Can you imagine no love, pride.. and me?

di jupitersdrop
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sorridi per me. ***
Capitolo 2: *** Non voglio che tu sia solo. ***
Capitolo 3: *** Come ci sono ora così ci sarò sempre. ***
Capitolo 4: *** Questo è il nostro nuovo inizio. ***
Capitolo 5: *** Sei un pazzo, Kim Jonghyun. ***
Capitolo 6: *** E' bello che tu sia tornato ad essere quello di sempre. ***
Capitolo 7: *** "E' finita la malinconia." ***
Capitolo 8: *** Accettai quanto fosse indispensabile per me. ***
Capitolo 9: *** Sentiva il bisogno di cambiare la situazione. ***
Capitolo 10: *** Anche questa volta era bastato un semplice sguardo. ***
Capitolo 11: *** Posso essere me stesso insieme a te. ***
Capitolo 12: *** Non poteva desiderare altro. ***
Capitolo 13: *** Completami, così come tu sai fare. ***
Capitolo 14: *** Potresti immaginare la tua vita senza amore, orgoglio e.. me? ***



Capitolo 1
*** Sorridi per me. ***


“Ma che diavolo..”

Dei rumori insoliti lo svegliarono nel pieno della notte, così decise di alzarzi, infilarsi le sue adorate babbucce e di avviarsi verso la fonte di suoni molesti, il salotto.

Kibum trascinava i piedi con gli occhi ancora impastati dal sonno per il parquet freddo del corridoio, fino a che non si ritrovò dietro al divano.

C'era una flebile luce, come di un cellulare che proveniva da lì, così decise di avvicinarsi.

“Ah, Jonghyun..”

Lo riconobbe ed accese la luce, cogliendolo alla sprovvista.

-Perché sei sveglio a quest'ora della notte?-

Solo allora Key se ne accorse, l'altro stava piangendo, eccome se stava piangendo, abbracciato al barattolo del gelato con il cellulare aperto su quello che doveva essere un messaggio, ma non indossando né lenti a contatto né occhiali era dura leggere cosa ci fosse scritto.

-Jong.. cos'è successo?-

Si avvicinò e si sedette di fronte a lui, incrociando le gambe sul divano.

Jonghyun singhiozzò e si morse un labbro, passando all'altro il cellulare aperto sempre sullo stesso messaggio.

Key, per poter leggere, dovette allontanare il cellulare dal viso, tenendo un braccio teso in avanti.

“Perfetto, sembro mio padre quando vuole leggere l'etichetta del vino.”

Penso inizialmente, poi si accorse di quello che c'era scritto: Kim Jonghyun era appena stato mollato brutalmente con un messaggio da Shin Se Kyung.

“Beh, tanto meglio..”

Il più piccolo li aveva sempre odiati come coppia, e, diciamocelo, lei l'aveva proprio trattato male.. ed era così fastidioso vederli insieme, gli facevano venire il voltastomaco quei loro bacetti e promesse false come i soldi del monopoli.

Non che gli piacesse Jonghyun, erano semplicemente fastidiosi.

Alzò lo sguardo, incontrando quello dell'altro, appannato da uno spesso velo di lacrime.

Bloccò lo schermo del cellulare e lo appoggiò sul divano dietro di sé,

-Jong..-

Gli passò una mano su una gamba, guardandolo abbracciato a mezzo chilo di gelato con la testa poggiata allo schienale del divano e lo sguardo fisso nel vuoto.

-Dove ho sbagliato, Key? Perché sbaglio sempre? Sempre.-

-Non hai sbagliato niente, sei un ragazzo perfetto.. è lei il problema, ha perso l'uomo migliore che potesse avere.-

Gli sorrise, sperando che potesse servire a qualcosa, ma si sentiva veramente inutile.

-Non tornerà questa volta, vero?.. io voglio che torni.-

Jonghyun si infilò in bocca una buona badilata di gelato, tirando su col naso e asciugandosi le lacrime alla meglio con la manica della felpa.

Kibum era leggermente sconvolto, non era abituato a vederlo così, ok, aveva sempre avuto la lacrima facile, ma non lo aveva mai visto stare male davvero, più che altro tendeva a commuoversi anche per i cartoni animati, ecco tutto.

-Key.. mi daresti dell'alcol? Non so, qualcosa di forte..-

-Ah beh, certo. Jonghyun, per favore, riprenditi.. non mi piace vederti così.-

L'altro iniziò a singhiozzare rumorosamente, avrebbe svegliato tutti a quel punto.

Key prese fiato, si alzò, gli tolsi il barattolo di gelato dalle mani e il cucchiaio dalla bocca, poggiando tutto sul tavolino davanti al divano.

Si risedette affianco a Jonghyun e lo abbracciò, facendogli poggiare la testa sulla sua spalla, e gli passò una mano più volte sulla schiena.

-Su, su, va tutto bene..-

-M-ma.. io cosa sono senza di lei?-

Kibum sospirò, quella sarebbe stata una notte lunga e faticosa.

-Beh, un ragazzo con una voce spettacolare, e un sacco di amici pronti ad aiutarlo appena lui ne ha bisogno. Un ragazzo che può avere tutte le donne che vuole, e che la prossima potrebbe scegliersela con un cervello. Un ragazzo gentile e premuroso, che si commuove per ogni piccola cosa, ma comunque non affatto debole, anzi, non ha paura di mostrare la propria fragilità. Un ragazzo con uno dei sorrisi più belli che io abbia mai visto, e un ragazzo con un migliore amico veramente fantastico, no?-

Gli prese il viso tra le mani costringendolo a guardarlo negli occhietti da gatto che aveva. Gli asciugò le lacrime.

-Sorridi per me, Jonghyun.-

L'altro abbozzò un sorriso, ma almeno aveva smesso di piangere.

-Grazie Key..-

Disse infine, abbracciandolo di nuovo.

Ok, forse un po' gli piaceva Jonghyun, ma niente di particolare.

Lo abbracciò a sua volta.


Yorokobi no Corner: Allora, questa fanfiction mi è venuta in mente dopo aver letto milioni e milioni di post su tumblr che parlavano della "tragica" rottura tra i due. C'è da premettere che io, ossessionata fan della Jongkey, non ho mai creduto alla storia tra Jonghyun e Se Kyung, ma mi veniva utile per scrivere la storia. Altra cosa da premettere: sabato io parto, quindi mi sa che mi fermerò per un po', anche se forse mi porto dietro il pc, non so..
Vabbè, ho finito di stancarvi e vi saluto, grazie della piccola attenzione (:

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Capitolo 2
*** Non voglio che tu sia solo. ***


-Joong, svegliati..-

Gli gridò Kibum dal bagno, aveva progetti per quel giorno, non voleva mica che l'altro dormisse filato fino alle tre del pomeriggio, perché ne era in grado, e lo sapevano entrambi. Specialmente dopo una notte insonne passata a piangere.

Poggiò l'asciugamano con cui si era asciugato il viso e si avviò verso la camera dell'altro, spalancando la porta accostata.

-Kim Jonghyun, il tuo culo d'oro giù da quel letto, ora!-

Si avvicinò prima alla finestra, spalancando questa e le tende, poi al bel addormentato, privandolo della sua amata coperta.

Grugniti e imprecazioni che è meglio non ripetere in questa situazione uscirono dalla bocca di Jonghyun, che aprì gli occhi in uno sguardo che avrebbe spaventato chiunque, ma non Key.

-Vuoi uscire in pigiama? Muoviti, su.-

-Dove diavolo vuoi andare di prima mattina?-

Key si fermò e lo guardò storto, veramente storto.

-Sono le undici e mezza Kim Jonghyun.-

 

Camminavano decisi per la strada, mentre Jonghyun, ogni tanto, ancora in dormiveglia perdeva qualche passo o inciampava.

Key si fiondò dentro un negozio e Jong lo seguì.

-Mi hai portato a fare compere. Perché?-

-Perché non voglio che tu stia a casa da solo, se no ti deprimi, e mi tocca fare un mutuo per il gelato.-

Gli sorrise il biondino, era pienamente consapevole che Jonghyun non amasse girare per negozi, ma trovarselo di nuovo nelle condizioni della sera precedente no, meglio farlo annoiare che lasciarlo a piangersi addosso.

Key si guardava in giro, delle giacche qui, altre felpe là, poi si girò per vedere cosa stesse facendo il suo amico disperso.. perché stava immobile, semi-tramante e con gli occhi lucidi?

Sgranò gli occhi a quella visione, piegò alla buona la maglietta che aveva in mano e camminò più in fretta che poteva verso l'altro, afferrandogli le spalle e trascinandolo dentro ad un camerino, ancora in stato di shock.

Chiusa la tenda le lacrime iniziarono a scendere copiose dagli occhi del più grande, mandando nel panico Key.

“Che cazzo c'ha da piangere adesso? Mi farà diventare matto prima o poi.”

-Cos'è successo?-

-Questa.. questa era la nostra canzone..-

Rispose Jonghyun interrotto dai singhiozzi.

Key gli si avvicinò, gli asciugò le lacrime (era un giorno che ormai faceva solo quello) e lo abbracciò, mettendogli una mano sulla nuca, facendogli poggiare il viso sulla sua spalla e accarezzandolo piano.

-Jonghyun.. stai tranquillo..-

Rimasero in silenzio per qualche minuti, finché il più grande non riuscì a calmarsi, staccandosi e prendendo un sospiro.

Ok, ora andava tutto bene, ad una cosa non aveva però pensato Key.

Aprì la tenda del camerino e flash su flash di fotocamere dei cellulari iniziarono a massacrarli, alla velocità della luce, non gli avevano mai fatto tanti scatti tutti insieme, nemmeno ai servizi fotografici.

“Merda.”

Si girò a guardare Jonghyun, ancora con gli occhi gonfi e rossi, con la faccia più spaesata che avesse mai visto.

-.. Onew ci uccide.-

Key passò un braccio intorno alle spalle di Jonghyun e si fece spazio la folla di fan che li circondava in uno stato di trance impegnati a cliccare meccanicamente il tasto “scatta”.

-Cerca di camminare in fretta, non siamo lontani da casa.-

 

La porta si spalancò di botto, facendo fare venti centimetri tutti di salto ai tre seduti sul divano impegnati con della vecchia e sana TV spazzatura.

Si girarono a guardare Key e Jonghyun mettere piede in casa con il fiatone, uno dei due con la faccia particolarmente persa.

-Jonghyun, ma sei fatto?-

Gli chiese Taemin ridendo.

Key lasciò Jonghyun all'entrata, avvicinandosi in fretta al divano.

-Minho, dammi il computer.-

Senza aspettare una risposta dell'altro gli prese dalle mani il portatile, staccandolo dalla corrente.

-Hanno già fatto il giro di internet.-

-Ma cosa?-

Chiese Onew, alzandosi. Key non fece altro che girare il computer verso il leader, il quale viste le immagini di loro due mentre uscivano da un camerino abbracciato adottò un'espressione tra lo schifato, l'adirato e il sorpreso.

-Che diavolo volevate fare? E poi da quand'è che.. ?-

Key poggiò il computer a terra, si alzò, andando verso camera sua.

-Adesso ve lo spiega Jonghyun cos'è successo, io vado a riposarmi.-

Tutti si girarono a guardare quello che una volta doveva essere stato un componente del gruppo, ma ora era ridotto ad una sorta di automa senza l'uso della parola e gli occhi gonfi e rossi fissi nel vuoto.


Yorokobi no Corner: Vedete, ce l'ho fatta a scrivere anche il secondo! Sinceramente mi sto esaltando, quindi chissà che io non ne pubblici ancora (: Spero che vi piaccia e vi interessi almeno un po', ogni genere di critica o recensione che sia è sempre ben accetta ^^

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Capitolo 3
*** Come ci sono ora così ci sarò sempre. ***


Key si stese sul letto, fissando il soffitto. Lo faceva spesso, anche senza un motivo, anche se era buio pesto e non si riusciva ad intravedere nulla nel bel mezzo della notte.

A volte si rendeva conto che pensare non gli faceva affatto bene, che gli faceva venire il mal di testa, ma era davvero inevitabile -sopratutto per un qualcuno costretto ad indossare una maschera costantemente fuori di casa.

Ad una cosa però non voleva pensare: Kim Jonghyun.

Dalla scorsa notte gli capitava di pensare a lui un po' troppo spesso.. forse perché aveva passato la maggior parte del suo tempo con lui, ma ora non era con lui eppure..

Dannazione.

Prese un cuscino, in modo tale da coprirsi il viso, ma questo non lo aiutò affatto. Con il buio l'immagine dell'amico si formò nitida davanti ai suoi occhi. Il suo sorriso: com'era bello quando sorrideva.. era dalla scorsa sera che non lo vedeva sorridere.

Kim Kibum, pensa a qualcos'altro!

-Key!-

Tolse il cuscino da sopra la faccia e si girò verso la porta, dove c'era Minho che lo chiamava, con fare agitato.

-Sì.. ?-

Si alzò a sedere.

-Jonghyun è strano.. abbiamo aspettato per dieci minuti delle spiegazioni ma lui è rimasto in silenzio tutto il tempo e poi si è chiuso in bagno.-

Key sgranò gli occhi, non pensava che lasciandolo solo un attimo avrebbe dato di matto.

-Sembra una di quelle ragazzine in crisi nei film americani.. Ascolta solo te, a quanto pare..-

Kibum annuì a Minho e si alzò dal letto, e si diresse verso la porta del bagno, guardando dal buco della serratura e notando la chiave che impediva la visione di qualsiasi cosa.

Fece cenno agli altri tre di andare nelle loro camere e poi si rivolte a Jonghyun.

-Non fare così, esci dal bagno..-

Non si aspettava di ricevere una risposta, e, infatti, non ne ricevette alcuna.

-Jonghyun, per favore, esci da lì, ci sono solo io adesso..-

Ancora niente, poteva essersi buttato giù dalla finestra, per quanto ne sapeva lui.

Dio, ti prego, fa che non sia così.

-Se proprio non vuoi uscire almeno fai entrare me.. ti ho già detto che non voglio che tu sia solo..-

Finalmente sentì rumore di passi, e la chiave girare nella serratura. Abbassò la maniglia ed entrò, richiudendosi la porta alle spalle.

Jonghyun era seduto su un mobiletto affianco al lavandino, dove aveva messo tutte gli oggetti che prima occupavano quel mobiletto: come, ad esempio, il profumo di Key.

Kibum cercò di ignorare quest'ultimo dettaglio, ripromettendosi che una volta che l'altro sarebbe stato meglio allora sì che l'avrebbe pagata cara.

Si avvicinò a Jonghyun -che, stranamente, non era in lacrime- e gli posò le mani sulle ginocchia.

-Ora non riesci più nemmeno a parlare.. ?-

Gli chiese, ma con tono gentile.

-Non ne avevo voglia.-

Rispose Jonghuyn, cercando di risultare fermo e sicuro, ma ottenendo un risultato alquanto tremulante.

-Potevi dire questo agli altri, al posto di nasconderti in bagno come un'adolescente con problemi di cuore..-

Minho aveva ragione, era proprio quello che sembrava.

-Dopotutto non è che ci sia molta differenza tra me e un'adolescente con problemi di cuore.-

Beh, ne era anche consapevole, Key non sapeva se ritenerlo un bene o un male, a questo punto.

Kibum non sapeva più che dirgli, era davvero in condizioni pessime, metteva di mal umore anche lui, vedere un ragazzo come Jonghyun, solare e a volte quasi fastidioso per il suo non essere in grado di rimanere serio nemmeno un attimo, così sconsolato.

-Non tornerà più da me, vero? Questa volta non tornerà..-

-Mi hai già chiesto questo.. senti..-

Gli prese il viso tra le mani e gli sorrise.

-Perché non stacchiamo per un po'? Tanto in questi giorni non abbiamo da fare niente, una settimana di vacanze, tutto qui.-

Sorrise maggiormente, sapeva che Jonghyun sarebbe scoppiato a piangere da un momento all'altro dopo l'ultima frase.

-Dai, andiamo nella mia casa al mare. L'hai mai vista?-

Jonghyun fece cenno di no con la testa, e Key gli lasciò il viso, riportando le mani sulle ginocchia dell'altro.

-Perfetto, vieni con me che facciamo la valigia.-

Jonghyun annuì, prese fiato e scese da quel mobiletto.

Key gli allungò un mano, facendolo avvicinare a sé e gli strinse le spalle con un braccio, accompagnandolo verso la camera da letto che condividevano ormai da un bel po'.

Presero uno trolley ciascuno, e ci misero dentro il minimo indispensabile -certo, quando il minimo indispensabile per te è l'intero armadio diventa un po' un problema.

Lasciarono le due valige, una il doppio dell'altra, affianco alla porta, e Key disse a Jonghyun di aspettarlo sul divano, che andava a spiegare agli altri dove avevano intenzione di andare.

Non gli ci volle molto, tralasciò la parte tragica del racconto dicendo semplicemente che erano stanchi, e che volevano prendersi un attimo di pausa, quando gli era possibile. Sottolineò quanto fosse stressato Jonghuyn, in modo da indurre gli altri tre a pensare che la sua crisi fosse dovuta a quello, salutò tutti -anche da parte di Jonghyun- e tornò in salotto, a prendere l'altro disperato.

-Andiamo, principessa.-

Sorrise Key a Jonghyun, allungandogli il suo trolley e aprendo la porta. Frugò nella tasca della sua giacca, tirandone fuori le chiavi della macchina.

Raggiunsero la berlina nera, misero le due valige nel bagagliaio e salirono in macchina, stranamente Kibum dal lato del guidatore, ma andava bene così.

-Key.. grazie..-

Biascicò Jonghyun allacciandosi la cintura.

-Figurati, lo sai che per te ci sono sempre.-

Mise in modo e partirono, con i finestrini abbassati e lo stereo a palla, come avevano sempre fatto, come avevano sempre amato fare.

Yorokobi no Corner: Scusate scusate scusate il ritardo, ma sono tornata oggi a casa e, a differenza di quello che mi avevano detto, non c'era affatto la linea sulla nave. Maledetti. Cioè, oddio, c'era, ma costava settantacinque centesimi al minuto, e mi sembrava un po' esagerato, spero che capirete :°D In ogni caso ecco a voi il terzo capitolo, a domani con il quarto (è già scritto, dato che in crociera non avevo la linea internet, ma il computer sì :DD) spero davvero che vi piaccia. Come al solito, forse è anche ora di smettere di ripeterlo, ogni genere di recensione e/o critica costruttiva è ovviamente più che ben accetta (:

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Capitolo 4
*** Questo è il nostro nuovo inizio. ***


L'ipod di Key era collegato allo stereo, per cui passavano canzoni random di ogni genere ma che entrambi conoscevano.

Era triste non sentire la voce di Jonghyun, era abituato a sentirla costantemente, a volte anche nel sonno.. era quasi insopportabile quanto cantasse Kim Jonghyun in una giornata, ed ora era in silenzio.

Kibum si girò a guardarlo, trovandolo con lo sguardo perso nel paesaggio che schizzava via per la velocità che stavano mantenendo. Con dei gesti veloci riuscì a trovare la canzone che voleva lui, e a farla partire. Quella era la loro canzone, niente di più.

Posò una mano sulla spalla di Jonghyun e lo guardò felice, iniziando a cantare.

-Now that she's back in the atmosphere whit drops of Jupiter in her haire.. hei hei.-

Jonghyun dapprima di morse un labbro poi sorrise, e si aggiunse all'altro.

-She acts like summer and walks like rain reminds me that there's no time to change.. hei hei.-

Key sorrise, abbassò maggiormente i finestrini ed alzò il volume della radio, mentre ascoltava la voce di Jonghyun alzarsi ogni parola che passava, fino a sentirlo quasi gridare.

Sorrideva. Quanto era bello quel suo sorriso? Quanto tempo era che non vedeva quel sorriso? Quanto era bella la sua voce? Quanto tempo era che non lo sentiva cantare?

Grazie, Kim Jonghyun.

Non sapeva nemmeno per cosa, ma sentiva di doverlo ringraziare.. forse semplicemente perché era lì, sorrideva e cantava, e perché era il suo migliore amico, e gli voleva bene. Forse perché non si ringrazia mai abbastanza una persona quando ce n'è bisogno, maledetto orgoglio.

-..And are you lonely by yourself out there.-

La canzone finì, i due ragazzi si diedero un attimo di contegno, ed abbassarono la radio.

-Hai sorriso..-

Gli fece notare Kibum.

-.. anche tu hai sorriso.-

-Ma tu è dall'altra notte che non sorridi.-

Jonghyun si passò una mano tra i capelli, quasi come se quell'affermazione l'avesse turbato.
-Forse sto meglio..-

Il sole iniziava a tramontare, e la dove la luce del sole si perdeva Key intravide l'uscita dell'autostrada che portava alla loro destinazione. Dieci minuti e sarebbero arrivati.

Proprio ora, che Jonghyun sorrideva, cantava.. pace, avrebbe cantato sulla spiaggia.

Raggiunsero velocemente la casa, una villetta azzurra, direttamente affacciata sul mare, praticamente già in spiaggia. Key l'adorava, ci aveva praticamente passato l'infanzia: appena aveva tempo pregava i suoi genitori in tutte le lingue del mondo perché lo portassero anche solo un pomeriggio al mare.

Parcheggiò l'auto davanti a casa e si fermò un attimo, guardando il mare il lontananza.

Kim Kibum, ma che cosa ti prende?

Tolse le chiavi dal cruscotto e scese, richiudendo la portiera e avvicinandosi al bagagliaio, per prendere la sua valigia, quando si accorse che l'aveva già fatto Jonghyun per lui.

-Key, chiudi tu che ho le mani occupate?-

Kibum sorrise e fece come gli era stato detto, aspettando il “beed” che segnalasse l'effettiva chiusura dell'auto e seguì Jonghyun, che lo aspettava sull'uscio.

 

Avevano sistemato i bagagli, tolto i vestiti dalla valigia e messi nell'armadio, avevano acceso luce e gas.. insomma, tutto il necessario. Stavano seduti sul divano senza nulla di preciso da fare, quando Jonghyun guardò Key con quello sguardo che il più giovane conosceva molto bene: lo sguardo di quando voleva qualcosa.

-Key..-

-Dimmi..-

-Andiamo in spiaggia?-

-Non è tardi?-

Chiese Key, un po' stupito dalla richiesta.

-Dormiamo lì.-

Disse deciso Jonghyun, alzandosi e allungandogli una mano, facendolo alzare.

E' impazzito.

Si disse Key sorridendo tra sé e sé, mentre cercava un telo abbastanza grande e le coperte.

Si cambiarono, Key sembrava pronto per una spedizione in Alaska mentre Jonghyun aveva addosso un costume da bagno con sopra una maglietta qualsiasi.

-Guarda che sale il vento dal mare, così avrai freddo..-

-No, non penso.. hai preso le coperte.-

Infilarono tutto alla meglio in uno zaino, che Jonghyun si caricò in spalla mentre Key chiudeva casa.

Percorsero il vialetto che portava in spiaggia e stesero il telo che era anche più grande di un letto matrimoniale sulla sabbia asciutta.

-Non abbiamo fatto in tempo nemmeno ad arrivare e giù mi trascini in giro per mezza città..-

Disse Key a Jonghyun, sorridendogli, mentre si sedeva sul telo tirando fuori una delle due coperte, e mettendosela sulla spalle.

-Non esagerare adesso.. è che non ho mai fatto una cosa del genere prima d'ora..-

Chi è che non ha mai dormito in spiaggia negli anni del liceo?

Il vento gli spostava i capelli, una brezza leggera che saliva dal mare, ma abbastanza pungente e fredda.

-Sei sicuro che non hai freddo?-

Chiese Key da sotto la sciarpa che lo copriva fino al naso.

-Sì, sto bene..-

Si stesero entrambi, uno affianco all'altro.. si vedevano così tante stelle -solitamente a Seoul non riuscivi mai a vederne per via della troppa luce artificiale.

-Key, non dovresti..-

-Non dovrei cosa?-

Si girò a guardarlo, mettendosi sdraiato su un fianco.

-Stai facendo così tanto per me ultimamente.-

-Gli amici fanno cose del genere, no? E poi non è che abbia fatto molto, mi sono preso una settimana di vacanza, non è così faticoso, sai?-

-Grazie.-

Key non rispose, si limitò a sorridergli, guardandolo negli occhi, occhi diversi rispetto a quelli della notte prima.

-Sai Key, sto iniziando a prendere tutta questa storia non come una fine, ma un nuovo inizio.-

-Un nuovo inizio per cosa?-

-Un nuovo inizio per me.. potrei cambiare, fare cose come boh.. donare il sangue, aiutare gli animali abbandonati..-

A Key scappò una risata, sentendo l'amico parlare, non per deriderlo.. era semplicemente buffo.

-Se è così doveva lasciarti prima..-

Jonghyun lo fulminò con lo sguardo, e Kibum si rese conto che forse non era ancora il momento per poter dire cose del genere.

-Jong.. sono stanco.. ora dormiamo.. ok?-

-Buonanotte Kibum..-

Ultimamente si era reso conto che preferiva di gran lunga quando Jonghyun lo chiamava Kibum e non Key.. era come se lo facesse sentire sé stesso.

-Buonanotte Jonghyun.-

Yorokobi no Corner: Non che io abbia molto da dire.. la canzone di cui si parla in questo capitolo è Drops of Jupiter dei Train, canzone da cui, tra l'altro, è tratto il titolo della fanfiction. Come al solito spero che vi abbia soddisfatto anche questo capitolo e aspetto vostri commenti, suggerimenti e chi più ne ha più ne metta, al prossimo capitolo (:

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Capitolo 5
*** Sei un pazzo, Kim Jonghyun. ***


Forse non dovrei svegliarlo..

Un brivido gli risalì piano piano la schiena.

-Key..-

Kibum aprì piano gli occhi, facendo fatica ad abituarsi al buio della spiaggia di notte, ma riconoscendo comunque il viso di Jonghyun a pochi centimetri dal proprio.

-Dimmi..-

La sua voce era impastata dal sonno.

-Sto.. sto congelando, Key..-

Kibum si tirò su sugli avambracci guardando l'amico tremante sotto la coperta.

-Ash.. e non dirmi che non te l'avevo detto prima di uscire!-

Si tolse la coperta di dosso e coprì Jonghyun, facendolo sedere.

Lo abbracciò, vedendo che continuava a tremare.

-Su Jong, alzati che torniamo a casa..-

Lo fece alzare, ripiegò il telo e lo infilò nello zaino, che si caricò poi sulle spalle -zaino notevolmente più leggero che all'andata, considerando che Jonghyun aveva addosso tutte le coperte.

Dovettero illuminare il sentiero con il flash della fotocamera del cellulare, ma riuscirono a raggiungere la casa.

Jonghyun si lanciò sul divano del salotto.

-Jong, stai qui, vado a prenderti qualcosa di pesante da metterti e poi faccio il the, ok?-

Il più grande annuì, rannicchiandosi sotto le coperte. Si sentiva come un bambino di cinque anni con la febbre, e per di più era stufo di procurare solo noie al suo migliore amico.

Key arrivò con in mano una tuta pesante, invernale, di suo padre, che aveva trovato in fondo all'armadio.

-Scusami Kibum..-

-E di cosa? Sdraiati di nuovo, ora faccio il the.-

Tornò più in fretta di quanto Jonghyun immaginasse, e gli si sedette affianco sul divano, poggiando il vassoio con la tazza e la teiera sul tavolino.

-Non mi sembra che tu abbia la febbre, per ora sei ancora gelido..-

Gli tolse la mano dalla fronte e verso il the nella tazza.

-Due cucchiaini e mezzo di zucchero, come vuoi tu.-

Gli disse, passandogli la tazza.

-Quanto tempo hai aspettato prima di svegliarmi?-

Gli chiese, mentre Jonghyun iniziava a scaldarsi un po' semplicemente con i fumi della tazza.

-Non lo so.. un'ora e mezzo penso..-

-Sei un pazzo, Kim Jonghyun.-

Finì il the, e si sentì subito un po' meglio, nonostante fosse ancora un po' infreddolito.

Key gli prese le mani, mettendole nelle tasche dalla sua felpa.

-Pensa un po' Jong, c'è chi pagherebbe per mettermi le mani in tasca.-

Gli sorrise, guardando l'amico chiudere piano gli occhi, e assopirsi. Key rimase a guardarlo ancora un attimo, poi anche le sue palpebre si fecero pesanti e non riuscì a resistere, addormentandosi poggiato a Jonghyun.

Aprì gli occhi e si guardò intorno, ma vide poco nulla dato il buio che circondava l'intera stanza, riuscì però a vedere Key addormentato con il viso poggiato sul suo petto.

Si tolse una delle coperte e la mise sopra a Kibum, stando attendo ai propri movimenti, per non svegliarlo.

Era così bello quando dormiva. Ora che ci pensava, era sempre bello.

Lo strinse con un braccio e si riaddormentò, abbracciato al suo migliore amico.

 

Un suono acuto li svegliò di soprassalto, entrambi aprirono gli occhi, nello stesso identico momento, trovandosi abbracciati e fin troppo vicini l'uno con l'altro.

Key si tirò su, facendo finta di niente, e prendendo in mano la fonte di quel rumore: il suo cellulare.

-Mi è arrivato un messaggio, mi sono dimenticato di metterlo su silenzioso..-

-Che ore sono?-

-Le undici meno un quarto..-

-Allora era anche ora che ci svegliassimo.-

Gli sorrise Jonghyun, mentre Key metteva di nuovo giù il cellulare.

-Key, scusa ancora per ieri sera.. di questi tempi ti do solo fastidio..-

-Ti ho già detto che è normale, che va bene così.. scusa tu per essermi addormentato, ecco..-

-Figurati..-

Entrambi guardarono altrove, leggermente imbarazzati.

-Oggi cosa vuoi fare?-

Chiese Jonghyun, tanto per evitare dei silenzi inopportuni, che avrebbero reso solo l'atmosfera più pesante.

-Non saprei.. iniziamo facendo qualcosa da mangiare, che ne dici?-

-Sono pienamente d'accordo.-

Sorrise Jonghyun, alzandosi e seguendo Key verso la cucina.

Non c'era molto nel frigo ma riuscirono a cavarsela. In compenso trovarono qualcosa da fare per quel pomeriggio: la spesa.

Yorokobi no Corner: ammetto che questo capitolo non è il massimo, è giusto un episodio quasi escluso dalla vicenda, ma assicuro che serve per dare una svolta al tutto. Quindi, perdonatemi se non vi ho proprio tenuto col fiato sospeso dall'inizio alla fine (quando mai l'ho fatto? xD) ma i prossimi saranno migliori. Come al solito aspetto i vostri commenti, a presto con il prossimo capitolo (:

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Capitolo 6
*** E' bello che tu sia tornato ad essere quello di sempre. ***


Era ormai il secondo giorno che passavano nella casa al mare e Key aveva capito che il suo amico ormai si era quasi ripreso dalla sua ultima rottura. L'aveva capito quando aveva iniziato a fare squallide battutine potenzialmente volgari, come era suo solito fare, almeno prima che arrivasse quella Se Kyung.

-Kibummieee.. andiamo in spiaggia?-

Key si girò a guardarlo, sgranando leggermente gli occhi, ripensando a quello che era successo due sere fa.

-Dai Key, è luglio, sono le tre del pomeriggio.. giuro che non mi iberno questa volta!-

Eccoli, gli occhi da cucciolo di Kim Jonghyun, seguiti dal suo classico sorriso da ebete che gli si formava sul viso quando realizzava che Key aveva acconsentito alla sua richiesta.

-Non avevi minimamente considerato l'idea che io potessi non averne voglia, eh?-

Gli chiese alludendo al fatto che Jonghyun avesse già addosso il costume da bagno e uno zaino in spalla.

Andò a cambiarsi e raggiunse l'altro all'entrata, trovandolo praticamente tremante dall'eccitazione.

-Jonghyun basta. Ti comporti come se non avessi mai visto una spiggia!-

Non era normale, ok, non andavano in vacanza molto spesso ma.. era una spiaggia qualunque.

Grazie al cielo era un posto abbastanza appartato, perché non avevano proprio voglia di una giornata passata a nascondersi dai paparazzi.

Stesero gli asciugamani, poggiarono tutto e Jonghyun si tolse la maglia. Key lo fissò un attimo. Era consapevole di essere un bel ragazzo, era anche sicuro di essere più bello di Jonghyun, ma, diciamocelo, non aveva un minimo di muscolatura, a mala pena riusciva ad aprire i barattoli della marmellata, ed era pallido, talmente pallido da poter entrare nel cast di Twilight, considerando che quasi brillava sotto la luce del sole.

Fatti venire i complessi per un ventunenne alto un metro e una banana, Kim Kibum.

-Drovesti metterti la crema, Jong..-

-No, tu dovresti mettertela.-

Jonghyun gli sorrise, quella era una frecciatina: era completamente guarito.

Jonghyun aspettò che l'amico si ungesse per bene e dopo avergli ripetuto più volte come sarebbe scivolato via in caso qualcuno avesse tentato di abbracciarlo per via delle tre dita di crema e olio solare che aveva addosso si avvicinò a lui facendo finta di niente, lo prese in braccio, e lo lanciò dritto in acqua.

Key riemerse, tossendo, era successo tutto talmente in fretta che a mala pena si era ricordato di chiudere la bocca mentre veniva catapultato in acqua con la delicatezza di una ruspa. Per di più quel geniaccio di Jonghyun non aveva pensato di buttarlo un po' più a largo, dove almeno non avrebbe preso una botta sulla schiena, ma no, l'aveva lanciato a un metro e mezzo dalla riva.

Si trascinò sul bagnasciuga e si stese, continuando a tossire.

-Giuro, Kim Jonghyun, che stanotte tu dormi in giardino. -

Jonghyun sorrise, come un bambino a cui era appena riuscito lo scherzo dell'anno.

-In mutande.-

Si zittì a quel punto, sapeva che Key era in grado di fare una cosa del genere, se non peggio.

-Mentre ti tiro secchiate d'acqua gelida addosso.-

Key rimaneva sdraiato sulla sabbia, con le onde che lo bagnavano fino alla vita, e gli occhi chiusi.

Jonghyun, intanto, iniziava a considerare il suicidio.. di certo sarebbe stato meglio di qualsiasi altra vendetta di Kim Kibum. Iniziò ad immaginarsi cosa avrebbe potuto fargli: frammenti di vetro nel letto, svegliarlo con una ceretta inguinale, mettere del lassativo nel suo cibo, pubblicare su internet delle sue foto veramente, ma veramente, compromettenti..

Gli si sedette affianco, lasciandosi scivolare sulle mani finendo sdraiato anche lui.

-Guarda che bella giornata..-

Key non rispose.

-Dai, facciamo un bagno!-

-L'ho già fatto il bagno.-

-No, non è vero..- Jonghyun si tirò su, accovacciandosi e porgendogli le mani e notando con piacere che l'amico aveva almeno aperto gli occhi. -Dai, vieni..-

Kibum si arrese e si alzò, di questi tempi si arrendeva un po' troppo facilmente per i suoi gusti.

Si passò una mano sulla schiena, sentendo dolore su un fianco.

-Jonghyun, mi ha fatto male.-

-Non era mia intenzione, scusami..-

Deglutì e continuò a camminare, mentre l'acqua gli raggiungeva le ginocchia.

-Ci mancherebbe altro.-

Jonghyun si morse un labbro e si girò verso di lui.

-Dove ti fa male?-

Key gli indicò un punto preciso sulla zona lombare.

Jonghyun l'abbracciò, poggiandogli le mani sul punto dolente e iniziando a massaggiarlo.

Ok, è ubriaco.

Key rimase impalato, con le mani che toccavano appena le spalle dell'altro. Jonghyun lo strinse a sé maggiormente -Kibum, per risposta, inarcò maggiormente la schiena, tentando di allontanarsi- e poggiò il viso sulla clavicola dell'amico.

-Kibummie, ti prego, perdonami.. non volevo farti male io stavo solo scherzando..-

Il suo tono era seriamente dispiaciuto. Ogni tanto Key si chiedeva quale fosse l'età cerebrale di Jonghyun.. sei? Sette anni?

-T-tranquillo Jonghyun, non è niente di grave..-

Allontanò il viso, cercando di guardarlo mentre rimaneva attaccato alla sua clavicola.

-Dai Jong, lo facciamo questo bagno?-

Jonghyun alzò il viso, annuendo sorridente.

Cinque, ha un'età cerebrale di cinque anni.

Yorokobi no Corner: eeeeeccomi qui con il sesto capitolo :3 Direi che ormai siamo arrivati ad una svolta della storia, percui ora continuerà seguendo un filo leggermente differente (: Spero che vi sia piaciuto anche questo, aspetto i vostri commenti :DD

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Capitolo 7
*** "E' finita la malinconia." ***


-Io faccio la doccia per primo!-

Key diede uno spintone a Jonghyun sulla soglia e si catapultò in bagno, lasciandosi l'altro alle spalle.

-Sempre il solito, Kim Kibum!-

Gli gridò mentre si sedeva sul divano appoggiando lo zaino, che, stranamente, era più pesante ora che all'andata.

Lo aprì trovandosi davanti quella che probabilmente era parte della vendetta di Key.

Si alzò e raggiunse la porta del bagno dove era chiuso Kibum.

-Giuro che appena esci te la tiro tutta addosso la sabbia che hai messo nel mio zaino.-

Jonghyun mantenne un tono di voce alto, nonostante l'altro non avesse ancora acceso l'acqua.

Stava per andarsene quando sentì la porta aprirsi e si ritrovò davanti un Kim Kibum coperto solamente da un asciugamano in vita che lo guardava storto, ma veramente storto.

-Sicuro? Non hai paura di cosa potrei farti io?-

Jonghyun sentiva come un pizzicore all'altezza dello stomaco, un fastidio, non era di certo la priva volta che lo vedeva così, una volta, addirittura, era entrato in bagno mentre Key si faceva la doccia.. perché proprio adesso si sentiva a disagio?

-Jonghyun, ti sei addormentato qui davanti?!-

Il più grande scosse la testa, sbattendo più volte le palpebre.

-No, no.. stavo solo pensando..-

-Adesso pensi anche?-

Key sorrise ironico, gli fece l'occhiolino e chiuse la porta. Solo quando sentì il rumore del getto d'acqua Jonghyun si risvegliò dal suo stato di trance e si mosse dal punto dov'era.

Andò a sdraiarsi sul letto -era il suo o quello di Key?.

Rimase a fissare il soffitto per un po', senza pensare a nulla.. forse aveva ragione Key, non è che pensasse molto.

Ma Key ha sempre ragione, non sbaglia mai.. è sempre impeccabile, ed è anche così bello..

Da quand'è che si ritrovava a pensare certe cose? Ma che male c'era? Era un suo amico, era il suo migliore amico, era un bene pensare cose positive sul suo conto, no? Era perfettamente normale.

Perse la cognizione del tempo sdraiato su quel letto, e vide Key uscire dalla doccia già vestito -considerando i tempi di quel ragazzo doveva aver passato veramente tanto su quel letto.

-Cosa ci fai sul mio letto?-

Jonghyun alzò la testa, allora non era il suo letto quello.

-Niente, scusami, mi sono sbagliato..-

Si alzò e raggiunse l'altro, a circa mezzo metro da quello su cui era sdraiato.

-E non ti fai la doccia, Jonghyun?-

-No.. sono stanco.. volevo dormire, la faccio domani mattina..-

Tirò fuori da sotto il cuscino i pantaloni del suo pigiama e si cambiò, infilandosi sotto il lenzuolo leggero, che aveva quell'aria di vissuto, tipico degli oggetti che venivano usati da tanto tempo, ma poche volte.

Key si mise una maglietta informe, lunga circa fino alle sue ginocchia.

Era buffo, era sempre stato così, uno con solo i pantaloni e l'altro con solo la maglietta. Se Jonghyun si fermava a rifletterci probabilmente loro due erano i due estremi opposti di quella che poteva essere l'ipotetica linea di tutte le personalità. Key era ordinato, lui non lo era per niente, Key era bravissimo a nascondere le proprie emozioni, lui era come uno specchio d'acqua, potevi leggergli attraverso, Key si arrabbiava facilmente, lui invece era una persona paziente, nel suo piccolo. Quando arrivò a pensare che infondo si completavano a vicenda decise che stava esagerando, e si destò da quel ronzare di pensieri nella testa, trovandosi Kibum sdraiato nel letto di fianco che lo guardava.

-Sì..?-

-A cosa stavi pensando, Jong?-

-A.. a niente, non l'hai detto tu prima che io non sono in grado di formulare pensieri?-

Jonghyun gli sorrise, e Key sbuffò, dopotutto si era contraddetto da solo.

-Jong, non riesco a dormire..-

-E come mai?-

-Non lo so, non riesco a dormire e basta..-

Key prese fiato, come se fosse dubbioso, come se non sapesse se gli convenisse o meno dire quello che stava per dire.

-Cantami una ninna nanna, Jonghyun..-

Si coprì fino al naso con il lenzuolo, rimanendo a guardarlo con la testa che sprofondava nel cuscino.

-Una volta avevo scritto una ninna nanna, ma avevo molti dubbi a riguardo, per cui non l'ho mai fatta ascoltare a nessuno..-

Jonghyun sorrise mentre confessava questo suo piccolo segreto, odiava mantenere i segreti, non ne era in grado, gli piaceva che almeno una persona sapesse tutto di lui.

-Jonghyun, lo sappiamo tutti e due che tutte le tue canzoni sono sempre bellissime, è inutile fare tante storia.. su..-

Jonghyun si tirò su, facendo mente locale e cercando di ricordarsi tutte le parole. Si girò verso Key, ancora accucciato sotto le coperte, ed iniziò a cantare.

-Come l'onda ti muovi se si muove la luna, con la stessa domanda e risposta nessuna. Sai di sale e di miele e mi porti fortuna, come al sole la neve, come al vento la piuma. Non è pioggia di ieri quell'acqua che sei, e che scorre vicina a due passi da me, è venuta da dove non tornerai più. Sei tornata dal tempo anche tu. Vorrei scrivere un verso d'inverno che sia come un giorno d'estate che scalda e va via. La mia voce ti chiama e risponde la tua: è finita la malinconia. L'assassino dei sogni s'è perso laggiù, sulle strade che portano su. Le parole più magre che arrivano qui si nascondono dietro di te. Vorrei scrivere un verso d'inverno che sia come un giorno d'estate che scalda e va via. La mia voce ti chiama e risponde la tua: è finita la malinconia.-

Era bella, troppo bella, la canzone più bella che Key avesse mai ascoltato, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo. Era talmente bella che i suoi occhi si erano riempiti di lacrime, e questo non poteva assolutamente darlo a vedere.

Si girò bruscamente dall'altra parte del letto, dando le spalle a Jonghyun.

-Beh, carina..-

Gli disse, molto sbrigativamente.

-Ora dormo, grazie..-

Cercò di asciugarsi le lacrime con la federa del cuscino, ma queste non volevano proprio fermarsi.

Yorokobi no Corner: Scusatescusatescusatescusate per l'immenso ritardo, ma ero via e non ho avuto il tempo di scrivere.. spero che qualcuno segui ancora questa bozzetta  >.< Che altro dire? La ninna nanna, purtroppo, non è di mia invenzione, ma è una canzone che mi cantava sempre mia mamma quando ero piccola (: Spero che qualcuno la legga ancora, e, se è così, fatemi sapere cosa ne pensate :DD al prossimo capitolo! <3

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Capitolo 8
*** Accettai quanto fosse indispensabile per me. ***


Aprì piano gli occhi, cercando di abituarsi al buio pesto della stanza.

Si accorse che aveva ancora gli occhi impastati poiché si era addormentato piangendo, e dovette passarsi le mani sugli occhi per poter scollare le ciglia.

Si tirò su seduto, girandosi a guardare Jonghyun, che si era arrotolato il lenzuolo addosso, ed aveva assunto una posizione abbastanza divertente.

Rimase a guardarlo, per quanto? Dieci? Venti minuti? E poi accadde: un soffio di vento entrò dalla finestra semi-aperta e fece sbattere la porta della camera con una fragorosa botta.

Jonghyun aprì gli occhi di colpo, cercando di sbrigliarsi dal lenzuolo e tirandosi su, incrociando il suo sguardo con quello di Key.

Kibum tossì, volgendo lo sguardo altrove, fingendosi indifferente.

-Come.. come mai sei sveglio?-

Jonghyun, alzando il busto di poco.

-Non riesco a dormire.. mi spiace che tu ti sia svegliato.-

-No, no, figurati, poi mica è stata colpa tua..-

Kibum guardò l'altro alzarsi, pensando che stesse andando in bagno, ma superò la porta di questo, senza entrarci.

-Jong, dove vai?-

-In cucina.. hai sete?-

Key si alzò sistemandosi la maglia in modo da coprirsi il più possibile, e lo raggiunse,

Prese un mobile in piena anca lungo il corridoio, ma si limitò a mordersi un labbro, continuando a camminare dietro Jonghyun.

Entrarono in cucina, uno prese i bicchieri e uno una bottiglia d'acqua, e Key si sedette sul tavolo, mentre Jonghyun si avvicinò al fondo del bancone, dove era poggiata una piccola radiolina, abbastanza vecchia, e la accese, senza sapere cosa ne sarebbe uscito.

-Oddio Kibum, quante volte abbiamo visto questo drama?-

Era una canzone che faceva parte della colonna sonora di “Boys Over Flowers”, drama che avevano visto, rivisto e ri-rivisto, sempre insieme.

Jonghyun si avvicinò a Key, e gli allungò una mano, invitandolo a scendere dal tavolo.

Kibum deglutì, afferrò la mano dell'amico e scese dal tavolo.

Jonghyun lo fece avvicinare a sé, tirandolo leggermente per il polso, e gli mise le mani intorno ai fianchi, iniziando a fare quello che poteva essere il lento più arrangiato alla meglio sulla faccia della terra.

Key sgranò gli occhi, appoggiando il viso sulla clavicola di Jonghyun.. perché stavano facendo una cosa del genere?

Jonghyun, invece, era del tutto a suo agio, canticchiava le parole della canzone e si muoveva lentamente, a tempo con la musica, trascinando con sé l'amico rigido come un palo della luce -strano, di solito era molto più bravo Key a ballare, per una volta non era lui il legno della situazione.

-Dovremmo rivederlo?-

-Rivederlo? Ma sarebbe la sesta volta, Jong!-

Non si erano nemmeno accorti che era finita la canzone, e che era iniziata la pubblicità, continuavano a dondolare sul ritmo che era rimasto nelle loro teste.

-Jonghyun..?-

La voce di Key era fioca, appena accennata, quasi timida -Kim Kibum timido?!

-Dimmi..-

-La canzone è finita..-

Jonghyun aveva vissuto pochi momenti così imbarazzanti in tutta la sua vita, e quello stava sfiorando il ridicolo.

-Mi hai scoperto mentre tentavo il tutto e per tutto pur di starti attaccato qualche secondo in più, eh?-

Disse a Key ridendo, sperando che lo prendesse come uno scherzo.

Invece una strana sensazione salì alla bocca dello stomaco di entrambi, forse perché era vero? Davvero stavano tentando il tutto e per tutto per di stare attaccati l'uno all'altro qualche minuto in più?

Key fece qualche passo indietro, e prese il bicchiere in cui era ancora rimasta dell'acqua, e prese due sorsi.

Ma che cosa sta succedendo qui? Jonghyun è cambiato.

Era davvero Jonghyun quello cambiato? Non lo capiva più, cercava quasi di convincersi di questa cosa, però era oggettivo: da un po' avrebbe fatto qualsiasi cosa per l'amico, lo aveva aiutato quando ne aveva bisogno, lo aveva portato al mare, l'aveva salvato dall'ibernazione, gli aveva chiesto una ninna nanna e si era messo a piangere ascoltandola e poco fa l'aveva fissato per minuti e minuti mentre dormiva.

.. davvero gli piaceva Jonghyun?

-Hei, ti sei addormentato lì in piedi Key?-

Gli chiese l'altro ridendo.

-No, no, pensavo e basta..-

-Perché, tu pensi?-

Gli disse Jonghyun, facendogli il verso per qualche ora prima, mentre pensava a quanto fosse bello quel tono di voce assonnato, quelle gambe pallide, quei capelli lisci che gli ricadevano davanti al viso.

Sempre meglio lui di Se Kyung, no?

Ormai aveva accettato l'idea che probabilmente iniziava a piacergli davvero Kim Kibum, il vanitoso ed egocentrico Kim Kibum, il suo migliore amico Kim Kibum.

Yorokobi no Corner: Eccoci qui con un altro capitolo :3 Spero possa piacervi ;D So che prima aggiornavo più spesso, ma di questi tempi sono più occupata del solito, quindi perdonatemi (: Aspetto i vostri commenti, a presto con il prossimo capitolo <3

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Capitolo 9
*** Sentiva il bisogno di cambiare la situazione. ***


Gli altri giorni nella casa al mare passarono monotoni ma rilassanti per Jonghyun e Key, fatta eccezione per il continuo fissarsi a vicenda, i problemi che si faceva il più giovane e l'altro che si sentiva come una ragazzina innamorata -stava correndo troppo?

-Hai fatto la valigia, Jonghyun?-

-E' già in macchina, mamma.-

Key sbuffò, a volte avrebbe voluto prenderlo e buttarlo giù da una rupe, anzi no, infilare la sua testa in un alveare.

-Ho molte idee su a caso paragonare la tua simpatia, ma non vorrei scadere nel volgare.-

Kibum sorrise acido a Jonghyun, e andò in camera, chiudendo la sua valigia e portandola nel bagagliaio, da solo, mentre l'altro era sdraiato sul divano.

Questa me la paghi, Kim Jonghyun.

Si disse, mentre spinse la valigia con il ginocchio cercando di farle raggiungere la macchina, andiamo, lui era quello intelligente dei due, era sempre stato Jonghyun a fare gli sforzi fisici.

-Se il tuo culo non è troppo pesante gradirei partire!-

Key entrò in casa, tirando le chiavi della macchina addosso a Jonghyun, facendogli così intendere che avrebbe guidato lui.

Ma poi che aveva quel giorno? Lo aiutava fin troppo -a volte fino all'esasperazione-, perché doveva stare lì sdraiato proprio l'unica volta in cui aveva bisogno.

Devo smetterla di aver a che fare con gli idioti, me le cerco.

Chiuse le persiane in cucina, e poi in salotto, il gas l'avevano già chiuso, anche l'acqua, era tutto a posto.. che poi “avevano” proprio no, se mai “aveva”.

Passò di nuovo davanti a Jonghyun, che, solo ora, aveva deciso di alzarsi, e lo guardò con uno sguardo che esprimeva qualcosa a metà tra il ribrezzo e l'ira. Si infilò veloce la tracolla che era poggiata sul tavolino e si diresse fuori di casa, aspettando i comodi dell'altro per poter chiudere la porta.

Jonghyun camminava lento, quasi con aria di sfida. Key faceva appello a tutto il suo autocontrollo, ma lo sapeva benissimo che non era molto, anzi, quasi pari a zero.

-Muoviti, se non vuoi che ti faccia muovere io a calci.-

-Guarda che io sono normalissimo, sei tu quello che è di fretta.-

Kibum, palesemente, non poteva girarsi e tirargli un pugno, perché in caso di rissa era ovvio che avrebbe vinto quel nano maledetto.

Finalmente uscì dalla porta, e Key poté chiuderla, mettere le chiavi nella tracolla e infilarsi nella macchina che tanto aveva lasciato aperta già prima.

-Spero che almeno in auto tu abbia intenzione di superare i venti chilometri orari, altrimenti dimmelo che a piedi faccio prima.-

Disse Kibum, mentre si allacciava la cintura, a Jonghyun che stava salendo in quel momento.

-Ma come siamo acide.-

Come siamo acide? Vuoi che ti uccida?

Key gli lanciò un'ultima occhiata, per poi girarsi dall'altra parte, appoggiando la testa allo schienale, poggiando i piedi sul sedile e portando le ginocchia al petto.

Il suo sguardo rimaneva fisso sulla strada che si perdeva dietro di loro, che cosa aveva Jonghyun quel giorno? Perché tante storie? Erano stati bene per una settimana doveva diventare cretino proprio quel giorno?

Jonghyun si accorse di tutto quello che stava facendo, si accorse di aver fatto arrabbiare Key, ma forse era meglio così.

Aveva bisogno di vedere altra gente oltre a lui, era felice che si fosse girato dall'altra parte, in silenzio, e non perché non voleva averlo accanto, ma perché per uno come Jonghyun, che non era minimamente in grado di mantenere un segreto, era dura non parlare all'altro dei propri sentimenti. Sentimenti che si facevano sentire sempre di più di giorno in giorno.

Il viaggio proseguì in silenzio, Key si addormentò, e dormì per quasi tutto il tragitto, Jonghyun fissava la strada, di tanto in tanto malediceva qualche camionista, ma a bassa voce, molto a bassa voce.

-Sono tornati!!-

Quando arrivarono sotto casa Taemin li vide subito dal balcone, e corse al piano di sotto, avvisando a gran voce gli altri abitanti della casa, e, probabilmente, anche del resto della nazione.

-Allora, com'è andato il viaggio? Vi siete divertiti? Il tempo com'era? La casa di Key era bella? Un giorno ci porti anche me?-

-Hei, Taemin, calmo.-

Gli disse Jonghyun mentre scaricava i bagagli. Taemin inizialmente pensò di dargli una mano, poi realizzò che non ne aveva per niente voglia, e tornò in casa saltellando.

Key invece era appena sceso dall'auto, con addosso gli occhiali da sole nonostante fosse sera, e seguì subito Taemin verso la soglia, senza nemmeno guardare in faccia Jonghyun.

-Allora, è andato bene il viaggio?-

Chiese Onew sorridente, vedendo Key entrare in casa.

-Mh.-

Rispose, senza togliersi gli occhiali da sole, e salì dritto in camera, senza più aprire bocca. Continuava a voler tirare un pugno a Jonghyun, ma rimaneva comunque spaventato dall'idea che l'altro avesse potuto reagire, e non voleva giocarsi così il suo bel visino.

Chiuse a chiave la porta, e si buttò sul suo letto, a pancia in giù con la faccia schiacciata sul cuscino.

Idiota, idiota, idiota, idiota.

Non sapeva nemmeno perché si stesse arrabbiando così, Jonghyun non aveva commesso un reato, ma davvero non sopportava l'idea se di essere trattato così, poi ok, fosse stato Minho, non è che gli sarebbe interessato molto, ma Jonghyun no, proprio non poteva sopportarlo.

-Jonghyun, cos'hai fatto a Key?-

-Oh, grazie, io sto bene, e voi? No, non ho bisogno di una mano con i bagagli, e, comunque, mi sono divertito al mare.-

Era entrato in casa caricato come un mulo da soma dalle valigie di Kibum e la prima cosa che si sentiva dire era quella? Begli amici.

Lasciò cadere tutti i bagagli, provocando un tonfo sordo, che riecheggiò in tutta casa, anche, e soprattutto, nella camera di Key.

Se quel rumore era la mia valigia sei morto, Kim Jonghyun.

-Dai, non fare tante storie e dicci cos'ha Key.-

Li odiava quando facevano così, Onew e Minho se ne stavano seduti sul divano, tranquilli a sparare sentenze, e poi la colpa era sempre di Jonghyun.

-Non gli ho fatto proprio nulla, sono stato solo troppo lento.-

-E fa così solo per questo?-

-Conoscete Kibum, fa di ogni cosa un dramma, gli passerà.-

Gli altri due lo guardarono con l'aria di chi credeva veramente poco in quello che gli stavano dicendo, ma Jonghyun cercò di evitarli. E poi dove diamine era Taemin? Quel ragazzino aveva la capacità di apparire e scomparire.

-Minho, vado in camera tua, nella mia c'è Key, e sono sicuro che abbia chiuso a chiave.-

Decise di non ascoltare la risposta dell'altro, e salì le scale.
Non voleva che Key si arrabbiasse tanto, gli faceva male vederlo così, si sentiva infinitamente stupido, ma non riusciva a fare altro che evitarlo, in quel momento. A presto avrebbe fatto qualcosa, ma non sapeva ancora cosa, e non sapeva nemmeno quanto presto.

Yorokobi no Corner: *rullo di tamburi* ecco a voi il nono capitolo! Devo anche dirvi che dovrò fermarmi per una settimana perché parto, ma mi sono portata dietro un quaderno, casomai l'aria dell'Alto Adige non mi dia l'ispirazione corretta ;D Seriamente, vedrò di scrivere qualche capitolo a mano, così da postarveli più in fretta quando torno domenica prossima (: Aspetto con ansia il vostro parere, a presto <3

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Capitolo 10
*** Anche questa volta era bastato un semplice sguardo. ***


-Perché fai arrabbiare Key di proposito?-

Jonghyun alzò la testa dal letto di scatto. Perché Taemin era entrato in camera sua senza bussare? E poi perché gli chiedeva una cosa del genere?

-Non faccio nulla del genere, Taemin.-

-Ma cosa dici? Per fare un elenco di tutte le cose che odia Key basterebbe filmarti durante queste settimane.-

Ok, forse era vero.. erano due settimane che le uniche parole che Kibum gli rivolgeva erano insulti -non che non lo fossero anche prima, ma era diverso.

-Ti piace Key?-

Jonghyun non stava mangiando nulla, ma era come se gli fosse andato qualcosa di traverso, probabilmente la sua stessa saliva. Quella domanda non se l'aspettava proprio.

Taemin si sedette sull letto di Jonghyun, rimanendo un attimo in silenzio a guardare l'altro strozzarsi.

-Ti piace Key!!-

Jonghyun si riprese e gli tappò la bocca con la sua stessa mano.

-Mi raccomando, grida più forte che in Cina non t'hanno ancora sentito.-

Tolse la mano quando sentì che Taemin stava per aprire la bocca, farsi leccare tutto il palmo non era proprio la sua idea di divertimento.

-Allora però ti piace!-

-E' forse un reato?-

-No! E' una cosa così tenera!-

Jonghyun lo guardò annoiato, e come diavolo aveva fatto a capirlo? Era così ovvio? Voleva bene a Taemin ma di certo non era la persona più sveglia del mondo.

-E l'hai capito solo perché lo tratto male?-

-L'ho capito perché anche tu piaci a Key.-

-E da questo tu capisci che lui piace a me? Non ha senso. Aspetta..-

Jonghyun realizzò dopo cosa aveva appena detto l'altro. Come poteva sapere che anche lui piaceva a Key? Gliel'aveva forse detto? Era entrato in uno stato di iperagitazione, stava per iniziare a tremare, forse sarebbe svenuto oppure avrebbe iniziato a saltellare e correre per tutta la casa.

-Jonghyun, stai bene?-

-Mai stato meglio Taemin, mai stato meglio!-

Abbracciò il più piccolo, che era sempre più perplesso e disorientato.

-Ma tu come sai che io piaccio a Key?-

Si divise da Taemin.

-Ho.. ho capito anche quello..-

Jonghyun si lasciò cadere di lato sul materasso, prendendo uno dei cuscini e stringendolo.

-Taemin, mi daresti una mano?-

-A fare cosa?-

-A dichiararmi.-

Lo disse sorridendo, era convinto di quello che stava dicendo, era arrivata l'ora di smetterla di evitarlo e andare dritto alla fonte di tutti i suoi “problemi”.

-E cosa devo fare?-

-Dirmi dove vendono delle lucine tipo albero di natale.-

 

-Sì ok ma perché devo andare in un parco alle dieci di sera?-

-Perché io ti sto aspettando lì, per favore, ho bisogno di una mano..-

Taemin stava dicendo così, ma sotto ordini di Jonghyun, non aveva idea di perché dovesse mandare Key al parco, ma lo stava facendo e basta, probabilmente più per paura delle minacce che aveva ricevuto da Jonghyun che per fargli un favore, ma questo non importava.

Key camminava lentamente con gli auricolari lungo il marciapiede illuminato dai lampioni, poi cosa cavolo faceva Taemin in un parco? E perché aveva bisogno di lui? Non s'era mica fatto male, vero? Mancavano pochi metri al parco, e si accorse che era completamente vuoto, con tutte le luci spente.. si avvicinò ancora maggiormente, fino ad entrare. L'atmosfera era anche abbastanza inquietante in mezzo a quel nero pece.

Si guardò intorno, cercando di scorgere almeno qualcuno tra gli scivoli e le altalene, ma sembrava deserto, o almeno troppo buio. Niente da fare: poi quel posto così proprio non gli piaceva, si girò per andarsene quando d'improvviso una luce bluastra illuminò tutto.

Si girò di colpo, e quasi gli mancò il fiato. Purtroppo, almeno per quell'occasione, era sempre stato molto sveglio e perspicace, e quando vide Jonghyun spuntare da dietro uno scivolo interamente coperto da piccole lucine -lo scivolo così come ogni altra cosa nel parco, anche gli alberi- capì tutto.

Jonghyun era uno che amava fare le cose in grande, e quella doveva essere una sorta di “dichiarazione”. Quelle due settimane passate ad odiarlo gli avevano fatto capire quanto fosse importante per lui, quanto fosse vero il detto “capisci l'importanza di qualcuno solo una volta che lo perdi”. Grazie al cielo non l'aveva proprio perso, si era solo un attimo allontanato.

Prese fiato, e guardò negli occhi Jonghyun, che si avvicinava piano piano a lui, più insicuro che mai, non si vedeva Kim Jonghyun insicuro molto spesso.

-Mi spiace Jong, ma ti mancano almeno trenta centimetri per essere Lee Min Ho.-

Gli sorrise, forse era successo tutto troppo in fretta, ma la situazione era quasi irreale.

-Trenta? Sei sempre esagerato, Kibum.-

Jonghyun sapeva, sapeva che Key aveva già capito ed accettato tutto. Questo grazie a tutti quegli anni di amicizia, si conoscevano a fondo l'uno con l'altro, si capivano subito.

Kibum sorrise di nuovo e si allonanò, sedendosi su una delle altalene. Jonghyun lo seguì subito, raggiungendolo e accovacciandosi affianco a lui.

-Allora.. dove eravamo rimasti?-

Chiese Key, con la voce leggermente tremante. Jonghyun rimase in silenzio, e prese fiato. Alzò lo sguardo, incontrando gli occhietti dell'altro, che sotto quelle luci sembravano ancora più scuri, ancora più profondi.

Gli sorrise, anche questa volta si erano intesi senza troppe parole, si avvicinò al viso del più giovane e lo baciò.

Un bacio dolce, leggero, a fior di labbra. Un bacio che entrambi avevano sudato, passando due settimane ad insultarsi. Un bacio che ora sembrava ad troppo prematuro, ma comunque necessario.

Yorokobi no Corner: Ci è voluto un po' ma ecco anche questo capitolo (: Spero davvero che vi piaccia, ma ho dei piccoli chiarimenti da fare in proposito ;D In primo luogo al parco Jonghyun cerca di ricreare una scenda di Boys Over Flowers, in caso qualcuno non lo conoscesse o non l'avesse mai visto, drama di cui i nostri due piccoli amori avevano già parlato qualche capitolo fa. Poi.. non credo che in Corea esistano gli alberi di natale, ma le luci dovevano essere di quel genere, e non sapevo come esprimere l'idea altrimenti :°D *fugge*.. ok, ho finito  u.u Come al solito aspetto il vostro parere, e veramente grazie a chi ha seguito la storia fino a questo punto, nonostante le mie continue assenze <3

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Capitolo 11
*** Posso essere me stesso insieme a te. ***


La prima cosa che vide quando si svegliò fu il viso di Jonghyun, a pochi centimetri da lui.

-Mi stavi fissando dormire?-

Chiese Key, aprendo piano gli occhi assonnati, e rannicchiando le gambe vicino al petto, in posizione fetale.

-No, non ti stavo fissando dormire.-

Gli sorrise il maggiore, stringendolo a sé con un braccio. Gli diede un bacio leggero sulla fronte, e uno sulla punta del naso.

Tutto continuava a sembrargli surreale, la situazione era cambiata completamente nel giro di un giorno, ora poteva avere Kibum, il suo Kibum, vicino a sé, stringerlo e baciarlo quanto gli pareva.

Key allungò una gamba, e raccolse la coperta con un piede, coprendo entrambi.

-Non abbiamo chiuso la finestra ieri notte, fa freddissimo..-

Si lamentò, raggomitolandosi più che poteva.

-Vuoi che ti prenda una felpa?-

Key fece “no” con la testa, avvicinandosi ancora più a Jonghyun, facendo combaciare perfettamente i loro corpi.

-Così andrà bene comunque.-

Sorrise, ancora con l'aria assonnata.

Era bello, veramente bellissimo, il ragazzo più bello che Jonghyun avesse mai visto.

Avvicinò il suo viso a quello dell'altro, e gli rubò un bacio, leggero e gentile, come quello dell'altra sera, e quelli a venire.

A Kibum piacevano le labbra di Jonghyun, quello dell'altra sera non era stato il suo primo bacio, ma il migliore che avesse mai ricevuto.

Rimasero vicini, dividendo lo stesso cuscino, l'uno di fronte all'altro, ma con gli occhi chiusi.

Rimasero così, persi nel loro piccolo mondo fatto di timide carezze, nulla avrebbe potuto disturbarli.

Di fatto non li disturbò nemmeno Minho, quando entrò in camera, senza bussare, trovandosi quella scene davanti. Certo, la sua risata isterica li disturbò.

Jonghyun e Key alzarono la testa di scatto, coprendosi con il piumone fino alle spalle, nonostante fossero entrambi perfettamente vestiti.

-Non dovresti bussare?-

Chiese Kibum, con la voce tremante per via dell'imbarazzo.

-E voi non dovreste sposarvi prima di consumare il vostro amore?-

Minho aveva assunto un'espressione a metà tra l'esterrefatto e il divertito.

-Cretino, non stavamo facendo proprio niente!-

-Cosa sta succedendo qui.. oh.-

Tutto quel caos aveva svegliato Onew, che si era alzato dal letto, raggiungendo la fonte del rumore, e rimanendo sorpreso almeno quanto l'altro.

Jonghyun era in uno stato di shock, a mala pena sbatteva le palpebre.

-Voi due?.. E da quanto tempo?.. Ma avete.. ?

Key prese fiato, aveva già pensato a come spiegare agli altri di tutto, e la situazione che si era immaginato non era proprio quella.

-Allora, in caso qualcuno non se ne sia accorto, io e il ragazzo in catalessi qui presente stiamo insieme. Stiamo insieme e siamo felici insieme, o almeno, per ora lo siamo, considerando che stiamo insieme da poche ore. Non abbiamo fatto nulla di nulla, siamo entrambi vestiti, quindi, per favore, evitate quelle facce sconvolte.-

Onew annuì, mentre Minho continuava a ridacchiare, cosa avesse da ridere lo sapeva solo lui.

-Ora, se non vi dispiace, noi due stavamo dormendo..-

I due intrusi di turno si allontanarono, chiudendo la porta.

-L'avrebbero comunque scoperto, prima o poi..-

Key si girò verso Jonghyun, che era rimasto in silenzio tutto il tempo, e gli sorrise, vedendo l'altro ricambiare.

-Ti.. ti vergogni di noi?-

-No, no, assolutamente no! Sono.. sono il ragazzo più fortunato del mondo ad averti, Kibum è che la situazione in sé è un po'..-

Sorrise sghembo, allungando le braccia verso Key ed abbracciandolo, facendo sì che lui poggiasse la testa sulla sua spalla, ed iniziò ad accarezzargli i capelli che odoravano di balsamo.

-Sai.. mi piace quando mi chiami Kibum, e non Key..-

Era strano sentirlo parlare con quest'aria così.. timida. Kim Kibum, il ragazzo più sicuro sulla faccia della terra, si sentiva in imbarazzo ad ammettere una cosa del genere.

-Se è così, posso anche dimenticarmi chi sia questo Key!-

Jonghyun lo strinse di più, quasi avesse paura che scappasse, non poteva scappare da lui, non l'avrebbe permesso, e voleva che Kibum lo sapesse.

-Kibum..-

-Sì?-

Sorrise Key, sentendosi chiamare così.

-Io.. ti amo.-

Si aspettava qualunque cosa, ma non quello. Conosceva Jonghyun, sapeva che era un tipo romantico, ma quella frase gli sciolse letteralmente il cuore.

Davvero? Lo amava per davvero? E lui amava Jonghyun?

Non aveva mai detto a nessuno quelle due semplici parole, non voleva abusarne.

Prese un respiro: no, in quel caso non sarebbe stato abusarne, lui amava Kim Jonghyun.

-Anche io Jong, ti amo anche io.-

Yorokobi no Corner: eeeeccoci qui :DD forse dovrei smetterla di pubblicare i capitoli a questi orari indecenti, ma è più forte di me, mi viene veramente difficile postare prima delle due di notte xD detto questo spero che vi abbia soddisfatto anche questo capitolo (: Ringrazio chi segue la storia dall'inizio, chi l'ha letta fino a qui, e, sopratutto, chi continua imperterrito a farmi sapere cosa ne pensa (: al prossimo capitolo <3

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Capitolo 12
*** Non poteva desiderare altro. ***


Erano giorni che andavano avanti a sorrisi, sguardi sognanti.

Agli altri tre componenti del gruppo stava per venire il diabete, forse li preferivano quando si gridavano dietro, ma non aveva il coraggio di dirlo conoscendo Key.

Per la maggior parte del tempo li guardavano, schiacciati su uno dei due divani -di certo non si sarebbero messi affianco ai due innamorati-, abbracciati a scambiarsi di tanto in tanto qualche bacino leggero, davanti alla televisione.

A volte, se il film del momento era particolarmente tragico, potevano addirittura assistere ad un pianto isterico di Jonghyun, e a Key che si alzava, gli prendeva i fazzoletti e gli asciugava lui stesso le lacrime.

-Ma è sua mamma o il suo amante?-

-Taemin, se ti sente?-

Minho zittì Taemin, mentre con un sopracciglio alzato assisteva alla scena sull'altro divano, non riusciva a distinguere le parole di Key, ma forse era meglio così.

Kibum teneva il viso di Jonghyun tra le mani e gli sorrideva, come si sorride ad un bambino, limpido, e gli sussurrava qualcosa, al quale l'altro annuiva, ricacciando indietro le lacrime.

Si alzarono, allontanandosi verso la loro camera da letto, per mano.

Era assurdo come fossero riusciti a crearsi un proprio spazio, nonostante fossero sempre insieme agli altri, come riuscissero ad isolarsi nella loro piccola fiaba momentanea. Perché sì, era come una fiaba per entrambi.

Agli altri tre non sarebbe mai passato nemmeno per l'anticamera del cervello di entrare dentro il piccolo mondo fatato di Jonghyun e Kibum.

Kibum chiuse la porta dietro di sé, Jonghyun ormai aveva smesso di piangere e si stesero sul letto -qualche giorno prima avevano unito i due letti singoli per formarne uno matrimoniale.

Si strinsero sotto la coperta, Jonghyun passò un braccio intorno alle spalle di Key, che si strinse al più grande.

-Jong, stasera ci sono le stelle cadenti..-

-Io ho già tutto quello che posso desiderare, Kibum..-

Gli sorrise, baciandolo sulla fronte.

-Lo so, anche io, ma non ho mai visto una stella cadente..-

Mentre pronunciò la frase si alzò, avvicinandosi alla finestra.

Era quello il bello di avere la camera in un soppalco, la finestra era un'apertura direttamente sul tetto, e bastava una sedia per poterci salire.

Kibum si infilò un maglione di Jonghyun, gli stava decisamente grande, tutti i vestiti di Jonghyun gli stavano grandi, nonostante fosse più alto.

Spostò la sedia dalla scrivania a sotto la finestra, ci salì in piedi e con una piccola spinta si arrampicò sulle tegole rossastre.

L'aveva già fatto tante volte, ma per lo più quando Jonghyun non c'era, o dormiva, quindi nessuna l'aveva mai visto.

Jonghyun si preoccupò inizialmente, dov'era finito? Perché era salito sul tetto?

Si mise un paio di calzini e lo raggiunse, trovandoselo beato, sdraiato sulle tegole.

Kim Kibum, illuminato dalla luce della luna, ancora più pallido del solito, era una delle cose più belle che avesse mai visto, se non la più bella.

-Vieni qui affianco a me..-

Jonghyun lo ascoltò, e gli si sdraiò affianco.

-Sei già venuto qui molte volte?-

Kibum annuì.

-Sai, Jong, hai il sonno molto pesante..-

Gli sorrise, inclinando la testa e poggiandola sulla spalla del più grande.

-Però, Jong, con te è più bello..-

Jonghyun sorrise, stringendo Key e sé. Sarebbe rimasto così per il resto dell'eternità.

-Eternità?-

-Cosa?-

Chiese Key, chiedendosi perché di quelle parole.

-Niente, stavo pensando.. credi che finirà tra di noi?-

Kibum sgranò gli occhi, che cosa gli stava dicendo? Era impazzito forse? Lui non voleva nemmeno pensarci.

Cercò di formulare una frase, che facesse capire a Jonghyun come lui avrebbe fatto qualsiasi cosa per permettere loro di stare insieme per sempre, Kibum voleva così, voleva capire cosa significasse “per sempre”, e voleva capirlo insieme alla persona che amava.

Un fascio di luce tagliò il cielo, subito si concentrò su quella: la sua prima stella cadente.

-Stella, ti prego, fammi rimanere insieme a lui finché posso.-

Jonghyun si girò, pensando che stesse parlando con lui, ma poi si accorse che Kibum stava guardando il cielo, con gli occhi che brillavano, sembravano quasi lucidi.

-Non potrei desiderare altro, rientriamo?-

Chiese Kibum, sollevandosi sugli avambracci.

Jonghyun gli sorrise, lo amava talmente tanto da volerlo scrivere nel cielo, ma forse non sarebbero bastate tutte le stelle.

Yorokobi no Corner: Scusate il ritardo, ma credo che delle forze superiori stiano combattendo contro di me per impedirmi di continuare questa storia. Avviso: nel prossimo capitolo potremmo incappare in un improvviso cambio di rating, ma come massimo arancione  u.u  Spero vi sia piaciuto, al prossimo :3

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Capitolo 13
*** Completami, così come tu sai fare. ***


-Allora, come va con Jonghyun?-

Key sobbalzò, rischiando di rovesciare la tazza con il the, credeva di essere solo.

-Tutto bene.. perché me lo chiedi, Taemin?-

-Boh, così.. conversazione, no?-

Kibum annuì, prendendo la sua tazza e andando a sedersi sul divano.

Il più piccolo lo seguì, quasi saltellando.

-E dimmi, come mai chiudete sempre la porta della camera?-

-Abbiamo sempre chiuso la porta della camera, anche prima di metterci insieme.-

Taemin sbuffò, sapeva che l'altro aveva capito cosa volesse sapere, ma stava evitando il discorso.

-Ma il vostro rapporto come procede?-

-Me l'hai già chiesto, Taemin.-

Il maknae si alzò in piedi.

-Tu e Jonghyun avete già fatto sesso?!-

Kibum alzò lo sguardo, corrucciandolo appena.

-No.-

Taemin fece un lungo sospiro, lasciandosi cadere sul divano di fianco a Key, una seconda volta.

-E cosa aspettate? Siete maggiorenni e vaccinati.. non potete considerarvi una vera coppia finché non fate il salto di qualità-

-Saltò di qualità? Ma che diamine stai blaterando?! E poi che ne sai di queste cose, scusami?-

Le labbra di Taemin si distesero in un sorrisetto compiaciuto.

-Sai, ho visto tanti film..-

-Dio Taemin, finirai con il diventare cieco, non sto scherzando.-

Kibum finì il suo the, e si alzò dal divano, poggiando prima la tazza in cucina e poi raggiungendo camera sua al piano di sopra.

Si sdraiò sul letto, che nessuno ancora aveva rifatto, prendendo un libro dal comodino. Sfogliò le pagine fino al segno, ma non lesse veramente, rimase semplicemente a fissarlo, mentre le righe si mischiavano le une con le altre, senza mettere a fuoco.

E cosa aspettate? Non potete considerarvi una vera coppia..
Le parole di quell'inutile diciottenne gli rimbalzavano nella testa, e se fosse stato vero? E se Jonghyun semplicemente non avesse il coraggio di fare la prima mossa ma volesse farlo?

Chiuse il libro, appoggiandolo nel lato di letto dell'amante, portandosi poi le mani alla testa e scompigliandosi da solo i capelli, non riusciva a pensare.

Stavano insieme da un po', quasi due settimane, eppure non erano mai andati oltre ad un bacio, e, diciamocelo, nemmeno un bacio spinto.

Quando stava con Se Kyung, a sentirlo parlare, Jonghyun non sembrava proprio questa castità di ragazzo.. si stava davvero controllando tanto solo per fare un piacere a Kibum?

Forse, prima d'ora, Key non aveva mai realmente realizzato cosa fossero i sensi di colpa.

-Taemin!!-

Uscì dalla camera, urlando il nome dell'altro, e sperando che non si fosse chiuso in camera.

-Cosa c'è?-

La voce provenne dallo stesso divano dove l'aveva lasciato poco fa.

Key scese le scale frettolosamente, rischiando anche di inciampare un paio di volte, e raggiunse il più giovane, con già il fiatone addosso -era proprio fuori allenamento.

-Taemin, aiutami, devo fare il salto di qualità con Jonghyun.-

Quello era il sorriso del demonio, altro che il sussurro di Lucifero. Kibum quasi si pentì di averlo chiesto ad uno come il loro maknae, ma era l'unico che conoscesse bene quel genere di situazioni -nonostante non avesse mai sperimentato nulla, era questa la cosa triste.

-E cosa riceverei in cambio, Signor Kim?-

-Quello che vuoi, ma domani.-

Taemin annuì, compiaciuto come al solito, incrociando le braccia al petto, spremendo le sue povere, piccole meningi.

-Ma senti Key, come mai ti sei deciso?-

-Questi sono affari tra me e Jonghyun, tu mi devi dare una mano solo con l'approccio, poi facciamo noi.-

Il più giovane annuì, continuando a sorridere.

-Beh, Kibum, sei un gran bel ragazzo, non si può negare.. quindi credo che basti che tu renda uno dei tanti piccoli bacini stile film Disney un po' più coinvolgente e una cosa tira l'altra.-

Ah, perfetto..
Ringraziò Taemin con un cenno della testa, e tornò in camera, doveva comunque prepararsi psicologicamente.

Era certo delle sue intenzioni, amava Jonghyun, e, da quanto aveva letto sui libri, solitamente un'unione di tipo fisico portava anche ad un'unione maggiore a livello relazionale, no?

Era abbastanza confuso, quella sarebbe stata la sua prima volta, mentre per Jonghyun non era così, se avesse sbagliato qualcosa? Si poteva sbagliare qualcosa in situazioni di quel tipo?

Forse gli conveniva andare a chiedere a Taemin uno dei suoi tanto amati film.

 

-Bentornato!-

Key alzò la testa, guardando oltre lo schienale del divano, quando sentì la porta aprirsi.

-Grazie..-

Jonghyun si avvicinò a Kibum, e gli diede un piccolo bacio.

-Jong, hai già mangiato?-

-Sì, sì.. vado a cambiarmi adesso..-

Key annuì, quella era la sua occasione. Aspettò di sentire il rumore della porta della camera che si richiudeva e si alzò, salendo lungo le scale.

Prese un respiro, ed abbassò la maniglia, entrando in camera, e chiudendo la porta dietro di sé, dando un lento giro di chiave, stando attento a non farsi notare da Jonghyun.

-Kibum, hai dimenticato qualcosa?-
Key scosse la testa, guardando l'uomo che poteva dire di amare, si avvicinò a lui e lo abbracciò, lasciando le braccia lungo i suoi fianchi e poggiando la testa contro la pelle del suo petto -considerando che si stava cambiando era già a metà strada.

Jonghyun rimase leggermente stupito da quel gesto, ma l'abbracciò anche lui, accarezzandogli piano i capelli dietro la nuca.

-Hei piccolo, qualcosa non va?-

Kibum alzò lo sguardo, leggermente lucido, e guardò dritto negli occhi Jonghyun, era bellissimo.

Spostò le braccia da intorno alla sua vita al suo collo, e lo baciò.

Uno dei soliti baci tranquilli, leggeri, ma questa volta non si divise da lui, fece come gli era stato detto, e aumentò l'enfasi, se così si poteva chiamare, di quel bacio.

Si strinse maggiormente a Jonghyun, facendo combaciare i loro corpi.

Però, per colpa di una piccola, fastidiosa funzione fisiologica, i due si dovettero dividere, e prendere un po' di fiato.

-Kibum come mai.. ?-

-Jong, non credi che dovremmo fare.. il salto di qualità?-

Aveva davvero detto una cosa del genere? Aveva mai detto quanto odiasse Taemin?

Jonghyun rise appena, illuminando il proprio volto con un sorriso. Annuì, poggiando le mani sulle cosce dell'altro e sollevandolo fino a portarlo al letto, dove si sedette, facendo mettere Kibum a cavalcioni su di lui.

La situazione era tanto impacciata quanto dolce.

Jonghyun bacio il collo del suo Kibum, leggero, e gli sfilò piano la maglia.

Key era notevolmente imbarazzato, era facile notare se una persona tanto pallida arrossisse, e lui stava arrossendo parecchio.

-Andrà tutto bene, Kibum..-

-Lo so, lo so Jong..-

Gli sorrise e lo baciò cercando nuovamente il contatto tra i loro corpi che da poco avevano perso. Quella sarebbe stata una notte interessante, la seconda nottata lunga e faticosa che passava con Jonghyun, ma quella, almeno secondo i programmi, avrebbe dato esiti differenti.
Aveva già sentito parlare di una certa teoria secondo cui ogni persona era destinata a cercare la propria "mezza mela", e, in quel momento, era in procinto di ricongiungersi con la sua.

Yorokobi no Corner: E' tre giorni che tento di caricare il capitolo e EFP lotta contro di me, perdonatemi. Nonostante tutto, però, ora ce l'ho fatta :3 Spero vi soddisfi anche se magari quando ho parlato di "cambio di rating" alcune di voi avevano magari immaginato qualcosa di diverso.. sinceramente non ho mai immaginato questa storia come un rating rosso, ci sono tante fanfiction Jongkey su questo genere, anche io ne ho scritte, volevo cambiare un po' e mantenermi sullo stucchevole per questa storia :3 Ora direi che mi sono dilungata anche troppo, come sempre aspetto il vostro parere! Al prossimo capitolo <3

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Capitolo 14
*** Potresti immaginare la tua vita senza amore, orgoglio e.. me? ***


Kibum si strinse al petto ancora spoglio di Jonghyun, si sarebbe ricordato della notte passata per sempre.

Alzò lo sguardo, guardando il viso rilassato di Jonghyun: la sua prima volta, era stata perfetta -come lo erano state la seconda e la terza, presentatesi con il proseguire delle varie coccole.

Una mano del più grande gli accarezzava i capelli sulla nuca, mentre Key cercava di coprirli entrambi con il lenzuolo, che era andato perso poco prima.

-Ne abbiamo passate tante insieme..-

Kibum si tirò su, guardando l'amante dal basso. I suoi discorsi insensati in piena notte erano come la ciliegina sulla torna.

-Fin troppe.-

Gli sorrise.

-A pensare a come sto bene con te realizzo che ero proprio un idiota a stare con una come lei..-

-Se Kyung?-

Jonghyun annui.

A Key non piaceva quella donna, aveva sempre paura che potesse portarglielo via una seconda volta, non ne parlavano mai.

-Ti piace ancora?-

-Come potrebbe piacermi ancora, Kibum? Ora che ho te.. è come se avessi il mondo.-

Key si morse un labbro, aveva paura di perderlo. Il problema delle persone razioni, realiste, è che fanno fatica a godersi i momenti importanti perché pensano troppo al futuro. Key era uno di quelli.

-Jong, a volte non credi di esagerare un po'? Abbiamo a mala pena vent'anni, e parliamo di amore eterno..-

Jonghyun deglutì, lui era uno che pensava in grande, gli piaceva fantasticare e proiettarsi nel futuro come l'uomo più felice del mondo, perché non poteva fare così anche Kibum?

-E anche se fosse? Abbiamo a mala pena vent'anni, possiamo permetterci di esagerare le cose almeno un po'.-

Gli sorrise, smettendo di passargli le mani tra i capelli e stringendolo in un abbraccio.

-Sai Kibum? Credo esistano poche persone tanto diverse quanto lo siamo noi due. Eri tu che mi parlavi delle mezze mele, vero?-

Key annuì, gli piaceva stare in biblioteca, leggeva cose assurde, e poi ne parlava con Jonghyun, mediamente lui se ne dimenticava dopo poco, ma questa volta sembrava aver tenuto da conto quell'informazione.

-Spiegami meglio com'era tutta la faccenda..-

Kibum si tirò su, stringendo con le sue mani le braccia di Jonghyun, che, a loro volta, lo stavano stringendo.

-Un antico filosofo europeo, penso fosse greco, sosteneva che alle origini del mondo esistessero tre generi, quello femminile, quello maschile e quello androgino. Tutti questi esseri però erano una sorta di doppio-uomo, avevano due teste, quattro braccia e così via.. Queste strane creature erano arroganti, e si credevano più forti degli dei, talmente tanto che decisero di ribellarsi a loro. Gli dei così, per renderli più deboli e meno pericolosi, decisero di dividerli a metà. Da quel giorno l'unico desiderio di ogni metà era di potersi ricongiungere con l'altra, così da poter formare di nuovo un intero. Quindi ognuno di noi è solo una frazione dell'essere umano completo, e per ciascuno esiste una persona complementare. Così siamo tutti alla ricerca della nostra metà, per poter tornare all'essere umano originario e questa ricerca è chiamata amore.-

Jonghyun lo baciò sulla testa.

-Questo è il mio Kibum.. e se fossi io la tua mezza mela?-

-Sai quanto è difficile poter ritrovare la propria metà perfetta, Jonghyun? Poi è una teoria antichissima..-

-Antica quanto vuoi, ma mi piace come quadra. E tu mi completi, Kibum.-

Key strinse le braccia di Jonghyun, ancora più di prima. Non voleva perderlo, non lo voleva a nessun costo, ma aveva paura potesse succedere.

Sapeva di amarlo, avrebbe voluto gridarlo al mondo, ma “per sempre” era una parola più grande di entrambi.

-Kibum..-

Key alzò lo sguardo, destato dai suoi pensieri, guardando gli occhi limpidi e cristallini di Jonghyun, come quelli di un bambino.

-Potresti mai immaginare la tua vita senza amore?-

Key scosse la testa, in segno di dissenso.

-E senza orgoglio?-

Jonghyun gli sorrise, conosceva Kibum, avrebbe preferito rinunciare ad un braccio che al suo orgoglio.

-No Kim Jonghyun, non riesco ad immaginare la mia vita senza il mio orgoglio.-

-E senza di me?-

Key si girò, avvicinando il suo viso a quello di Jonghyun. Portò le braccia intorno al suo collo e lo baciò dolcemente, come un bacio d'addio per ricordare il sapore dell'altro, ma non era un bacio d'addio, era solo il primo di una lunghissima serie. Magari quello non era un "per sempre" ma poteva accontentarsi di un "per molto, molto tempo".

-No, non posso immaginare la mia vita senza di te.-

Yorokobi no Corner: Tadààà! Lo ammetto, non pensavo nemmeno io di finirla così, avevo in mente un sacco di litigi, di casini su casini, ma per una volta mi attirava l'idea di qualcosa di così romantico, quasi stucchevole, come è questa fanfiction. Alla fine sono solo una quindicenne che, uscita da una storia un po' triste, sfoga i suoi desideri e sogni di vario genere su una fanfiction, ma spero che nonostante questo vi sia piaciuto. Ringrazio chi ha seguito la storia e mi ha sostenuta fin dall'inzio, ringrazio anche chi ha scoperto la storia più tardi, ma l'ha comunque apprezzato. Ringrazio ogni singolo recensore: _FedeFreaxxx, LaurisChan92, Yukosshi, Jejy, _Sharitah_, kimy3, HaruHaru19, loverholic_, _MartinaS_, Iletta_, HisaHime, sarettablack, AlmightyDiva, MimiFci, kikkylove95, LoveJoker, FeIdEn91, ale92io, 7sun_hi13, SugarKey grazie di tutte le recensione, siete state TUTTE gentilissime, anche quando ho lasciato passare fin troppo tempo tra un capitolo e l'altro. Ringrazio anche chi ha solamente letto senza commentare, ma ha avuto comunque una buona impressione sulla storia. Spero di non avervi lasciato l'amaro in bocca o quella sensazione di "E finisce così? .-.".. e spero anche di aver scritto tutti i nick giusti *cade*, in caso non l'abbia fatto perdonate la mia svista. Ora direi che potrei chiudere il discorso con un ultimo grazie, grazie di cuore, davvero. Un forte abbraccio e.. JONGKEY FINO ALLA MORTE! <3

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