When she smiles, I smile.

di Mils
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 DEMI ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 MILEY ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 NICK ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 DEMI ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 MILEY ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 DEMI ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 NICK ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 MILEY ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 DEMI ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 MILEY ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 DEMI ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 NICK ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 DEMI ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 JOE ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 DEMI ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 JOE ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 DEMI ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 JOE ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 DEMI ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 JOE ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 DEMI ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 Joe ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 DEMI ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 JOE ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 MILEY. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 DEMI ***


Uscii dallo studio di registrazione con un grosso sorriso stampato in faccia, strafelice di quello che avevo appena fatto. Scrivere quest'album era stato come mettermi a nudo, avevo scritto una lettera ai miei fan, scrivendogli tutto quello che avevo passato in questi ultimi anni. Volevo raccontargli tutto, fargli capire che l'unico motivo per cui ero ancora qui era perché loro mi davano la forza. Loro, la mia famiglia e la musica, che mi scorreva nelle vene. Ecco un'altro motivo per cui avevo smesso di tagliarmi: era come fare uscire la musica, privarmene e non mi andava, perché la musica era la mia salvezza. Ecco perché in questi giorni mi ero sentita così bene: settimane e settimane di musica, solo io, la mia voce e note, note e note musicali; ho potuto urlare tutto il dolore che ho provato, trasformandolo in qualcosa di bello, qualcosa che sarebbe piaciuto alla gente. 
E adesso.. ? 
Mentre uscivo dallo studio mi accorsi che adesso sarei dovuta tornare alla realtà: alle foto, alle interviste, ai riflettori. Trattenni una smorfia e accesi l'Ipod mentre camminavo per le strade di New York, diretta all'aereoporto. Tra poco sarei tornata a LA, dove mi aspettava la mia famiglia, o almeno quello che ne rimaneva: mia madre era appena entrata in clinica, come me; quando mi aveva informato della sua decisione di imitarmi, che aveva bisogno di un po' di tempo per sè non avevo saputo che dire. La capivo, certo, anche io avevo sentito quel bisogno .. ma io come avrei fatto senza di lei? 
No, era meglio non pensarci.
Sentii il cellulare vibrare contro la tasca dei jeans; lo tirai fuori: un messaggio di Miley. Strano, non la sentivo da un bel po'. Mi mancava, a dire il vero. 
Ehi, Demi, ciao! Lo so che non ci sentiamo da un po' ma è da quando sono venuta a trovarti..in clinica che non ci sentiamo e mi chiedevo.. visto che stai tornando a LA, ti va di passare a trovarmi a casa? Fammi sapere, baci Dems. Mils.
Andare a trovare Miley a LA?
<< Demi, Demi! Signorina Lovato, guardi verso questa parte! >>; la voce dei fotografi mi distrassero dai miei pensieri. 
No, no, ti prego, no! Cercai di coprirmi, di mettermi bene i capelli, di fuggire ma erano come dei cani randagi: affammati, disposti a tutto pur di una fetta di te. Mi facevano sempre sentire inadatta, a volte persino brutta, ma ho lavorato tanto su questa cosa e ormai mi trovo sempre più a mio agio con le macchine fotografiche. Anche se le odio, le odio davvero. 
<< C-Ciao >> saluto i fotografi, ma fuggo dentro l'aereoporto e mi sbrigo a finire tutti i controlli, lasciandomi ricadere sul sedile dell'aereo con un sospiro di sollievo. New York è una città magica, ma avevo un gran bisogno di tornare a casa.
Con le dita che mi tremano ancora, rispondo a Miley: 
Ciao Mils, si mi andrebbe di venire a trovarti. Sto giusto tornando a casa, passerò da te appena avrò sistemato tutto. Non ci sentiamo da così tanto tempo che penso che entrambe dovremo raccontarci un casino di cose. E con Nick? Ho sentito che state di nuovo insieme, sono così felice per te! 
Beata te, pensai, chiudendo gli occhi mentre premevo invio e l'aereo si sollevava da terra, portandomi di nuovo a casa. Di nuovo nel caos. 
Strinsi i denti, preparandomi a fingere un sorriso appena uscita dall'aereoporto. 


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 MILEY ***


<< Miley! Miley! >>.
Nick mi stava chiamando dall'altra stanza; si era fermato a dormire da me e adesso doveva scappare per non fare tardi a un'intervista che si sarebbe svolta a San Francisco, purtroppo sarebbe tornato a LA tardi, verso mezzanotte e già sentivo la sua mancanza. 
Mi affacciai sulla mia camera, dove Nick si stava infilando una camicia. << Nick, sono qui >> dissi, guardandolo. Dio, era così bello, mi sentivo come quando avevo tredici anni e l'avevo visto per la prima volta. Ti prego, fa che anche lui mi guardi come lo guardo io, pensai, mentre aspettavo che si voltasse verso di me. Da un paio di giorni era così sfuggente: era sempre impegnato con il lavoro, veniva a casa mia di rado e poi fuggiva via, a volte senza salutarmi, magari lasciandomi un bigliettino sul letto mentre ancora dormivo. 
Finalmente si voltò, ma il suo sguardo era rivolto verso il pavimento. Si stava allacciando i jeans. Che scusa. << Stasera tornerò tardi.. ti mando un messaggio appena arrivo lì, tranquilla. Tu che fai, oggi? >>. 
<< Ehm, non lo so. Oggi torna Demi a Los Angeles >> lo informai. Ma neanche questa notizia mi fece degnare di uno sguardo decente.
<< Ah, okay. Salutamela >>. Mi si avvicinò, mi stampò un bacio veloce sulle labbra, poi sembrò quasi scappare via, richiudendosi la porta di casa alle spalle, lasciandomi con un frettoloso: << Ciao! >>.
Mi lasciai ricadere sul letto. Ma perché Nick si comportava in questo modo? Proprio adesso che stava andando tutto così bene! Doveva esserci sicuramente qualcosa che lo preoccupava, magari era il lavoro o.. magari i suoi fratelli. Ultimemente non aveva passato molto tempo insieme a Joe e Kevin, magari li mancavano. Mi ripromisi di invitarli tutti e due a cena uno di questi giorni mentre una strana nausea si insinuava dentro di me e inizia a correre verso il bagno, ritrovandomi piegata sul water ancora prima di rendermene conto. 
Nick, Nick.. ti prego, torna a casa.. 
Mi sollevai, ricacciai indietro la nausea, mi infilai sotto la doccia e lascia scorrere l'acqua finché anche l'ultima traccia di sonno non fu svanita. 
Quando uscii notai il messaggio di Demi. 
Le risposi con uno slancio di allegria, come non mi capitava da settimane: 
Appena puoi chiamami, che ci mettiamo d'accordo. Mi mancavi, Dems. Davvero. E con Nick va tutto bene, spero tu stia bene.
Quando premetti invio mi sentii strana.. non avevo appena mentito, vero? Le cose andavano davvero bene! Vero..?





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Capitolo 3
*** Capitolo 3 NICK ***


Il viaggio verso San Francisco non fu lungo, ma ebbi anche troppo tempo per pensare. Rivedevo il viso di Miley mentre uscivo di casa, lasciandola con un'espressione smarrita su quel viso che tanto amavo; odiavo farle del male ma era più forte di me, ero debole. Pensai di scriverle un messaggio, di dirle che l'amavo, che mi mancava, che se voleva sarei tornato a casa subito e fanculo l'intervista. Invece il mio cellulare rimase nella tasca del mio cellulare, e bruciava, era incandescente contro la mia gamba; tutta colpa degli sms che conteneva. Messaggi che non sarebbero dovuti arrivare, parole che non dovrebbero essere lì, scritte nero su bianco. 
Aprii il cellulare e li lessi, da masochista che ero. 
Ehi Nick, ti va di vederci? Selena. 
Nick, perché non mi rispondi? Non mordo, eh! Mi annoio con Bieber. Usciamo?
Nicholas, chiamami.
Ti va di tornare ai vecchi tempi?

L avevo ignorata per una settimana, avevo riletto quei messaggi ogni notte, mentre Miley dormiva tranquilla al mio fianco, incolsapevole di quello che stava succedendo; aveva piena fiducia in me, e faceva male. Quei messaggi bruciavano come vecchie cicatrici. L'idea di rivedere Selena mi faceva accapponare la pelle; la nostra storia non era stata una delle più romantiche della mia vita, dovevo ammetterlo: era iniziato tutto quando avevo notato che Miley e io ci stavamo allontanando, allora avevo cercato rifugio nell'amicizia di Selena, che sembrava così gentile; il più grande errore nella mia vita. Selena aveva fatto in modo che Miley scoprisse della nostra amicizia, le aveva fatto anche credere che stessimo insieme; scoperto questo Miley mi aveva lasciato. 
A quel punto cosa mi restava se non Selena?
Certo, a quel punto avevo capito che mi usava solo per la pubblicità ma cosa mi restava da fare se Miley non mi voleva più rivolgere la parola? 
E adesso Selena voleva tornare, insistente e scaltra come sempre.
Guardai l'ultimo messaggio che mi aveva inviato, ricevuto qualche secondo prima.
So che sei a San Francisco per un'intervista, ci vediamo quando finisci. Passa da me. 
Feci per premere il tasto ELIMINA ma all'ultimo minuto cliccai su CHIAMA.
Era troppo tardi per riagganciare. Forse, parlandoci, potrò chiarire tutto. Si, le dirò che amo Miley, che lei deve andarsene una volta per tutte. 
<< Nick, ciao >>. La sua voce assomigliava spaventosamente a quella di un felino, famelico.
<< Selena, ciao. Io.. >>. Non mi diede il tempo di dire niente. 
<< Appena finisci l'intervista vieni nel mio albergo, sono anche io a San Francisco per un servizio fotografico. Justin non c è. Ci vediamo dopo, Nicholas. Ciao ciao >>. 
Aveva chiuso la telefonata prima di darmi il tempo di parlare.
Mi conoscevo, ero debole, non sapevo dire di no.

L'intervista fu veloce, frettolosa, sgattaiolai fuori subito. 
<< Aereoporto? >> mi chiese l'autista del taxi.
Abbassai lo sguardo, mordendomi il labbro, << No.. vada a questo hotel >> gli porsi un biglietto con l'indirizzo che Sel mi aveva inviato. 
L'auto partì.
Non potevo fare a meno di odiarmi, ero un debole, lo ero sempre stato. Non mi meritavo Miley, non l'avevo mai meritata. 


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Capitolo 4
*** Capitolo 4 DEMI ***


Appena atterrata a LA mi sentii un po' meglio, ero finalmente tornata a casa, anche se questo voleva dire tornare nel mondo delle interviste, delle foto e del cinema. Presi il telefono per chiamare mia madre, ricordandomi troppo tardi che era in clinica e che era vietato chiamarla; richiusi il telefono con la forte tentazione di lanciarlo in mezzo alla strada, sperando che qualche macchina lo spezzasse in due. 
Salii su un taxi, dandogli l'indirizzo di casa mia. Il taxi partì; dopo un po' il taxista accese la radio e una voce calda e famigliare si diffuse nella macchina. 
<< No, ehm, senta..può togliere questa canzone? >> chiesi, sporgendomi verso di lui.
L'uomo mi guardò attraverso lo specchietto, << Non le piace la nuova canzone di Joe Jonas, signorina? Mia nipote ne va matta >>.
Sua nipote non ha il cuore infranto per colpa di Joe Jonas! Avrei voluto urlargli in faccia, invece dissi solo: << No, ehm, cambi canzone e basta, per favore >>.
Il taxista fece spallucce e cambiò stazione.
Ma ormai la voce di Joe aveva rovinato il mio già precario buon umore, facendomi diventare nervosa. Arrivata a casa chiamai mia sorella per farle sapere che ero arrivata a casa, e le chiesi anche se sapeva qualcosa di mamma. << So meno di te, Dems >> mi rispose; la salutai e riagganciai, salendo al piano di sopra per farmi una doccia. 
Una volta vestita chiamai a Miley.
<< Demi, ciao! >>. Aveva una voce allegra, ma non era quella che ero abituata a sentire. Aveva qualcosa di ..diverso. 
<< Ciao, Miley. Sei a casa? >> le chiesi, giocherellando con la maglietta che indossavo.
<< Certo. Passi? Nick è fuori >>.
Guardai intorno a me: una casa vuota, rimasta vuota troppo a lungo, non c'era niente che mi trattenesse in quel posto. 
<< Arrivo >>.

Davanti a casa di Miley c'erano solo due paparazzi, meno del solito, per fortuna. Miley mi aprì e mi abbracciò, facendomi finalmente sentire a casa da quando ero tornata a LA; era una delle poche amiche che mi erano rimaste vicine dopo la clinica. Mi preparò una tazza di caffè, mi fece sedere sul divano e iniziò a raccontarmi di lei e Nick, rendendomi partecipe di tutto quello che mi ero persa.
<< Quindi fra voi due va tutto bene..? >> chiesi, ricordandomi il tono strano che aveva al telefono.
<< Oh.. sisi, tutto bene. Nick è molto impegnato ma .. be', sai com'è lui: si tuffa nel lavoro come una lontra nel suo laghetto >>.
I suoi modi di dire del Tennessee mi fecero ridere, la prima risata californiana. 
<< Sono felice che tu e Nick finalmente abbiate trovato un modo per far funzionare le cose >> le dissi, prendendola per mano.
Per un secondo sul suo viso vidi un'ombra di tristezza, e anche se fu solo un secondo notai che c'era qualcosa che mi stava nascondendo. La guardai più attentamente: aveva un accenno di occhiaie, i capelli scompigliati e indossava la tuta della domenica alle tre del pomeriggio di lunedì mattina in una tipica giornata assolata a Toluca Lake. << Perché voi state facendo far funzionare le cose, vero..? >> le chiesi, stringendole ancora più forte le mani. Notai che le sue stavano tremando.
<< Si..certo che vanno bene! >> mi rispose, in un'orrenda imitazione della verità.
<< Miley, non mentirmi >>.
<< Demi, va tutto bene.. >> tolse le sue mani dalle mie, si alzò e andò a lavare le tazze di caffè. 
La seguii in cucina, << Miley >> la chiamai, ma lei non si girò. << Miley, Nick .. tu e lui..? >>. 
Finalmente si girò, aveva gli occhi lucidi. << Va tutto bene. Ti prego, non insistere >> mi pregò.
Non avrei insistito, lei lo sapeva. 
Non aprii bocca, non la sgridai perché non voleva parlare, non le chiesi cosa era successo mentre ero via.
L'abbracciai e basta.
Miley mi si aggrappò, e la sentii trattenere le lacrime. A stento. 



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Capitolo 5
*** Capitolo 5 MILEY ***


Quando Demi andò via, mi trascinai in casa come un fantasma. Lanciavo uno sguardo al cellulare ogni cinque secondi, nella speranza di un suo messaggio; ma il display non si illuminava mai. Chiamai mia madre, mio padre, Noah, Brandon e Brande e Trace, volevo sentire una voce amica ancora qualche minuto, volevo sentirmi di nuovo come quando Nick era qui, come quando Demi aveva abbracciato. Ma avevano tutti qualcosa da fare, mentre io avevo preso una pausa dal lavoro per qualche settimana; avevo pensato che così avrei passato più tempo con Nick, invece lui scappava sempre.
Mi riempii un bicchiere di latte, lo bevvi tutto d'un fiato ma subito dopo scattai verso il bagno, piegata in due, vomitando.
Mi sciacquai la faccia, sentendomi ancora un saporaccio in bocca. 
Mi girava ancora la testa, perciò mi sedetti, tenendo stretto il cellulare fra le mani, aggrappandomi alla speranza che Nick mi chiamasse. 
Ormai erano le cinque, l'intervista era finita da un pezzo, eppure lui non mi aveva ancora chiamato.
Iniziò a salirmi l'ansia, mi muovevo irrequieta per la casa, appoggiandomi ai muri per non cadere quando le gambe mi cedevano; verso le sette afferrai il cellulare e feci per chiamarlo, poi rimisi giù e corsi di nuovo in bagno. Ma non c'era niente da vomitare, non avevo toccato cibo per colpa dell'ansia. 
Stai vomitando lui, mi disse una vocina nella mia testa.
Con le ultime forze che mi rimanevano allungai una mano e chiamai a Demi; rispose al secondo squillo.
<< Mils, ciao >>. Non era allegra, ma non era perché l'avevo disturbata, c'era un velo di tristezza più profonda nella sua voce.
<< Demi.. puoi..puoi venire a casa? Per favore.. >>. Cercai di restare in piedi, ma alla fine dovetti lasciarmi cadere per terra.
<< Che succede Mils? >>. 
<< Vieni.. vieni e basta. Ti prego >>. Non volevo vomitare mentre ero al telefono con lei. Non volevo, ma lo feci.
Demi aveva chiuso la telefonata e io avevo lasciato ricadere il telefono a terra, facendolo spegnere per via del colpo che ricevette. Rimasi seduta nel bagno, le ginocchia strette al petto, mentre ripensavo alla sera di due settimane prima, l'ultima sera in cui io e Nick eravamo stati veramente felici, eravamo stati talmente presi l'uno dall'altra che non avevamo pensato ad altro che alle nostre labbra, unite, fameliche, innamorate come noi due. E adesso nella mia mente si stava formando un terribile sospetto, che mi faceva tornare la voglia di vomitare.
Non può essere, mi ripetevo, dondolandomi. 
Quando sentii suonare il campanello costrinsi me stessa ad andare ad aprire; Demi entrò in casa come un uragano, facendomi girare la testa. 
<< Miley, hai un'aspetto.. >> mormorò, aiutandomi a sedere sul divano.
Ci eravamo rincontrate oggi dopo mesi e mesi di lontananza, ma era come se non ci fossimo mai allontanate. Demi era qui per me, non sarebbe scappata, ne ero certa.
<< Demi, ho un problema.. >> confessai.
Si sedette vicino a me, in attesa. 
<< Io e Nick.. be',.. >>.
<< Lo sapevo che c'entrava Nick! >> scattò lei, << Cosa ha fatto? Miley, ti prego, dimmi che non ha fatto niente di brutto.. cosa ti ha fatto? Ti ha.. c'entra Delta? Miley, parlami >>. Mi scosse, prima piano, poi quando vide che non rispondevo, più forte.
Presi un bel respiro, scacciai le lacrime e cercai di parlare il più tranquillamente possibile. 
<< Ho un ritardo di otto giorni >>.





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Capitolo 6
*** Capitolo 6 DEMI ***


Fissai Miley per un minuto buono, non riuscivo proprio a capire cosa significassero le sue parole. Non avevano senso. Non potevano avere senso. Cercai di parlare, ma le parole non mi uscivano di bocca; eppure Miley sembrava così calma, ma la conoscevo abbastanza bene da sapere che era una calma forzata, si stava sforzando di non perdere il controllo, voleva mostrarsi forte. 
<< Miley.. di cosa stai parlando? >> riuscii a dire, alla fine.
Lei rimase in silenzio qualche secondo, si sfiorò la pancia, poi tornò a guardarmi. Calma, tranquilla. Finta. << Ho un ritardo di otto giorni, Dems. Tutti qui, cosa c è da capire? Non è..ovvio? >>, per un secondo la sua voce aveva tremato, ma ora era tornata di nuovo distante, sicura. << Demi, non guardarmi in quel modo, andiamo >>.
No che non è ovvio!, pensai. << Miley sai questo cosa vuol dire? >> le chiesi, sperando di farla svegliare.
Lei annì, stringendosi le braccia intorno alla pancia. << Certo che lo so. Ma che cosa posso fare, scusa? Demi io.. >>. 
L'abbraccia. Stava per crollare, e speravo che quell'abbraccio fosse un modo per aiutarla. << Andrà tutto bene >> mi scostai, guardandola bene negli occhi, << Nick.. Nick lo sa? >>.
Lei scosse la testa, << Nick è ancora a San Francisco, non mi chiama, non mi scrive, non so neanche se sia ancora vivo! >> urlò, tirando fuori il suo cellulare a sbattendomelo in faccia facendomi notare che in effetti non c'erano nè chiamate, nè sms. Niente. Nick era come sparito. Ma come faceva quel ragazzino a sparire sempre nei momenti meno adatti? Sembrava quasi che avesse un dono nel rovinare le relazioni. Però era un ottimo musicista. Sfruttava le sue rotture per scrivere dei veri capolavori. Anche se in quel momento avrei voluto prendere una chitarra e spaccargliela in testa. 
Gli tolsi il telefono di mano, << Provo a chiamarlo io >>. Appoggiai il suo sul tavolo e presi il mio. Miley si sedette sul divano, portandosi le ginocchia al petto, il suo sguardo era perso nel vuoto. Chiamai Nick, aspettai che rispondesse ma dopo qualche squillo partì la segreteria telefonica. Sbuffai e mi appoggiai al divano, << Niente da fare, non risponde >>.
<< Non voglio dirglielo >>.
Mi voltai verso Miley, << Cosa? >>.
<< Non si è fatto sentire tutto il giorno.. è un paio di giorni che è .. è così terribilmente distante, non mi risponde al telefono.. e chissà quando tornerà, non sono neanche più sicura che tornerà da San Francisco! >> mi guardava con uno sguardo quasi implorante, << Demi.. e se.. e se Nick non volesse diventare padre? Magari userà questo >> si sfiorò la pancia, piano, delicata, << come scusa per fuggire via, definitivamente >>.
Mi sedetti vicino a lei, << Non scherzare, dai. Stiamo parlando di Nick! >> cercai di metterla sul ridere, ma dopo quello che mi aveva appena detto, non credevo neanche io alle mie parole. Nick non sembrava la stessa persona che conoscevamo, neanche Miley sembrava più riconoscerlo. 



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Capitolo 7
*** Capitolo 7 NICK ***


Mi trovavo davanti alla porta della camera d'albergo di Selena, e ogni secondo che passavo mi convincevo sempre di più che stavo facendo una cazzata. Mi correggo: l'ennesima cazzata della mia vita. Stavo per andarmene quando la porta si spalancò e Selena mi si piazzò davanti; indossava un abitino corto, rosso e aveva i lunghi capelli scuri lasciati liberi sulle spalle. Era bella, ma non era Miley, niente in lei mi faceva sentire a casa e amato come quando ero vicino alla mia Miley. << Selena.. ciao >> fu tutto quello che riuscii a dire. 
Lei mi attirò dentro, chiudendo la porta con un colpo secco. << Nick! Nick! Nick! >> urlò, << Finalmente! Pensavo non venissi più >>. Mi gettò le braccia al collo, avvicinando pericolosamente il suo viso al mio, << Mmmh, non immagini neanche quanto mi sia annoiata con Bieber >> si lamentò, sventolando le sue lunghe ciglia scure, << Avevo proprio bisogno di qualcuno con cui passare il tempo! >>, ridacchiò, una risata che mi fece sentire un lungo brivido lungo la schiena: stava per succedere qualcosa, lo sapevo, ma non sapevo come impedirlo. << Dai, toglieti il giubotto, lo metto apposto io.. >> mi sfilò il giubotto e lo appoggiò su una poltrona. 
<< Selena, quello che stiamo facendo è sbagliato >>. Me ne ero reso conto nel momento in cui avevo visto le chiamate di Miley e Demi sul mio telefono. Non ero così stronzo da ferirla di nuovo, vero? Mi allontanai da Selena, dirigendomi verso la porta. << Vado, non posso restare qui >>.
Ma lei mi bloccò stringendomi il braccio tra le sue dita, << Fermo. Perché vai via così presto? Sei appena arrivato, Nick >>.
Mi diede un lieve bacio sul collo, stringendomi a lei. 
Un secondo, fu solo un secondo, ma bastò a farmi capire che dovevo fermarmi subito, o sarei finito come due anni fa.
<< Selena! No! >> le urlai contro, scrollandomela di dosso.
Se l'avessi fatto a qualunque altra ragazza, si sarebbe sentita offesa, rifiutata, invece Selena stava sorridendo, divertita. << Oh, andiamo Nick!, noi due siamo una coppia perfetta! >> si avvicina e fa' per prendermi la mano, ma io la ritraggo. Sbuffa, << Nick, smettila di comportarti come un bambino, perché ti ostini a non volermi? >>. 
Mi sento prendere dal panico; Selena vuole me, vuole divertirsi, si annoia con il suo nuovo ragazzo, mi vuole solo usare.. e allora perché non me ne sono ancora andato - sbattendole la porta in faccia - e non ho ancora preso il primo volo per LA? 
Perché sei un debole che si arrende sempre, che non ha il coraggio di lottare per quello che vuole, dice la mia vocina interna, quella che mi consiglia cosa fare, tu vuoi Miley ma non sai resistere a Selena, perché in questo periodo ti sei allontanato da Miley, e ora non hai la voglia di lottare per farti perdonare. Quindi.. cosa ti rimane - di nuovo - se non Selena?
<< Amo Miley >> dico. 
<< Mmh, buono a sapersi ma nessuno te l'ha chiesto. Dai, andiamo in camera >> mi prende per mano e mi trascina in camera sua. Quando la vedo sdraiarsi sul letto mi sento terribilmente in colpa. No, non lo farò.
Mi volto ed esco dalla stanza. 
<< Esci da quella porta e farò in modo che Miley sappia tutto di noi due. Tutto. Di nuovo. E lei ti lascerà. Di nuovo, Nick! >> mi urla dalla camera.
Mi blocco all'istante. << Non dici sul serio >>. Non mi volto, non voglio vedere il suo visino che si prende gioco di me.
<< Oh, eccome se dico sul serio! >>.
<< Cosa vuoi in cambio? >>. 
<< Te. Un paio di sere, niente di che. Quando mi annoio. E magari qualche uscita in pubblico, e tante, tante, tante foto >>.
<< Non dirai niente a Miley però.. >>. 
Non voglio farla soffrire, è tutta colpa mia, mi sono messo io in questa situazione, perché deve soffrire lei? 
<< Non prometto niente, ma di sicuro non lo soprà stanotte >>.
<< Va bene.. >>.
Mi volto, entro nella sua camera, e quando sento le sue labbra sulle mie mi viene da vomitare. 






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Capitolo 8
*** Capitolo 8 MILEY ***


Volevo Nick, lo volevo a casa con me. Ma perché non rispondeva a quel maledettissimo telefono!?
Demi mi fece un thè caldo, mi costrinse a infilarmi un pigiama, a farmi una doccia rilassante e mise sù un bel DVD per distrarmi, ma era tutto troppo strano. Be', almeno la nausea mi ero passata e non avevo più voglia di vomitare. 
<< Quando lo dirai ai tuoi genitori? >> mi chiese Demi, mettendo un altro film.
<< Domani >>.
<< E a Nick? >>.
<< Spero mai. Mi odierebbe ancora di più >>.
<< Non è vero e tu lo sai >>, mi prese per mano ma io continuavo a pensare a Nick, a un Nick molto arrabbiato, che mi avrebbe urlato contro dicendomi che mi odiava e che non voleva diventare padre, che era troppo giovane, che a diciotto anni era al culmine della sua carriera e che io gli stavo rovinando tutto. << Nick non lo deve sapere... >> mormorai, stringendo forte la mano di Dems.
<< Miley tu devi reagire! >>.
<< Reagire.. a cosa? >> domandai. Reagire a Nick che mi evitava? A un ritardo di otto giorni che in un'altra occasione sarebbe stato molto meno traumatico? 
<< Dov'è finita la ragazza di yeaaah it's Party in the U.S.A!? >> disse, facendo una mia ottima imitazione mentre cantavo Party in the U.S.A.
<< Ha smesso e ha iniziato a cantare pleaseeee, pleaseee stayyy, always stayy! >>.
Rise. Demi rise. Beata, beata lei. Io non riuscivo a ridere, riuscivo solo a pensare alle future urla di Nick.

Verso mezzanotte Demi dovette tornare a casa, e io rimasi sola. 
La casa sembrava così vuota. 
C'era così tanto silenzio che quasi saltai sulla sedia quando sentii la porta di casa aprirsi e Nick fare capolino in salotto.
<< Ehi.. >> disse, chiudendo la porta. Lo guardai, cercando di scorgere qualcosa, qualunque cosa, un segno che mi facesse capire cosa dovevo fare, cosa dovevo dirgli, cosa avrebbe reagito; ma lui mi guardava con uno sguardo vuoto, privo di una qualsiasi emozione. 
<< E' mezzanotte passata >> dissi, non sapendo che fare.
Nick annuì, << Lo so. Scusa. Non pensavo di fare così tardi >>.
Aprii la bocca, stavo per dirgli tutto; del ritardo, di quanto mi fosse mancato, di come sentivo che ci stavamo allontanando e di come avrei voluto sistemare tutto. Invece me ne uscii con un: << Fa niente... sei stanco? >>.
Nick sembrò cogliere la palla al balzo. << Si! Ehm. Sono stanco. Vado a letto >> ormai era praticamente a metà delle scale quando si ricordò della mia esistenza. << Uhm.. tu..vieni? >>. 
<< Tra un po' >> dissi.
<< Okay >>.
Appena sentii la porta della camera chiudersi mi infilai una giacca, presi chiavi, telefono e borsa e mi avviai verso la porta, fermandomi all'ultimo momento per lasciarli un biglietto:
Mi dispiace. Vado a stare da Demi per un po'. Appena puoi chiamami. 
Uscii di casa con il cuore che mi batteva forte nel petto.

Prima di passare da Demi mi fermai in un ospedale aperto ventiquattr'ore su ventiquattro.
<< Si, signorina, lei è incinta >> mi confermò un anziamo medico che aveva giurato di non vendere questa informazione ai giornali. Non mi fidavo, ma non potevo fare altro. Annuii, presi la mia borsa, lo pagai e uscii fuori, coprendomi il viso.






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Capitolo 9
*** Capitolo 9 DEMI ***


Accesi il computer, la prima notizia che capii dai tweet di Twitter fu che Joe era a Milano. 
Meglio, meglio! Lontano da me. 
Eppure mi mancava, la nostra era una relazione parecchio complicata, molto possessiva e gelosa, ma ci eravamo davvero amati molto e anche se adesso non ci sentivamo più ci cercavamo nell'unico posto in cui eravamo stati davvero felici: nella musica. Quando cantavamo insieme non c'erano litigi, non mi urlava contro chiedendomi chi era il ragazzo che avevo salutato, non ero costretta a vederlo farmi ingelosire con Ashley, eravamo solo io e lui. 
Stavo guardando le foto di Joe a Milano quando sentii suonare alla porta; aveva iniziato a piovere da qualche minuto e si era trasformato in un vero e proprio diluvio, chi poteva mai essere? Dio, speriamo non siano dei paparazzi o qualche fan scatenato.
Aprii la porta e mi ritrovai Miley, bagnata fradicia, con indosso ancora il pigiama coperto solo da una giacca verde militare, che mi guardava. Era difficile distinguere le sue lacrime dalle goccie di pioggia. Non dissi niente, la feci solo entrare. Avevo capito mentre ero in clinica, avevo imparato ad accettarmi ma anche che, a volte, un abbraccio e un posto sicuro dove stare erano mille volte meglio di molti discorsi inutili, così le preparai in silenzio una minestra calda mentre lei si sedeva a tavola. Mentre la minestra riscaldava l'accompagnai di sopra, la infilai sotto una doccia bollente e andai a cercare qualche vestito da darle. 
Scelsi una maglietta larga, comoda, un paio di pantaloni della tuta e delle ciabette. Quando uscì dalla doccia tremava e il suo solito aspetto da ragazza spensierata e scatenata era sparito, lasciando il posto a una ragazzina infreddolita, spaventata e insicura; non l'avevo mai vista così. Di solito Miley assomigliava molto a un hippy con i suoi lunghi capelli ramati, i jeans corti, le magliette scollate, corte e strappate, le infradito e le mille collanine e il suo immancabile segno della pace. Le sue dite sembravano essere fatte per fare quel segno.
Quando fu vestita, sfamata e riscaldata iniziai con le domande.
<< Nick lo sa che sei andata via di casa? >> le chiesi.
<< Gli ho lasciato un messaggio, gli ho detto che resto da te. P-Posso? >>.
Le sorrisi, rassicurante. << Certo che puoi restare >>.
Miley si alzò e andò verso il computer che avevo lasciato aperto. Notò subito quello che stavo guardando prima che arrivasse lei. << Joe.. Joe ti manca? >> mi chiese. 
Annuii, << Molto. Ma la nostra relazione è impossibile, siamo entrambi troppo possessivi. Noi..noi ci distruggiamo a vicenda >>.
Miley annuì a sua volta, e sembrava aver capito davvero cosa intendessi dire. << Penso che a lui farebbe piacere avere tue notizie. Mandali un messaggio, ti risponderà >>.
<< Andiamo a letto, Mils. >> Dissi, cambiando argomento: Joe avrebbe solo incasinato tutto ancora di più. Quando c'era lui nei dintorni non riuscivo a pensare con lucidità. << E' tardi >>.
Miley sembrava una bambina smarrita. Annuiva, eseguiva quello che gli dicevi, ma non era veramente lì, la sua mente era altrove. La presi sotto braccio e la condussi verso le scale; << Vado a spegnere il computer >> dissi, lasciandola da sola nella camera degli ospiti. Miley si infilò sotto le coperte senza dire niente, faceva davvero tenerezza. Io scesi al piano di sotto, spensi il computer - guardando un'ultima volta le foto di Joe con non poca nostalgia - e feci per andare anche io a letto, quando sentii bussare di nuovo alla porta.
No, basta! Voglio dormire!
Spalancai la porta, irritata.
<< Demi! >>.
Nick Jonas, capelli scompigliati, pigiama azzurro, piedi scalzi e chitarra in mano - pure in questi momenti non se ne separa, ridicolo - se ne stava in piedi davanti a me con la faccia più sconvolta che avessi mai visto.
<< Devo vedere Miley. Devo scusarmi. Mi dispiace per Selena! Mi dispiace, Demi, mi capisci!? Non volevo! >>. 
E farfugliava frasi senza senso.
Selena? Che cosa c'entrava adesso Selena?
Ma prima che potessi chiederglielo lui scattò verso le scale, con me dietro. 




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Capitolo 10
*** Capitolo 10 MILEY ***


Chiusi gli occhi, cercando di chiudere anche il mondo intorno a me, allontanarlo almeno per un paio di ore; stava iniziando a risalirmi anche la nausea ma non volevo farmi vedere vomitare da Demi, anche a costo di vomitare fuori dalla finestra della camera. Mi misi a sedere e strinsi i lembi del lenzuolo, talmente tanto forte da farmi diventare le nocche delle mani bianche; di sotto stava succedendo qualcosa ma non mi importava, volevo estraniarmi da tutto, comprese le voci che provenivano dal piano di sotto. Ma dopo un po le voci si fecero sempre più forti e fu difficile ignorarle, sopratutto si fecero più vicine
Feci per alzarmi, andare a vedere, quando la porta della camera si aprì e Nick fece il suo ingresso trionfale, e molto, molto drammatico. Come suo solito, metteva l'arte in qualunque cosa facesse. 
<< Miley >> ansimò, trascinandosi fino ai bordi del mio letto. Mi tirai indietro, cercando una via di fuga; la porta era aperto forse avrei potuto.. << Ti prego, devi perdonarmi.. non sapevo cosa stavo facendo quando sono andato da lei, Selena, lei.. lei mi ha .. Miley, ti prego, tu non capisci cosa ho dovuto passare io.. >>. 
Selena? Cosa c'entrava Selena adesso? E perché Nick diceva di essere andato da lei? No, non poteva essere, dovevo essermi addormentata e stavo facendo un orribile incubo.
<< Nick.. vattene >> mormorai, alzandomi a fatica dal letto.
Demi apparve sulla soglia, guardò prima me e poi Nick. Sembrava sconvolta almeno quanto me. << Nick, devi andartene >> gli intimò, appoggiandogli una mano sulla spalla. Nick se la scrollò di dosso, scosse la testa, talmente forte che pensai che gli si sarebbe staccata dal collo, << No, voi due non capite. Io devo farmi perdonare, non può succedere di nuovo..non posso lasciarla.. >>.
Le parole mi uscirono di bocca senza che me ne accorgessi. << .. da sola sotto la pioggia, intendi? >>.
Nick mi guardò dritto negli occhi, e li vedi brillare, << Si, esatto! Non posso lasciarti di nuova sotto la pioggia. Miley, devi ascoltarmi >>. Mi si fece vicino, mi prese le mani fra le sue e per un attimo pensai che si sarebbe davvero potuto risolvere tutto così facilmente, poi mi ricordai del motivo per cui me n'ero andata quella notte: il ritardo, la reazione che avrebbe avuto Nick, la sua distanza in questi giorni, quel 'noi' tanto fragile che se ne stava andando, scivolandoci di dosso, facendoci un male cane.
Mi tolsi da quella presa. << Ho detto di andare, Nicholas >>.
Demi lo prese dolcemente fra le braccia e lo accompagnò fuori dalla porta. Ma Nick si liberò dalla sua presa all'ultimo minuto e si voltò di scatto verso di me. << Selena non è te. Nessuno potrà mai prendere il tuo posto.. l'hai detto anche tu, l'hai cantato anche tu... >>. 
<< Ti vedi di nuovo con Selena!? >> strillò Demi. Nick abbassò lo sguardo. Demi lo guardò con uno sguardo quasi schifato; << Nick sei proprio uno stronzo! Pezzo di merda, fuori da casa mia! >> gli intimò.
Mi strinsi le braccia intorno alla pancia, cercando di mandare indietro la nausea. 
Demi lo trascinò fuori, io mi avvicinai alla porta e lo guardai mentre scendeva le scale. Deve saperlo, mi diceva la mia vocina interiore, così, un secondo prima che Nick uscisse dalla porta mi affacciai sul corridoio, aggrappandomi alla ringhiera e sussurrai: << Sono incinta.. >>. Lo dissi a bassa voce, speravo che non lo sentisse, ma dall'espressione che si formò sul viso di Nick capii che mi aveva sentito benissimo. Demi lo sbattè fuori, chiudendo la porta a chiave con un sospiro di sollievo.
<< Grazie, Demi >> le dissi.
Lei sollevò lo sguardo verso di me. << Quando vuoi >>.
<< Quindi.. Selena è tornata alla riscossa >>.
<< Non ha hai lasciato perdere.. non puoi darlela vinta, Mils >>. 
Andai verso la mia camera, volevo solo dormire. << Ha già vinto lei. Riuscirà sempre a portarmi via tutto quello per cui ho lottato; l'ha già fatto più di una volta: mi ha portato via Nick, ha fatto in modo che tutti pensassero che fossi un cattivo esempio e lei la perfezione fatta persona, sta cercando di rubarmi i fan e ora .. be', ora sono stanca di lottare, Dems. Può prendersi quello che vuole, quello che davvero è mio, resterà. I mie fan resteranno. Nick.. Nick non è mai restato >>. 



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Capitolo 11
*** Capitolo 11 DEMI ***


Lasciai Miley addormentata nel suo letto dopo due ore di chiacchiere, avevo cercato di tranquillizzarla ma c'era voluto più del previsto e ormai erano le tre del mattino e io avevo perso il sonno. Mi lasciai ricadere sul letto, accesi il computer e andai su Twitter; c'erano un sacco di messaggi da parte dei miei fan così mi misi a rispondere, rimasi così fino alle sei del mattino, fino a quando il suono che mi avvisava che era arrivato un sms mi fece spaventare a tal punto che caddi dal divano rischiando di trascinare con me anche il PC.
Aprii di scatto il cellulare, era un messaggio di Nick.
Ho bisogno di vedere Miley. Potreste venire a casa mia oggi? Nick.
Non ci pensavo neanche. 
Non risposi e tornai alle lettere dei miei fans, sperando che Miley dormisse fino a tardi.
Dopo un'ora arrivò un'altro messaggio di Nick.
Demi, ti prego. Fallo almeno in nome della nostra vecchia amicizia. Stasera, alle 6, anche prima se volete. Per favore, Dems. Nick.
Sospirai, Nick riusciva sempre a premere i tasti giusti e quelli erano decisamente i tasti per vincere contro il mio buonsenso. Gli risposi sapendo di star facendo una cavolata: E va bene. Alle 5, a casa tua. Proverò a convincerla. A dopo. Demi.

<< Miley, Miley, sveglia >> era piegata su di Miley, ancora addormentata nella mia camera degli ospiti. Aveva un aspetto orribile con quei capelli scompigliati e il viso ancora rosso per le lacrime. 
Aprì gli occhi, ma non sembrava ancora sveglia. << Che c è? Cosa..cosa succede, Dems? >>.
Mi sedetti vicino a lei, le scostai le coperte di dosso e l'aiutai a sedersi. Ormai erano le quattro e se volevamo arrivare da Nick in tempo doveva svegliarsi, anche se mi dispiaceva riportarla alla realtà; << Usciamo >> le dissi.
Miley mi guardò senza capire. << Usciamo? >> ripetè. << E dove? >>.
La feci alzare e la accompagnai al bagno, aveva ancora quell'aspetto insicuro e fragile di ieri; avevo paura di stringergli troppo la mano per paura di romperla. << Da Nick >> le spiegai, << Ha insistito perché andassimo a casa sua, tra un'ora; credo ti voglia parlare.. riguardo a ieri. Penso che ti farà bene, non pensi? >>.
Miley si infilò dentro al bagno - la seguii - si sciacquò la faccia e poi - con il viso ancora gocciolante - mi rispose. << Mi odia >>.
Le appoggiai una mano sulla spalla, << Questo non è vero. Su, fatti una doccia che andiamo. Vedrai che andrà tutto bene >>.
La lasciai in bagno e scesi al piano di sotto. Pensare a Miley mi faceva dimenticare di quanto mi mancasse Joe e questa era una cosa positiva; non lo sentivo da una vita, non sapevo come stava nè se era fidanzato: niente. Forse avrei potuto chiedere qualche informazione a Nick, ma sicuramente lui l'avrebbe riferito a Joe, cosa che avrei preferito evitare. 
Miley uscì dal bagno mezz'ora dopo, vestita con un paio di jeans e una maglietta il doppio di lei, i capelli raccolti in una coda da cui fuoriuscivano riccioli ramati che le ornavano il viso dandole un aspetto quasi infantile. Non disse niente e io ormai mi ero abituata a quei suoi nuovi silenzi, così diversi dalla rumosa Mils di sempre, aprii la porta di casa e lei entrò in macchina; il viaggio fu breve e quando accostammo davanti alla casa di Nick entrambe restammo qualche minuto a fissare la casa, terrorizzate.
Fui la prima a scendere dalla macchina ma fu Miley a bussare alla porta di casa. 
Ma non fu Nick ad aprire la porta.
<< Demi! Miley! >>. 
Joe stava davanti a me, bellissimo, come sempre. E io non riuscivo ad aprire bocca.
Miley mi salvò. << Dov'è Nick? >> chiese.
<< Oh.. è dentro! Entrate però, dai >>.
Nick ci aspettava in salotto e appena vide entrare Miley scattò in piedi, aveva le occhiaie e i capelli peggio di quelli di Miley quando si era svegliata, lui sembrava che non aveva proprio chiuso occhio quella notte. << Miley.. >> lo sentii sussurrare e capii che era meglio lasciarli soli, anche se questo voleva dire che iodovevo stare con Joe per chissà quanto tempo. 
Lo presi per un braccio e lo trascinai in cucina, Joe non oppose resistenza, anzi.
Si sedette su uno degli sgabbelli del bancone, appoggiando il mento su una mano, << Allora.. che succede? >> mi chiese, guardandomi dritto negli occhi, una cosa che mi mandava in confusione ogni volta.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 NICK ***


Quando la vidi, davanti a me, con quell'aspetto così triste e stanco per poco non mi venne voglia di andarmene, correre via e sparire per sempre dalla sua vita; era tutta colpa mia se adesso Miley riusciva a malapena a guardarmi negli occhi e aveva un aspetto così malato. Nessuno dei due diceva niente e io non avevo il coraggio di avvicinarmi, ma ringraziai Demi con uno sguardo quando ci lasciò soli portandosi via anche Joe. 
<< Nick.. >>. Il mio nome detto da lei era mille volte meglio che pronunciato da chiunque altro, assumeva un suono tutto nuovo, speciale
<< Miley, mi dispiace così tanto >>. Ma perché non riuscivo a dire qualcos'altro oltre a un così misero 'mi dispiace'? Lei si meritava le parole più belle del mondo e io me ne uscivo con le solite frasi fatte. 
<< Nick.. mi hai.. mi hai sentita ieri? >> mi domandò, guardando il pavimento. No, tesoro mio, non abbassare lo sguardo, quei tuoi occhi così belli meritano di essere guardati. Ti prego, guardami!
<<
Si, ti ho sentito >> ammisi.
Eccome se l'avevo sentita, quelle parole non avevano fatto altro che gironzolare nella mia testa tutta la notte, non avevo chiuso occhio cercando di capire cosa fare; se Miley era davvero...incinta allora.. be', era escluso che l'abbandonassi ma quello non l'avrei fatto in ogni caso, ma dunque che fare? Si sarebbe scatenato il putiferio tra i media, i fans - sia miei che suoi - e cosa dire ai nostri genitori? E Selena? Lei sarebbe andata su tutte le furie e non le avevo ancora detto che tra di noi doveva finire subito, il giorno stesso. 
Miley mi guardò per un secondo, poi mi parlò con la voce rotta dal pianto. << Mi dispiace >>. Ma non si doveva dispiacere di niente, non era colpa sua, ma mia. Interamente mia. 
Quel pensiero mi diede la forza di avvicinarmi a lei per prendere le sue mani tra le mie; erano fredde e tremavano. << Non è colpa tua, sono io che sono stato uno stronzo a lasciarti così, da sola. Ma lasciami almeno spiegare. >> non mi rispose ma non mi fermò neanche quindi continuai, << Era da un paio di giorni che Selena mi mandava dei messaggi, e quando sono partito per San Francisco ho ceduto e sono andato nella sua stanza d'albergo >> la vidi trattenere un gemito e voltare lo sguardo altrove. Mi facevo schifo, ma lei doveva sapere, perché non volevo segreti fra di noi, << Quando l'ho vista la prima cosa che ho pensato è stata che lei non era te, non aveva il tuo dolce sorriso nè la tua adorabile risata - che tu odi ma che io amo così tanto.. - nè la tua semplicità e la tua gentilezza. Volevo andarmene, lo volevo davvero, Mils. Ma Selena ha .. lo sai, ha una specie di .. potere, anche se detto così è davvero ridicolo, ma lei riesce a convincere le persone della sua perfezione. Mi è bastato abbassare la guardia un secondo e mi sono ritrovato nella sua trappola.. poi lei ha iniziato a strillare che se me ne andavo ti avrebbe detto tutto e io non volevo che tu pensassi che ti avevo ferito di nuovo..anche se è proprio quello che ho fatto >>. Prendo fiato, mi sento davvero uno schifo e in più Miley continua a trattenere le lacrime e non mi vuole guardare in faccia. Ogni tanto allunga una mano sulla pancia, la sfiora e poi la ritira come se scottasse e io vorrei tanto rassicurarla ma non posso. 
Posso solo provare a sistemare le cose. << Miley cosa vuoi che ti dica? Ti prego, dì qualcosa.. vuoi che ti dica che non la amo? Vuoi che ti dica che amo te? Miley, io amo te, non lei. Lo sai, è sempre stato così. Selena mi ha solo usato, come un giocattolo, e io ci sono ricaduto come anni fa ma questa volta ti chiederò scusa da subito e ti pregherò di restare, perché tu devi restare, tu resterai sempre. Ti prego Miley, dimmi che resterai. Te l'ho chiesto un sacco di volte, e questa volta voglia una risposta definitiva, dimmi che non te ne andrai via >>.
Lei solleva lo sguardo e per la prima volta da quando è entrata in casa noto che c è qualcosa di delicato nel suo sguardo, quasi da bambina. Dio, quanto vorrei abbracciarla. 
<< Nick, Selena si metterà sempre in mezzo.. mi avevi già promesso che non le avresti più parlato che lei non era niente.. >>. 
<< Selena non è davvero niente! >> alzo la voce quasi senza accorgermene.
<< Giuramelo. Giurami che non mi tradirai mai più, giurami che ci sarai, giurami che non scapperai al primo ostacolo. Questa volta sono io che ti chiedo di restare, perché io non me ne sono mai andata davvero >>. Ecco la mia Mils: sicura, decisa, prende in mano la sua vita senza un minimo di esitazione e ti guarda dritto negli occhi, mostrandoti tutta se stessa.
L'abbraccio e finalmente la sento rilassarsi, << Te lo giuro. Io e te .. >>.
Miley ride, una risata delicata e sottile, ma è già qualcosa. << e.. lui >> e si sfiora la pancia.
Appoggio una mano sopra la sua, accarezzandole la stoffa sopra la maglietta. << Magari è una lei.. >>.






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Capitolo 13
*** Capitolo 13 DEMI ***


Joe continuava a guardarmi; presi un bel respiro e cercai di concentrarmi su altro. << Non sei curioso di sapere cosa stanno dicendo quei due? >> chiedo, alzandosi e avvicinandomi alla porta; la socchiudo e guardo cercando di non farmi notare: Miley e Nick sono a pochi centimetri di distanza e Nick ha una mano sulla pancia di Mils. 
Sento il respiro di Joe dietro di me, mi irrigidisco subito e cerco di scostarmi ma non ci riesco, è praticamente attaccato a me. << Ma perché Nick ha una mano sulla pancia di Miley? E' un nuovo modo di rimorchiare su cui non sono stato ancora informato? >>, fa' Joe, scostandomi i capelli dal collo, giocherellando distrattamente con alcune ciocche. 
Mi sento avvampare, devo finirla di cascarci ogni volta!, penso. 
<< Non..non te l'ha detto Nick? >> gli chiedo, richiudendo la porta e girandomi di scatto, ritrovandomi con il suo viso a pochissima distanza dal mio. 
Joe scuote la testa, ma non non la smette di guardarmi. << No, cosa avrebbe dovuto dirmi? >>.
<< Penso sia meglio che te lo dica Nick >> dico, scostandomi da lui e andandomi nuovamente a sedere sullo sgabbello. Lontano da lui.
Joe si siede davanti a me, << Io preferirei sentirlo da te >>.
<< No, è meglio Nick >> chiudo frettolosamente l'argomento. 
Restiamo qualche minuto in silenzio, ogni tanto guardo verso la porta, sperando che entri Miley o Nick a salvarci, ma non entra nessuno. 
<< Allora.. >>, è Joe a rompere il silenzio per primo, << come va con.. be', con tutto? Si, insomma.. ora.. >>, si impappina, e in quel momento ha un aspetto davvero tenero. Poi mi tornano in mente tutte le sue scenate di gelosia, tutte le litigate che abbiamo avuto anche per motivi patetici: ogni ragazzo che mi si avvicinava era un possibile nemico per lui, certo anche io non ero da meno, ma almeno non urlavo così tanto. 
<< Ora mangio? Si, mangio, Joe. E non mi taglio >> gli mostro i polsi, decorati con la scritta Stay Strong
Lui sorride, più rilassato, sembra quasi che si sia tolto un peso. << Ne sono felice! Sono così contento che tu.. che tu stia meglio, Dems >>.
<< Ehm, grazie.. è stata dura, però. >> Ammetto.
Joe allunga una mano oltre il bancone e l'avvicina alla mia, << Lo so.. mi dispiace di non esserci sempre stato. Credo che sia un vizio di famiglia quello di non capire quando c è davvero bisogno di te. Ho provato a fare il possibile però.. >>.
Instintivamente sfioro la punta delle sue dita, << Non fa niente, Joe.. e poi si che ci sei stato. Quando avevo davvero bisogno di te ci sei sempre stato, a modo tuo >>.
Quando lo guardo sempra sul punto di aggiungere qualcos'altro ma in quel momento Miley e Nick entrano in cucina, l'uno fra le braccia dell'altra e io e Joe scattiamo in piedi, separandoci.
Nick circonda la vita di Miley e lei si appoggia a lui. 
Sorridono, sono così felici.
Lancio uno sguardo a Joe, e sento una lieve fitta d'invidia che si insinua dentro di me. 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 JOE ***


Mio fratello sembrava quasi che stesse cercando l'aria sott'acqua tanta era la foga con la quale stringeva Miley a sè, mentre erano seduti entrambi davanti a me e mi spiegavano la situazione. Cavolo, ma perché ero sempre l'ultimo a sapere le cose e cosa mi ero perso in questo ultimo periodo? Di solito era Kevin a essere l'ultimo a cui dicevamo le cose, persino dopo Frankie a volte, mai io; eppure mi sentivo l'ultima ruota di scorta mentre Nick mi raccontava della sua vita, dalla quale mi aveva tagliato fuori in questo ultimo periodo. Non che io avessi fatto meglio, sia chiaro. Feci scorrere lo sguardo da Nick a Miley, lei sembrava un po' spaventata ma conoscevo Miley e sapevo che non l'avrebbe fatto notare, non facilmente; le sorrisi e lei cercò di ricambiare ma le uscì solo una smorfia. 
<< Joe, dobbiamo chiamare mamma, lei saprà sicuramente cosa fare >> mi disse Nick, stringendo forte la mano di Miley. 
<< Lo volete tenere? >> chiesi. Sarai stato uno zio grandioso, lo sapevo, ne ero certo. E poi avrei finalmente trovato qualcuno con cui giocare, magari poteva accompagnarmi a portare Wiston a fare le sue passeggiate.
Quei due si scambiarono un'occhiata poi fu Miley a rispondere: << Si, lo vogliamo tenere. Ma ho bisogno di sentire il parere di mia madre e del resto della mia famiglia. Devo chiamare mia nonna e voglio andare a fare visita alla casa di mio nonno, voglio tornare per un breve periodo in Tennessee. Credo che.. si, credo che mi prenderò una piccola pausa di una settimana. >>
Sia io che Nick annuiamo mentre lei si alza e raggiunge Demi, rimasta in cucina. 
<< Joe, non immagini il casino che ho in testa.. >> Nick si strofina le mani contro il viso, ha davvero un'aspetto stressato. 
<< Andrà tutto bene, fratellino >> gli dico, appoggiandoli una mano sulla spalla. << Miley ti ama, avrete un bel bambino.. >>.
<< Bambina. Voglio una bambina >> mi interrompe lui.
<< Ehm, okay. Avrete una bella bambina e tu continuerai a scrivere canzoni, a cantare e andrai in tour portandoti dietro Miley e compagnia >> dico.
Lui accenna un sorriso, << La fai facile. Immagina lo scandalo sui giornali >>.
<< Fottitene dei giornali: è tua questa vita, non dei giornalisti. Andiamo Nick, Miley è sempre stato tutto quello che hai mai desiderato! >>.
<< Non credo di essere abbastanza maturo per tutto questo.. >>, Nick si coprì il viso con le mani. 
<< Tu sei sempre stato il più maturo di noi tre e lo sai benissimo, sono io quello immaturo. Kevin è sposato, tu stai per avere un figlio dalla donna che ami mentre io sto ancora cercando di capire cosa cenerò questa sera.. >>.
<< Demi è nella stanza affianco, lo sai questo, vero Joe? >> sollevò lo sguardo e mi guardò con quel suo odioso sguardo da fratello, anche se era più piccolo di me quello sguardo lo faceva assomigliare a nostro padre. Quello sguardo voleva dire: Joe, io ti conosco. So cosa stai pensando.
<< Si che lo so, Nick. >>.
<< E allora fa qualcosa, perché non voglio che arrivi al mio matrimonio single, chiaro? >>, ora sorrideva, quello stupido. Adesso che mi aveva fatto la ramanzina sorrideva! 
<< Nick, va a fanculo >> lo presi in giro, dandoli un colpo alla spalla.

Quella sera stessa Nick chiamò nostro madre. 
Miley aveva deciso di restare a casa nostra e stava chiamando i suoi genitori in camera di Nick.
E io?
Io avevo chiamato Kevin, gli avevo raccontato la storia, e poi mi ero seduto sul divano a guardare una partita mentre Demi ordinava la cena; ogni tanto mi giravo e la guardavo, indossava un paio di jeans e una maglietta lunga ma era stupenda, lo sarebbe sempre stata per me; la guardai mentre ordinava e sorrisi quando la vidi agitarsi mentre faceva la mia ordinazione, giocherellando più del solito con il filo del telefono di casa. 
Quando finì venne a sedersi vicino a me, e il mio cuore per poco non uscì fuori dal petto.
<< La roba arriva fra un'ora. Dov'è Miley? >> domandò, appoggiando i gomiti sulle ginocchia.
<< Di sopra. Sta chiamando mezza famiglia >> rispondo.
<< Ho ordinato il tuo piatto preferito, va bene? >>.
<< Certo. Grazie, Dems. >>
<< Di niente. >>
Si ricorda ancora il mio piatto preferito!, pensai, rischiando di saltare in piedi e mettermi a ballare in mezzo alla stanza.
<< Allora.. >> inizia, cercando di sembrare tranquillo, << .. resti anche tu qui? >>.
<< Penso di si. Non voglio lasciare Miley da sola, anche se c è Nick. Annullerò l'intervista di domani >>.
<< Posso accompagnarti io! >> dico, uscendomene fuori con una scemenza incredibile di cui mi pento subito: Dio, che patetico che sono!
<< Oh, ehm.. >> fa' lei, e subito capisco che l'ho messa in imbarazzo. Dannazzione, adesso penserà che io sia solo un idiota fuori di testa. 
<< Uhm, fa niente.. era solo un'idea. Pensavo solo che, be'.. ti potevo accompagnare e poi tornavamo subito qui. Era solo per non farti fare la strada da sola.. ma non importa, davvero >>. Che imbranato che sono. 
Demi si alza e io mi sento come se mi avessero strappato un pezzo di cuore, << Ci penserò. Vado a cambiarmi, a dopo >> detto questo sale le scale e la sento chiamare Miley.
Do un pugno al divano; stupido, stupido, stupido! Sei uno stupido Joe Jonas!


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Capitolo 15
*** Capitolo 15 DEMI ***


Miley stava ancora parlando fittamente al telefono, torturandosi le mani. 
Richiusi la porta e andai nella camera che Nick mi aveva offerto per quella notte, mi diedi una sistemata e mi pentii di non essermi portata qualcosa da vestire, adesso ero costretta a tornare un attimo a casa per prepararmi la valigia. Magari potevo chiedere a Joe di accompagnarmi, visto che era così entusiasta all'idea di passare del tempo con me in macchina. Ma io no. Io non volevo passare del tempo con lui, perché non volevo pensare a lui, non volevo chiedermi se mi stavano bene i capelli o se mi ero truccata bene.
Uscii dalla mia stanza e andai a controllare se Miley aveva finito. 
Mils era seduta sul letto, da sola, con lo sguardo perso nel vuoto.
<< Ehi, tutto okay? >> le chiedo, sedendole vicino.
Lei annuisce ma non dice niente.
<< Hai parlato con i tuoi? >>.
Ancora un'altro 'si' silenzioso.
<< Tuo padre è arrabbiato? >>.
Scuote la testa.
<< Tua madre? >>.
Un'altro 'no'.
<< Miley, parla, dai.. >> la incito, gentilmente.
<< Sono.. loro sono.. sono preoccupati per me. Dicono che hanno paura che io mi tenga questo bambino solo perché è di Nick e che non riuscirò più a stare al passo con la mia carriera e che finirò come mio padre: troppo preso dalla famiglia per accorgersi che le persone avevano cambiato generi musicali. Demi, io voglio continuare a cantare ma voglio anche questo bambino >> mormora lei, abbracciandomi.
<< Troveremo un modo per far funzionare entrambe le cose, te lo prometto >> le dico, mentre lei si scosta e si asciuga le lacrime che non mi ero accorta che stesse versando. Si alza, entra in bagno e ne torna due minuti dopo vestita e truccata, bellissima. 

Dopo cena chiedo a Joe di accompagnarmi a casa per prendere qualcosa. Sono le dieci di sera e spero che non ci siano paparazzi nelle vicinanze.
<< Certo!! >> mi risponde, talmente forte che per poco non mi spavento. Ma perché tutto questo entusiasmo? 
<< Okay, andiamo >> dico, prendendolo per un braccio e trascinandolo fuori. Prima finiamo questa cosa e meglio è.
Per fortuna non incontriamo nessuno e arrivo a casa mia sana e salva; lascio un messaggio sul cellulare sia di mia madre che su quello di Dallas poi corro in camera mia e riempio una borsa con ogni vestito che trovo, quando scendo trovo Joe che sta guardando le mie foto di quando ero piccola, allineate sulla parete in ordine di età. Sta fissando una foto di quando avevo dieci anni, in cui non avevo certo un bell'aspetto e improvvisamente mi sento vulnerabile e insicura e tutta la sicurezza che avevo fino a qualche secondo fa svanisce.
Vorrei pesare venti chili di meno in questo momento.
<< Joe, che cosa stai facendo? Dai, andiamo! >> gli dico, dirigendomi verso la porta.
Lui sembra risvegliarsi da un sogno, << Oh..oh, ehm, sisi! Scusa..mi ero incantato >>.
<< Me ne sono accorta. Muoviti, non voglio lasciare Miley molto tempo da sola >>.
<< E se.. e se andassimo a prenderci un frullato insieme? >> mi chiede.
Si!, è la prima cosa che penso. Dio, quanto vorrei farlo. Ma non posso e per due buoni motivi. Primo: non posso lasciarmi andare con Joe, non ora che stavo riuscendo a dimenticarlo. Secondo: aveva idea di quante calorie aveva un frullato!?




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Capitolo 16
*** Capitolo 16 JOE ***


Lei se ne stava davanti a me, una mano sulla porta e gli occhi fissi nei miei, sembrava che avesse appena ricevuto una secchiata di acqua fredda in pieno viso. Riuscivo quasi a vedere gli ingranaggi nella sua testa girare, cercando un modo gentile per rifiutare la mia proposta. Invece mi sorprese, esaudì la mia richiesta con un lieve << si >> che per poco non sentii neanche. Per poco non l'abbracciai, invece mi limitai a uno sciocco: << Grande! Bene, allora andiamo, no? Così non facciamo tardi, giusto? >> le aprii la porta e lei uscì facendo attenzione a non sfiorarmi neanche. 
La portai in uno Starbuck e alla fine optammo per una cioccolata entrambi; scelsi uno dei tavoli più riparati ma poco dopo arrivarono un gruppo di ragazzini a chiederci l'autografo. Fu parecchio imbarazzante, sopratutto l'ultima ragazzina. 
<< Ma.. ma voi due siete Demi Lovato e Joe Jonas!? Oh mio Dio!!! >> iniziò a gridare come un'isterica. Io avrei voluto mandarla via, ma Demi le sorrideva gentile mentre le stava già scrivendo l'autografo. << Ma non vi eravate lasciati? >> le chiese, senza degnarmi di uno sguardo. Vidi il viso di Demi irrigidirsi, ma sapevo che lei sapeva gestire un'intervista, anche da parte di una tredicenne innamorata. << Oh, sisi, eravamo fidanzati. Ora siamo solo amici. Vuoi una foto? >>. 
La ragazza annuì e Demi fece una foto con lei, poi tutti e tre insieme. Prima di andarsene la ragazza si avvicinò di nuovo a me. << Ti sei lasciato scappare una ragazza d'oro, mi dispiace per te. Ma perché ti sei messo con quella Ashley o vampira o quello che è? >>.
Guardai Demi in cerca di aiuto ma lei stava ridacchiando, << Ehm.. ho.. io.. uhm, non lo so. Mi dispiace >> dissi.
La ragazzina mi guardò con un espressione di compatimento, della serie 'povero sciocco'. << Okay. Affari tuoi. Ciao Demi! >> la salutò, tornando dalle amiche mostrando tutta fiera le foto.
Demi stava ancora sorseggiando la sua cioccolata, trattenendo a stendo una risata.
<< A volte non si sanno proprio controllare.. >> dico.
Lei fa spallucce, << Vogliono solo essere trattati come nostri amici. Più li allontani, più perdi >>.
Dio, come la invidiavo. Lei sapeva gestire i fan, io invece avevo sempre paura di cose le cose sbagliate. << Già. Però quella domanda era proprio fuori luogo. Insomma.. a lei che importa di Ash? >>.
Demi evitò il mio sguardo, allontanò la sua tazza - notai che l'aveva appena toccata, c'era ancora quasi tutta la cioccolata - e si alzò, << E' tardi. Andiamo? >>.
Come al solito avevo rovinato tutto tirando fuori Ashley, la mia ex. Ma lei non era niente, l'avevo solo usata per far ingelosire Demi e non aveva neanche funzionato più di tanto; ma perché non riuscivo mai a essere alla sua altezza? 



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Capitolo 17
*** Capitolo 17 DEMI ***


Ashley. 
Non volevo neanche sentirlo nominare quel nome. 
Tornai a casa e mi chiusi in camera, Miley e Nick dormivano già e anche io mi addormentai di lì a poco. Il giorno dopo feci fatica a guardare Joe in faccia ma feci finta di niente e finsi un sorriso, come sempre; Miley stava organizzando la partenza per il Tennessee: sarebbe partita con Nick tra pochi giorni, insieme ai genitori di lui, una specie di enorme riunione famigliare per dare a tutti la lieta notizia. Nick non la lasciava un attimo da sola e Miley aveva iniziato a rilassarsi di più, adesso usciva più spesso e aveva anche deciso che, dopo averne parlato con i genitori, avrebbe anche dato la notizia della sua gravidanza ai fan. << Scommetto che saranno felici per me >> mi aveva detto una sera, mentre l'aiutavo a fare la valigia. << Quando ho detto che tornavo con Nick erano tutti contentissimi e adesso penso che saranno ancora più entusiasti, vedrai! Mi appoggeranno, ne sono certa >> aveva aggiunto, con un bellissimo sorriso sulle labbra rosse, truccate. 
<< Certo. E' ovvio. Ti amano >> le avevo detto. 
Il giorno io e Joe li salutammo mentre uscivano di casa, Nick che stringeva la mano di Miley, lei che sorrideva felice, quasi saltellando come una ragazzina. Nick mi aveva confessato che non aveva più sentito Selena, e io stessa avevo visto alcune foto di lei e Justin a Londra per un concerto di lui, sicuramente era impegnata a farsi fotografare; quella ragazza pensava troppo alla carriera. 
Una volta che la porta si chiuse e restammo solo io e Joe iniziai a sentirmi a disagio.
<< Vado a preparare il pranzo >> dico, nascondendomi in cucina.
Joe mi segue, accidenti a lui.
Inizio a cucinare con Joe che mi gironzola attorno, cercando di darmi una mano ma finendo solo con il peggiorare la situazione. Non è un buon cuoco, solo quando si impegna, ma quando è agitato - come in questo momento - non riesce a combinare un bel niente in cucina. Alla fine sono costretta a toglierli di mano la ciotola con il purè, << Joe, faccio da sola >> dico, e solo dopo me ne pento: la sua espressione passa da sorpresa a triste, infine a rassegnata. Non dice niente, se ne va e basta. E non intendo dalla cucina, esce proprio di casa. 
Colpisco il bancone con una mano, << Maledizione a me! >>.

Passa un'ora.
Poi due.
Infine arrivano le dieci di sera e lui non è ancora tornato a casa, nè a chiamato nè mi ha scritto per farmi sapere che sta bene. 
Lo conosco: quando fa così vuol dire che l'ho davvero ferito, vuole restare da solo; ma di solito si limitava a un paio di minuti, al massimo due orette, ma mai così tanto tempo. Alla fine metto da parte l'orgoglio e lo chiamo. Risponde al secondo squillo.
<< Demi.. per favore, lasciami in pace. Te lo chiedo come amico.. >>. 
Sento in sottofondo il rumore di persone che parlano e sento qualcuno urlare di un'ordinazione molto .. alcolica. << Joe, sei in un pub? >> li chiedo.
<< Demi, devo andare.. >>.
<< Non dirmi che ti stai ubriacando!? >> strillo, perdendo il controllo.
Incespica sulle parole, deve essere già al terzo drink. << D.. Demiii.. iiioo vado, ookay? Ciiiaaaao >> e chiude la telefonata.
Prendo un bel respiro: dove può essere?
E' già successa una cosa del genere, ma non così, era andato lì ma alla fine mi aveva chiamato chiedendomi di raggiungerlo. Avevamo litigato ma mi aveva confessato di non riuscire proprio a bere sapendo che io odiavo quando lo faceva, così aveva chiesto il conto lasciando il drink sul bancone e mi aveva aspettato fuori dall'uscita del pub.
Sapevo dov'era, me lo ricordavo ancora.
Presi la mia borsa e uscii di casa. Prima di salire sul taxi mi sfiorai i polsi. 
Stay strong, Demetria. Stay Strong. 
<< Si sbrighi, per favore! >>.







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Capitolo 18
*** Capitolo 18 JOE ***


Era già il quinto bicchiere che mandavo giù.. o forse era il sesto? Non lo ricordavo più ormai. Non aveva neanche più tanta importanza.
Volevo dimenticarmi di tutto e di tutti e stava funzionando, volevo dimenticarmi persino di me stesso.
Joe Jonas doveva sparire dalla circolazione almeno per un paio di ore.
<< Ehi, giovanotte, sicuro di volere il decimo bicchiere? >> mi domandò il barista. 
<< Ffffffaaatttiii gli affari tuoi, oookaaayy? >>. Non riuscivo neanche più a parlare in modo decente, ma non mi importava neanche di questo. Anzi, era meglio, magari non avrebbrero riconosciuto la mia voce. 
Il barista fece spallucce mi servì il - a quanto pare decimo - drink.
Facevo fatica a tenere in mano il bicchiere, riuscii a centrare la bocca solo al terzo tentativo.
C'era un baccano terribile in quel pub, ma la voce che sentii poco dopo mi arrivò forte e chiare come se nella stanza ci fossimo solo noi due. << Mi scusi, sto cercando un ragazza. Alto, moro, barba appena accennata.. >>. Mi alzai in piedi, cercandola con lo sguardo. Era all'entrata, chiedendo informazioni al butta fuori e sembrava davvero agitata. Incrociò il mio sguardo per sbaglio e restò a fissarmi un'eternità; anche se le avevo detto di non venire a cercarmi e che volevo restare da solo speravo che venisse, speravo che le importasse ancora qualcosa di me..
Mi avvicinai a lei, inciampando. Demi mi aiutò a rialzarmi, aveva gli occhi lucidi, lo notai solo in quel momento. << Joe..cosa ci fai qui? Perché sei venuto in un posto come questo? Guardati, sei ubriaco fradicio.. >>.
Mi sedetti su uno sgabbello, mi vergognavo di me stesso in quel momento. << Non lo so.. >> ammisi, << ..volevo solo andarmene. Poi ho trovato questo posto, l'ho riconosciuto e ho pensato 'perché no?' e mi sono messo a bere, perdendo la cognizione del tempo.. mi dispiace, Dems >>.
Lei mi ascoltò il silenzio, poi annuì e mi appoggiò una mano sulla spalla. << Va bene.. ho capito. Però ora dobbiamo andare via di qui prima che.. >>.
Non fece neanche in tempo a finire la frase, il buttafuori ci venne incontro, interrompendola. << Ci sono dei fotografi qua fuori, vogliono voi due. Uscite subito, non voglio casini >>.
Demi mi lanciò uno sguardo terrorizzato. Ma quando si rivolse al buttafuori sembrò quasi glaciale. << Si, subito. Ci scusi >>.
Mi aiutò ad alzarsi, mi accompagnò in bagno e mi sciacquò la faccia. << Demi, questo è il bagno dei masssschi.. >> le dissi, mentre mi asciugava il viso con la carta assorbente, certando di fare attenzione. Il suo viso era così vicino al mio... 
<< E' l'ultimo dei nostri problemi ora. Non capisci, Joe? Se ci vedono insieme.. e se vedono te ubriaco!? No no, che disastro.. merda, Joe! Siamo nei casini, Joe! Proprio nei casini! >> strillò. 
<< Giààà.. è vero.. >>.
Demi mi fece uscire dal bagno, e il buttafuori ci spinse praticamente fuori a calci; all'esterno del locale c'erano qualcosa come una cinquantina di fotografi, tutti con le macchine fotografiche alla mano. Assomigliavano tutti a dei grandi squali affammati. E io avevo un enorme, gigantesco, stressante mal di testa. Mi muovevo a scatti e Demi era costretta a sorreggermi, rispondendo alle domande dei paparazzi al posto mio.
<< Demi! Demi! Ti stai di nuovo frequentando con Joe? >>.
<< Siamo amici. >>
<< Cos'ha Joe? E' ubriaco? >>.
<< No! Sta male. Ha mangiato troppo >>.
<< Demi, e tu hai mangiato qualcosa o digiuni di nuovo!? >>.
<< Io mangio regolarmente ormai... >>.
Ma c'era qualcosa nella sua voce che non mi convinceva. Aveva tentennato nell'ultima domanda. Ma Demi era guarita, giusto? O, come l'ultima volta, ero stato così preso dalle mie paranoie da non accorgermi di un bel niente? 
Demi mi spinse dentro un taxi e chiuse lo sportello.
<< Demi..? >> le chiesi, una volta che partimmo.
<< Che c'è, Joe? >>, sembrava esausta.
<< Hai mangiato? >>.
Lei mi fulminò con uno sguardo. << Si! Certo che ho mangiato! E poi.. >> sbuffò, << .. da quando ti interessi di me? >>.
Fu come se mi desse uno schiaffo. << Demi.. io .. io non so come dimostrarti che mi importa di te.. >>.
Il taxi si fermò davanti a casa mia. 
Demi non mi diede il tempo di aggiungere altro, uscì e pagò il taxista. 
<< Demi, aspetta.. >> la pregai, incespicando sul vialetto di casa.
Lei si girò di scatto, talmente tanto velocemente che mi fece girare la testa, letteralmente. << Cosa vuoi? Joe, davvero, dimmi cosa accidenti vuoi da me. Non mi va di litigare, non mi va di sentirmi così, non voglio ascoltarti mentre mi urli contro. Non voglio, okay? >>.
<< Urlare contro? Non ti ho mai urlato contro! >> mi difesi, ma sapevo di aver torto. Litigavo per principio.
<< Ah no? E tutte le volte che mi hai trascinata in camerino per urlarmi chi era il tipo che avevo salutato!? Smettila di fare il finto tonto! >>.
<< Hai ragione.. >>.
<< Smettila tu sei un cre.. eh, cosa? Mi dai ragione?! Sul serio!? >>.
Demi era incredibilmente bella al chiaro di luna. 
Non so perché lo feci, forse fu colpa dell'alcol o dei suoi lunghi capelli neri che avrei tanto voluto accarezzare, o forse l'accento latino che le era sfuggito mentre urlava, fatto sta che mi avvicinai pericolosamente a lei e Demi non si scostò, ma ricambiò il mio sguardo. << Si, hai ragione. La gelosia è sempre stato il mio punto debole >>.
<< Si.. si, lo è sempre stato .. >> si avvicinò un po di più, riuscivo a sentire il suo profumo. 
Le accarezzai una guancia con la mano, era morbida e delicata. << Mi dispiace. Mi perdoni? >>.
<< Si.. >>.
Stava tremando, così le accarezzai un braccio cercando di riscaldarla. << E' meglio se rientriamo, fa freddo .. >> le circondai la vita con un braccio e la condussi dentro. Per la prima volta da settimane non si ritrasse al mio contatto, ma si appoggiò a me come se stesse cercando il mio conforto. 




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Capitolo 19
*** Capitolo 19 DEMI ***


Da quella sera il tempo sembrò volare, i mesi passarono senza che me accorgessi. Io e Joe eravamo tornati i migliori amici che eravamo sempre stati, passavamo ogni secondo insieme, ridevamo, scherzavamo e .. okay, ogni tanto i nostri sguardi non erano proprio 'amichevoli' ma cercavo di non pensarci e fingevo che la nostra fosse solo un amicizia molto intima, tutto qui. Miley era appena tornata dal Tennessee e ormai la notizia della sua gravidanza era una cosa risaputa, i giornali non ne parlavano neanche più così male, ogni tanto le facevano anche qualche complimento, ma la cosa sorprendente era come i fan di Mils le si fossero avvicinati ancora di più; le erano arrivate a casa centinaia di lettere di fan piene di conforto, appoggio e congratulazioni. Anche le fan di Nick erano felici per lui. 
Qualche settimana fa eravamo andati tutti insieme a cena fuori con i genitori di Nick e Joe, e anche con quelli di Miley. Billy Ray aveva fatto un sacco di battute e aveva scherzato parecchio con il padre di Nick, mentre Tish e Denise si sono scambiate ricette di cucina e hanno iniziato a parlare dei nomi per il bambino. Miley ha risposto alle loro domande con un diplomatico: << Io e Nick decideremo insieme, c è tempo >>.
Come al solito, Nick le aveva stretto la mano, appoggiandola.
<< Demi? Demi, sei al piano di sotto? >>, la voce di Miley mi fece sollevare lo sguardo verso le scale. 
Ormai era al settimo mese e aveva la pancia tonda e sporgente ma non avevo mai visto una ragazza più sorridente, allegra e piena di energie come lei.
<< Si, Mils, sono qui, sul divano >> le risposi, sistemandomi bene, << Stavo controllando una cosa su Twitter. Sai, BabyMiley è diventato un TT >>.
Scese le scale quasi saltellando per poi sedersi vicino a me, << Davvero? Wow! Devo dirlo a Nick >>.
<< Dov'è? >> le chiesi, spegnendo il computer.
<< Alle prove per il nuovo tour. Inizierà tra un paio di settimane. All'inzio lui non voleva farlo, diceva che mi avrebbe lasciata da sola ma se iniziamo così non concluderemo niente, non credi? Deve continuare con la sua carriera, come io con la mia. E poi, finirà il tour molto prima del parto >>.
<< Lo sai com'è Nick: quando si tratta di te si agita sempre >> la punzecchiai, facendola ridere e arrossire. 
Nick non era l'unico ad agitarsi allora.

<< Ehi >>, Joe mi affianco, cercando di starmi dietro mentre correvo. Erano le dieci di mattina di una domenica assolata e stavo facendo una corsetta.
<< Ehi. Già in piedi? >> domandai, senza smettere di correre.
<< Non ti ho trovata in camera e volevo parlarti >> disse. Aveva già il fiatone, mentre io correvo tranquillamente. Mi fermai di colpo e per poco Joe non andò a sbattere contro un albero. 
<< Che volevi dirmi? >>.
Joe si appoggiò al tronco dell'albero e mi rispose solo dopo essersi sistemato i capelli. << T-Ti va di uscire.. stasera? >>.
Non eravamo mai usciti da soli da quando avevamo riallacciato i rapporti. La cosa mi sembrava strana e sapevo che non avrebbe portato a niente di buono ma per qualche strana ragione mi ritrovai a sorridere, << Certo. Ristorante vicino a casa? >>.
<< Ehm.. veramente avevo pensato a qualcosa di più.. formale. >>
Aveva un'aria agitata e, come succedeva troppo spesso ultimamente, mi agitai anche io. 
<< Oh..uhm, certo. Portami dove vuoi. Ora però riprendo a correre altrimenti perdo il ritmo. Ci vediamo dopo, Joe >> gli stampai un bacio sulla guancia e ricomincia a correre senza aspettare che mi rispondesse.
Joe voleva portarmi a cena fuori, Miley stava per avere un bambino - o bambina!, come continuava a ripetere Nick - e tra poco avrei cominciato anche io un nuovo tour. 
Sembrava che finalmente tutto andasse per il verso giusto. 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 JOE ***


Demi riprese a correre e la guardai finché non scomparve dietro l'angolo.
Aveva detto di si! Aveva detto di si per davvero! 
Non ci potevo ancora credere, quella sera sarai uscito con Demi, per la prima volta da mesi ero davvero felice. L'idea di uscire insieme mi era venuta in mente mesi prima ma non avevo mai avuto il coraggio di chiederle niente, per paura di un rifiuto; da quella sera le cose erano migliorate, certo, ma un'amicizia a me non bastava, non mi era mai bastata. Io amavo Demi, e l'avrei voluto urlare al mondo intero! Invece rimasi zitto e mi preparai per la serata, vestendomi accuratemente e scegliendo tutti gli abiti che mi aveva comprato lei o che avevamo comprato insieme; chiamai anche Nick per sapere come stava e dargli la bella notizia. 
<< Ehi, fratellino, come va? >> lo salutai.
In sottofondo sentivo le voci di parecchie persone e solo in quel momento mi ricordai che Nick si stava preparando per il suo tour da solista. Ero stato talmente preso da Demi da dimenticarmi quasi del resto del mondo. 
<< Uno schifo. Voglio stare con Miley e invece devo provare per il tour, Joe >> si lamentò lui. 
Accidenti: Nick che si lamentava del lavoro! Mai successa una cosa del genere da .. da quando è nato! Nick ha sempre amato lavorare, ma lo capito: gli mancava Miley e avrebbe voluto averla vicino a lei per tutto il tour ma non voleva affaticarla troppo per le condizioni in cui era. 
<< Non pensarci, Nick. >> Dissi. << Il tour inizierà tra due settimane, puoi ancora passare parecchio tempo con Miley >>.
<< Non mi bastano, Joe. Io voglio stare con Miley sempre. Vorrei averla con me in tour.. >>.
<< Nicholas Jerry Jonas smettila di autocomiserarti! >>.
<< Joe, smettila. E non chiamarmi 'Nicholas', può farlo solo lei e di solito lo fa quando è arrabbiata con me.. >>. 
Aveva quel tono cantinalentante da innamorato, lo aveva sempre quando parlava di lei: 'Miley ha fatto questo - in modo incantevole! - e quest'altro - era davvero bellissima..! - e poi abbiamo fatto un'altra cosa - e lei era così bella... -.
<< Va bene, va bene. Non ti ho chiamato per questo, comunque. Ti ho chiamato per darti una bellissima notizia! >>.
<< E sarebbe..? >>, non sembrava molto interessato e per qualche secondo persi anche io un po' di allegria ma poi mi resi conto che stavo parlando di Demi! Non potevo essere triste parlando di lei.
<< Stasera io e Demi usciamo insieme! >> annunciai.
<< Parli sul serio? Dio, Joe, è una notizia grandiosa! Sono mesi che mi stordisci parlando di lei, sono felice che finalmente tu ti sia dato una mossa. Ti prego, comportati bene stasera. Ricorda: niente battute idiote, romanticismo, aprile la porta e le aprirai anche il cuore. Tutto chiaro? >>.
Mi prese il panico: era Nick quello che sapeva farci con le ragazze, quello romantico che sapeva far sciogliere lo sguardo delle fan.. io ero quello che faceva ridere e che tutte credevano un rubacuori ma che in realtà si affidava sopratutto al fatto che gli altri pensassero lo fosse; in breve: con le donne non ci sapevo proprio fare, ero un disastro completo. Ogni volta dovevo chiedere aiuto a Nick o a Kevin. 
Loro due si sapevano comportare. Io no.
Il gene del Principe Azzurro aveva saltato una generazione.

Alle otto precise mi feci trovare davanti alla sua porta e quando n'è uscì rimasi letteralmente senza parole. Indossava un abito nero stretto in vita ma che svolazzava tranquillamente intorno alle sue gambe, le spalline erano sottili e le sottolineavano il collo; si era truccata in modo accurato, mettendo in risalto le sue origini latine e aveva i capelli neri mossi e lunghi, voluminosi e morbidi, ci avrei giurato. Era bellissima, no, di più! Era.. dovevano inventare un'altra parola per descriverla. Demi non si era mai considerata bella ma non sapeva quanto si sbagliava.
E io volevo che lei fosse mia. 
Non volevo che nessun altro si avvicinasse a lei.
Avrei presi a pugni chiunque l'avesse anche solo guardata, in quel momento.
Demi era mia, non la volevo condividere con nessuno.
No, Joe! Stai rifacendo lo stesso sbaglio, mi sussurrò una vocina, che sembrava provenire dagli occhi di Demi, così la soffocherai di nuovo. Così la perderai di nuovo. Lasciala libera, Joe. Tua. Ma libera.
Già. 
Questa volta avrei fatto le cose per bene, lo promisi a me stesso.
Le porgetti il braccio, << Andiamo? >>.
Lei mi sorrise e io morii di felicità.




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Capitolo 21
*** Capitolo 21 DEMI ***


Mi guardava in un modo strano. 
Vedevo uno strano lampo nei suoi occhi, ebbi quasi paura per un secondo, pensai che stesse per avere una delle sue solite 'crisi possessive'; ma poi mi allungò il braccio e io non ci pensai due volte prima di lasciarmi condurre verso la macchina. 
<< Sei stupenda >> mi sussurrò all'orecchio, mentre mi apriva la portiera per entrare in macchina. 
Mi sedetti al posto del passeggero, avevo tutto il viso arrossato. << Grazie.. anche tu >>.
Ed era vero. Era vestito con uno smoking nero e indossava la cravatta che avevamo comprato insieme un anno fa, aveva i capelli come piacevano a me e sorrideva in un modo che amavo. 
Joe mi portò in uno dei migliori ristoranti di Los Angeles, dove un cameriere ci condusse verso un tavolo isolato dove al centro erano posate delle candele che illuminavano la stanza, rendendola intima e riservata. Avevo il cuore che batteva fortissimo e sentivo che mi si stava chiudendo lo stomaco.
Joe mi aiutò a sedermi e poi si accomodò davanti a me. << Ti piace..? >>. 
Annuii, incapace di parlare. Osservai le candele, avevano anche un buon profumo. Il cameriere ci chiese cosa volevamo e Joe ordinò per entrambi, prendendo il mio piatto preferito; quando l'uomo se ne andò e restammo solo io e Joe, inizia a sudare freddo.
<< Ci sei mai venuta qui? >>.
Feci cenno di 'no' con la testa, giocherellando con le posate.
<< E' un bel posto, vero? Cioè.. ti piace, no? Perché possiamo sempre andare da qualche altra parte >>.
<< N-No.. v-va bene, s-sul s-serio.. >> balbettai.
<< Demi.. va.. va tutto bene? >>, mi scrutò con quel suo sguardo tenere e dolce, che un tempo avevo osservato per ore, che avevo segnato e su cui mi concentravo ogni volta che cantavamo insieme. 
<< Si. >> mentii.
<< Sicura? Sai.. sembri, be' ecco, sembri.. un po'.. >>, ora era il suo turno di essere agitato, << .. nervosa >>.
<< No, no, no. Va tutto benissimo. Il posto.. il posto è incantevole, davvero, e .. e sono terribilmente felice di essere qui.. >>, okay, Demi, dillo. Digli che sei felice di essere qui con lui, che ti manca, che vuoi più di un'amicizia e che hai il cuore che batte a mille e vuoi solo le tue labbra sulle sue. Dillo! Dillo! Dillo! << .. il cameriere sembra davvero disponibile >>.
Demi, sei una cretina!
Joe sembrò deluso quanto me dalla mia bellissima uscita sulla disponibilità del cameriere. 
<< Già.. >> fu' tutto quello che disse Joe.
Restammo in silenzio per un po', finché non ci portarono il cibo e iniziammo a mangiare. Ogni tanto sollevavo lo sguardo e incrociavo il suo; riuscivo a notare la delusione nei suoi occhi, e mi faceva terribilmente male; non volevo ferire Joe, volevo che questa serata fosse indimenticabile, volevo che qualcosa cambiasse e lo volevo quella sera ma Joe continuava a non parlare e io ero troppo impaurita per fare qualsiasi cosa. 
Mi si era chiuso lo stomaco e invece di mangiare continuavo a giocherellare con il cibo. 
<< Ehm.. >> provai a parlare, ma non mi uscì niente.
<< Dimmi >>.
Già, Demi, diglielo; pensai.




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Capitolo 22
*** Capitolo 22 Joe ***


L'avevo messa in imbarazzo, ne ero certo. Continuava a giocherellare con il cibo e ogni volta che provava ad aprire bocca finiva con fissarmi senza dire niente; non che mi dispiacesse farle questo effetto ma avrei preferito sentirgli dire qualcosa, magari qualcosa che avrebbe cambiato la situazione, magari lo avrebbe fatto... 
<< Joe... io.. ehm.. >>.
Oppure no.
Cosa avrebbe fatto Nick al posto mio?
Be' Nick si sarebbe portato dietro la chitarra per cantarle qualche sdolcinata canzoncina d'amore che l'avrebbe fatta cadere estasiata sul pavimento del pavimento. Ma io non avevo una chitarra al momento. E Kevin? Lui l'avrebbe subito messa a suo agio con qualche frase spiritosa e non ci sarebbe stato imbarazzo neanche per un secondo. Mentre io mettevo sempre in ansia Demi, la facevo sempre agitare.
Okay, facciamo finta di stare recitando. Facciamo finta che siamo ancora sul set di Camp Rock. Cosa farebbe il mio personaggio?
La prendo per mano e la guardo fisso negli occhi, << Si, Demi? >> le sussurro, facendola arrossire.
<< Be', vedi.. Joe, io non capisco cosa stia succedendo.. perché mi hai portata qui? >> mi chiede, stringendo forte le sue mani nelle mie. 
Io ricambio la stretta, mi da sicurezza e riesco a parlare senza balbettare nè inciampare nelle parole: con le sue mani nelle mie mi sento padrone del mondo. << Io ti ho portata qui perché volevo passare una bella serata con te. Volevo stare con te, Demi; perché io ci tengo tanto a te, e so di essermi comportato da stupido, ammetto i miei errori, ammetto di aver fatto fin troppe scenate di gelosia infondate ma, vedi, io le ho fatte perché non sopporto il fatto che qualcuno possa starti vicino come vorrei fare io >>. 
<< Joe.. io.. dannazzione.. >>, ha gli occhi lucidi quando cerca il mio sguardo, quasi in modo disperato, << davvero..? >>.
Annuisco, convinto. << Davvero. Spero che tu non mi prenda per un pazzo, ma volevo chiederti di darmi un'altra occassione >>.
<< Ma.. io non posso.. non me la sento.. ho paura, Joe >> ammette, abbassando lo sguardo.
<< Lo capisco. E' giusto, così. Non abbiamo fretta, Demi. >> Prendo di nuovo la sua mano e la circondo con le mie, accarezzandole la pelle, giocherelle per un po', poi le dico: << Non dobbiamo correre, a me basta solo che tu non mi allontani di nuovo da te. Poi quel che accadrà accadrà >>.
Lei si asciuga una lacrima, << Io.. io devo andare un attimo in bagno >> e detto questo scappa via, chiudendosi nel bagno delle donne.
Rimango seduto per un po', aspetto ma vorrei correrle dietro. Preso dal panico, decido di chiedere aiuto a Nick e lo chiamo. << Nick, ciao. Scusa se disturbo ma.. vedi.. Demi.. è fuggita in bagno >> dico. 
Lo sento ridacchiare, << Cosa le hai detto, Joe? >>.
<< Ma niente! Le ho solo detto di darmi un'altra occassione, non penso di essere andato così male però.. >>.
<< Va a vedere come sta, Joe >> mi consiglia Nick. 
<< Ma forse lei.. >>.
<< Joe va a controllare come sta! Non aspettare un altro secondo! Corri! >> mi urla contro. 
Mi alzo di scatto e prima di chiudere il telefono lo saluto già dirigendomi verso il bagno, << Grazie, fratellino. Ti voglio bene. Buona fortuna con Miley, scommetto che le manchi da morire anche tu >>. Chiudo la chiamata e corro verso i bagni, bussando ripetutamente contro la porta, chiamandola.
Bel finale di serata Joe, complimenti: a bussare alle porte del bagno delle signore.
Faccio così schifo come ragazzo?

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 DEMI ***


Il bagno di quel ristorante era il bagno più pulito che avessi mai visto. Di solito quando ero in tour ci fermavamo sempre a qualche fastfood lungo la strada e di solito erano sempre uno schifo mentre questo è pulito, fresco e c è pure un divanetto dove puoi sederti mentre aspetti. Vado verso i rubinetti, ne apro uno e mi lavo la faccia ricordandomi solo dopo che ho il trucco; presa dal panico mi guardo allo specchio costatando che ho il viso tutto sporco di matita sbavata, mascara colato e solo Dio sa cos'altro. Tanto vale.., penso mentre cerco di togliermelo del tutto con un'altra sciacquata d'acqua.
Quando sento Joe che urla dall'altro lato della porta mi si ferma il cuore. Dio, non mi può vedere in questo stato! 
Cerco nella borsa qualche trucco ma non no ho niente con me, e così al naturale devo essere uno spettacolo orribile. Mi concentro su quello che ho appreso in clinica sul fatto di accettarsi come si è ma con Joe che continua a urlare il mio nome dall'altro lato della stanza la cosa diventa più difficile del previsto. 
<< Un attimo.. >> mormoro, ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
<< Demi, ti prego, esci.. >> lo sento dire, ma sono troppo presa dalla mia immagine riflessa.
I capelli sono tutti agitati, il viso è.. spoglio, scoperto, esposto allo sguardo di chiunque senza neanche un po' di confondotinta a proteggerlo; con gesto seccato mi tolto gli orecchini che sembrano solo peggiorare il quadro generale. Mi sento orribile, impresentabile.. brutta.
<< Joe, non.. io non.. io non sono presentabile in questo momento. Un secondo e.. >> ma non ho il tempo di finire la frase perché la porta del bagno si spalanca e Joe fa irruzzione nel bagno delle ragazze. << Joe! >> strillo, neanche fossi senza vestiti. Mi vergogno da morire e vorrei non aver mai messo piedi fuori dalla mia camera. 
<< Demi ma.. cosa..? Cioè.. s-stai bene? >> chiede lui, avvicinandosi e chiudendo la porta alle sue spalle.
<< No, non sto bene! Esci! >> strillo, indicando la porta. << Guardami, sono orribile! Ti prego, esci fuori! >>.
Lui mi guarda ma capisco dal suo sguardo che non mi ha veramente ascoltata. Mi squadra dalla testa ai piedi e io arrossisco e sento pizziccarmi gli occhi, non posso resistere ancora per molto. << Vattene.. per favore.. >> piagniucolo, scoppiando a piangere.
<< E' questo il problema!? >> scoppia lui, alzando la voce, << Ti vergogni ancora del tuo aspetto?! Solo perché ti è andato via un po di mascara vuoi rovinare una serata bella come.. come era quella di pochi minuti fa? Demi, ti prego, non fare così.. non .. >>, allunga un braccio ma io mi allontano, coprendomi il viso con una mano cercando di asciugarmi le lacrime, << ..non respingermi, Dems. Io ci sono. Questa volta non fuggo via spaventato, promesso. Ti aiuterò sul serio, basta che tu me lo permetta.. >>.
Scuoto la testa, ormai scossa dai singhiozzi, << Senza trucco faccio schifo.. >> è tutto quello che riesco a dire, tutto quello che la mia mente riesce a formulare. Mi torna in mente la mia immagine riflessa nello specchio, prima quella di casa mia - truccata, perfetta, pronta per la macchina fotografica - e poi quella di poco fa - orribile, scoperta - e mi viene da vomitare. 
<< No, Demi, questo non è vero. Tu.. tu sei bellissima anche senza trucco. Tu sei bella sopratutto senza trucco. Davvero >>. 
<< Mai come Ashley >> dico, lasciandomi cadere sul pavimento. E' freddo e il vestito è troppo leggero. Penso alle copertine delle riviste di cui Ashley era sempre la protagonista: bella, magra e protagonista di un grande film di successo. 
Joe si siede accanto a me, << Pensi davvero tutte queste cose? Pensi davvero di non essere bella, brava e piena di talento..? >>.
Annuisco. 
<< Demi.. ma .. non è vero. Tu.. >> mi fa girare il volto verso di lui con la mano, e mi guarda dritto negli occhi, << tu sei la persona più bella che i miei occhi abbiano mai visto, la tua bellezza va oltre del peso o del trucco che ti metti; la tua bellezza consiste nel tuo stupendo e dolce sorride, nei tuoi occhi allegri e nel suono della tua risata. Hai la voce più bella che io abbia mai ascoltata e quando canti sembri brillare di luce propria, sei a tuo agio perché è quello il tuo mondo e nessuno potrà mai portartelo via, te lo prometto. Hai talento, Demi, e lo sai anche tu. Hai milioni di fan che ucciderebbero chiunque dica il contrario. E non sei sola, neanche per un secondo, neanche per un attimo, no, non sei assolutamente sola. Ricorda che puoi contare sempre su di me, anche se solo per un'uscita tra amici. Io ci sono, davvero >>.
<< Tu non sei solo un'amico per me.. >> sussurro, trovando finalmente le parole che cercavo di dire da mesi.






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Capitolo 24
*** Capitolo 24 JOE ***


Aveva detto davvero quelle parole o me le ero solo immaginato?
Dio, fa che questa non sia una mia fantasia.
Guardo Demi dritto negli occhi in cerca di qualcosa che mi aiuti a capire cosa dovrei fare o dire ma lei mi sta guardando con uno sguardo che va dall'impaurito allo sconcertato; in un gesto insitintivo la circondo con le braccia e l'attiro a me abbracciandola, tenenendola stretta a me. Demi appoggia il viso contro il mio petto e la lascio sfogare mentre le accarezzo i lunghi capelli neri, perdendomi nel suo profumo. 
<< Demi, davvero.. davvero pensi a me come.. come a qualcosa in più di un semplice amico? >> le chiedo, dopo un po'.
Lei annuisce asciugandosi una lacrima, << Stupida, eh? >>.
<< Per niente. Solo sincera con te stessa >> le dico, prendendole il viso fra le mani. E' liscio e morbido e resterei così tutto il giorno, a guardarla dritta in quegli occhi così selvaggi di solito ma così impauriti in quel momento. << E' la cosa più bella che potessi dirmi, davvero. Demi, anche io provo la stessa cosa, ma da tempo ormai. Ho provato a far funzionare la nostra amicizia, a crederci, ma era impossibile; io ti amo, Dems, e mi fa stare male restare soltanto un amico per te. >>
Demi scoppia di nuovo a piangere ma questa volta tra le lacrime si nasconde un sorriso che si allarga sempre più. << Anche io ti amo >>.
Le metto una mano dietro la nuca, attirandola a me; non so neanche io quanto ho desiderato quelle labbra, quante notti ho passato sognando di tenerla di nuovo stretta fra le mie braccia in questo modo, quante volte ho pregato Dio di farmi perdonare da lei. Forse sono anche di più delle canzoni di Nick, quindi un numero incontabile di volte. Fatto sta che quando le mie labbra incontrano le sue mi sento come se il cielo mi avesse ridato una parte di me che mi era stata strappata via tempo prima, mi sento di nuovo completo e finalmente il mio cuore può scoppiare di felicità invece che di dolore.
La amo, oh Dio come la amo, e lei è così bella e non lo vede. Vorrei poterle far capire quanto la amo, quanto lei è bella sia fuori che dentro, quanto siano belli i suoi occhi, le sue labbra e i suoi capelli, come ami tenerle il viso fra le mani e abbracciarla, tenendola stretta fra le mie braccia.
Lei è fragile, terribilmente fragile, ma lo nasconde così bene che a volte me ne dimentico persino io. 
Quando lei mi guarda capisco che finalmente è felice, forse impaurita ma felice. E quindi sono felice anche io. La bacio di nuovo e le sussurro che non la lascerò mai più andare, mai, mai, mai più. << Lo giuro >> mormoro, ricominciando a baciare il suo sorriso. 
Il suo sorriso è la cosa più bella che io abbia mai visto, ma nasconde così tanti segreti che guardarlo ti fa venire i sensi di colpa. 





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Capitolo 25
*** Capitolo 25 MILEY. ***


3 mesi dopo.

<< Nick, voglio vederlo.. Nick.. ti prego, non lasciarmi.. fammela portare, per favore.. >> lo supplicai. 
Ero sdraiata sul letto d'ospedale, Nick mi stringeva forte la mano mentre un gruppo di infermiere mi ronzavano intorno dicendo che il parto era andato benissimo e che dovevo rilassarmi. Guardai verso Nick e notai che stava piangendo, << E' una femmina >> mormorò, << ho una figlia, Miley. Tutto grazie a te, amore! >>. 
Sorrisi ma ero talmente stanca che mi uscì solo una smorfia. << Voglio vederla, Nick.. >> ripetetti. 
Lui annuì, asciugandosi una lacrima, << Te la porto io, la nostra piccola >> detto questo si alzò e uscì fuori dalla stanza.
Mi mancava il fiato e riuscivo solo a pensare a come era bella, bella la mia bambina, quella piccola creatura che aveva in sè un po' di me e un po' di Nick.
Nick tornò con in braccio una creaturina minuscola con due grandi occhioni che andavano dal verde all'azzurro, me la porse e io la presi timidamente fra le mia braccia, cullandola; aveva qualche ciuffo nero in testa e riconobbi subito un ricciolo caratteristico di Nick ricaderle vicino alla guancia. Era la cosa più bella che avessi mai visto in vita mia e la mia testa si stava già affollando di canzoni da scrivere per lei. 
<< Come la chiamiamo? >> chiesi, facendo spazio a Nick sul letto vicino a me.
<< Stavo pensando a Hope, 'speranza' >> propose lui, << che ne dici? >>.
<< Lei è la mia speranza.. >> sussurrai, accarezzandole una guancia. << Benvenuta Hope >> le dissi, chinandomi per darle un bacio sulla fronte, poi la spostai verso Nick, << lui è il tuo papà, lo sai? E' l'uomo della mia vita, l'amore della mia vita: il mio Principe Azzurro >>.
Nick le sistemò un ricciolo, giocandoci un po'. << E lei è la nostra principessa.. >>.

2 anno dopo.

<< Hope, vieni, c è zia Demi! >> presi Hope in braccio e andai verso il soggiorno, dove Joe e Demi stavano seduti parlando fittamente. Quasi non si accorsero di me, ma Hope odiava essere ignorata quindi si mise a battere le mani e a fare buffi versetti per attirare l'attenzione. 
Demi fu la prima ad accorgersene; si alzò di scatto e mi corse incontro per prendere Hope in braccio, << La mia cucciola! >> gridò, stampandole un bacio sulla guancia, << oh, ma come siamo belle oggi! L'hai fatto per me, Hope, vero? Ti sei vestita bene per me o per zio Joe? >> si voltò verso di lui, che l'abbracciò da dietro e allungò una mano verso la guancia di Hope. << Ciao, piccolina dello zio >> le disse, facendo un sacco di facce buffe. 
Hope adorava Demi e Joe, e come darle torto? Demi la portava dovunque volesse andare - gelaterie, negozi di giocattoli, parchi, cinema, ovunque - mentre Joe la faceva sempre ridere con le sue smorfie, a volte non distinguevo chi di loro due fosse il bambino. 
In quel momento Nick entrò in casa e lasciai Hope con Joe e Demi per andarlo a salutare.
<< Ehi.. >> dissi, gettandogli le braccia al collo.
Mi baciò dolce, appoggiandomi le mani sui fianchi, << Mi sei mancata.. >> mi sussurrò all'orecchio, stringendomi forte a sè.
<< Anche tu.. sei mancato anche a Hope >> aggiunsi, abbracciandolo.
Nick era stato via una settimana per via della promozione di un nuovo tour dei Jonas, e mi era mancato terribilmente.
<< Stasera ti porto fuori.. ti va? >> mi chiese, cingendomi la vita con un braccio mentre salivamo in camera da letto.
<< Certo! Festeggiamo qualcosa? >> domandai, facendo la finta tonta. Sapevo benissimo che quel giorno festeggiavamo due anni di matrimonio; come dimenticare il giorno in cui avevo detto di 'si' alla persona più importante della mia vita? Colui che mi aveva aiutato a creare questa vita fantastica in cui c è anche la mia piccola Hope?
<< Mmmh, non lo so >> rispose lui, facendo il vago, << mi sa che oggi è qualcosa.. ma cosa? Ah!, ho capito >> aprì la porta della nostra camera e mi spinse dolcemente verso il letto, << festeggiamo l'inizio di una favola, giusto? >>, mi fece sdraiare mentre mi riempiva di dolci baci sul collo. 
Annuii, attirandolo ancora di più a me, << Ti amo, Nicholas Jerry Jonas >> sussurrai alle sue labbra.
Ricambiò il mio bacio, con amore, come sempre. << Ti amo, Destinity Hope Cyrus, la mia Mils. >>.
<< Il mio Nicky.. >>.


Ed è così che finisce la storia, mie cari. Miley e Nick, sposati e con Hope; Joe e Demi che cercano di ricostruire il loro passato senza rifare gli stessi errori. Joe e Nick si aiuteranno sempre, da bravi fratelli che sono, quando Miley e Nick litigheranno - e lo faranno, come ogni coppia - Joe sarà sempre pronto a farli fare pace e lo stesso vale per Nick. Demi e Miley saranno migliori amiche per il resto della loro vita, e Demi sarà un'ottima zia, come Miley sarà la madre migliore del mondo. Hope crescerà tra i set cinematografici, tra i palchi e le luci delle ribalta, scoprendo di aver ereditato il talento di entrambi i suoi genitori. Ma prima che chiudare con questa storia sappiate che, se ci crederete, tutto questo un giorno potrà essere realtà, magari non proprio tutto ma chi dice che Nick e Miley non torneranno insieme esattamente come Joe e Demi? Infondo, basta crederci.



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