Wolfstar

di Onlyna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sciarpa ***
Capitolo 2: *** Ingrediente ***
Capitolo 3: *** Confusione ***
Capitolo 4: *** Topo ***
Capitolo 5: *** Scopa ***



Capitolo 1
*** Sciarpa ***


Autore: Only_ (Only_Me)
Titolo: Wolfstar
Personaggio scelto: Remus Lupin
Frutto scelto: Banana (Sciarpa, Ingrediente, Confusione, Topo, Scopa)
Avvertimenti: Raccolta, Flash, Slash
Rating: giallo

  

Wolfstar

Sciarpa
Remus odiava le sciarpe, specialmente quei serpentoni di lana ruvida che irritavano la sua pelle soprattutto nei giorni subito successivi al plenilunio; in quel periodo diventava estremamente sensibile, bastava davvero un nonnulla per renderla scarlatta.
Se poi Sirius, quel cagnaccio pulcioso che malauguratamente era il suo ragazzo, si metteva a mordicchiargli il collo durante la notte, accoccolato accanto a lui nella sala comune ovviamente vuota, il giorno successivo la sua pelle diventava tendente al violaceo ed era costretto a coprirla per non far circolare scomodi pettegolezzi.
Con aria stizzita, si grattò il collo nascosto sotto la lana ruvida, fulminando Sirius che, seduto di fronte a lui per l’ora di Erbologia, lo osservava con un sorrisetto ironico e colpevole sul volto.
Con tutta la calma che riuscì a racimolare, Remus scrisse poche e semplici parole sull'angolo della pergamena che aveva davanti a sé, allungandola poi al compagno.
Mentre osservava l'espressione di Sirius, che da sghignazzante diventava atterrita, si sistemò con due dita la sciarpa, che indossava suo malgrado, annuendo con sicurezza.
Sirius non ebbe la possibilità di rispondergli, perché la professoressa fece levitare davanti a ciascun studente un grosso vaso colmo di uno strano terriccio arancione da cui provenivano rumori sinistri, raccomandandosi di fare attenzione.
Solo quando fu sicuro di non essere più nel campo visivo dell'altro, Remus si lasciò andare ad un sorriso; quando, alla fine della lezione, incrociò gli occhi afflitti dell'altro, si sentì quantomeno soddisfatto della sua idea.
Minacciare Sirius di lasciarlo in astinenza per un tempo indeterminato era stata un'idea geniale!

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Capitolo 2
*** Ingrediente ***


Wolfstar

Ingrediente
Remus non era bravo in Pozioni; o, almeno, non lo era come in tutte le altre materie.

Il professor Lumacorno gli aveva spiegato più volte che era inutile impuntarsi tanto per avere una E, se non si aveva una predisposizione naturale per la materia, e che una O era un voto più che sufficiente per concludere in bellezza l'anno. Remus annuiva meccanicamente ogni volta, ma ogni volta si rinchiudeva in biblioteca per studiare sistematicamente ogni singolo ingrediente ed ogni singolo procedimento di ogni singola pozione che avrebbero affrontato durante l'anno.
Quel pomeriggio, come i precedenti, si era rinchiuso nel bagno di Mirtilla Malcontenta per concludere la preparazione del filtro d'amore più potente del mondo, l'Amortentia. Dopo tanto lavoro e fatica, era riuscito ad ottenere un ottimo risultato.
Mescolò un'ultima volta il liquido madreperlaceo, rileggendo con attenzione l'elenco degli ingredienti e il procedimento, sorridendo con soddisfazione per l'ottimo lavoro che aveva svolto.
Accanto a lui fluttuava lo spettro di Mirtilla; il fantasma osservava attentamente le volute spiraliformi che si levavano dalla superficie della pozione. Tentò di annusarle; fallì ed un enorme broncio si disegnò sul suo volto.
«Cosa senti, Remus? Forza, racconta!».
Il licantropo inspirò con forza ed attenzione: il caldo profumo del suo letto in dormitorio, quello polveroso dei vecchi libri della biblioteca e – trattenne a stento una risata – l'odore selvatico di un certo cagnone nero di sua conoscenza.

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Capitolo 3
*** Confusione ***


Wolfstar

Confusione
Perché Sirius aveva baciato quella ragazza, in Sala Grande? Perché aveva guardato nella sua direzione, mentre lo faceva, con quell'espressione dura e cattiva negli occhi? Cosa aveva fatto per meritarsi un trattamento simile? Remus non riusciva a capirlo, il suo cuore e la sua mente erano nel più completo caos, nella più completa confusione.
Persino James non riusciva a spiegarsi il comportamento del suo migliore amico. La sera prima del bacio a quella ragazza, gli aveva confidato di essere davvero preso dal licantropo, di essere sicuro di provare molto più del semplice affetto per lui. Per poi invece mettere su quel teatrino e ferirlo nel peggiore dei modi, tradendo la fiducia che, con tanti sforzi, Remus gli aveva dato da quando si erano conosciuti. Sembrava di essere tornati ai primi anni, quando la diffidenza era tutto ciò che si poteva ottenere dal mannaro. E la cosa più frustrante, per James, era che Sirius sembrava non farci caso.
Dopo quell'episodio in Sala Grande, Sirius era sempre circondato da ragazze più o meno conosciute, ignorava gli sguardi desolati di Remus e chiacchierava come se nulla fosse con James, che ogni volta si sentiva male, si sentiva in colpa nei confronti del licantropo, quasi come se fosse stato lui stesso responsabile del comportamento di Sirius.
La confusione dolorosa di Remus era palese; a volte capitava persino che rimanesse incantato, imbambolato a fissare il nulla durante le lezioni. Per non parlare delle pause tra un'ora e l'altra, i pomeriggi e i pasti: aveva ricominciato ad evitarli, come ai primi tempi, rinchiudendosi nei suoi silenzi e tra i muri ricoperti di libri polverosi della biblioteca. Era terribilmente confuso.
Perché Sirius gli stava facendo quello? Cosa aveva fatto per meritarsi un trattamento simile?

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Capitolo 4
*** Topo ***


Wolfstar

Topo
Remus sapeva che non era il caso di fare scenate nei corridoi, come in qualsiasi altra zona del castello. Per questo, quel giorno, aveva racimolato tutto il suo coraggio e aveva chiesto a Sirius di andare con lui alla Stamberga Strillante. Aveva bisogno di capire, il licantropo, voleva delle risposte. Sirius non si era opposto alla sua richiesta, aveva accettato senza fiatare. E in quel momento stavano camminando velocemente verso il Platano Picchiatore, uno accanto all'altro, le braccia così vicine che, se solo avessero voluto, si sarebbero sfiorate.
Non si dissero nulla finché non superarono il tunnel e giunsero davanti agli scalini che portavano al piano superiore, a quella stanza che ogni mese accoglieva Remus e le sue trasformazioni.

Quando cominciarono a discutere, seduti sul baldacchino che troneggiava in mezzo alla camera, non si accorsero dello spettatore che ascoltava con curiosità le loro parole, che li osservava gesticolare concitati con i suoi piccoli occhi acquosi.
Peter, benché non lo desse a vedere, non era stupido; aveva capito che quello che legava Sirius e Remus non era semplice amicizia, ma non aveva mai avuto il fegato di farsi avanti e chiedere chiarimenti ai diretti interessati, né tanto meno a James.
E allora quel giorno si era trasformato in topo e li aveva seguiti, curioso di conoscere la verità. Quando vide Sirius abbracciare stretto Remus e posargli un languido bacio sul collo, comprese che la sua teoria era fondata; quando vide Remus spogliare Sirius del mantello, del maglione e della camicia della divisa, lasciando poi che l'altro facesse altrettanto, Peter capì di essere di troppo, lo spettatore indesiderato di una passione segreta.
E piano, senza farsi sentire né vedere, lasciò la stanza e la Stamberga, abbandonando le sembianza di topo solo poco prima di entrare nel castello, con la soddisfazione dell'aver avuto ragione, per una volta.

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Capitolo 5
*** Scopa ***


Wolfstar

Scopa
Remus non amava particolarmente volare; non su quelle scope, almeno.
Aveva cavalcato un Ippogrifo ed un Thestral quell'anno, durante le lezioni di Cura delle Creature Magiche, e aveva adorato la sensazione del vento contro il viso e tra i capelli. Ma in ogni caso si teneva stretto ad un animale, sotto di lui, non ad un freddo e morto manico di scopa incantato.
Quel giorno, però, Sirius pareva davvero intenzionato a darlo volare con lui, nel campo di Quidditch. Non capiva proprio come fosse possibile che il suo ragazzo potesse aver paura di una cosa meravigliosa come il volo su un buon manico di scopa; era quasi imbarazzante, per lui.
Lo aveva trascinato per tutto il parco, portando in spalla i due mezzi di trasporto che avrebbero usato, senza prestare ascolto alle lamentele di Remus. Non avrebbe cambiato idea per nulla al mondo: doveva riuscire a far innamorare il licantropo delle scope.
Arrivati a destinazione, tra un bacio e un pizzicotto riuscì a trascinarlo negli spogliatoi di Grifondoro. Gli fece cavalcare la sua scopa, prima di azionare la porta che dava sul campo con un colpo di bacchetta.
Sorridendogli furbescamente, Sirius si gettò nel vuoto. Remus, senza pensarci, gridò il suo nome e saltò a sua volta fuori dallo spogliatoio, a cavallo della vecchia scopa che l'altro gli aveva affidato. Sentì la sua risata – così simile ad un latrato – pochi attimi più tardi, quando Sirius planò alle sue spalle con un un'espressione più che soddisfatta sul volto radioso. Remus masticò un insulto nei suoi confronti, stringendo la presa sulla scopa, e lasciò che il ragazzo lo affiancasse e lo guidasse in alto, fuori dal campo, a sorvolare Hogwarts e il suo parco. A dispetto di poco prima, Remus si sentiva al sicuro. Erano davvero in alto, ma non aveva paura di perdere la presa sulla scopa; se anche fosse successo, Sirius non l'avrebbe mai lasciato cadere.

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