Photograph: 'Hogwarts 1977...with Love'

di MaryElizabethVictoria
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts 1977-prologo ***
Capitolo 2: *** Last year in Hogwarts is never to forget (The Boys) ***
Capitolo 3: *** Last year in Hogwarts is never to forget ( The Girls) ***
Capitolo 4: *** Sense and sensibility ***
Capitolo 5: *** Pride and Prejudice ***
Capitolo 6: *** The whole world is on a date...except Me! ***
Capitolo 7: *** Hogsmeade ***
Capitolo 8: *** 'Always' he would have answered... ***
Capitolo 9: *** Love is in the Air ***
Capitolo 10: *** A Bad Christmas ***
Capitolo 11: *** That's why I don't like you ***
Capitolo 12: *** Proposal ***
Capitolo 13: *** Photograph 1977 ***
Capitolo 14: *** Separazioni ***
Capitolo 15: *** Traitor ***
Capitolo 16: *** Reunion ***
Capitolo 17: *** We're a Family (part1) ***
Capitolo 18: *** We're a Family? (part 2) ***
Capitolo 19: *** Broken Hearts ***
Capitolo 20: *** Last days ***
Capitolo 21: *** Things worth Dying For ***
Capitolo 22: *** Vengeance ***
Capitolo 23: *** Arya Black ***
Capitolo 24: *** Fathers ***
Capitolo 25: *** Meet the hunter ***
Capitolo 26: *** Time to Say Goodbye ***



Capitolo 1
*** Hogwarts 1977-prologo ***


 

Hogwarts 1977


 

 

 

-Ma guarda ... non sapevo che ce l'avessi ancora- fissava quell'oggetto come se fosse maledetto.

-Nemmeno io! Molly l'ha trovata questo pomeriggio e ha pensato che questa l'avrei voluta tenere ... nulla di più lontano dalla verità.

Una fotografia babbana apparentemente innocua, tutta ingiallita e spiegazzata, era posata sul tavolo di Grimmauld Place accanto ad una bottiglia di wisky incendiario mezza vuota.

Le parole 'Hogwartz 1977' erano riportate sul retro  con l'elegante scrittura di Lily. Certo,era stata lei a farne una copia per ciascuno di loro e a consegnarla loro prima che prendessero l'espresso per il ritorno un'ultima volta.

Quello era stato il loro ultimo anno e probabilmente il più incasinato che avessero mai avuto.
L'anno in cui James e Lily si erano finalmente messi insieme ...e non si poteva certo dire che quella fosse stata la fine di tutti i loro guai, anzi s e mai era stato l'inizio...  si, se l'erano spassata parecchio,ma poi c'era stata la guerra ed era cambiato tutto.
Faceva dannatamente male vederli ora, otto facce sorridenti e ammiccanti su una fotografia vecchia di vent'anni. A pensarci bene, nessuno di loro aveva fatto una bella fine, ma allora chi poteva saperlo? Faceva male soprattutto il sorriso di Lei, congelato per sempre su quella carta patinata.

-E la tua copia, Lunastorta? Che fine ha fatto?

-L'ho bruciata più o meno un secolo fa.

-Che lupo sciocco e sentimentale.

-Che cane stupido e impiccione.

 

 

 

 

[Hogwarts 1977...with Love- Fine Prologo]

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Capitolo 2
*** Last year in Hogwarts is never to forget (The Boys) ***


 

Last year in Hogwarts  is never to forget


 

 

 

 

Sirius Black appena scappato di casa risiedeva provvisoriamente a casa Potter in attesa di trovarsi un posticino suo a Londra, grazie al denaro ereditato dallo zio. Sembrava smanioso di mettere alla prova la sua nuova indipendenza ed allo stesso tempo euforico di poter assaporare il gusto della libertà dopo sedici anni di prigionia. La sua evidente allegria culminava quasi sempre con qualche bravata in cui erano immancabilmente coinvolti i suoi più cari amici, amici che tuttavia non sembravano felici quanto lui all'alba del loro ultimo anno ad Hogwarts ....

James Potter veniva da un anno glorioso in cui in qualità di capitano della squadra di Quidditch aveva conquistato il trofeo per Grifondoro, era semplicemente il ragazzo più popolare della scuola e le ragazze avrebbero fatto la fila per uscire con lui . Nonostante questo mascherava come poteva un’aria afflitta, proprio perchè l’unica ragazza che desiderava era anche l’unica immune al suo fascino. Le aveva provate tutte pur di impressionarla, era perfino arrivato a far violenza su sè stesso ignorando le maligne frecciatine di Mocciosus ... l'istinto gli suggeriva di affatturarlo, ma la testa gli diceva che ciò non avrebbe fatto che peggiorare(se possibile) l'opinione che Lily aveva di lui.

Lily Evans  si era ripromessa di passare il settimo anno solo a studiare per passare brillantemente i MAGO e ad evitare Potter nei suoi disperati tentativi di farsi notare da lei. Si era anche ripromessa di non preoccuparsi così tanto di quel tronfio idiota quando finiva infortunato in infermeria, nè di vigilare silenziosamente sulla sua banda di scalmanati perchè non si ficcassero seriamente nei guai ... insomma doveva cercare di non ammettere mai con sè stessa quanto James Potter influenzasse la sua vita.

Anche Remus Lupin pareva incline agli eccessi di tristezza e non solo per solidarietà verso James. Quello sarebbe stato l’ultimo anno  passato in compagnia dei suoi unici amici all’interno delle mura sicure di Hogwarts, protetto da tutte le precauzioni che Silente aveva disposto per lui. E poi naturalmente c'era il suo altro segreto, quello che nè James, nè Sirius, nè Peter sapevano , ma quella era davvero l'ultima cosa a cui voleva pensare . Non aveva importanza, sarebbe finita con la scuola come tutto il resto e il mondo là fuori non si prospettava certo amichevole per un lupo mannaro, specialmente in quel periodo. 

Strane voci giravano da qualche tempo nel mondo dei maghi, voci di misteriose sparizioni, aggressioni ai babbani, oscure forze che si stavano muovendo al di fuori delle mura sicure del castello. Peter Minus si sforzava di sorridere e scherzare come al solito, ma ogni volta che guardava negli occhi i suoi amici, quelli che lo avevano accolto e fatto sentire parte per la prima volta in vita sua di un gruppo , non poteva che distogliere lo sguardo. In fondo anche lui era un po’ triste come tutti perchè quello sarebbe stato il loro ultimo anno come gli spensierati Malandrini di Hogwartz. Fuori dalla scuola li avrebbero aspettati dei doveri, lavoro, famiglia, responsabilità .... e forse dalle voci che correvano una guerra alle porte. Comunque andasse, pensava, avrebbe saputo di certo da che parte schierarsi: accanto a James, a Sirius e a Remus lottando al fianco dei suoi amici.

Nel mentre, nella sala comune dei Grifondoro un'altra cupa incombenza, ben diversa dal timore di una guerra, si diffondeva a macchia d'olio tra gli studenti del settimo anno ... i MAGO quell'anno in particolare si preannunciavano più ardui che mai. Naturalmente il timore degli esami non era condiviso da tutti in egual misura, James per esempio sembrava avere dei problemi molto più gravi mentre disegnava svogliatamente su un foglio di pergamena le iniziali L.E.

Peter era sprofondato nella sua copia del manuale degli incantesimi MAGO e cercava ormai da tempo di venire a capo degli incantesimi raggelanti su vasta scala. Sirius invece stava dimostrando un insolito impegno. Passava febbrilmente da un capo all'altro della lunga pergamena che stava redigendo in bella calligrafia, fermandosi di tanto in tanto a riflettere facendo ondeggiare la sua piuma , per poi rimettersi a scrivere di buona lena.

Pare che fosse una delle rare volte in cui era stato visto studiare seriamente ... ma Remus la sapeva più lunga.

-Sirius, che cosa stai facendo?- lo apostrofò con decisione.

-Studio- rispose lui senza staccare gli occhi dal foglio di pergamena,il tono di voce era quello tipico di quando ne stava combinando una delle sue.

-Lo so che non stai studiando, guarda che se è di nuovo uno stupido scherzo ai danni di Mocc... ai danni di Piton insomma, ti ricordo che siamo al settimo anno: è ora di finirla con queste ripicche infantili-

-Tu mi stai accusando ingiustamente! Non è uno dei miei geniali infallibili colpi ma qualcosa di molto innocuo, in verità si tratta di una semplice ... lista- rispose lui evasivo.

-Felpato, sul serio... una lista?!- si intromise James.

-Vedere, vedere!- squittì Peter abbandonando definitivamente Incantesimi.

-E va bene... potete darci un'occhiata- concesse Sirius come se stesse compiendo un'azione molto magnanima nei confronti dei suoi migliori amici -Però ti avverto Lunastorta, non cominciare a farmi il moralista... in fondo è l'ultimo anno che abbiamo per divertirci: o adesso o mai più!-

Remus sospirò pazientemente e prese tra le mani la pergamena, ci mise un po' a capire di cosa si trattasse ma quando finalmente cominciò a capire sentì le sue sopracciglia curvarsi in segno di disapprovazione. Contemporaneamente Peter, chino sulla sua spalla a leggere, emise solo un basso di ammirazione.

La prima colonna di nomi era la più lunga fitta ed elencava tutte le conquiste femminili di Sirius degli ultimi sei anni, almeno quelle che era riuscito a ricordare con un notevole sforzo del suo cervello canino. C'erano uno stuolo infinito di Grifondoro, molte Corvonero e Tassorosso e perfino una manciata di Serpeverde. Ma era la seconda lista in realtà a preoccupare Remus, quella era composta da pochi nomi di ragazze per lo più del settimo anno, presumibilmente quelle mancanti per assicurarsi un discutibile primato.

-Ne sono rimaste davvero poche, il record si fa sempre più vicino - affermò Sirius compiaciuto.

-Con Helena Seimour ci sei già uscito al terzo anno... - annunciò James depennando uno dei nomi dalla lista più corta.

-Davvero? -

-Due volte- precisò Remus asciutto.

-E con Alexis Raily lo scorso anno- aggiunse Peter, cancellando il nome di una graziosa Corvonero - E anche con la sua amica Laura Bones

-No, con lei non ci sono mai uscito!

-L'hai fatto ... - concordò James e aggiunse il nome di Laura alla lista delle conquiste -... alla festa di primavera l'anno scorso, solo eri troppo ubriaco per ricordarlo!>

-Questo in effetti non me lo sono mai spiegato... - riflettè Sirius ad alta voce.

-Vediamo, quindi rimangono solo Marlene McKinnon, l'amica di Lily, se riesci a uscire con lei non è che si potrebbe organizzare una cosa a quattro?! Comunque poi ci sono Moira Fairfax ,Hestia Jones , Amalya Earnshaw - proseguì James, dopo aver cancellato un altro paio di nomi.

-Amalya Earnshaw?! E' di Serpeverde! Ed è fidanzata. E poi non ti era antipatica?!- esclamò Remus, piuttosto contrariato.

-Però è bella- osservò Peter.

-Però è fidanzata, Codaliscia- insistette Remus.

-Sono cose che non contano alla nostra età - Sirius alzò le spalle con leggerezza -Piuttosto, ve ne vengono in mente altre carine da prendere in considerazione per quest'anno?

-Non saprei ... magari Darcy Hardgraves- a quelle parole Sirius abbandonò all'istante la sua aria compiaciuta per una smorfia di disgusto.

-Non se ne parla- ringhiò, riprendendosi la sua lista con un gesto brusco.

-Na na na na, na na na na, Sirius e Darcy si voglion sposar ... - attaccò a canticchiare James, mentre Peter si piegava in due dalle risate.

La parte migliore di Remus si sentì subito un po' in colpa per quella frecciatina.

Anche lui come tutti era ormai al corrente del disprezzo reciproco che correva tra Sirius Black e Darcy Hardgraves da quando si erano resi conto di essere stati promessi in matrimonio dalle rispettive famiglie. Quello stesso agghiacciante pomeriggio di dieci anni prima si era concluso con un Sirius tutto gocciolante scaraventato nella fontana del giardino degli Hardgraves mentre i capelli della piccola Darcy avevano misteriosamente preso fuoco.

Con grande soddisfazione di entrambi la sciagurata unione era sfumata definitivamente quando Sirius era stato disconosciuto.

-E piantala Ramoso , non è divertente!- protestò Sirius -Lunastorta, vecchio mio ... Dobbiamo farci venire in mente qualcosa di grandioso da fare l'ultimo anno prima che la noia ci faccia ammattire del tutto!

- Lei dice si ... lui dice si ...- cantilenava nel frattempo James, senza prestare la minima attenzione al discorso.

-Ecco appunto- sbuffò Sirius accennando al suo amico.

-Studiare per i MAGO è catalogato tra le attività in programma?!No, perchè  possiamo benissimo limitarci a sperare di prendere un voto almeno accettabile, tanto non è che questo pregiudicherà il nostro futuro

-Di cosa ti lamenti? Se ti va così male puoi sempre minacciare di mordere l'esaminatrice

-Molto divertente Peter...

-Madama Marchebanks... che bocconcino prelibato!

-James che stai facendo?

-La aggiungo alla lista di Felpato,no?!

-Ramoso... molla quella lista

-Altrimenti?

-Incarceramus!

-Protego!- e  mentre gli incantesimi di James e Sirius rimbalzavano sulle pareti quei due ridevano come ragazzini.

-Ma siete completamente impazziti?!Non nella sala comune!!Ci sono quelli del primo anno, che esempio pensate di dare?!Remus, mi meraviglio di te, perchè non li hai fermati?- intervenne Lily Evans , che sfortunatamente per loro si era trovata a passare di lì proprio in quel momento. James abbassò subito la bacchetta con aria colpevole, beccandosi in pieno volto una fattura di Sirius che riuscì infine a rimpossessarsi della sua preziosa lista.

-Con questi due è solo fiato sprecato Lils, meglio lasciare che sia il San Mungo ad occuparsene ... possibilmente con una buona dose di shockantesimi- disse Marlene McKinnon scuotendo la testa con disapprovazione.

-Hai perfettamente ragione Lenie, andiamo.

Un anno decisamente promettente era appena iniziato.

 

 

 

 

 

[Hogwarts 1977...with Love- Fine Primo capitolo]

 

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Capitolo 3
*** Last year in Hogwarts is never to forget ( The Girls) ***


Last year in Hogwarts is never to forget- The Girls

 

 


 

Anche tra i Serpeverde circolavano strane voci inquadrate in un’ottica completamente diversa. Gruppi sempre più numerosi si radunavano a parlottare concitati nei dormitori, nelle aule durante pause tra le lezioni, nei corridoi e perfino in biblioteca. Il soggetto delle conversazioni era sempre lo stesso: l'ascesa di un mago oscuro potentissimo che presto avrebbe rivoluzionato l'intero mondo magico. Amalya Earnshaw scosse la testa mentre disperdeva alcuni di essi, un manipolo di studenti appena del primo anno, purtroppo in qualità di caposcuola toccava a lei quell’ingrato compito. Assurdo, pensava, predizioni del genere venivano fatte ad ogni cader di stella ma quella era diventata quasi un’ossessione per tutti!

-Ehilà, Amy!

Lavinia Worhtington si affrettava verso di lei con l’aria di avere pettegolezzi freschi da divulgare. Lavinia era una ragazza dall’aspetto appariscente,i suoi capelli dorati e gli occhi azzurrila rendevano notevolmente bella a detta di molti (ma principalmente dal suo fidanzato), forse non era tra le ragazze delle più intelligenti o magicamente dotate ma era anche vero che proveniva da una rispettabile famiglia di purosangue e tanto era bastato a far sentire Amy quasi in dovere di diventare sua amica al primo anno. Da quel giorno era diventata una delle sue migliori amiche.

Jemma Rosier che la accompagnava era al contrario una ragazza piuttosto bruttina e talmente fastidiosa e invadente da risultare irrimediabilmente insopportabile perfino ai più volenterosi fanatici del sangue puro. E nonostante il dovere verso il sangue puro fosse un elemento per nulla secondario nella vita di una giovane Serpeverde, Amalya non poteva fare a meno di malsopportare quella gatta morta. Ormai da sette anni non si dava la pena di ascoltare la serie di pettegolezzi misti ad assurdità colossali e improbabili voci di corridoio che sembravano il suo unico argomento di conversazione , finchè un nome tra tanti non attirò la sua attenzione ...

- ...e poi Remus Lupin pare si stia vedendo con la Evans, la Nata Babbana, non c'è che dire formano una coppia perfetta tra i derelitti ....

-Lily Evans con Lupin?- si informò Amy inarcando un sopracciglio.

-Certo: quella Evans di Grifondoro, capelli rossi, abbigliamento dozzinale ... ma dai, quella che una volta ti ha battuto a Pozioni!- di quell'ultima frase Jemma si pentì subito dopo averla pronunciata portandosi una mano alle labbra, le pozioni erano il talento principale di Amalya cosa di cui lei andava smodatamente orgogliosa. Il professor Lumacorno, direttore della loro casa, ne andava molto fiero.

Lavinia intanto sorvolando amabilmente la gaffe dell'altra proseguì indisturbata.

-Fonti attendibilissime dicono che girano sempre insieme, a volte mano nella mano, piuttosto chiaro no? Che stiano insieme non c'è dubbio.

-La sangue sporco non si può permettere di meglio ovviamente- asserì Jemma in tono convinto.

-Ma lui e Lily sono amici, inoltre sono prefetti di Grifondoro ... è normale che girino insieme, che si tenessero per mano poi mi pare un'invenzione di sana pianta- commentò Amalya freddamente, i suoi occhi saettanti di un colore tendente al violetto le sfidavano a contraddirla.

-Ok ok...Com'è che ti interessa tanto ?- intervenne Lavinia.

Amalya non rispose subito, ma reclinò il capo come se stesse cercando le parole più adatte ad esprimersi. Optò infine per una risposta diplomatica.

-Personalmente non ho niente contro Lily Evans ... ma se pensa di battermi ai MAGO se lo può sognare.

-La Nata Babbana dà ancora dei problemi?

A parlare era stata una ragazza seduta sua uno dei divani della sala, aveva uno sguardo vagamente annoiato mentre scuoteva i lunghi capelli di un biondo talmente chiaro da sembrare argenteo in segno di dissenso.

-Non mi sorprende... il vostro problema è che non sapete come farvi rispettare dagli inferiori- dichiaro Darcy Hardgraves, il modello della perfetta Serpeverde: fredda, efficente e parecchio stronza. Molti ragazzi della sua casa la temevano a causa della sua spaventosa padronanza di ogni genere di incantesimo e maledizione e naturalmente per la fama oscura della sua famiglia. Una famiglia di cui anche Amalya sarebbe presto entrata a far parte sposando alla fine dell'anno Elios Hardgraves.

Non che nessuno avesse chiesto il suo parere ... la cosa era stata combinata da tempo e e Amalya non si era mai nemmeno sognata di avere voce in capitolo. Non si lamentava però, in fondo avrebbe sposato il fratello della sua migliore amica, evento di cui le due ragazze parlavano fin da quando erano piccole.

-Non è niente- Amy si andò a sedere accanto a lei cercando disperatamente un altro argomento di conversazione, poi le sussurrò all'orecchio - Quella noiosa della Rosier non vuole lasciarmi in pace con le sue fandonie.

-Jemma cara, a proposito di rispetto verso i superiori... ti rendi conto che ci stai annoiando a morte con le tue chiacchiere senza senso?- scandì mellifluamente Darcy ad alta voce, davanti alla sala intera. La ragazza in questione arrossì e si zittì all'istante.

-Scusami tanto Darcy .... allora ragazze ... ci vediamo dopo a cena- mormorò imbarazzata prima di defilarsi.

-Molto delicata Darcy-commentò Lavinia scuotendo il capo.

-Se n'è andata no?!- l'altra alzò le spalle con noncuranza.

-Bè io ho notizie ben più succose - proseguì Lavinia sorridendo alle sue amiche con fare furtivo , le ragazze le fecero spazio tra di loro sul divano -Ok, prima di tutto, Narcissa Black si è fidanzata ...con Lucius Malfoy.

-Che bella novità, sono solo pochi secoli che i Malfoy e i Black si sposano tra di loro- commentò Darcy con scarso entusiasmo.

-So che la sorella maggiore si sposerà a breve con un Lestrange - disse Amalya.

-Esatto! E sarà sicuramente l'evento più esclusivo della stagione ... pochissime persone sono state invitate al matrimonio!

-Non me ne parlare Lavy, francamente Narcissa si sta dando un sacco di arie solo perchè sarà tra le poche ad essere presente.

-Sempre che disgraziatamente qualcuno non le faccia una fattura il giorno prima ...- commentò quasi per caso Darcy, casualmente sembrava molto sicura del verificarsi di tale avvenimento.

-Già, sarebbe una vera disgrazia- convenne Amalya con un sorriso complice -Speriamo almeno che un evento di società così importante li distragga da questa tiritera della guerra.

-Inquietante vero?!- commentò Lavinia a bassa voce -Ad esempio Mulciber o Avery o Piton non fan che parlar di quello dall'inizio dell'anno, e proprio ieri Regulus Black...

-Sciocchezze- la interruppe Darcy -Tanto per cominciare Piton non è nemmeno un purosangue, lo sanno tutti, e Regulus Black?Andiamo, lo conosco da una vita e non l'ho mai visto schiantare nemmeno un elfo ...se contano su di lui son messi bene!

-Eppure ieri ha detto in sala comune che appena ci sarà la guerra combatterà dalla parte dei Mangiamorte, così si fanno chiamare, per 'riscattare l'onore della famiglia' ,sapete- asserì Lavinia con maggior convinzione.

-Mangiamorte?! Che nome ridicolo ... Non sono altro che un paio di esaltati , non ci sarà nessuna guerra- Darcy era una delle poche ragazze che non davano troppo peso alle voci che circolavano in quel periodo.

-Mia madre invece pensa che sia molto probabile che ci sia ... e dice anche che sarà presto- disse Amalya senza troppa convinzione mentre giocava distrattamente con una ciocca dei suoi capelli scuri.

-Tua madre non conta, crederebbe a qualsiasi cosa!- le due ragazze scoppiarono a ridere.

-In ogni caso noi non abbiamo nulla da temere, giusto?- domandò Lavinia con lieve apprensione

-Se ci sarà una guerra tutti saremo coinvolti ... che lo vogliamo o no- proferì saggiamente Amalya. In quel momento però i suoi pensieri non avrebbero potuto essere più distanti dalla guerra magica imminente.

-Non ci sarà nessuna-stupida-guerra - scandì ancora una volta Darcy sottolineando bene le ultime tre parole -Fareste meglio a preoccuparvi di cose più serie, come studiare per i MAGO ad esempio...

Su quel punto incontrò subito l’approvazione di Amy, che annuì energicamente. Lavinia invece pareva più scettica, ma alla fine decise di annuire anche lei non tanto perchè ne fosse convinta ma per omologarsi al parere generale. .. come del resto faceva da sei anni.

-Bene- dichiarò Darcy soddisfatta -Adesso che ne dite di scendere a cena? Non ne posso davvero più delle chiacchiere di quegli idioti...- aggiunse abbastanza forte da essere sentita da un gruppetto vicino a loro intento a discutere proprio del soggetto tanto odiato. Quelli non provarono nemmeno a sostenere lo sguardo minaccioso di Darcy Hardgraves , si dispersero in silenzio e a capo chino.

-Temo che questa volta passerò... devo ancora finire dei compiti- disse subito Amalya, sforzandosi di sembrare più naturale possibile. Per sua fortuna Darcy era troppo irritata dal chiacchiericcio, seppur ora fosse più pacato, che persisteva nella sala comune per badare al suo fare elusivo.

-Tu vieni Lav?- si rivolse quindi a Lavinia, che accennò un si con la testa.

Le due ragazze si avviarono verso la sala grande lasciando la loro amica china su alcuni libri di trasfigurazione... Amalya rimase lì ancora per una mezz’oretta aspettando che tutti glia altri Serpeverde si fossero recati a loro volta a cena, quando finalmente rimase sola e non sorvegliata si affrettò a raggiungere il luogo che aveva concordato con Lui. Non vedeva l'ora di vederlo.

 

 

 


 

 

[Hogwarts 1977...with Love- Fine secondo capitolo]

 


 

 

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Capitolo 4
*** Sense and sensibility ***


 

 

 

Quando Remus Lupin giunse in cima alla torre di Astronomia la trovò già là che lo aspettava, appoggiata coi gomiti alla balaustra volta a contemplare il paesaggio notturno. Era bellissima, pensò. I capelli corvini e leggermente ondulati le incorniciavano il viso assorto.

-Sei venuto finalmente, devo presumere -disse ostentando un tono perfettamente indifferente come quando si incontravano alla presenza di altre persone.

-Mi dispiace, sai i miei amici … ci è voluto un po’ per riuscire a svincolare senza destare sospetti- ma ad Amalya non piacque quella risposta, perché non si voltò verso di lui ma mantenne lo sguardo ostinatamente fisso sulle stelle.

-Se per con ‘amici’ intendi quella Evans dai capelli rossi e lo sguardo da cerbiatta mi stupisce che tu abbia trovato un momento per stare con me … vivete praticamente in simbiosi da quello che si dice- commentò aspramente.

Remus sorrise tra sé, ma fu abbastanza saggio da non ostentare ilarità davanti alla Serpeverde. Amalya era molto permalosa e se avesse pensato che si stava prendendo gioco di lei in quel momento non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione. Però non poteva fare a meno di trovare tutto ciò assurdo. Ma come? Prima lei gli faceva giurare e spergiurare che il loro era soltanto un passatempo e che non implicava nessun impegno sentimentale e poi si metteva a fare la gelosa per la sua amicizia con Lily?!

-Non poteri mai, è la ragazza che piace a James- disse semplicemente.

-Non che mi interessi, ti ricordo che sei perfettamente libero di frequentare chi vuoi e la Nata Babbana …

-Non chiamarla così- la ammonì Remus.

-… la Evans allora, non fa eccezione- ma ora il tono di Amalya era meno contratto, tanto che per sottolineare meglio il concetto si girò verso di lui e senza preavviso gli si gettò tra le braccia.

Entrambi si godettero in silenzio quel momento. Erano stati lontani per tutta l’estate e da quando era iniziata la scuola non erano riusciti a vedersi nemmeno una volta, inventare scuse plausibili per disfarsi degli amici diventava sempre più difficile, inventare menzogne per mettersi a posto la coscienza lo era ancora di più. La menzogna stessa era diventata la ragnatela che intrappolava la loro vita.

-Mi sei mancata quest’estate- mormorò lui inspirando il buon profumo dei suoi capelli.

-Davvero?! Ti sono mancata io o questa?- interloquì la ragazza sventolandogli davanti una boccetta piena di un liquido scuro- Come vanno le trasformazioni a proposito?

-Sono molto più dolorose senza la pozione, ma non mi lamento, ti ringrazio- le rivolse un ampio sorriso.

-Guarda che per quanto tu sia carino non te la preparo mica gratis... fanno sei galeoni e il bacio è in omaggio...

-Tratti sempre così bene i tuoi clienti o sono fortunato?- Remus le porse diligentemente il sacchetto con le monete.

-Ah ah... solo quelli con piccoli problemi pelosi- Amalya si fece più vicina- Sai che le creature oscure mi eccitano...

Sembrava equivoco, ma era così che era iniziata la loro relazione clandestina circa un anno fa.

La famiglia Earnshaw navigava da tempo in cattive acque. Il padre di Amalya alla sua morte aveva lasciato in eredità a moglie e figlia il cognome rispettabilissimo di una casata antica e montagne di debiti. Quella era una delle principali ragioni per cui era vitale che si celebrasse presto il matrimonio col rampollo degli Hardgraves che le avrebbe salvate dalla bancarotta. Nel frattempo Amalya sfruttava il suo talento come pozionista per raccimolare il denaro necessario a coprire le sue spese, diventando così una specie di 'spacciatrice' ufficiale della scuola.

Poteva preparare qualsiasi filtro e pozione le venisse richiesto. Inizialmente Remus si era rivolto a lei per quell'intruglio che funzionava come un perfetto calmante durante le trasformazioni e lo aiutava a riprendere le forze subito dopo, naturalmente Amalya si era impegnata a mantenere il segreto professionale con la massima solennità.

Quello che nessuno dei due aveva previsto era che dopo un po' il loro rapporto di affari si era inclinato verso una specie di stramba relazione clandestina. Perché erano d'accordo che sbaciucchiarsi ogni tanto senza impegno andava bene, perchè avevano deciso di affrontare la cosa da persone mature, perchè non esisteva che un Grifondoro e una Serpeverde stessero insieme ufficialmente.

-Allora tu e la Evans siete solo amici- disse lei dopo un po’, cercando di far apparire quel commento il più casuale possibile.

-Solo amici- confermò Remus -Hai la mia parola di Malandrino.

-Allora non c’è proprio da fidarsi, ma ricorda che se mai volessi uscire con qualcun'altra per me non è un problema- scrollò le spalle con indifferenza.

-Ehm, lupo mannaro ricordi?!- la interruppe lui indicando sè stesso -Sicuro, le ragazze farebbero la fila!

-Non devono saperlo per forza! E comunque non importa: voi Grifondoro siete fissati con queste storie dell'onestà e della sincerità e compagnia bella ...

-Guarda che ogni tanto non fa male essere sinceri con gli altri...

-...disse il ragazzo che da un anno a questa parte rifila montagne di fandonie ai suoi amici per potersi imboscare!- rise Amalya, poi avvicinandosi al suo orecchio sussurrò piano- Se fossi sincera sulla metà delle cose che abbiamo fatto qui a Darcy e alle altre prenderebbe un colpo di sicuro...

-Dubito seriamente che esista qualcosa che può turbare la gelida perfezione di Darcy Hardgraves- le rispose lui cauto, gli occhi color miele socchiusi, mentre le accarezzava distrattamente i capelli.

-Remus, attento a come parli di lei : è la mia migliore amica- lo ammonì Amy.

-Quasi tua cognata- la corresse lui.

Entrambi annuirono in silenzio e per quella sera nessuno si sentì di riprendere quell’argomento. Che Amalya tra un anno si sarebbe sposata con Elios Hardgraves non era un’eventualità, quanto una cupa certezza che incombeva come una nube oscura.

-A proposito Amy, auguri per la gara di domani...

La mattina dopo era infatti un giorno molto importante. Amalya scese per far colazione molto presto, sperava di finire in fretta il pasto e poi andare a studiare qualcosa in biblioteca, prima che arrivassero le sue compagne... sfortunatamente questa sua richiesta non fu accolta dal destino. Infatti poco dopo una insolitamente mattiniera Darcy Hardgraves avanzò a passo di marcia in sala grande, seguita a ruota da Lavinia e Jemma ancora vistosamente insonnolite. Con un cenno stizzito del capo fece spostare il gruppetto di intimorite ragazzine del primo anno vicino ad Amy, i suoi occhi di un'intensa sfumatura di verde-grigio puntavano direttamente a lei.

-Non ti abbiamo sentita rientrare ieri sera- dichiarò -E stamattina ti sei alzata prima di tutte noi e sei sparita.

-Scusami, Dee. Avevo fretta di ripassare alcune cose, sai che ci sono ...

-... i MAGO, lo so. Che anno incredibilmente noioso!

-E poi oggi è il grande giorno- concluse Amalya. Per una fortunata coincidenza proprio quel giorno si sarebbe tenuto nella classe del vecchio Lumacorno una gara di pozioni avanzate a cui si era iscritta e che aveva intenzione di vincere.

-Sono sicura che non avrai problemi a vincere- dichiarò Lavinia ottimista.

- Il primo premio dicono sia un bel gruzzolo di galeoni- intervenne Jemma - ... ma a te non interesserà di certo, la tua famiglia è già stra-ricca, no?!

-Ehm, infatti- mentì Amalya, che con quel denaro già meditava di pagarsi i libri di testo che aveva preso a credito- ...lo faccio solo per la gloria.

Le sue meditazioni di vittoria furono però interrotte da un rantolo strozzato, poco distante da lei un loro compagno di Serpeverde, Severus Piton, si stava tenendo la gola come se fosse stato avvelenato, la sua faccia pallida cominciava a gonfiarsi e a diventare blu... letteralmente blu.

Qualcuno cercò di aiutarlo mentre la sua testa continuava a crescere, il resto della sala era semplicemente troppo occupata a ridere sguaiatamente. Nel trambusto generale Amalya ne approfittò per esaminare il calice da cui aveva appena bevuto, macchiato di una sostanza sospetta, poi si rivolse in un sussurro alla sua amica.

-Darcy ...che cosa hai fatto?

-Dovresti saperlo che non mi alzo mai così presto senza una ragione...- le rispose lei tranquilla, accarezzando una boccetta vuota che aveva fatto scivolare sotto il tavolo- Andiamo, era il tuo peggior rivale per la gara di oggi,no? Non c'è bisogno che mi ringrazi.

-Sei impazzita?Potevi avvelenarlo!Cosa ci hai messo... bacche di giais vero?

-No, quelle le avevo finite così ci ho messo dei mirtilli, sono quasi la stessa cosa no?

-No!- strillò Amalya, scandalizzata ma non sorpresa, la sua amica era sempre stata un disastro in pozioni- Potresti finire nei guai per questo!!

-Non credo proprio- Darcy accennò allegramente col capo verso la tavolata dei Grifondoro dove James Potter e Sirius Black erano piegati in due dalle risate. Lily Evans li fissava furiosa come se fosse stata tutta colpa loro... e per una volta non lo era.

-Potter!Black!Che storia è questa?!- la professoressa McGranitt che era la direttrice della casa di Grifondoro si era fatta largo fino al loro tavolo. E non aveva un'espressione felice.

-Ma professoressa, per una volta... dico una che non siamo stati noi...- ma Sirius non risultò molto convincente dato che alternava le parole alle risate. Stessa cosa James al suo fianco non riusciva a mantenere un'espressione seria davanti al mirtillo-Piton che barcollava verso l'infermeria sorretto da alcuni compagni Serpeverde.

-Ora basta!Non ne posso più di queste vostre bravate ai danni del signor Piton- dichiarò la professoressa con tono solenne e incontestabile- Siete in punizione tutti e due!E farò in modo che questa volta vi serva davvero per correggere questo vostro atteggiamento delinquenziale.

- Ma sei stata tu!- protestò Amalya a bassa voce, anche se il rumore delle risa intorno a loro non si era ancora spento.

-Che importa?!La professoressa McGranitt ha già i suoi presunti colpevoli... e secondo te cosa penserà Severus quando la sua testa smetterà di assomigliare a un mirtillo?- Darcy che sembrava molto convinta del bene delle sue azioni aggiunse- Andiamo, non fare quella faccia!Anche se non l'hanno fatto sono sicura che avrebbero voluto... una punizione in più mica li ucciderà, anche se non si dovrebbe mai smettere di sperare... e poi tu vincerai la gara!E' perfetto.

E lo sarebbe stato davvero se Remus Lupin in quel momento non la stesse guardando dal suo tavolo con una leggera ombra di riprovazione nello sguardo che solo lei potè cogliere. Anche se non era stata lei a voler imbrogliare la faceva sentire dannatamente colpevole.

-No, non lo è- ribattè Amalya decisa- non credi che sarei stata capace di vincere onestamente?

-Oh, come vuoi tu... ma stai attenta mia cara Amy, cominci a parlare come una dannata Grifondoro- disse lei stizzita, poi si voltò a per confidare l'accaduto a Lavinia, che si mise a ridere ancora più forte.

-Sei stata fantastica Darcy!- squittì tutta eccitata- Con questo sistema potresti far passare a quei due un anno d'inferno e non ti beccherebbero mai!!

-Lo so- sorrise compiaciuta- ...ci penserò su.

-Povera Darcy... ce l'hai ancora con Sirius Black per averti scaricata davanti a tutta la tua famiglia dandoti della 'megera platinata', non è vero?- le sussurrò Amalya vendicativa, poi finse di pensarci su - O è ancora per quella volta che ti ha incendiato i capelli? Io starei attenta se fossi in te, da come ne parli ... sembra quasi che un po' ti piaccia!- le schioccò un rapido bacio sulla guancia per poi allontanarsi a distanza di sicurezza dalla furia omicida della sua quasi ex migliore amica.

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Pride and Prejudice ***


 

 

 

 

 

 

Amalya quel giorno non vinse la gara, la stravinse secondo le previsioni delle sue amiche.

Severus Piton era ancora in infermeria e Lily Evans fu per tutto il tempo così distratta e sovrappensiero che per la prima volta nella sua carriera scolastica la pozione che preparò fu a malapena sufficiente, come notò un costernato professor Lumacorno. Per un fugace momento Amy ebbe il sospetto che Dracy avesse trovato il modo di avvelenare anche lei , prima di rendersi conto che era impossibile...

Con i principali avversati fuori gioco fu una vittoria piuttosto facile e scontata. Meglio così , si disse Amalya, il denaro del premio le avrebbe permesso di tirare avanti ancora per un po'... eppure si chiedeva ancora cosa avesse potuto turbare Lily Evans al punto da farle fare una pessima figura in una delle sue materie preferite.

Verso l'ora di pranzo venne a sapere il motivo, tutta la scuola non faceva altro che parlarne da quella mattina, solo che Amy era stata troppo occupata dai suoi pensieri per accorgersene. L'ultimo numero straordinario della Gazzetta del Profeta circolava all'impazzata e i corridoi erano pervasi da un sostenuto chiacchiericcio a riguardo. Carol Midgen durante il pranzo non resse più e scoppiò in singhiozzi isterici.

-Che diamine è preso a quella Carol Midgen?- chiese Lavinia.

-Non ne ho idea ... I nati babbani sono davvero strani- Darcy volle astenersi stranamente da ogni ulteriore commento. Faceva l'offesa da quando quella mattina Amy aveva un po' esagerato col rimproverarla, in particolare non aveva gradito il suo commento su Sirius Black.

-Ragazze guardate qui- Amalya aveva risolto in fretta il mistero con una rapida occhiata alla sua copia della Gazzetta del Profeta di una loro compagna.

Sulla prima pagina si imponeva l'immagine delle macerie di quella che era stata una graziosa casetta alla periferia di Londra, sopra cui ora svettava il Marchio Nero, il titolo scritto in inchiostro verde a carattere cubitali era FAMIGLIA BABBANA BRUTALMENTE ASSASSINATA-IL MINISTERO INDAGA.

-E allora? Chi se ne importa di un'altra aggressione ai babbani! pensavo mi dovessi dire qualcosa di brutto sugli esami!!- sospirò Jemma in tono sollevato, intenta ad osservare il suo riflesso in una delle coppe d'argento per sistemarsi meglio i capelli.

-Però è la terza questo mese- Darcy sbocconcellava il suo pranzo senza scomporsi.

-Oh, sembra che la stagione della caccia si sia aperta in anticipo quest'anno- commentò uno dei ragazzi. Lavinia fece un sorriso tirato e si concesse un sorso di succo di zucca sospettosamente lungo.

-E' la famiglia di Carol- mormorò Amy - Qui dice che sono stati uccisi come è successo per gli Smith due settimane fa. E hanno lasciato il marchio, dicono che si tratti dei Mangiamorte...

-... o più probabilmente un branco di teppisti che per caso passava di lì. Non c'è alcuna prova che siano stati i Mangiamorte, ammesso che questo fantomatico gruppo esista - scandì Darcy in maniera che tutti afferrassero il concetto .

-Il marchio non è una prova?- osservò Amalya piuttosto scettica.

-Già. E come ti spieghi tutte queste strane sparizioni di cui si legge ultimamente? - adesso anche Lavinia sembrava preoccupata.

-Coincidenze?!Andiamo ragazze rilassatevi. E' il settimo anno, abbiamo cose più importanti di cui preoccuparci.

Amalya non ne era del tutto convinta, ma preferì non fare innervosire ulteriormente la sua amica e lasciò cadere la conversazione. Decise quindi di precedere le altre nella classe di Difesa conto le Arti Oscure e magari di portarsi avanti coi compiti in vista delle pozioni che avrebbe dovuto preparare quella sera per i suoi commerci.

Immaginava di essere la prima ad arrivare, invece notò che qualcuno l'aveva preceduta e probabilmente l'ultima persona che si sarebbe aspettata di vedere in quello stato.

Lily Evans era una ragazza di Grifondoro del suo stesso anno con cui per ovvi motivi non aveva mai avuto contatti. Però sapeva che era una tipa davvero tosta, sempre sorridente, positiva ed energica . La stessa ragazza ora aveva alzato lo sguardo verso di lei, disorientata, le labbra contratte in una strana smorfia e il volto arrossato.

-Ciao Amalya- disse cercando di ricomporsi - Bella prova oggi, i miei complimenti!- si sforzò perfino di sorriderle.

E adesso perchè era gentile con lei? pensò Amy. Non erano nemmeno amiche e non avrebbero potuto avere nulla in comune. Anzi , qualcosa in comune ce l'avevano, una persona a cui tenevano entrambe.

-Ehm...grazie- disse Amalya bloccata sulla soglia, ormai non poteva più fare dietrofront e andarsene come se nulla fosse così decise di sedersi ad una certa distanza. Ora non era difficile immaginare a cosa stesse pensando visto che Lily stringeva quasi convulsamente tra le mani una copia della Gazzetta del Profeta.

-Sei ...preoccupata per qualcosa?- chiese Amy dopo un po' , tanto per rompere l'imbarazzante silenzio. Lily non rispose subito, accidenti, non ricordava di averla mai vista così prima d'ora e non sapeva che fare.

-Io? No, è solo che ...

-... anche i tuoi genitori sono babbani- concluse in fretta Amalya.

-E con questo?- rispose Lily in tono di sfida, i suoi occhi verdi come infiammati da una nuova grinta. Perfetto, ora si che la riconosceva.

-Non intendevo dire nulla di male ...- si affrettò a precisare Amy- solo che per te non dev'essere facile con tutto quello che sta succedendo fuori da Hogwarts- accennò al titolo del giornale e per un momento calò un silenzio colmo di tensione.

-La cosa che mi fa più rabbia ... - disse infine Lily accartocciando malamente il giornale tra le mani - ... è che anche se è evidente che sta succedendo qualcosa molte persone si ostinano ancora a negarlo... E il ministero... quegli incompetenti ... non stanno nemmeno provando a fare qualcosa a riguardo!

-Non c'è molto che possono fare se fin ora solo i babbani sono stati aggrediti, nessun mago ci è andato di mezzo- osservò Amy.

-Con questo cosa vorresti dire Earnshaw?!Che la loro vita non vale niente a confronto di quella di un mago?!- la voce gentile di Lily si incrinò pericolosamente.

-Quello che voglio dire è che molti la pensano così e che finchè la comunità magica non si porrà il problema nemmeno il ministero lo farà- precisò Amalya freddamente. 'Compresi più o meno tutti quelli che conosco, che se mai sarebbero lieti di dare una mano a fare pulizia' avrebbe voluto aggiungere, ma forse non ce n'era nemmeno bisogno.

L'idea stessa che una Serpeverde come lei stesse sostenendo una conversazione simile era un evento di per sè eccezionale. E in quel momento anche Lily parve accorgersene.

-Tu ... come ti interessi a questo argomento, per caso anche i tuoi sono...

-No, no!- la bloccò Amalya come se stesse per dire una bestemmia orribile -Siamo tutti maghi e streghe in famiglia- si affrettò a chiarire, e poi ripiombò il silenzio.

'Dai, trova qualcosa da dirle' pensava Amalya, poi le venne un'idea geniale per volgere a suo vantaggio quella inaspettata situazione imbarazzante.

- Sai in giro si dice che tu e Lupin vi frequentiate...- buttò lì innocentemente.

-Come amici. Cominciare una relazione al settimo anno sarebbe un suicidio, con i MAGO alle porte...

- Già, assurdo vero...- Amalya non potette fare ameno di sorridere alla reazione perplessa di Lily, proprio quella che aveva segretamente sperato. Non erano insieme dunque, non le aveva mentito. Ma se era finalmente sicura che Remus e Lily non stessero insieme al momento sarebbe stato anche meglio assicurarsi che le cose non cambiassero in futuro.-... anche se non tutti la pensano così ! - proseguì a metà tra un tono sicuro e allusivo - ... ad esempio sembra che un certo cercatore non riesca a darsi pace per te.

-Non capisco che vuoi dire.

-E ovviamente a nessuno è sfuggito che nemmeno tu sei del tutto indifferente nei suoi confronti ... in effetti non capisco perchè non siate ancora insieme invece di perdere tempo a beccarvi in continuazione.

-Questa è un'assoluta menzogna!- Lily che aveva assunto in rapida successione svariate gradazioni di colore durante quel discorsetto ora stava diventando più rossa dei suoi capelli -Io non potrei mai ...Potter, figuriamoci! Un tronfio, vanesio, egocentrico, presuntuoso, sempre a darsi arie per i corridoi come se si credesse superiore solo perchè sa volare su una stupida scopa ...

-Oh, smettila Evans! Quel poveraccio è tutto tranne che un egocentrico .... altrimenti non si sarebbe reso ridicolo per quasi una anno tentando di invitarti a uscire e altrettante volte venendo umiliato davanti a tutta la scuola dai tuoi continui rifiuti.

-Solo perchè non lo sa accettare un rifiuto! Certo,pensa che tutte debbano morirgli dietro solo per quella stupida coppa che ha vinto! E solo perchè sa volare ed è carino.... ovviamente sto solo riportando le opinioni di altre.... e poi intelligente, certo non lo posso negare, e a volte è anche divertente quando non esagera ... - Lily stava per perdere il filo del discorso allora Amy ripartì all'attacco.

-...Ma la cosa sorprendente è che dopo tutti i bidoni che gli hai tirato invece di mandarti a quel paese, come avrebbe fatto qualunque persona dotata di buon senso, continua a correrti dietro! Ti sembra un atteggiamento da superficiale?

-Mi sembra un atteggiamento da ostinato idiota- rispose Lily con sincerità.

-L'unica che si sente tanto superiore agli altri qui mi sembri tu se ti rifiuti a prescindere di dargli un'opportunità.

-Io...mai! Non ho mai detto o pensato una cosa del genere!- si difese Lily- Ma dopo quello che ha fatto ha Severus, lo hai visto anche tu in che stato l'ha ridotto, dopo che mi aveva esplicitamente promesso di piantarla con gli scherzi idioti...

-Di questo almeno non lo puoi accusare, è stata... un'altra persona, te lo assicuro - concluse Amalya, poi inaspettatamente aggiunse -Io lo farei se fossi in te... se avessi l'opportunità di stare con qualcuno che mi piace ... non la sprecherei per nulla al mondo- si sorprese a dire, e si sorprese ancora di più perchè era vero.

Se solo avesse potuto.

Amalya si costrinse a tornare in sè. Non era da lei dare tanta confidenza agli estranei. Per entrare in Serpeverde il requisito minimo era di saper manipolare almeno un poco le persone, ma Amalya non ne aveva mai avuto bisogno fino a quel giorno. Se Lily e James si fossero messi insieme lei sarebbe diventata davvero off limits per Remus. Ovviamente quel piano perfetto poteva essere messo a rischio solo da uno dei diretti interessati... James Potter correva verso di loro, che aveva visto discutere animatamente, con l'evidente intenzione di prendere le difese della sua amata.

-Lily, stai bene? Qualche problema?- si precipitò tra le due ragazze parandosi davanti a Lily Evans con fare protettivo - Tu, che le hai fatto?- aggiunse rivolgendosi minaccioso verso Amalya.

Remus arrivato insieme a James e agli altri suoi amici stava per intervenire , ma Lily lo precedette, emergendo furiosa da dietro James.

-Proprio niente!- la difese -Se proprio lo vuoi sapere stava cercando di convincermi a darti una chance ,figurarsi! ...Ma tu devi sempre avere questi odiosi pregiudizi sui Serpeverde!

-Tu la stavi ... convincendo ad uscire con me??-James spostava lo sguardo da Lily ad Amy completamente confuso.

-Lascia perdere Potter- lo liquidò Lily - ... concetti troppo complessi perchè tu possa arrivarci.

Ma Remus Lupin ci arrivava eccome, infatti lanciò ad Amy una furtiva occhiata che voleva mascherare un lieve compiacimento. Maledetto.

-Mettiamola così: lei ti piace e tu piaci a lei,non fare quella faccia Evans ormai l'hanno capito anche i sassi... perchè non vi mettete insieme una buona volta e ci fate tutti contenti?!- proseguì Amalya, lottando contro il rossore che voleva impadronirsi di lei.

Quello che si perse mentre cercava di disfarsi dell'imbarazzo di essere stata colta in flagranteì fu una breve conversazione fitta e a bassa voce tra i due :Lily aveva mormorato qualcosa picchiettando le unghie sul tavolo con un certo nervosismo, James aveva assunto un'espressione insolitamente seria. Ad un certo punto Lily era arrossita violentemente e aveva assunto un'espressione combattuta, come se stesse per decidere quale maledizione senza perdono usare.

Amy sperava tanto di averla convinta almeno un po' col suo discorso non del tutto disinteressato.

Alla fine, inaspettatamente, James la sollevò da terra e prese a farla volteggiare in una specie di danza della vittoria improvvisata, i suoi amici e tutti gli altri che erano arrivati in aula fissavano la scena basiti.

-Cosa sta succedendo qui?- si intromise all'improvviso Darcy Hardgraves, affiancando Amalya che si trovava in mezzo a un gruppo di Grifondoro evidentemente impazziti. Era un buon segno, si disse Amy, se fosse stata davvero arrabbiata con lei non sarebbe stata pronta ad accorrere in suo soccorso.

-Mi ha detto si!!!!!!!!- si mise a urlare in quel momento James -Si!Si!Si!

-Ti ho detto 'Forse'- lo corresse Lily.

-Neanche avesse accettato di sposarlo ...- commentò Sirius desolato dal comportamento dell'amico.

-A tempo debito ...- James gli fece l'occhiolino- ...ehi, tu potresti farci da testimone!

-Non ti sembra di correre un po' troppo?- intervenne Remus, anche lui però stava sorridendo. Amalya si voltò dall'altra parte come se quanto stava succedendo non la riguardasse affatto.

-Si si, splendido, abbiamo capito ...- minimizzò Darcy afferrandola per un braccio e facendo dietrofront -... ora noi dobbiamo proprio andare ... Minus, Lupin- salutò omettendo intenzionalmente Sirius, che si voltò dall'altra parte deciso ad ignorarla quanto lei.

-Ma cosa diavolo ti è saltato in mente Amy?

Ma Amalya non rispose, troppo occupata a compiacersi che le cose fossero andate esattamente come si aspettava.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** The whole world is on a date...except Me! ***


 

 

 

 

 

Quel giorno i Grifondoro e i Serpeverde avevano in comune tutte le lezioni, compresa Difesa contro le Arti Oscure con il professor Boyle. Il professore era stato un Auror ai suoi tempi .... cioè molto molto molto molto molto tempo fa.

Adesso somigliava di più a un rotondo vecchietto sempre sorridente e trasognato , particolarmente incline ai discorsi lunghi e privi di senso logico. Secondo i suoi studenti, nella lista delle creature più pericolose che abitavano Hogwarts occupava uno degli ultimi posti, poco sotto la gatta di Gazza.

I ragazzi erano tutti clamorosamente distratti durante le sue lezioni, che terminavano quasi sempre con un elogio della non violenza e del pacifismo ... in pratica tutti si facevano gli affari propri considerando quell'ora alla stregua di un'ora buca. Alcuni copiavano i compiti per l'ora dopo, altri ne approfittavano per recuperare le ore di sonno perso, altri ancora chiacchieravano dei fatti loro.

James corse subito verso Amalya sprizzando allegria da tutti i pori e per un momento Amy temette seriamente che volesse abbracciarla. Il che sarebbe stato quanto mai sconveniente.

-Io ti adoro! Non so cosa hai detto a Lily ma ha accettato di uscire con me: grazie! Se potrò mai fare qualcosa per sdebitarmi ....

-Come lasciarci seguire la lezione in pace- suggerì Darcy freddamente, e per seguire la lezione intendeva accennare agli smalti e al set per la cura delle unghie che Lavinia stava tranquillamente disponendo sul loro banco.

-Non c'è di che- borbottò Amalya, poi afferrò uno smalto a caso ( un improbabile grigio metallizzato) da sventolare davanti alle sue amiche dichiarando energicamente - io metto questo!

-Allora ragazzi, tenuto conto di alcuni recenti avvenimenti... - arrivò la voce stanca e strascicata del professor Boyle -...di comune accordo con il preside e gli altri professori, abbiamo deciso che sarebbe utile per voi avere un approccio più pratico alla materia di cui ci occupiamo. In altre parole imparare a difendersi da possibili attacchi degli ostili ricorrendo alle fondamentali, ma non meno efficaci, tecniche del duello. Il duello tra maghi vanta origini molto antiche, fin...-ma a quel punto nessuno stava più ascoltando.

Solo una ventina di minuti più tardi, quando il professore fece evanescere i banchi con un noncurante gesto della bacchetta gli studenti cominciarono a porsi qualche domanda su cosa poteva aver detto loro di fare.

-Come vi dicevo cari ragazzi, siamo pronti per un approccio pratico! Iniziate a provare individualmente gli incantesimi difensivi di cui abbiamo parlato ... si, purtroppo temo che la sua manicure dovrà aspettare signorina Worthington- aggiunse rivolto a Lavinia che aveva le unghie di una sola mano dipinte di nero e cremisi.

Amalya si esercitava pigramente con gli schiantesimi, non vedeva l'ora che quella giornata finisse. Purtroppo per lei la sua concentrazione continuava a venire disturbata dalle irritanti risatine di alcune ragazze di Grifondoro.

-Oh Remus!- stava sospirando Mary McDonald proprio in quel momento- credo che da sola non riuscirei mai a produrre una barriera decente ... sembra così complicato...

-E' molto facile in realtà- rispose lui gentilmente, andando a mettersi dietro di lei per aiutarla a posizionarsi - vedi devi solo tenere la bacchetta un po' più in alto, bene, adesso enuncia 'Protego' in maniera chiara...- spiegò cercando di ignorare Sirius che stava facendo l'imitazione spaventosamente fedele di Mary con la bocca spalancata in un enorme 'oh Remus'.

Una manciata di tentativi e parecchie risatine civettuole più tardi un pallido schermo cominciò a propagarsi dalla bacchetta della ragazza, alla quale non poteva importare di meno dato che sembrava concentrare tutte le sue energie per cercare di spalmarsi il più possibile addosso a Remus, che cercava a sua volta di tenere una distanza rispettosa, mentre tutti i Grifondoro intorno a loro sorridevano compiacenti.

-Sarebbe magnifico se si mettessero insieme- stava dicendo Lily a James- a Mary è un secolo che piace Remus!

-Ma va ... chi l'avrebbe mai detto - commentò Peter sarcastico, accennando alla ragazza praticamente appesa all'orlo della manica di Lupin.

-Ora che ci penso non ho mai visto il vecchio Lunastorta con una ragazza - osservò James.

-Probabilmente perchè era troppo impegnato a tenere noi due fuori dai guai...- aggiunse Sirius assumendo l'aria di chi dice una cosa particolarmente saggia- ...era ora che si godesse un po' di sano divertimento!

- Non che le ragazze siano solo un divertimento...- si affrettò a precisare James intercettando lo sguardo penetrante di Lily- ...e poi Mary è una ragazza davvero ... simpatica- il che era una forzata verità visto che fino a quel giorno aveva considerato Mary Mc Donald solo come ' l'amica piatta di Lily' -Anzi potremmo organizzare un'uscita a quattro... diciamo questo fine settimana a Hogsmeade?- aggiunse speranzoso.

-Non saprei...- Lily era titubante- ... se io e Mary usciamo con voi lasceremmo Marlene tutta sola...

-Non è un problema...posso sempre farle io da cavaliere- propose Sirius con un falsissimo tono di innocenza. James e Peter si scambiarono un'occhiata significativa: sapevano benissimo che tutto quello che aveva in mente era la stramaledetta lista con cui si era fissato, dove il nome di Marlene McKinnon, fino ad allora nota come ' l'amica non piatta di Lily', spiccava ancora fastidiosamente.

Lily dal canto suo aveva i suoi dubbi sul fato che Marlene avrebbe accettato un appuntamento a Hogsmeade con Sirius Black, che a sentire lei considerava alla stregua di un criminale, senza tentare di affatturarlo. Ma in fondo non aveva lei per prima pensato lo stesso di James Potter prima di decidersi a uscire con lui? E a dirla tutta nemmeno la posizione di Marlene nei confronti di Black era mai stata priva di sospetto... magari organizzando la cosa le faceva pure un favore.

-Bè...ok!- si convinse alla fine.

Mentre James faceva i salti di gioia a quella lieta notizia, pochi metri più in là Remus Lupin ci stava mettendo del bello e del buono per scrollarsi Mary di dosso. Fino a quel momento non aveva idea che una ragazza potesse avere una presa tanto salda.

-E' incredibile!- stava cinguettando lei - Grazie, non ero mai riuscita a fare nulla di simile da sola...- riguardo a questo Remus aveva i suoi dubbi, visto che l'incantesimo era di una semplicità estrema, inoltre la manica già lisa della divisa di seconda mano che indossava stava cominciando a minacciare di scucirsi dove lei la stava artigliando - ... cominciavo a temere di essere proprio negata con gli incantesimi di difesa!!

-Ehh, bene... non c'è di che- rispose sempre mantenendosi discosto da lei, che sembrava decisa a saltargli in braccio da un momento all'altro.

Si guardava intorno imbarazzato alla ricerca di aiuto ma i suoi amici si stavano semplicemente godendo lo spettacolo, se mai contribuivano a incoraggiare quella colla umana con gridolini e richieste di bacio: traditori.

-Sei sempre così carino con me- stava dicendo Mary sbattendo le ciglia- e mi stavo chiedendo se...

Remus Lupin non scoprì mai cosa si stesse chiedendo Mary perchè proprio in quel momento uno schiantesimo particolarmente potente attraversò la fragile barriera dell'incantesimo come fosse niente e scaraventò la malcapitata ragazza contro la parete più vicina.

-Ops, chiedo scusa...-disse Amalya con un tono decisamente poco spiacente, mentre teneva la bacchetta ancora tesa verso di lei-...non avevo idea che la tua barriera fosse così debole ... in ogni caso credo che tu abbia ragione: sei proprio negata.

Darcy, Lavinia e Jemma scoppiarono a ridere impietosamente, così come molti Serpeverde.

-Sai Codaliscia... - commentò Sirius a voce abbastanza alta da farsi sentire dalle ragazze davanti a loro- ...se nemmeno con Eccezionale in incantesimi riuscissi comunque a rimediare uno straccio di appuntamento nella mia vita non riderei in questo momento.

-Sai Lavy, se perfino la mia stessa famiglia mi avesse disconosciuto probabilmente non avrei il coraggio di mostrarmi in pubblico nè ora nè mai - ribattè Darcy sempre ad alta voce, il sorriso di poco prima come congelato sul suo volto.

-O magari potresti cogliere l'occasione ragionare con la tua testa per una volta nella vita invece di ripetere a memoria le idee razziste di mammina e papino .

-Almeno io ce l'ho una testa ... a differenza di certe persone non ho ancora buttato al vento la mia vita per due canzoni sull'amicizia , la fratellanza  e l'uguaglianza nel mondo.

-Una testa?Dove? Ah, sarebbe quella specie di fiera dell'ossigenato?!- Sirius rise sfacciatamente avvicinandosi a una Dracy sempre più livida- fossi in te Hardgraves comincerei ad esercitarmi con la maledizione Imperius su qualche povero diavolo, altrimenti comincia ad abituarti all'idea che morirai zitella.

-Tu sta attento che non usi la maledizione Imperius su di te un giorno- ringhiò lei minacciosamente.

-Lo so che mi ami alla follia, ma ti prego cerca di contenerti ...

- Non preoccuparti Black, non ti prenderei in considerazione nemmeno se fossi l'ultimo purosangue rimasto sulla terra!!

-Eccellente, eccellente... ora potete formare delle coppie ed esercitarvi a duellare ...forza, hop hop!- proseguì imperterrito il professor Boyle, che continuava a vivere sulla sua nuvoletta ovattata nella rassicurante convinzione di essere ascoltato dai suoi allievi.

-Io e Lily siamo una coppia, professore!- trillò James, andando subito a mettersi vicino alla rossa. Tutta la classe si voltò a guardarli, alcuni con mezzi sorrisi compiacenti( i Grifondoro), altri ostentando gelida indifferenza (i Serpeverde), e infine il fan club femminile di James nella più totale disperazione.

-Si può sapere che diamine ti è preso? Potevi farle male sul serio- Remus aveva approfittato di quel diversivo per avvicinarsi ad Amalya.

-Se è troppo stupida per evocare un incantesimo decente non è mica colpa mia- Amy scrollò le spalle indifferente- credimi, non sarebbe una gran perdita.

-Ah si, magari la prossima volta prova a prendertela con qualcuno che sa difendersi... - replicò lui- ... sarebbe un'azione meno da codarda, anche se naturalmente non mi sarei aspettato di meno da una della tua casa.

-Certo dimenticavo che Grifondoro è la casa dei santi scesi in terra per mostrare al resto di noi quanto siamo indegni- scandì Amalya a denti stretti- io almeno non ho paura di mostrare agli altri cosa sono. Che a loro piaccia o meno non è un mio problema e se ben ricordo l'ultima volta ti è piaciuto molto... anzi non mi sembra che tu ti sia mai lamentato!!

Nel frattempo Sirius e Darcy, incuranti di quello che accadeva intorno a loro, si stavano ancora fronteggiando scambiandosi intense occhiate colme di reciproco disprezzo.

-Benissimo allora visto che la signorina Earnshaw e il signor Lupin sembrano aver già trovato un'intesa il signor Black farà coppia con la signorina Hardgraves!- esclamò compiaciuto il professore, che sembrava l'unico nell'aula ad aver interpretato quegli sguardi omicidi come l'intesa di formare una coppia -E la signorina Worthington col signor Minus, così dovremmo essere a posto... si si, sono sicuro che tutti faranno un lavoro splendido ... ora come vi dicevo un corretto incanto ...

-Ma professore!!!- sei voci di protesta si levarono all'unisono, insieme a una miriade di facce scandalizzate, ma il professor Boyle aveva già ripreso la sua spiegazione con la solita aria trasognata e non ci badò nemmeno.

Grifondoro e Serpeverde non andavano in coppia. Mai. Era la regola non scritta che tutti però conoscevano. Quello che accadde in seguito ... furono solo le inevitabili conseguenze di quell'atto contro natura.

-Senti, mi dispiace di avere esagerato, ma ultimamente sento che la situazione mi sta un po' sfuggendo di mano- bisbigliò Amalya, coperta dal frastuono delle proteste degli altri. Pochi di loro stavano prendendo sul serio l'esercizio, la maggior parte anzi si era messa a chiacchierare a coppie. Il professor Boyle veleggiava per la classe apparentemente senza una meta precisa.

-Capisco- si limitò a dire Remus fin troppo educatamente, il suoi modi erano contenuti e lo sguardo indecifrabile, poi dopo una lieve pausa aggiunse- ma se diventa una cosa penosa da portare avanti, non siamo costretti a farlo.

-Già, forse sarebbe meglio smettere di vedersi per un po'- trovò la forza di annuire Amalya.

Detestava quando lui usava un tono tanto condiscendente da non permetterle di capire cosa penasse veramente. La stava davvero scaricando così semplicemente? E lei semplicemente gli diceva che era d'accordo quando l'unica cosa che voleva fare era saltargli alla gola e fargli ammettere che un po' ci teneva a lei.

-Bene sono contento che abbiamo chiarito la situazione- proseguì Remus, sempre apparentemente calmo, sempre controllato e razionale- adesso è meglio che ci concentriamo a separare Sirius e la tua amica ... mi sembra che stiano duellando troppo energicamente.

-E con un po' di fortuna evitare che si ammazzino a vicenda- completò Amalya rassegnata.

In effetti già un paio di studenti aveva notato che il loro duello non sembrava affatto finto, non naturalmente il professore che anzi assegnò rispettivamente dieci punti sia a Grifondoro che a Serpeverde per l'impegno dimostrato. Solo grazie all'intervento congiunto di Amy, Remus, James, Lily e Lavinia si riuscì a separare i due contendenti. Fatto sta che alla fine della lezione i capelli di Darcy avevano assunto un sospetto colorito verde che impiegò alle ragazze una buona mezz'ora di lavoro per essere eliminato.

-Stai ferma, ho quasi finito... - stava dicendo Lavinia, seduta dietro di lei sul suo letto, mentre a colpi di bacchetta cercava di salvare il salvabile- sarei più veloce se mi sapessi dire che incantesimo ha usato per ridurli in questo stato, ora te li devo ricolorare ciocca per ciocca.

-Ti ho già detto che non lo so, era un incantesimo non verbale - ringhiò Darcy- E stato estremamente sleale!

-Anche tu hai usato incantesimi non verbali- le fece notare Amy da dietro il suo libro.

-Si ma nel mio caso era diverso... mica potevo mettermi a urlare 'Crucio' davanti a tutta la classe, no?

-Darcy, c'è un motivo se si chiamano maledizioni senza perdono...- attaccò Amalya in quella che sicuramente sarebbe stata una degna predica se non fosse stata interrotta dallo sbuffare dell'altra.

-Si, ma non conta se non ti beccano- minimizzò Darcy- Tu piuttosto come mai sei così depressa? Hai vinto la tua stupida gara di pozioni, dovresti essere al settimo cielo...

-Sei strana da quando abbiamo lasciato l'aula di Difesa- osservò Lavinia- Ecco Dee, quasi fatto...- aggiunse mentre un'ultima ciocca dell'amica ritornava biondissima.

Fortunatamente Amalya non fu costretta ad inventarsi qualcosa per giustificare il suo malumore perchè in quel momento Jemma entrò nella stanza.

-Ragazze, che giornata!- esclamò- Quasi non ci credevo quando...

-Ti serve qualcosa Jemma?- la interruppe Darcy col tono di chi non vuole perdere tempo.

-Oh, si- disse la ragazza arrossendo, lievemente imbarazzata- Black mi ha chiesto di dirti se puoi scendere un attimo in sala comune, deve parlarti.

Il tempo di dire quelle parole che Darcy si era già precipitata fuori dal dormitorio con la bacchetta in mano, meditando vendetta. Solo arrivata nella sala comune si rese conto che solo un Serpevede poteva aspettarla in quel luogo, per la precisione Regulus Black che le rivolse un cenno di saluto. Si conoscevano da una vita avendo passato quasi tutte le estati della loro infanzia insieme, e condividendo la casa di appartenenza si vedevano praticamente tutti i giorni, ma non si poteva dire che fossero amici. Darcy si chiedeva cosa potesse volere da lei il fratello di Sirius.

-Ciao Darcy, non mi aspettavo scendessi così presto, ho appena incontrato Jemma Rosier che stava andando nei dormitori femminili così ...- Regulus si interruppe con aria perplessa- ...oh, hai tinto i capelli, ti stanno...ehm...bene- si sforzò di dire accennando ad una striatura verde che era sfuggita al controllo scrupoloso di Lavinia.

-Ehm, si, un piccolo incidente senza importanza... - disse lei ponendo rimedio con un colpo di bacchetta, l'irritazione ben riconoscibile nella sua voce- ... cosa volevi comunque?

-Non so se sai...- cominciò lui, restando sul vago- ... che mia cugina Bellatrix si sposerà molto presto con Rodolphus Lestrange... daranno un ballo a Londra, dopo la cerimonia...su richiesta di mia zia la lista degli invitati sarà ridotta solo alla famiglia e pochi amici.

-Questo lo sanno tutti...- puntualizzò Darcy, che non si sarebbe mai dimenticata di quello stupido party di cui tutti parlavano e al quale lei comunque non sarebbe potuta andare- ...quello che ancora non so è come mai mi hai fatta scomodare per informarmene. Arriva al punto- gli intimò.

-Ecco ... - Regulus parlava con lo sguardo fisso a terra come se ogni parola gli costasse un grande sforzo- ... io mi stavo chiedendo se ti andava di venirci ... con me. Potresti rimanere a casa nostra per la notte e ripartiremmo per Hogwarts la mattina dopo... mia madre sarà felice di rivederti, ti è molto affezionata.

-Con te?- ripetè Darcy come per accertarsi di non esserselo immaginato, ma intanto stava già correndo con la mente al vestito fantastico che avrebbe indossato, alla faccia che avrebbe fatto Narcissa e a come tutto il dormitorio femminile in generale l'avrebbe invidiata a morte - Bè... perchè no?!Immagino sarà... divertente.

-Bene... allora ci vediamo- concluse Regulus in fretta, a dirla tutta un po' sorpreso che la ragazza avesse accettato subito. Senza staccare lo sguardo da terra ritornò dal gruppetto dei suoi amici del sesto anno cha avevano assistito all'intera scena con sorrisetti complici.

-Bè, almeno oggi abbiamo scoperto una cosa....- disse Amalya dopo che Darcy ebbe raccontato loro con evidente entusiasmo l'accaduto- ... almeno uno dei Black ha una cotta per te.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Hogsmeade ***


 

 

 

-No!Lei non mi interessa minimamente... non ci andrò! Smettetela di chiedermelo- stava ripetendo Remus per l'ennesima volta, ma i suoi amici sembravano essere diventati improvvisamente sordi.

-Devi farlo... - insistette James afferrandolo per un braccio- ...se non esci con Mary Lily non uscirà con me!

-E Marlene non uscirà con me!- aggiunse Sirius prendendolo per l'altro braccio- e poi Lunastorta, considera che lo facciamo per il tuo bene...

-Tu lo fai solo per quella stupida storia della lista - lo corresse lui gelidamente.

-Andiamo Mary non è così male... potreste avere molte cose in comune- tentò James alla disperazione. La fragorosa ristata di Peter che seguì guastò irrimediabilmente l'aura di saggezza di quel consiglio.

-Cosa possono avere in comune un lupo e Mary la piovra?- domandò sempre piegato in due dalle risate.

-Non ascoltare Codaliscia che di ragazze non se ne intende- intervenne Sirius con fare pratico- il punto è che non puoi lasciar passare il settimo anno senza aver avuto almeno un appuntamento! Ma se non te la senti non preoccuparti per me e Ramoso, ce la caveremo in qualche modo con le ragazze....implorando.... strisciando se necessario.... umilieremo noi stesi e la casa di Grifondoro ma...

Sirius sogghignò compiaciuto di sè stesso e della sua vena tragica: i sensi di colpa con Remus funzionavano sempre.

-E va bene lo faccio...- si arrese infatti poco dopo- ...solo un appuntamento però!E dopo mi date un amano a scaricarla.

-Certo certo, sembri fin troppo sicuro che non andrà bene, a meno che ...- James fece una pausa significativa prima di aggiungere col tipico ghigno del malandrino- ...non è che per caso ti piace qualcun altra?!

-Adesso basta: fuori prima che cambi idea!!!!!

Ma Remus Lupin disgraziatamente non cambiò idea e quel sabato a Hogsmeade gli toccò passarlo con al braccio una raggiante Mary McDonald, che stava facendo l'impossibile per strusciarglisi addosso in una maniera che la professoressa McGranitt avrebbe sicuramente definito' indecente'.

Accanto a lui Sirius aveva offerto il braccio a Marlene McKinnon, la quale sembrava molto meno riluttante ad accettare di quanto si sarebbe aspettato, anzi un paio di volte era anche sicuro di averla beccata ad arrossire alle esagerate smancerie di Sirius.

James e Lily procedevano in testa alla fila, un po' parlando un po' bisticciando e ignoravano gli altri come se fossero troppo presi l'uno dall'altra. Remus trovò la forza di sorridere perchè dopotutto il suo sacrificio era valso a quello: non aveva mai visto i suoi due amici così felici.

Peter era l'unico che non era potuto venire, ma da parte sua non si era azzardato a chiedere se Lily avesse un'amica da presentargli visto quella che era toccata a Remus. Trovò molto più costruttivo munirsi di mappa del malandrino e andare a saccheggiare le cucine del castello... quello che non si sarebbe mai aspettato, sbucando da un passaggio segreto era di imbattersi in lei.

Era certamente la ragazza più bella che avesse mai visto, con una cascata di capelli dorati e occhi di un limpido blu marino. Si trovava all'angolo di un corridoio poco frequentato e stava piangendo silenziosamente leggendo una lettera. Non appena si accorse della sua presenza sussultò e cercò di nascondere il foglio. Fu allora che Peter si accorse di conoscerla, non meno di qualche giorno fa avevano fatto coppia a lezione . Era una Serpeverde.

-No ti prego aspetta...non volevo intromettermi, solo mi sembravi in difficoltà...- cercò di giustificarsi imbarazzato.

-In difficoltà?La mia vita è finita!!- strillò la ragazza prendendo a piangere più forte.

-Capisco...credo- balbettò lui, con cautela si sedette accanto a lei e le sorrise debolmente- Volevo solo sapere...Posso fare qualcosa per aiutarti?

Lavinia lo fissò esterrefatta come se lo vedesse per la prima volta in vita sua.

 

 

Nel frattempo a Hogsmeade, James e Lily avevano già lasciato la compagnia andandosi a imboscare per conto loro e Sirius si apprestava a fare lo stesso con Marlene. Remus lottava disperatamente per trattenerlo per l'orlo del mantello.

-Ti ammazzo se ti azzardi a lasciarmi solo con lei...- sibilò con un tono molto più lupesco che umano-...già adesso che ci sei tu cerca di toccarmi, chissà cosa farà una volta che saremo soli...

-Rilassati amico mio, è così che deve andare in un appuntamento...- ribattè Sirius dandogli una pacca sulla spalla- ....e mi raccomando, per quando torno voglio i dettagli!- aggiunse maliziosamente, incapace di nascondere quanto trovasse divertente la situazione.

-Allora andiamo Sirius?- domandò Marlene, mascherando abilmente un tono di impazienza.

-Ehi, guarda la!- esclamò Remus alla disperazione, cercando di trattenerlo, non si immaginava che nel punto a caso che aveva indicato ci fosse veramente qualcosa di molto interessante da vedere. Sirius si voltò immediatamente e assunse l'aria di un cane che fiuta la preda.

-Quella è la Hardgraves con la sua amica?- disse - che diavolo ci fanno qui?

-Saranno uscite a fare un giro, niente di strano- Remus scrollò le spalle con indifferenza quando effettivamente riconobbe Amalya in compagnia della sua amica.

-Però hanno un'aria sospetta- insistette Sirius- scommetto che stanno tramando qualcosa... volete scusarci per un attimo, signore?- aggiunse distrattamente rivolto alle ragazze.

- Che diamine hai intenzione di fare?!- Remus era ben lieto di abbandonare la sua accompagnatrice, ma in quel momento Sirius lo stava trascinando verso l'unica ragazza che intendeva evitare più di Mary.

-Andiamo a dare un'occhiata ovviamente- rispose lui con naturalezza come se spiare le persone che passeggiavano ignare fosse una cosa all'ordine del giorno- non preoccuparti, ho con me il mantello di Ramoso...

-Ma non è il caso!- si impuntò Remus- Dai, smettila, Marlene ti sta aspettando...- ma a nulla valsero le sue proteste, se Sirius si fissava su qualcosa era tutto inutile. Meno di due secondi dopo stavano seguendo le due ragazze sotto il mantello dell'invisibilità.

-...e poi ci sarà anche mio padre...- stava dicendo Darcy all'amica mentre entravano ai Tre manici di Scopa- ...ha promesso che sarebbe venuto questa volta... ti piacerà vedrai!- il sorriso ottimista le si congelò sul volto nell'istante in cui misero piede nel locale.

Avvolta in un mantello nero c'era una donna alta e bionda, dal portamento fiero. Osservandola più da vicino si osservava una vaga somiglianza con Darcy nei lineamenti del volto e nei capelli biondissimi portati in un'elaborata acconciatura, ma l'ossatura della mascella più pronunciata e i ferventi occhi color ghiaccio le conferivano un'aria più solida ed energica. Sirius la conosceva: era la terribile suocera che per un pelo si era evitato. Accanto a lei stava un ragazzo alto e biondo con gli stessi occhi glaciali.

-Elios?-esclamò Darcy, con un misto di sorpresa e timore che non riuscì a reprimere del tutto a quell'apparizione inaspettata.

-Non essere sciocca, chi altro ti aspettavi?!-disse suo fratello con la stessa aria apatica che aveva Darcy quando parlava a qualcuno che riteneva indegno della sua attenzione- Come state Amalya?

-Molto bene ... grazie- disse lei composta . Remus ebbe un moto di apprensione nel vederla così ... rassegnata? In ogni caso fu ben lieto che il mantello lo nascondesse.

-Quello è Elios Hardgraves- gli bisbigliò Sirius- il più noioso pallone gonfiato...

-Il fidanzato di Amalya Earnshaw- disse senza pensarci.

-Si...ma tu come lo sai?

-Shhhh...

-Cielo, questo posto è orribile!Assolutamente demodé! - stava dicendo la signora Hardgraves- Incredibile come questa scuola stia abbassando i suoi standard, con quel Silente come preside... ma certo dopo che è stata aperta perfino a dei sudici figli di babbani non dovremmo stupirci più di nulla...

-Hogsmeade si trova fuori dai confini di Hogwarts- le fece notare Darcy in tono piatto - e dubito fortemente che l'arredamento dei Tre Manici di Scopa rientri nella competenza del suo preside.

-Ora siedi cara, abbiamo diverse cose di cui discutere- proseguì sua madre rivolta ad Amy ,senza dar segno di averla sentita, indicando un tavolino appartato dietro una tenda di velluto.

Agnes Hardgraves era una donna che non aveva bisogno di una bacchetta per farsi ubbidire e le ragazze la seguirono senza batter ciglio, soltanto mantenendo il busto un po' più eretto e un contegno solenne che sarebbe stato più appropriato a duna cerimonia. Sirius e Remus le seguirono a loro volta appostandosi a portata d'orecchio.

-Papà non è venuto con voi?- si informò subito Darcy gettando in continuazione occhiate ansiose oltre le spalle della madre.

-Tuo padre ha questioni molto più importanti di te di cui occuparsi al momento- la liquidò la signora Hardgraves con un cenno della mano ingioiellata -io stessa posso fermarmi poco, giusto il tempo di informare Amalya riguardo ad alcune novità...smettila di saltellare in quel modo ridicolo Darcy, non sei più una bambina. Siediti in maniera composta.

Questa volta fu Sirius a dover reprimere un moto di sorpresa, non riusciva a concepire che proprio Darcy che avrebbe cruciato all'istante chiunque osasse rivolgersi a lei con quel tono si limitasse a tacere e a raddrizzarsi sulla sedia.

-Darcy è stata invitata al matrimonio dei Lestrange- disse Amalya nel tentativo di andare in soccorso della sua amica- lo sapevate?

-Naturalmente ci dovrai andare- decretò sua madre impassibile- ma non lascerai che questo di ti distragga dallo studio.

-Ho appena conseguito Eccezionale in Incantesimi e Trasfigurazione- ribattè Darcy in quello che era solo una pallida imitazione del suo tono di sfida, sembrava anzi si volesse giustificare.

-Il minimo che ci si poteva aspettare...- commentò Elios senza scomporsi- ....peccato che i tuoi voti in Pozioni rimangano alquanto... desolanti.

-Dovrai impegnarti maggiormente d'ora in poi- dichiarò Agnes Hardgraves- siamo tutti ottimi pozionisti nella nostra famiglia, non permetterò che tu ci faccia sfigurare.

Vedere Darcy in compagnia della sua famiglia era sempre un po' imbarazzante per Amy perchè era come vedere un cane che scodinzola per ottenere attenzioni e che viene puntualmente bastonato. Quel pomeriggio non fu diverso, Elios e sua madre riservarono a lei tutta la loro attenzione ignorando totalmente Darcy. Dopo un po' la ragazza stessa dovette farsene una ragione e si isolò in un angolino del pub muta e imbronciata. Amalya non ebbe miglior fortuna perchè dovette sorbirsi una spropositata miriade di dettagli sui preparativi al matrimonio,il suo matrimonio, che a quanto pare procedevano a meraviglia.

-Non sarei sorpreso se riuscissimo ad anticipare la data- annunciò infine lo sposo. Per Amy fu come aver ricevuto un secchio di acqua gelata in faccia.

-Anticipare? Non saprei...insomma, i preparativi richiedono tempo ...e poi non c'è motivo di aver fretta, potremmo semplicemente...

-Cara Amalya, permettetemi di farmene carico- la interruppe Elios- il matrimonio sarà pronto per la data che abbiamo stabilito- e ovviamente con 'la data che abbiamo stabilito' intendeva quella che era stata da concordata in sua assenza.

Per fortuna quel penoso incontro terminò presto.

-'Cara Amalya'!! - sbottò la ragazza una volta che futuro sposo e suocera se ne furono andati - Sto per sposarmi con uno che mi chiama ancora 'cara Amalya' e con cui non ho la minima confidenza!

-L'ultima volta che ho controllato era il tuo nome, no?! E poi Elios non dà mai tanta confidenza, è del tutto comprensibile... - cercò di giustificarlo Darcy, come al solito -... io sono sua sorella e hai visto come mi tratta.

-Si ho visto come ti tratta: ti tratta malissimo!- non sapeva come finalmente l'aveva detto, quello era praticamente l'unico argomento che doveva evitare con Darcy, ma in quel momento con davanti la prospettiva di un tragico matrimonio che l'avrebbe resa infelice per il resto della vita quella di ferire la sua migliore amica le parve il mal minore- Come tua madre del resto ... come tutta la tua famiglia. Tuo padre nemmeno si è degnato di venire... da quant'è che non lo vedi? Un anno? Forse di più? Non teine minimamente a te...

-Ci tiene a me!- protestò Darcy energicamente.

-Ah, strano modo di dimostrarlo....- ribadì Amy in tono glaciale- ... e le lettere che dici di ricevere da lui? Sappiamo benissimo che non esistono Darcy, io non capisco perchè ti ostini a giustificarlo...

-Sta zitta! Non sai nemmeno di cosa parli...- sibilò lei e per un momento sembrò che volesse afferrare la bacchetta da sotto il mantello, ma dato che si trovavano ancora in strada attorniate dalla gente riuscì a riguadagnare la calma- ...e comunque sono sicura che dopo il matrimonio mio fratello si scioglierà un po'. Non preoccuparti.

- A questo punto ... io non sono nemmeno sicura che ci sarà un matrimonio- annunciò cautamente Amalya.

-Che cosa? Ma tu hai promesso, l'hai promesso a me!Io e te insieme, saremo una famiglia ... tu non puoi...

-Così non può funzionare. Non sarei mai felice e nemmeno tu, forse dovremmo sforzarci di pensare ... ci dev'essere un'altra soluzione... No, non fare così, Darcy!- la ragazza bionda stava procedendo a passo sostenuto sul sentiero verso il castello lasciandola indietro.

-No! Sono stanca delle tue scuse ... è dall'inizio dell'anno che sei strana, credi che non me ne sia accorta?! Non mi vuoi dire che cos'hai: chissene! Evidentemente non mi ritieni degna della tua fiducia...o siamo amiche o non lo siamo: prendi una decisione e quando hai fatto degnati di farmelo sapere!- ecco fatto ci mancava aver litigato con la sua migliore amica per coronare quella splendida giornata.

Sconsolata si mise a correrle dietro fino alla sala comune.

-Aspettami Darcy: dobbiamo parlare!

-Non ho proprio niente da dirti!

-Ragazze!! - le interruppe Jemma che si era letteralmente precipitata verso di loro non appena le aveva viste entrare- ...ci sono grandi novità! E' successo il finimondo mentre siete state via...Lavinia... non lo immaginereste mai... chi poteva immaginarlo? In che stato era ridotta...è stato terribile!! Voglio dire, ovviamente se l'è cercata...

-Jemma che cosa è successo?!?- la interruppero tutte e due allarmate.

-I genitori di Lavinia...- disse Jemma tutta eccitata come se non potesse più trattenersi dal dare quella notizia- ...sono babbani!

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** 'Always' he would have answered... ***


 

 

 

 

 

 

-Sinceramente...Tu te la saresti mai aspettato una cosa del genere?- stava dicendo Sirius.

-In effetti si- confermò Remus gravemente- è abbastanza comprensibile che le ragazze adesso ce l'abbiano con noi per averle abbandonate a Hogsmeade, da parte mia non mi lamento ma mi dispiace che il tuo appuntamento non sia andato come speravi...- e accennò a Marlene McKinnon , che seduta in un angolo della sala con le sue amiche stava ancora fissando Sirius con evidente risentimento.

-Non intendevo quello!- protestò questi, del tutto incurante che una ragazza mortalmente offesa a pochi metri da lui gli stesse augurando tutto il male possibile- mi riferivo a quello che abbiamo visto e sentito ai Tre manici... non avrei mai immaginato di dirlo ma... quasi mi dispiace per la Hardgraves... non che alla sua amica vada meglio, sistemata con quel damerino...

Remus si fece improvvisamente insofferente a quel discorso. Lasciare Amalya era sembrata la cosa più razionale da fare, in fondo non erano neanche insieme, però da quel giorno non era più stato lo stesso al punto che anche gli amici lo avevano notato e continuavano a tempestarlo di domande... ormai perfino la scusa della luna piena non valeva più ad esonerarlo dal rispondere a domande imbarazzanti. E lei gli mancava sempre di più, perfino le sue battute sprezzanti, perfino il suo glaciale contegno da Serpeverde, il modo in cui se la prendeva per un nonnulla, e i suoi capelli neri e lucenti...

Ora basta.Doveva uscire, abbandonare la sala comune e andare a schiarirsi le idee da qualche parte... fece per guadagnare l'uscita ma si bloccò perchè sentì venire da fuori una voce conosciuta. Impossibile, se la stava immaginando. No, era proprio lei, non se lo stava semplicemente immaginando, qualcuno stava davvero discutendo concitatamente al di là del ritratto.

-E adesso come facciamo? Era sconvolta, potrebbe essere ovunque...

-Aspettiamo, fidati so quello che faccio... appena esce qualcuno...Darcy che stai facendo?!

-Non ci serve la parola d'ordine, sta indietro Amy...Bombarda Maxima!

Fece appena in tempo ad indietreggiare...Seguì una rumorosa esplosione che fece saltare buona parte della parete e scardinò il ritratto rivelando l'entrata del dormitorio, molti Grifondoro si affacciarono curiosi e un po' intimoriti. Sulla soglia della sala comune spuntarono due ragazze di Serpeverde che andavano evidentemente di fretta.

-Remus mi serve la mappa- disse tutto d'un fiato Amalya, pur ostentando la solita compostezza anche a tradirla era uno sguardo insolitamente allarmato. Insieme a lei la sua amica Darcy la fissava altrettanto allarmata, come se oltre al problema che le assillava dovesse far fronte anche alla improvvisa pazzia della sua amica che si era messa a blaterare di una mappa di cui lei invece non sapeva nulla.

- Amy, calmati, cosa è successo?- Remus cercò di accompagnarla in un angolo più tranquillo per discutere, ma la ragazza si divincolò con forza ed estrasse la propria bacchetta tenendola a mezz'aria come per sottolineare le su parole.

-Senti non ho tempo di spiegare... quella mappa stregata che usate tu e i tuoi amici mi serve adesso: è un'emergenza!

-Tu le hai detto della mappa?!- esclamò nello stesso momento Sirius tra l'esterrefatto e l'accusatorio, anche James e Lily nel frattempo spostavano lo sguardo da lui a Amalya incuriositi.

-Noi in realtà ...ci 'frequentiamo' da qualche tempo...- ammise Remus messo di fronte all'evidenza dei fatti, il senso di colpa verso i suoi amici che ruggiva opprimente dentro di lui- ...e c'è un ottima spiegazione a questo fatto...

-Sarei curiosa di ascoltarla anch'io- aggiunse Darcy, che invece stava fissando l'amica con un cipiglio non meno severo. Adesso molti suoi starni atteggiamenti cominciavano ad assumere un significato.

- E' la tua ragazza? Lo sapevo!Perchè ci hai mentito?

-Felpato calmati...E comunque la mappa ce l'ha Peter e non è ancora rientrato...- intervenne James - ... perchè cosa è successo?

-Lavinia è scomparsa, era sconvolta, potrebbe... potrebbe aver fatto qualche pazzia- riassunse Amalya brevemente- dobbiamo trovarla immediatamente... non te lo chiederei se non fosse importante...

-Bene, che cosa stiamo aspettando allora?- si risolse James - Dividiamoci e utilizziamo i passaggi, faremo più in fretta... i primi che la trovano mandino un patronus agli altri...

I tre Grifondoro si mossero repentinamente, ciascuno dirigendosi verso uno dei passaggi di Hogwarts. Darcy e Amalya li seguirono sbalordite: le stavano aiutando così, senza nemmeno conoscerle, solo perchè ne avevano bisogno... a volte i Grifondoro erano davvero strani. Il nobile gesto comunque non fu notato solo da loro due...

-Vengo con voi- si aggiunse Lily, che avvicinandosi a James commossa gli sussurrò- sei fantastico lo sai? E per quello che mi hai chiesto oggi... la risposta è si.

Insieme si diressero verso i sotterranei, mentre Amalya a e Remus presero la direzione opposta .

-Ma che cosa è successo alla vostra amica?- chiese Sirius mentre lui e Darcy correvano per il corridoio oltre il passaggio del terzo piano, diretti ad uno dei passaggi segreti della scuola.

-I suoi sono babbani, il loro quartiere è stato attaccato recentemente e quindi le hanno scritto una lettera per assicurarle che stavano bene... così gli altri l'hanno scoperto, non dev'essere stato un bello spettacolo perchè il fidanzato l'ha mollata davanti a tutti, lei ha lasciato la sala comune in lacrime... da allora nessuno l'ha più vista.

-Begli amici che siete- commentò lui lasciando trapelare tutto il suo disgusto- se le è successo qualcosa è tutta colpa...- ma non terminò la frase perchè in quel momento in una nicchia del corridoio riconobbe Peter. Peter in compagnia di una ragazza!

Lei sembrava leggermente fuori di sè ,pareva gli stesse raccontando tutta la sua vita sottolineando le parole con un continuo gesticolare. Non appena li vide arrivare, o meglio non appena vide la sua amica arrivare come un falco verso di lei, cominciò a indietreggiare atterrita. Sirius non mancò di inviare il suo patronus a forma di cane a James e a Remus, mentre si teneva pronto ad intervenire nel caso che la situazione degenerasse.

Anche Peter si era messo istintivamente davanti a Lavinia, come fiutando un pericolo in avvicinamento... che non tardò ad arrivare in tutta la sua violenza.

-Si so tutto e sono furiosa!- confermò Darcy, Lavinia cercò di farsi ancora più piccola e di nascondersi dietro a Peter- Non provarci nemmeno a nasconderti piccola stupida ingrata!Come hai osato pensare anche solo per un momento di ingannarci?!

-Mi dispiace...

-Ah, ti dispiace?!Ci hai mentito per sei anni!

-Volevo dirvelo dal primo anno, davvero! Solo che voi tutti facevate certi discorsi sui nati babbani... avevo paura che sarei rimasta da sola se avessi detto la verità...- singhiozzò lei.

-Non ha tutti i torti, considerando come vanno le cose da noi- disse Amalya , sopraggiunta insieme a tutti gli altri- io stessa non ho saputo, non avrei osato dirvi...- si interruppe incerta se continuare.

Se c'era mai stato un momento per buttare fuori la verità era quello, ma giunti al dunque le mancava il coraggio. Dopotutto non era mica una Grifondoro.

-Io e Amalya stiamo insieme- intervenne Remus andandole in soccorso. Fece un passo verso di lei e le prese la mano, consapevole del fatto che ora gli sguardi di tutti erano catalizzati su loro due. Amy gli rivolse un sorriso raro e colmo di gratitudine per non aver permesso che affrontasse tutto quello da sola.

- Anche io pensavo di non avere scelta, solo che adesso sono stanca di mentire a voi e a me stessa...- proseguì Amalya con maggior convinzione- ... la mia famiglia è rimasta completamente al verde, si, siamo irrimediabilmente rovinati e io mi sono innamorata di uno stupido Grifondoro che guarda caso è anche un lupo mannaro... e non mi importa proprio niente di cosa dicono gli altri, loro non sono niente per me! Però voi siete le mie migliori amiche, o almeno spero lo siate ancora... vi meritate la verità.

Seguì un silenzio di tomba che Amalya non si aspettava. Il lato positivo era che nessuna delle sue amiche era ancora esplosa, ma era comunque preparata ad affrontare il peggio nei minuti che seguirono.

-Lupo mannaro eh?- disse dopo un po' Lavinia, la sua voce esprimeva semplice curiosità, anzi sembrava in un certo senso sollevata nel rendersi conto che esistevano persone la cui vita al momento faceva più schifo della sua.

Remus sorrise imbarazzato, consapevole del fatto che Darcy Hardgraves era impallidita e lo stava fissando come se si fosse scoperto essere un pericoloso killer sotto mentite spoglie. Il che in un certo senso era vero.

-Totalmente addomesticato!- assicurò Sirius , cercando in vano di alleggerire la tensione.

-Già, per quello garantiamo noi-gli fece eco James- tutto sotto controllo.

-Ehm, Darcy... posso sapere perchè a questo punto non ci stai urlando contro?- domandò cautamente Amalya.

-Non fraintendermi, sono ancora arrabbiata con tutte e due per aver mentito - dichiarò lei con un tono flebile e dimesso che raramente l'avevano vista usare- ma nemmeno io sono stata del tutto onesta con voi... voglio dire Amy, sposare mio fratello è una sventura che francamente non augurerei a nessuno ... ma io volevo così tanto avere qualcuno vicino che non ho pensato alla tua felicità.

Amalya annuì silenziosamente, si erano capite perfettamente.

-E Lavy... non preoccuparti,lo sanno tutti che queste del sangue puro sono solo stronzate- proseguì Darcy convinta- Mio padre ha sposato mia madre solo perchè così voleva la sua famiglia e questo a detta sua gli ha rovinato la vita, non ricordo un giorno che non abbiano passato a litigare, poi qualche anno fa lui se ne è andato di casa... adesso credo viva fuori da Londra con la sua amante babbana. Da allora non ha più cercato di mettersi in contatto con nessuno di noi... ma mia madre morirebbe prima di ammetterlo.

-Darcy, non ne avevo idea...- Lavinia era esterrefatta quanto tutti gli altri per la rivelazione.

-Bene, ora sai perchè non amo particolarmente i babbani- le sorrise tristemente- siete le uniche amiche che ho ... non voglio perdervi .

-Non succederà- assicurò Amlaya- adesso che ne dite di tornarcene in stanza tutti quanti? Non so voi ma credo sia stata una serata abbastanza intensa- e aveva proprio ragione a giudicare dalle espressioni stravolte di tutti.

-Non voglio... non voglio tornare, non dopo quello che è successo- piagnucolava Lavinia nascondendo il volto sulla spalla di Peter - So che dovrò affrontare gli altri prima o poi, solo non adesso...

-In effetti penso sia meglio che vi fermiate nel nostro dormitorio per stanotte...- suggerì Lily con dolcezza, poi osservando la porta del ritratto ancora scardinata- ... o almeno in quello che ne resta!

Quasi tutti si misero a ridere per scaricare la tensione. Infine si decise che le tre Serpeverde più Lily avrebbero preso la camera dei ragazzi, che si sarebbero a loro volta arrangiati accampandosi nella sala comune per la notte. Non fu un problema per James, troppo euforico per aver impressionato finalmente Lily per non cedere a un sonno ristoratore, nè per Peter che avrebbe dormito praticamente ovunque. Remus aveva resistito un po' più a lungo parlando con Sirius dell'accaduto ed evitando tutte le sue domande indiscrete e private sulla sua relazione clandestina. Alla fine anche lui crollò accoccolato su una poltrona.

Era circa l'una di notte quando un'ombra dai capelli argentati scese con passo leggero dalle scale del dormitorio femminile, e per un istante Sirius stentò a riconoscere Darcy Hardgraves con indosso una sua felpa troppo larga che stava usando come pigiama improvvisato e i capelli lunghi sciolti .

-Si è appena addormentata- annunciò in tono sepolcrale- le han ceduto i nervi poverina...ha pianto fino a mezz'ora fa, Amy e la Evans dormono anche loro adesso.

'E tu... come stai?' avrebbe voluto chiederle Sirius. Per qualche strano motivo avrebbe voluto avvicinarsi a lei reso audace dalla semioscurità, ma la mezzanotte era passata da un pezzo e con essa l'ora delle favole. Doveva pur ricordarsi chi aveva davanti.

- E tu... troppo superiore per accontentarti del nostro umile giaciglio?-le disse invece con un mezzo ghigno e a quelle parole Darcy sussultò come se l'avesse insultata.

-Ho avuto una giornata pessima, probabilmente per domani mattina sarò già diseredata... adesso non ho proprio tempo per sopportare i tuoi commenti sarcastici Black- si strinse maggiormente nella felpa come se avesse freddo.

Sirius le fece spazio davanti al camino acceso accanto a lui, stranamente la ragazza accettò il che lasciava intendere quanto fosse sconvolta.

-Volevo solo chiederti una cosa Hardgraves, quello che hai detto prima alla tua amica... lo pensavi veramente?

-Ogni parola- confermò Darcy senza staccare gli occhi dalle fiamme che ardevano nel caminetto e che si riflettevano nei suoi occhi verdi- Adesso fai qualcosa di utile, passami quella bottiglia...- accennò al Wisky Incendiario che proveniva dalle cucine e che misteriosamente era finito tra le loro scorte-... se devo passare un'intera notte in questo posto orrendo e soprattutto in tua compagnia non intendo farlo da sobria.

-Perfetto, mi piacciono le ragazze che sanno divertirsi- disse Sirius per sdrammatizzare, trasfigurando al volo un bicchiere e versandole un sorso generoso.

-Ma io credevo di non piacerti!- obbiettò lei, sorrideva adesso, ostentando uno sguardo furbo e malizioso che sorprendeva perfino sè stessa... ma quella notte era tutto diverso, tutto sembrava possibile e in ogni caso non aveva voglia di pensarci.

-Infatti non mi piaci- confermò Sirius in tono solennemente scherzoso - ma oggi mi sembri un po' meno stronza del solito perciò...che ne dici Hardgraves, tregua?

-Solo per stanotte - concesse lei sollevando il suo bicchiere per un brindisi, restarono in silenzio per un po', fin quando Darcy senza nemmeno sapere perchè aggiunse- A proposito grazie per averci ospitate e ... per tutto.

-Solo per averlo detto ti meriti un altro giro- annunciò Sirius riempiendo allegramente i bicchieri . Continuarono così a parlare e a bere per tutta la notte finchè i discorsi cominciarono a perdere di senso .

-Dicono che ci sarà una guerra.

-Già.

-Non so proprio cosa faremo...

-Combatteremo, è chiaro!

-Credi davvero che sia così semplice?

-Certo che lo è! Ci sono cose per cui vale la pena morire!

-Sei proprio uno sciocco Grifondoro, lo sai?

-Lo prendo come un complimento mia bella serpe egoista...

-Oh, io non farò mai qualcosa di così stupido e visionario!

 

 

 

 

 

E invece lo aveva afatto, eccome.

-Pensi ancora a lei Felpato?

-Qualche volta- rispose lui evasivo.

Avrebbe dovuto rispondere 'sempre', in realtà non aveva fatto altro da Azkaban in poi, ma per qualche motivo non riusciva a formulare un pensiero del genere senza esserne sopraffatto.

L'avrebbe sempre ricordata come era quella sera di tanti anni prima ...

...con i capelli argentei in disordine, le guance colorite dall'alcol e quella felpa troppo grande che le scivolava su una spalla candida.

E il senso di colpa riaffiorava pungente insieme alla sua risata troppo lontana.

Non aveva più importanza ormai. Apparteneva al passato .

 

 

 


 

 

 


 

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Capitolo 9
*** Love is in the Air ***


 

 

Nonostante tutto quello che le stava capitando Amalya Earnshaw aveva un buon motivo per essere finalmente felice.

Qualche giorno prima aveva trovato il coraggio di spedire due lettere, rispettivamente una a sua madre e una alla famiglia Hardgraves, con le quali comunicava ufficialmente la sua irrevocabile decisione di rompere il fidanzamento. Scaricare qualcuno per lettera era da vigliacchi, come le aveva fatto notare pacatamente Remus, ma che diamine, non era mica stata smistata in Serpeverde per niente! E poi Amy sentiva di aver esaurito la sua dose di coraggio già quella stessa mattina in cui per la prima volta si erano diretti a lezione mano nella mano. In pochi istanti la notizia aveva fatto il giro della scuola e naturalmente del dormitorio a cui apparteneva la ragazza. Lavinia almeno fu sollevata che in quei giorni tutto il loro disprezzo non fosse riservato esclusivamente a lei...

Nessuno aveva osato dir loro qualcosa in faccia,o almeno non da quando Darcy aveva scagliato una fattura orcovolante ad Avery, ma i loro premurosi compagni Serpeverde avevano lo stesso trovato il modo di esprimere i loro sentimenti a riguardo.

-Quelli... sono i nostri vestiti?- chiese Darcy incredula indicando le loro cose sparpagliate per tutta la sala comune, qualche vestito e qualche libro di Darcy e Amalya era ancora recuperabile, mentre buona parte delle cose di Lavinia era finita direttamente nel Lago Nero.

Narcissa Black e il suo gruppetto di amiche a cui si era aggiunta anche Jemma sghignazzavano senza ritegno in un angolo. Sembravano piuttosto soddisfatte di essere improvvisamente diventate loro le reginette di Serpeverde.

-A quanto pare...- commentò Amalya asciutta e rassegnata. Se l'era aspettato fin dall'inizio che fare le progressiste nella casa di Serpeverde non sarebbe stata una passeggiata e non aveva mai condiviso l'ottimismo della sua amica- Darcy... dove stai andando?

-A rimettere quelle cagnette al loro posto- rispose quella con naturalezza, la bacchetta saldamente in pugno.

-Dai, lascia perdere...- cercò di trattenerla anche Lavinia - ...se ti metti ad affatturare tutti quelli che ci insultano probabilmente farai fuori l'intero dormitorio e non potrai farlo passare per un incidente. E poi è tutta colpa mia... mi dispiace che ci andiate di mezzo.

-Non dire assurdità Lavy- la interruppe Amalya- guarda che ce l'hanno anche con me da quando mi sono messa ufficialmente con Remus, anzi è perfino peggio il fatto che sia una 'traditrice del mio sangue' e per di più sul lastrico. L'unica che dovrebbe lamentarsi è Darcy: sua madre è praticamente convinta che sia stata lei a sabotare il mio fidanzamento con Elios.

-Già, mi ha già mandato quindici lettere in una settimana, cioè più di quante me ne abbia mai mandate in sei anni...- confermò l'amica tranquillamente- ...gentile da parte sua ricordarsi qualche volta che esisto, anche se è solo per farmi presente che delusione di figlia sono stata per lei.

Aveva pronunciato quelle parole con somma noncuranza, come se non la riguardassero per niente, ma Amy sapeva che non era così. Sapeva che per tutta la vita Darcy era vissuta in funzione dell'approvazione della madre e certe cose non si cancellano da un giorno all'altro.

-Bene adesso devo andare in infermeria a vedere come sta Remus- annunciò pronta a cambiare discorso- gli porterò qualche pozione tonicizzante, gli fa sempre tanto ben dopo una trasformazione...ci sono Lily e i ragazzi con lui adesso.

-Oh,vengo anch'io allora...- si aggiunse subito Lavinia ben più allegramente di quanto fosse normale-...così magari chiedo a Peter come si fa quell'incantesimo così buffo che ci ha mostrato ieri...andiamo?

-Io resto a sistemare questo casino- Darcy accennò alle loro cose sparse in giro- divertitevi .

-Vieni con noi su, a questo penseremo dopo- la incoraggiò Lavinia- Ci saranno tutti e stare in loro compagnia è così divertente... non capisco perchè non l'abbiamo mai fatto prima!

-Come mai da quella sera che abbiamo passato nella torre dei Grifondoro stai evitando Sirius Black?- chiese invece Amalya seccamente. Conosceva fin troppo bene la sua amica per non capire che non gliela raccontava giusta.

-Non sto evitando Sirius Black!- si impuntò Darcy, il cui colorito purpureo spiccava immediatamente sulla pelle candida- non ci siamo mai frequentati molto nemmeno prima o sbaglio?!

-Però almeno una volta vi insultavate e vi lanciavate incantesimi ad ogni occasione...era divertente!- commentò Lavinia pensierosa- Invece negli ultimi giorni vi ignorate completamente.

-Andate voi, non preoccupatevi- le liquidò Darcy che si era già voltata a radunare le loro cose con un incantesimo d'appello.

Non appena le sentì allontanarsi tirò un sospiro di sollievo... ancora doveva accusare il colpo di essere passata da ' ragazza più popolare tra i Serpeverde ' a ' l'amica della mezzosangue e della traditrice', sua madre l'accusava di tutto e di più, suo fratello si era limitato a scriverle poche righe in cui le intimava di rivedere le sue amicizie discutibili e suo padre come al solito non si era nemmeno fatto sentire, nè aveva manifestato in altro modo un minimo di interesse. A peggiorare la situazione il fatto di essere stata così stupida da ubriacarsi con un ragazzo che fino al giorno prima aveva sinceramente detestato e svegliarsi la mattina dopo tra le sue braccia con un nebuloso ricordo dell'accaduto.

-Darcy...- la ragazza alzò la testa solo per scoprire che a chiamarla era stata la seconda persona che meno aveva voglia di vedere in quel momento. Non aveva mai fatto caso a quanto Regulus Black assomigliasse a suo fratello fino a quel momento e la cosa la irritava parecchio.

-Mi è perfettamente chiaro come mi chiamo, ti ringrazio- commentò freddamente.

-Volevo solo dirti che mi dispiace per questo...- Regulus accennò alle sue cose sparpagliate- ...sono degli idioti, gli ho detto di piantarla.

Lei non rispose e andò avanti a riordinare come se nulla fosse. Continuò a ignorarlo anche quando lui in silenzio si mise ad aiutarla a recuperare con alcuni incantesimi gli abiti bagnati e i libri bruciacchiati, almeno non gli aveva intimato di lasciar stare e a Regulus sembrò una buona cosa. Per il momento si sarebbe accontentato di quello.

-Senti, lo so di essere bella, ma hai intenzione di rimanere a fissarmi ancora a lungo?

-No...ehm... senti, so che ultimamente non passi un bel periodo...

-Non passo un bel periodo?E' un eufemismo- precisò Darcy.

- Io ho gli allenamenti di Quidditch questo pomeriggio ... magari ti andava di venire a vederci giocare. Potrebbe distrarti...- propose.

-Perchè? Adesso invitate anche le traditrici del sangue pur di riempire gli spalti?- domandò lei sarcastica- dovete essere alla disperazione.

-Questo io non l'ho mai detto!- protestò Regulus energicamente- Non di te!Mai di te.

-Ma di Amy e Lavy si non è vero?!- si infiammò Darcy- Bè, ti do una notizia Black: se hai un problema con le mie amiche hai un problema anche con me, dillo pure anche ai tuoi amici.... Ora sparisci prima che decida di trasfigurarti in un invertebrato.

Detto questo la ragazza prese la sua borsa e se ne andò a cercare un posto dove poter stare finalmente da sola... la torre di Astronomia era perfetta. In fondo chi mai ci andava sulla torre di Astronomia, a parte Amalya quando voleva imboscarsi col suo lupo mannaro da compagnia?

Il solo pensiero la fece stare peggio... sapeva di dover essere felice per Amy che finalmente sembrava aver trovato la sua strada e stava con la persona che le interessava veramente. Lavinia, che non riusciva ancora a credere fosse babbana di nascita, dimostrava un interesse sospetto per Peter Minus... diceva che prima di trovare il coraggio di dir loro la verità le era stato di immenso aiuto confidarsi con lui. C'era decisamente troppo amore nell'aria per i suoi gusti...Anche la Evans si era recentemente messa insieme a James Potter che fino a poche settimane prima aveva dichiarato di detestare! Tutti avevano ottenuto quello che volevano... e lei?

Il mondo che Darcy conosceva stava andando a scatafascio.

-Ehi Hardgraves!- le giunse una voce spavalda e allegra...no, non poteva essere ancora lui.... Dannazione, era come se quel giorno tutti i Black si fossero messi d'accordo per perseguitarla! E la storia andava avanti ancora da quella sera maledetta....

Da allora si ritrovava Sirius Black sempre davanti ogni volta che entravano in classe, con quel suo sorriso sfacciato che la irritava profondamente. Ma doveva tollerarlo per quieto vivere dato che da quando i Sepeverde le snobbavano Sirius e i suoi amici erano praticamente diventati la loro nuova compagnia fissa. Perfetto, pensava lei, pure ai Grifondoro facciamo pena...

Curiosamente Sirius Black le spuntava a sorpresa davanti al dormitorio tutte le volte che Remus veniva a prendere Amalya per uscire... Aveva tentato in ogni modo di riuscire a  beccarla da sola. A cena o nei corridoi, in classe le bisbigliava sempre qualche battuta idiota, giusto per provocarla ma lei reagiva ignorandolo stoicamente. Era riuscita perfino ad evitare abilmente quegli incontri indesiderati , ma lui non si arrendeva.

-Per Morgana!Come hai fatto a trovarmi persino qui?- domandò Darcy esasperata.

-Diciamo solo che sono pieno di risorse- Sirius sorrise orgoglioso e le mostrò la mappa dove sulla torre di astronomia due minuscoli puntini riportavano i loro nomi.

Accidenti, aveva dimenticato che il gruppetto di Remus girava sempre con quella diavoleria appresso... doveva ammettere che più li conosceva e più doveva ricredersi sul loro conto: non erano solo un gruppo di idioti dediti a scherzi volgari,erano un gruppo di idioti molto ben organizzati dediti a scherzi volgari.

-Dobbiamo parlare Hardgraves , di quello che è successo...lo sai.

-Ah...- fece lei vaga- ... intendi quello.... Non fa niente, era stata una nottata particolare. Per me è come se non fosse mai successo...ma accetto comunque le tue scuse.

-Un momento , non volevo mica scusarmi!- protestò Sirius -Aspetta dove stai andando adesso?Per quanto ancora hai intenzione di scappare?

-Io non sto mica scappando da te- mise in chiaro lei, la presunta calma che la stava gradualmente abbandonando- ci siamo baciati una volta e allora?!Eravamo mezzi andati tutti e due, quindi non conta! Cosa credi che adesso siamo fidanzati?!Ah, come se non ti avessi visto la mattina dopo correre dietro a quella insulsa mezzosangue della Mc Kinnon come se nulla fosse!

E infatti quella mattina di qualche giorno fa le aveva fatto uno strano effetto vederlo scusarsi con Marlene Mc Kinnon per un qualche appuntamento a cui era mancato...stavano insieme allora?!Così Darcy aveva pensato e aveva attribuito alla sbornia quella strana sensazione, che però non l'aveva più abbandonata per tutto il giorno, nè per il giorno seguente, nè per quello dopo. Era come avere un nauseante sottofondo a tutto il resto dei casini che le erano piovuti addosso.

-Non azzardarti a chiamarla in quel modo!

-Oh, che carino, difendi la tua ragazza...- commentò Darcy sprezzante- ...bè, forse dovresti tornartene da lei allora!

-Bene, comunque ero venuto per...- Sirius si interruppe offeso-... bene, è quello che farò!

-Bene.

Avrebbe potuto cullarsi nella soddisfazione di quel momento, eppure due secondi dopo si era già pentita di averlo mandato via. Cosa le stava succedendo? Come mai nessuno le aveva detto che la stupidità e il sentimentalismo dei Grifondoro sono contagiosi?! Darcy si stupì a pensare che correndo giù dalle scale poteva ancora raggiungerlo e chiedergli che cos'è che aveva intenzione di dirle...ma poi scacciò quell'idea malsana. Non era da lei mettersi a correre dietro alle persone. E poi non è che ultimamente  le occasioni per vederlo le mancassero, anzi... glielo avrebbe chiesto dopo pranzo come se nulla fosse. Ecco, avrebbe fatto così.

Il pranzo quel giorno sembrò durare un'eternità, le ragazze sedevano alla tavolata della propria casa circondate da posti vuoti. Darcy lanciava occhiate furtive in continuazione al tavolo dei Grifondoro.

-Ormai è come se avessimo tutte il vaiolo di drago- commentò Amalya.

-Già, forse dovremmo semplicemente ritirarci e pranzare in camera- propose Lavinia, che chiaramente era quella più a disagio.

-Non se ne parla- stabilì Darcy in tutto il suo contegno -non ci alzeremo finchè non avremo terminato . Che lezioni abbiamo questo pomeriggio?- aggiunse tanto per cambiare discorso.

-Niente per la verità- rispose Amalya- La professoressa Corcoran è ancora assente quindi niente Babbanologia...

-Meno male, sono negata per quella stupida materia, neanche fossi una sp...- Darcy si interruppe non appena si rese conto di quello che stava per dire, ultimamente doveva stare molto attenta a non pronunciare la parola Mezzosangue e connessi per non offendere inavvertitamente Lavinia. Ma la forza dell'abitudine a volte giocava brutti scherzi.

-Sapete cosa si dice sulla Corcoran vero...- intervenne Amalya-... dicono che l'abbiano presa Loro... per questo è da tanto che non si fa vedere.

Già , come se non bastassero i loro problemi personali le vicende esterne continuavano a farsi più frequenti e drammatiche ogni giorno che passava. Adesso se perfino i professori di Hogwarts non erano più al sicuro chi di loro lo era?

-Silente non permetterà che ci accada niente finchè siamo a scuola- aggiunse Amy, che aveva interpretato perfettamente quel silenzio colmo di incertezza.

-E quando saremo fuori?!- domandò Lavinia, più a sè stessa che a qualcuno in particolare.

Per loro fortuna, il cupo silenzio che si era venuto a creare fu improvvisamente interrotto da un visitatore inaspettato.

-Posso sedermi qui ragazze?- chiese come al solito molto compito Regulus Black.

-Il posto non manca- commentò Amalya sorpresa, indicando il vuoto intorno a loro.

-Ciao Lavinia... come va?- domandò lui fin troppo educatamente e tra la meraviglia generale.

-Ehm...bene... ti ringrazio- Lavinia era forse la più stupita di tutte, visto che da una settimana nessun Serpeverde oltre alle sue amiche le rivolgeva più la parola se non per borbottare un insulto.

Darcy comunque non sentì una parola della breve conversazione che seguì. Avrebbe dovuto sentirsi lusingata che un ragazzo nato in una famiglia purosangue stesse andando contro tutti i suoi principi solo per lei, ma in quel momento non riusciva a staccare lo sguardo ridotto ad una fessura dalla tavola dei Grifondoro dove Sirius stava imboccando Marlene McKinnon, lei rideva e gli diceva che era un idiota, metteva giù la forchetta...oh no, si stavano baciando!Come osava?!

-Sai- annunciò Darcy con voce leggermente stridula-... in fondo mi va di vedere una partita di Quidditch!Vogliamo andare?- aggiunse rivolta al più giovane dei Black col suo più falso sorriso accattivante.

Regulus non riusciva ancora a credere alla sua fortuna quando lei si attaccò al suo braccio e gli appoggiò la testa sulla spalla, tanto che quando passarono davanti al tavolo dei Grifondoro diretti al campo non notò nemmeno suo fratello che li fissava in tralice.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** A Bad Christmas ***


 

 

 

 

-Questo tempo è pessimo per volare - commentò un Sirius particolarmente depresso, quasi gettando la propria scopa a bordo del campo. Era ormai da giorni che era di umore nero e i suoi stessi amici, che inizialmente avevano cercato di non dargli peso, cominciavano a faticare a sopportarlo.

-Bè cerca di fare uno sforzo, maestà, abbiamo giocato in condizioni ben peggiori e la partita di domani...

-Al diavolo la partita di domani!E la tua strategia per quella formazione faceva comunque schifo, Ramoso.

-Ehi adesso rimonti su quella scopa senza troppe storie, non esiste che ci pianti in asso il giorno prima della prima partita di campionato- lo apostrofò l'amico planando accanto a lui sul campo fangoso- E fammi un altro favore... non prendertela con la mia formazione se le cose con la tua ragazza non vanno!

-Mai avuto una relazione più seria e soddisfacente in vita mia- ribattè lui con decisione - Marlene è una ragazza fantastica.

-Mai avuto una relazione seria e basta- precisò Remus, che se ne stava lì in disparte sugli spalti, indeciso se compatire apertamente il suo amico o fare finta di credere che non fosse ancora fissato su Darcy Hardgraves.

-Sai benissimo che non mi riferisco a lei- intervenne infatti James- magari se tu e la Hardgraves chiariste potremmo metterci tutti il cuore in pace e magari vincere domani!

- Quella stamattina a momenti si scopava mio fratello davanti a tutta la sala grande, se non fosse intervenuta la McGranitt a dividerli... direi che la situazione non può essere più chiara di così.

Remus li osservò battibeccare ancora per un po': Sirius era in piena fase di negazione e James cercava per come poteva di farlo ragionare, salvo poi irritarsi e andarci giù pesante. Quei due erano probabilmente gli studenti più brillanti della scuola, leggende a Quidditch, menti geniali e intercollegate per combinare guai.... ma con le ragazze che davvero gli interessavano non ci sapevano proprio fare .Per una serie di circostanze erano anche i suoi amici, perciò aiutarli sarebbe toccato a lui.

-Adesso smettetela tutti e due! - dichiarò abbastanza forte da richiamare la loro attenzione- Litigare tra di voi non serve a niente, quello che vi serve è un piano alternativo!

-Che cosa vuoi dire?- fecero i due in coro. Come sospettava... menti intercollegate!

-Che siete due idioti senza speranza- intervenne Amalya Earnshaw, arrivata proprio in quel momento, per poi dare un bacio veloce al suo ragazzo e confidargli- Ah, vedo che il tuo amico non ha ancora smesso di fingere che gli importi qualcosa della Mc Kinnon...

-Magari può tornargli utile per suscitare l'interesse di chi gli piace davvero... non sarebbe poi così inusuale- Remus le dedicò un sorrisetto furbo ripensando al disastroso appuntamento con Mary, che se non altro era servito a farla uscire allo scoperto. Anche Ramoso a suo tempo ne aveva dedotto che lo stesso sarebbe stato per Sirius ma gli eventi gli avevano dato torto.

 -Lo escludo- dichiarò Amalya convinta - Darcy non potrebbe mai essere gelosa di una come lei, al momento è solo parecchio irritata e dato che viviamo a stretto contatto la cosa francamente comincia a dare fastidio a tutte... questa situazione assurda deve finire Remus e dobbiamo essere noi ad intervenire.

-Bè, se hai un piano accomodati...

-Effettivamente...- si concesse Amalya con modestia-... chi la conosce meglio di me?Potrei darvi una mano io...

-Sarebbe perfetto, si, ti sono grato- confermò Remus e da quel momento si ripromise che non avrebbe mai più creduto ai pregiudizi che circolavano sui Serpeverde circa il loro essere solo egoisti e calcolatori.

-Aspetta ad essermi grato, ho detto che sono pronta ad aiutarlo... non che lo farò gratis- poi intercettando lo sguardo di disapprovazione di Remus aggiunse irritata- Che c'è?Ti ricordo che io sono povera...in qualche modo devo pur tirare avanti!

I pregiudizi sui Serpeverde vennero a galla più forti che mai.

-Stai scherzando Amalya?- chiese Remus esterrefatto- Cosa potresti mai volere in cambio della tua ...collaborazione, che per altro torna utile anche a te?!

-Taci amore, non interferire coi mie affari- lo zittì lei baciandolo di nuovo, poi aggiunse misteriosamente- ...lo saprai a tempo debito!

-A volte mi fai paura...- commentò il licantropo.

- Ma per quello non c'è fretta, intanto pensiamo al tuo sfortunato amico...questa- e tirò fuori una scintillante collana con una pietra verde al centro e una serie di piccoli diamanti di contorno- ...appartiene a Darcy. Ci è molto affezionata perchè è l'unico regalo che suo padre le abbia mai fatto.

-Allora la rivorrà indietro, non credi?- le fece notare Remus, contrario per principio a quel tipo di raggiri e sotterfugi che invece la sua ragazza tanto amava.

-Precisamente- confermò lei allegra- sono giorni che la cerca, è veramente disperata. Ora , tra pochi giorni ci saranno le vacanza di Natale, che quest'anno passeremo a casa di Lavinia... daremo una festicciola alla vigilia e con la scusa che ormai lei e Minus fanno coppia fissa potreste farci un salto anche voi. Per allora tu avrai convinto Sirius a restiturle la collana ....vedrai che tra un rametto di vischio e una canzone romantica il gioco sarà fatto.

-Sai non sono convinto che tutto questo sia...onesto- temporeggiò Remus.

-Se preferisci continuare così...- Amalya accennò desolata a James e Sirius che si stavano ancora azzuffando sul campo di Quidditch.

-Ok, per questa volta si fa a modo tuo- acconsentì, guidato quasi interamente dall'istinto di sopravvivenza, poi si rivolse ai ragazzi- Ehi voi adesso piantatela... non fatemi venire lì...

-Che c'è da sorridere tanto Lunastorta?- gli chiese più tardi James, mentre risalivano le scale del dormitorio.

-C'è che abbiamo un piano alternativo.

...

Le vacanze di Natale arrivarono presto e le ragazze erano eccitatissime a riguardo: era il Natale del loro settimo anno, sarebbero dovute essere le vacanze più fantastiche della loro vita!Peccato che quello che le attendeva non rientrava esattamente nei loro piani...

-Dove diavolo può essere?!Appena scopro chi l'ha presa giuro che una bella maledizione senza perdono non gliela leva nessuno!!- stava ancora strepitando Darcy, non aveva fatto altro per tutto il tragitto in treno.

-Hai provato con un incantesimo d'appello?- suggerì per l'ennesima volta Lavinia, pur sapendo che era inutile.

-E' un oggetto fatto dai folletti, gli incantesimi d'appello non funzionano...te l'avrò ripetuto un centinaio di volte Lavy!!

-Calmati, era solo una collana... forse questo Natale ne troverai sotto l'albero una nuova, magari una più bella....- Amalya tentò di reprimere un sorrisetto che la sapeva lunga.

-Non ne voglio un'altra!Io voglio quella, quella che mi ha regalato mio padre!Appena torniamo al castello giuro che mi metterò a cruciare persone a caso del nostro dormitorio finchè non salta fuori...

-Sicura che non ci sia dell'altro?- domandò incautamente Lavinia - mi sembri nervosetta ultimamente...

-Dee, i tuoi  sanno che passi il Natale da Lavinia ...vero?!- la incalzò Amy.

-Certo che lo sanno- ribattè lei decisa, ma gli sguardi scettici delle due amiche non accennarono a scomparire- E va bene: non lo sanno!Potrei avere accennato al fatto che forse passavo le vacanze dai Black, ma tanto mia madre non si prenderà il disturbo di controllare, quindi che importa?!- ammise infine Darcy.

Dal primo anno ormai le ragazze avevano trascorso le vacanze natalizie a casa di Darcy perchè lì nessuno badava a loro e potevano fare praticamente tutto quello che volevano . A seguito dei recenti avvenimenti, mai nella vita Agnes Hardgraves avrebbe permesso loro di metter piede a casa sua e nemmeno avrebbe permesso a Darcy di farsi ospitare da amiche a suo giudizio tanto indegne .

-Quindi adesso tu e Regulus state insieme ufficialmente?- si informò Amy con interesse.

-Guardate ragazze : è quella!- esclamò improvvisamente Lavinia, consentendo a Darcy di ignorare la domanda.

La ragazza stava indicando una grande casa bianca che cominciava ad intravedersi all'orizzonte, casa sua, la prima casa babbana in cui le sue amiche avevano mai messo piede. Entrambe cresciute nel pregiudizio a riguardo si erano preparate al peggio... invece scoprirono che i genitori di Lavinia erano perfettamente normali e anche molto simpatici.

-Benvenute, benvenute ragazze, entrate!- i signori Worthington le accolsero con grandi sorrisi - E così voi siete le amiche della nostra Lavinia, naturalmente ci ha parlato molto di voi ma chissà perchè non abbiamo mai avuto occasione di presentarci prima!!

-Voi le sapete fare le magie come Lavy vero?- domandò una fin troppo vivace scricciolo biondo, che doveva essere la sorellina piccola di Lavinia,Dorotea.

-Ovviamente- confermò Darcy come se le avessero fatto una domanda assurda.

-Che bello!Che bello!Fammi vedere!!- si mise a strillare la piccola.

-Tea, non dare fastidio alle nostre ospiti- si intromise la madre- bene ragazze , a questo punto forse vorrete riposarvi per il viaggio... e magari cambiarvi- aggiunse rivolta in particolare ad Amalya e Darcy, che indossavano entrambe abiti lunghi e mantelli tipici della Londra dei maghi.

-Che ha questo vestito che non va?- chiese Darcy sottovoce.

-Se avessi studiato babbanologia lo sapresti- la riprese Amalya, che per la verità non ne sapeva molto più di lei, ma non le dispiaceva adattarsi- ...e ricorda che siamo ospiti qui, non cominciamo a crear subito problemi!

-Venite per di qua c'è la mia stanza... vi presto io qualcosa da mettere- Lavinia le condusse al piano di sopra dove sistemarono bauli, gufi e tutto il resto nella sua stanza, che riuscirono ad allargare con un incantesimo. Lavinia prestò a ciascuna un paio di jeans e una maglietta. Il giorno seguente senza perder tempo andarono a fare acquisti per rimediare alla loro carenza totale di vestiario babbano.

Il budget di Amalya era penosamente scarso, perciò ritenne che confondere il commesso per evitare di pagare una serie di fantastici cardigan non fosse esattamente come rubare.Dopotutto considerava sè stessa un ospite nel mondo dei babbani, era quasi un suo diritto!

La cena della vigilia a casa degli Worthington fu esilarante, come se due mondi si fossero appena scontrati. Amalya e Darcy si sedettero a tavola nella totale convinzione che il cibo si sarebbe materializzato su di essa, cosa che fece scoppiare a ridere la piccola Dorotea. Le due ragazze continuavano a meravigliarsi dei curiosi oggetti di cui era disseminata la casa e del loro strano funzionamento.

-Quando abbiamo scoperto cos'era Lavinia quasi ci è preso un colpo!- confessò suo padre amorevolmente - ma poi ci siamo detti: abbiamo una strega in famiglia, non è fantastico?Fa sempre comodo per gli investimenti in borsa!- le ragazze si misero a ridere.

In pochi giorni si erano tutte ambientate perfettamente, tanto che quando ebbero finito di cenare Darcy e Amalya insistettero per aiutare a spreparare la tavola, ormai consapevoli che non ci sarebbero stati elfi a farlo al posto loro. Verso le dieci e mezza squillò il campanello.

-Aspettate qualcuno a quest'ora?- domandò Darcy, che con grande impegno era finalmente riuscita a ripiegare la tovaglia.

-Oh, ma che domande cara!- cinguettò la signora Worthington- Questi devono essere di sicuro i vostri amici...scusatemi, adesso vado ad aprire...tesoro nella terrazza è già tutto pronto per la vostra festicciola, mi raccomando fate i bravi!

-Lavinia...quali 'amici'?- Darcy la fulminò con lo sguardo- Quale 'festicciola'?

-Volevamo farti una sorpresa- si giustificò lei con un sorriso forzato- Se no perchè ci saremmo vestite eleganti?!

-Amy?!

Ma la ragazza nemmeno le rispose perchè si era fiondata tra le braccia di Remus non appena lo aveva visto varcare la soglia insieme a Lily, James, Peter e Sirius, l'unico che sembrava essere lì di controvoglia.

-Scusate il ritardo- disse James- abbiamo avuto qualche problema con la matrepolitana...

-La metropolitana- lo corresse Lily- e poi abbiamo dovuto aspettare un'eternità Sirius che ha insistito per collaudare la sua moto proprio stasera...

-Sperava di riuscire a schiantarsi con la moto volante per evitare la festa... purtroppo per lui è arrivato vivo e vegeto- confidò Remus ad Amalya.

-Allora, gli hai spiegato cosa deve fare?Ha accettato, no?!- chiese lei ansiosa.

-Abbiamo portato lo spumante!- annunciò Peter allegramente alla sua ragazza, che sorrise amabile.

-Bene, seguitemi tutti allora...- Lavinia li condusse nel terrazzo adiacente, dove era stato preparato un tavolo di vivande e una quantità notevole di vischio era stato appeso in ogni dove.

Lei e Amalya quel pomeriggio si erano assicurate di non aver lasciato scoperto un solo angolo, in fondo quella sera ci sarebbero state ben quattro coppie. Ben quattro baci natalizi da organizzare. Inoltre avevano incantato un paio di strumenti perchè accompagnassero la serata con canzoni di Natale alternate a soffuse melodie romantiche. Ma soprattutto quelle romantiche.

Come previsto la conversazione di gruppo fu breve, poi le rispettive coppie presero le distanze per guadagnarsi un po' di intimità, col risultato che Sirius e Darcy furono gli unici a rimanere accanto al tavolo in un imbarazzante silenzio.

-Bene- esclamò lei a un certo punto- direi che ci hanno fregato alla grande.

-Già, sono diventati abili- si trovò d'accordo Sirius, alzò le spalle tra l'indifferente e il rassegnato- spumante?

-Non toccherò mai più una goccia di alcol in tua presenza- asserì Darcy freddamente.

Di lì a poco il silenzio imbarazzante si era mutato in un chiassoso litigio sotto il vischio.

-Ancora con quella storia...Come se ti avessi costretta!Se non ricordo male hai preso tu l'iniziativa...

-Ricordi male.

-Ma sei hai fatto tutto da sola!

-Ho sbagliato va bene?!Non serve a niente rinfacciarmelo.

-Contenta tu...se penso che Lunastorta mi aveva pure convinto a riportarti quella tua stupida collana...

-Avevi tu la mia collana?!

-Sta zitta.

-Non dirmi di stare zitta, io non...

-No, sta zitta, sul serio...ho sentito un rumore- Sirius la sorpassò, la bacchetta in mano.

-Se è una scusa per chiudere il discorso...- ma a quel punto anche Darcy si accorse che qualcosa non andava. La musica attorno a loro aveva smesso di suonare, in lontananza si sentivano dei rumori come di schiantesimi e di qualcuno che urlava.

-Ehi, ma che sta succedendo?- domandò Amalya, accorsa anche lei insieme agli altri con la bacchetta in mano.

-Viene da laggiù- avvertì Remus, il cui udito grazie al lupo era particolarmente sviluppato, indicando il giardino anteriore alla casa. Si sentirono altri rumori man mano più forti e una serie di agghiaccianti risate ormai udibili a tutti.

-Laggiù, guardate...- Lily cercò la mano di James, tutti voltarono la testa verso l'alto dove uno spruzzo di luce era partito verso l'alto, sicuramente un incantesimo.

Infatti tra le nubi scure stava comparendo il Marchio Nero.

-Ragazze state indietro - Sirius e James si erano già messi in testa al gruppo, ma non fecero in tempo a bloccare Lavinia.

-I miei genitori... -senza pensarci due volte la ragazza si mise a correre verso la fonte delle urla e tutti gli altri insieme a lei.

Arrivarono giusto in tempo per vedere i signori Worthington sospesi in aria privi di conoscenza, la sorellina di Lavinia che giaceva riversa a terra e sei figure nere incappucciate che si voltarono verso di loro con le bacchette alzate.

In una pioggia di incantesimi, cominciarono a combattere.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** That's why I don't like you ***


 

 

 

Amalya avrebbe ricordato lo spavento di quella notte per tutta la vita...solo un attimo prima si trovava nel gazebo con Remus e stavano facendo progetti per il loro futuro insieme...

-Io potrei continuare a lavorare preparando pozioni- stava dicendo, esaltata dallo spumante e dall'atmosfera natalizia- potremmo trovarci una casa, una piccola e modesta alle periferia di Londra...

-Una casa con una grande cantina...- le ricordò lui sorridendo appena- .. e tu dovrai andare a dormire fuori una volta al mese.

-Ma io voglio restare con te!- protestò Amalya.

Dannato Remus, anche in una serata così perfetta doveva fare il guastafeste con la sua irriducibile razionalità.

-Amy, lo sai che sarebbe troppo pericoloso...

-I tuoi amici li fai restare però!Credi che io non saprei difendermi da uno stupido lupo mannaro?!

-Lo stupido lupo mannaro non attacca chi è in forma animale, ne abbiamo già parlato.

-Allora facciamo così...- Amalya si sporse in avanti verso di lui e si mise a cavalcioni sulla sue gambe, tirando con questo movimento appena di più la scollatura del vestito- ...quando viene la luna mi trasfiguri in un qualche animale e mi ritrasfiguri la mattina dopo... è perfetto non trovi, amore?!Che animale pensi che andrebbe bene per me?- sussurrò lasciva direttamente nel suo orecchio.

-Un cobra- rispose lui senza la minima esitazione.

Amalya gli morse il lobo dell'orecchio per rappresaglia. Allora Remus la sollevò per la vita ribaltando le posizioni, erano entrambi sdraiati sull'erba bagnata a ridere come pazzi. La conversazione che stava degenerando a un livello sempre più fisico fu interrotta da urla lontane, anche gli altri accorsero.

Subito dopo scoppiò il finimondo.

Tra gli incantesimi che volavano a destra e a manca Amalya riuscì a distinguere James e Sirius scattare in avanti, Lily e Darcy dietro di loro pronte a combattere. Gli avversari erano meno numerosi di loro ma di gran lunga più esperti e conoscevano maledizioni che nessuno di loro aveva mai incontrato sui libri di scuola.

Lavinia che strillava come impazzita sul corpo esanime della sorella, incapace di formulare un incantesimo decente, a un certo punto Darcy le afferrò entrambe per tirarle da parte fuori dalla linea di tiro, Sirius si spostò in avanti per coprirle ma fu a sua volta raggiunto da un paio di maledizioni ...e c'era Remus poco più in là che lanciava un sortilegio scudo per riparare i genitori di Lavinia, immobili in mezzo al caos.

Uno degli incappucciati lo stava puntando con la bacchetta, Amy istintivamente fece un passo avanti in quella direzione ma così facendo consentì al suo avversario di approfittare della distrazione per disarmarla. Fu scaraventata indietro sul prato a un paio di metri dal centro dell'azione, la sua bacchetta disegnò un mezzo arco per aria finendo chissà dove.

Prima che potesse rialzarsi avvertì un'ondata di gelo scendere su di loro. Poco dopo una serie di figure nere planò in mezzo al gruppo, strisciarono tra la folla dei duellanti disperdendoli. L'arrivo dei dissennatori poteva significare una cosa sola: anche gli auror del ministero stavano arrivando a sedare il combattimento, e poco gli importava se al loro arrivo un paio di loro fosse stata già baciata da quei mostri.

Alcuni tra loro evocarono prontamente un patronus argenteo, ma Amalya era senza bacchetta e spaventata a morte. Riuscì solo a rimanere immobile, china sull'erba sperando solo di scomparire, mentre uno dei dissennatori si faceva sempre più vicino a lei, la mano putrefatta alzata per ghermirla.

Riuscì appena a scorgere qualcosa di sottile e argenteo, quasi la forme di un serpente, balenare davanti a lei prima di perdere i sensi. Poi solo l'oscurità.

Quando si risvegliò era adagiata in un comodo letto che aveva qualcosa di famigliare. Si trovava ... no, non poteva essere l'infermeria di Hogwarts, giusto?! Eppure i fatti parvero smentirla quando con grande sforzo sollevò completamente le palpebre, pesanti come macigni. Accanto a lei stentò a riconoscere Darcy...era pallida come un fantasma, con un braccio fasciato appeso al collo e gli abiti coperti di sangue raggrumato.

-Amy!Sei sveglia!!Oh, questo non è mio...- si affrettò a precisare intercettando il suo sguardo allarmato- ...è di Sirius ... ce l'hanno messa tutta per ucciderlo... ma sta bene adesso, o almeno Madama Chips ha detto che starà bene...- si mordicchiava il labbro inferiore, fissando preoccupata il letto accanto a quello di Amy dove il ragazzo stava riposando.

Amalya notò che aveva una pessima cera, come tutti gli altri del resto, uno ad uno li cercò con lo sguardo nella stanza per assicurarsi che stessero bene.

-Gli altri?- domandò debolmente.

-Vivi- rispose Darcy concisa, e per il momento quello bastava.

-Ehi- il volto che aveva cercato prima di tutti le si fece vicino, Remus le accarezzò la fonte delicatamente, provando un evidente sollievo nel vederla sveglia, anche lui era pallido e molto provato ma stava bene - La famiglia di Lavinia è ancora sotto shock ma sono tutti vivi, li hanno ricoverati al San Mungo, lei e Codaliscia sono andati con loro. Ramoso si è beccato una bella maledizione e Lily è stata colpita solo di striscio,nulla di grave...- accennò ai due ragazzi all'angolo opposto della stanza, che ricambiarono il suo sguardo provati, ma incolumi.

-Sei proprio un folle idiota!!Non avresti dovuto...- stava dicendo Lily in tono basso e minaccioso- Se penso che avresti potuto...io...James Potter, non provare mai più a farmi prendere uno spavento del genere!!

- Tranquilla, adesso che ti ho trovata non ti sbarazzerai di me tanto facilmente...- assicurò James, che per una starna coincidenza si era fatto molto più rosso in viso, poi aggiunse- Felpato era quello messo peggio comunque quando è arrivato il professor Silente...-

-Il professor Silente?!- esclamò Amalya sorpresa.

-Si è lui che li ha mandati via... e poi ci ha portati qui- spiegò Lily- ...tu eri svenuta e all'inizio abbiamo pensato... non ci eravamo accorti che un dissennatore ti stava attaccando...ma come hai fatto a scacciarlo senza bacchetta?

-Il patronus!- ricordò lei ad un tratto- Qualcuno ha mandato un patronus a proteggermi, era a forme di serpente credo...chi di voi...

-Non essere sciocca, non ti avevamo nemmeno vista a terra no?!- dichiarò Darcy afferrandole una mano e stringendo un po' troppo forte- Nessuno di noi evoca un patronus simile, te lo sei immaginato.

-Se Silente fosse arrivato anche solo pochi istanti dopo non so se...- stava dicendo Remus, ma non terminò la frase perchè la porta della stanza sbattè violentemente facendoli sussultare tutti.

-Loro dove sono?!- stava sbraitando un mago del ministero- Lo so che Silente li ha nascosti qui , so che dà asilo a quei giovani delinquenti!!Ah!!- Bartemius Crouch, il capo dell'Ufficio Auror varcò la soglia dell'infermeria puntando loro contro la bacchetta- Lo sapevo, sono qui, prendeteli!!

Si era portato dietro una manciata di auror che subito li circondarono come se si trattasse di pericolosi terroristi e non di un gruppo di innocui ragazzi, per di più tutti feriti e malconci.

-Voglio che siano portati tutti ad Azkaban in attesa del processo- aggiunse il signor Crouch.

-Di cosa saremmo accusati esattamente?- domandò Amalya, sbattendo le palpebre esterrefatta.

-Mi sembra chiaro, questi idioti del ministero non sono riusciti a prendere i veri colpevoli tanto per cambiare...gli serve qualcuno da incolpare per far vedere alla gente che stanno facendo qualcosa- commentò Darcy con la consueta freddezza.

-Attenta a come parli ragazzina!

-Non osare toccarla...- ringhiò Sirius che stava cercando di alzarsi e impugnare la bacchetta nonostante le varie fasciature.

-Ma che razza di modi... che cosa pensa di fare nella mia infermeria?!- entrò sbraitando a sua volta Madama Chips- Questi ragazzi sono feriti, hanno bisogno di riposo!!Quando il preside ne verrà a conoscenza sarà ...

-...estremamente contrariato, si- completò con la massima tranquillità Albus Silente, comparso in tutta la sua altezza in mezzo a loro - Posso sapere che cosa desideri dai miei studenti Bartemius?

-Io li devo arrestare!Sono i responsabili dell'aggressione alla casa dei babbani...- balbettava quello fuori di sè, fissandoli tutti come se si trattasse di pericolosi criminali.

-Non siamo stati noi!!- esclamarono in coro i ragazzi.

-Su questo non c'è alcun dubbio- soggiunse Silente con gentilezza, liquidando con un cenno gli auror che lo fissavano confusi - mi domando però chi...

-Dove sono adesso?!DOV'E' MIA FIGLIA?!?!- li raggiunse una voce piuttosto agitata, tendente all'isterico.

Nella piccola infermeria già strapiena fece il suo ingresso Ludmilla Earnshaw. Era una donna bruna come la figlia, una donna sottile come un giunco, esile e dall'aria solitamente trasognata, ma in quel momento avanzava con la ferocia di una tigre. Al suo seguito un esercito di genitori preoccupati invase il piccolo locale.

-Se volete avere la cortesia di seguirmi nel mio ufficio...- intervenne Silente rivolto agli auror e in particolare al loro sconvolto capo- ...sono certo che i signori desiderano accertarsi delle condizioni dei loro figli.E abbiamo già abusato a sufficienza dell'ospitalità di Madama Chips...- rivolse un cenno educato alla donna, esasperata da quanto stava avvenendo nella sua infermeria.

Remus si fece da parte imbarazzato, non aveva ancora avuto occasione di capire cosa ne pensasse la madre di Amalya della loro storia.

-Tesoro, come stai?!?!- Ludmilla si era avventata su sua figlia più rapida di un dissennatore - Dove ti fa male?!Cosa è successo?!Mia povera piccola...cosa ti hanno fatto?!- Amalya cercò di scrollarsela di dosso imbarazzata. Nessuno degli altri genitori si stava abbandonando a scenate simili, ma sua madre aveva una naturale predilezione per il dramma e quell'occasione di mettere in imbarazzo sua figlia non se la sarebbe lasciata scappare per nulla al mondo.

-Niente che non si sia meritata- intervenne gelida Agnes Hardgraves- Così imparano tutti quanti a impicciarsi in affari che non li riguardano.

-Mamma- esclamò Darcy- hanno tentato di ucciderci!!

-Taci, tu sei già abbastanza nei guai- Agnes si rivolse alla figlia- adesso prendi le tue cose e vieni a casa con me, da questo momento sei ritirata da Hogwarts.

-Scusi, ma non le sembra un po' drastico?- intervennero i signori Potter-... in fondo l'importante è che i ragazzi ora stiano bene...

- Terminerai gli studi da casa, così che forse ti passerà la voglia di mischiarti a certa gente- proseguì lei inflessibile.

-Scusami Agnes, ma mi auguro che con 'certa gente' tu non voglia riferirti a mia figlia?!- intervenne la signora Earnshaw con voce tremula, come risvegliandosi da un sogno- Mia cara, credevo che avessimo superato il piccolo incidente del matrimonio...

-Quella sciocca di tua figlia ha preferito uno sporco mezzosangue a mio figlio, non era comunque degna di far parte della nostra famiglia- dichiarò l'austera signora- andiamo Darcy, non perdiamo altro tempo...

-Come ti permetti vecchia vipera?!Mia figlia è perfettamente libera di stare con chi vuole!!!-stava urlando Ludmilla agitando la lunga chioma già scarmigliata - Pensa piuttosto al tuo di marito, sono anni ormai che è in viaggio all'estero, non è vero?!Probabilmente perchè non ti sopporta più come il resto di noi è costretto a fare!!- scoppiò in singhiozzi subito dopo e corse ad abbracciare sua figlia tirando dentro nell'abbraccio anche un Remus piuttosto imbarazzato, che non aveva mai visto fino a pochi istanti prima.

-Non farci caso...- gli bisbigliò Amy-...la mamma ha sempre avuto una spiccata predilezione per fare l'attrice tragica, quando le parleremo della tua condizione vedrai che ti adorerà ancor più di quanto non faccia ora...

-Io non vengo- quelle poche parole pronunciate da Darcy Hardgraves con lo sguardo fisso a terra e nel trambusto generale risuonarono come macigni che rotolano da una montagna.

-Che cosa...che cosa hai detto cara?- Agnes Hardgraves la fissò confusa coi suoi occhi di ghiaccio, per lei essere contraddetta da sua figlia era chiaro sintomo che il mondo stava andando a scatafascio.

- Mi dispiace mamma...io non mi muovo da qui- ripetè lei appena più forte, serrando la presa sulla sponda del letto di Amalya, come se questo potesse darle coraggio.

-Cosa?!

-Ha detto che non viene via con lei, ma ci sente?!- intervenne Sirius spazientito, Darcy represse un sorriso solo perchè non era davvero il caso.

-Tale e quale a tuo padre,avrei dovuto aspettarmelo,ma tu non oserai mettere in imbarazzo tutta la nostra famiglia come ha fatto lui...

La sola menzione del padre servì a far risollevare lo sguardo alla ragazza.

-Non preoccuparti per me...Preoccupati di Elios piuttosto, come mai non è qui a schierarsi incondizionatamente dalla tua parte?Un contrattempo immagino...E' ancora fuori a divertirsi con i suoi nuovi amici?- le domandò Darcy sprezzante.

-Non sono affari tuoi cosa fa tuo fratello, lui almeno sa qual'è il suo posto a differenza di te, piccola ingrata!

-Il mio posto è con i miei amici- la sfidò Darcy ostentando un tono fermo simile a quello della madre, i suoi occhi verdi sfavillavano in maniera inquietante.

-Io...oh, non sono mai stata insultata così in tutta la mia vita!- strillò la signora Hardgraves,priva di qualsiasi appoggio, ma non riuscì a proseguire quelle lamentele perchè poco dopo i genitori furono invitati a lasciare che i ragazzi riposassero. Ci vollero tutte le energie e i buoni propositi di Madama Chips per scollare la signora Earnshaw dal capezzale della figlia, neanche fosse in punto di morte.

-E non affaticarti troppo cara...- le gridò agitando la mano in una posa teatrale-...oh, cielo, i miei nervi...- seguì un finto mancamento tanto per concludere degnamente quella scena e il signor Potter riuscì a prenderla giusto in tempo.

A quel punto Amalya valutò seriamente l'opzione di fingersi orfana.

Rimasero tutti lì quella notte e gli auror del ministero non tornarono più a disturbarli, evidentemente Silente li aveva convinti della loro innocenza almeno per il momento. Riuscirono quindi a riposare almeno un poco, tutti tranne Darcy che continuava ad agitarsi nel sonno e alla fine rinunciò del tutto a dormire, si sporse verso il letto accanto.

-Ehi Black...dormi?

-Dormirei volentieri se tu non continuassi a rigirarti come un'anima in pena...- le arrivò la solita risposta ironica, poteva quasi immaginarselo il suo sorrisetto divertito celato dal buio della stanza- ...dai, scherzavo, cosa c'è?

Udì solo il cigolio del letto e il fruscio delle coperte spostate, poi un altro peso andò a posarsi sulla sponda del suo proprio accanto a lui .

-Non riesco a dormire- disse la ragazza come se fosse colpa sua- senti è da un po' che volevo chiedertelo...come si sta...ehm, a vivere da soli, senza la famiglia?

-Una favola!- rispose lui d'istinto, poi però si fermò un momento a rifletterci su, forse per le prima volta da quando se n'era andato, quindi aggiunse -... è una scelta, è questo il bello secondo me: avere una scelta per una volta.

-Credo che sia per questo che tu non mi piaci- dichiarò lei- lo fai sembrare facile, svegliarsi una mattina e dire 'Ehi gente, ho chiuso con voi e i vostri casini, voglio stare da sola'.

-Non è facile- la corresse lui- non lo è all'inizio e nemmeno col passare del tempo lo diventa...ti lasci sempre dietro una parte di quello che sei stato. Però non è vero che devi farlo da sola, hai le tue amiche...

-Oh, e questo che c'entra ?!- domandò Darcy un po' scocciata.

-Credo che sia per questo che tu non mi piaci- ribattè Sirius, altrettanto spazientito- fingi di essere una stupida egoista quando non lo sei. Ma io lo so chi sei, l'ho sempre saputo nei sette anni in cui hai giocato a fare la reginetta delle serpi: sei ancora la bambina che a sei anni distribuiva calzini agli elfi domestici di casa sua perchè voleva vederli liberi. Non negarlo, ti abbiamo sentita tutti prima ribattere a tono alla vecchia megera...sei stata forte.

-Ehm...grazie- mormorò lei, lieta che non la potesse vedere arrossire- A proposito, ormai da un bel pezzo è passata la mezzanotte...buon Natale.

Sirius non sprecò nemmeno un secondo a chiedersi come mai d'improvviso lei sembrasse così bella e fragile allo stesso tempo, non si chiese neppure chi avesse messo in infermeria quel ramoscello striminzito di vischio proprio sopra il suo letto, agì solo d'istinto e la baciò.

Quando si separarono si aspettava come minimo di ricevere qualche insulto, una battuta tagliente o uno schiaffo già che c'era, ma non successe nulla. Darcy non diceva nulla, quindi pensò lui di dover dire qualcosa, qualsiasi cosa...

-A proposito, dopo tutto quel casino mi ero scordato di ridarti questa- lottando con la fasciatura al braccio estrasse dalla tasca dei jeans la collana con lo smeraldo, che sfavillò nella semioscurità.

Darcy prese in mano il gioiello fissandolo come se lo vedesse per la prima volta e continuò a non dire niente. Sirius non seppe come valutare quella reazione fin quando non le si avvicinò e con la punta della bacchetta non le illuminò parzialmente il viso. Allora si accorse che la ragazza stava piangendo in silenzio.

-Hard...Darcy, scusa...insomma se non volevi bastava dirlo, ma credevo...

-Non è per questo...- riuscì a sussurrare lei tra le lacrime con una voce che pareva venire dall'oltretomba- ...il patronus che ha salvato Amalya... l'ha mandato uno di loro, io l'ho visto...era il patronus di mio fratello- le sue dita si serrarono sulla collana fino a far sbiancare le nocche- Mio fratello è un Mangiamorte!

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** Proposal ***


 

 

 

 

 

Nessuna delle ragazze aveva mai visto prima l'interno della Stamberga Strillante, si trattava di un posto davvero lugubre e polveroso, non c'era da stupirsi che fosse considerata il posto più infestato della Gran Bretagna. Aspettavano lì da circa mezz'ora l'arrivo degli altri e un certo nervosismo cominciava a impadronirsi del gruppo.

-Come mai non arrivano? - chiese Lily a mezza voce- Avranno avuto problemi con Gazza...

-Come se fosse la prima volta che violano il coprifuoco!Vedrai che arriveranno senza problemi, dopotutto sono loro che han suggerito di incontrarci qui...e non certo per la l'accoglienza dell'ambiente- considerò Darcy.

-E siamo sicure che qui siamo al sicuro? Che nessuno potrà scoprire cosa stiamo facendo?- continuava a ripetere nervosamente Lavinia - Voglio dire all'inizio sembrava un'idea grandiosa ma... e se ci beccano comunque?

-Remus dice che non ci viene mai nessuno qui- spiegò Amalya - credono che la casa sia stregata: è perfetto per quello che dobbiamo fare non trovate? Anche se sentiranno delle urla penseranno al lamento di qualche spettro.

Proprio in quel momento un secco colpo alla porta le fece trasalire, quasi si trattasse di uno spettro vero.

-Sono loro- mormorò Lily e andò ad aprire permettendo ai quattro ragazzi di entrare.

-Scusate il ritardo- disse Remus che reggeva ancora in mano la mappa del malandrino- abbiamo dovuto deviare per il corridoio del terzo piano per non incontrare la professoressa Mc Granitt.

-E' fatto- confermò Peter davanti alle loro occhiate interrogative, mostrando alle ragazze un sacco voluminoso che i ragazzi avevano prudentemente nascosto sotto il mantello dell'invisibilità. Tutti si misero a fissarlo in silenzio come se contenesse un mostro particolarmente temibile che da un momento all'altro avrebbe potuto saltare fuori e aggredirli.

-Bene allora, non perdiamo altro tempo...- si risolse Darcy, si avvicinò al sacco e cominciò ad estrarne con la massima cautela una serie di volumi dalla pesante rilegatura, disponendoli con cura sul pavimento impolverato- ...è tutto quello che siete riusciti a trovare?

-Abbiamo praticamente saccheggiato il reparto proibito della biblioteca a nostro rischio e pericolo!- precisò Sirius.

-Va bene per cominciare, ma poi ci serviranno conoscenze molto più approfondite sull'argomento...- commentò la ragazza cominciando a sfogliare l'indice di 'Magia Oscura dei nostri tempi' con l'aria critica di chi già si è fatto una certa esperienza in materia- ...oh, questo è perfetto per iniziare a prendere confidenza, un incantesimo utilissimo e nemmeno difficile da fare!

-Scusate, lo so che ne abbiamo già discusso tante volte ma io continuo a non essere d'accordo- disse James, che fino a quel momento si era tenuto a debita distanza da quei libri come a sottolineare quanto ne fosse disgustato- qui non si tratta di sperimentare semplici incantesimi proibiti...Sono arti oscure, praticamente tutto quello contro cui vogliamo combattere!

-Ed è esattamente per questo che lo facciamo- intervenne Amalya- Anche gli auror imparano queste cose, cosa credi Potter?

-Per combattere le arti oscure bisogna innanzi tutto conoscerle- gli fece notare Remus cercando di mantenere la conversazione su un paino razionale.

-Bene: una cosa è conoscerle, un'altra parlarne con ammirazione come fa lei! Perchè non invitiamo direttamente un Magiamorte a darci lezioni? Sono sicuro che tu Hardgraves ne conosci qualcuno- ribattè il ragazzo rivolgendo a Darcy uno sguardo eloquente.

-Ehi, vacci piano amico- in effetti perfino Sirius trovava eccessivo l'entusiasmo della sua ragazza , ma era anche l'unico che ne conosceva l'origine. Darcy non aveva detto a nessun altro di aver riconosciuto il patronus di suo fratello, nemmeno alle sue amiche, che quindi non poterono notare quanto quel commento la ferisse.

Intanto James continuava a non volerne sapere di collaborare.

-Neanche a me piace questa storia- Lily gli posò gentilmente una mano sul braccio- ma credo che Amy abbia ragione, abbiamo visto tutti cosa dobbiamo prepararci ad affrontare a casa di Lavinia, siamo quasi morti perchè non eravamo adeguatamente preparati... la prossima volta non possiamo permetterci di lasciargli un simile vantaggio.

-I miei genitori sono stati obliviati, non ricordano niente di quella notte...- disse Lavinia a denti stretti, mentre impugnava tanto saldamente la sua bacchetta da far scricchiolare il legno -...ma io me lo ricordo bene e non intendo lasciare che si ripeta un'altra volta. Io voglio imparare le maledizioni senza perdono!!

-Sicuramente arriveremo anche a quello- la rassicurò Amalya, accarezzandole gentilmente una spalla- ma per ovvie ragioni dobbiamo andarci molto cauti. Ora, per fortuna Darcy può insegnarci qualcosa su alcune maledizioni che abbiamo visto fare alla vigilia...

-Se vogliamo cominciare signori...- aggiunse la ragazza, con uno strano sorriso che non prometteva nulla di buono- ... fuori le bacchette!

I ragazzi lavorarono proficuamente per diverse ore, esercitandosi con alcune delle maledizioni proibite che avevano trovato sui volumi sottratti al reparto proibito, ciascuno secondo la propria abilità. Ovviamente il percorso non fu privo di incidenti, ma le misure di cautela che avevano concordato inizialmente servirono ad evitare danni gravi o permanenti.

-Imperio- scandì Remus costringendo un piccolo ragno a fare una piroetta davanti a loro.

-Bravo!Non te la cavi male per essere la prima volta...- osservò Amalya battendo le mani.

-Tu invece sembri un'esperta in questo campo...- osservò lui guardandola di sottecchi-...devo preoccuparmi?

-No, direi che quello è più il campo di Darcy quindi deve essere Sirius ad avere paura...io non ho bisogno di una maledizione per farti fare quello che voglio!- aggiunse avvicinandosi a lui con un sorrisetto languido.

E quelle labbra invitanti ad un centimetro dal suo orecchio sembravano proprio volerlo costringere a baciarle, ma Remus si trattenne non solo perchè si trovavano davanti agli altri, ma perchè in una piccola stanza dove mezze maledizioni incantesimi rimbalzavano da tutte le parti mantenersi vigili era fondamentale.

-Sirius e Darcy... credi che stiano insieme?- le domandò invece.

-Se non lo sono ancora lo saranno presto...osserva con quanto amore si esercitano insieme con la maledizione Cruciatus- commentò Amalya con leggerezza- piuttosto noi due non abbiamo avuto tempo per un momento da soli da quando ci hanno dimesso dall'infermeria... tra la convalescenza, i preparativi per il gruppo di difesa, la luna piena e tutto il resto...

-Già devo ammettere che avevo qualche dubbio all'inizio, ma ora mi hai pienamente convinto che imparare questa roba ci servirà per il futuro...il che naturalmente conferma le tue eccezionali doti di persuasione.

-Detto dal prefetto perfetto che all'inizio si preoccupava solo di poter essere espulso!- lo prese in giro lei.

-Meglio espulsi e capaci di difendersi che rimanere qui senza fare niente- confermò Remus con fervore- e poi ormai dovresti saperlo che sono un cattivo ragazzo...

-Attenzione!!- l'urlo di Lavinia li indusse a lasciar perdere il bacio per gettarsi a terra ed evitare una maledizione vagante.

-D'accordo gente credo che sia sufficiente per oggi! Allora ci rivediamo qui venerdì dopo cena, vi raccomando la massima cautela nell'uscire dal castello e soprattutto che nessuno di voi scapestrati si azzardi a farsi mettere in punizione per quella data- aggiunse Lily rivolta in particolare al suo ragazzo, che annuì solennemente.

-Meglio se usciamo un gruppetto per volta per non dare nell'occhio- suggerì Darcy- io nel frattempo mi occupo di mettere questi sotto chiave- aggiunse riferendosi ai libri che cominciò ad incantare uno per uno in maniera da renderli invisibili e irrintracciabili.

-Buona idea, voi andate a vanti io la aiuto...- intervenne Sirius, quasi spingendo i suoi amici fuori a forza -...Mi sembra che sia andato bene come primo incontro...- osservò una volta che furono rimasti soli.

-Già, non sapevo che avessi un talento naturale per le arti oscure!- esclamò Darcy con entusiasmo- ...un vero peccato che tu non sia un Serpeverde, avremmo potuto...- il suo tono vacillò quando lui da dietro le posò le mani sulle spalle- ... penso che le cose sarebbero andate diversamente tra noi- concluse in un soffio, bloccandosi al'istante.

-E tuttavia non è ancora troppo tardi, la domanda è...- si avvicinò per parlare direttamente al suo orecchio-... quand'è che ti decidi a mollare quell'idiota di mio fratello per metterti con me Hardgraves?

-E' complicato...- Darcy trasalì al pensiero di quelle settimane passate in lotta con sè stessa per accettare che una simile opzione fosse possibile, pensava alla collana che non aveva più avuto il coraggio di indossare e che giaceva dimenticata in un cassetto, pensava soprattutto a suo fratello e a tutti i fiori che Regulus le aveva fatto arrivare quando era stata convalescente, in un impeto di incertezza si divincolò dalla presa di Sirius, ritirandosi in un angolo come un animale sulla difensiva- E tu quando ti decidi a mollare quella piattola della McKinnon?

-Chiedimelo e sarà fatto...- le rispose lui tranquillamente -... ma voglio sentirlo uscire dalle tue belle labbra.

-Sei proprio un bastardo...- ringhiò lei, ormai pienamente convinta che sarebbe potuto passare tranquillamente per un Serpeverde - ... domani. Lo facciamo domani, va bene? Dopo il matrimonio di tua cugina... gli parlerò.

-Non ci dovresti andare, non mi va che ti trovi sola in mezzo a quella gente- la ammonì lui improvvisamente diventato così iperprotettivo che Darcy non potè fare a meno di sorridere.

-Dannazione, ti odio quando fai così...

-Si certo, ti odio anch'io Hardgraves...- sogghignò Sirius prima di baciarla.

Non era la prima volta da quella sera che gli capitava di baciarsi nei momenti più assurdi, frequentemente dopo essersi coperti di insulti, ma la situazione rimaneva nebulosa e indefinita. Entrambi rimanevano fidanzati con altre persone.

-Dimmi la verità... il mio fratellino non ti ha mai baciata così!

-Smettila idiota!Adesso dobbiamo tornare o gli altri si chiederanno che fine abbiamo fatto...

-Sono sicuro che proprio non se lo immaginano- commentò lui ricevendo in risposta uno scappellotto ben assestato.

Ma naturalmente quando Darcy rientrò nella sua stanza la accolsero solo i sorrisetti complici e supponenti delle sue amiche , nessun dubbio sul perchè risistemare un paio di vecchi volumi avesse richiesto tanto tempo.

-Allora pronta per il grande evento?- le domandò Amalya la mattina seguente, dandole una mano a sistemare meglio la scollatura del vestito elaborato che indossava- Devi sbrigarti, Regulus ti sta già aspettando, andrete a Londra via metropolvere quindi attenta allo strascico del vestito...

-Secondo me non ci dovresti andare- disse Lavinia in tono mortalmente serio- probabilmente ti ritroverai circondata dalle stesse persone che hanno tentato di farci fuori non meno di qualche settimana fa.

-E' esattamente questo il punto- spiegò Darcy indossando la sua collana di smeraldi, pronta a recitare al meglio la sua parte- chissà ... tenendo gli occhi ben aperti magari riesco a scoprire qualcosa!

-Certo è un'occasione unica per studiare il nemico dall'interno, ma ricorda anche di fare molta attenzione- osservò saggiamente Amalya- come abbiamo avuto occasione di sperimentare sono maghi e streghe molto più esperti di noi.

-Afferrato il concetto, fatemi gli auguri ragazze!- concluse lei finendo di dare gli ultimi ritocchi al trucco per ottenere un effetto luminoso sul viso.

-Sei bellissima...- le disse Regulus trattenendo quasi il fiato quando la vide scendere la scalinata avvolta in un frusciante abito di velluto verde che richiamava l'esatta tonalità dei suoi occhi, i capelli raccolti sulla nuca e fermati da piccoli diamanti.

-Lo so- Darcy gli rivolse un sorriso compiaciuto, mentre ripassava mentalmente il discorso di benservito che gli avrebbe fatto alla fine della giornata- vogliamo andare?!

-Non dovremmo aspettare anche Cissy?

-La poverina non si è sentita molto bene, dovremo fare a meno di lei purtroppo- rispose lei con naturalezza, come se il suo incantesimo non avesse avuto una parte determinante nell'improvviso malore che aveva colto Narcissa Black, proprio il giorno del matrimonio della sorella.

-Oh...- Regulus sembrò ad un tratto molto preoccupato- ... a Bella questo non piacerà. Per niente.

Poco più tardi Darcy cominciò a capire che cosa intendesse con quelle parole e anche come mai Sirius avesse deciso di tagliare i ponti finchè poteva con quella gabbia di matti. Ripensando a come aveva descritto sua cugina ( 'una pazza isterica' erano state le testuali parole) Darcy non potè che dargli ragione.

-Cosa vuol dire che non viene?!- ringhiava Bellatrix Black, tra poco Lestrange, mentre sembrava sul punto di cruciare il cugino per aver portato simili notizie come se fosse colpa sua- Il mio matrimonio deve essere l'evento più esclusivo della stagione, solo i maghi e le streghe dal sangue più puro d'Inghilterra stanno venendo qui per assistervi ... come è possibile che la mia damigella d'onore si metta a vomitare lumache un ora prima della cerimonia?!Non è tollerabile!!- e gettò il calice d'argento che aveva in mano in testa all'elfo domestico più vicino, che si ritirò con un sommesso inchino.

-Cerca di calmarti cara...- intanto la madre la rincorreva penosamente cercando di sistemarle l'acconciatura appena fatta e che già stava crollando-... sono sicura che riusciremo a risolvere in qualche modo, magari se cercassimo una sostituta...

-Giusto- intervenne Walburga Black con convinzione- sono certa che la cara Darcy sarà felice di farci questo favore.

L'attenzione dei presenti si catalizzò quindi sulla povera Darcy,che fino ad allora si era prudentemente tenuta a distanza di incantesimo e che non ci teneva proprio a ricevere quell'onore. E pensare che Amalya glielo aveva detto che giocare quel brutto tiro a Narcissa era un'azione stupida e infantile, lei naturalmente non le aveva voluto dar retta...e quello era il risultato.

-Darcy Hardgraves?!- lo sguardo di Bellatrix si illuminò in un modo che non le piacque affatto- Ma si, tu andrai più che bene!

Prima che Darcy potesse replicare fu praticamente trascinata nella camera attigua, dove avrebbe dovuto assistere la sposa nell'ingrato compito di sistemarle l'abito nuziale, impresa che era già costata la vita di un paio di sfortunati elfi. Quando le pesanti porte di mogano si chiusero si ritrovò da sola nella penombra inquietante della stanza, mentre Bellatrix la osservava col vivo interesse di un predatore.

-Sei la figlia più giovane degli Hardgraves, non è vero?!- sottolineò mentre le accarezzava i capelli biondi con eccessiva confidenza- Tuo fratello Elios mi ha parlato molto di te, forse non sai che eravamo a Hogwarts assieme in Serpeverde naturalmente, come te del resto...

-E' così- confermò Darcy, che dubitava seriamente che suo fratello avesse sprecato il suo prezioso tempo a parlare di lei con qualcuno.

-Mi dicono anche che sei piuttosto brava a duellare...sapersi difendere di questi tempi è importante, ma lo è ancora di più sapersi scegliere gli avversari- osservò Bellatrix, con un cenno le fece segno di avvicinarsi per aiutarla ad allacciare il corsetto .

-In genere mi limito a difendermi da chiunque mi attacchi...- ribattè Darcy cercando di mantenersi il più possibile impassibile mentre eseguiva quel compito- ... nulla di personale.

-Mi fa piacere sentirlo-affermò la donna come se avesse messo in chiaro un punto fondamentale - di questi tempi è triste vedere perfino le persone più rispettabili mischiarsi ad amicizie sbagliate.

-Allora è davvero fortunata a non avere amicizie da cui guardarsi- Darcy lo disse sorridendo nella maniera più falsa che conosceva.

Bellatrix ne rimase quasi interdetta e lasciò in silenzio che finisse di sistemarle il vestito, compito che la ragazza eseguì in silenzio come un automa, riflettendo sulla situazione in cui si trovava. Non poteva contraddire apertamente Ballatrix ma nemmeno voleva darla vinta a quella donna odiosa. Quando fu sul punto di porgerle il diadema si soffermò solo un istante ad ammirare il brillare delle pietre incastonate nell'oro antico.

-Bello vero?- commentò la donna - Un cimelio di famiglia molto antico, è tradizione che tutte le spose Black lo indossino... un giorno potresti portarlo anche tu, sono sicura che sono queste le intenzioni di mia zia... ma per una ragazza con le tue capacità... ci sono ben altre possibilità del matrimonio per rendere onore alla propria nobile stirpe.

-Non riesco proprio ad immaginare un onore più grande- rispose la ragazza,Belltrix prese una mano tra le sue e improvvisamente Darcy si sentì avvolta da una sensazione strana e sgradevole.

-Oh, io penso invece che tu ci riesca...-il tono di Bellatrix ora lo percepiva lontano e suadente mentre quella sensazione si faceva sempre più forte e pungente, come se qualcuno stesse letteralmente entrando nella sua testa- Vedo che c'è un ragazzo di mezzo ...dico bene?

A quelle parole Darcy con uno sforzo immane riuscì a staccarsi e terminato il contatto ritornò padrona della sua mente prima che questa potesse raffigurare l'immagine distinta di Sirius. Fece istintivamente un traballante passo indietro rischiando di inciampare nello strascico del vestito.

-Oh, spero di non averti spaventata cara, era solo un po' di Legilimanzia...- Bellatrix scoppiò a ridere, sapendo di averla impressionata- Caso mai ti interessasse impararla insieme a un po' di vera magia vieni pure da me...ci sono molti nuovi amici che aspettano solo di fare la tua conoscenza.

Solo quando l'ebbe lasciata con quelle enigmatiche parole per recarsi dal futuro marito, Darcy si concesse di scivolare su una sedia, il cuore che le batteva a mille. Era davvero stata, seppur per pochi istanti, nella sua mente?!E in quel caso cosa aveva visto?!

-Darcy...- si sentì chiamare , con enorme sforzo sollevò la testa per incontrare lo sguardo preoccupato di Regulus-... va tutto bene?

-Bene- confermò lei.

-La cerimonia comincia tra poco, ma prima c'è una cosa che devo chiederti... volevo aspettare la fine del matrimonio, ma...visto che siamo qui da soli...Lo so che non è molto ortodosso, naturalmente mio padre farà al tuo una proposta formale non appena sarà possibile...ma prima voglio essere sicuro che tu sia d'accordo...

Darcy non stava seguendo molto il discorso perciò si stupì di vedere a un certo punto Regulus Black inginocchiarsi davanti a lei con un anello. Un istante dopo realizzò con orrore il guaio in cui si era cacciata.

-...Darcy Agnes Hardgraves, vuoi farmi l'onore di diventare un giorno mia moglie?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** Photograph 1977 ***


 

 

 

Amalya strinse tra le mani la lettera fino ad accartocciarla. Era stata troppo ottimista nello sperare che i pochi galeoni racimolati con la vendita dei suoi intrugli bastassero a tenera a bada i creditori del padre... e adesso sua madre le scriveva che a breve avrebbero perso anche la casa dove era cresciuta. Le due donne si trovavano praticamente sulla strada, senza contare gli altri debiti rimasti non pagati.

Come se non bastasse notò una figura ben conosciuta che risaliva senza fretta il viale di Hogwarts, un visitatore avvolto in un pesante mantello scuro, il portamento impeccabile che avrebbe riconosciuto tra mille...Elios Hardgraves si esibì in un formale inchino prima di aggiungere come casualmente.

-Come state Amalya?

-Cosa ci fai qui?- gli domandò lei con la voce leggermente più alta del normale, forse per nascondere una nota di inquietudine- Darcy non c'è, è andata al matrimonio dei Lestrange.

-Ne sono a conoscenza. Non sono venuto fin qui per vedere lei...- Elios aveva il solito portamento freddo ed amabile, concesse ad Amy un fugace sorriso prima di aggiungere- ...ma per vedere te.

Amalya non fu per nulla rincuorata da quella notizia e continuò a fissarlo con circospezione. Ma erano nel cortile di Hogwarts circondati da miriadi di studenti e insegnanti, lui era senza maschera questa volta, non avrebbe potuto aggredirla...giusto?!

-Cosa puoi volere da me?- gli domandò stizzita- Noi due non abbiamo nulla da dirci, non l'abbiamo mai avuta.

-La domanda giusta sarebbe...cosa potresti volere tu da me- altro sorriso ambiguo, tipico di un predatore particolarmente astuto, che ad Amalya fece gelare il sangue.

Il suo istinto le diceva di voltarsi e andarsene all'istante prima che lui cominciasse a parlare,battere velocemente in ritirata senza dare a quel serpente calcolatore la possibilità di infettarla col suo veleno. E stava per assecondare questo istinto quando lui la precedette con la sua prossima mossa.

-Mi rincresce sinceramente che vi troviate una situazione finanziaria così penosa...Si, so che le cose a casa non vanno bene...in effetti è questione di pochi giorni e non avrete nemmeno più una casa...

La ragazza si immobilizzò all'istante irrigidendo le braccia lungo i fianchi e assottigliando gli occhi , riducendoli a due fessure. Non le piaceva dove la conversazione stava andando a parare.

-Bene...vedo che non cambierete mai, farvi gli affari degli altri è proprio più forte di voi- ebbe il coraggio di ribattere sprezzate.

-Forse io potrei essere d'aiuto- proseguì Elios come se nulla fosse- potrei diciamo effettuare una generosa donazione a dei vecchi amici in modo che i vostri debiti vengano saldati in breve tempo.

-Sarebbe un gesto davvero generoso...- convenne lei scettica- ...e disinteressato.

-Come si fa tra amici- confermò lui, sempre amabile -e visto che siamo amici, sono sicuro che non obbietterete a farmi un piccolo favore in cambio. Una sciocchezza.

Certo, non aveva nutrito dubbi nemmeno per un istante che le avrebbe chiesto qualcosa in cambio. E quel che era peggio forse, era che pur trovandosi davanti l'ultima persona di cui voleva diventare debitrice la situazione era così disperata da costringerla a valutare ogni possibilità di salvezza. Anche un'ancora gettatale direttamente dal nemico.

-Me lo aspettavo...- Amalya sorrise a sua volta senza gioia- ...e sarebbe?

Elios, dal canto suo, non esitò un attimo a dettare le sue precise condizioni per quella delicata transazione.

-Parlerai a mia sorella... la convincerai a tornare a casa con me quest'estate. A restarci e a fare un matrimonio quanto meno rispettabile. E soprattutto a evitare di intromettersi in fatti che non la riguardano- concluse con particolare enfasi sull'ultima parte.

-Se pensi che io possa convincere Darcy a fare qualcosa che detesta ti sbagli di grosso!

-Oh, invece sono sicuro che ci riuscirai... lei si fida di te, sei l'unica a cui dà sempre retta.

-E credi che tradirei questa fiducia ...per il tuo sporco denaro?- ribattè la ragazza indignata dal fatto che si cercasse di comprarla così platealmente.

-E' nel tuo migliore interesse...e anche nel suo- le fece notare pacatamente- Pensaci Amalya, sei sempre stata una ragazza straordinariamente intelligente... hai visto con i tuoi occhi in che tempi pericolosi ci troviamo, se torna a casa sarà protetta. Se sposerà un purosangue e se ne starà al suo posto sarà al sicuro...lo sarete entrambe.

Amy lo odiò per averlo detto. Lo odiò specialmente perchè quelle parole avevo un senso per lei...erano bene o male le stesse che una parte di lei, sicuramente non la parte migliore, le ripeteva da tempo. Quello che stava accadendo era terribile certamente, però anche lei aveva i suoi bei problemi da risolvere senza doversi addossare anche quelli degli altri... in fondo non era costretta a combattere, non era la sua guerra...Era una Serpeverde dopotutto: doveva pensare innanzi tutto a salvarsi la pelle.

-So che non mi crederai... ma come te ho a cuore soprattutto il suo bene. E anche il tuo- aggiunse ad un tratto Elios con voce molto bassa e misurata, per la prima volta dacché Amalya lo conosceva dal suo tono trasparì qualcosa di simile ad un'emozione.

E quando incrociò per un fugace istante il suo sguardo capì: l'amava davvero. Forse non nel modo più romantico e tradizionale, ma a modo suo l'amava e l'aveva sempre amata, nella sua mente e nel suo cuore gelido quello che provava per lei era quanto di più simile all'amore avesse mai provato nella sua vita.

-Ti chiedo almeno di pensarci...Amalya- concluse prima di lasciarla sola con un altro educato inchino.

Sola con una miriade di pensieri, alcuni non tra i più onorevoli, che le frullavano in testa. Fu distante e assorta per tutta la giornata, perfino avere accanto Remus non la faceva sentire meglio. Anzi vicino a lui si sentiva ancor più sporca ed infima, una traditrice indegna solo per aver valutato la possibilità di un'alleanza col nemico.

E la situazione non migliorò quando quella sera rincontrò Darcy in dormitorio, che di ritorno dalla festa aveva un'espressione turbata almeno quanto la sua.

-Amy ...ho bisogno di parlarti...- le disse in un sospiro, sembrava così fragile in quel momento da potersi spezzare con un solo tocco- sono successe tante di quelle cose e ...ho davvero bisogno di un tuo consiglio.

Amalya deglutì pesantemente visto che ora mai il momento tanto temuto era giunto e ormai aveva preso la sua decisone.

Il tempo correva contro di loro e la fine dell'anno scolastico si avvicinava, nessuno dei ragazzi pareva entusiasta di dover lasciare Hogwarts, forse perchè sapevano cosa li avrebbe aspettati fuori da quelle mura sicure, senza Silente a vegliare su di loro. In compenso i loro approfondimenti clandestini sul tema delle arti oscure procedevano alla grande.

-Questa potrebbe essere la nostra ultima riunione...- fece notare Lily-...dal momento che ormai abbiamo imparato tutto quello che potevamo. Bene allora cominciamo...

-Un momento!- interruppe Darcy - Non aspettiamo Sirius?

-Ehm...non credo che verrà stasera- confesso James. Remus emise uno strano colpo di tosse molto simile alla parola 'punizione'.

-Che cosa?!Come ha osato quell'idiota farsi mettere in punizione quando avevamo specificatamente concordato che ve ne sareste stati tutti fuori dai guai?!- esclamò la ragazza, quando un riluttante Remus le aveva spiegato l'accaduto.

- Darcy...dove vai?- mormorò Lavinia,intimorita.

-A prendere quello stupido cane e a riportarlo qui- e dopo queste parole si avviò decisa verso la sala grande, dove le era stato detto avrebbe trovato Sirius Black intento a lucidare l'argenteria.

Ed infatti era lì intento a svolgere quel compito con una diligenza che nessuno gli aveva mai visto avere, solo che o non si accorse della presenza di Darcy o la ignorò di proposito. Più probabilmente la seconda.

- Perchè diavolo hai fatto a pugni con Regulus, si può sapere?- ringhiò la ragazza, intenzionata a costringerlo a guardarla.

- Perchè mi andava- ribattè lui senza degnarla di uno sguardo e continuando nel suo lavoro.

-Guarda che non è colpa sua se...

-Avevamo deciso che lo avresti mollato- la interruppe lui-... cosa ci fa adesso l'anello di mai madre al tuo dito?!?

-Bello vero? Dev'essere antico...- considerò la ragazza perfidamente accarezzando con delicatezza il gioiello-...e di valore. Tu dici che me lo lasceranno tenere quando annullerò il fidanzamento?

-Spiegati- le intimò Sirius spazientito.

 - Amalya crede che sia una grande idea!- rispose lei con entusiasmo- Sai farmi passare per una di loro, per ottenere informazioni dall'interno... lo so è una possibilità che non avevamo contemplato, ma è anche la più ovvia...

-No, non lo è- Sirius impulsivamente fece un passo verso di lei per afferrarle le spalle- è troppo pericoloso!Se dovessero scoprirti...

-Non accadrà- insistette Darcy - resterò la fidanzata di tuo fratello per poco, solo il tempo necessario per avvicinarmi a Bellatrix e scoprire qualcosa che potremo utilizzare a nostro vantaggio...poi lo lascio, davvero.

-E intanto che cosa ne sarà dei nostri progetti?- protestò Sirius - la casa che dovevamo prendere insieme, tu che mandavi al diavolo la tua famiglia di malati mentali, io che ti giuro solennemente di fare meno lo scavezzacollo con la moto che odi...tu che fai di me un uomo rispettabile...

-Ho ancora intenzione di fare di te un uomo rispettabile!- esclamò Darcy avvicinando le labbra alle sue- Ho ancora intenzione di fare tutte queste cose, solo che ci vorrà un po' più del previsto...dobbiamo solo essere pazienti e aspettare il momento opportuno...

-Promesso?- mormorò Sirius, convinto più dai baci che dalle parole delle ragazza.

-Fidati di me. Staremo insieme...presto- e i baci ricominciarono a piovere generosamente.

-Ehi ragazzi...- li interruppe James arrivato insieme aglia ltri proprio in quel momento- ...ehm, scusate, ma Lily ha appena avuto un'idea...dovreste venire anche voi.

-Ramoso...adesso?!- protestò Sirius accennando al fatto che erano evidentemente impegnati.

-Allora cos'è questa iniziativa geniale di cui dovremmo essere messi a parte?!- commentò Darcy altrettanto seccata.

-Facciamo una fotografia insieme!- annunciò Lily allegramente- Sapete, ho pensato che sarebbe stato carino...per ricordarci del nostro gruppo privato di difesa anche quando avremo finito la scuola...ormai manca poco ai MAGO.

-Vuoi dire il nostro piccolo Club delle Arti Oscure?!- la corresse Lavinia.

-Merita di essere ricordato se abbiamo convinto perfino Ramoso a usare le maledizioni senza perdono- assicurò Peter a sua volta.

-Che adesso può benissimo usare contro di te...- commentò James facendo ridere tutti.

-Se questa è la ricorrenza vorrei dire poche parole...- propose Remus.

-Silenzio voialtri che sta per parlare il professore!- commentò Sirius in un nuovo scroscio di risa.

-...abbiamo fatto un grande lavoro. Non tanto perchè finalmente Codaliscia ha imparato i sortilegi scudo, o perchè finalmente Felpato e Ramoso hanno una ragazza fissa che saprà farli rigar dritto...non solo perchè ora sappiamo più sulle arti oscure dell'esaminatore che ci manderanno per i MAGO...ma soprattutto perchè abbiamo con noi la nostra risorsa più preziosa: la nostra amicizia. Sapere di essere sempre sinceri l'uno con l'altro ci aiuterà a superare i tempi difficili che ci attendono...- rivolse a quel punto uno sguardo carico di dolcezza ad Amalya che però guardò altrove- ... senza segreti o sotterfugi.

Quelle parole inconsapevoli la fecero sentire malissimo. Cosa avrebbe detto se avesse saputo quello che aveva fatto?

-Ci siamo ragazzi...facciamo un bel sorriso!

 

Clik.

 

 ......

Molti anni dopo Remus Lupin fissava quella stessa fotografia e ricordava il discorso che aveva fatto quel giorno davanti ai suoi amici, seguito da un forte scroscio di applausi e di consensi.

 

-Non ci lasceremo mai Remus...

-Giusto!

-Saremo amici per sempre!

-Non ci perderemo mai di vista!

-Ben detto!

-Promettiamo di portare avanti questo impegno per tutta la vita!

-E quando verrà il momento ...combatteremo insieme per la libertà!


Ogni parola che era stata detta quel giorno rimaneva impressa a fuoco nella sua mente. Menzogne miste a illusioni infantili che ormai sembravano un lontano miraggio. Una favola a cui avevano creduto dei ragazzi giovani e coraggiosi che si era inevitabilmente infranta contro la realtà.

 

Perchè nella realtà Amalya non si sarebbe mai liberata di quella parte di oscurità che avvolgeva il suo cuore.

Perchè lui non sarebbe mai riuscito a perdonarla per quello che aveva fatto in seguito.

Perchè Sirius e Darcy non avrebbero mai comprato quella casetta insieme, nè ci avrebbero mai abitato da sposati.

Perchè Lily e James erano morti e Peter li aveva traditi.

 

 

 

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Capitolo 14
*** Separazioni ***


 

 

 

 

 

Era quasi calata la sera nella vecchia cucina di Grimmauld Place e i due uomini erano ancora lì a parlare di un passato che nonostante tutto nessuno dei due riusciva a buttarsi alle spalle. Tanto immersi ciascuno nel proprio inferno di ricordi che quasi non fecero caso alla terza persona che li raggiunse e che si fermò stando in silenzio sulla soglia della porta. Li fissava, ma inizialmente nessuno si preoccupò eccessivamente.

Dopotutto poteva trattarsi solo di un'allucinazione, un'apparizione rievocata dai ricordi condivisi, insomma un triste scherzo della memoria. Eppure il caso volle che non si trattasse di un fantasma...ma di una donna in carne ed ossa.

I capelli erano ancora neri e lucenti, solo molto più lunghi di come li ricordavano, gli occhi inconfondibili avevano uno sguardo altero e composto come sempre, ma privo di quella gioia e di quell'allegria che l'aveva caratterizzato in tempi migliori. Si fermò a qualche passo da loro senza dire niente.

-Cosa ci fai... come sei arrivata tu qui?!- la interrogò Sirius, che fu il primo a regaire alzandosi di scatto, la mano pronta ad afferrare la bacchetta.

Remus invece rimase al suo posto, come pietrificato, fissandola come se si trattasse di Voldemort in persona.

-Silente- solo allora la donna parlò, accennando un sorriso senza allegria - mi ha detto che questa è la nuova sede dell'Ordine. Ti trovo bene Sirius, anche dopo tanti anni che non hai decisamente trascorso a divertirti...Giusto perchè tu lo sappia io l'ho sempre detto che eri innocente... hai tanti difetti che non saprei da dove cominciare ma  di certo non sei un assassino.

-Peccato che non si possa dire lo steso di te- intervenne aspramente Remus.

-Oh, ancora con quella vecchia storia ...- lei rise in maniera teatrale lasciando intendere quanto poco le importasse di quell'accusa che le pendeva sul capo, si lasciò cadere su una sedia a debita distanza da loro per poi sospirare- ... saranno passati almeno quindici anni da allora, non credevo nemmeno che qualcuno se ne ricordasse ancora...

-Hai ucciso delle persone Amalya -  precisò Remus con una calma feroce- sono dettagli che non si dimenticano.

-Già, e tu non sei ancora riuscito a perdonarmi per questo... probabilmente non ci riuscirai mai- commentò lei con una punta di amarezza- Che-razza-di-ipocrita che sei Remus Lupin!

-Ehi calma... pensavo che questa storia l'aveste chiarita tempo fa- intervenne Sirius.

-Infatti- confermò Remus con fierezza- noi due non abbiamo più nulla da dirci.

- Oh al contrario, rivangare vecchie storie dei tempi della scuola ha proprio a che fare col motivo per cui sono qui...- mormorò Amalya in tono sinistro, ma proprio allora notò la vecchia fotografia posata sul tavolo e la sua voce ebbe un impercettibile fremito-  Bene bene a quanto pare non sono l'unica ad essermi abbandonata ai ricordi recentemente...

-Dicci quello che sei venuta a riferire e vattene, Amalya - tagliò corto Sirius, ampiamente provvisto del dono della sinteticità.

-Lo farò. Ma prima... vorrei sapere una cosa da voi- accarezzò il bordo della fotografia con la punta delle dita- ve lo ricordate la sera che Lily ci ha dato queste? Era l'ultima che passavamo ad Hogwarts. Una copia per ognuno...già, peccato che  la mia devo averla persa.

-Insieme al tuo buon senso- puntualizzò Remus- adesso parla e non perdiamo altro tempo. E' troppo penoso per tutti e due metterci ora a discutere di quella sera.

 

 

 


Quel giorno di quasi venti anni fa...

 

 

 

Per celebrare degnamente l'ultima notte da studenti di Hogwarts avevano organizzato una festa nei dormitori maschili di Grifondoro. I ragazzi si erano procurati vino, cibarie , varie leccornie e persino un'enorme scatola di fuochi d'artificio  e le ragazze avevano fatto finta di non sapere da dove provenissero. Perfino Lily scelse di chiudere un occhi quella volta, ben sapendo che con ogni probabilità era stato il suo ragazzo a condurre la spedizione, anzi colse l'occasione per distribuire loro le fotografie di gruppo che avevano fatto.

- Che ne pensate?Carine vero? Le ho fatte sviluppare!

-Ma come mai non si muovono?- chiese Darcy perplessa, mentre cercava di rigirare la sua nella speranza di vedere le loro miniature salutare.

-Non devono mica muoversi... non sono magiche!!- rise Lavinia.

-E io ho un altra bella notizia- annunciò Remus prendendo la mano di Amalya - abbiamo trovato casa!

-Casa nuova eh? Le cose vi vanno alla grande...- Sirius diede una pacca allegra sulla spalla a Remus.

-Veramente si tratta più di un appartamento, diciamo una soffitta ammobiliata- Amalya ricambiò il sorriso del suo ragazzo - ...ma è casa nostra! Peter ci ha dato una mano a trovarla nel suo stesso quartiere...

-Che amore che sei...- soffiò Lavinia al suo orecchio e Peter divenne tutto rosso.

-Mah non ho mica fatto niente...- si schernì, agitando le mani freneticamente.

-Quindi alla fine tu e tua madre avete risolto con i creditori?- si informò Darcy, a dire il vero molto fuori tema col clima spensierato della festa.

-Ehm... si...ovviamente- Amalya si affrettò a bere un lungo sorso di burrobirra per non doversi dilungare sui dettagli del loro recente acquisto. Per fortuna quasi subito prese la parola Sirius.

-E non siete i soli a fare i lupacchiotti...volevo dire i piccioncini...anche Darcy si trasferisce da me dopo la scuola. Che dire? Finalmente ce l'ho fatta  a convincerla...ma sapevo che prima o poi avrebbe dovuto cedere al mio fascino !

-Ma smettila scemo...

-Come ti invidio amico... anche io avevo una mezza idea di portare Lily...

-Prima mi devi SPOSARE Potter!- precisò la rossa, facendo scoppiare tutti a ridere.

Tutti tranne Darcy che rivolse un sorrisetto nervoso ad Amalya, l'unica a conoscenza della sua ultima decisione.

-Darcy va tutto bene?- Sirius la strinse a sè possessivamente e in quel momento lei trovò estremamente difficile poterlo guardare negli occhi  senza  tradirsi- Lo so che non è facile ma vedrai che andrà tutto bene... la scuola è finita, domani verrai a casa con me... nella nostra casa... andrà tutto benissimo. Basta con questa sciocchezza della doppia vita, molla mio fratello e andiamocene via...insieme.

-Già... come abbiamo deciso- mormorò la ragazza, ma non ci stava pensando veramente. Quello a cui stava pensando era come dirgli quello che invece lei aveva deciso e che avrebbe sconvolto per sempre tutti i loro piani -Allora adesso portami fuori...fammi divertire...è la tua specialità no?!Voglio che stanotte sia la più bella notte della mia vita!!- gli sussurrò lei all'orecchio, sforzandosi intanto di sorridere invece di piangere.

Ci sarebbe stato tempo per le lacrime nei giorni a seguire.

E lo fu veramente: la più bella notte delle loro vita, di cui non un solo secondo fu sprecato. Darcy rientrò nel dormitorio che si apprestava a  lasciare solo alle prime luci dell'alba, quando ancora aveva sulle labbra il sapore dell'ultimo bacio, che sapeva di addio.

-Ma sei proprio sicura di volerlo fare?- la interrogò per l'ennesima volta Amalya, messa a conoscenza della sua decisione.

-Devo, ne abbiamo già parlato... è l'unico modo in cui sarà al sicuro, lo sarete tutti. E poi non è che ho un altra scelta giusto?- aggiunse stizzita. Era già abbastanza difficile senza che ci si mettesse Amy a volerle far cambiare idea, aveva deciso alla fine che avrebbe accattato l'invito di Bellatrix.

 Con lei avrebbe potuto cominciare a studiare Occlumanzia e quella parte della magia oscura che le era ancora ignota. E avrebbe finalmente ottenuto le informazioni che cercava... una missione importante che richiedeva importanti sacrifici.

Quanto ad Amalya non poteva fare a  meno di sentirsi in colpa se pensava che quella folle idea gliel'aveva in pratica suggerita lei. Solo che non sia spettava che Darcy la prendesse tanto sul serio. Non si era resa conto di quanto la sua amica fosse disposta a sacrificare in nome della causa che avevano abbracciato.

-Aspetta... c'è una cosa che non ti ho detto, qualcosa che ho fatto ed è terribile...- cercò di fermarla mossa da un intenso rimorso che ormai le aveva afferrato lo stomaco e la stava divorando pezzo  a pezzo.

-Non m'importa qualunque cosa sia!In questo momento non m'importa di niente... tu sei la mia migliore amica: mi fido di te!Quindi ora fa quello che ti ho chiesto...- fece un ultimo triste sorriso prima di chiudere gli occhi e aspettare che la sua amica si decidesse  a fare l'incantesimo che avevano concordato.

E Amalya eseguì, cercando di non pensare a Remus e a  come non avrebbe quasi più avuto il coraggio di guardarlo in faccia,puntò la bacchetta dritta  alla testa di Darcy e pronunciò la formula con risolutezza.

-Oblivion!

Era la prima volta che  eseguiva quel sortilegio, per cui non era sicura che fosse venuto bene. Dentro di lei quasi sperava di non esserne stata capace. Purtroppo per lei ebbe presto la conferma del suo inaspettato talento per gli incantesimi di memoria quando, al momento di caricare i bagagli sull'espresso che li avrebbe riportati a Londra, si ritrovarono faccia a faccia con gli altri.

Inaspettatamente Sirius corse in avanti per andare incontro a Darcy, per la prima volta in pubblico e alla luce del sole. E con un sorriso decisamente idiota stampato in faccia.

-Ehi ciao- le disse dolcemente- Volevo dirti riguardo a ieri notte... lo sai che anche per me è stato importante vero? Voglio dire... non è una delle solite avventure, io e te...

Amalya girò la testa per non vedere.

-Ieri notte Black? Nei tuoi sogni magari!- Darcy gli riservò appena un'occhiata gelida e ironica prima di sorpassarlo per unirsi a un gruppetto di Serpeverde ghignanti - Ma che diavolo gli è preso?!Andiamo, Amy...

-Scusami un momento...- Amalya rimase indietro a fianco di un Sirius che sembrava sotto l'effetto di un petrificus totalus, subito vennero raggiunti dai loro amici, che erano rimasti altrettanto sbigottiti.

-Ehm... voi ci avete capito qualcosa?- intervenne Peter a nome un po' di tutti- Insomma non vi sembra.. strano?!

-Se è uno scherzo direi che non è affatto divertente- sottolineò Remus sbalordito come tutti gli altri.

-E guardate: sta andando a salutare Regulus!Io credevo che avesse lasciato perdere con l'idea di fare l'infiltrata- dichiarò Lavinia, come per chiarire che di quella storia lei non sapeva niente e nemmeno ci teneva- Ma è matta? Sarebbe troppo pericoloso!

-Ieri sera aveva detto che aveva lasciato perdere- precisò Sirius- almeno lo ha detto a me!

-Sono sicuro che c'è un ottima spiegazione...- tentò James- ...non è che ha preso una botta in testa... o una fattura da qualche viscido Serpeverde...Perchè in tal caso vi ricordo che non possono più toglierci punti, quindi potremmo...

-Semplicemente non se lo ricorda- disse Amalya, lo sguardo che cercava di non sembrare colpevole  puntato a  terra.

-Che cazzo vuol dire che non se lo ricorda?!E non mi dire di stare calmo perchè questa volta...

-Sirius, lei non lo ricorda!- lo interruppe Amalya altrettanto disperatamente-Non può ricordarlo,io le ho fatto ...lei mi ha chiesto di farle un incantesimo di memoria per dimenticarsi di te. Tornerà a casa dei suoi genitori e tra di voi è finita. Ieri sera avrebbe voluto dirtelo, ma poi non ce l'ha fatta ... così mi ha chiesto di fare questo. E' tutto spiegato in questa lettera che dovevo consegnarti una volta...

-Che cosa? E tu lo hai fatto semplicemente perchè lei te lo ha chiesto?!- si informò James.

-E comunque non aveva il coraggio di dirglielo di persona?- aggiunse Lily altrettanto indignata- E' un comportamento infame ed egoista.

- Amalya ... c'entra per caso la storia della casa... dimmi la verità: te l'ha dato Darcy il denaro in cambio di questo?- volle sapere Remus.

-NO!E non capisco come tu possa anche solo pensare che io farei...- Amy si interruppe ricordando improvvisamente  a sè stessa che era stata capace di fare cose ben peggiori per avere quel denaro insanguinato con cui aveva finalmente estinto i debiti della sua famiglia- ... insomma non lo devi nemmeno pensare!La scelta era sua... io ho solo deciso di appoggiarla.

-Bene- li interruppe Sirius, tutti si azzittirono per contemplare quanto fosse scuro in viso e stranamente calmo, certo  se non si contava che stava stringendo i pugni fino a sbiancare le nocche- Bene... se è questo che ha deciso- ripeté in tono quasi solenne.

Prima che qualcuno potesse fermarlo aveva già strappato la lettera di mano ad Amalya, poi con teatrale noncuranza vi puntò contro la bacchetta.

-Incendio...

La carta della busta insieme a diversi fogli contenuti e fitti di una calligrafia minuta in un istante presero ad accartocciarsi su sè stessi fino a divenire un cumulo di cenere che si sparse ovunque.

-Felpato, noi...

Ma se n'era già andato nello scompartimento, dove rimase chiuso in un cupo silenzio per tutto il viaggio di ritorno e nemmeno i tentativi di scherzare di James o le battute di  Peter servirono a farlo tornare in sè. Nemmeno quando Remus provò a parlarci ebbe miglior fortuna.

 

L'inizio della loro nuova vita non fu dunque come se l'erano ottimisticamente immaginato.

Per tutta l'estate non ebbero notizie di Darcy, per quanto ne sapeva Amalya era stata invitata a stare per un periodo al Lestrange Manor ma non sapeva se effettivamente si trovasse lì. La casa che Remus e Amy dovevano occupare si era rivelata infestata dalle termiti col risultato che adesso erano ospiti provvisoriamente nel seminterrato di  casa Minus.

Lavinia era quasi sempre da loro, un più che per stare col suo ragazzo, per Amalya. Erano tempi bui e lei una ragazza troppo fragile per essere privata di una guida, da quando non c'era più Darcy Amalya era diventata il suo nuovo punto di riferimento.

Sirius dopo un primo periodo di depressione invece si riprese alla grande... almeno in apparenza. Era lui a incoraggiare tutti a uscire la sera e a continuare con le loro avventate scorribande, alcune delle quali sarebbero potute finir male se non fosse stato per la tenacia di Lily e delle altre ragazze nell'impedire loro di cacciarsi seriamente nei guai.

E i guai in quel periodo capitavano comunque senza che li si andasse a cercare, la minaccia dei Mangiamorte si faceva sempre più pressante e nessuno del ministero sembrava adoperarsi per contrastarla.

Fu allora che tutti loro entrarono  a far parte dell'Ordine della Fenice, sotto la guida del professor Silente. Fu ad una di quelle riunioni che Sirius incontrò di nuovo Marlene Mc Kinnon e senza alcuna remora le chiese di uscire ancora con lui. Dopo mesi di insistenza e diverse intercessioni da parte di Lily la ragazza accettò e loro due divennero una coppia fissa.

Casualmente, lo stesso giorno la Gazzetta del Profeta riportava l'annuncio ufficiale di fidanzamento tra Darcy Hardgraves e Regulus Black, con relativa data di un prossimo matrimonio.

 

 

 

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Capitolo 15
*** Traitor ***


 

 

 

 

 

 

 

Lavinia quel giorno aveva preparato dei deliziosi muffin per lei e Peter, peccato che li avessero malauguratamente lasciati a raffreddare in cucina dove ora non potevano più raggiungerli senza incappare nella furia dei loro coinquilini. La cucina in quel momento era zona off limits a causa del feroce litigio che si stava consumando al suo interno. Neanche il primo che avveniva di quei tempi.

-Pensi che si salveranno?- domandò Peter piuttosto interessato.

-Non saprei, Remus ha notevolmente migliorato i suoi sortilegi scudo ...ma d'altra parte il Sectumsempra di Amy...

-No, io parlavo dei muffin.

-Ah- Lavinia ci rifletté su, per un momento poi concluse amaramente- spero che questa volta non arrivino a tirarsi i piatti o dovremo accontentarci della pancetta per colazione.

 

-Cosa vuol dire 'starò via per qualche tempo,non so quando tornerò' ?!?- si sentì una voce tuonare anche attraverso la porta chiusa- Neanche una settimana fa avevi detto che sarebbe stata l'ultima volta ... me lo avevi promesso Remus!

-Lo so!Credimi, non partirei di nuovo se non fosse importante per l'Ordine ... ma adesso il branco si fida di me, non dovrò ricominciare tutto da capo e l'Ordine ha bisogno di qualcuno che li tenga informati dall'interno...

-Non se ne parla: non ti lascerò tornare da quei ... mostri! Ma non te lo ricordi come in che condizioni sei tornato l'ultima volta? Dì pure a Silente che si trovi qualche altro lupo mannaro per fargli da spia.

-Non è stato Silente a chiedermelo, non ce n'era bisogno ... dopo tutto quello che ha fatto per me mi sembra il minimo che possa fare e non sarà nemmeno sufficiente a ripagarlo.


Si sentì il rumore di qualcosa che veniva lanciato con forza a terra e del vetro che andava in frantumi.

-Speriamo che non fossero i muffin...- sospirò Peter.

-Shh!!Non sento cosa stanno dicendo- lo riprese Lavinia che ormai stava origliando senza alcun ritegno.

 

-Reparo...

-Bravo!Ma che eroe! E a me non ci pensi? Cosa dovrei fare qui da sola ad aspettarti e a non sapere se...

-Mi fa piacere constatare che come al solito non riesci a pensare a nessun altro che a te stessa e ai tuoi problemi ... anche quando c'è una guerra in corso.

-Ma perchè devi essere proprio tu a combatterla in prima persona? Potresti dare una mano anche da qui, senza correre... inutili rischi.

-Adesso se non ti dispiace devo proprio andare ... da quei 'mostri' come li hai chiamati tu.

-No, aspetta... Remus, lo sai che non intendevo ...

 

Poi si udì la porta sbattere.

Amalya rimase di pessimo umore tutta la giornata e tutti i membri dell'ordine se ne accorsero. D'altra parte non era difficile immaginare il motivo del suo malumore, però era anche vero che erano tempi difficili per tutti. Ognuno aveva delle preoccupazioni per i parenti, i compagni e gli amici che combattevano in prima linea una guerra che diventava di giorno in giorno più disperata. Amy cercò di distrarsi mettendosi a sistemare la casa dove abitava ormai da un anno e che Lavinia e Peter avevano messo a disposizione dell'Ordine come quartier generale. Lo fece senza usare la magia perchè aveva bisogno di distrarsi ... la vita dopo la scuola era molto diversa da come l'aveva immaginata.

Solo verso l'ora di cena ricevette la prima bella sorpresa della giornata, o meglio fu comunque una sorpresa vedere Darcy avvolta in un pesante mantello sgattaiolare nel soggiorno del quartier generale. Sembrava molto stanca e provata, ma in compenso portava notizie fresche che sarebbero state sicuramente d'aiuto agli altri.

-Non sai che fatica ho fatto ad arrivare fin qui senza che mi vedessero ...ho girato mezza Diagon Alley prima di smaterializzarmi! Allora, qui state tutti bene? Remus è tornato giusto?

-Bè, noi si, tutto bene- mentì Amalya - Ma tu piuttosto, come è andato il ... matrimonio?- accennò lievemente al giornale che aveva conservato con la fotografia degli sposi.

-Sai, piuttosto noioso, pieno di gente che non conoscevo- Darcy ne parlava con scarso interesse come se non fosse stata lei a sposarsi non meno di due giorni fa.

Da un angolo delle fotografia Amalya poteva vedere il sorrisetto quasi di sfida di Bellatrix Lestrange, la testimone della sposa. Darcy sembrò riflettere per qualche momento prima di chiudere con uno scatto il giornale e aggiungere sospirando.

 - Ah però è successa una cosa stranissima davanti alla chiesa: c'era un enorme cane nero... lo so che sembra pazzesco ma sembrava proprio che stesse guardando me... - Darcy sembrava molto convinta a riguardo- solo che i suoi occhi sembravano così umani e tristi...e d'un tratto mi sono senta triste anch'io, solo che non sapevo perchè.Che sciocca!Probabilmente è stata solo la tensione, infatti subito dopo mi ha preso un terribile mal di testa...

-Molto probabile- convenne Amalya, tenendo saggiamente per sè le sue vere opinioni.

Se la sarebbe anche cavata ad intrattenere l'amica per qualche minuto con una finta allegria non fosse che proprio in quel momento un'altra visitatrice del tutto inaspettata si presentò al quartier generale dell'Ordine della Fenice.

- Marlene ... che bella sorpresa !- Amalya scattò in avanti per intercettarla prima che si trovasse faccia a faccia con Darcy - Non eri di turno stanotte?

-Lo ero- confermò la ragazza, deponendo il mantello dell'invisibilità prestatole da Malocchio- ... ma poi Sirius è venuto a darmi il cambio, che tesoro, poi più tardi mi passa a prendere qui e andiamo dai miei ad annunciare che ci sposiam ...- si interruppe non appena si rese conto di chi le stava davanti, dopo un breve istante di perplessità - ...oh, ciao Darcy, non sapevo ci fossi anche tu.

-Me ne stavo andando- puntualizzò la bionda più freddamente del necessario, ma prima che riuscisse a guadagnare l'uscita vide Marlene pararsi davanti a lei.

-Aspetta... ti prego resta. Sai, a quanto pare presto diventeremo cognate ...- accennò al discreto ma raffinato anello che portava la dito- ... è come se facessimo parte della stessa famiglia, perciò credo che non sia una cattiva idea cominciare a parlarci civilmente, non credi?

-Io non ho niente da dirti, se adesso vuoi scusarmi mio marito mi starà aspettando ...

-Solo un momento per favore...- Marlene non ne voleva sapere di spostarsi, era sempre stata una ragazza molto determinata-  ... Io lo so che non siamo amiche e che  a scuola nemmeno ci sopportavamo, sai tutte quelle sciocche rivalità tra Grifondoro e Serpeverde... non contano molto ora non è vero? Mi rendo conto anche che in questo momento ti sei messa in una posizione molto pericolosa per aiutarci.

-Pericolosa? Non direi proprio dal momento che a differenza di te sono un'Occlumante eccellente, non corro davvero alcun pericolo- tentò nuovamente di provocarla Darcy, senza però riuscire a scoraggiarla.

Per una ragione che non sapeva spiegarsi le dava fastidio parlare con lei, e non si trattava della 'sciocca rivalità Grifondoro-Sepeverde' per usare le sue parole. C'era qualcosa di più che al momento le sfuggiva. Come se non bastasse la testa aveva ripreso a girarle vorticosamente, come già le era successo diversi giorni prima.

Dapprima sembrava un semplice mal di testa e non ci aveva fatto caso. Poi invece di scomparire da soli come aveva sperato  gli attacchi di mal di testa si erano fatti sempre più frequenti e intensi, tanto che Regulus le aveva quasi imposto di farsi visitare da un medimago. Darcy non lo aveva mai visto tanto preoccupato come quando lei stava male. In un certo senso gli era grata per tutte le attenzioni e l'aiuto che le dava, ma allo stesso tempo non riusciva ad apprezzarlo fino in fondo. Come se al suo posto ci dovesse stare qualcun altro.

-Già...volevo solo ringraziarti per quello che stai facendo- Marlene le rivolse un sorriso così sincero da farla infuriare, sempre per quella misteriosa ragione che non comprendeva.

L'unica cosa che sapeva per certo è che in quel momento avrebbe voluto levarle quel sorrisetto zuccheroso dalla faccia ... la testa le doleva sempre di più.

-Non lo sto facendo per te Mc Kinnon!- sbottò Darcy spazientita.

-Davvero?!E allora per chi?- replicò l' auror, a sua volta seccata dall'indisponenza della sua interlocutrice, e fu quella domanda così ben posta a mandarla definitivamente in crisi.

La testa le martellava dolorosamente mentre quella risposta lottava per venire a galla. C'era una persona in particolare per cui lo stava facendo? Certamente, solo che non riusciva a ricordare chi.

-Io ... devo andare- si mise a balbettare Darcy , ma una nuova dolorosa fitta le fece perdere l'equilibrio, non finì a terra solo perchè Amalya e Marlene la sostennero insieme.

-Non sta bene.

-Grazie per aver sottolineato l'ovvio Mc Kinnon - sibilò Darcy tra le lacrime, almeno insultarla la fece stare meglio per una frazione di secondo- Devo andare ... Regulus mi aspetta... io devo ...

-Non essere sciocca, non puoi andartene in queste condizioni- disse Amalya pratica e risoluta- Marlene, mentre io la aiuto a stendersi di sopra manda un patronus al professor Silente, almeno lui saprà cosa fare.

-Certo- annuì la ragazza.

Come aveva sperato il professor Silente fu in grado di raggiungerle nell'arco di mezz'ora, Darcy stava molto male e aveva la febbre alta. Nel delirio continuava a ripetere i nomi di Regulus e di Sirius. La lasciarono sola con lui, nel frattempo al quartier generale rientrarono anche Peter e Lavinia ed entrambi furono messi al corrente dell'accaduto.

 

-Sta tanto male?- domandò Lavinia preoccupata,dando voce ai pensieri di tutti i presenti, mentre si stringeva nervosamente l'orlo del maglione.

-E' totalmente fuori pericolo- confermò l'anziano professore facendo tirare a tutti i presenti un sospiro di sollievo- in realtà quello che le è successo è piuttosto comune nei casi di rigetto di un incantesimo ... certo non metto in discussione il talento della signorina Earnshaw per gli incanti di memoria, dopotutto il primissimo che ha mai lanciato è durato per più di un anno senza controindicazioni. Tuttavia per nostra fortuna non era abbastanza potente da poter perdurare.

-Vuol dire che Darcy adesso ricorda tutto? Tutto tutto? Come è stato possibile?- Amalya era come impietrita.

-Naturalmente siamo nel campo delle ipotesi ... - le rispose lui gentilmente- ma talvolta uno shock, un'emozione potente e spontanea è in grado di interferire con la magia con risultati che non possiamo prevedere.

-In altre parole dobbiamo aspettare che si svegli per saperlo... giusto?- concluse Peter, cingendo le spalle di Lavinia.

Prima che il professore potesse rispondere una seta persona li interruppe, e probabilmente la meno indicata ad ascoltare un resoconto dell'accaduto. Ma d'altra parte  Sirius Black sembrava posseder il raro dono di trovarsi sempre dove non doveva essere e al momento sbagliato.

-Ehilà gente, cos'è tutto questo trambusto?- li salutò allegramente deponendo il mantello-  Date una festa e io non sono invitato?- ma nel vedere le loro facce serie e contrite anche sul suo volto si dipinse presto qualcosa di simile all'angoscia.

In quei tempi mal sicuri non si poteva mai sapere a chi sarebbe toccato cadere sul campo.

-Qualcuno per caso è ...

-No!Stiamo tutti bene- Marlene gli corse incontro per rassicurarlo- O meglio ... Darcy è stata male poco fa, ma il professor Silente ha già sistemato tutto.

- Darcy... è qui?! E' tornata ...- le parole quasi gli morirono in gola, come se lui stesso non sapesse se credere o meno di averle pronunciate.

-E con lei la sua memoria- precisò Amalya- è meglio che tu te ne vada Sirius, non sarebbe opportuno che ti veda come prima cosa dopo aver riacquistato tutti i suoi ricordi.

-In realtà- intervenne Silente- credo che il signor Black potrebbe esserci di grande aiuto qui, se solo volesse concederci qualche ora del suo tempo.

Sirius sembrava piuttosto combattuto se accettare o no quella richiesta improvvisa, la sua simulata disinvoltura non poteva ingannare i suoi più stetti amici. Era  come se ondate di emozioni contrastanti stessero lottando dentro di lui per venire fuori. Non sapeva davvero che fare.

-Sicuro ma ... Marls, la cena con la tua famiglia?- rivolse uno sguardo incerto verso la sua fidanzata che invece gli sorrise accondiscendente.

-Non importa, la cena sarà per un'altra volta. Adesso devi restare ed aiutarla a stare meglio, lo capisco ... però ci vediamo più tardi, ti amo- gli diede un leggero bacio a fior di labbra prima di lasciarli.

-D'accordo ... sono pronto- disse infine rivolto a Silente.

 

Pochi istanti dopo, in un'atmosfera surreale, Sirius si costrinse a varcare quella soglia. Non immaginava che vederla così da vicino dopo tanto tempo gli avrebbe fatto quell'effetto: come se non fosse passato un giorno dal loro ultimo incontro. Lei però era cambiata, era molto più pallida e magra di come la ricordasse e aveva tagliato i capelli corti all'altezza delle spalle. Quei capelli che una volta aveva tinto di verde.

-Quanto tempo ... - esordì senza riuscire a nascondere una buona dose di sarcasmo- ... permettimi di essere l'ultimo a farti le congratulazioni, signora Black.

-Oh, questa te la potevi risparmiare- mormorò Darcy, sembrava ancora scossa ma si fece coraggio per affrontarlo- sei ... l'ultima persona che mi aspettavo di vedere.

-Silente ha detto che potrebbe esserti d'aiuto per rimetterti... sai, un chiarimento-  si affrettò a spiegarle, come per mettere in chiaro preventivamente che l'idea non era stata affatto sua- ... ricordare insieme i vecchi tempi giusto per essere sicuri che tutto sia al suo posto.

-Perfetto- sbuffò Darcy - dimmi qualcosa che ancora non so.

-Ad esempio che non sono arrabbiato con te- Sirius non potè fare a meno di notare quanto la ragazza fosse rimasta stupita da quella rivelazione e quanto cercasse di nasconderlo per mantenere una parvenza di contegno.

-Dovresti- ribattè lei voltandosi dall'altra parte- Anzi dovresti proprio odiarmi: ne hai tutte le ragioni.

-Lo so. E' stato così all'inizio, ma poi ... diciamo che mi hanno fatto cambiare idea- Sirius si portò dalla parte opposta della stanza in modo da poterla guardare in viso- Dopotutto sai che sono un inguaribile incostante.

-E immagino che ... Marlene - pronunciò il nome con enorme sforzo- abbia avuto un ruolo importante per farti cambiare idea.

-Non è stato per quello. E comunque l'ho incontrata in un periodo in cui ... - si interruppe all'improvviso-Ehi un momento ...non vale! Mi hai lasciato tu!Non devo darti spiegazioni!

-Più che giusto- convenne lei sorridendo suo malgrado- adesso devo dirti io una cosa che non sai ... che sono felice per voi. E' una a posto ... e saprà tenerti d'occhio, probabilmente meglio di come avrei fatto io.

-Questo non lo credo ... anche tu sei una discreta rompiscatole, se ti ci metti.

-Ma sentitelo!- Darcy per la prima volta da tempo aveva un'espressione che assomigliava vagamente a un sorriso- Adesso raggiungiamo gli altri così avranno l'occasione di dividere questo fardello con te!

 

Eppure quel breve momento di serenità durò ben poco. Quando raggiunsero il salotto capirono subito che qualcosa non andava: tutti i presenti dell'ordine si erano riuniti lì, al centro della stanza il patronus di Malocchio Moody si stava dissolvendo in un guizzo argentato. Aveva portato loro notizie e  a giudicare dalle facce che giravano non dovevano essere buone.

-Cosa è successo? Sanno già di me?- domandò subito Darcy allarmata.

- No. Il fatto è che Marlene è ... - Lavinia non terminò la frase perchè scoppiò in lacrime.

-Pensavamo che quella casa fosse sicura ...- stava dicendo Peter  - ... e non potevamo sapere che avrebbero attaccato questa notte.

-Che cosa è successo?- ripetè Sirius questa volta in tono decisamente autoritario.

-Non c'è un modo facile per dirlo- Amalya aveva preso in mano la situazione come al solito affermando con fermezza- Lei e tutta la sua famiglia ... li hanno completamente spazzati via.

-Non è possibile ... dovevo essere con lei...

-Questo è assurdo! Solo quelli dell'Orine sapevano dove abitava la famiglia Mc Kinnon!- protestò Darcy.

-E' così ... loro erano al sicuro! Come hanno fatto a trovarli?- piagnucolò Lavinia.

-Questo può voler dire solo una cosa signori... che c'è un traditore tra noi- concluse Amalya in tono sepolcrale.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Reunion ***


 

 

L'affermazione concisa di Amalya aveva sortito l'effetto desiderato gettando la compagnia in un agghiacciante silenzio colmo di dubbi. Solo Sirius decise di non sprecare un secondo di più su ridicole congetture , non quando le ultime parole di Marlene di solo poche ore prima gli pulsavano ancora in testa dolorosamente, non finchè riusciva a ricordare il suo sorriso quieto e fiducioso, non quando poteva andare a prendere i responsabili materiali dell'assassinio. E poi li avrebbe eliminati tutti senza pensarci due volte. Si, come piano era perfetto... peccato che la sua espressione doveva aver lasciato trapelare un barlume delle sue intenzioni perchè non appena mosse un passo si ritrovò tutti i presenti schierati davanti come una barriera umana.

 

-Felpato dove vai?- chiese timidamente Peter -... non sei in te in questo momento ma... aspetta, che vuoi fare?

 -Secondo te?!- ringhiò questi, scansandolo in malo modo. Rimanevano ancora le ragazze da superare, non meno agguerrite e determinate a trattenerlo- Levatevi di mezzo!

-Non pensarci neanche, siamo già abbastanza nei guai senza che ti ci metta anche tu - decretò Amalya molto meno gentilmente- vuoi andare a farti ammazzare anche tu? E' questo che vuoi? Non finchè ci siamo noi.

Lavinia trattenne il fiato quando li vide fronteggiarsi con le bacchette sguainate in quello che poteva degenerare in un duello serio tra di loro.

- Amy... lascialo passare- entrambi si voltarono verso Darcy che aveva parlato con calma come se non stessero fronteggiando una situazione drammatica, ma un semplice battibecco tra ragazzi- E' perfettamente inutile ragionare con lui in queste condizioni ...- aggiunse con estrema razionalità, poi nel preciso istante in cui Sirius abbassò la bacchetta sentendosi sicuro del suo appoggio lei gli puntò contro la sua, mormorando con noncuranza- ... incarceramus.

-Che cosa stai facendo?!- Sirius si dimenava inutilmente contro le corde argentate scaturite dalla bacchetta di Darcy.

-Ti impedisco di fare qualcosa di estremamente stupido- ribattè lei, continuando a tenergli la bacchetta puntata contro, avvicinandosi a lui disse in tono molto sommesso- lo so che Marlene contava moltissimo per te ... ma in questo momento non puoi fare niente per lei. Cerca di capirlo...

Occhi grigi e ardenti la trafissero col loro sguardo carico di risentimento, tutte le emozioni che aveva represso quando se n'era andata ritornavano in superficie più vivide che mai. la investirono come un fiume in piena.

-Tu cosa ne sai di quello che avevamo insieme? Non eri qui! Non ti sei mai nemmeno presa la briga di conoscerla quando ne avevi l'opportunità- anche Sirius le stava parlando a bassa voce ma ogni parola rimbombava come uno squarcio gigantesco dentro di lei-  La odiavi, ammettilo ... aveva tutto quello che non potevi permetterti di avere: degli amici, una famiglia e ...

-Te? ma per favore ... - diede una falsa risatina solo per mascherare quanto l'avesse ferita sentirsi rinfacciare quelle cose- Non c'è mai stato un momento, neanche un singolo momento, in cui tu sei stato veramente suo lo sappiamo entrambi.

-E dovrei credere ancora alle parole di una Serpeverde?Per quello che sappiamo... tu avevi delle ottime ragioni per volerla morta e guarda caso i tuoi amici Mangiamorte sapevano dove trovarla- insistette Sirius fissandola torvo.

-Ok, adesso cerchiamo di calmarci tutti ...- intervenne Peter insolitamente risoluto-... Amalya resta con Darcy e tenetelo qui ad ogni costo, io vado a fare del the .... ci aiuterà a distenderci, così poi ne parliamo con calma ... Lavinia vieni con me- aggiunge prendendo la ragazza per un braccio e tirandola in cucina.

 

-Ma... un the?! Ti sembra il momento?- lei lo guardò confusa.

-Lascia stare il the- le disse assumendo un'espressione mortalmente seria non appena la porta si fu richiusa dietro di loro- ovviamente era una scusa, però noi adesso ... dobbiamo parlare.

-Parlare?Tesoro suvvia, non è il momento per la terapia di coppia...- Lavinia cercò di allontanarsi da lui ma quell'espressione così seria e autoritaria non le permise di muovere un passo.

-Perchè l'hai fatto?- l'apostrofò lui direttamente, senza girare intono alla questione - Lo sapevamo solo io, James, Remus e Sirius dove si era trasferita Marlene con i suoi, e poi tu solo perchè te l'ho detto io ...

-Perfetto... dubiti di me ma guai a toccarti i tuoi amici ... - commentò lei in tono acido- ... che ne so, possono benissimo essere stati proprio loro!

- Dannazione Lavinia, non dire cazzate!Sei stata tu?- le urlò afferrandola per le spalle e solo in quel momento Lavinia cominciò a preoccuparsi davvero. Non aveva mai visto il suo fidanzato così fuori di sè.

-Mi dispiace ... io non volevo tradire nessuno, devi credermi...- cominciò a piagnucolare-  mi avrebbero uccisa o avrebbero ucciso i miei genitori ... avevo paura! Che altro avrei potuto fare?!

-Cosa gli hai detto? Parla- la presa sulle sue spalle non accennava a diminuire e la ragazza era davvero spaventata dal suo atteggiamento, tanto che si mise immediatamente a tremare.

-Oh, non lo so ... volevano sapere delle cose ...- cercò di dire tra i singhiozzi- ... forse delle  informazioni sulle abitazioni protette, naturalmente non ho potuto rivelare dove si trova il quartier generale perchè non sono io la custode del segreto, ma... gli ho potuto dire dei Mc Kinnon, dei Bones e ... dei Potter. Peter, dove stai andando?

Lui infatti l'aveva lasciata di scatto e si stava dirigendo fuori passando per l'uscita sul retro della cucina.

-Ad avvertire James e Lily di andarsene da casa,subito. Se penso che potrebbe già essere troppo tardi ...

-No! - tentò di fermarlo lei- E' troppo pericoloso e inoltre se lo fai sarai costretto a spiegargli come hai fatto a venirlo a sapere ... non avrai forse intenzione di raccontargli di me?! Non puoi farlo, ti prego... non capisci, non puoi tradirmi... Sirius mi ucciderà! Ti prego, non andare!Lo hai detto tu che potrebbe essere troppo tardi ...

-Ma se non lo faccio saranno loro a morire, non lo capisci?!Sono nostri amici e sono in pericolo per colpa tua!- Peter quasi urlò mentre Lavinia stava tentando in ogni modo di fargli tenere la voce bassa in modo che nessun altro potesse sentirli. Fortunatamente sembravano tutti troppo occupati in salotto a placare la furia di Sirius per badare a loro.

-E io sono la tua fidanzata- ribattè lei con fermezza- non puoi aiutare loro senza tradire me.

-Silente allora, raccontiamo tutto a Silente!Lui li salverà ... lui saprà anche come aiutarti.

-Non lo farebbe mai dopo quello che ho fatto, ascoltami... se tu non dirai niente, nessuno lo scoprirà mai. Sono davvero dispiaciuta ...- poi aggiunse in tono dimesso e tenendo gli occhi bassi-  ho fatto un gran casino, mi dispiace veramente tanto ... ma se mi ami, allora non mi lascerai da sola a pagarne le conseguenze... ti prego.

Lui la guardò negli occhi velati di pianto, guardò intensamente i bei occhi azzurri  della ragazza di cui si era innamorato. Una Serpeverde all'epoca, ma ... lei non era mai stata come loro. Era buona, fragile, innocente, perennemente preoccupata dei suoi amici e della sua famiglia, forse un po' troppo insicura.... ma di sicuro non sarebbe mai stata in grado di fare del male a una mosca . Come poteva essere che il suo angelo avesse a che fare con quell'orrore? Se non l'avesse sentito lui stesso uscire dalla sua bocca non ci avrebbe mai creduto, neanche tra un milione di anni.

 

Proprio nel mezzo di quel silenzio tombale la porta si aprì di scatto, facendoli trasalire entrambi.

-Ragazzi, lasciate perdere il the...credo che dovreste venire a vedere- disse Amalya, afferrando velocemente  da un ripiano degli asciugamani puliti- Presto, andiamo...

Raggiunsero con lei in tutta fretta il salotto dove si accorsero erano stati sistemati dei nuovi ospiti . Accasciato su una poltrona James Potter si reggeva un braccio ferito ad una maledizione, al suo fianco Lily era pallidissima, anche lei molto provata ma fortunatamente illesa. Solo la vista del suo migliore amico ferito e sanguinante valse a far smettere Sirius di agitarsi incoerentemente. Colta alla sprovvista Darcy aveva sciolto l'incantesimo per accorrere anche lei ad aiutare gli ultimi arrivati.

-Ci avevano accerchiati, non so come facessero a saperlo ...- stava spiegando Lily mentre insieme ad Amalya si prendeva cura della ferita di suo marito - ... per fortuna avevamo entrambi le bacchette a portata di mano e siamo riusciti a scappare ...

-Meno male che non è successo niente di grave alla fine- precisò Lavinia speranzosa, rivolta verso Peter mentre sottolineava le ultime parole- almeno voi state bene.

-Niente di grave?!Hanno tentato di ucciderci perchè qualcuno gli ha dato esattamente il nostro indirizzo!- si infuriò Lily- Hanno lanciato una maledizione senza perdono che ha mancato mio marito per un soffio!!

-Tesoro, calmati, io sto bene ...- le ricordò James pazientemente- Lavinia ha ragione, intendeva solo dire che poteva andarci peggio ... mi auguro solo che gli altri abbiano la nostra stessa fortuna. Se sapevano di noi è probabile che altri membri dell'Ordine siano in pericolo.

A quelle parole il pugno di Sirius si strinse sulla bacchetta e Darcy ebbe paura che stesse di nuovo per gettarsi in una inutile e folle caccia ai loro aggressori. Invece con sua grande sorpresa lo vide fare del suo meglio per dominarsi ed evocare il proprio patronus.

-Non ci resta che avvertirli allora, inviamo messaggi agli altri che potrebbero essere in pericolo affinché ci raggiungano ... dormiremo tutti qui stanotte, al momento è l'unico posto sicuro- concluse con risolutezza e ben presto gli altri lo imitarono, mandando i propri patroni dagli altri possibili bersagli.

Fu desolante scoprire quante poche persone risposero all'appello, i Mangiamorte avevano fatto un lavoro efficiente spazzando via in una sola notte più della metà dell'ordine e loro affiliati. Di ora in ora l'ansia per la ricerca dei sopravvissuti cresceva, l'attesa era snervante. Nel frattempo Lily e Lavinia avevano trasfigurato i mobili del salotto in tutto ciò che occorreva per un accampamento notturno, anche se era evidente che dopo gli ultimi accadimenti nessuno aveva intenzione di dormire.

Era già passata la mezzanotte quando Remus li raggiunse, era chiaro che aveva combattuto ma fortunatamente era illeso.

-Ho ricevuto il messaggio ... amore tu stai bene?- disse per prima cosa precipitandosi verso Amalya.

-Ora si- rispose lei mentre si abbandonava tra le sue braccia, cercando di trattenere qualche lacrima, sicuramente dovuta alla tensione- senti, mi dispiace così tanto per quello che ti ho detto oggi ...

-Anche a me dispiace, se ti fosse successo qualcosa e quelle fossero state le ultime parole che ti avevo detto non me lo sarei mai perdonato- le sorrise lui incoraggiante.

Quanto le era mancato quel sorriso ... l'unico che riusciva a  darle l'illusione che andasse tutto bene. O che potesse andare comunque bene, dato che almeno erano insieme.

-Bene, siamo tutti contenti allora- commentò Darcy mentre si rimetteva il proprio  mantello- Io comunque non posso restare oltre, davvero ... mi staranno aspettando da ore a casa e potrebbero sospettare qualcosa...

-Non se ne parla ... impedimenta - dall'espressione trionfale di Sirius poteva dire che non aveva aspettato altro che ricambiarle il favore.

-Che stai facendo?!Lasciami andare immediatamente!

-Ti impedisco di fare qualcosa di irrimediabilmente pericoloso- le fece il verso lui, non meno deciso a non lasciarle varcare quella soglia.

-Ascolta, abbiamo capito che hanno un informatore tra le fila dell'ordine. Per quanto ne sappiamo potrebbero già sapere anche di te, non puoi tornare senza correre rischi - tentò di spiegarle Amalya.

-Ma ... ma io...

- Sarebbe meglio che restassi almeno questa notte- aggiunse Remus gentilmente- Almeno finchè non capiamo meglio cosa è successo.

-Ti prego resta ...- le disse Sirius togliendo l'incantesimo che la tratteneva- ...stanotte non ho intenzione di perdere anche te.

E non ci fu bisogno di aggiungere altro per convincerla.

 

Senza dar segno di essere troppo entusiasta di poter stare di nuovo con le persone che amava si sistemò su una delle brande vicino al caminetto. Aveva intenzione di chiudere gli occhi per qualche minuto, riposarsi fino al mattino per poi ripartire, ma la consapevolezza che quelli potevano essere gli unici preziosi minuti in cui avrebbe potuto vederlo ancora glielo impedirono. D'altra parte scoprì che anche lui non aveva smesso di guardarla, forse pensando la stessa cosa.

-Senti, credo di doverti delle scuse per prima, quello che ho detto non ...

-E' solo una mia impressione.... o non è la prima volta che ci troviamo in una situazione del genere?- domandò lei invece, decisa a non lasciarlo continuare.

Non doveva abbandonarsi ai suoi sentimenti altrimenti la mattina seguente non avrebbe più avuto il coraggio di andare e sapeva che doveva farlo per il bene di tutti.

-Intendi che ci troviamo in una guerra galattica in costante pericolo di vita mentre questi dormono beatamente? - Sirius accennò ai loro amici addormentati qua e là, Remus e Amalya si tenevano ancora per mano- No, mi giunge nuova.

- Sirius...

-Ok, si!Te lo sei ricordato finalmente ... è stata la prima di molte gloriose notti che avete passato nella torre di Grifondoro con noi. E' stata anche la prima volta che io e te ci siamo...

-...sbronzati. Si, il mal di testa del giorno dopo me lo ricordo ancora- intervenne Darcy sperando di suonare sarcastica.

Che pessimo ricordo aveva scelto...Non c'era bisogno che le ricordasse che quella notte era la prima volta che si erano baciati.

-Non era quello a cui mi riferivo...- la corresse lui, ma non lo disse- ... comunque stavi molto bene con addosso solo una mia felpa!

-Quella coi boccini disegnati ...Oh, ecco perchè ho sentito la necessità di ubriacarmi subito dopo!

-Ti ammiravo così tanto... per la prima volta ti avevo vista lottare per le persone a cui tenevi, le tue amiche ovviamente.

-E se non sbaglio mi avevi detto che 'ci sono cose per cui vale la pena morie'- ricordò lei, celando a fatica la nostalgia- prima che io ti dessi dello sciocco Grifondoro.

-Non immaginavo allora che mi avresti preso alla lettera- Sirius la guardò intensamente come se stesse cercando di visualizzare il ricordo di come era stata- se l'avessi saputo non ti avrei dato della serpe egoista.

-Ormai è passato- concluse Darcy sfuggendo quello sguardo- Non pensiamoci più.

-Altre perle di saggezza? E questa volta non siamo nemmeno ubriachi...

-Taci Black, voglio dormire!

Ma era chiaro che non lo voleva, non finchè potevano stare lì insieme attorno a quel calore rassicurante come se niente di simile alla guerra esistesse intorno a loro, infatti rimasero ancora in silenzio a guardare il fuoco che lentamente si consumava.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** We're a Family (part1) ***


 

 



Era già mattina inoltrata  quando Darcy Hardgraves, ora Black, fu vista scendere di soppiatto le scale del piano di sopra dove pareva si fosse appartata ad un certo punto della notte. E purtroppo non da sola. Sempre con la massima circospezione raggiunse l'atrio e si avvicinò alla porta d'ingresso, si guardò intorno come per accertarsi di non essere stata scoperta prima di girare la maniglia. prima sarebbe uscita di lì prima si sarebbe potuta lasciare alle spalle le varie colossali stupidaggini della sua vita, ultima delle quali si era consumata quella notte.

-Già te ne vai ...- proprio quando credeva di avercela fatta sentì una voce arrivare tagliente alle sue spalle-  ... Hai almeno aspettato che si addormentasse prima di decidere di tagliare la corda? Ovviamente si: dirglielo apertamente avrebbe richiesto troppo coraggio- concluse Amalya in tono amaro mentre osservava l'amica che si era bloccata a due passi dalla agognata soglia.

-Dirgli che cosa? - le chiese fingendo totale indifferenza- Andiamo, a donna che stava per sposare è appena morta in maniera atroce!Nemmeno io sono così insensibile da pensare di poter stare con lui in questo momento...

-Disse la donna che all'alba sgattaiola fuori dal suo letto- commentò l'amica con l'aria di chi, effettivamente, la sapeva lunga sulle relazioni complicate.

Un commento che non poteva giungere però in un momento peggiore, quando la ragazza era ormai al limite della sopportazione.

- Amy, abbassa la voce... gli altri stanno dormendo! Senti, non significava niente... - ma mentre parlava Darcy non poteva impedire a quelle fastidiose lacrime di formarsi agli angoli dei suoi occhi, con uno sforzo notevole si costrinse però  a ricacciarle indietro per poter proseguire- ... questa notte è stata davvero l'ultima.

-Lo hai detto anche l'ultima volta ... e guarda com'è finita. D'altra parte chi si aspettava tutto questo?!- gettò uno sguardo sconsolato al loro accampamento notturno di fortuna -Pensavo ne avessimo già parlato, in questo momento è troppo pericoloso.

-Smettila di fare tante storie, ti ricordo che questo teatrino della spia è stata una tua idea!! Sei stata tu a dirmi che sarei stata più al sicuro che qui a combattere in prima linea, e ....

- Bè,ti ho mentito! - Amalya si ritrovò a dirlo senza rendersene conto, da troppo tempo quella confessione mancata pesava su di lei e adesso benché le circostanze non fossero delle migliori sentiva che non poteva più rimandare-... all'inizio lo pensavo veramente o almeno sono stata portata a pensarlo dal momento che tuo fratello è davvero convincente quando vuole .

-Mio fratello?- la bionda inarcò appena un sopracciglio, sfidandola a proseguire.

Una parte di lei la stava silenziosamente pregando di smentire quanto aveva appena affermato e Darcy sarebbe stata più che disposta a crederle con tutto il cuore per evitare di dover affrontare anche questo. Invece Amy non aveva nessuna intenzione di mentire, ormai voleva andare fino in fondo.

- Ricordi i debiti della mia famiglia che miracolosamente sono riuscita a pagare circa un anno fa... non si è trattato di un miracolo ma di Elios. In cambio ha voluto che ti convincessi a restare ... dove saresti rimasta al sicuro. Diceva che lo stava facendo per te ...

-Oh, certo, e tu gli hai creduto?!

-... e anche per me, lo ammetto. Non so davvero cosa mi sia preso, nemmeno io sono stata coraggiosa lo ammetto. Infatti subito dopo ho capito di aver sbagliato , ho cercato di dirtelo così tante volte ma ho sempre avuto paura che poi mi avresti odiata... e questo non potevo permetterlo perchè tu sei una sorella per me- concluse in fretta, cercando i suoi occhi per farle capire quanto in quel momento fosse sincera.

-Come tu per me...- le rispose Darcy a metà tra l'incredulo e l'arrabbiato-  Tra tutte le persone che conosco sei sempre stata l'unica di cui mi fidassi completamente...e perfino tu mi hai tradita.

-Se solo sapessi quanto mi dispiace...

-Devo andare- rispose l'amica col tono stranamente calmo di chi ha ricevuto una batosta talmente grande da essere sicuro di non aver più nulla da perdere, prima che potesse fermarla Darcy aveva già guadagnato la porta.

Non era questa la riconciliazione in cui aveva tanto sperato.

Amalya non potè fare altro che constatare con la dovuta amarezza che mettere in chiaro le cose none era servito a risparmiare alla sua migliore amica un pericolo, oh no, l'aveva sospinta ancora di più sull'orlo del baratro. E non era nemmeno questo il problema maggiore. Il suo principale problema ora era un Remus Lupin che pareva pietrificato mentre la fissava come qualcuno che ha avuto una visione troppo orribile per distogliere lo sguardo. Ricordò come i sensi del lupo mannaro fossero sviluppati e in un terribile istante la attraversò la consapevolezza che lui sapeva.

Aveva sentito tutto uscire dalle sue stesse labbra.



L'unica  cosa a cui riusciva a pensare in quel momento Darcy era a quanto la sua vita facesse schifo, sotto ogni punto di vista. Aveva perfino dimenticato che poteva smaterializzarsi e aveva camminato per più di un'ora finchè, quasi senza accorgersene, era a arrivata davanti a Grimmauld Place. Sfinita per la stanchezza della notte passata in bianco e le terribili rivelazioni non desiderava altro che potersi accasciare anche sul divano del salotto e dormire per sempre. Privilegio che le fu negato perchè come mise piede in casa si rese conto che il salotto era già occupato da una piccola folla che accolse il suo arrivo in modo alquanto fragoroso.

-Grazie al cielo,  sei salva!- strillò sua madre lasciandosi cadere nella poltrona più vicina in preda ad una evidente crisi di nervi, subito soccorsa da Walburga Black che prontamente cominciò a farle aria con un ventaglio.

-Coraggio cara, è tornata, è tornata....- continuava a ripeterle picchiettandole al contempo la mano con un certo imbarazzo.

Orion si trovava in piedi accanto alle due streghe, non disse nulla ma rivolse alla nuora un'occhiata che lei non seppe interpretare. Non si capiva se fosse anche lui sollevato nel vederla tornare a casa illesa o se fosse semplicemente offeso dal suo comportamento sconsiderato.

Lei li fissò tutti sbalordita e anche un po' sulla difensiva, ma ogni sua barriera cadde quando il suo sguardo cadde su un mago dall'aspetto grave e leggermente annoiato che si avvicinò a sua madre, la quale a stento conteneva i singhiozzi.

-Suvvia  Agnes, nostra figlia sta bene, cerca di darti un contegno ...- Darcy non ci poteva credere, ma a parlare era stato proprio suo padre che non vedeva da anni, lui che era l'ultima persona che si aspettava di trovare tra quelli che avevano vegliato l'intera notte fino per il suo ritorno.

Eppure non c'erano dubbi che si trattasse di lui, a giudicare di come suo fratello Elios lo stava squadrando: esattamente come se non aspettasse altro di poterlo incontrare in un vicolo buio, da soli. Se Darcy era disposta a comprendere e ad accettare quasi tutto pur di riavere indietro suo padre, Elios non gli avrebbe mai perdonato di averli lasciati per stare con una 'sporca babbana' come diceva lui.

- Darcy, stai bene?- Regulus le si fece incontro per primo con la premura del perfetto marito.

Anche lui era tutto scarmigliato come se avesse passato l'intera notte in piedi, lo erano tutti per la verità e solo in quel momento Darcy si accorse che dovevano aver passato la notte in bianco a causa della sua scomparsa. Era mancata per quasi un giorno senza dare alcuna notizia, il che di quei tempi era un pessimo segnale ... per quanto ne sapevano poteva essere morta.

-Io posso spiegare...- cominciò a dire con un filo di voce, gli occhi di tutti puntati su di lei.

-Sarà meglio che sia una spiegazione convincente- suo fratello Elios, che mai in vita sua Darcy aveva visto abbandonare il suo contegno gelido e i suoi toni composti, sembrava decisamente infuriato, impressione accentuata dal fatto che fosse scarmigliato quanto gli altri e vestito con una camicia strappata  sulla manica, tra l'altro macchiata di sangue.

Darcy rabbrividì, consapevole del fatto che poteva benissimo essere il sangue di Marlene o di qualcun altro che conosceva.

-Non ce n'è bisogno ...- intervenne Regulus - ...posso immaginare da solo dove sei stata, a fare cosa e soprattutto con chi- a questo punto allo sguardo perplesso di sua moglie e a quello indecifrabile degli altri replicò con una semplice occhiata neutra, parlando come se la cosa non lo riguardasse davvero- credevi non mi fossi accorto ... di chi ami, non è vero?! E la cosa nemmeno mi stupisce francamente, Sirius è sempre stato molto amato.

A quel punto Walburga sbuffò contrariata dal solo fatto di sentir pronunciare il nome del suo primogenito.

-Se lo sapevi fin dall'inizio... perchè mi hai sposata?- chiese Darcy allibita.

-Per puro egoismo, credo- lui alzò le spalle quasi con noncuranza-  Non riuscivo proprio a rinunciare all'idea di averti accanto anche se so che non mi ami.

-Mi dispiace così tanto ...- cercò di dire, ma le mancavano le parole, non era più nemmeno certa di riuscire a stare in piedi se Regulus non l'avesse sorretta. Ormai c'era spazio solo per lacrime tardive.

-Su cara, non è il momento di piangere...- le disse lui più dolcemente, porgendole un fazzoletto ricamato- ... guardati intorno, non c'è nessuno in questa stanza che non tenga a te quanto ci tengo io e siamo tutti felici che stai bene.

Ma guardandosi intorno Darcy non vide certo delle facce felici, suo fratello in particolare sembrava sinceramente indeciso se cominciare a maledire suo padre o lei per aver irrimediabilmente  svergognato il buon nome della famiglia. Sentimento vivamente ricambiato alla luce degli accordi che aveva scoperto aveva con la sua ex migliore amica.

-Razza di stupida...- mormorò Elios tra i denti- ... non hai nemmeno idea del guaio in cui ti sei andata a cacciare per trascorrere qualche ora col tuo amante. Guarda come sei ridotta, anche il legilimens meno esperto potrebbe leggerti come un libro aperto in queste condizioni ... non riuscirai a smentire le voci che già girano sul tuo conto... voci che molto presto arriveranno anche a Lui.

-Allora credo che sia il caso di trovare una soluzione per mettere al sicuro mia figlia- intervenne fermamente il signor Hardgraves, che pareva del tutto indifferente alle occhiate ostili di suo figlio maggiore.

-Papà...- mormorò Darcy cercando di convincesi di non esserselo sognato.

Dopo tanti anni di ingiustificata assenza non aveva potuto fare  a meno di interpretare come disinteresse era davvero tornato per lei, nel momento in cui forse ne aveva più bisogno.

-Anche a  questo abbiamo pensato mentre eri via, ovviamente non puoi restare qui... - le spiegò Regulus, indicandole poi una giovane strega che era rimasta tutto il tempo seduta in un angolo , discosta rispetto al resto del gruppo, ad osservarli con aria neutra -...  mia cugina Andromeda ha gentilmente acconsentito ad ospitarti a casa sua.

-Quando mio cugino è venuto a chiedermi aiuto ho capito che doveva essere davvero una questione di vita o di morte ...- spiegò quella semplicemente- ... altrimenti nessuno della famiglia si sarebbe più sprecato a rivolgermi ancora la parola, dico bene?- aggiunse rivolta ai presenti a voce alta, nonostante sua zia non desse segno di averla udita.

-Ha sposato un nato babbano - spiegò Regulus a sua moglie, stando ben attento a non farsi sentire dalla cugina che quanto a temperamento non aveva nulla da invidiare alla sorella maggiore-  Dovete affrettarvi però, mi metterò in contatto con voi appena posso.

-Io non so cosa dire ... - ammise Darcy, che nonostante avesse trovato la forza di non piangere più si sorreggeva ancora traballante - ... non so nemmeno più di chi mi posso fidare.

-Puoi fidarti di me. Sempre- il sorriso di lui era talmente sincero che guardarlo le faceva male - Darcy, volevo solo dirti che  farò di tutto per aiutarti, e che qualsiasi cosa tu decida di fare...

-Oh benissimo  - li interruppe una voce gelida- ora, se abbiamo finito con la toccante riunione di famiglia possiamo accelerare i tempi? Mi permetto di ricordare a mia sorella che se la trovano qui siamo tutti morti- le incalzò Elios, mentre sua madre che si era in parte ripresa annuiva vigorosamente.

-Ha ragione. Devi andare...- le sussurrò Regulus, dandole un veloce bacio sulla guancia per salutarla.

-Grazie... di tutto- riuscì solo a dire, rivolta a tutti quanti i presenti.

Da quel giorno, come stabilito da quel bizzarro consiglio, Darcy andò a vivere con Andromeda e la sua famiglia in una graziosa casetta fuori Londra .

 Nemmeno quella vita era del tutto priva di rischi ma per qualche settimana potè almeno apprezzare il fatto di non dover più risentire della guerra in prima persona. Comunque buona parte del suo tempo lo impiegava badando alla piccola Ninfadora, una peste dai capelli cangianti che trovava ancora  particolarmente divertente nascondere i suoi effetti personali per quante volte Andromeda le avesse chiesto di smettere. Naturalmente non essere più costretta a una recita quotidiana l'aveva sollevata da un grave peso, ma nonostante questo non riusciva a godere di quella tranquillità così innaturale alala luce di quello che sapeva stava accadendo là fuori.

Dal giorno del suo arrivo Darcy non aveva ancora avuto il coraggio di mettersi in contatto coi suoi amici o con la sua famiglia, solo Regulus le aveva mandato qualche frettoloso messaggio per aggiornarla sugli ultimi eventi e rassicurarla sul fatto che stessero tutti bene. In ogni caso Ted, il marito di Andromeda, anche lui parte dell'Ordine della Fenice, le aveva più volte assicurato che se fosse successo qualcosa di grave gliel'avrebbe riferito.

Ma quelle poche notizie che riusciva a ricavare  non erano sufficienti a rincuorarla. Come poteva essere davvero certa che Ted fosse bene informato sui piani dell'Ordine? O che Regulus non le stesse tacendo di proposito delle notizie per evitarle un dispiacere?

Non poteva avere la certezza che Amalya e Lavinia stessero bene o che non fosse successo qualcosa a Lily, James, Peter, Remus o Sirius ... soprattutto a Sirius, che Andromeda aveva avuto la delicatezza di non nominare mai da quando l'aveva accolta in casa sua. Giorno dopo giorno cominciava a sentirsi sempre meno bene, tanto che a un certo punto Ted decise di farla visitare da un suo amico dottore per accertarsi delle sue condizioni. Fu allora che Darcy ricevette una notizia che avrebbe potuto ucciderla sul colpo.

-Che cosa vuol dire che sono incinta?!- urlò contro il malcapitato dottore che si fece piccolo piccolo e provò a mormorare qualcosa in tono quasi di scusa- Non può essere possibile!!

-Eppure è così signora Black, di poche settimane... non è una bella notizia?

-Se ne vada!- il dottore eseguì piuttosto alla svelta dal momento che Darcy era sul punto di scagliargli una maledizione.

-Il dottore ha ragione- cercò di incoraggiarla Ted con ammirevole ottimismo - dovremmo festeggiare. E avvertire subito tuo marito! Nonostante tutto quello che accade là fuori, sarà comunque contento di sapere...

-Non so nemmeno se è figlio suo- ribattè Darcy gelida- nè se voglio tenerlo.

Il sorriso ottimista dell'uomo si raffreddò all'istante.

-Caro, vorresti badare tu a Dora per un secondo...- lo invitò Andromeda, andandosi a sedere vicino alla loro sconvolta ospite- ...davvero non vuoi che avvertiamo nessuno? Magari i tuoi genitori o... qualche amica che ti possa stare vicino meglio di quanto potremmo fare noi in questa situazione così ... particolare.

- Amy - rispose Darcy automaticamente- devo vederla e ... lei saprà cosa fare.

-Non pensavo proprio a lei! Anzi credevo che fossi ancora arrabbiata con lei...- le fece notare Andromeda, lievemente a disagio- Forse qualcun altro...

-Purtroppo non posso permettermi il lusso di essere arrabbiata con qualcuno in queste condizioni- sottolineò Darcy indicando se stessa- puoi invitarla a raggiungermi il prima possibile? Anzi, meglio che vada io stessa da lei... Sta sempre al quartier generale no? Sta tranquilla, farò attenzione lungo il tragitto, lo prometto...

- Darcy siediti- le impose Andromeda - io non potevo immaginare ... non troverai la tua amica  al quartier generale.

-Come? Che cosa è successo?- e in quel brevissimo istante che precedette la risposta Darcy vide tutte le sue peggiori paure concretizzarsi.

-Stavamo solo cercando la maniera giusta per dirtelo e mi dispiace che tu lo venga a sapere così ... non ne so molto per la verità, ma mi hanno detto che da quando ha rotto col suo fidanzato Amalya era diventata molto... incline a correre rischi. E infatti due giorni fa... è stata catturata.

 


 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** We're a Family? (part 2) ***


 

 

 

 

 

Amalya Earnshaw giaceva riversa a terra, la bocca colma del sapore ferrose del suo stesso sangue. Aveva praticamente la certezza che la morte sarebbe sopraggiunta di lì a poco, tutto quello che poteva fare era restarsene lì ad aspettare, troppo debole per fare altro se non perdersi nei ricordi.

Ricordava la  calma determinazione con cui Remus l'aveva lasciata, questa volta definitivamente, come aveva raccolto le sue poche cose in una borsa ed era sparito nella notte. Ricordava lo sguardo ferito dei suoi occhi. Ricordava anche di essersi stupidamente offerta volontaria per quella missione, lo scontro con i Mangiamorte che era seguito e la risata folle di una donna che echeggiava nell'aria.

Vedeva incantesimi che  rimbalzavano da ogni direzione come una pioggia dorata finchè uno di essi non l'aveva raggiunta facendola cadere. Aveva un vago ricordo di Dorcas che  si faceva avanti per parare un anatema rivolto a lei e che veniva invece colpita al suo posto. Aveva provato a reagire, cercando a tastoni  la bacchetta che le era caduta sull'erba umida , ma non appena l'aveva trovata era stata subito sospinta indietro da un'altra maledizione. Mentre lottava disperatamente contro il bruciante dolore al petto un nuovo lampo di luce  l'aveva raggiunta. Aveva dimenticato quanto la maledizione Cruciatus potesse fare male... doveva essere stato allora, dopo la quarta o la quinta, che aveva perso conoscenza.

Cominciava a riprendere i sensi sbattendo le palpebre lievemente, ma era ancora troppo debole per poter fare di più. Invece tese le orecchie per ascoltare qualcuno che stava parlando vicino a lei.

- ... e così abbiamo pensato di lasciare in vita questa qua ... - stava dicendo uno dei loro aggressori- ...ci può essere utile per ottenere informazioni ... o anche per divertirci un po', in fin dei conti  è proprio un bel pezzo di ...

-Eccellente- lo interruppe la voce di un altro Mangiamorte, la voce camuffata dalla maschera che portava- chi altri sa che l'avete catturata?

-Solo io ... e Rowle, che è venuto a chiamarvi poco fa, in effetti è strano che non sia ancora tornato...

-E non lo farà ... - disse l'altro e Amalya riconobbe subito nonostante la maschera quel tono gelido che solo una persona avrebbe potuto usare - ... Avada Kedavra!

Udì il tonfo sordo di un corpo che cadeva prima che gli occhi le si facessero nuovamente pesanti.

Quando si risvegliò del tutto era adagiata in un comodo letto, sentiva ancora giù per la gola il sapore di una pozione rimpolpasangue e di qualche altro intruglio che le era stato fatto bere. Qualcuno le aveva sistemato le costole con la magia e respirare non le faceva più male. In effetti si sentiva molto meglio, tanto da riuscire ad alzarsi sui gomiti e a guardarsi intorno. Scoprì di trovarsi non in un'anonima prigione, ma in un ambiente che le era familiare e che ben conosceva: era la camera azzurra, quella che solitamente occupava quando veniva a passare le vacanze di Natale a casa degli Hardgraves e in cui si ritrovava nottetempo con Darcy e Lavinia per qualche pigiama party .

-Finalmente sveglia- Elios Hardgraves posò elegantemente il libro che stava leggendo e le rivolse uno sguardo indecifrabile- come ti senti?

- Come una che ha appena ballato il valzer col Platano Picchiatore- riconobbe Amalya con onestà -  Ricordo lo scontro ... gli uomini che mi hanno catturata...?- mormorò ancora confusa.

-Sono tutti morti- le rispose con noncuranza come se eliminare testimoni scomodi si trattasse di qualcosa all'ordine del giorno, e probabilmente per un Mangiamorte lo era- Vuoi che avvisi qualcuno che ti sei ripresa?- evocò quindi il proprio patronus che avrebbe mandato a riferire un eventuale messaggio, un fiero serpente argentato.

-Il tuo patronus, se eri tu anche quella volta con il dissennatore ...- realizzò Amy improvvisamente ... questa è la seconda volta che mi salvi la vita!

-Già, sta diventando un hobby piuttosto difficoltoso - replicò lui sarcastico- per non parlare di mia sorella poi, un talento innato per cacciarsi nei guai ...

- Darcy sta bene?- domandò la ragazza immediatamente.

-Si per quanto ne so, è a casa di una dei vostri dove tu la raggiungerai presto non appena sarai abbastanza in forze da viaggiare- spiegò mantenendo il consueto atteggiamento formale- Se hai bisogno di qualcosa chiama, gli elfi domestici di questa casa sono a tua disposizione- fece quindi per andarsene.

Ma Amalya non accettava di restare da sola, non in quel momento.

-Aspetta... mi lasci così? Senza nemmeno spiegarmi ...

-Come mai l'ho fatto? Mi sembrava evidente- Elios si concesse un breve sorriso sempre sarcastico prima di aggiungere- Allora nessun fidanzato in pena da avvertire che sei fuori pericolo?

-Se ti riferisci a Remus ... mi ha lasciata da circa due settimane, non so nemmeno dove si trovi ora- ammise Amalya senza curarsi di nascondere l'amarezza nella sua voce.

-Mi dispiace- disse lui meccanicamente, con un'enfasi che non avrebbe convinto nessuno.

Era chiaro che non poteva dispiacergli se la donna che amava da sempre era di nuovo potenzialmente disponibile.

-Gli ho detto del nostro accordo, lui non l'ha presa bene- proseguì Amalya, non sapeva nemmeno perchè le stessero venendo fuori quelle cose ma sentiva che sfogarsi con qualcuno, forse non proprio la persona più adatta, per la prima volta da settimane le stava facendo bene più delle medicine - Sono stata una stupida...è che  a volte io ragiono così... egoisticamente. Lo so che è la parte peggiore di me e dovrei imparare a controllarla una volta per tutte ma... a volte davvero non ci riesco.

-Chiederti di rinunciare a quella parte di oscurità è come chiederti di rinunciare  a una parte di te stessa ... - osservò Elios con calma, senza mai distogliere lo sguardo da lei- ... è un prezzo molto alto da pagare.

-Per lui lo pagherei - affermò Amalya senza esitazioni- farei qualsiasi cosa. Quando sono con lui il mondo mi sembra un posto migliore...e io mi sento un persona migliore.

 Solo in quel momento si rese conto di quanto aveva detto e di averlo detto proprio davanti all'uomo che le aveva appena salvato la vita, rischiando molto probabilmente la propria, solo in virtù di un amore che sapeva non corrisposto. E nonostante questo lo stava ripagando sbattendogli in faccia quanto fosse meraviglioso il suo Remus.

 -Mi dispiace, non avrei dovuto paralre di questo ... proprio con te- aggiunse velocemente, chinando il capo.

-Ma ti ha fatto stare meglio, ti sei solo comportata un'altra volta da egoista- lui le rivolse un sorriso strano- ...che detto tra noi, è la parte che preferisco di te.


...


-Ancora nessuna notizia di lei?- domandò per l'ennesima volta Remus, aveva posto quella domanda anche più di una volta  praticamente a chiunque avesse messo piede al quartier generale, come se chiunque si materializzasse da quella porta potesse portare il temuto verdetto.

- Remus, devi smetterla di tormentarti ...- Lily gli si avvicinò altrettanto preoccupata- ...Silente in persona ti ha assicurato che se ci fossero novità sarai il primo a venire informato.

-Guarda che non è per il motivo che credi- si affrettò a giustificarsi lui- tra di noi è tutto finito. Però questo non vuol dire che non tenga a lei ... come amica.

-Che lupo mannaro bugiardo!- sospirò la rossa scuotendo il capo- Te lo si legge in faccia che sei ancora perdutamente innamorato di lei!

-Mi ha mentito per anni senza battere ciglio- ripeté Remus, forse più a sè stesso- Non potrei più fidarmi di lei... Come si può costruire qualcosa insieme se manca la fiducia reciproca?

-Ti ha mentito e nonostante questo continui ad amarla, non è un motivo sufficiente?- Lily sorrise e si portò istintivamente una mano al ventre prima di annunciare soddisfatta- Sai, aspetto un bambino.

- Lily! - esclamò il licantropo colto alla sprovvista- Voglio dire, certo è una notizia fantastica ma... proprio adesso? Con tutto quello che succede? Sarebbe rischioso nelle tue condizioni...

-Nel caso tu non te ne sia accorto amare è rischioso ...- precisò lei con risolutezza -... e poi credo che valga sempre la pena di rischiare qualcosa per averne la possibilità.

Non ci volle certo tutta l'intelligenza di Remus per capire che non era solo al suo bambino che si stava riferendo.

-Certo ambieranno molte cose- osservò cautamente.

-Già, ad esempio mi ritroverò ad avere due bambini piccoli in casa- Lily accennò al marito con l'aria di chi la sapeva lunga- mi servirà tutto l'aiuto possibile ... e ovviamente conto su voi due, perciò non appena scopri dove si trova valla  a riprendere a qualsiasi costo!

In silenzio Remus Lupin annuì.


...

 

Quasi sedici anni dopo lo stesso licantropo non riusciva a credere di averlo pensato, di aver sperato inutilmente che l'amore sarebbe bastato a cambiarla. Forse, se non ci fosse stata la guerra ce l'avrebbe anche fatta, tutto avrebbe potuto essere diverso tra loro. Ma la guerra c'era stata e nelle situazioni estreme inevitabilmente emerge il vero carattere delle persone.

Era stato così per Lavinia, che nonostante provasse affetto per le sue amiche aveva preferito salvare sè stessa. Per Darcy, che aveva capito, anche se troppo tardi, come superare la paura dell'amore. Per Amalya che infine aveva fatto la sua scelta.

A tutto questo pensava Remus Lupin trovandosi davanti nella cucina di Grimmauld Place Amalya Hardgraves, un tempo Earnshaw, e ad i suoi occhi bellissimi e spietati.

-Così alla fine l'hai sposato- osservò Remus laconicamente riferendosi all'anello che lei portava al dito.

-Non lo amavo- precisò Amalya - ma l'ho sposato perchè ormai non mi rimaneva altro. Elios mi ama anche se sa che non potrò mai ricambiarlo del tutto. Dopo che Darcy è morta ed è ...successo quello che è successo, non avevo nessun altro da cui tornare.

-Avevi me- era stato crudele quanto inutile precisarlo, Remus se ne rese subito conto.

-Non dopo quello che ho fatto, non l'avresti mai accettato e in fondo non ci riesci nemmeno ora. Ma va bene così- sorrise mestamente- combatti da tutta la vita contro la parte più oscura di te stesso, non potevo chiederti di accettare la mia.

-D'accordo... lo capisco quando sono di troppo- commentò Sirius, che  davanti a quell'intenso scambio di sguardi tra i due fece per alzarsi ed andarsene ma allora gli occhi penetranti di Amalya si puntarono su di lui.

-Non osare Sirius Black comportarti come se tu non centrassi nulla!- lo riprese in tono autoritario- Non dopo quello che è successo quel giorno a casa di Andromeda!O te lo sei dimenticato?

-Ci ho provato, molte volte- ammise lui.

-Allora lascia che ti ricordi cosa successe allora... l'ultima volta in cui l'hai vista viva- proseguì Amalya - Non lo faccio per rinfacciarti quello che le hai fatto, o almeno non solo per questo ... ma quello che successe quel giorno ha una certa pertinenza con quello che sono venuta a riferirvi.

 


....


Quell'esatto giorno di sedici anni fa Lavinia Worthington cominciava a tirare un sospiro di sollievo ... a quanto pare l'aveva passata liscia per quella volta. Tutti sembravano avere in qualche modo superato quella terribile notte in cui Marlene era stata uccisa e ormai nessuno faceva più domande strane a riguardo, tutti tranne uno ovviamente.

- Sirius! - esclamò la ragazza quando se lo trovò improvvisamente alle spalle- Non... ti ho sentito entrare!

-Perdonami,  ti ho spaventata ... Lavinia?- non le piaceva il modo strano in cui aveva pronunciato il suo nome.

-Figurati, non ti avevo sentito entrare- ripeté lei e si portò istintivamente una mano alla tasca per prendere la propria bacchetta, anche solo per precauzione. Ma non trovò nulla.

-Cercavi questa?- chiese Sirius mellifluamente, mostrandole la  bacchetta che le aveva appena sfilato insieme alla propria che invece,non a caso, era lievemente inclinata contro di lei - Non credo che ti possa servire adesso ... stiamo solo facendo un'amichevole chiacchierata.

-Che cosa vuoi?- domandò la ragazza arretrando istintivamente.

-Stavo solo... riflettendo. Lo so, non mi capita spesso, ma la vecchia McGranitt lo diceva sempre che quando mi applico ... - Sirius la fissava intensamente mentre parlava con un tono a metà tra lo scherzoso e l'inquietante - ...comunque riflettevo su chi poteva sapere di dove stava la famiglia di Marlene dopo che erano stati trasferiti. Io e James, Remus ovviamente, poi Peter che ci ha dato una mano col trasloco ...oh, e poi ci sei anche tu.

-Io ...no... non lo sapevo per niente- si affrettò a negare, ma era visibilmente inutile perchè il suo tono malfermo la tradiva.

-Stai mentendo Lavinia o non te lo ricordi bene?- cantilenò Sirius - Ma se è stato Peter a dirtelo!

-E tu come ... come lo sai?

-Lo supponevo,modestamente sono piuttosto bravo anche in questo ...e adesso tu mi hai appena dato la conferma!- esclamò Sirius allargando le braccia e fingendo un tono stupefatto, quel sorrisetto falso durò davvero poco, infatti si avvicinò ancora di più a lei fino ad arrivare ad accarezzarle il collo esile con la punta della bacchetta - Ma allora la soluzione è piuttosto semplice ... per caso, di recente, ci hai traditi Lavinia?

-No!Io non l'avrei mai fatto...- si mise a piagnucolare lei, intrappolata contro il muro come un animale braccato e priva di bacchetta- ... però so chi è stato. Ti prego, non c'è bisogno di puntarmi contro quella ...

-Ti ascolto...- soffiò Sirius direttamente nel suo orecchio senza però abbassare la bacchetta.

-C'è un'altra persona che lo sapeva ...- mentì Lavinia in fretta - .... che è venuta a chiedermi di Marlene pochi giorni prima che la uccidessero, io naturalmente gliel'ho detto perchè non potevo immaginare ... Darcy è la mia migliore amica, come potevo sospettare di lei? Eppure avrei dovuto capirlo che qualcosa non andava dal suo tono così strano e... vendicativo- Lavinia prese una pausa ad effetto come un'attrice consumata- Ma come ti ripeto non ho mai pensato nemmeno per un momento che Marlene sarebbe stata in pericolo!

- Darcy ...una spia di Voldemort? Non è possibile ...no.

-Ma non l'ha fatto per quello- spiegò Lavinia, che cominciava ad intravedere una via d'uscita per sè stessa e continuò quindi  a mentire- Era gelosa di lei ovviamente, voleva solo toglierla di mezzo. Non aveva nemmeno bisogno di sporcarsi le mani perchè ci avrebbero pensato i Mangiamorte che frequenta a eliminarla per lei, doveva solo sapere dove mandarli e così è venuta a chiederlo a  me.

-No- ripeté Sirius, ma un po' meno convinto- no.

-Che c'è? Credi onestamente che non ne sarebbe capace?- Lavinia rise sprezzante, sapendo ormai di averlo in pugno- Allora non la conosci bene come la conosco io, non ho dubbi a riguardo.  Certo non avrei mai detto niente, perchè io sono davvero una buona amica... ma l'ho sentita io stessa, quel giorno, vantarsi di essere riuscita a toglierla di mezzo per riavere te ... o credevi che fosse una coincidenza che ti si sia buttata tra le braccia la sera stessa? Con il cadavere della cara Marlene ancora caldo...- un'altra risata crudele- So perfino dove puoi trovarla adesso... vive a casa di tua cugina Andromeda, chissà se ha intenzione di assassinare anche lei...

In quel momento la porta della stanza si aprì ed entrò Peter che spalancò gli occhi nel trovarsi davanti quella scena piuttosto singolare.

-Ma che diavolo sta succedendo qui?

- Niente - Sirius aveva un tono stranamente calmo, se non si considerava che i suoi occhi promettevano tempesta, abbandonò su un tavolo la bacchetta di Lavinia e abbassò la propria prima di smaterializzarsi.

- Lavinia! Ma sei impazzita? - esclamò Peter dopo che lei gli ebbe riassunto brevemente l'accaduto- Un conto è tacere alcune cose ai nostri amici per evitare di farti finire dei guai ... ma non puoi mentire e farci andare di mezzo qualcun altro!

-Rilassati, è tutto sotto controllo- affermò la bionda che aveva riguadagnato una certa calma- Non accadrà assolutamente niente se penserà che la cosa è partita da lei, è logico. Lui la ama, giusto? Non le farà del male.

-Non lo conosci Lavinia, potrebbe ucciderla! - insistette lui disperatamente.

-Allora? Preferiresti che uccidesse me?- domandò Lavinia in tono scandalizzato.

-No, ma che dici... - Peter sembrava in difficoltà a far comprendere alla sua ragazza pochi basilari principi di moralità-Comportarsi così è ...sbagliato.

- Bè, forse è il mondo ad essere sbagliato- minimizzò lei con una scrollata di spalle- Piuttosto è ora che  decidi da che parte vuoi stare, amore mio ... coi tuoi preziosi amici oppure con me.


...


-Si vede molto?- domandò per l'ennesima volta Darcy fissandosi il ventre con sospetto.

-Per niente, sei solo di poche settimane ... - la rassicurò Andromeda, per poi aggiungere  con un ghigno tipico di ogni ex Serpeverde che si rispetti- ...ma aspetta di arrivare al quinto mese!Ti sentirai grossa come un ungaro spinato e altrettanto intrattabile.

-Dannazione - imprecò lei- come se non bastasse essere confinata qui, avrei comunque trovato un modo di rendermi utile per l'Ordine ... invece adesso sono completamente inutile.

-Comprensibile..- commentò l'altra strega- ... dopotutto chi non preferirebbe buttarsi a capofitto in una guerra aperta piuttosto che affrontare i propri sentimenti.

-Non ho paura di affrontare i miei sentimenti- brontolò Darcy incrociando le braccia.

-Nooo...- la prese in giro Andromeda - ... Intanto uno dei miei cugini, chiunque sia il padre, aspetta il giorno in cui sarà misericordiosamente informato di avere un figlio in arrivo.

- E va bene, glielo dirò- affermò Darcy orgogliosamente- a tutti e due intendo, il resto poi si vedrà...

- Darcy , dimmi una cosa- la interruppe Andromeda con un'espressione strana- E se Sirius fosse qui davanti a te in questo preciso momento cosa gli diresti? Così senza rifletterci su, lasciando parlare questi tuoi ... sentimenti di cui abbiamo capito non hai assolutamente paura.

-Che lo amo ovviamente!- rispose lei d'impeto- E che ... possiamo sempre trovare una soluzione! Forse avere questo bambino insieme potrebbe essere una buona idea dopotutto...- aggiunse quasi con timore.

-Bene, allora direi che puoi farlo adesso...- ghignò di nuovo Andromeda accennando al punto alle sue spalle dove il cugino si era appena smaterializzato - ... perchè sta venendo verso di te.

Al suo cuore mancò un battito quando si rese conto che era così. Andromeda a questo punto si allontanò con discrezione, ma non troppo perchè stava per assistere ad una scena che non aveva intenzione di perdersi.

-Ehi ... ciao!- lo salutò Darcy con fin troppa allegria per mascherare il proprio imbarazzo,fece per sporgersi in avanti per baciarlo ma lui si scostò bruscamente-  Ascolta come prima cosa lo so di avere sbagliato, ma adesso voglio essere sincera con te...

-Sarebbe una bella novità- commentò Sirius gelidamente.

Darcy comunque non si perse d'animo, in fondo se lo aspettava che fosse ancora  arrabbiato con lei dopo che se n'era andata di soppiatto, senza nemmeno voler chiarire quello che c'era stato quella notte. Era sempre stato così tra di loro: ogni volta che lui diceva di amarla lei si allontanava per paura di quel sentimento. Ma questa volta le cose potevano andare diversamente, si disse la ragazza, questa volta non sarebbe scappata.

- Sirius, ci sarebbe una cosa che ti devo dire ed è molto importante ...- cominciò allora facendosi coraggio, ma lui non la lasciò nemmeno finire la prima frase.

-Non importa, so già tutto- la interruppe , al contrario di lei non stava sorridendo affatto, anzi aveva un'aria strana- Prendi la tua bacchetta.

-Cosa? Perchè?- Darcy lo guardò senza capire.

- Predi la tua bacchetta- ripeté Sirius inflessibile, poi in risposta allo sguardo interrogativo della ragazza decise di rispondere con la massima freddezza di cui un Black era capace - Sono venuto a ucciderti e non intendo farlo se sei disarmata.

 

 

 

 


 

 

 

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Capitolo 19
*** Broken Hearts ***


 

 

- Sono venuto a ucciderti e non intendo farlo se sei disarmata.

-Andiamo Sirius, non ti sembra una reazione un po' ... infantile?- gli sorrise Darcy avanzando tranquillamente verso di lui- Ti ho detto che mi dispiace, falla finita...

-Ti lascio cominciare, basta che facciamo in fretta- insistette lui e solo  in quel momento Darcy intuì che non stava scherzando.

C'era qualcosa che non andava, riusciva a percepirlo. Eppure sembrava una reazione eccessiva per quello che aveva fatto, dopotutto non era la prima volta che si allontanava da lui senza dare spiegazioni , ma non ricordava di averlo visto così fuori di sè nemmeno quando l'aveva abbandonato per poi sposare suo fratello.

-Smettila di fare l'idiota!- la ragazza incrociò le braccia sul petto come per sfida- Non ho intenzione di battermi con te e francamente non capisco perchè dovrei.

-Bene, comincio io allora- affermò Sirius come se non l'avesse sentita-  Everte statim!

L'incantesimo di una potenza che non si aspettava finì per sbalzarla diversi metri all'indietro, oltretutto cadde sbattendo la faccia a terra perchè istintivamente aveva portato le mani a proteggere il ventre. Ma non fu il dolore la prima cosa a preoccuparla , al contrario ... molto lentamente Darcy si accostò una mano alle labbra ritraendola macchiata di sangue.

-Fai sul serio?- sibilò attonita, scostandosi una ciocca di capelli dal labbro sanguinante.

-Ti sembra che stia scherzando?- replicò lui senza nemmeno un'ombra di divertimento nella voce- La prossima sarà una maledizione perciò alzati e difenditi, non ho intenzione di metterci tutto il giorno.

-No- scandì Darcy lentamente.

-Se speri di salvarti la vita rifiutando di duellare ti sbagli ... ti colpirò anche se non provi a difenderti, sei avvertita.

-Allora fai quello che devi... per qualunque assurda ragione tu debba farlo- con un notevole sforzo Darcy sollevò lo sguardo verso di lui solo per incrociare quello sostenuto dei suoi occhi- Io non mi batterò con te- ripetè fieramente.

Sirius annuì appena e sollevò la bacchetta pronto a pronunciare l'incanto, quando un sortilegio scudo di notevole potenza si frappose tra di loro e non era stata Darcy a crearlo, perchè sembrava sorpresa quanto lui.

-Fermo!Ma sei impazzito?- stava urlando Andromeda mentre correva verso di loro con la bacchetta ancora sollevata- Non sai che lei è ...

-Non dirlo!- la interruppe Darcy  bruscamente, poi aggiunse con un tono più misurato e sommesso- Non ha importanza.

-Certo che ce l'ha. E tu, sta lontano da lei o dovrai vedertela con me!- ringhiò Andromeda avanzando minacciosamente, la bacchetta in pugno.

Per un momento Sirius sembrò valutare l'idea di battersi con la cugina e uno scintillio strano passò negli occhi di entrambi. Se la scintilla fosse divampata sarebbe stato versato presto del sangue.

-Che sta succedendo qui? Dromeda, Sirius, per l'amor del cielo, che state facendo?!- per fortuna l'intervento di Ted, attirato fuori da tanto trambusto per cui si aspettava già il peggio, riuscì a raffreddare gli animi- Di qualunque cosa si tratti parlatene civilmente e mettete giù le bacchette... adesso!

Alla fine fu Sirius che per primo si risolse ad abbassare pigramente la bacchetta facendo un mezzo inchino sarcastico ad Andromeda, che al contrario non aveva messo via la sua e ancora lo teneva sotto tiro. Solo su viva insistenza del marito fu convinta a riporla e retrocedere di qualche passo, badando bene di trovarsi sempre davanti a Darcy in caso Sirius cambiasse idea. Ma per fortuna non lo fece, più che per l'intervento della cugina perchè una parte di lui non era particolarmente entusiasta di dover andare fino in fondo.

Odiandosi per non esserne capace, odiandosi per non poter vendicare Marlene, per la quale era davvero riuscito a provare un  sentimento nel corso del tempo ... Marlene era stata la sua ancora di salvezza in un periodo in cui credeva di non poter cadere più in basso. Era stata la compagna ideale: una donna forte, leale e gentile, qualcuno che aveva la certezza di ritrovare accanto a lui a combattere il giorno dopo. Non potè fare a mano di notare che sarebbe stato tutto più semplice se si fosse innamorato di lei.

 Invece  guardando la donna che l'aveva portata via per un capriccio, solo perchè voleva riavere qualcuno che non aveva mai smesso di essere suo, si rese conto di quanto assurda fosse stata solo l'idea di uccidere Darcy Hardgraves. Perchè nemmeno  la sua morte lo avrebbe mai liberato dall'incantesimo che gli aveva fatto, anzi avrebbe solo finito per distruggere sè stesso. Nemmeno ricordare il suo tradimento riuscì a farlo sentire meglio: ormai odiava quella donna con la stessa intensità con cui l'amava.

-Sarà meglio che non ti fai più veder in giro... - le disse Sirius riservandole un'ultima occhiata sprezzante- ... se ti incontrerò di nuovo, ti ucciderò- aggiunse prima di smaterializzarsi.

Lei era ancora rannicchiata a terra, lo sguardo velato come se stesse avendo una strana visione, il suo cervello lavorava freneticamente nel tentativo di mettere a fuoco una realtà che la mente per prima non voleva accettare. Per sei secondi netti aveva accarezzato il sogno di avere una famiglia normale con l'uomo che amava ed erano stati i sei secondi più felici della sua vita. Adesso che cosa aveva più senso se quel sogno non esisteva più? Tanto valeva lasciarsi uccidere e non sarebbe cambiato niente.

Solo diversi minuti dopo si rese conto che qualcuno la stava chiamando ripetutamente per nome, si voltò verso quel richiamo e scoprì accanto a lei i volti preoccupati di Ted e di sua moglie, che Darcy fissò come se li vedesse per la prima volta.

-Vieni cara, sua, andiamo in casa...- e lei si lasciò condurre senza protestare.

Non se n'era resa conto ma era calata la sera sul giardino, l'aria cominciava a farsi fredda. Si era accorta di avere le mani congelate solo quando Ted e Andromeda l'avevano portata dentro e sistemata come una bambola su una poltrona. Rimase lì in silenzio incurante di qualsiasi cosa finchè la piccola Ninfadora non le si arrampicò sulle ginocchia per indicarle la madre, che nel frattempo stava misurando il salotto a grandi passi mentre al contempo inveiva contro il cugino.

-Il più grande idiota del mondo...- borbottava- ... rifiutarsi di prendersi le sue responsabilità! Eppure ci dev'essere una spiegazione ... che razza di bastardo figlio di...

-Mamma!Non si dicono le parolacce!- intervenne Ninfadora alzando un ditino con aria saggia.

-Dora, perchè non lasci in pace Darcy per un momento...- intervenne suo padre con dolcezza ma anche fermezza, ma ormai la bambina aveva cambiato obbiettivo puntando il dito verso la finestra che dava sull'ingresso, dove si erano appena materializzate tre figure vestite di nero.

-Chi sono quelle persone, papà?

La reazione dei suoi genitori fu immediata, perfino Darcy si riscosse dallo shock per prepararsi a combattere. Poi il campanello suonò lasciandoli tutti interdetti.

-Scusate ma ... i Mangiamorte suonano il campanello?- domandò Ted ad alta voce.

-Quelli educati si - rispose una voce infastidita e aristocratica  al di là della porta.

-Mio fratello... - riconobbe Darcy - ...che diavolo ci fa qui?

Decisero di aprire la porta ma nessuno di loro mise via le bacchette. Darcy trattenne un fremito di sorpresa nel ritrovarsi davanti Amalya, che seppur con qualche livido sembrava stare abbastanza bene.

-Che cosa ...che cosa ho fatto l'ultimo anno per farti vincere la gara di pozioni?- le chiese per essere davvero certa che si trattasse di lei e non di qualcuno che stesse usando la pozione polisucco.

-Hai cercato di avvelenare Severus Piton, ma confondendo i mirtilli con le bacche di giais lo hai fatto diventare una specie di mirtillo gigante e lo hai quasi ucciso... - sorrise lei- ... sono io Dee!

-Amy!- non riuscendo a trattenersi oltre corse ad abbracciarla.

-Vediamo ...cosa mi ha detto mia madre il giorno che mi ha cacciata di casa?- la imitò Andromeda puntando svogliatamente la sua bacchetta verso Regulus.

-Vuoi davvero che lo ripeta davanti alla bambina?- chiese lui sarcastico e solo quella risposta valse ad accertare la sua identità perchè Andromeda si scostò per lasciarlo entrare, immediatamente si diresse verso Darcy, che stava ancora abbracciando la sua amica- Scusa se sono venuto da te solo ora, volevo essere sicuro di non essere seguito ... ho delle ottime notizie. Ma tu stai bene? Cosa hai fatto al labbro?

- Si, sto bene... e anch'io ho ottime notizie -  ribattè Darcy cercando di suonare quanto più falsamente ottimista le riuscisse, poi aggiunse mordendosi nervosamente il labbro - voglio dire che ho delle notizie ... non so se siano ottime , questo dipende da come le prenderai.

-E' sicuro di non volere entrare?- chiese Andromeda ad Elios, che era rimasto fuori e sembrava cercare di confondersi con le colonne del portico.

-La ringrazio, ma sono venuto solo ad accompagnare la signorina Earnshaw per ... assicurarmi che arrivasse sana e salva- si schermì lui, sempre di un contegno impeccabile nonostante la situazione imbarazzante- Ora devo andare... dovreste mettere degli incantesimi su questa casa, è troppo accessibile dall'esterno.

-Si , vai, nessuno ti trattiene...- intervenne Darcy con  noncuranza- ...magari hai degli impegni, delle commissioni da fare, della gente da torturare o dei babbani da uccidere.

- Darcy, mi ha salvato la vita!- protestò Amalya.

-Non importa ... entra dai, magari ti interesserà sapere che stai per diventare zio ...- dopo che si furono tutti accomodati in salotto ( Elios fu praticamente tirato dentro per il mantello da una più che mai energica Ninfadora) Darcy riferì loro gli ultimi eventi con un ammirabile distacco, come se nemmeno le importasse più.

-Io lo uccido ... - dichiarò Regulus improvvisamente impallidito- ... giuro che lo uccido.

-Adesso basta!- intervenne Andromeda che aveva esaurito la pazienza- Nessuno ucciderà nessuno: questa famiglia è già abbastanza incasinata così com'è!

-Stai per avere un bambino, è fantastico!- esclamò Amy esultante, poi cercando di moderare i toni aggiunse - ... cioè in teoria sarebbe fantastico se intendessi tenerlo, se non ci trovassimo in mezzo alla fine del mondo e se sapessimo anche esattamente chi è il padre ma... è comunque una buona notizia, credo.

- Darcy ... io non ho parole- mormorò Regulus.

-Non hai parole nel senso  che per te  va bene ... o nel senso che stai per schiantarmi e non mi vorrai vedere mai più?- si informò lei, memore della reazione esagerata di Sirius.

-Nel senso che è la più bella notizia che potessi darmi!- esclamò lui precipitandosi ad abbracciarla. Improvvisamente quello che era venuto a dirle era stato spazzato via dalla sua mente, la storia degli Horcrux di cui era recentemente venuto a conoscenza sembrava un dettaglio irrilevante  e senza alcuna importanza di fronte  a quella rivelazione.

-Così non ti interessa sapere se...- mormorò lei in vistoso imbarazzo.

-Affatto, nella peggiore delle ipotesi è comunque mio nipote e poi quello che conta davvero è chi lo crescerà ... - affermò con sicurezza, poi aggiunse prendendole la mano - ...ti prometto che un giorno  sarai orgogliosa di me, che lo sarete entrambi...

Darcy a quelle parole non potè fare a meno di sentirsi un'infima traditrice, che certamente non avrebbe meritato tanta comprensione e amore nemmeno tra un migliaio di anni. No, facciamo un trilione di anni.

-Incredibile...- stava mormorando Elios come se fosse qualcosa di estremamente divertente e allo stesso tempo disastroso- ... tu non ci riesci proprio a evitare di creare problemi a chiunque ti sta intorno? Siete degli sciocchi se pensate di far funzionare una cosa così... Fuori imperversa la guerra e tu pensi a farti mettere incinta?! La tua sconsideratezza ci farà ammazzare tutti- concluse guadagnando l'uscita e lasciando la stanza colma di visi attoniti.

Agendo per puro istinto Amalya gli corse dietro, lungo il sentiero della casa dei Tonks. Riuscì a raggiungerlo giusto un attimo prima che si smaterializzasse.

-Ehi, si può sapere perchè le parli in quel modo?- gli urlò dietro.

Lui si voltò sovrastandola con la sua altezza e il suo gelido contegno.

-Ci ha già fatto correre abbastanza pericoli senza che decida di mettere al mondo una creatura  che sarà infelice quanto lei- spiegò con spietata razionalità- Forse Regulus è troppo  stupidamente innamorato per rendersene conto ma non si smette di essere un Mangiamorte da un giorno all'altro per mettere su famiglia: l'unico modo per uscirne è la morte. Finirà anche lui per farsi uccidere per assecondare un capriccio di mia sorella...

Amalya odiò il fatto che fin lì avesse perfettamente ragione, e non potè fare a meno di ammetter anche il suo primo pensiero fosse stato qualcosa di simile. Però doveva credere che non fosse così semplice, doveva credere che ci fosse speranza , altrimenti non avrebbe avuto senso continuare  a lottare.

-Parli come se non te ne importasse niente di lei- disse comunque Amalya.

-Mi importa di lei ... non sarei qui a rischiare l'osso del collo altrimenti- la corresse Elios, con un evidente sforzo per ogni parola. Evidentemente non era abituato a parlare a qualcuno dei suoi sentimenti.

-Allora dovresti cercare di dimostrarglielo qualche volta o penserà che la detesti o tutt'al più le sei indifferente!- insistette Amalya, convinta che almeno su quel punto il suo ragionamento fosse inattaccabile.

E infatti Elios incassò il colpo e si concesse un breve sospiro prima di rispondere.

-Voglio solo evitare che diventi un bersaglio- spiegò - avere un bambino la renderà più vulnerabile. Io voglio solo ... che sia al sicuro.

-Questo è a lei che dovresti dirlo ...- gli disse Amalya più dolcemente- ... e poi ha appena ritrovato suo padre, non può perdere un fratello.

Nell'istante stesso in cui pronunciò quelle parole seppe di aver fatto un tragico errore anche solo a nominare suo padre davanti ad Elios Hardgraves. Il suo sguardo si fece ghiaccio ardente, tanto da mettere Amalya in tale soggezione da avere per la prima volta seriamente paura di lui.

-Mio padre è un vigliacco traditore del suo sangue che non ci ha pensato due volte a voltare le spalle alla sua famiglia per correre dietro alle sottane di una sgualdrina babbana - scandì  a voce bassissima come se per quanto ci provasse non riuscisse a infondere abbastanza disprezzo in ogni parola- Non gliene importa niente di avere dei figli, ma questo mia sorella non lo accetterà mai. Per lei papà è un grande eroe tragico che si è ribellato al suo destino!

-Vi ha aiutati a cercarla però- obbiettò Amy - vi ha aiutati a proteggerla e a portarla qui al sicuro.

-Cosa che non avrebbe fatto se io non fossi andato a cercarlo per costringerlo- sibilò Elios, sempre più adirato al solo dover parlare di suo padre - Avevamo poco tempo e purtroppo non avevo nessun altro a cui chiederlo ... e non è stato nemmeno facile sai? Ho dovuto minacciare la sua stupida babbana per convincerlo a degnarsi di venire a cercare sua figlia ... e ho dovuto fargli vedere una sua fotografia perchè non sapeva nemmeno che aspetto avesse adesso, figurarsi, sono anni che non si cura di lei!

-Ma le ha mandato una collana per i suoi diciassette anni... si è ricordato- mormorò Amalya, ma questa volta meno convinta, in effetti quasi temeva la risposta che arrivò di lì a poco.

-Intendi quello stupido ninnolo da cui non si separa mai?- Elios si abbandonò a una risata sarcastica- Quello era il mio regalo per il suo compleanno. Gliel'avevo lasciato sul suo comodino per farle una sorpresa... solo che quando l'ha trovato si è subito fatta l'assurda convinzione che gliel'avesse mandato nostro padre... era così felice  per la prima volta che non ho avuto il coraggio di dirle la verità.

-Capisco, hai solo cercato di proteggerla ... come hai fatto con me.

Amalya lo guardò come se lo stesse vedendo per la prima volta e in effetti quelle rivelazioni spiegavano tante cose del suo comportamento che non era mai riuscita a capire.

-Se n'è andato quando Darcy aveva quattro anni- proseguì col medesimo tono colmo di disprezzo-  lei era troppo piccola per ricordare com'è vivere con lui... con quello sguardo perennemente ....disgustato addosso, come se fosse colpa nostra se odiava la sua vita e il suo matrimonio. Sarei stato sollevato quando finalmente se n'è andato... se non avesse così spezzato il cuore a mia madre. E la cosa peggiore è che lei lo ama ancora nonostante tutto quello che le ha fatto. Come Darcy. Se non fosse stato per lui io non sarei mai ...

-...diventato un Mangiamorte - concluse Amalya tristemente.

Lui non rispose, ma non ce n'era bisogno. Invece si eclissò sempre di più nell'oscurità che avvolgeva il giardino.

Nemmeno Amy sapeva cosa dire, quindi allungò una mano titubante fino a sfiorare la sua fronte, un gesto fin troppo confidenziale che non si sarebbe mai permessa in altre circostanze. Elios non si ritrasse  ma si irrigidì all'istante,  era chiaro che non era abituato a lasciar avvicinare qualcuno tanto da permettergli tanta intimità. Amalya sorrise a quella sua reazione un po' infantile.

-Sei caldo...- mormorò quasi sorpresa al contatto con la sua pelle bollente.

- Amalya ... cosa stai facendo?- domandò lui indietreggiando lievemente, come per imporsi una distanza di sicurezza tra i suoi più ardenti desideri e l'oggetto di essi.

-Mi sto comportando da egoista...- soffiò lei, avanzando al contempo fino a trovarsi vicinissima alla sua bocca- ... qualcuno pensa che mi riesca piuttosto bene e inoltre è liberatorio,dovresti provare.

Per un breve istante brillò in mezzo alle tenebre un mezzo sorriso divertito, poi lui abbandonò completamente ogni stralcio di contegno e distacco stringendola a sè in un bacio possessivo che sapeva di disperazione.

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** Last days ***


 

 


Remus Lupin distolse lo sguardo ferito ed attonito dalla scena che si stava consumando davanti a lui.

Quando Ted Tonks in totale buonafede gli aveva fatto avere il messaggio che Amalya era salva e che l'avrebbe potuta trovare a casa sua, si era precipitato lì senza porre tempo in mezzo , impaziente di poterla vedere e poterle chiedere scusa. Era partito deciso più che mai a riportarla indietro con lui a qualsiasi costo, proprio come aveva detto Lily. Era già pronto a perdonarle tutto ... tranne questo.

Uno degli scarsi vantaggi dell'essere un licantropo era senza dubbio conservare la capacità di vedere anche al buio, e ancora una volta Remus dovette maledire la sua condizione per quello che vide, chiaramente come fosse giorno, tra le ombre del giardino dei Tonks:  la donna che amava avvinghiata ad un altro, e non ad un altro qualsiasi ... a un Mangiamorte dei più pericolosi, che in quel momento sembrava impegnato solo a divorare le sue splendide labbra.

Da quanto andava avanti? Probabilmente dai tempi di Hogwarts, si disse ... ma ormai era la gelosia a parlare per lui. Si maledì per essere stato fino all'ultimo così stupido e ingenuo da pensare che una ragazza tanto bella e intelligente, una purosangue per nascita, si sarebbe accontentata di uno squattrinato lupo mannaro idealista. E adesso che scopriva chi era stato fino ad allora il suo amante tante cose cominciavano a spiegarsi ... per esempio l'attacco dei Mangiamorte in cui era morta Marlene, possibile che fosse stata Amy a passare tutte quelle informazioni al nemico? 'E chi altrimenti?' rispose la sua stessa gelosia 'Chi altri dell'Ordine  che tu sappia si porta a letto un Mangiamorte?'

Si sentì tirare per la manica del logoro mantello e abbassò lo sguardo sulla piccola strega che lo stava chiamando.

-Ehi, signore ... perchè sei triste?- domandò la piccola Ninfadora Tonks con la sua vocetta curiosa- Tu e la bella signora siete sposati?

-No- balbettò lui  scuotendo  la testa lentamente- no... noi non ci sposiamo più.

-Allora è per questo che sei triste!- esclamò Ninfadora , che sembrava dispiaciuta quanto lui, ad un tratto la bambina mutò espressione come se avesse appena avuto  all'improvviso una geniale intuizione, riprese quindi a tirarlo per la manica per attirare la sua attenzione- Se lei non ti vuole più sposare posso sposarti io!

-Ne sarei estremamente onorato, signorina Tonks...- la assecondò lui, lasciandosi strappare per un momento un lieve sorriso- ... quando sarai più grande.

-Io sono grande!- protestò la bambina, mentre i suoi capelli cambiavano colore come se si sentisse oltraggiata- Infatti dicono tutti che sono una grande rompiscatole!- asserì con orgoglio, gonfiando il petto.

Questa volta Remus dovette per forza scoppiare a ridere. Rise mentre quello che restava del suo cuore andava in frantumi.

La sua mente correva veloce e acuta come sempre  a formare un piano d'azione. Cosa avrebbe fatto ora che sapeva? Doveva tornare al quartier generale in fretta, ma cosa dire ai suoi compagni? Avrebbe davvero potuto rivelare a tutti quelli dell'ordine che Amalya era la spia? Certo che no. L'avrebbe condannata sicuramente a morte , una morte lenta e particolarmente dolorosa per mano di Sirius, che sapeva desideroso di vendicare Marlene. No, avrebbe taciuto per proteggerla anche se lei lo aveva tradito.

E cominciare ad accettare l'idea di dirle addio.

Nel frattempo  a casa Tonks Amalya ed Elios avevano infine  deciso di rientrare come se nulla fosse, consapevoli che se avessero passato troppo tempo fuori gli altri avrebbero cominciato a porsi delle domande. Entrambi erano consapevoli che quello che era successo non significava assolutamente niente, era stato solo un comprensibile sfogo emotivo in un momento in cui la tensione era alle stelle.

-Amore, cerca di ragionare...- stava implorando Regulus proprio in quel momento.

-Non chiamarmi amore!- lo interruppe Darcy scostandosi bruscamente- Ti ho già detto che non ti lascerò correre questo rischio da solo, non accetto di dovermene stare a casa al calduccio ad aspettare come una brava mogliettina!!

-Almeno finchè non nasce il bambino- la supplicò lui nuovamente, poi raccogliendo tutta la sua fierezza le si parò davanti- No. Io non ti permetterò di esporti!- dichiarò, riuscendo a suonare inamovibile come il marmo.

Darcy sbuffò irritata, ma fu costretta a dargli ragione: andare a caccia di Horcrux nelle sue condizioni non era l'ideale, però giurò a sè stessa che sarebbe stata al suo fianco non appena si fosse liberata della piccola seccatura che aveva nel ventre. In fondo era il minimo che gli doveva dopo la delusione che era stata come moglie.

-Avete già detto a  Remus  che sono qui?- aveva  domandato Amy ansiosa di cambiare argomento ma anche speranzosa in una risposta affermativa.

La rigidità improvvisa dei coniugi Tonks tuttavia non prometteva bene.

- Ted gli ha mandato un messaggio più di un'ora fa- le rispose Andromeda, evidentemente dispiaciuta  - ormai non credo che si presenterà.

-Non mi ha perdonata- asserì Amalya concisa, cercando di non lasciare trapelare la sua delusione- non importa, me l'aspettavo.

-Bene, allora è un'idiota- dichiarò Darcy, ancora particolarmente agguerrita.

-Assolutamente- confermò Elios e per la prima volta in vita loro gli Hardgraves, trovatisi d'accordo su qualcosa, si scambiarono un cenno di intesa.

-Nel frattempo noi avremmo concordato una nuova sistemazione- accenno Regulus, giusto per cambiare argomento e smorzare la tensione.

Era chiaro che Darcy non poteva rimanere a casa Tonks in eterno, pur ringraziando infinitamente i suoi cugini acquisiti che si erano presi cura di lei fino a quel momento non vedeva l'ora di andarsene. Di certo non avrebbe voluto trovarsi ancora lì in caso Sirius cambiasse idea e la volesse venire  a cercare. Si  trasferirono quindi a villa Earnshaw, l'unica tenuta della famiglia di Amalya che era stata risparmiata dai creditori grazie al denaro di Elios, che si premurarono di munire di quanti più incantesimi difensivi conoscessero.

 Ludmilla Earnshaw era forse l'unica strega d'Inghilterra ad aver  accolto la notizia della guerra con sfacciato ottimismo, quasi si trattasse di un curioso gioco di società: nel suo mondo di fantasie era convinta che non si trattasse di nulla più che scaramucce di poca importanza tra maghi che avevano tempo da perdere, ma apprezzava l'idea di potersi atteggiare ad eroina tragica. Quando le spiegarono che doveva ospitare in gran segreto una fuggitiva nella sua dimora contenne a stento un aperto entusiasmo.

-Oh ragazzi,un incanto Fidelius su casa mia ... è tutto così eccitante!!- ammiccò ad Elios in maniera piuttosto imbarazzante - Voi mi fate sentire giovane, vi adoro ragazzi!!

Amalya desiderò sprofondare sotto terra mentre tutti la guardavano allibiti.

Nel bene e nel male conducevano  insieme all'eccentrica signora Earnshaw una vita estremamente riservata, dovendo tuttavia accettare di essere almeno per quel momento mere spettatrici della guerra in corso. Regulus scriveva loro con regolarità finchè un giorno le lettere smisero di arrivare. Qualche tempo dopo Elios si presentò da loro portando la terribile notizia che già si erano preparate a sentire.

-Dovrò trovare un modo per andare al funerale- disse semplicemente Darcy, il cui ventre arrotondato cominciava a notarsi.

-Oh cara, cara...deve essere terribile per te... così giovane, aspetti un figlio... devi sentirti così amareggiata!!- la signora Earnshaw scoppiò in lacrime, singhiozzando in maniera incontrollata mentre la novella vedova la fissava sconcertata- Dimmi cara, un thè ti sarebbe di conforto? O magari qualcosa di più forte? Oh, perdonami, certo non puoi perchè sei incinta, che sciocca...

-Mamma, mamma!- sibilò Amalya cercando di staccare a forza la madre dal colo di Darcy - non adesso, non qui.

-Veramente ho parlato con la sua famiglia...- accennò Elios riprendendo il discorso nella maniera più delicata possibile- ... preferirebbero che tu non ci fossi.

-E' naturale ... - asserì sua sorella, rifiutandosi di dare a vedere quanto la notizia l'avesse colpita- ... in fondo è morto per colpa mia ... perchè voleva che fossi fiera di lui ha deciso di immolarsi in una missione suicida come un fottutissimo eroe!- Non aggiunse altro, non ce ne sarebbe stato bisogno, si andò invece a chiudere in camera per versare qualche lacrima di rimorso per aver lasciato solo Regulus una volta di più, o semplicemente per starsene  in santa pace, lontana dagli strilli d'aquila di Ludmilla.

- Elios... su una scala da uno a dieci quanto male stanno andando le cose là fuori?- domandò Amalya, mentre cercava di recuperare dal fondo della dispensa qualcosa di alcolico.

-Male per noi o male per voi?- si informò lui con una vena di sarcasmo- Ha finito per farsi uccidere per lei, come avevo previsto... maledetto idiota. Tu-sai-chi è il mago più potente e spietato del mondo. Pensare di opporsi a lui è semplicemente follia.

-Allora che cosa ci fai qui?- ribattè Amalya infastidita- Torna pure dal tuo signore e padrone e dimenticati di noi. Perchè correre un rischio così inutile?

-Perchè non posso fare altrimenti- vuotò il suo bicchiere di Wisky Incendiario come se nulla fosse- perchè a volte sapere di poter tornare qui è l'unica ragione che dà un senso alla mia giornata... solo pensare a lei può darmi ogni giorno la forza di fare quello che faccio senza disprezzarmi completamente.

Amy trasalì all'improvviso, ultimamente tendeva a dimenticare che Elios fosse un Mangiamorte a tutti gli effetti nonostante quello che stava facendo per loro. Preferiva non pensare che per i lunghi periodi in cui non si faceva vedere lo si potesse trovare al seguito di Voldemort a uccidere, torturare e mutilare i suoi oppositori. Si trovò a scacciare nuovamente quel pensiero agghiacciante.

-E' tua sorella, è naturale- minimizzò , mentre si sporgeva per prendere il suo bicchiere e riporlo nel lavello.

-Non mi stavo riferendo a mia sorella- lui le fermò la mano con la sua e cercò i suoi occhi.

Amalya trasse un respiro profondo, prima di dichiarare l'inevitabile.

-Io non ti amo- disse lasciando che una totale sincerità le colmasse la voce.

-Lo so- annuì Elios, senza tuttavia lasciarsi scoraggiare da quell'affermazione tanto chiara - Non pretenderei mai tanto da te, so ... che tu non potrai mai amarmi.

-E allora perchè continui a tornare?- volle saper lei- Perchè?

-Perchè un giorno tu potresti considerare di lasciarti amare da qualcun altro ... - le accarezzò lievemente il profilo della mano- ... odio vedere tanta bellezza sprecata per uno stupido mezzosangue che non la sa apprezzare.

-Aiuta l'Ordine a combatterlo dall'interno allora... - disse Amalya con determinazione, consapevole che quello era l'unico modo che aveva per rendersi utile- ...e io ti prometto che quando questa guerra sarà finita ti sposerò.

-Dal momento che, come ho già dichiarato, se acconsento a mettermi contro di lui firmo la mia condanna a morte...non è che sia possibile ricevere un piccolo anticipo?- Elios le rivolse il suo miglior sorriso da Serpeverde impenitente.

Da quella sera i due divennero amanti.

Inizialmente cercarono di tenerlo nascosto alla madre di Amalya, che continuava a vivere tranquilla nella sua inconsapevole beatitudine, e  a Darcy, che tuttavia lo venne a sapere ben presto e si dimostrò apertamente entusiasta della cosa.

-E' la prima bella notizia che ricevo da secoli ... - dichiarò la ragazza, poi accarezzandosi il pancione aggiunse- ... la prima dopo di lei.

La bambina nacque a dicembre, durante un inverno particolarmente rigido. Il nome l'avevano già deciso da tempo insieme a Regulus:  avevano spulciato gli alberi genealogici di entrambe le famiglie per trovarle un nome particolare che però non suonasse troppo altisonante, alla fine si era deciso per Arya, come una lontana prozia di lui.

Fu in quel momento che Darcy si rese conto che quella che aveva fin ora considerato solo una seccatura che le impediva di scendere in campo come avrebbe voluto era in realtà il suo tesoro più prezioso, la sua meravigliosa bambina, di cui era gelosissima.

Amalya fu più che felice di farle da madrina e per un certo periodo la loro vita sembrò scorrere quasi serenamente. Quasi perchè ovviamente nessuna delle due aveva accanto l'uomo che amava, nè poteva nutrire speranze di riaverlo indietro. Come per un tacito accordo Remus Lupin e Sirius Black non furono mai nominati in quella casa, in nessuna circostanza, non di meno non passava giorno che le ragazze non si chiedessero che cosa stessero facendo i due in quel momento.

...

Remus non aveva tutt'ora la minima idea di come Sirius l'avesse convinto a venire con lui in uno strip club babbano, cosa che andava contro tutti i suoi principi morali.

Tuttavia nell'ultimo periodo erano stati tutti e due molto depressi. Le cose per l'Ordine non andavano bene e , nonostante i turni di sorveglianza doppi a volte tripli che li avevano massacrati,avevano perso molti amici. Ormai pochi posti per loro potevano dirsi sicuri, forse solo la casa di James e Lily che era stata protetta da uno speciale incantesimo proprio perchè girava voce che Voldemort li stesse cercando .

In fin dei conti che male poteva fare un po' di divertimento? In teoria James e Peter avrebbero dovuto accompagnarli, ma le rispettive mogli li avevano subito intercettati, bacchette alla mano, pronte a maledirli se avessero osato fare un altro passo.

-Oh mio Dio!Remus Lupin!- sentì qualcuno esclamare alle sue spalle, voltandosi lentamente e vergognandosi nel frattempo con tutta l'anima per essersi fatto beccare in un posto tanto squallido vide una bella barista  discinta avvicinarsi-Non ti ricordi di me vero?- mormorò la donna un po' delusa, giocherellando coi nastrini dell'attillatissimo corsetto.

Certo che il volto abilmente  truccato di quella ragazza bionda e mezza svestita sui tacchi a spillo somigliava vagamente a quello un tempo paffuto di ...

- Mary ...- azzardò lui, colto alla sprovvista.

Mary McDonald, si ripetè mentalmente mentre scavava tra i suoi ricordi , ma certo... Mary l'amica piatta di Lily, che ora sfoggiava con disinvoltura una quinta di reggiseno messa in bella vista, prova che la chirurgia babbana faceva miracoli. Mary, la Piovra amica di Lily!

-Allora ti ricordi!- esultò la ragazza coinvolgendolo in un abbraccio fin troppo espansivo e imbarazzante, dato il posto in cui si trovavano- Incredibile incontrare dopo tanto tempo il primo ragazzo con cui sono stata insieme ai tempi di Hogwarts!!

Remus ricordava con estrema chiarezza di non essere mai stato insieme a lei ai tempi di Hogwarts, al massimo c'era stato un breve e quanto disastroso appuntamento ad Hogsmeade , durante il quale aveva finito per piantarla in asso.

-Oh, ci sei anche tu Black - proseguì Mary salutando Sirius con scarsissimo entusiasmo, a quanto pare ricordava bene che ara stato lui il giorno dopo a liquidarla malamente per conto di Remus e perciò la sua piccola mente contorta l'aveva da allora identificato come il distruttore della loro felicità- Ma è passato un secolo dall'ultima volta che ci siamo visti ... Remus devi raccontarmi tutto!Smonto dal lavoro tra mezz'ora ok? Aspettami qui,tesoro!- e dopo avergli schioccato un bacio rumoroso ritornò ancheggiando verso il bancone, lasciando il povero Remus inebetito e immobile.

- Bè almeno non è più piatta come ai tempi della scuola ... - commentò Sirius, praticamente piegato in due dalle risate- ... e mi raccomando Lunastorta, attento a non soffocare!

-Ah ah, molto divertente- commentò lui, come se non fosse già abbastanza assurdo che Mary la Piovra, versione rigorosamente per adulti, lo avesse nuovamente messo al centro delle mire dei suoi tentacoli.

Prima che potesse farci qualcosa circolava già tra i loro amici la notizia che Remus si vedeva con una spogliarellista, fu in quel momento che il licantropo si ripromise di affatturare Sirius e la sua maledetta linguaccia alla prossima occasione utile.

-E' una bella notizia...- commentò Lily ottimista- ... in fondo Remus, non ti si vede con qualcuna da quando...- intercettando lo sguardo di James ebbe l'accortezza di mascherare la fine della frase con un vistoso colpo di tosse.

Come per un tacito accordo Amalya Earnshaw e Darcy Hardgraves non venivano mai nominate in quella casa, in nessuna circostanza. Non passava giorno tuttavia in cui non si chiedessero che ne era stato di loro. Lavinia era forse l'unica a saperlo, ma nessuno ebbe mai il coraggio di interrogarla in proposito.

La ragazza era perfettamente consapevole che se le sue amiche erano state costrette ad allontanarsi era stato principalmente a causa della sua menzogna. Tuttavia la cosa non sembrava impedirle di dormire la notte, dal momento che intanto l'aveva passata liscia. E c'era di meglio: il suo piano stava per essere portato a termine come aveva deciso, nonostante i continui e fastidiosissimi rimorsi di coscienza di Peter.

-Tradire Lily e James...è una cosa orribile. Lavinia, perchè lo stiamo facendo?

-Per sopravvivere, amore mio- rispose lei con fredda lucidità.

-No, no, ci dev'essere un altro modo. E se... se le cose non dovessero andare come abbiamo programmato? Se ci scoprissero?

-Ora smettila con questi sciocchi dubbi, mi stai dando sui nervi. Chi mai potrebbe sospettare di noi?!- ribattè Lavinia, spietata come mai l'aveva vista - E poi se qualcosa dovesse andare storto la colpa ricadrebbe comunque su Sirius, tutti pensano che sia lui il custode del segreto...

-Ma anche se dovessimo incastrarlo...- obbiettò Peter  ancora parecchio incerto- ...anche se tutto andasse come speriamo e riuscissimo ad ingannare perfino Silente... la tu amica Darcy non crederà mai alla sua colpevolezza. E se scoprisse che siamo stati noi? Ci verrà a cercare,Lavinia, conosce certe maledizioni la piccola strega...

-E tu credi  che non ci abbia pensato?!Attieniti al piano stabilito e tutto andrà benissimo...- disse Lavinia con uno strano sorriso -  ...e lascia che sia io ad occuparmi di lei. In fondo siamo amiche.

 

 

 


 

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Capitolo 21
*** Things worth Dying For ***


 

 

 

Darcy Hardgraves Black aveva cominciato la giornata prendendo una decisione, nella beata ignoranza che quella sarebbe stata l'ultima della sua vita.

Sapeva solo che sarebbe stato rischioso, che probabilmente avrebbe dovuto lasciar perdere e starsene a casa ad occuparsi di sua figlia così piccola, ma sapeva anche che era qualcosa che avrebbe dovuto fare prima o poi per il bene di entrambe.  Con estrema calma aveva vestito la bambina, assaporando ogni glorioso istante da madre che  le era concesso, le aveva dato da mangiare e dopo qualche ora trascorsa pigramente a farla giocare e a provarle miriadi di vestitini coordinati l'aveva consegnata  alle amorevoli cure della sua madrina.

-Me la dovresti tenere per un po' - disse accarezzando la testolina della neonata- io andrò a fare qualche ...commissione .

-Dimmi che cosa ti serve, vado io più tardi - propose Amalya -sai che faresti meglio a non farti vedere in giro per Londra, troppa gente ti cerca.

-Sciocchezze...- la liquidò l'amica- ...se resto rinchiusa ancora un po' in questa casa impazzisco!Prometto di fare attenzione, tu devi solo farmi il favore di badare ad Arya mentre sono via. Detto tra noi, non mi fido molto a lasciarla a tua madre...

Amy la squadrò brevemente, come alla ricerca di una menzogna in quello che aveva appena detto. O almeno questa fu l'impressione di Darcy, che aveva deciso in precedenza che dire 'commissione' non era poi come mentire su quello che stava andando a fare. Le dita della ragazza si serrarono sulla delicata boccetta che teneva in tasca e dalla quale sarebbe dipeso l'esito della sua missione.

-Cerca di tornare per cena... - Amalya sembrò concederle il beneficio del dubbio ,e di questo si sarebbe pentita in eterno, mentre prendeva in braccio la bambina- ...forse Elios passa di qui più tardi e potremmo chiedergli se si ferma a mangiare con noi- concluse leggermente imbarazzata.

-Allora farò tardi di proposito, giusto per lasciarvi un po' di intimità...- Darcy sogghignò divertita- ...a parte gli scherzi l'ho sempre detto che state bene insieme ...e proprio qualche giorno fa mio fratello  ha chiesto consiglio alla sottoscritta per la scelta di un certo anello... Aspetta, era un segreto, non dovevo dirtelo fino  a stasera!Non so proprio come mi sia scappato...

-Vai e cerca di non fare tardi: ti garantisco che non vorrai perderti la sua faccia quando gli dirò ...di si!- Amy sorrise  a sua volta, uno dei suoi sempre più rari sorrisi, per quello che aveva appena detto. Non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe trovato quasi allettante l'idea di sposare l'odioso fratello della sua migliore amica.

Certo per tanti anni aveva pensato a lui solo come a un gelido pallone gonfiato incapace di provare emozioni, invece adesso che era a conoscenza di tutto quello che aveva fatto per lei e di quello che continuava a fare provava una sorta di strana riconoscenza nei suoi confronti . Non era l'amore incondizionato che sentiva per Remus, ma qualcosa di diverso e indefinito: senza dubbio ammirazione per il suo sangue freddo e anche una specie di affetto per tutte le volte che riusciva a farla sentire meno sola . Infine dovette ammettere con estrema onestà che nemmeno a letto era male.

-Ovviamente non me la perderei per nulla al mondo!- Darcy si chinò a baciare, un'ultima volta, la piccola Arya sussurrandole un dolcissimo - Torno presto, amore.

Non era vero, ma questo lei non poteva ancora saperlo.


...


 Sirius Black rientrò al quartier generale dell'Ordine della Fenice stanco morto dopo una giornata passata al campo di addestramento degli auror e reduce da uno dei turni di guardia imposto da Malocchio al ministero della magia. Non era tutto: prima di potersi godere qualche ora di riposo doveva stendere un rapporto dettagliato per Moody delle ore passate in servizio, almeno quattro fogli di pergamena. Era peggio che essere tornati a scuola.

Di norma avrebbe convinto Lunastorta con qualche moina a dargli una mano con quelle inutili scartoffie, ma Remus era partito ormai da diverse settimane, in missione segreta per conto di Silente. Nemmeno di James aveva notizie da quando lui, la moglie e il piccolo Harry erano stati costretti a nascondersi, poteva solo sperare che stessero bene. Combattere una guerra non era divertente senza i suoi amici, si ritrovò a pensare... Perfino Codaliscia sembrava strano negli ultimi tempi, era diventato nervoso e taciturno e quasi sembrava volesse evitarlo...o forse era solo lo stress per il troppo lavoro che gli faceva immaginare le cose!

Convinto di questo fatto dapprima sperò di essersi immaginato anche  la donna dai lunghi capelli corvini che lo stava aspettando, appoggiata allo stipite della porta. Tuttavia quando lei lo puntò con quegli inconfondibili occhi violetti fu costretto a chiedersi cosa diavolo ci facesse lì Amalya Earnshaw.

- Remus non c'è e non lo troverai nemmeno se aspetti- la informò brevemente, non aveva certo voglia di perdere tempo  andando per il sottile- è in missione per conto di Silente e in ogni caso non vorrebbe vederti, dopo quello che gli hai fatto. Adesso si vede con un altra persona.

Ok, forse non molto delicato ma lo doveva comunque sapere da qualcuno, si disse Sirius. Fece per sorpassarla credendo che la conversazione fosse così conclusa ma la donna lo seguì fin dentro casa  senza battere ciglio.

-Allora è una fortuna che non sia qui per vedere lui- disse Amalya tranquillamente- vorrei  invece scambiare qualche parola con te, Sirius.

-Non posso davvero immaginare a cosa devo questo immeritato onore...- lui alzò le spalle con noncuranza.

-Bugiardo  - commentò la donna altrettanto disinvolta  - ...e, per rispondere alla tua prossima domanda, lei  non sa che sono qui.

-Non è più affar mio cosa sa o non sa Darcy Black - Sirius si premurò di accompagnare il cognome acquisito di lei col suo più evidente disgusto.

-Bene, sono contenta che tu abbia tirato fuori la questione- proseguì Amalya amabile- perchè così puoi spiegarmi una cosa che non so io: cosa diavolo ti ha fatto per meritarsi un simile disprezzo?!

Sirius non potette credere che gliel'avesse chiesto. Non era possibile che dopo un anno che aveva troncato completamente i rapporti con quella donna questa  gli sguinzagliasse contro la migliore amica, altrettanto subdola e manipolatrice, per chiedergli conto della loro rottura come se fosse stata colpa sua. Lui ci aveva provato, si era impegnato come mai aveva fatto nella sua vita... ma era stata Darcy a rovinare tutto, lei ad averlo tradito in talmente tanti modi che faticò molto a mantenere un tono di voce normale mentre li elencava.

-Fammi pensare... bè, a parte mentire, cercare di manipolarmi, lasciarmi di punto in bianco per sposare mio fratello, fare il doppio gioco per mesi , tornare come se nulla fosse solo per mentirmi ancora ed infine tradirci tutti...magari essere responsabile della morte di Marlene, per dirne una!Oh, ti ha detto che non è stata lei vero? E tu da brava amica le avrai pure creduto...- Sirius rise alla sua espressione di sdegno- Bene, non lo avrai notato, ma i Serpeverde mentono!E' questo che sanno fare meglio per coprire le loro malefatte, ma tu dovresti saperne qualcosa visto che non sei diversa da lei ...

-Ha avuto una figlia!- proruppe Amalya mossa da una improvvisa vampata di rabbia - Una bambina!Ma tanto a te cosa interessa se hai già deciso di condannarla in partenza, senza nemmeno lasciarle spiegare...

-Una bambina... - ripetè Sirius come immobilizzato, ma si riprese quasi subito aggiungendo in tono sprezzante- ...ah, che dovrei dire? Spero che crescendo non diventi una serpe come la madre o una stupida Mangiamorte come il padre, chiunque egli sia...

-Potresti essere tu- replicò Amalya serissima.

-Premettendo che non credo a una parola delle stronzate che mi stai raccontando ... anche se fosse?!- ringhiò Sirius, ormai la calma che aveva cercato di imporsi era un lontano ricordo- Cosa aspettava a farmelo sapere?!Un invito scritto?!

-Magari che tu non le puntassi contro una bacchetta dichiarando di volerla uccidere!- esclamò Amy altrettanto alterata, tanto che non sembrava quasi lei.

-Ma non l'ho fatto- scandì Sirius , era assurdo ma si sentiva come se dovesse giustificarsi con lei - non l'ho fatto, non avrei potuto ...io l'ho lasciata andare anche dopo che ho saputo quello che aveva fatto.

-Perchè?- mormorò Amalya ora pianissimo, come se temesse la risposta.

-Perchè sono innamorato di lei! - Sirius non si rese nemmeno conto di averlo detto, ormai era così ovvio per lui, che  aveva capito quello che provava tempo fa ma che era anche consapevole di quanto sbagliato fosse continuare a nutrire questi sentimenti per una donna simile- Perchè Darcy Hardgraves  è una gelida stronza falsa doppiogiochista traditrice Serpeverde e io sono innamorato di lei!Va bene?Perchè non riesco a smettere di pensare a lei non appena mi sveglio e di sognarla durante la notte... e credimi, mi odio già abbastanza per questo.

-Oh Sirius...- sospirò Amalya,un velo sottile di lacrime le offuscava gli occhi, che forse per quello stano effetto cominciavano ad avere riflessi sempre più verdi.

-Nemmeno se volessi... nemmeno dopo tutto quello che so ha fatto, anche se uccidesse altre cento volte ... non potrei  mai smettere di amarla- concluse serrando i pugni tremanti.

Lei  glieli fermò prendendoli con delicatezza tra le mani e quindi fece una cosa che Sirius non si sarebbe mai aspettato da lei, si alzò leggermente sulle punte e lo baciò. Per un istante desiderò poter chiudere gli occhi e immaginare le labbra calde di Darcy contro le sue, ma poi recuperando un grammo di razionalità  Sirius si staccò bruscamente da lei facendola quasi cadere se non si fosse sorretta al tavolo. Guardandola come se la ritenesse pazza se ne andò senza ulteriori indugi, accompagnato da quel sapore fin troppo familiare e ingannevole  sulle labbra.

La donna si accasciò su una sedia, ormai priva di forze si sentiva come completamente svuotata. Forse parte di quel malessere lo doveva agli effetti della pozione polisucco che stavano svanendo, i suoi occhi ormai erano completamente verdi e i capelli cominciavano a tornare biondi e mossi.

 Entro qualche minuto Darcy Hardgraves si ritrovò col suo vero aspetto a piangere in silenzio, sola in quella stanza.

L'effetto non era durato molto, in fondo era sempre stata negata nel preparare pozioni...ma quella volta ce l'aveva fatta anche senza l'aiuto di Amy a produrre una polisucco quasi accettabile con un impegno che non aveva mai messo nella classe del professor Lumacorno. Forse perchè in quel caso non c'era in ballo uno stupido voto, ma il futuro di sua figlia.

-Poverina...- d'un tratto si accorse di una mano che era scivolata delicatamente sulla sua spalla e di una voce gentile alle sue spalle- ... dev'essere davvero  umiliante per te...

Coraggiosamente ricacciò indietro le lacrime per poter sostenere lo sguardo compassionevole di Lavinia.

-Ti ha usata e adesso si è stancato di te- proseguì quella come se stesse facendo solo un'ovvia constatazione sul tempo-  ma io posso aiutarti a riprenderti almeno un po' di dignità, mia cara, vieni con me....- senza aspettare la sua risposta la prese per mano tirandosela dietro con energia- ... ne parleremo con più calma nella mia stanza, dove nessuno ci potrà disturbare.

Lavinia era strana, non era da lei parlare a quel modo, ma di questo Darcy non si preoccupò perchè al momento era troppo egoisticamente concentrata sul suo dolore. La seguì mansueta fino alla sua camera da letto, dove letteralmente nessun altro avrebbe potuto interromperle,  visto che era stata protetta da vari incantesimi in modo che solo la proprietaria ci potesse accedere con i suoi ospiti. Fu fatta accomodare direttamente  sulla sponda del letto più distante dalla porta.

-Sembra ieri che andavamo a scuola insieme vero?- disse Lavinia , appoggiandosi direttamente ad essa-  Mi ricordo ancora quando ci siamo conosciute. Tutti noi del primo anno ce ne stavamo in un angolo intimoriti, aspettando di essere chiamati dalla professoressa... tu invece eri così fiera e sicura di te quando hai affrontato lo smistamento...E perchè non avresti dovuto? Una ragazza che appartiene ad una nobile e ricca famiglia di Purosangue non può che esser beneaccetta tra i Serpeverde. Avrei fatto qualsiasi cosa per ottenere lo stesso rispetto, incluso mentire sulla provenienza della mia famiglia... avrei dato qualsiasi cosa per essere come te.

-Molte cose sono cambiate da allora... non credo che quelle sciocchezze contino poi molto, nella vita reale- mormorò Darcy.

-Quelle sciocchezze ,come le chiami tu, sono tutto nella vita reale- ribattè Lavinia, piuttosto irritata- perchè credi che la mia famiglia si debba nascondere nei sobborghi di Londra mentre la tua gelida madre purosangue dà tranquillamente i suoi ricevimenti nella tenuta di famiglia e alla luce del sole?

-Ehi non prendertela con me- ribattè Darcy a sua volta irritata dal commento- io ne sono fuori da un pezzo!

-Il che non ti ha impedito di avere il tuo bel matrimonio rispettabile con l'erede dei Black e allo stesso tempo di continuare a scoparti suo fratello ... - ribattè Lavinia per poi aggiungere in tono ironico- ...ma vedi ... non si può avere sempre tutto, cara mia.

-Stai dicendo un sacco di cazzate - scandì Darcy con estrema lentezza- e se non fossi tu bada che ti avrei già chiuso la bocca da un pezzo.

-Oh Dee, ma non capisci? Non siamo più a scuola. Non si può fare sempre come vuoi tu!No, questa volta mi ascolterai... Expelliarmus!

Il pensiero di sua figlia sola a casa fu il primo che attraversò come un fulmine la mente di Darcy non appena vide la sua bacchetta volare in mano a Lavinia. Si maledisse mentalmente per non essere stata più rapida nell'evitare il suo incantesimo, ma tutto si aspettava fuorché di doversi guardare le spalle da una sua amica.

-Ti trovo alquanto cambiata, Lavy - Darcy odiava trovarsi priva di bacchetta e tuttavia ciò non le impedì di ostentare sicurezza nelle sue parole-  in effetti mi ricordo di quel giorno... quando  ho raccolto un patetico cucciolo spaventato dalle dubbie origini e ho deciso di farne una delle ragazze più popolari di Serpeverde.

-Hai ragione, sono cambiata- affermò Lavinia con altrettanta fierezza-  io sono diventata più forte, ho saputo fare quello che andava fatto per metterci tutte al sicuro. L'Oscuro Signore vincerà questa guerra, è inutile cha fai quella faccia, succederà. In fondo lo sappiamo tutti che tentare di opporsi a lui è solo un inutile spreco di tempo .

- Lavinia ... che cosa dici?!- Darcy cercò di mantenere un'assoluta calma per vedere dove voleva andare a parare, ma la sua voce tradiva preoccupazione- Ridammi la mia bacchetta,ora!

-Questa notte Lui si libererà del moccioso dei Potter e anche Sirius sarà presto tolto di mezzo...- continuò invece rivolgendole un sorrisetto studiato...- dovrebbe essere una bella notizia per te, voglio dire, dopo quello che ti ha fatto.

-Tu sei completamente pazza...

Voleva scagliarsi conto di lei, voleva ferirla, farla sanguinare per le cose terribili che aveva osato dire, ma Lavinia aveva una bacchetta a disposizione e le bastò mormorare un semplice incantesimo perchè funi invisibili trattenessero Darcy al suo posto, sua prigioniera. Lei tentò di ribellarsi, lottando contro le corde che la trattenevano ma ben presto dovette ammettere che era inutile: e totalmente alla sua mercé.

-Ma non capisci che ti sto offrendo la possibilità di vivere?-inveì Lavinia, ormai fuori di sè- Quando Tu-sai -chi avrà vinto chi mi garantisce che avrà ancora bisogno di me? Invece se godrò della protezione di una famiglia importante come la tua...potremmo salvarci entrambe!Sia tu che Amalya siete purosangue, vi accoglieranno a braccia aperte...pensaci! Saremo ancora noi tre, come ai vecchi tempi...andiamo, una volta non avresti esitato a fare il tuo interesse.

Aveva parlato velocemente e con un guizzo folle nello sguardo che le conferiva l'aria famelica di una belva che era stata messa all'angolo e che stava lottando disperatamente per la vita, per un momento il suo respiro affannato fu l'unico suono di sottofondo al gelido silenzio che era calato tra le due streghe.

-Lo sai... hai ragione-  Darcy aveva smesso di divincolarsi e parlava con un tono di voce sommesso,  scuotendo il capo- Forse una volta sarei riuscita ad essere tanto stupida da pensare solo a me stessa, ma non sei l'unica ad essere cambiata in questi anni...Pensi che potrei tradire in questo modo Lily e James? Pensi che potrei tradire Sirius così?

-Perchè no? Loro non sono niente per te- insistette Lavinia con una significativa alzata di spalle.

-Loro sono tutto per me!- ribattè Darcy con forza - Sono i miei amici e...il mio amore.

- Amore? Per favore ...Sirius Black non ti ama di certo nè ti ha mai amata! Andiamo, lo sai perfettamente...- Lavinia fece una risata sprezzante- Credi che se ne sia restato devotamente  ad aspettarti mentre  eri via a rischiare la vita per conto dell'Ordine? No, si scopava quella insulsa della McKinnon finchè io non ho messo fine alla cosa... Oh, adesso lui ti odia perchè crede che sia stata tu a farla uccidere... ma che gran considerazione che ha di te!

-Tu gli hai detto questo ...- realizzò Darcy improvvisamente- ...tu ... non sai che cosa hai fatto, piccola intrigante traditrice...

-Gli ho solo dato una mano a realizzare che non eri la donna giusta per lui... in effetti non sai come ci siamo divertiti insieme una volta che ti sei tolta di mezzo - mentì Lavinia, giusto per farle più male.

Ormai doveva giocarsi il tutto per tutto, pensò, stava lottando per la sua sopravvivenza. Doveva convincere Darcy ad appoggiarla nel suo folle paino o tutto quello che aveva fatto fin ora, tutti i segreti, le menzogne e i sotterfugi sarebbero stati vani. Doveva convincerla con le buone o con le cattive.

-Ti aspetti che creda a una così volgare menzogna ? - ma stavolta fu il turno di Darcy di riderle in faccia- Mi spiace per te, ma Sirius può permettersi di meglio di una stupida sgualdrina come te...

-Ora basta. E' per il tuo bene Dee, spero che tu lo capisca...- le sussurrò  quasi amorevolmente Lavinia puntandole contro la bacchetta- crucio!

Il dolore si irradiò immediatamente nel suo corpo come un liquido bollente versatole direttamente in gola, ma il dolore fisico non era nulla paragonato alla bruciante consapevolezza del tradimento. Darcy strinse i denti e trattenne le lacrime solo per non darle la soddisfazione di vederla soffrire. Neanche dovendo patire le pene dell'inferno si sarebbe mai piegata.

-E tu vorresti diventare una Mangiamorte...- ansimò, riuscendo a infondere nelle sue parole tutta la derisione di cui era capace- ...quando non sai nemmeno fare una maledizione decente?Mi deludi Lavy, credevo di averti insegnato a fare di meglio.

-Benissimo... magari migliorerò con un po' di pratica.

Le maledizioni successive in effetti dimostrarono che Lavinia era notevolmente migliorata nella pratica delle arti oscure, ma questo non aveva alcuna importanza per Darcy, ormai aveva deciso che non si sarebbe arresa. Aveva  preso tante decisioni sbagliate nella sua vita, si ritrovò a considerare... Cosa non avrebbe dato per tornare indietro all'ultima notte del settimo anno, quando Sirius le aveva chiesto di andare a vivere con lui... No, le parole esatte erano state di dividere la sua vita con lui. Avrebbe voluto averlo fatto davvero. Ormai quel sogno era svanito per sempre, ma Darcy sapeva di poter fare almeno un'ultima cosa per onorare la memoria di esso: doveva resistere.

 Doveva resistere, ricordò a sè stessa, per Arya, per Sirius, per Amy e per tutti quelli che amava.

-La tua risposta- le ripetè Lavinia tranquillamente.

-Fottiti.

La strega era ormai alle strette, guardando gli occhi verdi e sfavillanti di determinazione della sua amica di un tempo si rese conto che non gliel'avrebbe mai data vinta. Lavinia tremò di rabbia al pensiero di ciò che questo comportava per la riuscita del suo piano. Tutto per colpa di una stupida, orgogliosa , ostinata, donna innamorata.

-Capisco. Allora credo... che qua abbiamo finito. In fondo ti sto facendo un favore...-  disse cercando di celare rabbia , delusione e paura che ormai si erano impossessati di lei e non la facevano più ragionare- .. quando l'Oscuro Signore avrà vinto  vorrà sicuramente ricompensare tanta ostinazione con ben più atroci sofferenze. Invece io ti prometto che sarà veloce, sarà come addormentarsi...dopotutto siamo amiche, il minimo che posso fare per te è darti una morte rapida e indolore.

Levò nuovamente la bacchetta pronta a pronunciare l'incanto.

-Vieni qui, voglio rivelarti un segreto Lavinia  ...- mormorò Darcy, che era ormai allo stremo delle forze,  facendo in modo che lei si chinasse per poter sussurrare direttamente al suo orecchio- ...ci sono cose per cui vale la pena morire!- ripetè esattamente  quello che una volta le aveva detto Sirius prima di morderle il lobo con tutta la forza della disperazione, portandosi via un pezzo di orecchio.

-Puttana ... - Lavinia si mise a strillare sconvolta, portandosi entrambe le mani sulla ferita da cui sgorgava sangue- ... Credevo preferissi una morte veloce e dignitosa, ma vedo che vuoi proprio soffrire!

Darcy per tutta risposta le sputò addosso il suo stesso sangue.

 

 

 

 

 


 

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Capitolo 22
*** Vengeance ***


 

 

 

-Quindi è così che è morta?- domandò Sirius, apparentemente senza accusare il colpo - Sembra  assurdo ma per un istante, quando mi ha baciato... occhi verdi... insomma, l'avevo capito che non potevi essere tu- concluse con una risata amara.

Era di spalle e Amalya non riusciva  a vedergli il viso, anche se dubitava fortemente che le sarebbe stato d'aiuto per capire come si sentisse a quella rivelazione. Nemmeno Remus in quel momento aveva la presunzione di sapere che cosa stesse provando il suo amico, lui stesso non riusciva a distogliere lo sguardo attonito da Amalya Hardgraves.

-Si- confermò la donna- Principalmente è per questo che sono qui: devo raccontarvi alcuni eventi di quella notte. Altrimenti non potreste capire .

-Avanti allora- la sollecitò Remus - a questo punto non ha più senso rimandare.


 

Quella sera Amalya aspettava visite, sola nella vasta sala da pranzo della villa degli Earnshaw.  La cena era sul fuoco, Arya dormiva al piano di sopra, Darcy stranamente non era ancora rientrata e sua madre l'aveva spedita sul lato opposto della casa con una scusa perchè proprio non ce la faceva a sorbirsi le sue tragedie. Si aspettava da un momento all'atro che Elios entrasse per farle la proposta ( per la seconda volta), non aveva fatto che provare a convincersi della risposta da dare per tutto il giorno.

Elios entrò tutto trafelato come se avesse qualcuno alle calcagna, scuotendo via la pioggia dal mantello nero, ma non fu  certo una proposta di matrimonio la prima cosa che gli uscì dalle labbra.

- Chiama mia sorella e prendete le vostre cose- disse conciso- ce ne andiamo.

Amalya stava per domandare spiegazioni ,ma un suo sguardo fu più che esplicativo. Doveva essere successo qualcosa di molto brutto per giustificare tanta fretta. Si accorse inoltre che appeso al suo collo c'era un bambino che non poteva avere più di quattro anni dall'aria alquanto spaventata. Aveva  folti boccoli scuri e gli occhi di un verde intenso, molto simili a quelli di Darcy.

- Dov'è la mamma?- piagnucolò tirando un lembo della camicia di Elios, che lo ignorava volutamente - Voglio la mia mamma!

-E lui chi è?- chiese Amy , attirando per un momento l'attenzione del bambino che smise momentaneamente di frignare per osservarla a sua volta.

-Mio padre è morto insieme alla sua amante- annunciò Elios senza nemmeno provare a simulare tristezza, sembrava anzi arrabbiato - e lui non ha più nessuno al mondo, quindi dovrà per forza venire con noi- sottolineò quelle parole con una smorfia che provava che non era affatto felice di doversi prendere cura del bambino- è un po' che ci penso, la cose vanno davvero male per i tuoi amici . La guerra è praticamente persa. Credo ci convenga andarcene finchè possiamo, noi, Darcy e sua figlia. Abbiamo un castello in Francia, potremmo stare lì, c'è un parco enorme tutto intorno  che i bambini adoreranno...

-Quindi lui è tuo...- Amalya guardò ancora il bambino che la fissava intimorito.

-Non è mio fratello- chiarì Elios con una punta di orgoglio molto tipica di chi è cresciuto in una famiglia rigidamente purosangue- solo il bastardo di mio padre e di quell'orribile babbana.

-Io voglio la mia mamma!- insisteva il bambino e Amalya pensò bene di tenerlo lei in braccio prima che Elios, già parecchio irritato, lo lasciasse cadere per l'esasperazione.

-Ok, però andare via così ...-cercò di prendere tempo- ... non dovremmo prima parlarne anche con Darcy?

-E perchè no? Non c'è più nulla a tenerti qui, o sbaglio...- Elios le riservò un'occhiata penetrante che si poteva proprio evitare dato che sapeva perfettamente che cos'è che la tratteneva in Inghilterra, non l'Ordine della Fenice ma un suo singolo componente dal sangue sporco che lei non poteva fare a meno di amare-  Dov'è mia sorella a proposito?

-Ancora fuori credo, esco io a cercarla- propose Amalya, nel disperato tentativo di prendere un po' di tempo per riflettere.

Lasciò il piccolo, ormai addormentato per lo sfinimento, su un divano a succhiarsi il pollice ed Elios che lo guardava trattenendo a stento il disgusto. Lo aveva salvato lo stesso però, pensò Amy , per quanto odiasse suo padre non aveva avuto il coraggio di condannare a morte anche il suo figlio illegittimo.

Se Darcy aveva ritardato senza avvertire c'era un solo posto dove sapeva di poterla trovare, ovvero al quartier generale, con Lavinia presumibilmente. Già se le immaginava a far tardi scambiandosi inutili pettegolezzi come ai vecchi tempi,  Darcy del tutto incurante del fatto che ci fosse una guerra in corso e che la sua famiglia si preoccupasse per lei. La solita egoista. Gliene avrebbe dette quattro non appena l'avesse trovata...

Eppure non appena entrò si accorse subito che qualcosa non andava. Non era solo il fatto che quel posto fosse deserto a farle presagire sventura, era più una specie di sensazione sgradevole.

Inoltre si accorse che sul pavimento del corridoio c'era sangue. Piccole gocce scarlatte formavano una macabra pista che portava di sopra, seguendole Amalya arrivò fino alla porta semiaperta di una delle camere . Lì, adagiata sul letto come se dormisse un profondo sonno senza sogni c'era Darcy. Amy non ricordava di averla mai vista con un'espressione così pacifica, quasi rassegnata, e questo le fece paura più del sangue che le macchiava la bocca . Un terribile presentimento la fece vacillare, anche quando la sua mente ruggiva che la sua amica stava semplicemente riposando, che le sarebbe bastato allungare una mano per svegliarla e poterle parlare ancora...

E in quel momento c'erano così tante cose che aveva improvvisamente bisogno di dirle, cose che nessun altro avrebbe capito. 'Ti voglio bene ' , ma anche 'ho paura'. Si sedette accanto a lei sulla sponda del letto e le sfiorò appena con la punta delle dita il profilo del viso, accertandosi in questo modo del suo terribile sospetto. Non respirava più.

Amalya si sentì come risucchiata da una passaporta, solo che il minuto successivo si trovava ancora nel medesimo luogo: accanto al cadavere della sua migliore amica, realizzò in un doloroso sprazzo di lucidità . Dal suo volto diventato come di pietra non fece in tempo a cadere una lacrima che sentì dei passi concitati avvicinarsi.

Sulla porta della stanza comparve presto Lavinia, aveva un aspetto terribile,  le mani ancora insanguinate e uno sguardo  folle molto vicino alla disperazione. Si premeva con forza un panno freddo sull'orecchio destro, a quanto pareva ferito, non appena vide Amalya il suo volto già notevolmente pallido sbiancò ulteriormente come se avesse visto uno spettro.

-Amy! Ciao, che bello vederti- farfugliò sconnessamente, tentò di abbozzare un sorriso ma quando si accorse che non era ricambiato passò a uno sguardo contrito da manuale- Io posso spiegare tutto, sai?! E' che non ho avuto proprio scelta. Mi ha aggredita!E' stato terribile...

-Ti ha aggredita...ma davvero?!- ripetè Amalya, inespressiva come la pietra mentre accarezzava ancora il viso della sua amica con un gesto meccanico -  Senza la sua bacchetta?!

-Io non...tu sai non potrei far del male a nessuno, sai che sono stata costretta a farlo, mi ci ha costretto lei! Non voleva capire, ma tu invece lo capisci vero? non c'è più alcuna speranza...

-Sei stata tu- disse semplicemente, troppo sconvolta per poter suonare addolorata - sei sempre stata tu.

Lavinia si strinse nelle spalle con l'aria colpevole di una bambina sorpresa a rubare delle caramelle.

-Mi dispiace così tanto, avrebbero ucciso la mia famiglia...- ma prima ancora che potesse terminare quello che sarebbe stato l'inizio di una patetica scusa per farle guadagnare il tempo di estrarre la bacchetta, Amalya fu più rapida a puntarle contro la sua.

-Tu mi spiegherai ogni cosa...- dichiarò, quasi mordendo ogni sillaba-...ma non qui. Non davanti a lei.

Lavinia pianse ininterrottamente per tutto il tragitto verso la casa degli Earnshaw, supplicando la sua amica di un tempo di risparmiarla in nome della loro amicizia. Amalya strinse maggiormente l'impugnatura della  bacchetta, sempre puntata alla sua schiena, facendo violenza su sè stessa per non ucciderla subito. Ormai sapeva che cosa aveva fatto, ma si ricordò di voler sapere il perchè.  Lavinia pianse ancora più forte e cominciò a tremare non appena si trovò davanti gli occhi di ghiaccio di Elios Hardgraves, al quale fu costretta suo malgrado a confessare l'omicidio di sua sorella, dopo che Amalya le ebbe fatto ingoiare a forza del Veritaserum. Quando lo vide estrarre a sua volta la bacchetta ebbe la certezza che sarebbe morta.

-No- intervenne Amalya - non ucciderla, ti prego.

-Per mia sorella- disse lui semplicemente, anche lui stringeva saldamente la bacchetta come per trovare uno sfogo alla sua rabbia- se non lo fai tu, lo faccio io.

-Amy non permetterglielo!Ti prego, siamo amiche!- strillò la prigioniera.

-Stai tranquilla, nessuno ti ucciderà Lavy...- dichiarò Amalya in una inquietante parodia di un tono rassicurante- ...ho un'idea migliore. Stupeficium!

Quando rinvenne Lavinia si stupì molto di non trovarsi all'altro mondo, bensì nel caldo e accogliente salotto della  casa dei suoi genitori. Elios e Amalya la fissavano ancora con palese disgusto, ma almeno avevano messo via le bacchette e non sembravano avere intenzione nemmeno di avvicinarsi a lei. Lo schiantesimo di Amalya era stato di particolare efficacia e un paio di costole le facevano ancora male, ma era più l'orecchio destro a dolerle in maniera preoccupante. Portando la mano in quel punto scoprì che aveva smesso di sanguinare, ma laddove la carne era stata lacerata bruciava in maniera insopportabile.

-Te lo abbiamo cauterizzato mentre eri svenuta- spiegò Amalya in tono fin troppo amabile- spero che non ti dispiaccia. E ci abbiamo anche messo un incantesimo in modo che tu non possa far ricrescere la parte mancante nemmeno con la magia... ti resterà un piccolo ricordo di lei. Non sei contenta?

-Quindi non mi uccidete?- domandò Lavinia speranzosa- Mi lasciate andare?

-Oh, si- sorrise Amalya tranquillamente, scambiando col proprio compagno un sorriso inquietante.

-Forse dovremmo ridarle la sua bacchetta...- aggiunse Elios - ... anzi, mi serve ancora per un momento, se non ti dispiace- la puntò in aria e pronunciò conciso il più spaventoso degli incantesimi che conosceva-Morsmordre.

Dalla bacchetta di Lavinia scaturì il Marchio Nero, che prese ad aleggiare cupamente su di loro.

-Perchè l'hai fatto?- domandò la ragazza impaurita- Perchè con la mia bacchetta?

-Bè, così nessuno risalirà a noi- spiegò Amalya- dopotutto le famiglie di babbani scompaiono ogni giorno e nello stato attuale delle cose scommetto che il Ministero non perderà un minuto del suo tempo a indagare. E' così, non sprecheranno nemmeno una cartellina per i tuoi cari genitori e la tua dolce sorellina...

-Perchè?- ripetè Lavinia, che tuttavia cominciava a realizzare il motivo per cui si trovava lì e quale sarebbe stata la sua terribile punizione.

-Perchè tu mi hai portato via la mia famiglia...- le sussurrò Amalya quasi dolcemente, all'orecchio che non aveva più- ...adesso almeno sai che cosa si prova.

-Andiamo, mia cara... qui abbiamo finito- la sollecitò Elios, gettando a terra con somma noncuranza la bacchetta di Lavinia.

La strega non pensò neanche di prenderla per difendersi, al contrario , superò i due per correre di sopra. Fece il giro di  tutta la casa chiamando a gran voce i suoi genitori e la piccola Dorotea con crescente disperazione. Nessuno le rispose. Infine , esausta ed impotente, raggiunse la rimessa dove fece la temuta scoperta cacciando un urlo spaventoso.


 

-Erano babbani, Amalya!- protestò Remus battendo con forza il pugno sul tavolo della cucina di Grimmauld Place -  Non potevano difendersi e li avete uccisi comunque, anche la bambina! Nemmeno quando pensavo ci avessi traditi avrei mai creduto che tu potessi diventare...

La fotografia ancora posata sul tavolo parve sorridergli in maniera sinistra.

- Un'assassina?! E prima che tu me lo chieda, no, non me ne sono pentita - rispose lei, asciutta- Eravamo in guerra, questa si chiama rappresaglia.

-No, si chiama carneficina- ribattè lui- Come hai potuto, questo va  esattamente contro tutto quello per cui abbiamo sempre combattuto...

-Per questo non sono tornata a cercarti, non avresti capito.

-E Arya - intervenne Sirius, che improvvisamente sembrava molto interessato- cosa ne è stato di lei?

-Dopo aver sepolto  sua madre, l'abbiamo portata a vivere in Francia con noi come avevamo stabilito- rispose Amalya, quasi sollevata di poter cambiare discorso - Abbiamo dovuto fare una cosa veloce perchè anche se il Signore Oscuro era caduto Elios era ancora ricercato per essere un Mangiamorte... Viviamo lì da quasi quattordici anni senza usare la magia. Siamo tornati ora perchè il Marchio di Elios ha cominciato  a bruciare, pensavamo di avvertirvi perchè può voler dire solo una cosa...

- Voldemort è tornato- annuì Remus incurante del fatto che la donna avesse rabbrividito al solo sentire quel nome- Grazie tante, lo sappiamo, ma è stato carino da parte tua fare tanta strada solo per mettercene a parte.

- Non è l'unica ragione- precisò Amalya - Per inciso, Arya non sa niente dei fatti che abbiamo simpaticamente ricordato stasera e gradirei che la situazione restasse tale. Però ormai ha quindici anni, comincia a farsi delle domande.

-Cosa le avete detto ?- domandò Sirius, ancora preoccupantemente calmo.

-Solo che i suoi genitori sono morti combattendo un mago oscuro- spiegò la donna- Quando ha ricevuto la sua lettera per Hogwarts, e non ho ancora idea di come diavolo Silente ci abbia trovati,  siamo stati costretti a dirle che era una strega.  Lei naturalmente non ci voleva credere, è parecchio ostinata...In ogni caso non le abbiamo permesso di frequentare la scuola, non è un posto sicuro da quello che ho sentito, con basilischi che girano incontrollati per le fognature...E' stata istruita a casa- Amalya per la prima volta si concesse un breve sorriso- Una giovane strega davvero promettente...

-Dove si trova ora?- chiese nuovamente, senza quasi lasciarle il tempo di prendere una pausa.

-E' venuta con noi a Londra, è a casa della madre di Elios, ma... sarei felice di poterla lasciare qui per qualche tempo, finchè io ed Elios non risolviamo un problema.

-Che genere di problema?- si informò Sirius.

-Mi sembra ovvio- intervenne Remus, con un mezzo sorriso- che se Amy si è disturbata a venire fin qui è perchè ha bisogno di aiuto. Il tuo aiuto, Felpato, altrimenti non si sarebbe mai degnata di farti sapere che potresti avere una figlia... La nuova sede dell'Ordine è il luogo più sicuro al momento per nascondersi, oserei dire forse l'unico. Da cosa ti vuoi nascondere Amalya? - disse, lo sguardo spietatamente fisso su di lei- Chi ti sta cercando per regolare i conti?

La donna lo guardò per un lungo istante in cui, ne era certo, maledisse la sua perspicacia. Però capì anche che gli uomini che aveva davanti ne avevano abbastanza di perdere tempo nell'evocazione di vecchi fantasmi. In questo momento era solo il presente che contava e anche il motivo che in fin dei conti l'aveva spinta a tornare, per quanto ormai desiderasse solo dimenticare.

- Lavinia - confessò  infine- e non è me che cerca- precisò, poi si prese una lunga pausa prima di continuare come se fosse combattuta se rivelare veramente quello che era venuta a dire - Vuole Arya, la ucciderà se ci riesce... Vi prego, dovete aiutarci.

Sirius e Remus si scambiarono uno sguardo significativo.

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** Arya Black ***


 

 


Sirius si era appena smaterializzato a casa e si lasciò subito cadere esausto su una sedia della cucina.

- Nottata dura al Dipartimento Auror?- gli domandò sua moglie, che doveva essersi alzata da poco e si stava già dando da fare per  preparare la colazione.

Indossava una vestaglia candida e i suoi capelli di un biondo argentato riflettevano tenuamente la prima luce del giorno.

-Sai com'è, Malocchio ci ha fatti sgobbare come al solito fino all'ultimo...- brontolò Sirius, trattenendo a stento uno sbadiglio.

Darcy gli mise prontamente  davanti una tazza di caffè e delle frittelle appena fatte. Le sue preferite. Ormai l'esperienza gli aveva insegnato che quando sua moglie gli preparava le sue frittelle preferite per colazione c'era sempre qualcosa sotto, ma per quella volta la fame e la stanchezza prevalsero, così Sirius accettò di correre i suoi rischi addentandone voracemente  una.

-Sai, ho l'impressione che Arya ed Harry siano diventati piuttosto intimi ultimamente- osservò infatti  quasi distrattamente, mentre da sotto le folte ciglia studiava con attenzione ogni più piccola reazione del marito.

-E' naturale, sono amici- disse lui tra un boccone e l'altro.

-Davvero?A me sono sembrati  un po' più che amici quando sono venuti qui per le vacanze estive, guarda che li ho visti tenersi la mano sotto al tavolo...

-Allora, che cosa c'è di male?- Sirius fece spallucce assumendo l'aria più innocente che conoscesse- Lui è un bravo ragazzo.

Darcy dal canto suo non si fece ingannare da quel serafico candore che ben conosceva nemmeno per un minuto e partì subito all'attacco.

-Ma certo, e tu credi che mi beva la storia del bravo ragazzo, Sirius Black? Come se non sapessi che tu e James state tramando da una vita per farli mettere insieme...

-E anche se fosse... Si può sapere che cos'hai contro il mio figlioccio?

-E' un Grifondoro - dichiarò lei come se si trattasse di un crimine indifendibile.

-Anche Arya!- ribattè Sirius con orgoglio.

-E lo sapevi che i suoi zii sono babbani?- insistette Darcy - E della peggior specie a sentire come ne parla Lily.

-Ti prego, non ricomincerai con la storia del sangue puro...

-Lo sai perfettamente che non bado più a quelle sciocchezze da quando ho rotto con la mia famiglia e ho sposato te- lo liquidò lei con un cenno noncurante del capo- è solo che è la mia bambina! Se penso a cosa starà facendo ad Hogwarts con quel Potter sotto il suo stupido mantello dell'invisibilità... E tu dovevi per forza passarle quella maledetta mappa, che di certo useranno per trovare un posto adatto ad imboscarsi?Perchè non le hai allungato dei preservativi già che c'eri?!

Era ufficiale: sua moglie stava avendo una crisi paranoica.

-Tesoro, calmati...Remus è stato riconfermato anche quest'anno come docente, li terrà d'occhio lui, ce l'ha promesso- cercò di farla ragionare.

-Farebbe meglio ad insegnargli un po' di educazione sessuale anziché difesa contro le arti oscure- brontolò lei  incrociando le braccia- Tanto di maghi oscuri non ne esistono praticamente più ed è un secolo che abbiamo sconfitto Voldemort!

-Va bene, allora facciamo così: appena tornano a casa per Natale le parlerai- concluse Sirius allegramente, servendosi la seconda porzione di frittelle.

-Vuoi dire che tu le parlerai- sottolineò Darcy, levandogli il piatto da sotto il naso per essere certa di avere la sua totale attenzione.

-Cosa?! Ma sono faccende da donne, dovete sbrigarvela voi...E poi perchè dovrei essere proprio io a farle 'il discorso'?- si lamentò.

Darcy smise di rassettare la tavola e si mise davanti a lui per costringerlo a guardarla negli occhi , quegli splendidi occhi verdi che brillavano con un misto di dolcezza e comprensione.

-Perchè io sono morta- rispose continuando a sorridere mentre il suo volto si decomponeva insieme al corpo fino a ridursi a poco a poco ad un cumulo informe di poltiglia e di ossa sul pavimento lindo della cucina.

Sirius rimase paralizzato dall'orrore, proteso verso di lei senza sapere  cosa fare per aiutarla nè come riportarla indietro.  Subito dopo da quei resti emerse la sagoma nera di un Dissennatore, che incombendo cupamente su di lui alzò una mano putrefatta per liberarsi del cappuccio.

Improvvisamente si rese conto che ce n'erano altri tutto intorno,lo avevano circondato, stavano per avventarsi  insieme su di lui...

 


Sirius Black si svegliò coperto di un sudore freddo e pervaso della consapevolezza di quanto aveva perduto.

Non riuscì a riprendere sonno , quindi decise di andare di sotto a mettere un po' in ordine. Di solito rendere Grimmauld Place un luogo abitabile non era un compito che lo riempisse di entusiasmo, ma quel giorno arrivava Arya e Sirius si sorprese a desiderare di poterle mostrare una casa quanto meno presentabile. Molly aveva già fatto il possibile per quanto riguardava le camere e la cucina,i bagni tutto sommato erano puliti, lo scantinato avevano preferito sigillarlo perchè ancora non avevano idea di che cosa ci abitasse dentro, il salone e lo studio invece  avevano urgente bisogno di intervento e risultarono po' più decenti quando ebbe finito.

Attese con un misto di impazienza e agitazione che Remus venisse a chiamarlo in compagnia di Fierobecco, l'Ippogrifo.

-Sono arrivate- gli comunicò infine  il lupo mannaro con un lieve sorriso e gli indicò la stanza doveva avevano lasciato Arya ad aspettare.

Amalya e Remus preferirono attendere fuori, per lasciare un po' di intimità a quell'incontro tanto atteso.

Sirius dal canto suo dovette fare appello ad ogni fibra di coraggio da Grifondoro che aveva per aprire quella porta, che cigolando sinistramente gli rivelò poco a poco una figura in piedi nella penombra.

Trovarsela davanti fu piuttosto agghiacciante perchè sembrava letteralmente di guardare un fantasma in carne ed ossa. Per un istante Sirius cedette davvero di vedere la Darcy di un tempo voltarsi verso di lui facendo ondeggiare i capelli biondissimi e alzare un sopracciglio con aria interrogativa , proprio come era solita fare lei. Portava perfino la sua collana con la pietra verde, quella da cui non si separava mai, ma quella ragazzina non era Darcy e se ne rese conto immediatamente con una seconda occhiata: tanto per cominciare Darcy aveva i capelli più lunghi e meno mossi, non si sarebbe mai vestita con un paio di jeans neri stinti e una t-shirt troppo larga nè avrebbe esagerato in quel modo con la matita. E soprattutto i suoi occhi erano stati verdi mentre  quelli della ragazza che lo stava fissando con sguardo critico erano di un intenso grigio-azzurro.

-Così tu saresti mio zio... -osservò mantenendo un atteggiamento neutrale come se lo stesse valutando- ...quello evaso da Azkaban.

Sirius per la prima volta in vita sua non seppe cosa dire. Amalya gli aveva fatto giurare più volte che non avrebbe rivelato ad Arya niente che potesse turbarla e incominciare a discolparsi senza dare certe informazioni sul suo passato era inutile, lo avrebbe solo fatto apparire più sospetto . Per fortuna l'interesse della ragazzina fu catturato quasi subito da qualcos'altro, l'imponente albero genealogico della famiglia Black che troneggiava su di loro.

-Io non ci sono- constatò nuovamente, mantenendo lo sguardo concentrato- e nemmeno mia madre.

- Lei era qui- Sirius le indicò una macchia incenerita accanto al nome di Regulus, dove un tempo si era trovato il nome di Darcy Agnes Hardgraves - la bruciatura è profonda almeno quanto la mia, devono  averlo tolto in un eccesso d'ira...

-...dopo che mio padre è morto?- azzardò lei- Si, la nonna mi ha raccontato qualcosa. In ogni caso chi ci terrebbe ad essere esposta su un parete così inquietante?! Sembra piuttosto da malati mentali...- osservò quasi distrattamente.

Sirius approvò energicamente con un cenno del capo. La conoscenza di Arya Black cominciava a farsi interessante. Intanto aveva già capito due cose dalle poche parole che si erano scambiati, la prima era che la ragazzina cominciava a piacergli, la seconda che ciò non sarebbe stato possibile se ci fosse stata una minima parte del corredo genetico di Regulus in lei.

-Così... vivi in Francia coi tuoi zii?- si informò nel tentativo di ottenere più dettagli sulla sua vita.

-Si, ma ora sto a casa di nonna Agnes - rispose lei, si fermò a riflettere un momento prima di aggiungere- Anche lei è un po'  fissata su certe cose...insiste che dovrei vestirmi come si conviene a una signorina, mantenere un comportamento rispettabile e sposare il figlio dei Malfoy.

-E tu fai sempre quello che ti viene detto?- la prese in giro lui.

-No se posso evitarlo!- esclamò Arya con un ghigno- Comunque zio Elios ha detto che posso sposare chi voglio, anche un babbano per quanto lo riguarda... basta che la smetta di sparare musica heavy metal alle quattro del mattino e di incendiare le cose.

-Doveva essere un bel falò per convincere Elios Hardgraves a dire una cosa del genere- constatò Sirius, col medesimo ghigno divertito.

E dire che prima di incontrarla se l'era immaginata una dolce ragazzina un po' introversa, un tipo tranquillo, magari un topolino di biblioteca. No, Darcy non era mai stata una ragazza dolce e lui non era mai stato un tipo prudente. Cominciava a temere però che quella ragazzina fosse la somma dei loro difetti e in tal caso Grimmauld Place sarebbe stata inevitabilmente rasa al suolo nel giro della giornata. E quella prospettiva era per lui decisamente allettante.

-E' successo solo una volta ed è stato un incidente!- si affrettò a difendersi lei , prese quindi a spiegare con foga le sue ragioni-  Insomma io stavo studiando, veramente- sottolineò dando comunque a intendere che stava facendo tutt'altro-  ...poi mi imbatto per caso in un libro di mio zio che sembra davvero complesso ... mi sono detta ' perchè non provare un paio di incantesimi?!'  Per farla breve il pavimento ha cominciato a bruciare e non si spegneva neanche con l'Aguamenti  ...e chi lo sapeva poi che fosse Ardemonio?!

-Che ci stava per distruggere casa se Elios non fosse intervenuto a spegnerlo- le ricordò Amalya, entrata in quel momento insieme a Remus - non si gioca con la magia oscura, Arya.

A costo di interrompere  quella riunione di famiglia, i due avevano deciso di raggiungerli perchè  non ce la facevano davvero più a sostenere una conversazione di circostanza e a comportarsi come vecchi amici.

-Tu sei un vero lupo mannaro!- esclamò Arya senza nascondere la propria eccitazione mentre indicava Lupin, il quale guardò Amy molto male per aver  rivelato la sua condizione con così tanta leggerezza alla nipote e soprattutto senza avvertirlo  -Wow!Hai mai ucciso qualcuno?- chiese ancora la ragazzina senza far mostra di alcuna discrezione, mentre il povero Remus scuoteva la testa imbarazzato.

-Arya, ma che modi sono?!Scusatela, non ci capita spesso di incontrare gente nuova- Amalya  emise  un sospiro sconsolato prima di aggiungere con più energia- Bene! Vedo che voi tre state già facendo amicizia ...allora io vado tesoro,i tuoi bagagli te li mandiamo nel pomeriggio.

-Aspetta, dov'è che vai?- chiese Arya con un'espressione del tutto sorpresa.

-Non gliel'avete ancora detto?!- sibilò Remus scandalizzato, ma Amalya lo ignorò deliberatamente per concentrarsi sulla nipote.

- Starai con lo zio Sirius per un po' mentre io e tuo zio Elios risolviamo certe questioni- disse mantenendosi volutamente sul vago mentre guadagnava la porta.

-Ma io voglio venire con voi!- protestò la ragazzina, che intanto squadrava Sirius come se lui si fosse macchiato di un terribile complotto ordito alle sue spalle.

-Questo è fuori discussione, intanto puoi sceglierti una stanza al piano di sopra- proseguì Amalya con la massima fermezza,poi dal momento che sia Sirius che Remus ora la stavano fissando con disapprovazione aggiunse- Che c'è? Tanto non l'avrei mai convinta a venire qui se avesse saputo che ci doveva restare!Ve l'ho detto che è ostinata.

Remus Lupin a quel punto sbuffò vistosamente. Incredibile che Amalya non fosse per nulla cambiata sotto quell'aspetto: ancora intrighi, ancora menzogne... e adesso che si era pure sposata un noto assassino, che assecondava ogni suo capriccio per quanto volubile, chi la fermava più?! Come se fosse stato tanto difficile prendere da parte una ragazzina spaventata e darle un paio di spiegazioni.

-Perfetto...ma si, andate!Scaricatemi pure come hanno fatto i miei genitori!- esclamò infatti quella.

-Arya, questo non è vero...- osservò pacatamente Remus, cercando in vano di riportare la conversazione a toni più moderati.

-Sicuramente avrebbero voluto stare con te...ma forse non hanno potuto- aggiunse Sirius, sperando con tutto il cuore che lei capisse.

Invece nei suoi occhi azzurri si rifletteva solo l'ombra di un cupo tradimento.

-Non azzardarti mai più a ripetere una sciocchezza del genere- intervenne Amalya, decisamente meno diplomatica-I tuoi genitori sono morti entrambi combattendo contro un nemico molto più potente di loro per darti un futuro migliore, non intendevano certo scaricarti.

-Si  invece- insistette Arya serrando i pugni e alzando la testa in segno di sfida - Se gli fosse importato qualcosa di me sarebbero rimasti a casa loro invece di combattere così eroicamente e farsi ammazzare!- l'ultima frase l'aveva quasi urlata contro i presenti, prima di correre di sopra per restare da sola.

Amalya incassò il colpo mantenendosi rigida sul posto, ma si capiva lo stesso quanto fosse infuriata perchè era di fatto livida in volto. Era una donna che aveva vissuto per quasi tre lustri all'ombra del fantasma della sua migliore amica che non poteva fare a meno di rivedere ogni giorno in quei capelli biondi e nei modi alteri che Arya aveva certamente ereditato dagli Hardgraves. Se c'era una cosa che non tollerava è che si nominasse Darcy in vano, quasi fosse una specie di santa martire, una reliquia che sia lei che Elios si portavano dietro da quel giorno in cui avevano giurato che avrebbero cresciuto sua figlia al massimo delle loro possibilità e che avrebbero fatto del loro meglio per renderla felice. Evidentemente il loro meglio non era stato sufficiente.

-Signori...Sembra che abbiate una piccola Black in piena  crisi adolescenziale da gestire, buona fortuna!- commentò freddamente prima di lasciarli con un bel problema per le mani.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** Fathers ***


 


 

Amalya Hardgraves aveva appena aperto gli occhi su una giornata che si sarebbe rivelata colma di sorprese e non tutte in positivo. La prima di queste la vide arrivare con la posta del mattino, quando un fattorino babbano consegnò un pacco piuttosto sospetto: si trattava di una scatola ricoperta interamente di francobolli, chiaro indice della sua provenienza, sul cui unico angolo libero c'era il disegno di un manico di scopa che recava l'incisione Firebolt in lettere dorate.

-Quella è una Firebolt?- domandò leggermente perplessa non appena si ritrovò davanti suo marito, che con aria circospetta cercava di far sparire il pacco- Cosa ci fa nella nostra posta la scopa più veloce al mondo?Credevo non le potessero ancora vendere in Francia.

-Infatti- rispose Elios evasivo.

-Te l'ha chiesta Adrian vero?- lo pungolò lei, ben decisa a non lasciarsi scappare quell'occasione per metterlo di fronte ancora una volta alla temuta verità.

-E' per il suo compleanno- ribattè Elios sulla difensiva, come se sua moglie lo avesse appena sorpreso a fare qualcosa di estremamente più disdicevole che comperare l'ultimo modello di manico di scopa al suo fratellino diciassettenne. In effetti si sarebbe agitato di meno se lei  l'avesse sorpreso a uccidere qualcuno, nel qual caso non si sarebbe dato nemmeno la pena di nasconderlo come stava facendo con regalo incriminato.

-Il suo compleanno è tra sei mesi- gli fece notare tranquillamente Amalya, le mani sui fianchi e lo sguardo inquisitore puntato su di lui .

-Se la merita perchè è un bravo allievo: sa già produrre un incanto patronus - spiegò questi, senza però riuscire a reprimere una punta di orgoglio.

Questo era innegabile. Adrian aveva fatto parecchi progressi da quando aveva scoperto di poter usare la magia ed Elios si era preso il compito , a sentir lui ingrato,di istruirlo personalmente come lei stava facendo con Arya. Non era rimasto quasi più  nulla in lui del bambino spaventato che piangeva tutte le notti da quando aveva visto morire i suoi genitori. In effetti adesso erano loro due a ricoprire quel ruolo, mentre Arya era la sua amata sorella minore. Tutti loro seppur uniti da strani legami di sangue erano in qualche modo una famiglia e si erano quindi abituati a comportarsi come tale.

- Non ci posso credere... ti sei davvero affezionato a lui- sorrise Amalya, cercando per l'ennesima volta di fargli capire che non c'era nulla di male. Inutile dire che si trattava di un'impresa disperata visto che un vero purosangue non l'avrebbe ammesso neanche sotto tortura.

-Lo porto a provarla nel pomeriggio- Elios come prevedibile ignorò deliberatamente la sua ultima affermazione, considerandola nulla di più di una gratuita calunnia- intanto tu potresti andare in città con Arya a sperperare un po' di denaro babbano .

-Perchè?- insistette lei .

-Perchè tutti i ragazzi della sua età dovrebbero avere un padre che li porta  a provare la loro scopa preferita, Amalya - ribattè lui con una durezza eccessiva e infatti fu chiaro a tutti a chi si stava riferendo senza che quel nome proibito fosse mai pronunciato.

-Come vuoi...- si arrese lei tirando un gran sospiro, non voleva certo rischiare di litigare tirando in ballo suo padre, la cui menzione avrebbe significato di certo offenderlo a morte-...bene, divertitevi, ma state attenti a non volare troppo vicino alla città e a non essere visti da...- ma si interruppe immediatamente non appena quella lettera le capitò tra le mani.

Era una letterina bianca apparentemente innocua,  arrivata col resto della posta, che si confondeva facilmente  con il resto della corrispondenza. Eppure l'indirizzo era scritto a mano sul dorso della busta con una calligrafia che Amalya avrebbe riconosciuto tra mille, perchè in migliaia di occasioni passate aveva visto quella persona ricopiare i suoi compiti di pozioni con quella stessa calligrafia tondeggiante.

Il testo della missiva era composto di poche parole molto esplicite.

 

"Avete sepolto sua madre in una bara di pino bianco

..personalmente trovo che il cipresso sarebbe una scelta più appropriata  per la piccola Arya."

 

- Elios, guarda...- avrebbe voluto che la sua fosse un'esclamazione, invece le uscì una specie di rantolo soffocato.

-Cosa significa? - chiese lui non appena l'ebbe vista.

-E' lei- dichiarò Amalya inorridita- Lavinia ci ha trovati.

Elios annuì e si mosse immediatamente, bacchetta alla mano.

-Chiama i ragazzi immediatamente e andate via- le disse prima di uscire a controllare il perimetro della casa.

Non persero nemmeno il tempo necessario a fare i bagagli, Amalya andò a svegliare i due ragazzi che ancora dormivano nelle rispettive stanze per dire loro di vestirsi in fretta e di portare con loro le bacchette. Meno di cinque minuti dopo erano tutti riuniti nell'atrio in attesa di istruzioni, l'incertezza dipinta sul volto di ciascuno. Adrian fu il primo a dar voce ai propri pensieri.

-Che succede?- domandò cercando di mantenere un tono calmo , mentre si mettevasi istintivamente davanti  a sua sorella come per proteggerla da un invisibile forza nemica.

-Perchè ci avete detto di prepararci così in fretta? Dove andiamo?- aggiunse a sua volta Arya.

-Arya,Adrian, entrate nel camino- decretò quindi Elios come se stesse chiedendo loro la cosa più naturale del mondo- dovete andare a Londra.

I due ragazzi lo guardarono ancora più perplessi e spaventati, evidentemente non capivano come entrare nel camino potesse avere a che fare con un ipotetico viaggio a Londra.

Malgrado fossero entrambi ormai capaci di fare incantesimi conoscevano davvero poco del mondo dei maghi, proprio per tenerli lontani da ogni eventuale pericolo o vecchie sgradite conoscenze non era stato loro mai permesso di avvicinarsi alla comunità magica. Per questo non avevano mai nemmeno frequentato una scuola di magia e raramente era loro permesso di girare da soli, perfino per quanto riguardava le uscite nel mondo babbano. Ma anche quella precauzione risultava ora tragicamente inutile.

- Elios, sei sicuro che non sia rischioso? Non l'hanno mai fatto- intervenne  Amalya preoccupata.

-E' l'unico modo a meno che tu non sia in grado di smaterializzarli tutti e due oltremanica senza perderne un pezzo per strada- le rispose lui impassibile.

Alla fine anche lei dovette convincersi che era la soluzione migliore perchè annuì convinta sospingendoli verso il loro caminetto .

-Ma insomma ci volete dire cosa succede?!-insistette Arya - Si tratta di una magia?

-Quella è una Firebolt?- si informò improvvisamente Adrian, il cui sguardo era scivolato bramosamente al pacco sul tavolo.

-Si, ma non è questo il momento! Smettetela di discutere ed entrate nel camino- ribattè Elios con ammirevole serietà- Tra pochi istanti avrai un approccio pratico a ciò di cui stiamo parlando.

-Ma ...ma non dovevamo andare a Londra?- chiese Arya, insicura. Suo zio non sembrava delirasse, anzi le risultava preoccupantemente convinto di quello che stava dicendo, anche se Arya sospettava che nemmeno la droga o l'alcol potessero smuoverlo dalla sua consueta calma granitica.

-Ci andiamo per la via più breve - Amalya, dopo aver spinto sua nipote ancora incredula direttamente dentro il caminetto del salotto aggiunse- pensate intensamente alla casa della nonna,ok?E non lasciate la mia mano per nessun motivo.

Adrian sbuffò contrariato, non erano mai piacevoli per lui le visite di Agnes Hardgraves perchè in ognuna di quelle rare occasioni l'anziana signora sembrava inspiegabilmente intenzionata ad ucciderlo o per lo meno a mutilarlo in maniera grave. Per inciso, non se l'era bevuta la storia del Distillato di morte vivente per caso finito nel suo bicchiere proprio mentre Agnes era venuta a trovarli. Anche per questo Amalya faceva in modo di avere sempre un bezoar a portata di mano.

-Buon viaggio- li salutò Elios - Comportati bene dalla nonna Arya, non farla agitare...Adrian, cerca di starle lontano per quanto possibile. Amalya, devi parlare con chi sai...andrà tutto bene, io vi raggiungerò appena possibile.

 

....

 

Pochi giorni dopo a Grimmauld Place,numero dodici, si consumava una preannunciata tragedia.

-Non mi interessa, io glielo dico- affermò Sirius, che ormai da diverso tempo stava misurando il salone della casa a grandi passi - ora vado di sopra e glielo dico.

-Così fai il suo gioco- gli fece notare Remus - e poi dubito che riuscirai a parlarle anche volendo, sono tre giorni che si rifiuta di uscire da quella stanza e  a malapena ha toccato cibo.

-E' naturale...si sente trattata come una prigioniera!- affermò Sirius solidale.

-Io credo che stia semplicemente facendo i capricci, non devi dargliela vinta tanto facilmente.

-Al diavolo, non è comunque giusto tenerla all'oscuro quando si tratta della sua vita!

- Sirius, aspetta!- lo trattenne Remus appena prima che l'amico si fiondasse di sopra come aveva minacciato- Lo sai che non possiamo, lo abbiamo promesso.

-Me ne infischio di cosa abbiam promesso a quella serpe della tua ex, mia fi... - si bloccò prima di pronunciare quella parola che ancora non gli sembrava reale e che non era nemmeno sicuro di poter usare - Insomma Arya ha il diritto di sapere cosa sta succedendo.

-E che cosa vuoi dirle?- ribattè Remus - Che i suoi zii le hanno sempre mentito? Che le persone che l'hanno cresciuta sono assassini?Che suo padre potrebbe essere un Mangiamorte? Perchè non puoi semplicemente dirle che qualcuno la cerca per ucciderla senza menzionare una di queste cose.

Sirius sbuffò per sottolineare un già evidente dissenso.

-Che suo padre potrebbe essere...andiamo, Remus, l'hai vista!E' praticamente me alla sua età!

-E tu alla sua età te ne saresti stato buono se qualcuno che non conosci ti avesse imposto di restare in una casa che odi?- chiese pazientemente il lupo mannaro, stupendosi per primo di riuscire a mantenere un tono tanto razionale anche dopo tre giorni di quotidiane accese discussioni con l'amico.

-Certo che no, avrei...- Sirius si fermò rendendosi improvvisamente conto di quello che Remus cercava di spiegargli da una buona mezz'ora- ...allora tu cosa proponi di fare?

-Dalle tempo- rispose con un sorrisoottimista- è l'unico modo, fa che impari a conoscerti senza cercare di importi... otterresti solo l'effetto contrario. Cerca di conquistarti la sua fiducia e il suo rispetto e ricorda che non sarà un'impresa facile e ci vorrà più di un giorno.

-Sai, non è cha abbia molto altro da fare momentaneamente - replicò Sirius  con una certa amarezza- bene, potrò dedicarmi a tempo pieno  a questa cosa della fiducia.

Si, avrebbe fatto un tentativo, si disse. E subito dopo decise di entrare a suo rischio e pericolo nella tana della belva, seguito da uno sconsolato Remus che già prevedeva guai ma che si sentiva comunque in dovere di essere lì per garantirgli supporto morale. Sei un Grifondoro Sirius, pensava facendosi coraggio, e dopotutto si tratta solo di una quindicenne .

-Arya...è permesso?- domandò entrando con cautela mentre la vecchia porta cigolava.

-Vattene via!- fu la solita risposta.

Gli era andata bene, pensò Sirius, l'ultima volta aveva schivato appena in tempo uno stivale borchiato lanciato proprio all'altezza della testa. La ragazzina avrebbe avuto talento come Battitore.

-Ascolta, prova solo ad ascoltare per un momento ti va?-provò di nuovo cercando di imitare il tono così comprensivo che Remus molte volte usava con lui, l'amico ovviamente se ne accorse e sorrise incoraggiante.

-Perchè?Tanto io non ci resto in questa casa- dichiarò lei sprezzante- non potete trattenermi contro la mia volontà: è sequestro di persona!!

-I tuoi zii ti hanno affidata a noi...- le ripetè pazientemente Remus per l'ennesima volta-... si tratta di una soluzione temporanea, in men che non si dica potrai tornare a casa tua, rivedere i tuoi amici...

-Ma quali amici?!Ma quale casa?!Un'altra prigione piuttosto- ribattè Arya - Perchè non mi è mai permesso uscire ? Perchè non posso frequentare una scuola di magia come tutti gli altri?Perchè non posso avere degli amici?- li fissava entrambi con determinazione - So che ha a che fare con mia madre perchè nessuno mi vuole mai parlare di lei. Cos'è che la zia non mi vuole dire?

-Tua madre era...- incominciò Sirius altrettanto infervorato, ma fu costretto a fermarsi da un esplicito sguardo di Remus che gli ricordò quello di cui avevano appena discusso- ...tua madre manca a tutti noi e sono sicuro che Amalya pensa solo al tuo bene. Mi dispiace, ma per il momento devi restare qui- si  arrese.

Niente avrebbe potuto ferirlo di più dello sguardo deluso della ragazzina, che  senza la possibilità di capire si trovava davanti a quella che considerava un'insensata segregazione. Se l'avessero fatto a lui non l'avrebbe sopportato, pensò Sirius, almeno lui conosceva le motivazioni per cui era costretto in Grimmauld Place. Era più che naturale che ora lo odiasse, ma era per il suo bene.

-E' ancora molto agitata, diamole tempo- gli ricordò Remus.

Così i due la lasciarono di nuovo sola e non meno disperata di come l'avevano trovata.

-Dannazione, se resto ancora chiusa in questa stanza impazzisco... voglio uscire di qui...- mormorò Arya piena di sconforto gettandosi sul letto con la faccia nel cuscino.

Quando la risollevò si ritrovò davanti un esserino grinzoso vestito con un bizzarro quando sudicio gonnellino che la scrutava malevolo.

- La padroncina ha chiamato?- gracchiò la strana creatura - Kreacher è qui per servire la padroncina.

-Non mi serve niente, grazie- ribattè lei acida, ma l'elfo si prostrò a quelle parole come se fossero fin troppo cortesi nei suoi riguardi.

-Oh,la padroncina non deve ringraziare Kreacher...- mormorò , evidentemente commosso - ma certo, Kreacher doveva sapere che la signorina Arya ha la stessa innata generosità, la stessa tempra magnanima ,lo stesso nobile portamento di padron Regulus...- prima che Arya potesse fare qualcosa l'elfo scoppiò in vistosi singhiozzi accompagnati da un lagnoso piagnisteo.

-Ok, senti, mi dispiace... non volevo farti piangere- cercò di fermarlo lei, un po' allarmata, dandogli lievi colpetti sulla spalla scossa dai singulti.

- ...oh, se solo la signorina Cissy potesse incontrarla che cosa non farebbe per la figlia del suo adorato cugino... -gemette  ancora asciugandosi gli occhi con lo straccio sudicio che portava allacciato in vita.

-Fantastico, altri parenti che hanno da dire la loro su cosa posso o non posso fare!- borbottò Arya, voltando il capo sdegnosamente.

Kreacher, che solo in quel momento aveva smesso di singhiozzare, le si avvicinò quasi strisciando.

-Oh no... la signorina Cissy non è come loro, sporchi traditori del loro sangue che infangano questa casa...lei non direbbe mai alla padroncina cosa fare. Se solo potesse incontrare la signorina Arya...lei le direbbe tutto quello che vuole sapere sui suoi nobili genitori.

Arya lo guardò per la prima volta con sincero interesse, una diversa prospettiva cominciava a disegnarsi davanti ai suoi occhi, una possibilità di sapere finalmente... forse anche di libertà. Ma come tutte le cose troppo belle per essere vere quel progetto così semplice all'apparenza  sembrava anche difficilmente realizzabile.

-Ma, anche se volessi ... come faccio ad arrivare da questa 'Cissy' se sono chiusa qui dentro?- domandò, ancora incerta- Quelli non mi lasciano uscire di certo e da sola non sono ancora  capace di smaterializzarmi.

A quel punto gli occhietti astuti della creatura sfavillarono sinistramente.

-Se la padroncina lo comanda, Kreacher può farlo per lei - rispose l'elfo profondendosi in un fin troppo sussiegoso inchino- Kreacher vive per servire la nobile e antica casata dei Black.

-Bene allora- disse Arya risoluta, tendendo un amano verso l'elfo- Andiamo.

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 25
*** Meet the hunter ***


 

 

 

 

 

 

La casa di Narcissa Malfoy era davvero grande e imponente , considerò Arya non appena vi mise piede, anche se il mobilio in legno scuro ei pesanti arazzi contribuivano a renderla un po' cupa. In effetti somigliava molto alla tenuta di sua nonna,  piena di colonne di marmo che recavano incisi antichi blasoni a testimonianza di una decaduta nobiltà di cui a lei non poteva importare di meno.

Tutto in quelle stanze aveva l'aria preziosa e intimidatoria e Arya si sentì decisamente fuori luogo coi suoi jeans strappati al ginocchio, la maglietta di un noto gruppo heavy metal e gli anfibi borchiati. Kreacher trotterellava allegro accanto a lei sospingendola lievemente ogni qualvolta si fermava dubbiosa a fissare un quadro dall'aspetto arcigno.

 La signora la aspettava nella sala del the, avvolta in una veste lunga e fluttuante che la faceva sembrare ancor più magra e sottile, i capelli biondissimi raccolti in una morbida treccia e un sorriso tirato rivolto alla sua ospite . Narcissa Black in Malfoy accolse la sua ospite con ostentata premura, come se si trattasse di una cara e vecchia amica appena ritrovata anziché di una cugina di secondo grado che non aveva mai visto, invitandola ad accomodarsi su un divanetto rivestito di velluto proprio accanto a lei.

-Puoi lasciarci Kreacher, hai fatto un ottimo lavoro...-disse rivolta all'elfo che si inchinò fino a terra prima di arretrare strisciando fino alla porta, i suoi occhi freddi si spostarono sulla ragazza rannicchiata in un angolo del divano- Narcissa Malfoy - si presentò affabile- oltre ad essere tua cugina sono stata una cara amica di tua zia e di tua madre, eravamo insieme naturalmente in Serpeverde  ai tempi di Hogwarts...sicuramente te l'avranno detto.

Arya dovette riflettere un istante per associare quel nome ad uno dei rari accenni al passato che sua zia Amalya aveva mai fatto in sua presenza, ma infine si illuminò davanti a quella rivelazione.

-La zia mi ha raccontato...che una volta mia madre le ha fatto vomitare lumache- confessò reprimendo a malapena una risata . Ricordava sempre con piacere quella storiella divertente che Amalya usava per metterla a letto da piccola.

- Naturalmente... - Narcissa storse il naso, evidentemente non era il suo aneddoto preferito- ...aveva un gran senso dell'umorismo la cara Darcy. Ma a parte qualche piccolo insignificante dispetto io  e lei eravamo migliori amiche  a scuola e siamo diventate come sorelle quando lei ha sposato mio cugino Regulus, dopo solo due anni di fidanzamento! Ah, erano una coppia splendida, così innamorati...- prese una pausa ad effetto per assicurarsi che Arya pendesse effettivamente dalle sue labbra prima di proseguire- Anche mio marito Lucius era un grande amico di tuo zio Elios, diciamo che frequentavano la stessa compagnia. Vedi , c'eravamo tutti al matrimonio dei tuoi genitori, fu un giorno davvero felice per la nostra famiglia.

-Davvero?- ad ogni parola la ragazza si era sporta sempre più avanti fin quasi a sbilanciarsi, quello era il discorso più lungo che aveva mai sentito fare sulla vita insieme dei suoi genitori.

A casa  l'argomento era severamente proibito per qualche misterioso motivo .Non appena accennava a chiedere di loro un po' più nello specifico la zia diventava pallida e lo zio cambiava abilmente discorso. L'unica che si era mai scucita sull'argomento era nonna Agnes, che sosteneva fieramente quanto rispettabile seppur breve fosse stato il matrimonio della figlia.

In effetti la signora Malfoy le ricordava molto sua nonna sotto diversi aspetti e non era difficile credere che lei e suo marito fossero in buoni rapporti con la sua famiglia. Arya si chiedeva però come mai essendo così amici non si fossero frequentati per tanti anni. Forse stava per scoprirlo, insieme a molte cose che le erano da sempre state taciute.

-Oh, vedo che ti interessa, non devono averti raccontato molto di loro- osservò Narcissa tranquillamente- io posso dirti tutto quello che vuoi sapere....ma non ora.

-Perchè no?- si lamentò- Io voglio saperlo adesso .

-Perchè ora è  tardi...devi tornare a casa. Kreacher ti riaccompagnerà- a quelle parole l'elfo comparve subito davanti  a loro, ansioso di rendersi utile alla signora.

-Quella non è casa mia- specificò Arya sdegnosamente, allontanandosi dalla piccola creatura- ci devo proprio tornare?!

- Cara, non possiamo far preoccupare il mio caro cugino...

-Non posso restare con lei?- la interruppe Arya -  Così potrebbe parlarmi ancora di...

-Sciocca ragazza, certo che no!- esclamò Narcissa visibilmente spazientita, salvo ritornare immediatamente dopo al tono civettuolo e vellutato che aveva tenuto prima aggiungendo più gentilmente - Non fraintendermi cara, puoi tornare a trovarmi quando vuoi e parleremo ancora. Io ti racconterò tutto dei tuoi genitori e magari tu in cambio puoi riferirmi gli assurdi discorsi che si fanno in quella casa...

-Perchè le interessa?- chiese la ragazza, piuttosto scettica- Scusi, ma non mi sembrano tanto affari suoi.

-Coraggio vai ora- Narcissa ignorò deliberatamente l'ultima sua affermazione- Arya, tua madre sarebbe così fiera di te- aggiunse suadente riuscendo a distrarla per un tempo sufficiente da permettere all'elfo domestico di avvicinarsi.

Prima che la ragazza potesse protestare di nuovo l'elfo domestico riuscì ad afferrarle una mano e a smaterializzarla, così come voleva la sua padrona, lasciando che la successiva domanda le morisse sulle labbra.

-Lo sarebbe davvero?!- esclamò una voce sarcastica emersa dall'ombra- Darcy non sarebbe  così stupida da fidarsi della prima sconosciuta che le offre inspiegabilmente la sua amicizia.

-Perchè no? Si fidava di te- precisò freddamente la signora Malfoy.

Lavinia in cassò il colpo con la forza dell'abitudine, ormai si era lasciata alle spalle la vecchia vita  e le vecchie amicizie e quella fotografia scolorita dal tempo che ancora conservava non significava quasi nulla se non un ricordo scomodo di quella che era stata. Una ragazzina stupida che credeva che l'amicizia la potesse proteggere da tutto. Invece alla fine aveva dovuto pensarci da sola a salvarsi e non provava nemmeno più l'ombra di un rimorso per quello che aveva fatto o che secondo lei era stata costretta a fare, la sua unica ragione di vita era la sua vendetta.

-Uccidiamola subito- ringhiò in un impeto d'ira ripensando ai corpi freddi della sua famiglia - non aspetto altro da quindici anni e adesso che finalmente l'ho trovata...

-A suo tempo - le ricordò l'altra strega mentre sorseggiava  il suo the tranquillamente- sei stata tua  venire a chiedere il nostro aiuto per penetrare la protezione che hanno messo su di lei, dovrai aspettare ancora fin quando  non avremo più bisogno della piccola Arya.

-Ma io...

-Quando non ci sarà più di alcuna utilità la mocciosa sarà tutta tua, Lavinia...- ripetè Narcissa  - ...nel frattempo, gradisci una tazza di the?


...


Amalya aveva aspettato che facesse buio prima di recarsi a Grimmauld Place , per quanto la ragione fosse sciocca agire col favore delle tenebre la tranquillizzava. Avrebbe volentieri delegato a suo marito l'ingrato compito di aggiornare sui loro scarsissimi progressi gli abitati del quartier generale, ma aveva dovuto andarci di persona essendo l'unica tra loro due  che Silente aveva messo a parte del segreto.

Stava per entrare nel territorio dell'Ordine, un territorio ostile dove era considerata  poco meno che una traditrice. Inspiegabilmente molti si erano fatti quell'idea su di lei da quando era stata la sola sopravvissuta all'attacco dei Mangiamorte, poi quando era scomparsa per assistere la sua amica avevano pensato che  li aveva solo piantati in asso perchè spaventata. E d'altra parte non ci si poteva aspettare altro da una vigliacca Serpeverde se non che non aveva perso tempo a chiamarsene fuori per salvarsi la pelle quando i giochi si erano fatti pericolosi. Solo Silente sapeva quanto Amalya avesse fatto per la loro causa convincendo Elios Hardgraves a passarle importanti informazioni.

Non era una donna fragile ma in quel momento inorridiva al pensiero di trovarsi davanti qualche membro dell'Ordine che senza sapere niente di lei nè di quello che aveva passato l'avrebbe guardata dall'alto in basso. Quell'ennesima umiliazione le fu risparmiata ma a ben pensarci Amalya avrebbe sopportato meglio il pubblico biasimo che l'atteggiamento calmo e gentile dell'ultima persona che voleva vedere.

Remus le aprì la porta e la fece accomodare dentro senza battere ciglio, lui si che aveva un autocontrollo di ferro. Aveva il tipico atteggiamento sulla difensiva che aveva perfezionato negli anni, quello che più Amalya detestava perchè la tagliava fuori in maniera tale che le era impossibile farsi un'idea di cosa stesse pensando. Un istante dopo erano seduti nell'angusto salotto impegnati ad evitare di guardarsi negli occhi e a mantenere un ostinato silenzio.

-Come va con Arya?

-Come procedono le ricerche?

Si resero conto di aver parlato nello stesso momento sovrapponendo le rispettive domande, con il solo desolante effetto di farli ripiombare in un silenzio ancor più protratto e imbarazzante. Una scena abbastanza ridicola considerando che si trattava di un mago e di una strega adulti.

-Non l'abbiamo ancora trovata- disse dopo un po' Amalya - siamo stati alla vecchia casa, a quella dei genitori e in ogni posto che potesse avere qualche significato per lei ma niente. Elios è ancora fuori a cercare. Ha detto che si rivolgerà  a certe sue conoscenze poco raccomandabili, ma credo che si rivelerà comunque piuttosto  inutile senza un'indicazione precisa...Lavinia potrebbe essere ovunque.

-Sono passati quindici anni, anni che quella donna ha trascorso chissà dove ad ordire la sua ritorsione - osservò lui- avrà un piano e un nascondiglio che pensa non possiate trovare.

-E' colpa mia...dannazione!Avremmo dovuto ucciderla quando ne avevamo la possibilità- sbuffò Amalya, rendendosi conto troppo tardi di cosa aveva detto e di fronte a chi lo aveva fatto.

Si rese conto che forse  la stanchezza aveva fatto suonare quel commento un po' più crudo di quanto avrebbe voluto, si accorse di aver parlato di uccidere un essere umano come avrebbe potuto parlare del tempo. Proprio il genere di cose che Remus non aveva mai tollerato da lei, uno dei principali argomenti dei loro litigi di un tempo. Fu allora che lui la spiazzò completamente annuendo leggermente col capo.

-Sai, forse avreste dovuto- convenne Remus pensieroso, notando lo sguardo stupito della donna a quella sua affermazione aggiunse- Era la guerra,no? Uccidere o essere uccisi. Allora forse non me ne rendevo conto, credevo che si potesse sempre avere una scelta, ma la verità è che alcune situazioni non lasciano scampo.

-Ce ne hai messo di tempo...- sospirò lei spalancando gli occhi violetti.

Remus Lupin si rese conto come svegliandosi da un coma prolungato di quanto gli fosse mancata la vista di quegli occhi e si ritrovò a domandarsi come avesse potuto vivere fino a quel momento senza la loro sinistra luce. Era stato così facile odiarla quando era lontana, attribuirle tutte le colpe della terra ben oltre quelle che si era meritata solo per riuscire a bandire il suo pensiero costante dalla sua mente. La licantropia era il minore dei suoi problemi a confronto.

-Troppo in effetti- le sorrise debolmente- e adesso è davvero troppo tardi.

-No che non lo è!- esclamò lei d'impeto, per un folle e meraviglioso istante le era balenata davanti l'immagine di lei e di Remus insieme di nuovo, liberi di vivere una seconda occasione.

Poi si ricordò di avere una famiglia adesso a cui era legata, si ricordò della nuova guerra che incombeva su di loro e della missione che doveva compiere a tutti i costi. In ogni caso Remus aveva ignorato la sua affermazione. Non esisteva una seconda occasione insieme, ci era arrivato molto  prima di lei .

-Arya sta bene ma si è chiusa in camera per protesta, Sirius sta facendo del suo meglio per costruire un rapporto con lei e a questo punto temo anche che abbia un piano per entrare nelle sue grazie- riferì quasi meccanicamente, poi quando si rese conto che non aveva più nulla di poca importanza da dire aggiunse- Dovresti tornare da tuo marito.

La strega annuì mentre una familiare amarezza le scivolava in gola.


...


Arya si sentì stranamente in colpa al ritorno da villa Malfoy. Avrebbe dovuto essere felice di essere riuscita ad evadere da quell'orrenda casa e di avere perfino avuto la fortuna di trovare qualcuno che aveva intenzione di rispondere a tutte le sue domande e a trattarla come un'adulta finalmente. Eppure quella velata richiesta di informazioni in cambio di quella disponibilità non poteva fare a meno di insospettirla. Non era una stupida e aveva intuito che ci doveva essere sotto qualcosa ma ancora una volta non capiva cosa centrasse lei.

Qualcuno bussò forte alla sua porta distogliendola da quei pensieri. La ragazza sbuffò senza la minima intenzione di andare ad aprire. Si chiese se questa volta fosse l'infelice padrone di quella catapecchia,  il lupo mannaro dai modi affabili, la mamma chioccia dai capelli rossi, il  tizio strambo con l'occhio che vedeva attraverso i muri o la tizia coi capelli rosa cicca che sembrava essersi messa in testa di diventare sua amica. Tanto chiunque fosse non gli avrebbe dato la soddisfazione di convincerla a uscire. Invece  ad un tratto i colpi cessarono sostituiti da un incessante graffiare che suscitò il suo interesse.

Aprendo la porta Arya si trovò davanti un grosso cane nero che scodinzolava allegramente. Non riuscì a trattenersi dal pensare che fosse adorabile e, anche riteneva che  prenderle un animale da compagnia fosse solo l'ennesimo basso tentativo di conquistarla da parte degli abitanti della casa con cui era in contrasto, decise che almeno di lui poteva fidarsi.

-Ciao bello ...e tu da dove vieni?- mormorò chinandosi ad accarezzarlo e subito dopo si scostò per lasciarlo entrare.

Da quel giorno il cane nero divenne un'ospite fisso da lei, ogni tanto veniva lì per farsi coccolare da lei e a volte si fermava perfino tutto il giorno a farle compagnia. Forse a causa della solitudine forzata, ma Arya si sorprese perfino a confidarsi con lui. E si sorprendeva ancora di più per quanto sembrava che il cane la capisse. Gradualmente la convinse perfino ad uscire dalla camera per farlo giocare nei corridoi vuoti e nei saloni del piano di sotto.

Uscendo con il suo nuovo amico Arya venne presto in contatto anche con gli altri abitanti della casa , a cui gradualmente stava facendo l'abitudine. Scoprì che Molly faceva dei dolci che avrebbero corrotto chiunque ed aveva sempre un sacco di premure per lei, che Malocchio aveva un sacco di storie raccapriccianti da raccontare, che Ninfadora Tonks era davvero simpatica anche se un po' sbadata e che Remus Lupin poteva insegnarle un mucchio di incantesimi di difesa che da sola non era mai riuscita a fare. A volte le capitava di sentirli parlare tra loro di cose che lei non capiva, ma intanto poteva sempre contare sul suo fedele cagnolone che non l' aveva mia abbandonata. Suo zio, al contrario, non si faceva vedere da giorni.

Dopo un po' stare in quella casa con tutti loro non sembrava nemmeno così terribile come all'inizio.

-Palla lunga!- annunciò Arya lanciando la pallina in aria, mentre il cane eseguiva un balzo spettacolare per prenderla scatenando scrosci di applausi.

-Sai ,dovrei darti un nome- decise la ragazza-  Che ne dici di ...Fido?

Il cane ringhiò sdegnosamente.

- Zampa? Birillo?Fortescue?

-Prova con Felpato- le suggerì Remus e solo allora ricevette un guaito favorevole.

-Ti piace? Bene, allora ti chiameremo Felpato- sorrise Arya arruffandogli amorevolmente il pelo sulla testa- Adesso io ho da fare una cosa di sopra, tu stai qui da bravo...domani giochiamo ancora non preoccuparti- aggiunse prima di correre in camera.

-Ammettilo Lunastorta, sono un maledetto genio!- esclamò Sirius una volta ritornato alla sua forma umana.

-Oh si, davvero un genio- gli fece eco Remus in tono sarcastico- intanto sei l'unica persona della casa che non ha ancora scambiato due parole amichevoli con Arya.

- Remus, noi non facciamo che parlare tutti i giorni!- protestò Sirius quasi offeso- Lei con me si confida.

-Perchè crede che tu sia un cane!- sottolineò l'altro- Hai una vaga idea di quanto si arrabbierà quando scoprirà che l'hai presa in giro?!

-Allora sarà meglio che non lo scopra- fu la sua pronta risposta.

- Sirius , non puoi fare il padre su quattro zampe... - tentò di farlo ragionare l'amico- ...devi affrontarla di persona e instaurare con lei un rapporto umano.

-No- il tono di Sirius era stranamente fermo- Come Felpato posso ascoltarla raccontare della sua vita come non farebbe con nessun altro, posso davvero conoscerla, conoscere i suoi desideri, le sue impressioni... non ho intenzione di perdere tutto questo.

-Non puoi farlo.

-Davvero?- Sirius diede una risata sarcastica- Prova a impedirmelo...

Pochi istanti dopo era tornato il grosso cane nero che si mise ad abbaiare in cerca della sua padroncina.


...


-Scusi se non sono riuscita a venire prima- disse Arya entrando per la seconda volta nel salone di Villa Malfoy - Ho dovuto aspettare di essere sola.

-Ma certo, ma certo- squittì Narcissa venendole incontro con impazienza- ...e dimmi cara, hai scoperto qualcosa di interessante per caso?

Era una domanda a cui si era suo malgrado preparata, anzi era andata lì quel giorno proprio per risolvere quella questione una volta per tutte.

-No e non intendo farlo- disse Arya fieramente scostandosi dalla donna come per sottolineare la sua inamovibile posizione- io ci ho pensato e non credo che sia giusto spiare le persone.

-Oh, ma cosa dici, non sarebbe affatto come fare la spia- minimizzò la signora con un cenno della mano affusolata-  sono solo confidenze tra donne. E poi credevo che volessi sapere tutto quello che non ti hanno mai detto. Non vuoi sapere come mai ti hanno sempre mentito? E' per questo che sei qui- le ricordò con una nota leggermente più dura nella voce.

-Lo ero all'inizio- confessò Arya sostenendo il suo sguardo- ma poi ho capito che in realtà non mi interessa poi così tanto...comunque non al prezzo che chiede lei. Anche se mi hanno mentito avranno avuto le loro buone ragioni. Ci tengono a me-asserì sfidandola a contraddirla.

-Chi ti ha raccontato una sciocchezza simile?! Certamente stai scherzando...come se un branco di schifosi sanguesporco e traditori del loro sangue meritassero tanta lealtà...

-Non li chiami così!- ribattè Arya a pugni stretti- E se ci tiene così tanto a sapere di cosa parlano perchè non va a chiederglielo lei stessa?! - aggiunse alzando le spalle- Io non lo farò di ceto.

-Molto bene, se è questo quello che hai deciso...- sibilò la donna  vistosamente offesa, riuscendo a riconquistare poco dopo quel tanto di calma che bastava ad aggiungere- ... prima che tu te ne vada ci tenevo a presentarti una persona. Un'altra vecchia  amica di tua madre che muore dalla voglia di conoscerti.

Una mano fredda come il ghiaccio le artigliò la spalla e Arya si voltò per incontrare lo sguardo feroce di una donna a cui mancava il lobo dell'orecchio destro.




 

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Capitolo 26
*** Time to Say Goodbye ***


 

 

 

 

-Non sai quanto ho atteso questo momento...- Lavinia si leccò le labbra screpolate come un gatto che pregusta il suo pasto mentre ci gioca.

Arya ne ricevette una sensazione piuttosto sgradevole.  Si guardò intorno nervosamente, ma Narcissa si era eclissata da qualche parte e comunque non era certa che l'avrebbe aiutata. Si era andata a cacciare in una maledetta trappola.

-...Sai,mi dispiace di doverlo fare ma la cara Amalya deve imparare come ci si comporta.

-Fare... fare cosa?- domandò Arya, ma Lavinia la ignorò.

- Perchè mi costringono sempre  fare quello che non vorrei?!Anche tua madre... lei significava davvero molto per me e tu le assomigli così tanto- le disse ancora la donna avvicinandosi a lei tanto da poterle accarezzare la guancia con una mano fredda- E' stata davvero un'amica preziosa.  Già, avrei potuto anche lasciarla in vita se non fosse stata così determinata a farmi fare la figura dell'idiota...

Arya si sottrasse a quel contatto indietreggiando fino a che la sua schiena non incontrò il divano.

-A me sembra che a fare la figura dell'idiota ci riesca benissimo da sola- commentò freddamente- e dubito seriamente che mia madre abbia mai perso il suo tempo con lei.

-Oh...Non mi credi piccina? Guarda, guarda tu stessa- la esortò Lavinia porgendole un pezzetto di carta stropicciata e ripiegata che le sue mani stringevano febbrilmente - una copia per ognuno ...così non ti dimenticherai di noi- cantilenò con una vocetta sinistramente infantile.

- ' Hogwarts 1977,con amore, Lily' - recitò Arya leggendo la dedica scritta dietro  prima di guardare la vecchia fotografia.

-Guardalo bene, lo hai visto? Hai visto perchè è morta?!- tuonò Lavinia esultante.

C'erano tutti in quella fotografia, i volti giovani e sereni ,rilassati e  inconsapevoli di un domani di guerra e sofferenza. Una versione più giovane e mentalmente sana di Lavinia Worthington svettava in prima fila. Arya stentò a riconoscere sua zia Amalya ,una signora sempre così seria ed elegante,  abbracciata in maniera inequivocabile ad un ragazzo che non era suo zio Elios mentre sorrideva raggiante come se non avesse desiderato altro dalla vita. Il suo sguardo si soffermò in particolare su un volto dai lineamenti uguali ai suoi, incorniciato dagli stessi capelli chiari e ondulati: sua madre le sorrideva da una serata di venti fa, circondata dalle persone a cui più aveva voluto bene. Accanto a lei stava un ragazzo dall'aria spavalda, con lunghi capelli neri e gli occhi... Arya fremette leggermente: aveva i suoi stessi occhi.

 Tuttavia la ragazza non perse il poco tempo che aveva ad esaminare la fotografia a fondo, lo utilizzò invece per estrarre la bacchetta ed indietreggiare di qualche passo per prender meglio la mira.

- Stupeficium! - urlò l'incantesimo che da poco Remus Lupin  le aveva insegnato e subito dopo prese a correre senza voltarsi per vedere se avesse avuto effetto. Il suo unico pensiero era uscire di lì il prima possibile.

Sentì il rumore di qualcosa che cadeva, ma subito dopo dei passi affrettati le correvano dietro rimbombando sinistramente nel corridoio di pietra. Un fiotto di luce l'aveva appena mancata e fu costretta a voltarsi per affrontare il seguente.

-Impedimenta!

-Protego!

-Sectumsempra!

-Protego!

Arya sapeva bene che il suo sortilegio scudo non poteva proteggerla per sempre, soprattutto quando la sua avversaria aveva molta più esperienza di lei e sembrava mettercela tutta per catturarla, ma tentò ugualmente di difendersi come poteva. Le occorreva tempo per elaborare un piano.
Ma quando vide una statua di marmo accanto a lei perdere un braccio perchè colpita al suo posto da una maledizione capì che di tempo non ne aveva e che forse una semplice cattura non era tutto ciò che la strega aveva in serbo per lei.

-Stupeficium!

Il successivo incantesimo di Lavinia infranse il suo fragile scudo, Arya si ritrovò sbalzata sul pavimento mentre la sua bacchetta era finita a qualche metro di distanza. Lavinia la raccolse compiaciuta.

- Darcy... perchè hai voluto che ti uccidessi?- continuò con quel tono strascicato e assolutamente folle -  sei  stata la prima amica che ho avuto, mi sei stata vicina anche quando nessun altro lo avrebbe fatto...non ti importava che fossi una Nata Babbana, no! Eri troppo coraggiosa per temere gli altri Purosangue e troppo leale per voltare le spalle ad un'amica. Ma sei stata anche così stupida ,oh talmente stupida...- Lavinia si era presa la testa tra le mani come per volerne fare uscire un pensiero doloroso.

Era completamente pazza, realizzò Arya, con un sussulto: si rivolgeva a lei vedendo al suo posto Darcy. Era una donna consumata dal rimorso per quello che aveva fatto e oltre che dai suoi propositi di vendetta. Una pazza con una bacchetta puntata su di lei.

-Perchè non mi hai voluto lasciare altra scelta?!- ringhiò rabbiosamente - Potevamo essere grandi insieme, potevamo unirci all'Oscuro Signore ed essere potenti. Perchè hai preferito lui?  Ti sei innamorata di quell'idiota di Sirius Black e hai rovinato tutto!

- Sirius Black!- esclamò Arya incredula- Mia madre era innamorata di Sirius Black?!

Solo sentendo la sua voce Lavinia parve tornare in sè realizzando di non avere davanti Darcy Hardgraves, ma sua figlia che la fissava con altrettanto disprezzo. Come osava? Anche Darcy le aveva riso in faccia prima di morire.

-Certo che lo era... da chi credi di aver preso la tua insolenza, stupida ragazzina!- strillò ormai fuori di sè- 'Ci sono cose per cui vale la pena morire'  ha detto prima che la finissi. Bene, lo vedremo...salutamela tanto dall'inferno.

Arya non chiuse gli occhi, sua madre di certo non lo aveva fatto e lei sarebbe stata all'altezza. Inoltre se quella donna intendeva ucciderla  non glielo avrebbe reso più facile mostrandosi impaurita. Voleva che la guardasse in faccia nel momento in cui pronunciava la maledizione, voleva vedere se aveva il coraggio di tradire un ultima volta la preziosa amicizia di sua madre.

- Avada Kedavra.

Un fiotto di luce verde illuminò sinistramente il salone.


....


Elios Hardgraves commise il malcapitato errore di suonare il campanello prima di entrare al numero dodici di Grimmauld Place, scatenando gli strilli del ritratto della signora Black. Sirius Black e Remus Lupin  lo accolsero  loro malgrado con un atteggiamento estremamente sospettoso, quasi offesi dal fatto che fosse stato rivelato a un ex Mangiamorte in cui non nutrivano la minima fiducia l'ubicazione del quartier generale dell'Ordine delle Fenice. Ma la verità era che avevano bisogno di lui e non vedevano l'ora di ascoltare le notizie che portava.

-Chi diamine ci fai qui in casa mia Hardgraves?- abbaiò comunque  Sirius, ancor prima di lasciargli mettere piede nell'atrio.

- Era anche la casa di mia sorella- lo corresse lui spietatamente, passandogli  davanti  con noncuranza proprio come se si trovasse a casa sua, intanto si guardava intorno con sguardo critico- Lo avete ridotto male questo posto, lo ricordavo decisamente più vivibile quando c'era lei  .

Un'altra sola menzione di Darcy e l'avrebbe schiantato, decise Sirius all'istante. Fortunatamente Remus intervenne per dargli manforte ,scongiurando uno scontro aperto.

-Non eri atteso- dichiarò tanto per mettere in chiaro che non era il benvenuto.

Elios sorrise appena.

- Non sono pervaso da alcun piacere nel trovarmi qui, ma mia moglie...- sottolineò le ultime parole- ...Amalya ha detto a Silente che lei non ci avrebbe più messo piede, così il vecchio ha deciso di ammettere anche me nell'allegro club della fenice - fu la sua risposta intrisa di sarcasmo- all'inizio ammetto di avere avuto qualche perplessità sul fatto che fosse opportuno ma... dal momento che accettano proprio chiunque, dico bene Lupin?

Remus ricambiò quella provocazione con un contegno altrettanto freddo e distaccato, mentre gli insulti di Sirius finirono coperti dagli strilli della signora Black prima che anche il ritratto si calmasse.

-Se sei qui per dirci qualcosa Hardgraves...- lo sollecitò educatamente il lupo mannaro.

-Si: l'ho trovata-  ghignò questi evidentemente compiaciuto- Lavinia è rimasta fino ad ora nascosta dai Malfoy. Adesso posso vedere mia nipote?

-No- disse Sirius conciso.

-Naturalmente- lo corresse Remus, che continuava a cercare di mantenersi superiore alle ostilità, non se le potevano certo permettere in quel momento- E' di sopra, la vado a chiamare.

Ma dopo qualche istante, che Sirius ed Elios impiegarono a guardarsi di traverso nel più completo silenzio, Remus ritornò visibilmente allarmato una volta scoperto che la ragazzina non si trovava di sopra, nè in alcun altra parte della casa.

-Non capisco...è scomparsa !- mormorò .

-Che cosa?! Dove? Dobbiamo trovarla!- gli fece eco Sirius , se possibile ancora più agitato di lui.

-Non la troverete certo qui- osservò Elios tranquillamente, come se la scomparsa di sua nipote non lo preoccupasse affatto- l'avevo detto ad Amy che affidarla a voi due era una pazzia e che sarebbe finita sbranata alla prima luna piena ... certo se non l'aveste persa prima.

-Senti tu, razza di pallone gonfiato...- questa volta  Sirius sembrava davvero intenzionato a mettergli le mani addosso e Remus non aveva più intenzione di fermarlo- ... hai intenzione di startene lì a fare commenti inutili o vieni con noi a cercarla prima che ti spacchi la nobile faccia?!

-Perchè dovrei cercarla se so perfettamente dov'è?!- sollecitato da espliciti sguardi degli altri due Elios decise di smettere di giocare con loro e dirgli quello che sapeva prima che le minacce di Sirius si concretizzassero a suo svantaggio- E' con Amalya, è piuttosto scossa perchè purtroppo mi ha visto uccidere Lavinia. Non era mia intenzione farlo davanti a lei ma non ho avuto scelta- precisò.

Sia Remus che Sirius ascoltarono come pietrificati il racconto che seguì.

-Sapevo che Lavinia si nascondeva da qualche parte con l'aiuto di vecchi amici, l'unico modo per spingerla ad uscire allo scoperto, a rimanere sola e non protetta da altri Mangiamorte era darle esattamente quello che voleva. Sarebbe voluta rimanere da sola per compiere la sua vendetta, così ho chiesto a Kreacher di far uscire Arya ... grazie a Salazar esiste ancora qualche elfo domestico che sa fare il suo dovere- concluse.

-Insomma,l'hai usata come esca!!- esclamò Sirius indignato.

-Era l'unico modo- tagliò corto l'altro.

-E di sicuro Amalya non lo sa, non sarebbe mai stata d'accordo su un piano del genere- completò Remus.

-Infatti, in realtà Silente mi ha rivelato da subito dove trovare il quartier generale, ma a lei non l'ho potuto dire - annuì Elios - sono stato qui mesi fa per dare istruzioni all'elfo, fortunatamente si ricordava di quanto sia Regulus che la sua compianta padrona mi stimassero e ha fatto quanto ho chiesto tenendomi informato. Una bestiola preziosa, anche se servendo me si è dimostrato pensosamente attaccato alle sottane di Narcissa.

Sirius ignorò totalmente quell'avvertimento prezioso.

-Tu...Però Arya sta bene? Rispondi!

-Sta bene- ripetè Elios - e visto che non c'è più motivo di tenerla qui ripartiremo quanto prima.

Il volto di Sirius si rabbuiò visibilmente, dimenticò perfino di voler picchiare a sangue chi gli stava davanti con quell'aria di sufficienza. Ormai pensava solo che non l'avrebbe più rivista, che non l'avrebbe  più ascoltata parlare con quella voce tanto simile a quella di sua madre. Niente più Arya, così, da un momento all'altro. Non aveva avuto molto tempo per stare con lei, non in forma umana. E in fin dei conti era un suo diritto ! C'erano tante cose che doveva ancora dirle, anni da recuperare... e quella casa sarebbe rimasta ancor più cupa e grigia senza di lei.

-Era una situazione temporanea...- cercò di confortarlo debolmente Remus - ... non ci dovevamo abituare.

-Comunque la faremo tornare per salutarvi- aggiunse Elios sottovoce, mantenendosi il più distaccato possibile- e qualche volta può venire a stare qui per qualche giorno... per nostra sfortuna è una Black ...e poi pare si sia affezionata a te.

Sotto lo sguardo incredulo di Remus i due maghi si  strinsero rapidamente la mano, per poi tornare a fingere di ignorarsi. Fu così anche quel giorno, quando Arya fu riportata a Grimmauld Place per l'ultimo saluto prima di tornare in Francia con la sua famiglia. Non si poteva negare che fosse raggiante.

- Dov'è Felpato? - volle sapere la ragazzina guardandosi intorno- Voglio salutarlo.

-Oh, non credo che verrà ... detesta gli addii- borbottò Sirius cupo, aveva assistito ai saluti rimanendo in un angolo in disparte.

Allora Arya lo stupì buttandogli le braccia al collo e baciandolo su una guancia.

-Sciocco cagnone, guarda che l'avevo capito che eri tu!- gli disse ridacchiando con la sua migliore aria furbetta - Eri l'unico che non si faceva mai vedere quando c'era lui ...

 - Remus te l'ha detto?!

-Ma và... l'ho capito da sola!- rispose lei orgogliosa - Andiamo, sono piccola ma mica stupida!

-Tu lo sapevi? E allora come mai...- Sirius la fissava preso alla sprovvista.

- Come mai ho continuato a raccontarti ogni cosa della mia vita?!- proseguì  Arya compiaciuta-  Diciamo che avevo deciso di annoiarti a morte con tutti i miei problemi nella speranza che ti allontanassi ... ma tu non l'hai fatto. Nessuno mi aveva mai ascoltato così prima d'ora... grazie.

-Ci rivedremo Arya Black - decretò osservandola gonfio di orgoglio-  nel frattempo voglio che tu abbia questa.

Sirius le porse la sua copia della fotografia dove era ritratto con Darcy, Arya la prese ma la sua espressione mutò di colpo non appena l'ebbe in mano, il suo sorriso si fece leggermente più incrinato.

-Arya, ma che cos'hai?- domandò lui  preoccupato.

-Senti, quella donna...- si fece coraggio la ragazza  dopo aver riflettuto un istante- quella donna prima di morire ha detto una cosa davvero strana su di te e sulla mamma...

-Che cosa ti ha detto?- le chiese Sirius serenamente, era pronto finalmente a rivelarle ogni cosa se solo l'avesse chiesto.

-Ha detto che lei...insomma, che voi...ah, non importa. Era completamente pazza, giusto? Sono sicura che quello che ha detto non vuol dire niente - rivolgendo un ultimo sorriso a tutti quanti  lasciò Grimmauld Place con la promessa di tornare in estate.

 

 

Fine


Ringraziamenti vivissimi a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui, a chi ha ricordato la storia, chi l'ha messa tra i preferiti e seguiti , ma soprattutto a chi l'ha recensita!!!! Anime davvero sante.E' soprattutto grazie a voi che sono arrivata al ventiseiesimo ed ultimo capitolo, con l'ambizione di poter scrivere quanto prima, esami permettendo, una nuova storia dove utilizzerò alcuni di questi personaggi e  naturalmente ne creerò altri che avranno a che fare con i nostri protagonisti...Spero davvero che vi siate divertiti a leggere la metà di quanto io mi sono divertita a scrivere!!^^Un bacione a tutti e alla prossima...MEV

 

 


 

 

 

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