabbia galleggiante.
La donna sorseggiò l’ultimo goccio della bevanda
ambrata, barcollando all’indietro a causa di
un’onda che aveva urtato violentemente lo scafo. Shanks era
apparso dall’ombra per impedirle una brutta caduta, ma lei
era riuscita ad aggrapparsi al parapetto e a non ruzzolare a terra.
“Fai attenzione…” la voce di Shanks le
giunse all’orecchio e la fece sobbalzare per la sorpresa.
“Ciao…” rispose con la voce un
po’ impastata dal tasso alcolemico vergognoso che circolava,
in quel momento, nelle sue vene. Si appoggiò con la schiena
alla balaustra e lo vide avvicinarsi con lo sguardo velato da
preoccupazione: “Che
c’è…” aggiunse scocciata,
mentre lui sospirava, con le labbra leggermente piegate
all’ingiù.
“C’è che stai esagerando col
rhum… E se te lo dico io…”
replicò il Rosso, parandosi davanti a lei, parlando con tono
sicuro ma morbido. Gli faceva così male vederla in quello
stato. Non si reggeva quasi più in piedi.
“Shanks…” e lottò per far
fermare il Vento dell’Est che le stava girando innanzi ai
suoi occhi “Te l’ho detto… Se bevo non
mi prendono le crisi d’ansia… E riesco a
respirare” spiegò, guardando nel collo della
bottiglia “Ecco, è finito pure il rhum,
fantastico… Vado a prenderne dell’altro in cucina,
tu aspetta qui” disse tutto d’un fiato, ma una mano
le trattenne il polso.
“No, Hikari, basta”.
Nel sentire il suo braccio bloccato dalla presa del Rosso, Hikari
reagì prima mugolando contrariata, ma quando Shanks decise
che non l’avrebbe lasciata andare a prendere neanche
più una goccia di alcol, si infuriò.
Mai come in quei giorni il suo haki fu così fuori controllo,
arrivando molte volte a livelli allarmanti e pericolosi.
Questa era una di quelle volte.
Shanks appena sentì quelle lame invisibili puntate sulla sua
pelle, decise di scatenare anche il suo, perché
l’unico modo per tenerla buona a quel punto, era farle
perdere conoscenza.
Odiava fare il lavoro sporco con lei: era dovuto intervenire
già un paio di volte, perfino Ben aveva chiesto una mano.
Sentì le sue mani appoggiarsi contro il suo petto nudo,
mentre il suo corpo si abbandonava, la bottiglia s’infrangeva
sul legno, il suo viso si appoggiava tra la sua spalla e
l’incavo del collo, sussurrando il suo nome e qualche flebile
insulto.
Il suo braccio la sosteneva, sicuro. Shanks si appoggiò a
terra, schiena contro la paratia, e la sistemò con la
schiena contro il suo torace. I boccoli neri scivolavano sul suo
braccio sinistro, lascivi, mentre il suo respiro ora s’era
fatto regolare, indice che era completamente andata.
Guardò il suo viso contrarsi in una piccola smorfia, scosso
da un piccolo movimento del capo: una ciocca nera scivolò
sulle guance, soffermandosi di sbieco sul suo naso. Shanks
delicatamente la rimise a posto.
La guardò completamente abbandonata, illuminata dalla luce
della luna piena, con i capelli mossi leggermente dalla brezza
notturna. Un dolore sordo in fondo allo stomaco cominciò a
farsi sentire.
- Mi fa male vederti
così… Dolcezza
– proferì mentalmente con una denotata tristezza,
prima di scendere dolcemente verso il suo viso e assaggiare le sue
labbra, in quel momento dischiuse.
Rimase stretto a lei a riflettere, innamorato, per qualche minuto
ancora, per poi portarla nella camera adiacente alla sua, distendendola
delicatamente sotto le morbide coperte.
Hikari si svegliò qualche ora dopo, nel cuore della notte.
Ad occhio e croce doveva trattarsi delle due, due e mezza: si
guardò intorno e si sorprese di ritrovarsi nel letto.
- Come diavolo ci sono
arrivata? – si chiese, spostando le
coperte e mettendo i piedi a terra, sul tappeto. Ma non appena
tentò di rimettersi sulle proprie gambe, delle profonde
fitte alla testa la fecero barcollare. Immediatamente un peso
invisibile cominciò a schiacciarle il petto, togliendole il
fiato.
Reggendosi alla porta e successivamente alle assi di legno, prese il
corrimano con entrambe le mani, cercando di respirare e di mettere di
fila i passi. L’unica via per far cessare quelle crisi era, a
suo dire, stordirsi: era consapevole di starsi facendo del male, ma
l’alcol le faceva passare immediatamente le crisi
d’ansia e gli attacchi di panico, ridandole aria ai polmoni
– tuttavia togliendone al suo cervello.
Arrivò dopo qualche minuto in cucina, annaspando, e
afferrando la prima bottiglia che trovò nella dispensa:
bevve circa un quarto del contenuto, tutto d’un fiato,
abbandonandosi sulla sedia accanto e appoggiando la testa contro lo
schienale di essa.
“Che ci fai qui”?
Hikari riaprì gli occhi e alzò la testa dallo
schienale della sedia, ritrovandosi Ace a qualche passo da lei.
Nonostante la navigazione in una zona abbastanza fredda,
immancabilmente, sottocoperta, si mostrava come al solito mezzo nudo.
Pareva fosse davvero una fissa quella!
Lo stesso discorso valeva anche per il Commodoro, il quale la rendeva
partecipe allo stesso modo del pirata.
- E ovviamente il
campione è il Rosso, con il suo vedo, non
vedo, vedo poco ma intanto qualcosa vedo lo stesso
–
pensò mettendosi una mano sulle tempie –
E’ una
congiura contro di me - concluse agguantando la
bottiglia di rhum.
“Ancora?” chiese Ace preoccupato, avvicinandosi a
grandi passi e levandole la bottiglia dalla mano. La donna come al
solito balzò in avanti di scatto, per riprendere
l’unica cosa che riusciva a farle sopportare quella prigione
di legno, ma il moro non ne voleva sapere di ridarle la bottiglia.
“Vuoi diventare un’alcolizzata?!” le
urlò in faccia, mentre schivava i suoi tentativi di
riprendersi ciò che era suo.
“Ridammela”!
“Ti stai comportando come una pazza, Hikari! Stai risolvendo
un problema creandotene un altro. Di questo passo il tuo fegato
farà i bagagli”.
La donna, nella foga, inciampò nella gamba di una sedia,
cadendo in ginocchio e non picchiando per poco la testa contro lo
spigolo del tavolo.
“Hikari, guardati, non ti reggi neanche più in
piedi! Ti prego, dammi retta…” replicò
sconsolato Pugno di Fuoco, mentre lei, aggrappandosi con entrambe le
mani al tavolo, si rialzava e riprendeva la sua caccia al tesoro.
“Fatti gli stramaledetti affari tuoi!”
ringhiò sfiorando la bottiglia, ma Ace era molto
più agile di lei in quel frangente, essendo per
l’appunto sano e non ubriaco fradicio.
“Ennò cara!” rispose alzando il tono di
voce “Io sono preoccupato per te e non ti permetto di
trattarmi così! Ti stai riducendo ad uno schifo” e
la spinse contro il tavolo, bloccandola ad esso con una mano sul suo
stomaco, mentre lei, con la schiena inchiodata al legno e le gambe a
terra, lo guardava allibita “Sei ubriaca per quasi tutto il
giorno e sei così stupida da pensare che l’alcol
possa risolvere le tue crisi ed essere una cura! Svegliati! Rivoglio la
Hikari di prima, non l’idiota di adesso”!
Hikari strinse i denti, bramando sempre di più la bottiglia:
“Smettila di farmi la predica e restituiscimela
immediatamente, sennò…” ma fu
interrotta dall’avvicinarsi repentino del viso di lui al suo,
su cui si dipinse un ghigno strafottente: “Sennò
che mi fai, sentiamo?” gli sussurrò quasi sulle
labbra, facendola diventare di quindici tinte di rosso diverso e
mandandogli il sangue al cervello.
L’intento di Ace di farla ragionare era scivolato quasi
inevitabilmente nella sfida e nel gettarla in situazioni imbarazzanti,
classiche per pungerla nel suo orgoglio e per stuzzicare il suo essere
permalosa.
L’averla appunto inchiodata al tavolo, con il suo bacino tra
le gambe di lei, la mano che la teneva giù e quella distanza
ridotta appositamente per i suoi giochini di potere, facevano parte del
suo piano.
Ma mai si sarebbe immaginato di sentire le labbra di lei che si
posavano sulle sue con foga, la sua mano catturarlo a sé, le
sue gambe stringersi alla sua vita.
Soprattutto non immaginava quanto fosse difficile mantenere il
controllo con lei in una situazione del genere, che aveva tutte le
carte in regola per trasformarsi in un disastro.
- Oh cazzo!
– si ritrovò a pensare, incapace di
staccarsi da lei e di declinare quell’invito, sorprendendosi
anche di ricambiare con un certo interessamento da parte del suo corpo.
“Hikari…”
Aveva provato a spiegarle il fatto che fosse ubriaca fradicia, ma lei
l’aveva catturato nuovamente a sé, semplicemente
dicendogli di far silenzio.
Cercò di divincolarsi, ma non ne era proprio convinto,
soprattutto quando la lingua di lei accarezzò lasciva la
sua. Successivamente ogni barlume di ragione lo abbandonò.
La tirò su, verso di lui, ricambiando con veemenza quel
bacio, stringendole la nuca con la mano mentre le braccia di lei
andarono a cingere le sue spalle.
La prese in braccio e si avviò verso la porta.
“Dove andiamo?” gli aveva domandato, con gli occhi
lucidi puntati nei suoi.
“Sicuramente via dal salone del Vento dell'Est” le
rispose riprendendosi le sue labbra
e dirigendosi al piano inferiore. Spalancò la porta
praticamente con un calcio, incurante del rumore provocato e
richiudendola alle sue spalle.
Si lasciarono cadere sul letto e immediatamente Hikari pensò
a cambiar posizione: era sempre pur vero che starsene con Ace addosso
era una sensazione piacevole, ma era altrettanto vero che doveva essere
lei a condurre i giochi.
Lo inchiodò al materasso, riprendendo la faccenda da dove si
erano interrotti.
Il cappello di Ace era letteralmente volato al di là del
letto e la stessa sorte avrebbe fatto la maglietta di lei, se Ace non
fosse tornato alla realtà per qualche breve istante, giusto
il tempo per evitare che lei finisse nuda in un nanosecondo.
Si trovava parecchio in difficoltà: sentiva la sua coscienza
che urlava indispettita, rilegata in un angolo recondito nel cervello,
ma quella vocina, nonostante giungesse lontana, la sentiva bene. Molto
bene.
“La situazione
ti sta fuggendo di mano”.
Questo gli stava dicendo. Si sentiva totalmente soggiogato dalle
carezze e da quelle attenzioni particolari di lei, tutt’altro
che caste, mentre si preoccupava dei suoi pettorali e addominali.
“Ti stai
innamorando? Ricordati che Hikari appartiene ad un
altro”.
Serrò prepotentemente gli occhi, cercando di ignorare quella
voce insopportabile, ma sapeva che stava dicendo la verità,
per quanto dolorosa.
Ad ogni bacio, ad ogni morso, mentre la lingua di lei stava dandosi un
gran da fare sul suo corpo, la sua coscienza gli ricordava i tasti
dolenti di quella situazione assurda.
“E’
ubriaca. E ti ha detto chiaro e tondo che
è ancora innamorata di Shanks. Vuoi cacciarti in questo
casino? Non era tua la promessa di non innamorarti mai di nessuna, se
non della Bandiera Nera? Almeno fino a quando non avresti fatto di
Newgate il Re dei Pirati”?
Sentendola muoversi su di lui, Ace riaprì gli occhi di
scatto, e la vide sfilarsi completamente la maglietta, assieme al
reggiseno e successivamente, quasi il tempo si fosse dilatato e
l’avesse imprigionato in una dimensione parallela, incapace
di reagire e muovere qualsiasi muscolo, sentì la sua mano
scendere verso la cintura.
“Fermati,
finché sei in tempo”!
Trattenne il respiro quando vide il cuoio della cintura scivolare via
dalla fibbia, accasciandosi ai suoi fianchi, mentre le sue mani si
stavano dirigendo verso il bottone dei jeans.
“FERMATI”!
“No”.
Le bloccò il polso. Hikari sollevò il suo sguardo
nei suoi occhi, sorridendo beffarda, cercando di divincolarsi da quella
presa, pensando che fosse uno dei vani tentativi di Ace atti a
complicare il gioco, ma la sua mano era ben salda.
“Smettila di fare il prezioso, cowboy” gli disse,
appoggiandosi al suo addome con l’unica mano libera che le
restava.
“Sto dicendo sul serio, Hikari” rispose,
scostandosela di dosso e alzandosi a sedere. Abbandonò le
braccia sulle proprie cosce, abbassando la testa e chiudendo gli occhi.
I capelli gli ricadevano in avanti, coprendo quasi del tutto il volto.
Da parte sua, Hikari se ne stava seduta accanto, con i jeans slacciati
e lo sguardo fisso sulla figura, mortificata.
Poi, quando vide i suoi occhi che luccicavano pericolosamente - tanto
ci era rimasta male da quel gesto così imbarazzante - aveva
cercato di spiegarle come stavano le cose, ma gli era risultato
parecchio difficile.
Lei pareva essere tornata lucida quel tanto che servisse a capire il
tipo di discorso che Ace le stava facendo, ma il moro continuava a
pensare che il gesto di levarsela di dosso non era stato un gesto
brillante. Anzi.
O meglio, il non aver resistito a quelle labbra non era stato un gesto
brillante, soprattutto sapendo chi aveva davanti. E sapendo chi fosse
il padrone della nave.
“Hikari… La situazione è molto
più complicata di quel che pensi” le rispose
quando lei gli aveva chiesto i motivi per quel gesto. Poco prima stava
vergognosamente mugolando ad ogni suo tocco, nell’istante
immediatamente successivo se la scrollava di dosso come una coperta
tarmata.
“Cos’è? Non ti piaccio?”
chiese con sarcasmo, mentre lui sollevava di nuovo il viso e sospirava
sofferente.
“Non è perché non mi piaci,
anzi…”
“E allora dove sta il problema”?
“Sei ancora palesemente ubriaca, visto che non riesci a
focalizzare il problema” rispose alzandosi in piedi e
allacciandosi i pantaloni, mentre lei si copriva con il lenzuolo e si
girava dalla parte opposta.
“Hikari…” le sussurrò
sconsolato, inginocchiandosi sul materasso e facendola girare verso di
lui “Tu mi hai detto chiaro e tondo di chi sei
innamorata”.
La donna lo guardava cercando di trattenere le lacrime: più
che triste o confusa, si sentiva umiliata e stava provando vergogna,
davvero tanta vergogna. Era stata cacciata via.
“E’ un brutto periodo per te, lo capisco e, a
maggior ragione, dovresti tenerti comunque lontano dalle situazioni
incasinate, no? Ho sbagliato io e ti chiedo sc-”
“Ma quante cazzate!” lo interruppe bruscamente lei,
alzando la voce, enfatizzando la frase mollandogli un pugno sulla
spalla.
Ace incassò il colpo abbassando gli occhi, per poi riaprirli
nei suoi, cercando di non venire completamente affettato ma allo stesso
tempo augurandosi di non ferirla ulteriormente: “No, non sono
cazzate. Non so come sei abituata tu, ma se io faccio determinate cose
con una persona, quella persona poi deve essere soltanto mia, mi
spiego”?
La mora lo guardava intensamente, accorgendosi piano piano di quel che
era successo pochi minuti prima e cominciando a mettere in moto il
cervello.
“Non puoi, diamine! Non puoi una sera, dal nulla, baciarmi di
punto in bianco, così, nel salone da pranzo del Vento
dell’Est. Per poco non finivamo…” ed
evitò di calcare ulteriormente l’imbarazzo, mentre
lei lo ascoltava senza proferir parola.
“Quel che sto cercando di dirti Hikari è che non
possiamo. Io non posso per le mie ragioni, tu non puoi
perchè… Beh, lo sappiamo”.
“E quali sarebbero le tue ragioni”? Il suo tono era
basso e roco, attentato dal magone che piano le stava salendo
lentamente in gola.
Ace recuperò il cappello, mantenendo però lo
sguardo fisso su quelle gemme preziose. Doveva chiarire la situazione,
perché sia il suo cervello che il suo cuore stavano per
esplodere.
Stava soffrendo. Si era affezionato a lei, ma sapendo i suoi
sentimenti, si era messo il cuore in pace da subito. Ovviamente non
sentiva di esserne innamorato, ma non nascondeva a sé stesso
un interessamento particolare per lei. Finché lei non
l’aveva catturato a sé, in tutti i sensi.
E lì si era trovato nella confusione più totale,
ove la sua parte istintiva e quella razionale facevano a cazzotti
peggio che in un Far West. E quel barlume di ragione l’aveva
salvato dal gettarsi a capofitto in una relazione che non avrebbe avuto
vita.
“Premesso che non voglio impegnarmi in una situazione tesa
come questa… Io non voglio innamorarmi di una persona che
non mi amerà mai”.
La donna stette in silenzio, mentre il suo viso scivolava sulle sue
ginocchia e due lacrime sgorgavano dai suoi occhi, silenziose, e si
andavano ad infrangere sul lenzuolo.
“Hikari…”
“Scusami” mugugnò tra i singhiozzi,
tirando su il viso e stringendo una ciocca di boccoli neri tra le dita.
“Sto male, Ace… Sto malissimo”
continuò con voce strozzata, mentre il ragazzo, come suo
solito, le si sedeva accanto e la stringeva in un dolce abbraccio.
“Aiutami, ti prego…”
“Vieni qua…” le disse sistemandosi sotto
le coperte accogliendola tra le braccia, mentre lei piangeva sconsolata
e cercava di respirare e superare l’imminente crisi che
l’avrebbe piegata a metà.
“Respira, Hikari, respira…” le diceva
mentre la sua mano le accarezzava la schiena e il suo sguardo si
perdeva al di là dell’oblò,
soffermandosi sulla pioggia che fendeva violentemente l’aria
e le onde cullavano con fin troppa veemenza la nave.
Si stava scatenando una tempesta terribile, ma, lui lo sapeva bene,
nessuna tempesta poteva essere più violenta di quella che si
stava sfogando nel suo petto e che gli stava tormentando e straziando
l’anima.
L’immagine di Hikari tra le braccia di Ace scorreva a
ripetizione davanti ai suoi occhi, mentre i suoi incisivi tenevano
salda la presa sul suo labbro inferiore e poche lacrime –
tale era il suo dolore, talmente forte da impedirgli di piangere
degnamente – si mescolavano e si confondevano con la pioggia
battente che, spietata, contribuiva di molto a rendere quella notte la
stessa notte di dieci anni fa.
Stessa intensità di dolore, stesse sensazioni.
Lottò a lungo per cercare di soffocare l’ondata di
rabbia mista a tristezza e dolore che gli avrebbe fatto perdere il
controllo, spazzando via la nave e tutto il resto. Strinse i denti
sentendo il sangue scorrergli sul mento e il labbro lacerarsi, ma
nulla, neanche una tortura fisica era paragonabile a quello che stava
provando in quel momento.
Si lasciò scivolare con la schiena appoggiata
all’albero maestro, la mano aperta sul viso, sotto le
sferzate di vento gelido e il cielo illuminato da fulmini e saette.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Ahem... Non
arrabbiatevi. ^^' *Bea e Yuki si lanciano sotto il letto, schivando
dapprima pomodori e poi via via la tappezzeria comune di un salotto*
Essì,
è successo il patatrac. Insomma, lascio a voi i commenti e
so che qualcuno probabilmente ci odierà, ma... E' stata una
scelta sofferta. ^^'
Piccolo avviso: la
storia andrà in vacanza. :) Più che altro
perchè sia io che Yu andremo via, e lei ha da studiare
parecchio per la sessione di gennaio. Inoltre martedì
prossimo è il mio compleanno e poi subito dopo ci saranno i
preparativi per Capodanno, e ancora... Il 3 parto per Roma. ^^' Un po'
di casini, ecco. Ma torneremo presto ragazze. :) Non so se ce la faccio
per l'11, ma vedo di regolarmi. Il prima possibile ci rileggerete. :)
Detto ciò,
passiamo alle recensioni e... Buone Feste a tutte! ^^
-
Angolino di Beatrix -
@Tre 88: Ciao cara!
^^
Essì,
Yukan Kami è una nostra invenzione. Ci serviva qualcuno per
mettere i bastoni tra le ruote al Rosso. E chi meglio di un
Viceammiraglio senza scrupoli? ^^ Che in OP i Veceammiragli sono
abbastanza buoni, tra l'altro... xD
Diciamo
che, sì, nella nostra storia è per colpa di
Sengoku e delle sue macchinazioni che Ace finisce al Banaro. In
trappola ecco. Vedrete via via che la storia scorrerà...
Diciamo che ormai quasi tutti i capitoli sono fondamentali per capirci
qualcosa, tranne alcuni isolati per esigenze di trama al presente.
Su
su, anche tu: togliti quel broncio per Barbanera, che non ti dona. xD
Alla
prossima, grazie per la recensione! ^^
Un
abbraccio!
@Akemichan: ciao
cara!
Sai
qual è la cosa bella di voi? Che avete tutti pareri diversi
sui pg - come del resto anche io e Yu. xD Te ami Sengoku. E ti
ringrazio per complimenti cara, davvero! ^^ E sono felice che
ti piaccia questa impronta di complotti. Kami è entrato in
scena per movimentare un po' la situazione generale e da come puoi
capire non è appunto uno stinco di santo. Personalmente - a
differenza di Yu - i cattivi mi piacciono (e, anzi, molte volte sono i
miei pg preferiti. xD). E pensa che solo in OP ho trovato un
protagonista che non mi da fastidio, anzi, che sta nella top 10. Al
quinto posto, dopo Shanks, Ben, Ace, Dragon e Smoker, ma è
pur sempre un buon posto se si conta che di norma mi cadono verso le
ultime posizioni. xD
Per
Lafitte e l'abile mossa, i complimenti vanno a Yuki. Il capitolo
è suo. ^^
Quanto
al seguito, infine, come detto a Red Queen, l'abbiamo a grandi linee in
testa - almeno una parte - ma tra gli impegni personali, tra che Oda se
la prende comoda per svelarci le cose di cui abbiamo bisogno - Dragon
su tutti e Shanks - passerà sicuramente un po' di tempo...
Ma ci terrei davvero a stenderlo, così come Yu.
Grazie
per la recensione cara!
Un
abbraccio e alla prossima! ^^
@Ale-chan: ciao Ale
cara! ^^
Sì,
diciamo che forse Sengoku è più subdolo
dell'originale, ma all'epoca non lo conoscevamo ancora bene. Era
apparso poche volte, per cui è quello che è. Mi
dicono dalla regia che sia IC, ma in ogni caso la guerra di MF me l'ha
fatto vedere più mite e umano di quello che appare qui.
Quanto
all'allacciamento con la vicenda del Banaro, guarda... Ti ringrazio!
Diciamo che quella vicenda è stata la base per la stesura
della storia. Tutto è nato da lì. :) Abbiamo
cercato il più possibile di far quadrare le cose, anche se
resterebbe - quanto ad opera originale e come si è poi
svolta (le azioni reali di Oda) - un incrocio con Shanks prima di quel
fatto. Ma, insomma, a noi piaceva l'idea. ^^ Più avanti ci
saranno anche accenni temporali alle vicende dell'opera originale. :)
Poi,
innegabile che Barbanera, così come Akainu siano cattivi ben
riusciti. Totalmente diversi, ma è vero: ci stanno. Peccato
per cosa abbiano fatto, ma forse - purtroppo - è questo che
li ha consacrati come tali.
Il
resto non posso accennartelo (la seconda parte della recensione tua)
perchè ti rovinerei la storia. Ma si sa, comunque, che la
tranquillità non è mai stabile su una nave di un
Imperatore. ^^' (ps. Quello che scrive Yuki di me nella sua risposta
è la pura verità! xD Sono molto sull'onda di Red
Queen come gusti in tema. :p).
Grazie
per la recensione cara e alla prossima! ^^
Un
abbraccio grande!
@Red Queen: regina
mia, perbacco!
Su
su, fai sparire quella vena pulsante dalla tempia che non ti dona per
nulla. Gradisci una sviolinata su una gamba sola? Qualche grattino
sotto al mento? Un meteorite sull QG della Marina? Se mi impegno riesco
a tirar fuori dal cilindro cose interessanti, sai? xD
Barbanera
avrete la fortuna di non vederlo moltissimo in questa storia, anche
perchè noi ci siamo soffermate sulla parte tra Water Seven e
l'incidente del Banaro. Per cui, rilassatevi. :p
Insomma,
Kami lo rivedrete tra qualche capitolo. Yuki ci è molto
affezionata a sto poco di buono - strano a dirsi, sul serio - e abbiamo
cercato di fare il possibile per renderlo interessante. :) Non credo vi
deluderà, ma lascio appunto a voi il giudizio. :3 Quel gran
marcantonio di Yukan Kami. Eh...
Che
poi la gente mi deve spiegare perchè considera Tashigi
un'incapace... A volte leggo dei commenti che mi lasciano basita.
Poarella, si fa un mazzo tarallo... E sopporta Smoker. Che si
è visto quanto è capace di consolare la gente...
Sti uomi/orsi.
Quanto
al sequel... E' in mente, a grandi linee. Purtroppo non abbiamo ancora
buttato giù nulla. E gran parte della cosa è
dovuta da una parte agli impegni di Yu, dall'altra al fatto che mastero
un gdr di One Piece. E il lavoro da Staffer ti prende un casino di
tempo, non contando che mi occupo appunto delle quest - ovvero le
storie ove la gente muove e fa crescere i personaggi. Insomma, spero di
ritrovare anche il tempo per starci dietro, ma anche che Oda mandi
avanti la storia - cosa che ci serve anche per scrivere.
Ma
avremo ancora qualche mese per stare assieme *A tutti viene un
coccolone* xD
Alla
prossima caVa, grazie per la recensione!
Un
bacio!
- Angolino di Yuki -
@Tre88: Ciau caVa!
Rendere
interessante una parte con Barbanera non è poi
così difficile, difficile sarebbe provrare a renderlo
simpatico xD Condivido a pieno il tuo desiderio di vederlo morto, ma
per ora, no, rimarrà in vita, anche perché
comunque la nostra storia tende a seguire gli eventi del manga e magari
a darne una spiegazione un po' diversa ma che arriva alle stesse
conseguenze. Per rassicurarti, ti dico subito che comunque la nostra
storia termina prima dell'esecuzione e Marineford ^^""
Quando
a Yukan Kami, sì, lui è una mia invenzione
<3 Lo adoro, mi è piaciuto un sacco crearlo e dargli
una storia da vero bastardo **
Alla
prossima ^^
Un
abbraccio
@Akemichan: CaVa,
ciao ^^
Sono
contenta che tutti questi intrecci e macchinazioni ti piacciano, noi ci
siamo molto divertite a studiarle e scriverle! Sono veramente contenta
che Kami ti piaccia ** Lui è nato dalla mia mente in un
momento di ispirazione e mi sono veramente divertita a trattarlo,
è quel tipo di personaggio che anche se cattivo ti affascina
- o sarà una mia impressione dato che ci sono affezionata xD
Quanto
al seguito ti dico: sì, in mente c'è il progetto
di farne uno. Tuttavia ci sono diversi 'ostacoli': volevamo comunque
attenerci alla trama principale di Oda, quindi occorre che la storia
vada un po' avanti e che magari, dato che li abbiamo tirati in ballo,
entrino anche in scena i rivoluzionari nella trama vera e propria xD E
poi ovviamente c'è il problema della scarsità di
tempo a disposizione ç_ç Comunque, cercheremo di
vedere se ce la facciamo ^^
Quanto
a tashiji, sì, a me piace molto come personaggio. Non
capisce perché venga così tanto sottovalutata,
anche se è apparsa poco, si è capito bene di che
pasta è fatta e il suo carattere **
Un
abbraccio
A
presto!
@KH4:
Ale-chaaaaaaaaaaan **
Sì,
sono riuscita finalmente a tornare in possesso di un po' di tempo
libero (e non so per quanto tempo, ma vabbé XD)!
Guarda,
ti dirò, tutta sta macchinazione è del tutto
degna del più grande stratega, ma Sengoku alla fine dei
conti - dopo i fatti di Marineford - non mi appare più
questo gran genio visto come si è fatto fregare da
barbanera, ma vabbé, facciamo finta di niente e prendiamo
per buono che in realtà sia bravo a creare complotti e
situazioni a lui favorevoli xD
Ah,
non odiarmi troppo Kami ç_ç Anche se è
un gran bastardo senza scrupoli, dato che l'ho creato presa da
ispirazione, ci sono affezionata. So perfettamente che sarò
la sola a continuare a provare un po' di simpatia per lui, ma fa niente
xD
Quando
a Barbanera, ossì, concordo sul verdetto di morte u_u Non
posso non provare profonda irritazione nei suoi confronti, e odio,
molto odio!!!
Guarda,
se questa storia fosse stata scritta solo da Bea ti assicuro, Ale amore
mio, che tutto si sarebbe concluso in lacrime generali e oceani di
sangue! Comunque vada a finire, tu tieni sempre presente che se non
avessi influito sul finale io, sarebbe stato una catastrofe generale
per tutti - ci sono molti personaggi che mi devono ben altro che la
vita xD
Un
abbraccio e un bacio **
Alla
prossima!
@Red Queen:
CaVissima **
Uhh,
se vai in giappone a menare Oda mi avverti prima? *-* Vorrei tanto
farlo anch'io, almeno possiamo inventarci torture più
dolorose e strazianti insieme ** Lo costringeremo a far a pezzi
Barbanera e a far resuscitare Ace xDDD
A
parte questo mio delirio, certo di tornare all'apparenza seria ^^""
Allora,
il mio Kami (<3) è stato solo presentato in questo
capitolo! Ovviamente non ho potuto prendere troppe divagazioni su di
lui, perché comunque rimanere un personaggio che fa da
antagonista e non potevo permettermi di scrivere la sua vita xD
Però, diciamo che cercheremo di darne una visione il
più possibile completa **
Tashiji
ovviamente è sottovalutata, ma forse è meglio
così. Altrimenti sengoku non l'avrebbe lasciata andare
sapendo che correva il rischio di ritrovarsela tra i piedi, quindi in
un certo senso questa sbagliata opinione è tornata utile ^^
Il
sequel... argh xD Come stavo dicendo ad Akemi, ci sono sia questioni
che trascendono la nostra volontà (volendo rimanere coerenti
alla trama originale e volendo aspettare l'ingresso dei rivoluzionari,
occorre che Oda si spicci) e altri che dipendono dal tempo libero che
scarseggia ^^""" Vedremo che fare xD
Un
abbraccio
Alla
prossima!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 43 *** Dietro le sbarre ***
Shanks stava
studiando
attentamente le carte nautiche: era poco più
dell’alba, il sole era sorto all’orizzonte e stava
illuminando di un placido rosa tutto ciò che riusciva ad
abbracciare, mentre dal lato opposto le stelle stavano sparendo e
lasciando il posto all’azzurro cangiante del cielo.
Un vento freddo stava spazzando il Vento dell’Est: la
temperatura era calata notevolmente, segno che oramai erano quasi
giunti a destinazione.
Non aveva dormito: non poteva dormire, benché sfinito sia
nel corpo che nello spirito, dopo aver visto quella scena. In un primo
momento era rimasto alla pioggia battente, atto a piangersi addosso,
ma, quando cominciò a starnutire consecutivamente, aveva
deciso di darsi una mossa e di affrontare a viso aperto quella
situazione.
Aveva spedito a letto il timoniere di turno la notte e si era
concentrato sulla rotta: avrebbero dovuto fare un bel po’ di
manovre per centrare le correnti e quindi l’accesso ad un
gruppetto di isole, che si sarebbero stagliate ad ovest al tramonto.
Mancava pochissimo alla fine di quel viaggio da incubo. Ora come ora
non desiderava altro.
Il rumore della porta che cigolava gli fece alzare la testa dalle
carte: la sagoma stupita di Ben Beckman era innanzi a lui, con la
sigaretta che pendeva dalle labbra.
“Che ci fai sveglio a quest’ora”?
“Sto controllando le carte”. Shanks aveva capito
subito che l’amico stava esaminando le profonde occhiaie che
solcavano il suo viso e stava aspettando la domanda fatidica, che
immancabilmente, circa dieci secondi dopo, arrivò.
“Che cosa è successo questa volta”?
Il Rosso, benché non avesse la minima voglia di raccontargli
quei fatti, sentiva di avere un macigno invisibile sullo stomaco e che
Ben era l’unica persona che poteva essergli utile a
dissimulare quel dolore. In quel momento lui era l’unico a
poter trovare una soluzione obiettiva, anche se ormai era coinvolto
anche lui in quella situazione assurda.
“Ho visto una cosa che non dovevo vedere”.
Ben tirò una nota di fumo dalla sigaretta, ormai quasi
mozzicone, e si appoggiò alla mobilia della sala timone
guardando il suo capitano attraverso al fumo.
“Hai una cera davvero pessima Shanks. Che
cos’è che hai visto, tale da non farti chiudere
occhio”?
Come al solito Ben non era uno prolisso, i giri di parole non facevano
per lui: era da più di vent’anni che conosceva
l’uomo che ora gli stava davanti con lo sguardo mesto, ma che
vibrava haki da tutte le parti, quasi stesse per esplodere. E no, non
gli era passato per la testa di chiedergli se stava bene,
perché l’espressione del suo viso era parecchio
eloquente.
E il Rosso gliene era grato per quel suo modo di essere.
Deglutì piano, riordinando le carte nautiche sul bancone e
appoggiandosi al timone: “Ace ed Hikari” disse,
prendendo una pausa per poi aggiungere “Insieme”.
All’amico non servivano ulteriori precisazioni per capire che
cosa intendesse per ‘insieme’. E prima che potesse
pensare ed ingegnare una frase che non risultasse scontata, Shanks
proseguì: “Verso sera dovremmo attraccare alla
Black Silver Mountain. Manca molto poco oramai, la pioggia di stanotte
e la tempesta hanno alzato il vento favorevole e abbiamo percorso
diverse miglia. Per il momento” e si avvicinò
all’uomo “Vorrei che tu me li tenessi lontano dagli
occhi e ti chiedo di farmi personalmente questo favore. Rinchiudili
nelle celle e dai l’ordine che nessuno si avvicini”
concluse fermandosi proprio davanti a lui.
Ben spense la sigaretta nel posacenere: “E cosa gli
dico”?
Il Rosso strinse il pungo con vigore: “Digli che
così facendo gli salvo la vita. Poi torna da me:
pianificheremo il resto”.
“Agli ordini, capitano”.
“Mmmh…”
Hikari aveva aperto gli occhi, disturbata dai raggi del sole che
filtravano dall'oblò. Si alzò a sedere
per riflesso e
posò lo sguardo sulla figura che, a pancia in
giù, giaceva accanto a lei.
Solo in un secondo momento si accorse di essere, come dire…
Con le tette al vento.
“Ma che cazzo?!” urlò in preda al
panico, guardandosi le sue grazie e poi spostando gli occhi su di Ace,
che si era svegliato di colpo a causa dell’imprecazione di
lei. Gli era quasi preso un infarto.
“Diamine Hikari…” parlò con
la voce ancora impastata dal sonno “Vuoi farmi
morire”?
Ma la donna lo stava guardando come se fosse un alieno, stringendo le
coperte e dando una vista a trecentosessanta gradi di sé.
“Ahem… Ti spiacerebbe coprirti?” chiese
il moro, con nota ironica e dipingendo il suo solito sorriso sul volto.
“Spiega. Avanti”.
Due semplicissime parole, apparentemente innocue, ma rese
un’arma di distruzione di massa se sommate allo sguardo
agghiacciante che in quel momento si era infranto sul ragazzo.
“Se mi stai chiedendo se abbiamo fatto qualcosa”
prese, spiegando lentamente “Ti rispondo subito di no. Il
tutto è terminato quando hai cercato di strapparmi i
pantaloni di dosso”.
Ace stava aspettando solamente l’ondata di lame invisibili
riversarsi su di lui, ma non accadde nulla di ciò. Hikari
era ferma innanzi a lui, atta a coprirsi il petto con il lenzuolo.
Sospirò quasi sollevata.
“Non mi meni”?
“No” rispose lei, ridendo a bassa voce e
socchiudendo gli occhi.
“Te ne sei accorta di aver controllato
l’haki”?
Ace se ne stava in piedi con un sorriso sincero che gli solcava il
volto. – Finalmente
hai cominciato a controllarlo –
pensò, mentre lei lo guardava sconvolta e sorrideva a sua
volta – Era
ora!-
Si rivestirono in fretta, non senza un imbarazzo di fondo, mentre
pensavano solamente a dimenticare quella notte. Il problema era che
Hikari sentiva davvero di aver bisogno di Ace in quel momento,
perché era stato l’unico a farla star bene, anche
se per una notte. Cominciava a sentire il malessere prendere possesso
del suo corpo e aveva bisogno che qualcuno le stesse vicino. E voleva
darci un taglio con il rhum e quant’altro perché
si stava rendendo conto di stare avviandosi verso la dipendenza da esso.
E l’unico che potesse aiutarla, a suo avviso, era Ace: ma si
sentiva tremendamente in colpa per quell’arrembaggio stupido
e insensato che, da ubriaca, aveva portato quasi a termine la sera
prima.
“Ace” lo chiamò, mentre lui si
riposizionava sulla testa il cappello.
“Dimmi”.
“Senti… Ti volevo dire che mi dispiace per quel
che è successo ieri. Ho fatto una cazzata”.
Il moro si mise a ridere, avvicinandosi a lei: “Oh, ma non
è stato poi così male!”
esclamò, mentre un pugno viaggiava a velocità
supersonica verso la sua testa, che prontamente bloccò con
la mano: “Hikari, non preoccuparti, davvero”
proseguì dolcemente, mentre la sentiva sospirare.
“Grazie…” rispose lei, rossa in volto
dall’imbarazzo. Gli era tremendamente grata per il fatto che
stesse prendendo tutto un po’ alla leggera e con filosofia.
Ace sapeva quanto si stesse maledicendo, e si stava maledicendo anche
lui per avere ceduto ai quei baci e a quelle carezze audaci. Ma,
nonostante cominciasse a capire che le si stava affezionando parecchio,
appena pensava al contorno complicatissimo – la faccenda
Newgate, la Marina e Shanks, con tutte le implicazioni del caso non
accostabili alle cospirazioni del Governo Mondiale –
ragionava che quello non era il suo destino.
Le voleva bene, stava bene assieme a lei, ma non sarebbe mai stata sua,
tantomeno, in quel momento, nessun rapporto lo avrebbe incatenato. Lui
voleva e doveva essere libero. Non era il tempo.
Ma sapeva comunque che Hikari aveva un disperato bisogno di lui,
perché, anche se denotava un caratteraccio capace di far
perdere la pazienza a chiunque, nessuno pareva capire che quella
giovane donna avesse bisogno di aiuto. E non si capacitava di come,
innamorato com’era il Rosso, non riusciva a capire che Hikari
avesse bisogno di una figura forte accanto a lei, che sicuramente non
era il capitano della seconda flotta di Barbabianca.
“Hikari…”
“Che c’è”? I suoi occhi
parevano denotare timore.
“Supererai la crisi, ne sono certo. Nel frattempo, stai
tranquilla, ci sono io con te. Non farti problemi di nessun genere per
quel che è successo tra di noi. Non mi appendo certo a
questo genere di cose. Quindi, se hai bisogno di me, io sono
qui”.
Non gli occorsero parole di ringraziamento.
Bastò un caldo abbraccio.
Ben camminava lentamente lungo le scale che conducevano alle stanze da
letto. Era abbastanza intelligente da capire che Shanks non stava
punendo i due per quel che avevano commesso, ma che voleva davvero
evitare di incontrarli per non perdere il poco controllo che gli era
rimasto.
Sicuramente il suo capitano poco poteva riscattare, visto che lei, fino
a prova contraria non era la sua donna – fisicamente
s’intende, perché sentimentalmente lo era sempre
stata, come Shanks era sempre stato l’uomo di Hikari - e non
aveva fatto chissà cosa. Se non spezzargli il cuore. Si
fossero trovati in un’altra situazione, più
tranquilla, avrebbe cercato di indagare, avrebbe cercato di intavolare
delle discussioni razionali con tutti quanti: ma in quel momento
così teso, reso ancora di più tale dai fantasmi
del passato, aveva deciso di lasciar fare al suo capitano. Dopotutto
era lui che mandava avanti la baracca e che si stava sobbarcando il
peso di un compito che in ogni momento si sarebbe potuto tramutare in
un’esecuzione capitale.
Perché, se lui era un Imperatore, gli avversari erano dei
conquistatori. E Sengoku non era l’ultimo degli sfigati, anzi.
Arrivò innanzi alla stanza di Ace, con le manette di
agalmatolite che pendevano dalla cintura. Rimase spiazzato nel vedere
Hikari spalancare la porta ed uscire nel corridoio.
Ora, si stava rendendo conto della patata bollente che Shanks gli aveva
rifilato e sicuramente, se avesse anche solo provato a parlarne alla
donna, sarebbe stato crocefisso. Quindi, avrebbe dovuto giocare sporco,
per quanto odiasse farlo.
Ma era un ordine.
“Oh, buongiorno Ben. Hai bisogno di-”
Un solo colpo, secco, alla base del collo, gli risolsero per il momento
il problema. Decise quindi di occuparsi prima della mora e poi di Pugno
di Fuoco. Rimase abbastanza colpito per la facilità con cui
era riuscito ad metterla a nanna, ma ragionò che mai Hikari
potesse rilevare una minaccia in lui stesso.
L’adagiò sul lettino della cella, piano, e si
diresse a sistemare la faccenda. Shanks s’era raccomandato
del fatto che non coinvolgesse nessun altro e senza spiegare nulla ai
suoi uomini, Lucky e Yassop inclusi. Il motivo era che loro avrebbero
obiettato, intavolando quelle precise discussione che Shanks voleva
evitare e che Ben avrebbe svolto senza battere ciglio.
Arrivato alla porta della camera, s’accese una sigaretta ed
entrò, con le manette di agalmatolite in mano: Ace, che in
quel momento era in bagno, s’apprestò a
controllare chi fosse entrato e vide per l’appunto il vice,
lo sguardo nel suo e la sigaretta tra le labbra.
“Ben, che fai con quelle manette in mano?” chiese
inquieto, accorgendosi della strana atmosfera che si era venuta a
creare.
“Scusami Ace, devo eseguire un ordine del capitano”
si limitò a rispondere l’altro, per poi sferrargli
un potente calcio alle ginocchia, non dimenticandosi di utilizzare il
suo haki, che fece cadere in avanti il ragazzo, a carponi.
Successivamente, lo ammanettò.
“Ma che diavolo fai?!” tentò di
divincolarsi, ma l’effetto dell’agalmatolite fu
quasi immediato. Docile, si fece trasportare in cella dal vicecapitano,
il quale chiuse la serratura con un doppio giro di chiave, dopo avergli
tolto le manette.
“Mi spieghi che sta succedendo”?!!
Ace era a dir poco furioso: di punto in bianco si era ritrovato
rinchiuso nella stessa cella occupata qualche giorno prima da Smoker,
con Hikari che giaceva svenuta sulla branda.
“Ragazzo, ti sto salvando la vita”.
“Cosa? Vuoi spiegarti”?!
Ben gli rivolse uno sguardo granitico e fu lì che Pugno di
Fuoco capì il punto. Anche perché, diversamente,
non poteva essere null’altro, a meno che a Shanks non fosse
partito un embolo e che il suo vice si fosse trasformato in un perfetto
idiota.
“Era ubriaca”.
Il vice spense la sigaretta per terra, pestandola lentamente ed
espirando l’ultima boccata di fumo: “Posso
immaginare. Ma Shanks ha visto ogni cosa”.
“E sta esagerando! Si sta comportando come un moccioso, il
tuo caro capitano!” esclamò, aggrappandosi alle
sbarre e lottando per non perdere i sensi.
“Shanks è innanzitutto un uomo.
Ricordatelo” sentenziò Ben, capendo in pieno sia i
sentimenti del giovane che del suo capitano, non riuscendo a non farsi
prendere da una nota di tristezza. Questa situazione stava minando la
sua reputazione, ma il Rosso era una persona sanguigna, istintiva e,
soprattutto, di cuore.
“Un uomo capriccioso, sì! Me ne son reso conto!
Hikari non è la sua donna in questo momento, per cui, tutto
questo mi sembra un po’ esagerato”!
“Ascoltami bene, Ace” incalzò
l’uomo, appoggiandosi alle sbarre “Credimi che
Shanks vi ha fatto rinchiudere in cella per evitare di farvi del male.
Quel che ha visto lo ha distrutto e non può permettersi di
deconcentrarsi oltre modo, visto che vi sta salvando il culo, a te e a
lei. Né, tantomeno, può permettersi di far
esplodere la nave” spiegò caustico e poi aggiunse
“Di ad Hikari che non è consigliabile far crollare
la cella. Stasera arriveremo al nostro covo. Sarete liberi di uscire,
ma per il momento statevene tranquilli e non fatevi prendere dai colpi
di testa” concluse, dandogli le spalle e avviandosi alla
porta.
“E ad Hikari? Non pensi alle sue condizioni”?!
Ben si fermò un istante, voltando leggermente il viso verso
il suo interlocutore: “Ci sei tu con lei, no? Stalle vicino.
Noi non possiamo in questo momento”.
Chiuse la porta lasciando Ace con le sue domande irrisolte.
Si diresse di nuovo nella sala del timoniere: Shanks era lì,
che stava sorseggiando un bicchiere di rhum. Appena l’amico
varcò la soglia della stanza, il suo sguardo andò
a piantarsi subito negli occhi di Ben, in attesa del verdetto.
“E’ tutto a posto. Ho rinchiuso entrambi in cella.
Hikari per ora ha perso conoscenza”.
“Come mai”?
Il moro fece una pausa, prima di ribattere: “Ho preferito non
discutere. Ho dovuto stordirla. Ci penserà Ace a
spiegarle la faccenda”.
Shanks sospirò, mordendosi un labbro: “Va bene
così. Senti, stasera attraccheremo e dovremo discutere un
piano di controffensiva contro la Marina”.
“Perché?” chiese Ben, sedendosi al
tavolino e accendendosi nuovamente una sigaretta.
“Ho ricevuto delle informazioni poco fa, su sospetti
movimenti di uomini altrettanto sospetti” spiegò
Shanks, bevendo successivamente un sorso di rhum.
“Di chi parli”?
“Sto parlando degli uomini di Yukan Kami. Ho ricevuto una
lumacofonata anonima che spiegava che la sua vecchia ciurma si stava
radunando e s’apprestava a salpare verso la nostra
base”.
Ben espirò una notevole quantità di fumo:
“Sono consapevole del fatto che Sengoku sappia del nostro
nascondiglio segreto, perché non è stupido. Ma mi
sorprende il fatto che abbia mandato una squadra in pasto al
nemico”.
“Infatti non ha mandato Marine. Ha mandato lui e la sua
vecchia ciurma di delinquenti” ribatté Shanks,
finendo il liquido ambrato “Quindi elementi sacrificabili. Lo
conosci bene pure tu” concluse, versando altro liquore e
porgendone un bicchiere all’amico.
“Cosa pensi di fare allora”?
Il Rosso parve riflettere qualche istante: “Ci sistemeremo al
vulcano e pianificheremo la controffensiva. Appena arrivati,
affiderò Ace ad Hikari, che lo porterà lontano da
qui. C’è troppo affollamento e non voglio
intoppi” sentenziò lentamente, mostrando di nuovo
il carattere calcolatore che da sempre lo caratterizzava e
riacquistando l’aspetto solenne capace di insinuare timore a
chiunque, anche ad un altro Imperatore.
“Sei sicuro di lasciarla andare?” chiese Ben,
beccando in pieno il tasto dolente, nonché nodo complicato
della situazione.
“Assolutamente” rispose il Rosso “Non ce
la faccio a gestirla. Mi sta distruggendo” concluse con
amarezza, mentre si accendeva anche lui una sigaretta e Ben lo guardava
desolato.
“Impartisci gli ordini alla ciurma. Se Lucky e Yassop ti
chiedono di Hikari, cerca di contenerli”.
“D’accordo Shanks” concluse il vice,
prima di lasciare la stanza.
-
TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro...
Poi sempre avanti -
Eccoci ritornate al solito appuntamento settimanale del
martedì sera! ^^
Innanzitutto buon anno ragassuole e spero che vi siate divertite e
riposate in queste feste: io e Yuki siamo cadute prede ai malesseri di
stagione... Lei coi suoi soliti anticorpi contro il freddo che non
funzionano e si busca gli accidenti classici, io che invece sono dovuta
scendere a Roma per beccarmi l'influenza e un febbrone che, care mie,
non auguro a nessuno. Ed è per questo che martedì
scorso non ho aggiornato. E mercoledì ho iniziato a
lavorare, quindi tra casini vari soliti, ho preferito rimandare. ^^'
Bene, ritornati ai casini del Vento dell'Est, posso solo dire che ora
Shanks è veramente incavolato. E neanche Ben può
fare qualcosa - anche perchè lui ci deve vivere col suo
migliore amico e disobbedire ad un suo ordine in quel momento,
equivarrebbe a venir scaraventato su Giove. Alla fine, sempre a Ben
tocca fare il lavoro sporco, ma ormai ci è abituato... -.-
Bene, detto questo passo all'angolino delle risposte! ^^
Al prossimo capitolo!
- Angolino di Beatrix -
@Akemichan:
hola! ^^
Guarda, lo so che non hai apprezzato sta cosa, ma lo sapevamo
già quasi dall'inizio. xD L'avevi pure precisato e la nostra
reazione è stata quella di guardarci in faccia con la
gocciolina e dire "Ops". xD No, vabbè, non preoccuparti di
fartela piacere per forza questa cosa qui. E' il tuo punto di vista e
va rispettato. E non possiamo neanche spiegarti il motivo di questa
scelta, semplicemente perchè è uscito da solo nel
mentre che lo si scriveva. Ci abbiamo pensato all'inizio, ma poi
abbiamo detto "vediamo". E così è stato. :)
Ah, grazie per i complimenti alla frase del vedo e non vedo: diciamo
che non è che si lamenti, ma in quello stato ha dovuto per
forza appellarsi al suo autocontrollo e mettere un freno a leva a tutto
il resto. xD
Alla prossima, grazie per la recensione!
Un abbraccio. :)
@Tre88:
ciao cara! ^^
Grazie per gli auguri di compleanno. :)
Essì, Shanks li ha visti, precisamente nella scena della
cucina. Ace, per quanto possa controllarsi, ha anche i suoi limiti - e
il suo carattere aggiungo. Vuoi o non vuoi, l'ha fatta smettere di
bere, piccolo particolare che il prezzo da pagare sarà alto.
E lo capite già da questo capitolo... Hikari purtroppo se
l'è cercata, anche se non era in condizioni di ragionare. Il
problema è che Shanks, impetuoso com'è, l'ha
presa veramente male - come è giusto che sia, anche.
Lui è innamorato perso... Non fa piacere, tutt'altro.
Alla prossima cara, grazie per la recensione!
Un abbraccio!
@Red Queen:
Regina mia adorata, quanto tempo! **
No, no, non sei bastarda. La situazione è ironica. Da un
lato. Perchè dell'altro è disperata, ma sono
dettagli. xD Ed è ironica perchè, alla fine ora
è successo il gran casino... Almeno avessero fatto un po' di
chupadance, qualche smanazzamento vario in più. Sai... Fai
il disastro, ma almeno sei stato bene, ti sei divertito (e che ce lo
vengo a dire... xD), hai passato quell'ora da leone. E invece no. Vieni
messo al gogna senza neanche aver fatto chissà che. Della
serie "ah, se sapevo sarebbe finita così, ne avrei
approfittato". xD
E mo Shanks cala l'asso di bastoni - che in questo momento è
rappresentato da uno dei piloni che userebbero per far star su il ponte
sullo Stretto - su tutti e due. Si è stufato. Smaronato.
Sfrantecato, per dirla alla Luciana Littizzetto. Ma che ci vuoi fare?
Alla fine è stata colpa loro e già un bacio per
lui è troppo.
E vabbè. Scoprirete il seguito della vicenda man mano. :p
Alla prossima cara, grazie per la recensione!
Un bacio. :)
@Chibi
Hunter:
ehilà! ^^
Preciso che Shanks ha assistito alla scena della sala da pranzo. Anche
se poi s'è montato tutto un film in testa - film
giustificato, viste le premesse. ^^'' Però in poche mi avete
commentato del bacio tra lui e Hikari messa a nanna... :p Tutte prese
dal casino che ha combinato con Ace, eh? xD Però
sì, fa tenerezza il Rosso... Alla fine vorremmo tutte
strapazzarlo di coccole - ahem... *Si da un contegno*
E mo sì, davvero, toccherà spiegargli che
è stato un malinteso... Ma secondo te lui
ascolterà? Hikari spenderà mille parole per
giustificarsi? Dehehe... Come no. Lo sapete che quei due quando perdono
la testa non ne fanno uno. u_u
Alla prossima cara! Grazie per la rece e per gli auguri! ^^
Un abbraccio :)
@Topaz
Sunset:
ciao car.... *SPLAT!*
*Si ripulisce la faccia dai pomodori... *
Ohi, ohi, ohi... Più che una frittata, qua mi sa che abbiamo
fatto un'insalata... Mi dai il tempo solo di spiegarti? Poi puoi
tornare a percuotermi a suon di ortofrutta! xD
Tu vuoi la scena strappalacrime eh? ^^' Chissà. Magari
sì, magari no, magari Hikari resta con Ace o si fa suora
direttamente dopo quest'avventura... Tempo al tempo, vedrete che in
qualche modo è probabile che la digeriate. :) Ma poi, sai
mai... Vedete voi cosa scommettere ecco. ^^
Aggirare i problemi Hikari? Eeeeeh... Sì. Insomma, dipende
dai problemi. Il problema Shanks e tutto quel che ne consegue,
assolutamente sì! ^^'
Alla prossima cara, grazie per la recensione. ^^
Ora puoi tornare a lanciarmi i pomodori xD
@Kicchan96: ciao! ^^
Saluto Ace che è lì con te e gli dico di
cominciare a prepararsi la borsa della cella. xD
Caspita, sto cominciando a sentirmi in colpa per il capitolo
precedente... Anche se sono contenta che preferiate in media la coppia
Shanks/Hikari, piuttosto che con Ace. :) Perchè piace di
più pure a me. xD
Insomma, un bel pasticcio ora. Vedrete pian piano, in questa fine di II
parte come si evolveranno le sorti... E come andrà a finire,
tranquille. Non vi lasceremo esageratamente sulle spine. ^^
Alla prossima e grazie per la rece!
Un abbraccio! ^^
@Sai
Sai Girl:
benritrovata! ^^
Wow, hai fatto un recupero mega! ^^ Complimenti per il coraggio di
sparartela tutta di fila sta mappanza di roba. xD
Dunque, tu vai controcorrente allora! xD Però Ace
è troppo leale per fare una cosa del genere... Alla fine,
penso che abbia fatto la cosa giusta, almeno per ora. :) E forse anche
per sé stesso, perchè è innegabile che
Hikari sia persa di Shanks e viceversa... Ma per un attimo di debolezza
pra le cose si fanno serie... ^^' Vaglielo a spiegare a Shanks?!
Alla prossima cara, un abbraccio e grazie per la recensione! ^^
@Ale-chan: Aleee! ^^
Hai fatto una lettura alla Peter Griffin, praticamente, eh? xD Da quel
che leggo, pare essere così. xD
Essì, Oh cacchio davvero, nel qualsivoglia modo di leggere
la vicenda. Da una parte quei due che stavao per fare un casino
esagerato, dall'altra il casino che è generato comunque...
Ed ora fai ragionare Shanks, che si è visto il suo cuore
andare in mille pezzi come uno Svarowsky gettato dal terzo piano.
Non ti sarà scappato il "dolcezza" nella prima parte, ma ti
è scappato il bacio? xD Quella è stata una parte
carina da scrivere... Tutta a cuoricini rosa in un fondo di
disperazione totale. u_u
Mentre la seconda parte... Eh... Preciso anche a te che Shanks li ha
visti in sala da pranzo, non sotto. Il problema è il film
che si è fatto in testa - giustificatissimo comunque, viste
le premesse facilmente equivocabili, se non palesi. E bisogna
ringraziare l'autocontrollo e la coscienza di Ace. Solo che il Rosso
non può saperlo.
Essì, un casino dietro l'altro - ma diversamente non ci si
divertirebbe. xD
Alla prossima cara! Grazie per la recensione e un abbraccio grande! ^^
- Angolino di Yuki -
@Akemichan:
Ciao caVa ^^
Allora, questo capitolo è stato molto controverso anche per
me e Bea xD In realtà sono stata io fin dall'inizio, quando
ancora stavamo decidendo la trame e la caratterizzazione di Hikari a
precisare che non desideravo che Ace si innamorasse di lei. Non mi
piaceva l'idea in sé di un triangolo vero e proprio. Messa
così invece volevamo solo far emergere un lato fragile di
Hikari e il rapporto tra lei e Ace che non potrebbe mai trasformarsi in
una storia d'amore.
La frase che hai ripostato mi ha fatto morire anche a me quando ho
letto il capitolo la prima volta - eh, sì, il capitolo era
di Bea ^^ Io però non mi sarei minimamente lamentata del
fatto che tutti vadano in giro mostrando i loro pettorali scolpiti xD
Un abbraccio
A presto!
@Tre88: Ciao
^^
Essì, Shanks li ha proprio beccati. Cioè, in
realtà alla fine Hikari e Ace non hanno fatto nulla, si sono
fermati prima grazie al sangue freddo di lui che non si è
lasciato trascinare dalla situazione. Però diciamo che
comunque il Rosso la scena non l'ha apprezzata, proprio per nulla xD
Essendo ancora innamorato di Hikari, il fatto che lei si sia buttata
tra le braccia di un ragazzino - perché in confronto a
Shanks, Ace è un ragazzino dato che ha appena vent'anni -
invece che tra le sue, è un brutto colpo xDD
Un abbraccio
A presto!
@Red Queen:
CaVissima, ciao ^^
Nono, non sei bastarda a trovarla ironica! Pure io la trovo
così - e forse questo potrebbe significare che siamo
bastarde entrambe, ma non diciamolo a nessuno xDDD
In realtà non è successo proprio nulla,
perché si sono fermati prima e per ottimi motivi, che
però Shanks non può sapere e quindi è
naturale che ora sia un po' alterato - giusto poco poco! Ace
è una persona, come hai detto giustamente tu, leale, non
potrebbe mai stare con una donna di cui non è davvero
innamorato e sapendo che questa ama un'altro - anche se, cocciuta
com'è, Hikari non vuole proprio ammetterlo che è
ancora cotta di Shanks!
Quindi, ora la situazione sul Vento dell'Est è ancora
più critica di prima xD
Un abbraccio
Alla prossima ^^
@Saisai_girl:
Ciao ^^
Oh, sono veramente contenta che trovi la nostra storia fantastica **
Tenere i personaggi OC è stata la nostra maggior
preoccupazione, quindi mi fa veramente piacere sapere che ci siamo
riuscite!
Sai, probabilmente sei l'unica sostenitrice della coppia Ace/Hikari! In
realtà il rapporto che abbiamo voluto delinare tra Ace e
Hikari è un po' più complesso e strano di un
semplice "innamoramento". Non mi va di dirti esattamente come
andrà a finire, perché ti rovinerei la sorpresa e
non è giusto xD Spero che comunque vada ti piaccia **
Un abbraccio
A pesto!
@Chibi_Hunter:
Ciao!
Tranquilla se l'altra volta non hai recensito, siamo tutte sommerse da
impegni (esami T_T) ed è ovvio che non sempre si abbia tempo!
I complimenti per la scena vanno tutti a Bea, quando ho letto la prima
volta il capitolo sono rimasta estasiata da com'era riuscita a
descrivere il tutto ** Essì, Shanks alla fine gli ha proprio
beccati, solo che non sa bene come si sono svolti i fatti e quindi le
sue conclusioni non sono propriamente esatti! Ora il clima a bordo non
si tranquillizzerà di certo, come tutti speravano, anzi xD
@TopazSunset:
Ciao caVa!
Mi aspettavo i pomodori per questa scena! *Yuki li schiva con salto
doppio carpiato all'indietro, poi atterra su una buccia di banana e si
spacca la schiena*
Essì, ora è un bel casino! Shanks non sa
esattamente come si sono svolti i fatti, ma comunque sia non
può mandare giù tanto facilmente che la donna che
ama da sempre sia saltata addosso a un ragazzino mentre era sotto
effetto di alcool xD
La situazione pucci pucci? Chissà... Magari... Non tirarmi
altri pomodori *Yuki si ripara dietro una colonna (?)*, ma non voglio
anticipare nulla xD
Alla prossima!
@Kicchan_96:
Ciao ^^
Eh, Shanks deve stare con Hikari? Ma se continuano a fare i testoni e a
non voler parlare seriamente di quanto successo, la vedo molto dura.
Soprattutto ora che Shanks ha beccato Ace e la sua bella avvinghiati,
mezzi nudi. Direi che il suo umore non è decisamente
propenso a una discussione civile e calma - tutt'altro, il clima sul
Vento dell'Est non fa che peggiorare xD
Vedremo come si evolveranno i fatti tra i nostri tre giovani ragazzuoli
xD
Un abbraccio
A presto!
@KH4:
Aleeeee-chaaaaaaan!!!
*Yuki le salta addosso*
Sì, Shanks è proprio partito. Com'era cotto dieci
anni prima, lo è ancora della bella rivoluzionaria dal
carattere cocciuto e oroglioso - forse troppo!
Ed è proprio per questo che, vista la scena tra lei e Ace,
il suo umore non può che peggiorare nuovamente, e di molto.
Sicuramente ora il Rosso non è per nulla sereno, anzi,
ribolle di rabbia (e probabilmente di invidia xD).
Come hai detto tu, Ace è un bravo ragazzo, molto leale. Non
è innamorato di Hikari, per lei prova un forte affetto, un
po' come se fosse sua sorella, e non può immaginarsi di
stare con lei proprio perché sa che il suo cuore appartiene
ancora a Shanks e a nessun'altro. Tuttavia, tutto questo il Rosso non
lo sa xDDDD
Un bacio **
A presto!!!
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Capitolo 44 *** In Isolamento ***
Ace era seduto a terra, con la schiena contro il muro freddo
e gli
occhi neri puntati sulla figura ancora addormentata di Hikari. Per
maggior correttezza avrebbe dovuto dire che era svenuta, ma preferiva
non pensarci troppo.
In un certo senso sperava che il colpo che Ben le aveva dato potesse
tenerla nel mondo dei sogni ancora un bel po’. Per il momento
i lineamenti del suo volto erano rilassati, calmi e la sua espressione
serena con le labbra leggermente dischiuse. Ma il ragazzo era
perfettamente conscio che non sarebbe durata neanche un attimo appena i
suoi occhi d’ametista sarebbero tornati a guardare il mondo,
realizzando il luogo in cui era finita.
Sbuffò, rassegnato all’idea che avrebbe dovuto
calmarla e farla ragionare prima che facesse esplodere la nave con il
suo haki tremendo.
“Speriamo bene” borbottò rassegnato il
ragazzo.
Erano ormai quattro ore che aveva rinchiuso in cella Ace e Hikari, dopo
averla colpita per evitare di mettersi a far scenate che avrebbero
sicuramente catturato l’attenzione di tutti gli altri
abitanti della nave. Non sarebbe mai riuscito a portare a termine il
suo incarico con gli altri in mezzo e una Hikari furiosa a
urlargli addosso in tutte le lingue a lei conosciute e in altre
inventate.
Non era affatto soddisfatto del trattamento che le aveva riservato, ma
non poteva non concordare che era la scelta migliore per il momento.
Shanks aveva ben altro a cui pensare e non poteva permettersi di farsi
occupare la mente da problemi personali quando in ballo c’era
la sicurezza mondiale.
Aveva obbedito ai suoi ordini perché sapeva quanto quella
era stata una scelta sofferta. Shanks sapeva che con quella mossa aveva
compromesso forse per sempre il suo rapporto con la donna e ora gli
sarebbe stato ancora più difficile, probabilmente
impossibile, riparare al danno già di per sé
enorme.
Si accese una sigaretta nell’ormai deserta cucina e
lasciò che il fumo gli riempisse i polmoni.
“Ben!” lo chiamò la voce di Yassop.
“Ehi, Vice, dov’è Hikari?”
chiese Lucky “Oggi non si è proprio fatta
vedere”.
Ben non sapeva bene cosa rispondere.
Non era certo che fosse una buona idea mettere al corrente, della nuova
collocazione dei loro due ospiti d’onore, i due. Non era per
mancanza di fiducia, ma sapeva che non gli avrebbero dato il tempo di
dare le ragioni di quella scelta e avrebbero immediatamente preso a far
casino.
- Come sempre
- pensò con rassegnazione il
vicecapitano, aspirando nuovamente dalla sigaretta.
Avvertiva un dolore fastidioso al collo.
Se provava a spostare lentamente il capo, sentiva entrare delle fitte
acute, riportandola con troppa prepotenza alla realtà,
strappandola dall’oblio in cui era caduta
all’improvviso.
Non ricordava neanche il motivo per cui stava dormendo, eppure le
pareva di essersi già svegliata quella mattina e non serbava
memoria di essersi rimessa a letto. Inoltre, il leggero fresco e la
sensazione dura sotto di sé erano completamente diverse da
quelle che solitamente prova quando stava per ritornare alla
realtà nel proprio letto – anzi, in quello di Ben.
Ben.
Ora ricordava, lo aveva visto quando aveva aperto la cabina e poi...
nulla.
Sbarrò di colpo gli occhi, pensando che in realtà
quel ricordo fosse frutto di un sogno malsano dovuto
all’ingente quantità di alcoolici ingeriti negli
ultimi giorni e che l’avevano fatta arrivare a toccare gli
abissi più penosi ai quali si era mai ridotta. Probabilmente
aveva avuto una cera migliore – anche se di poco –
dieci anni prima, quando si era ritrovata davanti a Dragon e aveva
cominciato a riversare addosso a tutto ciò che trovava il
suo haki, dalle caratteristiche insolite e bizzarre.
Il suo stupore fu palese nel suo volto quando si ritrovò
nella cella del Vento dell’Est.
“Ma che...”?
“’Giorno...” la salutò
candidamente Ace.
Il ragazzo si stava alzando in quel momento, sbattendosi i pantaloni
con le mani per liberarsi della polvere. La sua espressione pareva
nell’insieme rilassata, quella di chi si era messo
l’anima in pace per la situazione in cui era capitato contro
le sue intenzioni e i suoi buoni propositi.
“Ace” pronunciò il nome di lui con una
calma che stava svanendo rapidamente “Perché siamo
in prigione”?
Pugno di Fuoco aveva la sensazione che quella fosse una della peggiori
situazioni in cui si fosse mai ritrovato. Gli pareva di star per
diventare il pasto di una bestia feroce, appena risvegliata dal
sedativo, rinchiusa in una gabbia non troppo sicura neanche per chi era
fuori.
Si passò una mano tra i capelli corvini, scompigliandoli.
“Tranquilla, Hikari” esordì pacato il
ragazzo.
“Tranquilla?! Dovrei stare tranquilla dopo che mi sono
risvegliata all’interno di una cella di una nave
pirata?!” chiese cominciando a dar palesi segni di agitazione
“Insomma, muoviti a darmi spiegazioni”!
“Credo che Shanks ci abbia visti ieri sera e...”
Hikari smise di ascoltare la voce del moro quando udì quella
frase e il suo cervello elaborò in modo concreto quella
rivelazione. Una serie di passaggi mentali le riportarono alla mente i
ricordi di ciò che era accaduto con Ace e il fatto che lui
gli avesse visti, mentre si faceva trascinare in camera da letto dal
comandante della seconda flotta di Barbabianca.
Si sentì ancora più uno schifo di quanto
già prima non si sentisse, consapevole semplicemente di aver
messo Ace in una situazione complicata e imbarazzante, in cui si doveva
mantenere la mente lucida per non andare ad aggravare ulteriormente
l’atmosfera già tesa e complicata che si respirava
sulla nave.
E ora era svanito in su soffio anche quel poco che si era ricreato tra
lei e Shanks.
Ma ciò non riusciva a farle trovare una buona ragione per
rinchiuderla come una prigioniera di guerra in una cella squallida e
sudicia. Nemmeno Smoker se ne stava lì dentro, anzi, aveva
una sistemazione mille volte più confortevole di quella
attuale riservata a lei e a Ace.
E per cosa? Perché mentre era ubriaca fradicia era saltata
addosso a Pugno di Fuoco?
“Ma chi cazzo crede di essere?!” sbottò
Hikari “Non ha nessun diritto di trattenerci qui dentro! Lui
non ha assolutamente nessun diritto di potermi trattenere qua e
soprattutto per una motivazione del genere”!
Da parte sua, Ace, scosse la testa.
Sapeva che sarebbe stata quella la reazione. Nei tratti di lei non si
notava più neanche il vago ricordo della calma del sonno,
ora i suoi muscoli erano contratti, tesi, irrigiditi dalla rabbia e
dall’odio. I suoi occhi avevano assunto sfumature cupe,
pesanti e minacciose, cariche dei sentimenti negativi di cui si nutriva
il suo haki.
“Per favore, cerca di...”
“Io non sono la sua donna!” strillò,
avvicinandosi furiosamente alle sbarre e gridando verso
l’alto, per farsi udire dal diretto interessato
“Posso stare con chi mi pare! Mi hai mollata tu, senza dirmi
nulla dieci anni fa! Dovevi pensarci prima di se non volevi vedermi con
qualcun altro, mi hai sentita”?!
Sentiva, seppur attenuata rispetto alle altre volte, la prepotenza
dell’haki di Hikari riversarsi su di lui e tutto attorno alla
giovane donna. Le si avvicinò, sperando che lo stato mentale
di lei gli consentisse di concentrarsi abbastanza per non tagliarlo in
mille pezzi, per poterla abbracciare e tentare di consolarla.
“Hikari” le sussurrò
all’orecchio dopo che fu riuscito a far passare il proprio
braccio attorno alle spalle di lei “Lo so che non
è facile, ma tanto ci metteremo poco per arrivare
all’accampamento e poi ci lasceranno uscire”.
“Non è giusto!” continuò a
protestare con voce rotta dal pianto trattenuto a forza.
La giovane appoggiò la fronte sulla spalla di lui,
stringendosi al suo petto per sfogarsi di quell’ennesimo
colpo basso che riceveva da Shanks. Si sentiva totalmente svuotata e
quei pochi momenti dal sapore dolce e caldo vissuti in quel viaggio
sconclusionato avevano di colpo perso colore, sbiadendo rapidamente
nella sua memoria, ora riempita solo di immagini dolorose.
“Per lui era troppo concentrarsi con te e me che gli giravamo
sotto il naso dopo quello che ha visto” cercò di
spiegare Ace.
“Ma come fa a non capire che io...”
I singhiozzi interruppero la frase brutalmente, ma lui capì
perfettamente ciò che intendeva la sua amica. Per questo
rimase ad abbracciarla, passandole le dita tra i ricci nel vago
tentativo di placare almeno un po’ il rancore ormai fuso con
la sofferenza di vivere quella situazione insostenibile.
“L’hai buttata in gattabuia”?!
“Come hai fatto a dar retta a un ordine del
genere”?!!
Ben non fece una piega, continuando a fumare tranquillamente la sua
sigaretta nonostante sentisse su di sé la forza
dell’ambizione degli altri due. Aveva previsto quella
reazione, tanto prevedibile che non ne fu per nulla sorpreso
– anzi, il contrario lo avrebbe lasciato sconcertato.
Li lasciò sfogare qualche altro minuto, poi, quando la voce
dei due cominciò ad alzarsi troppo e cominciava a poter
attirare l’attenzione degli altri uomini, il vicecapitano
decise che era il momento di calmare la situazione e, appoggiandosi al
tavolo con una mano mente con l’altra si portava alle labbra
la sigaretta, liberò il suo di haki.
Yasop e Lucky si ammutolirono immediatamente, facendo qualche passo
indietro sotto la prepotenza della forza invisibile scatenata da Ben.
“So che come decisione può sembrarvi capricciosa e
priva di senso, dettata da sentimenti egoistici”
esordì il vicecapitano liberando una nuvola di fumo
“Ma in realtà dovreste riuscire a comprendere
quanto gli sia dovuta costare questa decisione e l’ha presa
semplicemente per il bene di tutti, tranne che il suo”.
I due abbassarono il capo, sotto la verità schiacciante di
quelle parole.
“Se volete andare a trovare Hikari fatelo pure, ma non
parlate di lei davanti a Shanks, capito”?
“Sì” annuì piano Yassop.
“Certo” borbottò Lucky con espressione
rattristata.
Il rifugio del Rosso, uno dei Quattro Imperatori, si trovava su
un’isola vulcanica.
E l’ambiente rispecchiava l’attività
irregolare del vulcano – ora in stato quiescente –
il quale era collocato in posizione centrale e i suoi lati offrivano un
ottimo riparo per i pirati che attraccavano sulla costa. Il magma si
era solidificato in modo da creare piccole conche, ideali per ripararsi
e sistemarsi durante il soggiorno, in modo che in quella posizione
fosse possibile, oltre che tenere d’occhio
l’orizzonte, anche essere abbastanza sicuri.
Erano attraccati nel primo pomeriggio e già dopo due ore
l’accampamento era quasi del tutto pronto. Si estendeva su
tutto un fianco della montagna scura, come un piccolo villaggio di
tende, sacchi a pelo, pentole vicino alla legna sistemata per essere
accesa al momento opportuno e quant’altro. Nel punto
migliore, erano situati Shanks con i suoi uomini migliori, intenti a
discutere sulle mosse successive.
Dalla parte opposta, isolati il più possibile dalla vita
della comunità del Vento dell’Est, se ne stavano
Ace e Hikari. Una parete di lava nera come la pece li separava in modo
più netto dagli altri, segnando in quel modo il confine
invisibile ma perfettamente palpabile che non potevano superare.
Nella loro piccola caverna, si erano sistemati nel migliore dei modi
per potersela cavare in quei giorni. Hikari, quando erano scesi dalla
nave e aveva incrociato il Rosso, aveva assunto
l’atteggiamento più gelido e scostante che mai
avesse indossato – privandolo anche della soddisfazione di
vederla adirata. Ma dentro si sentiva a pezzi per quel nuovo divario
che si era venuto a creare tra loro e non riusciva a tenere occupata in
modo ottimale la mente per non pensare alle lame affilate che le
avvolgevano il cuore, andando a creare nuove cicatrici su quelle
vecchie e non ancora rimarginate.
L’unica cosa in grado di farla distrarre almeno per un
po’, rimanevano gli allenamenti con Ace. Lo aveva pregato di
dedicarsi a qualche esercizio fin da quando erano scesi a terra la
prima volta, per potersi sfogare e liberare la tensione accumulata
interiormente fino ad allora.
Ma appena terminava lo sforzo fisico, non appena tutto finiva,
nuovamente era pervasa da quella profonda amarezza e sofferenza, mista
a rabbia. Nonostante combattesse per evitarlo, le era impossibile non
lanciare qualche sguardo fugace al luogo lontano in cui se ne stava
ritirato Shanks, ma da dove era lei riusciva a scorgere solo la fiamma
brillante del fuoco.
Mentre le tenebre calavano, in quelle notti continuava ad addormentarsi
con la sgradevole sensazione che ormai non sarebbero più
stati in grado di ricostruire ciò che si era sbriciolato tra
le loro dita con una rapidità dolorosa, inevitabile e
inarrestabile.
E quel pensiero pessimistico peggiorava di giorno in giorno, ma quella
volta non aveva intenzione di ridursi come dieci anni prima, non gli
avrebbe permesso di toglierle nuovamente la capacità di
vivere. Avrebbe cercato con tutta sé stessa di reagire,
anche a costo di andarsene per sempre.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera gioie! ^^
Aggiornamento di
corsissima stasera... Yu è momentaneamente senza pc ed io
devo correre via come un fulmine. Purtroppo siamo costrette a saltare
l'angolino delle risposte... Ma vi ringraziamo ovviamente per le
recensioni ricevute, al solito. ^^
Bene, siamo arrivati al
covo di Shanks, con una Hikari furibonda, un Ace demoralizzato, uno
Shanks inviperito, un Ben con i nervi tesi e Lucky e Yassop
desolati.
Che bel gruppetto
allegro... Per non dimenticare anche il plotone della Marina sulla loro
lotta.
Tra tutti chi se la
passa meglio è Smoker, mi sa! xD
Bene, dal prossimo
capitolo inizia la terza e ultima parte della vicenda! ^^ Non
preoccupatevi, vi terremo ancora compagnia per un bel po' *si
defenestrano in massa* xD
Alla prossima! ^^
Un abbraccio,
Bea&Yuki
|
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Capitolo 45 *** L'inizio della convergenza ***
Camminava a
passo spedito verso l’ufficio del
Grand’Ammiraglio, salutando con un ghigno ed un grugnito
tutti i suoi colleghi, in gran parte sottoposti, che incontrava per la
sua strada.
Bussò e attese che la segretaria di Sengoku si affacciasse
alla porta, mentre frugava nelle tasche alla ricerca di un piccolo
pacchettino che si era appositamente portato appresso.
La donna aprì la porta e si sorprese non poco di vederselo
davanti: “Viceammiraglio Garp? Già di
ritorno”?
“Carissima, sì, ci abbiamo messo meno del
previsto. Ah, a proposito, questo è per te” disse
con il suo tono rauco ma affabile, porgendole il sacchettino
“E’ una qualità rara e prelibata di the
alla vaniglia e zenzero. Mi raccomando” concluse facendosi
strada nell’anticamera dello studio.
“Oh, la ringrazio immensamente!” gioì la
segretaria, sorridendogli sincera, riponendo
l’oggetto sulla scrivania e ritornando a guardare il
Viceammiraglio “Vado ad avvertire il
Grand’Ammiraglio del suo arrivo. Attenda qui, per
cortesia”.
“Certamente” si limitò a rispondere,
guardandola sparire dietro un’altra porta e pensando a quanto
si dovesse annoiare nell’avere a che fare con quel misantropo
del suo capo. Maxime, questo il nome della fanciulla, era una donna
seria e disciplinata, incline però a svincolarsi dal suo
modo di essere sul lavoro solo con Garp, data la spiccata simpatia che
nutriva per l’uomo.
La vide qualche istante dopo ricomparire dalla stessa porta dietro alla
quale era scomparsa: “Il Grand’Ammiraglio la sta
aspettando”.
“Ti ringrazio Maxime. Un giorno di questi, impegni
permettendo, gusteremo insieme una tazza di the, te lo
prometto” sorrise sornione l’uomo, mentre la donna
sorrideva e accettava l’invito.
“Avanti. Spiegami che ci faceva quel lombrico qui”.
Sengoku alzò un sopracciglio in direzione del vecchio amico,
girandosi appena, con le mani strette dietro alla schiena, verso di lui.
“L’ho mandato in missione contro il
Rosso”.
Garp, che in quel momento poteva soffrire poco quell’aria
imperturbabile tipica del collega, strinse il pugno destro con vigore:
“Ma sei impazzito? Vuoi scatenare un Imperatore?”
domandò incredulo e furibondo “E poi, non potevi
mandare me, anziché quel delinquente”?
“Non voglio scatenare nessuna guerra, Garp”
sentenziò acido il comandante supremo “Sappiamo
bene quanto Shanks tenga agli equilibri mondiali, e in una situazione
come questa dubito che ponga una controffensiva”.
Garp era l’unico essere vivente capace di mandar fuori dai
gangheri quella pietra di Sengoku. Trattasi dei suoi modi irriverenti o
del fatto che lo conoscesse più di chiunque altro, questo
non lo sapeva: sapeva solo che la sua calma apparente veniva buttata
brutalmente alle ortiche.
“Non ho scelto te, perché Kami è una
pedina sacrificabile dopo tutto. Tu no, mi servi” concluse,
mentre Garp si accomodava sulla sua poltrona.
“Tu lo sai che Kami non ha nessuna chance di battere il
Rosso? Hai trovato il modo definitivo per liberarti di lui”?
“Più o meno. Comunque, io non ho intenzione di
battere il Rosso, ora come ora. Ho solo bisogno di trarre in trappola
Pugno di Fuoco perché il mio piano funzioni. Se Kami se la
sentirà di rischiare l’osso del collo, che
s’accomodi pure” ribatté, con uno strano
ghigno sulle labbra, il Grand’Ammiraglio.
Garp rifletté in silenzio per qualche secondo, mordendosi il
labbro inferiore.
“Non puoi proprio evitare di tirare in mezzo Ace,
vero”?
“No, non posso. Il figlio di Roger non può
permettersi di scorrazzare libero per i mari, men che meno sotto il
vessillo di Barbabianca. Ormai il mondo è sotto
l’euforia della Bandiera Nera e questo non va bene”
spiegò Sengoku, che pareva essersi tranquillizzato e
riparato, nuovamente, dietro a quella maschera di cinismo “Ed
Ace, benché sia per te come un figlio, non fa eccezione,
anzi”.
- Che legge idiota
– pensò il Viceammiraglio,
prima di sbottare frustrato verso l’amico: “Sei
infantile quando fai così, lo sai”?
“Noi siamo la giustizia” si limitò a
ribattere Sengoku, come se dicesse una verità ovvia e
conosciuta al mondo intero. E, purtroppo per tutti, le cose stavano
così agli occhi della maggioranza.
“Ah, e quella è la mia poltrona”.
Garp si alzò, avviandosi verso la porta, rimuginando sulle
parole dell’amico.
“Dove vai?” domandò l’altro.
“Ho una cosa da controllare a Water Seven. Tornerò
presto” concluse, chiudendo la porta e fregandosene del
giudizio del suo capo.
Yukan Kami aveva riorganizzato la sua ex ciurma ed era partito la sera,
verso il tramonto, con la sua nave sottomarina. Era un modello
sperimentale che aveva rubato tempo addietro, totalmente indisturbato,
ma funzionava a meraviglia, se non fosse per la bassa autonomia.
Ma per fare quel viaggio, bastava e avanzava. Aveva in mente un piano
subdolo per fermare la sua sete di sangue almeno per un po’
di tempo e per creare scompiglio sia al Quartier Generale che alla
pirateria stessa. La velocità della nave era eccezionale e,
in pochissimo tempo, era riuscito a raggiungere la nave di controllo
inviata da Sengoku.
“Capitano, che facciamo?” esordì uno dei
suoi, mentre il sottomarino si era affiancato silenziosamente alla nave
militare, che lenta, a causa della fascia di bonaccia da attraversare,
proseguiva la sua rotta.
“Ci penso io” sentenziò lapidario
“Al mio segnale, salirete tutti quanti con gli arpioni. Ci
impossesseremo delle navi e proseguiremo con quelle” concluse
dirigendosi verso la botola di superficie.
La sua ciurma sogghignò divertita.
Aprì il portellone di metallo con cautela e uscì
trafelato, avvolto in un mantello nero pece: puntò
l’arpione a lancio verso un appiglio di tribordo e
fissò l’estremità alla testa della
propria nave. Dopo di ché mise in funzione il gancio traino,
che lo portò facilmente a bordo.
La flotta di controllo era composta da subordinati, pesciolini insomma.
E quasi gli dispiacque far fuori parte di quel genere di equipaggio, ma
la sua voglia di sangue aveva toccato livelli inimmaginabili. Non si
preoccupava minimamente della probabilità che il fatto
giungesse alla Sede Centrale, perché, sicuramente, avrebbero
attribuito quella carneficina al Rosso.
Si arrampicò, silenzioso come un felino,
all’albero maestro e si posizionò in piedi sul
primo tronco orizzontale. Caricò il fucile e mirò
al primo barile di polvere da sparo che notò lì
intorno, costringendo tutto il contingente all’adunata sul
ponte.
Solo in un secondo momento attirò la loro attenzione.
“Hey!” esclamò spavaldo,
dall’alto della sua posizione, mentre guardava le facce
incredule dei Marines che l’avevano riconosciuto.
“Trappola mentale” sussurrò quando ebbe
la loro completa attenzione, senza dare loro neanche il tempo di
chiedere spiegazioni. “Uccidetevi a vicenda” diede
l’ordine.
E così fu.
Pochi istanti dopo, quando ormai il macabro spettacolo si era concluso
con una cinquantina di Marines completamente sterminata, la ciurma,
previo segnale, si raggruppò sul ponte della nave militare.
“Vedo che il tuo haki funziona ancora alla grande”
rispose divertito il vicecapitano, sparando un colpo di revolver
all’ultimo superstite a terra, che stava cercando di
contattare rinforzi con un lumacofono portatile.
“Esattamente” rispose Kami, levandosi il mantello e
impartendo gli ordini successivi “Lasciate il sottomarino
dov’è, lo recupereremo al ritorno. Segnatevi le
coordinate e poi spegnete l’incendio. Io mi
occuperò delle altre navi” concluse dirigendosi in
cabina.
Il vice gli si affiancò: “Lo sai che quella
tecnica non è efficace con un individuo che possiede
un’haki, vero”?
“Lo so”.
“E come pensi di fare contro il Rosso”?
Kami sorrise beffardo: “Non sarà facile, ma ho in
mente una strategia. Se riesco a portare la testa del Rosso alla Sede
Centrale, Sengoku non potrà far alto che aumentarmi il
grado. E a quel punto potremo fare qualsiasi cosa” disse,
stringendo il timone tra le mani “Alla fine, se la loro spina
nel fianco ora come ora è Akainu, dovranno seriamente
ricredersi” concluse con una roca risata.
Tashigi era ormai certa di essere vicina all’isola. Avevano
fatto diverse manovre per centrare delle correnti particolari, ma ce
l’avevano fatta a prendere il passaggio corretto. Durante il
viaggio aveva spiegato ai suoi uomini il piano per riavere il Commodoro
tra loro e i suoi, con suo grande stupore, li aveva trovati uniti e
motivati nell’impresa.
Si aspettava quasi un ammutinamento, a causa di quel suo gesto
avventato: invece era rimasta incredula nel vedere il sorriso e
l’entusiasmo sul viso dei Marines lì con lei. Era
una missione rischiosa, ma ognuno di loro, nonostante avessero timore
di ciò che li sarebbe aspettato, non aveva neanche pensato
alla recondita possibilità di abbandonare Smoker nelle mani
di sporchi pirati.
Era questo che distingueva quella piccola flotta, dal resto della
Marina. Si era compagni, non sottoposti, nonostante i modi bruschi del
Commodoro. Ma loro sapevano bene che lui stesso avrebbe speso fino
all’ultima stilla di energia per riportare con sé
anche solo uno di loro. Nessuno doveva restare indietro.
Nessuno restava indietro.
Infatti l’enorme vulcano si stagliò
all’orizzonte quando il sole era ormai quasi calato. Dovevano
avere circa due giorni di vantaggio sulla nave mandata in missione da
Sengoku, prima della sua partenza.
Il freddo pungente del calar del sole, li investì in pieno,
nel momento in cui cominciarono ad avvicinarsi alla costa. Si fermarono
giusto il tempo di prepararsi al meglio, sia per il nemico principale
– il Rosso – che per quello naturale.
Successivamente, ripresero la rotta, incominciando con le manovre di
attracco.
Hikari in quel momento se ne stava tranquilla – si fa per
dire – a riflettere, adagiata sopra al bagnasciuga della
spiaggia principale, ove si sviluppava il piccolo porticciolo e qualche
chioschetto del tutto anonimo.
Pareva quasi un’isola disabitata, non fosse per qualche
sporadico fumo qua e là.
Stava fissando, con aria minacciosa, un piccolo granchio che
– evidentemente – aveva puntato il suo piede,
immerso per metà nella sabbia.
- Se provi a pinzarmi
il ditone, ti dilanio la corazza! –
sibilò mentalmente, sfoderando parte dell’haki e
vedendo il povero animale schizzare via terrorizzato, nascondendosi poi
dietro allo scoglio adiacente.
- Ecco, saggia scelta,
a meno che tu non voglia che pregusti le tue
chele come aperitivo – aggiunse, alzando lo
sguardo
all’orizzonte, dandosi della scema. Non poteva prendersela
con un granchio, dopotutto.
Ma il suo sguardo si pietrificò su una figura che si
stagliava in lontananza, illuminata dai rossi raggi del tramonto: era
una nave della Marina.
“Merda! Ma proprio adesso?!” imprecò
alzandosi di scatto e infilandosi le scarpe. Non sapeva se temere di
più per gli altri o per sé stessa, visto che ora
era anche lei una ricercata.
“Perseguitata dalla Marina e ormai fuori dai Rivoluzionari!
Che bei momenti, accidenti!” urlò tra
sé, mentre a grande velocità risaliva la strada
per l’accampamento. Doveva avvisare subito Shanks, anche se
entrambi sapevano bene che vedersi era l’ultima cosa che
desiderassero in quel momento.
Arrivò come un fulmine, con una faccia che fece trasalire
tutta la ciurma. Essi non sapevano che cosa fosse successo, ma si erano
accorti benissimo che tra lei e il capitano pareva di nuovo guerra
aperta.
Eddie, che in quel momento era atto a cucinare del cinghiale appena
cacciato, mollò gli improvvisati fornelli e la accolse
avvicinandosi a lei.
“Che succede”?
“Devo parlare subito con Shanks!” rispose con
risolutezza la donna “Sono in quella tenda”?
Il cuoco era dubbioso a riguardo, ma Hikari aveva una faccia troppo
preoccupata per stare lì a perdersi sulle regole assurde
appena dettate dal capitano.
“Sì, è là. Posso solo
chiederti perché sei così agitata?” le
chiese sottovoce, avvicinandosi a lei.
“C’è una nave della Marina che sta
attraccando al porto” sibilò fredda “Tu
raduna gli uomini qui presenti e spiegagli il fatto. Guadagneremo un
po’ di tempo” concluse riprendendo a farsi strada.
Si fermò fuori dal tendone occupato da Shanks, Ben, Lucky e
Yassop. Chiamò più forte che poté,
assicurandosi di farsi sentire bene. Sapeva che Shanks
l’avrebbe ignorata, ma confidava nella cognizione del
Vicecapitano.
“SHANKS!” urlò per due volte, senza
ricevere risposta. Nella tenda i suoi lo guardavano con un ciglio
alzato.
“Non rispondi?” domandò Lucky addentando
il cosciotto. Aveva una voglia irrefrenabile di fargliela pagare per
aver chiuso la sua ‘sorellina’ in cella, ma poteva
solo permettersi di sfotterlo.
“Non ho voglia di discutere, qualsiasi cosa si
tratti” rispose risoluto, tornando a quel che stava facendo.
“Magari è importante…”
sussurrò il vice, mentre Yassop puliva la sua pistola e se
la rideva. Shanks gli aveva raccontato cos’era successo e,
nonostante il dispiacere di vedere il loro capitano soffrire, non
riuscivano a capire il perché di quel comportamento da
moccioso.
Quindi l’unica cosa da fare era sfotterlo.
“No, non è importante”.
Da fuori Hikari decise di sgolarsi definitivamente: “Shanks!
Esci da quel fottuto tendone! C’è una nave della
Marina che sta attraccando al porto! Vuoi fare qualcosa, oppure vado
giù con un vassoio ad offrigli da bere”?!
Ben soffocò una risata, mentre tutti quanti si alzavano di
scatto e si armavano fino ai denti: “Te l’avevo
detto che era importante, idiota…”
commentò, mentre Lucky e Yassop scoppiavano a ridere, per
nulla preoccupati, e Shanks lo mandava al diavolo.
Qualche istante dopo apparvero fuori dalla tenda. Nel frattempo, nel
sentire quelle parole, la ciurma si stava armando a sua volta e si
stavano radunando in uno spazio fino a poco prima completamente vuoto.
“Ah, ti sei deciso”!
Il Rosso serrò le labbra: “Se è uno
scherzo, la rischi, sappilo” esordì minaccioso, ma
il tono lugubre non intimorì per nulla la donna.
“Non è uno scherzo. Stavano puntando al porto. A
quest’ora saranno sbarcati” rispose Hikari,
mettendosi le mani sui fianchi.
Shanks parve riflettere qualche secondo, poi dispose gli ordini:
“Lucky, Yassop, voi venite con me. Ben, tu raduna gli uomini
e dai gli ordini necessari, ci vediamo prima del porto”
spiegò, ignorando del tutto la mora, che lo
fulminò con lo sguardo.
“Andiamo” disse ai due e ai suoi già
pronti.
“Hikari” la voce di Ben la fece ritornare alla
realtà. In quel momento stava architettando la morte
più dolorosa che avrebbe assicurato al Rosso dopo quel
dispetto davanti a tutti.
“Dimmi” rispose, levandosi dagli occhi i
più disparati strumenti di tortura.
“Prendi Smoker ed Ace e portali con te. Non voglio rischiare.
Saranno sotto la tua custodia, mi raccomando”.
La mora sgranò gli occhi: “Ma tu sei fuori di
testa” commentò, incredula.
“So che puoi farcela. Non c’è tempo.
Radunali e scendi più in fretta che puoi. Ci vediamo
giù” concluse avviandosi verso la discesa.
- Benone!
– pensò, e si arrese a
quell’ordine irremovibile.
Hikari era riuscita a portare Ace con facilità, ma,
ovviamente, aveva dovuto forzare la mano con Smoker, che era finito
ammanettato con le immancabili manette d’agalmatolite che
prima stringevano i polsi ad Ace.
Giunsero assieme agli altri poco dopo che si erano radunati: Shanks le
rivolse uno sguardo eloquente, che lei ricambiò prima di
voltarsi dall’altra parte. Dire che era incazzata era un
eufemismo: era stufa e arcistufa di quella minestra e sperava che Ace
recuperasse in fretta i poteri per andarsene una volta per tutte.
Si schierarono sul marciapiede dove si diramavano i moli, in attesa che
i Marines si rivelassero a loro.
Tashigi, nel vedere tutta la ciurma del Rosso schierata, ebbe un
sussulto. Cercò di individuare il Commodoro tra la folla, ma
non ci riuscì: con la tremarella scese la passerella,
insieme ai suoi uomini, e, prendendo il coraggio a quattro mani, si
dispose esattamente a qualche metro da Shanks, di fronte a lui.
Il Rosso, dal canto suo, non sapeva se ridere o piangere.
“Chi si rivede!” esclamò divertito,
vedendo la faccia scura di lei “Siete arrivati giusto per la
cena. A proposito, chi ha cantato”? Il suo sguardo si fece
minaccioso e Tashigi tremò. Ma non poteva tirarsi indietro:
ora era in ballo e doveva terminare il lavoro.
“Mihawk” rispose risoluta, raggelando il sangue a
tutti i pirati lì presenti. Hikari intanto si era fatta in
prima fila: non voleva credere che Tashigi si fosse gettata in una
missione suicida di quel calibro. Non tanto per i pirati, non le
avrebbero torto un capello quelli, bensì per i risvolti alla
Sede Centrale.
“Ah” si limitò a rispondere Shanks,
preso in contropiede “Mihawk eh? Dannato farabutto”!
“Ho una proposta da farti…”
cominciò lei, mettendo la mano sulla sua katana
“Vorrei che tu liberassi Smoker, in cambio di
un’informazione preziosa. Che ne di-” ma il suo
sguardo fu catturato dalla donna che, in quel momento, la stava
guardando con le braccia incrociate al petto e uno sguardo incredulo.
“Maledetta!” urlò, sfoderando la katana,
lanciandosi all’attacco e facendo rimanere basita tutta la
ciurma, Shanks compreso. Hikari, vedendola arrivare come un falco, a
lame spianate, fece un balzo all’indietro, schivando per un
pelo la lama tagliente e sacrificando un ciuffo di boccoli neri che
cadde a terra.
“Ma sei scema?” domandò, come se stesse
parlando con una matta.
“E’ tutta colpa tua, se ci troviamo in
questa situazione!” esclamò, attaccandola
ripetutamente, mentre l’altra schivava con
difficoltà i fendenti e disarmata “Ti giuro che ti
ci faccio marcire ad Impel Down”!
Il Rosso e tutti gli altri s’erano fatti a cerchio attorno
alle due donne: il loro sguardo, ormai, variava tra
l’incredulo e il divertito e c’era anche qualcuno
che cominciava a scommettere su chi l’avrebbe spuntata. Pure
i Marines non volevano credere a quello che stava succedendo ed erano
impietriti nelle loro righe.
Ace rideva accanto a Smoker, che in quel momento era seduto a terra
atto ad imprecare in tutte le lingue.
“Dov’è? Dov’è
Smoker! Tu sapevi fin dall’inizio che sarebbe finita
così, vero spia”?
- Accidenti
– pensò Hikari – Molto
probabilmente alla Sede Centrale le devono aver spiegato la faccenda
– concluse schivando un affondo letale.
“Combatti codarda, invece che scappare”!
- Ennò
– ed Hikari decise di agire. Si
fermò: un istante caricò l’haki e lo
rivolse su l’altra, colpendola con un devastante pugno alla
mascella. Tashigi rotolò a terra dolorante, mentre la mora
le si avvicinava minacciosa.
“Stupida! Vuoi farti ammazzare”?
Una voce ruppe il silenzio che si era creato a causa del contrattacco
della donna. Tashigi si voltò in direzione di quel timbro
roco e infastidito, ritrovandosi Smoker innanzi agli occhi.
“Sei un’ingenua. Una stupida e fottutissima
ingenua!” tuonò furente ma allo stesso tempo nel
rivederla. Sembravano passati anni dalla battaglia di
Mistral, dove si erano lasciati.
“Commodoro…” sussurrò
pulendosi il sangue che le scendeva dal labbro, incredula di vederlo
vivo e vegeto davanti a lei.
“Come vedi” Shanks si era fatto vicino
“Non siamo degli assassini. Vieni con me
all’accampamento, ne parliamo lì”
concluse, spingendola con l’unica mano rimasta.
“Ah, voi rimanete dove siete” disse sfoderando il
suo sguardo terrificante e gelando il sangue ai Marines fermi sul molo,
che annuirono terrorizzati.
- TO BE
CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi
sempre avanti... -
Uff... Ragazze, scusate
se la scorsa settimana è saltato
l'aggiornamento, ma ho avuto problemi personali e non sono riuscita
neanche a vederlo il pc... Con Yu soppressata dagli esami, non ho
potuto neanche passare a lei il compito di aggiornare, quindi ho dovuto
saltare. E ho optato per tornare in linea con la cadenza settimanale,
perchè mi torna molto utile aggiornare di martedì
per gli impegni settimanal che fortunatamente, quel giorno, latitano.
:)
Quindi, quindi,
quindi... Piccola sorpresina di Garp: effettivamente
mancava nella storia e sono molto affezionata a questo personaggio -
Rufy da vecchio, sono terribilmente uguali. xD Kami si è
mosso e ha dato sfoggio già della sua cattiveria... E del
suo potere. Mentre alla Balck Silver Mountain è giunta
finalmente Tashigi. ^^ E già se le è prese,
poverina, facendo pure infuriare Smoker - e ridere Shanks. Che poi lui
se la ride senza cattiveria. Gli fa una tenerezza immensa. xD
Capitolo di grandi
avvenimenti via... ^^
Per questa volta
l'angolino delle risposte salta nuovamente, ma spero
(speriamo, sia io che Yu) di tornare stabili dalla prossima settimana.
Chiediamo venia e ci dispiace tantissimo. Ma siamo - per lei - in
sessione d'esame. Per me... Boh, è il fato che mi
è avverso! O_O
Al prossimo capitolo
ragazze! Grazie per le vostre recensioni, al
solito! ^^
Bea&Yuki
|
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Capitolo 46 *** Grazie ***
La ciurma del
Vento dell’Est si era ricomposta su per la
salita che portava all’accampamento dopo che, su precisi
ordini di Tashigi, i Marines si sistemarono alcuni sulla spiaggia
– accendendo fuochi e affacendandosi per costruire un
giaciglio – altri di vedetta sull’Ammiraglia.
Tashigi continuava a lanciare occhiate nervose alle spalle del Rosso,
mentre camminava accanto al suo superiore, gli occhi che guizzavano su
di lui alla ricerca di ferite o maltrattamenti. Ma non vi era nessuna
traccia, se non l’espressione tiratissima e il sigaro spento
tra le labbra: tirò un mezzo sospiro di sollievo.
Una volta arrivati nuovamente all’accampamento, Shanks si
fermò innanzi alla tenda e cortesemente tese il drappo per
far passare la spadaccina, la quale esitò un istante prima
di oltrepassare la soglia.
“Commodoro…” fece Shanks, accompagnando
la frase con un cenno del capo. L’uomo, accendendosi il
sigaro, seguì la sua sottoposta. Oltre a loro, entrarono
anche gli ufficiali del Rosso, mentre Hikari ed Ace mantenevano lo
sguardo attento sulle figure che sfilavano all’interno del
tendone.
Sentivano le vibrazioni dell’haki di Shanks prepotenti e,
senza attendere l’ordine di tornare ai propri posti, si
guardarono per un istante, per poi girare i tacchi e tornarsene al loro
rifugio, mentre Shanks indugiava sulla figura di Hikari e la vedeva
allontanarsi con Pugno di Fuoco.
Avrebbe voluto ringraziarla, ma il suo orgoglio ferito non glielo
permise.
“Accomodatevi dove c’è posto”.
Tashigi si sedette su di un grosso baule, affiancata da Yassop che,
come allora, la teneva costantemente sotto controllo: i suoi occhi
vagavano sulla figura del Commodoro, nella speranza di captare qualche
segnale particolare, ma la sua assoluta tranquillità
accompagnata dalla solita espressione burbera, le faceva nascere ancora
più domande.
- Come fa a starsene
così tranquillo? –
pensò, mentre osservava il Rosso sedersi accanto al suo
superiore, i lineamenti per nulla contratti e un’espressione
docile sul volto, difficilmente accostabile a quella con cui li aveva
accolti giù al porto.
“Allora, Tashigi” cominciò il capitano,
appoggiando l’avambraccio sulla propria coscia
“Racconta un po’”.
La Marines fu destabilizzata dal suo modo di colloquiare: pareva aver
assunto un tono personale del tutto confidente, come se quella davanti
a lui fosse una vecchia amica che non vedesse da anni.
E nello stesso istante sentiva lo sguardo bruciante di Smoker sulla sua
pelle. Era infuriato, non poteva essere altrimenti, ma doveva
aspettarselo che la sua sottoposta non l’avrebbe di certo
lasciato in mano ad un Imperatore. Anzi, a dirla tutta, non credeva
neanche lei di trovarsi alla corte del Rosso, da sola,
un’umile Guardiamarina come Senguku amava sottolineare.
“Come dicevo, ho una proposta da fare” rispose la
ragazza, sistemandosi gli occhiali sul naso con la leggera pressione
del medio “In cambio della liberazione di Smoker, ho delle
informazioni preziose da darti” concluse, stringendo le mani,
rese gelide dalla tensione.
“Non se ne parla!” sbottò Smoker, prima
che il Rosso potesse formulare qualcosa “Qualsiasi
informazione della Marina, tienila per te Tashigi”!
“Aspetta Commodoro…” disse Shanks,
appoggiando delicatamente la mano sul braccio del vicino, in segno di
calma, mentre Ben, tra il suo fumo, ricambiava lo sguardo attento del
capitano.
Tashigi era in difficoltà: sapeva che Smoker si sarebbe
infuriato ancora di più se avesse snocciolato le
informazioni sul dispaccio mandato da Sengoku, ma non voleva rischiare
un coinvolgimento dello stesso in un probabile scontro a fuoco.
Non per codardia, semplicemente perché già una
volta aveva visto che contro il Rosso un’ordinaria flotta
della Marina poteva ben poco – com’era prevedibile.
E allora tanto valeva ritirarsi e delegare il compito a chi di
competenza.
“Prima mi devi assicurare che lascerai Smoker. Ho bisogno di
crederti sulla parola” commentò la ragazza,
ignorando le frasi di dissenso del Marine.
Shanks la guardò profondamente, mettendole i brividi:
“Sono molto colpito dalla tua caparbia Tashigi”
replicò serio “Sei degna di condividere la fama
cui nutre Smoker. E ti dirò di più”
aggiunse guardando il Commodoro “Anche lui dovrebbe nutrire
più fiducia nelle tua capacità di
giudizio”.
La spadaccina lo guardava senza capire se esserne serena oppure ancora
più preoccupata.
“Quel che stai facendo ti rende onore, benché lui
la pensi diversamente. Ora, tu sei conscia di esserti cacciata in un
guaio serio, vero”?
La ragazza annuì lentamente.
“Bene. Prima del verdetto, voglio chiederti il motivo per cui
tu sei qui”. Shanks aveva deciso di testare i nervi
dell’ultima arrivata, ma anche di darle una
possibilità di riscatto agli occhi del superiore.
Perché? Perché trovava nel gesto di Tashigi un
qualcosa di nobile che nella Marina ormai mancava da troppo tempo.
“Mi sembra abbastanza semplice” rispose la mora
“Lui non lascerebbe mai indietro uno di noi, non vedo
perché noi dovremmo fare diversamente. Nessuno resta
indietro. Se si fa una cosa la si fa tutti insieme” concluse
tutto d’un fiato, mentre Smoker abbassava lo sguardo seccato.
“Ha fegato la ragazza!” esclamò Yassop
rasserenando l’atmosfera, mentre Lucky annuiva sventolando il
cosciotto per aria, colpito anche lui dalla determinazione della
Guardiamarina.
Shanks sorrideva beato, mentre Tashigi li guardava con aria
interrogativa: “Questa è una buona
risposta” riprese il capitano “Anche se, a parere
mio avresti potuto organizzarti un po’ meglio, non credi?
Venire qui con una semplicissima nave, contro pirati del nostro
calibro, ti sarebbe costato la vita”.
Accanto, Smoker la guardava con sguardo severo, giustificando le parole
di Shanks. E lì Tashigi capì il malumore del suo
superiore, che non c’entrava affatto con l’orgoglio
di essere recuperato da un sottoposto. Lui era contrariato
perché temeva per la sua incolumità.
Il proseguire del Rosso la fece ritornare alla realtà:
“Tashigi, sei fortunata ad essere davanti a me, ora, e non di
fronte a qualsiasi altro pirata, perché credimi –
e lui lo sa bene” disse, indicando Smoker, che
sbuffò “La cosa sarebbe finita diversamente.
Quindi sì, ti do la mia parola e terrò fede alla
promessa. Te lo giuro sul mio onore” concluse sorridendo.
“Bene” stava cercando di fare la dura e tutti i
presenti lo sapevano “Allora, ti informo che
c’è un dispaccio mandato da Sengoku in persona,
che sta arrivando proprio qui. Avete circa due giorni di vantaggio per
organizzarvi. Noi all’alba ripartiremo per la Sede
Centrale”.
Shanks guardò Ben dritto negli occhi.
- Un dispaccio
ordinario? – pensò arricciando
sensibilmente le sopracciglia, mentre il Vice ricambiava quel pensiero
con un cenno eloquente del capo. Ma accantonarono entrambi quel
pensiero.
“E chi ti dice che vi farò scappare?”
ribatté Shanks minaccioso, mentre i suoi cominciavano a
ridersela sotto i baffi e Smoker si girava perplesso a guardarlo.
“Hai giurato!” replicò con enfasi la
ragazza, sudando freddo.
“Io ho solo giurato che avrei lasciato libero dalla mia
giurisdizione Smoker, nient’altro” aggiunse il
Rosso “Il patto era questo”.
Tashigi si morse il labbro e strinse i pugni: cominciava a nutrire seri
dubbi sul fatto che potesse tornare al Quartier Generale con la testa
attaccata al collo.
Passò un interminabile minuto di silenzio, ove le risate dei
quattro andavano in crescendo e Shanks guardava quella povera ragazza
tremare di paura.
“Oh suvvia! Stavo scherzando!” rispose, scoppiando
a ridere assieme agli altri. Decise di porre fine a quella lenta agonia
cui la stava sottoponendo: d’altra parte conosceva bene
Sengoku e aveva la netta sensazione che mai avrebbe permesso a Tashigi
di mettersi a recuperare il suo superiore. Doveva aver per forza
chiesto a Mihawk la rotta per il suo nascondiglio, perché
oltre a Sengoku, solo lui sapeva l’esatta ubicazione. E
questo lo faceva godere immensamente.
“Siete degli stronzi” sibilò Smoker, per
nulla divertito.
“Ti sei cacato sotto eh?” disse Lucky, soffocandosi
quasi dalle risate, mentre Shanks si asciugava le lacrime provocate
dalle risate: “E’ per questi motivi che ti dico di
stare attenta, Tashigi. Io ho scherzato, un altro non
l’avrebbe fatto” concluse guardandola sereno,
mentre lei, come al solito, si sentiva l’ultimo gradino della
scala gerarchica.
“Bene, ora possiamo mangiare”!
Shanks aveva disposto ordini precisi: Smoker e Tashigi si sarebbero
potuti sistemare sulla propria nave, ma avrebbero aspettato la mattina
per salpare. Il motivo era che il Rosso aveva bisogno di prepararsi per
bene a ricevere gli ‘ospiti’ e aveva bisogno ancora
della ragazza e di qualche informazione in più.
Il Commodoro se ne stava sdraiato sul letto della sua camera, fumando i
due sigari e guardando il soffitto: era sorpreso, ma allo stesso tempo
preoccupato per i risvolti di questo colpo di testa.
Porse l’attenzione sulle irregolari spirali di fumo, rese
visibili dal raggio di luna che entrava dall’oblò
in quella notte serenissima, quando un buffo e particolare bussare lo
fecero tornare alla realtà.
“Avanti” ordinò. Solo una persona sulla
sua nave bussava in quel modo. E di fatti, Tashigi fece ingresso nella
camera, con passo misurato e lo sguardo basso, chiudendo delicatamente
la porta alle sue spalle.
“Commodoro…” la sua voce era incerta e
Smoker se ne accorse. Si tirò su, incrociando le gambe e
poggiandovi i gomiti, sospirando rocamente.
“Cosa fai lì sulla porta, vieni avanti”
aggiunse, pentendosi poi dell’acidità eccessiva
con cui aveva condito la sua frase. Tashigi mosse qualche passo verso
di lui, fermandosi presso la scrivania, adiacente al letto: aveva lo
sguardo mesto e tra le mani stringeva la sua katana, inseparabile.
Stette in silenzio qualche istante, per poi decidersi a parlare, mentre
lo sguardo di Smoker era catalizzato completamente su di lei:
“Una volta ritornati alla Sede Centrale, darò le
dimissioni” parlò con voce sconnessa “E
accetterò la punizione per il gesto che ho
compiuto”.
Stava per piangere. Stava per piangere, non tanto per la paura del
giudizio dei piani alti nei suoi confronti, bensì
perché sapeva bene che non avrebbe più avuto la
possibilità di stare con lui. Era ancora vivo, nella sua
mente, il ricordo di quel dolcissimo bacio di diversi giorni prima.
E questo ricordo le stava facendo male, perché era giunto il
momento di affrontare la realtà: aveva disobbedito
all’ordine di una delle autorità massime della
Marina Militare e l’avrebbe sicuramente pagata cara, oltre al
fatto che non poteva escludere la possibilità di finire in
cella per il resto dei suoi giorni.
In ogni caso le loro strade stavano per dividersi.
Smoker la guardava con lo sguardo rassegnato, i sigari fumanti
nell’angolo destro delle labbra.
“Sei stata una stupida” commentò,
lanciandole uno sguardo infuocato “Ti sei condannata da sola,
oltre al fatto che saresti potuta morire se non si fosse trattato del
Rosso”!
“Non mi pento di quello che ho fatto” rispose
risoluta, mentre le lacrime di rabbia e tristezza si affacciavano ai
suoi occhi blu “E lo rifarei di nuovo
perché-” ma fu interrotta dallo sbattere vigoroso
del pugno del Commodoro contro al muro.
“Smettila di dire idiozie! Ti sbatteranno in
prigione!” esclamò alzandosi dal letto e andandole
incontro “Perché diavolo hai voluto fare la
supereroina? Che bisogno c’era? Il Rosso mi avrebbe lasciato
comunque andare, cosa credevi”?!
Era più che infuriato, ma la scena a cui assistette lo fece
rimanere basito: Tashigi, ormai in lacrime, con
un’espressione furiosa, scaraventò la katana
contro le assi di legno, facendo cadere una foto appesa al muro, che
ritraeva la propria flotta. Era stata lei stessa ad appenderla,
perché mai Smoker avrebbe fatto una cosa simile.
Il quadro s'infranse in mille pezzi, mentre lei
annullava la distanza tra i due con un rapido passo: “Me
l’ha insegnata lei questa cosa, Commodoro!”
urlò, mentre le lacrime le rigavano le guance “Me
l’ha insegnato lei il rispetto e l’onore, me
l’ha insegnato lei il gioco di squadra! La vede
questa?” e raccolse da terra la fotografia, sbattendola sulla
scrivania, con il Marines che stringeva con foga i sigari tra i denti
“Siamo noi! Abbiamo sempre navigato insieme, sotto la stessa
idea comune. Non avrei potuto fare diversamente”!
“Sì, ma a che prezzo!” urlò a
sua volta Smoker, stringendole il braccio. Tashigi, rossa in volto
cercava di calmarsi e di non pensare alla scenata appena fatta al suo
superiore.
“Al prezzo necessario” si limitò a
rispondere, mentre il Commodoro si metteva le mani nei capelli e
stringeva diversi ciuffi, alzando lo sguardo al soffitto.
“Darò le dimissioni e quel che sarà lo
affronterò senza battere ciglio” concluse
abbassando la testa e voltandosi. Avrebbe voluto sentire qualche parola
di conforto da parte sua, ma non arrivò.
“Buonanotte, Commodoro…” aggiunse, con
la voce rotta dall’amarezza, nel momento in cui premeva in
basso la maniglia di ferro e si mordeva il labbro inferiore.
Tirò verso di sé la porta, ma, quando ormai
l’aveva mezza aperta, avvertì una forza premere
nel senso contrario, tanto che le sue dita abbandonarono la presa e
scivolarono via. Quando la porta si chiuse con un tonfo sordo, Tashigi
sentì una mano sulla sua clavicola che, con poco garbo, la
strattonava facendola voltare verso di sé.
Si ritrovò spalle alla porta, con Smoker che si stagliava in
tutta la sua altezza innanzi a lei, lo sguardo minaccioso.
Tremò. Non sapeva bene il perché di quei brividi:
forse per la paura di averlo fatto infuriare, forse per la soggezione
che gli metteva, sempre e comunque, forse la ridotta distanza tra loro
due. Alzò i suoi occhi blu, fino ad incontrare quelli grigi
del Marines e trattenne il fiato, quando vide che si
appoggiò con i suoi gomiti alla porta, abbassando il collo e
il viso per colmare il divario.
“Non te lo permetterò” parlò
con voce profonda, mentre spegneva i suoi sigari nel posacenere posto
sul mobiletto adiacente alla porta “Non darai nessuna
dimissione, perché tu sei mia, è
chiaro”?
La ragazza giurò di morire quando sentì le labbra
di lui catturare le proprie, senza troppa delicatezza.
Sollevò successivamente i suoi occhi lucidi per andare ad
incontrare i suoi. Non ci voleva credere, sembrava che lo scorrere del
tempo si fosse fermato mentre assaporava il gusto dei sigari ora sulle
sue labbra.
“Le chiedo perdono se le ho creato tutti questi
problemi” fu l’unica cosa che seppe dire,
impietrita dal gesto. Smoker sollevò un sopracciglio: in un
momento del genere la sbadataggine di Tashigi aveva conquistato la
massima espressione.
“Ma quante cazzate...” replicò
attirandola a
sé e baciandola di nuovo, sentendo il suo corpo tremare da
sotto le sue mani.
Le tolse velocemente la giacca e la camicetta, gettandole a lato. Poi
la fece accomodare sul letto, coprendola con la sua figura e
inchiodandola al materasso. Tashigi non respirava più:
sentiva il suo corpo sul proprio, le sue mani che, nonostante fossero
poco aggraziate, delicatamente accarezzavano la sua pelle. Sentiva le
sue labbra sul suo collo e il respiro affannato di lui.
Un istante dopo, vide quegli occhi grigi fissarla con
intensità, una mano salire verso il suo viso e sistemarle i
capelli dietro all’orecchio.
“Grazie” sussurrò rocamente.
Altre lacrime fuoriuscirono dai suoi occhi, scendendo lentamente ai
lati delle tempie: non riuscì a dire nulla, ma
portò le sue esili braccia attorno alle spalle possenti del
Commodoro, stringendolo a sé con tutta la forza possibile.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo
indietro... Poi sempre avanti -
Benritrovate al nostro consueto appuntamento settimanale! Fate un
abbraccio a Yu sepolta da un numero di pagine a 4 cifre per un esame...
Io credo che ormai si svegli, studi, mangi, studi, vada a dormire. O_O
Dunque, dunque? Ecco un finale romantico, intenso, travolgente come
piace a qualcuna. :) E diciamo che il primo ricongiungimento
è andato a segno, e anche di brutto aggiungo. Quanto sono
carini... .-.
*Si capovolge*
E' inutile, io sti due assieme li adoro... Non so come spiegarmelo, ma
è così, sono terribilmente di parte. xD
Bene, passiamo all'angolo delle risposte - che questa settimana
ritorna, almeno il mio!
- Angolino di Beatrix -
@Tre88: ciao cara! ^^
Felice che questi
capitoli ti piacciano! :)
Essì, ci
hai preso: Garp si sta dirigendo a Water Seven -
nel mentre che Rufy e compagnia stanno creando di disordini di Enies
Lobby. Come detto la storia si svolge durante quella saga, in termini
temporali. :) Quindi, mentre i Mugiwara tornano a Water Seven
vittoriosi, Shanks e compagnia sta alla Black Silver Mountain.
Kami simpatico? O_O
Oh my god, hai una strana concezione della
simpatia! xD Quello è un farabutto della peggior specie, un
doppiogiochista, tiranno, pericolo pubblico! xD E vabbè,
ognuno ha i suoi gusti e le sue impressioni. xD
Grazie per la
recensione! Alla prossima!
Un abbraccio. :)
@Saisai_Girl: hola! ^^
Dai, abbiamo
accantonato Ace per qualche capitolo, per concentrarci
sulla Marina e sulle questione tecnico/tattiche. :) Ma
ritornerà presto anche lui, abbi fede! E' il coprotagonista
assieme a Shanks e Hikari. :) Anzi, diciamo che ruota tutto attorno a
lui. :p E lo sa bene il Rosso, che quasi fosse lui il pretesto sta a
scornarsi con la persona che ama più in assoluto...
Uomini... *Sospira* Ti confesso che il destino dei due - Shanks e
Hikari - non è molto lontano. :) Quindi portate pazienza
ancora un po' e saprete il verdetto. ^^
E da come hai
potuto leggere in questo capitolo, almeno per una delle
coppie, la sorte ha sorriso. :3
Alla prossima caVa,
grazie per la recensione!
Un abbraccio. :)
@Red
Queen:
Ma buonasera caVa! ^^
Ma potevano mancare
le scorte delle quattromila tipologie di the che
Garp ha portato al Quatier Generale? xD Senza the - e biscotti - non
è il nostro Garp. E sì, si fa voler bene
nonostante la divisa... :3 Garp è Garp, non c'è
motivo di odiarlo, né modo... Che, poi, accidenti... E'
uguale a Rufy. Rufy da vecchio, sono terribilmente simili quei due! xD
Come non poteva
mancare il cazziatone di Smoker. xD Era inverosimile
che stesse calmo e tranquillo... No? Che poi, non gli si possono
neanche contare i capelli bianchi che gli son spuntati nel vedersi
arrivare Tashigi in pompa magna, ma credimi che qualche ciuffetto
mimetizzato c'è. xD
Shanks... Eeeh...
E' un caso disperato ormai. Non la digerisce, gi sta
proprio qui la faccenda ed è orgoglioso forse peggio di Ace.
Ma meno male che riesce a far da parte i cattivi pensieri quando si
tratta di "lavoro". Dai, manca poco al verdetto. :p Risparmia i
calcioni! xD
Alla prossima cara!
Grazie per la recensione!
Un abbraccio. :)
@Ale-chan: hola tata! ^^
Eh...
Obiettivamente credo che Garp abbia sempre saputo per filo e per
segno le intenzioni di Sengoku. Un po' perchè è
praticamente il suo migliore amico, un po' per la sua posizione. Che
sarà rimasto per volontà al grado di
Viceammiraglio, ma conta quasi come Sengoku stesso. E,
ahimè... La legge è la legge... Io credo che Garp
sia uno dei personaggi più tormentati del manga per forza di
cose, anche se ha sempre nascosto abilmente tutto quanto (vedi Rufy,
che a momenti pare che non gli sia successo nulla O_O).
Kami... Il malvagio
e sibillino Kami, che non si fa problemi a ranzar
via un equipaggio intero di una flotta di colleghi. Insomma, quando uno
è stronzo è stronzo, c'è niente da
fare. Scommetto che non vedi l'ora di vedere Shanks che lo sbatte come
un tappeto il giorno delle pulizie di primavera, vero? xD
Infine per quanto
riguarda Tashigi e Smoker... Massì, Smoker
è un duro e puro, ma infondo un cuore ce l'ha anche lui -
cuore che si scioglie facilmente con una sottoposta particolare... E'
incazzato nero perchè sa che potrebbe rischiare la vita, ma
d'altrocanto Tashigi non se ne sarebbe mai stata con le mani in mano,
anche se parlando di forza non dico che sia l'ultima ruota del carro
(per lo meno all'epoca), ma quasi... Ma non è adorabile? x3
Grazie per i soliti
complimenti cara e per la recensione, davvero! ^^
Un abbraccio e alla
prossima! :)
@Chibi
Hunter:
ciao caVa! ^^
Guarda, Sengoku ha
fatto bene a placcare Garp... Sennò a
quell'altro l'avrebbe fatto a pezzettini, l'avrebbe devastato. Povero
Garp... Che comunque, c'è da dire che le scenette comiche
dei biscotti con Sengoku sono meravigliose! xD Difficilmente ho riso
mai così tanto come quel pezzo dell'anime! xD Avevo le
lacrime, che personaggio!
Ora il tutto
è in mano a Tashigi... Le aspetta un colloquio
molto particolare, poverina. Ma ormai Smoker l'ha ritrovato. Credo che
sia la cosa più inmportante! ^^
Alla prossima cara,
grazie per la recensione!
Un abbraccio! ^^
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
|
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Capitolo 47 *** Street Fighter ***
“Le
sai usare le tecniche Rokushiki”?
Hikari appoggiò le mani sui fianchi, cercando gli occhi di
Ace quasi nascosti sotto al cappello arancione: “Riesco solo
ad usare il Soru, la prima tecnica” commentò
seccata, maledicendo quel suo impiego tanto sedentario.
Pugno di Fuoco le sorrise sornione: “E’
già buono. Non me
l’aspettavo da te, sai”?
“Guarda che ho fatto anche io l’addestramento
militare in Marina, eh? Qualsiasi sia l’impiego, tutti sono
obbligati a svolgerlo e superarlo” rispose la donna,
incrociando le braccia
“Bei tempi quelli…” sospirò
ironicamente, mentre Ace si metteva a ridere: “Non dirmi che
sei stata anche tu una recluta”?!
“Ovviamente. Come tutti, solo che non avevo istruzioni per
tentare la carriera propriamente militare. Dragon aveva già
deciso tutto…” replicò lei, cercando di
ricordare l’ultima volta che aveva incontrato il suo capo
“E’ da una vita che non lo vedo. Se devo essere
sincera, mi manca un po’” concluse sogghignando,
pensando a quanto le piaceva prenderlo per i fondelli.
Ace parve riflettere qualche secondo.
“A che pensi?” chiese preoccupata la donna.
“Stavo pensando a Dragon. Che tipo è”?
“E’ un amabile figlio di puttana” rispose
sicura Hikari, alzando gli occhi al cielo ed esibendosi in una smorfia
accostabile ad un sorriso amaro “E’ scorbutico,
pare un orso appena svegliatosi dal letargo, oltre al fatto che il suo
sguardo risulta parecchio inquietante.
Però…”
Ace giurò di vedere i suoi occhi luccicare per
l’emozione.
“Pari quasi innamorata di lui” scherzò
Ace, mentre la mora, dopo averlo guardato un istante, abbassava e
chiudeva gli occhi, rimandando la mente indietro nel tempo e sorridendo
tra sé: “No… E’ che gli devo
molto. Ho una stima illimitata per lui e, sì, se devo essere
sincera gli voglio bene”.
Hikari fece una breve pausa, ricordandosi di avere un discorso in
sospeso col giovane: “A proposito… Mi spieghi una
cosa? Tu, a Mistral, mi hai detto di non essere figlio di
Dragon” domandò, mentre Ace trasaliva e
continuò “Allora, se non è Dragon tuo
padre, chi
caspita è”?
Lo sguardo di Ace s’incupì. Non voleva parlarne di
quella storia, soprattutto non ora, però un po’
gli dispiaceva starsene sulle sue nei confronti di Hikari. Alla fine, i
vertici principali della Marina, incluso il Viceammiraglio Garp
– l’uomo che con tanto amore e altrettanta
disciplina l’aveva cresciuto – sapevano tutta la
storia, ma l’avevano tenuta ben celata.
Il perché se l’era sempre domandato.
“Non mi va di parlarne Hikari. Piuttosto, è ora di
allenarci. Come stai fisicamente”?
La donna alzò un ciglio, sottolineando con sguardo eloquente
il cambio di rotta nel discorso, da parte di Ace. Nonostante volesse
saperne di più, soprattutto ora che non poteva chiedere
spiegazioni a Dragon, rispettò quel silenzio.
“Io sto bene ora. Ho avuto qualche mal di testa sporadico, ma
gli attacchi di panico e le nausee sono sparite da quando abbiamo
attraccato” spiegò, mentre il ragazzo tirava un
sospiro di sollievo.
“E per quanto riguarda te? I tuoi poteri”?
Il moro sviluppò una fiammata, trasformando in fuoco il suo
braccio, per poi ritornare normale: “Non li ho ancora
riacquistati al massimo, ma posso di nuovo trasformarmi”
rispose mentre si metteva in posizione d’attacco
“Proviamo?” domandò esibendo il suo
classico sorriso sbilenco.
“Con estremo piacere” sussurrò divertita
Hikari, posizionandosi a sua volta.
“Prova a liberare l’haki” aggiunse
Ace, incitandola con la mano
“Voglio vedere cosa sei capace di fare”.
“Ne sei sicuro?” chiese un tantino preoccupata la
donna.
“Che? Hai paura di farmi male?” la
schernì il giovane “Non sottovalutarmi. Ho sempre
il rogia del fuoco, non dimenticartelo”.
- Mica pizza e fichi
– pensò la donna, mordendosi
un labbro. Ma era terrorizzata nell’eventualità di
non sapere ancora dominare le sue abilità.
“Ci provo Ace, ma non dirmi che non t’avevo
avvertito”.
“Stai tranquilla. Piuttosto, concentrati sugli attacchi a
distanza: servono anche quelli” concluse Pugno di Fuoco,
stringendo il pugno e trasformandolo in fuoco “Sei
pronta”?
Hikari si legò i riccioli in una coda bassa e si
assestò in posizione di difesa: “Vai”.
“HIKEN”!
Una grossa fiammata distruttiva viaggiò velocemente verso il
bersaglio: Hikari si gettò a lato cercando in tutti i modi
di evitare l’attacco, ma fu sbalzata lo stesso contro una
roccia. Ace ne approfittò quindi per sferrare un altro
attacco dello stesso genere, ma più potente: lei, abbastanza
scossa dalla potenza del moro, si riparò dietro
all’enorme masso di basalto, sperando che quella pietra
resistente la proteggesse dal fuoco. E fortunatamente così
fu.
“Fai sul serio” commentò con
l’adrenalina a mille, mentre guardava un arbusto trasformarsi
in cenere.
“Te l’avevo detto” sorrise Ace
dall’altra parte, sistemandosi il cappello “Ed
è ora che inizi anche tu. Non credo che tu non possa
ostacolarmi”.
- Posso ostacolarti
Ace, ma… - proferì
mentalmente, guardandosi le mani – Ma ho il terrore di non
controllarmi.
“Smettila di farti problemi e attaccami, accidenti! Non mi va
bene il tuo trattamento di favore. Mi stai offendendo!”
protestò il pirata, destandola da quello stato di catatonia.
- E va bene
– si decise, alzandosi lentamente. Si
girò, piano, e piantò i suoi occhi in quelli del
moro. In un battibaleno portò le mani innanzi a
sé.
“BOW SHOCK!” esclamò, stendo i palmi in
verticale. Anche se quell’onda d’urto viaggiava a
velocità sostenuta, Ace fu aiutato dal disintegrarsi delle
rocce sul terreno e riuscì ad evitarla.
Ma l’attacco di Hikari non era ancora terminato:
“BOOMERANG”! Richiamando a sé le
braccia, l’onda, anziché disperdersi, si
rigenerò e tornò indietro percorrendo la stessa
rotta. Sviluppandosi come un piano, Ace questa volta la prese in pieno,
finendo a rotolare sul terriccio scuro.
Tossì, liberandosi il viso dalla polvere: “Porca
miseria, che schiaffo!” esclamò ridendo e
rialzandosi “E’ come se m’avessi tirato
un cartone su tutta la superficie del corpo…”
disse più tra sé che a lei.
Hikari incrociò le braccia al petto: “Il mio
potere è strano” sussurrò guardando a
terra “E’ un haki diverso da quello di Shanks o
Barbabianca”.
“Lo vedo. E ciò lo rende molto
interessante” replicò l’amico
“Va bene, se la metti così…
HIGAN”! Cominciò a sparare proietti infuocati a
raffica, mentre Hikari correva sul lato destro del profilo roccioso e
tentava di schivarli al meglio, ma uno di loro la prese di striscio
sulla coscia. La gamba d’appoggio cedette di colpo e
picchiò il ginocchio sulla pietra.
“Ma porca!” imprecò per il male atroce,
ma Ace non le diede neanche il tempo di riprendere a correre.
“Non ti distrarre!” l’ammonì,
mentre altri proiettili si svilupparono dalle sue dita. Hikari,
palesemente in difficoltà, dovette usare di nuovo
l’haki: “DUBLERING!” e, con la mano
stretta a pugno innanzi al petto, sviluppò una serie
continua di onde d’urto che neutralizzarono i proiettili,
nonostante fossero stati lanciati a velocità sostenuta.
Ace si mise le mani sui fianchi con gli occhi fuori dalle orbite:
“Ma che gran figata! Puoi fermare i proiettili”?
“Sì, li neutralizzo. Più che altro
questa tecnica serve per fermare i colpi a ripetizione. Sono dei muri
di onde a ridondanza” spiegò lei, rimettendosi in
piedi. Una goccia di sudore scese dalla sua tempia fino alla guancia.
“Ok, ma ti consuma parecchio a quanto vedo” rispose
Ace, rimettendosi in posizione d’attacco
“Perché non utilizzi il Soru? Consuma di
meno” aggiunse “Sei pronta”?
“Sì” rispose la donna, riconcentrandosi.
Il mal di testa dovuto all’utilizzo dell’haki
cominciava a farsi sentire, ma doveva assolutamente ignorarlo. Finora
le tecniche erano riuscite, ma erano quelle basilari.
“KAGEROU”!
Hikari vide arrivare l’onda di fuoco e decise di appellarsi
alla velocità. Ace puntava con quell’attacco alla
potenza e lei era incapace di contrastare un rogia a quella distanza.
“SORU!” pronunciò, svanendo dal campo
visivo del giovane, che si guardò furtivo attorno, ma non fu
abbastanza veloce da evitare il prepotente calcio che gli
arrivò sul ginocchio. Perse l’equilibrio, cadendo
a carponi, ma riuscì a sfuggire all’ennesimo
attacco portato a termine con l’onda d’urto.
Utilizzò in un primo momento l’Higan per fare
allontanare di nuovo la mora, ma, quando l’ebbe a distanza
sufficiente, decise di utilizzare la Croce di Fuoco.
“JUUIKA”!
Hikari, utilizzando di nuovo il Soru, riuscì ad evitarla per
un soffio. Sentendo l’enorme frastuono alle sue spalle, si
girò di scatto e rimase allibita: nelle rocce retrostanti,
ancora fumante, era incastonata una forma a croce, parecchio profonda.
“Cazzo, se mi prendevi mi ammazzavi!”
esclamò scandalizzata, mentre Ace prendeva fiato e si
sistemava i cappello: “Ti ripeto, non sottovalutarmi. Se sono
il comandante della seconda flotta di Barbabianca, ci sarà
un
motivo, no”?
“Effettivamente” sussurrò Hikari, ma
nello stesso istante tante piccole sfere infuocate raggiunsero la
donna, che le osservò perplessa.
“Fossi in te, le eviterei” disse Ace, chiudendo il
pugno. Nello stesso istante le sfere esplosero, prendendo in pieno la
donna, che riuscì a pararsi solo il viso per non venir
sfigurata.
Rotolò in avanti, tenendosi il braccio ferito: era sempre
pur vero che, secondo entrambi, non stavano usando la stessa potenza di
un vero combattimento, ma Ace stava esagerando.
Intanto, insospettito dai rumori, Shanks era giunto su campo di
battaglia, tuttavia, appena si accorse che Ace e Hikari erano intenti a
combattere, si nascose dietro ad una roccia: era molto curioso di
vederla in azione, nonostante avesse evitato accuratamente di
incontrarla per l’intera giornata.
“Stai bene?” s’informò Ace,
vagamente preoccupato nel vederla ancora a terra, in ginocchio.
“Stavo meglio prima!” rispose piccata, mentre si
girava e si portava in posizione accosciata: “Va bene Ace!
Ora faccio sul serio anche io”!
“Era ora!” la schernì, trasformandosi in
fuoco.
“SORU!” in un istante, Hikari, si era portata di
nuovo alle spalle del giovane. Questa volta però lui previde
la mossa e scagliò il suo Pugno di Fuoco. Lei
utilizzò il Bow Shock, per opporsi alla forza del moro, ma
una volta neutralizzato l’effetto, si ritrovò a
schivare di nuovo l’Higan.
Si allontanò con un balzo, mentre Ace si scomponeva
nuovamente nel rogia e utilizzò, questa volta, una combo.
“BOW SHOCK: DUBLERING”!
Come previsto, Ace, con l’ausilio della fiamma, le
evitò, portandosi in alto, ma si ritrovò il piede
di Hikari in faccia, incurante delle fiamme che lambirono il suo
stivale. Al colpo, carico di haki, il suo corpo si ricompose e
lì la donna utilizzò l’effetto
Boomerang.
Ace fu scaraventato dalla sinergia delle abilità
dell’avversaria sul muro di roccia. Alzò il viso
verso la donna e notò quegli occhi chiari luccicare, come
gli occhi di un felino quando, in agguato, fissa la preda, mentre
raccoglieva del terriccio e lo sbatteva sullo stivale, per evitare di
prender fuoco.
- Bene così
– ragionò, sfoderando il
sorriso di sfida. Si rialzò, facendo appello alle sue forze,
mentre notava Hikari con un fiatone notevole.
Shanks, nascosto dietro al masso, guardava senza scomporsi i due che
esibivano le loro abilità. Aveva impercettibilmente sorriso
nel vedere quell’attacco combo: non credeva che fosse
riuscita ad utilizzare l’haki in quella maniera, ed era
potenzialmente un punto di forza se si prendeva in considerazione la
forza fisica di Hikari, la quale era normalissima per una donna
addestrata. Ma nulla di più.
Il moro, nel frattempo, s’era gettato in avanti in una
spirale infuocata: Hikari si spostò a lato, e, facendo leva
con le gambe al muro roccioso, si lanciò in attacco
sfoderando l’haki madre.
Ace si ritrovò rimaterializzato in un nanosecondo e vide la
donna atterrare al suolo e girarsi rapidamente.
Aprì le braccia, stendendole a lato, con i palmi aperti:
“KLINGER TIL VABEN!” e nell’istante che
roteò su sé stessa per mezzo giro, delle lame
invisibili fendettero l’aria in direzione del ragazzo.
Riuscì a schivarne un paio, ma le ultime lo colpirono di
striscio alle braccia e alle gambe. Tuttavia si accorse di un
particolare: Hikari aveva direzionato le lame con lo sguardo, evitando
di colpirlo in pieno.
“Grazie” le disse sorridendo, mentre caricava
l’ultimo attacco “Avresti potuto farmi davvero del
male”.
La mora cadde in avanti, quasi completamente esausta. Non ce la faceva
quasi più: gli anni passati in totale inattività
le stavano cuocendo il cervello e le energie stavano scemando
rapidamente.
Ma Ace non si fece impietosire.
“SHINKA: SHIRANUI”!
Si servì dapprima delle lance infuocate, per portare Hikari
ad evitarle e a distrarsi. Poi, lanciò il Kagerou,
nuovamente, ma questa volta con maggior forza. Shanks ebbe
l’impulso di uscire allo scoperto e di anteporsi tra i due,
perché sapeva che non avrebbe più avuto
né il tempo, né la forza per usare il Soru ed
evitare il colpo, ma uno strano effetto ondulatorio si
sviluppò a cilindro attorno a lei.
“VOLD!” sussurrò, ergendo un muro
elettromagnetico che fece semplicemente disintegrare
l’ondata, la quale s’infranse e si dissolse
nell’aria. A quel punto, sfiancata dall’haki, si
lasciò cadere a terra, cercando di non sfracellarsi la
faccia contro alle pietre.
“Hikari!” chiamò allarmato Ace,
correndole incontro, vedendola immobile. La tirò su,
voltandola: “Come stai”?
Ansimò: “Ho un mal di testa terribile. Non ho
ancora le forze necessarie per reggere un combattimento… Se
la Marina” tossì “Dovesse attaccarci,
non voglio fuggire, ma… Non so quanto potrei essere
d’aiuto. Però” e cacciò
indietro le lacrime con uno sforzo sovrumano “Ora come ora
sono una ricercata e devo cercare un modo di difendermi!”
strillò esasperata, producendo come effetto una nuova fitta
tremenda alle tempie.
Tuttavia Ace stava sorridendo.
“Levati quel ghigno dalla faccia, ragazzino” lo
ammonì lei alzando la mano stretta a pugno, ma il moro le
bloccò il polso: “Lo so, ma alla fine sei riuscita
a controllarlo l’haki no? Datti tempo, vedrai che ce la farai
Hikari. Ne sono più che sicuro” concluse facendole
una carezza sulla guancia. Lei sospirò rassegnata:
“Lo spero” disse con poca convinzione, ma lui
incalzò: “Mi hai tenuto a bada. Non tutti ci
riescono” disse sollevandola a sedere “Fidati di
me” e le sorrise, abbracciandola.
In quel momento la donna sollevò il viso a lato e
notò il Rosso che la fissava serio: ricambiò il
suo sguardo, per poi vederlo allontanarsi dietro alle rocce.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera signore/i e
ben ritrovate/i al nostro appuntamento
settimanale. :)
Capitolo leggero-ma non
troppo, che spiega finalmente come diavolo
funziona Hikari. xD Sappiamo bene che in teoria l'haki si manifesta in
modo diverso - sempre se ci basiamo sulle pochissime informazioni
relative al dono che Oda ci ha snocciolato - ma i punti sono
essenzialmente due: Hikari è sempre stata un po'... Non
difettosa, ma... Disastrosa. xD Insomma, ha un potere strano e questo
è stato detto più volte. Seconda cosa, all'epoca
quell'utilissimo pezzo post Marineford non era ancora uscito. :)
Inoltre è
molto simile - cosa non voluta per la ragione
scritta sopra - al potere di un certo tizio - signor tizio - che chi ha
visto la parte finale di Marineford di certo conoscerà. ^^'
Non aggiungo altro, perchè ho sempre il terrore di
spoilerare. ._. Ma chi ha orecchie per intendere, intenda.
Purtroppo l'angolino
salterà anche stavolta,
perchè sia io che Yu siamo incasinate un qualcosa di
assurdo... Chi arriva tardi dal lavoro (io), chi passa la sua giornata
sui libri (lei), siamo ridotte ai minimi termini. T_T Ci dispiace
tantissimo.
Tuttavia, spendo un paio
di righe per ringraziare di tutto il consenso
mostratoci per il capitolo precedentemente pubblicato: sinceramente non
ce lo aspettavamo (in particolare da Red Queen, che come autrice
conosco di più xD e so bene su che scrive xD Quindi, ragazza
mia, mi hai addirittura spiazzata!). Siamo estremamente felici che la
scelta della conclusione sia stata di vostro gradimento. :) Inoltre,
personalmente (dico così perchè il capitolo
precedente è stato scritto da me), vi ringrazio per i
consensi sul trattamento di Shanks. Diciamo che finalmente si vede lo
Shanks che tutti "in teoria" si aspettano. Questo punto è
per farvi capire che i suoi comportamenti strani visti fin ora hanno
una sola ragione: Hikari. Perchè Shanks, malgrado tutto,
rimane sempre Shanks. :)
Infine, benvenuto/a?
Brando, intendo. Dal nick evinco una persona di
sesso maschile al di là dello schermo, ma i nick tante volte
traggono in inganno. Anche leggendo la recensione, non mi è
chiaro il tuo sesso. xD Non per altro, ma è solo per sapere
come rivolgermi a te e non fare figuracce. :p Ti ringrazio
infinitamente per i complimenti. ^^
Bene, al prossimo
capitolo allora! ^^
Un abbraccio!
Bea&Yuki
|
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Capitolo 48 *** Ordini insostenibili ***
Nella tenda più grande e spaziosa del campo allestito
sull’isola vulcanica, nonostante il cielo si fosse da poco
tinto di rosa e giallo, il capitano e il suo vice erano già
svegli da diverso tempo.
L’orgoglio di Shanks gli impediva di ammettere apertamente a
sé stesso che la ragione fondamentale per la quale non
riusciva a chiudere occhio la notte, abbandonandosi a un sonno
ristoratore, era Hikari. La sua gelosia era profonda, radicata, ma non
riusciva a prendere veramente in considerazione quella
realtà perché era conscio che lui per primo aveva
creato quella situazione, lasciandola da un giorno all’altro
senza dirle una parola. Non aveva nessun diritto su di lei, ma
ciò gli era impossibile da accettare.
Quindi aveva deciso di mettere a frutto le prime ore
dell’alba, cominciando a mettere giù un primo e
rudimentale piano di battaglia per fronteggiare le navi di ricognizione
mandate da Sengoku. Le notizie fornite da Tashigi non erano precise, ma
infondo la ragazza aveva scoperto quella flotta per caso e quindi era
naturale che non potesse rivelargli molto. Per questa ragione aveva
deciso di far ripartire il più in fretta possibile lei e
Smoker.
Appena si fossero fatti vivi, li avrebbe allontanati immediatamente.
Non c’era nessun motivo per cui facesse perdurare la loro
presenza lì e in più, per quanto facessero parte
dei nemici, loro due appartenevano a quella categoria di nemici da
rispettare. Gli era impossibile prendere anche solo in considerazione
l’idea di rovinare loro la carriera facendo venire a
conoscenza il Quartier Generale dell’iniziativa presa da
Tashigi.
“Non combatteremo sulla terra ferma”
proferì con voce calma e controllata il Rosso rivolgendosi
al suo vicecapitano “Anche se gli insediamenti in
quest’isola sono veramente irrisori, non posso coinvolgere
persone innocenti in un’operazione delicata come
questa”.
“Sono dall’altra parte”
osservò Ben accendendosi una sigaretta, la prima della
giornata .
“Lo so, ma non sappiamo esattamente chi è a bordo
di questa flotta” rispose Shanks
“Potrebbero aver mandato qualcuno di pericoloso e non voglio
sentirmi limitato nell’utilizzo del mio haki”.
“Per essere un pirata, capitano, hai il cuore davvero
tenero” asserì abbozzando un mezzo sorriso
“Ed è per questo che hai così tanti
uomini che ti seguono, nonostante tu sia un idiota in molte
situazioni”.
Il volto di Shanks si contrasse in una smorfia. Non sapeva se prenderlo
come un complimento o meno, perché
quell’affermazione dava tutta l’impressione di
essere al tempo stesso anche una critica velata al suo comportamento
degli ultimi tempi. Qualunque fosse la sfumatura maggiore, il Rosso non
aveva intenzione di cogliere la frecciatina e preferiva continuare a
concentrarsi sul suo dovere, lasciando da parte tutto il resto.
Peccato che quello fosse il suo proposito fin dall’inizio e
non fosse ancora riuscito a portarlo a compimento.
“Dunque combatteremo sul Vendo dell’Est,
giusto?” continuò Ben.
“Sì, aspetteremo la flotta a largo e vedremo che
cosa ci troveremo di fronte” confermò corrugando
la fronte.
Una flotta di ricognizione pareva una trovata troppo stupida per uno
come Sengoku, un uomo da sempre conosciuto per la sua bravura nel
progettare strategie infallibili e imprevedibili. Era qualcosa di
così banale e insignificante, che al Rosso pareva veramente
strano e la situazione lo preoccupava non poco.
Il non sapere cosa poteva aspettarsi da quelle navi lo rendeva
irrequieto e non gli consentiva soprattutto di poter preparare
un’efficiente contromossa. Forse si sarebbe davvero limitata
a un branco di giovani reclute, entrare in Marina per difendere
chissà quali grandi valori e che ancora non avevano avuto il
tempo di comprendere quanto in realtà quel Governo che tanto
difendevano era marcio fino al midollo.
Almeno sui pirati, sui fuorilegge, si sapeva a priori a grandi linee
che tipi di uomini fossero e cosa cercassero. La Marina invece aveva il
vizio di celare le sue azioni più abbiette dietro grandi
parole e discorsi eloquenti, ma se si fosse veramente andati a
controllare le loro azioni, probabilmente tutti i popoli che facevano
parte del Governo Mondiale si sarebbero ribellati.
“Qualcosa non va?” chiese Ben, liberando una
boccata di fumo, i cui contorni evanescenti venivano messi in risalto
dalla luce di una candela accesa sul tavolo al quale erano seduti.
“Mi pare tutto così dannatamente facile”
rispose lento Shanks “Insomma, mi sento quasi offeso al
pensieri di aver contro una misera flotta di ricognizione! Soffiata a
parte..."
Il vicecapitano ridacchiò, mentre riportava alle labbra la
sigaretta e scrutava con i suoi occhi blu il volto del suo migliore
amico. Anche lui aveva avuto lo stesso pensiero e anche nella sua mente
avevano preso vita gli stessi dubbi su quell’operazione della
Marina che ora vedeva dipinti sul volto del Rosso.
“Già” concordò
“Stavo pensando la stessa cosa”.
“O ha altro per la mente e non ha intenzione di prendermi sul
serio, ma dubito fortemente dato che gli abbiamo messo i bastoni tra le
ruote mandando all’aria il suo piano” procedette a
ipotizzare Shanks “Oppure ha tutta l’intenzione di
metterci seriamente in difficoltà ideando qualcuno dei suoi
piani, di cui, ovviamente, non possiamo essere informati”.
“Quindi che facciamo? Stiamo al gioco comunque”?
“Non mi pare ci resti scelta in entrambi i casi”
asserì sicuro il capitano ricambiando lo sguardo
dell’amico “Dobbiamo tenerci pronti ad ogni
evenienza”.
Ben non chiese altro, conscio che quella decisione era
l’unica sensata da poter prendere in quelle condizioni.
Purtroppo non avevano la possibilità materiale e il tempo
soprattutto, di poter cercare di ottenere informazioni maggiori, il che
lasciava loro solo la possibilità di difendersi, qualsiasi
cosa fosse capitata.
L’unica vaga certezza che potevano avere era che Sengoku in
quel momento fosse troppo impegnato a far cadere Barbabianca dal suo
trono per occuparsi fino in fono di un altro Imperatore, cosa che forse
avrebbe giocato a loro vantaggio almeno un po’.
Appoggiando la mano sul tavolo, Shanks si fece leva per alzarsi in modo
da potersi preparare un caffè. Aveva bisogno di stare
sveglio e non poteva permettersi, ora che era giorno, di lasciarsi
cadere in uno stato poco reattivo a poca distanza dello scontro. Mise a
bollire la caffettiera su un fornello e lasciò vagare lo
sguardo in un punto vuoto mentre i suoi pensieri scorrevano a ritmo
alternato, soffermandosi su particolari che avrebbe voluto dimenticare
e sorvolando quelli che avrebbe desiderato ricordare anche nel minimo
dettaglio.
Ancora vivido, nella sua mente, si stagliava l’immagine
dell’abbraccio tra Ace e Hikari. Per quanto cercasse di non
pensarci, i suoi sentimenti erano più forti della sua
razionalità e venivano a galla, sbattendogli in malo modo la
realtà dei fatti sotto il naso e costringendolo a fare i
conti con i suoi errori e le sue ferite.
Non era certo di essere in grado di poter combattere seriamente con
Hikari e Pugno di Fuoco da parte, immersi fianco a fianco nella
mischia. Temeva di potersi distrarre, di perdere la concentrazione e
commettere qualche passo falso mettendo a repentaglio la vita di quegli
uomini che lo seguivano in ogni impresa, con fiducia.
“Ben” chiamò piano l’amico
rimanendo voltato di spalle.
L’odore forte e avvolgente del caffè si stava
diffondendo progressivamente nella tenda, andando a coprire anche il
sapore acre del tabacco. Ormai era quasi pronto e si sentiva
chiaramente bollire all’interno il liquido, ma Shanks
aspettò a spegnere il fuoco continuando a tenere gli occhi
smeraldi puntati sul vapore che fuoriusciva e si disperdeva velocemente
nell’aria.
“Manda via Hikari e Ace” riprese con evidente
stanchezza nella voce “Non li voglio qui durante lo scontro.
Lei lo deve riportare da Barbabianca e assicurarsi che non vada a
cercare Teach”.
“Si arrabbierà” osservò
l’altro sollevando un sopracciglio.
Non aveva intenzione di discutere l’ordine del suo capitano.
Era inutile cercare di fargli comprendere la necessità, il
bisogno profondo che avevano entrambi, di chiarirsi, perché
era troppo cocciuto per poterlo ammettere e non lo avrebbe mai fatto
fino a quando non fosse stato messo le spalle al muro.
“Ormai non ha importanza” mormorò
spegnendo il fornello e versandosi il caffè in una tazzina.
“Come vuoi”.
“Sloggiate al più presto”
esordì ghignando Shanks.
Smoker lo fissava con espressione ermetica, mentre tra le labbra
stringeva i suoi soliti due sigari. Aveva tutta l’aria di chi
era fortemente indeciso tra due estremi e nell’incertezza
rimaneva fermo per aspettare che quella situazione si risolvesse al
più presto da sola.
“Non c’è bisogno che tu me lo dica,
Rosso” borbottò scorbutico il Commodoro.
“Ne sono certo” commentò il pirata
sorridendo “Come sono altrettanto certo che la prossima volta
che ci incontreremo non te ne andrai con tanta
facilità”.
“Puoi giurarci” rispose acido Smoker assottigliando
lo sguardo “Se quella Rivoluzionaria non mi avesse iniettato
quella schifezza non me ne andrei neanche ora”.
Shanks ridacchiò divertito. Ovviamente il Marine non poteva
ammettere che non lo avrebbe fatto perché alla fine, seppur
con qualche incidente di percorso, era stato trattato con tutto
rispetto a bordo del Vento dell’Est e inoltre, da ultimo,
aveva nuovamente dimostrato di essere di molto superiore alla maggior
parte della feccia che viaggiava sotto una bandiera nera, non alzando
neanche un dito su Tashigi.
“Sì, immagino!” esclamò
ironicamente il capitano “Ed ora filate via”.
Ormai il sole era sorto del tutto, ma era ancora basso
all’orizzonte e il cielo possedeva ancora quelle sfumature
color pastello delicate, in grado di trasmettere un sentimento di
tranquillità e serenità. Gli altri uomini non si
erano ancora svegliati, così solo Shanks e Ben erano andati
a comunicare la decisione di lasciarli partire immediatamente a Smoker
e i suoi.
Il commodoro fissò con i suoi occhi grigi ancora per qualche
secondo l’uomo dalla chioma rossa come il fuoco, prima di
sbuffare pesantemente.
“Andiamo Tashigi” ordinò pacatamente
rivolto alla ragazza accanto a lui.
Con la mano serrata sulla katana, la ragazza si voltò
seguendo il Commodoro dopo aver rivolto un mezzo cenno di saluto ai due
pirati. Incespicò in qualche sasso ma riuscì a
riprendere abbastanza equilibrio per evitare di caracollare a terra,
finendo con la faccia nella sabbia.
“E mettiteli quegli occhiali invece di tenerli sulla
testa” borbottò Smoker osservandola con la coda
degli occhi.
“S-Sì, Commodoro” rispose arrossendo per
l’imbarazzo Tashigi.
Dietro di loro, udirono le risate del Rosso e del suo vicecapitano
accompagnarli fino a quando non furono saliti sulla loro ammiraglia,
pronti per partire il più velocemente possibile.
“Quei pirati” esordì piano la ragazza
sistemandosi gli occhiali sul naso “Intendo, la ciurma di
Cappello di Paglia, mi ricorda molto quella di Shanks il
Rosso”.
“Sarà per questo che quel moccioso e il Rosso mi
innervosiscono nello stesso modo” rispose Smoker dopo un
attimo di silenzio “E ora muoviamoci a partire, ne ho
abbastanza di questo posto”.
Aveva aspettato che il sole fosse più caldo e i suoi raggi
più forti prima di incamminarsi verso la periferia
dell’accampamento, nella direzione in cui si erano sistemati
Hikari e Ace. A passo lento, tra una boccata e l’altra della
sua sigaretta, mentre assaporava il fumo scendergli nella gola e andare
a riempire ritmicamente i suoi polmoni, Ben teneva la sua espressione
più impassibile sul volto.
Quello che stava per fare non gli piaceva, ma gli ordini erano gli
ordini e se Shanks pensava di non poter combattere con loro due tra i
piedi, a lui non rimaneva scelta che cacciarli. Tuttavia, aveva la
netta sensazione che quella volta Hikari non si sarebbe limitata a una
semplice sfuriata, anzi, se doveva essere sincero, era rimasto
notevolmente sorpreso da come si era comportata l’amica dopo
essere stata messa in gabbia. La pazienza di lei era più di
quanta Ben gliene attribuisse, ma in ogni caso era certo che arrivati a
quel punto anche la riserva fosse del tutto svuotata.
Quando arrivò di fronte alla grotta in cui si erano
sistemati i due ragazzi, trovò solo Hikari.
“B-Ben?!!” esclamò sorpresa sgranando
gli occhi “Come mai sei qui”?
Non pensava di ritrovarsi il vicecapitano davanti, dato che pareva che
lei e Ace fossero in quarantena e nessuno si potesse avvicinare a loro.
Eppure, nonostante di primo acchito si fosse sentita contenta di
vederlo, ora che lo osservava meglio provava la sgradevole sensazione
che qualcosa non andasse per il verso giusto.
“Dov’è Ace”?
“A cercare un po’ di legna” rispose
Hikari avvicinandosi all’amico “Come mai sei
venuto”?
“Shanks ha dato delle disposizioni”
esordì prendendo tra le dita la sigaretta “Vuole
che accompagni Ace da Barbabianca prima del combattimento”.
Hikari sbarrò gli occhi e mosse le labbra, ma non uscirono
parole di fronte a quell’ordine che le appariva del tutto
insensato. Stava cercando di comprendere se c’era una vaga
possibilità che tutto ciò fosse solo uno scherzo
di cattivo gusto oppure la realtà, ma il suo cervello pareva
essersi bloccato e i ragionamenti andavano a rilento.
“Sono gli ordini” rimarcò Ben, poi,
ammorbidendo i lineamenti e abbozzando un sorriso triste
mormorò piano: “Mi spiace, Hikari”.
Senza aspettare una qualche risposta, il vicecapitano si
voltò e tornò verso il Vento dell’Est
per preparare tutto il necessario allo scontro. Non poteva rimanere di
più, e non per via di Shanks, ma semplicemente
perché gli era impossibile rimanere davanti a Hikari, alla
sua amica, e non poterla consolare per quel dolore che lui stesso,
riferendogli quel comando, gli aveva procurato.
Lasciò cadere il mozzicone per terra e riprese la via del
ritorno.
- TO BE
CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi sempre avanti -
E rieccoci
all'appuntamento del martedì sera! ^^
Sento un'atmosfeta
pesantissima
attorno a me - lo sente anche Yu, dal profondo dell'abisso di libri e
scocciature in cui è sprofondata.
Su, non fate
così... Lo so, il
finale del capitolo è un po'... Ahem... Come possiamo
definirlo?
Pessimo? Agghiacciante? Demotivante? Smaronante? Forse l'ultimo
aggettivo è il migliore! xD
Ce la farà
Hikari a resistere
all'impulso di volargli addosso come un'aquila? ^^''' Lo scoprirete
appunto nel prossimo capitolo - più ovvio di
così. xD
Passiamo alle
recensioni, va, prima che ci facciate fuori! O_O
- Angolino di
Beatrix -
@Red
Queen:
buonasera caVissima. ^^
Grazie infinite per i complimenti, davvero. :) A me i capitoli di lotta
- figurati - piace più scriverli che leggerli. xD Per cui,
bon, felice di regalarveli. :) Sarà anche che mastero in un
gdr di OP, e lì sono tutti ragazzi, e quindi se non fai
scornare qualcuno si mettono a brontolare... Sono abituata ormai. xD
Sapevo che questo capitolo - a te come anche magari qualcun altro -
avrebbe messo un po' di cerchietti depressi ovunque, ma... Godiamocelo
e amen. u_u [SPOILERanimejap]Io intanto mi godo il mio Rosso nell'opera
originale dell'anime e la faccia assurda che fa Akainu quando viene
fermato con la semplice spada xD Dai, tutte a tifare Shanks come
cheerleader![/SPOILER]
Comunque, sì, me ne rendo conto chequell'orso (xD) di Dragon
praticamente Oda - per ora - se lo fila poco, ma spero (accidenti!) che
verrà ripreso a dovere cavolo... Voglio un reportage
completo su di lui! Ma un cadeau alla fine ve lo regaleremo,
gioie. :) Shanks dal canto suo non è che non
imparerà mai... E' che è un asso a beccare il
momento sbagliato. u_u E la sua pazienza finisce prima o poi - come
quella di Hikari.
In ultimo... Sì, è stata spiazzante ma nel senso
buono. ^^ Avevo un po' timore del tuo giudizio sulla coppia, per ovvie
ragioni. Ma quello che hai scritto lo giudico come un complimentone
e-n-o-r-m-e. ** Grazie mille!
Alla prossima caVa, grazie per la recensione, per tutto. xD
Un abbraccio!
@Ale-chan: ciao
Ale! ^^
Ma nooo! xD Ma non puoi immaginarmi Dragon come una palla di pelo - il
cugino di Bepo, magari? xD - però sì... Io credo
che malgrado quell'immagine abbastanza macabra e... Non dico
spaventosa, ma insomma, credo che tu abbia capito, Dragon sia umano
(sotto sotto, scavando con la vanga), perchè non mi
spiegherei il legame con gente come Orso, Iva, Inazuma. Che non sono
così malvagi, ecco. Voglio saperne di più su
st'esercito rivoluzionario... T_T Ne va dalla mia sanità
mentale. @.@
E Hikari lo adora... :) Ah, tra l'altro grazie per i complimenti sulle
tecniche. E' stato un parto quella parte. xD Hikari che si fa poco gli
affari suoi - visto che di fatto è
una spia, è l'abitudine - ma non se la sente di torchiare
Ace... Più che altro perchè sa che s'infurierebbe
come una faina, ormai l'ha capito fin troppo bene che quell'argomento
è off limits. Comunque l'Hotarubi c'è, solo che
non è menzionato, ma è quella cosa delle
sferette. Ho tralasciato comunque le tecniche tipo
l'Imperatore di Fiamme, perchè mi sembravano un po'
esagerate da immettere in un combattimento tra loro. L'avrebbe
arrostita. xD Perchè sì, Hikari (e lo dice)
è lontanissima dal livello di Ace e compagnia bella, almeno
sul campo di combattimento. Anche se riesce a colpire i rogiati senza
problemi - ma la signorina è tutt'altro che un Terminator.
xD Poverina...
Servirebbe Ben, sì... Ma che li prendesse a bastonate sul
cranio, ad entrambi... Mi sa che i prossimi capitoli vi lasceranno
abbastanza interdette. ^^'
Alla prossima Ale, un bacio e grazie per la recensione! ^^
@Tre88: ciao
cara! ^^
Rispondo subito alla tua domanda, anche se ti rispondo riguardo al
manga in generale: sinceramente... Penso di sì. Alla fine
Shanks era sulla nave di Roger, solo che non sappiamo fino a quando.
Oltretutto essendo Imperatore ha parecchi agganci - quasi di sicuro. Ma
non credo che per lui rappresenti un problema, anzi - com'era anche con
Barbabianca. Praticamente è il povero Ace che si fa quei
trilioni di problemi. u_u Nella nostra ff l'abbiamo lasciata in sospeso
apposta questa cosa, perchè sinceramente non sapevamo
davvero come trattarla (è venuta fuori nel mentre che
scrivavamo). Ma prendetela come tale - cioè come ti ho
spiegato.
Vi mancava Ace senza fuoco eh? x3 Felice di averti fatta contenta con i
protagonisti del capitolo recensito. :)
Alla prossima e grazie per i complimenti e la recensione! ^^
Un abbraccio.
@Saisai
Girl: ciao!
xD
Io tutte le volte che accenni alla coppia Ace/Hikari mi viene un embolo
dal ridere - soprattutto per come l'hai stesa, la frase intendo.
"Combattimento tra due amici (peccato T_T)" mi ha fatto morire. xD
Sì, ho deciso di prendere questa piccola pausa di un
capitolo, per spiegarvi come funzionava la ragazza, nel
mentre abbiamo approfittato di recuperare Ace appieno e di mettere quel
finale - importante, da come puoi capire. Sono felice che ti sia
piaciuto. :)
Ace non ci sarà andato leggero, ma... C'è un
divario tra i due che è comunque impressionante. ^^' Hikari
neanche impegnandosi al 100% riuscirebbe a pareggiare la forza di Ace,
benchè abbia un potere derivato dall'haki e quindi riesce a
ferirlo... Eeeh, la strada è ancora lunga per sopravvivere
in un 1vs1 in combattimento. u_u Però era ora che si desse
una mossa la ragazza.
Grazie per la recensione e i complimenti!
Alla prossima! ^^
@Brando: ciao
caVa. ^^
Essì, i nick traggono in inganno e mi avevi messo il dubbio.
Però bon, mistero risolto. ^^
Non era previsto questo capitolo nella linea originale, ma quando stavo
sui miei capitoli, alla fine ho optato per spiegare un pochino come
diavolo funzionava la ragazza. xD Anche perchè non aveva
fatto ancora praticamente nulla, se non minacciare con l'haki - e
perdere il controllo. u_u
Dai, dai, siamo quasi alla fine e i vostri dubbi verranno presto
risolti. :) E anche questa tiritera di sti due mocciosi che invece di
parlarsi, si fanno i dispetti. u_u
Grazie per la recensione! ^^
Alla prossima!
@Chibi
Hunter:
heilà! ^^
Sì, Hikari non ha approfondito... Ma perchè
rispetta comunque Ace, la sua volontà e il suo diritto di
parlargli o meno di lui. Anche se Ace è bravo a consolare,
purtroppo - e lo conosciamo bene - è restio a parlare di
sé stesso. Probabilmente Hikari rimarrebbe a bocca aperta
alla notizia, ma solo perchè non se lo aspetta. Per il resto
gliene fregherebbe un cavolo. u_u Potrebbe anche essere il figlio del
demonio - come dice Hancock di Rufy xD - ma resta sempre Ace. :)
Vedo che anche tu hai apprezzato il paragone animalesco di Dragon... Ma
non dirlo troppo forte, che ci somiglia intendo... Magari si arrabbia.
xD E Shanks... Sì, visto che campione a beccare sempre il
momento sbagliato? u_u Non ce la farà mai... Mamma mia...
Alla prossima cara, grazie per la recensione!
Un abbraccio!
Ringraziamo
infine chi ha messo la nostra storia nei preferiti e nelle seguite. E
anche chi, semplicemente è passato di qui a buttarci un
occhio. ^^
Bea & Yuki
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Capitolo 49 *** Non osare ***
Hikari percorse a passi veloci il corridoio che portava alle
camere
– in particolare ad una, quella adiacente alla stanza di Ben
– cercando di dominare l’ira invereconda che le
stava traboccando da ogni cellula del suo essere. Le labbra increspate
all’ingiù in un broncio che lasciava ben trapelare
quanta rabbia serbava in corpo, pronta ad esplodere da un momento
all’altro. L’espressione, contratta, con i muscoli
tesi e la mascella serrata, era probabilmente la più paurosa
che si fosse delineata sui suoi lineamenti da molti anni. Sentiva le
unghie penetrarle nei palmi per via della forza eccessiva con cui stava
serrano i pugni – ma non le importava.
Ebbene, era venuto il momento per lei di affrontarlo: non gli andava
giù l’ordine di astenersi dalla battaglia,
tantomeno di scortare Ace da Barbabianca e lasciarli faccia a faccia
con la Marina. Non per paura che succedesse l’irreparabile,
ce l’avrebbero fatta di sicuro contro il dispaccio inviato da
Sengoku: dopotutto Shanks era uno dei Quattro Imperatori del Mare, non
il primo deficiente trovato per strada. E aveva fior fior di uomini al
suo servizio.
Piuttosto non le andava giù il fatto che Shanks, come suo
solito, facesse i conti senza l’oste: ormai quella battaglia
era divenuta anche sua, perché, volente o nolente,
s’era ritrovata invischiata nella faccenda fino alle ossa. Ma
non gli avrebbe permesso, questa volta, di lasciarla da parte. Non era
concepibile che se ne andasse via proprio quando era arrivato il
momento di maggior tensione, quando si sarebbe scritto il seguito di
quella vicenda che lei aveva contribuito a formare come lui –
forse di più dato che senza le sue intercettazioni non si
sarebbe fatto proprio un bel niente. Anche se aveva paura –
perché, a differenza degli altri, Hikari ci teneva al fatto
di avere la testa attaccata al collo, sempre e comunque – non
sarebbe stato giusto prendere e andarsene, dopo – oltretutto
– che anche Ace si era dimostrato contrario a quella scelta.
A maggior ragione, nonostante fosse capitato di tutto – e ben
poche cose positive – durante quel viaggio, non poteva
accettare di fare i bagagli così, perché
gliel’aveva ordinato lui. E, Hikari l’aveva sempre
ribadito, se doveva prendere ordini, una sola e unica persona poteva
permettersi di darglieli, ovvero Dragon.
Senza contare che Shanks era proprio l’ultima persona, tra
tutte, da cui poteva accettare di ricevere comandi. Preferiva di gran
lunga tornare nel suo comodo e confortevole ufficio, dove il suo capo
la trattava con rispetto e i suoi colleghi la mettevano sempre a suo
agio cercando di coinvolgerla. Con tutto quello che il Rosso e la
vicenda le avevano
fatto passare, non riusciva a concepire come potesse
solo pensare di avere il minimo diritto di impartirle disposizioni!
E quindi, no, sarebbe rimasta a costo di farglielo entrare in testa a
suon di bastonate.
Spalancò la porta così forte che essa
sbatté contro il legno della parete e, dalla piccola mensola
ubicata accanto, un soprammobile di pietra cadde producendo un tonfo
sordo e scalfendo il pavimento. Il rumore rimase a galleggiare
nell’aria per attimi interminabili, nei quali la persona
già all’interno della stanza non aveva ancora
fatto in tempo a capire cosa fosse successo che gli occhi di Hikari lo
cercavano per cominciarlo ad accusare con la sola espressione
– prima di passare alle parole.
Shanks sollevò lo sguardo dalle sue carte per nulla sorpreso
di trovarsela sul ciglio della porta, con il respiro corto e gli occhi
iniettati di rabbia. Anzi, a dirla tutta, stava contando i minuti che
rimanevano al suo arrivo già con impazienza. Aveva fatto il
calcolo, sin da quando aveva pensato di impartire
quell’ordine, che Hikari sarebbe arrivata a lamentarsi,
buttandogli addosso di tutto e cominciando a urlargli in faccia
qualsiasi cosa.
“Come da copione” esordì piano lui,
mentre Hikari aveva ancora il braccio alzato sulla porta e il palmo
aperto.
“Mi stai facendo incazzare parecchio Rosso. E fidati che sono
ben oltre al limite massimo della mia pazienza!”
ribatté con sicurezza e con la voce misurata. Sentiva il suo
corpo percorso da fremiti, l’haki traboccare dalla sua pelle:
ma questa volta non avrebbe cercato in tutti i modi di fermare il suo
potere, col risultato di tenersi le tempie dal dolore. Questa volta gli
avrebbe fatto capire che la sua sopportazione era arrivata al capolinea
e che lei non era a sua disposizione, pronta a piegarsi al suo volere
come una docile ragazzina.
Era pronta a riversargli addosso tutto il dolore che lui stesso le
aveva inflitto, tutta la rabbia che lui le aveva procurato, tutti i
sentimenti di angoscia e disperazione nati e cresciuti dentro la sua
anima per causa delle azioni prive di motivazioni che lui aveva
compiuto. Provava il desiderio, sempre più forte e potente,
di fargli patire lo stesso inferno che aveva dovuto sopportare e contro
il quale si era vista costretta a combattere per non ridursi a una
bambola senza anima.
“E tu fidati che l’ordine non lo ritiro, cara la
mia Rivoluzionaria” rispose Shanks, alzandosi in piedi, per
nulla intimorito. Il suo mantello giaceva sulla poltrona, abbandonato
sullo schienale, mentre una matita faceva le evoluzioni tra le dita di
lui, che con aria strafottente la guardava infuriarsi sulla porta.
Era stufo di doversi guardare allo specchio e vedere l’ombra
di sé stesso. Non sopportava più di essere
ridotto a un fantasma per colpa di lei. Quindi aveva deciso di prendere
quell’atteggiamento arrogante e insieme distaccato, separando
il cuore dalla mente per non avvertire più con troppo vigore
il sentimento che lo legava a lei da sempre.
“Il tuo comportamento è ridicolo” disse
Hikari stringendo i pugni “Finora ho sempre soprasseduto a
tutto quel che è successo durante questo viaggio, in favore
di una spiegazione plausibile, ma ora fatico a trovarla”.
Lo stipite della porta scricchiolò sommessamente.
Il Rosso si mosse attorno alla scrivania, sedendosi sopra alla
superficie liscia e portandosi la matita alla bocca:
“Mmmh… Mah, ti dirò” disse,
guardando il soffitto con il capo leggermente inclinato, nel tentativo
palese di prendersi gioco di lei – cosa che ovviamente non
faceva altro che accrescere la sua alterazione - “A me pare
così semplice. Sono io che do gli ordini e, non so se
l’hai capito, voglio che tu e il tuo amichetto spariate dalla
mia vista il più presto possibile” concluse,
alzando le spalle, mentre lei prendeva un respiro profondo per
impedirsi di spaccargli la faccia troppo velocemente – si
sarebbe tolta il gusto di vederlo contorcersi da dolore davanti ai suoi
occhi.
“E ti pare logico? Secondo te Ace non continuerà a
seguire Teach per andare da Newgate? Evidentemente non lo
conosci” ribatté lei, alzando un ciglio.
Shanks rise, chiudendo gli occhi: “Ah, di sicuro non lo
conosco bene quanto te” fece allusivo “Per questo
ho deciso di affidartelo. Ormai siete così intimi che non
credo avrai problemi a convincerlo a seguirti, no”?
In quel momento, per quanto Hikari detestasse la sua
impulsività, non si pentì di aver fatto
esplodergli tra le mani la matita con un’onda
d’urto. La soddisfazione nel vedere per un attimo la faccia
sorpresa e allibita del Rosso svanì in fretta, sommersa
dalla frase appena pronunciata che ancora le ronzava fastidiosamente in
testa.
La stava prendendo fin troppo sul personale per quel bacio che aveva
visto quella notte: e per quanto avesse da dirne, quella scena, non
necessariamente doveva per forza alludere che se lo fosse fatto in
tutte le salse. E anche se fosse, a lui non doveva importare
minimamente, perché, come aveva urlato in cella, lei non era
la sua donna e l’unico motivo per cui non lo era
più era una decisione presa unilateralmente da lui stesso e
di cui ancora non aveva ricevuto una spiegazione.
In quel momento si figurò in mente l’ipotesi persa
di portarsi a letto seriamente Ace, giusto per far rodere ancora di
più Shanks e farlo bollire per la rabbia. Avrebbe voluto poi
sbattergli in faccia tutti i particolari e vedere se riusciva a
mantenere ancora quell’atteggiamento borioso, tanto irritante
quanto infantile, che ora aveva stampato sulla faccia.
“Non permetterti mai più” lo
ammonì, mentre le schegge di legno si spargevano sul
pavimento e Shanks le rifilava uno sguardo di fuoco.
La situazione stava degenerando parecchio. Hikari sapeva bene che
così non sarebbero andati da nessuna parte, ma era
frustrante il fatto che l’uomo davanti a lei, con lei
implicata, non ragionasse più. Quello non era lo Shanks che
aveva conosciuto, di cui si era innamorata, e che il resto del mondo
ammirava ma allo stesso tempo temeva: quello era un moccioso testardo e
capriccioso che stava tentando in tutti i modi di fare lo splendido nel
provocarla, per il gusto della vendetta personale.
Vendetta che non aveva nessun motivo di sussistere dal momento in cui
lui l’aveva piantata dieci anni prima. Per quanto la Marina
l’avesse voluta far apparire come membro della sua ciurma,
lei non era un suo subordinato e tanto meno qualcuno di cui liberarsi
da un momento all’altro per un futile motivo personale,
quando erano in gioco cose che trascendevano completamente la loro
situazione.
“Perché la prendi sul personale,
Shanks?” gli domandò, rabbonendo un po’
il tono della voce “Siamo entrambi coinvolti in questa
situazione che coinvolge a sua volta l’ordine mondiale, e
l’unica cosa che ti chiedo è di rimanere qui a
combattere”.
Il capitano sibilò tra i denti, appoggiando la mano sul
banco e scendendo dalla scrivania: “No! Sai
cos’è? E’ che io, solo io” e
sottolineò la parola “Sono coinvolto in questo
casino, assieme alla mia ciurma. Perché io me ne stavo
tranquillo per i cazzi miei a sorvegliare il mio collega fino a qualche
tempo fa” e prese una pausa, mentre vedeva Hikari incrociare
le braccia al petto “Poi, un bel giorno, mi sveglio e Ben mi
dice che sei dall’altra parte del telefono. Ed io sono stato
così imbecille da farmi fregare! Ecco come stanno le
cose”!
“Si sta parlando degli equilibri mondiali, cosa che tu ami
così tanto, non di me e di te!” ribatté
Hikari, più infuriata che mai “Io me ne sarei
stata tranquilla in Marina a continuare il mio lavoro, che
credi”!
Ed era vero. Ricordava ancora come aveva reagito quando Dragon le aveva
comunicato di mettersi in contatto con il Rosso e l’ondata di
disperazione e insieme dolore rianimarsi in lei all’idea di
dover avere nuovamente a che fare con l’uomo che aveva
imparato ad odiare più di tutti –
perché non poteva amarlo come avrebbe voluto.
Era stata una decisione sofferta e non un suo stupido capriccio,
qualcosa che non voleva fare ma che doveva fare. Ma a quanto pareva
Shanks era troppo sopraffatto da un misto di orgoglio e gelosia da non
poter comprendere come lei si fosse sentita.
“E allora non ti lamentare con me! Prenditela con quel figlio
di puttana del tuo capo, perchè-” ma un sonoro
schiaffo non gli fece finire la frase.
Si ritrovò, successivamente, il viso della donna a pochi
centimetri dal suo, quegli occhi violetto che in quel momento avevano
assunto sfumature glaciali e le mani di lei strette attorno al colletto
della sua camicia.
“Non ti permettere mai più di offendere Dragon
davanti a me!” gli urlò in faccia con veemenza.
D’un tratto la pressione del sangue nelle sue vene si era
fatto più prepotente e il suo cuore aveva aumentato il ritmo
a causa dell’ondata di adrenalina. Non credeva che fosse
possibile, ma da quando aveva messo piede lì dentro la sua
rabbia non aveva fatto altro che crescere, e l’odio stava
divorando il sentimento d’amore che provava per lo stesso
uomo che in quel momento avrebbe voluto ridurre in un cumulo di cenere.
Non solo si permetteva di prendersi gioco di lei, di trattarla a suo
piacimento, prima cercando di fare il carino e riallacciare un rapporto
creduto morto per anni e poi trattandola come un fastidio, un sassolino
di cui liberarsi al più presto. Non gli bastava lacerargli
l’anima, si permetteva anche di insultare l’unica
persona che in quei dieci anni le era stata sinceramente accanto. E non
poteva tollerare tanto, le era impossibile e non lo desiderava nemmeno.
“Io mi permetto eccome” ribadì lui,
scrollandosela di dosso, ma Hikari resistette: “Non ti
permettere mai più di offenderlo davanti a me,
perché se non fosse stato per lui, a quest’ora ero
ancora in biblioteca a piangere perché un figlio di puttana,
maledettamente codardo, dopo una relazione di un anno, ha preso e se ne
è andato, lasciandomi sola sull’isola,
strappandomi gli unici affetti che avevo allora”!
Le lacrime stavano rigandole le guance, ma in quel momento non gliene
poteva importare un fico secco. Sentiva con troppa chiarezza ritornare
ad aprirsi con troppa forza ferite antiche, ferite che non si erano mai
completamente rimarginate e che erano state tenute in una dimensione
statica per troppo tempo. In quegli anni si era chiesta mille volte che
cosa mai avesse potuto spingere Shanks a prendere quella decisione e
per quanto la sua mente si sforzasse di trovare una ragione plausibile,
tutte erano sfumate davanti a una consapevolezza: qualunque essa fosse
lui aveva preferito non dirle niente.
Era stata davvero così poco importante per lui? Da non
permettergli nemmeno di avere un briciolo di fiducia per confidarsi e
cercare di trovare una soluzione a qualsiasi problema lui avesse?
Quell’intruglio malsano di rabbia e dolore, di disprezzo e
angoscia, le faceva salire le lacrime agli occhi e anche se avesse
voluto non sarebbe stata in grado di fermarle. Scorrevano lentamente
sulla sua pelle fino ad arrivare al mento e cadere a terra.
“Quindi, stai zitto, non osare andare oltre perché
se non fosse stato per lui, io avrei buttato via la mia vita a
chiedermi che cosa avessi fatto di male per meritare quel trattamento
becero e infame! Taci! Perché a me non fa né
caldo né freddo il fatto che tu sia uno dei Quattro
Imperatori del mare, Shanks, perché per me resti lo stronzo
che mi ha rovinato la vita!” concluse, mollando la presa e
spingendolo indietro.
Di tutta risposta, il Rosso la guardò con estremo disprezzo.
Odiava, odiava con tutto sé stesso quando lei lo aggrediva.
Il problema era che provava, in quegli istanti, una sensazione strana,
non definibile: non era paura di lei – figuriamoci
– ma non era neanche la rabbia dell’orgoglio ferito
a causa dei suoi insulti. Era qualcosa di strano, come una morsa gelida
che, ad ogni insulto o litigio, si avvinghiava al suo stomaco,
aumentandogli il battito e facendogli morire la voce in gola.
Era la fredda consapevolezza che, nonostante facesse di tutto per non
pensarci, lei aveva ragione. Il sentimento di odio che lo stringeva non
era in realtà rivolto a lei, ma lo deviava su Hikari
perché non riusciva ad accettare di vedersi in faccia con
franchezza. Avrebbe scorto quanto, in tutti quegli anni, si era roso lo
stomaco pensando a cosa avesse fatto e a come l’aveva
trattata, consapevole di averla fatto soffrire in modo atroce senza
nemmeno sprecare due righe per dirle addio.
Davanti a ciò non sapeva come comportarsi, non sapeva come
avrebbe dovuto reagire per il meglio. Il suo amor proprio non gli
permetteva di dargliela vinta, perché, alla fine, farsi fare
la predica da lei dopo che si era quasi portata a letto Ace non era la
cosa che più lo mettesse di buon umore.
“Ti sei sfogata ora”? chiese con voce piatta, come
se nessuna di quelle parole lo avesse raggiunto o toccato in qualche
modo.
Un’altra provocazione e Hikari, a quel punto, levò
il freno al suo poco controllo rimasto: gli aveva urlato in faccia
– finalmente – tutto il suo dolore –
quello che aveva covato dentro per anni, per notte senza sogni o preda
da incubi. Si aspettava – o forse aveva sperato - che il
capitano ribattesse a quelle frasi cercando di difendersi, di addurre
qualcosa in sua discolpa; ma tutto quel che aveva guadagnato era stata
un’altra misera e inadeguata provocazione, detta con quel
sarcasmo pungente e futile che sapeva far crescere la sua ira. E
infatti fu la goccia che fece traboccare il vaso, l’ultimo
sbaglio che il Rosso commetteva con lei e che le fece prendere la
decisione di smetterla di trattenersi tanto – facendosi solo
più male e sempre a causa di lui.
Liberò l’haki in tutta la sua
intensità: un’onda d’urto rase
praticamente al suolo tutta la mobilia della stanza, riducendo in pezzi
sia la scrivania, che le poltrone, che le numerose librerie. Schegge di
legno e fogli di carta strappati volarono, ruotando su sé
stessi, nell’aria mentre si spegneva il frastuono causato da
quel colpo improvviso e violento.
Shanks dal canto suo, per proteggersi, scatenò anche lui il
proprio di haki, che come una barriera invisibile lo fece rimanere
praticamente illeso dall’attacco a tutto campo della donna.
Fu questione di un attimo, perché se solo avesse ritardato
di poco nell’alzare la propria barriera, si sarebbe ritrovato
con notevoli ferite in tutto il corpo.
L’aveva decisamente fatta arrabbiare per farla arrivare a
quel punto. E una parte di lui, mentre guardava gli occhi di ametista
di lei iniettati di odio e disprezzo nei suoi confronti, si rese conto
di quanto fosse stato ridicolo il suo atteggiamento provocatorio e di
quanto gli facesse male essere il bersaglio di tanti sentimenti astiosi
da parte di Hikari. Un dolore acuto e penetrante, che sapeva chiudergli
la bocca dello stomaco e lasciargli un pesante peso sul petto.
“Smettila immediatamente o distruggerai la nave!”
le urlò andandole incontro, ma si dovette arrestare a causa
di una nuova ondata.
Lei non lo ascoltò, continuando a liberare il suo potere.
Sentiva il suo autocontrollo sfumare mentre i sentimenti negativi si
impossessavano di lei, ampliandosi sempre di più e
tramutandosi in nuova energia da liberare.
“Perché te ne sei andato! Voglio
saperlo!” replicò Hikari, fregandosene
dell’ordine dell’uomo “Voglio che ammetti
la tua colpa, voglio che mi spieghi perché hai preso e sei
sparito”!
Arrivati a quel punto voleva delle spiegazioni. Quelle che non aveva
avuto per dieci anni e che aveva cercato di immaginarsi inutilmente,
ritrovandosi perennemente a cercare di combattere contro un dolore che
continuava a crescere dentro di lei senza darle tregua.
Shanks si ergeva innanzi a lei, più minaccioso che mai,
caricando minuto dopo minuto il suo haki, per immagazzinarlo e arrivare
al punto di riuscire a fermarla: “Avevo le mie
ragioni”!
“Le voglio sapere bastardo!” urlò di
rimando, mentre la frequenza delle onde d’urto aumentava con
dismisura, quasi andassero pari passo con la tachicardia che quello
sforzo le provocava. Le assi di legno cominciarono a creparsi,
disfacendosi man mano che venivano colpite dalle onde e mentre i
secondi passavano, in Hikari aumentava la forza dirompente della
negatività accumulata e repressa.
“Che diavolo sta succedendo?” chiese Yassop,
allarmato, all’indirizzo di Ben, il quale fumava la sua terza
sigaretta di fila.
“Qui finisce che crolla tutto! Io scendo a vedere che
succede!” aggiunse Lucky, che aveva addirittura mollato il
cosciotto sul tavolo, mentre tutta la ciurma si era radunata nella sala
da pranzo, Ace incluso.
“No!” Ben lo fermò “Devono
chiarirsi. Siamo arrivati ad un punto ove non possiamo andare avanti in
questo modo”.
“Sì, ma Hikari sta rischiando grosso!”
replicò Lucky con veemenza, ma Ben era irremovibile:
“E’ un rischio che ha accettato di correre. E poi
Shanks non le farebbe del male sul serio” concluse ponendo lo
sguardo su Ace “E la stessa cosa vale per te. Stanne
fuori”.
Il moro gli scoccò uno sguardo di fuoco, mentre si sistemava
il cappello sugli occhi e prendeva posto accanto al vicecapitano:
“Non ho mai detto di volermi intromettere”.
“Meglio così”.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
In ritardo, lo so! T^T
Ma ieri sera ho portato in giro la mamma, sapete
com'è. La povera stella almeno alla Festa della Donna, che
metta il naso fuori di casa - a proposito, auguri gioie. :)
E sono qui
a postarvi il capitolo che probabilmente stavate aspettando
da... Ahem... Più o meno da una quarantina di capitoli? xD
Sono di corsissima nella pausa pranzo, ma diversamente non riuscirei a
postarlo. Questo periodo è allucinante sia per me che la mia
collega, oramai persa nei meandri del programma di Giurisprudenza. La
salverò in qualche modo, abbiate fede! Se sopravvivo io,
ovviamente... ._.
Godetevi l'inizio della resa dei conti, che ce lo siamo meritate tutte
- pure noi autrici. xD Anche perchè questi tre capitoli (49,
50 e 51) li abbiamo scritti proprio assieme. ^^
Alla prossima ragazze,
grazie al solito per le recensioni. :) Piccola
info che so che in tanti mi avete chiesto: Barbabianca
apparirà, ma sarà solo una breve apparizione. Non
è
parte integrante della storia.
Un abbraccio grande, a martedì prossimo!
ps. Non so se la canzone l'abbia già pubblicata - ho perso
il conto! xD
|
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Capitolo 50 *** Tutte le parole mai dette ***
“Hikari, fermati o farai crollare l’intera
nave”!
Shanks era combattuto sul da farsi. Scatenare l’haki o
aspettare che si calmasse? La seconda opzione però includeva
la distruzione del Vento dell’Est e la cosa non gli andava
giù – a ragione anche. Ma se avesse scatenato il
suo haki, a quei livelli, l’avrebbe quasi sicuramente
ammazzata.
Serrò la mascella mentre si sentiva intrappolato, privo di
vie di uscita. Nessuna delle due opzioni gli piaceva, una meno
dell’altra e non faceva fatica a comprendere quale fosse la
peggiore per lui come uomo – prima che come pirata. Per
quanto provasse il desiderio sadico di fargliela pagare per quel bacio
dato a Ace, non gli era mai neanche passato per l’anticamera
del cervello di farle male fisicamente. Anzi, era proprio per il suo
smisurato bisogno di saperla viva che ora si trovavano in quella
situazione assurda.
“No! Questa volta non mi fermo Shanks!”
l’oblò della cabina venne scaraventato in mare
“Devi spiegarmi queste tue fottutissime ragioni,
perché fatico a comprendere il senso dei tuoi gesti! Io non
sono la tua donna!” urlò più forte,
scatenando onde ancora più potenti “Spiegami
perché mi hai dovuto rinchiudere in cella con Ace, dopo che
mi hai vista baciarlo! Io posso fare che cazzo mi pare, avrei potuto
anche scoparmelo fino ad ucciderlo di sesso, ma è stato lui,
LUI!” e calcò con enfasi la parola, riducendo in
polvere il lume che pendeva dal soffitto “A convincermi che
non dovevamo fare una cosa del genere perché non era giusto
sia nei confronti dei miei veri sentimenti, dei suoi e dei tuoi! E
allora spiegami perché ti è andato il sangue al
cervello! Non stiamo più insieme, Shanks, tu mi hai lasciato
dieci anni fa! Quindi non trattarmi come se fossi una puttana della
peggior specie”!
Hikari lo fissava con odio intenso, viscerale e profondo. Sentiva il
proprio corpo pervaso da quel sentimento potente e oscuro che
alimentava in modo sempre crescente il suo haki mentre pronunciava
quelle parole dette con astio. Aveva calcato la mano, aveva voluto
mettere per inciso che l’unico motivo per cui aveva assistito
solo a un bacio era che Ace l’aveva fermata, altrimenti lei
non si sarebbe fatta scrupoli ad andare oltre – molto oltre.
Una parte sempre più piccola di lei si sentiva stupida,
infantile, perché era conscia di quanto poi, se davvero
fosse andata a letto con Ace, si sarebbe sentita uno schifo il giorno
dopo. Quel piccolo barlume di lucidità le faceva presente
che l’unico motivo per cui aveva assalito Ace era il suo
stato pietoso in cui versava: per questo motivo si era fermata. Per non
ferire nessuno.
Ed Ace non se lo sarebbe davvero meritato: così dolce,
sincero, affabile, senza contare quanto – fino ad allora
– aveva fatto per lei, nonostante non si conoscessero che da
una manciata di giorni.
Ma in quel momento non importava. Non aveva rilevanza per il resto di
lei che si stava lasciando andare a quei sentimenti di frustrazione e
angoscia covati per troppi anni, troppo a lungo.
Voleva fargli provare almeno un frammento, una briciola, di quella
disperazione in cui lui l’aveva buttata.
Shanks sentì salire un groppo alla gola: quanta rabbia
vedeva nei suoi occhi, e non credeva di essere arrivato a farla
infuriare e soffrire fino a quel punto. La crisi di sensi di colpa che
si era impadronita di lui quella notte, prima dell’arrivo a
Mistral, cominciava a tendere le sue spire di nuovo, lasciandolo senza
fiato.
Vedere tutto quell’odio indirizzato su di sé lo
immobilizzava e lasciandolo incapace di continuare con
quell’atteggiamento supponente e borioso di poco prima.
L’haki che Hikari gli stava continuando a rivolgere contro
era saturo di sentimenti impregnati di una così profonda
angoscia che, nonostante le sue difese, riuscivano a penetrare comunque
per arrivare a lui. Sentiva il suo dolore e si rendeva conto che era
stato lui a infliggerglielo.
Le parole di Hikari arrivavano a lui come lame taglienti in grado di
colpirlo direttamente al centro dell’anima, straziandogli il
cuore che non l’aveva mai dimenticata nemmeno per un attimo
in quei dieci anni. Quelle frasi erano impregnate di ira e desiderio
nero di rivincita, e lei nel suo intento riuscì
perfettamente, perché finalmente Shanks abbandonò
del tutto il suo contegno per reagire rispondendo sinceramente e
mettendo in chiaro ciò che da tempo aveva compreso
perfettamente.
“Mi da fastidio il modo in cui vi guardate, va bene? Sono
geloso, sei contenta?!” urlò di rimando,
ammettendo finalmente sia a sé stesso, che alla sua ex, il
fatto che tutte le volte che li vedeva insieme, provava un istinto
irrefrenabile di gettare Ace a mare.
Non sopportava di averli sotto in naso assieme, mentre ridevano e
scherzavano. Il ragazzo riusciva a farla sorridere mentre lui riusciva
solo o a farla arrabbiare o piangere. Con Ace, Hikari si apriva mentre
quando si ritrovava davanti a lui si barricava dietro difese
insuperabili. L’amava ancora e vederla con un altro lo
rendeva di pessimo umore, che gli altri dovevano sopportare mentre lui
si ritrovava a convivere con un peso sempre più opprimente
sull’anima, il quale gli regalava la sgradevole sensazione di
far fatica a respirare.
La sua gelosia era cresciuta, si era alimentata e il suo cuore ne era
ricolmo. Glielo aveva gridato in faccia, perché non riusciva
più a tenersi dentro tutto, facendo finta di essere
indifferente coprendosi con l’arroganza.
Il problema fu che quella frase la fece arrabbiare più di
quanto fosse ancora possibile. Il Rosso la osservò mentre le
vene delle tempie prendevano a pulsare sempre più sangue e
le labbra in incurvavano in una smorfia di pura ira.
“Geloso? Sei geloso?!” proruppe, mentre le onde
d’urto ormai viaggiavano ad una velocità tale da
essere quasi indistinguibili.
Quella risposta era riuscita a far crescere maggiormente i suoi
sentimenti negativi, alimentandoli in modo smisurato come se qualcuno
avesse versato della benzina sul fuoco. Li sentiva scorrere in lei come
un veleno, circolandole nelle vene ed andando a raggiungere ogni angolo
del suo corpo e della sua anima.
Se quella risposta le avrebbe potuto far piacere in un’altra
situazione, ora riusciva solo a farle andare il sangue al cervello.
Shanks si stava dimostrando sempre di più un bambino, pronto
a fargliela pagare e a pensare a sé stesso perché
ferito nell’orgoglio, senza avere il minimo rispetto per
quello che gli altri provavano – per quello che provava lei.
Era la risposta più stupida che in quel momento le avrebbe
potuto dare, anche se quella sempre più piccola parte lucida
di lei era riscaldata da quella dichiarazione. In quell’antro
della sua anima si crogiolava in quell’ammissione di gelosia,
perché significava che ancora era importante per lui e forse
– se entrambi avessero smesso di comportarsi come due
ragazzini testoni – avrebbero potuto rimediare a quella
situazione.
Ma in quel momento Hikari non riusciva a sentire la flebile voce del
suo cuore innamorato, era troppo corrosa dall’odio e
l’unica cosa di cui le importava era liberare
l’haki su di lui fino a quando non avrebbe avuto uno straccio
di spiegazione.
Le assi ormai si stavano frantumando e riducendo in polvere, mentre il
soffitto cominciava a scricchiolare pericolosamente. Il Rosso fu
costretto a scatenare il suo potere al massimo, per evitare di essere
ferito, mentre i residui degli oggetti distrutti, venivano
ulteriormente polverizzati e scagliati da ogni parte.
“Dovevi pensarci prima allora! Invece, da egoista quale sei,
te ne sei andato di notte senza lasciarmi uno straccio di spiegazione!
E in questo momento, ove hai la possibilità di redimerti, di
chiedermi di perdonarti – perché
checché ne dica Ben, che anche tu hai sofferto, resto io la
vittima di questa fottuta faccenda – tu hai posto la tua
attenzione su di un dettaglio inutile, quale il bacio tra me ed Ace,
anziché concentrarti sulla stronzata che hai commesso. Io
pretendo le tue scuse, Shanks, e voglio sapere che cazzo ti
è saltato in mente quella notte, perché tra noi
le cose andavano benissimo e sono stufa di scervellarmi per capire il
tuo modo di ragionare sulle cose e-”.
Le restanti parole le morirono in gola. Il suo sguardo si
posò sulle proprie mani e notò che stavano
brillando di una luce sinistra. Oltretutto sentiva la sua pelle
bruciare, un caldo insopportabile cominciò a crescere di
intensità in lei, che fino a poco prima – quando
ancora i suoi occhi non avevano scorto quel luccichio inquietante -
aveva attribuito quella sensazione alla rabbia repressa che ora stava
finalmente fluendo fuori dal suo cuore.
“Oddio…” sussurrò, mantenendo
gli occhi fissi sulle sue mani. Gli indumenti che portava addosso,
presero a fumare lentamente.
Shanks cominciò seriamente a preoccuparsi. Lo stupore per
quell’improvviso cambiamento e quella reazione si
trasformò in un attimo in terrore per ciò che
stava succedendo a Hikari.
“Hikari, che…?! Fermati”!
“Non ci riesco! Oddio, che male!” urlò
allarmata, mentre Shanks tentò di avvicinarsi, ma
sentì la pelle del suo braccio bruciare immensamente non
appena fece un passo verso lei.
“Cerca di fermarti! Non riesco ad avvicinarmi, mi sto
ustionando”!
“Non so come farlo!” rispose disperata, cadendo in
ginocchio.
Le sue mani continuavano a risplendere, mentre le lacrime cominciavano
a scendere e si stringeva nelle braccia. Dal nulla, la pelle del suo
polso sinistro si lacerò. Urlò dal dolore.
Non era solo per il dolore fisico che stava piangendo, ma era
soprattutto per la paura di ciò che stava avvenendo. Sapeva
che dipendeva da lei – dai suoi sentimenti – ma non
riusciva a controllarsi, si sentiva fuori controllo e la disperazione
le invadeva l’anima come un fiume in piena.
“Dannazione”! Il Rosso cercò di
concentrarsi
al massimo, amplificando il raggio del suo haki e abbassandosi al suo
livello.
Non aveva nessuna intenzione di stare a guardare senza provare a far
nulla. Non poteva lasciare che succedesse qualcosa a Hikari, non dopo
tutto quello che aveva fatto proprio per tenerla lontana da situazioni
che potevano nuocerle.
Sentiva arrivare fino a lui il calore emanato dal corpo della giovane
donna, la quale lo stava guardando con le lacrime agli occhi
– ma non facevano nemmeno in tempo a scorrerle sulle guance
che già erano evaporate a contatto con la sua pelle
incandescente.
“Usa l’haki Shanks”!
“Non posso! Se lo faccio rischio di ammazzarti, lo vuoi
capire?!” ribatté lui, mentre una lacrima gli
rigava il viso.
Era spaventato, letteralmente terrorizzato. Se avesse utilizzato
eccessivamente il suo haki avrebbe finito sicuramente con ridurla a
pezzi, ma se non interveniva rischiava di vederla carbonizzarsi davanti
ai suoi occhi. Le due alternative erano una peggio dell’altra
e non poteva accettarle: l’idea che lei morisse era
inaccettabile.
“Lo so, ma se non lo fai, mi carbonizzo da sola! Sto
generando delle microonde e non so né il perché,
né come fermarmi!” e abbassando la testa,
cercò di non urlare per la sensazione terribile di stare
bruciando dall’interno, ma la sua voce aveva comunque una
forte impronta d’isteria.
I suoi sentimenti negativi si erano tramutati in microonde sempre
più potenti e se non si fosse arrestata in fretta avrebbe
finito non solo per uccidersi, ma anche per coinvolgere Shanks e tutti
gli altri. E questo scenario le gettava addosso un’angoscia
ancora maggiore rispetto a quella di suicidarsi: non voleva
assolutamente che lui facesse quella fine.
Per quanto dolore le avesse arrecato, per quanto i suoi comportamenti
potessero essere discutibili e inaccettabili, Hikari non poteva fare
altro che amarlo e non le sarebbe bastata una vita per cancellare quel
sentimento, per annegarlo sotto l’odio. Quindi, la
possibilità di essere lei stessa la causa della sua morte
faceva solo crescere la paura, tanto che cominciò a tremare
leggermente.
“Hikari”. Le tese la mano, alla ricerca della sua,
combattendo il dolore con la concentrazione: “Dammi la
mano”.
“No Shanks, lascia perdere, ti faresti solo del male! Scappa,
va via! Fa evacuare la nave”! gridò terrorizzata
lei mentre vedeva la pelle della mano di lui farsi sempre
più rossa a causa del calore.
Se non l’avesse ritratta in fretta, presto si sarebbero
aperte piaghe e poi si sarebbe carbonizzata – la stessa fine
che avrebbe fatto lei. Non poteva accettare di essere la causa di tutto
ciò, non poteva sopportare di portarlo assieme a lei alla
morte, per questo continuava a urlargli di andarsene ormai preda della
disperazione.
“Ho detto di darmi la mano Hikari!”
sentenziò mentre le piantò addosso il suo sguardo
fermo e sicuro, ma insieme minaccioso, mentre un’ustione si
aprì sul suo avambraccio.
Non se ne sarebbe mai andato, anche a costo di rimetterci la vita. Se
fosse scappato in quel momento, lasciandola, si sarebbe portato addosso
un senso di colpa con il quale mai avrebbe potuto convivere e quindi la
sua unica possibilità di salvezza era restare con lei e
cercare di salvarla. Lo avrebbe fatto, fosse stata l’ultima
cosa – ma almeno non se ne sarebbe pentito sapendola viva.
Hikari era più importante di qualsiasi altra cosa e
abbandonarla in quel momento non era nemmeno un’ipotesi che
gli era passata lontanamente per l’anticamera del cervello.
“Non voglio! Va via!” urlò allo stremo
delle forze, mentre sentiva dentro di sé il calore aumentare
nuovamente e l’orribile sensazione di star per andare a fuoco
crebbe vertiginosamente.
Tuttavia il Rosso – ignorandola - riuscì ad
agguantare la sua mano per portarla a sé stringendola. In
quell’istante, quando i due haki vennero a stretto contatto,
un boato si sviluppò nella stanza, distruggendo
l’ossatura di legno che per puro miracolo era rimasta in
piedi fino a quel momento. Ora, all’estremo lato sinistro, si
vedeva il mare, che con il suo movimento placido contribuiva a rendere
l'atmosfera surreale ed evanescente.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro, poi sempre avanti -
A rieccoci e
benritrovate! ^^
Sappiamo bene che anche questo capitolo finisce ad un punto che...
Vorreste strangolarci, vero? xD Diciamo che siamo state combattute sul
fatto di pubblicare o meno i tre capitoli assieme (farne uno solo
lunghissimo), ma poi abbiamo scelto per questa modalità. Ma
tanto non scappiamo, quindi portate pazienza ancora una settimana e
saprete come andrà a finire questo face to face tra il Rosso
e
la nostra Rivoluzionaria. ^^
E al volo, passiamo all'angolo delle risposte. ^^
- Angolino di Beatrix -
@Brando: Ciao cara.
^^
Sì, ci
sentiamo in colpa
per stoppare il capitolo sul più bello, ma alla fine la
storia
è stata scritta proprio in questo senso - già
creata a
capitoli e non divisa in un secondo momento. Un po' di suspance, via. ^^
Era ora
sì che quei due
si chiarissero, visto che ci han girato attorno più e
più
volte senza arrivare a nulla. Anzi, hanno fatto pure danni.
Grazie per la
recensione cara, alla prossima e un abbraccio. :)
@Red Queen:
ahahahahah xD Ciao caVa! xD
Ma che francesismo,
insomma... A
volte ci va. Tuttavia non tirare conclusioni troppo affrettate su
st'omino che non sa manco più lui da che parte sta girato.
:)
Spero di averti riaddolcita con questo capitolo... Non dimentichiamoci
che stiamo sempre parlando di Shanks. Uno Shanks che pare aver ricevuto
un lavaggio del cervello, ma ad ogni perchè abbiamo le
risposte.
:p Però ho riso come una scema. xD
Ci voleva
sì... Alla fine
han combinato di tutto - o meglio, non so chi si sia più
condannato tra lei e lui, ma sta di fatto che a sto punto era doverosa
questa scena. Dato che Hikari non è una abituata a molalre
l'osso e non ha minimamente paura di lui. O meglio, la ha
perchè
conosce le sue potenzialità, però sappiamo bene
che lei
sa essere peggio di lui ad istinto e non sa stare zitta. Oltretutto ora
che è infuriata. ^^'
Beh... Dragon
c'è e non c'è, ma non potevamo non farci
riferimento con una che praticamente lo venera. :)
Alla prossima tata,
grazie per la recensione!
Un abbraccio! ^^
@Sai Sai Girl: ciao
tata! ^^
E me lo aspettavo
un commento del genere da te! xD Ho riso come una scema anche qui. xD
Finalmente sti due
hanno deciso
di calare le carte in tavola... E non avrebbe potuto Hikairi far
baracche e burattini, portando Ace da Newgate e lasciare Shanks e
ciurma lì. Un po' perchè non sarebbe stato
giusto, un po'
per orgoglio... Anche se ci manca poco che la nave collassi su
sé stessa. ^^'''
Grazie per la
recensione e alla prossima!
Un abbraccio. :)
@Chibi Hunter: ciao
cara! ^^
Essì, la
bomba - e che
bomba O_O - è esplosa alla fine... Hikari è
furibonda e
vede solamente il Rosso innanzi a lei, senza quasi accorgersi di star
per tirare giù la nave e tutti i presenti. Fosse lucida non
lo
farebbe ma... fermala? ^^'''
E quell'altro non
è da
meno... Sta infastidito qualcosa di allucinante e innanzi agli occhi
non ha altro che quel bacio tra Ace ed Hikari. E' una situazione
parecchio critica...
Ma non temete...
Nel prossimo capitolo tutto ciò che manca all'appello
salterà fuori. E a voi le impressioni. ^^
Grazie per la
recensione e un abbraccio!
@KH4: Ale!!!
Scusa, ma ero di
fretta a Milano
- avevo il moroso che scalpitava per girare la fiera... Mi spiace
averti solo salutata al volo, gomenasai... ._. Spero di rivederti
presto.
Sì,
diciamo che l'idea
del bunker antiatomico non è proprio sbagliata. xD E' andata
che
alla fine Hikari ha perso la pazienza e neanche Shanks scherza in fatto
di nervosismo. Ringraziamo ovviamente Ben e la sua calma, freddezza e
buonsenso, pronto ad impedire a qualsiasi persona di avvicinarsi a quei
due. Anche perchè verrebbe su un casino senza pari... ^^''
Shanks si trova
alle strette
e... Pure lui è andato, non è assolutamente
lucido per
affrontarla, benchè quelle cose non le pensi veramente.
Tuttavia
ha anche lui il suo orgoglio e... I suoi motivi. Ebbene sì,
ancora un capitolo oltre a questo e finalmente capirete la faccenda,
promesso. :) Solo che gira e rigira questi due riescono solo a farsi
del male - oltretutto Hikari non ragiona neanche più e non
è pienamente consapevole di star distruggendo mezzo Vento
dell'est! ^^'''
Ma via... Alla
prossima si risolveranno tutte le motivazioni che fino ad ora mancano
all'appello. :)
Grazie per la
recensione cara! Un abbraccio grande! :)
@Tre 88:
oilalà cara! ^^
Avevi dei dubbi sul
fatto che
quei due non cominciassero a litigare come pazzi furiosi? xD
Sicchè quelli si siedono innanzi ad un the e si
chiariscono...
Se non distruggono qualcosa non sono contenti. E neanche se non si
fanno del male... Non impareranno mai. ^^'''
Hikari gli ha
tirato il colpo
basso... Con la faccenda di Ace, intendo. Ma è davvero,
davvero,
furibonda. E capirai anche tu che col carattere difficile che ha, non
è riuscita a tenersi dentro quella frecciatina...
Alla prossima cara,
che finalmente risolverete il puzzle. ^^
Un abbraccio e
grazie per la rece! ^^
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Capitolo 51 *** Pallido raggio di Luna ***
Shanks la stava stringendo a sé, con la mano
premuta sulla
sua schiena e il suo viso appoggiato ai morbidi boccoli neri. Hikari
invece, manteneva ancora le braccia avanti a lei, ora ripiegate sul suo
seno e appoggiate al petto di lui, mentre sfogava i brividi di paura
nell’incavo del suo collo.
Stava letteralmente tremando e non riusciva neanche a controllare il
suo corpo per fermare quei tremiti insistenti. Se da una parte
ragionava sul fatto che Shanks le avesse appena salvato la vita,
dall’altra moriva dalla paura di vedere le conseguenze sul
suo corpo di quel gesto. Non aveva il coraggio di abbassare gli occhi e
vedere cosa avesse fatto, come lei lo aveva ridotto a causa del suo
haki. Mai si era ritrovata di fronte a quel genere di potere, ancora
più fuori controllo di quello normale: aveva scoperto di
essere veramente una bomba ad orologeria, incapace di fermarsi, capace
di distruggere tutto e sé stessa.
Aveva rischiato di far esplodere la nave, di uccidersi e soprattutto di
uccidere lui.
A quel pensiero un brivido più profondo percorse la sua
schiena, portando con sé uno scenario per poco scampato che
le fece salire nuove lacrime agli occhi. Non avrebbe mai potuto
perdonarsi una cosa del genere, la sua anima non avrebbe mai potuto
aver pace se davvero quello che per un attimo si era materializzato
nella sua mente, fosse veramente successo.
Sopravvivere anche un istante con la consapevolezza di aver tolto la
vita all’unica persona che mai le avesse fatto assaporare il
significato più completo del vivere stesso, sarebbe stato un
inferno.
“Stai bene Hikari?” sussurrò lui nei
suoi capelli, mantenendo salda la presa, per paura che il suo
corpo svanisse se avesse sciolto l’abbraccio.
Aveva l’orribile paura che se le avesse permesso di
allontanarsi da lui, allora sarebbe ripreso tutto da capo e quella
volta non sarebbe riuscito a fermarla. Affondò maggiormente
il volto nei suoi capelli neri mentre rinsaldava la presa, per tentare
di allontanare l’angoscia provata fino a poco prima e
scacciare quei fantasmi terrificanti dalla sua mente. Stava cercando di
afferrare ancora l’idea che lei fosse lì, stretta
a lui e soprattutto salva.
Per un attimo si era immaginato come potesse continuare a vivere con la
consapevolezza che lei non fosse lì, da qualche parte nel
mondo e anche se non con lui, quanto meno viva. Probabilmente nemmeno
le torture più disumane avrebbero potuto causargli un dolore
tanto radicato e asfissiante.
In tutta risposta, sentì le sue mani scivolare sui suoi
fianchi e incrociarsi dietro la sua schiena: “Io voglio
sapere la verità Shanks, perché io ti amo ancora.
Da sempre” disse a voce bassa, stringendolo tra le sue
braccia quanto le ferite potessero permettere “Ho cercato di
odiarti in questi anni, ma il tentativo è stato invano,
oltre al fatto di avermi prosciugato tutte le forze” aggiunse
con la voce spezzata dai singhiozzi “Odio litigare con te, mi
fa stare da schifo” concluse, mentre il Rosso tratteneva come
poteva le lacrime e si mordeva il labbro.
Non riusciva nemmeno a sforzarsi di rimettere il cervello correttamente
in moto, cercando di produrre un solo pensiero coerente e sensato. Era
come se quelle parole avessero avuto l’effetto di mandarlo
completamente fuori uso, annullando momentaneamente le ricezioni tra i
suoi neuroni e lasciandolo in uno stato in cui la mente non aveva
potere e in tal modo non vi era nessun filtro a impedirgli di sentire
con estrema chiarezza i sentimenti fuoriuscirgli dal cuore.
Li avvertì muoversi in lui con estrema chiarezza e quelle
frasi risuonarono a lungo dentro di lui. Le sentì
riecheggiare e si soffermò ad assaporare fino in fondo
quella dichiarazione fatta tra i singhiozzi di paura e di sofferenza,
dove ormai non era più distinguere quella che lui gli aveva
inferto da quella che nuova creata quando aveva perso il controllo di
sé.
C’era troppo in lui, troppe emozioni, per poterle distinguere
tutte. Era un miscuglio in cui non sarebbe riuscito a venire a galla
facilmente se si fosse messo a cercare di dividere ogni cosa. Si
sentiva travolgere da troppe cose, ma non voleva allontanarsi, girarsi
e andarsene. Avrebbe resistito a quella forza spaventosa che si muoveva
in lui e lo avrebbe fatto perché non voleva più
desiderare di stringere Hikari a sé e non poterlo fare.
E Hikari aveva ragione: gliele doveva quelle spiegazioni, era un dovere
verso di lei. Era un tentativo che doveva provare a fare, per
sé stesso e soprattutto per Hikari, alla quale aveva fatto
passare momenti terribili che mai si sarebbe meritata di affrontare. Il
problema era che solo ora, dopo averla affrontata, capiva di quanto
fosse stato stupido farsi prendere dal panico e scappare via.
Lo sentì muovere e appoggiare la fronte contro la sua
tempia, mentre prendeva un respiro profondo.
“Quando…” e la voce gli tremava. Tento
di schiarirla, ma l’effetto non fu proprio quello desiderato
“Quando ho reclutato Ben, Lucky e Yassop…
Viaggiammo in quattro per molto, moltissimo tempo. Io e Ben incontrammo
due ragazze, meravigliose, di cui ci innamorammo da morire, tanto quasi
da abbandonare la pirateria per fermarci su quell’isola
splendida” prese una pausa, perché le parole gli
sarebbero morte in gola se non si fosse calmato un momento.
“Tu ben sai che il Governo dettò
all’epoca una legge invereconda, secondo la quale amici,
genitori, mogli, mariti e addirittura i figli dei pirati che avevano
condiviso le sorti con Roger, avrebbero dovuto essere giustiziati per
punire noi stessi e motivare a consegnarci”.
Chiuse gli occhi, cercando di non piangere, ma le lacrime cominciarono
a scendere sulle sue guance e a bagnare il collo di Hikari.
E non era solo l’amarezza di quei ricordi a impedirgli di
controllare le proprie emozioni, ma era tutto ciò che ne era
derivato e che lo aveva condotto fino a quel punto.
Aumentò la pressione della propria presa su Hikari,
portandola più vicina a sé. Ricordando il passato
rinasceva in lui la stessa paura che lo aveva condotto a prendere
quella decisione che lo aveva separato per dieci anni dalla donna che
aveva amato, che amava e che avrebbe continuato ad amare.
Respirò a fondo e rimase un attimo in silenzio con il
battito del proprio cuore a riempirgli le orecchie, scandendo
velocemente il tempo che trascorreva mentre tentava invano di sedare
quell’incubo che viveva ogni volta che pensava a
ciò che poteva succedere a Hikari.
“Vai avanti Shanks, ti prego” sussurrò
lei.
“Erano due ragazze davvero troppo particolari. E i
particolari, al Governo, suscitano un notevole interesse, a maggior
ragione se sono collegabili a dei pirati. Un giorno la massima
istituzione, seguendo i nostri spostamenti, ci attaccò e,
venendo a conoscenza delle loro doti, le rapì… Il
resto lo puoi immaginare fin troppo bene”.
Un fremito gli percorse la schiena, inesorabile, che non gli permise di
concludere quella frase e ricordare di nuovo quel passato doloroso.
“E’ per questo che me ne sono andato Hikari.
Perché avevo il terrore che ti succedesse la stessa identica
cosa che è successa loro. Tu eri particolare, sei sempre
stata particolare e tutti lo sappiamo” concluse con un filo
di voce, mentre la mora scivolava via dal suo abbraccio e lo guardava
negli occhi.
Lo osservò, mentre sfiorava appena il volto di lui con dita
tremanti e insicure. Leggeva nei suoi occhi verdi una sofferenza
autentica scatenata da quei ricordi e una paura recondita, nascosta con
abilità e celata a lungo per troppo tempo – senza
successo. Come succedeva a tutti i sentimenti che si tentava di
nascondere, si era ingrandita nell’oscurità per
rispuntare fuori più veemente di prima, riportando con
sé nuovi e antichi dubbi e angosce.
“Perché non me ne hai parlato, Shanks?”
domandò, mentre non riusciva a non commuoversi.
Aveva pensato a chissà cosa fino ad allora, tuttavia non
poteva neanche immaginare lontanamente le ragioni che avevano spinto il
Rosso ad andarsene. Ci aveva passato su notti intere, quelle insonni o
quelle stroncate dagli incubi, a rifletterci per cercare una
spiegazione, ma mai aveva pensato che ci potesse essere a monte
qualcosa di così orrendo.
Però, nonostante capisse il suo dolore, non riusciva a dare
un senso a quel gesto. Nella sua mente riuscivano solo a formarsi
pensieri a metà, che non riuscivano a collegare i due fatti,
dandogli un senso logico che potesse spiegare quel concatenarsi di
eventi. Tuttavia, per la prima volta in dieci anni, mentre si muoveva
su sentieri di rovi nelle tenebre più fitte, riusciva a
scorgere un pallido raggio di luna e candido a illuminarle il sentiero.
Forse, alla fine, c’era davvero una spiegazione che potesse
rimarginare quelle ferite. Hikari, con il cuore in gola e
l’anima in subbuglio, rimase ad attendere il seguito
continuando a tenere i suoi occhi in quelli di lui – e per la
prima volta dopo giorni non vi era traccia di astio, ma riprendeva a
venire a galla ciò che maggiormente li univa.
“Perché avresti fatto di tutto per seguirmi
Hikari, ti conosco. L’unica cosa che poteva farti desistere
dal seguirmi, era farmi odiare da te” mugolò
piano, cercando come meglio poteva di esplicare le sue ragioni.
“Lo so. Ma avremmo potuto trovare un modo. Mi sarei potuta
difendere”.
“Il punto debole di un uomo è il cuore. In tutti i
sensi. Non sarebbe cambiato nulla” rispose il Rosso, cercando
di non perdersi di nuovo nei ricordi dolorosi passati e nelle sue
paure. Rimase con lo sguardo incollato a quello di lei, per aggrapparsi
silenziosamente a quel contatto che gli permise di rimanere a galla in
quel mulinello di sentimenti ed emozioni.
“E come fai ad esserne così sicuro?”
protestò Hikari, mentre le sue mani non tremavano
più a contatto con la pelle del volto di lui e accarezzava
le tre cicatrici con lentezza, percorrendole in un senso e poi
nell’altro.
“Lo so e basta” concluse lui, ormai rassegnato e
senza la forza di mettersi a dare una motivazione più
articolata – anche se alla fine si sarebbe arrivati alla
stessa conclusione, seppur con una dialettica più
convincente.
Conosceva bene quel mondo e gli esseri spietati che lo popolavano. Un
pirata innamorato era un pirata morto, ma soprattutto prima della
propria di fine c’era quella della persona che aveva
conquistato quel posto unico e speciale.
“Sei uno stupido!” replicò lei, battendo
i pugni sul suo torace, cercando di non centrargli in pieno la ferita
che si sviluppava dalla clavicola al pettorale, testimone di quel
potere distruttivo e incontrollabile “Non puoi decidere solo
in base al tuo giudizio. Avrei preferito morire, piuttosto che passare
questi dieci anni terrificanti”!
Pianse a lungo, abbracciandolo e appoggiando la fronte sul suo petto.
Ma questa volta non c’era solo dolore nelle sue lacrime, non
era più lo sfogo per quel dolore che aveva covato dentro e
che gli aveva quasi distrutti. C’era del sollievo, una
liberazione a cui per anni aveva agognato e in cui aveva sperato
segretamente. C’era un sentimento caldo ed avvolgente che con
calma stava crescendo dentro lei, cancellando quello oscuro e negativo
che per poco non le aveva fatto uccidere l’uomo da lei amato
per anni.
“Mi dispiace Hikari. L’unica cosa che desidero ora
è il tuo perdono, perché non ce la faccio
più a portare questo peso” asserì
quando lei parve essersi calmata, sperando che non lo considerasse un
ipocrita della peggior specie.
Lo desiderava da sempre, dalla stessa notte in cui l’aveva
lasciata addormentata nel letto mentre lui prendeva il largo. E quel
bisogno irrefrenabile si era fatto più intenso quando si
erano ritrovati implicati in quella faccenda. Non poteva più
continuare senza averla con sé, senza poterle stare accanto
e tanto meno sarebbe stato capace di sopportare ancora lo sguardo
carico di odio verso di lui.
Hikari sollevò la testa, guardandolo di nuovo negli occhi:
“Tu mi ami? Mi permetteresti di stare nella tua ciurma? Devo
saperlo” rispose sicura.
Per abbandonarsi alle spalle una volta per tutte il dolore e la
disperazione dell’abbandono ingiustificato e di tutto quello
che si erano fatti in quel viaggio, abbisognava di certezze chiare e
precise. Voleva sentire pronunciare dalla voce di lui ciò
che desiderava con tutta sé stessa, ciò che come
una stupida a volte si era ritrovata a sognare in quegli anni e che
aveva distrutto rapidamente dandosi dell’idiota.
Shanks la guardò intensamente, asciugandole le lacrime col
dorso della mano: “Ho cercato in tutti i modi di dimenticarti
in questi anni, ma non ci sono riuscito e non è solo per il
senso di colpa. Non potrò mai cancellarti dal mio
cuore”.
“Devo prenderlo per un sì?”
domandò confusa, mentre inclinava il viso andando incontro
alle sue carezze.
Prese un respiro profondo, abbozzando un sorriso incerto:
“Sì, Hikari. Non ce la faccio a non amarti. E per
quanto riguarda la ciurma, questa volta, se te la senti di correre il
rischio, lo accetto. Lo vedo quanto i miei desiderano averti a bordo. E
lo desidero anche io, lo desidero davvero. Solo che ho paura”.
“Le paure si affrontano Shanks, me l’hai insegnato
tu” gli sussurrò a fior di labbra, dopo avergli
preso il viso tra le mani, per poi baciarlo dolcemente. Erano dieci
anni che, tra una crisi d’odio falsa come una moneta da cento
Berry e l’altra, quasi tutte le notti sognava le sue labbra,
di nuovo.
E finalmente poteva assaporarle nuovamente, poteva smetterla di
accontentarsi di una fantasia. Si rese conto quando il ricordo della
sensazione che provava nel baciarlo fosse sbiadita in tutto quel tempo,
quanto poco rispecchiasse la realtà così carica
di emozioni prepotenti e insieme dolci.
Appoggiò successivamente la fronte alla sua, alzandosi in
punta di piedi per colmare il dislivello d’altezza e chiuse
gli occhi, godendosi il suo respiro agitato. Sentiva il proprio cuore
batterle nel petto e questa volta non per l’agitazione
creatagli dall’odio e dalla rabbia, ma per la
felicità di essere di nuovo in grado di potersi godere
momenti come quello.
“Ti perdono Shanks” disse infine, cingendogli il
collo con le braccia “Ma promettimi che d’ora in
poi sarai sincero con me fino in fondo, intesi”?
Immediatamente il capitano del Vento dell’Est,
sentì quella morsa gelida mollare la presa al suo cuore e al
suo stomaco, lasciando spazio ad uno strano tepore e ad una leggera
vertigine, che per un istante gli fece perdere l’equilibrio.
Era come se improvvisamente l’adrenalina in corpo si fosse
volatilizzata mentre la tensione dell’attesa spariva, ma
nonostante il capogiro, sentiva chiaramente farsi largo dentro di
sé sentimenti che sapevano mettere a tacere le sue paure.
Era come se l’angoscia che lo aveva accompagnato da quando
aveva preso la decisione di lasciarla non fosse mai esistita e ora
potesse riprendere a vivere nel punto esatto in cui si era interrotto.
“Whoa, dove vai?” scherzò Hikari,
tornando a guardarlo in quei meravigliosi occhi verdi.
“Grazie” le sussurrò, prima di
stringerla di nuovo a sé e baciarla con tutta la passione
che poteva, cercando di comunicarle tutto il sentimento necessario a
farle capire che, nonostante le paure e i timori, questa volta nessuno
avrebbe potuto portarla via da lui. Né l’avrebbe
abbandonata di nuovo, ormai non ne avrebbe avuto la forza. Separarsi da
lei un’altra volta non sarebbe stato possibile,
perché ormai si era insinuata troppo in fondo per potersi
permettere di averla lontano da sé.
Lo giurò sul suo onore, suggellando la promessa fatta a fior
di labbra con un’ulteriore bacio.
Nel sentire le sue labbra sulle proprie, il punzecchiare della sua
barba sulla sua pelle e la sua mano stringere i suo riccioli per
richiamarla a sé, tremò d’emozione.
“Hai freddo che tremi?” fu la domanda del Rosso,
che, nel sentire quei fremiti, abbandonò i suoi capelli e si
mise a fissarla con un ciglio alzato.
“Non esattamente” borbottò imbarazzata,
mentre sentiva il suo cuore fare i salti mortali con venticinque
avvitamenti e proiezioni varie. Sentiva le guance accostabili ai
capelli dell’uomo che in quel momento stava ridendo
sommessamente, molto probabilmente soddisfatto e compiaciuto di farle
ancora quell’effetto.
“Non ridere” lo ammonì lei, tirandogli
il pizzo verso il basso. Si stava sentendo peggio che una ragazzina al
primo appuntamento e si stava vergognando tantissimo.
“Beh… Sono contento che non debba mettermi di
nuovo a raccogliere i cocci per terra per far colpo su di te. Anche se
quei biscotti un po’ mi mancano, sai?” le disse,
attirandola a sé in un nuovo bacio.
Hikari sorrise tra sé. Anche se le ferite le facevano male,
le pareva di essere in paradiso. Tutte le volte che la lingua di Shanks
incontrava la sua, un brivido la elettrizzava, dalla punta delle dita
dei piedi a quella di ogni filo di quella matassa informe di capelli
che si ritrovava ora, dopo aver scatenato letteralmente
l’inferno in quella stanza.
Quanto le piacevano quei settanta chili di passione e provocazione.
Quanto le piacevano quei capelli color del peccato, quelle tre
cicatrici irresistibili, quella mano che pian piano stava scendendo sul
suo fondoschiena, senza bisogno di chiedere il permesso
perché tutto di lei era sempre stato suo, e…
Scivolò via dalle sue labbra e lo guardò con uno
strano sorrisetto e un’espressione divertita sul volto.
“Da quando in qua porti la pistola?”
domandò, avvertendo bene quella pressione contro il suo
inguine – sensazione che la stava spingendo
sull’orlo di un baratro nel quale, mai come ora, avrebbe
voluto varcare con passo deciso e farsi scivolare e avvolgere.
Ovviamente aveva avuto rapporti durante questi lunghi dieci anni, non
moltissimi, ma quelli necessari per evitare di trasformarsi in una
zitella acida prematura. Però non era più
riuscita a legarsi a nessun uomo, per quanto bello, buono o simpatico.
E non era per il fatto che fossero Marines – anche se lei
faceva parte dei Rivoluzionari, non necessariamente doveva fare di
tutta l’erba un fascio. Più che altro non poteva
rischiare di farsi scoprire o di aprirsi troppo –
semplicemente era perché il suo cuore non avrebbe sopportato
un altro abbandono o anche una banale delusione riguardo a quel
frangente.
Lui la guardò assottigliando lo sguardo e piegando quelle
labbra perfide all’insù: “Non
è esattamente una pistola, Hikari…”
fece allusivo, mentre lei prendeva a ridere.
“Oh” rispose semplicemente, mettendosi le dita
sulle labbra, facendo finta di esserne scandalizzata.
“Però, se vuoi, ti posso istruire a dovere sulla
faccenda” proseguì allupato, scoccandole uno
sguardo provocatorio che mai in quel momento la fece sentire
così tremendamente preda.
“Sei un maiale” replicò ridendo.
“Non dirmi che non ti piacerebbe assistere ad una mia
personalissima lezione sull’argomento. Voglio dire, ti sto
dando un’opportunità che qualsiasi altra donna si
sognerebbe di ricevere. Non dicevi che la cultura era la massima
espressione dell’essere umano?” disse teatralmente,
mentre guardava quegli occhi violetto brillare di eccitazione.
Lei sbuffò rassegnata, sulla falsa riga del dialogo
allusivo: “Farò questo
sforzo…” disse, mentre armeggiava con la sua
cintura e ne sfilava la fibbia “Ma lo faccio solamente per il
mio amore smisurato per la conoscenza” aggiunse, mordendogli
avidamente il collo e strappandogli letteralmente la camicia di dosso,
per poi proseguire la scia di morsi sempre più verso il
basso, sentendolo tremare e sospirare ad ogni tocco.
“Le mie allieve sono le migliori, l’ho sempre
saputo” asserì con voce roca, quando Hikari ormai
stazionava fissa all’altezza dei suoi addominali.
“Hai una certa età, non agitarti
troppo…” disse lei, sfottendolo e ammirando quel
corpo che, benché fosse quasi fin troppo magro e pieno di
ferite rimarginate, rimaneva il corpo più bello e sexy mai
visto.
“Questa è cattiva” ribatté
offeso “Mi stai dando del vecchio? Guarda che è
tutta esperienza questa, che credi”?
La donna si rialzò in piedi. Piano, afferrò i
lembi della propria maglie e la sfilò lentamente, assieme al
reggiseno, abbandonandoli poi sul pavimento.
Shanks la trascinò fino al bordo del letto, per poi farla
cadere con poche premure e seguendola a sua volta. La sensazione del
suo seno morbido schiacciato contro il suo petto nudo, stava mettendo
fuori gioco l’unico neurone sano rimastogli in quel momento.
“Spegni la lampada” gli chiese, incrociando le
braccia dietro la nuca, mentre lui stava armeggiando con il primo
bottone dei suoi jeans.
Si girò in direzione della lume. La guardò
intensamente prima di liberare l’haki e disintegrarla,
facendola andare in mille pezzi, per poi ritornare a guardare gli occhi
di lei: “Spenta”.
“Sei un imbecille” sentenziò Hikari, con
un’espressione rassegnata mentre lui soffocava le risate tra
i suoi seni.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Aggiornamento
al volo, signore mie! @_@
E va di lusso perchè fino a stamani non avevo la linea ed
è da giovedì che sono presa non da un malanno, ma
penso da varie ed eventuali fatture/malocchi/maledizioni! @_@
Lascio ovviamente a voi
i commenti, non aggiungendo nulla. Al di là che sono di
corsa come un lampo, non penso che ci siano cose da aggiungere. ^^
Brindiamo! Speriamo in cuor nostro che questo capitolo vi piaccia. ^^ E
poi via verso l'ultimissima parte di questa storia. :)
Al prossimo
martedì, grazie di cuore per tutte le recensioni, i
complimenti e l'entusiarmo per questi capitoli! ^^
Bea & Yuki
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Capitolo 52 *** Chiarezza ***
La stanza del capitano del Vento dell’Est versava in
condizioni decisamente critiche.
I mobili erano stati fatti a pezzi, fogli e resti di libri salvati per
miracolo ricoprivano il pavimento. Schegge, polvere e altri resti di
vari oggetti erano sparpagliati ovunque, mentre dall’apertura
su un fianco della camera penetravano i primi raggi del sole. Tutto
lasciava intendere che fosse passato come minimo un tornado che non
aveva risparmiato nulla sul suo cammino.
E invece, a dispetto delle apparenze, in un angolo il letto pareva
essere uno dei pochi mobili versare in condizioni decenti. Al fianco,
vicino al comodino, i resti di una lampada ormai inutilizzabile
giacevano sul legno freddo e scuro. Tra le lenzuola bianche si
scorgevano due sagome sdraiate sul materasso risparmiato.
Irritata dalla luce rosata dell’alba, Hikari si mosse in
quello stadio del sonno dove la realtà e i sogni si fondono
in un’unica dimensione dai contorni poco definibili.
Riuscì a mettere al riparo gli occhi chiusi infossandosi
maggiormente sotto le coperte e facendosi più stretta al
fianco dell’uomo steso accanto a lei.
In quello stato nulla era preciso e i ricordi si aggrovigliavano gli
uni sugli altri, in una matassa indistinta dove il mondo onirico andava
a ingarbugliare ulteriormente la situazione. A poco a poco
cominciò a percepire altre sensazioni dalla
realtà, come i ciuffi ricci che le ricadevano sul proprio
volto o il profumo salmastro del mare che impregnava l’aria
mattutina.
Avvertì – come provenienti da un universo lontano
– un tocco leggero spostarle i capelli da davanti al viso,
sistemandoglieli ordinatamente dietro l’orecchio,
così da non essere infastidita da quel contatto. E da quel
momento il suo cervello fu eccessivamente sollecitato dalla
curiosità di quella novità rispetto alla
normalità, per poter continuare ad ignorare quegli elementi.
Cominciò a mettersi in moto per poter comprendere meglio.
I suoi occhi si aprirono quando finalmente l’ultima parte
della serata precedente le tornò alla mente con esattezza.
Rannicchiata di lato, se ne stava abbracciata a Shanks –
sdraiato sulla schiena - che la teneva a sé passandole il
braccio sotto la testa.
“Buongiorno” la salutò incurvando le
labbra all’insù.
Quel sorriso così ampio e contento, Hikari, non lo vedeva da
tempo. Per tutta la navigazione fatta fino a quel momento, Shanks non
aveva mai sfoggiato nemmeno una volta quell’espressione dai
tratti fanciulleschi e genuini, che invece nei suoi ricordi aveva quasi
sempre.
“Ciao” ricambiò con leggera timidezza e
imbarazzo.
La novità aveva il suo effetto e le occorsero qualche attimo
per comprendere definitivamente che quella non era una sua fantasia,
né un suo sogno, ma semplicemente la realtà. Le
sarebbe dovuta apparire strana, contorta, e invece si ritrovava a
pensare che tutto finalmente fosse tornato al suo posto e gli equilibri
si fossero – dopo un tempo interminabile –
sistemati come sarebbero dovuti essere fin dal principio. Quella era la
normalità, non i dieci anni prima.
“Hai combinato un bel casino ieri, eh?”
esordì pacato Shanks sghignazzando.
Hikari avrebbe voluto ribattere, ma il suo sguardo cadde sulle
condizioni generale della stanza del capitano e a quel punto non
trovò parole adatte per difendersi. Effettivamente aveva
perso il controllo, aveva lasciato liberare l’haki senza
remore ed era andata vicina dal far esplodere il Vento
dell’Est e chi vi era dentro.
Rabbrividì.
“E’ anche colpa tua” borbottò
infine gonfiando le guancie come una bambina.
“Forse” acconsentì Shanks ridendo piano.
Si beccò un cuscino in faccia più
l’espressione risentita della giovane donna che lo scrutava
con silenzioso – ma palpabile – rimprovero.
Dargliela vinta, così facilmente, non gli piaceva e
stuzzicarla un po’, senza dover preoccuparsi di reazioni
degne della fine del mondo, gli colmava l’animo di una pace
interiore a cui anelava da troppo tempo senza riuscire a raggiungerla.
Vederla irritata per uno scherzo, per una frase detta per giocare, era
qualcosa che desiderava da molto. Ma prima di quella mattina si era
visto costretto a calibrare e misurare ogni singola sillaba nei suoi
confronti, evitando di sbilanciarsi e di pronunciare qualcosa di
troppo.
Ora era come se un’enorme peso si fosse sciolto
nell’acido in un attimo e il mondo avesse ripreso a scorrere
nel senso corretto, facendo tornare tutto al posto giusto.
“Ah, vuoi la guerra, eh?” chiese con un ghigno
Shanks.
“E se anche fosse, Rosso?” replicò
rispondendo a tono lei.
Hikari si era alzata quel tanto da poter appoggiare le proprie mani
sulle spalle di lui, tenendolo inchiodato al materasso. E mentre si
scambiavano quella battute prive di serietà, si
ritrovò a pensare quanto la vita fosse strana. Qualche ora
prima aveva il cuore a pezzi e l’anima corrosa da una rabbia
così profonda e buia da averla resa una bomba a orologeria;
e invece adesso se ne stava lì, sul letto con
l’uomo che aveva sempre amato, di mattina, dopo una notte
passata a fare l’amore, a scherzare come se niente fosse.
Faceva fatica a mantenere un’espressione imbronciata. In
realtà aveva voglia di sorridere e ridere di gioia come non
aveva mai fatto, fino a quando i polmoni sarebbero stati avvolti da una
morsa di bruciore per la mancanza d’ossigeno e dagli occhi
sarebbero scese lacrime di felicità.
“Bhè, in quel caso...”
Senza terminare la frase, Shanks la afferrò per la vita e
invertì le posizioni, portandola sotto di sé. I
ricci ricaddero in disordine sul cuscino e in parte anche sulle guancie
arrossate di lei.
“...Ti dovrei far prigioniera fino a quando non imparerai che
non mi si deve sfidare” completò lui prima di
baciarla sul collo.
E a Hikari la prospettiva di rimanere imprigionata questa volta non le
dispiacque, anzi, pensò che avrebbe dovuto tentare
l’ammutinamento più spesso se quelle erano le
conseguenze a cui sarebbe andata incontro.
“Ve lo avevo detto che era meglio non disturbarli”
asserì serio Ben sorseggiando la sua tazza di
caffè.
Gli altri sghignazzarono annuendo.
Dopo che la sera passata erano finite le scosse causate dalla
liberazione dell’haki, tutto si era fatto cheto. La
tranquillità che si respirava sul Vento dell’Est
era diversa da quella che aveva intervallato le varie fasi della
navigazione dell’ultimo periodo e molto probabilmente
duratura.
Il fatto che né il capitano né Hikari si fossero
ancora fatti vivi a quell’ora, non lasciava dubbi sulla piega
che aveva preso la loro discussione. Ben da un lato avrebbe voluto fare
una ramanzina a tutti e due per interrogarli sui motivi che aveva
impedito ad entrambi, fino ad allora, di chiarirsi una volta per tutte,
invece di continuare a soffrire pur di mantenere le proprie posizioni;
dall’altra finalmente poteva tirare un sospiro di sollievo ed
essere contento per i suoi due amici.
“Ace dov’è?” chiese Yassop.
“Credo sia andato a fare due passi” rispose Lucy
“Quel ragazzo non sa stare fermo a meno che non
dorma”.
“Cosa che capita nei momenti più impensabili visto
la sua narcolessia”!
Seduto su uno scoglio in riva al mare, Ace se ne stava ad ammirare
l’oceano.
Il sapore del sale liberato dalle acque blu gli riempiva i polmoni,
inebriandolo, mente la brezza leggera proveniente da altri luoghi
ancora da visitare lo avvolgeva, esortandolo a rimettersi in viaggio
per poter riprendere la sua avventura. Il mare era un richiamo troppo
forte, troppo prepotente, in lui per poter essere accantonato e messo
da parte. Aveva ancora troppo da fare per potersene stare buono,
lì.
Eppure, ora, non poteva andarsene. La battaglia che avrebbe avuto luogo
da lì a non poco tempo riguardava anche lui e non poteva
lasciare che il Rosso combattesse da solo, dopo che – in modo
tutto suo – aveva fatto di tutto per metterlo al sicuro e
impedire che accadesse qualcosa di spiacevole a Barbabianca.
“Ehi, Ace”!
La voce di Hikari gli fece distogliere lo sguardo per portarlo sulla
sua amica.
Non aveva bisogno di chiederle nulla per sapere cos’era
successo la sera – e anche la notte - prima con Shanks.
Nessuno pareva aver dubbi sul fatto che ora lei era tornata a pieni
titoli ad essere la donna del Rosso. Qualsiasi domanda
l’avrebbe solo messa in imbarazzo e lui non era tipo da
essere sgarbato con una ragazza.
“Possiamo rimanere per la battaglia”
annunciò lei, avvicinandosi.
“Ottimo” rispose Ace sorridendole.
La maggior parte di lui era del tutto felice che finalmente lei e
Shanks avessero chiarito. Ora Hikari non avrebbe più
sofferto, non avrebbe più dovuto camminare su di un filo
sospeso su di un baratro privo di fondo, nel quale rischiava di
perdersi. Vedeva chiaramente quanto fosse contenta e nel constatare che
non vi fossero più tracce di dolore sul suo viso, lui fu
pervaso da un senso di serenità.
Probabilmente non l’avrebbe più vista piangere per
la disperazione e la rabbia, per le situazioni spiacevoli che si
sarebbero potute ancora creare se lei e il Rosso non avessero deciso
una volta per tutte di mettere le cose in chiaro, comprendendo a
vicenda i loro reali sentimenti in modo pieno.
Eppure, in tutta quella serenità generale che quella
riappacificazione aveva creato, l’amarezza si ritagliava un
piccolo posto dentro l’anima del giovane pirata.
Quell’irrisoria parte di sé non poteva fare a meno
di chiedersi che cosa sarebbe potuto capitare se non si fossero
conosciuti in quella circostanza e se lei non fosse già
stata innamorata di un altro – di uno dei Quattro Imperatori.
La sua mente non poteva arrestarsi nell’immaginare che forse
tra loro ci sarebbe potuto essere qualcosa di più di
semplice amicizia e quella prospettiva gli suonava gradita –
ma impossibile.
Accantonò quei pensieri, perché non voleva
rovinare quel momento di gioia a Hikari con quelle sue riflessioni
forse un po’ stupide e infantili, che sicuramente avrebbero
tolto un po’ di limpidezza a quel sentimento fresco che ora
le riempiva l’anima.
“Dobbiamo prepararci tra poco per essere pronti
all’arrivo della flotta” continuò Hikari.
“Quindi anche noi staremo sul Vento dell’Est,
vero”?
La giovane donna annuì leggermente. Non che a lei piacesse
particolarmente la prospettiva di combattere, anzi, non la risultava
per nulla gradita dato che non era abituata a ritrovarsi su un campo di
battaglia. Eppure, non poteva mollare lì tutti e starsene a
guardare – soprattutto non ora.
“Ace, posso chiederti una cosa?” chiese lei
facendosi ad un tratto seria “Se non vuoi rispondere non ci
sono problemi però”.
Il ragazzo, sorpreso da quel cambiamento, la osservò per un
attimo prima di invitarla a continuare con un cenno del capo.
“Mi hai detto che Dragon non è tuo padre, ma
allora chi sarebbe? E non rispondermi Barbabianca, perché
fai prima a dirmi che non vuoi rivelarmelo”!
Pugno di Fuoco ghignò sentendo quella precisazione.
Lui considerava davvero Barbabianca il suo unico e vero padre, eppure,
non poteva ignorare la sua discendenza di sangue e ciò che
essa comportava realmente per lui. Quell’amore per
l’oceano, dopotutto, poteva perfettamente essere arrivata a
lui in seguito a quella parentela di cui non andava per nulla fiero.
E la richiesta di Hikari non gli appariva così
inappropriata. Per lui aveva fatto molto e ormai erano diventati amici,
di lei si fidava e sapeva perfettamente che oltre la sorpresa non ci
sarebbe stato altro in lei quando avrebbe conosciuto la
verità. Probabilmente Dragon l’aveva mandata sulle
sue tracce solo perché era perfettamente a conoscenza di chi
lui fosse figlio e delle implicazioni mondiali di una sua cattura.
“Io e Rufy non siamo fratelli di sangue, ma ciò
non cambia nulla per me. Il nostro legame è forte come se
avessimo gli stessi genitori” cominciò Ace
tranquillo “Sia io che Rufy abbiamo padri importanti ed
entrambi ci siamo fatti un nome senza utilizzare il loro, solo con le
nostre forze e la nostra determinazione. Siamo simili e sappiamo tutti
e due cosa sia l’amore per l’oceano”.
Riportò i suoi occhi pece all’orizzonte dove il
confine tra cielo e mare si assottigliava, fino a confondersi del tutto.
Dovette aspettare un attimo prima di concludere, mettendo tutto in
chiaro. Non gli faceva mai piacere dirlo ad alta voce, rievocava
ricordi a cui non voleva pensare e domande che non avevano ancora
trovato una risposta in quegli anni.
“Lui è figlio di Dragon, io sono il figlio del Re
dei Pirati, Gold D. Roger”.
Non gli occorreva guardare Hikari per sapere che espressione avesse
dipinta sul volto, ma le lanciò comunque
un’occhiata fugace. Come aveva immaginata la sua era puro
stupore, misto a incredulità. Forse pensava che fosse uno
scherzo di cattivo gusto o forse un modo per non dirle davvero chi
fosse suo padre, coprendo la sua identità con quella che
poteva essere una menzogna. Ma quella era la realtà e lei
non la commentò, ancora sotto shock, si limitò ad
assorbirla sotto lo sguardo serio di Ace.
Poi, quando fu sicura che dalle sue labbra sarebbero uscite parole e
non suoni privi di significato, sorrise e si andò a sedere
accanto a lui. Lei non poteva comprendere esattamente cosa significasse
una simile parentela, ma indubbiamente non era una cosa facile da
gestire e l’espressone con cui Ace glielo aveva detto era
lampante.
“Certo che tu e tuo fratello formate una famiglia
bizzarra” osservò in fine Hikari.
“Già” confermò il ragazzo
“Abbiamo di tutto: pirati, Marines, Rivoluzionari”.
“Ottimo, agganci in tutte le categorie di potere. Se mi
servirà un aggancio so a chi chiedere”
sdrammatizzò lei ridacchiando.
“Ma certo, milady, chiedi pure, basta che non ti porti
più dietro quei dardi di agalmatolite!”
replicò Ace “Gli effetti sono davvero sgradevoli e
poco piacevoli”.
“Va bene, basta che tu non ti cacci più nei
guai”.
“Ci proverò”.
Hikari si mise a contemplare l’oceano insieme a Ace, in
silenzio, godendosi quella tranquillità che precedeva la
battaglia. Ma anche se sapeva a cosa stava per andare in contro, non
poteva fare a meno di godersi quegli attimi di felicità dove
tutto pareva stesse andando per il verso giusto.
“Ti ringrazio per quello che fin ora hai fatto per
me” disse poi ad un certo punto il moro, spezzando quel
placido silenzio.
Hikari lo guardò appena, dipingendo un sorriso amaro sulle
sue labbra: “Ace” l’apostrofò,
prendendo una pausa “Hai fatto più tu per me in un
paio di occasioni, che io nei tuoi confronti. Chi deve ringraziare sono
io” e gli mise un braccio attorno al collo, avvicinandolo a
sé “Per cui grazie a te” concluse,
mentre Ace sorrideva in silenzio e l’abbracciava a sua volta.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo
indietro... Poi sempre avanti -
Oilalà! ^^
Bentornate all'appuntamento del
martedì sera. :)
Dunque, dunque, qui si
è sempre sopressati... Yu
è senza pc, manco a dirlo: se beccata un virus e il coso si
rifiuta di navigare in internet - spegnendosi da solo. Io... Non ho
molto tempo, sono straincasinata, ma ci tengo a rispondere alle vostre
domande qui di seguito. :)
Visto che più
o meno tutte mi avete chiesto le stesse cose,
faccio che fare proprio un paragrafetto di spiegazioni. xD
Parto col dire che in
questa storia non si vedranno i Mugiwara. Abbiamo
deciso appunto di fare una storia che abbracciasse più che
altro il Rosso e Ciurma, siccome di fanfiction con loro ce ne sono
poche. Così anche con Dragon di mezzo, cosa che ci ha sempre
intrigato moltissimo.
Dunque, non so se
ricordate la politica di Dragon in merito
all'entrata/uscita dei suoi uomini, in questa fic intendo. La stessa
Hikari cita che una volta scoperti - soprattutto chi è stato
messo lì come spia - automaticamente si esce dai
rivoluzionari. Questo per garantire segretezza. Ci sarà un
capitolo più esplicativo di ciò verso la fine,
comunque. Questa cosa ce la siamo inventata di sana pianta all'epoca,
visto e considerato che di Dragon si sapeva veramente poco - non
eravamo ancora arrivati alle vicende di Iva e Inazuma di ID.
Hikari sa di non poter
rimanere nei Rivoluzionari, perchè la
politica della fazione è tale. Era infiltrata nella sede
centrale e Sengoku in persona l'ha vista in faccia.
Quanto alla vicenda
amorosa in sé, Hikari è
sempre stata innamorata di Shanks. Così tanto dastruggersi
per 10 anni di vita, rimanendo inconsciamente aggrappata a lui e ad un
suo ritorno. Quello che Hikari voleva - la "punizione" diciamo,
perchè non dimentichiamo che ha un carattere non
propriamente santo - non era tanto l'oggetto della spiegazione. Ma
arrivare a far capire a Shanks che se la meritava quella spiegazione
sacrosanta. Era un gesto che le doveva e, sempre incosciamente, era
certa che ci fosse una motivazione non da poco dietro quella vicenda. E
l'avrebbe perdonato solo nel caso si fosse deciso, veramente, a fare
quel passo importante. Era una questione di amore e rispetto. Anche
perchè era decisa a partire con loro - è solo
citata la cosa, ma ormai faceva parte della ciurma. Almeno per tutti
gli altri, tranne per il Rosso stesso, preso da quell'incubo.
Spero di aver risolto i
vostri dubbi. ^^ Per Ben e il resto della
ciurma, potete leggere in questo capitolo. :)
Alla prossima ragazze,
grazie per le recensioni e per i complimenti! ^^
Bea
& Yuki
|
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Capitolo 53 *** Strategia nemica ***
“Vorrei
una tua
opinione su tutto ciò”.
Il sole stava scendendo piano sull’orizzonte ed erano fermi
da diversi minuti a guardare la sola nave della Marina, completamente
deserta. Il Vento dell’Est opponeva la sua prua superba
contro il vascello avversario, cullato da onde dolci, che contribuivano
a rendere ancora più inquietante l’atmosfera che
si era sviluppata.
Oltre a ciò, un ronzio strano era diventato udibile a tutti,
la stessa sensazione di quando si ha il raffreddore e le orecchie sono
tappate: quel leggerissimo fischio che t’impregna la mente e
che tenti in tutti i modi di capirne la provenienza, senza successo.
Tutti gli uomini di Shanks, inclusi Ace ed Hikari, si erano schierati
sul ponte, nel momento in cui avevano avvistato la nave ferma al largo,
appena girata l’isola. Il Rosso era appoggiato sul gradino di
prua, con il gomito sulla polena e le dita atte a tamburellare il
labbro.
Il suo migliore amico, avvolto nel fumo della sua immancabile
sigaretta, aveva lo sguardo fisso sul ponte della nave nemica, assorto
e con i sensi all’erta. Tirò una nota, levandosi
il mozzicone dalle labbra e facendone cadere la cenere.
“Questa faccenda puzza più di una carcassa
abbandonata da tre giorni…” esordì,
soffiando il fumo e mantenendo lo sguardo sull’imbarcazione.
“Non è possibile che abbiano inviato una sola nave
e non ci sia nessuno. Tashigi mi aveva assicurato che fosse una flotta.
O sono tutti nascosti da qualche parte, oppure siamo noi ad avere le
traveggole” rispose Shanks, alzandosi dalla sua posizione
“Vado a dare un’occhiata”.
“Sei sicuro? Nota anche che nel raggio di miglia non
c’è modo di occultare delle navi”
domandò l’altro, scoccandogli
un’occhiata eloquente. Quella situazione puzzava che
appestava e scendere sulla nave nemica gli pareva la soluzione peggiore.
“E che facciamo? Stiamo qui a guardarci in faccia? Io, Lucky,
ed Ace scendiamo a vedere. Tu, Yassop ed Hikari rimanete qui con gli
altri, a difendere la nave. Almeno, se dovesse capitare qualcosa, ci
saresti tu ad impartire le direttive necessarie” disse
Shanks, mettendo la mano sull’elsa della spada, per poi
avviarsi dalla ciurma e impartire gli ordini.
L’ufficiale in seconda, mollato il cosciotto sulla balaustra,
si armò fino ai denti, Ace si calcò il cappello
sul viso e cominciò a sviluppare diverse fiamme dal braccio
destro. Il timoniere, nel frattempo, aveva affiancato la nave della
Marina e le assi furono gettate per permettere il passaggio del
capitano e dei suoi.
“Stai attento”.
Hikari lo guardava con occhi attenti e le braccia incrociate al petto.
Tutti avevano capito che i conti non tornavano, ma capivano altrettanto
che starsene lì con le mani in mano non avrebbe portato a
nulla. Solo, temeva per l’incolumità del suo
Rosso, proprio ora che il sole era ritornato a risplendere
più prepotente che mai tra loro due.
Lui si voltò piano, mentre gli altri tre cominciavano ad
avanzare sulle passerelle: “Non preoccuparti. Sono sempre
Shanks il Rosso, non dimenticarlo!” e le sorrise sornione,
mentre Hikari roteava gli occhi e sbuffava nel vederlo così
sicuro di sé. Questo perché lei se la stava
letteralmente facendo sotto.
“E anche voi due…” aggiunse, con i palmi
delle mani che sudavano dalla tensione. Ben e Yassop, accanto a lei se
ne stavano in silenzio, lo sguardo fisso negli occhi del loro capitano.
“Sì, mamma” le rispose Lucky, mimando la
vocina di un bambino, cosa che fece ridere quasi tutta la ciurma del
Vento dell’Est, Hikari compresa. Ace aveva il suo solito
ghigno sbilenco dipinto sul volto: la stava guardando intensamente da
qualche minuto e non si perse il brivido che, ad un certo punto, le
percorse le schiena. Era terribilmente preoccupata e si vedeva, ma
ciò nonostante era lì, pronta a combattere. Non
trovò nulla di meglio da fare che farle la linguaccia quando
lo sguardo di lei incrociò il suo, ma, nonostante
ciò, quel gesto la fece sorridere.
Non era abituata alle battaglie. Non era abituata a menar le mani:
aveva sempre agito nell’ombra, come infiltrata, non aveva mai
affrontato una battaglia a viso aperto contro la Marina. Solo una fuga.
Una disastrosa fuga.
Strinse la stoffa della sua maglia, mentre i suoi occhi erano puntati
sulle figure che si allontanavano e scendevano sul ponte.
Sospirò.
“Ben, Yassop, che ne pensate?” domandò
senza voltarsi verso l’interlocutore e continuando a tenere
gli occhi puntati su Shanks e gli altri.
“C’è qualcosa che non va”
rispose, dopo qualche secondo di pesante silenzio, il suo migliore
amico “Io ne ho visti di attacchi della Marina, tanto da
poter dire con certezza che questo non è da
Marina” aggiunse accendendosi una nuova sigaretta.
“Un dispaccio, per quanto potente, non si comporta in questo
modo. E poi non è un dispaccio, ecco” fece eco
Yassop.
“O magari, semplicemente, non si tratta della Marina vera e
propria…” disse Hikari, stringendosi nelle braccia
“Anche io ne ho viste di flotte armate, ma sto fatto che ci
sia una sola nave e che non si veda anima viva, mi da parecchio da
pensare”.
“Hikari” Ben le si avvicinò, guardandola
negli occhi “Nel caso avessimo bisogno di copertura, posso
fidarmi di te”?
“Che intendi come copertura?” domandò la
donna, confusa.
“Intendo dire che se dovessero tenderci
un’imboscata e bombardarci, puoi esserci d’aiuto
alzando dei muri?” le chiese l’amico.
“Shanks me ne ha parlato, riesci a generare dei muri di onde
che bloccano gli attacchi ed eventualmente gli oggetti. Riusciresti a
fermare delle palle di cannone”?
Ben fece la sua richiesta con un candore che neanche un fiocco di neve
appena formato poteva esaltare. Hikari, da parte sua, lo stava
guardando con gli occhi fuori dalle orbite: “Ma stai
scherzando? Ma come pensi che faccia a bloccare le palle di
cannone”?
“Ci hai mai provato?” domandò Ben,
soffiandole il fumo in faccia e aggrottando le sopracciglia
“Io sono sicuro che tu non conosca la tua vera forza. Con Ace
la trattenevi e sei riuscita lo stesso a bloccare i suoi
attacchi”.
“Sì, ma quelle erano pseudo pallottole, non palle
di cannone!” rispose, mimando con le mani le dimensioni di
entrambe le munizioni “E come se chiedessi ad una ragnatela
di bloccare un elefante”!
Il moro sbuffò: “Senti, ora non hai motivo di
trattenerti. Puoi far quel che ti pare con l’haki, puoi
lasciarlo libero di scorrazzare. Tu provaci, se poi non riesci non fa
nulla. E’ giusto per elaborare una strategia”
concluse quello, lanciando la sigaretta in mare “Mi hai
tirato giù la parete della camera. Devi farti
perdonare” aggiunse, lanciandogli un sorrisetto malizioso,
mentre Hikari lo guardava storto e si metteva le mani sui fianchi.
“E va bene, ci proverò” disse infine,
poco convinta.
“Mi servirà la tua copertura Hikari, anche
nell’eventualità che la nave venisse
arrembata” disse Yassop “Ho bisogno di prendere la
mira e quindi ho bisogno di avere campo libero. Ci saranno gli altri ad
aiutarmi, ma nel caso le cose si mettessero male, cerca di fare piazza
pulita. Sei l’unica che può fare questa cosa e
sappiamo che ci riuscirai sicuramente!” esclamò
sorridente, caricando le sue amatissime pistole e testandone la
meccanica, come faceva prima di qualunque scontro.
“Questo dovrebbe essere più semplice da
fare” rispose la mora “Almeno tu hai il senno di
chiedermi qualcosa di umanamente possibile” aggiunse,
lanciando un’occhiata a Ben, che, strano ma vero, se la stava
ridendo.
“Bene, allora mettiamoci in posizione” concluse il
cecchino, facendole segno con la testa di seguirlo.
Se Shanks e i suoi fossero stati immuni alle illusioni create
dall’haki di Kami, ora avrebbero potuto udire le risate di
quest’ultimo, che, accanto al suo vicecapitano con la pelle a
scaglie, guardava minaccioso – e invisibile agli occhi dei
pirati – gli uomini che stavano giungendo sul ponte.
- Thor, tu occupati di
Pugno di Fuoco, vedi di attirarlo in un punto
lontano dal Rosso e da Lucky Roux e pensa a fare quella cosa
– disse al suo ufficiale, utilizzando il suo haki come mezzo
di comunicazione, rendendosi inudibile agli intrusi – Io
comincerò a generare delle illusioni per tenerli a bada, nel
frattempo darò agli altri l’ordine di attaccare,
intesi?
Quello rispose affermativamente col cenno del capo.
- Bene, si comincia
– ordinò a tutti i suoi uomini
e ai Marines inebetiti che stavano sulle altre navi, sorridendo
beffardo – Aspettate il mio segnale – concluse
sedendosi in un angolo nascosto del ponte, adiacente
all’entrata della timoneria.
Shanks, Lucky ed Ace si stavano guardando attorno con circospezione:
era da diversi minuti che osservavano il ponte nella sua
lunghezza, deserto.
“Ma che scherzo è questo?” aveva
domandato Lucky, alzandosi gli occhialini e guardando il suo capitano
perplesso “Qui non c’è
nessuno!” esclamò allargando le braccia.
“Ma non ha senso!” fece eco il moro, incrociando le
braccia “Supponendo l’assurdità di un
arrembaggio da parte di terzi, qui non vi è la presenza del
minimo danno. Voglio dire, questa nave è quasi
immacolata”.
Il Rosso aveva l’aria assorta, le labbra strette in una
smorfia di disapprovazione e lo sguardo atto a visualizzare ogni
minuzioso dettaglio di quella nave che, benché fosse tutta
intera, senza nessun danno apparente, dava l’inquietante
impressione di essere una nave fantasma.
Era tutto troppo tranquillo. E quel fischio, sempre leggero, che
continuavano a sentire, contribuiva a rendere la situazione
notevolmente inquietante.
“Vado a perlustrare la poppa” disse ad un certo
punto Ace, sistemandosi il cappello sulla testa.
“Fai attenzione” ribatté in risposta il
Rosso, che aveva sguainato la spada “Se noti qualcosa di
sospetto, avvertimi” concluse, regalandogli uno sguardo
eloquente. La scelta di portare con sé il ragazzo, era
basata sul fatto che era un ottimo combattente, anche se, certe volte,
poteva sembrare un po’ ingenuo.
Era forte, questo doveva riconoscerlo: nonostante fosse, rispetto a lui
e a gran parte dei suoi, poco più che un ragazzino, il rogia
del fuoco era un potere straordinario che poteva essere utile anche
lungo raggio.
Quello era anche uno dei motivi per cui Shanks non l’aveva
lasciato sul Vento dell’Est, ma se lo era portato con
sé. Il secondo motivo era essenzialmente che, rispetto
all’haki, utilizzato da lui stesso, dai suoi ufficiali, e da
alcuni della sua ciurma, il rogia consumava molte meno energie
trasformando il corpo del proprietario nell’elemento del
frutto del diavolo.
E anche se Ace non era al massimo della forma, poteva sicuramente
essere d’aiuto. L’unico neo si rifaceva al fatto
che Ace non fosse un membro della sua ciurma, e per tale motivo, per
quanto il ragazzo si fosse dimostrato responsabile e desideroso di dare
una mano, la sua incolumità era responsabilità
assoluta del capitano del Vento dell’Est. Questo
perché, fino ad allora, si erano fatti in quattro per
evitare che gli accadesse qualcosa di brutto: ora, era pur vero che Ace
era maggiorenne e vaccinato, ma valla poi spiegare a Newgate, che
considerava tutti i suoi sottoposti come figli,
l’eventualità di un incidente ai danni del ragazzo?
Newgate era famoso per il suo carattere irascibile, ed era meglio non
farlo arrabbiare.
“Lucky” parlò, una volta che Ace
sparì dietro alla cabina della timoneria “Io
entro. Coprimi le spalle” ordinò, mentre
l’altro si calava i suoi occhiali particolari e caricava le
pistole.
Ma non fece in tempo a fare un passo che uno, che la porta della
timoneria si spalancò e un proiettile lo colpì di
striscio sulla spalla destra.
Tuttavia, non fu lo sparo che sorprese i due pirati, quanto lo
spettacolo che si ritrovarono davanti: sull’uscio, una
creatura tremante che non poteva avere più di otto anni, se
ne stava ritto in piedi, con le mani ben adese
all’impugnatura della pistola, lo sguardo atterrito e le
lacrime pronte a scendere giù per le guance arrossate.
Dall’altra parte della nave, Ace, ovviamente, non aveva
avvertito alcun rumore, come la parte restante della ciurma sulla nave.
Il tutto sembrava terribilmente quieto e tranquillo.
Aveva quasi finito il giro di perlustrazione, quando un suono gutturale
e un fruscio sospetto attirarono la sua attenzione. Coi sensi
all’erta, si fermò e cominciò a
guardasi attorno con circospezione, ma dovette appellarsi a tutta
l’agilità dei suoi muscoli per evitare una
‘cosa’ verde, dotata di denti affilatissimi, che in
un lampo gli era balzata addosso, mirando, con le sue enormi fauci,
diritto al suo collo.
- Un alligatore?
– si chiese, allibito, mentre ricomponeva
parte di sé dalle fiamme.
La bestia, molto più grossa di un alligatore normale
– il ché la diceva lunga – parve
sorridergli con quegli occhi verdi, caratterizzati dalla particolare
pupilla, per poi, velocemente ricomporsi in una sorta di
uomo-alligatore.
“Sei sveglio, ragazzo” disse quello, aprendo la
bocca in un qualcosa che doveva essere un sorriso metallico
compiaciuto, ma che pareva, in tutto e per tutto, un’arma
micidiale e inquietante.
“E tu fai impressione” osservò,
relegandogli un’espressione sprezzante. Il ragazzo
notò che la superficie del corpo
dell’uomo-alligatore era interamente ricoperta di una strana
gelatina scura, che gli ricordava vagamente qualcosa, ma in quel
momento proprio non riusciva a coglierne l’entità.
“Che cos’è quella roba?”
chiese successivamente, ma l’altro si limitò a
schernirlo, compiacendosi dell’ingenuità del
comandante della seconda flotta di Barbabianca: “Te ne
accorgerai presto” rispose con ironia e sarcasmo.
“Bene” ruggì “Ora possiamo
cominciare” aggiunse mentre si gettava con le fauci
spalancate addosso al proprio nemico.
Nel frattempo, sul Vento dell’Est la tensione si tagliava con
il coltello. Ben era già alla quinta sigaretta in
mezz’ora, vigile come una sentinella, il fucile sottobraccio.
Hikari, insieme agli altri, teneva lo sguardo attento sulle figure di
Shanks e Lucky, dopo che avevano visto Ace allontanarsi.
Figure che, manco a dirlo, erano soltanto delle mere illusioni. Kami,
in quel momento nascosto, stava generando più illusioni
possibili – una verso Shanks e Lucky, una verso Ace per far
sì che nulla disturbasse il suo vicecapitano e il piano
secondario, una per attaccare la linea difensiva - per assicurarsi un
vantaggio tale da scatenare il disordine assoluto e far sì
che le navi restanti si posizionassero a ventaglio dietro al Vento
dell’Est, cogliendoli di sorpresa e aprire il fuoco.
Stava faticando parecchio, ma già si pregustava la faccia
furiosa ma atterrita del Rosso, nel momento in cui avrebbe visto la sua
amata nave andare a fuoco.
“Ma che diavolo? Un bambino?!” esclamò
Shanks, quando si trovò quella creatura alta quanto un
cerino davanti agli occhi.
Lucky non sapeva se mettersi a ridere o piangere, ma avvertiva una
sensazione strana.
“Capitano, fai attenzione” gli disse, squadrando il
marmocchio, che in tutta risposta, frignando, puntò
l’arma nei suoi confronti.
“Fermi o sparo!” urlò, con la vocina
terrorizzata e gli occhi sgranati, mentre le piccole gambe erano
percorse da continui sussulti.
Shanks, che non era uno stupido, se da una parte si fidava
dell’istinto del suo ufficiale in seconda,
dall’altra, di fronte a quella creatura impaurita, non poteva
che provare compassione. Che ci faceva un bambino, completamente solo,
su di un’ammiraglia della Marina?
“Piccolo… Getta l’arma a terra, non ti
faremo del male” gli disse, cercando di apparire il
più affabile e convincente possibile, appendendo di nuovo la
spada alla cintola, mentre l’amico rinfoderava la pistola per
non spaventarlo ancora di più.
“Non vi credo! Andatevene!” gridò
quello, premendo il grilletto, ma l’unica cosa che i presenti
poterono udire, fu il classico ‘click’ della
pistola scarica. Atterrito, il bimbo cominciò a premere
convulsamente il grilletto, ma purtroppo per lui i proiettili dovevano
essere davvero finiti.
Di fronte ai due che nel frattempo si erano messi sulla difensiva per
schivare l’eventuale colpo, il piccolo scoppiò a
piangere.
“Hey, hey, stai tranquillo, non piangere!”
esclamò il Rosso, avvicinandosi al bambino, il quale,
nonostante fosse spaventato, non fece una piega quando sentì
la mano del capitano sulla propria nuca.
“Come ti chiami?” gli chiese sorridendo.
“Mi chiamo Lai” mugugnò, tirando su col
naso e sollevando i suoi occhi timorosi in quelli dell’uomo,
che in quel momento si era accosciato alla sua altezza.
“Sei qui da solo, Lai?” continuò Shanks,
accarezzandogli i morbidi capelli castani, che spiccavano notevolmente
in contrasto alla casacca azzurra, abbinata a dei pantaloni bianchi
troppo grandi per lui. La risposta, se tardò ad arrivare dal
piccolo che si asciugava gli occhi e il naso con i bordi della
maglietta, non tardò altrettanto da parte di quelli che
dovevano essere gli unici esseri che popolavano quella nave.
Di fatti, da dietro la porta della timoneria, si era affacciato, chi
con fare insicuro, chi con fare curioso, un gruppo di bambini, che
dovevano avere suppergiù l’età di Lai.
“Non è da solo” commentò
Lucky, mentre osservava quelle piccole creature fuoriuscire titubanti
dalla sala macchine “Ma che ci fate qui da soli?”
aggiunse, facendosi più vicino e tendo loro le mani.
Due di quelli si erano praticamente attaccati al collo
dell’ufficiale in seconda, singhiozzando sommessamente,
mentre Lai raccontava di essersi prima addormentati nelle proprie case,
e poi di essersi ritrovarti di punto in bianco sulla nave, senza nessun
altro, loro soli. Dovevano sicuramente averli drogati e portati via,
pensò Shanks, guardando il piccolo con compassione e
provando una gran pena.
“Vi prego signori!” aveva esclamato alla fine Lai
“Portateci con voi! Non abbiamo più da mangiare e
l’acqua sta scarseggiando. Vogliamo tornare a
casa!” concluse scoppiando in lacrime, cosa che fecero
metà dei suoi coetanei.
Lucky, nonostante fosse colpito da tanta crudeltà e volesse
farsi in quattro per aiutare quegli esserini così indifesi,
serbava ancora quella strana sensazione.
“Va bene, non preoccupatevi” rispose il Rosso,
sempre sorridendo e dandogli un buffetto sul viso “Avverto i
miei uomini e vi carichiamo con noi” comunicò
rialzandosi e voltandogli le spalle.
“Shanks, non so se-” ma Lucky capì che
avrebbe dovuto spiegare prima e per bene i motivi della sua riluttanza,
perché la voce gli morì in gola
nell’istante in cui vide il corpo di Shanks trafitto
all’altezza dei reni da parte di Lai.
Il Rosso, con lo sguardo sgranato, osservò la lama
all’altezza del suo ventre risplendere del colore del suo
stesso sangue, per poi avvertire una terribile sensazione di
lacerazione agguantare il suo corpo come una gelida morsa.
“Shanks!” urlò Lucky accorrendo in aiuto
del suo capitano, ma venne colpito da un proiettile
all’altezza della coscia. Cadde riverso sul ponte, per il
cedimento della gamba d’appoggio, mentre vedeva quel gruppo
di bambini schierarsi attorno a loro due, armati fino ai denti e con
delle pessime intenzioni.
- Dannazione!
– proferì mentalmente Shanks,
estraendo a mani nude la lama dal suo corpo e cercando di trattenere le
urla di dolore.
In quel preciso momento, Kami diede l’ordine mentale ai suoi
uomini di attaccare il Vento dell’Est.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi sempre
avanti -
Buonasera ragazze!
Scusate se ieri non ho
aggiornato, ma sono arrivata a casa in uno stato inverecondo ed ero
troppo stanca anche per accendere il pc. ç.ç
Gomenasai!
In ogni caso, finalmente
(beh, dipenda dai gusti :p) si lasciano da parte le fisime amorose per
un po', e ci si concentra sull'azione. :) Ora come ora, da come potete
leggere, il Vento dell'Est si trova al largo dell'isola, contro questa
sola nave disabitata. Non sanno ancora che è realmente Kami
quello che si trovano davanti, tuttavia si capisce che qualcosa non va.
E scusate per la conclusione - penso che prima o poi ci ammazzerete -
ma non potevamo fare altrimenti. xD
Al prossimo capitolo
signore! ^^ Grazie per le recensioni, un abbraccio grande! :)
Bea&Yuki
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Capitolo 54 *** Battaglia ***
Hikari, da un
po’ appoggiata alla balaustra di tribordo del
Vento dell’Est, continuava a cercare la pesante incongruenza
in tutta quella situazione. Accanto a lei, Ben restava immobile a
guardare il ponte dell’ammiraglia, mentre osservava i due
compagni girovagare avanti e indietro per la nave, entrando e uscendo,
in attesa di un qualsiasi tipo di segnale da parte del capitano.
Sapevano entrambi che c’era un errore grosso come la chiglia
di un vascello in quella realtà, ma non riuscivano a capire
cosa.
Qualcosa di strano stava attraversando le loro pupille ed era stata
Hikari a rompere le righe e avviarsi dal vicecapitano, per porgli il
problema. Lui, con gli occhi blu attenti, le aveva risposto che intuiva
anche lui questo inghippo, ma che non sapeva trovare la base del
problema.
Quand’ecco che, nello stesso istante che sentirono il fischio
sparire, si guardarono negli occhi e arrivarono finalmente al punto.
“Sono le stesse immagini!” urlò Ben
allarmato, ma non ricevette risposta in merito perché Hikari
aveva lo sguardo atterrito, atta a guardare qualcosa che pareva la
terrorizzasse all’inverosimile, alle spalle
dell’amico.
“Oh per la miseria” sussurrò la donna,
alla quale per poco non cadde la mascella per l’orrore a cui
stava assistendo.
“Da dove sono sbucate?!” esclamò Ben
sorpreso, come tutto il resto della ciurma, che in quel momento era
rimasta altrettanto basita, presa in contropiede.
Tutt’attorno a loro, disposte a ventaglio, sette navi della
Marina, stavano spiegando i cannoni, pronte a far fuoco. Ben,
imbracciando di nuovo il fucile, diede l’ordine di far virare
il Vento dell’Est di centottanta gradi e di cominciare a
scatenare sia i cannoni che gli arpioni.
“Hikari!” ululò, mentre le onde
scatenate dalle bordate nemiche cominciavano a far sobbalzare la nave
“Sull’albero maestro, presto! Cerca di proteggere
la nave mentre è in virata!”.
Lei lo guardò con l’aria sgomenta, mentre un forte
conato di vomito le rubava le energie necessarie per il ragionamento:
non seppe dire se quella nausea era portata dalla paura o dagli
scossoni delle onde, perché il suo cervello era andato
completamente in black-out.
Ci volle uno scossone di Ben per farla tornare alla realtà:
“MUOVITI!” le urlò, catapultandosi al
timone per aiutare il timoniere in un’impresa impossibile.
Dovevano preservare l’integrità della nave il
tempo necessario per fare dietrofront e mettersi in posizione
d’attacco col cannone principale sito sotto la prua.
- Shanks, che cazzo
stai facendo! – grugnì
mentalmente, mentre cercava in tutti i modi di non spezzare il timone.
Nemmeno Ace se la stava passando molto bene. Il vicecapitano di Kami,
meglio noto come Thor ‘l’avvitatore’,
aveva ingerito il frutto del diavolo zoo-zoo, modello alligatore e
grazie a ciò sapeva trasformarsi nel letale animale,
rivelandosi già di per sé un osso duro da
combattere di suo. Perché si sa: l’alligatore
è uno degli animali più feroci e mortali al
mondo, dotati di una grandissima forza concentrata nella morsa della
mandibola e un’agilità spaventosa rispetto alla
sua mole.
Ma non era solo quello il problema ed Ace ne aveva individuati altri
due a proprie spese: la prima cosa era che i denti del nemico erano
interamente rivestiti di agalmatolite marina. Siccome il rivestimento
era stato fissato in maniera tale che le parti della sua bocca non lo
toccassero, e spuntava solamente quando prendeva la forma animale, non
creavano nessun problema al proprietario al contrario degli avversari.
E di fatti Ace, durante la colluttazione, preso di sorpresa dalle
continue trasformazioni del vicecapitano, si era ritrovato con i denti
dell’animale conficcati nel braccio e una grande, bruttissima
ferita.
Sarebbe stato un gioco arrostirlo successivamente, se solo quella
gelatina non fosse una sostanza ignifuga al cento per cento.
“Merda!” esclamò irritato,
perché vedeva tutti i suoi attacchi andare a vuoto, mentre
il nemico continuava ad assediarlo furiosamente, spalancando quelle
terribili fauci e passando indisturbato nel fuoco.
Quando Ace evitò per l’ennesima volta di essere
sbranato, Thor per un attimo riprese la forma umana e si mise a
sghignazzare.
“Che hai da ridere, bestia!” grugnì il
moro, già stanco di suo e frustrato. L’ultima cosa
che aveva voglia di sentire era del sarcasmo gratuito.
“Se pensi che così conciato riuscirai ad uccidere
Barbanera, sbagli di grosso” lo schernì
l’altro, mostrando i denti mostruosi “Ma ti voglio
aiutare amico, perché infondo mi fai un po’ pena.
Sappiamo per inciso che Teach si sta dirigendo sull’isola del
Banaro, non lontano da qui” prese una pausa, verificando che
l’attenzione del giovane fosse tutta sua “Quindi,
fatti un favore: scappa ad allenarti il più lontano
possibile da lì, perché contro quel bastardo non
hai speranze!” concluse ridendosela e appurandosi che Pugno
di Fuoco avesse mangiato la foglia.
“Grazie dell’informazione, ma non sottovalutarmi,
mostro!” ringhiò Ace, gettandosi
all’attacco, ben sapendo però che, se non
escogitava un piano da attuare il più presto possibile,
avrebbe dovuto dargli davvero ragione. Ma registrò per bene
quell'informazione.
Tuttavia, nel momento in cui fu sbalzato da un colpo di coda violento,
contro la parete esterna della sala da pranzo, capì che
forse non tutto era perduto.
- O la va o la spacca
– pensò, cominciando ad
elaborare una strategia necessaria per distrarre Thor e provare il
tutto per tutto.
Shanks e Lucky erano pressoché esausti. Se l’amico
era preoccupato più per la salute del capitano, che per i
fatti bizzarri che stavano accadendo davanti ai loro occhi, il Rosso
non si dava pace.
“Ma perché si rialzano!” urlò
sconfortato, mentre una macchia rossa all’altezza del ventre
si stagliava sulla camicia bianca e pareva ingrossarsi troppo
velocemente “E perché gli altri stanno
là a guardare!” aggiunse schivando
l’ennesimo affondo portato quasi a segno da quei bambini.
In un primo momento, quando quelle creature si erano gettate addosso a
loro, sguainando le lame e le pistole, i due si erano dimostrati
riluttanti a combattere, nonostante fossero stati entrambi colpiti: non
potevano macchiarsi la coscienza commettendo infanticidi plurimi.
Però, quando furono portati a colpirli per la
necessità di sopravvivere, un’espressione
incredula si dipinse sui loro volti: ogni qualvolta quegli esseri
venivano colpiti – di striscio o a morte – si
rialzavano, impassibili e, cosa ben più inquietante, non
riportando ferite.
“Io volevo dirtelo Shanks, che non sentivo la presenza di
questi bambini!” esclamò Lucky, evitando tutti i
fendenti che poteva e saltellando da una parte all’altra del
ponte per sopravvivere.
“Non ti preoccupare Lucky, non è colpa
tua” rispose Shanks, cercando di mantenere
l’equilibrio. Aveva perso parecchio sangue e cominciava a
sentire gli effetti di quella ferita sulle sue forze.
Anche se pericoloso, per lui stesso e per l’amico,
liberò l’haki facendogli raggiungere un altissimo
picco di intensità.
Lucky dovette appellarsi a tutte le sue forze per non svenire: la
distanza ravvicinata con il capitano, lo rendeva un facile obiettivo,
perché Shanks cominciava a perdere la lucidità
necessaria che serviva per controllarlo. Ma l’ufficiale in
seconda non fu l’unico a risentire del potere spaventoso del
Rosso, che seppur conciato abbastanza male, riusciva a scatenare una
forza allucinante: Kami, a causa di quell’ondata improvvisa,
perse per un istante la concentrazione e le sue illusioni svanirono per
quell’attimo necessario perché i due vedessero la
loro nave assaltata dai cannoni.
Uno spettacolo che li rese basiti all’inverosimile.
“Non è possibile… L’hai visto
anche tu, no?” boccheggiò l’ufficiale,
strabuzzando gli occhi.
“Lucky, torna sul Vento dell’Est a dare una
mano!” abbaiò il Rosso, appoggiandosi al
parapetto, mentre le illusioni cominciavano di nuovo a rigenerarsi.
L’amico però fece segno di tacere:
“Aspetta, la sento… La percepisco,
finalmente” sussurrò concentrato “Il tuo
haki deve averlo distratto”. Sapevano di Kami, tuttavia non
potevano aspettarsi un piano così ben congegnato.
“Shanks, torniamo su” fece indietreggiando rispetto
ai bambini che di nuovo si stavano preparando per attaccare, ma il
Rosso non era dello stesso avviso:
“Dov’è”?
“Ma Shanks, è pericoloso e-”
“DOV’E’!” ringhiò,
dipingendo lo sguardo che sapeva spaventare anche i mostri marini.
Lucky sospirò: “Mi pare di avvertirlo da quelle
parti” disse indicando la cabina.
“Torna sulla nave. Qui me ne occupo io” concluse
senza dargli la possibilità di ribattere e dirigendosi verso
l’obiettivo. Evitò con tutta
l’agilità che lo contraddistingueva dai comuni
pirati, assieme all’haki del Re, i bambini che come delle
bestie gli si riversavano addosso, risparmiando l’energie per
punire l’infame autore di quello scherzo di pessimo gusto.
Nei pressi della cabina, si guardò attorno e notò
una bambina con una bambola di porcellana stretta tra le mani, seduta
nell’estremo angolo destro: i suoi occhi si muovevano
velocemente, da una parte all’altra, quasi fosse in piena
fase REM.
Yukan Kami, Viceammiraglio della Marina. Non aveva mai avuto il piacere
di incontrarlo, ma aveva sentito molte storie a riguardo e solo ora
poteva apprezzarne a pieno la loro veridicità.
Kami, essendo stato scoperto e necessitando di un attimo per riprendere
coscienza di sé, riversò le illusioni create
addosso al nemico, ma Shanks in quel preciso istante scatenò
l’haki, gettando l’uomo contro la balaustra del
ponte, distruggendo parte della parete esterna della cabina.
“Se devo essere sincero” parlò Kami con
voce misurata, levandosi le schegge di legno di dosso e rialzandosi in
piedi “Credevo che l’Imperatore Shanks il Rosso,
fosse meno ingenuo” continuò con un sorriso
ironico e soddisfatto, mentre estraeva dall’imbracatura
sistemata attorno alla sua schiena la sua alabarda.
Il Rosso se ne stava in piedi davanti a lui, atto a riprendere fiato
per le energie spese, ma con un’espressione sprezzante e
tremendamente infuriata sul viso: “Sei un codardo,
Kami” parlò con voce roca, estraendo la spada
“Lo so bene che anche fuori dalle illusioni non ti sei
risparmiato contro dei bambini, ma non ti facevo così figlio
di puttana” aggiunse mettendosi in posizione di attacco
“Cosa vuoi da noi”?
“Voglio la tua testa, Rosso” si limitò a
rispondere quello, volgendo la lama dell’alabarda verso il
nemico.
“E allora accomodati, bastardo!” ribatté
il Rosso, gettandosi all’attacco.
“ENJOMO”!
Ace aveva appena generato una recinzione di fuoco attorno a Thor,
aggiungendo diverse ondate di fuoco e sparendo in esso, per
disorientarlo e far perdere le tracce di sé, almeno per
qualche istante.
“Te l’ho detto che è tutto inutile,
ragazzo! Ora che fai, scappi?” esclamò
l’uomo-alligatore, che sì era immune
artificialmente alle fiamme, ma doveva aspettare che si spegnessero se
l’intera area veniva messa a fuoco, per ritornare a vedere
qualcosa. Di fatti, a causa del cedimento di alcune pareti, il
perimetro dello scontro era stato completamente delimitato.
Thor sapeva bene, inoltre, che la gelatina non sarebbe durata per
sempre e che doveva darsi da fare per tramortire il ragazzo al
più presto possibile e dare man forte al capitano, come
secondo ordini.
“Dove sei!” urlava lamentandosi, mentre Ace aveva
risparmiato apposta una piccola area di ponte ove giacevano diversi
barili di polvere da sparo. Facendo più attenzione
possibile, aprì due di quei barili e li sollevò,
uno nella sua mano destra e l’altro nella sua sinistra.
In quel preciso momento, Thor era riuscito a uscire dalle fiamme e si
era ritrovato il ragazzo davanti agli occhi, il quale non
esitò a lanciargli la polvere da sparo addosso, ricoprendolo
dalla testa ai piedi.
L’uomo-alligatore, trasformandosi in bestia, tentò
di schivarla, ma si ritrovò ben presto in fiamme. Tuttavia
non era così preoccupato per la sua incolumità:
la gelatina al massimo si sarebbe esaurita, però ne aveva
una scorta poco lontano da lì.
Preso da questi pensieri, non si accorse che il ragazzo aveva preso una
pesante catena di metallo e tutto d’un tratto si
ritrovò con Pugno di Fuoco sulla schiena, le catene
aggrovigliate attorno al suo corpo e un grosso barile in mano al moro.
Tentò di scrollarselo di dosso, perché cominciava
a sentire il calore sprigionato dal potere dell’altro, ma
Ace, con uno sforzo impressionante gli aprì a forza le fauci
e, sacrificando un ginocchio per tenergli aperta la bocca, lottando
contro la terribile sensazione di soffocamento, gli
ficcò il barile di polvere da sparo in gola.
Thor cercò in tutti i modi di sputare
quell’affare, incastrato tra le pareti interne delle sue
fauci, ma Ace gli impediva di chiudere i denti, nonostante stesse
sanguinando copiosamente e la sua gamba si sarebbe potuta spezzare da
un momento all’altro.
“Fai buon viaggio bestiaccia e grazie per le
informazioni” disse il moro combattendo sempre più
l'imminente svenimento e la mancanza di forze, prima di gettargli un
pezzo di
legno infuocato in gola per poi chiudergli la bocca… Per
sempre.
“A dirla tutta” parlò Kami, parando un
affondo con la sua alabarda “Sono sollevato
all’idea che tu mi abbia scoperto: generare troppe illusioni
insieme non fa bene al mio organismo” rise sarcasticamente,
mentre il Rosso cercava di attaccarlo con la sua massima
velocità, nonostante stesse cominciando a diventare pallido
come un cencio.
Quella sulla schiena, che si sviluppava in profondità fino
all’addome, era davvero una brutta ferita e lui era stato
così sciocco da farsi colpire. Il sangue continuava a
defluire, costantemente, e sentiva di non riuscire a sviluppare il suo
haki come avrebbe voluto.
Con le energie in rapido esaurimento, non sarebbe riuscito a generare
la classica forza che serviva per abbattere il nemico con un colpo solo
e, in aggiunta a ciò, Kami possedeva un haki particolare, ma
che poteva essere usato in sinergia con gli attacchi della sua arma.
Ma la cosa che più lo innervosiva era non sapere cosa stesse
accadendo sul Vento dell’Est: aveva capito che quelle
immagini non erano vere da quando si era trovato faccia a faccia con
lui, tuttavia, benché si fidasse di Ben e dei suoi rimasti
in difesa della nave, conosceva bene che tipo di persona fosse Kami e
non faticava a credere all’idea di ritrovarsi mezzo
equipaggio ferito gravemente.
“Hai una bruttissima cera, lo sai?”
continuò a schernirlo il Marine, nonostante anche le sue
energie cominciassero a venir meno. Continuare a manovrare due
illusioni dopo così tanto tempo, di cui una davvero
gigantesca, non era cosa da poco. Inoltre, come avversario aveva niente
meno che un Imperatore, ferito sì, ma sempre un Imperatore.
Aveva fatto un buon affare dividendolo dall’equipaggio, ma su
quella nave era rimasto ancora Pugno di Fuoco ad impensierirlo.
Mentalmente, continuando a parare e controbattere gli attacchi di
Shanks, provò a comunicare con il vicecapitano, ma fu colto
dal panico quando per la terza volta il suo sottoposto non rispose.
E questa perdita di concentrazione, gli costò cara: il
Rosso, accortosi della distrazione del suo avversario,
riuscì a conficcargli la lama della sua spade nella coscia.
Kami, in preda al dolore, cadde riverso a terra perdendo ulteriore e
preziosa concentrazione: in quell’istante, mentre il sangue
scuro defluiva dalla ferita e la sensazione lancinante di bruciore gli
pervadeva l’animo, Ace apparve per magia a pochi metri dal
capitano.
“Finalmente!” esclamò il giovane, ma
appena si avvicinò al Rosso rimase basito: “Che
t’è successo?! E Lucky
dov’è?” domandò notando la
ferita e in un secondo momento il Marine.
“Ma insomma, che sta succedendo?!”
riformulò, confuso.
Kami, nonostante fosse passato in svantaggio, non perse il suo
irritante sarcasmo. Era da tempo che i suoi avevano iniziato i
bombardamenti verso la nave nemica e, nella sua mente, stava assistendo
alla visione sublime del Vento dell’Est andare fuoco.
Rise sommessamente, mentre Shanks lo osservava con il suo sguardo serio
e sottile.
“Che hai da ridere?” chiese Ace, mettendosi in
posizione d’attacco, ma il braccio di Shanks lo
fermò sul posto: “Lascialo stare, non è
roba per te Ace. Possiede un haki illusorio”
proferì concitato, prima di ritornare ad occuparsi del
nemico “Fai cadere l’illusione sul Vento
dell’Est, tanto ormai ho capito che cosa sta
succedendo” aggiunse, mentre Ace, con le labbra strette, si
stava confondendo ancora più le idee.
“Haki illusorio? Ho appena finito di sistemare un
uomo-alligatore dall’altra parte della nave, e non senza
fatica. Non dirmi che si trattava di una mera illusione!”
esclamò incredulo il moro.
“No, lui non era un’illusione, Pugno di
Fuoco” rispose Kami “Sei stato bravo a battere
Thor, ma non credere di farla franca. Una volta sistemato
lui” e additò il Rosso, che alzò il
ciglio sorpreso da tanta arroganza “Toccherà a
te”.
Rinunciare alla cattura di Pugno di Fuoco in favore degli ordini
pro-Barbanera, non gli andava proprio giù. Per niente. Se
quel posto vacante nella Flotta dei Sette era destinato in prova a
quell’altro pirata, allora perché non poteva
provare lui stesso a guadagnarselo?
Una volta sconfitto il Rosso, nulla avrebbe potuto fermarlo. Magari
neanche la Marina. E tutti sapevano dei vantaggi e privilegi di cui
godevano i membri della Flotta dei Sette, vantaggi che facevano gola a
chiunque, figuriamoci ad un calcolatore e maniacale assetato di potere
come Kami.
“Che supponenza” berciò Ace,
trasformando parte del suo corpo in fiamme.
“Non sono supponente, ragazzo. Ho solo potere. E seguirei il
consiglio del Rosso, anche se bisogna vedere quanta voglia hai di
ritrovarti si di una nave in fiamme!” esclamò
malignamente, mentre faceva svanire le illusioni e mostrava il Vento
dell’Est atto alle manovre, circondato da diverse navi della
Marina.
Shanks rifiutò di girarsi ad ammirare quel macabro e
frustrante spettacolo, ma i commenti e le imprecazioni di Ace seppero
dipingerglielo al meglio nella mente.
“Te lo ripeto Ace, vai a dar man forte ai miei. Kami lo
sistemo io” disse il Rosso, togliendosi il mantello e
gettandolo a terra “Hanno più bisogno loro, che
io, di te” concluse regalandogli uno sguardo eloquente.
“Sei sicuro?” domandò il moro,
preoccupato per le sue condizioni.
“Se mi faccio sconfiggere da uno come lui, vuol dire che non
sono all’altezza della mia fama. Ed ora va”
ribatté con un sorriso amaro.
- Sì, e poi
chi glielo spiega ad Hikari se ci rimetti le
palle! – pensò il giovane, prima di
avviarsi sulle
assi che portavano alla nave, ma sentì dei passi pesanti,
tuttavia veloci, dirigersi verso di lui.
“Dove credi di andare, Pugno di Fuoco?”
domandò Kami, sferrandogli un fendente con la sua alabarda,
contenente una miscela tra acciaio e agalmatolite marina, che Ace non
avrebbe mai potuto schivare – preso in contropiede
dall’inaspettata natura dell’arma- se Shanks non si
fosse messo in mezzo e avesse sviluppato l’haki.
“CORRI!” esclamò il capitano, gettandosi
nuovamente sul nemico con tutte le sue energie.
- TO BE
CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi
sempre avanti -
Ed eccoci di nuovo qua
all'appuntamento del martedì sera! ^^ Allora, un piccolo
trucco per evitare che Shanks e i suoi risultino delle caccoline
rispetto alla Marina. Ricordatevi che Kami ha la forza di un
Ammiraglio, ma è stato da sempre relegato alla carica di
Viceammiraglio (che se vi ricordate MF, anche loro la sanno lunga in
quanto a forza) a causa della sua fedina penale tutt'altro che
illibata. Quindi diciamo che se prendessimo un qualsiasi altro pirata -
e siamo fortunati che accanto ad Ace ci sia l'Imperatore -
verrebbe spazzato via senza neanche accorgersi di lui,
soprattutto per la mancanza di "controllo" mentale e concentrazione che
dovrebbe contraddistinguere gli uomini potenti come Shanks e ciurma.
Ecco, solo quello. Che poi il Rosso si sia fatto fregare da
quell'illusione, quello è stato un semplice errore di
valutazione. :)
In ultimo, questo potere
l'abbiamo inventato noi di sana pianta. Non si sapeva ancora dell'Haki,
per cui può sembrare un po' bizzarra come cosa -
così come Hikari. ^^
Al prossimo capitolo,
grazie per le recensioni! ^^
Bea&Yuki
|
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Capitolo 55 *** La situazione precipita ***
CAPITOLO 55: LA SITUAZIONE PRECIPITA.
Il moro, ponendo attenzione a dove metteva i piedi, riuscì a
percorrere le assi di legno che collegavano le due imbarcazioni,
trovandosi esattamente al fianco di uno Yassop ancora parecchio
confuso,
dal momento che si era ritrovato in mezzo al fuoco incrociato nel giro
di pochi istanti.
“Yassop” urlò Ace, appena
riuscì a saltar giù dalla balaustra, schivando i
proiettili con l’aiuto del rogia.
Dopo aver sistemato due Marines che si erano gettati con le spade su di
lui, l’ufficiale in seconda corse incontro al ragazzo:
“Che sollievo! Sei vivo!” esclamò
“Ma che è successo? Dov’è
Shanks”?
“Se ne usciamo vivi da qui, ti spiegherò. Shanks
sta combattendo contro un tale di nome Kami” rispose Ace,
mentre con l’ausilio delle sue fiamme si opponeva al
riversarsi delle forze nemiche su una parte del ponte.
“Da solo?!” ribatté con preoccupazione
l’ufficiale “Ascolta, corri a dare una mano ad
Hikari. Non ce la fa da sola a tenere a bada i cannoni! Usa il tuo
potere e fai sì che qualche nave cominci a sparire,
perché di questo passo affonderanno il Vento
dell’Est. Se Kami è nei paraggi, basta
già lui da solo a creare scompiglio”!
“Dov’è lei”?
Yassop indicò l’albero maestro:
“E’ lassù”.
“E Ben?” chiese Ace, preoccupato di non vederlo
nella mischia.
“E’ al timone” rispose Lucky, che era
appena riuscito a scampare miracolosamente ad una cannonata che gli
aveva sfiorato la pancia
“Stai tranquillo per lui, è uno che sa il fatto
suo” concluse sorridendo e calandosi di nuovo gli occhialini
sugli occhi.
“Bene. Tenete duro amici” aggiunse il moro, prima
di
trasformarsi completamente in fiamme e dirigersi sulla coffa.
Ad Hikari, nel vedersi circondata nel giro di un istante dalle fiamme,
per poco non venne un infarto. Le ci vollero alcuni secondi per
recuperare un battito decente e il fiato, che come per magia le si era
quasi azzerato. Con le mani al petto, tentava di articolare una parola
che non fosse un grugnito o un mugugno, mentre Ace, sorridente,
scendeva dal parapetto e si sistemava il cappello.
“Fidati che se la Marina non ti ha fatto fuori, ci
penserò io appena questo inferno sarà
finito!” abbaiò, quando finalmente la sua lingua
si sciolse “Ma dico! Ti pare il caso di salire qui in fiamme,
quando siamo in mezzo ad un bombardamento?!” aggiunse
guardando inviperita il giovane, che se la rideva di gusto.
“Anche io sono felice di rivederti Hikari”
commentò divertito, prendendo posto accanto a lei, tuttavia
una nuova bordata gli fece scomparire all’istante il sorriso
dalle labbra.
“VOLD!” esclamò la donna, ergendo a
difesa un nuovo muro di onde. Erano ormai diversi minuti che continuava
a sviluppare il muro, perché diversamente il suo potere a
quella distanza non poteva avere effetto. Ma
quell’abilità le stava togliendo davvero troppe
energie e non avrebbe retto la difesa della nave da altrettante sette a
quelle frequenze di fuoco.
“Ace, ho bisogno che tu faccia un po’ di piazza
pulita. Io non riuscirò a reggere ancora per molto,
perché se devo proteggere la nave in tutta la sua lunghezza,
lo spessore del muro è molto sottile. Qualche cannonata mi
è già sfuggita…” gli disse
con sconforto, mentre un nuovo attacco veniva sventato dal muro.
Il moro si calcò il cappello sugli occhi:
“Tranquilla, ci penso io” rispose sicuro,
concentrando nel suo pugno tutto il suo potere “Mi chiamano
Pugno di Fuoco proprio per questo” aggiunse con orgoglio.
“Che hai fatto al braccio e al ginocchio?”
domandò Hikari, notando le profonde ferite sul lato destro.
“Un alligatore con i denti di agalmatolite”
commentò l’altro, tenendo gli occhi puntati sulle
imbarcazioni davanti a loro e studiandone i movimenti. Molti Marines
avevano calato le scialuppe e stavano avvicinandosi al Vento
dell’Est. Anche Hikari se ne accorse.
“Distruggi le navi. Di quelli se ne occuperanno Ben e gli
altri” replicò lei, caricando il suo
haki “Ed
ora fai fuoco Ace. Facciamogli capire chi è che comanda qui.
Io ti copro” concluse, dipingendo sul suo volto
un’espressione truce.
Nell’istante in cui il comandante della seconda flotta di
Barbabianca si scatenò, finalmente Ben era riuscito a
terminare la tremenda virata e a stabilizzare la nave.
L’arrivo di Ace era stato una manna dal cielo,
perché Hikari da sola non avrebbe potuto sviluppare in
eterno la difesa di onde e Yassop, da solo, non avrebbe potuto
esprimere le sue abilità a sufficienza in tutto quel
marasma, se le navi continuavano a far sobbalzare il Vento
dell’Est.
Restituì il timone al suo proprietario e uscì in
coperta: “Metà di voi vada a tamponare e chiudere
le falle, presto! La nave sta imbarcando acqua e di questo passo saremo
fottuti! Ai Marines ci pensiamo noi” ordinò a
parte dei compagni, dirigendosi velocemente verso Lucky, alle prese con
un gruppo di soldati.
“Dov’è Shanks!” chiese,
sistemandone due con il suo fucile di fiducia e mettendosi spalle
all’amico.
“Sta combattendo contro Kami,
sull’ammiraglia” sospirò mogio
quell’altro, mettendo fuori combattimento i restanti Marines.
“Scommetto che ti ha spedito qui a calci”
commentò il vicecapitano, accendendosi una sigaretta e
volgendo lo sguardo verso la nave della Marina.
“Quasi. E’ ferito, Ben… Sono
terribilmente preoccupato per lui”.
“Se la caverà” disse asciutto, lo
sguardo sulla figura in lontananza che lottava contro al nemico,
cercando di nascondere un fremito di paura che, come un lampo, gli
aveva percorso la schiena.
“Ed ora preparati, ne arrivano altri. Yassop ci
coprirà dalla sua postazione” concluse, portando
le linee difensive in avanti.
Era ormai più di una buona mezz’ora che Kami e
Shanks combattevano senza riserva alcuna. Nonostante fosse ferito e
l’emorragia stesse lentamente continuando a far sfiorire
preziose energie vitali, il Rosso non pareva demordere, al contrario
del proprio avversario.
Shanks non era un pivello, tantomeno uno stupido e quando colpiva lo
faceva con precisione e ragione. La ferita infertagli sulla coscia al
nemico, anche se non così profonda, aveva un suo
perché e Kami se ne accorse ben presto, quando ormai le
vertigini l’avevano fatto schiavo.
Il capitano del Vento dell’Est, con quell’affondo,
aveva fatto sì che parte dell’arteria femorale del
Marines
venisse recisa. E tutti sanno che cosa succede quando le arterie
maggiori vengono danneggiate: l’elevata pressione non
permette alla ferita di rimarginarsi, portando inesorabilmente il
malcapitato verso una fine lenta per dissanguamento.
Aveva portato a termine solo quel colpo, tra tutti quelli sferrati,
atti a capire e studiare il metodo di combattimento del nemico. Quella
ferita, seppur circoscritta, a differenza di quella infertagli dalle
illusioni, per mezzo del suo haki, era bastata a pareggiare le sorti
dell’incontro.
- Però non
tutto è perduto – fremette
il nemico, dopo che una fiammella di speranza si era accesa nel petto.
Dopo qualche secondo di pausa, le lame delle rispettive armi
cominciarono a stridere nuovamente, fino a che Kami non raccolse le
energie necessarie per il suo piano secondario. Vedeva che la
lucidità del Rosso cominciava a scemare e, quello che stava
per fare, era l’unico asso possibile da calare in tavola.
Schivando un fendente diretto al suo collo, generò quante
illusioni riuscì ancora a gestire senza perdere conoscenza:
bastava tenerlo occupato circa dieci secondi e forse
l’avrebbe spuntata.
Di fatto, quelle illusioni tennero impegnato Shanks per il tempo
necessario ad entrargli nella mente e sondare le sue memorie. Kami era
riuscito, nel corso degli anni e delle battaglie, quasi sempre condotte
in solitario e in incognito, a diventare rapido e conciso quando si
trattava di leggere la mente degli avversari in profondità.
E aveva capito che questo processo, unito alla capacità di
creare illusioni, poteva risultare dannatamente pericoloso e appagante.
“Smettila di giocare!” ringhiò il Rosso,
quando le illusioni si riversarono su di lui, per poi scatenare il suo
haki e spazzarle via in un colpo solo, assieme al proprietario.
Se il pirata fu soddisfatto di aver scaraventato contro il legno il suo
avversario, il Marines lo fu ancora di più,
perché, per quanto subisse tali percosse, il suo intento
l’aveva portato a termine in un batter d’occhio.
Questo stava a significare che quel preciso frammento di pensiero di
tipo estremamente doloroso – oltre ad altri parecchio
interessanti, cui ne aveva fatto immediatamente tesoro –
doveva essere venuto a galla di recente.
Niente di meglio, perché questo accadimento gli aveva fatto
risparmiare energie nella ricerca.
“Non tutto è perduto, davvero” disse
Kami, più a sé stesso che
all’avversario, prima di gettarsi di nuovo su di lui con la
lama dell’alabarda pronta a ferire mortalmente. Doveva
aspettare solo il momento in cui si sarebbero ritrovati faccia a
faccia, dopodiché avrebbe fatto la sua mossa finale.
E quel momento arrivò in fretta, esattamente quando la lama
della spada venne bloccata nuovamente dall’aggancio
dell’alabarda. Kami, in quell’istante,
fissò gli occhi furenti del Rosso che cominciava ad averne
le scatole piene del combattimento – preoccupato per i suoi e
frustrato per essersi fatto giocare dall’haki nemico.
In un secondo, forte delle informazioni preziose apprese dalla mente
dell’altro, si rifugiò dietro alle sembianze del
ricordo più doloroso che il Rosso serbasse nel cuore. E
quegli occhi color giada che lo osservarono con rimprovero e quelle
mani delicate che stringevano l’alabarda, ebbero un effetto
disastroso sulla già esigua concentrazione del capitano.
Quell’istante di distrazione, ove il suo cuore e la sua mente
si scontrarono l’uno in disaccordo con l’altra, gli
costarono molto, perché Kami riuscì a liberare
l’arma e conficcagli la lama nel fianco.
Shanks, in cuor suo, non credeva che quel periodo di forte stress
emotivo l’avesse indebolito a tal punto e, serrando gli occhi
e i denti per il dolore lancinante, riuscì anche a provarne
vergogna. Un Imperatore del mare che cade in ginocchio, sotto i colpi
bassi di un Viceammiraglio della Marina, che con un ghigno e un
grugnito di approvazione stava ora allontanandosi verso il Vento
dell’Est per dare man forte ai suoi, non si poteva
né vedere né sentire.
E fu in quell’istante che il Rosso capì che se
Kami gli era entrato in testa – perché quella era
la sola maniera di generare l’illusione del suo primo grande
amore, a meno che non avesse informazioni così riservate sul
suo passato che probabilmente neanche Sengoku poteva esserne a
conoscenza – la situazione poteva sfuggirgli davvero di mano.
Perché conosceva bene l’indole malvagia del suo
nemico e fu quella paura a fargli dimenticare il dolore delle ferite,
per il tempo necessario a rialzarsi in piedi e corrergli dietro.
Perché due più due fa sempre e solo quattro.
Un’esplosione sul ponte e il successivo incendio, fece
trasalire tutti i pirati atti a combattere le linee nemiche. Se Ace era
riuscito ad affondare due navi da quando aveva preso posto sulla coffa
e stava dando l’anima per fermare i bombardamenti, con Hikari
che riusciva finalmente a reggere il muro di difesa senza consumarsi
all’inverosimile, il fuoco che ora dominava gran parte del
ponte del Vento dell’Est li impietrì, e non poco.
La nave ora era in serio pericolo.
“Che diamine sta succedendo?” aveva gridato la
donna, sporgendosi dal parapetto. La ciurma di Shanks era circondata da
fiamme altissime e letali, mentre i Marines avevano approfittato del
marasma per ricomporre le linee e riorganizzarsi.
“Granate incendiarie!” urlò Ben,
cercando di non cadere vittima di quelle munizioni infernali che, ad
una frequenza spaventosa stavano piovendo dalle due navi più
esterne dello schieramento.
“Qua si mette male!” aggiunse Lucky, preparandosi a
ricevere, assieme a parte dei compagni una nuova ondata nemica, ma
Yassop riuscì, con la sua mira perfetta dalla sua
postazione, a dare qualche secondo di vantaggio ai suoi per pensare ad
una strategia e correre ai ripari.
“Si sta scatenando l’inferno qui!
Hikari!” Ben la chiamò con tutto il fiato
necessario a superare il fracasso delle esplosioni “Di ad Ace
di abbattere le navi coi granatieri, intanto scendi giù a
darci una mano”!
Come una libellula, una volta commissionato il compito al ragazzo,
presa la fune, si catapultò sul ponte: le fiamme stavano
facendo un disastro e la ciurma del Rosso doveva per forza soffocare
quella forza distruttiva se non volevano dire addio alla nave e colare
a picco nel giro di qualche minuto.
“Dov’è Shanks”?!
“E’ ancora sull’ammiraglia a sistemare i
conti” le disse il vicecapitano, cercando di rassicurarla, ma
leggeva nei suoi occhi le note di preoccupazione. Tuttavia in quel
momento non potevano permettersi di pensare al capitano,
perché quasi tutta la ciurma era impegnata ad impedire che
la nave affondasse sotto i colpi nemici.
“Siamo rimasti noi tre e pochi altri. Dobbiamo difendere la
nave” proseguì l’amico, ben sapendo che
l’haki della mora forse era l’unico modo per far
pulizia nel minor tempo possibile. “Te la senti
ancora”?
“Ho altra scelta?” rispose, pulendosi col dorso
della mano i rivoli di sudore che dalle tempie le scendevano sulle
guance, evitando di dar adito, tra l’altro, alle terribili
fitte di mal di testa e alla vista che le si cominciava ad incrociare
per la fatica.
“Cercate però di trovarvi sempre almeno un passo
indietro rispetto al mio piano d’attacco, perché
non voglio correre il rischio di colpirvi. Sto raschiando il fondo del
barile quanto ad energia” aggiunse, guardando negli occhi i
due ufficiali, che sorrisero.
“Bene. Yassop, coprici da lassù!”
ordinò il moro al collega, che con un il pollice verso
l’altro diede l’assenso. Nel frattempo i Marines,
eccitati all’idea di aver fatto breccia sulla nave nemica, si
apprestarono a caricare.
“Ma quanti ne sono… Non finiscono
più!” fu l’ultimo commento di Lucky,
prima che la battaglia corpo a corpo cominciasse ad infuriare
più violenta di prima.
[Soundtrack: Dies Irae, Requiem - Giuseppe Verdi]
Kami, con un ghigno nefasto dipinto sulle labbra, approdò
sul Vento dell’Est e con gli occhi cercò il suo
prossimo obiettivo. Ace avrebbe potuto aspettare ancora un poco.
Col fiato corto s’apprestò a scendere dalla
balaustra, per dirigersi come un falco nella mischia, ma una spallata
nella schiena lo fece ruzzolare a terra. Shanks, mantenendosi
appoggiato al legno, lo guardava con la mascella serrata e il suo
sguardo terrificante.
“Non te lo permetterò, Kami”!
Le energie del Marines, come quelle di quasi tutti gli altri
combattenti, erano ridotte ai minimi termini, ma i suoi occhi,
nonostante fosse stato scaraventato a terra, continuavano a puntare
quella figura che, con le mani davanti a sé, stava generando
un potere particolare quanto pericoloso.
Il suo corpo era al limite, ma, nella sua mentre, il traguardo e la
vittoria li vedeva nitidi e cangianti: sebbene ormai aveva capito che
in combattimento il Rosso era un osso troppo duro da battere per lui,
nonostante fosse ridotto malamente, il desiderio di distruggergli
almeno una delle due cose più care che aveva e assistere al
suo sguardo atterrito e sgomento, gli fece comparire magicamente nuove
energie per completare il suo piano.
Afferrò una pistola abbandonata a terra e chiuse gli occhi.
Si concentrò sulle menti dei pochi che non avrebbero dovuto
intralciare il suo piano e, prima che il Rosso lo
agguantasse a terra,
riuscì a scomparire il tempo necessario per materializzarsi
davanti ad Hikari.
Shanks, si ritrovò solamente delle assi di legno sotto di
sé e il suo unico pensiero fu quello di ignorare nuovamente
il dolore e scattare il più in fretta possibile verso la sua
donna, che poco più in là, con Ben a due passi da
lei, stava per finire uno dei tanti Marines che si erano gettati in
quella guerra.
Mentre la mora, colta di sorpresa, alzava il suo sguardo incredulo
sulla figura appena apparsa davanti a lei, Kami spinse via il soldato
e, rapidamente gli puntò la pistola al petto, appoggiandola
sulla stoffa di quella che una volta era una camicia.
“Ho vinto io” asserì soddisfatto, nel
momento in cui premette il grilletto.
Il proiettile, per l’azzerata distanza, le
trapassò il polmone da parte a parte.
Per quanto Hikari potesse essere veloce in combattimento, in quel
preciso istante non poté reagire, né difendersi:
Kami le si era materializzato davanti ad una velocità
inaudita e lei, presa di sprovvista, aveva abbassato la guardia.
L’unica cosa che tentò di fare, prima che il legno
della balaustra ormai danneggiato dal fuoco e dai combattimenti,
cedesse sotto al suo peso – la potenza di fuoco a quella
distanza l’aveva scaraventa all’indietro, trovando
l’impedimento del legno che si ritrovò ad
immagazzinare un’energia meccanica troppo superiore alla sua
portata – fu quella di sviluppare l’haki, ma la
sensazione bruciante al petto distrusse le sue ultime forze, come un
cristallo che si frantuma nel momento in cui viene gettato con forza a
terra.
Cadde riversa sull’anello inferiore del Vento
dell’Est, sbattendo violentemente la testa, mentre
l’ultima cosa che i suoi sensi riuscirono a captare, furono
lo sguardo atterrito di Ben e la sua voce urlare il suo nome.
- TO BE CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi sempre
avanti -
Bentornate al nostro
appuntamento del martedì sera! Con un
capito che potrebbe portare come sottotitolo "Dov'è
Shanks?!" visto che anche l'albero maestro a momenti poneva il quesito
(non so se avete notato - è voluto, ovviamente).
xD
Un capitolo che non ha
colonna sonora, se non nel momento topico.
Capitolo anche che
termina in una maniera che, so già, ci
costerà tanti di quegli insulti e di macumbe di ogni genere.
^^''' Oltre a ciò un Vento dell'Est che sta per prendere
fuoco e affondare. Un grande, grandissimo marasma, con uno Shanks
ferito nel cuore e nel fisico, e veramente arrabbiato. Un Kami allo
stremo delle forze, sfibrato, ma pronto a cantar vittoria.
Direi che gli
ingredienti per una parte conclusiva (questi saranno gli ultimi
capitoli) di questa lunghissima storia, ci siano tutti. ^^'
Al prossimo capitolo,
ragazze. Ora dobbiamo scappare nel bunker anti atomico. ^^' Grazie
ancora per tutte le recensioni e il supporto! ^^ A martedì!
- Bea&Yuki -
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Capitolo 56 *** Corsa contro il tempo ***
“LUCAS”!
Dopo qualche istante, ove non riusciva a capire se stesse affogando
nell’aria o semplicemente il suo diaframma si fosse fermato a
causa del profondo terrore cui stava assistendo, Ben chiamò
il medico di bordo con tutto il fiato possibile immaginabile.
Non ebbe il coraggio di guardare il suo capitano in faccia, ma poteva
ben immaginare cosa sarebbe successo da lì a poco, come
anche il dolore che quell’azione gli aveva
provocato.
Lucas, impegnato a soccorrere i compagni, coperto
dall’affidabile Yassop, non s’accorse subito
dell’accaduto, ma quando, per la seconda volta
sentì la voce disperata del vicecapitano chiamarlo,
capì subito che doveva essere successo qualcosa di grave.
Ben non si scomponeva mai, neanche
nell’eventualità che la nave colasse a picco.
Corse verso la sua figura, atta a guardare al di là del
parapetto, ma non riuscì ad avvicinarsi oltre
perché quello si girò di scatto e lo prese per un
braccio, trascinandoselo appresso.
“Che cos’è successo?”
domandò allarmato, mentre si gettavano giù per le
scale che portavano sottocoperta.
“Hikari” sussurrò a malapena
l’amico, perché il poco fiato che serbava in quel
momento nel petto doveva bastargli per la corsa forsennata. Avesse
messo in fila più di due parole, sarebbe stramazzato a terra.
Aprì con un calcio la porta finestra che portava
sull’anello inferiore. Come mise la faccia al di
là della parete, la vide in un lago di sangue.
“Dannazione!” commentò Lucas,
inginocchiandosi di corsa accanto a lei, prendendole il polso tra le
mani per sentirne il battito “Come è successo
Ben! Ben?!” ma il moro era completamente atterrito dallo
sguardo che Shanks, affacciato al parapetto, aveva dipinto sul viso.
Dolore, rabbia, ira e paura.
Lucas capì che era inutile cercar di saperne di
più, ma notò subito la ferita
all’altezza del petto e quella alla nuca. Cercando di
mantenere una posizione stabile – i bombardamenti non erano
ancora cessati – tentò di determinare nuovamente
il battito, ma invano.
“Non c’è battito”
sbiancò, constatando l’amara realtà e
maledicendo qualsiasi divinità e simili che sul momento gli
vennero in mente.
“Che?!” esclamò Ben, voltandosi di
scatto. Aveva appena visto il suo migliore amico ritornare sul ponte e
ciò l’aveva portato ad avere un bruttissimo
presentimento.
“Devo portarla subito di sotto”
sentenziò, cercando di mantenere il sangue freddo e
caricandosela in braccio.
“Vengo con te”.
“No. Ho visto com’è ridotto Shanks. Sei
l’unico che può dargli una mano
e…” fece una pausa, mordendosi il labbro
“Ben, Shanks sta per perdere il controllo. Devi fermarlo, o
raderà al suolo tutto quanto, noi compresi”
concluse avviandosi di corsa in infermeria.
Ben lo guardò sparire dietro alla porta. Doveva mantenere la
concentrazione, a tutti i costi: se anche lui avesse perso la
lucidità, sarebbe stata la fine per tutti, perché
sentiva chiaramente lo spessore dell’haki di Shanks aumentare
secondo dopo secondo.
E fu in quel momento che un lampo gli attraversò il cervello.
- Ace!
– pensò, catapultandosi a perdifiato su per
le scale.
Pugno di Fuoco era fermo, pietrificato, sulla parte esterna della
coffa. Era successo tutto in pochi secondi: aveva sentito Shanks
urlare, nonostante il marasma, e aveva interrotto il suo compito di
‘pulizia’ delle navi nemiche, abbassando lo sguardo
sul ponte.
L’aveva visto ferito – più di prima
– gettarsi su una figura a terra che, tuttavia, poco dopo
scomparve nel nulla. Si trattava quasi sicuramente di Kami, aveva
pensato, ma non aveva collegato la sua sparizione momentanea a quello
che sarebbe successo pochi istanti dopo.
E non era riuscito neanche lui a fare una cosa che una,
anziché stare fermo ad assistere a quel terribile
accadimento, perché l’azione si era svolta in un
lasso di tempo umanamente troppo breve per correre ai ripari.
Sentì il sangue defluire rapidamente verso il basso e
materializzarsi diverse goccioline di sudore estremamente freddo sulla
sua fronte: non poteva essere accaduto veramente, no, non era
possibile. Si trattava sicuramente di un’altra illusione, o
di un’allucinazione dovuta alla stanchezza fisica.
Ma lo sguardo del Rosso diceva il contrario. Il sangue sul legno, il
mutismo dei compagni, le risate di Kami, la corsa di Ben. Anche queste
altre cose rispecchiavano la peggiore delle realtà.
“No… Ti prego, no…”
farfugliò, cercando di non perdere l’equilibrio,
ma quell’impresa fu piuttosto ardua.
- Non può
essere, è uno scherzo…
Hikari… - proferì mentalmente,
quand’ebbe recuperato le forze necessarie per reggersi in
piedi e non crollare a terra a causa di una sindrome vaso-vagale - del
tutto giustificata in quel caso, ma non permissibile – poi
scese dall’albero maestro il più in fretta
possibile.
In quel momento non gliene poteva fregar di meno delle navi ancora
scampate alle sue fiamme, che imperterrite continuavano a bombardare il
Vento dell’Est: sarebbe potuta succedere anche
l’apocalisse, ma ciò che gli interessava
maggiormente ora era lo stato di Hikari.
“Hikari” sussurrò avvicinandosi, con lo
sguardo incredulo, facendosi strada attraverso a quelli che ancora non
si erano accorti di nulla.
“Hikari!” chiamò, questa volta
più forte. Si mise a correre, colmando presto la distanza
tra lui stesso e una figura dai capelli rossi appena ritiratasi dal
parapetto. Si fermò, anche se avrebbe voluto gettare lo
sguardo al di là della balaustra di legno spezzata.
Si fermò perché Shanks si era appena voltato
verso di lui, con uno sguardo vuoto e col verde dei suoi occhi che
s’era fatto talmente cupo da sembrare quasi totalmente nero.
Se fosse stato più giovane e inesperto, nell’udire
le parole del Rosso, sarebbe scoppiato a piangere.
“Vai via Ace. Prendi lo striker e torna da Newgate”.
Tuttavia si limitò a sgranare gli occhi, incredulo. Non
poteva accettare il fatto di mollarli lì –
mollarla lì! – e levare le tende, non dopo quello
che avevano visto i suoi occhi.
“No, non me ne vado!”
In quell’istante un’occhiata terrificante di Shanks
incrociò lo sguardo del moro. Quell’occhiata colma
di ira, rabbia, capace di spaventare e far fuggire anche un Re del Mare.
Per alcuni istanti la sua vista si annebbiò, segno evidente
dell’utilizzo dell’haki da parte del capitano. Ma
nonostante ciò, un fremito di rabbia gli percorse il corpo,
attraversandolo come un lampo.
Kami ora a terra e circondato da alcuni Marines, se la rideva di gusto,
contribuendo a far andare il sangue al cervello al capitano, che ormai
sentiva il suo autocontrollo scemare velocemente. Troppo velocemente.
E questo significava solo una cosa: guai. Molti guai, in vista. E
mentre Shanks ed Ace erano impegnati in una diatriba insensata,
pensò bene di mettere le mani sulla sua preda da portare al
Quartier Generale della Marina.
Afferrando la sua alabarda, facendosi scudo con i Marines, si messe in
direzione di Ace, atto a portare a segno un affondo servito sul piatto
d’argento, ma un proiettile lo inchiodò con la
faccia a terra.
Ace e Shanks, atti a formulare le proprie ragioni e ancora troppo
sconvolti per mantenere una concentrazione stabile, non si accorsero
del movimento sospetto e solo quando sentirono lo sparo, si voltarono
in direzione del lamento che udirono immediatamente dopo che il
proiettile fu andato a segno.
Sulla porta che da sottocoperta dava sul ponte, il fucile di Ben fumava
soddisfatto del colpo giunto al destinatario.
I due migliori amici si scambiarono le intenzioni con uno sguardo.
In tutta quella situazione, la battaglia continuava ad infuriare, coi
cannoni di entrambe le parti che ruggivano con prepotenza: solo in
pochi erano fermi e immobili, spettatori di un film che rasentava
l’orrore.
Yassop e Lucky avevano abbandonato le posizioni quando avevano sentito
le urla del vicecapitano e l’haki di Shanks crescere a
dismisura. Ed ora Ace, si vedeva trascinato via per la vita e le
braccia da Ben.
“NON PUOI FARMI QUESTO!” urlò
all’indirizzo del Rosso, ma non ricevette risposta.
Lottò ancora per liberarsi della presa di Ben, strattonando
e trasformandosi in fiamme, quando la presa veniva a mancare, ma il
moro si era premunito delle manette di agalmatolite, prima di
riemergere in coperta.
“Non di nuovo!” esclamò sferrandogli un
pugno infuocato diretto al viso, ma il vice, manco a dirlo, seppe
essere più veloce di lui e in un nanosecondo si
ritrovò in ginocchio, privo di forze.
L’uomo trascinò il ragazzo fino a poppa, calandosi
poi assieme a lui sullo striker, già preparato in
precedenza, su precisi ordini.
“Torna a casa, Ace” gli sussurrò,
liberandolo dalle manette “Mi dispiace”. Il ragazzo
vedeva il suo sguardo addolorato, ma non voleva accettare il fatto di
abbandonarla.
“Non voglio!” urlò disperato, cercando
di mantenere le lacrime al loro posto, ma una gli sfuggì e
s’infranse sulla sua guancia tempestata di lentiggini.
“Shanks sta per esplodere. Se non lo fermo, raderà
al suolo tutti quanti, noi inclusi. E non vogliamo che tu rischi la
vita, Ace”!
“Non è solo una vostra battaglia! Ora è
anche la mia battaglia! Come rischiate la vita voi, devo rischiarla
anche io!” ribatté furibondo, rialzandosi in piedi
dalla posizione seduta.
Ben lo guardò profondamente. Il suo coraggio era degno di un
comandante di flotta di Barbabianca, ma la sua cocciutaggine prima o
poi gli sarebbe costata la vita.
“Non insistere, ti prego” replicò
asciutto e voltandosi, ma la mano del ragazzo gli bloccò il
polso, impossibilitandolo a proseguire: “Non mandatemi via,
non farmela lasciare in quelle condizioni, ti
scongiuro…” sussurrò tra le lacrime
“Lo so che Shanks ha la responsabilità su di me,
ora, e che se mi accadesse qualcosa, il Babbo gli dichiarerebbe guerra,
cocciuto com’è, ma…” e fece
una pausa, dominando i singhiozzi “Non puoi pretendere che io
me ne vada! Anch’io le voglio bene e-”
“Lo so che le vuoi bene, non ho mai detto il contrario. Ma la
situazione è precipitata e ho bisogno di saperti al sicuro,
Ace. Anche Shanks ha bisogno di sapere che tu sei lontano di qui, per
mettere la parola fine a questa faccenda e sconfiggere Kami. E non ha
più le forze per controllare il suo haki, tra le ferite da
combattimento e il suo cuore che è andato in mille pezzi. In
più dobbiamo calare le scialuppe per portare Hikari al
villaggio. Cerca di non renderci le cose più difficili, te
lo chiedo per favore” rispose Ben, mettendogli le mani sulle
spalle.
Stava perdendo minuti preziosi, ma Ace gli faceva davvero pena. E
sì, cominciava tuttavia a voler bene anche a lui: vedeva la
sua disperazione crescere man mano che pensava ad Hikari.
Lo vide però sgranare gli occhi e asciugarsi le lacrime
tutto d’un tratto, per poi mettere in moto lo striker con
l’ausilio del suo potere.
“Vi aspetto all’isola. Dovrete per forza portare
Hikari là no? Vi precedo io, così avviso il
centro medico” proferì concitato, aprendo la
piccola vela maestra.
Ben si fermò a fissarlo un istante, in profondo silenzio.
Nonostante gli ordini del capitano, a lui pareva una buona idea. Capiva
l’affetto che provava per l’amica e, per quanto
detestasse disubbidire al suo migliore amico, il suo cuore gli stava
dicendo che non poteva allontanare Ace in quella maniera.
Inoltre gli venne in mente un’idea geniale.
“Senti, se fisso allo striker una scialuppa, riesci a
portarla a riva senza perdere il controllo del mezzo?”
domandò, riprendendo una calma apparente che fece alzare un
ciglio al moro.
“Se non lo porto ad alta velocità dovrei
riuscirci” rispose Ace, intuendo poco dopo gli intenti del
vicecapitano. “Sì, Ben, ce la faccio, non
preoccuparti” aggiunse, rassicurandolo.
“Riferisco a Lucas. Tu aspetta qui” disse infine
l’uomo, arrampicandosi sulla scala di corda, sperando che
l’autocontrollo di Shanks non svanisse del tutto proprio in
quel momento.
Aprì di scatto la porta dell’infermeria,
trovandovi Lucas ed Eddie.
Il cuoco, risalito dal piano ove erano siti i cannoni – era
lui di norma a dirigere gli attacchi – aveva incontrato per
caso il compagno, che trasportava una Hikari bianca come un cencio tra
le sue braccia.
Il suo colorito era terribile: pareva quasi trasparente. Lucas
l’aveva appoggiata delicatamente sul letto, macchiando le
lenzuola candide di un rosso scuro, per poi dirigersi velocemente
all’attrezzatura medica.
Aveva chiesto l’aiuto del cuoco per rianimarla, ed Eddie era
rimasto di sasso nel constatare che non respirava. Intuiva le ferite
gravi, ma non pensava che fosse ridotta così male.
Fortunatamente Lucas era un asso nel persuadere le persone e a farle
ragionare.
Dopo vari tentativi falliti nell’atto di intubarla, il medico
fu costretto a collegare il respiratore tramite tracheotomia. Tuttavia
quello non sarebbe bastato. Dovevano scendere a terra al più
presto e disporre di una sorta di sala operatoria – almeno
– per rimuovere il proiettile, evitando a tutti i costi il
collasso polmonare.
Se il polmone avesse ceduto, sarebbe stata la fine.
“Come sta?” domandò Ben, chiudendo la
porta. Il medico aveva appena attaccato la macchina atta a monitorarne
le funzioni vitali e stava osservando il diagramma d’onda che
si stagliava sul fondo nero-amaranto.
“Sto cercando di stabilizzarla” rispose
“La pressione è bassissima, nonostante Eddie stia
continuando a ventilarla” aggiunse, prendendo una siringa e
inserendone l’ago in una boccetta.
“E’ cosciente?” chiese il vicecapitano,
ma entrambi scossero la testa.
“Ben” riprese Lucas “Hikari è
molto grave. Se non riesco a stabilizzarla e ad operarla al
più presto, non ce la farà” disse
lapidario, effettuando un’iniezione all’altezza
dell’incavo del gomito.
Il vicecapitano provò un tuffo al cuore, sentendo quelle
parole. Stava facendo uno sforzo sovrumano per non farsi prendere dal
panico. Ogni secondo sarebbe stato prezioso da lì in avanti
e Lucas sapeva che sarebbe stata una corsa contro il tempo.
“Lo so” replicò Ben “E forse
ho trovato un metodo perché raggiungiate la costa nel minor
tempo possibile. Se riuscite a collegate una scialuppa allo striker di
Ace, lui vi condurrà all’isola”
spiegò, mentre il medico gettava la siringa sul pavimento
“E’ l’unico modo per portarla via
velocemente”.
“Ma reggerà?” domandò Eddie,
mentre continuava a stringere e rilasciare il respiratore.
“Ace me l’ha assicurato. Basta non portarlo alla
massima velocità, ma lui lo sa” espletò
Ben, avvicinandosi alla donna priva di coscienza e stringendole la mano
tra le sue.
Lucas controllò nuovamente il monitor, e questa volta
abbozzò un sorriso: “Dai Hikari, che ce la fai.
Non mollare” commentò, sollevato nel vedere i
valori pressori crescere “Ok, Ben, proviamoci. Fai calare la
scialuppa dai nostri, la portiamo noi tre alla costa. Poi vai a dare
una mano a Shanks, perché di questo passo ci fottiamo il
capitano” concluse con un sorriso amaro, cercando di
sdrammatizzare, ma le condizioni del Rosso lo stavano impensierendo
almeno quanto quelle della mora.
- TO BE
CONTINUED -
- Un passo indietro... Poi
sempre avanti -
Buon pomeriggio ragassuole! ^^
Scusate se ieri sera non
ho aggiornato, ma sono arrivata a casa tardi e avevo tutto da sistemare
dopo l'invasione barbarica di Pasqua. xD Spero abbiate passato delle
belle vacanze. :)
Dunque, a rieccoci con
la storia! Abbiate pazienza - chi non è amante del metal -
per la colonna sonora, ma penso che non ci sia altra canzone che
conosca più adatta di questa. ^^' E di fatti ti mette quella
puntina di agitazione, eh? xD
Tra Lucas che si prodiga
al meglio, Ben diviso tra Hikari, Shanks ed Ace, Shanks che vorrebbe
inventarsi un uragano che porti appresso tutto quanto e il moro che
vorrebbe solo mettersi a piangere... Siamo messi bene... .-.
Al prossimo capitolo
ragazze! ^^ Grazie ancora per le recensioni ed i complimenti... Ahem,
in questo caso minacce!
SPOILER
SU QUANTO MANCA ALLA FINE (che me l'ha chiesto Red Queen
- chi non volesse saperlo, non vada oltre).
Mancano esattamente 6
capitoli alla fine... Sono 62. :)
-
Bea&Yuki -
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Capitolo 57 *** Infine la fine ***
A un occhio del tutto inesperto, senza particolari esperienze alle
spalle, quella scena non avrebbe fatto lo stesso effetto di chi invece
aveva attraversato innumerevoli battaglie difficili, con avversari
dotati di poteri incredibili ed eccezionali. Chi da terra avrebbe
osservato le scialuppe abbandonare il Vento dell’Est mentre
imbarcava sempre più acqua attorniata dalle altre navi,
mezze incendiate, avrebbe semplicemente pensato all’epilogo
sempre più prossimo di un normale combattimento nautico.
Al contrario, chi per anni aveva attraversato mari e oceani,
scontrandosi – vincendo o perdendo – avrebbe
avvertito qualcosa di impalpabile nell’aria, qualcosa di
indefinito, ma sempre più potente. Una forza nascente da un
epicentro che si liberava nell’aria e la rendeva sempre
più tagliente e pesante. Era come un vulcano che stava
accumulando pressione prima di esplodere e radere al suolo tutto
ciò che lo circondava per chilometri.
E l’epicentro di questa catastrofe ormai prossima si trovava
in Shanks il Rosso.
Ogni suo movimento, gesto, spostamento era spento. Non occorreva
nemmeno guardare i suoi occhi privi di anche una minima scintilla di
vitalità per rendersi conto dello stato mentale in cui il
capitano era precipitato. Ormai era come se in quegli ultimi istanti il
suo cuore, la sua anima e il suo spirito fossero stati annientati in un
unico colpo lasciando solo un guscio vuoto e ricolmo di energia
distruttiva.
Anche se camminava, spostandosi sul Vento dell’Est, era come
se in realtà fosse caduto in un oblio dove dinnanzi ai suoi
occhi continuava a ripetersi la stessa scena e lui ogni volta era
impossibilitato a cambiarla. A rallentatore, le immagini si
susseguivano, entrando con crescente veemenza nella sua carne e ad ogni
attimo il dolore si acutizzava.
Quantificare la portata di quella sofferenza e di
quell’angoscia era impossibile, ma si poteva lontanamente
immaginare pensando che uno dei Quattro Imperatori ne fosse succube
– tanto da nichilizzare i suoi pensieri. Ora non rimaneva che
quel sentimento di disperazione mista a dolore a guidarlo e dentro di
sé, per evitare di essere schiacciato da quella mistura
impossibile da sopportare ancora a lungo, si delineava
un’unica via da prendere.
La rabbia tramutava la sua sofferenza e ben presto ci sarebbe solo
stata l’ira da liberare, per annientare in modo definitivo
chi gli aveva portato via la donna che amava. E nella sua mente non
c’era spazio per pensare alle conseguenze, non
c’era un residuo di lucidità abbastanza forte da
fargli presente cosa avrebbe comportato la liberazione completa e priva
di limiti del suo haki.
La morte sarebbe stata una liberazione.
Ormai il Vento dell’Est era deserto, le scialuppe erano tutte
discese in mare e si stavano avvicinando progressivamente alla riva
– tranne per quella guidata dallo striker di Ace, il quale
con prudenza lo aveva utilizzato per portare la piccola imbarcazione a
terra in modo che Hikari potesse ricevere le cure adeguate.
Ben corrugò la fronte, preoccupato. Ormai era
l’unico rimasto insieme al suo capitano e a Kami.
Avvertiva l’aria tesa e carica di haki liberato dal Rosso e
per alcuni attimi dovette appoggiarsi con una spalla al muro di legno
per evitare di crollare a terra. L’ambizione di Shanks era
troppo forte anche per lui, soprattutto quando veniva liberati in
quelle quantità spaventose con cui avrebbe potuto facilmente
distruggere qualsiasi cosa nel raggio di qualche chilometro.
Respirò a fondo, consapevole di non potersi avvicinare
troppo all’epicentro di quella forza. Sarebbe svenuto anche
lui e a quel punto non sarebbe più stato di nessuna
utilità una volta che anche l’ultima parte di
quell’insensata battaglia fosse giunta al suo degno epilogo.
Con passi vacillanti si incamminò. In qualche modo, anche a
distanza, avrebbe dovuto far tornare un po’ di cervello in
quella testa vuota.
- Come al solito tocca a me la parte peggiore. Che capitano stupido -
pensò sorridendo tra il divertito e l’amaro per la
situazione in generale. Non sapeva se Hikari se la sarebbe cavata e non
sapeva nemmeno se sarebbe riuscito a salvare la pelle al suo migliore
amico. Di perdere in un colpo due tra le persone più
importanti della sua vita non ne aveva la minima intenzione, e se per
la prima non poteva far nulla, per il secondo contava di poter per lo
meno tentare qualcosa.
L’unica cosa che era certa in quella situazione era che ormai
il Vento dell’Est era irrecuperabile e anche ammettendo che
per miracolo si sarebbe salvato dalla furia di Shanks, non avrebbe
avuto vinta tanto lunga.
- Almeno su questo punto siamo fortunati - borbottò tra
sé e sé Ben continuando a procedere a rilento per
via della forza dell’haki verso il suo capitano.
Il vento che passava tra le fessure e tra i lembi strappati delle vele
non era normale. Non era generato da correnti ascensionali, ma prendeva
vita da una forza diversa che proveniva da un’unica persona.
E l’haki del Re scatenato da Shanks il Rosso aveva il sapore
dell’angoscia e del dolore. Chiunque fosse stato sospinto da
quella brezza feroce avrebbe compreso per istinto la
brutalità di quei sentimenti negativi in essa liberati e si
sarebbe sentito afferrare da una paura primordiale. Essere avvolti da
quel vento significava avvertire un presagio di distruzione ormai
imminente e implacabile che si sarebbe abbattuto su quella piccola
parte di oceano dimenticata.
Era del tutto inutile nascondersi, solo uno spreco di forze che non
avrebbe dato alcun risultato. Ma il terrore della morte era troppo
grande nelle persone e in alcune si presentava in modo tanto brutale e
violento davanti ai loro occhi da mettere in luce il loro essere
codardo.
Per quanto Kami fosse una persona crudele e malvagia, per quanto
adorasse lo scorrere del sangue caldo delle sue vittime sulle proprie
mani e l’odore della putrefazione e della morte, rimaneva
anche una persona con un certo onore. Era meschina e subdola con i
propri nemici, lo aveva dimostrato in tutte le occasioni che si erano
presentate di fronte a lui senza rinunciare nemmeno una volta a
infliggere dolore e sofferenza.
La sua anima era nera, corrotta ed erosa dalla sete di morte. E di
fronte alla consapevolezza di questa non arretrava.
Era scritto che sarebbe morto sulle assi distrutte e sporche della nave
di Shanks il Rosso e sarebbe rimasto lì, seduto con le gambe
incrociate e la schiena appoggiata a un resto di parete, ad attenderlo.
Non aveva più forze per combatterlo, l’haki lo
aveva prosciugato completamente e dalla sua aveva anche finito gli
ultimi assi nelle maniche.
Tuttavia, nonostante l’imminenza di quella fine, tra un
respiro affannato e l’altro, un sorriso sadico incurvava
ancora le sue labbra sottili. Considerando che si era scontrato con uno
dei Quattro Imperatori, non poteva nemmeno lamentarsi di come erano
andate le cose e lui la sua figura l’aveva fatta, riuscendo a
mettere in seria difficoltà gli uomini del Rosso.
“E’ un capolavoro, vero?” chiese con
soddisfazione all’uomo in piedi di fronte a sé.
Non pareva abbastanza lucido per potergli rispondere. Kami, negli occhi
del suo nemico e carnefice, vedeva solo odio derivante dal dolore che
lui gli aveva inflitto.
La consapevolezza di essere stato lui stesso a ridurre in quella
condizione psicologica il grande Shanks non poteva far altro che
ampliare nuovamente il suo ego. Il suo colpo finale, inferto a quella
donna, era stato davvero un tocco di pura classe – classe
della malvagità, ma lui faceva parte di quella schiera e non
aveva mai cercato di nasconderlo. Anche se non poteva vincere contro un
uomo come il Rosso, gli aveva lasciato un ricordo che non avrebbe mai
potuto cancellare e in quel modo lui avrebbe continuato a vivere in
quell’angoscia.
“Lo è stato, Shanks, lo è
stato” si rispose da solo Kami sogghignando.
Chiuse gli occhi, troppo stanco per poter continuare a mantenere lo
sguardo fisso. Le sue forze erano state completamente annientate, tanto
da cominciare a vedere sfocato.
“Saluterò la tua amica da parte tua”
asserì con affilata crudeltà.
Era a qualche metro da Shanks, una decina.
Di più Ben non riusciva ad avvicinarsi. L’haki
rendeva l’aria pesante, quasi densa, e lui non era in grado
di poter sopportare un simile peso – soprattutto dopo aver
sostenuto uno scontro in precedenza. Da quella posizione
però gli era possibile continuare a tenere sotto controllo
la situazione: di fronte al capitano, a poca distanza, se ne stava
seduto Kami.
Erano giunti all’inizio dell’epilogo e Ben comprese
esattamente il momento in cui finalmente la quiete apparente sarebbe
sparita per lasciar spazio alla tempesta. L’ultima frase
pronunciata dall’uomo a terra era stata l’ultima
della sua vita.
Il vento si trasformò in bufera nel giro di un attimo.
Le nubi presero a vorticare in senso antiorario, mentre il sole veniva
oscurato.
Le onde del mare presero a ingrossarsi sempre più
rapidamente, ingigantendosi. Lo scontro contro le navi era sempre
più violento e la posizione salda delle persone sopra era
sempre più compromessa.
Ben non riuscì a vedere il momento esatto in cui il corpo di
Kami venne perforato completamente dall’haki di Shanks
– in quel momento era troppo impegnato a tenersi in piedi. Ma
vide il risultato: dallo spettacolo di sangue scarlatto e carne
squarciata era facilmente intuibile quanta poca lucidità
avesse in quel momento il suo amico.
L’odore acre e metallico venne portato dal vento e ben preso
il sapore salmastro dell’oceano lo coprì
completamente. Il potere dell’haki sprigionato non aveva
ancora portato a compimento il suo fine di distruzione. Shanks non era
in sé e non si sarebbe fermato fino a quando non avrebbe
liberato completamente il suo potere come grido al mondo del suo dolore.
Gli occhi blu di Ben si soffermarono un attimo alla vista delle altre
navi venire rovesciate dalle onde ormai imponenti che presto sarebbero
arrivate in tutta la loro forza fino al Vento dell’Est una
volta che la difesa apportata dalla flotta sarebbe venuta meno.
“Shanks! Fermati” gridò dalla sua
precaria posizione.
Le travi del ponte cominciavano a incrinarsi e spaccarsi. Con
attenzione il vicecapitano dovette trovare un altro appoggio
più sicuro perché alla distruzione della loro
nave stava provvedendo personalmente Shanks.
Le crepe sul pavimento si facevano sempre più articolate.
Velocemente raggiunsero ogni angolo della nave, andando a ingrandire
quelle già presenti e usufruendo anche dell’usura
di tanti anni di navigazione. Presto sarebbe stata sgretolata
dall’haki, una previsione ottimistica avrebbe dato al Vento
dell’Est altri venti secondi di vita.
“Idiota, così moriremo tutti e due,
piantala”!
L’urlo di Ben si perse nel vento impetuoso mentre tutto
crollava inesorabilmente.
Il sole brillava con vigore.
I suoi raggi caldi abbracciavano il mondo e il cielo attorno a lui era
completamente scombro di nuvole – l’azzurro
trionfava ed era tanto forte da bruciare gli occhi di chi lo fissava a
lungo. Qualche gabbiano aveva già ripreso a volare alla
ricerca di qualche preda o semplicemente per risentire la sensazione
dolce del volo sopra l’oceano. Le acque blu erano calme, la
distesa piatta e smossa da piccole increspature poco rilevanti che
portavano a riva.
La pace, dopo la tempesta, era tornata a regnare in natura. Era solo un
ricordo, uno dei tanti, e nessun animale pareva dare troppo peso a
quella distruzione che aveva concesso al mare di inghiottire e portare
sul proprio fondale altre navi, a far compagnia ai relitti
già presenti.
Con lentezza, dovuta alla stanchezza e al peso sulle spalle, Ben
nuotava lentamente verso riva.
“Che razza di capitano” bofonchiò
lanciandogli un’occhiata.
L’uomo, svenuto, era stato caricato sulle proprie spalle. Lo
aveva recuperato per puro miracolo nel caos che aveva seguito la colata
a picco del Vento dell’Est, ed esattamente, la dinamica delle
sue stesse azioni non le avrebbe sapute ricostruire. Nel buio freddo
dell’oceano si era mosso ad istinto e dopo aver ritrovato il
suo migliore amico, per qualche caso fortuito, era riuscito a trovare
una corrente che li aveva riportati in superficie invece di sbatterli
negli abissi. Con la perdita di conoscenza di Shanks anche il suo haki
era venuto meno e tutto si era tranquillizzato.
“Ben?!” mormorò frastornato mentre
l’altro continuava a nuotare verso la spiaggia.
“Hai combinato un bel macello, lo sai?”
asserì sorridendo appena il vice “Da solo hai
provveduto ad un’intera flotta. Anche la nostra purtroppo ne
ha risentito, ma per lo meno avevamo già
pensato...”
“Hikari?” chiese con un sussurro atono
interrompendo l’altro.
“Non lo so in che condizioni sia ora, ma sono certo che Lucas
sta facendo tutto il possibile per lei” rispose cercando di
sembrare ottimista “E’ forte e...” si
interruppe non sapendo come continuare.
L’unico suono che li circondava era quello del mare, il quale
pareva accompagnarli in quel loro tragitto, sospingendoli verso la loro
meta. Shanks non riusciva nemmeno a riflettere sulla situazione, nella
mente gli si ripresentava agli occhi la scena e tutto ciò
che era in grado di sentire era il dolore della sua anima lacerata. E
ora, nemmeno la rabbia poteva nascondere quella ferita,
l’aveva già liberata e non ne aveva più
dentro di sé.
“Il Vento dell’Est?” domandò
per tenersi occupato e tentare in qualche modo di evitare di prendere
in considerazione gli scenari più drammatici –
anche se, con le condizioni in cui l’aveva vista, si
meravigliava del semplice fatto che ancora respirasse.
“Andato” spiegò lapidario Ben
“Ma avevamo già dato la commissione per una nuova
nave, ricordi? Per quanto resistente sia stata e per quanto ci abbia
accompagnato dall’inizio della nostra attraversata, ormai era
venuto il momento di cambiarla”.
Stava ripetendo ad alta voce cose che Shanks sapeva perfettamente e lo
stava facendo nel tentativo di far deviare almeno momentaneamente il
suo filo di pensieri. Parlandogli dei progetti per la Red Force
– la loro nuova nave – e di come era stato
difficile prendere quella decisione di separarsi dal Vento
dell’Est sperava di tenerlo impegnato.
“In ogni caso dovremmo chiedere di farcela recapitare al
nascondiglio più vicino” continuò Ben
“Qui non possiamo rimanere e al massimo possiamo comprare una
nave al villaggio, ma non saranno molto grandi o resistenti e la
navigazione potrà portarci al massimo fino
all’altro rifugio”.
“Va bene così” commentò atono
Shanks “Ora voglio solo sapere come sta Hikari”.
Il nuovo silenzio che li accompagnò fino alla riva non venne
interrotto. Non c’era nulla che potesse distogliere il
capitano dalla sua profonda e opprimente preoccupazione per la sua
donna e qualsiasi discorso in quel momento risultava del tutto inutile.
Ben lo lasciò stare, capendo cosa dovesse provare in quel
momento.
Il mare continuava ad accompagnarli.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Salve ragassuole! ^^
Tra mitra e minacce
sinceramente abbiamo anche paura ad uscire di casa... Siete state
terribilmente schiette e cristalline, questo ve lo devo dire - sulla
sorte di Hikari intendo. Convincenti, direi.
Tuttavia lo sapete che
siamo sadiche a tenervi sulle spine... Via, lo sapete, è
già capitato spesso - mi ricordo quei capitoli durante il
litigio tra Shanks, Smoker, Hikari ed Ace, sul Vento dell'Est. xD
In ogni caso... Ale chan
ci ringrazierà, visto che di Kami non ci è
rimasto più nulla. Quando Yu scrisse il capitolo, mi ricordo
che gli ho urlato al tel: "Ma mi hai vaporizzato il ViceAmmiraglio!" xD
A me Kami piaceva...
Come cattivo intendo. Un po' mi è spiaciuto perderlo... Ma
ha deciso così - e sinceramente non si poteva far altro mi
sa.
Ed ora immaginatevi Ben
con una faccia scazzata, atto a nuotare verso riva, con uno Shanks con
gli occhi a croce svenuto sulle sue spalle: così mi si
è presentata la scena, nel mio immaginario nonsense. xD
Presto saprete la
verità su Hikari. Quindi pazientate ancora un pochino. ^^'
Grazie mille per le
recensioni, al solito!
Al prossimo capitolo! ^^
- Bea&Yuki -
|
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Capitolo 58 *** Alle spalle, per sopravvivere ***
Ace se ne stava
rannicchiato accanto ad uno scoglio, nella piccola
spiaggia adiacente alla baia principale dell’isola: era una
cala naturale, ricoperta da sabbia bianchissima, ove piccoli scogli
emergevano da quel manto bianco e luminoso, ora rischiarato dalla luce
argentea della luna.
Lucas si era chiuso immediatamente nel centro medico, appena erano
giunti con lo striker e la scialuppa alla baia: avevano portato Hikari
di corsa e, una volta arrivati al piccolo edificio, avevano subito
preparato la sala operatoria. Era una stanza improvvisata, nonostante
la usassero appositamente per le urgenze, mancavano le attrezzature
operatorie sofisticate, ma vi era tutto il necessario per operare una
lesione d’arma da fuoco e un trauma cranico.
Benché la ferita al polmone fosse grave, Lucas era
più preoccupato per la botta invereconda che, ora, si
presentava con una profonda ferita lacero contusa e un gran ematoma a
livello della tempia. Come se non bastasse, da quando aveva fatto quel
volo terribile, la donna non aveva accennato nessun movimento o barlume
di coscienza.
Ma non aveva a disposizione il tempo di testare le sue funzioni
cerebrali, perché la ferita al torace doveva essere chiusa
al più presto possibile: il proiettile aveva trapassato le
carni da parte a parte, e il sangue, benché avesse
rallentato la sua fuoriuscita, continuava a scorrere. Di quel passo
Hikari avrebbe rischiato il collasso cardio-circolatorio, se non fosse
intervenuto subito.
E i tutto quel trambusto, ove il medico – assieme a diversi
infermieri del posto, che gli avevano offerto volentieri aiuto in
favore dell’amicizia con Shanks e la sua ciurma –
l’aveva caricata sulla barella e si era gettato correndo in
sala operatoria, Ace ed Eddie si erano trovati ad aspettare fuori,
completamente da soli.
Se da una parte il cuoco era in panico per le sorti dei suoi e del
capitano, mollati al largo nel bel mezzo della battaglia,
dall’altra Ace era disperato per le condizioni in cui versava
la sua amica. L’aveva vista la faccia tirata di Lucas, la
tempia che pulsava furiosamente durante il viaggio e la mascella
serrata. Non era uno di quelli che si facevano prendere dal panico
– grazie al cielo – però la sua
inquietudine dava adito ai pessimi pensieri che in quel momento stavano
gironzolando in testa al moro.
Hikari era in pericolo di vita, questo l’avevano capito tutti
e lo si poteva anche accettare. Per mare poteva capitare di tutto e si
rischiava la pelle in qualsiasi situazione, uscendone più o
meno integri a seconda delle volte. Ma l’assenza di pareri da
parte del medico, avevano gettato Ace nello sconforto più
totale.
Un conto era dire che le condizioni erano critiche per svariate cause,
ma stabili. E quindi portatrici di qualche speranza. Un altro era
asserire la gravità della situazione e basta. Era il
silenzio il vero peso da portare sulle spalle, perché quasi
sempre il silenzio indica un qualcosa di brutto, che non si deve
sapere, che si preferisce non dire.
E per questo aveva pregato Lucas di poterle rimanere accanto, per
rendersi utile, anche durante l’operazione, ma
l’uomo, già parecchio teso per la
gravità del problema, l’aveva sbattuto a forza
fuori dalla sala operatoria.
Eddie aveva cercato di calmarlo, perché pareva davvero una
furia: era visibilmente spaventato, terrorizzato, oltre ad essere
stanco per la battaglia che avevano appena abbandonato. Avrebbe voluto
consolarlo, parlare con lui – Eddie era una persona calma e
gentile, nonostante non disdegnasse di alzare la mannaia contro
chiunque s’aggirasse prima dell’ora dei pasti nella
sua ‘reggia’ – ma il ragazzo,
divincolatosi dalla sua presa, era corso via in direzione
dell’unico luogo che sapeva calmarlo, anche quando tutto
pareva perduto.
Ovvero il mare.
Era scappato perché sapeva che non sarebbe riuscito a
trattenere le lacrime ancora per molto: vederla in quello stato,
pallida all’inverosimile e con il respiratore attaccato al
collo, l’aveva scosso parecchio.
E infatti, con la schiena appoggiata alla pietra e le ginocchia al
petto, la fronte su di esse, sfogava tutta la sua frustrazione, la sua
paura, la sua stanchezza. Si era abbandonato in un lungo pianto
silenzioso, interrotto da pesanti sussulti. Aveva mollato tutti i freni
che si era posto da quando aveva intrapreso la navigazione col Rosso e
con lei, mentre le onde del mare, nel loro eterno ciclo continuo,
cominciavano a lenire la sua mente e calmare il suo cuore.
Non c’era niente di meglio che ascoltare il rumore delle onde
infrangersi sul bagnasciuga e sugli scogli per calmare il proprio
animo. Quel suono, quello sciabordare perenne, aveva un che di
ipnotico, di tranquillizzante, di avvolgente.
Lentamente i singhiozzi abbandonarono il suo petto, desistendo
nell’intento di scuoterlo con vigore dal momento che aveva
deciso di prendersi una pausa atta ad affrontare sé stesso,
lasciando posto solamente allo scorrere di lacrime silenziose.
Era successo tutto così in fretta. Hikari aveva sfondato la
balaustra di legno, colpita in pieno petto da quel bastardo, troppo
codardo per risolvere la faccenda faccia a faccia col Rosso.
Evidentemente si era accorto di aver pisciato fuori dal vaso e aveva
tentato in tutti i modi per rimediare o per trarne soddisfazione
personale.
E, ahimè, ci era riuscito. Aveva scovato il punto debole di
Shanks: un solo colpo, secco, portato a termine con una freddezza
disumana, da una distanza che ti impedisce di sbagliare. La maggioranza
della gente, in quel frangente, sarebbe andata in panico, schiacciata
dalla forza decisamente maggiore dell’avversario, che
nonostante fosse ferito e mal ridotto, l’aveva in pugno in
tutto e per tutto.
Ma Kami era diverso dalla massa. Kami era un essere subdolo,
calcolatore all’inverosimile. Non aveva amici, ma solo
individui che perseguivano il suo stesso interesse, accanto a lui. E di
conseguenza, chi meglio di lui poteva capire i punti deboli degli
altri, di una ciurma così unita come quella del Rosso? Lui
che per scelta aveva deciso di fidarsi solo ed unicamente di
sé stesso, trasformando questo visibile handicap in un punto
di forza da sfruttare contro i nemici?
Se prima non conosceva nulla di lui, ma solo delle dicerie, ora aveva
dovuto dar ragione a quelle voci sul suo conto. Non era da tutti tenere
testa ad un Imperatore, nonostante avesse avuto la fortuna sfacciata di
incontrarlo e combatterlo in un momento delicatissimo, ove Shanks non
si ritrovava di certo al massimo della sua proverbiale
lucidità mentale.
Aveva fatto in tempo a scambiarci quelle poche parole e ad osservare il
suo sguardo vuoto, privo di qualsiasi sentimento, per poi essere preso
di peso e portato sullo striker da Ben. E in quell’istante,
tra le sue stesse urla, non aveva capito quando dolore stesse
sopportando Shanks e quanto desiderasse di restare solo a reclamar
vendetta.
Era rimasto ferito per il fatto che l’avessero portato via,
ma ora aveva capito il gesto di Ben: se avesse attaccato briga
ulteriormente col capitano, il Rosso gli avrebbe staccato la testa dal
collo.
D’altro canto Hikari era la sua donna. Lo era sempre stata, e
aveva capito anche questo, se non dall’inizio. E
l’aveva accettato, benché si ritrovasse parecchie
volte a pensare lei e… a loro.
Era chiaro come il sole che Hikari fosse innamorata di Shanks,
gliel’aveva pure detto e lui stesso aveva incassato senza
fare una piega. Anzi, dopo tutto il dolore passato a causa sua, dopo
aver speso dieci anni della sua vita ad interrogarsi su cosa avesse
fatto di male per meritarsi un trattamento simile, i suoi sentimenti
latenti - coperti solo da una facciata di odio fittizio - che
continuava a portarsi appresso e la sua tenacia nel non arrendersi, le
facevano onore.
Però, per quanto fosse sollevato all’idea di non
vedere più il suo viso teso in una smorfia di rancore, i
suoi lineamenti contratti, un qualcosa nel suo petto gli mozzava il
fiato.
Hikari l’aveva colpito – in tutti i sensi
– ed ora si ritrovava a pensare a quanto la vita fosse strana
e, talvolta, ingiusta. L’avesse conosciuta anche solo un paio
di anni fa, o addirittura una manciata di giorni prima, magari avrebbe
potuto combattere i fantasmi del suo passato per averla, ma
così… Così non c’era
speranza, perché lui era stato il mezzo che aveva portato i
due ad affrontarsi di nuovo e a conciliarsi.
Ma era anche lui il motivo per cui Hikari ora giaceva priva di sensi su
di una lettiga in una fredda sala operatoria, con Lucas che si stava
adoperando in tutte le salse per evitare l’ipotesi
più terribile e dolorosa, mentre non si sapeva assolutamente
nulla di cosa stesse accadendo sul Vento dell’Est.
Tutti in quel momento stavano combattendo per lui. Shanks, Ben, Lucky,
Yassop e tutti la ciurma caciarona del Rosso stavano mettendo in
pericolo le proprie vite per impedire che la Marina mettesse le sue
luride mani su di lui e gettassero il mondo intero in una guerra senza
precedenti.
Hikari invece era quella che aveva provato direttamente sulla sua pelle
cosa volesse dire proteggere qualcuno: era stata pur sempre mandata
lì per evitare che fosse catturato, era una sorta di
bodyguard, di scorta armata. Poteva benissimo prendere e andarsene via
con lui, dirigendosi in prima persona da Newgate, ma non era da lei.
Benché avesse paura di combattere – in lei non era
presente quello spirito piratesco innato – aveva deciso di
rimanere lì, ad affrontare il nemico. Forse, così
facendo, aveva rischiato addirittura la cattura del suo protetto, ma
questa era stata una dimostrazione di coraggio così vivida,
che il primo premio per la scelta più piratesca della
situazione l’aveva per l’appunto ottenuto una del
Fronte Rivoluzionario.
Senza contare il sentimento meraviglioso che si era instaurato tra loro
due: non le era stato accanto per il semplice fatto che in qualche modo
desiderasse la sua fiducia, o di farsi bello ai suoi occhi. Tutte le
volte che l’aveva stretta tra le sue braccia, era stata una
cosa desiderata dal profondo del cuore, perché odiava vedere
le lacrime offuscare quegli splendidi occhi.
Se gli altri la trovavano forte, testarda e determinata, lui spesso
l’aveva colta fragile, abbattuta e sola. Il desiderio di
starle vicino e farle da spalla su cui piangere, gli era maturato nel
petto da quando lei lo aveva travolto nei corridoi del Vento
dell’Est, dopo il primo faccia a faccia col Rosso. E piano
piano, nel giro di pochissimo tempo, era riuscito a far breccia nella
sua corazza, incontrando un’anima delicata e gentile, capace
di voler bene anche ad una persona quasi sconosciuta.
Sapeva però che entrambi avevano saltato le normali tappe e
che, quel sentimento così forte che pareva legarli,
effettivamente era un po’ sospetto. E il ricordo di quei baci
e di quelle carezze gli avevano instaurato un tarlo nel cervello, che
lo stuzzicava e lo esasperava.
Non sapeva se Hikari provava davvero qualcosa per lui, oltre ad una
forte amicizia, ma ormai era quasi completamente sicuro di essersi
spinto oltre al volerle semplicemente del bene.
Si passò una mano sul viso, asciugandosi le lacrime che
continuavano a cadergli copiose sulle guance tempestate di lentiggini.
Il cappello giaceva abbandonato a lato, con un piccolo granchio che,
avvicinandosi e allontanandosi con movimenti rapidi e precisi, era alle
prese con la cordicella di tessuto.
Era colpa sua se Hikari ora stava combattendo la sua personale
battaglia tra la vita e la morte. Era a causa sua se la sua mano era
ora così fredda, il suo viso così pallido e le
occhiaie scure le segnavano gli occhi.
Avrebbe dovuto convincerla ad evitare la battaglia, doveva impedirle di
rimanere e combattere, perché forse lui era
l’unico a potersi permettere di esortarla a partire, complice
il rapporto tra loro.
Anche se magari sarebbe rimasta comunque, avrebbe potuto almeno
provarci a portarla via di lì, perché il dolore
di perderla sarebbe stato molto più forte di quello provato
nel vederla tra le braccia del Rosso. Avrebbe forse accettato qualunque
cosa, ma il non rivedere il suo raro sorriso e l’espressione
così buffa quando si arrabbiava e lo rimproverava lo gettava
in un baratro di disperazione.
Forse, ancora, avrebbe dovuto darle ascolto dal primo momento, quando
si erano incontrati a Mistral e lei l’aveva buttato
giù dal letto, bussando insistentemente alla porta. Avesse
accondisceso alle sue richieste, forse non si sarebbe trovato con un
dardo di agalmatolite conficcato nella schiena e senza i suoi poteri,
ora recuperati, ma non ancora del tutto ristabiliti.
Sì, forse se avesse messo da parte la sua cocciutaggine
estrema, il conflitto interiore perenne con la figura paterna, riflessa
appieno ora su Newgate, Hikari non si ritroverebbe in una situazione
così critica da fargli tremare il petto dalla paura,
così disperata da impedire alle sue lacrime di fermarsi
dallo scorrere sulle sue guance.
Si accorse tutto d’un tratto di desiderare tremendamente di
prendere il mare, di continuare il suo viaggio e la sua missione, anche
se tutto ciò sarebbe andato contro a tutto quello per cui
lei e il Rosso si erano adoperati fin ora.
Ma si sentiva davvero male. Il senso di colpa lo stava divorando
ferocemente e in quel momento desiderò ardentemente di non
ritrovarsi in quella terribile situazione.
Forse il desiderio di ritornare alla sua vita era una mera via di fuga
per non affrontare le conseguenze di quella battaglia, ma in quel
momento gli parve l’idea più corroborante per
sé stesso e per affrontare il suo senso di colpa che, minuto
dopo minuto, andava via via accrescendosi.
Doveva trovare una maniera per riscattarsi. Era pur sempre il
comandante della seconda flotta di Barbabianca e la sua fama gli
imponeva di darsi una svegliata, di destarsi da quello stato di puro
terrore e ritornare ad essere uno dei pirati degni del massimo rispetto.
Non avrebbe retto l’eventualità di un
peggioramento della situazione, in quel senso. Non avrebbe retto il
dolore di Shanks, quello dei ragazzi, ma soprattutto non avrebbe retto
il suo dolore.
Ora desiderava solamente di non sapere. Di non essere spettatore degli
eventi immediatamente futuri, perché non sarebbe stato
pronto a ricevere una notizia così terribile, negativa,
disperata.
Se Hikari non ce l’avesse fatta, tutto si sarebbe sgretolato
davanti ai suoi occhi e il peso per essere stato il fautore di quella
disgrazia l’avrebbe ucciso all’istante.
Si alzò prendendo un respiro profondo. Avrebbe fatto su un
po’ di viveri sullo striker e sarebbe partito appena
possibile, curandosi del fatto che non ci fosse nessuno nei paraggi a
dare l’allarme. Gli dispiaceva non andare a sincerarsi delle
condizioni degli altri, nel frattempo ritornati all’isola
– aveva visto le scialuppe rientrare al porticciolo - ma non
poteva rischiare di rimanere bloccato di nuovo.
Solo, lasciò un biglietto nel piccolo riparo adibito a loro
due, inciso nella parete rocciosa, in disparte dagli altri: lo mise
sulle poche cose rimaste dalle sere precedenti, ripiegato in quattro
parti.
Sicuramente, nel leggerlo, l’avrebbe odiato e gli avrebbe
dato dello stupido, per la sua innata capacità di cacciarsi
nei guai e cercarli col lanternino. Ma l’unica cosa che in
quel momento gli premeva era il fatto che capisse che lui non
l’aveva affatto abbandonata, ma se ne era andato
perché incapace di affrontare una situazione che in quel
momento gli sembrava più grande di lui.
Col cuore in subbuglio, mise in moto lo striker e velocemente si
preparò a solcare il mare di nuovo in solitaria, come sempre
era stato.
- TO BE
CONTINUED -
- Un passo indietro...
Poi sempre avanti -
Ragazze, ragassuole
belle... Riesco ad aggiornare al volo, dopo due
giornate terrificanti! ç_ç Scusate per il ritardo
e scusate se non scriverò molto qui sotto, ma stro crollando
sulla tastiera. Gome, gome, gome! .-.
Ho fatto molta fatica a
scrivere questo capitolo. Più che
altro ad impostarlo. Nel senso che sono sempre stata dubbiosa... Parlo
dell'uscita di scena di Ace. E non ne sono molto convinta lo stesso, ma
tra tutte le vie sondate, alla fine abbiamo deciso di tenere quest -
che era stata la prima scelta. :)
Spero vi piaccia, in
ogni caso. ^^
Grazie ancora per i
complimenti e le recensioni. Scusate se non
mettiamo più l'angolo delle risposte, ma siamo veramente
soppressate. Non riusciamo neanche più a sentirci come una
volta io e Yu. ç.ç Maledetto lavoro e maledetta
università!
Alla prossima ragazze!
Un abbraccio grande. :)
- Bea&Yuki -
|
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Capitolo 59 *** Convalescenza ***
“Dannazione”.
Il fumo saliva lentamente dalla sigaretta stretta tra le sue dita, che
lentamente si consumava bruciando il tabacco, trasformato
inesorabilmente in cenere dispersa nel vento salmastro.
Alla luce tiepida del tramonto carminio, la spiaggia pareva racchiusa
in un momento di eterna bellezza: le palme si muovevano con dolcezza
sospinte dalla brezza marina, le onde tranquille si andavano a
infrangere sulla sabbia trasformandosi in schiuma e lasciando spazio
alla successiva, mentre un granchio, temerario, cambiava posizione. La
luce scarlatta aveva soggiogato i restanti colori imponendo le proprie
sfumature e rendendo l’incantesimo completo con le prime
stelle accese in cielo.
I suoi occhi blu, stanchi e provati dopo quella giornata da
dimenticare, si alzarono dal foglietto che stringeva con la mano libera
per guardare all’orizzonte, immaginandosi lo striker lasciare
quelle coste per riprendere il percorso interrotto.
Era incredibile come la natura riuscisse a proseguire con
serenità la propria esistenza immutabile dopo il passaggio
di uragani e tempeste furiose, quasi possedesse intrinsecamente la
consapevolezza che erano inevitabili e non valesse la pena continuare a
rimuginarci sopra facendo crescere i propri dubbi, le proprie
insicurezze e apprensioni.
Invece gli esseri umani erano incapaci di guardare con quegli occhi
alle catastrofi che avevano avuto modo di attraversare; forse la
differenza era dovuta al fatto che gli uomini possedessero in
sé l’irrinunciabile tensione ai propri sogni e
obbiettivi, i quali entravano in conflitto spesso con la
realtà crudele attorno a loro.
Eppure Ben sapeva che c’erano persone che, nonostante non
sapessero dimenticare, sapevano anche andare avanti. Ne aveva
conosciute parecchie e anche lui entrava nella schiera, insieme al suo
capitano e agli altri della ciurma. A quanto pareva anche Ace doveva
essere annoverato in quell’elenco di incoscienti, testardi e
sognatori – come suo fratello Rufy.
Per quanto la situazione fosse tragica, non riuscì ad
impedire ad un sorriso di sfuggirgli sulle labbra.
Anche se quel ragazzo tendeva eccessivamente a sottovalutare le
situazioni in cui incorreva, a guardare con eccessivo ottimismo al
domani e si fossilizzava nelle proprie idee senza dar tempo agli altri
di spiegare prima di agire, sicuramente aveva talento e fregato da
vendere. Era un degno appartenente alla generazione più
promettente della pirateria.
L’unica cosa che si augurava era che non si cacciasse nei
guai. Con il carattere che si ritrovava dubitava che quella sua
speranza potesse essere trasformata in realtà, tuttavia
voleva credere di non aver anche quel problema a cui pensare in quel
momento.
Ritornò a osservare il foglio e le poche righe impresse a
penna sopra con una calligrafia imprecisa per la fretta. Non conosceva
bene Ace, ma era certo che la sua scelta non fosse stata fatta a cuor
leggero e, anche se non lo avesse messo per iscritto, avrebbe comunque
capito quella sua necessità di riprendere a viaggiare da
solo, senza coinvolgere nessuno.
Era solo un ragazzo e per quanto avesse navigato, le esperienze
accumulate sulla sua pelle non potevano ancora essere paragonate a
quelle dei pirati che ormai affrontavano le acque dell’oceano
da molti più anni.
Rimproverargli quella decisione non era
compito suo perché lui, molto probabilmente, nei suoi panni
avrebbe fatto altrettanto.
Si portò la sigaretta alle labbra inspirando profondamente
l’ultima boccata di fumo, facendola scendere nei polmoni dove
la trattenne a lungo in modo che vi ristagnasse fino a quando non ne fu
soddisfatto. Poi, inevitabilmente, si vide costretto a far fuggire
anche quella – come le precedenti. Spense il mozzicone con il
tallone e si rincamminò verso l’infermeria
improvvisata.
Ripiegando il foglietto e infilandoselo in tasca, non gli rimaneva
altro che tornare in mezzo ai suoi compagni. Con Shanks sotto
anestetici, steso nel letto accanto a quello di Hikari, toccava a lui
organizzare il tutto e dare gli ordini. Dunque era ancora lontano il
momento in cui finalmente avrebbe potuto poggiare la testa al cuscino
per concedersi riposo dopo una delle giornate più estenuanti
della sua vita.
Per un’insolita fortuna in mezzo a tutto quel disastro, anche
se il Vento dell’Est era affondato dopo anni di fedele
servizio, avevano già commissionato l’incarico per
una nuova nave. Per quanto gli dispiacesse dover dire addio alla loro
prima imbarcazione, era stata una decisione forzata a causa della
situazione generale: aveva navigato per anni, affrontato molti mari
insidiosi portandoli fuori indenni, resistito a scontri epocali e alle
loro poche cure.
Quindi, almeno quello, non era un problema.
Aveva passato diverso tempo a comprendere quali fossero gli uomini in
grado di muoversi e quali quelli che invece dovevano rimanere in stato
di fermo. Aveva ordinato a Lucas di dividere i più gravi dai
meno gravi, in modo da evitare di dover ogni volta a chiedergli
informazioni. Così facendo aveva potuto impartire gli
ordini: occorrevano medicinali – perché ormai le
scorte scarseggiavano - cibo per tutti e un inventario completo di
quanto andato perduto con la nave.
Per adempiere a tali scopi aveva diviso gli uomini con la
possibilità di muoversi in tre gruppi e li aveva pregati di
fare il più in fretta possibile se intendevano mantenere
quelle condizioni fisiche.
E poi, infine, era toccata pure a lui la visita medica.
Non aveva nessuna voglia di farsi medicare, un po’
perché non ne sentiva bisogno e un po’
perché una parte di lui aveva terrore di vedere in che
condizioni versassero Hikari e Shanks. Tuttavia con Lucas
c’era poco da discutere e non si era potuto sottrarre in
alcun modo a quella tappa obbligatoria.
L’unica cosa buona era che ciò sanciva
l’avvicinarsi del momento in cui finalmente avrebbe potuto
abbandonarsi alla dolcezza dell’oblio privo di sogni, per
staccare momentaneamente il macchinare incessante del suo cervello.
Quel brusio di fondo cominciava a diventare insopportabile e le tempie
pulsavano incessantemente facendogli aumentare il mal di testa.
“Finalmente ti sei deciso a passare, Ben! Cosa
aspettavi”?!
L’accoglienza di Lucas non era delle più
amichevoli, ma d’altronde pure per lui la giornata non era
stata delle più calme. Lasciando da parte lo scontro, appena
aveva finito di combattere si era dovuto preoccupare di curare Hikari
– decisamente il caso più urgente – e
poi tutti gli altri senza sosta. Un lavoro spossante, che logorava i
nervi e richiedeva non poca calma, pazienza e concentrazione.
Quindi Ben comprendeva pienamente quel tono acido e irritato.
“Scusa Lucas, con il capo fuori gioco, ho avuto qualcosa da
fare”.
Udì borbottare qualcosa di indistinto provenire dalle labbra
del medico. Evitò accuratamente di domandare cosa ci fosse
che non andava – perché poteva intuirlo senza
problemi – e lo seguì passando per le varie
brandine fino a raggiungere la stanza in fondo – la
più isolata.
Dopo aver operato d’urgenza Hikari nella prima postazione
utile, si erano trasferiti in una più grande e munita. In
quel modo Lucas aveva avuto tutto il materiale e lo spazio per potersi
occupare di tutti i suoi pazienti – e non erano pochi.
Ovviamente il tutto era molto improvvisato, tuttavia erano stati in
grado di organizzarsi nel modo più efficiente possibile, in
modo da dare al loro medico tutto il supporto utile per compiere al
meglio il suo compito – cosa che aveva fatto.
Nella stanza in fondo, la più tranquilla, c’erano
solo tre letti. A parte uno vuoto, sul quale venne fatto accomodare Ben
per la visita, gli altri due erano tenuti occupati dal capitano e da
Hikari.
Nemmeno si accorse delle fasciature che Lucas gli face. I suoi occhi
erano troppo concentrati ad alternarsi tra i due volti dei suoi due
migliori amici, in una successione inquietante e angosciante. La pelle
di entrambi era pallida e tirata, le bendature strette non erano
visibili interamente per via delle coperte sui loro corpi, ma esse si
diramavano anche sulle braccia e il capo.
“Puoi dormire qui, Ben” asserì, con tono
strascicato per la stanchezza, il medico quando ebbe terminato la sua
visita.
Il vicecapitano non rispose, limitandosi a un quasi impercettibile
segno del capo per ringraziarlo. La sua mente era completamente
assorbita da quella visione drammatica per potersi staccare e
riprendere a interagire compiutamente con il mondo reale e le sue
persone.
L’unica cosa certa in quel momento era che se
l’erano vista veramente brutta. Tra la stanchezza del
viaggio, tra la poca preparazione per uno scontro inatteso e tutti gli
altri avvenimenti a cui avrebbero dovuto badare, era un miracolo quel
risultato ottenuto.
Certo, non era stato gratuito.
Hikari era stata colpita gravemente, tanto che all’inizio non
aveva avuto grandi speranze di rivederla viva una volta affidata a
Lucas. Per una persona che aveva fatto la spia per dieci anni senza
ritrovarsi in combattimenti come quello concluso da poco, se
l’era cavata a meraviglia facendo una figura eccezionale. Il
suo haki era talmente particolare e potente che con gli anni si sarebbe
potenziato ulteriormente con il maggior controllo.
Eppure, la consapevolezza della sua forza non gli impediva di
accollarsi un po’ la responsabilità per
ciò che le era accaduto. Lo sapeva che lei non aveva
esperienze in battaglia, e nonostante ciò non aveva fiatato
nemmeno una volta per provarla a dissuaderla dal partecipare
attivamente.
Non che avrebbe cambiato qualcosa quella scelta, infondo Hikari era
testarda quanto Shanks – il che era tutto dire - e
sicuramente lo avrebbe preso a pugni solo per aver pensato di riuscire
a tenerla lontana, ma in qualche modo forse avrebbe evitato che le
capitasse qualcosa di male.
Era un pensiero stupido. Ne era conscio, ma vedendola prima
più morta che viva, ricoperta di sangue, e ora pallida come
un cadavere stesa in quella stanzetta, gli era impossibile non
continuare a pensarci.
Anche se erano passati anni prima di rivedersi, anche se se
n’erano andati via senza dirle nulla, rimaneva la sua
migliore amica ed essere in grado di comprendere quanto fosse andato
vicino dal non rivederla più era una sensazione straziante.
L’avevano appena ritrovata, lei e Shanks avevano finalmente
fatto pace, e il mondo aveva deciso che era tempo di sradicare dal
profondo quei rapporti ricostruiti con non poca fatica e dolore.
Lanciò un’occhiata fuori dalla finestra. Ormai il
sole era sprofondato del tutto all’orizzonte, immergendosi
completamente nell’oceano scuro e misterioso, lasciando il
dominio del mondo alle tenebre fredde della notte. Il cielo puntellato
da stelle brillanti e lucenti era abbellito anche dalla falce sottile
della luna crescente, i cui raggi d’argento sapevano
conferire al paesaggio un sapore arcano.
I suoi compagni ormai erano andati a riposarsi e probabilmente lui era
uno dei pochi ancora in piedi a vegliare sull’accampamento.
Ora finalmente avrebbe potuto concedersi il risposo di cui aveva
bisogno per continuare con lucidità il suo compito di
vicecapitano fino a quando Shanks non si fosse risvegliato.
Gli occhi blu tornarono ai due letti davanti a sé e questa
volta si posarono in quello dove giaceva il capitano.
Anche se le sue condizioni non erano preoccupanti come quelle di
Hikari, era in pena anche per lui. Più che sul piano fisico,
era preoccupato per quello psicologico dopo ciò che si era
ritrovato ad affrontare nelle condizioni non ottimali in cui era.
Shanks non era tipo da perdere in quel modo il controllo, anzi, la sua
padronanza dell’haki era ineccepibile; eppure quella volta si
era lasciato completamente andare alla sua furia cieca.
Non che non capisse le sue ragioni, tutt’altro. Semplicemente
era stupito per il disastro che era riuscito a combinare, nonostante il
suo potere non fosse completamente al pieno delle
possibilità. Probabilmente se si fosse ritrovato a dar
libero sfogo al suo haki in un momento in cui si ritrovava al pieno
della sua forza fisica, non sarebbe riuscito a salvarlo come aveva
fatto quella volta.
Si ritrovava quindi ad oscillare tra un senso di sollievo per le sue
forze, ad uno stato inferiore di quanto potessero essere e uno di
sconforto, perché se si fossero ritrovati in una situazione
migliore forse avrebbero potuto fermare il tutto prima che si arrivasse
al punto di precipitare nell’abisso.
Shanks non era semplicemente il suo capitano, era suo amico da sempre
– il migliore. E fargli da vicecapitano, coprendogli le
spalle, con gli anni si stava rivelando un lavoraccio vista la
propensione di lui a cacciarsi perpetuamente nelle situazioni
più incredibili e pericolose del mondo. E Ben si ritrovava
puntualmente a dover far di tutto pur di salvargli il collo –
e per quanto si lamentasse di ciò, in realtà gli
andava più che bene.
In realtà, quella volta, non sapeva quanto avrebbe potuto
aiutarlo una volta che gli anestetici avrebbero smesso di far effetto e
si fosse risvegliato ritrovandosi a guardare il volto pallido della
donna che aveva da sempre amato.
Se lui stesso provava quell’avvilimento, sconforto profondo,
per come Hikari si era ritrovata a un passo dalla morte, non osava
immaginare cos’avrebbe provato Shanks nel comprendere a pieno
quella situazione drammatica.
Sul ponte del Vento dell’Est si era fatto totalmente prendere
dall’istinto, facendosi sopraffare dalle emozioni negative
scatenate nel vederla colpita da Kami; ma quando sarebbe stato lucido
tutto sarebbe apparso peggiore.
Sfinito da quella giornata interminabile, Ben decise che era il momento
di concedersi riposo. Appoggiò la testa al cuscino,
chiudendo gli occhi e sperando di cadere in un sonno privo di sogni.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
E rieccoci all'appuntamento... Ormai altalenante tra il
martedì e il mercoledì. ^^'''
Un capitolo tutto per il nostro amatissimo Vicecapitano. :) Alle prese
con la riorganizzazione della propria ciurma, con Shanks ed Hikari
fuori gioco, tante ferite che - a detta sua - non sono gravi e un
medico di bordo abbastanza infastidito. Però, infondo, Lucas
ha ragione. Quanto basta. xD
Vi ringraziamo per le recensioni e l'entusiasmo, ragazze. Ah, Yuki
è viva, solo che è in un momento ove ha da
preparare sei esami per la sessione estiva e le lezioni.
Però almeno alla fine le romperò le balle, per
farla tornare tra noi. xD
Un abbraccio a tutte quante e alla prossima! ^^
Bea&Yuki
|
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Capitolo 60 *** Viva ***
Aveva dormito
più a lungo di quanto si era prefissato, ma
quel sonno era stato un vero toccasana per i suoi nervi e la sua mente
che si era potuta concedere un po’ di tranquillità
dopo una delle giornate peggiori vissute fino a quel momento
– ed era impressionante, dato ciò che aveva visto
in tanti anni di navigazione come vicecapitano di Shanks il Rosso.
Prima di lasciare l’infermeria aveva fatto in modo di farsi
dare una controllata a Lucas, in modo tale da evitare le sue paturnie
nel caso contrario. In tal modo si era cautelato per tutto il giorno da
possibili scenate che il medico avrebbe potuto fargli. Si sentiva
decisamente meglio fisicamente: i muscoli non erano più
contratti, la stanchezza aveva abbandonato le sue membra e anche il
volto non era più tirato per la tensione.
Perdurava però la preoccupazione. Per Hikari e per Shanks.
Posò su di loro i suoi occhi blu che rimasero sospesi tra i
due, quasi fosse in attesa di segni che in qualche modo avrebbero
potuto preannunciarli il loro risveglio, sollevandogli
l’anima. Anche se sapeva che il suo migliore amico era
semplicemente sotto effetto di anestetici e non era in coma come la
giovane donna, non riusciva a non figurarsi il medesimo stato anche per
lui mentre lo osservava steso in quel letto con la pelle cadaverica.
Sapeva che era impossibile come desiderio da realizzarsi, ma per lui
stava pregando affinché fosse Hikari quella a riaprire per
prima gli occhi, in modo da risparmiarli almeno il dolore nel vederla
in quello stato e i sensi di colpa che indubbiamente lo avrebbero
assalito.
- Perché
rimani un’idiota... - borbottò
tra sé e sé uscendo dalla stanza.
Aveva bisogno di mangiare e, anche se ormai erano passate le undici,
non poteva attendere il pranzo. Sicuramente avrebbe trovato qualcosa,
dato che aveva spedito il giorno precedente un gruppo di uomini a
recuperare scorte per rimanere autonomi almeno per una settimana.
Si accese la sigaretta e inspirò la prima boccata di tabacco
della giornata.
La dimensione in cui si trovava era indecifrabile.
Non riusciva a capire dove fosse e né tanto meno quali
fossero state le sue ultime azioni. La sua vita gli appariva davanti
agli occhi in modo confusionario, come tasselli di un puzzle mescolati,
al quale mancavano non pochi pezzi per essere completato. Vari flash
gli si presentavano di fronte, rievocando ricordi antichi o da poco
passati: si rivide con Rufy piccolo, la prima volta che aveva preso il
largo con Ben per intraprendere la via della pirateria, il primo
incontro con Yassop e gli altri, scontri importanti sulla Rotta
Maggiore... Hikari.
In quello stato indefinito dove nulla assumeva contorni precisi e tutto
appariva precario e sul punto di cadere in rovina, Shanks ebbe
l’impressione di essersi dimenticato qualcosa di importante
rimanendo lì. Quando gli occhi viola di lei si erano fatti
largo tra le varie immagini, aveva avvertito come un tremito
d’angoscia percorrere la sua anima in ogni angolo –
anche il più remoto ed oscuro.
Si sentiva ancora debole, la sua mente non seguiva ciò che
lui comandava, ma imboccava una strada propria senza rivelargli nulla
riguardo a ciò che avrebbe desiderato conoscere. I colori si
fondevano tra loro, andando a formare istanti di vita vissuta,
ricordandogli sensazioni ed emozioni di cui serbava ancora vivida
memoria, tanto li aveva amati con tutto sé stesso. In essi,
Hikari – ventenne - gli sorrideva allegramente, senza ombre
sul volto o rancore nel cuore.
Perché allora si ritrovava ad osservare tutto ciò
con malinconia?
Non capiva, non riusciva a ragionare in quel limbo. Doveva svegliarsi,
aprire gli occhi e tentare di comprendere cosa stesse accadendo alla
sua realtà, invece di giacere impotente in quel mondo
irreale dove continuava a ripercorrere un ricordo dopo
l’altro senza poter riprendere la sua esistenza.
La prima percezione del mondo attorno a sé fu quella del
richiamo dei gabbiani.
Dovevano essere vicini all’oceano, al mare. Se si
concentrava, ad ogni respiro, nei suoi polmoni entrava aria salmastra
– buona, frizzante. Eppure, quelle inspirazioni gli
procurarono non poche fitte al torace, le costole parevano gridare di
dolore per un tale sforzo al quale aveva deciso di sottoporle per un
proprio capriccio personale. Si ramificò in tutto il corpo,
risvegliandolo con non troppa dolcezza e facendo tornare percepibili
anche gli altri punti feriti del proprio fisico.
Malamente, con fatica, riuscì ad aggrapparsi alla
realtà.
Gli costò non poca fatica quell’impresa. La sua
mente sembra talmente soffocata da quella dimensione indeterminata
nella quale si era ritrovato fino a poco prima, da sembrare quasi
impossibilitata a riprendere un vero contatto con il mondo esterno,
rimettendosi in funzione. Appesantita, un brusio continuo di sottofondo
riempiva il padiglione auricolare e le pareti della propria testa,
rallentando gli ingranaggi dei suoi pensieri.
Quando finalmente i suoi occhi smeraldini si aprirono, vennero inondati
da una luce bianca e forte. Fu costretto a richiuderli di scatto per il
fastidio e prima di riuscire a mantenerli almeno socchiusi ci mise
parecchio tempo. Doveva aver passato non poco tempo nelle tenebre se
quello era l’effetto – non un sonno normale, ma
più pesante degli altri.
Steso su di un letto, non riconosceva la stanza dal soffitto bianco e
crepato che si ritrovava a contemplare.
Provò a voltare il capo. A sinistra vide una porta, chiusa e
intravide una scrivania più vari strumenti utili per
operazioni, disinfestazioni e bendaggi – e da qui dedusse che
probabilmente si trovava in infermeria. Ma ancora non gli era chiaro il
motivo per cui fosse in un posto del genere.
Prima di voltarsi dall’altra parte, prima di comprendere,
avvertì un leggero fremito nel proprio corpo. Un
presentimento lo metteva in guardia da ciò che la memoria si
sarebbe vista costretta a rivelargli se si fosse veramente spinto
oltre, osservando cosa vi fosse alla sua destra.
Un’autodifesa contro il dolore dell’anima.
Lo ignorò. Doveva sapere, soprattutto se centrava con Hikari.
La vide, stesa su un letto che probabilmente era del tutto simile al
suo. Il volto diafano, in modo insano, circondato dai boccoli neri
presentava un forte contrasto nel quale risultava ancora più
pallida di quanto fosse in realtà. La benda attorno alla
testa, e quella che si scorgeva avvolgerle anche il petto, facevano
intendere quanto poco rassicuranti fossero le sue condizioni fisiche
per via delle ferite riportate.
E ora ricordava perfettamente la scena in cui la battaglia aveva
completamente cambiato i toni e si era trasformata in una tragedia. Di
fronte ai suoi occhi, mentre fissava Hikari stesa a pochi metri da lui,
riviveva in contemporanea e con crescente angoscia l’attimo
in cui il proiettile l’aveva trapassata e in cui era caduta,
sbattendo la testa.
Dei chiodi arrugginiti e lunghi una decina di centimetri conficcati a
forza nella sua pelle avrebbero sicuramente fatto meno male, rispetto
al dolore che ora lui avvertiva spargersi con rapidità nel
proprio essere, sconvolgendolo. Il meccanismo tanto istintivo della
respirazione pareva essersi bloccato con quelle immagini di sangue e
morte, quasi il suo cervello avesse classificato quell’azione
secondaria rispetto a lei.
Provò ad alzarsi, per avvicinarsi e vedere meglio come
stava. Me le sue forze erano inesistenti e, per quanto a lui non
importasse minimamente, il suo corpo gli appariva d’intralcio
– troppo pesante, stanco, atrofizzato. Non
rinunciò al suo obbiettivo anche se continuava a ricadere
sul materasso pesantemente intanto che le sue iridi verdi non si
scollavano dal corpo di Hikari, fissandola con angoscia.
L’aveva creduta morta. Aveva provato la profonda disperazione
di un uomo che perdeva per la seconda volta la stessa donna,
l’unica che avrebbe mai amato con tutto sé stesso
nella sua vita, e quest’ultima volta aveva il sapore amaro
dell’irrimediabile e del definitivo. Perché non
avrebbe più potuto concedersi nemmeno la consolazione di
saperla viva, con qualcun altro magari dall’altra parte del
mondo, senza che il proprio pensiero potesse scalfirla o raggiungerla,
ma viva. Ed era stata una sensazione soffocante, opprimente, in grado
di annientarli qualsiasi cosa in lui.
E ora, vederla accanto a sé, per quanto in condizioni
pessime ma con il cuore a batterle ancora nel petto, gli procurava un
contrasto di emozioni divergenti che si davano guerra con foga, per
decretare un vincitore assoluto. Soltanto, che non pareva vi fosse
qualcuno in grado di prevalere l’altro e perciò si
veniva a creare un
miscuglio indistinto, in grado di attanagliali il cuore in una presa di
spine.
“Ti consiglio di rimanere fermo, Shanks, se non vuoi che ti
si riaprano le ferite”.
La voce pacata di Ben lo fece voltare improvvisamente dalla parte
opposta. Non lo aveva sentito entrare, preso com’era dal
tentativo inutile e stupido di raggiungere Hikari.
L’amico gli si avvicinò, prendendo la sedia dietro
la scrivania e sedendosi accanto al suo letto. La giornata non doveva
essere delle migliori vista l’espressione cupa e pensierosa,
ma pareva che rivederlo sveglio gli avesse riportato un po’
di serenità nello spirito, alleggerendolo almeno di alcuni
pesi insopportabili da sostenere tutti assieme a lungo. E mentre
continuava a tenere incollato su di lui i suoi occhi blu, si accese una
sigaretta estraendola con un gesto fluido dal pacchetto quasi terminato.
“Come sta?” chiese Shanks.
“Ha passato il peggio” asserì laconico
Ben “Ora non dobbiamo far altro che attendere che si
svegli”.
“Quanto ci metterà”?
“Dipende da lei”.
Il silenzio ridiscese nella camera.
Shanks era troppo stanco per poter sostenere una vera conversazione. Il
suo cervello era ancora annebbiato da una parte dagli anestetici e per
l’altra dal dolore nel comprendere la situazione critica che
stava passando la donna che amava. Non poteva far a meno di darsi la
colpa per quanto le era accaduto: se si fosse impuntato avrebbe potuto
evitarle di combattere, tenerla lontana dai pericoli e metterla al
sicuro, invece di coinvolgerla in quel modo.
“Non ci pensare neanche, idiota” esperì
il vicecapitano dopo aver aspirato dalla sigaretta “Lo sai
com’è fatta, non ti avrebbe ascoltato e avrebbe
combattuto ugualmente dopo aver litigato per bene con te. Tu non hai
responsabilità per quello che le è
accaduto”.
“Sì, invece”.
“Ti prego, almeno per una volta, scemo di un capitano, puoi
evitare di intestardirti?” continuò con calma Ben
“Kami era un sadico che si divertiva a far soffrire i propri
nemici. Se avessimo saputo fin dall’inizio che saremmo andati
incontro ad un individuo del genere, ci saremmo organizzati
differentemente. Non disperarti inutilmente, amico”.
Un flebile sorriso intaccò le labbra del Rosso.
In un modo o nell’altro, finiva sempre con Ben che gli faceva
vedere la realtà per il verso giusto, impedendogli di
andarsi ad incagliare in pensieri contorti ed oscuri dai quali non
sarebbe più riuscito a liberarsi. Anche se una parte di
sé stesso non poteva evitare di continuare a rimuginare su
cosa avrebbe potuto o meno fare, comprendeva quanto fossero inutili e
autodistruttive tali riflessioni. Nonostante l’angoscia,
doveva evitare di soffermarsi troppo a lungo su quell’abisso
che avrebbe finito con l’avvolgerlo completamente in una
morsa gelida, dalla quale non sarebbe stato possibile uscire.
“Se vuoi far qualcosa di utile, Shanks, pensa a riprenderti
per poter aiutare Hikari quando si sveglia”.
“Lo farò” affermò, senza
indugi.
Si era risvegliato da un paio di giorni e con fatica aveva convinto
Lucas a concedergli almeno di alzarsi dal letto per andare a pranzare
con gli altri. Gli era stato concesso un pasto al giorno in compagnia
dei suoi uomini, perché il medico aveva paura che il
capitano si facesse prendere troppo la mano e le sue ferite si
riaprissero, mandando in fumo tutto il suo lavoro per rimetterlo in
sesto nel più breve lasso di tempo possibile.
A parte quei brevi momenti in cui rimaneva all’aria aperta,
Shanks passava tutto il restante del suo tempo nella stanza insieme a
Hikari. Quando non dormiva, sedeva accanto a lei, tenendogli la mano e
parlandole di qualsiasi cosa gli venisse in mente. Non sapeva se fosse
vero che le persone in coma potessero sentire gli altri, tuttavia
sperava che in qualche modo la sua voce potesse incentivare il
risveglio della donna.
Ogni attimo si ritrovava a convivere con quella sofferenza lancinante.
Come spine, sentiva il dolore conficcarsi sempre più in
profondità nella propria anima e attorno al suo cuore che
ormai sanguinava copiosamente. Si sentiva annegare in quel mare di
disperazione che aveva la forza di spingerlo sotto le proprie acque,
nel tentativo di farlo sprofondare nelle tenebre. L’unica
cosa a tenerlo a galla era la sicurezza che prima o poi Hikari si
sarebbe svegliata e sarebbe tornata da lui, proprio per questo non
poteva farsi sconfiggere dal proprio dolore.
E poi, una sera nella quale teneva la sua mano dalle dita affusolate
nella propria, avvertì un lieve movimento,
all’inizio impercettibile e poi sempre più
accentuato. Il suo cuore si bloccò insieme al fiato, mentre
il suo essere si tendeva nell’attesa trepidante in cui
nemmeno la speranza ha il coraggio di intessere fantasie, troppo belle
per la paura della disfatta completa pochi attimi dopo.
Quando però rivide le due gemme d’ametista
intercettare i suoi occhi, lasciò che questi cancellassero i
sentimenti cupi di tutti quei giorni in qualche attimo.
“Ben svegliata, bell’addormentata”.
Il mondo riprese colori dei quali si era dimenticato
l’esistenza.
- TO BE
CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Buonasera ragassuole! O,
meglio, buonanotte! xD
In ritardo, ma ci siamo
eh. E' colpa del caldo, nel mio caso, di sta
stramaledetta estate arrivata in anticipo - li mort... Ahem! Che arriva
in anticipo, ovviamente.
E la mia pressione va a
farsi benedire. Quanto
a Yu, ormai l'abbiamo persa sotto i Codici vari. Purtroppo non vive
più una vita normale, arrendiamoci a questa
realtà!
Terz'ultimo capitolo...
Essì! Siamo quasi alla fine - tra i
vostri sospiri di sollievo anche. E con la lieta novella per la quale
Hikari è viva e vegeta. :) Quindi riseppellite i mitra e
salvaguardate la nostra salute, ok? Da brave, su! xD
Bene, io andrei a morire
sul materasso. Non ce la posso fare... @_@
Grazie come sempre per le recensioni e per i "Gambatte!" ricevuti!
Al prossimo capitolo!
ps. Potrebbe saltare
l'appuntamento della prossima settimana,
perchè - se il vulcano vuole - sono a Berlino. Vedo se
riesco ad aggiornare martedì, ma non garantisco nulla. .-.
Bea&Yuki
|
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Capitolo 61 *** Hikari (Para todos la luz) ***
“Mmh…”
Per una manciata non quantificabile di secondi, stette a fissare il
soffitto con uno sguardo vacuo e la mente sgombra da qualsiasi
pensiero. Solo quando sentì una voce lì vicino e
la sua pelle del viso accarezzata da una mano, il suo cervello parve
connettere quel poco da farle capire che doveva essere uscita da uno
stato particolare, per ritrovarsi in uno ancor più
particolare.
Si voltò leggermente alla sua destra, incontrando lo sguardo
lucido dell’uomo, che in quel momento aveva un sorriso esteso
esattamente da un orecchio all’altro.
“Shanks…”
“Salve, dolcezza…” le rispose, mentre
una lacrima rigava il suo viso, lambendo prima le tre cicatrici e
disfacendosi poi all’altezza della sommità
superiore della barba appena accennata.
Dovette interrompere lo sguardo su di lui per via della luce penetrante
dell’infermeria. Chiuse gli occhi per qualche secondo,
riaprendoli lucidi, per far sì che l’irritazione
fosse del tutto debellata.
Non capiva ancora la situazione e Shanks, recuperata la calma per quel
poco di tempo necessario a spiegargli la faccenda, parve accorgersene.
“Sei nell’infermeria. Non ti agitare,
Hikari” le sussurrò dolcemente, passandole la mano
tra i riccioli.
La mora assottigliò dapprima il suo sguardo,
nell’intento di ricordare qualcosa, ma subito i suoi occhi
guizzarono sulla figura bendata del Rosso. D’istinto,
cercò di sollevarsi, ma una violenta fitta al torace la fece
ricadere all’istante sul cuscino.
“Te l’avevo detto di non agitarti!”
esclamò Shanks, preoccupato per le sue condizioni di salute.
Non riusciva ancora a realizzare che la sua donna fosse fuori pericolo,
e non era ancora così lucido da sottrarsi alle spiacevoli
sensazioni che le sue smorfie di dolore gli provocavano.
“Sei ferito? Cos’è successo?”
domandò lei, solo quando le fitte lasciarono spazio a quel
dolore sordo ed esteso, caratteristico, tuttavia non lancinante. La sua
voce era roca strascicata.
“Davvero non ricordi nulla”?
Hikari mosse la testa in un cenno di diniego, mordendosi il labbro
inferiore con gli incisivi e il canino.
Nei successivi venti minuti, Shanks le spiegò per filo e per
segno quel che era successo, sia per quanto riguardava Kami, che per
quanto riguardava la fuga di Ace.
Appena il capitano s’era ristabilito quel minimo che gli
permettesse il ragionamento, Ben l’aveva subito informato
dell’accaduto. Shanks non sapeva descrivere i propri
sentimenti nei confronti del ragazzo: il suo animo era parecchio
confuso a riguardo. Se da una parte conservava ancora la gelosia per
qui fatti successi, dall’altra capiva l’affetto che
lo legava alla sua donna.
Le voleva bene. Veramente.
Aveva avuto modo di riflettere in quei giorni in cui Lucas
l’aveva messo completamente a riposo, minacciandolo di
ammutinamento nel caso si fosse ‘permesso’ di non
ascoltarlo: Ace, tutto sommato, gli stava simpatico. Era una persona
buona, un po’ immatura certo, ma ciò era
imputabile alla giovane età.
E, se doveva essere sincero con sé stesso, provava sia
tenerezza che rispetto per quel ragazzo che aveva deciso di andarsene
in gran silenzio, per non creare ulteriore confusione in una situazione
di per sé già complicata.
No, non era arrabbiato. Purtroppo, doveva ammetterlo, avevano fallito,
perché il Rosso sapeva benissimo che Pugno di Fuoco si
sarebbe rimesso sulle tracce di Teach. Tuttavia, non lo biasimava.
“Ha avuto paura” le disse, ponendo fine al
racconto.
Hikari non seppe come reagire: era troppo stanca per arrabbiarsi, non
ne aveva le forze. Si erano fatti tutti quanti un mazzo tarallo per
evitare che Ace facesse di testa sua e questo la sconfortava parecchio.
Ciò nonostante, non se la sentiva di serbare rancore verso
il ragazzo. E capiva la sua fuga.
Ed ora guardava, tra le mani, quel pezzetto di carta lasciato
all’accampamento e riportato indietro dal vicecapitano, con
le labbra leggermente piegate all’ingiù e gli
occhi lucidi.
“Perdonami,
ma non ce la faccio a rimanere qui.
Lo
so, sono un debole.
Tuttavia,
voglio che tu sappia che non ti ho abbandonata.
Ci
rivedremo presto, Hikari.
Ti
voglio bene,
Ace. ”
Sospirò.
“Sei arrabbiata?” domandò Shanks,
passandole il dorso della mano sulla fronte.
“Servirebbe a qualcosa?” replicò lei,
con un sorriso amaro, poggiando le braccia sul proprio grembo. Al di
là della preoccupazione per i casini che avrebbe potuto
combinare il moro e i pericoli a cui sarebbe potuto andare incontro,
già sentiva la mancanza di lui, del suo sorriso sbilenco,
delle sue lentiggini e dei suoi profondi occhi neri. Soprattutto, dei
suo abbracci.
Sapeva che si sarebbero separati prima o poi, ma avrebbe voluto per lo
meno salutarlo e sincerarsi del fatto che non facesse colpi di testa.
Ora, invece, il suo cuore era sospeso per aria, ad un filo
così sottile ed invisibile che sarebbe bastato uno sbuffo
gelido per spezzarlo.
“Ho sempre avuto un brutto presentimento. Ace, per quanto si
fosse piegato a noialtri, non ha mai rivelato la sua vera natura
caratteriale” commentò, rigirandosi il pezzo di
carta tra le mani “Però… Forse doveva
andare così”.
“Voglio provare l’ultima spiaggia a
riguardo” asserì il capitano, guardandola negli
occhi e stringendo la sua mano, portandosela alla guancia e
appoggiandovisi delicatamente sopra.
“Ovvero”? Hikari non riuscì a descrivere
quella strana scossa che le si sviluppò lungo la schiena. Se
aveva a che fare con la speranza o con il timore di sapere cosa, quella
testa color pomodoro, stesse architettando.
“Andrò personalmente a parlare con Newgate. Gli
chiederò di richiamare Ace, perché sono sicuro
che non ha fatto rotta verso la Moby Dick” spiegò,
mentre gli occhi di lei si sgranavano per la sorpresa e per
l’incredulità.
“Questa è follia” rispose, scuotendo la
testa, quanto la ferita permettesse. Cominciava a risentire della
fatica per riuscire a sostenere una conversazione, ma a quel punto
doveva andare avanti e sapere.
“Non ti darà mai retta” aggiunse.
“Può darsi. Però, per lo meno, mi
sentirò la coscienza a posto. E potrò tornare ad
occuparmi di Kaido, come prima”.
“Non ti sentirai mai la coscienza a posto, Shanks. Ti
conosco” incalzò lei, piantandogli quegli occhi
violetto, che tanto lo affascinavano ma che, al contempo, sapevano
mettergli un po’ di inquietudine. E non era questione di
haki, ma di sfumature.
Abbassò le spalle, sollevandosi pigramente dalla sedia,
mentre lo sguardo aveva lasciato quello della sua donna e cadeva sulle
coperte, via via più in basso, addolcito da
un’espressione serena, ma rassegnata.
“Ci sono cose che possiamo fare, altre che non possiamo. Noi
abbiamo fatto il possibile in nostro potere, Hikari. Molto
probabilmente doveva andare davvero così” le
disse, tenendosi il fianco ferito e appoggiandosi alla porta
“Vado ad avvertire gli altri che ti sei svegliata. Lucky
piangerà come una fontana” concluse con un sorriso.
Il Rosso, seduto su uno scoglio, guardava le onde infrangersi sul
bagnasciuga, inebriato dall’odore di salsedine che la spuma
sollevava nell’aria. Tuttavia i suoi sensi non erano del
tutto rapiti dall’andirivieni ipnotico del mare che, di un
azzurro intenso, si stagliava sovrano davanti a lui.
Si era chiaramente accorto della presenza alle sue spalle, e un sorriso
malizioso gli si era dipinto sulle labbra sottili e sensuali. In
verità lo stava aspettando, ma, conoscendolo, sapeva che
poteva essere imprevedibile quanto un temporale estivo.
“Chi non muore si rivede…”
commentò Shanks, alzandosi in piedi e girandosi lentamente
verso l’uomo incappucciato innanzi a lui.
“Dov’è?” chiese
l’altro, immobile.
“Non ci vediamo da tanto tempo e non mi saluti
neppure”?
L’ironia di Shanks era palese, ma a Dragon provocava la
solita irritazione tipica delle risposte che di norma la sua sottoposta
gli rifilava. Doveva ammettere che quei due erano uguali in tutto e per
tutto, quanto a carattere e faccia tosta.
“La prossima volta ti porterò un mazzo di
carciofi, se vuoi”.
“Simpatico come un gatto attaccato ai coglioni”
replicò Shanks con una risata “Vieni”
aggiunse, facendogli cenno con la testa di seguirlo.
Quando Dragon sfilò al fianco di Shanks, raggiungendo
l’infermeria, gli uomini presenti ebbero un sussulto:
sapevano che il loro capitano conosceva bene quell’uomo, ma
Dragon era pur sempre Dragon, classificato tra l’altro dalla
Marina come il peggior criminale del mondo.
Un cenno della mano, però, li rassicurò
all’istante e fece tacere gli animi, resi agitati solamente
nel notare quella figura solenne, ove pure gli occhi erano celati
dall’ampio cappuccio.
“E’ qui per Hikari” asserì il
Rosso, mentre si avvicinava al suo vice “Ben, fai uscire
Lucas dall’infermeria e chiunque altro ci sia
dentro” ordinò, mentre il moro ubbidiva con un
cenno del capo e poco dopo scortava Lucas – con lo sguardo
attonito - e il resto degli operatori presenti nel piccolo edificio.
“Vai pure. Io ti aspetto qui fuori con i miei”.
Quando Hikari udì il cigolio della porta, alzò
incuriosita lo sguardo, abbandonando la lettura del quotidiano stretto
tra le sue mani. Ora riusciva a stare seduta con due spessi cuscini
posti dietro alla schiena, cosicché potesse sgranchirsi un
po’ dalla solita posizione supina, che per giorni era stata
costretta ad assumere.
Ma non si aspettò esattamente la visita da quella persona.
Si sarebbe aspettata di trovarsi davanti Shanks, Ben, Lucky, Yassop. O
magari Eddie, con la sua sublime focaccia – aveva giusto un
po’ di fame e Lucas l’aveva praticamente tenuta a
dieta forzata fino ad ora.
Tutti, eccetto lui.
I suoi occhi si sgranarono e il giornale ricadde sulle sue ginocchia.
L’uomo, dopo qualche istante, chiuse la porta alle sue spalle
e si fece largo nella stanza, togliendosi il lungo cappotto di dosso e
appoggiandolo sulla sedia lì vicino. Successivamente il suo
sguardo si posò per diversi secondi sul corpo della donna,
adocchiando tutte le fasciature presenti.
“Hai intenzione di stare con la bocca aperta ancora per
molto?” domandò poi, avvicinandosi a lei e
accosciandosi all’altezza del letto, alla sua altezza.
Lo stupore le stava annodando la lingua: riuscì a
farfugliare qualcosa inerente al come avesse fatto a raggiungerli dalla
parte opposta del mondo, quando i singhiozzi e le lacrime le fermarono
anche quel pietoso tentativo di comunicazione.
“Come ho sempre fatto, Ankoku” rispose, mentre le
braccia di lei gli si stringevano al collo e appoggiava il viso sulla
sua spalla possente. Sollevando gli occhi al cielo – Dragon
era tutto, fuorché un sentimentale – e brontolando
qualcosa d’indistinto, non riuscì tuttavia a non
ricambiare l’abbraccio. Era da tanto che non vedeva la mora
piangere – esattamente poco meno di dieci anni, da quella
volta e dai primi tempi che l’aveva presa con sé
– e, seppur il suo orgoglio stesse facendo a cazzotti con la
sua coscienza, riuscì a contraccambiare quella dolce stretta
con un qualcosa di un po’ più rude, ma altrettanto
assimilabile sotto tale definizione.
Quando i singhiozzi l’abbandonarono, si decise a sciogliere
quell’abbraccio controverso, tirandosi di nuovo a sedere e
ricomponendosi, asciugandosi le lacrime col dorso della mano.
Dragon la guardava con l’espressione rassegnata, tipica di
chi agogna un risultato diverso da quel che riceve ogni volta, con un
ciglio leggermente alzato e le labbra strette.
“Ti è spuntata qualche ruga in più,
sai?” domandò ad un tratto Hikari, cercando di
dominare il suo cuore in subbuglio. Era innegabile che provasse una
stima e una gratitudine infinita verso quell’uomo, ma
ragionò che il suo slancio affettivo appena sfuggitole,
bastasse e avanzasse per condire l’ego smisurato del suo
capo.
“Anche a te” replicò lui, piantandole
gli occhi neri addosso, mentre lei abbozzava una risata sarcastica.
Dopo di ché calò un teso silenzio.
Hikari sapeva che dovevano parlare di una questione importante,
ciò nonostante stava aspettando impazientemente che lui
prendesse parola. Ma dovette cedere lei per prima.
“Lo so capo. E mi dispiace” disse, abbassando lo
sguardo sulle coperte “So che l’ordinamento prevede
che io lasci il gruppo, però…” e i suoi
pugni andarono a stringere le lenzuola “Io…
Non…” e dovette combattere per evitare che nuove
lacrime le rigassero il viso.
“Io non voglio tradire la tua causa, che è anche
la mia… Come quella di tutti i miei compagni”
aggiunse, appoggiando la fronte sulla mano e stringendo i riccioli tra
le dita.
“Non dire idiozie, Ankoku” la interruppe Dragon,
guardandola severo e impassibile come sempre. Sembrava avesse uno
sguardo risentito nei suo confronti, ma la verità era che
Dragon aveva quello sguardo accigliato di norma. Un po’ come
Smoker e i suoi tratti e modi burberi.
“Non sono stato abbastanza prudente su quei
trasmettitori” spiegò, mentre lei lo guardava
allibita “Sono venuto qui a sincerarmi delle tue condizioni.
Sono contento di vederti bene, nonostante quel che mi avevano
detto” e si prese una pausa, prima di proseguire.
“E’ vero, Ankoku, che l’ordinamento
prevede quello, tuttavia lo sai bene perché i compagni che
vengono riconosciuti dalla Marina sono costretti ad
abbandonare”.
Hikari fece cenno di sì con la testa, mordendosi il labbro
inferiore.
“Ti affido al Rosso” concluse riprendendo il suo
cappotto e sistemandoselo addosso “Tieniti la testa salda sul
collo” aggiunse, facendo per andarsene, ma una mano gli
bloccò il polso.
“Potrai sempre contare su di me, Dragon” gli
sussurrò la donna, mantenendo lo sguardo fermo e sicuro nel
suo. Non aveva avuto né il tempo, né la voglia di
riorganizzare di quel poco i suoi pensieri, perché alla sola
idea di dover separarsi da lui definitivamente – nonostante
Shanks l’avrebbe accolta nella sua ciurma senza battere
ciglio, questa volta – e dai suoi compagni, le provocavano un
dolore così forte da essere in grado di azzerarle la ragione.
“Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per
me…” aggiunse tra i singhiozzi, stringendo con
maggior forza il polso “Te ne sarò grata a
vita… Capo”.
Le dita sottili mollarono la presa, abbandonando il braccio
perpendicolarmente al letto. Ormai non le fregava più nulla
di trattenere le lacrime: non se ne sarebbe fatta niente del suo
fottutissimo orgoglio, perché a quell’uomo doveva
davvero la sua vita e la sua libertà.
Perché tutto quel che aveva fatto fino ad allora –
entrare a far parte dei Rivoluzionari, entrare come spia in Marina e
addirittura l’incontro con Shanks –
l’aveva fatto per volontà. Dragon, nonostante
impartisse ordini, non si era mai azzardato a violare la
libertà di pensiero e azione dei suoi uomini, forzandoli a
fare cose che non volevano fare. Sapeva che la cosa migliore per lei
era consegnarla al Rosso, perché risolvesse finalmente il
suo passato e la smettesse di portarsi dietro tanto rancore.
Dragon sorrise amaramente, riprendendosi il polso e non voltandosi
più. Si avviò verso la porta, la aprì
e soltanto quando il suo braccio fu pronto a richiudersela alle spalle,
si fermò un istante.
“Sei sempre stata la mia preferita, Hikari ”
concluse.
Non si girò per vedere la sua reazione, ma immaginava il suo
raro sorriso incorniciato dalle guance rese arrossate dal pianto, e
quelle gemme che brillavano come cristalli.
Si ritrovò con Shanks, che ormai il sole splendeva radioso
allo zenit. Come faceva di solito, si avvicinò con passo
felpato, nonostante l’enorme mole che si portava appresso.
“Com’è andata?”
domandò il Rosso, dandogli volutamente le spalle. Aveva per
l’appunto deciso di aspettare fuori, nonostante fosse il
capitano, non tanto per rispettare le eventuali informazioni riservate
che avrebbero potuto scambiarsi, quanto per non violare
l’intimità di quell’incontro.
Se Dragon si era preso la briga di giungere fin laggiù,
voleva dire che Hikari era davvero importante per lui.
“Ho sempre cercato di proteggerla. E’ per questo
che l’ho fatta infiltrare in Marina” disse
l’uomo
“Sinceramente non me l’aspettavo
questo epilogo” e si portò al suo fianco.
“Te l’affido, Rosso. Non farmi pentire di avertela
riconsegnata. Che non le sia torto un capello in futuro, o ne
risponderai personalmente”.
“D’accordo” rispose l’altro,
distendendo il viso in un’espressione serena.
Il capo dei Rivoluzionari si avviò di qualche passo, verso
la foresta verdeggiante che lambiva la spiaggia, per poi fermarsi ed
aggiungere: “La Red Force è ormeggiata alla baia
nascosta dell’isola. Offre la casa”.
E tra le risate leggere di Shanks il Rosso, grato e stupito allo stesso
tempo, Monkey D. Dragon sparì nell’ombra.
- TO BE CONTINUED -
-
Un passo indietro... Poi sempre avanti -
Ragazze! Eccola! Eccolaeccolaeccola!
Ci sono eh? Ci sono... @_@ Non sono riuscita ad aggiornare la scorsa
settimana, purtroppo... Me ne dispiace, ma tuttavia, anche se stasera
sono di corsa al solito, sono riuscita a buttarvi su il capitolo. ^^
Poi potrei anche morire, sono tornata ieri da Berlino e sono
più distrutta che alla partenza. @.@
Dunque! Penultimo capitolo, signore mie... Con una sorpresa
probabilmente gradita, soprattutto da Red Queen e Ale-chan. :p Che
l'aspettavano da un bel po' questo personaggio meraviglioso, quanto lo
è Dragon. <3
Confesso che mi è uscito un po' sdolcinato, nonostante il
Boss di mezzo... Ma mi mancavano le manifestazioni di affetto da parte
di Hikari, nei confronti di Dragon. :) Munitevi di insulina, va, si sa
mai che vi si è alzata la glicemia. xD
Bene, al prossimo e ultimo capitolo ragazze. Ringrazierò
tutte
ovviamente nel 62, anche se non so più come
esservi grata.
^^' Non so se ruiscirò a postare martedì, per il
semplice fatto che devo riscriverlo quasi totalmente. Parlando con Yu
ci siamo accorte che potremmo dare un finale più
soddisfacente di quello che avevamo pensato. Devo solo trovare il tempo
per farlo, ma è già tutto in testa. xD
Un abbraccio grosso! ^^
Bea&Yuki
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Capitolo 62 *** E la guerra ebbe inizio - (the End) ***
Anche se aveva detto che lo avrebbe fatto, non era stata
sicura delle intenzioni Shanks fino alla fine.
Per riuscire ad arrivare fino a lì avevano dovuto abbattere
tutte le flotte di sorveglianza che la Marina gli aveva messo addosso
– compito non molto gravoso, anche se rimaneva una perdita di
tempo. Ciò che rimaneva preoccupate era
quell’incontro, dato che a dover cercare di dialogare erano
due persone che difficilmente accettavano i consigli degli altri e
talmente orgogliose da non accettare facilmente consigli difformi dai
propri voleri.
“Ben, siamo sicuri che sia una buona idea?”
domandò Hikari alzando un sopracciglio preoccupata.
“Non è per nulla una buona idea” rispose
ridacchiando l’altro “Ma come pretendevi di
convincerlo a rinunciarci”?
“Legarlo e imbavagliarlo?” propose lei.
“Stiamo a vedere cosa succede. Infondo non siamo qui per
combattere”.
Andare da Barbabianca a fare due chiacchiere non era esattamente un
avvenimento di tutti i giorni. Anzi, con tutta probabilità
da quel giorno in poi la Marina sarebbe stata in stato
d’allerta per paura di cosa mai avessero complottato Newgate
e il Rosso – soprattutto dopo aver affondato le loro navi.
In realtà la visita non aveva scopi bellici, né
tra loro né nei confronti del Governo Mondiale.
Shanks voleva semplicemente provare ulteriormente a fermare Ace. Se non
ci erano riusciti loro, sicuramente il ragazzo avrebbe dato retta
all’uomo per cui nutriva più stima, tanto da
chiamarlo padre e da decidere di navigare sotto il suo Jolly Roger,
abbandonando il proposito di restare capitano di una propria ciurma.
“Dubito che il vecchio dia ascolto al capo”
osservò Lucky .
“Pure io” concordò Yassop sogghignando .
“L’importante è che non combini casini,
quell’idiota” sbottò Ben “Sono
stufo di doverlo sempre tirare fuori dai guai in cui si va a
ficcare”.
“Non ci sperare troppo” asserì il
cecchino “Lo sai com’è Shanks, non sa
tenere la bocca chiusa e al vecchio non va giù la sua
sfacciataggine”.
“Perfetto!” esclamò esasperata Hikari,
mettendo le mani sulla vita.
Più rimaneva lì ferma sul ponte della Red Force a
sentire gli altri commentare la calma piatta che proveniva dalla nave
di Barbabianca, più si sentiva a disagio e
l’impazienza cresceva dentro di lei. Avrebbe desiderato
correre a bordo anche lei della nave dell’altro Imperatore
per vedere come stava andando l’incontro tra i due uomini.
Ma era già tanto aver ricevuto il permesso di stare
lì ad aspettare con tutti gli altri invece di rimanere in
infermeria come avrebbe desiderato Lucas – il quale, dopo le
mille insistenze della mora, aveva ceduto a condizione che non facesse
neppure il più piccolo sforzo, altrimenti
l’avrebbe sedata e riportata a letto.
Prese a battere il
piede a terra, mentre l’ansia di quell’attesa
cominciava a sembrarle soffocante e opprimente.
Sarebbe stata proprio una brutta cosa se avesse fatto anche lei una
visitina a Barbabianca?
“Hikari, per l’amor del cielo, stai
ferma!” sospirò Yassop, che nel vedere la ragazza
logorata dall’impazienza, stava cominciando pure lui ad
avvertire i primi sintomi dell’insofferenza per quella
situazione.
“Oh, insomma, è già tanto se me ne sto
qui buona” borbottò la donna.
“Tu te ne devi
stare qui buona” intervenne Lucas
con fare minaccioso.
“Sì, lo so che non devo far nulla di
avventato” cominciò lei voltandosi verso il medico
“Ma non sarebbe uno sforzo se camminassi un
po’...”
“Salire a bordo della nave di Barbabianca è fuori
discussione” intervenne Ben accendendosi una sigaretta
“E’ una visita di cortesia, mettiamola
così, e non credo proprio che il vecchio la prenderebbe
bene, se qualche uomo di Shanks lo seguisse di nascosto”.
Hikari si ammutolì, sconfitta da quella verità.
Per quanto volesse seguire Shanks e assicurarsi che non accadesse nulla
di male, sapeva che proprio il suo ingresso avrebbe potuto far
precipitare la situazione – e preferiva evitare lo scoppio di
un’inutile battaglia, soprattutto dopo quella che si era
conclusa da poco e per la quale si ritrovava ancora bendata.
Rassegnata, si appoggiò al parapetto tenendo i suoi occhi
viola fissi verso la nave sulla quale era salito Shanks.
Sperava che riuscisse in qualche modo a convincere Newgate a richiamare
Ace. Non le piaceva per nulla l’idea del suo amico in giro
per i mari a dare la caccia a Teach – sul quale Shanks aveva
parecchi dubbi per il suo comportamento – mentre il Governo
Mondiale avrebbe continuato nei suoi progetti per mettere le sue mani
su di lui.
Conoscendo Pugno di Fuoco e la sua avventatezza, dubitava fortemente
che sarebbe rimasto lontano dai guai, anzi, la sua sicurezza eccessiva
nelle proprie doti lo avrebbe sicuramente messo in pericolo. Ed era
proprio per questa ragione che appena gli avrebbe rimesso le mani
addosso gli avrebbe come minimo mollato un pugno per averla fatta stare
tanto in pensiero.
Accadde tutto all’improvviso.
Il suono sordo di due lame che si scontrano con forza da far tremare
non solo la nave sulla quale era avvenuto ma anche la Red Force. Poi,
alzando gli occhi al cielo, tutti compresero molto chiaramente il
motivo per cui Barbabianca e Shanks il Rosso erano due dei Quattro
Imperatori del Nuovo Mondo e non due semplici pirati che solcavano
quell’oceano.
“Le nuvole sono state tagliate!?”
mormorò qualcuno.
“No” rispose qualcun altro allibito “Il
cielo stesso è stato aperto”.
Con gli occhi rivolti in alto, le parole bloccate in gola di fronte a
quello spettacolo spaventoso, Hikari rimase sconcertata e incapace di
analizzare per diversi secondi la situazione. Quando finalmente lo
sconcerto lasciò che i suoi pensieri tornassero a essere
elaborati compiutamente, un senso di angoscia e apprensione
l’invase.
Mosse un paio di passi in direzione della scala di corde che
l’avrebbe portata alla scialuppa, ma la mano di Ben la
fermò.
“Lascia stare”.
Prima che Hikari potesse protestare di fronte a
quell’insensato ordine, udì le risatine divertite
degli altri dietro di sé.
“Non aveva detto che si sarebbe trattenuto”?
“Io l’ho detto che non sarebbe mai stato capace di
star fermo!” esclamò Yassop.
“Dovrebbero imparare a non perdere così facilmente
la pazienza” commentò staccando un pezzo di carne
Lucky.
“Ma non siete preoccupati?!” chiese sconcertata
Hikari.
“Era impossibile sperare che non estraessero le armi, ma non
c’è aria di tempesta” la
tranquillizzò Ben tenendo gli occhi blu puntati verso la
nave “La discussione ormai è finita,
tornerà tra poco”.
“Quindi devo pensare che non sia andata come speravamo,
eh?” domandò la donna abbozzando un sorriso
amareggiato per quel fallimento.
Non ricevette risposta, perché era del tutto inutile.
Sospirò pesantemente. Ora l’unica cosa che
rimaneva loro da fare era pregare che Ace fosse più cauto di
quanto non lo fosse mai stato in vita sua e non facesse mosse azzardate
per facilitare il compito della marina.
- Chissà
perché, ma ho un pessimo presentimento!
- pensò sconsolata Hikari, mentre osservava la scialuppa con
su Shanks tornare verso la Red Force.
La dolce brezza mattutina le stava accarezzando il viso: aveva da poco
salutato Lucas atto ad approfondire un grosso tomo di medicina, dopo la
quotidiana medicazione della ferita.
E proprio mentre si perdeva a guardare i primi gabbiani, che sereni
volteggiavano nel cielo tinto di rosa, il corriere del Grande Blu
planò sul ponte della Red Force, richiamando la sua
attenzione col giornale appallottolato su si sé.
“Grazie mille” disse Hikari, porgendogli il dovuto,
prima che l’uccello spiccasse il volo e sparisse
così come era venuto.
Srotolò il quotidiano, apprestandosi a leggere la prima
pagina appoggiandosi al ponte di legno, quando la sua espressione si
pietrificò all’istante.
Boccheggiò, sperando vivamente di stare ancora sognando, ma
la brezza fresca che le scompigliava i riccioli indicava il fatto che
fosse completamente sveglia.
“No. No, no, no! Non può essere!”
urlò allarmata, dopo che riuscì ad inumidirsi
nuovamente la bocca e a deglutire. Mantenendo in un primo istante gli
occhi sulla pagina, cominciò ad avviarsi verso la sala da
pranzo, prima a passi veloci e poi correndo.
Lucas, che in quel momento stava uscendo dall’infermeria per
andare a mangiare un boccone, sfiorò quasi
l’infarto nel vedersi sfrecciare la mora davanti a
sé, per poi riprendere il controllo dei suoi sensi e
mettersi ad ululare tutti gli insulti facenti parte del suo repertorio
piratesco, per il divieto espressamente infranto dalla donna.
“Hikari, ma sei deficiente?! Non sei ancora guarita!
Fermati!” fu l’unica frase normale pronunciata dal
medico, in un mare di imprecazioni di ogni sorta.
Ma la donna parve non ascoltarlo. Come un uragano si fiondò
nella sala, facendo prendere un colpo a tutti quanti, che videro
praticamente una statua di sale, pallida come la morte, irrompere tra i
tavoli e dirigersi correndo in direzione del capitano.
“Ma che ti prende?!” esclamò Shanks,
quando la mora scaraventò il giornale sul tavolo. Ben
guardava preoccupato il volto dell’amica, mentre in tutta la
stanza era calato un silenzio tombale.
“Leggi” fu la risposta asciutta di Hikari, atta a
riprendere fiato e colore.
Il Rosso, eseguendo l’ordine della sua compagna, prese il
giornale ripiegato a metà e lo aprì: il
vicecapitano e gli altri due ufficiali si strinsero attorno a lui, con
Lucky che aveva addirittura mollato il cosciotto sul tavolo, il boccone
buttato giù con un lungo sorso d’acqua.
Di una cosa, Shanks il Rosso, fu sicuro, così come gli
altri: la notizia, tanto era stampata in grande, in grassetto e a
caratteri cubitali, era impossibile non notarla. Di certo non poteva
non catalizzare l’attenzione di chiunque.
Ma quel che fu peggio era il trafiletto riguardo alla tempistica
dell’esecuzione.
“Ma porca di quella grandissima…”
sussurrò affranto il capitano, appoggiando la faccia sulla
propria mano
“Quell’idiota s’è
fatto catturare”.
A quelle parole, l’espressione dipinta sul volto della ciurma
della Red Force fu indescrivibile. Un senso di frustrazione maggiore di
quanto potessero provare in qualsiasi altra eventualità.
Hikari, invece, aveva la vena della tempia che pulsava pericolosamente
e i pugni chiusi, tanto tenacemente da renderli bianchi: “Io
lo ammazzo” disse a denti stretti “Se non ci pensa
la Marina, ci penso io a sotterrarlo sto deficiente! Lo
sapevo!” urlò tanto da far increspare
l’acqua “Lo sapevo che quell’imbecille si
sarebbe fatto catturare, cazzo! Lo prendo a mazzate sulle gengive, lo
ammazzo, lo ammazzo”!
Non fosse stato per Lucas che la fece tacere minacciandola con una
siringa di sedativi, le sarebbe presa una sincope.
E mentre Hikari si sedeva e sedava la sua gola, resa secca dalla
rabbia, con un grosso bicchiere d’acqua, il vice
scoccò un’occhiata eloquente a Shanks.
“Ed ora?” domandò, prima di accendersi
la solita sigaretta ed espirargli il fumo in faccia.
Shanks li guardò uno per uno, non sapendo se ridere o
piangere. Abbassando le spalle e sospirando rumorosamente,
lasciò cadere la testa sul tavolo, provocando un tonfo
sordo, tanto che Hikari si strozzò con la bevanda e Ben
quasi non ingoiò la sigaretta.
Il disastro ormai era accaduto, la paura più grossa che
Shanks serbava in cuor suo – così come tutti gli
altri pirati su quella nave – si era avverata.
Sicuramente Ace aveva incontrato Teach e aveva ingaggiato battaglia. In
pochi, secondo i suoi calcoli, potevano tener testa al comandante della
seconda flotta di Barbabianca, ma quel pessimo individuo rientrava
nella ristretta cerchia di minacce.
E lui lo sapeva bene, l’aveva sempre saputo.
La Marina aveva fatto la sua sporca mossa e il Rosso cominciava a
sospettare che quell’atto non fosse solamente volto ad
incarcerare e giustiziare un pirata forte e pericoloso come Ace. Quello
probabilmente era ciò che voleva far credere al resto del
mondo, ma mai come ora Shanks, nella sua mente, ebbe chiaro il concetto
di trappola.
Hikari lo osservò con gli occhi disperati. Vedeva che Shanks
stava rimuginando qualcosa e sapeva bene cosa. Non era riuscita ancora
ad inquadrare l’esito di quella situazione in termini
concreti, ma sapeva bene cosa volesse dire scatenare un Imperatore.
Mosse qualche passo verso di lui, per poi fermarsi accanto a Ben, che
dal canto suo cominciava già a stendere una strategia prima
ancora che Shanks la domandasse.
Il Rosso si voltò verso la sua donna, con sguardo deciso
seppur preoccupato.
“Lo so…” sussurrò, passandole
la mano sulla testa e premendola leggermente sui suoi riccioli, per poi
rivolgersi al resto dell’equipaggio.
“Invertite la rotta di centottanta gradi. Si parte per
Marineford” ordinò con fermezza, mentre i suoi
compagni più fidati scattavano ai posti di comando.
La guerra era iniziata.
- FINE -
Buonasera ragassuole... :)
Martedì non ero riuscita ad aggiornare, per cui mi ero
ripromessa di farlo la prossima settimana. Ma per fortuna o sfortuna
vostra, vedetela un po' come volete xD, sono a casa mezza influenzata.
E quindi non potendo uscire di casa, ho avuto la scusa e
opportunità per riscrivere il capitolo e pubblicare
finalmente l'epilogo di questa fanfiction. E poi non volevo farvi
aspettare troppo per l'ultimo capitolo, cavolo.
Diciamo che la vera fine è più quella del
capitolo 61, perchè in questo in pratica ci ricolleghiamo
con quel che è successo nel manga, usando la scusa della
storia per far partire Shanks - in qualche modo avrà
invertito la rotta, visto che era diretto verso altri lidi.
Insomma, sì, siamo arrivati alla fine. :)
Se devo essere sincera mi dispiace, più che altro
perchè so di non aver tempo ora come ora di scrivere,
dovendo masterare su un gdr di One Piece. Oltre a ciò lavoro
ed impegni vari mi tengono lontana dalle fic, con mio sommo rammarico.
Ma non abbastanza per ringraziarvi di cuore, tutte quante. Grazie per
avermi tenuto compagnia, per aver apprezzato a fondo questa storia nata
per dare un po' di spazio ad altri personaggi molto spesso non trattati
in questi termini, o non trattati del tutto.
Sono molto, molto felice del riscontro che ha avuto e del seguito. In
praticolare un ringraziamento speciale va ad Ale-Chan e Red Queen che
sono state le lettrici più tenaci e che hanno sopportato
fin dall'inizio, arrivando sempre a recensire nonostante gli
impegni quotidiani.
Grazie mille ragazze.
E grazie a tutti quelli che hanno lasciato una recensione, a quelli che
hanno iniziato la storia quando ormai era alla fine, leggendosi d'un
fiato tutta la mappanza di roba. A chiunque abbia letto e apprezzato
anche una sola frase, alla compagnia che mi avete tenuto in questo anno
e mezzo (quasi).
Spero di ritornare prima o poi con un'altra long fic, ma ora come ora
non posso far progetti. Tuttavia mantengo viva la speranza -
è facile comunque che mi leggiate in qualche oneshot, visto
l'arrivo delle prossime vacanze estive (e due settimane di ferie non
possono mancare, cavolo!).
Alla prossima ragazze! Grazie ancora di tutto! ^^
- Beatrix e Yuki689 -
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