Già visto

di Rimhia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'incontro ***
Capitolo 2: *** Discoteca ***
Capitolo 3: *** Cena di vecchi tempi ***
Capitolo 4: *** Intimità con il nuovo studente ***
Capitolo 5: *** Cioccolato e Coccole ***
Capitolo 6: *** Maledetto ciclo! ***



Capitolo 1
*** L'incontro ***


Già visto
L'incontro

Ascolto senza alcun interesse la lezione del professore di Storia.
Che noia! Lasciatemelo dire. Che me ne frega di tutte queste guerre e battaglie inutili tra i romani e i barbari??
Non so gli altri, ma io so già queste cose! Le ho studiate alle medie e non ho bisogno di un approfondimento del cavolo!
Per fortuna la campanella suona indicando l'intervallo e Dio benedica il suo inventore! Stavo per addormentarmi, tanta era la noia. Non che mi dispiacesse, ma non credo che sarei tanto contenta di un richiamo da parte di quel rompiscatole.
Mi alzo subito con i soldi in tasca uscendo come alcuni dei miei compagni mentre il prof Ido Gnaff dalla lunga barba ci dice di studiare perché interroga la prossima lezione.
Sbuffo scocciata, ma non sono preoccupata. Mi sono fatta interrogare la scorsa settimana e se mi chiama, giuro di strozzarlo, non dopo aver tagliato la sua amata barba.
-Zoomy!!!- mi giro per vedere la mia migliore amica chiamarmi e raggiungermi allegra come sempre.
-Ciao Sam!- la saluto mentre ci incamminiamo nel corridoio.
-Uffa! Non mi aspetti mai quando suona.- si lamenta, di nuovo.
Capita spesso che la precedo lasciandola ancora un po' in classe, ma lo faccio per il suo bene.
-Colpa tua che non ti sbrighi. Devi saper scattare e sbrigarti. Così eviti di correre la prossima volta.-
-Sei tu che sei troppo veloce! Sparisci in un batter d'occhio!-
-Cosa sono? Un fulmine?- scherzo per quel che ha detto.
-E poi ti serve un po' di movimento. Non fai neanche un po' di movimento se escludiamo le ore che passi in centro tra i vari negozi.- aggiungo.
-Ma io sono una scansafatiche!-
Quante lagne! Salvatemi!!!
-Prenditi qualcosa che ti dia più calorie del solito...- le consiglio.
-Ma dopo ingrasso!!!- quasi urla se non l'avessi taciuta con lo sguardo.
-No, tranquilla! Adesso dobbiamo andare in palestra e...-
-Nooooo!!! Da quella strega della McDeath no!!!-
Rekla McDeath è la nostra prof di educazione fisica e dire strega è poco se la facciamo arrabbiare. Infatti Sam qualche volta non ha svolto alcuni degli esercizi che ci fa svolgere e glieli ha fatti fare il doppio o il triplo. Poverina, ma non è stata l'unica.
-Una mortadella.- ordino al bar del nostro liceo e do i soldi mentre il barista mi passa la mia adorata merenda, ovvero una focaccia con la mortadella.
-Anche a me.- chiede la mia amica e ci allontaniamo dirigendoci in classe.
-Stavolta non far incazzare la prof, capito?- esigo da Sam.
-Va bene...- mi risponde sbuffando.
Mentre camminiamo nel corridoio mi da una leggera gomitata al costato e mi giro per chiederle il motivo di quel gesto.
-Che cavolo fai?- biascico infastidita.
-C'è quel tizio che ti guarda, mia cara...- mi indica uno appoggiato alla porta del bagno dei maschi e mi volto a controllare.
Sennar Inksea. Studente brillante, intelligente con il massimo dei voti e anche molto carino, ma so fin troppo bene che non è interessato a me. Anche se la mia amica sostiene il contrario, dato che entrambi siamo single, io e lui siamo solo buoni amici e so pure che in realtà è innamorato di un'altra.
Infatti ci salutiamo con un sorriso e un cenno con la testa. Poi lo vedo girarsi e irrigidirsi. Guardo nella sua direzione e capisco il perché della sua reazione. Nihal M. Helf, la ragazza in questione, sta passando proprio ora.
-Anche oggi è proprio bella e appariscente.- mi bisbiglia invidiosa Sam.
Non ha tutti i torti. Nihal è bella, formosa, atletica e, anche se fa cose molto normali, inconsapevolmente attira molta attenzione, soprattutto quello del mio amico che le fila dietro da anni, dato che sono compagni di classe dalle medie, ma lui non ha ancora deciso di dichiararsi.
-Lasciala stare e non pensarci troppo o ti rovini a causa dell'invidia.- cerco di distrarla o rischio che Sennar rimanga depresso a vita perché non è riuscito a dichiararsi prima che Sam abbia incenerito Nihal.
-Uff...- e rieccola sbuffare mentre rientriamo in classe.
-E poi ti ricordo che tra me e Sennar non ci sarà niente se non amicizia.- aggiungo sperando che non continui con quella storia e mi siedo al mio posto.
-Sicura??- chiede prendendomi in giro.
-Aspetta il giorno che troverò qualcuno che mi interessa e ti avviso subito, ok?- mi alzo per buttare il fazzoletto dopo aver finito il mio panino.
-Non vedo l'ora!!! Ho proprio voglia di sapere che combini...- si agita tutta contenta e saltella fino al cestino per imitarmi.
-Quanta energia! Secondo me, ce la fai stavolta a correre sette minuti.-
-Speriamo... Ho paura della prof...- sussurra mentre prendiamo il cambio e ci dirigiamo in palestra.
-Forza!- la incoraggio come sempre aggiungendo una pacca alla spalla.
Per miracolo o per qualche avvenimento strano, l'ora di ginnastica passa tranquillamente per tutti. Oggi la McDeath era piuttosto euforica per cause ignote, ma non voglio saperlo.

-Finalmente fuori!!!- urla Sam quando siamo appena uscite da scuola.
-Ora basta!- la ammonisco, però sono felice anch'io che sia finita un'altra giornata di scuola.
-La solita guastafeste!- e mi fa la linguaccia.
-Concordo con te sul fatto che abbiamo finito per oggi, ma potresti contenerti almeno un po', sai?-
-Come sei noiosa... Io vado o perdo il 5A. Ciao!- mi saluta mentre corre verso la fermata dell'autobus.
-Ciao, a domani!- la saluto anch'io mentre mi avvio nella parte opposta e prendo il 96 che porta in piazza.
Per mia fortuna, non è esageratamente affollato e a capolinea scendo prendendo il 4 che è appena arrivato.
Tutto sommato, la giornata non è andata male, se non fosse per le nuvole che ricoprono il cielo minacciando pioggia, fenomeno normale, visto che siamo quasi a novembre.
Accidenti, che sbadata! Non mi sono ancora presentata.
Mi chiamo Zoomy Stars e abito a Forlì, città dell'Emilia-Romagna. Frequento il Liceo Scientifico e ho 15 anni. Sono una studentessa normalissima che ha i suoi alti e bassi nella vita, un po' vagabonda, ma ho in ogni materia la sufficienza. I professori dicono che posso avere il massimo, ma io non ce la faccio, non dopo quello che è successo.
Non ho un ragazzo, si è capito, e passo il tempo a casa davanti al computer o altro oppure vado in giro per la città con le amiche. Se lo avessi, invece, detto da qualche mia amica, il "malcapitato" sarebbe impazzito entro pochi giorni perché io sono lunatica e intrattabile e lo farei esasperare. Esagerate!
Samantha Hearts è la mia migliore amica dalle medie. Ci siamo conosciute ad una festa di compleanno e siamo entrate subito in sintonia. Ci confidiamo di ogni cosa e lei mi racconta spesso di quel che combina con il suo ragazzo che ha un anno più di noi ed è in classe con Sennar e Nihal mentre io, chiamatemi sfigata e altro, non mi importa minimamente, non sono mai stata con nessuno e, ad essere sincera, sto bene così.
Tempo 10 minuti circa e arrivo alla Cava. Scendo e mi dirigo verso casa mia. Non è caduta nessuna goccia d'acqua, ma devo sbrigarmi.
Mi guardo in giro. Non c'è anima viva. Quell'atmosfera non mi ispira niente se non solitudine e tristezza. Mi incupisco e penso a cose poco felici.
Presa dai ricordi del mio passato, sbatto contro qualcosa appena svolto attorno ad un edificio e cado rovinosamente a terra.
Che figura!!!
Ma so bene che non si tratta di un muro. Chi cavolo è che mi si para davanti???
-Scusa, non ti ho vista. tutto ok?- una voce bellissima e melodiosa, ma preoccupata mi arriva alle orecchie.
Apro gli occhi e vedo davanti a me un ragazzo che mi porge una mano. Io la afferro e mi stupisco di quanto è calda mentre mi alzo e lo guardo per poi sgranare gli occhi.
Cazzo, che figo!
Ha i capelli ricci e neri che arrivano fino al collo e che sono in perfetto contrasto con la sua pelle chiara e con quei suoi stupendi occhi verdi.
-Grazie...- sussurro imbarazzata e distolgo lo sguardo per non sembrare troppo maleducata e, intanto, do un'occhiata al suo fisico.
E' alto circa 1 metro e 80 e ha le spalle abbastanza larghe. Purtroppo dai vestiti non riesco a intravvedere i muscoli, ma da quel che ho sentito dall'impatto con il suo petto, deduco che sia uno robusto. Rialzo lo sguardo verso il suo viso e vedo che mi sta fissando e rimango ammaliata da quei due smeraldi.
Credo di avere un espressione inebetita e me ne accorgo dal sorriso che mi rivolge.
Istintivamente indietreggio, ma lui mi trattiene con la mia mano che è ancora stretto al suo.
Avvampo per quella situazione a dir poco imbarazzante.
-S-scusa...- balbetto e gli lascio la mano.
Non so perché, ma sento già la mancanza di quel calore che quel contatto mi procura.
-No, non devi scusarti. Sono stato io un po' troppo invadente.-
-Penso che lo sono stata un po' anch'io...- mormoro e gli sorrido nervosa.
Continuiamo a scrutarci negli occhi per un tempo che mi pare infinito. Mi perdo in quei pozzi di un verde mai visto.
Non so cosa vede lui nei miei e neanch'io, ma sento una strana nostalgia avvolgermi. E' come se lo conoscessi da sempre e i suoi occhi mi richiamano da un passato lontano.
Ok, sto delirando, ma giuro che mi sento così!!! Non prendetemi per pazza, please!
Ancora incantata da lui, non so come riesco a proferire parola, anche se...
-Scusa, ci siamo già incontrati, per caso?- anche se ho detto qualcosa di veramente non appropriato!
Ditemi che non l'ho detto davvero!!! Dio, che figura di merda!!! Vorrei sparire dalla faccia della Terra!!! Ma si può essere più sceme??? No, ve lo assicuro... Che vergogna!!!
Lui mi fissa più intensamente e avanza facendomi indietreggiare. Arrossisco sempre di più e quando mi scontro con il muro, appoggia le sue mani vicino al mio volto impedendomi di fuggire. A questo punto, accosta il viso a pochi centimetri dal mio che diventa sempre più simile a un pomodoro maturo.
-Carina...- mi soffia continuando a incatenare il mio sguardo al suo.
-Senti, non è che ci stai provando, bambolina?- mi sorride sornione e io arrossisco ancora di più, se possibile.
Oddio! Io non volevo dare quest'impressione!!! Non ci ho mai provato con nessuno, figuriamoci con uno sconosciuto, anche se bello, anzi bellissimo, con cui mi sono scontrata!
-N-n-no!- balbetto maggiormente a disagio.
Lui approssima la distanza tra noi a due-tre centimetri e mi sento morire.
Non ho mai sentito sensazioni del genere e credo che sto andando in iperventilazione!
-Che peccato!- esclama alla fine e si allontana lasciandomi finalmente respirare e tornare lucida.
Peccato? Non ditemi che ci teneva al mio "rimorchio", vero? No, non ci credo!
Mi ricompongo in fretta, sebbene lui continui a guardarmi mettendomi in soggezione. Riassumo una respirazione regolare e credo che anche le mie guance siano ritornate al loro vero colore, però lui mi riaccelera il respiro e mi imporpora il viso avvicinandosi di nuovo.
Che vuole ancora?
-Ci vediamo in giro, piccola.- sussurra al mio orecchio e si stacca da me dirigendosi verso la fermata dell'autobus.
"Piccola"?? Ma chi si crede di essere per chiamarmi così??? Già mi aveva chiamata "bambolina"...
Le osservo allontanarsi da me. Cammina diritto e sicuro di sé e...
Dio, che fondo schiena da urlo!!!!!!!!!!! Quanto vorrei toccarlo...
Cosa?!? Da quando in qua faccio pensieri del genere? Io non sono così!!!
Ok, ho qualche problema, ma serio se comincio a scervellarmi in questo modo!
Tiro un sospiro di sollievo quando vedo che ormai ha girato all'angolo sparendo dalla mia visuale.
E' tardi ed è meglio che rientri presto a casa.

Esco dal bagno con un asciugamano a coprirmi il corpo e mi asciugo i capelli con un altro asciugamano.
Che stupida! Non dovevo trattenermi troppo con quello e non dovevo nemmeno starmene là impalata come una deficiente.
Avevo mosso pochi passi e ha iniziato a piovere! Uffa!!! Mi ero bagnata tutta e quel che è peggio è che non c'era nessuno in casa!
Almeno non ho dovuto
spiegare a Theana il motivo del mio ritardo, ovvero quello sconosciuto.
Quel tizio mi ha fatto sudare freddo, ma sentivo davvero di conoscerlo. Non so come, dove, quando e perché, però!
Mi vesto con calma prendendo una semplice maglietta e un paio di jeans e vado in cucina. Ho una fame tremenda!
Sul tavolo c'è un foglietto con scritto che Theana avrebbe lavorato fino a tardi oggi. Capita spesso ormai. Spero che non si stanchi troppo o si sentirà male.
Apro il frigo e tiro fuori gli ingredienti per un bel piatto di pasta al ragù, una cotoletta e della insalata. Sono sempre stata brava ai fornelli.
Ricordo che da piccola giocavo spesso alla cuoca con un bambino e ci divertivamo molto insieme. Purtroppo non so più niente di lui. Non ricordo il nome e nemmeno il volto, ma aveva una grande passione per la pasta.
Divoro tutto in men che non si dica e lavo i piatti. Poi sento il cellulare e avvio la chiamata.
«Ciao, stellina! Che fai?» mi chiede Sam.
-Io niente... Fuori piove e mi scoccia uscire. E poi devo studiare Chimica che mi interroga.-
«Capito. Ora vado che c'è Laio che è arrivato a casa mia.»
-Ti aiuta in fisica?-
«Sì, lo sai che il mio amore è bravo, no?» afferma sognante e innamorata.
-Sì, sì. E poi chissà che combinate...- ammicco maliziosa sapendo già il seguito della storia.
«Eh! Eh! Domani ti racconto i particolari! Ciao!»
-Ciao! A domani.-
Sam mi ha sempre parlato del rapporto tra lei e il suo ragazzo, da quando si è reso conto di esserne interessata fino ad ora.
Mi chiedo se le devo riferire dell'incontro di oggi...
Finisco di fare i compiti e suppongo di essere abbastanza preparata per l'interrogazione. Passo il resto della giornata su Internet tra le chat, la musica, i giochi online e le ff di efp.
A volte sogno di avere avventure simili, ma so che non sarà possibile e, anche se sono brava nei temi, non ho l'ispirazione giusta per scrivere qualcosa.
Quando vado a letto, Theana non è ancora tornata, ma penso che rientrerà a breve. Sarà di sicuro molto stanca, però le ho lasciato la cena sul tavolo con un bigliettino sperando che lo mangi senza affaticarsi troppo e augurandole buon riposo.
Mi raggomitolo nelle coperte e l'ultimo mio pensiero va a quegli occhi verdi che mi hanno stregata prima di scivolare nel mondo dei sogni.

Angolo autrice:

Finalmente ho pubblicato questa storia!!! XD
Forse sarò una pazza, ma volevo assolutamente farvelo leggere!
Questa storia la dedico a Aster (chiarisco per chi non l'avesse capito) e chi mi segue con Completezza, l'altra mia ff, sa bene perché l'ho fatto, no?
Per info: l'ho scritto nell'angolo del 5° capitolo.
Aster: Ma io sono comparso per pochissimo tempo! ç______ç
Io: Lo decideranno i lettori se apparirai di più. u.u
Aster: In che senso?? Sei tu l'autrice, no?
Io: Infatti, ma non so se continuare a scriverlo...
Aster: Cheeeee????? O.o Continua!!!!!!!!!
Io: Non lo decidi tu! è_é E poi ho altre due storie per te...
Aster:  O_______O  *senza parole*

Io: Aster? *gli sventola una mano davanti alla faccia*
Aster: O_________________________O *è rimasto di sasso*
L'abbiamo perso, secondo voi?
Comunque, io non so se continuare... Al momento lo lascio incompiuto, ma vorrei sapere da voi lettori se volete leggere il seguito. Ditemelo, please!!! ç.ç
In quel caso, modificherò qualcosa come i generi e gli avvertimenti oppure lo metto completo e mi concentro sulle altre storie, anche se credo che Zoomy mi tormenterà un po'! ^^" E poi non ho ancora bene in chiaro le altre due e mi devo occupare di quelle già pubblicate, però devo ammettere che non mi dispiacerebbe continuare questa! n__n
N.B. Questa storia è ambientata in un mondo parallelo simile al nostro e senza magia, quindi Zoomy dorme normalmente sognando come tutti noi comuni mortali e non come accade nell'altra mia ff.
Grazie per aver letto e spero davvero che mi consigliate cosa fare!!! ç______ç
Avvisatemi anche se ho commesso qualche errore grammaticale!
Alla prossima e bacioni! X^
Ciao! XD ^-^

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Capitolo 2
*** Discoteca ***


Già visto 02
Discoteca

-Zoomy!- la chiamò il suo amico.
-Dai, vieni!- la incitò a seguirlo.
-Aspetta!!!- la bimba corse per raggiungerlo sullo scivolo, ma poco prima di arrivare da lui inciampò.
-Ehi! Attenta, Zoomy!- disse il suo amico mentre l'abbracciò impedendole di cadere.
-Grazie...- sussurrò la piccola felice che il suo amico l'avesse aiutata.
-Di niente. Riesci a reggerti?- le domandò calorosamente.
-Mmm... Purtroppo no. Mi fa male il piede...- si lamentò sedendosi su uno scalino dello scivolo mentre continuava a stringere le mani del bambino.
-Fa vedere... La tua caviglia è gonfia. Penso che poco fa hai preso una storta, per questo stavi per cadere a terra.- le riferì.
-Infatti fa male...- protestò Zoomy.
-Andiamo a casa mia, mia mamma ti aiuterà. Stringiti a me.- le passò un braccio sulle piccole spalle dell'amica e l'avvicinò a sé.
-Grazie Asty...- mormorò ricevendo un sorriso rassicurante da lui illuminato dai suoi occhi verdi.

Mi sveglio al suono fin troppo conosciuto della sveglia. M
i stiracchio e sbuffo.
Quanto vorrei continuare a dormire... Anche se non ricordo bene il mio sogno, ho la mente incasinata ed è ancora mattina!
Mi alzo e vado in bagno. Mi guardo allo specchio e vedo quel disastroso mucchio di capelli che mi ritrovo. Mi lavo e ritorno in camera vestendomi. Poi mi siedo davanti alla toletta, sistemo i miei capelli mossi, prendo una piccola pinzetta a forma di farfalla e lo metto nella parte destra dei capelli. Dopo aver "domato" la mia chioma castana, vado in cucina e preparo la colazione. Sento uno sbadiglio e vedo che Theana si è svegliata. Penso di averla svegliata provocando troppo rumore.
-Buongiorno zia.- la saluto.
-'Giorno...- biascica con la voce impastata dal sonno e si passa una mano sul viso.
-Anche ieri giornata pesante?- le chiedo sapendo già la risposta e preparo un cappuccino.
A lei non è mai piaciuto il caffè perché è troppo amaro e preferisce un bel cappuccino che le dia una carica di zuccheri la mattina.
-Sì... Ultimamente lavoro parecchio...Sono così stanca...- e appoggia la testa sulle sue braccia incrociate sul tavolo.
-Cerca di non affaticarti troppo o starai male.- la rimprovero e apparecchio la tavola.
-Tranquilla, oggi devo lavorare solo di pomeriggio...- mormora ancora e beve la sua bevanda e mangia un cornetto.
Io mangio una ciotola di cereali, due croissant al cioccolato e due fette di pane con nutella.
Una buona colazione abbondate e cioccolatosa è quello che ci vuole sempre!
Dopo mi alzo per mettere tutto a posto, ma Theana mi ferma.
-Aspetta, oggi ci penso io a sparecchiare, tu va a prepararti per la scuola.-
Le sorrido e mi precipito in camera. Mi metto fondotinta, fard e mascara come tutti i giorni. Prendo lo zaino, il cellulare ed esco dalla camera. Vedo mia zia che sta andando verso la sua stanza.
-Zia, oggi vado al McDonald's con Sam e torno tardi.- la avviso dei miei programmi per oggi.
-Va bene, divertiti, ma non combinare guai.- mi raccomanda con un sorriso dolce.
-Ok!-
-Un' ultima cosa!- mi fermo per ascoltare cos'altro ha da dirmi.
-Non ti cerchi un ragazzo?- abbiamo già affrontato quell'argomento e le ho risposto sempre che stavo bene così.
Stavo per ripeterglielo, ma il suo sguardo serio non me l'ha permesso facendomi stare zitta per ascoltare cosa voglia dirmi ancora.
-So che non ti va avere qualcuno che ti stia appiccicato ogni giorno, ma credo che ti sentirai meglio avendo qualcuno accanto che ti voglia bene e che ti sostenga nei momenti peggiori.- sorrido amaramente.
Chissà se lo trovo davvero qualcuno così...
-Non sto vivendo niente di tragico ultimamente...- le ricordo.
-E' vero, ma non sei ancora riuscita a riprenderti dopo...-
-Lo so, zia, è inutile che me lo ricordi. Ma non me la sento di parlarne...- le chiedo e lei mi capisce.
-D' accordo, ma ora sbrigati che è tardi!- mi sorride per alleggerire la tensione creatasi tra noi e le sono grata.
-Sì! Ciao!- la saluto sorridendole anch'io ed esco di casa con le cuffie nelle orecchie per ascoltare l' MP3.
Mi dirigo verso la fermata dell'autobus e salgo sul S4 che è arrivato un minuto dopo il mio arrivo. Scendo alla fermata del liceo e mi dirigo verso l'atrio dove passo il badge
davanti al totem. Ancora non capisco a che cavolo servono se ogni mattina i prof fanno l'appello.
Per chi non sa cosa diamine è il badge, è una carta simile ai bancomat con scritto il nome di un alunno del nostro liceo e con un codice a barre che c'è anche nel nostro libretto delle assenze. La dobbiamo passare sempre davanti ai totem come fanno le cassiere al supermercato e ci indica a che ore entriamo per confermare se siamo in ritardo o meno.
Che rottura di palle! E se lo perdiamo, dobbiamo anche pagare 5 euro per averne uno nuovo! (in realtà, ora, si paga 6 euro! O.o /ndA)
La campanella è già suonata, quindi mi dirigo verso la mia classe e mi siedo al mio posto che è nella fila di mezzo ed è il seconda più vicino alla finestra da cui si vede il campo sportivo. Guardo il paesaggio e fortunatamente è sereno.
La mia attenzione viene distolta da Sam che è appena entrata in classe poco prima del secondo suono della campanella e dell'arrivo della prof e mi saluta.
Come al solito, avrà passato il tempo con il suo ragazzo.
Si siede accanto a me (il suo posto è attaccato alla finestra) dopo che ho ricambiato il saluto e vedo quanto è felice ogni giorno pieno d'amore.
Lo ammetto: un po' invidio la sua felicità e la sua spensieratezza, è così libera mentre io mi sento soffocare in questo mondo dove ho poca gente a cui voglio bene. E... Sì, sento la mancanza di qualcuno da amare, qualcuno che mi aiuti a passare questo periodo buio.
Finalmente arriva l'intervallo e io mi getto fuori dall'aula per mangiarmi una bella pizzetta seguita dalla mia amica.
-Uffa!!! Non mi aspetti mai!-
-Lamentati con il mio stomaco se ho fame.- se solo sapesse quanto mangio a colazione, inveirebbe contro di me come mai ha fatto.
Torniamo in classe e mentre mangiamo Sam mi parla della serata che ha passato con Laio: prima studio, poi effusioni varie.
-Sam, smettila che mi viene la nausea!- la supplico di smettere di parlarmi di ciò che ha fatto ieri perché ne ho abbastanza!!!
-Ok, ok, la smetto.
Comunque, potevi fare di meglio nell'interrogazione, sai?-
-Non me la sentivo... E poi un 7 va pur bene.-
-Come vuoi, ma oggi sei parecchio pensierosa... Che hai??- mi sembra di essere come un libro aperto per lei...
-Vedi... Ieri mi sono imbattuta in un tipo...- le confido e la vedo avvicinarsi curiosa.
-E cosa è successo??- mi domanda emozionata per non so cosa.
Le racconto
il minimo indispensabile di ciò che era accaduto e alla fine rimane a bocca aperta. Che avrà da stupirsi tanto??
-Non. Ci. Credo.-
Ecco. Mi sembrava strano che si fosse mangiato la lingua...
-Cazzo, chi è 'sto tizio?!?- ed eccola con le domande...
-Non lo so... Mai incontrato prima. E non credo ci incontreremo più.-
-Che peccato! Volevo tanto conoscerlo e congratularmi con lui per averti fatta sentire più viva!-
Viva... Non so perché, ma quella parola mi ha fatto sussultare... Perché? Non capisco...
-Piuttosto, non mi hai descritto questo tizio. Com'è?-
Sinceramente non vorrei descriverglielo perché so cosa penserebbe subito: perché non ci hai provato seriamente con questo figo della Madonna??
Fortunatamente, la campanella suona, tutti sono in classe e la zittisco facendole capire che ne parleremo dopo, pericolo scampato! 
Il prof Shevraar Redfire, nostro coordinatore di classe e vicepreside del liceo, entra in aula e si siede al suo posto come tutti gli altri a differenza di Adhara che si precipita da lui per dirgli chissà cosa. Lui le fa un cenno affermativo e sistema le sue cose sulla cattedra mentre la nostra compagna si gira verso di noi.
Adhara Sheen è la nostra rappresentante, è un po' stramba, ma in gamba. A volte ha delle idee da farmi credere che sia pazza, idee che, alcune volte, risultano essere geniali.
-Ragazzi, dato che domani è Halloween, che ne dite di andare tutti al "Mondo Emerso", la nuova discoteca che è stato aperto da poco in via Ravegnana? Dicono che la musi
ca non è tanto alto da spaccare i timpani, non è molto costoso e ho già prenotato per tutta la classe, quindi non potete rifiutare. Ma prima andiamo tutti alla pizzeria "Demone Nero", ci vediamo per le 9.-
Tutti noi ci ritroviamo d'accordo, in fondo non è un'idea tanto male, no? Una serata di classe per divertirci tutti insieme, ma vedo che qualcuno non è tanto convinto.
Infatti Simyf è parecchio dubbiosa. Lei non è molto socievole e spesso se ne sta in un angolo isolata da tutti gli altri e capita molto raramente che sia allegra e spensierata come i nostri coetanei.
-Mi raccomando, Simyf, tu DEVI venire altrimenti vengo a casa tua e ti costringo ad andarci, capito? Anche a costo di rapirti!- dice la nostra rappresentante notando la faccia della nostra compagna che si rilassa e sorride.
-Ok, provo a convincere i miei...- annuncia e Adhara le sorride contenta.
-Ragazzi, spero che facciate attenzione a come vi comportate, non fate niente di insensato e ricordate di non fare tardi o farete preoccupare i vostri genitori.-
Questa volta è il prof a parlare e a me sembra che si riferisca a noi come un padre premuroso e preoccupato.
Mi rabbuio subito, ma dura un attimo, dato che il prof riassume il tono serio di sempre iniziando la lezione e dando ad Adhara le tavole da consegnarci.
Redfire ci insegna disegno tecnico e ora stiamo facendo la prospettiva accidentale.
Mi metto le cuffie avviando la musica e continuo il mio disegno. Durante l'ora di disegno, siamo soliti ad ascoltare la musica, basta che non sia troppo alta e quando ci spiega un nuovo argomento, lo togliamo.
La giornata scolastica termina e io e Sam prendiamo il 96, scendiamo in piazza e saliamo sul 4 mentre parliamo della serata che passeremo. Ci fermiamo alla fermata del McDonald's e andiamo ad ordinare e pagare. Mentre mangio il mio McChicken, (ho fame! *ççç* /ndA) Sam continua con il suo programma per la nostra serata di classe.
-Accidenti, devo assolutamente comprare qualcosa di sensazionale! Avevo già intenzione di andare in quella discoteca e fare shopping: infatti questa mattina ho visto che non avevo niente di decente nell'armadio.- si lamenta e beve la sua cola fermando per un attimo il suo fiume in piena di parole.
-Ma hai un armadio enorme!- obbietto.
-E' vero, ma mi serve qualcosa di nuovo! Ah! In centro ho visto dei vestiti favolosi, ci andiamo???-
-Non sono i solito costumi di Halloween, vero?-
-Certo che no! Vedrai, sono stupendi!- mi riferisce entusiasta.
Finiamo di mangiare, prendiamo il 4 e scendiamo di nuovo in piazza. Diamo un'occhiata nei negozi che ci incuriosiscono, poi arriviamo a quello di cui mi parlava la mia amica. Guardo un attimo le vetrine e credo che sia molto interessante. Entriamo e vedo parecchi scaffali pieni maschere, costumi e cianfrusaglie varie. Giro per il negozio in cerca di qualcosa adatto a me, ma, prima di trovarlo, Sam mi chiama eccitata, così la raggiungo.
-Guarda! Questo è perfetto!- mi mostra la sua scelta e mi viene spontaneo sorridere.
-Non è un po' troppo azzardato??- mi riferisco a quella specie di uniforme da cameriera francese bianco e nero senza spalline e che arriva a metà coscia.
-Certo che no! Vedrai come farò impazzire Laio!!!- si vede lontano un miglio come è felice, so che non è il caso di contraddirla.
-Quindi vengono anche quelli di 3°?-
-Sì e speriamo che ci sia anche il tuo misterioso "lui"!-
-Ma và! Quel tizio non è il mio "lui"! Figurati poi se lo incontro proprio lì!-
-Peccato... Vediamo se c'è qualcosa anche per te...- e inizia a gironzolare per gli scaffali.
Dopo qualche minuto la sento di nuovo urlare e la raggiungo ancora.
-Non capisco perché devi scegliere tu il mio costume...-
-Perché ho più gusto di te in fatto di costumi e so bene che tu non approvi molto le mie scelte.- e mi mostra il costume che ha scelto per me.

-Sam, puoi anche sognare il fatto che indosserò quello!- ripeto per l'ennesima volta alla mia amica mentre aspettiamo l'autobus.
-Smettila di lagnare e sta pur sicura che farai un figurone!- mi ammicca e io sbuffo chiedendomi cosa cavolo frulli nella sua testa.
-Non ho intenzione di fare chissà quale figurone con quel costume che assomiglia di più a quello di una hostess invece di un'infermiera!- cerco di moderare la mia voce per non dare nell'occhio.
-Sì, sì, ho capito, domani vieni a casa mia per le 7 che ti concio per bene.-
-Non ne ho bisogno!-
-Beh, ci prepariamo insieme e non puoi dirmi di no! Ora vado, ciao!- e scappa via prendendo l'autobus senza lasciarmi il tempo di ribattere.
Sospiro rassegnata e torno a casa. Vado in camera, lascio la busta del costume accanto all'armadio e mi butto sul letto. Poi passo il resto della giornata cercando di non pensare a ciò che succederà domani sera.
Quando torna Theana, sono ormai le 8 e mezza e sto preparando la cena. Mentre mangiamo la informo della serata di classe e credo sia stata molto entusiasta di sapere che vado a divertirmi come ogni ragazza della mia età.
Il mattino successivo mi sveglio con una strana sensazione addosso. Però la giornata scorre normalmente. Forse sono io che inizio a diventare paranoica...
Come concordato, no, sarebbe meglio dire come mi ha imposto Sam, vado a casa sua con quel costume, ci cambiamo, anche se non sono ancora convinta del tutto di quella scelta, ci trucchiamo e altro e quando siamo pronte, suo padre ci accompagna portandoci al ristorante.
Mi sento a disagio con quel costume addosso, ma so fin troppo bene che non posso ribellarmi a Sam...
Arriviamo al ristorante di qualche minuto in anticipo e quasi tutti i nostri compagni di classe sono arrivati. Vedo che ci sono anche quelli di terza tra cui Sennar visibilmente imbarazzato, Nihal che sembra tranquilla e Laio. Appena Sam lo vede, gli corre incontro e spariscono dalla mia visuale per stare soli soletti. Intanto io sono con i miei amici e vedo che parecchi di loro sono conciati peggio di me!
Per fortuna!
Arriva anche Adhara con una Simyf decisamente vergognosa. La prima è vestita da angelo nero al 100% sexy e dannata, la seconda ha un costume da fata tutto bianco. Insieme fanno un certo effetto di contrasto.
-Ciao Zoomy!- mi volto e vedo che Sennar mi chiama.
-Ciao!- lo saluto.
-Anche voi qui?-
-Già...-
Lo guardo meglio e rimango a bocca aperta. Come cavolo è vestito??? Ha davvero una tunica così lunga???
-Scusa, Sennar, in cosa diamine ti sei travestito???- gli domando totalmente sbigottita.
-Io? Da mago, non si vede?- mi dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Da mago?? Non sembra... Sei più convincente se hai pure una bacchetta magica come Harry Potter, la tunica ce l'hai anche se è ben diversa dalla loro...-
-Ok, piantala! Ho capito, non sembro affatto un mago, ma se hai da lamentarti, vai da mia mamma che è stata lei a scegliermi questo costume, va bene??-
-Ok, la smetto.- lo informo sorridendo.
-E poi... Proprio tu mi parli di come dovrei vestirmi? Pensa per te.-
-E' stata Sam a sceglierlo, quindi vai da lei a lamentarti!-
-Ok, sto zitto!-
-Comunque, avevi bisogno di qualcosa?-
-Beh... In effetti sì...- mi confida agitato e lo vedo arrossire.
Ma che gli prende?
Sta fissando una certa direzione, seguo in suo sguardo e capisco tutto.
Ti pareva che non osservasse Nihal, no?
In effetti, è vestita a metà tra una guerriera, per quella spada appesa alla sua cintura, e un ragazzo del Medioevo, però è bella come sempre.
-Hai intenzione di dichiararti?- chiedo al mio amico che sobbalza dallo spavento.
-Io... No! Cioè...- biascica e alla fine annuisce sconfitto.
-Come posso fare?-
-Non lo so, ma potresti innanzitutto sederti vicino a lei, chiacchierare amichevolmente. Poi la inviti a fare qualcosa insieme e dopo sputi il rospo. Magari puoi invitarla a ballare quando andate in discoteca.- 
-Non ce la farò mai!-
-Se ti demoralizzi così, qualcuno te la ruberà da sotto il naso! E non riuscirai mai a stare con lei! Forza e coraggio! Vai!- gli do una pacca amichevole sulla spalla cercando di incoraggiarlo.
-Grazie!- mi sorride grato e si allontana per parlarle.
-Zoomy! Dai, andiamo a sederci!- mi chiama Adhara e mi avvio.
Ho una fame pazzesca!
La serata passa spensierata e divertente. Ho mangiato tanto e ho riso un casino, quasi piangevo per le risate! Quasi a mezzanotte, ci avviamo verso la famosa discoteca nuova e ci scateniamo più che possiamo! Io non sono molto brava a ballare, però sembra che nessuno faccia caso a me. Infatti c'è gente che si muove in modo vergognoso e altri sono vestiti in modo altrettanto imbarazzante.

Stavo ballando quando all'improvviso qualcuno si è avvicinato.
-Ciao bellezza.- mi saluta questo tizio e dal suo alito capisco che è ubriaco mentre io sono lucidissima, ho solo bevuto coca e non tocco gli alcolici, giuro!
-Lo sai che vestita così sei proprio arrapante?-
Oh mio Dio! Ma questo qua vuole provarci con me?
E si è anche spalmato contro di me e si sta strusciando facendomi notare il rigonfiamento tra le sue gambe.
-La-lasciami!- mi riferisco alle sue mani che si sono ancorate sui miei fianchi.
-No, dolcezza. Che ne dici se andiamo da qualche altra parte a divertirci solo noi due insieme?-
Oddio! Che qualcuno mi aiuti! Non mi importa chi, basta che mi levi di torno questo cafone di un figlio di puttana!
-Toglile le mani di dorso!- finalmente qualcuno è venuto ad aiutarmi, ma quando mi volto per vedere chi è, mi si blocca il respiro.
No, non ci credo. Non può essere! Ditemi che sto sognando!
-E tu che cazzo vuoi? Non rompere che ho da fare.- dice quel coglione alle mie spalle al mio sconosciuto.
Esatto, il mio "salvatore" è proprio lo stesso ragazzo con cui mi sono scontrata quel pomeriggio.
-Cazzo voglio? Sei attaccato alla mia ragazza e credi che ti lascio fare quello che ti pare? Ora sparisci dalla mia vista o ti stacco le palle e le faccio sventolare appese alla porta di casa tua.- lo minaccia e sento che il tizio dietro di me si stacca.
-Ok, ok, calma, tienila pure. Quante storie...- mi lascia andare e si allontana lasciandomi sola (per dire, vi ricordo che sono in una pista da ballo affollatissima di una nuova discoteca! XD /ndA) con quel ragazzo.
-Emh...- non so cosa dire.
Forse dovrei ringraziarlo, anche se le sue parole mi avevano un po' scossa.
-Vieni con me così parliamo con calma.- mi afferra gentilmente un polso e mi trascina via dalla pista portandomi fuori dalla discoteca.
Una volta all'aria aperta, tiro un sospiro di sollievo e mi rilasso. Poi lo guardo notando che mi sta imitando e si gira a guardarmi.
-Allora...- si passa nervoso una mano tra i capelli.
-Immagino che stia aspettando delle spiegazioni...- annuisco.
-Intanto ti informo che non ti sto pedinando, te lo posso giurare. Ero nei paraggi e ho visto che quel tipo stava importunando una ragazza, e, essendo un tipo che non sopporta queste cose, sono intervenuto. Ho scoperto solo quando ti sei girata chi eri e ho detto quelle cose per mandarlo via, non per rimorchiarti, sia chiaro!- mi racconta e io annuisco di nuovo.
-Non preoccuparti, anzi, ti ringrazio, quel deficiente mi stava rompendo le scatole e pregavo che qualcuno lo mandasse a quel paese.- gli riferisco facendolo sorridere.
Cazzo! Quant'è bello quando sorride?
Credo che si sia accorto che lo fisso incantata e mi si avvicina rivolgendomi un sorriso stupendo.
-Che hai? Ti senti bene?- mi chiede mentre mi accarezza dolcemente i capelli.
Di solito non permetto agli sconosciuti di avere dei contatti così intimi con me, ma non riesco a oppormi al suo tocco, forse perché mi da questa sensazione di protezione come nessun'altro sa darmi. O forse perché mi sembra davvero di conoscerlo e la sua carezza sembra provenire e chiamarmi da un passato lontano.
Mi sciolgo alla sua carezza e chiudo gli occhi.
E' come se fossi abituata al suo tocco e mi pare che mi accarezzi da sempre.
Riapro gli occhi e vedo che mi sta fissando come la prima volta che ci siamo incontrati mentre continua a passare le sue dita tra i miei capelli.
-Stai bene?- mi chiedo ancora.
-Sì, sto meglio, grazie.- gli sorrido grata e anche lui sorride come se si è appena tolto un peso di dosso.
-Vuoi ritornare dentro?-
-No.-
-E allora cosa?- mi guarda negli occhi cercando di capire cosa voglio.
-Vorrei tornare a casa.- confesso un po' stanca.
-Chiamo i tuoi genitori?- mi chiede cortese non sapendo cosa mi abbia provocato.
Infatti sussulto, ma riesco a mascherarlo con una scusa banalissima.
-No, sono fuori città e non tornano prima di domani...- mento.
-Non c'è nessuno che ti può riportare a casa?- scuoto la testa in senso di diniego.
Questa sua gentilezza mi spaventa. Dov'è finito quel ragazzo strafottente dell'altra volta?
-Allora ti accompagno io.- sgrano gli occhi appena sento cos'ha detto.
Sono incredula. Davvero mi riaccompagnerebbe a casa?
Pensavo che stesse scherzando, ma il suo sguardo serio mi fa capire il contrario. Annuisco.
-Dove sono le tue cose?-
-Sono dentro...-
-Ok, andiamo a prenderle.- annuisco ancora.
Rientriamo nella discoteca, prendo la mia roba e, non vedendo nessuno dei miei amici, mando un messaggio a Sam dicendo che vado via. So che ha il cellulare con sé. Non se ne separa mai.
Esco assieme al mio sconosciuto e ci dirigiamo verso un parcheggio poco distante. Non so perché lo seguo senza fiatare quando non dovrei fidarmi degli sconosciuti, ma mi viene naturale fidarmi di LUI.
-Abiti alla Cava, giusto?- annuisco, in fondo mi ha incontrata mentre tornavo da scuola, altrimenti che ci facevo lì con lo zaino a quell'ora?
Ci dirigiamo verso le moto e si avvicina ad una moto nera. Non mi intendo di moto (neanch'io! xD /ndA), quindi non so che dire della sua.
-Tieni, fortuna che ne porto sempre due...- mi passa un casco e lo indosso.
-Su, sali.- mi incita già pronto per partire e lì mi fermo a pensare.
Devo sedermi dietro di lui, a pochi centimetri dal suo sedere, vero?
Oh my God! Di nuovo questi pensieri?? Ma che mi prende??
Scuoto la testa per darmi una regolata, ma i miei pensieri, inevitabilmente, ritornano al suo culo quando mi avvicino e lì realizzo che ho un costume da infermiera/hostess che mi arriva a metà coscia e che sedendomi sulla moto la gonna si alzerà facendomi entrare in contatto con i suoi jeans
, sì, perché lui è vestito normalmente, con i miei slip.
Oddio, credo che sto per svenire dopo tutti questi pensieri che hanno attaccato la mia mente.
Lui, vedendo che non mi muovevo, anzi, ora sto barcollando e sto per cadere a terra, mi si avvicina e mi cinge le spalle con un braccio per poi farmi sedere sulla moto.
Istintivamente porto la mia borsa immezzo alle mie gambe e lui, forse capendo il mio disagio, non fiata e si posiziona davanti a me.
-Reggiti forte!- mi aggrappo a lui e partiamo.

Non passiamo per la circonvallazione, ma per le vie illuminate della città. E' tardi e non c'è molto movimento in giro, quindi lui sfreccia velocemente, tanto che, per paura di cadere, mi stringo a lui moltissimo.
Solo adesso che lo sto abbracciando, mi rendo conto di quanto sia piacevole la sua presenza al mio fianco. Anche prima, quando mi cingeva le spalle con un braccio, mi sentivo come a casa. Mi abbandono sulle sue spalle larghe mentre mi porta a casa.
-Dove abiti di preciso?- mi chiede una volta raggiunti alla Cava.
-In via Cava, dopo un po' a destra ci sono delle villette a schiera, la mia casa è a sinistra qualche metro più in là.-
In poco tempo arrivo davanti al cancello di casa mia e scendo dalla moto.
-Grazie del passaggio...- mormoro un po' impacciata senza sapere perché.
-Di nulla. Tieni.- mi passa un foglio e io lo accetto senza esitare.
C'è poca luce e non riesco a vedere cosa c'è scritto.
-Che cos'è?- gli chiedo.
-E' il mio numero, chiamami se vuoi. Sono nuovo da queste parti e tu sei la prima persona che conosco, quindi... Beh, mi piacerebbe che diventassimo amici, anche perché avrei bisogno di qualcuno che conosca bene la città e che mi possa aiutare...- mi confessa e io rimango a bocca aperta.
Quindi lui si è appena trasferito qui da chissà dove? Ecco perché non l'ho mai visto...
Rifletto per qualche minuto. Non sarebbe male conoscerlo, no? In fondo è stato molto gentile oggi con me, perché non dovrei ricambiare il favore?
-V-va bene... Dammi il cellulare che ti scrivo il mio.-
Mi passa il suo LG Tribe e digito il mio numero. Stavo per scrivere il nome quando si riprende il cellulare.
-Non importa il nome, ne ho in mente uno io per te.- mi dice sorridente.
-E quale?- sudo freddo perché ho paura che mi chiami in modo indecente.
-Segreto, piccola.- e usa ancora quel nomignolo.
-Ci vediamo, piccola.- lo dice ancora, ma prima che possa sputargli addosso tutto il mio disdegno, mi bacia all'angolo della bocca e va via lasciandomi inebetita a fissare il punto dove stava prima come una scema.
Passano vari minuti prima che mi riscuota e mi dirigo verso la mia stanza. Theana sta già dormendo, quindi faccio piano. Mi preparo in fretta per andare a dormire perché sono davvero stanca. Prima di buttarmi sul mio letto, passo vicino alla scrivania e individuo quel foglio. Guardo il numero, lo memorizzo con il nome "Mistery" perché per me è proprio un mistero, mi accuccio tra le morbide coperte del mio letto e, come due notti prima, penso ai suoi occhi per poi addormentarmi.

Angolo autrice:


Evviva, evviva, evviva
, evviva, evviva!!! :D
Ho finalmente pubblicato questo capitolo!!! :D
Eh, sì! Alla fine mi sono decisa di continuare questa storia e ne è valsa la pena perché, spero, questo capitolo è venuto abbastanza bene! ^___^
Anche se il capitolo è venuto parecchio lungo! O____O
Spero di aver accontentato le persone che mi hanno sostenuta e ringrazio moltissimo chi ha recensito e ha letto il capitolo precedente e spero che continuerete a seguirmi. :)
Qui ci sono i costumi per chi volesse vederli. :)
Zoomy
Sam
Simyf
Adhara
Per quello di Adhara, immaginatelo nero perché non ho trovato niente di decente mentre quello di Simyf deve arrivare alle ginocchia non oltre
, scusate per questi piccoli sforzi mentali. ^^"
Per quanto riguarda Sennar e Nihal hanno i loro VERI vestiti + la spada di Nihal. (chissà da dove li hanno presi... XD)
Eh sì! Avete visto che c'è pure la protagonista dell'altra mia ff? ^^
Aster: Sei pazza!
Io: Zitto o ti taglio i capelli! è___é
Aster: ç______ç
Bene, alla prossima gente! :)
Bacioni! X^
Ciao! XD ^-^

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Capitolo 3
*** Cena di vecchi tempi ***


Già visto 03
Cena di vecchi tempi

Era seduta sul sedile dell'auto in viaggio dei suoi genitori abbracciando le gambe mentre sul suo viso continuavano a scorrere lacrime per ciò che stavano facendo. La piccola era molto triste e i suoi occhi erano rossissimi per quanto aveva pianto. L'auto si fermò senza che se ne accorgesse e senti sua madre stringerla a sé mentre il padre rimase sull'asfalto a guardarle.
-Zoomy... Zoomy, piccola mia, calmati...- fece la donna accarezzando la figlia che, però, non riusciva a smettere di piangere.
-Mamma... Mi manca Asty... Perché dobbiamo andarcene? Stavamo bene lì con loro...- si lamentò con voce rauca a causa del pianto.
-Stai tranquilla, stellina, vedrai che vi rincontrerete, te lo giuro.- promise e sorrise vedendo negli occhi della bambina scintille di speranza.
-Da-davvero???- chiese piano.
-Certo, prima o poi tornerà da te, fidati.-
Il volto di Zoomy venne invaso da una gioia incontenibile e lo condivise con i suoi genitori che dovettero sopportare le sue urla di pura felicità, ma erano contenti che la loro bambina avesse recuperato il suo sorriso e si scambiarono uno sguardo carico di amore.

Le prime note della canzone "If we ever meet again", una delle mie preferite, risuonano vicino alla mia testa e capisco che è ora di svegliarsi. Non a caso l'ho scelto come sveglia sul mio cellulare, però vorrei dormire ancora un po'!
Allungo la mano verso il comodino e disattivo l'allarme, poi mi raggomitolo nelle coperte perdendomi in quel dolce tepore.
Non so quanto tempo passa, ma quando guardo l'ora, mi rendo conto che è davvero tardi!
Porca troia! Sono le 12!
Scendo dal letto e vado al bagno ancora in pigiama. Mi preparo in fretta e ritorno in camera. Mi sistemo in modo da essere presentabile e vado in cucina.
-Zoomy?- sento che Theana mi chiama mentre passo per il soggiorno.
-Buongiorno zia!- la saluto.
-Devi essere tornata proprio tardi se ti sei alzata a quest'ora.- mi sorride contenta che mi sia svagata per tutta la notte.
-Non proprio... Mi pare di essere tornata per le 2...- le riferisco e mi guarda stupita.
Apro la dispensa e prendo un biscotto mentre mia zia mi raggiunge.
-Perché sei tornata così presto? Credevo che ti saresti trattenuta un po' di più... E come sei tornata? Non credo che una come Sam si scateni così poco.-
A quel punto mi blocco. E ora che le dico? Non voglio che si preoccupi...
-Ero un po' stanca e mi ha accompagnato un mio compagno di classe che doveva tornare presto a casa per un impegno.- mento senza guardarla in faccia sapendo bene che noterebbe qualcosa di strano.
-Capisco, ti sei divertita almeno?- mi domanda e mi volto verso di lei sorridente senza l'ombra di qualsiasi turbamento.
-Sì, molto!- informo e dal suo sorriso, capisco che è davvero felice per me.
Il resto della giornata scorre tranquillamente, rimango a casa a fare i compiti e qualche passatempo mentre Theana esce per un appuntamento con un suo collega. Se ci ripenso, mi viene da ridere al ricordo di lei che balbettava al telefono per quell'invito e che si preparava con mooolta attenzione. Nel pomeriggio mi contatta Sam e ci raccontiamo in breve quel che non sapevamo della serata trascorsa. Evito di raccontarle l'incontro con quella persona altrimenti mi terrà occupata al telefono per ore con un sacco di domande. A pensarci bene non l'ho ancora chiamato, ma nemmeno lui l'ha fatto, quindi non vedo che problema ci sia se non lo sento. Alle 8 di sera, mi arriva un messaggio. Nella parte più remota del mio inconscio, speravo che si trattasse di lui, ma era Theana che mi diceva di non cucinare per lei, dato che mangiava fuori e che sarebbe tornata un po' tardi. Preparo la cena mangiando da sola come ormai mi capita quasi sempre e vado a dormire non sapendo cosa fare a causa della noia. Il giorno dopo mi preparo per la scuola come sempre, ma noto sul tavolo della cucina un biglietto con su scritto che Theana era già al lavoro. Sospiro e vado a scuola. Entro in classe, mi siedo al mio posto e, non sapendo cosa fare, ascolto i dialoghi dei miei compagni rimanendo sconvolta.
Oh mio Dio! Davvero qualcuno si è travestito da assorbente usato???
Poso la mia mano sulla mia bocca per non far uscire alcun suono perché so che strillerei. Intanto arriva anche Sam e ci salutiamo.
-Stellina, hai saputo che è successo all'NRG?- mi chiede.
-Se parli di quel deficiente con il costume da assorbente, puoi risparmiarmelo!- la anticipo e la vedo guardarmi stupita.
-E tu come fai a saperlo? Di solito non ti informi mai di quel che accade in giro...-
Le indico il gruppo formato dai nostri compagni di classe più scemi e capisce farfugliando un -Oooh...-
-E che hai fatto ieri mentre tua zia era uscita per un appuntamento galante?-
-Niente, solo dei noiosissimi compiti e qualche lettura.-
-Cosa?!?!?!? No, cara, non puoi dirmi che non hai fatto un cazzo! Devi assolutamente uscire e divertirti!- mi riprende.
-Ma non so che fare...- mi giustifico e scuote la testa in disaccordo.
-Zoomy, ti devo cercare IO un ragazzo o lo fai te da sola?- la guardo interrogativa.
-E ora che centra 'sta storia del ragazzo??-
-Dammi ascolto: frequentare qualcuno è il miglior modo per passare il tempo, soprattutto se non sai che fare. Almeno non ti annoi.- mi spiega.
-Ma io non c'ho voglia!- mi lagno.
-E poi non conosco molti ragazzi...- aggiungo.
-Perché non contatti "lui"?- e mi blocco.
Cosa devo fare? Le devo raccontare tutto? In fondo è la mia migliore amica... Sarebbe ingiusto se non le dicessi nulla.
L'arrivo del prof Redfire non mi permette di rivelarle niente e non so se tirare un sospiro di sollievo o di angoscia. Le faccio il segno che ne avremmo parlato dopo e annuisce.
-Ragazzi...- il prof cattura la nostra attenzione e lo ascoltiamo.
-Vi informo che da domani avrete un nuovo compagno di classe, siate gentili con lui, va bene?-
-E' un ragazzo o una ragazza?- si interessa subito Sam.
-Un ragazzo che mi ha chiesto di non rivelarvi niente di lui. Ve ne parlerà di persona.-
-E perché non viene a scuola prima?- chiede un altro.
-Si è appena trasferito e la sua famiglia ha ancora qualcosa da sistemare. Non ha potuto venire a scuola a causa di alcuni impegni, quindi con i suoi genitori abbiamo concordato che avrebbe iniziato più tardi. E soprattutto non cambiate i posti per stargli vicino, potrete conoscerlo comunque in altre occasioni. E ora al lavoro!- il prof ci consegna le tavole mentre alcuni posavano il loro sguardo sul banco vicino al mio: quello sarebbe stato il posto del nuovo arrivato.
Intanto mi decido a raccontare tutto a Sam approfittando dell'ora di disegno perché altrimenti sarebbe ingiusto, dopotutto lei c'è sempre stata per me. Mi ascolta senza interrompermi.
-Oh porca vacca!- esclama quando ho finito.
-Aspetta un momento. Mi hai detto che vi siete scambiati il numero di cellulare?- annuisco e i suoi occhi si allargano di aspettative.
-Allora chiamalo! Almeno troverai un modo per passare il tempo chiacchierando con lui! E poi immagina cosa ci potrà essere tra voi...- mi consiglia sognante.
So di cosa parla e non mi spiace avere una storia con lui per quanto è bello e gentile, ma ho paura. La gente si chiederà perché dovrei avere paura di stare con un figo del genere. Il fatto è che io non voglio relazionarmi per poi essere ferita, non lo sopporterei.
-Sam, per prima cosa non voglio avere un ragazzo; secondo, lui non mi ha chiamata, per quale motivo dovrei essere io a farlo? E poi lui è nuovo in città e mi contatterà se avrà bisogno di aiuto.- affermo chiara e sicura di quel che penso.
-Aspetta, aspetta, aspetta, hai detto che si è trasferito da poco, vero?- mi chiede ancora.
-Sì, Santo Cielo, ho detto così, ma ci senti o sei invornita?- sospiro e alzo gli occhi al cielo.
-Ehi, non è che è lui il nuovo studente?-
-E che ne so! Però non è detto, non è di certo l'unico che può trasferirsi qui!-
-Parlate del nuovo arrivato?- si intromette Adhara con Simyf e Ondine durante il cambio d'ora.
-Non proprio, Zoomy ha incontrato un ragazzo stupendo, ma non lo chiama anche se ha il suo numero!- precisa e aggiunge: -E forse può essere il nostro new entry perché si è appena trasferito!-
-Può darsi, ma dicono che anche in 5° ci sia qualcun'altro che arriva domani, forse saranno fratelli, ma nessuno sa chi sono...- ci svela Adhara.
-Davvero?- domanda Ondine.
-Sì.- conferma la nostra rappresentante.
-E' strano...- riflette Simyf.
-Cosa?- mi interesso io.
-Un tempo saresti uscita con frasi del tipo "Voglio subito conoscere questo tizio e vedere quanto è figo, chissà, magari ci mettiamo pure insieme" o che avresti voluto vedere quanto fosse dotato, ma oggi non hai detto nulla del genere...- ragiona osservando Adhara.
-E' vero, hai per caso la febbre?- tutte noi la guardiamo notando qualcosa di strano e la nostra mora dalle mèches blu sospira e si siede e ci racconta che anche lei ha conosciuto un ragazzo molto gentile e carino al "Mondo emerso", ma si è rattristata pensando che non l'avrebbe più rivisto.
Ascoltandola avevo pensato alla mia situazione, un po' si assomigliavano, ma io potevo contattarlo mentre lei no. Prendo il cellulare e trovo il suo numero, però non so che scrivergli, quindi non lo faccio. Continuiamo a parlare mentre i ragazzi fanno robe stupide. In classe siamo solo 5 femmine e sfruttiamo l'ora buca, per motivi sconosciuti, per parlare di tutto e di più. La giornata passa velocemente tra interrogazioni e chiacchiere e risate, sì perché quegli idioti della nostra classe devono sempre fare delle battute stupide(tipico dei maschi). Quando torno a casa, noto la presenza di mia zia in cucina che preparava il pranzo e ci salutiamo.
-Zoomy, ti ricordi dei Shines?- mi chiede mentre mangiamo.
Ci penso per qualche secondo, ma non mi viene in mente chi siano.
-No, non ricordo... Chi sono?-
Mi guarda un po' stupita e noto che si è rabbuiata per un secondo riprendendosi subito dopo.
-Erano i vostri vecchi vicini di casa quando abitavate a Padova. Ricordo che ogni volta che venivo a trovarvi eri sempre insieme al figlio più giovane, sembravate quasi una coppia per quanto eravate carini.- mi racconta evitando di dire qualcosa che potesse associarsi ad un argomento tabù tra noi.
Provo a ricordare di nuovo la mia infanzia nel Veneto, ma non riesco a far riemergere nulla se non pochi momenti di vita del tutto inutili, dato che non mi viene in mente niente di loro.
-Perché mi chiedi dei Shines?-
-Sai, li ho incontrati al Conad poco fa, stavo facendo la spesa e poi, riconoscendomi, abbiamo parlato molto. Si sono trasferiti da poco e ci hanno invitato a cenare insieme al "Peter Pan" questa sera, ti va bene?-
Ci rifletto su per qualche minuto. Se loro avevano a che fare con me quando ero piccola, stare con loro significherà soffrire perché faranno riemergere dei ricordi che non voglio ricordare altrimenti starei male, ma non voglio nemmeno deludere Theana!
-A che ore dobbiamo andarci?- prendo la mia decisione e vedo che si rilassa.
-Abbiamo appuntamento per le 8.- mi osserva per vedere qualche turbamento, ma non nota nulla.
-Ok, piuttosto... Com'è andata la cena di ieri?- cambio argomento per alleggerire la situazione, ma questa volta è mia zia ad agitarsi.
Sorrido divertita mentre tossisce nervosa. Mi racconta in sintesi la serata: non era andato così male. Lonerin, il suo collega, era stato molto gentile e cordiale. L'aveva trattata con molto rispetto e le aveva chiesto di uscire più spesso. Aveva accettato un po' insicura e titubante, ma contenta e lo sono anche io per lei. Lavora molto e non si preoccupa abbastanza di sé stessa occupandosi di me così come faccio io pensando a lei anziché di me. Alle 2.30 torna al lavoro informandomi che verso le 7 avrebbe rincasato. Finisco i compiti e mi connetto a MSN dove trovo Sam online. Avvio a chat scrivendo quello che mi ha detto Theana della cena di questa sera e la mia amica mi raccomanda di rilassarmi e di pensare positivo, che la cena non sarà un completo disastro sia per gli altri che per me indebolendomi psicologicamente. La saluto ringraziandola e promettendo di farle sapere tutto. Passo quasi tutta la giornata su Internet cercando di calmarmi, ma ho come l'impressione che ci sarebbero state delle sorprese che mi avrebbero sconvolta. Alle 6 mi chiudo in bagno immergendomi nella vasca con sali alla rosa e dopo un trattamento degno di un centro relax, mi vesto con capi comodi e allo stesso tempo eleganti. Quando torna Theana, sono ormai le 7.15 e io sono alla ricerca di un paio di scarpe con tacchi non esageratamente alti, circa di 5 cm.
-Sei già pronta?- mi domanda mia zia sulla soglia della mia stanza.
Dato che quella casa è quasi sempre vuota, tendo a non chiudere la porta sapendo che nessuno mi spierebbe o altro, quindi ha potuto notare tranquillamente che mi stavo preparando.
-Quasi...- per miracolo trovo quelle benedette scarpe e glielo faccio vedere.
-Mi manca solo il trucco, ma tu hai bisogno?- chiedo.
-No, no, ci metto poco, finisci pure che tra un po' andiamo.-
Annuisco e torno a dedicarmi a me mentre Theana va in camera sua. Finito il trucco, abbastanza pulito e leggero, indosso le scarpe e una giacca, prendo la borsetta e mi reco all'ingresso dove pochi secondi dopo arriva mia zia, pronta pure lei. Arriviamo al ristorante dopo qualche minuto di auto e ci dirigiamo verso il tavolo dove i Shines si sono già seduti. Appena ci vedono, si alzano chiamandoci. Li saluto cordiale e li osservo: Learco, il capofamiglia, ha i capelli di un biondo chiarissimo e con occhi verdi, Dubhe, la moglie, è castana con occhi neri e Neor, figlio maggiore, ha gli occhi più scuri del padre, ma gli stessi capelli. Ovviamente è stata Theana a svelarmi i nomi, perché io non li ricordo proprio! Mi siedo vicino a mia zia, ma noto un posto vuoto davanti a me e ricordo che, a detta della zia, i Shines hanno DUE figli! Però, prima che potessi chiedere qualcosa, sento una voce dietro di me, una voce che pensavo non avrei più sentito.
-Scusate il ritardo.- mi giro e realizzo che è davvero chi credevo che fosse!
Ma perché continuo ad incontrarlo??
Lo guardo incredula e anche lui, forse perché non si aspettava di rivedermi. Distolgo lo sguardo e leggo il menù mentre si siede di fronte a me.
-Aster, dov'eri finito?- gli domanda sua madre.
-In bagno, mamma, te l'avevo detto.- le risponde e si accomoda mentre io sono tesissima a causa del suo sguardo assai insistente.
Theana e i due coniugi parlano spensierati di episodi divertenti o memorabili accaduti in quegli anni dove qualche volta interveniva anche Neor. Io continuo a fissare il menù indecisa su cosa mangiare e, guardando di sottecchi, vedo purtroppo che Aster continua a fissarmi.
Aster... Questo nome non mi dice niente, ma perché non mi ricordo niente di loro?!?
Sconsolata, poso il menù sul tavolo avendo preso la mia decisione e fisso un punto davanti a me con sguardo assente e perso in cerca di ricordi, sprazzi di memoria che possano condurmi a loro.
All'improvviso sento qualcosa sulla mia mano e, alzando il viso, vedo che ha appoggiato la sua mano sulla mia stringendola dolcemente. Lo guardo negli occhi e mi sciolgo al suo sorriso che sembra volermi consolare. Continuiamo a scrutarci negli occhi più profondamente di come avevamo fatto in precedenza. Io non riesco ad avere alcun contatto con la realtà, o almeno così mi sembra, ma solo con quei pozzi verdi dandomi l'impressione che vogliano soggiogarmi.
-Cosa desiderate?- la voce di una cameriera mi riscuote.
Ritiro la mano come scottata e mi giro verso la ragazza che sta scrivendo le ordinazioni.
-Zoomy, tu cosa vuoi?- mi domanda mia zia.
Rispondo cortese alla cameriera che prende dopo di me l'ordinazione di Aster. Mi stupisco che abbia scelto i miei stessi piatti e mi giro a guardarlo interrogativa. In risposta mi sorride strafottente e io abbasso lo sguardo per non scontrarmi con quegli occhi. Ma oltre al suo, percepisco un altro sguardo su di me. Cerco chi possa essere e vedo che Dubhe mi fissa intensamente. Alla mia faccia interrogativa, sorride e mi spiega il motivo del suo interesse, ma...
-E' solo che assomigli molto a tua madre, rivederti mi riempie di nostalgia.- ma avrei preferito non aver mai sentito quella frase.
Alle sue parole mi blocco. E' come ricevere una fitta al cuore, sentirsi soffocare mentre i ricordi mi invadono prepotenti. Tremo e non avverto più alcun contatto con il mondo. Vorrei andarmene, scappare, dimenticare, urlare, purché non mi senti più così male. Con un ultimo briciolo di lucidità, informo la mia intenzione di andare in bagno. Più che altro, la mia sembra una fuga. Appena dentro, chiudo la porta, mi appoggio al muro e scivolo per terra. Immergo le mani tra i capelli e finalmente mi sfogo. Ho dovuto sopportare troppa tensione e quel carico di ricordi dolorosi è stato il colpo finale al mio crollo psicologico. Perdo la cognizione del tempo, non so quanti minuti passano, non riesco nemmeno ad accorgermi di qualche movimento attorno a me, se qualcuno è entrato in quel bagno guardandomi compassionevole o no. Poi sento qualcosa di caldo avvolgermi, delle mani e delle braccia che mi abbracciano. Inizialmente mi oppongo non volendo nessun contatto fisico, ma mi stringe forte facendomi capire che non ha alcuna intenzione di lasciarmi in quello stato pietoso. Lo guardo e scoppio in lacrime. Mi stringo a lui sapendo che è l'unico che può fare qualcosa per me. Avrei voluto che ci fosse Sam al suo posto, ma va bene così, so di poter contare su di lui. Mi accarezza cercando di calmarmi senza dire nulla, lasciandomi il mio spazio e dopo minuti interminabili, mi rilasso smettendo di singhiozzare. Mi solleva lentamente facendomi sedere sul lavello e si sporge per prendere della carta che bagna un po' per poi passarlo sul mio viso devastato dal mio sfogo di prima. Mi pulisce senza chiedermi niente. Mi lava le mani che hanno subito la stessa sorte del mio viso e quando finisce, mi volto verso lo specchio. Vedendo che il trucco si è sciolto quasi del tutto, prendo la borsa che avevo portato con me e tiro fuori l'occorrente per sistemarmi. Mi aiuta silenzioso e con attenzione e cura stupendomi.
Non pensavo che fosse così bendisposto ad aiutarmi...
Per fortuna era un trucco leggero altrimenti ci avremmo impiegato secoli per conciarmi in modo da essere presentabile.
-Ti chiedo di scusare mia madre. Sai, non era sua intenzione turbarti in quel modo, non dirà più qualcosa che possa darti fastidio.- mi riferisce dispiaciuto.
-Lo so, lei non poteva sapere cosa poteva succedermi, ma credo che ho esagerato a comportarmi in quel modo.- mi incolpo giustificando sua madre.
Gli sorrido, ma rimane serio e immobile, quindi divengo seria anche io.
Che avrà ora?
Vorrei sapere cosa gli passa per la testa, ma è impossibile. Si avvicina e mi alza per poi rimettermi con i piedi per terra.
-Riesci a reggerti?- mi chiede premuroso continuando a tenermi stretta a lui.
Provo ad allontanarmi e constatiamo che posso camminare, non che sia impedita, ma prima non riuscivo a fare nulla.
-Perché mi tratti così?- domando all'improvviso.
-Così come?- mi chiede non capendo.
-Beh... Mi tratti con molta cura e attenzione, mi pulisci la faccia dal trucco, mi aiuti a sistemarmi, a reggermi in piedi... Cioè, perché dovresti preoccuparti così tanto per me?-
-Perché hai bisogno di aiuto, stavi malissimo e anche tua zia era molto preoccupata per te.- mi risponde, ma ancora non mi quadra qualcosa.
Ci dirigiamo verso la porta, però, prima che lo apra, lo fermo per togliermi l'ultimo dubbio.
-Mi tratti con tanta premura solo perché sono una tua amica d'infanzia?- devo saperlo altrimenti non potrò fidarmi davvero di lui.
Mi guarda per qualche secondo e passa una mano sulla mia guancia dolcemente.
-E' vero, tu eri la mia migliore amica, la bambina da cui non avrei mai voluto separarmi, ma se foste due persone diverse e se lei fosse rimasta con me o se non l'avessi mai conosciuta, mi sarei preoccupato di te lo stesso perché ho capito dal nostro primo incontro che hai bisogno di un sostegno da parte di qualcuno.- mi risponde sorprendendomi, non avrei mai pensato che potesse dirmi qualcosa del genere.
-E poi sei molto bella, mi hai colpito da subito, non solo fisicamente, e desideravo rincontrarti e conoscerti per quello che eri e che sei diventata.- e questo mi da il colpo finale.
Arrossisco e abbasso lo sguardo, non mi aspettavo parole simili. E soprattutto è il primo ragazzo a considerarmi bella! Sam continuava a ripetermi di migliorarmi nel modo di vestire e nel trucco ecc. perché sosteneva che avrei potuto avere molti corteggiatori, ma io ho negato sempre credendo che non fossi un granché. Ora mi chiedo se non avesse ragione...
Poi mi abbraccia all'improvviso.
Non riesco proprio a capirlo, cosa vuole fare?
Passa piano le dita sulla mia schiena, delicato e avvicina la bocca al mio orecchio.
-Zoomy...- il mio nome pronunciato da quella bellissima voce calda e bassa mi fa rabbrividire.
Come fa a provocarmi sensazioni del genere?
-Zoomy, permettimi di starti accanto, di aiutarti e sostenerti se avrai dei problemi o se sarai in difficoltà come oggi.- sussurra lento al mio orecchio.
Ormai non so più come reagire, tra le sue braccia mi sento talmente confusa...
-Dammi un po' di tempo, ci devo pensare e ora non ci riesco...- cerco di articolare con gli ultimi sprazzi di lucidità che mi rimangono.
-Va bene.- si allontana un po' per guardarmi.
-Come vuoi, prenditi tutto il tempo che ti serve, ma non farmi aspettare troppo.- aggiunge posando le labbra sulla mia fronte per poi sorridermi facendomi sciogliere.
-Su, ora andiamo altrimenti moriamo di fame.- sdrammatizza facendomi ridere e usciamo dal bagno con lui che mi appoggia una mano sulla spalla.
Appena esco e constato ciò, mi blocco fermando pure lui.
-Che succede?- si allarma immediatamente.
Mi volto e lo fisso sconvolta.
-Senti, Aster, sai se qualcuno è entrato in bagno e ci ha visti?- chiedo tremante per paura di quel che la gente possa aver pensato.
-No, nessuno, stai tranquilla.- mi sorride rassicurante e mi accarezza il capo.
Sorrido anche io calmandomi e ci avviamo verso il nostro tavolo.
-Siete tornati finalmente!- ci saluta Neor con del té in mano.
-Scusate il ritardo.- diciamo entrambi mentre ci accomodiamo.
Solo in quel momento mi accorgo che nessun piatto che abbiamo ordinato è ancora arrivato. Mi chiedo quanto tempo sia passato, perché avevo perso la cognizione del tempo. Proprio in quel momento arriva la cameriera con la pasta per me e Aster, subito dopo porta quelli degli altri. Mi volto verso mia zia per chiederle quanto tempo è passato da quando sono andata in bagno e scopro con grande stupore che è passato circa una mezz'ora. Mangio le mie farfalle al ragù abbastanza veloce per riempire il vuoto che sento nella pancia, ma continuo ad avere la sensazione di essere osservata. Cerco la fonte e ritrovo Dubhe che mi osserva, stavolta dispiaciuta.
-Scusa per prima, non volevo turbarti in quel modo.- abbassa lo sguardo.
-Ma no, non fa niente.- dico subito non volendo che abbia quella faccia per il resto della serata.
Mi guarda di nuovo e sorride serena mentre la ricambio più tranquilla pure io. Il resto della cena scorre tranquillo e spensierato, rientrare in contatto con gli Shines non è stato così tragico come credevo, non hanno più parlato di quando eravamo più piccoli, ma della loro sistemazione qui a Forlì. Scopro anche che abitano alla Cava, come noi, constatazione un po' stupida, dato che Aster mi aveva già detto che abitava lì, quindi hanno pensato di organizzare qualche cena in casa loro in occasioni particolari o solo per la voglia di passare il tempo insieme.
Per tutta la serata penso e ripenso alla proposta del moro davanti a me che non fa altro che osservarmi. Non so se accettare o meno, sono ancora un po' indecisa, anche se devo ammettere che la sua presenza è molto piacevole e l'ho verificato in quelle due ore in cui abbiamo un po' parlato e scherzato. Alle 10 passate ci stiamo avviando verso il parcheggio e arriviamo all'auto di Theana.
-Zoomy, poi aspettare un attimo dentro l'auto che Learco mi deve dare una cosa?- mi chiede mia zia e io annuisco mentre loro vanno verso la loro macchina qualche metro più in là.
Attendo paziente per qualche minuto seduta composta sul sedile del passeggero e controllo il cellulare, scarico.
Magnifico!
Volevo contattare Sam, ma a quanto pare dovrò parlarle domani.
-Zoomy.- sento qualcuno chiamarmi e, voltandomi, vedo che Aster è vicino a me.
-Che ci fai qui?- domando perché pensavo che era con i suoi.
-Mi annoiavo. Sapessi che barba... Non fanno che parlare di roba pallosa!- mi risponde seccato.
Rido mentre mi immagino lui annoiato immezzo a discorsi da vecchi, non che siano così vecchi, ma ho assistito anche io alle loro chiacchiere e non sono così interessanti.
-Ridi, ridi, intanto stavo per piantare le radici vicino all'auto.- mi richiama disdegnato e questo mi fa ridere ancora di più.
Alla fine sorride anche lui, forse contagiato da me. Poi mi accarezza il viso e i capelli. Lo guardo per sapere se ci fosse qualcosa che non quadrava.
-Che c'è?- chiedo ancora sorridendo.
-Niente, solo che sono felice. Dopo quello che è successo, avevo paura che non avresti più sorriso spensierata come adesso e temevo che, rivedendomi, avresti inveito contro di me dalla incredulità.- mi confessa e io sgrano gli occhi.
Davvero si preoccupava di questo? E credeva sul serio che facessi qualcosa del genere?
-Ti ringrazio. Sono contenta che ti stia preoccupando così tanto di me, ma è stato merito tuo se sono tornata a sorridere questa sera.- e mi abbraccia.
Sono un po' stupita inizialmente, ma mi rendo conto che le sue braccia attorno a me mi fanno sentire molto sicura e protetta. Però...
-Aster...- lo chiamo e ottengo la sua attenzione.
-Scusami, Aster, ma non posso ancora risponderti, mi dispiace.- mi separo anche se avrei preferito continuare a stringerlo a me.
-Vorrei tanto potermi fidare totalmente di te, confidarti quel che sento ogni giorno, divertirmi spensierata in tua compagnia, scherzare, praticamente vivere come tutte le ragazze della mia età insieme agli amici, ma... Non ci riesco!- gli confido i miei pensieri e inevitabilmente ho di nuovo gli occhi lucidi.
Mi abbraccia di nuovo, mi stringe forte.
-Zoomy, te lo ripeto: non ho fretta, se non ce la fai pazienza, ora non pensarci più e non piangere che non voglio far arrabbiare tua zia. E non voglio vederti così fragile. Adesso non voglio sentire alcuna parola a proposito del mio discorso di oggi, dimenticalo fino a domani e pensaci con calma dopo, senza però deprimerti così tanto, va bene?- mi impone sorridendomi in modo da sciogliermi totalmente.
Cavoli, ma proprio io dovevo aver conosciuto un bambino che è diventato un ragazzo fighissimo e talmente stupendo(caratterialmente)???
Gli sorrido di rimando più tranquilla e mi posa un bacio sul capo. Poi va via mentre Theana torna dopo non so quanto tempo. Ritorno a casa e subito vado a letto dopo che mi sono preparata. Quando stavo per spegnere la luce, sento il suono di un messaggio. Guardo il cellulare che si sta ricaricando sul comodino leggendo il contenuto.
Ti auguro buona notte e sogni d'oro, piccola. :) A domani, un bacio. :*
Sorridere mi viene spontaneo e rispondo subito.
Anche a te, Aster, ma non chiamarmi più piccola! >:( Ci vediamo. :)
Continuo a sorridere, invio e mi ricordo di cambiare il nome. Dopo mi sdraio sul letto e, non aspettando la risposta, mi addormento serena.

Angolo autrice:

Lo so, lo so, sono in ritardo!!!
Scusate tantissimo, ma avevo molto da fare e ci ho messo un po' più del solito, però il capitolo è venuto abbastanza bene. :)
Beh, ha una lunghezza incredibile per me, non avrei creduto che potessi scrivere talmente tanto! O__O
In questo cap, credo di aver reso Aster più OOC delle altre volte, penso... o-o
E poi ho svelato qualcos'altro a proposito di Zoomy, anche se non nello specifico. Questo lo dovrete intuire da soli o aspettare che lo sveli io tra qualche capitolo il motivo della sua reazione durante la cena. ^__^
Scusate se dovrete attendere. ^^"
Aster: Lentona! è____é
Io: Ma stai zitto che ho scritto fin troppo su di te! è_______é
Aster: Ma come...? ç_____ç
Io: Sta buono e fa il bravo che poi ti accontento, i bambini devono obbedire! u___u
Aster: Ma non sono un bambino! >__<
Io: Ti comporti come tale! =.=
Aster: O.O
Uffa! Aster mi rompe sempre! Sono così stressata... -.-"
Comunque, vi lascio una domandina che voglio leggere la vostra risposta nelle recensioni: Cosa pensate che sia successo a Zoomy quando era piccola? :D
Non vedo l'ora di sapere cosa pensate di questo cap e di tutta la storia svolta fin'ora! ^^
Grazie a chi ha recensito, aggiunto la mia storia in preferite, seguite e ricordate e anche chi ha solo letto. :)
Vi ringrazio tanto e spero che continuerete a seguire questa ff. :)
Se avete notato qualcosa di sbagliato nel testo, ditemelo che correggo.
Alla prossima! :D
Bacioni! X^
Ciao! XD ^-^

P.S. Per le fan di Aster: in questo cap non ho accennato nulla a proposito del suo sedere, ma mi farò perdonare nei prossimi capitoli! Perdonatemi, ma Zoomy era troppo sconvolta per pensarci! :|

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Capitolo 4
*** Intimità con il nuovo studente ***


Già visto 04
Intimità con il nuovo studente

Era tutto pronto: il tavolo era apparecchiato e a breve avrebbero servito gli antipasti, i padroni di casa e la loro bambina erano vestiti perfettamente per l'occasione, la casa era decorata in modo tale da renderlo accogliente e caloroso. Mancavano solo gli ospiti e avrebbero potuto incominciare a mangiare. In quel preciso momento, il campanello suonò e la piccola abbandonò il divano per avvicinarsi alla madre che si stava dirigendo verso l'ingresso e si attaccò alla sua gonna. La donna sorrise alla figlia e aprì la porta.
-Buonasera!- salutò gli invitati, gli Shines, nonché i loro vicini di casa che erano appena arrivati per trascorrere insieme la cena di Natale.
-Buonasera a te, cara.- ricambiò il saluto Dubhe.
-E questa zuccherina è tua figlia?- domandò notando la piccola che si nascondeva dietro la madre.
Lei annuì e l'amica sorrise rassicurante alla bambina che ricambiò un po' timida stringendo la stoffa dell'abito della sua mamma. Dialogarono del più e del meno mentre si accomodarono nella sala da pranzo dove vi entrò anche il padrone di casa che aveva appena preso una bottiglia di vino. Sua moglie andò in cucina a prendere i primi piatti lasciando sua figlia al suo posto a tavola. Lei attese seduta e con la testa china mentre suo padre parlava con gli ospiti. Poi uno dei due figli dei vicini si avvicinò a lei.
-Ciao!- alzò lo sguardo e vide che il bambino più giovane si era rivolto a lei sorridente.
-Ciao.- bisbigliò timida.
-Io mi chiamo Aster, tu invece?- le chiese.
-I-io sono Zoomy...- rispose più sicura grazie al suo sorriso che la tranquillizzava.
-Zoomy, vuoi essere mia amica?- tese una mano verso di lei.
La bimba lo guardò alternando lo sguardo dalla sua mano al suo volto e viceversa. Ci pensò su qualche attimo e si decise: era inutile rifiutare, i loro genitori erano molto amici e per di più vicini di casa e poi le piaceva la sua presenza e voleva avere qualche amico, era spesso sola e voleva divertirsi come tutti i bambini della sua età. Allungo una mano e strinse quella di lui e gli rispose con un sorriso raggiante.
-Sì, Aster!- accettò la sua proposta, una decisione che avrebbe creato un legame indissolubile ed eterno tra loro due.

Questa mattina mi sveglio di buon'umore, anche se non so bene per quale motivo. Forse per la cena di ieri sera o per la buona notte auguratami da Aster. Non so.
A proposito! Mi ero dimenticata che doveva rispondermi.
Guardo il mio cellulare carico e sorrido vedendo un messaggio non letto arrivato uno-due minuti dopo il mio da lui. Lo leggo:
Mia cara piccola, non smetterò mai di chiamarti così, mi piace troppo! ;)
Gli rispondo subito:
Fortuna che mi ero addormentata, altrimenti ti avrei lanciato migliaia di maledizioni e avresti dormito malissimo! :P Comunque buon giorno. :)
Dopo averlo inviato, vado in bagno a lavarmi e torno in camera pensando di ricevere una risposta che non arriva.
Forse starà ancora dormendo...
Mi preparo, scendo le scale con la roba che lascio sul divano e mi dirigo in cucina dove Theana ha già cucinato tutto. Ci salutiamo e mangiamo.
-Mi sembri di buon umore, dormito bene?- mi chiede dopo un po'.
-Sì, benissimo.- rispondo.
Mi sorride serena, cercando di trasmettermi affetto e ricambio il sorriso.
-E cosa hai sognato? Forse Aster?- mi ammicca divertita mentre mi viene quasi un infarto.
-M-ma zia! Cosa ti viene in mente???- la riprendo stranita mentre lei ride di cuore.
-Scusa, scusa, solo che sembravate andare così d'accordo!- sbuffo e mi do un contegno.
-E poi ieri sera, mentre mi ero fermata a parlare con i Shines al parcheggio, si era allontanato e l'ho ritrovato con te. Ti sta appiccicato e ti cerca ogni volta che si annoia durante le nostre chiacchiere e credo che pure per te sia piacevole stare con lui.- aggiunge e sono stupita da ciò che mi ha raccontato.

Abbasso lo sguardo un po' a disagio non sapendo come replicare, ma mia zia cambia discorso riferendomi che devo andare o perdo l'autobus. La saluto e con lo zaino sulle spalle, esco di casa. Appena arrivata a scuola, come sempre, non vedo Sam in classe. Appoggio la mia roba sul banco e vado in atrio a controllare se ci sia o se stia pomiciando con Laio. Non trovandola, mi dirigo verso la 3° per cercarla, ma niente.
-Zoomy?- mi chiama una voce fin troppo conosciuta.
-Ciao Sennar.- lo saluto girandomi.
-Come mai qui?- mi chiede.
-Non posso semplicemente venire qui a salutare un amico?- ribatto di conseguenza.
-Mmh... Direi di no, non ci visiti tanto. Comunque sono contento di questa visita.- mi confida euforico.
Ma quanto scommettete che non sono io la vera causa della sua euforia? Mi giocherei la casa che si tratta di una bellissima ragazza della sua classe con il nome che inizia con la "N" e finisce con la "L" e ha 5 lettere!
-Sennar, com'è andata con Nihal?- gli domando e lì sussulta.
-Beh... Insomma... Sì, è andata abbastanza bene...- ammette un po' impacciato.
-Ehi, guarda che sono io, la tua amica delle medie e non lei.- cerco di tranquillizzarlo e ci riesco.
-E cosa le hai detto?- trattenere la curiosità è impossibile.
-Beh... Le ho chiesto un appuntamento e ha accettato. Al ristorante ho fatto come mi avevi consigliato, poi abbiamo ballato insieme più o meno e quando stavamo per andarcene gliel'ho proposto.- mi racconta emozionatissimo mentre io spalanco la bocca sbigottita.
-E tu fai tutte 'ste storie solo per un appuntamento???- chiedo allibita.
-Emh... Sì?- mi risponde titubante temendo una mia reazione da Guerra Mondiale.
-Mmh... Direi comunque che è un passo in avanti. Speravo che ti fossi dichiarato, ma non fa nulla. Allora, a questo punto, se l'uscita sarà piacevole per entrambi, puoi proporle di uscire ancora.- mi calmo per non attirare troppa attenzione dagli studenti che stanno passando nel corridoio.
-Mmh... Sì, farò così. Ma dove possiamo andare?-
-Non mi dire che non hai pensato a dove andare.- scuote la testa e sospiro esasperata.
-Chiedi a Laio perché, come sai bene, io non ho mai avuto un appuntamento.- annuisce e spero davvero che tiri fuori le palle e non sia più così timido e impacciato.
Sennar è sempre stato socievole e allegro, ma solo con Nihal cambia atteggiamento.
-A proposito, hai visto Sam?- chiedo, ma ricevo una risposta negativa.
A questo punto, lo saluto e torno in classe poco prima del suono della campanella e quando mi siedo, la vedo entrare.
-Ciao, Stellina!- mi saluta raggiante mettendosi al suo posto.
-Ciao Sam. Ti devo assolutamente parlare!- le dico un po' agitata.
-Cosa mi devi dire? Forse della cena di ieri?- mi domanda preoccupata per il mio tono.
-Sì, devi sapere che...-
-Stars, la smetta di parlare che inizia la lezione.- mi rimprovera il prof di religione Yeshol Assassins interrompendomi.
Sbuffo seccata.
Ma perché non crepa quel vecchio rompipalle???
Mi giro per fulminarlo, anche se è chino sul registro, e lì mi blocco.
No.
No, non può essere.
Ditemi che ho preso un abbaglio.
Mi sono voltata appena in tempo per vedere la porta aprirsi e l'entrata del nuovo studente e quando incrocio i suoi occhi, capisco che è tutto vero.
-Aster...-

Ok, piccolo riepilogo: in neanche una settimana la mia vita è cambiata radicalmente e credo che questo sia solo l'inizio!
Venerdì, ritornando da scuola, mi scontro con uno sconosciuto fighissimo e con un culo da urlo che rincontro due sere dopo in una nuova discoteca durante una serata di classe e mi aiuta contro uno stronzo che voleva scoparmi. Dopo mi riaccompagna a casa e ci scambiamo il numero di cellulare, però non mi contatta fino a quando, durante la cena di riconciliazione tra la mia famiglia e quella dei miei vecchi vicini di casa di ieri sera, scopro che lui era il mio migliore amico e ora lo ritrovo qui, davanti a me, in piedi, appena entrato nella mia classe con lo zaino in spalla.
Anche lui mi guarda sorpreso, ma è solo questione di attimi: infatti il prof lo chiama e distoglie il suo sguardo dal mio. Io fisso il mio zaino ancora un po' scossa e tiro fuori i libri per la lezione.
-Zoomy, tutto ok?- mi chiede preoccupata la mia amica notando la mia agitazione.
-S-sì, tranquilla...- cerco di dire.
-Senti, ma tu conosci quel tizio?- dal suo sguardo indagatore, capisco che sia il caso di risponderle, ma la nostra attenzione viene attirata da un movimento vicino a me.
Aster si è seduto al banco accanto al mio dopo aver conversato con il prof mentre tutti lo osservano in silenzio e mi guarda come per controllare che sono davvero qui e ricambio lo sguardo perché sono incredula pure io. Intanto il prof inizia a spiegare e scrivo su un foglio che faccio vedere a Sam che ne avremo parlato più tardi o ci becchiamo un richiamo. Annuisce e ci concentriamo sulla lezione megapallosa del vecchiaccio, anche se sono un po' tesa a causa di una presenza alla mia destra. Lo guardo un attimo e non posso evitare di pensare a quanto sia bello. Si accorge del mio sguardo e mi guarda pure lui. Sussulto lievemente per il fatto di essere stata sgamata a fissarlo, ma non mi dispiace così tanto. Quegli occhi sono talmente belli che li ammirerei ogni istante della mia vita. Distolgo lo sguardo a malincuore ricordandomi che siamo a lezione e prendo appunti dalla lavagna. Ad un certo punto, Aster mi passa un foglio bianco con delle scritte: Tutto ok?

Mi giro verso di lui e noto la sua preoccupazione nei miei confronti.
Sì, sto bene.
Glielo passo e lo legge, ma non sembra convinto.
Non mi freghi, m
i dici che hai?
Sospiro rendendomi conto che è davvero insistente.
Sono solo un po' agitata.
Per colpa mia?
Mi blocco a quelle parole, come colta sul punto.
Perché dici così?
Era una supposizione, anche perché non ti ho parlato molto di me e... E non ho risposto al tuo messaggio di stamattina. Pensavo che ti desse fastidio la mia presenza e che ti fossi sentita come abbandonata e trascurata da me.
Ha l'espressione di un cucciolo abbandonato e il mio cuore si riempie della voglia di coccolarlo! Ma quant'è carino???
Forse hai ragione, ma non sei fastidioso, ieri mi è piaciuto stare con te. Ero SOLO stupita, anche perché tu... Beh, la mia vita sta cambiando da quando ci siamo rincontrati.
Cioè? Spiegati meglio.
Il suono della campanella non mi permette di rispondergli. Il prof raccoglie le sue cose e va via mentre tutti si radunano attorno ad Aster per parlargli. Sospiro non sapendo se per sollievo o angoscia. Sam attira la mia attenzione attendendo una spiegazione e, di istinto, nascondo il foglio nel quaderno.
-Andiamo fuori? Ti dirò tutto.- la supplico e annuisce.
Usciamo mentre sento lo sguardo di Aster su di me. Appena in corridoio, dove salutiamo Simyf che è appena arrivata a scuola ed entra in aula, riassumo velocemente la cena di ieri aggiungendo che il nostro nuovo compagno di classe è "lui" e il mio amico di infanzia di cui, però, non ho alcun ricordo.
-Ecco perché hai reagito in quel modo...- riflette la mia amica.
-Infatti. Non pensavo che sarebbe successo una cosa del genere.- le confido e capisce.
-Mi sembra, però, che sia molto interessato a te...-
-Magari vuole solo che torniamo amici come una volta.-
-Anche, ma ti guarda in modo strano, non so come spiegarti...-
-Fa niente, per ora vediamo che fa.- propongo e acconsente.
Torniamo in classe dove il prof, come sempre, non è ancora arrivato. Subito lo sguardo di Aster si posa su di me, ma ricambio per poco perché Adhara si catapulta da me.
-Tu hai qualcosa da dirci, vero?- ma come fa a saperlo???
-Non so di cosa stai parlando...- cerco invano di scamparla.
-Non mi freghi, che erano quegli sguardi che vi scambiavate prima? E poi stavate scrivendo qualcosa...- ma com'è attenta?
-Te ne parlo dopo.- il prof è arrivato ed è meglio sedersi.
-Ok, ma non mi sfuggi!- annuisco sapendo che non ho altra scelta.
Il Barbuto entra in classe e, a differenza del vecchiaccio satanista malato di mente che abbiamo dovuto sopportare prima, inizia a dialogare con Aster a proposito di lui e il programma di storia svolto finora.
-Quindi sei ripetente?- chiede scoprendo che ha un anno più di noi.
Tutti sono incuriositi mentre io mi do della stupida per non averci pensato prima.
-Sì.- conferma tranquillamente.
-Che insufficienze avevi?- domanda allora.
-Nessuna.- rimaniamo increduli alla sua risposta.
Com'è possibile che non ne ha avute se ha ripetuto un anno?
-Ma quindi come...- non finisce di formulare la domanda che Aster lo precede.
-Avevo solo perso molte lezioni, troppe per poter essere promosso.- capiamo, ma c'è ancora una domanda che il prof gli pone: perché ha saltato le lezioni?
-Ho avuto un incidente e sono rimasto in ospedale per molto tempo.- mi volto verso di lui a quella frase.
Che tipo di incidente?
Ho paura di chiederlo...
Il prof non chiede altro e inizia ad interrogare due di noi mentre il mio compagno di banco si gira dalla mia parte e mi sorride, un sorriso da infarto, aggiungerei.
-Posso?- si riferisce al mio libro di storia.
-Certo.- glielo passo e lo sfoglia delicatamente.
Chissà come sarebbe il suo tocco sulla mia pelle se tratta i libri in quel modo...
Mio Dio, ma cosa vado a pensare?!?
La sua presenza accanto a me mi fa pensare a cose poco decenti, a quanto pare... Meglio fare attenzione! Con lui diventò irriconoscibile!
-Stellina, che hai?- mi riscuote Sam.
-P-perché?-
-Sei tutta rossa... Che ti ha detto da farti reagire così?- si riferisce ad Aster, che sta ancora guardando il libro, forse avendo seguito le nostre mosse.
-N-niente. Solo strani pensieri.-
-Di che tipo?- si avvicina sorridendo maliziosa.
-Sam, per favore, non farmi parlare di certe cose durante le lezioni.- annuisce ancora con quell'espressione e si concentra sull'interrogazione sapendo che presto toccherà a lei essere interrogata.
-Siete arrivati a Costantino?- mi domanda Aster.
-Sì, più o meno.- mi volto verso di lui che mi restituisce il libro.
-Io sono un po' indietro, ti spiace se questo pomeriggio vengo da te? Così mi metto in pari con il programma anche nelle altre materie.- mi propone con quello sguardo che mi scioglie e sono tentata di accettare.
-Però, non ti obbligo. Se hai degli impegni, allora fa niente...- specifica e sorrido del suo tentativo di non imbarazzarmi.
-Mi va bene.- lo informo e sorride contento.
-Scusa se ne approfitto, ma all'intervallo mi accompagni in segreteria?- mi chiede.
-Ok...- ma perché sono così bendisposta ad accontentare gli altri?
Annuisce riconoscente e si concentra sull'interrogazione. Io invece non ci riesco affatto! Non faccio altro che pensare a lui! E ora mi torna in mente la sua proposta di ieri. Non so come rispondergli, ma adesso che saremo compagni di classe, non credo che saranno molte le occasioni per non parlarci considerando che siamo molto vicini. Ho un grande desiderio di accettare, ma ora come ora per me è poco più di uno sconosciuto, non so cosa posso aspettarmi da lui. Ripensando alla serata, mi ricordo anche che mi ha già toccata! E anche in più occasioni.
La sua stretta è decisa e salda come quando mi ha aiutata
ad alzarmi stringendo la mia mano e quando per non farmi cadere mi ha circondato le mie spalle con un braccio, ma sa anche essere delicato e dolce come quando mi ha abbracciata e si è dedicato a sistemarmi teneramente. Un brivido scorre lungo la mia schiena e la consapevolezza che desidero sia accanto a me mi schiaccia.
Alla terza ora arriva la prof di matematica, Soana Witch. E' molto gentile, paziente e disponibile ad aiutare chi ha bisogno di aiuto, soprattutto se qualche studente ha qualche problema. Anche lei si ferma svariati minuti a parlare con Aster porgendogli varie domande sulla sua vita e sullo studio. Qualche volta intervengono alcuni della classe con delle battute stupide, ma che vengono apprezzate da tutti. Poco prima dell'intervallo, prendo una moneta da un euro e mi preparo ad uscire mentre la prof sistema le sue cose avendo terminato prima la spiegazione, come ogni volta, concedendoci così alcuni minuti di riposo in più. Santa donna!
-Appena suona, andiamo in segreteria, ok?- mi chiede Aster e annuisco.
-Facciamo in fretta che ho fame.- mi sorride e ci alziamo alle 11.
Dopo aver sistemato le sue faccende e aver preso da mangiare, torniamo in classe.
-Grazie.- prende dallo zaino un panino e lo mangia.
-Di niente.- noto purtroppo che in classe siamo soli e quella situazione mi agita non poco.
-Allora, mi spieghi cosa significavano le tue parole?- eccolo che arriva dritto al punto.
Sospiro e mi siedo cercando di calmarmi e di pensare lucidamente.
-Intendevo dire che hai... Come dire? Dato una svolta alla mia vita.- gesticolo nervosa evitando di guardarlo.
-Vivevo ogni giorno noiosamente. Poi ti ho incontrato e diciamo che la tua ricomparsa nella mia vita ha contribuito a farmi "svegliare" perché mi sento più "attiva" e anche Sam e mia zia lo pensano. O almeno così credo...- gli spiego un po' impacciata.
-Capisco... Quindi...- sorride.
-Ti faccio sentire più viva rispetto a quando non ero accanto a te?- mi chiede come se lo avessi lusingato.
Avvampo e distolgo lo sguardo troppo imbarazzata per quegli scambi di parole e per avergli confessato, non del tutto almeno, cosa mi ha provocato e cosa mi provoca tutt'ora. Interpreta il mio silenzio e il mio imbarazzo come un sì e mi si avvicina pericolosamente, tanto che sento il suo respiro vicino all'orecchio e rabbrividisco.
Ma perché mi fa questo effetto?
Ride compiaciuto di scoprire che reazione ho ai suoi gesti. Mi scosta i capelli immergendo la mano nella mia chioma castana e riduce la distanza tra i nostri visi a pochi centimetri. Mi perdo in quegli occhi che mi trapassano e sento il cuore pompare freneticamente così come il mio respiro è affannato.
-Piccola, hai pensato alla mia proposta?- mi domanda e chiudo gli occhi non riuscendo a sostenere tutte queste emozioni che stanno scuotendo il mio corpo e il mio essere.
Deglutisco e trovo la forza di affrontarlo.
-Forse ti risponderò questa sera, ho le idee ancora molto confuse... E voglio controllare se passerò una bella serata con te, altrimenti non credo di poter continuare a frequentarti anche se eravamo amici...- gli confido sperando non si arrabbi o si allontani da me per le stupidaggini che ho detto.
-Certo, ti farò trascorrere la serata più bella della tua vita, o almeno ci proverò.- posa un bacio sulla mia tempia e si allontana.
Fa scivolare le mani lungo le mie braccia, prende le mie mani tra le sue baciandole come a promettermi che si impegnerà per non deludermi e fissa i suoi occhi nei miei inchiodandomi sul posto.
Come mai solo con lui mi succede qualcosa del genere? Il mio corpo impazzisce quando sono con lui!
-Eccoli!- Sam entra in classe interrompendo il contatto visivo e fisico tra me e Aster.
Mia cara, non sai quanto ti sono grata!!!
Il moro si volta verso di lei mentre io torno a respirare normalmente. Alzo lo sguardo e noto che la mia amica si è portata con sé Laio, Sennar e Nihal che stanno conversando con il nuovo studente. Li saluto e ricambiano, ma Sennar mi guarda indagatore e sposta lo sguardo da me al mio compagno di banco e viceversa.
Che starà pensando?
Non riesco a chiederglielo perché la campanella suona (è solo una mia impressione o l'intervallo l'ho fatto durare un po' troppo? xDD /ndA) e tornano in classe. Noto anche che si comporta in modo un po' più normale con Nihal, anche se del nervosismo rimane. Spero solo che si sciolga e che si mettano insieme perché stanno davvero bene come coppia.
Tutti entrano in classe, inclusa la prof di inglese, Thara Rose. Inizia la lezione con spiegazioni e interrogazioni dopo aver, ovviamente, scambiato qualche parola con il nuovo studente. Aster non mi parla e nemmeno io tento di attaccare bottone. Solo durante il cambio si rivolge a me.
-A che ora vengo da te?- ci penso su un attimo.
-Io oggi non ho nulla da fare, quindi quando vuoi perché rimango a casa e Theana starà al lavoro tutto il giorno.- lo informo.
-Ok, allora ti dispiace se pranzo da te? Così non perdiamo troppo tempo.- propone e non mi sembra una cattiva idea, anche se trascorrere così tanto tempo con lui potrebbe causare qualche malfunzionamento dei miei poveri neuroni...
-Va bene, ma...- stavo per chiedergli cosa volesse mangiare, quando mi interrompe.
-Ovviamente cucino io.- e mi sorride.
-Tu cucini???- rido perché mi sembra un po' assurdo.
-Certo, con due genitori cuochi, sarei una vergogna per la mia famiglia e poi non è tanto divertente.- mi dice indignato, ma accenna comunque un sorriso.
Quando sistemiamo la roba per andarcene, Adhara mi raggiunge e mi pone la stessa domanda di prima. Le dico che ne parleremo, ma non oggi perché sarò occupata a studiare con Aster. Si insospettisce, forse ipotizza qualcosa che ci lega, ma non indaga oltre. Appena fuori dall'edificio scolastico, Sam mi indica il moro che sta salendo sulla sua moto.
-Stellina, vieni.- la mia amica mi prende per il braccio e mi trascina da Aster.
-Aster, è tua questa Aprilia nera?- chiede affascinata facendomi capire che se ne intende più di me a proposito di moto.
-Sì, ti piace?- prende il casco.
-Eccome! E' bellissima!- afferma elettrizzata.
-Grazie. Vuoi un passaggio?- si rivolge a me.
-N-no, vado con l'autobus.- rifiuto l'invito, ma noto, purtroppo, che il 5 è passato, quindi dovrei aspettare altri minuti prima di prenderne un altro mezzo di trasporto.
-Tieni e non protestare.- Aster mi passa un casco, forse avendo visto la mia espressione quando ho capito che ho perso l'autobus.
-Beata te, io vado che mio padre mi aspetta lì per andare in farmacia, ciao!- si allontana lasciandomi con lui.
-Su! Ora ti accompagno a casa, passo dalla mia e ti raggiungo dopo, ok?- mi propone mentre indosso il casco.
-Va bene.- acconsento rassegnata, ci sistemiamo per poi partire.
-Tieniti forte.- faccio come mi dice e partiamo.
Arrivati a destinazione, in un tempo record per me che torno a casa più o meno alle 13.45, se ne va quasi subito promettendomi, però, di ritornare presto. Entro in casa e sistemo i libri sulla scrivania. Mi cambio i vestiti indossando una tuta calda e comoda, accendo il computer, do un'occhiata su Facebook e le notifiche, ma quando sento il campanello, stacco e scendo ad accogliere Aster. Sono un po' imbarazzata rendendomi conto che il mio abbigliamento non è adatto per questo momento, ma non dice nulla a proposito. Gli faccio posare la sua giacca all'attaccapanni e lo zaino sul divano. Lo guido verso la cucina dove inizia a preparare delle tagliatelle al ragù, due bistecche e delle patate arrosto che, però, ha portato da casa sua perché sua madre li aveva già cucinati.
-Ora ti faccio vedere quanto sono bravo ai fornelli.- mi aveva detto con fare altezzoso mentre prendeva gli ingredienti e la padella.
Ho riso come per deriderlo o sfidarlo, ma vedendo come si muoveva, ammetto che ammirarlo è veramente bello! Credo che ho uno sguardo incantato per tutto il tempo mentre i miei occhi scorrono lungo tutto il suo corpo contemplando i suoi muscoli che si intravedono attraverso la maglietta blu che indossa, le gambe sode fasciate dai suoi jeans e soprattutto il suo fondo schiena che sembra chiamarmi e chiedermi di palparlo.
Capisco quanto la presenza e la bellezza di Aster siano pericolose: con lui ho sempre dei strani pensieri, anzi! Perversi!!! Non sono una maniaca, ma con lui succede questo! E' assurdo!
Chiudo gli occhi respirando profondamente e provo a darmi un contegno mentre sento nell'aria un buon misto di profumi che mi rilassano. Li apro e vedo che sta apparecchiando la tavola. Lo aiuto e iniziamo a mangiare la pasta che scopro essere davvero squisito!
-Cavoli, è davvero una bontà! Ti avevo sottovalutato!- gli riferisco.
-Visto che sono bravo?- annuisco sorridente e ricambia il sorriso.
In seguito mangiamo le bistecche e le patate mentre chiacchieriamo allegramente di cucina, del lavoro dei suoi genitori e delle nostre preferenze in ambito culinario.
-Quindi vuoi fare il cuoco?- domando mentre ci gustiamo un pezzo di torta al cioccolato.
-Sì, l'ho sempre desiderato e i miei hanno pensato che in futuro potrei gestire io il loro ristorante mentre mio fratello vuole essere un avvocato. Mi hanno insegnato molto in questi anni e me la cavo benissimo in cucina. Però te l'avevo detto quando eravamo a Padova.- mi rabbuio a quell'ultima frase.
-Ehi, che hai?- si allarma subito dopo aver notato il mio cambio d'umore.
-N-niente.- minimizzo e mi alzò per posare i piatti vuoti nella lavastoviglie.
-Piccola, davvero, dimmi che hai.- mi supplica quasi parandosi davanti a me e stringendomi un braccio.
Sospiro e mi decido anche se un po' tremante e insicura.
-E' che... Non ricordo nulla di te, della tua famiglia e di quando abitavamo vicini.- rivelo e voltandomi a guardarlo, vedo la sua incredulità e la sua delusione.
-Capisco...- fa scivolare la sua mano lungo il mio braccio per intrecciarlo con la mia e giocarci pensieroso.
Rimaniamo silenziosi
per qualche minuto, minuti che sembrano non finire mai.
-Non importa molto il passato, ora l'importante è il presente, quindi creeremo nuovi ricordi insieme, va bene?- mi propone dolcemente stringendo la mia mano vicino al suo petto.
Come posso minimamente pensare di rifiutare la sua idea se ha quello sguardo così... Così... Non so come descriverlo! Ma mi intenerisce un sacco! E poi se rifiuto, sarei solo una pazza perché è impossibile dirgli di no!
Annuisco piano e lo vedo sorridermi per poi tenermi stretta a lui. Ricambio l'abbraccio affondando il viso sul suo petto sentendomi veramente bene. Restiamo per quello che mi sembra un'eternità in quella posizione con lui che ha il viso tra i miei capelli e le sue mani che li accarezzano come con la mia schiena.
-Non voglio rovinare questo bel momento, ma credo che dovremmo studiare.- mi ricorda dispiaciuto.
Sapessi quanto lo sono io...
Ci allontaniamo con mio grande disappunto perché avrei tanto voluto continuare a stringermi a lui. Sistemo la lavastoviglie e lo faccio accomodare in salotto mentre salgo al piano superiore per andare a prendere i miei libri. Scendo e lo trovo concentrato sul libro e sul quaderno di inglese aperti.
-C'è qualcosa che non capisci?- alza lo sguardo su di me e sorride.
-Ti sei portata tutta la libreria?- si riferisce a ciò che ho in mano.
-No, ho solo i quaderni e 2 libri.- lo correggo imbronciata mentre poso le mie cose sul tavolo vicino alla porta dove ci sono alcune sedie. Lo usa Theana a volte per leggere le lettere o compilare qualche documento mentre io in questo momento per studiare con Aster. Non sono abituata ad avere ospiti e questa è stata la prima cosa che mi è saltato il mente. Dopo qualche ora di studio, ci prendiamo una pausa.
-Vuoi mangiare qualcosa?- mi sgranchisco le ossa e mi massaggio la gola, dato che ho parlato fin troppo di equazioni, teoremi, forme dei verbi in inglese e imperatori romani.
-Sì, grazie.- ci alziamo e ci dirigiamo in cucina.
-Cosa vuoi?- gli chiedo aprendo la dispensa.
-Una fetta di torta.- mi risponde indicando il frigo e riferendosi al dolce di prima.
-Ma l'abbiamo già mangiato, lo vuoi ancora?- obietto.
-Lo voglio ancora.- si lamenta come un bambino capriccioso e insistente che chiede alla propria mamma di accontentarlo a tutti i costi.
Sorrido a questo paragone e capisco sia meglio renderlo contento. Tiro fuori la torta e ne taglio un pezzo per ognuno. Glielo passo e lo mangiamo.
-Perché volevi mangiare questo e non altro?- gli chiedo dopo un po' di tempo.
-Perché mi piace, l'hai fatta tu?- mi domanda contento.
-No, l'ho comprato in una pasticceria.- gli rispondo.
-Peccato.- mormora forse un po' dispiaciuto.
-Beh, non sono una brava cuoca come te.- mi giustifico consapevole che è la verità.
-Allora ti insegno io, va bene?- mi propone, ma sono indecisa.
-Non so, non credo di riuscirci.- gli confido.
-Se ti impegni, riusciresti a fare molte cose. Sei intelligente e in gamba, saresti bravissima, anche più di me, basta volerlo. Anche nello studio potresti avere il massimo in tutto, sei molto chiara quando spieghi degli argomenti.- i suoi complimenti mi lusingano, ma quell'accenno ai voti scolastici mi da fastidio.
Non lo sopporto, parla come i professori che non dovrebbero aspettarsi di più da me, ma solo accontentarsi del fatto che vado bene. E invece continuano a tormentarmi. Se voglio impegnarmi o meno sarà affar mio, di che si impicciano?
-Stai zitto.- sibilo infastidita.
-Cosa? E perché?- mi guarda sorpreso e interrogativo.
-Non osare impormi l'idea di studiare di più per prendere voti più alti. Non ne ho voglia e ne ho fin sopra le scatole di gente che lo desidera!- urlo liberando la mia frustrazione.
Non ricordo da quanto non urlavo così, forse è trascorso troppo tempo e ora la gola mi fa ancora più male di prima, brucia. Mi sento veramente male a dover fare una cosa simile proprio contro di lui, ma mi è venuto istintivo stare sulla difensiva. Forse non dovevo urlargli contro, visto che non sapeva niente della mia vita vissuta lontana da lui, però quel che è fatto è fatto e non si può più cambiare.
-Io non volevo importi di studiare e prendere il massimo nei voti, solo che volevo confidarti il mio pensiero, cioè che potresti fare molte cose se ti impegnassi...- specifica, ma non riesco a trattenere la pazienza.
-Adesso basta! Sono stufa di sentire questi discorsi! Se vuoi continuare, è meglio se te ne vai alla svelta!- non so con quale forza riesco a guardarlo negli occhi senza cedere al desiderio di lasciarmi andare tra le sue braccia chiedendogli scusa.
Dopo qualche secondo passato a guardarci negli occhi, abbassa lo sguardo e sospira. Si incammina verso il soggiorno e prende le sue cose insieme alla giacca mentre io sono girata di spalle. Se ne va silenzioso senza più proferire parola.
Io rimango dove sono. Non emetto suoni, ma sento le orecchie fischiare. Non ho praticato esercizi fisici tanto da essere sfinita, ma sento al posto delle gambe e delle braccia dei blocchi di pietra. Ho solo urlato contro il mio amico di infanzia ritrovato che cerca di reinstaurare un rapporto d'amicizia con me e l'ho mandato via.
E ora che non c'è, mi sento un vero schifo.
Il cuore mi fa male, mi pesa tonnellate e sembra che migliaia di frecce e pugnali lo abbiano trafitto provocandomi un dolore immane, la mente è appannata e non ragiona, gli occhi guardano tutto con disgusto e incredulità. Non riesco ancora a concepire il fatto che l'ho trattato in quel modo, lui che mi aveva aiutata e salvata da certe situazioni, lui che mi ha sostenuta durante il mio crollo psicologico, lui che mi aveva accarezzata e abbracciata per farmi sentire meglio...
E capisco di essere davvero una merda e che non dovrei esistere, che non sarei mai dovuto nascere.
Mossa da una forza misteriosa, mi dirigo verso il divano su cui era seduto qualche ora prima e mi ci abbandono mettendomi in posizione fetale. Mi ripeto in continuazione insulti della peggior specie destinati a me mentre inizio a singhiozzare. Poi anche le lacrime escono e mi dispero desiderando solo sparire. Dopo quelle che mi sembrano ore, sento la porta aprirsi. Capisco che Theana è rientrata, ma non voglio che si preoccupi trovandomi in quello stato. Però non ho forze per alzarmi e andare a sistemarmi. Sento anche rumore di plastica e cartone e mi chiedo che cosa abbia in mano. Faccio finta di dormire mentre mi concentro e sento anche un buon profumo di pizza. Vorrei aprire gli occhi, ma mi impongo di non farlo perché ho notato qualcosa di strano: il rumore delle scarpe è diverso. Mia zia indossa sempre dei tacchi, anche se un po' bassi, e questi non sembrano i suoi passi. Una lieve carezza sui miei capelli mi fa capire che ho ragione: non è mia zia che è entrata in casa, ma qualcun'altro!
-Ehi, piccola, sei sveglia?- e questa voce sussurrata assieme a quel soprannome mi fa capire tutto.
Spalanco gli occhi trovando Aster chinato vicino a me con sguardo tormentato. Mi raddrizzo per quanto riesco a fare incredula. Perché è tornato ed è qui dentro se aveva chiuso la porta? Avrà preso le mie chiavi?
-Che ci fai ancora qua?- domando stridula.
-Ti avevo detto di andartene!- continuo e mi chiedo perché la mia bocca fa il contrario di ciò che penso.
-Lo so, ma non potevo e non posso lasciarti in questo stato, non se sei da sola in casa. E' pericoloso!- sentenzia serio.
-Ma che pericoloso e pericoloso, hai paura che mi tagli le vene o qualcos'altro che mi porti alla morte?- sputo sprezzante.
Non è la prima volta che penso a qualcosa del genere e il dolore che provai all'epoca torna per farmi soffrire ancora, aggiungendosi al dolore che provo a dover litigare con lui.
-Infatti! Non voglio che ti ferisca, non lo sopporterei e impazzirei se sapessi che hai avuto un incidente per colpa mia perché sei troppo importante per me e non riuscirei più a vivere decentemente con la consapevolezza di averti perso per delle stronzate che ti ho detto!- le sue parole mi spiazzano e non so cosa dire, ma mi riprendo presto, anzi, è la mia parte pazza e folle che si riprende e parla al posto mio.
-E allora è meglio se stai zitto e te ne vai prima che ti cacci fuori io!- sto decisamente esagerando e non capisco più che cazzo sto dicendo.
Che mi prende? Possibile che non riesco più a controllarmi? E soprattutto perché lo tratto in questo modo dopo tutti quei rimproveri che mi sono fatta?
-Che cazzo stai farneticando? Stai dicendo un mucchio di stronzate a causa della rabbia!- urla anche lui forse capendo che non sono in me.
-Può darsi!- confermo completamente rimbecillita.
Scoppia a ridere, una risata che mi fa male e che trafigge in pieno il mio cuore dolorante e mi rendo conto di una cosa: sono davvero una masochista, non faccio altro che autoinfliggermi pugnalate tremende che mi fanno soffrire ancora di più.
-Adesso basta. Mi stai facendo perdere la pazienza.- sento le lacrime che stanno per uscire di nuovo incontrollabili.
-Non ti sopporto più, ti detesto! Vattene da casa mia sub...!- ma prima che potessi finire la frase, qualcosa di caldo e morbido mi tappa la bocca impedendomi di continuare.
Spalanco gli occhi incredula trovando quelli di Aster vicinissimi ai miei e capisco cosa sta facendo. Mi ribello per quanto riesco a fare, ma è inutile: le sue braccia mi tengono stretta e immobile, ma sempre con la dolcezza e la delicatezza che lo caratterizzano in modo tale da non farmi male mentre le sue mani mi accarezzano il viso e i capelli. Muove le sue labbra sulle mie provocandomi brividi di piacere che scorrono lungo la mia colonna vertebrale e chiudo gli occhi invasa da quelle sensazioni indescrivibili. Allenta la presa su di me una volta che capisce che non oppongo più resistenza e le sue mani vagano lungo le mie braccia e la mia schiena sciogliendo i miei nervi che si erano tesi come le corde di un violino senza accorgermene. Continua a toccarmi le labbra e inizio a sentire qualcosa di umido su di esse. Capisco che è la sua lingua che mi lecca e che chiede il permesso di entrare nella mia bocca. Glielo permetto un po', anzi, parecchio intontita da quelle sensazioni che potrebbero farmi svenire da un momento all'altro. Schiudo piano le labbra e accolgo la sua lingua nel mio palato. Trova subito la mia e da inizio ad una danza dolce e sensuale che mi fa perdere la testa. A differenza di me che non ho mai baciato nessuno, Aster sembra sapere molto bene cosa e come fare:
mi accarezza, mi avvolge, mi rincorre e molte altre cose che mi fanno impazzire dal piacere mentre comincio ad emettere suoni che non riconosco a causa della poca lucidità che mi rimane. Dopo vari minuti, ci separiamo affannati e apro gli occhi trovando i suoi vicini al mio viso liquidi e tremendamente belli, stupendi! In pochi secondi torno a ragionare decentemente e realizzo una cosa che mi era sfuggito: ho baciato qualcuno!!! E non una persona qualunque, ma Aster, il mio amico di infanzia che ho ritrovato dopo anni di separazione e che mi ha aiutato da subito in svariate occasioni anche senza conoscermi!
E poi... Non mi ero accorta che si era sdraiato sopra di me sul divano e che ho le mie mani tra i suoi capelli!
Ma quando è successo???
Lo guardo stordita e interrogativa. Sorride e sfiora la mia guancia un po' arrossata in una carezza che trasuda... Amore? Possibile? Anche i suoi occhi sembrano volermi trasmettere amore... Ha uno sguardo che mi scioglie e che scava dentro di me, nella mia anima, in profondità mentre io mi perdo in quella foresta viva che sono i suoi occhi.
-Stai meglio?- mi chiede premuroso.
-S-sì, ma... Perché l'hai fatto?- domando frastornata e confusa.
-Non lo sai che un bacio può far sentire meglio le persone? E poi ti sei calmata, prima eri molto agitata e ho notato che le mie parole ti hanno ferita. Ho cercato un modo per riparare al mio errore, ci ho pensato a lungo, ma quando hai urlato di nuovo, ho agito di istinto, non sopportavo l'idea di vederti così... Sofferente.- mi svela e sussulto.
Non mi aspettavo quelle parole, mi trasmettono tutto ciò che prova e mi sento davvero in colpa. Si solleva allontanandosi da me e inevitabilmente nasce in me il desiderio di averlo ancora vicino a causa della sua mancanza. Però mi stupisce ancora: avvolge le mie spalle con un braccio e mi tira su facendomi sedere sulle sue gambe. Appoggio il capo sul suo petto e chiudo gli occhi trovandomi davvero bene, come se quello fosse il mio posto. E ragionando più lucidamente su ciò che è avvenuto... Mi rattrista profondamente il mio comportamento immaturo e non giustificabile.
-Aster...- lo chiamo flebilmente.
-Dimmi.- sussurra accanto al mio orecchio.
-Scusami per tutto quello che ho detto e che ho fatto, non volevo, davvero, ma non sopportavo quei discorsi che continuano a perseguitarmi da anni. Ed è stato ingiusto sfogarmi contro di te quando non c'entravi nulla!- le lacrime escono inarrestabili e mi aggrappo alla sua maglietta come fosse la mia ancora di salvezza dallo sprofondare in un abisso senza fondo colmo di disperazione e solitudine.
-Mi dispiace, mi dispiace moltissimo, Aster...- continuo.
-Ehi, piccola, calmati.- mi solleva il viso con entrambe le mani e posa delicatamente le labbra sulle mie in un bacio casto.
Si allontana di poco e si allunga verso il tavolino di fronte al divano prendendo un fazzoletto per asciugarmi le lacrime. Prima che mi aiutasse, gli tolgo il fazzoletto dalla mano e mi sistemo da sola: non voglio essere sempre aiutata e accudita come una bambina, devo essere forte e capace di cavarmela da sola senza di lui, come prima che ricomparisse nella mia vita. Dopo questi pensieri, constato che Aster fa emergere la parte debole, fragile e indifesa del mio essere per poi consolarmi. Non mi dispiace essere coccolata da lui, tutt'altro! Ma potrebbe stancarsi del mio comportamento prima o poi!
Nota la mia faccia pensierosa e mi alza il viso con due dita sotto il mio mento per guardarmi negli occhi.
-Che hai?- mi chiede preoccupato.
-Stavo pensando...-
-Cosa? Sappi che puoi dirmi tutto quello che vuoi.-
-Pensavo che continui a rendermi indifesa e vulnerabile per poi coccolarmi, come per entrare nelle mie grazie! Cioè che con le tue parole di indebolisci e in seguito cerchi di risollevarmi moralmente di modo che mi senta riconoscente nei tuoi confronti...- esterno i miei pensieri dubbiosa.
-Non è così. Io ho tentato di fare la cosa giusta e di dire cose giuste, solo che non sei più la bambina che conoscevo, non so più niente di te se non il tuo passato e il tuo carattere di anni fa, sei cambiata sia nell'aspetto che nel modo di pensare, non so più come trattarti per non offenderti o ferirti.- mi confida mortificato.
E' davvero sincero e credo alle sue parole, mi fido. Ironico che fino a pochi minuti prima gli avrei urlato in faccia... Mi sento ancora in colpa per prima, ma ormai è passato così come è passato il suo sbaglio.
-Aster, ormai è inutile continuare a tormentarci, quel che è fatto è fatto, abbiamo ammesso i nostri sbagli, possiamo continuare ad andare avanti superando queste "difficoltà" cercando di conoscerci meglio e rimediare ai nostri errori. Ok?- propongo.
-Ok.- conferma e mi sorride più tranquillo e meno teso.
-Però ora mangiamo che le pizze si raffreddano.- mi indica i cartoni sul tavolo e annuisco, ma prima...
-Aster, posso chiederti un'ultima cosa?-
-Certo!- mi concede.
-Ecco...- arrossisco un po' imbarazzata, ma credo che entrambi abbiamo bisogno di qualcosa che ci faccia sentire meglio.
-Puoi baciarmi ancora?- chiedo timida e a bassa voce.
-Vuoi davvero questo?- sgrana gli occhi incredulo e mi do della stupida per quella domanda.
-Beh, credo che ho bisogno di qualcosa per sentirmi più rilassata e ho pensato alle tue parole... Però se non vuoi, non ti obbligo assolutamente!- mi affretto a precisare sperando non fraintenda.
-Va bene, se è per questo non ho problemi.- sussurra e già la sua voce mi fa avere i brividi.
Si avvicina piano, ma a qualche centimetro dalle sue labbra lo fermo un po' vergognosa.
-I-io però non so baciare, era il mio primo bacio e...- gli confido agitata, ma non sembra turbato.
-Non fa niente, ti basterà lasciarti andare, ti insegnerò io come fare...- mi rassicura e mi affido a lui.
-Chiudi gli occhi.- lo faccio e dopo qualche secondo sento finalmente le sue labbra posarsi sulle mie muovendole teneramente.
In poco tempo la sua lingua mi lecca e schiudo la bocca. Per vari minuti gioca con la mia lingua, morde piano le mie labbra e molte altre cose facendomi ansimare. Accarezza il mio corpo dolcemente mentre io tocco i suoi capelli morbidi e setosi. Si separiamo e ci fissiamo.
-Ora stai bene?- domanda premuroso sfiorando la mia guancia rossa.
-Sì, grazie.- sorrido e mi imita.
Cazzo quanto è bello!!!
Sono incantata dalla sua bellezza e se ne accorge, ma non dice nulla.
-Mangiamo? Altrimenti si raffredda tutto e dovremo riscaldarli.- mi indica il tavolo dove ci sono le pizze con una
grande porzione di patatine fritte.
Annuisco e mi allontano da lui per farlo alzare.
-Che fai?- gli chiedo quando lo vedo dirigersi verso la cucina dopo aver controllato che le pizze sono ancora calde.
-Prendo delle bibite, tu intanto inizia a mangiare.- mi risponde.
-Ok, sono nel...- ma mi anticipa.
-Nel frigo, le ho viste prima così come i bicchieri. Ti porto della coca.- lo guardo sorpresa, non pensavo che si ricordasse che mi piaceva la coca ed è stato un bene che continui a piacermi!
Sparisce dietro la porta e mi concedo una pausa per pensare.
Il bacio è stato bellissimo! Dopo che ci siamo staccati, ho avuto l'impressione che anche per lui sia stato lo stesso. E' stato... Perfetto!
Anche se erano i miei primi baci, non mi lamento né mi arrabbio: li ho dati a lui e questo mi va bene, eccome! E' l'unico che bacerei senza chiedermi se è giusto o no, perché so che farebbe di tutto per rendere quel momento magico.
Ridacchio e mi lecco le labbra dove è rimasto il suo sapore: fragola con la freschezza della menta. Mi piace!
-Sei ancora lì?- la sua voce mi fa quasi sobbalzare e mi rendo conto che non ho ascoltato il suo consiglio.
-Ah... Mi ero distratta...-
-Non fa nulla, tanto non ci ho messo tanto.- sistema tutto e incominciamo a mangiare.
Solo ora mi accorgo di quanta fame ho! Chissà come ho fatto a non accorgermene...
Ridiamo e scherziamo come due amici normali, come se non fosse successo nulla: nessun litigio e nessun bacio. Mi sento veramente a mio agio ora con lui, mi viene naturale parlargli o forse è perché è lui a farmi stare bene in sua compagnia.
-Senti, posso sapere perché prima te ne sei andato?- domando quando abbiamo finito tutto tranne un po' di patatine.
-Ti dico subito che non era per continuare il discorso dei voti scolastici, ma ho pensato che non saremmo più riusciti a chiacchierare in modo naturale come ora, che la situazione fra noi sarebbe stata molto imbarazzante e tesa. Per non parlare del fatto che era altro a parlare al tuo posto.- annuisco sapendo bene a cosa si riferisce, ma rimango curiosa: voglio sapere cosa gli era passato per la testa in quel momento.
-Sono andato via per riparare al mio errore, come ti ho già detto, e volevo calmarti e far finire bene la serata. Ho pensato alla pizza anche perché era più o meno ora di mangiare. Non credevo di trovarti in quello stato, distrutta e sofferente. Beh, mi aspettavo la sfuriata, perché sono stato un emerito imbecille! E poi ti ho fatto piangere, non merito di starti accanto ed esserti amico.- si confida con me e vedo nei suoi occhi disgusto e delusione per sé stesso.
-Aster...- lo chiamo a bassa voce e contorno il suo viso con le mani per girarlo in modo tale da guardarci negli occhi.
-Ascoltami bene, è vero che ho pianto, ma non è tutta colpa tua. E' anche mia e per le stronzate che ho detto! Se non mi fossi rivolta a te in quella maniera, non sarebbe successo tutto ciò. Io stessa mi sono sentita uno schifo per averti trattato così quando non avevi alcuna colpa. Sono io ad aver sbagliato...-
-Ma io ho parlato di qualcosa che detestavi...-
-Ma tu non lo sapevi, l'hai detto tu che non sono più la stessa di una volta e che sono cambiata così come sei cambiato pure tu. E' così, punto.-
Mi avvicino e lascio un leggero e breve bacio sulle sue labbra. Voglio che si tranquillizzi così come anche lui ha voluto la mia tranquillità. Mi allontano e il suo sguardo intenso mi fa rabbrividire. Restiamo in silenzio e ci osserviamo con attenzione. Infine abbassa lo sguardo sospirando e mi attira a sé affondando il suo volto tra il mio collo e la mia spalla. Lo sento inspirare il mio profumo e arrossisco per quella situazione un po' imbarazzante, ma ammetto che mi piace che si affidi a me.
-Non so se sia giusto rimanere al tuo fianco dopo tutto il macello che abbiamo creato...- bisbiglia sincero.
-Non fa niente, ormai è passato, e ora dobbiamo guardare davanti a noi e non indietro, pensiamo al futuro e non tormentiamoci per il passato, ok?- provo a incoraggiarlo.
-Hai ragione, ma sono ancora incerto...- ma insomma, ancora con 'ste paranoie?
-Che peccato... Sai, avevo una sorpresa solo per te e ora mi rovini l'occasione!- mi lamento senza svelargli nulla delle mie intenzioni.
Alza lo sguardo e mi fissa curioso.
-Cosa?- mi domanda non riuscendo a trattenere la curiosità.
-Aster, tu vuoi starmi accanto?- annuisce.
-E allora smettila con queste stupidaggini, altrimenti non ti accetto. Va bene?- annuisce ancora, forse più convinto e mi decido a dirglielo.
-E poi...-
mi guarda negli occhi desideroso di sapere con quei pozzi verdi che mi incantano e che attendono le mie parole.
-Aster, vorrei che tu stia accanto a me per di aiutarmi e sostenermi quando sarò in difficoltà, per divertirci insieme, per svagarci, raccontarci tutto quello che non conosciamo dell'altro e molte altre cose.- appena termino la frase, subito il suo viso viene invaso da una gioia incontenibile e tante emozioni capaci di farlo esplodere.
Ed esplode, mi riabbraccia di slancio, tanto che ha potuto soffocarmi mentre mi promette
di rimanere al mio fianco, di non deludermi e di non fare cazzate come oggi.
-Aster, calmati!- cerco di dire e si allontana annuendo e sorridendo ancora.
Dio, quanto è bello! Non smetterei mai di ripeterlo perché so che è vero.
-Senti... Perché hai timore di deludermi ancora?- espongo questo dubbio.
-Beh, può capitare che commetterò delle sciocchezze che possano rovinare il nostro rapporto, anche se spero proprio di no!- mi spiega e comprendo.
-Grazie Aster, per tutto. E non preoccuparti, in un modo o nell'altro risolveremo i nostri litigi, e poi non possiamo di certo predire il futuro! Come pensi di saperlo, eh? Se litigheremo, basterà darci una calmata e parlare civilmente per comprenderci, in un modo o nell'altro riusciremo a sistemare tutto, non credi anche tu?- gli dico dolce.
-Sì, hai ragione, è inutile che continui con questi viaggi mentali...- prende una mia mano e bacia il palmo di essa delicatamente.
Poi mi abbraccia e ricambio circondando la sua schiena con le mie braccia. Rimaniamo in questa posizione a lungo. Chiudo gli occhi e mi abbandono a questa sensazione di benessere che solo lui può darmi.

-Devi proprio andare?- chiedo con disappunto.
Sono le 9 e Aster deve tornare a casa. Dopo l'abbraccio, abbiamo sistemato il tavolo e le varie cose che avevamo usato e ho portato i miei libri nella mia stanza.
-Sì, i miei sapevano che avrei mangiato da te, ma hanno voluto che tornassi a quest'ora.- indossa la giacca e si dirige verso l'ingresso.
Lo inseguo con un
'espressione da cane abbandonato. Preferivo che rimanesse un altro po'...
-Ehi, non fare quella faccia, ci vedremo domani, no?- cerca di consolarmi avendo visto il mio volto
.
-Vorrei che restassi qui con me...- gli confido.
-Lo vorrei anche io, ma non posso. Il tempo è tiranno e i miei non sopportano che ritardi.- mi dice prendendo tra le mani le mie.
-Lo so...- tento di autoconvincermi che è giusto così.
Devo farmene una ragione, non posso comportarmi come una bambina capricciosa.
-Ci vediamo domani a scuola, ok?- mi chiede e annuisco più convinta.
Sorride e si abbassa alla mia altezza per posare un bacio sulle mie labbra. Poi si allontana.
-Buonanotte piccola.- mi dedica un ultimo sorriso dolce ed esce da casa mia lasciandomi intontita.
Porto una mano sulla bocca come incredula: non mi aspettavo un altro bacio, ma ammetto che mi è piaciuto.
Eccome se mi è piaciuto!
Ridacchio come una scema e salgo in camera mia per andare a dormire, ancora ignara di quanto Aster cambierà la mia vita e me stessa.

Angolo autrice:

Ed ecco qui il nuovo capitolo!!! :D
Scusate il ritardo, ma i capitoli mi vengono chilometrici e non finisco più!!! >______< Infatti questo capitolo è lunghissimo! O.O
Però devo confidarvi una cosa: non so se è venuto bene come capitolo. ç__ç
Comunque, spero che vi piaccia e aspetto le vostre recensioni che voglio conoscere il vostro parere! :D
Aster: Non ne riceverai neanche una. u.u
Io: Cattivo! ç___ç E io che ho scritto di te così tanto... T______T
Aster: O.O
Io: *piange come una fontana*
Aster: *si sente a disagio* Emh... Ok, ok, scusa se ti ho detto una cosa simile, dai non piangere. *cerca di calmarla con varie coccole*
Io: Grazie Asteruccio! ç_ç
Aster: Dai, hai un capitolo da pubblicare!
Io: Lo so! E ho pure una notiziona!
Aster: Quale? O.o
Io: Adesso lo vedrai. ^^
Vorrei dirvi una cosa: da un po' di tempo mi è venuto in mente la malsana idea di riscrivere tutta la storia, ma dal punto di vista di Aster e solo dopo che finirò questa ff (altrimenti sarò ancora più lenta!!! >.<). Quindi farò un sondaggio: da una parte ci saranno chi è d'accordo e lo vuole leggere per conoscere i pensieri di Aster, diversi da quelli di Zoomy, e dall'altra chi pensa che sarebbe un po' noioso, inutile e una perdita di tempo, dato che rileggere le stesse cose non è molto piacevole, soprattutto se si conosce già cosa può succedere. Io non obbligo nessuno a scegliere la prima opzione o la seconda, forse farò di testa mia, anche se all'inizio di questa storia mi sono affidata ai lettori per prendere la decisione di continuare la ff, perciò, se la maggioranza vorrà che lo scriva quando terminerò questo, lo farò. In caso contrario, lascerò le mie idee in un cassetto e non ne parlerò più.
Ritornando al capitolo, spero sia di vostro gradimento la personalità di Aster! :D Forse i litigi e i momenti dei chiarimenti sono state pallose e insensate, ma dovevo farli avvicinare! u.u
In particolar modo spero vi siano piaciuti i baci! :DD
A dir la verità è la prima volta che descrivo un bacio, mi vergogno un po' e non so se è venuto bene. o/////o
E con questo vi saluto! ^^
Ringrazio in anticipo le recensioni che mi lascerete. :)
Questo è il link con l'orario scolastico creato dalla mia amica che mi avevo fornito alcune immagini e la ringrazio per tutto quello che sta facendo.
2° Ht
Alla prossima e bacioni! :^
Aster e io: Ciao! XD ^-^

P.S. Per chi legge la "Festa in piscina": tranquilli, presto esce il nuovo capitolo! Scusate il ritardone! ^^"
P.S.S. Io non riesco a trovare un'immagine giusta per Zoomy, mi potreste aiutare? I capelli sono mossi e castani e gli occhi azzurri. Grazie a chi mi vuole aiutare! ^^
P.S.S.S. Scusate se sono così complicata! >.<
P.S.S.S.S. Anzi no! Ho trovato l'immagine giusta, scusate per tutto! ^^"

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Capitolo 5
*** Cioccolato e Coccole ***


Già visto 5
Cioccolato e Coccole

-Zoomy, vuoi mangiare qualcosa?-le chiese il suo amico subito dopo essersi seduti stanchi e spossati a causa della lunga corsa.
-Sì! Cosa c'è di buono?- domandò contenta la piccola appoggiandosi al braccio dell'amico.
-Ti andrebbe un gelato giusto per rinfrescarci un po'?- propose sapendo di accontentarla, dato che la conosceva molto bene ormai.
Infatti la bambina annuì subito e si avviarono verso il frigo.
-Quale gusto vuoi?- domandò, anche se poteva evitare di porle quella domanda: sapeva bene cosa voleva e quell'estate aveva comprato molte vaschette con il tipo di gelato che l'amica adorava.
-Affogato di cioccolato!-
Ecco: come volevasi dimostrare.
Sorrise a quel pensiero e tirò fuori la vaschetta prendendo due cucchiai. Si sedettero al tavolo e cominciarono a mangiare.
Lei era al settimo cielo, non solo perché stava gustando il suo gelato preferito, ma era con il suo migliore amico, il suo Aster e questo rendeva quel momento speciale per lei grazie alla sua presenza.


Mi preparo e penso.
Mangio e penso.
Guardo il paesaggio fuori dal finestrino dell'autobus in moto verso la scuola e penso.
Ogni cosa che faccio questa mattina è meccanico per il fatto che sono azioni abituali, al contrario dei miei pensieri che non lo sono affatto! Per tutto il tempo non faccio altro che pensare ad Aster! Non mi riconosco più! Non è mai successo con nessun ragazzo prima d'ora e adesso continuo prepotentemente a ricordare gli avvenimenti di ieri, soprattutto i baci che ci siamo scambiati! Ogni volta che ci penso, mi viene da sorridere come una scema e per fortuna non c'è nessuno che se me accorge o sarei scambiata per una matta da rinchiudere in un manicomio. Anzi, quasi nessuno, perché appena arrivo a scuola ancora con l'espressione sognante, qualcuno si fionda da me. E indovinate chi...
-Allora, questa volta non mi sfuggi, sputa il rospo!!!- mi obbliga Adhara affiancata da tutte le altre della classe.
-Cosa vuoi sapere di preciso?- chiedo sapendo che stavolta non ho vie di scampo.
-Cosa c'è tra te e Aster?- e parte l'interrogatorio!
Evviva! Penso ironica.

-Emh... Un'altra domanda?- tento di scamparla comunque.
-Fammici pensare...
Cosa c'è tra te e Aster??- come non detto.
-Eravamo vicini di casa.-
-Questo lo sospettavo, visto che siete nati entrambi a Padova. E poi? Vi siete incontrati anche prima di ieri?-
-Mmm... Sì: venerdì ci siamo scontrati per caso, a Halloween al Mondo Emerso mi ha aiutata contro uno stronzo che voleva scoparmi e mi ha accompagnata a casa e lunedì sera ho cenato con mia zia e la famiglia di Aster in una cena di "riconciliazione". E aggiungo che prima della cena non sapevo chi fosse!- racconto mentre ci avviamo verso la nostra classe dopo il suono della campanella.
-Mi pareva di averti vista andartene con qualcuno quella sera...- pensa ad alta voce Ondine dopo che siamo arrivate in classe.
-Già.- concordo.
-Ed è anche per questo che si è affidato a te da subito e poi sembrava che provasse una particolare simpatia nei vuoi confronti...- ragiona Simyf e annuisco.
-Ieri, visto che non sapevo che relazione ci fosse tra voi, ho pensato che ci stesse provando con te...- dice Adhara e la guardo sbigottita.
-Non è possibile...- mormoro un po' scossa da quelle parole.
Se dovesse avere ragione, che dovrei fare? Ieri l'ho "accettato" come amico, sarebbe troppo presto decidere di stare insieme!
-Beh, quella è stata la mia prima impressione. Ora so che eravate amici, quindi posso dire che aveva intenzioni differenti.- le sue parole mi calmano e penso che abbia ragione.
Solo perché mi ha baciata, non significa che mi voglia come sua ragazza, d'altronde è stato lui stesso a spiegarmi il significato di quei baci, no?
-E com'è andata ieri quando avete passato il pomeriggio insieme?- mi domanda ancora.
-Abbiamo mangiato insieme, studiato e poi se n'è andato.-
-E basta? Che noia...- sbuffano deluse e ridacchio.
Meglio non svelare nulla o non mi lasceranno più in pace!
-Ciao!- ci voltiamo verso quella voce e vediamo Aster sistemarsi al posto accanto al mio.
Ricambiamo il saluto e le ragazze vanno ai loro posti.
-Come stai?- mi chiede il moro con un sorriso e mi viene spontaneo sorridergli a mia volta.
-Bene, grazie.- rispondo e mi si avvicina per baciarmi una guancia.
-Mi fa piacere sentirtelo dire, piccola.- sussurra vicino al mio orecchio.
Avvampo imbarazzata mentre si allontana per prendere dei libri dallo zaino. Mi guardo intorno e vedo le ragazze confabulare e ridacchiare tra loro dopo aver assistito a ciò che ha fatto il mio compagno di banco. Mi volto verso Sam e la trovo pensierosa, lo sguardo assente, come se la sua mente stesse viaggiando in un altra dimensione.
-Ehi, Sam, che hai?- la riscuoto poggiando una mano sul suo braccio e si gira di scatto.
-Eh? Ah... N-niente...- mi riferisce mantenendo un'aria spaesata.
-Te la sei presa perché ieri non ti ho chiamato per raccontarti quel che mi è accaduto?- chiedo iniziando a darmi della stupida per averla dimenticata.
-No, no, assolutamente! Non è per quello.- blocco la modalità "darsi della stupida da sola" e continuo ad ascoltarla.
-E' solo che...- prosegue per poi sospirare.
-Te ne parlo dopo, ok?- dalla sua espressione combattuta, ma anche un po' sofferente, capisco che sia meglio discuterne in seguito con calma, anche perché è appena suonato.
Il prof entra e seguiamo le sue spiegazioni dopo che ha chiacchierato un po' con il nuovo alunno. Al cambio dell'ora, mi volto verso di lui.
-Non è scocciante ripetere sempre le stesse cose a tutti?- gli domando attirando la sua attenzione.
-Un po', ma dopo finiranno gli interrogatori e potrò riposarmi.- mi sorride e ricambio sapendo che ha ragione.
Non accenna agli avvenimenti di ieri e questo mi conforta, anche perché, se ne parlassimo, non riuscirei a proferire parola tanto sarebbe l'imbarazzo. Mi giro verso la mia amica trovandola a guardare fuori con uno sguardo cupo.
E' solo una mia impressione o più passa il tempo e più si sente male, si incupisce sempre di più emarginandosi da sola dal mondo per sprofondare in un abisso di desolazione? (forse sto esagerando, ma mi sembra così...)
-Sam!- la chiamo decisamente preoccupata.
Si gira di scatto e mi guarda spaesata, come appena svegliatasi da uno stato di trance.
-C-che c'è?- domanda confusa.
-Mi vuoi spiegare che ti succede? Ti senti male?- se mi dice di non rispondere ad una domanda con un'altra, anzi, due domande, la sgozzo!
Perché non è il momento giusto per essere ironici e lei è molto strana oggi e le voglio troppo bene per fregarmi di quel che le capita.
-No, sto bene...- mi guarda un po' titubante e, dato che ho un'espressione che le fa capire che non mi accontento di quelle tre parole, decide di continuare.
-E' solo che ieri Laio ha avuto un'altra discussione con suo padre e quando abbiamo passato del tempo insieme, ho notato la sua "tensione" e diciamo che l'ha trasmessa a me, mi sento male per lui...- confessa e mi dispiace molto per lei.
Sam e Laio sono sempre andati d'amore e d'accordo e nella loro relazione l'unica cosa che va storta è il rapporto tra lui e suo padre che pretende che il figlio sia perfetto negli studi e molte altre cose incluso il fatto che erediti la sua azienda e
ssendo l'unico figlio che ha.
-Dai, vedrai che alla fine tutto si risolverà per il meglio.- tento di consolarla e sorride debolmente.
-Lo spero proprio, ma non so cosa fare per lui... Per farlo sentire bene e fargli capire che non è solo.- il suo sorriso si spegne presto mentre mi confida tutto e sinceramente non so cosa dirle.
-Scusate se mi impiccio dei tuoi affari, ma vorrei esporti il mio parere.- si intromette Aster e ci voltiamo a guardarlo.
-Dimmi pure.- gli concede la mia amica.
-Da quel che ho capito, tieni moltissimo al tuo ragazzo.- lei annuisce e lui continua.
-Secondo me, se vuoi farlo sentire meno solo, stagli accanto senza essere soffocante, cioè, passa del tempo con lui, non troppo da renderti fastidiosa, e svolgete qualche attività piacevole, parla di banalità, di qualcosa che lo distolga da ciò che lo tormenta facendolo divertire, come se doveste trascorrere assieme una giornata qualunque.- rimaniamo sorprese dalle sue parole, ma ammetto che ha ragione e il suo è un ottimo consiglio.
-E' una buona idea... Grazie.- gli sorride serena e nei suoi occhi vedo scintille di speranza e so che ora è più sicura di sé.
All'intervallo mi dirigo verso il bar mentre Sam va dal suo ragazzo e Aster rimane in classe.
-Zoomy!- una mano si appoggia sulla mia spalla e riconosco la voce di Sennar.
-Ciao!- gli sorrido poco prima di addentare la mia pizzetta.
-Ti va di fare un giro fuori?- mi propone e accetto.
E' una bella giornata non troppo fredda e con il sole che splende alto nel cielo. Parliamo del più e del meno, poi mi ricordo di qualcosa...
-Senti, com'è andato l'appuntamento con Nihal?- a quella semplice domanda, si blocca, ma è solo una questione di secondi.
-Benissimo, mi ha proposto di uscire insieme ancora perché si è divertita.- mi racconta con un sorriso che parte da un
orecchio all'altro.
-Ah sì?-
-Certo!- afferma raggiante.
-E quando pensi di dichiararti?-
-Beh... Quando saremo più vicini, voglio che ci sia un buon rapporto tra noi e mi va bene anche solo starle accanto. Basta il suo sorriso per rendermi felice. E poi potrei capire che tipo di ragazzo le piace, magari ho qualche chance.- si ferma a fissare un punto particolare davanti a lui e, seguendo il suo sguardo, vedo Nihal ridere con un'amica vicino alla porta di vetro della scuola.
Torno a guardare il rosso che ha un'espressione incantata e sognante e accenna un sorriso quando la ragazza dei suoi sogni si accorge di noi e ci saluta. Ricambiamo il saluto e ci dirigiamo in atrio dove ci separiamo per tornare verso le nostre aule. Appena entro, trovo solo Aster appoggiato alla finestra che guarda fuori pensieroso. Mi prendo un attimo per imprimere bene dentro la mia mente quella visione paradisiaca.
Possibile che sia così bello e perfetto? E che sia riservato proprio a me?
Mi incanto ad osservarlo, è così bello da far male e i suoi occhi che si posano su di me mi danno il colpo di grazia. Quei pozzi verdi come smeraldi riescono a destabilizzarmi come nessun'altro prima d'ora e mi fanno tornare in mente gli avvenimenti di ieri, soprattutto i nostri baci, le espressioni del suo viso, il suo modo di guardarmi che mi scioglieva in un modo indescrivibile e il suo tocco delicato che mi faceva rabbrividire di piacere.
Sarebbe il ragazzo perfetto e non mi dispiacerebbe mettermi con lui! Solo... Lui accetterebbe di stare con me? Con la sua amica d'infanzia?
I miei pensieri svaniscono non appena mi sorride e a momenti rischio un infarto!
E'... E'... Non ci sono parole per descriverlo! E' troppo perfetto!!!
Si avvicina a me e allunga una mano per accarezzarmi una guancia, probabilmente arrossata.
-Ti faccio davvero quest'effetto?- mi chiede avendo notato la mia espressione quasi ammaliata.
-I-io...- non riesco a esprimermi perché mi manda il cervello in tilt!
Sorride ancora e si abbassa a posare un leggero bacio sulle mie labbra. Lo lascio fare contenta di quel contatto che desideravo.
-Mmh... La prossima volta mettiti un lucida labbra, così sarai molto più appetitosa e buona...- sussurra suadente a un millimetro dalla mia bocca.
Avvampo per quelle parole e indietreggio non riuscendo a reggere l'emozione.
Ma dice sul serio o sono io che sto sognando ad occhi aperti??
Mi stringe a sé prima che cada rovinosamente a terra e sento il mio cuore scoppiare nella mia cassa toracica per la vicinanza dei nostri corpi. Istintivamente porto le miei mani sul suo petto e mi imbarazzo ulteriormente per il mio gesto.
-Piccola, calmati.- bisbiglia al mio orecchio.
-E come se continui a fare così?- mi lamento agitata mentre le sue mani incominciano ad accarezzarmi la schiena.
-Così come?- domanda con un sorriso tra il malizioso e il divertito.
Che sbruffone, non sa che si rende odioso se continua così?
-Se la smetti di comportarti in questo modo e ti stacchi da me, te lo dico.- si allontana un po', però lascia le sue mani sui miei fianchi.
-Emh... Possiamo andare a sederci?- sbuffa, forse perché preferiva starmi appiccicato, ma mi accontenta, anche perché è suonata e qualcuno sta entrando in classe.
Prendo un respiro profondo e, ai nostri posti, mi sporgo un poco verso di lui per esporgli i miei pensieri.
-La puoi piantare di baciarmi come se fossi la tua ragazza?? Avevi detto che l'avresti fatto solo in casi particolari...- mormoro per non farmi sentire dagli altri e anche un po' imbarazzata a parlare di certi argomenti.
-Scusa, ma non ho resistito. Le tue labbra socchiuse in quel modo sensuale, ma allo stesso tempo ingenuo, mi chiamavano e mi tentavano tantissimo. Se solo fossimo in un altro posto da soli con la stessa situazione o anche qui in classe senza che qualcuno ci disturbasse, ti sarei saltato addosso all'istante e non puoi minimamente immaginarti che ti avrei fatto... Ma anch'io ho una mente ragionevole e un buon senso e so che sarebbe sbagliato agire in quel modo in quelle circostanze sebbene lo desideri ardentemente, quindi non lo farò, almeno non ora...- ammicca con molte allusioni che aumentano il rossore delle mie guance, il mio imbarazzo e il mio battito cardiaco e il suo sguardo intenso, quasi famelico, non mi aiuta di certo a calmarmi!
Fortunatamente i nostri compagni non hanno sentito i nostri dialoghi o chissà cos'avrebbero pensato! E poi arriva Sam vicino a noi tutta raggiante che distoglie la mia attenzione da Aster e suppongo dal suo umore che sia andato bene con Laio. Infine entra il prof e la sua presenza fa in modo che non abbiamo più occasione di parlare
ancora di quell'argomento con il moro, almeno per un'ora.

-Oggi vengo da te a studiare?- mi chiede al cambio dell'ora.
-Va bene, puoi venire quando vuoi, neanche oggi Theana è a casa.-
-Ok, allora pranzo da te.-
-C-come?- mi volto verso di lui pensando che mi stia sbagliando.
-Hai sentito bene, mangio da te, non mi piace che te ne stia sola.- oddio, che dolce!
-Va bene, ma non è un problema per te?-
-No, ho detto a mia madre che andrò spesso da te, non ha problemi, basta che a volte vieni tu da noi a pranzo.-
-Ok... Cucini ancora tu?-
-I miei piatti ti sono veramente piaciuti, allora...- sorrido e annuisco.
-Bene, allora ti preparerò qualcosa di molto speciale. E porto il dessert io.- non posso fare a meno di ricambiare quello splendido sorriso davanti ai miei occhi che mi piace tanto.

-Zoomy.- mi giro verso la mia amica.
-Sì?-
-Questa sera mi telefoni e mi racconti tutto!-
-Ok, ma anche tu!- sorridiamo e ci sistemiamo per seguire la lezione.


-Ovviamente torniamo a casa insieme.- mi dice Aster posizionandosi alle mie spalle mentre usciamo da scuola.
-Ancora?- non che mi dispiaccia, ma mi sta viziando un pochino troppo!
-Sì, così arriviamo prima.- mi spinge piano verso la sua moto e mi passa il casco.
-Ehi, ciao!- una voce ci saluta e vediamo Neor avvicinarsi con lo zaino sulla spalla.
-Ciao, ma che ci fai qui?- gli domando non capendo.
-Non ti ha detto che frequento questa scuola?- mi chiede riferendosi a suo fratello.
-In realtà no.- rispondo sincera.
-Beh, ora lo sai.- si dirige verso una moto vicino a noi.
-Anche tu ne hai uno?- quante domande faccio!
-Sì, l'accompagni a casa?- si rivolge a suo fratello.
-Sì, poi passo a casa a cambiarmi, dato che vado da lei a studiare.- gli riferisce.
-D'accordo.- partiamo e presto arriviamo a destinazione.
-Preparo qualcosa mentre ti aspetto?- domando ad Aster al cancello.
-Umh... Riscalda dell'acqua e mettici della pasta a scelta. Torno presto.-
-Va bene.- si allunga a darmi un bacio sulla guancia, gesto che mi fa sorridere, e va via.
Mi sistemo velocemente e in cucina preparo le farfalle. Quando sento il suono del campanello, mi fiondo alla porta e accolgo il moro che mi sorride. Ricambio e lo faccio entrare. Noto che ha in mano un sacchetto con un scatoletta e dei barattolini all'interno di esso e mi chiedo che abbia portato.
-Cosa c'è lì dentro?- domando quando li posa su un ripiano vicino ai fornelli.
-Lo scoprirai dopo.-
-Ma voglio saperlo ora!!!- mi lamento come una bambina troppo curiosa che non si sa tenere a freno.
-Sei troppo curiosa!- mi rimprovera scherzosamente ridacchiando della mia faccia imbronciata.
-Va bene, se vuoi saperlo, ti accontento...- mi rallegro a questa notizia.
-Ma, visto che non vuoi aspettare, subirai una penitenza.- lo guardo delusa.
-Eh?? Ma dai...- mi lagno un po' infastidita.
-Mi spiace, piccola, ma l'hai voluta tu... O vuoi attendere?- a questo punto sono troppo curiosa e non voglio tirarmi indietro.
-Ok, ma che penitenza è?- mi sorride e sembra che abbia in mente qualcosa di strano.
-Chiudi gli occhi e ti faccio scoprire tutto.- sbuffo, ma faccio come mi ha detto.
Non mi piace l'idea di non fare come mi ha "ordinato" e poi sto pagando le conseguenze della mia decisione! Anche se mi scoccia un po'!
Sento vari rumori e capisco che ha preso un cucchiaio e ha aperto qualcosa dentro il sacchetto. Poi lo sento avvicinarsi a me e infine posa le sue labbra sulle mie mentre ancora le mani sui miei fianchi. Percepisco la sua bocca un po' fredda, diversa dalle altre volte perché era calda, ma quando mi fa schiudere le labbra con la sua lingua fresca, scopro il motivo. Un sapore dolcissimo entra nel mio palato e ne rimango estasiata! Riconosco cioccolato e fior di latte e capisco cosa abbia fatto Aster poco fa. Anche dopo che ho deglutito quella sostanza, non mi stacco da lui e continuiamo a baciarci.
Non mi stancherei mai di lui!
Il rumore dell'acqua che bolle in pentola ci riporta alla realtà e ci fa separare, con mio immenso dispiacere. Si avvicina ai fornelli mentre io mi porto le dita sulle labbra e me le lecco ritrovando tracce di lui. Guardo il ripiano su cui aveva posato il sacchetto e vedo una vaschetta aperta con del gelato, precisamente dell'affogato al cioccolato. Sorrido ripensando a come mi ha "punita".
Se le sue penitenze sono così piacevoli, mi sottopongo volentieri al suo volere pur di sentirmi così bene.
Spalanco gli occhi a questo pensiero: ma cosa mi viene in mente?
Dovrei vergognarmi di me stessa, ma come posso resistere ad uno come Aster??
-Ehi, sei sveglia?- mi riscuote il ragazzo a pochi centimetri dal mio volto.
-S-sì.- balbetto un pochino agitata per essermi incantata a pensare.
-Bene, se vuoi sederti intanto che finisco...- mi invita sorridente e annuisco.
Poco dopo mangiamo e ancora una volta mi complimento per la sua bravura. Sorride riconoscente e finalmente arriviamo al gelato.
-E' buonissima!- mi sciolgo sentendo il sapore del gelato espandersi nel mio palato.
-Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto, i tuoi gusti non sono cambiati di molto e da piccola adoravi questo gelato.- si compiace nostalgico.
-Ti ricordi così tante cose di me?-
-Sì, non potrei mai scordarmi di tutti quegli anni insieme, sono stati i migliori della mia vita e...- mi accarezza dolcemente una guancia.
-... E spero di viverne altri con te, molto più belli della nostra infanzia.- lo fisso negli occhi e vedo una luce stupenda illuminare il suo sguardo.
Ma è possibile che sappia emozionarmi con poche frasi?
Effettivamente sì, perché riesce a farmi battere forte il cuore in poco tempo.
-Lo spero anch'io...- sussurro piano, ma lo sente lo stesso, visto che sorride di più.
-Mi piace quando arrossisci, sei così carina...- mormora avvicinandosi sempre di più al mio viso.
-Non mi capita spesso di arrossire.- gli rivelo sincera.
-Allora sono io a provocarti certe reazioni...- sorride compiaciuto e arrossisco ancora di più e cerco di sfuggire al suo sguardo.
-Dai, non scappare, mi piaci quando arrossisci e anche molto.- sgrano gli occhi a questa sua affermazione e boccheggio non sapendo come ribattere.
Porta le mani ai miei fianchi alzandomi e facendomi sedere a cavalcioni sopra di lui. Poi una sua mano
mi accarezza una guancia e fa in modo che non posso sfuggire ai suoi occhi mentre l'altra rimane alla mia schiena per non allontanarmi da lui. Quei pozzi verdi mi bloccano sul posto e mai vorrei smetterei di ammirarli. Sembra che voglia incantarmi e, se solo avesse il potere di farlo, credo che lo farebbe, ma non ha bisogno di tanto sforzo: sono già incantata e solo Dio sa quanto potere ha su di me. Dopo qualche secondo, si avventa sulle mie labbra e mi bacia con foga, tanto che ho paura di morire per mancanza di ossigeno.
Ma che me ne frega di respirare? Ho lui ed è tutto ciò che desidero al momento!
Così ricambio il bacio, seppur titubante a causa della mia inesperienza e mi lascio travolgere da quelle sensazioni indescrivibili. Dopo vari minuti ci allontaniamo affannati e ci fissiamo ancora.
-Non sai quanto mi fai impazzire...- sussurra prima di attaccare il mio collo.
Sapessi quanto fai impazzire me... penso mentre mi sfugge un ansito dalle labbra quando inizia a baciare, leccare e succhiare la mia pelle sensibile alle sue attenzioni.
-A-Aster...- lo chiamo e lui, sentendomi, torna a divorare la mia bocca.
Dopo molti altri minuti, ci separiamo, anche se rimaniamo vicini, i visi a pochi centimetri di distanza e i respiri che pian piano tornano regolari.
-Mi piace il tuo sapore...- esordisce all'improvviso, senza rovinare l'atmosfera che si è creata fra noi.
-E di cosa sa?- gli domando curiosa e ansiosa di riascoltare la sua voce.
-Cioccolato.-
-Abbiamo mangiato il gelato, è ovvio che sia rimasto nella mia bocca.-
-Anche, ma tu sai di cioccolato sempre e so che ti piace molto. Da piccola non facevi altro che mangiarlo in grande quantità.- arrossisco per quel particolare che mi sono dimenticata.
E' vero che ne mangio, anzi divoro, molto e nel cassetto vicino alla dispensa ci sono parecchie cose al cioccolato e credo l'abbia visto.
-Anche a me piace il tuo sapore.- ammetto istigando la sua curiosità.
-E di cosa sa?- mi imita.
-Fragola. Con il gelato al cioccolato è ancora più buono...- sorride mentre vorrei nascondermi per quelle rivelazioni.
-Vuoi assaggiarmi ancora?- annuisco e ridacchia.
Mi accarezza dolcemente e riavvicina i nostri volti per congiungere ancora le nostre labbra. Mi bacia con calma e attenzione, non come il bacio di prima, passionale e bisognoso.
-Allora?-
-Mmmh... Buonissimo.- ci sorridiamo e ci abbracciamo.
In seguito sistemiamo la cucina e iniziamo a studiare. Per fortuna per domani non c'è molto e finiamo presto. O per sfortuna: infatti non so cosa fare per tenerlo con me, è venuto a casa mia per studiare, che altro potremmo fare? Beh, a parte che abbiamo passato una buona mezz'oretta a coccolarci ancora, ma non è giusto continuare così. E poi non stiamo nemmeno insieme!
-Bene, abbiamo finito?-
-Sì...- prendo le mie cose e vado in camera.
-Ehi, tutto bene?- mi chiede entrando nella mia stanza, forse avendo notato il mio cambio d'umore.
-Sì.-
-Bugiarda!- mi obbliga a guardarlo negli occhi e non riesco più a distogliere lo sguardo: perché ha questo dannatissimo effetto su di me???
-Se vuoi che rimanga con te, dimmelo, non mi scandalizzo.- sospira e appoggia la fronte sulla mia.
-Non volevo darti fastidio e trattenerti. E poi non sapevo come dirtelo e non avevo un valido motivo per cui farti rimanere qui e...- stavo per continuare il mio discorso del tutto illogico e insensato quando mi ferma con un bacio.
-Quante paranoie... Ascoltami bene: la tua testolina deve liberarsi di tutte queste sciocchezze e al più presto!- lo guardo confusa: non capisco che intende.
-Se vuoi che resti con te, dillo! Puoi confidarmi ogni cosa e sta certa che sarei più che felice di stare con te ancora per un po' di tempo, anche per parlare di scuola e studiare o altre cose noiosissime.-
O cazzo! Ma proprio così deve essere?
Sono commossa... Come fa Aster a rendermi la vita così semplice in pochissimo tempo??? E come fa a essere così... COSI'?!?
Lo so che inizio ad essere ripetitiva, ma non ci sono parole per descriverlo! E' mille volte meglio di un Dio ed è perfettamente PERFETTO!!!!!
Chissà poi se si può dire così, ma in questo momento non mi interessa minimamente di pensare se una parola esiste o se è grammaticalmente giusta o no!
Mi butto addosso a lui e finiamo sul mio letto.
-ASTER, TI ADORO!!!- urlo mentre ricopro di baci il suo viso all'inizio interrogativo e poi sorridente.
-Ah sì? E perché?-
-Perché sì! Perché sei perfetto, perché sei unico, ineguagliabile... Ooh, non riuscirei a finire di elencare tutti i motivi per cui ti adoro!- continuiamo a sorriderci mentre mi do una calmata e mi da un bacio mozzafiato!
-Ti adoro perché sei tu.- gli sussurro a un millimetro dalle sue labbra e mi stringe forte a sé.
Un'altra cosa che non riuscirei a descrivere è la sensazione di benessere che provo quando sono tra le sue braccia: mi sento talmente bene... E' come tornare a casa dopo un lunghissimo peregrinare e trovare la pace stando insieme a chi amo.
Mi accoccolo sul suo petto e chiudo gli occhi. Mi accarezza i capelli dolcemente e cullata dal suo battito cardiaco, mi addormento.

Mugolo infastidita quando qualcosa mi scuote.
-E' ora di svegliarsi, dormigliona!- mi dice una voce melodiosa e aprendo gli occhi sonnolenta trovo due splendidi smeraldi guardarmi divertiti.
-Buon giorno...- biascico con voce impastata.
-Dovresti dire "Buona sera", sono le 19.50, hai dormito un bel po' piccola.- mi riferisce e spalanco gli occhi.
-E' già così tardi?- sbadiglio e mi accorgo solo in quel momento di essere sotto le coperte come lui che mi tiene ancora vicina a sé.
-Sai che quando dormi, sei quasi sempre immobile?-
-Come fai a saper... Ma sei rimasto sveglio?-
-Sì, non mi andava di dormire, così ti ho osservata per tutto il tempo.- arrossisco dalla vergogna.
Nessuno mi ha mai vista dormire da tantissimo tempo e chissà se ho sbavato o ho fatto altre cose imbarazzanti!
-Non ti sei annoiato?- domando mentre desidero sotterrarmi.
-No, non mi è dispiaciuto osservare le differenze tra il tuo viso e il resto del tuo corpo di adesso rispetto a quelle di tempo fa.-
-Sono molto cambiata.-
-E sei più bella, con le tue forme più ammorbidite, il tuo sguardo più intenso, le tue labbra che richiamano baci... E' strano che non ti rendi conto di come tu sia...-
-E come sono?- mi guarda in modo strano, quasi volesse divorarmi.
-Non ci sarebbero parole per descriverti...-
-Mi stai imitando?-
-Sì, ma è la verità. Per me sei unica.- Ok, dopo questa dichiarazione, posso riposare in pace!
Aster sì che sa come mandarmi in Paradiso in pochi secondi! Ma come fa?!?
-Senti, non è che hai qualcuno che ti sta suggerendo cosa dire? Tipo un angelo custode o uno spiritello?- scoppia a ridere e lo guardo stranita.
-Ma cosa ti salta in mente???- mi chiede a fatica a causa delle risate.
-B-beh, riesci a dire sempre le cose giuste al momento giusto, mi chiedevo come facevi...- mi giustifico mentre si calma e con un sorriso mi bacia ancora.
-Sono semplicemente me stesso e provo di fare la cosa giusta con te. Il più delle volte, però, risulto smielato e troppo mollaccione! E poi mi lascio sopraffare dall'istinto, quindi non è che poi ragioni così tanto.- mi spiega.
-Capisco, ma non se smielato, sei dolce e molto gentile.- mi guarda prima sorpreso, poi comprensivo.
-Grazie.- mi dice, dopo avermi abbracciata, vicino all'orecchio.
-Di niente.- rimaniamo abbracciati per un po', dopo mi ricordo di un particolare che ho dimenticato.
-Aster, tra qualche minuto torna mia zia, rimani per cena o vai a casa?- gli domando allontanandomi per vederlo in volto.
-Ti piacerebbe se cucinassi per voi?-
-Si!- esclamo entusiasta.
-Allora resto, se è questo che desidera, signorina.- annuncia galante e mentre ridiamo ci alziamo dal mio letto.
Dopo essersi sistemato velocemente, va in cucina. Invece io ci metto
più tempo a causa del trucco non esageratamente rovinato, ma non mi da un bell'aspetto. Per non parlare dei capelli!
Chissà come ha fatto Aster a non essersi disgustato...
Però, visto che è tardi, mi limito a togliere il trucco e a tentare di rendere più decenti i miei capelli con le mani. Il risultato non è un granché, ma non fa nulla, voglio essere me stessa con Aster, che mi ha vista anche in condizioni peggiori. Quando lo raggiungo, lo osservo e mi accomodo per godermi il panorama niente male.
-Com'è lo spettacolo?- possibile che mi coglie sempre in flagrante?
-Che potrei dire... Piacevole.- sorride divertito e, soddisfatto della risposta, torna a concentrarsi su ciò che sta cucinando.
Sento un rumore provenire da fuori e capisco che si tratta di Theana. Mi reco verso l'ingresso e la saluto quando entra. E' sorpresa di trovare il moro con noi, ma si riprende presto e si accomoda a tavola seguita da noi una volta che la cena è pronta.
-Non dovevi scomodarti tanto.- gli dice lei.
-Non c'è problema, anzi, mi fa piacere che la gente apprezzi la mia cucina.-
-Zoomy, non mi dire che ha sempre cucinato lui per te.- mi guarda storta e seria.
-E' lui che l'ha voluto.- mi affretto a dire e sospira.
-E a me non dispiace per niente.- aggiunge il ragazzo.
-Va bene, ma non approfittarne troppo di lui e non diventare pigra!- acconsente lasciandomi un avvertimento.
-Certo.- rispondo e cominciamo a mangiare.
-Devo dire che sei davvero bravo!- mia zia è stupita dalla bravura del moro e si complimenta.
-Grazie.- le sorride riconoscente e la ringrazia.
-Lasciate sparecchiare a me.- dice la donna alzandosi una volta che abbiamo finito di mangiare.
-Ma hai lavorato tutto il giorno, non sei stanca?- le chiedo non volendo che si affatichi.
-Un po', ma faccio veloce. Sento il bisogno di fare qualcosa. Poi vado a dormire, tranquilla. Ma non fate tardi voi due!-
-Ok.-
Ci dirigiamo verso il soggiorno e ci sediamo sul divano mentre Theana avvia la lavastoviglie e sale al piano superiore.
-Grazie per la cena.- esordisco sorridendogli poco dopo.
-Di niente, com'era?-
-Tutto squisito, sarai un chef con i fiocchi!- mi sorride e si avvicina per baciarmi.
Ormai non mi sorprendo più di quel che fa, ovviamente tranne qualcosa di più "spinto", qualcosa che va oltre il bacio. E poi mi piacciono questi momenti di intimità.
-Forse dovrei smetterla.- mormora dopo essersi staccato da me.
-C-che intendi dire?- chiedo perplessa.
-Quel che stiamo facendo non è qualcosa che si fa tra amici. Ci eravamo accordati e io sto facendo il contrario della nostra decisione, quindi è meglio che non lo faccia più.- fa per alzarsi, ma lo trattengo.
-Perché dici così? Non mi infastidisci per niente, se è per stamattina, lascia stare! A... A me piace che mi baci.- ammetto e il rossore torna dopo che mi rendo conto di ciò che ho detto.
Mi guarda stupito, forse anche felice di quelle parole, ma poi abbassa lo sguardo quasi sofferente.
-Voglio considerarti mia amica, ma non ci sto riuscendo perché ti sto trattando come se fossi davvero la mia ragazza. Per questo volevo fermarmi. Per non parlare del fatto che mi sono spinto ben oltre al bacio...- rimango sorpresa e stordita dalle sue rivelazioni.
Sta dicendo sul serio? IO la sua ragazza???
La sua mano si posa sulla mia guancia e scivola verso il collo. Quel gesto mi ricorda i suoi baci su di esso e capisco a che si riferiva poco fa. Poi va verso la mia spalla e scosta un po' la mia maglietta. Guardo il punto dove il suo sguardo e la sua mano si sono fissati e noto un segno scuro sulla mia pelle che non avevo visto perché era coperto. Torno a fissarlo e ha un'espressione colpevole.
-Ma questo...- annuisce prima di farmi finire di parlare.
-Te l'ho fatto prima, mi sono lasciato trasportare dall'emozione e ho osato troppo con te, scusami...- mi confida dispiaciuto per il suo comportamento.
Oddio che tenero! Mi viene una gran voglia di coccolarlo a più non posso!
-Non hai nulla per cui scusarti, mi fai sentire davvero molto bene in tua compagnia e le tue coccole e i tuoi baci... Beh, diciamo che sono la ciliegina sulla torta. E poi...- mi guarda contento, ma anche curioso e interessato dal mio discorso esortandomi silenziosamente di continuare e di arrivare alla fine.
-Ecco...- arrossisco per quel pensiero che mi è passato per la mente e comincio a fissare le mie dita che stanno giocando nervose.
-Non mi dispiacerebbe essere la tua ragazza...- sussurro così flebilmente che io stessa faccio fatica ad sentirmi.
-Come?- chiede, probabilmente perché non è riuscito ad ascoltarmi.
-N-no, no, niente.- tiro fuori un sorriso più falso di una banconota da 1 euro e mi sento veramente una vigliacca.
Perché ho paura di rivelargli ciò che penso?
Vorrei stare con lui, ma non sono sicura di quel che provo.
Se penso alle coppie che conosco come San con Laio, quel che mi viene in mente è l'amore che sentono entrambi l'uno per l'altra. Io non amo Aster, mi piace e mi diverte, mi fa stare benissimo e sono anche attratta da lui. Appunto, attrazione, non qualcosa di più profondo, e credo che anche lui provi lo stesso oltre all'amicizia.
-Non fingere con me.- il mio sorriso forzato si spegne subito e non so più che fare.
-Dimmi che hai detto.- mi supplica con quegli occhi stupendi e sono tentata di rivelargli tutto, ma qualcosa mi ferma.
-N-non credo di riuscire a ripetertelo, io... Sono molto confusa... Scusami...- sospiro frustrata da me stessa e mi chiedo da dove cavolo ho tirato fuori questa scusa stupida.
-Va bene, ma pensaci, ok?- sembra quasi deluso e sconfitto...
-Sì, ma toglimi questo dubbio: cosa vorresti da me? Un'amica, una ragazza con cui scambiare effusioni e basta, una da usare o una da amare per sempre?- lo lascio perplesso e spiazzato, forse non si aspettava qualcosa del genere, ma ho bisogno di sapere, di avere delle certezze.
-Pensaci, va bene?- lo imito vedendo che non accenna a rispondermi.
-Ok...- bisbiglia pensieroso e ci alziamo.
Prende le sue cose e si dirige verso l'ingresso mentre lo seguo come un cagnolino in cerca di coccole.
Sì, voglio le coccole di Aster perché ne sento la mancanza!
Mi sento veramente una deficiente per quel che accaduto tra noi e vorrei porvi rimedio: lo sento così lontano da me quando nella realtà siamo a pochi metri di distanza...
-Io vado. Buona notte.- annuncia.
-Buona notte.- mi avvicino a lui e prendo le sue mani tra le mie.
Non so da dove viene fuori tutto questo coraggio che mi spinge a prendere questa iniziativa, ma non ci penso un secondo di più. Qualche volta è bene che mi affidi all'istinto, che agisca anziché pensare e ragionare su cosa è giusto fare o no.
Così mi alzo sulle punte e congiungo le nostre labbra in un dolce bacio. Rimane immobile e sorpreso per pochi secondi, poi sposta le mani verso la mia schiena per avvicinarmi di più a lui, mi stringe a sé e mi bacia come se fossi indispensabile per la sua vita. Dopo quelle che mi sembrano ore, ci allontaniamo e vedo i suoi occhi languidi fissarmi bramosi.
-Ci vediamo domani, va bene?- gli sussurro e annuisce.
Dopo che se ne va, vado in camera e mi siedo sul letto. So bene cosa fare. Prendo il cellulare e scorro i numeri della rubrica e quando vedo il suo illuminarsi, non esito un secondo a chiamare.

Angolo autrice:

Salve cari lettori/trici di Efp! :D

Intanto vi faccio anche i miei auguri di buon anno (scusate il ritardo) e spero che abbiate passato buone vacanze. :)

E finalmente aggiorno!!! :D
Come avete visto, questo capitolo è più corto del precedente e mi ha permesso di finire prima. ^^
Vogliate perdonarmi per aver fatto in modo che la storia prendesse questa piega, ma dovevo! Quei due non possono continuare così da amici e Zoomy è piuttosto paranoica con tanti dubbi per la testa. Non tentate di ammazzarmi, neanche se siete scrittori/trici di ff perché pure io lo sono! E poi, se mi ammazzate, come pensate di riuscire a leggere il seguito con me ammazzata e incapace di continuare? XD
Comunque vi informo che ho deciso che aspetto dare a Zoomy e anche a Sam, cioè India Eisley per la nostra protagonista e Cheryl Cole per la nostra cara fidanzata di Laio. ^__^ (per Sam non ho chiesto il vostro parere perché mi andava già bene mentre per l'altra ero indecisa. >.< Se non siete d'accordo,
potete dirmelo pure, ma sappiate che non cambio idea. u.u)
E aggiungo che prima o poi scriverò il pov di Aster e lì capirete molte altre cose.
Per farmi "perdonare" per quello che ho scritto, vi lascio un piccolo spoiler del prossimo capitolo che non so quando pubblicherò.

Mi aggrappo alle sue spalle mentre fa scorrere le sue mani lungo la mia schiena e le mie braccia causandomi brividi di piacere. Stringo la presa sui suoi muscoli e si allontana un po'.
-Che c'è?- mi chiede affannato con quello sguardo che mi provoca dei pensieri poco casti.
-Voglio sentirti sulla mia pelle, baciami dappertutto, ovunque e dimostrami che non sto sognando!- lo supplico desiderosa di lui e, dopo un attimo di disorientamento, mi accontenta e ritorna a baciarmi in bocca per poi dirigersi verso il basso facendomi gemere.
Oddio,
lo desidero così tanto che lo voglio ancora, di più, fino allo sfinimento.

Ringrazio chi ha recensito e tutti coloro che hanno letto silenziosamente la mia storia.
Alla prossima! :)
Bacioni! :*
Ciao! XD ^-^

P.S. E' passato un anno da quando mi sono registrata a Efp! :D
P.P.S. State tranquilli che Aster e Zoomy si daranno una regolata! E a modo loro! ^^ <3

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Capitolo 6
*** Maledetto ciclo! ***


Già visto 06
Maledetto ciclo!

-Zoomy, sdraiati pure, arrivo tra un attimo.- disse il bambino rivolto alla sua amica.
-Ok...- rispose fievolmente la piccola, ma rimase in piedi accanto al letto senza muoversi.
-Eccomi! Ma... Perché sei ancora lì?- chiese una volta entrato nella stanza notando stranito che l'amica non era ancora sotto le coperte.
La bambina lo guardò con occhi spaventati e corse per abbracciarlo forte.
-Ma... Che succede??- domandò stupido dal suo comportamento e non capendone il motivo.
-Asty, ho paura...- bisbigliò terrorizzata stringendolo di più.
-E di cosa?- chiese mentre le accarezzava la schiena nel tentativo di calmarla.
-Dei mostri...- svelò un po' imbarazzata e Aster non poté far altro che sorridere intenerito.
-Ma non esistono. E se ci fossero, ci sarei io con te, non preoccuparti, ti starò accanto.- sussurrò per rassicurarla e dopo qualche attimo Zoomy alzò il viso per guardarlo speranzosa.
-Davvero? Mi terrai stretta stretta da non lasciarmi più?- chiese innocente e l'amico sorrise trovandola tenerissima e carinissima.
-Sì, sì, non ti lascerò mai e staremo vicini vicini!- dichiarò facendola ridacchiare per quella frase di Paperissima e più tranquilli si sdraiarono.
Spensero la luce e la bambina si affrettò a stringere la maglietta dell'amico.
-Ehi, calma. I mostri sotto il letto e nell'armadio non ti faranno alcun male, ci sono io, dormi tranquilla.- disse vicino al suo orecchio e l'abbracciò sapendo che aveva bisogno di conforto.
Zoomy si limitò ad annuire e si abbandonò contro il suo petto. Aster cominciò ad accarezzarle i capelli e si addormentarono poco dopo stanchi per la lunga giornata passata insieme, ma comunque abbracciati, sereni e felici.


Mi agito nel letto sentendo un dolore immane al ventre, così deciso di alzarmi, dolorante. Dopo aver compiuto questa impresa che mi sembra titanica (sì, proprio così), mi reco in bagno (altra impresa titanica, non mi è mai sembrato così tanto difficile alzarmi e camminare prima d'ora!) con un po' di mal di testa e mi siedo sul water sospirando di stanchezza e di sollievo (mi sembra quasi una benedizione averne uno in casa in un momento come questo!), scoprendo in seguito il motivo del mio malessere.
Merda, proprio oggi dovevano venirmi le mestruazioni???
Già non ho dormito un cazzo perché ho passato quasi tutta la notte a pensare e pensare e pensare ancora alla situazione tra me e Aster, il ciclo non fa altro che peggiorarmi l'umore.
-Zoomy, tutto bene?- mi chiede mia zia vedendo che mi sto trascinando appoggiata al muro con la velocità di una lumaca ultramillenaria su una superficie spigolosa affetta dai peggiori cancri e malattie esistenti.
-Per niente, mi sono venute.- la informo facendo una smorfia più che eloquente.
-Oh no, mi sono dimenticata di comprarti degli antidolorifici, visto che sono finiti.- mi guarda dispiaciuta e sospiro pesantemente per il dolore.
-Non fa niente, sopporterò. Mi preparo per la scuola.- la informo, ma mi ferma subito prima che possa compiere un solo passo verso la mia stanza.
-Aspetta, signorina, dove pensi di andare?- mi chiede subito guardandomi truce.
-A scuola?- ribatto sarcastica e sollevando un sopracciglio.
-Eh no! Non ti lascerò andare a scuola così. Non credo riusciresti a seguire le lezioni in questo stato, soprattutto con quelle occhiaie. Non hai dormito molto, vero?- mi riprende seria e scuoto la testa in senso di diniego facendola sospirare.
-Vai in camera tua a riposarti, ora vado da Dubhe a vedere se ha qualcosa, magari le chiedo anche se può occuparsi di te, dato che lavorerò fino a sera e non avrò la possibilità di assisterti.- sussulto impercettibilmente quando nomina il suo nome, ma lo nascondo e acconsento alla decisione di mia zia.
-Bene, ora va a stenderti sul letto che vado subito. Quando torno, preparo la colazione e te lo porto, ok?- annuisco e mi reco
, ad una velocità più umana, in camera dove mi sdraio.
Chiudo gli occhi stanca e un po' assonnata, però non prendo sonno subito e sento i rumori del piano di sotto, la porta che si chiude e l'auto che parte. Quando le mie orecchie non percepiscono più alcun suono su cui possano posare la mia attenzione, la mia mente vaga qua e là fino alla telefonata di ieri sera tra me e Sam.
Parlare con lei mi ha aiutato parecchio e ho chiarito i miei sentimenti per Aster: io non lo amo, ma mi piace molto e gli voglio bene. Se mi chiedesse di essere la sua ragazza, accetterei subito senza tentennamenti e incertezze, anche se non sono pronta ad amarlo come se fosse il centro del mio mondo come per Sam e Laio. Però voglio averlo accanto come il mio ragazzo e non come un mio amico.
Ora il problema è come dirglielo: pensavo di parlargli a scuola, ma a quanto pare la mia occasione è rimandata.
Maledetto ciclo del cazzo!
Un'altra questione su cui ho pensato molto, anzi parecchio perché ho passato l'intera notte in bianco solo per quello, è: ad Aster piaccio?
Ho impiegato un sacco di tempo per concludere che... Beh, sì, forse gli piaccio. Non sono del tutto sicura che sia così e se avessi preso un abbaglio, allora mi darei della stupida per aver pensato a qualcosa di inesistente, ma se fosse davvero come ho pensato potrei affermare (o anche gridare ai quattro venti) di essere la ragazza più felice del mondo. Ho riflettuto a lungo e ho ripassato tutti i momenti trascorsi insieme qui a Forlì: la sua mezza gentilezza e la sua sfacciataggine del primo giorno, il mezzo bacio di Halloween, il suo aiuto alla cena al Peter Pan, la scoperta di frequentare la stessa scuola e infine i suoi baci e l'atmosfera piacevole che si era creata tra noi.
Mi basta pensare agli ultimi due punti per sentire dei brividi scorrermi la schiena e desidero che sia da me, con me, su questo letto, per coccolarci ancora...
Avvampo dopo questo pensiero e mi rendo conto di quanto sto iniziando a fantasticare situazioni mooolto spinte e intime tra me e un ragazzo che ritengo tutt'ora molto 
imbarazzanti da pensare mentre prima non ci provavo neanche.
-Merda...- è l'unica parola che mi esce dalla bocca senza un vero motivo e la consapevolezza che tutto questo sta accadendo proprio dopo che Aster si è trasferito mi fa capire che lui mi sta cambiando parecchio.
Ed è solo l'inizio!
Mi porto una mano sulla pancia per un'improvvisa fitta e mi giro su un fianco sospirando pesantemente.
Ma Theana quando pensa di tornare??? Mi fa un male cane, cazzo!
In casi come questi la mia finezza non è di certo dei migliori, ma chissene fotte!
Proprio in questo momento sento dei rumori e mi rilasso sapendo che mia zia è tornata. Ma (sì, c'è un "ma", problemi?) non sono molto sicura che stare con Dubhe sia la migliore idea dopo quello che è capitato, ma credo che non farà qualcosa di sbagliato come la volta scorsa, anche se sarei lo stesso un po' nervosetta in sua presenza. Mi appisolo quasi subito più tranquilla, non odo nessun suono proveniente dal piano di sotto e non mi accorgo di ciò che accade attorno a me. Non so quanto tempo passa, forse mezz'ora o forse solo una manciata di minuti, fatto sta che qualcosa di caldo e delicato sfiora il mio viso in una dolce carezza che mi fa mugolare piano e vado istintivamente contro questo contatto volendo altre coccole. Poi si sposta verso i miei capelli carezzandomeli in un modo familiare: ho già percepito questo tocco di recente e una vaga sensazione di déjà-vu si insinua in me.
Possibile che...
-Piccola, sei sveglia?- ecco, proprio come pensavo.
Appena sento questa frase pronunciata da questa voce, mi sollevo di scatto sulle braccia e spalanco gli occhi sorpresa di trovarlo proprio qui a casa mia.
-A-Aster?- lo chiamo incredula di vederlo qui inginocchiato vicino al mio letto e mi sorride, ma non come fa di solito.
Sembra quasi... Stanco.
-Come mai sei qui? Non dovresti essere a scuola?- gli chiedo subito allarmata.
-Avevo visto mia madre e tua zia parlare a casa mia e ho sentito che non stavi bene, così ho insistito affinché venissi io a prendermi cura di te. Lei ha obiettato perché avrei perso delle lezioni, ma ho detto che non sarei riuscito comunque a seguire le lezioni sapendo che stai male. Così ha acconsentito ed eccomi qui.- mi spiega e lo guardo stupita.
La mia salute è davvero così importante per lui? E' venuto qui per me?
-Grazie, ma non dovevi. Non sto così male, potevo anche cavarmela da sol...- ma mi interrompe prima che finisca.
-Bugiarda.- e mi da un buffetto sulla guancia.
-Non mentirmi quando è chiaro che non stai bene. Hai un'espressione sofferente e queste occhiaie sono tremende.- abbasso la testa sentendomi colpevole.
Non riesco a sostenere il suo sguardo. Mi fa male vederlo così per colpa mia.
Mi viene un lieve capogiro che mi fa perdere i sensi per qualche attimo e sarei sicuramente andata a sbattere contro qualche superficie dura se Aster non mi avesse sostenuta per poi aiutarmi a stendermi lentamente sul letto. Mi copre con la coperta fino al collo e comincia ad accarezzarmi i capelli. Chiudo gli occhi e mi abbandono alle sue carezze mugolando con approvazione, ma il dolore alla pancia, che si era calmato per un po', si fa risentire e il mio volto assume un'espressione per niente rilassata.
-Dovresti mangiare qualcosa, poi prendi gli antidolorifici di mia madre, va bene?- mi chiede a poca distanza da me.
Assento e grazie al suo aiuto mi appoggio alla testiera del letto con la schiena. Poi si avvicina al mobiletto vicino alla porta dove prende il vassoio con la colazione che prima non avevo visto e lo appoggia sulle mie cosce coperte.
-Grazie...-
-Di niente, ce la fai da sola?- mi domanda premuroso.
-Credo di sì...- mi sento un po' debole e poco lucida, ma mi sforzo: mi allungo a prendere il cucchiaio e constatiamo che riesco a cavarmela, più o meno.
-Siediti qui.- gli indico lo spazio accanto a me sul letto e mi accontenta.
-Tu hai già mangiato?-
-No, ma fai con comodo.- mi sorride debolmente, ma invece di rassicurarmi mi preoccupa.
-Mangia con me, sembri così stanco...- propongo parlando come una bambina che vuole un po' di compagnia.
-No, non fa niente, davver...- rifiuta, ma lo interrompo.
-Insisto! E se non vuoi, ti costringerò!- mi impongo e sospira sconfitto per poi annuire.
-Su, apri la bocca!- avvicino alle sue labbra un cucchiaino ricoperto di Nutella.
-N-non c'è bisogno che mi imbocchi, so fare da solo.- protesta imbarazzato allontanandosi.
-Dai, solo per stavolta, poi ti lascio stare, fai il bravo...- gli rivolgo uno sguardo supplicante e, dopo qualche attimo di tentennamento, mi accontenta mangiando dal cucchiaio che gli ho allungato.
Seguo ogni suo movimento e desidero ardentemente essere al posto del cucchiaino per poter toccare quella bocca che negli ultimi tempi mi ha fatto provare tante piacevoli sensazioni.
Mi sento così accaldata... E per fortuna non mi sta guardando!
Mi ricompongo in fretta imponendomi di non ripensarci e sorrido contenta come una bambina quando ha finito. Continuiamo a mangiare normalmente chiacchierando e scherzando di banalità, come quando non ci eravamo ancora incasinati. Mi piace l'atmosfera tranquilla e spensierata che si sta creando, è molto piacevole. Sto davvero bene con lui e pensandoci mi viene in mente che devo parlargli, così, quando finiamo, mi decido a iniziare il discorso. Anche se non ho programmato come cominciare il discorso, improvviserò!
-Aster, ti devo parlare.- gli dico dopo che si è alzato con il vassoio in mano.
-Ok.- posa la roba sul mobiletto vicino alla porta.
-Ti ascolto.- mormora tornando accanto a me e si siede sul letto.
Prendo un respiro profondo per calmarmi un po' e per infondermi coraggio e decisione.
-Riguarda al discorso di ieri sera e ci ho riflettuto molto. Ero molto confusa e non sapevo cosa volevo realmente, spesso i miei pensieri si contraddicevano e mi incasinavo parecchio, ero nella merda, ecco!- gli confido gesticolando nervosa.
-Ricordi che mi sono rifiutata di ripeterti una cosa perché non ci riuscivo?- gli domando e ricevo una risposta positiva.
-Ecco, la prima volta che l'ho detto era perché mi era sfuggito, poi ho realizzato di che si trattava e sono andata in panico. Avevo paura della tua reazione, di cosa avresti potuto pensare di me, di che razza di persona potessi essere e temevo che non volessi più avere a che fare con me.- gli spiego sperando che comprenda.
-Avevi paura che ti giudicassi?-
-Sì, io... Non voglio che ti allontani da me, voglio averti accanto, insieme a me, mi piace molto stare in tua compagnia e non intendo rinunciare a te.- confesso aprendo il mio cuore, mi sento quasi nuda davanti a lui, al suo sguardo che percepisco addosso a me e che mi agita non poco!
E poi le ultime parole che ho detto mi suonano come una dichiarazione! Chissà se ha interpretato bene la mia frase... Vorrei tanto che capisse ciò che provo.
Mi prende le mani e le bacia dolcemente, mi stupisce con questo gesto e alzo il viso trovando i suoi occhi verdi intenti a fissarmi.
Sono così belli... Non smetterò mai di pensare che sono stupendi!
-Piccola, sappi che non ti lascerò mai e non voglio nemmeno io separarmi da te, ci tengo troppo a te! Per tutti questi anni ho continuato a pensarti e mi mancavi tantissimo, non immagini quanto... Ora non permetterò in alcun modo a nessuno di allontanarci ancora.- spalanco occhi e bocca ormai senza parole.
-Davvero?- riesco solo a chiedere.
-Sì.- conferma sicuro.
Abbasso lo sguardo un po' in colpa perché non ricordo nulla di lui e non l'ho mai pensato in tutto questo tempo come lui. Posa una mano sulla mia guancia e mi fa alzare il viso.
-Che c'è adesso?- chiede preoccupato per il mio cambio d'umore.
-E' che non ho nessun ricordo di te e non ti ho mai pensato in questi anni al contrario di te...- ammetto e vedo la sua espressione indurirsi.
-Ricordi cosa ti avevo detto a proposito della nostra infanzia?-
-Sì, che non importa il passato, ora l'importante è il presente.-
-Appunto, quindi non pensarci più.-
-Lo so, ma il fatto che continui a rievocare qualche ricordo che non ho mi fa sentire come se non ti capissi, come se parlassi chissà che lingua, come se fossi d'impiccio e fuori luogo. E poi do l'impressione di non darti la stessa importanza come lo dai tu a me e mi sento in colpa...- mi suona quasi come una lagna.
-Scusa se ti faccio sentire così, ma stare con te mi fa riaffiorare tanti ricordi e ho nostalgia di quei tempi. Se ti da fastidio, non ne parlerò più.- ok, un pugno sulla mia testa o in faccia ci sta, dato che lo sto quasi deprimendo e non ne avevo l'intenzione!
-N-non intendevo questo. Io...- per fortuna sul suo volto scompare quell'espressione per essere sostituita da una interrogativa.
-Cosa?- mi incalza.
Abbasso un poco lo sguardo e respiro profondamente.
Non sono sicura che sia la scelta giusta, può darsi che ci saranno delle cose che non mi piaceranno molto, però... Non mi dispiacerebbe sapere e potrebbe essermi d'aiuto, devo solo farmi coraggio e resistere, forse riuscirò a superarlo... Con lui accanto a me.
Ripunto il mio sguardo su Aster che sta aspettando una risposta e prendo le sue mani tra le mie decisa.
-Sinceramente non mi da fastidio che parli del passato, solo che mi sento estranea. Però, visto che non ricordo nulla, voglio recuperare i miei ricordi in qualche modo, mi aiuterai?- gli chiedo mentre continuiamo a scrutarci negli occhi e lo vedo spiazzato, sorpreso, ma si riprende e sorridendo euforico comincia a passare i pollici sulla pelle delle mie mani.
-Mi piace la tua idea e non sai quanta voglia ho di parlare e riparlare di quel periodo. Ma ci sono così tanti ricordi... Non so se riuscirei ad elencarteli tutti...-
-Lo so, ma non fa niente, davvero. Me ne bastano anche solo alcuni, almeno proviamo a farmeli riaffiorare perché VOGLIO ricordare qualcosa di te. Se non ci riusciamo, non fa nulla, sul serio.- dico dolce guardandolo nello stesso modo.
-Va bene, come vuoi.- acconsente sempre sorridente.
Ricambio contenta e lo abbraccio di slancio. Dopo un attimo di disorientamento, avvolge la mia schiena con le sue braccia stringendomi a sé e rimaniamo così per diversi minuti.
Sto talmente bene con lui... Potrei addormentarmi subito, ma c'è ancora una cosa che devo dirgli, anzi, ho un discorso da riprendere perché sono andata "fuori tema".
-Aster, riprendendo il discorso di prima...-
-Devi aggiungere altro?- mi anticipa e annuisco.
-Ok...- ci allontaniamo con mio sommo dispiacere, ci accomodiamo meglio sul letto per stare più comodi e ci fissiamo quando sono pronta.
O almeno dovrei esserlo: infatti faccio scena muta per un bel po' non sapendo come dirglielo!!!
-... Allora?- mi domanda riscuotendomi.
-Emh...- distolgo lo sguardo mordendomi nervosamente un labbro.
Intanto Aster continua a fissarmi aspettando le mie parole che tardano ad arrivare.
-Ecco... Io...- tento di dire, ma le parole mi muoiono in gola!
-Tu...?- mi incalza, ma non riesco proprio a parlare!!!
Lo guardo metà imbarazzata e metà frustrata da me stessa e rilascio un sospiro.
-E' che non so come cavolo iniziare...- biascico e scoppia a ridere.
-Sul serio! Non ho mai avuto modo di capitare in situazioni del genere e non so come fare. E smettila di deridermi che mi agiti ancora di più, porca troia!- sbotto nervosa e mi fa segno di aver capito.
-Ok, ok...- dice a fatica mentre cerca di fermarsi, con poco successo aggiungerei!
-Insomma...- farfuglio appoggiandomi alla testiera quasi sconsolata e mettendo su il broncio.
-Scusami, dai vieni qui.- si avvicina e mi riabbraccia.
-Davvero, non prendertela, su.- mormora al mio orecchio iniziando a passare la mano tra i miei capelli.
-Lo so... La mia non è stata un'uscita geniale, ma ridicola. Che figura di merda...- borbotto consapevole della mia pessima figura e affondo il viso nel suo petto desiderosa di sparire mentre ridacchia divertito.
-Può darsi, ma hai spezzato la tensione che c'era, non sai come mi sono rilassato e ora sono sereno.- mi sorride e constato che ha ragione, così mi stringo ancora di più, se possibile, a lui.
Mi calmo anche io grazie alle sue carezze e sento che è arrivato il momento giusto, è inutile aspettare oltre!
-Aster, tu mi piaci.- ecco, finalmente l'ho detto!!!
Queste quattro parole che ancora sento rimbombare nella mia testa lo bloccano e mi chiedo se ho fatto bene o no... Il suo silenzio mi preoccupa!
Si scosta un po' e penso che ho sbagliato perché mi da l'impressione che voglia allontanarmi.
-Dici davvero?- mi chiede stupito e la sua reazione mi rende meno pessimista, molto meno pessimista!
-S-sì, mi piaci... E molto aggiungerei e non come amico, ma come ragazzo: mi piace la tua compagnia, la tua simpatia, i tuoi abbracci, le tue carezze, il tuo modo di calmarmi e... I tuoi sorrisi e i tuoi occhi.- confesso fissando quegli smeraldi incantevoli che sembrano veramente contenti.
-Anche tu mi piaci molto e come ragazza, non come amica.- ok, a questo punto posso anche morire dopo questa dichiarazione!
Sono così felice che potrei scoppiare di gioia in questo momento o anche schiattare!!!

-
Adoro il tuo sorriso e i tuoi occhi azzurri, la tua pelle liscia e morbida come seta...- sussurra e appoggia una mano sulla mia guancia.
-Il tuo rossore quando ti imbarazzi, le tue labbra che non smetterei mai di baciare...- fissa incantato e carezza la mia bocca.
-I tuoi capelli che non smetterei mai di toccare...- passa una mano sulla mia chioma castana e scivola giù.
-Il tuo modo di abbandonarti a me mentre ti tocco...- mi avvicina a lui con le mani posate alla mia schiena.
-E non vedo l'ora di scoprire tutto di te, anche di vederti
e di ascoltarti gemere invasa dal piacere che ti donerò e molto altro ancora.- termina sempre sussurrando, ma stavolta a poca distanza dal mio orecchio leccandone il lobo quando finisce di parlare e provocandomi brividi e tremiti piacevoli che invadono tutto il mio corpo..
Avvampo violentemente per l'imbarazzo. Tutte quelle confessioni sussurrate in quel modo così sensuale mi hanno totalmente destabilizzata e desidero ardentemente che vada oltre.
Si allontana un po' e sorride compiaciuto nel vedermi completamente rossa in viso. Abbasso lo sguardo, ma mi tira su per il mento per osservarmi meglio, poi sorride rassicurante.
-Piccola, vuoi essere la mia ragazza?- spalanco gli occhi a questa proposta che aspettavo da non so quanto tempo e il mio cuore fa decine di capriole dalla felicità.
-Oddio, SI' CHE LO VOGLIO!!!!!- grido e mi butto su di lui che ridacchia e mi stringe forte a sé.
Poi mi prende il viso tra le mani e dopo un'attenta osservazione al mio volto mi bacia dolcemente, bacio che pian piano diventa sempre più passionale e profondo. Ci separiamo dopo qualche minuto e poggio la testa sulla sua spalla affannata mentre mi culla anche lui con il fiato corto.
-Mi sei mancato...- confesso dopo un po'.
-Ci siamo visti ieri sera, non ricordi?-
-Lo so, ma ti percepivo così lontano da me... Mi mancava l'atmosfera spensierata che c'era tra noi. Anche se è da pochi giorni che ci siamo rivisti, mi sentivo bene con te.- specifico e annuisce.
-Capisco, ho fatto male a comportarmi in quel modo e ho passato tutta la notte a ripetermi quanto sono stato un coglione per quelle cazzate che ho detto.- sgrano gli occhi e lo fisso stranita.
-Davvero?-
-Sì.- lo guardo meglio e in effetti noto che ci sono delle occhiaie sul suo viso, credo di non averle notate prima perché sono abbastanza leggere.
-Anche tu hai dormito poco, vero?- annuisco e sospira.
-Beh, ho dovuto pensare alla nostra situazione e ai miei sentimenti per te, credo che alla fine ne è valsa la pena, no?-
-Sì, insomma...- ci scambiamo un sorriso un po' amaro e ritorno fra le sue braccia.
-Comunque avevo detto che non mi sarebbe dispiaciuto essere la tua ragazza, anche se ho ritardato un po' a dirtelo.- aggiungo.
In risposta si limita a ridacchiare e posa un bacio sulla mia testa.
A rovinare l'atmosfera è uno sbadiglio che mi sfugge e lo sente pure Aster.
Mannaggia, ma devo sempre combinare casini e figure di merda davanti a lui?!?
-Credo sia giunto il momento di riposare un po', che ne pensi?- propone ridendo leggermente.
-Va bene, ma dormi con me...- assumo un'espressione supplicante e riesco a convincerlo subito.
-Ok...- mi sistemo meglio sul letto e vedo che inizia a spogliarsi.
Cavoli, non ho preso in considerazione il fatto che ha vestiti scomodi per dormire!
-Ti ricordo che sei stata tu a chiedermelo...- ride avendo notato il mio disagio mentre si toglie la felpa.
-L-lo so, ma non avevo pensato che avresti dovuto spogliarti... Mi è sfuggito!- faccio vagare il mio sguardo ovunque pur di non rischiare di morire in modi alquanto strani.
-Piccola, calmati, non rimango nudo.- mi raggiunge sotto le coperte con la maglietta e i boxer provocandomi altro imbarazzo.
-Dai, non pensarci e cerca di riposarti piuttosto.- mi bacia piano e mi accarezza per rilassarmi, riuscendoci con successo.
-Ok...- sussurro sentendo gli occhi pesanti, così li chiudo attendendo il sonno e mi accoccolo sul suo petto.
-Buona dormita, piccola.- riesco a sentire poco prima di addormentarmi.
-Anche a te...- fatico a dire e finalmente mi coglie il sonno.
Non so quanto dormo, fatto sta che non ho mai dormito così bene in tutta la mia vita, è così piacevole il tepore che avverto attorno a me...
Mi muovo un po' per trovare una posizione più comoda (anche se direi che ogni posizione è comodissima!) e avverto qualcosa dalla consistenza non troppo dura e calda. Apro gli occhi e vedo di cosa, anzi, di chi, si tratta: Aster. In un attimo ricordo cosa è successo e automaticamente sorrido come una scema perché abbiamo sistemato la nostra situazione e ora è il mio ragazzo.
Il MIO ragazzo.
Cavoli, mi dovrò abituare presto a chiamarlo così! Ancora non ci credo...
E dopo questi pensieri, mi rendo conto che sono davvero stupidi!
Mi guardo attorno e vedo che mi sta abbracciando anche nel sonno e che i nostri visi sono separati da pochi centimetri di distanza. Ne approfitto per osservarlo bene per la prima volta mentre dorme: ha un'espressione serena e rilassata, le occhiaie sembrano meno evidenti,
i lineamenti non molto spigolosi, nessuna imperfezione sulla pelle, la carnagione chiara, le ciglia lunghe, le labbra piene e rosee un po' dischiuse e i ricci neri che ricadono sul cuscino morbidi e vaporosi.
In sintesi: è fottutamente stupendo!
Allungo una mano e sfioro la sua guancia trovandola liscia e morbida, senza un filo di barba. Poi vado verso la sua bocca, morbidissima, e mi soffermo ad osservarla e a desiderare di baciarlo per ore...
Mi riscuoto in fretta e mi giro, tentando di non disturbarlo, in cerca del cellulare che trovo sul comodino. Guardo l'ora e mi stupisco di vedere che è l'una e mezza.
Ma quando ci siamo addormentati? E quanto abbiamo dormito? Ho
proprio perso la cognizione del tempo...
Avverto dei movimenti dietro di me e Aster che mi stringe più forte.
-Buongiorno...- sussurra con voce impastata vicino al mio orecchio.
-Buongiorno a te.- mormoro in risposta.
-Dormito bene?- mi domanda facendomi girare verso di lui.
-Mai dormito così bene in tutta la mia vita.- rispondo sorridendo e ricambia contento.
-Perfetto! Vorrà dire che dormirò più spesso con te, che ne dici?-
-Se mia zia e i tuoi non avranno da obbiettare, ok.-
-Spero di convincerli anche questa volta allora.- mi fa l'occhiolino e ridacchiamo.
Mi accoccolo contro il suo petto e chiudo gli occhi godendomi questo momento di tranquillità. Mentre accarezza i miei capelli, mi vengono in mente delle immagini che, a pensarci bene, avevo visto nel mio sogno di poco fa: due bambini su un letto, un maschio e una femmina, molto familiari a dir la verità, lui che la rassicurava dicendo che non c'erano mostri nell'armadio e sotto il letto e che c'era lui con lei, quindi poteva stare tranquilla e si addormentarono insieme abbracciati e sereni.
Possibile che...
-Aster, è capitato che da piccoli dormissimo insieme e che avessi paura dei mostri?- domando subito.
-Intendi quelli
nell'armadio e sotto il letto? Sì, e delle volte mi ci voleva veramente tantissimo tempo per calmarti, sai? Ti stringevi spasmodicamente a me tanta era la paura...- ride piano, forse ricordando quei momenti.
-Perché me lo chiedi?- mi chiede giustamente scostandosi per guardarmi curioso, ma tenendomi sempre tra le sue braccia.
-Credo di aver sognato una notte che abbiamo passato insieme e volevo sapere se era davvero accaduto...- a questa mia frase il suo volto sembra illuminarsi dalla felicità.
-Dici sul serio? Hai... Hai davvero ricordato qualcosa?- chiede incredulo.
-Beh, credo di sì...- e immediatamente mi stringe emozionato.
-Piccola, non sai quanto sono felice di sapere che stai ricordando qualcosa...- mormora euforico.
-Anch'io lo sono...- ricambio l'abbraccio, poi mi alza il viso verso di lui con due dita sotto il mento e mi bacia all'inizio dolce e in seguito, non so come, il bacio diventa più profondo e passionale.
Mi lascio coinvolgere dalla sua passione e non so come mi ritrovo sotto di lui che si sostiene con le braccia per non pesarmi troppo. Le nostre labbra continuano ad accarezzarsi e non hanno intenzione di separarsi tanto presto. Allungo le braccia verso il suo collo per avvicinarlo di più e mi accontenta premendo un po' di più il suo corpo sul mio. Dopo va a baciare, leccare, succhiare e mordere piano il mio collo aumentando la mia eccitazione e gemo ormai senza controllo. Un mio gemito più acuto lo incita ad osare di più, così scende ancora fino all'incavo del mio seno. Mi irrigidisco all'istante ricordandomi un particolare piuttosto imbarazzante che mi fa arrossire violentemente e si solleva notando il mio disagio. Lo guardo vergognosa mentre mi fissa confuso, ma ancora famelico.
Ma è possibile che oggi sono così ritardata??
-Tutto a posto?- domanda roco, ma anche un po' preoccupato per la mia reazione.
-Io... Ecco, m-mi ero dimenticata che non avevo il reggiseno, visto che me lo tolgo sempre prima di dormire e... N-non ci avevo pensato...- dico in preda all'agitazione e vergognandomi ancora di più.
-Ehi, ehi, calmati, non è successo nulla di catastrofico. Non ho pensato male e so che è più comodo senza. Quindi stai tranquilla, va bene?- annuisco lievemente e mi sorride rassicurante.
-M-ma...-
-Zoomy,
calmati e respira profondamente.- mi consiglia e faccio come mi dice.
-Tutto ok?-
-Credo di sì... Però...-
-Cosa?-
-Beh, tu vuoi farlo, no?- chiedo riferendomi a ciò che stavamo facendo prima e saremmo andati avanti se non mi fossi bloccata.
-Lo vorrei tantissimo, ma è meglio non farlo.- risponde stupendomi.
-E perché?- non capisco.
-Per diverse ragioni... Primo: hai il ciclo e non credo che sia il caso.- porca vacca, ho dimenticato pure questo!
E il mio imbarazzo sale alle stelle perché lui lo sa! Anzi, in realtà lo sapeva anche prima e me l'aveva fatto capire, ma non ero attenta e non ci ho pensato!
-Ehi, calmati, non è la fine del mondo!- si affretta a dire vedendo la mia reazione.
-Lo so, ma è come se lo fosse. Tu lo sai...- farfuglio coprendomi la faccia per la vergogna e capisce a cosa mi riferisco.
-Non succederà nulla. E poi ormai siamo una coppia e in genere si dovrebbe saperlo...- aggiunge vago e lo guardo un attimo un po' incerta, ma pensandoci bene constato che ha ragione anche stavolta.
-Le altre ragioni?- chiedo una volta più calma riprendendo il discorso di prima.
-Secondo: non ho un preservativo e non penso che tu prenda la pillola, giusto?- annuisco, però, non so perché, pensavo che fosse un tipo che avesse sempre un preservativo con sé...
-Terzo: non sei ancora pronta per la tua prima volta, è ancora troppo presto e voglio che sia speciale.- spalanco gli occhi sorpresa.
-Ma come fai a saperlo??- mi sorride come se avesse previsto questa domanda.
-Beh, l'altro giorno avevi detto che era la prima volta che baciavi qualcuno ed è improbabile che fai sesso con qualcuno senza baciarlo, no?- sì, effettivamente ha ragione.
Ma che cazzo mi prende oggi? Ne combino di tutti i colori e dimentico tutto! Che ritardata!
-Quarto: tempo fa, non credo che te lo ricordi, ma spero che non hai cambiato idea, avevi detto che l'avresti fatto con la persona che amavi e noi due non siamo ancora arrivati a quel punto.-
-Ah... Quindi non possiamo, giusto?- annuisce e mi sento un po' delusa anche da me stessa.
E' vero, desidero anche ora di volerlo fare con chi amo, ma mi piacerebbe concedermi ad Aster, anche se sarebbe decisamente un passo affrettato! E oggi non è proprio la giornata ideale... Maledetto ciclo!
-Ma non significa che non ti desideri, hai attirato da subito la mia attenzione e ti sarei saltato addosso all'istante se quel giorno non avessi avuto fretta.- avvampo a questa confessione che non mi aspettavo causando il suo divertimento.
Ma è mai possibile che continui a provocarmi?!?!?
Si riavvicina per baciarmi lievemente mentre devo ancora riprendere un colorito più sano.
-Comunque, anche se non possiamo fare l'amore, nessuno ci proibisce i preliminari, no?- sussurra sensuale contro il mio orecchio e mi sento morire!
Non può farmi questo! Non può!!! Rischio di impazzire!
Stavo per replicare quando si avventa sulla mia labbra e lì non capisco più niente. La sua passione mi travolge e mi ritrovo ad assecondarlo in breve tempo. Poi mi accorgo di qualcosa di strano e mi stacco da lui.
-Che c'è?- mi chiede confuso mentre lo guardo dubbiosa.
-Mi sembra che hai qualcosa di diverso oggi...-
-Forse perché sono libero di farti quello che voglio?-
-In realtà non puoi proprio tutto...-
-Allora le occhiaie?-
-No...- porto le mani sulle sue guancie e lo avvicino per baciarlo lentamente assaporando il suo palato e capisco cosa non va.
-Oggi non sai di fragola.- dico dopo che mi sono allontanata e lo vedo stupito.
-In effetti oggi non ho mangiato la marmellata...- ricorda distrattamente.
-Marmellata?-
-Sì, quello di mia nonna. Lo mangio ogni mattina, ma oggi non ne ho avuta l'occasione. Dovevo venire da te.- spiega e annuisco per poi rimanere in silenzio per un po' pensierosa.
-Preferivi che sapessi di fragola?- domanda interpretando male il mio silenzio.
-No! Cioé... Mi piace la fragola! Però anche il tuo vero sapore mi piace molto, davvero moltissimo.- inizio frettolosa e termino assorta tra i ricordi dei suoi baci.
Mi sorride decisamente compiaciuto e riunisce le nostre labbra esplorando con calma ogni angolo della mia bocca mentre faccio la stessa cosa.
-Ti piace?-
-Sì, decisamente.- e mi rituffo sulle sue labbra.
Continuiamo a baciarci sempre più appassionatamente mentre ci stringiamo come se non siamo mai abbastanza vicini. Dopo si sposta sul mio collo e mi inarco per lasciargli più spazio da baciare ansimando.
Mi aggrappo alle sue spalle mentre fa scorrere le sue mani lungo la mia schiena e le mie braccia causandomi brividi di piacere. Stringo la presa sui suoi muscoli e si allontana un po'.
-Che c'è?- mi chiede questa volta affannato con quello sguardo che mi provoca dei pensieri poco casti.
-Voglio sentirti sulla mia pelle, baciami dappertutto, ovunque e dimostrami che non sto sognando!- lo supplico desiderosa di lui e, dopo un attimo di disorientamento, mi accontenta e ritorna a baciarmi in bocca per poi dirigersi verso il basso facendomi gemere.
Oddio, lo desidero così tanto che lo voglio ancora, di più, fino allo sfinimento.
Torna a baciarmi ancora, poi posa le mani sulle mie guance e mi sorride a pochi centimetri dal mio viso.
-Stai tranquilla, Zoomy. Non è e non sarà un sogno.- e riappoggia le sue labbra sulle mie, come per marcare la sua promessa.

Angolo autrice (super-ritardataria):

Salve cari lettori di Efp! Spero che abbiate passato una bella vacanza!
Lo so, lo so, sono in ritardissimo, però ero occupatissima e non potevo scrivere spesso, quindi ci ho messo molto, ma finalmente ce l'ho fatta! *soddisfatta, poi si nasconde da qualche parte ricordando qualcosa* NON UCCIDETEMI!!! VI PREGO!!!!!
Aster: Ammazzatela!!!
Io: Ah, sei tornato?
Aster: Sì, mi ero preso una vacanza, per questo non interferivo negli angoli. Comunque ammazzatela!!!!!
Io: Cattivo! ç__ç Faccio così tanto per renderti famoso e adorabile e mi tratti così??? T__T
Aster: Mi rendi ridicolo! è____é
Io: Preferisci la tua versione demenziale??
Aster: Emh... Meglio questa! ^^"
Io: Uh! Uh! ^^ Comunque ho una versione di te ancora più figa, in questi giorni mi è venuto in mente una nuova storia! :3
Aster: Cosaaa?!?!? O.o
Io: Sì, hai sentito bene, e ci sarà pure Sennar e sarà a rating rosso, non puoi opporti! u.u
Aster: C-cosa?!? Mi vuoi accoppiare con Sennar?!?!? O___o
Io: E chi l'ha detto?? Vai a conclusioni troppo affrettate! E' ovvio che starai con una ragazza, anzi, donna. Ma se ci tieni tanto, mi farò venire in mente qualcosa per una storia tra te e Sennar... *pensierosa*
Aster: NOOO!!!!!!!! Non ce n'è bisogno, lascia stare!!!!! >___<
Io: Ok, ok... *ma in realtà ci sta ancora pensando, ma non lo da a vedere*
Aster: Fiuu... Comunque... Perché hai così tante storie su di me?? O.o
Io: Ho l'Asterite e non posso più guarire! >.<
Aster: Non sono una malattia! ç_ç
Io: Ormai sono malata di Asterite, non c'è niente da fare.
Aster: Mannaggia... *va via*
Caspita, lo sclero è venuto più lungo di quanto pensassi! E io che volevo sbrigarmi...
Vi dico che in realtà il capitolo doveva essere molto più lungo, ma ho deciso in seguito di dividerlo in tre parti: una la parte che avete letto, un'altra farà parte di una raccolta di missing moments a rating rosso (mi spiace per chi non potrà leggerlo al momento, ma avevo deciso sin dall'inizio di separare la storia principale dai momenti hard, però qualcosina metterò pure qui) e l'ultima andrà al prossimo capitolo. Tutto questo casino per non allungare troppo questo capitolo, altrimenti sarebbe stato più lungo del capitolo 4, spero che capiate. ^^
La raccolta si intitolerà "Lezioni d'amore". Per chi si chiede perché: verrà spiegato nel prossimo capitolo, ma credo che metterò la spiegazione nell'introduzione di questa raccolta, tranquilli. ^^ Lo pubblicherò quando potrò, spero presto.
Se avete notato qualche errore, ditemelo subito che rimedierò quanto prima!!!
Grazie a chi recensisce, chi segue questa ff e chi legge e spero vi sia piaciuto il capitolo. :D E ovviamente anche lo sclero. :)
Per chi legge anche "Festa in piscina": tranquilli, ci stiamo dando da fare e pubblicheremo anche il prossimo capitolo e vi piacerà! :)
Alla prossima! :)
Bacioni! :*
Ciao! XD ^-^

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