Buio

di arael93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'ultimo saluto ***
Capitolo 2: *** Svegliati, scema. ***



Capitolo 1
*** L'ultimo saluto ***


 

Buio. Buio e freddo. Non c'è altro intorno a me. C'è la percezione della mia mente ma non del mio corpo. Non sono morta. No, sento ancora le voci dei medici, in lontananza, come un brusio lontano. Stanno discutendo se l'operazione che mi hanno fatto è andata male o bene, se morirò o meno. Per ora, non me ne frega molto. Sono in pace. Sola, senza problemi, e senza dolore.

Sento la voce di mia madre, fredda e distaccata come sempre, che mormora qualche parola, e se ne va di nuovo al lavoro. La figlia, la SUA figlia, IO, è appena stata investita da un auto, è in coma, non si sa ancora se l'operazione le ha salvato qualcosa o no, e l'unica cosa di cui si preoccupa è della relazione che non ha ancora consegnato. Sarebbe interessante sapere che ha detto mio padre. Ah già, è morto. Un anno fa. Dimenticavo. In ogni caso non credo che anche a lui la cosa sarebbe interessata più che a quella donna che dovrei chiamare madre. “per fare carriera bisogna rinunciare a qualche cosa”. Sottointeso: ME. La figlia non voluta, arrivata per sbaglio. E poi i miei compagni hanno il coraggio di chiedere come mai sia cosi cinica e stronza. Vorrei vedere loro, a crescere tra due avvocati in carriera, e a sentirsi la figlia non voluta.

 

A proposito di compagni di scuola, chissà loro, se sapranno qualcosa. Quanto tempo sarà passato ormai? 18-19 ore dall'incidente? Quindi se aggiungiamo che è avvenuto finita la scuola....mmm... no non sapranno ancora nulla. Sono assente da solo un giorno. E nessuno li avrà informati. E loro di certo non si preoccuperanno di cercare la loro “ pazza, cinica, stronza, drogata e troia” compagna di classe. Devo dire che sono tutti aggettivi molto lusinghieri. E 2 su 5 sono falsi. Pazza, un po' lo sono, cinica e stronza pure. Drogata, no. Mi hanno beccata a farmi uno spinello, il primo, e da allora pure l'unico, e allora sono diventata la drogata. Troia, non sono neppure quello. Ma mi chiamano cosi, perchè il mio primo ragazzo, 3 anni fa, voleva che scopassi con lui, e io mi sono rifiutata. Solita scena madre del ragazzo ferito nell'orgoglio in mezzo al corridoio della scuola, che poi ha coronato il tutto con un bel: troia. Ed ecco spiegato il 5 aggettivo, che è falsissimo perchè ora, all'alba dei miei 18 anni sono ancora vergine e immacolata, al contrario delle mie compagne di classe, di TUTTE le mie compagne di classe, che mi chiamano troia, come se fosse un vezzeggiativo carino.

Non so perchè, ma sento un po' di casino attorno a me, voci concitate e agitate. E sento, che la mia mente si sta come...annebbiando....

 

Fantastico, un'altra operazione. Non male. Cos'è, ancora un'altra operazione e poi ne vinco una di chirurgia plastica gratis? Sarebbe carina come cosa. Però non ho capito a cosa sia servita. Ultimamente le voci si fanno più lontane, e io, del resto, non voglio sentire nulla. Non voglio sentire il vuoto attorno a me, non voglio sentire che non ci sarà nessuno a pregarmi di rimanere in vita, non voglio sentire che le uniche voci che saranno attorno a me saranno quelle frustrate dei medici che non sapranno più cosa fare per tenermi in vita. La verità? È che non ci riusciranno, perchè poi non è che io abbia cosi tanta voglia di tornarci in vita. Chissà, se se ne rendono conto, se lo percepiscono dalla freddezza del mio battito, del mio corpo. Si lamentano, uno di loro ha appena detto “sembra che non voglia lottare, e ha solo 18 anni:com'è possibile?”. L'ho sentito nitido e distinto questa volta. Si, ho solo 18 anni, e non voglio lottare. Dimmi, caro dottore, che motivo ho per voler lottare? Nessuno. No. Scusa. Non è vero. C'è Alex. Il mio migliore amico. Il ragazzo che vorrei fosse il mio ragazzo, ma che non ricambia. Che non sa che ne sono cotta persa. Credo non sappia neanche che sono qui. Lui, lo conosco da sempre. È l'esatto opposto di me. Cosi opposto che tutti a scuola si chiedono com'è possibile che lui riesca a stare in banco con me, a parlarmi, a capirmi. Già, me lo chiedo pure io come sia possibile. Lui sarebbe un buon motivo per lottare. Peccato, che sia l'unico valido. E scusatemi, se per sopportar altri chissa quanti anni di vita a me pare un po' poco. E poi lui, mi vede solo come la sorellina piccola da proteggere. E non credo che la cosa cambierà tanto presto. O mai.

 

Sono passati 2 giorni. I medici non sanno cosa pensare. Secondo loro sono stabile, e in buone condizioni. Le due operazione dovrebbero avermi salvato la colonna vertebrale, l'uso delle gambe e di tutto il resto. E quindi, dovrei risvegliarmi. Grazie tante signori. Vi sentite soddisfatti? Si? Bene. Ve lo avevo chiesto? No. Male. L'unica novità, è cheAlex ha saputo di come sono conciata. È venuto a trovarmi ieri, e anche oggi. Mi sta raccontando le solite cose di scuola, i soliti gossip dei compagni di classe. Ha evitato accuratamente di dirmi che reazione hanno avuto i miei compagni, ma tanto so qual'è stata. Cosi come so che è da quando mi hanno fatto la seconda operazione che mia madre non si vede. Altra cosa che lui tace. Ma fa lo stesso. Sento che cerca di ridere, di fare battute, cerca di sembrare allegro, mi chiede di tornare. Ma, oggi pomeriggio l'ho sentito, l'ho sentito mentre piangeva, mentre piangeva supplicandomi di svegliarmi. Dice che non ce la può fare senza di me. Oh si che puoi, tu puoi farcela Alex. Tu sei forte, allegro, simpatico. Tu hai una famiglia che ti ama, tu hai degli amici che ti adorano. Io ho solo te. Io senza te non potrei farcela, o almeno non in vita, non in questa vita. Chissa se mi senti, se senti la decisione che sto prendendo. Scusami, scusami se me ne vado via da te cosi, senza salutarti.

 

Si. Si stai sentendo la mia decisione, hai ricominciato a piangere. Mi stai prendendo la mano, mi stai supplicando di restare. Scusami davvero. Ho fatto la mia scelta, una scelta da codarda, da una che ha paura. Ma l'ho fatta. E non tornerò indietro. Scusa.

Ha smesso di piangere. È incredulo. Ha sentito la mia mano che si stringeva alla sua. E ora corre verso i medici, urlando di gioia, pensando che sia un presagio del mio ritorno.

Mi dispiace,ma era solo il mio ultimo saluto.

 

Ed era per te.

Ciao.

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Capitolo 2
*** Svegliati, scema. ***


Stupida che non sei altro! Come hai fatto a ridurti cosi? Stupida, stupida e stupida. Conoscendoti avresti dovuto prendere a schiaffi il guidatore solo perchè ha pensato di non frenare. Avresti dovuto ricoprirlo di insulti. Stupida. E invece sei qui, ancora sotto l'effetto dell'anestesia dopo la seconda operazione. Meno male che dovevamo vederci, e dato che non arrivavi ho chiamato tua madre per avere tue notizie, che mi ha detto che eri qua. Solo che non sapevo avessi subito un'operazione, anzi due. Conoscendoti faresti qualche battuta del tipo : “ con la prossima siamo a tre, e dopo mi fate fare una plastica gratis”. Mai seria neanche in un momento come questo. I medici dicono che dovresti sentirmi quando parlo. Spero di si, perchè mi sento un'idiota a parlare a qualcuno che non so neanche se mi sente. Sai adesso vorrei urlarti contro quanto sei idiota tu. Ma guarda te se io devo rischiare di perdere la mia migliore amica perchè questa non sa guardare la strada quando è in bici! Sai che mi hai fatto prendere un colpo??? Quando tua madre mi ha detto che avevi avuto un'incidente mi si è gelato il sangue nelle vene. Pensavo fossi morta. Idiota! E adesso sto iniziando a piangere come una femminuccia. Ora si che mi prenderesti in giro. Non come quando mi lamento del mal di testa. Sento la tua voce che dice “dai Alex, sei un uomo, e gli uomini non piangono.” bè io piango eccome stupida ragazzina incosciente. E non ti azzardare a morire sai? Non potrei farcela senza di te. Stupida. Va bene ora la smetto. Faccio l'uomo, e ti racconto che oggi a scuola non si è fatto altro che ti parlare di Sara e Marco che si sono lasciati. La coppia del secolo del liceo scientifico è scoppiata, per la 4 volta. L'avevi detto. Lo riconosco. Ammetto la sconfitta, ti devo un gelato. Bè ora vado. Devo andare a casa a studiare un po' per il nostro amato profe di filosofia. Ma domani torno a romperti le scatole. Ciao ciao piccolina.

 

Ta-da! Sono tornato. Sono qui dopo una giornata infernale a scuola, invece che essere sul mio letto a dormire. Ma guarda te, che bravo che sono. Bè insomma la giornata è stata davvero pessima. Ovviamente Sara e Marco hanno capito che non possono vivere l'uno senza l'altra, il tutto dopo una litigata in mezzo al corridoio dove si davano dei cornuti a vicenda. Viva la coerenza. I profe hanno scartavetrato un po' le scatole sul solito discorso esame, che dobbiamo studiare, che è ora di iniziare a pensare alle tesine bla, bla, bla. Sai che è noiosissimo ascoltare filosofia senza i tuoi commenti da cinica stronza di sottofondo? Ti prego torna al più presto perchè davvero sennò mi uccide lei di noia. Comunque oggi a scuola….

No non è vero. Non tornare per salvarmi da filosfia. Torna e basta. Torna perchè ho bisogno di te. Torna perchè io ti voglio qui. Non so perchè, ma stasera ho una brutta sensazione. Non lo so il perchè. La tua mano, è cosi fredda.

 

I medici, oggi sono venuti qui. Hanno detto che nonostante l'operazione sia andata bene, tu sembri non reagire. Sembri non voler lottare. Ma io lo so che stai lottando. Stai lottando vero? No perchè se mi lasci qui senza di te potrei arrivare a odiarti. Come faccio senza la mia piccolina da proteggere? Senza la mia pazzoloide preferita? Me lo dici?

 

Hai stretto la mano?! No aspetta, non è che me lo sto sognando?. No! No la stai stringendo per davvero! DOTTOREEEE.

 

Dottore. Ha stretto la mano, mi ha stretto la mano! Vuol dire che sta tornando vero? Sta tornando da me vero?

 

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