A strange meeting di Cri cri (/viewuser.php?uid=87141)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Una bellissima giornata ***
Capitolo 3: *** Nuovi clienti ***
Capitolo 4: *** Roba da ridere ***
Capitolo 5: *** La proposta ***
Capitolo 6: *** Il quarto testimone ***
Capitolo 7: *** Uno strano inizio di amicizia ***
Capitolo 8: *** La prima volta che sognai... Seiya Kou ***
Capitolo 9: *** Quanto può essere pericolosa la verità? ***
Capitolo 10: *** Cap 10 - La scoperta ***
Capitolo 11: *** Cap 11- Una serata tra amici ***
Capitolo 12: *** Il matrimonio ***
Capitolo 13: *** cap 13- Malintesi ***
Capitolo 14: *** Cap- 14 La festa a sorpresa ***
Capitolo 15: *** capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** L'imprevedibile ***
Capitolo 17: *** Lei... dannata per sempre ***
Capitolo 18: *** 18- Infiniti noi ***
Capitolo 1 *** Introduzione ***
Gli spalti che ospitavano il concerto gremivano di gente; giovani ragazze impazzite attendevano con ansia l'arrivo dei loro idoli. Ergevano striscioni e foto in ogni dove...
L'immenso palco padroneggiava maestoso, nella sua bellezza, all'interno dello stadio; una miriade di luci davano colore e vitalità agli strumenti.
Dietro le quinte, tre giovani ragazzi, chiacchieravano animatamente sul da farsi. Non era certo la loro prima esibizione, ma si sentivano stranamente in tensione; dopo i tanti successi ottenuti nel continente americano, finalmente erano tornati nel loro paese d'origine, nella loro amata città: Tokyo.
"Dobbiamo andare ragazzi, è ora..." disse il ragazzo dal lungo codino color argento.
"Bene, andiamo allora" fecero in coro gli altri due componenti del gruppo.
Le luci dello stadio si spensero: il chiacchiericcio generale della folla lasciò spazio ad uno strano silenzio: come se tutti fossero rimasti col fiato sospeso. Tre figure fecero il loro ingresso sul palco. Le luci illuminarono lo stadio come se fosse pieno giorno, smascherando le tre figure che, fino a pochi secondi fa, si erano nascoste nel buio.
Un assordante boato di applausi e strilli inondò i tre cantanti, contenti di essere accolti da un pubblico molto caloroso.
Erano uno più bello dell'altro, e dal vivo ancora meglio.
Seiya portava lunghi capelli neri, acconciati con una coda bassa, occhi scuri e profondi come gli abissi dell'oceano.
Yaten e Taiky, la stessa acconciatura del loro compagno, nonché fratello, differenziata solo dal colore dei capelli: uno color argento con occhi verdi come smeraldi; l’altro, castano con occhi ametista.
Tutto il genere femminile, comprese donne adulte e bambine, elogiavano cotanta bellezza con urli e baci.
Erano tutte completamente impazzite: soprattutto un gruppetto formato da cinque ragazze. Avevano portato con loro uno striscione gigante con scritto: Benvenuti Three Lights.
"Oddio che emozione, non riesco a credere ai miei occhi" esultò euforica la biondina dai lunghi capelli, abbelliti da un semplice fiocco rosso.
"Marta sta calma e cerca di non infilarci nelle solite figuracce" tuonò l’altra dai lunghi capelli corvini.
"Su Rea, divertiti! Forse non ti rendi conto di dove siamo e chi abbiamo di fronte. Siete bellissimi".
"Bunny calmati, pensa se ti sentisse il tuo ragazzo!" l’ammonì Ami.
La bionda dalla buffa acconciatura a polpetta, con occhi color del cielo, sbuffò. Non sopportava di essere sgridata, soprattutto se mettevano in causa l'amore della sua vita.
"Ami cara, il mio tesoruccio sa che adoro i Three Lights" fece una pernacchia all’amica dai capelli blu mentre prendeva sottobraccio la castana Morea, per incominciare a saltare, alzare mani e strillare per farsi notare dai tre fusti.
Naturalmente, non passarono inosservate ai tre cantanti che le salutarono con la mano. La felicità delle ragazze era indescrivibile; non solo si trovavano al concerto dei loro idoli, ma erano anche riuscite a farsi salutare con un semplice gesto della mano.
"Buonasera Tokyo. É un immenso onore, per noi, cantare nella nostra città natale ed essere accolti così calorosamente. Vi auguro di gustarvi appieno il concerto" urlò Seiya dal microfono. Di nuovo un boato di applausi. La musica partì, il palco si illuminò ancora di più mettendo in risalto la stupenda scenografia che ergeva dietro ai tre ragazzi.
Rappresentava un regno sulla luna, con una principessa stupenda e quattro guardiane, accompagnate da un'immensità di stelle e dalla bellezza eterea della terra.
Le parole dei cantanti entravano dolcemente nel cuore di ogni singolo spettatore; la canzone aveva fatto sfondare il gruppo ed era molto amata.
Nel cielo splendono
stelle d'amore e poi
s'alza la luna che
dolce ti avvolgerà
la mia principessa sarai...
Io canterò per te
fino al giorno che
non ti ritroverò
tra le stelle lassù
principessa del cielo blu...
La folla cantava assieme ai tre cantanti, regalando un'immensa gioia a quest'ultimi. L'amore dei fans, per loro, contava molto.
Dopo due ore di spettacolare concerto i tre si congedarono, lasciando un regalo...
Seiya prese dal taschino della sua giacca la rosa che portava al suo interno, lanciandola tra il pubblico; andò a finire nelle mani di Bunny.
La ragazza era al settimo cielo, aveva la fortuna di possedere un oggetto regalatole da Seiya. Sprizzava vitalità e felicità da tutti i pori. Le sue amiche - invidiose - cercavano di toccare i bellissimi petali color porpora, cercando di avere almeno un contatto con quel bellissimo cantante.
Bunny era irremovibile, custodiva gelosamente la rosa come se fosse l'oggetto più prezioso presente sulla Terra.
Dopo vari litigi le ragazze tornarono nel loro appartamento.
Lo avevano comprato assieme, non solo perché erano inseparabili, ma perché gestivano un negozio di abiti da sposa.
L'abitazione metteva allegria, come del resto le loro proprietarie. Ogni stanza era stata personalizzata in base ai gusti delle ragazze, mentre la cucina, e i due bagni, erano stati scelti con cura ed attenzione nei minimi particolari. L'appartamento, assieme al mobilio, era molto sfarzoso: i soldi non mancavano, ed era sempre stato il loro sogno poter avere una bella casa da grandi.
Ognuna di loro, dopo essersi scambiate la buonanotte, si recò nella propria stanza.
Quella di Bunny aveva le pareti rosa, mobili bianchi e un bellissimo lampadario in Swarovski; anche se orami aveva ventitré anni conversava gelosamente il suo lato infantile.
Posò cautamente la rosa sulla scrivania di ciliegio bianca, depositandovi un bacio ai vellutati petali vermigli, e contenta della splendida serata, andò a coricarsi sotto le candide e profumate lenzuola.
Prima di addormentarsi, però, mandò un messaggio al suo fidanzato...
"Amore sono tornata a casa. Il concerto è stato bellissimo ed emozionante. Ho tante cose da raccontarti domani. Ti Amo".
La risposta non tardò ad arrivare...
"Sono contento che ti sia divertita. Domani pranziamo assieme e mi racconti. Buonanotte testolina buffa, ti amo anche io".
Con il sorriso sulle labbra si lasciò cullare dalle braccia di Morfeo, nella beatitudine del silenzio della sua stanza.
Ciao a tutte...
So che ho una marea di storia da aggiornare, ma quando l'ispirazione chiama io devo correre a scrivere.
Dimenticate battaglie, mostri, principesse e regni futuri. Questa è un AU e i personaggi sono OOC.
Il primo capitolo è un’introduzione alla storia stessa e spero possa piacervi.
Mi farebbe piacere conoscere un vostro parere, positivo e negativo che sia, perché mi aiuta a capire dove ho sbagliato e cosa non va.
Il testo presente della canzone è opera dei spettanti di diritto, non mia.
Voglio fare un saluto speciale alle mie amiche conosciute su questo fandom e dare loro un grosso bacione.
Un bacio
Cri Cri
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Capitolo 2 *** Una bellissima giornata ***
A Strange meeting capitolo 1
Una bellissima giornata
I
raggi del sole filtrano tra le tapparelle andasosi a posare brutalmente
sul viso dell'addormentata Usagi, che infastidita da questo malandrino
tocco si gira dal lato opposto della luce solare.
Quella notte è rientrata
decisamente tardi e come si dice... Notte da leoni, mattina da
dormiglioni! Sta per riprendere sonno quando un urgano, chiamato
Minako, irrompe in camera sua alzando le tapparelle per fare entrare
l'aria fresca di primo mattino.
" Usagi svegliati! Dai pigrona che sono già le 07.30 "
Il suono dell'orario la fa balzare
dal letto, correre come una matta di qua e di la nella stanza;
imprecando contro la povera amica di non averla alzata prima.
Anche se è domenica - ed in
teoria poteva dormire di più - deve alzarsi presto perchè
ha promesso al suo ragazzo una giornata al mare.
" Accidenti! Perchè non mi
avete svegliata prima? Mamoru mi starà già aspettando
fuori al cencello " Come una furia, in pochi minuti, prepara la
borsa da mare, indossa il costume e si fionda fuori dalla porta di casa
senza nemmeno fare colazione.
Mamoru Chiba è il ragazzo di
Usagi; stanno insieme da tre anni ed è il classico principe
azzurro: intelligente, con un buon lavoro - infatti gestisce un'impresa
familiare assieme al padre - tanti soldi e dannatamente bello e gentile.
Per questo giorno decide di indossare
una camicia awaiyana blu con i primi tre bottoni sbottonati, che
mettono in risalto il suo fisico muscoloso e perfetto in ogni minimo
dettaglio, costume sandek anch'esso blu con i fiori bianchi, che mette
in evidenza ancora di più la sua pelle abbronzata ed i suoi
occhi blu e capelli neri.
" Amore scusami tanto... " Si ferma cercando di respirare più aria possibile " Non ho sentito la sveglia "
Una dolce risata esce dalla bocca di
Mamoru; conosce bene lo splendido angelo biondo che da tre anni a
questa parte allieta la sua vita: ha solo qualche difettuccio...
Ritardataria, pasticciona, goffa e golosa!
Per Usagi quella risata vale
più di mille parole; avere affianco Mamoru è per lei
fonte di gioia, si sente completa e felice.
Lo ama follemente e farebbe di tutto per lui.
" Usako calmati, non è
successo niente " Lentamente si avvicina a lei, le cinge le braccia
intorno al suo esile corpo, le carezza la guancia e le tira su la testa
per potersi specchiare nel pronfondo blu oceano dei suoi occhi " Sei
bellissima Usako "
Un candido e casto bacio viene posato sulle rosee labbra di lei, che al
solo contatto con la bocca del suo uomo prova brividi di piacere su
tutto il corpo.
" Andiamo mia principessa " Con un semplice gesto apre la portiera della sua Audi A6 per far entrare l'amore della sua vita.
Assieme a Usagi si sente il ragazzo
più fortunato del mondo; è vero che lui ha tutto, non gli
manca nulla, ma finchè non ha conosciuto Usagi la sua vita era
vuota e priva di ogni interesse.
Il loro è stato amore a prima vista; un vero e proprio colpo di fulmine.
Sono passati tre anni da allora ed ora si trovano in macchina in viaggio per il mare.
" Non vedo l'ora di tuffarmi in mare Mamo-chan, con questo caldo "
" Testolina buffa raccontami del
concerto; ti sei divertita? " un risolino si para sul viso del bel
moro, sa che la sua ragazza adora quel gruppo e il solo pensiero di
aver smosso mari e monti per trovare quei cinque biglietti lo fa ridere.
" Bellissimo amore, le coregografie erano stupende e loro sono meravigliosi. "
Vedere la sua Usako cosi felice gli riempie il cuore di gioia...
" E poi alla fine Seiya ha gettato la
sua rosa rossa nella folla, ed indovina chi è stata la fortunata
che l'ha presa? " I suoi occhi brillano di luce propria, ricordare
quell'attimo la fa sentire estremamente felice.
" No amore dimmi "
" IOOOOOOOOOOO... "
" Usako non urlare cosi, mi vuoi
fracassare i timani? " prega un Mamoru stordito dall'assordante urlo
della sua ragazza, che a sua volta - accortasi dello stratosferico urlo
- si gira al finestrino nascondeno cosi il rossore del suo volto.
" Amore dai non fare cosi, scusami... Dai siamo arrivati "
Il suono di quelle parole fanno
girare Usagi in pochi secondi. La vista che si para davanti ai suoi
occhi è bellissima, anche se la vede spesso, ogni volta rimane a
bocca aperta come se fosse la prima volta che assiste a quello
spettacolo.
Un'enorme distesa di acqua
cristallina fa compagnia ad una spiaggia dalla sabbia bianca, con tanti
ombrelloni e sdraio color rosso e tante persone che si godono quello
spettacolo.
A pochi metri da quel paradiso erge bellssima e solitario la villa dei Chiba.
" Andiamo subito in spiaggia amore " Usagi è al settimo cielo, è felice come una bambina.
A Mamoru si riempie il cuore di
felicità quando la sua dolce metà sprizza energia da
tutti i pori ed è felice; i suoi dolcissimi occhi emanano un
bagliore che allieta le sue giorante ed il suo cuore innamorato.
Sono queste le cose che hanno fatto
innamorare perdutamente Mamoru di Usagi; il suo essere allegra,
spontanea, sincera e bellissima.
Corrono in spiaggia, predono posto nei loro ombrelloni privati e si spogliano degli indumenti che portano di dosso.
A Mamoru si scuote l'anima nel vedere
la sua donna con il bikini argentato addosso; i seni sodi e perfetti
vengono sorretti da un costume a triangolo.
Le sue lunghe e sensuali gambe
corrono verso l'acqua, desiderose di quel contatto freddo che fa da
contrasto al caldo asfissiante di Giugno.
Passano tutta la mattinata a giocare nell'acqua finchè la fame non comincia a farsi sentire...
" Mamo-chan andiamo a mangiare? "
" Certo testolina buffa "
La tavola è imbandida
con una miriade di leccornie da far leccare i baffi; la cuoca conosce
bene l'appetito della ragazza del signorino Chiba quindi ogni volta si
diverte a preparere manicaretti sempre diversi.
Dopo mangiato decidono di ritirarsi nella loro stanza al secondo piano.
E' la stanza più bella della
villa; ha un letto a baldacchino con tende trasperenti blu, coperte
argentate con stampato il simbolo della luna.
Il mobilio è di noce bianco, lampadario di cristallo, tv led 42 pollici e un grandissimo bagno con vasca idromassaggio.
" Mamo-chan andiamo a fare il bagno
nell'idromassaggio? " Sfoggia lo sguardo da cucciola migliore che
ha, sa bene che il suo Mamo non rifiuta mai ogni volta che lo fa;
infatti è servito pure per il concerto.
" Ok amore andiamo "
Nella vasca chiacchierano del più e del meno, dei loro rispettivi lavori...
Usagi si specchia nelle
profondità degli occhi del suo amato, ogni volta che sta con lui
il cuore rischia la tachicardia. E' follemente innamorata.
Lo scruta nella sua immensa bellezza,
le goccioline dell'acqua che dai capelli cadono sui suoi pettorali,
provocano una strana sensazione di calore in lei.
Sente il bisogno di unirsi a lui, provare l'immenso piacere dell'unione, della passione ardente che bruca nei loro cuori.
Si avvicina e comincia a lasciarli umidi baci sulle guancie, all'angolo della bocca, sul collo, per poi scendere al petto.
Si inebria del suo profumo, carezza con foga quel petto scolpito e muscoloso.
Sente la voglia di lui su tutto il corpo...
Mamoru tocca gentilmente il seno nudo
di Usagi, l'attira sempre di più a se; cerca disperatamente la
sua bocca e la trova. Le loro lingue danzano a ritmo di passione...
Si amano, si desiderano... E immersi in quella vasca suggellano, ancora una volta, il loro grande e bellissimo amore.
Ecco a voi il primo capitolo della storia.
Spero vi sia piaciuto!
Ringrazio tutte coloro che hanno lasciato una recensione all'introduzione, incoraggiandomi a continuare.
Un bacio
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Capitolo 3 *** Nuovi clienti ***
A strange meeting cap 3
Nuovi clienti
L'odore
di latte e caffè entra nelle narici della dormiente
Usagi. Sì può dire di tutto alle sue amiche - non che
coinquiline - ma di sicuro la sanno viziare per bene.
Makoto ogni
mattina prepara la colazione per tutte, e non si limita al solito
caffè e tazza di latte; una squisita torta - sempre diversa ogni
mattina - da il buongiorno a quelle pigrone.
Proprio questa mattina ha preparato la torta al cioccolato e panna, la preferita di Usagi...
" Mhm... Che
profumino delizioso! Non c'è niente di meglio che risvegliarsi
al mattino con una bella fetta di torta al cioccolato " Lo stomaco
della ragazza brontola al solo guardare; la saliva
aumenta a dismisura.
" Buongiorno dormigliona. Come al solito sei sempre l'ultima "
" Su Rei non
essere cattiva con Usagi; ieri sera è rientrata tardi... " Il
tono di Minako accenna una lieve curiosità mista alla
malizia; è risaputo da tutta Tokio la malizia di questa ragazza dai
lughi capelli biondi, raccolti da un bellissimo fiocco rosso.
" Suvvia
ragazze; smettetela di impicciarvi degli affari amorosi di Usagi " Ami,
la più vergognosa del gruppo, evita sempre questi discorsi in
modo da non arrossire come un pomodoro maturo; cosa che - in questa
mattina - non manca di accadere.
" Siete solo invidiose; ve la prendete con me perchè non avete uno straccio di fidanzato che vi sopporti "
Una risata
generale rieccheggia nell'aria; la loro amicizia è talmente
forte ed unica che - questi piccoli screzi mattutini - aumentano
ancora di più la sua solidità. Possono litigare,
offendersi; ma dopo cinque minuti tutto passa, ed un bellissimo
sorriso ed un caldo abbraccio sostituiscono il momento di rabbia.
" Ragazze
dobbiamo andare; tra poco si apre " Annuiscono tutte al richiamo
della castana dalla coda alta, il lavoro chiama e loro dovono
correre.
Mentre le
ragazze si affrettano ad arrivare in un orario decente a lavorare, un
gruppo di ragazzi parla svogliatamente davanti ad
un'abbondante colazione.
Sul tavolino
di noce marrone è stesa una sfarzosa tovaglia di seta, ricamata
con striature d'orate tutt'intorno; sopra c'è ogni ben di
Dio: latte, caffè, croissant, spremuta per quanto riguarda la
colazione all'occidentale; uova con pancetta, tost, succhi vari per la
colazione tipica giapponese.
" Hanno preparato la colazione per un esercito, tutta roba sprecata "
" Taiki
possibile che tu sappia solo predicare, per di più alle 09.00 di
mattina? " chiede il bel moro dal lungo codino dopo aver bevuto la
bevanda rossa dal suo bicchiere.
Se c'era una
cosa che amano di certo Seiya e Yaten è vedere il fratello sbuffare
per questo genere di cose. Taiki è il classico tipo calmo e
tranquillo, ma quando perde le staffe è davvero divertente da
vedere; e questo i suoi fratelli lo sanno bene.
" Ragazzi sbrigatevi; tra meno di mezz'ora abbiamo l'appuntamento con Motoki "
" Già, ci mancava solo questo stupido matrimonio " dice sbuffando Taiki, ormai al limite...
" Taiki
smettila; ti sei alzato con la luna storta per caso? Motoki
è un nostro grande amico e tu lo sai bene. " Le dure parole di
Seiya colpiscono in pieno il ragazzo; odia essere ripreso da qualcuno,
ma deve ammettere che questa mattina se l'è cercata.
Cosi dicendo
i tre escono dalla loro abitazione, situata nelle periferie di Tokio
- più precisamente nelle zone IN della città - dove
ergono lussuose ville e abitazioni bellissime.
Il cielo
nuvoloso promette tempesta in arrivo; neanche un debolissimo raggio
di sole riesce a penetrare tra la coltre di nubi nere che si sono venute a creare sui cieli della città.
I tre ragazzi adorano questo tempo, li mette a proprio agio...
" Ma guarda
che tempaccio; non preannuncia niente di buono. Uffa " Usagi odia i
temporali ed il maltempo; le mettono una strana paura addosso. Fin da
bambina ha avuto questa fobia, e mai nessuno è riuscito a fargliela
passare.
" Con questo
tempo non avremo molta clientela oggi " Sbuff Rei, al quanto
infastidita per la pessimia gioranta che si prosta dinanzi a loro.
" Motoki ha detto che veniva a vedere il suo abito per il matrimonio, assieme ai suoi tre testimoni "
" Makoto! Da che mondo è mondo, i testimoni sono quattro e non tre " apostrofa Ami con il suo fare da sottuttoio.
" Lo so Ami che sono quattro, ma lui mi ha riferito che il quarto testimone doveva ancora sceglierlo "
Fuori
comincia a piovere a dirotto; grossi lampi squarciano il
cielo, i tuoni penetrano prepotenti nelle orecchie - come scoppi di
bombe - delle persone.
Un ragazzo
dai biondi capelli ed occhi castani aspetta con ansia coloro che, a
breve, diventeranno i suoi testimoni di nozze.
Tra meno di
un mese coronerà il suo sogno di sposare Reika, la donna della
sua vita, colei che gli ha rubato il cuore e chiuso in una
cassaforte segreta.
Dopo
sette lunghi anni di fidanzamento sono - finalmente - pronti al
fatidico si, quel si che li terrà uniti per tutta la vita.
Da lontano scorge la BMW serie 7 dei suoi tre amici.
E' molto
legato a loro, fin da bambini sono diventati ottimi amici; insieme
hanno condiviso gioie, dolori e segreti... Segreti importanti da
custodire gelosamente nella parte più recondita dell'anima.
Hanno sofferto molto, quando anni or sono hanno deciso di trasferirsi in
America. Separarsi da loro è stata la cosa più brutta della
sua vita; è come se un pezzo di lui è volato via con loro.
Quano è venuto al corrente del loro ritorno - permamente - in Giappone, era al settimo cielo.
La prima cosa
che gli è venuta in mente è stata quella di fargli fare da
testimoni al suo matrimonio; e Reika ha accettato felicemente
perchè vedere il suo futuro marito di nuovo felice, la rende
felice; non che con lei non lo fosse - ma è come se gli mancasse
qualcosa, e quel qualcosa è tornato con il ritorno a Tokio dei
fratelli Kou.
" Ragazzi finalmente siete arrivati " dice Motoki entrando nella lussosa autovettura.
" Buongiorno Motoki, come siamo raggianti questa mattina " ride Yaten nel vedere l'amico al settimo cielo.
" Ragazzi ma
ci pensate? Tra un mese mi sposo " L'euforia del biondo non ha
eguali; non hanno mai visto un uomo amare cosi una donna. Per loro la
parola amore è un concetto fuori dagli schemi. Non hanno mai
pensato all'amore e mai ci avrebbero pensato; non è nella loro natura.
" Motoki
è solo un matrimonio " Sbuffa - di nuovo - Taiki. Può
sembrare cattivo e insopportabile, ma chi lo conosce - come
Motoki - sa benissimo che dietro quella dura corazza c'è un
ragazzo dall'animo buono e gentile.
" Sei sempre il solito Tai, non cambierai mai, nemmeno tra mille anni "
Come è successo prima per le ragazze, anche l'auto si riempie delle risate cristalline di quei quattro amici.
Ridendo e
scherzando, arrivano davanti al negozio di abiti da sposa. Da fuori
si possono ammirare tre grandi vetrate con esposti abiti da sposi,
ognuna con la sua decorazione - in base al colore del vestito. Al
centro di queste vetrate c'è una porta, anch'essa in vetro, con il
pomello a forma di fede, color oro. Al di sopra di questa porta padroneggia
la luminosa insegna, che illumina quella buia e tetra giornata di
pioggia, con scritto: The spouses of the Moon.
"
Bene allora entriamo " L'euforia del futuro sposo si è trasformata in
pura agitazione; ha cominciato a sudare, le gambe tremano e la
gola è diventata secca.
I tre amici, accortisi del cambiamento di umore di Motoki, lo incitano a stare calmo e ad entrare.
Yaten
per sdrammatizzare la situazione, e far nascere un bel sorriso al suo
unico e vero amico, butta una battutina sulle proprietarie del
negozio " Motoki sei sicuro che le tue amiche non ci saltino addosso
quando ci vedono entrare? "
Il
risultato sperato è proprio quello. Una risata liberatoria si
dimena tra la bocca del biondo, che con fare deciso apre
di getto la porta.
Il
suono del campanellino avverte le ragazze che qualcuno è
entrato in negozio; ognuna è immersa a sistemare gli abiti in
magazzino, cosi Makoto decide di andare lei a vedere; è più
che sicura che si tratta di Motoki.
" Ragazze appena avete fatto venite su perchè sicuramente è Motoki "
" Ok Mako-chan appena abbiamo fatto siamo subito da te " risponde Usagi indaffarata ad appendere i nuovi arrivi.
Appena arriva dinanzi al gruppo di ragazzi, a momenti non le viene un colpo. Non
riesce a credere ai suoi occhi: i Trhee Light sono li, nel loro
negozio, assieme a Motoki.
Il cuore comincia ad accelerare i battiti; batte talmente forte che ha quasi paura di farlo sentire.
Non riesce a staccare gli occhi di dosso da loro tre; i bellissimi fratelli Kou sono a pochi metri di distanza da lei.
Pensa a quando le ragazze sarebbero salite sopra e alla loro reazione.
Con il poco fiato che ha in gola, decide di accogliere i loro nuovi clienti.
" Buongiorno Motoki, buongiorno a voi ragazzi " Il rossore delle sue guance tradisce la sua fermezza delle parole.
" Ciao Makoto; hai visto chi ho portato? Loro sono i mie tre testimoni di nozze "
" Salve " dicono in coro i tre cantanti, contenti di non avere ricevuto una sfuriata da parte della ragazza.
Sta
per aprire bocca quando salgono le altre ragazze; sono talmente
intente a parlare che non si sono accorte delle figure dinanzi a loro.
Appena alzano lo sguardo i loro cuori schizzano fuori dal petto.
Neanche loro - come la loro amica - riescono a credere a ciò
che i loro occhi si ostinano a vedere.
Possibile
che dinanzi a loro ci sono i Three Light con Motoki? Questo vuole dire
solo una cosa! Cioè che loro sono i tre testimoni ci cui Makoto ha accennato pochi minuti fa.
Usagi è quella più agitata di tutte, la sua faccia è diventata
rossa come un peperone e le gambe cominciano a cedere alla sua
volonta.
I suoi idoli sono davanti a lei, lui è davanti a lei; bello come una stella cadente in pieno cielo stellato.
Al contrario della sue amiche, compresa la timida Ami, non riesce a proferir parola, troppa è l'agitazione del momento.
Se lo dovrebbe raccontare al suo Mamo-chan non le crederà certamente.
" Ma che piacere conoscervi Three Light; noi siamo vostre fan " dice sfacciatamente Minako, facendo sorridere i tre ragazzi.
"
Piacere nostro ragazze " dice cordialmente Seiya, che fissa quella
buffa ragazza dai codini biondi; è sicuro di averla vista a qualche
parte, ma non ricorda dove.
"
Potremmo vedere i vestiti per favore? Sapete non amiamo certe
situazioni " esclama Yaten al quanto scocciato dall'impertienza della
bionda dai lunghi capelli; lui è fatto cosi: non sopporta molto le
donne - non che non le piacciono.
Un po' delusa dalla riposta di Yaten, Minako li invita a seguirli nella parte dell'atelier dedita agli uomini.
Mentre stannp per incamminarsi la voce squillante di Seiya interrompe la corsa.
" Ecco dove ti ho vista testolina buffa " indicando Usagi " Tu sei quella ragazza che ha preso la mia rosa al concerto vero? "
Usagi,
felice come non mai per essere stata riconosciuta da Seiya - e
sbalordita dal fatto di essere stata chiamata testolina buffa da uno
che non sia il suo amore - rimane paralizzata e paonazza in volto.
Le
sue amiche muoiono di invidia; non solo è riuscita ad accaparrarsi
la rosa del bellissimo Seiya, ma è stata anche riconosciuta tra
migliaia di persone.
Incredibile! Questa ragazza ha tutte le fortune del mondo.
" Io.. Ecco... Si sono io " balbetta timidamente Usagi.
"
E' impossibile non riconoscere una strana capigliatura come la tua
testolina buffa; ragazze non vi dispiace se Usagi si occupa di me vero?
"
Il
cuore della ragazza perde un battito; senza farsi vedere da nessuno si
pizzica il braccio destro, vuole assolutamente accertarsi che
quello che stava vivendo non è un sogno; perchè se è tale
non vuole svegliarsi.
"
OH! Non riesco a crederci. Seiya vuole farsi servire da me... Ok Usagi
calmati, altrimenti rischi di svenire... Non vedo l'ora di raccontarlo
a Mamo-chan "
I due guardano perplessi il loro fratello; non si è mai
comportato cosi prima di allora. C'è qualcosa sotto e loro vogliono
assolutamente scoprirlo.
La stessa cosa vale per Motoki; conosce bene l'amico e questa sua uscita lo preoccupa non poco, vista la sua situazione.
" Usagi! Che stana ragazza: non so perchè ma non riesco a staccarti gli occhi di dosso... "
Eccomi qui ;-) con un nuovo aggiornamento.
Motoki
ha scelto molto bene i suo tre testimoni vero? Ma come dice Ami: i
testimoni sono quattro e non tre... Chi prenderà questo quarto
posto?
Sarei curiosa di sapere le vostre opinioni a riguardo.
Spero che mi facciate sapere le vostre opinioni a riguardo del capitolo; e mi raccomando: sincerita assoluta.
Un grazie a tutte coloro che leggono e recensiscono la mia storia...
Un bacio
Cri Cri
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Capitolo 4 *** Roba da ridere ***
Capitolo 4 A strange meeting roba da ridere
Roba da ridere
" Allora Seiya prima di farle vedere la campionatura dei vestiti
vorrei sapere se ha qualche gusto in particolare o se ha già in
mente qualcosa "
Usagi cerca in tutti i modi di apparire
professionale, anche se il cuore corre come un cavallo impazzito. Il
suo idolo, colui che le ha lanciato la rosa, è ora qui nel suo
negozio, nel camerino assieme a lei. Seiya si diverte un sacco a
mettere a disagio le ragazze, specialmente questra strana testolina
buffa.
" Usagi per favore dammi del tu, mi fai sentire vecchio " La risata
cristallina aleggia nell'aria contagiando anche la bionda, facendola
sciogliere un pochino.
" Si scusami è che non sono abituata ad avere star nel mio negozio "
Il sorriso angelico di lei provoca, nel ragazzo, un tuffo al
cuore - sempre se cosi si può parlare... Mai si è
sentito a disagio come in questo momento, durante la sua esistenza
nessuna ragazza è riuscita a scalfire la sua dura corazza. Non
si è mai aperto in questo modo e la sensazione di calore, che
sta provando in questo momento, non l'ha mai sentita in vita sua. Con
lei si sente bene, la sua allegria lo contagia e gli fa dimenticare -
per un po' - il fardello che porta dentro giorno dopo giorno. Non si
trova certo in una bella situazione; sicuramente dovrà dare
spiegazioni su alcune cose per non far nascere sospetti.
" Usagi a me piace il colore blu. Hai qualcosa di interessante con
quella colorazione? "
Gli occhi azzurri le si illuminano; anche lei
adora il blu e non scarta l'ipotesi di proporlo come colore per il suo
abito nuziale - una volta che il suo Mamo-chan si decida a chiederle
di sposarlo.
" Ma certo, abbiamo una vasta gamma di quel colore. Aspetta vado a
prendere i vari abiti cosi li provi " corre come una furia fuori dal
camerino, lasciando il ragazzo visibilmente in imbarazzo.
"
Accidenti ora dovrò inventarmi qualche scusa, uffa... Mi sono
stufato di raccontare balle. Certo che questa Usagi è un bel
tipetto; con lei sento di poter essere me stesso, anche se non mi
è concesso. Chissà cosa penserebbe se... "
Il rientro in camerino
di Usagi lo riporta alla realtà; praticamente della ragazza si
possono scorgere solo le gambe visto che è ricoperta di vestiti
da cerimonia. Li posa con sguardo sognante e invita la star a
spogliarsi, mentre lei - timidamente - si gira. Non è certo il
primo che vede in boxer, ma ogni volta è sempre la stessa storia;
di solito sono accompagnati dalle mamme, sorelle o fidanzate, ma
questo caso è diverso: ci sono solo loro due li dentro.
" Devo assolutamente raccontare al mio Mamo-chan questa splendida mattinata; sono cosi emozionata: vedrò Seiya in boxer " un
leggero rossore imporpora le sue gote; ringrazia mentalmente il fatto
di essere di spalle al cantante altrimenti - quasi sicuramente -
sarebbe stata scoperta.
Non è l'unica ad essere arrosita; Seiya - infatti - non è
da meno. Non si è mai spogliato davanti ad una ragazza; infondo non
nè ha mai avuta una! Per colpa della sua situazione non si
è mai potuto legare veramente, anche se non nè ha mai
sentito il reale bisogno. La parola amore non esiste nel suo
vocabolario e non esisterà mai.
" Sono pronto " pronuncia queste parole talmente piano che Usagi,
quasi, non riesce a sentirle. Appena si gira il suo cuore comincia a
pompare sempre più veloce: Seiya ha un bellissimo corpo,
muscoloso e scolpito - niente che possa, comunque, essere paragonato al
suo amore.
" Be... Bene che nè dici di iniziare con questo? " chiede
timida, mentre - per la seconda volta - le sue gote si tingono di rosso.
Intanto negli altri camerini la situazione è, paradossalmente,
la stessa. Minako ha praticamente minacciato le sue compagne per
servire Yaten; mentre Ami si occupa di Taiki, Makoto e Rei si dedicano
allo sposo.
" Allora Yaten posso consigliarti un vestito che, sicuramente, ti
calzerà a pennello? " lo sguardo languido di Minako non ammette
repliche; il povero malcapitato decide di acconsentire alla proposta.
Si sta innervosendo più del dovuto e se non è andato
via, lasciando quella ragazza appiccicosa come una cozza sullo scoglio,
è solo per il suo amico Motoki. Minako torna dopo cinque
minuti con il vestito da lei consigliato.
" Però... Devo ammettere che la ragazza ha gusto "
Nell'altro camerino adiacente, Ami e Taiki hanno scoperto di
avere molte cose in comune, tra cui lo studio. Il ragazzo si sente
più sereno rispetto a prima, forse è la presenza di
questa ragazza che lo ha messo a suo agio. Anche lui, come per gli
altri due fratelli, si sente fortemente a disagio e cerca,
disperatamente, di trovare - al più presto - una scusa da far
bere ad Ami: non sarebbe stato facile, vista la spiaccata intelligenza
della morettina.
Naturalmente, il più agitato, è sicuramente Motoki; le
due poverette non riescono a prendere le misure visto
l'insistente tremore del futuro sposo.
" Motoki vuoi stare un attimo fermo? Cosi è impossibile
prenderti le misure: datti una calmata " Rei sta per perdere la
pazienza, cosa mai successa prima d'ora.
" Più che sposarti sembra che vai al patibolo ahahahah " Makoto
decide di sdrammatizzare un po' la situazione, dando modo all'amico
di sciogliersi e rilassare i nervi. Da quando hanno aperto non ha mai
visto un ragazzo comportarsi come lui: la sua ragazza deve essere
davvero fortunata.
Seiya, sicuramente, tra i tre è quello più difficile in
fatto di gusti. Ha provato una decina di vestiti ed ancora niente:
questo no, quell'altro mi calza male, questo lo odio... Ecco le
risposte del cantante.
Usagi, dal canto suo, non riesce a
spazientirsi con tutto che Seiya si sta comportando come un bambino;
è un lato del suo carattere: Usagi è la prima in fatto di
pazienza. Rimane solo un ultimo vestito, dopo quello non ha più
scelta - almeno su quella tonalità. Appena posa i suoi occhi
sull'abito rimane affascinato: non ha mai visto vestito più
bello in tutta la sua vita. Anche senza provarlo decide che quello
sarà il vestito che indosserà al matrimonio del suo amico
.
" Ma questo vestito è stupendo Usagi, passamelo che me lo provo
subito " la sua euforia, paragonabile a quella di un bambino a
cui vengono donate caramelle, fa nascere un sorriso sul viso della
ragazza, che tuttavia è rimasta un pochino delusa dal
comportamenteo del suo idolo.
" Perchè si è rifiutato di farsi aiutare? Ci sono rimasta male "
" Perfetto, prendo questo. Mi calza a pennello e non serve nemmeno prendere le misure, che fortuna che ho... "
Un velo di tristezza si impossessa della ragazza, cosa che non passa
inosservata a Seiya che, amareggiato, sente una strana sensazione allo
stomaco: gli dispiace da morire di aver offeso la testolina buffa, ma
è necessario, nessuno deve scoprire il suo segreto.
" Bene allora passiamo alla scelta delle scarpe ok? " i suoi topazi,
prima lucenti, sono diventati opachi: si sente triste perchè
Seiya la reputa poco affidabile nel suo lavoro, e questo non dovrebbe
mai accadere in un negozio di abiti da sposa.
La serata si prospetta interessante; Mamoru chiama Usagi dicendo
di vestirsi a puntino perchè l'avrebbe portata a cena. La
tristezza della mattina, dopo la telefonata del suo amore, ha lasciato
posto ad un brillante sorriso. Ogni volta che è giu di morale
sentire il suo Mamoru è davvero un toccasana, e in momenti come
questi capisce l'importanza del ragazzo nella sua vita. Decide di
indossare l'abito più bello e sfarzoso che possiede: una vocina
dentro di lei le sta dicendo che quella sarà una serata
indimenticabile...
" Si può sapere che cosa ti è preso prima all'atelier? " ringhia Yaten alquanto irritato.
" Ma cosa vuoi eh? Non ho fatto nulla di male " si difende il moro dal
lungo codino; il comportamento possessivo del fratello lo ha sempre
irritato, specialmente adesso; ben sapendo che abbia ragione. Nemmeno
lui sa, bene, come mai si è comportato cosi apertamente
con quella ragazza, è una novita anche per lui. Il fatto
che più lo fa arrabbiare è che Yaten deve sempre
mischiarsi nella sua vita.
" Ah non hai fatto niente? Ti pare normale il comportamento che hai
assunto con quella Usagi? Ricordati chi sei Seiya prima di agire e
mischiarti in qualcosa di impossibile "
Le dure parole, rivolte con cattiveria, colpiscono in pieno il
destinatario; sente la rabbia ribollire nelle vene. La sua vita, i suoi
problemi, tutto gli resta scomodo e difficile da digerire; anche se
sono passati tantissimi anni, Seiya, ancora non riesce ad abituarsi
alla situazione in cui si è trovato costretto a vivere.
" Non farmi la paternale, so benissimo chi sono e se mi sono trovato
bene con una ragazza non vedo il motivo della tua preoccupazione;
ricordati che la vita è mia Yaten e decido io cosa è
giuto o cosa è sbagliato "
Adirato come non mai esce da quella casa, sbattendo violetemente la porta.
Perdonate la mia assenza ma ho moltissime cosa da fare ultimamente ed il tempo è davvero poco.
Ecco
un nuovo capitolo di questa mia storia. Che dire? Si incomincia a
scoprire qualcosina o sbaglio? Avete notato qualcosa di strano? Mi
piacerebbe conoscere il vostro punto di vista.
Spero
sia stato di vostro gradimento; come sempre accetto recensioni positive
e negative che siano, in modo tale da capire cosa vi piace o meno del
mio stile.
Grazie a tutti.
Un bacio
Cri cri
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Capitolo 5 *** La proposta ***
A strenge meeting cap 5 - la proposta
La proposta
Lo scoccare lento, ed assillante,
delle lancette del grande orologio della sala da pranzo, accompagnato
dalla maratona sui tacchi 12 cm di Usagi, stanno snervando - e non poco
- le povere inquiline.
" Usa-chan la vuoi smettere di fare
avanti e indietro? Perché sei cosi agitata questa sera? " la
domanda pare più essere una supplica che una domanda stessa. Rei
non riesce a capire la strana agitazione dell'amica, non sopportado
minimamento il ticchettare dei tacchi sul parquè.
" Non sono agitata, sto solo aspettando " sbuffa, continuando a correre da una parte all'altra della stanza.
" D'accordo Usa non insistiamo,
sappi comunque che al tuo rientro dovrai raccontarci TUTTO " Minako
posa lo sguardo malizioso sulla biondina impacciata; è
più che sicura che nasconde qualcosa, e lei - da brava
impicciona che è - aspetta con ansia il rietro di Usagi.
Il trillare del citofono mette tutte
sull'attenti; Usagi si fionda sulla cornetta e, come un'adolescente al
suo primo incontro, urla al povero Mamoru che sta scendendo.
Prende la borsa, il coprispalle e, salutando velocemente le sue amiche, scende le scale.
Lo spettacolo lascia Usagi a bocca
aperta; Mamoru, con addosso lo smoking nero con camicia bianca e
cravatta nera, splende di bellezza, accarezzato dolcemente dai raggi
della luna che - questa sera - splende di una luce calda ed accogliente.
Un mazzo di spledide e profumate
rose rosse attendono la loro padrona che, a passo lento e col cuore in
gola, percorre gli ultimi metri di distanza dal suo amore.
" Mamo-chan sono stupende! " il
brillare degli occhi di Usagi si sposa perfettamente con il bagliore
delle stelle; Mamoru, dal canto suo, ammira la sua dolce metà in
tutta la sua regale bellezza: un tubino nero con brillantini argentati
fascia perfettamente le gentili forme della ragazza. Lui ama la sua
donna in tutte le sue forme, in tutti i modi di vestire... Ma questa
sera, con questo semplice e appariscenta abito, la sua bellezza sembra
gridare vendetta a qualsiasi donna esistente sulla terra.
" Un dolce regalo per la mia
bellissima principessa " le porge i fiori, cercando di essere il
più delicato possibile. Usagi si inebria del dolce profumo che
questi fiori, bellissimi, emanano.
" Allora mia adorata, vogliamo
salire in macchina? " con galanteria apre lo sportellone dell'auto e vi
fa salire la sua lady. Si sente emozionato, il cuore non cessa di
battere...
Da tempo sta organizzando, con tutti i suoi minimi dettagli, questa serata.
" Dove mi porti amore? " chiese la ragazza scrutando attentamente il profilo dell'uomo che le faceva battere il cuore.
" Appena saremo arrivati lo vedrai
tu stessa " lo sbuffare di Usagi fa uscire un piccolo risolino dalla
bocca del ragazzo; la curiosità della sua Usako è senza
limiti e vedere il suo volto imbronciato gli riempie il cuore di
gioia.
Dopo circa mezz'ora di viaggio, la
macchina viene parcheggiata ad un molo, dove numerose barche sono
ferme. Usagi guarda estasiata il riflesso della luna sull'acqua,
cercando di far rimanere impressa nella sua mente quella scena
meravigliosa. Si chiede soltanto cosa ci facciano li loro, a quell'ora,
e per di più isolati.
Mamoru le si avvicina e con fare
gentile le cinge la vita, girandola verso di se per assaporare il gusto
di quelle dolci e succose labbra; un bacio casto, pieno d'amore.
Ad un certo punto si accendono le
luci di uno yocht li vicino; Mamoru conduce la sua musa verso l'entrata
della barca " Usako chiudi gli occhi per favore ".
" D'accordo Mamo-chan ".
Una volta arrivati a destinazione,
Mamoru decide che è ora di far spalancare quelle meravigliose
iridi celesti alla sua amata. Ancora quel senso di agitazione che
sconguassa il suo corpo; teme di non essersi impegnato a fondo e di far
rimanere delusa la sua Usako.
Una volta aperti gli occhi, un urlo
di felicità si propaga su tutta la barca. Un tavolino imbandito
di ogni ben di Dio, con due candele profumate accese e un vaso di rose
rosse, primeggia al centro dello yacht.
La felicità, mista allo stupore, fa uscire lacrime di gioia da quei topazi. Non si aspettava tutto questo...
Si gira verso il suo ragazzo e lo bacia con passione " Mamo-chan grazie... Grazie! E' una bellissima sorpresa ".
Il ragazzo la abbraccia, facendole
ascoltare i battiti veloci del suo cuore, facendole capire che lui
l'ama veramente e che per lei sarebbe disposto a tutto " Mio piccolo
bocciolo di rosa, vederti felice è per me una gioia immensa; sei
cosi bella questa sera... Ti amo Usako ".
Una volta accomodati al tavolo, un
cameriere serve l'aperitivo. Le pietanze sono tutte succulente,
Usagi guarda quelle meraviglie con gli occhi a cuoricino; se c'è
una cosa che adora è sicuramente la buona cucina.
Per quell'occasione Mamoru ha scelto una cena all'italiana a base di pesce, partendo dall'antipasto e finendo al dolce.
Gustano quelle delizie con molta calma, in modo da solleticare il palato e di inebriarsi di quegli odori fantastici.
" Allora Usako, ti piace la cucina italiana? "
" Si amore, moltissimo. Per non parlare poi della torta mille foglie con crema chantille e nutella. Mhm... Ottima ".
Mamoru scoppia a ridere
freneticamente, le lacrime escono dalle sue iridi cobalto bagnadogli il
viso. Usagi - arrabbiata - fa una smorfia di disapprovazione nel vedere
il suo fidanzato ridere a crepapelle senza un valido motivo " Si
può sapere cos'hai da ridere? Non è carino da parte tua ".
" Scusami amore ma hai il naso
sporco di nutella " Con un gesto veloce si pulisce l'oggetto della
risata, facendosi rossa in volto. Mamoru, smettendo di ridere, la
guarda con occhi dolci e pieni d'amore "Scusami piccola, non
riderò più ".
Quello sguardo ha il potere di far
sciogliere la sua rabbia con un secondo; non ha mai - e di certo non lo
farà mai - resistito a quello sguardo dolce e sexy.
Il cameriere porta due coppe di champagne, accompagnato dalla musica di sottofondo che sta suonando l'orchestra.
Prima che vengano posate le due
coppe, Mamoru attira l'attenzione di Usagi con un colpo di tosse "
Usako voglio brindare assieme a te, al nostro splendido amore e al
nostro futuro assieme ".
Usagi prende la sua coppa, senza capire le ultime parole del suo ragazzo " Cosa vuoi dire Mamo-chan? ".
La sua attenzione cade però su qualcosa che si trova nel fondo del suo bicchiere,qualcosa di luminoso.
Gli occhi si spalancano alla vista di ciò che sta vedendo" Oh mio Dio! Non ci posso credere, quello... Quello è... " I suoi
pensieri vengono interrotti da Mamoru che le prende la coppa dalle
mani, sfilando via l'anello di diamanti al suo interno. Lo pulisce per
bene e con esso fra le mani si inginocchia dinanzi a lei " Usako,
questo anello non rende omaggio alla tua eterea bellezza; ma sai non
esiste niente al pari di te ". Sente il magone in gola, non riesce a
parlare come vorrebbe; ha paura di rovinare tutto con qualche parola
fuori posto " Amore non trovo le parole adatte per dirtelo, quindi...
Vuoi sposarmi mia piccola Usako? ".
Calde lacrime fuoriescono dagli
occhi di Usagi; il cuore rischia di scoppiarle nel petto. E' talmente
felice che in quel momento ha dimenticato tutti gli avvenimenti della
mattinata. Finalmente il suo adorato Mamoru le ha chiesto di diventare
sua moglie; il suo sogno si sta per avverare...
" Si, si, si! Certo che ti voglio
sposare Mamo-chan " il sorriso del ragazzo provoca un tuffo al cuore
alla piccola Usagi che, emozionata come non mai, si gusta appieno il
momento in cui Mamoru le infila l'anello all'anulare sinistro.
" Ti amo Mamo-chan ".
" Ti amo Usako ".
Un bacio passionale accompagna la
coppia danzante al chiaro di luna. Ballano stretti, abbracciati in una
morsa dolce e protettiva. Entrambi, da tempo, sognano questo
momento, ed ora che lo stanno vivendo capiscono che niente e nessuno li
potrà mai dividere.
Buon pomeriggio ragazze ^^.
Che dire? Beh dai il capitolo parla da solo... Evviva la romanticheriaaaaaaa!
Chi non sognerebbe una proposta del genere? *_____*
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento e vi aspetto con
le recensioni, in modo da conoscere il vostro 'importantissimo' parere
- positivo o negativo che sia - in modo da migliorare sempre più.
Bye bye
Un saluto e un bacione in particolare alle mie migliori amiche Saki85, Dudy e Sailor Cristal kiss kiss.
Cri cri
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Capitolo 6 *** Il quarto testimone ***
A strange meeting capitolo 6 - Il quarto testimone
Il quarto testimone
Manca poco meno di un mese al matrimonio di Motoki e sono tutti
in fermento, soprattutto il futuro sposo che - tutti i santi giorni -
stressa i suoi amici, parladogli dell'amore che prova per la sua amata
Reika e per l'emozione che non lo fa dormire la notte.
" Ragazzi ancora non riesco a crederci: mi sposo! " un luccichio
risalta negli occhi noce del ragazzo, facendogli nascere un sorriso
dolce e solare.
Yaten, dal canto suo, ancora non riesce a comprendere l'euforia
dell'amico; si conoscono da tanti anni eppure, e questa ne é la
prova lampante, non si smette mai di conoscere una persona. Con il
solito tono arrogante e saccente si rivolge all'amico " Ma quando la
smetterai di tormentarci con questa storia del matrimonio? E' solo una
stupida giornata qualunque, con la semplice differenza che vengono
spesi una barca di soldi ".
" Yaten smettila! Anche se per te certi valori non sono importanti non
vuol dire che non lo debbano essere per gli altri ", il rimprovero di
Taiki arriva conciso e imperatorio; non sopporta quando il fratello si
comporta da idiota, soprattutto nei confronti di Motoki.
Le guance dell'argenteo si tingono di un rosso vermiglio; non sopporta
essere ripreso ma - in quel caso - se l'é super meritato.
" Scusami amico, é solo che... lo sai che certe cose non mi
piacciono, che non avrò mai la possibilità di farmele
piacere ", un velo di tristezza ricopre il volto del ragazzo; china la
testa e decide di troncare il discorso sul nascere, anche se il castano
non é tipo da lasciare il discorso a metà...
" Yaten sai bene che non condivido quel che dici; anche tu - voi -
avete il diritto di innamorarvi ed essere ricambiati. La vostra
situazione non deve rovinarvi l'esistenza, più di quanto non lo
sia già ".
Una mano calda si posa sulla spalla di Yaten che, con un sonoro sbuffo, ringrazia l'amico delle sue perle di saggezza.
" Magari fosse così semplice
come dici Moto-chan; non sai quanto vorrei poterti dare ragione.
Putroppo Yaten non ha tutti i torti, forse sbaglia il modo di esporsi
ma il concetto é esatto. Noi non conosceremo mai l'amore " pensa Seiya rivolgendo un sorriso forzato all'amico.
Questa situazione é scomoda per loro e più passa il tempo
più le loro speranze risultano vane; certo sono acclamati e
desiderati da milioni di ragazze, ma se sapessero la verità?
Come reagirebbero?
" Quando arriva questo testimone, futuro sposino? ".
" A momenti ragazzi, abbiate pazienza una volta tanto "; se c'è
una cosa che hanno sempre adorato - e tuttora adorano fare - é
quella di far imbronciare il castano; il corrucciare delle sue labbra
é qualcosa di troppo spassoso per non essere gustato appieno.
DLIN DLON...
" Oh questo deve essere lui, aspettatemi qui "; con un gesto felino
scatta dalla poltrona per dirigersi verso la porta ad accogliere
l'ospite.
" Benarrivato amico, vieni entra, ci stanno aspettando di la in salotto ".
Appena arrivati l'ospite rimane a bocca aperta, di certo non si
aspettava di trovare nel salotto del suo amico tre divi della musica.
" Ragazzi vi presento il quarto testimone: Mamoru Chiba, nonché
mio migliore amico. Mamoru loro li conosci sicuramente perciò
salto i convenevoli e vi presentate da soli mentre vado a preparare del
té ".
" Buonasera a tutti, mi fa piacere conoscervi di persona. Sapete la mia
ragazza stravede per voi ", un candido sorriso esalta ancor di
più la bellezza del ragazzo.
I tre non sanno cosa dire, la presenza di questo ragazzo li rende nervosi; soprattutto Seiya.
Appena lo vede una scarica di adrenalina attraversa il suo corpo... una sensazione mai provata prima.
Decide comunque di rompere il ghiaccio e dar fiducia a colui che
dovrà assistere al giuramento di amore eterno tra i due sposi "
Bene, Mamoru, dobbiamo vestirci da pinguini per il nostro Moto-chan.
Come lo hai conosciuto? ".
" Siamo amici dall'università. Certo non come voi naturalmente... ".
Un Motoki tutto sorridente entra in salotto con un vassoio con tazze
colme di té e biscotti al cioccolato, lo posa sul tavolino e
comincia a parlare " Allora ragazzi, voi siete i nostri quattro
testimoni. Yaten e Taiki saranno i testimoni della mia dolce Reika,
mentre voi due " - indicando i due mori - " sarete i miei. Quella
mattina dovrete presentarvi presto perchè dobbiamo fare le foto
a casa; mi raccomando: puntuali. L'appuntamento é per le 07.30 a
casa mia, mentre per i testimoni della sposa é alle 09.00. Tutto
chiaro? " .
Seiya e Mamoru non riuscivano a credere alle proprie orecchie;
presentarsi alle 07.30 a casa del ragazzo. Certo, chi per un motivo,
chi per un altro, non hanno problemi ad alzarsi presto, ma l'orario
sembra davvero troppo eccessivo.
" Motoki non ti pare di esagerare? Alle 07.30 ".
" Ma cosa dici Mamoru, é fin tropp tardi ". Motoki é
senza speranza, e questo, loro lo sanno. Decidono quindi di non
replicare e di porre fine a questo incontro.
Il primo a ritirarsi é proprio Mamoru, dicendo che deve passare dalla sua ragazza e che non può trattenersi oltre.
Al solo sentire queste parole, Seiya, si sente più rilassato:
é più forte di lui, non riesce a farsi piacere questo
ragazzo; é come se avesse qualcosa di misterioso e nascosto -
proprio come loro.
" Arriverderci a tutti ".
Salutano cordialmente mentre si infilano le rispettive giacche, pronti ad andare via.
" Allora, vi piace Mamoru? ", uno sguardo di intesa passa negli occhi
dei tre fratelli che decidono di mentire - per il bene dell'amico - per
la prima volta, almeno a lui, visto che la loro vita é fatta di
menzogne e bugie.
" Si, molto simpatico. Ora scusaci ma dobbiamo andare a... ".
" Si Seiya ho capito, andate pure. Ci si vede ".
***
In un lontano bosco i tre fratelli Kou parlano tra loro, mentre
svolgono quello che per loro - da moltissimo tempo ormani - é
diventata routine.
" A me quel tipo non piace affatto, appena ha messo piede in quella
casa un senso di inquietudine mi ha fatto venire i brividi " dice Seiya
spassionatamente.
" A me pare una persona tranquilla, non mi ha dato la tua stessa
impressione ", Taiki - il più docile dei tre - vede il buono in
tutti, anche se spesso e volentieri é costretto a ricredersi.
" Io invece penso che se esiste o non esiste, per me, é la stessa
cosa. Dobbiamo solo vederlo quel giorno quindi cosa perdiamo tempo a
fare nel parlare di lui? Sbrighiamoci che comincio a sentire il bisogno
di mangiare. Sento le forze venirmi sempre meno... "...
***
" Amore cosa devi dirmi di così importante? " chiede Usagi curiosa come una bambina.
" Sono stato a casa di Motoki perchè mi ha chiesto di essere il
suo quarto testimone di nozze; farò coppia con Seiya ", afferma
il ragazzo un po' scuro in volto. Seiya non è stato l'unico a
non avere una buona impressione del proprio compagno testimone... anche
Mamoru non lo vede di buon occhio, soprattutto perchè - e
questa cosa non l'ha mai confessata - è l'idolo preferito della
sua futura moglie, e questo proprio non gli va giù.
Per accontentare i capricci di Usagi non ha mai detto nulla, facendola
divertire in tutti i modi, anche se gli da immensamente fastidio.
" Non mi piace quel tipo, e poi Usako
lo ha visto in boxer e questa cosa proprio non la sopporto. Appena
diventerà mia moglie molte cose cambieranno, e sono sicuro che
lei - pazza d'amore com'é - accetterà di buon grado i
cambiamenti nella sua vita ".
I suoi pensieri vengono interrotti da una euforica Usagi che
salta da una parte all'altra della stanza, " Mamo-chan ma é
fantastico; farai da testimone a Motoki con Seiya. Wow... ".
" E tu, naturalmente, sei contenta perchè ci saranno loro al matrimonio, VERO? ".
Il tono utilizzato dal ragazzo non é il solito con cui usa
rispondere alla sua amata; il fatto di vederla euforica per quel
bellimbusto lo rende nervoso.
Decide di andare via, salutandola con un bacio passionale sulla bocca.
" Ciao Usako, vado a letto che domani ho tanto da lavorare; ci sentiamo per telefono ".
Non le da nemmeno il tempo di rispondere che sbatte la porta dietro di se.
Usagi, incredula più che mai dal tono utilizzato da Mamoru, rimane sbigottita dinanzi a quell'uscio.
" Ma cosa gli é preso? Ho detto forse qualcosa di sbagliato? Non si é mai rivolto a me con quel tono... "; decide di abbandonare i tristi pensieri riempiendosi la vasca con l'acqua e i suoi sali da bagno alle violette.
Si immerge nel caldo tepore,
cercando di togliersi dalla mente lo strano comportamento di
Mamoru; non sapendo però che questo sarà solo l'inizio del
suo più grande incubo...
Ecco aggiornata anche questa storia...
La sto adorando sempre più e spero che possa piacere anche a voi...
Fatemi sapere cosa non vi piace o se devo migliorare il mio stile.
Un bacione a tutte....
Cri cri
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Capitolo 7 *** Uno strano inizio di amicizia ***
A strange meeting - cap 7 - Uno strano inizio di amicizia
Uno strano inizio di amicizia
Lunedi, giorno di chiusura dell'atelierè delle nostre amate amiche; giorno in cui - ognuna di loro - si svaga...
Di solito
escono tutte assieme, divertendosi a fare shopping sfrenato - facendo
piangere le loro carte di credito - una bella gita al mare, in
montagna, al luna park; insomma... completo relax.
Per questo
giorno decidono di andare a fare una passeggiata in montagna, con tanto
di cestini porta pranzo fatti appositamente dalla cuoca Makoto per le
sue affamate amiche.
Sono talmente
eccitate all'idea che non si accorgono che Usagi ancora dorme della
grossa nella sua camera. La prima ad accorgesene è proprio Rei
che, insospettita dal comportamento strano dell'amica, decide di andare
a controllare.
Splancando con poca grazia la porta, ed urlando a squarciagola, si butta a capofitto sul materasso dove riposa la bionda.
Appena sente
il tonfo vicino a lei, provocato da questa furia devastante, decide di
alzarsi - a malincuore - dal suo comodo giaciglio.
" Si
può sapere cosa ti è saltato in mente Rei? Sei per caso
impazzita? " dice Usagi con la voce impastata dal sonno, accompagnata
da un sonoro sbadiglio e due occhiaie da far invidia a qualsiasi
animale notturno.
L'amica -
sbigottita per lo stato pietoso in cui si trova la sua coinquilina - le
posa, dolcemente, una mano sulla spalla, dimenticandosi completamente
il motivo della sua improvvisata mattutina.
" Usa-chan
sei sicura di star bene? Hai due occhiaie spaventose... Sembra quasi
che tu non abbia chiuso occhio tutta la notte ", ammette preoccupata,
senza nasconderla.
" Infatti non
ho dormito per niente; mi sono appisolata circa un'ora fa e tu mi
piombi in camera come una pazza. Per una volta che posso permettermi il
lusso di dormire... ", un forte e rumoroso sbadiglio eccheggia
nell'aria.
Senza tenter
conto delle congiure di Usagi, Rei, decide di indagare su questo strano
fatto; di solito la sua amica - ritardataria cronica dalla nascita -
è sempre la prima ad alzarsi in caso di uscita tra di loro
e l'episodio di questa mattina le fa capire che qualcosa, in lei, non
va.
" Problemi
con Mamoru? ". Dritta e concisa; questa è Rei. Ha molti difetti,
arrogante, presuntuosa, iraconda al massimo; ma quando si tratta di
capire i problemi di Usagi è sempre la prima ad accorgersene;
infondo - anche se litigano sempre - si vogliono un bene dell'anima.
Usagi,
colpita ed affondata dalle parole dell'amica, decide di rassicurla,
mentendo - per la prima volta - ad una delle sue migliori amiche " Ma
cosa dici... Sono solo molto stanca e la troppa stanchezza non mi ha
fatto dormire. Ora scusami ma vorrei dormire ancora un po', non ce la
faccio a venire alla gita. Mi spiace... ".
" Sicura che
sia solo questo Usa? Guarda che con noi puoi parlare e tu lo sai. Se
vuoi rimaniamo con te qui oggi, sai che per noi non è un
problema ".
Le sue
amiche, la sua Rei-chan... Quanto le adora Usagi, senza di loro sarebbe
solo una piccola stenza senza cielo. Non è affatto giusto che,
per i suoi strani problemi amorosi - dettati da un Mamoru impazzito
all'improvviso - loro devono rinunciare ad uscire.
" Ma no
andate! Io dormirò tutto il giorno, ne ho davvero bisogno.
Divertitevi anche per me, ok? ". Un dolce sorriso le dipinge il volto,
rasserenando Rei, convincedola così a partire senza di lei.
" Va bene Usa
ci vediamo stasera. Riposati mi raccomando che domani ci aspetta
un'altra giornata lavorativa ", detto questo chiude l'uscio della
porta, lasciando sola - con i suoi pensieri - la ragazza dai buffi
codini.
" Usagi mi stai nascondendo qualcosa ed io, tanto è vero che mi chiamo Rei Hino, lo scoprirò ", pensa mentre arriva in salotto dalle sue amiche, pronte per passare una bellissima giornata assieme.
" Usa non
viene, non ha dormito molto questa notte e quindi... ", viene
interrotta dalla voce squillante di Minako che, euforica, saltella da
una parte all'altra della stanza " E ci credo che non dorme.
Ihhihihiih, voi non lo sapete... ", un ghigno di scherno si protrae sul
suo bel viso, lasciando intuire alle ragazze che lei sa qualcosa che
loro ancora non sanno.
" Mamoru le
ha chiesto di sposarla. Lo so perchè Mamoru ha un amico che,
caso strano, è un mio conoscente, quindi... ".
" Quindi la
regina del gossip non poteva non saperlo, giusto? " ride Ami, cercando
di contenere la contentezza che in questo momento si è
impossessata di lei; se c'è una cosa che le unisce è
soprattutto il bene, e se una di loro è felice anche loro lo
sono.
" Andiamo
dai, altrimenti perderemo il treno ", impone Makoto, caricandosi i
pensanti cestini sulle braccia ed uscendo di casa, seguita a ruota dal
resto del gruppo.
Anche oggi il
tempo non promette bene, il cielo coperto dalle nuvole non fa filtrare
nemmeno un po' di sole, lasciando l'amaro in bocca al gruppo di ragazze
che, imperterrite, decidono comunque di continuare la loro giornata,
sperando vivamente che non venga a piovere.
Mentre loro
si stanno imbarcando sul treno, Usagi, si rigira nel suo letto, dopo la
sfuriata dell'amica dai capelli corvini non riece più a dormire.
Opta quindi
di andare in cucina a fare un'abbondante colazione, con la speranza nel
cuore di dimenticare i brutti momenti passati la sera precedente con il
suo futuro marito.
Accende il cellulare e dopo nemmeno cinque minuti arriva un messaggio da parte di Mamoru...
" Usako scusami per ieri, sono molto stanco ultimamente e non ci sto capendo niente. Forse sarà l'agitazione per il matrimonio. Scusami ma oggi non possiamo vederci; sono partito per un convegno con papà e tornerò domani sera. Avrei voluto dirtelo di persona per telefono ma era staccato. Ti chiamo appena posso.
Ti
amo... "
Un sospiro di
sollievo parte dai polmoni della bionda, per poi uscire dalla bocca;
uno di quei sospiri liberatori, che ti fanno ricominciare al meglio la
giornata.
" Oh amore
mio, come sei dolce. Dovevo immaginarlo che il troppo lavoro ti stava
stancando ". Un dolce sorriso increspa le labbra di Usagi, facendo
scomparire quella tristezza che per tutta la notte l'ha accompagnata.
" Buongiorno Mamo-chan, non preoccuparti per ieri. Chiamami appena puoi. Ti amo "
Appoggia il cellulare sul tavolo e con poca grazia comincia ad
incurgitare la colazione - abbondante - che la sua cara Makoto le ha
lasciato.
Il profumo
del caffe caldo le entra nelle narici con prepotenza. La torta la
cioccolato e panna viene divorata in pochi secondi, accompagnata da una
tazza di latte e succo d'arancia.
Decide di
vestirsi per fare una passeggiata in centro, per negozi... Infondo
è tanto che non passeggia da sola e l'idea l'alletta molto;
così ha il modo di comprare qualche nuovo vestito e
perchè no, un bel regalo al suo Mamoru.
Indossa una
comoda maglietta a polo lilla, con il colletto bianco, abbinata ad un
pantalone pinocchietto bianco e ballerine lilla.
Il lilla? Il suo colore preferito...
La prima cosa che nota, appena mette piede fuori dalla casa, è il cielo.
" Le ragazze
hanno beccato una giornata poco piacevole, ma conoscendole sono partite
lo stesso ", un altro sorriso sulle labbra illumina il suo viso, " E
chi le ferma a quelle quattro pazze scatenate? ".
Con questo pensiero in testa si incammina in centro...
" Io esco un po' ragazzi, a dopo ".
Seiya,
vestito con jeans scuri attillati, maglietta blu, abbinata al cappello
- anch'esso blu - varca la soglia di casa, non curandosi affatto di
ricevere una risposta dai fratelli.
Ha deciso di
fare due passi, da solo, per schiarirsi un po' le idee e cercando una
spiegazione a quest'assurda situazione che lo vede - assieme a Yaten e
Taiki - protagonisti.
" Ma perchè? Perchè a me? Perchè non posso vivere spensierato come tutti i ragazzi della mia età? ", un sorriso amaro e la fronte corrucciata lo inducono a fermarsi nel bel mezzo della strada " Tsè... I ragazzi della mia età... Mi viene da ridere solo al pensiero ".
È
talmente assorto nei suoi pensieri che non si accorge di trovarsi nella
stessa traiettoria di un'altra persona. L'impatto è inevitabile
portando, la malcapitata, a ruzzolare per terra con il sedere dolorante.
Preoccupato e amareggiato decide di dare una mano alla persona che - per sua sfortuna - le si è scontrata contro.
" Ma tu sei
Usagi! ", chiede Seiya con un'espressione tra il divertito e lo
stupito, porgendole la mano per farla rialzare da questa ridicola
posizione in cui si trova.
" Oh Seiya,
ciao... No... Scusami tu, ero distratta e non ti ho visto arrivare ".
Con il cuore che le batte forte per l'emozione, afferra la mano del suo
idolo, rimanendo sconcertata dalla freddezza di questa mano così
grande e forzuta.
Seiya,
accorgendosi dello stupore di lei, ritrae velocemente la mano,
chiedendo ancora scusa per l'accaduto e cercando di dileguarsi il
più presto possibile.
" Scusami, ora devo andare... ".
" Aspetta...
Ecco... Visto che è quasi ora di pranzo, perchè non
mangiamo assieme? Conosco un posto qui vicino che fa delle insalatone
meravigliose ".
La
spontaneità, la solarità, l'allegria di questa Usagi
è contagiosa, è difficile dire di no ad una tipa come lei.
Seiya,
titubante sul da farsi, pensa a cosa fare, se accettare o meno, e
- possibilmente - che scusa mettere durante il pranzo.
" Ecco, io...
Ok, ti faccio compagnia ", le parole gli sono uscite spontanee dalla
bocca, per la prima volta - nella sua vita - il suo corpo non risponde
ai comandi della sua mente, il che è un fatto molto strano.
" Perfetto,
andiamo allora ", dice Usagi euforica fin sopra la punta dei capelli,
ancora non riesce a credere di aver chiarito con Mamoru e di star per
pranzare assieme al suo idolo.
Durante il
tragitto, che trascorre nel più assoluto silenzio, i due si
guardano di sottecchi, facendo attenzione a non farsi beccare l'uno
dall'altra.
Tanti pensieri albergano nella mente dei due...
"
Accidenti a me! Ma cosa mi è saltato in mente? Accettare
l'invito di questa ragazza, a pranzare addirittura. Sono ben conosciuto
per la mia determinazione e raziocino, ed ora mi ritrovo a passeggiare
per le vie del centro con Usagi ",
i suoi profondi occhi neri, abbelliti da delle sfumature rosso
vermiglio, si posano sul profilo di lei, beandosi - per un attimo - di
quella visione celestiale.
" Però devo ammettere che è davvero carina... eccome se lo è. Peccato che sia fidanzata... " dopo queste parole, si blocca - per la seconda volta - a pensare ai suoi strani pensieri "
Ma cosa sto dicendo? Questa ragazza mi sta facendo diventare matto. Ma
chi sei tu, Usagi? Perchè hai l'effetto di disorientarmi in
questo modo? "
Usagi, notando lo strano stato del ragazzo, decide di fermarsi anche lei e sincerarsi delle sue condizioni.
Ora che lo
guarda bene, nota un'estrema chiarezza di pelle, accompagnata poi dal
cambiamento repentino del colore dei suoi occhi.
Non si è mai accorta del pallore del ragazzo e della particolarità di avere occhi così... Assurdi...
Decide comunque di non pensarci e di chiedere spiegazioni a Seiya sull'improvvisa fermata.
" Seiya tutto
bene? Non hai una bella cera; sicuro di star bene? chiede ingenuamente
Usagi, riportando il ragazzo alla reatà.
" Oh no! Ora cosa le racconto. Troppe scoperte, tutte assieme poi... ", sfoggia un sorriso forzato, posando il suo sguardo tetro su quello solare di lei.
Più il
tempo passa più, in lui, alberga la convinzione che questa
ragazza, dai capelli a polpetta, sarà la sua rovina...
" Io, ecco...
Si tutto bene, scusami, stavo pensando ad una cosa ". Non finisce di
formulare la frase che timidi raggi solari penetrano tra le nuvole,
aprendo così dei varchi, lasciando spazio alla bella giornata
imminente.
Seiya,
accortosi in tempo di questo piccolo dettaglio, decide di liquidare li
la ragazza, scusandosi dell'improvvisa - ed immediata - sparizione.
" Usagi
scusami ma mi sono ricordato di avere un appuntamento con un
produttore. Perdonami, sarà per la prossima volta, ok? .
Un lampo di tristezza vela lo sguardo - prima radioso - di Usagi, delusa ed amareggiata dallo strano comportmento del suo idolo.
Decide
comunque di non far trasparire - troppo - il suo stato d'animo,
offrendo un sorriso raggiante a quello strano ragazzo che, lentamente -
con i suoi subdoli comportamenti - la sta facendo incuriosire.
" Ok, non ti
preoccupare ". Prima di congedarsi da lui, però, la sua mente
diabolica mette in atto un piano. Decide di far cadere - apposta - la
sua borsa tra le mani, sperando - vivamente - nella galanteria di Seiya.
Come vuol che sia, Seiya, si abbassa per raccoglierla, quando si scontra con la mano di lei.
Ancora questa mano fredda, fin troppo fredda per i gusti della biondina.
" Eccoti la borsa, ora scusa ma devo andare ". Lascia così Usagi con uno strano dubbio che le tartassa la mente.
Come una gazzella si dirige alla biblioteca, fiondandosi sul primo pc disponibile, in modo da effettuare la sua ricerca.
Apre google e
nella barra comincia a scrivere le sue scoperte... Mani fredde, pallore
estremo, occhi che cambiano colore... Un clik e un'intera schermata si
apre di fronte a lei, lasciandola - semplicemente - di stucco.
I suoi occhi si rifiutano di leggere cosa le sue parole hanno scaturito in ricerca.
Si rifiuta per il semplice fatto che non può esistere quello che sta leggendo...
Decide
comunque di farsi forza e di cliccare sul link che appare per primo in
pagina, cercando di dare una spiegazione ai suoi dubbi.
Il link della
pagina le rimbomba nella testa come un martello pneumatico, dandosi
anche della scema, visto che quelle sono storie narrate per mettere
paura ai ragazzini cattivi.
Il nome che tanto le tartassa la testa è: LA LEGGENDA DEI FREDDI...
Eccomi qui con il nuovo aggiornamento di questa storia,
Penso che voi, con questa parte finale soprattutto, abbiate capito il problema dei tre fratelli Kou no?
Vi
immaginavate questo piccolo particolare? Il nome del link - dove il
link in questione è inventato - è stato ripreso dal film
Twilight, quindi non ne ho alcun diritto.
Insomma,
si cominciano a scoprire alcuni aneddoti importanti della trama no?
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e come sempre vi invito a
dirmi la vostra, sia in positivo che in negativo.
Un bacio
Cri cri
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Capitolo 8 *** La prima volta che sognai... Seiya Kou ***
A strange meeting - cap 8 - La prima volta che sognai... Seiya Kou
La prima volta che sognai... Seiya Kou
PREMESSA: Viste le circostanze, e i miei limiti da emergente
scarabocchiatrice, ho deciso che da questo capitolo in poi la storia
verrà narrata al passato e non più al presente.
Mi trovo decisamente più a mio agio a scrivere al passato e -
appena avrò un attimo di tempo - i capitoli addietro verranno
revisionati e portati al passato.
Grazie per l'attenzione e buona lettura ^^.
Quella scorcentante, alquanto grottesca, scoperta della giornata
precedente non le aveva fatto chiudere occhio. Le palpebre, pesanti
come macigni, non avevano nessuna intenzione di aprirsi e farle
guardare l'alba di quel nuovo giorno.
La voglia di lavorare, pari a zero, non aiutava di certo la sua
situazione. Le rimbombavano nella testa quelle parole, come se fossero
impresse nelle sua mente da chissà quanto tempo...
La leggenda dei freddi...
Decise di alzarsi e darsi una rinfrescata prima di iniziare
quella pesante giornata di lavoro. Mentre passava dinanzi lo specchio
la sua attenzione venne rivolta alla sua figura riflessa in esso; non aveva di certo un bell'aspetto e lo specchio quella
mattina aveva deciso di deriderla maggiormente, mettendo in evidenza lo
stato pietoso in cui si trovava per colpa di due ragazzi.
Due ragazzi completamente diversi tra loro, ma alquanto misteriosi...
" Mamo-chan! Cosa ti sta succedendo? La scenata dell'altra sera mi ha
lasciata alquanto perplessa; non immaginavo che tu potessi essere
così... così misterioso. Ora che ci penso sono molte le
cose che non riesco a spiegarmi. Mi hai detto di essere partito con tuo
padre per lavoro, ma se non fosse così? Se mi stessi
nascondendo qualcosa? " sbuffò, contrariata soltanto
all'idea.
L'azzurro dei suoi occhi si posò su quella rosa, messa a
seccare, sulla scrivania. Un piccolo sorriso le allievò il viso
stanco e provato dalle due notti insonni di cui era stata protagonista.
" Seiya... Anche tu sei un grande mistero per me. Sinceramente mi do
della scema da sola a pensare certe cose, ma... devo scoprire se la mia
scoperta ti riguarda o meno ".
Una scintilla di determinazione illuminò i suoi occhi, facendoli
brillare di luce propria. Ora che Mamoru non c'era, aveva tutto il
tempo di investigare e di far luce sullo strano comportamento del
cantante.
Parlarne con le sue amiche era escluso; l'avrebbero - sicuramente - presa per pazza e derisa,almeno, fino al 2020.
" Seiya si può sapere dove sei stato ieri? " chiese Taiki con un
risolino insolito sul volto. Tra i tre era certamente il più
posato e calmo, e vederlo con quella faccia da ebete non fece altro che far insospettire
Seiya, ancora provato dal giorno precedente.
" Sono andato un po' in giro " rimase sul vago, sperando vivamente che
Taiki non insistesse con le domande, alimentando così anche la
curiosità dell'argenteo che, fino a quel momento, aveva assistito alla
scena senza batter ciglio.
" Da come sei rientrato di corsa in casa non mi pare che sia stata solo
una semplice passeggiata ", continuò il castano, esasperando il
moro.
" Uffa quanto rompi; quando ti ci metti sai essere peggio di Yaten " sbuffò adirato, cercando di non perdere la calma.
Yaten, tirato in causa, si alzò di scatto dalla sua postazione
per arrivare a pochi centimetri dal fratello, guardandolo intensamente
negli occhi " Seiya cosa ci stai nascondendo? Hai visto Usagi, vero? ".
" Se anche fosse? Non capisco che cosa volete voi due! La vita è
mia e frequento chi mi pare e quanto mi pare; chiaro il concetto o devo
farvelo capire con le cattive? ", urlò, prendendo il
fratello per il colletto della camicia, sbattendolo violentemente
contro il muro.
La rabbia pulsava troppo forte nella sua mente che non era riuscito a
controllare la rabbia. Non era mai capitata una situazione del
genere tra i tre, ecco perchè nessuno riusciva a capacitarsi del
fatto accaduto.
Lo stesso Seiya, ancora ardente di rabbia e voglia di rompere le osse
al fratello minore, non si capacitava del suo gesto e del perchè
di cotanta rabbia.
Sapeva bene cosa volesse dirgli Yaten, ma era stufo delle sue solite
paternali... Lui voleva vivere un'esistenza normale, come i ragazzi
della sua età; voleva provare l'emozione - in senso metaforico -
di far battere il cuore per una ragazza.
Non sapeva bene cosa potesse provare per quella testolina buffa;
l'unica cosa che sapeva era che fin dal loro primo incontro lui ne era
rimasto ammaliato, attratto come una calamita.
Il suo sangue era per lui un tale richiamo da farlo impazzire. Quando
gli si trovava vicino faceva un grandissimo sforzo per non morderla,
per dissetarsi di quel sangue così caldo e passionale.
Loro non erano come gli altri vampiri, loro non uccidevano persone per
dissetare la loro sete; si nutrivano di sangue animale, anche se i
primi tempi non era stato facile adattarsi a ciò.
Il sangue umano pulsava di vita propria, ti richiamava come una nenia dolce e provocatoria, come il canto delle sirene nel mare.
Ma loro non erano assassini, e non lo sarebbero mai stati.
Ecco perchè con Usagi, Seiya, non sapeva come comportarsi. Non
aveva mai avuto di questi problemi con gli altri esseri umani, e questo
tale richiamo, tale desiderio, lo spaventava non poco.
Intutile dire che non le picesse come ragazza, paragonarla ad un angelo
per lui era dir poco; ma la convinzione di non poterla mai avere gli
torturava il cuore, anche se privo di battiti.
Doveva capire, e con i suoi fratelli impertinenti e stupidi non ci sarebbe mai riuscito.
Li guardò entrambi fissi negli occhi e con voce
minacciosa disse " Non sono un bambino, né uno stupido.
So bene che non posso comportarmi come un ragazzo normale, per lo meno
con lei... Ma devo capire; capire perchè mi sento attirato a lei
in questo modo. E non sarete voi ad impedirmelo ", sbattè
violentemente la porta del salotto, lasciando Taiki e Yaten perplessi.
" La situazione è più seria di ciò che credevo.
Deve essere uscito di senno. Di tante donne vampiro che ci sono nel
mondo, proprio di una stupida umana doveva invaghirsi? "
ringhiò l'argenteo, con uno sguardo tombale stampato sulla
faccia, maledicendo mentalmente la stupidità del fratello.
" Non farne una tragedia greca Yaten; Seiya non è uno sciocco...
Sono sicuro che sa bene ciò che fa; noi non possiamo impedirgli
di parlare con lei o di capire cosa prova. Se si renderà conto
di essere innamorato di lei non non potremo far altro che appoggiare le
sue scelte ", ammise Taiki, con la sua solita calma da far perdere le
staffe.
" Vi siete forse dimenticati, voi due, che Usagi è fidanzata con
quel bellimbusto di Mamoru? Non mi piace per niente quel tipo; ha un
alone di mistero attorno che non mi piace affatto. Sento che dovremmo
stargli alla larga ".
" Non essere così pessimista ", disse Taiki prima di dare una
pacca dietro la spalla dell'argenteo, esasperato dalla troppa
bontà del castano.
Il sole caldo aveva lasciato spazio alla sorella Luna che - alta in
cielo - regalava ai suoi figli terrestri una calda e rasserenante luce
candida.
Seiya amava perdersi nell'immensità del mare di sera, poggiare
le sue iridi scure su quel manto di acqua pura ed incontaminata, culla
del riflesso argenteo della luna che, quella sera, sembrava voler
lenire le pene che provava in quel momento.
" Perchè non capiscono? Perchè sono così
insensibili? Non l'ho chiesta di certo io questa maledetta vita; mi ci
sono ritrovato per sbaglio. Avrei preferito morire quel giorno... " una
lacrima solitaria scese dai suoi occhi, posandosi delicatamente sulla
soffice e fredda sabbia.
" Ho bisogno di capire, di capire cosa significa Usagi per me;
perchè il suo sangue mi richiama come una madre fa con i propri
figli. La sua figura mi tormenta, è come se potessi sentire il
suo profumo vanigliato ovunque.
Non posso andare avanti così... ".
" Ragazze scusate ma vado a dormire, mi sento molto stanca e domani ci
aspetta un'altra giornata di fuoco in negozio ", blaterò Usagi
tra uno sbadiglio ed un altro.
Sentiva l'incessante bisogno di posare la testa sul candido e comodo
cuscino e sprofondare tra le braccia di Morfeo. Era un po' delusa
perchè, per via degli impegni lavorativi, non era riuscita ad
incontrare Seiya e scoprire qualcosa in più sul suo conto.
" Buonanotte Usa-chan, a domani " dissero in coro le amiche, incuranti delle pene della biondina.
Era stata talmente presa dal lavoro che non si era nemmeno accorta che
il suo Mamo-chan non l'aveva contattata per tutta la giornata.
Prese il cellulare e compose un sms " Mamo-chan come mai non ti sei
fatto sentire per niente oggi? Immagino che anche tu, come me, sarai
sommerso dal lavoro. Io sono stanchissima e vado a dormire. Ti auguro
una dolce notte; ti amo... ".
Spense il
cellulare posandolo sul comodino vicino al letto, si spogliò
velocemente e si infilò sotto le coperte, pensando e ripensando
che - quel giorno - non aveva combinato niente per scoprire il mistero
di Seiya.
Non capiva
nemmeno lei il motivo di tanto interesse; infondo non era fatti suoi se
lui era o non era una persona normale come tutte le altre.
Era più forte di lei, era attratta da quell'alone di mistero che portava il nome Seiya Kou.
" Uffa;
Mamoru e Seiya mi stanno letteralmente facendo impazzire; chi per un
modo, chi per un altro, non mi fanno dormire più la notte. Devo
affrettarmi a scoprire qualche cosa in più sul conto di Seiya.
Sono sicura che con Mamoru nei paraggi mi resterà molto
difficile ", sbuffò, rigirandosi più e più volte
nel giaciglio che, in quel preciso momento, era diventato un letto di
spine più che morbido lattice.
Decise di accendere il suo Iphode, sperando che la musica riuscisse a conciliarle il sonno.
Lo stato di
dormiveglia non le permetteva di capire se stava sognando oppure no,
era talmente rilassata che niente avrebbe potuto interrompere quel
dolce tempore...
Tutto ad un
tratto sentì un brivido freddo percorrerle tutta la spina
dorsale; una folata di vento gelido le schiaffeggiò il volto,
facendola sussultare sul posto, provocando l'apertura delle sue iridi
azzurro cielo.
Una figura
non ben definita era piazzata ai piedi del letto, la guardava
intensamente... Due occhi rossi scrutavano quel piccolo angelo
addormentato nel letto, o almeno era quello che voleva far credere
Usagi in quel momento.
Una volta
acquistato un barlume di lucidità la figura dinanzi a lei venne
ben definita; Seiya Kou la osservava, quegli occhi rossi non la
spaventavano - affatto - era come se volessero dirle tante cose.
Con uno
scatto felino balzò dal letto, sperando di poter parlare con
lui, ma quando mise piede per terra non c'era più, era sparito
nel nulla.
" Usagi,
Usagi... il sonno ti gioca brutti scherzi. Ma come ti viene in mente di
pensare che Seiya fosse qui in questo momento? Questa storia dei
vampiri mi sta facendo vaneggiare. È stato solo un sogno.
Sarà meglio che torni a dormire, altrimenti rischio di alzarmi tardi domattina ".
Prima di
addormentarsi del tutto ripensò a quella strana situazione e,
con un sorriso a trantadue denti, pensò tra sé e
sé " Questa è la prima volta che sogno Seiya Kou... ".
" Siete
sicuri che nessuno sappia della vostra presenza qui? " chiese
sgarbatamente l'uomo sulla sessantina d'anni, affiancato da un'altra
figura ben nascosta dall'ombra della stanza, illuminata da una fioca
luce appesa alla parete.
" Non ci ha
visto nessuno capo. Come mai ci hai chiamato qui? " disse uno dei tre
scagnozzi al servizio di quella società segreta.
" C'è
del lavoro per voi a Tokyo, dovete partire immediatamente ", sorrise
malignamente l'uomo, tra una boccata di fumo e l'altra.
" Bene... Era parecchio che non mi sgranchivo le mani " rise sommessamente lo scagnozzo.
" Non ridere
idiota. Sono sicuro che i vampiri che si trovano a Tokyo non sono dei
deboli come tu pensi. Ancora non siamo riusciti a scoprire chi sono, ed
il vostro compito - per il momento - è quello di cercare ogni
possibile indizio che vi possa condurre a loro e, una volta trovati,
verrete da noi. Non tollero fallimenti; sono stato chiaro? "
urlò l'uomo nell'ombra, le sue parole risuonarono alle orecchie
dei ragazzi più come una minaccia che un avvertimento.
Conoscevano
bene i loro capi e, apposta per questo, evitavano sempre di farli
arrabbiare e di non deluderli, altrimenti avrebbero rischiato
certamente la morte.
" Certo
Mister X, non la deluderemo; stia pur tranquillo ", ammise con la voce
tremante colui che, fino a qualche minuto prima, aveva riso a
squarciagola come uno sciocco.
" Meglio per voi. Fallite questa missione e verrete squarciati a metà dal sottoscritto ".
Finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Le idee erano abbastanza chiare nella mia testa ma il capitolo è stato scritto a riprese.
Il
titolo del capitolo, come la scena dove Usagi crede di aver sognato
Seiya, sono stati ripresi dalla saga di Twilight, quindi non ne ho
alcun diritto.
Spero
non vi abbia deluso la mia decisione di passare la narrazione al
passato ma, credetemi, mi sento decisamente meglio con me stessa a
scrivere in questo modo.
Scommetto che siete curiose di sapere che tipo di società segreta è alle calgagne dei poveri fratelli Kou, vero?
Vi ho messo la pulce nell'orecchio?
Fatemi sapere le vostre considerazioni, mi farebbe molto piacere.
Ringrazio tutte coloro che mi seguono con affetto, lasciando sempre un segno della loro presenza.
Grazie anche a chi legge soltanto e chi ha inserito la storia tra le preferite, seguite e ricordate.
Un bacione e un saluto particolare alle mie due amiche Shelly2010 e Deauke...
Ciao ciao
Cri cri
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Capitolo 9 *** Quanto può essere pericolosa la verità? ***
A strange meeting - cap 9 - Quanto può essere sconcertante la verità?
Quanto può essere pericolosa la verità?
Un'altra
giornata uggiosa invase i cieli di Tokyo, regalandole quell'atmosfera
cupa e grigia che a Bunny non piaceva affatto. Era tutta la mattina che
cercava una scusa plausibile per sgattaiolare dal negozio... Dopo aver
sognato Seiya, quella notte, aveva deciso di scovarlo e - se necessario
- pedinarlo.
La giornata era adatta per scoprire la verità e lei, sicuramente, non se la sarebbe mai fatta scappare.
" Ragazze ecco... ho bisogno di riposare un po'; sono stanca e vorrei poter tornare a casa " chiese tutto d'un fiato.
Il quel momento si sentiva sporca; non aveva mai mentito alle sue
migliori amiche e per colpa di Seiya, e del suo strano comportamento,
era costretta a farlo.
" Usagi sicura di sentirti bene? C'è qualcosa che non va? "
chiese Rei, preoccupata - ma soprattutto insospettita - dello strano
comportamento dell'amica.
Non era certo stupida e si era accorta che la biondina nascondeva
qualcosa; ma non voleva forzarla in nessun modo a parlare. Era convinta
che quando Usagi si sarebbe sentita pronta sarebbe stata lei, la prima,
a confidarsi con loro.
" Accidenti a Rei! Non le sfugge nulla... Mi dispiace amiche mie, ma questa storia devo risolverla da sola " pensò, sentendosi - se possibile - ancora più bugiarda e falsa nei loro confronti.
" Rei-chan non preoccuparti! Ho solo bisogno di un po' di riposo " rise
istericamente, cercando di nascondere il groppo in gola che le bloccava
il respiro.
Decise di recarsi al Crow, gelateria gestita da Motoki, per estorcere
qualche informazione in più sui tre cantanti, cercando di non
farlo insospettire.
Entrò, e con sua immensa gioia, notò che il locale era deserto " Meglio così " sogghignò tra sé...
" Buongiorno Motoki, come stai? " chiese allegramente, cercando di non apparire nervosa agli occhi del ragazzo.
" Buongiorno a te Usagi; cosa ci fai qui a quest'ora? Non dovresti essere all'atelierè? ".
" Ecco... veramente stavo tornando a casa, ho delle cose da sbrigare.
Senti, mi sono dimenticata di dirti che se i Three light hanno problemi
a venir a ritirare i loro vestiti, possiamo mandarceli noi, basta
che mi dai l'indirizzo della loro abitazione ed è fatta "...
mentì spudoratamente, sperando con tutta se stessa che il biondo
ci sarebbe cascato.
Motoki, conoscendo il segreto dei tre ragazzi e la loro esagerata
riservatezza, preferì non dare l'indirizzo ad Usagi e parlarne
prima con loro, onde evitare litigate da parte di Yaten " Usagi prima
ne voglio parlare con loro e poi ti farò sapere, ok? " .
" Oh ma certo! Ora devo andare, scusa il disturbo. Ciao ciao " rise -
di nuovo - istericamente, imprecando mentalmente contro il poveretto
per non avergli dato quello che cercava.
Mentre camminava per il centro un'idea le balenò nella mente,
come un fulmine a ciel sereno; era sicura - con quel piccolo, e
diabolico, stratagemma, di riuscire a scoprire dove abitava Seiya.
Un ghigno malefico le scolpì il volto, lasciando perplessi alcuni passanti che - in quel momento - la osservavano.
Prese il cellulare e attese che la persona, all'altro capo del telefono, rispondesse.
Uno squillo, due, tre...
" Pronto? Ciao Umino. Ho bisogno del tuo aiuto ed in cambio ti prometto
di strappare un appuntamento a Naru " disse furbescamente, sapendo che
- di fronte a quella proposta - Umino non si sarebbe mai rifiutato di
aiutarla...
Erano più di due ore che faceva le poste dinanzi a quella
lussosa villa. Aveva perso tempo a fantasticare su come potesse essere
al suo interno e che gusti avessero i tre ragazzi.
In quelle due ore, in quella casa, non si era mosso un ciglio. Nessuno era entrato, nessuno era uscito.
Cominciava a pensare che non ci fosse nessuno e fece per andarsene quando vide i tre ragazzi uscire dalla porta.
Decise di nascondersi per non farsi vedere e attese che varcarono il cancello per segurli.
Si sentiva elettrizzata ed impaurita; era la prima volta che pedinava qualcuno e non era tanto sicura di esserne all'altezza.
Soprattutto, si chiedeva cosa avrebbe potuto rispondere se l'avessero scoperta " Beh potrei sempre dire che, essendo una loro fans, li stavo segueno un pochino... ".
Si allontanavano sempre di più dal centro della città;
non conosceva quella zona periferica di Tokyo e la cosa la spaventava
un po'. Arrivarono ad una strada che - probabilmente - se continuata,
chissà in che posto strano li avrebbe condotti.
Alla loro destra ergeva un enorme bosco, non conosciuto affatto da
Usagi, con enormi alberi che non facevano filtrare un minimo di luce.
" Ma che diavolo ci fanno qui? E questo bosco? È la prima volta che lo vedo in vita mia " pensò, continuando a seguire i tre che, indisturbati, camminavano tranquillamente.
La vibrazione - accuratamente inserita da Usagi prima di inziare
l'inseguimento - la stoppò dalla corsa, costringendola a vedere
chi mai potesse essere a quell'ora di pomeriggio.
Era un messaggio da parte di Mamoru "
Tesoro tra meno di un'ora dovrei atterrare all'areoporto di Tokyo,
spero di trovarti li ad aspettarmi amore mio. Mi sei mancata da morire
".
" Accidenti! Proprio oggi dovevi tornare Mamo-chan? " sbuffò, per poi posare il cellulare nella tasca e riprendere il suo pedinaggio.
Dinanzi a lei non c'erano più i tre ragazzi, ma solo una fitta boscaglia.
Il sole stava calando e lei non aveva più la pallida idea di dove si trovasse.
" Maledizione! Mi sono distratta e li ho persi di vista. Meglio che per
oggi lasci stare la mia idea di scoprire qualcosa su Seiya. Anzi... mi
conviene sbrigarmi se non voglio arrivare in ritardo da Mamoru ".
Il tempo passava e Usagi non riusciva più a trovare la strada per uscire da quel bosco.
L'oscurità era calata ed oltre al buio pesto ci si era messa
anche la batteria del cellulare che, in quel frangente, aveva deciso di
abbandonarla.
La sensazione di pericolo le opprimeva pesantemente lo stomaco, la rendeva debole e piccola.
La speranza di uscire da quel maledetto posto dimenticato da Dio era
vana, mano mano scemava sempre più; mentre sempre più
aumentava il terrore.
Un ringhio malefico e diabolico, di chissà quale animale
pericoloso e famelico, le entrò prepotentemente nelle orecchie,
facendole arrivare il cuore in gola per lo spavento.
Copiose lacrime le inondarono il viso, facendole aumentare ancor di più la disperazione e la paura.
" Oh mio Dio! Ma perchè li ho seguiti? Ho paura. Mamo-chan aiuto ", urlò in preda al terrore.
Non voleva morire! Non così almeno...
Passi felpati e veloci si avvicinavano sempre più, mentre un
altro agghiacciante ringhio eccheggiò nell'aria, provocandole
brividi su tutto il corpo.
Cominciò a correre come una disperata; inciampando più e più volte nelle radici fuoriuscite dal terreno.
Cadde rovinosamente a terra, provocandosi escoriazioni e graffi alle ginocchia.
Con il cuore in gola, per la paura e lo sforzo, alzò -
pesantemente - lo sguardo, e quello che vide la terrorrizzò a
morte.
Un lupo famelico, con la bava che fuoriusciva appiccicosa dalle
affilatissime zanne, la scrutava diabolicamente con i suoi occhi color
ghiaccio.
Successe tutto in pochi secondi...
Il balzo felino dell'animale, il suo urlo disperato di aiuto, e poi... il buio completo...
Finalmente dopo una lunga settimana era tornato a casa; non gli sembrava vero...
La sua Usako le era mancata da morire: per lui era come l'aria che respirava... essenziale per poter vivere!
A breve l'avrebbe riabbracciata, baciata con passione, stretta al suo corpo come un cimelio prezioso.
" Nessuno avrà mai la mia dolce Usako. MAI! " rise tra sé e sé, convinto di trovare la sua ragazza ad aspettarlo a braccia aperte.
Quando arrivò a destinazione, la delusione lo colse come un pugnale in pieno petto.
Usagi non era li...
Mille pensieri cominciarono ad inondare il cervello di Mamoru che -
preso da una rabbia, mista alla delusione - scaraventò le borse
da viaggio a terra. Prese il cellulare e compose il numero di Usagi.
La segreteria telefonica era l'unica voce udibile in quel momento dall'altra parte della cornetta.
" Ha il cellulare spento; maledizione Usagi ma perchè non sei qui? " .
Sentiva la rabbia pulsargli nelle vene.
Non voleva essere precipitoso, né tanto meno pensare male della
sua fidanzata, ma non era mai capitato che Usagi mancasse ad un loro
appuntamento.
Decise di chiamare a casa delle ragazze, per vedere se loro sapevano qualcosa su di lei.
Uno... due.. tre squilli e la voce stridula di Minako rimbombò nelle sue orecchie, provocandogli fastidio.
" Pronto chi parla? ".
" Minako sono Mamoru. Usagi è in casa? " chiese con tono
fintamente calmo e pacato, cercando di non far insospettire la biondina.
" No Mamoru mi spiace, ma quando siamo rientrate poco fa lei non c'era " squittì Minako.
" Le avevo mandato un messaggio dicendo che sarei arrivato per
quest'ora all'areoporto e che mi avrebbe fatto piacere trovarla qui, ma
non c'è e il cellulare è scarico ".
" Stai tranquillo Mamoru, vedrai che avrà trovato traffico in
città, oppure è a casa tua che ti aspetta. Per il
cellulare sappiamo tutti quanto sia sbadata Usa-chan, dimentica molto
spesso di caricarlo ", sbuffò Minako, non facendosi accorgere a
Mamoru.
Quelle parole furono per lui un vero e proprio toccasana. Era
arrivato a conclusioni affrettate per la delusione di non averla
trovata li, e non aveva preventivato che la sua Usagi potesse essere a
casa sua per fargli una sorpresa " Come sono sciocco. Come ho fatto a dubitare di lei? " pensò rincuorato, ringraziando mentalmente quell'uragano di ragazza che portava il nome di Minako.
" Mamoru ci sei ancora? " chiese - ora - preoccupata la biondina.
" Eh? Si scusami, stavo pensando alla sbadataggine di Usa-chan. Scusate se vi ho disturbato. Ci si vede ciao ".
Riattaccò senza dar tempo a Minako di poterlo salutare.
L'adrenalina e l'eccitazione erano scresciute a dismirura in quei pochi
minuti. Già pregustava la scena: loro due avvinghiati a fare
l'amore davanti al fuoco scoppiettante del suo appartamento.
Con il cuore sollevato prese le valigie da terra e, felice, si diresse
all'uscita nella speranza di trovare al più presto un taxi che
lo conducesse da lei...
Lo
so! È passato molto tempo dal mio ultimo aggiornamento ma in
questo periodo ho mille cose da fare e da pensare, perciò spero
vogliate perdonarmi.
Sicuramente starete imprecando contro di me perchè ho lasciato
il capitolo così... senza farvi capire cosa sia successo
veramente alla povera e impicciona Usagi.
Mamoru è tornato ed è convinto di trovare la sua dolce metà a casa sua ad aspettarlo, a braccia aperte.
Povero illuso ahahahah...
Spero mi facciate sapere cosa ne pensate e se vi piace ancora questa storia.
Un bacione a tutte.
Cri cri
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Capitolo 10 *** Cap 10 - La scoperta ***
A strange meeting - cap 10 - la scoperta
La scoperta
Con il cuore in gola, Usagi, si svegliò di soprassalto, ritrovandosi in una stanza che non era di certo la sua.
La forte emicrania le impediva di aprire gli occhi che, a contatto con
quel lieve bagliore di luce, bruciavano come lava ardente.
" Dove mi trovo... " disse facendo leva sui gomiti per alzarsi. La
stanza era molto accogliente, sicuramente una camera da letto visto i
mobili. La cosa che la lasciava alquanto perplessa era la mancanza di
un letto; infatti si ritrovò allungata su un comodo divano.
Un potente flashback si impossessò della sua mente, catapultandola in quella orrenda visione che l'aveva vista partecipe.
Un forte mal di testa le fece portare le mani nei capelli, facendola urlare disumanamente.
La porta della camera si aprì, facendo fare il suo ingresso a
Seiya che - speventato dall'urlo - accorse subito a vedere cosa fosse
successo.
" Ti senti bene testolina buffa? Finalmente ti sei svegliata " sorrise,
mostrando la sua dentatura bianca, perfetta agli occhi di Bunny che, in
quel momento, non capiva la presenza del ragazzo.
" Se ti stai chiedeno perchè sono qui, beh... questa è la
mia stanza " sussurrò, strizzando un pochino l'occhio, facendo
imporporare le guance della ragazza, il cui cuore aveva preso il via ad
un galoppo senza fine.
Si trovava da sola, nella stanza con Seiya...
Quale momento migliore per scoprire la verità? E il motivo per cui lei si trovi li in quel momento?
Come aveva fatto a trovarla nel bosco?
Tante le domande che affollavano la sua mente, troppe risposta da dare...
Quello che Usagi non sapeva, però, era che Seiya aveva la particolare capacità di leggere i pensieri altrui.
Un leggero sorriso increspò le sue labbra, lasciandosi scappare
una risatina leggera che infastidì non poco la biondina che si
chiedeva il motivo di tanto divertimento.
" Posso sapere cosa c'è da ridere? Come mai mi trovo qui? E...
quel grosso animale... " chiese con la voce tremante; il ricordo era
troppo pauroso da poter ricordare.
Cominciò a tremare talmente forte da non riuscire a rilassare i muscoli; calde lacrime inondarono il suo candido viso.
Seiya corse ad abbracciarla, senza pensare alle conseguenze che quel gesto poteva portare.
Infondo Usagi sospettava di lui, quindi mentire o tenerlo nascosto era inutile.
Sentiva il bisogno di proteggerla, rassicurarla che tutto era finito;
che da quel momento in poi lui l'avrebbe sempre salvata: sarebbe stato
la sua ombra... giorno e notte!
Il contatto con il corpo di Seiya la fece rilassare; anche se non
poteva ottenere calore da quell'abbraccio, visto la temperatura
alquanto fredda del ragazzo.
Ma questo non le importava, in quel momento sentiva un altro tipo di
calore, il calore del cuore di Seiya che cercava di aiutarla.
" Non piangere più piccola; ora ci sono io con te, non dovrai
più temere nulla ", le alzò delicatamente il viso,
asciugando quelle gocce salate che deturpavano la sua bellezza.
Il blu notte degli occhi di Seiya la penetrò fin dentro l'anima, facendola staccare da quel contatto così intimo.
" Scusa è che mi sono parecchio spaventata. Come hai fatto a
trovarmi? " abbassò lo sguardo, sapendo che questa domanda
avrebbe portato solo altre, scomode, domande a cui lei doveva
assolutamente rispondere.
" Ero li in zona; tu, piuttosto, perchè ci stavi seguendo? " chiese con lo sguardo indagatore.
" Ecco... io... io... " balbettò, diventando rosso peperone per la vergogna.
" Oh al diavolo Bunny; hai rischiato
seriamente di morire ed ora che hai la possibilità di scoprire
la verità tu ti tiri indietro? E no! ", pensò, facendo sorridere sorsione Seiya.
" Seiya ecco... sò che il discorso che sto per farti ti
potrà sembrare strano ma... OH adesso basta ! " urlò,
sbattendo i pugni sulle ginocchia.
Puntò le sue iridi oceano in quelle blu mare di lui e con tutta
la sfacciataggine di questo mondo disse " Tu mi nascondi qualcosa. La
tua temperatura corporea è gelata come quella di un cadavere.
Prima quando ero abbracciata a te non ho sentito il battito del tuo
cuore.
E poi... poi... " non finì la frase che subito venne interrota
da Seiya " Testolina buffa, è inutile che mi nasconda. Vedo che
ormai hai scoperto il mio, nostro, segreto. Devi sapere che, oltre ad
essere un vampiro - perchè IO sono un vampiro - ho la
capacità di leggere nel pensiero di tutti... ".
Quelle parole " Sono un vampiro, leggo nel pensiero " rimbombavano nella testa di Usagi come un martello pneumatico.
" Allora le mie supposizioni erano esatte. Oh mio Dio. Seiya, ma è fantastico. Wow... allora i vampiri esistono.
Lo dicevo io che non erano storielle raccontate a destra o a manca per
spaventare i bambini " disse euforica, lasciando Seiya basito e
sconcertato.
" Certo che sei strana forte testolina buffa; io ti dico di essere un
vampiro e tu fai i salti di gioia? " chiese incredulo, arricciando il
naso all'insù.
" Non hai paura che io potrei farti del male? " si avvicinò lentamente, fissandola da capo a piede.
Usagi, al contrario, si fidava di Seiya e sapeva che non era come tutti
descrivevano i vampiri; no... loro erano diversi, speciali... e lei lo
sapeva!
" No non ho paura. Sono sicura che voi non siete cattivi, altrimenti
non potreste stare a contatto con la gente, giusto? " chiese curiosa.
" Come sei curiosa; ma visto che siamo in confidenza te lo posso dire.
Noi ci nutriamo di sangue animale, non di sangue umano. Certo -
all'inizio è stata dura per noi, ma piano piano abbiamo imparato
a viverne senza".
Un velo di tristezza gli velò il viso, facendolo rabbuiare.
" Scusami, non volevo essere invadente. Non so leggere nel pensiero
come te ma so leggere gli occhi delle persone, ed i tuoi chiedono
silenzio. Quando sarai pronto a raccontarmi la tua storia io
sarò contenta di ascoltarti ".
Seiya fu grato della discrezione di Usagi, ringraziandola mentalmente
di non avergli fatto ricordare cose orrende della sua vita.
Il grande orologio da muro segnava le 22.00 di sera...
Usagi sgranò gli occhi, ricordandosi che ore fa doveva trovarsi all'areoporto ad aspettare Mamoru.
Un senso di terrore si impossessò di lei; non sapeva il
perchè, ma era sicura che Mamoru le avrebbe fatto - come minimo
- il terzo grado.
E cosa poteva invetarsi?
" Oh mio Dio. E' tardissimo. Il mio ragazzo mi aspettava in areoporto
da più di due ore. Cosa mi invento ora? Maledizione... Devo
correre subito a casa sua ", disse in fretta.
" Usagi calmati. Perchè tutto questo timore? Non è che il
tuo Mamoru ti tratta male? ". Per la prima volta nella sua vita un
senso di rabbia, accumulato alla tensione della situazione, gli fece
pensare - seppur per un attimo - di voler uccidere un uomo con le sue
mani.
Usagi era per lui come una droga, una costante troppo importante, un
pilastro su cui sorreggersi... Il solo pensiero che quel verme potesse
torcerle solo un capello lo mandava in bestia.
Per la prima volta ebbe paura di leggere nel pensiero di qualcuno, per non sapere la triste realtà.
" No, ma che dici? Mamoru non mi farebbe mai una cosa del genere ",
rispose sincera, facendolo ricuorare un pochino, anche se non
continuava a fidarsi di quell'uomo dall'aria bonaria.
" D'accordo. Ma se dovesse farti qualcosa sappi che lo scoprirò e per lui saranno guai ".
Non sa se per il modo in cui le pronunciò, o per la
sincerità e l'affetto che aveva dimostrato nei suoi confronti,
ma quelle parole ebbero un effetto calmante per Usagi.
Sentiva di aver trovato un amico speciale, con cui poter parlare senza restrizioni o vergogna.
Lui si era fidato di lei, raccontandole il suo segreto e lei non sarebbe stata da meno.
Se non fosse disperatamente in ritardo avrebbe raccontato a Seiya delle sue perplessità sul lato oscuro
del carattere che Mamoru le aveva tenuto nascosto per molto tempo; ma
ora non poteva perdere altro tempo e la villa dei Kou era dall'altra
parte della città rispetto all'attico di Mamoru.
" Seiya ora devo proprio andare. Rimarrei volentieri a parlare con te
ma l'appartamento di Mamoru è dall'altra parte della
città e... " ad un tratto si sentì sollevata da due forti
braccia e quello che vide la spaventò non poco.
Seiya era volato letteralmente dalla finestra,ricadendo con i piedi per
strada come se niente fosse. La naturalezza dei suoi movimenti, fatti
con grazia e determinazione, fece sussultare il cuore di Usagi.
Si ritrova aggrappata alle spalle muscolose del suo cantante preferito,
con cui condivideva un grandissimo segreto, correndo come dei fulmini
sui tetti di una Tokyo quasi dormiente.
Seppure soffrisse di vertigini, Usagi, si sentiva felice e protetta, come se nessuno mai potesse farle del male " possibile che stia così bene con te Seiya? " pensò, maledicendosi un secondo dopo per aver solo pensato una cosa del genere.
Lei era fidanzata con Mamoru e presto sarebbero diventati marito e moglie " Ma io? Lo voglio davvero tutto questo? " pensò stringendo la presa al corpo nerboruto fi Seiya che, senza volerlo, aveva percepito tutti i pensieri di Usagi.
" Bene testolina buffa, siamo arrivati " la pose delicatamente atterra.
" Come? ... " corrucciò la fronte, facendo brillare ancor di
più i suoi occhi celesti " Ah! Dimenticavo che sai leggere nel
pensiero. Beh... Grazie di tutto e... spero di rivederti presto " si
avvicinò a lui, poggiandogli delicatamente le labbra sulla
guancia fredda.
Corse su per le scale senza girarsi, ne dare modo al moro di poterle dire qualcosa.
" Testolina buffa... perchè il
destino è così crudele con me? Perchè non sono
libero di poterti amare? " prese per tornare indietro ma qualcosa, come un brutto presentimento, lo bloccò sul colpo.
Gli tornarono in mente i pensieri di Usagi e le sue parole sul fidanzato.
Con un balzo felino, di balcone in balcone, arrivò all'attico
del ragazzo e rimase li tutta la sera a controllare il suo angelo.
Lo stridio fastidioso del campanello lo ridestò dai suoi
pensieri. Era preoccupato ed arrabbiato allo stesso tempo; non riusciva
a capire dove potesse essere la sua Usako.
Non era mai successo che lei gli desse buca...
Appena sentì suonare corse alla porta e quando l'aprì i
suoi occhi si illuminarono per la felicità di sapere che non le
fosse successo nulla di grave.
L'abbracciò con un impeto che mai aveva avuto prima, la
stringeva talmente forte quasi da farle male, bloccandole il respiro "
Mamo-chan mi stai facendo male " disse, prima di allontanarsi da
quell'abbraccio che - per qualche strano motivo - non sentiva
più suo, più familiare: non era come quello che le aveva
donato Seiya.
" Usako ma dove diavolo sei stata fino ad ora? E perchè hai il
cellulare scarico? " urlò Mamoru, assumendo uno sguardo pieno di
rabbia, misto paura.
" Io - io... E adesso cosa diavolo mi invento? ",
pensò nel panico, cercando di mascherare la paura che trapelava
dai suoi occhi " Vedi ho preso l'autobus per venire in areoporto ma mi
sono addormentata e sono arrivata dall'altra parte della città.
Ho preso un taxi ma tu non c'eri ed il cellulare aveva la batteria
scarica e si è spento. E poi sono venuta qui... " mentì
spudoratamente, per la prima volta mentì al suo amore.
L'espressione di Mamoru passò dall'arrabbiato al comico;
cominciò a ridere sguaiatamente premendosi le mani sull'addome "
Ahahahha, Usako sei sempre la solita; ed io che avevo pensato che
stessi in compagnia di qualche altro ragazzo. Che stupido che sono
ahahahah " continuò a ridere, facendo infastidire la ragazza
che, ascoltando le ultime parole di Mamoru, cercava di calmare il cuore
che rischiava seriamente di uscirle dal petto.
Effettivamente lei era stata in compagnia di un altro, del suo idolo, del suo nuovo migliore amico.
Non capiva però il perchè, ogni volta il suo pensiero
volava a lui, il suo cuore batteva forte ed il respiro le mancava.
" Meno male! Si è bevuta la mia balla colossale " fece un sospiro lungo e liberatorio, scrollandosi di dosso la tensione accumulata.
Seiya, fuori dal balcone, assistette a tutta la scena, cercando di stare il più accorto possibile per non farsi scoprire.
Ad un tratto dovette volgere lo sguardo altrove perchè, Mamoru,
aveva preso a baciare Usagi con passione, aprendole voracemente la
bocca per infilargli la sua lingua ed iniziare così una danza
senza fine.
Infastidito da ciò, andò via, lasciando ai due
l'intimità che gli spettava, anche se il cuore - seppur privo di
battiti - gli si stava letteralmente sgretolando in mille pezzettini.
Corse a più non posso nel bosco e lontano da occhi ed orecchie
indiscrete urlò tutta la sua frustrazione e dolore "
Perchè? Perchè doveva capitare a me? Perchè non
sono morto quel maledetto giorno? Perchè quel maledetto di
vampiro ci ha voluto salvare la vita donandoci una cosa che, ora come
ora, non vorrei? Perchè sono costretto a soffrire per
l'eternità? " urlò con tutto il fiato che avesse in gola,
sbattendo un pugno su un albero, talmente forte, da sradicarlo
completamente.
Nel silenzio di quel bosco solo due rumori: il pianto di Seiya ed il tonfo assordante del tronco caduto a terra.
Buon pomeriggio a tutte donne di EFP; eccomi tornata con un nuovo aggiornamento.
Per quanto riguarda le premesse da fare vi dico che:
- il potere di leggere nelle menti degli altri di Seiya, come il fatto
di correre velocemente ed essere molto forte, non è frutto della
mia fantasia ma bensì preso dalla saga di Twilight (che adoro,
specialmente il signorino Pattinson *_*).
Detto questo, speriamo di non essermi dimenticata nulla - se fosse
così scusate, vi saluto e spero in tanti commenti, in modo da
capire se la storia - per come sta venendo fuori - vi piace oppure no.
Ricordate che le vostre opinioni, negative o positive che siano, sono importantissime per me.
Vi saluto, alla prossima kiss
Cri cri
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Capitolo 11 *** Cap 11- Una serata tra amici ***
A strange meeting cap 11 - Una seratra tra amici
Una serata tra amici
" Pronto chi parla? ".
" Walter 46 siete arrivati a destinazione? ".
" Si capo. Siamo appena atterrati a Tokyo " balbettò l'uomo, intimorito dalla voce glaciale del suo superiore.
Dall'altro capo del telefono un ghigno maleficò si stampò
sul viso dell'uomo che - conoscente della sua immensa potenza - se la
rideva di gusto a mettere in soggezione i suoi uomini " Vedete di non
farvi scoprire e... " una breve pausa mise ancora più
apprensione al povero succube che, per una lauta ricompensa, era
costretto a stare lontano dalla famiglia "... non fallite, altrimenti
pena la morte ".
Riattaccò, lasciando inerme l'uomo dall'altro capo della cornetta.
***
Usagi si stava spazzolando, molto lentamente, i suoi lunghi capelli,
specchiandosi alla grande specchiera che le era stata regalata dalle
sue compagne di casa.
Un fruscio attirò la sua attenzione, facendola girare verso la
finestra, sapendo bene cosa - o meglio, chi - lo aveva provocato.
" Se non sapessi con certezza che fossi tu, morirei sicuramente di infarto per quanto sono fifona ".
Una dolce risata accompagnò l'entrata in scena del bel vampiro che - come ogni sera - andava a far visita alla sua amica.
" Buonasera a te testolina buffa. Sai.... " un sorriso sprezzante gli
illuminò il pallido viso, rendendolo ancora più
affascinante al candore della Luna " ... ti preferisco con gli odango "
con una mano toccò quella cascata setosa che lo fece, per un
attimo, rabbrividire.
Quel semplice contatto provocò una morsa allo stomaco alla
biondina che - senza che se ne rendesse conto - accompagnò il
movimento della possente, ma delicata, mano di Seiya che - con fare
dolce - carezzava quella guancia rosea, come se fosse un gioiello
prezioso.
Da un paio di giorni non riusciva più a leggere nei pensieri di Usagi, e se ne chiedeva spesso il motivo.
Non ne aveva fatto parola con lei, ma moriva dalla voglia di dirglielo.
" A cosa pensi Seiya? " la voce soave di lei lo destò dai suoi pensieri.
" Al fatto che non riesco più a leggere i tuoi pensieri
testolina buffa " con fare scherzoso le tirò un puffetto sulla
testa, facendola imbronciare.
Il broncio lasciò spazio ad un ghigno di pura soddisfazione "
Ahahhah. Ben ti stà rocchettaro da quattro soldi che non sei
altro. Volevi farti i fatti miei eh? ".
Seiya, sorpreso da quell'affermazione, rimase a bocca aperta per un
po', provocando una sguainata risata in Usagi che non riusciva
più a smettere di ridere.
Quelle continue risate attirarono l'attenzione di Rei che, sentendola ridere come una scema, accorse a vedere.
Bussò alla porta per poi chiederle il permesso di entrare " Usa posso entrare? ".
Usagi si bloccò seduta stante, sbiancando.
Rei, preoccupata, aprì la porta, ritrovandosela davanti con uno sguardo sbigottito.
" Si può sapere perchè ridevi come una scema? Da quando in quà ora ridi da sola? " chiese divertita.
" So... sola? " balbettò, capendo che Seiya era sgattaiolato fuori con un tempismo da record " meno male che è un vampiro... " pensò, tirando un sospiro di sollievo.
Buttò l'occhio sulla scrivania, dove facevano bella vista i suoi
fumetti preferiti, mentre un'illuminazione le balenò nella mente
come un fulmine a ciel sereno " stavo leggendo i fumetti e mi sono
messa a ridere eheheh " rise di nuovo, stavolta forzatamente.
" Sei la solita bambina Usagi, ma quando crescerai? " disse ridendo
Rei, facendole l'occhiolino in segno di scherzo mentre usciva dalla
camera " buonanotte bambina ".
Uscì dalla stanza, lasciandola sola.
" Finalmente è andata via " disse Seiya, rientrando dalla finestra.
" Che spavento... pensavo che ti avesse visto ".
" E dove sta il problema Usagi? " chiese divertito Seiya, facendola irritare.
" E di vostra grazia, vampiro, cosa le raccontavamo? Perchè ti
trovavi in camera mia? " chiuse gli occhi in due fessure, facendo
ridere ancor di più il moro.
Con fare lento, ma sensuale, le si avvicinò, arrivando a pochi centimetri dal suo viso.
Erano talmente vicini che poteva sentire il fiato di Seiya sul collo che le provocava brividi su tutta la schiena.
Il cuore cominciò a pomparle fortissimo, quasi volesse uscirle dal petto.
" Oh mamma... se si avvicina un altro
po' sono sicura che sverrò. Perchè quando sto con lui mi
sento bene? Perchè quando mi si avvicina sento il cuore
scoppiare? Io amo Mamoru. E' pur vero che non è solo amicizia
quella che provo per Seiya... Che confusione " urlò dentro se stessa, cercando di non farsi leggere nel pensiero.
Aveva letto su Internet - ed in quel momento lo benediceva - che per
non farsi leggere nel pensiero, da un ipotetico vampiro, bisognava
innalzare una barriera mentale, escludendo così al succhiasangue
di non poter anticipare le sue mosse.
Senza rendersene conto indietreggiò, trovandosi così con
le spalle al muro e Seiya dannatamente sexy e vicino a lei.
" Potresti sempre dirle che sono il tuo amore segreto " le alitò vicino l'orecchio, facendole arrivare il cuore in gola.
Sentiva il bisogno di poggiare le sue labbra su quelle carnose del moro, sentire il loro sapore.
Erano come una droga in quel momento, e come una drogata, non ne riusciva a fare a meno.
Seiya combatteva con il baciarla o no...
Aveva paura di rovinare quello che, con due mesi, avevano creato: una splendida amicizia, almeno da parte di Usagi.
Lui, a malincuore, aveva dato fondo alle sue paure: era innamorato di lei; innamorato di un amore impossibile.
Il desiderio di baciarla era tanto, ma doveva contenersi, anche
perchè non era sicuro di potersi controllare con i suoi impulsi:
infondo era pur sempre un vampiro ed il sangue di quella testolina
buffa era una vera e propria malattia per lui; in sua compagnia doveva
fare un certo sforzo per contenersi nel morderla.
Quello che non capiva era perchè solo con lei succedeva...
Le schioccò un casto bacio all'angolo della bocca, assaporando quella pelle vellutata al sapore di fragola.
Quel bacio mandò gli ormoni di Usagi a mille.
Si fece rossa come un pomodoro maturo e le costò un certo sforzo non saltargli addosso.
Anche se si vergognava nel pensarlo, lei lo desiderava, lo desiderava come si desidera respirare.
In quel momento esistevano solo loro due; Mamoru era stato accantonato in un angolino della sua anima.
" Ci vediamo domani mattina testolina buffa " disse con voce roca
Seiya, uscendo dalla finestra lasciandola sola con i suoi pensieri.
" Ma cosa ti prende Usagi? Tra poco diventerai la moglie di Mamoru e pensi a saltare addosso a Seiya? " posò
una mano sul cuore, cercando - con quel gesto - di far chiarezza su
quel muscolo che, da un paio di mesi, le stava giocando brutti scherzi " Ma voglio davvero sposare Mamoru? Non sono più sicura di nulla, maledizione... Seiya... cosa mi stai facendo? ".
Quella mattina l'atelierè era particolarmente affollato;
le ragazze passavano da un cliente ad un altro come delle trottole, non
facendo trasparire loro la stanchezza.
Dovevano assolutamente sgombrare il negozio per le 12.00.
A quell'ora Motoki, con i quattro testimoni, sarebbero venuti a
ritirare i loro rispettivi vestiti, e non stavano più nella
pelle.
Senza rendersene conto, la mattinata passò in un lampo...
Il campanellino della porta d'entrata le fece girare tutte assieme,
mostrando dinanzi ai loro occhi un vero spettacolo della natura: cinque
ragazzi, uno più bello dell'altro fecero il loro ingresso "
Buongiorno ragazze " salutò Motoki con un sorriso a
trentadue denti per la felicità; tra una settimana si sarebbe
sposato con la sua amata Reika.
" Buongiorno a voi ragazzi; ecco a voi i vostri vestiti "
squittì Minako, lanciando un'occhiata eloquente al povero Yaten
che - preso in contropiede a fissarla - si vergognò da morire.
" Questa ragazzina mi manderà
ai matti. Certo che è molto carina... se fossi stato una persona
normale, forse... " i suoi pensieri vennero interrotti dal
tossire di Seiya che, con un sorriso da ebete stampato sulla faccia,
gli fece capire di aver sentito tutto ciò che aveva pensato.
Mamoru si avvicinò ad Usagi,prendendola per i fianchi per stampargli un bacio sulla bocca.
Quel bacio la infastidì parecchio; non né capiva il
motivo, o per lo meno la sua mente non voleva ancora ammeterlo e
mettersi d'accordo con il suo cuore.
Lo liquidò con un semplice " Sul luogo di lavoro certi atteggiamenti non mi piacciono Mamoru ".
Per la prima volta,Mamoru, lesse nello sguardo della sua amorosa un
velo di freddezza glaciale, che lo trafisse come una lama a doppio
taglio.
" Usako ma... " chiese incredulo, puntando le sue iridi scure in quelle
di lei, che non accennavano a voler smettere di rimproverare con
lo sguardo " scusami... " furono le sue ultime parole, prima di pagare
il vestito ed andare via.
Uno ad uno pagarono i loro rispettivi vestiti e salutarono le ragazze.
Motoki, prima di andare via, rivolse loro un invito, a cui non potevano
assolutamente mancare " Ragazze, stasera io e Reika daremo una festa a
casa nostra. Siete invitate anche voi e mi raccomando... niente rifiuti
e siate puntuali. Alle 21.30 a casa mia " disse, uscendo dalla porta.
" Che bello... una festa! E ci sarà anche il mio Yatenuccio "
urlò Minako, saltellando da una parte all'altra del negozio.
" Il tuo? Da quando state insieme, scusa? " la ammonì con fare
scherzoso Makoto, provocando una risata generale da parte delle amiche,
compresa Minako stessa.
Usagi, dal canto suo, non si sentiva per niente pentita delle parole rivolte al fidanzato.
Prima quei gesti d'affetto le facevano battere il cuore, ma ora... ora
era tutto diverso; lei era diversa, i suoi sentimenti erano diversi,
mentre una nuova concezione si faceva strada nel suo cuore: si stava
innamorando del suo migliore amico...
" Ti passo a prendere per le 21.15. Fatti bella. Ti amo " il messaggio
di Mamoru arrivò al cellulare di Usagi che, per quella festa,
aveva optato di indossare un vestitino nero con gli strass argentati
che le fasciava perfettamente il corpo magro e snello. Una generosa
scollatura faceva da sfondo ad una pelle abbronzata dalle lampade fatte
durante l'invernata.
Un filo di trucco, decollettè nere tacco 12, lucidalabbra e i
suoi capelli raccolti in uno chignon la rendevano bellissima e sensuale.
Di certo non si era vestita così perchè glie lo aveva
chiesto il fidanzato, ma bensì sperando di poter piacere a colui
che le stava rubando il cuore e l'anima: Seiya.
Il ricordo di quel mezzo bacio le tornò prepotentemente alla mente, facendola arrossire.
Mamoru, come da copione, arrivò in perfetto orario, non vedendo l'ora di vedere il suo angelo.
Durante tutta la giornata non aveva fatto altro che pensare e ripensare
all'atteggiamento freddo di Usagi e dello sguardo divertito di Seiya.
Da quando aveva stretto amicizia con quel cantante era cambiata, non era più la sua Usako.
" Seiya non ti permetterò di
allontanarmi da Usagi. Mi sono accorto di come la guardi... ma quello
che non sai che lei è, e sarà, soltanto mia... " rise istericamente, passandosi una mano tra i capelli, come ogni volta che era nervoso.
Usagi entrò in macchina visibilmente agitata.
Non aveva nessuna voglia di andare in macchina con lui, e per questo se ne dispiaceva.
Sapeva di essere stata cattiva con Mamoru, ma cosa poteva farci lei se era confusa?
Decise comunque di non pensarci e di godersi quella serata.
" Ciao amore " la salutò lui, dandole un casto bacio sulla bocca.
" Ciao Mamo-chan " sorrise falsamente Usagi, sperando che quel viaggio durasse il meno possibile.
Parcheggiarono la macchina lungo il viale della villa di Motoki, mentre la musica e le risate si sentivano fin fuori.
C'erano moltissime persone, e sicuramente non si sarebbero annoiati.
La prima cosa che fece Usagi fu quella di cercare con lo sguardo Seiya che stava parlando animatamente con Rei.
Una fitta allo stomaco la colpì in pieno quando la sua amica
posò una mano sul petto del ragazzo, facendo la civettuola.
La gelosia la stava divorando pian piano dall'interno, facendola alterare non poco.
" Vuoi qualcosa da bere amore? " chiese Mamoru.
" Si un gin-tonik andrà benissimo ".
" Vado a prenderlo, aspettami qui ", la lasciò li - facendole tirare un sospiro di sollievo.
Seiya, appena si accorse di lei, voltò lo sguardo nella sua direzione.
Il fiato gli morì in gola alla vista di tanta bellezza.
Quella sera era davvero bellissima la sua testolina buffa e la voglia di stringerla tra le sue braccia era tanta; ma non poteva.
Quel macaco del fidanzato era presente li e non potevano comportarsi come il loro solito.
Abbozzò un sorriso che si spense nel momento in cui Usagi lo trafisse con uno sguardo arrabbiato.
" Ma cosa?... " si chiese, non
capendo lo strano comportamento del suo angelo che in quel momento
stava bevendo il cocktail che le avevo portato il fidanzato.
La serata passò tra risate, bevute, nuove amicizie inaspettate -
tra cui Yaten che se la rideva con Minako e Taiki che parlava di studio
con Ami.
Seiya cercava in tutti i modi di parlare con Usagi ma non gli riusciva
possibile, visto l'appiccicamento insistente di Mamoru che non la
lasciava sola nemmeno un minuto.
" Ragazzi stasera, da come avete potuto vedere, ci sono i famosi Trhee
lights che, solo per questa festa, ci canteranno una loro nuova
canzone, scritta da Seiya " disse felice Motoki, invitando i tre a
salire sul palchetto che era stato allestito per la musica.
Le urla dei presenti rimbombarono nella stanza, facendo un immenso chiasso.
" Questa canzone l'ho scritta circa due settimane fa e... niente...
spero che vi piaccia " disse Seiya, puntando il suo sguardo su quello
di Usagi, stretta tra le braccia di Mamoru.
se sarà pure misteriosa e tenebrosa quando vuole fa paura
ma ti abbraccia e ti difende se l’ascolti
se ti nascondi e cerchi dentro nella forza per andare avanti e non tradirla con il sole e i raggi
mi copre dagli insulti e dalle malelingue
che cerca solo di ferirmi e screditarmi
mi lascia fare anche se sbaglio a farmi male
senza insultarmi
non come te che invece
hai cancellato in un momento tutto quanto
ed è rimasto dentro te soltanto il peggio
per uno sbaglio ed un momento in cui mi son sentito
solo senza coraggio
ma la notte so che pensi a me amore
nel buio cerchi sempre le mie mani
no, non fingere di stare già, già bene
di colpo non si può dimenticare
niente di cosi profondo e intenso o almeno penso
ci riesco poi mi perdo ci ricasco nei momenti di sconforto
quando intorno a me è tutto buio come, come la notte
come le botte e come le ferite abbandonate e mai curate ancora aperte
sbagliare è umano ma per te uno sbaglio è tutto
sono solo un malandrino ed un violento
per una volta prova ad ascoltare il cuore e non l’orgoglio
ma la notte so che pensi a me amore
nel buio cerchi sempre le mie mani
no, non fingere di stare già, già bene
di colpo non si può dimenticare
niente di cosi profondo e intenso o almeno penso
ma la notte so che pensi a me amore
nel buio cerchi sempre le mie mani
no, non fingere di stare già, già bene
di colpo non si può dimenticare
niente di cosi profondo e intenso o almeno penso
Per
tutta la durata della canzone, Seiya, tenne lo sguardo fisso su Usagi
che, dopo aver ascoltato attentamente la canzone cantata da Seiya,
cercava disperatamente di ricacciare indietro le lacrime.
Con quella canzone Seiya aveva messo a nudo i suoi sentimenti verso di
lei, e lei lo aveva capito visto che guardava nella sua direzione.
Da quelle bellissime parole aveva capito che lui soffriva per lei, per la situazione in cui si trovavano.
Lei era confusa: voleva bene a Mamoru, ma lo amava? E per Seiya? Era amore o cosa?
" Bella canzone, non trovi? " le chiese Mamoru, riportandola alla realtà.
" Prima l'ho visto parlare amorevolmente con Rei e ho notato che
fissava sempre affianco a noi e guarda caso c'era proprio lei, fino a
qualche secondo fa ".
Ancora quella maledetta gelosia che le corrompeva l'anima.
Non aveva fatto caso a Rei, li vicino a lei, talmente assorta dalla bellissima voce di Seiya.
E se fosse veramente per Rei quella canzone?
" Ma come sono sciocca... certo che
non era per me la canzone. Ma cosa credevo? Che questa bellissima
canzone era per me? Usagi quanto sei sciocca. Lui è il tuo
migliore amico; e poi lo hai visto tu stessa come era contento con Rei
" pensò tristemente.
Per tutta la sera, Rei, era stata con Seiya, ballando e ridendo assieme a lui, e lui sembrava gradire molto la sua compagnia.
Infondo cosa poteva pretendere da lui? Non era mica il suo fidanzato.
Decise di andare via; si sentiva di troppo a quella festa che aveva visto protagonista tutta la sua gelosia ed il suo dolore.
Quella notte Seiya non venne a trovarla, a farla sorridere come ogni sera...
Nella sua mente una sola ed esclusiva realtà, sbattutale in
faccia con una ferocia da far male: stava con un ragazzo che non amava
più, ma a cui voleva un gran bene; amava il suo migliore amico,
vampiro, che per lui non era altro che una speciale amicizia.
Con le lacrime che le solcavano il viso si addormentò con il suo
dolore e con la consapevolezza di essersi cacciata in un guaio
più grande di lei.
Buon pomeriggio ragazze...
Ecco il nuovo capitolo appena sfornato.
Che cosa ve ne pare?
La canzone presente nel capitolo è La notte dei Modà, quindi su di essa non ho alcun diritto.
Usagi ha finalmente fatto chiarezza nel suo cuore, ma cominciano a sorgere parecchi problemini.... non trovate?
Rei che fa il filo a Seiya...
mhm... come andrà a finire?
Ringrazio tutte le ragazze che mi seguono e lasciano sempre il loro parere.
Invito anche i lettori silenziosi a lasciare un loro commento, in modo da capire se la storia piace oppure no ^^.
Bacio Cri cri
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Capitolo 12 *** Il matrimonio ***
A strange meeting cap 12 - Il matrimonio
Il matrimonio
La settimana precedente il matrimonio fu stressante per tutti, a partire dagli sposi per finire agli invitati.
Usagi - per quel lieto avvenimento - aveva scelto un bellissimo
vestitino in taffeta blu elettico, corto fin sopra le ginocchia. La
generosa scollatura, accompagnata da un fiore posto al centro tra i due
seni, lasciava spazio ad una collana di diamanti, regalatale anni
addietro dai suoi genitori. I capelli erano stati raccolti da uno
chignon a forma di fiore, da dove partivano una cascata di boccoli; il
tutto abbellito da una forcina a forma di stella.
Per tutta la settimana, Seiya, si era limitato solo a passare in
negozio per ritirare le scarpe, salutandola con un lieve sorriso.
Tutte le notti era tentata di correre a casa sua e chiedergli spiegazioni, ma non né aveva avuto mai il coraggio.
Infondo, cosa poteva pretendere da lui?
" Sei bellissima testolina buffa " - quella voce! L'avrebbe
riconosciuta tra milioni. Si girò di scatto, trovandoselo
davanti, bello come Dio solo lo sa.
Il suo vestito blu, che al riflesso della luce mostrava striature
viola, accompagnate da una camicia di seta bianchissima e la cravatta
viola, lo rendevano bellissimo.
Usagi rimase senza parole per qualche minuto, fin quando il ricordo
della festa non gli trapanò il cervello, facendola rabbuiare.
" Stai bene anche tu " si limitò a dire, prendendo la poschette blu sulla scrivania.
Quella freddezza, colpì Seiya come uno schiaffo in pieno viso.
Dalla sera della festa, la sua testolina buffa, era strana, vuota...
" Che cosa ti succede Usagi? " chiese, puntando le sue iridi scure in
quelle cielo di lei che, a quella domanda, non sapeva proprio cosa
rispondere.
" Niente! Cosa vuoi che mi succeda? " mentì, sperando di farlo abboccare, cosa che - per sua sfortuna - non avvenne.
" Non mentirmi " sussurrò a bassa voce, sentendosi immensamente triste.
Si diede mentalmente della stupida per la sua frivolezza di quel
momento. Seiya la conosceva troppo bene ed era palese che capisse la
sua menzogna.
Ma come poteva dirgli che lo amava? C'erano troppi problemi da risolvere...
" Io... " si avvicinò a lui, mentre il bussare alla porta della sua stanza la fece sobbalzare.
" Usa-chan ti aspettiamo giu, non fare tardi ok? " disse Ami.
In quel momento ringraziò la riservatezza della mora,
perchè se ci fossero state le altre -sicuramente - sarebbero
entrate.
" Devo andare ora, ci vediamo alla Chiesa " si girò per andare
via, quando due forti braccia la bloccarono sul posto. La fece girare
verso di lui, potendo così specchiare i suoi occhi in quelli di
lei.
Erano talmente profondi che poteva benissimo annegarci dentro, senza stancarsi mai.
Tolse i pochi centimetri che li dividevano e - spinto da una forza
sconosciuta - posò le sue labbra su quelle truccate di lei.
Con la lingua disengò i contorni di quelle labbra al sapore di
mango, con la tacita richiesta di poter esplolare quella bocca
così ardentemente desiderata.
Invito che la bionda acconsentì, inebriandosi del sapore di menta di lui, mandandola letteralmente in paradiso.
Si staccarono solo quando il fiato mancò ad Usagi...
" Parleremo questa notte " disse sorridendo Seiya, lasciandola li inerme, ancora stordita da tanta emozione.
Lo vide uscire dalla finestra, mentre lei si affrettava ad uscire dall'appartamento.
Quel giorno, per fortuna dei fratelli Kou, il cielo era coperto di
nuvoloni grigi che - tuttavia - non presagivano niente di negativo.
Gli invitati, assieme allo sposo, aspettavano con ansia l'arrivo di Reika.
Motoki era talmente nervoso che sbatteva furiosamente il piede per terra, cercando di respirare...
" Motoki stai calmo. Vuoi svenire proprio ora? " ridacchiò Seiya, accanto a un Mamoru fintamente contento.
Usagi, sentiva puntati addosso gli sgurdi di Seiya e Mamoru; due
sguardi completamente diversi tra loro: il primo bellissimo, radioso
come il sole; l'altro, freddo e pungente.
Usagi aveva capito che Mamoru sospettasse qualcosa e la freddezza verso
di lei, quella mattina, accompagnata dalle battutine di poco gusto nei
confronti di Seiya ne erano la prova.
" Devo trovare il coraggio di dire la
verità a Mamoru; non posso più continuare ad ingannarlo.
Gli voglio un bene dell'anima ma... ho capito di non amarlo più;
oramai il mio cuore batte per una sola persona " pensò, cercando di nascondere alla benemeglio i pensieri a Seiya.
La marcia nuziale destò i presenti, portandoli ad osservare l'arrivo della sposa in tutta la sua bellezza.
Il vestito era semplice, abbellito da svarosky sul corpetto, mentre un lungo velo le copriva gentilmente il volto.
Usagi si sentiva davvero emozionata; era risaputo della sua
facilità alle lacrime ma l'emozione era troppa per trattenerle;
infondo Motoki era un suo amico di infanzia, la sua prima cotta...
Rise di quel pensiero, pensando a quante cose fossero cambiare nel corso degli anni; spacialmente da due mesi a quella parte...
La cerimonia proseguì tranquilla, arrivando cosi allo scambio di promesse e delle fedi...
"
Io Motoki, accolgo te, Reika come mia sposa. Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre, nella salute e nella malattia, e di
amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita "
"
Io Reika, accolgo te, Motoki come mia sposo. Con la grazia di Cristo
prometto di esserti fedele sempre, nella salute e nella malattia, e di
amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita "
Dopo lo scambio delle fedi, il prete
dichiarò marito e moglie i due giovani sposi mentre un applauso
partì dai presenti al bacio tra i due.
Per il pranzo, i due, avevano affittato una bellissima villa immersa
nel verde. Vicino ad essa vi era un bellissimo lago dove mamma papera,
assieme ai suoi piccolini nuotavano allegramente.
Il cibo e la musica non mancarono di certo, come l'allegria e la felicità.
Gli sposi aprirono le danze, accompagnati dalle altre coppie sotto lo sfondo musicale di She's the one di Robbie Williams.
" Usako andiamo a ballare " chiese perentorio Mamoru, prendendole pretotentemente la mano per dirigerla in mezzo alla pista.
" Mamoru si può sapere che cosa ti prende? " chiese scocciata la
bionda tra le sue braccia, innervosita dallo strano comportamento del
ragazzo.
" Quel Seiya non ti stacca gli occhi di dosso e mi sta innervosendo
parecchio la cosa " ringhiò, incenerendo il moro dal codino con
lo sguardo.
" Come se potessi fargli paura " ridacchiò Usagi, pensando alla stranezza della situazione.
" Che cosa hai da ridere? " strinse la presa attorno al suo corpo,
appiccicandola a sé " tu sei solo mia Usako, capito? " le
sibilò all'orecchio, spaventandola un pochino.
Concluso questo primo ballo, tornarono tutti a sedere per gustarsi le portate presenti nel menù.
Viste le circostanze, Usagi fu costretta a sedersi vicino a Mamoru che
- dolente e nolente - dovette sedersi assieme ai tre testimoni.
Un pensiero malignò gli saettò nella mente, formandogli un ghigno sul volto.
Si alzò dalla sua postazione e con il calice pieno attirò
l'attenzione dei presenti con un colpo di tosse " Scusatemi un attimo.
Volevo brindare a questa meravigliosa coppia che ha coronato il suo
sogno, proprio come io, e la mia bellissima fidanzata " indicò
con il dito Usagi che, capite le intenzioni del fidanzato -
sbiancò di colpo " lo coroneremo tra qualche mese; siete tutti
invitati al nostro matrimonio " urlò felice e vittorioso,
puntando lo sguardo su quello rabbuiato di Seiya che, sentendo la
parola matrimonio, sentì sgretolarsi qualcosa all'interno della
cassa toracica.
" Naturalmente " disse ai tre fratelli " siete invitati anche voi "
ghignò maleficamente, provocando nervosismo al tavolo.
" Non mancheremo " mugugnò tra i denti Seiya che se, solo avesse potuto, lo avrebbe ucciso a morsi.
Usagi, per tutta la durata delle seguenti portate, non proferì parola. Era arrabbiata e delusa.
Arrabbiata per Mamoru che aveva spiattellato, solo per ripicca a Seiya,
il loro matrimonio che - più convinta che mai - non si sarebbe
mai celebrato.
Delusa dal comportamento di Seiya che, dopo quella rivelazione schock,
non la degnò né di uno sguardo, né di una parola.
Mentre Eccoti di Max Pezzali partì come sottofondo musicale,
Seiya si alzò dalla sedia posizionandosi dinanzi a Usagi e
Mamoru.
" Mamoru,non ti dispiace - vero - se la tua futura sposa mi concede
l'onore di questo ballo? " chiese furbamente, aspettandosi una reazione
furiosa da parte del ragazzo che, stranamente, non avvenì.
" Certo " sibilò a denti stretti, nascondendo la rabbia per quel gesto da parte del cantante.
Le cinse la vita con entrambe le braccia dopo aver portato al collo quelle esili del suo angelo biondo.
" Quando avevi intenzione di dirmelo eh? " chiese parecchio urtato Seiya.
" Io... non è come credi " balbettò in preda all'ansia Usagi, sentendosi mancare la terra sotto i piedi.
Lo sguardo glaciale con cui Seiya le si era rivolto le faceva male, maledettamente male.
Come riscossa dal suo stato catatonico, riprese in mano le redini della
situazione scordandosi la diplomazia che da sempre la caratterizzava "
Ma cosa vuoi eh? Parli proprio tu? Anche tu - mi pare - hai qualcosa da
dirmi se non sbaglio. Il nome REI " e scandì bene ogni singola
lettera " non ti dice niente? Alla festa ti sei divertito parecchio con
lei, mi pare "... disse quasi ruggendo dalla rabbia.
Seiya non potè controbattere che una sexy Rei, avvolta da un
tubino rosso fuoco, si parò vicino a loro " Usa vuoi consumarlo
tutto tu? Lasciane un po' anche a me " disse con voce languida,
leccandosi le labbra.
" Non preoccuparti, tienitelo pure " si tolse dall'abbraccio, lasciando
Seiya in balìa di quell'uragano sexy metre calde lacrime
cercavano disperatamente una via d'uscita.
Decise di starsene un po' da sola, approfittando del fatto che Mamoru
era sparito non si sa dove - con suo grande sollievo; non avrebbe
sopportato anche lui in quel momento di grande dolore.
" Seiya sei solo un insensibile.
Allora quel bacio per te non è valso nulla? Ed io sciocca che mi
sono lasciata coinvolgere. Cosa vuoi da me? Portarmi a letto per caso?
Non ne sono il tipo " una lacrima solitaria fece capolino dai suoi occhi ben truccati, sbavandone il contorno di matita blu.
Ad un tratto una voce, a lei familiare, seguita da due completamente estranee a lei, attirò la sua attenzione.
Decise di avvicinarsi per capire di cosa si trattasse, nascondendosi dietro un folto e alto cespuglio.
" Li abbiamo trovati capo " disse quella voce sconosciuta.
" Chi sono? " disse imperiosa quella voce, facendo strabuzzare gli
occhi di Usagi " Sono coloro che si fanno chiamare Three Light's
signore. Loro sono i tre vampiri che stiamo cercando " disse fiera
ancora quella voce sconosciuta.
" Bingo! Bene, ora sparite, ci aggiorneremo tra qualche giorno per le
direttive. Non fatevi scoprire " ordinò, congedandoli con un
ghigno demoniaco sulla faccia.
Usagi aveva ascoltato abbastanza; era sconcertata da ciò che aveva visto e sentito.
Nella sua mente rieccheggiavano quelle glaciali parole.
Aveva cominciato a capire tante cose finalmente...
" Devo assolutamente avvertire Seiya " pensò con il cuore in gola, cercandolo per tutta la sala invano.
Decise di chiedere a Taiki, con la speranza di sapere dove si fosse
cacciato " Taiki dov'è Seiya? " chiese bianca in viso,
catturando l'attenzione del castano che la squadrò da capo a
piede " Non lo so, mi spiace. Sicura di sentirti bene Usagi? Sei
così pallida " chiese gentilmente.
" Avrò bevuto un po' troppo " rise isterica, allontanandosi da lui.
Decise di andare in bagno per rinfrescarsi il viso, quando una scena terribile le si parò dinanzi i suoi occhi...
Seiya, avvinghiato a Rei, che si faceva baciare da quest'ultima. Aveva la camicia sbottonata e i capelli sciolti...
Un tonfo sordo sentì all'interno di sé, mentre quelle
lacrime che - con tanta fatica aveva tenuto per sé -
fuoriuscirono come una cascata.
Corse via, lontano da tutto e tutti...
Ehm (colpo di tosse)...
Salve ragazze...
Ecco il tanto atteso aggiornamento di questa storia.
Non aggiungo altro perchè penso che mi starete maledicendo in tutte le lingue possibili ed immaginabili.
Bye bye
Cri cri
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Capitolo 13 *** cap 13- Malintesi ***
A strange meerting cap 13
Malintesi
Motoki
e Reika, come meta per il loro viaggio di nozze, avevano scelto una
crociera intercontinentale della durata di tre mesi. Avrebbero girato
il mondo, si sarebbero rilassati e, soprattutto, goduti
l'intimità da perfetti sposini.
Usagi, quella mattina al lavoro, era particolarmente irritata; non si sentiva affatto a suo agio.
Più guardava Rei e più la odiava. Le immagini della
pietosa scenetta di lei avvinghiata al corpo di Seiya le faceva
ribollire il sangue nelle vene.
Da più di un'ora che stava raccontando di come Seiya si fosse
lasciato 'spupazzare' da lei senza opporre la minima resistenza.
" Come sei fotunata Rei, piacerebbe anche a me poter pavoneggiarmi di
aver baciato uno dei sexy Three lights " esclamò Minako triste,
facendo ridere il resto delle ragazze che, con occhi sognanti,
ascoltavano il racconto della mora.
" Dimmi, dimmi... com'era il suo sapore? " chiese con occhi maliziosi
Makoto, beccandosi un'occhiataccia da parte di Ami, rossa in viso.
" Non saprei cosa dirvi; in realtà... lui non mi ha mai dato il
permesso di entrare nella sua bocca " svelò con rabbia Rei,
mentre sentirono la porta del negozio sbattere con forza,dove una
furiosa Usagi ne usciva.
" Ma che cosa le è preso? " chiese incredula Rei, guardando una per una le amiche, come ha chiedere loro una risposta.
" Ehi fratello ti sei dato da fare al matrimonio di Motoki eh! " sorrise Taiki battendogli un pugno sulla spalla.
" Smettetela di ridere come gli idioti " urlò Seiya,
scaraventando un pugno sul muro che, scagliato a quella potenza, si
ruppe, formando un enorme buco.
" Stai calmo Seiya, stavamo solo scherzando. E poi potevi pensarci
prima bello, visto che la tua 'Usagi' ha visto tutto " sputò
velenosamente l'argenteo, facendolo rimanere di sasso.
" Che... che cosa? U... Usagi ha visto tutto? " balbettò,
mentre la sua coscienza cominciava a farsi sentire ' Sei fottuto amico
' .
" Seiya io proprio non ti capisco. Hai raccontanto ad Usagi di noi,
cosa alquanto sbagliata per me - e lo sai benissimo - dici di essere
innamorato di lei, e poi? Ti fai beccare proprio da lei mentre quasi ti
sbattevi la sua amica? " gli fece notare Taiki, più calmo
rispetto ai due che pareva volessero quasi uccidersi a vicenda.
" Mio Dio! Ma secondo voi, se fossi stato bene, lo avrei fatto? Ero
corso in bagno perchè mi sentivo troppo debole - visto che la
sera prima non siamo potuti andare a caccia - ma non ci sono arrivato
purtroppo. Un capogiro mi ha fatto barcollare e quasi cadere.
Rei si trovava li e mi ha sorretto, poggiandomi al muro.
La vista si era annebbiata ed ero maledettamente debole per muovermi o
parlare. Tutto ad un tratto quella piovra ha cominciato a baciarmi
dappertutto... " sbuffò, facendo una faccia schifata al solo
ricordo di quelle labbra sul suo corpo.
" Scusami Seiya, ora che hai spiegato le cose come stanno mi sento in
dovere di porti le mie scuse. Ti consiglio di andare da lei e chiarire
se non vuoi perderla per sempre. Hai sentito quella scimmia del
fidanzato? Loro si sposeranno " disse Yaten con sguardo dolce,
poggiando una mano sulla spalla del fratello.
" Hai ragione, corro subito da lei ", sparì a velocità
della luce per i tetti di Tokyo, facendo attenzione a non farsi notare
dai passanti notturni.
" Testolina buffa aspettami ti prego, dammi la possibilità di spiegarmi; non posso e non voglio pederti; ti amo troppo " .
La Luna, quella sera, era particolarmente alta e grande in cielo,
accompagnata dalle sue fidate stelle che, come un manto di diamanti,
abbellivano quello spettacolo che illuminava, irradiata dalla calda
luce del Sole, la Terra.
Usagi amava osservare quelle meraviglie nel cielo, beandosi della fresca aria serale di Giugno.
Aveva dato appuntamento a Mamoru per le 22.00 al parco cittadino, vicino il lago.
Come un orologio svizzero, il moro, si trovò dinanzi la sua
fidanzata che, quella sera, era particolarmente strana, glie lo leggeva
dallo sgurdo.
" Ciao amore mio " le disse, prima di avvicinarsi al suo viso - candido
ed etereo come la bellissima Luna - per baciarla, quando lei -
brutalmente - si scansò.
" Ma cosa ti prende piccola? " chiese gentilmente.
" A me cosa mi prende? Dimmi a te cosa ti prende Mamoru, perchè
io, sinceramente, non lo so " sbottò, diventando paonazza dalla
rabbia.
" Non capisco... " si limitò a dire Mamoru, attento a capire lo strano sfogo della ragazza.
" Ti conosco troppo bene e sò per certa che hai detto del nostro
matrimonio li solo per fare un dispetto a Seiya. Non sono di tua
proprietà, lo capisci questo? " .
" Ah! E' questo il tuo problema Usagi? Che il tuo bel moro cantante
squattrinato abbia sofferto? Tu sei mia tesoro e niente e nessuno ti
potrà mai portare via da me, chiaro? " urlò,
spaventandola.
Per la prima volta, da quando stavano assieme, provava terrore per l'uomo che aveva amato.
Non era più lo stesso, tutta la dolcezza, la sincerità; dove erano andate a finire?
Indietreggiò di qualche passo fino a toccare la schiena alla staccionata.
" Io non sono di nessuno, chiaro? Non sono una proprietà, un
trofeo da vincere Mamoru. E poi... mi spieghi chi diavolo erano quegli
uomini con cui stavi parlando, appartato, al matrimonio? Che cosa sei
Mamoru? Ora capisco tutti i viaggi improvvisi... sei un assassino, ecco
cosa sei " disse, pentendonese subito.
La rabbia, dopo quelle parole sputate con veleno dalla donna della sua
vita, era cresciuta a dismisura, portandolo a dare uno schiaffo ad
Usagi.
La prese alle spalle e con voce minacciosa disse " Quello che sono, o
che faccio, non sono affari che ti riguardano. Sei tu che frequenti
gente poco raccomandabile Usagi. Il tuo caro rockettaro è un
succhiasangue lo sai vero? Si che lo sai, eccome...
Sappi solo che li ucciderò con le mie mani quei luridi animali
privi di ogni linfa vitale ahahahah " rise demoniacamente, facendo
rabbrividire la ragazza.
" Tu sei un povero pazzo. Saranno loro ad uccidere te " tentò di convincerlo, senza alcun risultato.
" Non farmi ridere ti prego. Da tante generazioni la mia famiglia si
occupa di sterminare vampiri, ed io - cara mia - sono il caccia vampiri
più spietato per eccelleza.
Ho delle armi che li potrebbero uccidere in pochi secondi... " un
sorriso sghembo uscì da quelle labbra, mentre si posavano sul
collo di Usagi che, disgustata, cercava invano di spostarsi.
" A meno che... " si fermò, puntando il suo sguardo glaciale su
quello impaurito di Usagi " tu... accetti di sposarmi subito, entro una
settimana al massimo. Dovrai toglierti dalla testa quel dannato e
dovrai innamorarti di nuovo di me. Sai... non sono stupido; ho capito
che ti sei innamorata di lui. Se accetterai la mia proposta, partiremo,
andremo via da questo paese e li lascerò vivere "
sogghignò, sicuro di avere la vittoria in pugno.
Calde lacrime inondarono i suoi occhi; una sgradevole sensazione le
comprimeva lo stomaco, mentre un conato di vomito le saliva su per la
gola.
Non aveva altra scelta; il destino remava contro di lei e lei, non
poteva assolutamente permettere che Seiya e suoi fratelli venissero
uccisi a causa sua, da un pazzo con cui aveva convissuto i momenti
della sua vita.
" D... D'accordo " disse flebilmente, mentre Mamoru le alzava la gonna
per penetrarla li, incurante delle persone che potevano vederli, mentre
rideva diabolicamente per la sua vittoria.
" Hai perso succhia sangue; ed il bello è che questa stupida di Usagi ci ha pure creduto " pensò,
mentre riversò il suo piacere dentro di lei che, ancora in
lacrime, chiedeva perdono al suo unico, vero e grande amore...
******************
Seiya aveva cercato il suo angelo per tutta la città, ma di lei
nessuna traccia " Dove sei Usako? " disse, mentre si diresse, per la
seconda volta, a casa della ragazza, sperando in cuor suo di poterla
trovare li.
La luce della camera era accesa; quello voleva dire che Usagi era in
casa. Con quattro falcate arrivò dinanzi la finestra aperta ed
entrò, trovandola a fissarsi dinanzi lo specchio.
" Usako " sussurrò lievemente, avendo paura di una sua reazione.
" Che cosa ci fai qui? " digrignò i denti, facendosi quasi male, mentre si torturava il labbro.
" Sono venuto a spiegarti del fatto accaduto al matrim... " non
finì di parlare che venne subito aggredito da Usagi " Non devi
spiegarmi assolutamente nulla Seiya, a me non interessa.A mio avviso
puoi baciarti o fare sesso con chi vuoi; stò per sposarmi se non
lo hai ben capito, perciò... sparisci dalla mia vita "
disse, mostrando una forza che mai avrebbe creduto di possedere.
" Non sposarti Usako, so che non lo ami, che in qualche modo sei legata
a me, lo sento nel profondo del mio cuore " si avvicinò,
prendendole una mano per posarla sul suo torace immobile.
Un brivido percorse tutta la sua schiena, facendola spostare immediatamente, facendoci rimanere male Seiya.
" Seiya ma cosa ti sei messo in testa? Io amo Mamoru e provavo per te
solo una forte amicizia; ma dato che tra una settimana mi
sposerò ed andremo a vivere altrove, non vedo il motivo di
continuare la nostra amicizia. Stai tranquillo per il tuo segreto, non
lo saprà nessuno...
Ora se vuoi scusarmi, dovrei dormire; ho molto da fare questi giorni -
perciò - sparisci " gli ordinò, rimanendo profondamente
ferita dalle sue stesse parole - per niente veritiere - e dalle lacrime
che Seiya stava versando per lei.
Senza aggiungere altro, scappò via dalla finestra, lasciando un
vuoto enorme nel cuore della bionda che, accertatasi della sparizione
del ragazzo, si gettò sul letto, piangedo tutto il suo dolore
per aver perso la cosa più bella da stringere a lei "
Perdonami Seiya, non volevo ferirti. Purtroppo non posso rischiare la
tua vita per l'amore che provo per te. Sei più importante tu che
io, perciò preferisco farti soffire piuttosto che vederti morto.
Ti amo e ti amerò per sempre, anche se - tu - non lo saprai mai
".
Eccomi...
OK! Dopo questo aggiornamento penso che dovrò sparire dalla circolazione, vero?
Non me ne vogliate suvvia ^^.
Usagi ha fatto, a mio parere, la scelta più giusta, dettata dal suo cuore.
Ecco svelato il segreto di Mamoru.
Ancora mi viene da ridere quando, in alcune recensioni, leggevo che
poteva essere un licantropo ahhahah - diciamo che la parte da uomo
peloso gli donerebbe molto ma, in questa mia storia, ci sono solo
vampiri ed ammazza vampiri.
Cosa ne pensate di questo capitolo?
Ringrazio tutte coloro che mi seguono sempre in tutte le mie storie, grazie di cuore, vi voglio bene.
Un bacione
Cri cri
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Capitolo 14 *** Cap- 14 La festa a sorpresa ***
A strange cap 14 la festa a sorpresa
La festa a sorpresa
Dopo
il battibecco avuto con Seiya, Usagi, non aveva più avuto modo
di incontrarlo e sinceramente ne era davvero rincuorata. Non avrebbe
retto un altro confronto con quegli occhi colmi di lacrime e
sofferenza. Sapeva benissimo che con il suo 'falso' comportamento lo
aveva ferito a morte, ma come poteva rischiare la sua vita per lei? No!
MAI.
Seiya gli era entrato
prepotentemente nel cuore e nell'anima dal concerto, quando lui -
ancora non conoscendola - le aveva regalato quella rosa rossa che
portava nella tasca della giacca.
Ricordava benissimo quel momento, mentre una lacrima solitaria faceva capolino dai suoi splendidi occhi...
" Perchè il destino deve
remare contro di noi amore mio? " sussurrò lievemente;
sentì il petto gonfiarsi per la troppa aria repressa dentro
i polmoni che cercava disperatamente di uscir fuori e dar
così sfogo per non soffocare.
Si accasciò sulla porta, portando le braccia intorno alle gambe, rannicchiandosi in se stessa.
Mancavano due giorni al suo
'improvviso' matrimonio e tutte in quella casa erano in fermento; le
sue amiche - ignare di tutto - sprizzavano felicità da tutti i
pori, facendosi in quattro per organizzarle una cerimonia decente.
Ricordava ancora le loro facce
stupite il giorno che glie lo aveva annunciato, spinta da un Mamoru
opprimente come una cappa di smog.
"
Complimenti Mako-chan, la cena era squisita " biaschicò Minako
con il boccone in bocca, provocando una risata generale tra le ragazze:
tutte tranne Usagi che, stranamente, era stata silenziosa per tutta la
cena.
" Usa tutto bene? " chiese preoccupata Makoto.
" Eh? Cosa? " si trovò a dire, spaesata più che mai.
Era talmente immersa nei suoi pensieri che non aveva ascoltato nemmeno una parola.
" Dicevo: tutto bene? C'è qualcosa che non va? " Makoto le prese
la mano, carezzandola come solo una madre sapeva fare, infonfenfole
coraggio per parlare.
" Domenica mi sposo ragazze; Mamoru ha deciso così e dopo la
cerimonia ci trasferiremo a Los Angeles " disse con una punta di
malinconia, trasmettendola così a tutte le ragazze.
" Ma perchè tutto così in fretta? Insomma... noi siamo
felici Usagi, ma non avremo tempo sufficiente per preparare tutto "
urlò Rei, guardandola di sbiego.
" Ragazze non dobbiamo perdere altro tempo da perdere, dobbiamo
organizzare tutto... il pranzo, gli inviti, i fiori... " disse Minako
euforica, invidiano l'amica che - in quel momento - non sembrava essere
tanto felice, ma non le diede peso; sicuramente era agitata per il
grande giorno e la sua reazione era più che giustificata.
" Oh amiche mie! Se solo sapeste la verità! Se solo sapeste che bastardo di uomo ho accanto " singhiozzò, soffocando un urlo che le premeva contro la gola per uscire, rimandandolo nello stomaco.
*********
" Pronto? Chi parla? ".
" Sono io, Elisa " rispose la
ragazza all'altro capo della cornetta, lasciando basita la persona che
la stava ascoltano ad occhi spalancati.
" Perchè mi hai chiamata? Cosa vuoi da me? " si interrogò mentalmente, cercando disperatamente una risposta che - come volevasi dimostrare - non arrivò.
" Cosa c'è? " chiese freddamente, nascondendo la contentezza di poterla sentire ancora, dopo mesi di mutismo.
" Sò che sono l'ultima persona che vorresti sentire ma dobbiamo parlare ".
" Bene, parla allora " disse con una punta di acidità.
" Non per telefono, dobbiamo incontrarci; è importante " disse Elisa, sperando che l'amica accettasse il suo invito.
" D'accordo, tra mezz'ora sotto la
statua della libertà " riattaccò, facendo spuntare un
sorriso a trentadue denti ad Elisa che, dopo aver posato il cellulare
in tasca, uscì in direzione dell'appuntamento.
Elisa era arrivata decisamente in
anticipo e - conoscendo le abitudini della ragazza - non si era affatto
meravigliata di vedersela davanti ben dieci minuti prima.
" Ciao " si limitò a dire la
nuova arrivata, sedendosi accanto ad Elisa che, di rimando, la
salutò con un cenno del capo.
" Ciao Eleonora, come stai? "
chiese titubante, sperando di non essere subito attaccata dalla mora
che, in quel momento, si sentiva fortemente a disagio.
Eleonora,dolcissima ragazza dalla
faccia da ragazzina, occhi scuri come i suoi capelli ricci che le
arrivavano alle spalle, che nascondeva un carattere forte e determinato.
Elisa, anch'essa temeraria e forte
di carattere - con una gentilezza fuori dal comune - aveva lunghi
capelli castani, portati fin sotto le spalle lisci e setosi, che si
sposavano con le sue iridi castane.
" Benino dai, tu? " rispose,
guardandola negli occhi, come a volerle scavare l'anima in cerca di una
risposta che da tempo la tormentava " Perché ci siamo
allontanate così? " .
" Diciamo bene. Io... ecco volevo
scusarmi con te per essere sparita così, ma sai... da quando ho
rotto con Yaten mi sono chiusa in me stessa, rabbuiandomi
completamente. Ho sbagliato, lo sò; ma credo di non essermi
meritata tutto questa freddezza da parte tua.
Ecco... sono veramente dispiaciuta
e spero che un giorno tu possa perdonarmi e tornare le amiche di sempre
" abbassò lo sguardo, mentre Eleonora ascoltava taciturna cosa
la ragazza avesse da dirle.
" Avevi tutto il mio appoggio, e lo
sai bene; ma hai preferito chiuderti in te stessa, abbandonandomi.
Capisco il tuo dolore; anche io ho subìto una perdita e lo sai,
anche se in modo differente da te, ma non mi sono chiusa come una
vongola o messo la testa sotto terra come gli struzzi per crogiolarmi
nel mio dolore. Sono rimasta ferita dal tuo comportamento, ma è
pur vero che anche io ho sbagliato a troncare tutti i rapporti con te.
Sai bene che non ho mai smesso di volerti bene, sei come una sorella per me...
Ed è per questo che ho
deciso di perdonarti " disse sorridendo, scaldando il cuore di Elisa
che, in lacrime, le si gettò al collo, piangendo tutto il suo
dolore.
Piansero assieme, abbracciate, mentre il cielo - cupo e grigio - presagiva un imminente temporale.
Dopo essersi calmate, Elisa decise che era arrivato il momento di parlarle di cosa aveva scoperto.
" Ele devo dirti una cosa " sospirò, facendola preoccupare.
" Cosa c'è? " chiese.
" Ho scoperto che una setta di
caccia vampiri vuole sterminarci, compresi loro... " pronunciò
quel loro con un grande sospiro, mentre altre lacrime rischiavano di
inondarle di nuovo il viso.
" Ora si trovano a Tokyo e sono
intenzionati a farli fuori; di noi non sanno che siamo qui, ma ci
stanno cercando. Dobbiamo andare dai ragazzi e avvisarli, altrimenti...
" non finì la frase che Eleonora si alzò di scatto dalla
panchina mostrando un debole sorriso " E così torniamo a farci
male " sussurò, mentre calde lacrime si mischiarono con la
pioggia improvvisa che scendeva a catinelle.
*****************
A Tokyo il tempo non era certo
più splendido, anzi... lampi e tuoni squarciavano il cielo con
una potenza inadudita da far quasi paura.
Seiya, seduto vicino la finestra
della sua camera, fissava la pioggia incessante, mentre con una mano
teneva saldo uno spartito con la canzone che aveva composto in meno di
qualche ora, pensando a lei...
Quella mattina era arrivata una lettera indirizzata a loro, una lettara che gli aveva frantumato il cuore in mille pezzettini.
Si alzò di scatto facendo
cadere la sedia per terra, provocando un tonfo terribile che non
scompose per niente i due fratelli al piano di sotto che, dopo aver
letto il contenuto della busta, avevano deciso di lasciare in pace
Seiya.
Sulla scrivania ergeva il foglietto
della busta, finemente curato nei minimi dettagli; al centro
padronenaggiava una scritta a caratteri cubitali che gli provocava
forti ferite...
Mamoru Chiba Usagi Tsukino
celebreranno il loro matrimonio
nella cattedrale di Sant. Andrew
il giorno 02 Luglio 2012.
Dopo la cerimonia gli sposi riceveranno
gli invitati presso il castello Moon.
" Bunny perchè? Perchè mi hai illuso così? Io ti
amavo e, purtroppo per me, ti amerò per sempre e per me il per
sempre esiste davvero. Perchè hai cambiato idea così
velocemente? " urlò nella sua testa, mentre scaraventò un pugno al muro, provocandogli una crepa ben visibile.
La ferita, provocata dall'impatto violento con il muro, si rimarginò in un attimo, irritandolo ancor di più.
" Non posso nemmeno procurarmi
dolore cavolo, maledetto me... " urlò con tutto il fiato che
avesse in gola, rattistando così Yaten e Taiki che, al piano di
sotto, pensavano alla sofferenza che Usagi aveva inferto a Seiya.
" Se continua di questo passo
distruggerà casa " sussurrò sconsolato Yaten che rivedeva
se stesso nel comportamento di Seiya.
Anche lui aveva sofferto molto per amore, costretto a lasciare il suo unico e grande amore per una sciocchezza: la carriera.
A New York aveva lasciato il suo cuore, la sua anima, la sua fonte vitale...
Il ricordo dei giorni felici
con la sua amata gli riaffiorarono nella mente, provocandogli un
forte dolore nella cassa toracica, dove giaceva inerme il suo cuore.
"
Yaten smettila subito, non resisto ti prego " urlava Elisa tra le
lacrime, mentre cercava di divincolarsi dalla presa ferrera del
fidanzato che si divertiva come un matto quando implorava pietà.
" Solo se mi dai un bacio come si deve mia regina " le alitò
vicino l'orecchio, procurandole un brivido freddo su tutta la schiena.
Si avventò su quelle labbra sottili e rosse, saggiandone
completamente il sapore, mentre delicatamente le toglieva il vestito di
dosso, lasciandola completamente nuda sotto di lui, beandosi di quella
celestiale visione, mentre la voglia di lei saliva alle stelle,
non facendolo più ragionare lucidamente.
Si amarono per tutta la notte, promettendosi amore eterno...
"
Già... amore eterno... perchè sono stato così
sciocco da preferirla alla carriera? Cosa mi era saltato per la testa? " pensò tristemente mentre saliva le scale per avvertire Seiya che era arrivato il momento di andare alla festa.
************
La festa a sorpresa, organizzata nei minimi dettagli da Minako e le altre, era alle porte.
Avevano fatto i salti mortali per non far scoprire nulla ad Usagi, raccontandole bugie a non finire.
Avevano invitato anche i Trhee
light, in modo da renderla felice, non sapendo però che
quella festa avrebbe solo portato più dolore che felicità.
Seiya, assieme a Taiki e
Yaten,erano arrivati dieci minuti prima della festeggiata, in modo da
rendere la sorpresa ancora più bella.
Per quella serata avevano chiesto
il permesso a Motoki di poter usare la sua villa; permesso
assolutamente accettato dal biono che, in quel momento, si trovava su
un aereo di ritorno per il Giappone, visto che non poteva mancare al
matrimonio del suo migliore amico.
Era stato organizzato tutto alla
perfezione ed era stato invitato anche Mamoru che, stranamente, aveva
gentilemnte rifiutato l'invito, visto che doveva occuparsi di fatti
molto più urgenti a sua veduta: trovare il modo di far fuori i
fratelli Kou.
Usagi, fatta vestire a puntino con
la scusa di andare a mangiare fuori, venne bendata da Rei che, sotto
sotto, sghignazzava pensando alla faccia da pesce lesso che avrebbe
assunto, di li a poco, la sua amica.
" Rei perchè dovrei stare
con questa maledetta benda sugli occhi? " sbuffò spazientita la
biondina, camminando aggrappata a Rei che la guidava verso l'entrata
della villa.
" Quanto sei noiosa Usa-chan! Fidati di me " ridacchiò, fancendola preoccupare un pochino.
" Certo, se mi dici così allora posso fidarmi " rispose, ridendo di rimando.
" Ecco siamo arrivati. Ora ti toglierò la benda " disse togliendola.
Usagi si ritrovò al buio, nel silenzio più totale.
" R- Rei? " chiese balbettando, mentre si accesero le luci ed un coro si alzò nell'aria...
" Auguri " urlarono i presenti in
sala, facendo strabuzzare gli occhi ad Usagi che, in quel momento, si
sentiva fuori posto e nel luogo sbagliato.
Le sue amiche le avevano
organizzato una festa a sorpresa il giorno prima del suo matrimonio,
invitando tutti i loro amici, compreso lui...
Lo aveva notato subito tra la folla, con quella sua chioma corvina e gli occhi blu notte, spenti e privi di qualsiasi emozione.
Si fissarono per minuti interminabili che a lei parvero ore, mentre gli invitati si alternavano per grontatularsi con lei.
Ad un certo punto i tre cantanti attirarono l'attenzione di tutti...
" Siamo qui riuniti questa sera per
festeggiare l'addio al nubilato della nostra Usagi che, domani, si
convoglierà a nozze con il suo amato " sottolineò la
parola amato Seiya che, con grande stupore da parte di Usagi, era stato
proprio lui a prendere parola " Mamoru". Questa canzone è un
regalo per voi, che possiate essere felici " disse, puntando uno
sguardo inceneritore alla biondina.
( vi inserisco qui il link della canzone, ascoltatela è bellissima http://youtu.be/3KT-YYH9YY4)
Quanto ti ho sentita mia
quando siam rimasti cinque giorni a letto
chiusi dentro casa mia
quanto ti ho sentita mia
quando ti ho spogliata e t'ho messo il pigiama
quanto ti ho sentita mia
dentro a quel vagone mentre il treno
che fischiava ci portava via
e quanto ti ho sentita mia
lungo strade assolate di periferia
con le gomme bucate e le bici parcheggiate
dietro un grosso cespuglio d estate
quanto ti ho sentita mia
quando mi chiedevi prima di un esame
di provarti a interrogare
quanto ti ho sentita mia
quando ti ho insegnato sopra il ghiaccio a pattinare
e quanto ti ho sentita mia
in quel vecchio ferroso letto di corsia
mi stringevi la mano eri sotto anestesia
io pregavo e per te stavo male
Tu sei mia...quando vuoi
ma sei mia, mia
tu vai via...tornerai
perchè sei mia
quanto tu non lo sai
tu sei mia mia mia, mia mia mia, mia mia mia o no
tu mi ami ami ami, ami ami ami, ami ami ami o no
tu sei mia mia mia, mia mia mia, mia mia mia o no
tu mi ami ami ami, ami ami ami, ami ami ami o no
e quanto ti ho sentita mia
anche quando mi hai detto "io devo andare via"
e hai gridato "e finita" ma era una bugia
prima o poi tu dovrai ritornare
perché sei mia... quando vuoi
ma sei mia, mia
tu vai via...tornerai
perché sei mia
mia… dove vai che sei mia
quanto tu non lo sai
quanto tu non lo sai
tanto... tu non lo sai
Ancora
una volta, Seiya, cantando, aveva tenuto lo sguardo puntato su quello
del suo angelo, di colei che gli aveva rubato il cuore e calpestato
come il peggior verme schifoso quella Terra.
" Questa canzone l'ho scritta per te amore mio, il mio ultimo regalo per te " pensò, mentre le note della canzone finirono, lasciando spazio ad un applauso da stadio.
Usagi, con il cuore a mille, uscì da quella casa troppo
affollata per i suoi gusti, cercando di riprendersi dalla batosta che
Seiya gli aveva dato, mentre nella sua mente rimbombavano le parole di
quella canzone che sapeva di loro..."
Oh Seiya! Come sono stata sciocca a pensare che potevi essere
innamorato di Rei... Sinceramente sarebbe stato meglio, almeno non
avresti sofferto per colpa mia; tu non sai quanto vorrei gettarmi
tra le tue braccia, assaporare quelle bellissime labbra, potermi unire
con te... ma non posso.. " strinse i pugni, facendo sbiancare le
nocche per la potenza della stretta.Non riusciva a perdonarsi del fatto
di aver fatto soffrire Seiya, di averlo fatto innamorare di lei, di
essere innamorato di un amore impossibile; perchè finalmente lo
aveva capito: Seiya la amava profondamente e stava soffrendo come un
cane.Durante la canzone avrebbe voluto gettarsi tra le sue braccia,
urlare al mondo intero quanto lo amasse, ma il ricordo del discorso con
Mamoru la destò dal farlo, facendo aumentare dentro sé la
voglia di proteggerlo a tutti i costi.Copiose lacrime le colarono il
mascara ben messo qualche ora prima con cura, fregandosene altamente se
qualcuno l'avrebbe vista in quello stato.Una voce la riportò
alla realtà, facendole arrivare il cuore in gola, mentre le
farfalle allo stomaco le scombussolavano il corpo.
Quella voce così soave l'avrebbe riconosciuta tra migliaia, per
quanto bellissima e melodiosa alle sue orecchie." Usagi cosa ci fai qui
fuori? " chiese Seiya...
In questo
capitolo fanno il loro ingresso due nuove ragazze... Le nostre Elisa e
Eleonora ^^.Elisa era la fidanzata di Yaten che, a quanto pare, la ama
ancora, mentre Eleonora ha avuto una perdita importante; chi
sarà mai?La canzone cantata da Seiya è di Gatto Panceri e
non ho nessun diritto su di essa.Allora ragazze, vi piace il ruolo di
vampire? E soprattutto, come ho impostato il vostro ingresso?Alla
prossima ragazze...
Cri cri
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Capitolo 15 *** capitolo 15 ***
A strange meeting
Capitolo 15
Dannata passione...
" Usagi cosa ci fai qui fuori? " chiese Seiya, portandosi al suo fianco in modo da poterla ammirare ancora una volta. Era bella da mozzare il fiato e in lui cresceva sempre più una voglia sfrenata di baciarla, farla sua... ma questo non era possibile, e lui lo sapeva bene!
" Sono venuta a prendere una boccata d'aria fresca, dentro quella sala non si respira " mentì, dimenticandosi completamente di issare quello scudo protettivo che impediva al moro di leggerle nei pensieri.
" Non sai mentire testolina buffa " sorrise ironico, mentre la consapevolezza di averla persa completamente si faceva strada in lui come un esercito che avanzava verso il campo di battaglia.
" Già! Dimenticavo che sai leggere nel pensiero " si limitò a dire, mettendo tutta la sua buona volontà per non gettarsi tra quelle braccia muscolose. Le parole di Mamoru risuonavano nel suo cuore come una nenia lenta e dolorosa che, piano piano, la trafiggevano da parte a parte.
" Allora il grande momento è arrivato " disse deluso Seiya, mentre una lacrima solitaria faceva capolino dalle sue iridi blu notte, morendo sulle sue labbra senza vita. La sensazione di essere dannato all'eternità, già di per sé orrenda, lo metteva dinanzi ad una sciagura ben più grande della dannazione eterna: non dimenticare mai quella dolce ragazza dai buffi codini e soffrire all'infinito.
Usagi, a quelle parole, non resistette più. Prese per mano Seiya e, facendo segno di seguirla, si allontanarono da tutto quel trambusto. Seiya, sbigottito, non capiva lo strano comportamento della ragazza, ma la lasciava fare, conscio del fatto che quella era la loro notte. Qualcosa dentro sé gli faceva credere che per quella notte, lui, sarebbe stato al centro del mondo della sua piccola donna.
" Andiamo a casa tua " le disse timidamente, mentre le braccia muscolose dell'uomo la cingevano a sé, stretta, per partire alla velocità della luce.
*****************
" Eccoci arrivati " sussurò Seiya, lasciando la presa sui fianchi di Usagi che, per tutto il viaggio, non gli aveva tolto gli occhi di dosso. Con una lentezza esasperante, Usagi, si avvicinò a Seiya, portandosi a pochi centimetri dalla bocca del regazzo che, inerme, non riusciva a muovere un muscolo. Dapprima le sfiorò leggermente, leccandole, per poi impossessarsi di esse, succhiandole, mentre con la lingua chiedeva il permesso di poter esplorare quella bocca tanto desiderata.
Seiya, ripresosi dallo stato di shock temporaneo, cinse la vita di Usagi, stendendola delicatamente sul morbido letto, comprato appositamente per lei tempo addietro. Seiya poteva sentire indistintamente il battito accelerato di Usagi mentre le sue mani esploravano quel corpo delicato e profumato. Lasciò una scia di baci al collo, mentre con una mano prendeva a coppa il seno, palpandolo con delicatezza.
L'eccitazione cresceva sempre più, mentre l'istinto di Seiya si faceva spazio nel suo cervello, portandolo a non ragionare più del dovuto. In un attimo rimasero entrambi in intimo, beandosi così del meraviglioso spettacolo dianzi ai loro occhi.
Usagi, presa da una foga incontenibile, cominciò a massaggiare il sesso del ragazzo, mentre un gemito roco rieccheggiò nella stanza, facendola impazzire ancor di più mentre il formicolio nel suo basso ventre aumentava sempre di più.
Lo voleva, lo desiderava con tutta se stessa; sapeva che era tutto sbagliato, che non dovevano trovarsi li assieme, ma voleva - in qualche modo - avere un ricordo di quell'amore che, per cause di forza maggiori, non era destinato a vivere.
Il movimento lento della sua mano, sul suo mebro turgito, lo stava facendo impazzire, mentre si faceva strada dentro sé la consapevolezza che lui, a differenza di Usagi, era un vampiro e non poteva unirsi a lei carnalmente.
Come punto da chissà quale affilato spillo, si lanciò dall'altra parte della stanza, ancora ansimante.
" Ma cosa succede? Perchè ti sei allontanato? Pensavo di piacerti " affermò umiliata Usagi, non capendo il motivo di tale comportamento.
" Usa-chan non posso, non possiamo; lo capisci vero? " chiese con occhi imploranti Seiya, sperando di farla ragionare.
" E' per Mamoru vero? Beh, ecco, io... " non sapeva cosa fare, cosa dire; non voleva mettere in pericolo Seiya, ma voleva sentirlo dentro sé, ricordando in futuro il loro dannato amore.
" Non è solo questo " affermò adirato, avvicinandosi a lei " Io sono un vampiro Usagi; te ne sei forse dimenticata? Cosa potrebbe succedere? Non ci hai pensato? " affermò sincero, cercando di reprimere il suo istinto di amarla.
" E poi non puoi avere due piedi in una scarpa; è da poco di buono Usagi " le sputò velenosamente, non volendo essere la ruota di scorta di quella sciocca ragazzina che non sapeva cosa voleva dalla vita. Lui la amava e non voleva essere preso in giro in nessun modo.
" Seiya ma... " disse semplicemente, mentre un fiume di lacrime inondava il suo pallido viso.
Seiya, non sopportando oltre quel dolore straziante, decise di porre fine a quel circolo vizioso venutosi a creare tra loro, mettendo la parola fine alla loro breve storiella " Ti riaccompagno a casa " disse in tono grave.
" N- no, vado sola " urlò Usagi, rivestendosi in fretta e furia mentre si dava mentalmente dell'idiota per il suo subdolo comportamento. In pochi minuti si ritrovò a correre per le strade deserte di Tokyo, ripensando alle dure parole che Seiya le aveva rivolto con disprezzo.
" Sono solo una sciocca; come ho potuto pensare di illuderlo così? Dio! Ma cosa mi è saltato per la testa? " pensò, mentre un brutto colpo alla testa la colpì in pieno, facendola rovinare a terra, perdendo completamente i sensi.
********************************
QUALCHE ORA PRIMA...
Mamoru aveva una strana sensazione alla bocca dello stomaco che non accennava proprio ad andare via. Era come se a breve sarebbe accaduto qualcosa e lui, su certe sensazioni, non si sbagliava mai. Aveva detto ad Usagi che non sarebbe andato alla festa e lui, da uomo orgoglioso, non lo avrebbe fatto; ma nessuno gli vietava di farla spiare da uno dei suoi scagnozzi. Prese il telefono e compose frettolosamente un numero che, dopo solo due squilli, rispose " Scorpion ai suoi comandi signore " disse una voce gioavane al telefono.
" Scorpion Demando ti ordino di spiare e seguire la mia ragazza, passo dopo passo e se necessario portala di forza nel nostro covo segreto. Non fallire " riattaccò, sedendosi sulla sedia di pella bianca della scrivania, mentre cercava un modo per eliminare dalla faccia della Terra quegli esserei spregevoli ed infami dei vampiri.
**************************
" Ma dove diavolo è finita Usagi? " chiese inviperita Rei, cercandola in ogni angolo della villa; chiedendo in giro aveva ottenuto solo dissenzi e no. Taiki, avendo assistito alla scena tra Seiya ed Usagi, rimase sul vago quando la mora venne a chiedere infomazioni a lui, liquidandola dicendo di non aver visto nulla; solo Seiya che, per motivi di salute, era corso a casa.
" Ma dove sei amica mia? " pensò, prendendo le chiavi della macchina nella borsa e sgommando a tutto gas per cercarla. Aveva un brutto presentimento ed era raro che si sbagliasse. Girò e girò per tutta la città, non ottendo i risultati sperati; decise allora di andare a casa, per vedere se fosse li.
Una volta sopra, notò con rammarico che di Usagi non c'era nessuna traccia. Decise di andare in camera sua e di scoprire cosa tormenti l'amica. Lei, a differenza delle altre, conosceva bene Usagi e sapeva che c'era qualcosa che non la faceva star bene. Aveva persino pensato che l'imminente matrimonio non era fonte di gioia per lei.
Rovistando tra le sue cose, non trovando nulla, decise - afflitta - di abbandonare le ricerche quando, da sotto il materasso, spuntò una specie di diario. Sapeva che era sbagliato, che non doveva immischirsi dei fatti personali dell'amica, ma lei voleva scoprire come aiutare Usagi.
" Un diario segreto... Perdonami amica mia, se puoi " disse, prima di cominciare a sfogliare - pagina per pagina - quel minuscolo libricino. All'inizio erano tutti cuori, scritte e lettere innamorate per il suo Mamo-chan, provocandole risatine divertite " Tipico di Usa " pensò, continuando a sfigliare quella pagine quando, ad un certo punto, la sua attenzione cadde su una frase scritta talmente piccola da essere quasi illegibile " I three Lights sono dei vampiri. Non riesco a crederci; Seiya mi ha chiesto di mantenere il loro segreto ed io sarò una tomba " sgranò gli occhi la mora, pensando che quello fosse solo uno stupido scherzo.
Più leggeva e più Rei rimaneva sbalordita " Non è possibile! " , chiuse gli occhi, massaggiandosi le tempie indolenzite.
Quando pensava di aver letto tutto, proprio l'ultima pagina, datata all'incirca una settimana prima, le fece mancare il respiro, portandola a sedersi sul letto per lo shock " Mamoru è un cacciavampiri, spietato e cattivo. Ha scoperto il mio amore per Seiya e che lui, assieme ai suoi fratelli, non sono umani. Mi ha ricattata, impossessandosi di me al parco pubblico, senza nessuna vergogna, costrigendomi a sposarlo tra una settima, andare ad abitare a NYC in cambio della vita dei tre ragazzi. Non posso essere egoista, amo troppo Seiya; devo fingere... per il bene di tutti. Perdonami amore mio, perdonatemi amiche per non aver avuto il coraggio di chiedervi aiuto ".
Il corpo di Rei tremava, allibita e sconcertata di tanta crudeltà; Mamoru era un mostro e lei, assieme alle altre e ai three lights, dovevano aiutarla. Usagi non poteva sposare quel bastardo e Seiya doveva sapere la verità. Era sicura che Mamoru non avrebbe rispettato i patti con Usagi e li avrebbe ammazzati lo stesso; tanto valeva raccontargli tutto.
Buttò lo sguardo all'orologio, segnava le 03.00 di mattina. Sentì il rumore della porta aprirsi e corse a vedere chi fosse, sperando di scorgere l'amica " Usagi sei tu? " urlò, facendo spaventare le ragazze che, brille, si reggevano a stento in piedi.
" Rei ma cosa urli? " biascicò MInako, trascinata da Makoto.
" Niente " si limitò a dire, tornandosene in camera " Domani mattina dovrò avvertire i ragazzi di tutto; amica mia, noi ti aiuteremo " pensò, chiudendosi la porta alle spalle.
********************************
Taiki e Yaten rientrano in casa in punta di piedi, cercando di non svegliare la ragazza, convinti che ancora fosse li; ma la presenza di Seiya, scuro in volto, gli fece bocciare quella idea.
" Seiya ma cosa succede? Dov'è Usagi? " chiese Taiki, sedendosi vicino al fratello.
" Cosa avete fatto eh? " disse malizioso Yaten, beccandosi un'occhiataccia da Seiya.
" Cosa vuoi che sia successo? Niente; l'ho lasciata andare, sta per sposarsi diamine; e poi io sono un vampiro e tra noi non potrà mai esserci nulla " ringhiò, cominciando a buttare per aria tutto ciò che trovasse dinanzi i suoi occhi.
*****************************************
Il dolore dietro la nuca la fece svegliare di colpo, cercando di portarsi la mano dietro la testa, non riuscendoci. Era stata bloccata da delle pesanti manette, mentre del nastro adesivo le tappava la bocca. Il buio della stanza non le permetteva di vedere niente, ed il silenzio regnava incontrastato, rendendo l'atmosfera ancora più tetra ed oscura.
Un rumore di passi attirò la sua attenzione, mentre la luce si accendeva colpendola violentemente agli occhi, facendola lacrimare. Un ragazzo, molto bello all'apparenza, con due occhi di ghiaccio e capelli bianchi, la scrutava maligno passandosi la lingua sulle labbra, mangiandosela con gli occhi.
" Ben svegliata Usagi. Te la sei spassata con il vampiro eh? Se lo sapesse il capo sono sicuro che prima ammazzerebbe te e poi quel succhiasangue ahahhah " rise demoniacamente, facendola rabbrividire.
" Mamoru non sa che ti ho portata qui, e non deve saperlo " disse minaccioso, sguainando un lungo coltello dalla lama affilata, mentre - con lentezza - lo passava al collo di Usagi in lacrime.
" Ma dove sono finita? Seiya, aiutami " pensò avvilita, capendo le brutte e maniache intenzioni del ragazzo.
" Ora io ti farò mia dolcezza... vedilo come il prezzo da pagare per il mio silenzio sulla tua scappatella con il vampiro, ok? " disse, prendendola di peso, sbattendola in faccia al muro.
Ohi... ohi... ohi...
La situazione si mette davvero male per la povera USagi. Rei ha scoperto, accidentalmente, la verità e vuole aiutare l'amica a non sposare quell'infame di Mamoru. Demando si vuole impossessare di Usagi, all'insaputa di Mamoru, ci riuscirà? E Usagi verrà tratta in salvo? Un bacio
Cri cri
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Capitolo 16 *** L'imprevedibile ***
A strange meeting
Capitolo 16
L'imprevedibile
" Dovrebbe essere questa la casa " disse a bassa voce Elisa, puntando i suoi occhi marroni sul grande cancello della villa. A breve lo avrebbe rivisto; come si sarebbe comportata con lui? Sentiva l'agitazione fluire nelle vene, arrivando dritta al suo cervello che - con una nenia stressante - le intimava di scappare da quel luogo, da quel ragazzo che da sempre l'aveva fatta soffire.
" Ely... ti sono vicina " si avvicinò all'amica, abbracciandola stretta a sé, cercando di infonderle quel coraggio che nemmeno lei aveva. Sentiva le gambe molli ed il corpo tramare. Rivederlo le avrebbe procurato graffi ancora più profondi su quelle cicatrici sanguinolente che da tempo non volevano abbandonarla.
Facendosi coraggio entrambe saltarono il cancello con un balzo, ritrovandosi dinanzi alla porta d'entrata.
" Su, coraggio. Siamo arrivate fin qui e non possiamo certo tirarci indietro " bussò Eleonora, cercando di mostrarsi il più calma possibile.
Yaten e Taiki, intenti a far calmare Seiya, si guardavano con aria sconfitta, constatando che il fratello ne avrebbe avuto ancora per molto. Yaten sentiva la rabbia crescere nei confronti di quella stupida ragazzina. Come si era permessa di trattare suo fratello come uno sporco rimpiazzo? " Lo sapevo che le donne portano solo guai " sbuffò, mentre il battere frenetico sulla porta lo insospettì parecchio.
" Chi mai potrebbe essere a quest'ora della notte? " pensò, recandosi dinanzi al portone di ingresso " Si può sapere chi è a quest'ora della notte? Ma non avete altro da fare? " urlò per farsi sentire.
Elisa, ascoltando la sfuriata del suo ex, rise amaramente, constatando che dopo tanti anni non era affatto cambiato: era rimasto il solito burbero ed insensibile.
" Yaten siamo Eleonora ed Elisa, apri questa porta senza fare tutte queste storie " sbuffò adirata Eleonora, mentre tornavano alla mente le continue litigate avute con il ragazzo per troppa incompatibilità di carattere.
Yaten sgranò gli occhi per la sopresa; non riusciva a credere alle proprie orecchie. Spalancò la porta come per accertarsi che non fosse stato uno stupido scherzo, mentre due facce conosciute facevano il loro ingresso in casa. Appena la vide, una potente morsa allo stomaco lo colpì in pieno, frantumando quella barriera protettiva che da tempo aveva issato " Non ci posso credere. E' proprio lei ".
" Yaten si può sapere chi... " Taiki si bloccò sul posto, sbattendo più e più volte le palpebre per la sorpresa. Appena si accertò che non era una visione, corse ad abbracciare Eleonora, talmente tanto forte da farla gemere di dolore.
" Ehi! piano, così mi rompi " sghignazzò la castana, facendolo sorridere di gusto. Quel piccolo gesto da parte di Taiki la lasciò davvero perplessa, ma - allo stesso tempo - felice. Erano sempre stati buoni amici, loro due, e vedere che non era cambiato nulla con il passare del tempo la rendeva felice.
" Cosa ci fate qui? " chiese il castano, abbracciando anche quella che, un tempo, era la sua cognata preferita.
" Dobbiamo parlarvi di una cosa seria " disse con voce grave Elisa, facendo preoccupare i ragazzi.
" Andiamo in salotto che c'è anche Seiya, ci spiegherete tutto li " si limiitò a dire freddamente Yaten, guardando la sua ex con la coda dell'occhio. Era sempre bellissima e perfetta; quei suoi meravigliosi capelli erano ancora più lunghi di prima ed il suo pallore la rendeva una vera dea dinanzi ai suoi occhi.
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" Avanti tesoro... non fare quella faccina triste. Infondo voglio solo divertirmi un po'. Non mi sembra un prezzo eccessivo da pagare per il mio silenzio; non trovi? " si avvicinò sempre di più Demando. Il suo sguardo di ghiaccio sembrava volesse perforarla da parte a parte, facendola sentire piccola ed indifesa al suo cospetto.
Con una mano le carezzò il viso madito di sudore e, avvicinandosi al suo orecchio, le sussurrò " Se il capo sapesse cosa hai fatto, prima ammazzerebbe quel succhia sangue e poi te ahahahah "; prese a baciarle il collo, mentre sentiva la paura aumentare sempre più e le lacrime venir fuori come un fiume in piena.
" Seiya... ti prego! Aiutami "...
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Rei si svegliò si soprassalto, balzando dal letto. Aveva sentito chiaramente la voce della sua amica chiedere aiuto; non era stato frutto della sua immaginazione. Di fretta e furia indossò la prima cosa sotto tiro ed andò a svegliare le altre " Ragazze svegliatevi. Usa-chan è in pericolo. Dobbiamo andare da Seiya " balbettava impaurita, mentre la sgradevole sensazione di morte le attanagliava il cuore.
" Ma cosa stai dicendo Rei? " chiese Minako con la voce impastata dal sonno, cercando di riconnettere il suo cervello.
" Non c'è tempo per le domande. Dobbiamo andare da Seiya " urlò, uscendo come un fulmine dalla porta, dirigendosi velocemente per le scale seguita a ruota dalle altre tre ragazze che, sbalordite dal comportamento di Rei, si chiedevano cosa diavolo stesse succedendo.
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" E questo è tutto " sospirò affranta Eleonora, mentre Elisa non aveva mai alzato lo sguardo sui presenti, troppo presa a combattere con i suoi sentimenti. Si sentiva dannatamente a disagio e fuori luogo in quella casa, in sua compagnia...
" Non mi ha rivolto nemmeno la parola " pensò, cercando di trattenere le lacrime che pungevano agli angoli degli occhi per uscire.
" Ma è terribile. Dobbiamo trovare un modo per non farci beccare " intervenne Seiya, ancora nervoso per il precedente incontro con la sua amata Usagi. Da quando era andata via sentiva un macigno al petto, come se qualcosa di sgradevole dovesse succedere da un momento all'altro.
L'incessante suonare al campanello fu la rispota ai suoi timori. Come scottato da lava incadescente, balzò di scatto ed uscendo alla velocità della luce andò a vedere chi mai poteva essere. Appena vide le quattro ragazze il dolore al petto aumentò sempre più, mentre la paura cominciò ad impossessarsi di lui.
" Seiya ti prego, devi aiutarci. Usagi è in pericolo " urlò Rei, attirando l'attenzione degli altri ragazzi in casa che, attirati dall'urlo, uscirono fuori.
" C- cosa? In pericolo? " balbettò, mentre con la mano tremante aprì il grande cancello, facendole entrare una per una.
" Venite in casa, non è il luogo adatto per parlare " disse saggiamente Taiki, cercando di far mantenere la calma a tutti.
Una volta dentro, otto paia di occhi si posarono su Rei che, ancora tremante, cominciò a parlare " Usagi non è rientrata a casa questa notte e... mentre dormivo ho sentito chiaramente la sua voce che... che... " si fermò, cercando di riprendere aria.
" Chè? " chiese spazientito Seiya " Che ti chiedeva di aiutarla " scoppiò in lacrime, accasciandosi atterra. Elisa, presa da un moto di tenerezza nei confronti di quella umana, la aiutò a sedersi sul divano porgendole un bicchiere d'acqua.
" Scusami, io sono Elisa e lei è Eleonora. Spiegati meglio, come mai credi che la tua amica sia in pericolo? Non potrebbe essere con un'amica, un fidanzato?".
" Infatti Rei-chan! Sicuramente è con Mamoru " intervenne Makoto, sperando vivamente che la sua conclusione fossa la più giusta e veritiera.
" Mamoru non è quello che crediamo noi... Mamoru è un mostro. Leggendo il diario di Usa-chan ho scoperto cose terribili sul suo conto. In realtà è a capo di una setta di ammazza vampiri che sono alla ricerca di... " una risata sguaiata eccheggiò nell'aria, mentre i corpi di Seiya, Yaten, Taiki, Eleonora ed Elisa - ascoltando quelle parole - sussultarono sul posto.
" Rei ma che cosa stai dicendo? Mamoru capo di una setta di ammazza vampiri? Dio mio! I vampiri sono frutto di una stupida credenza popolare " continuò a ridere imperterrita Ami, facendola irritare parecchio.
" Vi dico che è la verità; maledizione " sbattè un pugno sul tavolo, arrossandosi le nocche per la botta ricevuta. Perchè le sue amiche non le credevano? Puntò il suo sguardo su quello assente di Seiya, cercando il lui l'appoggio necessario per aiutarla.
" Rei ascolta... " cercò di intervenire Makoto, ma la voce grave di Seiya la bloccò sul nascere.
" Rei ha ragione! I vampiri esistono eccome " guardò i fratelli, cercando di rimanere lucido per ragionare " io, i miei fratelli e loro due " disse indicando le due ragazze " ne siamo l'esempio lampante. Siamo vampiri " sussurrò quelle ultime parole come se fossero spine da mandare giù. La situazione gli era sfuggita di mano e lui - alla luce dei fatti - voleva ritrovare la sua amata Usagi, portandola in salvo.
Ami, Minako e Makoto rimasero di sasso, mentre a fatica cercavano di inglobare più aria possibile per riprendersi da quella shoccante notizia.
" Voi... voi... " si alzò terrorizzata Minako, incianpando al divano mentre cercava di scappare.
" Fermati " urlò Eleonora, mentre Minako - come fermata da una forza sconosciuta - si bloccò sul colpo. Cercò in tutti i modi di dimenarsi, ma senza successo. Qualcuno di invisibile la teneva bloccata li, e non riusciva a muoversi.
" Co- come d- diavolo... " balbettò.
" Non siamo cattivi Minako! A differenza di quello che i film raccontano, noi non beviamo sangue umano; ci nutriamo di sangue animale. Devi crederci. Ora dobbiamo solo cercare la tua amica e portarla in salvo " disse Eleonora, mollando la presa su Minako.
" Come ci sei riuscita? " chiese stupita ed affascinata Ami.
" Alcuni di noi hanno dei poteri particolari. Io, per esempio, ho la forza di bloccare le persone. Elisa riesce a prevedere alcuni frammenti del futuro e Seiya legge nel pensiero ".
" Rimandiamo a dopo le spiegazioni; dobbiamo trovare USagi " intervenne Seiya preoccupato.
" Non ho finito di dirvi tutto. Usagi ti ama Seiya, è solo che quel balordo ha scoperto chi sei veramente ed i sentimenti di Usagi; perciò l'ha costretta a sposarlo entro una settimana e di partire per l'Amerca. L'ha ricattata dicendo che, se non avesse accettato, ti avrebbe ammazzato " sospirò Rei, sentendosi più libera.
" Cosa? " urlò furibondo, mettendosi le mani nei capelli.
" Ora ho capito tutto! Perdonami amore mio... " pensò, mentre sentiva la rabbia impossessarsi del suo corpo, della sua mente. L'unica cosa che desiderava era quella di ammazzare quel bastardo e di salvare la sua amata che, per amor suo, aveva deciso di sacrificarsi.
" Elisa cerca di trovarla, per favore " la supplicò Seiya, posizionandosi dinanzi a lei.
" D'accordo; ci proverò " acconsentì, portandosi le mani alle tempie, mentre nella stanza regnava il silenzio assoluto.
Ognuno era immerso nei suoi pensieri, consci del fatto che da li a breve la loro vita sarebbe completamente cambiata. Tutti cercavano di convincersi che tutto sarebbe andanto bene, che Usagi sarebbe stata ritrovata e che loro sarebbero usciti indenni da quello scontro.
" Trovata! Si trova in un vecchio capannone a una 10 di km da qui " sussultò, riscuotendo dai lori pensieri gli altri che, nel sentire quelle parole, tirarono un sospiro di sollievo.
" Bingo! " disse semplicemente Seiya, cominciando a correre più veloce della luce in direzione del capannone " Resisti amore mio, a breva sarò li da te " pensò, sfrecciando per le strade deserte della campagna di Tokyo.
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Diamond cominciò a strapparle i vestiti con foga, colpendola senza pietà ogni volta che si rifiutava di collaborare.
" Sei tosta puttanella " rise diabolico, colpendola con un pungo alla bocca dello stomaco e facendola gemere dal dolore. Sentiva la sua ora sempre più vicina, gli occhi erano stanchi e lei non aveva più un briciolo di forza per combattere quella bestia di uomo che stava abusando di lei. Si sentiva come un involucro vuoto, priva di ogni emozione. Nemmeno più il dolore la faceva sentire viva.
" Non ti preoccupare che presto gemerai dal piacere ahahhahah " fece per penetrarla quando lo sbattere violento della porta gli fece gelare il sangue nelle vene, portandolo a girarsi lentamente nella direzione da cui proveniva il rumore.
" Che cosa le stai facendo, eh? " urlò Mamoru, scagliandosi contro di lui con violenza, capitolando atterra assieme all'argenteo che, preso in contropiede, non riuscì a controbattere.
" Come ti sei permesso di venir meno ai miei ordini? La pagherai con la morte per quest'affronto " sfoderò un coltello dalla lunga lama, lucente e ben arrotata.
" No, capo... io... posso spiegargli tutto " disse Demando, ritrovandosi schiacciato tra Mamoru ed il muro. Una serie di colpi ben assestati lo colpirono ovunque, facendolo sanguinare.
" Io ti avevo chiesto di seguirla e di portarla qui se necessario; non di usarla per i tuoi porci comodi. Sei un uomo morto Demando " disse, prendendo la pistola sotto la giacca e puntandogliela alla gola con fare minaccioso.
" Usagi " l'urlo sovrumano di Seiya rieccheggiò nella stanza, portando i presenti a girarsi. Mamoru lo guardava con astio, mentre con la mano teneva saldamente la pistola alla gola del ragazzo.
" Ci mancavi solo tu, feccia morta " sogghignò, mostrandosi in tutta la sue fierezza " Sei venuto a salvare la tua donzella? Non sai che così ti sei tirato la zappa sui piedi da solo? " rise demoniacamente, provocando una serie di brividi alla povera Usagi, ancora dolorante e piegata in due.
Seiya poso lo sguardo sul suo angelo biondo e sentì un tonfo all'interno del suo corpo, come se il suo cuore -morto da tempo - avesse ripreso a funzionare per una manciata di secondi per poi sgretolarsi completamente.
" Che cosa lei hai fatto, eh? Guarda come l'hai ridotta " urlò di nuovo Seiya, avvicinandosi minacciosamente verso i due.
" Non ti avvicinare o sparo " indietreggiò Mamoru, maledicendosi di non aver portato la sua pistola nucleare, appositamente progettata dai migliori ingegneri per ammazzare i vampiri sul colpo.
Tolse la pistola da Demando per puntarla al volto di Seiya. Una risata agghiacciante partì dalla bocca del moro, facendolo arretrare notevolmente. Usagi, nell'udire quella risata uscire dalla bocca del suo amato, si ridestò dallo stato di schock in cui era piombata.
" Seiya, aiutami ti prego; ho paura " le lacrime uscirono da sole, mischiandosi con il sangue che colava copiosamente dalla tempie per via delle troppe botte prese da quel farabutto di Demando che, guardingo, approfittò del momento di distrazione del suo capo per conficcargli il coltello dietro alla schiena, all'altezza del cuore.
Un gemito di dolore risuonò nella stanza, arrivando dritto e conciso alle orecchie di Usagi che cacciò un urlo di puro terrore per la terrificante scena paratasi dinanzi i suoi occhi.
" Mamoru " urlò, chiudendo gli occhi per non assistere a tanta brutalità.
" Ahhhhh " Mamoru si accasciò dolorante sul pavimento, mentre una macchia rosso vivo si espandeva sul pavimento sotto di lui. Seiya approfittò della situazione per avvicinarsi fulmineo ad Usagi e liberarla.
" Come ti senti? Ti fa male qui? " le carezzò dolcemente la testa sanguinante, imbrattandosi la mano di quel candido e caldo sangue. Lo sforzo di resisterle era parecchio, e ancora una volta si chiedeva il motivo " Usagi mi fai sempre uno strano effetto " pensò, liberandola definitivamente dalle catene che la tenevano imprigionata.
Demando cominciò a ridere, puntando il suo sguardo di ghiaccio sul suo ex capo " Mamoru, sei stato un ingenuo. Davvero tu e quell'insulso di tuo padre - che tra l'altro ha fatto la tua stessa fine per mano mia - credevate di poter sottomettere me, Demando? Vi siete sbagliati di grosso ed ora ne state pagando le conseguenze ".
Mamoru, dolorante e moribondo, prese le ultime forze rimaste per rispondere a quell'uomo " Tu sei pazzo. T- Tu fa-far-ai una brut-ta fine " sul suo viso dolorante apparve un ghigno di sfida che infastidì talmente tanto Demando da indurlo a sfoderare la sua pistola nucleare.
" Muori, una volta per sempre " premette il grilletto ed un proiettile blu lo colpì in pieno petto, all'altezza del cuore, facendolo morire all'istante sotto lo sguardo terrorizzato di Usagi e quello schifato di Seiya.
" Nooooooooooooo, Mamoru " pianse disperatamente, coprendosi il viso con entrambe le mani per non assitere a tutto quello scempio. Anche se Mamoru si era dimostrato un verme, diverso da ciò che lei credeva, non meritava di morire così, dinanzi ai suoi occhi e per mano di un balordo senza scrupoli. Cominciò a tremare vistosamente, facendo preoccupare Seiya che, resosi conto dell'arma posseduta dall'uomo, cercava di rimanere calmo e cercare una soluzione.
" Non avere paura testolina buffa, ci sono qui io a proteggerti " la strinse forte a sé, sperando di calmarla almeno un pochino. Non era dispiaciuto per la morte di Mamoru, anzi... aveva avuto ciò che meritava. Ora toccava a quel fetente argenteo dinanzi a lui.
" Usagi, perchè non racconti al tuo succhia sangue come ci siamo divertiti prima? Delle botte che hai preso perchè non volevi piegarti a me. Certo che hai una pelle davvero delicata e sexy... " ghignò, avvicinandosi sempre più ai due ragazzi.
" Lurido bastardo, io ti ammazzo " Seiya si scagliò addosso a lui, talmente veloce da prenderlo in contropiede. Solo allora, con terrore, si accorse di un particolare che gli era sfuggito. La pelle di Diamond era fredda come il ghiaccio, proprio come la sua " No! Non è possibile " pensò; distrazione costata parecchio visto il pugno in pieno viso ricevuto.
Fu talmente forte da sbalzarlo ai piedi di Usagi che, terrorizzata, non riusciva a muovere un solo muscolo del suo corpo; era come paralizzata. Nemmeno la voce voleva uscire dalle sue corde vocali; era come se fosse caduta in uno stato vegetativo. Il battito frenetico del suo cuore era udibile ad orecchio nudo, per quanto forte nella cassa toracica.
Il dolore alle tempie aumentò freneticamente, mentre con lo sgurdo fissava quell'uomo crudele puntare la pistola sul suo amore.
" E' arrivata la tua fine, collega " il colpo partì in direzione di Seiya che, stremato, non aveva le forze necessarie per scansarsi.
Usagi, accortasi della tragica situazione, si risvegliò dal suo stato catatonico e corse...
Il colpo dello sparo arrivò dritto alle orecchie di Seiya che, ad occhi sgranati, assistette alla scena.
Usagi cadde a peso morto sopra di lui, colpita a morte da quella pallottola blu indirizzata a lui. Si sentiva inutile, era arrabbiato all'inverosimile con quel farabutto. Demando, dal canto suo, rise di nuovo e giarando i tacchi si apprestò ad uscire " Ci rivedremo presto " se ne andò, lasciando Seiya con il corpo semi cosciente della sua amata che, con gli occhi rossi e gonfi, lo fissava dolorante.
" S- Se- iya, io t- ti " cominciò a tossire Usagi, sentendo un fortissimo dolore allo stomaco. Sentiva che la sua ora era arrivata e che non avrebbe mai più rivisto il suo bellissimo amore che, in quel momento, piangeva disperato per la situazione.
" Usagi, perchè? Perchè lo hai fatto? Dovevo morire io, accidenti. Ma perchè mi sono imbattuto nella tua vita? Io non volevo questo, volevo solo che fossi felice. Usagi, amore mio... " l'abbracciò, bagnandole la maglia imbrattata di sangue.
" Non sono stato capace di proteggerti, potrai mai perdonarmi? " continuò a singhiozzare.
" Se- Seiya n- non è- è col-pa t- tua. Er-era destino... ri- ricordati che, che t- ti ho a-amato dal pri- mo mo-momento che ti ho visto; scu- scusami se ti ho fat- to soffrire " disse, enalando l'ultimo respiro, accasciandosi tra quelle braccia che tanto aveva sognato.
" Nooooooooooooooooooooooooo " urlò a squarciagola Seiya, stringedola ancora più forte " Non può finire così; io ti salverò " la distese per terra e cominciò a morderla a piccoli morsi su tutto il corpo, in modo da poter far fluire il veleno in tutto il suo corpo arrivando così dritto al cuore. Dentro sé sperava vivamente di riuscire a salvarla, di poterla stringere ancora a sé; di poterla finalmente amare.
Un flashback doloro gli martellò le tempie, portandosi a mettere le mani sulla testa, cercando disperatamente di cancellare quei maledetti ricordi dalla sua mente...
" Presto, dobbiamo far presto, altrimenti il ragazzo morirà " sussurrò una voce, arrivando ovattata alle sue orecchie. Sentiva dolore a tutto il corpo e l'ultima cosa che ricordava erano i fari di quell'autotreno avvicinarsi minacciosi nella loro direzione.
" Cosa facciamo amore? Mio Dio " disse la donna, stendendoli sul verde prato.
" Non c'è più tempo da perdere Ilithia, dobbiamo trasformarli " rispose quello che doveva essere un uomo.
" Ma... non possiamo; sono incoscienti ".
" Ma stanno morendo " urlò, spaventando la moglie al suo fianco ancora titubante sul da farsi.
" Ma... cosa? Trasformarci? " pensò Seiya, mentre un dolore acuto si fossilizzò al collo. Sentì indistintamente due canini affilatissimi perforargli la carne del collo, facendolo gemere dal dolore. All'improvviso un fuoco incadescente incendiò il suo corpo da capo a piede, facendogli mancare il respiro...
Gli strilli di Yaten e Taiki accompagnarono i suoi, mescolandosi con i versi dei gufi e delle civette della campagna isolata.
" Cosa diavolo ci sta succedendo? ...
La voce di Taiki lo riscosse dai suoi dolorosi pensieri, mentre le lacrime non accennavano a diminuire. Taiki, seguito a ruota da Yaten e le altre ragazze, guardavano esterrefatti lo scenario dinanzi ai loro occhi. Seiya che mordeva Usagi, ricoperta di morsi e sangue in ogni dove. Il suo pallore li fece arrestare di colpo, mentre Rei prendette atto dell'atroce verità: Usagi era morta!
" Io- io- non sono riuscito a proteggerla; sono un incompetente " si alzò di scatto, sbattendo calci e pugni dinanzi al muro ammuffito.
Nessuno proferiva parola; assistevano inermi allo scempio dinanzi a loro; quella stanza era impregnata dal sapore metallico del sangue e dalla puzza di cadavere... Rei, ripresasi dallo shock, si catapultò sull'amica, scuotendola violentmente " Usagi! Usagi avanti. Svegliati. Non puoi abbandonarci " la voce si abbassava sempre più, fino ad arrivare ad un flebile sussurro, udibile a malapena.
Makoto, Ami e Minako si accasciarono al suolo, dando sfogo a tutto il loro dolore. Quell'orribile momento sarebbe rimasto impresso nella loro mente per sempre. Elisa tentò di avvicinarsi a Seiya, per calmarlo, ma ricevette un ruggito di disappunto.
" Non ti avvicinare. Sono solo uno stupido. Un incompetente, un imbecille " continuò ad insultarsi, arrivando alla finestra. Guardò fuori per un tempo indecifrabile, fin quando non fu Yaten a rompere quell'assordante silenzio, reduce di un massacro senza eguali.
" Lo hai ucciso tu questo fetente? " sputò velenosamente, attirando così l'attenzione di tutti sul corpo inerme del moro.
" Mamoru... " sussurrò Makoto con astio, non provando la benchè minima compassione verso colui che aveao recato la morte all'amica.
" Bastardo, sarà stato sicuramente lui... " digringò Taiki a denti stretti, stringendo le mani a pugno per contenere la rabbia.
" Non è stato lui ad uccidere Usagi... " si girò Seiya, guardandoli uno per uno, cercando di trovare il coraggio di raccontare cosa fosse successo realmente qualche tempo prima. Vedere il corpo inerme dell'amata non riprendersi è per lui un immenso dolore. In poco tempo raccontò tutto l'accaduto, rivivendo con terrore quegli attimi, quei dolorosi attimi costati la vita della sua cara testolina buffa.
" Non è colpa tua Seiya, non prenderti colpe che non hai " intervenì Eleonora, cercando di farlo ragionare lucidamente.
" Eleonora ha ragione; lei ti ha salvato la vita e... " tentò di dire Elisa, bloccata dalla furia incontrastata di Seiya " Voi non capite! Dovevo morire io per lei, e non lei per me "altre lacrime rigarono il suo viso pallido, mentre le prime luci dell'alba filtravano dalle finestre sgangherate, illuminando i volti incolori di Mamoru ed Usagi.
" Seiya noi... " disse Rei, interrotta dal lugubre sospiro proveniente da uno dei due corpi imermi sul pavimento...
Buonasera donne... ecco un nuovo aggiornamento!
Beh... in questo capitolo è successo di tutto e di più, mentre abbiamo scoperto che Demando non è un ragazzo normale, bensì un vampiro... come ci sarà diventato? Lo scoprirete al prossimo capitolo. Intanto il passato di Seiya è ritornato a galla, mostrandoci in parte come sono diventati vampiri...
Usagi è morta, come è morto Mamoru ( non che mi dispiaccia poi più di tanto per lui LOL), entrambi per mano di Demando. Cosa succederà ora?
Lo scoprirete al prossimo aggiornamento.
kiss
Cri cri
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Capitolo 17 *** Lei... dannata per sempre ***
A strange meeting
Capitolo 17
Lei... dannata per sempre
PREMESSA: Volevo informare le persone che mi seguono costantemente, che tra l'altro ringrazio con tutto il cuore - mi avete regalato parole bellissime - che terminerò questa storia, ormai agli sgoccioli. Le mie storie sono state criticate parecchio, al di fuori di EFP, alle mie spalle, quando io invece avrei preferito mille volte recensioni negative dove mi veniva spiegato in dove stessi sbagliando; invece no... si è solo sparlato alle mie spalle, facendomici rimanere davvero male. Vi ringrazio per l'affetto che avete dimostrato nei mie confronti, siete state tutte magnifiche. Vi voglio bene care lettrici... grazie di tutto.
Buona lettura...
Cri cri
" Seiya noi... " disse Rei, interrotta dal lugubre sospiro proveniente da uno dei due corpi imermi sul pavimento...
" Che, che cos'era? " disse Minako tremante, stringendosi al braccio di Yaten.
" Lo avete sentito tutti, no? " chiese Rei speranzosa; era sicuramente un sospiro, ne era sicurissima.
" Possibile che... " Seiya si avvicinò al corpo ormai freddo dell'amata, scuotendola delicatamente. Usagi non accennava il benchè minimo segno di ripresa, portando i presenti nello sconforto più totale. Seiya le si accasciò vicino, cominciandole a baciare delicatamente il viso tumefatto dalle troppe botte prese.
" Anche così sei sempre bellissima, amore mio. Perdonami se non sono stato capace di salvarti da quel... quel... " balbettò singhiozzando, portando le mani sui capelli per stringerli con forza. Voleva soffrire, voleva morire con lei e ricongiungersi nell'altra vita. Non poteva stare senza il suo amore, la sua testoliana buffa che con il suo sorriso gli aveva regalato momenti di effimera felicità, portandolo a non odiare più la sua dannata esistenza passata a vedere morire i suoi affetti più cari giorno per giorno, a dover fuggire dalla sua famiglia per non essere visto come un essere fuori dal normale, per non essere pesantemente visto come un assassino.
Lo scenario, visto dai ragazzi, era troppo doloroso per rimanerne inermi. Le loro vite, in qualche modo, si erano intrecciate e vedere Seiya morire dal dolore per un amore non destinato ad esistere, gli spezzava il cuore.
" Usagi, ma perchè non ti sei confidata con noi? Insieme potevamo trovare una soluzione e a quest'ora staresti ancora tra noi. Amica mia, come farò - ora - senza di te? " pensò Rei, dirigendosi fuori dallo stabile, portandosi con sé le lacrime che copiose bagnavano il suo viso e il ricordo di quell'angelo speciale chiamato Usagi.
Il resto dei ragazzi, vedendo Rei uscire, seguirono il suo esempio con la morte nel cuore. Volevano lasciare Seiya da solo, con la sua amata moribonda tra le sue braccia, per regalargli un ultimo momento con lei.
La leggera brezza mattutina solleticò il volto del gruppo, mentre l'alba di un nuovo giorno portava gioia e calore nel cuore degli uomini, godendo appieno delle bellezze messe loro a disposizione dalla suprema divinità. Peccato che non tutti la pensavano allo stesso modo. Egoisticamente i loro cuori pensavano solo al dolore che, in modo cruentemente violento, li aveva colpiti, facendoli sprofondare nel buio più totale. Come potevano essere felici se la loro amica era morta?
" E' meglio se torniamo a casa " intervenne Taiki, brillando come una pietra preziosa sotto ai raggi de Sole. Quello spettacolo, visto dagli occhi stupefatti di Rei, Makoto, Minako e Ami, era qualcosa di sovrannaturalmente bellissimo.
" Sono d'accordo; non voglio attirare l'attenzione " rispose Yaten, prendendo in braccio Minako sussurandole " Sei pronta per correre? "...
Quella scena colpì in pieno il cuore, ormai morto da tempo, della povera Elisa che, ad occhi sbarrati, assistette alla scena silenziosa, mentre le lacrime minacciavano di uscire " Allora è tutto finito; mi hai dimenticata amore mio... " pensò tristemente, posizionandosi Makoto sulle spalle.
Ami, timidamente, venne presa in braccio da Taiki che, all'oscuro dei sentimenti che la mora provava per lui, l'abbracciò stretta per paura di farla cadere.
Rei, ancora con gli occhi gonfi dalle lacrime, salì sulle spalle di Eleonora che, triste per l'accaduto, la rincuorò " Mi spiace parecchio per la tua amica, doveva essere davvero una ragazza meravigliosa se era riuscita a far innamorare quell'osso duro di Seiya " rise, riscaldando il cuore gelato dal dolore di Rei, portandola a sorridere amaramente per la triste situazione che si era imbattuta su di loro come un ciclone dalla forza sovrumana.
*************************
" Amore mio, perchè il veleno non ha fatto effetto? Perchè non ci ho pensato prima? " disse tra le lacrime Seiya, guardando dalla finestra i suoi amici andare via. Si sentiva responsabile della morte della sua amata, di tutto... se lui non le avesse dato corda a quest'ora lei sarebbe stata felice, e non morta.
Usagi riusciva a sentire tutto anche se il buio più totale la circondava. Aveva sentito tutti i discorsi di Seiya e degli altri ragazzi. Perchè la credevano morta? Possibile che fosse morta davvero? E dove si trovava in quel momento? Un dolore lancinate invase il suo corpo; bruciava... era come se stesse andando a fuoco. Il calore era arrivato ai suoi polmoni, portandola a non respirare; annaspava disperatamente per prendere aria e non soffocare; voleva urlare a squarciagola tutto il dolore che la stava ustionando... ma quello che uscì fu solo un flebile sospiro, accompagnato da una morsa dolorosissima al cuore. Poteva sentirlo indistintamente non battere, segno che sarebbe morta a breve... chiuse gli occhi in segno di rassegnazione, smettendo di respirare.
Attese con terrore la sua ora, quando...
Lentamente aprì glio occhi, meravigliandosi di quello che riusì a vedere. Si trovava di nuovo in quel capannone, stesa atterra; percepiva la presenza di Seiya anche se non riusciva a capire dove fosse. Sentiva indistintamente i singhiozzi del suo amore e i pugni che sbatteva con forza al muro.
" Ma che cosa mi è successo? Perchè mi sento così strana? Mio Dio! Mi sento debole, ho bisogno di... " bloccò i suoi pensieri, inorridendo per le assurdità che il suo cervello le stava suggerendo.
" Seiya " urlò, facendo girare il moro che la guardava con fare meravigliato, misto felicità. Con una falcata arrivò da lei, stringendola forte. Non riusciva a credere ai suoi occhi; il veleno aveva fatto effetto. I lividi ed i graffi sul corpo di Usagi erano spariti, lasciando spazio ad una candida, ma fredda, pelle bianca, gelida come l'acqua ghiacciata degli oceani, bianca come la neve...
" Usagi, amore mio. Non posso crederci, sei viva " disse piangendo il ragazzo, facendola intenerire. Si sentiva scombussolata, stanca... voleva rimanere tra le braccia dell suo amato, ma doveva sapere...
" Seiya... cosa mi è successo? " chiese titubante, puntanto le sue pozze d'acqua cristallina in quelle notte di lui, facendolo trasalire. Non aveva minimamente pensato che Usagi non gradisse il suo intervento, che forse avrebbe preferito morire e non essere dannata per sempre...
Si allontanò lasciandola perplessa, avvicinandosi alla finestra. Usagi, tuttavia, non si spostò dalla sua postazione, sapendo bene che a breve Seiya le avrebbe scombussolato la vita.
" Usagi ecco... ricorderai bene che Demando di ha sparato al posto mio... " si bloccò, cercando di deglutire più saliva possibile per non tenere la gola troppo secca.
" Si, mi ricordo. Continua per favore " lo incitò, alzandosi.
" Non hai resistito al colpo e... sei morta Usagi " disse tutto d'un fiato, girandosi verso di lei.
A quelle parole, Usagi, credette di sprofondare cento metri sotto terra. Il suo cervello aveva immagazzinato la notizia, ma lei si rifiutava categoricamente di credere a quella stranezza.
" Mi prendi in giro? Come faccio ad essere qui se sono morta? " alzò il tono di un'ovattata, avvicinandosi al ragazzo.
" Usagi, io... " si bloccò di colpo quando notò lo sguardo di Usagi cambiare. Il suo volto era un mix di puro desiderio, famelico ed incontrollato desiderio. La vide gettarsi a capofitto sul corpo esanime di Mamoru, mentre con ferocia gli mordeva al collo, succhiando con avidità quel nettare rossastro di vitale importanza per la loro esistenza.
Ad occhi sbarrati assistette alla scena, degludendo più e più volte. Non trovava nulla di anormale nel comportamento dell'amata, tuttavia doveva aiutarla per diventare come lui... La lasciò fare, notando con rammarico che i suoi bellissimi occhi erano velati di lacrime.
Senza pensarci due volte corse da lei, abbracciandola. Con la mano le carezzava dolcemente la folta chioma bionda, sporca di sudiciume e di sangue. Usagi, incredula - ma tuttavia non schifata del suo comportamento - si gettò tra le braccia del suo amato, chiamandolo più e più volte. Nella sua mente si era fatta strada la consapevolezza che lei, ormai, era dannata per sempre " Oh mio Dio! Ora ho capito tutto " pensò, toccandosi la pelle e constatando con meraviglia che non era più calda come un tempo, ma fredda... come una notte di inverno.
" Usagi, perdonami; io... non sapevo cosa fare e ti ho morso; egoisticamente ho pensato che senza te la mia vita - depriemente per l'eternità - sarebbe stata ancora più schifosa, priva di ogni emozione. Da quando sei entrata nella mia vita è arrivata una nuove luce, un caldo Sole che mi ha riscaldato l'anima, ormai dannata all'eterno. Sei la mia unica ragione di vita e ti chiedo perdono se non ho pensato che per te, molto probabilmente, era meglio morire che non vivere come una reclusa, lontano dai tuoi affetti più cari " si strinse a lei, esprimendo tutto il suo dolore " potrai mai perdonarmi? io... " Usagi lo zittì con un dito su quelle labbra rosse, da parecchio desiderate. Non era arrabbiata con lui, anzi... era grata a quel ragazzo di averla salvata da morte certa; solo che aveva bisogno di tempo per abituarsi a quella vita che non sentiva sua, a quella vita fatta di sotterfugi.
" Seiya, non sentirti in colpa. Anzi... devo ringraziarti; mi hai salvato la vita. Devo solo farci l'abitudine e... ti prego " disse puntando lo sguardo su quello che un tempo era il suo fifanzato " aiutami a non essere un'assassina; io voglio avere la tua stessa forza di volontà, voglio essere buona come te " le sussurrò all'orecchio. Seiya sentì un calore improvviso salirgli fin sopra la testa, era come se un manto di stelle luminose lo avesse avvolto con la sua calda e rassicurante luce.
" Non resisto; devo assolutamente baciarla " unì le loro bocche, suggellandole con un bacio ricco di passione, di quell'amore che da tempo desiderava sbocciare, fuoriuscire alla luce del Sole. Usagi sentì una scarica di adrenalina percorrerle la schiena, provocandole un brivido alla base del collo. Sorrise, constatando che non sentiva freddo, né caldo; sapeva solo di essere felice ma allo stesso tempo spaesata e sconvolta. Approdondì il bacio tuffando le mani in quel mare morbido di capelli che sapevano di uomo, sapevano di lui...
I loro respiri si fecero sempre più affannati e le loro mani viaggiavano sui loro corpi freddi.
" E' meglio se ci fermiamo amore mio; non è né il luogo adatto, né il momento " disse il moro spostando lo sguardo sul cadavere del suo ex nemico. Usagi, gaurdando in direzione dell'uomo inerme, disse " forse è meglio se lo seppelliamo, tu che dici? ".
" Dico che hai ragione " lo prese di peso e lo portò fuori. Appena uscirono dallo stabile i loro corpi cominciarono a brillare. Seiya si beò di tanta bellezza " Sei bellissima con questo brillio; sembri un angelo " disse fissandola, facendola vergognare parecchio.
" Lo stesso vale per te, amore " si tappò la bocca con la mano, girando il volto. Anche se non poteva arrossire era sicura di avere una faccia ebete " Ma cosa diavolo dico? " disse sorridendo tra sé e sé, facendo sorridere di rimando Seiya, ritenendosi la persona più fortunata del mondo.
***********************************
L'enorme villa dei fratelli Kou era immersa nel più profondo silenzio, anche se otto persone vi erano all'interno. Ognuno era immerso nel suo dolore, ognuno pensava a quella ragazza, così giovane, privata della vita grazie ad un balordo.
" Me la pagherà " urlò Taiki, sbattendo il pugno contro il tavolino di vetro, frantumandolo in mille pezzettini. Gli altri, shoccati da tale rezione da parte di Taiki - conosciuto pe la sua spiccata calma e razionalità - non riuscivano ancora a capacitarsi di quanto accaduto.
" Usagi, amica mia... " disse soltanto Minako, correndo in bagno per nascondere le tante lacrime che ancora doveva versare.
" Minako, aspetta " le corse dietro Yaten, provocando l'ennesima pugnalata alle spalle ad Elisa.
Minako chiuse la porta alle sue spalle, consapevole che l'argenteo la stesse seguendo. Non voleva farsi compatire da lui, non voleva essere consolata tra le braccia di colui che amava, si sarebbe sentita solo un'approfittatrice e una stronza nei confronti dell'amica morta.
" Minako, apri la porta " urlò Yaten.
" No, vai via " strillò di rimando la bionda, facendolo arrabbiare ancor di più.
Con un colpo secco la sfondò, trovando una Minako seduta per terra in posizione fetale. Quella scena gli fece talmente tenerezza che sfondò la sua dura corazza, portandolo a compiere un gesto insolito da parte sua. Si abbassò alla sua altezzà e l'abbracciò, cercando di infonderle il coraggio necessario per giostrare quella maledetta situazione venutasi a creare.
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" Ma perchè non possiamo tornare dai ragazzi? " sbuffò Usagi, stringendosi al braccio del suo uomo. Finalmente erano liberi di amarsi senza costrizioni, senza nessuno che li ostacolasse.
" Perchè ancora non sei capace di controllarti e non voglio che ammazzi tutti, testolina buffa " l'ammonì Seiya, prendendola per le spalle " Stai facendo enormi progressi, attendi qualche altro giorno e potremo tornare da loro.
" D'accordo " si limitò a dire Usagi, baciandolo con passione. Seiya, piacevolmente colpito da quel gesto da parte della sua ragazza, le cinse i fianchi, baciandola con ardore. La desiderava con tutto se stesso, ma ancora non era il momento. Doveva dare priorità alle esigenze di Usagi...
" Sai che starei anche ore a baciarci, ma... abbiamo da fare... " le diede un buffetto sulla guancia, facendole mettere un broncio adorabile.
" Si, capo " sbuffò Usagi, concentrandosi al massimo per non sfoggiare il suo nuovo lato da assassina.
Si era impegnata a fondo in quella settimana passata tra umani; dopo tanti sforzi era riuscita a controllare la sua sete di sangue e ad imaparare a nutrirsi solo di quello animale. Seiya aveva informato il fratello che sarebbe tornato con una sopresa e da quando gli aveva telefonato si era interrogato su che tipo di sorpresa potesse essere.
Si trovavano tutti nel grande salone della villa quando sentirono la porta di casa aprirsi. Non si scomposero più di tanto, pensando che Seiya fosse tornato dopo aver vendicato Usagi. Quando lo videro da solo lo guardarono interrogativi " Allora? Ti ripresenti dopo una settimana passata chissà dove, ci chiami dicendo di avere una sorpresa; e si può sapere di che sorpresa si tratta? " chiese Taiki, cercando di capirci qualcosa in più. Gli altri si limitarono ad annuire, aspettando di vedere questa grande sorpresa.
" Sono io la sorpresa " disse una voce entrando nel salotto e lasciandoli tutti di sasso.
" Usagi " urlarono in coro, mettendo a fuoco quel piccolo particolare che la contraddistingueva dalla vecchia Usagi: gli occhi rossi...
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Capitolo 18 *** 18- Infiniti noi ***
A strange meeting
Capitolo 18
Infiniti noi
Lo sgomento regnava palese nel soggiorno della villa dei Kou; tutti la fissavano con gran sorrisi sui volti travolti dal dolore; tuttavia, però, nessuno riusciva a muovere un muscolo per accorrere ad abbracciarla. Non era facile per lei accettare questa nuova vita, figuriamoci per le sue care amiche. Percepiva perfettamente la loro gioia, mista dolore, nel vederla sana e morta nello stesso momento. Infondo lei cos'era? Uno spirito dannato in cerca di cosa? Di pace? Di sangue? No! Lei, loro, erano molto di più; erano semplicemente delle creature destinate a vivere per l'eternità, e chissà - forse, un giorno - anche loro avrebbero trovato il paradiso.
" Amiche mie " corse da loro, abbracciandole una per una. L'euforia del momento si trasformò in qualcosa di inaspettato. Bunny, anche se messa sotto dura prova da Seiya per una lunga settimana, non riusciva ancora - tuttavia - a restare inerme dinanzi al sangue umano. Le costò parecchio sforzo, infatti, rimanere placida e tranquilla agli occhi di coloro che un tempo dividevano quasi tutto con lei.
" Oh Usagi, sono così felice di vederti. Ci ha fatto prendere un bello spavento, sai? Ma io lo sapevo che quel testone di Seiya avrebbe fatto di tutto pur di salvarti " se ne uscì Rei, provocando una risata generale.
" Si può sapere perché non ci avete fatto sapere nulla? Noi siamo state, per una maledetta settimana, a piangere per la tua morte " sbottò Minako, sorprendendo tutti, lei stessa compresa.
" Minako cerca di calmarti. Sicuramente Seiya non ha detto nulla perché Usagi aveva bisogno di imparare a convivere con la sua nuova natura. Non credere che siano tutte rose e fiori tesoro. Tu, come voi tre, state sedute in un covo di vampiri, non vi pare strano? A noi ci sono voluti mesi e mesi di fatica per imparare a nutrirci con sangue animale, piuttosto che quello umano; figuratevi Usagi con che cosa deve combattere interiormente per non azzannarti " intervenne Elisa indispettita. Come si permetteva quella stupida oca a trattare così Seiya e quella dolcissima ragazza? Appena l'aveva vista varcare la soglia aveva stretto un legame spirituale con lei, ed era sicurissima che anche Usagi l'avesse captato.
" Elisa ha ragione, sei stata troppo avventata Minako " la rimproverò Yaten, sentendosi in dovere di dare ragione alla sua ex ragazza. Elisa sorrise all'argenteo, ringraziandolo con lo sguardo per il suo appoggio. Da quando si erano incontrati di nuovo quella era la prima volta che Yaten patteggiava in suo favore, e la cosa le faceva piacere, anche se non si illudeva di nulla.
Il corpo di Usagi si irrigidì all'istante quando una scarica elettrica le attraversò la schiena; si alzò di scatto chiudendo gli occhi per aprirli dopo qualche manciata di secondi " Lui è qui, si trova nella foresta e ci sta aspettando " disse, pietrificando i presenti.
" Ne sei sicura Usagi? " chiese Taiki, alzandosi anche lui.
" Andiamo, facciamola finita una volta per tutte. Quel bastardo dovrà pagare cara tutte le sue malefatte " ringhiò Seiya a denti stretti, mentre il blu dei suoi occhi divenne rosso vermiglio.
" Usa-chan, aspetta... promettimi che tornerai; ti prego " le sussurrò Rei tra le lacrime. La bionda, spinta da un bene profondo, le si avvicinò, abbracciandola. L'istinto animale combatteva con il buon senso all'interno del suo corpo. Doveva farcela... per lei... per Seiya... per le sue amiche...
" Te lo prometto " disse, sparendo alla velocità della luce assieme agli altri della sua razza.
" Che Dio vi assista " pensò Rei, sedendosi di peso sul divano di pelle.
*********************************
I vampiri sfrecciavano per la foresta mentre il Sole aveva lasciato posto ad un cielo plumbeo e carico di energia da scaricare su quel mondo tristemente in pericolo. Usagi fremeva, voleva arrivare al luogo prestabilito per ammazzare quel fetente con le sue mani. Covava un odio smisurato verso quell'essere ripugnante che l'aveva toccata, sporcata con quelle mani sudice di sangue. Voleva ucciderlo con le sue mani, riducendolo a brandelli di sporca polvere.
Seiya, correndo al suo fianco, non riuscì a fare a meno di leggerle nel pensiero, notando che voleva uccidere quel verme non perché l'avesse uccisa e quindi fatta diventare un vampiro, ma bensì per gli abusi che aveva subito. Seiya non si sarebbe mai perdonato il fatto di aver commesso un passo falso con la sua amata, non avrebbe sicuramente retto il colpo.
" Sei sicura di quello che vuoi fare? " chiese a bruciapelo, distraendo così Usagi dai suoi pensieri. Un sorriso a trentadue denti le imperlò il viso, facendo emozionare ancor di più il ragazzo " Si, ne sono sicura; e tu sei uno spione " gli fece la linguaccia, provocandogli un risolino divertito.
L'ilarità del momento venne interrotta dal loro arrivo; dinanzi a loro Demando, con almeno una decina di neo vampiri, li attendevano con occhi indiavolati.
" E così sei riuscito a salvare questa insulsa ragazzina " la voce fiera, intrisa dalla più assidua sicurezza di vittoria, fece rivoltare lo stomaco ad Usagi che, in preda ad una crisi isterica, si gettò su di lui, cominciando una lotta senza pari. Seiya e gli altri vennero bloccati dai neo vampiri, desiderosi di vendetta e di potere.
" Sei la prima neo vampira con tanta forza di volontà che incontro, m non ti basterà per salvarti " le sferrò un pugno, facendola sbattere contro una roccia. Seiya uccise un vampiro e corse in aiuto della sua fidanzata, quando la voce ferma di lei lo bloccò sul posto " Fermo, non ti muovere.. Questo bastardo lo devo uccidere con le mie mani " urlò, correndo verso Demando che, con fare arrogante, aspettava di sferrare il colpo di grazia.
Seiya, shoccato dal tono fermo di Usagi, non si accorse che Demando si era materializzato dietro di lui, bloccandolo in una morsa d'acciaio.
" Adesso cosa pensi di fare, stupida ragazzina? " rise demoniaco, stringendo la presa al collo su Seiya "Lascialo andare se non vuoi pentirtene amaramente " urlò furibonda Usagi, facendolo ridere.
" Ora lo vedrai morire sotto i tuoi occhi ".
" No! Tu non lo farai " Usagi si smaterializzò, lasciando di stucco i presenti. Demando non riusciva a capire dove fosse finita, doveva ammettere che era la vampira più forte in assoluto. Una presa ferrea gli circondò il collo, mentre un senso di dolore pervase tutto il suo corpo. Lasciò la presa su Seiya mentre Usagi continuava imperterrita a stringere con forza.
" Da dove diavolo arriva tutta questa forza? " chiese con un fil di voce, facendole nascere un ghigno malefico sulla faccia " Tu non potresti mai capirlo. È stato il mio amore per Seiya a far fuoriuscire i miei poteri. Tu morirai, ora, per mano mia " quelle furono le ultime parole che Demando ascoltò dalla bocca della donna. Usagi strinse ancor di più, spezzandogli l'osso del collo. Appena la testa si staccò dal corpo, quest'ultimo cadde a terra, privo di vita. Taiki prese un accendino, dandogli fuoco una volta per tutte.
Tutti i neo vampiri, assieme al loro capo, erano stati uccisi, di loro non rimaneva che polvere.
" Amore mio, sei stata fantastica. Ti amo " l'abbracciò Seiya, stringendola forte. Gli aveva salvato la vita ancora una volta e si sentiva l'uomo più fortunato della Terra.
" Elisa stai bene? " chiese Yaten timido, avvicinandosi a lei. Elisa, presa in contropiede, all'inizio non seppe bene cosa rispondere, facendo preoccupare il ragazzo che la fissava intensamente.
" Non vedo cosa possa interessarti; quello che ti interessa l'hai lasciato a casa " rispose acida, ferendolo. Perché Elisa si era rivolta così con lui? Perché credeva che gli potesse interessare qualcuna che non fosse stata lei? Da quando l'aveva lasciata non aveva fatto altro che maledirsi, di darsi dell'idiota e da quando l'aveva rivista il suo cuore non aveva retto il colpo.
" Ma cosa stai dicendo? A me non interessa nessuna... che... " si bloccò.
" Che? " mimò Elisa con astio " che non sia tu " .
Calò il silenzio tra i due, uno di quei silenzi che parlavano da soli. Elisa non riusciva a credere alle proprie orecchie; Yaten le aveva appena detto che l'unica persona che gli interessava era lei; ma allora? Tutte quelle premure per quella biondina?
" Ah si? E cosa mi dici di Minako?".
" Sono legato a lei da un affetto fraterno, nulla di più. Mi spiace che tu abbia frainteso. Elisa ti chiedo di perdonarmi; mi sono comportato come un vero idiota. Ti ho lasciato per la carriera, pensando di aver fatto la scelta giusta. Non potevi abbandonare i tuoi sogni per me... Ma sappi che non ti ho mai dimenticata e che non ho mai smesso di amarti " si avvicinò a lei, cingendole la vita.
Elisa rimase ferma, immobile come uno stoccafisso. La sua mente diceva di andare via, di non cedere, di non credergli, il suo cuore - seppur privo di vita - la intimava a lasciarsi andare, che tutto sarebbe andato per il meglio. Erano a cinque centimetri di distanza, si guardavano intensamente, senza distogliere lo sguardo. Yaten, rapito da tanta bellezza, le baciò le labbra; un bacio casto, dolce e pieno d'amore. Appena Elisa schiuse le labbra cominciò una danza passionale tra le loro lingue, disperatamente alla ricerca l'una dell'altra. Da troppo tempo erano stati divisi, per troppo tempo avevano sofferto... ed era arrivato il momento di godersi, finalmente, il loro tanto agognato amore.
" Ehi... ma cosa? " chiese stupita Usagi, ridacchiando sotto sotto.
" Il loro amore è destinato a durare per l'eternità " disse felice Eleonora, godendosi quella bellissima scena d'amore dinanzi i suoi occhi.
" È meglio lasciarli soli per un po', che ne dite? " Taiki prese parola, fissando attentamente Eleonora.
" Noi andiamo a fare due passi nel bosco, Usagi ha bisogno di ricaricare le energie " disse Seiya sornione, facendo l'occhiolino al fratello.
" Ci vediamo " salutò Usagi, camminando mano nella mano con il grande amore della sua vita, conscia del fatto che nessuno più li avrebbe divisi... nemmeno la morte...
" Sono felice per Seiya e per Usagi; è davvero una bravissima ragazza " sussurrò Eleonora, allontanandosi con Taiki che non proferiva parola. Dopo circa dieci minuti di assordante silenzio, Taiki si bloccò di colpo facendo arrestare anche Eleonora " Tutto bene Tay? " chiese preoccupata.
" Si; ecco, io... " deglutì, cercando quella forza necessaria per non morire di vergogna.
" Non posso permettermi di perdere la sua amicizia, non lo sopporterei... Però non posso nemmeno più mettere a freno i miei sentimenti " pensò, fissandola come se volesse farle le lastre.
" Ele io devo dirti una cosa " si avvicinò lentamente, prendendole la mano " Sono anni che cerco disperatamente di essere sincero con me stesso, ma soprattutto con te. Ecco... io... " le parole morirono in gola, la paura lo stava logorando e bloccando. Si era esposto, aveva fatto trenta ed ora doveva assolutamente fare trentuno.
Decise di agire e di non pensarci più di tanto, male che andava si beccava un cazzotto in piena faccia. Eleonora non riusciva a capire cosa volesse dirgli Taiki; da quando si conoscevano non lo aveva mai visto così agitato; cosa mai doveva dirgli? Lo vide avvicinarsi sempre più, troppo... Il cuore le salì in gola, le gambe tremavano e la testa girava.
Taiki tagliò le distanze, impossessandosi delle sue labbra violacee, mordendole e leccandole come mai aveva fatto in tutta la sua lunga esistenza. Eleonora, presa alla sprovvista, dapprima rimase inerme; quando poi ricollegò il cervello e si accorse di cosa realmente stesse accadendo, gli cinse le braccia intorno al collo, intensificando quel bacio che da anni aveva sempre sognato.
" Finalmente ti sei deciso, non ti avrei aspettato ancora per molto " rise tra un bacio e l'altro Eleonora, ancora incredula del risvolto avuto.
" Ti ho sempre amata, ma per colpa della mia proverbiale timidezza non mi sono mai esposto. Potrai mai perdonarmi? " la strinse ancora di più, poggiandole la testa sul petto.
" Si.. ti perdono "...
*****************************
" Seiya dove mi porti? " chiese curiosa Usagi, ancora stretta tra le braccia del suo amato.
" Certo che sei davvero curiosa testolina buffa, abbi un po' di pazienza " l'ammonì bonariamente, beccandosi la seconda linguaccia della giornata.
Quando arrivarono a destinazione il cielo plumbeo aveva lasciato spazio ad un manto di stelle luminosissime, accompagnatrici mute di una Luna brillante ed eterea. Usagi, dinanzi quella vista, rimase a bocca aperta per lo stupore. Non aveva mai visto niente di più bello in vita sua. Al di sotto di loro un lago cristallino rifletteva il disegno che il cielo aveva deciso di regalare loro quella sera, mentre ogni tanto rane saltavano qua e la, cantando un motivetto a loro sconosciuto.
" Ero sicuro che ti sarebbe piaciuto " l'abbracciò Seiya da dietro, poggiandole la testa sull'incavo del collo, provocandole mille brividi su tutto il corpo. Chi l'avrebbe mai detto che lei, Usagi Tsukino, sarebbe diventata la fidanzata del bel tenebroso Seiya Kou, idolo di tutta la razza femminile? Rise di gusto, facendolo notare a Seiya che - da bravo malandrino - aveva sbirciato nei pensieri della sua amata.
La girò delicatamente, spostandole una ciocca di capelli ribelli che le ricadevano sul viso. Lentamente prese ad accarezzare quella pelle, così fredda ma così sensuale e bruciante di passione. I suoi occhi non mentivano, erano per lui come un libro aperto. Gli leggeva dentro tutta la voglia ed il desiderio di appartenergli sia mentalmente che fisicamente.
Ora potevano godersi il loro amore senza più freni inibitori, senza nessuno che li ostacolasse. La baciò delicatamente, spingendola con la mano sulla testa. Fece scivolare la mano dalla testa alla schiena, intrufolandola dentro la maglietta per toccare quei lembi di pelle che da tempo lo facevano impazzire.
Senza rendersene conto si ritrovarono allungati per terra, di fronte il lago. Usagi lo voleva, non poteva più resistere. Lo amava con tutta se stessa e non voleva sprecare nemmeno più un minuto con lui, voleva amarlo...
Con due mosse repentine lo denudò, lasciandolo solo con i boxer che mettevano in bella vista la sua eccitazione pulsante. Seiya, piacevolmente colpito, la lasciò fare. Appena Usagi cominciò a massaggiarlo delicatamente sopra i boxer le sue buone volontà andarono a farsi benedire, lasciando posto ad una passione sfrenata.
La denudò completamente, beandosi del corpo sinuoso e snello della fidanzata. Cominciò a baciarle i capezzoli, inturgidendoli in pochi secondi. Le mani di Usagi delineavano lo scultoreo corpo del suo uomo, beandosi di ogni suo particolare. Appena Seiya infilò due dita nella sua femminilità, un gemito strozzato uscì dalle sue labbra, eccitandolo ancora di più.
" Seiya, ti prego " lo implorò, guardandolo negli occhi. Seiya non se lo fece ripetere due volte e con una spinta delicata entrò dentro di lei, riempiendola completamente del suo essere, del suo amore incondizionato e della sua dolcezza.
Ogni spinta erano gemiti di puro piacere, Usagi inarcava la schiena per poter semplificare il movimento a Seiya che, con voce roca, le disse " Amore ti amo "; le diede un'ultima spinta per poi venire assieme. Rimase sopra di lei per parecchio tempo, beandosi della bellezza eterea del suo angelo " Usagi? " chiese.
" Uhm? " rispose Usagi, non distogliendo mai lo sguardo da quello cobalto del ragazzo " Ti dico solo questo: Infiniti noi... "...
TRE MESI DOPO...
"Oh allora, ma quanto comincia il concerto? " chiese Minako euforica, sotto braccio a Kaspar, sua nuova conquista.
" Smettila di rompere, sei insopportabile " ruggì Rei, pestando per sbaglio un piede a Yuri, il suo fidanzato " AHIA " urlò, facendo girare la folla verso di loro.
" Che vergogna " pensò Ami, accompagnata da Makoto che fissava la scenetta divertita.
Appena le luci si spensero un boato assordante echeggiò nell'aria, mentre fumi di vari colori ripempiorno l'aria circostante.
Fecero il loro ingresso i tre fratelli, belli come non mai. Appena gli applausi cessarono, Seiya prese il microfono e con un sorriso a trentadue denti disse " Questa canzone 'Infiniti noi' è stata scritta da me e la dedico alla ragazza più speciale di questo mondo, quella ragazza che con la sua semplicità mi ha fatto innamorare. E pensare che era una mia fan... Usagi te la dedico con tutto il mio amore... ti amo... "
Guardò in direzione del dietro le quinte, sorridendo ad Usagi che piangeva come una fontana, per poi cominciare a cantare...
Che ti serve ormai
tormentarti per capire il mondo
farti soffiare dentro da ogni vento
niente c'è che valga il tuo sgomento.
Guarda invece noi
piangi per l'amore se si perde
odiami se sei messa da parte
grida se l'amore grida forte.
Perché noi qui, infiniti noi
siamo il tempo innocente
che nasce dal silenzio del mondo
intorno a noi.
Chi ti ascolta mai
dolce e disperata tra la gente
dove le tue mani son respinte
ciò che non è tuo non vale niente.
Perché noi qui, infiniti noi
siamo il tempo innocente
che nasce dal silenzio del mondo
intorno a noi.
Io ti ascolterò
voce di stupito sentimento
io sarò il tuo tempo in un momento
con l'orgoglio di dormirti accanto.
Guarda ancora noi
piangi per l'amore se si perde
odiami se sei messa da parte
grida se l'amore grida forte.
NOTE DELL'AUTRICE
* La canzone citata è Infiniti noi dei Pooh, quindi su di essa non ho alcun diritto.
Eccoci arrivati alla fine di questa storia.
Beh... che dirvi se non grazie della vostra assidua presenza, grazie a tutte coloro che hanno speso del tempo per recensire e farmi conoscere la propria opinione. Un grazie anche a coloro che l'hanno inserita tra le preferite, seguite e ricordate ed anche ai lettori silenziosi.
Un grazie speciale va alla mia socia Elena alias Shelly2010 che mi segue davvero in tutte le mie storie e glie ne sono davvero grata. Spero che il finale non vi abbia deluso e che la mia storia vi abbia lasciato un piccolo sorriso tutte le volte che l'abbiate letta. Vi ringrazio di cuore...
Cri cri
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