Come un cielo trapunto di stelle.

di Sunbreathe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non è logico! ***
Capitolo 2: *** Ma vuota, quasi vuota. ***
Capitolo 3: *** Non essere sciocco,Harry! ***
Capitolo 4: *** Storia di Hogwarts ***



Capitolo 1
*** Non è logico! ***


“RON” la voce squillante di Lavanda lo raggiungeva da fuori la porta del dormitorio “RON RON!” petulante più che mai la ragazza lo attendeva fuori la porta urlando come un’oca giuliva e scalpitando come una fan sfregatata di un personaggio famoso.

 “Ron muoviti sta rompendo i cavoletti di Bruxelles da mezz’ora!” si aggiungeva la voce sussurrata di Harry che lo scuoteva velocemente.

Il rosso si alzò di scatto mettendosi a sedere con gli occhi spalancati “No… Hermione… no!” ripetè come se stesse continuando a sognare per poi arrossire e guardarsi intorno, Dean, Seamus e Neville erano fortunatamente scesi, non osava immaginare come lo avrebbero schernito poi si girò ulteriormente e vide Harry che lo scrutò scuotendo la testa.
 “Senti RonRon,…” prese Il Prescelto
 “No ti prego Harry non ti mettere anche tu…”
“Si okay… se ti piace così tanto Hermione perché stai con Lavanda? Insomma non è logico!”
”Parli come la McGranitt Harry..”
”No, parlo come tutti quelli che ti vedono sbavare dietro ad Hermione e ti vedono il secondo dopo con le labbra occupate da Lavanda!”
 “Il fatto è che!” disse improvvisamente sbiancando, non immaginava che si vedesse così tanto che gli piaceva Hermione la sua migliore amica “Quella è una piovra, un polipo un.. un…”
 “Si Ron ho afferrato il concetto” venne in suo aiuto Harry con una voce depressa, era un discorso che gli faceva ogni mattina
 “Si… hai capito… ma oggi la lascio.” Affermò con voce tremula e vedendo l’occhiata scettica dell’amico continuò “No no questa volta davvero, so che te lo dico ogni volta, ma questa volta lo giuro su Merlino!”
 “Si okay Ron “ sbottò Harry già pronto, lanciandogli la cravatta rossa ed oro in volto
 “Sisi… aspetta HARRY!” urlò portandosi le mani alla faccia
 “Ron? Non ti senti bene?”
 “C-c-c-che ore s-s-sono? C-c-c-che giorno è?”
 “Si sono le 9 meno un quarto e si tra un quarto d’ora abbiamo Piton” ridacchiò Harry correndo alla porta “Non ti posso aspettare devo convincere Lumacorno a darmi il ricordo!” disse prima di sbattere la porta in faccia a Lavanda che lo guardò arrabbiata “COME OSI, SONO LA RAGAZZA DEL TUO MIGLIOR AMICO, E PENSARE CHE TUTTE TI CADONO DIETRO SCOSTUMATO NON SARAI MAI GALANTE COME IL MIO RON RON!
Ron ascoltò con un’aria sconfitta e depressa le urla di Lavanda per poi andare in bagno con la divisa tra le mani “Tanto quel sudicione di un Piton me li toglie lo stesso i punti!” borbottò a sé stesso prima di chiudere la porta del bagno con una lentezza disumana “E tra Piton e Lavanda non so chi è peggio”.
 
 
 
 
 

 

 

Quella giornata Ron ritornato in dormitorio dopo scuola mangiò i cioccolatini di Romilda Vane per Harry pieni di filtro d’amore, andò da Lumacorno con il Prescelto che gli diede l’antidoto ma poi il rosso fu avvelenato con l’Idromele, lo salvò Harry che gli inficcò un bezoar in gola togliendolo dalle braccia della morte, poi finì in infermeria e tutti sanno come andò a finire. 

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Capitolo 2
*** Ma vuota, quasi vuota. ***


La Tana era sempre calda ed accogliente.
Calda e accogliente ma vuota, quasi vuota.
Molly era nella di solito viva cucina piene di teste calde, in tutti i sensi.
Non c’era nessuno: Bill era occupato alla Gringott, Charlie era in Romania, Percy… Beh Percy.
La signora Weasley si bloccò al pensiero del figlio e scoppiò in lacrime digrignando i denti.
La forte Molly piangeva come una bambina di dieci anni, come Ginny quando Fred e George le ruppero la bambola di carta pesta magica, o come Ron quando i gemelli trasformarono il suo orsacchiotto in un orribile pupazzo oragno, metà orso metà ragno facendogli crescere sei pelose zampre orribili.
Sulle sue labbra s’increspò un sorriso. Per quanto poteva criticarli, rimproverarli erano loro due l’anima della grande famiglia.
Cosa avrebbe fatto senza i loro assurdi scherzi? O senza andare alla ricerca dei loro ordini d’acquisto?
La grande rossa si voltò e adocchiò l’orologio. “Pericolo di morte”. Era sempre così da quando Lui era tornato. Si era tornato anche se il Ministero non ci credeva. Anche se Percy non ci credeva.
Un gufo plano ed entrò nella cucina attraverso la finestra finendo in un piatto pieno di zuppa.
“Oh Errol!” esclamò Molly ridendo “Sempre il solito vecchio gufaccio, su su! Tieni e riposati!” gli gettò un paio di biscotti gufici  e prese la lettera.
 
Ehi Mà!” Molly sorrise, la grafia sghemba ed ordinata di Fred era riconoscibile a mille,
Come promesso t’abbiamo scritto!
Come stai? Qui sisi tutto bene!
Incredibile ma vero prima settimana e nessuna punizione! Visto che miglioramenti?
Beh la nuova professoressa di Difesa è una vecchia gufa del Ministero!

 
Ma che dici Fred! E’ una R o s p a non un gufo! Insomma!” La signora Weasley scoppiò a ridere, sempre i soliti loro con le loro burle!
 
Si George fammi scrivere la lettera ora.
Okay Scusa della parentesi!
Dice Hermione che ci hanno messo questa tizia per controllarci e non insegnarci la pratica… Sai com’è Hermione ascolta tutto e tutti, e quella matta, la Umbridge s’è fatta un discorsone di tipo mezz’ora prima di mangiare che stavamo morendo di fame! Insomma era pure il primo giorno ma’!
Però è davvero una brutta stupida vecchia idiota megeraa…

 
Fred non divagare! Insomma Ma’ quella non ci fa usare la bacchetta durante le sue lezioni e non stiamo imparando proprio niente! Pensa che stiamo passando le sue ore ad inventare qualcosa per farla andare via!! Molly cercò di capire oltre le cancellature ma non ci riuscì, socchiuse gli occhi scuotendo la testa e sospirando –Oh povera me!-
 “George questo non dovevi scriverlo!! Ma’ non badare alle cancellature, siamo molto confusionari lo sai troppo bene!
Comunque. Si Ronnie fa sempre il  bravo con Harry. Oh beh in confronto a noi son degli angioletti però il nostro vecchio Potter s’è già preso una punizione con quell’uccellaccia malefica…
” –Oh Harry caro, già in punizione! Quei due lo portano sulla cattiva strada ahimè!-
 “Oh ma’ Piton ci sta venendo a controllare, ciao! Ti mandiamo una lettera quando avremo la prima punizione!
 Sarà prestissimo lo sappiamo!  Tuoi Fred e George.

 
Molly sorrise e, con la lettera stretta tra le mani, salì al piano di sopra velocemente fino ad entrare nella camera da letto, aprì con lentezza il primo cassetto del comodino: era pieno di lettere e piume che portavano tutte la firma dei suoi mascalzoni, i suoi sette figli. –Ah…- sospirando posò anche quell’ultima lettera poi richiuse il cassetto e scese nuovamente in cucina pronta ad affrontare quella nuova giornata.

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Capitolo 3
*** Non essere sciocco,Harry! ***


La sveglia trillò per un paio di minuti prima che una mano uscisse dalle pesanti coperte di lana per spegnerla.
Il cuscino candido era coperto da crespi ricci castani che andavano di qua e di là come scossi da un venticello leggero.
Il fagotto nascosto sotto le coperte si girò voltandosi e rigirandosi nelle lenzuola per poi scoprirsi completamente lasciando vedere una ragazza sui sedici anni, snella dal viso sereno coperto da ricci.
Hermione si sedette sul letto morbido, il pigiama rosa con i coniglietti bianchi non rendeva perfettamente l’idea d’una ragazza seria e studiosa qual era, ella si strofinò gli occhi con i pugni della mani per poi stiracchiarsi ed alzarsi completamente infilando i piedi nudi in due comode pantofole rosa scuro.
Si avvicinò alla finestra e guardò fuori, un mantello candido ricopriva il prato perfetto e le case di legno di quella baita in montagna, erano appena le sei di mattina e lei, da sola, doveva prendere la metropolitana ed andare a Londra a Grimmauld Place, e pensare che le vacanze erano appena iniziate, un gufo planò sulla casetta di legno per poi rigirarsi e cadere contro la finestra.
Ridendo ed avvicinandosi Hermione aprì i vetri incurante del gelo graffiante e raccolse la lettera.
 
“Hermione”,  la ragazza sorrise, aveva riconosciuto la scrittura sghemba e veloce di Ronald.
“mio padre è fuori pericolo, ora siamo appena andati a letto, si lo so è mattina ma abbiamo passato la notte in bianco porco Merlino! E comunque dice Tonks che ti verrà a prendere lei con Hestia Jones per non farti venire da sola.
Ci si vede tra poco.
Harry ti saluta!
 
Ron”
 
Hermione rilesse la lettera almeno cinque volte fermandosi sempre prima sul nome suo e poi su quello del ragazzo “Oh Ronald!” sospirò scuotendo la testa.
Essere una ragazza che ama i libri non significa essere una ragazza che non ama altro che i libri, in fondo okay riversare il proprio cuore in pagine bianche è meno doloroso che darlo in mano a qualcuno che potrebbe benissimo romperlo data la fragilità!
-Togliti. Ron. Di. Testa.- riprese a dire la riccia per almeno dieci volte, ma i suoi occhi brillavano pensando agli occhi azzurri del ragazzo, i capelli arruffati e rossi, Hermione scosse la testa –Basta.- Ronald doveva essere il suo ultimo pensiero, lui era un amico solo un amico.
 
Si guardò allo specchio e si tirò un ciuffo dietro all’orecchio, si era cresciuta, non era più un coniglio piatto e brutto, era carina insomma. Soffiò al suo riflesso ed andò in bagno, tornò dopo un quarto d’ora lavata e vestita: indossava un semplice jeans logoro con una maglia rossa e semplici scarpe da ginnastica, si posizionò nuovamente davanti allo specchio, raccolse le ciocche ricce e ribelli in una larga treccia lunga che le ricadde su una sola spalla.
Accanto a letto c’era la valigia chiusa mai aperta in quella notte, si avvicinò ad essa e passò davanti alla finestra chiudendo le profumate tende spesse color lavanda a fiorellini beige, dalla sua cameretta passò al corridoio, dal corridoio al soggiorno, dal soggiorno alla cucina. Fermandosi si guardò intorno.
Era questo che voleva? Essere la migliore amica di Ron? E quando lui si sarebbe fidanzato? Come avrebbe reagito? Che avrebbe fatto?
-Ah- sospirò Hermione –Basta basta BASTA!- urlò l’ultima imprecazione.
 
 
-Hermione!- una voce risuonò dal salotto, qualcuno era appena arrivato, chissà metropolvere forse?
La ragazza corse in salone e si bloccò arrossendo dapprima per poi ritornare normale: -Ron!- esclamò guardando il rosso “parli del diavolo e spuntano le corna” pensò quel detto gabbano per poi girarsi e sorride: -Harry!-
-Sbaglio o eri arrossita Hermione?- chiese il moro avvicinandosi alla ragazza stringendola in un abbraccio mentre due Crack risuonavano nella stanza: Tonks ed Hestia Jones e mentre anche Ron si univa all’abbraccio.
-Non essere sciocco Harry!-

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Capitolo 4
*** Storia di Hogwarts ***


Lily era stesa sul letto a baldacchino del suo dormitorio, a pancia in giù leggendo concentrata Storia di Hogwarts, aveva tirato le tende del letto per non essere disturbata dalle sue stupide compagne di stanza invano, le due conviventi stava urlando anzi sbraitando come mucche in calore, mancava poco e la Evans le avrebbe cruciate, se solo non fosse così tremendamente buona e pronta a trovare il buono negli altri, ma con la Stewart e la Joyce era completamente inutile.
Ad un certo punto della lettura la tenda fu scostata discretamente da una mano diafana appartenente ad una ragazza sorridente.
-Lily? Posso sedermi con te? – aveva un tono di voce calmo ma leggermente infastidito e si guardava indietro incerta se ridere o piangere per le urla delle ragazze.
-Certo Mary vieni!- rispose Lily sorridendo. Mary McDonald, la sua migliore amica, la ragazza più timida e capace che avesse mai conosciuto, l’unica compagna di dormitorio del suo anno che stimava ed apprezzava, per la sua bontà e dolcezza, ed anche per la sua testardaggine.
-Grazie Lils, a proposito puoi prestarmi Storia della Magia per il tema sulla differenza tra Folletti ed Elfi Domestici? Avery e Mulciber hanno voluto farsi quattro risate e me l’hanno strappato pagina per pagina per poi bruciarlo, carini non trovi?-  mormorò stringendo i denti e facendo un’espressione strana a metà dal riso e dal disgusto.
-Ed a te serve il libro per fare la relazione?- chiese Lily divertita e soprattutto scettica.
-Beh si insomma…- arrossì Mary guardando in alto con gli occhini grandi ed azzurri.
-Ma se la sai a memoria!- esclamò scoppiando a ridere la Evans gettando Storia di Hogwarts sul cuscino rivestito in fodera dorata.
-Beh il fatto è che…- mormorò discretamente arrossendo ulteriormente –Jmsapresiltolbrdstoriamagiaemichahcoaahiestrodi..- prese a blaterale velocemente alzando le sopracciglia guardando in alto e diventando rossa pomodoro.
-Stop, calma., usa il diaframma respira, ti è saltata una cioccorana in testa oggi per caso?-
-Allora.- respirò profondamente Mary –Il fatto è che…. Ti prego non arrabbiarti!- implorò la bionda facendo una faccia da ippogrifo bastonato-
-Non mi arrabbio- promise sorridendo incoraggiante la Evans mentre si legava la massa di capelli rossi in una coda di cavallo
-Allora, sai che dovevo un favore a James no?-
Il volto di Lily si deformò dall’indignazione, non poteva centrare tutto Potter, no, non poteva. E comunque si lo sapeva benissimo, le aveva fatto conoscere Sirius, e si erano baciati ma, favore? Ah Potter, arrogante presuntuoso stupido…
-Si, lo so.- affermò seccata grattandosi la nuca.
-Bene, gli è venuta la brillante idea di prendere il tuo libro di Storia della Magia, ha chiesto a me di dirti di prestarmelo, tu non lo avresti trovato allora saresti dovuta scendere chiedere se qualcuno l’avesse visto, James come un prode cavaliere ti avrebbe restituito il libro e tu lo avresti amato per l’eternità e gli avresti dovuto un favore- pronunciò chiara ed imbarazzata Mary.
Lily diventò dapprima di un violastro prugna, poi deformò il volto in una smorfia, e poi divenne verde, si alzò in piedi borbottò qualcosa che suonò come “Questa me la paga” e scese giù di corsa seguita da un’affannata Mary che le urlava dietro: -LILY! L’avevi promessooooo!- mentre Joyce e Stewart ridacchiavano incontrollabilmente.
 
 
 
 
 
-POTTER!- sbraitò lei lanciando un libro d’incantesimi trovato sul tavolino addosso ad un ragazzo moro ed attraente con un paio d’occhiali il quale s’alzò afferrando il libro.
-Evans!- salutò affabile lui sorridendo –Perso qualcosa? Che so? Un libro?-
-NO POTTER TU HAI PERSO QUALCOSA!- continuò ad urlare la rossa sotto gli occhi di tutta la sala comune e di una imbarazzatissima Mary McDonald che gesticolava le sue umili scuse a James.
-Ah si?- chiese Potter facendo un cenno di non curanza alle scuse di Mary per poi fissare la Evans negli occhi –E cosa avrei perso?-
-IL CERVELLO, POTTER, IL CERVELLO!- urlò di rimando lei, dal verde era diventata rossa come un peperone, aveva perso il controllo.
-Sempre se ce l’ha mai avuto- s’intromise una vocina delicata, tutti si voltarono, Alice McGreogory, cara amica della Evans si avvicinò a James –Che hai combinato questa volta Potter?-
-Io?- si autoindicò Potter con aria da finto innocente –Io? Proprio niente!-
-POTTER!- ringhiò Lily mentre Mary e Frank Paciock si affrettarono a mantenerla per i fianchi
-GIURO SU MERLINO, SILENTE ED ANCHE SULLA MCGRANITT…-
-Che uscirai con me sabato al fine settimana ad Hogsmeade?- buttò lì James sorridendo.
Lily che aveva sentito poco e niente della risposta di James rimase in silenzio per poi decretare.
-SI cioè NOO ASSOLUTAMENTE NO!-
-Scusa che hai detto? Si? Perfetto accordato.- detto questo James si girò e corse verso il suo dormitorio, sommerso da ululati di scherno e da quelli di Sirius di approvazione che intanto attorniava le spalle di Mary con un braccio e la stringeva a sé procurando un rossore incredibile sulle guance della bionda-
-Potter. Ti. Ammazzo.- disse scandendo bene le parole Lily, ormai il guaio era fatto si voltò ed andò verso il suo dormitorio digrignando i denti, sembrava una Chimera affamata seguita da Alice e Mary che la imploravano di calmarsi.
Erano sei anni che succedeva sempre lo stesso chiasso doveva pur cambiare qualcosa prima o poi.
-Dai Lils!- esclamò Mary spalancando le tende del letto della ragazza per fare entrare sia lei che Alice per poi richiuderle.
-Infondo è solo un appuntamento!- continuò Alice carezzandole la chioma rossa e sciogliendole i capelli.
-Si ma è un appuntamento che ho accettato inconsapevolmente.- borbottò Lils affondando la testa nel cuscino.
-Ma a te piace James no?- chiese Mary dolcemente
-Potter? Stupido arrogante presuntuoso narcisista bullo stupido già l’ho detto vero? Inutile, scemo e… e…-
-E???- chiesero esasperate in coro le due.
-Incredibilmente…-
-Bello?-
-Attraente?-
-Carino?-
-Fantastico?-
-DEFICIENTE!- fortunatamente aveva la testa nel cuscino perché si sentì arrossire, però promise a sé stessa che avrebbe trovato il modo di non andare a quel maledettissimo appuntamento, si lo avrebbe trovato.

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