Devils&Co.

di Reina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Emergenza viveri ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Incontro inaspettato ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: il mercato nero dei demoni ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: si va in missione ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Retata al grande tempio (parte prima) ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Retata al grande tempio (parte seconda) – The Day After Tomorrow ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: problemi di… elettricità ***
Capitolo 8: *** capitolo 8: una settimana di sfortunari eventi ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: una settimana di sfortunati eventi (seconda parte)- caccia al dragone ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: programmi per il futuro ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: coniglio arrosto e disinfestazioni ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: cercasi cameriere ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13: …the show must go on ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14: …cosa non si fa per amore… ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15: Hikari ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16: Spade, fate e nani di gesso. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17: 17th Friday ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18: principle of freedom… ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19: la disinfestazione prosegue… ***
Capitolo 20: *** capitolo 20: Quando il gioco si fa duro... ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21: …i duri cominciano a menare ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22: Photografs ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23: Destiny ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24: Tears… ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25: …and Truth ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26: Preludio di una battaglia (le spiegazioni continuano) ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27: piume scarlatte. ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28: Sulle note del passato ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29: Il tempo passa ma tutti restano gli stessi… purtroppo!! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Emergenza viveri ***


Devil&Co

Devil&Co.

 

E se anche i demoni avesseno uno, spaccio, ma non uno spaccio qualsiasi, bensì un mercato nero... volete veramente saperlo?! Beh, poi non ditemi che non vi avevo avvisati…

La mia fun fiction non parla solo dei personaggi, ma delle avventure che i gestori dovranno affrontare per procurarsi merce a dir poco fuori dal comune…

Nella storia compariranno anche i MIEI personaggi, quindi enormi disgrazie si abbatteranno su tutti coloro che dovessero utilizzarli senza il mio permesso

 

Capitolo 1: Emergenza viveri

 

In un’epoca di pace (seeeNda), i demoni e i draghi vivevano in pace (ma quando mai… Ndtutti), esclusa qualche rara eccezione costituita dai draghi dorati (mi sembrava strano, ma perché non si estinguono quelle stupide lucertole alate placcate in simil-oro… Ndtutti).

Dopo lunghe trattative Garv e Phibrizio, che erano riusciti a tornare in vita grazie ai poteri di quest’ultimo, suggellarono un’alleanza tra i loro Clan, in previsione di un altro conflitto (con calma, mi raccomando! Nda tranquilla, non abbiamo fretta di schiattare un’altra volta NdGarv Parla per te… io posso resuscitare tutte le volte che voglio… In confronto a me Highlander è un dilettante U.U NdPhibriziook, questa te la concedo… però fa male lo stesso V.V ); Garv in seguito ritrovò Valgarv che era stato cresciuto da Philia, e dopo essere riuscito a spiegarle che non voleva ucciderla, ma voleva ricongiungersi con il suo pupillo.

Ricostruito il Dragon Dungeon nel vulcano di un’isola tropicale, i tre vi si erano trasferiti.

 

 

Dragon Dungeon

 

 

In una delle innumerevoli sale Garv si sta godendo un po’ di meritato relax, dopo uno degli innumerevoli attacchi da parte di uno stormo di stupidi draghi dorati, che per l’ennesima volta si era suicidato nel tentativo di sbarazzarsi di lui e di tutto il clan (per attaccare Phibrizio era necessario essere dotati di una grossa dose di masochismo Nda).

Seduto comodamente su una poltrona ben imbottita (leggasi spaparanzato in modo indecente), sorseggia sakè con la grazia e l’eleganza di un lord inglese, quando si accorge che la bottiglia è ormai vuota.

Si sposta in cucina e dove Philia sta preparando una delle sue leggendarie frittate, mentre Valgarv la osserva con la bava alla bocca

 _ Philia-chan potresti darmi dell’altro sakè?!

 _  Qui non ce né neanche un goccio, ma nel magazzino dei viveri dovrebbe essercene un ultimo barile.

Così Garv si spostò in una sala sfruttata da magazzino per i viveri.

Solleva il barile che stranamente gli sembra leggero… troppo leggero

Quindi solleva sospettoso il coperchio e….

AAAAAAAAARRRRGGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

… un urlo terrificante rompe il silenzio.

Philia che in quel momento stava lanciando la frittatona sul piatto di Val, rischia un infarto e con un lancio olimpionico centra il poverino con una precisione millimetrica.

Una volta ripresosi i due si precipitano nel magazzino, giusto in tempo per vederlo piangere con un formidabile stile cascate del Niagara.

_ BUHHAAAAAAAAAA!!!! È FINITO TUTTO IL SAKÈ (ç.ç) !!!!! NON NE È RIMASTO NEPPURE UN GOCCETTO. SNIFF. BUUUUUUHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!

Gocciolone sulla testa dei due.

Philia decide di prendere in mano la situazione

_ Su, su Garv-sama, basterà andare a fare rifornimento.

_ …. Sniff… eh?

_ Massii, dobbiamo pure rifornire il magazzino dei viveri! ^^

_ Dici davvero?!

_ Certo, domani andremo tutti alla Devils&Co.

_ Devils&Co. o.O?

_ Sì, è un nuovo spaccio, mi hanno detto che lì si trova davvero di tutto ^^

_ E sia * voglioilsakèvoglioilsakèvoglioilsakè*. Domani si va al Demons&

_ Devils&co

_ È lo stesso

Altro gocciolone

 

Il giorno dopo

 

Il sole sta sorgendo su Zefilia.

Tre figure a noi note si aggirano tra i vicoli.

Dopo un’ora di marcia i tre si fermano davanti ad un casolare dove appare in bella vista un’insegna con a caratteri cubici la scittaDevils&Co.”

Dall’esterno lo spaccio sembrava una bottega come molte altre.

Garv è scettico e non solo lui

_ Ma siamo sicuri che sia il posto giusto

_  In base al volantino sulla Gazzetta del Mazoku dovremmo esserci mmm“ Spaccio Devils&Co, dove tutti i tuoi desideri perversi diventano realtà. Zefilia, via del Brigante 12” … sì, dovremmo esserci

- Forza entriamo- esclamò un assonnato Val

Così varcarono la soglia.

Ciò che si ritrovarono davanti superò di gran lunga le loro aspettative, perché, se dall’esterno il negozio sembrava una catapecchia, dall’interno invece era a dir poco enorme, tanto che i nostri eroi dovettero prendere una mappa per non perdersi. Il negozio era diviso in più sezioni, di cui quella dedicata ai  generi alimentari occupava una buona metà del negozio.

Non solo erano presenti cibi comuni, ma anche di più rari e raffinati, come formaggi prodotti con il latte di unicorno, il misler (pesce dal sapore delicatissimo, disponibile solo in autunno(vedi stayer n.12)nda), funghi dorati (il sapore non è granchè ma se lasciati a mollo nell’acqua le spore che vi si depositano possono rendere irresistibili ogni sorta di pietanza ^^ NdPhiliacuocaprovetta), caviale a fiumi e qualche uova di fenice.

Con loro grande sorpresa scoprirono che il negozio era frequentato anche da umani, per lo più maghi in cerca degli ingredienti per le loro pozioni.

Un’altra sezione era appunto addebita alla vendita di talismani, ingredienti per pozioni, falcetti per la raccolta di muschi e affini e molti altri utili utensili.

I gioielli, che non potevano di certo mancare, ma erano in una zona ben fornita anche di vestiti all’ultimissima moda, vasellame (*.* NdPhilia) e affini.

L’unica cosa che sembrava inusuale era un settore dedicato agli animali domestici, da cui provenivano ruggiti poco rassicuranti, per cui decisero di cambiare percorso

Logicamente i nostri si fondarono nel settore alimenti, e qui Garv per poco non si commosse a vedere le innumerevoli varietà di sakè, tanto che prese due barili per tipo (^^ NdGarv)(ennesimo gocciolone di Philia&Valgarv).

Il dolce idillio fu interrotto da una voce alle loro spalle

_  Garv-sama da quanto non ci vediamo ^^-

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Incontro inaspettato ***


Devil&Co

Devil&Co.

 

Qui fa la comparsa il primo dei miei personaggi originali.

Leggete e…. COMMENTETE, COMMENTATE e ancora COMMENTATE

 

Capitolo 2: Incontro inaspettato

 

-  Garv-sama da quanto non ci vediamo ^^-

I due mazoku si voltarono, trovandosi difronte una loro vecchia conoscenza.

Davanti a loro si è presentata un ragazza con capelli neri dai riflessi blu, talmente lunghi che le arivano sotto alle ginocchia, raccolti in un coda. Indossa una bandana le cui estremità (lunghe quasi quanto i capelli) hanno una decorazione che ricorda il profilo dei draghi cinesi. Il suoi occhi sono dorati con sfumature arancioni. Indossa pantaloni di pelle neri, una maglietta in stile cinese Bordeaux e nera con un drago decorato con fili dorati. Ai piedi indossa sandali neri con poco tacco. Gli unici gioielli che indossava erano un bracciale e orecchini d’oro ad anello che portava su piccole orecchie elfiche.

- Mana-san… che piacere rivederti, era da anni che non ti si vedeva più in giro

- Già, la piccola Mana

- non chiamarmi più piccola (sbuffa)… non ho più 900 anni. Ormai ne ho 2000 (è.é)

- scusate l’interruzione - Philia comincia a non capire più nulla – ma chi è questa ragazza?!

- Hai ragione scusa Philia, questa è una mia amica di vecchia data, Mana Chaos Dragon. Durante la Kouma Sensou ha lavorato per noi come spia, è entrata a far parte del clan prima del mio incontro con Valgarv. – spiega Garv – a parte lui, i gemelli, Razon e Dolphin, nessuno ha mai saputo della sua esistenza.

- Davvero O.O?! Quindi anche lei è un demone-drago, giusto?!

- Un Demon Black High Dragon, per essere precisi^^ – spiegò Mana – vedi sotto la bandana, ho delle corna, sono nere, piccole (tipo quelli di Lamù), ma ci sono. Fortunatamente sono abbastanza piccine da poter essere nascoste dai capelli.

- Piuttosto… che ci fai in un posto come questo?!

- Beh… diciamo che ci lavoro

- ah… COSAAAA!!!

- Avete capito benissimo. Io e certi amici ci siamo messi in società e abbiamo aperto questa meraviglia

- Beh, carino è carino, anche se…

- Ma andiamo, credete davvero che il mio negozio venda solo cibo, trini e merletti?! (è.é)

- No?!

- *REAL Evilgrin!* NO-

E sul volto apparve un ghigno decisamente poco rassicurante

- Venite che vi mostro il resto del negozio

- … il resto del negozio o.o????

- …allora non avete ancora visto nulla… - e se non si esibì nella risata che ha reso Naga un bersaglio individuabile a miglia di distanza… ci manco veramente pochissimo.

- Umi!! Puoi sostituirmi un attimo?! Devo fare vedere della merce a questi clienti… - disse rivolgendosi ad una ragazza dai lunghi capelli azzurrini e gli occhi rossi come il sague.

- Va bene, ma non metterci troppo che dopo abbiamo quella comissione

- D’accordo

E le due si scambiarono un cenno, poi rivolgendosi agli altri…

- Su andiamo *REAL Evilgrin!*

- GLOM – dei tre

Per la seconda volta in meno di cinque minuti i tre sudarono freddo, mooolto freddo.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: il mercato nero dei demoni ***


Devil&Co

Devils&Co.

 

Piccola presentazione degli altri personaggi e visione (era ora Ndtutti) nel vero e inimitabile mercato nero della Devils&Co. Siete pronti?!

 

Capitolo 3: il mercato nero dei demoni

 

Se varcando la soglia del negozio i tre erano rimasti estasiati, ora le loro mascelle avevano toccato terra.

Si aspettavano di tutto, proprio di tutto, ma questo superò di gran lunga le loro aspettative.

Difatti il retrobottega non era SOLO un fornitissimo mercato nero per demoni… era…. ERA IL SOGNO PIÙ PERVERSO DELL’HELLMASTER.

Se Phibrizio si fosse trovato lì avrebbe fatto incetta.

Non solo era presenti i prodotti che normalmente non si potevano trovare in commercio, come veleni, talismani e pozioni per il lavaggio del cervello, filtri d’amore (sì, pure quelli, fortunatamente i gemelli Weasley sono riusciti a risolvere il problema sulla scadenza che aveva causato non pochi problemi al fratello), una pozione prodotta da un certo druido in grado di aumentare la forza fisica per alcune ore;

erano presenti armi trasportate da un’altra dimensione grazie al fratello cattivo di un gatto di nome Doraemon: cari armati, mitra con appositi proiettili, bazooka (OoO NdPhibrizioapparsodachissàdove), testate atomiche (isolate, che credete), bombe H, cartabombe (sì, proprio quelle di nasuto Nda) e molte armi di distruzione di massa.

Garv era a dir poco commosso, e non era il solo, infatti un po’ più in là Phibrizio e Dolphin…..

- … sniff, che meraviglia… ehi Nee-san me lo compri questo…!? (modalità Shinig Eyes Mode on) – e indica una testata atomica

- no, nii-kun, di quelli hai già troppi

- …e quelle al NEPAL… (ç.ç)

- Scordatelo, che poi appesti il castello, e poi chi lo pulisce tutto quel casino, TU?!?!?! (è.é)

- … ok, ma almeno il bazooka, ti prego (,,ç.ç,,)

- Strano… e io che credevo che avresti preferito il cannone laser satellitare… è.è

- Dove?! Dove?!

* gocciolone di tutti i presenti*

Phibrizio si fionda tra gli scaffali alla ricerca

- Ehi Phibrizio, Dolphin… e voi che ci fai qui

- Compere, proprio come te e… Zelas- e indica una Zelas intenta a provare conpletini sadomaso mooolto sexy&provocanti (OoO NdGarv)

- Però, mica male. E per gli amanti del classico…????

-  A destra c’è l’armeria…

E mostrò una vasta gamma di spade, armi magiche, ammazzadraghi ( *.* NdGarv (per la cronaca si tratta di incubi di ferro alti quanto Garv e Razon, il che la dice lunga, dal peso immane Nda)), tridenti, falci, arpioni e chi più ne ha più ne metta; il tutto logicamente prodotto con materiali iperresistenti come mitril, orihalcon ed escudo.

- … grazie al nostro Kei, che è uno spirito del fuoco infernale, possiamo anche effettuare riparazioni complicatissime, pensate che anche Sephiroth, una volta si è rivolto a noi per farsela sistemare…

E continuò a mostrare il resto del retrobottega.

- Il settore veleni&affini è fornitissimo, di recente poi la “mano della gloria”(1) è un articolo piuttosto richiesto –

- Vedo, vedo-

- grazie ad un postale dimensionale, abbiamo esteso la nostra attività anche agli altri mondi… uh… Ehi Shigure come vanno le trattative con il signor Kaiba ?!

- Bene… allora signor Seto, se vuole restare sul classico, cinque gocce di cianuro nel cestino del pranzo lo fredderanno; se invece vuole qualcosa di particolare la nostra ditta le fornirà un cobra ammaestrato che farà dormire il signor Yugi, diciamo, in eterno. Cosa ne pensate Signor Seto !?

- … mmm, non saprei, le cosa mi consiglia…?!

- Per un piccolo extra eliminerò di persona il suo rivale!!!

- Affare fatto!!!

- Bene, metta una firma qui. Ora, preferisce pagare in contanti o lingotti d’oro?!

Gocciolone cosmico dei tre

Intanto si diressero all’uscita

- Come vedete accettiamo anche lavori su commissione

- Scusa la domanda, ma quello non era Shigure Hellmaster? o.O – chiese Valgarv

- Già, qui lavorano alcuni membri dei vari clan demoniaci, ad esempio il Kitsune con i capelli argentei (legati in un codino) e gli occhi azzurri, che sta vendendo il mangime per animali a quel mago è Kit Metallium; la ragazza con capelli bianchi e occhi neri, che sta sistemando quella frutta è Shirahime Graushella; invece la commessa del settore manufatti magico è Umi Deep Sea, ma ve l’avete già conosciuta…

- Come mai tutti qui

- Sai com’è, dopo la fine della Kouma Sensou ci siamo ritrovati, e dato che nonostante le divergenze tra voi cinque, noi siamo sempre andati d’accordo, ci siamo messi in società e abbiamo aperto la Devil&Co.

Spero che vi sia piaciuto. Scusate, ma ora devo tornare al lavoro. Spero di rivedervi presto… - e così dicendo chiuse la porta alle loro spalle, lasciandoli nel vicolo dal quale erano entrati

 

 

 

1) la mano della gloria è un artefatto che compare in Harry Potter, è una mano mummificata il cui potere illumina la visuale di chi tiene in mano il manufatto, ma cela la presenza del ladroassassino a tutti gli altri, cosicché questi possa agire indisturbato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: si va in missione ***


Devil&Co

Devils&Co.

 

Capitolo 4: si va in missione

 

Dopo l’orario di chiusura

 

Retrobottega

 

Cinque figure attorniavano una tavola quasi completamente sommerso da carte, cartine, progetti e fogli con su appunti scritti così male da necessitare un traduttore.

- … avete capito il piano… - disse una figura femminile dai lunghi capelli corvini (sono iooo ^\^ Ndmanano guarda, non si era capito Nda)

- … si, tutto a posto, capo – rispose il kisune

- Sailor Pluto è appena passata a darci le copie delle chiavi dei mondi… direi che non manca nulla – rispose un’altra donna mostrando le chiavi – dato che la mia presenza non è necessaria, finisco di verificare la contabilità

- Uff!!! Certo che sei sempre la solita noiosa Shirahime…- rispose Umi uscendo dall’ombra – …e tu Shi che vorresti fare, ti unisci a noi tre o resti al negozio???

- Verrei più che volentieri, ma per stasera mi è stato commissionato un omicidio. Certo, preferirei un bel massacro all’uccisione ad un mitomane con una zavorra a forma di piramide appesa al collo e che a vedere i capelli sembra reduce di un Digger Volt, ma… il lavoro è il lavoro (T.T nuuuu non è giusto NdShi)

Così il ragazzo si avvicinò al tavolo e raccolse un foglio con degli indirizzi.

Per l’occasione si erano cambiati d’abito per passare inosservati alla popolazione locale.

Kit si era tolto gli abiti cinesi di prima e indossava jeans un po’ strappati e una maglietta bianca aderente. Il suo fisico era ben piazzato, non eccessivamente muscoloso come certi guerrieri, ma aveva una linea perfetta (il merito è tutto della dieta che seguo ^^ NdKit).

Umi indossava una semplice gonna celeste che le arrivava alle ginocchia, un top arricciato alla spagnola e sandali neri con tacco alto. Ora che li aveva sciolti erano leggermente mossi, ma dato che li porta perennemente raccolti in una treccia nessuno avrebbe mai pensato che lo fossero…

Mana indossava pantaloni neri a vita bassa con tasche laterali, un top bordeaux legato dietro il collo che lasciava in bella vista buona parte della pancia e un… pircing all’ombelico (OoO).

Ora erano visibili i tatuaggi delle due: un paio di ali piumate nere per Mana e delle linee tribali blu in fondo alla schiena per Umi.

Shigure come al solito vestiva dark, con i soliti pantaloni neri (quasi tutti di pelle), anfibi neri, le solite magliette a manica corta o smanicate (ma ti vari modelli). Quella di oggi è la sua preferita: è a maniche corte, con una piccola apertura sotto il colletto tenuta parzialmente chiusa da legacci neri. È talmente affezionato a questa, che quando Kit gli ha chiesto se poteva prestargliela, ha rischiato di venir falciato, letteralmente. Indossa un collanina con un ciondolo costituito da due piumette d’argento, infilato in un legaccio di cuoio. I capelli sono neri, un po’ lunghi, con qua e là ciocche bianche, segno di una passata attività da Summoner (1). Ad ogni modo il suo modo di vestire è per tutti un indicatore de suo umore, se veste interamente di nero… è decisamente meglio stargli alla larga ( un cliente ha quasi “perso la testa” per questo motivo, non so se mi spiego… NdMana V.V ).

Shirahime è… è… è una maniaca del bianco. Veste perennemente, assolutissimamente, esclusivamente con yukate bianche. Le uniche “note” di colore sono le decorazioni con fili argentati o azzurro iceberg (ma queste non valgono Ndtutti …forse non avete tutti i torti Nda ). È fredda, calcolatrice, sfruttatrice oltre i limiti dell decenza, tirchia come solo Paperonde Paperoni sa essere e il fatto che ha sempre la solita espressione (anche quando dorme) ha fatto sospettare a molti (leggasi tutti), che fosse vittima dello scherzo di pessimo gusto di qualcuno (ETcì >o< NdXellos), di una malattia genetica, o di… una paralisi facciale (ecco, questo è più realista Ndtutti però anche uno scherzetto di Xel é.é Nda …e adesso che c’entro io? NdXel). Secondo la mazoku era imparentata con una principessa di nettuno(2), che neanche a farlo apposta avrebbe potuto essere la sua copia sputata se non fosse stato per qualche differenza fisica.

Raramente prendeva parte agli scontri, e quando restava in negozio si occupava della contabilità.

Ritornando alla discussione…

- Ma scusa… il mondo dove devi compiere il tuo lavoretto è lo stesso dove dobbiamo andare noi, no?! – chiese Kit imbronciato

- Giusto… facciamo la strada assieme e poi quanto hai fatto fuori il mitomane ci raggiungi.- aggiunse mana

- Si può fare - incalzò Umi

- uff… e sia - si arrese Shigure – però prima è meglio se prendete il bastone dello scorpione del tempo (3)

- E perché scusa – domandò Umi

- Non so voi, ma se per qualche ragione all’arrivo ci dovessimo trovare sulla traiettoria di qualcosa di strano, senza poterlo schivare, almeno ne usciremmo indenni.

- Se ti riferisci a quella volta, non è colpa mia se ritornando in questo mondo ci siamo ritrovati sulla traiettoria di un Dragon Slave, nell’unica zona della penisola dei demoni su cui era stato piazzato un sigillo anti-teletrasporto (ç.ç) – sbuffo Kit

- …e invece sì è.é

- …ti dico di no

- Sì

- No

- Sì

- NO

- SÌ

- NOOOO

- S…

- BASTAAA. Smettetela di discutere voi due… stiamo solo perdendo tempo – borbottò Umi cercando di separare i due, inutilmente.

Shirahime sbuffo seccata come per dire “lasciamo stare, tanto lo sanno tutti che quei due in occasioni come questi hanno una testa granitica, e piuttosto che dar ragione all’atro preferiscono farsi preti”.

Mana fu semplicemente più pratica: stordì i due con Harisen (ma dove lo teneva nascosto (?.?) Ndtutti), li afferrò per la collottola e li trascinò (facilmente) sotto il raggio del portale, che aveva prontamente aperto mentre i due discutevano.

Mentre i tre venivano sollevati sempre più in alto Umi raccolse le ultime cose e li raggiunse.

Ora stavano per varcare la soglia del portale che li avrebbe portati in un altro mondo.

Quattro ragazzi, che a vederli così nessuno avrebbe mai pensato che secoli prima fossero normalissimi esseri umani, provenienti da mondi diversi, ma si sa, a volte i giochi del destina possono essere davvero imprevedibili.

Molti dicono che il fato a volte è benigno, a volte no, a volte ci segue paso per passo come una madre amorevole segue il proprio bimbo durante la nostra cresita, e altre volte ancora osserva le nostre vite mentre si avviano verso la rovina.

Il destino semplicemente è come il Croupier di un casinò: lui mischi le carte e noi giochiamo (4)

 

 

Chi sono stati, come sono diventati ciò che sono… beh caro lettore, questa è un’altra storia.

 

 

(1) Nota tratta dal manga Monster Collection, quando tra un Summoner (evocatore) e la creatura che ha evocato vi è un forte sintonia, questi prova sul suo stesso corpo le sofferenze della creatura. Nel peggiore dei casi l’evocatore vive la morte della creatura stessa, senza morire a sua volta. Quando ciò succede una ciocca di capelli schiarisce fino a diventare bianca. Shigure, col fatto che ha numerose volte vissuto quest’esperienza, ha numerose ciocche bianche

(2) Si tratta di Oyuchi, la principessa di nettuno che appare nel manga Lamù, opera di Rumiko Takahashi.

(3) è l’artefatto che possiede la principessa Kyoko, protagonista del manga Time Stranger Kyoko di Arina Tanemura, ed ha il potere di modificare il tempo e consente di viaggiare tra un’epoca e l’altra

(4) la vera affermazione a cui mi sono ispirata viene da un’opera di Schopenauer e dice “…È proprio vero, il destino mescola le carte e noi giochiamo “

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Retata al grande tempio (parte prima) ***


Devil&Co

Devils&Co.

 

 

Capitolo 5: Retata al grande tempio (parte prima)

 

Una luce rosata illumina il cielo notturno

Deboli raffiche di vento provenienti della fonte di tale luce, cominciano ad agitare le fronde di qualche raro albero.

Quattro figure compaiono dal nulla come per qualche anomala magia e…

- WUAAAAAAAAAHHHHHHH

FFIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

STUMP

PATATRACK

- KYAAAAAAAAAAAAAAAAA

STOONNNNG

* nuvoletta di polvere post impatto*

… si sfracellano con perfetto stile del pazzo-suicida

Forse sarà lo spostamento itradimensionale che gli ha congelato i neuroni, forse sarà che si aspettavano di tutto tranne comparire nel beato nulla ma nessuno, proprio nessuno si ricordò di levitare!!! (… o di usare il bastone dello scorpione del tempo, ma è meglio non infierire troppo Nda)

Con l’impatto i quattro si erano ridotti ad un ammasso informe e dolorante, ringraziando con ogni atomo del loro corpo la loro natura demoniaca, altrimenti non se la sarebbero cavata con qualche graffietto

- Ahiahiahi… mamma che botta. E meno male che avevi detto di portare il mistico bastone dello scorpione del tempo proprio per evitare simili problemi (-.-*) (come non detto -.-’ Nda)– si lamentò Umi

- Invece di lamentarti levati dalle p***e, che il tuo dolce peso non è poi così dolce – ringhiò Shigure (guarda che non sono un cane NdShi …era un modo di dire Nda)

- Ne riparlerete più tardi, a fare il tuo lavoro che noi dobbiamo fare il nostro- rispose Mana con un buon numero di venuzze pulsanti

- Ok, poi andiamo a bere qualcosina prima di tornare a casa. Siamo tutti d’accordo?! A dopo – e scomparve.

Dopo pochi secondi anche gli altri tre scomparvero nella note che ritorno silenziosa come i nostri amici visitatori l’avevano trovata.

 

Pochi secondi più tardi

 

Grecia; Atene; Grande Tempio

 

Dopo lo scontro con Ade i Saint di Atena avevano ripreso le vite di tutti i giorni. Essere resuscitati da una divinità non è comunque una cosa che ti capita tutti i giorni, così si diedero alla pazza gioia e organizzarono un rave party, dove qualcuno che proprio non reggeva neppure il vino annacquato (vedi Seiya), aveva finito con l’esibirsi in una lapdance prima e uno spogliarello dopo; il grande poffo (il maestro dei cinque picchi), Mu, Hyoga, Shun, Seiryo e Ikki si erano fatti una canna ed erano in preda ad allucinazioni; Saori e Shaina si erano piazzate davanti a Seiya con tanto di popcorn e lente d’ingrandimento (se per un difetto al bassoventre o per avere una migliore visuale non ci è dato saperlo); tutti gli altri erano in condizioni dignitose.

I nostri tre amici contrabbandieri si erano infiltrati nel festino per controllare la situazione.

L’obbiettivo della piccola combriccola era il leggendario Ichor, un’anfora in cui era raccolto il sangue degli dei, e le sue proprietà avevano del miracoloso (avrebbe potuto curare cosucce tipo cancri e tumori in un nanosecondo), ma già che c’erano avrebbero sgraffignato qualcos’altro.

Mentre i tre si dirigevano verso l’uscita della sala Milo, che fino ad allora aveva spudoratamente flirtato con tutte le donne della sala, aveva puntato le due giovani (‘nsomma abbiamo 2000 anni io e 1500 lei NdMana).

- allora… piccole, che ne dite di passare una notte da fuochi d’artificio con il sottoscritto

- NO! – risposero in coro

- Ma andiamo pupe…

- Ti hanno detto di no, e ti consigli di ascoltarle se non vuoi farti del male – si intromise Kit che fiutava guai epici

- Nessuno, e poi, chi vorrebbe farmi del male… tu?!

- No loro, soprattutto la ragazza con i capelli neri

- Questo scricciolo?! Ma andiamo

- * idiota, se lo dico è perchè con un solo pugno mi ha fatto fare un volo di duecento metri, e si era pure trattenuta* Su, andiamo- e trascinarono via Mana prima che gli facesse raggiungere il nucleo terrestre con un pugno

 

Fuori dalla sala

 

- Scricciolo a chi, brutto pallone gonfiato, giuro che ti pentirai di avermi insultata *REAL Evilgrin!*-

Gocciolone epico sulle capoccie di Umi e Kit

- Eddai, lo hai detto pure tu “Saint = sborone”-disse Umi cercando di buttarla sul ridere

- Quell’espressione non mi piace per niente! Cos’hai in mente?!

- Solo una vendetta salatissima *REAL Evilgrin!*-

Altro gocciolone

Umi ormai si arrende e sospira – Speriamo almeno che Shi sia messo meglio

 

Mezz’ora dopo la separazione

Giappone; cittadina di Domino

 

- Vai mago nero, attacca lo spettro della morte

E il mago nero scaglia un raggio d’energia contro Shigure che ovviamente schiva l’attacco.

- *Mitomane, rompc******i, e dannatamente disordinato* HAI ROTTO MOCCISO…

*FLASHBACK*

Shigure con addosso un mantello nero e una maschera a forma di teschio si avvicina alla sua vittima che dome nel suo letto ignara della falce che sta per calare sul suo collo, ma…

SPADABAM

Shigure inciampa in una pila di riviste porno e provoca un casino tale da svegliare l’“ignara vittima”, che prima reazione da risveglio traumatico, lancia delle carte come Shuriken (… ora ammirate con che grazia ed eleganza le carte vanno a conficcarsi nella parete), tutte tranne una, quella del…

- appari Mago Nero e attacca il 376° sicario- urla il moccioso

Così cominciò lo scontro

*FINE FLASHBACK *

-… sigillo demoniaco – e così dicendo il Mago Nero di punto in bianco si ritrova senza un briciolo di potere – e ora a noi due… FIRE BALL…. FIRE ARROW…. DIRE BRAND…. MEGA BRAND… MONO VOLT… DIGGER VOLT….  anfanf… direi che può andare. Ora direi che è meglio andare – e si smaterializzò in cima ad un palazzo lì vicino per osservare il suo capolavoro.

Della casa del piccolo rompip***e non restavano neppure i detriti, solo piccola, polverosa… cenere

 

 Poco dopo

 

Di nuovo al grande tempio

 

- Abbiamo preso tutto, vero?

- S’, Mana-chan. L’Ichor, il filo di Arianna, il vello d’oro, i calzari di Marte, il tridente di Nettuno, la falce di Kronos… Non manca nulla

- O si che manca qualcosa *REAL Evilgrin!* Forza seguitemi- e dopo aver castato Sleeping su Sleeping sui Saint, si materializzo davanti alla casa del Saint di Scorpio.

- Forza facciamogli sparire tutto

E così aggiunsero al bottino tutto ciò che aveva un valore commerciale (compresa la tv con schermo ultrapiatto a cristalli liquidi, impianto hi-fi, la vasca ad iromassaggio e l’antenna parabolica) e atomizzarono la casa del “povero” Saint

- Ora sì che possiamo andare Muhahahahahahahaahaaaaaaa

E sparirono nel nulla.

 

Due Ore più tardi

 

Tokyo

 

- Brindiamo ad un’altra missione conclusa con succeso

- Già, a proposito, me lo fate vedere questo Ichor?!

- SubitissimoUmi allungò la mano ma non vi trovo nulla - …uh… che strano… eppura era qui un attim

La frase venne interrotta dal suono più raccapricciante

- BUUUUUUUUUUUUUUUUURRRRRRPPP

Tutti si girarono con un timore che ebbe presto conferma

- …però ragazzi… molto sanguinolento questo Bloody Mary. Mi dovete dare la ricetta

I quattro  guardarono con terrore il vasche ora era vuoto, non ne era rimasta neppure una goccia.

Kit, Mana ed Umi reagirono così: 1)  tic del sopracciglio 2) labbro tremula 3) lacrime con effetto a cascata mode on

Il locale dovette chiudere a tempo indeterminato per via di un misterioso allagamento.

Le cause sono tutt’ora una mistero (ma non per noiNdTutti)

 

 

Anticipazioni: tutto non è perduto l’Ichor è pur sangue di divinità e l’olimpo pullula di divinità ignare della disgrazia che sta per abbattersi sulle loro carocce. DIVINITÀ… TREMATE!!!!

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Capitolo 6
*** Capitolo 6: Retata al grande tempio (parte seconda) – The Day After Tomorrow ***


Devil&Co

 

Capitolo 6: Retata al grande tempio (parte seconda) – The Day After Tomorrow

 

Alcuni giorni dopo la tragedia

 

Olimpo

 

I nostri eroi, dopo essersi ripresi dalla sbronza, decidono di organizzare un piano alternativo per mettere gli artigli sull’Ichor.

Dopo innumerevoli ricerche (leggasi sequestro e interrogatorio del Gran Sacerdote ancora sotto l’effetto di uno spinello), scoprirono l’effettiva esistenza di altre divinità in un luogo a ca’ de Cr… ehm… fuori dalla portata di tutti i comuni mortali.

L’Olimpo assomigliava ad un’isola sospesa nel vuoto, dove il tempo era sereno 365 giorni all’anno (a parte quando Zeus era di pessimo umore o una ninfa gli dava due di picche).

Ora quattro figure a noi note erano imboscate dietro a dei cespugli a cospirare alle spalle degli ignari dei: 

- … ricapitolando:

1.     prima interroghiamo ninfe e muse per conoscere tutti i pettegolezzi sui vari dei (regola n.1 del bravo sicario: conosci il tuo nemico)

2.     sfruttiamo a nostro favore le informazioni raccolte

- Ok… fin qui abbiamo capito- -… ma poi che facciamo – chiesero Umi e Kit che proprio non riuscivano a capire il filo logico del discorso

- Se collaborano spontaneamente siamo a cavallo… altrimenti colpiremo i loro tallone d’Achille- rispose Shigure risoluto

- Esatto. Tutti hanno un punto debole, o un segreto che non vogliono che si sappia in giro, ma ovviamente c’è sempre qualcuno altro che ne è al corrente. Ergo… essendo ninfe e muse le creature più pettegole che ci sono sull’Olimpo, basterà chiedere qualcosa ad alcune di loro e scopriremo vita, opere e miracoli degli dei. Avete altre domande? U.U

- No è.é

- Allora… viaaa – e si smaterializzarono

 

Mezz’ora più tardi

 

Ora avevano tutte le informazioni sulle loro vittime. Shigure e Kit avevano le orecchi fumanti…

- C-cinque s-s-secoli… CI HANNO RACCONTATO TUTTI I PETTEGOLEZZI DEGLI ULTIMI CINQUE SECOLI (T_T)- Kit è sul punto di n collasso

- FIIIII…. Ricordatemi di non chiedere mai più un pettegolezzo in vita mia (T_T)- Shigure ha appena riacquistato il dono dell’udito

… mentre Umi e Mana erano fresche come boccioli di rosa

- Beh almeno ora abbiamo le informazioni che ci servono.

- Già, a quanto pare

1.Zeus, padre degli dei, è un gran tirature di fulmini e saette, è un donnaiolo incallito ed sposo di Era

2.             Era, che a quanto parte oltre ad avere i sui stessi poteri, come lanciatrice di fulmini è meglio di un cecchino, e guarda caso il 99% il bersaglio è proprio Zeus (risatina di sottofondo); è invidiosa di Atena perché e la cocca del babbo

3.             Apollo, dio del sole, narcisista come pochi, secondo solo alla sorella Afrodite, dea della bellezza e dell’amore, dice di odiare Atena perché ad una dichiarazione gli ha dato due di picche affermando di preferire un certo… ronzino (Etcì… >o< NdSeiya)

4.             Efesto, dio del fuoco, fabbro personale di Zeus

5.             Persone, dea della morte e regina degli inferi, odia Atena perché gli ha gambizzato il marito

6.             Bacco, dio del vino e del sesso, ha perennemente un tasso alcolico nel sangue che se fosse un umano sarebbe già finito in coma etilico, oppure sarebbe glia cheto tra gli alcolisti anonimi

7.             Gli altri non li cito neanche perché o hanno tirato le cuoia a causa di quella rompip***e di Atena, o non sono reperibili per i prossimi 1000 anni

- Ora ognuno di noi si occupa si occupa di alcuni di loro – esorti ManaShi, tu usa il tuo sex appeal per sedurre Afrodite; Umi, sfrutta i rancori di Persefone, Epollo ed Era per convincerli a collaborare; Kit, quando Umi ha finito con Era, fa in modo che lei trovi Zeus in effusione con qualche ninfetta, se necessario sfrutta l’Oiroke no Jutsu (1). Quando sarà knock out, dissangualo per benino. Io mi occuperò di Efesto e Bacco. Ci ritroviamo qui tra tre ore.

E scomparvero (che novità V.V Nda)

 

 Come previsto fare leva sul narcisismo di Afrodite funzionò alla grande

- Con il tuo sangue o divina creerò una pozione che ti farà diventare ancora più bella di tutte le dee dell’Olimpo messe assieme

- Fa ciò che devi fare o genio dalle mille e una risorse *.*

* End the winner is…*

 

Persefone ed Era accettarono, quando scoprirono che la loro tiepida linfa vitale, sarebbe stata sfruttata per un’arma batteriologica da sganciare su Grande Tempio. Apollo invece, scappò urlando di essere troppo bello per venir tagliuzzato, anche per una “causa nobile”, ma un pugno di Mana che passava di lì dopo un dibattito rovente (ok… se le erano date di santa ragione Nda)  con Efesto, gli fece sputare sangue (mmm è troppo poco é.é Nd Mana accontentiamoci UU NdUmi)

 

Kit se l’era cavata alla grandissima: attuò l’Oiroke no Jutsu su Zeus, mentre Era passava di lì. Risultato?! Zeus fu ridotto ad un ammasso sanguinolento e recuperare il sangue fu davvero facile, ma ancor più facile fu il prelievo a Bacco: si era così ubriacato che era partito per la tangente; praticamente non solo non ci fu bisogno di discutere con lui, ma non oppose neppure resistenza

 

Tre ore dopo

 

- è stato facilissimo ^^

- Già… piuttosto Mana… come mai sei ridotta in quello stato

E si voltarono verso di lei

- Sapete com’è… quell’Efesto picchiava come un fabbro V.V# - rispose la diretta interessata

- Ora che abbiamo recuperato l’Ichor si torna a casa

-nattimo… voglio vedere un’ultima cosa

 

Grande Tempio, “casa” del Saint di scorpio

 

Milo era di fronte alle macerie (ma quanto ottimismo Nda) della sua casa.

In quel momento passarono Shun e Hyoga

- Scusa ma quanto pensa di rimanere lì

- Già, è da tre ore che è in quella posizione

Improvvisamente, grazie all’ultimo neurone rimasto, che da ore si aggirava nel cranio del Saint come una famosissima particella di sodio, Milo ebbe un’illuminazione divina (altro che neurone, il merito è tutto mio e della mia mente malata Nda).

- Lei… è stata lei… quella putt

Ma non concluse mai la frase, perché il miracoloso buonismo di Mana era stato spazzato via in un nanosecondo, e in un rapsus omicida gli aveva scagliato contro un Digger Volt. Forse non vi sembrerà un gran danno, ma come ogni buon elettricista sa L’ORA CONDUCE L’ELETTRICTÀ CHE È UNA MERAVIGLIA.

Ergo, Milo si salvo solo grazie al tempestivo intervento di Atena.

La cosa si sarebbe conclusa lì, ma visto che la scossa aveva ucciso l’ultimo neurone, il Saint non ragionò sulle conseguenze delle sue azioni e cominciò ad insultare la mazoku, senza calcolare che.

1.     Un donna i*******a è dannatamente pericolosa

2.     Mana è più isterica di una donna normale

3.     la sua pazienza era sotto lo zero

4.     l’istinto omicida era alle stelle

 L’apocalisse in confronto alla sua reazione era un MISERO Dragon Slave.

Mana castò un Meteoric Shower (2), poi un Red Flaming Aphocalypse (3), e fu tentata di esibirsi in un Ensatsu KoKuryuha (4), ma visto che del Grande Tempio ormai non era rimasto più nulla, si trattenne.

- Bene… ora possiamo tornare a casa ^^

* Brrr… erano secoli che non la vedevo così arrabbiata* pensò Kit

( O.O ): unica reazione di Umi

*… devo ricordarmi di non farla arrabbiare…* pensò invece Shigure

 

Più tardi alla Devils&Co

 

Una volta ritornati a casa i quattro crollarono in un letargo che sarebbe durato alcuni giorni, così non scoprirono che l’Ichor, sarebbe stato sfruttato dalla committente per risolvere un suo certo problemino legato a certe… rotondità (inesistenti) (Etcì NdLina).

E sicuramente… questo… fu un gran bene!!!

 

 

 

Anticipazioni:

Nel prossimo capitolo saranno Zelas e Phibrizio in persona ad assegnare una missione. Quale sarà il compito dei nostri eroi?! LO SCOPRIRETE NELLA PROSSIMA PUNTATA…

 

 

(1) tecnica dell’erotismo: il soggetto che ne fa uso, si trasforma in una fanciulla completamente nuda. Tecnica ninja usata spesso da Naruto, protagonista del manga omonimo

(2) magia apparsa in Rave; consiste in una pioggia di meteoriti di piccola-media grandezza

(3) magia inventata da me per questa fict come magia personale di Mana; sarebbe una decina di Dragon Slave in caduta libera sul bersaglio designato

(4) tecnica usata più volte da Hiei, Mana è la creatrice di questa tecnica e come tale è lei che dispensa il potere necessaria per lanciare il colpo (volete degli esempi lampanti?! Il Dynast Breath di Dynast e il Garv Flame di Garv)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7: problemi di… elettricità ***


Devil&Co

 

Capitolo 7: problemi di… elettricità

 

Dice il detto “ la sfortuna è cieca… ma la sfiga ci vede benissimo”, e questo per molti sarebbe stato un giorno no….

 

Hellmaster Manor

 

Phibrizio era agitato come un bambino.

Quel cannone laser satellitare gli era costato un patrimonio, ma con un po’ di razzie a spese dei dorati, si sarebbe risistemato.

- Allora, dove eravamo rimasti… “…dopo aver inserito il cavo rosso nella presa B dell’Hardwer(non so come si scrive ma abbiate pazienza)” …ma che è ‘sto Hardwerboh

Gli ci vollero ore per riassemblare cavi, cavetti e simili.

- “… ora che avete collegato schermo, tastiere e periferie varie, potete inserire il cavo nero nella… PRESA DI CORRENTEEEE”. Ma che C***o è una presa di corrente?!?! ORA QUALCUNO MI DOVRÀ DELLE SPIEGAZIONI – e scomparve

 

Un secondo dopo ala Devils&Co.

 

Phibrizio comparve nel retrobottega dove Shirahime era in piena contrattazione con Zelas, la quale era stata bloccata prima di lasciare il negozio

- Lady Zelas, mi dispiace, ma deve sapere che finchè non troveremo una fonte energetica adatta, il suo Rave party dovrà aspettare…

- E perché di grazia?!

- …per il semplice motivo che l’impianto hi-fi che ha appena acquistato sfrutta una fonte d’energia diversa da quella di cui disponiamo normalmente, e quindi… –

- …e che cosa?! – chiesero all’unisono Zelas e Phibrizio che sentendosi un altro diretto interessato si era unito alla discussione

- E quindi… – Shirahime continua, infilandosi dei paraorecchi con difesa potenziata, dati in dotazione a tutti i dipendenti, in previsione di occasioni simili -  …a meno che non venga trovata una fonte energetica alternativa, e vi assicuro che ci stiamo già lavorando, i vostri acquisti sono pezzi di ferro da rottamare – e si nascose dietro un tavolo di quercia, rovesciato a mo’ di barricata.

Un attimo dopo delle urla disumane riecheggiarono per tutta Zefilia e oltre.

 

Molte, molte migli più in alto

Biblioteca ancestrale

 

Umi- Ehi ragazzi… lo avete sentito pure voi ?!

- Mmm... niente di grave - rispose Shigure – devono aver scoperto quel problemino

- Quale problemino?! – chiese Umi, che in quel momento era arrivata con una dose di caffè da tener sveglio un narcolettico per tre settimane.

- Diciamo che gli acquisti di Lady Zelas e Lord Phibrizio sfruttano una fonte energetica che da noi è praticamente inesistente. Una cosuccia da nulla… - continuò Shigure con il suo “impeccabile” sense of Humor

- Non direi proprio. Se non troviamo una soluzione come minimo ci fanno la pelle… - rabbrividì Mana

Silenzio tombale

Una lampadina (nel medioevo?! O.O NdTutti era un modo di dire >o< Ndautriceesasperata) si illuminò sopra la capoccia di Kit

- Ehi raga… perchè non chiediamo a quelli della Furti&affini a.r.l.  (a razionalità limitata Nda). Sicuramente qualcuno avrà quello che fa al caso nostro. Intanto poi possiamo far istallare pannelli solari, considerando il clima tropicale e il deserto (dove il sole frantuma le rocce), forse riusciremo a salvarci la pellaccia

I tre che misero in moto in moto i neuroni superstiti di diverse ore di ricerche interrotte

- Tentar non nuoce – rispose semplicemente Shigure, che conoscendo il suo master, non era sicuro che la trovata di Kit lo avrebbe soddisfatto pienamente

- Ora però è meglio informarli prima che ci radano al suolo il negozio

 

Di nuovo alla Devils&Co.

 

Zelas e Phibrizio avevano accettato il suggerimento dei pennelli solari fino a provvedimenti definitivi e avevano preteso qualcosa di esteticamente meno brutto, pena dell’insuccesso… (non lo vogliamo neanche immaginare ç.ç NdKitManaShiUmi)

- Non ci credo - - siamo ancora vivi – sospirarono Umi e Kit

- Aspettate a cantare vittoria

Infatti la temperatura del retrobottega si era abbassata velocemente, TROPPO velocemente.

Pessimo segno.

Shirahime era arrabbiata.

Non per il rischio che avevano loro e il negozio… bensì perché stava per perdere due clienti.

In un attimo i tre (saggiamente Shigure si era defilato) si ritrovarono davanti una cosa che poteva trovarsi solo nei loro peggiori incubi: Shirahime avvolta da un’aura spettrale

- Ora noi facciamo i conti  brutti §&*$*£*$£-  già il fatto che il suo tono era così gelido non era un buon segno, se ora imprecava significava che era di pessimo umore, e in quello stato non ne sarebbero usciti poi tanto integri.

Shigure li salvò in extremis…

- Calmati Shirahime. Grazie ad alcune le informazione ottenute tramite una delle mie fonti, ho trovato la soluzione al problema.  

- Avanti parla - disse in un tono che avrebbe fato rabbrividire uno Beduino in piena estate nel deserto

- GLOM! In uno dei mondi che ho visitato tempo fa per lavoro, ho sentito parlare di sette gemme dotate di energia praticamente inesauribile. Le chiamano gli smeraldi del caos.

- Perfetto… su torniamo a prenderli. -

- Lei… che viene con noi in missione…- cominciò Umi (sottovoce)

- … Ci dev’essere sicuramente sotto qualcosa concluse per lei Kit (anche lui sottovoce)

Shirahime si girò verso di loro. Li aveva sentiti.

- Siete crudeli… - disse con falsa tono da offesa, mentre un’aria gelida avvolgeva sempre di più i due - …e pensare che… - Umi e Kit (Shigure e Mana si erano defilati) rimasero cementati in un ammasso informe di ghiaccio dai piedi alle orecchie. - non mi sono neppure offesa praticamente per niente…

- NON MENTIRE!!!

 

Alcuni minuti più tardi…

In un altro mondo

 

L’arrivo in quel mondo fu esattamente come quello del viaggio precedente, con l’unica differenza che Shirahime, fredda e calcolatrice come al solito, si era spostata in modo da atterrare sopra agli altri due.

Kit e Umi erano rimasti a casa perché si erano beccati il raffreddore ( Etcì… Dannato iceberg… sarcastico fino alla morte NdKit Etcì… Un giorno la ammazzo NdUmi)

Procurarsi i primi non fu difficile. Erano in mano uno scienziato pazzo, che si faceva chiamare Dr Eggman (beh, in effetti senza braccia e gambe, sembrava veramente un uovo NdTutti), con un amore spropositato dei robot Grandi&Grossi, dotati di missili, laser e altre armi di distruzione di massa (sarebbe andato d’accordo con il master V.V NdShi). Ci volle poco per sbarazzarsi dei laser e i missili che proteggevano la base e …come si dice?… ah sì… una fireball e il Dr Eggmann ripartì alla… VELOCITÀ DELLA LUCE VESO L’INFINITO E OLTREEEEEEE!!!!!

Un altro lo aveva un’echidna con degli spuntoni sulle nocche delle mani, il quale offrì gentilmente lo smeraldo per aver salva la pelle; il tutto dopo aver schivato un centinaio di Digger Volt ed essere stato centrato dagli ultimi due.

Gli altri erano in mano ad un riccio gigante (rispetto alla norma sia chiaro) con la mania delle corse, e m*****a se correva veloce!!!

Era così rapido nei movimenti che anche se gli si teletrasportavano davanti lui li evitava tranquillamente.

Fu così che Shirahime gioco un trucchetto sporco come la macchina di mio fratello dopo una settimana senza togliere pacchetti di sigarette&simili.

Con il suo potere di Korime (dama dei ghiacci), ghiacciò completamente la strada su cui il fuggiasco stava correndo e gli materializzo davanti un moro di ghiaccio e…

SPLAT

… ci si spiaccicò contro.

L’ultimo era incastonato nel motore di un turbojet di proprietà di una volpe a due code, e visto che non c’era nessuno in zona, lo rubarono senza troppi complimenti

 

Mentre stavano per riaprire il varco e tornarsene a casa, furono importunati da una pipistrellina vestita da zoccola moderna (e non ditemi che Rouge non lo sembra), che pretendeva di farsi i sette smeraldi del caos.

Ci fu solo uno scambio di insulti tra Rouge e Mana

 

Ancora una volta alla Devils&Co., alcune ore più tardi

 

Doc, un elfo di 2500 con la passione per la tecnologia degli altri mondi, aveva appena ultimato dei convertitori per sfruttare l’energia degli smeraldi senza dissiparla.

Ora Shirahime si era teletrasportata da Zelas e Phibrizio per portare smeraldo e convertitore.

Phibrizio, non solo non aveva versato un soldo, ma con la scusa dei danni materiali e psicologici, aveva anche preteso un risarcimento.

La vendetta di Shirahime non si fece attendere.

 

Alcune ore dopo, seda delle sorelle Sorte (fortuna in portoghese)

 

- …Grazie d’avvero, non soppiamo come ringraziarla…-

- Basterà che la signorina Buena faccia in modo che neanche L.o.N. in persona possa farci troppo male per il resto della nostra esistenza e Mal invece… 

 

Hellmaster Manor

 

Phibrizio stava per atomizzare completamente Regradia, quando un meteorite distrusse il cannone laser satellitare.

- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

 

Non pensate che sia finita così: Phibrizio decise di sfogarsi distruggendo la Devils&Co., ma per ragioni misteriose (il negozio è rivestito di orihalcon e protetto da un incantesimo Reflex che per la cronaca rispedisce il colpo al mittente Nda) i suoi colpi gli furono rimandati indietro. Per altrettante cause misteriose, per una settimana, Phibrizio fu vittima di diversi sfortunati eventi.

 

Shirahime aveva sfatato un detto millenario.

Ora non solo la fortuna ci vedeva bene, ma la sfortuna ci vedeva ancora meglio…

 

… PER FORZA, LE AVEVA REGALATO UN FUCILE DA CECCHINO!!!!!! 

 

 

Stavolta grande vendetta senza che ci sia scappato il morto

Va bene, lo ammetto, sono stata cattiva con Milo, ma se qualcuno vi insultasse pesantemente in un momento in cui il vostro self control è sotto lo zero assoluto, anche voi reagireste molto male alle provocazioni (piccola nota a Lord Martiya: i Dragon Slave che si sono beccati erano dieci, non venti; va bene essere un po’ cattivi, ma venti, insomma non esageriamo…).

E poi, ammettiamolo, lo avesse fatto a Phibrizio, non se la sarebbe cavata con una semplice morte…

 

X killkenny: io vorrei che Mana fosse ufficialmente apprendista di Razon, se non me lo neghi io lo prenderò per un consenso (chi tace acconsente)

 

Appello a tutti i lettori: per ragioni che scoprirete nei  prossimi capitoli, dovete dirmi che canzoni fareste cantare ad alcuni personaggi (soprattutto le canzoni per Phibrizio)  

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Capitolo 8
*** capitolo 8: una settimana di sfortunari eventi ***


Devil&Co

Alla fine dello scorso capitolo, vi sarete chiesti (forse), perché l’attacco di colpi di sfiga sincronizzati sulla capoccia di Phibrizio, fosse durata una settimana. Volete scoprire le CAUSE DI FORZA MAGGIORE che costrinsero i nostri eroi a chiedere l’interruzione della “punizione” dopo sette giorni?

 

Capitolo otto: una settimana di sfortunati eventi (prima parte)

 

L’Hellmaster ci mise solo un paio di giorni per capire che tutti gli attacchi di sfiga sincronizzata non erano poi così casuali.

Può passare la volta in cui era passato per L’UNICO corridoio del castello in cui i suoi brass demon avevano passato la cera (e sapendo che quei corridoi sono tutto fuorché corti…) ed era andato a sbattere contro il portone più grosso della sua dimora.

Passi (un po’ di meno) il fatto che un meteorite grosso come un iceberg nella stagione invernale, era andato schiantarsi a mezzo metro dal portone d’ingresso, mentre lui stava uscendo di lì (mìììì cheppaura NdPhibrizio).

Decisamente non passa il casuale attacco di diarrea che aveva MISTERIOSAMENTE colpito uno stormo di dorati, mentre era in visita da Zelas

 

*********

- Salve autrice, come va la vita da quelle parti!?

- Ehi Mal, ci stai forse prendendo gusto?! Ti avevo chiesto numerosi colpi di sfiga sincronizzati, non di farlo fuori!!!  

- Mi risulta che sia ancora vivo!!!

- Come mai ti sei soffermata su quel “ancora”?

*REAL Evilgrin!*

L’autrice rabbrividisce

- Non lo voglio sapere!!!

*******

 

Fu solo grazie ad una fonte fidata (Etcì NdXellos) che scoprì che i colossali colpi di sfiga sincronizzati delle ultime 48 ore, non erano dati da cause naturali, ma erano causati da Mal Sorte (leggasi sfortuna in portoghese), che su commissione lo aveva preso di mira.

Gli ci volle davvero pochissimo per capire che la committente era Shirahime che voleva vendicarsi per il mancato pagamento e il rimborso forzato.

La sua vendetta fu sottile come il filo del destino.

Glaciale come la sala del trono di Dynast come la volta in cui la popolazione locale venne colpita da un’epidemia di raffreddore.

E… sagace.

Ogni qual volta lui avesse avuto un problemino, anche formato atomo, avrebbe chiamato quelli della Devils&Co. per farglielo risolvere.

 

(premettendo che i fatti sopra elencati si sono verificati lunedì e martedì…)

 

GIOVEDÌ

 

Kit e Shigure erano stati inviati all’Hellmaster Manor per una consegna che consisteva in un lettore dvd, un televisore con maxischermo e l’intera collezione di dvd dei film della Walt Disney.

Della serie: ho una quantità di energia inesauribile a mia disposizione… perché non sfruttarla?!

I due montarono tutta l’apparecchiatura.

Quando tutto fu pronto, Phibrizio che intanto stava lucidando lo smeraldo del caos (1), si avvicinò al vano in cui normalmente era riposto per raccogliere l’energia.

Mal come al solito intervenne in grande stile e fece inciampare l’Hellmaster nell’unico sassolino (notasi grande come un seme di ciliegia) e lo fece cadere.

Questi rimbalzò contro sedici oggetti diversi (BUAHAHAHAHA… quando mi metto d’impegno posso fare cose mostruose NdMal) e finì dritto dritto giù dalla finestra, dove centrò la testolina di un brass demon che in un raptus di follia afferrò la pietra e la lanciò assestandole un sonora pedata, il tutto prima di venir incenerito dal Dark Lord

- Poco male… - cominciò Kit – ora vado giù a…

Non ebbe tempo di finire la frase che una tempesta di sabbia.

Quando finì…

- Su su andate a prenderlo -

- Ma noi veramente…

- Va bene Master – ed esibì un sorriso a 36 denti mentre afferrava Kit per la gola.

Dopo sei ore furono di ritorno, po’ abbrustoliti e un po’ annaffiati fino al D.N.A.

Il tutto era dovuto al fatto che dopo cinque ore di vana ricerca, Kit, aveva assunto la sua forma beast di volpe a nove code (2) dal manto argentato, per cavare meglio e mentre mormorava sconsolato qualcosa del tipo “…tanto peggio di così non può und…” era scoppiato un temporale in modalità diluvio universale (nel deserto OoO ??? NdTutti quando Mal ci mette lo zampino tutto è possibile Nda).

 

GIOVEDÌ SERA

 

Umi, Kit mezzo abbrustolito e Shirahime, guardano un film horror col lettore dvd e il maxiscermo a cristalli liquidi (quello che avevano fregati a Milo (vedi cap. 5)), sfruttando il sistema d’alimentazione a cristallo del caos.

Shigure aveva ricevuto una richiesta di pluriomicidio e si era defilato nello stesso mondo in cui avevano rubato l’Ichor.

Mana, che aveva perso a morra cinese contro gli altri tre, era andata all’Hellmaster Manor a consegnare una serie di spade laser.

 

Il film che i tre stavano vedendo, era ormai giunta alla scena clou: il serial killer era davanti alla porta della sua prossima vittima, indeciso se usare la sega elettrica, il macete o l’accetta. (grande dilemma NdShi)

La vittima si stava avvicinando lentamente alla porta dietro alla quale il suo carnefice l’attendeva (facce serie dei tre) e afferra titubante il pomello della porta (un goccia di sudore scivolano lentamente sui volti dei tre…)

La vittima gira lentamente il pomello (GLOM…) e…

SBAM

… per una strana casualità, sia Mana che il serial killer, fanno sbattere in contemporanea la porta…

- KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

Vuoi che proprio non se l’aspettavano… vuoi che la tensione si tagliasse con una sega circolare… ma di fatto caddero dalle sedie con un urlo lancinante (anche l’ice berg, incredibile ma vero).

Dopo essersi ripresi dallo spavento, (15 minuti buoni buoni) si accorgono che oltre ad esibire una bruciatura appariscente, i capelli dell’amica… beh erano mooolto più corti… di fatti ora le arrivavano a malapena sopra le spalle.

- Ma che c***o è successo ai tuoi capelli

- …ecco… devi sapere che…

 

*** FLASH BACK ***

 

Phibrizio aveva apprezzato le armi a tal punto che aveva deciso di chiamare Garv per sperimentarle.

Dopo un acceso dibattito sul “io il grande puffo non lo voglio fare”, i due Dark Lord avevano finalmente cominciato a sperimentare il nuovo acquisto.

Mentre giocavano con gli spadini laser un fendente dell’Hellmaster era arrivato troppo vicina alla mazoku rischiando di decollarla (decapitarla)…

 

Un po’ più in alto nella sede delle sorelle Sorte

 

Mal in veste di telecronista…

- …ed ecco a voi telespettatori, la favolosa…. Buena Sorte!!!! Un caloroso applauso… guardate… guardate che linea perfetta, che fisicoooo… ed ora guardate come si appresta a scendere in campo… Eccola che prende la mira… inforca la freccia… prende la mira e scocca la freccia… ed è… CENTROOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!

 

Di nuovo più in basso

 

ma schiva il colpo.

O almeno la testa ce l’ha ancora sul collo… dei capelli non si può certo dire lo stesso.

* Ok… volevo dare una regolatina ai capelli, NON POTARLI >o<*** *

- ops… stai bene!? OoO?

- Io sì… tu però tra poco no *o*

 

*** FINE FLASH BACK ***

 

- Capisco… ma dimmi… cosa hai fatto a Phibrizio-sama ?!- chiese Shirahime mentre gli altri erano ancora in fase di recupero

- Sapessi…. – ed esibì una pila di dvd della Walt Disney

- Non avrai… - esclamarono i tre in coro

- ebbene sì….

 

*** FLASH BACK ***

 

- NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!! TUTTO MA QUESTO NOOOOOOO (çoç)

L’hellmaster era inginocchiato ed afferrava un gamba di Mana, mentre questa sequestrava la pila di dvd e scompariva lasciandolo in un pianto disperato, mentre Garv osservava la scena con un gigantesco goggiolone.

 

*** FINE FLASH BACK ***

 

Gli altri giorni furono più o meno tranquilli. (nzomma)

Venerdì, Umi dovette portare alcuni basilischi all’Hellmaster, perché il castello era stato assediato da un gruppo di fanatici della P.P.D.D.I. (Protezione Poveri Draghi Dorati Indifesi (indifesi dove? NdMazoku)), facendo lo slalom tra incantesimi di vario genere.

stanca di fare da bersaglio aveva sganciato i rettili nel bel mezzo della folla che si era rapidamente dileguata.

I più intrepidi avevano cambiato idea dopo ore, perché Phibrizio stanco di usare le buone maniere gli sguinzagliò contro cerbero.

Sabato invece i brass demon, colti da un’illuminazione divina (chi gliel’ha data piuttosto è_é*** NdPhibrizio), erano in sciopero e quelli della Devils&Co., saputa la notizia, avevano anticipato la chiusura settimanale per non dovergli fare da camerieri e si stavano godendo il meritato relax, ignari che presto una grossa disgrazia si sarebbe abbattuta sulle loro teste.

 

 

Domenica, santa domenica, giorno di riposo e relax.

Seeeee, magari… tra i problemi che Phibrizio si è beccato finora quello in arrivo è certamente il più grosso, talmente grosso che tutti gli altri Dark Lord saranno mobilitati….

Per scoprire gli ultimi colpi bassi di siora Fortuna vi aspetto tutti al prossimo capitolo… NON MANCATE…

(1) I sette smeraldi del caos, a discapito del nome, non sono tutti verdi, ma hanno le tonalità dei sette colori dell’arcobaleno. Per necessità di copione, Phibrizio ha con sé quello giallo.

(2) I Kitsune, o demoni volpe possono arrivare ad un massimo di nove code, che è appunto il loro livello più alto

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Capitolo 9
*** Capitolo 9: una settimana di sfortunati eventi (seconda parte)- caccia al dragone ***


Devil&Co

Per comodità ho deciso di ribattezzare la dimensione in cui i personaggi sono già stati più volte come “la 3° dimensione”

 

Capitolo 9: una settimana di sfortunati eventi (seconda parte)- caccia al dragone

 

I nostri eroi si stavano godendo il loro meditato riposo, ma torniamo indietro di un giorno…

 

GIOVEDÌ

 

3° dimensione

 

Gelida, glaciale e inospitale Russia

 

Mosca

 

Shigure stava preparando gli ultimi particolari per simulare un incidente.

Normalmente uccideva quasi sempre le vittime in modo rapido e indolore, ma poi, in seguito agli eventi del giorno prima, aveva deciso di sfogarsi e di fare le cose in grande stile, specialmente se le vittime, proprio di farsi ammazzare, non ne hanno voglia (…e ci mancherebbe altro V.V’’’ Nda).

Insomma, prima usano il nostro povero sicario come bersaglio di un vasto assortimento di soprammobili e mobili (Ahi… no il letto non si lancia…), scaricato qualche caricatore di Uzi e mitra risalente agli anni ’30, avergli aizzato contro prima i Dobermann e un gruppo di mocciosi armati di trottole (…e tutte dotata di lama… maglifico… ) e spranghe calibro 20mm (piccoli teppisti OwO***)… la pazienza di Shigure andò a farsi f*****e!!

Disarmò i mocciosi (qualcuno ci rimise un dente o due), li usò come punching ball e li appese a testa in giù dall’architrave. I vecchietti (leggasi le vittime), erano svenuti così li dovette solo legare come salami e imbavagliare.

Ora finalmente poteva sbarazzarsi dei trifola maroni.

Tutto era predisposto nei minimi dettagli… tutti avrebbero pensato ad un incidente…

Certo, avrebbe potuto andarci più leggero, ma quando è troppo è davvero troppo.

Così ora non solo le pareti del monastero trasudavano benzina oltre ogni dire… ma una mina anticarro era stata piazzata nel forno.

Un bel botto, non c’è che dire.

 

Più tardi, in un bar dei sobborghi di Tokyo

 

- … signor Shigure, questi sono i suoi soldi

- Ora capisco perché mi ha commissionato quel lavoro…

- Sa com’è…io… zio Borgy e nonno Hito… non li ho proprio mai retti… e non ero io l’unico…

- Capisco…e se dovesse avere bisogno di altro, sa dove trovarmi… Signor Hiwatari

- Grazie… Ah… Chiamami semplicemente Kei

 

DOMENICA

 

Domenica. Agonista domenica, giorno di riposo per tutti i lavoratori.

Tutti si stavano godendo un’abbondante colazione, che fu bruscamente interrotta da, Kazahaya (vento in giapponese), il più grande e Harukaze (vento primaverile) la più piccola.

I due fratelli a prima vista avrebbero potuto essere scambiati per angeli, per via delle ali candide, ma un buon studioso, grazie agli occhi e ai capelli verdi e alle orecchie eliche, avrebbe potuto capire che i due in realtà erano spiriti elementari del vento.

Erano stremati e le espressioni dei loro volti, non preannunciavano nulla di buono.

- Ad dir la verità le notizie erano due – cominciò Harukaze.

- La prima, che tra l’altro non sarebbe né buona, né cattiva, è che i Gold Saint erano sopravissuti grazie al Saint dell’ariete che aveva teletrasportato via tutti prima di finire atomizzati. Milo era stato comunque centrato da un asteroide ed ora gli ci sarebbero voluti mesi prima di poter mettere piede fuori dall’ospedale – e dicendo questo Kazahaya passa una foto di Milo mummificato disteso sul suo letto di ospedale

- La seconda invece…

Risa fragorose e poi un silenzio tombale e angosciante, seguito da una decisione presa all’istante da tutti i presenti che scompaiono, decisi più che mai sul da farsi…

 

Dragon Dangeon poco più tardi

 

Mana fa irruzione nelle cucine dove il Clan sta consumando una colazione luculliana (Zanafer e i due gemelli sono tornati in vita con Garv).

La mazuku e pallida e sudata per la corsa.

Spiega che la situazione è drammatica e che tutti i particolari saranno discussi in riunione straordinaria a Wolf Pack Island, mentre nello nel medesimo istante, la stessa scena si ripete nelle sedi degli altri Dark Lord.

 

Wolf Pack Island, subito dopo

 

I Dark Lord e i loro diretti sottoposti, meno Phibrizio (che avrebbe sicuramente provocato più danni del previsto), erano riuniti.

- … beh master… il tempo stringe… quindi spiegheremo in breve la situazione – cominciò Mana

- …dovete sapere, che anche quelle testoline bacate dei dorati, hanno trovato un modo per viaggiare anche loro tra i mondi e… - continuò Kit

- …hanno trovato una cosuccia che potrebbe crearci problemi – terminò per lui Umi

- E cosa sarebbe – domandò Dolphin incuriosita

- beh, dovete sapere che nella terza dimensione, in una zona remota di uno staterello chiamato Cina, esisterebbero delle fonti maledette, dove sono annegate persone e animali… - continuò Shirahime - … e chi ha la sfortuna di caderci dentro, bagnandosi con l’acqua fredda, acquistano le capacità o l’aspetto, di coloro che ci sono annegati.

- E di grazia, cosa vorrebbero farci con quest’acqua?! – chiese Dynast

- Oh… a voi niente… il bersaglio sarebbe (rullo di tamburi) l’Hellmaster (carramba che corpresa!!) – rispose Kit, trattenendosi a stento dal ridere.

- Vabbe’, ma cosa dovrebbe diventare il caro fratellino?! – domando Zelas

Kit continua a spiegare:

- beh secondo i loro piani… l’acqua dovrebbe rendere Phibrizio (si trattiene a stento)… un… un… UN BUON SAMARITANO!?!?!?! BUAHAHAHAHAHAHA!!!! ECCO L’HO DETTO!!!! -

Risata generale dei Dark Lord, meno i gestori che rabbrividiscono, ma d’altronde “Phibrizio” e “buon samaritano” nella stessa frase

Dopo che si furono ripresi…

- …ehm master – cercò di continuare Mana - …la situazione non è così semplice… -

- Già… quelle testoline bacate sono riuscite benissimo a sbagliare fonte… - continuò Shigure mentre diventava sempre più pallido

- E cosa diventerebbe… una piattola?! BUAHAHAHAHAHAHA!!! – disse Garv, provocando altre risa tra i presenti

- Peggio…

- …cosa allora… - Garv cominciò a spazientirsi.

- Non assume nessuna forma… GLOM… solo che…

- SOLO CHE… COSA?! – urlarono tutti

- Verrà sdoppiato

Silenzio di tomba

Sullo sfondo un cespuglio viene trascinato via da una folata di vento.

Ancora silenzio.

Dynast se possibile divenne più pallido del solito

- …due piattole… al prezzo di una…

Nelle menti di tutti passò l’immagine di un ipotetico futuro con due Phibrizi… e sono tutte a dir poco apocalittiche…

Brivido generale

- DOBBIAMO FERMARLIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!

E scattarono tutti in assetto di guerra

 

Alcune ore più tardi….

 

In uno delle tante locande di Zefilia

 

Un gruppo di uomini tutti biondi e con gli occhi azzurri (sono le testoline bacate) vengono attraversati da un brivido gelido lungo la schiena.

Nello stesso momento:

le loro caraffe di birra si spezzano in due…

passa davanti a loro un gatto nero…

il ferro di cavallo appeso sopra la porta cade e centra uno dei clienti…

e dulcis in fundo… una dozzina di vecchietti accusano dolorini alle ossa annunciando sventura a destra e a manca e per tutta risposta i clienti se ne vanno con mettendosi un elmo in testa.

Del gruppetto uno semplicemente commenta:

- Ho un brutto presentimento…

 

Zefilia, fuori dalla locanda

 

I quattro Dark Lord con general e priest, avevano circondato la locanda…

- STUPIDE LUCERTOLE… AVETE VOLUTO SFIDARCI?!?! BEH… ORA NON NE USCIRETE ABBASTANZA INTEGRI DA RIEMPIRE UN’URNA FUNERARIA!!!

… e furono scaricati sulla locanda sfilze di incantesimi che uccisero tutti i dorati…

- PORC…

… meno quello che aveva con l’anfora dell’acqua maledetta che era riuscito a teletrasportarsi presso l’Hellmaster Manor.

 

Per sua sfortuna si trovò davanti i cinque gestori della Devils&Co., anche loro in assetto da guerra.

Le loro armature erano il capolavoro assoluto di Doc, un elfo di 1000 anni, geniale scienziato e impareggiabile Claymore (1).

Mana, Umi e Shirahime indossavano vesti lunghe con spacchi laterali e maniche lunghe fino ai polsi, fatti in lino nero (l’unica eccezione per Shirahime in fatto di vestiario) in cui erano stati intrecciati fili di Mitril. Sopra indossavano una veste più lunga, anch’essa con spacchi laterali, smanicata, in cui erano stati intrecciati fili di orihalcom, rispettivamente color bordeaux, celeste e bianco. Grazie all’abilità alchemica di Doc queste armature erano leggerissime e morbide come se fossero fatte di normalissima stoffa.  

Portavano tutte e tre stivali di pelle di Hinezumi (2), alti fin sopra le ginocchia e con un tacco alto e spasso.

I spallacci erano fatti di escudo(3) per Umi e Shirahime e di cristallo nero(4)  per Mana. Umi portava un diadema a cerchio fatto in mitril con rune, Shirahime non indossava nessun’altra protezione ma portava i capelli legati in una coda alta, mentre Mana indossava un elmo aperto sul davanti, fatto anch’esso in cristallo nero con all’altezza degli occhi delle decorazioni che ricordavano le orecchie dei draghi cinesi.

Kit e Shigure indossavano cotte di lino a maniche corte (rispettivamente grigio chiarissimo e blu notte) e mitril come le ragazze, pantaloni in pelle di Hinezuchi e spallacci rispettivamente in escudo e cristallo nero; e calzari in normalissimo cuoio.

 

Non ci fu neppure bisogno di usare le armi o di assumere le loro forma Beast.

Il dorato fu bersagliato con potenti incantesimi di fuoco (in modo da far evaporare l’acqua) così tutto finì in fretta, proprio come era cominciato.

 

Per festeggiare lo scampato pericolo, Zelas organizzo un rave party con i controfiocchi.

Ma cosa più importante di tutte, i cinque gestori della Devils&Co. , totalmente incapaci di resistere ad uno stress tale per un’altra settimana, chiesero a Mal si sospendere la punizione a carico dell’Hellmaster, anche se ancora oggi godono dei favori di Boina

Naturalmente Phibrizio fu tenuto all’oscuro di tutto ciò che era accaduto quel giorno.

 

 

 

(1) Claymore: alchimista in grado di lavorare i metalli con facilità mostruosa. Nel manga di “Rave, The Grove Adventure”, i Silver Claymore sono in grado di trasformare oggetti d’argento in pochi secondi, al livello superiore vi sono i Gold Claymore, che appuntano hanno la stessa abilità nel lavorare l’oro. Doc, che ha molti secoli di esperienza alle spalle riesce a fare lo stesso con il mitril ed orihalcon.

(2) Hinezumi: roditori di grossa stazza dalla pelliccia così resistente da non poter essere lacerata dal comune acciaio. Inuyasha, protagonista nella serie omonima indossa vesti fatte di questo materiale.

(3) e (4) cristalli molto resistenti che forniscono una buona protezione ad attacchi fisici e magici, sono il primo bianco (ed è apparso in Rayearth) e il secondo come suggerisce il nome è nero (appare nella trilogia le cronache delle terre emerse di Licia Triosi) .

 

 

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10: programmi per il futuro ***


Capitolo 10: programmi per il futuro

Capitolo 10: programmi per il futuro

 

Come al solito i cinque gestori della D&C. (abbreviazione strategica… … ok non ho voglia di scrivere Devils&Co. Ogni santa volta >\\< Nda) e vari dipendenti erano riuniti nel retrobottega.

La verità (nuda cruda e svergognata) era che Shirahime li aveva sequestrati durante un tentativo di fuga, per costringerli a partecipare alla riunione mensile, allo scopo di stendere il piano di guerra per il mese successivo.

- La concorrenza si sa è spietata… - cominciò Shirahime

- … quale concorrenza… ° . ° - bisbigliarono Umi e Kit

- … boh. L’ultimo dorato che ci ha provato sta ancora cercando di risalire dal nucleo del pianeta- continuò Mana (sempre sottovoce)

- forse si riferisce al chiosco degli hot dog  sull’angolo- ipotizzò Shigure (anche lui sottovoce)

-… e per poter controbattere abbiamo sempre bisogno di nuovi prodotti - e gli altri annuirono per poi voltarsi verso Doc, che sentendosi il diretto interessato si alzò in piedi e cominciò a parlare.

- Vediamo… nel settore armi ho progettato una nuova linea di armi: La Guns Line. Si tratta di armi che apparentemente sembrano esattamente come tutte le altre, ma di fatto, se le osservate bene…

- TAGLIA CORTO!!!!  è . é

- … ci stavo arrivando… sono in grado di emettere sfere di energia. Su questi fogli ho rappresentato dei prototipi. Questa è una Guns Blade… questa invece è una Guns Axe e questi sono dei Guns Tonfa. Per la progettazione vera e propria se ne occuperà Kei – e lo afferrò per la collottola mentre questi cercava per la quindicesima volta di filarsela.

- perfetto, e voi – e si voltò verso Umi e Kit che cominciarono a sudare freddo- per il mese prossimo mese cosa pensata di combinare?

- Hanno delle missioni. Lady Zelas e Lady Dolphin hanno commissionato dei furtirapimenti. A me invece sono state commissionati certi lavoretti

A parlare era stata Mana che leggendo il terrore negli occhi dei compagni era intervenuta per salvarli in extremis.

- …su questi appunti troverai tutto nei mini dettagli.

- mmm… qualche cristallo per la collezione di Dolphin-sama

- Secondo le mie fonti si trovano tutti nella terza dimensione….

- E questo dove pensate di andarlo a pescare… uno affetto di Zootropia non è facile da reperire é.é. Mi chiedo poi cosa voglia farsene lady Zelas?

- Boh… l’unica cosa certa, è che una volta trovato non lo potremo colpire con la magia o sono casini

- Scusate se vi interrompiamo maaa… cos’è la zootropia?- chiese Kit con un punto interrogativo grosso come una noce di cocco

- … per farla breve se colpiamo con una magia un zootropico, questi si trasforma in un mostro di dimensioni epiche in base alla potenza della magia… Altre domande ^^ * la prossima volta impari a non prepararti tu un programma*

- GLOM… direi di no !!!! ^^’’’* C***O!!!!! e ora cosa faccio (ç.ç)*

- Eccellente!!!! E tu Shigure?!

- Come al solito… Mi sono stati commissionati diversi omicidi… le principali richieste vengono dai miei clienti abituali.

- Ah… Kit- disse Mana - … tra un paio di giorni torna Tinebra

- Capisco… Quindi torna a fare la facchina con Harukaze e Kazahaya?!

- Pare di sì

Tinebra era un demone gatto che normalmente aveva le sembianze di una ragazza con la carnagione abbronzata, bionda e con gli occhi castani; nella forma beast invece assomigliava ad un gatto siamese antropomorfo. La sua magia non era poi niente di eccezionale, rispetto a quella dei cinque gestori, ma le sue maledizioni erano così spettacolari che quelle di Martina in confronto erano stupidi giochetti da prestigiatore.

 

Nei giorni successivi furono progettate le varie missioni.

La prima segnata sul calendario vedeva come tappa una metropoli della terza dimensione: Tokyo.

Per tutti i mazoku del loro bastione, quella era crociata come città da evitare assolutamente.

La ragione per non organizzarci una gita turistica?!

Era infestata!!!

Ebbene sì, Tokyo pullula come vero L.o.N. di supereroine, con poteri infimi, ma con un senso di giustizia tale da entrare in piena competizione con Amelia (Seilune, di norma era evitata da tutti i Mazoku come la peste, dato che anche i sasso sprizzava sense of Justice da ogni atomo).

 

E fu così che ebbe inizio i grande… leggendario… epico… PIANO DI DISINFESTAZIONE!!!!!

 

 

 

Penso che abbiate già capito chi saranno le vittime nel prossimo cappy!!

Presto pubblicherò un’altra funfiction in cui descriverò il passato dei miei personaggi!!!

Comunque se volete commissionare l’omicidio di qualche personaggio chiedete pure e poi proverò a soddisfare le richieste

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Capitolo 11
*** Capitolo 11: coniglio arrosto e disinfestazioni ***


Capitolo 10: programmi per il futuro

Ho cercato di soddisfare alcune delle vostre richieste (a parte Loveberry che era sulla tabella di marcia di questo cappy).

Per le altre dovrete aspettare gli altri capitoli (se le uccido tutte e subito poi non c’è più gusto )

Bene…

Che si dia inizio al piano di disinfestazione *.*

 

Capitolo 11: coniglio arrosto e disinfestazioni

 

Per l’ennesima volta….

Terza dimensione

 

Tanto per cambiare Shirahime era rimasta a gestire i trasporti della merce del negozio.

Kit, in attesa di beccare il zoontropico aveva accompagnato Umi a raccattare il cristallo d’argento (quello d’oro era nel cornino di un certo unicorno Pegasus, che sarebbe sicuramente certamente giunto in aiuto delle sfigate e allora sì che sarebbero stati a cavallo).

Mana e Shigure si sarebbero occupati di una certa Berry, la leader di un certo gruppo Mew Mew.

Le suddette, si erano letteralmente rotte i c******i di seguire gli ordini di un ibrido che non faceva altro che casini, così avevano commissionato l’omicidio. Ma dato che meno eroine infestano il mondo, meglio è…

Dopo sarebbe stato Shi ad accompagnare la compagna a svolgere la missione.

 

Shigure e Mana

 

Il piano è lo stesso: colpire il nemico nel sonno

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMMM

Solito imprevisto: la vittima si sveglia prima di venire falciate.

- LOVEBERRY METAMORFOSIIIIIIIIII

E logicamente fa di tutto per non farsi accoppare (sarò ripetitiva maci mancherebbe altro Nda è.é )…

E comincia a saltellare per tutta la stanza mentre i due cercano di agguantarla con dei retini… inutilmente…

Stanno per afferrarla e legarla con una zavorra quando…

- BERRYYYY TI SALVERÒ IOOOOO

…un sonnambulo fa irruzione da balcone e *SBAM* inciampa (inciampato? Ma dove? NdTakumi oh scusa! Per sbaglio devo averti fatto lo sgambetto NdShi Ah ecco!! NdTakumi) andando a sbattere rovinosamente contro il Berry, che per qualche ragione anomala si trasforma *PUFF* in un essere ….METÀ GATTO E METÀ CONIGLIO?!?!?! (O.O) (ma uffa… non è mai successo prima, perché proprio ora ç.ç NdBerry  …ghigno malefico dell’autrice che sta leggendo “1001 tecniche di trasfigurazione e maledizioni varie”).

Il tenero coniglietto venne afferrato, buttato in forno a 300° C. e cotto  puntino

- Ok ragazzi… chi vuole coniglio arrosto?!?!

- mmm… ma non ti sembra carbonizzato ?! é.é

- Ops  

 

Umi e Kit

 

Ok, vi sarete sicuramente chiesti la natura dell’esplosione che ha svegliato Berry.

Ora, dovete sapere che per attirare delle super eroine è necessari fare una casino infernale

Casino infernale = Grande esplosione

Grande esplosione = TORRE DI TOKYO RASA AL SUOLO

BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOMMMMM

- senti… non avremo esagerato?!

- … forse un pochino…

- bah ora dovremo solo aspettare

 

Un’ora più tardi…

 

I resti della torre di Tokyo vengono improvvisamente illuminate da dei riflettori, mentre nella folla di curiosi comincia a diffondersi un brusio di sottofondo. Tra i fiumi di parole che vi scorrevano si poteva riconoscere un “eccole… sono arrivate”

-sono la paladina della legge…

Il pubblico è in visibilio…

- toh… è arrivata – Umi a Kit mentre giocano a carte aspettandole Sailor

- ...sono la combattente che veste alla marinara

-ma tu guarda… non lo avevamo proprio notato – Umi e Kit che continuano a giocare

- come avete osato disturbare il mio meritato riposo  

* gocciolone collettivo * e qui un buon osservatore avrebbe potuto riconoscere il tentativo mal riuscito di nascondere un tripudio di occhiaia sotto gli occhi dell’eroina

-... Io sono Sailor Moon e sono venuta fin qui per punirvi in nome della…-

Improvvisamente la suoneria di un cellulare che ricordava la sigla iniziale “Ken il guerriero” cominciò a diffondersi nell’aria

- ah… e il mio cellulare

Caduta generale

- Come sarebbe a dire che ci sono dei cambiamenti… capisco

- MA MI STATE ASCOLTANDO

-NO! (seco e lapidario come un macigno)

- ma insomma ç.ç .

- Capisco…faremo il possibile… a dopo

- RAGAZZIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII… ma che c***o avete combinato…. O . O

- Eilà ShiMana

- Niente di che… una semplice esca

- un momento…- intervenne Sailor Mars

- Voi avreste raso al suolo la torre di Tokyo… solo per farci arrivare – continuo Saiolor Mercuri

- behhh… SÌ

- Sai com’è… senza indirizzo… - intervenne Umi. – ad ogni modo… BLAST BOMB

- aspett 

KABUUM

uffaaaa mai una volta che mi ascoltate

 

Vediamo dove eravamo rimasti. Ah si…

Sailor Moon fu recuperata a Pechino, bloccata bastone dello scorpione del tempo, e privata de cristallo d’argento. Quello d’oro invece, fu “prelevato” a Petaso mentre cercava di prendere al volo Sailor Chibiusa, col solo risultata che oltre a non esserci riuscito, ma ora la poverina (parolona Ndtutti) sta ripercorrendo a piedi la Muraglia Cinese da un paio di mesi. Come sia sopravvissuta all’impatto è ancor oggi un mistero.

In compenso le altre Sailor, stufe di fare sempre figure di m***a anno accettato i contratti lavorativi proposti dai cinque Dark Lord, venendo così demonizzate.

Sailor Mars divenne la sacerdotessa nera de Clan Chaos Dragon; Sailor Mercury accetto di lavorare nei laboratori di Dolphin (anche lei è ben fornita); Sailor Venus e si trasferirì da Zelas, Sailor Jupiter da Lord Dynast e Sailor Saturn divenne una guardiana degli inferi.

Le altre non furono rintracciate (a parte Sailor Pluto arrotonda lo stipendio vendendo a quelli della D&C le chiavi dei mondi) e di loro non si seppe nulla per molto tempo.

Shigure in aiutò seguito Mana a rubare l’intera collezione di Vergini di ferro (rinomato attrezzo di tortura NdA), al leader degli X-laws, e a disinfestarle con una quantità colossale di DDT. (per fare uscire Jeann dalla sua abbiamo pure dovuto appiopparle il sigillo demoniaco e arrostirla sul fuoco (vergine di ferro compresa) NdMana).

Le altre supereroine zuccherinose e cariogene per ora erano salve…

 

ma lo sarebbero state ancora per poco

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Capitolo 12
*** Capitolo 12: cercasi cameriere ***


Capitolo 10: programmi per il futuro

Capitolo 12: cercasi cameriere

 

Se per Shirahime il chiosco di Hot Dog era stata una minaccia, per gli altri era stato il principio di un’altra tragedia…

Essere costretti a lavori forzati per ampliare il negozio, ed aggiungere un’area ristoro, con bar, ristorante e affini; era stato uno dei peggiori periodi.

D'altronde, anche finire ibernati a tempo indeterminato, non era una prospettiva serena.

Ma ci fu una cosa su cui furono assolutamente irremovibili…

 

Umi - scordatelo…

Mana - …col cavolo che mi metto in tenuta da cameriera…

Kit – Nada de nada

Shigure – Piuttosto ritorno al servizio del Master.

Tutti – IO ILLA CAMERIEREA NON LO VOGLIO FARE CHIARO!!!!! _ é)

 

E così sull’ingresso venne fissato un cartello con su scritto “cercasi cameriere”,ma data la fama da tirchia sfruttatrice di Shirahime, nessun essere vivente dotato di sufficienti neuroni, aveva accetta il lavoro.

E così per l’ennesima volta i nostri eroi si ritrovarono costretti ad andare in giro per mondi a cercare cameriere.

 

6321° viaggio nella terza dimensione (quasi quasi apro una figliare da ‘ste parti e  ci mi trasferisco NdMana)

 

Giappone, Tokyo (tanto per cambiare U.U’’’ )

 

In un angolo remoto della città qualcuno tramava alle spalle di qualcun altro, ignaro che presto la quiete sarebbe stato un lontanissimo ricordo.

- allora… secondo le informazione della C.T.M.U. (Cattiva di Tutto il Mondo Unitevi), le uniche cariogene che hanno lavorato o  lavorano tuttora in bar o ristoranti sono…

- Ma tu guarda… Queste sono state mie clienti… Senti Mana, ce ne occupiamo noi di queste?!

- Meglio lavorare tutti uniti… - troncò subito, memore del coniglietto Berry

- Già sono d’accordo con lei, se le becchiamo tutte assieme sai che casini…

- Senti chi parla… Io almeno non ho fatto saltare in aria la torre di Tokyo.

- S-M-E-T-T-E-L-A – sibilò Mana mentre alle sue spalle, l’aura demoniaca prendeva la forma minacciosa di un Oni incavolato nero.

- SÌ O.O’’’

- Io piuttosto, direi di occuparci di queste maghette. Secondo al curriculum, si sono occupate anche di pasticceria, sarebbero l’ideale per il negozio, e poi non dovremmo neppure demonizzarle.

- Andiamo. Streghette… *REAL Evilgrin!*… tremate….

 

Maho- negozio gestito da sette streghette

 

Quelle che un tempo erano ragazzine delle elementari, erano ora delle belle liceali, e con loro erano cambiate le divise da commesse pasticcere (dato che tra i precedenti lavori era quello più redditizio, avevano giustamente deciso di riprendere l’attività). Difatti ora le divise erano più… intriganti, da lolita per essere precisi, con stivaletti con legacci (tipo anfibi ma più eleganti) che gli arrivavano sotto le ginocchia, e la classica cuffietta in testa.

Ora Doremì portava i capelli lunghi fin sopra le spalle; Hazuki, Onpu e Aiko (che per anni si era comportata da maschiaccio) portavano i capelli lunghi, Momoko al posto dei due codini, teneva i capelli raccolti in una lunghissima treccia; solo Hanna e Pop avevano mantenuto lo stesso taglio di capelli.

L’ipotesi del “scusate, siamo demoni venuti da un altro mondo per cercare impiegati per il nostro nuovissimo bar, e casualmente vi come dipendenti”; fu scartata all’unanimità: o scappavano nel mondo delle streghe, e lì erano cavoli amari per tutti, o come minimo li trasformavano in qualcosa di raccapricciante (e nessuno era una cima in trasfigurazione).

Anche l’idea di Shigure di rapirle nel sonno sarebbe stata buona se non fosse che le ultime volte gli obbiettivi si svegliavano all’ultimo secondo e incominciavano a contrattaccare.

Fu decisa una sana via di mezzo, ovvero prenderle separate quando non erano trasformate.

Partendo dal principio:

Doremì fu attirata con una succulenta bistecca, stordita con una clava calibro 40mm;

Pop fu fatta cadere in un tombino su cui stava camminando, insaccata e stordita con una clava (la stessa di prima);

Hanna fu semplicemente stordita (con la clava di prima??? NdTutti ma come siamo perspicaci?!! NdA)mentre ritornava da mondi delle streghe;

Aiko fu fatta addormentare con l’ipnosi (Grande Kit!!! NdTutti) e Momoko con del gas narcotizzante; con Hazuki basto il sonnifero nel the.

Con Onpu fu un po’ più difficile.  

Tutta colpa di due sue fan che si erano intrufolate mentre i Umi si apprestava a infliggere l’ennesima clavata.

Erano due tizie con il classico costumino da supereroine moderne: una pel di carota vestita di nero e fuxia, ed un’altra con lunghi capelli neri vestita di bianco e azzurro. Dopo aver indossato il costumino cominciarono a blaterare qualcosa sul prepararsi a combattere, che gliele avrebbero date di santa ragione perché bene sconfigge sempre e comunque il mare, e qualche altra battutina stupida da guerriera del bene che si immola perché l’umanità raggiunga il bene supremo (lo so che probabilmente non è il loro stile, ma mi sono rifiutata di vedere Pretty Cure, ma un favore è un favore).

Furono spedite in orbita a suon di DIRE BRAND, MEGA BRAND e FIRE BALL (anche Onpu aveva fatto la sua parte mentre gli altri mazoku erano girati, ma non lo ammetterà mai).

Onpu seguì i cinque di sua spontanea volontà e accettò il lavoro (… è sempre stato il mio personaggio preferito, almeno lei la voglio salvare… NdA).

 

- Ok… ora tocca alle MewMew

 

Anche nel caso delle MewMew, non accettarono l’impiego (anche dopo che il loro bar fu raso al suolo e rimasero disoccupate), non subito per lo meno.

Ma non fu facile convincerle, per niente.

 

Con Purin fu necessario il sequestro di quella frotta di scimmiotte che la poverina si ritrovava per fratelli e sorelle (anche se Kit ebbe l’impressione di vederla riflettere sulla possibilità di sbarazzarsene… DEFINITIVAMENTE).

 

Retasu, dopo una lunga chiacchierata con Umi (tra simil-sirene ci si intende), fu consolata per un due il picche che gli aveva dato Ryo (e pensare che ho fatto una fatica per dichiararmi ç.çNdRe Su, su non piangere cara, vedrai che da demone ti vendicherai con stile NdUmi), accettò.

 

Con Ichigo, fu non fu proprio un gioco da gatt… ehm da ragazzi. Avevano tentato un agguato, in cui era intervenuto Masaya in veste di cavaliere Blu.

Lo sfigato si era graffiato cadendo (in una la zona, dove il pavimento era stato tirato così a lucido che ci si poteva specchiare, e lui aveva beccato sull’unico sassolino del quartiere).

Lei logicamente era accorsa in suo aiuto piangendo come se lo avessero colpito a morte.

Lui si era procurato un graffietto così piccolo che per vederlo era necessario il microscopio elettronico (ma le casualmente lo vedeva).

Lei lo prega di non morire (per un graffio???NdTutti TetanoNdA Continuiamo non capire NdTutti).

Lui cerca di rassicurarla dicendo che non è niente, che se la caverà con l’antitetanica, ma lei non demorde e continua a piangere.

L’atmosfera e così dolce che ci si poteva beccare il diabete solo a respirarla; le fatine delle streghette ci facevano lo zucchero al velo; i mazoku cominciavano ad accusare malesseri di ogni genere, dall’orticaria alla nausea. Ma il livello critico fu raggiunto quando nell’aria cominciarono a volteggiare cuoricini e fiori di campo (in pieno inverno? NdTutti)….

I mazoku arrancano e cercano di trascinarsi via. Ormai sono così deboli da non riuscire ad usare il teletrasporto.

 

****

 

E l’autrice fa il suo ingresso in campo, applica le bombole d’ossigeno ai suoi poveri personaggi per non fargli tirare le cuoia, e li trascina a distanza di sicurezza.

Dopo tre ore di riposo intensivo i quattro sono di nuovo all’opera (Shirahime dirige il negozio)

 

****

 

Fortunatamente al secondo tentativo riescono a catturare Ichigo. Bastò spaventarla a dovere, far si che diventasse un gatto e fu chiuso in un trasportino (grrr ci devi solo provare a tornare normale, poi vedi come ti disfo stupida gatta in calore NdMana).

 

Mint disse che sarebbe venuta solo se lo avesse fatto anche Zakuro (niente di più facile NdMana)

 

Con Zakuro, fu pure divertente (per loro NdZakuro).

Purin fa da telecronista per l’incontro.

Kit e Zakuro sono una difronte all’altro.

I due avversari sono agguerritissimi…

Zakuro impugna la sua frusta, mentre Kit fa apparire la sua lancia.

Zakuro si prepara a colpire quando…

Ma che ha in mano…

Non riesco a vedere bene.

È troppo piccola.

Oh … si è ingrandita

Sembrerebbe, anzi è…”

Kit urla a squarciagola – VAI SFERA POKET -  e lancia una singolare sfera metà rossa e metà bianca con un bottoncino tondo al posizionato sul diametro della sfera.

- guarda che non sono un Pokemon… non puoi catturarmi

- Con una sfera normale no, ma quelle prodotte da Doc *REAL Evilgrin!*…

Purin ricomincia a commentare l’incontro

Zakuro è stata aspirata dalla sfera che continua ad agitarsi.

Ce la farà a liberarsi?”

E il bottoncino da rosso ritorna bianco.

- HO CATTURATO MEWZAKURO

STONK

- PIANTALA IDIOTA!!!

- Beh… ora venite con noi

- Tu Ryo, lavorerai nel laboratorio con Doc

-…a stipendio dimezzato per i prossimi tre mesi!!- concluse Umi per Mana che era ancora arrabbiata con Ryo per aver offeso Retasu, in un tono che non ammetteva repliche.

- E tu Keichiro farai il pasticcere con Momoko!!

- Bene direi che possiamo andare. Shigure, piantala di spargere il sale sui resti de caffe Mewmew.

- Ok. Let’s go.

 

Di nuovo a casa

 

Tre giorni dopo il Rose Red (lo stesso nome della casa infestata di spettri assassini nel romanzo di Stefen King) Bar fu inaugurato.

Le streghette e le Mewmew furono demonizzate, fornite di divise da cameriere in stile dark lolita, molto sexy tra l’altro, in nero, con nastri e legacci vari degli stessi colori delle loro vecchie divise.

Ottennero tutte il corpo da sedicenni (la più grande tra le streghette ne aveva quindici, purin poi frequentava ancora le elementari) a parte Zakuro che era più grande; le streghette si ritrovarono con orecchie elfiche (sulla pupilla felina sorvoliamo perché è una caratteristica comune di tutti i demoni), mentre alle Mewmew  

rimasero orecchie code ed ali animali, come quando si trasformavano.

All’inizio si divertirono pure, ma quando fecero arrabbiare per la prima volta Shirahime… si pentirono di aver accettato.

Ma ormai era troppo tardi!!!

 

 

 

X Lord Martiya: questo cappy l’ho praticamente dedicato a te, spero ti sia piaciuto.

X Tsukino Chan : tra tutte le Sailor le vere cariogene e iperzuccherinose erano Sailor Moon e Sailor Chibiusa; le altre a parere mio erano salvabili (lasciarle e umane e farle lavorare per i Dark lord non aveva senso ).

X topomause e Killkenny: grazie per il sostegno

 

Ora che ho esaudito le richieste, riprendo i programma originale

Se volete commissionare un omicidio sarò lieta di accontentarvi (se non mi dovessero servire in un altro modo)(PS. i personaggi di Bey Blade non posso seccarli tutti e subito) .

Per la gioia di tutti, sto realizzando un modo per far riavere l’Hikari no Kena Gorry.

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 13: …the show must go on ***


Capitolo 10: programmi per il futuro

Capitolo 13: …the show must go on

 

Come si era già dimostrata un centinaio di volte, Shirahime si era dimostrata una sfruttatrice di prima categoria, e si divertiva a far lavorare le nuove arrivate.

Gli altri si erano ingegnati da tempo per avere sempre la scusa pronta, e rivelarsi sommersi di lavoro quando non lo erano neanche lontanamente (Kyahahaha dilettanti!!! NdVeterani).

L.o.N. volle che un giorno i cinque soci scomparissero dai meandri del negozio.

Kei, Tenebra, Harukaze e Kazahaya avevano approfittato dell’assenza della gelida Strega del Nord (EEtcììì NdShirahime) per darsi alla pazza gioia; ergo, stavano tracannando tanto di quell’alcool da poter essere accolti nelle cerchie degli alcolisti anonimi.

 

Ora, tornando a noi…

 

In una immensa biblioteca i cinque soci avevano sequestrato Doc e si erano presentati ad una figura avvolta da un mantello nero.

Era una ragazza minuta ma dalle conoscenze immense in fatto di magia e sortilegi…

Colei che aveva santificato il detto “uccide più la tastiera del mio computer della spada” (modesta la ragazza NdShi Hai detto qualcosa?NdRe Nononono NdShi *idiota*ndAltri)

La fondatrice e l’indiscussa padrona della D&C: Reina. (ebbene sì sono io NdA:le righe in blu sono i miei discorsi)

- Come sapete… vi ho chiamati per indicarvi i prossimi obbiettivi – e così dicendo estrasse una serie di papiri che distribuì a dipendenti.

- ma prima di tutto, Doc – e si voltò verso il diretto interessato – voglio sapere come vanno i progetti che ti ho commissionato mesi fa.

- Ho quasi terminato il 47% dei progetti. La maggior parte è ancora in fase sperimentale.

- Capisco. Hai finito almeno quelli con priorità assoluta?

- Vediamo… I dispositivi di controllo per l’aura maligna li ho ultimati. Grazie al mio collega, il Dottor Nii, ho migliorato i progetti iniziali. Ora, oltre a conferire un aspetto molto più umano anche ai demoni che fin’ora faticavano a trasfigurare completamente il loro corpo, sarà per tutti più facile sopportare i sentimenti positivi come amore e senso di giustizia – espose il Doc mentre mettendo un piede sulla sedia assumeva una posa teatrale non indifferente, e puntava l’indice verso un punto non indefinito.

*gocciolone dei presenti*

Poi Doc si rese conto che stava facendo la figura dell’idiota, e dopo un colpetto di tosse si rimise a sedere.

- L’unico difetto non correggibile, è che una volta indossati, si può far uso di un quantitativo minore di potenza. Ma per il resto sono perfetti.

- Notevole, veramente notevole. E le altre armi?!

- I L.I.T (Lancia Incantesimi con Timer) sono stati ultimati. Ho deciso di conferirgli la forma di un’innocua scatolina. Per ora, i primi modelli sono in mitril e decorati con pietre-talismani per incrementare la potenza dell’incantesimo, ma in futuro ne produrremo altri in argento, incrementando la produzione ma riducendone i costi.

- …e come funzionano?

- Oh è semplicissimo. Basta castare l’incantesimo tenendo la scatolina aperta, chiuderla e regolare il timer che è stato nascosto sotto la pietra-talismano

- Il tuo genio mi sorprende sempre di più? E quell’ultima cosetta?

- I cannoni Tytan sono stati ultimati, ancora qualche controllo e potranno essere messi sul mercato.

- Scusa la domanda Doc – chiese timidamente Umi – ma che cosa sono i cannoni Tytan?

* Huhuhu… non stavo aspettando altro (*.*) *

* Non stava aspettando altro*

Gli occhi di Doc emanarono un bagliore sinistro, che confermo l’ipotesi di molti, secondo cui il povero scienziato, da piccolo doveva essere caduto, pestando la testa su qualcosa di particolarmente marmoreo, e in seguito al trauma, la sanità mentale era andata a farsi benedire.

- Vedi piccola Umi – ed estrasse quello che sembrava essere un fucile troppo grosso per essere un fucile – QUESTO e un cannone Tytan!

- Senti Doc – Intervenne Kit, che dopo essersi sorbito un dibattito di Mana e Shigure su quale arma da fuoco era più letale&pericolosa, ne sapeva più lui di un generale del pentagono – ma quello non è un cannone al plasma

- TACI BLASFEMO!! – e gli punto contro l’arma – QUELLA CHE VEDI È un’arma rivoluzionaria… - e i suoi occhi assunsero lo stesso sguardo di un serial Killer difronte alla preda - la sua potenza di lancio può essere regolata. – Kit cominciò a sudare ancora più freddo quando Doc gli puntò l’arma a 1mm dal naso- In pratica può essere pericoloso come un fucile laser fino ad avere una potenza in grado di radere al suolo edifici della dimensione della Casa Bianca!! (*.*)

- PER L’AMOR DEL CIELO DOC POSA QUELL’AFFERE!!!  

- DOC!!! ABBIAMO CAPITO CHE È QUALCOSA DI PORTENTOSO… MA ORA O LO APPOGGI SUL TAVOLO O GIURO CHE PASSERAI L PEGGIORE MEZZ’ORA DELLA TUA VITA!!!

- Peggio di quando mi hai inflitto la –censura mediaste- (brrrrr)

- MOLTO…. MOLTO PEGGIO

- GLOM!!! Ok capo ^.^’’’’

* Capo sei una grande*

*lo so*

-Ora ritornando a noi… Kit, a che punto sei con il Zoontropico

- Ho rilevato un soggetto che risulta positivo alla patologia, ho tracciato un suo profilo – e sogghignò – catturarlo sarà facile come bere un bicchier d’acqua

- Donnaiolo? – chiese Mana

- Fin nel midollo

- Allora non avrai bisogno del nostro aiuto

- Per te Shigure la lista delle prossime vittime commissionate! Se non sbaglio tra queste dovrebbe esserci Jegan. Mana, per questo caso puoi partecipare anche tu.

- Con piacere!!

- Shirahime, Umi!! Sono state avanzate richieste per le pietre Hirui (1) e lo stesso vale per le lacrime di sirena (2)!! Mana, il signor Sesshomaru ha commissionato il furto della spada in possesso del fratello. Per quell’altra questione come sei messa?!

- Ormai ho trovato alcune traccia dei sui ultimi spostamenti!! Non mi ci vorrà molto per individuarla e rientrarne in possesso. Piuttosto… potrebbe dirmi a cosa le servirebbe

- Oh… a me nulla, ma c’è qualcuno che la rivorrebbe indietro

- … o è lei che vorrebbe ritornare da lui?!

- Credo che si possano dire entrambe le cose?!

- Capisco

- Bene. La riunione è conclusa. Alla prossima ^^

 

 

(1)  pietre delle lacrime di ghiaccio

(2)  pietre che consentono di respirare sott’acqua senza mezzi alternativi

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Capitolo 14
*** Capitolo 14: …cosa non si fa per amore… ***


Capitolo 10: programmi per il futuro

Capitolo 14: …cosa non si fa per amore…

 

Nel primo bastione, ormai da tempo vigeva una tregua basata sul “vivi e lascia vivere”, interrotta forse un po’ troppo spesso dai dorati, che dimostrando i continuazione un affascinante istinto suicida degno di un Kamikaze schizofrenico, che non ha nulla di meglio di fare se non farsi saltare in aria.

Loro, tentavano di compiere bombardamenti a tappeto, a spese dei demoni,

I demoni sventano gli attacchi a sorpresa, e li rispediscono al mittente con tanto di interessi.

Insomma… la solita routine.

Già, la solita noiosissima e pallosissima Routine…

Intanto, nel retro del negozio, quelli che ormai tutti i dipendenti avevano classificato come scienziati pazzi, stavano lavorando ad una delle nuove invenzioni.

Il laboratorio avrebbe potuto essere un luogo tranquillo se non fosse che un certo signor Shirogane sbuffava un po’ troppo per i gusti di Doc.

- Avanti che c’è stavolta. La tua micetta non ti fila di striscio?!

Normalmente qualcuno di normale si sarebbe arrabbiato.

Conficcare un macete il una ferita dolente non è il massimo.

Però qui, la normalità è stata bandita all’alba dei tempi, quindi dire che Ryo scoppiò a piangere come una fontana, non stupì nessuno.

Poi impugno una bambolina vudù con un foglietto su era stato riportato il nome di Masaya e cominciò a inchiodarlo al muro con una tale violenza da farsi sentire anche in strada.

- Ora calmati o  mi distruggi il laboratorio OoO’’’

Ryo si voltò con lo stesso sguardo di Linus, quando implora la sorella di ridargli la coperta (lo conoscete Charlie Brown? Linus è l’amico che non si stacca dall’amata coperta neanche a minacciarlo con una bomba al napalm).

Doc, semplicemente cominciò a battergli sulla spalla con fare di chi comprende il dolore altrui, poi riprendono a lavorare, mentre Ryo sospira depresso.

- Senti Ryo

- Sniff ç.ç

* Sob… non si può continuare così. Se solo… uh perché no… le ragazze saranno d’accordo… mmmNo Umi no, ma se faccio leva su Kit allora…*

 - Ragazzo. HO UN’IDEA ^-^

 

Spiegatagli la situazione, Kit e i due scienziati pazzi, erano passati per una serie di mondi e pianeti per preparare i necessario e raccattare eventuali collaboratori.

Stavano per mettere in atto un piano degno delle capacità strategiche di Mana e Shigure.

Sobborghi di Tokyo, in uno dei bar frequentato solo da gente di mal affare.

- ok, avete capito tutto ragazzi? - 

- Sì capo.

Doc, con i capelli castano chiaro intrisi di brillantine, tirati all’indietro, con occhiali da sole e un elegante cappotto nero, sembrava un boss della yakuza.

Vagando per mondi aveva reclutato alcuni suoi contatti, tra cui tre alieni e una maghetta con leoncino di peluche al seguito.

- Che si di inizio alle danze BUHAHAHAHAHA.

- Senti Ryo

- Sì Kisshu

- Sai quante volte Doc è caduto dal seggiolone da piccolo? O.O

- Me lo stavo giusto chiedendo. ^.^’’’

 

Piano A

Parco di Tokyo (uno dei tanti)

Sakura (la maghetta), doveva fingersi una dolce donzella in pericolo, minacciata da un pazzo psicopatico (Doc).

E si sa che quando una donzella dolce&indifesa è in pericolo la cavalleria corre in suo soccorso.

Ed infatti arrivano tanti, taaanti eroi, impavidi, per non dire rompic******i.

Tra i più normali erano intervenuti un certo professore, che si era fatto chiamare Great Teacher Onuizuka, che però se ne era andato appena aveva visto Satura, dicendo di non soffrire del complesso della lolita; mentre un altro tizio sospetto vestito in pantaloni di pelle e maglie leopardate, non si face tutti ‘sti problemi e tento di rapire la ragazzina (pedofilo Ndtutti).

E Masaya non si vede.

Dopo un’ora che si era formata una folla di supereroi così grossa che avevano dovuto numerarli e metterli in fila, tanto il parco era stato… ridotto a segatura quando alcuni tizi a bordo di robottoni avevano attraversato la galassia, quando avevano rilevato l’urletto della piccola Sakura (Ah la tecnologia… NdDoc).

Peccato che tra tutti, l’unico da beccare non fosse presente.

Dopo due ore si parte con un “cavalli e cavalieri, (se non centrate) levatevi dai piedi”, e si arriva ad “brutti sboroni levatevi dai c******i”, e si finisce on una rissa.

Dopo tre ore di selezioni accuratissime (li hanno pestati a sangue), i responso è uno solo: tra tutti i super eroi del pianeta e dei pianeti limitrofi, solo Masaya non si è presentato.

- Ok ragazzi piano uno fallito. Passiamo al prossimo. – e guardò Kit con uno sguardo che non prometteva nulla di buono – Ascoltami Kit…. Pss psss psss

- Doc, lasciatelo dire. Sei un genio…

Ed esplosero in una risata satanica.

Gli altri intanto stavano facendo la morra cinese per decidere chi dovesse chiamare la neuro.

 

Piano B

Parco di Tokyo (Un altro. Quello del piano precedente è stato devastato e occupato in seguito da quelli di greenpeace)

Kit, in quanto ninja provetto (vedi cap1 de “I nostri destini sulle pagine di un libro”, altra mia fict), conosce una tecnica, chiamata “tecnica della trasformazione”, che come dice il nome permette a chiunque la utilizzi di assumere le sembianze di  qualcun altro.

Chi è la fanciulla che quel finocchio va a salvare, a rischio di rompersi l’osso del collo?

Ma Ichigo naturalmente.

Detto fatto.

Kit assume le sembianze dalla ragazza.

Comincia a urlare come una schizzata e…

- ICHIGOOOOO!!!! SONO VENUTO A SALVARTIIIIIII

… eccolo lì in prima linea.

Corre come un pendolare che sta perdendo il treno, ma sa che il suo destino dipende da QUEL treno.

Trasuda tanto di quel sudore da innaffiare a vita le piante del deserto del Sahara.

Eccolo lì che sta per…

- BRUTTO IDIOTA… MA TI SEMBRA IL CASO DI URLARE  A QUEST’ORA DI NOTTE?!?!

- C’È GENTE CHE VUOLE DORMIRE

- DOMANI SCRIVERÒ UNA LETTERA DI PROTESTA…

- NON SI PUÒ CONTINUARE COSÌ

… essere centrato da un vasto assortimento di soprammobili, vasi, falci, falcette, falcine.

- come si dice in occasioni del genere

- “colpito e affondato” ?!

- Già! forza ragazzi che qui non è ancora finito.

 

Sakura entrò subito in azione.

Richiamo il suo scettro, e con la sua magia trasferì i poteri del cavaliere blu nel corpo di Ryo.

Poi Masaya fu legato, imbavagliato, pestato, e appeso come un salame (nudo come un verme) dai tre alieni che non avendo proprio voluto perdersi una simile occasione, si erano uniti per portare a compimento “la nobile causa” dell’altro trio, in cambio si sarebbero resi disponibili in questa dimensione, in caso di necessità.

Intanto Doc e Kit si erano messi a passeggiare.

- finalmente anche questa è fatta…

- Vi ho trovati maledetti…

- Già e se poi diventerà più potente Shirahime non avrà da ridire

- come avete potuto portarmi via la mia ++++

- Infatti, così magari lo porterete con voi qualche volta.

- Me la paghereteeee

--LA VUOI PIANTARE????!!! HAI VERAMENTE ROTTO (+.+)***(+.+) ***--

STONK

- AHIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA *blink*

SPARK SPARK

- E MO’ CHE STA C****O SUCC… (O.O)

 

RED ROSE

 

Già dopo alcune settimane il locale ha un successo formidabile, non solo per le cameriere carine, ma anche per i dolci prelibati che le abili mani da pasticcere di Keichiro e Momoko sono in grado di preparare.

Per una ragione o per l’altra, era diventato il locale preferito dei cinque Dark lord.

Quella sera poi sarebbe stata indimenticabile per tutto il gentil sesso.

Doc e Kit varcarono la soglia con un sorriso che arrivava fino alle orecchie.

Già pregustavano l’ingresso trionfale dell’amico.

- Ehi ce ne avete messo di tempo. – sbraitò Mana che per tutto il giorno si era occupata anche del lavoro del kitsune – si può sapere dove siete st… Però. Niente male. Davvero niente male.

I due avevano portato via un gracile ma bellissimo americano (umano (lui e Keichiro non erano stati demonizzati)), ed erano tornati indietro con un (demonealieno) bonazzo della madonna.

I cambiamenti balzavano all’occhio. Non solo i capelli erano un po’ più lunghi, tanto che per non stare scomodo li aveva legati in un minuscolo codino; gli occhi erano passati dall’azzurro ad un viola ametista. Braccia muscolose, pettorali scolpiti e messi in evidenza da una maglietta blu aderente e smanicata. I pantaloni neri di pelle, poi mettevano in mostra un c**o da favola.

SBAV

- Sai com’è abbiamo fatto acquisti per il suo nuovo look

- Gran bel cambiamento.

Un solo sguardo vale più di molte parole.

Mana sorride, appoggia la mano sulla spalla dell’amico. 

- Non dirmelo. Tutto sto casino per aiutarlo a cuccare Ichigo

- Non ti si può nascondere nulla vero?

- Direi di no.

- Però mi sono divertito – e si allontana

- Pura e semplice solidarietà maschile…*e Doc ha sicuramente fatto leva sul due di picche che ho dato a Kit 2000 anni fa. Uff si è fatto fregare un’altra volta*

Poi si gira verso la folla che si è radunata attorno a Ryo.

* Povera Ichigo… L’attende una concorrenza spietata* e si volta ad osservare Zelas che lo punta come se fosse un boccone prelibato.

*“tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino” e stavolta neko-chan non ci hai rimesso solo la zampa*  

E ritorna ad osservare la folla e senza farsi vedere comincia a sghignazzare.

- …poverine, le attendono tempi duri.

E non sapeva quanto avesse ragione.

 

Piaciuto?! All’inizio pensavo di far fuori sul serio Masaya e Yuri, ma poi ho pensato che farli picchiare e umiliare la loro intima natura di uomo mi avrebbe dato più libido.

X Lord Martiya. Il Jegan che sto progettando non  un personaggio di Dragon Ball, ma la nemesi di Razon.

Killkenny ha richiesto semplicemente i servigi di Shigure e io lo sto accontentando.

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15: Hikari ***


Capitolo 10: programmi per il futuro

Capitolo 15: Hikari

 

Anche le più oscure e tempestose anno una fine, e vengono irradiate dal tepore del sole, che con il suo sorgere pone fine alla notte e dà il benvenuto ad un nuovo giorno.

E così era stato quel giorno.

Anche dopo una notte insonne a causa di incubi che infestavano i suoi sogni, Mana si era destata e il semplici, chiari colori dell’alba erano bastati a metterle il buon umore.

Buon umore che era stato lavato via da una secchiata d’acqua ghiacciata, seguita da un urlo altrettanto agghiacciante di Shirahime che intimava tutti di alzarsi, onde evitare una punizione così terribile da non poter essere neppur lontanamente concepita dall’Hellmaster.

Quella mattina sia Kit che Mana sarebbero stati assenti dal lavoro, poiché, seppur potesse essere una giornata qualunque, per loro quello era l’anniversario di un avvenimento che aveva stravolto le loro esistenze.

Seicento anni prima aveva subito un torto che era costata la libertà della sua stessa madre Sakura.

Sua madre (una chimera frutto dell’unione di razze più o meno umane, divine, draconiche e demoniache) dopo la morte del marito (umano) si era innamorata e sposata con un drago ancestrale, con cui aveva avuto un figlia, a cui era stato dato il nome Tiara.

Fu un colpo per tutte e tre quando lui morì durante il massacro degli ancestrali ad opera dei dorati.

Non le ci volle molto per scoprire i responsabili che vi avevano preso parte, e da allora fu guerra aperta tra lei e Jegan (gli altri erano pesci piccoli, ma tra i due c’era sempre stato un conflitto).

Poi un giorno, dopo che per l’ennesima volta dal massacro degli ancestrali, gli aveva dato una batosta di dimensioni epiche, quell’idiota, colpito nell’orgoglio, aveva sbandierati ai quattro venti quel casino provocato dal risveglio completo dei poteri di suo fratello gemello Toya, il giorno del loro sedicesimo compleanno, durante il quale lui e molti altri umani ci avevano rimesso la vita.

Il risultato?!

La chimera era stata imprigionata sotto un blocco di sigilli talmente potenti da far diretta concorrenza a quelli che relegavano Lei Magnus.

Dato che quel giorno ricorreva l’anniversario di quel giorno, loro due e Tiara, si erano presentati davanti alla prigione che l’aveva intrappolata per seicento anni.

Era bella come se la ricordavano. Capelli e ali argentee, una chiara veste bianca e lunga, stappata in alcuni punti dalle catene che si attorcigliavano attorno al corpo, alle gambe lunghe e sottili , alle braccia che l’avevano abbracciata così tante volte, alle mani piccole e affusolate che avevano asciugato le sue lacrime.

Kami quanto le mancava la sua voce dolce e serena che da piccola l’aveva fatta più e più volte addormentare con dolci nenie.

Anche ora il suo viso dolce che tanto le assomigliava non era stato intaccato dal tempo, che nulla poteva contro tutti quei sigilli che avevano la forma di innumerevoli formazioni cristalline.

A poco valsero le promesse di essere forte, di non piangere, perché subito dopo aver varcato la soglia di quella grotta lacrime argentate scorrevano come fiumi in piena sulle guance rosee delle sorelle.

Anche Kit che era da tempo il miglior amico della mazoku a stento si tratteneva dal piangere. Poggiò alcuni rametti di ciliegio e dopo diversi minuti di singhiozzi e pianti disperati, il kitsune prese le due sorelle e le portò fuori all’aria aperta, dove a poco a poco si ripresero.

Poco più tardi Tiara li lasciò soli e tornò a casa dove la aspettavano i suoi figli.

Quando la mazoku si fu ripresa del tutto raggiunse Shigure alla sede di Sailor Pluto, dove avrebbero varcato la soglia che separava da seicento anni il realizzasi del desiderio che da seicento lunghi anni imperversava nella sua testa.

LA VENDETTA.

E lavoro o no l’avrebbe avuta.

 

Palazzo di Sailor Pluto.

 

Shigure e la guerriera sailor stavano animatamente discutendo davanti ad una tazza di caffè. Jegan aveva varcato una soglia dei mondi, e quando se ne era resa conto, Pluto aveva avvisato i due. Il fraudolento aveva sfruttato le porte secondarie che collegavano lo scivolo che partiva direttamente dalle soglie.

- Senti Pluto. Ma perché avete piazzato quegli scivoli?

- A questo può risponderti la tua collega.

- Eh? O.O

- Guarda che io non ho avuto nulla a che fare con quella storia. È stata tutta colpa di Doc.

- Continuo a non capire. ^^’’’

- Uff… ti ricordi che sessanta, cinquanta anni fa Doc inventò quella macchina rivoluzionaria?

- Il disintegratore eolico?

- No

- La bomba a spettri?

- Quale, quella capsula in cui rinchiudeva il fantasma dinamitardo? Bella invenzione ma non è quella?

- E allora qual’era?

- Quel macchinario colossale che produceva cristalli in grado di neutralizzare l’inquinamento e curare ferite e danni da esplosione in pochi secondi.

- Ah! Se non sbaglio dalle parti di Kisshu la chiamano Mew acqua. Ma che centra.

- Centra, centra. Cinque stupidi elfi ambientalisti gliel’avevano rubata, brevettata a loro nome e si erano piazzati sulla soglia della terza dimensione. Hanno cominciato a produrre ‘sta mew acqua a tutto spiano…

- …e Doc non l’ha presa bene, giusto.

- Decisamente. Comunque li ha pestati a sangue, legati come salami alla macchina e con un calcio li ha fatti precipitare nella terza dimensione (e provare a levitare con una macchina che pesa qualche tonnellata attaccata al culo non è poco).

- E poi che è successo?

- A parte qualche incidente diplomatico nulla. Però per quanto ne so io a Roswell ci stanno lavorando sopra ancora adesso. (per chi non lo sa a Roswell, in America si dice sia atterrato un Ufo NdA)

- Ah (Doc sei un grande Ndtutti Suvvia… per così poco^^ NdDoc)

 

La solita meravigliosa, inimitabile… 3° dimensione.

 

KABUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUMMMMMMMM

- MA INSOMMA TI AVEVO DETTO O NO DI NON FARE CASINO, CHE DOVEVAMO PRENDERLO ALLE SPALLE. E ora come pensi di ripescarlo ç.ç ?

Per tutta risposta Mana estrasse un ricetrasmittente che trasmetteva il segnale di un cimice preventivamente appuntata ai vestiti di Jagan.

- Sagace… *-*

- Lo so

- Senti andiamo a berci qualcosa intanto?

- Massì tanto non ci scappa mica (leggasi come “tanto prima o poi lo riduco ad un puzzle di 10000 pezzi”). Uh prima devo passare da una persona.

 

Nella bettola di un quartiere non definito di New York, quattro figure dai capelli neri come la notte e dagli occhi color del ghiaccio, sedevano attorno ad un tavolo giocando a poker. Tutte vestivano di bianco e nero.

Quella che doveva esser la più giovane, aveva le sembianze di una quindicenne e portava i capelli cortissimi. La maggiore portava i capelli lunghi fino ai glutei, raccolti in una treccia. Le altre due che potevano essere gemelle tanto si assomigliavano, portavano, una i capelli scalati lunghi fino alle spalle, l’altra che li aveva lunghi quasi quanto la maggiore, aveva un piccolo neo accanto all’occhio destro.

- Buona sera signorina Hikari…

- Quale delle quattro? Facciamo tutte di nome Hikari.

-… o forse preferisce Gorn Nova

- Ok. Sono io – e rispose quella con il neo - Scusa la domanda ma come mi hai riconosciuta?

- beh…. – e la mazoku guardò esitante l’abbigliamento dell’interlocutrice.

Se sapendo che la Gorn Nova era stata per molti anni la spada di Gourry Gabriev, e vedendole addosso una maglietta con su scritto “I LOVE GORRY-CHAN”, più vari accessori che raffiguravano lo spadaccino il versione kawaii, voi che avreste risposto.

-  Non importa cosa ci fate qui piuttosto?

- Siamo qui per riportarla dal signor Gabriev – intervenne Shigure salvando l’amica – qualsiasi risposta che non sia positiva ci costringer….

- CHE STIAMO ASPETTANDO!!!! FORZA RAGAZZE SI TORNA A CASA ^^

-  MA PRIMA…

 

-… ARRENDITI!! SEI IRCONDATO!!!

- Nei tuoi sogni.

- Galveila…

- Con piacere

E Galveila lanciò uno dei suoi famosissimi colpi di energia contro l’edificio in cui Jegan si era rifugiato, sventrandolo completamente.

- la mia casa (T.T)

- Senti Mu. Datti una calmata. O preferisci andare a far compagnia a quell’idiota.

- Prego *fossi scemo*

- Grazie (tono angelico). Avanti Galveila. Sei o non sei l’Hikari no Yumi?

KABUM

KATABUM

FIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

STONG

- Stavi dicendo qualcosa

- Tesoro – Shigure in modalità casanova – ti andrebbe di diventare la mia collaboratrice?

- Ne riparliamo dopo. AGGUANTATE IL FEDIFRAGO!!!!!

Il fedifrago si era teletrasportato alcuni metri più in là.

Jegan potrà essere forte, abbastanza furbo (e codardo) da filarsela con il teletrasporto quando è necessario, ma con il piano che i due avevano preparato, il potere delle sorelle Hikari che come molti altri ce l’avevano a morte con lui, le abilità da sicario di un demone al servizio dell’Hellmaster e una demone drago molto inc*****a e con ragioni abbastanza valide per volerlo scuoiare vivo, credete davvero che sia sopravvissuto alla loro ira?

Sì, o almeno abbastanza da potersi vantare con i due gemelli nel mare del caos.

Ma torniamo a noi.

Volete sapere cosa aveva in mente quella simpatica combriccola di psicopatici?

Strategia:

Nei pressi della residenza estivo – invernale di Mu, c’è una zona in cui il teletrasporto non funziona neanche a pregare L.o.N.

L’obbiettivo consiste nel portarci la vittima.

Il resto è pura improvvisazione.

- Mancato – e si teletrasporta

E va avanti così per diversi minuti, finché…

- Mi hai mancato, ma hai mancato (linguaccia)-

E si teletrasporta…

No, ci ha provato, ma stavolta è rimasto lì.

-Ragazze ci siamo

CLANK

- Mana posa quell’affare

- Vaaaaaa bene ç.ç *uffi ma io volevo provarlo* - e posa il cannone Tytan che aveva regolato sulla massima potenza (cioè abbastanza da radere al suoloatomizzare città grandi come Tokyo)

Dopo qualche scarica energetica di Galveila e una caterva di incantesimi abbastanza potenti da abbattere un dorato sul colpo che, la vittima aveva raggiunto la zona X (BUHAHAHAHAH SEI SPACCIATO NdTutti).

Cominciando con dodici raffiche di Meteo Shower, per poi passare ai fendenti di Gorn Nova e Lagdo Mezeghis, che come loro solito gareggiavano per dimostrare la loro bravura (e per decidere chi sarebbe stata la più adatta per essere l’arma di Gourry) e finiamo con Shigure che impugnava Garila (nome inventato di sana pianta NdA) che aveva assunto le sue vere sembianze di Hikari no Kuwa (falce di luce) (nuovo elemento prodotto da Dark Star NdA)).    

 

Se vi dicessi che erano soddisfatti il lavoro finì con la sua morte immediata… beh… vi sbagliate di grosso.

Come disse Mana, Jegan non meritava di morire. Nel senso che la morte sarebbe stato un dono, e lei voleva che quella maledizione durasse ancora a lungo…, molto a lungo.

Ottenuta una pianta parassita conosciuta con Hitomodoki, che ha le proprietà di rigenerare le parti ferite dell’organismo che infesta, la inserirono nel corpo di Jegan, e appurato che funzionava a dovere, fu inviato come omaggio “floreale” al Dragon Dungeon. Garv, Valgarv e Razor apprezzarono il regalo. Quanto lo tennero sotto tortura prima di ucciderlo non ci è dato saperlo. Sappiamo solo che impazzì anche nello spirito.

Garila divenne l’arma personale dell’Hellmaster, mentre la Gorn Nova e la Ladgo Mezeghis, si misero al servizio di Gourry e Lina. Galveila ancora oggi vaga per i mondi, cercando di lenire il senso di colpa che per secoli ha attanagliato la sua coscienza. La consapevolezza di essere la causa del massacro degli ancestrali l’accompagnò ancora a lungo, finché un giorno quel dolore la lasciò, rapido come era venuto, e poté ricominciare a vivere.

Quanto a Mana, quando Jegan morì, pianse lacrime liberatorie. Il suo dolore era stato attenuato e la sete di vendetta era stato sostituito dal suo più grande desiderio.

Salvare sua madre.

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16: Spade, fate e nani di gesso. ***


Capitolo 10: programmi per il futuro

La nuova vittima di Shigure non è una mia idea ma una richiesta di un amico (non ho nulla contro quel poveretto). Detto questo…

SI COMINCIA

 

Capitolo 16: Spade, fate e nani di gesso.

 

La vita alla D&G proseguiva tranquilla come sempre.

I clienti tentavano pose da contorsionista per sbirciare sotto le gonne delle cameriere, Retasu aveva frantumato il 13° servizio da tè (ahhh porta sfortuna NdTutti+autrice), Shirahime aveva vinto il 267° premio nobel dello schiavista, Doc e Ryo avevano fatto saltare in aria il laboratorio rischiando seriamente di coinvolgere gestori e clienti dello spaccio, Lina Inverse e Gourry Gabriev stavano svaligiato la dispensa, e Amelia era stata sbattuta fuori dopo che con la sua solita mania sul senso di giustizia aveva messo KO tutti i dipendenti del negozio.

La solita cara e buon vecchia routine.

Ma ora passiamo nel retrobottega.

Kit stava tirando fuori dallo sgabuzzino uno degli articoli che erano stati catalogati come armi “troppo” improprie per essere vendute, o almeno fino a quando capitan Harlock non lo aveva acquistato dicendo che un lancia-testate atomiche avrebbe fatto un figura porca sulla sua nuovissima astronave da crociera.

Nulla da ridire.

Basta che non lo usi su alcuni nuclei economici di loro competenza e poteva farci quello che voleva

 

Alcuni mesi più tardi gli fu rubato da una banda di marocchini, che non sapendolo usare schiacciarono il pulsante di autodistruzione. Ma questa è un’altra storia.

 

Shigure come suo solito stava depennando la lista delle vittime.

Stava ancora pregustando la fine del moccioso che aveva appena assassinato.

 

*** INIZIO FLASHBACK***

 

(non sto più neppure a dire l’ambientazione, tanto lo avrete già capito ^^’)

Città di Domino

 

Shigure si era appostato dietro ad un angolo, sotto la sede della Kaiba Corporation.

Ancora non capiva perché Seto gli aveva commissionato l’omicidio del fratellino, ma un lavoro è un lavoro.

Cominciò a prepararsi. Indossò una maschera ad alta tecnologia che Doc aveva realizzato con la collaborazione di Lupin III. Mokuba non avrebbe mai scoperto che sotto le false sembianza di suo fratello si celava un rinomato sicario. Aspettò quindi che Mokuba tornasse dalla scuola… però in lontananza vide Seto.

Shigure dovette rispolverar le sue conoscenze in fatto di segnale con le nuvolette di fumo per evitare che venissero scoperti. Seto, fortunatamente se ne accorse, si nascose tra la gente comune indossando una parrucca da hippy e gli occhiali da sole uguali a quelli di Ozzy Osbourne, mischiarsi alla folla con un non – calanche degno di 007.

Finalmente il moccioso si vide all’orizzonte. Correva inseguito da Ricky, Ghigo, George e Robin con le loro macchinine quasi scariche con a bordo un bicchiere per l’elemosina. Corse incontro al finto Seto e gli saltò in braccio, mentre dei leoni lasciati a digiuno da 10 giorni saltarono addosso ai quattro presunti piloti di macchinine tascabili cibandosi delle loro viscere.

Mokuba si accorse che Seto si era rimpicciolito (e ci credo, da come lo disegnano Seto pare più alto di Big Show) e gli chiese come mai…

- C***i miei!

Mokuba si scandalizzò. Da quand’è che Seto diceva le parolacce (ingenuo il moccioso NdA)? Erano troppo volgari, troppo da popolazione da bassifondi per un riccone come lui. Al nuovo interrogativo di Mokuba la risposta fu ancora:  

- C***i miei!

Mokuba continuava a non capire. Una persona comune avrebbe già capito il barbatrucco… e invece Mokuba era troppo viziato, troppo ignorante, Troppo stupido per capire… ma che vi aspettate da uno che ha mai visto la società umana all’infuori del suo grattacielo e del deposito di Paperon de Paperoni? Shigure, che già non era paziente di suo, cominciò a non sopportarlo più.

Ora comprendeva appieno la ragione per cui Seto gli aveva commissionato questo gravoso compito. Finalmente dopo aver preso l’ascensore i due raggiunsero il tetto… a sorpresa Mokuba si sentì dire:

- Non siamo ancora abbastanza in alto, Sali sul dirigibile e non parlare più!

Il dirigibile si levò in aria, Seto lo vide col cannocchiale e senza che se ne accorgesse cominciò a sorridere a 320 denti, guardato da tutti.

* Piccolo b******o, così impari a censurarmi i porno.*

Mokuba guardava in estasi dicendo:

- …che bello… è meraviglioso… guarda se…”

Shigure si era tolto la maschera. L’unico neurone di Mokuba gli suggerì che era stato ingannato ma ormai erta troppo tardi… gli restavano ben poco da vivere… d’altronde a 10.000 metri sopra il livello del mare le possibilità di fuga erano nulle.

Shigure notando Mokuba paralizzato dal terrore si fece il segno del tagliagole (mano chiusa con fuori solo il pollice, si porta la mano al collo e si fa il rapido scatto, come se si volesse recidere la carotide ), poi alzo il braccio destro al cielo a mano aperta e afferrò Mokuba per il collo, scagliandolo a piena potenza giù dal dirigibile.

Mokuba cadeva sempre più velocemente, la velocità era insostenibile e si venne a manifestare una combustione effetto meteora che precipita. Mokuba lanciò un grido agghiacciante di sofferenza estrema, che un buon intenditore avrebbe riconosciuto come l’urlo di Tarzan. La faccia passò gradualmente dal viso di un guerriero vietnamita con tanto di pitture di guerra, al volto di un dannato della divina commedia, e infine eseguì un doppio carpiato con triplo avvitamento eseguendo un tuffo spettacolare nella lava ribollente del Fuji…

Alla Kaiba Corporation poco più tardi Shigure ricevette una lauta ricompensa e salutò uno dei suoi migliori clienti contando il bel mazzo di denaro consegnatogli.

 

*** FIN FLASHBACK ***

 

Eh sì, raramente Shi riusciva a godere nell’eseguire un lavoro.

Come avesse fatto Seto a resistere fino ad allora proprio non lo sapeva.

 

In quel momento Umi e Mana irruppero nella stanza.

Shi rimase così spiazzato dal modo in cui le due erano conciate che si trattenne solo perché le due gli avevano lanciato uno sguardo assassino che decisamente non prometteva nulla di buono.

Infatti le due, oltre ad avere orecchie animale avevano, e abiti erano così incrostati di fiocchettini, trini e merletti, che neppure Amelia ha il coraggi di metterli, i capelli, oltre ad avere i boccoli da bambola di porcellana ed essere annodati in un moltitudine di nastri, cambiavano colore ogni tre per due.

- Ma cosa….

-- TACI… --

- Mi dite almeno cosa vi è successo

-- Fate--

- Non ditemelo… vi siete imbattute nelle Winx

Sguardo stile Hellmaster (della serie… no, meglio che non lo sappiate NdA )

Ci aveva preso in pieno.

Se le conosceva bene la loro vendetta sarebbe diventata una leggenda metropolitana.

Dopo essersi cambiate e aver sciolto quel tripudio di incantesimi, le ragazze cominciarono a spiegare l’accaduto.

- Lo sai che mi è stato commissionato il furto della Tessaiga. Bene, eravamo in giro per cercare il pozzo che porta nell’era Sen Goku. Ci stavamo bellamente facendo i c***i nostri, quando un gruppo di fatine esagitate ha capito che non eravamo umane. Poi essendo noi demoni, hanno avuto la scusa di attaccarci. Le solite scemenze. Noi siamo le buone, voi le cattive (che cosa avevamo fatto perché dovessimo essere annientate, lo sanno solo loro) e i cattivi muoiono sempre e comunque.

- E come mai vi hanno trasfigurato le orecchie.

- Secondo te ci abbassiamo a combattere contro un gruppo di veline, con vestitini di sbrilluccicanti e alucce incollate sulla schiena?! Ma andiamo – aveva risposto Umi.

- Comunque si sono un tantino arrabbiate perché non le filavamo neppure di striscio. Hai presente gli specialisti (specialisti di cosa poi) sono interventi per proteggere le loro belle. Idioti. Si definiscono maghi ma non sanno castare neppure un lighting.

- I soliti sboroni. Va avanti

- Dove eravamo arrivati? Ah si. Poi quando il fidanzato della capa, ha tentato di colpirmi e io mi sono sbarazzata di lui facendogli lo sgambetto.

- Brutale ^^. Va avanti.

* Ehi Shi dammi un po’ di pop corn *

* Tieni Umi*

*Thanks ^^*

- E ci ha conciate così perché lo sfigato si è sbucciato il ginocchio. Le abbiamo fatte saltare in aria con tutta la piazza.

- Fammi indovinare… non è ancora finita, vero?

- Per chi ci hai prese – sbuffa Mana

- È ovvio che non è ancora finita, che credi.

- E cosa credete di fare?

- Passaci l’attack. Che dobbiamo risistemare ‘sto affare.

 

“Era una sera fredda e tempestosa…”

- Piantala Purin. E sta attenta a non far cadere lo scudo che se lo rompiamo ‘so c***i amari per tutte.

I quattro gestori (Shirahime fa la schiavista ma quando c’è bisogno di lei scompare) e le cameriere erano riuniti per portare a termine il piano di vendetta delle due.

Recuperare la Tessaiga era stata un giochetto da ragazzi. Una volta seccato Naraku, Inu Yasha aveva barattato la spada per un rifornimento di cibarie.

Ora, dopo aver riattaccati tutti i pezzi dello scudo di Medusa, avevano trovato la base delle fatine.

Prima di allora non lo avevano mai fatto.

L’unico modo per spaventale veramente era…. Assumere le loro forme beast.

Quei moscerini avrebbero potuto fare ben poco contro di loro.

Avvenne in un attimo.

Le cameriere si ritrovarono con le mascelle conficcate nel terreno per lo stupore.

Kit aveva assunto le sembianze di una gigantesca volpe a nove code dal manto argentato.

Mana era un imponente drago nero, dalle dimensioni maggiori rispetto a quelle di un ancestrale adulto.

Umi aveva l’aspetto di un millenario drago marino, diverso dai draghi elementari perché volendo, poteva dispiegare ali cheratinose, ma non per questo fragili dalle dimensioni nettamente superiori rispetto a quelle degli altri draghi; il muso era quello di un drago cinese (senza corna però), le zampe avevano la stessa forma delle tartarughe marine, e la coda lunghissima che terminava con una specie di coda di pesce.

Se Mana era imponente nella sua forma best, Umi era maestosa.

Ma quello che era un vero spettacolo di paura, era Shigure. Benché fosse in forma beast, di animale non aveva proprio nulla. Il suo aspetto era lo stesso di uno spettro evocato con un incantesimo di negromanzia.

Lo spettro della morte rappresentato nelle antiche scritture, avvolto in un nero mantello logoro alle estremità, con il volto scheletrico bendato all’altezza delle orbita vuote, che impugnava nelle mani ossute una gigantesca falce macchiata di quello che avrebbe potuto essere sangue rappreso. Avendo le dimensioni del castello di Zefilia, non poteva non incutere puro terrore.

Shi, sfruttando la falce scoperchiò il tetto della casa.

Le facce che assunsero le fatine esprimevano un tele terrore, da far sembrare quello dell’urlo di munch un sorriso da latin lover.

A cosa serviva lo scudo di Medusa?

A fossilizzarle logicamente.

Alla fine le “belle” statuine, furono portate al negozio e vendute come statuine di gesso per giardino.

La più bella si trova nel giardino della reggia di Saillune.

Le altre ancora adesso sono nel museo degli orrori di Phibrizio.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17: 17th Friday ***


Capitolo 10: programmi per il futuro

Attenzione!!! Attenzione!!!

Data l’alta concentrazione di sfortuna raggiunta in questo capitolo, si consiglia ai lettori l’utilizzo del maggior numero di amuleti.

Buona lettura e che Dio ce la mandi buona!!!

 

Capitolo 17: 17th Friday

 

Oddio.

Eccolo.

Non può essere.

È oggi.

È venerdì 17.

Un numero del calendario, un programma.

Forse può sembrare eccessivo credere che questo sia un giorno infausto.

Che sia da superstiziosi.

Che non è vero che qualsiasi cosa si faccia oggi finirà sempre e comunque male.

Sbagliato.

Non tutti d’altronde sanno che in questi giorni risiede la riunione intergalattica delle divinità e delle entità legate alla buona e alla cattiva sorte.

Se quelle legate alla fortuna vanno d’amore e d’accordo, quelle della sfortuna proprio NO

A quanto si dice, quando L.o.N. le ha create, il senso del comune accordo doveva essere andato a prendersi un caffé.

Il problema vero, era che se demoni, draghi, maghi e molti altri esseri viventi, “risolvevano” la questione con un bella rissa, da cui qualcuno (leggasi: quasi tutti) ne uscivano con qualche dente in meno, loro, prendevano l’iniziativa di una competizione.

Come si svolgeva la gara?

Le varie entità si esibivano in un fuoco incrociato di colpi di sfiga. Chi totalizza più punti (le entità della fortuna facevano da giudici) vince.

  

- ODDIO NOOOOOOOOOOOOOO

Quello che avete appena sentito era la voce celestiale di tutti i veterani della D&Co. che avevano appena adocchiato il calendario. Su quel giorno spiccava un simbolo che ricordava il Jolly Roger.

- PERCHÈÈÈÈÈÈÈ (T.T) . L.O.N. PERCHÉ….

I nuovi acquisti proprio ignoravano le disgrazie che li avrebbero colpiti.

Loro ignoravano l’usanza delle entità della sfortuna di sfidarsi in una competizione.

E indovinate chi erano le vittime in genere?

Tutti gli esseri viventi in grado di sprigionare una potenza di fuoco devastante.

Perché poi proprio loro?

 

Dopo una rapida spiegazione, il negozio divenne un tripudio di amuleti.

Ferri di cavallo con sette fori, cornetti, quadrifogli, un buon numero di lepricauni sequestrati da Zelas che per quel giorno ne aveva presi in prestito almeno un centinaio (con quelle non si sa mai NdZelas).

Le zampe di lepre facevano schifo a tutti, quindi rimasero in uno scatolone del magazzino.

 

- Scusa se te lo chiedo Kit-sama – chiese timidamente Hazuki – ma è davvero così terribile questa competizione?

- Sigh. Non sai quanto. Più di mille anni fa, ancor prima dell’inizio della faida in cui io e gli altri abbiamo combattuto, era stato organizzato un sontuoso banchetto per festeggiare il risveglio di Lei Magus - sama, dove abbiamo partecipato noi cinque con reciproci Master e colleghi. Quel giorno aveva guardato il calendario, se non di sfuggita, e quando Lei magnus -sama si è ricordato, ha fatto un uscita del tipo “io non credo alla sfortuna”.

- E poi cos’è successo.

- Oh, c’è crollato l’Hellmaster Manor sulla testa. Eseguendo l’autopsia della struttura, si è scoperto che l’architrave principale si era frantumato.

- Ma dai, vorrai dire che il legno è marcito.

 

- Magari fosse stato in legno - intervenne Shigure che stava trasportando lo scatolone delle zampe di lepre nel laboratorio (conoscendole sarebbero capaci di farlo saltare in aria come l’anno scorso NdShi) - nell’Hellmaster Manor di legnoso ci sono solo tavoli, sedie e porte.

- Esatto. Per di più avevano appena finito il restauro.

- Chissà, magari ci siamo beccati l’unica talpa con artigli al titanio di tutto il pianeta.

- Povera Zelas. Beccarsi l’Hellmaster e Lei Magnus - sama in un colpo solo.

 

Alcune ore più tardi.

Alcuni vecchietti hanno cominciato a accusare dolorino fastidiosi.

I giovani rispondono indossando elmetti al Kevlarun lega con cui fanno giubbotti antiproiettili ed elmetti per i militari NdA).

Come si può non biasimarli.

Quel giorno circolava un tale concentrato di sfiga nera e tenebrosa, da poterla fiutare nell’aria.

In città non c’era nessuno che non avesse un portafortuna, e i più superstiziosi non si accontentavano di uno, ma ne avevano addosso così tanti da sembrare alberi di Natale.

 

Molto più in su, nel mare del caos, L.o.N. stava installando il videoregistratore

Anche se tutti gli altri odiavano quel giorno, lei adorava guardare i casini che le divinità della malasorte provocavano in giro.

Per l’occasione aveva fatto rifornimenti di pop corn.

Ora impugnando un telecomando, guardava e registrava il loro operato.

Magnifico.

Assolutamente spettacolare…

 

- … Due anni fa per esempio Lina Inverse ha sparato un Dragon Slayer in una valle che pullulava di orihalcon. Un’ampia area cancellata dalla cartina geografica in un colpo solo.

- E allora?

- Mezz’ora dopo non ce n’era neppure un granello.

- Se non sbaglio anche l’instabilità dei geni di Mewichigo era opera loro

- Cosaaaaaa!?! O_O

- L’estinzione dei dinosauri, Atlantide, Pompei, il terremoto di San Francisco… sempre loro…

- Orribile… è semplicemente spaventoso

- Già ç.ç  e ho scoperto che anche quando ci siamo ritrovati sulla traiettoria di quel Dragon Stayer c’era il loro zampino.

- Madddai non può essere vero.

- No?

- Ragazze. Lo vedete quell’uomo con la ghirlande di amuleti appese al collo? Lo sapevate che lavorava in un circo come l’uomo più peloso del mondo?

- Ma se non ne ha addosso neppure uno.

- Appunto. Tre mesi fa è stato centrato da una fenice con diarrea fulminante.

- Auch! Sterco incendiario.

E continuarono così per il resto del pomeriggio, sorseggiando tè e mangiando pasticcini.

 

Terza dimensione.

Le entità della malasorte avevano scelto il campo di battaglia.

Giappone

In un condominio di una zona non definita…

- Che buone le mie ciocconuvole!!! ^-^ GNAM. Uhm! COFF COFF!!

Un folletto di nome Mirmo, si stava ingozzando di dolciumi, e dato che i folletti, la malasorte non li digeriva…

- …foffoco (trad. soffoco)

… ora stavano per porre fine alla sua inutile esistenza.

Il tapino, volò verso il lavandino della cucina per attingere all’acqua del rubinetto…

SDONG

… ma fu intercettato dall’anta del frigorifero aperto dalla padroncina.

Arditamente, l’ormai stordito folletto, continuò l’audace corsa contro il tempo.

A proposito di tempo.

L’infido orologio a cucù sganciò il pendolo che con una perfetta rotazione di 360°… 

RISDONG

…colpì il valoroso Mirmo e gli lasciò una seconda medaglia (leggasi: bernoccolo) sulla testa.

Evitò prontamente le lampada che pericolosamente oscillava.

Evitò l’inferno di fuoco dei fornelli casualmente animato da forze infernali con la missione ardua di infliggergli una morte esemplare.

Ed eccolo lì.

Il lavandino.

Mai prima di allora un pezzo di acciaio inox 1810, sembrò un’apparizione celestiale, così lucido e divinamente sensuale.

Ma il pericolo era in agguato, dietro l’angolo…

TRISTONCK

… l’antina.

La malefica lastra di compensato, si aprì mossa dalla mano innocente della madre della ragazza.

Mirmo ormai abbandonò tutte le speranze e si lasciò cadere nell’oscura cavità a cilindro…

 

-… ed ecco Mirmo che si lascia cadere nel tritarifiuti… un momento!! Eccolo… si è aggrappato al bordo e non sembra intenzionato a cedere…

-   Non perderò perché mi sono beccata l’unico folletto senza manie suicide.

 

Una miriade di oggetti, tra vasellame e generi alimentari cominciarono a cadere sulla sventurata creatura (tra cui una confezione di riso formato XXL) che gli allentarono sempre di più la presa.

Ci vollero due ore perché Mirmo fosse tratto in salvo.

Non mangiò ciocconuvole per un anno.

 

 

Campo da calcio della nazionale giapponese.

Tsubasa aveva perso il tiro miracolato; il mitico colpo con scia di cometa, diventava fiacco ad un metro della porta, si fermava di colpo e cadeva in vericate.

Kijiro soffriva dello stesso problema; il colpo che normalmente sfondava i muri in cemento armato, quel giorno avrebbero potuto essere parati da un portiere di classe Z (non se esiste ma avete capito cosa intendevo dire NdA), con gli occhi bendati e un braccio legato dietro alla schiena.

Genzo, non poteva neppure rilanciare il pallone, che la traiettoria del pallone, andava a colpire tutte le volte il manager.

Dulcis in fundo, ritornando ai dormitori, furono assediati da una mandria di Fan assatanate, dove la più magra portava la L.

Per salvarsi si barricarono sul tetto dell’edificio, e quando Taro affermò convinto che peggio di così non potesse andare, cominciò a grandinare.

Gli allenamenti furono sospesi per tutto il mese successivo.

 

Masaya, che secondo la malasorte non ne aveva prese abbastanza, fu vittima più del solito di colpi incrociati di sfiga allo stato puro.

Camminando in un parco, calpestò l’unica mina anticarro attiva, piazzata da due pazzi dinamitardi Vietkong.

Poi fu centrato un’intera scorta di bombe a spettro che i tre alieni aveva messo nella stiva, che si era misteriosamente aperta durante il decollo.

Fu colpito in pieno da martellone di Kaori mentre cercava di prendere Ryo (quello di City Hunter).

Quanto rimase in ospedale sotto osservazione?!?!

….

 

 

NON NE HO LA PIÙ PALLIDA IDEA!!!!

In compenso un gruppo di angeli affermano di aver sentito una versione storpiata de “La guerra di Piero” del famoso cantautore ‘de Andrè che faceva pressappoco così:

Sparagli adesso, sparagli ora

E dopo un colpo sparagli ancora

Che se non è ancora schiattato,

un alto colpo si è guadagnato…

 

 

 

Ritornando a quelli della D&Co.

La giornata stava ormai per volgere al termine.

Le cameriere stavano rassettando il locale.

Il laboratorio non era esploso troppe volte.

Lo spaccio era ancora intero.

Ryo, che era rimasto a letto tutto il giorno rimase non poco stupito della quantità di portafortuna e affini che rivestivano le sale.

- Maddaii… la sfortuna non esist

- ZITTO!!!!!!

CRAK

STONG

BADABUM

 

Non vi dico cosa accadde.

Quello lo lascio alla vostra immaginazione.

Ma in fondo, lo sapete già.

 

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18: principle of freedom… ***


Capitolo 18:

In questo capitolo verrà svelato un parte del passato di uno dei personaggi.

Avvertenze: si avvisano i lettori troppo sensibili alle onde positive da romanticismo all’ennesima potenza, che la seconda parte del capitolo contiene un pezzo dolce e caramelloso.

Ringrazio inoltre Killkenny per avermi permesso di utilizzare due sue personaggi.

Buona lettura ^^

 

Capitolo 18: principle of freedom…

 

In una betola, così betola, che più betola di così non si può…

 

Fumo…

Tanto fumo…

Così denso che per sarebbe stato possibile tagliarlo con una motosega…

Insomma, nella taverna c’era così tanto fumo che per orientarsi era necessario un navigatore satellitare, o le briciole di pane tipo Hansel&Gretel, ma visto che per terra trotterellavano topi grossi come gatti, l’idea fu scartata praticamente subito.

Due loschi figuri avvolti in mantelli scuri, che a giudicare dalla statura avrebbero dovuto essere un uomo e una donna, varcarono la soglia e con passo sicuro (escludendo il fatto che impiegarono mezz’ora a raggiungere la destinazione…) si diressero verso un tavolo tondo dove quattro farabutti della peggior specie si stavano giocando quella che sarebbe stata l’ultima mano a poker della serata.

- Vi stavo aspettando… ma perché ci avesse messo tanto?

A parlare era stato un uomo di giovane aspetto, sui trent'anni, con occhi color del ghiaccio e dai corti capelli argentati spettinati. Nonostante il fumo si poteva distinguere chiaramente l’abbigliamento semplice composto da una maglia nera aderente a maniche lunghe, pantaloni neri e anfibi anche loro neri.

Sullo schienale della sedie era appoggiato un impermeabile grigio-argentato, dello stesso colore dei guanti.

- Non scherzare – rispose una voce femminile – tanto lo sappiamo che ti sarai perso anche tu almeno una trentina di volte in ‘sto locale del cavolo.

- Mana ha ragione. Piuttosto cosa ne pensi dell’offerta?

- Anche Razon ha accettato. Cosa pensi di fare!?

- …mmm non saprei… niente morti giusto?

- Giusto, vero Shi?!

- Giustissimo. Non dobbiamo insospettire nessuno.

- Vabbè… la paga è buona, lavorerò in mezzo a belle ragazze, posso sfogarmi senza che qualcuna abbia di che lamentarsi… *RealEvilgrensmile* Ragazzi, sono dei vostri.

- Perfetto. Ci vediamo domani al negozio per discutere dei dettagli. La nostra armeria sarà a tua completa disposizione per tutto il corso della missione…

-  Stupendo - e qui assunse un’espressione indecifrabile che per qualche strana ragione fece spostare i vicini di sedia di un bel mezzo metro – A domani…

- A domani KillKenny.

 

Il giorno dopo, nel retrobottega

 

Da un paio di minuti si erano radunati tutti coloro che avrebbero preso parte all’operazione(Mint, KillKenny, Razon e tutti i membri del clan Chaos Dragon, Kit e Shigure).

Il cliente in questione era un demone, che a prima vista avrebbe potuto essere scambiato per un orco, di nome Enki.

Il committente in questione era stato raccattato ubriaco perso da Shirahime. Durante un attacco fulminante di sbornia triste, il povero demone aveva cominciato a lamentarsi della moglie Koko che non lo prendeva in considerazione come guerriero, ferendo il suo orgoglio maschile.

Quella vecchia volpe della mazoku aveva così colto al volo l’occasione per farsi commissionare un lavoro, mentre Mana, gli aveva fatto promettere di sciogliere il Kekkai che separava il Makai dal mondo degli umani, e che secondo le sue recenti ricerche, costituiva il più forte dei sigilli che imprigionavano la madre. 

- Bene ora siamo a posto con il piano. Possiamo andare, ma prima…

 

Hogwarts, poco più tardi…

 

Kit e Umi stava completando una parte indispensabile del piano.

Prima avevano rospiozzato una streghetta di nome Lavanda Brown sotto richiesta di una coetanea di nome Hermione Granger, poi avevano recuperato il mantello dell’invisibilità, (su concessione della ragazza) e ora se la stavano filando.

-  È andata…

Un suono molto simile al gorgoglio di uno stomaco affamato e che pretente cibo si sentì alle spalle dei due

- Ehi Kit, piantala di fare rumore o ci scopriranno

- Guarda che non sono io… (si gira) oddio.

- Non dirmelo… è il mostro di guardia

- Haha

- È un bestio enorme con denti aguzzi?

- È un classico.

- E andiamo (tono rassegnato)… SCAPPAAAAAAAAAA

 

D&Co. Poco più tardi

 

Umi e Kit erano tornati sani e (più o meno) salvi.

I loro vestiti erano in uno stato pietoso.

Incappare nel cucciolo che l’Hellmaster aveva prestato ad Hagrid, non rientrava nei piani.

Un cane a tre teste, dove una è una sottospecie di lanciafiamme, un’altra di bersaglia con fiamme di ghiaccio e la terza sputa vetriolo, decisamente non rientra nei piani.

Se non altro il mantello era messo meglio di loro, così fu clonato da Doc, e dato in dotazione con il resto dell’attrezzatura.

 

Makai, durante il torneo

 

Dopo aver raccolto i vari nomi dei partecipanti, fu un gioco da ragazzi piazzare Enki nel girone con i guerrieri più deboli tra quelli sopravvissuti alle eliminatorie.

Un’altra buona metà fu stroncata da un’epidemia di gastrointerite.

 

In realtà le vittime dell’epidemia avevano avuto la sfortuna di assaggiare la cucina di Akane Tendo e Ichigo.

Se la prima mandava il fidanzato dritto dritto all’ospedale, la seconda aveva quasi ucciso tutto lo staff, e non lo dico perché nel rimettere la zuppa nel calderone tutti i suoi colleghi avevano visto un fungo atomico innalzarsi sopra la pentola, o perché quando una tisana rovesciata per sbagli aveva corroso il pavimento fino alla profondità di diversi metri.

Ok, è anche per questo, ma la vera ragione è che ogni volta che cucina qualcosa… ad ogni ingrediente aggiunto… si formano… nubi di vapore a forma di TESCHIO!!!   

Ormai le è stato fissato il divieto di accesso alla cucina.

 

Buona parte dei partecipanti erano stati indeboliti tramite le pozioni e i veleni a basso potenziale realizzati da Mana, mentre i più resistenti venivano narcotizzati dai cecchini con proiettili speciali.(Tsè… fin troppo facile NdKK)

Anche gli altri Dark Lord erano venuti ad assistere al torneo, con la scusa di cercare nuovi sottoposti.

Ci fu anche un principio di rissa quando un idiota di nome Deep Blue insultò apertamente Zelas dandole della zoccola.

Ad ogni modo il lavoro andò alla perfezione e venne completato in tempo per…

- La finale…

…appunto la finale a cui Umi voleva assolutamente assistere.

- Muoviti, se non ti sbrighi o arriverai in ritardo…

 

Tokyo.

Beybalde Stadium

 

La finale di beyblade si era conclusa da alcune ore e lo stadio si stava ormai svuotando.

Ormai era tutto finito.

A nulla le era servito correre come una pazza.

Si era anche messa un dispositivo di controllo a forma di bracci

 

qualcuno che avrebbe già dovuto essere uscito

ale per sembrare una sedicenne umana, indossava una canottiera rosata, una minigonna nera e stivali con tacco alto dello stesso colore e un impermeabile color crema; portava i capelli castani lunghi fino a metà schiena, caldi occhi color nocciola.

Insomma, nel complesso era come si erano conosciuti anni prima, solo dimostrava qualche anno in più rispetto a quando si erano separati.

Loro erano blader famosi, degli umani; lei no…

Avrebbe solo dovuto controllare che nessun malintenzionato rubasse quegli stupidi bit power, ce l’aveva fatta, ma si era anche innamorata del giovane custode di Seiryu, il drago azzurro.

Lei amava Takao, ma quando aveva dovuto tornare da Lady Dolphin non era riuscita a dirglielo.

 Ti Amo.

Due piccole, semplici parole che non era riuscita a pronunciare…

Così aveva aspettato l’occasione giusta, e l’avrebbe avuta se fosse arrivata prima.

“Carpediem…”

“Sarà per la prossima volta”

Sicuramente le avrebbero detto così gli altri...

Ormai in quel grande edificio non c’era più nessuno e a lei non rimase altro se non versare lacrime amare.

 

Stava vagando da almeno un’ora.

Durante quegli anni i quartieri erano cambiati e lei con rammaricò scoprì che anche il ragazzo aveva cambiato casa.

Una lieve pioggia cominciò a cadere, come se avesse voluto consolarla, o essere partecipe del suo dolore.

Cominciò quindi a cantare, perché in momenti come questi era l’unica cosa che la calmava, era l’unica cosa con cui si sfogava…

 

Un dolce eco si diffuse per le vie del quartiere e fu percepito da un gruppetto di ragazzi, probabilmente vecchi compagni di scuola, che la riconobbero, ma vedendola in quello stato preferirono lasciarla sola.

Quello stesso gruppetto, forse per volere del fato, incrociò il gruppo dei cinque Blader che la mazoku voleva incontrare

-Eilà ragazzi… come ci si sente ad essere di nuovo campioni

-na meraviglia – rispose Takao con tono lugubre

- Che c’è Takao… - gli chiese il Prof K.

- Lo so io che c’è – rispose Daichi – gli manca l’ochetta

- Chi? – chiesero i ragazzi appena arrivati

- MassìHilary

- Davvero ti manca tanto la nostra amica? - A parlare era stata una ragazza dai capelli neri e gli occhi smeraldini, accompagnata da due ragazzi dagli occhi azzurri, di cui uno biondo e uno moro.

A quella domanda takao assunse un’espressione (se possibile) ancora più depressa

- Se ti interessa si è fermata alcuni isolati più in là

- Fossi in te andrei a salutarla… più tardi dovremo ripartire.

Takao non se lo fece ripetere due volte e corse nella direzione indicatagli, guidato dal canto di Umi. (per chi non lo avesse capito si tratta di Mana, Shigure e Kit con addosso i dispositivi di controllo do Doc NdA)

 

Mossa più per desiderio di sfogarsi che per altro Umi cominciò a cantare a voce sempre più alta.

A Takao quasi venne un colpo quando la vide.

Hilary. La sua Hilary (O.O NdTutti ^^ sorpresi vero? NdA).

Per quanto tempo aveva aspettato questo momento.

Davanti agli altri non lo aveva mai ammesso ma gli mancava da morire

Senza farsi sentire le arrivò alle spalle e l’abbracciò.

Umi sobbalzò ma vedendolo si rilassò subito, si girò verso di lui e ricambiò l’abbraccio.

Pianse ancora più forte, ma queste, erano lacrime di felicità.

 

Intanto i tre mazoku più collaboratori vari si erano trasferiti nel piano astrale, mentre alcuni degli amici del ragazzo si erano appostati su un albero lì vicino e seguivano la scena

I due piccioncini emanavano tante di quelle onde positive che se non fosse stato per il vaccino e i dispositivi di controllo avrebbero già vomitato l’anima.

- ma secondo voi adesso la bacia?

- Kit… ora… se non la bacia (come minimo), lo gonfio di botte fino a cambiargli i connotati e poi lo appendo nudo come un verme alla neo torre di Tokyo.

- Capisco… mi passi i popcorn?

- Tieni…

 

Takao ora le accarezzava dolcemente le gote asciugandole le lacrime.

Non erano serviti “mi sei mancatoa da morire” o “ho aspettato questo momento da tanto tempo”.

Era bastato un semplice sguardo per esprimere ogni singola parola che non si erano detti per tutto quel tempo.

Umi si alza in punta di piedi.

 

I popcorn  spariscono a vista d’occhio. Mentre i quattro umani sull’albero piazzano telecamere e materiale per spionaggio industriale (il prof K arrivo ad utilizzare il portatile per ingrandire la scena e sbirciare meglio)

 

I loro visi si stavano progressivamente avvicinando.

 

La distanza tra le loro labbra si stava annullando.

 

Le mazoku con divise da ragazze ponpon lanciavano gridi di incoraggiamento mentre gli umani deglutiscono faticosamente. Un solo pensiero aleggia tra le loro menti

*Ci siamo..*

 

Mancavano pochi centimetri.

 

Il pubblico è in visibilio…

 

Ormai mancano pochi millimetri tra le loro labbra quando….

- TAKAOOOOOOOOOOOO DOVE DIAVOLO DI SEI CACCIATO!!!!!!!!!!!!!!!!

… la bertucDaichi li interrompe sul più bello.

Caduta generale.

Rei, Kei (quasi in caduta libera) e che come i demoni stavano spiando i due piccioncini, afferrarono con tempismo perfetto Max che stava per esibirsi in un perfetto volo dell’angelo giustiziere(&vendicatore)…

In un attimo la bertucc… ehm… Daichi fu portato via di peso da altre quattro figure che vennero in seguito identificate come i Sait Shield.

******DANNATA BERTUCCIA!!!! PROPRIO ORA DOVEVI COMPARIRE?!?!?!?!(+_+*)****** (pensiero dei diretti interessati e non)

 

Alla fine i due si chiarirono (più o meno), ma ancora non hanno capito se ufficialmente stanno assieme (Uff... se non lo sanno loro c’è poco da fare NdTutti).

Non ci volle molto tempo per scoprire che Masaya, senza l’influsso positivo del cavaliere blu era diventato divenne in breve tempo Deep Blue, che fallendo i piani di conquista della terra (si ricorda ai gentili lettori che Tokyo è intestata 24 ore su 24 da eroine cariogene NdA), aveva tentato di sottomettere il Makai partecipando al torneo. Ma ci fu un idiota così idiota da insultare i clan Metallium e Chao Dragon difronte ai principali esponenti.

Deep Blue fu portato al Dragon Dungeon dove fu sottoposto alle torture più tortuose da KillKenny, usato come sacco da box da Razon, Garv e Valgarv. L’ultimo a mettergli le mani addosso fu Xellos (è pur sempre un membro del clan Metallium). L’ultima cosa che gli disse il mazoku, un attimo prima di aprire gli occhi, fu “comincia a pregare L.o.N.”

A L.o.N. fischiarono le orecchie per molto tempo.

Dopo lo scioglimento del kekkai, i sigilli che imprigionavano la madre di Mana si indebolirono ulteriormente. Lontano da sguardi indiscreti sul cristallo si formò una piccola crepa.

Piccolo, minuscolo, ma pur sempre un principio di libertà!

 

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19: la disinfestazione prosegue… ***


Capitolo 18:

UHUHUHUHU… volevo prendermi lo sfizio di far morire un personaggio di Harry Potter che ho odiato sin dai primi capitoli del 5° volume.

Di chi sto parlando?

Leggete e lo scoprirete.

 

Capitolo 19: la disinfestazione prosegue…

 

Ferie.

Periodo di riposo a cui tutti i lavoratori hanno diritto…

Secondo alcune leggende metropolitane persino Xellos ha le ferie pagate dalla sua Master

Per quelli della D&Co. Invece può significare solo sciopero… rivoluzione… guerra civile. 

Un’altra esagerazione?

E voi allora come la definireste la coalizione gestori-dipendenti che uniscono le loro forze contro il gelido iceberg, solo per avere non dico un mese, ma almeno una settimana di vacanza!!!

Anche i gestori in certi casi avevano le mani legate, perché ogni santa volta che si toccava una questione che non gradiva, si materializzavano per incanto pile con riportati i debiti del diretto interlocutore che si dileguava ancor prima di subito.

I debiti non sono di per sé alti, ma aggiungendo piccoli extra per mancato pagamento…

Ok, sulla damina rimasta troppo a lungo nel freezer per avere ancora un cuore, proprio non si poteva contare, si era arrivati ad un’altra alternativa…

-Ufaaaaaaa… - Aveva borbottato Dormì – di questo paso ce le dovremo pagare noi le vacanze

In quel momento Ryo entrò nella sala comune, dove di solito i lavoratori si godevano alcuni minuti di pausa.

Mai prima d’ora la D&Co. Dimostrò una tale unità di pensiero.

Tutti si voltarono verso Ryo.

- Beh… e adesso che succede? (°-°)

 

- Ma perché le devo pagare io le vacanze a tutti?

Ebbene sì, il ricchissimo Ryo era stato incaricato (leggasi: aveva ricevuto tante di quelle minacce dai gestori che in confronto la morte sarebbe stata una benedizione…) di occuparsi delle vacanze.

Di conseguenza si erano trasferiti su un’isola tropicale, nel pressi delle Hawaii…

-Spiagge dorate…

-Acqua cristallina…

-Un autentico paradiso

Con enfasi le ex-streghe stavano ammirando la spiaggia

- già… un autentico paradiso (tono ironico) – poi Ichigo si voltò verso le giovani colleghe -…piuttosto… mi potreste spiegare COS’È TUTTO ‘STO CASINO?!?!

…dove per volere del fato erano andati anche diverse centinaia di maghi, demoni sotto falsa identità (i maghi della terza dimensione hanno la bacchetta facile, soprattutto certi membri del ministero della magia… meglio non rischiare NdDemoni), dipendenti del regno spirituale, supereroine cariogene.... Insomma, sembrava proprio che tutti coloro che avevano un’identità segreta da nascondere si fossero dati appuntamento lì (un’altra buona ragione per non farsi beccare (=_=) NdDemoni).

Tra le ragazze che esibivano bikini sexy e coloratissimi, i ragazzi con fisici scolpiti, sembrava proprio che i nostri avessero addosso la carta moschicida. Lo stesso Ryo, stava abbordando talmente tante ragazze che un gruppo di maghi sospettò stesse usando l’incantesimo di richiamo “accio”.

Hazuki era stata legata come un salame dalle amiche, che avevano sostituito quello interi con uno che sfiorava la decenza.

Con Shirahime non ci avevano neppure provato.

Nessuno era intenzionato a fare il surgelato.

In compenso Shirahime aveva addosso tanta di quella protezione solare che i raggi solari le rimbalzavano addosso.

L’unica precauzione da prendere era tenere Ichigo lontano dalla cucina.

 

Non tutti sembravano divertirsi.

Un ragazzo, non esattamente all’altezza dei mazoku, ma abbastanza accettabile, si stava buttando a destra e a manca per abbordare una fanciulla con cui darsi a passioni proibite (dalle due ragazze al seguito).

Ormai andava avanti sempre così: si buttava addosso a una ragazza? Lei lo pestava di brutto.

Passava ad un’altra? Veniva preso a mazzate (sempre dalla ragazza)

Si avvinghiava alla prima che passava? Lei lo mitragliava.

Tempo tre secondi (lo abbiamo cronometrato NdA) e…

TADAAAAAAAAN!!!!

…di nuovo fresco come una rosa, senza graffi, fori di proiettili, cerotti e bendaggi vari, pronto per ributtarsi nella mischia.

Qualche volte era il fidanzato di lei a pestarlo, ma in un modo o l’altro andava sempre così.

- Maron… metti giù quei talismani… tanto lo sai pure tu che Carrot è veramente irrecuperabile…

Disse un ragazzo biondo, grosso quanto un armadio a due ante, muscoloso da far paura, ma nel complesso ben piazzato;

- Gatò… Non credo che tu sia nella posizione di sputare sentenze – e si girò verso l’amico che in posa da culturista si stava dando da fare con un gruppetto di ragazzine. – Tira… Chocolat… mi raccomando, cercate di non ammazzarlo - mentre le due sorelle armate di fruste lo picchiavano di brutto (Come se servisse a qualcosa  =_= NdTutti)

- Va bene Maron - disse Tira (la sorella minore) passando dalla frusta ad un martellone da qualche tonnellata (modello Punisher, per intenderci).

 

Intanto tutti si stavano rilassando a modo loro…

Umi aveva assunto la forma intermedia da sirena e stava facendo delle immersioni con un gruppo di sub…

Shigure e Mana discutevano su chi sarebbe stata la prossima vittima (Etcììì NdFuturavittima)…

Le cameriere organizzavano partite a bichvolley

Keichiro, Doc e Ryo progettavano gli accessori per i castelli di sabbia di Kit…

Kit esibiva il suo talento artistico costruendo bellissimi castelli di sabbia, e cominciò una competizione all’ultimo granello con bambino (dannato moccioso… i mini-pannelli solari non valgono (è.é) NdKit …e la mini-piscina con idromassaggio (-.-)NdBambino), che durò finchè il kitsune non minò le fondamenta del castello dell’avversario facendoglielo sprofondare…

Andava tutto per il verso giusto, finchè una sottospecie di rospo troppo cresciuto non li interruppe nei loro divertimenti

Indossava un copricostume pieno di fiocchi e fiocchettini, un cappellino rosa confetto con altrettanti trini e scarpe intonate, che sembrava la personificazione della morta del senso estetico (oddio… una bomboniera O.O avanti chi ha fatto scappare dallo zoo ‘sta bestiaccia -.-** NdA …non guardare noi NdTutti).

Accanto a lei camminava un uomo anziano, un po’ paffuto e con un bel principio di calvizia.

Avevano cominciato a rimproverarli sull’uso improprio dei loro poteri.

Ok, passi il trasformarsi per fare una nuotatina…

Passi usare il fuoco magico per cucinare il pesce pescato sulla griglia…

Potrebbe passare l’uso della magia per ripassare lo smalto sulle unghie…

Ora voi vi chiederete perché, tra tutte le persone dotate di poteri magici, due membri del ministero della magia, vengano a rompere le scatole proprio a loro?

Non lo sapete?

Per quei due, o per lo meno la ranocchia formato XXL, hanno l’abitudine di rovinare l’esistenza a chi non ha fatto nulla di male, a chi per qualche colpo di sfiga si ritrova nella sua lista nera.

Vi ricordate di quel povero fanciullo, con quei begli occhini verdi, dal deretano di dimensioni intergalattiche tali da uscire quasi indenne da una maledizione senza perdono?

Quel rospaccio che fa di nome Dolores Jane Umbridge, due anni fa gli sguinzagliò contro due dissennatori

In seguito fu convocato al ministero per un’udienza e sapete perché?!

Perché aveva avuto il coraggio di usare la magia per salvarsi la pellaccia.

Questo non è essere criminali che se ne fregano altamente delle leggi.

Questo è semplicemente avere abbastanza amor proprio e il necessario buon senso per usare le proprie conoscenze e pararci il culo in caso di pericolo.

Lui ne sarà anche uscito vincitore, ma ritrovarsi quell’obbrobrio come insegnante per quell’anno…

L’errore fatale venne dalla bocca innocente della piccola Purin

- Ah… ma tu non sei quella che la capa di Umi aveva trasformato in rospo, e che ora andava in giro con le sembianze di quell’adorabile anfibio in formato donna obesa?!

La Umbridge mise in moto i pochi neuroni che ancora non si erano dati al nuoto sincronizzato, e realizzò in un attimo il significato delle parole della ragazzina…

Non erano umani…

Quelli erano… demoni?!

Nel giro di venti minuti riuscì a sfilarsi il copricostume (aveva impiegato tre ore per infilarselo, ma questi sono dettagli) e mise in mostra un costume intero orripilante, vene varicose e un buon numero di pieghe di grasso.

Il complesso era così abbominevole (e per ovvie ragioni non lo descrivo NdAconattaccodivomito) da causare lo fuga di massa dei bagnanti…

Sfoderò quindi la bacchetta magica e cominciò a lanciare incantesimi a mitraglietta.

Non l’avesse mai fatto

Il tempo di erigere barricate e barriere varie, e già rispondevano al fuoco.

 

Ora… considerando che un povero diavolo con un po’ di buon senso e scarso masochismo, di certo non sta li a farsi accoppare dal primo pirla che passa; che l’unico idiota zootropico girava da quelle parti nonostante anche un bebè di un anno avesse sentito l’improvviso desiderio di gattonare e si fosse allontanato di lì strisciando… e che casualmente anche alcune entità della sfortuna erano andate in vacanza proprio lì, e ce l’avevano a morte con lei…

Pochi elementi per un cocktail devastante.

 

Si scatenò una colossale rissa umani contro demoni, con incantesimi distruttivi compresi nel prezzo.

- Nell’aria c’è così tanta tensione da poterla tagliare con una mannaia… i contendenti al premio di miglior serial killer hanno una tale rabbia interiore da riprodurre una nebbia fittissima

- Purin … quella è una tribù di colombiani erbaioli che stanno facendo fuori tutte le scorte di marja dell’isola – gli aveva risposto Mint dopo aver schivato alcune maledizioni orcovolanti.

Difatti, le cameriere ora stavano valutando gli effettivi risultati di allenamenti massacranti, e si erano buttate nella mischia.

- Ah…

Per la seconda volta da diversi mesi la giovane Purin si improvvisa cronista…

Ma non fu molto da descrivere perché l’idiota zootropico, si gettò addosso a Umi e Mana, che con prontezza di riflessi lo lanciano lontano con un calcio poderoso.

Anche Shigure si unì all’allegra combriccola dopo che Carrot fu sbalzato sulla traiettoria di un fuoco incrociato di maledizioni senza perdono (Geloso? NdA Chi… io? -.-* NdShi Confessa NdAdetective-che-punta-una-lampada-in-faccia-a-Shi)

Anche Kit sentì un improvviso istinto omicida verso il ragazzo, quando riconobbe il bersaglio che avrebbe dovuto catturare e portare alla Master.

Si voltò di scatto verso gli amici per fermarli.

Troppo tardi.

I tre avevano già cominciato a bersagliarlo con tutto ciò che c’è di pericoloso, letale e distruttivo in campo magico.

Fu un attimo.

Il concentrato di magia trasformò in un attimo Carrot in un bestio dal corpo draghiforme di dimensioni epiche, a cinque teste (ognuna lancia un incantesimo elementare diverso) coperto di squame, cornuto, con artigli di lunghezza e dimensione macabra e con l’estremità della coda che da dalla forma a picca, si apre a ventaglio (con lame dure come diamante).

Dire che si scatenò il caos è un eufemismo…

Gli umani provavano una tal fifa che in pochissimo temo i demoni cominciarono a tracannare barili di acqua e bicarbonato.

Mana e Umi che erano a mezzo metro dalle zampe anteriori si teletrasportarono a distanza di sicurezza, nell’area protetta dalle barriere.

La Umbridge non sono non si allontanò, ma fu anche così stupida da cercare di abbatterlo con la magia, incurante che più lo colpiva con gli incantesimi, più lo potenziava.

Andò avanti finchè

SPLAT!!

…non fu spiaccicata dalle zampe di Carrot-bestio.

Il bestio dopo un attimo di smarrimento sollevò schifato la zampa anteriore, cercò di identificare La “cosa” che aveva schiacciato e dopo una luuunga riflessione scelse su quale telone ripulirsi.

Non a caso scelse quello della Umbridge.

- Incredibile gente… il mostro sembra avere un raffinatissimo senso estetico… – continuò Purin che dopo una lotta all’ultimo sangue con Onpu aveva rivendicato il suo dominio sul microfono - …ha preferito sporcare un inutile tripudio di trini e merletti al posto di un coloratissimo salviettine con l’immagine di Topolino.  

Caramel cercò di intervenire, ma visto che gli ultimi neuroni rimastogli erano andati a farsi friggere ore prima, non pensò al fatto che la magia NON gli faceva assolutamente nulla.

Una codata e viaaaaaaaaa

L’ex capo del ministero della magia finì in mezzo ad un gruppo di squali bianchi geneticamente modificati.

Ritornando al gruppetto…

Il ragazzo fu riportato alle sembianze ordinarie dalla giovane Tira che toltasi il mantello rosso rivelò di indossare un completo sadomaso in pelle, calze a rete e stivali alti fino alla coscia con tacco vertiginoso.

Anche Chocolat intervenne.

Come la sorella era armata di frusta, indossava però stivali che arrivavano sotto il ginocchi, in cui erano infilati pantaloni verdi a vita bassissima, un top che con una superscollatura che metteva ben in vista l’incavo dei seni e un cappello stile nazista. Nel complesso era una via di mezzo tra “ bomba sexy” e il “essenza del terrore”(nell’anime era vestita così, nel manga al posto del top aveva due mini bretelle che coprivano a malapena (ovvero quasi nulla) il seno NdA ).

Carrot si paralizzò (modalità superdeformed + occhi pallati MODE ON), mollo il carretto degli Hot Dog e cercò di defilarsi, ma le due sorelle furono più rapide.

Un paio di frustate e tornò come prima.

Fu poi mummificato, rinchiuso in un sarcofago ricoperto di sigilli anti-magia e spedito a Wolf Pack Island con compagnia bella.

Inutile dire che le vacanze si conclusero quel pomeriggio.(Le mia vacanze T_T NdMana-che-fissa-il-calendario)

 

In un luogo non definito

 

Un enorme cristallo in cui vi è incastonata un figura angelica.

Poco distante una figura avvolta da un mantello bianco osservano in attesa di qualcosa.

Il cristallo diventa improvvisamente opaco.

Della crepa che si è ormai estesa fuoriescono lievi fasci luminosi

Al fianco della figura incappucciata appare una presenza incorporea identica alla donna imprigionata dai sigilli.

Muove le labbra emettendo un suono a mala pena percettibile.

“…manca poco…”

 

 

E un altro capitolo è finito

Come vi è sembrato?

Suuuu non siate timidi.

 

X Lord Martiya: Hai riconosciuto il nostro stile anche i questo capitolo, vero? Nel 17° capitolo erano apparse tutte le divinità legate alla cattiva e alla buona sorte di tutte le varie dimensioni (quattro mondi base più infinite dimensioni… fa un po’ il conto).

In compenso Lavanda verrà sfruttata come cavia di laboratorio… perché usare quegli adorabili topini?

Piuttosto come hai fatto a cadermi sui tre alieni di Tokyo Mewmew (Kisshu, Tarato e Pie)

 

X Killkenny: per Musa ci sto ancora lavorando sopra. Doc sta realizzando un sistema di se-fossilizzazione

 

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Capitolo 20
*** capitolo 20: Quando il gioco si fa duro... ***


Capitolo 18:

Questo sarà un breve capitolo d’introduzione a quello che accadrà nel prossimo.

Buona lettura e… COMMENTATE!!!

 

Capitolo 20: Quando il gioco si fa duro…

 

Le giornate si prefiggeva una giornata qualunque…

Deep Blue veniva usato come sacca da box per gli allenamenti mattutini del Clan Chaos Dragon…

Le ammiratrici di Ryo assediavano il bar nella speranza di vedere il loro idolo…

Lina e Gorry svuotavano la dispensa dello stesso bar…

Doc urlava come un forsennato per aver ottenuto il tittolo di Cristal Clamore…

Ichigo e Tinebra scappavano da due cuccioli di Bracco a tre testa (di cui uno nero con occhi rossi che lanciava sfere di fuoco e uno bianco con occhi marroni che sputava sfere di ghiaccio)…

Ho detto cani?!

A già… Shirahime aveva da pochi giorni adottato due cuccioli nati da Fufi(il padre), il cane a tre teste di Hagrid, e Kerberus(la madre), il cane da guardia dell’Hellmaster; quello nero era Lucither e quella bianca (esatto è una “lei”) era Serath.

Quei due sarebbero stati i cani da guardia per il negozio.

Inoltre, le maghette avevano ricevuto una missione: liberare una certa Reika (quella che appare in Acquarion) dall’influsso malefico di alcune di quelle carte che anni prima avevano catturato, e ora per qualche strana ragione un numero esiguo di quegli affari stavano provocando alla ragazza disgrazie a raffica (più a quelli che le stavano accanto che a lei, tra l’altro NdA)

 

Ma i guai quel giorno sembravano essere dietro l’angolo, pronti a incasinarti (più del solito) la vita.

 

Il primo guaio era, anzi, erano i ninja del Makai.

A quanto dicono loro, la bella e glaciale Shirahime aveva congelato il loro amico Toya in un blocco di ghiaccio.

Dopo due settimane il ghiaccio non si era sciolto neanche di un millimetro.

Cosa le avesse detto era un mistero… ma di fatto ora il loro amico era ibernato.

Il problema più grosso?

Come è possibile che un dominatore dei ghiacci non riesca a uscire da una massa costituito dalla stessa materia, che di fatto, dovrebbe controllare meglio di chiunque altro?

Mistero della fede.

- Questo è un lavoro per noi…

Avevano affermato Doc e Ryo.

Poveri loro.

(Nota dell’autrice: per godere al meglio il pezzo, si consiglia al lettore di immaginare la musica di sottofondo di Mission Impossible)

Provarono con la motosega.

GNICK! (la lama si piega)

Niente.

Con la fiamma ossidrica…

FROSEN (la fiamma si congela… non chiedetemi come NdA)

Nada.  

Con una lama di diamante…

ATTACK

Si era incastrata nel ghiaccio.

Con lanciafiamme.

RIFROSEN

Nisba.

…laser di draghi dorati incazzati neri?!

ZOT!

Riflessi e rispediti al mittente.

Immersione nella lava di un vulcano attivo…

TRIFROSEN

CRACK

PUFF

Il cratere cessa l’attività vulcanica con una nuvoletta di fumo

- Doc… Ormai siamo agli sgoccioli

- Non ancora… ci restano due possibilità.

Nel prima delle due occasioni, riuscirono, dopo varie provocazioni, a far dare una pedata al blocco di ghiaccio, al Gold Saint dell’acquario.

Si defilarono dopo aver sentito un –cric- sospetto, che non proveniva dal blocco, ma dall’armatura dekl sait.

Bestemmie in russo e polacco si diffusero nell’aria per diverse miglia.

- Ci rimane l’ultima Chance. Non possiamo fallire.

 

Secondo guaio in arrivo(perché i guai non vengono mai da soli)…

Umi quel giorno, aveva la giornata libera e ne approfittò per uscire con il suo ragazzo (alla fine si sono messi assieme… era ora =_=).

Eserciti di fan a parte, qualcuno quel giorno proprio non voleva farsi gli affari suoi.

MingMing, era sì una idol molto bella, e se c’era una cosa che non sopportava, era farsi dare un “bel” due di picche da uno dei giovani più famosi del mondo.

Era stata colpita nell’orgoglio, specialmente quando aveva scoperto che loro due si erano messi assieme, specialmente quando l’aveva preferita a lei che era molto più bella, considerando che loro due non erano mai riuscite ad andare d’accordo.

Quindi era intervenuta per metterle i bastoni tra le ruote.

Indi per cui se non giunsero a menar le mani il primo quarto d’ora, fu per Takao un autentico miracolo.

 

Terzo guaio (non c’è due senza tre)…

Mana aveva scovato uno degli altri idioti che avevano avuto il coraggio di sigillare la madre.

Si trattava di Grifis, il generale dell’armata dei falchi, o come lo chiamiamo noi dell’ambiente, l’arcidiavolo Phem.

Lui e altri quattro si fanno chiamare i cinque della mano di Dio, anche se loro con dio non hanno proprio nulla a che vedere.

Phem, esattamente come Jagan, aveva preso uno splendido due di picche dalla chimera.

Quindi per infierire aveva organizzato un’altrettanto spettacolare ripicca.

Morale della favola…

Mana voleva fargli lo scalpo.

Piccolo imprevisto…

Se lo ammazzava subito il sigillo non si scioglieva e andava tutto a puttana.

Obbiettivo della missione…

Convincerlo a collaborare, possibilmente con le cattiva.

Anche KillKenny si era unito a lei e Shigure, perché Phem in persona aveva fatto qualcosa di dannatamente stupido alla sua adorata master (e per buon senso non gli chiesero cosa, o come minimo gli avrebbe devastato il negozio).

E quando chiesero “gentilmente” al decelerato di sciogliere il sigillo in questione, logicamente declinò il così gentile invito a collaborare.

L’ottuso arcidemone, ignorava che con la sua declinazione, si sarebbe ritrovato guai di dimensione (e provenienza) biblica in caduta libera sul cranio.

 

Anticipazioni:

Scordatevele…

Vabbè solo un piccolo indizio…

Avete presente le piaghe d’Egitto?

o, quando Umi esibisce occhiate omicide da serial killer professionista.

MingMing però non la vide e continuò interperita nel suo piano di seduzione.

Quando rimasero da sole nella bagno delle donne di un bar, gli esibì uno sguardo così gelido, che avrebbe potuti ibernare per alcuni secoli un demone Baldrock (quello apparso ne il signore degli anelli- la compagnia dell’anello NdA) in pieno deserto del Sahara in piena stagione estiva

E tanto per convincerla a sloggiare sibilò minacce che per la salute mentale del lettore è meglio non riportare.

E come ciliegina sulla torta, afferrò il rubinetto del lavandino e lo schiacciò con la facilità con cui si schiaccia una lattina della birra.

Si defilò in un attimo.

L’appuntamento poi si concluse nel migliore dei modi, lascio immaginare a voi come.

 

Terzo guaio (perché i guai non vengono mai da soli)…

Mana aveva scovato uno degli altri idioti che avevano avuto il coraggio di sigillare la madre.

Si trattava di Grifis, il generale dell’armata dei falchi, o come lo chiamiamo noi dell’ambiente, l’arcidiavolo Phem.

Lui e altri quattro si fanno chiamare i cinque della mano di Dio, anche se loro con dio non hanno proprio nulla a che vedere.

Phem, esattamente come Jagan, aveva preso uno splendido due di picche dalla chimera.

Quindi per infierire aveva organizzato un’altrettanto spettacolare ripicca.

Morale della favola…

Mana voleva fargli lo scalpo.

Piccolo imprevisto…

Se lo ammazzava subito il sigillo non si scioglieva e andava tutto a puttana.

Obbiettivo della missione…

Convincerlo a collaborare, possibilmente con le cattiva.

Anche KillKenny si era unito a lei e Shigure, perché Phem in persona aveva insultato la sua adorata master (e per buon senso non gli chiesero cosa le aveva detto, o come minimo gli avrebbe devastato il negozio).

E quando chiesero “gentilmente” al decelerato di sciogliere il sigillo in questione, logicamente declinò il così gentile invito a collaborare.

L’ottuso arcidemone, ignorava che con la sua declinazione, si sarebbe ritrovato guai di dimensione (e provenienza) biblica in caduta libera sul cranio.

 

 

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Capitolo 21
*** Capitolo 21: …i duri cominciano a menare ***


Capitolo 21: …i duri cominciano a menare

Capitolo 21: …i duri cominciano a menare

 

Ritornando alla coppietta (e alla piattola)

 

* Non devi ucciderla… l'omicidio è illegale…Umi devi resistere. Oddio. No. Andate via. Ma insomma, non bastava la piattola, ora anche le fan dovevano venirci a disturbare. A questo mondo non c'è proprio più giustizia divina. ç_ç *

La mazoku da alcune ore si stava trattenendo dal commettere un olocausto, e per quanto le costasse fatica, cercava disperatamente di impugnare i sai che si aveva agganciato a delle giarrettiere sotto alla gonna.

Una serie di occhiate omicida da serial killer professionista bastò ad allontanare le più timide, ma le vere gal, non ne volevano sapere di cedere alle minacce

*Ma perché non se ne vannoUffaaa…Ecco, ci mancava il brutto temp… IDEA +_+ *   

Essere un demone degli abissi ti conferisce un buon controllo sull'acqua marina, ma l'essere stata un ninfa dell'acqua di permette di controllare l'acqua dolce, indi per cui…

- AAHHHHHH!!! Piove…

- Andiamocene presto

- Nooo i miei capelli ç.ç

…la dolce e piccola Umi, ormai al limite di una crisi di nervi, che si sarebbe conclusa con un omicidio, scatenò un nubifragio.

Tutti scapparono in cerca di un riparo.

Solo la piattola rimare incollata al povero Takao, che dopo ore si sopportazione, cominciava ad avere anche lui una lunga serie di nervi ballerini sulla tempia.

Umi era a dir poco esesperata.

Aveva dovuto sostenere ore di dibattito con Shirahime per farsi concedere una giornata libera, e quella (tipico insulto intraducibile del clan Deep Sea) gli stava rovinando la giornata.

E la pazienza scese oltre lo 0, quando, mentre si stavano si stavano risistemando il trucco rovinato dalla pioggia, MingMing, aveva cominciato ad insultare la sua persona, affermando di essere la ragazza ideale per Takao.

* BASTAAAA!!! Ora la uccido (+_+***) *

Il suo sguardo fu così gelido che avrebbe ibernato per i prossimi secoli un demone Baldrock (quello che appare nel primo capitolo de "il signore degli anelli" NdA) nel deserto del Sahara, in piena stagione estiva.

Afferrò poi il rubinetto del lavandino e lo torse con la stessa facilità con cui si accartoccia un foglio di carta.

Si avvicinò alla idol e le sussurrò all'orecchio delle minacce che le fecero assumere un tale pallore, che Dracula in confronto sembra abbronzatissimo.

Alla fine la guastafeste se ne andò lasciandoli soli.

** Finalmente se né andata **

Ma ormai la giornata volgeva al termine e i due dovevano ritornare a casa.

Umi accompagnò il fidanzato fino a  casa (lo so che in genere sono i fidanzati a farlo, ma lei non può ancora farsi vedere mentre usa il teletrasporto NdA).

- Beh… allora ci vediamo!!!

- Ti farò sapere quando avrò la prossima giornata libera.

Il ragazzo stava entrando in casa…sembrava aver l'umore sotto ai piedi

- Takao

- Sì - e si girò verso di lei - hai forse dim

Umi non gli fece terminare la frase, perché dopo essergli arrivato alle spalle, si era alzata in punta di piedi e lo aveva baciato a fior di labbra.

Fu un bacio casto, semplice come una stretta di mano, ma allo stesso tempo intenso.

- Dovevamo pur riprendere dove ci aveva interrotto Daichi, no?!

Il ragazzo non rispose, era troppo stupito per rispondere.

 - Ora ti devo proprio lasciare… A presto ^^

 

Secondo i racconti dei suoi amici, Takao rimase imbambolato per una buona Mezzora sulla soglia di casa.

Ma ora torniamo alla parte più importante della giornata, anzi, delle giornate, perché i nostri assassini si dovettero trattenere sul posto più del previesto.

 

*Grifis, maledetto. Vuoi la guerra? Ebbene l'avrai* 

Come suo solito KillKenny quando si arrabbiava, veniva avvolto da un'aura oscura decisamente inquietante.

Quell'idiota aveva avuto il coraggio di provocare la morte (seppur involontariamente) della sua master.

 

*FLASHBACK*

 

La poveretta si era reincarnata in una dolce nobildonna di nome Lilith che all'epoca si era fidanzata con un vampiro, e da lì a poco sarebbe ritornata demone grazie ad una sorta di atavismo demoniaco (o almeno, sarebbe successo se quelli dell'ufficio reincarnazioni non fossero andati in ferie proprio in quel periodo), ma a causa di disguidi e incomprensioni degne di una soup opera di classe infima, Deshwitat (il vampiro) e il suo miglior amico Kalutika se le stavano dando di santa ragione e alla fine Kal aveva deciso di concludere  la partita con un ultimo potente colpo, sbagliando la traiettoria e dimostrando come al solito di non aver mira, ma…

 

Poco distanti

 

Un grezzone con una colossale ammazzadraghi, stava cercando di seccare una copia mal riuscita di Batman con tuta integrale in pelle che lo facevano sembrare un incrocio tra un pipistrello e un falco.

Durante lo scontro, il suolo sotto il piede di Grifis (il falco-pipistrello) frana e scivola per la discesa (casualmente) ripida e comincia a rotolare come una trottola, ma prima di cadere afferra Gatsu (il grezzone) per il mantello e se lo trascina dietro.

Fatto sta che mentre Lilith e Desh stavano per schivare un colpo lanciato dalla neo-divinità, i due si ritrovarono a dover schivare anche delle trottole viventi.

Gatsu, semplicemente bloccò gli ogni via di fuga e Grifis, colpendo in pieno Kal, non solo gli fece partire un secondo colpo, ma gli fece centrare uno dei due bersagli.

La povera Lilith che aveva deciso di sacrificarsi e fare da scudo a Desh, venne trapassata come uno spiedino e morì tra le braccia dell'amato…

KillKenny che aveva riconosciuto nella donna la reincarnazione della master, era giunto in suo soccorso tropo tardi per salvargli la vita.

Kal e i suoi tre subordinati erano svaniti dopo aver sigillato Deshwitat, e Grifis segui il loro esempio, svicolando alla grandissima.

L'altro responsabile non era altri che Grifis, e decise che prima o poi si sarebbe vendicato.

 

*FINE FLASHBACK*

 

Si erano rifiutati di collaborare con le buone?!

Non aveva voluto sentir ragioni anche dopo un po' di sane minacce?!

Bene, si sarebbero pentiti amaramente.

- Vediamo da dove possiamo cominciare…- e la mazoku estrasse un libro che sembrava molto alla Bibbia, sfoglio rapidamente fino ad arrivare ad una capitolo della genesi.- Trovato…

 

Una risata satanica si diffuse per la vallata.

 

Prima piaga:

Era l'alba quando gli abitanti dell'accampamento si destarono.

Un gruppo di donne si diresse con secchi e barili verso il fiumiciattolo scelto per i rifornimenti d'acqua (gli altri erano a miglia di distanza), e stava per attingervi quando con orrore notarono che il corso d'acqua era interamente… Blu!?

Quando vi portarono uomini fecero tutti segni di scongiuro blaterando che quella fosse opera di Satana in persona, che invidioso del loro comandante, cercasse di impedire il compimento della nobile impresa che si erano prefissati.

 

Piano astrale

 

- Ma sono tutti così superstiziosi da queste parti?

- E non sapete neppure quanto - rispose KK 

- Senti Mana

- Sì Shi, chiedi pure

- Ma come hai…

- Vernice indelebile e un incantesimo di ricircolo delle acque che mi ha insegnato Umihuhuhuhuhu… il primo idiota che s'immergerà diverrà blu puffo

- Ma a parte questo, non dovevano essere rosse

- E tu vorresti farti denunciare per plagio dai profeti? No vero?! Quindi taci!!!

Shigure si rannicchiò in un angolino e cominciò a tracciare cerchiolini per terra

 

Grifis non si fece impressionare e continuò ad ignorare i tre demoni.

Mana rimase troppo calma per i gusti degli altri due e il suo ghigno non preannunciava tempi sereni per la gente dell'accampamento.

Decisamente no.

 

Seconda piaga.

 

La seconda piaga originale prevedeva rane, ma tra l'imminente denuncia per plagio e la scarsa presenza di quell'anfibio nella zona (diciamo che se li erano mangiate tutte loro NdManaTsè, e poi chiamano i francesi mangia-ranocchie NdA), si decise per qualcos'altro di altrettanto schifoso.

Le pantegane.

Questi inglesi raffinati sono abituati a piccoli roditori, in genere in gruppetti di pochi individui.

E se per un cosino piccolo piccolo, le dolci donzelle erano in grado di fare salti olimpionici e spesso si rifugiavano tra le braccia dei mariti, immaginate la loro reazione difronte ad un fiume di quelle bestiacce, dove il più piccolo è 20cm di topo.

Insomma, farebbe schifo a chiunque, aggiungi un appetito mostruoso e gli uomini che oltre a tenersi in braccio mogli ed eventuale figlie, dovevano sostenere il peso delle provviste.

Insomma, le sera, avevano la schiena a pezzi.

E neppure Grifis era in condizioni favolose, dato che la dolce e delicata donzella che si era ritrovato in braccio, non rientrava neanche lontanamente nei canoni del peso forma ideale.

 

Piano astrale

 

I tre demoni si stavano rotolando per terra

- Sotto a chi tocca.

 

Terza e Quarta piaga

 

Niente di eccezionale.

Le solite zanzare, ma dato che non era stata la razza i tre pensarono di procurarsi una razza moolto rara, che oltre al solito fastidioso prurito, provocava le voglie tipiche delle donne gravide.

Ed era comico vedere i soldati aggirarsi in piena notte per raccattare qualcosa di goloso, venir scoperti dalle mogli e presi a mattarellate.

Il giorno dopo nessuno chiese agli altri spiegazioni riguardo minacciosi occhi neri e bernoccoli.

 

Dato che le scene dei ratti erano troppo divertanti i tre demoni decisero all'unanimità di riprovarci.

La quarta prevedeva mosconi?

Loro gli avrebbero dato scarafaggi alti tre dita.

KillKenny ritirò fuori la telecamera e riprese la scena.

Gli urli delle donne facevano diretta concorrenza con la voce di una cantante lirica, e si dimenavano come forsennate.

Grifi, per la seconda volta in quella settimana si ritrovo addosso l'armadio a tre ante, che si agitò di più quando uno scarafaggio che doveva essere stato un cane nella sua vita precedente, si mise in posizione "seduto" e fece il gesto di dare la zampa.

 

Quinta piaga.

 

Morte del bestiame.

- Dannazione, qui non hanno una sola mucca.  

- E se invece… - Shi aveva avuto un'illuminazione divina e il fatto che l'amica avesse sogghignato come una psicopatica dimostrava ancora la sua discutibile sanità mentale

E come risolsero il dettaglio?

Virus dell'aviaria e un ceppo della mucca pazza modificato per far effetto sulla razza equina.

 

- Senti Shi… Ma non dovevano schiattare quei cavalli?

- In effetti

- E ALLORA COME LO SPIEGHI QUESTO?! (OMO)

I cavalli avevano contratto il virus, ma ora si comportavano da colombiani e fumavano erba a tutto spaino, e giocavano d'azzardo.

- Ti giuro che non ne ho la pi pallida idea

 

Inoltre quella che avrebbe dovuto essere la nona piaga venne anticipata per cause di forza maggiore ovvero: a causa delle quantità colossali di marja che i cavalli stavano consumando si erano formate nubi scure a bassa quota, che riproducevano gli effetti di una fittissima nube temporalesca, ma non facevano filtrare un singolo raggio solare.

- Comandante… qui non si vede una beata mazza!!!

- Pazienza uomini, pazienza.

 

- È tenace me io lo sono di più BUHAHAHAHAHAHA

 - Ehi KK, la vuoi una birra?

- Oh grazie Mana

 

Sesta piaga.

 

Per necessità di copione cambiarono l'ordine e anticiparono anche la settima e a fine giornata tutti gli abitanti avevano un'emicrania allucinante, accompagnata da un numero non indifferenti di bernoccoli.

Cause principali?

Durante il temporale di quella giornata i tre mazoku avevano piazzato in alcune zone strategiche delle Korine affette dal raffreddore da fieno.

Risultato?

Avete la ben che minima idea di quanto sia difficile evitare blocchi di brandi grossi come noci di cocco?!

 

Settima piaga

 

Le ulcere.

- Ma dove l'ho messo… - KK stava praticamente lanciando fuori dalla tasca astrale collegata con la sua dispensa una vasta gamma di boccettine e fiale - ECCOLO!!!

 

All'alba come sempre la dolce principessa Charlotte, si prepara accuratamente per il suo adorato Grifis (e che lui mira a sposarla, solo per diventare re, ma questa è un'altra faccenda).

Si pettina i capelli, li raccoglie in una coda alta e s'infila la cuffietta.

Si avvicina allo specchio per osservare con cura l'effetto e…

- KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

…lancia un'urlo che molto probabilmente avranno sentito anche quelli dell'accampamento nemico (a miglia di distanza).

Tutti gli uomini lanciano imprecazioni, e scoprono insulti che nemmeno sapevano di conoscere.

Grifis non è da meno.

- ECHEC****!!! CHI È QUEL DANNATISSIMO FIGLIO DI PUT

- Coff coff

E Grifis si gira scoprendo che molti bambini lo stanno fissando curiosi, mentre le madri lo ammoniscono di non continuare se vuole arrivare a sera vivo.

- Figlio di buona donna "sarebbe lo stesso , ma tanto sono piccoli, che vuoi che capiscono"

- Mamma mamma. Il signor Grifis dice le parolacce

- Doh.

 

Intanto le altre donne cercavano invano di tirar fuori dalla tenda, ma quando anche loro avevano cominciato a ricoprirci di piccoli, piccolissimi bozzetti, assediano le loro tende e maritifidanzati vengono buttati fuori e lì ci restano

 

Piano astrale

 

- mamma mia che esagerazione -

-        Vero KK, per un po' di acne giovanile.

 

Nona piaga

 

Le cavallette.

Troppo banale.

Perché non mandargli… serpenti?

 

*FLASHBACK *

 

Grifis dorme come un bambino abbracciato al suo pelouches con la forma di Gatsu (Gatsu non molto lontano sente un brivido gelido lungo la schiena).

Sente qualcosa che si muove tra le coperte .

- Sei tu Charlotte?

- Hysss (sibilo)  

- Eh?   

Un urlo ancor più potente e tenorile di quello della principessa si diffonde per tutta la Midlands.

 

* FINE FLASHBACK*

 

Ah, che musica celestiale.

Chi poteva immaginare che quell'idiota fosse reptilofobo.

 

Decima e ultima piaga.

 

La morte del primogenito.

Non siamo così cattivi da uccidere dei poveri bambini.

Lo siamo di più.

 

I tre demoni appaiono nel bel mezzo dell'accampamento e al loro fianco ci sono una ragazza dalla carnagione scura, occhi verdi e capelli argentati. il mio alter-ego, si chiama Reira NdA), e un grezzone in tenuta scura su cui porta un camice da chirurgo (Gatsu).

- Sentite. Noi ci siamo divertiti abbastanza. È ora di farla finita.

Qualcuno cerca di saltargli addosso, ma dopo essere stato centrato da un monovolt, se ne torna al posto fumante.

Reira estrae dalla sua borsa (la versione moderna del borsone di Mary Poppins) un'ammazzadraghi nuovo di zecca, che passa a Gatsu, il quale commosso, osserva l'arma come se fosse una sacra reliquia.

- Ora, O tu deficiente, sciogli quel sigillo, O noi procediamo con l'ultima piaga

L'ultima piaga consisteva nella castrazione degli uomini, ma quando tutti gli uomini videro che sarebbe stato usato come bisturi, il vecchio ammazzadraghi di Gatsu (quello arrugginito e con la lama meno affilata di una mannaia), cambiarono idea.

Il sigillo fu sciolto, così Shigure e Mana se ne tornarono a casa.

KillKenny si trattenne con Gatsu, a fare…una piccola resa dei conti.

Il giorno dopo la squadra dei falchi si sciolse in seguito alla misteriosa scomparsa del loro comandante.

 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22: Photografs ***


Capitolo 22: Photografs

Per una migliore comprensione di uno dei pezzi del capitolo è consigliato avere a poetata di orecchio la canzone “Accidentally in love” dei Counting Crows

 

Capitolo 22: Photografs

 

Nella sede, una giovane ragazza stava riordinando l’archivio del negozio che borbottava qualcosa sull’essersi fatta fregare un’altra volta.

I fogli che fino ad un attimo prima erano sparsi su tutto il tavolo, ora erano in perfetto ordine, quindi, non restava che predisporre tutto sulle mensole.

Sfortunatamente, i posti tra un volume e l’altro però era troppo poco, e non bastava per inserir l’ultimo volume.

“Maledizione! Devo far sistemare l’archivio a quella scansafatiche di Shirahime

Spingi e spingi, ma il volume non ne voleva propri sapere di infilarsi al suo posto.

“Entra maledetto”

STUMP!

“E te pareva che non doveva cadere un altro. Aspetta un momento”

Afferrò quindi il volume, lo studiò attentamente e cominciò a sfogliarlo.

Ma tu guarda. Ecco dov’era finito.

Il vecchio album di fotografie.

Tanti ricordi e tanta cazzate in un unico album!”

E cominciò a sghignazzare guardando le foto.

 

Quella che teneva in mano ritraeva Garv, Phibrizio e Dynast ubriachi fradici (e considerando quanto riescono a reggere ne devono aver bevuta di roba…) l’ultimo dell’anno mentre si esibivano al karaoke.

 

*** FLASHBACK *** 

 

I cinque Dark Lord e sottoposti avevano ripassato tutto il repertorio delle canzoni dei film della Walt Disney.

Dalla sirenetta con Dolphin, gli aristogatti con Zelas e Hercules con Phibrizio.

I livelli di alcool che circolavano nella sala avrebbero mandato in coma etilico un umano.

Garv e Phibrizio si stavano contendendo l’ultimo pezzo della serata.

Phib: HAKUNA MATATA… ma che dolce poesia!

Garv: HAKUNA MATATA… tutta frenesiaaaaaaaa

STOMP

Improvvisamente le porte della sala sbattono facendo sobbalzare tutti.

Dynast avanza verso il centro della sala con una sguardo che fece congelare completamente il punc.

Strappo di mano il microfono a Garv.

Chiuse per un attimo gli occhi e sospirò seccato.

Poi riaprì di scatto gli occhi.

Tutti lo fissavano stupiti finchè

- Senza pensieri la tua vita saraaaaa

…non cominciò a cantare anche lui.

Coro PGD: Chi vorrà vivrààààààààààààààà

In libertàààààààààààààààààà

Hakuna matataaaaa….[…]

Sottofondo musicale, poi Garv e Phibrizio incitano il fratello a fare un assolo:

PG: HAKUNA MATATA

        HAKUNA MATATA

        HAKUNA MATATA

Dynast: Senza pensieri la tua vita saràààààà

PGD: Chi vorrà vivrààà in libertà

D: HAKUNA MATATA

     HAKUNA MATATA

     HAKUNA MATATA

 

Il giorno dopo il povero Dark Lord era la barzelletta di tutta la penisola dei demoni.

Molti (idioti) dorati perirono dimostrando quanto poca possa essere glaciale un signore dei ghiacci quando gli giravano.

 

*** FINE DLASHBACK ***

 

La seconda foto che prende in mano raffigura Kikyo immobile, sulla mensola delle bambole da collezione dell’Hellmaster, con su un biglietto con scritto “Vuoto a rendere”.

Reira porta la mano ad un ciondolo che porta al collo e giocherella con una sfera bianchissima con riflessi perlacei.

Osserva la lettera di ringraziamento di Kagome, segna su un promemoria di restituire lo specchio a Lord e gira la pagina dell’album.

 

Altra foto, altro ricordo.

Misericordia.

Riuscire a convincere Zelgadis a farsi avanti era stata una delle loro la loro imprese più dure, ma anche una di quelle più soddisfacenti.

Infatti la foto ritraeva Zel e Amelia in secondo piano mentre amoreggiavano, con tutta l’equipe della D&Co. in primo piano che faceva il segno della vittoria.

 

*** ALTRO FALSHBACK ***

 

Era tutto pronto.

Gli amici della chimera, stanchi del suo indugiare, li avevano ingaggiati per costringerlo a dichiararsi una volta per tutte

Smoking, mazzo di rose rossissime, tavolo preparato per una cenetta a lume di candela.

Il tavolo era stato apparecchiato in un piccolo angolo di paradiso, presso un belvedere dove si potevano ammirare le tenue luci della cittadina.

Il cielo era sereno e stellato oltre ogni dire, la luna piena dava quel tocco romantico adatto per la serata.

Tutto era perfetto.

Solo la chimera sembrava non volersi presentare all’appuntamento.

- No ragazzi… vi ringrazio per i vostri sforzi ma proprio non ce la faccio. Insomma, guardatemi, io sono un

-…mostro – disse Kit come se gli avesse letto nella mente

- …esatto, e lei è

- …umana – continuò Umi

- Precisamente.

Tra tutti i membri della D&Co. ci fu uno scambio di sguardi complici.

I sensori piazzati per rilevare la presenza di eventuali intrusi individuò la principessa Amelia che si stava avvicinando al luogo dell’appuntamento.

Altri sguardi complici.

Il silenzio fu rotto da Kit

- Ok… ragazzi… qui ci vuole un metodo drastico *REAL Evilgrin! Smile*- ed estrasse un microfono e cominciò a cantare e tutti si muovono a tempo di musica… 

 

So she said what's the problem baby
What's the problem I don't know
Well maybe I'm in love (tutti: love)
Think about it every time

I think about it
Can't stop thinking 'bout it

How much longer will it take to cure this
Just to cure it cause I can't ignore it if it's love (tutti: love)
Makes me wanna turn around and face me but I don't know nothing 'bout love

Intanto tutti si danno da fare: lo butano di peso nella tinozza dell’acqua…

- Come on, come on
ignorando le urla che lancia per manifestare le sue lamentele sulla temperature sub-polare dell’acqua…

Turn a little faster
lo vestono, lo tosano, lo profumano …

-Come on, come on
The world will follow after
gli mettono in man o il mazzo di rose

-Come on, come on
Cause everybody's after love

…e guardano l’opera soddisfatti.

 

- So I said I'm a snowball running
 Running down into the spring that's coming all this love
Melting under blue skies
Belting out sunlight
Shimmering love

 

Mentre Kit si esibisce fanno una magica comparsa gigantografie della principessa nei suoi tratti migliori, i suoi sorrisi dolcissimi, lei che lo cura dopo uno scontro impegnativo, lui che cura lei dopo le sue entrate malriuscite, le loro abbuffate con gli amici…

 

Well baby I surrender
To the strawberry ice cream
Never ever end of all this love
Well I didn't mean to do it
But there's no escaping your love


Lui li ignora deliberatamente e cominciano seriamente a perdere la pazienza e lo guardano con sguardi torvi…

 

- These lines of lightning
Mean we're never alone,
e gli indicano il tavolo…

-Never alone, no, no
…ripetutamente

 

-Come on, Come on
Move a little closer

Lui continua a desistere e fa segno di no con la testa
- Come on, Come on
I want
to hear you whisper

Loro invece fanno cenno di sì
-
Come on, Come on
Settle down inside my love

Lui sempre più deciso muove le braccia in segno di negazione
-Come on, come on
Jump a little higher

Loro gli lanciano sguardi assassini ma lui non molla l’osso


-Come on, come on
If you feel a little lighter

Loro lo guardano male… malissimo… sempre più male…

- Come on, come on
We were once
Upon a time in love

finché a un certo punto estraggono le armi (e in un angolino Shigure comincia a molare la falce)…

-We're accidentally in love
Accidentally in love [x7]

Lui comincia a preoccuparsi seriamente vedendoli avvicinare con fare minacciosissimo…

 

Accidentally

Lui arretra finché non scopre di essere accerchiato


-I'm In Love, I'm in Love,
I'm in Love, I'm in Love,
I'm in Love, I'm in Love,
Accidentally [x2]

e guardando attorno capisce che stanno per saltargli addosso…

 

-Come on, come on
Si abbassa evitando le ex-maghette

Spin a little tighter

scarta le ex-mewmew
-Come on, come on

…evita le granate di Doc e Ryo
And the world's a little brighter

…ma non evita il lazo che Mana gli ha lanciato venendo preso…
-Come on, come on
…e spedito con una sonora pedata davanti…

Just get yourself inside her

…alla principessa Amelia arrivata proprio in quel preciso istante.
Love ...I'm in love

 

Il resto è storia vecchia.

Si dichiararono l’uno all’altra e da allora fanno coppia fissa.

 

*** FINE FLASHBACK ***

 

Con un tonfo l’album venne richiuso e risistemato sulla mensola.

Reira poi scomparve per riapparire in una caverna, dove una figura incappucciata giace supina vicino ad una delle pareti della grotta, ma che si alzò immediatamente non appena percepì la presenza della chimera.

La figura si alzò e si tolse il mantello.

Era una donna di giovane aspetto, portava capelli biondi corti lunghi una decina di centimetri, con una frangetta che nascondeva a malapena un’ametista dalla perfetta forma sferica, occhi del medesimo colore della pietra, orecchie elfiche.

Indossava un corpetto di pelle, con legacci sul davanti; short e una specie di pareo legato in vita in modo che lo spacco fosse laterale, guanti (il tutto esclusivamente in nero) e un gioiello in argento che avvolgeva il collo esile con piccoli fregi che ricordavano il movimento del vento.  

Le ali che di un grigio scuro metallizzato testimoniavano la sua natura di angelo delle tenebre e il fatto che pur essendo consecolare di Mana e Kit e che non ne dimostrasse più di 16 le ha sempre creato non pochi problemi.

- Ah… sei tu…

…Sei in ritardo!

 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23: Destiny ***


Capitolo 23:

Capitolo 23: Destiny

 

“ Sei in ritardo!”

 

- Scusa ma ho avuto da fare. Piuttosto… Celian… Li hai trovati?

- Non ancora. Non dovrebbero mancarne molti, vero?! 

- Aha… solo due sigilli. Uno è stato costituito da quegli idioti degli angeli delle tenebre, l’altro da un gruppo di quei bastardi razzisti dei kami.  

Una figura angelica apparve affianco delle due.

- Manca poco ormai… la mia prigionia sta per aver termine

Poi la figura angelica sospirò preoccupata.

- Vedrai che ti libereremo Sacchan.

 

 

Musa…

Soggetto facente parte alla razza delle fate: esseri zuccherinosi con vestiti da veline e il brutto vizio di non sapersi fare gli emeriti c***i loro.

Ridotta a fare la bella statuina, ora era stata commissionata la “defossilizzazione”.

- Ma porca pu****a… perchè c***o non funziona (u_u)**  

Solo che le invenzioni dei due scienziati schizzati non funzionavano.

Non potevano distruggerla e farla resuscitare dall’Hellmaster perché l’energia magica della fata sarebbe andata a farsi benedire e si sarebbero ritrovati con una comunissima umana.

Il defossilizzatore non funzionava a causa di un sigillo che proteggeva le fate cariogene da eventuali esperimenti, quindi erano totalmente inutili come cavie da laboratorio.

Ma un aiuto innaspettato giunse dall’alto dei cieli.

Un certo mago Voldemort gli aveva fatto un soffiata riguardo ad una pianta dalle proprietà miracolose in grado di riportare allo stato originale chi era stato pietrificato, in cambio di asilo politico e un covo segreto.

Fu così che Mana e Kit si ritrovarono davanti alla stamberga strillante a staccare le assi inchiodate alle pareti e un attimo dopo erano fuori dal tunnel pronti a schivare i colpi del platano picchiatore, evitare il percorso di guerra che Hagrid aveva lasciato dimenticandosi di rimettere a posto gli attrezzi da giardinaggio (STUD… AHIA NdKit) e...

- Ci stanno prendendo per il culo (u.u)***

l’antifurto.

- Ti prego dimmi che è uno scherzo (T_T)

Davanti a loro, attorno alla serra erano state piazzate trappole di tutti i tipi.

- Temo di no. Dai Kikkun… prima andiamo e prima torniamo alla base

- SOB!! Ma almeno la doppia ascia della morte la potevano evitare.

- Eddai è un classico in fatto di trappole.

- …e la rete laser mobile invece?!

- Dimentichi quegli stupidi lanciafiamme. Hanno avuto un bel coraggio a chiamarle salamandre  

Così rispolverarono l’addestramento ninja che se ne era rimasto imbalsamato sotto polvere e ragnatele di inattività.

 

Poco dopo

 

- Giù la testa!!!!

- Wahhaahahahhah!!!!

- Ma quante trappole hanno piazzato?! 

- Servirebbe a qualcosa saperlo?! 

- No!

- E allora continuiamo.

GNICK

-- OHO --

Una botola si aprì facendo uscire una grossa palla di piombo.

I due cominciarono a correre attivando TUTTE le trappole.

Frecce avvelenate

Raggi laser di media potenza.

Piante-cerbottana

Mini platani picchiatori

Tranelli del diavolo

Schippodisparacoda che uscirono dalle loro gabbie non appena i meccanismi le aprirono.

Missili (O_O NdA)

- E poi dicono che siamo noi quelli dalla mente perversa (T_T)

- RISPARMIA FIATO E PENSA A SCAPPARE PIUTTOSTO!!

 

Da qualche altra parte…

Due figura incappucciate erano difronte alla più bizzarra composizione floreale di tutto l’universo.

- Così questa sarebbe Atlandia

L’altra annuì.

 

Di nuovo a Hogwarts

Mana e Kit erano usciti finalmente dalla serra lasciandosi alle spalle il campo da battaglia che prevedeva crepe nei muri, incendi, e bruciature da laser e crateri da missili.

- …anf... tutto ‘sto casino… anf… per una piantina microscopica?! 

- Non ricordarmelo.

Una manina spuntò dal vaso.

Poi una testolina emerse

- Che caruccia

La piantina caruccia caruccia cominciò a fare il labbra tremulo.

- No. Non farlo…

La mandragola per un attimo sembrò calmarsi.

-BUHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Come non detto!!

Ci vollero alcuni secondo prima che i due mazoku riaquistassero il dono dell’udito

- Mi chiedo piuttosto… ma con tutto il casino che abbiamo fatto… come c***o hanno fatto a non svegliarsi tutti.

Il cielo volle punire l’affermazione del kitsune.

Perché in un attimo TUTTE le luci della scuola si accesero!

- Stavi dicendo scusa?!

 

Ritornando all’altro gruppo…

- Fammi capire bene. Tu vuoi potare quel coso per privare quei pennuti del loro nutrimento naturale?!

- Ascolta Shigure. Tu non ti sei ritrovato a fare dieta forzata perché quei ba*****i ti avevano svuotato i magazzini con le provviste, bloccato i mezzi con i rifornimenti e non hai rischiato di fare da spuntino ai loro mostri leggendari… 

Forza… muoviamoci prima che si riprendano.

E indicò un gruppo di creature non identificabili tanto erano bizzarre, che esibivano bernoccoli di notevoli dimensioni.

- Sì ma… così non moriranno?!

Celian per un attimo sembrò pensarci su.

Si gratto un po’ la tempia destra, poi fece spallucce.

- Dettagli!

Abbassò la visiera e azionò quello che sembrava un enorme motosega.

Un ronzio decisamente rumoroso (quel tanto che basta a svegliare uno Snorlax in letargo) si diffuse nella sala, poi un boato che sicuramente avranno sentito anche i morti.

Gli angeli delle tenebre dovevano aver ricevuto una botta così forte che non si svegliarono.

Terminato il lavoro tornarono alla base.

Tra i due scese un silenzio tombale.

L’atmosfera era tesa.

Non avevano parlato molto quando lavoravano per l’Hellmaster, ma ora che erano soli non sapevano che dirsi, e Celian veniva da una famiglia troppo per bene per prendere e andarsene senza ringraziare.

Poi Shigure decise di rompere quel silenzio che stava diventando soffocante, così offrì all’altra del succo d’uva.

Spesso piccole distrazioni provocano disastri, e se Shigure avesse controllato meglio la bottiglia, si sarebbe reso conto che quello che stavano bevendo, non era succo ma vino, poi si sa, un bicchiere tira l’altro, e in poco tempo erano già ubriachi.

 

Hogwarts

Senza il teletrasporto i due dovettero correre come due forsennati per scappare.

In mezzo a quelle raffiche di incantesimi, per la prima volta da tanto tempo si trovarono in difficoltà, forse perché in fondo aver a che fare con un esercito di maghi - e il massimo che si può fare è erigere barriere e levitare perché qualche genio gli ha insegnato il reflex - non è una cosa da nulla.

Finalmente arrivarono al platano.

- Bastardi!! Quelle sono illegali.

- Finiscila! Ormai ci siamo. GIÙ LA TESTA!!!

E i rami della pianta sbaragliarono come birilli tutti gli studenti che si trovavano in un raggio di venti metri. Cominciarono poi a risalire i corridoi della stamberga strillante.

Kit passò il vaso all’amica e uscì dall’abitazione con un salto felino, poi se lo fece passare e lo afferrò con una presa salda e decisa per far sì che Mana facesse lo stasso.

Ma l’imprevisto era ancora una volta dietro all’angolo, poiché i poteri da chimera di lei, cominciarono a manifestarsi prima del previsto

Quello era sicuramente uno dei giorni da classificare tra i peggiori finora vissuti, perché quella mattina il fato doveva essersi alzato con il piede sbagliato e stava giocando pesante con la mazoku.

Troppo.

Mentre si apprestava a saltare dal davanzale della finestra, il Ryugan (*) proiettò sulla sua retina una scena che non avrebbe dovuto vedere.

 

Una stanza… sicuramente la cucina della base.

Poi vede due persone sono abbracciate vicino alla finestra..

Non riesce a distinguerle.

Le immagini sono sfuocate.

Riesce a malapena a capire che sono un uomo e una donna.

Lei gli accarezza il volto.

Avvicina timidamente le sue labbra a quelle di lui.

Poi lo bacia.

Lui sembra stupito ma poi cancella ogni esitazione e la bacia anche lui.

Prima un bacio dolce, innocente.

Poi sempre più passionale e deciso.

Un bacio…

Un altro ancora…

Poi lui la prende e la distende sul tavolo.

In poco tempo si tolgono gli abiti che gli sono d’impiccio.

Cominciano a fare l’amore.

 

Mana è confusa.

Da tanto non provava quelle sensazioni, le sensazioni degli altri.

Come demone le può distinguere, ma non condividerle come in quel momento.

Ma ha anche un timore.

Un campanello d’allarme che le dice di interrompere la visione.

Che continuare a vederla le farà solo male.

Ma lei lo ignora.

Kit la chiama… le dice di muoversi… che presto arriveranno i maghi.

Ignora anche la sua voce.

 

Chi diavolo sono.

Quelle due sagome che ora sono un tutt’uno le sembrano famigliari.

Ora vede i profili di lei.

Celian.

Una vecchia amica della mamma.

E lui…

Anche lui le sembra di averlo già visto… ma dove.

 

Kit la chiama ancora ma lei non gli risponde.

È un attimo.

Nel preciso istante in cui realizza chi è LUI si sente morire.

In quell’attimo non sa se le fa più male il cuore o la schiena, dove è appena stata colpita da una raffica violenta di fire boll.

Kit lancia un urlo disperato.

Lascia cadere il vaso e la prende al volo prima che si schianti al suolo.

Poi recupera la pianta e sempre tenendo in braccio l’amica corre e oltrepassa il confine, dove finalmente può usare il teletrasporto.

Ora sono fuori dalla base.

Kit per un attimo tira un sospiro di sollievo perché sa che ora sono al sicuro.

Poi torna a fissare il volto di Mana, ma ciò che vede lo lascia senza fiato.

Per un attimo si accorge che i suoi occhi sono tornati verdi, proprio come quando era umana, per poi ritornare normali.

Ma quelli che aveva visto, non erano teneri germogli, ma smeraldi freddi e inespressivi.

La pupilla era reptilinea, cosa che non accadeva da tempo, poiché quei caldi e vitali pezzi d’ambra, mai prima d’allora lo erano stati.

Il corpo di Mana comincia ad emanare una pallida luce.

Poi scompare.

L’amico non può fare nulla se non stare a guardare.

Sa che non può fare altro che aspettare che si apra e racconti la sua visione.

Goccia dopo goccia una pioggerellina finissima comincia a cadere, ma non c’è una singola nube su tutta la città

- …Mana

 

 

(*) Si tratta di un potere, o capacità innata che viene trasmessa di generazione in generazione. Questa capacità innata appare nel manga “Inferno e Paradiso”. Durante il suo utilizzo, la pupilla del suo possessore diventa reptilinea. Il ryugan, rende il suo possessore enparico e telepatico, ovvero è in grado di percepire lo stato d’animo e i pensieri dell’avversario. In casi particolari questo potere influenza il tempo meteorologico. Una dei protagonisti, riesce a far piovere mentre piange, nonostante non vi fossero nuvole per un raggio di diversi chilometri.

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Capitolo 24
*** Capitolo 24: Tears… ***


Capitolo 23:

Capitolo 24: Tears…

 

Per tutta la giornata pioveva ad intermittenza.

Ma la cosa che stupiva e allo stesso tempo preoccupava tutti gli abitanti della cittadina, era che non c’era una sola, minuscola, insignificante nube.

Il cielo era azzurro e limpido come non mai.

Eppure pioveva.

Solo una persona era a conoscenza della mera verità.

- Dannazione non accenna a smettere, anzi sembra che cada più fitta - Sbuffo Ichigo. 

- Eppure non ci sono nuvole. Come cavolo sarà possibile una cosa del genere?! – anche Mint come le altre era a dir poco scocciata per quella situazione.

E per tutto il giorno le ragazze non avevano fatto altro che bofonchiare e girare e rigirare sull’argomento.

- Sta piangendo…

A quell’affermazione tutti si girarono.

Kit era appoggiato contro la parete e guardava fuori dalla finestra.

Mana non si era vista dal giorno prima e l’amico non aveva detto nulla a riguardo quello che era successo il giorno prima.

Shigure aveva un’emicrania allucinante.

Sapeva reggere discretamente il Sakè, ma il vino assolutamente no.

- Cosa?! - chiese Umi stupita, realizzando piano piano che il kitsune sapeva molto più di quello che dava a vedere.

- Niente – e si diresse verso la porta con sguardo sconsolato.

- Ora tu fermi qui e ci spieghi quello che sai

Tìnebra si era piazzata sulla soglia impedendo il passaggio del fratello.

- Già – intervennero le altre – tu ci nascondi qualcosa.

- Sentitemi… Mi spiace ma questi non sono cose che vi riguardano.

- Ha a che fare con Mana, vero?!

Tìnebra aveva fatto centro

Kit fece un sorriso tiratissimo e molto malinconico, poi sospirò.

- Già… Ma è meglio che continuiate a non sapere nulla… lo dico per il vostro bene.

- Ma noi abbiamo il diritto di sapere. – sbuffo Aiko

- Sentite…

- È vero – disse Doremì

- Ragazze…

- Non ci potete tenere sempre all’oscuro di tutto.

- Ragazze… - Kit è vicino al tavolo

- Non è giusto che ci escludiate da tutto.

- VOLETE TACERE - Kit era esasperato sbatte i pugni sul tavolo per farle tacere - DOVETE SMETTERLA! NON AVETE LA BENCHÈ MINIMA IDEA DI QUELLO CHE ABBIAMO PASSATO!!!! QUINDI FATEMI IL PIACERE DI STARE ZITTE!!!

Sono tutte esterrefatte, poi Kit continua

- Ci sono cose che neanche tu sorellina, sai, eri troppo piccola per ricordarti, e in fondo è meglio così. - poi oltrepassò la soglia – Voglio stare solo se non vi spiace. 

E salì in camera sua.

 

Passò così il resto della giornata.

Quando calò il crepuscolo il Mazoku decise di scendere e andare a vedere se l’amica era rientrata.

Passando vicino alla cucina e constatando che non solo lei non era ancora tornata, ma anche che non aveva smesso di piovere, seppur scendesse più lieve, decise di parlarne con Doc.

Lui almeno gli avrebbe potuto dare qualche consiglio.

 

Doc in quel momento stava facendo da consigliere spirituale a Shi, che una volta ripresosi dall’emicrania, aveva dovuto fare i conti con qualcosa che gli esseri umani chiamano generalmente “coscienza”.

Shi continuava a darsi dell’idiota perché oltre ad essersi ubriacato, si era anche portato a letto Celia, per la quale non provava assolutamente nulla.

Doc cercava di consolarlo dicendo che sono cose di capita, e sottolineò qualche decina di volte di portarsi il segreto nella tomba.

I due scoppiarono a ridere, ma le loro risa erano solo maschere con cui celate le loro preoccupazione.

Kit aveva sentito tutta la confessione e con un’espressione spettrale e angosciata si diresse verso Shi, lo afferrò per il bavero della camicia e disse:

- Dimmi che non ha fatto veramente quello che hai detto di aver fatto!!!

Alla domanda attorno a Shigure cominciarono ad aleggiare alcuni fuochi fatui.

Kit con un gesto secco abbassò la testa rassegnato e depresso.

Doc cercò di risollevare il morale dei due - Eddai!!! Dovrebbe essere una veggente per scoprirlo - ma quello che disse rispecchiava la verità 

Kit si sentì precipitare sulla testa un masso con su inciso “Dovrebbe essere un veggente per scoprirlo”.

- Shiiiiiiiiiii… quando hai fatto il misfatto? – ed esibì un sorriso falso come Giuda.

- Ieri, verso sera se non sbaglio. Quando sono tornato lucido aveva cominciato a piovere da un paio di ore.

Perché me lo chiedi?

Kit fece due più due.

*…ryugan… è da ieri che non si fa vedere alla base… comincia a piovere dalla fascia oraria in cui quel cretino… M***A *

Il ragazzo uscì come un pazzo dalla sala, indossò un’impermeabile e ne prese un altro.

Chiuse gli occhi e cominciò a sondare la zona in cerca della presenza della ragazza.

*Eccola*

- E ora dove persi di andare?

- A prenderla. La porto al Dragon Dungeon. Per un po’ è meglio che non stia qui.

I due non capivano.

Non sapevano nulla di quanto successo.

Non conoscevano assolutamente fino a quali livelli potessero giungere i poteri di Mana.

- E perché di grazia.

Kit ormai ne aveva fin sopra ai capelli –Ti ha già scoperto

- COSA?!

- Spiegati meglio… come avrebbe fatto a scoprirlo?!

- Non posso dirvelo. Gliel’ho promesso. – poi li guardò, e vedendo le loro espressioni decise, alla fine non ce la fece più e cedette – E va bene, me promettete di non dirlo a nessuno

- Dire cosa?!

Tutti gli impiegati e le impiegate erano sulla soglia.

Braccia incrociate, sguardi decisi.

- Ahhh!! Mi avete stufato. Ve lo dirò, ma che non esca da queste mura. – tutti annuirono – Mana ha doti da veggente… e se è andata come temo, ha visto in una delle sue visioni una cosuccia che ha combinato Shigure.

- COSAAAAAAA?!

* CHE COSAAAAAAAAAAAA?! * : urlo dal cuore di Shi.

- I dettagli a più tardi – detto questo scomparve.

Calò un silenzio tetro.

Tutti si voltarono verso Shigure che era rimasto marmorizzato dalla rivelazione.

Aveva in seguito assunto l’espressione lugubre di chi vuole solo morire.

In un impeto di disperazione cominciò a prendere il muro a testate lasciando in breve tempo il calco del suo cranio.

Poi afferrò il cordino delle tende, se lo legò attorno al collo e tentò di suicidarsi, con il solo risultato di tirar giù le tende.

Fallito il tentativo cominciò a trafficare con i veleni.

Per fermarlo dovettero anestetizzarlo con tanto di quel sonnifero che avrebbero potuto abbattere una balena.

Doc, Kei, Ryo e Keichiro lo deposero su un lettino e  lo legarono con catene e cinghie per tenerlo sotto controllo.

Doc per buonsenso gli impose un sigillo per diminuirgli la forza fisica.

* Ehhh… Ragazzi miei vi siete cacciati in una brutta situazione* e guardò fuori dalla finestra *Speriamo che Kit la trovi in fretta*

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Capitolo 25
*** Capitolo 25: …and Truth ***


Capitolo 25: …and Truth

X Topomause: se ti preoccupavi dell’albero genealogico di Mana…

 

Capitolo 25: …and Truth

 

* Devo trovarla in fretta *

Correva la pioggia come un indemoniato per il bosco fuori Zefilia.

Gli ci vollero pochi minuti per trovarla.

Era in uno stato pietoso.

Zuppa come un pulcino, i vestiti le aderivano come una seconda pelle.

I capelli erano appiccicati al viso pallido come un cencio.

Gli occhi erano due duri pezzi di giada - freddi e inespressivi a tal punto che sembravano aver perso la loro scintilla vitale -, incorniciati da palpebre arrossate dal troppo pianto, e continuavano a far sgorgare lacrime che alla pallida luce lunare, parevano piccole gocce d’argento fuso.

Mana vedendo l’amico cercò di sorridere fallendo su tutti i fronti, poi svenne.

Un attimo dopo smise di piovere.

Kit prese in braccio il corpo esanime dell’amica.

Era sollevato per averla ritrovata, ma quel sollievo venne spazzato via in un attimo, quando con orrore si accorse che la schiena della ragazza sanguinava.

In quello stato apatico non se ne era accorta, o forse non gliene importava un fico secco, perché il dolore del cuore bruciava mille volte più di ogni ferita.

 

In preda al panico si teletrasportò alla base, nel laboratorio di Doc, il quale si prese un colpo, poi resosi conto di chi stringeva tra le braccia e dello stato in cui era ridotta, afferrò la cassetta del pronto soccorso e cominciò a castare incantesimi di cura.

Una volta guarita senza dare nell’occhio la deposero delicatamente sulla branda nell’angolo del laboratorio che l’elfo usava quando era troppo stanco per risalire le scale che conducevano alle camere.

Constatarono che aveva la febbre.

Cosa insolita per un demone.

Il kitsune osservò che non solo gli occhi non avevano ripreso il solito colore ambrato, ma che i cornini erano spariti.

- È in anticipo di diversi mesi. Di solito questo accade solo in pieno inverno.

- Ora potresti spiegarmi cosa cavolo sta succedendo? Ce lo devi.

- … avete ragione. E voi potete togliervi i mantelli dell’invisibilità.

E come era ovvio che accadesse tutte le colleghe del ragazzo si levarono di dosso il mantello.

- Ma come…  

- Se non occultate le vostre aure sono totalmente inutili.

Piano piano si avvicinarono tutte all’amica.

Shigure che con dopo una lunga discussione era riuscito a farsi liberare, era rimasto a lungo a debita distanza, poi raccolse tutto il suo coraggio e si avvicinò anche lui al giaciglio.

La fronte della ragazza era matida di sudore, era pallida come un cencio e il respiro era debole, a malapena percettibile.

A quella vista il cuore cominciò a pulsare più frenetico che mai e lo stomaco gli si chiuse, come se qualcuno avesse afferrato l’esofago e lo avesse annodato.

Mai, mai l’aveva vista ridotta in quello stato.

Per secoli l’aveva vista combattere.

Venir ferita.

Rischiare la vita una moltitudine di volte, talmente tante che ne aveva perso il conto.

- Shi… gu… re – e un’altra minuscola lacrima rigò il volto di Mana

Il demone sussultò.

Poi si inginocchiò al bordo del letto e le prese una mano, gliel’accarezzò dolcemente e la baciò con la stessa delicatezza che con cui si maneggia un oggetto delicatissimo.

- Non avevate detto di voler conoscere la verità?! 

Tutti nella sala annuirono.

Solo Shirahime era rimasta in silenzio per tutto il tempo.

- Bene, l’avrete! – quindi si alzò dal bordo della branda - Ma prima è meglio spostarci e lasciarla riposare –  e seguito da tutti si spostò nella sala da the.

- Il discorsetto che sto per farvi è lungo e complicato, quindi mettetevi comodi. - quindi prese una sedia e si sedette.

Quella sembrava proprio la giornata dei sospiri e dei silenzi.

Kit era consapevole che sarebbe stato doloroso rivangare il passato.

Ma ormai aveva promesso e non poteva tornare indietro.

- Credo che sia meglio cominciare dal principio. Come voi forse saprete, Mana, Shigure e Umi non erano mazoku sin dalla nascita. In principio Umi era una ondine, una ninfa dei corsi d’acqua.

- Io e Mana eravamo umani, proprio come voi. – intervenne Shi

- Esatto… Io sono un kitsune di nascita, ma i mia madre era umana e mio padre era un Jinchuuriki.

- Un Jinchuuriki?! – Umi era stupita – Ma… diavolo è un Jinchuuriki?

- Diciamo che il mio povero padre era un vasetto in cui qualche idiota sadico aveva rinchiuso e sigillato a tenuta stagna un kitsune a nove code denominato come Kyuubi. Sfortunatamente mentre i miei copulavano durante il mio concepimento un frammento dello spirito di Kyuubi ha eluso la sorveglianza e si è fuso con il mio corpo e sono diventato un demone.

 

*****************************************************

- Sniff

- Che avete Zelas-sama?

- Oh nulla! Solo che… povero piccolo. Mi commuovono sempre queste storie… sniff

- Sniff… prenda questo fazzolettino

- Oh grazie Philia-san

- Zitti che non si sente nulla

Ebbene sì, i Dark Lord erano tutti riuniti in uno squarcio del piano astrale a spiare i nostri malaugurati eroi.

- Ok.

- Senti Dolphin, tu mi hai detto che un mio sottoposto in una fase di crisi sentimentale stava provocando un nubifragio, e fin qui ci siamo arrivati tutti; ma mi diresti quale sarebbe la causa di questa crisi che non ci sto capendo un emerita mazza?!

- Mana ha una cotta intergalattica per Shigure, ovvero il sottoposto di Phib. Shigure ha una cotta altrettanto colossale per Mana (riassumendo l’una muore dietro all’altro e viceversa, ma non si sono mi dichiarati per il classico timore del rifiuto), ma a causa di una sbronza colossale si è portato a letto Celian, per cui non prova nulla, e che è un altro sottoposto di Phib. Mana ha scoperto tutto e ha usato un nubifragio come valvola di sfogo. Tutto chiaro.

Silenzio catatonico del clan Chaos Dragon.

Una balla di fieno(?) rotola mossa da un rutto dell’Hellmaster (pardon NdPhib)

*****************************************************

 

Nell’attimo che seguì la rivelazione i dipendenti della Devils&Co. ebbero per un attimo la netta impressione che Garv, Razor, Rashart, Raltart e Valgarv avessero fatto irruzione sfondando a calci la porta d’ingrasso con istinto omicida alle stelle, trattenuti e portati via di peso da Philia, Xellos e dagli altri Dark Lord

Silenzio.

Tutti fissano la porta.

- Sarà stata una folata di vento – azzardò Hazuki

- Hazuki-chan… per quanto potente… una folata di vento non lascia l’impronta di stivali marca Dracon Dungeon Style. – rispose Mint esaminando l’impronta con un monocolo da gioielliere.

Gocciolone generale.

*Shi hai fatto testamento?*

*No Doc, ma ci stavo facendo un pensierino ^^’’*

- Stavamo dicendo?... Ah si, e così io sono nato demone.

- Ma questo che centra con Mana?

- Partendo dal presupposto che siamo nati nello stesso villaggio, che ci conosciamo da quando siamo nati e che la conosco meglio tutti voi messi assieme, ti assicuro che centra.

- Il ragionamento non fa una grinfia – convenne Doc

Altro gocciolone

- Basta mi avete stancato. Arrangiatevi, io non vi racconto più nul-

CLANK

-…ma se la mettete così…

- Bravo!

Per quanto si possa essere decisi un cannone Tytan alla massima potenza puntato contro può essere moooolto persuasivo.

- Allora. Suo padre era un umano, dotato di una capacità innata legata alla preveggenza degli attacchi nemici chiamato sharigan. Per farvi capire meglio, ora vi spiego. –

Kit estrae quindi un rotolo che da piccolo diventa grosso come un arazzo.

Sull’arazzo appare una gigantografia del DNA , poi impugna una bacchetta allungabile da professore universitario e comincia a spiegare.

- Una capacità innata è un potere già presente nel fattore genetico di un individuo, diciamo che è una mutazione genetica del tutto naturale, che porta il manifestarsi di poteri speciali come il controllo del ghiaccio o il poter usare il proprio corpo come alveare…

Tutti: che schifo!!!

- …non ditelo a me che ne avevamo uno come vicino di casa, oppure capacità di preveggenza come lo sharigan, dove il possesso ottiene la capacità di prevedere attacchi fisici, tecniche ninja e tecniche illusorie, il Byakkugan, che si potrebbe definire come un precursore della vista a raggi (di cui eravamo portatori io e mia sorella), consente di vedere attraverso gli oggetti, permettendo quindi di evitare trappole o individuare persone, oggetti o animali con grande facilità. Con quella capacità innata potevamo di vedere il flusso del Chakra…

- Che cos’è il Chakra – chiese Hazuki che aveva alzato la mano in modalità razzo spaziale.

- È l’unione tra energia fisica e psichica. Lo si può chiamare un mille modi diversi, ma resta comunque l’energia di cui un individuo dispone e usa per lanciare incantesimi, o come nel nostro caso, noi ninja usiamo per usare eseguire certe tecniche, ma su questo sorvoliamo.

- Lo ripeto... Ma che centra tutto questo con Mana.

- Anche lei era portatrice di una capacità innata, il Ryugan o occhi cristallino come dicono gli antichi, e rende il suo possessore enparico e telepatico, quindi può percepire lo stato d’animo e i pensieri dell’avversario. In casi particolari questo potere influenza il tempo meteorologico; oppure vede con nitida chiarezza un percorso che certe persone vogliono percorrere; oppure la visione della situazione di chi sta condividendo con lei delle determinate emozioni (senza saperlo) si trova, viene proiettata sulla sua retina.

- Ma è eccezionale

- No… - disse Kit rammentando la volta in cui Mana aveva rivissuto la volta in cui una loro cara amica veniva stuprata.-  non lo è…

Shigure tirò fuori da una tasca un pugnale che cominciò ad accarezzare con fare maniacale, prima di ritrovarsi addosso una camicia di forza.

- Lo capiamo che ti senti un verme, ma non per questo ti devi uccidere

- Kit-sama, lei aveva detto che il padre era un umano, ma sua madre?!

Il kitsune ghignò – La famiglia di Mana vanta origini antichissime, la sua nonna materna veniva dalla terza dimensione come voi, ed era stata spedita nel ventunesimo secolo, con lo scopo di incontrare quello che divenne in seguito il suo sposo per poter sventare l’apocalisse provocata dallo scioglimento di una barriera che la bisnonna aveva eretto immolando la sua stessa anima.

Ichigo, Doremì e cominciarono ad avere un grande mal di testa.

Un fumo sospetto aveva cominciato a fuoriuscire delle loro orecchie.

Troppe nozioni per i loro cervellini rattrappiti.

Umi ebbe la geniale idea di far circolare la brocca del caffè.

A questo punto Kit estrasse un altro papiro-arazzo. Con su rappresentato un albero genealogico.

- Per farvi capire meglio, ora vi illustrerò…

CLANK

- Ma insomma… (ç_ç) prima vi lamentate di voler sapere e poi mi fate tacere. Decidetevi una buona volta.

- Taglia corto allora o qui facciamo notte.

- Propongo una pausa – disse Keichiro portando nella saletta un carrello con dolci pasticcini e bevande varie.

Dopo una buona mezz’ora dei dolci non restava neppure una briciolina e i cervelli di Ichigo, Doremì avevano smesso di fumare dopo aver assimilato le varie informazioni.

- Riassumendo: il nonno materno di Mana era imparentato alla lontana con la casata dei Clan Mikage e Natsume, tutti lo conoscono come Kutani, “l’essere in grado di chiudere”. In pratica dovrebbe essere in grado di chiudere tutte le soglie dimensionali apertesi per sbaglio. Mana ha quindi ereditato il ryugan dalla casate Natsume, mentre dai Mikage i poteri della Tennyo Ceres.

- Chi?

- La dea celeste Ceres, quella della leggenda. Con i poteri di Ceres si è in grado di assumere le sembianze della propria antenata e usare i suoi stessi poteri, il che equivale a volare, sollevare oggetti di tutte le taglie, disintegrare a livello subatomico anche quegli idioti dei dorati, il tutto con la sola forza del pensiero.

Una sferzata gelida dilagò per la sala.

 

******************************************************

Nel piano astrale tutti i presenti erano un tantino (giusto un po’) ammutoliti.

Phib: Garv tu lo sapevi?

Garv: No!

******************************************************

 

- E qui confermo la mia tesi base: MAI far incazzare Mana. – disse Shigure, e molti convennero con lui.

- Oh, ma in genere non potrebbe, da quando Garv-sama l’ha demonizzata non potrebbe farne uso regolare. Solo per un breve periodo all’anno in genere.

 

********************************************************

Phib: Garv sei un idiota

Garv: Che hai detto piattola?!

Garv e Phibrizio impugnarono le loro spade, di disposero l’uno difronte all’altro, poi diedero via all’attacco

Dolphin li fermò colpi di pinna:- Piantatela voi due che il bello deve ancora venire, e ora… Zelas-san, mi passi i pop-corn?

Zelas: CRUNC!... Subito…

*********************************************************

 

- Il resto della parentela è semplice da riassumere: la nonna era nata da una relazione bigama tra un drago demoniaco devastatore dell’ovest (grande mago e sacerdote a quanto si dice) e un drago sacro ardente dell’est, che di dice essere nata dal dio Amano, la regina Himiko, colei che dominava i quattro elementi e le profezie, l’ultima grande sacerdotessa nata da un dio.

- Aspetta un momento – intervenne Shirahime – se quello che dici è vero, Mana allora sarebbe…

- Una regina, è esatto, ma d’altronde anch’io e tenebra saremmo membri di una casata nobile, il corrispettivo di conti o duchi, ma sorvoliamo.

 

*****************************************************

Nel piano astrale un numero non indifferente di mascelle si andò a conficcare nel piano astrale sfondandolo.

Dolphin: Hehehehe… CRUNC!

*****************************************************

 

- Queste discendenze fanno di lei una chimera. Un quarto umana, un quarto demone, un quarto dea e un quarto drago. LoN solo s come abbia fatto a non impazzire - Poi si alzò e si diresse verso le scale che conducevano al piano di sopra. - Il resto ve lo racconterò solo esclusivamente su concessione di Mana. Andrei su faccende troppo personali e vorrei avere almeno di fare testamento prima.

Uno alla volta tutti seguirono il suo esempio.

Avevano troppe idee a riordinare prima.

 

Mana si svegliò.

Rimase immobile nella branda, poi si mise a sedere appoggiando la schiena contro il cuscino.

Era confusa.

In genere riusciva a vedere perfettamente al buio.

Liberò le ali che in genere celava nella schiena.

Argentate.

Completò la trasformazione.

I capelli ora erano lunghi fino alle caviglie, e gli occhi erano verdi smeraldini avevano riacquistato parte della loro luminosità.

I vestiti erano rovinati, quindi dislocò il proprio corpo nella sua camera da letto dove indossò un decoltè verde, degli short bianchi e un paio di stivali che le arrivavano fino a mezza coscia.

Lego i capelli in una coda alta e dopo aver preso due katane lunghe e un mantello si disloco fuori dal locale.

- Dove si va stavolta?!

Kit la stava aspettando fuori dalla porta, con un sacco di juta sulla spalla e delle armi.

Era in assetto da battaglia.

Dapprima stupita curvò le labbra in un ghigno che poteva dire tutto o nulla.

- Che domande sciocche che fai – gli si avvicinò e prese il sacco – mi sembra assolutamente ovvio.

Indossò spallacci e corpetto in escudo.

- Si va a caccia…

 

 

 

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Capitolo 26
*** Capitolo 26: Preludio di una battaglia (le spiegazioni continuano) ***


Capitolo 25: …and Truth

Capitolo 26: Preludio di una battaglia (le spiegazioni continuano)

 

Ormai il sole stava sorgendo.

La sveglia trillava nel disperato tentativo di strappare il dormiente dalle braccia di Morfeo un attimo prima di fare un volo di 12 metri fuori dalla finestra.

Il dormiente si rigira nel letto, finché i rumori provenienti dalle altre camere scandisce l’inesorabile inizio della lunga processione verso il bagno.

Solo allora il dormiente si alza di scatto atletico e raccattando lo stretto indispensabile sfreccia verso il bagno, giusto in tempo per vedersi chiudere la porta in faccia (e a sbatterci contro).

Mezz’ora dopo il dormiente (Doc), era stato preso dalle colleghe che lo volevano usare a ‘mo di ariete.

- Esci subito o abbattiamo la porta!

- Avanti Mint… non puoi monopolizzare il bagno.

L’ariete che si era riaddormentato in piedi, venne delicatamente svegliato dalle dolci donzelle che lo lasciarono cadere come un sacco di patate (Ahia! NdDoc) non appena Shigure aveva varcato la soglia della sua camera.

- Ma che diavolo?! Ah… sei tu Shi. Fammi indovinare. Non hai dormito molto vero?

- Come l’hai capito?!

- Occhiaia alte due dita. (U.U)

- Ah!

Ma come al solito, quella che avrebbe potuto essere una normalissima mattina, venne stravolta da un urlo da 10000 Db che scaraventò tutti i presenti contro la parete difronte a loro (quella del bagno).

- MANA È SPARITA… NON LA TROVIAMO DA NESSUNA PARTE

- Fatemi indovinare… - Doc scollatosi dal muro esibì il tono più sarcastico possibile - …neppure Kit si trova nella…

Non finì la frase perché Shigure sfondò la porta della camera dell’amico con un calcio (delicato come sempre =_=’’ NdA)

- ESCI FUORI MALEDETTA VOLPE!  

Solleva il letto

- NON TI NASCONDERE!!  

Apre e svuota completamente l’armadio

- FATTI VEDERE B******O!!!!

Scaraventa l’armadio fuori dalla finestra.

- Shi… non è che se non urli non ti sentiamo.

- A scusate ragazze.

Nel giro di un attimo un’aura scura e una mezza dozzina di fuochi fatui cominciarono ad aleggiare attorno al demone.

- Forse saranno andati a fare una passeggiata – ipotizzò l’elfo preoccupato per l’ondata di depressione dell’amico.

- Tu dici?! (i fuochi fatui spariscono)

- Certo che è così. Conoscendola sarà andata a fare i soliti esercizi mattutini

- Vero… - il morale del demone si sollevò, almeno finchè “qualcuno” con la lingua troppo lunga non riuscì ad annientare la sua voglia di vivere -… e poi non è detto che non ti voglia più vedere.

- Doremììì!

- E che ho detto di male?

 

****************************************************************************

- Scusate l’interruzione, cari lettori, ma per un problema tecnico la storia ha dovuto subir una brusca interruzione. Ci dispiace per il disguido tecnico. Il racconto riprenderà il prima possibile.

 

L’autrice si alza dalla sedia e dalla cattedra presa in prestito a quelli del TG5 e si dirige verso una gru da cui pendono diversi cavi in titanio calati in un oscuro buco nero.

- Allora lo avete trovato?

Alcune figure imbacuccate in scafandri riemergono.

- No, Non ancora

- Ma come. È da due ore che lo cercate e ancora neanche una traccia?

Dopo altre due ore finalmente il demone è stato ripescato.

- Bene, possiamo riprende!!

****************************************************************************

 

Allora, dopo aver raccattato Shigure e terminato l’assedio del bagno (prima o poi costruiremo un altro bagno NdRyo Uhu NdGlialtri), tutti scendono a fare colazione.

Ad attenderli in cucina vi era una giovane donna dai capelli rossicci, occhi azzurri,  abbigliamento scuro e ampie ali nere.

- Tenshi?! Il lato oscuro della proprietaria?!

- In carne, ossa e piume.

- Si può sapere che ci fai qui? Di solito sei a zonzo per qualche girone dell’inferno a sodomizzare qualche anima.

- Beh, sì in effetti… - I veterani che la conoscono la guardano scettici e lei decide di tagliar corto - …a dir la verità là sotto siamo un po’ pienotti e dato che ci vorrebbe troppo tempo per riorganizzare gli spazi sono venuta qui per chiedervi di sventare un piiiiiiicolo massacro.

- Non abbiamo tempo 

Tagliò corto Shigure prima di ritrovarsi la bocca chiusa da una zip bloccata da un paio di lucchetti a combinazione vocale.

- Parla, ti ascoltiamo

- Ti ringrazio Shirahime. Vedete, le future vittime rientrano nella lista dei sigillatori.

- Chi?!

- Scusate ma… la vostra amica va in giro ad ammazzare “a caso” dei tizi che non ha mai visto, e voi, non vi chiedete neanche perché?

Tenshi li guardò uno ad uno.

Loro si guardavano tra di loro in cerca di un suggerimento sperando in un illuminazione divina.

Niente.

Nada.

Nisba.

Tabula rasa.

- *L’intelligenza scorre a fiumi da ‘ste parti* Forza che vi spiego, ma prima.

SNAP

- prendetevi del caffè. Dalle facce che avete no mi sembrate troppo svegli.

Dopo aver trangugiato abbastanza caffeina qualche neurone cominciò a lavorare in modo soddisfacente.

- Cominciamo dalla base: 2000 anni fa Kit, Celian, Mana e sua madre (e anche tu Tìnebra anche se non ti ricordi), furono… ehm… aspirati dai loro mondi d’origine da un varco spaziotemporale. In realtà si trattava di una falla creatosi nella sede di Sailor Pluto. Prima di quel casino di alcuni anni fa, Dhabranigdo era già venuto a fare visita a Shabranigdo, ma 2000 anni fa hanno litigato e se ne sono date di santa ragione. Non mi meraviglio che siano riusciti a lacerare la dimensione spazio-tempo

(Sailor Pluto è stata una grande quella volta, ha minacciato Dark Star di infilargli la sua amata Time Key su per il –BIP- se non avesse risistemato tutto).

- Non divagare.

- Quello che voi non sapete è che 16 anni prima di essere aspirati dal varco, un gruppo di Kami idioti impressero un sigillo per bloccare i poteri di Mana e di suo fratello gemello Toya e il giorno del loro sedicesimo compleanno i sigilli si sono sciolti del tutto. Quello imposto su Mana si era già sciolto in buona parte prima di allora, solo quello di Toya si sciolse quel giorno, e il potere che liberò fu tale che ne perse il controllo radendo al suolo il villaggio e uccidendo la maggior parte dei suoi abitanti. Solo, Tìnebra, Kit, Mana e sua madre si salvarono.

- Io… io non sapevo nulla. Non… non mi hanno mai detto nulla.

- Ci spiace piccola, ma quei tre ci avevano chiesto espressamente di non dirti nulla.

- E sua Madre – tutti si voltarono verso Umi – che ne è stato di sua madre.

- Non chiedetelo a me… – e si voltarono verso Tìnebra che era ad un passo dallo scoppiare a piangere - …è da seicento anni che non la vedo.

Tenshi abbassò lo sguardo, poi assunse una decisione decisa.

- Vi avverto che non avreste mai dovuto vedere ciò che vi sto per mostrare, quindi niente lamentele dopo!

In un attimo svanirono e si ritrovarono in una grotta.

Al centro c’era una conformazione cristallina in mezzo alla quale spiccava un blocco di dimensioni tali da contenere un drago nella sua forma originale.

Era cupo, con un numero considerevole di crepe da cui si staccavano piccoli frammenti di cristalli di quarzo, e dalle quali fuoriusciva una luce fioca.

Quando riuscirono ad abituare gli occhi al buio, notarono una figura angelica incastonata nel cristallo.

Un attimo dopo Tìnebra riconobbe la “prigioniera” e le lacrime che a stento aveva trattenuto ruppero gli argini e cominciarono a scendere lungo le gote.

Si avvicinò al cristallo e cominciò a tempestarlo di pugni pur notando che non avevano alcun effetto su quella gelida prigione, finchè Keichiro non la strinse in un tenero abbraccio e cominciò a sussurrarle lievi parole per consolarla.

Gli altri erano rimasti agghiacciati da quella visione, ma allo stesso modo stupiti da quella visione.

Ciò che avevano visto era una creatura, dolce, che sembrava di un’infinita delicatezza, di una tale fragilità, con una pelle così liscia che anche la seta in confronto, sarebbe stato vile lino e capelli di colore così chiaro e luminoso da poter sembrare argento liquido.

Un corpo non troppo formoso ma così armonioso che sembrava un opera d’arte scolpita da un artista di incomparabile fama, che per un indescrivibile amore per la sua creazione aveva incastonato due splendidi smeraldi, lì, ove vi erano gli occhi.

Attorno al suo corpo erano attorcigliate delle catene che laceravano le candide vesti e la pelle, eppure quelle gocce di sangue non parevano altro se minuscoli rubini messi ad ornare quella pallida pelle color dell’alabastro. gentile

Ai loro occhi quella donna non era apparsa come una potatrice di morte e distruzione, come ci si sarebbe aspettati da una simile creatura.

Doveva essere stata una donna molto dolce, poiché il volto non mostrava ira, né odio; era corrucciato in un’espressione di malinconica, di una profonda tristezza che tradiva preoccupazione per qualcuno.

Sembrava semplicemente una…

…una madre amorevole

Quindi li riportò al negozio

Dopo alcuni minuti Umi interruppe quel silenzio angosciante

- Quindi è per questo che per gli ultimi seicento anni Kit e Mana hanno

- Diciamo di sì. Quei bas****i hanno sempre invidiato il potere di Sakura e hanno usato gli avvenimenti di 2000 anni fa come scusa.

Nella stanza tornò a regnare il silenzio.

- Ora se non vi dispiace devo andare. *L’invidia e la gelosia sono due brutte cose e come noto ogni volta, non portano ma niente di buono.* - si voltò un attimo verso gli altri presenti - *Rammentate ciò che avete visto e tenetelo come monito per il futuro, perchè purtroppo, alla crudeltà e alla cupidigia non c’è mai fine*.

E svanì in un attimo, silenziosa e sicura come l’ombra della morte, poi uno ad uno non lasciarono la sala immersi nei loro pensieri.

Immersi nella loro confusione.

 

Ormai Kit e Mana avevano raggiunto Atlandia.

Nascosti dietro ad una colonna si prepararono ad entrare in azione.

- Ninjutsu come ai vecchi tempi?

- Perché no!

Posizionarono le loro mani e subito dopo vennero avvolti da una nuvoletta che si ampliò quando portarono le dita in un’altra posizione sussurrando “HIGHE”.

Quando si diradò loro erano ancora al loro posto.

Poi si spostarono da colonna a colonna con scatti così rapidi da non poter essere visti durante lo spostamento.

Oltrepassato il colonnato, si fermarono presso un portone e attaccarono alcuni foglietti con su scritti strani ideogrammi (sono le cartabombe NdA).

Ai loro piedi una nuvoletta di polvere si spostò in con moto circolare, poi appoggiarono i piedi sul muro e  cominciarono a risalirlo, mantenendo una posizione perpendicolare rispetto ad esso.

Quando raggiunsero il soffitto dal centro delle cartabombe inizio a fuoriuscire del fumo ed un attimo dopo vi fu un’esplosione violenta che distrusse completamente il portone.

 

Ci volle poco perché gli angeli delle tenebre raggiungessero il luogo dell’esplosione e li scoprissero.

I due si diedero alla fuga.

Pochi attimi dopo delle urla che gli intimavano di arrendersi non rimasero che echi.

Spesso sono i dettagli che fanno la differenza, e forse, se avessero visto due coccinelle oltrepassare l’arco dove prima si ergeva il portone, forse, ciò che stava per verificarsi non sarebbe avvenuto.

 

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Capitolo 27
*** Capitolo 27: piume scarlatte. ***


Cap 26

Nota dell’autrice: solo, e dico solo per questo capitolo il Rating sale in picchiata per la presenza di scene v.m.18.

Se anche avete più di 18 anni, ma siete deboli di stomaco, siete pregati di passare oltre.

Io vi ho avvisati.

Poi non venitevi a lamentare. 

 

Capitolo 27: piume scarlatte.

 

Laboratorio della Devils&Co.

 

Dall’antro della bestia si sente un urlo spaccatimpani che frantuma vetreria d’ogni genere per un raggio di oltre cento metri.

Nel laboratorio il buio pesto viene attenuato dalla fioca luce dell’unica lampadina superstite avvitata da mano esperta, abituatasi a ritrovarsi in simili situazioni.

Due scienziati pazzi a noi noti, tolgono i paraorecchie che gli hanno permesso di preservare il dono dell’udito, rimanendo con camice, mascherina e occhialini.

La luce che li illumina gli conferisce un aspetto meno rassicurante del solito, e per ovvie ragioni le cavie del laboratorio stanno tentando un’evasione di massa.

Una mandragola fiaccamente si trascina fino al suo adorato vaso di terracotta, dove si siede, estrae dal vaso una confezione di cerotti, quindi ne scarta uno e se lo applica il punto che generalmente dovrebbe corrispondere al deretano, borbottando imprecazioni contro i due che in quel momento impugnano una siringa per le vaccinazioni dei draghi (a voi immaginare quindi quanto era grande).

Il peggior incubo di un agofobo.

- Fiuuuu…e anche questa è fatta

 

Ritornando ad Atlandia

 

Il palazzo era veramente ampio, maestoso seppur in parte malridotto, danneggiato sicuramente durante uno scontro avvenuto in epoca antichissima.

Ampie sale.

Fate e spiritelli che spuntavano come funghi.

Due coccinelle vagavano nell’aria circostante.

Nei loro sgargianti colori erano sì piccole, ma troppo inusuali per quall’ambiente ricco di piante e creature ben più stranbe di due piccoli ed insignificanti insettini.

Dopo aver viaggiato per molti saloni, i due piccoli coleotteri si posarono in un angolino buio di una saletta.

Da lì in avanti erano presenti spiritelli, fatine e strani animaletti.

Non sarebbe stato più possibile passare inosservati.

Nell’angolino in cui si erano posate le coccinelle apparve una minuscola nuvoletta di fumo, poi da lì uscirono un folletto e una fatina (Kit con i capelli biondi nel classico codino, orecchie elfiche e ali da libellula, con addosso solo un paio di pantaloncini a pinocchietto bianchi con le estremità logore; Mana con una sorta di sottoveste verde un po’ trasparente dalle spalline sottili, capelli lasciati sciolti e ali da farfalla; entrambi con antennine) con le sembianze dei due mazoku, in versione un po’ più Kawaii.

*Se mi vedessero gli altri mi prenderebbero in giro fino a capodanno*

*Dai, non stai così male, e poi non mi sembra che avessimo molte alternative*

*Uff… lo so ma io odio le fate*

 

Devils&Co.

 

Una ragazza dagli occhi neri, capelli corvini raccolti in due codini che le superano le spalle, top nero, pantaloni alla militare in tonalità grigio-azzurro con tasconi, anfibi neri e ali grigie da libellula (ok, è una fata) arricciò il naso.

- Etcì.

- Salute Musa.

- Grazie!!

Shirahime termina di compilare dei moduli.

- Tutto a posto Dolphin-sama. Spero che sia soddisfatta del lavoro e dalla sua nuova fata oscura. Prima di andarsene deve mettere una firma qui, grazie.

 

I due “spiritelli” intanto svolazzavano andando a zonzo per il palazzo in cerca del bersaglio.

Sorvolando una sala, notano una pianta enorme radicata nel soffitto, o almeno, quello che resta di ciò che poteva essere una pianta enorme, considerando le dimensioni abnormi del ceppo.

Più in basso intravedono i fessi che erano corsi dietro alle loro copie (ovvero una donna che rappresentava lo stadio evolutivo successivo a quello dell’arpia, e un uomo con lo spoverino al posto dei capelli) intenti a bloccare un bagarozzo e una libellula troppo cresciuti che si contendevano un bambino.

Il povero bambino intanto veniva strattonato dai due modello corda per tiro alla fune…

- Mollalo subito… l’ho visto prima io

- Scordatelo… ci ho anche scritto il mio nome…

E in effetti indicò uno strano ghirigoro sulla fronte del bambino.

- Ahhh (il bagarozzo molla la presa e indica un punto non identificato della sala)… Ali del sole

- Eh!

La libellulona molla la presa mentre il bagarozzo gli frega lo spuntino da sotto il naso e si defila.

- DOVE! DOVE!

Esclamò l’uomo-spolverino

 

*Gallinaceo e pure finocchio… andiamo di bene in meglio*

* Su, su Mana-chan, troviamo il loro capo, lo massacri e ce ne torniamo a casa.*

*Va bene, ora andiamocene… non mi piace il modo in cui quello scarafaggio mi sta fissando*

E in un batter d’ali i due ripresero la trasferta.

 

Una salone attirò la loro attenzione.

Era più buio degli altri finora visitati.

Lì era presente una creatura di grande mole, avvolta da gigantesche ali scure.

I due si avvicinarono

- No, aspetta un attimo… E quello avrebbe il coraggio di definirsi un angelo?!

- Ma guardalo… altro che angelo, quello è un pipistrello vittima delle radiazioni da scorie radioattive… Altro che WWF

- Senti, svegliamo quel coso. Lo ammazzo e poi pensiamo al da farsi.

- Scusa la domanda, ma avendo dormito per 12.000 anni…

- Sì?!

- Mi spieghi come ha fatto a mettere il sigillo.

- Puro e semplice sonnambulismo.

- Cosa – Kit era semplicemente stupefatto – vuoi dire che quel bestio… Ma come ha fatto O_O

- Non lo so e non lo voglio sapere

Quindi svolazzarono fino al volto dell’“angelo” e gli urlarono dritto nei timpani (ammesso che l’avesse) facendolo sganciare dalle catene a cui si teneva ancorato, e prendendo una sonora craniata sul pavimento in marmo.

La creatura si raddrizzò massaggiandosi ripetutamente la testa.

La sua espressione era celata da una maschera integrale metallica che gli avvolgeva la testa come un casco protettivo, ma di certo non poteva non essere arrabbiato.

Stancamente si trascinò verso le catene e con pochi battiti d’ali raggiunse l’appiglio a cui restava perennemente agganciato.

Quindi distese le ali da pipistrello che si ritrovava in tutta la loro ampiezza e con voce altera e imponente urlò

- CHI C***O MI HA SVEGLIATO!!! ESCI FUORI BRUTO F***** ** *******!!! FATTI VEDERE SE NE HAI IL CORAGGIO.

Tutti i volatili presenti in sala si schiantarono al suolo.

Tutti tranne i due colpevoli.

- Fine come uno scaricatore di porto l’angioletto…

- Perché? Kit, tu la mattina non sei certo meglio

- Ma IO sono un demone, non un santo. Ho un orgoglio da difendere IO. La mia finezza…

- …la lascio fuori dalla porta la sera. Lo so, lo so.

L’angelo non ricevendo risposta cominciò a o girare la testa da una parte e dall’altra in cerca dei colpevoli che avevano rudemente interrotto la sua pennichella.

I due non lo fecero attendere e riemergendo da una minuscola nuvoletta di fumo ripresero le loro sembianze originali, delle luci da lievi bagliori aumentarono di intensità e dopo aver avvolto i loro corpi in alcuni punti, scomparvero lasciando posto ad armature.

Kit aveva la solita armatura, mentre Mana portava una cotta simile alla sua armatura ordinaria con la forma delle sue classiche camicette dal taglio cinese in verde e bianco, protezioni attorno ai polsi e ginocchiere in adamantio, mentre un leggero strato di orihalcon era andato a ricoprire spallacci e corpetto.  

Lei non perse tempo ed estrasse dal piano astrale una katana dalla lama lunga tanto quanto la sua proprietaria in affilatissimo cristallo.

Attorno alla lama cominciarono a vorticare simboli in un qualche linguaggio antico.

Kit era sorpreso di vedere un’arma del genere in mano all’amica.

- Non sapevo che avessi un’arma sacra.

- Non fare quella faccia. È solo un oggetto ereditato tempo fa dalla mamma, solo che come demone non potevo usarla.

L’angelo individuò subito l’aura i due intrusi

- Chi siete voi, intrusi!!!???

Mana si voltò verso il patriarca, il suo obbiettivo.

Nel giro di pochi secondi passò da un’espressione di totale indifferenza ad una decisamente divertita in cui metteva in bella mostra la sua dentatura.

Se solo avesse saputo ciò che gli stava per capitare non avrebbe mai usato quel tono imponente.

Qualcuno più furbo avrebbe preso e se ne sarebbe andato mentre i due erano occupati a discutere sulla spada, e magari avrebbe anche preso un’astronave e si sarebbe trasferito su un altro pianeta, magari nella zona di Alfa Centauri (dicono che da quelle parti ci abbiano delle case fantastiche).

Piano piano la chimera si avvicinò al patriarca…

- Dici a me?

e con un rapido ed elegante gesto tranciò le catene che sorreggevano il sommo Johannes facendolo cadere per l’ennesima volta.

Questa volta però non ebbe il tempo di reagire, perché mentre tentava malamente di rialzarsi, Mana gli afferrò da dietro le ali e gliele strappo di netto… a mani nude…

L’angelo lanciò un urlo lancinante che attraversò il palazzo, attirando tutti i suoi simili.

Improvvisamente Toma e Otoha varcarono la soglia e videro il loro patriarca disteso a terra in un lago di sangue, ma non appena cercarono di avvicinarsi rimasero bloccati.

- Spiacenti… ma non vi posso assolutamente permettervi di interferire con questo scontro… – disse Kit che aveva assunto il suo controllo delle loro ombre immobilizzandoli -… che tra l’altro sta ormai volgendo al termine  

Attorno all’avambraccio della donne si materializzarono delle catene che in un movimento a spirale scomparvero attraverso una deformazione dimensionale - mentre delle bende avvolgevano la creatura per tutti il suo gigantesco corpo immobilizzandolo- fuoriuscendo dai muri (spaccandoli) si andarono a conficcare nella carne del suo nemico tramite dei chiodi a cui erano attaccati, sorreggendolo e rendendolo un bersaglio assai facole da colpire.

Ora doveva solo decidere come ucciderlo.

L’immaginazione non le mancava, ma dubitava fermamente che la vittima avrebbe retto a tutto quello che aveva in mente di sperimentare su di lui.

Poco male, si sarebbe accontentata.

 

Mana recitò a bassissima voce un incantesimo arcano, aprì la mano e sopra ad essa apparvero a mezz’aria degli ideogrammi…

- Rassegnatevi. Ormai per lui è finita

quindi portò il braccio verso il fianco sinistro e con un gesto rapido distese il braccio verso l’avversario rilasciando l’incantesimo che a contatto con l’avversario andò a dilaniare tutto il busto a buona parte degli organi interni.

Otoha urlò disperata, distolse lo sguardo dalla scena che le si presentava davanti e cominciò a vomitare a  causa dell’odore ferruginoso di sangue e di carne bruciata che riempivano l’aria; mentre Toma abbassò la testa trattenendo a stento i conati di vomito che gli risalivano per la gola.

Strine i pugni fino a lacerare le carni.

Non potevano muoversi.

Ancora una volta era impotente difronte allo svolgimento dei fatti mossi dal destino a loro avverso.

Erano completamente impotenti di aiutare il loro signore.

Era impotente di esaudire il desiderio estremo di oppresso che implorava al suo aguzzino di porre fine alla sua agonia.

 

Kit ruotò le orecchie per ascoltare il meno possibile quelle urla.

Era più forte di lui.

Pur essendo un demone millenario di tutto rispetto non aveva mai assistito ad una simile tortura.

E neanche la sua amica era il tipo di persona che si abbassava a simili livelli.

Fatto sta che l’angelo non era cosciente quando aveva imposto il sigillo e non sarebbe servito a nulla interrogarlo.

Non avrebbe saputo rispondere neanche volendo.

Indi per cui, Mana lo stava uccidendo lentamente, e sfruttando al meglio i sensi affinatisi con il riacquisto dei poteri originali, avrebbe chiaramente avvertito il cedimento del suggello, e di conseguenza avrebbe preso provvedimenti.

E mentre l’amica con affondi precisi lacerava in profondità le carni della creatura decaduta con la sua spada sacra, lui provvedeva ad intercettare gli altri, che immobilizzati assistevano alla tortura del loro capo senza poter muovere un solo dito, per poi arrendersi alla sua inevitabile morte.

 

Uno eco lontano percepito solo da chi può sentire suono così lievi.

Una certezza assoluta.

Un’agonia interrottà nel modo più brusco.

 

I gelidi occhi smeraldini divennero ardenti gocce d’oro fuso.

La cascata d’argento si accorciò fino ai fianchi sinuosi e come mossi da una lieve brezza, cominciarono ad agitarsi.

E proprio davanti a quella donna che fino ad un attimo esibiva uno sguardo di pura strafottenza, cominciò a brillare a mezz’aria lo stemma delle Tennyo.

E senza strappare un singolo urlo all’angelo, ogni singolo muscolo si staccò dalle ossa, che al pari della carne si disgregarono senza lasciare una singola cellula ossea.

Di quell’ammasso di carni, non erano rimaste neppure le catene che lo imprigionavano.

Solo lo scarlatto fluido corporeo inondava il pavimento e grondava dal corpo dell’aguzzina che stanca si accasciava a terra.

La chimera osservò poi lo stato della sua cotta e constatò di essere lorda di sangue.

* E ora chi la sente Shirahime…*

Poi si voltò verso il kitsune

- Torniamo a casa… ti prego

- …va bene… ma poi che farai… insomma… dopo che… dopo che LUI… Sei sicura?

- Sì… torniamo a casa… Poi si vedrà

 

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Capitolo 28
*** Capitolo 28: Sulle note del passato ***


Capitolo 28

Capitolo 28: Sulle note del passato

 

Ormai i due il sole è tramontato.

I due compari si avvicinano con fare sospetto.

Lei tra l’altro è imbacuccata in un mantello, poiché, non è che una guerriera armata fino ai denti e lorda di sangue dalla testa ai piedi non attira l’attenzione dei passanti, vero?!

Si avvicinano piano piano senza fare il minimo rumore, ed evitare che Serath e Lucither comincino ad abbaiare mandando il loro piano per non farsi sgamare a farsi benedire.

Ormai sono dietro l’angolo e osservano con attenzione in attesa di poter entrare.

Le luci dello spaccio, del retrobottega e del laboratorio sono spente, chiaro segno che tutti sono andati a dormire dopo un massacrante giornata di lavoro.

Via libera.

Mana e Kit aprono la porta senza fare il benché minimo rumore e ringraziano mentalmente Keichiro  che per aver oliato quei dannati cardini la settimana prima.

La cucina del bar è vuota.

Tutto è in perfetto ordine e il pavimento è stato tirato a lucido.

Chissà per quanto Shirahime si sarà sentito fischiare le orecchie.

Ormai hanno raggiunto le scale per il piano di sopra; Stanno per risalire le gradinate quando un gorgoglio attira l’attenzione del kitsune.

- Oh… dimenticavo che da chimera hai bisogno di mangiare come tutti gli altri umani. Su, su, va a cambiarti che ti intanto ti preparo qualcosina da mangiare ^^

- Uh! Ti ringrazio

Quindi risalì di corsa le scale e dopo essersi levata l’armatura sì fiondò in bagno (sempre senza farsi sentire dagli altri).

 

Quella doccia era un vero paradiso, anche se aveva passato una buona mezz’oretta a maledire il sangue rappreso che le impiastricciava i capelli.

Ora era pulita, rilassata, con addosso il pigiama preferito verde mela fresco di bucato e la fascia bianca per cui si scannava sempre con Mint a tirarle indietro le ciocche ancora umide.

Un bel modo di concludere la giornata.

Mangiò di gusto la cenetta preparata dall’amico.

Non c’era confronto con le leccornie che Momoko e Keichiro sapevano preparare, era passabile, certamente commestibile, ma se c’era una cosa che aveva imparato a sue spese era EVITARE ASSOLUTISSIMAMENTE di ingerire cibi (se cibi si potevano definire) preparati da Umi.

No.

I cibi di Umi erano autentici afrodisiaci.

Erano le pietanze di Ichigo che ti assicuravano un biglietto di sola andata per la lavanda gastrica (o il cimitero se si era umani eo abbastanza sfortunati da non arrivare in tempo all’ospedale).

Pi, conclusa la sua riflessione filosofica sull’andazzo culinario dell’amico, se ne andarono a letto a dormire.

 

Quella mattina i negozi erano aperti di buon ora.

Sia il bar che lo spaccio erano strapieni come il solito.

Ma sulla soglia per il retrobottega un elfo, un demone-alieno, un kitsune e una demone degli abissi stavano seriamente rischiando di sbilanciarsi per via di certi goccioloni di dimensioni che la loro capoccia stava sostenendo.

La scena che gli si prefissava davanti era decisamente assurde.

Un armadio a tre ante si stava prostrando ai piedi della chimera.

- Ancora… È il nono che…

- dodicesimo

Era bastato che il cliente incrociasse il suo sguardo spiritato perché sentisse l’irrefrenabile istinto di inginocchiarsi ripetutamente implorando pietà.

In quel momento Shigure stava tornando nel retro.

Fu un attimo

Vide Mana che si girava verso di lui come al moviola.

Sarà per riflesso condizionato, per fifa o per cos altro, fatto sta che un nanosecondo dopo si ritrovò rintanato in angolo recondito (del soffitto) della sala in perfetto stile Spider Man.

I quattro sbuffarono

---- Non si può continuare così----

Con quel briciolo di dignità rimastagli Shigure incrociò per una seconda volta il suo sguardo.

Occhi freddi ed estremamente inespressivi per una rabbia siderale che al solo sguardo sapevano far sentire un verme un uomo che magari non aveva fatto nulla da male.

Un solo sguardo ti infonde il profondo desiderio di chiedere scusa pur non avendo commesso nessuna malefatta.

Finora solo la miko Kagome Higurashi era arrivata a questi livelli.

Immaginate l’effetto che poteva avere su qualcuno che si sentiva dannatamente colpevole…

 

Quella sera

La chimera e il kitsune erano di turno per fare le pulizie del negozio, poi se ne andarono a dormire.

O meglio, lei sicuramente si coricò sotto le soffici coperte del suo letto, ma lui…

Kit e appena sentì la porta chiudersi, prese la sedia della sua scrivania e spostando un quadrato di assi dal soffitto, rivelando la presenza di una botola, vi passò attraverso.

La botola conduceva al sottotetto, da cui si poteva accedere alle altre stanze tramite altre aperture che fungevano da collegamento.

Dopo aver essersi risalito tentò di alzarsi, dimenticando un piccolo dettaglio…

STUD

- AHIA!!!

…lo spazio era poco

- Sttttttt

- Sttttt! Un corno (massaggiandosi il bernoccolo)… la prossima volta accendete quella cavolo di torcia!!

Ad attenderlo c’era lo staff completo della D&Co.

- Ci siamo tutti?

- Direi di sì. All’appello manca Mana

- …che sta dormando in camera sua.

- E Shigure?

- Nel mio laboratorio. Quel disgraziato ha tentato di nuovo il suicidio… abbiamo dovuto bloccarlo con una camicia di forza.

- Bene!(sorride)… Che la riunione abbia inizio!!!

 

Il giorno dopo

Tutto sembrava tornato alla normalità.

Il cielo era limpido.

Il sole splendeva come sempre.

I passeri cinguettavano.

I merli gracchiavano.

Le rondini garrivano

- EBBASTAAAAAAAAAAAAA!!!

FLARE

Err… gli uccellini…

…gli uccellini…

Lasciamo perdere và.

Diciamo che era la solita routine di tutti i giorni…

 

Mana si era alzata di scatto per evitare la competizione per il dominio incontrastato del bagno.

I ragazzi avrebbero gioito come dei forsennati quando i bagni riservati a loro sarebbero stati pronti.

Ormai aveva tagliato il traguardo per prima e, strano a dirsi, nessuno si era già alzato, anche se aveva giurato di aver sentito il quotidiano lancio della sveglia di Doc.

Uscì dal bagno.

Nessuno.

Le invasioni barbariche mattutine non avevano ancora avuto luogo.

Indossò pantaloni di lino e una maglia (entrambi bianchi) a maniche corte con il colletto a taglio coreano che le ricadeva morbida fino a mezza coscia e legata in vita da un nastro grigio del medesimo materiale del completo; poi intrecciò i capelli in una lunghissima treccia, la avvolse per farne una crochia e blocco il tutto con due spilli in legno laccati di nero, e infine indossò comodi infradito.

(Nota: siamo in estate e in assenza di aria condizionata si schiatta del caldo.)

Uscendo dalla camera constatò di nuovo che gli altri non si erano ancora mobilitati per l’assedio del bagno.

Non indagò sulla questione.

Ciò che facevano la sera non erano affari loro.

 

In cucina era tutto pronto.

Le ragazze pur essendo demoni non avevano ancora abbandonato l’abitudine della quotidiana alimentazione, quindi a turni, preparavano da mangiare per loro.

Mana era tranquilla, e non si scompose neppure avvertendo una presenza estranea, ma non sconosciuta.

- Lo so che sei lì, quindi fatti vedere

Celian rientrò nel piano materiale rivelando la sua presenza

- Ecco… io ero qui per…

- Lo so perché sei qui. Tranquilla. Non ti mangio mica.

Tra le due era sceso un silenzio imbarazzante

Celian si appoggiò alla finestra dandole di spalle

Poi si voltò di scatto.

- Scusami.

- Celian

- Io non volevo… sul serio

- Celian

- Non avrei mai dovuto farlo ma…

- Non eravate capaci d’intendere e di volere. Eravate ubriachi fradici. Non ti preoccupare. È acqua passata…

- Ma allora perché… perché quello sguardo, quegli occhi…

- Pur sapendo la verità dei fatti, certe cose sono dure da assimilare… – poi si voltò verso la sua interlocutrice - …solo, ci vorrà del tempo

A questo punto la guardiana degli inferi tirò un sospiro di sollievo.

Poi venne colta da un dubbio.

- Ma come fai a saperlo… che eravamo ubriachi, insomma tu ci hai visti solo tramite la visione. Quindi… come lo hai capito?!

Mana sogghignò

- Vieni, ti faccio vedere.

La condusse fuori dalla cucina fino al locale addebito ad inceneritore dei rifiuti, e le mostrò una considerevole massa di lattine di vino rosso (le ho viste in Random Walk, opera della Wataru Yoshizumi, quindi esistono… spero ^^’’’ NdA).

- E questo cosa significa?! Non capisco.

- Solo perché non li conosci.

La chimera osservò la faccia interdetta dell’amica, capendo che non ci aveva capito un’acca.

- Ok, ora ti spiego: undici elementi dello staff sono minorenni, ergo no alcool per loro con conseguente sigillo per fregarle. Inoltre, io, Kit e i pazzoidi tiriamo avanti a Sakè, birra e Vodka liscia, Keichiro e Kazahaya a Whisky, Harukaze e Kei a superalcolici. L’unica che beve vino è Shirahime, ma come sai è talmente tirchia che non scolerebbe così tante neppure sotto crisi depressiva.

- E Shigure?    

- Astemio. Non regge l’alcool ma quando parte per la tangente sarebbe capace di svuotare un’autobotte. Tanto siamo demoni e in coma etilico non ci andremmo comunque. Considerati poi i suoi numerosi tentativi di suicidio ho fatto due più due e ho tirato le conclusioni.

- Capisco.

Conclusa la spiegazione se ne tornarono in cucina.

- Vado a svegliarli. Vieni con me o resti qui ad aspettarmi?

- E perdermi lo spettacolo (ghigno)… non sia mai

Quindi salirono al piano di sopra ed entrarono nella stanza riservata alle cameriere.

Era veramente grande con enormi finestre (due dell’abbaino) e cinque adorabili letti a castello.

Invece i ragazzi e i gestori (per diritto di anzianità) avevano tutti camere singoli

Le due scrutarono le ragazze per selezionare la prima vittima designata del loro scherzetto.

Celian mugugnò indecisa - Mmm… scelta difficile… che scegliamo per prima?

- Non saprei… deve essere pignola…,

- …maniaca della puntualità…

- …dotata di ugola non indifferente…

Le due si guardarono…

- Pensi quello che penso io?! 

- Dipende… 

… e si avvicinarono ad Hazuki.

- Hazuki-chaaaan… sveglia che è tardi

L’ex-maghetta borbotto gli antichi lamenti del non più dormiente, fece vagare la mano sul comodino in cerca degli occhiali che si apprestò ad inforcare sul naso.

Sbattè ripetutamente gli occhi nel disperato tentativo di riprendersi del trauma post-risveglio, mentre il cervello cercava di riconnettere i legami con i suoi numerosi neuroni, ed afferrò il gigantesco orologio da parete che le avevano posto.

Poi osservò scazzata le attentatrici al suo riposo.

Sghignazzavano come iene ridens mentre inserivano dei tappi di cera nelle sensibilissime orecchie eliche e vi tenevano premute sopra dei buffi paraorecchie.

Non capendo risistemo meglio gli occhiali e osservò l’orologio.

Le 8.30.

Non capiva.

Le vedeva ridere, perfettamente vestite.

Guardò meglio.

Sbiancò come un fantasma

- O porc… È TARDISSIMOOOOOOOOOOOO!!!

Nei successivi dieci secondi tutti erano svegli (come testimoniò il rumore secco dell’impatto ex-dormiente VS asse di legno del piano superiore del letto a castello), e un rumore simil branco di bufali si diffuse dalle camere al bagno con il conseguente impatto di massa contro la porta del bagno, chiusa tempestivamente da Mint che come al solito li batteva tutti sul tempo.

Pochini attimi dopo Shirahime incrociò le due distese a terra mentre ridevano come due pazze invasate. 

- Questa sarà senz'altro una mattinata movimentata.

- Eh? – risposero all’unisono

- Nulla.   

 

La chimera stava vagando tra gli scaffali dello spaccio per prezzare della merce appena arrivata.

Ad un certo punto incrociò Umi

- Ah… ciao Umi. Non è che sai dirmi il prezzo di quelle uova di Condor, vero?

- Scusa ma ho da fare. – tagliò corto lei – Chiedi a Shira

Un attimo dopo

- Shira… non è che sai il prezzo di ‘ste dannate uova

- Chiedi a Kit. – e se ne va

A questo punto emigra al bar, dove di solito l’amico a quell’ora è in pausa caffè.

Era quasi arrivata al bancone quando se lo vide schizzare verso il suo settore vendita.

- Ehi Kit non è che…

Con lui non riuscì neppure a terminare la frase – Scusa ma ho saputo che un pitone del Guatemala ha scambiato un cliente per un topo e lo stà stritolando… Sgrunt… Idioti. Quando impareranno a leggere i cartelli di pericolo. – se ne va pure lui

- Ah. Buon lavoro (tono depresso)

* È ufficiale. Mi stanno evitando. Quei pazzi stanno applicando la sacra strategia militare dell’isolamento dal gruppo *

Sente che bene o male quasi tutte le cameriere bisbigliare e ridacchiare alle sue spalle, poi quando lei si gira si danno alla fuga

* NO, non mi stanno evitando. Questa è una cospirazione bella e buona…

Uff… poi cercherò di scoprire qualcosa, ma ora… al lavoro o Shira mi iberna per il prossimo secolo*

Ormai non ha altra scelta.

Doveva andare per forza lì cercare qualcosa alla loro sede informativa: l’archivio.

Non voleva andarci, ma doveva.

Non perché fosse un luogo pericoloso.

Ma per due dettagli non trascurabili: il primo è che l’archivio è talmente ricco di fascicoli da far concorrenza alla biblioteca di Saillune; il secondo, meno trascurabile è che le consulte dei dati sono estremamente frequenti, quindi la possibilità di trovare i le informazioni essenziali nell’apposita cartelletta dell’apposito cassetto erano sotto lo zero.

Terzo dettaglio appena aggiunto alla lista dei suoi problemi, era l’aver scoperto che qualcun dotato di smisurata intelligenza aveva svuotato tutti i cassetti, indi per cui fogli e fascicoli erano disposti caoticamente su mobili e tavoli.

*Da ricordare: la fortuna era cieca, ma la sfiga ci sempre meglio…* si mise le mani tra capelli *…ma che ho fatto di maleeeeeeeeeee (insegna al neon: urlo dal cuore)*

Non aveva tutti i torti.

Se prima le cartellette erano tutte svuotate ma in un certo senso ordinate, ora e i fogli erano dispersi per tutta la stanza, grazie a quella persona di abnorme furbizia che aveva dimenticato la finestra aperta.

*Nota mentale: fargliela pagare (e con gli interessi) chi ha avuto questa geniale idea.*

Poi sbuffò affranta.

*Si comincia* 

E cominciò la ricerca del fascicolo perduto

 

- È andata. Quanto credete che ci impiegherà?

- Tutto il giorno visto il casino – rispose Umi al kitsune

- O almeno finché non troverà il foglio con i prezzi… - replicò lui

- Non credo proprio… - Shirahime li aveva appena raggiunti

-- E perché?

- Perché, vedete ragazzi – e si infilò la mano in una delle maniche della yukata – ce l’ho io quel fascicolo

- Ma che vi ha fatti di male? – si intromise Shigure

- Nulla ma almeno avremo tempo per… - Umi ebbe un lampo di genio - … O LoN. Tu non sai nulla del piano

- Che piano? – incrociando le braccia al petto e alzando un sopracciglio    

- Vieni che ti spiego… vedi, noi avremmo pensato di…

 

L’ex custode degli inferi e il kitsune escono dal retrobottega dopo aver disintossicato il cliente, che dopo aver risciato di fare a fine del topo, era caduto nella fossa dei cobra sporgendosi troppo dal bordo gironzola per la bottega.

Shigure rifletteva sul piano.

Deve ammetterlo, l’idea di quegli schizzati è semplice, pratica… geniale.

Gli hanno spiegato dettagliatamente la sua parte, peccato che non abbia la benché minima idea di come agire.

Passa vicino all’archivio, stando a distanza di sicurezza dall’edificio maledetto (o come lo chiedevano tutti), ma la sua attenzione viene attirata da una nenia.

Sa che è Mana a cantare (Genio… c’è forse dentro qualcun altro? NdA)

- Non è ai livelli di Umi, ma se la cava abbastanza bene. – interruppe

- In effetti Umi canta benissimo – concordò Kit – ma non potrà mai arrivare ai livelli di Sakura.

- Chi? o.ò

- La madre di Mana =_=

- Ah.

- Era davvero bravissima. (sguardo sognante) Giuro che appena la liberiamo organizzo in concerto…

- Invidia. Piacerebbe anche a me… IDEAAAAAAA!!!!!

L’urlo del demone fece letteralmente sobbalzare l’amico.

Poi scattò verso il laboratorio.

- Idea?! Bah… chi lo capisce è bravo.

E lo seguì.

 

- Hai preso tutto?

- Yes, sir!

- Ma non era meglio su un Cd

- Stai scherzando? Vuoi forse confrontare un insulso CD con le mie piccoline? *_*

Come al solito, lo sguardo di Doc era illuminato da un bagliore agghiacciante.

- Allora io vado.

E lasciò il kitsune inchiodato alla parete, mentre schivava dardi che l’elfo gli lanciava con la sparachiodi, mirando alle parti basse.

 

*Oggi non è giornata… decisamente no!!!*

Mana ha appena raccolto l’ultimo foglio, ma quello con i prezzi delle uova proprio non si trovano.

Ma ad un tratto eccolo lì.

L’agoniata ricerca è giunta al termine.

Eccolo lì, sotto la gamba del tavolo.

Lo sposta.

Si china a raccoglierlo…

*Doh*

…ma Lucither è più svelto di lei (dopo cinque ore a raccogliere fogli i riflessi farebbero cilecca a tutti, no?! NdA) e gli ruba il foglio da sotto il naso.

 

In un altro mondo, in un’altra epoca

Shigure riapparve in un bosco uscendo dalla classica nuvoletta rosa.

Si guardò intorno controllando di essere solo, quindi estrasse da una tasca della camicia una foto.

Vi cui apparivano un uomo sulla trentina dai capelli argentati e un coprifronte sull’occhio sinistro; subito sotto due ragazzi che si guardano in cagnesco di cui uno era biondo con gli occhi azzurri (che come constatò il demone era la copia sputata dell’amico) e l’altro aveva sia i capelli che gli occhi neri come la notte.

*Certo che si assomigliano quelle due. Speriamo almeno che sia meno isterica della figlia.*

Infine, poco più in basso rispetto ai due litiganti, una ragazza di circa sedici anni dagli occhi smeraldini e capelli rosa confetto che faceva il segno della vittoria con entrambe le mani.

*E ora andiamo a cercarla*

 

Poco dopo

- E avrebbero il coraggio di chiamarlo villaggio – disse il demone chiaramente allibito 

Reazione piuttosto giustificata, per chi si aspetta un piccolo agglomerato di case, e invece si ritrova una cittadina che per dimensioni ed abitanti non ha nulla da invidiare a Zefilia o Seillune.

Il povero demone si sentì cascare le braccia.

*Ok, ricapitolando. (tic frenetico al sopracciglio)

Avendo sedici anni compiuti in teoria dovrebbe possedere completamene i poteri da chimera.

Ergo: DOVREI essere in grado di distinguere la sua aura da quella degli altri umani.*

E questa fu la parte semplice.

Il difficile sarebbe stato farla collaborare senza giungere alle mani (o senza farsi uccidere prima).

Dopo un attimo di esitazione le si avvicinò.

- Scusi. Lei è la signorina Sakura Haruno

Lei lo guardò stranita

- Beh. Che hai.

- Scusa, ma non mi capita tutti i giorni di venir fermata da un demone.  

- Cos… e tu come lo sai?

- …mmm… sesto senso, o intuito femminile, vedi un po’ te.

- Vada per il sesto senso. - poi si fermò un attimo - …ahhhhhhh. Al diavolo. Scusa ma non sono bravo a fare troppi giri di parole – si voltò a guardarla – Senti, ho bisogno del tuo aiuto.

- Dimmi…

- Ok… ma come fai a stare così tranquilla, insomma sono un demone e tu non hai ancora cercato di atomizzarmi. Spiegami perché?

- Primo: non vedo perché dovrei ucciderti. Secondo: stiamo parlando civilmente come due persone normali, non mi pare che ci stiamo ammazzando a vicenda. Terzo: …con tutte le stranezze che mi sono capitate, che mettermi a parlare con un demone mi sembra la cosa più normale del mondo. E ora dimmi di casa hai bisogno che non ho tutto il giorno.

- Ah già. vedi io vorrei che tu…

 

Intanto

 

Erano alla resa dei conti.

Lui cedere il dominio del sacro foglio dei prezzi

Lei desidera sempre più una pelliccia di cane infernale

Si guardano dritto negli occhi.

- A no due sacco di pulci

 

Wolf Pack Island

 

La terrazza che dava sulla spiaggia occidentale era stata addobbata a festa con lanterne disposte per creare atmosfera, piante esotiche a decorare il balcone, tavoli stracarichi con ogni genere di cibarie e bevande elegantemente disposti su vassoi d’argento…

Tutto era pronto.

Mancava la star della festa.

Mentre Ryo sistemava gli ultimi dettagli dell’impianto Hi-Fi, Umi, Zakuro e Mint si erano teletrasportate al negozio dove trovarono Mana usciva trionfale da un inseguimento di Lucither, che scendeva le scale, tutta sporca e piena di graffi.

Venne in breve accerchiata dalle tre che la trascinarono in bagno e venne infilata in un sacco e trasportata via.

La svestono, la lavarono ignorando deliberatamente le sue proteste, la vestirono, la truccano (rischiando tra l’altro di accecarla con la matita per gli occhi e il mascara) le riordinano i capelli in un modo che LoN-sola-sa-come-diavolo-ci-sono-riuscite e la trascinarono con loro in una sala.

Terminate le proteste, si volta rendendosi conto di aver davanti tutti i suoi colleghi, la sua cerchia ristretta di amici e i vari membri dei cinque clan.

-  BUON COMPLEANNO!!!! AUGURIIIIIIIIIIIIIIIII E LIETI 2100 ANNI – urlarono tutti

Era commossa, altro che complotto, i suoi amici si erano preoccupati per organizzare la festa per il suo 2100° compleanno.

Stava per ringraziare tutti quando un lampo l’abbagliò.

Qualcuno attenta alla sua vista fleshandola con quella che comunemente si può chiamare macchina fotografica, ma che in quel momento, lei al fotografo, gliela avrebbe fatta ingoiare.

Non appena i suoi occhi si riabituano alla luce, nota che tutti sono in ghingheri (Garv esibisce una lunga fila di bernoccoli, segno della sua tentata ribellione).

Dopo tale constatazione si guardo nel riflesso del marmo nero del pavimento, notando che lei non era da meno.

Indossare un lungo abito bianco. La parte superiore le aderisce al busto, mentre le spalline le passano dietro il collo dove i laccetti lunghi le ricadono elegantemente lungo la schiena scoperta, il resto dell'abito, dai fianchi si allarga leggermente aprendosi in due spacchi vertiginosi che mettono in mostra le gambe lunghe e snelle; ai piedi posta sandali bianchi dal tacco vertiginoso.

Metà dei capelli sono stati raccolti in minuscole treccine, fermate con anellini d’argento, di cui le più corte sono state acconciate in uno scignon trattenuto da nastri di tulle, mentre il resto dei capelli ricadono morbidi lungo la schiena; la frangetta che normalmente tiene pettinata in diagonale, è stata domata da un esercito di forcine e nubi di lacca fissante, che la bloccano divisa in due ciuffi che le incorniciano il viso addolcendo ulteriormente i bei lineamenti del volto, messi in risalto da un filo di matita nera che esaltano gli occhi smeraldini e un semplice rossetto rosa perla.

Niente collane, niente orecchini, solo due cavigliere d’argento e un bracciale relativamente spesso attorno al tricipite del braccio.

 

Un angelo ad un sabba demoniaco, ecco come avrebbe interpretato un pittore osservando la scena.

Le componente femminile la definivano semplicemente più che bella, mentre quella maschile si abbandonava ad un fiume di complimenti che le riversavano addosso come una cascata fragorosa.

Ma tra tutti c’era qualcuno, che per quanto provasse, non trovava nulla di adeguato, di degno per definirla, per descrivere quella visione che in mezzo a tanta vita sembrava fragile come il vetro.

Fragile e talmente pura, che difronte a tale purezza non poté che sentirsi sporco e corrotto.

Una sensazione che se per secoli non lo aveva intaccato, ora era dannatamente opprimente.

Se ne andò indisturbato e senza lasciare traccia mentre i suoi passi si perdevano in mezzo al fragore della festa.

 

Era felice e a discapito degli stomaci dei presenti, sprizzava allegria da tutti i pori.

Aveva ricevuto una marea di regali da colleghi e amici; nell’Hit-Ten dominavano incontrastati la collana di Kit (un legaccio di cuoio nero con un pendente a forma di croce gotica) e l’ultimissima invenzione di Doc (un lettore mp3 con collegamento agli auricolari tramite infrarossi).

Quella che doveva essere una festa relativamente “tranquilla” era cambiata radicalmente dopo neanche mezz’ora, e si vedevano in giro demoni impegnati in gare di bevuta, demoni crollati sotto il peso dell’alcool, Garv invece si faceva passare i clinex da Philia che preso in contropiede da una sbronza triste mormorando tra una strombazzata di naso e l’altra “La mia piccina è cresciuta”; Dynast e Phibrizio ubriachi fradici mentre si esibivano in uno spogliarello (e naturalmente le due Dark Lady stavano riprendendo la scena con una telecamera mentre le dolci donzelle del FASOP si godevano lo spettacolo), Valgarv e i gemelli si stavano occupando di un gruppetto di demoni che avevano espresso pareri non esattamente “casti” sulla loro adorata “sorellina”.

Il classico putiferio.

Ma in mezzo al caos non riusciva a vederlo

Poi vede, lì in mezzo al caos un mazzo di rose scarlatte, abbandonato su un tavolo solitario, disposto in un angolo placido.

Nascosto dietro un cofanetto in chiaro legno di noce, decorato da lamine d’argento che ricordano edera selvatica. Al suo fianco una lettera.

La aprì e ne lesse il contenuto.

 

“Cara Mana

Innanzitutto auguri di buon compleanno (21 secoli, un bel traguardo).

Beh, non sono molto bravo a parole, e questo lo sappiamo entrambi quindi non mi tirerò troppo per le lunghe.

Ciò che è accaduto negli ultimi giorni ha profondamente segnati entrambi, e questo non va bene.

È stato un errore madornale quello che ho commesso e so di averti fatto male, e questo non me lo perdonerò mai.

Personalmente ritengo di non meritare il mio perdono, e non sono un medico sufficientemente bravo per guarire le tue ferite, anzi, sarebbe meglio dire che di medicina non so nulla e che quindi non poteri curarti comunque.

Però, ho trovato una medicina che potrebbe lenire almeno un pochino le tue ferite dell’anima.

Una medicina suonata sulle note del passato.

Spero che ti piaccia.

Ancora una volta auguri e Buona guarigione.

Con affetto

 

Tuo Shigure Hellmaster

 

Mana lesse e rilesse più volte la lettera.

Colta dalla curiosità aprì il cofanetto.

Adagiate su un cuscinetto di velluto lilla, vi erano sei sfere grandi come palline da golf trasparenti dai riflessi perlacei, e ognuna di esse era avvolta a livello del diametro massimo da anelli dorati con incisi degli ideogrammi.

- Musicosfere?        

Aveva sentito parlare da Doc di quelle sfere.

Erano di uno speciale cristallo in grado di registrare suoni.

E infatti sollevando il cuscinetto trovò il dispositivo di riproduzione dei suoni e decise di montarlo subito.

Era un disco d’oro bianco con uno spazio vuoto in cui posizionare la musicosfera, con quattro gambe per sostenere la struttura.

Grande mezza spanna circa di diamentro, era alimentato da un incantesimo, così avrebbe potuto ascoltarlo ovunque, senza dipendere dall’elettricità.

Ne scelse una con su inciso “Nageki no Tabi” (tratto da Sousei No Aquarion) e lo posizionò sullo spazio di riproduzione.

Ne uscì una musica allegra che si diffuse per il salone, molto classica, di uno stile medievale e riconobbe in un attimo la voce che intonò la melodia.

Tutti erano stati rapiti da quella canzone dolce, ma a tratti incalzante e chi non aveva ancora ceduto all’alcool si inchinò ai cospetti di una donna e la invitò a ballare e in breve diverse coppie danzare a ritmo di musica.

Era commossa, felice come non lo era da più di sei secoli.

Si voltò ad ammirare la luce scarlatta del sole che si apprestava a immergersi negli abissi, che al pari del cielo che negli ultimi attimi che precedono la notte sembrano infiammarsi di una passione profondissima, si illuminano di una svariata varietà di rosso.

Lo vide.

Era seduto sulla candida sabbia nel lungomare.

La sua sagome era piccola, non facilmente distinguibile, ma era lui, ne era certa.

Non perse un attimo.

Corse senza fermarsi, anche se sentiva i polmoni bruciarle, non si fermava a riposare.

Lui la vide arrivare da lontano.

Considerando la foga con cui correva si spaventò.

Si fece prendere dal panico, quindi si alzò di scatto e scappò come una lepre.

Lui che scappava e lei che gli urlava di fermarsi.

Il sole ormai tramontato lasciava posto agli astri del cielo notturno, ma non se ne accorsero tanto erano impegnati a correre.

Hanno raggiunto una zona degli scogli e ormai Mana è esasperata e non ce la fa più a correre (i secoli di inattività si facevano sentire), quindi si libera di quelle trappole che si ritrovava ai piedi e gliele lancia addosso colpendolo.

Approfitta dell’attimo di smarrimento causato dall’impatto con la scarpa per immobilizzarlo, quindi gli salta addosso, ma si sbilancia e cadendo lo afferra trascinando giù anche lui.

Quando riemergono lei lo vede con i capelli che gli coprono gli occhi facendolo assomigliare a cugino It degli Adams e scoppia a ridere.

Poi si reimmerge per togliere la matita che sta colando su tutto il volto, e per essere chiari, non voleva sembrare assolutamente sembrare un clown, poi riemergendo realizza una cosa e rimane accucciata con solo la testa fuori dall’acqua.

Shigure intanto si è risistemato la frangia.

Quella risata cristallina e spontanea lo ha liberato da tutti i dubbi: lo ha perdonato.

Poi si accorge che Mana stà tremando dal freddo.

In effetti l’acqua è gelida ma vedendola acquattata con le mani incrociate sul petto e le gote arrossate…

*Il vestito. Con l’acqua dev’essere diventato trasparente*  

Poi sorride.

Si sfila la camicia e gliela mete sulle spalle, poi la prende per mano e l’aiuta a rialzarsi.

I capelli ormai sciolti sono ornati da una miriade di gocce che sotto la luna risplendono come se gemme.

Mana trema ancora.

Lui la cinge in un abbraccio.

Lei si abbandona tra le sue braccia e si ferma ad osservarlo.

Si alza in punta di piedi.

Chiude gli occhi e lui fa lo stesso, perché si sa che in questi momenti è da maleducati sbirciare.

I loro volti si incontrano in un bacio casto al sapore si sale.

Nessun osservatore inopportuno.

Solo un oceano di stelle a come testimone.

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Capitolo 29
*** Capitolo 29: Il tempo passa ma tutti restano gli stessi… purtroppo!! ***


Ringrazio Lord Martiya, KillKenny e Ilune per avermi prestato dei loro personaggi

Ringrazio Lord Martiya, KillKenny e Ilune per avermi prestato dei loro personaggi.

Buona lettura

 

Capitolo 29: Il tempo passa ma tutti restano gli stessi… purtroppo!!

Da quella sera erano passati ormai tre anni.
Mana e Shigure facevano ormai coppia fissa, e sguardi della serie “prova a flirtare con lei e ti riduco ad un puzzle di 10.000 pezzi” , “toccala e la morte sarà un eufemismo” erano dedicati a chiunque valicava l’area off limits; e nel frattempo erano nate altre coppiette (manco a farlo apposta Ichigo e Ryo avevano “approfondito” le loro reciproche conoscenze, o almeno così facevano pensare rumori sospetti provenienti dalla camera di lui, seguiti dall’emigrazioni massiccia di intere tribù di termiti).
I ragazzi, dal canto loro avevano intonato inni gioiosi (e considerando che sono demoni, le conseguenze del loro gesto furono poco piacevoli), quando vennero ultimati i lavori di costruzione per i loro bagni.
Gli affari andavano a gonfie vele e i debiti erano stati tutti saldati.
Insomma tutto andava che era una meraviglia, se nonché…
- ETCIIIIIIIIIIIIIIIII!!!
STUD!
- AHIA
Tutti – Salute Ryo!
Doc aveva commesso qualche piccolo errorino nell’installazione dell’impianto dell’aria condizionata, e ora sembrava fossero piombati di punto in bianco nell’era glaciale.
Indi per cui non solo non potevano aprire i battenti onde evitare di avere qualche Bastoncino Findus in giro per la sala, o parlare troppo forte per evitare di ritrovarsi stalattiti di ghiaccio da 100 Kg al pezzo sulla testa, ma erano costretti a condividere il focolare con gli animali.
Per la cronaca, a parte il solito iceberg (Shirahime), solo pinguini killer e orsi assassini ci stavano a nozze con quel clima polare.
- Umi, ci passi degli altri Marshmallow?
- Va bene ragazze. Hei voi due piccioncini, cosa fate vicino alla porta, su qui a scaldarvi
- GlomUmi ha ragione. Ah… gia che ci siete non è che portate vicino al falò Doc? È da mezzora che è fermo in quella posizione e non vorrei che si fosse ibernato.
E così dicendo Kit indico un Doc immobile nell’epica posa del martello (da 100 t) devastatore, presumibilmente intento a smantellare la macchina malefica che aveva ridotto il pavimento ad una pista di pattinaggio.

- …uff… ma quando arrivano quei due
- Calmati. Ma sei sicura che verranno
- *REAL Evilgrin!* hihihihi puoi scommetterci
- *gocc* se lo dici tu

Di nuovo nella betola così betole che più betola non si può

Questa volta la chimera si era presentata con uno strumento di enorme potenza purificatrice
- Cosa vuoi fare con quel ventaglio?!
- Ora vedrai…
E cominciò a sventolare spostando immani quantitativi di fumo da sigaro e mostrando alla vista umana cose che avrebbero dovuto rimanere arcani misteri
- Oddio un poster della Umbridge in topless!! Via, che qualcuno lo metti… bruciatelo… fate qualcosa ma fatelo…
Mana si coprì il volto puntando con il braccio libero un crocifisso contro l’obbrobrio, mentre il resto del locale era intento a rigurgitare il cenone di Natale.
Un eroico avventuriero afferrò con pinze e lo gettò in un focolare che dei barboni avevano acceso sfruttando un bidone.
La combustione del malefico poster provocò una nube modello fungo atomico di un curioso color confetto.
- Mi scusi signorina. L’avevo scambiato per uno della Marini.
- Non si preoccupi buon uomo – Kit batté con fare comprensivo – con quel fumo anch’io avrei commesso quell’errore fatale
E rabbrividendo (un poster del genere provocherebbe un bel trauma anche ad un mazoku) raggiunse l’amica che nel frattempo si era seduto difronte ad un uomo dalla capigliatura argentata che dimostrava pressappoco un trentina d’anni.
- Sempre a fare casino voi… non potevate fare come tutti e raggiungere il tavolo?!
- Kikko… quanto l’hai pagata la cartina del bar…
- Venti sacchi
- Hai ricevuto il mio avviso
- Sì, e ti dico subito che stavolta dovrai fare senza di me… daiii, non fare la bambina… smettila di fare i cerchiolini nell’angolo… e non fare quegli occhini da cane bastonato che lo sai che non attaccano con me
Mana si rimise a sedere e si mise a fissare il collega nel profondo delle fosche pupille
- Piantala… quando dico no è


*Mi ha fregato di nuovo*
Il Crazy Priest, il grande KillKenny Babel si era fatto fregare un’altra volta dall’amica, come lei ci riuscisse, beh, se lo chiedeva ogni volta.
Dopo una buona mezzora che indugiava davanti all’ingresso decise di optare per un “via il dente, via il dolore”.
- Ti ha fregato di nuovo, non è così, Sempai?
Un giovane di bell’aspetto dai capelli scuri come una notte senza stelle e dall’abbigliamento completamente nero e occhiali da sole, si presentò innanzi al Crazy Priest
- Perché tu invece? Abaddon Babel, il fantomatico Demon Killer, che cavolo ci fai qui?!
I ragazzo si tolse gli occhiali e sghignazzò con fare canzonatorio.
Gli occhi scarlatti avevano un che di non umano, considerando quanto fra gli umani siano rari gli occhi scarlatti.
- Sono qui di mia spontanea volontà, a differenza di qualcun altro?
Quindi il moro aprì la porta, varcarono la soglia e…
STUD
…i due si trovarono belli che distesi per terra.
- MA SI PUÒ SAPERE CHE C**** È SUCCESSO A ‘STO C**** DI PAVIMENTO?!?!?!?!?!?!?
Urlarono i due all’unisono.
Un attimo dopo vennero travolti da una brezza polare e per un buon istinto di autoconservazione si spostarono verso il focolare, non potendo tra l’altro fare a meno di strabuzzare gli occhi vedendo due spiriti del vento maneggiare martello e scalpello per liberare un elfo surgelato.
Dall’altra parte del locale quattro dei cinque gestori si stavano giocando a morra cinese le missioni del giorno.
Alla fine il kitsune e la demone degli abissi afferrarono il loro fascicolo e si volatilizzarono, mentre l’ex guardiano degli inferi e la chimera li raggiungevano, li prendevano per la collottola (Abbadon stava tentando di abbordare Zakuro che si leggeva “Mazoku sani e belli” snobbandolo) e li trascinarono via teletrasporto in un posto arido.
- Egitto?
- Come l’hai capito?
- Da quei poliedri con base quadrata, con per altre facce triangoli che convergono in un unico punto fuori dal piano noto come vertice
- Ovvero?
- Piramidi!

Altrove, in un palazzo gigantesco e dall’arredamento ricchissimo, due creature di nostra conoscenza si muovevano a paso di granchio a muro rasente.
Non aprirono il portone della stanza entro la quale si trovava il loro obbiettivo vennero investiti in pieno da onde sonore.
Rialzatosi videro un dorato in forma draconica con addosso vestiti da metallaro (Dove avesse trovato vestiti della sua taglia è e resterà sempre un mistero), che saltava come un pazzo fingendo di strimpellare una chitarra e cantando a squarciagola canzoni dei Nirvana.
- Alzhaimer?
- Non lo escludo
- Procedo?
- Procedi
Kit cominciò a concentrare le proprie energie e a spostare le dita delle mani in diverse posizioni, poi urlò.
- Oiroke no Jutsu (1)
Il demone venne avvolto da una nube di fumo, per poi riapparire con le sembianze di una dolce donzella tutte curve, capelli dorati e occhini azzurri, esattamente come mamma là fatta.
L’autopsia dichiarò morte per dissanguamento.

Altrove, nella citta dei morti di Hamunaptra, tre demoni riapparivano da una fitta nube di polveri.
Un autentico intenditore avrebbe subito riconosciuto le tute spaziali.
- …‘scolta Shi… ma dei normali scafandri proprio non si potevano usane, no eh?!
- Abaddon… ascoltami… ti assicuro che gli scafandri del negozio è meglio lasciarli lì dove stanno

*** FLASHBACK DI SHIGURE ***

Approssimativamente quattro anni prima

A Shigure e Umi era stato commissionato il recupero di una serie di armi batteriologice rimaste in una transatlantico affondato per cause misteriose (in realtà aveva avuto un frontale con un iceberg, ma non potevano dirlo in giro).
Shigure aveva indossato il suo scafandro.
Dopo un paio di minuti aveva cominciato a percepire un certo prurito in tutto il corpo, ma aveva deciso di sorvolare e portarlo in tintoria più tardi.
Stava per uscire quando si sentì chiamare da Doc
- Ehi Shi bel ragno. Femmina vero?
Al momento prese la cosa per uno scherzo e pensò bene di rispondere per le rime.
Errore!
- No, è maschio
- Sicuro? Sarà per il fiocchetto rosa, ma mi sembra una femmina
A questo punto fu colto dal tipico dubbio amletico: voltarsi o non voltarsi… questo è il problema!!!
Decise di girarsi
Doppio errore

E fu così che Shigure scoprì di aver indossato il terraio di quelle che apprese essere vedove nere…



E fu così che divenne aracnofobo

*** FINE FLASHBACK DI SHIGURE ***

- Abaddon… ascoltami… ti assicuro che gli scafandri del negozio è meglio lasciarli lì dove stanno
- Va bene, va bene… ho capito ora…
Non concluse la frase perché davanti a loro si stanziò un mare di sporco e marciume di diversi secoli
- Chi vuole andare per primo?

Central City

Un losco individuo con occhiali da sole e una cicatrice a croce all’altezza del dotto nasale girava tra i vicoli.
Davanti a lui si pararono due giovani, un ragazzo biondo e una ragazza dai lunghi capelli castani.
Lei teneva in mano un paco regalo, di quelli semplici fatti dalla confezione cubica, coperchi e nastro a chiudere il tutto.
Senza dire una parola la ragazza gli diede il pacco e un attimo dopo girarono dietro l’angolo e scomparvero nel nulla.

Devils&Co - Retrobottega

Due ragazze, una dai capelli castani lunghi fino alle spalle, l’altra dai lunghi capelli scarlatti, entrambe imbacuccate in calde pellicce in simil-visone che sorseggiavano del tè caldo.
Sul tavolo era posizionata una sfera opaca di cristallo posta su un cuscino di raso lilla.
La rossa finì di sorseggiare il tè, quindi parlò:
- Dici che lo ha già aperto?
La bruna (che poi sarei io NdA) guardò l’orologio - …mmmspetta che guardo
Quindi posizionò le mani a breve distanza dalla sfera e mormorò alcuni versi in lingua elfica.
Dopo pochi secondi la sfera cominciò ad emettere un bagliore perlaceo e apparvero immagini legate al vicolo dove pochi attimi prima i due demoni avevano consegnato il pacco.
L’individuo sembrava interdetto, decisamente sconcertato da ciò che era appena successo.
Cominciò a osservare il pacco.
Lo agitò nel tentativo di identificare il contenuto, poi la curiosità prese il sopravvento e lo aprì
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM
- Ora sì! Altro tè cara?
- No, grazie!
- Caffè?
- Ne ho già preso due tazze!!
- Cioccolata?
- Va bene, aggiudicato!

Di nuovo a Central City

I due demoni ora erano a breve distanza da un enorme cratere che aveva preso il posto di tre quartieri
- Non è che hai messo troppo tritolo
- Non credo – rispose il kitsune depennando il nome della vittima della lista - …il prossimo sarebbe…?!

Ritornando ad Hamunaptra

Tre esseri pestilenziali riemersero dal mare si marciume
Mana, che si era bellamente addormentata, venne svegliata bruscamente dalle tre creature che sul momento scambiò per golem di terra, ma che poi riconobbe essere i tre colleghi (il tutto, solo dopo averli bersagliati con un buon numero di sfere di fuoco).
Inutile dire che molti furono i tentativi per liberare il tomo cementificato in non si sa quale sostanza misteriosa, che manco farlo apposta era talmente dura che oltre ad aver ridotto lo scalpello ad uno yo-yo, si era rivelato totalmente immune a tutti i loro incantesimi.
Dopo mezz’ora di svariati tentativi, il tomo fu sfruttato per il rinomato lancio del mattone.
Ma si sa che l’impatto tra oggetti straordinariamente duri (leggasi: il libro) contro superfici eccezionalmente delicate (leggasi: un’intera fila di colonne portanti) possono dar origine ad effetti catastrofici.
Le colonne vennero abbattute e il tempio cominciò a crollare sotto il peso della sabbia.
In compenso il libro si era liberato dallo strato di simil-cemento.
- SCAPPIAMOOOOOOOOOOO!!!!
Tra qualche dozzina di dardi avvelenati e doppia ascia della morte dall’alto… no da destra… da sinistra una doppia… insomma, il grezzone ebbe un’illuminazione divine
- Ragazzi
- Siii – risposero i tre mentre evitavano tre trappole scattate in simultanea
- Siamo demoni giusto?
- Chimera
- Dettagli
- Taglia corto
- Sappiamo usare o no il teletrasorto?!
I tre si bloccarono a mezz’aria - Giustoooo
E scomparvero in un “puff”.
Quando riapparvero studiarono attentamente il reperto
- E così, questo sarebbe il libro di Amun-Ra
- Shit! Houston, abbiamo un problema...
- Quale – tutti e tre all’unisono
- Li sapete leggere i geroglifici?
Il loro sguardo valse più di mille parole
- Ok, vado a comprare un dizionario

Casa Voldemort

Il caro e buon vecchio Voldemort, colui che suscitava il terrore solo venendo nominato, colui che per sfiga infinita si era fatto fregare da un neonato primo in classifica sulle cose da fare (naturalmente dopo la voce “completare collezione figurine dei Pokemon”), ora si stava godendo un buona tazza di tè.
Ad una tratto il suo salotto venne irradiato da una luce intensa.
Tutto ciò che gli venne in mente fu “Sarà l’attacco delle 16:30”.
Errore!
Un attimo dopo un numero incalcolabile di fuochi d’artificio invasero la casa.
E mentre sul piano astrale qualcuno accartocciava una lista della spesa, altrove (mare del caos e la sede principale), qualcuno seguiva lo spettacolo trangugiando popcorn.
Due settimane dopo Voltemort riuscì a rientrare in possesso della propria abitazione.

In un luogo che è meglio non sapere che luogo è…

Il quartetto si era finalmente presentato alla residenza delle incarnazioni.
Si sarebbero aspettati di tutto, ma che una di loro quel giorno avesse deciso di alzarsi dalla sponda sbagliata, proprio non lo potevano prevedere.
Specialmente se provocata dal lancio della pozione sbagliata.
Quindi, il quartetto aveva celato la propria aura e si era imboscato
- KillKenny… avevamo detto pozione soporifera, NON filtro d’amore
- Sempre colpa mia, vero?! *Tzè, il solito scaricabarile*

*** FLASH BACK DI KILLKENNY ***

Quella sera era una delle tante in cui Lilith-sama organizzava uno dei suoi soliti festini.
Festini in senso relativo, come al solito vi aveva preso parte più di metà della popolazione demoniaca di quella dimensione.
E come al solito toccava a lui e ad Abaddon rasettare casa, dato che 1) gli altri suoi colleghi si dileguavano prima della fine della festa (a fare cosa lo sapevano solo loro) ed erano assolutamente irreperibile; 2) la servitù si era licenziata dopo il terzultimo party.
E quel che era peggio è che dovevano sistemare quel porcile senza svegliare la loro master, il cui sonno era talmente delicato che dovevano trascinare i piedi sotto delle pattine per non fare alcun rumore.
Perché, per chi non lo sapesse, la loro amata Lilith-sama poteva benissimo sembrare una tipa tranquilla, ma sotto l’effetto dell’alcool subiva una metamorfosi e diventava dannatamente violenta, e il mal di testa post sbornia non avrebbe semplificato le cose, decisamente no.
D’altronde dovevano pur fare le pulizie o chi la sentiva più.
Che sia stata colpa della stanchezza o del fato momentaneamente avverso (e quando non lo è? NdA), stà di fatto che ad Abaddon cadde il vaso che stava pulendo dalle briciole di un tramezzino.
KillKenny con uno scatto felino saltò nel disperato tentativo di afferrarlo, fallendo su tutti i fronti.
Ormai il vaso (preferito) della master giaceva a terra ridotto ad un puzzle di 100 pezzi.
I due si guardarono l’uno nelle fosche pupille dell’altro.
- Siamo morti – mormorò Abaddon
Nessun rumore
Calma piatta.
Silenzio tombale.
I due tirarono un profondissimo sospiro di sollievo e parlarono…
- È andat
…troppo presto
- CHI HA OSATO DISTURBARE IL MIO DELICATISSIMO SONNO
I due si guardarono prepccupatissimi deglutendo rumorosamente a cominciarono a sudare freddo appena la videro soffermarsi con lo sguardo sui cocci
- CHI HA ROTTO IL MIO PREZZIOSISSIMO VASO.
freddissimo
- CHI-È-STATO!
- COUGHKillKennyCOUGH
Sul volto di Lilith si va a formare un sorriso che avrebbe fatto concorrenza con uno squalo mentre il Crazy Priest guarda con puro disgusto il collega
- Traditore
Le foto conservate nell’album ricordo riportano l’andamento dei fatti.
FOTO 1
Il Crazy Priest fugge a gambe levate schivando tutti i blast di energia demoniaca (non è un veggente per nulla).
FOTO 2 e 3
Il Crazy Priest si gira e con uno sguardo di puro terrore e comincia a correre più in fretta.
FOTO 4
Un oggetto non identificato entra nel margine. È piccolo e colorato. Non si capisce altro
FOTO 5

L’oggetto identificato non è più tale.
Si tratta delle fantomatiche scarpe da ballo della master, su cui è stato applicato un incantesimo BRECKABLE che come dice il nome può rompere tutto, ma davvero tutto (lo stesso incantesimo venne progettato dal grande mago Clow Reed in un’altra linea temporale, ma il fesso non lo brevettò e ora un certo iceberg sta guadagnando soldi a quattrini).
FOTO 6
Il tacco alto 15 cm affonda meglio di un pugnale in Orialchon e contro la unta non c’è sospensorio che tenga.
Fanno più male loro di un fendente di Musamune a la faccia del Priest sembra confermare il potere distruttivo di quelle apparentemente innocue calzature.
Meno un metro.
FOTO 7
Meno dieci centimetri.
Il povero KillKenny non demorde e continua a correre.
FOTO 8
Impatto avvenuto
Osservando la nona e ultima foto e osservando la profondità del solco rimasto, i geologi locali hanno stimato un ipotetico volo di 100 m.

*** FINE FLASH BACK DI KILLKENNY ***

- Dannazione Mana, ma quanto ci vuole a trovare quella dannata formula
- La fate facile. Voi non dovete fare una traduzione simultanea
- Trovati ^____________^
- AAAAAAAAAARRRGGGGGGGGHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!
Mana per riflesso condizionato lanciò l’incantesimo lanciato l’incarnazione.
Questa si ritrovò la testa avvolta in una nuvoletta rosa.
Un attimo dopo i suoi capelli sembravano quelli di un barboncino afro.
Due attimi l’incarnazione, colta da istinto narcisista, ammirava il suo riflesso in uno specchio mentre gli altri se la filavano.

Dragon Dungeon

La vita procedeva come al solito: Philia spolverava la sua collezione di porcellane assistita da Valgarv, Garv e Razor facevano uno spuntino, Rashart e Raltart giocavano a scacchi demoniaci (sono vivi come quelli dei maghi con la sola differenza che si insultano tra di loro o cazziano il giocatore se sbaglia mossa) e Dessran leggeva un buon libro sorseggiando tè e mangiando i biscotti preparati dall’ex-vestale.
L’attenzione del demone della lussuria venne catturata dalla figura di Mana
- Dess… ti prego… dimmi che sai leggere i geroglifici
- Beh sì. Perché?
- Te lo spiego durante il viaggio
Lo afferrò per la collottola e lo trascinò via.
Dopo un attimo di stupore tutti gli altri tornarono alle loro attività

Di nuovo nel luogo che è meglio non sapere che luogo è…

- Venite fuori tasorucciiiiiiiiiiiiiiiii
*Manco morti*
Mentre
i quattro maschietti “giocavano” a nascondino, Dess e Mana riapparvero in un angolino ben nascosto.

- Fammi capire: tu hai in mano la formula per rendere umani e vulnerabili esseri naturalmente invincibili, e non sai leggerla?!
- In pratica è così. Lascia stare la prima. Ancora mi chiedo cosa se ne facessero gli antichi egizi della formula della permanente perfetta
- Mistero della fede!
Si mise a leggere e man mano che andava avanti non poteva non trattenere lo stupore per gli arcani segreti che stava apprendendo
- Sei sicura che sia il libro giusto?!
- Perché?
- La vedi questa?!
- Aa
- Ricetta per l’arrosto di elefante
- Cosa?!
- Hai capito benissimo. E questa è per la marmellata di Loto.
- Lascia stare. Hai trovato quello che ci serve?
- Certo, per chi mi hai preso!!
- Allora recitala
Dessran recitò la formula.
Nell’aria si diffuse la “Cavalcata delle Valchirie” seguita dal rombo delle moto di due fantasmi centauri che afferrarono l’anime dell’incarnazione e se la portarono via.
Lo stesso si venne a verificare anche con le altre.
Quando ormai umani guardarono i loro aguzzini capirono che la loro morte non sarebbe stata qualcosa di semplice.

14 Aprile 1912

Le tre incarnazioni erano state legate come salami e bloccati in un enorme ammasso di ghiaccio che normalmente umani e non definiscono Iceberg.
In lontananza videro le luci di una nave enorme, decisamente fuori dai canoni.
- Ragazzi mi sto seriamente preoccupando
- Perchè
- Avete letto cosa c’è scritto sulla chiglia della nave?
- No! – risposero i due all’unisono – Che c’è scritto?
- TITANIC

Note:
(1)Tecnica dell’erotismo. Per maggiori dettagli vedi note capitolo 6

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