Schiuma party

di nimue89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inviti ***
Capitolo 2: *** L' abito non fa il monaco ... o si? ***
Capitolo 3: *** Not just dance ***
Capitolo 4: *** mai sottovalutare lily evans e remus lupin ***
Capitolo 5: *** Tequila sale e limone! ***
Capitolo 6: *** Viola ***
Capitolo 7: *** Arduo concetto! ***
Capitolo 8: *** Baci e fragole! ***
Capitolo 9: *** Ti sei data al pattinaggio, Evans? ***
Capitolo 10: *** Volano cazzotti ***
Capitolo 11: *** Fratello ***
Capitolo 12: *** Facciamo due chiacchiere? ***



Capitolo 1
*** Inviti ***


Dedico questa storia ad Anna,

La mia splendida sorella.

Quando gli opposti si uniscono,

Generano la perfezione!

 

 

 

Nella scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, più veloci di gufi e giocatori di quiddic, erano le voci; che volavano come il vento.

Fortunatamente questa volta non si trattava di pettegolezzi o di malelingue, ma soltanto di uno degli eventi studenteschi più atteso dell’ intero anno scolastico.

Si teneva regolarmente, due settimane dopo l’ inizio delle lezioni, interrotte per le festività.

La sorpresa per gli studenti era dove si sarebbe tenuto quell’ anno il party, ma soprattutto il tema e l’ allestimento.

Ne erano responsabili due sorelle: Anne e Viola, la prima assegnata alla casa di Serpeverde e l’ altra a quella di Grifondoro.

Come per qualsiasi sorelle in questo mondo e nell’ altro, il loro rapporto era buono, a volte, diciamo pure spesso, un pelino conflittuale, ma quando per quella speciale occasione dell’anno davano entrambe il meglio di loro,il mix era impareggiabile.

Stile ed eleganza tipicamente Slitherin si sposavano a meraviglia con l’ ingegno e l’ originalità Gryffondor.

Come le loro case erano una l’ opposto dell’altra:

Anne era, magra, con lunghi e lisci capelli scuri che le incorniciavano un bel viso dalla carnagione olivastra illuminato da grandi occhioni castani, con sfumature verdi.

Viola magra e alta, portava lunghi boccoli rossi, in contrasto con la pelle chiarissima del viso e grandi occhioni verdi con sfumature castane.

L’ uniche cose identiche che le accomunava erano le labbra, magistralmente disegnate, che facevano a gola a numerosi studenti della scuola.

James Potter e Sirius Black, potevano vantarsi di essere stati tra i primi e i pochi a cui erano state cocesse.

Naturalmente si parlava di qualche anno addietro …

… quando ancora James non si era dichiarato all’ amore della sua vita, folgorato dal colpo di fulmine per Lily Evans e Sirius Black non si era ancora perdutamente e inevitabilmente innamorato di uno dei suoi migliori amici: Remus Jhon Lupin.

I rapporti nonostante quei due nei primi anni, fossero i più spregiudicati libertini che Hogwarts abbia mai ospitato nei suoi dormitori, erano rimasti ottimi.

Viola passando accanto al gruppetto dei Malandrini fece segno a Sirius di raggiungerla, nel frattempo Anne faceva lo stesso con James chiamandolo da parte.

Ed entrambe comunicavano che per la prossima festa, tra meno di una settimana avrebbero avuto un paio di posti prenotati nella zona relax e un paio di primissimi posti sulla pista da ballo.

Nel frattempo alla tavolata dei grifoni due studenti gelosi, guardavano trucemente quelle mani appoggiate agli avambracci, quei caldi sorrisi tentatori e la ridottissima vicinanza delle due ai rispettivi interessi.

Eh si esatto!

Lily Evans si ostinava a rifiutare e ignorare il suo più insistente pretendente, ma sotto sotto era mooolto interessata.

E lo stesso valeva per Remus, che taceva il suo amore per il bel Black, per timore di essere rifiutato, in quanto licantropo gay e rovinare la splendida amicizia che li legava, inconsapevole dell’ amore celato che l’altro provava nei suoi confronti.

Le sorelle intercettando gli sguardi furenti dei due Grifoni alla tavolata si scambiarono un sorriso d’ intesa e un cenno affermativo; ci avrebbero pensato loro, avrebbero messo a posto ogni cosa!

 

 

La serata tanto attesa si avvicinava sempre di più, creando non poco scompiglio nella scolaresca, dato che gli studenti ammessi alla festa dovevano tassativamente frequentare almeno il sesto anno fino al settimo!

Le classi inferiori ogni anno escogitavano i più bassi e infidi trucchi ed incantesimi per riuscire ad essere ammesse e come ogni anno venivano scoperte da organizzatrici e docenti che dispensavano le inevitabili punizioni.

Il giorno della festa, Sirius Black scandalizzò l’ intero corpo studentesco e Madama Pince entrando forse per la prima volta in sette anni scolastici in biblioteca.

Si guardò in torno un po’ curioso, facendo correre lo sguardo tra alunni di tutte le età ed infiniti scaffali di libri fino a fermarlo sulla persona di suo interesse.

Scivolò silenziosamente al suo fianco fino a salutarlo con un basso sussurrò:

“Finalmente ti ho trovato Moony!”

L’ interessato scattò sulla sedia spaventato,con una mano sul cuore e chiudendo gli occhi cercò di riprendersi:

“Dannazione Sir!Sei impazzito? Vuoi uccidermi per caso??” chiese irritato il biondo sforzandosi di tenere un tono di voce consono ad un luogo di studio.

“Quasi, ma non ce l’ ho fatta a quanto pare … ah ah ah … figurati!” scherzò, solo fino ad un certo punto il moro, sporgendosi verso l’ altro. “ Ti stavo cercando!”

“Perché mai?”

“Dobbiamo prepararci per l’ evento più esclusivo dell’ anno!” rispose Sirius come se fosse la cosa più ovvia del mondo magico.

Remus dal canto suo, aggrottò le sopracciglia sforzandosi di capire di cosa diavolo stesse parlando.

“Evento escl ..”

“Una festa Remy!” rispose lentamente il moro, come a fare in modo che capisse correttamente ogni sillaba.

“ E dovrei preparami per …?” chiese Remus, lasciando in sospeso la frase in attesa che l’altro la completasse.

“ Venire alla festa e accompagnare me, James e Peter!” ribatté serio il moro.

“ Oh no no! No, mai e poi mai!” rispose Remus guardando stralunato il moro che stava iniziando a riporre la sua roba nella borsa.

“Aspetta Sir, no!Io … devo finire i compiti!” sparò Remus, sperando si salvarsi.

“Ti conosco troppo bene Moony-Bello!|Non mi freghi … i compiti per domani li hai finiti tre giorni fa!” rispose Sirius ridacchiando e chiudendogli la borsa.

Remsus lo seguì, o meglio segui la borsa con tutti i suoi appunti e compiti fuori dalla biblioteca.

Sirius si ostinava a non volergliela ridare e a portargliela fino al dormitorio.

“Sir, veramente, io non sono un tipo da feste, ti prego, risparmiami, per favoreee!” lo supplicò seguendolo sulle scale.

“Impossibile Remy, ognuno è un tipo da feste, anche un lupetto di biblioteca come te!”lo sfottè il moro, scompigliandogli i capelli.

“No, no io dico sul serio, sono un vero disastro alle feste, vi farei fare solo brutta figura!”

“Non importa!Nessuno baderà alla figura che ci farai fare e poi Remy, per quello c’è già Peter!”

“Io sono un caso patologico Sirius, credo di essere andato solo a tre o quattro feste nella mia vita … ed erano quelle dei miei compleanni!!!” spiegò ormai quasi isterico il biondo.

“Beh bisogna rimediare allora!L’ unico modo è fare pratica Remy, fidati di me!!!” gli sorrise dolcemente l’ altro.

“Ah!Non ho niente da mettermi!” rispose finalmente Remus, certo di essere salvo o almeno risparmiato dalla tortura della festa.

“Tranquillo!Ci abbiamo pensato io e James!Hai gli abiti perfetti da mettere!!!” rispose fresco come una rosa il moro, seguito dall’ altro, ormai agonizzante e rassegnato.

Ormai erano di fronte al quadro della signora grassa che custodiva il dormitorio di Grifondoro, rivelò la parola d’ordine, il quadrò si aprì, Sirius fece per entrare in sala comune ma …

“Sirius, ti pregoo!|”lo bloccò cercando d’ impietosirlo con gli occhi da cucciolo.

“Moony, Moony è inutile e se fai così senz’ altro non mi fai smettere.!” gli spiegò il moro, raccimolando tutte le sue forze per non saltargli addosso e baciarlo, facendo la figura del maniaco.

“ In più, non ci sei venuto neanche l’ anno scorso e questo è il nostro ultimo anno!” cercò di essere ragionevole.

“Il mio ultimo anno, senz’altro! … il tuo non lo so!” rispose piccato il biondo.

Sirius ridacchiò, sorpassando finalmente il ritratto.

In un battibaleno si ritrovarono nella sala comune dei Grifondoro.

“Missione compiuta ragazzi!!!” rispose il moro pavoneggiandosi, rivolgendo un sorrisino di vittoria al biondo quando gli riconsegnò la borsa.

Remus, strinse al petto la borsa che conteneva la sua intera vita scolastica e ci rimase aggrappato per la successiva mezz’ ora.

Ad un tratto quei due pazzi di James e Sirius si voltarono verso di lui, borbottando tra loro con fare cospiratore!

Venne salvato dallimprovvisa comparsa di Lily Evans,l amore della vita di James, la luce dei suoi occhi che non se lo filava nemmeno di striscio.

Infatti la rossa,che non lo degnò nemmeno di uno sguardo si sedette di fianco a Remus a discutere di programmi, compiti e turni di prefetti, di nuovo!

..Sara si è proposta per il turno della notte, quindi la pro…”

Eih Evans!la salutò sornione James.

Potter!Razza di maleducato, stavo parlando con Remus di una cosa imp..

Vitale Evans!Certo!!ironizzò il moro sporgendosi provocante verso di lei.

Te la propongo io una cosa importante: il party di sabato sera!Ci vieni con me??

Lily,si avvicinò affabile per rispondergli calma ad un palmo dal viso:

Preferirei uscire con una caccobomba!

Coraggio Evans, non fare la difficile!Ti prometto che sarà una sera che ricorderai a vita! riprovò il moro, incurante del rifiuto appena ricevuto.

Ma tu guarda che fortuna,un invito dal più modesto ragazzo dall universo, non è vero?Te lo ripeto Potter, preferirei una caccobomba!

Vedremo Evans vedremo!!

 

°°° 

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Capitolo 2
*** L' abito non fa il monaco ... o si? ***


Quel mezzodì gli animi alla tavolata dei Grifoni erano molto euforici … e un po’ misteriosi nella zona dove pranzavano i Malandrini.

Ramoso e Felpato rimasero, a stomaco vuoto, a lungo a parlare e a ridacchiare, con Peter che ridacchiava con loro senza avere minimamente idea a cosa si riferivano.

Remus, che finse di essere attento al libro che aveva tra le mani, mangiando qualche boccone, riuscì a cogliere solo sprazi della loro conversazione sibilata.

“ … uma , sarà davvero fantastico, te lo immagini?”

“Già!Te la immagini la Evans, questa sera …”

“..si si Ramoso,la Evans, si!Abbiamo fatto un patto!Io aiuto te e tu aiuti me!”

“Certo fratello!Che credi?Non mi rimangio la parola!”

Finito di pranzare James e Sirius, saltellavano allegri sulle scale per arrivare a Grifondoro.

Le lezioni del pomeriggio erano state rimandate.

La Professoressa Mc Granitt, aveva preso questo provvedimento per evitare una replica degli anni passati:

incidenti, dichiarazioni e inviti pubblici, chiacchierate su vestiti, tema e luogo della festa, prove d’ abito e incantesimi di trucco e parrucco … nel bel mezzo della lezione.

Le classi più grandi in quell’ occasione erano incontenibili.

Remus invece si trascinava deluso appresso ai compagni … aveva perso un argomento interessantissimo, odiava perdere preziose ore di lezione … e in più c’ era il party da affrontare in serata!

Poteva andare peggio di cosi?

Mmmhhh ….

…..

… Si!

Infatti …

“Jameeesss!!!Esci da questo cazzo di bagno che devo sistemarmi” sbraitò esasperato Sirius Black, battendo un paio di pugni vigorosi sulla porta che lo divideva dall’amico.

-Come se ne avesse bisogno!- pensò Remus, posando per puro caso lo sguardo sul petto nudo scolpito e sui jeans chiari che fasciavano alla perfezione il didietro del compagno di casa.

Se fosse dipeso da lui lo avrebbe fatto obbligatoriamente, andare in giro, sempre, così!

James uscì dal bagno sbuffando:

“Sei proprio una mazzata nei maroni … dannato cagnaccio!!Oggi è la grande sera devo essere … perfetto!”sentenziò James rimirandosi nuovamente allo specchio al fianco del suo letto.

La superficie liscia rimandava un bel ragazzo moro, vestito elegantemente da jeans scuri, una maglia rossa leggera a maniche lunghe …

Quando Sirius uscì distrattamente dal bagno, Remus boccheggiò, a corto d’aria.

Una leggera camicia scura dal taglio elegante, con le maniche arrotolate all’ altezza del gomito, che copriva una maglia fantasia dalle tinte grigie, che riprendeva e risaltava il colore dei suoi occhi.

Era una visione!

Come poteva essere tanto bello?

Rimase imbambolato a guardarlo, tanto che Peter per ricordagli del proprio turno in bagno, dovette avvicinarsi e passargli un paio di volte la mano davanti al viso.

Si riprese relativamente in fretta, afferrò i vestiti, che gli amici avevano scelto per lui a Hogsmade e sparì il più velocemente possibile in bagno.

Fortunatamente ne James, ne Sirius si erano accorti del suo momento in fissa, pensò imbarazzato sparendo alla velocità della luce … oppure si?

Il dubbio venne anche a Peter che guardo James e Sirius scambiarsi uno sguardo complice, mentre James trafficando con la bacchetta cercava di compiere un incantesimo per liberarsi provvisoriamente degli occhiali.

Una volta accertato al cento per cento il provvidenziale incantesimo per la vista di James, si tolse gli occhiali per la serata;

i Malandrini erano pronti!..O quasi!?!

“Reeeem!Ci sei??”

Una risposta affermativa si fece largo tra lo scrosciare dell‘acqua e il rumore assordante di quel dannato aggeggio per asciugarsi i capelli …Remus lo aveva portato da casa, una volta resosi conto che si ottenevano migliori risultati che con la bacchetta!

“Eccomi ho finitoo!”urlò ancora Remus dal bagno.

“Tanto questa sera non resterai asciu..mmh!!” cercò di chiarire James, che venne fortunatamente fermato da Felpato, che gli chiuse la bocca con una mano appena in tempo per non rovinare la sorpresa.

“Cosa hai detto Jamie?”chiese Remus uscendo dal bagno sistemandosi il colletto della camicia.

James con ancora la mano del moro davanti alla bocca, riuscì solo a pronunciare indistinti mugugnii.

Sirius dal canto suo era rimasto imbambolato a guardarlo … molto, molto interessante!!!

Avevano fatto proprio un ottima scelta:

Remus si mosse nella stanza un po’ a disagio nei jeans stretti che gli fasciavano alla perfezione le gambe.

La camicia bianca, lasciata aperta su una canotta leggera dello stesso colore, facevano fare al signor Moony, la sua gran bella figura.

Sirius non riusciva a staccargli gli occhi di dosso:

Abituato a vederlo affondare nella taglia più grande e monotona della divisa scolastica, tutto quel grigio che gli appesantiva il colore del viso.

Invece così … beh così era tutta un’altra storia!

Si avvicinò a Remus e girandogli intorno potè ammirare e sistemare liberamente e senza destare troppi sospetti, tutto quel ben di dio.

Dopotutto quella sera Remus era una specie di loro creazione …

… avevano azzeccato al primo colpo quello che gli sarebbe stato d’ incanto.

I jeans erano perfetti e voltandosi verso James si complimentò per il compare sul consiglio per l’abbigliamento.

Passandosi, distrattamente, la lingua sulle labbra salì con lo sguardo verso la canotta che accarezzava come una seconda pelle il petto del biondo, la camicia candida dello stesso colore completava l‘opera.

Oh si! Quelle erano state merito suo!

Ci sarebbe stato da divertirsi davvero quella sera …

Sirius guardò uno per uno i compagni, valutando effettivamente che il loro ingresso alla festa, non sarebbe decisamente passato inosservato. 

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Capitolo 3
*** Not just dance ***


 

 

Entrarono nella sala comune dei tasso rosso magistralmente trasfigurata!

Quella era senza ombra di dubbio una discoteca!

Remus tentò un paio di volte di darsela a gambe, approfittando della distrazione degli amici, che stava salutando mezza sala.

Che brutta bestia la notorietà!

Sfortunatamente per lui Sirius non aveva delle mani, ma dei tentacoli, entrambe le volte, quando ormai tirava un sospiro di sollievo, sicuro di aver seminato il resto dei malandrini, una delle belle manine del moro, gli si posava sulla spalla o gli afferrava il polso!

Non cera proprio modo di staccarselo di dosso.

Tutta quella musica troppo alta, gli perforava le orecchie e sentiva i bassi nello stomaco.

In più gli sembrava di non riuscire a respirare con tutta quella folla.

Cera mezza scuola, che si muoveva impazzita a tempo di musica, pestandosi i piedi, prendendosi a gomitate, palpandosi vicendevolmente sederi, strusciandosi gli uni contro gli altri.

Si voltò verso Sirius; doveva sembrare molto spaventato perché il moro abbracciandolo gli urlò nell orecchio:

Eih non ti preoccupare Moony!Il primo impatto spaventa tutti devi lasciarti andare stai tranquillo ci sono io!

Lo prese per mano e facendosi spazio tra la folla lo riportò dentro il locale, con uno sguardo veloce si assicurò che James fosse dove lo aveva lasciato:

A sbavare dietro la Evans, che per quella sera aveva osato, sbalordendo tutti, un vestito corto e molto sensuale.

Peter era barricato dietro al bancone allestito per l occasione, intento a fagocitare tutti i salatini esposti.

Sempre tenendolo per mano, trascinò Remus al limite della pista, dove laria era decisamente più respirabile e non cera l intero gruppo studentesco compresso in un metro quadro di spazio.

Qui il biondo riuscì a tirare un sospiro di sollievo e a rilassarsi un po di più.

Sirius sorridendogli e avvicinandoglisi il giusto, non troppo da spaventarlo, si mosse un po trascinando anche l altro a ballare.

Mortalmente imbarazzato Remus più di una volta, si fermò, nascondendo il viso tra le mani; ma puntualmente un cenno, un sorriso o una mossa di Sirius lo invitavano a continuare e a non pensarci.

Remus imitò qualche mossa di Sirius e rassicurato dalle luci basse e da quelle stroboscopiche si sciolse.

Presto il biondo parve non preoccuparsi più di fare i giusti movimenti, ma solo di muoversi come si sentiva seguendo la musica e sul suo viso fiorì uno di quei sorrisi che facevano impazzire Sirius.

Il prefetto perfettino, sembrava divertirsi!!!

Sirius azzardò ad avvicinarsi di più, dettò il ritmo di qualche movimento di bacino e Remus stando al gioco lo seguì.

Ridacchiando il moro a quel punto si fece sempre più vicino, e … alt!… come faceva uno sbarbatello della disco a farlo impazzire così ad ogni più insulso movimento?

Remus che saltellava verso la disinibizione era uno spettacolo meraviglioso!

Sempre così posato e tranquillo quella sensualità e quel pizzico di malizia che stava mostrando quella sera, mandavano Sirius letteralmente fuori di testa!

Doveva assolutamente staccarsi da lui o gli saltava addosso e se lo mangiava di baci no! Non poteva rovinare il piano della serata … per degli stupidi ormoni ipersensibili doveva resistere ancora un po!

Si allontanò dal corpo dell altro per riacquistare un po di ragione, lo prese per mano e lo portò velocemente dagli altri, prima di cambiare idea!

Non era questa l’ idea che si era fatto della serata!

Remus sarebbe dovuto cadere ai suoi piedi, non doveva essere il contrario anche perché, per essere precisi, lui non era semplicemente già caduto ai piedi dell altro:

ci era proprio stramazzato!!

Cercò febbrilmente James tra la folla e lo trovò, come immaginava appiccicato alla Evans.

Trascinò con se Remus e lo lasciò, modalità pacco postale, letteralmente, nelle mani della rossa.

Afferrò per la maglia il suo migliore amico e lo trascinò verso i divanetti.

Eih Felpato, ma che diavolo stai facendo??? Ci stavo riuscendo! protestò laltro.

Ad uno sguardo confuso del moro James ringhiò:

Lily! Stava cedendo al mio fascino …”

Seee certo, come no!

Sirius si guardò intorno sospettoso e lo portò più lontano dalla pista e da orecchie indiscrete.

Anche se era praticamente impossibile sentire qualcosa al di sopra della musica.

Arrivati nella zona relax James spazientito chiese:

Si può sapere cosa diavolo sta succedendo?

Io non ce la posso fare! Dico davvero! Non ci riesco!!
Aspetta fratello mi sono perso non puoi fare cosa?

Resistere! Dovevi vedere come si muoveva un attimo fa!!!

Quello non può essere Remus! chiarì Sirius sull orlo dell isteria.

Remus? Il nostro Remus? Tu tu Sirius Orion Black non puoi resistere al nostro Remus?? ripetè divertito James.

Ha ha ha! Molto divertente James davvero! gli rispose offeso laltro.

Scusa amico! Ma ammetterai che non è una scena che si vede tutti i giorni! lo squadrò l altro con un ghigno.

Sirius invece sembrava mortalmente serio e disperato.

Alzò lo sguardo verso James e come se avesse avuto l illuminazione dichiarò:

Se mi fa ancora quella mossa di bacino, ti assicuro che lo trascino su un divanetto e non rispondo più di me!!! asserì convinto.

Sirius! Ti prego risparmiami i dettagli! In ogni caso, te lo dico sinceramente, non vedo davvero dove sia il problema! indagò sinceramente confuso il cercatore.

Non vedi dove sia il problema? Hai bisogno di un altro paio di occhiali Ramoso ??? Prontooooo … ora, seguimi attentamente! Ok? Vorrei scoparmi uno dei miei migliori amici e tu non vedi il problema??? Il problema qui è di proporzioni gigantesche direi!!! sbottò Sirius.

Capisco che non succede spesso ma l hai invitato apposta questa sera, no?

Beh si cioè no! … Teoricamente Si .. Oh cazzo!” rispose Sirius, passandosi una mano sul viso.

Sirius devi calmarti! Vieni andiamo a bere qualcosa! Offro io! lo invitò James ridacchiando colpito dalla sincera preoccupazione dell altro.

James gli passò amichevolmente un braccio sulle spalle e lo trascinò verso il bancone attraverso la folla.

Arrivarono alla meta e presero posto sugli alti sgabelli.

Il barista, ovvero uno studente del settimo di corvonero gli chiese cosa volevano.

Tequila Bum Bum, Mike! Grazie!

Arriva al volo! rispose il ragazzo voltandosi vero il piano bar estraendo una bottiglia trasparente.

Servì ai due un bicchierino ricolmo di liquido trasparente e a fianco posò ad ognuno un piattino con un paio di spicchi di limone e una saliera.

I grifondoro si guardarono complici e iniziarono:

Si passarono il limone sulla mano, tra pollice ed indice, ci rovesciarono un po di sale, afferrarono con laltra il bicchierino di tequila e con un cin - cin sghignazzato, svuotarono il bicchiere …

… o quasi.

Sirius svuotò il suo in un solo colpo, la tequila, scivolò giù velocemente, bruciandogli la gola.

James non riuscì a fare lo stesso, perché tossendo, sputò praticamente tutto il bicchierino.

Sirius leccò il sale e limone, voltandosi curioso verso lamico.

Non poteva essere stata troppo forte la tequila

infatti.

James stava guardando a bocca aperta qualcuno tra la folla, ancora gocciolante di tequila, che gli si appiccicò addosso.

Sirius seguì il suo sguardo e ringraziò di aver già bevuto, perché altrimenti avrebbe fatto la fine dell amico.

No dai non era fisicamente possibile che due secchioni e bacchettoni come Remus J. Lupin e Lilian Evans stessero ballando in quel modo!!!!

Si muovevano in sincrono, come una sola persona, praticamente uno spalmato sull altra e viceversa.

Si strusciavano e si abbassavano e rialzavano a tempo di musica, ridendo come matti.

Oh Merlino, Sirius! Sono morto e sono in paradiso??? Mi sa che sta sera non sarai l unico a non riuscire a controllarti!

Morgana! Guardala quanto è bella e sexy! parlò James una volta ritrovata la voce.

Sirius non riusciva a staccare gli occhi da Remus!

Letteralmente!

Sembrava unaltra persona così bello e sexy!

Aveva ragione James!

Dovevano per forza essere morti e in paradiso!

La tequila devono aver messo qualcosa nella tequila!

 

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Capitolo 4
*** mai sottovalutare lily evans e remus lupin ***


Lily si stava davvero divertendo!

Non lo avrebbe mai creduto possibile … le discoteche non erano il suo ambiente abituale.

In ogni caso non sarebbe riuscita ad uscirci tutti i fine settimana, ma qualche volta faceva davvero bene lasciarsi andare.

Lasciarsi andare completamente … alla musica, al casino, alla folla di corpi che si muovevano tutti insieme, alle luci basse della sala!

Alla presenza delicata ma allo stesso tempo sicura di Remus al suo fianco!

Si era lasciata andare grazie a lui … prima che Sirius lo lasciasse nelle sue mani, si era sentita imbarazzata e decisamente a disagio.

Quando Remus invece aveva scherzato, invitandola a ballare, solo per divertirsi genuinamente con lei, senza alcun doppio fine, aveva seguito il suo esempio e si era lasciata andare.

Aveva scoperto di riuscire a ‘stare dietro’ al biondo ballando.

Si era sempre reputata un tronchetto di legno.

Invece …

Remus posandole le mani sui fianchi e aderendo con il torace alla sua schiena,dettò il ritmo di un paio di movimenti sensuali ridendo a crepapelle.

Scesero insieme verso terra muovendo il bacino, arrivarono in basso il più possibile e sempre ancheggiando risalirono, ridacchiando.

Lily si voltò verso il biondo e gli mise le braccia al collo e ballarono così, vicinissimi, schiacciati l’ una sull’altro.

“ Credi che stia funzionando?” urlò all’ orecchio del biondo.

Remus, la trascinò in una giravolta per poter guardare meglio, se James e Sirius al bancone gli avevano visti.

Scoppiò in una risata fragorosa e contagiosa, notando che James si era sbrodolato con il suo drink e Sirius imbambolato a guardarli.

La loro idea aveva dato esattamente i frutti desiderati.

Completò la giravolta per far avere a Lily la visuale dei due al bancone.

Anche Lily scoppiò a ridere.

“A te, che sembra!” chiese sorridente Remus.

“ Direi, che sta funzionando a meraviglia!” rispose Lily divertita, “ Perché non li provochiamo ancora un po’?” chiese con un pizzico di perfidia.

Dopotutto non era per niente semplice essere segretamente innamorati, dei due ragazzi più ambiti della scuola.

Quanti, saluti, abbracci, baci sulla guancia, palpatine appena accennate indirizzati ai loro “ amici” , da parte dell’ intera fauna femminile della scuola e non solo.

Avevano dovuto sopportare ed ingoiare senza poter ribattere nulla!

Era proprio ora di prendersi una rivincita!

Remus le dedicò un sorriso complice.

“ Beh se dobbiamo fare le cose, tanto vale farle bene, no?” ridacchiò il biondo a pochi centimetri dal suo orecchio.

“Non trovi faccia, particolarmente caldo qui dentro?” chiese con uno sguardo che prometteva divertimento garantito.

Lily non riuscì nemmeno a provare a rispondere alla domanda teorica che Remus si era già tolto la camicia, rimanendo in canotta bianca.

Lily lo guardò per un attimo a bocca aperta.

Da quando Remus J Lupin era così dichiaratamente figo?

Scoppiò a ridere notando lo sguardo angelico dell’amico.

Era tutto matto!

Sembrava un’altra persona,faticava ad associarlo al ragazzo schivo, diligente e studioso, ma dopotutto non era male questo Remus senza l’ ombra d’ inibizione.

Era spassoso e spensierato, mantenendo sempre quella delicatezza e quell’attenzione verso gli altri, che gli era tipica.

Soprattutto verso le persone a cui teneva veramente.

Sulla vetta, irraggiungibile, stava indiscutibilmente Sirius Orion Black.

Si voltò per guardare l’ espressione del moro e non poté far a meno di scoppiare di nuovo a ridere, notando Potter con la stessa espressione sconvolta.

Finiva che prima della nottata, quei due ci lasciavano le penne!

Ben gli stava!

Mai … sottovalutare Lily Evans e Remus Lupin!

Sirius era completamente incantato da Remus … i suoi occhi erano incatenati sulla figura del biondo, che ora in canotta bianca, splendeva con le luci della discoteca.

Pensò per un attimo d’ imitare il biondo ma …

… portava un vestito corto e leggero, il copri spalle si trovava nel guardaroba all’ ingresso … non poteva proprio togliersi nient’altro.

Ridacchiando tornò ad avvicinarsi per ballare ancora e il biondo l’accolse facendole fare qualche giravolta.

 

 

 

 

Dopo un po’, costretti dalla stanchezza, dal caldo e dalla sete, valutarono l’ idea di muoversi verso il bar.

“ Che dici, te la senti di raggiungerli?” chiese il biondo avvicinandosi all’ orecchio di Lily.

“ Certo! Voglio proprio vedere se ci dicono qualcosa ..” ridacchiò la rossa.

 

James e Sirius, nel frattempo,non riuscirono a pronunciare un’altra sillaba, mentre li guardavano, figurarsi raggiungerli.

Vennero, presto, tolti dall’ impiccio, perché la rossa accaldata e stanca, trascinò Remus al bar.

Appena li videro, si diressero verso di loro.

Arrivarono entrambi raggianti, ridendo come matti, Remus di slancio abbracciò Sirius che ricambiò stringendolo.

“Avevi ragione! Dopo un po’ ci si abitua …” gli urlò il biondo all’ orecchio per farsi capire.

Sirius gli sorrise di rimando e riuscì solo ad aggiungere :

“ Te lo dicevo!”

James saltò a molla dall’ alto sgabello, per lasciar sedere Lily e dimostrare di essere ‘anche’ un galantuomo.

Sirius ancora un pò stordito dalla visone di un Remus - Prefetto - Lupin completamente disinibito, scese dallo sgabello per inerzia.

Con un gesto elegante cedette il posto al biondo.

“Allora Evans, cosa prendi? Offro io!” chiese James appoggiandosi col gomito al bancone, voltato verso di lei.

Lily indecisa guardò Remus, per un aiuto.

Il biondo rivolto a Sirius chiese:

“Cosa avete preso voi?”

Sirius e James si guardarono e scoppiarono a ridere.

“Non credo sia il caso Remy , la tequila è bella forte!” gli rispose scettico il moro.

“ Hai ragione lui, Remus, forse sarebbe meglio che iniziaste con qualcosa di più leggero eh… !?!” cercò di convincerlo James, completamente d’accordo con Sirius.

“ Beh … berremo solo questo … no Lily? Perfetto, non trovi?”

La rossa ci stava davvero provando gusto ed era davvero curiosa di provare tutto quello che poteva, prima di portare a termine la serata.

Come si dice:

Carpe Diem! Cogli l’ attimo!

Lily e Remus quella sera erano proprio decisi a coglierlo il più possibile!

Non si sarebbero persi niente … se lo erano promessi! 

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Capitolo 5
*** Tequila sale e limone! ***


 

N.d.A. Chiedo venia per l’ imperdonabile ritardo, ma tra il lavoro, la casa e il concorso di efp, non sono riuscita a trovare nemmeno un momentino per mettere giù due righe.

In più non volevo rischiare di buttare la un capitolo, solo per postarlo in fretta … lo devo a me e ai miei amorevoli personaggi! XD

Spero che il capitolo ricompensi … fatemi sapere!

Grasiiie mille per tutte le deliziose pensioncine che hanno letto, recensito e aggiunto la fic tra le preferite, seguite e da ricordare.

Nimue

 

 

 

 

 

La rossa a quel punto, si sporse verso il bancone e rivolta al barista chiese:

“ Ciao Mark! Ci serviresti quello che hai servito a Potter e Black?!” sotto gli sguardi scettici e preoccupati dei due grandi bevitori.

Il ragazzo al bancone la guardò sorridendo.

“Ma certo! Stasera, festa grande anche per te! Eh Lily?!?”

Lily gli sorrise raggiante.

Dopo un po’ però, James, dato che non aveva bevuto la sua, e deciso a non lasciare soli quei due pivelli fece un cenno a Sirius…

… suo secolare compagno di sbornie e postumi.

“E va bene allora : Tequila con Sale e Limone per tutti!” ricapitolò il moro, facendo un cenno a Mark.

Man mano James porse a tutti il bicchiere, sale e limone.

La rossa fece per prendere il sale, ma James fu più veloce.

Con un ghigno furbo sulle labbra, allontanò il recipiente dalle sottili e candide dita della rossa.

“ Se vuoi bere la tequila Evans, devi farlo come si deve!”

Lily gli sorrise divertita invitandolo a continuare.

“ Si inizia con il limone e il sale!” le spiegò.

Le prese dolcemente la mano e passò il limone tra indice e pollice, ci lasciò cadere il sale, scoccando ogni tanto qualche occhiata profonda al viso della rossa.

Lily non fece nemmeno in tempo a rendersi conto delle intenzioni di James, che quest’ ultimo fulmineo le prese la mano e leccò il sale e limone.

Senza darle il tempo di una risposta afferrò lo shot e lo svuotò in un sol colpo.

Quando si rivolse di nuovo alla rossa, Lily aveva sul viso un espressione allucinata.

Dire che fosse allibita era poco.

“ E poi si beve la tequila tutto d’ un fiato!” continuò a spiegare, facendo finta che non fosse successo niente.

Naturalmente Lily non era dello stesso avviso.

Con una voce paurosamente calma chiese:

“ Potter! … Ti prego dimmi che non l’hai fatto veramente! Dimmi che me lo sono soltanto immaginato!”

“ Interessante Evans! … Immagini spesso, che ti lecco?!” chiese con un sorriso malizioso il moro.

“ Potter! Levati. Immediatamente. Dalla. Mia. Vista!”

Esplose la rossa, che fece per tirargli il contenitore del sale.

James schivò facilmente il sale, ridendo come un matto.

“ Giuro su Merlino che ti uccido, Potter! Vieni qui!!!” urlò Lily rincorrendolo, mentre l’ altro si dileguava abilmente tra la folla.

Remus e Sirius che avevano seguito la scena al primo secondo, non riuscirono a credere alla faccia tosta di James … e si che lo conoscevano da sei anni.

L’avrebbe fatta impazzire, quella povera ragazza!

“ Interessante! Si beve così adesso?” chiese Remus ridacchiando.

“ Teoricamente no …” rispose il moro mettendogli sale e limone tra pollice ed indice.

Remus ad un cenno di Sirius prese il bicchierino e bevve la tequila in un sol sorso come aveva fatto Lily.

Rischiò una morte lenta e dolorosa per soffocamento quando il moro se ne uscì con una frase sfacciatamente allusiva, anche per uno come lui.

“ … soprattutto non al bancone di un bar, con un sacco di gente intorno … per certe cose un po’ di privacy è sacrosanta!”.

Sirius cercò di aiutarlo dandogli qualche considerevole pacca sulla schiena, sinceramente sorpreso dall’ incidente.

Una volta assicurato che il biondo ricordava come si respira, lo incitò a leccare sale e limone.

Remus riuscì ad eseguire il suggerimento e a prendere un respiro profondo, dopo aver tossicchiato un po’.

Subito dopo, fece un fischio di apprezzamento.

“ Però! … Wow … Era proprio da sperimentare!”

“ Si! Remy! Direi di si …!” se ne uscì dal nulla James, tutto accaldato e scarmigliato.

“ Dove hai lasciato la Evans, Felpato?!?” chiese divertito Sirius.

“ L’ ho seminata … quella ragazza è pazza di me … ma la tengo d’ occhio … questa è la serata giusta … me lo sento … stasera sarà mia!”

 

 

 

  

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Capitolo 6
*** Viola ***


La musica, diffusa dalle casse magiche che galleggiavano, lentamente ad un palmo dal soffitto, sfumò dolcemente.

Le luci vorticarono impazzite, illuminando a sprazzi i ballerini in pista, il bancone e i divanetti nella zona relax fino a fermarsi in un unico punto.

Lì, illuminarono due belle ragazze una l’opposta dell’altra.

Una, Anne, con i capelli scuri, lunghi e lisci, indossava un abito bianco, a maniche lunghe, aperto sulla schiena.

L’altra invece,Viola, era fasciata da un corto abito grigio,smanicato, impreziosito sul davanti da brillanti pailette argento che facevano risaltare i lunghi capelli rossi.

Viola, che con un gesto elegante del polso, si portò la bacchetta alla gola, per amplificare la propria voce:

“ Siamo orgogliose e felicissime di dare il benvenuto alle nuove classi del sesto anno” venne interrotta da un boato di urla ed applausi.

Anne prese la parola sorridendo:

“ E naturalmente siamo liete di notare, in sala, molti visi noti e conosciuti!”

James e Sirius ebbero la velata impressione che quell’ intrigante sguardo e quelle parole fossero rivolte a loro.

Non furono i soli.

La musica riprese, anche perché augurata a tutti un ottima serata, le due sorelle, scesero nella pista per salutare i conoscenti.

Anne e Viola, naturalmente si fermarono da loro.

Viola abbracciò il moro ridacchiando e una volta allontanata tanto da poterlo guardare in viso, lo salutò con un casto bacio sulle labbra.

Anne invece, una volta abbracciata a James gli stava sussurrando divertita qualcosa all’ orecchio.

Finiti i saluti le due organizzatrici, si dedicarono ad altri ospiti,limitandosi a strette di mano o i classici due baci.

Remus fissò serio, il moro, per qualche secondo, fino a che l’altro non se ne accorse.

“ Che hai Moony?!”

“ Niente, niente!” rispose frettoloso “ Pensavo …”

“Ah! Perché tu pensi?” lo prese in giro Sirius.

“ Sicuramente più di te, razza di pulcioso, decerebrato!” gli rispose per le rime il biondo, nascondendo un sorrisino, in un colorato cocktail analcolico.

“ Stavo pensando … Tu e Viola, sembrate avere un bel rapporto!”

Sirius, involontariamente, alzò lo sguardo per raggiungere la rossa, che sorridente stava salutando un amica, tra baci e abbracci.

Il vestito a collo alto, senza maniche, le lasciava scoperte le spalle chiare e le lunghe e bellissime gambe.

Era senz’altro una delle più belle delle ragazze con cui era stato!

Ebbene si!

Immaginate un Sirius Black nel pieno della propria rivoluzione ormonale, rimorchiato da un tale schianto.

“ Mmmh … si … credo di si! Siamo ‘buoni amici’, adesso!”

“Certo! Dimenticavo il secondo anno!” ribatté secco Remus.

“ Sono passati cinque anni Remie, i rapporti cambiano! Siamo molto legati ora …!” .

“ Beh è senz’altro, un’ amicizia intima …”

“ Intima? … non capisco!?!”

“ Da come ti saluta, intendo!”

Sirius gli lanciò un occhiata, cercando di studiare il suo viso e nel frattempo celare la verità.

Il suo rapporto con Viola, era strano, intenso, ma strano.

Era stata la sua prima ragazza e era molto legato a lei.

Si vedevano ancora, ogni tanto, nelle pause tra una ragazza e l’altra.

Ormai tra loro era solo sesso … si volevano bene, si!, ma non era innamorato di lei.

“ è sempre stata una ragazza passionale!” lo provocò un po’ il moro.

“ Ma non mi dire!?!” rispose ironico Remus, “ Proprio non si capisce! Anche io vado in giro a baciare, chiunque devo salutare. Del tutto naturale, figurati!”

“ Ma che ti è preso si può sapere???” gli chiese Sirius stupito. “ Ti si è annodata la bacchetta!??”

Come se già la situazione non fosse abbastanza delicata e non si stesse già parlando di lei, Viola si ripresentò da Sirius.

Gli prese il bel viso tra le mani e lo baciò, un bacio di quelli seri, di quelli decisamente umidi ed impegnativi.

Remus dovette distogliere lo sguardo, altrimenti l’avrebbe staccata con la forza da Sirius, ma per i capelli.

Dovette anche allontanarsi da loro qualche passo perché gli stava venendo da vomitare e le mani gli prudevano fastidiosamente.

“ Vi lascio soli!” seccato lanciò un occhiata all’ amico.

Se fosse rimasto con loro e non avesse subito distolto lo sguardo, si sarebbe accorto che il moro non aveva propriamente risposto al bacio.

Dopo qualche secondo, infatti si allontanò dolcemente da Viola.

“ Eih …” si grattò il collo un po’ in imbarazzo “ E questo?” le chiese sorridendole.

“ Questo … era per ringraziarti per l’ altra sera, sei stato fenomenale!” gli rispose maliziosa, facendo su e giù con il dito sulla camicia all’altezza del petto.

“ Ehm .. Si … Grazie! Anche tu non sei stata niente male … ma …” intanto il moro cercava di rintracciare la figura di Remus che aveva visto andare via con la coda dell’ occhio.

“ Che ne dici di replicare, questa sera, in camera mia!?” propose la rossa.

“ Emmh … forse è meglio di no … io … devo … senti, devo andare a cercare una persona! Ne parliamo un’altra volta!Ok?” chiese sbrigativo il moro, impaziente.

“ Era ora!”

“Come scusa?” chiese francamente stupito.

“ Dico, era ora che ti decidessi!” gli rispose fresca come una rosa, l’altra.

“ Ma di che … di cosa stai parlando?” chiese esterrefatto il moro.

“ Sto parlando di Remus! Babbione! Se entro un millisecondo, non ti vedo a parlare con lui, ti affatturo!” replicò senza possibilità di replica l’altra.

“ Ma … mi hai baciato, tu!”

“ Volevo salutarti come si deve … non credo che ci vedremo ancora, io e te!…” il suo sguardo servì più di mille parole,

“O sbaglio?”

Il moro la guardò per un attimo senza sapere cosa risponderle …

… le voleva bene, era stata importante per lui … ma …

“ Non sbagli! A patto che riesca a risistemare tutto questo casino, e a far capire tutto quanto a quel testone!” sbuffò il moro, passandosi una mano tra i capelli.

“ Ci scommetto!” lo rassicurò. “ Ora corri a cercarlo!”

Sirius l’abbracciò di slancio non riuscendo a trattenersi dal ridere, dandole un bacio sulla guancia, per ringraziarla.

 

N.d. A. Vi ho fatto spaventare eh???

Immagino che Viola sia stata oggetto di epiteti non proprio

Trascrivibili! Ma era tutta una tattica! Spero di averla fatta tornare tra le vostre grazie! …

Grazie davvero, per aver letto fino a qui, per aver

Recensito o inserito la fic tra le preferite, da ricordare e le

Seguite!

Baci

Nimue 

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Capitolo 7
*** Arduo concetto! ***


 

Remus aveva il cuore che gli batteva a mille; aveva quasi paura di doversi abbassare a raccoglierlo da terra da un momento all’altro.

E tutta quella gente, quella musica, che gli trapanava la testa!

Lui odiava la discoteca!

Non avrebbe mai dovuto farsi convincere!

Quel bastardo di Sirius non lo avrebbe ingannato un’altra volta!

Cosa si aspettava, da lui?

Sirus Orion Black, abbassarsi a stare con un licantropo, finocchio per di più!

Come poteva sperare che Sirius, si accorgesse anche solo lontanamente di lui, circondato da quelle …

Ok!

Ora basta … Doveva calmarsi!

Una cosa alla volta … doveva uscire da li … sempre che fosse riuscito a raggiungere la porta.

Si stava davvero irritando, non era mai stato così arrabbiato in vita sua.

Con un colpo di bacchetta avrebbe volentieri spazzato via, tutti quelli che lo separavano dai battenti chiusi della sala!

Rabbrividì a quel pensiero … cosa diavolo andava a pensare?

Prese due respiri profondi per calmarsi e si fece spazio, a spintoni, tra la folla.

Una miriade di corpi cozzavano gli uni contro gli altri, rallentandolo, urtandolo e pestandogli i piedi.

Non vedeva l’ ora di trovarsi fuori di li, nella quiete della sua stanza, per riuscire a mettere, correttamente, un pensiero dietro l’altro.

Sicuramente quella non era serata, perché a metà della sua strada, venne fermato da qualcuno che gli aveva messo una mano sulla spalla.

Si girò per fulminare il proprietario della mano.

Quando lo fece, fu peggio, lo guardò e il nodo di rabbia che gli stava stritolando lo stomaco, salì velocemente a serrargli la gola.

Provò l’ impulso di tirargli un pugno, ma si limitò a scansare brutalmente la sua mano dalla spalla.

Dopotutto, non era niente per lui!

“ Cosa diavolo vuoi Sirius? Non è proprio il momento!”

Il moro, rimase un po’ interdetto dalla violenza della sua reazione.

Per i primi tre secondi, non riuscì a rispondergli.

Allora l’ altro, spazientito e amareggiato fece per andarsene, ma venne fermato ancora una volta, da Sirius che gli prese la mano con la sua, dolcemente, ma con fermezza.

“Aspetta Remus, dobbiamo parlare!”

“ Io con te, non devo parlare proprio di un bel niente!” rispose piccato il biondo.

“Ok!Ok! Allora io parlo e tu ascolti!” propose il moro “ Per favore!”

Remus, si bloccò per un istante, incerto se dargli retta o mandarlo al diavolo una volta per tutte.

“Remus … ti prego! … Ti prego!”

Non lo aveva mai sentito pregare nessuno, prima d’ora.

Non poté a meno di provare un viscerale e stupido orgoglio.

Senza parlargli gli fece un segno con la testa, tolse la sua mano dalla presa dell’ altro, ma lo seguì nella folla, fino alla zona relax.

Una volta sorpassata la barriera invisibile, la musica sparì quasi completamente, rimanendo un piacevole e indistinto sottofondo.

Quella parte di sala era arredata, da una mezza dozzina di divanetti, illuminati da fioche lampade, che permettevano giusto di vedere il proprio interlocutore.

Un gruppo di amici occupava i due divani più lontani e un paio di coppie stavano baciandosi, parlando e ridendo su i divanetti più vicini a loro.

Remus non poté fare a meno di guardarli e la rabbia che lo aveva momentaneamente abbandonato, alla preghiera di Sirius, ritornò più intensa che mai.

“ Cosa diavolo devi dirmi? Si può sapere?” chiese secco, concedendo all’altro un occhiata severa.

“ Eih ma ti vuoi calmare un po’?! Non ti si può parlare quando stai così!!” lo ammonì il moro, cominciando ad irritarsi.

“ Mi è sembrato di averti detto che non volevo parlare, infatti!”

“ Remus, per favore …”

“ Per favore cosa Sirius?!?” sbottò il biondo.

Intorno a loro si fece gradualmente silenzio, e man mano le coppie lasciarono i divanetti.

Il gruppo di amici, notando lo sguardo truce del biondo, con eloquenti occhiate tra loro si alzarono in sincrono e si defilarono velocemente.

Il moro aspettò di ritrovarsi solo con il proprio interlocutore per continuare:

“ Ascoltami!”

Remus si lasciò cadere seduto su un divanetto e gli fece un cenno esaustivo.

Sirius si sedette su quello di fronte, senza mai perdere il contatto visivo con l’altro, che se avesse potuto lo avrebbe fulminato all’ istante con folgori divine.

“ Senti … io e Viola …”

“ Non m’ interessa!” lo interruppe l’altro, indispettito di sentire ancora il nome della ragazza.

“ Sbaglio o dovevo parlare solo io e tu ascoltare?” lo incalzò Sirius.

Remus sbuffò, ma rimase seduto, in silenzio.

“Stavo dicendo …” riprese il moro “ Io e Viola, siamo amici!”

“Oh ceeerto am…”

“Non interrompermi Remus!” lo zittì secco l’altro. “ Lasciami finire … poi potrai andartene o prendermi a pugni se preferisci … ma fammi finire! Ok?”

Remus gli fece un cenno, di sufficienza, con la testa.

“ Io e Viola siamo stati insieme, ok? Ma cinque anni fa … Ci vediamo ancora ogni tanto, è vero!”

Notando lo sguardo del biondo, Sirius si affrettò a continuare:

“ Solo per una notte … o pomeriggio- precisò sincero il moro- ogni tanto! Ma non ho intenzione di tornare con lei. Mi ha baciato solo per salutarmi!”

“ Piantala Sirius! La scusa del saluto te la sei già bruciata, mi spiace!” replicò duro Remus.

“ Ti giuro che è così! Non pensavo venisse li a baciarmi … così davanti a tutti … davanti a te!”

Il biondo sentì per un’ attimo la pancia contrarsi, invasa da uno sciame di farfalle.

“ Mi dispiace Remus! Se lo avessi saputo … io …”

“ Cosa?!? Non le avresti srotolato due metri di lingua in bocca?” chiese infuriato il licantropo, con i pugni serrati sulle ginocchia.

“ Cosa?? Io non gli ho srotolato due metri di lingua in bocca!!! Come diavolo …!” rispose il moro agitandosi sul divanetto.

“ Oh no! Ceerto! Infatti ti sei tirato indietro no??” chiese retoricamente il biondo, alzandosi.

“ Si dannatissimo idiota! Mi sono tirato indietro!!!” replicò urlando Sirius, imitandolo.

Dall’ esterno la scena era davvero comica!

Due studenti che si urlavano dietro, senza che arrivasse un suono dalla barriera.

Peter si fermò li di fronte a guardarli, senza avere il coraggio di entrare nella sala e raggiungerli.

“Si! Come no!?! Hanno visto tutti, con quale impeto ti sei staccato!”

“ Ma cosa cazzo ne sai tu? Te ne sei andato!!!”

“Cosa avrei dovuto fare?? Rimanere li a guardare mentre vi slinguavate?” chiese allibito il biondo.

“Lei mi ha baciato!!!” gridò esasperato il moro.

“ Oh si giusto! Ti doveva salutare …”

“ Si! Mi doveva salutare!”

“ Ma per favore!!! Cosa diavolo vorrebbe dire?!”

“ Che non ci vedremo più … ” rispose Sirius sperando di farsi intendere a sufficienza.

Imprecò sottovoce allo sguardo perso di Remus.

Quando voleva il Prefetto - Perfetto sapeva essere davvero ottuso.

“ … in quel modo!” continuò titubante l’ altro.

Remus chiuse gli occhi per scacciare un’ orrenda immagine che gli si stava formando nella sua testa.

Sirius in un attimo gli fu vicino e gli prese le mani.

Remus fu costretto a riaprire gli occhi e a guardarlo da vicino.

Sembrava davvero disperato.

Cercava in qualunque modo d’ incatenare lo sguardo con il suo, guardandolo fisso, sperando di riuscire a farlo credere alle sue parole.

“ Remus … non potrei più vederla, anche solo per passarci una notte!”

Il biondo non gli rispose, fingendosi indifferente.

“ Non potrei più vederla, perché in ogni caso finirei per pensare ad un’altra persona!”

Rinforzando la presa sulle sue, Sirius lo guardò angosciato.

“ Non potrei più vederla perché fingerei di essere con un’altra persona!”

Remus stava iniziando a capire …

… non poteva voler dire …

“ U- un’altra persona?”

Sirius, annuì solamente, stringendo le labbra e mantenendo lo sguardo fisso sulle iridi dorate del biondo.

“ E … - tossicchiò per schiarirsi la voce - … e la conosco?” chiese titubante.

Cercò in ogni modo di zittire quella fastidiosa voce che aveva iniziato a martellargli nella mente, al ritmo forsennato del suo cuore, facendogli credere in un barlume di speranza.

Il viso del moro, da teso e preoccupato si rilassò in un sorriso.

Dopo alcuni secondi di silenzio Sirius, si lasciò scappare un bassa risata.

“ Remus … devo proprio dirtelo … a volte non sembri proprio il genio che sei!”

Remus lo guardava mortalmente serio:

“ No! No Sirius! Devi dirmelo!” rispose impietrito, come se da quella risposta dipendesse la sua sanità mentale e la sua intera esistenza.

Sirius abbassò per un attimo lo sguardo, cercando di racimolare, da qualche parte, il coraggio di guardarlo di nuovo e descrivergli quello che sentiva.

“ Io …”

La sua pancia sembrava stretta da una morsa micidiale e si sorprese di essere ancora in piedi, dato che le gambe gli tremavano forsennatamente.

Non riusciva ad aprire bocca, completamente sigillata, senza neanche lontanamente una goccia di saliva.

Quando alzò lentamente lo sguardo verso l’ altro, la stretta all’ altezza dello sterno si allentò un po’, mutandosi in un movimento continuo, come un formicolio viscerale, tanto intenso, da sbalordirlo, per un momento.

Che fossero quelle le famose: farfalle nello stomaco!??

Sempre le stesse cose … direte voi!

Per l’ innamoramento purtroppo o per fortuna, i sintomi sono questi, ragazzi miei!

Troppo imbarazzato per parlargli guardandolo negli occhi, se lo tirò contro, abbracciandolo.

Ora le sue labbra erano all’ altezza dell’ orecchio del biondo, accarezzando dolcemente il lobo con il fiato caldo.

Inspirò profondamente e sussurrò piano:

“ Io … credo di essermi innamorato di te!”

Remus per un attimo non riuscì a realizzare quelle parole in successione.

Solo quando espirò profondamente si rese conto di aver trattenuto il respiro, dal momento che Sirius lo aveva accolto tra le braccia.

“ Io … tu … tu, credi?” chiese ancora frastornato, per avere una conferma di quello che credeva di aver udito.

“ Io …” il bel Black prese di nuovo un lungo sospiro per pronunciare deciso:

“ No … io so! So di essere innamorato di te!”

“ Tu … di me?” chiese incredulo il biondo, guardandolo come se fosse impazzito, portandosi una mano allo stomaco.

Dovette sedersi sul divanetto sotto di lui.

Sirius lo seguì, sedendosi al suo fianco, guardandolo preoccupato.

Il lupo, chiuse gli occhi aggrottando la fronte, come per mettere in ordine i pensieri.

Voltò il viso verso di lui, riaprendo gli occhi, con un espressione non ancora del tutto convinta.

“ Fammi capire bene … - parlò lentamente come per stare attento che l’altro afferrasse ogni singola parola - tu sei innamorato di me?”

Sirius, sorrise del suo scetticismo.

“Ti sembra così assurdo? Devo ripetertelo un’altra volta per caso?” chiese divertito.

Dopo qualche secondo le labbra di Remus, si aprirono involontariamente in un sorriso e guardò sottecchi il moro, strizzando un occhio.

“ Tu sei …”

Sirius divise la misera distanza che li separava, per toccare delicatamente quelle labbra socchiuse con le proprie.

Fu delicato, appena accennato, per paura di commettere qualche errore, nel timore di rovinare qualcosa appena creato; come muovendosi, lentamente, a tastoni in una stanza buia, affidandosi ai sensi.

Remus rispose tremante a quella carezza, sporgendosi involontariamente verso il moro.

Le loro labbra si allontanarono, lentamente; ma Sirius prese delicatamente il viso del biondo tra le mani e lo baciò di nuovo.

Catturò il suo labbro inferiore, percorrendolo con la lingua.

Si sposto di un millesimo verso l’alto, per incontrare la lingua di Remus, che lo aspettava al varco.

Si toccarono e il sapore dolce danzò sulle papille e gli invase la bocca.

Le due lingue come se si conoscessero da sempre, si muovevano in sincrono.

Quando una avanzava, l’altra retrocedeva e viceversa.

Si rincorsero, agilmente, giocose.

Ah!

Come aveva potuto baciare chiunque altro prima d’ora?

Posando un minuscolo bacio sul labbro superiore dell’altro pose fine al bacio, in debito d’aria, riaprendo gli occhi.

Continuando a tenere il viso dell’altro tra le mani, gli sorrise sussurrando sulle sue labbra:

“ Chiaro il concetto, ora?”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

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Capitolo 8
*** Baci e fragole! ***


Remus lo abbracciò e Sirius sospirò profondamente, come se, finalmente, riuscisse a respirare solo li: tra le sue braccia.

Si abbandonò completamente su quel corpo familiare , caldo e vivo.

Con un altro sospirò cacciò le sensazione che fino a quel momento avevano minacciato di schiacciarlo.

Lo sconcerto, la disperazione, la speranza, l’ ebbrezza e l’ esaltazione della felicità.

Fu come se, mischiate al suo respiro, si disperdessero nella stanza intorno a lui, lasciandolo calmo e sereno.

Infatti quando si allontanò delicatamente dall’altro, il suo viso era disteso e era impreziosito da un meraviglioso sorriso.

“ Non mi sembra vero …”

“ Inizi tu adesso? Se vuoi un bacio, basta chiederlo!” scherzò Remus.

Senza farselo ripetere due volte Sirius, avvicinò il proprio viso a quello dell’ altro sogghignando.

“ Ma che splendida idea …” sussurrò sulle sue labbra.

In un millisecondo lo aveva già trascinato in uno di quei baci con la B maiuscola.

Un bacio umido, lento ed intimo.

Era come se Sirius volesse mangiarlo.

E lui era ben disposto, dispostissimo, a farsi mangiare.

Poso fine a quel gradito scambio di opinioni con un piccolo bacio a stampo, alzando lo sguardo verso quei meravigliosi occhi grigi.

La sua attenzione venne attirata, da un movimento convulso li fuori.

“ Sbaglio o quello qui fuori è Peter?” chiese stringendo gli occhi, per cercare di riconoscere la sagoma di un ragazzotto basso e piazzato.

“ Coraggio bel biondino! Andiamo a vedere cosa combinano quei due, senza di noi! Chissà se la Evans è riuscita a prendere James …”

Attraversarono la barriera insonorizzata per trovare un Peter Minus che li guardava decisamente traumatizzato.

“ Faresti meglio a chiudere la bocca Peter, o ci potrebbero entrare tranquillamente boccini, pluffe e bolidi, in un sol colpo!” lo ammonì irritato il moro.

Cosa diavolo c’era da guardare in quel modo?

Vennero investiti dalla musica altissima, con un bel ritmo movimentato e una calda voce maschile.

Sirius mise un braccio sulle spalle di Remus e insieme si addentrarono nella calca di corpi per cercare James; lasciando indietro Peter.

Aggirarono la pista da ballo, perché, ora, era stracolma di corpi ammassati che si muovevano tutti insieme.

Costeggiarono il bancone, sperando di trovare il moro.

“ Eih! Ti va qualcosa da bere?”

Remus lo guardò torvo per un momento.

“ … di analcolico! Prometto!” si affrettò ad aggiungere Sirius ridacchiando, alzando le mani.

Remus in risposta si sedette su uno degli alti sgabelli di fronte al bancone.

Vennero subito serviti: due coktail coloratissimi, facevano bella mostra davanti a loro.

Sirius prese la fragola, in bilico sul suo bicchiere e se la mise tra le labbra.

Si avvicinò al biondo, ammiccando.

Sorridendo Remus prese tra le labbra l’altra parte di fragola, mordendola, carezzando lievemente le labbra dell’altro.

Il gusto dolce, un pizzico acido, della fragola gli riempì la bocca.

Un bacio alla fragola!

Non riuscì ad allontanarsi da quelle labbra e ben presto la sua lingua guizzò sulle labbra del moro, per avere accesso al quella meravigliosa bocca.

La mano di Sirius scivolò dal suo collo, ad intrecciarsi tra i suoi fini capelli biondi, per tirarselo contro nel bacio e dettarne il ritmo.

Come poteva, quel dannato cagnaccio, essere così provocante, qualsiasi cosa facesse?

Un fischio d’apprezzamento, li distrasse.

Remus, imbarazzatissimo, si allontanò di poco per guardare Mike dietro al bancone, che li guardava soddisfatto.

“ Offro io ragazzi!” sorrise da dietro al bancone.

Remus guardò Sirius allungare la mano verso l’altro che la stisciò con la sua, per poi far incontrare i pugni.

Il biondo si limitò a ringraziarlo con un sorriso.

Quando si voltò, ancora rosso verso l’altro, il moro stava bevendo il proprio drink da una cannuccia scura.

Sirius gli scoccò uno sguardo divertito e gli scompigliò teneramente i capelli, invitandolo con un cenno a provare il cocktail che aveva davanti.

L’ intro di lento e melodico di una canzone, lo fece voltare involontariamente vero la pista da ballo.

Lasciò scorrere lo sguardo su tutte le persone presenti, fermandolo su una rossa che lo guardava con un sorriso che le arrivava da un orecchio all’ altro.

Furtivamente gli fece un cenno affermativo, alzando il pollice.

Remus le sorrise di rimando, mimando, con discrezione, che le avrebbe raccontato tutto dopo.

La rossa lo salutò con un occhiolino, soffiandogli un bacio da lontano, tornando a ballare con le amiche.

Si voltò di nuovo verso Sirius, che stava parlando di musica con il barista.

L’altro salutò Mike e voltandosi verso di lui, gli fece cenno di muoversi e cercare quel disgraziato di Potter.

Si alzarono e tenendo alti, sopra la testa i loro drink si inoltrarono nella calca.

Si guardarono in torno, allungando il collo per poter vedere qualcosa sopra le teste degli studenti.

Remus premette la mano sulla spalla si Sirius, per richiamare la sua attenzione e indicargli la parte sinistra sul limitare della pista.

Eccolo quel grandissimo coglione!

La massa di persone tra loro e James era quasi invalicabile e rischiarono più volte di venire separati.

Sirius mise il braccio sulle spalle del biondo, tirandoselo vicino, per mettere in pratica una tattica di sfondamento tutta sua.

Che funzionò alla grande: pochi minuti dopo arrivarono dal moro.

James che stava parlando con un cacciatore della squadra di grifondoro, li vide arrivare praticamente abbracciati e non riuscì a trattenersi dal sorridere.

Quel dannato pulcioso, ce l’ aveva fatta, finalmente!!!

E bravo, anche, Remus!

Sirius arrivato a due passi dal moro, lo abbracciò entusiasta.

James ricambiò felice la stretta del fratello, sorridendogli raggiante.

Una volta salutati, fu la volta di Remus, che venne abbracciato con calore da James che ricambiò.

“ Allora Jamie-Bello, che mi dici? Come va la serata?” chiese Sirius dandogli un’ amichevole pacca sulla spalla.

“ Ho un piano ragazzi! E sono certissimo che funzionerà!” rispose determinato il ragazzo, passandosi una mano tra i capelli come suo solito.

“ Sto solo aspettando il momento giusto … vedrete!”

 

 

 

 

 

  

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Capitolo 9
*** Ti sei data al pattinaggio, Evans? ***


 

Di nuovo la musica venne magistralmente sfumata fino al silenzio e le organizzatrici, si preparano sul solito cubo per mostrare a tutti la sorpresa: il pezzo forte della serata.

Presero di nuovo la parola, per invitare tutti i presenti sulla pista da ballo.

Augurando un buon divertimento lasciarono il cubo, la musica tornò a pompare dalle casse magiche a volume ancora più altro.

Questa volta, venne, però, accompagnata da SCHIUMA che cadeva magicamente dal soffitto, proprio sopra la pista e veniva sparata a getto da un aggeggio babbano recuperato appositamente per l’ occasione.

Soffice e bagnata schiuma bianca!

Lily rimase piacevolmente colpita: era come fare un gigantesco bagno, con tanto di bagnoschiuma, tutti quanti.

La pista da ballo era presto diventata una massa di persone che si muoveva tutta insieme per seguire il getto della schiuma.

Il pavimento, completamente bagnato e mortalmente scivoloso non aiutava per niente a stare in piedi.

Venne travolta da un gruppo del sesto, che corsero tutti insieme verso la schiuma, incuranti di chi avevano davanti.

Con i suoi 50 kg poté fare ben poco per opporvisi.

Venne spintonata in malo modo verso il centro perfetto della pista.

Qui però i movimenti della massa, si sentivano ancora più intensamente.

Le sembrava di essere finita all’ interno di una centrifuga, in più guardandosi in torno, si rese conto di aver anche perso le proprie amiche nella calca.

La schiuma si stava pian piano depositando a terra e ormai le raggiungeva i polpacci.

Una coppia decisamente appassionata e affiata si fece spazio a forza verso la zona relax, attraversando quasi tutta la pista, quando passarono a fianco della rossa, la scostarono, spintonandola con poco garbo.

Lily che per non cadere, azzardò un passò nella schiuma, senza vedere dove poggiava il piede, rischiò di farsi veramente male scivolando in continuazione con un piede e l‘altro per un tre metri buoni.

Fortunatamente era riuscita ad aggrapparsi all’ ultimo momento a qualcosa di solido e caldo.

Un momento! … due salde mani la stavano aiutando al alzarsi.

Una volta ritrovato l’equilibrio, si voltò per ringraziare il suo salvatore e … ci rimase di sasso.

Innanzitutto quello era niente meno James Potter.

Secondo era assolutamente, completamente bagnato.

I capelli perennemente scompigliati bagnati, sembravano forse aver finalmente una forma, gli occhiali erano spariti, sostituiti da lenti a contatto che risaltavano incredibilmente gli occhi castani, la maglia rossa a maniche lunghe era scurita quasi completamente e gli aderiva al torace ed era coperto in vari punti dalla schiuma.

Fu come ricevere un pugno: James Potter era estremamente bello.

“ G-grazie Potter!”

“ Fugurati! Ti sei data al pattinaggio Evans?!?”

Era davvero più forte di lui, non riusciva proprio a non provocarla.

Doveva assolutamente accorgersi di lui; e se questo voleva dire sfiancargli l’ anima o assillarla con battute cretine, lo avrebbe fatto.

Non sopportava l’ idea di essergli indifferente e di essere semplicemente ignorato.

L’ amava.

Può sembrare assurdo ma da quando l’aveva vista per la prima volta, un fagottino timido che esitante saliva sul palco incontro al verdetto del cappello, aveva capito che quella ragazzina avrebbe fatto in un modo o nell’ altro della sua vita.

Avrebbe voluto abbracciarla, farla sentire al sicuro, dirle che non doveva aver paura di rimaner sola perché ci sarebbe stato lui con lei, che la scuola nuova era una sfida e doveva affrontarla con forza, alzando il mento in alto e aprire quei meravigliosi occhioni verdi e dimostrare al mondo il suo valore.

E poi la notizia: era stata assegnata anche lei a Grifondoro!

Se non era un segno questo!

Aveva cercato in ogni modo di avvicinarla e farci amicizia, ma in molti aspetti erano completamenti diversi.

Lei era Prefetto nell’ anima e tollerava decisamente poco le bravate di un Malandrino per eccellenza.

Lei era una studentessa modello a cui piaceva studiare e avere il controllo su qualsiasi situazione.

Lui, abile mago, non perdeva tempo con lo studio, ma non si sa come riusciva in qualche modo ad avere la sufficienza,vivendo alla giornata.

James avrebbe potuto trasformarsi nel ragazzo posato e diligente che lei avrebbe apprezzato di più, ma non era così e non si sarebbe annullato per lei; Lily un giorno lo avrebbe notato per quello che era e si sarebbe innamorata follemente, come era successo a lui, ne era certo!

Quella sera era bella da mozzare il fiato!

I capelli rossi, scuriti dall’acqua, coperta in alcuni punti dalla schiuma, il vestito grigio che le aderiva come una seconda pelle, affondata nella schiuma fino al polpaccio, gli occhi versi spalancati per la sorpresa e il sollievo per aver scampato la caduta.

“ Divertente Potter! Davvero! Stavo scivolando!” urlò Lily per farsi sentire sopra la musica.

Ridacchiando James, la tenne ancora qualche secondo tra le braccia per assicurarsi che riuscisse a rimanere in piedi.

“ Si ho visto! Beh consolati, se fossi scivolata e affondata nella schiuma, qualcuno sarebbe sicuramente venuto a cercarti!” la prese in giro James sussurrandoglielo nell’ orecchio.

Lei gli sorrise grata.

Erano buffissimi, i soli immobili a guardarsi e parlare, nel bel mezzo di una pista intera che si muoveva a ritmo di musica, inondata dalla schiuma. 

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Capitolo 10
*** Volano cazzotti ***


Era nel bel mezzo della pista, inondata dalla schiuma ed era appena stata salvata da James Potter.

In un secondo, un tipo alla sua destra si voltò di lei e trovandola ‘appetitosa’ ebbe la geniale idea di spalmarsi contro si lei.

Lily si girò e lo fulminò con lo sguardo:

“ Ti levi!?!?!”

Parve non ascoltarla neanche mentre si strusciava contro di lei, lei gli assestò una gomitata in pieno stomaco, ma il tizio imperterrito, continuava ad ancheggiare.

A Lily stava venendo da vomitare.

Involontariamente si aggrappò al braccio di James, che si era imposto di rimanere fermo finché Lily non avesse espresso palesemente che il tizio non le interessava e che, anzi, le stava dando fastidio.

Si parò in mezzo a loro, portando la rossa dietro di lui come a volerla proteggere.

Il tipo viscido, non parve apprezzare particolarmente e allungò un braccio per afferrare la rossa, incurante del moro.

James non ci vide più e gli afferrò il braccio incriminato per allontanarlo da lei.

“ Eih! Cosa cazzo credi di fare?!” lo ammonì severo James, cercando di mantenere la calma il più possibile.

“ E tu chi cazzo sei … suo padre, per caso?” sbiascicò l’altro.

“ Non provare a toccarla di nuovo!” lo avvisò il moro.

L’altro era un tipo con i capelli biondi corti, quasi rasati sulla testa, aveva decisamente bevuto, da come si muoveva e sbiascicava, ma non sembrava intenzionato ad abbandonare il proposito di ‘provarci’, squallidamente aggiungerei, con la rossa.

“ Perché se no? Cosa fai grand’ uomo?” lo provocò il biondo.

James dovette chiudere gli occhi e contare fino a tre per non reagire, non voleva problemi e contava di risolvere la situazione senza venire alle mani.

“ Senti perché non vai a farti un giro?”

“ Si dai … rossa perché non vieni con me? Immagino che tu sia brava ad intrattenere i ragazzi … con quella boccuccia chissà quanti bocc…!”

“ Sta zitto!” lo interruppe gridando James, puntandogli un dito contro e andandogli ad un soffio dal viso. “ Non dire un’altra parola o ti spacco la faccia, testa di cazzo!”

“ Oh oh! Come ci alteriamo … non deve essere facile stare con una puttana eh?!” continuò l’altro.

Lily a quel punto sclerò :

“ OH! Ma come ti permetti? Chi ti conosce!” gli gridò contro la rossa che fece per andargli contro.

James allora si girò verso di lei per tenerla lontana.

“Lily calmati! Calma!Ehi!” la pregò il moro prendendola per le spalle e facendosi guardare.

La rossa furiosa sembrava avere occhi solo per il tizio che l’aveva offesa:

“ Ma l’hai sentito!?” chiese allibita la ragazza.

“ Si l’ ho sentito! Ci penso io! ok?!” le assicurò James, spostandola un po’ indietro, quasi di forza.

Alzandosi le maniche della maglia fino al gomito, si voltò per affrontare il biondo che sghignazzava appoggiato da qualche amico, idiota come lui.

“ Ehi! Pezzo di merda! Perché invece di prendertela con una ragazza, non te la prendi con me?” lo richiamò James, muovendosi spavaldo verso di lui.

L’altro senza rispondergli si avventò su di lui, scagliando un pugno, che James scartò facilmente.

Approfittando dello sbilanciamento dell’ altro il moro gli assesto un pugno a due mani, intrecciate, sulla schiena.

Dato che il suo avversario era a terra, tra la schiuma, il moro fece per andarsene voltandogli le spalle.

Ma l’altro si rialzò velocemente, gli afferrò il braccio e sorprendendolo gli sferrò un gancio, spaccandogli un sopracciglio.

James con un rapido gesto della mano si tolse il sangue che gli colava negli occhi, pronto ad affrontare una volta per tutte quello stronzo e chiudere la faccenda.

L’altro gli sferrò un calcio che il moro intercettò con facilità trattenendo la caviglia dell’altro con una mano; gli assestò un calcio sull’altra gamba, lasciandolo cadere di nuovo a terra.

Si voltò e da destra altro pugno lo colpì allo zigomo, lasciandolo per un attimo stordito.

Ad un tratto si sentì afferrare da dietro, da un tizio che gli teneva bloccate le braccia.

Così era immobilizzato e non riuscì a difendersi un paio di pugni nello stomaco che lo lasciarono boccheggiante e piegato.

“Jamees!” gridò Lily preoccupata.

L’ istinto di sopravvivenza e la rabbia ebbero la meglio su di lui:

Riuscì a liberarsi dell’ amico del biondo alle spalle con una gomitata allo sterno.

Dopodiché ricambiò il favore al tizio di fronte a lui con un pugno allo stomaco.

Si guardò in torno per affrontare eventuali avversari, guardando con spregio i tre a terra.

Respirava velocemente e con fatica, sembrava che i polmoni gli si stessero sciogliendo nell’ acido.

A causa dei due pugni allo stomaco, non riusciva a stare perfettamente eretto e lo zigomo e il sopracciglio gli pulsavano di maledetto.

Dovette appoggiarsi alla spalla di Lily, che gli circondò i fianchi con un braccio aiutandolo a camminare.

I ballerini che per il tempo della scazzottata si erano fermati curiosi, senza avere il tempo d’ intervenire, ora ripresero a ballare come se niente fosse successo.

Lily riuscì a sostenerlo, non con poca fatica, fino alla zona relax, dove lo aiutò a sedersi su uno dei divanetti.

Preoccupata, lo guardò appoggiarsi lentamente allo schienale, masticando tra i denti un imprecazione e appoggiare la testa all’ indietro sull’ imbottitura, chiudendo per un attimo gli occhi.

 

  

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Capitolo 11
*** Fratello ***


 

N.d.A Scusate per l' imperdonabile ritardo, ma il pc mi ha lasciato proprio a piedi e ho dovuto arrangiarm per pubblicare per vie traverse … e non ci sarei assolutamente riuscita, se non fosse stato per un piccol grande auto.

Questo è il penultimo capitolo … spero vi piaccia.

Buona lettura!

 

Nimue89

 

 

 

Lily gli si sedette affianco sul divanetto, voltata verso di lui.

Come va? chiese titubante la ragazza.

James rispose con un gemito, aprendo gli occhi per guardarla, tenendo la testa appoggiata allo schienale del divano.

Domanda stupida!Scusa …” rispose mortificata Lily.

James sorrise e non riuscì a reprimere una bassa risata.

Non preoccuparti sto bene!

Lily gli sorrise dell enorme, evidente bugia per non farla preoccupare ulteriormente.

Grazie!

Ti stai ripetendo Evans! cercò di sdrammatizzare il moro.

La rossa gli sorrise:

Lo so! - reprimendo un sorrisino continuò - Essere salvata da te, sta diventando un abitudine!

James ammiccò.

Non aveva mai sopportato quel gesto, ma ora che era diretto a lei, la sua pancia sembrò di tuttaltro parere : liberando una miriade di farfalle dritte nel suo stomaco.

Una ragazza di tasso rosso li raggiunse porgendo a Lily uno strofinaccio avvolto intorno a del ghiaccio e dei fazzoletti bagnati da del disinfettante.

Il barista mi ha detto di portarvi questi! Avete bisogno di qualcosa daltro?

Grazie! Siamo a posto grazie! le rispose la rossa sorridendole, prendendo il fagotto dalle sue mani.

Tirò un sospiro di sollievo, anche lei aveva pensato subito a del ghiaccio, ma non voleva, per nessuna ragione, lasciarlo li da solo.

James fece per sedersi meglio sul divano per darsi una sistemata e non riuscì proprio a trattenere un gemito di dolore, stringendo i denti.

Un antidolorifico potevi chiederlo però! piagnucolò.

Allungò il braccio per prendere l involucro di stoffa con il ghiaccio, ma Lily lo allontanò dalle sue mani.

Sì posò lo strofinaccio, per un attimo, in grembo e gli prese dolcemente le mani, carezzando delicatamente le nocche contuse, e le appoggiò sulle sue ginocchia, poggiandovi sopra il ghiaccio.

Fu elettrizzante sentire le sue mani bollenti sulle gambe, sembrava quasi che tremasse impercettibilmente.

Prova a spostare quelle mani, di un solo millimetro, e te le stacco! lo minacciò stringendo gli occhi, per sembrare più cattiva.

Sono una statua di sale Evans!Promesso! le promise sghignazzando come un matto.

Poteva andare meglio di così?

Quel vestitino corto era una vera e propria vetrina: quelle gambe chilometriche non erano solo belle da vedere, ma erano assolutamente liscissime, morbide e calde sotto le sue dita.

Il ghiaccio sulle nocche sbucciate era una vera e propria meraviglia.

Avrebbe dovuto fare a botte più spesso, se le conseguenze erano queste!

Dopodiché la rossa, sporgendosi verso di lui e facendogli appoggiare di nuovo la testa allo schienale del divano, passò a disinfettare il taglio sul sopracciglio.

James cullato da quelle dolce carezze, chiuse lentamente gli occhi; ora che si stava rilassando e ladrenalina lo stava abbandonando si sentiva stanchissimo.

Sentì una lieve carezza allaltezza del livido sullo zigomo e aprì gli occhi rendendosi conto che si stava per addormentare.

Aprire gli occhi e trovare Lily così vicina, fu un piacevole schok, non gli era mai capitato, realmente

Come poteva essere ancora più bella del solito?

Concentrata e preoccupata per lui!

Non avresti dovuto farlo! gli bisbigliò seria.

Invece si!- le disse altrettanto serio, come se fosse la risposta ovvia del mondo - Sai che lo rifarei, se fosse necessario!

La rossa non gli rispose, si limitò a scuotere la testa sorridendo.

Non fecero in tempo ad accorgersi di nulla che un ciclone entrò nella saletta.

James!

In un battibaleno Sirius Orion Black, si materializzò al suo fianco.

Il bel volto, tirato e preoccupato, gli prese in viso tra le mani e lo percorse attentamente, per valutarne le condizioni.

Lo guardò disperato e non proferiva parola.

Remus dietro di lui, con uno sguardo talmente mortificato da venire da piangere a chiunque.

Ma il più sconvolto era senz altro Sirius.

Io Merlino! Ti prego scusami non ero in sala quando sono tornato il barman mi ha detto quello che era successo mi dispiace! si scusò solennemente il moro.

Come aveva potuto essere così egoista?

Una morsa allaltezza della gola gli spezzò le parole e il respiro.

Si decise a sollevare lo sguardo e fissarlo in quello del fratello.

Eccola, di nuovo lì, dopo tutti quegli anni, quella sensazione viscida che striscia sotto la pelle:

La consapevolezza di aver deluso qualcuno.

Quando viveva dai suoi genitori, sentirsi così era all ordine del giorno; poi era arrivata Hogwarts, i malandrini, il periodo a casa di James.

Non l aveva mai più provata fino ad ora!

Gli occhi gli bruciavano fastidiosamente, ma si sforzò di mantenere lo sguardo su quello del moro.

Sir - lo chiamò in se, James preoccupato dagli occhi lucidi dell altro - andiamo!Cosa diavolo sta pensando il tuo cervellino malato in questo momento? Me lo dici? chiese dolce.

Il moro non gli rispose, continuò a boccheggiare e a cercare d inghiottire il magone che gli stritolava la gola.

I begli occhi stracolmi di lacrime, leggermente arrossati, l iride di un grigio ancora più intenso.

Fece per evitare il suo sguardo e allontanarsi.

James, notò lo stato dell amico, tolse il ghiaccio dalle mani e gli afferrò le braccia

Non starai davvero pensando di avermi deluso a causa di una stupida scazzottata, o sbaglio? chiese preoccupato.

Lo sguardo disperato dell altro e un gemito sfuggito da quelle labbra serrate, confermarono i suoi sospetti.

Sei proprio un coglione, razza di pulcioso cerebroleso! Come diavolo fai anche solo lontanamente a pensarlo?

Era una semplice scazzottata, mica la fine del mondo!

Un regolamento di conti tra me e quel tizio, l intervento dei suoi amici è stato proprio pessimo.

Ed è successo tutto talmente velocemente, che non ho avuto nemmeno il tempo di pensare dove fossi, credimi!

Quarto : non è per niente facile deludermi Siriu Black! Ti conosco meglio di chiunque altro.

Siamo fratelli.

Mi hai reso orgoglioso della tua amicizia, talmente tante, volte da compensare per una vita intera!

Sirius tirò su con il naso, poco elegantemente e guardò l altro rivolgendogli uno stiracchiato sorriso.

James ricambiò abbracciandolo stretto.

Poco dopo si allontanarono e Sirius cercò di ridarsi un contegno, strofinandosi gli occhi.

Quasi si fosse reso conto solo in quel momento della presenza di Lily, sul divanetto, la guardò preoccupato.

Eih Evans! Prova a spifferare a qualcuno quello che hai visto, che ti affatturo! minacciò, dimostrando di essersi ripreso per bene.

La rossa cercò in tutti i modi di non mettersi a ridere, direttamente in faccia al bel Black che cercava di riafferrare la propria reputazione.

Non era ancora del tutto convinta, che il Casanova per antonomasia di Hogwart, fosse la persona migliore per stare al fianco di Remus.

Non le piaceva molto latteggiamento di Sirius, anche se doveva ammettere che nel corso degli anni era migliorato.

In più questa reputazione di macho senza ombra di sentimento la faceva proprio sbellicare, perché evidentemente Black un cuore ce l aveva!

Sorprendente!

Era anche vero che non si conoscevano e svelarsi, come aveva fatto lui, in presenza di un estraneo avrebbe imbarazzato anche lei.

Tranquillo Black! Sarò muta come un tomba! sghignazzò Lily.

Sarà meglio! ribatté secco.

Non guardami così, se no piango!

Due secondi di silenzio seguirono la battuta della rossa.

James le lanciò di sbieco uno sguardo divertito, cercando di trattenersi dal ridere.

Remus camuffò una risata in due colpi di tosse.

Sirius la guardò valutando cosa fare.

E dai Black! Non te la prendere era solo un innocente battutina! sorrise a trentadue denti, sfoggiando la sua faccia di tolla migliore Tu me ne hai fatte di molte peggiori!

Emh! Scusate dato che evidentemente vi abbiamo interrotto e ora è tutto sistemato togliamo il disturbo! annunciò pacato Remus, trascinando Sirius per la camicia.

Non gli era certo sfuggita la vicinanza tra i due, prima dell entrata plateale di Sirius.

Ne il fatto che James, prima di aver afferrato Sirius, avesse le mani appoggiate sulle ginocchia di Lily e lei lo permettesse, senza sbraitare, minacciare o staccarle direttamente a morsi.

Qualcosa tra quei due era cambiato in meglio!

Sirius capì al volo a cosa si stava riferendo il biondo e guardando maligno la rossa se ne uscì con:

Tranquilla Evans, sarò muto come una tomba!

Beandosi di averla fatta arrossire e del suo sguardo imbarazzato fisso a terra, ridacchiando uscì dalla zona relax, accompagnato da Remus.

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Capitolo 12
*** Facciamo due chiacchiere? ***


James per nulla imbarazzato dalla provocazione di Sirius e dall uscita di Remus, riprese il ghiaccio e se lo portò al sopracciglio, scoccando alla rossa qualche occhiata divertita.

Com è che io, non sono mai riuscito a farti imbarazzare così?

Lily, si riprese dai suoi pensieri e lo guardò per un attimo come se fosse un marziano.

Cos Non è vero! Anzi penso che tu sia il ragazzo che mi ha fatto imbarazzare di più in vita mia solo che non te lo faccio notare! Se no è la fine!

Sei furba Evans! decretò, facendo per scherzò il finto sorpreso.

è solo una delle mie numerose qualità! ridacchiò la rossa.

James la guardò per qualche secondo in silenzio, come per studiarla.

Lo immagino Evans, lo immagino! le rispose serio.

Ah! E sono anche molto modesta! scherzò Lily, per interrompere il silenzio e lo sguardo indagatore del moro, che le sembrava trapassarle la pelle.

Beh certo! stette al gioco laltro.

Tu invece con Black sei stato molto dolce!

James ridacchiò scuotendo alla testa, al pensiero dell amico.

Sirius è un coglione! Ancora non riesce ad avere molta fiducia in se stesso …”

Black? Ma stiamo parlando della stessa persona? chiese allibita la rossa.

Oh ti assicuro che dietro alla facciata da Playboy sicuro di se e di duro, cè un cuore enorme, martoriato da quei bastardi dei suoi parenti.

Noi Malandrini e io per primo ci ho messo molto per conquistare la sua fiducia, credimi; ma una volta amici, con uno come lui, lo si è per sempre!

Gli vuoi molto bene, non è vero?

Dalle labbra di James, sfuggì volontario un sorriso.

Siamo fratelli!

è molto bello non capita spesso di trovare un rapporto così tra due persone! rispose pensierosa la rossa.

Ti assicuro che è molto consolante, contare su una sicurezza del genere So che in ogni caso, situazione, scelta o decisione, è dalla mia parte! E lo stesso è per lui!

Non mi aspettavo che James Potter avesse bisogno di sicurezze! lo provocò Lily.

Il moro, soffiò una bassa risata, che si fece sentire nella pancia della rossa che venne travolta da una miriade di farfalle impazzite.

Fidati! Ne ho bisogno eccome!

Dal tuo comportamento non si direbbe!

Chiunque nasconde se stesso, dietro una maschera, Evans!

Come siamo saggi, questa sera! lo prese in giro la rossa.

Dico sul serio Evans! Anche tu hai una maschera!

Cosa? Io? No! Io non ho affatto una maschera! protestò categorica Lily.

Oh si che ce lhai! La maschera da Prefetto - perfetto impeccabile e studentessa modello!

Pffh! Non è vero!Io sono veramente così! s impuntò la ragazza, sistemandosi più comoda e portando le gambe sulla seduta del divano.

Si si! Lo so solo quella è la facciata che tutti vedono, la superficie; ma tu non sei solo un prefetto, ne solo una studentessa! o sbaglio? chiese retoricamente il ragazzo cercando di spiegarle il proprio pensiero.

Si, è vero!

Come io non sono solo un casinista, scansafatiche! spiegò James, facendo un sorrisetto di superiorità.

Certo, sei anche un Don Giovanni! rispose seria la rossa.

James la guardò attentamente, facendosi sempre più serio lentamente.

Sono umano Evans Il mio corpo ha delle esigenze, ma l amore è tutt altra cosa, non centra niente! ribatté secco.

Scusa, non volevo offenderti …” si scusò imbarazzata.

Mi piaci dal primo anno Evans, pretendevi forse che mi custodissi per te? chiese ironico James, guardandola fissa.

N-no io intendevo solo io …”

Non importa solo vorrei che tu mi credessi quando ti dico che tutte le ragazze e le storie che ho avuto non centrano con lamore non mi sono innamorato di loro.

Si .. Io non tu non devi giustificarti con me!

Forse no ma te lo devo! le rispose sicuro James.

Me me lo devi? chiese stupita.

James sorrise in imbarazzo, distogliendo lo sguardo e passandosi una mano tra i capelli.

Evans voglio solo che tu sappia, che tutte le volte che ti ho detto, urlato, sussurrato e scritto che mi piaci era vero! le disse il moro, prendendole le mani senza nemmeno rendersene conto, come per sottolineare le proprie parole.

Era vero? impallidì Lily.

Gli sembrò di aver ricevuto una botta, un pugno nello stomaco e che il sangue le si ghiacciasse nelle vene.

Ormai era abituata alla sua presenza, dal primo anno non aveva fatto altro che girarle intorno e urlarle a squarcia gola inviti di fronte a tutta la sala grande o pregarla in un sussurro di darle una possibilità.

Era abituata alla sua zazzera scura e a quegli occhi castani, che compativano dal nulla, in qualunque luogo, anche nei momenti più inopportuni.

Non poteva credere, che, ora, si sarebbe arreso.
Doveva dirgli
doveva Cosa poteva dirgli per convincerlo?

James evitò il suo sguardo.

Lily si decise a sporgersi verso il ragazzo, per decifrare la sua espressione.

James! Era vero? chiese la ragazza, facendolo girare verso di lei, prendendogli il viso tra le mani.

Sono stanco di essere rifiutato in continuazione io mi sento mi sento …” chiuse gli occhi per un attimo, prese un respiro profondo, non sapeva nemmeno quello che voleva dire, si sentiva respinto e demoralizzato in qualunque momento.

Non poteva far a meno d invidiare quelle coppie che giravano mano nella mano nel parco della scuola, o che pomiciavano e si baciavano alla luce del giorno,di fronte a tutti nella sala grande.

Come pensava di potersi prendere in giro da solo? cero che gli piaceva ancora

Non poteva perderla!

Non poteva non provarci di nuovo, all infinito!

Non poteva buttare la spugna lavrebbe rimpianto per tutta la vita!

Si decise ad aprire gli occhi di scatto:

No! no no Evans è è vero ! gli sorrise, dimenticando allistante tutti le sensazioni e i rifiuti subiti. è vero!

Lily gli sorrise, raggiante, di rimando.

è vero Evans! Mi piaci da sempre e sempre di più!

La rossa scoppiò a ridere, sollevata, con le lacrime agli occhi:

Mi hai fatto quasi venire un colpo!

Era come se tremasse, come se il suo intero corpo formicolasse!

Le si era chiuso completamente lo stomaco, ma sembrava che al suo interno stesse esplodendo una piccola carica nucleare.

Mi piaci. Mi piaci. Mi piaci. Mi piaci. Mi pia …”

James non riuscì a finire di ripeterlo perché venne fermato da due labbra leggere come ali di farfalla e dolci.

Le labbra di Lily Evans erano la cosa più dolce che avesse mai assaggiato.

Rimase immobile, senza fiato, per paura di rovinare quel momento.

Quando quelle labbra si allontanarono da lui, si azzardò ad aprire gli occhi.

Non gli parve possibile, che Lily, la stessa Lily che rincorreva da cinque anni ora lo aveva baciato.

Lo aveva baciato!

Ridacchiò, abbassando la testa e guardandola dal basso verso lalto, strizzando un occhio.

Non riusciva a smettere di sorridere.

E quanto sembrava nemmeno lei.

Allungò una mano per scostarle una ciocca, rossa, di capelli dal viso.

Ehi!

Ehi! rispose Lily, guardandolo sorridendo.

James, tossicchiò per schiarirsi la gola e per farsi coraggio.

Emmh e quello quello cos era?

Un bacio! rispose candida la ragazza, morsicchiandosi le unghie.

James aveva notato che lo faceva spesso, quando era in imbarazzo o nervosa, soprattutto quando si trattava di qualcosa a cui teneva.

S-si eh eh eh si! Si l ho notato! ridacchiò il moro tra un affermazione e laltra.

Si! Ma potrei sapere cosa ti ha fatto cambiare idea?

Cambiare idea? chiese stupita la rossa.

Su di me! chiese James, portandosi le mani al petto.

Beh non è che ho cambiato idea solo sei cambiato dal primo anno …”

Si lo so! sono diventato un gran figo! scherzò James, dandosi delle arie.

Non è solo per quello …” rispose Lily, pensando a come continuare e a come esprimere i suoi pensieri su di lui.

Ehi! Non hai negato però …” quasi esultò James.

Ti ho baciato Potter! Questo implica che schifo non mi fai! chiarì la rossa, ridendo.

Oh si giusto! Vero! Continua pure …”

Non sei più lo sbruffone, cafone di un tempo sei diventato più grande sei maturato! Ti mancava solo quello!

Non resistette e scoppiò a ridere, alla faccia confusa del moro.

Il cervello Potter! Il cervello! lo prese in giro.

Ma come siamo divertenti, questa sera! la prese in giro ironico, artigliando le mani per farle il solletico Come siamo divertenti, eh?

Lily si contorse ridendo come una matta, cercando di farlo smettere.

No!Basta James!No, no! Ah ah ah! Basta! Ti prego! cercò di parlare tra una risata e laltra.

Il moro decise di darle un po di tregua, così si fermò.

Erano così vicini ora, che poteva sentire il suo, delicato, profumo di vaniglia.

Si avvicinò lentamente al suo viso e la baciò.

La baciò lui, prendendole il viso tra le mani, facendo scorrere le dita fino ai suoi capelli e intrecciandole tra le ciocche ramate.

Si dedicò, completamente, ad assaggiare di nuovo quelle labbra.

All inizio accennò solo qualche piccolo bacio sul labbro superiore, poi percorse con la lingua sul labbro inferiore, delineandone il contorno, aspettando che fosse lei a dargli il permesso.

Ed eccolo, il momento perfetto!

Il momento perfetto, quando le loro lingue s incontrarono, si toccarono e corsero l una sullaltra.

Un sapore, ancora più dolce, umido e delicato.

Erano sincronizzati alla perfezione!

Gli era capitato di baciare molte, molte, molte ragazze; ma non gli era mai successo di fare gli stessi esatti movimenti dellaltra persona.

Si fermavano e ricominciavano nello stesso identico momento.

Si allontanarono lentamente per debito daria e James depositò su quelle meravigliose labbra tre piccoli baci, come per far finire gradualmente il bacio.

Mi piaci anche tu, James Potter, lo sai? disse retorica Lily ad un soffio delle labbra dellaltro.

Dillo ancora ripetilo!

Mi piaci, James Potter!

Ancora ancora ancora …” chiese in un sussurro il moro, scivolando con le labbra, in una delicata carezza, sulla sua guancia, la mandibola, il suo orecchio per scendere a baciarle, a morderle e leccarle il collo.

Mi piaci mi piaci mi piaci …” lo accontentò Lily, chiudendo gli occhi deliziata dal trattamento che il moro le stava dedicando.

Sai, non avrei mai pensato che sarebbe bastato parlare avevo organizzato grandi cose un piano articolato e cronometrato nei minimi particolari parlò James, alternando un bacio ad ogni parte di frase.

Lily divertita, smise di accarezzargli i capelli e gli alzò il viso per farsi spiegare.

Vieni ti faccio vedere …”

La prese per mano e la portò alla barriera insonorizzata, cacciò fuori la testa e mosse convulsamente un braccio per farsi notare da Anne.

La ragazza, vedendolo da lontano, gli sorrise raggiante attuando il piano concordato.

Una dolce melodia diffusa dalle casse, stupì l intera sala che quasi si fermò.

James si voltò verso la rossa per studiarne la reazione, sorridendo soddisfatto nel vederla rimanere a bocca aperta.

Poi lentamente insieme alla schiuma iniziarono a cadere dal soffitto delle scintille dorate, che si condensarono quasi ad un metro da terra, per formare una scia che iniziava dalla pista da ballo per finire nella zona relax.

Furono costretti a rientrare nella sala, per lasciare passare la scia, che da dorata intensa, sfumò fino a scomparire.

Venne presto rimpiazzata da una miriade di gerbere colorate.

Ma come? Come sapevi la mia canzone e i miei fiori preferiti? chiese Lily voltandosi allibita verso il moro.

Ho i miei informatori Evans e poi ti ho sentito parlare con Matilde Linson, laltro giorno nella serra …”

Lentamente la parete insonorizzata si scurì sempre di più, fino a diventare un grigio fumo, quasi nero, per isolarli dal resto della sala.

Lily gli scoccò un occhiata di traverso.

Ehi, non pensare male!L ho escogitata, per non fare una figuraccia, nel caso avessi deciso di urlarmi dietro o di uccidermi! si giustificò il moro alzando le mani in sua difesa.

La musica che laveva così sorpresa ora veniva, dolcemente,

trasmessa, solo nella saletta.

Beh! Non cè che dire Potter ti sei dato da fare! constatò la rossa carezzando una bellissima gerbera arancione, in un vaso alla sua sinistra.

E pensare che ci è bastato parlare avrei risparmiato un sacco di galeoni la provocò il moro, lasciandosi cadere, seduto su un divano e trascinandola con se.

Beh signor Potter direi che i suoi galeoni e il suo impegno sono stati investiti nel modo corretto! stette al gioco la ragazza, mettendogli le braccia al collo.

Ma non mi dica signorina Evans!?

è una ragazza romantica allora, in fondo, in fondo!.

Lily lo baciò, ridacchiando sulle sue labbra.

 

Dall altra parte della barriera insonorizzante

Remus si strinse al petto di Srius.

Abbiamo musica a volontà, una pista da ballo e tanta, tanta schiuma, che ne diresti di approfittarne fino a che reggiamo ?… e poi … io e te, soli soletti … potremmo svignarcela in stanza, che ne dici !? chiese malizioso il biondo in un sussurro al suo orecchio.

Sentì il sorriso del moro, tendersi lentamente sulla sua guancia.

Sirius lo strinse contro di se, abbracciandolo e carezzandogli la schiena sotto la canotta.

Sarebbe un idea meravigliosa …” mugugnò sollevando il viso, con le labbra seppellite tra quei, soffici, capelli biondi.

“ … ma? …”

“… ma Jamie …” protestò Sirius, memore di quello appena successo.

“ … niente ma, Sirius Orion Black! James, ora come ora, è in ottime mani letteralmente! obbiettò Remus, indicando con uno sguardo la parete della zona relax, completamente oscurata.

Sirius seguì il suo sguardo fino alla parete insonorizzata, James sarebbe stato, decisamente, impegnato per il resto della serata.

Oh beh … tu lo sei già! … E più tardi te ne darò un’ esauriente dimostrazione pratica!” lo provocò malizioso, sussurrandolo direttamente sul suo collo, facendogli venire i brividi. “ Se ti va!?”

Remus, riaprì, un attimo, gli occhi per guardarlo.

è una domanda trabocchetto?!” chiese sospettoso.

Sirius lo trascinò verso il centro della pista da ballo e, in pochissimo, vennero inondati e ricoperti da soffice schiuma bianca, che li bagnò interamente.

Remus gli si avvicinò e, per sovrastare la musica, gli urlò nell’ orecchio:

Ho il sospetto che la scelta, della mia maglia, bianca, per questa sera, non sia stata solo una … fortunata … coincidenza!”

Sirius, fece uno di quei, suoi rarissimi, sorrisoni per ammettere candidamente:

Che ci vuoi fare Moony-bello … io ho, un certo, occhio per queste cose!”

Quella era, decisamente, stata un serata memorabile!

Chi si sarebbe, mai, immaginato che uno schiuma party riuscisse a scombinare/combinare così bene le vite di quattro ragazzi?!

 

N.d.A Ed eccoci alla fine … un pò mi spiace, mi sono davvero affezionata e divertita un sacco a scrivere questa fic!

Allora, che ve ne pare?

Grazie mille a tutti voi, lettori e recensori!

Grazie a tutti quelli che hanno inserito la storia nelle seguite, preferite e da ricordare.

 

Ho un ideuzza per una prossima mega fic, ma ho bisogno di voi e di libri, libri, libri e libri.

Avrei bisogno che mi contattiate, tramite il mio contatto su Efp e mi scriviate il titolo di un libro che vi ha particolarmente colpito, e, se vi va, il motivo, per cui vi ha colpito.

Sono tutta orecchi!

Se siete delle lettrici accanite, come me, so che selezionare un solo titolo, non sarà facile …

ma ho illimitata fiducia in voi :p

Vi anticipo che il titolo sarà: IL CLUB DEL LIBRO.

Vi lascio solo immaginare … quindi … fatevi sotto con I titoli!!!! :)

Libri, libri, libri, libri, libri …..

 

Grazie mille

 

Nimue89

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